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CLASSE PRIMA
• Metodo • Prime letture
• Letture • Linguaggi espressivi • Grammatica RAF
• Grafo-motricità • Storia • Geografia • • Scienze • Matematica • Corsivo • Primi testi • Tecnologia
• Esercizi di matematica • UDA multidisciplinare • Lapbook
CLASSE SECONDA
Li • Letture • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione
• Esercizi di matematica • Laboratori del testo • Storia • Geografia • • Scienze • Matematica • Laboratori di scrittura • UDA multidisciplinare • Lapbook • Mappe • Tecnologia • Grammatica RAF
• Letture • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione
• Esercizi di matematica • Laboratori del testo • Storia • Geografia • • Scienze • Matematica • Laboratori di scrittura • UDA multidisciplinare • Lapbook • Mappe • Tecnologia • Grammatica RAF
bro
A Z Z UR RO
CLASSE TERZA
PER LA CLASSE • Cartelloni: Tabelle forma-sillabe Accoglienza I compleanni della classe Le tabelline L’evoluzione dell’uomo Le cinque Ere • L’alfabetiere murale • I l tesserino portanome per ogni alunno
Letture
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
Gi C R. M or . C ag e IS ni d ria gi BN i ch P. s 97 cu i - O Ma 8- o . M rti n 88 la -4 2 ara elli 72 - sc -2 Le a 72 tt 7- ur 9 e
C. Ceriachi - O. Marasca R. Maggi - P. Martinelli
PER L’INSEGNANTE • Guida al testo con: guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per il coding, schede operative, verifiche a livelli. il M.I.O. BOOK docente con la guida al testo, i percorsi multidisciplinari per la LIM spiegati passo passo, esercizi interattivi di italiano e di tutte le discipline, video, canzoni e tante schede in PDF il M.I.O. BOOK studente I DVD si possono installare senza connessione a Internet
CD audio in formato MP3 con la versione audio di tutto il libro letto da speaker professionisti
Codice per l’adozione Giorni di scuola - Pack 2 ISBN 978-88-472-2718-7
I volumi oltre alla versione digit ale M.I.O. BOOK, sono consultab ili on-line e archiviabili su USB
Guida ai percorsi educativi speciali e schede di lavoro con materiali semplificati
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Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open
È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.
È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).
Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.
Come attivare il M.I.O. BOOK e accedere al portale Raffaello Digitale
I colori dell’amicizia o giorno alla scuola Per Lucy quello era il prim ata dall’India e non Primaria. Era appena arriv conosceva nessuno. in mensa, ma Lucy Per pranzo andarono tutti sola. Dopo pranzo si sedette a un tavolo da misero a giocare, si tutti uscirono in giardino, o del cortile con tranne Lucy. C’era un angol tra con una maes la il selciato, le si avvicinò colorati e le disse: scatola piena di gessetti fare un bel disegno. – Tieni Lucy, se vuoi puoi e disegnò una Lucy si inginocchiò per terra giallo e due grandi giraffa con un lungo collo occhi marroni. non giocava. C’erano Lucy non era l’unica che che se ne stavano altri due bambini nuovi ina: seduti su una panch
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.
È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.
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Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
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È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).
Coordinamento e redazione: Emilia Agostini Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini, Dania Fava Illustrazioni: Silvia Baroncelli, Sandra Bersanetti, Chiara Bordoni, Manola Caprini Mariagrazia Orlandini, Laura Zannoni Copertina: Valentina Mazzarini Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Thinkstock, Golf di Gianni Oliva (foto Lapbook) Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Per esigenze didattiche i testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze. © 2017 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it - info@grupporaffaello.it Ristampa: 5 4 3 2 1 0
2022 2021 2020 2019 2018 2017
IL LIBRO AZZURRO CIAO, QUESTI SONO I TUOI LIBRI DI ITALIANO. TI INSEGNERANNO A LEGGERE E A SCRIVERE BENE.
LETTURE LABORATORIO DI ITALIANO Con il libro rosso esplorerai tanti testi diversi! Imparerai a scrivere racconti, descrizioni e filastrocche. Con la imparerai a scrivere e a esprimerti correttamente.
Il libro azzurro ti farà appassionare alla lettura! Imparerai a leggere bene e a comprendere quello che leggi. Sarai così pronto per le Prove Invalsi di fine anno.
STO RIE DI C A S A
I PRIMI GIORNI DI SCUOLA QUELLO CHE GIÀ SO
La scuola ricomincia - Filastrocca Ricordi d’estate - Testo discontinuo Foto dalle vacanze - Testo discontinuo Notte di fine estate - Racconto realistico Ultima notte in campeggio - Racconto realistico
4 5 6 7 8
STO RIE DI S CU OL A
Primo giorno di scuola - Esperienza personale Ecco la scuola - Filastrocca Come funziona la maestra - Descrizione Leggo bene ad alta voce W gli occhiali - Esperienza personale I colori dell’amicizia - Racconto realistico Cittadinanza e Costituzione L aboratorio del testo • Il significato delle parole Mettete in disordine! - Racconto fantastico Mostri scolastici - Racconto fantastico È più facile con Micio Mao Verifico le mie competenze
10 12 13 14 15 16 18 20 22 23 24 26
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Il letto a castello - Racconto realistico Voglio - Poesia Cittadinanza e Costituzione Il giardino della nonna - Racconto realistico Leggo bene ad alta voce La tana - Testo informativo La casa della regina - Testo informativo Il trasloco - Filastrocca La casa più grande del mondo - Racconto fantastico Laboratorio del testo • Il titolo Quanti siamo in casa? - Racconto realistico Sotto il letto - Esperienza personale Nino in soffitta - Esperienza personale È più facile con Micio Mao Verifico le mie competenze
RIC
RIC
SCOT IN AUTU N NO
Ric e Scot in autunno Autunno d’oro - Racconto fantastico Notizie di stagione • Testo informativo Il Lapbook dell’autunno La foglia - Nebbia - Poesie Felice Halloween - Racconto realistico Arte e Immagine • I colori
28 30 31 32 34 35 36 2
60 62 63 64 65 66 67 68 69 70
SCOT IN
INVERNO
Ric e Scot in inverno Una coperta per il mondo - Racconto fantastico Notizie di stagione • Testo informativo Inverno - Poesia Babbo Natale esiste? - Filastrocca La piccola renna - Racconto fantastico Il dolce degli Otto Tesori - Esperienza personale La Befana di pezza - Racconto fantastico Mini e il Carnevale - Esperienza personale Arte e immagine • Colori caldi e freddi
STO RIE IN C IT TÀ
72 74 75 76 77 78 79 80 81 82 84 86 88
Rosi e Moussa in città - Racconto realistico Il viaggio di Tonino - Filastrocca In città - Testo informativo Leggo bene ad alta voce Oscar il gatto custode - Racconto fantastico Il piccione è uno sportivo - Filastrocca Com’è bella la città - Poesia Filastrocca tiritera - Filastrocca Amici digitali - Racconto realistico Un leone in biblioteca - Racconto fantastico Laboratorio del testo • Le informazioni del testo La città dei fiori - Racconto fantastico È più facile con Micio Mao Verifico le mie competenze
D ES C RIZ ION I A C IEL O A P ERTO
90 Facciamo una gita - Esperienza personale 92 Filastrocca dell’albero - Filastrocca 93 I gufi nel bosco - Esperienza personale 94 La finestra - Descrizione 96 I Mellops in grotta - Racconto fantastico 98 Leggo bene ad alta voce 99 Nel parco naturale - Descrizione 100 Laboratorio del testo • Informazioni nascoste 102 Al fiume - Esperienza personale 103 Carletto - Descrizione 104 È più facile con Micio Mao 106 Verifico le mie competenze
RIC
SCOT IN
RIM E IN LU OGH I FA N TA ST I C I 120 I tre porcellini - Fiaba in rima 122 Per magia - Filastrocca 123 Il mangiasogni - Racconto fantastico 124 Chi naviga nel golfo? - Filastrocca 125 Il gamberetto stanco - Favola in rima 126 Leggo bene ad alta voce 127 Nel solaio - Filastrocca 128 La strega del fiume - Fiaba 129 Che cos’è l’amore? - Filastrocca 130 È più facile con Micio Mao 132 Verifico le mie competenze
RIC
SCOT IN
E STATE
134 Ric e Scot in estate 136 Il paese delle vacanze - Filastrocca 137 Notizie di stagione • Testo informativo 138 Arte e immagine • Colori complementari
GLI ULTIMI GIORNI DI SCUOLA VALUTO LE MIE COMPETENZE
140 A caccia del tesoro 144 Ecco il tesoro!
PRIMAVERA
108 Ric e Scot in primavera 110 Dipingere le uova - Racconto realistico 111 Notizie di stagione • Testo informativo 112 Volta la carta - Filastrocca Pasqua - Poesia 113 Il coniglietto di Pasqua - Descrizione 114 Il primo d’aprile - Testo informativo 115 La pratolina - Racconto fantastico 116 Festa di primavera - Racconto fantastico 118 Arte e immagine • Le tonalità di colore
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M.I.O. BOOK
Divertiti e impara con i video, gli ascolti e le attività multimediali
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I PRIMI
GIORNI DI SCUOLA
PRONTO A PARTIRE? Eccoti in classe seconda! La prima cosa da fare è ripassare e mettere in gioco le conoscenze che hai acquisito l’anno scorso. Hai imparato a leggere, a scrivere e a comprendere le informazioni di un testo. In queste pagine scoprirai come te la cavi e se sei pronto per la classe seconda.
LA SCUOLA RICOMINCIA La scuola ricomincia a metà mese, con cose vecchie e con delle sorprese. Gli amici e le amiche sono quelli, ma sono un po’ più alti, un po’ più snelli. Invece la maestra è sempre uguale: se è una maestra buona, meno male. R. Piumini
Rispondi.
i sono nuovi compagni nella C tua classe? Come si chiamano? ............................................................................................................... ...............................................................................................................
L e insegnanti sono sempre le stesse? Scrivi i loro nomi. ............................................................................................................... ............................................................................................................... ...............................................................................................................
SEI IN CLASSE SECONDA! Quali sono i tuoi desideri e i tuoi propositi per il nuovo anno scolastico? Pensa e scrivili su foglietti colorati, poi insieme ai tuoi compagni appendili su un grande cartellone.
Prometto che quest’anno sarò sempre attento.
Voglio studiare bene l’italiano, così posso farmi capire dai miei compagni.
In seconda farò sempre i compiti.
4
Rispondi con una X. Hai usato la lettera maiuscola per scrivere i nomi di persona? Sì No A volte
Mi piacerebbe tanto andare in gita al mare quest’anno.
QUELLO CHE GIÀ SO RICORDI D’ESTATE Leggi più volte il testo, poi completalo con le parole mancanti illustrate.
Lo
.............................................
con il
e il
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.................................................................
Si va a
sono pronti.
.................................................................
, ma il pensiero
ritorna alle vacanze: al mare, ai alla
.................................................................
pieno di
, al
dopo il
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E dai nonni in
e fare il verso alle
era pieno di gioia!
della fontana dei giardini
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sempre più in alto.
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Come era bello accarezzare i
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era divertente schizzarsi
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e dondolare sull’
di
! E che dire dei nuovi amici
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Anche in
.
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.........................................................................
conosciuti? Il
,
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E poi alla frescura nel
con l’
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?
...........................................................
.........................................................................
!
Correggete il testo in classe: quante parole hai scritto bene?
Meno di 10 Devi ripassare l’ortografia. Più di 10 Sei andato bene, ma puoi fare meglio. Più di 15 Sei stato bravo!
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I PRIMI
GIORNI DI SCUOLA
FOTO DALLE VACANZE 1 Aiuta i bambini a collegare le didascalie giuste alle foto dell’estate. Sonia gioca in piscina con il fratellino.
Yang Lee corre sulla spiaggia con l’aquilone.
Mauro va in bicicletta nel parco.
2 La mamma di Mario ha scattato tre foto di un momento speciale delle vacanze del suo bambino. Prova a riordinarle e scrivi una didascalia per ognuna.
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Come ti sono sembrate le due attività? Quale ti è piaciuta di più? Cerchiala. 6
Facile
Attività 1 Così così
Difficile
Facile
Attività 2 Così così
Difficile
QUELLO CHE GIÀ SO
NOTTE DI FINE ESTATE Era una notte di fine estate. Si sentiva già nell’aria che presto sarebbe arrivato l’autunno e la fine delle vacanze. Barbara e Marco guardavano il cielo, stando sotto il portico della fattoria della nonna. – Lassù – gridò Barbara puntando il dito. – Una stella cadente! Sembrava che una stella molto luminosa si fosse staccata dal cielo, per scendere proprio verso di loro. – È caduta vicinissima! Sono sicura! – esclamò Barbara eccitata. – Sembra sempre che cadano vicino – disse Marco. – Ma non si può dire. Il cielo è così grande! C. Lastrego, F. Testa, Benvenuto Wilko, Einaudi Ragazzi
COMPRENDO
Come si chiamano i bambini che guardano il cielo?
E PA R L O D I M
............................................................................................................................................................................
Hai mai visto una stella cadente? Dove? Quando? Cosa hai fatto? Racconta.
Che cosa vedono?.............................................................................................................. Dove si trovano?.................................................................................................................... Quando?.............................................................................................................................................
Hai risposto a tutte le domande? Sì No Com’è stato rispondere?
Facile
Così così
7
Difficile
I PRIMI
GIORNI DI SCUOLA
ULTIMA NOTTE IN CAMPEGGIO L eggi il racconto, poi scrivi la frase iniziale mancante: metti in ordine le parole.
in tenda
dormono
per l’ultima volta
Lisa e Giovanni
notte questa
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E PA R L O D I M
Dove hai trascorso le vacanze? Ti è dispiaciuto lasciare qualche amico o qualche luogo? Racconta.
Domani la tenda verrà smontata perché si torna a casa. – Che peccato! – sospira Lisa. – Mi piacerebbe tanto restare qui ancora un paio di settimane... – Io vorrei stare qui tutto l’anno – risponde Giovanni. Lisa si mette a ridere. – Penso che d’inverno faccia piuttosto freddo in tenda. – Mmm – pensa Giovanni. – Forse hai ragione. Però qui ci sono tanti bambini con cui giocare! – Sì, ma quando inizierà la scuola qui non ce ne saranno più di bambini, e tu saresti completamente solo. All’improvviso Lisa ha un’idea. – Magari potremmo montare la tenda nel giardino di casa... – Sarebbe divertente! – risponde Giovanni sorridendo. – Così potremmo fare il campeggio tutto l’anno! 200 storie della buonanotte, Yoyo Books
GIOCO con le parole Dividi le parole in sillabe con una / e confrontati con i compagni.
do/ma/ni tenda estate settimana 8
Rispondi con una X. Sei riuscito a formulare la frase iniziale? Sì No Hai usato la lettera maiuscola all’inizio? Sì No Hai diviso tutte le parole in sillabe? Sì No Solo alcune Com’è stato svolgere le attività? Facile Così così Difficile
QUELLO CHE GIÀ SO
PREPARIAMO L’AULA C ome hai trovato l’aula di classe seconda? Osserva con i tuoi compagni gli spazi già predisposti, poi discutete e decidete insieme come utilizzarli e sistemarli al meglio.
I banchi: a ferro di cavallo in linea a gruppi
per per per
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La cattedra si trova per ........................................................................................................ .................................................................... ........................................................................................................ ....................................................................
Scaffali e armadietti per ........................................................................................................
Alle pareti appendere
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Altre idee un tappeto per ........................................................................................................ una libreria per ........................................................................................................ .................................................................... per ........................................................................................................ .................................................................... per ........................................................................................................
Come ti sei comportato durante il lavoro di gruppo? Completa la tabella con: sì, no, abbastanza.
Ho espresso le mie idee?
Ho ascoltato le proposte Ho accettato le dei compagni? decisioni comuni?
...............................................................
...................................................................................
Ho disturbato?
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Ora mettetevi all’opera per realizzare quanto deciso insieme.
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S TO R I E D I S CUOLA PRIMO GIORNO DI SCUOLA Seconda F. Primo giorno di scuola: Davide Mazzoleni, che poi sarei io, si aggira nel cortile aspettando il suono della campanella. Papà mi ha appena mollato al cancello: – Quest’anno vai in seconda, sai come devi fare. Io fuggo, che faccio tardi... Ciao Davide! Mi aggiusto lo zaino sulle spalle e mi avvio al portone. Papà fugge, ha il fuoco sotto i piedi, forse gli scappa di andare in bagno... ma no, gli scappa di andare al lavoro! A me non succede mai con la scuola, me ne resterei cento volte più volentieri a letto. Mi veniva da piangere. Sarebbe stato così ogni mattina. Arrivo al portone ed ecco una nuvola di bambini che scendono dal pulmino insieme. Tra questi, magicamente, c’è lei. Gonna bianca, maglioncino a fiori azzurro, scarpe da ballerina, un cerchietto tra i capelli lunghi, neri e lucidi, occhi a mandorla, sguardo perso, pelle chiara, gote paffute e mento a punta. “Ma questa chi è?” mi sono chiesto. Non volevo perderla di vista, dovevo assolutamente scoprire in quale classe sarebbe entrata. E. Prati, Tutte le volte che vedo Melina, Giunti Junior
10
S TO R I E D I S C U O L A
C ome si concluderà la storia di Davide? Scegli la conclusione giusta per il racconto. 1
Sono in classe, vedo amici, gioco, parlo, imparo, rido, più si è, più si è felici. 3
2
S uona la campanella, entriamo in classe... Lei è in classe mia! Yuppiiiiiii!
I n ogni classe ci sono venti bambini e due maestre. Le aule sono tutte al primo piano, in fondo al corridoio ci sono i bagni.
Ora indica con una X il motivo della tua scelta.
Ho scelto la conclusione .............. perché: fa capire come va a finire il racconto. è una filastrocca in rima. descrive la scuola. 11
ST OR IE DI SC UO LA
ECCO LA SCUOLA Il giorno dell’inizio è già arrivato e indossi il grembiulino di bucato. I bimbi hanno cesti o zainetti. E dentro tu lo sai cosa ci metti; la gomma, le matite colorate, le forbici con le punte arrotondate. In classe la lavagna trovi pure e i cartelloni pieni di figure. Si ritaglia, si incolla, si colora, così si cambia gioco ad ogni ora. E che divertimento la lettura, che gusto con i conti e la scrittura! Quante scoperte splendide da fare, quante storie stupende da ascoltare! E poi è bello stare in compagnia di amici vecchi e nuovi, in allegria. Con loro parli, ridi e canti in coro. Allora buona scuola... e buon lavoro! V. Lamarque
D IC O L A M IA
SCOPRO le parole Grembiulino di bucato significa: rotto lavato 12
Secondo te, perché si deve andare a scuola? Colora le risposte che pensi più giuste e confrontale con i compagni.
Si conoscono le maestre. Si cresce di statura.
Si impara a stare con gli altri. Si chiacchiera con i compagni.
Si scoprono sempre cose nuove.
Si impara divertendosi.
ST OR IE DI SC UO LA
COME FUNZIONA LA MAESTRA Ci sono maestre lunghe o maestre corte. Maestre larghe oppure sottili. Una maestra piccola non è mezza maestra, così come una molto grande non vale doppio. Sopra la maestra c’è il soffitto della classe, o il cielo quando è all’aperto, sotto la maestra c’è il pavimento, o la ghiaia, o la strada. Intorno alla maestra ci sono i bambini, a volte in fila, a volte in cerchio, in piedi o seduti. La maestra ha una parte davanti, che è quella che si vede di solito, e una parte dietro, che si vede quando si gira. Le maestre possono avere colori molto diversi. Possono essere scure, chiare, ricce, lisce, a pallini, a fiori, a spirali e in varie fantasie. Sulla maestra a righe si scrive. Sulla maestra a quadretti si fanno le operazioni. Possono avere molti o pochi vestiti. Sotto al vestito la maestra è nuda. S. Mattiangeli, C. Carrer, Come funziona la maestra, Il Castoro
COMPRENDO
R ispondi con una X.
Di chi si parla nel testo? Di bambini Di righe
ESPLORO Il testo
Di maestre
I ndica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
Una maestra piccola è mezza maestra.
V
F
Una maestra grande non vale doppio.
V
F
Sopra la maestra c’è il soffitto.
V
F
Sotto la maestra c’è il cielo.
V
F
Intorno alla maestra ci sono i bambini.
V
F
Le maestre sono tutte colorate.
V
F
I ndica con una X il proseguimento giusto.
Secondo te questo testo: r acconta la storia di una maestra e le azioni che compie. d escrive come sono le maestre. Libro rosso pag. 2 13
O
B N G
LEGGO BENE ad
alta voce
G
H
Z
RM C A
D
O
In queste pagine troverai alcuni suggerimenti per diventare un campione di lettura.
LE PAROLE NASCOSTE
G
Nel testo alcune parole sono in parte coperte. 1. Leggi una prima volta silenziosamente e prova a indovinare le parole. 2. Completa e riscrivi le parole. 3. Rileggi più volte il testo ad alta voce.
H Abbasso le tabelline Z
R M
C A D O
F
Non riesco a ricordare le tabelline. Non mi piacciono i numeri ........................................................... . Non mi piace l’aritmetica. Non mi piace la geometria. E non mi piace la matematica ........................................................... che non è altro che l’aritmetica e la geometria ........................................................ sommate insieme. Ma Silvia, la maestra di matematica, mi è simpatica perché mi spiega le cose sempre più di una volta. Oggi in matematica abbiamo fatto un gioco che si chiama “La corsa delle conte”. La maestra ........................................................... ce lo fa fare spesso, perché dice che il calcolo delle quattro operazioni e le tabelline ........................................................... sono importantissimi. Silvia ha cominciato dicendo 500 : 2 e non aveva ancora finito di parlare che Simone aveva già sparato la risposta ........................................................... . E vince chi risponde prima .......................................... . Io sono stato il primo poche volte ........................................................... . A. Sarfatti, B. Pumhösel, Palloni e pianeti, EDT
Correggete in classe, poi riscrivi in ordine le parole nascoste. ................................................................ , ................................................................ , ................................................................ , ................................................................ , ................................................................ , ................................................................ , ................................................................ , ................................................................ . 14
F
ST OR IE DI SC UO LA
W GLI OCCHIALI Stamattina non volevo andare a scuola! Tutta colpa degli occhiali! La mamma non faceva altro che dirmi che ero carinissima, ma i suoi discorsi non mi convincevano: mi vergognavo, pensavo a cosa avrebbero detto i miei compagni e a quanto mi avrebbero preso in giro. Sono entrata in classe a testa bassa. Avrei voluto nascondermi sotto il banco. E la maestra subito a dirmi: – Laura, come stai bene con gli occhiali! Mi sono sentita addosso lo sguardo di tutti. Poi Gianluca mi ha detto: – Benvenuta nel club degli occhialuti! Il mio imbarazzo è passato. Ci siamo sorrisi e nessuno ha badato ai miei occhiali.
