ORIENTARSI NEL MONDO GPS
CORSO DI GEOGRAFIA
L’EUROPA E L’ITALIA
1
•Nuove metodologie didattiche
•Apprendimento per competenze
•Educazione civica e ambientale
•Regioni italiane
GPS
S. CITTERIO
L.
L.
MOSCA
PIROLA
ORIENTARSI NEL MONDO
CORSO DI GEOGRAFIA
L’EUROPA E L’ITALIA
Com’è fatto il libro
GPS - Orientarsi nel mondo è un corso che aiuta a conoscere la geografia in modo semplice e coinvolgente: la sua impostazione precisa e piacevole, grazie a un linguaggio appropriato e a immagini d’impatto, facilita la comprensione dei concetti, l’apprendimento dei contenuti e la rielaborazione personale.
Ogni Unità si apre con una doppia pagina visuale: un’immagine di sfondo proietta verso l’argomento.
Le tematiche dell’Unità sono introdotte da spunti e domande-stimolo che catturano l’attenzione degli studenti, risvegliando la loro curiosità.
Inquadra il QR Code con una fotocamera oppure con un’app a tua scelta: visualizzerai i contenuti presenti nel libro digitale.
Il volume è strutturato in Lezioni che trattano un argomento in due pagine affiancate.
Ogni Lezione è introdotta da un breve testo che ne riassume i concetti chiave
Il testo ha un linguaggio di facile comprensione, integrato con la terminologia propria della geografia
Subito in apertura uno spunto per lavorare con la classe capovolta (flipped classroom).
Il glossario riporta il significato di parole di difficile comprensione, evidenziate nel testo con il colore magenta.
Le fotografie sono corredate da ampie didascalie che rendono i concetti più chiari e integrano i contenuti del testo.
Illustrazioni e cartine descrivono e aiutano a comprendere i territori, i paesaggi e le loro trasformazioni.
Sono presenti approfondimenti e curiosità che riguardano l’argomento della Lezione.
Alcuni esercizi consentono di verificare subito la comprensione dei concetti trattati nella Lezione.
Com’è fatto il libro
Ampio spazio viene riservato all’ Educazione civica con approfondimenti legati alla geografia e con taglio interdisciplinare, inducendo alla riflessione critica e promuovendo lo sviluppo delle competenze sociali e civiche.
La rubrica Agenda 2030 approfondisce temi legati allo sviluppo sostenibile e agli obiettivi dei progetti delle Nazioni Unite.
Ogni approfondimento contiene indicazioni per organizzare un dibattito (debate) in classe.
Una buona notizia! focalizza l’attenzione su un particolare positivo o un traguardo raggiunto.
Fai goal anche tu! offre consigli su ciò che si può fare nel quotidiano per contribuire alla sostenibilità.
La rubrica Gli interventi dell’uomo presenta opere e azioni condotte dall’uomo che incidono in maniera rilevante sull’ambiente.
Questa rubrica offre spunti di educazione ambientale
Sempre presenti attività da svolgere in piccoli gruppi per promuovere l’apprendimento cooperativo
Gli argomenti della rubrica vengono presentati in maniera visuale, con grafici, tabelle e immagini.
Com’è fatto il libro
Le Regioni italiane sono inserite nel volume 1: carte geografiche, tabelle, grafici, immagini e approfondimenti sul Patrimonio UNESCO forniscono un quadro rapido ma esauriente su ciascuna Regione d’Italia.
Ogni area europea (volume 2) e ogni continente (volume 3) sono introdotti dalla pagina Zoom, che descrive alcune tradizioni e curiosità dei Paesi europei e gli aspetti fisici più rilevanti dei continenti.
Sarà possibile recarsi in viaggio nelle meraviglie del Patrimonio dell’umanità UNESCO, in Europa (volume 2) e nel mondo (volume 3).
Carte geografiche dettagliate aprono ogni area, continente o regione.
Le pagine di verifica raggruppano esercizi per verificare le conoscenze acquisite e le abilità esercitate nelle singole Lezioni dell’Unità.
Alcuni esercizi sono disponibili in versione interattiva e autocorrettiva
Com’è fatto il libro
Gli esercizi utilizzano gli strumenti propri della disciplina: cartine, tabelle, dati. Il livello di difficoltà è calibrato per ogni volume.
Gli esercizi finali (sfida) sono più complessi e permettono di verificare la padronanza delle competenze.
GPS - Orientarsi nel mondo è un corso pensato per garantire a tutti il diritto all’apprendimento attraverso molti strumenti specifici per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali ma rivolti a tutti, in maniera inclusiva
Nelle sintesi i testi sono organizzati in modo schematico ed essenziale.
Le parole chiave sono evidenziate.
La lettura è facilitata dal carattere speciale ad alta leggibilità
Audio facile per DSA : le sintesi sono corredate di audiolettura lenta e scandita.
La mappa concettuale permette di ripassare e di riorganizzare le idee.
Nel libro digitale è presente l’audiolettura integrale dei contenuti e sono disponibili strumenti per l’alta leggibilità, la traduzione automatica, il dizionario ecc.
In fondo a ogni volume sono presenti compiti di realtà più strutturati e complessi per mettere alla prova le competenze.
A conclusione di ogni Unità, un compito di realtà propone attività riguardanti argomenti sociali e di vita quotidiana da svolgere individualmente, in coppia o in gruppo per mettere in pratica ed esercitare le competenze geografiche e le competenze chiave di cittadinanza.
Le attività sono sempre strutturate in fasi: dall’analisi dei dati si passa all’uso di strumenti per produrre materiali di rielaborazione.
Alla fine dell’attività svolta si lascia spazio a un momento di autovalutazione e di metacognizione sul lavoro svolto.
Nei volumi sono presenti schede GEOCLIL di approfondimento in lingua inglese e attività operative per esercitarsi sugli argomenti della geografia
Al termine del volume 3, una ricca ed esauriente batteria di percorsi di approfondimento permetterà di prepararsi in vista del colloquio multidisciplinare dell’esame di Stato
Il volume Atlante delle migrazioni analizza il fenomeno migratorio da un punto di vista evolutivo e geostorico : a partire dalle più affascinanti migrazioni del mondo animale, il percorso si snoda attraverso le tappe della storia dell’umanità in cui la mobilità ha giocato un ruolo determinante. Uno sguardo trasversale che permette di tracciare, comprendere e interpretare le rotte degli spostamenti attuali, diventando cittadini consapevoli delle sfide del nostro tempo.
Risorse digitali
Piattaforma dei contenuti digitali integrativi.
Filmati di approfondimento, utili anche per la flipped classroom
Raccolte di immagini arricchite da didascalie, per un approccio visuale ai contenuti.
Approfondimenti, dati, ulteriori informazioni e curiosità sugli argomenti trattati.
Esercizi interattivi di diverse tipologie, con autocorrezione.
Mappa concettuale dell’Unità da completare in modalità interattiva.
Proposte di visione di film collegati agli argomenti trattati.
Esercizi interattivi sulla cartografia allegata ai volumi.
Itinerari virtuali, per conoscere e approfondire con le nuove tecnologie.
Il libro digitale è concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente: è ricco di strumenti che permettono la creazione, la personalizzazione e la condivisione dei contenuti.
Collegandoti all’indirizzo raff.link/libro-digitale troverai la descrizione dettagliata di tutti gli strumenti. PER
La realtà aumentata permette di attivare i contenuti digitali tramite il proprio device.
NTENUTI
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devic condi
Con un clic, puoi condividere la pagina e i contenuti digitali a essa collegati, generando un web link o un link diretto alle più diffuse piattaforme per la gestione della classe virtuale.
Audiobook
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.
Sono presenti anche audioletture lente e scandite per studenti con BES.
didattica
Alta leggibilità
Puoi aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA).
È possibile attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti.
Puoi accedere al dizionario di italiano.
Puoi creare documenti, come presentazioni, linee del tempo e mappe concettuali, e condividere tutto il materiale con la classe.
È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).
Troverai una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
Il clima
Le Regioni italiane
Vivere in Europa
L’economia in Europa
UNITÀ 1 GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA
Mia cugina vive a Roma. Mi ha invitato ad andarla a trovare la prossima estate. Non vedo l’ora! Non ho mai visitato questa magnifica città... nell’attesa posso vedere, grazie all’impiego delle nuove tecnologie, tutti i monumenti che desidero. Basta un clic e virtualmente mi troverò a osservarli.
Lo scoprirai a pagina 18
Durante la mia vacanza a Londra ho visitato un posto speciale: un osservatorio dove passa un importante meridiano chiamato Greenwich. È una linea che non si vede ma tutti, nel mondo, sanno che esiste e che passa proprio in quel luogo. Ho scoperto che non è l’unica linea immaginaria disegnata sul nostro pianeta ma ce ne sono altre che si incrociano e formano un reticolo che serve per poterci orientare.
Lo scoprirai a pagina 8
Io e la mia amica abbiamo deciso di fare un giro in bicicletta. Abitando nel centro di una grande città, abbiamo cercato prima dove erano le piste ciclabili da percorrere. Come abbiamo fatto? È stato più semplice di quanto si possa pensare perché è bastato seguire la mappa consultabile sul cellulare. Prova anche tu!
