Grandi Guide Raffaello - Linguistica 3

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Rosaria Cameli - Patrizia Maurizi

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

Ilde Maggiore Rossella Maggiore

Per gli insegnanti della Scuola Primaria Presenta una riflessione sugli aspetti più significativi delle ultime Indicazioni Nazionali. Indica l’iter da seguire per la progettazione annuale e ne presenta un esempio. È strutturata per Unità Formative. Organizza i percorsi di apprendimento per Competenze e Obiettivi, indicando altresì le strategie specifiche da adottare per la verifica-valutazione.

Italiano Arte e Immagine Musica pagine 880 i ai ibil gu rse pe

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Stimola l’alunno a ricercare modi nuovi e creativi per risolvere problemi, preparandolo concretamente ad affrontare le prove Invalsi.

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Aiuta ad impossessarsi e ad utilizzare correttamente il linguaggio specifico delle discipline.

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© 20 16, Gru pp oE dit or ial e

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Il CD si può installare senza connessione a Internet. All’interno è presente il libro sfogliabile, contenuti digitali interattivi, le schede operative stampabili e Audio mp3 per la sezione di Musica.

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Matematica Scienze pagine 568 .6 10

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Guida teorico-pratica per la Scuola Primaria • Italiano • arte e immagine • musica

Storia Geografia Cittadinanza Educazione fisica pagine 624

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• Progettazione annuale • Organizzata in Unità Formative • Sezioni metodologiche

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Il LIBRO DIGITALE è Multimediale, Interattivo, Open È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

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Rosaria Cameli - Patrizia Maurizi

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Guida teorico-pratica per la Scuola Primaria

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• Progettazione annuale • Organizzata in Unità Formative • Sezioni metodologiche

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coordinamento redazionale Corrado Cartuccia team grafico Mauda Cantarini, Pagina49 illustrazioni Anna Pilotto, Greta Crippa Coordinamento multimediale Paolo Giuliani Redazione multimediale Giulio Pieraccini Ufficio multimediale Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche iStock, Archivio Raffaello stampa Gruppo Editoriale Raffaello

© 2021 Raffaello Libri SpA Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it www.raffaelloscuola.it Ristampa 6 5 4 3 2 1 0 2028 2027 2026 2025 2024 2023 2022 2021

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore.


Indice

Indice Che cosa c’è nella Guida..........................................................8 Dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola per l’Infanzia e del Primo Ciclo d’istruzione.................................................................................9 Iter per la progettazione didattica.........................12 Italiano.............................................................................................................21 Progettazione annuale Italiano.....................................23 Arte e Immagine................................................................................34 Progettazione annuale Arte e Immagine.......35 Musica...............................................................................................................39 Progettazione annuale Musica.......................................41

Le parti del testo...........................................................................128 Avvio alla scrittura......................................................................133 La comprensione e la manipolazione di un testo narrativo..................................................................140

Unità formativa n. 4 Ma che storie fantastiche!

I giochi linguistici ....................................................................81

Fiabe, favole, miti, leggende .................................145 La fiaba.........................................................................................................146 Gli elementi della fiaba.......................................................147 Le parti della fiaba......................................................................159 La struttura della fiaba..........................................................170 Giocare con le fiabe.................................................................176 L’inventafiabe........................................................................................186 La favola.....................................................................................................188 Raccogliere informazioni....................................................188 Lo scopo delle favole.............................................................195 Le parti della favola..................................................................196 Le sequenze nelle favole...................................................201 Fiaba o favola?...................................................................................205 Il mito...........................................................................................................206 Raccogliere informazioni...................................................206 Le parti del mito............................................................................209 Gli elementi del mito.............................................................210 La leggenda..........................................................................................216 Raccogliere informazioni....................................................216 Cosa si può sapere della leggenda...................219

Unità formativa n. 3

Unità formativa n. 5

Unità formativa n. 1 A caccia di tesori nascosti

Verifica delle conoscenze e abilità ........... 47 Caccia al tesoro................................................................................ 50 Per scrivere correttamente............................................... 64 L’ordine alfabetico......................................................................... 67 Tanti testi per ricordare…................................................. 72

Unità formativa n. 2 Giocattoli di parole

Il testo - Il testo narrativo....................................................83 Tra le pieghe del testo narrativo

Le caratteristiche della narrazione ........85 Ascolto e comprensione.......................................................86 Lettura e comprensione...........................................................91 Gli elementi del testo...........................................................100 Storie da riordinare.....................................................................110 La coesione e la coerenza nel testo.................119

Il testo descrittivo.......................................................................223 Un mondo... da descrivere

La descrizione di cose, paesaggi, situazioni, animali, persone ................................224 La descrizione di oggetti...................................................225 La descrizione di animali...................................................233 La descrizione di persone................................................251 La descrizione di luoghi e paesaggi..................265

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1 Indice Unità formativa n. 6

Unità formativa n. 10  Ortografia

L’emozione… di diventare grande

Pause e non solo…

La conoscenza di stati d’animo, emozioni, sentimenti ........................................................287

Unità formativa n. 7 Leggere: una meravigliosa avventura!

Le diverse modalità di lettura ......................291 Lettura a prima vista.................................................................292 Lettura espressiva.........................................................................298 Lettura silenziosa..........................................................................304 Lettura orientativa........................................................................307 Lettura analitica................................................................................314 Le parti del libro............................................................................319 Un libro… tanti termini........................................................321 Che lettore sono?.........................................................................321 Riflessioni sulla lettura.........................................................327 Compito di realtà.........................................................................328

Il punto interrogativo e il punto esclamativo...........................................................439 Le virgolette e la lineetta.................................................442 I punti di sospensione...........................................................443 Le parentesi...........................................................................................443 Consolidare le conoscenze...........................................443

Unità formativa n. 11  Ortografia  L’ABC… nel dizionario

La filastrocca........................................................................................331

L’ordine alfabetico e l’uso del vocabolario...............................................................................451 Dalla parola all’alfabeto....................................................452 L’alfabeto italiano...........................................................................453 Il dizionario e il suo uso....................................................467 La storia dell’alfabeto............................................................478

Filastroccando!

