Everest 4-5 - Storia - Geografia - Guida per l'insegnante

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GUIDA

Giovanna Marchegiani, Sabrina Nocelli

per l’insegnante

4-5 Storia Geografia


LA STRUTTURA DEL PROGETTO Il corso si propone come strumento didattico strategico nella conduzione della classe da parte del docente e come supporto concreto all’attività quotidiana degli alunni. Il graduale approccio metacognitivo rende il progetto adatto a tutti i bambini stimolando continuamente la riflessione e un consapevole percorso di apprendimento per imparare a imparare. Questo consente all’insegnante di operare a più livelli di conoscenza e competenza, grazie anche a diversi strumenti di facilitazione messi a sua disposizione. Il corso segue le nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo di istruzione e ne coglie gli aspetti più

significativi e moderni, presentandosi con particolare vivacità e aderenza alla vita del bambino e al mondo di oggi. Le diverse discipline propongono dei percorsi ben definiti che conducono sempre, attraverso l’acquisizione di nuove conoscenze, alla formazione di concetti e di idee e quindi alle competenze.

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La struttura del progetto

Everest - Sussidiario delle discipline Disponibile anche nelle versioni separate per ambiti

Classe 4a • Everest

Sussidiario delle discipline – pp. 344 • Quaderno operativo ambito antropologico – pp. 56 ambito scientifico – pp. 72

Classe 4a-5a Atlante multidisciplinare – pp. 120

Classe 5a • Everest

Sussidiario delle discipline – pp. 360 • Quaderno operativo ambito antropologico – pp. 56 ambito scientifico – pp. 72 V olumi semplificati “Io imparo facile”, a richiesta, con i percorsi semplificati di 4a e 5a per alunni BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line

In omaggio per l’insegnante e la classe

• Guida al testo 4 -5 , area antropologica a

a

+ M.I.O. BOOK

• Guida al testo 4 -5 , area scientifica a

a

+ M.I.O. BOOK

• Vademecum BES 4 -5 – pp. 112 • CD audio con tutte a

a

le pagine lette da speaker professionisti

• 3 linee del tempo • 2 poster di matematica • 3 poster di scienze • 2 geomemory

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ORGANIZZAZIONE METODOLOGICA E DIDATTICA DELLE DISCIPLINE In “Everest” le discipline sono presentate attraverso il dispiegarsi di percorsi che conducono di volta in volta il bambino all’acquisizione di conoscenze e verso le competenze. Ogni percorso si apre con una o due pagine nelle quali vengono esplicitati i contenuti (Conoscerai…) e i concetti chiave (Capirai che…) che si andranno ad acquisire. Il più impegnativo di questi percorsi è l’intero studio della disciplina e proprio per questo è presente, all’inizio del volume di classe quarta, una sezione dedicata alla presentazione della materia e alle relative modalità di studio.

STORIA Le diverse fasi dello studio della Storia sono ben evidenti nelle pagine iniziali del volume di quarta classe: le conoscenze che si acquisiranno con la lettura delle fonti storiche, con il lavoro sulla linea del tempo e il ragionamento, con l’approfondimento e la ricerca, potranno essere comunicate attraverso attività di sintesi e con l’esposizione orale, utilizzando il linguaggio specifico della disciplina, e verranno sistematicamente verificate e valutate.

Tutto ciò porterà, alla fine del biennio, alla padronanza di alcuni concetti chiave e quindi alle competenze:

• riconoscere i segni del passato nel proprio ambiente di vita;

• mettere in relazione la storia dei popoli

e le caratteristiche dell’ambiente in cui sono vissuti;

• capire

che il progresso nasce dalle risposte che gli uomini danno ai loro bisogni (si vedano pagg. 2-3).

Il possesso di queste competenze, come tali spendibili in altri contesti, permetterà allo studente di avvicinarsi ad altri popoli e altre civiltà con un efficace metodo di studio (si vedano pagg. 8-9).

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Organizzazione delle discipline

Storia 4 Il volume di quarta, dopo il primo percorso dedicato allo studio della disciplina, presenta altri due percorsi: quello relativo alle civiltà dei fiumi, nel quale sono compresi i Sumeri, gli Assiri, i Babilonesi, gli Egizi, i Cinesi e gli Indi, e le civiltà del mare, percorso in cui si presentano i Fenici, gli Ebrei, i Cretesi e i Micenei. I concetti chiave che si acquisiscono attraverso lo studio di queste civiltà sono: • l’acqua è l’elemento indispensabile per la vita dell’uomo;

• gli uomini si sono sempre spostati alla ricerca di luoghi in cui vivere meglio; • la ricerca di un luogo in cui stabilirsi ha portato gli uomini a incontrarsi e scontrarsi; • quando un popolo si stabilisce in un territorio favorevole, l’organizzazione sociale progredisce;

• gli uomini affinano il proprio ingegno per utilizzare le risorse che l’ambiente offre loro;

•i

mari e gli oceani separano le terre, ma allo stesso tempo favoriscono lo scambio e la comunicazione tra i popoli (si vedano pagg. 10-11, 58-59).

IL PASSATO E IL PRESENTE

Appare subito evidente la stretta connessione tra passato e presente: ogni civiltà viene inquadrata nel contesto geostorico in cui si è sviluppata e immediatamente si concentra l’attenzione su ciò che oggi quella data realtà è diventata. Le pagine in questione sono contrassegnate, come pagine speciali dalla testatina “Vivi la storia”: in questo modo si vuole evidenziare il fatto che le conoscenze storiche forniscono chiavi di lettura per capire e vivere il presente. In queste e in altre situazioni è importante l’uso di carte geografiche e geostoriche (si vedano pagg. 32-33).

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Organizzazione delle discipline LA LINEA DEL TEMPO

In questo richiamo continuo tra passato e presente, raccomandato dalle Indicazioni Nazionali, assume importanza il lavoro sulla linea del tempo, che non è un semplice esercizio aritmetico di conteggio di anni e secoli, ma una vera e propria palestra mentale, nella quale si impara a collocare ogni evento nel tempo in cui è accaduto e allo stesso tempo ci si esercita a mettere in relazione più eventi tra loro e con il tempo presente (si vedano pagg. 10, 34, 66).

IL LINGUAGGIO

I contenuti sono espressi con una narrazione chiara e consequenziale e utilizzando un linguaggio scientifico e mai approssimativo: il bambino entra così in possesso di quella struttura sintattica e del bagaglio lessicale necessari per esporre quanto conosciuto in forma chiara ed organica.

LE PAROLE CHIAVE

Le evidenziazioni delle parole chiave sono facilitanti per lo studio, seguirle aiuta a mettere in ordine le idee da esporre; quando un paragrafo è senza parole evidenziate è perché nell’attività proposta si chiede al bambino stesso di cercare e sottolineare le informazioni principali (si veda pag. 64).

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Organizzazione delle discipline LE ILLUSTRAZIONI

Le illustrazioni sono di supporto allo studio per tutti gli alunni, ma in modo particolare per chi si trova in difficoltà (dsa, bes): i disegni illustrano il testo, lo arricchiscono, lo semplificano, ne divengono parte con appositi esercizi, e costituiscono anch’essi, in sintesi, una traccia di studio (si vedano pagg. 27, 36, 63).

Le foto di reperti consentono invece una immediata lettura del documento, facilitata da opportune didascalie; il lavoro sul documento visivo viene proposto in più occasioni, come attività nella pagina di studio o come pagina speciale, dando modo all’alunno di mettere in gioco le sua capacità di osservare, collegare, fare ipotesi (si vedano pagg. 41, 52).

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Organizzazione delle discipline IL METODO DI STUDIO

Il box “Metodo di studio” raccoglie le attività operative che si presentano sotto forme diverse, ma mirano tutte a far acquisire al bambino le conoscenze, a renderle stabili e solide e a fornire, quindi, le strategie per studiare: • sintetizzando le parti più discorsive rispondendo a domande o completando schemi o tracce date (si vedano pagg. 16, 38, 39);

• collegando

cause e conseguenze (si vedano pagg. 65, 68);

• riflettendo e formulando ipotesi; • usando un linguaggio specifico e appropriato, senza approssimazioni ma con un’attività di riflessione sulla parola anche in rapporto all’uso che di quella parola si fa oggi. Questa riflessione è evidenziata nel box “Le parole della Storia” (si veda pag. 69); • riferendo ad alta voce, in forma logica e seguendo uno schema che prima è scritto ma che deve diventare mentale. Le attività proposte seguono un principio di gradualità e di fattibilità, ma soprattutto di utilità: ogni esercizio proposto risulta funzionale ed efficace per l’apprendimento. In questa prospettiva vengono fornite strategie facilitanti contrassegnate dalla testatina “È PIÙ FACILE SE…”. In esse si suggeriscono appunto alcune semplici strategie che consentono di individuare, schematizzare, collegare e riferire le informazioni principali date da un testo, agevolando lo studio ad ogni alunno, ma in particolare a chi necessita di strumenti di rinforzo (si vedano pagg. 19, 35).

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Organizzazione delle discipline

Ogni percorso si conclude con due pagine nelle quali l’alunno è chiamato a verificare la padronanza delle conoscenze acquisite attraverso il completamento del quadro di civiltà con il recupero delle informazioni studiate; c’è anche un avvio alle competenze soprattutto con i compiti di realtà, attività nelle quali il bambino deve operare un trasferimento delle conoscenze in altri ambiti, un reimpiego di quanto acquisito in altre situazioni (si vedano pagg. 4, 87).

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

L’impostazione globale di Everest, che mira a superare la frammentazione delle discipline fornendo concetti chiave di lettura della realtà, tende alla formazione di una persona capace di problematizzare il mondo circostante, cogliendo gli aspetti essenziali di un problema; si vuole rendere l’individuo capace di scegliere, promuovendo lo sviluppo armonico e integrale della persona all’interno dei princìpi della Costituzione e dei documenti europei. Per questo motivo lo spirito di Cittadinanza e Costituzione pervade tutto il corso in ogni disciplina, in particolare in Storia e in Geografia (si vedano pagg. 70-71, 139).

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Organizzazione delle discipline TECNOLOGIA

All’interno del corso di studi “Everest” la tecnologia assume quella dimensione trasversale che le è propria e che le deriva dal fatto che si occupa “degli interventi e delle trasformazioni che l’uomo opera nei confronti dell’ambiente per garantirsi la sopravvivenza e, più in generale, per la soddisfazione dei propri bisogni”. Appaiono quindi evidenti gli intrecci che si creano con la storia e con la geografia e l’obiettivo di sviluppare un atteggiamento responsabile verso ogni azione trasformativa dell’ambiente, considerando il rapporto tra interesse individuale e bene collettivo (si veda pag. 27).

LA VERIFICA

Ogni percorso si chiude con due pagine nelle quali si verificano le conoscenze acquisite e si osserva come il bambino si avvia sulla strada delle competenze (si vedano pagg. 46-47).

GLI ALLEGATI

Il libro di testo si amplia e si completa con i materiali contenuti negli allegati: il Quaderno operativo e l’Atlante. In essi l’insegnante troverà, puntualmente segnalati, altre informazioni e nuovi spunti di lavoro. Il Quaderno operativo raccoglie una serie di approfondimenti e di esercizi che ampliano e rafforzano quanto conosciuto nel libro.

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Organizzazione delle discipline Ogni attività, oltre a proporre ulteriori conoscenze, mira all’acquisizione di determinate competenze di volta in volta esplicitate e trasversali ad altre discipline come Italiano, Geografia, Arte e Immagine (si vedano pagg. 6, 15, 19 del Quaderno).

L’Atlante, utilizzabile in quarta e in quinta, presenta una prima parte squisitamente geografica, con carte fisiche e politiche, approfondimenti sui continenti e sulle istituzioni europee e un panorama sulle regioni italiane. Per quanto riguarda la Storia, ogni percorso del libro (civiltà dei fiumi, civiltà del mare, la civiltà greca e la civiltà dei Romani) viene ampliato con un’impostazione geostorica che si avvale di carte (si veda pag. 62 Atlante). La Fotogallery mostra le immagini di monumenti e opere d’arte che appartengono al patrimonio culturale dell’umanità (si vedano pagg 67, 71 Atlante).

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Organizzazione delle discipline Storia 5 Lo studio della storia in classe quinta si articola in altri tre percorsi, con le stesse caratteristiche e modalità evidenziate nel volume di quarta. Anche questi percorsi si aprono con due pagine nelle quali si evidenziano i concetti-chiave.

LA CIVILTÀ DEI GRECI

• La conformazione del territorio greco ha determinato l’organizzazione politica e sociale delle varie città;

• la ricerca di luoghi migliori in cui vivere ha causato massicci spostamenti dei Greci e ha favorito la diffusione del loro modo di vivere e della loro cultura;

• le guerre hanno causato la debolezza delle città greche e hanno favorito la loro conquista da parte di popoli più forti e uniti.

I POPOLI DELL’ITALIA ANTICA

• Le diverse civiltà si sono sviluppate in modi e tempi diversi; • l’isolamento e la mancanza di comunicazione ostacolano lo sviluppo dei popoli;

• il nostro territorio è stato caratterizzato e reso unico dal-

la presenza di tante popolazioni diverse che hanno lasciato tracce di sé in ogni luogo;

• l’Italia è ricca di tutte queste testimonianze che la rendono un museo diffuso e a cielo aperto;

• le nostre radici si perdono in tempi lontani. LA CIVILTÀ DEI ROMANI

• Lo sviluppo e il progresso nascono solo dall’incontro e dalla fusione di una moltitudine di conoscenze anche molto diverse;

• l’Impero Romano ebbe tanto potere e una lunga durata perché i popoli vinti vennero rispettati, inseriti nell’organizzazione imperiale fino a che venne concessa loro anche la cittadinanza romana;

• l’unificazione del Mediterraneo e dell’Europa fu il risultato di uno scambio continuo di energie, di commerci e di culture;

• la nostra civiltà e parte della civiltà europea, quella occidentale, hanno avuto origine dalla dominazione romana.

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Organizzazione delle discipline

GEOGRAFIA Le due pagine che aprono lo studio della Geografia in classe quarta dichiarano immediatamente che il percorso che verrà fatto nel biennio finale della Scuola Primaria porterà all’acquisizione di alcuni concetti chiave e quindi verso la padronanza di determinate competenze. Lo studio della Geografia si realizzerà attraverso la lettura delle immagini, il lavoro sulle carte, l’uso di grafici e tabelle e svilupperà la capacità di fare collegamenti tra le informazioni, creando di volta in volta quadri d’ambiente chiari e precisi. Le conoscenze e le idee dovranno essere esposte in forma coerente ed organica, con l’uso del linguaggio specifico della disciplina; la verifica delle conoscenze e l’osservazione del graduale processo di acquisizione delle competenze saranno necessarie e puntuali ad ogni fine tappa e al termine di ogni percorso. A conclusione della quinta l’insegnante sarà chiamato a descrivere la padronanza delle seguenti competenze: • orientarsi nello spazio e leggere le carte geografiche;

• individuare le caratteristiche dei paesaggi italiani; • confrontare i paesaggi italiani con quelli europei e di altri continenti; • cogliere le trasformazioni operate dall’uomo sui paesaggi naturali per rispondere ai propri bisogni.

La competenza più elevata sarà la consapevolezza di far parte di un territorio che è stato organizzato per rispondere ai bisogni di ognuno e di essere perciò un cittadino attivo e rispettoso dell’ambiente (si vedano pagg. 92-93).

Geografia 4 Dopo il primo percorso dedicato allo studio della disciplina, il volume di quarta classe presenta altri tre percorsi, ognuno dei quali mira al raggiungimento di determinati concetti chiave, che vanno ad integrarsi gli uni agli altri per fornire al bambino gli strumenti di conoscenza e decodifica della realtà ambientale. Attraverso i percorsi di studio sul clima, sui paesaggi in Italia e nel mondo e sul lavoro si acquisiranno i concetti-chiave che seguono.

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Organizzazione delle discipline IL CLIMA

• Il clima di un ambiente è importantissimo per la vita vegetale, animale e umana;

• il clima è cambiato nel tempo e continua a cambiare; • anche le attività umane alterano il clima (si veda pag. 106).

I PAESAGGI

• I paesaggi cambiano per cause naturali e per l’intervento dell’uomo;

• i paesaggi del mondo si possono confrontare per cogliere ciò che hanno di diverso e di simile;

• in ambienti simili, anche in luoghi lontani, gli uomi-

ni organizzano la propria vita e le attività quasi allo stesso modo (si veda pag. 116).

IL LAVORO DEGLI ITALIANI

• Le attività lavorative dell’uomo sono strettamente collegate all’ambiente perché ne sfruttano le risorse;

• le attività lavorative cambiano nel tempo (si veda pag. 162).

Appare evidente come la geografia di Everest non punti alla trasmissione sterile di conoscenze geografiche, a uno studio della disciplina come osservazione e descrizione di una carta geografica o di un’immagine, ma come ponga l’accento sulla conoscenza dell’ambiente in quanto realtà dinamica, che si modifica da sola e che viene modificata dall’uomo. I concetti chiave servono appunto per capire questa realtà e i suoi cambiamenti. LA TRANSCALARITÀ Una volta che questi concetti sono posseduti, possono essere applicati alla propria realtà e a quelle più lontane: per questo c’è un passaggio continuo dall’Italia all’Europa, al mondo. La transcalarità di Everest, cioè il considerare congiuntamente più scale, intrecciando il locale con il globale, lo rende perfettamente in linea con lo spirito delle Indicazioni Nazionali (si vedano pagg. 128, 130, 154-155, 156-157).

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Organizzazione delle discipline LA CRONOSPAZIALITÀ Altra dimensione che caratterizza la geografia è la cronospazialità: ogni fenomeno è indagato nel qui e nell’altrove, nel presente e nel passato. Questo rende possibile prevedere sviluppi futuri dello stesso fenomeno (si vedano pagg. 118, 129).

LA MULTIFATTORIALITÀ Il rapporto tra uomo e ambiente è al centro dell’impostazione della Geografia: dopo la presentazione dell’aspetto naturale si vanno a delineare il rapporto con l’uomo, gli interventi compiuti da quest’ultimo, le modalità con cui si è impossessato di un determinato territorio. Tutto ciò viene fatto in un’ottica multifattoriale, cioè con un pluralismo delle prospettive. Analizzando un fenomeno geografico, sia esso antropico, ma anche naturale, si tiene sempre conto delle svariate componenti coinvolte e dei diversi punti di vista da cui esso è analizzabile (si vedano pagg. 132-133, 142-143, 158-159).

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Organizzazione delle discipline L’ATTIVISMO GEOGRAFICO Questa centralità della persona come protagonista dell’ambiente si rifà a un forte attivismo geografico: l’alunno è chiamato ad essere protagonista non solo del suo studio, ma anche del proprio territorio, operando continuamente un’azione di scelta. Tale impostazione mira a far crescere cittadini capaci di una progettazione territoriale concreta e sostenibile e rispettosa dei bisogni di ciascun membro della comunità. L’attivismo geografico caratterizza i numerosi compiti di realtà, dove il bambino è chiamato alla simulazione di scelte coerenti con i dati posseduti, e le pagine di Cittadinanza e Costituzione, in cui l’alunno è invitato ad essere un “attore in gioco” del proprio presente e del proprio futuro (si vedano pagg. 131, 139, 152).

I COMPITI DI REALTÀ I numerosi compiti di realtà, perfettamente in linea e con le Indicazioni Nazionali e con la circolare 3 del febbraio 2015 che prevede per il 2016-2017 l’adozione obbligatoria del nuovo modello di certificazione delle competenze, sono un validissimo aiuto per l’insegnante per osservare e descrivere come il bambino usa le conoscenze, come affronta le situazioni, cioè quali sono le sue competenze. I compiti di realtà proposti vanno sempre ad attingere all’esperienza del bambino arricchendola di nuovi stimoli; così la dimensione digitale viene richiamata invitando l’alunno a partecipare a un geoblog o ad una geocaching , le conoscenze relative ai rilievi si collegano all’esperienza quotidiana delle previsioni metereologiche; molti altri ancora sono i compiti di realtà presenti nelle pagine di Geografia (si vedano pagg. 101, 113, 122, 151).