Lo scoprirai a pagina 7
DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
Attività da svolgere in modalità asincrona e sincrona
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FLIPPED CLASSROOM
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Gli strumenti della geografia
1 Che cos’è la geografia
La geografia è la disciplina che descrive, rappresenta e studia la Terra nei suoi diversi aspetti e fenomeni. Essa risponde all’antico bisogno dell’uomo di osservare, esplorare e descrivere il territorio in cui vive.
Una scienza, molte scienze
La geografia non è solo cartografia, la descrizione di un territorio, di un paesaggio o la definizione di uno Stato. Studiare geografia significa anche interpretare il mondo, cioè esplorare i rapporti tra il territorio e l’uomo che vi abita. Inoltre è indispensabile per comprendere come l’ambiente, il clima, la popolazione e l’economia influiscono sui cambiamenti del nostro pianeta. Per questo, la geografia è una scienza interdisciplinare, una materia che aiuta a comprendere la realtà che ci circonda, attraverso i suoi collegamenti con tante altre discipline, come per esempio la geologia, la biologia, l’etnologia, l’ecologia, la meteorologia, l’astronomia, la statistica, ma anche la storia e l’arte
Una geografia, tante geografie
Come abbiamo visto, la geografia si occupa di diversi campi di studio e ricerca, per questo è una scienza che nel tempo si è specializzata in diversi ambiti:
• la geografia fisica descrive il territorio, i monti, le pianure, gli oceani ecc. e studia i climi e gli ambienti;
• la geografia astronomica studia il pianeta Terra e i suoi movimenti;
• la geografia umana o antropica osserva la vita dell’uomo in relazione al territorio in cui vive;
• la geografia economica analizza l’andamento e i fenomeni economici mondiali, come per esempio la globalizzazione;
• la geografia politica si occupa di esaminare le varie forme politiche e di potere nel mondo.
Cartografia
Ramo della geografia che realizza la rappresentazione ridotta della superficie terrestre e i fenomeni che su di essa si osservano.
Geologia
Deriva dal greco gèo, «terra», e lògos, «studio». È la scienza che studia la composizione, la struttura e la formazione della Terra.
Etnologia
Dal greco èthnos, «popolo, razza», e lògos, «discorso», indica la disciplina scientifica che studia i modi di vita dei popoli, la struttura e l’evoluzione delle società.
Astronomia
Deriva dal greco astron, «astro», e nòmos, «legge». È la scienza che si occupa dello studio dei corpi celesti.
La geografia fisica descrive il territorio e studia i climi e gli ambienti. Per descrivere un territorio, usa diversi strumenti e uno dei principali metodi è l’osservazione. Un territorio si può osservare direttamente, per esempio partendo dai luoghi più vicini o con un viaggio, oppure attraverso le immagini.
La geografia astronomica si occupa della collocazione del nostro pianeta nel Sistema Solare: ne studia la forma, le dimensioni e i movimenti in relazione agli altri pianeti.
La geografia umana o antropica osserva la vita dell’uomo in relazione al territorio in cui vive. Si occupa quindi di studiare i territori che l’uomo modifica e organizza secondo i propri bisogni sfruttando il suolo, per costruire strade, case, ferrovie, scuole, ospedali ecc.
La geografia politica esamina e valuta le varie forme politiche e di governo del mondo.
L’andamento e i fenomeni economici mondiali, come per esempio la globalizzazione, sono oggetto di studio della geografia economica.
Nel mappamondo di Babilonia del VI-V secolo a.C., la Terra è stata rappresentata come un cerchio circondato dall’acqua.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Che cosa significa la parola geografia?
2. Perché è importante studiare la geografia?
3. La geografia è una scienza interdisciplinare.
Perché?
4. Che cosa studia la geografia antropica?
Competenze digitali
5. Cerca in internet la cartina fisica e la cartina politica di una Regione o Stato a tua scelta. Quali differenze puoi notare? Descrivile ai tuoi compagni.
Orientarsi significa essere in grado di conoscere la propria posizione nello spazio
I punti di riferimento
Se ci trovassimo in un bosco o in una zona dove non siamo mai stati prima, potremmo sapere dove dirigerci osservando i cartelli o altri indicatori, come i segni dei sentieri in montagna. Se, però, non esistono indicazioni o non conosciamo il nome di una località, diventa importante sapersi orientare, capire cioè qual è la direzione giusta verso cui andare e poterla riconoscere individuando dei punti di riferimento (per esempio una montagna, una collina, un albero isolato o il campanile di una chiesa).
I punti cardinali
I riferimenti più precisi e sicuri per riuscire a orientarsi sono il Sole e le stelle, tanto che gli antichi studiosi di astronomia e i viaggiatori di un tempo tramite l’osservazione di questi elementi arrivarono a definire le quattro direzioni fondamentali, ossia i punti cardinali:
• est (oriente), la posizione in cui sorge il Sole;
• ovest (occidente), la posizione in cui tramonta il Sole;
• sud (meridione), il punto più alto sull’orizzonte raggiunto dal Sole a mezzogiorno;
• nord (settentrione), la posizione della Stella polare. Se a mezzogiorno ci rivolgiamo verso il Sole, avremo davanti a noi il sud, alle spalle il nord, a sinistra l’est e a destra l’ovest.
La bussola è lo strumento più sicuro per orientarsi perché indica con precisione i punti cardinali. Costruita per la prima volta dai Cinesi, è costituita da un quadrante nel cui centro è fissato un ago magnetizzato che ruota liberamente in maniera da posizionarsi sempre verso il nord.
Orientarsi con la tecnologia
L’orientamento attraverso il Sole, le stelle e la bussola è stato oggi in larga parte sostituito dall’utilizzo delle tecnologie, che hanno introdotto nel tempo innovazioni importantissime.
Oggi chiunque può orientarsi, localizzarsi e raggiungere una qualsiasi destinazione sulla Terra con un semplice smartphone, grazie al sistema GPS (Global Positioning System, «Sistema di posizionamento globale»). Il GPS utilizza i satelliti artificiali in orbita attorno alla Terra: questi emettono segnali radio che vengono captati da antenne poste sulla superficie del pianeta; da qui il segnale arriva agli strumenti come il navigatore satellitare delle automobili, il computer o lo smartphone. Con il GPS si può conoscere in tempo reale la propria posizione, quella del luogo da raggiungere e il percorso migliore. Il GPS ha rivoluzionato le nostre vite ed è molto utilizzato per i trasporti, i viaggi, le escursioni in montagna ma oramai anche per molte situazioni della nostra vita quotidiana. Molto diffusi sono anche i servizi digitali di Google, in particolare l’applicazione Google Maps, che mostra mappe precise nelle quali è molto semplice individuare la propria posizione, conoscere la collocazione di un luogo e la direzione da seguire per raggiungerlo. Con Google Maps è possibile conoscere la distanza che c’è da un luogo all’altro, il tipo di percorso che si deve affrontare, il tempo stimato per raggiungere una meta prefissata, i vari ostacoli che si possono incontrare.
La rosa dei venti indica, oltre ai quattro punti cardinali, dei punti di riferimento intermedi: nord-ovest (NO), nord-est (NE), sud-ovest (SO), sudest (SE). Questi otto punti corrispondono alle direzioni da cui soffiano i principali venti.
ESERCIZI
Lavora sulla carta
La Stella polare, che indica il nord, è l’astro più luminoso della costellazione dell’Orsa minore (o Piccolo carro), che è formata da sette stelle. Chi guarda la Stella polare, ossia è rivolto a nord, avrà l’est alla sua destra, l’ovest alla sua sinistra e il sud alle spalle.
1. Osserva la carta qui a fianco e indica in quale punto cardinale si trovano i luoghi elencati rispetto alla città di Roma:
- Mar Tirreno
- Abruzzo
- Campania
- Umbria
- Toscana
Competenze digitali
2. Da casa, apri, sul cellulare o sul computer, l’applicazione Google Maps. Clicca sul tasto che ti permette di inserire il tuo indirizzo e come destinazione digita la via della tua scuola. Ora rispondi.
- Quanto tempo impieghi da casa tua ad arrivare a scuola a piedi? E in auto?
- Con quale simbolo è indicata la tua posizione?
- Come è evidenziato il percorso?
Il colosso dell’informatica Google presentò l’app Google Maps l’8 febbraio 2005 e da allora rappresenta l’atlante geografico più conosciuto e usato al mondo.
La rappresentazione dello spazio
Per rappresentare lo spazio terrestre sono state studiate e adottate alcune convenzioni, che ci permettono di individuare con estrema precisione ogni punto della superficie del pianeta.
Poli, emisferi, paralleli e meridiani
La Terra è una sfera leggermente schiacciata in corrispondenza delle due estremità, chiamate poli I poli sono due: Polo nord e Polo sud . La linea immaginaria che unisce i due poli si chiama asse terrestre .
I paralleli sono circonferenze immaginarie parallele tra loro che diventano sempre più piccole via via che si avvicinano ai poli. Il parallelo fondamentale (parallelo zero) rappresenta la circonferenza più grande e viene chiamato Equatore . L’Equatore divide la sfera terrestre in due metà, dette emisferi : la metà a nord si chiama Emisfero boreale, quella a sud Emisfero australe. Ciascun emisfero è suddiviso in 90 paralleli, quindi, in totale, se ne contano 180.
