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Giovanna Marchegiani, Sabrina Nocelli
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
e inoltre... Le regole di matematica 4-5
Classe 4
Storia, Geografia, Scienze, Tecnologia, Matematica, Cittadinanza e Costituzione
Un fascicolo con le regole base per aiutare gli alunni a svolgere i compiti in autonomia
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Il mio Atlante 4-5
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Un utile strumento di approfondimento e rinforzo di Geografia, Storia, Scienze e Tecnologia, con cartografia e tavole illustrate Storia, Geografia, Scienze, Tecnologia, Matematica, Cittadinanza e Costituzione
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• Guida al testo con programmazione, schede operative, suggerimenti ecc. •V ademecum BES con consigli, normative, schede operative ecc. • 3 linee del tempo attive • 3 poster di Scienze • 2 poster di Matematica • 2 geomemory
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È “aperto” perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • la possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe.
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.
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3 Coordinamento redazionale: Emilia Agostini Redazione: Corrado Cartuccia, Francesca Rimondi Grafica e impaginazione: Giacomo Paolini, ABC zone, Astarte Illustrazioni e colore: Daniele Festa Liborio, Maurizia Rubino, Ivan Stalio, Elena Patrone, Michele Bizzi Copertina: Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Fotolia, Thinkstock, iStockphoto, Scala Archives, Corbis, Marka Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Le civiltà dei fiumi CIRCA 5000 ANNI FA, IN DIVERSE ZONE DELLA TERRA LONTANISSIME TRA LORO, MA TUTTE ATTRAVERSATE DA GRANDI FIUMI, SI STABILIRONO ALCUNI POPOLI FORTI E BEN ORGANIZZATI. AVEVANO ABITUDINI, LINGUA, LEGGI, RELIGIONI COMPLETAMENTE DIVERSE, MA TUTTI IMPARARONO A SFRUTTARE AL MEGLIO IL TERRENO PER PRATICARE L’AGRICOLTURA, A CONTROLLARE E INCANALARE LE ACQUE DEI FIUMI, A COSTRUIRE CITTÀ. LE PRIME CIVILTÀ SI SVILUPPARONO IN UNA VASTA ZONA CHIAMATA DAGLI STORICI “MEZZALUNA FERTILE” CHE COMPRENDEVA
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Storia 2 - La civiltà dei Greci 4 - V ivi la Storia - Ieri: la civiltà greca - Oggi: Grecia 6 - La polis, città-stato 7 - Dentro la città 8 - Due poleis a confronto 10 - C ittadini oggi - La democrazia ad Atene 11 - C ittadini oggi - La democrazia oggi in Italia 12 - Le colonie 13 - V ivi la Storia - La Magna Grecia oggi 14 - La religione 15 - I luoghi di culto 16 - I giochi olimpici 17 - Il teatro 18 - La cultura 20 - L’Impero Persiano 21 - Le guerre tra Greci e Persiani 22 - La guerra del Peloponneso 23 - La minaccia dei Macedoni 24 - Alessandro Magno 25 - Il sogno di Alessandro 26 - L’Ellenismo 27 - Splendore di arte e di scienza 28 - CONOSCENZE IN SINTESI 29 - COMPETENZE IN ATTO 30 - I popoli dell’Italia antica 32 - Le terramare 33 - Gli antichi Sardi 34 - I popoli italici 37 - COMPETENZE IN ATTO 38 - V ivi la Storia - Ieri: gli Etruschi Oggi: un patrimonio Unesco 40 - La società etrusca 41 - Il lavoro degli Etruschi 43 - La religione 44 - L avoro sui documenti - Dentro una necropoli 46 - CONOSCENZE IN SINTESI 47 - COMPETENZE IN ATTO
48 - La civiltà dei Romani 50 - V ivi la Storia - Ieri: la capitale di un Impero Oggi: una città unica al mondo 52 - La Monarchia 53 - I primi re 54 - La società 55 - CONOSCENZE IN SINTESI 56 - La Repubblica 57 - Lo scontento dei plebei 58 - Le conquiste della plebe 59 - C ittadini oggi - Verso l’uguaglianza 60 - Roma conquista l’Italia 61 - Roma organizza l’Italia 62 - L’ esercito 63 - Intrecci disciplinari - Le macchine da guerra 64 - Roma e Cartagine 65 - Le guerre puniche 67 - Conquista del Mediterraneo 68 - L a vita quotidiana - La famiglia 72 - Grandi trasformazioni 74 - Il primo triumvirato 75 - Ancora guerra civile 76 - Il secondo triumvirato 77 - CONOSCENZE IN SINTESI 78 - L’ Impero 79 - L’opera di Augusto 80 - L’ Impero dopo Augusto 82 - L a vita quotidiana - Un nuovo stile di vita 86 - L avoro sui documenti - La villa di Adriano 89 - V ivi la Storia - Le strade romane 90 - CONOSCENZE IN SINTESI 91 - COMPETENZE IN ATTO 92 - Una religione nuova 94 - La crisi dell’Impero 95 - La divisione dell’Impero 96 - I popoli d’oltre confine 97 - L avoro sui documenti I Barbari descritti dai Romani 98 - La fine dell’Impero d’Occidente 99 - CONOSCENZE IN SINTESI 100 - COMPETENZE IN ATTO
La civiltà dei Greci Chi
La civiltà dei Greci è ancora presente tra noi: gran parte delle nostre parole è di origine greca; lo studio di molte discipline, tra cui la Storia e la Filosofia, ha avuto inizio con i Greci. Anche le Olimpiadi sono nate in Grecia e, per primi, i Greci hanno organizzato la vita politica delle loro città in forma democratica, cioè eleggendo i propri rappresentanti. Il teatro e l’arte, le storie fantastiche di eroi e di dei che ancora ci affascinano sono nati e si sono sviluppati nelle città greche. I Greci, infatti, sin dalle origini vivevano in piccole città sparse su un territorio montuoso e poco fertile. Per questo, intorno all’VIII secolo a.C., solcarono il mar Mediterraneo alla ricerca di nuove terre in cui vivere. Dove giunsero e si stabilirono, portarono la loro civiltà che, da quel momento, influenzò il modo di vivere e di pensare delle persone e dei popoli con cui erano venuti in contatto.
Quando 2000 a.C.
1200 a.C.
800 a.C.
323 a.C.
31 a.C.
MICENEI
DORI
GRECIA DELLE POLEIS
ELLENISMO
Anno 0
2
Storia
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Storia
Dove
EUROPA Danubio
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Italia
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Taranto
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Macedonia
Napoli Poseidonia Grecia Mar Calcide Mar Magna Crotone Tebe Mar Tirreno Grecia Egeo Ionio Delfi Messina Reggio Atene Agrigento Sicilia Olimpia Catania Sparta Gela Siracusa Cartagine Cnosso
Sardegna
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Trebisonda
Bisanzio
ASIA
Asia
Minore Efeso Smirne Mileto
Persia
Cipro
Creta
Tigri
Cirene
AFRICA Egitto
Biblo Tiro Fenicia Gerusalemme Giordano Terra di Canaan Nilo
Babilonia
Mesopotamia Eufrate
In questo percorso... ...conoscerai • la nascita e lo sviluppo delle città greche, la loro organizzazione sociale e politica, la diffusione della loro civiltà e la fine della loro indipendenza; • l’organizzazione sociale e politica e la forza militare dell’Impero Persiano e di quello Macedone.
...capirai che • la conformazione del territorio greco ha determinato l’organizzazione politica e sociale delle varie città; • la ricerca di luoghi migliori in cui vivere ha causato gli spostamenti dei Greci e ha favorito la diffusione del loro modo di vivere e della loro cultura; • le guerre hanno causato la debolezza delle città greche e hanno favorito la loro conquista da parte di popoli più forti e potenti. Quaderno
pagg. 2-3
Atlante
pagg. 74-75
Storia
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Vi vi la Stor ia
La civiltà dei Greci
Ieri: la civiltà greca Intorno al 1200 a.C., Micene e le altre città-stato degli Achei furono occupate dai Dori, un popolo di guerrieri provenienti dal nord della Grecia. L’invasione dei Dori determinò un lungo periodo di grave decadenza: l’uso della scrittura scomparve, i commerci si interruppero e le città popolose e fiorenti si ridussero a villaggi senza importanza. Poi, molto lentamente, con il passare dei secoli, le condizioni di vita migliorarono. Gli Achei, i Dori, gli Ioni, gli Eoli, cioè le varie popolazioni che via via si erano insediate nei diversi territori, si integrarono e si fusero tra loro. Non formarono mai un unico Stato, ma parlavano la stessa lingua, credevano nelle stesse divinità e avevano tradizioni e modi di vivere comuni. Pensavano di derivare da un unico progenitore, Elleno. Da lui presero il nome di Elleni, conosciuti poi nella storia come Greci. Dall’800 a.C. diedero vita a una nuova civiltà. I Greci mantennero la loro indipendenza fino al 338 a.C., quando furono conquistati dai Macedoni. L’acropoli di Atene
METODO DI STUDIO
Lavoro sulla linea del tempo
Segna con un trattino rosso l’invasione dei Dori, con uno blu l’inizio della civiltà greca e con uno verde la fine della sua indipendenza.
1200 a.C.
1000 a.C. 1100 a.C.
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Storia
800 a.C. 900 a.C.
600 a.C. 700 a.C.
400 a.C. 500 a.C.
Anno 0
200 a.C. 300 a.C.
100 a.C.
Vivi la Storia
Oggi: Grecia Oggi, nel territorio occupato un tempo dagli Elleni, si trova la Grecia, una repubblica democratica, membro dell’Unione Europea. Questo Stato comprende la penisola greca, Creta e tutte le isole del mar Egeo, circa seimila, molte piccolissime e disabitate. La Grecia, per la natura del suo territorio, non ha grandi industrie e l’agricoltura si basa soprattutto sulla coltivazione della vite e dell’ulivo. È molto sviluppato il turismo: ogni anno milioni di persone visitano la Grecia, attratte dalla bellezza delle coste e delle isole, dalla purezza e dalla trasparenza delle acque del mare, ma soprattutto dai siti archeologici e dai ricchi e interessantissimi musei diffusi in tutto il territorio.
Una sala del Museo Archeologico di Atene
Il Partenone
La sede del Parlamento greco ad Atene
Storia
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La civiltà dei Greci
La polis, città-stato
La moneta in argento di Atene raffigurava i simboli della città: l’ulivo e la civetta, sacri alla dea Atena.
METODO DI STUDIO Seleziono informazioni
I monti della Grecia dividevano il territorio in tante regioni e rendevano difficili le comunicazioni e gli scambi. Per questo, gli antichi Greci vivevano in gruppi con abitudini e interessi diversi e non formarono mai un unico Stato. Con il tempo, i villaggi si ingrandirono e divennero delle città, le poleis. Esse costituirono così dei singoli Stati con leggi proprie, una propria moneta e un proprio esercito. Spesso le poleis erano in lotta fra loro. Nei tempi più antichi, le città erano governate da re, erano cioè delle monarchie. Col passare del tempo gruppi di nobili o di persone ricche, cioè l’aristocrazia, presero il comando della città formando un governo aristocratico. In alcune poleis tutti i cittadini partecipavano al governo della città. Nacquero così le prime forme di democrazia. Le città-stato più importanti furono Atene, Sparta, Corinto, Tebe, Olimpia e Delfi.
Leggi le domande, cerca e sottolinea le risposte nel testo, infine esponi oralmente. • Perché i Greci non formarono mai uno Stato unitario? • Che cosa costituivano le città? • Da chi erano governate nei tempi più antichi? • Che cosa successe con il passare del tempo?
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Storia
La civiltà dei Greci
Dentro la città Le città della Grecia erano costruite sulle pendici delle colline. Nella parte più alta, cioè nell’acropoli, venivano costruiti i templi, i tribunali e gli edifici pubblici. L’acropoli era circondata da mura e, in caso di pericolo, costituiva un rifugio sicuro per tutta la popolazione. Nella parte più bassa c’era la piazza, chiamata agorà, un importante luogo di incontro per i cittadini. Qui si svolgeva il mercato e si tenevano le assemblee pubbliche per discutere i problemi della città. Le case erano basse e si sviluppavano intorno a un cortile interno dove si aprivano le finestre. Erano divise in due parti: una riservata agli uomini, l’androceo, e una alle donne e ai bambini, il gineceo. Il territorio della città comprendeva anche la campagna circostante, dove vivevano i contadini e pastori.
METODO DI STUDIO
Ricostruzione di una casa greca
Lavoro sull’immagine
Osserva bene l’immagine, poi sistema i numeri corrispondenti alle varie parti della città. 1 agorà; 2 campagna; 3 acropoli; 4 abitazioni; 5 porto.
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....... .......
Atlante
Storia
pagg. 78-79
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Due poleis a confronto
lancia
mantello corrazza
Fin dai tempi più antichi, le varie città della Grecia si erano sviluppate con caratteristiche molto diverse tra loro. Sparta e Atene, le due poleis più importanti, avevano un modo di vivere, di concepire e di governare lo Stato completamente opposto. Per questo sono state sempre rivali e, spesso, in aperto contrasto tra loro.
Sparta, città di guerrieri
elmo scudo
METODO DI STUDIO Seleziono informazioni Completa con le informazioni essenziali su Sparta. Localizzazione geografica ........................................................................... Carattere degli Spartani ........................................................................... Organizzazione sociale ........................................................................... ........................................................................... Organizzazione politica ........................................................................... ........................................................................... Modo di vivere
Sparta era situata in una zona interna del Peloponneso, circondata e protetta dalle montagne. Gli Spartani discendevano da una delle tribù dei Dori. Erano perciò forti e combattivi e avevano un’organizzazione sociale molto rigida. I cittadini erano divisi in tre classi: gli spartiati, nobili e ricchi proprietari terrieri, erano potenti guerrieri che partecipavano al governo della città; i perieci, artigiani e mercanti, erano uomini liberi, ma non avevano tutti i diritti e non potevano far parte del governo della città; gli iloti erano prigionieri di guerra che lavoravano come schiavi nei campi degli spartiati e non avevano nessun diritto. La città era governata da 2 re e da un consiglio di 28 anziani, rappresentanti delle famiglie nobili. Cinque ispettori controllavano l’operato dei re e del consiglio. Tutti dovevano rispettare norme molto severe. Le donne spartane erano le più libere tra le donne greche e non dovevano occuparsi dei figli e dei mariti che vivevano nelle comunità. Praticavano sport come la corsa, la lotta, il lancio del disco. Per gli Spartani era importante che le madri fossero forti per far nascere figli sani e robusti. Rigide leggi e un esercito quasi invincibile fecero di Sparta una grande potenza militare, che riuscì a estendere il proprio dominio su molte altre città.
Le parole della Storia Collega ogni parola al suo significato. SPARTIATI
schiavi che lavoravano nei campi
PERIECI
nobili proprietari terrieri che governavano la città
ILOTI
uomini liberi che non partecipavano al governo
........................................................................... ...........................................................................
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Storia
La civiltà dei Greci
Atene, culla della democrazia Atene è un centro antichissimo, abitato fin dai tempi della civiltà micenea. Sorge in quella che era la regione dell’Attica, su una collina di fronte al mare. Grazie alle miniere di rame e alle cave di marmo che abbondavano nella zona, al terreno piuttosto fertile che favoriva la produzione di olio e vini pregiati e al suo porto naturale, il Pireo, che facilitava il commercio, divenne una città molto ricca e prosperosa. Gli Ateniesi erano uomini liberi, potevano commerciare, viaggiare, accumulare ricchezze. Amavano le cose belle e raffinate, curavano l’arte e gli studi. Istituirono anche le scuole che, però, erano riservate solo ai maschi, mentre le bambine restavano a casa con le madri e imparavano a eseguire i lavori domestici e a tessere. Atene nei tempi più antichi era una monarchia, in seguito fu governata da una ristretta cerchia di nobili, l’aristocrazia. A partire dal VI secolo a.C. nacque una nuova forma di governo, la democrazia. Tutti i cittadini partecipavano all’assemblea del popolo, chiamata ecclesia, dove venivano prese le decisioni più importanti per la città. Ognuno poteva prendere la parola ed esprimere la sua opinione, infine, attraverso il voto, approvava o respingeva le leggi. Le leggi, che anticamente si tramandavano oralmente, ora venivano scritte perché potessero essere applicate da tutti allo stesso modo.
La città di Atene e il suo porto, il Pireo, sull’Egeo
METODO DI STUDIO Controllo e confronto le conoscenze Indica con S le frasi che si riferiscono a Sparta, con A quelle che si riferiscono ad Atene. • Era una città ricca e prosperosa. • Aveva un porto naturale.
• Era circondata e protetta dai monti.
• Aveva leggi molto severe.
• Tutti i cittadini partecipavano al governo. • Era governata da due re e pochi nobili.
• Curava la cultura e l’arte.
• Era una grande potenza militare.
Lavoro sul documento Osserva e confronta i due modi di rappresentare la donna. Poi completa le didascalie indicando a quale città appartengono.
B
A. Donna .......................................... che si allena nella corsa. B. Donne .................................................... impegnate al telaio. A Quaderno
pagg. 4-5
Storia
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Cittadini oggi
La democrazia ad Atene
All’assemblea popolare ateniese, l’ecclesia, gli oratori parlavano da tribune rialzate.
Atene ha avuto il primo governo democratico della storia. I suoi cittadini partecipavano attivamente alla vita pubblica, discutevano, prendevano decisioni, combattevano le idee sbagliate e giudicavano l’operato dei governanti. La democrazia ateniese era una democrazia diretta perché i cittadini, riuniti in assemblea, esprimevano le loro opinioni e votavano i propri rappresentanti. Venivano eletti coloro che avevano la maggioranza dei voti. Le cariche più importanti erano estratte a sorte tra gli eletti, duravano un anno e non potevano essere ricoperte dalla stessa persona più di una volta. Tuttavia non tutti gli abitanti della città partecipavano alla vita dello Stato: ne erano escluse le donne, che si dedicavano per lo più alle faccende domestiche, gli schiavi, che erano moltissimi ma che non avevano alcun diritto, e gli stranieri.
L’ostracismo A
B (A) La clessidra ad acqua serviva per calcolare il tempo a disposizione di un cittadino per parlare all’assemblea. (B) I gettoni venivano utilizzati durante le votazioni nei tribunali.
Le parole della Storia Il termine ostracismo viene usato ancora oggi. Cerca sul vocabolario il suo significato. • Ti sembra lo stesso della parola greca? • Perché? • In quali situazioni della tua vita potresti usare questo termine?
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Storia
Ad Atene ogni anno i cittadini si riunivano in assemblea per giudicare l’operato dei loro governanti. Ognuno scriveva su un ostrakon, cioè su un coccio, il nome di colui che, a suo parere, non aveva agito onestamente o che era diventato così potente e autoritario da essere una minaccia per la democrazia. Chi riceveva più votazioni doveva subire l’ostracismo, cioè veniva privato di tutti i suoi averi ed esiliato da Atene per dieci anni. Trascorso questo tempo poteva ritornare in città, riottenere i suoi beni e ricoprire di nuovo cariche politiche.
Sugli ostraka venivano incisi i nomi dei cittadini. da esiliare.
Cittadini oggi
La democrazia oggi in Italia Anche l’Italia, oggi, è uno Stato democratico. Infatti il primo articolo della Costituzione recita così: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. L’Italia, però, è uno Stato molto più grande di quello di Atene, perciò sarebbe impossibile riunire tutti i cittadini in un’unica assemblea per votare o discutere le leggi. Per questo, ogni cinque anni, si indicono le elezioni a suffragio universale: tutti i cittadini maggiorenni, cioè che hanno compiuto 18 anni, con un voto scelgono i propri rappresentanti proposti nelle liste dei diversi partiti politici. Gli eletti andranno a far parte del Parlamento, che è l’organo più importante dello Stato. Esso stabilisce le leggi che poi dovranno essere seguite e rispettate da tutto il popolo. A differenza di quella ateniese, la democrazia italiana è perciò una democrazia indiretta o rappresentativa. 1 S egna le affermazioni che ritieni giuste (possono essere più di una). • In una democrazia rappresentativa: i cittadini discutono e votano direttamente le leggi; i cittadini eleggono i propri rappresentanti al Parlamento; i parlamentari restano in carica tutta la vita; i parlamentari restano in carica fino alle elezioni successive. • L’elezione del Parlamento della Repubblica Italiana è a suffragio universale. Questo significa che: possono votare solo i maschi; votano tutti indipendentemente dal sesso e dalla condizione sociale; i carcerati sono esclusi dal voto; possono votare anche i bambini.
Seduta del Parlamento italiano
2 I mmagina la tua classe come un piccolo Stato democratico. • Da chi devono essere stabilite le norme di comportamento all’interno della classe? • In che modo? • A chi e in che modo vengono assegnati i diversi incarichi? • Per quanto tempo? • Chi può garantire il perfetto funzionamento di questa “democrazia”? Discutine con i tuoi compagni e tutti insieme scrivete un regolamento.
Storia
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La civiltà dei Greci
Vaso greco a figure rosse
Gioiello in oro finemente lavorato
METODO DI STUDIO Seleziono e sintetizzo le informazioni Completa brevemente le frasi. • Molti Greci emigrarono perché ........................................................................ . • Nelle nuove terre cercavano ........................................................................ . • Le conseguenze della colonizzazione dei Greci furono economiche e culturali. Economiche perché ......................... ........................................................................ .
Le colonie A partire dall’VIII secolo a.C., le poleis cominciarono a ingrandirsi sempre più e il cibo prodotto dai pochi, aridi terreni circostanti non era più sufficiente per tutti. Allora i piccoli agricoltori, i braccianti senza lavoro, i mercanti desiderosi di fare fortuna e di aumentare i loro guadagni si misero in viaggio verso le coste del Mar Nero, oppure verso Occidente fino alla Francia, alla Spagna e al Portogallo per cercare nuove terre in cui vivere. Come i Fenici, trovarono nuovi approdi, costruirono porti e basi commerciali. Si formarono così le colonie, cioè città con modi di vita simili a quelli dei luoghi di provenienza. Molto spesso le poleis stesse favorivano e incoraggiavano l’emigrazione mettendo a disposizione navi, provviste e soldati pronti a difendere le nuove città. Le colonie erano delle città-stato indipendenti, ma mantenevano i contatti con la città d’origine, la madrepatria, e avevano con essa intensi scambi commerciali. La colonizzazione greca ebbe enormi conseguenze economiche e culturali. Si diffusero ovunque il vino, l’olio e i manufatti greci come vasi, anfore, stoffe e metalli lavorati, mentre nella madrepatria il lavoro degli artigiani si sviluppò notevolmente. I Greci portarono ovunque la propria cultura e la propria religione e ciò contribuì a uniformare la vita e le abitudini dei popoli che si affacciavano sul mar Mediterraneo. Le colonie più numerose e floride sorsero sulle coste della Sicilia e dell’Italia meridionale. Erano città indipendenti le une dalle altre e conservavano l’organizzazione sociale e politica delle poleis greche. Per questo furono chiamate Magna Grecia, cioè la Grande Grecia.
Culturali perché ................................... MAR NERO
........................................................................ .
Odesso Apollonia
Lavoro sulle carte
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Storia
Napoli Poseidonia
Trebisonda
Taranto Otranto
MAGNA GRECIA
Troia
Metaponto
Crotone Imera Messina Reggio Selinunte Naxos Agrigento Catania Gela Siracusa
Calcide Delfi Atene Olimpia Micene Sparta
Terre greche intorno al IX secolo a.C. Zone colonizzate dai Greci tra il IX e l’VIII secolo a.C. Zone colonizzate dai Greci tra il VIII e l’VI secolo a.C.
Smirne Efeso Samo Mileto
FENICIA
Osserva la cartina storica e mettila a confronto con una carta politica dell’Italia di oggi, poi rispondi. • In quali regioni si trovano le antiche colonie greche? • Quali colonie oggi sono grandi città?
Bisanzio
Vi vi la Storia
La civiltà dei Greci
La Magna Grecia oggi Molte città della Magna Grecia svilupparono notevoli ricchezze e divennero potenti. Avevano templi e teatri talvolta più belli e grandi di quelli delle città della madrepatria. Tra esse, le più importanti furono Siracusa, Catania, Messina, Agrigento, Reggio, Napoli, Cuma, Taranto e Selinunte. Alcune, come Sibari, Elea, Poseidonia (Paestum, vicino Salerno) in seguito sono scomparse, altre si sono sviluppate modificandosi nel tempo e sono tuttora città importanti. Noi oggi possiamo ancora ammirare la perfezione e la grandiosità delle opere degli antichi abitanti della Magna Grecia visitando i numerosi siti archeologici. 1
La Valle dei Templi 1 di Agrigento, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1997, racconta la storia dell’antica città di Akràgas, fondata intorno al 582 a.C. Si estende per 1300 ettari e comprende i resti dell’acropoli, la zona centrale dell’abitato e dieci templi di ordine dorico. La maestosità dei templi ci fa capire quanto era importante il culto degli dei presso i Greci. 2
A Siracusa, Patrimonio dell’Umanità dal 2005, si può ammirare il Tempio di Apollo, dedicato al dio del Sole; si può ritrovare la Fonte Aretusa 2 , una piccola bolla di acqua dolce quasi a ridosso dell’acqua salata del mare; oppure si può scoprire l’antico e imponente teatro scavato nella roccia.
FENICIA
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Il parco archeologico di Paestum 3 , Patrimonio dell’Umanità dal 1998, testimonia la presenza dell’antica città greca di Poseidonia, ormai scomparsa. A Paestum sono ben conservate le mura di cinta della città e tre templi in stile dorico dedicati a Era, Nettuno e Cerere (dea protettrice dei raccolti).
Storia
13
La civiltà dei Greci
La religione
Zeus, divinità suprema, era il padre di tutti gli dei. Era il signore del Cielo e della Terra, della pioggia e del fulmine.
Era, moglie di Zeus, era la protettrice delle donne e della maternità.
I Greci erano politeisti e avevano immaginato un mondo divino simile a quello degli uomini. Gli dei avevano un aspetto umano e, pur possedendo capacità sovrumane, conducevano una vita simile alla nostra: avevano necessità di bere, mangiare e si nutrivano di miele e di ambrosia; amavano, odiavano, lottavano e tramavano intrighi fra di loro; avevano vizi e virtù, erano astuti, invidiosi, violenti, ma anche benevoli e pietosi. Partecipavano alle vicende umane e, nelle guerre, parteggiavano per l’uno o per l’altro eroe. Vivevano sul monte Olimpo dalla cui cima, sempre nascosta tra le nuvole, vedevano e controllavano le cose del mondo. Erano organizzati come se fossero una grande famiglia, dove ogni divinità aveva un compito ben preciso. Oltre agli dei dell’Olimpo, c’erano altre divinità: le Ninfe, personificazioni dei vari aspetti della natura; le Muse, protettrici delle scienze e delle arti; le Moire, padrone della vita e della morte.
Poseidone, fratello di Zeus, era il dio del mare.
Ade, anche lui fratello di Zeus, era il dio dell’Oltretomba. Apollo era il dio del Sole, della musica e della poesia.
Atena, nata dalla testa di Zeus, era la dea della sapienza e la protettrice della città di Atene.
Afrodite, nata dalla spuma del mare, era la dea dell’amore e della bellezza. Ares era il terribile dio della guerra.
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Storia
Dioniso era il dio del vino, della danza e della gioia.
Ermes, veloce e astuto, era il messaggero degli dei.
I luoghi di culto In ogni città i Greci edificavano uno o più templi, dedicati a una divinità. Il tempio, a base rettangolare, veniva costruito all’interno di un recinto sacro, eretto su un basamento, rialzato da scalini che lo circondavano per l’intero perimetro, e delimitato da un imponente colonnato. All’interno in una stanzetta, chiamata cella, era conservata la statua del dio. Tutti i templi erano dipinti con vivaci colori e decorati con statue e rilievi, soprattutto sul frontone, la parte alta della facciata, sopra le colonne d’ingresso. Solo i sacerdoti e le sacerdotesse potevano entrare nel tempio, per questo tutti i riti sacri si celebravano all’esterno e i fedeli vi assistevano radunati nel recinto sacro. In Grecia esistevano dei luoghi sacri particolari in cui gli uomini credevano di mettersi in contatto diretto con una divinità. Qui, attraverso sacerdoti o sacerdotesse, il dio parlava direttamente agli uomini, rispondeva alle loro domande, faceva profezie per il futuro e dava consigli. Questi luoghi erano gli oracoli. Le risposte degli dei non sempre erano chiare, anzi spesso erano confuse e ambigue. L’oracolo più famoso era quello di Apollo, a Delfi. Si racconta che qui una sacerdotessa di nome Pizia, masticando foglie di alloro e in uno stato di trance, ascoltasse e riferisse le risposte di Apollo ai quesiti posti. Le città dove sorgevano i santuari oracolari erano diventate dei centri molto importanti e ricchi di attività commerciali. ................................................
Quaderno
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Il tempio dell’Eretteo, sull’acropoli di Atene, presenta la loggia delle Cariatidi, cioè statue femminili usate come colonne.
METODO DI STUDIO Seleziono e sintetizzo le informazioni Completa il testo, poi riferiscilo. Gli dei avevano un aspetto ................................................, provavano .......................................................................... , partecipavano ........................................ , vivevano ..................................................... ; ogni dio aveva ........................................ . Gli dei erano venerati nei ................. ............................................... e parlavano agli uomini attraverso gli .................. ......................................... . Lavoro sull’immagine
................................................ Sezione di un tempio greco
................................................
Sottolinea nel testo le informazioni riguardanti la struttura del tempio, osserva bene l’immagine e scrivi al posto giusto i nomi delle diverse parti.
Storia
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I giochi olimpici Scena di lotta
METODO DI STUDIO Lavoro sul documento Osserva le immagini riprodotte nei reperti e scrivi quale gara olimpica rappresentano.
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Per i Greci, un corpo sano e forte rispecchiava un animo buono, perciò essi curavano molto l’attività fisica e lo sport. In occasione delle feste in onore degli dei, le città organizzavano delle gare sportive a cui partecipavano atleti provenienti da ogni parte della Grecia. Con il passare del tempo assunsero un grande prestigio i giochi in onore di Zeus che si svolgevano nella città di Olimpia, le Olimpiadi. Le Olimpiadi duravano sette giorni: il primo era dedicato ai sacrifici in onore di Zeus, l’ultimo alla proclamazione dei vincitori e ai festeggiamenti, gli altri cinque allo svolgimento dei giochi. Le gare erano: la corsa veloce, il salto in lungo, il lancio del peso, del disco e del giavellotto, la lotta, il pugilato, la corsa con la quadriga e il pancrazio, una specie di lotta libera in cui si poteva fare ogni mossa tranne che mettere le dita negli occhi dell’avversario. I vincitori ricevevano in premio solo una corona di alloro o di ulivo, ma poi diventavano molto famosi, perciò partecipare ai giochi era considerato un grande onore. Le Olimpiadi erano organizzate ogni quattro anni. Erano così importanti che durante il loro svolgimento venivano sospese tutte le guerre in corso e i Greci contavano gli anni a partire dalla data della prima Olimpiade, il 776 a.C.
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Arricchisco le conoscenze Le Olimpiadi moderne Nel 1896 ad Atene sono stati riorganizzati i giochi olimpici. Da allora, si ripetono ogni quattro anni, ogni volta in una diversa città del mondo. Vi partecipano atleti provenienti da tutte le nazioni e interessano molte discipline sportive. Quando e dove si sono svolte le ultime Olimpiadi? E le prossime?
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Atlante
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La civiltà dei Greci
Il teatro In occasione delle principali feste religiose si svolgevano anche delle rappresentazioni teatrali che raccoglievano sempre numerosi spettatori. La popolazione accorreva in massa e arrivava molto presto per accaparrarsi i posti migliori. Portava con sé cibi e bevande perché le rappresentazioni duravano una giornata intera e assisteva anche a quattro spettacoli. Gli attori greci recitavano col viso coperto da grandi maschere che riproducevano particolari stati d’animo, come gioia, tristezza, paura. Le maschere servivano anche da altoparlanti perché aumentavano la sonorità della voce dell’attore. Le donne non recitavano mai. Le parti femminili erano affidate a uomini. Gli spettacoli non erano solo un divertimento, ma offrivano anche l’occasione per incontrarsi, per parlare e per riflettere su alcuni aspetti della vita: l’amore, la morte, la libertà. Per i Greci il teatro aveva una funzione educativa e coloro che non potevano pagare l’ingresso entravano a spese dello Stato. Gli spettacoli teatrali erano di due tipi diversi: le commedie e le tragedie.
METODO DI STUDIO Organizzo le conoscenze Collega nel modo corretto. I Greci portavano cibo a teatro...
...perché le donne non potevano recitare
Le maschere servivano da altoparlanti...
...perché gli spettacoli duravano una giornata
Le parti femminili erano affidate agli uomini...
...perché il teatro aveva una funzione educativa
Chi non poteva pagare entrava a spese dello Stato...
...perché amplificavano il suono
Gli spettatori sedevano sulle gradinate.
Di fronte all’orchestra c’era il palcoscenico dove recitavano gli attori.
In uno spazio semicircolare, chiamato orchestra, cantava e danzava il coro.
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Storia
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La civiltà dei Greci
La cultura In ogni città, ma soprattutto ad Atene, i Greci svilupparono al massimo l’intelligenza e la creatività, raggiungendo importanti risultati in tutte le arti e le scienze. Artisti raffinati e geniali realizzarono opere magnifiche utilizzando la pietra, il marmo e il bronzo. La statua del doriforo
Le parole della Storia Filosofia è formata da due parole:
filo = amico; sofia = conoscenza.
Architetti, scultori e ceramisti
Gli architetti, grazie al loro ingegno e alle loro conoscenze, edificarono templi e teatri sorprendenti per la loro grandiosità, eleganza e funzionalità. Gli scultori studiavano il corpo umano per riprodurlo, con il bronzo o il marmo, nella sua perfezione. Le statue, i bassorilievi, gli altorilievi rappresentavano divinità, atleti, guerrieri o eroi dal fisico armonioso. I ceramisti e i vasai, con l’argilla mescolata a una terra rossa, l’ocra, fabbricavano piatti, vasi, anfore, lampade dalle forme più varie. Le decorazioni dei vasi ci hanno permesso di ricostruire molti aspetti della vita dei Greci.
Perciò significa “amico della ................... ......................................................................................“.
La filosofia è una disciplina che si pone domande sulla realtà, sul mondo e sull’uomo. Platone e Aristotele
Storici e filosofi Alcuni uomini iniziarono a osservare e a narrare i fatti più importanti, soprattutto le guerre. Studiavano anche i popoli stranieri e descrivevano i loro costumi e il loro modo di vivere. Nacquero così i primi libri di storia. Tra i primi storici ci furono Erodoto e Tucidide. Altri studiosi ragionavano sull’origine delle cose e sulle leggi che regolano la natura e l’universo. Essi cercavano risposte ai grandi perché della vita: da dove veniamo? Come avviene la conoscenza? Che cosa è bene per l’uomo? Nacque così la filosofia. I filosofi più famosi furono Socrate, Platone e Aristotele.
Arricchisco le conoscenze Le decorazioni dei vasi I vasai greci decoravano le loro ceramiche con un’argilla finissima che dopo la cottura diventava nera.
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La civiltà dei Greci
Matematici, astronomi, medici
Pitagora ed Euclide, due matematici, scoprirono regole che ancora sono alla base della matematica e della geometria. Gli astronomi osservavano il cielo cercando di seguire i movimenti dei corpi celesti. Avevano capito che il Sole non era una divinità, ma una stella, e che la Luna di notte rifletteva la sua luce. I medici studiavano il corpo e sperimentavano medicamenti fatti con erbe e sostanze naturali. A un grande medico dell’epoca, Ippocrate, viene attribuito il famoso giuramento, una sorta di codice etico della professione medica, i cui princìpi vengono ancora oggi seguiti da chi si accinge a esercitare questo mestiere.
Scrittori e poeti I Greci ripresero l’alfabeto fenicio, introducendovi le vocali. L’alfabeto greco, grazie alle colonie, si diffuse in tutto il Mediterraneo e fu ripreso dai Romani, diventando poi il nostro alfabeto. Gli scrittori greci produssero opere di ogni genere: poesie, commedie, tragedie, racconti di storia, trattati di filosofia, scienza, medicina. Eschilo fu uno dei principali scrittori di opere teatrali.
METODO DI STUDIO
Lavoro sul documento
1 L eggi il frammento dal giuramento di Ippocrate poi rispondi alle domande. Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dèi tutti e per tutte le dee, che eseguirò questo giuramento. Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati, mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, neppur se richiesto, un farmaco mortale. In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario. Quello che sentirò o vedrò lo riterrò come un segreto.
2 L eggi la seguente lirica della poetessa greca Saffo. Segna l’affermazione giusta. Fredda l’acqua mormora dai rami del melo; dalle stormenti foglie piove sopore. Il bello è bello solo finché lo guardi, quello che è buono, già soltanto con l’esser buono, è bello. Le cose buone sono anche belle. La bontà e la bellezza sono due cose separate. L a bontà dura meno della bellezza.
Ti sembra ancora attuale? Perché? ......................................... ........................................................................................................................ ........................................................................................................................
Storia
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La civiltà dei Greci
L’Impero Persiano Rilievo raffigurante il re persiano sul trono
Mentre in Grecia si sviluppavano le poleis, in Oriente i Persiani, una popolazione di pastori nomadi provenienti dall’Asia stanziata nella Persia, avevano cominciato a espandersi conquistando i territori vicini. Intorno al VI secolo a.C., sotto la guida del re Ciro il Grande, avevano formato un vastissimo Impero potente e ben organizzato che si estendeva dal fiume Indo fino all’Asia Minore e all’Egitto. Questo enorme territorio era organizzato in modo completamente diverso rispetto alle città-stato della Grecia. Nel V secolo, infatti, l‘imperatore Dario, che si faceva chiamare “re dei re”, lo aveva diviso in 20 province, le satrapie, e lo comandava in modo molto rigido e autoritario. Era aiutato da consiglieri e funzionari fedelissimi, i satrapi, che facevano rispettare ovunque le sue leggi, riscuotevano le tasse e organizzavano l’esercito. Per facilitare le comunicazioni Dario fece costruire un’importante rete stradale che congiungeva tutte le maggiori città dell’Impero. Lungo le vie si trovavano, a distanza fissa, le stazioni dove avvenivano gli scambi di cavalli e di corrieri, così le notizie e gli ordini potevano essere diramati in modo rapido.
Arcieri dell’esercito persiano L’Impero Persiano alla sua massima espansione
Mar Nero
Samarcanda
ASIA MINORE
METODO DI STUDIO
Sardi
GRECIA Babilonia
Susa Persepoli
Menfi
PERSIA
Ind o
Mar Mediterraneo
EGITTO
Organizzo le informazioni
Ecbatana
Pattala
Riordina cronologicamente, numerandoli, i diversi momenti della storia dei Persiani. Ciro il Grande organizza l’Impero. Pastori nomadi si stanziano in Persia. Si forma un vastissimo Impero.
Oceano Indiano
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Storia
Dario divide l’Impero in 20 parti.
Le guerre tra Greci e Persiani Intorno alla metà del VI secolo a.C., i Persiani avevano sottomesso alcune città greche sulla costa dell’Asia Minore costringendole a pagare pesanti tributi. Nel 499 a.C. esse si ribellarono e Atene, preoccupata di perdere i suoi commerci, mandò 20 navi in loro aiuto. Allora l’imperatore Dario mosse guerra contro Atene. Così, nel 490 a.C., nella piana di Maratona, gli Ateniesi con circa 11 000 soldati affrontarono un esercito di circa 30 000 persiani. I Greci, molto ben armati e animati di grande coraggio, ricacciarono in mare i nemici e li costrinsero alla fuga. Negli anni successivi Atene, temendo un altro attacco, organizzò una grande flotta militare e strinse un’alleanza con Sparta. Circa dieci anni dopo, nel 480 a.C., Serse, il nuovo imperatore persiano, attaccò ancora la Grecia. Trecento soldati spartani nello stretto delle Termopili cercarono inutilmente di fermare i Persiani. Allora gli Ateniesi abbandonarono la loro città e si rifugiarono nell’isola di Salamina. Quando i Persiani giunsero ad Atene saccheggiarono e distrussero una città vuota. La guerra continuò sul mare tra l‘isola di Salamina e la terraferma. Le triremi ateniesi, più piccole e maneggevoli, ebbero la meglio sulle grosse e pesanti navi dei Persiani e Serse fu costretto a ritirarsi. L’anno dopo, nel 479 a.C., gli Spartani attaccarono i Persiani a Platea e li sconfissero definitivamente. Il grande re dei re aveva dovuto cedere di fronte alle piccole poleis greche. Illustrazione della battaglia navale di Salamina, tra Greci e Persiani
Scontro tra un soldato greco (a sinistra) e uno persiano (a destra)
METODO DI STUDIO Individuo informazioni Cerca e sottolinea nel testo le informazioni, poi scrivile brevemente. • Le cause che scatenarono le guerre persiane: ................................................................... ........................................................................................ • La conclusione della prima guerra persiana: ................................................................... ........................................................................................ • La vittoria navale della seconda guerra persiana: ................................................... ........................................................................................ • La definitiva sconfitta dei Persiani: ........ ........................................................................................