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Organizzazione delle discipline IL METODO DI STUDIO Le attività operative, raccolte nel box “Metodo di studio”, sono numerose e differenziate, ma ricalcano lo stesso schema di tutte le altre discipline poiché mirano a potenziare alcune precise capacità indispensabili allo studio: • operare collegamenti tra le conoscenze già possedute e quelle appena acquisite, anche con l’aiuto di immagini;

• sintetizzare

attraverso il completamento di testi e di tabelle;

• usare un linguaggio appropriato:

il fraseggiare semplice ed essenziale, ma non scarno e una struttura sintattica completa aiutano il bambino ad acquisire la capacità di riferire in forma logica e coerente quanto studiato; il lessico impiegato è sempre scientifico e il box “Le parole della Geografia” contribuisce alla riflessione lessicale.

• riferire ad alta voce:

vengono suggerite diverse strategie per lo studio dei concetti geografici e per l’acquisizione delle conoscenze: completamento di schemi, consultazione di cartine geografiche e lettura di carte tematiche e di grafici (si vedano pagg. 117, 121, 123, 137).

L’acquisizione di un metodo si studio personale è uno degli obiettivi principali di Everest: a questo scopo sono finalizzate tutte le attività e in modo particolare quella contrassegnate dalla testatina “È PIÙ FACILE SE…”. Con questa attività si intende fornire alcune semplici strategie che permettono di individuare, schematizzare, collegare e riferire le informazioni più importanti, aiutando lo studio di tutti i bambini, ma in particolare di chi si trova in situazioni di maggiore difficoltà (si vedano pagg. 108, 129, 136).

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Organizzazione delle discipline LE PAROLE CHIAVE Le evidenziazioni delle parole chiave sono facilitanti per lo studio: seguirle aiuta a mettere in ordine le idee da esporre. LE ILLUSTRAZIONI Le illustrazioni, fotografie e disegni, sono di supporto allo studio per tutti gli alunni: illustrano il testo, lo arricchiscono, lo semplificano, ne divengono parte con appositi esercizi, e costituiscono anch’essi, in sintesi, una traccia di studio (si vedano pagg. 117, 123, 126). IL LAVORO SULLA CARTA Il lavoro sulla carta è continuamente suggerito al bambino con l’apposita attività “Lavoro sulla Carta” che lo invita ad analizzare la carta proposta alla ricerca dei fenomeni in questione o a trovare egli stesso la carta necessaria allo studio da affrontare. LA VERIFICA Ogni percorso si chiude con due pagine nelle quali si verificano le conoscenze acquisite e si osserva, invece, come il bambino si avvia sulla strada delle competenze con la proposta, soprattutto in queste pagine, di appositi compiti di realtà (si vedano pagg. 114-115, 135).

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Organizzazione delle discipline GLI ALLEGATI Molto frequenti e puntualmente segnalati sono i riferimenti agli allegati, il Quaderno operativo e l’Atlante. Il Quaderno operativo raccoglie una serie di approfondimenti e di esercizi che ampliano e rafforzano quanto conosciuto nel libro, sviluppando competenze trasversali anche ad altre discipline (si vedano pagg. 32, 35, 44-45 del Quaderno).

L’Atlante, utilizzabile in quarta e in quinta presenta una prima parte geografica, con carte fisiche e politiche, approfondimenti sui continenti e sulle istituzioni europee e un panorama sulle regioni italiane. Lo studio delle regioni amministrative italiane si integra perfettamente con quello del libro: si forniscono informazioni di carattere storico, si approfondiscono aspetti economici con numerose carte tematiche e si propone una didattica del paesaggio fondata sulle percezioni, sulle emozioni e sull’evocazione di esperienze dirette e indirette (si vedano pagg. 10-11, 20-21).

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Organizzazione delle discipline Geografia 5 Lo studio della Geografia in classe quinta si articola in altri tre percorsi con le stesse caratteristiche evidenziate nel volume di quarta.

LE COMUNITÀ TERRITORIALI

Questo percorso mira alla conoscenza delle comunità territoriali organizzate e all’acquisizione dei seguenti concetti chiave: • ogni territorio va organizzato in base alle esigenze della comunità che lo abita;

• esistono diverse forme di organizzazione territoriale;

• ogni organizzazione è regolata da leggi. LE REGIONI

Il percorso presenta la distinzione tra regione naturale, storica e geografica e propone lo studio delle regioni amministrative italiane. Al termine di questo percorso si acquisiranno i seguenti concetti chiave: • l’Italia è divisa in venti regioni amministrative;

• ogni regione amministrativa può racchiudere una o più regioni geografiche;

• in

una regione amministrativa ci possono essere più regioni storiche.

Lo studio delle regioni è anticipato da un quadro delle conoscenze che si andranno a comporre e che, una volta applicato per la prima regione, magari quella di appartenenza, sarà utilizzato per tutte.

I GRANDI PROBLEMI DEL NOSTRO TEMPO

Il terzo e ultimo percorso analizza alcune problematiche del nostro tempo. Alla fine di questa parte, i bambini possederanno i seguenti concetti chiave: • la moderna tecnologia ha reso il mondo un grande villaggio;

• nel mondo ci sono grandi problemi e grandi opportunità;

• i problemi vanno affrontati a diversi livelli: da quel-

lo globale che riguarda i governanti a quello locale che coinvolge ognuno di noi. In queste pagine si affrontano le grandi questioni del nostro tempo nell’ottica tipica delle Indicazioni Nazionali, cioè intrecciando il locale e il globale perché ogni bambino si senta responsabile del proprio

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Organizzazione delle discipline futuro. Ogni regione italiana viene presentata seguendo una stessa struttura. LE IMMAGINI E LO SLOGAN Ogni regione viene presentata con le immagini che la caratterizzano anche con monumenti di carattere storico perché la storia ha un ruolo fondamentale nella ricostruzione dei quadri paesaggistici e con uno slogan che ne riassume le caratteristiche naturali e quelle della popolazione, attingendo a un fraseggiare non squisitamente geografico, ma più narrativo. IL LAVORO SULLA CARTA Si invita subito il bambino a lavorare sulla carta, individuando le principali caratteristiche fisiche della regione. LE PAROLE CHIAVE E IL LESSICO La parte tradizionalmente geografica relativa alla natura del territorio e alla presenza dell’uomo si presenta in due paragrafi, nei quali le evidenziazioni delle parole chiave, il fraseggiare lineare e il lessico specifico rendono agevole l’acquisizione delle conoscenze. I COMPITI DI REALTÀ Nella maggior parte delle regioni c’è un compito di realtà che, partendo da idee di carattere geografico e rifacendosi all’esperienza concreta, chiede ai bambini di affrontare e risolvere situazioni pratiche che potrebbero presentarsi. “LA GEOGRAFIA INCONTRA…” Nell’ottica del superamento della frammentazione delle conoscenze, lo studio della regione si conclude con una paragrafo denominato “La Geografia incontra…”. In questa parte si evidenziano situazioni nelle quali la geografia si intreccia con altri discipline, mostrando una realtà comunque unica. Si è voluta porre l’attenzione anche su fenomeni sociali legati alla geografia, come nel caso dei social in Abruzzo o del Festival del Cinema di Giffoni in Campania o invitare i bambini a riflettere sul patrimonio immateriale di cui il nostro Paese è così ricco. Anche all’interno di questo percorso ci sono delle tappe in cui fermarsi per fare il punto su quanto conosciuto e sui concetti che si stanno via via elaborando. LA VERIFICA Le pagine di verifica delle conoscenze e di osservazione delle competenze invitano il bambino a misurare la padronanza delle proprie informazioni, ma anche a trasferire i concetti appresi in altre situazioni.

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Organizzazione delle discipline

È PIÙ FACILE… STRATEGIE FACILITANTI Un corso di studio che si propone l’acquisizione di conoscenze a l’avvio alla padronanza di competenze relative a diverse discipline deve porsi la questione dei bambini che, in questo percorso, incontrano difficoltà, siano essi DSA o no. Queste difficoltà possono essere fronteggiate e le strategie proposte in Everest possono essere impiegate con successo con tutta la classe, perché risultano efficaci per l’apprendimento di tutti gli alunni.

Infatti l’esposizione delle discipline è stata organizzata per facilitare:

• l’accesso alle informazioni • la comprensione • la rielaborazione e la selezione delle informazioni

• la memorizzazione • il recupero dei contenuti. 1. L’accesso alle informazioni Per i bambini che hanno difficoltà di decodifica del testo scritto si propone di utilizzare gli indici testuali. Il titolo del testo, i titoli dei paragrafi, le immagini, le didascalie delle immagini, le parole evidenziate sono appositamente studiati per facilitare l’accesso alle informazioni, anche con un richiamo alle conoscenze pregresse.

2. La comprensione Anche questo processo, che parte dall’individuazione delle informazioni, è sostenuto da particolari strategie: la segmentazione del testo, diviso con linee bianche o evidenziato con leggeri fondini; la presenza di domande che possono essere lette prima del testo in modo da focalizzare l’attenzione solo sulle parti interessate (priming); l’individuazione e l’evidenziazione delle parole chiave e delle parti di testo più interessanti.

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Organizzazione delle discipline 3. La rielaborazione delle informazioni I bambini con disturbi trovano particolari difficoltà nel procedere in forma sequenziale: un’informazione dopo l’altra, un capitolo dopo l’altro. È quindi preferibile una modalità immediatamente visualizzabile, con le informazioni collegate tra loro in forma d’insieme e non sequenziale, cioè in mappe con poco testo e immagini.

4. La memorizzazione Lo studio mnemonico e nozionistico dovrebbe essere sostituito da strategie di memorizzazione più efficaci per gli alunni in difficoltà, ma anche per tutta la classe. Le mappe, gli schemi, le tabelle, le tavole riassuntive, le parole chiave sono strumenti che facilitano la memorizzazione; accanto a questi si suggerisce l’associazione di informazioni ad elementi familiari che possono aiutare ad attivare il recupero. In generale si consiglia di rispettare le personalizzazioni e di sollecitare nell’alunno la riflessione su ciò che gli può essere più di aiuto, perché l’acquisizione di un metodo di studio autonomo è l’obiettivo che ci si prefigge per ogni allievo.

5. Il recupero dell’informazione Il recupero dell’informazione consiste in una forma di controllo che l’insegnante fa sull’alunno, ma che soprattutto l’alunno fa su sé stesso. Solo se riesce a recuperare un’informazione per utilizzarla in un altro contesto, si può dire che il bambino abbia veramente acquisito quella conoscenza e si avvii sul cammino della competenza. Ripetere a voce alta è un allenamento ad esprimersi e un consolidamento delle conoscenze apprese. Per i bambini con disturbi si suggerisce l’uso del registratore.

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A PROPOSITO DI STUDIO Nell’acquisizione di un efficace metodo di studio che sia quindi personale, produttivo e soprattutto autonomo, negli anni della Scuola Primaria, può avere importanza il ruolo svolto dai genitori. Si sottolinea il verbo possono perché alcuni bambini acquisiscono il metodo di studio in perfetta autonomia senza che il genitore sia coinvolto. Sono molti di più, invece, i bambini che a casa chiedono l’aiuto, la collaborazione o anche solo la presenza dell’adulto nel momento di eseguire compiti scritti o orali. A questo proposito si precisa che: • la vicinanza del genitore al figlio nel momento dello studio non va percepita né fatta percepire come un peso, ma come un momento di condivisione delle conquiste che il bambino fa giorno dopo giorno;

• l’aiuto diretto deve tendere a diminuire nel tempo e deve costituire un’eccezione e non la regola;

• il genitore che aiuta non deve far passare né la sua indispensabilità né la paura che il bambino imparando e crescendo si distacchi;

• il genitore deve verificare con l’insegnante se le richieste d’aiuto da parte del bambino

sono motivate da una scarsa padronanza di abilità e conoscenze da recuperare o rinforzare in modo specifico.

In generale si consiglia ai genitori di: • concordare con il bambino il tempo necessario per eseguire i compiti (tempo totale o anche tempi parziali per ogni specifico compito);

• far eseguire prima i compiti orali e poi quelli scritti; • controllare preliminarmente esercizi analoghi svolti in classe o il testo da studiare. Si precisa che: • nella soluzione di un problema è bene far riflettere il bambino sui dati che possiede, sui termini usati, sulle consegne, sulle conoscenze pregresse che possono risultare utili;

• nello studio orale va controllato che il bambino sappia comprendere le richieste e ri-

spondere, abbia chiari i punti principali del testo, esponga l’argomento in modo chiaro, seguendo una scaletta predeterminata. parte si evidenziano situazioni nelle quali la geografia si intreccia con altri discipline, mostrando una realtà comunque unica. Si è voluta porre l’attenzione anche su fenomeni sociali legati alla geografia, come nel caso dei social in Abruzzo o del Festival del Cinema di Giffoni in Campania o invitare i bambini a riflettere sul patrimonio immateriale di cui il nostro Paese è così ricco. Anche all’interno di questo percorso ci sono delle tappe in cui fermarsi per fare il punto su quanto conosciuto e sui concetti che si stanno via via elaborando.

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LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Everest propone una serie di Compiti di Realtà che intendono essere un modello di compiti ed esercitazioni su cui strutturarne o impostarne altri diversi. Attraverso tutti questi sarà possibile osservare e descrivere l’avvio alla padronanza delle competenze da certificare al termine della Primaria. Nelle “Linee guida per la certificazione delle competenze” si legge: “I compiti di realtà si identificano nella richiesta rivolta allo studente di risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica. Pur non escludendo prove che chiamino in causa una sola disciplina, si ritiene opportuno privilegiare prove per la cui risoluzione l’alunno debba richiamare in forma integrata, componendoli autonomamente, più apprendimenti acquisiti. La risoluzione della situazione-problema (compito di realtà) viene a costituire il prodotto finale degli alunni su cui si basa la valutazione dell’insegnante.” È importante ribadire che la certificazione delle competenze non è una valutazione di tipo sommativo: si tratta di osservare e descrivere, non di quantificare in voti. È necessario impostare una valutazione formativa che si concentri sul processo e raccolga documenti e una serie di prove. Queste prove, nel caso specifico i compiti di realtà proposti in Everest, delimitano la valutazione dell’insegnante e orientano l’alunno verso un’autovalutazione e un autorientamento sempre più consapevoli. I percorsi di Everest sostengono l’insegnante nell’azione di osservare, documentare e valutare, in linea con il profilo dello studente delineato nelle Indicazioni Nazionali.

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PROGRAMMAZIONI ANNUALI STORIA 4ª VERSO I TRAGUARDI DI COMPETENZA L’alunno: • individua relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali; • organizza le informazioni e le conoscenze tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti; • riconosce le tracce storiche presenti nel territorio; • traccia semplici parallelismi passato/presente; • usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successione, contemporaneità, durate, periodizzazioni; • usa carte geostoriche; • comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dalla fine della Preistoria al primo millennio a.C.; • sintetizza le conoscenze in un quadro di civiltà; • racconta i fatti studiati usando opportuni strumenti: linee del tempo, grafici, schemi, tabelle; • sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali.

PRIMO PERCORSO

Lo studio della Storia (pagg. 2-9) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • comprende che lo storico ha a disposizione strumenti e metodi per ricostruire la Storia; • sa che la lettura delle fonti, il lavoro sulla linea del tempo e l’uso di carte geostoriche sono strumenti indispensabili nella ricostruzione e nello studio della Storia; • comprende che la ricerca, la riflessione e l’approfondimento sono i cardini del metodo per studiare la Storia. Obiettivi di apprendimento • S perimentare il lavoro dello storico e comprendere come si costruisce la conoscenza storica. • L eggere la linea del tempo con la datazione relativa all’Era cristiana. • L eggere grafici temporali.

Contenuti •D urata, contemporaneità e successione. • L e fonti documentarie.

Attività • E sercizi e giochi per il riconoscimento di fonti storiche. •R icerca di notizie del passato attraverso fonti di vario tipo. •A nalisi di fonti secondo criteri di veridicità e attendibilità. •C ostruzione della linea del tempo e collocazione di eventi in ordine cronologico. • E sercizi di periodizzazione storica convenzionale.

• L eggere carte geostoriche. •R iconoscere gli indicatori di civiltà.

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Programmazione

SECONDO PERCORSO

Le civiltà dei fiumi (pagg. 10-57) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • comprende che l’acqua è un elemento indispensabile alla vita dell’uomo; • sa che la ricerca di un posto in cui vivere meglio ha portato gli uomini a spostarsi, incontrarsi e scontrarsi; • comprende il concetto di interdipendenza tra eventi storici e caratteristiche geografiche di un territorio; • acquisisce il concetto di sfruttamento delle risorse ambientali come risposta ai bisogni dell’uomo; • acquisisce il concetto di progresso delle conoscenze e delle abilità degli uomini, anche in campo tecnologico; • acquisisce il concetto della necessità di norme scritte nella convivenza civile; • fa parallelismi tra passato e presente. Obiettivi di apprendimento • I ntegrare le informazioni di un testo con una carta geostorica. •O rganizzare le conoscenze sulla linea del tempo. •C ollocare le prime grandi civiltà nello spazio geografico in cui si sono sviluppate. •C ollocare sulla linea del tempo le civiltà contemporanee e cogliere in esse gli aspetti comuni. •C ollocare nella giusta interdipendenza aspetti differenti della vita sociale. •O perare semplici confronti tra le prime leggi scritte e alcune norme della nostra società. •R iconoscere la religione come parte integrante della struttura economica, sociale e politica di molte civiltà.

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Contenuti •D urata, contemporaneità e successione. • L e fonti documentarie. • L a civiltà dei Sumeri, degli Assiri e dei Babilonesi in Mesopotamia; la civiltà degli Egizi sulle rive del Nilo; la civiltà indiana sulle rive dell’Indo; la civiltà cinese sulle rive del Fiume Giallo. • L o sfruttamento delle acque, l’uso dei metalli, le tecniche di costruzione di templi e città. • L a suddivisione del lavoro, lo sviluppo di artigianato e commercio. • L ’invenzione e l’uso della scrittura e della moneta. • L e leggi di Hammurabi e le nostre leggi. • I l ruolo dei sacerdoti.

Attività • L avoro sulla carta fisica e sulla carta geostorica. • L ettura e analisi di fonti. • L avoro sui documenti. •C ostruzione di linee del tempo. • L avoro sulle linee del tempo. •C onversazioni per la costruzione di ipotesi. • L ettura e studio di testi. •C ostruzione di mappe. • I mprovvisazioni recitate per comprendere la nascita della scrittura, la necessità delle leggi scritte ecc. •C ompletamento di schemi. •R accolta di immagini da testi o sul web per la costruzione di mappe iconiche. •C ostruzione del quadro di civiltà.


Programmazione

Verifica delle conoscenze

Verso le competenze

•C ontrollo delle conoscenze attraverso il completamento del quadro di civiltà.

•V erifica su come l’alunno si muove sulla linea del tempo e su come utilizza e collega le informazioni. •C ompito di realtà: riconoscere l’universalità dei bisogni (es: i Sumeri inventarono la scrittura per un bisogno di velocità e praticità. Quali invenzioni oggi rispondono allo stesso bisogno?).

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Programmazione

TERZO PERCORSO

Le civiltà del mare (pagg. 58-90) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • comprende che gli uomini affinano il loro ingegno per utilizzare le risorse che l’ambiente offre loro; • sa che i mari e gli oceani separano le terre ma allo stesso tempo favoriscono gli scambi e le comunicazioni tra i popoli; • comprende il concetto di interdipendenza tra eventi storici e caratteristiche geografiche di un territorio; • acquisisce il concetto di organizzazione della società; • riconosce le diverse forme di civiltà dei popoli; • fa parallelismi tra passato e presente. Obiettivi di apprendimento • I ntegrare le informazioni di un testo con una carta geostorica e con carte fisiche. •O rganizzare le conoscenze sulla linea del tempo. •R iconoscere le fonti storiche. •C ollegare il paesaggio agli eventi storici. •R iconoscere la religione come parte integrante della struttura economica, sociale e politica di molte civiltà.