I meridiani sono semicirconferenze immaginarie tutte uguali che vanno da polo a polo e suddividono la Terra in spicchi. Il meridiano fondamentale è quello di Greenwich . I meridiani sono 360 in tutto, 180 in direzione ovest e 180 in direzione est. L’insieme di meridiani e paralleli formano il reticolato geografico
Latitudine e longitudine
La latitudine e la longitudine sono le coordinate geografiche di un punto sulla superficie terrestre: per esempio le coordinate geografiche di Roma sono 41° 53’ nord (si legge «41 gradi e 53 primi nord») e 12° 30’ est.
La distanza di un punto dall’Equatore si chiama latitudine e si misura in gradi, con un angolo compreso da 0° a 90°. Si definisce latitudine nord o sud a seconda che la località si trovi sopra o sotto l’Equatore.
La distanza di un punto dal Meridiano di Greenwich si chiama invece longitudine e si esprime anch’essa in gradi, con un angolo compreso tra 0° e 180°. Si definisce longitudine est o longitudine ovest, a seconda che la località si trovi a destra (est) o a sinistra (ovest) rispetto al meridiano fondamentale.
Emisferoboreale
Polo nord
asse terrestre
Circolo polare artico
Tropico del Cancro
Equatore
Tropico del Capricorno
elartsuaorefsimE
Circolo polare antartico
Polo sud
Esistono, oltre all’Equatore, alcuni paralleli importanti come punti di riferimento: il Tropico del Cancro e il Circolo polare artico situati tra l’Equatore e il Polo nord (emisfero nord); il Tropico del Capricorno e il Circolo polare antartico collocati tra l’Equatore e il Polo sud (emisfero sud).
Nel Meridiano di Greenwich, nei pressi di Londra, sorge l’osservatorio astronomico dove passa il Meridiano zero
Le coordinate geografiche
Il meridiano fondamentale (Meridiano zero) è quello che passa per l’osservatorio di Greenwich (Londra). Divide la Terra in due emisferi: est e ovest. A esso si fa riferimento per determinare la longitudine dei luoghi.
Nel luogo in cui passa la linea dell’Equatore, Quito, la capitale dell’Ecuador, ha eretto il monumento «Centro del Mondo».
ESERCIZI
Lavora sul testo
Equatore Nord Sud Ovest Est
La rete di linee perpendicolari formate dall’incrocio dei meridiani e dei paralleli si chiama reticolato geografico Permette di rappresentare ogni punto della Terra e di trovare la posizione di una qualsiasi località.
1. Quanti e quali sono gli emisferi?
2. Come si chiama il parallelo fondamentale? E il meridiano principale?
3. Che cos’è la latitudine? E la longitudine?
Competenze digitali
4. Cerca in internet le coordinate geografiche di Parigi, scegliendo la risposta corretta tra le seguenti.
48° 50’ sud 2° 20’ ovest
48° 50’ nord 2° 20’ est
48° 50’ sud 2° 20’ est
I fusi orari
Il sistema dei fusi orari è una convenzione oraria internazionale. Per evitare il più possibile di avere un cambiamento di orario all’interno di uno stesso Stato, i fusi orari si adattano alla forma e ai confini degli Stati.
Che ore sono nel mondo
La Terra ruota attorno al proprio asse da ovest verso est, compiendo in un giorno, cioè in 24 ore, una rotazione completa. Di conseguenza, i raggi del Sole raggiungono nell’arco della giornata le varie parti del mondo in maniera diversa. Ciò significa che in ogni località è mezzogiorno in un momento diverso rispetto ai luoghi che si trovano più a est o più a ovest. Quindi possiamo dire che l’ora locale varia da luogo a luogo e che ha come riferimento il preciso istante in cui il meridiano che attraversa tale località passa davanti al Sole. Poiché era molto scomodo avere all’interno della stessa nazione orari diversi da città in città, nel 1893 una convenzione stabilì un sistema orario internazionale: il sistema dei fusi orari. La Terra venne divisa in 24 porzioni di territorio, ciascuna compresa tra due meridiani distanti tra loro 15° di longitudine (360° : 24 = 15°). Ogni spicchio di territorio così ottenuto è detto fuso: all’interno del fuso orario l’ora è la stessa.
Per convenzione, il primo fuso è quello centrato sul Meridiano di Greenwich. Se ci si muove verso est, da un fuso all’altro, occorre spostare l’orologio aggiungendo un’ora; se ci si muove, invece, verso ovest si torna indietro di un’ora. Il meridiano che sta dalla parte opposta della Terra rispetto al Meridiano di Greenwich rappresenta la linea internazionale del cambio di data. Attraversando questa linea immaginaria in direzione est, si torna indietro di un giorno; al contrario, andando verso ovest, si va avanti di un giorno.
Convenzione Nel diritto internazionale, accordo tra più Stati per questioni di comune interesse.
Per convenzione l’Europa è suddivisa in quattro zone orarie
L’Urania Weltzeituhr, a Berlino, è uno dei più famosi orologi universali poiché mostra l’ora di tutti i fusi orari del mondo. Il suo funzionamento è complicato perché deve tener conto della divisione in 24 fusi orari, dell’ora legale, delle ore locali e dei salti di mezz’ora frequenti nei Paesi dell’Asia.
L’ORA LEGALE
L’ora legale è lo slittamento di un’ora rispetto a quella solare. Consiste nella convenzione di avanzare di un’ora gli orologi per sfruttare meglio, in primavera e in estate, la luce del giorno, consentendo un notevole risparmio energetico. Nei Paesi dell’Unione Europea l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Rispondi con vero o falso.
- I fusi orari sono un sistema orario nazionale. V F
- L’ora locale varia da luogo a luogo. V F
- In ogni fuso l’ora è la stessa. V F
- Spostandosi verso est bisogna sottrarre un’ora. V F
Lavora sulla carta
2. Aiutandoti con la cartina dei fusi orari, prova a rispondere.
- Se parti dall’Italia alle ore 18.00, a che ora arrivi a Londra?
- E se invece sei diretto a Mosca?
6 La scala di riduzione
Per rappresentare un territorio con una carta geografica è necessario che tutti gli elementi presenti nella carta e le distanze che li separano vengano disegnati in proporzione, cioè in maniera inferiore rispetto a quanto sono in realtà. La proporzione scelta per ogni tipo di carta si chiama scala di riduzione
Riprodurre in scala
Che cosa significa, nella pratica, rappresentare in scala? Se vogliamo disegnare su un foglio una strada e consideriamo la sua grandezza reale pari a 20 metri, potremmo ridurla di 100 volte tracciando un segmento lungo 0,2 metri, ovvero 20 centimetri. Allo stesso modo una grandezza di 500 000 centimetri, ridotta di 100 volte, sulla carta risulterà pari a 5 000 centimetri.
Una scala si definisce piccola quando il territorio rappresentato è stato ridotto di molto e risulta quindi poco dettagliato (è il caso delle carte corografiche e geografiche), mentre si definisce grande quando il territorio appare più ingrandito e ricco di dettagli e particolari (come nelle piante o mappe, e nelle carte topografiche).
Le carte in base alla scala
A seconda della scala utilizzata, si distinguono diversi tipi di carte:
• la carta geografica raffigura una grande porzione del territorio, con una scala di oltre 1 : 1 000 000. Può rappresentare uno Stato, un continente o l’intera superficie terrestre (planisfero);
• la carta corografica ha una scala piccola che va da 1 : 100 000 fino a 1 : 1 000 000. In genere rappresenta i territori di una Provincia o una Regione;
RAPPRESENTARE LA TERRA
• la carta topografica ha una scala che va da 1 : 10 000 fino a 1 : 100 000. Rappresenta molti particolari di un territorio, come l’altitudine, le strade, la disposizione degli edifici ecc.;
• la mappa, o pianta, è una carta a grande scala, che arriva fino a 1 : 10 000. Permette di vedere i nomi delle vie, delle piazze, la collocazione dei monumenti.
Tipi di scala
Le scale sono di due tipologie: scala numerica e grafica. La scala numerica è una frazione in cui il numeratore è sempre 1, mentre il denominatore è un numero variabile che indica quante volte bisogna moltiplicare una grandezza della carta per trovare il valore della grandezza reale. In una carta in scala 1 : 25 000 (uno a venticinquemila) un centimetro equivale a 25 000 centimetri nella realtà.
La scala grafica è la rappresentazione del rapporto della scala numerica e consiste in un segmento diviso in parti uguali di colore bianco e nero che corrispondono a distanze chilometriche sul territorio.
Raffigurare la Terra, che è sferica, in un planisfero, cioè una carta piana, è un’impresa difficile: il risultato sarà sempre quello di avere una carta deformata e non del tutto corrispondente alla realtà. Nel corso dei secoli vi sono stati due modelli importanti per la cartografia. Il primo, risalente al XVI secolo, è quello realizzato da Gerardo Mercatore: la carta è una proiezione cilindrica del planisfero ed è molto utile per la navigazione (motivo per cui venne realizzata nel Cinquecento). La proiezione di Mercatore, tuttavia, deforma le dimensioni dei continenti: pone l’Europa al centro del mondo, ingrandendo le terre vicine ai poli e rimpiccolendo quelle vicine all’Equatore. In tal modo Africa e America del Sud risultano notevolmente rimpiccolite, rispetto invece alla Groenlandia che così risulta ingigantita. Il secondo modello è la carta di Arno Peters (realizzata negli anni Settanta del Novecento) che, invece, rispetta le dimensioni dei continenti e degli Stati. La carta è stata realizzata scomponendo il mondo in 100 parti orizzontali e 100 verticali: in tal modo le proporzioni vengono rispettate.