ESPLORO Il testo S econdo te, questo racconto è realistico o fantastico? Rispondi con una X.
R ealistico, perché i fatti raccontati possono accadere nella realtà. F antastico, perché i fatti raccontati non possono accadere nella realtà. L ibro rosso pag. 2
B. Cartland, Rifugio segreto, Mondadori
Spazio alle E M O Z IO N I Basta imbarazzo!
L’imbarazzo è quella sensazione di disagio che impedisce di essere sereni e spontanei. Facciamo un gioco per superare l’imbarazzo. Scrivete su un foglietto Io provo imbarazzo per... poi disponetevi in cerchio e mettete i biglietti al centro. A turno prendetene uno e leggetelo ad alta voce cercando di esprimere il sentimento di chi lo ha scritto. 15
ST OR IE DI SC UO LA
I COLORI DELL’AMICIZIA Per Lucy quello era il primo giorno alla scuola Primaria. Era appena arrivata dall’India e non conosceva nessuno. Per pranzo andarono tutti in mensa, ma Lucy si sedette a un tavolo da sola. Dopo pranzo uscirono in giardino, tutti si misero a giocare, tranne Lucy. C’era un angolo del cortile con il selciato, le si avvicinò la maestra con una scatola piena di gessetti colorati e le disse: – Tieni Lucy, se vuoi puoi fare un bel disegno. Lucy si inginocchiò per terra e disegnò una giraffa con un lungo collo giallo e due grandi occhi marroni. Lucy non era l’unica che non giocava. C’erano altri due bambini nuovi che se ne stavano seduti su una panchina: Zack soffriva di asma e Ibrahim aveva troppo caldo. Lucy però non si era accorta di loro e continuava a disegnare. Disegnò un serpente giallo così lungo che arrivava sotto la panchina di Ibrahim e Zack. – Aaaah! Sto male... sto male! – si mise a urlare il serpente. – Che cos’ha? – domandò Lucy ad alta voce. – Se quello è un pitone – rispose Ibrahim – dovrebbe essere verde; i pitoni sono gialli solo quando stanno male. – Oh... no! – esclamò Lucy. – Ormai non faccio più in tempo a colorarlo di verde! – Ti aiuto io – disse Ibrahim, – basta che spezzi in due il gessetto. – Spezzalo in tre – aggiunse Zack, – ti aiuto anch’io. E così Lucy colorò la testa, Ibrahim la coda e Zack la parte centrale.
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ST OR IE DI SC UO LA
Finirono un attimo prima che suonasse la campanella. – Grazie per avermi aiutato – disse Lucy. – Non c’è di che – rispose Ibrahim. Zack non disse niente, ma le sorrise. M. Thebo, I colori dell’amicizia, Mondadori Junior
L’Amicizia è una cosa preziosa: se trovi un amico trovi un tesoro assai più prezioso di una pentola d’oro. Se trovi un amico non sarai più triste con lui giocherai, andrai alle feste. Se trovi un amico la vita è più bella avrai sempre accanto una piccola stella. R. Guarnieri, Fiabe e filastrocche, De Agostini
ESPLORO Il testo I racconti di solito si dividono in tre parti principali: inizio, svolgimento, conclusione. D ove si trovano questi fatti del racconto? Colora la parte giusta.
Per pranzo andarono tutti a mensa.
inizio
svolgimento conclusione
Lucy non conosceva ancora nessuno.
inizio
svolgimento conclusione
La maestra porta dei gessetti a Lucy.
inizio
svolgimento conclusione
Lucy ringrazia Ibrahim e Zack.
inizio
svolgimento conclusione
Zack sorride a Lucy.
inizio
svolgimento conclusione
Lucy disegna un serpente.
inizio
svolgimento conclusione
Libro rosso pag. 4
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cittadinanza
e COSTITUZIONE
TUTTI IN PIEDIBUS Che cosa è il Piedibus? Il Piedibus è il modo più sano, sicuro, divertente ed ecologico per andare e tornare da scuola. È nato per accompagnare a scuola i bambini con un “autobus” molto speciale, che si muove grazie ai piedi dei propri passeggeri. Con il Piedibus, infatti, i bambini vanno a scuola a piedi, senza i genitori, accompagnati da “conducenti” e “controllori” adulti. Camminando insieme si impara ad apprezzare il piacere del movimento, a vedere con occhi diversi la città scoprendone angoli sconosciuti, a capire il valore e la bellezza di una città meno inquinata.
COME FUNZIONA IL PIEDIBUS?
Il Piedibus presta servizio ogni giorno, con qualsiasi tempo, secondo il calendario scolastico. Proprio come un autobus, il Piedibus segue un itinerario preciso con tanto di “fermate del Piedibus” e orari di partenza e di arrivo. I bambini devono trovarsi alle fermate prestabilite agli orari indicati, indossando una pettorina ad alta visibilità. Il Piedibus è sotto la responsabilità di due adulti: un “autista” che guida la fila e un “controllore” che segna le presenze. 18
cittadinanza
e COSTITUZIONE
A SCUOLA A PIEDI Io la mattina mi vesto da sola poi la mamma mi porta a scuola. Siamo le prime ad arrivare anche se lei non sa guidare. Le amiche che mi chiedono stralunate: “Non hai la macchina? E come fate?”. Andiamo a piedi senza aver fretta ci supera anche una bicicletta. L’inverno con sciarpa e cappello se piove prendiamo l’ombrello d’estate l’acqua da bere: lei la bottiglia, io il bicchiere. Compriamo i biscotti dal fornaio poi salutiamo il macellaio a volte trovo una margherita mi sembra quasi di fare una gita. Io con la mamma vado lontano non sa guidare, ma mi tiene per mano!
E PA R L O D I M
Tu come raggiungi la scuola? A piedi In auto In bicicletta Da solo/a Con ........................................................................ C’è il Piedibus nella tua città? Racconta.
R. Lipparini, C’è un posto accanto a te, Mondadori
C onosci i colori del semaforo e il loro significato? Scrivi nei cartellini la parola giusta: stop, via, affrettati.
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LABORATORIO
DEL
TESTO
Verso la fine di questo anno scolastico ti verrà proposta, come a tutti i bambini che frequentano la classe seconda, una prova di comprensione: si chiama PROVA NAZIONALE INVALSI. Le pagine come questa ti aiuteranno ad affrontarla con tranquillità e sicurezza.
IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE P er comprendere bene un testo devi capire il significato delle parole. Conosci le seguenti parole? Segna con una X solo quelle di cui sai il significato.
Emozione Tratto
Ricci Scolaresca
Sbilenco Malefico
Se c’è una parola che non conosci, cerca di indovinare il suo significato individuando nel testo la frase che la contiene. È più facile capire il significato delle parole, se le rileggi all’interno di una frase. L eggi il brano.
AMICHE DEL CUORE Che emozione! Elisa entra nel cortile affollato della scuola. Vede Prisca e corre da lei. Prisca ha i ricci spettinati, il colletto sbilenco e, nel brevissimo tratto da casa a scuola, ha trovato il tempo di farsi un baffo con la penna sul naso. Eppure a Elisa Prisca piace esattamente così. È la sua amica del cuore e non la cambierebbe con nessun’altra. È bello rivedere la scolaresca dopo le vacanze, anche le compagne meno simpatiche con il sorriso malefico. Sembrava che l’estate avesse cancellato tutti i dispetti, tutti i litigi.
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B. Pitzorno, Ascolta il mio cuore, Mondadori
VA L S I V E R S O L’I N
S egna con una X il giusto significato delle parole. Emozione
Eccitazione Indifferenza Dolore Dispiacere
Sbilenco Povero Sporco Storto Nuovo
Ricci Piccoli animali con il corpo ricoperto di aculei Ciocche di capelli piegate ad anello Animali marini dal guscio spinoso Involucri spinosi che contengono le castagne
Scolaresca Orchestra Gruppo di atleti Insieme degli alunni di una classe Edificio scolastico
Malefico Simpatico Sdentato Magico Cattivo
Tratto Linea Percorso Ritratto Riga
R iutilizza le parole nelle seguenti frasi e completa. 1
L o scuolabus è arrivato, la ........................................................................................ sale ordinatamente per andare all’oasi naturale.
2
In famiglia abbiamo tutti i capelli .........................................................................................
3
Ogni volta che Paolo vede Elisa arrossisce per l’ .........................................................................................
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Sul sentiero per la cima, l’ultimo ........................................................................................ è tutto in salita.
5
La matrigna di Biancaneve aveva uno sguardo .........................................................................................
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Il cartellone degli incarichi pende ........................................................................................ sulla parete della seconda C.
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ST OR IE DI SC UO LA
METTETE IN DISORDINE! – Oggi mi state facendo proprio ammattire! Non ne posso più! Se continuate a stare così fermi, faccio una nota a tutta la classe. Ma cosa siete, alberi? Pali della luce? Statue del parco? Monumenti equestri? Antenne tv? Tirate fuori immediatamente il diario che passo a farvi le note! – dice la maestra Ailuig alla sua classe. – Ma maestra... – dice Ecila. – Ma maestra... – ripete Aras. – Ho detto tirate fuori il diario! – urla la maestra. – Non è giusto... – protestano Acivodul e Orteip. – E se domani ricomincerete a stare fermi impalati nei banchi, vi farò una nota ancora più grave. Intesi? – Ma maestra... – dice Aciredef. – Aciredef, esci subito dal tuo banco! – grida arrabbiata la maestra. – E anche voi! Cosa aspettate? Se entra qualcuno in classe e vi vede tutti lì seduti immobili mummificati al vostro posto, cosa penserà? Che state male? Che state covando la scarlattina o la varicella? Non dimenticatevi che siamo a scuola, non al museo delle cere! Ve l’ho detto milioni di volte. V. Lamarque, Mettete subito in disordine! Storiella al contrario, Einaudi Ragazzi
GIOCO con le parole R iscrivi di seguito i nomi scritti al contrario nella storia, come nell’esempio.
Ailuig Ecila
Giulia
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Aciredef Orteip
................................................... ...................................................
Acivodul Aras
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O ra divertiti a mettere in disordine e a scrivere al contrario il tuo nome e quello dei tuoi compagni sul quaderno. 22
ST OR IE DI SC UO LA
MOSTRI SCOLASTICI C’è una scuola, la più strana del mondo, dove si possono trovare mostri piuttosto curiosi. Non sono pericolosi, anzi, sono molto utili. Uno dei più utili è il lavagnante, uno strano elefante che ha il corpo a forma di lavagna: con la proboscide scrive sulla sua pancia-lavagna e con le orecchie cancella. È un patito della matematica e gli piace tantissimo risolvere le quattro operazioni. C’è poi lo zainguro, un canguro che ha uno zaino al posto del marsupio e la mattina aiuta i bambini a portare i libri a scuola. Di solito lo zainguro è allegro e ride volentieri. Più leggera dello zainguro, ma altrettanto utile, è l’astuccialla, una farfalla con le ali a forma di astuccio. È capace di contenere dodici pennarelli, due penne, una matita, una gomma e un temperino. Il gommerlo invece zampetta sui banchi dei bambini liberamente: ogni volta che si accorge di un errore nei loro quaderni, il gommerlo cancella i segni della matita col suo becco, di gomma.
S crivi sotto ogni mostro il suo nome: Lavagnante • Zainguro Astuccialla • Gommerlo
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S. Bordiglioni, Storie sotto il letto, Einaudi Ragazzi
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COMPRENDO
R ispondi con una X.
Com’è questo racconto? Fantastico Realistico Perché? Spiega.
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...... .......
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S C R IV O
Inventa un altro mostro scolastico. Disegnalo sul tuo quaderno, scrivi il suo nome e che cosa fa. 23
LEGG O CO N
M IC IO M AO
A RICREAZIONE Adam esce nel cortile della scuola, si siede sull’altalena e comincia a dondolare. Ma a un tratto qualcuno blocca di colpo l’altalena. È David e urla: – È il mio turno! – Non è vero, tocca a me! – risponde Adam. Allora David gli dà un pugno nella pancia, poi gli dice: – E adesso che fai, deboluccio? – Io non sono un deboluccio! – risponde Adam. Adam piange e non vede l’ora di andare a casa per farsi consolare dalla mamma. Z. Shalev, Il bambino della mamma, Mondadori
di colpo 24
all’improvviso
non vede l’ora
vuole tanto
È
PI Ù FA CI LE
Segna con una X il completamento giusto. La storia parla di due compagni di scuola. due cagnolini. Osserva con attenzione il disegno nella pagina a fianco, poi scrivi il nome corrispondente a ogni bambino:
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....................................................................
Adam si trova nel cortile della scuola. nel cortile di casa. Adam gioca con l’altalena. con il suo amico David. A un tratto Adam blocca l’altalena. David blocca l’altalena. Colora la frase giusta. Quando David urla “È il mio turno” vuole dire: Ora tocca a me andare sull’altalena.
Quando torno, vado io sull’altalena.
SEI RIUSCITO A LEGGERE BENE? HAI COMPLETATO TUTTE LE ATTIVITÀ? CHE VOTO TI DARESTI? 1, 2 O 3 STELLINE?
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LE MIE COMPETENZE
ODDIO LA GITA! – Mamma, papà, sono le sette! Le sette! – ho urlato agitata spalancando la porta della stanza di mamma e papà. Mia madre si è tirata su come fosse svegliata da un incubo. Poi si è girata, ha guardato la radiosveglia sul comodino. – Oddio la gita! – ha urlato pure lei. Sono schizzata in camera mia, ho tolto il pigiama, infilato i vestiti pronti sulla seggiola, allacciato le scarpe da tennis, preso lo zainetto, messo la giacca a mezze maniche e sono ripiombata nella stanza di mamma e papà. – Siamo in ritardo! – Tenetevi forte! E allacciate le cinture – dice papà sicuro mentre saliamo tutti e tre in auto. – Mi raccomando, prudenza! – gli risponde la mamma preoccupata. Per fortuna mio padre al volante non lo batte nessuno. Ha guidato giù per la collina come un razzo e ha frenato a un millimetro dal pullman che stava per partire senza di me. E adesso che salgo due a due le scalette del pullman, mi accorgo che l’unico posto rimasto libero è quello vicino a Elena: primo sedile nella fila di destra. Di fianco ci sono le maestre, davanti solo l’autista. – Pazienza – dico a bassa voce. C. D’Angelo, W la gita, Coccole books
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1 Indica con una X.
•N ella frase “Sono schizzata in camera mia” l’espressione sottolineata può essere sostituita da: mi sono bagnata. sono entrata di scatto. ho fatto un disegno. mi sono macchiata.
•N ella frase “Per fortuna mio padre al volante non lo batte nessuno” l’espressione sottolineata significa: non lo picchia nessuno. non lo colpisce nessuno. non lo supera nessuno. non lo abbatte nessuno.
• Chi racconta la storia? Una mamma Un papà Una maestra Una bambina
• Come si conclude il racconto? Non si sa La bambina sale sul pullman La bambina va in gita con l’auto del papà La bambina perde il pullman
2 L e parole date sono sinonimi (S) o contrari (C)? Indica con una X. S
agitato
allarmato
sicuro
incerto
preoccupato
ansioso
libero
occupato
vicino
lontano
C
3 I ndica con una X quale tra le parole date è quella scritta correttamente.
Inqubo Imcubo Incubo Incqubo
4 Indica con una X. CHI DICE QUESTE PAROLE?
LA BAMBINA
LA MAMMA
IL PAPÀ
Mamma, papà, sono le sette! Oddio la gita! Tenetevi forte! E allacciate le cinture Mi raccomando, prudenza Pazienza Verso le competenze • Conoscenze: strutture essenziali di testi narrativi; lessico fondamentale. • Abilità: leggere semplici racconti e comprenderne gli elementi e il lessico usati.
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RIC
SCOT
IN
AUTU NNO
L’INSEGNANTE LEGGE...
Ric e Scot erano vecchi amici, abitavano da sempre nella stessa quercia. Ric aveva scavato una tana fra le radici della quercia, mentre Scot aveva trovato casa su in alto, in un buco che Picchio aveva aperto anni addietro per cercare i bruchi. L’estate se n’era appena andata, l’aria era frizzante, c’era un gradevole odore di terra umida ed erba bagnata, ma il sole era ancora tiepido. Le foglie degli alberi cominciavano a colorarsi d’oro e a cadere lentamente le une sulle altre con un leggero fruscìo. Era autunno. Ric e Scot facevano gli ultimi preparativi per affrontare la cattiva stagione. Per difendersi dal freddo rivestivano le pareti della tana con le foglie e preparavano il letto con morbido muschio. In un angolo della tana raccoglievano le provviste di cibo. Quando le giornate diventavano più corte e il sole non riusciva a cacciare l’ombra dal giardino e la nebbia, sempre più fitta, avvolgeva ogni cosa, Ric e Scot sapevano che era arrivato il momento di ritirarsi e che per mesi non si sarebbero più visti. Allora, tra le ghiande cadute e i funghi spuntati dopo la pioggia, si abbracciavano, si salutavano. – Nasconditi bene amico: nessuno dovrà trovarti, altrimenti potrebbero scambiarti per un riccio di castagna e rischieresti di finire arrostito! – suggeriva Scot. – Tranquillo, lo farò – assicurava Ric, – ma se durante l’inverno ti capiterà di svegliarti, vieni a darmi un’occhiatina. Ric entrava nella sua tana e la richiudeva con delle foglie che aveva messo da parte, controllava che tutto fosse a posto e, fiducioso, si arrotolava nel sonno. Anche Scot rientrava nella sua tana. Contava le noccioline che aveva messo da parte e, sicuro che ne avrebbe avute abbastanza per tutti i mesi dell’inverno, chiudeva la tana con delle foglie e si metteva a sonnecchiare cullato dal lungo e sommesso uuh, uuh, uuh, del gufo.
Lo scoiattolo è un mammifero di piccole dimensioni. Ha la coda lunga e folta, vive sugli alberi e compie grandi salti da un ramo all’altro. 28
Il riccio è un mammifero dei nostri boschi e giardini. Ha un corpo tozzo munito di aculei corti e rigidi. In caso di pericolo il riccio si appallottola e gli aculei lo difendono dagli attacchi.
... TU ASCOLTA E COMPLETA
C ompleta il fumetto del gufo. I ndica con una X le risposte giuste.
Chi sono i protagonisti della storia?
..................................................... ..................................................... .....................................................
Dove abitano? N ella stessa tana I n due alberi diversi N ella stessa quercia In quale stagione si svolge la storia? Estate Autunno Inverno Primavera uale stagione si preparano ad Q affrontare Ric e Scot? Estate Autunno Inverno Primavera erché Ric e Scot rivestono le tane P con le foglie? Per difendersi dal freddo Per dormire più comodi Per mangiare durante l’inverno Chi dice queste parole? RIC
SCOT
Tranquillo lo farò. Nasconditi bene, amico. 29
L A BOR ATORIO
D ’A U T U N N O
Stendi del das e appoggiaci sopra una foglia di fico ben robusta.
I ncidi con una matita il suo contorno.
Togli la foglia con delicatezza e dalle la forma che vuoi tu.
AUTUNNO D’ORO C’era una volta una bambina che viveva in una grande città e non aveva mai visto l’autunno d’oro dei boschi. Quando ne sentiva parlare, domandava a suo padre: – Ma è proprio d’oro? – D’oro d’oro – rispondeva suo padre. E la bambina pensava: “Un giorno andrò dove c’è l’autunno d’oro; prenderò un po’ di quell’oro e mi comprerò 365 bambole, una per ogni giorno dell’anno”. Finalmente una domenica suo padre la portò nel bosco. La bambina guardava incantata gli alberi dorati. Per tutta la giornata camminò nel bosco d’oro, giocando con le foglie, i funghi e gli scoiattoli. Ed era così contenta che si dimenticò delle bambole, perché ogni singola foglia le pareva più bella di tutte le bambole della terra. G. Rodari, Giochi nell’URSS, Einaudi
Lascia asciugare, poi colora con le tempere.
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NOTIZIE DI STAG I ON E L’autunno inizia il 23 settembre e termina il 21 dicembre. I mesi tipicamente autunnali sono Ottobre, Novembre e Dicembre.
PESANTI CADUCIFOGLIE LETARGO
ALBERI
IN AUTUNNO
SEMPREVERDI
L eggi il testo e inserisci le parole che mancano scegliendole fra quelle scritte nelle immagini.
Durante l’autunno le giornate diventano più corte della notte; la .................................................................. si abbassa, le .................................................................. aumentano e compare anche la ................................................................... Le persone indossano abiti più ...................................................................
TEMPERATURA
CASTAGNE
Sulle tavole primeggiano i frutti di stagione: uva, fichi, .................................................................., cachi, melagrane, noci e nocciole. MIGRANO Le querce, i tigli e molti altri .................................................................. perdono le foglie: sono i .............................................................. L’ulivo, l’abete e altri ancora PIOGGE invece le mantengono per tutto l’anno: sono i ............................................................. Alcuni animali come il ghiro, lo scoiattolo, il .................................................................. NEBBIA e l’orso preparano le tane e le provviste per il ................................................................. invernale. RICCIO Le rondini, le cicogne e le gru .................................................................. verso i Paesi più caldi. 31
IL LAPBOOK DELL’AUTUNNO D opo aver letto le NOTIZIE DI STAGIONE a pagina 31 prova a riordinare le informazioni sull’autunno e a costruire un lapbook. LIBRO GIALLO PAG. 67
3 4
1
Procurati un cartoncino A3 bianco e piegalo in tre parti come nell’immagine.
1
2
Che tempo fa?
Ritaglia e incolla l’ombrello, poi aprilo e leggi i versi delle poesie.
32
5
4 6
2
Cosa indossi in autunno?
Ritaglia e incolla l’armadio, poi aprilo ed elenca gli indumenti che ci trovi dentro.
3
Gli alberi caducifoglie
4
Incolla l’albero nudo nella parte centrale del lapbook, poi incolla le foglie colorate e secche: alcune ancora attaccate ai rami, altre che cadono, altre ancora al suolo.
5
Frutta e verdura di stagione
Ritaglia e incolla le due tasche, poi inserisci al posto giusto immagini di frutta e verdura che si trovano in autunno. Puoi disegnarle oppure ritagliarle dalle riviste.
Gli animali in autunno
Ritaglia e incolla gli uccelli nel cielo e lo scoiattolo al centro dell’albero, poi apri, leggi e racconta come si comportano questi animali.
6
Spazio alle emozioni
Componi la finestrella e indica per ogni evento autunnale l’emozione che ti suscita: fai scorrere le strisce.
33 CON VIDEO TUTORIAL
RIME
D ’A U T U N N O
LA FOGLIA Rotea, oscilla la foglia danzando strisciando sognando. L’accoglie la terra l’incalza il vento rimbalza s’innalza. Ritorna, si posa, riposa. L’autunno, tremando, gli occhi le chiude sognando.
