Un tuffo nella storia
ANTICO EGITTO: 1200 A. C.
Nadia Vittori è nata in provincia di Cremona. Autrice di tutti i racconti della serie “Un Tuffo nella Storia”, per la Raffaello Editrice ha scritto anche “Lapo, pellegrino romeo”.
E 7,50
Il libro è dotato di approfondimenti online su www.raffaellodigitale.it
GLI SCRIBI REALI
Nefertari vive a Tebe, capitale dell’Antico Egitto, sotto il regno del grande Faraone Sethy I. Abita con il fratellino, il padre e il vecchio Yuia in una piccola casa sulle rive del Nilo, ma ha un grande desiderio: diventare scriba del Faraone e lavorare per la tomba reale. La realizzazione del suo sogno la porterà a vivere un’avventura emozionante tra le sabbie della Valle dei Re e la polvere di Der-el-Medina, la famosa città degli artigiani reali.
Nadia Vittori
GLI SCRIBI REALI
AL TEMPO DEGLI EGIZI
Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d).
Nadia Vittori
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PREMIO NAZIONALE COLETTE ROSSELLI
IL MULINO A VENTO
IL MULINO A VENTO Per volare con la fantasia
IL MULINO A VENTO
AL TEMPO DEGLI EGIZI IL MULINO A VENTO
Collana di narrativa per ragazzi
Redazione: Emanuele Ramini Ufficio stampa: Salvatore Passaretta Team grafico: Letizia Favillo 1a Edizione 2004 Ristampa 9 8 7 6 5
2020 2019 2018 2017 2016
Tutti i diritti sono riservati © 2004 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloeditrice.it www.grupporaffaello.it e-mail: info@ilmulinoavento.it http://www.ilmulinoavento.it Printed in Italy
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Pagina 3
Nadia Vittori
GLI SCRIBI REALI
Illustrazioni di
caba & chesi
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Un bellissimo scarabeo
Nefertari trotterellava di buona lena. Alle sue spalle il sole picchiava già forte, anche se era da poco spuntata l’alba, ma lei non ci badava: dopotutto si era al culmine della stagione di Shemu, la più calda dell’anno. I campi, ben allineati alla sua destra, erano dorati di spighe. La Terra Nera era scomparsa, sommersa da un mare d’oro frusciante. Tra pochi giorni ci sarebbe stata la grande mietitura, la sua festa preferita! - Muoviti, Yuia! - strillò a un tratto, girandosi a guardare indietro. - Oppure mi toccherà trascinarti come faccio con Sethy! Sethy, l’asinello, si sentì chiamato in causa, perché scosse la testa e ragliò con voce potente. Yuia invece si limitò a protestare debolmente: - Abbi compassione delle mie gambe stanche! Sono vecchio, Nefertari, e oggi fa troppo caldo per me. La ragazza rallentò subito l’andatura e offrì al vecchio la sua borraccia. - Non sei vecchio, sei solo un brontolone! Tieni! Bevi un po’ di birra, ti farà bene!
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Lo guardò bere con avidità una lunga sorsata. - Monta sopra Sethy, ti stancherai meno! Yuia indietreggiò con forza. - Quel maledetto asino non vuole saperne di farmi salire sulla sua schiena! Gli abbiamo dato davvero un nome appropriato! Nefertari rise divertita: - Ma che dici? L’abbiamo chiamato Sethy solo perché appena nato era rosso come il fuoco, non ricordi? Ma non è cattivo… guarda! - e allungò la mano per carezzargli il muso caldo e umido. Sethy lasciò fare tranquillo, poi tirò fuori la lingua ruvida e diede un’energica leccata alla mano della sua padroncina. - Vedi com’è dolce? - Solo con te! - brontolò Yuia tra i denti. - Preferisco trascinarmi con le mie deboli gambe, piuttosto che montare sulla sua rossa schiena pelosa! - Come vuoi. Ma adesso dobbiamo muoverci o, quando arriveremo al mercato, non troveremo più nemmeno un compratore! - Sempre di fretta, tu! - borbottò ancora Yuia, che però riprese a camminare. - Ma non c’è d’aver paura. Per la nostra merce compratori ne troveremo sempre! - Sei sicuro? - Sicurissimo! Non per niente sono uno dei più apprezzati artigiani di Tebe!
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- Il migliore, Yuia! Tu sei il migliore! Negli occhi del vecchio passò un lampo d’orgoglio. - Sei sempre troppo buona con me! Avevano fatto appena pochi passi e già Nefertari si fermò di nuovo, incerta. - Posso rivederlo? Yuia annuì con un sorriso. - Hai paura che me lo sia dimenticato a casa? Si avvicinò all’asinello e da una delle bisacce che gli pendevano dalla schiena estrasse con delicatezza un piccolo involto, racchiuso in una pezza di lino. Nefertari, che aveva seguito ogni sua mossa, gli andò vicino e stette in silenzio a guardarlo mentre svolgeva il telo e mostrava il piccolo scarabeo azzurro. - È perfino troppo bello per portarlo al mercato di Tebe! - disse in un soffio. - Forse hai ragione tu, ma noi speriamo che, tra i soliti compratori di oche e di tappeti, oggi ci sia qualcuno sufficientemente ricco da permettersi un piccolo lusso… - ridacchiò sottovoce - o qualcuno che magari abbia voglia di fare un magnifico dono alla sua amata! Lo smalto lucente del piccolo gioiello catturò un raggio di sole che aveva deciso di mostrarsi proprio in quell’istante, spuntando da dietro la Casa della Vita, e mandò per un attimo un bagliore accecante. Yuia contemplò ancora per qualche attimo la sua meravigliosa opera.
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6-09-2004
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Pagina 8
Ci aveva lavorato per un mese, dopo il regolare turno di lavoro al tempio, ma ne era particolarmente orgoglioso.