La carta geografica raffigura una grande porzione del territorio, come il planisfero.
La carta corografica si utilizza spesso per gli atlanti stradali, poiché mostra le strade, le città, le distanze chilometriche.
La carta topografica rappresenta molti particolari di un territorio ed è utilizzata anche dagli escursionisti poiché segna i sentieri e le strade sterrate. In Italia, l’Istituto Geografico Militare (IGM) ha rappresentato tutto il territorio nazionale su carte topografiche in scala 1 : 25 000.
La mappa, o pianta, mostra anche le proprietà e i confini di un terreno; per questo motivo è spesso inserita all’interno delle guide turistiche (mappa) o utilizzata negli uffici del catasto (pianta).
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Che cosa si intende con scala di riduzione?
2. Spiega la differenza tra scala piccola e scala grande.
3. Quale carta mostra un vasto territorio? Quale si usa, invece, per vedere vie e piazze?
7 I simboli delle carte
Rappresentare in una carta tutti gli elementi del territorio presenti nella realtà non è possibile. Per rendere più corretta e leggibile una carta geografica si usano pertanto dei simboli, cioè dei segni convenzionali che, secondo il tipo di carta, si riproducono sempre uguali, proprio per indicare un certo elemento geografico. In ogni carta la legenda elenca i simboli presenti e i loro relativi significati.
Le curve di livello
Per rappresentare le montagne, un fondale marino o un lago, cioè degli elementi che sono tridimensionali (lunghezza, larghezza e altezza), su una carta, cioè su una superficie bidimensionale, si usano le curve di livello. Immaginiamo di tagliare una montagna «a fette orizzontali». Su ogni piano orizzontale disegneremo una linea chiusa che unisce tutti i punti della montagna che si trovano alla stessa altezza: tale linea si chiama isoìpsa, parola che deriva dal greco e significa appunto «medesima altezza». Le isoìpse verranno poi riportate su un unico piano, così da formare tante linee chiuse, una all’interno dell’altra, quanti sono stati i piani che hanno tagliato la montagna. Il disegno ottenuto ci permetterà di definire quindi l’altezza e la forma della montagna.
Allo stesso modo possiamo rappresentare la batimetria dei mari e dei laghi. Ogni piano parallelo individuerà, in questo caso, una linea chiusa formata dai punti del fondale che si trovano alla stessa profondità.
Questa linea si chiama isòbata, termine che deriva dal greco e significa «medesima profondità».
Batimetria
Deriva dal greco bàthos, «profondo», e mètron, «misura». È la parte dell’oceanografia che si occupa di misurare le profondità relative a mari e laghi.
In questi due disegni si possono vedere le isoìpse (1), che uniscono i punti che si trovano alla stessa altitudine, e le isòbate (2), che uniscono i punti che hanno la medesima profondità. La gradazione dei colori nella legenda indica maggiore o minore altezza e profondità.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. A che cosa serve una legenda?
2. A che cosa servono le curve di livello?
3. Come si rappresentano stazioni ferroviarie, aeroporti, ospedali ecc.?
Nelle carte sono presenti simboli convenzionali (come per esempio l’aereo, il treno, la pompa di benzina ecc.) che forniscono informazioni sui relativi luoghi (aeroporto, stazione, benzinaio ecc.)
I SIMBOLI
Le carte parlano anche attraverso l’uso di simboli convenzionali che, a seconda del tipo di mappa, ci possono fornire indicazioni importanti. I simboli indicano la presenza di certi luoghi o edifici come, per esempio, musei, ospedali, farmacie, aeroporti, stazioni ferroviarie ecc.
I colori utilizzati sulle carte hanno un significato simbolico: per esempio, il marrone viene utilizzato per rappresentare le montagne, il giallo per le colline, il verde per le pianure, l’azzurro nell’indicazione di mari, fiumi e laghi e il bianco per i ghiacciai e le zone polari.
4. Collega i seguenti elementi ai rispettivi colori. - Montagne Verde - Colline Bianco
- Pianure Marrone
- Mari Giallo
- Ghiacciai Azzurro
8 Gli strumenti di osservazione
La fotografia è uno degli strumenti più utilizzati per descrivere un territorio o un paesaggio, e rappresenta un grande aiuto nella costruzione delle carte topografiche e geografiche.
Fotografie aeree e immagini satellitari
Oggi, grazie ai progressi tecnologici e scientifici, i geografi impiegano strumenti ancora più sofisticati e precisi: le fotografie aeree e le immagini satellitari. Le fotografie aeree sono immagini riprese a scatto continuo durante voli a bassa quota che permettono così di ottenere una sequenza di immagini del terreno. Le immagini satellitari sono scatti digitali effettuati a oltre 900 km di altezza da satelliti artificiali, che captano e memorizzano le radiazioni elettromagnetiche emesse o riflesse dalla superficie terrestre. Le radiazioni vengono elaborate e trasformate in immagini che evidenziano, con colori reali o convenzionali, gli elementi del territorio come montagne, corsi d’acqua, centri abitati ecc.
Grazie a internet è oggi possibile visualizzare ogni angolo della Terra. Oltre a Google Maps (vedi pag. 6) sono molto diffusi i software Google Earth , che mostra immagini satellitari di tutto il mondo, e Google Street View , che permette di trasformare le mappe in visualizzazioni tridimensionali delle vie e delle strade.
Una funzione ulteriore di Google Maps e Google Earth è Google Street View, che permette di visitare virtualmente e in modo tridimensionale qualsiasi città del mondo.
IL GIS
Il GIS, sigla inglese per Geographical Information System, in italiano SIT, Sistema Informativo Territoriale, è un sistema computerizzato in grado di memorizzare, elaborare e aggiornare informazioni geografiche sul territorio. Questi dati elaborati dal computer vengono visualizzati sotto forma di tabelle, grafici e carte di alta precisione, fornendo numerose informazioni in maniera rapida e molto approfondita.
I droni, piccoli elicotteri radiocomandati, hanno rivoluzionato il mondo della fotografia aerea e satellitare perché le immagini sono elaborate in altissima risoluzione. Questo permette ai geografi di avere immagini sempre più dettagliate e perciò di raccogliere informazioni precise per lo studio e l’analisi di elementi e fenomeni del nostro pianeta, anche su luoghi difficili da raggiungere.
La schermata iniziale di Google Earth permette di decidere che cosa vogliamo visualizzare: esplorare la Terra, la Luna o addirittura Marte. Possiamo anche decidere di intraprendere un viaggio virtuale alla scoperta di luoghi lontani del pianeta. Digitando il nome di una città, possiamo visitare monumenti, edifici e raccogliere molte informazioni.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Quali tecnologie del XX secolo hanno portato a un grande sviluppo della cartografia?
2. Perché i droni hanno rivoluzionato il mondo della fotografia aerea?
Competenze digitali
3. Vai alla scoperta di un luogo che non conosci con l’aiuto di Google Earth. Elabora una breve relazione scritta su ciò che hai visto e osservato.
dati statistici
I dati statistici sono dei valori numerici che danno informazioni precise sui fenomeni naturali, sulla popolazione e le sue attività in un certo territorio. Grazie alla raccolta di questi dati possiamo sapere quale sia la grandezza dei fenomeni e con quale frequenza si presentino: per esempio quanti bambini nascono all’anno in un Paese, quanto piove in una certa località ecc.
Gli indicatori
Per capire e selezionare le informazioni utili vengono usati degli indicatori, cioè dei valori numerici significativi che permettono di farsi un’idea efficace e precisa delle caratteristiche di una zona, di confrontare fenomeni uguali in Paesi differenti o di mostrare come un fenomeno si è trasformato nel tempo.
Gli indicatori che si riferiscono alla popolazione e alle sue attività si possono dividere in due gruppi:
• gli indicatori economici, che riguardano la ricchezza e il lavoro della popolazione. Tra i più importanti vi sono: la produzione e il consumo di energia, il Prodotto Interno Lordo (PIL) cioè la quantità di beni prodotti in uno Stato, il PIL pro capite (per ogni persona), i settori di occupazione degli abitanti (agricoltura, industria, servizi);
• gli indicatori sociali e demografici, che descrivono le caratteristiche e le abitudini della popolazione. Per esempio: il tasso di alfabetizzazione, le calorie giornaliere pro capite, il numero di medici per ogni abitante, la densità di popolazione, il tasso di crescita, il tasso di mortalità e natalità ecc.
Dove si raccolgono i dati
Al fine di raccogliere i dati sulla popolazione o sui fenomeni naturali, in molti Stati sono presenti degli uffici dedicati proprio a questa attività. In Italia, per esempio, c’è l’Istat, Istituto nazionale di statistica. Anche le Regioni e i Comuni, le Camere di commercio, l’Associazione degli industriali e i sindacati commissionano studi sulla popolazione e forniscono dati sulla produzione economica.
L’Istituto di Statistica dell’Unione Europea è invece l’Eurostat: questo ente considera i fenomeni su scala continentale.
Statistica
Scienza che si occupa dello studio dei fenomeni collettivi di qualunque tipo, servendosi di metodi matematici fondati sul calcolo delle probabilità.
Demografia
Deriva dal greco dèmos, «popolo», e gràphein, «scrivere». È la scienza che studia i fenomeni che riguardano lo stato e il movimento della popolazione.