Danza delle foglie In palestra o in giardino, mentre la maestra legge, muoviti come la foglia della poesia. Sarà divertente realizzare tutti insieme una danza delle foglie in autunno.
R. Tunisini
NEBBIA Mosca cieca sonora Dividetevi in coppie: un bambino indossa una benda, l’altro produce un suono con un oggetto scelto in classe. Il bambino bendato dovrà dirigersi verso il compagno seguendo il suono che produce in mezzo alla baraonda sonora.
Nebbia che scendi, nebbia che sali bianco cuscino nei letti autunnali nebbia di sasso, nebbia pesante orsa in letargo dal corpo gigante nebbia che nuoti nei cieli profondi scrigno fatato che tutto nascondi nebbia sei bella, non trasparente: se non ti sposti non vedo niente. S. Giarratana, Amica Terra, Fatatrac
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F E STE
D ’A U T U N N O
FELICE HALLOWEEN 31 ottobre, ore 11. Un’ombra inquietante appare sul muro della cucina. Un cappello a punta, un naso bitorzoluto, una scopa... Non c’è dubbio, è una strega! – Abracadabra! Trasformati in un serpente a sonagli. La mamma sussulta, Selma scoppia a ridere. È lei, la spaventosa strega. I suoi compagni arriveranno soltanto nel pomeriggio per festeggiare Halloween, ma Selma è talmente impaziente che ha già indossato il suo costume. Fra poco si divertirà molto con i suoi amici. La casa è stata opportunatamente decorata e vi saranno maschere terrificanti, spuntini diabolici, raccolta di dolcetti presso i vicini. La festa di Halloween arriva da tempi lontani, tramandata dagli antenati, e bisogna festeggiarla degnamente.
E PA R L O D I M
Anche tu festeggi Halloween? In che modo? Racconta.
E. Vidard, M. Gouset, Le feste nel mondo, Edizioni Messaggero Padova
SCOPRO le parole Indica con una X l’immagine che rappresenta un naso bitorzoluto.
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ARTE
e IMMAGINE
I COLORI In un’immagine quello che colpisce di più è il COLORE. I colori primari danno origine a tutti gli altri colori. Mescolandoli tra loro, si ottengono i colori secondari
.
L eggi la filastrocca, mescola i colori primari e colora le macchie con i colori secondari.
Noi siamo il rosso e il giallo facciamo insieme un ballo e per combinazione vien fuori l’arancione.
Noi siamo il giallo e il blu e non balliamo più abbiam tanto ballato che il verde abbiam formato.
Noi siamo il blu e il rosso, giriamo a più non posso uniti con l’affetto formiamo il violetto.
Noi siamo il blu, il rosso e il giallo e dalla nostra unione vien fuori il marrone. 36
ARTE
e IMMAGINE
LEGGO UN’OPERA D’ARTE
Vincent Van Gogh, Il gelso
Osserva il quadro e rispondi alle domande.
uali colori primari sono presenti nel dipinto? ..................................................................................................................................................... Q Sono presenti i colori secondari? Quali? ........................................................................................................................................................................... Quale colore ti colpisce di più? ........................................................................................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Che cosa rappresenta il dipinto? ................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
IO... ARTISTA D’AUTUNNO Ora disegna su un foglio bianco il tuo albero autunnale e coloralo con colori primari e secondari. Puoi utilizzare pastelli o cere. Alla fine, prova a sfumare i colori con un pennellino bagnato: otterrai un effetto più naturale. 37
S TO R I E D I CASA IL LETTO A CASTELLO Mela e Tito dormono in un letto a castello. Quando il letto è arrivato, tutti e due volevano andare a dormire di sopra, e la mamma ha detto: – Facciamo così: dormirete sopra una settimana l’uno, e una settimana l’altra. Per un paio di mesi le cose sono andate a quel modo. Una sera di lunedì, quando la mamma li ha messi a letto, e toccava a Mela andare di sopra, la bambina ha detto: – Mamma, io vorrei restare a dormire di sotto. – Per sempre? – ha chiesto la mamma. Tito era lì vicino col suo cuscino e il cuore gli batteva forte. – Sì, se Tito vuole – ha detto Mela. La mamma ha chiesto: – Tito, che ne dici? Vuoi stare sempre di sopra? Lui ha stretto le labbra, come fa quando pensa una cosa importante, poi ha guardato Mela per vedere se lei stesse scherzando, ma lei non scherzava.
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S TO R I E D I C A S A
– Sì! – ha detto lui. La fata dei dentini ha preso il dente di Leo e gli ha lasciato un soldino dorato. Una volta, prima di addormentarsi, Tito si è affacciato dal letto di sopra, e ha detto: – Mela, tu sei contenta di stare di sotto sempre? Non vuoi dormire qualche volta su, come prima? – No, sto bene qui. – Per sempre? – Per semprissimo. Allora Tito ha rimesso la testa sul cuscino e ha detto: – Anch’io sto bene qui, per semprissimo. R. Piumini, La casa arancione, Einaudi Ragazzi
N el racconto c’è una frase intrusa. Te ne sei accorto mentre leggevi? Rileggi e cancellala, poi rispondi.
Perché la frase non c’entra con il resto? ....................................................................................................................................... ....................................................................................................................................... .......................................................................................................................................
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ST OR IE DI CA SA
VOGLIO Una casa cielo cielo cielo stellato cielo con luna luna d’argento non mi addormento. Terra con verde terra con prato prato fiorito e profumato ma senza un lettino e un pavimento non mi addormento. Aria bell’aria profumo di aria ma senza pareti buone di muro ho tante paure ulula il vento non mi addormento. V. Lamarque, Io, io... e gli altri?, Gallucci
D IC O L A M IA
Non tutti i bambini hanno una casa. Come pensi si senta un bambino senza una casa? Libero o impaurito? PerchĂŠ? Parlatene in classe. 40
S C R IV O
Ti piace la tua casa? Se con una magia potessi trasformarla, come la cambieresti? Disegna e racconta sul tuo quaderno.
cittadinanza
e COSTITUZIONE
LA NOSTRA CASA-MONDO Bambina o bambino che stai leggendo, tu forse crederai di avere una sola casa, quella in cui vivi con la tua famiglia. Invece no, ne hai anche un’altra: il mondo! Il mondo è la casa di noi tutti, quindi anche la tua. Anzi, è la nostra prima casa: la seconda casa (l’abitazione) molti poveri nemmeno ce l’hanno. Il mondo, invece, ce l’abbiamo tutti. Il mondo è la tua casa. Se la terrai bene, avrai una casa bellissima dove vivrai benissimo. Se la sporcherai e la rovinerai, avrai una casa bruttissima, dove vivrai malissimo. È così bello il mondo! La pioggia lo lava, il sole lo asciuga e lo fa risplendere come oro, la luna lo fa luccicare come argento! Abbiamo una casa davvero meravigliosa. Persino con le stelle, come nei sogni! È così bella la nostra casa-mondo. Vogliamole bene! V. Lamarque, Piccoli cittadini del mondo, Emme Edizioni
COMPRENDO
R ispondi con una X.
Qual è l’altra tua casa? La casa delle vacanze Il mondo La casa dei nonni La scuola È la casa di tutti? Sì No Dei poveri Dei grandi Che cosa è bene fare? Sprecare l’acqua Strappare piante e fiori Molestare gli animali R ispettare l’ambiente e gli animali 41
ST OR IE DI CA SA
IL GIARDINO DELLA NONNA Io mi chiamo Michele e spesso vado a trovare la nonna. Abita in una villetta non molto lontano da noi. La sua casa è uguale a tutte le altre case della via, ma il suo giardino è molto diverso da tutti gli altri. Con il passare degli anni è cresciuto un po’ troppo. Di fianco alla nonna abita il signor Lindo che tiene il suo giardino in perfetto ordine. I suoi fiori stanno tutti sull’attenti in file ordinate e il suo prato è liscio come un tavolo da biliardo. Tutti i martedì pota la siepe di fronte a casa e tutti i venerdì misura il prato per controllare se deve essere tagliato. Anche la nonna, come il signor Lindo, passa molto tempo nel suo giardino, ma non si è mai dedicata al giardinaggio. La nonna ha sempre preferito starsene seduta tranquilla ad ascoltare gli insetti che ronzavano e gli uccellini che cantavano mentre il signor Lindo dispensava consigli, invitandola a sistemare il suo giardino. Un giorno mi accorsi che tutti quei suggerimenti cominciavano a preoccuparla e allora, durante le vacanze, mi offrii di darle una mano. Così io e la nonna cominciammo a risistemare insieme il giardino. Potammo i rovi, strappammo le erbacce... lavorammo tutto il giorno, tutti i giorni, per due settimane. Alla fine il giardino della nonna aveva un aspetto curato, quasi come quello del signor Lindo. La nonna però notò che non c’erano più tutti E PA R L O D I M i piccoli visitatori di prima. Passarono le Tu in quale giardino settimane e a poco a poco il giardino della preferiresti giocare? nonna tornò com’era. Quando le ortiche furono In quello della nonna di cresciute tornarono i maggiolini e le farfalle. Michele o in quello di Lindo? E quando furono cresciuti i rovi tornarono gli Perché? Spiega. 42
ST OR IE DI CA SA
uccellini e le api. Costruimmo anche una casetta per gli uccelli, poi scavammo una buca e la foderammo con della plastica: tanti uccellini vennero a mangiare e le rane e le salamandre ebbero uno stagno per giocare. Il signor Lindo non era affatto contento. – È anche peggio di prima – ripeteva affacciandosi alla staccionata. La nonna invece non era mai stata tanto felice. Le piaceva osservare le cavallette e le coccinelle e fece perfino amicizia con un porcospino che la andava a trovare tutte le sere. – È più bello di prima – ripeteva soddisfatta. C. West, La giungla della nonna, Piemme Junior
ESPLORO Il testo Riordina i fatti del racconto numerandoli da 1 a 7.
M ichele aiuta la nonna a riordinare il giardino. L indo non è contento, la nonna è molto soddisfatta. L a nonna di Michele ha un giardino incolto. Il suo vicino, il signor Lindo, ha un giardino molto curato. N el suo giardino la nonna ascolta gli insetti e gli uccellini mentre Lindo dispensa consigli. L a nonna non è contenta: uccellini e insetti se ne sono andati. C ol tempo il giardino torna com’era e tornano anche gli animali. N onna e nipote costruiscono una casetta per gli uccellini e uno stagno. Libro rosso pag. 4 43
O
B N G
LEGGO BENE ad
alta voce
G
H
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OCCHIO ALLE PAUSE! Prima di leggere colora di rosso i punti . e di verde le virgole Poi leggi il testo ad alta voce rispettando le pause giuste. , virgola = pausa breve . punto = pausa lunga
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Uffa, che noia! Prima di uscire la mamma mi ha detto che potevo giocare con il gatto, se mi annoiavo. Io ho provato, ma il gatto ben presto si è stufato ed è andato a dormire sul divano. Ho giocato prima con le macchinine, poi con il computer. Alla fine non sapevo più cosa fare. Mi stavo proprio annoiando, quando mi è venuta un’idea. Sono corso a chiedere il permesso alla nonna per telefonare ai miei amici e farli venire a giocare con me. La nonna mi ha detto di sì, raccomandandomi di fare il bravo. Due telefonate veloci e poco dopo Antonio e Sara, i miei migliori amici, suonano alla porta. In un attimo il pomeriggio si è fatto interessante.
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on che cosa non ha giocato il bambino? C Cancella l’intruso con una grande X.
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ST OR IE DI CA SA
LA TANA Come gli uomini hanno bisogno di una casa, anche gli animali hanno bisogno di un rifugio per proteggersi dal freddo e dalle intemperie e per difendersi dagli altri animali. Si costruiscono cosĂŹ un posto tutto loro, dove tengono le provviste di cibo, si riposano e allevano i loro cuccioli. La natura ha dato a ogni animale lo strumento piĂš adatto per fabbricare la sua casa: le zampe a forma di pala, un becco simile alle forbici e la coda a martello. Alcuni animali scavano tane nella terra, altri costruiscono nidi in cima agli alberi, altri ancora utilizzano il legno, le foglie e il fango. Le case degli animali sono tesori fragili: se ti capita di trovarne una, non toccarla! Tutti al mondo hanno diritto alla loro casetta!
SCOPRO le parole Le case degli animali si chiamano tane.
S. Goldie, Le case degli animali, Editoriale Scienza
SCIENZE
Collega ogni animale alla sua tana.
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ST OR IE DI CA SA
LA CASA DELLA REGINA SCOPRO le parole Il colbacco è un tipo di cappello rivestito di pelliccia.
In Inghilterra c’è una vera e propria regina, con tanto di carrozza d’oro. Si chiama Elisabetta II e vive a Buckingham Palace, un palazzo bellissimo di 660 stanze. Se lei è a Londra, la bandiera inglese sventola sul palazzo. Se è in casa, quattro guardie dalla giubba rossa con un pesantissimo colbacco di pelo nero sulla testa montano la guardia davanti all’entrata. Tutti i giorni alle 11 e mezza in punto avviene il cambio della guardia: suona la banda e i soldati marciano verso il palazzo urlando ordini militari. A metà giugno, per il compleanno della regina, le guardie a cavallo con elmi e pennacchi colorati sventolano le loro bandiere davanti al palazzo. Nelle scuderie reali, le Royal Mews, vivono i cavalli della regina. Con i cavalli gli inglesi giocano anche a polo, una specie di golf che si fa dalla sella. D. Ziliotto, M. Forti, Vieni a Londra, Emme
INGLESE
Londra è la capitale dell’Inghilterra. Sai dove si trova? Finlandia Segnala sulla carta geografica. Svezia Islanda
Estonia
Regno Unito
Lettonia
Danimarca Paesi Bassi
Bielorussia
Belgio
Russia
Birthday Ucraina
Francia
Moldova
Austria
Svizzera
Italia
Portogallo
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Queen
Germania
Lussemburgo
Spagna
Collega ogni disegno al suo termine inglese.
Flag
Romania
Slovenia
Horse
Croazia
Turchia
Grecia
Cipro
ST OR IE DI CA SA
IL TRASLOCO Oggi, grande novità, un trasloco si farà! A pezzi la casa è uscita dal balcone, prima gli armadi poi le poltrone. Un grosso camion se la porta via col letto e la gatta della zia. Le lampade e qualche scatolone: tutto cambia destinazione. E il divano vecchio e brutto? Lo buttiamo via del tutto. Ma il ricordo della mia cameretta non se ne andrà via così in fretta. C. Albaut, Filastrocche a motore, Motta Junior
COMPRENDO
he sentimento prova il bambino pensando C alla sua cameretta? Colora le parole giuste.
indifferenza
noia
nostalgia
rabbia
gioia
rimpianto
S ottolinea la frase della poesia che te lo fa capire.
E PA R L O D I M
Hai mai traslocato o conosci qualcuno che lo ha fatto? Racconta. 47
ST OR IE DI CA SA
LA CASA PIÙ GRANDE DEL MONDO Una numerosa famiglia di lumache viveva su un cavolo saporito. Un giorno una piccola lumaca disse a suo padre: – Quando sarò grande voglio avere la casa più grande del mondo. – Quello che dici è molto sciocco – le rispose suo padre. – Certe cose sono meglio piccole – e le raccontò questa storia. C’era una volta una piccola lumaca che un giorno, proprio come te, disse a suo padre: – Quando sarò grande voglio avere la casa più grande del mondo. – Certe cose sono meglio piccole – le rispose il padre. – Fai sempre in modo che la tua casa sia piccola e leggera da portare. Ma la lumachina non volle dargli ascolto e, nascosta all’ombra di una grande foglia, cominciò a torcersi e a stirarsi, da una parte all’altra, fino a che non riuscì a scoprire come far crescere la propria casa. E così la casa cominciò a crescere, e tutte le lumache del cavolo dicevano: – Tu hai certamente la casa più grande del mondo! La piccola lumaca continuò a sforzarsi e a spingere fino a che la sua casa fu grande come un melone. Un giorno le lumache finirono di mangiare tutte le foglie del
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ST OR IE DI CA SA
cavolo e decisero così di trasferirsi su un altro cavolo. Ma la piccola lumaca non poteva più muoversi perché la sua casa era ormai troppo pesante. Fu lasciata indietro e abbandonata a se stessa e poiché non c’era più niente da mangiare la piccola lumaca lentamente deperì e scomparve e non rimase altro che la grande casa. Ma anch’essa a poco a poco si sgretolò e non rimase più nulla. Questa era la fine della storia. La piccola lumaca aveva gli occhi pieni di lacrime, poi si ricordò della propria casa. “Io la terrò sempre piccola” pensò con decisione “e quando sarò grande andrò dove mi piacerà”. E così un giorno andò a vedere il mondo. Alcune foglie ondeggiavano lievi nella brezza e altre pendevano pesantemente al suolo. I teneri germogli erano dolci e freschi nella rugiada del mattino. La piccola lumaca era molto felice.
SCOPRO le parole C ome puoi sostituire la parola evidenziata nelle seguenti espressioni?
L a piccola lumaca lentamente deperì. Si rallegrò Si consumò Si rafforzò Si rattristò L e foglie ondeggiavano lievi nella brezza. Bufera Acquazzone Venticello Tornado
L. Lionni, La casa più grande del mondo, Babalibri
COMPRENDO
Completa i fumetti con perché o perciò. Poi collega ogni personaggio alle parole esatte.
Voglio girare il mondo ................................ terrò la mia casa piccola.
D IC O L A M IA
Certe cose sono meglio piccole ................................ sono più leggere da portare.
Ti è piaciuta questa storia? Che cosa ti ha insegnato? Quale proverbio ti fa venire in mente? Chi fa da sé fa per tre Chi si accontenta gode 49
LABORATORIO
DEL
TESTO
L’IMPORTANZA DEL TITOLO Il titolo è importante perché ti anticipa alcuni elementi presenti nel testo che stai per leggere: i personaggi, le situazioni, i luoghi, le parole... I l racconto che leggerai fra poco si intitola UNA CASA SULL’ALBERO. Fai delle ipotesi e indica con una X i completamenti che ti sembrano più giusti.
Il racconto parlerà di una gita al mare. di una partita di pallone. di una casa sull’albero. di un uccellino e del suo nido. Il racconto si svolgerà al mare. in un giardino. in un supermercato. a scuola. Il personaggio sarà un bambino o una bambina. un uccellino. un bagnino. una maestra. Il protagonista desidera una casa sull’albero. abbandona una casa sull’albero. costruisce una casa sull’albero. demolisce una casa sull’albero.
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Altri personaggi potranno essere formiche adulti genitori bambini Potrà accadere che i genitori vanno a fare il bagno. il nonno costruisce la casa sull’albero. le formiche invadono la casa sull’albero. i bambini giocano nella casa sull’albero. Nel testo di sicuro troverai queste parole: sabbia rami passerotti ombrellone amico assi chiodi carrello piscina astronave
VA L S I V E R S O L’I N
O ra leggi il brano per verificare le tue ipotesi.
UNA CASA SULL’ALBERO A prima vista poteva sembrare un albero come tutti gli altri. Ma, a guardare bene, si scopriva una porticina nascosta, in basso, fra le radici nodose. Una porticina abbastanza grande per poterci passare attraverso senza rimanere incastrati (a patto di non essere troppo grassi). Il tronco infatti era cavo, e dentro c’era una scaletta a chiocciola che portava in alto, fino ai rami pieni di foglie. Non solo, ma sulla parte esterna del tronco alcuni spuntoni di rami tagliati ad altezza crescente formavano ottimi gradini o appigli per chi volesse arrampicarsi senza passare per la porticina segreta. Naturalmente Aglaia preferiva questa scaletta esterna e ci saliva veloce come uno scoiattolo. Aglaia aveva otto anni, e abitava sull’albero insieme con la sua amica Bianca che invece era una persona grande. Era successo che tutte e due si erano stufate di stare in un appartamento di città. Allora si erano messe d’accordo, avevano cercato un albero adatto e si erano trasferite lassù in cima al tronco. Alla biforcazione dei rami c’era una piattaforma di assi con un parapetto, ben nascosta dal fogliame. L’albero era altissimo: non finiva mai. A un certo punto i suoi rami finivano e più in alto c’era solo cielo. Ma in cima Bianca e Aglaia non ci erano arrivate mai. Avevano deciso di costruire la loro casa su due grossi rami pochi metri più in alto della piattaforma e avevano lavorato tutta l’estate con seghe e martelli. Alla fine era venuta fuori una casa bellissima. B. Pitzorno, La casa sull’albero, Mondadori
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ST OR IE DI CA SA
QUANTI SIAMO IN CASA? COMPRENDO
Sai qual è la stagione del pollini? Primavera Estate Autunno Inverno
disegno famiglia di sei persone ammucchiate in modo spiritoso
In casa siamo cinque persone e un gatto. In casa siamo sei teste. Ciascuna pensa alle proprie cose, ma a volte pensano tutte alla stessa cosa. In casa siamo 78 dita, 20 ditini e 20 ditoni... in tutto fanno 118 unghie che la mamma ci fa tagliare tutte le domeniche. In casa siamo 6 nasi e 12 narici. Nella stagione dei pollini gocciolano tutte allo stesso modo. In casa abbiamo 800.000 capelli che bisogna lavare, asciugare, spazzolare e pettinare. In casa siamo 6 bocche, 6 lingue e 168 denti. Il nonno dice che strilliamo come scimmie e mangiamo come lupi. In casa siamo 6, ma quando è festa siamo subito 16. Suona il campanello e siamo già 27. Arrivano i cugini e diventiamo 32. Se ci mettiamo a fare i conti scopriamo che adesso in casa siamo 32 teste, 618 dita, 32 nasi, 60 gambe, 8 zampe, più di un milione di capelli, 924 denti e 32 lingue che non smettono mai di mangiare e di parlare. I. M. Martins, M. Matoso, Quanti siamo in casa?, Topipittori
GIOCO
con le parole Cerca altre espressioni simili a quelle colorate nel testo e completa.
Correre come.......................................... .......................................................................................
Saltare come .......................................... .......................................................................................
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MATEMATICA
Prova anche tu a fare il gioco “In classe siamo...” e completa.
In classe: siamo ..................... teste siamo ..................... dita siamo ..................... nasi
siamo ..................... bocche siamo ..................... orecchie siamo ..................... narici
ST OR IE DI CA SA
SOTTO IL LETTO P rima di leggere il racconto, soffermati sul titolo e rispondi con una X.
Di che cosa parlerà questa storia? Di bambini che dormono sotto il letto. Di giocattoli finiti sotto il letto. Di un topo che vive sotto il letto. Della paura di un mostro sotto il letto.