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Storia
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La guerra del Peloponneso
Pericle
METODO DI STUDIO Organizzo le informazioni Ricopia sui dei post-it le espressioni sotto riportate e le parole che le uniscono. Attaccali poi sul tuo tavolo nell’ordine giusto e organizza un discorso. INFINE QUINDI
E MA
• Le altre città devono pagare ad Atene pesanti tributi. • Atene è la città più importante della Grecia. • Sparta, a capo delle altre città, muove guerra contro Atene. • Con le altre città marittime forma un’allenza difensiva. • Atene è sconfitta e tutte le città sono indebolite.
Dopo la vittoria sui Persiani, Atene divenne la città più importante della Grecia. Sotto la sua guida si formò un’alleanza fra le città marittime che con le loro navi formarono una forte flotta contro altri possibili attacchi nemici. La città di Atene venne ricostruita e durante il governo di Pericle fu abbellita con nuovi edifici, templi e preziose opere d’arte. Il porto di Atene, il Pireo, divenne il più importante del Mediterraneo. La cultura ebbe un grande sviluppo in ogni campo, tanto che quegli anni furono ricordati come il secolo d’oro o l’età di Pericle. Le fortune di Atene però suscitarono malcontento e gelosie fra le altre città greche che dovevano pagare tributi sempre più pesanti per mantenere la sua alleanza. Nel 431 a.C., dopo mezzo secolo di pace, Sparta si mise a capo di un gruppo di poleis e mosse guerra contro Atene. Iniziò così la lunga guerra del Peloponneso: tutte le città greche, anche quelle della Sicilia, furono coinvolte. Nel 404 a.C. la guerra si concluse con la vittoria di Sparta e la definitiva sconfitta di Atene. Sparta ora dominava sulle altre città del Peloponneso, ma esercitava il proprio potere in modo molto duro e autoritario, perciò dopo un po’ di tempo esse si ribellarono. Capeggiate da Tebe scatenarono un’altra guerra che durò molti anni e si concluse con la sconfitta di Sparta. La vera sconfitta fu, però, la Grecia. Infatti le singole poleis si erano molto indebolite e nessuna di esse riuscì più a instaurare un potere forte capace di opporsi a un nemico esterno. Scontro tra opliti greci
La civiltà dei Greci
La minaccia dei Macedoni La Macedonia era una regione montuosa situata a nord della Grecia, governata da un re che era affiancato da un’assemblea di nobili proprietari terrieri. Per molti secoli era rimasta lontana dallo sviluppo e dal progresso raggiunto dalle città della Grecia e per questo i Macedoni, per lo più agricoltori e pastori, erano visti con un certo disprezzo dai Greci. Nel 359 a.C., divenne re Filippo Il, un uomo intelligente, ambizioso ed energico. Egli, utilizzando le ricchezze ricavate dallo sfruttamento di alcune miniere d’oro e d’argento, riordinò e modernizzò lo Stato macedone. Riorganizzò anche l’esercito, potenziando la cavalleria e addestrando un’invincibile fanteria, che divenne una potente macchina da guerra: la falange macedone. Filippo II voleva estendere il proprio dominio anche sulla Grecia. Si propose, perciò, come capo di una lega militare delle città per contrastare un altro possibile attacco dei Persiani. Inizialmente i Greci accettarono, ma poi Atene e Tebe, temendo di perdere la loro indipendenza, si opposero. Scoppiò così una guerra e, nel 338 a.C., avvenne lo scontro decisivo a Cheronea. Le poleis furono sconfitte e occupate da Filippo. Così la Grecia perse definitivamente la sua indipendenza. La disposizione della falange macedone. Le lance, lunghe fino a 7 m, erano chiamate sarisse e avevano la punta in ferro.
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METODO DI STUDIO Organizzo le informazioni 1 Riordina cronologicamente, numerandole, le diverse fasi dei rapporti tra Macedoni e Greci. Organizza un discorso e riferisci. Le poleis accettano. T ebe e Atene si oppongono all’alleanza. F ilippo II propone ai Greci un’alleanza militare contro i Persiani. L e città greche sono sconfitte e perdono l’indipendenza. Scoppia la guerra tra Macedoni e Greci. 2 Cerca le date nelle pagine 21, 22 e 23, rileggi i testi e scrivi i fatti accaduti, infine ripeti in sintesi. • 499 a.C. ................................................................... ........................................................................................ • 431 a.C. ................................................................... ........................................................................................ • 404 a.C. ................................................................... ........................................................................................ • 338 a.C. ................................................................... ........................................................................................
Storia
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Alessandro Magno
Alessandro Magno in battaglia
COMPITO DI REALTÀ Competenze in atto Confronta la cartina dell’Impero di Alessandro con una politica di oggi, poi rispondi. Di quali Stati fanno parte, oggi, i territori del grande Impero formato da Alessandro?
Alla morte di Filippo di Macedonia, gli succedette il figlio Alessandro, di appena vent’anni. Alessandro era un giovane molto intelligente, colto e abile nell’usare le armi, perché, fin da piccolo, il padre lo aveva fatto addestrare dai migliori guerrieri e lo aveva affidato al grande filosofo greco Aristotele, che gli insegnò le scienze, la medicina, l’arte e la lingua greca. Alessandro si dimostrò subito un abile governante e un grande condottiero: si procurava informazioni sul nemico, prendeva l’iniziativa del combattimento e partecipava lui stesso alle battaglie. Organizzò il suo esercito rendendolo veloce, efficiente e invincibile. Nel 334 a.C. partì con 30 mila fanti e 5 mila cavalieri alla conquista della Persia. In poco tempo, sconfisse l’esercito persiano e conquistò la Fenicia, la Palestina, l’Egitto, la Siria e la Persia. Si spinse fino al fiume Indo, esplorando delle regioni allora sconosciute: avrebbe voluto conquistare anche l’India, ma i suoi soldati, stremati dalla fatica e da tanti anni di guerre, si rifiutarono di proseguire. Sulla via del ritorno, nel 323 a.C. a Babilonia Alessandro si ammalò e morì. Aveva solo 33 anni, ma era riuscito a costruire il più grande Impero mai esistito. Per le sue imprese Alessandro fu soprannominato Magno, cioè Grande. L’Impero di Alessandro Magno
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta 1 Cerca sulla carta i Paesi conquistati da Alessandro.
GRECIA
Pella
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Storia
Samarcanda
SIRIA
2 Sottolinea tutte le città di nome Alessandria. 3 Cerchia la città che porta il nome di Bucefalo, il cavallo di Alessandro.
Battaglia Spedizione di Alessandro
Isso
Gaugamela
Alessandria Bucefala
Ecbatana FENICIA
Alessandria
EGITTO
Babilonia PALESTINA
Susa Persepoli
PERSIA
Alessandria
Alessandria
Oceano Indiano
Indo
Il sogno di Alessandro Il sogno di Alessandro era quello di realizzare un grande Impero che comprendesse tutti i popoli dal Mediterraneo all’Asia e in cui le varie popolazioni di razza, lingua e abitudini diverse potessero vivere e prosperare insieme. Egli capì che non avrebbe potuto dominare sui Persiani con la forza e che non avrebbe mai avuto uomini o soldati sufficienti per controllare un territorio così vasto: soltanto la fusione tra vincitori e vinti avrebbe potuto mantenere l’unità del suo grande Impero. Per attuare questo sogno distribuì indistintamente cariche amministrative e militari a uomini macedoni e persiani; favorì i matrimoni fra i suoi soldati e le ragazze del luogo ed egli stesso diede l’esempio sposando Rossane, una principessa persiana; rispettò la religione e le tradizioni dei vinti, anche se cercò di diffondere, tra le diverse genti dell’Impero, la lingua, l’arte e la cultura dei Greci.
Le nozze tra Alessandro Magno e Rossane
Rovine di Alessandria
Ricostruzione della biblioteca di Alessandria
METODO DI STUDIO Controllo le conoscenze Segna la risposta che ritieni giusta. • Perché Alessandro fu chiamato Magno? Era un abile guerriero. Era grande di statura. Aveva costruito il più grande Impero mai esistito. Aveva sposato una principessa persiana.
andro
• Come fu il governo di Alessandro? Simile a quello democratico di Atene. Simile a quello assoluto dei Persiani.
a
• Qual era il sogno di Alessandro? Fondare il suo Impero sulla forza. Ingrandire ancora di più il suo Impero. Fondare il suo Impero sulla convivenza pacifica dei diversi popoli. Quaderno
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Storia
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L’Ellenismo Dopo la morte di Alessandro Magno, nel 323 a.C., il grande Impero che egli aveva formato fu spartito fra i suoi generali e si formarono vari regni indipendenti. I più importanti furono il regno di Macedonia, il regno di Siria, il regno d’Egitto e il regno di Pergamo. Tuttavia il sogno di Alessandro si avverò ugualmente: anche se nel suo Impero non ci fu più l’unità politica, si realizzò L’altare della città di Pergamo in Turchia, l’unità culturale. La cultura greca si diffuse ampiamenuno dei principali centri ellenistici del II sec. a.C., te nei territori dell’Impero, fino in India, e assorbì le inè stato ricostruito nel museo di Berlino. fluenze orientali di quelle civiltà. Il greco, imposto dai Macedoni per gli atti pubblici in ogni parte dell’Impero, divenne la lingua ufficiale di un immenso territorio, la più conosciuta e la più usata da tutti gli studiosi. Per la prima volta nella storia, una lingua comune univa tanti popoli diversi e facilitava la comunicazione e la comprensione reciproca. L’abbondante circolazione di denaro favoriva la produzione di oggetti artistici. Ovunque furono costruiti teatri e templi, scolpite statue e aperte scuole sul modello di quelle greche. Artisti, poeti, attori, studiosi delle varie discipline e perfino atleti andavano nelle diverse città, anche le più lontane, per diffondere le loro conoscenze e le loro abilità. Questo periodo storico fu chiamato Ellenismo.
Le parole della Storia Ellenismo: periodo storico caratterizzato dalla diffusione della cultura greca nel mondo antico. Da quale parola deriva? ................................................................................................................ Pensa al nome che si erano dati i Greci.
METODO DI STUDIO Controllo le conoscenze Vero o falso? Dopo la morte di Alessandro Magno... • l’Impero restò unito. • si formarono tre regni. • la lingua greca scomparve. • aumentò la circolazione del denaro. • furono distrutti tutti i templi greci. • aumentò la produzione di oggetti artistici. • si aprirono scuole sul modello greco. • nacque l’Ellenismo.
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Storia
V V V V V V V V
F F F F F F F F
La piazza del mercato di Efeso. Le città dell’Asia Minore crebbero al pari di quelle della Grecia, diventando ricche di monumenti giunti fino a noi.
La civiltà dei Greci
Splendore di arte e di scienza Durante il periodo ellenistico, fiorirono ovunque nuove città con templi marmorei, il teatro, il ginnasio per gli esercizi fisici, la biblioteca, la piazza sempre più grande e ornata da imponenti colonnati. Le città più importanti come Alessandria d’Egitto, Antiochia, Pergamo, Rodi divennero dei centri culturali frequentati da artisti e studiosi provenienti da ogni parte. L’artigianato raggiunse vette altissime nella produzione di terrecotte, vetro, tessuti, papiro e pergamena (pelle animale trattata e usata per scriverci sopra). Nella scultura, si crearono statue di estrema eleganza e raffinatezza. Attraverso forme nuove, morbide ed espressive, e contrasti di luci e di ombre, si riuscì a imprimere nel marmo sentimenti e stati d’animo. Le scienze matematiche e fisiche, la geografia e l’astronomia ebbero uno sviluppo grandissimo e molte scoperte e invenzioni di allora furono alla base della scienza per molti secoli. Archimede scoprì importanti leggi fisiche; Eratostene, per primo, calcolò la circonferenza della Terra; Erone inventò un orologio ad acqua.
La Nike (vittoria) di Samotracia è una scultura in marmo alta 328 cm, scolpita nel II secolo a.C. e conservata al Louvre di Parigi.
La statua in bronzo che raffigura il dio Ermes a riposo è della fine del IV secolo a.C.
Conoscenze in sintesi SINTETIZZO Completa il quadro di civiltà inserendo le parole al posto giusto.
La civiltà dei Greci Localizzazione geografica
Periodo storico
La civiltà dei Greci si è sviluppata in ........................
La civiltà dei Greci si è sviluppata intorno
.................................. , una penisola protesa sul Mar
all’........................... a.C., fino al .................................... a.C.,
....................................... e il Mar .................................. .
quando la Grecia fu conquistata dai .......................
Popolazioni interessate
...................................................... .
..................................................... , poi scesero dal nord i
Organizzazione politica I Greci vivevano in città-stato chiamate .................
........................................ che occuparono il territorio.
...................................................... . Alcune, come Sparta,
Con il tempo si fusero con gli ....................................
erano governate da gruppi di nobili o di ricchi
e gli ........................................... . Tutti si consideravano
che formavano l’............................................... .
figli di Elleno e presero il nome di ............................ .
Ad Atene tutti i cittadini eleggevano i propri
I primi abitanti della penisola greca furono gli
Organizzazione sociale Gli uomini si dedicavano alla vita politica, allo
rappresentanti. Nacque perciò la ............................. . Lavoro
studio o al lavoro. Le .................................... vivevano
I Greci erano abili ............................................................. e
per lo più in casa. Gli .............................................. non
............................................. . Gli artigiani lavoravano il
avevano diritti e lavoravano gratis per il padrone.
bronzo e il rame e con la terracotta realizzava-
Arte, cultura e tecnologia In Grecia l’arte e la cultura raggiunsero livelli altissimi. Gli architetti costruirono ........................... maestosi dove pregare e ............................................
no bellissimi .......................................................................... . Sulle coste dell’Africa e dell’Italia meridionale i Greci fondarono molte .................................................. . Religione
enormi per gli spettacoli. Nacquero la ................
I Greci erano ......................................................................... .
................................... che studia il perché delle cose
Gli dei abitavano sul monte .........................................
e la ........................................... .
e si comportavano come gli ....................................... .
aristocrazia - democrazia - donne - Achei - Grecia - 800 - poleis - artigiani - commercianti - Egeo teatri - storia - 338 - filosofia - politeisti - Mediterraneo - colonie - Ioni - Eoli - Dori - vasi Macedoni - Elleni - schiavi - templi - Olimpo - uomini
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Verifica
Competenze in atto USO LA LINEA DEL TEMPO
Conquista della Grecia da parte di Filippo di Macedonia
1 Leggi la linea del tempo e verbalizza. 800 a.C. 776 a.C.
Nascita della civiltà dei Greci e prime città-stato
Vittoria dei Greci sui Persiani a Platea
479 a.C. Prima Olimpiade
Morte di Alessandro Magno. Nascita dell’Ellenismo
338 a.C. 323 a.C.
Anno 0
COLLEGO LE INFORMAZIONI 2 Collega ogni affermazione alla città a cui si riferisce. I cittadini eleggevano i propri rappresentanti e potevano partecipare all’assemblea del popolo.
I cittadini erano divisi in tre classi: gli spartiati, i perieci e gli iloti.
I cittadini erano uomini liberi e potevano commerciare, viaggiare e accumulare ricchezze.
I bambini e i giovani andavano a scuola e ricevevano un’educazione molto accurata. SPARTA
I bambini ricevevano un’educazione molto rigida di tipo militare.
La città era governata da due re e da un consiglio di anziani.
ATENE
Le donne erano molto libere, praticavano lo sport ed erano madri severe.
Le donne vivevano in casa, eseguivano i lavori domestici ed erano escluse dalla vita pubblica.
UTILIZZO LE INFORMAZIONI 3 Leggi e completa il brano inserendo al posto giusto i termini scritti sotto, poi ripetilo con parole tue. contatti - India - Ellenismo - Mediterraneo - Impero - regni - Oriente - conquiste Alessandro Magno con le sue ............................................ militari fece incontrare l’........................................... asiatico e l’Occidente europeo. Alla sua morte il suo grande ..................................................... si disgregò e si formarono altri ................................................. che ebbero vita autonoma, ma non si interruppe la rete di scambi commerciali e di ...................................................................... tra i vari popoli, che ormai si era stabilita. La cultura greca fece sentire la sua influenza fino alla lontana ............................ e le culture asiatiche si mescolarono con quelle del .............................................................. Nacque così un nuovo movimento culturale chiamato ......................................................
Verifica
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I popoli dell’Italia Chi
Intorno al 2000 a.C., mentre in Mesopotamia e in Egitto si sviluppavano le prime grandi civiltà, l’Italia era abitata da popolazioni preistoriche. La penisola italiana si trovava in una posizione favorevole: il clima era mite, tra le montagne si aprivano numerose valli, fertili pianure e boschi, il sottosuolo era ricco di minerali e le coste offrivano facili approdi per i naviganti. Perciò fu abitata fin dal Paleolitico e dal Neolitico. I primi abitanti vivevano in villaggi di capanne, in palafitte e, raramente, in costruzioni di pietra; coltivavano la terra, allevavano il bestiame e sfruttavano le risorse del sottosuolo. Avevano pochi contatti gli uni con gli altri perché erano separati dalle montagne e non sentivano la necessità di commerciare. Questo causò l’isolamento dell’Italia dagli altri Paesi più progrediti, mantenendola più a lungo a un livello primitivo di civiltà. Nel corso dei secoli, giunsero e si stanziarono in Italia tribù nomadi provenienti dall’Europa centrale e orientale, altre vennero dal mare. Verso il 1000 a.C., l’Italia era un mosaico di popoli con origini, lingua, modi di vivere e cultura diversi.
Quando 3000 a.C.
2000 a.C.
1000 a.C.
Anno 0
800 a.C. POPOLI DELL’ITALIA ANTICA
30
Storia
396 a.C.
CIVILTÀ ETRUSCA
CIVILTÀ ROMANA
antica
Storia
Dove LIGURI
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BRUZI CARTAGINESI
GRECI
CARTAGINESI SICANI E SICULI
GRECI CARTAGINESI
In questo percorso….… .. ...conoscerai • i primi popoli che hanno abitato la penisola italica: terramaricoli, antichi Sardi, Piceni, Sanniti, Celti, popoli dell’Italia meridionale; • gli Etruschi.
...capirai che • le diverse civiltà si sono sviluppate in modi e tempi diversi; • l’isolamento ha ostacolato lo sviluppo dei popoli; • l’Italia è stata caratterizzata dalla presenza di popolazioni che hanno lasciato tracce in molti luoghi; • l’Italia è ricca di tutte queste testimonianze che la rendono un museo a cielo aperto; • le nostre radici si perdono in tempi lontani.
Storia
31
I popoli dell’Italia antica METODO DI STUDIO Individuo e sintetizzo informazioni Riscrivi brevemente le informazioni, poi usale per organizzare un discorso. Periodo: .............................................................. ........................................................................................ Dove: ..................................................................... ........................................................................................ Chi: .......................................................................... ........................................................................................ Che cosa fanno: ............................................ ........................................................................................ ........................................................................................ Come vivono: ................................................. ........................................................................................ Attività manuali: .......................................... ........................................................................................ ........................................................................................ Altro: ..................................................................... ........................................................................................ ........................................................................................
Le terramare Verso la metà del II millennio a.C., gruppi di agricoltori e guerrieri provenienti dall’Europa settentrionale si stanziarono nella Pianura Padana che, a quei tempi, era ricoperta di foreste e presentava molti acquitrini e zone paludose. Costruirono i loro villaggi sui terreni più asciutti realizzando delle palafitte, cioè capanne di legno e frasche disposte su grandi piattaforme di legno, sorrette da pali conficcati nel terreno. Nella piattaforma di ogni capanna si apriva una botola attraverso la quale si scaricavano i rifiuti. Quando lo spazio sottostante si riempiva e il villaggio diventava inabitabile, gli abitanti bruciavano le capanne, alzavano l’argine esterno e costruivano una nuova piattaforma. In alcuni luoghi sono stati ritrovati fino a cinque strati sovrapposti di palafitte. I resti di tali villaggi sono cumuli di terra grassa e scura che, fino al secolo scorso, veniva usata dai contadini come concime. Gli storici hanno chiamato queste zone terramare e i suoi abitanti terramaricoli. I terramaricoli vivevano di agricoltura e coltivavano cereali e legumi vicino ai fiumi e agli acquitrini dove la terra era più fresca e morbida. Utilizzavano le fibre del lino per tessere i vestiti e quelle della canapa per intrecciare corde. Conoscevano anche le tecniche per la lavorazione dei metalli e realizzavano utensili, armi e ornamenti in rame e in bronzo. Bruciavano i morti e conservavano le loro ceneri in vasi di terracotta. Ricostruzione di un villaggio terramaricolo
Animale in ambra
Ascia in metallo
I popoli dell’Italia antica
Gli antichi Sardi La Sardegna è stata abitata fin dal Paleolitico. Le antiche popolazioni, giunte probabilmente da varie parti del continente europeo e dalle isole del mar Mediterraneo, vivevano in gruppi isolati dando vita a diverse culture. Erano dedite principalmente alla pastorizia, alla coltivazione di cereali, alla caccia, alla pesca e alla navigazione. Non conoscevano la scrittura. Sapevano scolpire la pietra, con la quale realizzavano utensili e statuine, e costruire vasi in ceramica decorati in diversi modi. A partire dal III millennio a.C. impararono la lavorazione del rame e dell’argento.
Statuetta in bronzo di un guerriero sardo con elmo e grande scudo rotondo
La civiltà nuragica
Intorno al 1500 e fino al 500 a.C., si sviluppò in Sardegna la civiltà nuragica, chiamata così dai nuraghi, tipiche costruzioni a tronco di cono realizzate con grandi blocchi di pietra, alte fino a 20 metri. Erano abitazioni fortificate che comprendevano una torre, un pozzo e un cortile protetto da mura. Nel tempo, i nuraghi vennero ampliati: intorno alla prima torre più alta, ne vennero costruite altre collegate da possenti mura, fino a diventare veri villaggi fortificati. Nei nuraghi vivevano le persone più importanti e i guerrieri e intorno a essi erano situate le capanne dei contadini e dei pastori. I Nuragici erano un popolo di guerrieri, pastori e contadini. Erano abili nella navigazione e si spostavano nel Mediterraneo venendo a contatto con altri popoli. Nuraghe
METODO DI STUDIO Seleziono e organizzo informazioni Completa la mappa, poi verbalizzala.
vivevano in ................... ..............................................
IN SARDEGNA DAL PALEOLITICO
DAL 1500 AL 500 a.C.
abitavano
si sviluppò
....................................
....................................
si dedicavano ............. .............................................. .............................................. ..............................................
lavoravano .................... .............................................. ..............................................
vivevano nei ................. .............................................. che sono ........................ ..............................................
si dedicavano ............. .............................................. .............................................. ..............................................
Storia
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I popoli italici Il guerriero di Capestrano rappresenta un soldato piceno.
Nell’Italia centro-meridionale si sono stanziate, fin dal 1000 a.C., diverse popolazioni che, successivamente, gli storici hanno raggruppato con il nome di popoli italici: Piceni, Sabini, Latini, Volsci, Sanniti. Vivevano organizzati in tribù, lungo la dorsale degli Appennini, tra le montagne più basse e le colline. Le attività principali erano la pastorizia e l’agricoltura, ma sapevano lavorare anche la pietra e i metalli.
I Piceni
METODO DI STUDIO Individuo e confronto informazioni 1 Osserva la stele di Novilara, ritrovata in una necropoli picena e conservata nel museo di Pesaro, poi completa. • L’immagine rappresenta ............................................................. ....................................................................................................................... • Testimona che i Piceni ................................................................. .......................................................................................................................
I Piceni si stabilirono lungo la costa e nelle vallate dei fiumi che sfociano nel mare Adriatico, fra le attuali regioni Marche e Abruzzo. I loro villaggi erano costituiti da capanne di frasche, tronchi e paglia. Il tetto era impermeabilizzato con il fango. I Piceni furono agricoltori e pastori, abili commercianti e coraggiosi guerrieri. Seppellivano i morti rannicchiati o appoggiati su un fianco, assieme a un ricco corredo: armi per gli uomini, gioielli o vasellame per le donne.
I Sanniti
2 Completa la tabella, poi organizza un discorso. PICENI
SANNITI
Dove
..................................
...................................
Quando
...................................
...................................
Attività lavorative
...................................
...................................
...................................
...................................
Altro
...................................
...................................
34
Storia
Quaderno
pag. 12
I Sanniti si erano stanziati più a sud, nella zona appenninica compresa fra l’Abruzzo, il Molise e la Campania. Praticavano l’agricoltura e la pastorizia. Tutti erano liberi di far pascolare le loro greggi nelle terre comuni. Le famiglie più agiate dividevano la ricchezza con il resto della popolazione. La società si basava sul rispetto per la famiglia. Tutti potevano esprimere le loro opinioni. Durante le feste e nelle celebrazioni funebri, i Sanniti, che erano ottimi guerrieri, dimostravano la propria forza e abilità in giochi di lotta e combattimenti.
Guerriero sannita
I popoli dell’Italia antica
I Celti I Celti erano un insieme di tribù nomadi provenienti dall’Asia che, fin dal II millennio a.C., si erano stanziate in Europa, nelle valli del Danubio. Nel corso dei secoli, si diffusero in molte altre zone europee: Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna. Intorno al IV secolo a.C. penetrarono in Italia, occuparono vasti territori che si estendevano dalla Pianura Padana fino alle Marche e vi si stabilirono. I Celti erano un popolo di guerrieri. Erano alti, robusti, biondi con gli occhi chiari; in battaglia si schiarivano ancora di più i capelli con tinture e si tingevano le sopracciglia di nero. Costruivano i loro villaggi sulle alture e abitavano in case fatte di paglia e di fango. Per difendersi innalzavano palizzate di legno e scavavano profondi fossati. Vivevano di agricoltura, allevamento, artigianato e commercio. Gli artigiani erano abilissimi nella lavorazione dei metalli e realizzavano armi, monete, vasellame e gioielli. I commercianti scambiavano i manufatti con vino e altri prodotti e vennero in contatto con i Greci e i Fenici. La società era organizzata in tribù governate inizialmente da un re, poi da magistrati eletti dai capi delle famiglie più importanti. Le varie tribù non si unirono mai in un unico Stato, anzi spesso erano in lotta fra loro. Grande importanza era attribuita ai sacerdoti chiamati druidi, che avevano poteri straordinari: interpretavano la volontà degli dei, guarivano le malattie e predicevano il futuro. I Celti adoravano molte divinità e pensavano che esse vivessero in luoghi nascosti: grotte, foreste, acque profonde dei laghi. Credevano nell’esistenza dell’aldilà e davano molta importanza al culto dei morti. Celebravano vari riti religiosi, tutti legati all’esaltazione della vita e della natura. Quaderno
È PIÙ FACILE SE...
• • • •
Capanna celtica ricostruita
Bracciale a forma di serpente, realizzato in oro
Medaglione celtico con testa di divinità
pag. 13
sottolinei
Leggi le domande, cerca e sottolinea nel testo le risposte, poi ripeti ad alta voce. C hi erano e da dove provenivano i Celti? •Q uali attività praticavano? D ove si erano diffusi? •C ome era organizzata la società? Q uando giunsero in Italia? •C hi adoravano? Quali credenze avevano? D ove si stanziarono? •C hi erano i druidi?
Storia
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I popoli dell’Italia antica
Italioti e Sicelioti
Greci Fenici
METODO DI STUDIO Seleziono informazioni Cerca e sottolinea le informazioni nel testo poi rispondi alle domande. • In che modo i coloni greci portarono l’Italia verso la civiltà? • Che cosa si intende per arte siceliota?
Vaso siceliota raffigurante un mercante di pesce che taglia un tonno
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Storia
Nelle regioni meridionali della penisola italiana e nella Sicilia, si erano stanziati, prima del 1000 a.C., i Lucani, i Bruzi, gli Iapigi e i Siculi, popolazioni che vivevano di pastorizia e di agricoltura in condizioni ancora primitive. Intorno all’800 a.C., i Greci colonizzarono le coste dell’Italia e della Sicilia, e fondarono molte città. Col tempo, alcune di queste divennero grandi e importanti come Sibari, Crotone, Taranto, Metaponto, Reggio, Pozzuoli, Cuma e Napoli nella penisola; Catania, Agrigento, Selinunte, Siracusa nell’isola. A partire dal V secolo a.C., i coloni furono chiamati dai Greci della madrepatria Italioti e Sicelioti per distinguerli sia da se stessi sia dagli altri popoli che vivevano già in quelle terre. Divenute centri di vita economica e civile, le colonie fecero fare all’ Italia un grande passo in avanti verso il progresso tecnico e spirituale: introdussero l’uso del ferro e con esso nuovi strumenti di lavoro come aratri, zappe, asce e accette che migliorarono le attività e le produzioni agricole; fecero conoscere l’alfabeto e la scrittura, la matematica e l’astronomia, il culto degli dei, l’arte e il gusto del bello. I templi, i teatri, le statue, gli affreschi e le decorazioni dei vasi riproducevano il mondo artistico della madrepatria, tuttavia si ebbero anche espressioni di arte più semplici e meno raffinate, ma originali e ugualmente espressive e immediate. Gli storici hanno definito queste espressioni artistiche “arte siceliota”. Tempio di Selinunte in Sicilia
Competenze in atto USO LA LINEA DEL TEMPO 1 I ndica sulla linea del tempo l’arrivo e lo stanziamento dei diversi popoli nella penisola italica mettendo nei cerchietti la lettera corrispondente. .......
.......
.......
2500 a.C.
1500 a.C.
3000 a.C. A Celti
B Terramaricoli
C Civiltà nuragica
.......
.......
.......
1000 a.C. 500 a.C. 800 a.C. D Antichi Sardi
Anno 0
E Popoli italici
F Greci
SELEZIONO LE INFORMAZIONI 2 Scegli la risposta giusta. Intorno al 2000 a.C. • L’Italia era: arida e brulla; ricoperta di foreste e pianure; attraversata da strade e sentieri; tutta coltivata.
• I popoli che abitavano in Italia: conoscevano la scrittura; vivevano nelle città; erano ancora nella Preistoria; erano ancora nomadi.
• Gli uomini vivevano di: • L’Italia era abitata: agricoltura, allevamento e pastorizia; da un solo popolo; da popoli che avevano origini diverse; solo di pesca e di pastorizia; solo da animali selvatici; solo di allevamento e pastorizia; da nessuno. di artigianato e commercio.
UTILIZZO LE INFORMAZIONI 3 Segna le possibili cause. I popoli che abitavano in Italia... •N on erano progrediti come quelli del vicino Oriente perché... erano poco intelligenti; mancavano di materie prime; non scambiavano le conoscenze; non conoscevano i metalli.
• Vivevano isolati perché... erano scontrosi; erano separati dalle montagne; non avevano la necessità di commerciare; non sapevano costruire le strade.
Verifica
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Vi vi la Stor ia
Gli Etruschi Etruschi alle origini Etruschi in Emilia-Romagna Etruschi in Campania Latini Mantova
Adria Felsina
Po
Marzabotto
Spina
Fiesole Arezzo Populonia
Chiusi
Perugia Orvieto
Volsinii re ve Vulci Te Tarquinia Cerveteri
Roma
Mar Tirreno
Mare Adriatico
Preneste
Cuma
Capua Pompei
METODO DI STUDIO
Ieri: gli Etruschi Intorno all’800 a.C., nel centro dell’Italia nacque e si sviluppò la civiltà degli Etruschi. Non sappiamo con certezza se fossero giunti dal mare, dalle terre del Nord o se fossero originari del luogo. Certo è che furono un popolo progredito e diedero il via al processo di civilizzazione dell’Italia. I Greci li chiamarono Tirreni, i Romani Tusci. Gli Etruschi si stabilirono sul versante tirrenico dell’Italia (ovvero l’attuale Toscana, l’Umbria e parte del Lazio). Ben presto divennero potenti e, tra il VII e il VI secolo a.C., estesero il loro dominio verso la Pianura Padana e verso l’attuale Campania, dove assorbirono elementi della civiltà greca. Si impadronirono anche dell’isola d’Elba, ricca di ferro, e della Corsica. La loro espansione fu poi frenata a nord dai Celti e a sud dai Sanniti e dalle colonie greche. Gli scontri con queste popolazioni indebolirono gli Etruschi che, nel 396 a.C., furono sconfitti e assorbiti dai Romani.
Necropoli etrusca a Populonia, in provincia di Livorno
Lavoro sulla linea del tempo
Segna con un trattino rosso l’origine e la fine degli Etruschi. Colora di verde i secoli della massima espansione.
1000 a.C. 900 a.C.
38
Storia
800 a.C.
700 a.C.
600 a.C.
500 a.C.
400 a.C.
300 a.C. 200 a.C.
100 a.C.
Anno 0
Vivi la Storia
Oggi: un patrimonio Unesco Gli Etruschi costruirono molte città. Alcune di esse scomparvero nel corso del tempo, molte altre, con gli stessi nomi o con nomi diversi, furono il primo nucleo di grandi e importanti città dell’Italia di oggi, come Felsina, chiamata poi Bononia dai Galli e, infine, Bologna. Le città di origine etrusca sono riconoscibili per la cinta di mura che le proteggono e per l’imponente porta d’ingresso sormontata da un arco a tutto sesto. Non sono rimaste molte altre tracce di abitazioni, di templi o di statue a cielo aperto, ma le città dei morti, cioè le necropoli, hanno conservato nelle loro tombe importanti testimonanze che hanno permesso agli storici di ricostruire molti aspetti della civiltà etrusca. Le necropoli etrusche di Cerveteri e di Tarquinia sono così uniche, ricche e interessanti che nel 2004 sono state dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. La Tomba dei Rilievi a Cerveteri
METODO DI STUDIO
L’arco a volta fu utilizzato prima dagli Etruschi, poi dai Romani: con esso costruirono in seguito ponti, porte, gallerie e acquedotti. La necropoli della Banditaccia a Cerveteri
Lavoro sulla carta
Confronta la cartina a pag. 38 delle città etrusche con una carta politica dell’Italia di oggi. • Quanti capoluoghi di regione riconosci? • Quante province? • In quali regioni sono dislocate più città etrusche?
Affresco con donna etrusca a Tarquinia
Storia
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I popoli dell’Italia antica
La società etrusca
Corteo di nobili etruschi
METODO DI STUDIO Individuo informazioni Cerca e sottolinea nel testo le risposte alle domande poi esponi oralmente. • Dove erano costruite le città? • Da che cosa erano difese? • Da chi erano governate all’inizio? Poi? • Cosa fecero le città per rafforzarsi? • Come era organizzata la società?
Ricostruzione di una città etrusca con gli elementi tipici che la caratterizzavano: 1 mura; 2 tempio; 3 strada; 4 porta ad arco; 5 porto; 6 abitazioni; 7 necropoli.
Gli Etruschi, come i Greci, non ebbero mai un unico Stato, ma tante città autonome e indipendenti. Le città sorgevano lungo il corso dei fiumi o, più spesso, sulle alture dove erano difese dalla posizione naturale e da forti mura di cinta. Erano attraversate da strade regolari ben lastricate e provviste di acquedotti e fognature. Nei primi tempi ogni città fu governata da un re, chiamato lucumone. Il re, che era anche il sommo sacerdote, comandava l’esercito e amministrava la giustizia, assistito e consigliato da magistrati e funzionari. In seguito la monarchia fu abolita e si formò un governo guidato da un gruppo di poche persone scelte tra i nobili della città. Sorse così l’oligarchia. Per avere più forza e difendersi meglio dagli attacchi dei nemici, dodici importanti città si associarono formando la dodecapoli, cioè una forte alleanza di carattere economico, religioso e militare guidata da un magistrato o un sacerdote. Nella società etrusca si distinguevano i nobili che erano i proprietari delle terre ed erano molto ricchi e potenti. Il resto della popolazione era formato dagli artigiani, dai commercianti, dai contadini e dagli schiavi che lavoravano gratuitamente per i padroni nelle miniere e nei campi. Quaderno
pag. 14
2 6
5 4
7
1
3
Gli Etruschi
Il lavoro degli Etruschi
Scena di caccia e di pesca
Il territorio occupato dagli Etruschi, l’Etruria, si trovava in una posizione molto favorevole: aveva un clima mite, terre fertili, abbondanza di acque e boschi ricchi di legname che poteva essere utilizzato sia per costruire case e navi, sia per essere bruciato e produrre calore nelle fornaci.
Agricoltura e allevamento I contadini etruschi impararono ben presto a coltivare i campi e affinarono strumenti e tecniche per rendere più redditizia l’agricoltura. Bonificarono molte zone paludose prosciugando i terreni, scavarono canali per irrigare i campi e costruirono bacini per raccogliere le acque in eccesso. Dissodarono le colline per coltivare viti e ulivi. Nelle pianure coltivavano soprattutto cereali come la segale, l’orzo e il grano e riuscivano a ottenere raccolti molto abbondanti. I prodotti in eccesso venivano poi venduti ai popoli vicini. Gli agricoltori usavano diversi attrezzi di ferro o di bronzo: aratri semplicissimi e leggeri, vanghe, zappe per dissodare il terreno, falci e falcetti per raccogliere le messi mature. Erano praticati anche la pastorizia e l’allevamento: pecore e capre fornivano latte e lana, i maiali la carne, i bovini venivano usati per il lavoro dei campi.
È PIÙ FACILE SE...
Statuetta di bronzo raffigurante un contadino al lavoro con aratro trainato da buoi
usi uno schema
Cerca le informazioni nel testo, completa, poi relaziona oralmente. L’Etruria aveva una posizione favorevole PERCIÒ gli Etruschi praticarono: PERCHÉ aveva: .................................................................................. ............................................................................... .................................................................................. ............................................................................... .................................................................................. ............................................................................... INOLTRE per facilitare il lavoro nei campi ............................................................................... usavano: ............................................................................... .................................................................................. ............................................................................... .................................................................................. ............................................................................... ..................................................................................
Storia
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I popoli dell’Italia antica
Artigianato e commercio
Nobile a cavallo
Statua di guerriero con elmo e scudo
Gli Etruschi seppero utilizzare le risorse minerarie che il sottosuolo dell’Etruria, di origine vulcanica, offriva loro: stagno, rame, piombo, argento, e, soprattutto nell’isola d’Elba, ferro. I fabbri etruschi ricavavano dal ferro e dal bronzo utensili, statuine, armi e armature di fogge diverse; gli orafi producevano oggetti raffinatissimi in oro e in argento: fibbie, spilloni, fermagli, collane, bracciali. Gli artigiani etruschi, già neI VII secolo a.C., lavoravano anche la ceramica. Inizialmente si ispiravano a modelli greci, ma poi svilupparono un proprio stile: non più solo vasi rossi a figure nere, ma figure rosse su fondo nero. Crearono anche una tecnica del tutto nuova e originale, il bucchero: attraverso un particolare procedimento di cottura ottenevano una ceramica nera e lucida, molto simile al metallo. La produzione di ceramiche divenne un’attività molto importante: se ne fabbricavano di ogni tipo e di ogni dimensione, dai vasi decorativi e raffinati alle anfore molto grandi per contenere e trasportare olio, vino e grano. Gli Etruschi furono anche abili costruttori di navi. Tra il VII e il VI secolo a.C., dominavano il Mediterraneo occidentale e si scontrarono anche con i Greci. Le lotte erano particolarmente cruente, per questo i Greci consideravano gli Etruschi un popolo di barbari e di pirati. La navigazione facilitò lo scambio non solo di merci, ma anche di tecnologie, usi, costumi e idee religiose. Quaderno
METODO DI STUDIO
pag. 15
Lavoro sul documento
Osserva questi tre vasi ritrovati nelle tombe etrusche e indica di che tipo sono, scrivendo nei cerchietti le lettere corrispondenti. • A: di ispirazione greca • B: tipicamente etrusco • C: bucchero
.......