Contenuti

Attività

• L e civiltà dell’Egeo e del Mediterraneo. • I miti come racconti di fantasia, ma anche fonti di informazioni. • L o sviluppo dei commerci e la nascita delle diverse civiltà del Mediterraneo e dell’Egeo. • L a conformazione geografica della Terra di Canaan e l’attitudine marinaresca e commerciale dei Fenici. • L a posizione isolana di Creta e i commerci.

•C ostruzione di catene di eventi storici in successione. • S istemazione sulla linea del tempo di eventi storici riguardanti varie civiltà in parallelo o in successione. •C onfronto tra la guerra di Troia narrata nell’Iliade e i resti della città scoperta da Schliemann. •C onversazioni per la costruzione di ipotesi. • L ettura e studio di testi.

• L a società guerriera e mercantile dei Micenei.

• L avoro sui documenti. •C ostruzione di mappe.

•C ompletamento di schemi. • L e religioni politeistiche e il monoteismo •R accolta di immagini da testi o sul web degli Ebrei. per la costruzione di mappe iconiche. •C ostruzione del quadro di civiltà.

Verifica delle conoscenze

Verso le competenze

•C ontrollo delle conoscenze attraverso il completamento del quadro di civiltà.

•V erifica su come l’alunno si muove sulla linea del tempo e su come utilizza e collega le informazioni. •C ompito di realtà: osservare la carta fisica di un territorio e ipotizzare l’insediamento umano e le attività economiche che in esso si sono sviluppate.

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Programmazione

STORIA 5ª VERSO I TRAGUARDI DI COMPETENZA L’alunno: • riconosce le tracce storiche presenti nel territorio; • usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successione, contemporaneità, durate, periodizzazioni; • usa carte geostoriche; • individua relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali; • organizza le informazioni e le conoscenze tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti; • comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dalla fine della Preistoria alla fine dell’Impero Romano d’Occidente; • opera confronti con la contemporaneità; • sintetizza le conoscenze in un quadro di civiltà; • elabora un metodo di studio personale usando mappe, schemi, tabelle; • sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali; • riferisce in forma organica e consapevole quanto ha studiato, usando il linguaggio specifico della disciplina.

PRIMO PERCORSO

La civiltà dei Greci (pagg. 2-29) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • comprende che l’organizzazione politica e sociale delle varie città è stata condizionata dalla conformazione del territorio greco; • sa che la ricerca di luoghi migliori in cui vivere ha causato massicci spostamenti dei Greci e ha favorito la diffusione del loro modo di vivere e della loro cultura; • riconosce le testimonianze della presenza greca nella nostra civiltà; • usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e per individuare successione, contemporaneità, durate, periodizzazioni; • usa carte geostoriche; • riferisce oralmente quanto appreso. Obiettivi di apprendimento

Contenuti

Attività

• Tematizzare un evento-processo storico delimitandolo spazialmente e temporalmente.

• L a civiltà dei Greci: nascita, sviluppo, espansione.

• E sercizi e giochi per il riconoscimento di fonti storiche.

• L e conquiste dei Persiani.

•R icerca di notizie del passato attraverso fonti di vario tipo.

•O perare con le fonti: selezionare, classificare, confrontare.

• L ’Ellenismo.

•A lessandro Magno.

•A nalisi di fonti secondo criteri di veridicità e attendibilità.

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Programmazione

Obiettivi di apprendimento

Contenuti

Attività

•R icavare informazioni da testi diversi, sia manualistici sia divulgativi, cartacei e digitali.

•C ostruzione della linea del tempo e collocazione di eventi in ordine cronologico. • E sercizi di periodizzazione storica convenzionale. • L avoro sulla carta geografica e sulle carte geostoriche.

•A cquisire il concetto di interdipendenza tra eventi storici e caratteristiche geografiche di un territorio.

• I l paesaggio dell’Egeo, lo sviluppo dei commerci e la nascita delle diverse civiltà.

•A cquisire il concetto di organizzazione della società.

• L a struttura sociale, economica e politica di Sparta e Atene.

•R icerca e confronto con le attuali forme di governo e di Stato dell’Italia.

• I l ruolo della donna e dell’uomo.

• L ettura della Costituzione italiana negli articoli corrispondenti agli argomenti trattati.

• L e colonie e la Magna Grecia.

• L e forme di governo e di Stato: dittatura e democrazia, repubblica, monarchia, impero. • L ’importanza della religione in alcune manifestazioni greche: le Olimpiadi, il teatro. •C onoscere le diverse forme di espressione di un popolo.

• L e principali caratteristiche di Sparta e Atene in rapporto allo stile di vita, alla cultura e al pensiero. • L ’Impero Persiano.

•V isita online dei siti dei principali musei che contengono testimonianze dell’arte greca. •C onsultazione di fonti iconiche, di dépliant divulgativi, di siti di promozione turistica.

• L a guerra del Peloponneso. • I ndividuare le persistenze e i cambiamenti all’interno delle diverse civiltà e nel tempo.

• I Macedoni.

• L ettura di fonti.

• Alessandro Magno.

•G iochi e conversazioni per la conoscenza di parole di origine greca e di uso comune.

• L’Ellenismo. • I Greci e noi.

Verifica delle conoscenze •C ontrollo delle conoscenze attraverso il completamento del quadro di civiltà.

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Verso le competenze •V erifica su come l’alunno si muove sulla linea del tempo, su come utilizza e collega le informazioni.


Programmazione

SECONDO PERCORSO

I popoli dell’Italia antica (pagg. 30-47) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • comprende che le diverse civiltà si sono sviluppate in modi e tempi diversi; • sa che l’isolamento e la mancanza di comunicazione ostacolano lo sviluppo dei popoli; • sa che il nostro territorio è stato caratterizzato e reso unico dalla presenza di tante popolazioni diverse che hanno lasciato tracce di sé in ogni luogo; • è consapevole che l’Italia è ricca di tutte queste testimonianze, che la rendono un museo diffuso e a cielo aperto; • è consapevole che le nostre radici si perdono in tempi lontani; • usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e per individuare successione, contemporaneità, durate, periodizzazioni; • usa carte geostoriche; • riferisce oralmente quanto appreso. Obiettivi di apprendimento • Tematizzare un evento-processo storico delimitandolo spazialmente e temporalmente. •O perare con le fonti: selezionare, classificare, confrontare.

Contenuti • L e terramare.

•C onversazioni per la costruzione di ipotesi.

• Gli antichi Sardi.

• Lettura e studio di testi.

• I Piceni.

• Lavoro sui documenti.

• I Sanniti.

• Costruzione di mappe.

• I Celti.

• Completamento di schemi.

• Italioti e Sicelioti.

•R accolta di immagini da testi o sul web per la costruzione di mappe iconiche.

•R icavare informazioni • Gli Etruschi. da testi diversi, sia manualistici sia divulgativi, cartacei e digitali. •C ogliere l’interdipendenza tra eventi storici e caratteristiche geografiche di un territorio. •C onoscere l’organizzazione politica, sociale, economica e religiosa dei popoli italici e degli Etruschi. •C onfrontare indicatori delle civiltà etrusca e greca.

Attività

• Costruzione di quadri di civiltà.

• L a presenza di materie prime, la fertilità del terreno e l’isolamento dei popoli italici. • L ’isolamento e la mancanza di contatti dei popoli italici e il loro permanere nella Preistoria a differenza delle civiltà coeve. • L a società agricola, la società guerriera, la società mercantile, la teocrazia, la democrazia.

• Confronto di quadri di civiltà. •A nalisi dei siti in cui sono state impiantate le maggiori necropoli.

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Programmazione

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Verifica delle conoscenze

Verso le competenze

•C ontrollo delle conoscenze attraverso il completamento del quadro di civiltà.

•V erifica su come l’alunno si muove sulla linea del tempo e su come ricava informazioni dai documenti e le rielabora personalmente.


Programmazione

TERZO PERCORSO

La civiltà dei Romani (pagg. 48-100) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • comprende che lo sviluppo e il progresso nascono solo dall’incontro e dalla fusione di una moltitudine di conoscenze anche molto diverse; • comprende che l’Impero Romano ebbe tanto potere e una lunga durata perché i popoli vinti vennero rispettati e inseriti nell’organizzazione imperiale fino a che venne concessa loro anche la cittadinanza romana; • comprende che l’unificazione del Mediterraneo e dell’Europa fu il risultato di uno scambio continuo di energie, commerci e culture; • è consapevole che la nostra civiltà e parte della civiltà europea, quella occidentale, hanno avuto origine dalla dominazione romana; • usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successione, contemporaneità, durate, periodizzazioni; • usa carte geostoriche; • riferisce oralmente quanto appreso.

Obiettivi di apprendimento • Tematizzare un evento-processo storico delimitandolo spazialmente e temporalmente. •O perare con le fonti: selezionare, classificare, confrontare.

Contenuti

Attività

• La Monarchia.

• L ettura di carte geostoriche.

• La Repubblica.

• Lavoro sulla linea del tempo.

• L’Impero.

• Conversazioni.

• Le conquiste.

• Lettura di documenti.

• La massima espansione. • La decadenza.

•R icavare informazioni da testi diversi, sia manualistici che divulgativi, cartacei e digitali. •C onsolidare il concetto di tempo come durata, successione e contemporaneità. •C ollocare sulla linea del tempo i momenti fondamentali della civiltà romana. •O perare confronti tra le diverse durate. • I ndividuare le caratteristiche delle diverse fasi istituzionali di Roma.

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Programmazione

Obiettivi di apprendimento

Contenuti

•C onoscere il ruolo delle diverse classi sociali.

• L e conquiste sociali nella loro successione.

•C onoscere il valore della legge scritta.

• Le leggi romane.

•C ollocare sulla linea del tempo lo sviluppo delle leggi a Roma.

Attività

•C onfronto tra le leggi romane e quelle della nostra società.

• La famiglia.

• L ettura della Costituzione italiana negli articoli corrispondenti.

• L’educazione e la scuola. • L’abbigliamento. • La religione.

•C onoscere l’espressione della civiltà romana attraverso la lettura di documenti scritti e iconici. •R iconoscere la pace come garanzia di progresso.

• Le città.

• Lettura di fonti.

• Le abitazioni.

•G iochi e conversazioni per la conoscenza di parole di origine latina e di uso comune.

• I cibi e le bevande. •A cquedotti, terme, circhi, anfiteatri, strade. • Le guerre civili e di conquista e la pace. • La crisi dell’Impero. • Il Cristianesimo.

•C arte geostoriche degli insediamenti dei barbari. • L ettura dei documenti scritti e iconici sulla vita dei barbari.

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Verifica delle conoscenze

Verso le competenze

•C ontrollo delle conoscenze attraverso il completamento del quadro di civiltà.

•V erifica su come l’alunno si muove sulla linea del tempo, su come ricava informazioni dai documenti e le confronta.


Programmazione

GEOGRAFIA 4ª VERSO I TRAGUARDI DI COMPETENZA L’alunno:

• si orienta

nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali; • riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (rilievi, pianure, coste, acque); • individua i caratteri che connotano i paesaggi con particolare riferimento a quelli italiani; individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti; • coglie le trasformazioni operate dall’uomo sui paesaggi naturali nazionali e mondiali.

PRIMO PERCORSO

Lo studio e gli strumenti della Geografia (pagg. 92-105) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche; • utilizza e interpreta rappresentazioni tabellari, grafiche e matematiche di dati geografici. Obiettivi di apprendimento

Contenuti

• L eggere e usare carte • L e carte geografiche (fisica, politica, geografiche per sapersi tematica, stradale, pianta, topografica). orientare.

Attività • I n giro per l’Europa o per l’Italia: analisi di carte di diverso tipo e anche di fonti di diverso genere, comprese fotografie e cartoline portate dall’insegnante; ricostruzione di un viaggio in Italia o in Europa. •N arrazione da parte dell’insegnante, ponendo l’accento sui bisogni (necessità di conoscere la conformazione di un territorio, la presenza di vie di comunicazione, la posizione di un monumento) e sulle corrispondenti carte o sui diversi strumenti della geografia attraverso le quali questi possono essere soddisfatti. •R ipasso e rinforzo delle diverse carte.

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Programmazione

Obiettivi di apprendimento •O rientarsi con i punti cardinali e con il reticolo geografico.

Contenuti • I punti cardinali. • I meridiani e i paralleli.

• L a latitudine e la longitudine. •C onoscere i moderni li strumenti per orientarsi, mezzi di orientamento • G e le possibilità date da- nel passato e oggi. gli strumenti digitali.

Attività • E scursione nell’ambiente circostante per individuare i punti cardinali nello spazio vissuto. • I ndividuazione di punti cardinali all’interno dell’aula. •G iochi per individuare i punti cardinali sulle carte geografiche. •G iochi ed esercizi sulla mappa del paese o del quartiere per individuare la posizione di alcuni siti rispetto ai punti cardinali. •G iochi come battaglia navale per la comprensione del concetto di reticolo geografico. • I ndividuazione sul planisfero di luoghi di particolare interesse per i bambini, attraverso le coordinate geografiche. •C ostruzione di una bussola. •U so della bussola. •V isione di Google Maps e Google Earth. •G eoblog. •G eocaching.

•U tilizzare le principali rappresentazioni tabellari grafiche relative ai dati geografici.

• L e tabelle.

• L ettura di grafici, tabelle ecc.

•G li areogrammi.

• E sercizi per collegare rappresentazioni tabellari (grafiche o matematiche) a fenomeni geografici, territori ecc.

•G li istogrammi. •G li ideogrammi.

Verifica delle conoscenze •C ontrollo delle conoscenze sullo studio e gli strumenti della Geografia, attraverso il completamento di un “racconto” di quanto studiato.

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•R appresentazione di fenomeni geografici con grafici e tabelle.

Verso le competenze •V erifica su come le conoscenze vengono utilizzate dall’alunno per orientarsi nello spazio vissuto e sulle carte. •C ompito di realtà: costruzione di un percorso a partire dalla consultazione di carte geografiche e utilizzando le coordinate geografiche nella verbalizzazione (le carte mi presentano un determinato territorio all’interno del quale mi muovo).


Programmazione

SECONDO PERCORSO Il clima (pagg. 106-115)

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • sa che il clima di un ambiente è importantissimo per la vita vegetale, animale e umana; • è consapevole che il clima è cambiato e continua a cambiare; • si rende conto che anche le attività umane alterano il clima.

Obiettivi di apprendimento •C onoscere i fattori che influenzano il clima. •R icostruire il clima di una zona dalla lettura della carta geografica.

Contenuti • L e fasce climatiche. • Il clima in Italia. • Il clima in Europa. • Tanti climi, tanti ambienti.

•C ollegare esperienze e conoscenze sul clima.

Verifica delle conoscenze •C ontrollo delle conoscenze attraverso il completamento di uno schema di sintesi.

Attività •C onversazioni sul vissuto dei bambini riguardo al clima per giungere a definirlo. • S tudio delle fasce climatiche e dei fattori. •R icerche sul web o su atlanti geografici per conoscere i principali ambienti terrestri e il corrispondente clima.

Verso le competenze •V erifica su come le conoscenze vengono utilizzate dall’alunno per fare scelte pratiche. ompito di realtà: leggere grafici e costruire una situa•C zione all’interno della quale operare una scelta (quali energie rinnovabili si sceglieranno considerato che…, in quale città mi stabilirò se prediligo un certo tipo di clima ecc.).

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Programmazione

TERZO PERCORSO

I paesaggi in Italia e nel mondo (pagg. 116-161) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • sa che i paesaggi cambiano in continuazione; • si rende conto di come gli elementi dell’ambiente siano in equilibrio tra loro; • è consapevole dell’intervento dell’uomo sull’ambiente e della necessità, da parte di tutti, di assumere comportamenti rispettosi dell’ambiente; • usa e comprende il linguaggio specifico.

Obiettivi di apprendimento •R iconoscere i paesaggi montani e collinari italiani. •C onoscere le caratteristiche delle valli e gli insediamenti umani. •C omprendere che il territorio è il risultato dei movimenti e delle trasformazioni della crosta terrestre. •R iconoscere dalla forma l’orogenesi dei pae­ saggi montani e collinari italiani. •C omprendere come l’uomo si è insediato in questi paesaggi sfruttandone le risorse. •R icercare analogie e differenze con le grandi catene montuose europee e mondiali. •C ogliere azioni di salvaguardia del paesaggio montano e collinare.

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Contenuti

Attività

• Le Alpi e gli Appennini.

• L ettura delle carte.

• I vulcani in Italia.

•R icerche su atlanti geografici e sul web (Google Earth).

• Vivere sulle Alpi e sugli Appennini. • Le colline. • I rilievi in Europa: montagne giovani e antiche. • Montagne e vulcani nel mondo. • La distribuzione delle montagne. •V ivere sulle montagne in Europa e nel mondo.

•V isione di libri di fotografia. •C onsultazione di siti di località conosciute dai bambini. • L ettura di stralci narrativi e descrittivi (esempio Heidi di Johanna Spyri). •C ostruzione di mappe, anche mentali. • S tudio sul libro di testo attraverso le diverse strategie. •C onversazioni sulle attività dell’uomo a partire dalle conoscenze dei bambini, per giungere a categorizzarle. •C onversazioni sul ruolo di cittadini attivi. •G iochi.


Programmazione Obiettivi di apprendimento •C onoscere l’ambiente naturale delle pianure e delle città.

Contenuti • Le pianure e le città in Italia.

• Lettura delle carte.

• La pianura Padano-veneta.

•R icerche su atlanti geografici e sul web (Google Earth).

• Vivere in pianura e in città in Italia. •C omprendere come • Le pianure e le città in Europa. le caratteristiche ambientali della pianura • Le grandi città europee. abbiano favorito l’inse•V ivere nelle pianure e nelle città diamento umano del mondo. e la costruzione di paesi e città. •C onoscere le principali modifiche che l’uomo ha apportato all’ambiente delle pianure. •R icercare le relazioni tra insediamenti umani, reti viarie, aeroporti, zone agricole, industriali e commerciali.

Attività

• Visione di libri di fotografia. •C onsultazione di siti di località conosciute dai bambini. • Lettura di stralci narrativi e descrittivi. •C ostruzione di mappe, anche mentali. • S tudio sul libro di testo attraverso le diverse strategie. •C onversazioni sulle attività dell’uomo a partire dalle conoscenze dei bambini per giungere a categorizzarle. • Conversazioni sul ruolo di cittadini attivi. • Giochi.

•C ogliere l’evoluzione delle città nel tempo. •R icercare analogie e differenze con i paesaggi di pianura e urbani europei e mondiali. •C ogliere azioni di salvaguardia del paesaggio di pianura e urbano.

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Programmazione Obiettivi di apprendimento

Contenuti

•C onoscere le caratteristiche fondamentali dei paesaggi fluviali, lacustri, costieri e palustri italiani.

• L e coste.

•R icercare analogie e differenze con i pae­saggi fluviali, lacustri, costieri europei e mondiali.

• L e acque in Europa.

Attività •C onsultazione di siti di località conosciute dai bambini.

• L e isole. •V ivere vicino ai fiumi, ai laghi, al mare in Italia.

•C ostruzione di mappe, anche mentali. • S tudio sul libro di testo attraverso le diverse strategie.

• L e acque nel mondo. •V ivere vicino alle acque in Europa e nel mondo.

•C omprendere e conoscere l’azione modificatrice dell’acqua.

• L ettura di stralci narrativi e descrittivi.

•C onversazioni sulle attività dell’uomo a partire dalle conoscenze dei bambini per giungere a categorizzarle. •C onversazioni sul ruolo di cittadini attivi.

•C omprendere che un territorio pianeggiante e ricco d’acqua è un territorio ricco. •C omprendere l’importanza dell’acqua nella storia dell’uomo: le prime città, le civiltà fluviali e costiere. •C ogliere azioni di salvaguardia dei paesaggi legati all’acqua.