Unità formativa n. 12  Semantica

Unità formativa n. 8

La filastrocca: struttura e contenuti..........333

Unità formativa n. 9  Ortografia  A squola senza erori

Le principali difficoltà ortografiche......................................................................................338 Gli errori ortografici...............................................................339 Suoni simili: gli omofoni......................................................341 Suono dolce o duro?..............................................................344 Quanti capricci!...............................................................................353 I digrammi................................................................................................359 Le doppie............................................................................................... 371 Parole a pezzi.....................................................................................378 Uso corretto dell’H..................................................................382 L’apostrofo..............................................................................................402 L’accento.....................................................................................................415

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I principali segni di punteggiatura............425 I segni di punteggiatura ....................................................426 La virgola .................................................................................................426 Il punto fermo....................................................................................432 I due punti..............................................................................................434 Il punto e virgola..........................................................................436

Il magazzino delle parole

La struttura e il significato delle parole..........................................................................................481 Famiglie di parole.......................................................................482 I campi semantici..........................................................................482 I sinonimi...................................................................................................485. I contrari ...................................................................................................491 Significato generico o specifico?.............................493 I polisemici..............................................................................................497

Unità formativa n. 13  Morfologia  Nel regno di Nomilandia

La parola nome e le sue caratteristiche...................................................499 Il nome: significato...................................................................500 Nomi comuni o propri?......................................................508 Nomi astratti o concreti?...................................................516 Nomi collettivi..................................................................................519 Il nome: la forma.........................................................................523. Nome maschile o femminile? Quale genere?..................................................................................523 Singolare o plurale? Quale numero?...............528


Indice Il nome: la struttura................................................................534 Nomi primitivi e derivati....................................................534 Nomi alterati.......................................................................................540 Nomi composti...............................................................................547

Unità formativa n. 14  Morfologia  I modificanti del nome

Articoli - Aggettivi.................................................................551 Quali articoli?....................................................................................552 L’articolo partitivo........................................................................563 Quale aggettivo?..........................................................................569 I contrari....................................................................................................577. I sinonimi....................................................................................................581 I gradi dell’aggettivo qualificativo.......................585 Il grado superlativo...................................................................591

Unità formativa n. 15  Morfologia  Verbi e… diverbi

Il verbo: le sue particolarità e il suo modificante, l’avverbio...........................597 Da verbo a verbo........................................................................598 I verbi e il vocabolario.........................................................606 Tra il dire e il fare: sinonimi e contrari...........611 Le coniugazioni dei verbi...................................................618 Le persone del verbo............................................................622 Radice e desinenza del verbo....................................628 Il tempo dei verbi.......................................................................630 I tempi del modo indicativo........................................636 I verbi essere e avere.............................................................647 Il modificante del verbo: l’avverbio...............655

Gli avverbi di modo................................................................656 Avverbi… di tanti tipi............................................................660

Unità formativa n. 16  Morfologia  I funzionali

Preposizioni e congiunzioni....................................665 Preposizioni semplici o articolate?..................666 Le congiunzioni...............................................................................675

Unità formativa n. 17

Sintassi

Una frase… per comunicare

Dalla frase semplice alla frase espansa....................................................................687 L’enunciato.............................................................................................688 Il gioco del trasformista: la trasformazione di un enunciato-frase.........693 Dall’enunciato al sintagma...............................................695 Giocare con… i sintagmi....................................................697 Enunciati sì… ma impossibili!.....................................700 Enunciati opposti..........................................................................704 Enunciato minimo o frase minima........................706 Come riconoscere il soggetto?.................................713 Come riconoscere il predicato?...............................718 Predicato sì, ma verbale o nominale?.............723 La frase minima incompleta...........................................730 Arricchire l’enunciato minimo....................................732 Espansioni… del soggetto o del predicato...............................................................................737 Espansioni dirette e indirette.......................................740

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1 Indice Unità formativa n. 2 Canto

Unità formativa n. 1 Gli elementi dell’immagine: il colore

Le caratteristiche e le possibilità del colore ...............................................................................................751 I colori della pittura..................................................................752 Più bianco… più nero!...........................................................754 L’illusione della profondità.............................................755 Colori caldi e freddi.................................................................757 Percezione cromatica ed emozione...................757 La luminosità dei colori.......................................................760 La simbologia dei colori.....................................................761 Ne ho sentite… di tutti i colori................................766 In sintesi.......................................................................................................767

Unità formativa n. 2 Modellare… che passione!

La lavorazione dei materiali plastici........769

Unità formativa n. 1 Ascolto

Musica classica e moderna........................................773 Conosco Vivaldi! (1)..................................................................774 Conosco Vivaldi! (2)................................................................777 Conosco Vivaldi! (3)................................................................780 Conosco Vivaldi! (4)..................................................................783

Sincronia fra movimenti, parole, suoni......................................................................................787 Prima del canto: il fiato.......................................................788 Prima del canto: che voce!.............................................792 Ritmo e parole - Coro parlato..................................796 Ritmo e parole - Scansione in due.....................800 Ritmo e parole - Scansione in tre.........................803 Ritmo e parole - Scansione in quattro..........808 L’intonazione.........................................................................................812 Canto e danzo...................................................................................816 Canto il mondo dei bambini.......................................820 Canto… in canone......................................................................826

Unità formativa n. 3 Suono

Produzione sonora .................................................................831 Suono e gioco: altezze........................................................832 Suono e gioco: durata...........................................................836 Suono e gioco: intensità.....................................................838 Suono e gioco: timbro...........................................................841 Tempi diversi.......................................................................................844 Recito lettere e vocali...........................................................849 Suono e canto...................................................................................854 Suono gli orologi.........................................................................858 Partitura per… bocca, mani e patatine..........862 Suono con gli altri: la cup music..........................865 Improvviso ritmo...........................................................................868 Costruisco la mia orchestra............................................874

Unità formativa n. 4 So fare

Musica e teatro.............................................................................875 Glossario dei termini musicali...................................877 Elenco delle tracce musicali........................................880

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Indice Il percorso di apprendimento delle seguenti Unità è interamente disponibile nel DVD-Rom

Unità formativa n. 2 Giocattoli di parole

Filastrocche per conoscere Filastrocche per analizzare e… approfondire Filastrocche per riflettere

I giochi linguistici Giochi senza giocattoli Parole… a pezzi Catene di parole Il cambio Lo scarto La zeppa L’anagramma Il logogrifo La sciarada L’acrostico Il mesostico L’abbecedario Il tautogramma Il lipogramma Il gioco dei… proverbi L’indovinello Il cruciverba Il rebus

Unità formativa n. 6

Unità formativa n. 2 Modellare… che passione!

La lavorazione dei materiali plastici Pasta di bicarbonato Pasta di zenzero Pasta di talco Pasta di sale Pasta al balsamo Pasta di DAS atossico L’argilla o creta

L’emozione… di diventare grande

Unità formativa n. 4

La conoscenza di stati d’animo, emozioni, sentimenti

So fare

Le mie, le tue, le nostre emozioni La felicità Chi trova un amico… trova un tesoro

La tombola di Natale Musica e danza Pierino e il lupo La magia del teatro

Unità formativa n. 8

Musica e teatro

Filastroccando!