42
Storia
.......
.......
La religione Gli Etruschi avevano un profondo senso religioso. Erano politeisti e alcune delle loro divinità erano state riprese dalla religione dei Greci. Gli dei più importanti erano Tinia, il signore dei cieli e il padre degli dei, Uni, sua moglie, e Menrva, una divinità femminile guerriera. Gli Etruschi credevano che tutto ciò che accadeva agli uomini dipendesse dal volere degli dei. Perciò osservavano scrupolosamente ogni giorno una serie di precetti, riti e cerimoniali per ingraziarsi il loro favore e, prima di prendere qualche decisione importante o di compiere le imprese più difficili, cercavano di conoscere la loro volontà. Si rivolgevano allora ai sacerdoti, chiamati aruspici, che avevano il potere di capire il volere degli dei e di predire il futuro. Per far ciò, gli aruspici uccidevano un animale in sacrificio alla divinità, estraevano gli organi interni e li studiavano: dalla loro forma e da alcuni movimenti, soprattutto del fegato, capivano se gli dei fossero favorevoli o contrari. Gli àuguri presagivano, invece, il futuro osservando il volo degli uccelli, i fulmini e gli avvenimenti straordinari come il passaggio delle comete, i terremoti e le inondazioni.
Augure e aruspice, da un affresco in una tomba di Tarquinia
Statua di Apollo in terracotta dipinta da Veio
La scrittura Gli Etruschi ci hanno lasciato poche testimonianze scritte e di difficile comprensione. Gli studiosi riescono a leggere la scrittura etrusca, ma conoscono il significato di circa trecento parole soltanto, soprattutto dei nomi riportati sulle iscrizioni delle tombe. Ciò che oggi sappiamo di loro si deve, quindi, alle testimonianze dei Greci e dei Romani, ma soprattutto alla grande quantità dei resti archeologici.
METODO DI STUDIO Individuo e sintetizzo informazioni Completa, poi riferisci. Gli Etruschi erano .......................................................................... . Gli dei più importanti erano ...................................................... ................................................................................................................... . Gli Etruschi credevano .................................................................. .....................................................................................................................;
Vaso con iscrizione in lingua etrusca
osservavano ......................................................................................... ...................................................................................................................... e si rivolgevano .................................................................................. ................................................................................................................... .
Storia
43
Lavoro sui documenti
Dentro una necropoli Secondo gli Etruschi, dopo la morte c’era una seconda vita che si svolgeva come quella terrena, perciò le tombe, raggruppate nelle necropoli, riproducevano al loro interno le abitazioni dei vivi con una o piÚ stanze sotterranee. Erano scavate nel tufo e riccamente decorate con affreschi e rilievi che descrivevano le abitudini e le usanze del defunto. Vicino ai sarcofagi dei ricchi venivano deposti oggetti di uso quotidiano. Abbiamo potuto conoscere molti aspetti della vita quotidiana degli Etruschi proprio attraverso lo studio degli affreschi e degli oggetti rinvenuti nelle tombe. ....... .......
.......
44
Storia
Lavoro sui documenti
.......
.......
Osserva le immagini e attribuisci a ogni reperto il numero giusto, in base all’ informazione che ti suggerisce. 1 - I legami familiari erano molto forti e la donna aveva la stessa dignità dell’uomo. 2 - La musica e la danza erano molto importanti. 3 - Gli Etruschi amavano banchettare e divertirsi. 4 - Gli artigiani realizzavano raffinati gioielli in oro e pietre preziose. 5 - Il culto dei morti imponeva la costruzione di tombe sotterranee, una accanto all’altra. Atlante
pagg. 80-81
Storia
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Conoscenze in sintesi SINTETIZZO Completa il quadro di civiltà inserendo le parole al posto giusto.
La civiltà degli Etruschi Localizzazione geografica
Periodo storico
Gli Etruschi si stabilirono sul ......................................
La civiltà degli Etruschi si è sviluppata intorno
.......................................................................................................
all’............................... a.C., fino al ................................ a.C.,
dell’Italia.
quando i territori degli Etruschi iniziarono ad essere occupati dai ................................................. .
Popolazioni interessate Le origini degli Etruschi non sono ancora del tutto .......................................................................................... . Organizzazione sociale
Organizzazione politica Gli Etruschi vivevano nelle ............................................ ........................................... e non formarono mai uno ................................................ . Nei primi tempi le città
Nella società etrusca avevano grande
furono governate da un .................................................
importanza i ................................................................ che
chiamato ......................................................... In seguito,
erano ricchi e potenti. Il resto della popolazione
presero il potere gruppi di nobili o di ricchi e
era formato da ................................................................. ,
formarono una .....................................................................
artigiani e .............................................................................. . Gli ...................................................................... lavoravano gratuitamente nelle miniere. Uomini e ................................................................................. avevano pari dignità. Arte, cultura e tecnologia L’arte raggiunse livelli molto alti. Gli architetti
Lavoro Gli Etruschi praticavano l’............................................... la pastorizia e l’.................................................................... . Gli artigiani lavoravano i ................................................ e la ............................................................................................ . Inventarono una nuova tecnica di lavorazione della ceramica: il ............................................................... .
costruirono città protette da ...................................... ................. maestose e, per primi in Italia, usarono l’..................................................................................... a volta.
Religione Gli Etruschi erano .............................................................. .
Romani - Stato unico - terracotta - agricoltura - bucchero - commercianti - versante tirrenico 800 - 396 - arco - allevamento - politeisti - metalli - schiavi - nobili - mura - contadini - certe città - re - lucumone - donne - oligarchia
46
Verifica
Competenze in atto USO LA LINEA DEL TEMPO 1 Completa la linea del tempo inserendo nei cerchietti le lettere giuste. .......
800 a.C.
.......
700 a.C.
A Predominio sul Mediterraneo
.......
500 a.C.
396 a.C.
B Inizia la conquista dell’Etruria da parte dei Romani
Anno 0 C Compare la civiltà etrusca
SELEZIONO LE INFORMAZIONI 2 Colora solo le informazioni che si riferiscono agli Etruschi. Vivevano in villaggi di capanne costruite con paglia e fango. Costruirono città circondate da mura possenti. Inventarono il bucchero, una nuova tecnica per la lavorazione della ceramica. Le città erano governate da un re chiamato lucumone. Erano politeisti e credevano che la vita continuasse dopo la morte. Costruirono molte colonie sulle coste del Mediterraneo. Nella società tutti gli uomini avevano lo stesso potere e non esistevano gli schiavi.
RICAVO INFORMAZIONI DAI DOCUMENTI 3 Ecco come Strabone, uno storico greco vissuto nel I secolo a.C., racconta l’inizio e la fine degli Etruschi. Leggi il documento, poi rispondi. Tirreno sbarcò sulle rive d’Italia e vi fondò dodici città in una regione che dal suo nome fu chiamata Tirrenia. Diede loro un unico capo che si chiamava Tarconte. Finché i Tirreni vissero radunati sotto un governo unico, rimasero forti e potenti. È, però, probabile che quando il vincolo politico che le univa si ruppe, le singole città, restando isolate e abbandonate a se stesse, si siano trovate troppo deboli e abbiano dovuto indietreggiare di fronte alle pretese territoriali dei loro vicini. • Chi guidò gli Etruschi in Italia? • Quante città fondò? • Chi le governava? • A quali città faceva riferimento Strabone?
• Perché la civiltà degli Etruschi finì? • Secondo te la descrizione di Strabone è tutta vera o un po’ mitizzata? Spiega il perché della tua opinione.
Verifica
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Chi
La civiltà dei Romani segna una tappa fondamentale nel lungo cammino dell’uomo verso lo sviluppo e il progresso. In un arco di tempo che abbraccia poco più di mille anni, essi raggiunsero livelli di civiltà altissimi e costruirono il più vasto e meglio organizzato Impero dell’antichità. Ricordi? Gran parte delle storie dei popoli antichi che hai studiato fino a ora, gli Egizi, i Greci, gli Ebrei, i Macedoni, finiscono con la conquista da parte dei Romani. Questi, da conquistatori, non distrussero o annullarono gli elementi delle altre civiltà incontrate, ma li assorbirono, li fecero propri, li rielaborarono, li conservarono e li diffusero nel mondo con caratteri che furono propri solo del popolo romano. Per questo il lungo periodo che studierai ora può essere definito la storia di Roma: anche se le vicende si svolsero in luoghi diversi e tanto lontani, sono tutte riconducibili alle decisioni prese nella capitale. Gli italiani sono i discendenti diretti dei Romani: in quasi tutte le città della penisola si ritrovano tracce della loro presenza, la lingua italiana deriva dalla loro, il latino, il sistema di leggi si ispira a quello dei Romani e, così, anche tanti modi di dire che si usano ancora oggi.
Quando 800 a.C.
600 a.C.
400 a.C.
200 a.C.
Anno 0
200 d.C.
400 d.C.
600 d.C.
MONARCHIA
REPUBBLICA
IMPERO
753 a.C.
Data della leggendaria fondazione di Roma
Quaderno
48
pagg. 16-17
Storia
509 a.C.
Atlante
45 a.C.
27 a.C.
Dittatura di Cesare
pagg. 82-83
476 d.C.
Fine dell’Impero Romano d’Occidente
LU
La civiltà dei Romani
Storia
Dove BRITANNIA
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In questo percorso... ...conoscerai • la lunga storia di Roma, dalla fondazione al momento di massima potenza, fino alla crisi e alla decadenza del suo Impero.
...capirai che • lo sviluppo e il progresso nascono dall’incontro e dalla fusione di una moltitudine di conoscenze, anche molto diverse; • l’unificazione del Mediterraneo e dell’Europa fu il risultato di uno scambio continuo di energie, commerci e culture; • la nostra civiltà e quella europea occidentale hanno avuto origine dalla dominazione romana.
Storia
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A
Vi vi la Stor ia
La civiltà dei Romani
Ieri: la capitale di un Impero
Oceano Atlantico Roma
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Intorno al 1000 a.C. nell’Italia centrale, lungo il corso del fiume Tevere, in un territorio corrispondente al basso Lazio di oggi, si erano stanziati i Latini. Erano tribù di pastori e agricoltori che abitavano in villaggi di capanne sulle alture, perché le zone pianeggianti erano paludose e malsane. Vivevano per lo più isolati e avevano pochi scambi tra loro. Perciò, mentre gli Etruschi, a nord, e le città della Magna Grecia, a sud, erano progredite e avevano un alto livello di civiltà, i Latini erano ancora arretrati. Intorno all’800 a.C., alcuni villaggi situati su sette colli intorno al fiume Tevere si unirono e formarono una sola città: Roma. La posizione era favorevole: distante dal periodo monarchico (753 a.C. - 509 a.C.) mare (perciò al riparo dai pirati che lo infeperiodo repubblicano (509 a.C. - 31 a.C) stavano), vicina alla “via del sale”, percorsa dai periodo imperiale (31 a.C. - 476 d.C.) carri che portavano il sale dalle saline costiere alle zone interne. L’Isola Tiberina, situata in mezzo al Tevere, facilitava il passaggio da una Mar Nero sponda all’altra del fiume. Nel corso dei secoli, la città divenne sempre più importante e conobbe diverse forme di Mar Medit Eufr ate erran eo governo: inizialmente fu governata dai re, poi divenne una Repubblica e, infine, un Impero. Go lfo Nel I secolo dopo Cristo, i Romani avevano Pe rsi co esteso il loro potere su tutto il mondo allora conosciuto, tanto che Roma veniva chiamata caput mundi, la capitale del mondo. Tigri
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METODO DI STUDIO
Lavoro sulla linea del tempo
Segna e colora sulla linea del tempo i tre periodi della storia di Roma.
800 a.C. 700 a.C. 600 a.C. 500 a.C. 400 a.C. 300 a.C. 200 a.C. 100 a.C. Anno 0 100 d.C. 200 d.C. 300 d.C. 400 d.C. 500 d.C.
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Storia
Vivi la Storia
Oggi: una città unica al mondo Come ben sai, oggi Roma non è più la capitale di un grande Impero, ma di uno Stato, nemmeno tanto vasto: l’Italia. Nei secoli successivi alla caduta dell’Impero Romano, si sono alternati periodi di decadenza e di splendore, ma la città di Roma è sempre stata al centro delle vicende politiche e religiose che sono accadute in Italia e in Europa, e ne conserva le testimonianze in ogni angolo: nelle strade, nelle abitazioni, nelle chiese e nei monumenti. Mentre molte città che hanno segnato la storia nell’era antica sono poi scomparse o hanno subito una grave decadenza, Roma è stata sempre viva e in essa si possono riconoscere le tendenze e gli stili architettonici delle diverse epoche storiche. Gli artisti più importanti di ogni tempo hanno lavorato a Roma, per questo possiamo dire che è una città unica al mondo: semplicemente passeggiando per le sue vie si possono ripercorrere molte tappe del progresso umano (in particolare del mondo occidentale) dalla Preistoria fino ai giorni nostri.
La fontana di Trevi, capolavoro dell’arte barocca.
Veduta di Roma con con il Colosseo Veduta di Roma il Colosseo
Piazza del Popolo
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La Colonna Traiana nei Fori Imperia
Storia
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La Monarchia Gli storici pensano che il Palatino, il colle romano più alto di tutti gli altri, situato proprio di fronte all’Isola Tiberina, fosse stato uno dei primi a essere abitato. Qui, infatti, gli archeologi hanno ritrovato i buchi lasciati sul terreno dai pali che reggevano le capanne e alcuni resti di abitazioni che risalgono al 1000 a.C. In base alla disposizione dei buchi è stato possibile ricostruire il modello di una capanna dei Latini di quel tempo. Ricostruzione di una capanna e buchi dei pali nel terreno del Palatino
La leggenda
Le origini di Roma affondano le radici in una storia mitica, tramandata poi di generazione in generazione. Secondo la leggenda, Enea, un eroe troiano sfuggito dalla distruzione della città, dopo tante avventure, approdò sulle coste del Lazio dove fondò la città di Lavinio e poi suo figlio Ascanio (o Iulo) quella di Albalonga. I suoi discendenti governarono in pace Albalonga per anni e anni, fino a che il re Numitore fu cacciato dal fratello Amulio. La figlia di Numitore, Rea Silvia, fu costretta a diventare sacerdotessa della dea Vesta. Il dio Marte, però, si innamorò di lei e dalla loro unione nacquero due gemelli, Romolo e Remo. Amulio ordinò che i due bambini fossero uccisi, ma La Lupa Capitolina in una scultura in bronzo risalente i servi, impietositi, li misero in una cesta e li affidaal V secolo a.C. rono al Tevere. La fragile imbarcazione si arenò fra i cespugli e i due fratelli furono allattati da una lupa, METODO DI STUDIO poi allevati da un pastore. Divenuti grandi, venneControllo le conoscenze ro a conoscenza delle loro nobili origini e decisero di fondare una nuova città. Subito litigarono sulla Segna la risposta giusta. I Romani crearono la leggenda di Romolo e Remo scelta del luogo e stabilirono che avrebbe deciso perché: chi avesse visto più uccelli. Romolo ebbe la meglio gli storici del tempo non seppero ricostruire i fatti. e scelse il colle Palatino. Mentre stava tracciando il v olevano rendere più nobili le loro origini e dare solco delle mura, Remo osò scavalcarlo e per queun fondamento divino alla loro grandezza. sto fu ucciso dal fratello. Romolo divenne così il primo re di Roma. Era il 21 aprile dell’anno 753 a.C.
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Storia
Roma monarchica
I primi re Dalle sue origini e per circa 250 anni, Roma fu una monarchia. Il re aveva grandi poteri: stabiliva le leggi, amministrava la giustizia, guidava l’esercito e rappresentava la massima autorità religiosa. I suoi poteri, però, non potevano essere trasmessi ai figli e alla sua morte veniva scelto un nuovo re tra i membri delle famiglie più importanti. Quindi quella di Roma può essere definita una monarchia elettiva. Secondo la tradizione, sul trono di Roma si succedettero sette re, ma in realtà dovettero essere di più per coprire un periodo di tempo così lungo. Le notizie che ci sono giunte su di essi sono in parte leggendarie e, forse, si riferiscono a tappe importanti dello sviluppo della città. Il primo re, Romolo, diede le regole fondamentali. Alla sua morte, i Romani dissero che il dio Marte lo aveva rapito e trasformato nel dio Quirino, protettore della città. A Romolo successe Numa Pompilio, un sabino, che stabilì le prime regole religiose e insegnò il rispetto per gli dei. Il terzo re, Tullo Ostilio, conquistò la città di Albalonga. Anco Marzio, il quarto re, fece costruire il primo porto sulla foce del Tevere per potenziare i commerci. Gli ultimi tre re furono etruschi. Essi utilizzarono le conoscenze del loro popolo per migliorare le condizioni di vita. Tarquinio Prisco fece bonificare alcune pianure, costruire la Cloaca Maxima, un sistema di fognature che raccoglieva le acque della città, ed edificare il Foro Romano e il tempio di Giove sul Campidoglio. Servio Tullio circondò i sette colli con una cinta di mura, le Mura Serviane. Tarquinio il Superbo fu un re arrogante e prepotente e, nel 509 a.C., i Romani lo cacciarono dalla città mettendo così fine alla monarchia.
METODO DI STUDIO
Le mura serviane erano costruite con mattoni di tufo.
Il canale della Cloaca Maxima sfocia nel Tevere.
Quaderno
pag. 18
Collego le conoscenze
A quale re sono attribuite le seguenti imprese? Segna la lettera nella frase giusta. A Anco Marzio - B Tullio Ostilio - C Romolo - D Servio Tullio - E Tarquinio il Superbo - F Numa Pompilio - G Tarquinio Prisco ....... .......
Stabilì le regole fondamentali della città.
Conquistò la città di Albalonga.
.......
Fece costruire le Mura Serviane.
.......
.......
Insegnò il rispetto per gli dei.
Fece costruire il primo porto.
.......
.......
Fece costruire la Cloaca Maxima.
Fu cacciato per la sua arroganza.
Storia
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Roma monarchica
La società
Nobile patrizio
Le parole della Storia Patrizi: dal latino patres che significa padri. Plebei: dal latino plebs che significa moltitudine. Senato: dal latino senex che significa anziano.
METODO DI STUDIO Organizzo le informazioni Rispondi alle domande. • Chi erano i patrizi? .......................................... ........................................................................................ • Quali poteri avevano? ................................... ........................................................................................ • Chi erano i plebei? .......................................... ........................................................................................ • Chi erano gli schiavi? ..................................... ........................................................................................ • Qual era la classe meno numerosa? ........................................................................................ Bottega di un commerciante plebeo
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Storia
La società romana, fin dall’inizio della monarchia, era divisa in due classi sociali: i patrizi e i plebei. I patrizi erano i componenti delle famiglie più antiche e importanti che discendevano direttamente dai patres, cioè dai “padri”, i fondatori della città. Erano ricchi perché possedevano terre e bestiame. Godevano di tutti i diritti e solo loro potevano ricoprire le cariche pubbliche. I plebei rappresentavano il resto della popolazione libera e discendevano da coloro che erano giunti a Roma dai territori vicini. Comprendevano contadini, pastori, pescatori, artigiani e commercianti. Vivevano in condizioni modeste, spesso in povertà, ma alcuni col tempo si arricchirono. Erano cittadini romani, ma non potevano accedere a nessuna carica pubblica. Tra i patrizi e i plebei si stabiliva spesso un rapporto di clientela. Un ricco patrizio prendeva sotto la sua protezione un plebeo, gli offriva aiuto e sicurezza economica; il plebeo si impegnava a lavorare per lui, a seguirlo in guerra, ad appoggiarlo nelle lotte politiche, divenendo così suo cliente. I patrizi, ma anche i plebei più ricchi, possedevano schiavi. Questi erano per lo più prigionieri di guerra, ma anche plebei che non erano riusciti a pagare i propri debiti. Gli schiavi non avevano nessun diritto e potevano essere comprati e venduti. Solo i patrizi partecipavano al governo dello Stato e collaboravano con il re che aveva tutti i poteri. Il sovrano era assistito nel governo della città dal Senato, un consiglio composto dai patrizi più anziani. I cittadini si riunivano in assemblee pubbliche, i comizi curiati, aperte però solo ai patrizi. Il popolo romano era diviso in tre tribù, ciascuna delle quali doveva dare all’esercito cento cavalieri e mille soldati di fanteria.
Conoscenze in sintesi USO LA LINEA DEL TEMPO 1 Inserisci gli avvenimenti sulla linea del tempo, mettendo le lettere giuste nei cerchietti. .......
.......
.......
1000 a.C.
753 a.C.
509 a.C.
A Fondazione di Roma e inizio della Monarchia
Anno 0
B Cacciata di Tarquinio il Superbo e fine della Monarchia
C Primi insediamenti latini
CONTROLLO LE INFORMAZIONI 2 Scrivi V nel quadratino di fianco alla frase vera, F alla falsa. Intorno al fiume Tevere si erano stanziati i Latini.
Il fondatore di Roma fu Remo.
Secondo la leggenda i re di Roma furono cinque.
Tutti i re erano latini.
Il secondo re, Numa Pompilio, stabilì le regole religiose.
Gli ultimi tre re erano etruschi.
Le mura serviane furono fatte costruire da Anco Marzio.
Il sesto re fu Tarquinio il Superbo.
Tarquinio Prisco fece costruire la Cloaca Maxima.
A Roma nessuno era schiavo.
Durante la Monarchia Roma fu abbellita e fortificata.
La Monarchia durò cento anni.
COLLEGO LE INFORMAZIONI 3 Scrivi nei quadratini a chi si riferisce ogni frase: Pa = patrizi; Pl = plebei; S = schiavi. Erano discendenti dei fondatori di Roma.
Non erano cittadini romani.
Erano contadini, artigiani e commercianti.
Governavano la città.
Coltivavano i campi dei ricchi.
Erano una moltitudine.
Erano cittadini romani, ma senza diritti.
Erano pochi.
SELEZIONO LE INFORMAZIONI 4 Il racconto della fondazione di Roma e del governo dei sette re è frutto di fantasia, ma nella leggenda si intrecciano anche molti elementi di verità. Sottolinea di rosso gli elementi di verità e di blu quelli di fantasia, poi spiega il perché delle tue scelte. L a città di Roma nacque in un giorno preciso per volere di Romolo. Si alternarono re latini, sabini ed etruschi. I re furono in tutto sette.
Alle origini Roma fu governata da re. Mentre Roma nasceva, nei territori circostanti c’erano delle città fiorenti. Roma ebbe origini divine.
Verifica
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La Repubblica
Una seduta del Senato romano in un affresco di Palazzo Madama a Roma, oggi sede del Senato della Repubblica Italiana
Le parole della Storia Repubblica: dal latino res publica = la cosa pubblica. Forma di governo in cui il popolo elegge i propri rappresentanti che stanno al potere per un determinato numero di anni.
Dopo la cacciata dell’ultimo re etrusco, Tarquinio il Superbo, le famiglie patrizie più autorevoli suddivisero il potere fra più persone, i magistrati, e si diedero una nuova forma di governo: la Repubblica. A capo di tutti c’erano i consoli che dovevano far eseguire le leggi. Rimanevano in carica un solo anno ed erano due, perché si voleva evitare che una sola persona riprendesse il potere come un re. I consoli erano affiancati dal Senato che controllava l’operato dei magistrati, trattava gli affari più importanti dello Stato, proponeva le leggi e decideva su questioni religiose, approvava o respingeva le proposte delle assemblee dei cittadini. Vi erano poi altri magistrati che ricoprivano importanti cariche: • i pretori amministravano la giustizia; • i questori amministravano l’erario, cioè i soldi pubblici; • i censori compilavano le liste dei cittadini in base ai loro averi e riscuotevano le tasse; • gli edili curavano la costruzione e la manutenzione degli edifici pubblici. Nei momenti di grande pericolo, veniva nominato un dittatore. Costui poteva prendere decisioni da solo, aveva poteri eccezionali e restava in carica il tempo necessario per risolvere la situazione. Il nuovo Stato romano fu una Repubblica aristocratica perché tutto il potere era in mano ai patrizi.
METODO DI STUDIO Seleziono ed espongo informazioni Cerca e sottolinea nel testo le risposte alle domande poi esponi oralmente il testo. • Chi erano i consoli? • Quanti erano? • Quanto restavano in carica? Perché? • Da chi erano affiancati? • Quanti compiti avevano i magistrati? • Quando veniva nominato il dittatore? • Quale funzione aveva? • Quanto restava in carica?
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Storia
Veduta del Foro Romano
La curia, dove si riuniva il Senato
Roma repubblicana
Lo scontento dei plebei Nella Repubblica romana i plebei, che erano la parte più consistente della popolazione, sentivano su di sé il peso di dover sostenere tutti i lavori più duri e, soprattutto, di dover compiere il servizio militare senza avere adeguate ricompense. Mentre le guerre portavano vantaggi e ricchezze ai patrizi, che dividevano fra loro i terreni conquistati e il bottino di guerra, i plebei ne ricavavano solo danni. Infatti, per andare a combattere, essi erano costretti a lasciare i loro mestieri e il lavoro dei campi. Quindi, per vivere, i plebei dovevano contrarre debiti. Se poi al ritorno non riuscivano a pagarli, rischiavano di perdere il loro campo e di finire schiavi dei loro creditori. Inoltre, pur essendo la parte più consistente della popolazione, i plebei non potevano partecipare direttamente al governo dello Stato. Fra di essi serpeggiava perciò un grande scontento. Nel 494 a.C., quando ormai era tutto pronto per affrontare una guerra contro i Volsci, i plebei, per far sentire la loro protesta e per far valere i propri diritti, si ribellarono e si ritirarono sul Monte Sacro, appena fuori Roma, decisi a non combattere più per difendere i diritti solo dei più ricchi. La città fu, allora, paralizzata e i patrizi mandarono il senatore Menenio Agrippa a trattare con loro. Con un abile discorso, egli trovò un accordo con i ribelli e li convinse a riprendere le loro attività.
METODO DI STUDIO Individuo e sintetizzo informazioni Completa, poi esponi il testo in sintesi. • I plebei erano scontenti perché ............ ....................................................................................... • Le guerre portavano ai patrizi ....................................................................................... ....................................................................................... ......................................................................................; ai plebei ................................................................... ....................................................................................... • I plebei per vivere dovevano ....................................................................................... • Per far sentire la loro protesta i plebei ..................................................................... ....................................................................................... • La situazione fu risolta da .......................... ....................................................................................... che .............................................................................. ....................................................................................... Quaderno
pag. 19
Menenio Agrippa parla al popolo.
Storia
57
Roma repubblicana
Le conquiste della plebe Dopo la protesta sul Monte Sacro, i patrizi furono costretti a venire in accordo con i plebei. Accettarono che essi, per difendere i loro interessi, eleggessero due magistrati, i tribuni della plebe. Questi restavano in carica un anno ed erano considerati sacri e inviolabili. Si potevano opporre alle decisioni del Senato, se fossero state contrarie ai bisogni della plebe. In seguito, i plebei ebbero la facoltà di riunire l’assemblea delle tribù: i comizi tributi. Fino ad allora, i cittadini erano stati divisi in classi secondo il censo, cioè la ricchezza; la divisione in tribù invece si basava sulla ripartizione del territorio dove i plebei erano molto numerosi. In tal modo, anche essi cominciarono a partecipare attivamente alla politica dello Stato ed ebbero la possibilità di approvare o di bocciare una legge.
Cittadino plebeo che si reca a votare
Le leggi scritte
Nel 450 a.C. una commissione di dieci uomini, i decemviri, compilò una lista di leggi che furono scritte su dodici tavole di bronzo ed esposte nel Foro perché tutti potessero conoscerle. Le leggi delle XII tavole erano uguali per tutti, patrizi e plebei. Fino a quel momento le leggi, tramandate oralmente, erano sempre state a vantaggio dei patrizi: ora anche i plebei potevano avere giustizia. Nel 445 a.C. venne abolito il divieto di matrimoni misti tra patrizi e plebei. Infine, ben 80 anni dopo, nel 367 a.C., si stabilì che anche un plebeo potesse diventare console. Quaderno
È PIÙ FACILE SE...
pag. 20
Tavola di bronzo con le nuove leggi
usi le date
Rifletti e rispondi. Le conquiste sociali dei plebei hanno avuto un percorso rapido o lungo? Segna vicino a ogni data il fatto accaduto, calcola quanti anni sono passati dal primo all’ultimo avvenimento, poi completa. • 494 a.C. protesta sul Monte Sacro • 450 a.C. ................................................................................................................................................................................................................................ • 445 a.C. ................................................................................................................................................................................................................................. • 367 a.C. ................................................................................................................................................................................................................................. Per ottenere i miglioramenti sociali, i plebei hanno impiegato .................................................................... anni.
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Storia
Cittadini oggi
Verso l’uguaglianza Dopo che le leggi furono scritte sulle dodici tavole, si stabilì che tutti i Romani dovessero conoscerle e che tutti, patrizi e plebei, le dovessero rispettare. Per questo motivo, le tavole restarono esposte nel Foro per moltissimi anni, fino al 390 a.C., quando andarono perdute durante l’invasione e la devastazione di Roma da parte dei Galli. Per fortuna possiamo conoscere, anche oggi, molte delle leggi che vi erano scritte, perché ci sono state tramandate da scrittori latini che ne hanno parlato nelle loro opere. Le leggi delle XII tavole esposte nel Foro, in un dipinto di Cesare Maccari
1 Queste sono alcune tra le leggi delle XII tavole. Leggile e discutine con i compagni. Se una persona muore senza aver fatto testamento, il parente
maschio erediterà il patrimonio. Se uno compie un furto di notte, nel caso che il padrone lo uccida, il ladro sia ritenuto ucciso secondo la legge. Se uno ha rotto una parte del corpo a un altro, e non ci si mette d’accordo sul risarcimento, valga la legge del taglione. Se uno ha spezzato un osso a un libero, sarà condannato alla multa di 300 assi; se è uno schiavo, di 150 assi. Se un padre ha venduto un figlio per tre volte, il figlio sia libero dal padre. Non ci deve essere matrimonio tra patrizi e plebei.
2 Rifletti. • Le leggi delle XII tavole rendevano tutti i cittadini uguali perché tutti le dovevano rispettare, ma tutti i cittadini erano considerati veramente uguali? • Quali discriminazioni puoi riscontrare dalla lettura di queste poche leggi? • Nella Roma di quei tempi c’era libertà per tutti? • Ognuno poteva sposare chi voleva? • Credi che per la nosta legge ci siano ancora discriminazioni fra i cittadini?
3 Leggi ora l’articolo 3 della Costituzione Italiana. Come sono considerati i cittadini oggi in Italia? Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
• Ti è mai capitato di assistere a episodi di discriminazione tra persone diverse? Discutine con i compagni.
Storia
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Roma conquista l’Italia Fin dai primi anni della Repubblica, Roma divenne una città ricca e importante. Per essere ancora più forte, nel 493 a.C. formò la Lega latina, un’alleanza con le altre città latine. Insieme Romani e Latini sottomisero i Volsci e gli Equi. Negli anni successivi, Roma conquistò le più importanti città etrusche e, nel 396 a.C., dopo la conquista di Veio, il suo territorio comprendeva il Lazio e quasi tutta l’Etruria. Improvvisamente la fortuna di Roma fu minacciata dai Galli che, scendendo dalla Pianura Padana, espugnarono varie città. I Romani cercarono di fermarli, ma il 18 luglio del 390 a.C. Roma fu sconfitta preso il fiume Allia, invasa e duramente saccheggiata. I Galli lasciarono la città dopo alcuni mesi in seguito al pagamento di una grande quantità di oro. Verso sud, i Romani si scontrarono con i Sanniti. Le guerre sannitiche durarono circa 50 anni, dal 343 al 295 a.C., e furono molto dure. Alla fine i Romani riuscirono a sconfiggere i Sanniti e tutti i loro alleati: gli Umbri, i Galli e gli Etruschi. Quando i Romani cercarono di estendere il loro dominio sulla Magna Grecia trovarono una dura opposizione nella città di Taranto. I Tarantini chiesero aiuto a Pirro, il re dell’Epiro, una regione settentrionale della Grecia. Pirro giunse in Italia con un forte esercito e alcuni elefanti. Grazie a questa “arma” sconosciuta ai Romani, egli ottenne due vittorie, ma le sue perdite furono grandi e, nel 275 a.C., fu sconfitto nella battaglia di Benevento. Taranto si arrese e molte città della Magna Grecia vennero sottomesse dai Romani. Ormai il dominio di Roma si estendeva su tutta la penisola italiana.
METODO DI STUDIO Controllo le conoscenze Vero o falso? • La Lega latina univa Romani e Latini. V • I primi popoli conquistati furono gli Etruschi. V
F
• I Galli invasero Roma.
V
F
• A nord i Romani combatterono contro i Sanniti.
V
F
• La Magna Grecia fu conquistata senza guerra.
V
F
F
Elefante da guerra raffigurato su un piatto in ceramica
Lavoro sulla linea del tempo Dopo aver letto il testo, inserisci gli avvenimenti nelle date indicate. ............................................ 493 a.C.
500 a.C.
450 a.C.
............................................
60
Storia
400 a.C.
390 a.C.
343 a.C. 295 a.C.
350 a.C.
............................................
300 a.C.
250 a.C.
200 a.C.
150 a.C.
100 a.C.
50 a.C.
Anno 0
............................................ 275 a.C.
Quaderno
pag. 21
Roma repubblicana
Roma organizza l’Italia Dopo la vittoria contro Pirro, i Romani si trovarono ad amministrare un territorio molto vasto. Essi compresero che, per formare uno Stato potente e duraturo, non dovevano essere crudeli verso i popoli vinti, ma dovevano stabilire legami di solidarietà e fedeltà. Le città italiche riconobbero la superiorità di Roma, ma conservarono la loro autonomia. Non tutti i popoli sottomessi avevano, però, gli stessi diritti. Nel territorio di Roma gli abitanti godevano della cittadinanza, dovevano pagare le tasse e prestare il servizio militare. Alcune città erano associate a Roma come municipia (municipi) con pieni diritti: i loro abitanti infatti erano considerati cittadini romani. Alcuni popoli divennero socii, cioè alleati: erano autonomi, ma dovevano inviare soldati e forniture militari in caso di guerra e pagare le tasse. Si distinguevano in alleati latini, quelli più vicini a Roma, che godevano di privilegi maggiori, e alleati italici, quelli più lontani e conquistati più tardi, che avevano meno diritti.
Le colonie In tutta la penisola, i Romani fondavano nuove città che si distinguevano in colonie romane e colonie latine. Le prime avevano lo stesso ordinamento di Roma ed erano occupate da cittadini romani che vi si stabilivano con le loro famiglie. Le seconde erano formate da abitanti sia romani sia italici. Tutte avevano lo scopo di controllare i territori occupati e di far conoscere gli usi e i costumi romani. Poco alla volta, i popoli conquistati impararono a parlare la lingua latina, a vivere secondo le usanze di Roma e a considerarsi essi stessi cittadini romani.
Strada di Ostia antica. La città fu inizialmente un accampamento militare romano, poi divenne una colonia.
Le parole della Storia Cittadinanza: pieno riconoscimento dei diritti di cittadino di Roma. Permetteva di votare nei comizi, candidarsi alle cariche pubbliche, acquistare proprietà sul suolo romano.
Il Foro romano di Aquileia fu costruito a partire dal II sec. a.C.
METODO DI STUDIO Seleziono e organizzo informazioni Cerca e sottolinea nel testo le seguenti parole chiave, poi utilizzale per esporre le tue conoscenze. superiorità - autonomia - cittadinanza - soci - alleati latini alleati italici - colonie romane - colonie latine
Storia
61
Roma repubblicana
L’esercito I legionari erano armati di scudo, lancia, giavellotto e di una corta spada, il gladio.
METODO DI STUDIO Seleziono e organizzo informazioni Cerca le informazioni nel testo e completa. L’accampamento era di forma .............................. .................................................................................................., protetto da .................................................................... e da ......................................................... Le tende erano disposte in ......................................................................... Al centro era situato .................................................... per ...........................................................................................
Le parole della Storia Soldato: dal latino solidatus che significa pagato con il solidus, antica moneta.
Nei primi secoli della Repubblica ogni cittadino era anche un soldato. In caso di guerra le classi sociali più ricche offrivano armi e interi reparti di cavalleria; quelle più povere fornivano i fanti, cioè i soldati che combattevano a piedi. Finita la guerra, ognuno riprendeva la sua attività, senza pretendere alcun compenso. Solo più tardi, verso il I secolo a.C., vennero arruolati soldati di mestiere che venivano pagati e prestavano servizio per 20 anni. L’esercito romano era suddiviso in legioni, formate da circa 6000 uomini e costituite, per la maggior parte, da fanti e da un minor numero di cavalieri che combattevano a cavallo. I fanti dovevano marciare per chilometri, arrampicarsi, correre e nuotare.
L’accampamento I soldati romani si spostavano a piedi e, con loro, c’erano le milizie ausiliarie: falegnami, fabbri, carpentieri, che realizzavano strade, ponti, palizzate e scavavano fossati. Giunti a destinazione, costruivano l’accampamento, il castrum: un campo militare di forma rettangolare, protetto da una palizzata e da un fossato. All’interno era percorso da due strade perpendicolari, il cardo (che andava da nord a sud) e il decumano (da est a ovest). Le tende erano disposte in file ordinate e quella del comandante era al centro, vicino all’altare per i sacrifici agli dei. Quaderno
pagg. 22-23
Immagine di un accampamento romano
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Storia
ai giar iplolin no ecsc iaci-Tdi Sttrorec In
Le macchine da guerra
Intrecci disciplinari
I Romani svilupparono e applicarono la tecnologia, soprattutto nei settori in cui era indispensabile ed economicamente conveniente. L’ esercito, un elemento importantissimo per Roma, era supportato da una tecnologia molto progredita per quei tempi. Per espugnare le città assediate, i Romani avevano costruito potenti macchine da guerra, adatte a penetrare anche nelle città più fortificate. Leggi le descrizioni, osserva le illustrazioni e scrivi nei cerchietti il numero giusto.
L’ariete (1) era una grossa trave di legno, lunga anche 30 metri, con una pesante testa di bronzo a forma di ariete. La trave poteva essere sospesa a un’impalcatura di ferro o appoggiata su un supporto con le ruote: molti soldati la facevano oscillare o la spingevano per percuotere le mura della città nemica fino ad aprire un varco.
.......
La catapulta (2) serviva a lanciare pietre e sostanze roventi e infiammabili fino a qualche centinaio di metri di distanza. Era formata da una specie di cestello, applicato all’estremità di un palo trattenuto da grosse corde attorcigliate. Al momento del lancio, il palo scattava dalla posizione orizzontale a quella verticale, lanciando con forza il contenuto del cestello.
.......
La balista (3), come un enorme arco, scagliava grandi frecce incendiarie che coprivano enormi distanze. .......
La testuggine (4) era una strategia difensiva. I soldati, per avanzare senza essere colpiti dalle frecce nemiche, si coprivano completamente con gli scudi.
.......
Storia
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Roma repubblicana
Roma e Cartagine
Oceano Atlantico
SPAGNA
AFRICA
Mar Mediterrane
o
Numidia Libia
Rovine di Cartagine
Sulla costa africana, di fronte alla Sicilia, si trovava Cartagine, una potente e ricca colonia dei Fenici, sorta intorno all’800 a.C. Nel corso dei secoli i Cartaginesi avevano sviluppato una fitta rete commerciale con tutti i paesi del Mediterraneo e fondato colonie in Spagna, in Corsica, in Sardegna e in Sicilia. Esportavano prodotti agricoli, come grano, olio, noci, datteri, fichi, e importavano oggetti di lusso come stoffe e ceramiche. I Cartaginesi erano governati da una stretta cerchia di ricchi proprietari terrieri che avevano estesi possedimenti in cui lavoravano schiavi e braccianti della Libia e della Numidia. Disponevano di un esercito costituito da soldati mercenari che combattevano per poi ottenere una paga e un bottino di guerra. La vera forza dei Cartaginesi era però la flotta, costituita da molte navi agili, ben attrezzate e guidate da esperti marinai. I Cartaginesi erano in buoni rapporti con i Romani e avevano stipulato dei trattati con cui si definivano le zone dove potevano commerciare senza danneggiarsi reciprocamente. Quando Roma, con la sconfitta di Taranto, conquistò le città della Magna Grecia e si affacciò sullo stretto di Messina, volle estendere il proprio dominio anche sulle colonie greche della Sicilia. Quest’isola, però, era molto importante anche per i Cartaginesi, che perciò vennero in aperto contrasto con i Romani.