– C’è un coccodrillo sotto il mio letto! – ha detto Mattia. Eravamo soli in casa quella sera, mio fratello e io. Papà e mamma giocavano a carte dai vicini di sotto. Ho preso Mattia per mano e sono andata in camera sua. È rimasto prudentemente sopra il letto mentre io mi mettevo a quattro zampe per guardare sotto. Ho esaminato ogni angolino e poi ho detto: – Puoi stare tranquillo, non ci sono coccodrilli sotto il tuo letto. – Sei sicura? – ha insistito Mattia non troppo convinto. – Arcisicura – ho risposto. Mattia era rassicurato solo a metà. Gli ho dovuto E PA R L O D I M raccontare la storia delle libellule e delle farfalle Anche tu hai un fratello per farlo addormentare e dargli anche un bacio o una sorella? sulla fronte. B. Friot, La mia famiglia e altri disastri, Il Castoro
Vi aiutate nei momenti di difficoltà? Come?
COMPRENDO
Rispondi.
Avevi capito di cosa parlava la storia leggendo solo il titolo?........................................................................................................ Chi sono i personaggi della storia?............................................................................................................................................................................................. Mattia è più grande o più piccolo della sorella?................................................................................................................................................... Che cosa te lo fa capire?............................................................................................................................................................................................................................... Dove si svolge la storia?................................................................................................................................................................................................................................ Quando?................................................................................................................................................................................................................................................................................. 53
ST OR IE DI CA SA
NINO IN SOFFITTA Nella grande casa della nonna Nino scopre una lunga scala dall’aspetto misterioso: chissà se di lassù si vede il mare... Sale, ma la porta sbatte e si chiude dietro di lui: in un attimo è tutto buio e cento sguardi lo fissano dall’oscurità. Forme strane blu e celesti, come maschere africane, gli mettono un certo brividino: cosa vuole quel faccione che lo guarda sghignazzando? E quest’altro che cos’è? Somiglia a un fuoco o a un alieno o forse all’aquilone rotto che ha lasciato l’anno scorso... Qui la cosa è complicata: sono antenne, biciclette, o gli unghioni di quel mostro visto ieri alla tv? Se continua in questo modo, pensa, ritornerò indietro: di certo è una lavatrice, ma ce la mette proprio tutta per sembrare un pescecane dalla bocca spalancata! Nino è molto coraggioso: non desiste e si SCOPRO le parole rincuora proprio mentre arriva il vento Nino non desiste e si rincuora ad agitare le vecchie tende, quasi fossero significa: fantasmi messi lì per spaventarlo! non resiste e scappa via. Ma Nino non ha paura e sa cosa fare. non rinuncia e si fa coraggio. Fa un bel respiro, gonfia il petto e... 54
ST OR IE DI CA SA
inciampa e rotola a testa in giù sul pavimento, sotto alla luce tremolante della lampadina... Mentre cerca di rialzarsi vede in aria le sue mani come artigli gialli e duri. Ora basta, ne ho abbastanza! Anche per un valoroso come me tre draghi in un sol colpo sono troppi! Alla fine ci riesce: spalanca la finestra! Nino, pieno di gioia, tira un sospirone: è un tipo proprio in gamba lui. G. Bertelli, Nino in soffitta, Medusa
Spazio alle E M O Z IO N I Che paura!
Come si sente Nino? Completa.
All’inizio si sente .................................................................................................................................... Durante lo svolgimento si sente ................................................................................ Alla fine dell’avventura si sente .................................................................................... Ti capita di aver paura del buio? Di cos’altro hai paura? Che cosa ti fa fare la paura? Come cerchi di superarla? Lo racconti a qualcuno o ti vergogni?
Ecco una formula magica che puoi recitare ad alta voce quando vuoi vincere la paura: Non me ne importa che paure siete. Non me ne importa che nomi avete. Questo scongiuro che ora sentite suona le rime che vi vincerà. Non me ne importa da dove venite. Tornate là! B. Tognolini, Rime raminghe, Salani
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LEGG O CO N
M IC IO M AO
CI SONO I LADRI! Giovanni era andato a dormire da poco, quando alcuni rumori lo svegliarono. Venivano dalla porta di casa, come se qualcuno volesse entrare. Giovanni gridò: – Mamma vieni! Qui ci sono i ladri. Ma la mamma non rispose. Poi sentì nel corridoio dei passi che si avvicinavano... Vide spuntare una mano nello spiraglio della porta. Era terrorizzato. Ma si accorse che quella mano era la mano di suo padre. – Papà, che spavento mi hai fatto prendere! M. Spagnol, P. Bertani, La grande settimana, Salani
spiraglio la porta è poco aperta e dallo spazio stretto passano un po’ di aria e di luce 56
spuntare apparire all’improvviso, sbucare
È
PI Ù FA CI LE
Segna con una X il proseguimento corretto. Giovanni si sveglia perché sente dei rumori. non ha sonno.
ha mal di pancia. ha un incubo.
Per Giovanni è tutto un sogno. ci sono i ladri.
è tutto tranquillo. ci sono i fantasmi.
etti in ordine con i numeri da 1 a 3 le immagini che M rappresentano i vari momenti della storia.
Racconta una tua paura. Io ho tanta paura quando......................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
SEI RIUSCITO A LEGGERE BENE? HAI COMPLETATO TUTTE LE ATTIVITÀ? CHE VOTO TI DARESTI? 1, 2 O 3 STELLINE?
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LE MIE COMPETENZE
DOVE SONO LE PANTOFOLE? PRIMA DI LEGGERE
1 L eggi il titolo e rispondi con una X.
• Chi saranno i personaggi del racconto? Animali Persone Oggetti • Quali persone potresti trovare nel testo? Bambini Nonni Mister Papà Mamma Fratellino Maestra Sorellina 2 Ora leggi il brano.
È ora di colazione. Sara entra in cucina ancora in pigiama con in braccio il suo orsacchiotto. – Ma Sara, sei di nuovo scalza! – esclama la mamma vedendola. – Sono di nuovo scappate! – annuncia Sara. – Sara, le pantofole non scappano! – dice la mamma che ha ai piedi delle belle pantofole rosa a fiori. – È vero, non scappano! – conferma anche il papà, che sta bevendo il caffè e indossa un paio di ciabatte di velluto marrone. – Le mie sì! – insiste Sara convinta e imbronciata. – Le mie sono due topolini e corrono e scappano. Sara ha un paio di pantofole bellissime, grigie e morbide, con gli occhi, le orecchie e i i baffi da topolino. L’unico problema è che quando deve mettersi in pigiama la sera, o alzarsi al mattino, le pantofole non ci sono mai: sono scappate chissà dove. La mamma poi le ritrova sempre, magari una sotto l’armadio e l’altra sotto la lavatrice. Anche questa mattina la mamma ne scova una nel lettino della bambola Romilda e l’altra in bagno, vicino al bidè. – Su, infilale che prendi freddo a camminare scalza! – dice la mamma mettendole ai piedi di Sara. – Visto? – dice Sara. – Erano scappate! S. Roncaglia, Storie coi fiocchi, Einaudi Ragazzi
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DOPO LA LETTURA
3 Rispondi con una X.
•C hi sono i personaggi del racconto? Mamma e papà Sara Sara, mamma e papà Sara e le pantofole
• Dove si svolge la storia? Cucina Camera Bagno Giardino
•C hi è il protagonista? La mamma Le pantofole Il papà Sara
• In che momento della giornata? Sera Mattina Pomeriggio Notte
• Come sono le pantofole di Sara? Bellissime, di velluto marrone Bellissime, morbide, bianche come un agnellino Bellissime, morbide, grigie come un topolino Bellissime, rosa a fiori 4 Colora il completamento giusto.
• Sara ha un problema: ha sonno non ha le pantofole . • Sara dice di essere scalza perché le sue pantofole sono rotte scappate . • In realtà, Sara è scalza perché le ciabatte non le piacciono le perde . • La mamma le ritrova sempre le dà le sue . 5 I ndica con una X la definizione esatta delle parole sottolineate.
• L a mamma ne scova una. Perde Calcia
Trova Butta
• S ara è imbronciata. Contenta Di cattivo umore
Sorridente Addormentata
6 I ndica con una X le parole scritte correttamente.
Orsachiotto Caffè Lettino Bafi Velluto Scapare
Verso le competenze • Conoscenze: strutture essenziali di testi narrativi; lessico fondamentale. • Abilità: leggere semplici racconti e comprenderne gli elementi e il lessico usati.
Orsacchiotto Cafè Letinno Baffi Velutto Scappare 59
RIC
SCOT
IN
IN VE R N O
L’INSEGNANTE LEGGE...
Le notti si erano fatte più lunghe, le mattine più grigie, sul prato era comparsa la brina e i rami scuri della quercia erano spogli e senza foglie. Le strade erano spesso bagnate, il cielo si copriva di nuvole e il vento era gelido. Il sole pallido e malaticcio si mostrava di rado, per breve tempo e non dava alcun tepore: il lungo inverno era incominciato. Una mattina Scot era stato svegliato dal silenzio: c’era qualcosa di strano nell’aria, ma non capiva che cosa fosse. La luce che filtrava nella tana non era quella di nessuna ora del giorno o della notte. Scot aveva messo il musetto fuori dalla tana sbadigliando e... sorpresa! Il giardino non c’era più, era stato sommerso da una coltre bianca che aveva portato via i colori alle cose. Osservando meglio, aveva distinto in mezzo al bianco alcune linee: le finestre, i tetti delle case e i lampioni erano al loro posto, ma nascosti sotto la neve che era caduta durante la notte. Solo i pettirossi svolazzavano dal balcone al prato a beccare le briciole che qualcuno aveva sparso. – Brrr, sto tremando, ho il nasino tutto gelato; ma come è bello! Ric che farà?! – si domandava guardando in giù ai piedi della quercia. Tutto era sepolto sotto un enorme mantello bianco. Scot era stupito: si sentiva l’odore del freddo. Per il resto regnava il silenzio... tranne che per il ronfare di Ric “RONF ZZZZZ RONF ZZZZZZ”. “Come dorme tranquillo Ric, è al sicuro” pensò Scot. La neve cominciava di nuovo a cadere, nell’aria senza vento. I fiocchi scendevano lenti, con movimenti leggeri come di danza. Lo strato bianco diventava pian piano sempre più alto e Scot, rabbrividendo, si ritirò nella tana. Si rannicchiò e, tutto appallottolato, si addormentò e ricominciò a sognare.
Lo scoiattolo e il riccio sono animali che trascorrono l’inverno in letargo, come la marmotta, l’orso e il ghiro. In questo modo si difendono dalle basse temperature invernali.
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Altri animali, come l’ermellino e la volpe, infoltiscono la pelliccia per difendersi dal freddo.
... TU ASCOLTA E COMPLETA
C ompleta il fumetto di Ric che dorme. I ndica con una X le risposte giuste.
Quale titolo daresti al racconto? La bella stagione La sorpresa della neve Il sogno di Scot Chi si sveglia durante l’inverno? Ric Gli uccellini Scot Nessuno
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Da chi viene svegliato Scot? Dal rumore del traffico Dal silenzio della neve Da Ric Perché non c’era più il giardino? Era stato sommerso dall’acqua Era stato coperto dalla neve Era diventato un campo da tennis S crivi SÌ se le affermazioni sono esatte e NO se non sono esatte.
I l giardino era coperto di fiori. L e notti si erano fatte più lunghe. I l sole splendeva e faceva caldo. R ic dormiva nella sua calda tana. I rami della quercia erano spogli. 61
L A BOR ATORIO
D’I N VE R N O
Piega un foglio quadrato come vedi nell’immagine. 1
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3
Arrotonda le punte del triangolo.
Taglia altre parti a piacere.
Apri il foglio ed ecco il fiocco di neve!
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UNA COPERTA PER IL MONDO Un giorno l’aria fredda passò fra le nuvole e disse: – È venuta l’ora di mettere a letto il mondo, e occorre una grande coperta bianca. – Una coperta bianca grande così non c’è! – rispose una nuvola. – Voi sarete la grande coperta bianca! – esclamò l’aria fredda. Appena le vide radunate salì in alto, le sfiorò con una carezza e... incominciò la magia: le goccioline dentro le nuvole si strinsero fra loro, diventarono stelline bianche e cominciarono a volare per il cielo come tante piccole farfalle. – Cerchiamo un posto bello dove posarci – si dicevano le amiche. – Io casco laggiù dove c’è il grano verde! – diceva una. – Io sulla terra nera – diceva un’altra. Chi andò sui rami di ciliegio, chi si fermò sul filo della luce a fare l’equilibrista, chi sulla punta di un palo. E se non c’era più posto, si mettevano una sulle spalle dell’altra, ammucchiate. M. Lodi, Bandiera, Einaudi Scuola
NOTIZIE DI STAG I ON E
IN INVERNO
L’inverno inizia il 22 dicembre e termina il 20 marzo. I mesi tipicamente invernali sono Gennaio, Febbraio e Marzo.
L eggi il testo e inserisci le parole che mancano: aiutati con le immagini.
L’inverno è la stagione del freddo pungente, del gelo e della neve. Le persone indossano abiti molto pesanti e cambiano il modo di mangiare. Il nostro corpo, infatti, va protetto dalle temperature troppo basse con: di lana,
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L’inverno porta con sé anche malattie da raffreddamento. Per questo è importante mangiare frutta e verdura di stagione ricca di vitamina C che aiuta il nostro organismo a combattere l’influenza. Ricordati di mangiare:
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Costruisci il lapbook dell’inverno. Segui l’esempio di quello dell’autunno.
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RIME
D’I N VE R N O
INVERNO Aria pungente vento feroce strade sepolte da coltri di neve. Nasi arrossati labbra screpolate occhi bagnati mani guantate. Neve già fangosa strada scivolosa fantasie di brina sul vetro della cucina. F. Waters, C. Carminati, Tante rime per bambini, Mondadori
SCOPRO le parole L’aria è pungente quando è molto fredda. Le coltri sono gli strati di neve. Hai già incontrato la parola brina: ricordi il suo significato? 64
S C R IV O
Usa le parole evidenziate nel testo per scrivere un breve racconto sull’inverno.
F E STE
D’ I N VE R N O
BABBO NATALE ESISTE? C’è sempre qualche furbo consigliere quello che la sa lunga più di te che dice che le fiabe non sono vere e che Babbo Natale non c’è. Credono di sapere come è il mondo per quel pugno di anni che hanno in più la loro fantasia l’hanno buttata via e vogliono convincerti, ma tu...
E PA R L O D I M
Tu credi a Babbo Natale? Lo hai mai visto? Sai come entra in casa tua? E quando? Che cosa ti lascia? Racconta.
Non essere triste perché ciò che ami, esiste. Tutti i maghi del mondo, i draghi e i re finché li chiami verranno da te. B. Tognolini
Spazio alle E M O Z IO N I Ad alta voce Leggi la poesia in modo espressivo, poi imparala a memoria.
Il piacere di fantasticare Ti piace fantasticare? Quando? Dove? Perché? Che cosa immagini? Racconta e disegna.
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F E STE
D’ I N VE R N O
LA PICCOLA RENNA Manca poco a Natale. – Babbo Natale, Babbo Natale! – grida un folletto. – La renna Tinella è ammalata. Ha la febbre e continua a starnutire. – Che disastro! – esclama Babbo Natale. – Devo trovare assolutamente un’altra renna prima di sera. Così Babbo Natale attacca per tutta la foresta tanti cartelli con su scritto: Urgente! Cerco una renna per tirare la mia slitta. A un tratto qualcosa gli cade addosso dal cielo: è Campanella! Una piccola renna che voleva imparare a volare, ma non ce l’ha fatta e ora è molto mortificata. – Non preoccuparti – la rassicura Babbo Natale. Poi estrae dalla tasca un campanellino e lo attacca al collo della renna. Subito Campanella si solleva da terra. – Forza, in marcia! – dice Babbo Natale. – Iniziamo a distribuire i regali. M. Marlo, La renna di Babbo Natale, Ape Junior
COMPRENDO
C ollega con una
ogni domanda alla sua risposta.
• Chi sono i personaggi?
Nella foresta.
• Dove si trovano i personaggi?
Prima di Natale.
• Quando succedono i fatti?
La piccola renna Campanella.
• Cosa è accaduto a Tinella?
Un folletto, Babbo Natale, Campanella.
• Chi la sostituisce?
Tinella è ammalata.
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F E STE
D’ I N VE R N O
IL DOLCE DEGLI OTTO TESORI Per il Capodanno mio zio Chang, da buon cinese, prepara una cena superbuona: non manca mai la zuppa di spaghetti che devono essere lunghi, anzi lunghissimi. Quando li porta a tavola, esclama trionfante: – E con questi a tutti voi un augurio di lunga vita! Ma il suo piatto forte è il dolce degli Otto Tesori che contiene otto ingredienti. Tutte queste ricette sono davvero difficili da realizzare. Mio zio Chang dice che è impossibile saperle cucinare se non si è visto farle almeno cinquanta volte. Con la verdura poi sa fare delle vere sculture. Quando eravamo ancora in Cina, per la fine dell’anno vecchio, che là se ne va tra gennaio e febbraio, lo zio Chang aveva messo sul vassoio una coppia di aironi, un orso e un drago fiammeggiante. E pensare che erano solo due carote e qualche ciuffo di germogli di soia!
S C R IV O
Tu che cosa vorresti mangiare di buono a Capodanno? Scrivi il tuo menù.
Antipasto ..................................................................... .....................................................................
Primo piatto ..................................................................... .....................................................................
Secondo ..................................................................... .....................................................................
Contorno ..................................................................... .....................................................................
B. Vitali, Un libro buono un mondo, Giunti
COMPRENDO
I ndica con una X le frasi vere.
Lo zio Chang è cinese. Non ama cucinare. Prepara piatti belli da vedere. Per Capodanno prepara una super cena. I piatti cinesi sono molto difficili da preparare. 67
F E STE
D’ I N VE R N O
LA BEFANA DI PEZZA La piccola Befana di pezza sfrecciava tutta allegra fra le mura e il soffitto della camera. Portava un piccolo sacco sulla schiena. A un tratto, la Befana di pezza si posò accanto a una delle macchinine di Lorenzo, rovistò un po’ nel sacco, poi tirò fuori un piccolo garage giocattolo con il tetto rosso: un gioiellino. La macchinina strombazzò felice con il clacson, poi entrò a marcia indietro nella sua nuova casa. La piccola Befana si fermò quindi davanti a un cagnolino di peluche e pescò dal suo magico sacco un collare nuovo, anche quello di peluche. Il cagnolino scodinzolò e abbaiò soddisfatto, poi si mise a sfilare per la stanza, mostrando orgoglioso il suo nuovo capo d’abbigliamento. S. Bordiglioni, I magici giochi dei giocattoli, Einaudi Ragazzi
COMPRENDO
Quali giocattoli non sono nominati nel racconto? Rispondi con una X.
Elicottero Macchinina Moto 68
Garage Cavallo Cagnolino
Suoni Imita con la voce i suoni prodotti dal clacson della macchinina e il verso del cagnolino.
F E STE
D’ I N VE R N O
MINI E IL CARNEVALE Tra qualche giorno ci sarebbe stata la festa in maschera. Mini voleva vestirsi da Bella addormentata nel bosco. Ma la nonna era contraria perché il vestito era complicato da fare. – Allora mi vesto da Batman – disse Mini. – E che vestito è? – domandò la nonna. Mini le mostrò la figura di Batman. La nonna era inorridita. – Ma sembra un pipistrello! – E va bene! Allora mi vesto da gangster! – disse Mini. Questa volta era la mamma a non essere assolutamente d’accordo. La mamma di Mini odia le pistole, i fucili e qualunque altra arma. – A me è venuta una bella idea! – disse la nonna. – Ti vesti da fiocco di neve! – Già, che idea carina! – esclamò la mamma. “L’idea dopotutto, non è così malvagia” pensò Mini. E alla fine anche lei fu d’accordo.
E PA R L O D I M
Tu come festeggi il Carnevale? Come ti piacerebbe vestirti? Quali sono le tue maschere preferite? Racconta.
C. Nöstlinger, Mini e la festa in maschera, Franco Cosimo Panini
SCOPRO le parole Nella frase “La nonna era inorridita” con quale altra parola puoi sostituire quella colorata?
Arrabbiata Preoccupata
Spaventata Disgustata 69
ARTE
e IMMAGINE
COLORI CALDI E FREDDI I colori possono essere suddivisi in caldi e freddi in base alle sensazioni che ci trasmettono.
Sono chiamati colori caldi tutte le tonalità del rosso e del giallo. Ci ricordano il sole, i tramonti, il bosco in autunno, la frutta matura, il fuoco... Trasmettono sensazioni come gioia e vitalità.
Sono chiamati colori freddi tutte le tonalità del blu, del verde e del viola. Ci fanno pensare all’acqua, ai prati, alla notte, al freddo... Trasmettono sensazioni come calma e tranquillità.
Completa. Di che colore sei quando ti senti:
SERENO
ALLEGRO
TRISTE
ARRABBIATO
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ARTE
e IMMAGINE
LEGGO UN’OPERA D’ARTE
Paul Mondrian, L’albero blu
Osserva il quadro e completa cancellando con una X la parola non corretta.
L ’autore ha usato in prevalenza colori caldi freddi . C’è anche un colore caldo, il rosso viola . Il quadro trasmette una sensazione di vivacità calma .
IO... ARTISTA D’INVERNO Colora la maschera di Carnevale come indicato: metà con i colori freddi e l’altra metà con i colori caldi.
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S TO R I E I N CIT TÀ ROSI E MOUSSA IN CITTÀ .................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................
Nemmeno se rovescia la testa indietro del tutto, riesce a vedere il tetto del palazzo, tanto è alto. Rimane a bocca aperta. Poi guarda di nuovo davanti a sé. Vede il portone di vetro e le cassette della posta nell’ingresso. La portiera del taxi si chiude alle loro spalle. Mano nella mano, entrano nel grande palazzo. Salgono all’ultimo piano ed eccoli sul tetto. Sembra una grande piazza in alto nel cielo. In alto sopra la città. Ed è ancora molto più bello di quanto avesse detto Moussa. Fa freddo e c’è il sole e si vede lontanissimo. .................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................
Vede palazzi di uffici, gru alte come lei ora. E laggiù, in basso, lontano, un groviglio di strade e di piazze. La città è così grande che Rosi può perdersi più di cento volte. Certe strade sono dritte e larghe, con grandi edifici a destra e a sinistra. Altre strade sono strette e fanno tantissime curve tra una piazza e l’altra. – Vedi? – dice Moussa, tutto contento. Rosi non dice niente, guarda soltanto. – Lì c’è la stazione – dice Moussa, e le indica una piccola costruzione lontana.
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S TO R I E I N C I T TÀ
– Io da grande voglio fare il guidatore di treni, quello sì che mi piacerebbe – dice Moussa. – Macchinista – dice Rosi. – Cosa? – Si chiama macchinista. – Non importa – dice Moussa. – A me basta stare al volante. .................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................
M. De Cock, J. Vanistendael, Rosi e Moussa, Il Castoro
A ogni parte del racconto è stata tolta una frase. Riscrivi le frasi al posto giusto.
Rosi si chiede se sui treni ci sia il volante. – Che vista! – dice Rosi. Rosi è davanti alla casa e guarda in su. Q uale altro titolo sceglieresti per questo testo?