Verifica delle conoscenze •C ontrollo delle conoscenze attraverso il completamento di schema di sintesi ed esercizi di diverso genere.

Verso le competenze •V erifica su come le conoscenze vengono utilizzate dall’alunno per fare scelte pratiche. •C ompito di realtà: leggere grafici e costruire una situazione all’interno della quale operare una scelta. (Dove vado al mare se arriva una perturbazione da est?; Dove posso trovare un certo tipo di fauna in Italia e in Europa?; Dove posso impiantare una determinata attività economica?). •T rovare tra i contenuti studiati le argomentazioni adatte a sostenere una tesi e saperle riferire.

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Programmazione

QUARTO PERCORSO Il lavoro (pagg. 162-168)

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • sa che le attività lavorative dell’uomo sono strettamente collegate all’ambiente poiché ne sfruttano le risorse; • è consapevole che le attività lavorative nel tempo sono cambiate e continuano a cambiare. Obiettivi di apprendimento •C onoscere la distinzione tra i diversi settori produttivi. •C ollegare paesaggi e settori lavorativi.

Contenuti

Attività

• I l lavoro in Italia rispetto ai paesaggi. • I l settore primario. • I l settore secondario. • I l settore terziario.

• L eggere grafici e tabelle relative al lavoro.

Verifica delle conoscenze •C ontrollo delle conoscenze attraverso l’osservazione di immagini fotografiche.

•C onversazioni sul lavoro nel proprio ambiente familiare e nel proprio territorio per giungere alla categorizzazione dei tre settori. •R icerche su giornali o sul web. • L ettura di grafici, tabelle e carte tematiche.

Verso le competenze •V erifica su come le conoscenze vengono utilizzate dall’alunno per conoscere il proprio ambiente di vita. •C ompito di realtà: costruire uno schema di sintesi cogliendo i collegamenti tra aspetto naturale e attività lavorative del proprio territorio, anche rispetto al passato.

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Programmazione

GEOGRAFIA 5ª TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali; • riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (rilievi, pianure, coste, acque); • individua i caratteri che connotano i paesaggi con particolare riferimento a quelli italiani e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti; • coglie le trasformazioni operate dall’uomo sui paesaggi naturali nazionali e mondiali; • si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale organizzato, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o interdipendenza; • ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti; • utilizza il linguaggio della Geografia per interpretare carte e grafici, progettare percorsi e itinerari di viaggio.

PRIMO PERCORSO

Le comunità territoriali organizzate (pagg. 102-113) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • comprende che ogni territorio è organizzato in base alle esigenze della comunità che lo abita; • si rende conto che esistono diverse forme di organizzazione territoriale; • è consapevole che ogni organizzazione è regolata da leggi.

Obiettivi di apprendimento

Contenuti

•C onoscere l’Italia come • L o Stato italiano e la Costituzione: sistema territoriale i principi fondamentali e l’ordinamento organizzato. della Repubblica. • L e autonomie locali: caratteristiche e funzioni dei comuni, delle province e delle regioni.

Attività • L avoro sulle carte per individuare l’Italia nel Mediterraneo, in Europa e nel mondo. •C onversazioni e indagini sul territorio per scoprire le diverse organizzazioni territoriali, prendendo spunto da esperienze personali e della classe o da articoli di cronaca. • I nterviste per individuare i collegamenti tra scuola, sanità, tasse, lavoro e le organizzazioni territoriali a cui fanno riferimento. • L ettura e commento degli articoli della Costituzione, in particolare dei princìpi fondamentali.

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Programmazione

Obiettivi di apprendimento •C onoscere fenomeni fisici, socioeconomici e culturali dell’Italia attraverso carte tematiche, documenti iconici e grafici.

Contenuti

Attività

•G li italiani e il territorio; l’invecchiamento della popolazione; la società multietnica; la lingua italiana.

• I ndagine in classe e nel quartiere per rilevare la percentuale di bambini provenienti dall’estero. • L ettura e confronto con carte tematiche e grafici. • L e minoranze linguistiche e religiose: confronto con l’esperienza dei bambini attraverso conversazioni; lettura e commento della Costituzione. • I ndagine in famiglia per scoprire come la popolazione è invecchiata e come è cambiata la numerosità e la composizione delle famiglie. •C ostruzione di una storia della famiglia attraverso le fotografie di oggi e di ieri portate dai bambini.

•C onoscere l’Europa come sistema territoriale organizzato.

• L ’Unione Europea. • L e istituzioni dell’UE.

•C onversazioni sull’idea di Europa che i bambini hanno costruito, soprattutto attraverso i media. •B reve presentazione sulla situazione dopo la Seconda guerra mondiale e conversazione sulla necessità dell’istituzione europea di preservare pace e collaborazione tra i popoli. •R icerche per conoscere quali personaggi abbiano promosso l’unione del continente europeo.

Verifica delle conoscenze •C ontrollo delle conoscenze sulle organizzazioni territoriali.

Verso le competenze •V erifica su come le conoscenze vengono utilizzate dall’alunno per conoscere i diversi aspetti del territorio e le leggi necessarie per tutelarli.

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Programmazione

SECONDO PERCORSO

L’Italia delle Regioni (pagg. 114-177) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • sa che l’Italia è divisa in venti regioni amministrative; • è consapevole che ogni regione amministrativa può racchiudere una o più regioni geografiche; • sa che in una regione amministrativa ci possono essere più regioni storiche. Obiettivi di apprendimento • I ndividuare le regioni naturali italiane.

Contenuti •R egione naturale (alpina, mediterranea, adriatica, appenninica, padana ecc.).

Attività •R ipasso degli “oggetti” geografici e dei paesaggi italiani, attraverso la lettura della carta fisica, racconti di esperienze e viaggi da parte degli alunni. • L ettura di testi narrativi e di letteratura per l’infanzia ambientati nei diversi paesaggi. • L ettura di foto naturalistiche. •V isione di documentari.

• I ndividuare le regio•R egione geografica e relazione ni geografiche italiane, uomo-ambiente. analizzando i rapporti di interdipendenza tra elementi fisici e antropici. •C ogliere la reciprocità della relazione uomo-ambiente anche su scala europea e/o mondiale.

• L ettura di immagini per individuare la stretta connessione tra ambiente e insediamento umano. •C ostruzione di un cartellone di sintesi su come l’uomo ha modificato i diversi spazi: le costruzioni, gli insediamenti e le attività lavorative in montagna, in pianura, in prossimità delle coste ecc. •C onversazioni sulla necessità di rispetto dell’ambiente. •R eperimento sul web o su fonti di diversa origine di casi esemplari di non rispetto dell’ambiente. • L ettura della Costituzione nella parte relativa al rispetto dell’ambiente.

•C onoscere la “regione storica” come la precisa regione geografica a cui gli uomini hanno dato un nome entrato nella tradizione e nella storia.

• Le regioni storiche di appartenenza.

•R ipasso della storia del proprio paese (attività fatta probabilmente in storia in classe terza) per evidenziarne le caratteristiche e per conoscere la regione storica di appartenenza. •R icerche e giochi sulle tradizioni (la lingua, le usanze, le feste) tipiche della propria regione storica. •C onfronto con altre regioni storiche appartenenti alla propria regione amministrativa.

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Programmazione Obiettivi di apprendimento

Contenuti

• Le regioni amministrative. •C ostruire lo schema di studio della regione amministrativa a partire dalla propria. • Conoscere approfonditamente la propria regione amministrativa. • Consolidare la carta mentale dell’Italia suddivisa in regioni amministrative. • Applicare lo schema di studio della regione alle altre regioni. • Conoscere le caratteristiche naturali, geografiche e storiche delle regioni settentrionali, centrali, meridionali e insulari.

Attività •C ostruzione dello schema di studio delle regioni a partire da quella di appartenenza. • Raccolta di informazioni. • Lavoro sulla carta fisica e politica. • Lettura di carte tematiche. • Lettura di grafici e dati statistici. • Consultazione dei siti istituzionali. •A ttività di gruppo per creare lavori di sintesi (cartelloni, PowerPoint, video) su: –p resentazione della regione (localizzazione, confini, superficie); – territorio (monti, colline ecc.); –p resenza dell’uomo (popolazione, capoluogo, province ecc.); – lavoro dell’uomo e problemi dell’ambiente.

• Riconoscere le regioni amministrative dell’Italia nei loro tratti essenziali.

Verifica delle conoscenze •C ontrollo delle conoscenze acquisite (relativamente ai diversi aspetti evidenziati nello schema di studio della regione) attraverso le attività proposte nel quaderno operativo.

Verso le competenze •C ompito di realtà: verifica sistematica volta a controllare se l’alunno riesce a vivere l’apprendimento come una risorsa per capire il mondo e risolvere problemi. •R egioni settentrionali: caratteristiche fisiche in sé, rapporto tra caratteristiche fisiche e attività dell’uomo incontrate durante lo studio di queste regioni ma applicabili ad altre regioni italiane, europee e/o mondiali (es. la composizione del territorio delle pianure con detriti leggeri, sabbia e argilla favorisce l’agricoltura, quella con detriti grossolani e ciottoli favorisce l’industria). •R egioni centrali: individuare le caratteristiche che le accomunano. •R egioni meridionali: le testimonianze storiche e artistiche raccontano il rapporto tra uomo e ambiente nel tempo. • L ’emigrazione: una questione di sempre che va considerata da diversi punti di vista. • L e cause e le conseguenze dell’emigrazione nell’Italia meridionale. •R egioni insulari: individuare le caratteristiche che le accomunano. • L avorare su una carta fisica, utilizzando le conoscenze acquisite per creare un itinerario di viaggio.

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Programmazione

TERZO PERCORSO

I grandi problemi del nostro tempo (pagg. 178-186) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: • è consapevole che la moderna tecnologia ha reso il mondo un grande villaggio globale; • sa che nel mondo ci sono grandi opportunità e gravi problemi; • comprende che i problemi vanno affrontati a diversi livelli: da quello globale, che riguarda i governanti, a quello locale, che coinvolge ognuno di noi.

Obiettivi di apprendimento •R iconoscere nel proprio vissuto alcuni fenomeni di rilevanza nazionale, europea e mondiale (le migrazioni, la salvaguardia delle biodiversità, la lotta contro l’inquinamento ecc.).

Contenuti • Sviluppo e sottosviluppo. • Le nuove migrazioni. • La salvaguardia delle biodiversità. • La lotta contro l’inquinamento. • La ricerca di nuove forme di energia. • Le organizzazioni internazionali.

•C onoscere e riconoscere le caratteristiche del Nord e del Sud del mondo. • I nterpretare carte e dati statistici per conoscere e analizzare problemi e fenomeni in Italia e nel mondo. • I ndividuare le energie rinnovabili nei paesaggi italiani. •R iconoscere nel proprio ambiente di vita questioni relative alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio naturale culturale e ragionare insieme agli altri per proporre soluzioni idonee.

Verifica delle conoscenze •C ontrollo delle conoscenze sui problemi del nostro tempo.

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Attività •C onversazioni per individuare le cause e le conseguenze di ognuno dei problemi affrontati. •R icerca di immagini esemplificative e creazione di un cartellone o di un documento digitale di sintesi. •R icerca di articoli di giornale cartaceo o online, di articoli dei telegiornali, raccolta e conversazione critica. •C reazione di un testo teatrale con il coinvolgimento degli alunni nella stesura e nella rappresentazione. • I nterviste dirette a personaggi locali interessati alle questioni affrontate o lettura dei siti di personaggi più lontani. •C reazione di una mappa (che diverrà poi mentale) dei problemi del territorio. •C reazione di una “Dichiarazione delle azioni corrette” nella quale l’alunno o la classe confermerà il proprio quotidiano impegno rispetto alle diverse problematiche.

Verso le competenze •C ompito di realtà: verifica svolta con diverse modalità e diretta a controllare se l’alunno riesce a vivere l’apprendimento come una risorsa per capire il mondo e risolvere problemi.


INDICE DELLE SCHEDE OPERATIVE Le schede proposte potranno essere utilizzate per consolidare, potenziare e verificare gli apprendimenti di ogni singolo alunno.

STORIA

GEOGRAFIA

CLASSE 4ª

CLASSE 4ª

La linea del tempo Le civiltà fluviali Uno sguardo d’insieme Gli Egizi e la matematica Gli Egizi e la musica I cosmetici egizi Le squadre di lavoro Le religioni orientali Le civiltà dell’Oriente Conosco il popolo Ebreo Il mare dei Fenici I signori del mare Il popolo dei palazzi I Micenei La fine della civiltà micenea

CLASSE 5ª Poleis e forme di governo Sparta e Atene I Macedoni Alessandro Magno Conosco i Greci? I Greci I Popoli Italici Gli Etruschi L’arte etrusca L’arco etrusco Roma monarchica Ordinamenti della Repubblica L’Italia romana Diventare imperatore La decadenza dell’Impero

56 57

58 59

60 61

62

63

64

65 66 67

68 69 70

Varie carte I meridiani e i paralleli Le regioni climatiche in Italia Le zone climatiche della Terra Termini legati alle Alpi L’attività dell’uomo Lessico degli Appennini Attività appenniniche Le colline italiane Le pianure italiane Attività in pianura Il grande fiume I fiumi e i laghi Italiani Mari e golfi I settori economici

CLASSE 5ª 71

72

73

74

75 76 77

78 79

80 81

82

83

84

85

L’istogramma L’areogramma L’ideogramma L’OMS L’UNICEF La FAO L’UNESCO L’ONU Demografia e popolazione Lessico “statistico” Le lingue parlate in Italia Le religioni in Italia Popolazione attiva e non Le attività in Italia Confini e capoluoghi

86 87

88 89 90 91

92

93

94

95 96 97

98 99

100 101

102

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104

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115

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1

SCHE

DA

Everest IV – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LA LINEA DEL TEMPO Dopo aver ricavato informazioni dalle fonti, lo storico deve ordinarle sulla linea del tempo. Alcuni eventi sono accaduti in date precise, di altri si può stabilire una data approssimativa; alcuni periodi sono brevi, altri lunghissimi. Lo storico usa diverse misure di tempo. • Gli anni durano 365 giorni • I secoli durano 100 anni

• I millenni durano mille anni • Le ere durano milioni di anni

1. Indica sulla linea del tempo le seguenti date.

• 150 d.C. • 500 d.C. • 800 a.C. • 1 100 d.C. • 400 a.C. • 1 400 d.C. • 0 Legenda:

1 secolo nascita di Cristo

a.C.

d.C.

200 a.C.

2. Indica le seguenti date colorando in modo diverso la linea del tempo.

• il 14° secolo a.C. • il 5° secolo d.C. • il 1° millennio a.C. • il 2° millennio d.C. Legenda:

1 secolo a.C.

0

d.C.

3. Fai un po’ di calcoli.

• La casa di mia nonna ha quasi un secolo e mezzo: significa che ha circa …………….. anni. • La mia città ha due millenni di storia: significa che è sorta circa ……………… anni fa. • Le mura del mio paese hanno 6 secoli: significa che sono state costruite ………………… anni fa, nel ……………… .

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Ob.: leggere la linea del tempo.


DA

SCHE

Everest IV – Storia

2

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LE CIVILTÀ FLUVIALI

1. Colora i quadratini con le risposte corrette.

Fiume Giallo Mesopotamia

In d

o

Tigri Eufrate

lo Ni

Gange Fiume Azzurro

Egitto

Civiltà: insieme degli aspetti sociali, culturali e materiali di un popolo.

• Le

più antiche civiltà si svilupparono attorno ai fiumi perché: le popolazioni avevano sempre acqua da bere. le terre erano più fertili per gli straripamenti. era possibile irrigare le terre. le comunicazioni erano facilitate. d’inverno si poteva pattinare sul ghiaccio.

• Le

terre intorno ai grandi fiumi erano più fertili perché: lo straripamento dei fiumi lasciava un fango molto fertile. si poteva costruire canali e irrigare la terra per renderla produttiva. non crescevano piante che potevano portar via nutrimento al terreno.

• I fiumi facilitavano scambi e comunicazioni perché: erano facilmente percorribili con imbarcazioni ancora primitive. scorrevano sempre su territori pianeggianti. lungo il loro corso erano nati i villaggi. le persone nuotavano più a lungo. • I fiumi Tigri ed Eufrate si trovano: in Egitto. in Italia. in Turchia. in Mesopotamia.

• La parola “Mesopotamia” significa: “terra fertile”. “terra degli ippopotami”. “terra fra due fiumi”. “terra senza fiumi”.

Ob.: comprendere perché le prime civiltà si svilupparono lungo i fiumi.

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SCHE

DA

3

Everest IV – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

UNO SGUARDO D’INSIEME

1. Numera in ordine cronologico i popoli che abitarono la Mesopotamia e collega ognuno alla sua caratteristica.

.............

Assiri

grandi inventori

.............

Babilonesi

temibili guerrieri

.............

Sumeri

costruttori di grandi città

2. Colora le invenzioni dei popoli della Mesopotamia.

mattoni

carta

ruota

scrittura

aratro

bilancia

chiodi

polvere da sparo

calendario

3. Inserisci le seguenti figure nella piramide, dal più potente al meno potente.

• contadini e artigiani • sacerdoti • schiavi • re LA PIRAMIDE SOCIALE IN MESOPOTAMIA ................................... ............................................... .......................................................... ................................................................. 4. La ziqqurat più famosa della storia è senza dubbio quella della città di Babilonia. Era altissima e la sua costruzione è citata nella Bibbia come “Torre di Babele”. Ricerca la sua storia e prova a sintetizzarla.

.............................................................................................................................. .............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

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Ob.: elaborare schemi riassuntivi di civiltà.


Everest IV – Storia

DA

SCHE

4

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

GLI EGIZI E LA MATEMATICA

1. Osserva il disegno che raffigura il sistema di numerazione degli antichi Egizi, poi scrivi le cifre sottostanti. VALORE 1 10 100 1 000 10 000 100 000

1 milione

GEROGLIFICO DESCRIZIONE trattino giogo rotolo fiore dito rana singolo per bestiame di fune di loto

uomo con entrambe le mani alzate

I multipli di questi valori venivano espressi ripetendo il simbolo tante volte quante era necessario. Ecco la rappresentazione del numero 4623. I geroglifici egizi possono essere scritti in entrambe le direzioni (orizzontalmente e anche verticalmente).

• 8 587

• 14 861

• 526 431

• 1 184 648

Per indicare i segni più e meno, si usavano i geroglifici: e Se i piedi erano orientati nella direzione di scrittura, significavano addizione, altri­ menti sottrazione. Ob.: conoscere il sistema di numerazione egizio.

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SCHE

DA

5

Everest IV – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

GLI EGIZI E LA MUSICA Gli Egizi apprezzavano molto la musica. Osserva le immagini e scopri quali strumenti usavano per allietare i loro momenti.

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SISTRI

FLAUTI

I sistri sono sonagli muniti di dischi di metallo infilati su una o più bacchette. Il suono viene prodotto attraverso lo scuoti­ mento dello strumento. Con il sistro vie­ne spesso raffigurata Hathor, dea della musica, della danza e del­ l’amore. Il suono del sistro a­ ve­ va il potere di scacciare il male e le forze negative.

Strumenti a fiato di gran­ de va­ rietà nelle forme, nelle di­ men­ sioni e nel materiale. E­ ra­ no con­ sacrati al culto di Amon.

TAMBURI

LIUTI

Ci sono pervenuti tamburi di varia foggia. Alcuni hanno forma cilindrica con due mem­ brane tese con una rete di corda mentre al­ tri hanno la forma di un barile. Questi tam­ buri si suonavano ap­ pesi al collo con una cinghia.

Strumenti a pizzico dotati di una cas­ sa di risonanza sulla quale sono tese le corde. Nell’iconografia egizia trovia­ mo liuti di varie forme; addi­ rittura in alcuni di essi ricono­ sciamo la tipica forma a “otto” della chitarra.