La filastrocca: struttura e contenuti Dentro la filastrocca La filastrocca: quale forma? La filastrocca: figure di suono La filastrocca: figure di significato Filastrocche per giocare Filastrocche per narrare Filastrocche per descrivere

Disponibile in PDF Ordinanza Ministeriale n. 172 4 dicembre 2020 Linee guida per la formulazione dei giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale della Scuola Primaria.

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Presentazione

CHE COSA C’È NELLA GUIDA pprendimento quali: La Guida, mettendo insieme i tre aspetti fondamentali dell’insegnamento-a – la conoscenza epistemologica delle discipline; – la conoscenza degli alunni; – la conoscenza del loro contesto di vita;

ità di consultazione, presenta un percorso didattico strutturato in UNITÀ FORMATIVE che, per comod riguarda alcuni aspetti specifici della disciplina presa in esame. nella Guida, ma anche Gli itinerari didattici possono essere presentati nella sequenzialità proposta tando altri percorsi, con un ordine diverso e/o interconnessi con altre UNITÀ che, pur presen concorrono anch’esse al raggiungimento del medesimo obiettivo. uti delle “Indicazioni All’inizio della Guida è presente una riflessione approfondita sui conten o itinerario per la Nazionali per il Curricolo” del novembre 2012 ed è presentato un approfondit ta alla certificazione stesura della progettazione didattica annuale e una guida esaustiva dedica delle competenze-chiave europee relative all’insegnamento dell’italiano. In ciascun segmento didattico viene indicato: – il titolo dell’UNITÀ FORMATIVA; – il CONTENUTO preso in esame; – le COMPETENZE da sviluppare; – gli OBIET TIVI di apprendimento; – il PERCORSO DIDAT TICO da attivare.

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Presentazione

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Dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola per l’Infanzia e del Primo Ciclo d’istruzione Le autrici, dopo un’attenta lettura delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo (novembre 2012) e degli aggiornamenti successivi (Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari, febbraio 2018), hanno ritenuto opportuno evidenziare gli aspetti più significativi dei documenti, rielaborandoli liberamente e individuando: • i compiti del sistema scolastico; • i compiti del docente; • i principi metodologici fondamentali per un’efficace azione formativa.

A) I compiti del sistema scolastico • Sostenere i bambini nella capacità di dare senso alla varietà delle loro esperienze scolastiche ed extrascolastiche, di ricomporre la frammentazione delle informazioni, di unificare lo sviluppo della loro formazione personale.

• Fornire supporti adeguati a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.

• Considerare e valorizzare: – il dinamismo e la complessività indotti dalla commistione di culture differenti; – la rapida proliferazione dei saperi; – la compresenza di competenze, motivazioni, interessi sempre più differenziati tra i singoli alunni.

• Fornire le chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e trasformare le mappe dei saperi, rendendole continuamente coerenti con la rapida e spesso imprevedibile evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti.

• Mettere in relazione la complessità dell’apprendimento, anche derivante dai nuovi strumenti digitali, con un’azione quotidiana costante di alfabetizzazione sulle metodologie di utilizzo di tali strumenti.

• Curare e consolidare le competenze, i saperi, i linguaggi di base, che rendono possibile ogni tipo di apprendimento nel corso della vita.

• Impegnarsi per il successo scolastico di tutti gli studenti con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, svantaggio, disabilità, utilizzando l’esperienza dell’altro come opportunità di conoscere le proprie specificità e vocazioni.

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Presentazione

• Porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, attraverso la promozione di esperienze significative che consentano di apprendere concretamente il prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente.

• Formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale.

• Fornire supporti, affinché ogni persona possa sviluppare un’identità consapevole e aperta. • Insegnare le regole del vivere e del convivere in collaborazione con le altre agenzie educative che concorrono alla formazione dell’alunno.

• Promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria.

• Educare alla convivenza, attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni alunno.

B) I compiti del docente • Pensare e realizzare il proprio progetto educativo e didattico tenendo conto della singolarità e complessità di ogni alunno, della sua identità, delle sue aspirazioni, delle sue fragilità, dei suoi bisogni.

• Curare la formazione della classe come gruppo: promuovere i legami cooperativi tra i componenti, gestire i conflitti come momenti di crescita nella socializzazione.

• Coinvolgere gli alunni nella strutturazione della classe e della scuola, come luogo accogliente e piacevole da vivere.

• Elaborare, con attenzione e competenza, i percorsi didattici finalizzati a fornire agli alunni gli strumenti necessari a conoscere il mondo nei suoi aspetti naturali, sociali, culturali e antropologici.

• Progettare percorsi per la promozione, la rilevazione, la valutazione delle competenze. Giungere alla certificazione del• le competenze, solo dopo aver messo in atto un serio processo di osservazione, documentazione e valutazione delle stesse.

• Arricchire la propria professionalità, attraverso la formazione continua in servizio, la riflessione sulle “buone pratiche didattiche”, il rapporto adulto con i saperi e la cultura.

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Presentazione

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C) I principi fondamentali per un’efficace azione formativa • Ancorare i nuovi apprendimenti all’esperienza e alle conoscenze pregresse degli alunni, alle diverse modalità di apprendere.

• Impedire che le diversità diventino disuguaglianze, attraverso interventi adeguati che prevedano la progettazione la realizzazione di percorsi didattici specifici, rispondenti ai bisogni educativi degli alunni anche di cittadinanza non italiana.

• Promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze, favorendo l’esplorazione e la scoperta. • Incoraggiare l’apprendimento collaborativo, promuovendo esperienze di aiuto reciproco, di cooperazione e di apprendimento tra pari.

• Favorire la consapevolezza dei punti di forza e di debolezza, nel modo di apprendere, da parte di ogni bambino.

• Aiutare l’alunno a riflettere sul percorso di conoscenza che sta compiendo e sulle modalità che utilizza per comprendere e portare a termine correttamente il compito assegnato.

• Promuovere esperienze di tipo laboratoriale, anche all’esterno della scuola, che coinvolgano gli alunni nel progettare, realizzare, valutare attività vissute, in modo condiviso e partecipativo con gli altri.

• Attivare forme di conoscenza della realtà attraverso processi di problematizzazione, rappresentazione, sistematizzazione.

• Seguire gli alunni nella costruzione di schemi e mappe di sintesi, che raccolgano e mettano a confronto le osservazioni e le scoperte effettuate all’interno dei diversi percorsi di apprendimento.


