INDICE 2 Presentazione del progetto 4 Programmare per competenze trasversali
Classe 2a 7 Programmazione 22 Guida alle competenze 44 Rubriche valutative dei compiti di realtà 48 Unità di apprendimento 53 Lapbook 55 Grammatica RAF 57 Coding 70 Bisogni Educativi Speciali 73 Verifiche personalizzate - didattica inclusiva 89 Schedario
Classe 3a
1 39 Programmazione 157 Rubriche valutative dei compiti di realtà 160 Unità di apprendimento 165 Coding 181 Verifiche personalizzate - didattica inclusiva 209 Schedario 259 Guida ai materiali digitali
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Italian o Storia Geogr afia
Presentazione del progetto
Giorni di scuola Percorsi creativi guidati con tutti i materiali necessari su cartoncino per: • organizzare le idee e lo spazio • creare lavori manuali Nuovi strumenti didattici per la verifica e lo sviluppo delle competenze: • compiti di realtà • autovalutazione • Unità di Apprendimento multidiciplinari Contenuti integrativi per promuovere le competenze digitali: • esercizi interattivi, video tutorial, pdf... • possibilità di ingrandire e modificare i font in MAIUSCOLO • versione audio di tutti i contenuti Innovativi strumenti per apprendere con facilità: • mappe • pagine speciali e box operativi • uso di font specifici Un originale ed efficace approccio metodologico per riflettere sulla lingua c on la Grammatica RAF: • Rifletto su una situazione problematica • Apprendo facilmente deducendo la regola • Fisso con gli esercizi
Le antologie Propongono un percorso di comprensione del testo che tiene conto dei test delle Prove Nazionali senza perdere di vista l’importanza fondamentale che ha la scoperta del piacere di leggere. L’analisi testuale è affrontata, approfondita e schematizzata nel volume Il laboratorio di Italiano 2 e 3, dove l’alunno approccia in maniera sistematica le tipologie principali mettendosi alla prova anche con la produzione scritta. Il volume comprende anche la GRAMMATICA RAF (Rifletto Apprendo Fisso) che fa dell’apprendimento attivo il suo principio metodologico: anziché partire dalla regola si offrono spunti e situazioni problematiche su cui riflettere e da cui icavare le regole grammaticali stimolando il ragionamento sulla lingua, in autonomia o in gruppo.
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Presentazione del progetto
Le discipline L’apprendimento disciplinare è costruito a partire dalla curiosità del bambino con riferimento costante alla realtà che lo circonda. Gradualmente il linguaggio si fa più specifico e curato e si avvia la costruzione di un metodo di studio. Il percorso di apprendimento di ogni disciplina è segnato da tappe significative con attività laboratoriali e compiti di realtà. Una sezione finale è dedicata ai Bisogni Educativi Speciali, proponendo materiali semplificati da utilizzare in classe quando l’insegnante lo riterrà più opportuno.
L’eserciziario L’eserciziario Mi esercito contiene molte operative di matematica e pagine di gioco, utilizzabili anche come compiti a casa; tutti i ritagli necessari per la costruzione dei Lapbook, ottimi supporti per l’apprendimento perché stimolano la curiosità e riordinano i saperi; una UDA multidisplinare, cioè un percorso didattico autonomo e organizzato in attività laboratoriali e compiti di realtà utili alla valutazione del gruppo classe.
Classe 1a pack: • Metodo (con Alfabetiere individuale) • Letture • Discipline • Mi esercito • Laboratorio di scrittura
Classe 2a pack: • Letture • Discipline • Mi esercito • Laboratorio di italiano
Classe 3a pack: • Letture • Discipline • Mi esercito • Laboratorio di italiano
PER L’INSEGNANTE E LA CLASSE
• Guide al testo: classe 1a
classi 2a e 3a - area linguistico-antropologica classi 2a e 3a - area matematico-scientifica • Guida Insegnare.lim 1a - Italiano • Guida Insegnare.lim 1a - Matematica e Scienze • Guida Io imparo facile • M.I.O. BOOK docente • M.I.O. BOOK studente
• Cd Audio in formato MP3 con la versione audio
di tutto il libro letto da speaker professionisti • Cartellino portanome per ogni alunno • Alfabetiere murale • Cartelloni: Accoglienza, Le tabelle forma-sillabe, I compleanni della classe, Le tabelline, Le cinque Ere, L’evoluzione dell’uomo
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Programmare per competenze trasversali
Competenze trasversali La competenza è la capacità di rispondere a esigenze individuali e sociali, di svolgere efficacemente un’attività o un compito. Ogni competenza coinvolge dimensioni cognitive, abilità, attitudini, motivazione, valori, emozioni e altri fattori sociali e comportamentali. Le competenze si acquisiscono e si sviluppano in contesti educativi formali come la scuola, non formali (famiglia, gioco, lavoro, media, ecc..), e la vita sociale nel suo complesso. Le competenze trasversali maturano attraverso un percorso che si costruisce gradualmente e al quale concorrono tutte le discipline. Le discipline, infatti, consentono di sviluppare contenuti e processi di apprendimento centrati sull’alunno e basati sulla costruzione delle competenze. COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA
Assumere responsabilmente atteggiamenti, ruoli e comportamenti di partecipazione attiva e comunitaria. Sviluppare modalità consapevoli di rispetto delle regole della convivenza civile. Riflettere sui valori della convivenza, della democrazia e della cittadinanza Acquisire la consapevolezza che ognuno può intervenire sulla realtà apportando il proprio positivo e originale contributo.
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE ABILITÀ
CONOSCENZE
ATTIVITÀ
Conoscere le regole del vivere in comune e rispettarle.
• Ascolto di
Partecipare all’attività di gruppo in modo collaborativo, responsabile, produttivo e pertinente.
Gruppi sociali riferiti all’esperienza, loro ruoli e funzioni: famiglia, scuola, comunità di appartenenza (sportive, religiose , quartiere, comune ecc.).
Partecipare alla costruzione di regole di convivenza in classe e nella scuola, descriverle e rispettarle.
Regole fondamentali della convivenza nei gruppi di appartenenza.
Individuare i ruoli e le funzioni dei gruppi di appartenenza; individuare il proprio ruolo, esercitandolo responsabilmente.
Regole per la sicurezza in casa, a scuola, nell’ambiente, in strada.
Adottare comportamenti appropriati nel gioco, nel lavoro, nella convivenza generale.
Significato dei concetti di diritto, dovere, responsabilità, libertà.
Esprimere il proprio punto di vista, ascoltare e rispettare quello altrui.
Significato di regola, patto, sanzione.
Assumere incarichi e portarli a termine con responsabilità.
Significato di tolleranza, lealtà, rispetto.
Proporre strategie per migliorare la partecipa-zione collettiva.
Alcune forme di democrazia nella scuola.
Prestare aiuto a compagni e ad altre persone in difficoltà. Rispettare l’ambiente e gli animali. Rispettare il proprio e l’altrui materiale e le attrezzature comuni. Confrontare usi, costumi, stili di vita propri e di altre culture, individuandone somiglianze e differenze.
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Usi e costumi del proprio territorio, del Paese e di altri Paesi, portati eventualmente da allievi provenienti da altri luoghi. Organi internazionali vicini all’esperienza dei bambini: UNICEF, WWF.
esperienze
• Conversazioni guidate.
• Riflessioni personali, di gruppo e collettive.
• Letture scelte. • Lettura di immagini. • Ascolto di canzoni. • Video. • Giochi di gruppo. • Giochi di ruolo. • Drammatizzazioni. • Circle time. • Brain storming. • Problem solving. • Lavoro cooperativo di coppia e nel piccolo gruppo.
• Visite guidate. • Attività laboratoriali.
Programmare per competenze trasversali COMPETENZA CHIAVE EUROPEA
IMPARARE A IMPARARE
COMPETENZA SPECIFICA
ABILITÀ
CONOSCENZE
ATTIVITÀ
Acquisire e interpretare le informazioni.
Riferire l’argomento principale di testi letti e ascoltati, immagini e video, anche con domande stimolo dell’insegnante.
Strategie di memorizzazione.
• Ascolto e lettura di storie. • Ripetizione delle tabelline
Individuare le relazioni e i collegamenti presenti nei testi.
Leggere un testo e rispondere a domande su di esso e su immagini in sequenza.
Trasferire le informazioni acquisite in altri contesti.
Iniziare a selezionare le informazioni a seconda dello scopo, con la guida dell’insegnante.
Individuare, scegliere e utilizzare varie fonti e varie modalità di informazione per organizzare il proprio apprendimento.
Utilizzare semplici strategie di memorizzazione.
Utilizzare semplici strategie di controllo della propria produzione. Individuare semplici collegamenti, anche su sollecitazione, tra informazioni contenute in testi ascoltati o letti e su filmati.
Tabelle, schemi, reticoli, linee del tempo. Osservazione, descrizione e classificazione degli elementi che compongono la realtà vissuta. Semplici strategie di organizzazione del proprio tempo e del proprio lavoro.
con e senza il ricorso a filastrocche.
• Ascolto di indicazioni. • Conversazioni guidate. • Osservazione di immagini
e verbalizzazione con l’uso degli indicatori spaziali.
• Riordino di sequenze
rispettando la successione temporale.
• Verbalizzazione con l’uso degli indicatori prima\ dopo\infine.
• Verbalizzazione con l’uso dei quantificatori.
Risolvere semplici problemi di esperienza quotidiana, utilizzando le informazioni possedute.
• Individuazione e
Organizzare le informazioni, con la guida dell’insegnante, applicando semplici strategie.
• Rappresentazione di
Riformulare un semplice testo a partire dalle sequenze. Individuare le informazioni esplicite e implicite di un testo narrativo o descrittivo ascoltato o letto. Costruire brevi e semplici sintesi dei testi letti. Dividere un testo in sequenze. Organizzare la pagina dal punto di vista grafico. Completare semplici tabelle, elenchi, liste, schemi e linee del tempo già predisposti. Produrre un semplice testo a partire dalle sequenze. Realizzare autonomamente tabelle, grafici, schemi, diagrammi, mappe di sintesi.
collocazione di elementi all’interno di un reticolo. percorsi e mappe.
• Problem solving. • Comprensione della
lettura attraverso il riordino di sequenze, il completamento di frasi, risposte a domande aperte e\o a scelta multipla.
• Organizzazione
delle informazioni raccolte attraverso il completamento di tabelle, schemi, linee del tempo, cicli e diagrammi.
• Produzione orale o scritta
di racconti o di esperienze personali utilizzando gli indicatori spazio-temporali e i connettivi logici.
• Uso di un lessico adeguato alle varie situazioni.
Leggere l’orario giornaliero delle lezioni e l’orario settimanale; individuare il materiale occorrente e i compiti da svolgere.
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Programmare per competenze trasversali COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA
Valutare le informazioni, il proprio lavoro, il contesto e prendere decisioni basandosi sulle possibili alternative. Portare a termine compiti e iniziative assunti in modo responsabile.
SPIRITO DI INIZIATIVA E DI INTRAPRENDENZA ABILITÀ
CONOSCENZE
ATTIVITÀ
Esprimere le proprie opinioni rispetto a un vissuto.
Regole della conversazione.
• Ascolto di esperienze. • Conversazioni
Motivare le proprie scelte con semplici argomentazioni.
I ruoli e la loro funzione.
Proporre giochi e attività.
L’ordine cronologico.
Cooperare con altri nel gioco e nel raggiungimento di un obiettivo prefissato. Confrontare le idee altrui con le proprie.
Pianificare e organizzare il proprio lavoro. Realizzare semplici progetti. Trovare soluzioni nuove a problemi di esperienza.
Portare a termine i compiti assegnati. Conoscere i ruoli nei diversi contesti di vita: gioco, scuola ecc. Individuare semplici situazioni problematiche in contesti reali e formulare ipotesi di soluzione. Verbalizzare le fasi di un’attività eseguita.
Adottare strategie di problem solving Valutare le possibili alternative in una posizione e prendere decisioni.
Effettuare semplici indagini su fenomeni di esperienza. Organizzare i dati su schemi, tabelle, diagrammi o grafici. Organizzare i dati su schemi, tabelle, diagrammi o grafici.
L’ordine logico. Modalità di rappresentazione grafica: schemi, tabelle, grafici ecc. Orientamento nello spazio vissuto. Strategie di autocontrollo. Capacità di reperire risorse e di individuare i propri limiti. Fasi di un problema, di un’azione ecc. Modalità di decisione.
Spiegare le fasi di un’attività eseguita. Qualificare situazioni incerte in: possibili, impossibili, probabili.
guidate.
• Circle time. • Brain storming. • Riflessioni personali e collettive.
• Letture scelte. • Giochi di gruppo. • Giochi di ruolo. • Riconoscimento
degli ambienti che costituiscono uno spazio noto e delle loro funzioni.
• Individuazione
di situazioni problematiche.
• Formulazione di ipotesi.
• Risoluzione di problemi.
• Riconoscimento di situazioni possibili, impossibili e probabili.
• Verbalizzazione di
un’attività eseguita rispettando la successione temporale e la coerenza logica.
Affrontare situazioni nuove in modo adeguato. Esprimere semplici giudizi su un messaggio, una lettura, un avvenimento ecc. Esprimere semplici valutazioni sul proprio operato, su fatti legati al vissuto ecc.
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA
COMPETENZA DIGITALE
Grazie all’uso del M.I.O. BOOK l’alunno sarà in grado di usare il computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni, nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative.
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Programmazione - classe 2a
Letture - Italiano Competenza chiave europea: Comunicazione nella madrelingua. La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero. Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni Nazionali del 2012)
• Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.
• Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo. • Produrre testi di vario tipo, in relazione ai differenti scopi comunicativi. • Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento. • Padroneggiare gli strumenti necessari a un utilizzo consapevole del patrimonio artistico.
Unità didattica 1: I primi giorni di scuola Letture – Libro azzurro pagg. 4-9 Obiettivi di apprendimento
• Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui
• Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere semplici testi dimostrando di aver acquisito la lettura strumentale • Scrivere parole e brevi frasi, sintatticamente e ortograficamente corrette • Potenziare la capacità di relazionarsi correttamente • Avviare all’autovalutazione Attività proposte
• Filastrocca: “La scuola ricomincia” • Scrittura di parole • Espressione orale e scritta di propositi e desideri per il nuovo anno scolastico
• Completamento di un testo a buchi con ideogrammi (cloze)
• Riordino delle sequenze di un racconto per immagini • Collegamento e scrittura di didascalie
• Lettura di brevi brani narrativi e risposte a domande di comprensione del testo
• Riordino di parole in una frase • Divisione in sillabe • Domande stimolo per raccontare esperienze personali • “Prepariamo l’aula”: osservazione, discussione, progettazione cooperativa
• Autovalutazione delle attività e del lavoro di gruppo
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Programmazione - classe 2a
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Saper padroneggiare la lettura strumentale • Lessico fondamentale per la comunicazione orale in • Leggere testi di diverse tipologie, cogliendo l’argomento situazioni diverse di cui si parla • Elementi base per scrivere parole, frasi e saper rispondere a semplici domande • Saper scrivere correttamente parole e brevi frasi • Principali convenzioni ortografiche e segni di • Saper riordinare storie punteggiatura • Sapersi organizzare nel gruppo per uno scopo comune • Regole per relazionarsi positivamente con coetanei e adulti • Avviarsi all’autovalutazione • Autovalutazione Unità didattica 2: Storie di scuola Letture – Libro azzurro pagg. 10-27 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 2-4 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui
• Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto di letture fatte da altri • Comprensione di informazioni esplicite in testi di vario tipo • Scoperta di parole nuove dal contesto • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato
• Approccio alle diverse tipologie testuali • Individuazione, in un testo narrativo delle tre parti fondamentali
• Discriminazione tra racconto realistico e fantastico
• “Leggo bene ad alta voce”: Le parole nascoste • Spazio alle emozioni: riflessione sull’imbarazzo • Cittadinanza e Costituzione • Laboratorio del testo • Giochi di parole • Produzione di semplici testi narrativi, realistici e fantastici • Racconti di storie personali • Letture facilitate • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze)
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne il
• Strutture essenziali di testi narrativi • Lessico fondamentale • Convenzioni ortografiche
contenuto
• Leggere semplici racconti e comprenderne gli elementi e il lessico usati
• Scrivere semplici testi narrativi realistici e fantastici 8
Programmazione - classe 2a
Unità didattica 3: Storie di casa Letture – Libro azzurro pagg. 38-59 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 4-5 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui
• Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico. • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione
• Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascoltare letture fatte da altri • Comprensione di informazioni esplicite in testi di vario tipo
• Scoperta di parole nuove dal contesto • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato
• Approccio alle diverse tipologie testuali • Riordino cronologico delle sequenze di un testo narrativo
• Cittadinanza e Costituzione
• “Leggo bene ad alta voce”: Occhio alle pause! • Giochi di parole • Attività trasversali (Scienze, Inglese) • Laboratorio del testo • Spazio alle emozioni: riflessione sulla paura • Produzione di semplici testi narrativi, realistici e fantastici • Racconti di storie personali • Letture facilitate • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze)
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne il
• Strutture essenziali di testi narrativi • Lessico fondamentale • Convenzioni ortografiche
contento
• Leggere semplici racconti e comprenderne gli elementi e il lessico usati
• Scrivere semplici testi narrativi realistici e fantastici
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Programmazione - classe 2a
Unità didattica 4: Storie in città Letture – Libro azzurro pagg. 72-89 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 6-9 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui
• Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni. • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione
• Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto di letture fatte da altri • Comprensione di informazioni esplicite in testi di vario tipo
• Individuazione di cause e conseguenze in fatti letti • Scoperta di parole nuove dal contesto • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato
• Approccio alle diverse tipologie testuali • “Leggo bene ad alta voce”: La giusta intonazione
• Laboratorio del testo • Spazio alle emozioni: riflessione sulla rabbia • Giochi di parole • Attività trasversali (Geografia) • Produzione di semplici testi narrativi, realistici e fantastici • Racconti di storie personali • Letture facilitate • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze)
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne il
• Strutture essenziali di testi narrativi • Lessico fondamentale • Convenzioni ortografiche
contenuto
• Leggere semplici racconti e comprenderne gli elementi e il lessico usati
• Scrivere semplici testi narrativi realistici e fantastici
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Programmazione - classe 2a
Unità didattica 5: Descrizioni a cielo aperto Letture – Libro azzurro pagg. 90-107 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 30-32 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui
• Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico. • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni. • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione
• Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto di letture fatte da altri • Comprensione anche di informazioni implicite in testi di vario tipo
• Scoperta di parole nuove dal contesto • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato
• Approccio alle diverse tipologie testuali • Individuazione dei dati sensoriali in un testo descrittivo • Scoperta degli elementi descrittivi di un animale e di una persona: aspetto fisico e carattere
• Spazio alle emozioni: riflessione sulla meraviglia • “Leggo bene ad alta voce”: Lettura Veloce • Laboratorio del testo • Produzione di semplici testi descrittivi di persone e animali
• Avvio al riassunto • Racconti di storie personali • Letture facilitate • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze)
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne
• Strutture essenziali di testi narrativi e descrittivi. • Lessico fondamentale • Convenzioni ortografiche
il contenuto
• Leggere semplici racconti e descrizioni e comprenderne gli elementi e il lessico usati
• Scrivere semplici testi descrittivi di persone e animali
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Programmazione - classe 2a
Unità didattica 6: Rime in luoghi fantastici Letture – Libro azzurro pagg. 120-133 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 38-40 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui
• Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico. • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione
• Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto di letture fatte da altri • Comprensione anche di informazioni implicite in testi di vario tipo
• Scoperta di parole nuove dal contesto • Approccio alle diverse tipologie testuali • Individuazione degli elementi della filastrocca: i versi e le rime
• “Leggo bene ad alta voce”: Lettura espressiva • Spazio alle emozioni: riflessione sulla nostalgia
• Produzione di testi fantastici • Racconti di esperienze personali • Completamento di filastrocche • Giochi di parole • Attività trasversali (Geografia, Scienze) • Letture facilitate • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze)
e sull’amore
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e • riferirne il contenuto • Leggere filastrocche, cogliendone il senso e le
• Strutture essenziali di testi poetici • Convenzioni ortografiche • Lessico fondamentale
caratteristiche formali
• Completare e scrivere filastrocche in rima baciata
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Programmazione - classe 2a
Percorso stagionale Autunno pagg. 28-37 Inverno pagg. 60-71 Primavera pagg. 108-119 Estate pagg. 134-139 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui
• Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni. • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione
• Ampliare il patrimonio lessicale • Osservare e leggere un’immagine • Riconoscere gli elementi fondamentali di un testo iconico-visivo: i colori Attività proposte
• Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Comprensione anche di informazioni implicite in testi di vario tipo
• Scoperta di parole nuove dal contesto • Approccio alle diverse tipologie testuali • Produzione di testi fantastici • Racconti di esperienze personali • Espressione di giudizi personali su testi letti
• Completamento di filastrocche • Giochi di parole • Collegamenti interdisciplinari • Avvio al riassunto • Laboratori manuali • Realizzazione di lapbook stagionali • Lettura e comprensione di opere d’arte • Produzioni artistiche personali legate alla stagione
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne
• Strutture essenziali di vari testi scritti e iconico-visivi • Lessico fondamentale • Convenzioni ortografiche • Regole, elementi tecnici del linguaggio visivo
il contenuto
• Leggere semplici testi di vario tipo • cogliendone il senso e le caratteristiche formali • Organizzare graficamente le conoscenze acquisite
e orientamento nello spazio
in una mappa concettuale tridimensionale: il lapbook
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Programmazione - classe 2a
Unità didattica 7: Gli ultimi giorni di scuola Letture – Libro azzurro pagg. 140-144 Obiettivi di apprendimento
• Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui
• Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione
• Ampliare il patrimonio lessicale • Relazionarsi correttamente nel gruppo • Autovalutarsi Attività proposte “A caccia del tesoro” • 1° passo: completamento di una filastrocca in rima
• 4° passo: riordino delle sequenze di un racconto • 5° passo: completamento di un testo narrativo
• 2° passo: lettura e soluzione di un indovinello descrittivo a buchi (cloze) • Autovalutazione • 3° passo: scrittura di un testo descrittivo di persona Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Saper padroneggiare la lettura strumentale • Lessico fondamentale per la comunicazione orale • Leggere testi di diverse tipologie, cogliendo l’argomento in situazioni diverse di cui si parla e le informazioni • Elementi base per scrivere parole, frasi e saper rispondere a semplici domande • Saper scrivere correttamente parole e un testo descrittivo guidato • Principali convenzioni ortografiche e segni di punteggiatura • Saper riordinare storie per relazionarsi positivamente con coetanei • Sapersi organizzare nel gruppo per uno scopo comune • Regole e adulti • Autovalutarsi • Autovalutazione Istruzioni per la caccia al tesoro Prima di partire per la caccia al tesoro, l’insegnante preparerà tanti cartellini con le lettere A-M-I-C-I quante sono le squadre che si formano. Gli alunni dovranno superare delle prove, ciascuna corrispondente a un passo. L’insegnante valuterà come i ragazzi hanno svolto il compito. Se il lavoro risulterà corretto, la squadra guadagnerà un cartellino-lettera, secondo l’ordine seguente: 1° passo: lettera A 2° passo: lettera M 3° passo: lettera I 4° passo: lettera C 5° passo: lettera I In caso contrario dovrà tornare al proprio posto a correggere. Al termine del percorso gli alunni scriveranno nell’ordine le lettere conquistate che completeranno la frase “IL TESORO SONO GLI AMICI”.
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Programmazione - classe 2a
Il sussidiario delle discipline Competenza chiave europea: Competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologico. La competenza matematica è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico-matematiche, l’accento è posto sugli aspetti del processo e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, costrutti, grafici, carte). La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. Le competenze in campo scientifico e tecnologico comportano la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.
STORIA Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni Nazionali del 2012)
• Riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. • Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio. • Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.
• Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.
Preconoscenze: I primi giorni di scuola Sussidiario delle discipline - Libro verde pagg. 2-3 Obiettivi di apprendimento
• Riconoscere i cicli temporali e gli indicatori di successione e contemporaneità Attività proposte
• Riflessione sulle conoscenze pregresse (le parole della successione e quelle della contemporaneità, le stagioni, le parti del giorno, la settimana)
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Riconoscere la successione e la contemporaneità nelle
• Organizzatori temporali di successione,
durate, nei periodi, nei cicli temporali e nelle esperienze vissute e narrate
contemporaneità: le parti del giorno; la settimana; le stagioni
• Lessico specifico della disciplina
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Programmazione - classe 2a
Unità didattica 1: Le parole del tempo Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 4-10 Obiettivi di apprendimento
• Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati • Riconoscere relazioni di successione e di contemporaneità, durate, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate
• Organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali • Individuare analogie e differenze attraverso il confronto • Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante grafismi, disegni, testi scritti e con risorse digitali • Riferire in modo semplice e coerente le conoscenze acquisite Attività proposte
• Osservazione e verbalizzazione dei cambiamenti che avvengono con il passare del tempo • Individuazione di situazioni che avvengono prima/adesso/dopo • Completamento di sequenze rispettando la successione temporale e relativa verbalizzazione con l’uso degli indicatori prima/poi/dopo/infine
• Completamento di linee del tempo • Osservazione di azioni contemporanee, verbalizzazione della situazione e completamento di frasi con l’uso degli indicatori adeguati
• Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Rappresentare fatti vissuti e narrati attraverso il disegno • Indicatori temporali di successione, contemporaneità, e la verbalizzazione;
• Riconoscere in fenomeni, in esperienze vissute
e narrate, relazioni di successione, di contemporaneità, di mutamenti
• Organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali
• Individuare analogie e differenze attraverso il confronto tra eventi
• Collocare nello spazio e nel tempo fatti ed eventi della storia appartenenti al proprio vissuto
• Individuare rapporti di causa-effetto
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durata
• La linea del tempo • Lessico appropriato della disciplina (le parole della contemporaneità e di causa-effetto)
Programmazione - classe 2a
Unità didattica 2: Misurare il tempo Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 11-23 Obiettivi di apprendimento
• Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati • Riconoscere relazioni di successione, durate, periodi, cicli temporali, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate
• Comprendere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la rappresentazione del tempo (calendario, linea temporale)
• Organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali • Individuare analogie e differenze attraverso il confronto • Riferire in modo semplice e coerente le conoscenze acquisite • Discriminazione della durata delle azioni e riflessione sul trascorrere del tempo Attività proposte
• Individuazione delle parti del giorno • Verbalizzazione delle azioni che si compiono nei diversi momenti della giornata e della settimana • La ciclicità dei mesi e delle stagioni • Rappresentazione grafica della propria settimana • Laboratorio: Il calendario • La data: diversi modi per scriverla • La durata delle azioni • Gli strumenti di misurazione del tempo prima dell’orologio • L’orologio: le parti che lo costituiscono e la sua lettura • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ordinare e collocare nel tempo fatti ed eventi • Indicatori temporali di successione, contemporaneità, durata • Rappresentare fatti vissuti e narrati attraverso il disegno e la verbalizzazione • Il tempo nella giornata, nella settimana e nelle stagioni • Riconoscere in fenomeni, in esperienze vissute e narrate • Il calendario la ciclicità del tempo (settimana, mesi stagioni) • Le parti dell’orologio, le ore, i minuti • Riconoscere in fenomeni, in esperienze vissute e narrate la durata della giornata (minuti e quarti)
• Organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali
• Leggere l’orologio
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Programmazione - classe 2a
Unità didattica 3: I segni del passato Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 24-33 Obiettivi di apprendimento
• Cogliere i cambiamenti avvenuti nel tempo • Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati • Riconoscere relazioni di successione, durate, periodi, cicli temporali, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate
• Organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali • Individuare analogie e differenze attraverso il confronto • Riferire in modo semplice e coerente le conoscenze acquisite • Leggere una fonte per ricavare informazioni • Classificare le fonti • Cogliere il nesso fra le informazioni e la fonte Attività proposte
• Individuazione dei cambiamenti nel tempo negli oggetti, negli animali e nelle persone; verbalizzazione • Lettura delle fonti per ricavare informazioni sui giochi al tempo dei nonni • Confronto con i giochi attuali • Classificazione delle fonti • Uso delle fonti per la ricostruzione di un’esperienza • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Compiti di realtà Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ordinare e collocare nel tempo fatti ed eventi • Rappresentare fatti vissuti e narrati attraverso
• I cambiamenti avvenuti nel tempo • Lettura delle fonti • Classificazione delle fonti
la verbalizzazione
• Riconoscere i cambiamenti avvenuti nel tempo • Riconoscere e leggere le tracce • Classificare le fonti
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Programmazione - classe 2a
GEOGRAFIA Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni Nazionali del 2012)
• Si orienta nello spazio circostante utilizzando riferimenti topologici. • Utilizza il linguaggio della geo-graficità per conoscere ambienti e percorsi. • Si rende conto che lo spazio è costituito da elementi aventi una funzione propria. • Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, mare). • Coglie nei paesaggi le trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. • Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici. Preconoscenze: I primi giorni di scuola Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 38-39 Obiettivi di apprendimento
• Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.) Attività proposte
• Riflessione sulle conoscenze pregresse • Osservazione di un’immagine e verbalizzazione con l’uso degli indicatori spaziali • Completamento di frasi rispettando le indicazioni riferite allo spazio Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Muoversi consapevolmente nello spazio circostante,
• Indicatori spaziali e topologici
orientandosi, utilizzando gli
• indicatori spaziali e topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.)
• Individuare i primi rapporti spaziali e topologici di base
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Programmazione - classe 2a
Unità didattica 1: Rappresentare lo spazio Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 40-53 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere il territorio circostante • Comprendere che il territorio è uno spazio organizzato • Riconoscere, nel proprio ambiente di vita, le funzioni dei vari spazi Attività proposte
• Riconoscimento degli spazi aperti e chiusi • Riconoscimento dei confini naturali e artificiali • Individuazione della funzione di ogni spazio • Discriminazione fra spazio privato e pubblico • Individuazione degli elementi fissi e mobili e dei punti di riferimento • Rappresentazione degli elementi a seconda del punto di osservazione • Rappresentazione di uno spazio mediante piante o mappe con l’uso di una legenda • Percorsi su reticoli • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Tracciare percorsi effettuati nello spazio circostante • Indicatori spaziali e topologici • Conoscere il territorio circostante attraverso l’approccio • Simbologia essenziale percettivo e l’osservazionediretta • Gli spazi • Riconoscere, nel proprio ambiente di vita, le funzioni dei • La posizione degli elementi nello spazio e la simbologia vari spazi • Leggere una mappa • Muoversi in un reticolo
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Programmazione - classe 2a
Unità didattica 2: Gli ambienti Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 54-62 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere il territorio circostante • Riconoscere e distinguere gli elementi fisici e antropici di un paesaggio • Riconoscere le principali caratteristiche di diversi ambienti geografici Attività proposte
• Riconoscimento degli elementi naturale e artificiali • Riconoscimento degli elementi fisici e antropici del paesaggio • Analisi degli elementi che costituiscono la montagna, la collina, la pianura e il mare • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Lapbook • Compiti di realtà Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Riconoscere gli elementi naturali e antropici • Riconoscere le caratteristiche dei paesaggi
• Gli elementi naturali e artificiali • I paesaggi
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Guida alle competenze
Competenze e valutazione A cura di S. Giancamilli, E. Morbidelli, R. Pistelli, B. Rossi Prima di affrontare la lettura di questa guida prova a rispondere alle seguenti domande: • Sai quali sono state le leggi che hanno introdotto le competenze nella Scuola Primaria? • Conosci il rapporto che intercorre tra Indicazioni Nazionali e competenze? • Hai visionato il modello delle competenze allegato alla circolare ministeriale n. 3 del 2015? • Hai conoscenze in merito alla visione trifocale della valutazione introdotta da Pellerey? • Cosa sai in merito alle rubriche valutative e alla loro costruzione? • Hai mai realizzato un compito autentico? Ora prova a cercare tutte le nozioni che ti mancano!
Il lungo cammino delle competenze Quando si parla di “competenza” è difficile giungere a una definizione univoca, che possa concordare con ogni tipo di attività. “L’imprinting” della competenza nasce nell’ambiente professionale con il significato di “persona che sa fare bene il proprio lavoro”. La persona che sa agire con competenza, secondo Guy Le Boterf, è quella che è in grado di mobilitare, selezionare e combinare risorse in modo pertinente per gestire una situazione professionale. In ambito scolastico con il termine competenza si intende “la capacità di usare le conoscenze per affrontare problemi in situazioni non familiari”. Riguarda perciò la capacità di usare consapevolmente ed efficacemente le proprie risorse non solo per le prestazioni riproduttive scolastiche, ma per la soluzione di problemi in contesti di vita reali. La competenza non va intesa come somma di conoscenze e nemmeno come l’applicazione di abilità. La conoscenza immagazzinata dagli alunni, infatti, può far ottenere loro ottimi voti, ma difficilmente è utile per risolvere problemi non scolastici e non può essere utilizzata al di fuori di questo contesto. Il passaggio da una conoscenza “passiva”, detta anche “conoscenza inerte”, a una conoscenza “attiva” si ha quando si è in grado di risolvere problemi che richiedono l’applicazione dei concetti appresi, anche se questi sono posti in forme e contesti diversi da quelli prettamente scolastici. Per capire meglio questo concetto può essere d’aiuto un quesito proposto dai test Ocse-Pisa. Un carpentiere ha 32 metri di tavole di legno e vuole fare il recinto del giardino. Per il recinto prende in considerazione i seguenti progetti. Indica per ciascun progetto se è possibile realizzarlo con 32 metri di tavole. A
B
C
6m
10 m
6m
10 m
D 6m
6m
10 m
10 m
Il bambino diligente, che ha acquisito i saperi scolastici ma ha difficoltà a utilizzarli in contesti diversi da quelli abituali, farà fatica a risolvere il problema e si arrenderà prima di arrivare alla soluzione. Invece il bambino competente, che gestisce con maggiore flessibilità l’incontro tra il quesito proposto e i propri saperi, riuscirà a risolverlo, come mostra il seguente schema1. 1
Tratto da M. Castoldi, Valutare le competenze - Voci della scuola/2010, maggio 2010.
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Guida alle competenze
Allievo diligente
Allievo competente
Risorse
Conosce il concetto di somma e perimetro, sa effettuare le somme
Conosce il concetto di somma e perimetro, sa effettuare le somme
Strutture di interpretazione
Si chiede: “quando abbiamo trattato queste figure a scuola?”
Legge il problema come: “trasformare le figure irregolari in figure note”
Strutture di azione
Cerca, senza successo, di applicare una formula risolutiva nota
Trasforma le figure irregolari in figure note
Strutture di auto-regolazione
Rinuncia a risolvere il problema
Se la trasformazione non porta a una soluzione, cerca trasformazioni alternative
La didattica per competenze cerca di arrivare a questa capacità di mobilitazione mentale puntando a un apprendimento significativo, che porti al superamento dei problemi dettati dalla didattica trasmissiva tradizionale, la quale, oltre a generare sempre più estraniazione e rifiuto negli studenti, permette di valutare abilità e conoscenze, ma non competenze. Per aiutare lo sviluppo delle competenze bisogna: • offrire agli alunni nuove occasioni di apprendimento, attraverso una didattica più laboratoriale, dove l’alunno costruisce il proprio sapere; • applicare forme di valutazione innovative adatte a questa nuova ottica. Per giungere all’apprendimento significativo infine è necessario che la conoscenza: • sia il prodotto di una costruzione da parte del soggetto; • sia strettamente legata alle situazioni concrete in cui avviene l’apprendimento; • nasca dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale.
I documenti europei sulle competenze Per comprendere il cammino che ha portato a discutere anche in Italia di didattica per competenze è importante partire da alcuni documenti del Parlamento europeo che restano dei riferimenti normativi imprescindibili per il sistema scolastico italiano. Nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, relativa alle competenze-chiave per l’apprendimento permanente (2006/962/CE), vengono indicate otto competenze-chiave: 1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare ad imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale. A tali competenze si richiamano in modo esplicito le Indicazioni Nazionali quando affermano: “Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea”. Nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 vengono esplicitate le definizioni di conoscenza, abilità e competenza a cui tutti i documenti successivi faranno riferimento:
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Guida alle competenze
• Le conoscenze sono il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze
sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative a un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. • Le abilità indicano la capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • Le competenze sono la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. Quest’ultima definizione mette in evidenza due aspetti molto importanti dalla competenza e cioè la responsabilità e l’autonomia: la prestazione si considera competente quando è possibile dimostrarla in numerose e differenti situazioni operando con responsabilità e autonomia crescenti.
Le Indicazioni Nazionali 2012 Il più importante riferimento normativo italiano in cui si dà ragguaglio della didattica per competenze sono le Indicazioni Nazionali del settembre 2012. Le Indicazioni evidenziano le mete imprescindibili verso cui tendere e delineano i traguardi formativi da conseguire al completamento dei vari passaggi dell’istruzione primaria, a cui sono associate le competenze che gli alunni devono aver conseguito sia al termine della Scuola Primaria, sia al termine del Primo ciclo d’istruzione, e in seguito per tutto il cammino della formazione: tale processo non si esaurisce al termine del Primo ciclo di istruzione, ma prosegue con l’estensione dell’obbligo di istruzione nel ciclo secondario e oltre, in una prospettiva di educazione permanente, per tutto l’arco della vita. Nell’ambito del costante processo di elaborazione e verifica dei propri obiettivi e nell’attento confronto con gli altri sistemi scolastici europei, le Indicazioni Nazionali intendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili tese a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee.
Nelle Indicazioni Nazionali viene esplicitato il profilo delle competenze che l’alunno è chiamato ad avere al termine del primo ciclo di istruzione:
• lo studente al termine del Primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le
esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. • Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. • Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. • Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. • Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. • Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà
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Guida alle competenze
e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. • Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. • Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. • Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. • Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi formali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. • Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. • In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. Il conseguimento delle competenze nel profilo costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano. Ciò significa che la didattica deve essere tutta orientata al rilevamento e alla valutazione di queste competenze. Come raggiungere gli obiettivi prefissati dal profilo? All’interno del documento vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza e a ciascuna disciplina al termine della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado.
Profilo delle competenze
Traguardi
I traguardi vengono raggiunti attraverso l’acquisizione di obiettivi di apprendimento. Gli obiettivi di apprendimento, suddivisi in nuclei tematici, individuano i contenuti da sviluppare e le strategie di insegnamento da adottare.
Obiettivi
I traguardi, gli obiettivi di apprendimento, i contenuti e le strategie di insegnamento non sono componenti standardizzate ma ogni scuola, attraverso l’elaborazione di un proprio curricolo, stabilisce cosa inserire e come raggiungere quanto inserito.
Contenuti e strategie
La circolare ministeriale n. 3 del febbraio 2015 La nozione di competenza, insieme alla procedura della sua certificazione, entra a far parte del lessico scolastico italiano verso la fine degli anni Novanta. Di competenze si parla per la prima volta, ma al di fuori del primo ciclo, nella legge 425 del ’97, che istituisce il nuovo esame di stato al termine della Scuola Secondaria superiore. Nella Scuola Primaria e Secondaria di primo grado l’esigenza di una certificazione delle competenze viene introdotta dalla legge 59 del 2004, ma in essa si rimanda alle scuole l’elaborazione di un proprio modello di certificazione. Già nelle Indicazioni del 2012 si leggeva: La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione... Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è
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Guida alle competenze possibile la loro certificazione, al termine della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado, attraverso dei modelli che verranno adottati a livello nazionale.
Alle Indicazioni Nazionali del 2012 è seguita la Circolare Ministeriale n. 3 del febbraio 2015 in merito all’ Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del Primo ciclo di istruzione accompagnata dalle corrispondenti Linee Guida. Nella Circolare si ribadisce: La certificazione delle competenze assume, nelle scuole del Primo ciclo, una prevalente funzione educativa, di attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di accompagnare le tappe più significative (quinta classe primaria, terza classe Secondaria di primo grado per i soli alunni che superano l’esame di Stato) di un percorso formativo di base.
L’esigenza di una certificazione delle competenze si lega a due aspetti:
• un aspetto legale: valutare gli apprendimenti e certificare le competenze acquisite da un allievo rappresenta un compito essenziale per ogni struttura scolastica e formativa. Non solo perché la valutazione è un atto indispensabile per “regolare” il rapporto tra insegnamento e apprendimento, ma perché essa assolve a un preciso impegno giuridico, che è quello di attestare gli esiti di un percorso di istruzione o di formazione; • un aspetto comunicativo: è necessaria una più esplicita e analitica attestazione di abilità, conoscenze e competenze effettivamente acquisite dai soggetti nei loro percorsi di formazione. Infatti è estremamente difficile comparare i voti numerici forniti dalle diverse scuole, soprattutto perché i voti non si riferiscono a standard di riferimento condiviso e rendono difficile la comprensione del livello di apprendimento raggiunto. Dunque è necessario comunicare la valutazione con modalità più esplicative, capaci di chiarire con più immediatezza i livelli di padronanza raggiunti. D’altra parte la certificazione nasce per far dialogare i sistemi, in un’ottica di maggiore flessibilità e personalizzazione dei percorsi. Da qui l’esigenza di una certificazione delle competenze che scavalchi i confini nazionali in un’ottica europea. Nella CM del febbraio 2015 viene fornito questo modello per la certificazione. Profilo delle competenze
Competenze chiave
Discipline coinvolte
1
Ha una padronanza della lingua italiana tale Comunicazione nella da consentirgli di comprendere enunciati, di madrelingua o lingua di raccontare le proprie esperienze e di adottare istruzione. un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
2
È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.
Comunicazione nelle lingue straniere.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.
Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.
Competenze digitali.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Imparare ad imparare. Consapevolezza ed espressione culturale.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
3
4
5
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Livello
Guida alle competenze
Profilo delle competenze 6
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni.
Competenze chiave Imparare ad imparare.
Discipline coinvolte Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
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Utilizza gli strumenti di conoscenza per Consapevolezza comprendere se stesso e gli altri, per ed espressione culturale. riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
8
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali.
Consapevolezza ed espressione culturale.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti.
Spirito di iniziativa e imprenditorialità.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. 10 Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
Imparare ad imparare. Competenze sociali e civiche.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si assume le proprie responsabilità, chiede 11 aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
Competenze sociali e civiche.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano 12 e corretto stile di vita.
Competenze sociali e civiche.
Tutte le discipline, con particolare riferimento a: .................................................... ....................................................
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Livello
L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, 13 relativamente a: ........................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................
Le competenze vengono valutate con una scala di progressione su quattro livelli descritti nel modo seguente: • avanzato: l’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli; • intermedio: l’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite; • base: l’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese; • iniziale: l’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note. La mancanza di un livello negativo, come ribadisce la stessa Circolare, attesta la funzione “pro-attiva” di una certificazione in progressi delle competenze che, nell’arco della scuola dell’obbligo, sono in fase di acquisizione. Come si evince da una prima lettura, il documento, pur richiamando in maniera esplicita le otto competenze-chiave europee, prevede dodici competenze, non otto. Per questo motivo la correlazione tra il documento italiano e i richiami europei a volte è difficile e confusionaria, nonostante il tentativo di ricongiunzione provato. Questa difficoltà è emersa già dal primo anno di sperimentazione delle certificazioni.
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Guida alle competenze
È interessante osservare come la declinazione delle dodici competenze ricalca fedelmente il profilo delle competenze al termine del Primo ciclo di istruzione delineato nelle Indicazioni Nazionali del 2012, con qualche leggera modifica dettata dalla necessità di adattare il profilo agli alunni di quinta elementare. Certificazione delle competenze Circolare Ministeriale
Profilo delle competenze Indicazioni Nazionali 2012
Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientificoLe sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e reali. di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.
Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.
Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni. ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti.
Dimostra originalità e spirito di iniziativa.
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
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Guida alle competenze Certificazione delle competenze Circolare Ministeriale Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano e corretto stile di vita.
Profilo delle competenze Indicazioni Nazionali 2012 Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.
Come nelle Indicazioni del 2012 non viene dato un Curricolo unico e già pronto, così con questa circolare per la valutazione delle competenze non viene precisato un processo standardizzato, ma ogni scuola, dopo aver formalizzato il proprio curricolo, deve definire la propria strategia di valutazione; avendo come unico fattore da tener presente le dodici competenze chiave presentate. Le linee guida che accompagnano la circolare ribadiscono ulteriormente la rivoluzione didattica apportata dalla nuova prospettiva delle competenze, che pone al centro la totalità della persona, in tutta la sua complessità. Questo concetto era già stato espresso dalle Indicazioni Nazionali: Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato.
In questo contesto la certificazione, come si legge nelle Linee guida, “non costituisce un mero adempimento burocratico, ma va colta come occasione per ripensare l’intera prassi didattica e valutativa al fine di spostare sempre più l’attenzione sulla maturazione di competenze efficaci che possano sostenere l’alunno nel proseguimento dei suoi studi e nella vita adulta”. Per attuare questo tipo di didattica le linee guida parlano della necessità di una classe docente rinnovata: “progettare l’attività didattica in funzione delle competenze e della loro certificazione richiede una professionalità docente rinnovata e attenta alle domande, anche e soprattutto implicite, che possono venire dagli alunni”. Ovviamente per giungere a dei risultati soddisfacenti i docenti devono poter cogliere appieno il significato di competenza e gli strumenti che possono mettere in atto per valutarla.
La complessità della competenza Prima di poter parlare della valutazione delle competenze è necessario avere molto chiaro che cosa si intenda con la parola “competenza”, usando questa parola in tutta la sua complessità. A tal proposito ci può venire incontro la metafora dell’iceberg delle competenze elaborato dagli Spencer2.
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VISIBILE NASCOSTO
Abilità Conoscenze Atteggiamenti Valori Attitudini Motivazione Immagine di sé
Tratto da L.M. Spencer e S.M. Spencer, Competence at Work: models for superior performance, Wiley, 1993
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Nella parte che emerge, più facile da valutare, ci sono le abilità e le conoscenze. Finora la valutazione tradizionale si è soffermata all’analisi di queste due componenti. Tuttavia la competenza è formata da altre variabili di più difficile valutazione, che costituiscono la “parte nascosta” dell’iceberg, comprendente atteggiamenti, valori, attitudini, motivazioni, immagine di sé. Come poter valutare questi aspetti più nascosti ma determinanti per la vita e la crescita degli alunni? Evidentemente soffermarsi su questi aspetti rende la valutazione delle competenze lunga e complessa. Come affermano le Linee Guida della Circolare: Per valutare competenze non si possono usare gli stessi strumenti che si usano per valutare le conoscenze e le abilità, se l’oggetto da valutare è complesso altrettanto complesso sarà il processo di valutazione che non si può esaurire in un momento circoscritto e isolato, ma deve prolungarsi nel tempo attraverso una sistematica osservazione degli alunni. [...] La certificazione delle competenze, che accompagna il documento di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni, rappresenta un atto educativo legato ad un processo di lunga durata e aggiunge informazioni utili in senso qualitativo in quanto descrive i risultati del processo formativo, quinquennale e triennale, anche in vista della ulteriore certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione del secondo ciclo.
Per poter valutare le competenze in modo efficace è necessario un adeguamento delle tre operazioni che sostanziano l’insegnamento: progettazione, attività didattica in classe e valutazione. Si legge sempre nelle Linee Guida: La progettazione deve partire dai traguardi per lo sviluppo delle competenze, dichiarati «prescrittivi» dalle Indicazioni, e dagli obiettivi di apprendimento previsti per ciascuna disciplina. L’azione didattica non può limitarsi ad una prospettiva limitatamente disciplinare; i contenuti, proprio per abituare gli alunni a risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, devono essere caratterizzati da maggiore trasversalità ed essere soggetti ad un’azione di ristrutturazione continua da parte dei ragazzi, facendo ricorso anche a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, capaci di trasformare la classe in una piccola comunità di apprendimento. Infine, per giungere alla certificazione delle competenze bisogna prima di tutto valutarle. Per valutare le competenze, però, non si possono utilizzare gli strumenti comunemente usati per la rilevazione delle conoscenze.
Valutare le competenze non significa, come a volte si pensa erroneamente, mettere in secondo piano le conoscenze. Lo affermano chiaramente le Linee Guida: Spostare l’attenzione sulle competenze non significa in alcun modo trascurare il ruolo determinante che tutti i più tradizionali risultati di apprendimento, oggi identificati principalmente nelle conoscenze e nelle abilità, svolgono in funzione di esse. Non è infatti pensabile che si possano formare delle competenze in assenza di un solido bagaglio di contenuti e di saperi disciplinari. La competenza costituisce il livello di uso consapevole e appropriato di tutti gli oggetti di apprendimento, ai quali si applica con effetti elaborativi, metacognitivi e motivazionali.
Vista la natura polimorfa della competenza e la compresenza di molteplici componenti che l’alunno deve mobilitare per raggiungere un traguardo, per valutare la competenza bisogna attivare e combinare tra loro più prospettive di analisi che ci restituiscono un’immagine completa della competenza del soggetto. Per rispondere a questo difficile compito ci può venire in aiuto la prospettiva trifocale rielaborata da Castoldi su una proposta di Pellerey. Questa prospettiva prende in considerazione un triangolo di osservazione il cui baricentro è l’idea stessa di competenza e sui cui vertici ci sono tre prospettive di osservazione: una dimensione oggettiva, una dimensione soggettiva e una dimensione intersoggettiva.