Alla stazione In piazza
La città dall’alto Moussa il macchinista 73
ST OR IE IN CIT TÀ
IL VIAGGIO DI TONINO Tonino è vissuto sempre in campagna, ma di questa cosa spesso si lagna. La casa, il mulino, i campi da arare: Tonino di noia si sente morire. E gli hanno detto una gran verità, che esiste una cosa chiamata città. Saluta la casa, il vecchio mulino, con pane e cacio si mette in cammino. Cammina, cammina finalmente è arrivato, ma non passa un’ora che è già spaventato. Van tutti di fretta, han tutti premura, e Tonino comincia ad avere paura. Di continuo rumori assordanti e il fumo di tanti motori rombanti. Sul tram non si sale, è pieno. Pazienza! Ma Tonino comincia ad averne abbastanza. Son tutti ammattiti, c’è poco da fare, da questa città sarà meglio scappare. M. Lucaccini, S. Vanni, Le filastrocche dell’allegria, Ed. Primavera
COMPRENDO
C ancella il completamento sbagliato.
Il protagonista del racconto è il mulino Tonino . Tonino è stanco di vivere in campagna città . Decide di andare in campagna città . Tonino in città è affascinato spaventato . La città è rumorosa silenziosa . C om’è la città? Sottolinea le parti della filastrocca che te lo fanno capire. 74
ST OR IE IN CIT TÀ
IN CITTÀ
Quando in automobile, in treno o in autobus ci avviciniamo a una città, vediamo che piano piano il verde della campagna lascia il posto a fabbriche, capannoni industriali e casette isolate. Questa è la periferia, la parte più esterna della città. Poi inizia la città vera e propria, larghi viali costeggiati da alberi, piazze, piazzette, vie e stretti vicoli. Il traffico diventa più intenso e i semafori più frequenti. Le case sono sempre più vicine le une alle altre e formano una fila interrotta solo dalle piazze e dalle strade. Le case a più piani si chiamano condomini. Per allontanarsi dal traffico e dai rumori della città e per respirare aria pulita la gente va al parco. Ai giardini si incontrano persone sedute sulle panchine che chiacchierano o leggono; gente che passeggia o che fa giocare il cane negli spazi appositi. Una zona dei giardini pubblici è dedicata ai bambini: il parco giochi. M. G. Bertarini, La città, Giunti Kids
COMPRENDO
S ottolinea con i colori indicati le parole che nel testo rispondono alle seguenti domande.
Che tipo di costruzioni si trovano in periferia? E nella città vera e propria? Com’è il traffico? Dove si va per respirare aria pulita?
GEOGRAFIA
Solitamente le città dove vengono costruite? Hanno più elementi antropici o più elementi naturali? Quali mezzi di trasporto si possono trovare in città? 75
O
B N G
LEGGO BENE ad
alta voce
G
H
Z
RM C A
D
LA GIUSTA INTONAZIONE Prima di leggere colora di arancio il punto interrogativo ? e di viola il punto esclamativo ! . Ora leggi il testo ad alta voce con l’intonazione giusta. ? punto interrogativo = fai una domanda ! punto esclamativo = alza un po’ la voce
G
Filastrocca dove vai?
H
– Filastrocca, dove vai? Corri sempre, come mai? Z – Vado, ahimè per la città, sto girando qua e là, M vado indietro, vado avanti, fra negozi sfavillanti, fra automobili lucenti, fra palazzi e monumenti! Filastrocca, prendi fiato: D – dimmi un po’, chi ci hai trovato? – Ho trovato tanta gente, frettolosa e indifferente: farmacisti, muratori,
R
C A
O
F
ventitré rapinatori, Ho trovato bottegai, industriali, due librai, poliziotti, fattorini ma nemmeno due bambini! Gli altri novecentomila stanno in auto, tutti in fila! E. Libenzi
ognuno il suo mestiere: collega ogni persona A alla sua funzione in città. Muratore Vende generi alimentari Bottegaio Consegna pacchi Fattorino Garantisce la sicurezza Libraio Vende libri Poliziotto Costruisce case e palazzi 76
O
F
ST OR IE IN CIT TÀ
OSCAR IL GATTO CUSTODE Mi chiamo Oscar e sono un gatto. Villa Speranza, dove abito io, ha settantatré camere da letto e un grande parco con una lunga siepe dove vado a caccia di merli. A Villa Speranza non ci sono bambini, però ci abitano settantatré nonni e nonne, più gli infermieri, i dottori, i cuochi e il giardiniere che vengono qui ogni giorno. La mattina mi assicuro che tutti siano svegli, controllo sotto i letti e mordicchio i nuovi fiori. Nel pomeriggio, schiaccio un pisolino nelle aiuole del parco. La sera sono impegnato in mensa (i nonni sono come i bambini, si sbrodolano e fanno cadere a terra il cibo, così ne approfitto per uno spuntino) ma devo stare attento a Dolores, la capo-infermiera. Guai a farsi le unghie sul divano della sala visite. Dolores è come un gatto: un po’ burbera, ma in fondo buona e gentile. Per questo mi piace. Anche se quando mi vede in mensa, mi conviene correre a zampe levate, altrimenti son... dolores! C. V. Segré, P. Domeniconi, Oscar il gatto custode, Camelozampa
COMPRENDO
R iordina la giornata di Oscar: collega le frasi.
La mattina Il pomeriggio La sera
schiaccia un pisolino. è impegnato in mensa. controlla sotto i letti.
ESPLORO Il testo Nel racconto agiscono dei personaggi che vivono delle avventure. Il personaggio più importante è il protagonista. S ottolinea nel brano i personaggi e cerchia il protagonista. Libro rosso pag. 6
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ST OR IE IN CIT TÀ
IL PICCIONE È UNO SPORTIVO Il piccione per errore viene preso per fifone mentre invece nel suo cuore ha un coraggio da leone. Il piccione è uno sportivo sempre in moto, sempre attivo non sopporta la pigrizia e la vita che ti vizia. Se ti vede da lontano camminare a passo mollo si avvicina piano piano e ti ammicca con il collo. Tu lo segui e lui zampetta prima lento poi più in fretta finché corri e lui svolazza tutto in giro per la piazza. Si concentra senza sosta per sfuggirti a bella posta e per forza, tanto impegno qualche volta... lascia il segno. C. Carminati, F. Tullio-Altan, G. Pezzetta, Il piccione è uno sportivo, Ed. Gallucci
SCOPRO le parole
COMPRENDO
C osa significa secondo te che il piccione “lascia il segno”?
Becca Saluta 78
Lascia un escremento Vola via
Collega ogni espressione al suo significato.
A passo mollo
Intenzionalmente
A bella posta
Fa un cenno
Ammicca
Lentamente
ST OR IE IN CIT TÀ
À T T I C A L A L L CO M ’ È B E Com’è bella la città com’è grande la città com’è viva la città com’è allegra la città. Piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce con tanta gente che lavora con tanta gente che produce. Con le réclames sempre più grandi coi magazzini le scale mobili coi grattacieli sempre più alti e tante macchine sempre di più.
s è una e m a l c Ré se che e c n a r f à. parola ubblicit p a c i f i sign
role GIOCO con le pa ntinua la Scopri la regola e co catena di parole. NATURA - ... CIT TÀ - TAVERNA -
G. Gaber
COMPRENDO
R ispondi con una X.
Di che cosa parla la filastrocca? Di uno zoo Delle strisce pedonali Di una zebra Di una bambina Quando cammini per la città sei: un pedone. un ciclista. un automobilista.
F IL A ST R
O CC A T IR I TER A Filastrocc a t i r i te r
a u n a ze b r a bianca e n era dipinta a str isce in m e z zo a l per il pass viale a g gi o p e d o na U n gi o r n o d e c i d e, n o l e. n senza em di cambia o z i o n e, r vita e co n d i z i o n e. Basta non vo g l i o p i ù piedi add Si alza e a osso! t t r ave r s a i l viale con Entra nel il rosso. p a rc o d e l l a c i cammina t sull’erba, b tà ruca qua e C o r re f r a g là. li alber i, sv elta e legg dor me all era, o zo o q u a n d o fa sera. E. F. Hiero nymis, G ira, gira la giraffa,
Giunti
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ST OR IE IN CIT TÀ
Usa INTERNET sempre con un adulto!
AMICI DIGITALI
I palazzi dove abitano Eli e Mo stanno uno di fronte all’altro. Nel mezzo c’è una stradona con tanto, tantissimo traffico. Attraversare una strada come quella è così pericoloso che Eli e Mo possono vedersi solo dalla finestra. Ogni mattina i due amici si salutano dal finestrino dei pulmini che li portano a scuola e, come sempre, si danno appuntamento al pomeriggio. Eli e Mo non si sono mai incontrati. Eppure hanno trovato un modo per stare insieme lo stesso. Appena tornati da scuola, il loro primo pensiero è di sedersi davanti al computer per connettersi. Che bellezza vedersi apparire sullo schermo! È come se uno fosse davvero lì. Eli e Mo sono pronti per un altro pomeriggio di divertimento e giochi insieme. Attraverso i computer, si mandano milioni di foto buffe, disegni pazzi, film divertenti. È fantastico! Si sfidano ai giochi più difficili e si scrivono messaggi segreti o da ridere. R. Luciani, Eli & Mo. Amici in rete, Giunti
ESPLORO Il testo Un racconto può dirci dove si svolgono i fatti, quando si svolgono e quanto durano. Rispondi con una X.
D IC O L A M IA
Secondo te è sufficiente essere amici in rete? Perché? Parlatene in classe. 80
Dove si svolge il racconto? In città In montagna In autobus Quando si svolgono i fatti più importanti? Il pomeriggio Il mattino La sera Quanto durano i fatti del racconto? Una settimana Un giorno Una mattina Libro rosso pag. 8
ST OR IE IN CIT TÀ
UN LEONE IN BIBLIOTECA Un bel giorno, un leone entrò in una biblioteca e con passo felpato andò verso l’angolo di lettura dei bambini e si mise a dormire. Nessuno sapeva cosa fare. Non c’erano regole che parlassero di casi simili. Quando fu l’ora di leggere le storie ai bambini, il leone rimase dov’era. D’altra parte, nessuna regola gli proibiva di ascoltare. La signorina cominciò a leggere con voce tremante, ma arrivò comunque fino in fondo alla prima storia. L’insolito visitatore ascoltò anche la seconda storia e poi la terza. Ne avrebbe ascoltate molte altre, ma i bambini cominciarono ad alzarsi e ad andare via. – L’ora delle storie è finita – gli disse una bambina. – È ora di andare a casa. Il leone guardò i bambini. Poi guardò la signorina e i suoi libri chiusi. Deluso, fece un ruggito. Molto, molto forte. RAAAHHRRRR... e poi, tutto triste, si avviò verso l’uscita della biblioteca. M. Knudsen, K. Hawkes, Un leone in biblioteca, Nord-Sud
COMPRENDO
Q uesto racconto è realistico o fantastico? Perché? Spiega. Indica con una X i completamenti giusti.
Nessuno sapeva cosa fare, perciò il leone ruggì. tutti fuggirono. il leone rimase. Il leone era deluso perché l’ora delle storie non cominciava. l’ora delle storie era finita. era l’unico animale.
In biblioteca si fa silenzio! Così si vola meglio con la fantasia!
E PA R L O D I M
Ti piace leggere? Che tipo di libri preferisci? Li comperi o li prendi in biblioteca? Con la tua classe hai mai visitato una biblioteca? Racconta. 81
LABORATORIO
DEL
TESTO
LE INFORMAZIONI DEL TESTO Un testo ti dà tante informazioni. Se lo leggi attentamente ti sarà facile trovarle. L eggi questo inizio di un racconto e rispondi alle domande: osserva gli esempi.
CARLOTTA PRENDE IL TRENO Oggi l’elefantina Carlotta fa il suo primo viaggio. Vuole vedere la città. La mamma le dà una valigetta rossa: – Questa ti servirà – le dice. Il treno arriva in città, le case sono altissime e hanno tante finestre. Carlotta visita la città e fa tante foto. Poi arriva nella piazza principale dove ci sono tanti piccioni. F. Altan, Carlotta prende il treno, Emme
R ileggi la parola sottolineata nel testo e leggi la risposta indicata con una X.
Chi è il protagonista di questo racconto? Il treno Carlotta Una valigetta rossa
La mamma
O ra prova tu: sottolinea nel testo come indicato e rispondi con una X.
Quando si svolgono i fatti? Sottolinea di rosso la parola che ti dà questa informazione. Tanto tempo fa Oggi Ieri Non si sa D ove vuole andare Carlotta? Sottolinea di verde le parole che ti danno questa informazione. In montagna Nella foresta In città A casa C he cosa fa Carlotta in città? Sottolinea di blu le parole che ti danno questa informazione. Guarda dal finestrino Dà da mangiare ai piccioni Fa le foto al tramonto Fa le foto ai piccioni 82
VA L S I V E R S O L’I N
Ecco un esempio di come ti si presenterà la prova Invalsi: ogni riga è indicata da un numero. Le domande ti suggeriscono la riga dove cercare la risposta.
DECIDIAMO INSIEME 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Siamo un gruppo di bambini che si ritrova spesso, nei momenti liberi, per giocare. Quando giochiamo in cortile, se io propongo di giocare a nascondino, e invece uno dei grandi vuole giocare a pallone, vince lui. Non è giusto. E allora ieri l’ho detto. – Non credo che dobbiamo fare sempre quello che dici tu – ho detto a Roberto, che ha nove anni e crede di essere il capo. – Ah no? E allora dobbiamo fare quello che dice un tappo come te? – ha detto lui. I suoi amici si sono messi a ridere. I miei no. – Decidiamo insieme – ho proposto. – Votiamo: chi vuole giocare a pallone alzi la mano. Hanno alzato la mano in quattro: Roberto e i suoi amici. – Ora alzi la mano chi vuole giocare a nascondino. L’abbiamo alzata in sei. E siccome in cinque non possono giocare a pallone, abbiamo giocato tutti a nascondino. B. Masini, A come avventura, Piemme Scuola
R ileggi la riga sottolineata nel testo e leggi la risposta indicata con una X.
Di chi parla questo racconto? (riga 1) Di una squadra di calcio Di un gruppo di bambini Di un gruppo di amiche Di un bambino e di una bambina O ra prova tu: sottolinea le righe indicate, rileggi e rispondi con una X.
Dove giocano i bambini? (riga 3) Ai giardini pubblici In cortile In classe In palestra Quanti anni ha Roberto? (riga 7) 8 9 19 90
“ I suoi amici si sono messi a ridere. I miei no” (riga 10). La parola sottolineata a chi si riferisce? Al bambino che racconta A Roberto A tutti i bambini Agli amici di Roberto 83
ST OR IE IN CIT TÀ
LA CITTÀ DEI FIORI C’era una volta una piccola città. Non aveva nulla di speciale. I suoi abitanti non erano né poveri né ricchi, non lavoravano molto, ma non erano neppure pigri. Avevano, però, una particolarità: amavano i fiori più di ogni altra cosa. Li piantavano nelle aiuole, nei vasi e anche nei barattoli vuoti di marmellata. C’erano fiori dappertutto: sui balconi, sulle scale, sui pianerottoli delle case e persino ai distributori di benzina. Nella città c’erano anche tante farfalle, di tutti i colori. Un giorno, il sindaco della piccola città tenne un discorso. – Cittadini – disse, – basta con i fiori! Basta con le farfalle! I sogni sono inutili! Così, proibì severamente a tutti i cittadini di coltivare fiori. E ordinò alle guardie di dare la caccia alle farfalle, con i retini. Nella piccola città comparvero enormi camion della spazzatura colmi fino all’orlo di fiori, cespugli e alberi. In un campo, lontano dalla città, i fiori, i cespugli e gli alberi furono ripiantati e attorno al campo fu eretto un muro. COMPRENDO
Collega le frasi con perché o perciò.
Il sindaco proibisce di coltivare i fiori I bambini sono arrabbiati Un forte vento trasporta fiori e semi in città Fiori, alberi e farfalle vengono portati via 84
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pensa che sia una perdita di tempo. liberano tutte le farfalle. ricominciano a spuntare i primi germogli. la piccola città diventa noiosa e grigia.
ST OR IE IN CIT TÀ
SCOPRO le parole Chi è pigro non ha voglia di fare nulla, è sfaticato.
Su quel muro furono appese delle vetrinette in cui erano state imprigionate tutte le farfalle. “Cimitero dei sogni”, così la gente del paese chiamò quel luogo. – Com’è noiosa la città – dicevano tra loro i bambini. Sempre più raramente si sentivano le loro risate e nei loro cuori cresceva giorno dopo giorno una grande rabbia. Finché una sera i bambini si recarono di nascosto al “cimitero dei sogni” e liberarono tutte le farfalle. La stessa notte, un forte vento di tempesta si scatenò sul giardino e sollevò in aria fiori, cespugli e alberi. Dopo alcuni giorni, in città cominciarono a spuntare i primi germogli. Fu tutto un fiorire e un verdeggiare ovunque. Anche le farfalle fecero ritorno nella piccola città. Per la gioia, gli abitanti della piccola città celebrarono la Grande Festa dei Fiori. E. Hasler, La città del fiori, Bohem Press
Spazio alle E M O Z IO N I Nel testo alcune caratteristiche
Sono sono arrabbiato! colorate, continua tu.
È Quali normale provare rabbia, macosa bisogna imparare a controllarla per abitudini avete? Che non offendere fare sul delquaderno. male agli altri. vi piace fare? o Scrivi Ti capita di arrabbiarti? Spesso o raramente? Quando? Con chi? Perché? Ecco un gioco da fare in classe che ti può aiutare.
Prepara con i tuoi compagni dei biglietti antirabbia. Potrete usarli quando vorrete chiedere scusa a qualcuno. I biglietti vanno conservati in una scatola preziosa e usati solo in caso di necessità. Guarda gli esempi qui sotto, poi scrivi il tuo biglietto antirabbia. Scusa se prima mi sono arrabbiato. Vuoi giocare ancora con me? Per la rabbia ho messo il muso ora sono dispiaciuto, mi scuso.
Mi dispiace se ti ho fatto male. La rabbia non mi faceva ragionare. 85
LEGG O CO N
M IC IO M AO
UNA BELLA ARRAMPICATA Un giorno d’estate, Arturo, Samuele e Chiara decidono di andare ai giardini pubblici. Samuele sale veloce sul ramo più basso di un albero gigante e ci si mette seduto. Poi invita i due amici a salire. Chiara sale per prima, Arturo, invece, inizia ad arrampicarsi su una quercia. La prima volta Arturo cade scivolando sull’erba. La seconda volta, invece, ci riesce, ma deve salire ancora più su per arrivare ai rami più bassi. È davvero faticoso. Ad Arturo fanno male le mani perché la corteccia è rugosa. Samuele e Chiara fanno il tifo e lo invitano a non mollare! Alla fine Arturo, con un ultimo sforzo, riesce a salire sul ramo più basso. Ce l’ha fatta! I ragazzi applaudono. L. Torti, Tutta colpa delle nonne, Ed. La Scuola
quercia albero con il tronco alto e la chioma grande
corteccia parte che ricopre il tronco e i rami 86
È
Quanti sono i bambini del racconto?
PI Ù FA CI LE
.....................
Scrivi i nomi dei bambini. ....................................................................
....................................................................
....................................................................
In quale stagione si svolge la storia? Colora il riquadro giusto.
AUTUNNO
INVERNO
PRIMAVERA
ESTATE
Rispondi alle domande. Chi sale per primo sull’albero? Arturo Samuele Chiara
Chi sale per secondo? Arturo Samuele Chiara
Cosa fanno i ragazzi quando Arturo arriva sul ramo della quercia? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
SEI RIUSCITO A LEGGERE BENE? HAI COMPLETATO TUTTE LE ATTIVITÀ? CHE VOTO TI DARESTI? 1, 2 O 3 STELLINE?
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LE MIE COMPETENZE
GINNASTICA IN CITTÀ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
Un pomeriggio ho chiamato tutti gli amici del quartiere e ho detto: – Ragazzi, facciamo ginnastica? – Sì! – hanno gridato tutti. Abbiamo subito formato il Gin-Club (Gin sta per ginnastica). Ci siamo messi a cercare la palestra, ma erano tutte occupate e abbiamo deciso per l’ingresso di casa mia. Ma poi chi è arrivato in mezzo al gruppo? I miei cari fratellini. Nessuno li voleva nel Gin-Club, ma la mamma mi ha pregato tanto e poi mi ha promesso una tenda da indiani. Luigi mi ha promesso un enorme leccalecca e Daniele mi ha guardato con i suoi occhioni grandi... e ho ceduto. Così abbiamo cominciato a fare la ginnastica. Tutti si sono messi una bella tuta rossa, facevamo proprio un bel gruppetto. E sapete chi ci sorvegliava mentre facevamo gli esercizi? Il nonno! Si era comperato una tuta blu e delle scarpe da ginnastica. Stava proprio bene. Segnava il tempo e ci guidava per il quartiere a fare “footing”. Da principio la gente rideva un po’ a vederci per la strada, poi il nostro Gin-Club è diventato famoso e qualcuno cominciò a correre con noi. A. Gelli, Babuz e la ginnastica, Ed. La Scuola
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1 Rispondi con una X.
•C hi racconta la storia? Il nonno di un bambino Un bambino La mamma La gente
• Chi sorvegliava il gruppo? I fratelli La gente La mamma Il nonno
•C he cos’è il Gin-Club? Un gruppo di amici che fa ginnastica Un gruppo di amici che va in bicicletta Un gruppo di amici che canta Un gruppo di amici che recita
•C on quale parole puoi sostituire il termine “famoso” (riga 22)? Fumoso Celebre Sconosciuto Fastidioso
• In quali luoghi fanno ginnastica? Prima nel quartiere, poi a casa Prima a casa, poi nel quartiere Prima in palestra, poi a casa Non si sa •P erché fanno ginnastica in casa? Perché è molto grande Non hanno il permesso di uscire Fuori piove Non hanno trovato una palestra
• “ Footing” è una parola inglese (riga 20). Che significa? Ginnastica Nuoto Corsa e marcia Salto 2 Indica i proseguimenti giusti.
• L a mamma gli promette una tenda da indiani, perciò il protagonista smette di fare ginnastica. fa compagnia al nonno. accetta i fratelli. progetta dove montarla. •Q ualcuno cominciò a correre con loro perché avevano una bella tuta rossa. il nonno era bravo ad allenare. il Gin-Club era diventato famoso. si annoiava a stare in casa.
Verso le competenze • Conoscenze: strutture essenziali di testi narrativi; lessico fondamentale. • Abilità: leggere semplici racconti e comprenderne gli elementi e il lessico usati.