METODO DI STUDIO
Arricchisco le conoscenze
Seleziono ed espongo le informazioni
I porti di Cartagine Cartagine aveva due porti molto attrezzati: uno per le navi commerciali, uno per quelle da guerra. Quest’ultimo era circolare, con un isolotto al centro, e poteva accogliere circa 180 navi.
Cerca e sottolinea le risposte alle domande, poi esponi il testo ad alta voce. • Dove sorgeva Cartagine? • Da chi era stata fondata? • Con chi commerciavano i Cartaginesi? • Qual era la sua forza? • Come erano regolati i rapporti con i Romani? • Perché nacquero i contrasti tra i due popoli?
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Storia
Roma repubblicana
Le guerre puniche Roma combatté contro Cartagine per oltre 100 anni in tre sanguinose guerre che furono chiamate puniche, perché i Romani chiamavano Puni i Cartaginesi.
La prima guerra punica La prima guerra punica iniziò nel 264 a.C., quando la città di Messina chiese aiuto a Roma per contrastare il dominio dei Cartaginesi. I Romani, fino ad allora, non avevano mai combattuto sul mare e non avevano sufficienti navi attrezzate per la guerra. Dovettero allestire una flotta con più di cento navi da guerra, più agili e più attrezzate di quelle avversarie. Ogni imbarcazione era dotata di un corvo, un ponte mobile con il quale i marinai agganciavano le navi nemiche e vi salivano dentro. In questo modo i soldati potevano combattere come sulla terraferma. Sulla prua delle navi avevano il rostro, una pesante punta di bronzo che poteva sfondare la fiancata della nave nemica. I Cartaginesi subirono la prima grande sconfitta nei pressi di Milazzo, in Sicilia, ma poi si riorganizzarono e, in Africa, distrussero due legioni armate che erano sbarcate al comando del console Attilio Regolo. Per anni si alternarono sconfitte e vittorie e, solo nel 241 a.C., Cartagine fu costretta ad arrendersi. Roma concesse la pace in cambio di un pesante tributo: i Cartaginesi dovevano cedere la Sicilia e pagare un’indennità di guerra di 3200 talenti d’oro (circa 102 000 kg). Subito i Romani occuparono anche la Sardegna e la Corsica che, come la Sicilia, divennero province romane. Disegno che ricostruisce una nave da guerra romana
Bassorilievo con una nave da guerra romana carica di soldati
METODO DI STUDIO Seleziono e sintetizzo informazioni Cerca le informazioni nel testo, calcola gli anni e completa. • La prima guerra punica scoppiò nel .............................................................................. . • Si concluse nel ................................................. . • Durò .......................... anni. • Fu vinta dai .......................................................... ...................................................................................... . • I vincitori ottennero ....................................... ........................................................................................ ...................................................................................... . • Subito dopo i Romani occuparono ........................................................................................ che divennero ...................................................... ...................................................................................... .
Quaderno
Storia
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Roma repubblicana
La seconda guerra punica Dopo la sconfitta, Cartagine cercò di espandere il suo dominio verso la Spagna, ricca di metalli. L’esercito cartaginese fu affidato ad Annibale, un giovane comandante ambizioso e molto intraprendente. Nel 219 a.C., egli attaccò Sagunto, città alleata dei Romani, poi in testa al suo esercito si mise in marcia verso Roma. Con migliaia di soldati, cavalli, carri ed elefanti attraversò la Spagna, la Gallia, superò le Alpi e penetrò in Italia. Qui inflisse molte sconfitte ai Romani. Nel 216 a.C., a Canne, in Puglia, le truppe romane furono massacrate e Roma sembrava sconfitta per sempre. Ancora una volta, però, i Romani si riorganizzarono e portarono la guerra in Africa. L’ esercito romano, guidato dal generale Publio Cornelio Scipione, affrontò Annibale e i Cartaginesi a Zama e li sconfisse definitivamente nel 202 a.C.. In ricordo di quell’impresa, il generale fu soprannominato Scipione l’Africano. Annibale fuggì e infine si tolse la vita per non essere catturato.
Annibale
La terza guerra punica
Con la sconfitta di Cartagine, Roma acquisì tutti i domini cartaginesi in Spagna. Negli anni successivi la città africana rifiorì e riprese i suoi commerci. Temendo che potesse riacquistare il vecchio potere, Roma decise allora di distruggerla definitivamente. Nel 149 a.C., un nuovo esercito romano, guidato da Scipione Emiliano, strinse d’assedio la città e dopo aspri combattimenti, nel 146 a.C., la rase al suolo. Le rovine furono cosparse di sale, per far capire che su quel territorio non doveva rinascere più niente. I Cartaginesi scampati al massacro furono venduti come schiavi e i loro territori divennero la provincia romana d’Africa. Elefante da guerra
METODO DI STUDIO
Lavoro sulla linea del tempo
Leggi la linea del tempo e rispondi: quanti anni sono durate le tre guerre puniche? Qual è stata la più lunga? Quanto tempo è passato dalla prima all’ultima? Prima guerra punica
250 a.C.
175 a.C.
264 a.C. 241 a.C.
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Terza guerra punica
219 a.C. 202 a.C.
Storia
Seconda guerra punica
149 a.C.
125 a.C.
146 a.C.
100 a.C.
75 a.C.
50 a.C.
25 a.C.
Anno 0
Roma repubblicana
Conquista del Mediterraneo Nel periodo in cui ebbero luogo le guerre puniche, i Romani furono impegnati anche in altre imprese belliche nel Mediterraneo orientale. Combatterono contro Filippo di Macedonia che era alleato dei Cartaginesi e, dopo una serie di battaglie, nel 168 a.C., sottomisero la Macedonia. In seguito, i Romani mossero in armi contro il re della Siria, Antioco III, che, sconfitto, dovette ritirarsi. Nel 133 a.C. l’ultimo re di Pergamo, morendo, lasciò il suo regno in eredità ai Romani, i quali acquisirono così l’Asia Minore. Infine, fu la volta della Grecia, che fu conquistata nel 146 a.C. II Mediterraneo era ormai unificato sotto il dominio dei Romani, tanto che essi stessi lo chiamavano mare nostrum. Tutti i territori conquistati vennero divisi in province e furono affidati a un governatore romano chiamato proconsole. Gli abitanti non divennero alleati come i popoli italici: non potevano godere degli stessi diritti dei cittadini romani ed erano obbligati a pagare pesanti tributi. Quaderno
METODO DI STUDIO
Siria
Moneta raffigurante Filippo V di Macedonia Il teatro di Pergamo
pag. 25
Seleziono e organizzo informazioni
Completa lo schema logico inserendo le parole scritte in fondo. I ROMANI combatterono verso Occidente contro
verso Oriente contro
................................................................
............................... , ...............................
conquistarono
conquistarono
Sicilia, ................................................ ,
..................................................................
Corsica, ............................................. ,
..................................................................
territori confinanti in Africa.
..................................................................
Cartagine - Asia Minore - Grecia - Macedonia - Antioco III Sardegna - Spagna - Siria - Filippo di Macedonia
Storia
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La vita quotidiana
La famiglia
Giovane coppia romana
Le parole della Storia I romani avevano tre nomi: • il prenomen, cioè il nome personale, Quinto; • il nomen, cioè quello della famiglia, la gens, Cecilio; • il cognomen, cioè il soprannome, Metello. Per esempio: Quinto Cecilio Metello.
La famiglia era alla base della società romana. Era molto numerosa perché oltre ai genitori e ai figli comprendeva anche nonni, zii, nipoti e schiavi. L’uomo più anziano, il pater familias, era il capo obbedito e rispettato da tutti. Aveva un’autorità illimitata, tanto da decidere della vita e della morte di ognuno e addirittura poteva vendere i propri familiari come schiavi. I figli maschi, anche quando diventavano adulti, non potevano vivere indipendenti, né avere delle proprietà. Erano liberi di svolgere delle attività proprie, ma il padre aveva diritto di prendersi tutto ciò che essi guadagnavano. Solo alla morte del padre si liberavano della sua autorità. Le figlie femmine dovevano accettare il marito che veniva scelto per loro dal padre e, anche se avevano un’altra famiglia, restavano ugualmente soggette all’autorità paterna. Quando si sposavano erano così giovani che il giorno prima delle nozze sacrificavano agli dei i loro giocattoli. La moglie era la compagna e la consigliera del marito, lo seguiva alle feste, ai banchetti e alle riunioni con gli amici, ma doveva tenere un comportamento corretto e non poteva bere il vino. A differenza delle donne greche che trascorrevano la vita chiuse in casa, le donne romane uscivano, si scambiavano visite, si recavano con gli schiavi al mercato a fare spese.
Famiglia romana
Anello, che veniva scambiato tra marito e moglie come oggi.
METODO DI STUDIO Seleziono informazioni Leggi le domande, cerca e sottolinea le risposte nel testo, infine ripeti ad alta voce. • Cosa c’era alla base della società romana? • Chi era il pater familias? • Qual era il suo ruolo? • Quando si sposavano le ragazze? • Chi sceglieva il marito? • Come erano considerate le mogli?
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Storia
La vita quotidiana
L’educazione e la scuola Nei primi anni di vita, i bambini e le bambine erano affidati alle cure delle donne. All’età di sette anni, i figli maschi delle famiglie benestanti venivano mandati da un maestro che insegnava loro a leggere, a scrivere e a contare. I maestri erano severi: usavano una verga di legno per punire chi sbagliava o chi era indisciplinato. Non esistevano scuole pubbliche ed edifici scolastici come oggi, ma solo scuole private. Le lezioni si tenevano all’aperto o in piccoli locali. Si scriveva con un bastoncino appuntito, lo stilo, su tavolette di legno spalmate di cera e si contava con l’aiuto di sassolini, i calculi. I ragazzi più grandi leggevano le opere degli scrittori greci, studiavano la filosofia, la matematica, la geometria e la retorica, cioè l’arte di parlare in pubblico.
L’abbigliamento Sia gli uomini che le donne indossavano la tunica, una veste senza maniche lunga fino al ginocchio. Sopra la tunica le donne indossavano la stola, un abito ampio e lungo, fermato intorno alla vita da una cintura, e la palla, un mantello che avvolgevano intorno al capo e alle spalle. Gli uomini, sopra la tunica, indossavano la toga, un lungo telo di lana che veniva drappeggiato intorno al corpo. La toga era bianca, ma quella dei magistrati aveva un bordo rosso. Questo tipico indumento era solo per gli uomini liberi e proibito ai forestieri e agli schiavi. Per ripararsi dal freddo, gli uomini si coprivano con un mantello. Gli schiavi usavano solo la tunica. Sia gli uomini che le donne calzavano dei sandali con una suola di sughero o cuoio e stivaletti di pelle da usare in pubblico.
Pittura raffigurante una donna con stilo e tavoletta cerata Tavoletta di legno spalmata di cera
tunica
toga
stola
palla
COMPITO DI REALTÀ Competenze in atto Cerca le informazioni nel testo e confronta la scuola dei Romani con la tua. Fai sul quaderno uno schema come questo. IERI OGGI • Chi andava a scuola? ................................. ................................. • Dove si tenevano le lezioni?
................................. .................................
• Che cosa si studiava?
................................. .................................
• Dove e con che cosa si scriveva? ................................. ................................. • Come era il maestro?
................................. .................................
Storia
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La vita quotidiana
La religione
Altare dedicato a Mani, Lari e Penati
I Romani, fin dalle loro origini, erano dediti alla pastorizia e all’agricoltura. Avevano perciò un forte legame con la terra e proprio dalla terra ebbero origine i loro dei. Credevano che le forze naturali fossero delle divinità che potevano aiutarli e proteggerli. Veneravano Fauno, il dio dei boschi, Flora, la dea dei fiori, Cerere, la dea delle messi, Saturno, dio della semina. Tra le divinità più antiche c’erano anche Vesta, la dea che custodiva il fuoco sacro della famiglia e della comunità, e Giove, il padre del giorno e della luce, simbolo della paternità. I Romani credevano anche che gli spiriti dei morti proteggessero i vivi, per cui veneravano i Mani che erano le anime buone degli antenati. In ogni abitazione, c’era una specie di altare dove venivano conservate le statuette dei Lari e dei Penati, gli dei protettori della famiglia. A queste divinità, il pater familias offriva sacrifici per il bene e la prosperità della casa. Quando i Romani conquistavano gli altri popoli ne acquisivano anche le divinità. Così mescolavano dei etruschi, italici e greci ai quali davano, però, un nome latino. Molti dei dell’Olimpo greco divennero così romani e cambiarono il nome, pur mantenendo il loro ruolo: • Zeus, il re degli dei, divenne Giove; • Era, la moglie di Zeus e regina degli dei, Giunone; • Poseidone, il dio del mare, Nettuno; • Atena, la dea della sapienza, Minerva; • Apollo, dio della musica e della poesia, restò Apollo; • Afrodite, dea della bellezza, Venere; • Dioniso, dio del vino, Bacco. Statua di • Ares, dio della guerra, Marte. Apollo
La dea Giunone
METODO DI STUDIO Seleziono informazioni Leggi le domande, cerca e sottolinea le risposte nel testo, infine ripeti ad alta voce. • In che cosa credevano i Romani? Perché? • Quali erano le prime divinità? • Chi erano i Mani? • Chi erano i Lari e i Penati? • Che cosa faceva il pater familias? • Che cosa facevano i Romani quando conquistavano altri popoli?
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Storia
La vita quotidiana
Sacerdoti, pontefici, àuguri e vestali
Presso i Romani il culto degli dei era affidato ai sacerdoti che celebravano pubblicamente i riti religiosi davanti ai templi, offrendo alle divinità cibo, bevande e sacrifici di animali. Nei tempi più antichi i sacerdoti venivano scelti solo tra i patrizi, più tardi anche fra gli appartenenti alle più ricche famiglie plebee. Tra i sacerdoti avevano una grande importanza i pontefici e gli àuguri. I pontefici vigilavano sul corretto esercizio della religione e sugli altri sacerdoti: indicavano la data delle feste e delle cerimonie, stabilivano quali riti si dovevano celebrare e tenevano nota di tutti gli avvenimenti dello Stato. Gli àuguri interpretavano certi segni o presagi con i quali si credeva che gli dei facessero capire il loro volere: il volo degli uccelli, i tuoni, i fulmini, le viscere degli animali sacrificati. Prima di prendere una decisione importante o di iniziare un’impresa militare, i Romani interrogavano sempre gli àuguri. Nel tempio della dea Vesta, ardeva il fuoco sacro custodito da speciali sacerdotesse, le vestali. Queste, scelte giovanissime fra le fanciulle delle famiglie più importanti, godevano di grandi onori e privilegi, ma erano severamente punite se lasciavano spegnere il fuoco. Nel corso dell’anno i Romani celebravano numerose feste religiose. Molto importanti erano i Saturnali in onore del dio Saturno. Cadevano in dicembre e si festeggiavano con scambio di doni, banchetti e spettacoli pubblici.
Il pontefice massimo era il capo del collegio dei pontefici, che nominava anche le vestali.
Sacerdotessa vestale
METODO DI STUDIO Seleziono e sintetizzo informazioni Cerca e sottolinea le informazioni nel testo, poi completa. • Il culto degli dei era affidato ai ........................................................................................ . • I pontefici avevano il compito di ................................................................................... . • Gli àuguri sapevano ................................................................................................................ ................................................................................................................................................................ . • Le vestali erano ......................................... e dovevano .................................................... ................................................................................................................................................................ . • Le feste più importanti erano ....................................................................., dedicate a ............................................................................................................................................................. .
Storia
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Roma repubblicana
Grandi trasformazioni
Cambiavalute al lavoro
Le parole della Storia Cambiavalute: chi cambia monete di diversi Paesi, o chi compra e vende denaro.
Le guerre combattute dai Romani sia verso Oriente che Occidente e le conseguenti conquiste trasformarono profondamente la società romana. Dopo ogni vittoria, le città venivano saccheggiate e il bottino era distribuito fra i generali, i comandanti e i soldati come ricompensa per i duri sacrifici sostenuti. Così giungevano a Roma molte ricchezze. Accanto agli aristocratici che costituivano il Senato, assunsero una notevole importanza anche quei plebei che avevano ricoperto cariche pubbliche come consoli o tribuni, i cavalieri che con i bottini di guerra si erano arricchiti moltissimo, i commercianti e i cambiavalute. Anche la città di Roma si trasformò: le case e i luoghi pubblici furono ornati di statue e oggetti preziosi portati dai luoghi conquistati, soprattutto dalla Grecia e dall’Oriente.
Nasce il latifondo
Ricostruzione di una villa. Nel cortile si custodivano interrati i recipienti detti “doli” per la conservazione dell’olio.
METODO DI STUDIO
L’esercito romano era costituito, per la maggior parte, da contadini che possedevano piccoli terreni. Durante gli anni di guerra, i campi restavano incolti divenendo improduttivi, perciò al loro ritorno molti soldati preferivano venderli o abbandonarli. Gli acquirenti erano le persone più ricche che accumulavano sempre maggiori proprietà. Nacquero così i latifondi, enormi estensioni di terreno con un unico proprietario. In seguito alle guerre, era aumentato il numero degli schiavi ottenuti come bottino di guerra. Essi svolgevano i lavori più pesanti nelle campagne e nelle miniere. I più forti potevano diventare gladiatori e combattere negli anfiteatri, mentre quelli più intelligenti e istruiti venivano utilizzati come precettori, cioè insegnanti.
Schiavi al lavoro
Comprendo un testo Cerca nel testo le risposte alle seguenti domande, poi esponi oralmente. • Perché le ricchezze giunsero a Roma? • Perché si formò il latifondo? • Perché aumentarono gli schiavi?
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Storia
Roma repubblicana
Si forma il proletariato L’ingiusta distribuzione delle ricchezze aveva creato una massa di proletari che dalle campagne si era spostata nelle città sperando di trovare lavoro. Roma era diventata una città sovraffollata e migliaia di persone facevano fatica a sopravvivere. Ovunque dilagava lo scontento e spesso scoppiavano tumulti. Nel 133 a.C., il tribuno della plebe Tiberio Gracco propose una riforma agraria secondo la quale si limitava il numero di terreni in mano a un solo proprietario e le terre confiscate venivano ridistribuite fra i contadini. I patrizi non accettarono la riforma e fecero uccidere Tiberio. Nel 123 a.C., Gaio Gracco, il fratello di Tiberio, ripropose le stesse leggi, ma anche egli fu ostacolato e si fece uccidere da un servo per non cadere nelle mani degli avversari.
Scoppiano la guerra civile e……...
Dopo la sconfitta dei Gracchi iniziò una guerra civile fra alcuni ottimati, cioè coloro che difendevano gli interessi dei patrizi e dei ricchi, e i popolari, che volevano attuare le riforme a vantaggio della plebe. Gli ottimati erano capeggiati da Cornelio Silla, i popolari da Caio Mario. Dopo alterne vicende, la guerra si concluse con la vittoria di Silla che restituì il potere agli aristocratici e annullò le conquiste della plebe.
Cornelia con i giovani Tiberio e Gaio Gracco
Le parole della Storia Proletario: deriva dal latino proles (figlio) e indica una persona che possiede solo i figli come ricchezza.
…...la guerra sociale
I popoli italici che erano considerati socii, cioè alleati dei Romani, chiedevano da tempo che venisse concessa loro la cittadinanza romana. Alla fine, esasperati, mossero guerra a Roma. Dopo tre anni di lotte durissime nell’88 a.C. la rivolta fu domata e venne estesa la cittadinanza a tutti gli Italici. Ora essi potevano:
Mario
partecipare alle decisioni politiche, economiche, militari;
METODO DI STUDIO
votare per scegliere i magistrati;
Seleziono e organizzo informazioni
assumere ruoli di comando nell’esercito;
Cerca e sottolinea nel testo le seguenti parole chiave, poi utilizzale per esporre le tue conoscenze.
partecipare alla distribuzione di terreni e bottini; ricevere gratuitamente il pane in tempo di carestia. Gli abitanti della penisola italiana ormai erano diventati un unico popolo, con la stessa dignità e gli stessi diritti.
Silla
scontento - tumulti - riforma agraria guerra civile - ottimati - popolari - soci rivolta - cittadinanza romana
Storia
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Roma repubblicana
Il primo triumvirato Durante le guerre civili, i generali per avere eserciti più grandi ed efficienti arruolavano molti proletari che diventavano soldati di mestiere, cioè venivano pagati per il loro servizio. Questi seguivano ovunque il loro generale e lo appoggiavano anche nelle dispute politiche. Nel 60 a.C., tre importanti generali, Pompeo, Crasso e Cesare, formarono il primo triumvirato, cioè un “patto fra tre uomini”, per dirigere la politica dello Stato, e si impegnarono ad appoggiarsi l’uno con l’altro senza contrasti. Cesare ottenne così il comando sulla Gallia, Crasso sulla Siria e Pompeo sulla Spagna.
Pompeo Crasso
L’ascesa di Cesare
METODO DI STUDIO Controllo le conoscenze Vero o falso? • Nelle guerre civili i soldati venivano pagati.
V
F
• In un triumvirato governava un solo uomo. V
F
• Il primo triumvirato era formato da Pompeo, Antonio e Cesare.
V
F
• I triumviri si divisero il potere. V
F
• Cesare non fu mai console.
V
F
• Cesare conquistò la Gallia.
V
F
Nel 59 a.C. Cesare, appoggiato da Crasso e Pompeo, fu eletto console. Egli fece distribuire terre ai veterani, cioè ai soldati reduci dalle guerre e a molte famiglie povere, divenendo così popolarissimo. Nel 58 a.C. ottenne dal Senato la carica di proconsole della Gallia e il comando delle truppe stanziate in quei territori con il compito di controllare e difendere i confini. Cesare addestrò e rafforzò il suo esercito e organizzò delle campagne militari per conquistare altri territori. In pochi anni, dal 58 al 52 a.C., sconfisse le tribù dei Galli unite sotto la guida di Vercingetorige e conquistò tutta la Gallia, parte della Germania, spingendosi fino in Britannia. Egli dimostrò straordinarie capacità militari e umane, per questo acquistò una grande popolarità presso l’esercito e il popolo.
Arricchisco le conoscenze Cesare scrittore Cesare fu anche un abile oratore e uno scrittore. Egli stesso ha narrato con chiarezza, semplicità e ricchezza di particolari le sue imprese militari in Gallia in un’opera intitolata De bello gallico (La guerra di Gallia).
Vercingetorige si arrende a Cesare.
Ancora guerra civile La popolarità e il potere fecero guadagnare a Cesare anche molti nemici, soprattutto dopo la morte di Crasso, avvenuta nel 53 a.C. mentre combatteva in Oriente contro i Parti. Pompeo ormai considerava Cesare un nemico della Repubblica e un pericoloso rivale da eliminare. Nel 49 a.C., in accordo con il Senato, gli ordinò di sciogliere l’esercito e di ritornare a Roma come un cittadino qualsiasi. Cesare rifuitò. Discese invece in Italia con il suo esercito, attraversò armato il fiume Rubicone, che segnava il confine oltre il quale non si poteva entrare con le armi, e occupò la città con i suoi soldati. Scoppiò una nuova guerra civile: Cesare contro Pompeo, il partito popolare contro il Senato. Pompeo fuggì in Grecia dove fu sconfitto nella battaglia di Farsalo. Si rifugiò allora in Egitto, dove fu ucciso. Per altri due anni Cesare combatté contro i pompeiani in Spagna e in Egitto.
Cesare mentre parla ai suoi soldati.
Cesare dittatore a vita
Ritornato a Roma, nel 46 a.C., Cesare si fece nominare dittatore a vita. Governò con grande abilità e, in soli due anni, realizzò molte riforme a favore soprattutto dei plebei: distribuì terreni ai più poveri e avviò importanti opere pubbliche; fondò nuove colonie; allargò il numero di coloro che potevano avere la cittadinanza romana; promosse l’arte e la cultura; riformò il calendario. Cesare si guadagnò così la fiducia del popolo, ma anche nemici fra senatori e aristocratici, che sentivano minacciate le tradizioni e i loro interessi. Il 15 marzo del 44 a.C., Ie idi di marzo, i suoi avversari lo uccisero a tradimento in una congiura. Tra gli assassini c’era anche il figlio adottivo Bruto. Estensione dei territori romani al 44 a.C.
È PIÙ FACILE SE...
• • • • • •
segui una traccia
Sintetizza i testi di pag. 74 e 75 completando le frasi. Nel 60 a.C. si formò il primo ..................................................... formato da .................................................................................. . Dal 58 al 52 a.C. Cesare conquistò ............................................................................................................................................................ . Nel 49 a.C. Pompeo e il Senato ........................................................................................................................................................................ ma Cesare .............................................................................................................................................................................................................................. . Scoppiò una ............................. che si concluse con ................................................................................................................................... . Nel 46 a.C. Cesare ......................................................................................................................................................................................................... . Nel 44 a.C. Cesare ............................. perché ...................................................................................................................................................... .
Quaderno
pag. 26
Storia
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Roma repubblicana
Il secondo triumvirato
Ottaviano
Antonio
La morte di Cesare provocò immediatamente gravissimi disordini a Roma e in Italia. Il popolo si sollevò contro gli assassini e dopo la lettura del testamento di Cesare, che lasciava a ogni plebeo una somma di denaro, la rabbia aumentò ancora di più. I congiurati fuggirono così da Roma. Intanto Marco Antonio, un ufficiale dell’esercito di Cesare, Ottaviano, nipote e figlio adottivo di Cesare, ed Emilio Lepido, un altro generale, formarono il secondo triumvirato, con lo scopo di sconfiggere gli assassini di Cesare, di governare e di rimettere ordine nella città. Nel 42 a.C. a Filippi, in Macedonia, essi sconfissero Bruto e gli altri congiurati. Mentre Lepido fu messo da parte, Ottaviano e Marco Antonio si divisero il potere: il primo rimase a Roma e governò le province d’Occidente, il secondo quelle d’Oriente.
La fine della Repubblica
Cleopatra
METODO DI STUDIO
Antonio, che si era legato alla regina di Egitto, Cleopatra, governava come un re assoluto. Ottaviano, credendo che egli cercasse di seguire più i propri interessi che quelli di Roma, con l’appoggio del Senato, organizzò una spedizione navale contro Antonio e Cleopatra. Nel 31 a.C., nelle acque del mar Ionio, di fronte ad Azio, in Grecia, Ottaviano con la sua flotta sconfisse definitivamente l’alleato di un tempo. Antonio e Cleopatra si rifugiarono in Egitto dove morirono entrambi e l’Egitto divenne una provincia romana. La vittoria di Azio riportò il comando di Roma nelle mani di un solo uomo e segnò la fine della Repubblica romana.
Seleziono ed espongo le informazioni
Arricchisco le conoscenze
Leggi le domande, cerca e sottolinea le risposte sul testo, poi ripeti a voce alta. • Che cosa successe alla morte di Cesare? • Chi formò il secondo triumvirato? • Che cosa accadde a Filippi? • Come fu diviso il potere? • Come governava Antonio? • Che cosa successe ad Azio?
La storia nelle monete Come spesso avveniva, i Romani celebravano le loro vittorie più grandi anche attraverso le immagini impresse nelle monete. In questa moneta commemorativa è infatti riportato su un lato il volto di Ottaviano e sull’altro la scritta Aegipt capta, cioè “Conquista dell’Egitto”, assieme al coccodrillo del Nilo, simbolo di quel luogo.
76
Storia
Conoscenze in sintesi USO LA LINEA DEL TEMPO 1 Inserisci gli avvenimenti sulla linea del tempo, mettendo le lettere giuste nei cerchietti. .......
.......
.......
.......
509 a.C.
450 a.C.
275 a.C.
146 a.C.
A Inizio della Repubblica B Vittoria su Pirro (Roma domina l’Italia peninsulare) C Morte di Giulio Cesare
.......
44 a.C.
.......
Anno 0 31 a.C.
D Prime leggi scritte, le XII tavole E Fine delle guerre puniche (Roma domina il Mediterraneo) F Fine della Repubblica
SELEZIONO LE INFORMAZIONI 2 Completa lo schema, inserendo le cause che hanno portato alla fine della Repubblica romana. In seguito alle guerre di conquista giunsero a Roma
i soldati ritrovarono
............................................................
moltissimi schiavi
............................................................
perciò
perciò
perciò
dovettero abbandonarli o venderli
............................................................ ............................................................
i generali divennero ricchi e potenti
si formò
ci furono
scatenarono
............................................................
disordini e sommosse
............................................................
che causarono
la fine della Repubblica romana
il latifondo - aumentò la disoccupazione - i terreni improduttivi - le guerre civili - enormi ricchezze
Verifica
77
L’Impero Nel 29 a.C., quando ritornò a Roma dall’Egitto, Ottaviano fu accolto con tutti gli onori. Ormai, in seguito alla morte di Antonio, non aveva più rivali e continuò da solo a governare la città. Capì però che doveva dare l’impressione che niente fosse cambiato nell’ordinamento della Repubblica, perciò non assunse mai comportamenti da dittatore e si comportò come un semplice magistrato, tenendo sempre in massima considerazione il Senato. Fu proprio il Senato che nel 27 a.C. lo nominò princeps, cioè primo tra i senatori, e via via gli conferì le massime cariche dello Stato: il tribunato della plebe, che rese la sua persona sacra e inviolabile di fronte alla legge; il proconsolato, che gli diede il governo di tutte le province; il comando supremo dell’esercito e la carica di pontefice massimo, con cui sovrintendeva a tutta la vita religiosa dello Stato. Secondo la consuetudine romana, Ottaviano assunse tre nomi: Cesare, cioè il nome del padre adottivo, Augusto, cioè degno di venerazione e di onore, Imperatore, titolo riservato ai comandanti dell’esercito in caso di vittoria. Il potere era tutto nelle sue mani e il Senato e gli altri magistrati ormai non influivano più sulle sue decisioni politiche. Con Ottaviano Augusto inizia l’Impero Romano: un nuovo periodo e un nuovo modo di governare che durerà circa 500 anni, fino alla caduta di Roma.
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Augusta
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Storia
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78
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L’Impero Romano sotto Augusto
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L’aquila era uno dei simboli di potere utilizzato da Ottaviano e dagli imperatori successivi.
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Treviri
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BRITANNIA
Province senatorie Province imperiali Stati vassalli Campi legionari
GA
Augusto nell’atto di pronunciare un discorso.
Roma imperiale
L’opera di Augusto L’Impero Romano era ormai molto grande, perciò era giunto il momento della pacificazione. Augusto proclamò quindi la fine delle guerre e la ripresa delle attività di pace. Riorganizzò l’amministrazione delle province per controllare al meglio l’Impero e rese i confini più sicuri, riportando così l’ordine in tutti i territori conquistati. Introdusse anche riforme di grande importanza: • ristrutturò il sistema di tassazione rendendolo più efficiente e giusto; • completò la riforma dell’esercito, secondo la quale i soldati restavano in servizio per molti anni, venivano pagati e al termine ricevevano un pezzo di terra da coltivare; • istituì una speciale guardia armata dell’imperatore, i pretoriani, costituita da 9 mila soldati ben addestrati, residenti a Roma, con il compito di garantire l’ordine nella città; • riordinò il sistema monetario che rimase poi immutato per circa due secoli. Augusto favorì lo sviluppo delle arti e della cultura. Assieme al suo amico Mecenate protesse e aiutò letterati e artisti provenienti da ogni parte dell’Impero. Il Foro fu arricchito di templi ed edifici pubblici: Roma divenne una città maestosa. Augusto governò in modo saggio dal 27 a.C. fino alla sua morte, avvenuta nel 14 d.C.
METODO DI STUDIO Seleziono le informazioni Cerca le risposte nel testo, poi esponi oralmente. Che cosa fece Augusto per... • riportare l’ordine nei territori? • rendere più giusta la tassazione? • migliorare l’esercito? • facilitare i commerci? • sviluppare la cultura?
La “Gemma Augustea” rappresenta Ottaviano seduto nel trono con le sembianze di Giove. Su di lui viene posta una corona, simbolo di vittoria.
Arricchisco le conoscenze Grandi scrittori romani I maggiori scrittori della letteratura latina, Virgilio, Orazio, Tito Livio e Ovidio, esaltarono con le loro opere la Roma augustea. Virgilio nel suo poema epico, l’Eneide, creò il mito dell’origine divina della famiglia di Ottaviano.
A
A
Il mosaico rappresenta Virgilio seduto tra le Muse, divinità protettrici delle arti.
Storia
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Roma imperiale
L’Impero dopo Augusto Dopo la morte di Augusto si avvicendarono imperatori molto diversi fra loro. Alcuni, come Tiberio, Caligola e Nerone usarono il potere per i loro scopi personali, fecero sfoggio di enormi ricchezze, furono capricciosi, corrotti e crudeli. Altri invece, come Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio, governarono con saggezza e sapienza. Alla morte dell’imperatore Traiano, nel 117 d.C., l’Impero aveva raggiunto la massima espansione e prosperità: non c’erano conflitti interni e i confini erano sicuri.
Nuove città
Nelle province dell’Impero, erano state fondate nuove città e quelle che già esistevano vennero ristrutturate sul modello di Roma. Furono dotate di fognature, acquedotti, anfiteatri, strade, piazze, terme, palestre, edifici pubblici in cui risiedevano e svolgevano le loro mansioni il governatore e i funzionari romani. Erano città commerciali e importanti centri agricoli. Gli abitanti, ai quali era stata concessa la cittadinanza romana, dovevano rispettare le leggi romane e pagare regolarmente le tasse che venivano inviate a Roma. Nelle province, si svolgevano periodici censimenti della popolazione: tutte le persone dovevano comunicare la data di nascita e la residenza nella città di origine. A capo di tutte restava la città di Roma che, man mano che si avvicendavano gli imperatori, si ingrandiva e si arricchiva sempre di più. Per la sua grandiosità e per la sua importanza, veniva chiamata caput mundi, capitale del mondo.
L’imperatore Marco Aurelio a cavallo
L’anfiteatro romano ad Arles, in Francia
METODO DI STUDIO
Quaderno
pag. 27
Controllo le conoscenze
Vero o falso? • Dopo la morte di Augusto si avvicendarono solo sovrani corrotti. • Nel 117 d.C. l’Impero raggiunse la massima espansione.
V V
• Negli anni della massima espansione l’Impero fu tormentato da numerosi conflitti. V
80
Storia
F F
F
• Dopo Augusto, in tutto l’Impero, vennero fondate e ristrutturate molte città.
V
F
• Gli abitanti delle città godevano della cittadinanza.
V
F
• In occasione dei censimenti gli abitanti pagavano le tasse.
V
F
Roma imperiale
Due secoli di pace
METODO DI STUDIO
Dopo decenni di guerre civili, Ottaviano aveva riportato a Roma un clima di serenità e di riconciliazione, che favorì la ripresa economica, politica e civile dello Stato. Per circa 200 anni l’Impero Romano godette di una situazione di sicurezza, sia all’interno che al confine: la pax romana. Furono combattute solo poche guerre di conquista e tutto il territorio fu diviso in province, che si dividevano in senatorie, cioè comandate da un governatore scelto dal Senato, e imperiali, controllate direttamente dall’imperatore (vedi pag. 78). Aumentò la produzione agricola, crebbero gli allevamenti e si svilupparono i commerci, favoriti anche da una efficiente rete stradale. Sempre più abitanti delle province ottennero la cittadinanza romana e poterono così godere degli stessi diritti e sentirsi parte attiva dell’Impero. La diffusione del latino facilitava la comunicazione fra gli uomini, da quelli più istruiti fino a quelli più umili. Questi ultimi, però, mantennero il proprio accento e mescolarono il latino con le parole della lingua d’origine, dando così inizio alla formazione di nuove lingue: le lingue neolatine.
Seleziono le informazioni Completa inserendo le cause e le conseguenze. La pax romana si stabilì • perché ..................................................................... ........................................................................................ • perciò....................................................................... ........................................................................................
L’Ara Pacis fu fatta costruire da Augusto, per celebrare la pacificazione dell’Impero, dopo le spedizioni militari vittoriose in Spagna e in Gallia.
Rilievo dell’Ara Pacis raffigurante una processione religiosa: l’imperatore, in veste di pontefice massimo, ha il capo velato.
Storia
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La vita quotidiana
Un nuovo stile di vita
L’arco di Tito nel Foro romano
METODO DI STUDIO Seleziono e organizzo le informazioni Quali di queste due espressioni puoi collegare alle parole chiave? Perché? Spirito pratico e concreto
• Cambiamento nel modo di vivere.
Ammirazione per i Greci
• Confortevoli condizioni di vita.
• Opere di pubblica utilità.
Organizza tutto in un discorso e riferisci.
Durante la pax romana, Roma e le città dell’Impero videro un grande aumento della popolazione, un notevole sviluppo edilizio e grandi cambiamenti nel modo di vivere, soprattutto tra le classi più agiate. I Romani erano dotati di uno spirito pratico e concreto e, fin da sempre, utilizzarono l’ingegno per rendere più confortevoli le proprie condizioni di vita. Furono affascinati dall’arte dei Greci e cercarono di imitarla, ma non riuscirono mai a uguagliare la bellezza e la raffinatezza dei loro capolavori. Furono, invece, superiori a essi nella realizzazione di opere di pubblica utilità. Impararono dagli Etruschi a costruire l’arco e idearono nuove tecniche di costruzione. Non utilizzarono più solo blocchi di pietra, ma il calcestruzzo, un composto duro e resistente come il cemento, formato da frammenti di tufo, ciottoli, travertino, mattoni rotti, calce e sabbia che col tempo diventava durissimo. I muri di calcestruzzo erano poi rivestiti con blocchetti di pietra o mattoni che, penetrando nell’impasto, rendevano la costruzione più robusta. Con queste nuove tecniche i Romani realizzarono edifici grandiosi, anche di notevoli dimensioni: anfiteatri, templi, terme, acquedotti, archi di trionfo.
Acquedotti lunghissimi I Romani riuscirono a portare l’acqua dalle sorgenti alle loro città, attraverso la costruzione di acquedotti lunghi centinaia di chilometri. L’acqua scorreva in canali o in tubi di terracotta, spesso interrati e posizionati secondo una pendenza costante. Per superare i dislivelli e gli ostacoli naturali, si facevano passare le condutture su alti ponti formati da arcate semplici o doppie. Alla fine del I secolo a.C., Roma era servita da nove acquedotti che portavano in città quasi un milione di metri cubi di acqua al giorno. L’acquedotto romano di Pont du Gard, in Francia
La vita quotidiana
Terme confortevoli
Le terme erano bagni pubblici aperti a tutti: patrizi e plebei, uomini e donne. Per entrare, si doveva pagare una piccola tassa. Erano grandi costruzioni a pianta rettagolare suddivise in diversi ambienti. C’erano la piscina con acqua tiepida, il tepidarium, con acqua molto calda, il calidarium, e con acqua fredda, il frigidarium, sale per massaggi, palestre, giardini e biblioteche. Le terme servivano per la cura del corpo, ma erano considerate anche un luogo di ritrovo.
Le terme di Caracalla a Roma
Circhi e anfiteatri I Romani amavano molto divertirsi, perciò le più importanti città dell’Impero avevano un anfiteatro, nel quale si svolgevano gli spettacoli con i gladiatori. Il più grande fu l’anfiteatro Flavio a Roma, inaugurato nell’80 d.C., più conosciuto come Colosseo. Con i suoi 188 metri di lunghezza, 185 di larghezza e 57 di altezza, ospitava fino a 50 000 spettatori. Alcuni anfiteatri potevano trasformarsi in grandi vasche per giochi acquatici, scontri tra imbarcazioni come vere e proprie battaglie navali e gare di caccia con ippopotami e coccodrilli. Il circo era un grande ippodromo dove si svolgevano le corse delle quadrighe, cioè dei carri leggeri trainati da quattro cavalli. Il Circo Massimo di Roma poteva accogliere nelle sue gradinate fino a 250 000 spettatori.
Il Colosseo
Ricostruzione del Circo Massimo
METODO DI STUDIO Seleziono le informazioni Collega. Colosseo Circo Massimo
• ippodromo • corse delle quadrighe • 188 m x 185 m x 57 m • 250 000 spettatori • 50 000 spettatori • Anfiteatro Flavio
Quaderno
pag. 28
Atlante
pagg. 84-87
Storia
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La vita quotidiana
Le abitazioni abitazioni
botteghe al piano terra
Disegno di una insula
Arricchisco le conoscenze Ostia Antica Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce moltissime domus, visibili in tutto il territorio che fu occupato dai Romani. Le insulae invece, poiché erano costruite usando materiali più deperibili, si sono conservate più difficilmente. Fa eccezione il parco archeologico di Ostia Antica, vicino Roma, dove è possibile visitare numerose insulae che si sono mantenute nel tempo.