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SOGGETTIVA
Significati personali ISTANZA AUTOVALUTATIVA
INTERSOGGETTIVA IDEA DI COMPETENZA
Sistema di attese ISTANZA SOCIALE
OGGETTIVA
Evidenze osservabili ISTANZA EMPIRICA La dimensione oggettiva si riferisce a quegli indicatori di competenza che possono essere individuati, rilevati, validati ed eventualmente certificati. La dimensione soggettiva si riferisce a come il soggetto vive la sua esperienza di apprendimento e soprattutto la sua adeguatezza o meno nell’affrontarlo. Implica un’autovalutazione della propria esperienza di apprendimento. La dimensione intersoggettiva si riferisce al sistema di attese e ai criteri di giudizio del sistema sociale o delle persone del contesto sociale nel quale l’azione viene esplicata. La prospettiva trifocale richiede strumenti di analisi differenti, da integrare in un unico percorso valutativo. Ciascuna prospettiva si serve di dispositivi appropriati. La dimensione oggettiva vuole rispondere alla domanda “cosa so fare?” Per rispondere a questa domanda ci si serve dei compiti autentici, delle prove di verifica, dei compiti di prestazione, ossia di attività opportunamente selezionate che consentono l’analisi della prestazione. La dimensione soggettiva vuole rispondere alla domanda “come mi vedo?” Appartengono a questo campo le strategie autovalutative come la documentazione, il diario di bordo, il resoconto verbale, la riflessione critica, l’autovalutazione. La dimensione intersoggettiva vuole rispondere alla domanda “come mi vedono?” Appartengono a questo settore tutte le modalità osservative e di valutazione tra pari, le valutazione dell’alunno-tutor, i protocolli osservativi e le osservazioni “sul campo”. L’osservazione continua dell’insegnante assume un ruolo fondamentale nella documentazione delle competenze, come affermano le Linee Guida: La competenza è rilevabile non solo nel prodotto finale che l’alunno realizza, ma occorre tenere presente tutto il processo che ha condotto alla sua concretizzazione. Ecco perché non basta predisporre compiti autentici, ma occorre anche effettuare osservazioni sistematiche che permettano di prendere in esame anche questi indicatori di competenza: – autonomia: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace; – relazione: interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa creare un clima propositivo; – partecipazione: collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo; – responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a termine la consegna ricevuta; – flessibilità: reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte divergenti, con soluzioni funzionali, con utilizzo originale di materiali, ecc.; – consapevolezza: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni.
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Attraverso tutti questi strumenti, che vengono presentati in modo più articolato nel glossario specifico che si trova in fondo alla guida, è possibile arrivare a una valutazione autentica, il cui scopo non è quello di classificare gli alunni, ma di offrire lo stimolo a migliorare la propria prestazione, evitando il confronto con gli altri e trovando fattori d’interesse nella realtà delle prove. In conclusione, mentre la didattica tradizionale può seguire un programma preciso, quella per competenze deve seguire il processo, facendo attenzione a come si sviluppa l’apprendimento dell’alunno.
Le rubriche valutative Prima di analizzare nello specifico i diversi strumenti di cui dispone l’insegnante per giungere alla valutazione autentica, è bene soffermarsi sulle rubriche valutative, lo strumento cardine di questo nuovo tipo di valutazione. La rubrica “consiste in una scala di punteggi prefissati e in una lista di criteri che descrivono le caratteristiche di ogni punteggio della scala”.3 Si sviluppa nell’ambito delle prestazioni e consente la rilevazione degli esiti formativi conseguiti, dei processi attivati e del grado di motivazione. Permette di valutare una prestazione sotto i profili cognitivo, metacognitivo, emotivo e relazionale.
Come si costruiscono le rubriche Per costruire una rubrica valutativa inizialmente si decidono quali sono le dimensioni, ossia i riferimenti a cui è indirizzata l’azione valutativa. Si cerca cioè di considerare nel modo più esaustivo possibile l’insieme degli aspetti che compongono la competenza e se ne sceglie uno. Ad esempio se si vuole valutare la competenza del “saper scrivere” si può scegliere la dimensione linguistica (aspetto ortografico, grammaticale) o quella motoria (aspetto del tratto grafico) o quella sociale (aspetto dell’uso e funzione della lingua). Si indicano poi i criteri, ossia gli aspetti che caratterizzano la prestazione. Essi determinano le condizioni da soddisfare per avere successo nella padronanza della competenza. Ad esempio nella rubrica “Saper scrivere” i criteri che possono essere soddisfatti nella dimensione “linguistica” sono: “aspetto ortografico”, “aspetto grammaticale”, “corrispondenza fonema grafema” ecc. Altro elemento costitutivo della rubrica è la definizione di una scala di valori, in base alla quale i criteri sono più o meno soddisfatti. Si determinano così i livelli di padronanza della competenza nello svolgimento del compito autentico. Ciascun livello va descritto specificando con chiarezza gli indicatori per valutare gradualità e differenze delle prestazioni e deve fornire elementi concreti e osservabili per orientare la valutazione. Infine, siccome ogni compito implica conoscenze e abilità pregresse, sarebbe opportuno indicare le risorse cognitive implicate. Nella rubrica valutativa presentata di seguito si vuole rilevare la qualità nella partecipazione al lavoro di gruppo. Si è scelta innanzitutto come dimensione quella del lavoro comune. Si sono decisi i criteri che si vogliono indagare (nella tabella esplicitati nella prima colonna) e si è deciso di utilizzare quattro livelli (iniziale, base, intermedio, avanzato). Attraverso gli indicatori si è descritto il più oggettivamente possibile le caratteristiche di ogni livello.
3
J. McTighe - S. Ferrara, Performance-based assessment in the classroom: A planning framework, in R.E. Blum-J.A. Arter (eds), A handbook for student performance assessment in an era of restructuring, Alexandria, Association for Supervision and Curriculum Development, 1996, p. 8.
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IL LAVORO COMUNE
dimensione
criteri
livelli
AVANZATO
Svolge pienamente la propria parte e anche Contributo personale di più.
INTERMEDIO
indicatori BASE
INIZIALE
Svolge in modo Svolge il lavoro in pienamente adeguato modo adeguato. la propria parte del lavoro.
Svolge parzialmente il proprio lavoro.
Partecipazione
Prende l’iniziativa nell’aiutare il gruppo a organizzarsi.
Lavora in accordo con È convinto a gli altri membri partecipare dagli altri del gruppo. membri del gruppo.
Partecipa passivamente al lavoro.
Comunicazione
Fornisce molte idee per lo sviluppo del lavoro di gruppo.
Partecipa alla discussione dell’argomento.
Ascolta gli altri, in rare occasioni suggerisce delle cose.
Raramente si dimostra interessato all’argomento.
Assiste gli altri compagni di gruppo.
Offre incoraggiamento agli altri.
È preoccupato del proprio lavoro.
Assume un atteggiamento da annoiato durante il lavoro.
Atteggiamento
I compiti autentici o compiti di realtà È ormai condiviso a livello teorico come la competenza si possa accertare facendo ricorso ai così detti compiti autentici, perciò questa nuova realtà deve entrare a far parte della didattica quotidiana di ogni docente. Il compito autentico è una normale attività della vita reale in cui si utilizzano tutte le capacità acquisite e la creatività per risolvere un problema vero. Gli alunni lavorano in gruppo, ricercano informazioni, le analizzano, le studiano, le valutano, risolvono problemi, utilizzano le conoscenze che possiedono e ne sviluppano di nuove e necessarie per svolgere il compito. Per progettare un compito autentico è sufficiente pensare a un problema reale da risolvere, a un’attività che potrebbe accadere nella realtà. Il pieno coinvolgimento di tutti gli alunni e il loro sentirsi protagonisti, sono gli ingredienti più importanti per una positiva realizzazione del compito autentico. Nella progettazione dei compiti autentici bisogna fare attenzione a non considerare l’abilità come sinonimo di competenza. L’abilità infatti è la capacità di svolgere semplici attività che sono delimitate nella durata e circoscritte nello scopo, mentre la competenza è l’esecuzione di un’attività complessa che richiede, come già detto, risorse cognitive, conoscitive e personali da poter combinare in modi e tempi diversi.
Quali sono le principali caratteristiche di un compito autentico? – Propone “compiti” che ci si trova ad affrontare nella realtà, quindi non è un esercizio scolastico. – Pone problemi aperti a molteplici interpretazioni e soluzioni. – Offre l’occasione di esaminare i problemi da diverse prospettive teoriche e pratiche. In questo modo gli alunni possono risolvere il problema percorrendo molteplici percorsi e diventando capaci di selezionare le informazioni rilevanti e più utili, tralasciando quelle superflue o meno significative, giungendo a soluzioni originali. – È complesso, pertanto richiede tempo: ore, giorni o settimane. – Presenta l’occasione di collaborare, perché può proporre attività da svolgere in gruppo.
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– Può essere interdisciplinare, in questo modo permette agli alunni di sviluppare esperienze in molti settori e di assumere ruoli diversi. – Termina con un prodotto che è completo, autosufficiente e ben inserito nella realtà.
Come progettare un compito autentico? Di seguito si mostrano due metodi di sviluppo di un compito autentico, ma sono solo esempi in quanto ogni compito autentico è “personalizzato” dall’insegnante: con le stesse premesse e con le stesse regole ogni docente infatti può realizzare un compito diverso e personale, pensato in base alle proprie conoscenze e ai propri alunni. Primo metodo Secondo questo metodo, proposto da Mario Castoldi4, per progettare un compito autentico bisogna partire innanzitutto col decidere quale competenza si vuole verificare e costruire una rubrica valutativa che renda chiaro al docente cosa e come valutare. Come si costruisce nello specifico un compito autentico? 1. Si parte da un problema reale, ovvero da una situazione che richieda allo studente di mobilitare le proprie risorse per trovare delle soluzioni. Si parla poi di problemi complessi e aperti che contengano una dimensione di sfida in rapporto a conoscenze ed esperienze possedute e che si prestino a differenti modalità di soluzione. 2. Lo studente deve strutturare il problema in base a concetti disciplinari. 3. Si formalizza poi il problema in termini disciplinari: si traspone la situazione di realtà in un linguaggio disciplinare. 4. Si risolve il problema con gli strumenti della disciplina o delle discipline. 5. Si traspone la soluzione formale in rapporto alla situazione reale. Mario Castoldi esemplifica questo concetto prendendo ad esempio alcuni quesiti proposti dalle Prove Invalsi. Nell’anno scolastico 2011-2012 alle classi prime della Scuola Secondaria di primo grado, tra gli altri, è stato proposto questo quesito. Lucia esce da casa sua, va a comprare il pane per la nonna e glielo porta a casa. Al ritorno, fa un’altra strada e si ferma prima dal fruttivendolo e poi in pescheria per fare alcuni acquisti per la mamma. Nella mappa in figura sono rappresentati i percorsi fatti da Lucia per andare e tornare da casa sua a casa della nonna. Fa più strada all’andata o al ritorno? Perché? FRUTTIVENDOLO
CASA NONNA
PERCORSO DI ANDATA PANETTIERE
PESCHERIA
CASA LUCIA
4
M. Castoldi, Valutare e certificare le competenze, Roma, Carocci, 2016
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PERCORSO DI RITORNO
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• Il problema parte evidentemente da una situazione reale. • Lo studente per risolverlo deve strutturarlo in base a concetti disciplinari già noti: il percorso di andata è costituito da due lati del parallelogramma + l’ipotenusa di un triangolo rettangolo mentre il percorso del ritorno da due lati del parallelogramma + 2 cateti del triangolo rettangolo. • A questo punto il problema può essere formulato in termini disciplinari: in un triangolo rettangolo è più lunga l’ipotenusa o la somma dei cateti? • L’alunno può risolvere il problema in termini matematici: in un triangolo la lunghezza del lato è minore della somma degli altri due. • L’alunno può trasporre la sua risposta in un contesto reale. Secondo metodo5 Un compito autentico può essere sviluppato in tre fasi: 1. Si propone un compito autentico molto complesso che può essere disciplinare o interdisciplinare e che implica la combinazione di un numero significativo di procedure. Si chiede all’alunno di svolgerlo senza intervenire, lasciando a disposizione un tempo prestabilito. Allo scadere del tempo si raccolgono i materiali elaborati. 2. Lo stesso compito complesso viene suddiviso e scomposto in compiti elementari in cui le consegne sono esplicite e sono presentate nell’ordine in cui devono essere risolte. Compito dell’alunno è trovare le procedure corrette per risolverli. 3. Si presentano una serie di compiti semplici e decontestualizzati, le cui consegne mirano a risolvere il compito autentico definito nella fase uno. Vengono però questa volta esplicitate anche le procedure da seguire (scrivere delle parole, effettuare operazioni matematiche ecc.). La prima fase è la più importante perché prevede che l’alunno si metta in gioco e non è richiesto l’intervento dell’insegnante con eventuali suggerimenti o risposte. Nella seconda e terza fase si tende a procedere con interventi dell’insegnante che facilita lo svolgimento delle richieste. Ecco un esempio di compito autentico realizzato nella scuola primaria “Crocioni” di Ostra (An) all’interno del corso di formazione “Progettare e valutare per competenze”. TITOLO
5
QUESTO BANCO QUA... DEVI METTERLO LÀ
Competenze attese
L’alunno utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali. Dimostra originalità e spirito di iniziativa, è in grado di realizzare semplici oggetti. Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune.
Abilità e conoscenze
Abilità Partecipare attivamente al lavoro del gruppo. Riprodurre mediante una scala l’aula. Utilizzare correttamente l’unità di misura. Conoscenze Le principali caratteristiche del rettangolo. Introduzione intuitiva al concetto di perimetro e area.
Classe
Classe terza
Insegnanti
.................................................................................................................................................................................
Consegna operativa
La vostra compagna disabile deve potersi spostare autonomamente con la carrozzina. È necessario ripensare alla sistemazione degli arredi dell’aula per farla muovere meglio.
Prodotto atteso
Riproduzione in scala dell’aula come è ora e della nuova disposizione. Realizzazione di un plastico.
Proposto dalla dottoressa Silvia Fioretti dell’ Università degli Studi di Urbino, autrice del volume Laboratorio e competenze. Basi pedagogiche e metodologie didattiche, pubblicato da Franco Angeli nel 2010.
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TITOLO
QUESTO BANCO QUA... DEVI METTERLO LÀ
Fasi di lavoro
Compito I Gli alunni hanno: inventariato gli arredi della classe; riprodotto la sistemazione attuale su un foglio protocollo a quadretti (primo problema: ogni alunno ha disegnato la pianta dell’aula senza tener conto delle dimensioni, elaborando così piante diverse). Compito II Gli alunni hanno riflettuto (con domande guida) sull’elaborato precedente e sono giunti alla conclusione che è necessario: individuare la forma della classe; individuare un’unità di misura (un bambino ha proposto come u.d.m. una mattonella); Con la nuova u.d.m. calcolare la lunghezza e la larghezza dell’aula e degli arredi (ridurre in scala: una mattonella equivale a due quadretti da un centimetro). Compito III Disegnare la piantina con le misure standard scelte dagli alunni, sistemando gli arredi nel miglior modo possibile per risolvere il compito autentico. Gli alunni hanno inoltre proposto di realizzare un piccolo plastico dell’aula. Si è aperta una grande discussione e sono giunti alla conclusione che per fare il plastico era necessario trovare del materiale che meglio rappresentasse gli arredi. Alcuni hanno proposto di utilizzare i regoli: regolo rosso da 2 cm per il banco singolo; regolo verde da 3 cm per il banco doppio...
Risorse a disposizione
Fogli a quadretti, riga e squadra.
Valutazione CRITERI SOGGETTI A VALUTAZIONE Compito I
Partecipazione al lavoro del gruppo. Riproduzione dell’aula.
Compito II
Riconoscere le caratteristiche del rettangolo (aula). Riproduzione del rettangolo dell’aula. Utilizzo dell’unità di misura. Calcolo delle misure reali dell’aula e di quelle in scala.
Compito III
Riproduzione della nuova sistemazione dell’aula.
Rubrica compito I criteri
livelli
Partecipazione al lavoro del gruppo
AVANZATO
INTERMEDIO
Partecipa attivamente Partecipa alle alle discussioni del discussioni del gruppo classe. gruppo classe.
Riproduce fedelmente Riproduce l’aula. Riproduzione dell’aula l’aula con tutti i suoi arredi.
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BASE
INIZIALE
Partecipa passivamente alle discussioni del gruppo classe.
Non prende parte alle discussioni del gruppo classe.
Riproduce l’aula tralasciando alcuni arredi.
Riproduce l’aula tralasciando arredi importanti.
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Rubrica compito II criteri
livelli
Riconoscere le caratteristiche del rettangolo (aula)
Riproduzione del rettangolo dell’aula Utilizzo dell’unità di misura Calcolo delle misure reali dell’aula e di quelle in scala
AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Riconosce e riferisce autonomamente le caratteristiche del rettangolo.
Riconosce autonomamente le caratteristiche del rettangolo.
Riconosce, solo se guidato/a le caratteristiche delle forme geometriche (rettangolo).
Non riconosce le caratteristiche delle forme geometriche (rettangolo).
Rappresenta l’aula come un rettangolo utilizzando il righello.
Rappresenta l’aula come un rettangolo ma con imprecisioni.
Rappresenta l’aula come un rettangolo ma con parti errate.
Rappresenta l’aula ma non è presente la forma rettangolare.
Usa in modo corretto l’u.d.m.
Usa in modo corretto l’u.d.m.
Non usa sempre in modo appropiato l’u.d.m.
Non usa in modo appropriato l’u.d.m.
Calcola in modo dettagliato le misure dell’aula e degli arredi in scala.
Calcola le misure dell’aula e degli arredi in scala.
Calcola le misure dell’aula e degli arredi in scala solo se se aiutato.
Non calcola le misure dell’aula e degli arredi in scala.
AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Rubrica compito III criteri
livelli
Riproduzione della nuova sistemazione dell’aula
Riproduce in modo dettagliato l’aula e gli arredi in scala.
Riproduce l’aula e gli arredi in scala.
Riproduce l’aula e gli arredi in scala solo se aiutato.
Non riproduce l’aula e gli arredi in scala.
Le strategie autovalutative Le strategie autovalutative offrono all’alunno l’opportunità di riflettere in modo critico sull’attività svolta, lo avviano alla consapevolezza del suo apprendimento, lo guidano a gestire e controllare le proprie modalità di lavoro, lo aiutano nella percezione delle proprie potenzialità e dei propri fattori socio-emotivi. Gli strumenti preposti alla sfera soggettiva della valutazione sono le rubriche autovalutative, la documentazione dei processi, l’analisi critica, il controllo all’istante, il diario di bordo. Ciascuna di queste modalità va costruita attraverso domande specifiche e mirate a monitorare diversi aspetti: cognitivo, pratico, metacognitivo, emotivo, relazionale. Con opportune domande si accompagna l’alunno a “pensare a ciò che fa” e a muoversi con maggiore consapevolezza nelle sue attività, favorendo il controllo metacognitivo. Il bambino viene aiutato a descrivere i suoi atteggiamenti verso le attività e a farsi un’idea di sé. Questo tipo di attività promuove il coinvolgimento della sfera emotiva, che di per sé genera l’interesse. Guidando l’alunno a riflettere sulle sue conquiste, lo si fa crescere in sicurezza e in autostima, generando la motivazione alla competenza.
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Guida alle competenze
Ecco alcuni esempi di domande-stimolo: PRESTAZIONI Sono riuscito a svolgere il compito in tutte le sue parti? Che cosa non sono riuscito a fare? PROCESSI Perché è stato fatto questo passaggio? Hai avuto bisogno di aiuti? Puoi fare qualche collegamento con altri lavori? ATTEGGIAMENTI Sono concentrato? Sono rilassato? Desidero essere qui? Sono felice? IDEA DI SÉ Sono capace di... Ho capito che... Vorrei essere come... (nome di un compagno) Vorrei migliorarmi in... Mi è piaciuto... È possibile, quindi, far riflettere lo studente sulla propria esperienza formativa prendendo in considerazione vari aspetti per portarlo a una valutazione più globale. Castoldi6 suggerisce quattro piani distinti su cui sviluppare strategie e strumenti di autovalutazione: le prestazioni fornite dagli studenti, i processi cognitivi e operativi messi in atto, l’atteggiamento nei confronti dell’esperienza di apprendimento e infine l’idea di sé e l’autostima.
IDEA DI SÉ ATTEGGIAMENTI PROCESSI PRESTAZIONI
Esempio di un diario di bordo da somministrare agli alunni Eri interessato a questo lavoro? In quale momento hai partecipato più volentieri? Ti sei sentito in difficoltà? Quando? Saresti riuscito a svolgere il testo all’inizio dell’anno scolastico?
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Il concetto viene approfondito nel volume “Valutare e certificare le competenze”, Carrocci, 2016
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Esempio di una rubrica autovalutativa TITOLO Ti è piaciuto lavorare alle attività di ricerca? Hai avuto difficoltà nel trovare il materiale? Ti è piaciuto lavorare in gruppo? Sei soddisfatto del libro che hai creato? Vorresti ripetere esperienze di questo tipo?
Valutazioni intersoggettive: le guide per gli occhi Le valutazioni intersoggettive sono strumenti utili alla valutazione delle competenze del soggetto inserito in un contesto sociale dove instaura rapporti con gli altri soggetti coinvolti. Sono delle “guide per l’occhio”, cioè strumenti di osservazione dell’esperienza di apprendimento dell’alunno da parte di altri “attori implicati” (insegnanti, coetanei, educatori...). Metaforicamente rappresentano, per chi le utilizza, “un paio di occhiali attraverso il quale guardare il mondo”. Gli sguardi potenziali che possono valutare lo studente sono molteplici: 1. Gli insegnanti hanno un ruolo privilegiato in quanto condividono con l’alunno la quotidianità dell’esperienza scolastica. Ogni giorno lo studente e l’insegnante instaurano rapporti intersoggettivi formativi che devono essere valutati attraverso osservazioni sistematiche strutturate o più semplicemente attraverso forme semplici di documentazioni. Le griglie utili all’osservazione dell’insegnante sono moltissime e dipendono dall’aspetto che si vuole prendere in considerazione. Eccone un esempio. QUALI ALUNNI? Chiede aiuto Chiede chiarimenti Chiede conferme Necessita di richiami
2. I genitori sono degli osservatori privilegiati, perché la manifestazione di una competenza non si dovrebbe fermare all’interno del contesto scolastico, ma dovrebbe manifestarsi in tutti i contesti di vita reale. Ad esempio il genitore potrebbe osservare se il bambino a casa ama disegnare, quali materiali preferisce tra quelli che ha a disposizione... 3. Gli altri alunni interagiscono quotidianamente con lo studente e quindi possono intervenire nella valutazione “dicendo la loro”, magari su aspetti della competenza meno tecnici, come componenti emotivi e sociali. La valutazione tra pari consente spesso di ricostruire le intenzioni degli alunni nel prendere determinate decisioni o nell’assumere determinate posizioni durante lo svolgimento del compito. Una comprensione approfondita di questi aspetti risulta più difficile a un valutatore esterno, che non condivide né il contesto né le esperienze degli allievi. Forme di valutazione tra pari hanno anche un forte carattere formativo perché possono permettere allo studente di allontanarsi da un’immagine distorta di sé. Inoltre l’immagine fornita da un “pari” risulta essere più autentica di quella del docente perché si muove orizzontalmente. L’insegnante mette a disposizione una griglia già predisposta con il quale gli altri studenti valutano un loro compagno. Mettendo poi a confronto la griglia dei compagni con la propria autovalutazione lo studente potrebbe avere già da subito maggiore consapevolezza del proprio essere. Eccone un esempio:
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Guida alle competenze
Domande sulle modalità di gestione di un compito di comprensione di un testo da parte dei compagni: – Chi pone domande di chiarimento? – Chi chiede aiuto? – Chi chiede aiuto ai compagni? – Chi non si concentra sul lavoro? – Quanti non hanno completato la prova entro il tempo stabilito?
Le unità di apprendimento in una didattica per competenze Le unità di apprendimento sono diventate negli ultimi anni il principale strumento progettuale per organizzare il processo di apprendimento/insegnamento. Sono state introdotte dai decreti legislativi conseguenti alla legge 53/2003 (Riforma Moratti), e nel tempo sono diventate sempre più fondamentali nello sviluppo di una didattica per competenze. Prendono in considerazione la struttura logica ed epistemologica della disciplina, la struttura cognitiva degli allievi, il contesto relazionale e quello logistico-organizzativo al fine di tramutare in competenze le conoscenze e le abilità acquisite. Permettono, proprio grazie a queste loro caratteristiche, di spostare l’attenzione dai contenuti ai processi di apprendimento degli alunni, dando priorità all’aspetto metacognitivo e alla competenza di imparare ad imparare. Le unità di apprendimento vengono ideate partendo dal curricolo e prevedono una progettazione più analitica del curricolo stesso; inoltre possono integrare più discipline. La realizzazione di una UDA è scandita in tre fasi, ciascuna comprendente più compiti: 1. Progettazione • Analizzare la situazione della classe (bisogni e risorse). • Individuare un bisogno formativo. • Individuare e scegliere gli elementi disciplinari o interdisciplinari più adeguati a soddisfare il bisogno preso in esame. • Definire gli obiettivi formativi. • Definire competenze, conoscenze e abilità da promuovere in tutti gli allievi. • Ipotizzare l’articolazione delle attività, la strutturazione delle fasi con esplicitazione di metodi, tempi, organizzazione, strumenti... • Definire il “compito autentico” che costituisce il nucleo intorno al quale sviluppare l’UDA stessa. 2. Realizzazione: • Attivare il percorso con la realizzazione delle fasi ipotizzate. • Individuare per ciascun alunno i punti deboli da migliorare, punti forti da valorizzare e da potenziare ulteriormente. • Riprogettare percorsi personalizzati in base ai punti deboli e forti individuati per ciascun alunno. 3. Controllo: • Verificare gli obiettivi formativi attraverso la valutazione di un compito di realtà. • Riflettere sull’attività svolta. • Rivedere e formalizzare l’UDA. Ci sono alcune caratteristiche fondamentali che bisogna tener presenti nel momento in cui si sviluppa una unità di apprendimento: – innanzitutto occorre individuare una competenza di riferimento e delle relative abilità e conoscenze; – l’UDA si presenta di solito in maniera interdisciplinare e quindi occorre prevedere la collaborazione di più docenti e più discipline; – al centro di ogni UDA deve essere previsto il ruolo attivo degli allievi attraverso attività laboratoriali e occasioni esperienziali anche sul territorio che favoriscano la contestualizzazione delle conoscenze e il loro trasferimento e uso in contesti nuovi, per la soluzione di problemi; – è necessaria la presenza di momenti riflessivi, nei quali l’allievo viene sollecitato a ricostruire le procedure attivate e le conoscenze acquisite;
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Guida alle competenze
– sono determinanti, ai fini di un miglior apprendimento, un clima e un ambiente cooperativo; – l’UDA deve saper coinvolgere l’alunno rispetto alla competenza da raggiungere; – devono essere esplicitati i criteri di valutazione e le attività di autovalutazione degli allievi; – alla fine deve essere prevista una verifica tramite prova in situazione (o compito autentico). È stata più volte ribadita l’importanza di sviluppare unità di apprendimento interdisciplinari. In fondo, una volta progettato l’intervento, all’insegnante non è richiesto nulla di più che portare avanti le attività nelle proprie ore tenendo semplicemente dei contatti con i colleghi. Però da un punto di vista didattico i vantaggi che queste offrono sono molteplici: – offrono occasioni di lavoro più motivanti e più significative; – evidenziano gli stretti rapporti che intercorrono tra le varie discipline; – consentono di scegliere un prodotto finale più complesso e favoriscono il reale sviluppo di competenze trasversali.
Conclusione Il passaggio da una scuola che si basa sulle discipline a una scuola costruita sulle competenze implica un mutamento radicale di prospettiva, da una didattica che ha come obiettivo il successo scolastico dello studente mediante la trasmissione e l’apprendimento di contenuti e abilità, a una didattica in cui lo studente diventa protagonista e costruttore del proprio processo di apprendimento. La didattica per competenze è qualcosa già utilizzato dai docenti: tutti gli insegnanti avranno messo in pratica esperienze di didattica per problemi, ricerche sul campo, laboratori ecc... però, per perseguire le competenze in modo sistematico e intenzionale, è opportuno che queste pratiche non restino casuali ed episodiche, ma diventino regolari, abituali e inserite in un percorso progettuale esplicito per tutti gli interlocutori del processo formativo (docenti, studenti e genitori). La didattica per competenze non va infine considerata solo una moda, ma uno strumento indispensabile per l’apprendimento e per fornire gli strumenti di cittadinanza necessari alle generazioni future.
Bibliografia Baldacci M., Curricolo e competenze, Milano, Mondadori Università, 2010 Castoldi M., Valutare e certificare le competenze, Roma, Carrocci, 2016 Marconato G., Molinari M., Musco F., Competenti si diventa, Milano, Pearson, 2016 Pellerey M., Le competenze individuali e il Portfolio, Firenze, La nuova Italia, 2004
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Guida alle competenze
Glossario delle competenze Strumenti di indagine della dimensione oggettiva Prove di verifica Le prove di verifica dovrebbero rispondere a tre requisiti: Validità: le prove sono valide se spaziano su un campione sufficientemente rappresentativo delle conoscenze e/o abilità che si intendono indagare. Questo campione deve essere fortemente ancorato al curricolo effettivamente svolto e tenere conto: a) degli obiettivi che ci si è dati; b) dei contenuti che si sono sviluppati; c) del tipo di scuola (la prova di italiano in un istituto professionale non può essere uguale a quella in un liceo); d) della metodologia didattica usata. Attendibilità: le prove sono attendibili se utilizzano sistemi di misura stabili e omogenei e se hanno determinato preventivamente e senza ambiguità i criteri di interpretazione dei risultati. Funzionalità: una prova è funzionale se ciò che si chiede di fare è enunciato in modo chiaro, se la valutazione è espressa in modo altrettanto chiaro e ottenuta in modo pratico e riconoscibile. Le prove possono essere: – formative: devono fornire informazioni agli insegnanti, ma anche agli alunni, sulla rispondenza fra insegnamento e apprendimento e vanno elaborate in corso d’opera; – sommative: sono prove conclusive e intendono valutare i risultati raggiunti. Compiti di prestazione I compiti di prestazione sono situazioni di apprendimento che hanno una connessione con il mondo reale. Tali compiti: – hanno una somiglianza con compiti richiesti da un ambiente esterno alla scuola; – richiedono agli studenti la capacità di pensare conoscenze in modo integrato e di ragionare su cosa e come lo stanno facendo; – hanno lo scopo di mettere alla prova gli studenti per capire se sanno utilizzare le conoscenze e le abilità (scolastiche) per risolvere problemi del mondo reale.
Strumenti di indagine della dimensione soggettiva Diario di bordo È uno strumento di rilevazione dati, utilizzato principalmente nelle osservazioni esperienziali. Nel diario il soggetto descrive, in forma di narrazione libera, anche attraverso domande-guida, informazioni che ritiene rilevanti per la ricerca. Proprio per la bassa strutturazione dello strumento e per la sua semplicità di utilizzo, il diario può essere usato per la rilevazione di dati in contesti diversi della ricerca educativa. Può essere compilato dal corpo docenti o dagli studenti. Può essere usato facilmente come strumento di autovalutazione da parte degli alunni. Resoconto verbale È uno strumento di descrizione finale dell’attività proposta e svolta, una relazione particolareggiata dove vengono inseriti i punti di forza e di debolezza. Relazione critica Attraverso questo strumento è possibile recuperare l’esperienza didattica effettuata, ci si riflette sopra e infine si valuta osservando e analizzando i punti di forza e di debolezza elencati nel resoconto. Documentazione dei processi Si documentano i contesti operativi, le fasi dell’attività didattica, gli aspetti metodologici, le dinamiche di gruppo, gli incontri di progettazione e gli elementi didattici organizzativi dell’attività elaborata. Strategie autovalutative Insieme di modalità attraverso cui conoscere i significati personali che il soggetto attribuisce alla sua esperienza di apprendimento e alle sue prestazioni. Tra queste possiamo individuare le rubriche autovalutative.
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Guida alle competenze
Strumenti di indagine della dimensione intersoggettiva Guide per l’occhio Sono qualsiasi dispositivo che orienta lo sguardo dell’osservatore nell’interagire con una determinata realtà. Possono essere considerate guide per gli occhi una mappa, domande con cui osservare un quadro, una checklist o un insieme di punti di attenzione attraverso cui controllare il funzionamento di un manufatto e nell’ambito scolastico le griglie di osservazione. Questo tipo di valutazione può essere fatta da insegnanti, dai genitori e tra pari. Valutazioni tra pari Può essere utile, in certe dimensioni valutative, stimolare l’espressione di un giudizio da parte di altri compagni. Agli alunni vengono sottoposti lavori precedentemente eseguiti da compagni, dove siano visibili scelte, procedure, tecniche usate. Si chiede un parere in merito attraverso domande strutturate. Ad esempio riguardo alla risoluzione di un quesito: “In che modo ha risolto il problema?”; “Perché ha usato una... (divisione)”?; “Avresti fatto anche tu così?”; “Perché secondo te ha scritto (delle frazioni)?”. Emerge da ciò non tanto una valutazione di chi ha eseguito il compito, quanto di chi esegue la valutazione. È possibile questo tipo di autovalutazione anche in prove di tipo orale, ad esempio far discutere e argomentare due alunni dopo una domanda dell’insegnante o una esercitazione alla lavagna. Alunno tutor In una situazione didattica a coppie o a piccoli gruppi in cui un alunno è più esperto, questo può assumere il ruolo di tutor. All’alunno-tutor è richiesto senso di responsabilità, conoscenza e consapevolezza di ciò che insegna nonché ricerca di strategie per insegnare come ad esempio il potenziamento della comunicazione del pensiero. È una struttura efficace per lo scambio di informazioni e di abilità in quanto i coetanei offrono modelli risolutivi più semplici e più vicini a chi deve apprendere. L’insegnante avrà la funzione di attivare, organizzare e orientare le potenzialità degli alunni verso il compito. Protocollo osservativo È uno strumento utile per osservare in modo obiettivo il proprio lavoro e il comportamento degli studenti. Per avviare un protocollo occorre individuare il “focus”, ossia porsi un obiettivo, individuare i soggetti e i relativi comportamenti da osservare. La stesura più semplice è su carta, ma si possono usare anche altri mezzi come la videoregistrazione. Occorre tenere presente che quest’ultimo strumento può condizionare l’individuo osservato. Gli elementi fondamentali del protocollo sono: data, ora dell’osservazione, contesto, fatti accaduti prima, durante e dopo l’osservazione. Osservazioni sul campo L’osservazione risulta uno degli strumenti principali per l’approccio scientifico alla conoscenza dei fenomeni; consiste nella descrizione il più possibile fedele e completa di una o più caratteristiche di un fenomeno che si vuole indagare seguendo quelle finalità che il ricercatore intende selezionare e approfondire. L’osservazione va effettuata nel contesto di riferimento. Per definire il contesto/campo osservativo relativo all’ambiente “scuola” si propone, vista la sua complessità, una lettura attraverso l’analisi delle variabili di contesto, delle variabili di processo e delle variabili di prodotto. Per variabili di contesto si intendono le caratteristiche fisiche dell’ambiente scuola/aula, le caratteristiche dell’insegnante (esperienze formative, capacità d’insegnare, motivazione all’insegnamento...), le caratteristiche dell’alunno (atteggiamenti, interessi...) e le caratteristiche del gruppo classe/scuola (dimensioni...). Per variabili di processo si intendono: il comportamento dell’insegnante in classe (stili d’insegnamento e di relazione), il comportamento degli alunni in classe (stili di apprendimento e di relazione), i cambiamenti osservabili nel comportamento degli alunni, i cambiamenti osservabili nel comportamento degli insegnanti, le relazioni tra alunni/alunni, le relazioni tra insegnanti/alunni, le relazioni insegnanti/insegnanti, il percorso di insegnamento/ apprendimento proposto (con tutte le sue variabili: obiettivi, organizzazione dello spazio, metodologia, strumenti/mediatori, risultati attesi...). Per variabili di prodotto si intendono: l’apprendimento della disciplina, l’atteggiamento verso la disciplina, lo sviluppo di capacità relazionali.
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Rubriche valutative dei compiti di realtà - classe 2a
Rubriche valutative dei compiti di realtà In viaggio - Sussidiario delle discipline pagg. 34 e 35 AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto
Rispetto delle consegne
Ricostruzione della vacanza
Utilizzo delle conoscenze
Ha saputo ricavare informazioni dalle fonti presenti, in modo sicuro.
Ha saputo ricavare informazioni dalle fonti presenti.
Ha saputo ricavare informazioni dalle fonti presenti, in modo guidato.
Ha saputo ricavare parzialmente informazioni dalle fonti presenti e solo con la guida dell’insegnante.
Ha ricostruito la vacanza in modo autonomo e corretto.
Ha ricostruito la vacanza in modo autonomo e abbastanza corretto.
Ha ricostruito la vacanza in modo abbastanza corretto, ma non in piena autonomia.
Ha ricostruito la vacanza solo con la guida dell’insegnante.
Ha utilizzato in maniera ottima le conoscenze apprese.
Ha utilizzato in maniera completa le conoscenze apprese.
Ha utilizzato in maniera sufficiente le conoscenze apprese.
Ha utilizzato parzialmente le conoscenze apprese.
Ha iniziato da subito a organizzare il lavoro mantenendo impegno costante per tutta l’attività.
Ha iniziato a lavorare autonomamente mantenendo un impegno soddisfacente.
Ha avuto bisogno di essere sollecitato all’inizio, poi ha continuato da solo.
Ha avuto bisogno di aiuto costante per tutto il lavoro.
Ha partecipato attivamente all’attività, intervenendo in modo costruttivo e aiutando il gruppo a organizzarsi.
Ha partecipato attivamente all’attività, intervenendo in modo abbastanza pertinente e lavorando in accordo con i compagni del gruppo.
Ha partecipato all’attività, apportando il proprio contributo se sollecitato dai compagni del gruppo.
Ha partecipato passivamente all’attività, intervenendo solo dietro sollecitazione dei compagni del gruppo.
Durante il confronto ha saputo rispettare il proprio turno e ha tenuto un comportamento corretto.
Durante il confronto ha saputo rispettare generalmente Il proprio turno.
Durante il confronto ha saputo rispettare qualche volta il proprio turno.
Durante il confronto non ha saputo rispettare il proprio turno intervenendo in modo poco adeguato.
Processi Applicazione nel lavoro
Partecipazione nel gruppo
Rispetto delle regole
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Rubriche valutative dei compiti di realtà - classe 2a
Che cosa è successo? - Sussidiario delle discipline pag. 36 AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto Rispetto delle consegne
Soluzione di una situazione problematica
Ha eseguito correttamente tutte le consegne in modo rapido.
Ha eseguito Ha eseguito le Ha eseguito correttamente tutte le consegne in modo parzialmente le consegne. parzialmente corretto. consegne o una soltanto.
Ha saputo utilizzare con sicurezza tutti le tracce necessarie alla ricostruzione del fatto.
Ha saputo utilizzare tutte le tracce necessarie alla ricostruzione del fatto.
Ha saputo utilizzare parzialmente le tracce necessarie alla ricostruzione del fatto.
Ha utilizzato le tracce necessarie alla ricostruzione del fatto con la guida dell’insegnante.
Ha iniziato da subito a organizzare il lavoro mantenendo impegno costante per tutta l’attività.
Ha iniziato a lavorare autonomamente mantenendo un impegno soddisfacente.
Ha avuto bisogno di essere sollecitato all’inizio, poi ha continuato da solo.
Ha avuto bisogno di aiuto costante per tutto il lavoro.
Ha prodotto un elaborato chiaro e completo.
Ha prodotto un Ha prodotto elaborato chiaro e un elaborato abbastanza completo. sufficientemente chiaro e abbastanza completo.
Ha prodotto un elaborato non poco chiaro e incompleto.
Processi Applicazione nel lavoro
Ordine e precisione
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Rubriche valutative dei compiti di realtà - classe 2a
Progetta il giardino - Sussidiario delle discipline pagg. 60 e 61 AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto Rispetto delle consegne
Progettazione del giardino
Utilizzo delle conoscenze: costruzione di un istogramma
Ha eseguito Ha eseguito correttamente tutte le correttamente solo consegne. una consegna.
Ha eseguito correttamente una consegna solo in alcuni punti.
Ha eseguito parzialmente le consegne.
Ha progettato il giardino in modo creativo e nel pieno rispetto delle indicazioni ricavate dall’istogramma.
Ha progettato il giardino nel pieno rispetto delle indicazioni ricavate dall’istogramma.
Ha progettato il giardino rispettando le indicazioni ricavate dall’istogramma.
Ha progettato il giardino rispettando parzialmente le indicazioni ricavate dall’istogramma.
Ha utilizzato in maniera ottima le conoscenze apprese.
Ha utilizzato in maniera completa le conoscenze apprese.
Ha utilizzato in maniera sufficiente le conoscenze apprese.
Ha utilizzato parzialmente le conoscenze apprese.
Processi
Applicazione nel lavoro
Ha accolto con Ha portato a termine Ha portato a termine Ha portato a termine entusiasmo il compito l’incarico con senso di l’incarico con l’incarico con la guida assegnato e ha responsabilità. impegno discontinuo. di un adulto. portato a termine l’incarico con senso di responsabilità.
Ordine e precisione
Ha prodotto un progetto chiaro e completo.
Partecipazione nel gruppo
Ha preso l’iniziativa Ha lavorato in accordo È stato convinto Ha partecipato nell’aiutare il gruppo a con i compagni del a partecipare dai passivamente al organizzarsi. gruppo. compagni del gruppo. lavoro.
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Ha prodotto un Ha prodotto progetto chiaro e un progetto abbastanza completo. sufficientemente chiaro e abbastanza completo.
Ha prodotto un progetto non chiaro e incompleto.
Rubriche valutative dei compiti di realtà - classe 2a
Un pranzo nel bosco - Sussidiario delle discipline pagg. 83 e 84 AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto Rispetto delle consegne
Soluzione di una situazione problematica
Ha eseguito Ha eseguito Ha eseguito correttamente tutte le correttamente quattro correttamente tre consegne. consegne. consegne.
Ha eseguito parzialmente le consegne o una soltanto.
Ha saputo scegliere tutti gli elementi necessari alla risoluzione della situazione motivando in modo corretto e sicuro le proprie decisioni.
Ha saputo scegliere parzialmente gli elementi necessari alla risoluzione della situazione.
Ha saputo scegliere gli elementi necessari alla risoluzione della situazione motivando in modo abbastanza corretto le proprie decisioni.
Ha saputo scegliere gli elementi necessari alla risoluzione della situazione motivando le proprie decisioni solo se guidato.
Processi Applicazione nel lavoro
Ordine e precisione
Partecipazione
Ha iniziato da subito a Ha iniziato a lavorare Ha avuto bisogno lavorare senza perdere autonomamente con i di essere sollecitato tempo. suoi tempi. all’inizio, poi ha continuato da solo.
Ha avuto bisogno di aiuto costante per tutto il lavoro.
Ha prodotto un elaborato chiaro, ordinato e completo.
Ha prodotto un Ha prodotto elaborato chiaro e un elaborato abbastanza completo. sufficientemente chiaro.
Ha prodotto un elaborato non preciso e poco chiaro.
Ha partecipato attivamente all’attività, intervenendo in modo costruttivo.
Ha partecipato attivamente all’attività, intervenendo in modo abbastanza pertinente.
Ha partecipato passivamente all’attività, intervenendo solo dietro sollecitazione.
Ha partecipato all’attività, apportando il proprio contributo se sollecitato.
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Unità di apprendimento - classe 2a
Le unità di apprendimento (UDA) Che cos’è un’UDA? Un percorso didattico e multidisciplinare che sviluppa competenze trasversali, attraverso l’utilizzo di una didattica laboratoriale.
Come sono proposte le UDA in Giorni di scuola? Nel testo Giorni di scuola le UDA sono inserite nel percorso formativo proposto e si trovano nel libro giallo Mi esercito. L’alunno viene messo nella condizione di agire con quello che sa e sa fare all’interno di situazioni problematiche complesse e nuove ma quanto più possibile vicine al mondo reale. Tali situazioni motivano l’alunno a mettersi alla prova utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica, favorendo il pensiero critico e la ricerca di soluzioni originali.
Come è organizzato il percorso formativo? Il percorso è organizzato da una serie di esperienze di apprendimento diverse che danno spazio sia ad attività individuali che di gruppo per favorire l’autonomia, la partecipazione, la relazione, la responsabilità, la flessibilità e la consapevolezza, come previsto nelle Linee Guida per la certificazione delle competenze nel Primo ciclo di istruzione. L’autovalutazione proposta consente all’insegnante di comprendere il significato attribuito dall’alunno al proprio lavoro, le intenzioni che lo hanno guidato nello svolgere le attività, le emozioni o gli stati affettivi provati.
Quali vantaggi per l’insegnante? Le UDA proposte offrono all’insegnante un modello con la possibilità di crearne di simili più vicine alla realtà della propria classe o di intervenire su quelle proposte, personalizzandole. Inoltre i riferimenti multidisciplinari danno unitarietà ai saperi favorendo la collaborazione tra i docenti. Le UDA che vi proponiamo sono realizzabili, guidate, utili per valutare le competenze degli alunni, anche in virtù del lavoro cooperativo.
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Unità di apprendimento - classe 2a
Unità di Apprendimento Programmazione TITOLO
Il TG dei bambini
PRODOTTO
Organizzazione e allestimento di un telegiornale per ripercorre le tappe dell’anno scolastico.
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
• Comunicazione nella madrelingua e nelle lingue straniere • Competenza matematica • Competenze sociali • Competenze digitali • Consapevolezza ed espressione culturale
TEMPI
Secondo quadrimestre
METODOLOGIA
• Lavori collettivi • Lavori di gruppo • Lavori individuali • Role playing • Esperienze creative • Ricerca di materiali
ATTIVITÀ
AREA DISCIPLINARE
OBIETTIVI
TRAGUARDI
Allestiamo il TG
Arte e immagine: realizzazione di materiali per il tg.
Trasformare materiali ricercando soluzioni figurative originali.
L’alunno rielabora in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti.
Ricostruire verbalmente le fasi di un’esperienza vissuta a scuola o in altri contesti.
L’alunno partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.
Storia: collocazione di fatti sulla linea del tempo.
Riconoscere relazioni di successione nella narrazione.
L’alunno organizza informazioni per individuare successioni.
Musica: esecuzione di canti corali.
Eseguire collettivamente brani vocali, curando l’intonazione, l’espressività e l’interpretazione.
L’alunno esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali.
Musica: scelta di musiche.
Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile.
Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere.
Inglese: sapersi presentare.
Utilizzare espressioni e frasi memorizzate adatte alla situazione.
L’alunno interagisce nel gioco con espressioni e frasi memorizzate.
Scegliamo le notizie Italiano: breve racconto di fatti avvenuti.
Scegliamo le musiche
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Unità di apprendimento - classe 2a Diventiamo fotoreporter
Educazione fisica: conoscenza le diverse proposte di giocosport.
Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee attraverso forme di drammatizzazione e danza, sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali. Elaborare ed eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali e collettive.
L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali.
Geografia: rappresentazione di un ambiente dall’alto.
Rappresentare in prospettiva verticale oggetti e ambienti noti (pianta dell’aula, ecc.) e tracciare percorsi effettuati nello spazio circostante.
L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti.
Tecnologia: Trasformare materiali ricercando conoscenza e soluzioni figurative originali. utilizzazione strumenti tecnologici Presentiamo il meteo
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Matematica: lettura e rappresentazione dei dati con schemi e tabelle.
Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per ricavare informazioni.
Rielabora in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti. Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Ricava informazioni anche dai dati rappresentati in tabelle e grafici.
Scienze: familiarità con Avere familiarità con la variabilità i fenomeni atmosferici. dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia, ecc.) e con la periodicità dei fenomeni celesti (dì/notte, percorsi del sole, stagioni).
Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali.
Inglese: Produrre frasi significative riferite a conoscenza del lessico oggetti, luoghi, persone, situazioni riferito al meteo in note. inglese.
Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente.
Unità di apprendimento - classe 2a
Unità di Apprendimento - Rubrica valutativa AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto Allestiamo il TG
Scegliamo le notizie
Arte e immagine: realizzazione di materiali per il TG.
Ha realizzato il manufatto in maniera autonoma e creativa.
Ha realizzato il manufatto in maniera autonoma.
Ha realizzato il manufatto con un piccolo aiuto.
Ha avuto bisogno della guida dell’insegnante.
Italiano: breve racconto di fatti avvenuti.
Ha scritto in autonomia e con correttezza ortografica.
Ha scritto con correttezza ortografica.
Ha scritto abbastanza correttamente.
Ha avuto bisogno della guida dell’insegnante.
Storia: collocazione di fatti sulla linea del tempo.
Ha saputo collocare i fatti con rapidità e sicurezza.
Ha saputo collocare i fatti correttamente.
Ha saputo Per collocare i fatti collocare i fatti con ha avuto bisogno un piccolo aiuto. del supporto dell’insegnante.
Ha eseguito il canto con sicurezza.
Ha eseguito correttamente il canto.
Ha eseguito il canto con il supporto ritmico dell’insegnante.
Ha scelto una musica adatta al testo con la guida dell’insegnante.
Ha avuto bisogno del supporto dell’insegnante per scegliere una musica adatta.
Musica: Ha eseguito Esecuzione di canti il canto con corali sicurezza ed espressività.
Scegliamo le musiche
Diventiamo fotoreporter
Musica: scelta di musiche.
Ha abbinato Ha abbinato con con coerenza e coerenza la musica creatività la musica al testo. al testo.
Inglese: sapersi presentare in inglese.
Ha interagito con un compagno per presentarsi usando espressioni memorizzate con sicurezza ed espressività.
Si è presentato Si è presentato Ha ripetuto frasi usando espressioni usando espressioni strutturate per la memorizzate con strutturate. presentazione. espressività.
Educazione fisica: conosce le diverse proposte di giocosport.
Conosce e ha applicato correttamente le diverse proposte di gioco-sport.
Conosce e ha applicato le diverse proposte di gioco-sport.