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D ES C R I Z I
O N I A C I E LO
O T R APE
FACCIAMO UNA GITA Mio fratello si chiama Jonas, io Mia-Maria e la nostra sorellina si chiama Lotta, ha solo quattro anni e qualcosa. Lotta ha Orso, il maiale di pezza da cui non si separa mai. Vuole portarselo dappertutto. È convinta che sia un orso e per questo lo chiama Orso. 1 Un giorno il papà ha detto: – Domenica andiamo a farci una bella gita. Siamo andati in un posto su un laghetto. Il papà ha messo la macchina lungo una stradina nel bosco e abbiamo portato il pranzo al sacco sulla riva. A quel punto noi bambini siamo andati nel bosco, anche se la mamma ha detto che non dovevamo allontanarci troppo. Abbiamo visto un uccellino infilarsi in un cespuglio e poi volare via di nuovo, e allora siamo andati a guardare e lì, in mezzo ai rami, quasi a terra, c’era un nido con quattro piccole uova azzurrine. 2 Erano le più carine che avessi mai visto! Lotta voleva restare a guardare il nido per tutto il tempo e ha avvicinato Orso per farlo vedere anche a lui. Ma io e Jonas volevamo tornare al lago, e così Lotta è dovuta venire con noi, anche se non voleva. Nel lago c’era una roccia che sporgeva sull’acqua, bella alta, e ci siamo saliti. Jonas ha detto che voleva farci vedere come
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D ES C
R I Z I O N I A C I E L O A P E R TO
fa il papà quando si tuffa di testa. Ha allungato le braccia sopra la testa, facendo un saltello e... è finito nel lago anche se non voleva. Io e Lotta ci siamo messe a gridare più forte che potevamo. 3 Il papà ha ripescato Jonas. Era bagnato fradicio e Lotta rideva e rideva. Poi però ha smesso, perché al momento di partire non si trovava più Orso. Abbiamo cercato e cercato dappertutto, ma era sparito e la mamma ha detto che dovevamo tornare a casa senza di lui. Allora Lotta si è messa a strillare molto più forte di quando Jonas era caduto nell’acqua. Io però mi ricordavo che aveva Orso quando avevamo visto il nido. E infatti, proprio di fianco al cespuglio con il nido, ecco Orso. Lotta l’ha preso e gli ha dato un bacio sul muso. A. Lindgren, Lotta combinaguai, Mondadori
D al brano è stata tolta la descrizione di Orso. In quale dei tre punti indicati con i numeri la inseriresti? Leggi con attenzione poi indica il numero.
..............
Orso è un maialino di pezza rosa, morbido e dal musetto simpatico. Ha una bella pancia rotonda nella quale si affonda un ombelico grande come il ditino di Lotta. Le zampe corte e tozze, le orecchie dritte, attente ai discorsi della bambina. O ra spiega il motivo della tua scelta. .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................
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DE SC RIZ ION I A CIE LO AP ERT O
FILASTROCCA DELL’ALBERO SCOPRO le parole Vibra d’incanto significa: trema per la paura. intona un canto melodioso. E PA R L O D I M
L’albero è un tuo compagno di giochi. Cosa puoi fare sotto o sopra un albero? Cosa puoi immaginare? Racconta.
Albero abbraccio e respiro del mondo strade radici che arrivano in fondo chissà da dove arriva il tuo suono suono che parla di un cuore buono chissà da dove arriva il tuo canto canto di foglie, che vibra d’incanto mentre ti ascolto, ti parlo e ti penso e il mio discorso diventa denso: tieniti stretto a questa terra cresci più libero che in una serra afferra il cielo, portalo a noi tendi i tuoi sogni più in alto che puoi e se qualcuno ti vuole strappare tu vienimi a chiamare. S. Giarratana, Amica Terra, Fatatrac
COMPRENDO
C ompleta le frasi con i nomi che mancano: cerca nella filastrocca.
Secondo il poeta: - l ’.................................................... è l’abbraccio e il respiro del mondo; - le .................................................... sono come strade; - le .................................................... cantano; - i .................................................... portano in alto i suoi sogni. 92
DE SC RIZ ION I A CIE LO AP ERT O
I GUFI NEL BOSCO Una sera di primavera, camminando lungo il sentiero dietro casa, sentii il richiamo dei gufi. Erano su due abeti dentro il bosco: uno chiamava e l’altro rispondeva. Quando non sentii più i loro richiami pensai che se ne fossero andati in cerca di un luogo tranquillo in cui nidificare. Invece un pomeriggio, passeggiando nel bosco, notai alcune piume ai piedi di un larice. Capii che la coppia di gufi si era fermata in quel luogo a costruire il nido. Dopo qualche tempo, nacquero cinque nuovi gufetti. I due giovani genitori provvedevano amorevolmente alla cura dei loro piccoli e ogni sera procuravano loro del cibo fresco. Una sera, durante la mia passeggiata, sentii l’u-u-u profondo e cupo che segnava l’inizio della caccia. Vidi quindi sopra la mia testa un’ombra silenziosa e sentii il soffio dell’aria spostata dal gufo in volo. Dopo un po’ uscì a caccia anche il secondo gufo. Le due ombre silenziose volteggiavano e sfioravano poi il terreno sperando di avvistare un topo o una salamandra. M. Rigoni Stern, Il libro degli animali, Einaudi
S C R IV O
C ompleta le frasi per raccontare in breve.
Una sera di primavera sentii.................................................................................................................................................................................................................. Un pomeriggio sotto un larice notai...................................................................................................................................................................................... e capii che i gufi avevano costruito.......................................................................................................................................................................................... Dopo qualche tempo nacquero.................................................................................................................................................................................................... I genitori provvedevano amorevolmente...................................................................................................................................................................... e ogni sera.......................................................................................................................................................................................................................................................................... L’u-u-u profondo e cupo segnava............................................................................................................................................................................................... 93
DE SC RIZ ION I A CIE LO AP ERT O
LA FINESTRA Nella mia cucina c’è una grande finestra. La mamma a volte, quando cucina o lava i piatti, combina qualche guaio! Grandi guai! Perché si incanta a guardare fuori. Non può farne a meno. – Guarda, Filippo! È pieno di gemme! – E quella nuvola, mamma: sembra un drago! – È tornato il pettirosso e ha fatto il nido sull’acero... – Ci sono le api muratrici, bisogna fare attenzione. Però guarda che coda buffa hanno! Fuori c’è tutto, ma proprio tutto. Tutto il mondo. È una finestra magica, la mia. Vedo le stagioni corrersi dietro, scompigliando foglie, fiori, frutti, cieli bellissimi. Vedo gli uccelli in cerca di semi, nel mio giardino. Anche gli aironi sono passati in questo pezzo di cielo. Vedo i temporali. Sono la cosa che preferisco: battaglie di lampi, tuoni e acqua a catinelle. ESPLORO Il testo La descrizione ti “fa vedere” con le parole ciò che senti e osservi con i cinque sensi: tatto, vista, udito, olfatto, gusto. Quale senso è più utilizzato in questa descrizione? Tatto Vista Udito Olfatto Gusto Libro rosso pag. 30 94
COMPRENDO
A che cosa assomiglia? Collega.
La finestra La luna La nuvola
sembra un drago. assomiglia a un investigatore. è come un grande televisore.
C ompleta.
La mamma combina qualche guaio perché............................. ..............................................................................................................................................................................
Filippo osserva i temporali perché............................................................. ..............................................................................................................................................................................
DE SC RIZ ION I A CIE LO AP ERT O
È come un grande televisore, la mia finestra sempre accesa sul cielo. Anche io, come la mamma, non mi stanco mai di guardare fuori. A volte la luna è proprio nel mezzo della finestra, quasi come se volesse entrare. Sembra disegnata sul vetro. Pare che sia a tavola con noi. – Prego, signorina Luna, vuole un po’ di tartine o preferisce il budino? – le chiediamo. Ma lei non risponde. Assomiglia a un investigatore con il soprabito bianco, due grandi occhi che ci spiano di nascosto, mentre ci raccontiamo i nostri segreti. È tranquilla, silenziosa e un po’ timida la luna! M. Monari, S. Raga, La luna sul vetro, Giunti Kids
Spazio alle E M O Z IO N I Che meraviglia!
Filippo e la mamma provano meraviglia e stupore per tutto ciò che vedono dalla loro finestra. Capita anche a te di stupirti e meravigliarti di fronte a qualcosa? Quando? Per che cosa? Parlatene in classe e insieme trovate tante cose che creano meraviglia.
fuochi d’artificio un cucciolo di animale
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I MELLOPS IN GROTTA Una mattina, a casa, la famiglia Mellops comincia i preparativi per la spedizione sotto terra. Mamma Mellops prepara il sacco delle provviste. Isidoro e Casimiro fissano le lampadine agli elmetti di protezione. Fernando e Felice fabbricano una scaletta di corda per la discesa. Il giorno dopo, padre e figli si ritrovano all’imbocco della spaccatura e cominciano a scendere. È il posto più buio che abbiano mai visto. Arrivati sul fondo, scoprono una splendida grotta piena di cose luccicanti, bianche come la neve. – Guardate! Ghiaccioli di pietra! – esclama Fernando. – E questa è la torta di panna montata della mamma! – dice Casimiro. – E tante colonne, uguali a quelle del duomo – si meraviglia Felice. – E canne d’organo – grida Isidoro. – Il gocciolìo continuo dell’acqua ha depositato calcare e ha creato queste colonne pietrificate – spiega il padre. – Le stalagmiti crescono verso l’alto, le stalattiti verso il basso. In cordata, i Mellops scendono ancora più. Alla fine arrivano sulle rive di un fiume sotterraneo. Papà Mellops gonfia in fretta il gommone e la famiglia prosegue il viaggio. – Ehi, guardate quei disegni sulle pareti di roccia! – grida Casimiro. – Milioni di anni fa, qui vivevano i porcelli delle caverne – dice papà Mellops. – Dobbiamo studiare a fondo i disegni, che poi si chiamano pitture rupestri. 96
DE SC RIZ ION I A CIE LO AP ERT O
Mentre Fernando e Casimiro ricalcano i disegni, Felice e Isidoro si mettono a scavare e trovano: 1. un’ascia di pietra 2. un arpione 3. un ago di osso di balena 4. una punta di freccia 5. un osso inciso 6. grani di collana 7. recipienti di argilla cotta. Stanchi morti, i Mellops cenano e si infilano nei sacchi a pelo. Fuori, nel frattempo, piove a dirotto. L’acqua entra nella grotta da tutte le parti, e la inonda. – Svelti, al gommone! Prendete gli elmetti – grida papà Mellops. Ma una stalagmite aguzza buca il gommone. Disperati, i quattro fratelli si mettono a urlare. – A nuoto! – grida il padre, e indica una scaletta di ferro fissata alla roccia. T. Ungerer, Le avventure della famiglia Mellops, Donzelli
SCOPRO le parole Cerca nel testo il significato delle parole colorate.
S C R IV O
Secondo te, riusciranno a salvarsi i Mellops? Scrivi il finale della storia.
COMPRENDO
R ispondi alle domande.
I Mellops sono delle persone? .................................................................................................................................................................................................. Quanti sono i componenti della famiglia Mellops?................................................................................................................................ Quale ambiente naturale decidono di esplorare?..................................................................................................................................... Perché l’acqua inonda la grotta? ......................................................................................................................................................................................... Come pensano di salvarsi? ............................................................................................................................................................................................................. Che cosa accade? .......................................................................................................................................................................................................................................... 97
O
B N G
LEGGO BENE ad
alta voce
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RM C A
LETTURA VELOCE Muovi i tuoi occhi velocemente, riga per riga, alla ricerca della parola “criceto”. Sottolineala ogni volta che la trovi. Cerca di essere più veloce che puoi. Infine rileggi, più volte, il testo ad alta voce.
G
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Aiutati con il dito per leggere velocemente.
Il mio criceto
Un giorno la mamma e il papà ci hanno regalato H un libro che spiega come vive il criceto. Il giorno dopo, il papà è arrivato a casa con un Z criceto dal pelo morbido, con grandi occhi neri, un nasino piccolo piccolo che trema e lunghi baffi. M Il criceto è stato chiamato Squitty. Il nostro nuovo amico criceto mangia semi e foglie di insalata, pezzetti di pera o di mela a tutte le ore. È un criceto giocherellone! Si diverte e si tiene in esercizio girando continuamente su una ruota. D Dorme di giorno, anche se si sveglia spesso e si guarda intorno con grande curiosità! Che simpatico criceto!
R
C A
O
F
I. Sànchez, M. Rius, Il mio criceto, Ed. La Scuola
Completa la tabella con le caratteristiche del criceto. ASPETTO FISICO
Pelo ............................................................................................................................. Occhi ....................................................................................................................... Baffi .......................................................................................................................... Nasino ................................................................................................................. 98
COMPORTAMENTO
Si ciba di ...................................................................................................... Si diverte ..................................................................................................... Dorme .................................................................................................................. Gli piace .........................................................................................................
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NEL PARCO NATURALE Siamo in un parco naturale ai piedi della montagna. È mattina e il guardiano si avvia con il suo cane al lavoro. Si è fatto la barba e sfoggia la divisa nuova. È un omone alto e robusto, guida un fuoristrada che gli è utile per percorrere i sentieri tortuosi e difficili. All’ingresso del parco, un cartello indica gli animali e le piante che vi si trovano, il regolamento per i visitatori e i sentieri consigliati. Il guardiano, berretto in testa e zaino in spalla, inizia il suo giro. Sul ramo del pino uno scoiattolo mangia indisturbato. Il guardiano, proseguendo il suo cammino, è salito più in alto, ai piedi della montagna. Con il binocolo sta seguendo il volo di un’aquila. Forse ci sono i piccoli, in un nido alto, fra le rocce.
E PA R L O D I M
Sei mai stato in un parco naturale? Quali animali e quali piante hai visto? Che cosa hai fatto?
ESPLORO Il testo S ottolinea di verde la descrizione del guardiano e di marrone quella dell’ambiente che lo circonda. Libro rosso pag. 31
A. A.V. V., Dire, fare, giocare, Fatatrac
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LABORATORIO
DEL
TESTO
LE INFORMAZIONI NASCOSTE In un testo ci possono essere delle informazioni nascoste: significa che non trovi subito quello che ti serve sapere, ma devi capirlo attraverso altre frasi. L eggi il racconto e rispondi alle domande: aiutati sottolineando le parole che ti suggeriscono la risposta, come nell’esempio.
LA SPIAGGIA A piedi nudi, scavalcò il basso muretto e si incamminò sulla spiaggia, verso la schiuma bianca che le onde disegnavano lungo la battigia. Dove si svolge la storia? Al mare In montagna In città In campagna
Sparsi qua e là si vedevano pezzetti di legno, lattine arrugginite, qualche bottiglia di plastica, mucchietti di alghe appassite. Andò a sedersi vicinissima al punto in cui si rompevano le onde. O ra prova tu.
Di chi si parla? Di un bambino Di un pescatore
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Di una bambina Di un gabbiano
VA L S I V E R S O L’I N
C’erano anche tre o quattro barche di pescatori con la vernice sbiadita, l’estate era lontana. Osservò il cielo grigio che dava all’acqua un colore scuro e ne respirò l’odore, profondamente. I n quale stagione sicuramente non si svolgono i fatti? Autunno Inverno Primavera Estate
Poi, proprio davanti a sé, vide una bellissima conchiglia. Era grigia e marroncina. La raccolse e la mise subito al sicuro nello zainetto. Poi, con un sospiro di soddisfazione, si distese e chiuse gli occhi per ascoltare meglio il rumore delle onde. G. Quarzo, Claudia va al mare, Salani
La protagonista tiene molto alla conchiglia? Non si sa No Sì Poco S ottolinea di blu le parole che suggeriscono la risposta.
Come si sente la bambina? Soddisfatta Indifferente Annoiata Stanca S ottolinea di blu le parole che ti suggeriscono la risposta. 101
DE SC RIZ ION I A CIE LO AP ERT O
AL FIUME
COMPRENDO
R ispondi con una X.
Perché Tonino grida? Si fa male Sta affogando Chiama la signora Maria Chiede l’aiuto del nonno Perché arrivano i pompieri? Tonino sta per affogare Vogliono catturare un grosso pesce La signora Maria pensa che Tonino stia per affogare C’è un incendio Perché la mamma ride forte? Per la divertente avventura Tonino e il nonno sono in mutande Ha letto una barzelletta Tonino e il nonno sono tutti bagnati 102
Fa molto caldo e il nonno mi propone: – Tonino, andiamo al fiume a fare un bagno? Mi sembra una bellissima idea. Finiamo il lavoro nell’orto e poi prendiamo gli asciugamani e andiamo. Il fiume non è né molto largo né molto profondo. Ci spogliamo ed entriamo in acqua in mutande. Il nonno si gira nell’acqua come una foca. Io mi metto a dare la caccia ai pesci. Mi trovo al centro del fiume e un pesce bello grosso mi passa vicino. Ho bisogno dell’aiuto del nonno e grido: – Nonno! Nonno! Vieni! Il nonno cerca di raggiungermi in fretta. La signora Maria passa di lì in bicicletta e se ne va via subito come un siluro. Dopo poco sulla riva del fiume ci sono i pompieri con le sirene spiegate! – State calmi! Vi aiutiamo noi! – grida un pompiere. – Non serve, grazie! L’ho già preso io! – dice il nonno e mostra il pesce che ha preso. Quando raccontiamo alla mamma questa storia, incomincia a ridere forte e non riesce a fermarsi. – Solo a mio padre possono capitare cose del genere! E così la mamma rimane di buon umore tutto il giorno. A. Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi
DE SC RIZ ION I A CIE LO AP ERT O
CARLETTO Oggi con la scuola siamo stati alla fattoria didattica. Era una bellissima giornata e abbiamo visto un sacco di animali: conigli, capre, oche, galline, maiali e mucche. Ma a me più di tutti è piaciuto l’asino Carletto. Che si chiama così me lo ha detto il fattore, il signore della fattoria che è anche il padrone di Carletto. Comunque Carletto è più piccolo di un cavallo, ha delle grandi orecchie e la coda lunghissima. È tutto grigio con la pancia e il muso bianco. A dire il vero non ha un pelo molto morbido, anzi è un po’ duro, ma ha degli occhi grandissimi e dolcissimi. Il fattore mi ha spiegato che Carletto, come tutti gli asini, è molto testardo ma anche tanto paziente. È molto resistente come animale e si accontenta di poco cibo e per questo viene usato per trasportare carichi pesanti. Adesso ho capito perché si dice: carico come un asino! Povero Carletto!
E PA R L O D I M
Tu sei mai stato in una fattoria didattica? Se ci sei stato: è stata una bella esperienza? Perché? Se non ci sei stato: vorresti andarci? Come la immagini?
ESPLORO Il testo Sottolinea le parti di testo che descrivono Carletto: - c on il rosso gli elementi fisici; - c on il blu gli elementi del suo carattere. L ibro rosso pag. 32
103
LEGG O CO N
M IC IO M AO
ENTRARE NEL COVO Luca e Manuel osservano attentamente il mio viso. Io prima guardo Luca, poi guardo Manuel, in silenzio. Luca mi dice: – Matteo, vuoi diventare un guerriero Nao? Io non rispondo perché penso che forse Luca mi prende in giro. Manuel dice: – Se diventi Nao, puoi entrare nel covo. – Cosa bisogna fare per diventare Nao? – chiedo. Sono cinque prove, ad esempio attraversare il prato camminando solo sulle pietre del sentiero e poi attraversarlo un’altra volta camminando all’indietro. Arrampicarsi fino al terzo ramo del melo in meno di trenta secondi. Eccetera. Non sono prove difficili e io le supero bene. Alla fine Luca e Manuel mettono la loro mano sulla mia spalla e dicono con voce seria: – Nao aba tu! Nao aba tu. Aba Nao! “È bello essere un Nao” penso, anche se non so cosa è e cosa deve fare un Nao. R. Piumini, M. Somà, Volare alto, Giunti
covo rifugio, luogo segreto dove potersi nascondere 104
prova ciò che si fa per dimostrare di essere bravi o coraggiosi
È
PI Ù FA CI LE
Segna con una X il completamento giusto. Come si chiamano i personaggi del racconto? ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................
Sottolinea nel testo i nomi dei personaggi. ollega le parole che ti indicano i tre momenti C della storia al disegno corrispondente. PRIMA
DOPO
INFINE
Ora completa con le parole date. supera • spalla • Matteo • ramo PRIMA Manuel e Luca chiedono a diventare un guerriero Nao.
....................................................................
se vuole
DOPO Matteo .................................................................... le cinque prove, ad esempio si arrampica fino al terzo .................................................................... del melo. INFINE Manuel e Luca mettono una mano sulla di Matteo e lo accolgono tra i guerrieri Nao. SEI RIUSCITO A LEGGERE BENE? HAI COMPLETATO TUTTE LE ATTIVITÀ? CHE VOTO TI DARESTI? 1, 2 O 3 STELLINE?
....................................................................
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LE MIE COMPETENZE
PRIGIONIERO NEL BIDONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
Digsby è un giovane talpone nero dagli occhi miopi che non può resistere senza mettere il naso in ogni cosa, specie vecchie tubature, tunnel, buche. Un giorno, mentre camminava impacciato per strada, inciampò in un bidone dell’immondizia con il coperchio mezzo sollevato. “Darò un’occhiata qui dentro!” pensò, ma perse l’equilibrio e vi cadde a testa in giù. – Cosa farò ora? – piagnucolò. Era finito in mezzo ai rifiuti, con un catino di plastica ficcato in testa. In quel momento sentì delle voci e tanti rumori. Poi capì che il bidone veniva sollevato. – Aiuto! – gridò Digsby non appena volò fuori dal bidone, ma nessuno lo sentì. Venne trasportato dal camion dell’immondizia fino alla discarica e qui nuovamente scaricato. Era sprofondato nella spazzatura. – Come farò a trovare una via d’uscita? – disse mentre cercava di togliere il catino dalla testa. – Segui me, sono Gelatina. Segui la mia scia d’argento. Ti porterà fuori dalla discarica – disse Gelatina che scese lasciando una scia d’argento dietro di sé. Digsby la ringraziò e si avviò col suo catino in testa. Si arrampicò sul mucchio dei rifiuti, passò in mezzo a secchi usati, lattine arrugginite. Lungo il cammino incontrò altri animaletti, ma non dimenticò di seguire la scia. Fu così che riuscì a uscire dalla discarica. A casa di Oliver Lontra si liberò dal catino, fece un bel bagno, e quando fu finalmente pulito e profumato tornò in cucina. Non curiosò mai più dentro un bidone! K. Veale, Digsby Talpone prigioniero del bidone, Sperling & Kupfer
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1 Rispondi con una X.
•C he tipo è Digsby? Coraggioso Curioso Pauroso Cattivo Quale espressione te lo fa capire? Indica il numero della riga
.............
.
•C ome si sente Digsby quando finisce nei rifiuti? Contento Infreddolito Disperato Tranquillo Quale parola te lo fa capire?......................................................................................................................................................................................................................... • Chi è Gelatina? Una farfalla Una coccinella
Una mosca Una lumaca
Quali parole te lo fanno capire?............................................................................................................................................................................................................. 2 Quali sono le caratteristiche di Digsby?