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Presentazione ITER PER LA PROGETTAZIONE DIDATTICA

Per organizzare e articolare il piano di lavoro annuale, gli insegnanti di classe dovranno necessariamente confrontarsi sui riferimenti culturali che ispirano le Indicazioni Nazionali per il curricolo e quindi:

• assumere come idea basilare la centralità della persona-alunno tenendo conto “della singolarità e complessità di ogni soggetto, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, delle sue capacità e delle sue fragilità”;

• operare per garantire a tutti determinati livelli di competenza, facendo, però, attenzione a creare le condizioni idonee a valorizzare la specificità, le predisposizioni di ciascun alunno;

• differenziare le strategie didattiche partendo dal diverso patrimonio di conoscenze, abilità e competenze raggiunte da ogni alunno, nonché dai diversi ritmi e stili cognitivi di apprendimento. La progettazione didattica dovrà prevedere:

Analisi della situazione a) Analisi del contesto socio-culturale – Caratteristiche del luogo in cui è ubicata la scuola; – rilevazione delle risorse della zona e delle agenzie educative presenti, con le quali potrebbero essere possibili rapporti di collaborazione; – tipologia delle famiglie. b) Analisi dell’ambiente scolastico – Docenti: il numero degli insegnanti e le loro competenze specifiche, funzione di coordinamento, cenni sull’organizzazione delle attività didattiche, dei laboratori, delle scelte di collaborazione con l’extra scuola, del coinvolgimento di esperti necessari all’attuazione di specifici “progetti”; – r isorse strutturali e materiali: stato di salute e capienza dell’edificio scolastico, numero delle aule, presenza di laboratori, condizioni dello spazio esterno e possibile utilizzo; – alunni: numero delle classi e numero degli alunni per classe, analisi del livello di competenza raggiunto, eventuali difficoltà emerse, individuazione delle capacità da potenziare, livello di impegno nel lavoro a casa e a scuola, bisogni formativi espressi o letti dagli adulti.

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Presentazione

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Definizione delle competenze da attivare All’inizio dell’anno scolastico i docenti, dopo aver rilevato dalle Indicazioni Nazionali le finalità della scuola, dovranno riflettere, assumere e ridefinire le competenze-chiave Europee significative per gli alunni della classe, nonché le competenze di cittadinanza e disciplinari. A tal punto si dovranno indicare i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi a ciascuna disciplina e dovranno individuare per ogni disciplina le competenze sulle quali lavorare durante l’anno. Prima che si definiscano le competenze, però, è importante che i docenti si confrontino sul concetto di “competenza”. Pietro Boscolo in Continuità, apprendimento e competenze in un curricolo verticale in Gli istituti comprensivi, Studi e documenti degli annali della Pubblica Istruzione pubblicato da Le Monnier nel 1999, così definisce la competenza: “l’insieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono a un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui/ lei significativi [...] e che si manifesta come capacità di affrontare e padroneggiare i problemi della vita attraverso l’uso di abilità cognitive e sociali”.

Definizione degli obiettivi di apprendimento Gli obiettivi di apprendimento, elencati nelle Indicazioni per la classe quinta, costituiranno la base sulla quale ridefinire gli obiettivi per ogni classe di Scuola Primaria.

Definizione dei contenuti A tal punto definire: – c oncetti-chiave relativi alla disciplina (simbolo - segno - suono - immagine - testo - contesto...); – operazioni mentali (conoscere - comprendere - riflettere - analizzare...); – argomenti (segni di punteggiatura - tecniche di lettura - i diversi tipi di testo...).

Delineazione delle Unità Formative annuali All’inizio dell’anno scolastico, i docenti progetteranno, a livello di massima, le U.F. che verranno proposte nel corso dell’anno e che saranno maggiormente definite, precisate e documentate in itinere, in base alle concrete situazioni operative e ai relativi feedback. A seconda delle necessità, dei momenti, dei percorsi, si potranno progettare Unità Formative: – semplici: si riferiranno a una sola disciplina o ambito disciplinare senza sottounità al lavoro interno; – s equenziali: interessano una sola disciplina, ma saranno scomposte in sottounità successive e propedeutiche le une alle altre; –a rticolate: coinvolgeranno diverse discipline che lavoreranno contemporaneamente sulla stessa competenza mediante sottounità semplici; – complesse: coinvolgeranno diverse discipline chiamate a lavorare contemporaneamente sulla stessa competenza mediante sottounità sequenziali.

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In questa fase è necessario che gli insegnanti stabiliscano e condividano la struttura della U.F. e del relativo schema che può essere articolato in: a) rilevazione delle preconoscenze e del bisogno formativo (fase pre-attiva dell’Unità Formativa) In questa fase si procede a: – conoscere lo stato cognitivo di partenza degli alunni rispetto alle conoscenze nuove e alle operazioni previste; – esplicitare il bisogno formativo che può essere definito come lo “scarto” tra il livello di competenza che il soggetto, in relazione a un determinato compito di vita, già manifesta e il livello che, educativamente, si ritiene legittimo attendersi da lui e, alla cui maturazione, concorre attraverso il processo di acculturazione. Il bisogno formativo può essere espresso dall’alunno, in forma esplicita o più velata, attraverso una tensione-desiderio verso il sé ideale, oppure può essere letto dall’adulto. b) delineazione delle competenze come orizzonte verso il quale dirigere il percorso c) individuazione degli obiettivi di apprendimento Si ricercano, all’interno delle discipline, le conoscenze e le abilità che rappresentano per gli alunni le risorse indispensabili per svolgere correttamente il compito cui sono stati chiamati. In questa fase si innestano le differenziazioni e si possono prevedere percorsi diversi per gruppi di allievi o per il singolo, precisando gli standard di approfondimento delle varie conoscenze e abilità. d) organizzazione delle attività A questo punto, i docenti strutturano la fase organizzativa del lavoro, individuando i percorsi che ciascun insegnante può effettuare, in base alle discipline di cui è responsabile. È proprio in questa fase che i docenti, tenendo conto dei diversi stili e ritmi di apprendimento degli alunni, delle esperienze di vita che possono risultare significative nel contesto formativo in oggetto, delle particolari dinamiche relazionali, prevedono l’organizzazione del lavoro all’interno della classe e/o per gruppi e decidono i possibili laboratori di interclasse. Ciascun docente, durante la realizzazione della parte di U.F. che gli compete, annota nel proprio “diario di bordo” l’andamento dei lavori, verificando costantemente il raggiungimento delle conoscenze e abilità applicate, osservando le modalità di relazione, di collaborazione, il livello di impegno personale con i quali ciascun alunno affronta il lavoro. Nell’organizzazione dell’attività didattica, i docenti dovranno adottare comportamenti comuni di fronte a situazioni “straordinarie” e di routine che, non solo contribuiranno a realizzare l’unitarietà dell’azione educativa, ma garantiranno agli alunni chiarezza, sicurezza e li abitueranno a vivere un’effettiva esperienza di condivisione e cooperazione. È molto importante che il docente di riferimento concordi con gli altri insegnanti che operano nella classe le modalità atte a promuovere il rispetto verso le persone che lavorano nella scuola, verso i materiali, verso le regole condivise: saluto, rispetto dell’orario, puntualità nell’esecuzione dei compiti, uso del grembiule, cura e rispetto del materiale individuale di lavoro, degli arredi, degli ambienti...