Conosce le diverse Ha applicato proposte di gioco- le diverse proposte sport. di gioco-sport col supporto dell’ insegnante.
Geografia: rappresentazione di un ambiente dall’alto.
Ha rappresentato con sicurezza e correttamente l’ambiente dall’alto.
Ha rappresentato l’ambiente dall’alto.
Ha rappresentato l’ambiente dall’alto con qualche incertezza.
Ha rappresentato l’ambiente dall’alto con il supporto dell’insegnante.
Tecnologia: conosce e utilizza strumenti tecnologici.
Conosce e ha utilizzato in modo adeguato gli strumenti tecnologici proposti.
Ha utilizzato gli strumenti tecnologici proposti
Ha utilizzato gli strumenti tecnologici proposti con un piccolo aiuto.
Ha utilizzato gli strumenti tecnologici proposti con il supporto dell’insegnante.
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Unità di apprendimento - classe 2a AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto
Presentiamo il meteo
Matematica: leggere e rappresentare dati con schemi e tabelle.
Ha rappresentato Ha rappresentato Ha rappresentato i Ha rappresentato e interpretato i dati e interpretato i dati dati correttamente. i dati col supporto con sicurezza correttamente. dell’insegnante. e rapidità.
Scienze: avere familiarità con i fenomeni atmosferici.
Conosce e ha Conosce e ha registrato con registrato i precisione i fenomeni osservati. fenomeni osservati.
Inglese: conoscere il lessico riferito al meteo in inglese.
Conosce e ha usato Conosce e ha usato Riconosce il lessico con sicurezza il il lessico del meteo del meteo in lessico del meteo in inglese. inglese. in lingua inglese.
Ha registrato i fenomeni osservati con un piccolo aiuto.
Ha registrato i fenomeni osservati col supporto dell’insegnante. Riconosce il lessico del meteo in inglese con il supporto dell’insegnante.
Processi
Applicazione nel lavoro
Ordine e precisione
Rispetto delle regole
Ha iniziato da subito a lavorare senza perdere tempo.
Ha iniziato a lavorare autonomamente con i suoi tempi.
Ha avuto bisogno Ha avuto bisogno di essere sollecitato di aiuto costante all’inizio, poi ha per tutto il lavoro. continuato da solo.
Ha prodotto un elaborato chiaro e ordinato senza cancellature.
Ha prodotto un elaborato chiaro con qualche cancellatura.
Ha prodotto un elaborato sufficientemente chiaro con diverse cancellature.
Ha prodotto un elaborato non preciso, poco chiaro, con molte cancellature.
Ha saputo rispettare il proprio turno e ha tenuto un comportamento corretto.
Ha saputo rispettare generalmente il proprio turno.
Ha saputo rispettare qualche volta il proprio turno creando un po’ di confusione.
Non ha saputo rispettare il proprio turno intervenendo in modo inadeguato.
Prende iniziativa nell’aiutare il gruppo a organizzarsi.
Lavora in accordo Partecipa su Partecipa con gli altri membri sollecitazione degli passivamente del gruppo. altri membri del al lavoro. gruppo.
Collaborazione Partecipazione
Fornisce molte idee Partecipa alla per lo sviluppo del discussione lavoro di gruppo. dell’argomento.
Ascolta gli altri e interviene raramente.
Raramente si mostra interessato all’argomento.
Atteggiamento
Assiste gli altri compagni di gruppo.
Offre incoraggiamento agli altri.
Si dedica principalmente al proprio lavoro.
Assume un atteggiamento annoiato.
Contributo personale
Ha svolto attivamente il proprio lavoro nel gruppo.
Ha svolto il proprio lavoro nel gruppo.
Ha svolto superficialmente il proprio lavoro nel gruppo.
Ha svolto in modo non adeguato il proprio lavoro nel gruppo.
Comunicazione
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Lapbook - classe 2a
I lapbook Cos’è un lapbook? Un lapbook è una mappa concettuale a tre dimensioni, un’evoluzione dei soliti cartelloni. È contemporaneamente libro, quaderno e verifica. Si presenta come una simpatica cartelletta colorata che raccoglie dei mini-libri di diverso formato.
Perché realizzare un lapbook? • Un lapbook è un ottimo supporto alla didattica
perché stimola la curiosità, è spunto di apprendimento e permette di consolidare le competenze acquisite. Infatti l’alunno, in uno spazio limitato, affronta in maniera chiara, sintetica e grafica i diversi aspetti di un argomento monotematico. • Costruire un lapbook avvia al metodo di studio poiché permette all’alunno di ideare e progettare, scegliere, organizzare e sintetizzare il proprio sapere. • È lo strumento ideale per imparare facendo e, una volta realizzato, è riutilizzabile e consultabile in ogni momento dell’anno. • Il lapbook è versatile, infatti si adatta a diverse discipline, età o livelli di apprendimento, per questo è utile anche nei casi di alunni con DSA. • Rende piacevole, divertente e ordinato il lavoro svolto dagli alunni a scuola e favorisce la cooperazione. • Realizzare un lapbook è un lavoro creativo, automotivante, dinamico e coinvolgente.
È difficile realizzare un lapbook? Niente paura. Costruirlo è veramente economico e semplice. Nel libro giallo Mi esercito infatti, si mettono a disposizione di ogni alunno per le classi prime e seconde, le istruzioni e tutte le parti occorrenti. In classe terza, quando il lavoro è già stato avviato e gli alunni hanno preso dimestichezza con questo strumento, si dà più spazio alla progettazione autonoma degli alunni, che è anche l’obiettivo ultimo della costruzione di un lapbook: l’alunno decide cosa inserire e la forma che gli è più congeniale per riorganizzare i saperi.
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Lapbook - classe 2a
I lapbook di classe seconda
I lapbook di classe terza
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Grammatica RAF - classe 2a
I principi fondanti della Grammatica RAF • UTILITÀ: la lingua serve. • CITTADINANZA: la lingua è indispensabile per attuare il diritto alla manifestazione libera del proprio pensiero
(Costituzione art. 21). • PONTE: la lingua riconosce l’eguaglianza di tutti i cittadini “senza distinzioni di lingua” (Costituzione art. 3). • COLLABORAZIONE: la lingua si apprende cooperando. • MEZZO: la lingua è uno strumento per imparare ad imparare. • DIVERTIMENTO: con la lingua si può giocare, ci si può divertire. • SFIDA: la lingua è bella da studiare. • RICCHEZZA: la lingua è storia, creatività, potere. • ORGANICITÀ: la lingua è un percorso di studio/apprendimento coerente, che inizia in prima elementare e continua per tutta la vita. Facendo leva sulla naturale propensione degli alunni verso la scoperta e la novità, sul piacere della sistematizzazione e della sfida, l’acquisizione della lingua diventa piacevole. Il bambino non subisce la spiegazione di una regola, ma viene portato attivamente a confrontarsi con la lingua e con i suoi meccanismi interni. Attraverso un apprendimento a spirale, egli ha il vantaggio di poter ritornare più volte sullo stesso argomento al fine di affrontarlo da diversi punti di vista o a diversi livelli di profondità, procedendo per avvicinamento. Ogni apprendimento rappresenta la base su cui si innesta l’apprendimento successivo, strutturato con modalità e contenuti via via più complessi. Gli obiettivi di apprendimento si delineano sotto forma di “sapere come fare a” piuttosto che di “conoscere che”. La Grammatica RAF si muove quindi in questa direzione, all’interno di una didattica di senso, i cui contenuti contribuiscono alla costruzione di un sapere utile, che dà competenza. Lo sviluppo e l’esercizio delle capacità linguistiche non vanno mai proposti e perseguiti come fini a se stessi, ma come strumenti di più ricca partecipazione alla vita sociale e intellettuale: lo specifico addestramento delle capacità verbali va sempre motivato entro le attività di studio, ricerca, discussione, partecipazione, produzione individuale e di gruppo7.
La metodologia La Grammatica RAF cerca di ribaltare il punto di vista: anziché partire dalla regola da apprendere meccanicamente, offre spunti e situazioni-problema per stimolare il ragionamento, in autonomia o attraverso la discussione collettiva in classe. La metodologia si ispira al metodo scientifico: il bambino osserva, riflette, formula ipotesi, ne verifica la fondatezza, universalizza. Lo scopo della Grammatica RAF è la scoperta delle regole che “sono già presenti nella lingua che possediamo e usiamo”, come afferma Francesco Sabatini, attraverso un apprendimento attivo cui fanno seguito l’applicazione e l’esercitazione, poiché è attraverso le attività di carattere intensivo che si agevolano la memorizzazione e l’applicazione automatica delle regole. La Grammatica RAF è innovativa perché pone al centro la riflessione dell’alunno, cioè la metacognizione. In questo senso è perfettamente in linea con le Indicazioni Nazionali quando affermano: “Il ruolo probabilmente più significativo della riflessione sulla lingua è quello metacognitivo: la riflessione concorre infatti a sviluppare le capacità di categorizzare, di connettere, di analizzare, di indurre e dedurre, utilizzando di fatto un metodo scientifico”. 7
Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica, in T. De Mauro e M. Lodi, Lingua e dialetti, Editori Riuniti, Roma, 1993.
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Grammatica RAF - classe 2a
La struttura delle pagine Osservo una situazione-problema che mi viene presentata sotto forma di immagine, fumetto, testo e RIFLETTO, cioè avvio il ragionamento.
Attraverso una serie di domande-guida deduco la regola, cioè APPRENDO attivamente dopo aver ragionato. Spesso questa fase viene svolta in gruppo, attuando i principi della cooperazione e dell’apprendimento tra pari.
FISSO la regola attraverso gli esercizi per riutilizzarla in tutti gli ambiti disciplinari e per trasferirla nella produzione individuale.
Tante pagine speciali I laboratori iniziali
Per lavorare in gruppo e capire il senso di ogni sezione.
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Le mappe riassuntive da completare
Le verifiche con l’autovalutazione
Per riorganizzare le conoscenze, anche in un’ottica di didattica inclusiva.
L’alunno analizza i propri errori e si rende conto dei punti in cui deve migliorare.
Coding - classe 2a
Coding A cura di L. Cesaretti, M. Storti
Che cos’è il pensiero computazionale? “Pensiero computazionale” è un’espressione che si sta rapidamente diffondendo nel mondo educativo. Introdotto per la prima volta dalla scienziata informatica americana Jeannette Wing in un articolo (Computational Thinking, CACM, 2006), indica “il processo di pensiero coinvolto nella formulazione di problemi e delle soluzioni rappresentate in una modalità che sia eseguibile da un agente elaboratore di informazioni, che sia un uomo, una macchina o una combinazione tra uomo e macchina”. In termini più concreti, possiamo intendere questa forma di pensiero come un insieme di abilità cognitive con le quali possiamo analizzare una grande varietà di problemi e sviluppare delle soluzioni, intendendo con “problemi” non soltanto quelli matematici o che richiedono soluzioni precise, ma anche dilemmi del mondo reale che ammettono soluzioni varie e complesse. Per Jeannette Wing questa modalità di pensiero consente alle persone di “riformulare un problema apparentemente difficile in uno che siamo in grado di risolvere, anche riducendolo, incorporandolo in altro, trasformandolo o simulandolo”. Si tratta, cioè, di un’abilità fondamentale per tutti, non solo per gli scienziati informatici ed è sempre più ritenuta, accanto alle tre competenze di base del saper leggere, scrivere e svolgere calcoli, la quarta abilità analitica da sviluppare a partire dall’infanzia.
Che cosa significa pensare in modo computazionale? E a cosa serve in termini concreti? Alcuni dei processi che caratterizzano il pensiero computazionale sono i seguenti: • scomporre un problema complesso (i dati, i processi ecc.) in parti più elementari e gestibili; • analizzare i dati e organizzarli in una struttura logica; • riconoscere regolarità tra problemi o dati diversi; • rappresentare le informazioni attraverso codici o altri sistemi simbolici di trasmissione; • costruire algoritmi, ovvero sequenze di istruzioni per risolvere problemi o produrre risultati attesi; • astrarre i principi generali da situazioni specifiche e generalizzare le strategie risolutive dei problemi per trasferirle ad altri simili.
Che cos’è il coding? Nell’ambito del pensiero computazionale, il coding è l’insieme delle procedure per la creazione di programmi finalizzati a risolvere dei problemi attraverso l’uso di linguaggi di programmazione. Ma oltre a costituire il linguaggio con cui gli informatici creano, tra l’altro, i siti internet e i software che regolano il funzionamento dei dispositivi digitali, questa competenza conserva al suo interno svariate possibilità educative per lo sviluppo di aspetti positivi nella personalità degli studenti. Alcune delle attitudini che questa disciplina punta a far emergere sono: • l’atteggiamento di apertura e iniziativa di fronte a situazioni complesse; • la perseveranza di fronte a problemi complessi; • la tolleranza della frustrazione per l’errore e la sua rielaborazione in chiave positiva; • l’abilità di utilizzare diversi linguaggi e codici comunicativi; • la disponibilità e capacità di progettare e coordinarsi in gruppo per raggiungere un obiettivo comune.
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Coding - classe 2a
Perché introdurre il pensiero computazionale e il coding a scuola? Nel contesto della Scuola Primaria, l’interesse prevalente attorno al pensiero computazionale e al coding non sta tanto nello sviluppo di abilità puramente tecnologiche o nell’apprendimento di nozioni di carattere informatico, ma nell’acquisizione di nuovi strumenti cognitivi necessari ad affrontare sfide, problemi e progetti con successo. Nella prospettiva dell’applicazione del pensiero computazionale ai contesti educativi, gli studenti non sono semplici utilizzatori degli strumenti e delle strategie di risoluzione di problemi, ma i creatori di questi strumenti e strategie. Nel farlo, utilizzano una serie di abilità come l’astrazione, la ricorsività e l’iterazione per elaborare e analizzare i dati e creare artefatti reali e virtuali. Questa metodologia di problem-solving può essere automatizzata, trasferita e applicata alle diverse discipline. Ma pensiero computazionale e coding rappresentano anche strumenti utili per migliorare l’apprendimento nelle discipline tradizionali e nei contesti informali. Pensiamo alle abilità che stanno dietro esercizi comuni per gli studenti: per analizzare un racconto o una poesia è necessaria la scomposizione in parti; per comprendere eventi e comportamenti può essere utile condurre un’analisi dei dati; gli algoritmi entrano in gioco nei calcoli e nei problemi di matematica, ma sono anche una guida per il comportamento corretto in situazioni complesse o di pericolo; attraverso le rappresentazioni astratte come mappe e simulazioni si può comprendere meglio un evento come il ciclo dell’acqua o l’energia eolica. Il coding, inoltre, rappresenta una disciplina strategica per promuovere nei giovani lo sviluppo delle competenze digitali (digital skills), riconosciute a livello internazionale come competenze necessarie, al pari delle capacità di scrivere, leggere (literacy) e svolgere calcoli (numeracy), per vivere e lavorare nelle società del ventunesimo secolo come cittadini attivi e capaci di affrontare le sfide del futuro.
Lo scenario in Italia e in Europa Le recenti evoluzioni negli indirizzi programmatici dell’istruzione hanno visto crescere l’attenzione verso le competenze digitali, il pensiero computazionale e il coding, sia nel contesto italiano che in quello europeo. La Commissione Europea nel 2013 ha pubblicato il documento DIGCOMP: A Framework for Developing and Understanding Digital Competence in Europe che delinea il quadro comune di riferimento per le competenze digitali ritenute necessarie per vivere da cittadini attivi e consapevoli. Il quadro, strutturato in maniera modulare, comprende 5 aree di competenza digitale nelle quali sono definite 21 competenze digitali; tra queste compaiono la competenza di programmazione (area 3.4) e quelle relative al problem-solving (area 5) in parte affini all’area del pensiero computazionale. La Comunità Europea considera il coding il “linguaggio universale”: oggi le competenze digitali e di programmazione sono fondamentali in sempre più professioni e al sistema educativo è riconosciuto il compito di rispondere alla crescente domanda di tali competenze. A tale scopo le istituzioni europee hanno creato iniziative internazionali come l’European Code Week che celebra le possibilità creative della programmazione con eventi nelle scuole europee, anche mettendole in comunicazione con altre organizzazioni che si occupano di tecnologia e di educazione.
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Coding - classe 2a
Il mondo dell’istruzione in Italia ha visto un progressivo aumento dell’interesse per l’insegnamento delle competenze digitali e del pensiero computazionale, sia a livello normativo che di intervento. Già all’interno delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo d’istruzione (settembre 2012), relativamente all’insegnamento tecnologico nella scuola del Primo ciclo si suggerisce di introdurre gli alunni ad alcuni linguaggi di programmazione semplici e versatili con lo scopo di “sviluppare il gusto per l’ideazione e la realizzazione di progetti […] e per la comprensione del rapporto che c’è tra codice sorgente e risultato visibile”. Questo indirizzo del MIUR a favore dell’insegnamento dei concetti base del pensiero computazionale e del coding ha trovato conferma due anni dopo, nel 2014, con l’iniziativa Programma il Futuro, che aveva l’obiettivo di introdurre nelle classi lezioni sul coding attraverso un sito liberamente accessibile. Nel 2015 il MIUR ha presentato il Piano Nazionale Scuola Digitale, il documento di indirizzo per l’attuazione di un processo complessivo di innovazione digitale della scuola al fine di realizzare la competenza digitale; in alcune delle azioni in cui è strutturato il PNSD (15,17) si dà rilevanza all’insegnamento del pensiero computazionale attraverso attività di coding svolte sia con il computer, sia in modalità unplugged (senza l’uso di tecnologie digitali), in modalità di laboratorio e in prospettiva interdisciplinare.
Classi seconda e terza Con la presente guida si intende sviluppare negli studenti del Primo ciclo di istruzione strumenti concettuali e abilità tecniche sul coding e il pensiero computazionale. Il taglio è operativo e descrive alcuni percorsi didattici realizzabili in classe che ruotano attorno ai concetti di base del coding; allo stesso tempo, sono proposti alcuni collegamenti didattici, pertanto le attività sono l’occasione per introdurre o consolidare contenuti di diverse discipline. Il volume è strutturato come un percorso che affronta i concetti di sequenza, algoritmo e ripetizione ciclica da prospettive differenti, analizzando le specifiche caratteristiche e con modalità differenti (esercizi su carta, attività motorie e costruttive, giochi di gruppo). Le attività consentono di applicare alcune delle fasi tipiche dell’approccio computazionale: la scomposizione dei problemi, il riconoscimento e applicazione di un pattern, la ricerca e risoluzione degli errori. Per ciascuna attività, vengono fornite: • informazioni generali (tipologia, argomento, discipline coinvolte, modalità di conduzione, tempo di svolgimento previsto, materiale occorrente); • introduzione all’attività; • obiettivi specifici; • descrizione dell’attività; • possibili approfondimenti o varianti dell’attività. Alcune attività sono corredate di immagini e schede fotocopiabili.
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Coding - classe 2a
Programmazione annuale – classe 2° Traguardi di competenza
Competenze trasversali
L’alunno:
L’alunno:
• scompone un problema o un sistema di dati o processi
• collabora con atteggiamento positivo all’interno del
• rappresenta le informazioni attraverso sistemi simbolici
• lavora nel piccolo gruppo in maniera organizzata e
• costruisce algoritmi, sequenze di istruzioni per risolvere
• rispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo e i tempi dati
• riconosce gli errori di un algoritmo creato e immagina
• elabora soluzioni creative, sia concettuali che costruttive,
• comprende gli elementi comuni a varie situazioni e
• riconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo e si
in parti più elementari e gestibili
problemi o produrre i risultati attesi possibili soluzioni e miglioramenti
problemi e trasferisce le strategie di soluzione a compiti nuovi
• organizza a livello temporale informazioni, conoscenze e
periodi, individua successioni, contemporaneità e durate e prevede gli effetti futuri di un’azione o di una sequenza di azioni
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piccolo gruppo e della classe
autonoma per svolgere semplici compiti
per raggiungere un risultato o risolvere un problema applica per correggere le sue azioni
Coding - classe 2a
Discipline correlate Matematica
L’alunno: scrive la sequenza di comandi utilizzando simboli e numeri per far eseguire un percorso ad un personaggio su una mappa riconosce i numeri componenti una tabellina riconosce, denomina e descrive figure geometriche piane organizza i dati con l’uso di tabelle
Scienze
L’alunno: individua in esemplari animali somiglianze e differenze e identifica le caratteristiche distintive registra dati significativi acquisisce termini anatomici e altre conoscenze relative agli animali
Educazione fisica
L’alunno: coordina e utilizza diversi schemi motori combinati tra loro inizialmente in forma successiva e poi in forma simultanea
Italiano
L’alunno: rileva errori nelle istruzioni relative a un percorso e deduce le istruzioni corrette dalle informazioni disponibili analizza un testo narrativo, rileva parole non pertinenti al significato della frase e deduce le parole corrette nell’ambito d’uso delle consonanti doppie
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Coding - classe 2a
Algoritmi e percorsi Tipologia
Attività su carta
Argomento
Sequenze, ciclo
Discipline correlate
Geografia, Scienze
Modalità di conduzione
Lavoro individuale
Tempo di svolgimento previsto
Circa 2 ore
Materiale occorrente
Schede operative
Obiettivi: • individuare percorsi corretti all’interno di uno spazio; • associare i simboli con i significati corrispondenti; • costruire sequenze di simboli corrispondenti al percorso immaginato; • utilizzare in modo pertinente le coordinate di una mappa.
Introduzione L’attività propone un esercizio con l’utilizzo delle coordinate, associate alla creazione di un percorso tramite una semplice sequenza di istruzioni. La scheda si collega anche al percorso di Scienze, evidenziando le abitudini alimentari di una specie animale nota ai bambini: il coniglio.
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Coding - classe 2a
ALGORITMI E PERCORSI 1. T rova la sequenza corretta per aiutare il coniglio a raccogliere solo le carote: disegna il percorso sulla mappa, poi riporta in tabella le istruzioni indicando le coordinate esatte. Segui l’esempio.
avanti
•
Istruzioni gira a sinistra • gira a destra
•
mangia
5
4
3
2
1
A 1. Avanti in B1 2. Gira a sinistra in B2 3. Avanti in B3 4. Mangia 5.
B 6. 7. 8. 9. 10.
C
D
E 11. 12. 13. 14. 15. 63
Coding - classe 2a
Ritmi con il corpo e problemi da scomporre Tipologia
Attività motoria
Argomento
Sequenze, scomposizione di un problema, debugging
Discipline correlate
Educazione fisica
Modalità di conduzione
Attività nel gruppo classe
Tempo di svolgimento previsto
Circa 1 ora
Materiale occorrente
Partitura, fogli A4 e penne
Obiettivi: • analizzare un sistema complesso e riconoscere la sua struttura interna; • applicare la strategia di decomposizione per apprendere una sequenza motoria; • creare in gruppo una nuova sequenza di Body percussion e codificare i movimenti in un programma testuale.
Introduzione L’attività motoria è incentrata sulla scomposizione dei problemi, un processo ampiamente applicato nelle scienze informatiche che consente di dividere un sistema o un problema complesso in parti analizzabili e risolvibili in modo più semplice. Esso trova altresì esempi di applicazione in svariati ambiti di attività, scolastica e non. L’attività consiste in un esercizio motorio che, ispirandosi alla disciplina della Body percussion, stimola le abilità di coordinazione motoria, di analisi e osservazione di un modello, oltre a consentire di sperimentare attivamente la strategia di scomposizione. Presentare alla classe una sequenza di Body percussion come quella proposta e chiedere a uno o due studenti di eseguirla. Chiedere agli alunni di osservare con attenzione la sequenza provando a memorizzarla, perché in seguito dovranno cercare di riprodurla.
Partitura Batti le mani Batti i piedi Batti le mani sul banco Batti le mani sulle cosce
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Coding - classe 2a
Subito dopo l’esibizione, chiedere agli alunni di provare a imitare l’intera sequenza. Molto probabilmente i tentativi non saranno corretti. Chiedere quali potrebbero essere le strategie più efficaci per memorizzare la sequenza corretta. Quasi certamente qualche alunno proporrà intuitivamente di scomporre la lunga partitura in sequenze di minor lunghezza per impararne una alla volta. Confermare che di fronte a un compito complesso la strategia più efficace è spesso scomporre il problema in sotto-problemi da affrontare separatamente. Portare esempi in cui la scomposizione di un problema si rivela la strategia più efficace: ad esempio i cuochi nelle cucine dei ristoranti o gli operai nelle fabbriche svolgono tante mansioni diverse per produrre un risultato complesso (un piatto o un prodotto). Guidare la classe ad applicare la strategia di scomposizione all’esercizio di Body percussion. Gli alunni sono invitati a osservare e analizzare la sequenza dei movimenti alla ricerca di ricorrenze: esse possono essere ad esempio suddivise in due parti principali (A e B).
A
B
A
B
A
B
A
B
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Coding - classe 2a
Descrizione dell’attività Dividere gli alunni in 4 gruppi di 5-6 elementi e affidare a ciascun gruppo una delle 4 sequenze. Invitare gli alunni a esercitarsi a eseguire la propria sequenza, cercando di memorizzare in un tempo stabilito prima la parte A, quindi la parte B. Scaduto il tempo, ogni gruppo dovrà unire le due parti per svolgere l’esercizio completo. Infine, provare l’esibizione con tutti i gruppi rispettando la sequenza e, se sono presenti errori, rivedere la parte non corretta. Chiedere ai gruppi di “programmare” una nuova sequenza di Body percussion, che dovrà contenere almeno tre gesti diversi e altrettanti effetti sonori (parole, suoni…). Durante la creazione dei movimenti, i gruppi scrivono il programma da seguire usando dei simboli, spiegati in una legenda. Dopo essersi esercitati con la nuova sequenza, i gruppi consegneranno il programma a un altro gruppo che in un tempo definito potranno apprenderla con il metodo sperimentato prima. Varianti Far creare a ciascun gruppo una sequenza di movimenti che preveda l’interazione tra gli alunni del gruppo (ad esempio strette di mano). A un livello di complessità maggiore, far “programmare” ed eseguire a ciascun gruppo un’esibizione di Body percussion che coinvolga l’azione di tutta la classe; in questo caso, prima della performance i programmatori dovranno istruire i loro compagni. Dividere la classe in gruppi responsabili della programmazione di una sequenza; alla fine le sequenze saranno assemblate per creare una performance più complessa eseguita da tutta la classe. Fase conclusiva Al termine dell’attività, condurre una fase di debriefing per consentire agli alunni di esprimersi sull’esperienza vissuta. Stimolare la rielaborazione dell’attività alla luce del processo di scomposizione di un problema, strategia applicabile a situazioni e argomenti molto diversi e utile per gestire problemi grandi o complessi. Portarli a riflettere sul fatto che scomporre un problema in parti più piccole (ad esempio analizzare un quadro o una foto ricchi di elementi) consente di esaminare con maggiore attenzione ogni sua parte; in modo simile, scomporre un sistema complesso (ad esempio smontare una bicicletta) permette di comprendere meglio come esso funziona. Invitare gli alunni a condividere altre esperienze in cui hanno applicato o visto applicare la stessa strategia allo scopo di gestire un compito/problema complesso.
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Coding - classe 2a
Trova il bug Tipologia
Attività su carta
Argomento
Sequenze, debugging
Discipline correlate
Italiano, Geografia
Modalità di conduzione
Attività nel gruppo classe
Tempo di svolgimento previsto
Circa 1 ora
Materiale occorrente
Schede operative
Obiettivi: • analizzare e riconoscere gli elementi con carta topografica; • rilevare errori nelle istruzioni relative a un percorso e dedurre le istruzioni corrette dalle informazioni disponibili; • analizzare un testo narrativo, rilevare parole non pertinenti al significato della frase e dedurre le parole corrette nell’ambito d’uso delle consonanti doppie.
Introduzione Il debugging è una parte essenziale della programmazione e del pensiero computazionale. I programmatori scrivono programmi utilizzando linguaggi appositi, definiti codici, e nel loro lavoro è abbastanza normale che commettano errori di scrittura (chiamati in inglese “bug”) i quali determinano spesso il malfunzionamento dei programmi. Pertanto, una fase determinante del loro lavoro è il testing del programma e il debugging, ovvero la rilevazione e rimozione degli errori. Il controllo delle proprie performance e la capacità di rilevare e quindi correggere errori costituisce un’abilità cruciale per tutti, sia in ambiente scolastico che nella vita comune. In questi esercizi e attività di gruppo gli studenti si troveranno di fronte a soluzioni di problemi, o istruzioni per costruire qualcosa, che contengono degli errori e dovranno analizzare le sequenze passo dopo passo per identificare e correggere gli errori.
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Coding - classe 2a
QUANTI BUG! 1. L eggi il testo scritto dal robot Isaac. Fai attenzione: Isaac non è molto bravo
in ortografia e ha fatto alcuni errori. Cerchia le parole sbagliate, riscrivile nella tabella e riprogramma Isaac correggendole.
Il mio padroncino Marco e io viviamo in una graziosa cassetta in una valle ai piedi delle montagnie. Marco è un bambino molto sportivo: se ne va sempre qua e là con in bracio la sua palla bianca e nera. Ha i cappelli corti e neri e la sua familia è molto grande: c’è papà Alfredo, mama Anna, la sorellina Giulia, nona Maria, il cane Argo e infine io, il robot Isaac! La famiglia di Marco possiede molti animali da allevamento: attorno a casa sua gli agnelli e le pecore brucano l’erba dentro ai recinti, nei cortili razzolano tante galine e tacchini. Dietro casa il suo papà ha creato un campo da calcio dove tutti i giorni Marco va a giocare con i suoi amichi, non appena ha finito i conpiti. Restano a giocare fino al tardo pomerigio, quando il sole tramonta. Sostituisci la parola...
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...con la parola
Coding - classe 2a
TROVA IL BUG! 1. O sserva la mappa, leggi le sequenze di passi di Giacomo e completa. Attenzione: ogni passo corrisponde a una casella della mappa.
Legenda DE
VIA STRETTA
VIA DEL MARE
VIA
Giacomo
RI I FIO
VIA LARGA
LLA DE VIA
VIA DEI GIOCHI
PA CE
VIA CORTA
verso di percorrenza caffetteria ospedale supermercato parco ristorante parcheggio
Giacomo parte da casa sua e vuole andare al parco: – va avanti lungo via del Mare × 2 passi; – gira a sinistra; – prosegue × 2 passi; – gira a sinistra; – cammina × 1 passo; – arriva al parco. Seguendo le indicazioni Giacomo è arrivato al parco? Sì
No
2. S e hai risposto no, rileggi la sequenza di istruzioni, trova e sottolinea il bug (l’errore). Riscrivi sotto le istruzioni corrette.
....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... .......................................................
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Bisogni Educativi Speciali
Per una didattica inclusiva A cura di Raffaela Maggi, pedagogista clinico UNIPED (Unione Italiana Pedagogisti) Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs) sono alunni che presentano disabilità, difficoltà di apprendimento, disturbi evolutivi specifici, difficoltà comportamentali ma anche disagio e svantaggio socio-economico-linguistico-culturale e che dunque necessitano di “speciale attenzione”. La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la successiva Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 (entrambe del MIUR) suddividono i BES in tre aree specifiche: • alunni con disabilità certificata secondo la Legge 104/92; • alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA certificati con la Legge 170/2010); • alunni con altri Bisogni Educativi Speciali, come svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. La normativa scolastica vigente invita tutte le scuole a mettere in atto, per studenti in difficoltà (temporanee o permanenti), il diritto alla personalizzazione degli apprendimenti. Compito essenziale dell’insegnante è infatti conoscere “come apprende” l’alunno e, per fare ciò, deve mettere in atto una “osservazione intenzionale e finalizzata” (Piaget) con lo scopo di pianificare i successivi interventi didattico-pedagogici individualizzati e personalizzati. Didattica individualizzata
Didattica personalizzata
Modula la didattica, i tempi, gli strumenti rispetto alle caratteristiche dell’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze.
Calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali sulla specificità e unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo.
Attraverso la normativa più recente (Legge 170 per i Disturbi Specifici di Apprendimento, la Direttiva del 27 dicembre 2012, successiva Circolare n. 8 e note esplicative) ci si propone un nuovo “orientamento culturale” nell’ottica dell’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, “che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo del funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni” (D.M. 27/12/2012, p. 1). È chiara la finalità dei documenti di “demedicalizzare e sburocratizzare” l’intervento educativo nell’ottica del “successo formativo” di ciascuno. Lo strumento privilegiato per una didattica personalizzata diventa il Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo non di declinare ciò che lo studente non sa fare, ma piuttosto di definire, documentare, monitorare e descrivere le strategie d’intervento più adatte e rispondenti allo stile apprenditivo dell’alunno. Per una maggiore chiarezza, la tabella della pagina successiva indica quale modello compilare per le diverse situazioni di “speciale attenzione”.
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Bisogni Educativi Speciali
Alunni con disabilità Legge 104/92
Alunni con DSA Legge 170/2010
Alunni con altri BES Direttiva Ministeriale del 27/12/2012
PEI (Piano Educativo Individualizzato), obbligatorio per tutti gli alunni con certificazione. Tali alunni hanno diritto a un insegnante di supporto (D.P.R. 24/11/1994 ed eventualmente anche l’educativa del Comune di appartenenza).
PDP (Piano Didattico Personalizzato), obbligatorio per tutti gli alunni con certificazione. In esso vengono declinate le strategie e gli interventi didattici in forma collegiale e condivisa.
PDP per i BES, non obbligatorio ma se il consiglio di classe lo ritiene opportuno (cfr. nota del 22/11/2013) può risultare utile per la migliore gestione dei processi inclusivi. Indica se è prevista l’adozione di misure compensative e dispensative (per un determinato periodo o per l’intero anno scolastico) anche per quegli alunni senza specifica certificazione o relazioni da parte di esperti.
L’espressione “personalizzazione degli apprendimenti” è presente già negli articoli 33, 34 e 38 della nostra Costituzione. La Legge 53/2003, che va sotto il nome di “riforma Moratti”, all’art. 2 sottolinea che “è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze, abilità generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro”.
Cosa dovrebbe fare l’insegnante? Una scuola inclusiva non dovrebbe mai lasciare soli i suoi insegnanti. Dunque sarebbe bene partire da una buona formazione, anche in raccordo con i CTI-CTS (Centri Territoriali per l’Inclusione e Centri Territoriali di Supporto) di riferimento; organizzare un Piano di Inclusione (PAI) insieme al GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) d’Istituto, utilizzando l’autonomia organizzativa e didattica (cfr. D.P.R. 275/99) in raccordo con altri servizi e con le famiglie, declinare il tutto nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF). Ci sono altri aspetti da considerare per migliorare il setting pedagogico: • gli spazi, gli ambienti e i tempi; • l’osservazione sistematica; • il rispetto dei diversi stili apprenditivi; • l’utilizzo di diversi stili “di insegnamento”; • la motivazione all’apprendere; • le modalità di gestione della classe, di aggregazione e lavoro degli studenti (peer education, cooperative learning, tutoring, didattica laboratoriale); • mezzi, strumenti e mediatori didattici; • predisposizione di ambienti di apprendimento formativo. Per gli alunni con BES si possono mettere in atto, in genere, indicazioni e suggerimenti ripresi dalla Legge 170/2010 sui DSA. Misure compensative
Misure dispensative
Si intende qualsiasi prodotto in grado di bilanciare un eventuale disturbo, riducendo gli effetti negativi. Esempi di Strumenti Compensativi: • tabelle dei mesi, dell’alfabeto e dei vari caratteri;
Dispensare non significa esentare ma piuttosto tener conto delle reali difficoltà dell’alunno e metterlo in condizione di sviluppare le funzioni e le abilità. Esempi di Misure Dispensative: • tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante adeguata organizzazione degli spazi e un flessibile raccordo tra insegnanti;
• tabella delle misure, tabella delle formule; • mappe anticipatorie e schemi riassuntivi; • linee del tempo; • flashcard; • illustrazioni e icone.
• assegnazione compiti a casa in misura ridotta; • possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine;
• schede operative a difficoltà graduale. 71
Bisogni Educativi Speciali
È importante ricordare che: • gli insegnanti devono consentire l’uso delle strategie compensative e svolgere un ruolo attivo, proponendo percorsi guidati finalizzati allo sviluppo dell’autonomia; • lo studente non ha necessariamente bisogno sempre di “compensare”, ma se si decide di farlo occorre scegliere le modalità adatte alle sue esigenze; • tutta la classe dovrebbe lavorare nelle stesse modalità per evitare che gli alunni con “speciale attenzione” si trovino a disagio; • di particolare importanza sono tutti gli aspetti legati alle emozioni, all’affettività, allo spirito di gruppo e alla condivisione di momenti formali e informali della quotidianità didattica.
Giorni di scuola presenta pagine semplificate da utilizzare con la classe come ripasso e consolidamento dei concetti chiave, oppure come strumento individuale per alunni con difficoltà.
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Verifiche personalizzate Il momento delle verifiche, se non viene gestito in modo consapevole e attento da parte del docente, rischia di diventare uno spartiacque tra il successo e l’insuccesso formativo dei bambini. La personalizzazione dei percorsi, infatti, deve necessariamente includere anche le modalità con cui si osservano i livelli di conoscenze e abilità raggiunti. D’altra parte, anche i documenti ufficiali invitano ad adattare le verifiche sia all’interno dei PDP che dei PEI. Nel primo caso, per i bambini con DSA o per i bambini con BES per i quali si predispone un PDP, è opportuno compiere un’operazione di FACILITAZIONE delle verifiche. Nel secondo caso, quindi per i bambini con certificazione L104, potrebbe non essere sufficiente una facilitazione, ma potrebbe rendersi necessaria una SEMPLIFICAZIONE. La differenza tra le due operazioni è sostanziale: • quando si facilita, si va a graduare, scomporre, accompagnare le difficoltà poste dal compito o dal testo, senza toccare il carico cognitivo del compito stesso; • quando si semplifica, invece, si va a ridurre il testo, a modificarlo seguendo precisi accorgimenti, a ridurre le difficoltà del compito, spesso a cambiarlo completamente, in modo da renderlo più semplice. Nella guida si è voluto fornire ai docenti le versioni sia facilitata sia semplificata delle verifiche presenti nel testo per favorire l’inclusione di tutti i bambini cercando al contempo di alleggerire il sempre più pesante lavoro degli insegnanti. Verifiche facilitate
Verifiche semplificate
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84 85 86 87 88
Oddio la gita! Libro azzurro – Letture pp. 26-27 Dove sono le pantofole? Libro azzurro – Letture pp. 58-59 Ginnastica in città Libro azzurro – Letture pp. 88-89 Prigioniero nel bidone Libro azzurro – Letture pp. 106-107 Al raduno dei maghi Libro azzurro - Letture pp. 132-133
Oddio la gita! Libro azzurro – Letture pp. 26-27 Dove sono le pantofole? Libro azzurro – Letture pp. 58-59 Ginnastica in città Libro azzurro – Letture pp. 88-89 Prigioniero nel bidone Libro azzurro – Letture pp. 106-107 Al raduno dei maghi Libro azzurro - Letture pp. 132-133
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Verifiche personalizzate - classe 2a
Oddio la gita! – Mamma, papà, sono le sette! Le sette! – ho urlato agitata spalancando la porta della stanza di mamma e papà. Mia madre si è tirata su come fosse svegliata da un incubo. Poi si è girata, ha guardato la radiosveglia sul comodino. – Oddio la gita! – ha urlato pure lei. Sono schizzata in camera mia, ho tolto il pigiama, infilato i vestiti pronti sulla seggiola, allacciato le scarpe da tennis, preso lo zainetto, messo la giacca a mezze maniche e sono ripiombata nella stanza di mamma e papà. – Siamo in ritardo! – Tenetevi forte! E allacciate le cinture – dice papà sicuro mentre saliamo tutti e tre in auto. – Mi raccomando, prudenza! – gli risponde la mamma preoccupata. Per fortuna mio padre al volante non lo batte nessuno. Ha guidato giù per la collina come un razzo e ha frenato a un millimetro dal pullman che stava per partire senza di me. E adesso che salgo due a due le scalette del pullman, mi accorgo che l’unico posto rimasto libero è quello vicino a Elena: primo sedile nella fila di destra. Di fianco ci sono le maestre, davanti solo l’autista. – Pazienza – dico a bassa voce. C. D’Angelo, W la gita, Coccole books
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Verifiche personalizzate - classe 2a
1. Indica con una X la risposta corretta. • A che ora suona la sveglia?
Alle Alle Alle Alle
8 7 8 di sera 7 di sera
• Chi racconta la storia?
Una maestra Una mamma Un bambino Una bambina • Chi accompagna la bambina
al pullman? Solo la mamma Solo il papà La mamma e il papà Elena • Perché il papà guida giù per
la collina come un razzo? Perché vuole volare Perché è tardi Perché guida in Formula 1 Perché vuole superare il pullman
2. I ndica con una X se la spiegazione della parola indicata è un sinonimo o un contrario.
PAROLA
SPIEGAZIONE
agitata
calma, serena
schizzata
corsa, scattata
preoccupata
tranquilla, certa
SINONIMO
CONTRARIO
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Verifiche personalizzate - classe 2a
Dove sono le pantofole? È ora di colazione. Sara entra in cucina ancora in pigiama con in braccio il suo orsacchiotto. – Ma Sara, sei di nuovo scalza! – esclama la mamma vedendola. – Sono di nuovo scappate! – annuncia Sara. – Sara, le pantofole non scappano! – dice la mamma che ha ai piedi delle belle pantofole rosa a fiori. – È vero, non scappano! – conferma anche il papà, che sta bevendo il caffè e indossa un paio di ciabatte di velluto marrone. – Le mie sì! – insiste Sara convinta e imbronciata. – Le mie sono due topolini e corrono e scappano. Sara ha un paio di pantofole bellissime, grigie e morbide, con gli occhi, le orecchie e i baffi da topolino. L’unico problema è che quando deve mettersi in pigiama la sera, o alzarsi al mattino, le pantofole non ci sono mai: sono scappate chissà dove. La mamma poi le ritrova sempre, magari una sotto l’armadio e l’altra sotto la lavatrice. Anche questa mattina la mamma ne scova una nel lettino della bambola Romilda e l’altra in bagno, vicino al bidè. – Su, infilale che prendi freddo a camminare scalza! – dice la mamma mettendole ai piedi di Sara. – Visto? – dice Sara. – Erano scappate! S. Roncaglia, Storie coi fiocchi, Einaudi Ragazzi
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Verifiche personalizzate - classe 2a
1. Colora il completamento corretto. • Sara entra in camera in cucina . • La mamma ha ai piedi scarpe con i tacchi delle belle pantofole. • Sara dice che le sue pantofole sono rotte scappate .
2. Indica con una X la risposta corretta. • Sara, quando entra in cucina, ha in braccio
una bambola un orsacchiotto un topolino un agnellino • Le pantofole di Sara sono
3. Indica con una X la definizione corretta delle parole sottolineate.
La mamma ne scova una. Sara è imbronciata.
Calcia Immusonita
Trova Felice
4. Dove trova la mamma le pantofole di Sara?
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Verifiche personalizzate - classe 2a
Ginnastica in città Un pomeriggio ho chiamato tutti gli amici del quartiere e ho detto: – Ragazzi, facciamo ginnastica? – Sì! – hanno gridato tutti. Abbiamo subito formato il Gin-Club (Gin sta per ginnastica). Ci siamo messi a cercare la palestra, ma erano tutte occupate e abbiamo deciso per l’ingresso di casa mia. Ma poi chi è arrivato in mezzo al gruppo? I miei cari fratellini. Nessuno li voleva nel Gin-Club, ma la mamma mi ha pregato tanto e poi mi ha promesso una tenda da indiani. Luigi mi ha promesso un enorme lecca lecca e Daniele mi ha guardato con i suoi occhioni grandi... e ho ceduto. Così abbiamo cominciato a fare la ginnastica. Tutti si sono messi una bella tuta rossa, facevamo proprio un bel gruppetto. E sapete chi ci sorvegliava mentre facevamo gli esercizi? Il nonno! Si era comperato una tuta blu e delle scarpe da ginnastica. Stava proprio bene. Segnava il tempo e ci guidava per il quartiere a fare “footing”. Da principio la gente rideva un po’ a vederci per la strada, poi il nostro Gin-Club è diventato famoso e qualcuno cominciò a correre con noi. A. Gelli, Babuz e la ginnastica, La Scuola, Brescia
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Verifiche personalizzate - classe 2a
1. Dove si svolge la storia? Indica con una X l’immagine corretta.
2. Indica con una X la risposta corretta. • Nel racconto si parla di
canto recitazione tennis ginnastica • I protagonisti sono
degli animali dei ragazzi e un nonno dei genitori delle maestre • Il gruppo si chiama
Gin-Gong Gin-Club Club-Sub Gin-Seng 3. C hi è arrivato in mezzo al gruppo? Indica con una X la risposta corretta.
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Verifiche personalizzate - classe 2a
Prigioniero nel bidone Digsby è un giovane talpone nero dagli occhi miopi che non può resistere senza mettere il naso in ogni cosa, specie vecchie tubature, tunnel, buche. Un giorno, mentre camminava impacciato per strada, inciampò in un bidone dell’immondizia con il coperchio mezzo sollevato. “Darò un’occhiata qui dentro!” pensò, ma perse l’equilibrio e vi cadde a testa in giù. – Cosa farò ora? – piagnucolò. Era finito in mezzo ai rifiuti, con un catino di plastica ficcato in testa. In quel momento sentì delle voci e tanti rumori. Poi capì che il bidone veniva sollevato. – Aiuto! – gridò Digsby non appena volò fuori dal bidone, ma nessuno lo sentì. Venne trasportato dal camion dell’immondizia fino alla discarica e qui nuovamente scaricato. Era sprofondato nella spazzatura. – Come farò a trovare una via d’uscita? – disse mentre cercava di togliere il catino dalla testa. – Segui me, sono Gelatina. Segui la mia scia d’argento. Ti porterà fuori dalla discarica – disse Gelatina che scese lasciando una scia d’argento dietro di sé. Digsby la ringraziò e si avviò col suo catino in testa. Si arrampicò sul mucchio dei rifiuti, passò in mezzo a secchi usati, lattine arrugginite. Lungo il cammino incontrò altri animaletti, ma non dimenticò di seguire la scia. Fu così che riuscì a uscire dalla discarica. A casa di Oliver Lontra si liberò dal catino, fece un bel bagno, e quando fu finalmente pulito e profumato tornò in cucina. Non curiosò mai più dentro un bidone! K. Veale, Digsby Talpone prigioniero del bidone, Sperling & Kupfer
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Verifiche personalizzate - classe 2a
1. Segna con una X la risposta corretta. • Chi è Digsby?
Una grande talpa Un grande tappeto Un bidone Una lattina
• Dove cadde un giorno?
• La discarica, secondo te, è:
un luogo con tanti dischi un luogo dove si caricano le pile un luogo in cui si buttano i rifiuti
2. Completa la frase con le parole indicate.
cucina • catino • bagno • profumato • Lontra • pulito A casa di Oliver ............................................. si liberò dal ............................................., fece un bel ............................................. , e quando fu finalmente ............................................. e ............................................. tornò in .............................................. 81
Verifiche personalizzate - classe 2a
Al raduno dei maghi Il mago Gherardo e Ginevra la strega han fatto fagotto e chiuso bottega perché Cento e Più Laghi si sta preparando al raduno di maghi. I maghi riuniti raccontano i loro fantastici modi di fare il lavoro. Però la sorpresa più bella e più strana la porta Ginevra che la settimana riduce a sei giorni mangiandone uno che sputa dagli occhi in un filo di fumo.
– Sei giorni soltanto ma tutti di festa. Precisa ridendo e china la testa. Poi la risolleva e si è trasformata in una stupenda bellissima fata. Felici decidono di far bello il mondo, e si chiude il raduno con un girotondo. G. Pontremoli, Ballata per tutto l’anno e altri canti, NER
1. Continua a sottolineare nel testo le parole che fanno rima. 82
Verifiche personalizzate - classe 2a
2. C erchia il disegno che rappresenta le parole colorate nella frase “han fatto fagotto e chiuso bottega”.
3. Completa la definizione di filastrocca con le parole indicate.
rima • parole • versi La filastrocca è scritta in ............................................. e le ............................................. tra loro.
.............................................
fanno
4. Scrivi nello schema le parole che completano le frasi. Nella colonna colorata scoprirai come si chiude il raduno dei maghi. 1 Ginevra è una... 2 Va nel paese di Cento e Più... 3 L’accompagna il mago... 4 Ginevra mangia un... 5 Poi si trasforma in una... 6 Dagli occhi sputa... 7 Maghi e streghe vogliono
abbellire il... 8 La loro riunione si chiama... 9 Al raduno raccontano il loro...
1
S
2 3 4 5 6 7 8 9
D
L 83
Verifiche personalizzate - classe 2a
ODDIO LA GITA! – MAMMA, PAPÀ, SONO LE SETTE!!! SONO IN RITARDO PER LA GITA!!! – HO URLATO CHIAMANDO I MIEI GENITORI. LA MAMMA SI È ALZATA SUBITO SVEGLIANDO ANCHE IL MIO PAPÀ. IN CAMERA MIA HO TOLTO IL PIGIAMA, INDOSSATO I VESTITI, ALLACCIATO LE SCARPE DA TENNIS, MESSO LA GIACCA. ALLA FINE HO PRESO ANCHE LO ZAINETTO E SONO CORSA IN MACCHINA. SIAMO PARTITI TUTTI E TRE: IO, MAMMA E PAPÀ. ALLA GUIDA C’ERA MIO PADRE CHE HA GUIDATO VELOCISSIMO. QUANDO SONO ARRIVATA AL PULLMAN L’UNICO POSTO LIBERO ERA QUELLO VICINO A ELENA, AL PRIMO SEDILE. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA. • A CHE ORA SUONA
LA SVEGLIA? ALLE 8 ALLE 7
• CHI RACCONTA LA STORIA?