La homepage del sito dell’Istat. Fondato nel 1926, l’Istituto nazionale di statistica ha sede centrale a Roma. Principalmente si occupa dei censimenti della popolazione e delle attività produttive, di indagini campione sulle famiglie (consumi, lavoro, salute) e di indagini economiche su larga scala (crisi economica, andamento del mercato).
L’INFOGRAFICA
Per rendere più fruibili i dati forniti dalle ricerche statistiche su temi specifici si utilizza spesso l’infografica, ossia la rappresentazione visuale di informazioni e dati: unisce cioè elementi grafici con l’informatica, la statistica e il giornalismo.
Per creare un’infografica occorre sempre partire dalla ricerca di informazioni su un tema ed elaborare i dati. Poi, per trattare un argomento si usano tabelle, diagrammi di flusso, grafici, istogrammi abbinati a colori e disegni originali, una grafica accattivante e tanta creatività.
2 3 1
Per raccogliere in modo completo le informazioni sulla popolazione di uno Stato si ricorre a uno strumento preciso: il censimento. Esso consiste in un questionario che riporta una serie di domande sulla composizione della famiglia, il numero e l’età dei suoi componenti, gli studi, il lavoro, la casa, il reddito. Perché i dati siano validi viene rivolto a tutti i cittadini di un Paese nello stesso momento e con una certa regolarità. In Italia, finora, si è svolto ogni 10 anni. L’ultimo è del 2011.
Gli indicatori demografici descrivono le abitudini e lo stile di vita di una popolazione. Per esempio, il progetto BES (benessere equo e sostenibile) è nato con la collaborazione dell’Istat per affermare che il progresso di una società non deve tener conto solo della sua economia, ma anche degli aspetti sociali e ambientali.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Che cosa sono e a che cosa servono i dati statistici?
2. Quale Istituto raccoglie ed elabora i dati statistici in Italia? E in Europa?
Competenze digitali
3. Scegli un indicatore demografico e cerca i dati statistici che riguardano la tua Regione. Quindi riporta e commenta i dati.
Organizzare i dati
I dati statistici che descrivono un territorio o una popolazione devono essere organizzati in modo da poterli confrontare e consultare velocemente e senza errori. Per farlo si usano in particolare tabelle e grafici.
Le tabelle
La tabella è il modo più semplice di organizzare le informazioni, evidenziando le differenze nel tempo e nello spazio. Per esempio, per confrontare il dato della popolazione della regione Campania (il numero di abitanti) con quello di altre Regioni italiane si può utilizzare una tabella di questo tipo:
REGIONE POPOLAZIONE NEL 2020
Campania 5 801 692 ab.
Valle d’Aosta
125 666 ab.
Basilicata 562 869 ab.
Marche
Trentino-Alto Adige
I grafici
1 525 271 ab.
1 072 276 ab.
Per rendere immediatamente leggibili e confrontabili i dati statistici si utilizzano, invece, i grafici. I più importanti sono:
• il diagramma cartesiano, utile per mostrare l’andamento di un fenomeno nel tempo. È costituito da due linee perpendicolari: quella orizzontale è detta asse delle ascisse e quella verticale asse delle ordinate;
• la piramide delle età, particolare tipo di istogramma che informa sulla distribuzione della popolazione nelle diverse fasce di età, distinguendo tra uomini e donne;
• l’ideogramma, che rappresenta le quantità di un dato fenomeno con disegni che richiamano il fenomeno in questione;
• l’areogramma, o diagramma a torta, che permette di visualizzare in maniera immediata le percentuali di un dato fenomeno;
• l’istogramma, formato da rettangoli posti l’uno accanto all’altro, in orizzontale (grafico a barre) o in verticale (grafico a colonne). È utile per mostrare e confrontare le quantità di un fenomeno, per esempio le differenze di popolazione in diverse Regioni o città;
• il cartogramma, che mostra i dati quantitativi di un fenomeno e la loro variazione nelle diverse aree geografiche prese in esame.
Abitanti
Anni
Diagramma cartesiano della popolazione di Napoli. Sull’asse delle ordinate è indicato il numero degli abitanti, sull’asse delle ascisse gli anni che passano: il diagramma rende subito evidenti le oscillazioni numeriche della popolazione.
Piramide delle età della popolazione italiana nel 2018. Si presenta come un doppio istogramma che mette a confronto le età rispetto al genere maschile o femminile. Come talvolta accade, la forma del grafico non è una piramide: in questo caso, infatti, gli abitanti dai 40 ai 54 anni costituiscono la maggior parte della popolazione.
Trentino‐Alto Adige
Ideogramma della popolazione di alcune Regioni italiane. In questo esempio gli abitanti sono rappresentati attraverso un omino stilizzato. A ogni omino corrispondono 100 000 abitanti.
Areogramma sulla struttura dell’occupazione in Italia. Il cerchio rappresenta il totale degli occupati, mentre ogni spicchio raffigura i settori di occupazione. L’areogramma mostra quindi la proporzione di un settore rispetto al totale.
nelle Regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Istogramma della distribuzione degli abitanti in Italia (2020). Viene raffigurata la popolazione suddivisa in tre fasce d’età. Sulla linea verticale è indicata la percentuale di abitanti.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Che cos’è un diagramma cartesiano? Per che cosa è particolarmente adatto?
2. Che cos’è un areogramma?
3. Osserva l’istogramma sulla distribuzione degli abitanti in Italia. Quale fascia di età è meno numerosa?
Rielabora i contenuti
4. Utilizza i dati della tabella sulla popolazione nel 2020 e quelli sulla superficie regionale per calcolare la densità demografica media delle Regioni selezionate.
AGENDA 2030
L’AGENDA 2030 PER LO
SVILUPPO SOSTENIBILE
L’impegno di tutti per un mondo migliore
Il 25 settembre 2015, in occasione dell’Assemblea generale dell’ONU, i governi dei 193 Paesi membri hanno presentato e sottoscritto l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile , «un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità» volto al rafforzamento della pace universale e allo sradicamento della povertà in tutte le sue forme. Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo controllato basato sul giusto equilibrio tra crescita economica , inclusione sociale e tutela dell’ambiente . I membri dell’ONU hanno dichiarato che «nessuno verrà trascurato. […] Riconoscendo che la dignità della persona umana è fondamentale, desideriamo che gli Obiettivi e i traguardi siano raggiunti per tutte le nazioni, per tutte le persone e per tutti i segmenti della società».
L’Agenda 2030 delle N azioni U nite si mostra essenziale per almeno due motivi: impone un cambiamento di rotta dell’economia mondiale e spinge a realizzare una collaborazione a livello globale . Solo in un’ottica di piena collaborazione, infatti, tutti quegli elementi che oggi fomentano gli scontri e le differenze di civiltà, tra cui spiccano il fabbisogno energetico, la disponibilità idrica e la mancanza di lavoro, cominceranno a essere risolti.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile affronta cinque tematiche principali (le « 5 P »):
- Persone , o popolazione , con l’intenzione di porre fine alla povertà e alla fame, e di assicurare a tutti gli esseri umani pari dignità e uguaglianza;
- Pianeta , che è necessario proteggere dal degrado gestendo le risorse naturali in maniera sostenibile, adottando misure urgenti contro il cambiamento climatico e promuovendo un consumo e una produzione consapevoli;
- Prosperità , per garantire a tutti gli esseri umani vite prosperose e piene, assicurando al contempo che il progresso economico, sociale e tecnologico avvenga in armonia con la natura;
- Pace , attraverso la promozione di società pacifiche, giuste e inclusive, libere dalla paura, dall’odio e dalla violenza. Non ci può essere sviluppo senza pace, né pace senza sviluppo;
- Partnership, o partenariato, inteso come collaborazioni durature e solidarietà globale per il raggiungimento dei traguardi auspicati dall’Agenda 2030.
I 17 obiettivi dell’Agenda 2030
Dopo oltre due anni di consultazione pubblica, di contatti con la società civile e altre realtà mondiali impegnate a dar voce ai più poveri e vulnerabili, il gruppo di lavoro aperto dell’Assemblea generale ha presentato i 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals o SDG) e i 169 target , o traguardi , che sono parte fondante dell’Agenda e dovranno essere raggiunti entro il 2030. Gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile fanno seguito agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e rappresentano obiettivi comuni pensati per garantire un ambiente fisico, culturale ed economico favorevole alle persone di tutto il mondo, nessuno escluso. Gli obiettivi e i traguardi fissati sono, inoltre, interconnessi e indivisibili, di natura globale e universalmente applicabili. Nella loro ambizione e nella volontà di realizzare pienamente i diritti umani di tutti, gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile bilanciano tre dimensioni essenziali: economia, società e ambiente. L’avvio ufficiale degli SDG è coinciso con l’inizio del 2016.
Una buona notizia!
La povertà in Italia ha smesso di crescere
Secondo i dati forniti dall’Istat nel 2019, (relativi all’anno 2018), pur rimanendo ai massimi livelli dal 2005, il numero delle famiglie italiane in condizione di povertà ha smesso di crescere, dopo tre anni di costante aumento. Il timore è però che la pandemia da COVID-19 esplosa nel 2020 possa interrompere questo dato moderatamente positivo.
In questo volume e nei successivi sono presenti approfondimenti dedicati agli obiettivi dell’Agenda 2030
Lezione 1 Che cos’è la geografia?