I plebei vivevano nelle insulae, edifici per lo più in legno o mattoni, alti anche quattro piani, con poca luce e privi di servizi igienici. Raramente una famiglia poteva avere a disposizione più stanze: si cucinava, si dormiva, ci si lavava nella stessa stanza. Spesso, le insulae crollavano o si incendiavano. Al pian terreno si aprivano sulla strada le tabernae, botteghe e laboratori degli artigiani. I patrizi romani e le persone più ricche vivevano nelle domus, grandi e lussuose abitazioni di un solo piano. I muri esterni avevano poche e piccole finestre. La luce entrava all’interno attraverso l’atrio, un ampio cortile scoperto, pavimentato a mosaico con una vasca al centro per raccogliere l’acqua piovana e il peristilio, un giardino curatissimo circondato da un portico ricco di statue, colonnine e ornamenti di ogni genere. Tutt’intorno erano disposte numerose stanze con pavimenti di marmo e con le pareti decorate da affreschi e mosaici, tra cui il cubicolo, una piccola stanza destinata a camera da letto, e il triclinio, il locale dove veniva servito il pranzo. Le ville in campagna erano come delle aziende agricole: accanto alla lussuosa dimora del proprietario c’erano le stalle, i frantoi per spremere le olive, le macine, i forni e gli ergastoli, i locali in cui dormivano gli schiavi. peristilio
triclinio
impluvio cubicolo
Strada di Ostia Antica atrio
cucine
Disegno che ricostruisce una domus romana
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Storia
La vita quotidiana
I cibi e le bevande
Il pasto più importante dei Romani era la cena. I ricchi patrizi organizzavano cene sontuose e invitavano più ospiti. Si mangiava semisdraiati su un triclinio, serviti da uno schiavo personale. La tavola era imbandita in modo molto ricco e le portate erano varie e abbondanti. Si mangiava pesce, carne, cacciagione, il tutto condito con olio, aceto, mosto o miele. Si beveva vino mescolato ad acqua e miele. I poveri si nutrivano in modo molto semplice. Consumavano soprattutto pane non lievitato, adatto a essere conservato a lungo, ma anche zuppe di legumi, pesce salato e, solo nelle grandi occasioni, carne ovina o suina.
Macellaio romano
METODO DI STUDIO Lavoro sui documenti Petronio, scrittore romano vissuto alla corte di Nerone (I secolo d.C.), così descrive una cena a casa del ricco Trimalcione. La cena di Trimalcione “Ci fu offerto un maiale con una corona di salcicce e intorno sanguinacci, frattaglie ben cucinate, barbabietole e pane di crusca fatto in casa. Il piatto seguente fu una torta fredda con miele caldo, su cui era versato del buon vino di Spagna. Ci trovammo poi davanti un pezzo di carne d’orso. Alla fine ci fu dato del formaggio tenero, della mostarda, una chiocciola per ciascuno, della trippa, del fegato al tegame, delle uova incappucciate. Passò ancora in giro un bacile con olive all’aceto. Al prosciutto ci arrendemmo.”
Bottega di un fornaio romano
Cancella le informazioni che non sono tratte da questo documento. I Romani... • sapevano conservare i cibi. • dolcificavano i cibi con il miele. • mangiavano pesce. • importavano il vino dalle colonie. • mangiavano semisdraiati sul triclinio. • cacciavano gli orsi. • avevano case molto belle. • amavano la buona cucina. Ricco banchetto romano
Storia
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Lavoro sui documenti
La villa di Adriano
Plastico ricostruttivo della villa
Nelle campagne di Tivoli possiamo ritrovare ancora la grandiosità e la magnificenza delle residenze imperiali visitando Villa Adriana, un sito archeologico inserito dal 1999 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. La villa, costruita nei primi anni del II secolo d.C., era la residenza di campagna dell’imperatore Adriano, uomo molto colto e raffinato. Era situata in una località ricca di acque, a circa 28 chilometri da Roma, e poteva essere raggiunta facilmente dalle vie consolari, oppure navigando il fiume Aniene. Il complesso residenziale si estendeva per circa 300 ettari ed era costituito da una serie di edifici collegati fra loro, vie, specchi d’acqua, terme, teatri, templi, proprio come una città vera e propria. Nella sua villa Adriano volle riprodurre anche i monumenti che lo avevano maggiormente colpito nei suoi viaggi nelle province dell’Impero.
Il Canopo, l’angolo più suggestivo e conosciuto di Villa Adriana. È un bacino d’acqua lungo 119 metri e largo 18, circondato da statue che rappresentano eroi e dei. Si tratta di un gigantesco triclinio, ovvero una sala da pranzo all’aperto. Lungo i bordi della vasca, venivano allestiti sontuosi banchetti.
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Storia
Lavoro sui documenti
L’imperatore Adriano
Vero o falso? Dalla lettura dei testi e dall’osservazione delle immagini hai capito che: • Adriano era una persona molto colta e raffinata.
V
F
• Adriano visitò la Grecia e ne apprezzò l’arte.
V
F
• Adriano viveva da solo.
V
F
• Adriano amava la pace e la tranquillità.
V
F
• Adriano governava il suo Impero restando sempre a Roma.
V
F
Il Teatro Marittimo, una vera e propria isoletta circondata da un anello d’acqua, dove l’imperatore Adriano si ritirava a leggere e a pensare.
Tempio dedicato alla dea Venere che custodiva una copia della statua di Afrodite scolpita dal famoso artista greco Prassitele. Anche il tempio è una copia dell’originale costruzione greca che si trovava nella città di Cnido.
Storia
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Roma imperiale
Chilometri di strade
Pietra miliare
Moltissime strade collegavano Roma alle altre città dell’Impero. Erano state costruite per permettere lo spostamento dell’esercito, ma poi furono utilissime per far circolare rapidamente la posta imperiale, che portava ordini e informazioni in ogni angolo dell’Impero, e per incrementare il commercio e gli scambi fra le diverse popolazioni. Le strade erano larghe 4 metri e 15 centimetri, come lo spazio occupato da tre carri uno accanto all’altro, ma alle porte di Roma raggiungevano anche i 12 metri di larghezza. Per quanto possibile erano diritte e gli ostacoli naturali, come fiumi, monti e avvallamenti, venivano superati con la costruzione di ponti e gallerie. A ogni miglio una pietra miliare indicava la distanza dalle città più vicine. Lungo il percorso erano collocate delle stazioni di posta che offrivano ai viaggiatori pasti, letti per riposare e cavalli freschi. Gli attraversamenti all’interno delle città pedonali erano formati da lastre di pietra rialzate rispetto alla pavimentazione stradale.
Storia - Tecnologia Intrecci disciplinari
Le strade romane Le strade romane erano costruite sempre nello stesso modo e hanno resistito tanto a lungo perché erano fatte a regola d’arte.
1 Si scavava un fossato largo
2 Si riempiva il fossato con
3 Infine si poggiavano gran-
circa 5 metri e profondo 3, fino a raggiungere lo strato di roccia.
diversi materiali: prima uno strato di pietre, poi un impasto di ciottoli, ghiaia e malta.
di lastre di pietra. La strada era leggermente arcuata per consentire lo scolo delle acque.
88
Storia
Vi vi la Storia
Roma imperiale
Le strade romane Le prime strade costruite dai Romani furono le vie consolari. Ancora oggi seguiamo il tracciato di queste vie, che con ampliamenti e modifiche sono diventate le principali strade statali italiane. 1 Osserva la cartina e completa scrivendo da dove partono e dove arrivano. 1 Aurelia: Roma - Ventimiglia 2 Salaria: ...................................................................................... 3 Flaminia: ................................................................................. 4 Emilia: Rimini - ..................................................................... 5 Cassia: ....................................................................................... 6 Postumia: ......................................................... - Aquileia 7 Appia: ....................................................................................... 8 Tiburtina: ................................................................................ 9 Popilia: ..................................................................................... 10 Valeria: ......................................................................................
2 Cerca informazioni e rispondi. • Quale via consolare attraversa la tua regione? ........................................................................................................................................................ • Chi decide oggi la costruzione di una strada? .......................................................................................................................................................... • Chi si occupa della sua manutenzione? ........................................................................................................................................................................ • Tutti possono percorrere le strade che vogliono? .................................................................................................................................................. • Ci sono delle strade che richiedono il pagamento di un pedaggio. Quali? ........................................................................................... 3 I Romani avevano leggi che regolavano il traffico: divieti di accesso, sensi unici, corsie preferenziali, posteggi per le bighe. Oggi, in Italia, dobbiamo rispettare il Codice della strada, cioè l’insieme di norme che regolano la circolazione di pedoni, veicoli e animali. Il Codice si compone di 245 articoli ed è accompagnato da un regolamento di attuazione che comprende 408 articoli. L’articolo 182 e l’articolo 190 riguardano rispettivamente la circolazione dei velocipedi, cioè le biciclette, e dei pedoni, quindi interessano anche te. Cerca su Internet il Codice della strada, quindi gli articoli 182 e 190. Leggi le dieci norme da rispettare e scopri se sei un bravo ciclista e un pedone prudente, oppure se devi migliorare e come.
Storia
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Conoscenze in sintesi SINTETIZZO Completa il quadro di civiltà inserendo le parole al posto giusto.
La civiltà dei Romani Localizzazione geografica
Periodo storico
Roma nacque intorno al fiume .................................
La civiltà dei Romani iniziò intorno al ......................
nell’attuale regione ......................................................... .
............................... a.C. e si sviluppò fino al 476 d.C.,
I Romani conquistarono prima l’.............................. ,
quando finì l’Impero Romano d’Occidente.
poi tutto il bacino del mar .......................................... . Organizzazione politica Popolazioni interessate
Nei primi secoli Roma era una ................................. ,
Roma fu fondata dai ............................................... , un
governata da un re. Poi fu una Repubblica
popolo di pastori e di ..................................................... .
guidata da due ...................................... e dal Senato. Infine, divenne un Impero con a capo un ........
Organizzazione sociale
...................................................................................................... .
La società romana era formata da uomini liberi divisi in due classi: i .................................... che
Lavoro
discendevano dai padri fondatori ed erano i
I Romani inizialmente praticavano l’.......................
ricchi, e i ........................................... che formavano il
............................................. e la pastorizia. In seguito,
resto della popolazione ed erano più poveri.
divennero artigiani e .......................................................
C’erano poi gli schiavi che non avevan nes-
I lavori più faticosi e umili erano affidati agli
sun ..............................................................................................
...................................................... .
Arte, cultura e tecnologia
Religione
I Romani ammirarono la cultura dei Greci.
I Romani erano ................................................................... .
Costruirono opere grandiose: .................................. ,
Veneravano i Lari e i ........................................................
.................................................... , ............................................... ,
che proteggevano la ...................................................... .
e .............................................. per collegare le città.
Adoravano anche le divinità dei .............................. alle quali diedero un nome latino.
politeisti - agricoltura - monarchia - 753 - Greci - patrizi - Mediterraneo - Latini - agricoltori Tevere - consoli - schiavi - acquedotti - terme - anfiteatri - strade - commercianti - plebei imperatore - diritto - Lazio - Penati - casa - Italia
90
Verifica
Competenze in atto COLLEGO LE INFORMAZIONI 1 Collega le seguenti frasi al periodo a cui si riferiscono. Durò 250 anni.
Venivano eletti due consoli.
Roma fu circondata da mura.
Ci furono le guerre civili. Monarchia
Roma conquistò l’Italia.
Governava un re. Repubblica
Si formò il latifondo. Ci furono le guerre puniche.
Ci fu la pax romana. Governava un uomo solo.
Impero Nacquero molte città.
Si formò il Senato.
Fu costruito il Colosseo.
Roma divenne caput mundi.
SELEZIONO LE INFORMAZIONI 2 Indica con una crocetta il giusto completamento delle frasi. • L o Stato romano si preoccupava di
•G li acquedotti romani erano
controllare la stabilità delle insulae.
poco diffusi in tutto il territorio.
costruire edifici pubblici grandiosi.
inesistenti.
trovare alloggi per gli schiavi.
tecnicamente perfetti e molto diffusi.
illuminare le strade.
studiati per portare l’acqua ai piani alti delle insulae.
• I mmagina di organizzare una gita a Roma per conoscere meglio il periodo imperiale. Non hai molto tempo e devi visitare i monumenti giusti. Cosa sceglieresti? Indicalo con una crocetta. Il Palazzo del Quirinale
Il Mosè di Michelangelo
La Basilica di San Pietro
Il Foro Romano
Il Museo Archeologico
La casa di Augusto
Il Museo di Arte Moderna
Le Terme di Caracalla
Il Colosseo
L’ Ara Pacis
Verifica
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La crisi dell’impero
Una religione nuova All’inizio del I secolo d.C. si affermò una nuova religione nella provincia romana della Palestina, a Gerusalemme: il Cristianesimo. Da qui si diffuse lentamente nel vicino Oriente e nei territori dell’Impero, provocando, nel tempo, una vera e propria rivoluzione.
La predicazione di Gesù
Gesù nell’atto di benedire con la mano destra, mentre con la sinistra tiene in mano il Vangelo.
I dodici apostoli, scelti da Gesù, lo affiancano durante la predicazione.
Sotto l’impero di Ottaviano Augusto, a Betlemme, in Palestina, nacque Gesù, un bambino che, in breve tempo, avrebbe cambiato radicalmente il mondo. A trent’anni egli iniziò a predicare una nuova religione. Gesù diceva di essere il Messia, cioè il figlio di Dio fatto uomo, venuto sulla Terra a salvare l’umanità dal peccato, così come era stato annunciato nella Bibbia. Gesù Cristo, cioè “prescelto dal Signore”, diffuse fra la gente un nuovo messaggio di amore e di fratellanza, secondo il quale tutte le persone sono uguali di fronte a Dio: non esistono né ricchi, né poveri, né padroni, né schiavi. Solo i giusti e coloro che nella vita terrena hanno subìto maggiori sofferenze o sono stati umiliati dopo la morte saranno premiati e raggiungeranno il regno di Dio. I malvagi, invece, avranno la pena eterna. Gesù parlava in modo semplice e per essere più convincente usava delle parabole, cioè dei brevi racconti di vita vissuta che rendevano comprensibili i concetti più difficili. Le parole di Gesù Cristo conquistarono folle sempre più numerose. Non furono però accolte dai sacerdoti ebraici che non riconobbero Gesù come figlio di Dio e dissero che era un bestemmiatore. La Palestina era una provincia dell’Impero e le autorità romane che l’amministravano vedevano in Gesù Cristo un ribelle, capace di sollevare il popolo contro l’imperatore. Perciò lo arrestarono, lo processarono e lo crocifissero. Gesù racconta una parabola alla folla.
92
Storia
La crisi dell’impero
Il Cristianesimo Dopo la morte di Gesù, gli apostoli, cioè i suoi seguaci fedeli, diffusero il suo messaggio in tutti i territori dell’Impero, fino a Roma. Nacque così il Cristianesimo, una nuova religione basata sugli insegnamenti di Gesù. I primi cristiani furono le persone più povere e più umili, ma ben presto si convertirono anche quelle più colte e benestanti. Nella seconda metà del I secolo d.C., il Cristianesimo era presente in tutti gli strati sociali. I fedeli formavano delle comunità, le chiese, e seguivano delle regole precise: si chiamavano “fratelli”, condividevano i loro beni e si riunivano per pregare. Un vescovo guidava più comunità. I cristiani erano monoteisti, riconoscevano solo il loro Dio e si rifiutavano di fare sacrifici agli dei e di venerare la figura dell’imperatore. In base ai loro principi di amore e di fratellanza, non accettavano la schiavitù. Quindi vennero considerati nemici dello Stato e perseguitati crudelmente.
L’imperatore Costantino
METODO DI STUDIO Lavoro sull’immagine Osserva l’immagine e completa. I cristiani erano accusati di provocare pestilenze, terremoti, incendi e venivano uccisi nei modi più atroci. Spesso venivano portati negli
Dalle catacombe a religione di Stato
anfiteatri e lì ...........................................................
Le persecuzioni più terribili furono ordinate dagli imperatori Nerone e Diocleziano. Per non essere scoperti, i cristiani si riunivano a pregare nelle catacombe, gallerie sotterranee dove venivano seppelliti i morti. Le persecuzioni, però, non fecero scomparire la nuova religione, anzi la rafforzarono: il coraggio dei martiri, la loro serenità nel momento della morte, la solidarietà degli uni verso gli altri conquistarono un numero sempre crescente di fedeli. Così nel tempo anche gli imperatori dovettero cambiare atteggiamento. Nel 313 d.C. Costantino emanò una legge, l’Editto di Milano, che permetteva ai cristiani di celebrare pubblicamente il loro culto. Nel 380 d.C. Teodosio proclamò il Cristianesimo religione di Stato.
...................................................................................... .
Seleziono e organizzo informazioni Completa lo schema, poi usalo per organizzare un discorso. I CRISTIANI ERANO PERSEGUITATI
ma
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perché
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La crisi dell’Impero Durante il III secolo d.C., l’Impero Romano attraversò una crisi profondissima che investì tutti gli aspetti della vita sociale. Le cause di questa crisi erano diverse. La politica: gli imperatori amavano troppo il lusso e il potere e non riuscivano più a governare uno Stato tanto grande e complesso. Spesso erano nominati dall’esercito e poi venivano uccisi dagli stessi soldati che li avevano eletti. In 50 anni, si susseguirono più di 20 imperatori. L’esercito: nelle varie province scoppiarono violente rivolte popolari, mentre i confini erano minacciati da popolazioni germaniche e asiatiche che cercavano di entrare nel territorio dell’Impero. L’esercito, ormai disorganizzato e impoverito, non riusciva più a garantire l’ordine e la sicurezza. Soldati pretoriani: durante la crisi dell’Impero decisero l’elezione e la fine di molti imperatori, in base a chi offriva più denaro.
Riscossione delle tasse, in un bassorilievo del tardo Impero.
METODO DI STUDIO
L’economia: terminate le guerre di conquista, a Roma non c’erano più abbastanza schiavi per svolgere i lavori più pesanti. Il grano doveva essere portato dalle province lontane, ma i trasporti erano difficoltosi perché le strade erano infestate dai briganti. A Roma i prezzi erano altissimi e i cittadini erano costretti a pagare pesanti tasse. Molti, non potendo pagare i debiti, cedevano i propri campi ai debitori che così diventavano sempre più ricchi. Le monete non avevano più valore e, molto spesso, si ricorreva al baratto. La religione: di fronte a tante difficoltà, molti trovarono rifugio e conforto nella religione cristiana che divenne sempre più importante, mentre il paganesimo, la religione dei Romani, andava scomparendo.
Collego le informazioni
Collega i fatti alla crisi che essi hanno determinato. Aumento delle tasse
Crisi politica
Persecuzioni dei cristiani
Diminuzione degli schiavi
Crisi militare
Imperatori avidi e deboli
Confini poco sicuri
Crisi economica
Esercito disorganizzato
Troppi imperatori
Crisi religiosa
Diffusione del Cristianesimo
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Storia
La crisi dell’Impero
La divisione dell’Impero L’imperatore Diocleziano cercò di risolvere la crisi dell’Impero: riorganizzò l’esercito, aumentò le tasse, costrinse i figli a esercitare lo stesso mestiere dei padri e i contadini a non lasciare le terre. Ordinò anche pesanti persecuzioni contro i Cristiani. Pensando che una persona sola non potesse più governare bene un territorio così vasto, nel 286 d.C. lo divise in due parti: una orientale e una occidentale. A capo di ognuna c’era un imperatore, chiamato “Augusto”, che a sua volta nominava un “Cesare”, cioè un giovane aiutante che poi, alla sua morte, sarebbe diventato imperatore. Così il potere era diviso tra quattro persone e si formò una tetrarchia. Nonostante tutti questi provvedimenti, però, la situazione peggiorava, soprattutto in Occidente. Nelle regioni orientali, invece, i commerci erano fiorenti e la popolazione viveva in pace. L’imperatore Costantino riprese tutto il potere nelle sue mani e trasferì la capitale dell’Impero da Roma a Bisanzio, che in suo onore fu chiamata Costantinopoli. Costantino fece anche altre riforme, ma la più importante fu l’Editto di Milano, che concedeva ai cristiani la libertà di culto. Dopo Costantino, si succedettero altri imperatori, ma la situazione divenne sempre più difficile. Nel 395 d.C., alla morte dell’imperatore Teodosio, l’Impero fu diviso fra i suoi due figli in Impero Romano d’Oriente con capitale Costantinopoli e Impero Romano d’Occidente, con capitale prima Milano, poi Ravenna.
Il gruppo dei tetrarchi in una scultura del IV sec. d.C. conservata a Venezia
METODO DI STUDIO Seleziono e riferisco le informazioni Sottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande, poi esponi oralmente. • Che cosa fece Diocleziano per risolvere la crisi dell’Impero? • Che cosa fece Costantino? • Che cosa successe alla morte dell’imperatore Teodosio?
L’imperatore Teodosio
Storia
95
La crisi dell’Impero
I popoli d’oltre confine Oltre i confini dell’Impero, nell’Europa settentrionale e orientale, vivevano numerosi popoli: i Vandali, i Visigoti, gli Ostrogoti, gli Eruli, tutti di stirpe germanica. I Romani li chiamavano genericamente Germani o Barbari, indicando con questo termine tutti coloro che parlavano un’altra lingua e avevano costumi diversi dai propri. I Germani erano organizzati in tribù, formate da più famiglie legate da vincoli di parentela. Abitavano in semplici capanne di legno e fango. Si dedicavano alla caccia, all’allevamento e praticavano rudimentali forme di agricoltura. Erano abili nella lavorazione dei metalli e costruivano armi, ma anche utensili e pregiati gioielli. Non avevano leggi scritte e la giustizia era considerata un fatto privato da risolvere con la faida, cioè una specie di guerra privata fra gruppi rivali che avevano il diritto di vendicare i torti subiti.
Le invasioni barbariche
Elmi di guerrieri barbari
È PIÙ FACILE SE... segui una traccia Riassumi oralmente il testo seguendo la traccia. 1 I Germani erano... 2 Erano organizzati in... 3 Praticavano... 4 Erano abili nella... 5 Consideravano la giustizia come... 6 I Romani li chiamavano... 7 Penetrarono nell’Impero dapprima...
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Storia
Alcune tribù germaniche erano penetrate pacificamente nelle province romane e vi si erano stabilite, molti guerrieri erano addirittura stati arruolati nell’esercito, ma, a partire dal III secolo d.C., scesero a ondate sempre più massicce. Nel IV secolo i loro spostamenti divennero vere e proprie migrazioni, soprattutto quando gli Unni, una bellicosa popolazione mongola, invasero le terre dei Germani portando morte e distruzione e costringendo questi ultimi a spostarsi all’interno dell’Impero. Cominciarono così le invasioni barbariche, che avrebbero cambiato definitivamente la vita nell’Impero Romano.
Lavoro sui documenti
I Barbari descritti dai Romani Ecco come Tacito (I-II secolo d.C.), uno scrittore romano, e Ammiano Marcellino (IV secolo d.C.), uno storico dell’Impero, hanno descritto i popoli barbari.
I Germani Tutti i Germani hanno il medesimo aspetto: occhi azzurri, sguardo arrogante, chiome fulve e corpi alti e muscolosi. Non costruiscono città. Ognuno fabbrica la propria casa qua o là, presso una fonte, in mezzo a un campo o a un bosco, secondo come gli piace. Non hanno monete e usano il baratto. È più facile spingerli a sfidare nemici e a procurarsi ferite che ad arare la terra e ad aspettare un anno il raccolto. Quando non fanno la guerra, occupano il tempo nella caccia e nell’ozio, tutti dediti al cibo e al sonno. Lasciano alle donne e ai vecchi la cura della casa e dei campi. Per deliberare delle cose più importanti riuniscono tutto il popolo. Le pene sono commisurate alla gravità delle colpe. I traditori vengono impiccati alle piante; chi ha commesso atti vili e turpi viene affogato nel fango o nelle paludi. Tacito, La Germania
Gli Unni La gente degli Unni abita lungo l’oceano glaciale ed è molto feroce. Tutti hanno le membra compatte e robuste e ampio collo, sono inoltre di grande statura e così curvi da assomigliare ad animali bipedi. Mangiano radici di erbe e carne mezza cruda che scaldano tenendola fra le proprie gambe e il dorso del cavallo. Non hanno case e vagano attraverso monti e boschi e si abituano fin dalla prima età a sopportare il gelo, la fame e la sete. Si coprono con vesti di lino o di pelli di topi selvatici cucite insieme. Nessuno coltiva la terra. Senza casa, senza leggi tutti vagano qua e là con i carri sui quali abitano. Non adorano divinità, non credono a niente. Ammiano Marcellino, Storie Quali informazioni puoi trarre dai documenti? Completa la tabella. Germani
Unni
Aspetto fisico
................................................................................................... ...................................................................................................
Attività preferite
................................................................................................... ...................................................................................................
Abitazioni
................................................................................................... ...................................................................................................
Abbigliamento
................................................................................................... ...................................................................................................
Cibo
................................................................................................... ...................................................................................................
Storia
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La fine dell’Impero d’Occidente
Il mausoleo di Teodorico a Ravenna
METODO DI STUDIO Seleziono e organizzo le informazioni Accanto a ogni data scrivi gli eventi relativi. Poi ripeti. • 410 d.C. ................................................................... ........................................................................................ ........................................................................................ • 455 d.C. ................................................................... ........................................................................................ ........................................................................................ • 476 d.C. ................................................................... ........................................................................................ ........................................................................................ • 493 d.C. ................................................................... ........................................................................................ ........................................................................................ L’imperatore d’Oriente Giustiniano e la sua corte
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Storia
Nel V secolo d.C., mentre l’Impero Romano d’Oriente si manteneva ricco e ben organizzato, l’Impero d’Occidente diventava sempre più debole e l’esercito non era più in grado di respingere gli assalti dei barbari. Nel 410 d.C. i Visigoti, capeggiati da Alarico, penetrarono in Italia, giunsero a Roma e la saccheggiarono. Poi fu la volta dei Vandali, che la raggiunsero dal mare e la saccheggiarono di nuovo nel 455 d.C. In quegli stessi anni gli Unni, capeggiati da Attila, arrivarono fino alla Pianura Padana, bruciando e distruggendo tutto ciò che trovavano. Nel 476 d.C., Odoacre, re degli Eruli, conquistò l’Italia, depose l’imperatore romano d’Occidente, il giovane Romolo Augustolo, e si proclamò re. Governò per circa 20 anni, fino a che nel 493 d.C. fu ucciso da Teodorico, re degli Ostrogoti, un altro popolo barbaro. In seguito l’Impero Romano d’Occidente perse la sua unità: alcuni popoli invasori si stabilirono nei territori che avevano invaso e fondarono ognuno un proprio regno, non più basato su leggi scritte ma sulle consuetudini e sui rapporti di potere. Pian piano, la popolazione romana imparò a convivere con i Germani; le culture e i diversi valori romani, germanici, cristiani si mescolarono e si fusero insieme dando vita ai regni romano-barbarici, basati su nuovi modi di governare e di vivere. Si avviava così la formazione degli Stati europei. La caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C. viene considerata dagli storici come la fine dell’età antica o classica e l’inizio del Medioevo.
Conoscenze in sintesi USO LA LINEA DEL TEMPO 1 Completa la linea del tempo, poi verbalizza. Roma è saccheggiata dai .........................................
Augusto imperatore Morte di Augusto
0
14 d.C.
Massima estensione dell’Impero
Diocleziano riordina l’Impero
117 d.C.
Roma è saccheggiata dai .........................................
L’Impero è diviso in ................... parti
286 d.C.
476 d.C.
395 d.C.
31 a.C.
455 d.C.
410 d.C. Fine dell’ ...............................................................................
SELEZIONO LE INFORMAZIONI 2 Segna solo gli avvenimenti che non riguardano la crisi dell’Impero. S viluppo del commercio Diminuzione degli schiavi Difficoltà di trasporti
ostruzione di grandi ville C Costruzione di strade Diffusione del Cristianesimo
onquista di nuove colonie C Pressioni dei barbari sui confini Disorganizzazione dell’esercito
CONFRONTO I DOCUMENTI 3 Leggi i documenti. B - Fra di noi ci sono poveri vecchierelli che non sanno parlare di dottrina, ma la testimoniano con i loro comportamenti. Essi compiono opere buone; maltrattati, non si ribellano; danno ciò che si chiede loro; amano gli altri come se stessi. (Atenagora)
A - I Cristiani si adunano segretamente e di notte. Si dice che adorino anche un uomo condannato a morte per i suoi delitti. Infatti nelle loro cerimonie è presente la croce, simbolo di delinquenza e di morte. (Minucio Felice) Segna con una crocetta a quale documento si possono riferire le seguenti affermazioni. • Ci spiega chi sono i cristiani. • Presenta i cristiani in modo negativo. • Presenta i cristiani in modo positivo.
A A A
Segna con una crocetta le affermazioni giuste. B B B
• Un fatto storico puo essere raccontato in maniera diversa secondo punti di vista diversi. • Tutti i fatti storici sono raccontati allo stesso modo. • Per conoscere i diversi punti di vista si confrontano i documenti storici.
Verifica
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Competenze in atto
Le tue competenze finali Nel tuo percorso di studio della Storia hai scoperto come si è formata, sviluppata e come è decaduta la civiltà dei Romani, ne hai conosciuto gli avvenimenti politico-militari, gli aspetti sociali e religiosi, lo sviluppo economico, le conquiste della tecnologia e le produzioni artistiche. Hai capito che i Romani sono riusciti a formare e a tenere unito, per tanti anni, un Impero così grande perché hanno rispettato la cultura dei popoli vinti, ne hanno assorbito e fuso insieme le conoscenze, riorganizzandole e sistemandole in una sintesi originale. Infine, hai capito che dai Romani e dalla loro mescolanza con i popoli barbari si è venuta delineando la formazione degli Stati europei e si è formata la cultura occidentale che, pur nelle specifiche differenze, li accomuna tutti perché deriva da quella romana. Collega ogni immagine al popolo a cui si riferisce che ha contribuito a formare la civiltà romana.
GRECI
PERSIANI
EGIZI
ETRUSCHI
GERMANI
100
Verifica
Geograf ia 102 - Le comunità territoriali 103 - La comunità italiana 105 - Lo Stato italiano 106 - V ivi la Geografia - Dentro la Costituzione 108 - L’Italia politica 109 - Le autonomie locali 110 - L’Unione Europea 113 - CONOSCENZE IN SINTESI 114 - L’Italia delle regioni 115 - Le regioni amministrative 116 - L o studio delle regioni - Una regione dopo l’altra 118 - Valle d’Aosta 120 - Piemonte 123 - Lombardia 126 - Trentino-Alto Adige 128 - Friuli-Venezia Giulia 130 - Veneto 133 - Emilia-Romagna 136 - Liguria 139 - COMPETENZE IN ATTO 140 - Toscana 143 - Umbria 146 - Marche 149 - Lazio
152 - COMPETENZE IN ATTO 153 - Abruzzo 156 - Molise 158 - Campania 161 - Puglia 164 - Basilicata 166 - Calabria 169 - COMPETENZE IN ATTO 170 - Sicilia 173 - Sardegna 176 - COMPETENZE IN ATTO 178 - I grandi problemi del nostro tempo 179 - Problemi aperti 182 - L’Onu e le altre organizzazioni internazionali 183 - V ivi la Geografia - La Dichiarazione del millennio 184 - COMPETENZE IN ATTO
Le comunità territoriali Quando una comunità si stabilisce in un territorio, inevitabilmente lo modifica, talvolta lo danneggia, sempre lo organizza. È necessario, infatti, che la vita delle persone proceda nel modo più ordinato possibile e che tutti abbiano ciò che a loro serve: mezzi e luoghi per vivere, per lavorare, per divertirsi, per curarsi, per imparare... Ogni comunità territoriale va quindi sempre organizzata, nel rispetto dell’ambiente. Le organizzazioni territoriali sono molte e diverse: alcune sono più piccole, locali, e provvedono ai bisogni di ogni giorno, come i comuni, le province e le regioni, altre sono più grandi e si interessano di problemi e questioni nazionali e internazionali, come lo Stato italiano e l’Unione Europea. Le decisioni e le azioni di ogni organizzazione sono regolate da leggi precise che riguardano ogni aspetto della vita delle persone.
In questo percorso... ...conoscerai • le caratteristiche della comunità italiana; • come è organizzato lo Stato italiano; • quali sono le autonomie locali; • che cos’è l’Unione Europea.
...capirai che • ogni territorio va organizzato in base alle esigenze della comunità che lo abita; • ci sono diverse forme di organizzazione territoriale; • ogni organizzazione è regolata da leggi.
102
Geografia
Le comunità territoriali
La comunità italiana In Italia vivono circa 60 milioni di persone, con una densità di 202 abitanti per chilometro quadrato. Gli Italiani non sono distribuiti uniformemente su tutto il territorio, ma sono più accentrati in alcune grandi città, lungo le coste e negli ambienti più favorevoli per il clima, la natura del territorio, l’organizzazione sociale e lo sviluppo economico.
La popolazione Negli ultimi anni la popolazione italiana è cambiata. Si è verificata una graduale diminuzione delle nascite per cui oggi le famiglie hanno in media uno o due figli, mentre si è molto allungata la vita: si assiste quindi a un invecchiamento della popolazione. Sono aumentati il benessere e l’istruzione. L’Italia oggi è un paese ricco e industrializzato, anche se la distribuzione delle ricchezze non è uguale per tutte le regioni e per tutti i cittadini. Anche il livello culturale è cresciuto: è stato innalzato l’obbligo scolastico a 16 anni, quasi tutti i giovani frequentano le scuole superiori e molti le università.
Le parole della Geografia Densità: numero di persone che abitano in un chilometro quadrato di un territorio. TRENTINOALTO ADIGE
Trento Aosta VALLE D'AOSTA
PIEMONTE
Venezia
Milano
Torino
FRIULIVENEZIA GIULIA
Trieste
Abitanti per km 2
VENETO
fino a 100 da 100 a 200 da 200 a 500 oltre 500
LOMBARDIA
Genova
EMILIAROMAGNA
Bologna
LIGURIA
Firenze TOSCANA
Ancona Densità media italiana 202 abitanti per km 2
Perugia MARCHE UMBRIA LAZIO
L'Aquila
Roma
MOLISE
ABRUZZO
Campobasso CAMPANIA
Napoli
Bari
PUGLIA
Potenza BASILICATA
SARDEGNA CALABRIA
Catanzaro
Cagliari Palermo SICILIA
Geografia
103
Le comunità territoriali
Una società multietnica
Operai al lavoro
L’italiano, la lingua di tutti
In passato l’Italia era il paese dei dialetti. In città o in regioni diverse, si parlava con accenti diversi. A partire dagli anni Sessanta del ventesimo secolo, con la diffusione della televisione, la lingua italiana è diventata un patrimonio di tutti. Oggi, grazie anche a una maggiore scolarizzazione, ognuno si esprime più o meno correttamente in italiano. Nelle zone vicine al confine si parlano anche altre lingue: il francese, il tedesco, lo sloveno. Queste minoranze linguistiche sono tutelate dalla Costituzione.
È PIÙ FACILE SE...
• • • • • •
Da alcuni anni si sta registrando in tutta l’Italia un massiccio flusso migratorio da diversi Paesi extracomunitari. Migliaia di persone giungono in cerca di lavoro dai luoghi più poveri o sconvolti dalle guerre, in particolare dall’Africa, dal Sudamerica e dall’Estremo Oriente. Per questo la società italiana sta diventando multietnica e multirazziale. La presenza di tante persone con provenienze diverse comporta la coesistenza anche di più religioni. In Italia, che è un paese tradizionalmente cristiano cattolico, convivono altre minoranze religiose: cristiani non cattolici (Valdesi, Testimoni di Geova, Avventisti, Ortodossi...), ebrei, musulmani, induisti e buddisti.
Cartello bilingue in italiano e tedesco in Trentino-Alto Adige
sintetizzi le informazioni
Completa il testo, con le informazioni che trovi a pag. 103-104. In Italia vivono ................................................ di abitanti. La densità è di ................................................ . Negli ultimi anni le nascite sono .................................... , è aumentato il numero degli .................................... . Rispetto al passato, ci sono maggiore ................................................ e istruzione. In Italia convivono razze e ................................................ diverse. La televisione e la scuola hanno diffuso e rafforzato l’uso dell’................................................ .
104
Geografia
Quaderno
pag. 30
Le comunità territoriali
Lo Stato italiano Nel corso dei secoli gli Italiani, come altri popoli, hanno lottato per avere un territorio in cui vivere e per ottenere la sovranità, cioè la possibilità di governarsi autonomamente, attraverso apposite leggi. Moltissime persone hanno combattuto per cacciare gli stranieri che comandavano in Italia e per costruire lo Stato italiano nel quale tu vivi insieme alla tua famiglia e ai tuoi amici.
Il capo provvisorio dello Stato Enrico de Nicola firma l’atto di promulgazione della Costituzione: è il 27 dicembre 1947.
Lo stemma della Repubblica italiana fu adottato nel 1948 e raffigura una stella centrale, uno più antichi simboli patri italiani, sovrapposta a una ruota dentata, simbolo del lavoro, e circondato a destra da un ramo di quercia e a sinistra da un ramoscello di ulivo, simboli, rispettivamente, della dignità del popolo italiano e della pace.
La Costituzione Il nostro Stato funziona grazie a una raccolta di leggi, la Costituzione, entrata in vigore l’1 gennaio 1948. La Costituzione italiana si compone di 139 articoli che definiscono i princìpi fondamentali dello Stato, sanciscono i diritti e i doveri dei cittadini e disciplinano l’ordinamento dello Stato. I princìpi fondamentali dello Stato sono 12 e stabiliscono l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, religione, lingua, condizioni personali e sociali. Vengono riconosciuti diritti inalienabili dell’uomo la vita, la libertà, la dignità e viene riaffermata l’importanza del lavoro. Quaderno
pagg. 30-31
Arricchisco le conoscenze La nascita della Repubblica Non tutti gli Stati sono organizzati nello stesso modo: in Italia non c’è un re, quindi è una repubblica; non ci sono i sudditi, ma i cittadini che eleggono i propri rappresentanti ai quali conferiscono l’incarico di fare le leggi. Le monarchie, invece, sono governate da re che tramandano il proprio potere di padre in figlio. Il passaggio dalla monarchia alla Repubblica in Italia avvenne con il referendum del 2 giugno 1946, quando gli Italiani, con una votazione, scelsero tra le due forme di governo.
Geografia
105
Vi vi la Geografia
Dentro la Costituzione I princìpi fondamentali
I princìpi fondamentali sono alla base della vita quotidiana di ognuno di noi. Articolo 1 - L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione. Articolo 2 - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inalienabili dell’uomo. Articolo 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali di fronte alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. [...] Articolo 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto. [...] Articolo 5 - La Repubblica, una indivisibile, riconosce e promuove le autonomie sociali. [...] Articolo 6 - La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. Articolo 7 - Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. [...] Articolo 8 - Tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge. [...] Articolo 9 - La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifico-tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio artistico e storico della Nazione. Articolo 10 - Lo straniero al quale sia impedito l’esercizio delle libertà democratiche ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica.
METODO DI STUDIO Seleziono e uso le parole-chiave Leggi con attenzione tutti gli articoli. In ognuno evidenzia la parola-chiave e usala per riferire.
106
Geografia
Articolo 11 - L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Promuove e favorisce le organizzazioni che lavorano per la pace e la giustizia. Articolo 12 - La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di uguali dimensioni.
Vivi la Geografia
I diritti e i doveri
I cittadini hanno diritti e doveri. Il diritto fondamentale è alla libertà: di pensiero, di domicilio, di stampa, di corrispondenza, di riunione, di religione; i cittadini hanno anche diritto a difendere la salute, ad avere una famiglia e un’istruzione, a farsi una posizione economica. Altrettanto importanti sono il diritto al voto e all’organizzazione politica. I principali doveri sono la difesa della patria, il pagamento delle tasse, il rispetto di tutte le leggi dello Stato.