UNA MAMMA UNA BAMBINA
• CHI ACCOMPAGNA LA BAMBINA AL PULLMAN?
SOLO LA MAMMA LA MAMMA E IL PAPA’ 2. INSERISCI I NUMERI DA 1 A 3 E RIORDINA LA STORIA.
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Verifiche personalizzate - classe 2a
DOVE SONO LE PANTOFOLE? PER FARE COLAZIONE, SARA ENTRA IN CUCINA CON IN BRACCIO IL SUO ORSACCHIOTTO. – MA SARA, SEI DI NUOVO SCALZA! – LE DICE LA MAMMA. – SONO DI NUOVO SCAPPATE LE MIE PANTOFOLE! – DICE SARA. – MA LE PANTOFOLE NON SCAPPANO! – INTERVIENE IL PAPÀ. – LE MIE SÌ PERCHÉ SONO DUE TOPOLINI CHE CORRONO – INSISTE SARA CONVINTA. LE PANTOFOLE DI SARA SONO BELLISSIME, GRIGIE, MORBIDE, CON GLI OCCHI, LE ORECCHIE E I BAFFI DA TOPOLINO. OGNI GIORNO LA MAMMA LE DEVE CERCARE. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
SARA ENTRA IN
SARA DICE CHE LE SUE PANTOFOLE SONO
SARA, QUANDO ENTRA IN CUCINA, HA IN BRACCIO
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Verifiche personalizzate - classe 2a
GINNASTICA IN CITTÀ UN GIORNO HO CHIAMATO TUTTI I MIEI AMICI E HO DETTO: – RAGAZZI FACCIAMO GINNASTICA? TUTTI MI HANNO RISPOSTO DI SÌ E ABBIAMO FORMATO IL GIN-CLUB (GIN STA PER GINNASTICA). FACEVAMO GINNASTICA NELL’INGRESSO DI CASA MIA. UN GIORNO SI SONO AGGIUNTI ANCHE I MIEI DUE FRATELLINI LUIGI E DANIELE. MENTRE FACEVAMO GLI ESERCIZI CI SORVEGLIAVA IL NONNO CHE INDOSSAVA UNA TUTA BLU E DELLE SCARPE DA GINNASTICA. IL GIN-CLUB È DIVENTATO FAMOSO. 1. D OVE SI SVOLGE LA STORIA? INDICA CON UNA X L’IMMAGINE CORRETTA.
2. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA. • NEL RACCONTO SI PARLA DI
CANTO GINNASTICA • I PROTAGONISTI SONO DEI RAGAZZI E UN NONNO DEI GENITORI • IL GRUPPO SI CHIAMA GIN-CLUB CLUB-SUB 86
Verifiche personalizzate - classe 2a
PRIGIONIERO NEL BIDONE DIGSBY È UNA GIOVANE TALPA GRANDE MOLTO CURIOSA. UN GIORNO, MENTRE CAMMINAVA PER STRADA, INCIAMPÒ IN UN BIDONE DEI RIFIUTI E CI CADDE DENTRO. SI MISE A PIANGERE PERCHÈ AVEVA PAURA DI NON RIUSCIRE A USCIRNE FUORI ED ERA RIMASTO INCASTRATO IN MEZZO AI RIFIUTI. – COME FARÒ A USCIRE? – DISSE. UNA LUMACA DI NOME GELATINA GLI DISSE DI SEGUIRE LA SUA SCIA COLOR ARGENTO PERCHÉ COSÌ SAREBBE USCITO DAL BIDONE. LA TALPA, DOPO AVER FATTO CIÒ CHE GELATINA LE AVEVA DETTO, LA RINGRAZIÒ E DIVENTARONO AMICI. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA. • CHI È DIGSBY?
UNA GIOVANE TALPA UN BIDONE • DOVE CADDE UN GIORNO?
• CHI INCONTRA DENTRO IL BIDONE?
LA LATTINA ROSSOLINA LA LUMACA GELATINA
• LA SCIA ERA DI COLORE
ORO ARGENTO 87
Verifiche personalizzate - classe 2a
AL RADUNO DEI MAGHI IL MAGO GHERARDO E GINEVRA LA STREGA HANNO FATTO LA VALIGIA E CHIUSO BOTTEGA PERCHÉ IL PAESE DEI CENTO E PIÙ LAGHI SI STA PREPARANDO AL RADUNO DEI MAGHI. I MAGHI RIUNITI RACCONTANO I LORO FANTASTICI RITI NEL FARE IL LAVORO. POI FELICI TUTTI I MAGHI DEL MONDO DECIDONO DI FARE UN BEL GIROTONDO. 1. COME SI CHIAMANO IL MAGO E LA STREGA? INDICA CON UNA X.
LEONARDO E GINA GHERARDO E GINEVRA 2. C ERCHIA IL DISEGNO CHE RAPPRESENTA LE PAROLE COLORATE NELLA FRASE “HANNO FATTO LA VALIGIA E CHIUSO BOTTEGA”.
3. DOVE VANNO GHERARDO E GINEVRA? INDICA CON UNA X.
AL RADUNO DEI MAGHI IN GITA SCOLASTICA 88
SCHEDARIO DI CLASSE SECONDA ITALIANO
STORIA
Scheda 1 Un po' di felicità Scheda 2 Le tre melarance Scheda 3 Il piccolo robot Scheda 4 Una scimmietta per amica Scheda 5 Super Giò Scheda 6 Margherita Scheda 7 Suoni complessi Scheda 8 QU oppure CU? Scheda 9 Parole con CQU Scheda 10 Parole con GN Scheda 11 Parole con GL Scheda 12 SCE - SCI - SCIE Scheda 13 Suoni duri con SC Scheda 14 Giochi di doppie Scheda 15 La divisione in sillabe Scheda 16 Accento sì, accento no Scheda 17 Il punto e la virgola Scheda 18 Nomi e articoli Scheda 19 Gli aggettivi qualificativi Scheda 20 I verbi Scheda 21 C’è, ci sono, c’era, c’erano, cera Scheda 22 L’H la metto o non la metto? Scheda 23 Tutto in ordine Scheda 24 La frase minima Scheda 25 La frase ricca
Scheda 26 Scegli l’indicatore esatto Scheda 27 La successione Scheda 28 Nel frattempo-mentre Scheda 29 All’avventura! Scheda 30 Sulla linea del tempo Scheda 31 Ore e minuti Scheda 32 Al tempo di chi? Scheda 33 Causa-effetto Scheda 34 Le fonti
GEOGRAFIA Scheda 35 Scheda 36 Scheda 37 Scheda 38 Scheda 39 Scheda 40 Scheda 41 Scheda 42 Scheda 43 Scheda 44 Scheda 45 Scheda 46
La stanza dei giochi di Luca Tanti punti di vista Leggere una mappa A scuola con Maria Elementi fissi o mobili I punti di riferimento Spazi interni della scuola e loro funzioni Gli spazi pubblici Spazi della città e loro funzioni Ambienti naturali Elementi artificiali Gli ambienti
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Scheda 1 – classe 2a - ITALIANO
UN PO' DI FELICITÀ Prendi il volo di una farfalla il riso del bambino dietro la palla, il silenzio di un picco alpino, il profumo di un ramo di pino, prendi i colori dell’ arcobaleno, l’ onda del vento nel campo di fieno, la fragranza del pane nel forno, la prima luce del nuovo giorno, prendi del mare la fresca brezza non costa nulla, e sono ricchezza: è così semplice e nessuno lo sa, prendere un po’ di felicità. L. Martini
1. C onta i versi di questo testo e scrivi il loro numero. .....................
2. C erchia con lo stesso colore le coppie di parole in rima e trascrivile. Segui l’esempio.
• farfalla /palla • • • •
...................................................................................................... ...................................................................................................... ...................................................................................................... ...................................................................................................... ......................................................................................................
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Scheda 2 – classe 2a - ITALIANO
LE TRE MELARANCE C’era una volta un bellissimo principe che era sempre triste a causa di un incantesimo. Per provare di nuovo la felicità, doveva possedere tre melarance. Così un giorno partì alla loro ricerca. Chiese aiuto al mago Celio, che gli disse che i tre frutti si trovavano nel castello della cattiva fata Creonta. Il castello era protetto da un grande portone magico, da un mastino affamato e da un forno fatato. Il mago allora gli diede una boccetta di unguento per ungere il portone, un pezzo di pane per nutrire il mastino e una spazzola per strofinare il forno. Il principe giunse al castello della terribile fata e fece come gli aveva detto il mago. Riuscì così a raccogliere le tre melarance da un albero dalle foglie d’oro. Il principe arrivò vicino a un lago e aprì la prima melarancia. Apparve una fanciulla meravigliosa che gli chiese da bere. Ma il principe, incantato dalla sua bellezza, si dimenticò dell’acqua e la fanciulla scomparve. Accadde la stessa cosa con la seconda melarancia. Il principe allora aprì l’ultima melarancia e diede immediatamente da bere alla ragazza. Egli la vide così bella che le chiese di sposarlo. La fanciulla acconsentì e insieme tornarono al castello. Carlo Gozzi, L’amore delle tre melarance, Sonzogno
1. Leggi ad alta voce con espressività e rispettando la punteggiatura. 2. Completa. Il .............................................................. è il personaggio buono. La ........................................................... è il personaggio cattivo Il .............................................................. è l’aiutante. 3. Disegna gli oggetti magici che aiutano l’eroe nella ricerca.
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Scheda 3 – classe 2a - ITALIANO
IL PICCOLO ROBOT 1. L eggi e scrivi una frase breve per ogni sequenza. Letizia non aveva né fratelli, né amici. Viveva in un condominio, era sempre sola. Giocava con le bambole, oppure guardava la televisione.
Letizia era sola: non sapeva ................................ ...................................................................................................... ...................................................................................................... ......................................................................................................
Ma si annoiava perché la tv e le bambole non giocavano con lei. Voleva un’amica vera!
Si annoiava ........................................................................
Una sera chiese al suo papà se le regalava un sogno, cioè un’amica vera.
Una sera chiese al suo papà se .......................
Il papà era un bravo operaio tecnico, e costruì un piccolo robot, con una lucina in testa che si accendeva quando era in funzione. Quando Letizia lo vide fu felice: il piccolo robot aveva occhi, orecchie, naso e bocca come un bambino. Camminava e faceva tutto quello che lei gli chiedeva.
...................................................................................................... ......................................................................................................
...................................................................................................... ......................................................................................................
Il papà .................................................................................... ...................................................................................................... ......................................................................................................
Quando ................................................................................ ...................................................................................................... ......................................................................................................
Mario Lodi, Il drago del vulcano e altre storie, Giunti Kids
2. O ra riscrivi sul quaderno una dopo l’altra, le frasi brevi che hai scritto, cioè il riassunto del racconto.
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Scheda 4 – classe 2a - ITALIANO
UNA SCIMMIETTA PER AMICA 1. L eggi il brano e colora i disegni. Macky si addentra di corsa nella giungla in cerca del suo giovane amico Uao-Uao. Subito dal folto della chioma di un albero sbucano due zampe pelose che terminano con lunghe dita: è un giovane gibbone, una scimmia molto buffa.
Macky sorride e Uao-Uao le si getta in braccio stridendo felice. È da tanto che desidera andare con la sua amica. Mente Macky si incammina tenendo il gibbone per mano, dalla giungla si sentono assordanti grida. Sono gli altri gibboni che augurano a Uao-Uao buona fortuna. 2. S crivi il riassunto del racconto completando le frasi. Macky entra ................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................
Subito dalle foglie sbucano ......................................................................................................................................... .......................................................................................................... : è .................................................................................................. Macky sorride e Uao-Uao ................................................................................................................................................. .....................................................................................................................................................................................................................
La bambina .................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................
Gli altri gibboni ........................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................
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Scheda 5 – classe 2a - ITALIANO
SUPER GIÒ Giovanni è il custode della scuola. È un ometto molto buffo, piccolino di statura, ma forzuto. Riesce a sollevare banchi, cattedre e pesanti scatoloni, come se fossero piume! Indossa sempre i jeans, una maglietta rossa e le scarpe da tennis. Ha pochi capelli, le orecchie a punta come quelle di un elfo e una bocca piccola, ma sempre sorridente. È gentile con i bambini, è sempre allegro e ai maschi “batte il cinque”. Si dà un gran daffare tutto il giorno a scuola e, se qualcuno sta male, lo fa sedere al suo posto in portineria finché non vengono a prenderlo. L’anno scorso, alla fine della scuola, i bambini gli hanno regalato una maglietta con la S di Superman, solo che c’è scritto: Super Giò! Quel regalo gli è piaciuto tantissimo. Infatti si è molto emozionato quando ha aperto il pacchetto! Paola Gentile
1. Vero o falso? Rispondi con una X. Giovanni è un maestro della scuola. Giovanni è piccolo, ma forzuto. Giovanni ha la bocca grande. Giovanni è timido e sempre imbronciato. I bambini della scuola gli vogliono bene. 94
V F V
F
V
F
V
F
V
F
Scheda 6 – classe 2a - ITALIANO
MARGHERITA 3. Q ual è Margherita? Il mio nome è Margherita, ma in casa mi hanno Indicala con una X. dato diversi soprannomi. Siccome ho le gambe lunghe, la zia Rossella mi chiama Fenni (che è il diminutivo di fenicottero). Ho un viso bello tondo, le labbra carnose, che ho preso dalla mamma, e gli occhi grandi e nocciola, che assomigliano a due frollini al cacao. Se apro la bocca vedo una distesa di buchi, con qualche dente tra uno spazio e l’altro. Ho i capelli lunghi e lisci, di colore castano. D’estate, con il sole, si riempiono di strisce gialle: la mamma dice che si chiamano “meches” e che lei deve pagare un parrucchiere per averle. Tutti mi dicono che ho un bel carattere, perché sono educata e sorridente, ma che quando mi vengono i “cinque minuti” divento insopportabile. La maestra un giorno ci ha spiegato che ciascuno di noi è bello e unico così com’è, allora penso che vado bene così come sono, denti compresi. Paola Gentile
1. L eggi ad alta voce: fai una pausa lunga quando incontri il . , fai una pausa breve quando incontri la , . 2. Completa la descrizione di Margherita con i dati che trovi nel testo. Viso: ....................................................................... ; labbra: ....................................................................... ; sdentata occhi: ............................................. e ............................................. ; bocca ............................................. ; capelli: .......................................... e .......................................... , di colore ........................................... ; gambe: ................................................................ ; carattere: ................................................................ . 95
Scheda 7 – classe 2a - ITALIANO
SUONI COMPLESSI 1. Completa.
lab___a
___eccia
___osso
___agola
___emio
la___o
___ande
mano___a
om___a
___ionfo
___embiule
ci___a
sem___e
___attore
mi___ofono
___enare
___eve
pa___one
___edere
pio___a
___olcinato ___ommare
___ostare
pa___a
___arpa
___anare
ro___o
bi___ecca
___arbo
___appo
___adigliare ___egno
ta___hino
___uzzare
___ento
___opa
___iscia
cre___a
2. C erchia gli animali il cui
nome comincia per GR, DR, BR, TR.
96
fine___a
___aglio
3. C ancella le parole non corrette: ricordati che prima di P e B ci vuole sempre M.
Ambra/Anbra si svegliò e c’era il sole. Era il primo di novembre/novenbre ed era il conpleanno/compleanno di Erica, la sua compagna/conpagna di banco. Cercò per tutta la stamza/stanza il regalo che le aveva comprato/conprato. Era un bellissimo onbrello/ombrello con tutte le bandiere/bamdiere del mondo stampate/stanpate sopra. Fuori pioveva, lo avrebbe usato subito.
Scheda 8 – classe 2a - ITALIANO
QU OPPURE CU ? 1. Completa le parole con CU o QU, poi riscrivile al posto giusto. QU
CU
................................................
__gino
__pola
................................................
................................................
__scino
__rioso
................................................
................................................
__ercia
cin__e
................................................
................................................
__adro
__aranta
................................................
2. Osserva i disegni e scrivi le parole capricciose: vogliono CU + vocale. ..................................................................
.................................................................. ..................................................................
..................................................................
.................................................................. ..................................................................
3. C ollega ogni parola al suo significato, poi completa le frasi con le parole grigie. innocuo battere
proficuo inoffensivo
percuotere agitare
scuotere utile
riscuotere ritirare
. • Non avere paura: questo cane è il tappeto. • Prendi il battipanni per la pensione. • Il nonno è andato a e ben fatto. • È stato un lavoro il ramo per far cadere i frutti. • Devi .............................................................
.........................................................
........................................................
.............................................................
........................................................
97
Scheda 9 – classe 2a - ITALIANO
PAROLE CON CQU 1. R isolvi gli indovinelli. Nei cerchietti apparirà una parola misteriosa.
• Togliere la schiuma: _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Temporale improvviso: _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Vasca per pesci: _ _ _ _ _ _ _ • Nuota con le bombole: _ _ _ _ _ _ _ _ • Preziosa pietra azzurra: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Diluire con acqua: _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Fa arrivare l’acqua nelle case: _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Palude: _ _ _ _ _ _ _ _ _ • Pioggerellina: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Nelle parole della famiglia dell’acqua devi usare CQU + vocale.
La parola misteriosa è _ _ _ _ _ _ _ _ _ . Questa è l’unica parola che si scrive con QQ e significa “grande disordine”.
2. C ollega ogni parola al suo significato, poi scrivi una frase per ognuna. Anche la famiglia dell’acquisto vuole CQU + vocale.
• • •
acquisto
persona che compra
acquirente
comprare
acquistare
oggetto comperato
............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................
98
Scheda 10 – classe 2a - ITALIANO
PAROLE CON GN 1. Cerchia le parole che contengono il suono GN. FILASTROCCA DELL’AGNELLO
Sul pendio di una montagna un agnello se la svigna. Corre verso la campagna e si infila in una vigna. Ma, ahimè, lì c’è uno stagno e finisce presto a bagno! Se ne accorge e ride un ragno tra le foglie di un castagno.
GNA, GNE, GNO, GNU si scrivono senza I. Fa eccezione la parola compagnia.
Stefania Bigi
2. S crivi GN se dopo c’è una sola vocale. Scrivi N se dopo ci sono due vocali. Poi inserisci le parole al posto giusto.
mi iera monta a macedo ia
le
a iente inge ere
cri iera impe o inge uo
fale ame casta a ge io
GN
N
..........................................................................................
..........................................................................................
..........................................................................................
..........................................................................................
..........................................................................................
..........................................................................................
3. O sserva i disegni e scrivi le parole.
.............................................
.............................................
.............................................
99
Scheda 11 – classe 2a - ITALIANO
PAROLE CON GL 1. Cerchia le parole che contengono il suono GLI. CHE PARAPIGLIA!
Un pagliaccio crea scompiglio: dalla paglia estrae un coniglio, nella conchiglia ritrova una biglia, tra le foglie pesca una triglia, sulla tovaglia appoggia una quaglia. Che subbuglio ha portato in famiglia!
Per fare il suono GLI di pagliaccio, si devono usare sempre tre lettere: G+L+I
Stefania Bigi
2. GLI o LI? Completa, poi riscrivi al posto giusto. o o gioco ere mani a
fi ve fo
o ero o
meda a Ita a sbadi o
sba vigi mi
o a one
GLI
LI
...............................................................................................
...............................................................................................
...............................................................................................
...............................................................................................
...............................................................................................
...............................................................................................
3. A volte GL si pronuncia G (suono duro) + L. Completa le frasi con le seguenti parole: globo
• gladiatori • glassa • glicine.
. • La Terra ha la forma di un è un fiore molto profumato. • Il . • Sulla torta il pasticciere mette la combattevano nell’antica Roma. •I. .........................................................
.........................................................
.........................................................
........................................................
100
Scheda 12 – classe 2a - ITALIANO
SCE - SCI - SCIE 1. Osserva i disegni e completa le frasi con la parola esatta.
di schiuma sulle onde. • La nave lascia una porta una stella sul giubbotto. • Lo scorrono veloci fra i sassi. • Le acque del • Ho la tosse e il medico mi ha prescritto uno e fa numerosi esperimenti. • Carlo è un bravo nuovo. • Ai giardini c’è uno molto basso. • Io dormo con un ......................................
......................................
......................................
......................................
......................................
......................................
......................................
2. Completa scegliendo le parole nei cartellini. usciere
coscienza
scienziato
scientifico
scienza
ha permesso all’uomo di progredire e di vivere meglio. • La passa molto del suo tempo in laboratorio. • Lo . • La sorella di Matteo frequenta il liceo e lavora in tribunale. • Il papà di Paola fa l’ . • Luca svolge i suoi impegni con .........................................
.........................................
.........................................
.........................................
.........................................
Vogliono SCIE le parole che fanno parte della famiglia di: – scienza: scienziato – scientifico – fantascienza; – coscienza: incoscienza – incosciente – coscienzioso; e la parola usciere.
101
Scheda 13 – classe 2a - ITALIANO
SUONI DURI CON SC 1. Completa con SCA, SCHE, SCHI, SCO e SCU, poi riscrivi le parole. VA TA
.................
LI
......................................................
BO
......................................................
FIA
......................................................
CA
SA ...................................................... .................
DO ......................................................
.................
RO ......................................................
...................................................... .................
...................................................... ......................................................
MA
......................................................
DA
......................................................
LETRO ...................................................... NO ......................................................
TA MA
.................
ME
LE ...................................................... NO ......................................................
2. Completa con SCHIA, SCHIE, SCHIO, SCHIU. .................................ffo
ri..................................re
..................................cciare
..................................na
mi..................................re
..................................nale
mu..................................
fi..................................tto
..................................ccare
..................................ma
..................................va
fo..................................
3. Indovina e scrivi la parola.
• Queste SCA si indossano ai piedi: • Questo SCHE fa molto ridere: • Questo SCHI di pomodoro macchia i vestiti: • Questa SCO svela un mistero: • Queste SCU fanno perdonare un dispetto:
...................................................................................................................
............................................................................................................................. ......................................................................................
............................................................................................................................. ............................................................................................
102
Scheda 14 – classe 2a - ITALIANO
GIOCHI DI DOPPIE 1. Completa le parole con le consonanti semplici o doppie. B / BB
C / CC
C / CC
D / DD
ga___ia
mu___a
do___ia
bu___ino
sa___ia
luma___a
ba___io
chio___o
li___ro
ta___o
fre___o
F / FF
G / GG
G / GG
L / LL
gira___a
a___o
ma___iore
co___ore
ba___i
te___ola
fa___iolo
carte___a
Be___ana
la___o
spia___ia
ga___o
M / MM
N / NN
P / PP
R / RR
ga___a
pa___a
pa___a
teso___o
sala___e
sapo___e
ta___o
bu___one
go___a
fari___a
vi___era
to___one
S / SS
T / TT
V / VV
Z / ZZ
ta___o
di___o
uo___o
pala___o
ri___o
ga___o
la___oro
ta___a
sa___o
la___e
a___entura
deli___ia
103
Scheda 15 – classe 2a - ITALIANO
LA DIVISIONE IN SILLABE 1. Ascolta il grillo parlante e dividi in sillabe battendo le mani. Osserva l’esempio. so - le sole: ............................................................................ salame: .................................................................... tavolo: ......................................................................
In questi casi dividi dopo le vocali.
veloce: ..................................................................... peperone: ............................................................ carota: ...................................................................... colorare: .................................................................
Le doppie vanno sempre separate come pure il gruppo CQ!
tos - se tosse: .................................................................... panna: ................................................................. ricotta: ................................................................. cassetta: ............................................................ acquario: ........................................................... giubbotto: .......................................................
ten - da tenda: ....................................................................... corvo: ........................................................................ panchina: .............................................................. forchetta: .............................................................. soldato: ...................................................................
Separa la lettera “ponte“ dalla consonante che la segue!
ri - schio rischio: ................................................................ cresta: .................................................................. strano: .................................................................
Non separare mai le consonanti che sono in gruppo.
finestra: .............................................................. pescare: ............................................................. ragnatela: ......................................................... quadrato: .........................................................
104
Scheda 16 – classe 2a - ITALIANO
ACCENTO SÌ, ACCENTO NO 1. Cancella la parola sbagliata.
• In quella citta/città ho bevuto un ottimo caffe/caffè. Su qui/quì e su qua/quà l’accento non va, se vai li/lì o vai • la/là l’accento ci sta. motociclista casco/cascò sull’asfalto; per fortuna aveva • Iill casco/cascò ben allacciato! • Sara/Sarà, mia cugina, sarà/sara promossa con ottimi voti. 2. Completa la storia scegliendo tra i monosillabi non accentati. no
• re • so • sto • sta • fa • tre • qua
In una reggia vive un .............. molto sospettoso. Egli pensa: “Se .............. sempre .............. nel mio castello, non saprò mai quali sudditi mi sono fedeli e quali ..............”. Così decide di andarsene in giro per il paese accompagnato da .............. servitori e mettere alla prova i suoi sudditi. Quell’imbroglione di Giufà lo riconosce e decide di approfittarne: “Gentile signore, mi permetta di metterla in guardia: io .............. che in questo momento qualcuno .............. cercando di imbrogliarla!”. Il .............. sospettoso, credendo che egli parli dei suoi servitori, li caccia in malo modo e chiede a Giufà di diventare il suo fedele consigliere. Stai attento, Giufà: chi la .............., l’aspetti! Stefania Bigi
3. Colora la parola corretta, poi componi delle frasi sul quaderno. GIU
GIÙ
PERCHE
PERCHÉ
PUÒ
PUO
CIOE
CIOÈ
PIÙ LASSU
PIU LASSÙ 105
Scheda 17 – classe 2a - ITALIANO
IL PUNTO E LA VIRGOLA 1. Osserva l’immagine e indica quale frase è corretta.
iorgio mangia. Sotto il tavolo G il gatto dorme.
Il gatto insegue il topo. Sull’albero un uccellino osserva.
iorgio mangia sotto il tavolo. G Il gatto dorme.
Il gatto insegue il topo sull’albero. Un uccellino osserva.
2. I nserisci la virgola in modo che le frasi siano corrette. Mentre Luisa viene interrogata alla lavagna Luca disegna.
Mentre la mamma stira in sala Rita guarda la televisione. 3. I nserisci il punto . e la virgola , dove servono, poi riscrivi il testo sul quaderno. Ricordati la lettera maiuscola dopo il punto!
Ieri pomeriggio pioveva mi annoiavo così ho telefonato a Marco Sara Sergio e Lucia e li ho invitati a casa mia abbiamo giocato a Monopoli poi abbiamo mangiato la merenda infine abbiamo guardato un cartone animato 106
Scheda 18 – classe 2a - ITALIANO
NOMI E ARTICOLI 1. Sottolinea in blu i nomi femminili e in rosso i nomi maschili. Tre pulcini, andando a spasso, incontrarono la volpe che, venendo passo passo, leggiucchiava il suo giornale. – Buon giorno, signorina – dissero subito i pulcini. – Oh, salute miei carini! E di bello che si fa? – Già che mamma è andata fuori, siamo fuggiti dal pollaio: vogliamo fare un po’ i signori e andare di qua e di là. – Bravi, bravi per davvero. Voglio stringervi la mano. Così dicendo s’appressò e... gnam... gnam... se li mangiò.
2. Sottolinea in blu i nomi singolari e in verde i nomi plurali. cioccolatini scimmia piazze
unghia lampada cavoli
sasso palloni nuvole
numero libri canarino
caviglia lavatrici sorrisi
3. C ompleta con l’articolo determinativo giusto (il, lo, la, i, gli, le). Attenzione all’apostrofo!
.................... lavagna
.................... sole
.................... fratello
.................... orco
.................... sposo
.................... zie
.................... istrice
.................... orso
.................... vento
.................... galline
.................... gnomi
.................... elefante
4. C ompleta con l’articolo indeterminativo giusto (un, una, uno). Attenzione all’apostrofo!
.................... ombrello
.................... casa
.................... scarpa
.................... anello
.................... cavallo
.................... struzzo
.................... isola
.................... spaventapasseri
.................... stivale
107
Scheda 19 – classe 2a - ITALIANO
GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI 1. Collega il nome all’insieme degli aggettivi qualificativi più adatti.
• • • • •• calmo • tempestoso • azzurro • profondo agitato • blu • pescoso • liscio • quieto
affollata tortuosa asfaltata polverosa frequentata alberata stretta larga
mare
rosa
••
• •
• •
spinosa profumata vellutata appassita sfiorita rossa selvatica delicata
strada
2. Com’è? Riconosci l’aggettivo qualificativo e riscrivi. Osserva l’esempio.
pesce guizzante
guizzante ..................................................
fresca bibita
cane fedele
..................................................
succosa arancia
..................................................
splendenti stelle
..................................................
gustosa pizza
..................................................
limpida acqua
..................................................
quaderno ordinato ..................................................
cielo sereno
..................................................
bambino allegro ..................................................
..................................................
3. A l posto di ognuna delle seguenti espressioni scrivi l’aggettivo corrispondente. Osserva l’esempio.
Asta che ha la punta. asta
appuntita .........................................................................................
Spettacolo che fa ridere.
spettacolo .........................................................................................
Erba che emana profumo.
erba
Le strisce dei pedoni.
le strisce .........................................................................................
Frutto dell’autunno.
frutto
108
.........................................................................................
.........................................................................................
Scheda 20 – classe 2a - ITALIANO
I VERBI 1. N elle seguenti frasi sottolinea i verbi.
• Luisa mangia un panino. • Il cane abbaiava ai passanti. • Domani partirò per Venezia. • Gli orsetti preparano la tana. • Il vigile ha fischiato a lungo. • L’incendio distruggerà il bosco. 2. C ompleta la tabella. IERI
OGGI
DOMANI
correva
....................................................
....................................................
....................................................
mangia
....................................................
....................................................
....................................................
ballerà
ha riso
....................................................
....................................................
3. C oniuga i verbi in tutte le persone. Io guardo la televisione.
Io nuoto in piscina.
Tu .................................. la televisione.
Tu .................................. in piscina.
Leo .................................. la televisione. Mara .................................. in piscina. Noi .................................. la televisione.
Noi .................................. in piscina.
Voi .................................. la televisione.
Voi .................................. in piscina.
Essi .................................. la televisione. Essi .................................. in piscina.
109
Scheda 21 – classe 2a - ITALIANO
C’È, CI SONO, C’ERA, C’ERANO, CERA 1. Completa con c’è o ci sono.
• Per strada oggi • Sedute sul divano • Nel lettone • Sul letto di Lucia
.......................... poco traffico. .......................... Marianna e la nonna.
.......................... Giacomo e il suo fratellino Filippo. .......................... tre bambole.
2. Osserva le immagini e l’esempio, poi scrivi tu.
C’è un nido e dentro il nido ci sono tre uova.
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
3. Completa con c’era o c’erano.
• In cielo • In mare • Nell’aia • In cortile
.......................... le stelle e .......................... la luna. .......................... una barca a vela e .......................... tanti surf.
.......................... tanti pulcini e .......................... una chioccia. .......................... una sola bambina e .......................... cinque bambini.
4. Completa con cera o c’era.
una sola candela di • Nel candeliere un apicoltore che faceva candele con la • ..........................
..........................
110
.......................... rossa. .......................... d’api.
A
Scheda 22 – classe 2a - ITALIANO
L’H LA METTO O NON LA METTO? 1. L eggi con attenzione ciò che ti suggerisce il fumetto, ripensa a ciò che già sai, poi completa con la forma corretta.
ho oppure o?
Questo gioco o un altro?
• A colazione bevi tè latte? • Preferisci giocare a scacchi con il Game Boy? • Non ancora scritto al mio amico di Roma. • Sulla riva del mare trovato molte conchiglie. • Io un bellissimo zaino rosso. ...............
...............
...............
...............
...............
A chi? Ai nonni,… Dove va? Ai giardini,…
hai oppure ai?
• bambini piace molto il gelato. • “ mangiato tutto il risotto?” • Andrea va spesso giardinetti pubblici. • Tu mal di pancia perché mangiato troppi dolci. • La pizza funghi piace molto miei nonni. ...............
...............
...............
...............
...............
...............
...............
A chi? A me, A te,… Dove? A scuola,… A fare cosa? A giocare,…
ha oppure a?
• Maria un bellissimo gatto nero. • Oggi pomeriggio vengo casa tua giocare. • Andrea da solo completato un grande puzzle. • Ogni sera Michele piace bere un bicchiere di latte. • Annamaria un’amica che viene dalla Tunisia. ...............
...............
...............
...............
...............
...............
111
Scheda 23 – classe 2a - ITALIANO
TUTTO IN ORDINE 1. Indica con una X i gruppi di parole che sono non frasi. Oggi pomeriggio leggerò le patatine fritte. Una fa sotto nido il grondaia la rondine. Il cane rincorre una bicicletta lungo la via. Nel Chiara i fiori raccoglie prato. Domani mattina partirò per la montagna. Luca prese dall’astuccio la sua matita colorata.
La frase è un insieme di parole con un significato. Nella frase le parole sono in ordine e in accordo tra loro.
2. Q ueste sono non frasi, perché le parole sono in disordine. Riordinale e riscrivile in modo che abbiano un significato.
la
• Cappuccetto • di • il • mangiò • lupo • nonna
.................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................
a la
scarpetta • perse • scale •• sulle • Cenerentola • mezzanotte • sua
............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................
• • • • •
•
Biancaneve a la offrì mela una strega avvelenata .................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................
• ••
Principe il baciò Addormentata azzurro
•• laBella
............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................
112
Scheda 23 – classe 2a - ITALIANO
3. M odifica le non frasi in modo che acquistino un significato. Il fantasma ha paura del bambino. ...................................................................................................................................................................
Queste sono non frasi, perché non hanno senso.
Il topolino divora il gatto. ...................................................................................................................................................................
La luce accende il papà. ...................................................................................................................................................................
4. I ndica l’elemento mancante nelle non frasi e riscrivile in Queste sono non frasi perché manca un’informazione importante.
modo che abbiano un significato.
Il poeta una poesia senza rime. Manca: ............................................... ............................................................................................................................................................
La abbraccia il suo bambino. Manca: ..................................................... ............................................................................................................................................................
Luca un videogioco nuovo. Manca: ..................................................... ............................................................................................................................................................
5. R iscrivi correttamente le frasi sostituendo
le parole colorate che non vannno d’accordo con le altre.
Paolo ama fare un bolle di sapone. ............................................................................................................................................
Queste sono non frasi perché le parole non concordano tra di loro.
Il palloncino colorato di Isabella si bucarono. ............................................................................................................................................
Il giardino era illuminata dal sole. ............................................................................................................................................
113
Scheda 24 – classe 2a - ITALIANO
LA FRASE MINIMA 1. C erchia con lo stesso colore il soggetto e il suo predicato, poi riscrivi le frasi minime che hai formato.
SOGGETTO il portiere l’aquila
il leone il pallone
PREDICATO rimbalza vola para
è coraggioso
.......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
..........................................................................................................................................
2. E limina le informazioni in più e riscrivi le frasi minime sul quaderno. Osserva l’esempio.
/ corre / sul prato / con gli amici. • Enrico la commedia / il pubblico / applaudì / gli attori. • Dopo città / di notte / sono silenziose. • LeIl traghetto / è salpato / alle due. • Il ghiro / porta/ per/ leIschia / nella sua tana. • Le lezioni / di Ingleseprovviste / sono divertenti. •
La frase minima è composta solo dal soggetto e dal predicato.
3. Indica con una X le frasi minime. Spunta un fungo. Il sole e la luna. Il famosissimo cantante. La mucca muggisce. 114
Il coltello taglia. Il coltello sulla tavola. Suona il campanello. Lisa è molto stanca.
Scheda 25 – classe 2a - ITALIANO
LA FRASE RICCA 1. R ispondi alle domande e arricchisci la frase minima con i complementi. Poi scrivi le frasi ottenute.
La maestra
corregge
che cosa ............................................................................. con che cosa? .................................................................. quando? .............................................................................
La maestra corregge .............................................................................................................................................................
L’autobus
parte
quando? ............................................................................. da dove? ............................................................................. per dove? ..........................................................................
L’autobus parte ..........................................................................................................................................................................
Luca
ha incontrato
chi? ........................................................................................... dove? ......................................................................................... quando? .............................................................................
Luca ha incontrato ..................................................................................................................................................................
Il cane
rincorre
che cosa ............................................................................. dove? ......................................................................................... quando? ............................................................................
Il cane rincorre ............................................................................................................................................................................. 2. Collega il complemento sottolineato alla domanda a cui risponde.
• Marco mangia un gelato. • Lunedì ci sarà la verifica. • Le api sono nell’alveare. • Io esco con i miei amici.
CHE COSA? DOVE? CON CHI? QUANDO?
• Domani vado al cinema. • Ho letto un bel libro. • Milo dorme sul divano. • Sono partiti con i nonni. 115
Scheda 26 - classe 2a - STORIA
SCEGLI L’INDICATORE ESATTO 1. I n ogni frase cerchia la parola che indica il tempo adatto (ovvero l’indicatore temporale corretto).
buona abitudine PRIMA - DOPO lavarsi • Èleuna mani e PRIMA - DOPO andare a tavola a mangiare.
- OGGI - DOMANI non sono potuto venire • IERI a casa tua a giocare perché avevo molti compiti; verrò IERI - OGGI - DOMANI.
cosa facciamo IERI - OGGI - DOMANI? • “Che Che ne dite di andare PRIMA - DOPO in libreria, PRIMA - POI - INFINE a casa?” chiede Luca ai suoi amici.
nel PASSATO - PRESENTE - FUTURO l’uomo riuscirà a vivere su altri • Forse pianeti.
• In PASSATO - PRESENTE - FUTURO non c’erano i computer e i telefonini.
116
Scheda 27 - classe 2a - STORIA
LA SUCCESSIONE 1. R iordina la storia numerando le immagini. Speriamo che papà sia d’accordo...
Mi dispiace ma non possiamo tenerlo!
1 Ma sì, ripensandoci...
Che carino. Portiamolo a casa!
2. O ra verbalizza la storia illustrata. Usa, nel ricostruire la successione, alcune delle seguenti parole:
prima
• dopo • infine • in seguito • successivamente • poi
..................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................
117
Scheda 28 - classe 2a - STORIA
NEL FRATTEMPO-MENTRE 1. Completa aiutandoti con i disegni.
• L’acqua per la pasta inizia a bollire, nel frattempo la mamma .................................................................................... .........................................................................................................................................................
• La maestra corregge il compito di un compagno, nel frattempo io ............................................................................................................ .........................................................................................................................................................
• La mamma mi prepara la colazione, nel frattempo io ............................................................................................................ .........................................................................................................................................................
• Mentre si fa la piega dalla parrucchiera, la mamma .......................................................................................................................... .........................................................................................................................................................
• Mentre la torta cuoce nel forno, la nonna ................................................................................................................................ .........................................................................................................................................................
• La campanella di fine lezione suona. Nel frattempo la classe seconda si prepara ............................................................................. .........................................................................................................................................................
118
Scheda 29 - classe 2a - STORIA
ALL’AVVENTURA! 1. Leggi il seguente brano. Elisa racconta che al campo scout ha vissuto molte avventure in una sola settimana. La prima avventura è stata quella della capanna nel bosco, la seconda la caccia al tesoro. Un’altra giornata avventurosa è stata quando è arrivato un ospite speciale: lo scoiattolo Cleo. La quarta avventura è stata la costruzione del ponte sopra il fiume: ci sono voluti ben due giorni di lavoro. Il sesto giorno i capi hanno organizzato la gara della “sentinella del bosco”. L’ultima avventura è stata quella della casa sull’albero. 2. R imetti in ordine di successione le avventure di Elisa scrivendo
sotto alle scenette in disordine “primo giorno”, “secondo giorno” ecc.
...................................................
...................................................
...................................................
................................................... ................................................... ................................................... ...................................................
119
Scheda 30 - classe 2a - STORIA
SULLA LINEA DEL TEMPO 1. R iporta sulla linea del tempo le esperienze vissute da Elisa lette nella scheda precedente, collegandole con le frecce.
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° giorno giorno giorno giorno giorno giorno giorno
Caccia al tesoro
Scoiattolo Cleo
La capanna nel bosco
La sentinella nel bosco
La casa sull’albero
Il ponte mobile
scuola è durato in tutto due settimane, quindi Elisa ha fatto anche • Ilaltrecampo esperienze: – il decimo giorno c’è stata la raccolta delle more nel bosco; – il dodicesimo giorno c’è stata la gara di cucina; – l’ultimo giorno c’è stato il gran cenone. 2. Completa i collegamenti delle esperienze alla linea del tempo. GARA DI CUCINA
IL PONTE MOBILE prima settimana 1°
2°
3°
seconda settimana 4°
CASA SULL’ALBERO 120
CENONE
5°
6°
7°
8°
LA VOLPE DI ZOE
9°
10° 11°
12°
13° 14°
RACCOLTA DELLE MORE
Scheda 31 - classe 2a - STORIA
ORE E MINUTI Lo spazio fra un’ora e la successiva corrisponde a 5 minuti. Per dire che mancano 15 minuti a un’ora si dice meno un quarto, se sono passati 15 minuti da un’ora si dice sono le... e un quarto.
1. Completa con la lancetta delle ore e dei minuti.
Sono le ore 10 e 10.
Sono le ore 8 e 20.
Sono le ore 20 e 20.
Sono le ore 7 e 40.
Sono le ore 10 e 15.
Sono le ore 12 e 35.
Sono le ore 23 e 10.
Sono le ore 15 e 45.
Sono le ore 15 e 15.
2. Disegna sull’orologio l’ora che preferisci, poi scrivi il motivo. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................
121
Scheda 32 - classe 2a - STORIA
AL TEMPO DI CHI? 1. Scrivi il numero dell’epoca giusta. Osserva gli esempi.
1
Ai tempi degli uomini primitivi
2
Al tempo dei bisnonni
3
Oggi, nel nostro tempo
4
Al tempo dei signori dei castelli
ILLUMINAZIONE Luce elettrica 3 Lume a petrolio, a gas, candele 2 Lume a olio, fiaccole Candelabri RISCALDAMENTO Termosifone Camino Stufa a legna o a carbone Fuoco all’aperto ABITAZIONE Case fatte di cemento e ferro, grattacieli Semplici abitazioni Castelli Caverne, palafitte, capanne ABBIGLIAMENTO Vestiti e scarpe confezionati nelle fabbriche Vestiti cuciti in casa, scarpe dai calzolai Semplici tuniche e mantelli Pelli e pellicce di animali STRUMENTI DI SCRITTURA Penne a sfera, quaderni, libri, computers Matite, penne, pennini per inchiostro Penna d’oca e inchiostro Disegni sulle rocce 122
Scheda 33 - classe 2a - STORIA
CAUSA-EFFETTO 1. Leggi attentamente il brano che segue e scopri quale fatto è narrato. Il signor Luigi stamattina arriva in ufficio in ritardo, mentre tutti gli altri sono già al lavoro. Quando si siede al suo posto ha ancora il fiatone e i capelli arruffati. Tutti si voltano a guardarlo. Il capoufficio, con le mani ai fianchi e lo sguardo irritato lo riprende: – Bene, signor Luigi, si è degnato di arrivare stamattina... – La sveglia, signore... sì, insomma, non ha suonato e così... – farfuglia il signor Luigi imbarazzato. – Non fa niente, vorrà dire che recupererà il lavoro più tardi, durante la pausa per il pranzo! – tuona il capoufficio andandosene. Il signor Luigi sospira e pensa: – Accidenti a quella stupida sveglia... Quando mi deciderò a comprarne un’altra?!?!
• Di quale fatto si parla in questo brano? • Perché è accaduto? • Cosa dovrà fare il signor Luigi in seguito a questo fatto?
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2. Completa con i disegni lo schema del racconto.
CAUSA
FATTO
CONSEGUENZA
3. Inserisci le seguenti parole: perciò - perché. Il signor Luigi è arrivato tardi in ufficio ..................................................... la sveglia non ha suonato, ..................................................... dovrà lavorare durante la pausa del pranzo. 123
Scheda 34 - classe 2a - STORIA
LE FONTI Vicino alla nostra scuola c’è un’antica villa che si vede dalle finestre dell’aula. È stata chiusa per molto tempo e noi bambini pensavamo che fosse abitata dai fantasmi. Invece ieri mattina abbiamo visto che le vecchie imposte erano state aperte e che c’era un gran movimento di persone che si affaccendavano dentro e fuori dell’edificio. Eravamo molto curiosi e così distratti che la maestra ha rinunciato alla lezione e ha avuto una bella idea: – Bambini, andiamo a vedere tra le cose che stanno ammucchiando sul marciapiede; magari scopriremo qualcosa dei vecchi proprietari… Viaaaaa! Eravamo così felici per quella inaspettata caccia al tesoro che non ci siamo certo fatti pregare. In men che non si dica abbiamo raccolto un sacco di oggetti sotto gli sguardi divertiti della maestra e di un anziano signore che era vicino a lei. – Vi presento il signor Antonio – ci ha interrotto la maestra – è stato il giardiniere di questa bellissima abitazione. Che ne dite di farci raccontare qualcosa della sua storia e degli oggetti che avete trovato? Abbiamo abbandonato la nostra raccolta disordinata e siamo tornati nella nostra aula per ascoltare il nostro testimone. Chissà quali misteri conosceva… – Cari bambini mi chiamo Antonio, ho 70 anni e sono stato per 30 anni il giardiniere di quella bella dimora che vedete dalle finestre. Che cosa avete scovato tra gli oggetti ammucchiati negli scatoloni sul marciapiede? Luigi ha esclamato quasi balbettando per l’emozione: – Un te-tesoro! Guardi signor Antonio: un vecchio album di fotografie, questa vecchia borsa… e poi questa scatola. Ci sono tanti fogli legati con lo spago; sono scritti in modo strano, le lettere sono inclinate e di colore marrone. Sembrano fatte con un pennellino, di sicuro quei fogli contengono le indicazioni per trovare un tesoro, uno scrigno segreto… 124
Scheda 34 - classe 2a - STORIA
1. I mmagina di essere il signor Antonio e insieme ai tuoi compagni scrivi sul
quaderno un breve racconto in cui spieghi l’origine e l’uso di questi oggetti. Sono documenti di un passato non troppo lontano: sapresti indicare sotto a ogni disegno che li rappresenta a quale fonte appartengono?
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2. L eggi la prosecuzione del racconto: i fatti narrati sono realmente accaduti. Completa la frase sotto al brano.
Ma ecco l’intervento della maestra per mettere un po’ di ordine nella confusione generale: – Bambini calma. Fate parlare il signor Antonio. Sono sicura che ogni oggetto ha una sua storia da raccontare, sono le fonti di un passato che non è troppo lontano, vero? – Certo – ha risposto il signor Antonio, con un bonario sorriso appena nascosto dai folti baffi bianchi – gli oggetti che avete trovato appartenevano a una famiglia molto conosciuta in questo paese. Se aprite l’album delle foto troverete subito il loro nome: il Cavalier Giancarlo Marchetti e la signora Fiammetta Severini. 125
Scheda 34 - classe 2a - STORIA
Curiosi, abbiamo aperto il grande libro: la carta di riso sembrava fragilissima, pronta a sgretolarsi da un momento all’altro, sul primo foglio ingiallito c’era la foto in bianco e nero di due seri signori in abiti eleganti; sotto di essa erano riportati in bella scrittura il loro nome e la data in cui era stata scattata la foto: 12 febbraio 1950. – Uaooo! Li conoscevi Antonio? Chi sono? – ha chiesto Giulia, che come al solito è velocissima a dimenticarsi il “Signor”. – Erano i proprietari della villa e io ho lavorato per la loro famiglia, quando erano già anziani. Ho conosciuto i loro figli e i loro nipoti… Il Cavalier Giancarlo progettava auto e si divertiva a costruire dei modellini per i figli e per i nipoti. Era molto abile, un vero innovatore. Spesso si recava all’estero dove veniva chiamato per i suoi progetti. – E quei fogli? – Giancarlo, come mi permetteva di chiamarlo, viaggiava per lunghi periodi, ma era molto legato alla sua famiglia, così scriveva lunghissime lettere in cui descriveva i luoghi che visitava e i fatti che gli accadevano. Se le leggerete, ne vedrete delle belle e conoscerete meglio chi le ha scritte. – E adesso? Perché c’è tanto movimento alla villa? – gli abbiamo chiesto ormai incontenibili. – I nipoti dei signori si erano trasferiti in una città più grande, ma ora hanno deciso di tornare ad abitare nella loro dimora e hanno intenzione di restaurala. Vedrete, tornerà bellissima… chissà chi si occuperà del giardino. Sono un po’ curioso anch’io!
• Il racconto del signor Antonio è una fonte
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Scheda 35 - classe 2a - GEOGRAFIA
LA STANZA DEI GIOCHI DI LUCA 1. O sserva bene la stanza dei giochi di Luca poi scrivi cosa vedi con le parole destra, sinistra, dentro, fuori, sopra, sotto, vicino, lontano.
• A DESTRA: • A SINISTRA: • DENTRO: • FUORI: • SOPRA: • SOTTO: • VICINO: • LONTANO:
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Scheda 36 - classe 2a - GEOGRAFIA
TANTI PUNTI DI VISTA 1. O sserva un banco e una sedia visti da tanti punti di vista poi scrivi sotto a ciascuno la dicitura esatta scegliendo tra le parole date.
da sinistra
da destra da sopra
da dietro da davanti
...............................................
...............................................
...............................................
...............................................
...............................................