TAMBURELLI

LIRE

Il tamburello poteva essere di due tipi: a cornice rettangolare con i la­ ti concavi, oppure di forma ricurva, quasi rotonda, come quelli attuali.

Strumenti con corde tese di fronte alla cassa, per poi scor­ rere, passando su un ponticel­ lo, fino alla traversa. Nel­l’antico Egitto erano molto po­polari.

TROMBE

ARPE

Due trombe, usate dai mi­litari, sono state rinvenute nell’anti­ camera del­la tomba di Tutan­ kha­mon.

Fra i principali strumenti pre­ senti in Egitto, e­ rano spesso finemente decorate.

Ob.: conoscere il valore della musica e gli strumenti usati nell’antico Egitto.


Everest IV – Storia

DA

SCHE

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

I COSMETICI EGIZI

1. Leggi il brano e rispondi alle domande.

Per gli antichi Egizi, i cosmetici erano sacri: davano forza e salute sia in vita sia nell’aldilà. Si truccavano anche le mum­ mie e le statue funerarie in modo che il defunto potesse conservare la sua bellezza. Per lo stesso motivo i cosmetici facevano parte del corredo funerario. Questa pratica ha permesso che alcune delle sostanze usate giungessero fino a noi. I colori scelti avevano un pre­ ciso significato. Il pesante trucco verde veniva utilizzato da uomini e donne ed era realizzato con una pietra dura verde per l’appunto, la malachite, che rappresentava il fluido divino uscito dall’occhio del dio Horus durante il feroce combattimento contro Seth. • Perché gli Egizi utilizzavano il trucco? ................................................................. ............................................................................................................................ • Si truccavano solo le donne? .............................................................................. ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ • Perché anche i defunti venivano truccati? ........................................................... ............................................................................................................................ • Che cosa significava il colore verde della malachite? ........................................... ............................................................................................................................ 2. Inserisci le seguenti didascalie sotto le figure giuste.

• contenitore per unguenti • cofanetto • portatrucchi

• ................................

• ................................

• ................................

Ob.: conoscere il significato del trucco presso gli Egizi.

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SCHE

DA

7

Everest IV – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LE SQUADRE DI LAVORO Chi lavorava alla costruzione delle piramidi viveva in condizioni di vita accettabili, almeno così si apprende dai papiri ritrovati nel villaggio di El Medina, fondato intorno al 1 450 a.C. per ospitare i lavoratori impe­ gnati nelle tombe della Valle dei Re. Agli operai era fornita una divisa da lavoro, calzature e cibo; dove­ vano segnare la loro presenza al lavoro ed eventual­ mente rendere conto e giustifcare le assenze. I lavori erano diversificati. Agli schiavi toccava quello più duro, ovvero trainare su slitte di legno i pesanti blocchi di pietra calcarea e granito necessari alla costruzione. Ai contadini, che prestavano la loro opera quando i campi erano allagati dal Nilo, di solito spettava la posa delle pietre e la squadratura e smussatura dei massi. Non man­ cava poi il personale specializzato come scultori, pittori, scribi e ovviamente gli ingegneri che controllavano i lavori e risolvevano eventuali problemi. Infine c’era il personale di controllo che registrava l’arrivo dei materiali, la presenza e la divisione degli operai e provvedeva alle paghe. A tal proposito è giunta fino a noi anche la testimonianza di uno sciopero di alcuni giorni, dovuto al ritardo nella consegna delle paghe.

1. Rispondi.

• Il lavoro per la costruzione delle tombe reali ti sembra organizzato? SÌ NO • Cosa veniva fornito agli operai? .......................................................................... ............................................................................................................................ • Cosa succedeva se un operaio non poteva recarsi al lavoro? ............................... ............................................................................................................................ 2. Elenca tutti i lavoratori che partecipavano alla costruzione delle tombe reali.

.............................................................................................................................. .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

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Ob.: conoscere il sistema di lavoro egizio.


Everest IV – Storia

DA

SCHE

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LE RELIGIONI ORIENTALI BUDDHA Buddha era un principe, figlio del capo di un potente clan, e nacque nel 560 a.C. Fino a 29 anni visse nel lusso, poi ab­ban­donò la sua famiglia e le sue ricchezze. Per sei anni girò per l’India e visse da men­ dicante; digiunò e meditò fino a quando non ricevette l’illuminazione e capì che cosa do­veva fare e che cosa doveva insegnare per raggiungere la pace.

CONFUCIO Confucio nacque nel 551 a.C. da una fami­ glia povera, ma ricevette una buona istru­ zione. Fu soprattutto un insegnante e trasmise ai suoi discepoli l’amore per l’antichità e la tradizione. Scrisse numerose opere. Dopo la sua morte, le sue idee si diffusero tra tutti i cinesi.

Scrivi le caratteristiche principali della vita e del pensiero di ogni personaggio.

Buddha: ......................................

Confucio: ....................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

Ob.: conoscere le religioni orientali.

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SCHE

DA

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Everest IV – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LE CIVILTÀ DELL’ORIENTE

1. Confronta le linee del tempo e rispondi.

Civiltà dell’Indo 2 500 a.C.

1 500 a.C.

Inizio dell’espansione dell’Impero dell’Indo

518-515 a.C.

Invasione degli Arii

Conquista dei Persiani

Civiltà della Cina 3 000 a.C.

400 a.C.

Insediamento dei primi villaggi sul Fiume Giallo

Periodo dei Regni combattenti

220 a.C. Creazione dell’Impero

• Quale civiltà si è sviluppata prima? ...................................................................... • Quale è finita prima? .......................................................................................... • Perché? ............................................................................................................... ............................................................................................................................ 2. Di chi si parla? Collega.

• Scoprirono la bussola e la polvere da sparo. • La società si fondava su caste chiuse.

CINESI

• Costruirono la Grande Muraglia. • Furono tra i primi ad allevare le galline. • Costruirono le città di Harappa e Mohenjo-Daro. • Scoprirono la seta e impararono a filarla.

INDIANI

• Accolsero gli insegnamenti di Confucio.

64

Ob.: possedere alcune conoscenze sulle civiltà dell’Oriente.


Everest IV – Storia

DA

SCHE

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

CONOSCO IL POPOLO EBREO

1. Colora i quadratini delle affermazioni vere.

• Gli Ebrei rimasero stanziati sempre nello stesso territorio. • Il popolo ebraico ebbe origine dall’India. • Abramo fu scelto da Dio per stilare un patto fra lui e il popolo ebreo. • La Bibbia raccoglie le narrazioni storiche della civiltà ebraica. • Gli Ebrei furono fatti prigionieri dai Babilonesi. • Gli Ebrei furono fatti prigionieri dagli Egizi. • Mosè ricevette le tavole della legge sul monte Sinai. • Il popolo ebreo ebbe raramente uno Stato tutto suo. 2. Completa il brano.

• 70 • 586 • 40 • esodo • Egitto • Mosè schiavitù • 2 000 • Abramo Gli Ebrei, una tribù di pastori nomadi, verso il ............................ a.C. vennero con­ dotti in Palestina da ............................ . Intorno al 1 700 a.C. si spostarono in ............................ , dove vissero per 250 anni

in condizioni di vita sempre peggiori fino alla .................................... . Nel 1 250 a.C., guidati da ............................,

gli Ebrei fuggirono dall’Egitto e dopo un lungo viaggio nel deserto, chiamato ..................... ............... e durato ............................. anni, raggiunsero la Palestina. Nel ............................. a.C. la Palestina fu conquistata dai Babilonesi e in seguito dai Persiani e dai Romani, che costrinsero gli Ebrei ad abbandonare la loro terra e disperdersi nel mondo nel ............................ d.C. Statua raffigurante Mosè.

Ob.: conoscere la storia del popolo ebreo.

65


SCHE

DA

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Everest IV – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

IL MARE DEI FENICI Come puoi vedere sulla cartina, i Fenici con le loro colonie erano i padroni del mar Mediterraneo. 2 000 a.C.

Stanziamenti tra le montagne del Libano

1 200 a.C.

Supremazia nel Mediterraneo

814 a.C.

600 a.C.

Fondazione Cartagine

di

Declino (conquista Persiana)

Da queste conchiglie chiamate “murex” si ricavava la porpora.

1. Osserva la cartina e rispondi.

• Perché i Fenici fondarono delle colonie marittime? ............................................. ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ • Quale fu la più importante? ................................................................................ • E quella più lontana dalla madrepatria? .............................................................. 2. Metti in relazione le caratteristiche del territorio con le attività praticate dai Fenici.

66

Territorio montuoso e poco fertile

Costruzione di navi

Ricchezza di legname

Bassa produzione agricola

Vicinanza al mare

Commerci marittimi

Ob.: conoscere la storia fenicia.


Everest IV – Storia

DA

SCHE

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

I SIGNORI DEL MARE

1. Completa le frasi con la loro conclusione.

• I Fenici erano i signori del mare perché…

…luoghi di villeggiatura. …nelle gare con le navi erano imbattibili. …ricco di miniere d’oro e di pietre preziose.

• Essi abitavano un territorio montuoso…

…ricco di legname ma povero di altre risorse. …volevano ampliare i loro confini. …non potevano espandersi verso l’interno.

• Furono il primo popolo a fondare colonie perché…

…insediamenti di Fenici con magazzini che curavano i commerci e poi divennero città importanti e indipendenti. …erano abilissimi navigatori e percorsero tutto il Mediterraneo.

• Le colonie erano…

2. Completa la linea del tempo dei Fenici.

1 200 a.C.

1 000 a.C.

814 a.C.

...................

...................

...................

...................

...................

...................

...................

...................

...................

...................

750 a.C.

Ob.: conoscere la storia fenicia.

332 a.C.

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SCHE

13

DA

Everest IV – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

IL POPOLO DEI PALAZZI

1. Completa inserendo i termini.

• minoica • commerciale • isola • mar Mediterraneo • raffinata • labirinto • Cnosso • Minotauro Creta è un’............................. che si trova nel ....................................................... Su di essa sorse una civiltà ricca e ................................... , che si distinse come potenza ................................... . La civiltà ............................. era caratterizzata da magnifici palazzi, il più famoso dei quali si trovava a ............................. , la capitale, e aveva la pianta simile a un ............................. , attorno al quale si svilupparono delle famose leggende, come quella del ................................... .

2. Osserva la cartina, poi completa.

• I Cretesi comperavano: ..................................................................................... ............................................................................................................................ • I Cretesi vendevano: ......................................................................................... ............................................................................................................................ • I Cretesi commerciavano con: ........................................................................... ............................................................................................................................

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Ob.: conoscere l’isola di Creta e le caratteristiche del suo sviluppo.


Everest IV – Storia

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

I MICENEI

1. Completa inserendo i termini.

• mar Mediterraneo • mura • colonie • metalli • 1 600 • Cretesi • ceramica • 1 200 • Achei • Peloponneso • commerciare • artigiani • Micene La civiltà micenea si sviluppò a partire dal ................. a.C., terminò intorno al ................. a.C. e prende il nome dalla città di ........................... . I Micenei, chia­ mati anche ........................... erano un popolo di origine indoeuropea che si stabilì nel .......................... . Essi fondarono importanti città come Tirinto, Pilo, Argo, tutte circondate da possenti ........................... . Dai popoli conquistati, soprattutto i ................... , i Micenei impararono a ........................... e a lavorare la ........................... . Erano degli abili ........................... , soprattutto nella lavorazione dei ................................ . Fondarono così di­verse ........................... e commerciarono in tutto il ........................... . 2. Completa le frasi con la loro conclusione.

• L’Egeo favorì…

…in confronto ai Cretesi.

• Creta fu al centro…

…anche Micenei, dalla loro capitale Micene.

• Gli Achei erano “barbari”…

…il contatto tra vari popoli.

• Gli Achei furono chiamati…

…dei traffici nel Mediterraneo e nell’Egeo.

• I Micenei erano bellicosi…

…e sottomisero varie popolazioni.

Ob.: conoscere la storia della civiltà micenea.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LA FINE DELLA CIVILTÀ MICENEA

1. Completa con le parole mancanti.

• poleis • ferro • decadde • Troia • commercianti e artigiani • invasero • Dori I Micenei o Achei dimostrarono di essere abili combattenti, abili ........................... e di saper riunire le loro forze quando un pericolo o un interesse economico comu­ ne incombeva su tutti. Molto probabilmente il mito di Teseo cela il fatto che gli Achei, uniti, ................... Creta e la sua civiltà, riportando in Grecia un grande patrimonio di conoscenze, per quanto riguarda l’uso dei metalli e della ceramica. Essi distrussero anche un’altra potente città dell’Asia Minore, .................................... . La civiltà micenea terminò intorno al 1 200 a.C. in seguito all’invasione dei ............................ .

Questo popolo riuscì a sconfiggere facilmente gli Achei perché aveva armi in .................................. anziché in bronzo. La guerra indebolì le città greche e per lun­ ghi anni la potenza della Grecia .................................... , ma verso il 700 a.C. essa tornò a rifiorire con le .................................... . 2. Sulla fine degli Achei ci sono diverse ipotesi. Segna quelle possibili.

3. Descrivi la nave raffigurata.

Misteriosi popoli del mare hanno distrutto le città achee. Un’astronave venuta dallo spazio ha distrutto le città achee. Le continue lotte tra i re achei hanno reso vulnerabili le loro città all’invasione dei Dori. La città di Troia si prese la rivincita contro gli Achei e li sconfisse.

...................................................... ...................................................... ......................................................

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Ob.: conoscere la fine della civiltà micenea.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

POLEIS E FORME DI GOVERNO

1. Rispondi alle domande, indicando con una X la risposta esatta.

• Che cosa erano le poleis?

Città che sorgono lungo le rive dei fiumi. Colonie dell’Asia Minore. Villaggi della Palestina. Città-stato greche.

• Da che cosa erano costituite le poleis?

Da una città racchiusa dalle mura. Da una città racchiusa dalle mura, dai villaggi e dai campi circostanti. Dal tempio e dagli edifici pubblici.

2. Collega le diverse forme di governo alla loro definizione.

Governo di un re che detiene tutto il potere per diritto dinastico o per volon­ tà del popolo (“governo di uno”).

Oligarchia

Governo di un gruppo ristretto di persone (“governo di pochi”).

Repubblica

I governanti della “cosa pubblica” (lo Stato) sono eletti dai cittadini.

Democrazia

Governo di una sola persona che si è impadronita del potere e lo esercita a suo vantaggio. Governo fondato sul potere dei nobili. Governo fondato sul potere del popolo (demos = popolo).

Ob.: conoscere le forme della politica in Grecia.

Monarchia

Aristocrazia

Tirannide

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

SPARTA E ATENE

1. Inserisci le affermazioni nel box corretto.

1. Il vero uomo deve essere un guerriero. 2. Tutti gli uomini devono avere solo l’essenziale. 3. La cultura è fondamentale, unita a un corpo allenato. 4. Tutti gli uomini devono partecipare al governo della città. 5. Solo una ristretta cerchia di aristocratici può reggere le sorti della città. 6. Le donne non devono partecipare alla vita politica. 7. È importante imparare a parlare bene e conoscere la letteratura. 8. È importante saper leggere, scrivere e parlare solo l’essenziale. 9. Anche le donne devono allenarsi per sviluppare un fisico forte.

SPARTA

ATENE

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

.........................................................

2. Rispondi.

• In quale occasione Sparta, Atene e le altre poleis greche si unirono? ….……………………………………………………………………………………. • Terminato il lungo periodo di guerra contro il nemico esterno con la vittoria dei Greci, come furono i rapporti fra Sparta e Atene?………………………….. ………………………………………………………………………………………..

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Ob.: mettere a confronto due poleis differenti come Atene e Sparta.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

I MACEDONI I Macedoni abitavano la Macedonia, una regione nel nord della Grecia. La loro origine è discussa, anche se in passato erano considerati Greci, tanto da poter partecipare alle Olimpiadi. La famiglia reale macedone proclamava di essere di discendenza greca. Lo storico greco Erodoto attribuisce l’origine dei Macedoni a una tribù greca, rimasta isolata nel corso dell’invasione dorica. Con il re Filippo II (359-336 a.C.) cominciarono la loro espansione, soprattutto verso la Grecia.

Mar Nero Macedonia

Tebe Sparta

Mar Egeo

Impero Persiano

Atene

Acquisizioni territoriali di Filippo II.

Completa.

• assassinato • Persiano • Alessandro • falange • Persia • Cheronea • Lega di Corinto • Grecia • esercito

Appena salito al potere, Filippo II avviò una riorganizzazione dell’ …………………. A lui è dovuta infatti l’invenzione della famosa …………….……… macedone. Partecipò successivamente a una guerra scoppiata nel 356 a.C. tra le città greche, che si concluse nel 346 a.C. grazie al suo intervento. In seguito a ciò la Macedonia acquisì sempre più una posizione di forza in …………….…… . Nel 343 a.C. concluse un trattato di alleanza con l’Impero …………….…… , il quale rinunciava a interferire nell’area greca. Atene e Tebe si ribellarono all’egemonia macedone, ma Filippo II le sconfisse nella battaglia di ………….…… , nel 338 a.C. Filippo si fece quindi promotore della costituzione della …………….…...........… che riuniva tutte le poleis greche. Filippo venne nominato comandante supremo dell’esercito della Lega. Filippo II puntava ora a Oriente, verso l’Impero Persiano. Ma durante il banchetto per le nozze della figlia venne …………….…… da un ufficiale della propria guardia, non si sa bene per ordine di chi. Il figlio ……………...…… gli successe sul trono e realizzò l’invasione e la conquista della …………….…… , che Filippo aveva solo pianificato. Ob.: conoscere l’origine e l’ascesa dei Macedoni.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

ALESSANDRO MAGNO

1. Completa con i termini giusti.

• figlio • impero • Alessandria • Aristotele • Il Grande • biblioteca • cultura greca

io sp Ca ar M

Alessandro era ……………………. del re Filippo II di Macedonia. Il padre chiamò i più grandi peda­ goghi per educarlo, fra cui il celebre filosofo ……………………. . Mar Nero Nel corso del suo breve regno (336 * Granico Asia Minore 323 a.C.) egli riuscì a conquistare * Isso * Gaugamela Mar M editerr aneo un ….......…………………. vastissi­ Persia Alessandria Babilonia mo, che andava dalla Grecia all’at­ donia Go Mace tuale Iraq. Pe lfo rsi co Per le sue gesta fu detto Magno, * Pella India cioè “……………………..”. Arabia Eg itt Salito al trono giovanissimo, riuscì a o Oceano Indiano sconfiggere i Persiani e a occupare la Palestina, la Mesopotamia e l’Egitto L’Impero di Alessandro Magno. * principali battaglie dove fondò la città di ..................... ..…….…………., dal suo nome. Qui fece costruire una ……………………. grandissima che conteneva tutto il sape­ re del tempo e ne fece la capitale del suo immenso impero cercando di diffondere ovunque la …………………………… . Morì giovanissimo, probabilmente per febbri malariche. o oss rR Ma

2. Rispondi.

Alessandro è un nome molto diffuso anche oggi. Significa “protettore degli uomini”. • Che cosa cercò di diffondere Alessandro nel suo impero? ................................... • Che cosa fece costruire ad Alessandria d’Egitto? ................................................. • In Italia esiste una città che si chiama Alessandria? Controlla sull’Atlante e rispondi. ................................................................................................................................

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Ob.: conoscere la figura di Alessandro Magno.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

CONOSCO I GRECI?