Età
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Razza
..............................................................................................................................................................
Colore
..............................................................................................................................................................
Occhi
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Movimenti
..............................................................................................................................................................
Carattere
..............................................................................................................................................................
3 Indica i complementi giusti.
•C amminare impacciato (riga 4) significa camminare veloce e sicuro. camminare piano. camminare in modo insicuro e goffo. correre.
• L a discarica (riga 14) è un luogo in cui si buttano i rifiuti. per la raccolta delle pile scariche. per la raccolta di animali. in cui si raccolgono le auto usate.
4 Cancella la parola che non appartiene al testo.
rifiuti
spazzola
cestino
cassonetto
spazzatura
immondizia
bidone
catino
Verso le competenze • Conoscenze: strutture essenziali di testi narrativi e descrittivi; lessico fondamentale. • Abilità: leggere semplici racconti e descrizioni e comprenderne gli elementi e il lessico usati.
107
RIC
SCOT
IN
PR IMAVER A
L’INSEGNANTE LEGGE...
La primavera era ormai arrivata. Il cielo era più azzurro, il sole tornava a scaldare la terra, l’erba tenera spuntava sul prato. Nell’aria pura farfalle di cento colori giocavano fra le margherite, api indaffarate cercavano il nettare dolce nei fiori di siepe, il concerto degli uccelli si diffondeva ovunque: il giardino tornava a nuova vita. Il primo a uscire dal torpore invernale era Scot, quando le giornate cominciavano a diventare lunghe, la sua tana si scaldava. Questo era il segnale che la primavera stava per iniziare. Allora metteva fuori la testa e, con il naso in su, fiutava l’aria. La luce inondava tutto. Ancora una o due settimane e anche Ric si svegliò. Dopo gli abbracci e i saluti, si raccontarono i tanti sogni fatti. Ric disse di avere sognato di trovarsi sulla cima della quercia e di aver visto da lì il giardino del vicino, le strade del paese, i bambini giocare e di avere provato spavento per il forte vento. Scot si commosse e capì qual era il suo desiderio e gli propose di accompagnarlo sulla cima della quercia. Ric lo ringraziò dandogli un bacetto. Aspettarono il giorno giusto, con un bel sole e niente vento. Era da poco passato mezzogiorno che Ric, aggrappato alla schiena di Scot, si trovava già sul ramo più alto della quercia. Da lassù era tutto diverso! Il giardino del vicino, il paese, le strade, le persone in bicicletta, le auto, i bambini che giocavano al pallone... tutto era come rimpicciolito. Solo il cielo era grande, anzi immenso. Non si vedeva la fine. Ric era pieno di stupore: non sapeva darsene una ragione. Fu Scot a spiegargli che era solo una questione di punti di osservazione diversi: quando le cose ti sono vicine, come quando sei a terra, ti sembrano più grandi, quando sono lontane, come adesso, ti appaiono più piccole. Però loro, le cose, non cambiano. A Ric piacque quella spiegazione. Sulla cima della quercia ci ritornarono ancora tante volte. Da lassù ascoltavano la musica del vento leggero e il canto delle cinciallegre. Una volta che Scot era solo e si divertiva a saltare da un ramo all’altro, all’improvviso urtò qualcosa di rosso, morbido, familiare: era una giovane scoiattolina. Scot sgranò gli occhi e cominciò a saltellarle intorno, che buon odore aveva! Strofinarono le code e fecero naso-naso in un carosello di squittii: era scoccata la scintilla. Avevano scoperto di piacersi. Da allora giocarono sempre insieme, fecero provviste e abitarono la stessa tana.
In primavera gli uccelli migratori ritornano dai Paesi caldi e gli animali in letargo si svegliano. Nell’aria ronzano api e insetti. 108
I maschi cantano per attirare le femmine: le rane gracidano, gli uccelli cinguettano. In questa stagione molti animali danno alla luce i loro piccoli.
... TU ASCOLTA E COMPLETA
S ottolinea le affermazioni vere.
Era arrivata la primavera. Scot e Ric si addormentarono. Le giornate si allungavano. La luce inondava tutto. Nell’aria c’era odore di neve. M etti in ordine la storia, numerando da 1 a 6.
D opo una o due settimane anche Ric si svegliò. R ic aveva sognato di salire in cima alla quercia. Da allora, sulla cima della quercia, tornarono tante volte. S cot uscì per primo dal torpore invernale. I due amici si raccontarono i sogni fatti durante il letargo. Scott portò Ric sulla schiena, sul ramo più alto della quercia. Scrivi vicino a ogni espressione con quale senso si percepisce.
Il cielo azzurro (...........................................................) Il profumo delle viole (......................................................) Il canto degli uccelli (...........................................................) Il vento leggero (...........................................................) Il nettare dolce dei fiori (................................................) 109
L A BOR ATORIO
D I P R I M AV E R A
Prendi delle uova sode e attaccaci degli adesivi della forma che preferisci.
Versa dentro un recipiente colmo d’acqua del colorante alimentare, poi immergici le uova sode.
Lascia in ammollo due ore, poi fai asciugare le uova e togli gli adesivi.
DIPINGERE LE UOVA Nonno Angelo ha deciso: quest’anno la Pasqua avrà un sapore antico. Dipingerà insieme a Jacopo delle uova vere, da regalare poi a parenti e amici. Nonno Angelo ha un amico, Piero, che vive in campagna. Una telefonata e l’appuntamento è combinato. Jacopo è contento: andranno in pullman e potranno guardare dai finestroni la primavera che arriva. Piero li accoglie festosamente e mostra loro il pollaio. Dopo pranzo Jacopo e nonno Angelo si sistemano su una bella stuoia e si mettono al lavoro, dipingendo, colorando, facendo piccoli capolavori. E. Accati, Avventure nel bosco. 20 storie con radici..., Lineadaria
Metti le uova dentro un cesto al centro della tavola e... buona Pasqua!
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NOTIZIE DI STAG I ON E
IN PRIMAVERA
La primavera inizia il 21 marzo e termina il 20 giugno. I mesi tipicamente primaverili sono: Aprile, Maggio e Giugno.
L eggi il testo: scegli e colora le parole esatte, poi completa osservando le immagini.
È primavera. Le giornate si allungano e fa più caldo freddo . Il sole sempre più raramente spesso fa capolino tra le nuvole. La natura si risveglia addormenta . Foglie e fiori spuntano appassiscono sulle piante. Golfini e pantaloni pesanti lasciano il posto a magliette e a vestiti meno caldi più caldi . Il contadino ribalta le zolle e sparge i semi delle verdure che raccoglierà in estate in inverno . Parchi e giardini si riempiono svuotano di bambini che giocano e corrono in bicicletta. Si possono assaggiare i primi ortaggi frutti di stagione:
SCOPRO le parole Il contadino ribalta le zolle con l’aratro.
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Costruisci il lapbook della primavera. Segui l’esempio di quello dell’autunno.
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RIME
D I P R I M AV E R A
PASQUA VOLTA LA CARTA Viene il giorno poi viene la sera volta la carta ed è primavera. È primavera di pace e colori volta la carta e trovi i fiori. I fiori a Pasqua fanno una festa volta la carta e ti gira la testa. La testa è piena di gioia e allegria volta la carta e c’è... la poesia!
Le uova a sorpresa, le rondini e i fiori, rallegrare la Pasqua di vivi colori. Ma il dono più bello, regalo migliore, lo porta la pace in fondo al cuore. www.filastrocche.it
C. Ansuini, Il treno della frutta, Anicia
D IC O L A M IA
Quale testo poetico ti è piaciuto di più? Sai spiegare perché? Leggilo in modo espressivo, poi imparalo a memoria. 112
Spazio alle E M O Z IO N I Sentimento di pace
Pensi anche tu che il dono più bello sia la pace in fondo al cuore? Perché?
PA C E
F E STE
D I P R I M AV E R A
IL CONIGLIETTO DI PASQUA Il coniglietto di Pasqua ha occhioni vivaci, un piccolo naso e lunghe orecchie rosa che lascia ciondolare di qua e di là. È orgoglioso del suo pelo color argento, lucido e folto e anche del suo pezzetto di coda rosa e delle macchie bianche che ha sulla pancia. Le sue zampe anteriori sono paffutelle, morbide; quelle posteriori sono lunghe e scattanti. Questo coniglietto porta con sé un cestello pieno di uova colorate per i bambini che sono stati buoni, tuttavia è un po’ dispettoso e le nasconde tra le piante e i cespugli dei giardini: è compito dei bambini ritrovarle! Non è un tipo socievole: prima fiuta intorno a sé muovendo il nasino per accertarsi che nessuno lo veda, poi nasconde le sue uova. Se non c’è nessun bambino ficcanaso si ferma a brucare qualche primula saporita, poi, quando spunta il sole, scappa via.
L eggi con attenzione, poi completa con il colore.
La Pasqua è una festa che celebra il rinnovarsi della vita. Le uova, fin dai tempi più antichi, sono proprio il simbolo della nuova vita. La tradizione di donare le uova in primavera rappresenta un augurio di rinascita.
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F E STE
D I P R I M AV E R A
IL PRIMO D’APRILE In Italia e in molti altri Paesi del mondo il primo aprile è un giorno particolare perché ci si diverte a fare gli scherzi più strani che vengono chiamati “pesci d’aprile”. Le origini del pesce d’aprile non sono molto chiare, ma sembrano risalire a molti anni fa, quando in Francia, a seguito dell’adozione di un nuovo calendario, il calendario gregoriano, la venuta dell’anno nuovo fu spostata dal primo aprile al primo gennaio. Alcune persone non si abituarono al cambiamento e continuarono a festeggiare il Capodanno il primo di aprile, scambiandosi dei regali secondo la loro tradizione. Per prendere in giro la loro sbadataggine qualcuno cominciò a consegnare loro dei regali vuoti o assurdi, per scherzo. In qualche regalo vuoto si trovava un biglietto con disegnato un pesce. E cco alcuni scherzi innocenti che puoi fare ai tuoi amici o ai tuoi familiari. Buon divertimento!
Attaccate sulla schiena del malcapitato un foglio con scritto “scherzo d’aprile”.
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Spostate tutte le lancette degli orologi di casa indietro di un’ora.
Quando piove, mettere dei coriandoli nell’ombrello chiuso di qualcuno, poi aspettate che esca e lo apra...
Mettete il sale nella zuccheriera e lo zucchero nella saliera. E PA R L O D I M
Hai mai fatto o ricevuto un pesce d’aprile? Racconta.
R A CCONTO
D I P R I M AV E R A
LA PRATOLINA Vicino al fossato, in mezzo a un bel prato verde, era cresciuta una pratolina; il sole splendeva caldo su di lei, e per questo il fiorellino cresceva molto in fretta. Una mattina era tutta sbocciata con i suoi piccoli petali bianchi e luminosi, che sembravano raggi disposti intorno al piccolo sole giallo del centro. Mentre si godeva il calore del sole arrivò un’allodola in volo, giù nell’erba. L’uccellino le danzò intorno cantando: – Oh! Com’è tenera l’erba! E che grazioso fiorellino col cuore d’oro e l’abito argentato! Il bottone giallo della pratolina sembrava proprio d’oro e i piccoli petali bianchi luccicavano come argento. Nessuno può immaginare quanto fosse felice la pratolina! L’uccellino la baciò col suo becco, cantò per lei e poi volò di nuovo in alto, verso il cielo azzurro.
SCOPRO le parole Pratolina: piccola margherita che cresce spontaneamente nei prati a primavera. Allodola: piccolo uccello rossiccio dal canto melodioso.
H. C. Andersen
COMPRENDO
Di chi si parla?........................................................................................................................................................................ Dove si trovano?................................................................................................................................................................ Cosa fa l’allodola?............................................................................................................................................................ Come si sente la pratolina?.............................................................................................................................. In che stagione si svolge la storia?....................................................................................................... Da che cosa lo capisci?........................................................................................................................................... 115
R A CCONTO
D I P R I M AV E R A
FESTA DI PRIMAVERA A Boscolandia sono tutti in gran fermento per preparare, come ogni anno, la festa di primavera. Dotto, il gufo, con la sua esperienza e saggezza, coordina l’organizzazione della festa. Pigna, lo scoiattolo, sguscia le nocciole per i biscotti mentre Sonnellino, il ghiro, ancora mezzo addormentato, raccoglie fragoline di bosco per cucinare gustose crostate. Invece Zampa, la lepre, intrecciando le foglie e le bacche rosse, crea stupende ghirlande che poi con Bruno, l’orsettino, metterà intorno al collo di tutti gli amici. A proposito... ma dov’è Bruno? Manca solo lui... – Qualcuno sa dove si è cacciato? – chiede Zampa agitato. Tutti corrono a cercarlo ma di Bruno nessuna traccia. – Forse ho capito! – esclama Rossella, la volpe. – Seguitemi piano, senza fare rumore. Così, quatti quatti, arrivano davanti alla tana dell’orso. RONF! RONF! RONF! Si sente provenire dall’interno. – Ecco, è come pensavo! – esclama Rossella. – Non si è ancora svegliato dal letargo. 116
R A CCONTO
D I P R I M AV E R A
Tutti si avvicinano a Bruno. Uno... due... tre!!! Gli saltano addosso tutti insieme e lo svegliano facendogli il solletico. – Basta, basta! Va bene, mi alzo – li prega l’orsetto. – Ma prima... posso fare colazione? Tutti scoppiano a ridere e poi insieme esclamano: – Ormai è l’ora della festa, altro che colazione! Così gli animaletti del bosco apparecchiano tutte le cose buone da mangiare... Ed eccoli al gran completo a festeggiare l’arrivo della primavera! M. Contrafatto, Focus Pico N. 73, marzo 2014
Imitiamo gli animali Dividetevi in cinque gruppi. Ogni gruppo sceglie l’animale di Boscolandia da interpretare. Imitatene sia la voce che il movimento. Prima si esibisce un gruppo alla volta, poi tutti contemporaneamente. Buon divertimento!
COMPRENDO
C ollega ogni nome all’animale.
Dotto l’orso
S C R IV O
Completa le frasi: otterrai il riassunto della storia.
Pigna
il gufo
Sonnellino
la volpe
Zampa
la lepre
Bruno
il ghiro
A Boscolandia si prepara.................................................................................... Tutti corrono a cercare.......................................................................................... Bruno non si è ancora............................................................................................ Lo svegliano facendogli...................................................................................... Infine tutti gli animaletti del bosco..................................................
Rossella
lo scoiattolo
.....................................................................................................................................................................
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ARTE
e IMMAGINE
LE TONALITÀ DI COLORE Che cosa succede se aggiungiamo un po’ di bianco a un colore? Diventa più chiaro e luminoso. E se aggiungiamo un po’ di nero? Diventa più scuro e cupo. Osserva le diverse gradazioni dei colori.
+ BIANCO
+ CHIARO E LUMINOSO
COLORI
+ NERO
+ SCURO E CUPO
Colora scegliendo tra le tonalità chiare.
Colora scegliendo tra le tonalità scure.
DI GIORNO
DI NOTTE
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ARTE
e IMMAGINE
LEGGO UN’OPERA D’ARTE
Vincent Van Gogh, Albicocco in fiore
Osserva il quadro e completa con una X.
Nel quadro è rappresentato un albero: spoglio verde fiorito secco Le tonalità utilizzate dall’autore sono prevalentemente: chiare e luminose scure e cupe
IO... ARTISTA DI PRIMAVERA Recupera cataloghi di giardinaggio, ritaglia i fiori che ti piacciono di più e costruisci un bel collage in tutte le tonalità della primavera. Colora il mandala come indicato: i “petali” esterni con i colori luminosi e il fiore centrale con i colori più scuri. 119
RIME I N L I C I T U O G H I F A N TA S I TRE PORCELLINI In un bel bosco di betulle e pini vivevano tre graziosi porcellini. Senza avere un sol pensiero al mondo cantavano, facendo il girotondo. Ma un brutto giorno, proprio lì vicino, tornò di casa un pessimo inquilino: un vecchio lupo grigio e spelacchiato, dall’aspetto crudele e affamato. “Fratelli dobbiamo fabbricarci una casetta dove rifugiarci”.
Il più piccino, dentro la boscaglia, si fece una casetta con la paglia. Il secondo porcello, con impegno, si fabbricò una casa tutta in legno. E il terzo porcellino, assai più saggio, si disse: “Beh, facciamoci coraggio! La più sicura delle abitazioni mi costruirò con solidi mattoni”. Intanto dentro il bosco silenzioso il lupo si aggirava, minaccioso.
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RIME
I N L U O G H I FA N TA S T I C I
Sentì un profumino: “Hurrà, che bello! Lo riconosco, è odore di porcello! E gli bastò un soffio solo per far crollare la prima casa al suolo. Il porcellino, vistosi perduto, da suo fratello andò gridando: “Aiuto!”. Soffiò tre volte il lupo, non di più, e la casa di legno cadde giù. A questo punto i poveri maiali corsero come se avessero le ali diretti alla casetta di mattoni. Il lupo, dietro, urlava: “Siate buoni!”. Ma i maialini, stanchi e spaventati, dal fratellino s’erano rifugiati; lì non avevano più nessun motivo di aver paura del lupo cattivo. Il lupo soffiò quasi per tre ore finché crollò, colpito da un malore. A. Ossorio, Tante fiabe in rima, Raffaello
E cco tre finali diversi per questa fiaba in rima. Quale preferisci? Indicalo con una X e spiega il motivo della tua scelta.
Tanto che i porcellini, per creanza, dovettero chiamare l’ambulanza. Soccorso e trasportato in ospedale quell’essere famelico e brutale, anche se il fatto può sembrare strano, da allora diventò vegetariano.
Ripresosi all’istante dallo svenimento, dal camino volle entrare in un momento, ma sotto un pentolone ribolliva e il malcapitato proprio lì finiva. “Uuuuh, che dolore!” il lupo urlò. E dalla porta come un fulmine scappò. Tanto che i porcellini impietositi aprirono la porta ai suoi guaiti. Soccorso e rianimato con affetto lui ricambiò con un lauto pranzetto, anche se il fatto può sembrar bizzarro il lupo non fece loro mai più uno sgarro. 121
RIM E IN LU OG HI FA NT AS TIC I
PER MAGIA Quando è notte, per magia, fate, gnomi e compagnia sbucan fuori come funghi. Tre giganti grassi e lunghi con le mie costruzioni, coi trenini e coi palloni, si diverton come pazzi, senza grida né schiamazzi. Un folletto, per dispetto, fa pipì dentro al mio letto mentre un altro, soddisfatto, va a cavallo sul mio gatto. Poi fa giorno e vanno via. Fate, gnomi e compagnia vanno a letto su una nube dentro il libro delle fiabe. A. Ossorio
ESPLORO Il testo L a filastrocca è un testo poetico scritto con righe corte che si chiamano versi. Quanti sono i versi di questa filastrocca?
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Libro rosso pag. 38 122
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RIM E IN LU OG HI FA NT AS TIC I
IL MANGIASOGNI Nella terra di Sonnonia dormire è per tutti la cosa più importante che ci sia. C’erano una volta a Sonnonia un re e una regina che avevano una bambina che si chiamava Pisolina. È un nome carino e anche la piccola principessa era una bambina molto carina. Chiunque l’avesse vista, anche una sola volta, doveva riconoscerlo. Abitava assieme ai genitori nel Castello dei Sogni e dormiva in un grande, candido letto a baldacchino. Tuttavia la piccola principessa Pisolina la sera non voleva mai andare a letto. Trovava sempre nuove scuse per rimanere alzata ancora un po’. La verità era che aveva paura di prender sonno. E perché aveva tanta paura? Perché una volta addormentata faceva spesso brutti sogni. Se fare brutti sogni è per i grandi una cosa spiacevole, lo è ancora di più per i bambini, ed era poi spiacevolissimo per una principessina che si chiamava Pisolina e che viveva in Sonnonia.
E PA R L O D I M
Capita anche a te di sognare? I tuoi sogni sono belli o brutti? Li racconti a qualcuno? Se sono brutti che cosa fai? Racconta. S C R IV O
Come si potrebbe chiamare un paese dove gli abitanti non dormono mai? Che cosa potrebbe accadere in questo paese? Immagina e racconta sul tuo quaderno.
M. Ende, Il mangiasogni, Mondadori
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RIM E IN LU OG HI FA NT AS TIC I
CHI NAVIGA NEL GOLFO? Chi naviga nel golfo? È proprio l’elfo Adolfo su un fiore di limone che strana imbarcazione! Adolfo rema, lento, nel golfo di Sorrento, ma arriva un’onda alta e il fiore si ribalta. Adolfo fa un bel tuffo, tossisce, com’è buffo! Mi tuffo e per il ciuffo poi, rapido, lo acciuffo. Quest’elfo è da strizzare! Lo metto ad asciugare sul filo, col bucato. Adolfo è raffreddato. Sul golfo non va più, può fare solo: etciú! A. Ossorio, Fate, gnomi e compagnia, Edizioni EL
GEOGRAFIA
R ispondi con una X.
Che cos’è un golfo? Un lago molto grande. Un’ampia insenatura della costa del mare. Uno sport che si pratica con le mazze. D ove si trova il golfo di Sorrento? Cercalo sulla cartina. 124
ESPLORO Il testo Le parole evidenziate nella filastrocca sono in rima, cioè terminano con lo stesso suono. C ontinua a colorare come nell’esempio. U na rima tira l’altra: scegli e collega le parole adatte a fare le rime.
Mare fa rima con Onda fa rima con Nave fa rima con Schiuma fa rima con Burrasca fa rima con Libro rosso pag. 38
sponda trave piuma tasca gare
RIM E IN LU OG HI FA NT AS TIC I
IL GAMBERETTO STANCO Un gamberetto aveva i piedi stanchi (voi lo sapete, di piedi lui ne ha tanti), aveva camminato tutto il giorno fino agli scogli: andata, poi ritorno. Incontrò la ciprea, una conchiglia, (che a una scatoletta un po’ somiglia). Le disse che era stanco, affaticato, per tutto il giorno aveva camminato. La conchiglia lo aiutò a entrare perché si potesse riposare. Da quel giorno conchiglia e gamberetto stan sempre insieme. Lui la protegge ed ha in compenso un tetto. E. Dell’Oro, Filastrocca al ballo del perché, Einaudi Ragazzi
COMPRENDO SCIENZE
Tra questi animali c’è un intruso? Cerchialo e spiega perché.
R ispondi con una X.
Quale proverbio indica il significato di questa favola? Chi fa da sé fa per tre. Meglio soli che male accompagnati. L’unione fa la forza. 125
O
B N G
LEGGO BENE ad
alta voce
G
H
Z
RM C A
D
O
LETTURA ESPRESSIVA Prima di leggere evidenzia con colori diversi i nomi dei personaggi e del narratore. Fai attenzione: li trovi sempre prima dei due punti : e dei trattini – . Ora leggi insieme ai tuoi compagni usando intonazione ed espressioni diverse per ogni personaggio. Sarà divertente rappresentare la scena: attribuitevi i ruoli e recitatela.