2. Ora completa le frasi dopo esserti guardato bene intorno.
• Davanti a me c’è sempre • Dietro di me c’è sempre • Alla mia destra c’è sempre • Alla mia sinistra c’è sempre
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Scheda 37 - classe 2a - GEOGRAFIA
LEGGERE UNA MAPPA 1. Osserva bene la mappa e la legenda. LEGENDA strada ponte ferrovia stazione case chiesa scuola campi I simboli della legenda ci permettono di capire come è organizzato questo spazio.
alberi fabbrica siepi fiume
2. Leggi la pianta e completa.
• Il fiume è sormontato da un • Lungo il fiume ci sono gli • Dietro alle case corre la • Al di là della ferrovia ci sono i • La strada principale è fiancheggiata da • La fabbrica si trova • La scuola è situata di fronte alla • La chiesa si trova
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Scheda 38 - classe 2a - GEOGRAFIA
A SCUOLA CON MARIA 1. M aria tutti i giorni va a scuola a piedi e ritorna a casa da sola percorrendo strade diverse da quelle dell’andata. Traccia in rosso la strada che compie per recarsi a scuola e in verde il tragitto che percorre per tornare a casa, poi descrivi l’intero percorso in andata e ritorno.
Il percorso di Maria:
• ANDATA
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............................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................
• RITORNO
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Scheda 39 - classe 2a - GEOGRAFIA
ELEMENTI FISSI O MOBILI Gli alunni della II C hanno aiutato la maestra a sistemare l’aula per fare un lavoro di gruppo. 1. Osserva e completa il testo.
• I banchi e le sedie
............................................................................
per ..................................................................................................................
• Gli altri arredi
.......................................................................................
al solito posto per svolgere la stessa funzione.
• Dopo l’intervallo, la disposizione dell’aula è cambiata di nuovo: .................................................................................................................................................... 2. Completa.
• L e sedie sono state disposte
................................ ,
i banchi .......................................................................................
• G li altri arredi
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• P er quale attività può servire questa 3. Ora rifletti.
• Che cosa hanno potuto
disposizione? ......................................................................... ..............................................................................................................
spostare gli alunni? ..................... ...........................................................................
• Che cosa è rimasto fisso? ...........................................................................
In ogni ambiente ci sono elementi fissi, cioè che non si possono spostare, ed elementi mobili, cioè che si possono spostare in base alle nostre esigenze.
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Scheda 40 - classe 2a - GEOGRAFIA
I PUNTI DI RIFERIMENTO Nicola non ricorda bene dov’è l’ingresso del parco. La sua amica Carla gli dice che è vicino alla gelateria. La gelateria è un punto di riferimento, serve a capire dove ci si trova. I punti di riferimento servono per orientarsi, cioè per capire dove ci si trova e dove si trova qualcosa. I punti di riferimento cambiano a seconda del luogo in cui ci si trova.
1. Scegli i punti di riferimento adatti per i vari luoghi.
supermercato
rocce
strada
semaforo
baita
autostrada
collina
negozio
bosco
ghiacciaio
spiaggia
bosco
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Scheda 41 - classe 2a - GEOGRAFIA
SPAZI INTERNI DELLA SCUOLA E LORO FUNZIONI 1. N ella scuola ci sono vari locali in cui si possono svolgere attività diverse: scrivi il nome di questi spazi, i loro arredi e la loro funzione.
LOCALE: .............................................................................. ARREDO: ............................................................................. ........................................................................................................
FUNZIONE: ....................................................................... ........................................................................................................
LOCALE: .............................................................................. ARREDO: ............................................................................. ........................................................................................................
FUNZIONE: ....................................................................... ........................................................................................................
LOCALE: .............................................................................. ARREDO: ............................................................................. ........................................................................................................
FUNZIONE: ....................................................................... ........................................................................................................
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Scheda 42 - classe 2a - GEOGRAFIA
GLI SPAZI PUBBLICI 1. E cco alcune situazioni in cui puoi scegliere il servizio che ti serve. Osserva, leggi e colora solo l’immagine che scegli.
1ª SITUAZION
E
Hai bisogno di una carta d’Identità per fare un viaggio all’estero: dove ti rechi?
2ª SITUAZION
E
Hai voglia di fare un bel giro in bici in un prato tranquillo. Dove vai?
3ª SITUAZION
E
Sei caduto con la bici e ti sei fatto un bel taglio. Dove ti accompagna tuo padre?
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Scheda 43 - classe 2a - GEOGRAFIA
SPAZI DELLA CITTÀ E LORO FUNZIONI 1. Collega ogni spazio alla propria funzione. PRANZARE O CENARE
FARE MERENDA
NUOTARE
FARE DOCUMENTI
RACCOGLIERE, MOSTRARE E CONSERVARE OGGETTI
GIOCARE A CALCIO
DIVERTIRE
STUDIARE E IMPARARE
VIAGGIARE 135
Scheda 44 - classe 2a - GEOGRAFIA
AMBIENTI NATURALI
Questo è un ambiente naturale, perché tutti gli elementi presenti, cioè la montagna, la collina, i boschi, i prati, il ruscello, il fiume, il lago, il mare, gli scogli esistevano prima che l’uomo apparisse sulla Terra. 1. Colloca ciascun nome al suo posto nel disegno. lago
mare
montagna
pianura
fiume
collina
2. C olora di grigio le montagne, di azzurro i corsi d’acqua e il mare, di verde le colline e di giallo le pianure.
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Scheda 45 - classe 2a - GEOGRAFIA
ELEMENTI ARTIFICIALI 1. Osserva con attenzione il disegno, poi rispondi e completa.
• Quale paesaggio vedi nell’immagine? • Quali sono gli elementi naturali?
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• Quali sono gli elementi artificiali?
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• Sono più numerosi gli elementi
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Scheda 46 - classe 2a - GEOGRAFIA
GLI AMBIENTI 1. Indica di che tipo di paesaggio si tratta e quali elementi lo caratterizzano.
• È un paesaggio di
........................................
...........................................................................................
• È un paesaggio di
........................................
...........................................................................................
• I suoi elementi caratteristici sono
• I suoi elementi caratteristici sono
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...........................................................................................
...........................................................................................
...........................................................................................
...........................................................................................
...........................................................................................
• È un paesaggio di
........................................
...........................................................................................
• È un paesaggio di
........................................
...........................................................................................
• I suoi elementi caratteristici sono
• I suoi elementi caratteristici sono
...........................................................................................
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Programmazione - classe 3a
Letture - Italiano Competenze chiave europee: Comunicazione nella madrelingua La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero. Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni Nazionali del 2012)
• Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti. • Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo. • Produrre testi di vario tipo, in relazione ai differenti scopi comunicativi. • Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento. • Padroneggiare gli strumenti necessari a un utilizzo consapevole del patrimonio artistico.
Unità didattica 1: I primi giorni di scuola Letture – Libro azzurro pagg. 4-9 Obiettivi di apprendimento
• Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente
e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale, sia nella modalità ad alta voce, curandone l’espressione, sia in quella silenziosa • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento, le informazioni e gli scopi • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, strutturate in brevi testi, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale • Relazionarsi correttamente nel gruppo • Autovalutarsi Attività proposte
• Filastrocca: Pensiero mare • Giochi di parole • Lettura e riordino delle sequenze di un racconto
per immagini e riassunto con traccia • Domande stimolo per raccontare esperienze personali
• Lettura di testi descrittivi con ricerca dei dati sensoriali • “Ti piace leggere?”: riflessione sulla lettura • Autovalutazione • Test per riflettere sui propri comportamenti a scuola, sia nelle relazioni che nelle attività
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Programmazione - classe 3a
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Saper padroneggiare la lettura strumentale, sia ad alta • Lessico fondamentale per la comunicazione orale voce, curandone l’espressione, sia in quella silenziosa • Leggere testi di diverse tipologie, cogliendo l’argomento di cui si parla, le informazioni e gli scopi • Saper scrivere correttamente semplici testi di vario tipo • Saper raccontare esperienze personali ordinate e chiare • Saper riordinare storie • Sapersi organizzare per consolidare il gruppo classe • Autovalutarsi
in situazioni diverse • Elementi base per scrivere semplici testi di vario tipo • Principali convenzioni ortografiche e segni di punteggiatura • Regole per relazionarsi positivamente con coetanei e adulti • Autovalutazione
Unità didattica 2: Racconti di scuola Letture – Libro azzurro pagg. 10-29 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 2-5 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente
e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale, sia nella modalità ad alta voce, curandone l’espressione, sia in quella silenziosa • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento, le informazioni e gli scopi • Riconoscere gli elementi del testo narrativo • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, strutturate in brevi testi, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto della lettura dell’insegnante • “Leggo bene ad alta voce”: Intuire le parole • Comprensione di informazioni esplicite in testi di vario • Attività trasversali (Storia) tipo, ascoltati o letti • Laboratorio del testo • Scoperta di parole nuove basandosi sul contesto • Cittadinanza e Costituzione e sulla conoscenza intuitiva • Spazio alle emozioni: riflessione sull’inadeguatezza • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole • Giochi di parole ed espressioni presenti nei testi • Produzione di testi narrativi, realistici e fantastici • Espressione di giudizi personali su un argomento letto • Racconti di storie personali o ascoltato • Letture facilitate • Discriminazione tra racconto realistico e fantastico • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Individuazione, in un testo narrativo della struttura, dei luoghi, dei tempi, dei personaggi
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Programmazione - classe 3a
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne
• Strutture essenziali e scopi dei testi narrativi • Lessico fondamentale • Convenzioni ortografiche
il contenuto • Leggere racconti e comprenderne gli elementi e il lessico usati • Scrivere brevi testi narrativi realistici e fantastici
Unità didattica 3: Racconti in mondi fantastici Letture – Libro azzurro pagg. 30-51 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 6-9 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente
e ascoltando il contributo altrui • Raccontare fiabe e favole conosciute, con chiarezza e nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Riconoscere gli elementi caratterizzanti di fiabe e favole • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto della lettura dell’insegnante • Comprensione di informazioni esplicite
in testi di vario tipo • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato • Fiabe e favole: la struttura, tempo, luoghi, personaggi, lieto fine e morale
• “Leggo bene ad alta voce”: Leggere con intonazione • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Spazio alle emozioni: riflessioni sull’amicizia • Laboratorio del testo • Attività trasversali (Geografia) • Giochi di parole • Produzione e completamento di fiabe e di favole • Letture facilitate • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze)
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere fiabe e favole e riferirne
• Strutture essenziali e scopi di fiabe e favole • Lessico fondamentale • Convenzioni ortografiche
il contenuto • Leggere fiabe e favole, della tradizione e moderne, e comprenderne gli elementi e il lessico usati • Scrivere o completare fiabe e favole
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Programmazione - classe 3a
Unità didattica 4: Racconti lontani nel tempo Letture – Libro azzurro pagg. 52-73 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 10-13 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente
e ascoltando il contributo altrui • Riferire miti e leggende ascoltati o letti, con chiarezza e nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Riconoscere le caratteristiche fondamentali di miti e leggende • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto della lettura dell’insegnante • Comprensione di informazioni esplicite in testi
di vario tipo • Individuazione di cause e conseguenze in fatti letti • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato • Approccio alle diverse tipologie testuali • Miti e leggende: struttura, personaggi, luoghi, tempi, scopi
• “Leggo bene ad alta voce”: Velocità nella lettura • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Laboratorio del testo • Attività trasversali (Geografia) • Avvio al riassunto anche con l’utilizzo di connettivi logici • Produzione di semplici testi narrativi, realistici e fantastici • Letture facilitate • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze)
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne
• Strutture essenziali e scopi di miti e leggende • Lessico fondamentale • Convenzioni ortografiche • Regole, elementi tecnici del linguaggio visivo
il contenuto • Leggere miti e leggende e comprenderne gli elementi e il lessico usati • Scrivere semplici testi narrativi realistici e fantastici • Organizzare graficamente le conoscenze acquisite sul racconto, in una mappa concettuale tridimensionale: il lapbook
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e orientamento nello spazio
Programmazione - classe 3a
Unità didattica 5: Rime in casa Letture – Libro azzurro pagg. 74-93 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 40-43 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Riconoscere gli elementi fondamentali del testo poetico • Comunicare per iscritto, con frasi semplici e compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Scrivere in versi semplici e compiuti, strutturati in brevi testi poetici • Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto della lettura dell’insegnante • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole
ed espressioni presenti nei testi • Espressione di opinioni personali su un argomento letto o ascoltato • “Leggo bene ad alta voce”: Leggere con senso e ritmo • Individuazione di versi, strofe, rime, similitudini, metafore, personificazioni, scopi • Laboratorio del testo • Spazio alle emozioni: riflessione sulla soddisfazione, rabbia, nostalgia e paura
• Cittadinanza e Costituzione • Attività trasversali (Geografia, Storia) • Racconti di storie personali • Invenzioni di rime • Completamento di similitudini e metafore • Rielaborazione di testi poetici • Produzione di calligrammi • Scrittura di versi • Letture facilitate • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze)
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne
• Strutture essenziali e scopo del testo poetico • Lessico appropriato • Convenzioni ortografiche
il contenuto • Leggere testi poetici e comprenderne la struttura, gli elementi costitutivi, il lessico e il linguaggio usati • Scrivere brevi testi poetici in rima e in versi liberi
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Programmazione - classe 3a
Unità didattica 6: Descrizioni in città Letture – Libro azzurro pagg. 94-113 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 48-49 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente
e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Riconoscere gli elementi fondamentati del testo descrittivo • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto della lettura dell’insegnante • Laboratorio del testo • Comprensione anche di informazioni implicite in testi • Letture facilitate di vario tipo • Spazio alle emozioni: riflessioni sulla gelosia • Scoperta di parole nuove dal contesto • Racconti di esperienze personali • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole • Rielaborazione di testi descrittivi ed espressioni presenti nei testi • Scrittura di testi descrittivi • Individuazione degli elementi della descrizione • Attività trasversali (Geografia, Storia) • “Leggo bene ad alta voce”: Leggere con espressività • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo
• Strutture essenziali e scopo dei testi descrittivi • Convenzioni ortografiche • Lessico specifico
e riferirne il contenuto • Leggere testi descrittivi cogliendone gli elementi costitutivi • Rielaborare e scrivere semplici testi descrittivi
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Programmazione - classe 3a
Unità didattica 7: Lontano nello spazio Letture – Libro azzurro pagg. 114-131 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 56-57 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente
e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Riconoscere gli elementi fondamentali di un testo informativo • Completare testi informativi • Ampliare il patrimonio lessicale Attività proposte
• Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Cittadinanza e Costituzione • Comprensione anche di informazioni implicite in testi • Laboratorio del testo di vario tipo • Racconti di esperienze personali • Scoperta di parole nuove dal contesto • Espressione di giudizi personali su testi letti • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole • Attività trasversali (Geografia) ed espressioni presenti nei testi • Letture facilitate • Laboratorio del testo: individuare le sequenze • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • “Leggo bene ad alta voce”: Leggere con chiarezza Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne
• Strutture essenziali del testo informativo • Lessico specifico • Convenzioni ortografiche
il contenuto Leggere semplici testi informativi cogliendone il senso • e le caratteristiche formali • Rielaborare e ampliare semplici testi informativi
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Programmazione - classe 3a
Unità didattica 8: Regole a cielo aperto Letture – Libro azzurro pagg. 132-163 Laboratorio di Italiano – Libro rosso pagg. 60-61 Obiettivi di apprendimento
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e saperne coglierne il senso globale • Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente
e ascoltando il contributo altrui • Raccontare storie personali con chiarezza nel rispetto dell’ordine cronologico • Esprimere giudizi personali • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento e le informazioni • Comunicare per iscritto, con frasi compiute, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Riconoscere gli elementi fondamentali di un testo regolativo • Completare testi regolativi • Ampliare il patrimonio lessicale • Osservare e leggere immagini • Comprendere gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio iconico-visivo Attività proposte
• Ascolto e comprensione della lettura dell’insegnante • Espressione di giudizi personali su testi letti • Comprensione anche di informazioni implicite in testi • Attività trasversali (Scienze, Arte e Immagine, Musica, di vario tipo • Scoperta di parole nuove dal contesto • Utilizzo del vocabolario per la ricerca di parole ed espressioni presenti nei testi • Spazio alle emozioni: riflessioni sulla delusione • “Leggo bene ad alta voce”: Leggere a più voci • Completamento e produzione di semplici testi regolativi • Racconti di esperienze personali • Laboratorio del testo
Geografia) • Cittadinanza e Costituzione • Letture facilitate • Letture di opere d’arte • Individuazione di alcuni elementi del linguaggio iconico-visivo: il punto, la linea, i piani dello spazio, il ritratto • Creazioni personali utilizzando le tecniche apprese • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze)
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ascoltare e comprendere testi di vario tipo e riferirne
• Strutture essenziali del testo regolativo • Lessico specifico • Convenzioni ortografiche • Regole, elementi tecnici del linguaggio visivo
il contenuto • Leggere semplici testi regolativi cogliendone il senso e le caratteristiche formali • Completare e rielaborare semplici testi regolativi • Organizzare le conoscenze del linguaggio iconicovisivo acquisite per elaborare creativamente produzioni personali
146
e orientamento nello spazio
Programmazione - classe 3a
Unità didattica 9: Gli ultimi giorni di scuola Letture – Libro azzurro pagg. 164-168 Obiettivi di apprendimento
• Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando il proprio turno, intervenendo in modo pertinente e ascoltando il contributo altrui • Padroneggiare la lettura strumentale • Leggere e comprendere testi di vario tipo, cogliendone l’argomento, le informazioni e gli scopi • Comunicare per iscritto, con brevi testi organici, rispettando le convenzioni ortografiche e i segni di interpunzione • Ampliare il patrimonio lessicale • Relazionarsi correttamente nel gruppo • Autovalutarsi
Attività proposte “Visita guidata”:
“Diario di bordo”:
1. Brainstorming 2. Ricerca di informazioni, notizie, immagini sulla meta scelta 3. Stesura di un breve testo con immagini per promuovere la meta, seguendo l’esempio dato 4. Esposizione alla classe del progetto di gruppo 5. Scelta la meta preferita dalla maggioranza della classe, individuazione di data, orario, mezzi di trasporto 6. Cosa indossare 7. Cosa portare 8. Stesura dell’avviso per le famiglie con suggerimenti personali per la buona riuscita della visita didattica
• Autovalutazione delle attività e del lavoro di gruppo
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Saper padroneggiare la lettura strumentale, sia ad
• Lessico fondamentale per la comunicazione orale
alta voce, curandone l’espressione, sia in quella silenziosa • Leggere testi di diverse tipologie, cogliendo l’argomento di cui si parla, le informazioni e gli scopi • Saper scrivere correttamente semplici testi di vario tipo • Sapersi organizzare nel gruppo per uno scopo comune • Autovalutarsi
in situazioni diverse • Elementi base per scrivere brevi testi di varie tipologie e saper rispondere a semplici domande • Principali convenzioni ortografiche e segni di punteggiatura • Regole per relazionarsi positivamente con coetanei e adulti • Autovalutazione
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Programmazione - classe 3a
Il sussidiario delle discipline Competenze chiave europee: Competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologico. La competenza matematica è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico-matematiche, l’accento è posto sugli aspetti del processo e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, costrutti, grafici, carte). La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. Le competenze in campo scientifico e tecnologico comportano la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.
STORIA Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni Nazionali del 2012)
• Riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. • Riconosce ed esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale.
• Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni,
contemporaneità, durate, periodizzazioni. • Individua le relazioni fra gruppi umani e contesti spaziali. • Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. • Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche. • Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. • Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici anche con risorse digitali. • Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni che hanno caratterizzato la storia dell’umanità.
Preconoscenze: I primi giorni di scuola Sussidiario delle discipline - Libro verde pagg. 2-3 Obiettivi di apprendimento
• Comprendere le funzioni e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione del tempo • Riconoscere la durata e i cambiamenti • Classificare le fonti Attività proposte
• Riflessione sulle conoscenze pregresse (l’orologio, la durata, i cambiamenti e le fonti) Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Leggere l’orologio • Riconoscere la durata e i cambiamenti • Classificare le fonti
• L’orologio • La durata • I cambiamenti naturali o artificiali • Le fonti • Lessico specifico della disciplina
148
Programmazione - classe 3a
Unità didattica 1: Che cos’è la Storia? Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 4-11 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere il significato di “storia” come disciplina che studia le rappresentazioni del passato di gruppi umani • Riconoscere e distinguere le varie tipologie di fonti • Conoscere le procedure con cui gli storici e gli altri scienziati ricavano informazioni da fonti e reperti • Conoscere il sistema di misura del tempo storico e decodificare le datazioni “a.C.” e “d.C.” Attività proposte
• Avvio alla comprensione della natura scientifica del sapere storico • Letture e conversazioni guidate • Avvio al riconoscimento e primi utilizzi degli strumenti dello storico e individuazione dei suoi collaboratori • Il sito archeologico • I fossili: cosa sono e come si sono formati • Costruisco un fossile • Uso della linea del tempo per comprendere la successione, la durata e la contemporaneità tra eventi • Comprensione e discriminazione delle fonti storiche • Verifiche in itinere (Verifico le competenze) Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Conoscere il metodo dell’indagine storica • Comprendere che la ricostruzione del passato
• Organizzatori temporali di successione,
può realizzarsi attraverso l’utilizzo di varie fonti e con il contributo di vari “specialisti” • Comprendere il tempo storico e l’utilità della linea del tempo • Saper costruire una linea del tempo • Saper leggere e classificare fonti
contemporaneità, durata eperiodizzazione • Lo storico e i suoi aiutanti • Il sito archeologico • I fossili • Fonti storiche e loro reperimento • Linee del tempo • Periodizzazione convenzionale • Lessico specifico della disciplina
149
Programmazione - classe 3a
Unità didattica 2: La storia della Terra Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 12-25 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere la condizione della Terra prima della formazione dell’umanità • Conoscere il processo di ominazione e come è avvenuto il popolamento della Terra Attività proposte
• Conversazioni guidate, lettura di immagini e di schemi per ricavare informazioni sull’evoluzione della vita della Terra • La nascita della Terra • Presentazione delle Ere: Era arcaica, Era primaria, Era secondaria, Era terziaria, Era quaternaria • L’evoluzione della vita • Le trasformazioni nella storia dei continenti: Pangea e Panthalassa • Le principali caratteristiche dei dinosauri • L’estinzione dei dinosauri • Gli eredi dei dinosauri presenti ancora oggi • La diffusione dei mammiferi e dei primati • Distinzione tra Preistoria e Storia • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Conoscere e comprendere la storia della Terra:
• Organizzatori temporali di successione,
acquisire il concetto di evoluzione • Cogliere il carattere ipotetico delle teorie • Conoscere le principali tappe della formazione e della diffusione della vita sulla Terra con particolar riferimento ai dinosauri • Riconoscere relazioni di successione e contemporaneità • Collocare eventi nell’era di appartenenza
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contemporaneità, durata e periodizzazione • Linee del tempo • L’evoluzione della vita • Pangea e Panthalassa • Le Ere: arcaica, primaria, secondaria, terziaria, quaternaria • I dinosauri e la loro estinzione • I mammiferi • Distinzione fra Preistoria e Storia • Lessico specifico della disciplina
Programmazione - classe 3a
Unità didattica 3: L’uomo nel Paleolitico Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 26-41 Mi esercito – Libro giallo pagg. 58-59 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere gli aspetti caratterizzanti della civiltà di gruppi umani del Paleolitico • Mettere in relazione i modi di vita dei gruppi umani con le caratteristiche dei territori Attività proposte
• Conversazioni guidate, lettura di immagini e di schemi per ricavare informazioni sull’evoluzione dell’uomo • Lettura di testi, osservazione di immagini, ricostruzione delle caratteristiche fondamentali dell’Australopiteco • Presentazione dell’Homo habilis, dell’Homo ergaster/erectus e le scoperte reative al periodo • Studio delle grandi trasformazioni del clima: le glaciazioni • Cittadinanza e Costituzione • Presentazione dell’Uomo di Neanderthal e dell’Homo sapiens • Osservazione di immagini e lettura di brani per comprendere l’Arte nel Paleolitico • Confronto degli uomini del Paleolitico con i popoli odierni • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Lapbook • Compiti di realtà Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Riconoscere relazioni di causa-effetto, successione
• Organizzatori temporali di successione,
e contemporaneità • Riconoscere fonti di vari tipo e saperle collocare nel tempo • Individuare le principali caratteristiche dell’uomo preistorico
contemporaneità, durata e periodizzazione • Linee del tempo • L’Australopiteco • Le tappe principali del processo evolutivo dell’uomo: • Homo habilis, Homo ergaster, Uomo di Neanderthal e Homo sapiens • Le glaciazioni • Le migrazioni • L’Arte paleolitica • Fonti storiche e loro reperimento • Lessico specifico della disciplina
151
Programmazione - classe 3a
Unità didattica 4: L’uomo nel Neolitico Sussidiario delle discipline – pagg. 42-55 Mi esercito – Libro giallo pagg. 66, 69-71 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere le trasformazioni avvenute dal Paleolitico al Neolitico • Comprendere le analogie e le differenze nel passaggio dalla vita nomade alla vita sedentaria • Conoscere gli aspetti caratterizzanti le civiltà di gruppi umani del Neolitico Attività proposte
• Conversazioni guidate, lettura di immagini e di schemi per ricavare informazioni sull’evoluzione dell’uomo • Utilizzo degli strumenti della geostoria e della misurazione del tempo per elaborare le prime conoscenze sul Neolitico • Comprensione del concetto di rivoluzione neolitica • Osservazione di immagini e letture per scoprire i nuovi utensili nel Neolitico • Cittadinanza e Costituzione • Dalla lettura delle fonti e dei testi ricostruire la storia dell’allevamento e dell’agricoltura • Presentazione dell’organizzazione sociale neolitica, dei culti religiosi e delle attività lavorative • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Compiti di realtà Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ordinare e collocare nel tempo fatti ed eventi • Rappresentare fatti vissuti e narrati attraverso
• Organizzatori temporali di successione,
la verbalizzazione • Riconoscere i cambiamenti avvenuti nel tempo • Riconoscere e leggere le fonti • Riconoscere le condizioni ambientali che condizionarono la vita degli uomini • Acquisire conoscenze sull’uomo del Neolitico: la nascita dei nuovi bisogni e le grandi conquiste
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contemporaneità, durata e periodizzazione • Linee del tempo • Fonti storiche e il loro reperimento • Le attività lavorative del Neolitico: da cacciatore ad allevatore; da raccoglitore ad agricoltore • La nascita del villaggio e l’organizzazione sociale • La religione e il culto dei morti • Arte e musica nel Neolitico • Lessico specifico della disciplina
Programmazione - classe 3a
Unità didattica 5: Dalla Preistoria alla Storia Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 56-64 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere i cambiamenti avvenuti con la scoperta dei metalli e con l’invenzione della scrittura • Saper ricavare informazioni dalle fonti Attività proposte
• Conversazioni guidate, lettura di immagini e di schemi per ricavare informazioni sulla struttura di un villaggio • Comprensione dell’importanza dell’invenzione della scrittura e dell’inizio della Storia • Letture di immagini e di testi per comprendere l’importanza della scoperta dei metalli • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Compiti di realtà Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Ordinare e collocare nel tempo fatti ed eventi • Rappresentare fatti vissuti e narrati attraverso la
• Organizzatori temporali di successione,
verbalizzazione • Riconoscere i cambiamenti avvenuti nel tempo • Riconoscere e leggere le fonti • Riconoscere le condizioni ambientali che condizionarono la vita degli uomini
contemporaneità, durata e periodizzazione • Linee del tempo • Fonti storiche e il loro reperimento • I metalli • La scrittura e la nascita della Storia • Osservazione delle fonti per scoprire i primi esempi di matematica • Lessico specifico della disciplina
153
Programmazione - classe 3a
GEOGRAFIA Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni Nazionali del 2012)
• Si orienta nello spazio circostante utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. • Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, conoscere ambienti e percorsi. • Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari). • Si rende conto che lo spazio è costituito da elementi aventi una funzione propria. • Individua i caratteri che connotano i paesaggi (montagna, collina, pianura, città, fiume, lago e mare). • Coglie nei paesaggi le trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. • Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici.
Preconoscenze: I primi giorni di scuola Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 66-67 Obiettivi di apprendimento
• Saper interpretare i simboli di una semplice rappresentazione grafica • Utilizzare gli indicatori topologici per muoversi nello spazio Attività proposte
• Riflessione sulle conoscenze pregresse • Lettura dei simboli • Esecuzione di un percorso su un reticolo • Descrizione di un percorso Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Muoversi consapevolmente nello spazio circostante,
• La simbologia convenzionale • Punti di riferimento fissi • Il reticolo
orientandosi, utilizzando il reticolo, gli indicatori topologici e la simbologia convenzionale
Unità didattica 1: Che cos’è la Geografia? Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 68-75 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere il territorio circostante • Comprendere che il territorio è uno spazio organizzato • Conoscere il significato di “geografia” come disciplina che studia le relazioni tra l’uomo e lo spazio circostante • Conoscere il metodo del geografo e il contributo che apportano gli altri scienziati Attività proposte
• Presentazione delle carte geografiche • La riduzione in scale • Analisi delle caratteristiche dei diversi tipi da carte geografiche • Analisi degli strumenti utili all’orientamento • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) 154
Programmazione - classe 3a
Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Utilizzare gli indicatori topologici per muoversi
• Uso della cartografia • I punti cardinali
consapevolmente nello spazio • Leggere e interpretare carte geografiche
Unità didattica 2: Gli ambienti di terra Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 76-95 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere il territorio circostante • Riconoscere e distinguere gli elementi fisici e antropici di un paesaggio • Riconoscere le principali caratteristiche di diversi ambienti geografici Attività proposte
• Riconoscimento degli elementi naturali e antropici • Analisi degli elementi che costituiscono la montagna • Presentazione delle origini delle montagne • Studio della flora e della fauna presenti in montagna • Cittadinanza e Costituzione • Analisi degli elementi che costituiscono la collina • Presentazione delle origini delle colline • Presentazione delle principali attività dell’uomo in montagna e in collina e dei suoi interventi sull’ambiente • Laboratorio: la montagna • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Analisi degli elementi che costituiscono la pianura • Presentazione delle origini delle pianure • Studio della flora e della fauna presenti in pianura • Presentazione delle principali attività dell’uomo in pianura e dei suoi interventi sull’ambiente • Riconoscimento degli elementi che costituiscono la città: il centro storico, periferie, zona industriale, servizi, vie di comunicazione • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Individuare gli elementi fisici e antropici
• Gli elementi caratteristici della montagna, della collina,
che caratterizzano la montagna e la collina • Individuare gli elementi fisici e antropici che caratterizzano la pianura e la città
della pianura e della città • Lessico specifico della disciplina
155
Programmazione - classe 3a
Unità didattica 3: Gli ambienti di acqua Sussidiario delle discipline – Libro verde pagg. 96-108 Obiettivi di apprendimento
• Conoscere il territorio circostante • Riconoscere e distinguere gli elementi fisici e antropici di un paesaggio • Riconoscere le principali caratteristiche di diversi ambienti geografici Attività proposte
• Riconoscimento degli elementi naturali e antropici • Analisi degli elementi che costituiscono il fiume e il lago • Studio della flora e della fauna presenti • Presentazione delle principali attività dell’uomo nel fiume e nel lago e dei suoi interventi sull’ambiente • Analisi degli elementi che costituiscono il mare • Presentazione dei movimenti del mare • Studio della flora e della fauna presenti • Presentazione delle principali attività dell’uomo nel mare e dei suoi interventi sull’ambiente • Laboratorio: desalinizzare l’acqua • Verifiche in itinere (Verifico le mie competenze) • Compiti di realtà Cosa verificare Abilità
Conoscenze
• Individuare gli elementi fisici e antropici che
• Gli elementi caratteristici degli ambienti d’acqua:
caratterizzano gli ambienti d’acqua
156
fiume, lago, mare • Lessico specifico della disciplina
Rubriche valutative dei compiti di realtà - classe 3a
Rubriche valutative dei compiti di realtà Un giorno nel Neolitico - Sussidiario delle discipline pagg. 63 e 64 AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto Rispetto delle consegne
Ha eseguito correttamente tutte le consegne.
Ha ricostruito la giornata in modo Ricostruzione di una autonomo, chiaro giornata nel Neolitico e corretto.
Utilizzo delle conoscenze
Ha eseguito correttamente tre consegne.
Ha eseguito correttamente due consegne.
Ha ricostruito la giornata in modo autonomo e abbastanza corretto.
Ha ricostruito la giornata in modo abbastanza corretto, ma non in piena autonomia. Ha utilizzato in maniera sufficiente le conoscenze relative al periodo storico richiesto.
Ha utilizzato in maniera ottima le conoscenze relative al periodo storico richiesto.
Ha utilizzato in maniera completa le conoscenze relative al periodo storico richiesto.
Ha iniziato da subito a organizzare il lavoro mantenendo impegno costante per tutta l’attività. Ha prodotto un elaborato chiaro e completo.
Ha iniziato a lavorare autonomamente mantenendo un impegno soddisfacente. Ha prodotto un elaborato chiaro e abbastanza completo.
Ha eseguito parzialmente le consegne o una soltanto. Ha ricostruito la giornata solo con la guida dell’insegnante. Ha utilizzato parzialmente le conoscenze relative al periodo storico richiesto.
Processi Applicazione nel lavoro
Ordine e precisione
Ha avuto bisogno di essere sollecitato all’inizio, poi ha continuato da solo.
Ha avuto bisogno di aiuto costante per tutto il lavoro.
Ha prodotto un elaborato sufficientemente chiaro e abbastanza completo.
Ha prodotto un elaborato non chiaro e incompleto.
157
Rubriche valutative dei compiti di realtà - classe 3a
Realizzare un opuscolo - Sussidiario delle discipline pagg. 106-108 AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto Rispetto delle consegne
Progettazione di un opuscolo Utilizzo delle conoscenze: lettura e comprensione di testi misti
Ha eseguito correttamente tutte le consegne in modo rapido. Ha progettato l’opuscolo in modo chiaro, completo e nel pieno rispetto delle informazioni ricavate.
Ha eseguito correttamente tutte le consegne.
Ha eseguito le consegne in modo parzialmente corretto. Ha progettato Ha progettato l’opuscolo nel l’opuscolo pieno rispetto delle rispettando le informazioni ricavate. informazioni ricavate.
Ha eseguito parzialmente le consegne o una soltanto. Ha progettato l’opuscolo rispettando parzialmente le informazioni ricavate.
Ha compreso in maniera ottima le informazioni lette.
Ha compreso tutte le Ha compreso informazioni lette. sufficientemente le informazioni lette.
Ha compreso parzialmente le informazioni lette.
Ha iniziato da subito a organizzare il lavoro mantenendo impegno costante per tutta l’attività. Ha partecipato attivamente all’attività, intervenendo in modo costruttivo e aiutando il gruppo a organizzarsi.
Ha iniziato a lavorare autonomamente mantenendo un impegno soddisfacente. Ha partecipato attivamente all’attività, intervenendo in modo abbastanza pertinente e lavorando in accordo con i compagni del gruppo. Durante il confronto ha saputo rispettare generalmente il proprio turno.
Ha avuto bisogno di essere sollecitato all’inizio, poi ha continuato da solo.
Ha avuto bisogno di aiuto costante per tutto il lavoro.
Ha partecipato all’attività, apportando il proprio contributo se sollecitato dai compagni del gruppo.
Ha partecipato passivamente all’attività, intervenendo solo dietro sollecitazione dei compagni del gruppo.
Durante il confronto ha saputo rispettare qualche volta il proprio turno.
Durante il confronto non ha saputo rispettare il proprio turno, intervenendo in modo poco adeguato.
Processi Applicazione nel lavoro
Partecipazione nel gruppo
Rispetto delle regole
158
Durante il confronto ha saputo rispettare il proprio turno e ha tenuto un comportamento corretto.
Rubriche valutative dei compiti di realtà - classe 3a
La giornata dell’ecosistema - Sussidiario delle discipline pagg. 144 e 145 AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto Rispetto delle consegne
Organizzazione della “Giornata dell’ecosistema” Utilizzo delle conoscenze: la catena alimentare
Ha eseguito correttamente tutte le consegne.
Ha eseguito correttamente solo una consegna.
Ha eseguito correttamente una consegna solo in alcuni punti. Ha organizzato la giornata dedicata all’ecosistema in modo abbastanza autonomo.
Ha eseguito parzialmente le consegne.
Ha organizzato la giornata dedicata all’ecosistema in maniera chiara, creativa e rispondente allo scopo. Ha utilizzato in maniera ottima le conoscenze apprese.
Ha organizzato la giornata dedicata all’ecosistema in maniera chiara e rispondente allo scopo. Ha utilizzato in Ha utilizzato in maniera completa le maniera sufficiente le conoscenze apprese. conoscenze apprese.
Ha organizzato la giornata dedicata all’ecosistema dietro sollecitazioni.
Ha accolto con entusiasmo il compito assegnato e portato a termine l’incarico con senso di responsabilità. Ha prodotto elaborati chiari e completi.
Ha portato a termine Ha portato a l’incarico con senso termine l’incarico di responsabilità. con impegno discontinuo.
Ha portato a termine l’incarico con la guida di un adulto.
Ha prodotto Ha prodotto elaborati elaborati chiari e sufficientemente abbastanza completi. chiari e abbastanza completi. Ha partecipato Ha partecipato attivamente all’attività, all’attività, intervenendo in apportando il modo abbastanza proprio contributo pertinente e se sollecitato dai lavorando in accordo compagni del con i compagni del gruppo. gruppo.
Ha prodotto elaborati poco chiari e incompleti.
Ha utilizzato parzialmente le conoscenze apprese.
Processi
Applicazione nel lavoro
Ordine e precisione
Partecipazione nel gruppo
Ha partecipato attivamente all’attività, intervenendo in modo costruttivo e aiutando il gruppo a organizzarsi.
Ha partecipato passivamente all’attività, intervenendo solo dietro sollecitazione dei compagni del gruppo.
159
Unità di apprendimento - classe 3a
Unità di Apprendimento Programmazione TITOLO
Una mostra sul Neolitico
PRODOTTO
Realizzazione di manufatti tipici del neolitico e allestimento di una mostra.
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
• Comunicazione nella madrelingua e nelle lingue straniere • Competenza matematica • Competenze sociali • Competenze digitali • Consapevolezza ed espressione culturale
TEMPI
Secondo quadrimestre
METODOLOGIA
• Lavori collettivi • Lavori di gruppo • Lavori individuali • Role playing • Esperienze creative • Ricerca di materiali
ATTIVITÀ La scoperta della terracotta
AREA DISCIPLINARE Italiano: lettura di testi e individuazione dell’argomento di cui si parla.
Geografia: individuazione degli elementi fisici dell’ambiente fiume.
Come i primitivi... o quasi
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Storia: reperimento di informazioni e conoscenze su aspetti del passato. Scienze: conoscenza e osservazione della struttura del suolo.
OBIETTIVI
TRAGUARDI
Leggere testi (narrativi, descrittivi, informativi) cogliendo l’argomento di cui si parla e individuando le informazioni principali e le loro relazioni.
Individua nei testi scritti
Analizzare i principali caratteri fisici del territorio; individuare e descrivere gli elementi fisici e antropici che caratterizzano i paesaggi dell’ambiente di vita. Ricavare da fonti di tipo diverso informazioni e conoscenze su aspetti del passato.
Osservare, con uscite all’esterno, le caratteristiche dei terreni e delle acque.
informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione, le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale. Acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.)
Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.
Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti.
Unità di apprendimento - classe 3a
ATTIVITÀ Alla ricerca dell’argilla
AREA DISCIPLINARE Matematica: misurazione di grandezze usando unità convenzionali.
OBIETTIVI
TRAGUARDI
Misurare grandezze (lunghezza, tempo ecc.) utilizzando unità e strumenti convenzionali (metro, orologio ecc.).
Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto.
Realizziamo un vasetto
Arte e immagine: sperimentazione di strumenti e tecniche diverse per realizzare un manufatto.
Trasformare materiali ricercando soluzioni figurative originali.
L’alunno rielabora in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti.
L’invenzione del telaio
Storia: reperimento di informazioni e conoscenze su aspetti del passato. Tecnologia: pianificazione e realizzazione di un semplice oggetto.
Ricavare da fonti di tipo diverso informazioni e conoscenze su aspetti del passato.
Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.
Realizzare un oggetto descrivendo e documentando la sequenza delle operazioni.
Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato.
Tecnologia: realizzazione di prove ed esperienze sulle proprietà dei materiali più comuni. Italiano: ricostruzione verbale delle fasi di un’esperienza.
Effettuare prove ed esperienze sulle proprietà dei materiali più comuni.
Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche dei materiali.
Ricostruire verbalmente le fasi di un’esperienza vissuta a scuola o in altri contesti.
Musica: utilizzazione della voce, strumenti e nuove tecnologie in modo creativo.
Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile.
L’alunno partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere.
Realizziamo un tessuto
Allestiamo la mostra
161
Unità di apprendimento - classe 3a
Unità di Apprendimento - Rubrica valutativa AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Prodotto
La scoperta della terracotta
Come i primitivi... o quasi
Alla ricerca dell’argilla
Realizziamo un vasetto
162
Italiano: leggere testi individuando l’argomento di cui si parla.
Ha individuato l’argomento del testo, cogliendo le informazioni e le loro relazioni.
Ha individuato l’argomento del testo, cogliendo le informazioni.
Ha individuato l’argomento del testo.
Ha individuato l’argomento del testo con il support dell’insegnante.
Geografia: individuare gli elementi fisici dell’ambiente fiume.
Ha ricercato adeguatamente informazioni sugli elementi fisici dell’ambiente fiume e li ha saputi rappresentare.
Ha individuato informazioni sugli elementi fisici dell’ambiente fiume e li ha saputi rappresentare.
Storia: ricavare informazioni e conoscenze su aspetti del passato. Scienze: conoscere e osservare la struttura del suolo.
Ha saputo ricavare informazioni e conoscenze su aspetti del passato in maniera pertinente. Ha sperimentato la struttura del suolo osservando con attenzione, ne ha colto le caratteristiche e ha saputo classificarle autonomamente. Ha risolto autonomamente una situazione problematica operando con misure di peso e di valore, scegliendo la soluzione più adeguata. Ha realizzato il manufatto in maniera autonoma e creativa.
Ha saputo ricavare informazioni e conoscenze su aspetti del passato. Ha sperimentato la struttura del suolo osservando con attenzione, ne ha colto le caratteristiche e ha saputo classificarle. Ha risolto una situazione problematica operando con misure di peso e di valore.
Ha individuato con un piccolo aiuto informazioni sugli elementi fisici dell’ambiente fiume e li ha saputi rappresentare. Ha saputo riconoscere alcuni aspetti del passato.
Ha individuato alcune informazioni sugli elementi fisici dell’ambiente fiume e li ha saputi rappresentare con il supporto dell’insegnante. Ha saputo riconoscere alcuni aspetti del passato con il supporto dell’insegnante. Ha sperimentato la struttura del suolo e ne ha colto le caratteristiche con il supporto dell’insegnante.
Matematica: misurare grandezze usando unità convenzionali.
Arte e Immagine: sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare un manufatto.
Ha realizzato il manufatto in maniera autonoma.
Ha sperimentato la struttura del suolo e ne ha colto le caratteristiche.
Ha operato con misure di peso e di valore e ha risolto la situazione problematica con un piccolo aiuto.
Ha operato con misure di peso e di valore con il supporto dell’insegnante.
Ha realizzato il Ha avuto bisogno manufatto con un della guida piccolo aiuto. dell’insegnante.
Unità di apprendimento - classe 3a AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Ha saputo ricavare informazioni e conoscenze su aspetti del passato in maniera pertinente.
Ha saputo ricavare informazioni e conoscenze su aspetti del passato.
Ha saputo riconoscere alcuni aspetti del passato.
Ha saputo riconoscere alcuni aspetti del passato con il supporto dell’insegnante.
Ha progettato e ha realizzato il telaio seguendo le procedure indicate.
Ha progettato e ha realizzato il telaio seguendo le procedure indicate con un piccolo aiuto.
Ha progettato e ha realizzato il telaio seguendo le procedure indicate con il supporto dell’insegnante.
Ha effettuato prove ed esperienze con i materiali, ne ha ricavato informazioni sulle proprietà e le ha sapute classificare adeguatamente.
Ha effettuato prove ed esperienze con i materiali e ne ha ricavato informazioni sulle proprietà.
Ha effettuato prove ed esperienze con i materiali e ne ha ricavato informazioni sulle proprietà con il supporto dell’insegnante.
Ha ricostruito verbalmente le fasi dell’esperienza.
Ha ricostruito verbalmente le fasi essenziali dell’esperienza.
Ha ricostruito verbalmente le fasi dell’esperienza con il supporto dell’insegnante.
Ha utilizzato voce, strumenti e nuove tecnologie per riprodurre suoni naturali in modo adeguato.
Ha utilizzato voce, strumenti e nuove tecnologie per riprodurre suoni naturali con un piccolo aiuto.
Ha utilizzato voce, strumenti e nuove tecnologie per riprodurre suoni naturali con il supporto dell’insegnante.
Ha iniziato da subito a lavorare senza perdere tempo.
Ha iniziato a lavorare autonomamente con i suoi tempi.
Ha avuto bisogno di aiuto costante per tutto il lavoro.
Ha prodotto un elaborato chiaro e ordinato senza cancellature.
Ha prodotto un elaborato chiaro con qualche cancellatura.
Ha avuto bisogno di essere sollecitato all’inizio, poi ha continuato da solo. Ha prodotto un elaborato sufficientemente chiaro con diverse cancellature.
Prodotto
L’invenzione del telaio
Storia: ricavare informazioni e conoscenze su aspetti del passato.
Ha progettato e ha realizzato il telaio con precisione e autonomia seguendo le procedure indicate. Scienze: Ha effettuato effettuare prove prove ed ed esperienze esperienze sulle proprietà con i materiali, dei materiali più ne ha ricavato comuni. informazioni sulle proprietà e le ha sapute classificare con accuratezza e autonomia. Italiano: Ha ricostruito ricostruire verbalmente le verbalmente fasi dell’esperienza le fasi di in maniera chiara un’esperienza. ed esaustiva in modo autonomo. Musica: Ha utilizzato utilizzare voce, voce, strumenti e strumenti nuove tecnologie e nuove per riprodurre tecnologie in suoni naturali in modo creativo. modo creativo e consapevole. Tecnologia: pianificare e realizzare un semplice oggetto.
Realizziamo un tessuto
Allestiamo la mostra
Processi
Applicazione nel lavoro
Ordine e precisione
Ha prodotto un elaborato non preciso, poco chiaro con molte cancellature.
163
Unità di apprendimento - classe 3a AVANZATO
INTERMEDIO
BASE
INIZIALE
Processi
Rispetto delle regole
Ha saputo rispettare il proprio turno e ha tenuto un comportamento corretto.
Ha saputo rispettare generalmente il proprio turno.
Ha saputo rispettare qualche volta il proprio turno creando un po’ di confusione.
Non ha saputo rispettare il proprio turno intervenendo in modo inadeguato.
Prende iniziativa nell’aiutare il gruppo a organizzarsi. Fornisce molte idee per lo sviluppo del lavoro di gruppo. Assiste gli altri compagni di gruppo. Ha svolto attivamente il proprio lavoro nel gruppo.
Lavora in accordo con gli altri membri del gruppo. Partecipa alla discussione dell’argomento.
Partecipa su sollecitazione degli altri membri del gruppo. Ascolta gli altri e interviene raramente.
Partecipa passivamente al lavoro.
Offre incoraggiamento agli altri. Ha svolto il proprio lavoro nel gruppo.
Si dedica principalmente al proprio lavoro. Ha svolto superficialmente il proprio lavoro nel gruppo.
Assume un atteggiamento annoiato. Ha svolto in modo non adeguato il proprio lavoro nel gruppo.
Collaborazione Partecipazione
Comunicazione
Atteggiamento
Contributo personale
164
Raramente si mostra interessato all’argomento.
Coding - classe 3a
Coding Programmazione annuale – classe 3° Traguardi di competenza
Competenze trasversali
L’alunno:
L’alunno:
• scompone un problema o un sistema di dati o
• collabora con atteggiamento positivo all’interno del
• rappresenta le informazioni attraverso sistemi
• lavora nel piccolo gruppo in maniera organizzata e
• costruisce algoritmi, sequenze di istruzioni per
• rispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo e i tempi
processi in parti più elementari e gestibili simbolici
risolvere problemi o produrre i risultati attesi
piccolo gruppo e della classe
autonoma per svolgere semplici compiti dati
• riconosce gli errori di un algoritmo creato e immagina • elabora soluzioni creative, sia concettuali che possibili soluzioni e miglioramenti
• comprende gli elementi comuni a varie situazioni
e problemi e trasferisce le strategie di soluzione a compiti nuovi • organizza a livello temporale informazioni, conoscenze e periodi, individua successioni, contemporaneità e durate e prevede gli effetti futuri di un’azione o di una sequenza di azioni
costruttive, per raggiungere un risultato o risolvere un problema
• riconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo e si applica per correggere le sue azioni
Discipline correlate Matematica
L’alunno: esegue divisioni in colonna nella risoluzione di problemi matematici riconosce e denomina i solidi e le loro proprietà geometriche costruisce sequenze di operazioni utilizzando l’implicazione logica
Italiano
L’alunno: apprende lo schema logico narrativo tipico della fiaba individua nelle fiabe le sequenze narrative che le compongono trasferisce lo schema appreso per la scrittura di un nuovo prodotto narrativo
Geografia
L’alunno: individua gli elementi significativi di una mappa urbana elabora un modello semplificato della mappa analizzata apprende informazioni relative a località e luoghi di interesse storico-artistico
165
Coding - classe 3a
In vacanza con la guida Tipologia
Attività su carta
Argomento
Sequenze, grafi
Discipline correlate
Geografia
Modalità di conduzione
Lavoro individuale/attività nel gruppo classe
Tempo di svolgimento previsto
Circa 1 ora
Materiale occorrente
Scheda operativa
Obiettivi: • riconoscere gli elementi costitutivi dei grafi; • analizzare gli elementi rilevanti di una mappa e creare il grafo corrispondente; • conoscere la funzione degli algoritmi e dei grafi; • conoscere luoghi rilevanti di alcune città italiane.