L’ordinamento della Repubblica Per garantire la massima giustizia e l’uguaglianza fra tutti i cittadini, la Costituzione sancisce la divisione dei poteri: fare le leggi, applicarle e punire chi le trasgredisce sono poteri che appartengono a persone e organismi diversi. Potere legislativo
Potere esecutivo
fa le leggi
fa applicare le leggi
PARLAMENTO
GOVERNO
La Corte di Cassazione è il tribunale più importante. Ha sede a Roma.
Potere giudiziario punisce chi non rispetta le leggi
MAGISTRATURA
Gli articoli costituzionali definiscono le modalità di elezione del Parlamento, del presidente della Repubblica e di formazione del governo.
Il popolo italiano elegge
presiede il
Consiglio Superiore della Magistratura
Presidente della Repubblica nomina il
Deputati
Senatori Capo del Governo
sceglie i
Ministri
formano il
METODO DI STUDIO Parlamento
elegge il
Riferisco informazioni
Osserva lo schema e organizza un discorso per riferire le informazioni.
Geografia
107
L’Italia politica
108
Geografia
Le comunità territoriali
Le autonomie locali Per poter amministrare al meglio tutto il territorio italiano, la Costituzione riconosce e promuove le autonomie locali, cioè gli enti locali. Essi sono i comuni, le province e le regioni e ognuno ha delle funzioni e dei compiti ben precisi. I comuni italiani sono 8 046, alcuni molto vasti e popolosi, altri con poche centinaia di abitanti. I Comuni sono gli enti più vicini ai cittadini, perciò organizzano e curano servizi molto capillari: la pubblica sicurezza, la viabilità, la cultura (musei, biblioteche, monumenti...), l’istruzione (costruzione e manutenzione delle scuole), lo smaltimento dei rifiuti, la fornitura di acqua potabile, l’assistenza agli anziani e ai disabili. Ogni istituzione ha la sua sede, che è riconoscibile per la presenza delle bandiere esposte in questo ordine: a sinistra la bandiera europea, quella italiana al centro e a destra la bandiera della Regione/Provincia/Comune. Nella foto si vede la bandiera del Comune di Firenze, bianca con un giglio rosso.
Le province sono 110. Hanno compiti analoghi a quelli dei Comuni, svolti però in territori più estesi. Negli ultimi anni si sta discutendo molto sull’utilità di questi enti e sulla loro possibile abolizione o accorpamento per diminuirne il numero. Le regioni italiane sono 20. Esse organizzano ed estendono i loro servizi in modo uniforme su tutto il territorio regionale. Curano e cercano di risolvere problemi riguardanti il lavoro, la cultura e l’istruzione, l’assistenza, la sanità, il commercio, l’artigianato e l’industria, il turismo e lo sport, la caccia e la pesca... Le Regioni possono promulgare leggi proprie che, però, non debbono essere in contrasto con quelle nazionali. Quaderno
COMPITO DI REALTÀ
pag. 32
Competenze in atto
Cerca in Internet le informazioni sul comune in cui vivi e completa la tabella. Comune
.........................................................
Sindaco
.........................................................
Provincia
.........................................................
Indirizzo comune
.........................................................
Sigla
.........................................................
Sito Internet
.........................................................
Regione
.........................................................
Numero di telefono
.........................................................
Abitanti
.........................................................
Stemma
.........................................................
Geografia
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Le comunità territoriali
L’Unione Europea
Bruxelles è una delle città che ospita le istituzioni europee.
Fin dai tempi più lontani, sul territorio europeo sono transitate e si sono stabilite numerose e diverse popolazioni. Nel corso dei secoli, poi, tra i vari popoli ci sono stati aspri contrasti e sanguinose guerre. A partire dagli anni Cinquanta del XX secolo, dopo i disastri delle seconda guerra mondiale, si è gradualmente sviluppata e concretizzata l’Unione Europea, una nuova idea di Stato comune, basata sulla collaborazione, sulla solidarietà e sulla necessità di mantenere la pace. L’Italia è stata tra i primi paesi che hanno voluto e sostenuto l’Europa unita.
I Paesi dell’Unione Europea Paesi entrati tra il 1951 e il 1957 Paesi entrati nel 1973
Svezia
Paesi entrati tra il 1981 e il 1986 Paesi entrati nel 1995
Finlandia
Paesi entrati nel 2004 Paesi entrati nel 2007 Paesi entrati nel 2013
Estonia
Irlanda
Lettonia
Danimarca
Regno Unito
Paesi Bassi
Belgio
Germania
Lussemburgo
La superficie di tutti i Paesi UE ammonta a 4 326 253 km2
Lituania
Polonia
Rep. Ceca Slovacchia
Francia
Austria Ungheria Slovenia
Portogallo
Italia
Romania
Croazia
Spagna
Bulgaria
Grecia
Malta
110
Geografia
Cipro
Le comunità territoriali
Sulla via della vera Unione La storia dell’Europa unita ha inizio nel 1951, quando sei stati (Italia, Francia, Germania Occidentale, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi) hanno deciso di far circolare liberamente due risorse importantissime per l’economia: l’acciaio e il carbone. Sono state poi abolite le barriere doganali per le persone, le merci e i capitali che possono quindi muoversi senza difficoltà all’interno dell’Unione. Dal gennaio 2002 i cittadini di 17 Paesi dell’Unione hanno in tasca la stessa moneta, l’euro. Non è più necessario cambiare valuta da uno I campus universitari Stato all’altro ed è più facile confrontare prezsono luoghi di incontri zi e prodotti. per studenti di ogni Anche le frontiere della scuola e della cultura parte d’Europa. sono state aperte: i titoli di studio conseguiti in uno Stato vengono riconosciuti dagli altri e, grazie a progetti come il Comenius e l’Erasmus, studenti di ogni età possono scambiare informazioni o addirittura seguire i corsi di studio in altri Paesi. Oggi gli stati membri dell’Unione sono 28. I gravi proIl logo dei progetti Erasmus blemi causati da una recente e forte crisi economica e Comenius hanno suscitato discussioni sul ruolo dell’UE, ma l’Italia resta convinta della necessità di continuare sulla strada che ci porterà a essere veramente tutti europei. Quaderno
METODO DI STUDIO
pag. 33
Atlante
pagg. 14-16-18
Organizzo e controllo le conoscenze
1 Riordina cronologicamente le tappe dell’Unione Europea, numerandole. • Si aboliscono le barriere doganali per merci e persone. • Si introduce una moneta unica, l’euro. • Nasce l’idea di uno Stato comune e si sente forte la necessità di mantenere la pace. • La seconda guerra mondiale porta morte e distruzione.
2 Vero o falso? Indica con una X. • L’Italia è stata uno dei primi paesi a volere l’Europa unita. V F • Oggi gli Stati membri dell’Unione sono 17. V F • In tutti Paesi dell’Unione circola l’euro. V F
• Si fanno circolare liberamente l’acciaio e il carbone.
Geografia
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Le istituzioni dell’Unione Europea L’Unione Europea ha importanti funzioni come la protezione dell’ambiente, lo sviluppo del lavoro e la formazione dei lavoratori, il sostegno alla cooperazione tra gli Stati membri, il controllo del rispetto delle regole commerciali comuni, la tutela dei diritti umani e l’aiuto ai Paesi poveri. Per poter svolgere queste funzioni l’UE si avvale di tre istituzioni. Il Parlamento Europeo, eletto dai cittadini, resta in carica cinque anni. Ha il compito di formulare, discutere e approvare le leggi. La sua sede è a Strasburgo, in Francia.
Il Consiglio dell’Unione prepara le leggi ed è composto dai ministri degli Stati membri che si riuniscono a seconda della materia in discussione. Per esempio, se la legge interessa l’agricoltura, si riuniscono i ministri dell’agricoltura; se riguarda i rapporti con altri Paesi che non appartengono all’Unione, si riuniscono i ministri degli esteri. La sua sede è a Bruxelles, in Belgio. La Commissione Europea ha sede a Bruxelles e rappresenta il governo dell’Unione, quindi ha il potere esecutivo.
Un’altra importante istituzione è la Banca Centrale Europea che ha sede a Francoforte, in Germania: ha la funzione di gestire l’euro e garantire la stabilità dei prezzi nell’Unione.
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Geografia
Conoscenze in sintesi CONTROLLO LE CONOSCENZE 1 Vero o falso? Indica con una X. • Gli Italiani hanno lottato V per avere un territorio e la sovranità.
F
• Dall’1 gennaio 1948, in Italia è in vigore la Costituzione.
V
F
• Nel passato il territorio italiano non è mai stato in mano agli stranieri.
V
F
• Nella Costituzione italiana vengono V definiti solo i princìpi fondamentali.
F
• Dal 1946 l’Italia è una monarchia.
V
F
V
F
• Oltre all’italiano in Italia si parlano tre lingue.
V
F
• La Costituzione italiana prevede la divisione dei poteri.
• L’Italia è una Repubblica democratica, V la cui sovranità appartiene al popolo.
F
COLLEGO LE CONOSCENZE 2 Usa lo stesso colore per le informazioni che si riferiscono allo stesso ente. 110
COMUNI
Si occupano del lavoro, della sanità, del turismo, di caccia e pesca…
20
PROVINCE
Hanno compiti analoghi ai comuni.
8046
REGIONI
Sono gli enti più vicini ai cittadini e organizzano i servizi in modo capillare.
UTILIZZO LE CONOSCENZE 3 Osserva i diversi territori e collegali alle leggi che sono state promulgate per organizzarli.
Legge sulla pesca
Legge sul traffico pesante (dei camion)
Legge contro gli incendi
Legge sul taglio dei boschi
Legge sulla navigazione
Legge sui limiti di velocità delle auto
Verifica
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L’Italia delle regioni Il termine “regione” in Geografia può essere usato in tanti modi diversi. La regione naturale è caratterizzata da un determinato clima, natura e forma del suolo specifiche, vegetazione e fauna particolari. Un esempio di regione naturale è quella alpina. Si parla, invece, di regione geografica, quando lo spazio è considerato sia da un punto di vista naturale sia da un punto di vista antropico, cioè quando si pone attenzione alla presenza e all’azione dell’uomo. La regione geografica ha quindi delle caratteristiche identificabili che la rendono unica e diversa da tutte le altre. Gli uomini che la abitano le danno un nome che entra nella tradizione e nella storia. Avremo così anche la regione storica. Si parla di regione amministrativa quando è l’uomo a suddividere uno spazio per i suoi scopi pratici, cioè per poterlo sfruttare e governare meglio.
In questo percorso... ...conoscerai • il territorio, il clima l’economia e gli insediamenti delle regioni italiane.
...capirai che • l’italia è divisa in 20 regioni amministrative; • ogni regione amministrativa può racchiudere una o più regioni geografiche, una o più regioni storiche; • il territorio e il clima determinano gli insediamenti umani e le attività economiche di ogni regione.
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Geografia
L’Italia delle regioni
Le regioni amministrative Le regioni amministrative italiane sono 20. Sono nate con la Costituzione nel 1948 per governare il territorio più da vicino. Alcune regioni sono a statuto speciale, cioè godono di una maggiore autonomia rispetto alle altre. Queste regioni hanno a disposizione maggiori risorse finanziarie e in vari settori come l’istruzione, l’agricoltura, l’ambiente hanno più poteri di decisione rispetto alla Stato centrale. Le regioni a statuto speciale sono le isole (Sicilia e Sardegna) e i territori di confine abitati da popolazioni con lingue e tradizioni diverse (Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia).
METODO DI STUDIO
Seleziono ed elaboro informazioni
Collega opportunamente. Regione amministrativa
Spazio considerato da un punto di vista natuarle e antropico.
Regione storica
Spazio caratterizzato da un determinato clima, da specifiche natura e forma del suolo, da particolari flora e fauna.
Regione geografica
Spazio in cui i confini sono stabiliti dall’uomo.
Regione naturale
Spazio geografico abitato dagli uomini che lo riconoscono come proprio e gli danno un nome.
Geografia
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Lo studio delle regioni
Una regione dopo l’altra… In questo percorso affronterai lo studio delle regioni amministrative. Ti serviranno carte geografiche di tutti i tipi: fisiche, politiche, geostoriche, tematiche e dovrai leggerle con grande attenzione. La carta fisica ti aiuterà a conoscere il territorio della regione che stai studiando, la vicinanza al mare, la presenza di fiumi, colline, montagne. Leggendo la carta politica e quelle tematiche conoscerai le attività e la distribuzione della popolazione, individuerai le città più importanti e le maggiori vie di comunicazione; consultando altri testi o navigando in Internet, potrai arricchire il tuo studio con notizie, curiosità e immagini. Tieni sempre presente che il territorio influenza la presenza e il lavoro dell’uomo.
Ecco uno schema che ti aiuterà nell’organizzazione delle tue conoscenze:
La localizzazione in Italia: nord, centro, sud
PRESENTAZIONE DELLA REGIONE
Il nome La superficie (km2) I confini (a nord, a est, a sud, a ovest)
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Geografia
Lo studio delle regioni Monti
Fiumi
Mari
IL TERRITORIO
Laghi
Pianure
Clima
Colline
Popolazione
Province
La PRESENZA DELL’UOMO Capoluogo
Allevamento
Densità
Città principali
Commercio Agricoltura Turismo
IL LAVORO DELL’UOMO
Pesca Artigianato
Problemi dell’ambiente
Per rendere il tuo studio più approfondito puoi consultare l’Atlante e anche visitare i siti delle regioni studiate. Per controllare le tue conoscenze o avere qualche informazione in più su ogni regione, puoi lavorare sul tuo Quaderno operativo. Puoi anche divertirti a organizzare un viaggio nei luoghi che ti hanno colpito di più.
Geografia
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La Geografia Valle d’Aosta La regione è la più piccola d’Italia e la più montuosa. Nello stemma è rappresentata da un leone rampante su sfondo nero. La corona è il simbolo dell’antico ducato d’Aosta.
Superficie: 3 261 km2 Popolazione: 127 844 ab. Densità: 39 ab./ km2 Province: Aosta.
Il paesaggio della Valle d’Aosta è cara tterizzato da alcuni castelli medievali, ben conservati, come quello di Saint-Pierre .
Il Parco nazionale del Gran Paradiso è il più antico d’Italia (1922).
METODO DI STUDIO
Lo stambecco è l’animale simbolo del Parco nazionale del Gran Paradiso.
Lavoro sulla carta
Indica con una X e completa.
- Sud: ................................................................................
• Localizzazione: Nord
Centro
- Ovest: ........................................................................... • Elementi geografici:
Sud
• Confini:
- Monti: ...........................................................................
- Nord: .............................................................................
- Fiumi: ............................................................................
- Est: ..................................................................................
- Parchi: ............................................................
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Geografia
Quaderno
pag. 34
Atlante
pag. 20
I monti più alti d’Europa La Valle d’Aosta non ha sbocchi sul mare. Sul suo territorio completamente montuoso, s’innalzano le 100% montagna cime più alte d’Italia e d’Europa: il Monte Bianco (4 807 m), il Monte Rosa (4 637 m), il Cervino (4 478 m) e il Gran Paradiso (4 061 m). Vi sono anche numerosi ghiacciai molto estesi, anche se negli ultimi decenni si stanno restringendo. La flora è caratterizzata da ampi boschi di conifere (larici e abeti) e da estesi pascoli. Il fiume più importante è la Dora Il Monte Bianco è perennemente innevato. Baltea che attraversa tutta la regione. La situazione dei suoi 65 ghiacciai è monitoIl clima è alpino, con abbondanti nevicate in inverno ed rata costantemente. estati fresche, brevi e piovose.
L’importanza del turismo La posizione di confine della Valle d’Aosta rende la regione particolare sotto alcuni aspetti: ha uno statuto speciale, cioè ha maggiore autonomia rispetto alle altre regioni, e ha una popolazione bilingue, che parla cioè indifferentemente in italiano e in francese. La popolazione si concentra soprattutto nel capoluogo, Aosta, e nelle cittadine sorte nelle vallate e lungo il corso della Dora Baltea. La densità è la più bassa d’Italia, ma il reddito pro capite è uno dei più alti. La principale fonte di lavoro degli abitanti è il turismo estivo e invernale. Notevole è anche la produzione di energia elettrica che sfrutta l’abbondanza di acque. Altre attività sono legate all’agricoltura, all’allevamento e alla lavorazione artigianale del legno.
La Geografia incontra
LA STORIA
La Valle d’Aosta fu abitata dai Romani, che fondarono anche la città di Aosta. Oltre alle bellezze della natura è possibile quindi ammirare i resti di questa importante civiltà: mura, teatri, archi di trionfo come quello di Augusto. L’arco di Augusto ad Aosta
Il traforo del Monte Bianco, insieme a quello del Gran San Bernardo, mette in comunicazione la regione e l’Italia con l’Europa.
Piemonte Superficie: 25 399 km2 Popolazione: 4 436 798 ab. Densità: 174 ab./km2 Province: Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, VerbanoCusio-Ossola, Vercelli.
La regione racchiude in sé dolci colline, vaste pianure, imponenti montagne e un ricco patrimonio artistico. La sua lunga storia è rappresentata nello stemma: la croce d’argento su fondo rosso è il simbolo della famiglia Savoia che ha governato queste terre per molti secoli.
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Sud
• Confini: - Nord: ........................................................ - Est: ............................................................. - Sud: ........................................................... - Ovest: ....................................................... • Elementi geografici: - Monti: ...................................................... ......................................................................... - Passi: ......................................................... ......................................................................... - Colline: .................................................... ......................................................................... - Pianure: .................................................. ......................................................................... - Fiumi: ...................................................... ......................................................................... - Laghi: ....................................................... ......................................................................... - Parchi: ...................................................... Il Lago Maggiore
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Geografia
......................................................................... Quaderno
pag. 35
Atlante
pag. 22
Montagne, colline, pianure Il Piemonte è circondato a nord e a ovest dalle Alpi Occidentali, a sud dall’Appennino Ligure. Le cime più alte sono il Monviso (3 841 m), da cui nasce il Po, il Gran Paradiso e il Monte Rosa che sono sul confine con la Valle d’Aosta. Alcuni valichi, il Colle di Tenda, della Maddalena, del Monginevro e il traforo del Fréjus, permettono di raggiungere la Francia, mentre i trafori del Sempione e del San Gottardo collegano la regione alla Svizzera. Nella parte meridionale della regione si trovano le colline delle Langhe e del Monferrato. Al centro, si estende la parte più occidentale della Pianura Padana, che si allarga man mano che ci si avvicina alla Lombardia. Il Piemonte è bagnato dal Po e da alcuni suoi affluenti di destra (Scrivia, Tanaro) e di sinistra (Dora Baltea, Dora Riparia, Ticino, Sesia) e dalle acque del lago d’Orta e del Lago Maggiore, che si trova a metà tra Piemonte e Lombardia. Il clima è alpino nelle zone montuose, mentre è continentale nelle zone collinari e di pianura.
Nelle strette valli scorrono impetuosi i torrenti che diventeranno in pianura gli affluenti del Po.
27% pianura 30% collina 43% montagna La città di Torino con le Alpi sullo sfondo.
Verbania Macugnaga
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto Biella
La famiglia di Giovanni vorrebbe trasferirsi in Piemonte, ma ogni componente ha delle preferenze rispetto al clima. Giovanni ama inverni freddi ed estati fresche e brevi; sua moglie Maria preferisce climi miti; il figlio Carlo, invece, predilige l’afoso caldo estivo e il forte freddo invernale.
Vercelli
Torino Asti
Alba
Chi vorrebbe vivere a Verbania? ..................................................................................................... Chi a Macugnaga? ..................................................................................................................................
Novara
Alessandria Novi Ligure
Cuneo
Chi a Vercelli? ..............................................................................................................................................
Geografia
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Piemonte
Un’economia diversificata e specializzata
L’alta pianura piemontese, meno favorevole all’agricoltura per la natura ghiaiosa del terreno, è stata il luogo adatto per l’insediamento di molti complessi industriali, anche di grandi dimensioni.
La popolazione, che vive soprattutto nelle città di collina e di pianura, è in gran parte occupata nell’industria. Le aziende sono di piccole, medie, grandi e grandissime dimensioni; producono merci di ogni genere e, soprattutto, sono sempre state innovative e all’avanguardia. Il nome della città di Torino è legato alla Fiat, l’industria che, con la produzione di automobili, trattori, vagoni ferroviari, ha creato, negli anni passati, migliaia e migliaia di posti di lavoro. L’artigianato realizza prodotti di grande pregio come i gioielli di Valenza. L’agricoltura è altamente specializzata. Il prodotto principale è il riso, coltivato nelle province di Novara e Vercelli, ma importante è anche la produzione di mais, di foraggio e di uva da vino. Consistente è l’allevamento di bovini. Nell’economia piemontese, il turismo è una voce in continua crescita; i visitatori provengono dall’estero, ma sempre di più sono gli italiani che scoprono e apprezzano le bellezze di questa regione.
Campi di mais nella bassa pianura piemontese. Il terreno è fertile e ricco di acqua perché è formato da detriti leggeri.
La Geografia incontra
LA TRADIZIONE
In passato, le risaie della bassa pianura piemontese erano popolate dalle mondine, lavoratrici stagionali provenienti anche da altre regioni che, da aprile a giugno, strappavano le erbacce dalle tenere piantine di riso. Il lavoro era durissimo perché si stava per molte ore con i piedi nell’acqua, curve, tormentate dal caldo e dagli insetti. Oggi questa operazione viene fatta con moderne tecnologie, ma la figura della mondina è rimasta nella memoria di molti e nella tradizione della regione.
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Geografia
Lombardia La regione raccoglie una grande varietà di paesaggi: i ghiacciai delle Alpi, i laghi più vasti d’Italia, le pianure attraversate dagli affluenti del Po. Il verde e il bianco dello stemma ricordano l’acqua e la vegetazione di queste terre. La figura rievoca la rosa dei Camuni, un’incisione lasciata sulla roccia da questo antico popolo.
METODO DI STUDIO
Lavoro sulla carta
Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Superficie: 23 861 km2 Popolazione: 10 003 420 ab. Densità: 417 ab./km2 Province: Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese.
A Milano vivono circa 1 344 000 persone; se si considera l’area metropolitana formata dai comuni vicini, la popolazione supera i 3 milioni.
- Sud: .....................................................................
- Pianure: .............................................................
- Ovest: .................................................................
...................................................................................
Sud
- Fiumi: .................................................................
• Confini:
Elementi geografici:
...................................................................................
- Nord: ........................................................
- Monti: .................................................................
- Laghi: .................................................................
- Est: .............................................................
...................................................................................
...................................................................................
Quaderno
pag. 36
Atlante
pag. 24
Geografia
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Lombardia
Montagne e pianure
L’alta Pianura Padana è caratterizzata da risorgive e fontanili.
La Lombardia è delimitata a nord dalle Alpi e a sud dal Po, che per un lungo tratto segna il confine con l’Emilia-Romagna. La fascia montuosa, che comprende parte delle Alpi Centrali, presenta lunghe vallate fiancheggiate da cime molto elevate, fra i 3000 e i 4000 metri: Bernina, Ortles, Adamello. Le Prealpi digradano verso la pianura e racchiudono nelle loro valli i più grandi laghi italiani: Maggiore, di Garda, di Como e d’Iseo. La regione è attraversata dal Po e da molti suoi affluenti tra i quali il Ticino, l’Oglio, l’Adda e il Mincio. La Pianura Padana occupa gran parte del territorio e viene distinta in alta e bassa. Il clima è alpino nella parte montuosa della regione e continentale in quella pianeggiante, più mite in prossimità dei laghi. Nella Pianura Padana sono frequenti le nebbie.
47% pianura 12% collina 41% montagna Il Lago di Como, come gli altri laghi lombardi, è di origine glaciale.
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto
Quali delle seguenti condizioni naturali favoriscono lo sviluppo delle attività economiche? Segnale con una X. territorio pianeggiante
ricchezza d’acqua
presenza di nebbia
presenza di montagne
presenza di laghi
lontananza dal mare
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Geografia
Osserva la cartina della Lombardia e immagina di essere un imprenditore. In quale provincia impianteresti le tue attività? Collega. un impianto da sci
CREMONA
un’azienda agricola
MILANO
un negozio di vestiti
SONDRIO
Un’economia tra le più forti d’Italia La Lombardia è la regione più popolosa d’Italia. Offre molte opportunità di lavoro, per cui è stata interessata da un forte flusso migratorio, prima dal Sud Italia, poi dai Paesi extracomunitari. La popolazione è maggiormente concentrata nell’area metropolitana di Milano e nei comuni circostanti, dove sono localizzate le fabbriche più grandi. Esistono industrie di ogni tipo: meccaniche, chimiche, elettroniche e informatiche, calzaturiere, alimentari, tessili ed editoriali. Una fitta rete stradale, autostradale e ferroviaria facilita il trasporto delle merci. Gli aeroporti di Linate, Malpensa e Bergamo collegano Milano e la Lombardia con il resto del mondo. L’agricoltura e l’allevamento utilizzano i più aggiornati prodotti dell’industria meccanica e dell’alimentazione animale. Negli ultimi anni si è largamente sviluppata l’attività terziaria, con l’aumento di banche, uffici, attività commerciali e informatiche.
La Geografia incontra
Il nuovo quartiere di Porta Nuova a Milano.
L’ECOLOGIA
La Lombardia, a causa del forte sviluppo agricolo e industriale di questi ultimi decenni, deve fronteggiare il problema dell’inquinamento, in particolare dell’aria e dei fiumi. L’Italia settentrionale e la Lombardia presentano concentrazioni altissime di biossido di azoto, una sostanza inquinante generata soprattutto dal traffico. È necessario che la salute degli abitanti venga tutelata con leggi adeguate, controlli severi e soluzioni di trasporto alternative. È anche importante che vengano istituite e potenziate oasi naturalistiche protette.
Geografia
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Trentino-Alto Adige Superficie: 13 607 km2 Popolazione: 1 051 951ab. Densità: 77 ab./km2 Province: Trento, Bolzano.
La regione è la più settentrionale d’Italia e la più ricca di boschi e vegetazione. Il territorio, completamente montuoso, racchiude due regioni in una. Queste sono rappresentate nello stemma: le due aquile nere simboleggiano il Trentino, le due rosse l’Alto Adige.
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Sud
• Confini: - Nord: ........................................................ - Est: ............................................................. - Sud: ........................................................... La città di Trento
- Ovest: ....................................................... • Elementi geografici: - Monti: ...................................................... ......................................................................... - Fiumi: ....................................................... ......................................................................... - Laghi: ....................................................... ......................................................................... - Parchi: ...................................................... ......................................................................... Quaderno
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Atlante
pag. 28
Tra monti, valli e laghi Il territorio del Trentino-Alto Adige è completamente montuoso e i suoi rilievi appartengono alle Dolomiti e alle Alpi Retiche. I diversi massicci montuosi sono separati da vallate solcate dai fiumi Isarco (95 km), Sarca (78 km) e Adige (410 km). Le valli principali sono: la Val di Fassa, la Val di Fiemme, la Valle Isarco, la Val di Sole, la Val di Non, la Val Gardena e la Valsugana. Quasi cinquecento laghi di origine glaciale occupano le conche scavate dai ghiacciai. Nel Parco nazionale dello Stelvio vivono camosci, stambecchi, caprioli e cervi. Il clima è alpino.
Il maso chiuso è un’abitazione tipica della regione. Si compone di un fienile, una stalla e una stanza per preparare il formaggio. È una piccola azienda agricola che può essere venduta intera o ereditata da uno solo dei figli del proprietario.
Un’economia completa
Il Trentino-Alto Adige è una regione a statuto speciale. La popolazione è di origine tedesca a nord e italiana a sud. Le attività principali degli abitanti sono l’allevamento dei bovini; l’agricoltura, che permette una grande produzione di mele e di vino; l’artigianato, legato alla lavorazione del legno; il turismo, sia invernale che estivo. L’abbondanza di acqua ha consentito la creazione di molte centrali idroelettriche. Nei fondovalle sono sorte industrie di piccole e medie dimensioni: siderurgiche, metallurgiche e meccaniche, ma anche tessili e di trasformazione dei prodotti agricoli.
La Geografia incontra
100% montagna
Mercatini di Natale a Trento
LA GEOLOGIA
Le montagne del Trentino hanno un aspetto diverso dalle altre montagne delle Alpi, perché sono formate da un altro tipo di roccia. Le Alpi Retiche sono costituite dal granito che è molto resistente, mentre le Dolomiti sono formate da una roccia di origine calcarea, la dolomia, friabile e capace di assumere la colorazione dell’ambiente circostante. Per questo le Dolomiti regalano ai visitatori panorami mozzafiato.
Geografia
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Friuli-Venezia Giulia Questa regione segna il confine nord-orientale dell’Italia ed è rappresentata nel suo stemma da una maestosa aquila. Si narra infatti che fu questo uccello a guidare i coloni romani nella fondazione della città di Aquileia, da cui poi prese il nome.
Quaderno
METODO DI STUDIO Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
• Elementi geografici: .........................................................................
• Confini:
- Passi: .........................................................
- Nord: ........................................................
.........................................................................
- Est: .............................................................
- Fiumi: .......................................................
- Sud: ...........................................................
.........................................................................
- Ovest: .......................................................
- Mari: ......................................................... .........................................................................
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Geografia
pag. 38
Atlante
Lavoro sulla carta
- Monti: ...................................................... Sud
Superficie: 7 855 km2 Popolazione: 1 229 363 ab. Densità: 156 ab./km2 Province: Trieste, Gorizia, Pordenone, Udine.
A Cividale del Friuli sono presenti testimonianze della dominazione longobarda (VI-VIII sec.).
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Friuli-Venezia Giulia
Dai monti al mare
ll territorio del Friuli è caratterizzato a nord dalle Alpi Carniche, che dividono la regione dall’Austria, alla quale si può accedere attraverso il Passo del Tarvisio e a est dalle Alpi Giulie, che la separano dalla Slovenia. Nessuno di questi monti raggiunge altezze elevate. Dai piedi delle Alpi fino al mare si estende la Pianura Veneta: più brulla vicino ai monti, molto fertile verso la costa. Un fenomeno particolare di questa regione è il carsismo. Le rocce, costituite soprattutto da calcare, sono erose dalle acque e si formano così spaccature, solchi e cavità. La costa è bassa e sabbiosa. Il clima è alpino nelle zone montuose, mentre nelle zone pianeggianti è mitigato dal mare Adriatico. 38% pianura 19% collina 43% montagna
A Trieste soffia la bora, un vento invernale da nord-est, che può raggiungere i 150 km all’ora.
Attività specializzate
La Geografia incontra
LA STORIA
Il 9 ottobre 1963, una gigantesca frana si rovesciò nelle acque del lago artificiale del Vajont. Esse fuoriuscirono dalla diga e investirono i paesi a valle, provocando circa duemila vittime.
Il Friuli-Venezia Giulia è una regione a statuto speciale per la sua posizione di confine e per la presenza delle minoranze linguistiche slovena e tedesca. In montagna si pratica l’allevamento dei bovini; nella fascia collinare vengono coltivati meli, peri e viti e si producono vini di eccellente qualità; in pianura si coltivano soprattutto cereali e ci sono molti vivai, mentre in stalle moderne si allevano soprattutto suini. Le industrie più importanti sono quelle alimentari, tessili, degli elettrodomestici, le raffinerie di petrolio e i cantieri navali di Monfalcone. Il porto di Trieste è un importante nodo commerciale tra il mare Adriatico e i Paesi dell’Europa orientale.
Il porto di Trieste
Geografia
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Veneto Superficie: 18 391 km2 Popolazione: 4 926 818 ab. Densità: 267 ab./km2 Province: Venezia, Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona, Vicenza.
Le cime montuose, la fertile pianura e il mare sono rappresentati dai colori dello stemma. Il leone è il simbolo di San Marco, oggi patrono di Venezia e, fin dal X secolo, protettore della Repubblica Veneta.
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Sud
• Confini: - Nord: ........................................................ - Est: ............................................................. - Sud: ........................................................... - Ovest: ....................................................... • Elementi geografici: - Monti: ...................................................... ......................................................................... - Colline: .................................................... ......................................................................... - Pianure: .................................................. ......................................................................... - Fiumi: ....................................................... ......................................................................... - Laghi: ....................................................... Venezia sorge su 118 isole, separate da circa 150 canali e collegate da 400 ponti. È una città unica al mondo.
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Geografia
......................................................................... - Mari: ......................................................... ......................................................................... Quaderno
pag. 39
Atlante
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Veneto
Un territorio vasto e molto vario Il Veneto, situato nel nord-est dell’Italia, è una delle regioni più grandi. Il suo territorio di forma irregolare si estende dalle Alpi fino al mare Adriatico ed è molto vario. Nella parte settentrionale si trovano le Alpi Carniche, che lo separano dall’Austria, e le Dolomiti, al confine con il Trentino. Proprio nel Veneto questi 57% pianura monti hanno le cime più alte: la Marmolada, il Monte Civetta, le Tre Cime di 14% collina Lavaredo. Le montagne digradano verso sud 29% montagna con la fascia delle Prealpi, che si affacciano sulla Pianura Veneta. Ancora più a sud vi sono alcuni gruppi collinari come i Colli Euganei e i Monti Berici, che interrompono la pianura nei dintorni di Padova. La parte meridionale della regione è costituita dalla Pianura Padana. Questa è solcata da numerosi fiumi che sfociano nel mare Adriatico: l’Adige, il Brenta, il Piave. Il fiume Po segna il confine con l’Emilia-Romagna. La fascia costiera, bassa e sabbiosa, è caratterizzata dalla laguna veneta, un intreccio di cordoni di sabbia e isolotti che affiorano dalle acque basse del mare Adriatico. Il clima è alpino nelle zone montuose, mentre è umido e I Monti Berici, insieme ai Colli Euganei, costituiscono la parte collinare del Veneto, coltivata prevalentemente a vite. mitigato dal mare nella zona pianeggiante.
COMPITO DI REALTÀ Competenze in atto Marco ha ricevuto il compito di organizzare una vacanza per la sua famiglia. La mamma e il papà amano i paesaggi alpini, mentre sua sorella Carlotta preferisce il mare. A nessuno della famiglia piace la campagna, in particolare quella della pianura. Il Veneto può accontentare tutti? Perché? Nella vacanza sarà prevista una sosta sui Monti Berici? Perché? Quale zona della regione Marco dovrà evitare nel suo viaggio?
Geografia
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Veneto Porto Marghera è l’area industriale di Venezia. Entro il 2017 le raffinerie qui presenti produrranno soprattutto biocarburanti di orgine vegetali, con un minore impatto ambientale.
Lavoro e ricchezza Il Veneto è una regione molto popolosa, soprattutto intorno ai capoluoghi e nelle città di pianura. In montagna, le attività sono legate allo sfruttamento del legname, all’allevamento e, nelle località più pittoresche, al turismo. In pianura, si è sviluppata un’agricoltura moderna, meccanizzata e specializzata in colture particolari: piselli, fagioli, orzo, tabacco, radicchio; nella bassa Pianura Padana si coltivano barbabietole da zucchero, mais, grano e foraggi. Nella zona collinare si producono ortaggi, frutta e vini pregiati. Lungo la costa, proprio sulla laguna veneta, sono concentrate grandi industrie meccaniche, metallurgiche e chimiche che, purtroppo, hanno causato gravi danni all’ambiente. In questi ultimi anni nell’entroterra sono sorte moltissime industrie piccole e medie che riguardano tutti i settori: tessile, dell’abbigliamento, farmaceutico, alimentare, chimico. Un’efficiente rete ferroviaria, stradale e autostradale favorisce il trasporto dei prodotti e le comunicazioni con il resto d’Europa. La bellezza di Venezia e il patrimonio artistico delle varie città fanno del turismo un’attività importantissima.
Da secoli nell’isola di Murano i maestri vetrai lavorano il vetro creando oggetti straordinari.
La Geografia incontra
LA TRADIZIONE
Il teatro, così come ora tu lo vedi, con attori che recitano un copione scritto, ha origini venete. Fu infatti Carlo Goldoni che, nato a Venezia nel 1707, cambiò le regole della commedia: prima di allora gli attori recitavano improvvisando le battute. Molte delle opere di Goldoni sono scritte in lingua veneta e ambientate a Venezia o in città vicine.
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Geografia
Emilia-Romagna La regione presenta un vasto territorio in cui i monti mai troppo alti lasciano il posto a una pianura tanto estesa quanto sfruttata. Lo stemma riproduce la forma della regione e il verde della pianura.
Superficie: 22 453 km2 Popolazione: 4 377 487 ab. Densità: 198 ab./km2 Province: Bologna, Ferrara, Forlì e Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell’Emilia, Rimini.
A Bologna ha sede la più antica università d’Europa (1088).
METODO DI STUDIO
Lavoro sulla carta
Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
- Sud: .....................................................................
- Pianure: .............................................................
- Ovest: .................................................................
...................................................................................
Sud
- Fiumi: .................................................................
• Confini:
Elementi geografici:
...................................................................................
- Nord: ........................................................
- Monti: .................................................................
- Mari: ....................................................................
- Est: .............................................................
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Geografia
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Un territorio a forma di triangolo
Tra le province di Ferrara e Ravenna si estendono le valli di Comacchio, una vasta zona lagunare ricchissima di flora e fauna, soprattutto di uccelli. Le acque salmastre, cioè con una concentrazione di sale inferiore a quella marina, sono l’ambiente adatto per l’allevamento e la pesca delle anguille.
48% pianura 27% collina 25% montagna
COMPITO DI REALTÀ
L’Emilia-Romagna è una delle regioni più grandi d’Italia. Ha la forma simile a un triangolo i cui lati sono formati dal mare Adriatico a est, dal fiume Po a nord, dall’Appennino Tosco-Emiliano a sud-ovest. Il territorio è per metà costituito dalle montagne appenniniche e dalle colline e per metà dalla Pianura Padana. La zona montuosa non presenta rilievi molto alti: solo il Cimone e il Cusna superano i 2 000 metri. La zona collinare è caratterizzata da terreni argillosi e poco fertili, dove ci sono numerosi calanchi. La pianura è solcata da molti fiumi che si gettano nel Po o nel mare Adriatico. La costa è bassa e sabbiosa. A nord, vicino al delta del Po, si estende una vasta zona paludosa: le valli di Comacchio. Il clima è mite lungo la costa, mentre è continentale all’interno, con estati calde e afose e inverni rigidi.
Competenze in atto
Durante la scorsa estate, mentre era in vacanza al mare a Rimini, Niccolò ha conosciuto un bambino della sua età che parlava perfettamente italiano, ma che diceva di essere straniero e affermava che la sua casa era a pochi chilometri di distanza. Subito Niccolò non gli ha creduto, poi ha parlato con la mamma e ha scoperto che il bambino straniero era un cittadino della Repubblica di San Marino, che sorge al confine tra Emilia-Romagna e Marche. Osserva la cartina e la fotografia, poi rispondi vero o falso. San Marino: • sorge sul Monte Fumaiolo. V • è uno Stato molto piccolo. V
F F
• si trova a sud-est di Bologna. V • confina con la Toscana. V
F F
Superficie: 61 km2 Popolazione: 32 800 ab. Densità: 532 ab./km2
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Geografia
Emilia-Romagna
Spirito di iniziativa e ricchezza di risorse La popolazione è ben distribuita tra la pianura e la fascia costiera, mentre è piuttosto scarsa nelle zone montane e collinari. Le principali città sorgono sulla costa e lungo la via Emilia, la strada che percorre tutta la regione da Rimini a Piacenza e che fu aperta dai Romani nel 187 a.C. Una delle attività più redditizie è l’agricoltura che è una delle più avanzate d’Italia grazie alla fertilità del suolo, alla ricchezza delle acque e alle moderne tecniche di lavorazione. Si producono frumento, barbabietola da zucchero, riso, orzo, uva e frutta. Nelle province di Parma, Reggio-Emilia e Le industrie sono di medie, piccole e piccolissime dimensioni e Modena si concentrano le maggiori produzioni di salumi tipici, formaggi, pasta e conserve legate soprattutto alla trasformazione dei prodotti agricoli: convegetali del Paese. La zona è chiamata la “Food serviere, casearie, vinicole. Sono prodotti tipici di questa regione Valley” ed è meta di itinerari turistici alla scola mortadella, il Parmigiano reggiano e il prosciutto. perta di queste eccellenze enogastronomiche. Diffusa è la produzione di ceramiche. Tra le industrie meccaniche la più famosa è la fabbrica delle Ferrari a Maranello. Piazza Duomo a Parma è un Lungo la costa è molto sviluppato il turismo, con gioiello di epoca medioevale. migliaia di alberghi, ristoranti e vere e proprie città del divertimento. Negli ultimi decenni, infatti, la riviera romagnola, con le sue spiagge ampie e sabbiose e il mare poco profondo e adatto alla balneazione, è diventata la meta delle vacanze di italiani e stranieri. Il turismo culturale è un’altra importante voce dell’economia dell’Emilia-Romagna, poiché ogni città possiede grandi ricchezze storiche e artistiche; l’organizzazione di mostre e festival arricchisce l’offerta turistica e culturale della regione.