1. Rispondi. • Quale fu, all’inizio, la forma politica che dominò in Grecia?

........................................................................................................................... • La Grecia non fu mai uno stato unitario. Per quale motivo? ........................................................................................................................... • Perché le città greche guerreggiavano fra di loro? ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Che cosa si intende per “Magna Grecia”? ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Sai spiegare perché, ancora oggi, dove sorgevano colonie greche ci sono città importanti? ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Le Olimpiadi furono motivo di unione o di lotta per le poleis greche? ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Perché Alessandro il macedone venne soprannominato “Magno”? ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... Ob.: conoscere le principali caratteristiche dello sviluppo della civiltà greca.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

I GRECI

1. Analizza i grafici e la linea del tempo, poi scrivi un testo informativo sui Greci.

molte montagne e strette vallate

difficoltà di comunicazione

città-stato con leggi proprie

coste alte e frastagliate

facilità di comunicazione

colonie

territorio

forme di governo

alle origini

monarchia

poi

aristocrazia

infine

democrazia oligarchia

raffinati artisti politeisti

caratteristiche

amanti degli sport a.C.

amanti del teatro

filosofi

poeti 800 a.C. 776 a.C.

2000 a.C.

Primi insediamenti dei Greci antichi: gli Achei

donne escluse dalla politica

490-480 a.C. 338 a.C. 146 a.C. 0

d.C

Conquista romana Battaglia di Cheronea Guerre persiane Primi giochi a Olimpia Prime città-stato e prime colonie in Occidente

2. Vero o falso? Indica con una X. I Greci:

• • • • • • •

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credevano in un solo Dio; parlavano tutti la stessa lingua; formarono un unico Stato; fondarono molte colonie; amavano lo sport; vivevano in grandi pianure; furono conquistati dai Romani.

Ob.: conoscere l’evoluzione della civiltà greca.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

I POPOLI ITALICI La penisola italiana fu abitata fin dai tempi preistorici: aveva infatti un clima e un ambiente molto favorevoli alla vita delle popolazioni dedite alla caccia, alla pesca e alla raccolta dei frutti. I primi abitanti vivevano lungo i fiumi e vicino ai laghi. Gli scavi archeologici hanno permesso di ritrovare in questi primi insediamenti vari strumenti, costruiti con pietre variamente lavorate. Con il passare del tempo, alcuni abitanti della nostra penisola si dedicarono all’agri­ coltura, altri iniziarono a navigare. Solo sul finire del Paleolitico sorsero i primi villag­ gi, mentre nella Pianura Padana vennero costruite le prime abitazioni su palafitte. Tra i popoli italici più antichi si possono ricordare: 3

2

1

• a nord i Liguri, i Veneti, i Camuni; 4

• nelle Marche i Piceni;

5

• in Toscana gli Etruschi;

6

• nell’Appennino centrale i Latini, 7

9

8

gli Umbri, i Sabini e i Sanniti; 10

• in Campania gli Osci; 11

• i Messapi in Puglia; 12

• i Sicani in Sicilia; 13

• i Sardi in Sardegna.

1. Inserisci i numeri giusti nella cartina. 2. Rispondi.

• Per quale motivo l’Italia fu popolata fin dalla Preistoria? .................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... Ob:. conoscere i popoli presenti in Italia in epoca preromana.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

GLI ETRUSCHI

1. Riassumi con un titolo i seguenti paragrafi.

....................................................................................................................... Ogni città etrusca era autonoma e governata da un re-sacerdote, chiamato lucumone. Il re era assistito da un consiglio di anziani, scelti fra i capi delle famiglie nobili, mentre l’as­ semblea del popolo veniva convocata periodicamente per approvare le decisioni del re.

....................................................................................................................... L’origine degli Etruschi e l’epoca del loro insediamento in Italia sono ancora incerte: alcuni studiosi ritengono che provenissero dall’Asia Minore, perché i ritrovamenti archeologici risalgono tutti a una stessa epoca, come se prima di allora gli Etruschi non fossero stati presenti in Italia. Inoltre, la lingua etrusca ha molti punti di contatto con la lingua greca e con altri dialetti dell’Asia Minore, anche se non se ne conosce il significato. Molto probabilmente però gli Etruschi si evolvettero a partire dalla civiltà villanoviana.

....................................................................................................................... Furono infatti abili navigatori, commercianti e pirati; ma si dedicarono anche all’agricoltura e alla pastorizia. Seppero inoltre sfruttare abilmente le risorse naturali della regione, in particolare le miniere dell’Isola d’Elba e delle Colline Metallifere toscane. In seguito gli Etruschi fondarono nell’Italia centrale altre città, come Volterra, Veio, Chiusi, Arezzo, Tarquinia, Vulci, Populonia. Le città fondate da questo popolo erano pic­ cole ma fiorenti già nel 700 a.C. Altre città etrusche furono Orvieto, Perugia, Fèlsina (Bologna).

2. Vero o falso? Indica con una X.

• • • • • • • • • •

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Gli Etruschi non avevano una capitale. Le città etrusche erano organizzate in modo simile alle poleis greche. Il lucumone non era assistito da nessuno. Gli Etruschi fondarono città in Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Umbria. Gli Etruschi avevano scambi commerciali con gli altri popoli italici. Gli Etruschi mantenevano scambi commerciali con Greci e Cartaginesi. Gli Etruschi sfruttarono il ferro dell’isola d’Elba e delle Colline Metallifere. Gli Etruschi erano abili commercianti. Le assemblee del popolo non avevano alcun potere politico. Gli Etruschi disprezzavano la pirateria. Ob.: conoscere la civiltà etrusca.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’ARTE ETRUSCA

1. Completa con i termini elencati sotto.

• necropoli • attivo • Cartagine • pirateria • dipinte • miniere • guerre • civiltà • donna • fenicie • proprietari terrieri • terreni agricoli • schiavi Nella società etrusca le classi più ricche erano costituite dai …………...........…… . Essi sfruttavano le ……………………… di rame e di ferro. La coltivazione dei …………………… e il duro lavoro delle miniere veniva spesso eseguito da ………………… , catturati nelle ………………… e nelle spedizioni di ………………… che gli Etruschi praticavano. Gli Etruschi ebbero intensi e pacifici rapporti commerciali con le città ………………  , fra cui ……………………… . La potenza economica delle città etrusche è testimoniata soprattutto dalle vaste ……………………… situate nei pressi delle città. I grandi sarcofagi, le armature e le corazze, gli splendidi vasi, le anfore in argento, i gioielli d’oro e d’argento, modellini di templi e abitazioni che vi sono stati rinvenuti inducono a credere che la loro fosse una ……………………… assai ricca ed evoluta. Dalle scene ……………………… sulle pareti sui vasi si può ricostruire la vita quotidiana degli Etruschi. Esse rappresentano battaglie, viaggi per mare, commerci, giochi sportivi, banchetti simili a quelli dei Greci. Nelle tombe venivano riposti gli oggetti che il defunto amava e che avrebbe continuato a utilizzare dopo la morte. Anche la ……….…………  , a quanto sembra, aveva nella società etrusca un ruolo molto …......………… e probabilmente stava su un piano di parità con l’uomo. Sarcofago etrusco in terracotta.

2. Spiega i seguenti termini.

• necropoli: ........................................................................................................... • sarcofago: ........................................................................................................... • affresco: ............................................................................................................. • corredo: .............................................................................................................. • banchetto: .......................................................................................................... Ob: riflettere su aspetti della civiltà etrusca.

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Everest V – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’ARCO ETRUSCO Le città etrusche erano molto evolute per i tempi. Possedevano una rete fognaria e le strade si intersecavano ad angolo retto, formando un reticolo ben definito. Esse sorgevano su colline per difendersi meglio ed erano protette da mura. Nelle mura si aprivano porte con la volta ad arco, elemento architettonico presente anche nelle tombe. Archi intatti si trovano tutt’ora a Volterra e Perugia. L’arco fu inventato probabilmente in Oriente ma fino all’utilizzo da parte degli Etruschi era sconosciuto in Italia. Per costruire un arco veniva realizzata una struttura in legno identica alle dimensioni interne dell’arco. Si cominciava poi a porre le pietre del basamento e giunti all’altezza desiderata si utilizzavano pietre, dette conci, tagliate in modo speciale. Al centro veniva posta una pietra più ampia e perfettamente di misura che sosteneva l’intero arco, spingendo sui conci a destra e a sinistra e impedendo quindi che essi crollassero. Tale pietra era chiamata, e si chiama tuttora, chiave di volta.

1. Rispondi.

• Quali applicazioni aveva l’arco?............................................................................ • A che cosa serviva la “chiave di volta”?............................................................... • Vi sono portoni ad arco o archi antichi nella tua città? SÌ NO 2. Formula delle opinioni sul significato delle seguenti espressioni.

• Lo zero è la “chiave di volta” di tutta la nostra numerazione. ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Questa operazione è la “chiave di volta” per la soluzione del problema. ........................................................................................................................... ...........................................................................................................................

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Ob.: conoscere l’origine dell’arco etrusco.


Everest V – Storia

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

ROMA MONARCHICA

1. Completa lo schema.

Famiglie patrizie

• 3 tribù • 30 curie Senato Comizi curiati

• elegge il ……........… • consiglia …......…..…

• formano l’esercito • ………..… le leggi Re • • • •

……….............................… giudica i delitti più gravi fa costruire opere pubbliche è Pontefice Massimo: la mag­ giore carica .......................…

2. Completa.

• I patrizi (latino patres) erano............................................................................... .......................................................................................................................... . • I plebei (latino plebs) erano................................................................................. .......................................................................................................................... . • L’esercito era formato da ............................................ ma i ruoli di comando erano ricoperti da .................................................... . Ob.: conoscere l’organizzazione sociale di Roma ai tempi della Monarchia.

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Everest V – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

ORDINAMENTI DELLA REPUBBLICA L’ordinamento della Repubblica venne concepito con lo scopo che il potere non potesse ricadere nelle mani di un unico individuo. Le magistrature erano elettive, collegiali e temporanee, inoltre non era previsto uno stipen­ dio, quindi in pratica solo i cittadini ricchi intraprendevano la carriera politica. Due consoli eletti dal Senato per un anno comandavano l’esercito e detenevano il potere esecutivo. Erano due perché gli interessi di uno solo non prevalessero. Solo in caso di grave pericolo, che richiedeva una decisione immediata, tutti i poteri erano affidati a un dittatore. Affiancavano i consoli: • i pretori, magistrati che amministravano la giustizia; • i censori che compilavano l’elenco dei cittadini in base al red­ dito e stabilivano così l’accesso al Senato; • i questori che amministravano lo Stato e raccoglievano le tasse; • gli edili, responsabili delle opere pubbliche, dell’ordine pubbli­ co e dell’organizzazione dei giochi; • i tribuni della plebe che difendevano gli interessi del popolo. Durante il periodo repubblicano su ogni monumento si apponeva la scritta:

S.P.Q.R.

Che corrisponde alle parole Senatus Populusque Romanus, cioè “il Senato e il popolo romano” ed era il simbolo della Repubblica (dal latino res publica: “cosa, affari pubblici che riguardano tutti”).

Rispondi. • Perché la divisione dei poteri impedisce la supremazia di uno solo?..................... ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ • Anche nella nostra Repubblica è conservata la divisione dei poteri: legislativo, esecutivo, giudiziario. Quali organi ne ricoprono le funzioni?............................... ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ • L’acronimo S.P.Q.R. è inciso su molti monumenti di Roma anche oggi. Perché secondo te?......................................................................................................... ............................................................................................................................ ............................................................................................................................

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Ob.: conoscere gli ordinamenti della Repubblica romana.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’ITALIA ROMANA I Romani compresero di non poter trattare allo stesso modo gli abitanti dei territori con­ quistati per diversità di religione, cultura, tradizioni e leggi. Si cercò di rispettare le città vinte nella misura possibile, facendo fra di esse delle distinzioni. MUNICIPI CON SUFFRAGIO: erano città abitate da cittadini che avevano la piena citta­ dinanza romana e quindi godevano di tutti i diritti civili e politici. Potevano votare a Roma durante le elezioni (suffragio). MUNICIPI SENZA SUFFRAGIO: erano città che mantene­ vano la loro autonomia; i cittadini godevano dei diritti civili di matrimonio, commercio ecc. però non potevano votare. COLONIE: erano città fondate nei territori conquistati da cittadini romani e quindi godevano dei diritti civili Roma e di quelli politici. CITTÀ ALLEATE: gli abitanti erano detti socii. Queste città, anche se indipendenti, avevano stabilito dei trattati di alleanza con Roma dove si impegnavano a fornire armi e soldati all’esercito romano.

1. Vero o falso? Indica con una X.

• • • • • •

Tutti i popoli conquistati ricevevano la cittadinanza romana. Gli alleati ricevevano viveri e bevande per l’esercito. Godere dei diritti politici significa partecipare alle elezioni. I socii erano gli abitanti delle città alleate. I municipi con suffragio godevano di tutti i diritti dei Romani. Dalle città alleate Roma pretendeva aiuto militare.

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2. Trova il significato dei termini, poi rispondi.

• Alleato: ............................................................................................................... • Socio: ................................................................................................................. • Colonia: .............................................................................................................. • Autonomia: ........................................................................................................ • Dopo una conquista, dal popolo sconfitto si ottiene di più con la forza o con la collaborazione? Perché? ...................................................................................... ............................................................................................................................ Ob.: conoscere la struttura organizzativa dell’Italia romana.

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Everest V – Storia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

DIVENTARE IMPERATORE Augusto non elaborò un criterio per la sua successione. Egli scelse Tiberio, che faceva parte della sua stessa famiglia, come suo successore. Dopo Tiberio a volte si seguì il principio dell’ereditarietà all’interno della stessa famiglia, a volte l’imperatore si eleggeva tramite il Senato, a volte era lo stesso imperatore in carica che sceglieva il proprio successore, attraverso una sorta di adozione. Spesso scoppiavano vere e proprie guerre fra coloro che ambivano a diventare imperatori. Nei primi due secoli dell’Impero Romano si diffuse un certo benessere. In quegli anni gli imperatori ampliarono i confini romani. Nel I secolo d.C. regnarono due dinastie: la Giulio-Claudia e la Flavia. Alla morte di Nerone, ultimo imperatore della dinastia Giulio-Claudia, ci furono lotte tra le legioni; alla fine vinse Vespasiano che nel 69 d.C. diede inizio alla dinastia Flavia. Nel II secolo d.C. si succedettero vari imperatori, secondo il principio dell’adozione. Con Traiano, il più famoso, l’impero raggiunse la massima espansione nel 117 d.C.

Costruisci un diagramma di flusso con le principali informazioni presenti nel brano appena letto. Augusto aveva scelto come suo successore ................................... .................................................. , il quale apparteneva alla .................................................. .

I criteri potevano essere: •................................................... .................................................. ; •................................................... .................................................. ; •................................................... .................................................. .

Nel II secolo d.C. gli imperatori si succedettero in base al principio dell’............................................ .

Durante il regno dell’imperatore .................................... l’Impero raggiunse la .............................. ................................. nel ......... .

Nel I secolo d.C. gli imperatori appartenevano alla dinastia ................................................... e successivamente, dopo varie ............................... , alla dinastia .................................................. .

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Ob.: conoscere i principi e le dinamiche che portavano alla nomina dell’imperatore.


Everest V – Storia

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LA DECADENZA DELL’IMPERO Inserisci al posto giusto le conseguenze scritte in fondo alla pagina.

CAUSE

CONSEGUENZE

L’esercito divenne sempre più potente: spesso i soldati nominavano imperatore il loro generale.

.................................................... .................................................... .................................................... ....................................................

Occorreva molto denaro per pagare l’e­ sercito e mantenere la corte imperiale.

.................................................... .................................................... .................................................... ....................................................

I soldati e i barbari devastavano le cam­ pagne, saccheggiavano le città e compi­ vano razzie.

.................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... ....................................................

Non si coltivavano più i campi. Alcuni contadini divennero briganti per sopravvivere. Popoli “barbari” premevano ai confini. Si verificarono gravi calamità naturali come terremoti, epidemie e pestilenze.

.................................................... ....................................................

• La popolazione diminuì drasticamente. • Campagne e città si spopolavano: si era diffusa insicurezza e paura. • Diminuirono i prodotti agricoli e ci furono carestie. • Le tasse non erano mai sufficienti e aumentavano continuamente. • Le strade erano diventate pericolose e il commercio rallentò. • Occorrevano sempre più soldati che, a fatica, difendevano le lunghe frontiere. • Tra il 235 e il 285 d.C. vi furono ben 26 imperatori eletti dai soldati: non esisteva più un’autorità sicura. Ob.: conoscere le cause della crisi dell’Impero Romano.

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Everest IV – Geografia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

VARIE CARTE

1. Collega le caratteristiche delle carte geografiche generali al relativo nome.

Mette in risalto gli Stati, le regioni, le città, i confini.

CARTA FISICA

Evidenzia l’aspetto sia fisico sia politico.

PLANISFERO

Mette in evidenza gli aspetti naturali di un territorio.

CARTA POLITICA

Rappresenta in piano tutta la Terra.

CARTA FISICO-POLITICA

2. Scrivi i punti cardinali nella giusta posizione.

3. Indica il tipo di carta più adatto a rappresentare ciascuna realtà geografica, scegliendola tra i termini dati.

• mappa / pianta • carta topografica • carta geografica • carta stradale • La città di Napoli.

..................................................................

• L’Europa.

..................................................................

• La distanza tra Firenze e Ancona.

..................................................................

• Un quartiere di Roma.

..................................................................

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Ob.: riconoscere la posizione dei punti cardinali sulle carte.


Everest IV – Geografia

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

I MERIDIANI E I PARALLELI I geografi, per localizzare un punto sulla carta, hanno tracciato un reticolo immaginario. I ”cerchi” o linee orizzontali che attraversano la cartina o il mappamondo, si chiamano paralleli. Il parallelo fondamentale si chiama Equatore. La latitudine è la distanza tra l’Equatore e un punto sulla Terra. Le 360 linee verticali o ”semicerchi” che collegano il Polo Nord con il Polo Sud si chiamano meridiani. La distanza di un punto sulla Terra dal meridiano di Greenwich (meridiano 1°) si chiama longitudine. La latitudine è nord-sud, la longitudine è est-ovest. 1. Indica la posizione delle seguenti città.

• Roma: ................................... • Napoli: .................................. • Palermo: ............................... • Milano: ................................. • Torino: .................................. • Venezia: ................................ • Firenze: ................................. • Bari: ......................................

2. Scrivi le definizioni.

• La latitudine è ....................... .............................................. .............................................. • La longitudine è .................... .............................................. .............................................. Ob.: conoscere il significato e l’importanza della latitudine e della longitudine.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LE REGIONI CLIMATICHE IN ITALIA Collega le zone climatiche alla loro posizione sulla carta, poi colorale.

Zona padano-veneta

Gli inverni sono lunghi e freddi, le estati sono calde e afose. Le precipi­ tazioni so­no abbondanti in primavera e autunno. È frequente la nebbia.

Zona appenninica

Gli inverni sono lunghi e rigidi, le estati abbastanza calde. Le precipi­ tazioni so­ no frequenti in inverno. Nevica spesso sulle cime più elevate.

Zona ligure-tirrenica

Gli inverni sono miti e brevi, le estati so­no calde ma ventilate. Le precipita­ zioni sono scarse.

Zona adriatica

Gli inverni sono freddi, le estati calde ma ventilate. Le precipitazioni so­ no abbondanti in tutte le stagioni.

Zona alpina

Zona mediterranea

Gli inverni sono lunghi e rigidi, le esta­ ti sono brevi e fresche. Le precipitazio­ ni so­no abbondanti. Nevica spesso in inverno.

Gli inverni sono miti, le estati sono lunghe e calde. Le precipitazioni sono più frequenti nel periodo invernale, mentre in estate piove raramente e ci possono essere periodi di siccità.

• Quale regione climatica è più estesa? Quante regioni comprende? .................... ........................................................................................................................... • Qual è la meno estesa? Quante regioni comprende? ......................................... ...........................................................................................................................