La geografia è la disciplina che descrive, rappresenta e studia la Terra.
Ci sono diversi tipi di geografia:
• geografia fisica: descrive il territorio, i monti, le pianure, gli oceani, il clima;
• geografia astronomica: studia la Terra e i suoi movimenti;
• geografia umana o antropica: studia come vive l’uomo nel suo ambiente;
• geografia economica: studia l’economia, i settori di lavoro e i loro cambiamenti;
• geografia politica: esamina le diverse forme politiche e di governo.
Lezione 2 Come ci si orienta con i punti cardinali?
Le 4 direzioni fondamentali si chiamano punti cardinali e sono:
• est (oriente), dove sorge il Sole;
• ovest (occidente), dove tramonta il Sole;
• sud (meridione), il punto in cui il Sole è più alto a mezzogiorno;
• nord (settentrione), la posizione della Stella polare.
La bussola, il cui ago magnetico indica il nord, è uno strumento utile per orientarsi.
Lezione 3 Come si rappresenta lo spazio?
La Terra è una sfera leggermente schiacciata vicino ai due poli che sono il Polo nord e il Polo sud.
La Terra è stata suddivisa da una rete di linee immaginarie che formano il reticolato geografico:
• i paralleli sono 180 e sono circonferenze che diventano sempre più piccole mano a mano che si avvicinano ai Poli. Il parallelo zero, il più grande, è l’Equatore;
• i meridiani sono 360 e sono semicirconferenze tutte uguali che tagliano a spicchi verticali la Terra. Il meridiano zero, o fondamentale, è quello di Greenwich.
La latitudine è la distanza di un punto dall’Equatore, la longitudine è la distanza di un punto dal Meridiano di Greenwich; entrambe si misurano in gradi.
Latitudine e longitudine sono le coordinate geografiche attraverso le quali si può trovare la posizione di ogni località.
Lezione 4 Che cosa sono i fusi orari?
La Terra è divisa in 24 spicchi verticali cioè i fusi orari. I luoghi che si trovano all’interno dello stesso fuso hanno la stessa ora.
Lezione 5 Che cos’è una carta geografica?
La carta geografica si usa per rappresentare un territorio. Le carte geografiche sono di diversi tipi:
• la carta fisica rappresenta i monti, le pianure, i fiumi, i mari;
• la carta politica rappresenta gli Stati e le Regioni;
• la carta fisico-politica rappresenta gli aspetti fisici e politici di un territorio;
• la carta tematica rappresenta particolari aspetti di un territorio, come le strade, il clima.
Lezione 6 A che cosa serve la scala di riduzione?
Per rappresentare un territorio su una carta è necessario disegnare tutti gli elementi in maniera proporzionata. Questa proporzione si chiama scala di riduzione.
La scala è piccola quando il territorio è stato ridotto di molto e ha pochi particolari; invece è grande quando il territorio è stato ingrandito e ha molti particolari.
La scala può essere numerica o grafica.
Lezione 7 Quali sono le curve di livello?
Le isoìpse sono curve usate per rappresentare le montagne, le altezze e le loro forme. Le isòbate si usano per rappresentare i mari, i laghi e le loro profondità.
Lezione 8 Che tipo di immagini si utilizzano per descrivere i paesaggi geografici?
Gli strumenti di osservazione sono costituiti principalmente da fotografie aeree e immagini satellitari.
Lezione 9 Quali informazioni ci forniscono i dati statistici?
I dati statistici danno informazioni precise sui fenomeni naturali, sulla popolazione e le sue attività all’interno di un territorio.
Lezione 10 Come si possono organizzare i dati statistici?
I dati vengono organizzati e presentati attraverso tabelle e grafici di vario tipo.
orientarsi
per usa i punti cardinali N E
composto da attraverso il reticolato geografico
suddivide la Terra
La geografia
rappresenta la Terra attraverso
con l’uso di carte geografiche che contengono scale di riduzione
• fisiche
• politiche
• fisico-politiche
• tematiche
simboli e curve
strumenti di osservazione
utilizzando studia e descrive la Terra e i suoi fenomeni dati statistici meridiani paralleli
tabelle e grafici che riguardano organizzati in latitudine longitudine
popolazione e fenomeni naturali
verifica
1. Scrivi accanto alle definizioni il termine corrispondente, scegliendolo tra i seguenti. geografia astronomica – geografia fisica – geografia – geografia politica – geografia economica – geografia antropica
1. Studia la vita dell’uomo in relazione al territorio in cui vive:
2. Studia la collocazione del nostro pianeta nel Sistema Solare:
3. Descrive il territorio (monti, pianure, oceani ecc.) e studia i climi e gli ambienti:
4. Descrive, rappresenta e studia la Terra:
5. Studia le varie forme politiche e di governo nel mondo:
6. Studia l’andamento e i fenomeni economici mondiali:
2. Indica con una crocetta la risposta corretta.
1. Il punto più alto sull’orizzonte raggiunto dal Sole si trova a:
A sud.
B ovest.
C est.
D nord.
2. A quale punto cardinale corrisponde l’occidente?
A Est.
B Ovest.
C Sud.
D Nord.
3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. Orientarsi significa conoscere la propria posizione nello spazio. V F
2. Il Sole e le stelle servono per orientarsi. V F
3. Il nord indica il punto più alto raggiunto dal Sole. V F
4. Il sud indica la posizione della Stella polare. V F
5. L’est indica la posizione in cui sorge il Sole. V F
6. L’ovest indica la posizione in cui tramonta il Sole. V F
3. Quale punto cardinale indica l’ago magnetico della bussola?
A Nord.
B Ovest.
C Sud.
D Est.
4. A quale punto cardinale corrisponde l’oriente?
A Est.
B Ovest.
C Sud.
D Nord.
4. Colloca nella rosa dei venti i punti cardinali.
Tramontana
5. Collega a ogni termine la definizione corretta.
1. Equatore
2. Longitudine
3. Paralleli e meridiani
4. Latitudine
ortsuA
a. Distanza, misurata in gradi, di un punto dall’Equatore.
b. Linee immaginarie che formano il reticolato geografico.
c. Distanza, misurata in gradi, di un punto dal Meridiano di Greenwich.
c. Parallelo fondamentale che divide la Terra in due emisferi.
verifica
6. Individua e inserisci negli spazi i termini corretti.
Equatore – Tropico del Cancro – Tropico del Capricorno
– Asse terrestre – Circolo polare artico – Circolo polare antartico
7. Indica con una crocetta la risposta corretta.
1. I fusi orari in cui è stata divisa la Terra sono:
A 15
B 18
C 24
2. La distanza tra due meridiani di un fuso è di:
A 24 longitudine
B 15 longitudine
C 12 longitudine
3. Se a Londra sono le ore 9.00 a Mosca sono le:
A 8.00
B 10.00
C 12.00
4. Se a Milano sono le 15.00 a New York sono le:
A 8.00
B 9.00
C 10.00
8. Individua nella carta le città di cui sono indicate le coordinate: non sarà necessario essere precisi, basterà collocare le città in prossimità del parallelo e del meridiano più vicini.
CITTÀ LATITUDINE LONGITUDINE
Atene 38° nord 23° est
Bucarest 45° nord 25° est
Helsinki 60° nord 25° est
Londra 52° nord 0° ovest
Lisbona 38° nord 9° ovest
Madrid 40° nord 4° ovest
Mosca 55° nord 38° est
Parigi 48° nord 2°E
Roma 42° nord 13° est
Stoccolma 59° nord 18° est
Varsavia 53° nord 21° est
Vienna 47° nord 17° est
9. Rispondi alle seguenti domande.
1. Che cos’è una carta geografica?
2. Che cosa mostra una cartina fisica? E quella politica?
3. A che cosa servono le carte tematiche?
4. Quante tipologie di scale ci sono?
5. Che cosa rappresentano le isòbate?
10. Attribuisci a ogni grafico il nome corretto. diagramma cartesiano – istogramma – ideogramma – areogramma
11. Osserva la carta facendo particolare attenzione ai simboli indicati nella legenda, poi rispondi alle domande.
INDUSTRIA
meccanica chimica siderurgica cantieristica automobilistica tessile, calzaturiera elettronica alimentare
1. In quali Regioni italiane c’è maggiore concentrazione di industrie automobilistiche?
2. In quali zone d’Italia vi sono più industrie alimentari?
3. In quali Regioni d’Italia si concentrano le industrie tessili e calzaturiere?
4. In quali zone sono maggiormente distribuite le industrie chimiche?
5. Quali Regioni, invece, non hanno sul loro territorio impianti industriali importanti?
6. Che tipo di carta è quella appena esaminata?
7. A che cosa serve questo tipo di carte?
8. Qual è in questo caso l’informazione rappresentata graficamente?
verifica
12. Individua nell’immagine satellitare di Roma i monumenti indicati nella mappa sottostante.
13. Ti trovi a Roma e vuoi compiere un lungo giro turistico che tocchi diversi luoghi di interesse, prima di arrivare alla Stazione ferroviaria.