La Geografia incontra
I MOTORI
L’Emilia-Romagna è da sempre attraversata dalla passione per i motori, tanto da essere denominata ”Motor Valley“. In questa regione è presente una qualificata produzione di auto e moto sia sportive che da competizione, con ricerca avanzata, recupero di motori e auto d’epoca.
Geografia
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Liguria Il territorio, stretto tra il mare e le alte montagne, regala alla regione incredibili bellezze naturali, un clima mite e l’antica vocazione marinara dei suoi abitanti. Lo stemma rappresenta infatti la caravella, l’imbarcazione con cui Cristoforo Colombo raggiunse l’America.
Superficie: 5416 km2 Popolazione: 1 565 127 ab. Densità: 289 ab./km2 Province: Genova, Imperia, La Spezia, Savona.
La Lanterna di Genova
METODO DI STUDIO Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Lavoro sulla carta - Ovest: ....................................................... • Elementi geografici:
Sud
- Monti: ...............................................................................................................................................................
• Confini:
- Passi: .................................................................................................................................................................
- Nord: ........................................................
- Fiumi: ...............................................................................................................................................................
- Est: .............................................................
- Mari: ..................................................................................................................................................................
- Sud: ...........................................................
- Golfi: .................................................................................................................................................................
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Geografia
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Montagne che si tuffano nel mare La Liguria è una stretta striscia di terra che si estende dalla Francia fino alla Toscana. Il territorio è costituito dalle Alpi Marittime a ovest e dall’Appennino Ligure a est: i due sistemi montuosi sono separati dal Colle di Cadibona. Le montagne, solcate da strette vallate, scendono ripidamente verso il mare, per cui la costa è alta e frastagliata. I fiumi che si riversano nel mar Ligure sono brevi e a carattere torrentizio, mentre il Tanaro, lo Scrivia e il Trebbia, che scendono dal versante nord per affluire nel Po, sono più ricchi di acque. Il clima è caratterizzato da estati calde e inverni miti: infatti, le montagne formano una barriera per i venti del nord e il mare, con la sua azione regolatrice, mitiga il caldo in estate e il freddo in inverno. La vegetazione, molto rigogliosa, è costituita dalla macchia mediterranea e da boschi di abeti e larici.
La costa ligure è divisa in due in prossimità di Genova: la riviera di Levante a est e la riviera di Ponente a ovest. A est ci sono borghi di pescatori caratteristici come quelli delle Cinque Terre (nella foto Manarola); a ovest città moderne e famose in tutta Europa come Sanremo.
35% collina 65% montagna
Il territorio ligure raccoglie un’eccezionale varietà di specie botaniche, dalle piante tipicamente mediterranee a quelle nordiche. Per preservare la varietà paesaggistica, floristica e faunistica, il 12% del territorio ligure fa parte di parchi o aree protette.
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto
Leggi l’articolo tratto da “La Stampa” del novembre 2014. Quali riflessioni puoi fare? Quali sono i problemi del territorio ligure? Alluvione in Liguria, due morti nel Tigullio Un mese dopo l’alluvione che ha devastato Genova, la Liguria è di nuovo nella morsa del maltempo. Alcune ore di piogge torrenziali concentrate sul golfo del Tigullio e sul suo entroterra hanno ucciso due persone che hanno avuto la casa travolta da una frana a Leivi. La pioggia ha fatto esondare rii e torrenti a Chiavari, dove le strade sono diventate fiumi che hanno allagato centinaia di scantinati e negozi, aziende e magazzini. I danni sono al momento incalcolabili. In soccorso della Liguria sono intervenuti 80 soldati dell’Esercito e le colonne mobili della Protezione Civile.
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Liguria
Un terziario sempre più in espansione
La cura e la manutenzione dei terrazzamenti costituiscono una difesa contro frane e smottamenti.
La popolazione vive quasi tutta concentrata lungo la costa, tanto che le città sembrano toccarsi l’una con l’altra, mentre i centri dell’interno hanno subito un forte spopolamento. Fin dai tempi più lontani, gli uomini hanno dovuto costruire terrazzamenti e gradoni per poter ricavare piccoli campi da coltivare. Favorita dal clima, oggi l’agricoltura si basa sulla produzione di fiori e piante ornamentali, di olive e primizie ortofrutticole ed è molto redditizia anche se sfrutta spazi ristretti. Le attività industriali si concentrano intorno all’area metropolitana di Genova e si basano su impianti siderurgici, chimici e sulle raffinerie di petrolio. Genova ospita un attrezzato porto che favorisce scambi commerciali con tutto il mondo e uno dei più grandi acquari d’Europa. Il turismo è molto sviluppato, sia per la bellezza del paesaggio, sia per la balneazione. La ricettività turistica, il commercio, i servizi portuali e quelli socio-sanitari rendono il settore terziario fortemente predominante rispetto agli altri.
L’Acquario di Genova è il più grande d’Italia e accoglie numerose biodiversità acquatiche.
La Geografia incontra
LA MUSICA
La Liguria è patria di tanti musicisti e cantanti. Tra quelli che hanno saputo raccontare la bellezza e la particolarità della terra e delle persone, c’è stato Fabrizio De André. Tutti conoscono le melodie o qualche verso delle sue canzoni più famose, come “Marinella” o “La guerra di Piero”. Altrettanto celebre è “La città vecchia” dove racconta Genova e i personaggi che la popolano.
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Geografia
Competenze in atto APPLICO LE CONOSCENZE Attraverso lo studio delle regioni settentrionali hai acquisito delle conoscenze e hai maturato delle idee che potrai applicare nello studio di tutte le altre regioni italiane e di ogni altro ambiente. Verifica, con gli esercizi che seguono, le tue competenze a proposito di pianure, montagne e fiumi. 1 Anche nello studio delle Alpi hai trovato delle caratteristiche che interessano diverse regioni. Fai gli opportuni collegamenti.
Granito e altre rocce resistenti Alpi centrali e occidentali Dolomia e altre rocce calcaree e friabili
Forme arrotondate e altezze meno elevate
Estesi ghiacciai e nevai Alpi orientali Spaccature, grotte, cavità e fiumi sotterranei
Cime aguzze e altezze elevate
2 Le regioni che hai studiato sono attraversate da molti fiumi che hanno lunghezze e portata d’acqua diverse. Completa. • I fiumi che nascono da montagne lontane dal mare hanno un corso ..........................................., come. ........................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................... • I fiumi che nascono da montagne vicine al mare hanno un corso ...................................... o un carattere torrentizio, come .................................................................................................................................................................................................................................................................... • Il Po attraversa tutte le regioni e riceve l’acqua di molti affluenti. Quelli di sinistra nascono dalle ....................................................................................... e sono .................................................................................. Quelli di destra nascono dagli ......................................................................................... e sono ..................................................................................
3 In molte delle regioni studiate si estende la Pianura Padana che ha origini e composizioni diverse. Completa la tabella. LOCALIZZAZIONE
COMPOSIZIONE
ATTIVITÀ DELL’UOMO
ALTA PIANURA
Ai piedi delle montagne
.................................................................
.................................................................
BASSA PIANURA
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Detriti leggeri: sabbia e argilla
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Verifica
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Toscana Superficie: 22 997 km2 Popolazione: 3 750 511 ab. Densità: 163 ab./km2 Province: Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena.
La regione è ricca di bellezze naturali e testimonianze storiche, di suggestivi paesaggi e inimitabili opere d’arte conosciute in tutto il mondo. Lo stemma rappresenta una scultura di Benvenuto Cellini, il cavallo alato, simbolo della lotta contro il male e il caos.
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Sud
• Confini: - Nord: ........................................................ - Est: ............................................................. - Sud: ........................................................... - Ovest: ....................................................... • Elementi geografici: - Monti: ...................................................... ......................................................................... - Passi: ......................................................... ......................................................................... - Colline: .................................................... ......................................................................... - Fiumi: ....................................................... ......................................................................... - Laghi: ....................................................... ......................................................................... - Mari: ......................................................... ......................................................................... - Parchi: ...................................................... La spiaggia di Forte dei Marmi con le Alpi Apuane sulle sfondo
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Toscana
La terra delle dolci colline Il territorio della Toscana è in parte montuoso e collinare, ma presenta anche un’area di pianura interna e costiera. Le montagne dell’Appennino Tosco-Emiliano hanno forme arrotondate, non superano mai i 2 000 metri e sono coperte da una fitta vegetazione: querce, castagni, pioppi, abeti. Le colline hanno profili dolci e tondeggianti e sulle cime sorgono borghi e case coloniche. I fiumi hanno regimi irregolari perché il loro corso è alimentato solo dalle piogge. I più importanti sono l’Arno, il Magra, il Cecina e l’Ombrone. Lungo la costa, le spiagge basse e sabbiose settentrionali lasciano il posto, verso sud, a tratti alti e rocciosi. Appartengono a questa regione le isole dell’arcipelago toscano: l’Elba, terza isola italiana dopo la Sicilia e la Sardegna, Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo, l’isola del Giglio e Giannutri. Queste isole costituiscono un Parco nazionale. Il clima è generalmente mite, ma nelle pianure interne le estati possono essere calde e afose e nelle zone appenniniche gli inverni sono rigidi.
8% pianura 67% collina 25% montagna
Le colline toscane con le loro linee sinuose , i colori magnifici in ogni stagione e i prodotti enogastronomici sono la meta di turisti italiani e stranieri.
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto
Immagina di organizzare un viaggio dalla sorgente alla foce dell’Arno, il maggiore fiume toscano, lungo 241 km. Leggi il testo e sistema al posto giusto le immagini scrivendo le lettere nei quadratini. La sorgente dell’Arno si trova sul monte Falterona, a 1654 metri d’altezza. Il rivolo che sgorga si chiama Capo d’Arno e gradualmente diventa un fiume che attraversa la valle del Casentino, la Valdarno Superiore, passa attraverso Firenze,
percorre la Valdarno Inferiore
e, dopo aver attraversato Pisa, sfocia nel Mar Tirreno, in una località chiamata Bocca d’Arno A
Firenze, insieme a Prato e Pistoia, forma una conurbazione, cioè una specie di unica grande città, con più di un milione e mezzo di abitanti.
B
. C
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Turismo e piccole industrie
Cave di marmo di Carrara
In Toscana molte zone montuose sono state abbandonate. La popolazione è maggiormente concentrata nelle zone di Firenze, Livorno, Pisa, Lucca, Pistoia e negli altri capoluoghi di provincia. L’agricoltura è moderna, specializzata e si coltivano pregiati prodotti agricoli: viti, ulivi, alberi da frutto, girasoli e primizie. Il sottosuolo è ricco di minerali come ferro, mercurio, pirite, rame, zinco e boro, i cui composti sono utilizzati in diversi processi chimici. Dalle Alpi Apuane, si estrae un marmo molto pregiato. Lo sviluppo industriale è rimasto a livello di piccole e medie aziende che commerciano soprattutto con l’estero. Le più importanti sono quelle siderurgiche, meccaniche, chimiche, tessili e dell’energia geotermica presso la località di Larderello (Pisa). Milioni di visitatori affollano ogni anno le città d’arte (Firenze, Pisa, Siena), per cui il turismo è oggi l’attività principale della regione.
Piazza dei Miracoli a Pisa, con la sua famosa torre pendente, attira ogni anno milioni di turisti.
La Geografia incontra
LA LINGUA ITALIANA
La Toscana è la patria della lingua italiana. A Firenze nacque Dante Alighieri, il poeta che compose “La Divina Commedia”, un’opera in volgare, una lingua diversa dal latino e fino ad allora solo parlata. Anche nei secoli successivi molti scrittori presero il toscano, e in particolare il fiorentino, come punto di riferimento per il loro lavoro. Nel tempo la lingua è cambiata ed è giunta a essere quella che noi oggi usiamo. Quando sei incerto su come dire una parola, ascolta un toscano: la sua è la pronuncia giusta!
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Geografia
Umbria La regione racchiude un paesaggio in cui si intrecciano bellezza naturale, storia e tradizione. Lo stemma rappresenta i tre ceri, cioè le alte macchine di legno che animano una famosa e antica festa della città di Gubbio.
Superficie: 8 465 km2 Popolazione: 896 742 ab. Densità: 106 ab./km2 Province: Perugia, Terni.
La città di Perugia con la Basilica di San Domenico
METODO DI STUDIO
Lavoro sulla carta
Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
- Sud: .....................................................................
- Fiumi: .................................................................
- Ovest: .................................................................
...................................................................................
Sud
- Laghi: .................................................................
• Confini:
Elementi geografici:
...................................................................................
- Nord: ........................................................
- Monti: .................................................................
- Parchi: ................................................................
- Est: .............................................................
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Geografia
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Umbria
Nel cuore della penisola L’Umbria è l’unica regione dell’Italia peninsulare a non essere bagnata dal mare. Il territorio, completamente montuoso e collinare, è occupato dall’Appennino Umbro-Marchigiano. Fra le montagne e le colline verdeggianti si aprono profonde valli irregolari e conche solcate dal fiume Tevere e dai suoi affluenti, che attraversano la regione per raggiungere poi il mare. Nelle vicinanze di Terni, il fiume Nera riceve le acque del Velino e forma la cascata delle Marmore, alta 165 metri. Si tratta di una cascata artificiale poiché fu creata dai Romani nel 271 a.C. convogliando, attraverso un canale, le acque stagnanti del Velino nel Nera. In un’ampia conca naturale non lontana da Perugia, si trova il lago Trasimeno. Nella parte meridionale della regione, ai confini con le Marche, si estende il Parco nazionale dei Monti Sibillini. Il clima è appenninico, con estati calde e inverni freddi. Il lago Trasimeno è il più esteso dell’Italia centrale, ma è profondo solo 6-7 metri. Nel Trasimeno sorgono tre isole: l’Isola Maggiore, l’Isola Minore e l’Isola Polvese.
COMPITO DI REALTÀ
71% collina 29% montagna
Competenze in atto
La natura montuosa del territorio umbro ha sempre ostacolato le vie di comunicazione. La regione è attraversata da un unico importante asse ferroviario, quello che congiunge Ancona a Roma, passando per Foligno e Terni. Uno sviluppo importante nelle comunicazioni si avrà con il termine dei lavori del Quadrilatero, un sistema di superstrade che porterà da Perugia ad Ancona e da Foligno a Civitanova Marche. Osserva le carte tematiche e segna la carta giusta. 1 2 • È la carta della ferrovia. • È la carta stradale del Quadrilatero. 1 2 1
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1 2 • Unisce i due litorali. • Unisce il litorale adriatico e il centro della penisola. 1 2 2
Geografia
Umbria
Un’economia in trasformazione L’Umbria è una regione poco popolata. La maggior parte degli abitanti vive nei centri più grandi, sorti nelle vallate e nelle conche. L’agricoltura viene praticata soprattutto in piccoli appezzamenti di terreno; con l’introduzione di tecniche più moderne di coltivazione e di irrigazione, questa attività sta diventando più produttiva. Si coltivano girasoli, grano, tabacco, ulivi, viti. Tra i prodotti più pregiati della terra c’è il tartufo. Le industrie si concentrano nelle zone dei capoluoghi di provincia. Sono importanti le acciaierie di Terni, le centrali idroelettriche che sfruttano l’acqua delle Cascate delle Marmore, le industrie dolciarie e alimentari, quelle tessili, dell’abbigliamento e della ceramica, quelle cartiere e tipografiche. La bellezza del paesaggio e dei paesi medioevali, conservati con estrema cura, la presenza di santuari e di splendide chiese hanno permesso lo sviluppo del turismo, in modo particolare nelle città di Assisi, Orvieto, Spoleto e Gubbio. Negli ultimi anni, in molti casolari di campagna, sono sorti diversi agriturismi.
I tartufi sono tesori culinari nascosti nei boschi di Norcia. La cittadina di Deruta, in provincia di Perugia, è nota soprattutto per la produzione di ceramiche.
La Geografia incontra
LA STORIA
L’Umbria ha vissuto tutte le epoche storiche e ne conserva il ricordo nel suo territorio che è un museo a cielo aperto. A dominare sono le testimonianze del Medioevo: chiese, palazzi e interi paesi ci consentono di fare un tuffo nell’epoca che fu dei santi (Francesco in Assisi, Rita a Cascia, Benedetto a Norcia), dei castelli e dei comuni. Nella foto il palazzo dei Consoli a Gubbio.
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Marche Superficie: 9401 km2 Popolazione: 1 553 138 ab. Densità: 164 ab./km2 Province: Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino.
La regione racchiude una grande varietà di paesaggi e di attività umane. Il picchio dello stemma rappresenta l’animale sacro dell’antico popolo dei Piceni e forma la M iniziale del nome della regione.
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Sud
• Confini: - Nord: ........................................................ - Est: ............................................................. - Sud: ........................................................... - Ovest: ....................................................... • Elementi geografici: - Monti: ...................................................... ......................................................................... - Fiumi: ....................................................... ......................................................................... - Mari: ........................................................ La riviera del Conero
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.........................................................................
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Dalle montagne al mare Situata nell’Italia centrale, la regione Marche si trova tra il mare Adriatico a est e l’Appennino Umbro-Marchigiano a ovest. Il territorio è montuoso e collinare. Le montagne non sono eccessivamente alte e digradano dolcemente verso la costa, tagliate da vallate parallele tra loro, simili ai denti di un grande pettine. Solo il Monte Vettore, nei Sibillini, supera i 2 000 metri di altezza. Le colline, dai profili dolci e arrotondati, talvolta sono solcate dai calanchi. I fiumi, che nascono dall’Appennino e scendono dritti verso il mare, hanno percorsi molto brevi. Il litorale, piano e rettilineo, con spiagge spesso sabbiose e a volte formate da ciottoli, è interrotto dal Monte Conero, dove nel 1987 è stato istituito un Parco regionale. Il clima è mite lungo la costa, mentre all’interno è rigido in inverno e fre69% collina 31% montagna sco in estate.
Il territorio delle Marche è interessato da fenomeni carsici, tra cui le bellissime grotte di Frasassi, le più grandi in Europa.
Il porto di Ancona è l’approdo per navi commerciali e da crociera.
Comunicare è facile Dalle Marche si può raggiungere il resto d’Italia e d’Europa con facilità e con mezzi diversi. Abbastanza buona è la rete ferroviaria che da Ancona si dirama sia lungo la costa che verso l’interno. Dal porto di Ancona, l’unico naturale della regione, situato in un’insenatura del Monte Conero, partono traghetti per la Croazia, l’Albania e grandi navi per la Grecia. Dal vicino aeroporto di Falconara, decollano molti voli nazionali e internazionali. La costa è attraversata dall’autostrada A14 che mette in comunicazione il Nord e il Sud sul versante adriatico della penisola. Nell’entroterra, alcuni valichi consentono di attraversare gli Appennini; uno dei più conosciuti, abitato sin dall’antichità, è Colfiorito, che apre la strada verso Roma e collega l’Adriatico al Tirreno.
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto
In quanti modi puoi raggiungere, partendo dalle Marche, le seguenti località? Collega. Porto di Ancona
ROMA MILANO
Aeroporto di Falconara
BOLOGNA
Autostrada A14 Valico di Colfiorito
BARI
Rete ferroviaria
GRECIA
Geografia
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Marche Il paesaggio marchigiano, con le sue colline coltivate e paesi più o meno grandi, è molto antropizzato.
Le calzature marchigiane vengono esportate in tutto il mondo.
La Geografia incontra
La regione dei distretti La popolazione delle Marche è distribuita in modo abbastanza uniforme in tutto il territorio, per la presenza diffusa di centri piccoli e medi. L’agricoltura è praticata un po’ ovunque. Si producono orzo, frumento, alberi da frutto, girasoli, viti, ulivi. Collegate all’agricoltura sono sorte piccole e medie industrie per la conservazione e la trasformazione dei prodotti alimentari e vinicoli. Altre industrie, piccole e a conduzione familiare, ma anche di dimensioni maggiori e con un mercato nazionale e internazionale, riguardano il settore dell’abbigliamento, degli strumenti musicali e degli elettrodomestici. Le industrie di uno stesso prodotto e di prodotti collegati, situate in un determinato territorio, formano un “distretto”: conosciuti in questa religione sono il distretto della calzatura, del cappello, del mobile. La pesca, praticata nell’Adriatico, è un’attività molto importante nell’economia marchigiana. Sviluppato è anche il turismo balneare, artistico-culturale ed enogastronomico. San Benedetto, con le sue palme, è conosciuta in Italia e in Europa.
LA LEGGENDA
Sul Monte Vettore, a 1 941 metri sul livello del mare, c’è il Lago di Pilato, conosciuto per la particolare forma che ricorda un paio di occhiali e per la colorazione rossastra delle sue acque in alcune giornate estive. La leggenda racconta che Ponzio Pilato avesse chiesto all’imperatore la grazia che, alla sua morte, il suo corpo fosse posto su un carro trainato da bufali e lasciato in balia della sorte. Così avvenne. I bufali, stanchi e trafelati, giunsero in prossimità del lago col corpo di Pilato, che scomparve per sempre tra le acque, tingendole di rosso. In realtà la particolare colorazione delle acque è dovuta alla presenza di un piccolo crostaceo di colore rosso.
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Geografia
Lazio Il territorio rimanda a un lontanissimo passato di vulcani, a un passato lontano di popoli coraggiosi e intraprendenti e a un recente passato di bonifiche. La regione è dominata da Roma, ma non è solo Roma: lo stemma rappresenta, infatti, i simboli di tutte e cinque le province.
Quaderno Atlante
Superficie: 17 207 km2 Popolazione: 5 880 451 ab. Densità: 341 ab./km2 Province: Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo.
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METODO DI STUDIO Indica con una X e completa.
Lavoro sulla carta - Est: .......................................................................
- Fiumi: .................................................................
- Sud: .....................................................................
- Laghi: .................................................................
- Ovest: .................................................................
- Isole: ...................................................................
• Confini:
Elementi geografici:
- Golfi: ...................................................................
- Nord: ........................................................
- Monti: .................................................................
• Localizzazione: Nord
Centro
Sud
Geografia
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La terra del Tevere
I monti Reatini si trovano nella provincia di Rieti.
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto
In quali zone del Lazio potresti praticare i seguenti sport? Leggi il testo e fai gli opportuni collegamenti. Sci
Arcipelago Pontino
Esplorazione di grotte Windsurf Navigazione a vela
Lago di Bolsena Terminillo Monti Lepini
Il lago di Fogliano, nel Parco nazionale del Circeo. Fino ai primi decenni del Novecento, le pianure dell’Agro Pontino intorno al lago erano zone paludose.
Il Lazio, situato al centro dell’Italia, si estende dagli Appennini fino al mar Tirreno. Il territorio presenta diversi paesaggi. La fascia montuosa si spinge all’interno fra gli Appennini Abruzzesi senza raggiungere vette molto alte: la cima più elevata è il Terminillo con i suoi 2 213 metri di altezza. Gli altri rilievi sono piuttosto modesti, alcuni coperti di vegetazione, altri completamente brulli. Nel sud della regione si elevano i Monti Lepini, Ausoni e Aurunci che, essendo rocce di origine calcarea, presentano numerose grotte provocate dalle infiltrazioni dell’acqua. Nella regione ci sono i laghi di origine vulcanica: Bolsena, Bracciano e Vico. Il fiume più importante è il Tevere che nasce in Emilia-Romagna sul monte Fumaiolo, passa in Toscana, attraversa l’Umbria e sfocia nel Tirreno tra Anzio e Civitavecchia. Le pianure laziali si trovano alla foce dei fiumi e sono di origine alluvionale, formate dai detriti trasportati dai corsi d’acqua; l’Agro Pontino e l’Agro Romano erano zone paludose e malsane e tra il 1925 e il 1933 sono state completamente bonificate. La costa è bassa e sabbiosa, interrotta dai promontori del Circeo e di Gaeta. Appartiene al Lazio l’Arcipelago Pontino, che comprende le isole di Ponza, Palmarola, Ventotene e Zannone. Il clima è generalmente mite lungo le coste; all’interno è appenninico.
20% pianura 54% collina 26% montagna
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Geografia
Lazio
Il terziario traina l’economia La popolazione del Lazio è distribuita in modo molto irregolare. Roma conta quasi tre milioni di abitanti, mentre le zone montuose e collinari sono poco popolate e solo alcuni centri urbani superano i 50 000 abitanti. L’agricoltura è particolarmente concentrata nell’Agro Pontino e produce barbabietole da zucchero, cereali, tabacco e, nelle zone più collinari, uva e olive. È molto praticato l’allevamento degli ovini e delle bufale. Le principali industrie sono meccaniche, chimiche ed alimentari. Nei pressi di Roma, a Cinecittà, si è sviluppata l’industria cinematografica. La maggior parte della popolazione è occupata nel settore terziario. Infatti a Roma, sede del Parlamento, del Governo e del Presidente della Repubblica, si svolgono molte attività burocratiche e amministrative, legate ai vari ministeri e quindi al funzionamento dello Stato. Il turismo è un’attività fondamentale per l’economia di Roma e del Lazio: la grande quantità di monumenti storici e di capolavori artistici richiama a Roma turisti da ogni parte del mondo, ma negli ultimi anni vengono sempre più proposti dei percorsi alla scoperta delle bellezze di tutta la regione. Da Roma si diramano molte vie di comunicazione stradali, ferroviarie e aree.
La Geografia incontra
Dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca partono le direttive che regolano la vita scolastica di tutto il Paese.
Un allevamento di bufale in provincia di Viterbo. Superficie: 0,44 km2 Popolazione: 850 ab. Densità: 1890 ab./km2
UNO STATO NELLO STATO
Città del Vaticano è il più piccolo Stato indipendente del mondo ed è situato all’interno della città di Roma. Comprende la basilica di San Pietro e i palazzi a essa collegati. Il Papa è il capo religioso e politico di questo piccolo Stato. Città del Vaticano ha una sua polizia, la guardia svizzera; emette monete e francobolli; ha un quotidiano e una stazione radiofonica che trasmette in 36 lingue.
Geografia
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Competenze in atto COLLEGO LE CONOSCENZE 1 Colora le caselle che contengono gli elementi comuni a tutte le regioni centrali.
Grande presenza di edifici religiosi
Sbocco sul mare Metropoli e conurbazioni
Energia idroelettrica
Piccole e medie industrie Montagne dell’Appennino
Facili vie di comunicazione Turismo
2 In quale regione ti devi recare per… ...comprare un blocco di marmo da scolpire. ...girare un film.
TOSCANA
...visitare i luoghi francescani. ...passeggiare sul lungomare delle palme. ...partire in nave verso la Croazia, facendo il tragitto più breve.
MARCHE
...partire in nave verso la Sardegna, facendo il tragitto più breve. ...vedere la torre che pende. ...visitare un piccolo Stato estero.
UMBRIA
...ammirare la cascata più alta d’Italia. ...vedere imponenti stalattiti e stalagmiti. ...ascoltare la giusta pronuncia delle parole. ...visitare tre isole in un lago. ...andare al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
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Verifica
LAZIO
Abruzzo Superficie: 10 831 km2 Popolazione: 1 333 939 ab. Densità: 123 ab./km2 Province: L’Aquila, Chieti, Pescara, Teramo.
La regione in pochi chilometri passa dalle spiagge sabbiose alle vette più alte dell’Appennino. Questa natura bella e in alcune parti ancora selvaggia e incontaminata è rappresentata nei colori dello stemma: il bianco della neve dei monti, il verde dei boschi e l’azzurro del mare.
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Sud
• Confini: - Nord: ........................................................ - Est: ............................................................. - Sud: ........................................................... - Ovest: ....................................................... • Elementi geografici: - Monti: ...................................................... ......................................................................... - Fiumi: ....................................................... Il paese di Pacentro (AQ), dominato dal castello Caldora, è compreso all’interno del Parco nazionale della Maiella.
......................................................................... - Parchi: ...................................................... ......................................................................... - Mari: ......................................................... .........................................................................
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Geografia
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Soprattutto monti L’ Abruzzo è una regione prevalentemente montuosa. L’ Appennino Abruzzese comprende i Monti della Laga, al confine con le Marche, il massiccio del Gran Sasso d’Italia, dove si trova il Corno Grande, che con i suoi 2 912 metri è la cima più alta dell’Appennino, e la Maiella. Scendendo verso il mare i rilievi si addolciscono e vicino alla costa si trova una zona collinare formata da terreni argillosi e sabbiosi. All’interno, fra le montagne, si aprono alcune conche pianeggianti: quelle dell’Aquila, di Sulmona e del Fucino. Quest’ultima era occupata ancora nell’Ottocento da un lago, poi prosciugato con un’opera di bonifica che ha reso la zona estremamente fertile. I fiumi sono brevi e a carattere torrentizio. Il Gran Sasso è meta di escursioni in I più importanti sono il Tronto, il estate e di sport sulla neve in inverno. Pescara, il Sangro e il Trigno. Nella regione si estendono ben tre Parchi nazionali: del Gran SasLa Piana del Fucino è oggi una delle aree so e Monti della Laga, della Maagricole più sviluppate dell’Italia centrale. iella e quello d’Abruzzo. Il clima è mediterraneo lungo la costa, appenninico all’interno.
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto
1 I tre Parchi nazionali insieme alle diverse aree protette occupano il 36% della superficie dell’Abruzzo e hanno fatto meritare a questa Regione l’appellativo di “Regione dei Parchi”. Questo ti fa capire che l’Abruzzo (segna sì o no): • non vuole turisti nel proprio territorio sì no ; • lascia che il turismo si sviluppi senza regole sì no ; • ha scelto il turismo sostenibile, cioè che il proprio territorio venga visitato senza essere danneggiato sì no . 2 Immagina di organizzare un viaggio in Abruzzo alla scoperta dei suoi parchi. Andando da nord a sud, quale sarebbe il tuo itinerario? E invece se tu giungessi da est e ti spostassi verso ovest?
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Geografia
35% collina 65% montagna
Abruzzo
Un’economia non facile
In Abruzzo la densità della popolazione è piuttosto bassa. In passato c’è stata una forte emigrazione verso l’estero e verso le altre regioni italiane, per cui molti paesi di montagna oggi sono quasi completamente abbandonati. Gli abitanti sono distribuiti in piccoli centri urbani all’interno e nelle città più grandi lungo la costa. L’economia abruzzese è cresciuta, ma con proporzioni minori rispetto alla media nazionale e anche rispetto agli altri Paesi europei. L’agricoltura, praticata in alcune zone con mezzi tradizionali, non è molto redditizia. Si producono patate, grano, frutta, ortaggi, liquirizia e zafferano. L’allevamento degli ovini resta ancora un’importante attività, soprattutto nelle zone interne. L’industria si è sviluppata con alcuni stabilimenti nei settori alimentare, tessile e chimico. Numerose sono le attività artigianali: ceramiche, tappeti, merletti, confetti e coltelli. Un settore in espansione è il turismo, sia lungo la costa sia in montagna, con permanenze dei turisti in media più lunghe che nelle altre regioni.
La Geografia incontra
A Sulmona c’è la più antica fabbrica italiana di confetti.
Lo zafferano è una spezia che si ottiene lavorando i pistilli dell’omonimo fiore. Per 1 kg di zafferano servono 200 000 fiori, il che rende questo prodotto molto pregiato.
I SOCIAL
Il 6 aprile 2 009 un forte terremoto ha colpito L’Aquila provocando 309 morti, circa 1600 feriti, 65 000 sfollati e danni incalcolabili. Gli abitanti del centro storico hanno dovuto lasciare le loro case perdendo quel tessuto sociale fatto di rapporti di vicinato e di conoscenze. La moderna tecnologia è venuta in soccorso di questa situazione: sono nati blog, gruppi sui social in cui le persone hanno confrontato le loro esperienze, riportato i ricordi e scritto le loro speranze per il dopo terremoto. Ancora oggi diversi edifici del centro, nella cosiddetta “zona rossa”, devono ancora essere ristrutturati.
Geografia
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Molise La regione ha un territorio poco esteso, compreso tra i monti e il mare. La storia più recente di questa terra è evocata nello stemma, che rappresenta uno scudo con una fascia e una stella a otto punte. Questi simboli ricordano l’appartenenza del Molise al Regno di Napoli.
Superficie: 4 460 km2 Popolazione: 312 725 ab. Densità: 70 ab./km2 Province: Campobasso, Isernia.
Termoli è un centro commerciale e turistico; da qui ci si imbarca per raggiungere le isole Tremiti.
METODO DI STUDIO Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
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Centro
Sud
Geografia
Lavoro sulla carta • Confini:
• Elementi geografici:
- Nord: ...................................................................
- Monti: ................................................................
- Est: .......................................................................
- Laghi: .................................................................
- Sud: .....................................................................
- Fiumi: .................................................................
- Ovest: .................................................................
- Parchi: ................................................................ Quaderno
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Una piccola regione
Il territorio del Molise è essenzialmente montuoso e collinare. Comprende i Monti della Meta, che lo dividono dall’Abruzzo, e l’Appennino Sannita, al confine con la Campania. Sulle colline si trova terreno roccioso: sono tipici i muretti a secco costruiti intorno ai piccoli campi con le pietre tolte dal terreno per renderlo più coltivabile. Il territorio è solcato dai fiumi Trigno, Biferno e Fortore, che sono a carattere torrentizio e nei pressi dei quali si trovano umide zone pianeggianti. In Molise ha origine anche il Volturno, uno dei principali fiumi d’Italia. Lungo il corso del fiume Fortore è stato creato il lago artificiale di Occhito. Il breve litorale è basso e sabbioso, tranne un promontorio all’altezza di Termoli. Il clima è mediterraneo lungo la costa e appenninico all’interno.
Terra di emigrazione
Nel Molise la densità di popolazione è molto bassa in quanto la regione ancora risente delle massicce migrazioni. I paesi di collina o di montagna sono caratterizzati da un forte invecchiamento della popolazione. L’economia è modesta. L’agricoltura, condotta con metodi tradizionali, produce patate, cereali, uva e olive, ma si stanno introducendo tecniche e metodi più moderni. Abbastanza diffusi sono l’allevamento degli ovini e la pesca. Le poche industrie esistenti riguardano manufatti e prodotti tessili, meccanici e alimentari. Di una certa importanza è la produzione artigianale del pizzo lavorato al tombolo, del ferro battuto e dei coltelli. Il turismo è sviluppato in alcuni tratti costieri.
La Geografia incontra
Il lago di Guardialfiera è interamente artificiale, creato dallo sbarramento del fiume Biferno.
45% collina 55% montagna
La lavorazione del pizzo a tombolo viene praticata in Molise, sin dal Cinquecento.
GLI ANTICHI SENTIERI
Un tempo i pastori spostavano le greggi dalla montagna verso le zone costiere pianeggianti percorrendo sentieri conosciuti da millenni: i tratturi. Questa pratica è detta transumanza. Oggi questi percorsi sono meta di numerosi escursioni per appassionati e turisti.
Geografia
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Campania La regione si affaccia su un mare costellato di golfi e isole che hanno reso i campani, nel corso del tempo, dei naviganti. Lo stemma della Campania riprende infatti quello della Repubblica Marinara di Amalfi.
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Sud
• Confini: - Nord: ........................................................ - Est: ............................................................. - Sud: ........................................................... - Ovest: ....................................................... • Elementi geografici: - Vulcani: ................................................... ......................................................................... - Colline: .................................................... ......................................................................... - Pianure: .................................................. ......................................................................... - Fiumi: ....................................................... ......................................................................... - Mari: ......................................................... .........................................................................
Napoli unisce le testimonianze di una storia gloriosa ai problemi di una moderna metropoli.
- Golfi: ......................................................... ......................................................................... - Isole: ......................................................... ......................................................................... - Parchi: ...................................................... .........................................................................
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Geografia
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Superficie: 13 670 km2 Popolazione: 5 869 965 ab. Densità: 431 ab./km2 Province: Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno.
Pianure vulcaniche e splendide isole La maggior parte del territorio campano è occupato dai rilievi degli Appennini. A nord della regione si estende la fertile Pianura Campana solcata dal Volturno. A sud della pianura si trovano i Campi Flegrei, colli costituitisi da alcuni piccoli vulcani spenti dove si verificano fenomeni particolari, come le sorgenti termali calde o le emissioni di gas dal sottosuolo. Il Vesuvio, che sovrasta Napoli, è uno dei pochi vulcani ancora attivi in Europa. La costa è assai varia: spiagge basse e sabbiose si alternano a ripidi promontori rocciosi e a piccole baie. La linea costiera campana è caratterizzata da quattro grandi golfi: di Gaeta, di Napoli, di Salerno e di Policastro. Al largo del golfo di Napoli si trova l’Arcipelago Campano con le isole di Capri, Ischia e Procida. Il clima della regione è prevalentemente mediterraneo con estati calde e inverni miti. 15% pianura 51% collina Nelle zone interne montuose, nei mesi 34% montagna invernali, sono frequenti le nevicate.
“Capri è un bocconcino minuscolo ma squisito”: è questo il commento di Maksim Gor’kij, uno scrittore russo che per motivi di salute visse in Campania. Nella foto i famosi faraglioni, grandi scogli a picco sul mare.
Amalfi, incastonata tra ripide pareti che cadono a strapiombo sul mare, è la cittadina più conosciuta dell’omonima costiera.
COMPITO DI REALTÀ Competenze in atto Osserva la carta fisica della Campania e individua il corso dei suoi due fiumi principali: il Volturno a nord e il Sele a sud. Dove hanno la loro sorgente? Dove sfociano? Come diventa il territorio intorno al loro corso? Quali vantaggi portano alla vita dell’uomo? Quale attività umana favoriscono? In quali altre zone dell’Italia i fiumi hanno la stessa importanza?
Geografia
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Campania
Grandi risorse e grandi problemi
Gli artigiani campani realizzano con il corallo vere e proprie opere d’arte.
La reggia di Caserta, per la bellezza del parco e per la sontuosità degli interni, è stata proclamata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
La Campania è la regione più densamente popolata d’Italia. Gli abitanti risiedono nei grandi centri urbani della costa, mentre le zone montane sono poco abitate. Nel territorio della provincia di Napoli è stanziata oltre la metà della popolazione. Nella Pianura Campana è molto sviluppata l’agricoltura, specializzata nella coltivazione di pomodori, ortaggi e frutta. Si coltivano anche agrumi, uva, olive, tabacco e canapa. Caratteristico della regione, soprattutto nella pianura del Sele, è l’allevamento delle bufale, dal cui latte si ricavano pregiate mozzarelle. La Campania è la regione più industrializzata del Meridione e questa attività è sviluppata in prevalenza nelle zone di Napoli e Salerno. Molto diffusi sono gli stabilimenti alimentari, in particolare i pastifici. Ci sono poi industrie meccaniche, automobilistiche, siderurgiche, cantieri navali, stabilimenti chimici e raffinerie di petrolio. Rinomato è l’artigianato artistico del corallo. Il turismo è favorito dalle bellezze naturali e dalle testimonianze storiche e artistiche. Le vie di comunicazione si concentrano intorno alla città di Napoli. Nonostante le grandi risorse della regione sono molti i problemi dovuti soprattutto alla disoccupazione e al sovraffollamento delle città.
La Geografia incontra
IL CINEMA PER RAGAZZI
Giffoni Valle Piana, un paese della provincia di Salerno, da quarant’anni è conosciuto in tutto il mondo. Dal 1971 è infatti sede del “Giffoni Film Festival”, una rassegna di film per ragazzi giudicati da un pubblico giovane. Edizione dopo edizione, il festival si è allargato a nuove esperienze, giungendo fino a Hollywood. Vari sono i modi per partecipare a questo evento: come giurati, come pubblico o anche come autori. Le classi possono scrivere la sceneggiatura di un film e Giffoni film invierà una troupe cinematografica a scuola per effettuare le riprese del film prescelto.
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Geografia
Puglia Superficie: 19 540 km2 Popolazione: 4 090 266 ab. Densità: 211 ab./km2 Province: Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto.
Lo stemma riprende le grandi bellezze, naturali e artistiche, e la storia millenaria di questa regione. L’ulivo è la pianta tipica del territorio; l’ottagono rosso simboleggia Castel del Monte, la costruzione fatta erigere dall’imperatore Federico II nel XIII secolo. Lecce ha palazzi e chiese barocche, riccamente decorati.