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Ob.: conoscere le regioni climatiche italiane.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LE ZONE CLIMATICHE DELLA TERRA Colora le zone climatiche della Terra nel modo indicato e poi rispondi. • Zona polare a nord • Zona temperata nell’emisfero settentrionale • Zona tropicale • Zona temperata nell’emisfero meridionale • Zona polare a sud

azzurro verde giallo verde azzurro

• In quale zona climatica si trova l’Italia?..................... ................................................................................. ................................................................................. • E in quale emisfero? ................................................ ................................................................................. ................................................................................. Ob.: conoscere le zone climatiche della Terra.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

TERMINI LEGATI ALLE ALPI Con l’aiuto del dizionario o del sussidiario cerca di spiegare con parole tue il significato dei seguenti termini: PREALPI ............................................................................................................ ........................................................................................................................... DOLOMITI ........................................................................................................ ........................................................................................................................... MORENE ........................................................................................................... ........................................................................................................................... TURISMO INVERNALE ...................................................................................... ........................................................................................................................... ...........................................................................................................................

PASCOLO ................................................................... .................................................................................... ALPEGGIO .................................................................. .................................................................................... ENERGIA IDROELETTRICA ......................................... .................................................................................... VIADOTTO ................................................................. .................................................................................... GALLERIA ................................................................... .................................................................................... TRAFORO ................................................................... ....................................................................................

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Ob.: conoscere il lessico relativo all’ambiente alpino.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’ATTIVITÀ DELL’UOMO Collega le risorse tipiche del paesaggio alpino alle relative attività. Abbondanza di acque

Sport invernali

Artigianato del legno Presenza di grandi pascoli

Turismo estivo

Presenza di fitti boschi Centrali idroelettriche

Zone innevate per diversi mesi

Bellezze naturali e clima fresco

Allevamento bovino

Raccolta di frutta ed erbe

Caseifici

Ob.: conoscere le attività dell’uomo sulle Alpi.

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Everest IV – Geografia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LESSICO DEGLI APPENNINI Consulta il vocabolario e dai per ciascun termine la definizione appropriata. SMOTTAMENTO ................................................................................................. .............................................................................................................................. DORSALE ............................................................................................................ .............................................................................................................................. MONOCOLTURA ................................................................................................. .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. AGRITURISMO .................................................................................................... .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. TERRAZZAMENTO .............................................................................................. .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. DOLINE ................................................................................................................ .............................................................................................................................. CARSISMO .......................................................................................................... .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. CALANCHI ........................................................................................................... .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. FAGGETO ............................................................................................................ .............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

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Ob.: conoscere il lessico relativo agli Appennini.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

ATTIVITÀ APPENNINICHE Osserva le immagini e scrivi quali sono le attività principali dell’Appennino, nei vari settori.

AGRICOLTURA

ALLEVAMENTO

TURISMO

.............................................................................................................................. .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. .............................................................................................................................. Ob.: conoscere le attività produttive dell’ambiente appenninico.

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Everest IV – Geografia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LE COLLINE ITALIANE

1. Indica con una X la risposta giusta.

• Il

territorio italiano è prevalentemente: pianeggiante. montuoso. collinare.

• Le

colline italiane sono: aspre e rocciose. fertili con fiumi che scorrono ai loro piedi. brulle e desertiche.

• Le

colline italiane sono state nel tempo: coltivate e abitate. ridotte a un deserto. abbandonate.

2. Indica con una X le frasi errate e riscrivile giuste.

Le colline raggiungono gli 800 metri. Le colline sono antichi vulcani spenti.

I Colli Euganei sono di origine vulcanica. Le colline giungono fino ai ghiacciai.

.............................................................. .............................................................. .............................................................. .............................................................. 3. Completa con i termini elencati.

OGGI Le zone paludose sono state .............................................

• fondovalle • paludosi • zone più elevate • salubri • bonificate • agevoli

IN PASSATO I fondovalle erano ...........................................

Le comunicazioni nei fondo­

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valle sono più .......................

Le cime delle colline erano più ........................

I centri abitati si sviluppano

I centri abitati si costruivano sulle ...................

nei ........................................

.......................................................................

Ob.: conoscere l’ambiente collinare.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LE PIANURE ITALIANE

1. Memorizza e scrivi al posto giusto il nome delle principali pianure italiane.

...........................

........................... ...........................

• Pianura veneta • Pianura padana • Tavoliere delle Puglie • Agro Pontino • Campidano • Piana di Catania • Pianura maremmana • Pianura campana • Valdarno

........................... ........................... ...........................

...........................

...........................

...........................

2. Rispondi.

• Secondo te l’Italia è prevalentemente pianeggiante? SÌ NO • Perché? ............................................................................................................... ............................................................................................................................ Ob.: conoscere la dislocazione delle pianure italiane.

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Everest IV – Geografia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

ATTIVITÀ IN PIANURA Osserva attentamente la foto e rispondi alle domande.

• Che tipo di paesaggio rappresenta la foto? ....................................................... • Quali sono gli elementi naturali presenti? .......................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Quali sono gli elementi apportati dall’uomo? ..................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Quale attività può svolgere l’uomo in questo paesaggio? ................................... ........................................................................................................................... ...........................................................................................................................

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Ob.: comprendere l’opera dell’uomo in pianura.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

IL GRANDE FIUME Sottolinea il nome delle regioni italiane che il Po attraversa, poi rispondi. Il Po è il maggior fiume italiano: è lungo 652 km e attraversa l’Italia settentrionale da ovest a est, dalle Alpi fino al mare. La sua sorgente scaturisce dal Monviso, in Piemonte, e ha origine da ghiacciai e da vari laghetti. Il torrente del Po si calma quando raggiunge la pianu­ ra e rallenta il suo corso fino a formare grandi curve e meandri. In questo lungo tratto il Po segna il confine con l’Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto. In questi luoghi nel corso degli anni sono stati rafforzati gli argini per evitare allagamenti, ma, a volte, tutto ciò non è stato sufficiente e grandi inondazioni hanno provocato vittime e distruzioni. Nel Polesine, in Veneto, il fiume si divi­ de in tanti rami, a formare il delta. Di fronte alla foce, i detriti si accumu­ lano e il delta continua lentamente ad avanzare nel mare. Vicino alla costa continui strati di sabbia si uniscono tra loro, formando lagune e paludi.

• Descrivi il corso del Po dalla sorgente fino alla foce. ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ • Come si origina il delta del Po? ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ • Perché sono stati rinforzati gli argini in alcune zone attraversate dal Po? ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ Ob.: conoscere il fiume Po.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

I FIUMI E I LAGHI ITALIANI Osserva la fitta rete tracciata dai fiumi e dai laghi italiani, poi inserisci i numeri di quelli mancanti.

FIUMI

LAGHI

1 Tevere 2 Adige 3 Tirso 4 Volturno 5 Piave 6 Biferno 7 Arno 8 Adda 9 Simeto 10 Reno 11 Tronto 12 Sele

1 Como 2 Bolsena 3 Maggiore 4 Garda 5 Trasimeno 6 Lesina 7 Varano 8 Iseo

Studiare le acque Il grande studioso Leonardo da Vinci visse tanti anni a Firenze e gli capitò di osservare gli straripamenti dell’Arno. Dell’acqua gli piacque rappresentare ciò che non si può vedere, vale a dire la forza e l’energia. Egli era attratto dall’energia che forma tanti cerchi concentrici ogni volta che un sasso viene buttato in acqua, che crea una scia, che si allarga sempre più quando una nave solca il mare, che ribolle e crea vortici, che trascina… Leonardo progettò la costruzione di canali, macchine per assalti sottomarini, un battello che si muove a pale e molto altro.

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Ob.: conoscere l’idrografia dell’Italia.


Everest IV – Geografia

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

MARI E GOLFI Osserva la cartina muta dell’Italia, poi scrivi il nome dei mari che la bagnano e dei principali golfi. • Golfo di Genova • Golfo di Taranto • Promontorio del Gargano • Mare Adriatico • Mar Tirreno • Mar Ionio • Mar Ligure • Golfo di Trieste • Golfo di Napoli • Mar di Sicilia • Golfo di Manfredonia

Ob.: conoscere mari e golfi italiani.

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Everest IV – Geografia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

I SETTORI ECONOMICI

1. Indica con una X la risposta corretta.

• Le • Il

attività economiche si possono dividere in: due settori. tre settori. cinque settori.

settore secondario riguarda: le attività che forniscono servizi necessari alla vita dei cittadini. la lavorazione delle materie prime. lo sfruttamento delle risorse.

• La popolazione attiva è l’insieme delle persone che lavorano. Vero. Falso. • In

Italia, il numero delle persone che lavorano nell’agricoltura è: in aumento. sempre lo stesso. in diminuzione.

• In

Italia, nel settore terziario sono occupati: la metà dei lavoratori italiani. la minoranza dei lavoratori italiani. la maggioranza dei lavoratori italiani.

• In

Italia l’industria è presente soprattutto: al Sud. in tutto il territorio. nel Centro-Nord.

• L’Italia è tra le 10 nazioni più industrializzate al mondo. Vero. Falso.

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Ob.: conoscere i settori economici e i loro addetti.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’ISTOGRAMMA Un tipo di grafico molto conosciuto è l’istogramma (o grafico a colonne). L’istogramma è formato da tante colonne che partono da una linea di base. Le colonne sono proporzionali ai dati che rappresentano.

Osserva attentamente questo istogramma, poi rispondi alle domande. Po 652 km Tevere 405 km Oglio 280 km Tanaro 276 km Ticino 248 km Arno 241 km Piave 220 km • Che cosa vuole rappresentare questo istogramma?............................................. ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Qual è l’unità di misura utilizzata nelle lunghezze?............................................. ........................................................................................................................... • Indica in ordine decrescente di lunghezza i fiumi indicati:................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... Ob.: comprendere funzione e tecnica di elaborazione di istogrammi.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’AREOGRAMMA Gli aerogrammi sono grafici che rappresentano una serie di informazioni su una superficie tonda che viene divisa “a fette”.

1. Completa scrivendo in ogni “fetta” il corrispondente dato che trovi sotto e colorando ogni spicchio di colore diverso.

• Terreno coltivato in Italia: 39% • Prati e pascoli italiani: 17% • Boschi: 22% • Terreno incolto: 22% 2. Completa l’aerogramma, inserendo i dati relativi alla superficie terrestre occupata dai continenti.

• Europa ............................................................. 10% • Asia .................................................................. 44% • America settentrionale e centrale ........... 24% • America meridionale .................................... 17% • Oceania ............................................................ 9%

• In quante “fette” hai diviso l’aerogramma?......................................................... • Riscrivi i continenti in ordine decrescente di grandezza:....................................... ............................................................................................................................

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Ob.: saper elaborare un aerogramma.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’IDEOGRAMMA Gli ideogrammi sono grafici che utilizzano disegni relativi ai dati che si vogliono rappre­ sentare, in misura proporzionale al fenomeno preso in esame. Se, per esempio, si vuole quantificare la presenza dei mezzi di trasporto nel centro storico di una data città, possiamo procedere utilizzando l’ideogramma che segue.

1. Completa l’ideogramma, come nell’esempio. MEZZI

N. PRESENZE

Scooter Auto Bici

N. 50 N. 80 N. 30

scooter

N. 10 N. 20

auto

Camion Mezzi pubblici

bici

camion

mezzi pubblici

2. Rispondi.

• Quale valore numerico rappresenta ogni simbolino?........................................... • Quali mezzi di trasporto sono più impiegati?...................................................... • Quali potrebbero essere le conseguenze sul territorio che presenta tale fenomeno? ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... Ob.: leggere e interpretare ideogrammi.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’OMS

1. Leggi con attenzione le notizie sull’OMS.

Nel simbolo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è rappresentato il serpente simbolo di Esculapio, il dio romano della medicina. Per gli antichi l’animale era simbolo di salute e giovinez­ za. Il serpente si avvolge attorno al caduceo, la verga di Mercurio, il messaggero degli dei. Nel disco è disegnata la Terra con i suoi continenti; lo circonda una corona composta da due ramoscelli di ulivo, per simboleggiare la pace nel mondo. L’OMS ha lo scopo di migliorare la salute di tutte le popolazioni nel mondo, favorendo le ricerche mediche e inviando medicine, medici e strutture sanitarie nei luoghi che necessitano di assistenza medica. L’OMS è un’organizzazione davvero molto importante, perché la difesa della salute, bene primario dell’uomo, è un diritto di tutti ed è un compito fondamentale per tutti gli Stati. Per “salute” non si intende solo l’assenza della malattia, ma anche il benessere fisico, mentale e sociale delle persone, che si può avere solo in un ambiente adatto. L’OMS si suddivide in vari settori a seconda delle seguenti azioni: • controllo della diffusione delle epidemie e dei focolai di malattie, informando tutti gli Stati del mondo; • incremento delle ricerche scientifiche per migliorare la salute e combattere le malattie più diffuse e terribili come il cancro e l’AIDS; • aiuto ai Paesi poveri per lo sviluppo dei servizi igienici e sanitari; • promozione di campagne pubblicitarie e informative sui pericoli della droga, del fumo, dell’alcool, sull’inquinamento ambientale e sulle malattie contagiose; • prevenzione sulla difesa dell’ambiente. La sua sede è a Ginevra, in Svizzera.

2. Di cosa si occupa l’OMS? Da quali elementi è composto il suo simbolo?

.......................................................................................................................... ........................................................................................................................... ...........................................................................................................................

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Ob.: conoscere gli scopi e l’azione di un’organizzazione umanitaria internazionale.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’UNICEF

1. Leggi con attenzione le informazioni sull’UNICEF. L’UNICEF è un’organizzazione che si occupa dei problemi legati alla maternità e all’infan­ zia in tutto il mondo, avendo cura in particolar modo dei bambini che si trovano nei Paesi dove fame e guerra minacciano la sopravvivenza. La sua azione è rivolta all’educazione, all’istruzione e alla salute dei bambini. L’UNICEF venne fondata nel 1946 e la sua sigla significa “United Nations International Children Emergency Found” ovvero “Fondo internazionale di emergenza per l’infanzia delle Nazioni Unite”. Si possono ricordare molti interventi dell’UNICEF. Primo fra tutti il risanamento dell’infan­ zia in tutta l’Europa alla fine della Seconda guerra mondiale. Fu organizzata una cam­ pagna per la distribuzione del latte in polvere, e così anche in Italia, nel 1948, quasi un milione di bambini ricevettero aiuto.

2. Rispondi.

• Che cosa significa l’acronimo “UNICEF”? .......................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Quali furono le ragioni della sua creazione? ....................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Quale fu la sua prima azione nel nostro Paese? Quando ebbe luogo? ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... 3. Ricerca il simbolo dell’UNICEF e disegnalo nel riquadro.

Ob.: conoscere scopi e finalità di un’organizzazione umanitaria internazionale.

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Everest V – Geografia

Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LA FAO

1. Leggi con attenzione le informazioni sulla FAO. La FAO (“Food and Agricolture Organization” ovvero “Organizzazione per l’alimentazio­ ne e l’agricoltura”) nacque nel 1945 con il compito di migliorare la produzione, la distri­ buzione e lo scambio dei prodotti agricoli e alimentari nei Paesi membri. La sua sede è a Roma. Attualmente la FAO si occupa della diffusione di mezzi e tecniche per lo sviluppo dell’agri­ coltura in tutto il mondo. Organizza anche la raccolta dei dati allo scopo di programmare e attuare azioni di sostegno e sviluppo alla produzione e alla distribuzione delle risorse alimentari. Per affiancare e completare l’azione della FAO, nel 1977 venne creata l’IFAD (“International Found for Agricoltural Development”, “Fondo internazionale per lo sviluppo dell’agri­ coltura”). Lo scopo principale di questa organizzazione è quello di attirare l’attenzione internazionale sul drammatico problema della sopravvivenza, dello sviluppo economico e dell’incremento della produzione nei Paesi più poveri e sottosviluppati.

2. Ora completa correttamente il seguente testo.

• La FAO in origine aveva il compito di ................................................................. ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Oggi la FAO si occupa ........................................................................................ ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • L’IFAD si occupa ................................................................................................. ........................................................................................................................... 3. Documentati e disegna nel riquadro il simbolo della FAO.

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Ob.: conoscere scopi e finalità di un’organizzazione umanitaria internazionale.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’UNESCO

1. Leggi con attenzione le informazioni sull’UNESCO. L’UNESCO (“United Nations Education Science and Culture Organization” ovvero “Organizzazione delle Nazioni Unite per l’edu­ cazione, la scienza e la cultura”) è l’organo che all’interno dell’ONU si occupa di diffondere nel mondo la cultura, l’arte e la scienza, attraverso le quali gli uomini si educano e si perfezionano dal punto di vista mentale, morale e intellet­ tuale. Ha sede a Parigi, dove venne fondata nel 1965. L’UNESCO si batte contro l’analfabetismo e si adopera per diffondere la conoscenza delle culture di tutti i popoli. Il simbolo dell’UNESCO è un tempio che ricorda il Partenone, emblema dell’arte e della cultura, nonché della grandezza politica e civile di Atene.

2. Completa il seguente schema. Si occupa di ................................ .................................................... .................................................... ....................................................

UNESCO

Ha sede in ............................................................ ............................................................................. Lotta contro ............................................................................................. ................................................................................................................

Il suo simbolo è ................... ............................................... ............................................... ............................................... ............................................... ...............................................

significa

.................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... ....................................................

Ob.: conoscere scopi e finalità di un’organizzazione umanitaria internazionale.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

L’ONU

1. Leggi con attenzione le informazioni sull’ONU. L’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) è la più importante organizzazione interna­ zionale. Ha sede a New York. L’ONU possiede uno Statuto che entrò in vigore nel 1945. Quasi tutti gli Stati del mondo sono membri dell’ONU. L’Italia venne ammessa il 14 dicembre 1955. I suoi scopi sono: • il mantenimento della pace nel mondo; • la riaffermazione e il pieno rispetto dei diritti dell’umanità; • il rispetto dei trattati internazionali; • l’impegno a non ricorrere alle armi per man­ tenere la pace; • l’uso di mezzi e strumenti internazionali per il progresso economico e sociale di tutti i paesi.

Il Palazzo di Vetro, sede dell’ONU, a New York.

2. Rispondi.

• Che cosa vuol dire la sigla ONU?........................................................................ ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... • Quali sono i suoi scopi?...................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ...........................................................................................................................

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Ob.: conoscere scopi e finalità di un’organizzazione umanitaria internazionale.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

DEMOGRAFIA E POPOLAZIONE Leggi il testo, poi rispondi alle domande. Il concetto di “popolazione” è molto vasto: dal punto di vista geografico, si può definire come la quantità di persone che vivono in un territorio. La quantificazione della popolazione di uno Stato è un’operazione molto complessa che ha bisogno di un conteggio che si basa sul censimento: un’indagine tra i cittadini di uno Stato, che rileva le caratteristiche della sua popolazione. Il censimento si effettua tramite la compilazione di una scheda con domande. In Italia questa indagine si ripete ogni 10 anni, dal 1861. L’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) provvede alla raccolta, elaborazione e pubblicazione dei dati.

• Che cos’è la popolazione di un territorio?........................................................... ........................................................................................................................... • Come si determina? ........................................................................................... • Ogni quanti anni si fa il censimento? ................................................................. • Quando ci fu il primo censimento in Italia?......................................................... • Qual è l’Ente preposto alla raccolta e allo studio dei dati?................................... ........................................................................................................................... • A che cosa serve rilevare il dato relativo alla popolazione?.................................. ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... Ob.: conoscere l’importanza di dati demografici.

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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LESSICO “STATISTICO” Collega ciascun termine al suo significato. Demografia

Numero di morti ogni mille abitanti in un anno.

Censimento

Rapporto tra il numero di abitanti che risiedono in un territorio e la superficie di quest’ultimo.

Popolazione assoluta

Numero dei nati ogni mille abitanti, in un anno.

Incremento demografico

Crescita della popolazione: si ha quando il numero dei nati è mag­ giore di quello dei morti.

Densità di popolazione

Numero di abitanti che risiedono in un territorio.

Natalità

Scienza che studia i dati statistici della popolazione.

Mortalità

Indagine che raccoglie i dati statistici relativi alla popolazione.

Statistica

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Analisi dei fenomeni legati alla popo­ lazione, con lo scopo di studiarli, descriverli, spiegarli e prevederli.