Introduzione L’esercizio presenta una situazione-problema da svolgere in piccoli gruppi che comporta l’utilizzo del grafo, un sistema di rappresentazione astratto di problemi comunemente utilizzato nell’Informatica. Gli alunni sono guidati ad analizzare le caratteristiche di una mappa, astrarre le informazioni rilevanti per il quesito del problema, creare il corrispettivo grafo e infine produrre l’algoritmo risolutivo. Descrizione dell’attività Formare gruppi di 2/3 alunni e consegnare a ciascuno di essi la scheda operativa di pag. 169. Gli studenti sono nei panni di una guida turistica: il gruppo di turisti ha chiesto di essere prelevato dall’hotel e accompagnato a vedere le principali attrazioni della città. Le guide hanno a disposizione la mappa che indica i luoghi da visitare, le strade percorribili e l’elenco delle principali attrattive della città. Dovranno trovare il percorso più veloce che parta dall’hotel, visiti tutti i luoghi recandosi in ciascuno di essi una sola volta e termini di nuovo all’hotel.
166
Hotel
Ristorante
Coding - classe 3a
Per prima cosa guidare gli alunni ad analizzare la mappa e a notare che in essa, rispetto all’elenco dei luoghi consegnato, solo alcune informazioni sono rilevanti, mentre altre non sono utili a risolvere il problema. Invitarli a segnalare sulla mappa le informazioni utili, cerchiando i luoghi da visitare ed evidenziando le strade che li connettono. Introdurre il concetto di grafo di un problema, un particolare tipo di diagramma utile a rappresentare in modo astratto le informazioni di un problema e a facilitarne così l’analisi e la risoluzione. Illustrare le componenti del grafo: i nodi o vertici (rappresentati con punti) corrispondono ai dati del problema, gli archi (rappresentati con linee) descrivono come i dati sono connessi e organizzati nel sistema. Arco 1
2
Nodo o vertice
3 5 4 Chiedere ai gruppi di creare un grafo del problema proposto in scheda utilizzando le informazioni rilevanti già individuate. Se necessario, guidare i gruppi alla creazione del grafo, dando alcuni consigli per la creazione: • scegliere un luogo da visitare nella mappa e contare il numero di percorsi che lo connettono agli altri, quindi disegnare il nodo corrispondente da cui far partire un numero di archi uguale al numero delle strade; • procedere con lo stesso metodo per tutti gli altri luoghi rilevanti della mappa; • durante la creazione del grafo segnalare sulla mappa i luoghi e le strade già rappresentati nel grafo sotto forma di nodi e archi.
Hotel Museo di Scienze Naturali
Castello del Buonconsiglio
Basilica di Santa Maria Maggiore
I gruppi cercano l’algoritmo risolutivo, ovvero la sequenza corretta degli spostamenti. Possono aiutarsi con una pedina da spostare lungo il grafo o applicando ai vari nodi dei segnalini mobili con numeri progressivi. In alternativa, possono assegnare ai nodi dei numeri fissi e creare sequenze di numeri corrispondenti ai percorsi nel grafo. Una volta trovato il percorso corretto, dovranno riportarlo nella tabella scrivendo l’algoritmo degli spostamenti nella città. A questo punto possono controllare la correttezza dell’algoritmo e il rispetto dei requisiti e tentare altre possibilità per verificare che la soluzione trovata sia l’unica corretta, quindi possono tracciare il percorso definitivo sul grafo. Infine presentano la soluzione del percorso sulla mappa. Al termine del lavoro di gruppo, procedere al confronto delle soluzioni con tutta la classe.
167
Coding - classe 3a
Sotto è rappresentata la soluzione del problema. Castello del Buonconsiglio
Hotel
Ristorante
Piazza Cesare Battisti Museo di Scienze Naturali
Piazza Dante
Piazza del Duomo Basilica di Santa Maria Maggiore
Fase conclusiva Chiedere a un portavoce per gruppo di raccontare come si è svolto il lavoro. Ripercorrere con la classe le fasi e gli elementi chiave dell’esercizio. • I gruppi hanno ricevuto alcune informazioni e regole da rispettare: queste ultime sono definite in Informatica “requisiti”. • Gli alunni hanno creato un diagramma del problema, il grafo, per semplificare lo spazio rappresentato. Dal momento che nel problema le informazioni rilevanti erano i luoghi e le strade, il resto delle informazioni della mappa è stato ignorato e non riportato nel grafo. Il grafo è quindi un’astrazione della mappa. • Una volta scritta la sequenza di istruzioni relativa alla soluzione, cioè l’algoritmo, questo può essere replicato in modo automatico ogni volta che si deve svolgere lo stesso compito: ad esempio, l’algoritmo della guida è ripetibile per tutti i futuri gruppi di turisti che verranno a visitare la città, senza doverlo ricreare. • Creato l’algoritmo, è necessario verificare la sua correttezza e il rispetto dei requisiti: i gruppi hanno svolto dei test per essere sicuri di aver trovato la soluzione corretta. (da https://teachinglondoncomputing.files.wordpress.com/2014/12/activity-tourguide.pdf )
168
Coding - classe 3a
In vacanza con la guida 1. S ei una guida che deve accompagnare un gruppo di turisti nel centro cittĂ . Analizza la mappa, individua i luoghi di interesse e disegna nella pagina successiva il grafo che li rappresenta collegandoli. Infine trova il percorso piĂš veloce per la visita della cittĂ .
Istruzioni Partenza: Hotel. Luoghi di interesse: Piazza Dante; il Castello del Buonconsiglio; Piazza del Duomo; Museo delle Scienze Naturali; Basilica di Santa Maria Maggiore; Piazza Cesare Battisti. Sosta prevista: Ristorante. Rientro: Hotel.
Hotel
Ristorante
169
Coding - classe 3a
2. S crivi la sequenza di spostamenti nella tabella, quindi prova il percorso sulla mappa per verificare che sia corretto.
Step 1 2 3 4 5 6 7 8 9 170
Luogo Partenza dall’hotel
Coding - classe 3a
Scopriamo il pattern delle fiabe Tipologia
Attività su carta
Argomento
Riconoscimento e applicazione di un pattern
Discipline correlate
Italiano
Modalità di conduzione Attività nel gruppo classe Tempo di svolgimento previsto
Circa 2 ore
Materiale occorrente
Testo delle fiabe
Obiettivi: • conoscere lo schema logico narrativo o pattern narrativo della fiaba; • individuare nelle fiabe le sequenze narrative che compongono lo schema logico; • creare in maniera collettiva sequenze narrative coerenti con le sequenze delle fiabe già create.
Introduzione L’attività mira a introdurre a livello concettuale la nozione di pattern che indica, nell’ambito dell’ingegneria del software, una struttura o soluzione generale applicabile in diverse situazioni per risolvere problemi ricorrenti. In questo settore, l’individuazione di un pattern è una strategia utile a ridurre la complessità di un progetto, spesso relativo allo sviluppo software. Non solo nell’informatica ma in tutti i contesti in cui ci troviamo a dover risolvere situazioni problematiche è possibile rilevare pattern, ovvero strutture e caratteristiche che accomunano problemi diversi a livello formale. Il riconoscimento di pattern costituisce un’abilità cruciale del pensiero computazionale: attraverso l’applicazione di una strategia risolutiva adatta al pattern rilevato, consente di risolvere problemi complessi in modo più efficiente. L’attività mira ad affrontare il concetto di pattern nell’Italiano attraverso l’individuazione dello schema narrativo alla base della fiaba (che potremmo chiamare “pattern narrativo”) e il suo successivo utilizzo da parte degli alunni per produrre nuovi elaborati in modo creativo. Leggere le tre fiabe presenti nel testo Giorni di Scuola 3 Letture.
Rosaspina (pag. 33) C’erano una volta un re e una regina che desideravano tanto un figlio. Finalmente nacque una bambina bellissima di nome Rosaspina. Il re ordinò una grande festa e invitò tutti, anche le dodici fate del regno, perché fossero benevole alla neonata. Alla festa le fate stavano esprimendo il loro augurio, quando giunse una fata malvagia che non era stata invitata. Era molto arrabbiata e urlò: – A quindici anni la principessa si pungerà con un fuso e morirà. Poi se ne andò com’era venuta. La dodicesima fata doveva ancora fare il suo augurio, ma non poteva annullare la magia della precedente. Così cercò di renderla meno crudele: la principessa non sarebbe morta, ma sarebbe caduta in un sonno profondo, lungo cent’anni. Il giorno del suo quindicesimo compleanno la ragazza salì in una torre del castello, dove incontrò una vecchietta con un fuso che filava il lino. La principessa volle provare e si punse con il fuso. Fu così che cadde in un sonno profondo e tutto il castello si addormentò. Intorno incominciò a crescere una siepe di spine che con gli anni coprì tutto il castello. Passarono cento anni e un principe che aveva sentito parlare della bella principessa giunse al castello. Raggiunse la torre più alta, là dove giaceva Rosaspina e le diede un bacio. Come per incanto tutto si risvegliò: il re, la regina, Rosaspina, i cavalli, i servitori, le piante, i fiori... Dopo pochi giorni furono celebrate le nozze tra il principe e Rosaspina, che vissero felici e contenti per altri cento anni. J. e W. Grimm, Le fiabe del focolare, Einaudi
171
Coding - classe 3a
Il fagiolo magico (pagg. 34-35) C’era una volta un bambino di nome Giacomo che viveva con la mamma in una fattoria. Erano molto poveri e possedevano solo una mucca che, purtroppo, un giorno smise di fare latte; così, la mamma disse a Giacomo di venderla al mercato. Giacomo partì per andare a vendere il povero animale, ma, strada facendo, incontrò un omino che gli disse: – Che bella mucca! Dalla a me e in cambio prendi questi cinque fagioli fortunati! Giacomo non fece in tempo a rispondere che si ritrovò in mano i fagioli e la mucca non c’era più! Subito si rese conto dell’errore commesso e quando tornò a casa e la mamma gli domandò quanto avesse guadagnato dalla vendita, Giacomo rispose: – Cinque fagioli magici! La mamma si arrabbiò molto, gettò i fagioli dalla finestra e mandò Giacomo a letto senza cena! Il giorno dopo, quando si svegliò, il ragazzo vide dalla finestra una luce verde, si affacciò e notò una pianta di fagioli alta, alta... Incuriosito decise di arrampicarsi. Giunto in cima fu dinnanzi a un castello, bussò alla porta e un’enorme donna gli aprì. Appena lo vide lo avvertì: – Scappa via di qui! Mio marito è l’Orco Gianni e se ti vede ti mangia! – Oh per favore, signora, sia gentile, ho tanta fame! – implorò Giacomo. Così riuscì ad entrare in casa e a mangiare qualcosa, ma improvvisamente si sentirono dei passi molto pesanti e una voce tonante che diceva: – Ucci, ucci, sento odor di cristianucci! Allora Giacomo si nascose di corsa dentro il forno mentre la gigantessa fece finta di nulla. Dopo cena il gigante si mise a contare un sacchetto pieno di soldi, poi si addormentò. Giacomo allora uscì dal forno per scappare, ma prima rubò il sacchetto dei soldi. Tornato a casa il ragazzo raccontò alla mamma tutta la storia e i due festeggiarono perché non sarebbero mai più stati poveri. Purtroppo, però, poco tempo dopo i soldi erano già finiti e Giacomo decise di arrampicarsi nuovamente sulla pianta del fagiolo; ritornò al castello e riuscì a rubare al gigante una gallina magica che faceva uova d’oro! E per molto tempo non ebbe più bisogno di nulla. Ma un giorno Giacomo decise di tornare a rubare a casa del gigante, e riuscì a prendergli un’arpa magica, ma per sua sfortuna questa iniziò a urlare: – Padrone, padrone! Il gigante si svegliò e iniziò a rincorrere Giacomo, il quale scese velocemente dalla grossa pianta di fagioli, prese un’ascia e iniziò a rompere con forza il tronco dell’albero. Era salvo! La magica pianta di fagioli non crebbe mai più, ma Giacomo e la sua mamma non avevano più bisogno di nulla: avevano un’arpa che suonava meravigliosamente e una gallina che continuava a fare uova d’oro. R. Walker, Jack e il fagiolo magico, Fabbri
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Coding - classe 3a
Nel bosco (pagg. 38-39) Una notte fui svegliato da un rumore terrificante. La mattina dopo, era tutto tranquillo. Papà non era in casa. Chiesi alla mamma quando sarebbe tornato, ma non lo sapeva. Papà mi mancava. Il giorno dopo, la mamma mi chiese di portare una torta alla nonna che non stava bene. Voglio bene alla nonna. Mi racconta sempre storie fantastiche. Prima di uscire la mamma si raccomandò: – Non andare nel bosco. Prendi la strada lunga. Ma, per la prima volta, decisi di prendere la strada più veloce. Volevo essere a casa, nel caso fosse tornato papà. Dopo un po’ incontrai un ragazzino. – Vuoi comprare una deliziosa mucca che fa il latte? – mi chiese. – La scambio con quella squisita torta di frutta che hai nel cestino – propose. – No – risposi. – È per la mia nonna malata – spiegai e proseguii. – Io sono malato – lo sentii lamentarsi. – Io sono malato... Mi inoltrai nel bosco e incontrai una ragazzina dai capelli biondi. – Che tenero cestino – disse. – Che cosa c’è dentro? – Una torta per la mia nonna. È malata. – Mi piacerebbe una torta deliziosa come quella – commentò. Continuai a camminare e sentii che diceva: – Mi piacerebbe una torta deliziosa come quella... Il bosco diventava più scuro e più freddo, e scorsi due bambini soli. – Hai visto il nostro papà e la nostra mamma? – chiese il maschio. – No, li avete persi? – Tagliavano la legna nel bosco e non sono tornati... – risposero. Mentre proseguivo, sentivo il pianto straziante della ragazzina, ma che potevo farci? Mi stava venendo un gran freddo. D’improvviso vidi un cappotto. Era bello e caldo, ma non appena lo indossai cominciai ad avere paura. Sentivo che qualcosa mi stava seguendo. Mi ricordai di una storia che di solito mi raccontava la nonna su un lupo cattivo. Iniziai a correre addentrandomi sempre più nel bosco, ma mi ero perso. Bussai a una porta e una voce chiese “Chi è?”, ma non sembrava la voce della nonna. – Sono io. Ti ho portato una torta fatta dalla mamma. – Entra, piccolo – mi invitò la strana voce. Spinsi la porta per aprirla un po’. Ero terrorizzato. Avanzai lentamente. Nel letto della nonna c’era... la nonna! – Vieni qui, tesoro – disse commossa. – Come stai? – Ora sto benissimo – risposi. In quel momento sentii un rumore dietro di me e mi voltai... papà! Raccontai loro tutto quello che mi era accaduto. Bevemmo qualcosa di caldo e io mangiai due fette della deliziosa torta della mamma. Dopo di che, salutammo la nonna, che stava meglio. Quando arrivammo a casa, aprii la porta. – Chi è? – chiese una voce. – Siamo solo noi – rispondemmo noi due. E la mamma venne fuori, sorridendo. A. Browne, Nel bosco, Kalandraka
Analizzando ciascuna delle tre fiabe, chiedere agli alunni: • Come inizia la storia? • Che cosa succede a un certo punto? Compare una sfida, un problema? • Cosa succede al protagonista e ai personaggi durante l’avventura? • Qual è il momento più eccitante della storia? C’è uno scontro? Una scoperta? • Che cosa succede alla fine della storia? Come si risolvono le cose e qual è il finale?
173
Coding - classe 3a
Quindi stimolare gli alunni a riflettere sulla presenza di uno schema logico della narrazione comune alle fiabe lette e presentare il modello narrativo caratteristico del genere fiaba; di seguito si fa riferimento alla struttura elaborata da Propp:
INIZIO 1.Situazione iniziale È la parte descrittiva di presentazione dei personaggi, dei luoghi ecc; in essa è spesso presente una situazione di equilibrio: la vicenda non è ancora cominciata. Nelle fiabe inizia con “C’era una volta...” SVOLGIMENTO 2. Rottura dell’equilibrio o esordio Sequenza narrativa che modifica la situazione di equilibrio iniziale e dà il via alla storia. 3. Evoluzione della vicenda Una o più sequenze di diverso tipo narrano fatti che modificano di volta in volta la situazione dei personaggi principali; tali fatti possono tradursi in un miglioramento o in un peggioramento della situazione del protagonista. Al centro della narrazione vi è il momento di massima tensione o la fase della vicenda in cui il protagonista vive una circostanza drammatica, che può condurlo alla vittoria o alla sconfitta. Di regola conclude l’evoluzione della vicenda ed è seguita dallo scioglimento. FINE 4. Scioglimento (o “ristabilimento dell’equilibrio”) Si tratta della fine della storia. È una sequenza narrativa in cui tutto si risolve in bene oppure in male e si ristabilisce un equilibrio, uguale o diverso rispetto a quello iniziale. Se manca lo scioglimento il testo narrativo ha un finale aperto. 5. Situazione finale (o coda) È il “vissero felici e contenti” delle fiabe: descrive/racconta il futuro dei personaggi rispetto alla storia narrata nel racconto. Descrizione dell’attività Chiedere agli alunni, in gruppi o individualmente, di analizzare nuovamente i testi delle fiabe e di segnare con colori diversi le parti corrispondenti alle 5 fasi del racconto seguendo il modello esposto. Il compito può essere svolto su carta o in digitale utilizzando un editor di testo: si può evidenziare la situazione iniziale in azzurro, la rottura dell’equilibrio in giallo, l’evoluzione della vicenda in rosso, ecc. Seguendo il pattern narrativo, far svolgere alla classe un gioco di scrittura creativa. Dividere gli alunni in gruppi di 4-5 ciascuno e introdurre le regole del gioco. • In un tempo stabilito dovranno immaginare e scrivere la situazione iniziale di una fiaba scegliendo i personaggi, il luogo e il tempo in cui è ambientata. L’attività può essere svolta su carta o su un editor di testo che consente la scrittura condivisa. • Gli incipit delle fiabe così realizzati saranno fatti ruotare tra i gruppi in modo che la scrittura della fase narrativa successiva passi a un altro gruppo. Proseguire la rotazione delle fasi di scrittura fino alla conclusione delle fiabe. • Durante l’attività i gruppi non possono comunicare tra loro e devono rispettare l’ordine delle sequenze narrative o pattern (ad esempio dopo alcune peripezie del protagonista arriva un momento di massima tensione, lo scioglimento si verifica prima della conclusione) così come le caratteristiche tipiche della fase narrativa di cui si occupano.
Fase conclusiva Guidare gli alunni a riflettere sul processo alla base dell’attività: l’individuazione e applicazione di un pattern. Identificando un pattern comune a diversi sistemi (ad esempio diverse fiabe) è possibile identificare delle regole, fare delle previsioni e svolgere più facilmente un compito grazie alla presenza di una struttura-guida... perfino ottenere belle storie scrivendone solo dei frammenti.
174
Coding - classe 3a
Gira la storia Il tabellone delle storie – classi 2a e 3a Tipologia
Gioco su carta
Argomento
Sequenze
Discipline correlate
Geografia; Matematica; Italiano
Modalità di conduzione Attività nel gruppo classe Tempo di svolgimento previsto
Circa 2 ore
Materiale occorrente
Poster, storie e carte “C’era una volta”, carte direzionali, carte moltiplicatore, carte ostacolo, piccoli oggetti segnaposto
Obiettivi: • apprendere elementi di base degli algoritmi; • elaborare correttamente informazioni visuo-spaziali su una mappa; • leggere e interpretare correttamente gli elementi di una storia; • creare sequenze narrative originali, proprie della fiaba.
Introduzione L’attività sviluppa la capacità di analizzare un breve testo narrativo, di predisporre sequenze corrette di azioni per raggiungere un obiettivo, muovendosi nel reticolo di gioco, e di arricchire un testo dato con sequenze narrative originali. Grazie alle fasi di lettura, analisi e sintesi, il gioco consente, inoltre, l’appropriazione dei processi tipici del pensiero computazionale che stanno dietro a ogni tipo di programmazione e al coding ed è strutturato in modo tale da evidenziare in modo semplice cosa accade quando una sequenza di comandi viene “turbata” da elementi intrusi: la programmazione delle azioni utili a raggiungere un obiettivo deve necessariamente essere rivista e corretta. Descrizione dell’attività Scopo del gioco è quello di individuare gli elementi costituenti ciascuna storia e di raggiungerli tramite un percorso costruito con le frecce direzionali. Queste sono fornite in numero limitato rispetto alle caselle dei vari percorsi, per far sì che i giocatori utilizzino le carte moltiplicatore per elaborare il proprio percorso. La squadra avversaria ha la possibilità di aggiungere elementi-ostacolo rispetto alla storia fornita, per rendere più complesso il percorso e per arricchire, allo stesso tempo, l’intreccio narrativo proprio della fiaba, stimolando le abilità necessarie alla produzione di un testo. Il poster di gioco presenta: 6 carte “C’era una volta” e 24 carte direzionali; il tabellone di gioco riporta gli elementi contenuti nelle storie. Nelle prossime pagine sono presentate 32 carte moltiplicatore a doppia faccia con le quali gli alunni possono “abbreviare” la programmazione degli spostamenti sul tabellone di gioco e 24 carte intreccio utili per complicare i percorsi delle fiabe originali. Regole del gioco • Formare 4 squadre composte da 5-6 alunni. • Far riunire le squadre attorno al tabellone di gioco. • Nominare un caposquadra, un alfiere e un lettore per ciascuna squadra, cui verranno attribuiti i seguenti compiti: lettore = legge ad alta voce la storia e indica gli elementi/obiettivi da conquistare; caposquadra = predispone la sequenza di movimenti con le carte direzionali; alfiere = muove il segnaposto sul tabellone di gioco seguendo la sequenza predisposta dal proprio caposquadra.
175
Coding - classe 3a
• Far pescare a ogni caposquadra una carta “C’era una volta”.
Invitare il lettore di ogni squadra a leggere ad alta voce la carta pescata, individuando nel tabellone gli elementi della storia. Ciascuna squadra dovrà analizzare attentamente il percorso da compiere per poter raggiungere tutti gli elementi/obiettivi che costituiscono la propria storia. • Utilizzando le carte direzionali e le carte moltiplicatore, i capisquadra dovranno elaborare la sequenza corretta per conquistare tutti gli obiettivi e predisporla a lato del tabellone. • Assegnare personalmente a ogni gruppo la squadra avversaria da ostacolare e distribuire le carte intreccio che riportano gli elementi-ostacolo di ciascuna storia. • Le squadre consegneranno a turno agli avversari tre a scelta tra le quattro carte intreccio a diposizione. • A questo punto ogni caposquadra dovrà rielaborare la sequenza corretta per conquistare tutti gli obiettivi inserendo anche quelli delle carte intreccio posizionate dalla squadra avversaria e predisporre a lato del tabellone la sequenza di movimenti utili per conquistare gli obiettivi. Quindi l’alfiere potrà muovere verso il primo obiettivo seguendo la sequenza elaborata con le carte direzionali. • Ogni volta che il segnaposto raggiunge un obiettivo, il turno passa alla squadra avversaria. • Quando il segnaposto raggiunge una carta intreccio, la squadra ha tre minuti di tempo per creare una breve sequenza narrativa da aggiungere a quella della storia originale. Il lettore/narratore dovrà riferire ad alta voce la nuova sequenza della storia. Se la squadra non riesce a creare in tempo la sequenza narrativa o se essa non risulta plausibile o correttamente integrata nella storia originale, la squadra dovrà fermarsi per un turno. Allo stesso modo, se la sequenza predisposta con le carte direzionali non è corretta, la squadra dovrà fermarsi un turno e correggere la programmazione del percorso. Vince la squadra che raggiunge per prima tutti gli obiettivi. Al termine del gioco ogni squadra dovrà ripetere l’intera storia, arricchita dalle sequenze delle carte intreccio.
Verifica e valutazione • capacità di leggere, interpretare e creare un breve testo narrativo • capacità di elaborare correttamente un percorso su di un reticolo • capacità di autocorrezione • capacità di collaborare nel gruppo, di comunicare in modo efficace e di rispettate tempi e regole di gioco.
176
Coding - classe 3a
Incantesimo di Fata Rosetta
Rospo MaestĂ
Principessa Petunia
Corda magica
Orco Milo
Monte Irto
Principessa Petunia
Fata Rosetta
Fata Gelonda
Principe Buoncuore
Castello Nevoso
Formula Magica di Ametista
Orco Milo
Boscofitto
Streghetta Ametista
Re Sgarbato
Fata Gelonda
Cavaliere Audacino
Rana Saggia
Monte Irto
Principe Buoncuore
Principessa Mia
Tebaldone
Cavaliere Audacino
177
Coding - classe 3a
INTRECCIO STORIA ROSSA
INTRECCIO STORIA ROSSA
INTRECCIO STORIA ROSSA
INTRECCIO STORIA ROSSA
INTRECCIO STORIA BLU
INTRECCIO STORIA BLU
INTRECCIO STORIA BLU
INTRECCIO STORIA BLU
INTRECCIO STORIA VERDE
INTRECCIO STORIA VERDE
INTRECCIO STORIA VERDE
INTRECCIO STORIA VERDE
INTRECCIO STORIA ARANCIO
INTRECCIO STORIA ARANCIO
INTRECCIO STORIA ARANCIO
INTRECCIO STORIA ARANCIO
INTRECCIO STORIA VIOLA
INTRECCIO STORIA VIOLA
INTRECCIO STORIA VIOLA
INTRECCIO STORIA VIOLA
INTRECCIO STORIA AZZURRA
INTRECCIO STORIA AZZURRA
INTRECCIO STORIA AZZURRA
INTRECCIO STORIA AZZURRA
178
Coding - classe 3a
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Coding - classe 3a
180
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×3
×5
Verifiche personalizzate Il momento delle verifiche, se non viene gestito in modo consapevole e attento da parte del docente, rischia di diventare uno spartiacque tra il successo e l’insuccesso formativo dei bambini. La personalizzazione dei percorsi, infatti, deve necessariamente includere anche le modalità con cui si osservano i livelli di conoscenze e abilità raggiunti. D’altra parte, anche i documenti ufficiali invitano ad adattare le verifiche sia all’interno dei PDP che dei PEI. Nel primo caso, per i bambini con DSA o per i bambini con BES per i quali si predispone un PDP, è opportuno compiere un’operazione di FACILITAZIONE delle verifiche. Nel secondo caso, quindi per i bambini con certificazione L104 potrebbe non essere sufficiente una facilitazione, ma potrebbe rendersi necessaria una SEMPLIFICAZIONE. La differenza tra le due operazioni è sostanziale: • quando si facilita, si va a graduare, scomporre, accompagnare le difficoltà poste dal compito o dal testo, senza toccare il carico cognitivo del compito stesso; • quando si semplifica, invece, si va a ridurre il testo, a modificarlo seguendo precisi accorgimenti, a ridurre le difficoltà del compito, spesso a cambiarlo completamente, in modo da renderlo più semplice. Nella guida si è voluto fornire ai docenti le versioni sia facilitata sia semplificata delle verifiche presenti nel testo per favorire l’inclusione di tutti i bambini cercando al contempo di alleggerire il sempre più pesante lavoro degli insegnanti.
Verifiche facilitate
Verifiche semplificate
182 184 186 188 190 192 194 196 198
200 201 202 203 204 205 206 207 208
Il vestito del primo giorno di scuola Libro azzurro – Letture pp. 28-29 La principessa prigioniera Libro azzurro – Letture pp. 40-41 La cornacchia presuntuosa Libro azzurro – Letture pp. 50-51 Come è nato il deserto Libro azzurro – Letture pp. 62-63 La lucciola Libro azzurro - Letture pp. 72-73 Rime in casa Libro azzurro - Letture pp. 92-93 Una lettrice piccola piccola Libro azzurro - Letture pp. 112-113 Il Sole Libro azzurro - Letture pp. 130-131 Alla scoperta del bosco Libro azzurro - Letture pp. 162-163
Il vestito del primo giorno di scuola Libro azzurro – Letture pp. 28-29 La principessa prigioniera Libro azzurro – Letture pp. 40-41 La cornacchia presuntuosa Libro azzurro – Letture pp. 50-51 Come è nato il deserto Libro azzurro – Letture pp. 62-63 La lucciola Libro azzurro - Letture pp. 72-73 Rime in casa Libro azzurro - Letture pp. 92-93 Una lettrice piccola piccola Libro azzurro - Letture pp. 112-113 Il Sole Libro azzurro - Letture pp. 130-131 Alla scoperta del bosco Libro azzurro - Letture pp. 162-163
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Verifiche personalizzate - classe 3a
Il vestito del primo giorno di scuola Stuart si era appena svegliato e già sapeva che quella sarebbe stata una brutta giornata. E la prima cosa brutta di quella giornata era proprio lì, appesa alla spalliera del suo letto: un paio di pantaloni di un verde così brillante che faceva male agli occhi, insieme a una camicia con disegnati sopra tanti piccoli cowboy. – Stuart – gridò la mamma da qualche angolo della casa. – Ti ho lasciato lì il tuo bel completino. Era di tuo padre! Non è assolutamente delizioso? Stuart ficcò la testa sotto le lenzuola. Adesso sì che sarebbe stato impossibile farsi degli amici nella nuova scuola. Gli altri bambini si sarebbero rotolati a terra dalle risate, vedendolo vestito in quel modo. Un momento... ma lui aveva il mantello, adesso! Se l’era fatto la settimana prima, cucendo insieme con la spillatrice un centinaio di vecchie cravatte. E, proprio come aveva sperato, da quando aveva cominciato a metterlo gli erano capitate un bel po’ di cose magiche. Stuart si concentrò sull’orribile completino. Strinse gli occhi con tutte le forze e indirizzò le sue potenti onde cerebrali sull’idea di farlo scomparire. Rimase concentrato così, finché non sentì un tremendo odore di fumo di cervello. A quel punto riaprì gli occhi, ma il vestito era ancora lì. Stuart emise un sospiro. S’infilò gli orrendi pantaloni e l’ancor più orrenda camicia. Quando arrivò al piano di sotto, i suoi familiari lo salutarono. – Buongiorno – dissero. – Io non penso proprio che questo sarà un buon giorno – rispose Stuart di pessimo umore. Sarebbe stato un fiasco completo, come alunno di terza elementare. S. Pennypacker, Stuart va a scuola, Mondadori
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Verifiche personalizzate - classe 3a
1. Scegli le parole giuste tra quelle suggerite e completa.
I fatti narrati sono (realistici/fantastici) ....................................................... , quindi il racconto è (realistico/fantastico) ................................................. . 2. Rispondi con una X.
• Chi sono i personaggi della storia? La mamma e Stuart La zia e Stuart Il papà e Stuart I genitori, la zia e Stuart
• Chi è il protagonista? Il papà La mamma Stuart La zia
• Quando si svolgono i fatti? Di sera Di mattina Di notte Di pomeriggio
• Dove? A casa A scuola In giardino Non si sa
3. Indica con una X in quale parte del racconto accadono questi fatti.
INIZIO SVOLGIMENTO CONCLUSIONE Stuart indossa il mantello magico, ma l’abito non sparisce. Stuart sapeva che quel giorno sarebbe stato un fiasco completo. Stuart vede i vestiti e pensa che sarà una brutta giornata. 4. Scegli il completamento giusto.
Secondo Stuart il mantello di cravatte era: una cattiva idea una sicurezza perché era magico 183
Verifiche personalizzate - classe 3a
La principessa prigioniera Un giovane principe cavalcava in un bosco, quando all’improvviso si trovò davanti a un’imponente torre di pietra, scura e minacciosa. Affacciata a una finestra, su in alto in alto, c’era una bellissima fanciulla con delle lunghe trecce bionde. – Chi sei? Perché ti hanno chiusa in questa alta torre? – le chiese il principe. – Sono una principessa prigioniera dell’incantesimo di una strega cattiva – rispose la fanciulla. – Potrò essere di nuovo libera quando qualcuno bacerà per tre volte la mia mano. – Già, ma come si può entrare in questa torre se non ci sono porte o finestre? – disse il principe. – Se le tue trecce fossero più lunghe, potrei usarle come una corda! A quel punto il principe ebbe un’idea folgorante. – Non disperarti e aspetta il mio ritorno! Galoppò via veloce verso la casa di una saggia maga. La maga era nella sua capanna e rimestava un pentolone fumante. – Hai qualcosa per far crescere in fretta i capelli? – le chiese il principe. – Certo! Ho una lozione che è una meraviglia: basta rovesciarla in testa e in un giorno fa crescere i capelli di qualche metro – rispose la maga. E tirò fuori dalla tasca del mantello una fiaschetta. Il principe l’afferrò e galoppò di nuovo fino alla torre. Spiegò alla principessa che cosa doveva fare e mise la fiaschetta nel panierino che lei usava per avere ogni giorno dalla strega cattiva pane e acqua. L’indomani all’alba, il principe era già sotto la torre e, miracolo, le lunghe trecce bionde della principessa arrivavano fin quasi a terra. Lui le afferrò e, arrampicandosi sulle trecce lunghissime, cominciò a 184
Verifiche personalizzate - classe 3a
salire. Giunto nella torre, il principe, abbagliato dalla bellezza della fanciulla, le afferrò la mano e la baciò per tre volte. BUUUUM! Con un gran tonfo la torre scomparve, trasformata in un mucchio di polvere. – Sono libera! – gridò la principessa e abbracciò il principe, piangendo di gioia. Qualche giorno dopo, il principe e la principessa si sposarono e vissero per sempre felici e contenti. AA.VV., Storie per tutto l’anno, De Agostini
1. Collega ogni personaggio al ruolo che ha nella fiaba.
Il principe e la principessa La strega La maga
Aiutante Protagonisti Antagonista
2. Rispondi con una X.
• Qual è il problema da risolvere? Il principe non è abbastanza alto. La torre non ha né porte né finestre. I capelli della principessa sono troppo corti.
• Come Con Con Con
viene risolto? una scala. una lozione magica. l’aiuto dei pompieri.
3. Riordina la storia inserendo i numeri nei quadratini da 1 a 3.
Una principessa era prigioniera in una torre senza porte né finestre. I l principe chiede aiuto a una maga buona che gli consegna una lozione magica. I capelli della principessa si allungano e il principe li utilizza per arrampicarsi e salvarla. U n principe passa di lì e vede la bellissima fanciulla. 185
Verifiche personalizzate - classe 3a
La cornacchia presuntuosa C’era una volta una cornacchia vanitosa. Mentre passeggiava in un prato vide due pavoni, che facevano la ruota spiegando le penne della coda. La cornacchia rimase senza parole. Che meraviglia! – disse – Che belle penne colorate! Rimase tanto colpita dalla loro bellezza che da quel giorno cominciò a preoccuparsi, pensando di essere brutta. Non sopportava proprio il suo aspetto. Un giorno trovò per terra alcune penne di pavone e subito le venne un’idea: se le fissò alla coda con qualche goccia di resina di pino. Poi, soddisfatta, corse a farsi ammirare dalle compagne. – Guardate com’è bella la mia coda... non sono più brutta come voi! – si vantò. Le cornacchie indignate la scacciarono: – Anche con tre penne in più, rimani comunque una cornacchia come noi! La cornacchia vanitosa volò via e andò dai pavoni che appena la videro la scacciarono inferociti. – Come ti permetti di indossare piume che non ti appartengono? Così, per essere stata troppo ambiziosa, la poveretta si ritrovò sola ed evitata da tutti, anche dalle sue compagne. C. Giraudi, Le più belle favole di animali, Dami Editore
186
Verifiche personalizzate - classe 3a
1. Segna con una X il completamento giusto.
• Il luogo della favola è reale e ben definito. reale e immaginario.
• Il tempo è lontano. vicino.
2. Completa
• I personaggi della favola sono: ....................................................................................................................
3. Segna con una X la risposta corretta.
• La cornacchia è: furba. paurosa. vanitosa. 4. Riordina la storia inserendo i numeri nei quadratini da 1 a 4.
A nche i pavoni non l’accettarono e si ritrovò da sola. C ’era una volta una cornacchia vanitosa che vide due pavoni che facevano la ruota. S i vantava di essere bella con le compagne cornacchie che la cacciarono. P oiché si sentiva brutta, si mise alcune penne di pavone sulla sua coda. 5. Qual è la morale di questa favola?
Avere pazienza aiuta a vivere meglio. Chi ha tanti amici vive più felice. C hi è troppo ambizioso, e vuole apparire come ciò che non è, si trova da solo. 187
Verifiche personalizzate - classe 3a
Come è nato il deserto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31
Molti secoli fa la Terra era verde e fresca. Allah aveva detto agli uomini: – Questo bel giardino è vostro e vostri sono i suoi frutti. Dovete però agire sempre con giustizia, altrimenti lascerò cadere un granello di sabbia sulla Terra per ogni vostra azione malvagia e un giorno questo verde potrebbe anche sparire. Per molto tempo gli uomini si ricordarono di questo monito. Ma un brutto giorno due uomini, che si contendevano il possesso di un cammello, litigarono. Appena fu pronunciata la prima parolaccia, Allah fece cadere sulla Terra un granello di sabbia così minuscolo che nessuno se ne accorse. Ben presto i due litiganti vennero alle mani; allora gli uomini si accorsero che si stava lentamente accumulando un mucchietto di sabbia, ma pensarono che ci sarebbero voluti milioni di anni prima che quella polvere leggera potesse coprire la Terra. Così iniziarono a combattere gli uni contro gli altri, tribù contro tribù, finché la sabbia seppellì campi e pascoli, cancellò i ruscelli e spinse le bestie lontano in cerca di cibo. In questo modo nacque il deserto e da allora le tribù vagarono tra le dune, vivendo in tende, aiutate solo dai cammelli per i lunghi spostamenti. Perché non dimenticassero, Allah volle che ogni tanto si presentasse ai loro occhi l’immagine delle piante e delle acque scomparse. Per questo chi cammina nel deserto vede talvolta cose che non ci sono ma, quando tende le braccia per toccarle, la visione svanisce.
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Verifiche personalizzate - classe 3a
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Sono come i sogni a occhi aperti e la gente li chiama miraggi. Solo dove gli uomini hanno osservato le leggi di Allah ci sono ancora ruscelli e palmeti, e la sabbia non può cancellarli ma li circonda come il mare circonda l’isola. Questi luoghi si chiamano oasi e lì gli uomini si fermano per trovare acqua, cibo, riposo. Mito arabo
1. Inserisci le parole mancanti.
Allah • fatti immaginari • fantastica • punire l’origine del mondo • mito • fenomeni naturali uomini • lontanissimo Questo brano è un ............................................................... . Il mito narra .................................................... ed è usato per spiegare ........................................................ e dei ............................................................... . La spiegazione data riguardo all’origine del deserto è .................................................. . I personaggi sono ...................................................... e gli ...................................................... . Il tempo è ............................................................... . Il deserto, secondo il mito, fu creato per ........................................................... gli uomini. 2. Segna con una X la risposta corretta.
• L ’espressione “si contendevano il possesso di un cammello” (riga 10) significa: Si accordavano per Lottavano per • L ’espressione “i due litiganti vennero alle mani” (righe 14-15) significa: Si strinsero le mani Si azzuffarono
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Verifiche personalizzate - classe 3a
La lucciola 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29
Tanto tempo fa, quando gli animali potevano parlare, un ragno invitò a cena una lucciola. La lucciola si preparò e quando calò la sera, andò all’appuntamento. Entrò nel bosco scuro e raggiunse la siepe dove abitava il ragno. – Da dove passo? – chiese la lucciola. – È talmente buio che non vedo la porta. – Di qua, ma spicciati, cara. Ho una fame da lupo! La lucciola avanzò a tentoni, muovendo piano le ali. Dovete sapere che, durante il giorno, il ragno aveva tessuto una tela grande e robusta e l’aveva appesa davanti alla sua tana. E mentre preparava la trappola se la rideva: – Ah ah, c’è cascata! Che oca quella lucciola! Non vedo l’ora di mangiarmela per cena! Povera lucciola, stava finendo nella rete come un pesce! Ma ecco che accadde qualcosa di inaspettato. La luna spuntò improvvisamente da dietro una nuvola e illuminò la scena. Com’era grande la tela del ragno! La lucciola la vide e si spaventò così tanto che, senza neppure dire oh, fuggì via come il vento. Che fortuna, si era salvata! Ma che rischio aveva corso ad andare in giro di notte come una mosca cieca! – Da oggi – esclamò quando fu di nuovo a casa. – la sera uscirò solo con una lanterna! E da allora la lucciola fa sempre così, perché ha imparato che fidarsi è bene, ma non fidarsi del buio certe volte è meglio. E. Nava, E da quel giorno..., Giunti
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Verifiche personalizzate - classe 3a
1. Indica con una X i completamenti giusti.
• Il tempo della vicenda è un passato lontano. un tempo presente. un passato recente. un’epoca moderna.
• Il racconto è una leggenda. un mito. una fiaba. una storia vera.
• I personaggi sono animali frutto della fantasia. animali realmente esistenti.
• Il luogo è reale. fantastico.
2. Inserisci perché o perciò per completare le frasi in maniera logica.
Il ragno invita a cena la lucciola, ....................................... ella si prepara. Il ragno all’inizio se la ride ....................................... pensa di averla imbrogliata. La lucciola ha paura della ragnatela, ....................................... fugge via. La lucciola capisce il rischio corso, ....................................... di notte esce sempre con la lanterna. 3. Rispondi con una X.
he cosa indica l’espressione “ho una fame da lupo!”? •C (riga 8) Mi mangerei un lupo Ho perso l’appetito Ho una grande fame ell’espressione “avanzò a tentoni” (riga 9) •N come puoi sostituire la parola sottolineata? correndo saltando senza vedere 191
Verifiche personalizzate - classe 3a
Rime in casa Il fantasma con l’asma Viveva nelle Americhe un povero fantasma che, per cause atmosferiche, soffriva molto d’asma. Se a sera tarda usciva o nella notte afosa ben presto gli veniva la voce cavernosa. Faceva ogni minuto, col cielo nuvoloso, almeno uno starnuto potente e fragoroso. Allora il suo dottore gli disse un po’ spavaldo: – Un fantasma non muore! Basta che resti al caldo.
1. Indica con una X i proseguimenti giusti.
• La filastrocca è composta da 4 strofe. 16 strofe.
• Una “voce cavernosa” è cupa e profonda. chiara e squillante.
• La rima è baciata. alternata. non c’è rima. mista.
• L’autore della filastrocca vuole divertire il lettore. far riflettere il lettore. far addormentare i più piccoli. spiegare cos’è un fantasma.
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Verifiche personalizzate - classe 3a
Il gatto Ron-ron: il gatto sopra il divano ronfa come una sega lontana contro il tronco. Davanti ai libri aperti i bambini le mani nei capelli pensano come scienziati alla ricerca; il gatto s’acciambella, è un cuscino di pelo. Ron-ron: il gatto. Bello da Leggere, Il Capitello
1. Rispondi con una X.
• Come sono i versi di questa poesia? In rima alternata Sono versi liberi In rima baciata In rima mista 2. N ella poesia ci sono due similitudini. Cercale e riscrivile qui sotto.
Il gatto sopra il divano ..................................................................................................... .....................................................................................................
I bambini le mani nei capelli ..................................................................................................... .....................................................................................................
Orsacchiotto Amo il dolce orsacchiotto che riposa sul mio cuscino. Nulla mi fa più felice del suo tenero musetto con gli occhi e il nasino nero, di quel suo abbraccio notturno che culla i miei sogni.
1. Rispondi.
Bello da Leggere, Il Capitello
.............................................................................................
• S econdo te che cosa vuole trasmettere il poeta? ............................................................................................. ............................................................................................. .............................................................................................
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Verifiche personalizzate - classe 3a
Una lettrice piccola piccola 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33
Matilde possedeva una mente così brillante e vivace, e imparava così in fretta, che a tre anni aveva imparato a leggere da sola, grazie ai giornali e alle riviste sparsi per casa. A quattro anni leggeva speditamente e cominciava ad avere una gran voglia di libri! Così, un giorno andò a piedi sino alla biblioteca pubblica del paese, da sola. Appena arrivata si rivolse alla bibliotecaria, la signora Felpa: – Per favore, dove sono i libri per bambini? – chiese Matilde. La signora Felpa, alta e imponente, abbassò lo sguardo su Matilde e disse: – Lì, sugli scaffali più bassi. – Grazie – disse Matilde. Da allora, ogni giorno trascorreva due ore meravigliose in un angolo accogliente e quieto, divorando un libro dopo l’altro, tutti libri per bambini e non solo. La bibliotecaria non riusciva a distogliere lo sguardo da quella bimbetta seduta per ore e ore nella grande poltrona, dall’altro lato della stanza, con il libro sulle ginocchia. Era davvero uno strano spettacolo guardare quella personcina seduta, i cui piedi non arrivavano a terra, completamente assorta nella lettura. Un giorno la signora Felpa le disse: – Sai che in una biblioteca pubblica si possono prendere in prestito i libri e portarli a casa? – No, non lo sapevo – disse Matilde. – Potrei farlo anch’io? – Certo. Scegli il libro che vuoi e portamelo, in modo che possa registrarlo; puoi tenerlo per due settimane. Puoi prenderne anche più di uno, se vuoi.
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Verifiche personalizzate - classe 3a
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Da quel momento, Matilde andò in biblioteca solo una volta alla settimana, per prendere nuovi libri e restituire quelli già letti. La sua cameretta diventò una sala di lettura, dove passava i pomeriggi seduta a leggere, con una tazza di cioccolata calda accanto. R. Dahl, Matilde, Salani
1. Rispondi con una X.
• Quali luoghi sono descritti nel testo? La cameretta di Matilde e la strada La biblioteca e la cameretta La biblioteca e la strada • Chi viene descritto nel brano? Matilde La bibliotecaria Matilde e la bibliotecaria
el brano, quali aspetti •N di Matilde vengono descritti? Abbigliamento Corporatura Interessi Carattere Età
2. Colora, in ogni coppia di aggettivi, la caratteristica di Matilde.
intelligente stupida
grande piccola
autonoma dipendente
pigra vivace
annoiata appassionata
indifferente curiosa
3. A chi si riferiscono le informazioni? Scrivi i nomi.
INFORMAZIONE Non riusciva a distogliere lo sguardo. Un angolo accogliente e quieto. Diventò una sala di lettura. Andò a piedi sino alla biblioteca
NOME
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Verifiche personalizzate - classe 3a
Il Sole Cosa pensano gli uomini del Sole? Per molto tempo gli uomini hanno pensato che il Sole fosse una specie di palla di fuoco e che andasse consumandosi come un grosso pezzo di carbone. Se così fosse, sarebbe durato solo settemila anni! Invece esso brilla da molto più tempo. Com’è fatto il Sole? Come tutte le stelle, il Sole è una sfera di gas molto calda: la sua superficie luminosa raggiunge i cinquemilaottocento gradi. Nel nucleo la temperatura supera i dieci milioni di gradi. Da dove viene l’energia del Sole? Sale dal nucleo e attraverso le zone radiativa e convettiva arriva in superficie. Gli scienziati prevedono che il Sole potrà continuare a bruciare per altri cinque miliardi di anni, quindi è a metà della sua vita. Una volta svuotatosi di tutta l’energia diventerà una stella nana che si raffredderà e diverrà invisibile. Cosa fa il Sole? Il Sole proietta incessantemente i suoi raggi. Alcuni colpiscono il nostro pianeta e gli forniscono il calore che permette agli uomini, agli animali e alle piante di vivere. Per fortuna il Sole è sufficientemente lontano dalla Terra da non bruciarci! 196
Verifiche personalizzate - classe 3a
1. Indica con una X i proseguimenti giusti.
• Il testo che hai letto parla del pianeta Terra. del Sole. del Sole e dei suoi pianeti. dei pianeti del sistema solare.
• Lo scopo del testo è raccontare una storia. descrivere una stella. dare informazioni. spiegare delle regole.
• Sviluppa un argomento di astronomia. paleontologia. matematica. storia.
• Le informazioni sono presentate inserite in un racconto fantastico. soltanto attraverso le immagini. senza divisione in paragrafi. divise in paragrafi.
2. Completa la tabella.
Titolo Paragrafi 1° paragrafo 2° paragrafo 3° paragrafo 4° paragrafo
........................................................................................................................................
Sottotitoli ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................
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Verifiche personalizzate - classe 3a
Alla scoperta del bosco La salvaguardia dell’ambiente è qualcosa che riguarda tutti noi, in prima persona. Per rispettare la natura bastano a volte delle piccole attenzioni, dei semplici comportamenti. consigliabile indossare scarponcini alti o stivali È per proteggerti dalle vipere. E meglio non bere l’acqua dei ruscelli. ispetta i fiori e le piante: i loro colori e i loro R profumi sono lì anche per chi passerà dopo di te. Non uscire dai sentieri segnati. Cerca di non toccare funghi e bacche che non conosci. Accendi i tuoi sensi: il bosco è tutt’altra musica. Non raccogliere funghi senza il permesso. ei boschi, gli animali sono a casa loro: non N disturbarli. I l fuoco è il peggior nemico dei boschi: evita di accenderlo. Non abbandonare nel bosco i tuoi rifiuti. 1. Colora i quadratini:
• di rosso i divieti; • di verde i consigli.
198
Verifiche personalizzate - classe 3a
2. Rispondi con una X.
• I l testo regolativo che hai appena letto è una ricetta. un insieme di regole di comportamento. un insieme di istruzioni.
• Le regole indicate nell’elenco servono per rispettare la natura. vanno seguite nell’ordine. non servono. non vanno eseguite.
3. Rispondi cercando le informazioni nel testo.
• Che cosa è consigliabile indossare quando si va alla scoperta del bosco? ................................................................................................................................................................................................................