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Modalità di raggruppamento degli alunni Le attività verranno svolte attraverso le seguenti modalità di raggruppamento degli alunni: a) lavoro individuale – libero; – con assistenza dell’insegnante; – programmato su materiale autocorrettivo e strutturato. b) lavoro a due – insegnante/alunno; – alunno/alunno (alla pari); – l’alunno più capace aiuta il compagno. c) lavoro in piccolo gruppo – interno alla stessa classe; – fra alunni di classi non parallele; – omogeneo per livello di rendimento; – integrato con criteri sociometrici; – per attività libere; – con assistenza dell’insegnante; – per attività programmate. d) lavoro in classe – alunno/alunni; – insegnante/alunni (a senso unico); – insegnante/alunni (a senso multiplo). e) lavori in grandi gruppi – due o più gruppi provenienti da varie classi; – tutte le classi del plesso al completo.

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Modalità di lavoro All’interno dei diversi percorsi di insegnamento-apprendimento, verranno utilizzate molteplici modalità di lavoro: 1) esplorazioni – esplorazioni finalizzate alla presa di contatto con la realtà; – esplorazioni secondo un piano d’osservazione; – ricostruzione dell’esperienza vissuta; – esplorazione per controllo delle conoscenze acquisite. 2) conversazioni – conversazioni occasionali, a senso multiplo, su tutto ciò che può interessare, su un episodio di attualità...; – conversazione clinica, tendente a individuare le conoscenze e i concetti spontanei degli alunni intorno a determinati problemi; – discussione finalizzata a chiarire informazioni, a illustrare aspetti particolari di un problema o a motivare al lavoro; – discussione orientata mediante domande proposte dall’insegnante o risposte suggerite dagli interventi degli alunni, ad analizzare e/o comparare fatti e fenomeni; – discussione sistematica finalizzata a verbalizzare concetti, a definire ipotesi, a sintetizzare l’attività svolta. 3) lezioni – commento dell’insegnante su cronache, racconti, articoli, brani letterari; – lettura guidata di testi proposti dall’insegnante per problematizzare, per integrare, per approfondire le attività precedentemente svolte; – esposizione finalizzata alla presentazione metodica di un elemento, un fatto, un particolare testo, un’attività specifica; – esposizione centrata alla messa in evidenza di una regola, di un concetto, di una relazione, di un principio...; – proiezione e commento di audiovisivi quali illustrazioni, diapositive, film, lucidi, cartelloni.

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4) esercitazioni – attività libere con materiali vari e scarsamente strutturati, volti alla realizzazione di prodotti creativi; – manipolazione di materiali predisposti per la “scoperta” di somiglianze, differenze, regolarità, e per la definizione di concetti; – disegni spontanei e preordinati; – codificazione grafico-figurativa di eventi di complessità crescente; – schematizzazione di conoscenze, di esperienze e di concetti appresi nei diversi percorsi di apprendimento; – attività ordinate a riprodurre vissuti per verbalizzare le proprie esperienze per mettersi “nei panni degli altri” (role-play) ; – simulazione e giochi in cui gli alunni, sulla base di vincoli e di canovacci predisposti, sono orientati a comprendere relazioni di vasta complessità.

Verifica e valutazione “La valutazione è un procedimento complesso, che richiede assunzione di responsabilità, scelta, giudizio, al quale si perviene comparando, confrontando, ponderando gli elementi raccolti nel tempo mediante i diversi strumenti di osservazione e verifica. La valutazione deve sempre rispondere a criteri di chiarezza, equità, trasparenza; è personale e non comparativa. Ciò significa non solo che deve essere valida, condotta con criteri chiari, ragionevoli, rispondenti a caratteristiche di oggettivazione, che devono essere partecipati ad allievi e famiglie, ma anche che ogni alunno deve essere valutato in rapporto alla programmazione e ai traguardi fissati per lui e per la classe e non rispetto a quanto avranno fatto gli altri.” C. Scapin e F. Da Re, Didattica per competenze e inclusione, Erickson

Questo approccio alla valutazione è ribadito nelle “Linee guida” del dicembre 2020. Nella valutazione periodica e finale, il livello di apprendimento è riferito agli esiti raggiunti dall’alunno relativamente ai diversi obiettivi della disciplina: ciò consente di elaborare un giudizio descrittivo articolato, che rispetta il percorso di ciascun alunno e consente di valorizzare i suoi apprendimenti, evidenziandone i punti di forza e quelli sui quali intervenire per ottenere un ulteriore potenziamento o sviluppo e garantire l’acquisizione degli apprendimenti necessari agli sviluppi successivi. In ogni unità formativa, presente nella Guida, accanto alle conoscenze e abilità che si verificano con gli strumenti tradizionali, si possono trarre informazioni da tre ambiti:

• il processo, cioè il modo in cui l’alunno affronta il compito (è preciso, è puntuale, è capace di cooperazione, è costante nell’assunzione degli impegni, è capace di risolvere problemi...). Per osservare le dimensioni di processo, che sono comunque collegate alle competenze, è bene predisporre “griglie” per sintetizzare le osservazioni.

• il prodotto, dall’analisi del quale di possono acquisire informazioni circa la precisione, la funzionalità, la completezza, l’economicità.

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• la riflessione, per la quale si adotteranno le seguenti strategie specifiche: – l’autovalutazione, nella quale alunni e docenti valuteranno ciascuno la propria attività. Tale strategia aiuta l’allievo nella sua formazione integrale, rendendolo responsabile e dando fiducia alla sua autonomia (autocorrezione di prove realizzate e di lavori eseguiti; selezione autonoma dei lavori propri ritenuti più significativi). – “l’e-portfolio” o “portfolio digitale”, un ulteriore strumento funzionale alla valutazione formativa, che consiste in una raccolta di informazioni e lavori digitali in grado di mostrare i progressi acquisiti dagli studenti. A differenza di un portfolio cartaceo, esso si basa sull’uso di supporti elettronici per la conservazione e l’archiviazione dei prodotti, facilitando la riflessione di ciascun alunno sul proprio percorso formativo. – la covalutazione: valutazione reciproca che fanno i componenti di un gruppo (alunni-insegnanti) per riconoscere capacità, risultati, mancanze, al fine di trovare i mezzi idonei per migliorare; – l’eterovalutazione: strategia atta a misurare il rendimento degli allievi da parte dei docenti (valutazione verticale).