Alberobello, con i suoi caratteristici trulli, è uno dei simboli della Puglia.
METODO DI STUDIO Indica con una X e completa.
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Lavoro sulla carta - Est: .......................................................................
- Colline: ..............................................................
- Sud: .....................................................................
- Pianure: .............................................................
- Ovest: .................................................................
- Fiumi: .................................................................
• Confini:
Elementi geografici:
- Laghi: .................................................................
- Nord: ........................................................
- Monti: .................................................................
• Localizzazione: Nord
Centro
Sud
Geografia
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Un territorio prevalentemente pianeggiante
Il faro di Santa Maria di Leuca sorge sull’estrema punta meridionale della Penisola Salentina.
La Puglia è situata all’estremo sud-est della penisola ed è bagnata da due mari: il mar Ionio e il mar Adriatico. Il territorio è prevalentemente pianeggiante. La pianura più estesa della regione, e anche dell’Italia meridionale, è il Tavoliere che si estende a nord. A nordest si innalza il Gargano: è un promontorio ricoperto di pinete e oliveti che si protende ripido sul mare Adriatico e che, con il Monte Calvo, supera i 1 000 metri di altezza. A nord del Gargano si trovano i due laghi costieri di Lesina e di Varano; poco lontano dalla costa emergono le isole Tremiti. Procedendo verso sud, si incontra l’altopiano delle Murge, una serie di colline con le cime spianate che raggiungono i 650 metri di altezza e digradano a sud nella pianura del Salento. Le Murge hanno un terreno calcareo ricco di fenomeni carsici; l’acqua penetra nel sottosuolo e scava grotte stupende come quelle di Castellana. Il clima è mediterraneo con estati molto secche e inverni miti: per questo motivo il terreno è in gran parte arido.
Le vaste pianure del Tavoliere consentono grandi produzioni di cereali. 53% pianura 45% collina 2% montagna
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto
Giuseppe e Carmelo vogliono visitare la Puglia, partendo entrambi da Rodi Garganico. Giuseppe farà il viaggio in automobile, mentre Carmelo andrà via mare. L’appuntamento è a Santa Maria di Leuca. Osserva la cartina della regione e organizza i due percorsi, poi ordina e riscrivi le località visitate da Giuseppe e da Carmelo.
GIUSEPPE
CARMELO
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Lecce - Alberobello - Vieste - Trani - Canosa - Otranto - Brindisi - Bari - Foggia - Gioia del Colle
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Geografia
Puglia
I primati dell’agricoltura
La produzione agricola della Puglia è una delle più rilevanti d’Italia per la laboriosità della popolazione, la specializzazione delle colture e le grandi opere di irrigazione. Si coltivano cereali, tabacco, ortaggi e alberi da frutto, soprattutto mandorli, fichi e agrumi. La regione è fra le prime per la produzione di olio, vino e uva da tavola nell’Altopiano delle Murge e di grano nel Tavoliere. Molte industrie sono legate all’agricoltura: stabilimenti vinicoli, oleifici, conservifici, manifatture del tabacco. Nel triangolo Bari-Brindisi-Taranto sorgono centrali termoelettriche, raffinerie e acciaierie. Ci sono anche industrie meccaniche e metallurgiche. A Margherita di Savoia, presso Barletta, si estendono le più grandi saline d’Europa. Attivo è il commercio marittimo. La pesca è praticata da una parte considerevole della popolazione costiera con navi attrezzate per la pesca d’altomare. Le attività turistiche, nel Gargano e nel Salento, hanno acquistato un’importanza rilevante.
I bacini del sale di Margherita di Savoia si estendono su una fascia lunga 20 chilometri e profonda 5.
Il Gargano presenta un’eccezionale varietà di ambienti che sono stati tutelati con la creazione del Parco nazionale e l’Area Marina protetta delle isole Tremiti.
La Geografia incontra
LA STORIA
Federico II di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero, amò molto la Puglia. Nel 1240 circa, nelle vicinanze di Andria, fece costruire Castel del Monte. L’edificio ha forma ottagonale, che ricorda volutamente quella della corona imperiale, ed è reso ancora più imponente dalla presenza di otto torri, anch’esse ottagonali. Il castello sorge in un luogo di passaggio degli uccelli, adatto perciò alla caccia con il falcone di cui Federico II era appassionato. Nella cattedrale di Brindisi Federico II sposò la regina di Gerusalemme, Isabella di Brienne.
Geografia
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Basilicata La regione ha un territorio poco esteso, caratterizzato da montagne rigogliose e colline brulle che si affacciano su un mare cristallino. Il territorio lucano è attraversato da quattro fiumi, riportati nello stemma della regione.
Superficie: 10 073 km2 Popolazione: 574 391 ab. Densità: 57 ab./km2 Province: Potenza, Matera.
La costa tirrenica presso Maratea
METODO DI STUDIO Indica con una X e completa.
Lavoro sulla carta - Ovest: .................................................................
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• Elementi geografici:
- Laghi: .................................................................
- Monti: .................................................................
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• Confini:
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- Mari: ....................................................................
- Nord: ........................................................
- Pianure: .............................................................
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- Est: .............................................................
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- Parchi: ................................................................
- Sud: ...........................................................
- Fiumi: .................................................................
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• Localizzazione: Nord
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Centro
Sud
Geografia
Quaderno
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Una piccola regione affacciata su due mari
La Basilicata è bagnata dal mar Ionio e, per un piccolissimo tratto, dal mar Tirreno. Il territorio è prevalentemente montuoso e collinare. La cima più alta è il Pollino che domina un’area verde in cui è stato istituito un Parco nazionale. La fascia collinare è molto brulla perché in passato ha subito massicci disboscamenti ed è costituita di terreno argilloso e friabile. Lungo la costa ionica si trova il Metaponto, la pianura più estesa della regione. I corsi d’acqua, brevi e a carattere torrentizio, con le piogge diventano pericolose fiumare. Numerosi sono i laghi artificiali. La costa ionica è lineare e sabbiosa mentre è più irregolare e roccioso il breve tratto tirrenico. Il clima è mediterraneo.
Le colline a est della Basilicata sono solcate dai calanchi. Sono le cosidette Dolomiti lucane. 8% pianura 45% collina 47% montagna
Un forte settore primario
La Basilicata è fra le regioni meno popolose d’Italia. L’opera di irrigazione, trasformazione e bonifica ha recuperato aree di fondamentale importanza per l’agricoltura, rendendola un settore importante nella vita economica e sociale della regione, sopratutto nella piana di Metaponto. Si producono cereali, ortaggi e si coltivano viti e ulivi. L’allevamento di ovini e caprini produce carne, latte e formaggi. Il settore industriale è molto limitato. Sulla costa si sta sviluppando il turismo.
La Geografia incontra
La lavorazione artigianale del legno viene praticata in alcune aree della regione.
LA CULTURA
Matera è una città scavata nella roccia. Nelle sue grotte, i “sassi”, hanno vissuto gli uomini del Neolitico, i monaci perseguitati nel Medioevo e, fino a cinquanta anni fa, i contadini del posto insieme ai loro animali. Oggi Matera è uno dei Patrimoni dell’Umanità Unesco e grazie a un progetto che, partendo proprio dai “sassi”, propone un rapporto nuovo tra uomo e ambiente, è stata scelta per essere nel 2019 “Capitale europea della cultura”. Una vittoria per la città e per l’intera Basilicata.
Geografia
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Calabria Superficie: 15 221 km2 Popolazione: 1 980 533 ab. Densità: 131 ab./km2 Province: Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia.
La natura e la storia di cui la regione è ricca sono presenti nello stemma: il pino loricato cresce nei boschi della Sila; la colonna ricorda le colonie della Magna Grecia; la croce bizantina e quella cattolica rappresentano l’incontro tra Oriente e Occidente.
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Sud
• Confini: - Nord: ........................................................ - Est: ............................................................. - Sud: ........................................................... - Ovest: ....................................................... • Elementi geografici: - Monti: ...................................................... ......................................................................... - Pianure: .................................................. La città di Tropea è una rinomata località balneare che si affaccia sul mar Tirreno.
......................................................................... - Fiumi: ....................................................... ......................................................................... - Laghi: ....................................................... ......................................................................... - Mari: ......................................................... ......................................................................... - Golfi: ......................................................... ......................................................................... - Parchi: ...................................................... ......................................................................... Quaderno
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Atlante
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Calabria
All’estremità dell’Italia
La Calabria è una penisola lunga e stretta. È bagnata dal mar Ionio a sud e a est, dal Tirreno a ovest. Il terreno è prevalentemente montuoso e collinare. A nord si eleva il massiccio del Pollino, al centro la Sila, un altopiano che raggiunge i 1400 metri di altezza, a sud il massiccio dell’Aspromonte. Le uniche zone pianeggianti della regione sono le strette fasce costiere. I versanti delle montagne sono percorsi dalle fiumare, torrenti a corso breve che, quando piove, hanno piene improvvise e talvolta rovinose. La Calabria ha 780 chilometri di coste, più di ogni altra regione italiana; le coste tirreniche sono per la maggior parte alte e inaccessibili, quelle ioniche basse e sabbiose. Il clima è mediterraneo lungo la costa, più freddo all’interno.
9% pianura 49% collina 42% montagna
TRENTO AOSTA
TRIESTE VENEZIA
MILANO
Golfo di Vene zia
TORINO
GENOVA
BOLOGNA
Golfo
FRANCIA
di Geno va FIRENZE Il Parco nazionale dell’Aspromonte ospita una grande varietà di animali e ANCONA molti uccelli tra cui il picchio nero, verde, muratore e soprattutto quello rosso.
PERUGIA
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto
Isole Tremiti
L’AQUILA
Tommaso è stato in vacanza in Calabria in camper e, al ritorno, ha raccontato il viaggio ai suoi amici. Bocche di Bonifacio Completa il racconto di Tommaso nelle parti che mancano. Golfo
ROMA CAMPOBASSO
BARI NAPOLI
dell'Asinara
li po Na di Golfo di o f l Go
• Le strade si sviluppano soprattutto lungo la ................................................................. • Abbiamo percorso l’autostrada A3 che da Napoli giunge fino a ..................... .......................................................................................................................................................................
• Per raggiungere i paesini dell’entroterra ci siamo inerpicati su strade
C di e G . m m ar la tel
territorio è ..............................................................................................................................................
G. di S. Euf emia
as
• Questa autostrada corre su numerosi ponti e sopraelevate perché il
Golfo di Taranto Golfo di Policastro
G. di Oristano
Cagliari
POTENZA
Salerno
G. di Ortisei
CAGLIARI ....................................................................................................................................................................... G. di
Golfo di Manfredonia
PALERMO
CATANZARO Golfo di Squillace
REGGIO CALABRIA Golfo di Catania
....................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................
Geografia
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Calabria
Una terra da valorizzare
Scilla è uno dei borghi più caratteristici d’Italia per le sue abitazioni arroccate sul mare, testimonianza della pratica della pesca.
Il bergamotto, un’eccellenza calabrese, è un agrume con proprietà disinfettanti e cicatrizzanti.
Le difficoltà di comunicazione e l’asprezza del terreno hanno notevolmente rallentato lo sviluppo economico della regione. Molti calabresi, per cercare lavoro, sono emigrati nelle città dell’Italia settentrionale o all’estero. L’agricoltura, praticata nelle zone collinari e pianeggianti, produce olivi, ortaggi, grano e agrumi, tra cui il bergamotto, utilizzato nella preparazione dei profumi. L’allevamento dei bovini è in via di sviluppo, mentre in declino è la tradizionale pastorizia. Importante è la produzione di legname. A Crotone sono sorte industrie chimiche e metallurgiche. Altri impianti industriali minori sono legati alla produzione agricola locale. Molto sviluppate sono le centrali idroelettriche della Sila. Il turismo, in via di espansione, interessa le zone di montagna e la costa e, come tutte le attività economiche, ha bisogno di maggiori e più efficienti vie di comunicazione.
Nel Meridione sono molti i laghi artificiali. L’acqua dei laghi della Sila viene utilizzata per la produzione di energia elettrica.
La Geografia incontra
IL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE
I cerimoniali religiosi, la musica e i canti popolari, le rievocazioni storiche, le sagre, le lingue costituiscono il patrimonio culturale immateriale di cui ogni regione italiana è ricchissima. La Calabria ha organizzato particolari iniziative per difendere le minoranze linguistiche albanesi e greche della regione, considerate un patrimonio irrinunciabile. Esse sono il risultato di successive immigrazioni dai Balcani nell’arco dei secoli XV-XVII. Alla base di queste immigrazioni vi sono eventi bellici nel Meridione, che hanno richiamato molti albanesi come soldati.
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Geografia
Competenze in atto COLLEGO LE CONOSCENZE 1 Osserva le immagini, recupera le tue conoscenze storiche, rifletti e completa il testo mettendo al posto giusto le parole che seguono: greca - mitezza - ricchezza - coloni
Tempio di Nettuno, Paestum, Campania.
Colonne del tempio dorico, Taranto, Puglia.
Tempio di Era, Metaponto, Basilicata.
Uno dei due bronzi di Riace, Museo Archeologico Nazionale, Reggio Calabria.
• Queste fonti storiche e artistiche ci testimoniano la presenza ..................................................................... nell’Italia meridionale. I ..................................................................... greci si stabilirono in queste zone attratti dalla ................................................................... del clima e dalla ..................................................................... di risorse naturali. RIFLETTO 2 Durante lo studio delle regioni meridionali, hai incontrato più volte la parola “emigrazione”. • Perché molte famiglie del Sud hanno lasciato la loro terra? Dove si sono stabilite? • Quali conseguenze ha avuto l’emigrazione di tante persone dalle regioni meridionali? • Gli effetti dell’emigrazione si sentono ancora oggi? 3 L’Italia meridionale è una terra splendida e contraddittoria: accanto alle bellezze naturali e artistiche e alle testimonianze storiche, nonostante i grandi miglioramenti sociali ed economici, esistono ancora molti problemi che solo scelte politiche coraggiose e la forza delle popolazioni potranno affrontare. • Quali sono i maggiori problemi dell’Italia meridionale di cui sei a conoscenza?
Verifica
169
Sicilia La regione ha un territorio esteso e vario e una storia millenaria, sintetizzati nello stemma. La testa della Medusa, una figura mitologica su tre gambe, ricorda l’antico simbolo della Sicilia, anticamente chiamata “Trinacria”, e la sua forma triangolare.
METODO DI STUDIO Indica con una X e completa.
Quaderno
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Atlante
Superficie: 25 832 km2 Popolazione: 5 094 937 ab. Densità: 198 ab./km2 Province: Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani.
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Lavoro sulla carta - Sud: ...........................................................
- Pianure: ..................................................
- Ovest: .......................................................
.........................................................................
• Elementi geografici:
- Fiumi: .......................................................
• Confini:
- Monti: ......................................................
.........................................................................
- Nord: ........................................................
.........................................................................
- Mari: .........................................................
- Est: .............................................................
- Vulcani: ...................................................
.........................................................................
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.........................................................................
- Golfi: .........................................................
• Localizzazione: Nord
Centro
Sud
Geografia
L’isola più grande La Sicilia è la maggiore isola dell’Italia e del Mediterraneo. È prevalentemente montuosa e collinare. La cima più alta è l’Etna (3 323 m), il più grande vulcano attivo d’Europa. Nelle Madonie si eleva il Pizzo Carbonara (1 979 m). L’interno dell’isola è un brullo altopiano. La pianure più vaste sono la Piana di Catania e la fertilissima Conca d’Oro nei pressi di Palermo. I fiumi sono a regime torrentizio. Le coste, generalmente alte e rocciose nel versante tirrenico, presentano tratti bassi e sabbiosi nel versante mediterraneo, dove le pianure si affacciano sul mare. Numerose sono le isole, riunite in arcipelaghi come le Eolie (o Lipari), le Egadi e le Pelagie o singole, come Pantelleria e Ustica. Il clima della regione è mediterraneo, con inverni miti ed estati calde. Quando soffia il vento dall’Africa, lo scirocco, la temperatura diventa molto elevata.
14% pianura 62% collina 24% montagna
Nel 1987 è stato istituito il Parco dell’Etna che ha il compito di proteggere l’ambiente unico e lo straordinario paesaggio che circondano il vulcano.
COMPITO DI REALTÀ Competenze in atto Massimo e Rosaria sono i proprietari di un’agenzia di viaggi che organizza anche soggiorni in Sicilia. I clienti hanno esigenze diverse, ma tutti possono essere accontentati. Collega ogni cliente al luogo in cui trascorrerà le sue vacanze.
La cattedrale di Palermo. Qui, come in molte altre città della Sicilia, si sono stratificate testimonianze greche, arabe, normanne e spagnole.
• Paolo è un bravo subacqueo.
MADONIE
• Gianni ama fare escursioni in montagna.
ISOLA DI USTICA
• Claudia è affascinata dai vulcani.
SPIAGGIA DI SAN LEONE (AG)
• Giada preferisce spiagge basse e sabbiose.
ETNA
Geografia
171
Sicilia
Un’economia con grandi potenzialità
La Sicilia è una regione a statuto speciale. Come molte altre zone del Sud Italia, anche la Sicilia è terra di emigrazione: le città lungo la costa sono densamente abitate, mentre alcune zone dell’interno sono quasi completamente spopolate. L’agricoltura è sviluppata, soprattutto, nelle pianure costiere. Si coltivano cereali, agrumi, viti, ulivi, frutta, ortaggi e cotone. La pesca è molto fiorente, sia quella del pesce spada nello Stretto di Messina che quella d’altura. Dai porti siciliani, tra cui Mazara del Vallo, partono flotte di pescherecci per il Mediterraneo e per l’Atlantico. La Sicilia è al primo posto in Italia per l’allevamento di asini, cavalli e muli, in passato utilizzati nei lavori dei campi. Gli Arabi in Sicilia furono i primi a realizzaLe principali industrie sono quelle estrattive e petrolchimiche, re agrumeti in modo razionale e a introdurre per la presenza di giacimenti minerari e di petrolio; notevole è l’arancia amara. anche la produzione di sale. Ci sono anche industrie legate alla Il porto di Messina è uno dei principali scali turistici del Mediterraneo. produzione di vino, olio e ortaggi. Molto diffuso è l’artigianato, soprattutto della ceramica, del ricamo e delle tipiche marionette siciliane, chiamate “pupi”. In continuo aumento è il turismo, soprattutto nelle località balneari e nei siti di interesse artistico e culturale.
La Geografia incontra
LA SOLIDARIETÀ
Da alcuni anni l’isola di Lampedusa, il comune più meridionale d’Italia, è terra di approdo per migliaia e migliaia di persone che fuggono dalle guerre e dalla povertà. Il mare è pattugliato per individuare i barconi carichi di profughi da soccorrere e scortare fino al centro di prima accoglienza dell’isola.
172
Geografia
Sardegna La regione presenta una natura maestosa, circondata da un mare cristallino. Lo stemma rappresenta le teste mozzate di quattro mori, a ricordo della vittoria sui Saraceni che, attraverso il mare, nel XIII secolo volevano invadere l’isola.
Superficie: 24 090 km2 Popolazione: 1 663 859 ab. Densità: 69 ab./km2 Province: Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano, Sassari.
METODO DI STUDIO Lavoro sulla carta Indica con una X e completa. • Localizzazione: Nord
Centro
Sud
• Confini: - Nord: ................................................................... - Est: ....................................................................... - Sud: ..................................................................... - Ovest: ................................................................. • Elementi geografici: - Monti: ................................................................. ................................................................................... - Pianure: ............................................................. ................................................................................... - Fiumi: ................................................................. ................................................................................... - Mari: .................................................................... ................................................................................... - Golfi: ................................................................... ................................................................................... - Isole: ................................................................... ................................................................................... Quaderno
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Atlante
pag. 58
La Costa Smeralda
Geografia
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Sardegna
Montagne selvagge e splendide coste 14% pianura 62% collina 24% montagna
Il lago del Coghinas, come la maggior parte dei laghi sardi, è di origine artificiale.
Negli stagni costieri dell’ isola e nelle saline è possibile ammirare i fenicotteri rosa che scelgono questi luoghi per nidificare.
Da Punta La Marmora, sul massiccio del Gennargentu, si gode di un panorama che spazia su tutta l’isola.
La Sardegna presenta paesaggi diversi: da nord a sud si avvicendano massicci montuosi, valli e colline, ora brulle ora coltivate. Le montagne della Sardegna appartengono al sistema montuoso sardo-corso e non agli Appennini o alle Alpi. La cima più elevata è Punta La Marmora (1 834 m) che si trova nel massiccio del Gennargentu; quest’area montuosa, per il lungo isolamento dovuto alla conformazione del territorio, ha i versanti ricoperti di boschi ancora intatti. A sud si apre la pianura del Campidano, a ovest della quale si innalzano altri gruppi montuosi ricchi di minerali. I fiumi sono a regime torrentizio e d’estate hanno periodi di magra a causa della scarsità delle piogge. Promontori, golfi, baie, penisole, insenature rendono il litorale sardo molto movimentato; le coste settentrionali e orientali sono alte e rocciose, quelle meridionali e occidentali basse e sabbiose, a volte paludose. Alla Sardegna appartengono molte isole minori. Il clima è mediterraneo. L’isola è frequentemente battuta dal vento, in particolare dal maestrale che proviene dall’Atlantico.
COMPITO DI REALTÀ Competenze in atto Quali esperienze può aver fatto Sara durante il suo viaggio in Sardegna? Segnale con una crocetta. Ho fatto una crociera sul fiume. Ho navigato intorno a molte isole. Ho visto spiagge sabbiose e spiagge rocciose. Ho visto solo spiagge sabbiose. H o fatto un’escursione in montagna a più di 3 000 metri. Ho visitato zone boscose quasi incontaminate.
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Geografia
Il turismo traina l’economia
La Sardegna è una regione a statuto speciale: la sua particolare posizione geografica e la sua storia l’hanno resa sempre piuttosto isolata rispetto alla penisola. Negli ultimi anni l’intensificazione di alcuni collegamenti marini e aerei ha favorito i contatti con il resto della nazione e agevolato l’economia. L’agricoltura è una delle principali attività dell’isola; è praticata in forma estensiva nei terreni più fertili della pianura del Campidano, dove si producono grano, orzo, avena e ortaggi. Sui monti è diffusa una quercia particolare dalla quale si ricava il sughero, esportato in tutto il mondo. Da secoli l’attività più diffusa è l’allevamento, soprattutto di ovini, che consente la produzione di latte, carne e formaggio. La pesca è molto sviluppata, in particolare di sardine e tonni. Lo sviluppo industriale è lento ed è legato all’agricoltura, all’estrazione di minerali e alla lavorazione del petrolio. Molto diffuso è l’artigianato che produce tappeti di lana, terrecotte e argenteria. Nell’economia della regione acquista sempre più importanza il turismo, sviluppato soprattutto lungo le splendide coste bagnate da acque limpidissime.
La città di Cagliari con il porto
Il pecorino sardo, uno dei prodotti alimentari più famosi ed esportati della regione
La decorticazione della quercia da sughero viene fatta in estate, quando il sughero si stacca più facilmente senza causare danni alla pianta.
La Geografia incontra
LA TRADIZIONE
Il Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde di Nuoro mostra l’evidente intenzione di mantenere l’identità dell’isola attraverso la conservazione delle tradizioni. Gli oltre 8 000 reperti testimoniano il modo di vestirsi e addobbarsi, di divertirsi, di lavorare e di credere della popolazione sarda nel corso del tempo. Come i celebri Mamuthones che sfilano durante il Carnevale di Mamoiada (NU).
Geografia
175
Competenze in atto UTILIZZO LE CONOSCENZE 1 Segna con una crocetta quello che la Sicilia e la Sardegna hanno in comune. Sono isole.
Hanno la stessa popolazione.
Hanno quasi la stessa superficie.
Il turismo è un’attività in forte espansione.
Sono regioni rimaste isolate.
Sono regioni a statuto speciale.
Sono terre vulcaniche.
Facevano parte della Magna Grecia.
UTILIZZO LE CONOSCENZE 2 Osserva la carta e completa il testo inserendo i nomi delle località di cui si parla.
4
3
2 1
1 I l nostro viaggio per mare ha inizio dalla Sicilia. Lasciamo alle nostre spalle la Conca d’oro e i suoi agrumeti, salpando dal porto di .................................................................................................................................................................................................................. 2 Affrontiamo il mare aperto: un branco di delfini segue la nostra rotta verso l’isola di ............................................................... Questi animali sono da sempre simbolo di vita e gioia e un mare abitato da delfini e balenotteri è un mare sano. 3 Proseguiamo verso la Sardegna meridionale. Dove l’uomo non è intervenuto costruendo, il paesaggio è ancora affascinante: macchie di ulivi, viti selvatiche, querce da sughero circondano la città di .................................................................................................................................................................................................................................................................... 4 La nostra rotta ci conduce a nord e ci troviamo di fronte a uno spettacolo stupendo: da un lato il golfo di Olbia e la Costa Smeralda, dall’altro l’arcipelago della ............................................................................................................................................
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Verifica
Competenze in atto ORGANIZZO LE CONOSCENZE 1 Completa. Le bellezze naturali e artistiche di tutte le regioni rendono il .............................................................................. un settore trainante della nostra economia.
L’agricoltura viene praticata in forma estensiva e intensiva. I prodotti tipici della nostra agricoltura sono .................................................................................... ........................................................................................................... ......................................................................................................... .
Il sottosuolo italiano non è ricco di materie prime. Le regioni che hanno giacimenti di minerali sono ............................................................................................... ......................................................................................................... . L’ .............................................................. è un’attività antica che nella maggior parte delle regioni viene praticato con tecniche moderne. Si allevano soprattutto bovini e ovini, ma anche caprini, suini ed equini.
Le regioni più industrializzate si trovano nel ................................ . Molte industrie trasformano i prodotti dell’ .................................. .
La pesca è un’importante attività. Si pescano .......................... ................................................................. ................................................................. ............................................................... .
Le vie di comunicazione sono sviluppate soprattutto al centro-nord. L’Italia possiede una fitta rete ......................... , ........................................................................................ e autostradale; numerosi sono i porti e gli ............................................................ . Quaderno
pagg. 54-55-56
Le regioni a statuto speciale sono: .................................................... .................................................................. .................................................................. .................................................................. ............................................................... .
Verifica
177
I grandi problemi del nostro tempo Il nostro tempo è caratterizzato dalla massiccia presenza della tecnologia: lo strabiliante sviluppo dell’informatica, la velocità dei mezzi di comunicazione e di trasporto hanno fatto diventare il mondo un grande villaggio dove circolano liberamente idee, persone e cose. Questo fenomeno si chiama mondializzazione o globalizzazione. La globalizzazione porta grandi vantaggi agli uomini, ma ci sono anche alcuni rischi da considerare: le difficoltà e le crisi di un Paese si possono spostare, con più facilità, anche negli altri; i Paesi più forti possono schiacciare quelli più piccoli. Per questo motivo le comunità locali, anche se di piccole dimensioni, debbono mantenere la loro particolarità, che è anche la loro forza.
Internet ci permette di accedere a una cagrande quantità di dati e di comuni . ndo mo il o tutt re in tempo reale con
In questo percorso... ...conoscerai • i problemi ancora aperti: sviluppo e sottosviluppo, migrazioni, salvaguardia delle biodiversità, lotta contro l’inquinamento, ricerca di nuove forme di energia; • le organizzazioni internazionali.
...capirai che • la moderna tecnologia ha reso il mondo un grande villaggio globale; • nel mondo ci sono grandi problemi e grandi opportunità; • i problemi vanno affrontati a diversi livelli: da quello globale che riguarda i governanti a quello locale che coinvolge ognuno di noi.
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Geografia
I grandi problemi del nostro tempo
Problemi aperti Nonostante la globalizzazione delle idee, delle merci e degli scambi, sulla Terra sussistono ancora problemi enormi.
Sviluppo e sottosviluppo Il problema più grande che affligge la civiltà mondiale è l’enorme divario tra le nazioni ricche e quelle povere. Nell’emisfero settentrionale si concentra la maggior parte dei Paesi sviluppati, mentre l’emisfero meridionale vive una situazione di grave sottosviluppo. In molte zone del mondo i fondamentali diritti dell’uomo non sono rispettati, primo fra tutti quello alla vita: milioni di uomini, donne e bambini vivono in condizioni disperate, afflitti dalla fame, dalle malattie, dalla mancanza di lavoro e di un futuro.
Le nuove migrazioni Il contrasto tra Paesi ricchi e Paesi poveri aumenta sempre di più: molti Stati sottosviluppati sono fortemente indebitati con le maggiori potenze economiche; altri Paesi sono dilaniati da contrasti interni e guerre. Come in passato assistiamo a nuove, grandi migrazioni: dal Sud del mondo al Nord, dall’Est all’Ovest. L’Italia, una terra tradizionalmente di emigranti, è diventata per molti un luogo di approdo e di passaggio o il posto dove ricostruire la propria esistenza. La nostra società, come quella europea, è multiculturale e multirazziale.
METODO DI STUDIO
Cerco e organizzo informazioni
Organizza le risposte a queste domande sotto forma di relazione scritta. • Nella tua classe o nel tuo quartiere ci sono bambini che hanno origini diverse da quelle italiane? • Da quali parti del mondo provengono? • Per quali motivi le loro famiglie hanno lasciato le terre d’origine? • Conosci famiglie italiane che vivono all’estero? Perché si sono trasferite?
Geografia
179
I grandi problemi del nostro tempo
La salvaguardia della biodiversità L’uomo da sempre sfrutta le risorse della Terra modificando l’aspetto dei vari ambienti. Negli ultimi decenni, però, l’azione umana si è fatta molto più pesante e i cambiamenti apportati al nostro pianeta sono pericolosi per la vita dei suoi stessi abitanti. In particolare è minacciata la biodiversità, cioè il complesso delle diverse forme di vita esistenti in un ecosistema, che ha sempre fornito all’uomo doni insostituibili come ossigeno, cibo e sostanze di ogni genere. Tutti i viventi dipendono gli uni dagli altri e interagiscono per vivere. Tutelare la biodiversità significa mantenere la vita sulla Terra.
La lotta contro l’inquinamento L’aria, l’acqua e il suolo sono inquinati dalle sostanze prodotte dagli uomini quando lavorano (fumi delle ciminiere delle fabbriche), quando si muovono (gas di scarico dei mezzi di trasporto), quando si proteggono dal freddo o dal caldo (gas emessi dai sistemi di riscaldamento o condizionamento dell’aria), quando puliscono sé stessi e la propria casa (detersivi), quando si nutrono o si divertono (produzione di rifiuti). Eppure queste sono azioni che l’uomo ha compiuto da sempre e che non può smettere di fare, quindi è necessario che ognuno assuma comportamenti corretti e che gli Stati formulino e applichino leggi adatte e soprattutto ne controllino con rigore la giusta applicazione.
COMPITO DI REALTÀ
Competenze in atto
La raccolta differenziata è una modalità ormai molto diffusa, ma l’informazione non basta mai. Quale di queste immagini, secondo te, informa con più precisione? Quale diverte di più? Qual è più efficace? Perché? ................................................................................................................................................................................................................................................
1
2
Prova anche tu a inventare un’immagine per promuovere la raccolta differenziata.
3
I grandi problemi del nostro tempo
La ricerca di nuove forme di energia
I pannelli fotovoltaici sfruttano il calore del Sole.
Le pale eoliche sono mosse dalla forza del vento.
La ricerca di nuove forme di energia che la scienza e la tecnica stanno attuando è una delle più importanti azioni che i Paesi devono compiere. Il petrolio, infatti, che fino a oggi ha fatto muovere le nostre auto, prodotto l’energia elettrica per le case e i luoghi di lavoro e che, trasformato, abbiamo indossato con gli abiti sintetici, è destinato a esaurirsi ed è comunque causa di inquinamento. L’energia nucleare, che nasce dagli studi sull’atomo e che viene utilizzata per produrre energia elettrica, richiede cautela e controlli continui dal momento che anche il minimo incidente potrebbe provocare danni irreparabili all’ambiente e agli uomini come a Chernobyl, in Ucraina, nel 1986 e a Fukushima, in Giappone, nel 2011. Una soluzione per ottenere energia sicura è data dalle energie rinnovabili, cioè prodotte da risorse naturali che, rigenerandosi, potranno essere utilizzate anche dalle generazioni future: il Sole, il vento, le maree e le correnti marine, la combustione di biomasse, cioè i residui animali o vegetali.
METODO DI STUDIO Completa lo schema.
Seleziono e organizzo le informazioni
PETROLIO
ENERGIA NUCLEARE
ENERGIe rinnovabili
Problema ........................................... ..................................................................
Problema ........................................... ..................................................................
Vantaggi ............................................. ..................................................................
Geografia
181
I grandi problemi del nostro tempo
L’Onu e le altre organizzazioni internazionali Il 26 giugno del 1945 cinquanta Nazioni hanno sottoscritto a San Francisco, negli Stati Uniti d’America, la Carta dell’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, con l’intento di salvare le future generazioni dalla guerra, mantenendo la pace e la sicurezza internazionale. Negli anni successivi, l’Onu ha dato vita a varie organizzazioni internazionali che si occupano di aspetti particolari: la Fao, l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura; l’Unesco, l’Organizzazione per l’Educazione, la Scienza e la Cultura; l’Unicef, il Fondo Internazionale di Emergenza per l’Infanzia.
I Patrimoni dell’Umanità Incisioni rupestri in Valcamonica
METODO DI STUDIO
Dal 1972 l’Unesco individua, in tutto il mondo, paesaggi naturali o siti culturali di particolare interesse e li dichiara Patrimoni dell’Umanità. In questo modo interi centri storici di città, monumenti artistici e formazioni naturali ricevono una sorta di garanzia, un’“etichetta” che dovrebbe metterli al riparo dai pericoli causati dall’uomo e dal passare del tempo, trasmettendoli così in eredità alle generazioni future. Qualche numero: i siti individuati nel mondo, sparsi in 161 nazioni, sono 1031, di cui 802 culturali, 197 naturali e 32 misti. L’Italia è la nazione che possiede più luoghi dichiarati “Patrimonio dell’Umanità”, ben 51; seguono la Cina con 48 e la Spagna con 44. L’arte rupestre della Valcamonica è stato il primo sito italiano a essere individuato dall’Unesco nel 1979; gli ultimi sono stati i paesaggi vitivinicoli del Piemonte (Langhe-Roero e Monferrato) nel 2014 e le costruzioni arabo-normanne di Palermo, le cattedrali di Cefalù e Monreale nel 2015.
Ricerco informazioni
Su testi o in Internet ricerca informazioni sugli altri siti Unesco italiani. Purtroppo, far parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco non mette al riparo da danni e distruzioni. Ricerca che cosa è successo nel 2015 al sito di Palmira in Siria.
182
Geografia
Vi vi la Geografia
La Dichiarazione del millennio All’inizio del terzo millennio le nazioni che fanno parte dell’Onu hanno dichiarato che la globalizzazione deve diventare una forza positiva per tutti i popoli del pianeta e che, di fronte ai grandi problemi che mettono in pericolo la Terra, è responsabilità di tutti garantire un futuro comune, fondato sulla comune umanità. Con la Dichiarazione del millennio firmata nel 20 settembre 2000, i Paesi membri si sono impegnati a garantire la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà, la tolleranza e il rispetto per la natura; hanno definito, inoltre, otto obiettivi che avrebbero dovuto raggiungere entro il 2015. Molto è stato fatto, ma molto ancora resta da fare.
Sradicare la povertà estrema e la fame.
Rendere universale l’educazione primaria.
Promuovere l’uguaglianza di genere e l’acquisizione del potere da parte delle donne.
Ridurre la mortalità infantile.
Migliorare la salute materna.
Combattere l’Aids, la malaria e altre malattie.
Assicurare la sostenibilità ambientale.
Sostenere i Paesi in via di sviluppo.
METODO DI STUDIO
Ricerco informazioni
Su giornali, riviste specializzate o in Internet ricerca quali luoghi sulla Terra necessitano degli interventi definiti dalla Dichiarazione del millennio, quali azioni vengono compiute e quali risultati sono stati raggiunti. Puoi verificare lo stato di avanzamento dei vari traguardi sul sito ufficiale dell’Onu: www.un.org
Geografia
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Competenze in atto LE MIE COMPETENZE FINALI In questo affascinante percorso geografico alla scoperta dell’Italia e delle sue regioni, ma anche del mondo e dei suoi grandi problemi, hai conosciuto ambienti, attività umane, manifestazioni artistiche, organizzazioni grandi e piccole. Hai capito che l’ambiente e la vita dell’uomo sono interdipendenti e hai imparato a leggerne i segni. Ora sai che i paesaggi non sono il mare, la montagna o la pianura, ma sono una rete di relazioni che si stabiliscono tra ambienti, elementi e uomo: “Come il mare incontra la terra, come le montagne incontrano la pianura, come i centri abitati si comportano nel loro distendersi, come le comunicazioni si snodano in rapporto al territorio, alle esigenze dell’economia, come la vegetazione si presenta in relazione alla piovosità, all’altitudine, alla posizione, al suolo, alle attività umane”. E. Tocco, L’attività di ricerca nell’insegnamento della Geografia, in C.D.N.S.E.
Hai anche capito di vivere in un paese unico e meraviglioso che ha bisogno di amore e rispetto da parte di ogni suo cittadino. 184
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È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).
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È “aperto” perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • la possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe.
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Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare la font trasformandola in MAIUSCOLO. Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.
3 Coordinamento redazionale: Emilia Agostini Redazione: Corrado Cartuccia, Francesca Rimondi Grafica e impaginazione: Giacomo Paolini, ABC zone, Astarte Illustrazioni e colore: Daniele Festa Liborio, Maurizia Rubino, Ivan Stalio, Elena Patrone, Michele Bizzi Copertina: Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Fotolia, Thinkstock, iStockphoto, Scala Archives, Corbis, Marka Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Le civiltà dei fiumi CIRCA 5000 ANNI FA, IN DIVERSE ZONE DELLA TERRA LONTANISSIME TRA LORO, MA TUTTE ATTRAVERSATE DA GRANDI FIUMI, SI STABILIRONO ALCUNI POPOLI FORTI E BEN ORGANIZZATI. AVEVANO ABITUDINI, LINGUA, LEGGI, RELIGIONI COMPLETAMENTE DIVERSE, MA TUTTI IMPARARONO A SFRUTTARE AL MEGLIO IL TERRENO PER PRATICARE L’AGRICOLTURA, A CONTROLLARE E INCANALARE LE ACQUE DEI FIUMI, A COSTRUIRE CITTÀ. LE PRIME CIVILTÀ SI SVILUPPARONO IN UNA VASTA ZONA CHIAMATA DAGLI STORICI “MEZZALUNA FERTILE” CHE COMPRENDEVA
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Giovanna Marchegiani, Sabrina Nocelli
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
e inoltre... Le regole di matematica 4-5
Classe 4
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Un fascicolo con le regole base per aiutare gli alunni a svolgere i compiti in autonomia
Quaderno operativo 4 Storia, Geografia
Sussidiario delle discipline
(con la versione unica e matematico-scientifica)
Quaderno operativo 4
Scienze, Tecnologia, Matematica
Il mio Atlante 4-5
5
Un utile strumento di approfondimento e rinforzo di Geografia, Storia, Scienze e Tecnologia, con cartografia e tavole illustrate Storia, Geografia, Scienze, Tecnologia, Matematica, Cittadinanza e Costituzione
(con la versione unica e antropologica)
Quaderno operativo 5 Storia, Geografia
Quaderno operativo 5
Scienze, Tecnologia, Matematica
Io imparo facile
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I volumi sono in versione digitale M.I.O. BO OK, scaricabil i on-line e archivia bili su USB
IN DOTAZIONE CON LA GUIDA: il M.I.O. BOOK docente con la guida al testo, i percorsi multidisciplinari per la LIM spiegati passo passo, esercizi interattivi e tante schede in PDF il M.I.O. BOOK studente I DVD si possono installare senza connessione a Internet
Sussidiario delle discipline Ambito antropologico
Classe 5
Storia Geografia
CD audio in formato MP3 con la versione audio di tutto il libro letto da speaker professionisti I S B N 978-88-472-2597-8
I S B N 978-88-472-2594-7
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788847 225978
Codice per l’adozione e l’attivazione Everest - Antropologico - Pack 5 ISBN 978-88-472-2597-8
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788847 225947
Prezzo ministeriale
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