Purtroppo hai scattato troppe foto e la batteria del tuo smartphone è scarica: non resta che affidarti alla bussola che usi come portachiavi... Individua il Colosseo:
– da lì per raggiungere il Circo Massimo dovrai procedere in direzione – da lì per raggiungere il Vaticano dovrai procedere in direzione – da lì per raggiungere Castel Sant’Angelo dovrai procedere in direzione – da lì per raggiungere il Pantheon dovrai procedere in direzione – da lì per raggiungere la Stazione Termini dovrai procedere in direzione
compito di realtà
Informazioni dal mondo virtuale
Conoscere il luogo in cui viviamo rappresenta il primo passo per imparare a comprendere la conformazione di un territorio, cioè quali sono gli elementi caratteristici che lo compongono e qual è la sua storia.
In questa attività ti proponiamo di andare alla scoperta del luogo in cui vivi, attraverso l’uso della tecnologia e lo studio della mappa della tua città, che ti aiuteranno a scoprire le caratteristiche più importanti del posto in cui abiti.
Documentazione
• Per capire come è strutturato il territorio in cui vivi, consulta Google Maps, Google Earth e i siti del tuo comune o della tua Regione.
• Trova immagini, foto relative alla tua città, ai luoghi o agli edifici simbolo su cui svolgerai anche delle brevi ricerche.
• Salva tutto il materiale (testi e immagini) in una cartella.
Organizzazione e svolgimento del compito
• Esplora il funzionamento delle applicazioni (PowerPoint, Google Drive) e dei siti consultati (per esempio Google Earth attraverso un video tutorial ti permette di scoprire tutte le sue funzioni, il loro utilizzo e creare addirittura un tuo progetto), fino a conoscerne le principali funzioni e averne una buona padronanza.
• Costruisci una presentazione (in PowerPoint, Google Drive o Google Earth) abbinando le notizie che hai trovato a ogni immagine che hai scelto del tuo luogo.
Presentazione del prodotto
• Illustra la presentazione ottenuta ai tuoi compagni, immaginandoti come una guida turistica che spiega a un gruppo di visitatori le bellezze del tuo luogo. FASE 1 FASE 2 FASE 3
Rifletti sul lavoro svolto e indica con una X il livello che ritieni di aver raggiunto.
Sono in grado di progettare e organizzare il mio lavoro.
So individuare i problemi e ragionare su come risolverli.
So lavorare in autonomia e capisco quando devo chiedere aiuto.
Ho contribuito attivamente al lavoro di gruppo relazionandomi con gli altri.
Sono in grado di utilizzare gli strumenti digitali.
What’s geography?
It is the study of the Earth, its aspects and phenomena. The word geography derives from Greek and means to describe the Earth. So, when we study geography, we study the Earth: its continents, seas, rivers, mountains. We also study its people and animals as well as phenomena like winds, tides and earthquakes. Maps can help us analyse all this.
1. Look at the maps below (A-E) and match them with their definitions (1-5).
1. Human geography studies the human environment (e.g. population, agriculture, industry).
2. Political geography studies the countries, their governments, boundaries.
3. Economic geography examines the economic activity in the world, like globalization.
4. Astronomical geography studies the Earth in connection with the other celestial bodies.
5. Physical geography studies the natural environment (e.g. climate, continents, oceans, rivers).
DID YOU KNOW?
In the UK our Ora legale is called British Summer Time (BST) or Daylight Saving Time (DST). It is the time used from the end of March to the end of October. It is one hour ahead of Greenwich Mean Time. In this way we have more sunlight during this period.
Cardinal directions or cardinal points
It’s always very important to know where we are or where places are. The sun and the stars are precise reference points. Thanks to the astronomers of the past, we have now the four cardinal directions, north, south, east, west. In this way, we can orient ourselves.
2. Look at the pictures (A-E) below. They show you different instruments and elements to find your way if you get lost. Some are connected to the past, some to the present. Match them with their definitions (1-5).
1. When the sun sets or rises, we know where we are.
2. We use the stars to know our position.
3. This service is called Google Maps. It gives you satellite photos, road maps and driving directions, so that you can leave a place and reach another one.
4. If you have a Global Positioning System, you can find your way from a place to another.
5. A compass shows your direction linked to the geographical cardinal points.
Time zones
When we study geography, we study the Earth. If we analyse it, on a map, we notice some imaginary lines, starting from the north going down to the south. The areas inside them are called time zones. Let’s discover them.
3. Read the text about the time zones we have and complete it with the words in the box.
night – hemispheres – morning – the North Pole – eastern – twenty-four –western – the South Pole – time zones – axis – Greenwich
360 imaginary lines divide the we have in the world. They start from and end in . These imaginary lines are called Meridians. The Prime Meridian is in the UK. It passes through . This Meridian is very important because it divides the world into two : the and ones.
When the Earth rotates on its , the sun shines on a side of the planet. The one it is facing! So, it’s on this side and it is on the side it isn’t facing. We can understand that cities, towns, villages in the world haven’t got the same time. They have different times. In fact, there are time zones in the world, one for each hour we have in a day.
UNITÀ 2 I PAESAGGI DELLA GEOGRAFIA
Guardando un programma in TV ho scoperto che molto tempo fa le Dolomiti giacevano su fondali marini, dove costituivano una barriera corallina. Com’è possibile?
Lo scoprirai a pagina 39
Quando sono arrivato, Saint-Michel era un'isola a 15 km dalla costa. Il mattino dopo, però, al mio risveglio, l'acqua che la circondava era scomparsa. Quale mistero nasconde il mare di questo posto magico?
Lo scoprirai a pagina 48
Passeggiando in campagna e ammirando le colline verdi coltivate, mi sono chiesto: questo è un paesaggio naturale o antropico?
Lo scoprirai a pagina 54
DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
Attività da svolgere in modalità asincrona e sincrona
Esplora i contenuti digitali dell’Unità
FLIPPED CLASSROOM
Guarda il video e raccogli le informazioni chiave
I paesaggi della geografia
Il paesaggio montano
Il paesaggio è una parte di territorio con determinate caratteristiche fisiche. Le montagne sono rilievi formati da roccia che si elevano oltre i 600 metri di altitudine.
L’orogenesi
Con orogenesi si intende il processo di formazione dei rilievi (dal greco oros «montagna» e genesi «nascita»).
Secondo la teoria della «deriva dei continenti» (che studierai in classe terza), la crosta terrestre, ossia lo strato più esterno della Terra, è composta da placche tettoniche, o zolle, di varie dimensioni, che galleggiano su uno strato di materiale parzialmente fuso (magma). Dallo scontro fra placche di diversa densità nascono, nel corso di milioni di anni, i sistemi montuosi e hanno origine altri fenomeni, come eruzioni vulcaniche, terremoti, maremoti ecc. (vedi p. 50).
Le montagne
Gran parte delle montagne si sono formate per corrugamento, ovvero in seguito al sollevamento della superficie terrestre dovuto allo scontro tra due placche tettoniche: la forza di queste spinte orizzontali ne determina l’altezza. Altre montagne sono di origine vulcanica, isolate e a forma di cono, e derivano dall’accumulo della lava fuoriuscita dalla crosta terrestre.
I punti più elevati delle montagne si chiamano vette: la loro altezza può superare gli 8 000 metri sul livello del mare (s.l.m.). Le vette sono il culmine dei versanti, i ripidi lati delle montagne, i quali scendono verso le valli che separano un’altura dall’altra.
Con massiccio si intende un gruppo di montagne compatto e con poche valli, mentre la catena montuosa è una successione di montagne.
Le montagne più elevate ospitano ghiacciai, nati in seguito all’accumulo di neve che, a causa delle basse temperature, si solidifica e diventa ghiaccio. I ghiacciai non si sciolgono ma, quando le temperature si alzano, si riducono e tendono a scivolare verso il basso, formando le valli dalla caratteristica forma a U Quando, invece, le valli sono scavate dal fiume che le attraversa, i versanti sono più ripidi e il fondovalle più stretto: in questo caso la valle ha una forma a V.
Il gruppo montuoso delle Dolomiti, nella catena delle Alpi, è considerato Patrimonio dell’umanità UNESCO. La roccia dolomitica, essendo stratificata, permette di capirne l’origine e l’evoluzione. Centinaia di milioni di anni fa, prima che due imponenti vulcani riversassero enormi quantità di lava lungo i pendii, queste montagne costituivano una barriera corallina.
Le Alpi sono la catena montuosa che forma un arco lungo circa 1200 km a nord dell’Italia. Esse costituiscono il confine naturale dell’Italia con altre nazioni europee e ospitano il monte più alto d’Europa, il Monte Bianco (4 807 m).
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Quando un rilievo si può definire montagna?
2. Come si possono formare le montagne?
3. Che cos’è un ghiacciaio?
4. Come si originano le valli?
Lavora sull’immagine
5. Colloca nell’illustrazione i seguenti termini geografici propri del paesaggio montano: vetta – versante –valle a U – valle aV– ghiacciaio – catena montuosa.
Il paesaggio collinare
Le colline sono alture meno elevate delle montagne, poiché non superano i 600 metri di altitudine Esse hanno pendii dolci e coperti da boschi naturali o da coltivazioni.