Ob:. conoscere il lessico relativo alla statistica.


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Nome ........................................................................................................................ Classe ..................... Data ..........................................

LE LINGUE PARLATE IN ITALIA Completa il brano con i seguenti termini. • francese • spagnolo • arabo • slovena • uffici pubblici • dialetti • cinese • minoranze linguistiche • tedesca • albanese • cartelli stradali • immigrati • italiana La maggioranza degli italiani parla la lingua …………….........…………..  , tuttavia sono presenti numerosi modi di parlare caratteristici di ciascuna regione: i……..........…….. . Nel nostro paese ci sono poi alcuni gruppi che parlano una lingua diversa dall’italiano: le……………………......................……………………. . In Valle d’Aosta si parla la lingua ……………………..   , in Trentino-Alto Adige la lingua ……………............….   . Esistono comunità molto piccole come quella ………………..………. che da secoli abita in alcune zone dell’Italia meridionale o quella ……………………….. in Friuli-Venezia Giulia. Lo Stato italiano protegge queste lingue perché non vengano perse: sono infatti utilizzate negli …………......………..  , nelle scuole e sui….......................…………… . In Italia sono parlate anche le lingue dei lavoratori…………………………. , che hanno mantenu­ to la loro lingua, come per esempio il ………………………..  , l’…………………….. e lo ……………...…………. . LE COMUNITÀ ETNICO-LINGUISTICHE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO Albanesi: vivono nelle regioni meridionali e precisamente in Calabria, Sicilia, Puglia e Abruzzo. Sud Tirolesi: vivono nella provincia autonoma di Bolzano. Carinziani: vivono nella provincia di Udine in Friuli. Carnici: vivono nella provincia di Belluno nel Veneto. Catalani: vivono nella città di Alghero in Sardegna, hanno origini catalane (regione della Spagna) e parlano il catalano. Croati: vivono nella regione del Molise. Franco-Provenzali e francofoni della Valle d’Aosta: vivono nella regione autonoma della Valle d’Aosta e in Piemonte. Greci: vivono nella provincia di Reggio Calabria e di Lecce. Ladini: vivono tra il Trentino-Alto Adige e il Veneto. Occitani: sono residenti nella provincia di Cuneo e nella provincia di Torino, in Piemonte e in quella di Imperia, in Liguria. Sardi: vivono e risiedono nella regione autonoma della Sardegna. Sloveni: vivono nella città di Trieste, nella provincia di Gorizia e di Udine, in Friuli-Venezia Giulia. Ob.: conoscere realtà linguistiche presenti in Italia.

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LE RELIGIONI IN ITALIA L’Italia possiede una tradizione cattolica fortemente radicata negli usi e costumi di gran parte dei suoi abitanti. Ma nella nostra realtà vivono persone che professano anche altre religioni. C’è il protestantesimo, suddiviso in tante chiese, ci sono i musulmani, i buddhisti, i cristiani, gli ortodossi, gli ebrei ecc.

Fai un’indagine nella tua classe sulle religioni praticate dai tuoi compagni. Segui la traccia sotto. 1) Nome della religione ......................................................................................... ............................................................................................................................ 2) Origini storico-religiose ...................................................................................... ............................................................................................................................ 3) Testo sacro ........................................................................................................ ............................................................................................................................ 4) Città sacre ......................................................................................................... 5) Feste principali .................................................................................................. ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ 6) Caratteri principali del culto................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................

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Ob.: conoscere alcune caratteristiche delle religioni presenti in Italia.


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POPOLAZIONE ATTIVA E NON

1. Leggi il brano.

La popolazione attiva è la parte di popolazione di uno Stato in grado di svolgere legal­ mente un’attività lavorativa. In ambito economico, la popolazione attiva corrisponde all’offerta di lavoro, cioè al complesso di persone su cui un Paese può contare per l’eser­ cizio e lo sviluppo delle attività economiche. Secondo l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), per popolazione attiva si intende l’in­ sieme delle persone di età non inferiore ai 15 anni che risultano: 1) occupate, esercitando in proprio o alle dipendenze altrui un mestiere; 2) d isoccupate, ovvero hanno perduto il precedente lavoro e sono alla ricerca di una nuova occupazione; 3) t emporaneamente impedite a svolgere la propria attività lavorativa in quanto inquadra­ bili come: volontari per il Servizio Civile; ricoverati in luoghi di cura; condannati a meno di 5 anni di carcere; 3) alla ricerca di prima occupazione, non avendone mai svolta alcuna in precedenza. La popolazione non attiva è composta invece da: 1) ragazzi con età inferiore ai 15 anni; 2) p ersone che hanno almeno 15 anni, che non svolgono un lavoro e non sono nemmeno alla ricerca di un’occupazione. A quest’ultima categoria appartengono: • i benestanti e i proprietari; • gli studenti; • le casalinghe che svolgono lavori domestici presso le proprie famiglie; • i pensionati; • gli infermi e i ricoverati a tempo indeterminato in luoghi di cura; • gli invalidi permanenti al lavoro; • i condannati a pene di almeno 5 anni; • i mendicanti e coloro che vivono di pubblica beneficenza. Risulta particolare la figura delle casalinghe, le quali, pur svolgendo un’importante atti­ vità produttiva nel contesto familiare, vengono escluse dalla popolazione attiva. La moti­ vazione di questa esclusione è legata alla circostanza che i servizi da loro prestati non prevedono uno stipendio.

2. Rispondi sul quaderno.

• Quali caratteristiche hanno coloro che appartengono alla popolazione attiva? • Quali caratteristiche hanno coloro che appartengono alla popolazione non attiva? • Esiste una categoria considerata a “metà strada fra le due”? Quale? Ob.: conoscere la differenza tra popolazione attiva e non.

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LE ATTIVITÀ IN ITALIA

1. Vero o falso? Indica con una X.

• • • • • • • • • • •

Agli inizi del XX secolo il settore più importante era l’industria. L’Italia ha bisogno di importare prodotti dall’estero. L’Italia basa la sua economia soprattutto sull’agricoltura. L’Italia ha molte materie prime minerarie. Il settore industriale è avvantaggiato dalla disponibilità di minerali. La produzione industriale italiana è molto varia. In Italia ci sono molte industrie medio-piccole. Oggi il settore prevalente è il terziario. Il turismo è molto importante per l’economia italiana. I servizi per i cittadini fanno parte delle attività terziarie. Le telecomunicazioni fanno parte del settore secondario.

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2. Completa lo schema inserendo i termini giusti. • secondario • agricoltura • industria • turismo • primario • allevamento e pesca • servizi pubblici • risorse minerarie • artigianato • trasporti e commercio • edilizia • terziario ........................................ Settore.........................

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LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

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Settore.........................

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Ob.: riconoscere attività e lavoratori dei vari settori.

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CONFINI E CAPOLUOGHI Scrivi il nome delle regioni e dei rispettivi capoluoghi. .............................

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Ob.: conoscere i confini e i capoluoghi delle regioni italiane.

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK 116

GUIDA AI MATERIALI DIGITALI In seguito alle Indicazioni Nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM del 16/11/2012) e al successivo Decreto 26.03.2013, prot. N. 209, i libri di testo prendono forma in una nuova versione digitale o mista (costituita da un testo in formato cartaceo e da contenuti digitali integrativi, oppure da una combinazione di contenuti digitali e digitali integrativi). Le nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012 hanno posto all’attenzione dei docenti e di tutte le persone interessate al dibattito sulla scuola, un nucleo di tre concetti fondamentali. Il primo è di tipo prettamente metodologico e riguarda il fare scuola quotidiano con un suggerimento ad adottare strategie di tipo collaborativo o cooperativo. A fronte di un’analisi in cui sono messe in evidenza le crescenti difficoltà relazionali da parte di figli unici, generalmente digital native, la scuola italiana individua nella capacità di lavorare con gli altri un valore trasversale a tutte le discipline. Un secondo aspetto evidenziato dalle Nuove Indicazioni Nazionali è incentrato sul concetto di competenza, tra cui quella digitale. L’introduzione delle lavagne interattive prima, l’istituzione di classi sempre più “2.0” dall’altra disegnano lo scenario di una scuola che affronta in modo attivo le importanti sfide che ha davanti a sé: l’inclusione, l’apertura al mondo reale, le opportunità e gli allarmi posti dal digitale. Il sistema educativo-didattico complessivo formato da innovazione metodologica, didattica per competenze e strumentazione digitale, ridefinisce necessariamente anche l’ambito professionale del fare scuola. Il docente diventa il progettista del percorso in grado di utilizzare “una cassetta degli attrezzi” particolarmente sofisticata e complessa. Tra questi attrezzi c’è certamente anche il libro di testo, perché la civiltà del libro non può abdicare a se stessa, ma è un libro diverso, ricco di connessioni e di aperture verso l’esterno. Ne emerge un libro potenziato, arricchito di contenuti multimediali, un libro che consente approcci diversi allo stesso problema. L’integrazione tra linguaggi diversi è una risorsa per l’apprendimento, questo i docenti lo sanno bene. Spesso, le nuove acquisizioni devono collimare con modalità preferenziali di apprendimento diverse da bambino a bambino e differenziare i linguaggi può essere un primo punto di partenza. L’introduzione del digitale tra gli strumenti didattici, però, offre un’opportunità in più. Oltre a catturare l’attenzione dei bambini con video e animazioni, fornisce al docente l’opportunità di modificare la sceneggiatura stessa della propria lezione. Per definizione, le tecnologie modificano i comportamenti delle persone e sono destinate anche a cambiare il modo di far scuola. Governare questo cambiamento è, in ultima analisi, la sfida più importante a cui i docenti sono chiamati. Il M.I.O. BOOK è il libro multimediale del GRUPPO EDITORIALE RAFFAELLO. L’acronimo M.I.O. identifica le tre caratteristiche fondamentali alla base di tutti i progetti digitali: M come Multimediale, perché integrato con contenuti audio, video, interattivi che possono essere visionati sia dall’insegnante in classe con l’ausilio della LIM, sia dall’alunno a casa installando il CD nel proprio computer o tablet. I come Interattivo, perché è possibile intervenire nel testo inserendo note o appunti. .O come Open, perché è possibile creare documenti e condividerli in classe. Il M.I.O. BOOK è stato concepito per essere utilizzato in classe (costruzione condivisa della lezione) e a casa sia dallo studente (facilitatore dell’uso del libro) sia dal docente (preparazione della lezione). Il M.I.O. BOOK esce in triplice versione: 1. SFOGLIABILE L’obiettivo del progetto è principalmente quello di sviluppare le competenze digitali degli alunni, interessando le nuove generazioni e appassionandole alle proposte educative in modo coinvolgente.


Non meno importante come strumento è la possibilità di poter creare un profilo personale; ciò consente di salvare le modifiche apportate al M.I.O. BOOK, di poterle rivedere anche a distanza di tempo e di personalizzare il proprio testo. Nello specifico, l’insegnante può disporre di più profili personali (tanti quante sono le sue classi) e può assegnare agli alunni dei compiti da eseguire a casa attraverso schede o documenti personali che crea direttamente all’interno del M.I.O. BOOK. Anche gli alunni possono avere un profilo personale che consente loro di personalizzare il proprio testo, di svolgere a casa, al computer, i compiti assegnati dall’insegnante e salvarli in una chiave di memoria. 2. TESTO LIQUIDO La versione liquida del testo è ad alta leggibilità: grazie al suo particolare formato, permette all’utente di intervenire sulla pagina migliorando la lettura e aiutando le difficoltà di apprendimento. Permette infatti di aumentare la dimensione del testo, modificare la font (con la possibilità di utilizzare la font Leggimi, indicata per studenti con BES e DSA), cambiare lo stile trasformando tutto il testo in maiuscolo e disattivare le immagini all’interno della pagina per evitare elementi di distrazione. La versione liquida offre inoltre un servizio di traduzione di tutto o parte del testo in altre lingue, uno strumento particolarmente utile per studenti stranieri che trovano difficoltà con la lingua italiana. 3. AUDIOLIBRO Ogni testo è stato letto in maniera completa da speaker professionisti. Molte sezioni presentano anche brani ad alto ascolto, letti scandendo bene le parole. Questo accorgimento è di grande aiuto agli studenti con BES e DSA.

Gli strumenti del M.I.O. BOOK, intuitivi e facili da utilizzare, permettono al docente di: parlare il linguaggio “digitale” degli studenti; catturare e mantenere un’attenzione maggiore da parte della classe; sviluppare la condivisione e il lavoro di gruppo; personalizzare le lezioni (con diversi stili, centrata sui BES ecc.).

Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Il M.I.O. BOOK rappresenta un nuovo modo di insegnare e di favorire l’apprendimento che nasce da un modello didattico di tipo cooperativo-metacognitivo e che si fonda su concetti di riflessione, cooperazione e condivisione. Di notevole efficacia risulta la possibilità di un suo uso associato alla LIM, in quanto facilita l’attuazione delle strategie educative, che stanno alla base di una didattica inclusiva. Visualizzare il testo sulla LIM, a grandi dimensioni, consente all’insegnante e agli alunni di interagire sul libro digitale. La strumentazione presente nel M.I.O. BOOK permette di lavorare in modo vario e differenziato con il testo. Si può: ricercare parole chiave nel testo; evidenziare il testo; inserire segnalibri; prendere appunti; inserire e memorizzare note scritte sotto forma di slide o post-it; inserire e memorizzare audio, video, documenti, link utili; scattare fotografie alla pagina; scrivere e disegnare nelle pagine, salvando le modifiche; avere accesso a vario materiale multimediale integrativo.

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

FUNZIONAMENTO DEL M.I.O. BOOK Versione testo sfogliabile Avvio Una volta scaricato e installato il Raffaello Player, si accede alla libreria dei testi adottati. Individuato il testo da utilizzare, fare doppio clic sulla copertina. Al primo accesso il testo dovrà essere attivato, inserendo due codici: • ISBN • Rispondere a una domanda Attivato il testo, i contenuti del M.I.O. BOOK si presenteranno nella seguente maniera: Novità – I testi vengono presentati in formato PDF, senza l’integrazione di alcun contenuto digitale interattivo. Utile per tablet o per una consultazione “veloce”

Visualizza on-line Scarica da on-line (previa connessione ad Internet)

Testi in formato PDF Materiale EXTRA per il docente Guida per il docente Unità 1 Unità 2

Apri da DVD Installa da DVD

Il M.I.O. BOOK si presenterà in questo modo:

A

MIO

ABC

1

Strumentazione, utilizzo e icone Visualizzazione a “tutto schermo”: la schermata dei menù si apre in maniera automatica, per passare alla modalità a A tutto schermo fare clic sul tasto in alto a destra; per tornare alla visualizzazione ridotta fare clic nuovamente sull’icona. Per uscire e chiudere il M.I.O. BOOK fare clic sul tasto.

A

Il M.I.O. BOOK si presenta nella modalità “minimale”, in cui sono visualizzati il testo e gli strumenti basilari per la navigazione. A A Facendo clic sulle icone è possibile passare alla modalità “completa”, dove è visibile il set completo della strumentazione. MIO

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1 È possibile stampare le pagine su cui si sta lavorando.


A

• Strumento disegno: consente di visualizzare gli strumenti di scrittura, evidenziazione, annotazione ABC MIO ecc. MIO doppia o singola. MIO • Consentono la visualizzazione del testo in modalità pagina

ABC ABC

ABC

• Permette di passare direttamente all'indice dei MIO contenuti del libro. ABC

1

11

MIOun’anteprima dei contenuti. • Permette lo scorrimento in maniera rapida delle pagine del libro con

1

1

• Consente di modificare la formattazione del testo a seconda delle esigenze e di utilizzare il carattere ad alta leggibilità MIO (vedi oltre per approfondire).

1

• Consentono di passare alle pagine precedenti o successive. È possibile spostarsi nel testo di una 1 MIO pagina in avanti, di una pagina indietro oppure passare alla prima o all’ultima pagina. • Strumento zoom: offre la possibilità di aumentare o ridurre la visualizzazione del testo.

Gli strumenti per la ricerca dei contenuti (parte superiore) • Attraverso queste icone è possibile ricercare contenuti sia attraverso gli indici “tradizionali” (suddivisi per capitoli e per tipologia), sia scrivendo un termine nel campo “cerca”. • Le tipologie degli indici sono diverse: - “tradizionale” del libro - navigazione guidata (non presente nel libro) - contenuti multimediali

A

• Strumento segnalibro: facendo clic su questa icona è possibile memorizzare e richiamare pagine o risorse A presenti all’interno del testo.

Lo strumento per la creazione dei contenuti (parte superiore) • Questa icona permette di creare documenti personalizzabili: - presentazioni - mappe mentali - linee temporali

A

Gli strumenti per il disegno e le annotazioni (parte laterale sinistra) • TastoABC per attivare la strumentazione.

MIO

• Puntatore per selezionare, spostare, modificare. • Matita. 1

MIO

• Evidenziatore. • Figure geometriche basi. • Linea e freccia.

Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

La barra di navigazione (parte inferiore)

1

MIO

• Cancella. • Maschera. MIO

1

• Aggiungi annotazione testuale. • Aggiungi ABC annotazione multimediale (documenti, immagini, video, audio, web link). ABC ABC ABC • Cambia ABC colore (penna, evidenziatore, linee, frecce...). ABC ABC ABC ABC ABC

MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO MIO

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Creazione e condivisione di documenti personalizzati e appunti

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I docenti e gli studenti hanno la possibilità di creare e condividere tra loro: documenti personali; appunti / note / disegni; allegati multimediali; bookmark. Una volta importati, si ha la possibilità di sovrascrivere e generare nuovi documenti. Esempio Facendo clic su questa icona si inizia il processo di creazione del documento che prevede: 1. Selezione della tipologia del documento. 2. Selezione del modello da utilizzare. 3. Inserimento dei contenuti: testo, immagini (caricate esternamente oppure “catturate” dal libro) e web-link. 4. Q uesti documenti potranno essere esportati e poi condivisi in diversi formati: – .mio, per una condivisione ottimale su un altro dispositivo con il testo M.I.O. BOOK attivo. – .jpg, per le mappe mentali e le linee temporali. – .rtf, per le presentazioni (da utilizzare anche al di fuori del M.I.O. BOOK con software di video scrittura).

FUNZIONAMENTO DEL M.I.O. BOOK Il testo liquido ad alta leggibilità ABC

Cliccando questa icona si ha la possibilità di visualizzare il testo nella versione liquida. Questa versione è molto utile per gli alunni con DSA/BES.

MIO

Il testo si presenta così:

MIO

1


A

A

Strumenti per la navigazione A

Indice degli argomenti.

A

A

Indice degli argomenti multimediali.

A

Elenco degli allegati multimediali (creati nella versione M.I.O. BOOK sfogliabile). Pagina singola.

ABC ABC

MIO

Avanzamento delle pagine.

1

O

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Doppia pagina.

Ritorno alla versione testo sfogliabile.

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1

1 testo. Stampa delle pagine del

MIO

Strumenti per la modifica del testo Aumento della dimensione del carattere. MIO

1

MIO

1

Possibilità di: - cambiare la font del carattere (compresa la font Leggimi, utile per BES/DSA); A - cambiare il colore del carattere e dello sfondo; - cambiare il testo in tutto maiuscolo o tutto minuscolo. Possibilità di attivare/disattivare le immagini all’interno della pagina (indicato per BES/DSA). A Possibilità di evidenziare il testo sottolineato. A

FUNZIONAMENTO DEL M.I.O. BOOK Versione audiolibro I testi all’interno della visualizzazione ad “alta leggibilità” sono anche forniti in formato audio.

1

Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Strumentazione, utilizzo icone

1

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

AGGIORNAMENTO DEI CONTENUTI DIGITALI

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Durante l’anno scolastico sono previsti degli aggiornamenti dei contenuti digitali extra. Presupposto fondamentale: avere un collegamento a internet e aver creato un profilo all'interno del portale www.raffaellodigitale.it. Gli aggiornamenti disponibili vengono segnalati nel seguente modo:


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Guida per l'insegnante EVEREST

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