I tempi In linea con i principi metodologici indicati, le operazioni di verifica/valutazione dovranno consentire il rilevamento delle conoscenze e delle abilità possedute da ciascun alunno nei tre momenti che scandiscono l’iter formativo – iniziale, in itinere, finale – e la loro organizzazione sarà collegata alla funzione che la verifica assolve in questi tre momenti: diagnostica - formativa - sommativa. Le prove di verifica forniranno costantemente al docente elementi per rivedere e riadattare il percorso e all’alunno indicazioni per l’autovalutazione. La valutazione delle prove terrà conto: • del livello di partenza di ciascun alunno; • delle modificazioni evidenziate nel processo di insegnamento/apprendimento/formazione; • della documentazione e dei prodotti realizzati; • dell’orientamento e delle decisioni emerse durante l’attività.

Gli strumenti “L’elaborazione del giudizio periodico e finale riflette la complessità del processo di apprendimento ed è volta a raccogliere sistematicamente gli elementi necessari per rilevare il livello di acquisizione di uno specifico obiettivo da parte di un alunno. Ciò richiede l’utilizzo di una pluralità di strumenti, differenziati in relazione agli obiettivi e alle situazioni di apprendimento, che consentono di acquisire, per ciascun obiettivo disciplinare, una varietà di informazioni funzionali alla formulazione del giudizio, in modo articolato e contestualizzato.” (da Linee Guida 4 dicembre 2020)

Per realizzare la valutazione, in questa visione più moderna e ampia, saranno utilizzati molteplici strumenti:

• l’osservazione: esame in forma attenta dei processi di formazione degli allievi, tanto in aula coma fuori di essa;

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• l’intervista: il colloquio che segue uno schema prestabilito e permette di centrarsi su determinati aspetti;

• il questionario: l’applicazione di una successione di domande, al fine di ottenere informazioni su un determinato problema, tema o situazione;

• il colloquio individuale: scambio comunicativo tra l’insegnante e l’alunno; • il colloquio di gruppo: dialogo tra diverse persone in relazione a un tema predeterminato, nel quale chiunque può essere emittente o ricevente;

• l’analisi dei prodotti e dei compiti pratici complessi realizzati dagli alunni: esercizi, progetti, prove oggettive (di completamento, di corrispondenza, di veridicità, a scelta multipla...), saggi, prove scritte a tema assegnato ma libere nella forma, prove a libro aperto, biografie di lavoro che gli alunni realizzano in forma individuale o di gruppo, in aula o fuori di essa;

• i compiti autentici o compiti di realtà: ovvero compiti in situazione in grado di verificare se e fino a che punto l’alunno riesce a mobilitare le proprie conoscenze e abilità per la risoluzione di un problema.

Le caratteristiche La valutazione dovrà necessariamente precedere, accompagnare e seguire i percorsi curricolari, quindi essere:

• continua: realizzarsi in modo permanente sulla base di una successione che permetta di dare un valore tanto al progresso quanto alle difficoltà di ciascun allievo;

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• integrale: tenere conto di tutti gli aspetti e delle diverse dimensioni dell’individuo; • sistematica: essere organizzata sulla base di principi pedagogici e messa in relazione con gli scopi dell’educazione;

• flessibile: essere in accordo con i ritmi di sviluppo dell’individuo, considerando perciò la “storia” dell’allievo, i suoi interessi di base e le sue capacità, i suoi limiti e i suoi cambi d’interesse;

• interpretativa: cercare di comprendere il significato dei processi e dei risultati e, non solo, la loro evidenza finale.

La relazione con le famiglie I docenti dovranno assicurare agli alunni e alle famiglie “un’informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso didattico promuovendone, con costanza, la partecipazione e la corresponsabilità educativa”, così come evidenziato nelle Indicazioni Nazionali e ribadito nelle Linee Guida di dicembre 2020. Potrebbe essere opportuno e proficuo accompagnare le famiglie, magari con incontri online, al passaggio da un’ottica di “valutazione sommativa”, che si rifà ai voti, a una “valutazione formativa” che dovrà considerare il percorso effettuato dagli alunni. Per questo è consigliabile illustrare ai genitori il documento di valutazione elaborato, nell’esercizio della propria autonomia, da ciascuna istituzione scolastica nel quale, accanto alla disciplina e agli obiettivi (declinati anche per nuclei tematici), è indicato il livello di apprendimento raggiunto da ciascun alunno: – AVANZATO – INTERMEDIO – BASE – IN VIA DI PRIMA ACQUISIZIONE Ai genitori dovranno anche essere illustrate le dimensioni che definiscono i diversi livelli e cioè: – l’autonomia dell’alunno nel percorso di apprendimento; – la tipologia della situazione (nota o non nota) entro la quale l’alunno mostra di aver raggiunto l’obiettivo; – le risorse mobilitate per portare a termine il compito; – la continuità nella manifestazione dell’apprendimento, che si può presentare sempre, a volte, sporadicamente o mai. Le istituzioni scolastiche, nell’esercizio della propria autonomia, potranno anche scegliere di elaborare giudizi descrittivi in cui riportare un profilo più articolato, individualizzato e contestualizzato del percorso di apprendimento di ciascun alunno. In questo caso, andranno comunicati alle famiglie i criteri seguiti dal gruppo docente per elaborare tali giudizi, al fine di renderne più agevole la comprensione.

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ITALIANO Premessa Nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione, si sottolinea la centralità dell’educazione linguistica come “condizione indispensabile per la crescita della persona, per l’esercizio pieno della cittadinanza, per l’accesso critico a tutti gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio”. L’alunno “competente” sotto il profilo linguistico è in grado di ampliare le sue possibilità di conoscere, di comprendere, di trasformare, innovando se stesso e la realtà in cui vive. La padronanza della Lingua permette al bambino di “guardarsi dentro, di prendere coscienza delle proprie emozioni, di conoscerle, di controllarle e di manifestarle agli altri; di organizzare altresì fatti ed esperienze, costruendo gradualmente ragionamenti e concetti”. Il possesso delle parole permette inoltre al bambino di condividere esperienze e significati culturali e di diventare parte attiva della comunità sociale, nella quale vive e interagisce. Le capacità di ascoltare, parlare, leggere, scrivere, integrate dalla riflessione linguistica, costituiscono gli ambiti di intervento della Lingua Italiana, ribaditi anche nel testo delle Indicazioni per il Curricolo.