• S i possono accendere fuochi nel bosco? ......................................................................................... Perché? ........................................................................................................................................................................................ he cosa occorre rispettare? .......................................................................................................................... •C Perché? ........................................................................................................................................................................................ • S i può urlare? ..................................................................................................................................................................... Perché? ........................................................................................................................................................................................ 4. Indica se le affermazioni sono vere o false.
• Il testo usa un linguaggio complesso.
V F
• Il testo dà regole di comportamento.
V F
• Il testo dà istruzioni per realizzare qualcosa. V F • Le immagini non sono indispensabili.
V F
• Il testo dà solo consigli.
V F
5. Rispondi con una X.
• Con quale parola puoi sostituire la parola “salvaguardia”? Scoperta Esplorazione Difesa Distruzione 199
Verifiche personalizzate - classe 3a
IL VESTITO DEL PRIMO GIORNO DI SCUOLA STUART ERA UN RAGAZZINO DI CLASSE TERZA CHE, PER IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA, DOVEVA INDOSSARE UN PAIO DI PANTALONI DI UN COLORE VERDE BRILLANTE CHE FACEVA MALE AGLI OCCHI E UNA CAMICIA CON DISEGNATI DEI COWBOY. MA LUI NON VOLEVA AFFATTO. PER FORTUNA, LA SETTIMANA PRIMA SI ERA CUCITO CON LA SPILLATRICE UN MANTELLO CON VECCHIE CRAVATTE. SECONDO STUART QUEL MANTELLO ERA MAGICO E, INDOSSANDOLO, POTEVA FAR CAMBIARE ALCUNE COSE. INFATTI SPERAVA CHE POTESSE FAR SPARIRE I PANTALONI E LA CAMICIA ORRENDI. MA, PURTROPPO, NON FU COSÌ. ALLA FINE, DISPERATO, DOVETTE INFILARSI GLI ORRENDI PANTALONI E LA CAMICIA. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
• PER IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA STUART ERA:
• STUART AVEVA CUCITO:
200
Verifiche personalizzate - classe 3a
LA PRINCIPESSA PRIGIONIERA UNA BELLISSIMA PRINCIPESSA ERA STATA CHIUSA DA UNA STREGA CATTIVA DENTRO UNA TORRE ALTA SENZA PORTE E FINESTRE. UN GIORNO PASSA DI LÌ UN PRINCIPE CHE VUOLE AIUTARLA, MA NON POTENDO ENTRARE NELLA TORRE CERCA UNA MAGA BUONA CHE GLI CONSEGNA UNA LOZIONE MAGICA. LA POZIONE FARÀ CRESCERE I CAPELLI ALLA FANCIULLA COSÌ LUI POTRÀ UTILIZZARLI COME CORDE PER SALIRE IN ALTO. LA PRINCIPESSA BEVE PER ALCUNI GIORNI LA POZIONE E I CAPELLI LE CRESCONO LUNGHISSIMI FINO A TERRA. IL PRINCIPE SI ARRAMPICA E LA SALVA. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
• DOVE ERA STATA RINCHIUSA LA PRINCIPESSA?
2. CANCELLA CON UNA X LE PAROLE SBAGLIATE.
• IL PRINCIPE SI RIVOLGE A UN AMICO / A UNA MAGA BUONA. • LA MAGA BUONA CONSEGNA AL PRINCIPE UNA LOZIONE
MAGICA / UNA FORMULA MAGICA. • I CAPELLI DELLA PRINCIPESSA, DOPO AVER BEVUTO LA LOZIONE, SI ACCORCIANO / ALLUNGANO. 201
Verifiche personalizzate - classe 3a
LA CORNACCHIA PRESUNTUOSA C’ERA UNA VOLTA UNA CORNACCHIA VANITOSA CHE VIDE DUE PAVONI CHE FACEVANO UNA BELLA CODA. POICHÉ SI SENTIVA BRUTTA DECISE DI RACCOGLIERE ALCUNE PENNE DI PAVONE E ATTACCARLE ALLA SUA CODA. CORSE DALLE SUE COMPAGNE PER FARSI GUARDARE E AMMIRARE MA LORO LA SCACCIARONO, COSÌ COME I PAVONI. ALLA FINE SI RITROVÒ DA SOLA. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
• LA FAVOLA RACCONTA DI UNA: GALLINA CORNACCHIA
• LA CORNACCHIA ERA: TRISTE VANITOSA • UN GIORNO SI: TRUCCÒ
ATTACCÒ ALLA CODA LE PENNE DI PAVONE
• ALLA FINE TUTTI LA: ACCOLSERO SCACCIARONO • LE CORNACCHIE E I PAVONI LA MANDARONO VIA PERCHÉ: AVEVA TANTI VOLEVA APPARIRE TROPPO AMICI ED ERA AMBIZIOSA
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Verifiche personalizzate - classe 3a
COME È NATO IL DESERTO MOLTI SECOLI FA, ALLAH AVEVA DONATO AGLI UOMINI LA TERRA VERDE E FRESCA. AVEVA PROMESSO CHE SAREBBE RIMASTA COSÌ SE LA PACE E LA GIUSTIZIA AVESSE SEMPRE REGNATO. UN BRUTTO GIORNO, PERÒ, DUE UOMINI COMINCIARONO A LITIGARE PER UN CAMMELLO E FU DETTA UNA PAROLACCIA. ALLORA ALLAH FECE CADERE SULLA TERRA UN GRANELLO DI SABBIA. POI I DUE UOMINI COMINCIARONO AD AZZUFFARSI E ALLAH FECE CADERE ALTRI GRANELLI. OLTRE AI DUE UOMINI INIZIARONO A LITIGARE ALCUNE TRIBÙ E ALLAH SI ARRABBIÒ TANTO CHE FECE SEPPELLIRE DALLA SABBIA RUSCELLI, CAMPI, PASCOLI. 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
• ALLAH AVEVA DONATO AGLI UOMINI:
• ALLAH VOLEVA CHE GLI UOMINI VIVESSERO:
• ALLA FINE ALLAH FECE SEPPELLIRE RUSCELLI, CAMPI E PASCOLI CON:
203
Verifiche personalizzate - classe 3a
LA LUCCIOLA UN RAGNO INVITÒ A CENA UNA LUCCIOLA. LA LUCCIOLA, PERÒ, NON SAPEVA CHE IL RAGNO AVEVA TESSUTO UNA GRANDE TELA DURANTE IL GIORNO PER CATTURARLA E MANGIARLA. LA LUCCIOLA, NEL BUIO, SENZA VEDERE STAVA PER FINIRE NELLA TELA. PER FORTUNA CHE LA LUNA SPUNTÒ ALL’IMPROVVISO E ILLUMINÒ LA TELA. LA LUCCIOLA SI SPAVENTÒ E FUGGÌ. DA QUEL GIORNO È SEMPRE USCITA CON LA LANTERNA. 1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
• IL RAGNO INVITÒ A CENA: UNA FARFALLA
UNA LUCCIOLA
• IL RAGNO VOLEVA: FARE UN REGALO ALLA LUCCIOLA CATTURARLA E MANGIARLA • ALL’IMPROVVISO COMPARE: LA LUNA
204
IL SOLE
Verifiche personalizzate - classe 3a
RIME IN CASA ORSACCHIOTTO AMO IL DOLCE ORSACCHIOTTO CHE RIPOSA SUL MIO CUSCINO. NULLA MI FA PIÙ FELICE DEL SUO TENERO MUSETTO CON GLI OCCHI E IL NASINO NERO, DI QUEL SUO ABBRACCIO NOTTURNO CHE CULLA I MIEI SOGNI. Bello da Leggere, Il Capitello
1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
• IL POETA AMA: IL DOLCE GATTO
IL DOLCE ORSACCHIOTTO
• INFATTI LO FA FELICE LE ORECCHIE MORBIDE, LA CODA IL SUO TENERO MUSETTO CON GLI OCCHI E IL NASINO NERO • SECONDO TE IL DOLCE ORSACCHIOTTO È UN PELUCHE UN ANIMALE VERO
205
Verifiche personalizzate - classe 3a
UNA LETTRICE PICCOLA PICCOLA MATILDE ERA UNA BAMBINA DI QUATTRO ANNI CHE AMAVA I LIBRI E SAPEVA LEGGERE. UN GIORNO VA A PIEDI ALLA BIBLIOTECA PUBBLICA DEL PAESE. FA AMICIZIA CON LA BIBLIOTECARIA CHE LE INDICA DOVE PUÒ TROVARE I LIBRI PER BAMBINI. COSÌ, OGNI GIORNO, TRASCORRE DUE ORE IN BIBLIOTECA LEGGENDO MOLTISSIMI LIBRI SEDUTA SU UNA POLTRONA. PRESTO, PERÒ, FA UNA SCOPERTA: LA BIBLIOTECARIA LE DICE CHE PUÒ PRENDERE I LIBRI IN PRESTITO PER DUE SETTIMANE E LEGGERLI TRANQUILLAMENTE A CASA. DA QUEL GIORNO LA SUA CAMERETTA DIVENTA UNA SALA DI LETTURA. 1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
• MATILDE È: LA BIBLIOTECARIA UNA RAGAZZA UNA BAMBINA • MATILDE AMA: ASCOLTARE LA MUSICA GIOCARE LEGGERE I LIBRI • MATILDE SCOPRE CHE: PUÒ COMPRARE I LIBRI PUÒ PRENDERLI IN PRESTITO PER DUE SETTIMANE
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Verifiche personalizzate - classe 3a
IL SOLE IL SOLE BRILLA DA MOLTO TEMPO. È UNA STELLA A FORMA DI SFERA (COME UNA BIGLIA) MOLTO CALDA. GLI SCIENZIATI PREVEDONO CHE IL SOLE CONTINUERÀ A BRUCIARE PER MOLTISSIMI ANNI. IL SOLE PROIETTA I SUOI RAGGI E ALCUNI COLPISCONO LA TERRA E FORNISCONO CALORE CHE PERMETTE AGLI UOMINI, AGLI ANIMALI E ALLE PIANTI DI VIVERE. 1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
• IL SOLE HA LA FORMA DI: CUBO
SFERA
• IL SOLE È CALDO FREDDO • IL SOLE RISCALDA: UOMINI, ANIMALI E PIANTE SOLO L’ACQUA
207
Verifiche personalizzate - classe 3a
ALLA SCOPERTA DEL BOSCO NEL BOSCO È IMPORTANTE: 1) I NDOSSARE SCARPONCINI ALTI O STIVALI PER NON ESSERE MORSI DALLE VIPERE 2) N ON USCIRE DAI SENTIERI SEGNATI PER NON PERDERSI 3) NON ACCENDERE IL FUOCO 4) N ON DISTURBARE GLI ANIMALI: IL BOSCO È LA LORO CASA 5) NON LASCIARE RIFIUTI 6) N ON TOCCARE O RACCOGLIERE BACCHE O FUNGHI 1. SEGNA CON UNA X LA RISPOSTA CORRETTA.
• SEI MAI ANDATO/A IN UN BOSCO? SÌ NO • PERCHÉ NON DEVI DISTURBARE GLI ANIMALI? STANNO GIOCANDO. IL BOSCO È LA LORO CASA. • SE ACCENDI UN FUOCO, COSA POTREBBE SUCCEDERE? SI ATTIVA UN INCENDIO E TUTTO VIENE BRUCIATO. MOLTE PERSONE VENGONO A SCALDARSI.
208
Grammatica RAF
SCHEDARIO DI CLASSE TERZA ITALIANO
STORIA
Scheda 1 Scheda 2 Scheda 3 Scheda 4 Scheda 5 Scheda 6 Scheda 7 Scheda 8 Scheda 9 Scheda 10 Scheda 11 Scheda 12 Scheda 13 Scheda 14 Scheda 15 Scheda 16 Scheda 17 Scheda 18 Scheda 19 Scheda 20 Scheda 21 Scheda 22 Scheda 23 Scheda 24 Scheda 25 Scheda 26 Scheda 27 Scheda 28 Scheda 29 Scheda 30
Scheda 31 Scheda 32 Scheda 33 Scheda 34 Scheda 35 Scheda 36 Scheda 37 Scheda 38 Scheda 39 Scheda 40
L’orso affamato Martedì con zia marilù Da una fiaba a... un’altra Una fiaba scritta da me Da una favola a un’altra Una favola scritta da me Perché i corvi sono neri Un mito da scrivere Parole per descrivere Smontare e rimontare Vecchio pioppo I fossili Limonata al lampone La lettera I GN oppure N? GLI oppure LI? Parole con CQU Con o senza accento? Lo/l’ho la/l’ha l’anno/l’hanno Uso dell’H Quanti punti! Pause lunghe e brevi Diretto o indiretto? Nomi per tutti L’aggettivo qualificativo Quanti verbi! Il soggetto Il predicato Il complemento oggetto I complementi indiretti
Esperti al lavoro La nascita della vita Dai fossili imparo… L’uomo del paleolitico Tutto sui dinosauri La conquista del linguaggio Paleolitico e neolitico a confronto Ancora paleolitico e neolitico L’invenzione della scrittura La divisione del lavoro
GEOGRAFIA Scheda 41 Scheda 42 Scheda 43 Scheda 44 Scheda 45 Scheda 46 Scheda 47 Scheda 48 Scheda 49
Leggi le piante La carta geografica Come cambia la montagna Montagna e collina La pianura L’agricoltura in pianura Il fiume Vari tipi di laghi Il mare
209
Scheda 1 – classe 3a - ITALIANO
L'ORSO AFFAMATO 1. Leggi attentamente il brano. Era un caldo giorno d’estate. L’orso Giacomo aveva una fame da lupi. A un tratto, il suo amico uccellino gli disse: – Ho trovato un alveare lassù nel bosco! Miele, dolce dolcissimo! Giacomo trottò deciso verso il bosco e si mise a cercare le api. All’improvviso, udì un suono: “Bzzz” e vide un alveare. Così incominciò a scalare l’albero, arrampicandosi sempre più in alto. Stava per afferrare il miele, quando l’uccellino strillò: – Attento!!! Hai sbagliato albero! Quello è un nido di vespe! Giacomo perse l’equilibrio, venne giù con un tonfo e cominciò a scappare a perdifiato. A. Broger e I. Gantschev, Ciao, Orso!, C’era una volta
2. Colora i riquadri contenenti le risposte esatte.
• Quando avviene la storia?
In estate In inverno In autunno
• Dove si svolge?
Nel lago In città Nel bosco
• Chi è il protagonista?
Le api L’orso L’uccellino
• Alla fine che cosa accade?
• Perché?
210
Giacomo scappa
Giacomo cerca il miele
Giacomo mangia
C’è l’uccellino
Ci sono le vespe
C’è il temporale
Scheda 2 – classe 3a - ITALIANO
MARTEDÌ CON ZIA MARILÙ Una volta alla settimana io ho il permesso di andare dalla zia Marilù. Ho sentito dire da qualcuno che è “lunatica” e dal tono in cui veniva detto ho capito che non doveva essere una cosa tanto bella… Comunque zia Marilù è molto diversa dagli altri grandi che conosco. È la mia zia preferita. Per fortuna piace anche alla mamma, forse perché è sua sorella! La zia ha sempre strane idee. Un martedì alle quattro mi presentai a casa della zia. Suonai il campanello, la zia arrivò ad aprire vestita di tutto punto. – Dove andiamo? – le chiesi. – Andiamo in centro, cara! Seguimi e vedrai! Arrivammo in centro, le vetrine luccicanti sembravano un invito. La zia lesse nei miei occhi e cominciò a camminare verso il Bitter Multistore, il luogo dei miei sogni! Una volta dentro, mi sentivo la padrona del mondo! – Guarda quella maglietta! – esclamai e la infilai. – Aggiudicata! – disse la zia, che se la appoggiò sul braccio. Poi la trascinai nel reparto scarpe e scelsi delle infradito color rosa. La zia prese in custodia anche quelle. Poi ci dirigemmo verso le casse, soffermandoci ancora su un paio di cose. La zia pagò e mi porse un delizioso sacchetto rosa. Ero senza fiato! – Oh, zia, non mi dimenticherò mai questa giornata di acquisti! Lodovica Cima, Le settimane di zia Marilù, Ghisetti e Corvi Editore
1. Q ualche volta il protagonista è anche
il narratore: in questo caso si dice che il racconto è in prima persona.
2. Rispondi con una X. Che cosa significa “lunatica”? Che osserva sempre la luna. Che cambia umore facilmente.
Questo racconto è: in prima persona. in terza persona. Da che cosa l’hai capito? ......................................................................................................................................................
.....................................................................................................................................................................................................................
211
Scheda 3 – classe 3a - ITALIANO
DA UNA FIABA A... UN’ALTRA 1. L eggi la breve fiaba divisa in sequenze, poi di fianco a ciascuna sequenza riscrivi il cartellino giusto scegliendo tra i seguenti.
Situazione iniziale
Protagonista
Elemento magico
Lieto fine
Antagonisti o personaggi cattivi
Difficoltà da superare
Il mago Tapino
una volta un piccolissimo paese • C’era dove tutti erano tranquilli e felici.
.......................................................................................
paese abitava Tapino, • Inunquesto potentissimo mago.
.......................................................................................
giorno in paese giunsero dei soldati • Un capitanati dal cattivo Aberco.
.......................................................................................
• Essi volevano distruggere il paese. mago allora ricorse alla magica polverina • IlCin-Cin-cinguettin e la mise nel vino. i soldati e il capitano e offrì loro • Chiamò il vino. Quando ebbero bevuto,
.......................................................................................
.......................................................................................
.......................................................................................
dimenticarono di fare la guerra e si misero a cinguettare. Così il paese fu salvo.
2. O ra cambia la situazione iniziale, il protagonista oppure altre situazioni indicate dai cartellini e scrivi una nuova fiaba sul quaderno.
212
Scheda 4 – classe 3a - ITALIANO
UNA FIABA SCRITTA DA ME 1. U tilizza le situazioni suggerite, o pensane altre, e scrivi sul quaderno una nuova fiaba. Situazione iniziale
• Tempo
• Ambiente
• Protagonista
C’era una volta...
Un luogo misterioso: un castello, un bosco, una vecchia casa…
Presentazione del protagonista.
Vicende
•
Comparsa dell’antagonista
• Divieti
• Infrazione del divieto
di un aiutante • Intervento con poteri magici • Sconfitta dell’antagonista Situazione finale
• Lieto fine
213
Scheda 5 – classe 3a - ITALIANO
DA UNA FAVOLA A UN’ALTRA 1. L eggi la favola e poi riscrivila cambiando un personaggio, come ti viene indicato dal
nuovo titolo. La volpe loda la gallina che deve fare qualcosa (per esempio essere veloce nella corsa, essere capace di volare oltre il recinto ecc.) per diventare la “regina dei campi”. Pensa bene e potrai scrivere una nuova, bellissima favola.
Il corvo e la volpe
Un corvo, che aveva rubato un pezzo di formaggio, si rifugiò sopra un albero. Una volpe lo vide e cominciò a fargli grandi lodi: – Come sono splendenti le tue penne! Quanta eleganza ha il tuo corpo! Se anche la tua voce fosse bella e melodiosa potresti diventare il re degli animali, perché nessuno ti sarebbe superiore. Il corvo per far sentire la sua voce spalancò il becco e gli cadde il formaggio. Subito la volpe si precipitò sul cacio caduto, dicendo: – Oh corvo, nulla ti mancherebbe per essere re, solo dovresti avere più cervello. P. Pancrazi, L’Esopo moderno, Vallecchi
La volpe e la gallina
dialogo
situazione iniziale
fatto centrale
situazione finale o conclusione
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Scheda 6 – classe 3a - ITALIANO
UNA FAVOLA SCRITTA DA ME 1. L eggi lo schema-guida e i suggerimenti, poi prova a scrivere una favola, ripensando a tutte quelle che hai letto.
Situazione iniziale
Dove? vicino a uno stagno, in un prato, in un vigneto, in un giardino… Quando? un giorno, una notte… Chi? un leone, una rana, un cane, un gatto, una tartaruga… (si tratta di animali parlanti).
Vicenda centrale
La vicenda si svolge attraverso un dialogo, uno scherzo, una gara, una discussione, un inganno, una lotta…
Conclusione
La conclusione vuole suggerire un insegnamento.
gli animali protagonisti, pensa come si svolgerà la vicenda centrale • Scegli (per esempio una gara, un litigio, una meta da raggiungere ecc.) e cerca di concludere in modo tale da costituire un insegnamento. Vuoi qualche suggerimento? Le parole scritte nelle nuvolette ti aiuteranno.
Sei lungo lungo... ma dove sono le zampe? Poverino! Non vali proprio niente!
Lasciamo perdere! Non ho proprio fame.
Sei pesante, ti muovi a fatica e… non sai saltare! Che animale sei?
215
Scheda 7 – classe 3a - ITALIANO
PERCHÉ I CORVI SONO NERI Tanti anni fa, quando i treni andavano a vapore e buttavano fuori dalla locomotiva grandi sbuffi di fumo nero, i corvi erano gialli. Due corvi non riuscivano a rassegnarsi alla loro voce gracchiante e morivano di invidia verso gli altri uccellini dalle voci squillanti e argentine. Nella valle passava ogni giorno il treno fischiando e sbuffando. I due corvi si appostarono su un albero vicino alla ferrovia e, quando passò il treno, lo inseguirono per acchiappare il fischio. Per giorni e giorni i due corvi inseguirono il fischio del treno, volando in mezzo agli sbuffi di fumo nero, ma ogni volta ritornavano delusi e stanchi. Diventarono neri come il carbone, ma la loro voce rimase gracchiante come prima. – Eppure un giorno o l’altro riusciremo ad acchiappare quel fischio e faremo morire di invidia tutti gli uccelli del bosco! – si ripetevano. Passarono gli anni e i due corvi gialli diventarono sempre più neri. Quando nacquero i piccoli erano neri anche loro, e ancora oggi i corvi sono neri come il fumo che usciva dalle locomotive, quando i treni andavano a vapore. Luigi Malerba, Storiette, Einaudi
1. Rispondi con una X.
cosa vuole spiegare questa leggenda? • Che L’origine dei treni. Il motivo per cui i treni andavano a vapore. Il motivo per cui i corvi sono neri.
216
Scheda 8 – classe 3a - ITALIANO
UN MITO DA SCRIVERE 1. S egui lo schema del racconto a fondo pagina, usa la tua fantasia e scrivi
sul quaderno un mito per spiegare un fenomeno o l’origine di un elemento o di un aspetto della natura. Puoi scegliere fra quelli indicati.
dei tuoni e dei lampi durante i temporali; • Illafenomeno formazione della neve; • l’origine vento; • l’esistenzadeldelle quattro stagioni; • la creazione dell’uomo; • l’origine del mondo; • la creazione dei pesci; • la comparsa dei terremoti; • l’alternanza del giorno della notte; • la creazione delle stelle. •
Situazione iniziale
delle origini, lontano, remoto. • • tempo: luogo: la Terra all’inizio, l’ambiente naturale. fenomeno o l’elemento di cui si vuole spiegare • ill’origine non esiste o ha un aspetto molto diverso da oggi.
Vicende
Conclusione
immaginari, eventi eccezionali spiegano perché • fatti l’elemento o il fenomeno acquisisce le caratteristiche attuali.
o il fenomeno assume le caratteristiche • l’elemento che ha oggi.
217
Scheda 9 – classe 3a - ITALIANO
PAROLE PER DESCRIVERE 1. Ecco tante parole che possono rendere le tue descrizioni più ricche. CON LA VISTA: vedo, osservo, scruto, guardo, noto, scorgo, distinguo, esamino…
dietro, a destra, al di là, oltre, a fianco, laggiù in basso, in verticale, in • Posizione: obliquo, supino, disteso, piegato… lungo, grande, vasto, immenso, enorme, sconfinato, alto, grosso, • Dimensione: lungo, piccolo, corto, breve, esiguo, minuscolo, esile, stretto… quadrata, rotonda, ovale, circolare, cilindrica, regolare, irregolare, snella, • Forma: piatta, filiforme, appuntita, arrotondata, allungata… ondulata, sinuosa, dolce, morbida, spezzata, orizzontale, continua, tratteg• Linea: giata, bizzarra, tremolante… caldo, freddo, denso, intenso, maculato, sfumato, tenue, trasparente, • Colore: chiaro, luminoso, brillante, acceso, smorto, pallido, sbiadito… lento, veloce, cadenzato, ritmato, scandito, volteggiante, rapido, • Movimento: lesto, a scatti, coordinato, strisciante, zoppicante… CON IL TATTO: tocco, sfioro, afferro, accarezzo, sento, distinguo, tasto...
ruvida, squamosa, rugosa, grinzosa, granulosa, vellutata, liscia, ispida, • Superficie: gommosa, marmorea, legnosa, farinosa, oleosa… tiepida, mite, calda, bruciante, ardente, bollente, gelida, rigida… • • Temperatura: Consistenza: morbida, soffice, tenera, molle, dura, resistente, flessibile, rigida… • Umidità: bagnata, fradicia, umida, secca, appiccicaticcia… CON L’UDITO: sento, odo, ascolto, distinguo, percepisco, capto, colgo…
rumore, voce: acuto, stridulo, stridente, lugubre, sinistro, armonioso, • Suono, fioco, melodioso, rilassante, fastidioso, basso, insopportabile, ritmico, cadenzato, continuo, assordante, penetrante, rauco, aspro, spiacevole...
CON L’OLFATTO: annuso, fiuto, odoro, sento, distinguo, percepisco…
gradevole, aromatico, inebriante, piacevole, delicato, leggero, forte, acre, • Odore: sgradevole, puzzolente, ripugnante, pungente, nauseante, disgustoso… CON IL GUSTO: assaggio, gusto, assaporo, sento, distinguo, percepisco…
squisito, gustoso, dolce, zuccherino, dolciastro, amaro, amarognolo, • Sapore: salato, insipido, aspro, acido, piccante, forte, intenso, disgustoso….
218
Scheda 10 – classe 3a - ITALIANO
SMONTARE E RIMONTARE 1. Usando i seguenti "pezzi" prova a costruire una filastrocca e a riscriverla in basso. TANCO S O N SO LAIO L O P L DE
NDE O P S I R GLI O D È: COCC
NON FO PIÙ CHICCHIRICHÌ!
" NO LA CIT NF A P TÀ ER T E:
PARTIRÒ CON IL LATTAIO!”
IN CITTÀ SEI SOLO UN POLLO!"
"S E R I ANC MANGO ORA QUI
SE IN CAMPAGNA SEI UN GALLO, M. Moschini, Rimerò, Raffaello Editrice
• Se ti serve un piccolo aiuto, rovescia la pagina e leggi. in città sei solo un pollo!”
.............................................................................................
se in campagna sei un gallo,
.............................................................................................
“La città non fa per te:
.............................................................................................
Gli risponde Coccodè:
.............................................................................................
partirò con il lattaio!”
.............................................................................................
Sono stanco del pollaio,
.............................................................................................
non fo più chicchirichì!
.............................................................................................
“Se rimango ancora qui
.............................................................................................
219
Scheda 11 – classe 3a - ITALIANO
VECCHIO PIOPPO Vecchio pioppo sei caduto nello specchio dello stagno addormentato. Piegando la fronte al tramonto… non sarai più la culla della luna, né il magico riso della brezza, né bastone di una stella a cavallo… Sarai nido di rane e di formiche. Avrai per capelli le ortiche, e un giorno la corrente si porterà via la tua corteccia tristemente. Federico Garcia Lorca, Tutte le poesie, Newton
220
1. Rispondi con una X. Cosa ha provato il poeta scrivendo la poesia? Tristezza Paura Quale sentimento ti ha trasmesso? Noia Gioia Tristezza Malinconia Come sono i versi di questa poesia? Liberi In rima La poesia è divisa in strofe? Sì No
Scheda 12 – classe 3a - ITALIANO
I FOSSILI 1. L eggi il breve testo informativo e completa con le parti mancanti. dal mare la storia della vita sulla Terra
le caratteristiche dell’ambiente milioni di anni fa
I fossili sono resti pietrificati di vegetali e animali vissuti .......................................................................................................................................... .
Essi permettono di comprendere ....................................................... .................................................................................................... in cui si sono formati: per esempio fossili di conchiglie ritrovati in montagna indicano che un tempo quella stessa zona era coperta ........................................................................................................... . È anche grazie ai fossili che riusciamo a datare ......................................................................................................................................... . 2. O sserva l’immagine, raccogli informazioni e prova a scrivere un testo informativo.
............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ L’Everest è il monte più alto del mondo. Misura 8848 m.
............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................
221
Scheda 13 – classe 3a - ITALIANO
LIMONATA AL LAMPONE Occorrente per ogni bicchiere
di mezzo limone • Il1 succo di zucchero • 1 cucchiaio di sciroppo di lampone • 1 cucchiaio fetta di limone • Acqua frizzante • 2 cucchiai di ghiaccio tritato • Procedimento
tutti gli ingredienti, • Metti ad eccezione della fetta di limone e dell’acqua, in un bicchiere alto. Mescola tutto bene. Riempi il bicchiere di acqua frizzante e decoralo con la fetta di limone. Servi con la cannuccia.
•
O. e G. Tarentini Trojani, La cucina in barca, Newton Compton
2. Disegna gli ingredienti.
222
1. Scrivi V (vero) o F (falso). Il testo fornisce le istruzioni per realizzare… una ricetta un esperimento Le fasi del procedimento… seguono un ordine preciso sono disposte a caso
Scheda 14 – classe 3a - ITALIANO
LA LETTERA I 1. L eggi e sottolinea nel brano le parole che contengono CE. Sono la lettera “I”: io non vado con le arance e nemmeno con le lance e neanche con le fasce, le bilance e le ganasce. Sto lontano dalle frecce dalle querce e dalle trecce. Con le docce non mi metto, le salsicce non le affetto. Non gradisco le cannucce, le barcacce e le cosucce. Fuggo sempre dalle bisce, dalle guance e dalle strisce. Con le grucce non mi muovo, con le piogge non mi trovo. Non cammino con le chiocce, con le ciance e con le gocce. S. Pezzetta
2. Ricopia le parole nella colonna giusta della tabella e volgile al singolare. Cosa noti? PLURALE
SINGOLARE
PLURALE
SINGOLARE
223
Scheda 15 – classe 3a - ITALIANO
GN OPPURE N ? 1. C ompleta le parole con GNA - GNE - GNI - GNO - GNU.
ci nuotava nello sta . • LUno bellissimo antilope africana. • O noèdiunanoigrande ha un so da realizzare. • L’inse nte contò • Lo mo raccoglievao le pi alunno.nel bosco. • Il ra ha imprigionato una mosca nella sua ra tela. • Mi piace andare in monta a raccogliere le casta in compa • O anno, in giu , trascorro un periodo in campa . • ..............
..............
GNA, GNE, GNO, GNU non vogliono la I. Fa eccezione il nome compagnia.
..............
..............
..............
..............
..............
..............
..............
..............
..............
..............
..............
..............
..............
..............a.
..............
2. Completa la tabella. SOGNARE
DISEGNARE
BAGNARE
io sogno tu .................................... egli ...............................
Anche la 1a persona plurale (noi) del presente dei verbi che finiscono in -gnare vuole la I (noi insegniamo).
noi sogniamo voi ................................. essi ...............................
3. Completa con GN se dopo c’è una sola vocale, con N se ce ne sono due. comi..............olo
riu..............ione
mi..............iera
..............iente
Da..............iela
ragio..............iere
So..............ia
inse..............ante
cri..............iera
condomi..............io
stra..............iero
inge..............ere
o..............uno
Germa..............ia
macedo..............ia
Stefa..............ia
giardi..............iere
colo..............ia
gera..............io
impe..............o
cimi..............iera
224
Scheda 16 – classe 3a - ITALIANO
GLI OPPURE LI ? 1. Riordina le sillabe e forma le parole. mi
fa
glia
........................................................
ne
ma
glio
........................................................
glia
con
chi
........................................................
va
to
glia
........................................................
glio
ni
GLIA - GLIE - GLIO vogliono sempre la I.
co
........................................................
re
glio
tri
mi
........................................................
mi
glio
gliet
scu
con
fo
........................................................
........................................................
glio
glio
ma
ta
........................................................
glia
si
ni
ma
........................................................
........................................................
2. R isolvi il cruciverba e scrivi una frase con la parola colorata. 1. Ne possiede tanti Paperone. 2. Felice. 3. Unghia dei rapaci. 4. Lo Stato in cui viviamo. 5. Solca i mari a vele spiegate. 6. Serve per friggere le patatine. 7. È la parte della pianta addetta alla respirazione. 8. Viene da un altro pianeta. 9. Si mette in tavola accanto all’oliera. 10. Fazzoletto che si usa a tavola. Frase con la parola colorata:
1
m t
2 3 4 5
v
r
6 7 8 9
a
s
10
.................................................................................................................................................................................................................
225
Scheda 17 – classe 3a - ITALIANO
PAROLE CON CQU 1. Trova le parole nascoste in orizzontale e riscrivile.
A
C
Q
P
S
A
C
Q
U
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A
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• • • •
............................................................. ............................................................. ............................................................. .............................................................
• • • •
............................................................. ............................................................. ............................................................. .............................................................
• • •
............................................................. ............................................................. .............................................................
Le parole che derivano da acqua, quelle della famiglia degli acquisti e il passato remoto di alcuni verbi si scrivono con CQU.
2. Scegli sei parole tra quelle trovate sopra per completare le frasi.
lo shampoo va sugli occhi, bisogna subito. • Quando è una bellissima pietra azzurra. • L’Le sono sporche. • Questa leggera stagnanti dell’ mi sta bagnando tutta! • Il babbo vuole un’auto nuova più grande. • .............................................
..................................................................... .......................................
....................................................
............................................................
......................................................
226
Scheda 18 – classe 3a - ITALIANO
CON O SENZA ACCENTO? 1. A lcune parole hanno sempre l’accento, altrimenti perdono significato. Completa le frasi inserendo le seguenti parole:
città
• caffè • lunedì • perché • carità • verità
che tu mi raccontassi tutta la . • Vorrei a letto presto sono molto stanco. • Vado i prendo lezioni di karate. • Tutti la mia casa si riempie di un delizioso aroma di • AlIrenemattino piena di • Milanofaèdelunabene a tutti: è una donna piuttosto inquinata. • ................................................
................................................
................................................
.................................................
.................................................
................................................
2. A lcune parole con l’accento hanno un significato e senza ne hanno un altro. Sottolinea la parola esatta basandoti sul senso della frase.
motociclista casco/cascò: per fortuna aveva il casco/cascò! • ISl ara/Sarà della squadra: sicuramente sara/sarà premiata. • Faro/Farò èunala piùlungabravapasseggiata faro/farò. • Il bagnino remo/remò con tutte lefinosuealforze, anche se gli era rimasto solo un • remo/remò. l fruttivendolo peso/pesò la frutta e spiego/spiegò che il prezzo si calcola in • Ibase al peso/pesò. • Ho piantato un pero/però, pero/però quest’anno non ha dato frutti. 3. F ai molta attenzione ai verbi! Completa la tabella. Osserva gli esempi. Tanto tempo fa
Oggi
Domani
Marco parlò
Marco parla
Marco parlerà
..............................................................
Lucia cuce
..............................................................
..............................................................
Il bambino gioca
..............................................................
..............................................................
Il violinista suona
..............................................................
..............................................................
L’alunno studia
..............................................................
..............................................................
Il treno parte
..............................................................
227
Scheda 19 – classe 3a - ITALIANO
LO/L’HO LA/L’HA L’ANNO/L’HANNO 1. Completa con lo/l’ho, la/l’ha, l’anno/l’hanno.
Ho comprato ..................... zaino nuovo, ma ..................... già macchiato. ..................... mia gattina
è sparita. Chi .................... trovata?
..................... squalo balena
è il più grande pesce vivente. ..................... letto sull’enciclopedia. La nuova casa in breve sarà pronta. I muratori ..................... iniziata ..................... scorso. ..................... scoglio
del faro è scosceso. Solo io ..................... scalato
Hanno ricevuto il computer ..................... scorso, ma non ..................... ancora usato.
228
Nella notte serena brillava ..................... stella polare. Chi ..................... vista?
Prima ..................... finestra era aperta. Chi .................... chiusa?
Scheda 20 – classe 3a - ITALIANO
USO DELL’H 1. Leggi e completa:
ho - hai - ha - hanno (significano possedere)
Io ho un cagnolino nero. Tu .................... una bicicletta azzurra. Matteo .................... una coppia di cocorite. Filippo e Maria .................... tutti i nonni e molti zii.
ho - hai - ha - hanno (significano azione compiuta)
Io .................... comprato un nuovo quaderno a righe. Tu .................... visto un incidente automobilistico. Marco .................... salutato i suoi amici. Filippo e Maria .................... giocato a nascondino.
ho - hai - ha - hanno (significano sentire - provare)
Io .................... una gran fame!! Tu .................... paura! Irene .................... freddo. Michela e le sue amiche .................... sete.
2. C ompleta con ha/a – ho/o – hai/ai – hanno/anno in modo corretto. Attento: se non è il verbo avere, non mettere l’h.
pescare al laghetto. • IlUnnonno è andato fa Enrico non era ancora nato! • Tu la bella notizia? Andremo in gita. • Ci sei saputo ci fai? • Non chi faceva tutto quel baccano. • Durante l’estatevistogli incendi provocato molti danni. • si incontrano molti bambini. • Laura nongiardinetti voglia di venire al parco. • .......................
.......................
.......................
.......................
.......................
.......................
.......................
.......................
229
Scheda 21 – classe 3a - ITALIANO
QUANTI PUNTI! .
Il punto fermo
indica semplicemente che la frase è terminata.
Il punto interrogativo Il punto esclamativo
?
conclude la frase con un tono di domanda.
!
conclude la frase con un tono di gioia,
di dolore, di noia... Dopo questi segni di punteggiatura è necessaria la lettera maiuscola. I due punti
:
introducono una spiegazione o un lungo elenco.
1. S epara le frasi con un punto fermo e cerchia le lettere che dovrebbero essere maiuscole.
Il mio papà si chiama Flavio lavora come meccanico in un’officina che ripara le auto ogni mattina si alza alle sette, indossa la sua tuta ed esce per andare al lavoro il suo lavoro gli piace molto, anche se torna a casa stanchissimo nel tempo libero gli piace giocare a calcio con gli amici e leggere tutte le domeniche il papà porta me e la mamma a visitare qualche nuova città il mio papà ha un carattere allegro e socievole, ma quando combino qualche guaio si arrabbia per fortuna il buonumore gli torna subito! 2. Concludi le frasi con un punto adatto.
uoi prestarmi il libro, per favore • PCom’è saporito questo risotto • La capitale dell’Italia è Roma • Dove hai lasciato i tuoi pattini •
3. I nserisci i due punti dove servono.
segnato qualche goal • Hai che fame • Oh, è il mio astuccio • Questo • Chi ha preso il mio cappello
è il mio problema non so quale giacca indossare. • Questo solo i miei amici Rebecca, Sandro, Felice, Riccardo e Lia. • HHoo invitato ho sentito uno strano scricchiolio nel buio. • Nellapaura fattoria vivono molti animali mucche, cavalli, maiali, galline e oche. • In questa ci sono tutti i colori dell’arcobaleno giallo, arancione, rosso, • verde, blu,scatola indaco e violetto. • Nell’alfabeto italiano ci sono cinque lettere straniere j, k, x, y, w.
230
Scheda 22 – classe 3a - ITALIANO
PAUSE LUNGHE E BREVI 1. Inserisci le virgole dove occorre.
i chiamo Enrico abito a Milano ho otto anni • Me frequento la terza. si alzò in volo fece qualche giro • Ldi’uccellino ricognizione vide un lombrico e scese in picchiata. mattina Sabrina si alza si lava si veste fa colazione • Oe gni si lava i denti poi esce di casa. ’allenatore ha convocato per la partita Luca Marco • LAlessandro e Federico ma ha deciso di lasciare
La virgola , indica una pausa breve. Si usa anche per separare le parole di un elenco.
in panchina Giuseppe.
Il punto e virgola ; indica una pausa un po’ più lunga e separa due o più frasi.
2. Inserisci il punto e virgola dove occorre.
ioveva e tirava un forte vento il boscaiolo rientrò in • Pcasa e si sedette davanti al camino. l pescatore gettò le reti e stette ad aspettare un’ora • Idopo erano piene di pesci. utto il paese era dominato dal lugubre castello gli • Tabitanti camminavano con passo veloce per le vie male illuminate.
ra una splendida giornata di sole Luisa inforcò la • Ebicicletta e partì per una lunga pedalata.
3. Concludi queste frasi lasciate in sospeso con i puntini.
• Mirco sentì un tonfo, aprì la porta e... arla scartò il regalo e, con sua grande • Cmeraviglia, vide...
...................................................................................................................
...................................................................................................................
’esploratore si fece coraggio, entrò nella • Lcaverna, ma...
I puntini di sospensione ... creano una pausa di attesa e tengono il lettore con il fiato sospeso. A volte si usano per interrompere un elenco troppo lungo e significano “eccetera”.
...................................................................................................................
231
Scheda 23 – classe 3a - ITALIANO
DIRETTO O INDIRETTO? Con il discorso diretto si riportano le esatte parole pronunciate dai personaggi. Per introdurlo servono i due punti, le virgolette (o la lineetta) e la maiuscola.
1. O sserva i fumetti, poi trascrivi le esatte parole dei personaggi usando il discorso diretto.
Che ore sono mamma?
È ancora presto, dormi un altro po’. Io vorrei dormire un altro po’!
La bambina chiede: – ................................................................................................? La mamma risponde: – ................................................................................................. ......................................................................................................
Il bambino esclama: – ................................................................................................. ......................................................................................................!
Usa il discorso indiretto se vuoi riassumere o riferire con parole tue il contenuto di ciò che è stato detto.
2. T rasforma il discorso diretto in indiretto e viceversa. Attento: a volte devi cambiare qualche parola!
chiede: – Chi ha visto i miei occhiali? • IlIl nonno nonno chiede chi ha visto i suoi occhiali. • Il medico prescrive al paziente: – Prenda queste medicine tre volte al giorno. • La maestra sollecita gli alunni: – Finite il vostro lavoro! • La mamma domanda a Giulio se ha preso con sé il suo cappello.
............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................
232
Scheda 24 – classe 3a - ITALIANO
NOMI PER TUTTI 1. C ompleta il tabellone del nome.
Comune ............................................... Maschile
Proprio ...............................................
Femminile
Masch e Femm.
...............................................
...............................................
...............................................
Singolare
Plurale
Invariabile
...............................................
...............................................
...............................................
Collettivo ...............................................
Composto ...............................................
derivato
primitivo
composto
alterato
collettivo
plurale
singolare
femminile
maschile
di cosa
di animale
di persona
proprio
comune
2. A nalizza i nomi mettendo una X al posto giusto.
Paolino leone uccellino Parigi stormo barche portapenne maniglia pesche cassapanca sciatore flotta
233
Scheda 25 – classe 3a - ITALIANO
L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO 1. Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi. Alice era caduta nell’acqua gelida dello stagno. Si avvicinò alla riva un piccolo elefante, che allungò la sua lunga proboscide ad Alice. La bambina afferrò l’enorme naso dell’elefantino ed emerse con grande sforzo dall’acqua. L’elefantino era entusiasta del suo lavoro. Anche Alice era felice. – Sei veramente forte e anche elegante! – si complimentò Alice. – Grazie – si schermì l’elefantino, nascondendosi tra l’erba alta del prato. Era un elefante generoso e altruista, però era terribilmente emotivo e timido!
Gli aggettivi qualificativi si aggiungono ai nomi per indicarne la qualità.
S. Bigi, Alice nel paese delle lettere, Campanila
2. C ompleta la tabella.
3. P er ogni elemento, cancella l’aggettivo
nome
aggettivo
la strada ........................................
tortuosa
l’acqua rumore
........................................
........................................
antica
la neve
........................................
........................................ ........................................
difficile affollato
il clima
........................................
........................................
qualificativo non adatto.
feroce coraggioso erbivoro agile
leggero fragile dolce capiente
tonda leggera colorata cattiva
dolce rossa acuta gustosa
4. Riscrivi l’aggettivo mettendolo in accordo con il nome a cui si riferisce. delle Alpi erano (innevato) . • Le Hocime (biondo) , (corto) e (riccio) • Soniai capelli con quel vestito a fiori (rosso) • La rosaè è(bello) (profumato) , con spine (pungente) • Questi coltelli sono (affilato) e (tagliente) • ............................................
.................................
.................................
..........................................
.........................................
..............................................
234
..................................
.......................................... ..........................................
..............................................
Scheda 26 – classe 3a - ITALIANO
QUANTI VERBI! 1. C ollega ogni verbo alla persona giusta. saltavamo
io
avevano comprato
io
volerete
tu
siamo scivolati
tu
accesero
egli
parlate
egli
ho capito
noi
avevi ingannato
noi
entrò
voi
ho mangiato
voi
sei passato
essi
sorriderà
essi
2. Trasforma le frasi cambiando il tempo verbale.
• Oggi Luca esegue i compiti e ripassa la lezione.
Ieri Luca .............................................................................................................................................................................................. Due anni fa Luca ........................................................................................................................................................................ Domani Luca .................................................................................................................................................................................
• Adesso riordino la mia camera e spolvero.
Prima .................................................................................................................................................................................................... Anni fa ................................................................................................................................................................................................. Tra un po’ .......................................................................................................................................................................................... 3. Inserisci il verbo al posto giusto.
• ••
tagliamo vidi solleva piantò sarà sono presente
prenderanno • chiederò • piangevi •• furono baci • aprivamo • avevate • • parlarono • guiderò • eravamo
imperfetto
passato remoto
futuro semplice
235
Scheda 27 – classe 3a - ITALIANO
IL SOGGETTO 1. L eggi con attenzione la filastrocca e sottolinea i diversi soggetti, cioè il nome di chi compie l’azione nei vari versi.
Salta la rana, s’inarca il bruco, balza il coniglio fuori dal buco.
Striscia, non vedi, anche il serpente. Vola il gabbiano sul mare lucente.
Freme l’insetto, striscia il lombrico, il cavallino trotta spedito.
Saltella allegro, il mio cagnolino, ama strusciarsi il mio gattino. M. Scavuzzo
2. Completa con un soggetto adeguato. Il gatto rincorre il topolino. ............................
............................ nuota nell’acquario.
............................ canta sul ramo.
............................ volteggia nell’aria.
............................ produce il miele.
............................ sono nascoste dai ricci.
............................ russa sul divano.
............................ cuce un abito.
............................ pattuglia la città.
............................ guida lo scuolabus.
............................ è morbido.
............................ è prudente.
............................ sono pacifici.
............................ è nuvoloso.
............................ è imbiancato.
............................ sono calmi.
3. Scrivi fra le parentesi il pronome personale soggetto sottinteso. (.............) Esco con te.
(.............) Non puoi sfuggirmi!
(.............) Ride sempre di me.
(.............) Non state fermi un attimo.
(.............) Torneranno subito.
(.............) Vuoi il pane?
236
Scheda 28 – classe 3a - ITALIANO
IL PREDICATO Il predicato di una frase comprende sempre un verbo. Se il verbo esprime un’azione o uno stato, il predicato si chiama predicato verbale. Esso può essere costituito da qualsiasi verbo. Se il verbo esprime un modo di essere si chiama predicato nominale. Esso è costituito dal verbo essere + un nome, un aggettivo o un pronome.
1. Sottolinea il sintagma del predicato.
• Il gatto / agitava / la coda / per il nervosismo. • Tra i fili / d’erba / sbucarono / le testoline / di tre talpe. • Ho comprato / dei pennelli / nel negozio / di Carlo. • Il bagnino / all’alba / apriva / tutti gli ombrelloni. • Questo compito / è pieno / di errori. • Mario / era il vicino / di casa / di mio nonno. 2. S ottolinea il predicato e scrivi tra parentesi se è verbale (PV) o nominale (PN).
• Il torrente scorreva rumorosamente tra le rocce. • Il mio doberman è dolce e mansueto. ( ) • Sulla collina sorgevano due enormi fattorie. ( • Luciano è stato il mio allenatore di basket. ( • Il poliziotto catturò il ladro con l’astuzia. (
(...................)
...................
...................) ...................)
...................)
3. C ollega ogni predicato verbale a chi compie l’azione.
guida
il giudice
condanna
il sarto
cura
il maestro
cuce
il taxista
interroga
l’architetto
progetta
il medico
4. C ompleta con un predicato nominale.
• I jeans • Il mio televisore • Gli squali • Mia sorella • Il koala • Le api
............................................................................ ...................................................
.................................................................... ................................................................
..........................................................................
.............................................................................
237
Scheda 29 – classe 3a - ITALIANO
IL COMPLEMENTO OGGETTO 1. Completa. (chi?) ........................ / .......................... /.......................... Angela ha visto (che cosa?) ...................... / ...................... / .......................
2. Collega l’azione con i complementi oggetti.
i pantaloni.
una lettera.
• Clara stira
la camicia.
con la penna.
alla perfezione.
un testo.
le magliette.
una frase.
la biancheria.
sul diario.
sull’asse.
una poesia.
• Michela scrive
3. Sottolinea in ogni frase il complemento oggetto.
• La mucca produce il latte. • Il Sole riscalda la Terra. • Durante le vacanze ho visitato la Sicilia. • I bruchi divorano le foglie di insalata.
• Il fornaio impasta il pane. • Luca mangia una mela. • A scuola recitiamo dei dialoghi. • Irene studia Storia con piacere.
4. Puoi completare con il complemento oggetto? indica con una X la risposta. La rana gracida
SÌ NO
Luca ha acquistato
SÌ NO
La luna illumina
SÌ NO
La neve ricopre
SÌ NO
I gatti rincorrono
SÌ NO
Il tegame scotta
SÌ NO
Marco torna
SÌ NO
La nonna lavò
SÌ NO
Il melone piace
SÌ NO
Lucia piange
SÌ NO
238
Scheda 30 – classe 3a - ITALIANO
I COMPLEMENTI INDIRETTI 1. C olora con lo stesso colore ciascun soggetto con il proprio predicato e con il suo complemento indiretto.