Tipi di colline
In base alla loro origine, si possono distinguere diversi tipi di colline:
• le colline strutturali, che nascono in seguito a fenomeni di erosione dei rilievi montuosi. Un esempio dell’effetto di erosione è quello dei calanchi, profonde fenditure che si trovano sui fianchi delle colline, create dalla forza dell’acqua in terreni friabili;
• le colline moreniche, la cui formazione è dovuta all’accumulo dei detriti portati a valle da antichi ghiacciai nel corso dei secoli. Stessa origine hanno le colline sedimentarie, formate dai detriti trasportati dai fiumi e dal vento. Presentano una forma dolce e arrotondata;
• le colline tettoniche, che derivano dal corrugamento della crosta terrestre e dal sollevamento dei fondali marini;
• le colline vulcaniche, che hanno origine da antichi vulcani, sottoposti a erosione e ricoperti di vegetazione. Presentano una forma a cono, tipica dei vulcani.
Erosione
In geologia, sgretolamento della superficie terrestre dovuto ad agenti fisici come vento, acqua ecc.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Che cosa sono le colline?
2. Come si sono formate le colline moreniche? E quelle tettoniche?
3. Quale forma hanno le colline vulcaniche?
Lavora sull’immagine
4. Colloca nell’illustrazione i seguenti termini geografici propri del paesaggio collinare: calanchi – bosco naturale – coltivazioni.
Le colline moreniche di origine glaciale caratterizzano il paesaggio del Canavese, nel Piemonte. Il clima e l’ambiente collinare consentono un’importante produzione di vini.
Il paesaggio della pianura
Le pianure sono estese porzioni di territorio con dislivelli minimi, che permettono ai fiumi di scorrere verso il mare. Quando le pianure si trovano sopra i 300 metri sul livello del mare vengono chiamate altopiani, mentre se non superano i 300 m s.l.m. sono dette bassopiani
Tipi di pianure
In base al modo in cui si sono formate, si distinguono diversi tipi di pianure:
• le pianure alluvionali, costituitesi nel corso del tempo in seguito all’accumulo di sedimenti e detriti (ciottoli, terra, ghiaia, sabbia) trasportati dai fiumi. Nel caso si tratti di accumulo di sedimenti nell’area della foce a delta dei fiumi, in prossimità del mare, si formano le pianure costiere;
• le pianure di erosione, che si formano quando ghiacciai, venti e acque erodono antichi rilievi, rendendoli pianeggianti;
• le pianure di sollevamento (o tettoniche), costituite da antichi fondali marini sollevatisi in seguito a movimenti della crosta terrestre;
• le pianure vulcaniche, derivate dall’accumulo di lava, cenere e altro materiale eruttato dai vulcani che, depositatosi, ha ricoperto delle conche. Questo tipo di terreno le rende particolarmente fertili;
• le pianure artificiali, infine, sono quelle create direttamente dall’azione dell’uomo tramite la bonifica di aree paludose o il prosciugamento di fondali marini (come nel caso dei polder, vedi pag. 174).
La Pianura Padana, di origine alluvionale, è una delle pianure più estese d’Europa. Occupa gran parte dell’Italia settentrionale, dalle Alpi occidentali fino al Mar Adriatico, ed è attraversata dal fiume Po, che con i suoi numerosi affluenti ha contribuito a formarla.
Le pianure hanno da sempre permesso all’uomo la coltivazione agricola e l’allevamento. Proprio per questo alcune pianure sono state create dall’uomo artificialmente, come per esempio la pianura dell’Agro Pontino, che è stata realizzata con la bonifica di territori paludosi, e i polder dei Paesi Bassi, ottenuti con il prosciugamento delle acque marine.
ESERCIZI
Lavora sul testo
1. Che cos’è la pianura?
2. Come si sono formate le pianure alluvionali?
3. E le pianure di sollevamento?
4. Che cosa sono le pianure artificiali?
Lavora sull’immagine
5. Colloca nell’illustrazione i seguenti termini geografici propri della pianura: pianura costiera – pianura alluvionale – pianura vulcanica –pianura di sollevamento.
Il paesaggio fluviale
Fiumi, canali, torrenti, ruscelli, laghi e tutte le risorse idriche che si trovano sulle terre emerse formano il sistema delle acque interne, alimentate più o meno direttamente dallo scioglimento dei ghiacciai o dall’acqua piovana, sia essa pioggia o neve. Le acque interne sono anche definite acque dolci, per distinguerle da quelle salate di oceani e mari.
Il fiume
L’acqua sgorga in superficie in un punto chiamato sorgente e forma il fiume, che scorre in un letto (o alveo) delimitato da due rive (o sponde); esso è rifornito da ruscelli (corsi d’acqua di piccole dimensioni), torrenti (corsi d’acqua stagionali con un percorso interrotto da cascate e rapide) ed eventuali canali realizzati dall’uomo.
La portata del fiume
La grandezza di un fiume si misura con la portata, vale a dire la quantità d’acqua che passa in una sezione del corso d’acqua in un secondo (m3/s). Il regime è la variazione della portata durante l’anno: infatti ogni fiume conosce periodi di piena, quando la portata è massima, e di magra, quando la portata è minima. Insieme a particolari condizioni meteorologiche, possono verificarsi lo straripamento del fiume, ossia l’uscita dai suoi argini, oppure la secca, quando le acque diminuiscono fino al prosciugamento.
Il corso del fiume
Si definisce alto corso del fiume la parte in prossimità della sorgente e dei rilievi. Il medio corso del fiume, invece, è il tratto in cui i pendii si fanno più dolci e i corsi d’acqua secondari che non arrivano fino al mare diventano affluenti dei fiumi principali, versando in essi le loro acque. Il punto di incontro di due fiumi si chiama confluenza. L’area attraversata dal fiume principale e da tutti i suoi affluenti prende il nome di bacino idrografico Il basso corso del fiume, infine, è il territorio pianeggiante nei pressi della foce, il luogo in cui il fiume riversa le sue acque nel mare. Nel basso corso, generalmente, il fiume scorre lento e forma ampie curvature, i meandri
Durante il suo percorso un fiume può incontrare un lago, cioè una massa di acqua racchiusa in una cavità terrestre (vedi pag. 46). Si definisce immissario il fiume che porta acqua al lago ed emissario il fiume che esce dal lago.
La foce del fiume
La foce può essere a delta, quando i detriti del fiume vi si depositano, creando isole sabbiose e dividendo il corso d’acqua in tanti bracci minori, oppure a estuario, dove il fiume si getta in mare senza ramificazioni, con una forma a imbuto.
Si ha una foce a delta quando le correnti marine sono deboli e consentono ai detriti di accumularsi e formare isolotti e banchi di sabbia. La foce a estuario è invece determinata da forti correnti marine che trasportano lontano i detriti, permettendo al fiume di gettarsi in mare senza sbarramenti.
La foce a delta (sopra) e a estuario (sotto).
GLI AFFLUENTI DI UN FIUME
Per riconoscere da quale parte un affluente si getta in un altro fiume occorre porsi con le spalle alla sorgente. In questo modo si distinguono gli affluenti di destra e quelli di sinistra di un fiume.
ESERCIZI
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1. Rispondi con vero o falso.
- La sorgente è il punto in cui sfocia il fiume. V F
- Il letto è la parte di terreno in cui scorre il fiume. V F
- Il bacino idrografico è l’area attraversata dal fiume e i suoi affluenti. V F
- La foce è il punto in cui nasce il fiume. V F
- La foce a estuario presenta molte ramificazioni. V F Lavora sull’immagine
2. Colloca nell’illustrazione i seguenti termini geografici propri del paesaggio fluviale: sorgente – letto – foce a delta – affluente – foce a estuario.
Il paesaggio lacustre
I laghi sono bacini di acqua dolce raccolti in una cavità del terreno, il bacino lacustre, e circondati dalla terraferma.
L’origine dei laghi
I laghi si distinguono tra loro per dimensioni, forma, profondità e vegetazione circostante a seconda della loro origine:
• i laghi glaciali, che derivano dallo scioglimento di antichi ghiacciai;
• i laghi tettonici, che si sono formati in seguito a sprofondamenti e movimenti della superficie terrestre;
• i laghi vulcanici, che occupano i crateri di antichi vulcani non più attivi;
• i laghi alluvionali, o di sbarramento, che si formano quando un fiume trova lungo il suo corso ostacoli naturali, costituiti per lo più da detriti trasportati dal fiume stesso. Quando gli ostacoli sono invece costruiti direttamente dall’uomo, come nel caso delle dighe, si formano i laghi artificiali;
• i laghi costieri, che si trovano vicino a zone costiere e si sono formati in seguito all’azione del mare; la loro acqua, infatti, è salmastra.
Immissari ed emissari dei laghi
I laghi ricevono acqua dai fiumi che possono essere immissari, riversandosi in essi, o emissari, uscendo dal lago e continuando il loro percorso. I laghi sono alimentati anche da sorgenti, da ghiacciai e dalle precipitazioni atmosferiche. Nel corso del tempo, tuttavia, i laghi possono anche prosciugarsi o cambiare forma e diventare stagni o torbiere , quando, per esempio, aumentano i sedimenti di detriti o di vegetazione.
Il Lago di Fedaia, nel comune trentino di Canazei, ha avuto origine dalla costruzione di una diga nel 1956 e permette la produzione di energia attraverso l’annessa centrale idroelettrica.
Il Mar Caspio è un mare chiuso e per questo è definito il più grande lago della Terra. Si trova ai confini tra l’Europa e l’Asia e le sue acque sono salate. Si estende per 371 000 km2 (più della superficie dell’Italia), è lungo 1190 km, largo 300 km e si trova mediamente a un livello di 28 m sotto quello dei mari.
ricco di materiale vegetale.
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