G
H Z
R M
C A D O
F
Che sbadato! Narratore: – Il cane Pat esce dalla sua casetta e incontra i suoi amici: Gatta e Scoiattolo. Gatta: – Dove vai, Pat? Pat: – A fare la spesa. Gatta: – E che cosa compri? Pat: – Dei biscotti per cani. Gatta: – Già che ci sei, Pat, ti spiacerebbe comprarmi un bel pescetto? Pat: – Niente affatto. Scoiattolo: – Dove vai, Pat? Pat: – A fare la spesa. Scoiattolo: – E che cosa compri? Pat: – Dei biscotti per cani e un bel pescetto. Scoiattolo: – Saresti così gentile da comprarmi un sacchetto di noccioline? Pat: – Va bene. Narratore: – Pat ha finito di fare la spesa, rientra e consegna tutto ai suoi amici. Pat: – Oh no! Che testa! Gatta: – Dove vai, Pat? Scoiattolo: – Che cosa devi prendere ancora? Pat: – I biscotti per cani. 126
G. Clarke
F
RIM E IN LU OG HI FA NT AS TIC I SCOPRO le parole
NEL SOLAIO Nel solaio di zio Carlo ho parlato con un tarlo. Nel solaio d’un compagno ho ballato con un ragno. Nel solaio di zio prete ho trovato stoffe e sete. Nel solaio di zio sordo ho trovato un bel ricordo. Nel solaio a casa mia trovo pace e nostalgia.
Il solaio è l’ambiente che sta sotto il tetto delle case, si chiama anche soffitta o sottotetto. La nostalgia è il forte desiderio di tornare in un luogo, rivivere un periodo di tempo felice, o rivedere una persona.
R. Piumini
Spazio alle E M O Z IO N I Soffrire di nostalgia Hai mai provato nostalgia per qualcosa o qualcuno? Quando? Perché? Cosa hai fatto? Racconta.
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RIM E IN LU OG HI FA NT AS TIC I
LA STREGA DEL FIUME C’erano una volta due bambini, Olmo e Orchidea, che per giocare caddero dentro il fiume. Nel fiume abitava una vecchia strega che portò i bambini in una grotta scura: la sua cucina. – Adesso dovete lavorare per me, se volete mangiare – disse. E così ogni sera i bambini aiutavano un vecchio fantasma che era il servitore della strega. – Domani la strega uscirà di casa e voi potrete fuggire. Prendete questi regali. Vi serviranno – disse il fantasma. E diede ai bambini un pettine, una spazzola e uno specchio. La mattina seguente, il buon fantasma liberò i bambini. Ma subito si sentì un grande urlo: era la strega che li stava inseguendo! Orchidea, allora, buttò a terra il pettine e per magia si alzò una montagna e la strega rimase dall’altra parte. I bambini corsero, corsero, ma di nuovo sentirono vicino il respiro della strega. Olmo buttò a terra la spazzola e lì nacque un fittissimo bosco che rallentò la corsa della strega. Ancora una volta, però, questa raggiunse i due bambini che, disperati, buttarono a terra lo specchio. In quel punto nacque un lago tutto di ghiaccio. La strega non riuscì a fare un solo passo e i bambini giunsero a casa. B. Garau, Ghiotti fantasmi rosa, Giunti
GIOCO con le parole C ome giunsero a casa i bambini? Scrivi le lettere corrispondenti al numero dell’alfabeto e lo saprai.
A B C D E F G H I 1
2
3
4
5
6
7
8
L M N O P Q R S T U V Z
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21
........ ........ ........ ........
........
........ ........ ........ ........ ........
17 1 12 9
5
17 1 10 20 9
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RIM E IN LU OG HI FA NT AS TIC I
CHE COS’È L’AMORE? – Sorella vampiretta, l’amore che cos’è? – L’amore è il mio pupazzo pipistrello che è tanto brutto e piace solo a me. – Nonno, l’amore che cos’è? – L’amore è mangiare la zuppa d’aglio che la nonna prepara tutte le sere per me. – Zia Artemisia, l’amore che cos’è? – L’amore è abbracciare un amico quando ha bisogno di te. – Gufetto, l’amore che cos’è? – È la tua mano che ogni notte mi nutre e mi accarezza senza un perché. – Mamma, l’amore che cos’è? – L’amore è tutti i nomignoli che mi vengono in mente quando ti guardo: ecco cos’è.
Spazio alle E M O Z IO N I A come AMORE
Per voi che cos’è l’amore? Per chi lo provate? Come lo esprimete? Parlatene in classe, poi preparate un cartellone da scrivere e illustrare. Per noi l’amore è... ... una carezza di mamma ... le feste di Fido ... il mio orsacchiotto di peluche
... continuate voi.
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LEGG O CO N
M IC IO M AO
IL SOGNO DI STELLINA Mentre noi di giorno ci alziamo e andiamo a scuola, nel cielo la Luna e le stelle dormono in un palazzo grande come tutto il cielo. Ma quando di notte noi andiamo a dormire, mamma Luna accende le luci del salone del suo palazzo, chiama le sue figlie, le stelle, e dice loro di accendere i lampioni. Tutte le stelle accendono il loro lampione e lo spengono al mattino quando vanno a dormire. Stellina, la stella più piccina di tutte e anche la più curiosa, ogni mattina si addormenta solo se mamma Luna le racconta una favola. Una notte Stellina si affaccia al balcone, scopre il mare e le piace moltissimo. Così chiede a mamma Luna di raccontare la fiaba del mare che parla di navi, di pesci, di isole e barche. Stellina vorrebbe tanto vivere nel mare come i pesci. Una notte Stellina si sporge troppo dal balcone e cade giù. Finisce in fondo al mare così diventa la prima bellissima stella marina. Stellina realizza il suo sogno.
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www.coccinella.forumfree.com
È
PI Ù FA CI LE
Segna con una X i personaggi della storia.
ollega le seguenti azioni al momento della giornata C in cui avvengono. Noi andiamo a scuola. Le stelle dormono. Noi dormiamo. Le stelle accendono i lampioni. Mamma Luna racconta una storia. Stellina cade dal balcone. lla fine della storia Stellina realizza il suo sogno. Sottolinea A nel testo la frase che indica che cosa voleva tanto Stellina. Scrivi prima o dopo sotto l’immagine giusta:
....................................................................
....................................................................
SEI RIUSCITO A LEGGERE BENE? HAI COMPLETATO TUTTE LE ATTIVITÀ? CHE VOTO TI DARESTI? 1, 2 O 3 STELLINE?
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LE MIE COMPETENZE
AL RADUNO DEI MAGHI Il mago Gherardo e Ginevra la strega han fatto fagotto e chiuso bottega perché Cento e Più Laghi si sta preparando al raduno di maghi. I maghi riuniti raccontano i loro fantastici modi di fare il lavoro. Però la sorpresa più bella e più strana la porta Ginevra che la settimana riduce a sei giorni mangiandone uno che sputa dagli occhi in un filo di fumo. 1 C ontinua a sottolineare le parole che fanno rima con lo stesso colore.
– Sei giorni soltanto ma tutti di festa. Precisa ridendo e china la testa. Poi la risolleva e si è trasformata in una stupenda bellissima fata. Felici decidono di far bello il mondo, e si chiude il raduno con un girotondo. G. Pontremoli, Ballata per tutto l’anno e altri canti, NER
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2 Cerchia il disegno che rappresenta la parola colorata nella frase: “Han fatto fagotto”.
3 Indica con una X i completamenti giusti.
•Q uesto testo è una filastrocca perché le parole fanno rima tra loro. parla di maghi. è scritta in versi. è scritta in versi e le parole fanno rima tra loro.
• Il ritmo della filastrocca è lento e triste. lento e ritmato. veloce e ritmato. veloce e triste.
• I versi della filastrocca sono 33 32 34 31
• La filastrocca parla del compleanno di un mago. di un raduno di streghe e maghi. del matrimonio di una strega. di un raduno di fate.
4 S crivi nello schema le parole che completano le frasi. Nella colonna colorata scoprirai come si chiude il raduno dei maghi. 1
S
1
Ginevra è una...
2
Va nel paese di Cento e Più...
3
L’accompagna il mago...
4
Ginevra mangia un...
5
Poi si trasforma in una...
6
Dagli occhi sputa...
7
Maghi e streghe vogliono abbellire il...
7
8
La loro riunione si chiama...
8
9
Al raduno raccontano il loro...
2 3 4 5 6
9
D
L
Verso le competenze: • Conoscenze: strutture essenziali di testi poetici; lessico fondamentale. • Abilità: leggere filastrocche cogliendone il senso e le caratteristiche formali.
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RIC
SCOT
IN
E STATE
L’INSEGNANTE LEGGE...
Era estate. I colori del giardino erano diventati più intensi e lungo i bordi del prato spiccava il rosso acceso dei papaveri. Il cielo era quasi sempre tutto azzurro e il sole era caldo. Le giornate diventavano sempre più lunghe. Anche l’aria aveva cambiato odore: il profumo della resina dei pini si mescolava a quello delle erbe selvatiche e della frutta matura. Le strade assolate erano più vuote nelle ore centrali della giornata: l’afa toglieva la voglia di uscire di casa. Le notti corte e fresche erano illuminate da mille lucciole vagabonde. Durante la buona stagione, Ric e Scot passavano molto tempo insieme. Quando Scot metteva la testa fuori dalla sua casa e vedeva Ric fuori dalla tana alla ricerca di lombrichi, scendeva giù a scorrazzare sul terreno, a saltare fra l’erba. Un giorno il cane del vicino capitò nel giardino e iniziò a puntare in direzione di Ric. Scot dall’alto di un ramo si accorse di tutto e diede l’allarme a Ric: gli passò vicino saltellando e... squit, squit! Scappò via in un baleno. Ric riconobbe il segnale di pericolo e si arrotolò. Il cane guardò quella specie di palla e fece per prenderla, ma le spine gli punsero il muso e le zampe e fu costretto alla ritirata. Ric non sarebbe stato la sua preda. I due amici passavano le giornate a rincorrersi. Fra un gioco e l’altro Ric faceva scorpacciate di frutta e insetti, Scot di nocciole e pinoli. Le giornate erano così lunghe che non mancava certo il tempo per fare provviste per la brutta stagione che sarebbe tornata presto. Una notte, mentre Ric trotterellava lungo la staccionata del giardino, sentì un odore simile al suo. Si immobilizzò e fiutò l’aria. Era Riccetta, una giovane femmina di riccio. Ric sentì tutti i suoi aculei drizzarsi. I due si annusarono e si leccarono il naso: amicizia era fatta. Da quella notte anche Ric ebbe una compagna. Insieme abitarono tra le radici della grande quercia. Una sera la notte si fece scura. La luna e le stelle apparivano e scomparivano, coperte dalle nubi che il vento spingeva di qua e di là. Caddero alcune gocce di pioggia e Ric, un po’ malinconico, disse a Scot: – È il temporale che segna la fine dell’estate. L’autunno ormai è alle porte amico mio.
Nelle giornate estive più calde le cicale cantano le loro canzoni sempre uguali. Camminando si incontrano lunghe file di formiche indaffarate. 134
Di notte le lucciole illuminano i prati, le civette sui rami ripetono il loro verso e i grilli intonano serenate alla luna.
... TU ASCOLTA E COMPLETA
C ancella con una linea le affermazioni false.
In estate l’aria profumava di resina, di erbe selvatiche e di frutta matura. Il sole era tiepido e le giornate corte. Le notti erano lunghe e fredde. Le lucciole illuminavano le notti. L’afa toglieva la voglia di giocare. C hi è la compagna di Ric? Cerchia l’immagine giusta.
S crivi accanto a ogni parola la definizione giusta, scegliendo tra quelle date:
aria soffocante • animale catturato triste • correre liberamente che va in giro senza meta Afa: ................................................................................................................... Vagabondo: ....................................................................................... Scorrazzare: ........................................................................................ Preda: ........................................................................................................... Malinconico: ..................................................................................... 135
L A BOR ATORIO
D ’ E S TAT E
Disegna su un foglio di carta origami linee e puntini come nell’immagine.
IL PAESE DELLE VACANZE
Ritaglia lungo le linee, piega gli spicchi e incolla i punti al punto centrale.
Il paese delle vacanze non sta lontano per niente: se guardi nel calendario, lo troverai facilmente. Occupa, tra giugno e settembre, la stagione più bella. Ci si arriva alla fine della scuola; passaporto: la pagella. Ogni giorno qui è domenica, però si lavora assai: tra giochi, tuffi e passeggiate non si riposa mai!
Fissa con una puntina spillo sul retro, che bloccherai con un tappo di sughero.
G. Rodari, Enciclopedia delle favole, Ed. Riuniti
Rispondi.
Qual è la stagione più bella, secondo il poeta? L’estate La primavera L’autunno L’inverno E secondo te? Perché?
Infila uno stecco da spiedino nel tappo e soffia forte!!!
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NOTIZIE DI STAG I ON E
IN ESTATE Leggi e inserisci le parole mancanti. Scegli tra le seguenti:
grano • sole • abiti • ombra • pane • chioma campagna • spighe • ortaggi • frutti
Le giornate si sono allungate. Il ....................................... manda raggi infuocati. I bambini vestitono di ....................................... leggeri e giocano all’aperto. Le distese di girasoli e ....................................... di grano rendono bellissimi i paesaggi di .......................................................... Quando giunge il momento della mietitura il ..................................... viene tagliato per diventare prima farina, poi ....................................... e pasta. Gli alberi, con la loro ....................................... folta, offrono ......................................., frescura e sollievo nelle giornate più afose. Maturano i ....................................... più succosi e colorati: l’anguria, il melone, la pesca. Negli orti crescono gustosissimi .........................................................: i pomodori, le zucchine, i peperoni e le melanzane.
L’estate inizia il 21 giugno e termina il 22 settembre. I mesi tipicamente estivi sono Luglio, Agosto e Settembre.
Costruisci il lapbook dell’estate. Segui l’esempio di quello dell’autunno.
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ARTE
e IMMAGINE
COLORI COMPLEMENTARI FILASTROCCA DEI COLORI
Oggi usiamo i colori per disegnare dei bei tesori. Con una macchia di giallo facciamo apparire un bel cavallo, e con un tocco di viola inventiamo una carriola. Poi con uno schizzo di arancione appare un solleone, e usiamo il colore blu per fare un cucù. Infine prendiamo il rosso e facciamo un mare mosso ed ecco appare anche il verde e la lucertola la coda perde.
I colori complementari si dicono anche opposti.
M. Francesconi, Impariamo l’arte, Raffaello
Colora il cerchio dei colori come il modello e completa.
Il colore opposto al giallo è il .................................... Il colore opposto al rosso è il ..................................... Il colore opposto al blu è l’............................................... 138
ARTE
e IMMAGINE
LEGGO UN’OPERA D’ARTE
Paul Signac, L’albero di pino di St. Tropez
Osserva il quadro e rispondi alle domande.
he cosa ha dipinto Signac? ................................................................................................................................................................................................................ C Quali colori complementari ha utilizzato? ..................................................................................................................................................................... Quali altri colori riesci a distinguere? ...................................................................................................................................................................................... Quali sensazioni provi guardando questa immagine? Felicità Tranquillità Rabbia Paura
IO... ARTISTA D’ESTATE L’estate è una stagione molto colorata, piena di luce. Ecco un modo originale per rappresentarla: 1. Prendi i tuoi colori a cera e scegli i colori complementari. 2. Dividili in tre mazzetti, che terrai uniti con un elastico. 3. Tenendo un mazzetto alla volta in mano, traccia tanti cerchi. Il risultato sarà davvero sorprendente. 139
GLI ULTIMI
GIORNI DI SCUOLA
A CACCIA DEL TESORO Mettete in gioco le competenze acquisite durante questo anno scolastico e valutate i vostri progressi. Dividetevi in squadre, ogni squadra deve fare 5 passi: ogni passo corrisponde a un compito da svolgere. A ogni passo l’insegnante valuterà come avete svolto il compito e deciderà se avete guadagnato una lettera o se dovete tornare al vostro posto a correggere qualcosa.
Istruzioni per l’insegnante in guida
Lo scopo è di ottenere tutte le lettere per scoprire qual è il tesoro prima delle altre squadre!
PRIMO PASSO Completate la filastrocca con le parole scritte nel foglio del bambino. Attenzione alle rime! Se avete lavorato bene l’insegnante vi consegnerà la prima lettera. IL MONDO È FATTO A...
Chi le scende troppo in fretta si sciupa la ......................................................................., la scarpa ha il laccio sciolto, collo scialle scalda ......................................................................., lo scialle non è sciarpa, la sciarpa non è ......................................................................., il furbo non è sciocco, tira il laccio è sciolto il ......................................................................., chi scende e chi sale, il mondo è fatto a ........................................................................ www.filastrocche.it
scale
fiocco
scarpa molto
AVETE LA LETTERA ____
DIARIO di bordo 140
scarpetta
Avete messo tutte le parole al posto giusto?
Sì
Non la prima volta
Con difficoltà
VERIFICO le mie competenze
SECONDO PASSO Indovinate chi nella vostra scuola risponde a questa presentazione. Se indovinerete, l’insegnante vi consegnerà la seconda lettera.
Suona, ma non è un musicista; cura i tuoi piccoli malanni, ma non è un dottore; porta lettere e comunicazioni, ma non è un postino; spazza corridoi e scale, ma non è un netturbino; è il/la ........................................................................................................
AVETE LA LETTERA ____
TERZO PASSO Ora che avete indovinato, completate la sua descrizione e leggetela all’insegnante: se la troverà somigliante alla realtà, vi consegnerà anche la terza lettera. Nome
Si chiama ..........................................................................................................................
Statura
............................................................................................................................................................
Corporatura
............................................................................................................................................................
Capelli
............................................................................................................................................................
Occhi
............................................................................................................................................................
Carattere
............................................................................................................................................................
Segni particolari
............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................
AVETE LA LETTERA ____
DIARIO di bordo Che cosa è stato più semplice fare?
Risolvere l’indovinello
Scrivere la descrizione
141
GLI ULTIMI
GIORNI DI SCUOLA QUARTO PASSO
L e sequenze del racconto sono in disordine. Mettetele in ordine da 1 a 5 e con l’iniziale della prima parola di ogni sequenza formate il nome di una cosa che si trova nella vostra aula. Se avete lavorato bene l’insegnante vi consegnerà la quarta lettera. ORSETTO E MIELE
Pippo è un simpatico orsetto bruno che va matto per il miele. Se fosse per lui, mangerebbe tutto il miele del mondo. Per questo motivo trascorreva le giornate mettendo il naso negli alveari. Allora Pippo, con il naso gonfio come un pallone, corse dalla mamma piangendo. – Te l’avevo detto! Ma tu non ascolti mai i miei consigli! – gli disse la madre. – Orsetto curioso, stai attento! – lo avvertiva sempre sua madre. – Un giorno o l’altro, le api si stancheranno e allora, per te, saranno guai seri! Ma Pippo non l’ascoltava e continuava a curiosare per tutto il giorno negli alveari. Tuttavia, un giorno, irritate dalla golosità esagerata di quel ghiottone, le api lo punsero sulla punta del naso. Regolarmente le api, generose e pazienti, sopportavano quel piccolo intruso che mangiava, in un sol boccone, tutto il miele che loro accumulavano con grande fatica. AVETE LA LETTERA ____
DIARIO di bordo 142
Siete riusciti a riordinare il racconto? Sì Non la prima volta Con difficoltà
VERIFICO le mie QUINTO PASSO
competenze
Nell testo sono state tolte alcune parole tra quelle che vedete qui sotto; riscrivetele al loro posto. Poi riordinatele e formate la frase. Se sarà corretta l’insegnante vi consegnerà l’ultima lettera.
è • armadio • il lo • tesoro • dentro l’ • nido UN PICCOLO TESORO
Sofia ha trovato sul balcone un piccolo .......................................................: un uccellino ferito. ......................... ha portato in casa e con l’aiuto della mamma ha cercato di curarlo. Nell’....................................................... del ripostiglio hanno preso una scatola e ci hanno fatto il ....................................................... per il piccolo ferito. ....................................................... quel nido improvvisato ................ passerotto ha cominciato a mangiare dalle mani di Sofia. Finalmente, dopo qualche giorno, ................ uccellino ......................... guarito. Sofia era davvero felice perché ha potuto lasciarlo libero. AVETE LA LETTERA ____
DIARIO di bordo Com’è stato eseguire questo lavoro? Facile Così così Difficile
143
GLI ULTIMI
GIORNI DI SCUOLA
ECCO IL TESORO!
VERIFICO le mie competenze
1 Aiuta i in bambini didascalia dell’estate. il tesoro avete trovato. Mettete ordine alecollegare letterine la che avete giusta alle foto Bravi, Siete un gruppo affiatato! ritrovato e componete la paola mancante, Ora fatene quello che volete poi scrivetela nel fumetto di Mao.
di sicuro insieme ne godrete. Se di giocare insieme siete stati contenti a tutti quanti complimenti!
IL TESORO SONO GLI ......... ......... ......... ......... .........
DIARIO di bordo Come ti è sembrata questa caccia al tesoro?
Noiosa
Interessante
Triste
Divertente Difficile Facile In quale hai avuto più difficoltà? In quale attività ti sei sentito più capace? 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 Come ti sei comportato durante il lavoro di gruppo? Completa la tabella con: sì, no, abbastanza.
144
Ho espresso le mie idee?
Ho ascoltato le proposte Ho accettato le dei compagni? decisioni comuni?
...............................................................
...................................................................................
Ho disturbato?
......................................................................... .....................................................
Confronta questa tabella con quella di pagina 9 e valuta i tuo cambiamenti.
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I colori dell’amicizia o giorno alla scuola Per Lucy quello era il prim ata dall’India e non Primaria. Era appena arriv conosceva nessuno. in mensa, ma Lucy Per pranzo andarono tutti sola. Dopo pranzo si sedette a un tavolo da misero a giocare, si tutti uscirono in giardino, o del cortile con tranne Lucy. C’era un angol tra con una maes la il selciato, le si avvicinò colorati e le disse: scatola piena di gessetti fare un bel disegno. – Tieni Lucy, se vuoi puoi e disegnò una Lucy si inginocchiò per terra giallo e due grandi giraffa con un lungo collo occhi marroni. non giocava. C’erano Lucy non era l’unica che che se ne stavano altri due bambini nuovi ina: seduti su una panch
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Coordinamento e redazione: Emilia Agostini Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini, Dania Fava Illustrazioni: Silvia Baroncelli, Sandra Bersanetti, Chiara Bordoni, Manola Caprini Mariagrazia Orlandini, Laura Zannoni Copertina: Valentina Mazzarini Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Thinkstock, Golf di Gianni Oliva (foto Lapbook) Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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