SOGGETTO
PREDICATO
COMPLEMENTI INDIRETTI
Il bambino
gioca
nello stagno.
Le rane
parte
verso un nuovo pianeta.
Il vento
rombavano
tra gli alberi.
L’astronave
nuotava
con un robottino.
Le automobili
si tuffano
nell’acquario.
Il pesciolino
sibila
sulla pista.
2. Ora aggiungi tu un complemento indiretto seguendo le domande. SOGGETTO
PREDICATO
COMPLEMENTI INDIRETTI
La bambina
correva
(con chi?) ...........................................................
Mario
è andato
(dove?) ................................................................
La nonna
pensa
(a chi?) .................................................................
Il fiume
è attraversato
(da che cosa?) ...............................................
La spiaggia
era invasa
(da chi?) .............................................................
3. C ompleta con le domande che introducono i complementi indiretti. Osserva gli esempi.
• Il cane abbaia (come?) con insistenza (a chi?) allo sconosciuto. ?) con gli amici ( ?) lungo i viali ( • Luisa corre ( ?) in bagno ( ?) con la spazzola. • Luciana si pettina ( sorridono ( ?) da dietro ai finestrini • ( I due fratelli?) dell’auto ( ?) ai nonni. .......................
.......................
.......................
......................?) del parco.
.......................
.......................
.......................
.......................
239
Scheda 31 – classe 3a - STORIA
ESPERTI AL LAVORO Gli studiosi del passato, per ricostruire avvenimenti accaduti in tempi e a volte in luoghi molto lontani, raccolgono informazioni e cercano prove. Essi ricorrono cioè allo studio delle fonti che, per quanto riguarda la storia della Terra, la sua origine e la comparsa della vita, non possono essere, ovviamente, né foto, né filmati, poiché a quel tempo non esistevano. 1. C ollega ogni oggetto allo studioso che se ne occupa e al tipo di fonte che rappresenta.
FONTE ICONOGRAFICA
FONTE SCRITTA
FONTE MATERIALE
ANTROPOLOGO
ARCHEOLOGO
PALEONTOLOGO
240
Scheda 32 – classe 3a - STORIA
LA NASCITA DELLA VITA 1. Leggi il testo, poi rispondi. La vita di piante, animali e uomini non apparve contemporaneamente alla nascita della Terra per vari motivi: Gigantesche eruzioni vulcaniche facevano scorrere fiumi di lava incandescente che distruggeva tutto. L’aria era irrespirabile a causa dei gas e dei vapori che fuoriuscivano dai vulcani. Non si era ancora formato l’ozono nell’atmosfera, quindi potenti raggi ultravioletti provenienti dal sole bombardavano la Terra.
• • •
Col tempo, il vapore acqueo emesso dai vulcani formò le nubi da cui caddero le grandi piogge che formarono i mari e gli oceani. Proprio nell’acqua nacque la vita. Grazie all’azione dei raggi solari, dei fulmini e dell’atmosfera, si generarono i primi composti organici. Questi andarono a svilupparsi proprio in acqua, perché lì c’erano delle condizioni più favorevoli: meno sbalzi di temperatura e maggior protezione dai raggi ultravioletti. Proprio nell’acqua dunque, comparvero i primi organismi unicellulari, molto simili alle alghe attuali e ai batteri. Le alghe marine resero sempre più respirabile l’atmosfera grazie alla formazione di ossigeno attraverso la fotosintesi.
• Quando compare la vita sulla Terra? Perché?
............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................
• Perché puoi definire l’acqua “fonte di vita”?
............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................
• Quali tipi di organismi unicellulari comparvero per primi?
............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................
• Quale importanza fondamentale ebbero le alghe marine?
............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................
241
Scheda 33 – classe 3a - STORIA
DAI FOSSILI IMPARO… 1. Osserva, poi indica con una X. Questa foglia fossile risale a 25 milioni di anni fa. Mi fa capire che i pioppi già allora erano piante esistenti con foglie uguali a quelle che hanno oggi. Anche il fusto e i rami, quindi, non dovevano essere diversi. tratta di un cranio di: I lunghi denti erano • Si uomo • adatti: terracotta animale era: • L’animale un erbivoro
a intimorire a rosicchiare a sbranare
un carnivoro
tratta dello scheletro di: • Il lungo collo era adatto: • Si uomo a intimorire dinosauro era: • L’animale un erbivoro un carnivoro
242
a mangiare foglie che crescevano in alto a sbranare
Scheda 34 – classe 3a - STORIA
L'UOMO DEL PALEOLITICO 1. M etti una X sulla risposta esatta.
uomini preistorici la caccia rappresentava: • Per uglin hobby.
uno dei modi per sfamarsi. l’unico modo per sfamarsi.
veniva praticata: • La caccia solo dal capo della tribù.
dai ragazzi della tribù. da tutti i maschi della tribù.
• I maschi: cacciavano solo gli animali
che incontravano casualmente. avevano paura di tutti gli animali. seguivano gli animali nei loro spostamenti.
• Si cacciava: uccidendo gli animali con fucili e pistole.
rincorrendo gli animali più grossi. spingendo gli animali in una trappola (un burrone, una palude ecc.).
uccisi fornivano agli uomini: • Gli animali solo la pelle.
carne e ossa. carne, pelle e ossa.
243
Scheda 35 – classe 3a - STORIA
TUTTO SUI DINOSAURI 1. Completa inserendo le parole mancanti.
• • • • •
• •
• •
••
Brontosauro uova carnivori scomparsa esemplari Terra mammiferi Tirannosauro delfini cambiamenti climatico coccodrilli foreste I dinosauri comparvero e popolarono tutta la ............................................. da 400 milioni di anni fa a 65 milioni di anni fa. Essi avevano molte forme ed erano di diverse dimensioni; sono stati classificati in due grandi gruppi: gli ornitischi, che erano erbivori, e i saurischi, che erano ............................................. . Si riproducevano attraverso la deposizione di ............................................ di cui sono stati trovati diversi ...................................... fossili. Uno dei sauri più terrificanti era il ....................................................., dall’enorme bocca coi denti aguzzi, mentre uno dei più grossi erbivori era il ............................................................. . La loro comparsa è provata da numerosi resti fossili, mentre la loro ............................................ è ancora avvolta dal mistero. Molte sono le supposizioni fatte: un improvviso cambiamento .................................................. dovuto alla caduta di un grande meteorite è l’ipotesi più accreditata. Un’altra ipotesi che è stata avanzata è la seguente: poiché la Pangea cominciava a dividersi in due grandi continenti, il clima mutò notevolmente e ciò portò alla diminuzione delle ............................................................ . Di conseguenza i dinosauri erbivori morirono di fame e così pure i carnivori, che non avevano più prede. Alcuni saurischi sono sopravvissuti fino ad oggi come i ............................................................, il drago di Komodo e perfino la piccola lucertola. I saurischi ebbero un’evoluzione negli uccelli. Il posto dei saurischi sulla terra fu preso dai ......................................................, che già esistevano ma erano rari e di piccole dimensioni. Essi, dotati di un cervello più evoluto seppero adattarsi ai ......................................... ambientali e occuparono tutto il globo, sia terrestre che marino con le balene, le orche e i ...................................................... .
244
Scheda 36 – classe 3a - STORIA
LA CONQUISTA DEL LINGUAGGIO 1. Leggi e completa con le parole che trovi nel riquadro. L’aspetto dell’uomo cambiò nel corso dei millenni, insieme con la sua ..........................................., cioè la capacità di imparare, di fare, di inventare e trasmettere ............................................... . La conquista della posizione ........................................... permise agli uomini di usare le ........................................... e di ........................................... avanti (un’azione difficile per i ...........................................). La parte anteriore del ........................................... si appiattì, perché il senso dell’..........................................., divenuto meno necessario alla sopravvivenza, si ridusse. La ..................................... divenne meno robusta, perché per strappare carne e radici non usarono più solo i denti, ma anche strumenti di pietra. La vista e l’........................................... si perfezionarono, il ........................................... si sviluppò e la ........................................... non servì più solo per mangiare, ma anche per articolare suoni sempre più complessi e quindi per comunicare con gli altri. Nacque così il linguaggio.
PALEOLITICO
cultura quadrupedi cranio cervello udito conoscenze mani odorato bocca dentatura eretta guardare
NEOLITICO
2. Inventa un linguaggio fatto di segni per comunicare con i tuoi compagni. Fate finta di essere uomini primitivi e di comunicare solo a gesti. In seguito, dopo 10 minuti, cominciate a emettere qualche suono, infine potete parlare in modo comprensibile. Voi ci avete messo 10 minuti, ma gli uomini primitivi ci misero migliaia di anni per passare dai gesti ai suoni gutturali e, infine, alle parole.
245
Scheda 37 – classe 3a - STORIA
PALEOLITICO E NEOLITICO A CONFRONTO 1. L eggi e indica accanto a ogni affermazione P (Paleolitico) o N (Neolitico) a seconda del periodo a cui si riferiscono. Osserva gli esempi.
Gli uomini
• Sono raccoglitori e cacciatori. • Levigano la pietra. • Sono esclusivamente nomadi. • Accendono i primi fuochi. • Cacciano anche animali molto grandi. • Allevano animali. • Si coprono con pelli di animali. • Si dedicano all’agricoltura. • Vivono nei primi villaggi stabili. • Scoprono la ceramica. • Tessono stoffe. • Diventano in molti artigiani e mercanti. • Costruiscono le prime case. • Avvertono la necessità di scrivere.
P
N
2. Segna con una X le definizioni esatte.
Nel Neolitico l’uomo... • IlèNeolitico... • l’Età della pietra antica. scopre il fuoco. è l’Età della pietra nuova. precede il Paleolitico. precede la Storia.
246
scheggia le pietre. leviga le pietre. usa l’elettricità.
Scheda 38 – classe 3a - STORIA
ANCORA PALEOLITICO E NEOLITICO 1. I n quale periodo accaddero i seguenti avvenimenti? Nel Paleolitico o nel Neolitico? Indicalo con una X.
AVVENIMENTI
PALEOLITICO
NEOLITICO
Alla fine dell’ultima glaciazione, intorno a 12000 anni fa, il clima cambiò. L’uomo realizzò le prime macine in pietra per triturare i semi dei cereali. Renne, bisonti e cervi si spostarono verso nord in cerca di cibo e di temperature più fredde. L’uomo realizzò le prime pitture rupestri sulle pareti delle grotte 2. Rispondi alle domande e verbalizza nel quaderno il seguente schema. Nel Neolitico l’uomo... ... coltiva la terra è la materia • Qual prima? trasforma • Come l’ambiente? vantaggi • Quali ne trae?
... addomestica gli animali
• Cosa gli offre l’ambiente? trasforma la vita • Come degli animali? • Quali vantaggi ne trae?
... costruisce villaggi materie • Quali prime usa? le • Come utilizza? vantaggi • Quali ne trae?
247
Scheda 39 – classe 3a - STORIA
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA I mercanti che solcavano i mari e i fiumi o percorrevano lunghe distanze via terra, diffusero anche nuove idee, tecniche e usanze. Con alcuni mercanti nacque l’esigenza di annotare i prodotti commerciati per registrare conteggi e osso di renna calcoli. Proprio come quelli ritrovati su un osso di renna circa 10 000 anni fa dove, ad ogni segno, corrispondeva un oggetto. Presso altre popolazioni invece la scrittura nacque per motivi religiosi. La scrittura comunque fu inventata perché gli uomini avevano la necessità di comunicare messaggi che rimanessero per lungo tempo. Le parole infatti possono essere cambiate o dimenticate, invece quello che è scritto rimane per sempre. I nostri antenati cominciarono a scrivere anche i fatti importanti che avvenivano nei luoghi in cui vivevano, i riti religiosi, le usanze, le guerre vinte e perse. A partire da questa grande invenzione è possibile ricostruire il passato dell’umanità avvalendosi di documenti scritti. Termina quindi il lungo periodo della Preistoria e inizia la Storia. 1. Rispondi alle seguenti domande.
• La scrittura fu inventata o scoperta? • Sapresti definire qual è la differenza tra scoperta e invenzione? • Perché gli uomini del Paleolitico incisero i primi segni? • Quali furono le ragioni che determinarono l’invenzione della scrittura? • A quale nuovo periodo essa diede inizio?
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Scheda 40 – classe 3a - STORIA
LA DIVISIONE DEL LAVORO Nei villaggi del Neolitico, gli adulti erano impegnati a produrre tutto ciò che serviva alla propria famiglia o a un gruppo abbastanza ristretto, però quando l’uomo divenne allevatore e agricoltore il cibo non scarseggiò più, anzi ce n’era in quantità maggiore del necessario. Alcuni uomini, quindi, non lavoravano più nei campi, ma si specializzavano nella produzione di manufatti. Nell’Età dei metalli, per esempio, c’erano uomini che impararono a riconoscere le pietre che contenevano rame, stagno o ferro: i minatori; essi scavavano cunicoli e gallerie (miniere) per prendere le pietre e poi portarle fino ai villaggi dove i fabbri le fondevano e, con il metallo, realizzavano utensili e armi. La lavorazione della ceramica e la tessitura furono due attività artigianali molto importanti. C’erano vasai e tessitori che producevano oggetti in serie, per uso quotidiano. Gli artigiani che lavoravano materiali pregiati come il bronzo, le pietre preziose o l’oro, e che conoscevano tecniche complesse e difficili, producevano oggetti di valore e venivano ricompensati di più rispetto a quelli che svolgevano lavorazioni semplici. 1. Rispondi alle seguenti domande.
• Dove abiti tu ci sono degli artigiani? Sì No • Quali prodotti realizzano? • Con quali materiali? • Sapresti spiegare la differenza che c’è tra la bottega di un artigiano e una fabbrica?
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Scheda 41 – classe 3a - GEOGRAFIA
LEGGI LE PIANTE 1. Numera le stanze nella pianta dell’appartamento: 1 ingresso 2 soggiorno 3 cucina 4 bagno 5 terrazzo 6 camera da letto dei bambini 7 camera da letto dei genitori
2. N ella pianta della città di Ancona, colora di rosso uno dei possibili percorsi da piazza XXIV Maggio a piazza Kennedy.
P.ZA XXIV MAGGIO P.ZA KENNEDY
3. Ora elenca le vie e le piazze attraversate lungo il percorso che hai scelto. ..................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................
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Scheda 42 – classe 3a - GEOGRAFIA
LA CARTA GEOGRAFICA 1. E cco una carta geografica. Colora le caselle degli elementi presenti sul territorio. Infine rispondi.
Pianure
Colline
Montagne
Ghiacciai
Frane
Coltivazioni
Pascoli
Mare
Laghi
Lagune
Fiumi
Affluenti
Foci dei fiumi
Estuario
Grandi città
Città medie
Paesi
Case sparse
Confini di regione
Autostrade
Ferrovie
Case
segni convenzionali sono stati • Quali usati in questa carta?
.............................................
.................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... ....................................................................................................
2. E cco una carta fisica: descrivi le caratteristiche del territorio di questa regione aiutandoti anche con i punti cardinali.
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Scheda 43 – classe 3a - GEOGRAFIA
COME CAMBIA LA MONTAGNA La pioggia, la neve, il vento e il ghiaccio trasformano lentamente le montagne con un’azione continua che si chiama erosione. 1. O sserva con attenzione i disegni e completa le spiegazioni con le parole giuste. acqua
• vento • pioggia • neve
Il ......................................... sposta la sabbia e il terriccio, così facendo erode la roccia.
La ......................................... spacca la roccia e fa scivolare il terriccio e i sassi verso valle.
L’ ......................................... penetra nelle fessure della pietra, di notte gela, aumenta di volume e spacca la roccia, che scivola a valle.
Masse di ......................................... possono staccarsi dalle montagne e scivolare a valle (valanghe), travolgendo e trascinando rocce e alberi.
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Scheda 44 – classe 3a - GEOGRAFIA
MONTAGNA E COLLINA 1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). Alcune montagne si sono formate in seguito al sollevamento dei fondali marini. In montagna la presenza di grandi pascoli impedisce l’allevamento del bestiame. Tra gli animali tipici della montagna ci sono l’anatra, la scimmia, la rana. Le colline hanno cime arrotondate e pendii dolci. I terrazzamenti sono gradinate di terreno sostenute da muretti di pietra. Sulla cima delle colline non ci sono mai i paesi. In collina si coltivano viti, olivi, alberi da frutto. 2. C ompleta la tabella. Montagna
Collina
Altitudine
.........................................................................
.........................................................................
Origine
.........................................................................
.........................................................................
Flora
.........................................................................
.........................................................................
Fauna
.........................................................................
.........................................................................
Attività dell’uomo
.........................................................................
.........................................................................
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Scheda 45 – classe 3a - GEOGRAFIA
LA PIANURA 1. Completa.
• La pianura si presenta come... • Un tempo la pianura... • Gli elementi che la compongono sono... • La vegetazione spontanea è formata da... • Gli animali selvatici presenti sono... • Le attività svolte dall’uomo sono...
.................................................................................
.................................................................................
.................................................................................
................................................................................. ................................................................................. .................................................................................
2. Collega ogni prodotto all’industria che lo ha lavorato.
Industria alimentare
Industria chimica
Industria meccanica
3. Sottolinea le affermazioni che si riferiscono alla città. Il traffico è intenso. Ci sono poche strade. L’aria è spesso inquinata. Ci sono molte possibilità di svago e di divertimento.
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Offre molte opportunità di lavoro. Ci sono pochi spazi verdi. Ci sono molti pascoli. Ci sono pochi servizi.
Scheda 46 – classe 3a - GEOGRAFIA
L’AGRICOLTURA IN PIANURA 1. C ompleta lo schema con i seguenti termini: agricoltura – fertile – irrigazione, poi scrivi i nomi dei prodotti ottenuti.
Il terreno pianeggiante e
La possibilità di
........................................
....................................... dei campi,
favoriscono l’............................................... che produce…
• Foraggio suini
................................
•
................................
•
................................
•
................................
bovini
Macelleria
Prodotti
•
Pastificio - Panificio
Zuccherificio
Industria conserviera
...............................
...............................
...............................
...............................
..............................
..............................
..............................
..............................
prodotti finiti vengono facilmente trasportati nei negozi di tante città • Iperché in pianura ci sono: facili vie di comunicazione; poche strade; vie di comunicazione difficili da percorrere.
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Scheda 47 – classe 3a - GEOGRAFIA
IL FIUME 1. Collega ciascun termine alla sua definizione, poi inseriscilo nel disegno. Sorgente
Meandro Immissario Cascata Argine
Foce Affluente
Emissario Letto (o alveo)
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Ampia curva del fiume. Punto in cui il fiume supera un forte dislivello. Punto in cui il fiume si getta in mare. Sponda del fiume. Fiume che sbocca in un altro fiume. Fiume che esce da un lago. Luogo dove il fiume nasce. Passaggio in cui scorre un fiume. Fiume che entra in un lago.
Scheda 48 – classe 3a - GEOGRAFIA
VARI TIPI DI LAGHI 1. Collega le tipologie di laghi all’immagine giusta.
laghi costieri
laghi glaciali
laghi artificiali di sbarramento
Mare Adriatico
laghi vulcanici
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Scheda 49 – classe 3a - GEOGRAFIA
IL MARE 1. Completa scrivendo al posto giusto le seguenti parole:
• • • • •
• • •
basse e sabbiose baia immensa distesa promontorio alte e rocciose golfo isola salata costa arcipelago Il mare è un’........................................................................ di acqua ............................................. . Il punto in cui il mare bagna la terra si chiama ............................................. . Le coste possono essere ............................................................... oppure ............................................................... . Una piccola insenatura del mare lungo la costa si chiama ............................................. , se l’insenatura è grande si chiama ............................................. . Una sporgenza montuosa sul mare forma un ............................................. . La terra che emerge dal mare ed è da esso completamente circondata è un’............................................. ; un insieme di isole forma un ............................................. . 2. Collega ogni movimento del mare con la sua spiegazione. Maree Correnti marine Onde
della superficie dell’acqua • Movimenti dovuti al vento. regolari provocati • Movimenti dall’attrazione della Luna sulla Terra. di acqua fredda o calda • Masse che si spostano in profondità.
3. Completa lo schema. L’inquinamento delle acque del mare è provocato da tante cause. Le petroliere .............................................
Molti fiumi portano fino al mare acque di scarico di città e industrie, che contengono ...........................................
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L’uomo .......................... ...............................................
In agricoltura vengono usati ..........................................................................
Guida ai materiali digitali
Guida ai materiali digitali Negli ultimi anni il MIUR ha intrapreso la strada dell’innovazione digitale, rimarcando a più riprese la necessità di indirizzi di revisione della scuola italiana. Già a partire dalle Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 (DM del 16/11/2012) e dal successivo Decreto 26/03/2013, prot. n. 209, i libri di testo prendono forma in una nuova versione digitale o mista. In virtù di ciò, le scuole si dotano delle LIM e le classi si affacciano al mondo «2.0», disegnando lo scenario di una scuola che affronta in modo attivo le importanti sfide che ha davanti a sé: l’inclusione, l’apertura al mondo reale, le opportunità e gli allarmi posti dal digitale. Nel 2014, l’iniziativa ministeriale PROGRAMMA IL FUTURO (23/09/2014) offre una serie di percorsi per introdurre gli studenti ai concetti base dell’informatica. Ma è con il decreto 27/10/2015, prot. n. 851, che il MIUR dà definitivamente il via a un programma di innovazione digitale complessiva della scuola italiana: il Piano Nazionale Scuola Digitale, che nasce in virtù di una revisione e di un «riposizionamento» del sistema educativo scolastico nell’era digitale. Gli obiettivi non cambiano: le competenze degli studenti - tra le quali rientra ora a pieno titolo anche quella digitale - i loro apprendimenti, i loro risultati e l’impatto che avranno nella società come individui, cittadini e professionisti. Nasce un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio per l’apprendimento totalmente aperto. In quest’ottica, le tecnologie diventano abilitanti, quotidiane, ordinarie, al servizio in primis delle attività orientate alla formazione e all’apprendimento, ma investendo di fatto tutti gli ambiti e gli ambienti del fare scuola: classi, ambienti comuni, spazi laboratoriali, spazi individuali e spazi informali. Con ricadute estese al territorio. Il sistema educativo-didattico complessivo formato da innovazione metodologica, didattica per competenze e strumentazione digitale, ridefinisce necessariamente anche l’ambito professionale del fare scuola: il docente diventa il progettista del percorso, in grado di utilizzare una «cassetta degli attrezzi» sofisticata e complessa. Tra questi attrezzi resta centrale il libro di testo, perché la civiltà del libro non può abdicare a se stessa, ma è un libro diverso, ricco di connessioni e di aperture verso l’esterno: è un libro potenziato, arricchito di contenuti multimediali, un libro che consente approcci diversi allo stesso problema. Per definizione, le tecnologie modificano i comportamenti delle persone e sono destinate anche a cambiare il modo di far scuola. Governare questo cambiamento, in ultima analisi, è la sfida più importante a cui i docenti sono chiamati.
Sommario Introduzione Le versioni all’interno del M.I.O. BOOK 1. Il testo sfogliabile multimediale 2. Il testo liquido ad alta leggibilità 3. L’audiolibro Il funzionamento del M.I.O. BOOK 1. Il testo sfogliabile multimediale a. Strumentazione, utilizzo e icone 1) La barra di navigazione 2) La ricerca dei contenuti 3) Le annotazioni e la creazione dei documenti 4) La condivisione dei documenti 5) Il disegno e le annotazioni b. Aggiornamento dei contenuti digitali 2. Il testo liquido ad alta leggibilità a. Strumentazione, utilizzo e icone 1) La navigazione 2) La modifica del testo 3. L’audiolibro
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Guida ai materiali digitali
Introduzione Il M.I.O. BOOK è il libro multimediale del Gruppo Editoriale Raffaello. L’acronimo M.I.O. identifica le tre caratteristiche fondamentali alla base di tutti i progetti digitali: M come Multimediale, perché integrato con contenuti multimediali integrativi che possono essere vi.sionati sia dall’insegnante in classe con l’ausilio della LIM, sia dall’alunno a casa installando il Raffaello Player nel proprio computer o tablet; . I come Interattivo, perché è possibile intervenire nel testo inserendo note o appunti; .O come Open/Aperto, perché è possibile creare documenti e condividerli in classe. Il M.I.O. BOOK è stato concepito per essere utilizzato in classe (costruzione condivisa della lezione) e a casa sia dallo studente (facilitatore dell’uso del libro) sia dal docente (preparazione della lezione).
Le versioni all’interno del M.I.O. BOOK Il progetto all’interno del M.I.O. BOOK è fruibile in tre versioni:
1. Il testo sfogliabile multimediale L’obiettivo del progetto è principalmente quello di sviluppare le competenze digitali degli alunni, interessando le nuove generazioni e appassionandole alle proposte educative in modo coinvolgente. Il M.I.O. BOOK rappresenta un nuovo modo di insegnare e di favorire l’apprendimento che nasce da un modello didattico di tipo cooperativo-metacognitivo e che si fonda su concetti di riflessione, cooperazione e condivisione. Di notevole efficacia risulta la possibilità di un suo uso associato alla LIM, in quanto facilita l’attuazione delle strategie educative, che stanno alla base di una didattica inclusiva. La strumentazione presente nel M.I.O. BOOK permette di lavorare in modo vario e differenziato con il testo. Si può: ricercare parole chiave nel testo; evidenziare il testo; inserire segnalibri; prendere appunti; inserire e memorizzare note scritte sotto forma di slide o post-it; inserire e memorizzare audio, video, documenti, link utili; scattare fotografie alla pagina; scrivere e disegnare nelle pagine, salvando le modifiche; avere accesso a vario materiale multimediale integrativo.
2. Il testo liquido ad alta leggibilità La versione liquida del testo è ad alta leggibilità: grazie al suo particolare formato (ePub), permette all’utente di intervenire sulla pagina migliorando la lettura e aiutando le difficoltà di apprendimento. Permette infatti di intervenire sul testo aumentando la dimensione del testo, modificare la font (con la possibilità di utilizzare la font Leggimi, indicata per studenti con BES e DSA), cambiare lo stile trasformando tutto il testo in maiuscolo e disattivare le immagini all’interno della pagina per evitare elementi di distrazione. La versione liquida offre inoltre un servizio di traduzione di tutto o parte del testo in altre lingue, uno strumento particolarmente utile per studenti stranieri che trovano difficoltà con la lingua italiana.
3. L’audiolibro Ogni testo è stato letto in maniera completa da speaker professionisti. Molte sezioni presentano anche brani ad alto ascolto, letti scandendo bene le parole. Questo accorgimento è di grande aiuto agli studenti con Bisogni Educativi Speciali e Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Gli strumenti del M.I.O. BOOK, intuitivi e facili da utilizzare, permettono al docente di: parlare il linguaggio «digitale» degli studenti; catturare e mantenere un’attenzione maggiore da parte della classe; sviluppare la condivisione e il lavoro di gruppo; personalizzare le lezioni (con diversi stili, centrata sui BES ecc.).
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Guida ai materiali digitali
Il funzionamento del M.I.O. BOOK 1. Il testo sfogliabile multimediale Installato il Raffaello Player, si accede alla libreria dei testi adottati. Individuato il testo da utilizzare, fare doppio clic sulla copertina. Al primo accesso il testo dovrà essere attivato, inserendo un codice. Attivato il testo, i contenuti del M.I.O. BOOK si presenteranno nella seguente maniera:
Installa
I testi vengono presentati in formato PDF, senza l’integrazione di alcun contenuto digitale interattivo. Utile per tablet o per una consultazione «veloce».
Visualizza Il M.I.O. BOOK si presenterà in questo modo:
Strumentazione, utilizzo e icone La barra di navigazione Visualizzazione a «tutto schermo». La schermata dei menù si apre in maniera automatica, per passare alla modalità a tutto schermo fare clic sul tasto in alto a destra; per tornare alla visualizzazione ridotta fare clic nuovamente sull’icona. È possibile stampare le pagine su cui si sta lavorando.
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Guida ai materiali digitali Consentono la visualizzazione del testo in modalità pagina singola o doppia. Permette lo scorrimento delle pagine del libro in maniera rapida con un’anteprima dei contenuti. C1
Consentono di passare alle pagine precedenti o successive. È possibile spostarsi nel testo di una pagina in avanti o di una pagina indietro. Strumento zoom: offre la possibilità di aumentare o ridurre la visualizzazione del testo.
La ricerca dei contenuti Attraverso queste icone è possibile ricercare contenuti sia attraverso gli indici «tradizionali» (suddivisi per capitoli e per tipologia), sia scrivendo un termine nel campo «cerca». Le tipologie degli indici sono diverse: - «tradizionale» del libro; - navigazione guidata (non presente nel libro); - contenuti multimediali. Strumento segnalibro: facendo clic su questa icona è possibile memorizzare e richiamare pagine o risorse presenti all’interno del testo.
Le annotazioni e la creazione dei documenti Questa icona permette di creare documenti personalizzabili: - presentazioni; - mappe mentali; - linee temporali. Aggiungi annotazione multimediale (documenti, immagini, video, audio, web-link).
La condivisione dei documenti I docenti e gli studenti hanno la possibilità di creare e di condividere tra loro: documenti personali, linee temporali e mappe mentali; allegati multimediali. Una volta importati, si ha la possibilità di sovrascrivere e generare nuovi documenti. Esempio Facendo clic su questa icona si inizia il processo di creazione del documento che prevede: 1. Selezione della tipologia del documento. 2. Selezione del modello da utilizzare. 3. Inserimento dei contenuti: testo, immagini (caricate esternamente oppure «catturate» dal libro), oggetti multimediali (audio e video) e web-link. 4. Questi documenti potranno essere esportati e poi condivisi in diversi formati: - .mio, per una condivisione ottimale su un altro dispositivo con il testo M.I.O. BOOK attivo; - .jpg, per le mappe mentali e le linee temporali; - .rtf, per le presentazioni (da utilizzare anche al di fuori del M.I.O. BOOK con software di video scrittura).
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Guida ai materiali digitali Il disegno e le annotazioni Strumento per tornare all’operazione precedente. Tasto per attivare la strumentazione. Puntatore per selezionare, spostare, modificare. Matita. Figure geometriche base. Linea e freccia. Cancella. Maschera. Cambia colore (penna, evidenziatore, linee, frecce...).
Aggiornamento dei contenuti digitali Durante l’anno scolastico sono previsti degli aggiornamenti dei contenuti digitali extra. Presupposto fondamentale: avere un collegamento a internet ed essersi registrati all’interno del portale www.raffaellodigitale.it Gli aggiornamenti disponibili vengono segnalati nel seguente modo:
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Guida ai materiali digitali 2. Il testo liquido ad alta leggibilità Alta leggibilità
Cliccando questa icona si ha la possibilità di visualizzare il testo nella versione liquida. Questa versione è molto utile per gli alunni con DSA/BES.
Il testo si presenta così:
Strumentazione, utilizzo e icone La navigazione Indice degli argomenti. [12]
Elenco degli elementi multimediali presenti nella pagina. Consentono la visualizzazione del testo in modalità pagina singola o doppia.
C1 Torna al M.I.O. Book
Avanzamento delle pagine. Ritorno alla versione testo sfogliabile. Stampa delle pagine del testo.
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Guida ai materiali digitali La modifica del testo Aumentare la dimensione del carattere. Leggimi
Cambiare la font del carattere (compresa la font Leggimi, utile per BES/DSA). Cambiare il colore del carattere e dello sfondo. Cambiare il testo in tutto maiuscolo o tutto minuscolo. Possibilità di attivare/disattivare le immagini all’interno della pagina (indicato per BES/DSA). Possibilità di evidenziare il testo sottolineato. Traduzione automatica: permette di selezionare singole parole o porzioni di testo e tradurle in altre lingue.
3. L'audiolibro Audiobook I testi sono anche forniti in formato audio.
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Guida ai materiali digitali I MATERIALI DEL MIO BOOK Video dimostrativi per realizzare i lapbook ed eseguire i lavori creativi Il video, inteso come mediatore didattico attivo, fa visualizzare al bambino i vari passaggi utili per realizzare i lapbook presenti nei volumi e le attività laboratoriali, legati all’italiano, ai diversi linguaggi espressivi e alle discipline. Nello specifico si tratta di video che mostrano le fasi di costruzione dei lapbook e le attività manuali. Pagine con esercizi interattivi Alcune pagine si arricchiscono della versione interattiva degli esercizi proposti in cartaceo. Il report, previsto al termine di ogni esercizio, permette all’alunno un riscontro immediato dei propri progressi, consente l’autovalutazione e il monitoraggio costante degli apprendimenti, nonché la revisione e il rinforzo dei contenuti disciplinari fondamentali. Fotogallery e Musica classica mp3 Nel menù extra insegnante sono disponibili i file audio mp3 delle Quattro Stagioni di A. Vivaldi che, associate alle fotogallery presenti nelle pagine del M.I.O. BOOK, permettono di introdurre in maniera coinvolgente i cambiamenti legati al ciclo delle stagioni. Esercizi interattivi I Learning Object, ossia gli Oggetti di Apprendimento, sono contenuti digitali integrativi per l’approfondimento, lo studio e la didattica multimediale e interattiva, in classe o a casa, che hanno come obiettivo quello di favorire l’ingresso dell’innovazione nei processi d’insegnamento-apprendimento. Sono strumenti dotati di una potenziale multifunzionalità poiché possono aiutare gli studenti a diventare protagonisti dei loro percorsi di apprendimento; inoltre presentano caratteristiche interessanti per gli aspetti relativi al potenziamento delle esperienze di autoapprendimento, poiché, grazie alla loro struttura, sono flessibili e dinamici, e ciò favorisce, in chi apprende, l’associazione del contenuto dell’istruzione con le conoscenze pregresse e le esperienze personali. I LO possono essere utilizzati sia da docenti sia da studenti, in modo indipendente e senza una sequenza predefinita. Come sostiene Howard Gardner, noto per aver scritto alcuni importanti testi di psicologia e per aver elaborato la più importante storia classica della nascita della scienza cognitiva, “In questa prospettiva, si modifica il concetto di apprendimento che diventa processo sociale, grazie anche agli strumenti tecnologici e alle componenti multimediali impiegate, capaci di attivare situazioni didattiche a elevata interattività. In questo contesto l’utilizzo dei LO integra e non sostituisce il lavoro dei docenti; possono altresì consolidare l’attività didattica dell’insegnante e accrescere la motivazione degli studenti per gli aspetti riguardanti il potenziamento delle esperienze di auto-apprendimento, favorendo le intelligenze multiple.” Per quello che riguarda nello specifico il materiale messo a disposizione dalla Raffaello Editrice, si può parlare a tutti gli effetti di LO, micro entità digitali o non, che possono essere utilizzati, riutilizzati per un numero illimitato di volte durante l’apprendimento supportato dalle nuove tecnologie. Sono infatti idonei all’utilizzo in classe, in videoproiezione, ma soprattutto con la LIM. Ogni “esercizio” può essere eseguito dall’alunno con l’impiego di diverse modalità: touch (determinate aree sensibili vanno “toccate” per dare una risposta); drag and drop (con il “trascinare e rilasciare” si associano concetti complementari); cloze (completamento di frasi, di sillabe o concetti da scrivere direttamente con la tastiera); corrispondenze (immagini o parole da mettere in relazione con il trascinamento); sequenze (gruppi di parole o numeri vanno organizzati seguendo un determinato ordine); scelte multiple; v ero o falso. I Learning Object hanno una durata di esecuzione dai 2 ai 15 minuti e sono totalmente indipendenti l’uno dall’altro. Ciascuna tipologia di “oggetto” è interattiva, fornisce all’allievo una risposta utile e contiene un obiettivo e una valutazione finale. In caso di risposta sbagliata al bambino non sarà consentito un secondo tentativo. Soltanto al termine, dopo che avrà terminato tutti gli esercizi, potrà visualizzare il punteggio totalizzato (che può
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Guida ai materiali digitali essere anche stampato e consegnato all’insegnante) e rivedere tutto il percorso effettuato con i relativi marcatori di “risposta esatta” o “risposta sbagliata”, utile per autocorreggersi e riflettere sul proprio operato. Approfondimenti Documenti specifici sui classici della letteratura, per conoscere gli autori e approfondire le trame. Letture integrative Si offre all’insegnante una ricca raccolta di testi organizzati per tipologie, che segue la scansione delle unità presentate nel libro, una piccola biblioteca da cui attingere nuove proposte di letture. Tale “archivio” è arricchito da una serie di audioletture con testo in file stampabile, per alunni con difficoltà e/o eventuali laboratori di ascolto. Percorsi digitali multidisciplinari per la LIM Nel quadro delle risorse tecnologiche di ausilio all’insegnamento, la Lavagna Interattiva Multimediale occupa sicuramente una posizione di centralità e sta conoscendo una significativa diffusione nella scuola italiana. L’uso di questo strumento non richiede conoscenze di particolare complessità: in genere è sufficiente qualche sessione informativa perché l’insegnante apprenda le funzionalità di base per costruire la propria lezione multimediale. Uno dei problemi rilevati, in relazione questo nuovo medium educativo, sta però nel fatto che la creazione delle “slide” in cui si articola una lezione alla LIM è un’attività piuttosto dispendiosa in termini di tempo: la ricerca e la collocazione ordinata dei contenuti nelle diapositive richiederebbero all’insegnante che volesse regolarmente lavorare alla lavagna multimediale un compito davvero impegnativo. Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione delle insegnanti dei percorsi LIM realizzati con accuratezza da insegnanti esperti di contenuti multimediali e immediatamente utilizzabili nella pratica didattica. L’attenta selezione del materiale informativo; la qualità del repertorio grafico; l’impianto ludico; la strutturazione delle attività in modo da consentire la massima interazione tra i bambini e il feedback immediato rappresentano alcune fra le caratteristiche dei software che assicureranno ai bambini delle vostre classi esperienze di apprendimento qualitativamente significative. L’insegnante ha a sua disposizione quattro percorsi multidisciplinari, due per la seconda e due per la terza: SIM SALA BIM, UNA PAROLA DOPO L’ALTRA, PICCOLI DETECTIVE LINGUAGGI E PICCOLI DETECTIVE DISCIPLINE. Nelle pagine a seguire vi mostriamo parte del materiale: si tratta delle introduzioni ai percorsi e alcune miniature di ciascun percorso, che l’insegnante trova inserite in versione digitale all’interno del percorso. Ogni pdf può essere visionato sul MIO BOOK docente, scaricato e/o stampato. Questo materiale introduce e guida, clic dopo clic, anche l’insegnante meno esperta che, grazie a queste indicazioni dettagliate, potrà usare i percorsi multidisciplinari per la LIM con facilità ed efficacia.
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Guida ai materiali digitali
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Guida ai materiali digitali
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Guida ai materiali digitali
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Guida ai materiali digitali
’ Guida per l’insegnante
Geografia - Il confine • Differenziare gli spazi chiusi e riconoscere la linea di confine. ’ Guida per l’insegnante
Geografia - Il confine
Diapositiva 1
• Differenziare gli spazi chiusi e riconoscere la linea di confine.
Diapositiva 1
Iniziate l’attività invitando i bambini a formulare le loro ipotesi, quindi attivate l’animazione cliccando sulla lavagna.
Iniziate l’attività invitando i bambini a formulare le loro ipotesi, quindi attivate l’animazione cliccando sulla lavagna.
Diapositiva 2 Anche in questo caso invitate i bambini a formulare delle ipotesi, motivandole. Attivate poi l’animazione.
Diapositive 3-4
’ Cliccate consecutivamente sulla lavagna per far comparire le frasi di spiegazione. Evidenziate con i bambini i termini CONFINE e SPAZIO CHIUSO. Chiedete loro di indicarvi gli spazi chiusi all’interno dell’aula e di individuare i confini che li delimitano. Invitateli a creare uno spazio chiuso con i loro corpi formando un girotondo (eventualmente potete proporre in palestra i vari giochi che usano il girotondo aperto/chiuso). Chiedete ai bambini di individuare anche altri spazi chiusi presenti all'esterno della scuola.
Diapositiva 2
Anche in questo caso invitate i bambini a formulare delle ipotesi, motivandole. Attivate poi l’animazione. Guida per l’insegnante
1
Storia - Perché / Perciò Attraverso le animazioni viene ora presentata Diapositive 3-4 • ’ Cogliere il rapporto di causa-effetto tra eventi. la parola CONSEGUENZA. Soffermatevi sulla delle immagini ed evidenziate i Cliccate consecutivamente sullasuccessione lavagna per far fatti accaduti dopo. Storia - Perché / Perciò comparire le frasi di spiegazione. Evidenziate con i bambini i termini CONFINE e SPAZIO Diapositiva 5 Diapositiva 1 di indicarvi CHIUSO. Chiedete loro gli dispazi chiusi L’animazione questa diapositiva presenta Diapositiva 1 la parola PERCIÒ come parola che unisce le due frasi. all’interno e di individuare confini che Attivatedell’aula le animazioni cliccando iripetutamente sullo schermo. li delimitano. Invitateli a creare uno spazio chiuso i loro corpi formandoaiun girotondo Fatecon osservare le immagini bambini e a verbalizzare quello che ilvedono. Diapositive 6-7 (eventualmente potete proporreinvitateli in palestra i vari giochi che usano Attraverso l’animazione viene chiesto ai Distribuite loro la fotocopia dei disegni cheche unisce le bambini di scegliere girotondo aperto/chiuso). altrila parola Diapositiva 2 Chiedete ai bambini di individuare anche due frasi tra PERCHÉ e PERCIÒ. Invitare un alla lavagna e chiedergli cliccando su questabambino icona . di cliccare spazi chiusi presenti all'esterno troverete della scuola. sulla parola che ritiene giusta. Si passerà così alla diapositiva successiva dove saranno scrittequaderno le frasi unite dalla parola Invitateli a incollare le immagini sul esatta. e a scrivere le frasi corrispondenti.
Diapositiva 4
Guida per l’insegnante
• Cogliere il rapporto di causa-effetto tra eventi.
Attivate le animazioni cliccando ripetutamente sullo schermo. Fate osservare le immagini ai bambini e invitateli a verbalizzare quello che vedono. Distribuite loro la fotocopia dei disegni che troverete cliccando su questa icona . Invitateli a incollare le immagini sul quaderno e a scrivere le frasi corrispondenti.
In questa diapositiva viene introdotto il termine CAUSA. L’animazione mostra le due frasi evidenziando quella che rappresenta la causa del fatto successivo.
Diapositive 8-9-10-11-12-13
Diapositiva 3
Le attività proseguono allo stesso modo anche per le diapositive seguenti. Distribuite ai bambini la fotocopia dei disegni che potete
Viene ora presentata la parola PERCHÉ, come parola che unisce le due frasi.
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Diapositiva 2 1
scaricare cliccando sull’icona . Fate incollare i disegni sul quaderno ed invitate i bambini a scrivere le frasi corrispondenti unite dalle parole chiave.
In questa diapositiva viene introdotto il termine CAUSA. L’animazione mostra le due frasi evidenziando quella che rappresenta la causa del fatto successivo. 2
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● Distinguere le attività di un determinato momento della giornata. Matematica ● Relazione d’ordine : scoprire ritmi e sequenze
Guida ai materiali digitali Arte ● Riconoscere le parti del giorno attraverso i paesaggi di Vincent Van Gogh
N.B.: Agire sui pulsanti con un singolo clic / singolo tocco alla LIM. In caso di doppio clic la risorsa potrebbe non essere visibile in quanto collocata in secondo piano. Per renderla visibile senza chiudere il programma procedere come segue: - fare clic con il pulsante destro del mouse in un punto qualsiasi dello schermo; - dal menù contestuale selezionare Schermo – Cambia programma; - cliccare dalla barra delle applicazioni sull’icona del file da visualizzare.
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Materiale digitale presente nel M.I.O. BOOK Giorni di Scuola 2 - Italiano, Storia, Geografia M.I.O. BOOK - Studente Letture Pag. 27 Esercizi 2 e 3 interattivi Pag. 31 Galleria fotografica: autunno in immagini Pag. 32 Video: Il lapbook dell’autunno Pag. 37 Zoom del quadro di V. Van Gogh, Il Gelso Pag. 59 Esercizio 6 interattivo Pag. 63 Galleria fotografica: inverno in immagini Pag. 71 Zoom del quadro di P. Mondrian, L’albero blu Pag. 111 Galleria fotografica: primavera in immagini Pag. 119 Zoom del quadro di V. Van Gogh, Albicocco in fiore Pag. 137 Galleria fotografica: estate in immagini Pag. 139 Zoom del quadro di P. Signac, Albero di pino di Saint Tropez
Grammatica R.A.F, Pag. 45 Esercizio interattivo: Suoni simili Pag. 51 Esercizio interattivo: SCI SCE, SCA SCO SCU, SCHE SCHI Pag. 55 Esercizio F interattivo: GNA GNO GNU Pag. 59 Esercizio interattivo: Le doppie Pag. 61 Esercizio interattivo: La divisione in sillabe Pag. 64 Esercizio interattivo: e o è Pag. 66 Esercizio interattivo: L’uso dell’h Pag. 92 Esercizio interattivo: L’articolo Pag. 93 Esercizio interattivo: Aggettivi adatti Pag. 95 Esercizio interattivo: Il tempo dei verbi Pag. 101 Esercizio 2 interattivo: Singolare-plurale Pag. 112 Esercizio interattivo: La frase
Storia Pag. 4 Esercizio interattivo: La successione Pag. 5 Esercizio interattivo: La contemporaneità Pag. 9 Esercizio interattivo: Perché, perciò Pag. 13 Esercizio interattivo: I mesi Pag. 33 Esercizio 3 interattivo
Geografia Pag. 48 Esercizio interattivo: Piante Pag. 59 Esercizio interattivo: Elementi naturali - elementi artificiali Pag. 62 Video: Il lapbook degli ambienti.
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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK - Docente Letture Letture integrative Io e gli altri Io e gli animali Io e l’ambiente Mi conosco Stagioni Musica classica- stagioni Vivaldi - autunno Vivaldi - inverno Vivaldi - primavera Vivaldi - estate Video-lavoretti La ricetta di Halloween Una mangiatoia per uccelli Una stella per l’albero Uova e animali Laboratorio di italiano
Esercizi interattivi CE CI, CHE CHI - GE GI, GHE GHI CoQ Le doppie Uno tanti
Storia Pag. 23 Esercizio interattivo: L’orologio
Percorsi interdisciplinari Sim Sala Bim Una parola dopo l’altra
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Giorni di scuola 3 - Italiano, Storia, Geografia M.I.O. BOOK - Studente Letture Pag. 10 Approfondimenti: Carlo Collodi Pag. 30 Approfondimenti: Lewis Carroll Pag. 97 Esercizio interattivo: Scopro le parole Pag. 114 Approfondimenti: Daniel Defoe Pag. 141 Zoom quadro: Hal Lasko, Paesaggio con alberi Pag. 148 Zoom quadro: V.V. Kandiskij, Composizione 8 Pag. 148 Zoom quadro: P. Klee, Junger garten Pag. 149 Zoom quadro: G. Segantini, Trittico della natura - La morte Pag. 157 Zoom quadro: G. Dottori, Paesaggio umbro Pag. 160 Zoom quadro: A. Modigliani, Ragazza con le trecce Pag. 160 Zoom quadro: P. Klee, Senecio Pag. 161 Zoom quadro: G. Arcimboldo, Estate
Grammatica R.A.F. Pag. 68 Esercizio interattivo: Suoni dolci Pag. 69 Esercizio F interattivo: GN-NI Pag. 72 Esercizio interattivo:.GLI-LI CU-QU-CQU SCI-SCE GE-GIE CE-CIE GN-N Pag. 77 Esercizio interattivo: Divido in sillabe Pag. 87 Esercizio 4 interattivo: La forma corretta Pag. 91 Esercizio interattivo: Tante doppie Pag. 112 Esercizio interattivo: I nomi di persona Pag. 113 Esercizio interattivo: I nomi di cosa Pag. 118 Esercizio interattivo: I nomi composti Pag. 119 Esercizio interattivo: Gli articoli Pag. 120 Esercizio interattivo: Aggettivi qualificativi Pag. 125 Esercizio interattivo: Le tre coniugazioni Pag. 126 Esercizio interattivo: Le persone del verbo Pag. 127 Esercizio interattivo: Il tempo presente Pag. 155 Esercizio interattivo: I sinonimi Pag. 169 Esercizio interattivo: Il complemento oggetto
Storia Pag. 3 Esercizio 5 interattivo Pag. 36 Il lapbook degli ominidi - PDF Pag. 39 Zoom fotografico Pag. 39 Esercizio interattivo: Osservo e completo Pag. 62 Esercizio 4 interattivo
Geografia Pag. 71 Esercizio interattivo: Ridurre e ingrandire Pag. 74 Esercizio interattivo: Le parole della geografia - Punti Cardinali Pag. 78 Galleria fotografica: La montagna in immagini
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Guida ai materiali digitali Pag. 79 Video: La formazione delle montagne Pag. 83 Video: La formazione delle colline Pag. 88 Galleria fotografica:.La pianura in immagini Pag. 89 Video: La formazione delle pianure Pag. 96 Galleria fotografica: Il fiume in immagini - Il lago in immagini Pag. 97 Video i laghi: La formazione dei laghi Pag. 100 Galleria fotografica: Il mare in immagini
M.I.O. BOOK - Docente Letture Letture integrative Racconto realistico Racconto fantastico Fiaba Favola Leggenda Testo descrittivo Filastrocca Poesia
Storia Pag. 24 Esercizio interattivo: La linea del tempo della Preistoria
Strumenti interattivi Mappe dell’Evoluzione Esercizi interattivi I nostri antenati
Geografia Esercizi interattivi Verifica interattiva: Ambienti naturali Esercizio interattivo: Percorsi
Percorsi interdisciplinari Piccoli Detective - Discipline Piccoli Detective - Linguaggi
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