Oralità L ’oralità è parte di noi come la capacità di camminare e di usare le mani. (Have Jock, 1995) Valorizzando le acquisizioni maturate spontaneamente, la scuola dovrà creare situazioni favorevoli alla comunicazione orale tramite racconti liberi, conversazioni a tema, discussioni, esposizioni. Attraverso le interazioni verbali, l’alunno imparerà anche a rispettare il proprio turno nel parlare, a chiedere spiegazioni, a negoziare significati, accogliendo punti di vista diversi dal suo. L’oralità rappresenta la condizione privilegiata per costruire la capacità di dialogare, requisito indispensabile all’esercizio attivo della cittadinanza e all’integrazione dei bambini provenienti da altre culture.

Lettura Leggere significa dire alla propria mente le parole di un testo. Ricevendole, la mente di chi legge può ricreare il pensiero di qualcuno che non è presente. (Orsolini, 1999) Si legge per capire, per riempire di significato un’informazione linguistica; si legge per apprendere, per studiare, cioè per trasformare le informazioni scritte in conoscenze che vanno ad arricchire il proprio bagaglio culturale. Si legge, infine, per il gusto di leggere, lasciandosi coinvolgere dagli ambienti, dalle situazioni, dalle emozioni evocate dalle parole del testo.

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Scrittura ed espansione del lessico L a scrittura è una finestra sul pensiero. (Langer, 1987) L’alunno che gradualmente impara a scrivere, controllando la correttezza ortografica, la costruzione sintattica, la ricerca lessicale, la coerenza e la coesione di un testo, contemporaneamente impara a pensare. Scrivere è costruire fondamenta sempre più salde, passando attraverso il dominio della strumentalità, la raccolta delle idee, la loro organizzazione la ricerca di forme linguistiche idonee a esprimere i propri pensieri, la revisione ulteriore di ciò che si è prodotto. Scrivere è anche saper prendere appunti, rispondere a domande relative a un testo, manipolare una narrazione, giocare con la Lingua.

Elementi di grammatica e riflessione sugli usi della Lingua “Riflettere sulla Lingua” è aiutare il bambino a dare un nome alle scoperte, ripercorrendo in parte il cammino già inconsapevolmente effettuato. Fare grammatica, quindi, significa compiere un percorso che preveda l’osservazione e il confronto di dati linguistici, la ricerca di differenze e somiglianze, la classificazione e l’individuazione di categorie e sottocategorie, la generalizzazione e la formulazione di ipotesi sulle regolarità.

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Progettazione annuale

ITALIANO COMPETENZE CHIAVE EUROPEE E DI CITTADINANZA Prima di individuare le competenze disciplinari e i relativi obiettivi di apprendimento, il team docente, che opera nella classe, dovrà assumere e ridefinire collegialmente:

• le competenze chiave europee considerate significative per gli alunni della classe: – Competenza alfabetica funzionale. – Competenza multilinguistica. – Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologia e ingegneria. – Competenza digitale. – Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare. – Competenza in materia di cittadinanza. – Competenza imprenditoriale. – Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale. Il compito specifico della scuola è, infatti, promuovere azioni finalizzate a far sì che le capacità personali di ciascun alunno si traducano nelle otto competenze chiave di cittadinanza. Queste competenze sono riconducibili a tutti gli ambiti disciplinari perché sono trasversali e promuovono il pieno e armonico sviluppo della persona sia nella dimensione interiore che nella dimensione relazionale. Compito della scuola è creare nelle classi un contesto dove ogni alunno possa vivere esperienze di convivenza intesa come un percorso che costruisca contemporaneamente identità personale, solidarietà collettiva e collaborazione.

• Le competenze di cittadinanza. Dignità della persona – Riconosce i propri bisogni e sa distinguerli dai desideri.

– Riflette ed esprime la propria personalità in tutte le sue dimensioni. – Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. – Interviene nelle diverse situazioni rispettando il proprio turno. – Utilizza linguaggi appropriati ai diversi contesti, scopi e destinatari. – Dimostra originalità e spirito di iniziativa. – Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà, sa fornire aiuto a chi lo chiede.

– Rispetta idee e opinioni diverse dalle proprie. – Sperimenta situazioni di apprendimento cooperativo. – Riflette sull’inclusione e sull’esclusione dal gruppo.

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Presentazione

Partecipazione e azione – Collabora con gli altri per la costruzione del bene comune.

– Si impegna per portare a termine il lavoro iniziato da solo o con gli altri. – Affronta e risolve problemi e situazioni misurandosi con novità e imprevisti. – Comprende il valore della regola ed è consapevole che ogni azione comporta necessariamente una conseguenza.

– Ha cura dell’igiene e della propria persona. – Manifesta autocontrollo in situazioni di conflittualità e frustrazione. Identità e appartenenza – Riconosce la propria identità come un sistema aperto al rapporto con gli altri.

– Riconosce l’errore e lo utilizza come elemento di crescita personale. – Riconosce e apprezza le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

– Riconosce che tutti i bambini hanno gli stessi diritti. – Riconosce la famiglia, la classe, il gruppo come sistema di relazioni. – Assimila il senso e la necessità del rispetto e della convivenza civile. Alterità e relazione – Ascolta gli interventi di coetanei e adulti.

– Comunica utilizzando i diversi linguaggi espressivi. – Contribuisce a elaborare regole adeguate ed efficaci per la classe di appartenenza. – Conosce le regole dello star bene anche al di fuori del contesto scolastico e le rispetta.

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Presentazione

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ITALIANO COMPETENZE DA ATTIVARE L’alunno: • partecipa a una conversazione dimostrando di ascoltare con attenzione i discorsi altrui, di intervenire in modo adeguato alla situazione, di esprimere il proprio punto di vista;

• racconta oralmente un vissuto personale e riferisce una storia letta e/o ascoltata, rispettando l’ordine logico e cronologico;

• legge in maniera scorrevole ed espressiva testi noti e non; • comprende il contenuto di testi ascoltati o letti, individuandone il senso globale, le informazioni principali e lo scopo;

• scrive e rielabora brevi testi in prosa e in versi, corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre;

• acquisisce gradualmente le conoscenze di base sulla struttura e sul funzionamento della lingua e della comunicazione, progredendo così verso un “fare linguistico” consapevole e intenzionale;

• inizia a percepire la lingua non come un sistema rigidamente codificato e immutabile, ma come un sistema differenziato, flessibile, in continuo mutamento;

• comprende e utilizza i vocaboli fondamentali e i più frequenti termini specifici delle diverse discipline.

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Presentazione OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Gli obiettivi, che sono stati declinati dalle autrici, come sostenuto nelle Linee guida di dicembre 2020, si riferiscono ad apprendimenti osservabili, non creano ambiguità interpretative e sono coerenti con i traguardi di sviluppo delle competenze. Includono sia il processo cognitivo, attraverso il quale avviene l’acquisizione degli apprendimenti, sia il contenuto disciplinare nelle sue diverse tipologie: • contenuti di tipo fattuale come: terminologia, informazioni, dati, fatti; • contenuti concettuali come: classificazioni e principi; • contenuti procedurali come: algoritmi e sequenze di azioni; • contenuti metacognitivi come: imparare a imparare, riflessione sul processo. Si ricorda che gli obiettivi disciplinari, formulati dai docenti, dovranno contenere sempre l’azione che gli alunni devono mettere in atto come ad esempio: elencare, collegare, nominare, riconoscere, riprodurre, selezionare, argomentare, distinguere, stimare, generalizzare, fornire esempi...

Ascolto e parlato • Riconoscere gli elementi principali della comunicazione: – individuare l’emittente, il destinatario, il codice della comunicazione; – conoscere e utilizzare i diversi registri della comunicazione; – selezionare nel messaggio la parte principale dell’informazione; – individuare lo scopo dell’autore. • Ascoltare e comprendere le espressioni orali dei compagni, le comunicazioni degli adulti, il significato di semplici testi orali e riconoscerne la funzione:

– interpretare l’intonazione, l’accento espressivo, il ritmo, le pause, come fattori di significato; – prestare attenzione adeguata in relazione allo scopo prefissato; – comprendere testi narrativi letti o raccontati dall’insegnante o dai compagni; – comprendere descrizioni di oggetti, animali, luoghi e persone; – comprendere testi poetici (canzoni, poesie, filastrocche); – comprendere istruzioni o regole; – comprendere le spiegazioni dell’insegnante; – comprendere trasmissioni televisive e materiali audiovisivi a carattere informativo-ludicopubblicitario.

• Produrre diversi tipi di testi orali: – esprimersi in modo chiaro e corretto; – raccontare esperienze soggettive (opinioni, emozioni, stati d’animo) e/o oggettive rispettando l’ordine causale e temporale;

– descrivere oggetti, animali, persone e luoghi conosciuti;

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Presentazione

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– inventare e completare racconti; – completare e produrre rime e filastrocche; – rielaborare oralmente un testo; – esporre contenuti di studio e conoscenze personali; – usare un linguaggio personale, utilizzando vocaboli appropriati e parole nuove; – organizzare un breve discorso orale utilizzando schemi, scalette mentali o scritte. • Inserirsi in modo corretto e adeguato in un contesto comunicativo: – inserirsi in una conversazione o discussione con interventi chiari, pertinenti e seguendo lo sviluppo degli argomenti;

– rispondere a domande in modo chiaro e completo; – porre domande per avere chiarimenti; – rispettare il turno di parola; – rispettare i diversi punti di vista e comunicare il proprio; – argomentare in occasione di confronti e discussioni la propria posizione; – utilizzare l’apporto comunicativo dei codici non verbali che accompagnano il discorso orale. Lettura • Perfezionare le tecniche di lettura: – acquisire il piacere di leggere e la motivazione a leggere; – leggere correttamente ad alta voce, rispettando la punteggiatura e con giusta intonazione; – eseguire la lettura silenziosa di vari tipi di testo; – leggere scorrevolmente testi a prima vista. • Conoscere le diverse modalità di lettura: – usare la lettura orientativa per il significato globale; – usare la lettura selettiva per ricercare le informazioni essenziali; – usare la lettura analitica lenta e lineare del testo narrativo; – usare la lettura riflessiva per comprendere e studiare. • Comprendere testi appartenenti a generi testuali diversi: – selezionare informazioni esplicite in un messaggio, in un testo; – usare tecniche di previsione del contenuto di un testo in base a indizi presenti nel titolo, nelle immagini e nelle didascalie;

– comprendere il contenuto di testi di vario tipo, letti silenziosamente; – individuare lo scopo e il punto di vista dell’autore; – selezionare le parole di significato sconosciuto e ricercare il senso analizzando il contesto.

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Presentazione

• Conoscere la struttura dei testi: – individuare le caratteristiche di: narrazioni, descrizioni, testi regolativi, testi poetici, testi espositivi; – distinguere le parti essenziali del testo: il titolo, il protagonista, i personaggi, i luoghi, i tempi, le sequenze narrative e descrittive, i dati nelle descrizioni, le informazioni, le opinioni;

– riconoscere la relazione di causa/effetto tra gli eventi; – ricercare il significato delle parole con l’aiuto del dizionario; – individuare gli elementi strutturali di semplici testi: capoversi, premessa, scene, conclusione; – comprendere e riferire il contenuto globale di un testo; – individuare l’emittente, il destinatario, lo scopo di un testo; – individuare in un testo narrativo la struttura di base, gli elementi e i dati fondamentali; – rilevare, in semplici scene: fatto, vissuto, dati sensoriali; – classificare i generi narrativi: fiabesco, favolistico, comico, fantascientifico...; – individuare, in un testo descrittivo, la struttura di base, gli elementi e i dati fondamentali; – riconoscere alcune particolarità della filastrocca e della poesia in rima; – riconoscere gli elementi caratteristici di altri generi testuali; – organizzare e gestire la biblioteca di classe; – riflettere sulle proprie caratteristiche di lettore. Scrittura • Produrre diversi tipi di testi scritti caratterizzati da correttezza, coesione e coerenza: – riflettere sulle differenze tra lingua parlata e lingua scritta; – saper scrivere rispettando le convenzioni ortografiche e usando opportunamente la punteggiatura;

– utilizzare semplici strategie di autocorrezione; – riconoscere e utilizzare i rapporti di coesione e le modalità di coerenza nel testo; – produrre testi sufficientemente articolati. • Conoscere e utilizzare le varie tipologie testuali: – elaborare testi di tipo narrativo: comporre testi narrativi articolati in fasi autonome, elaborare racconti su ricordi di esperienze, narrare vicende, collegare più scene per costruire un racconto;

– elaborare testi di tipo descrittivo di animali, persone, ambienti con supporti di schemi, questionari, schede...;

– elaborare testi realistici utilizzando immagini di vario tipo (documentari, reportage giornalistici...);

– produrre testi pragmatici con attenzione a scopo e destinatario; – produrre testi epistolari e poetici; – produrre testi espositivi;

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Presentazione

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– assegnare titoli; – scrivere parafrasi; – analizzare la struttura di testi di diverso tipo. • Rielaborare diversi tipi di testi scritti: – rispondere a domande sul testo letto; – individuare le sequenze logico-temporali; – sintetizzare le sequenze; – produrre grafici, schemi e mappe del testo; – manipolare una parte o una caratteristica del testo; – riconoscere e usare i diversi connettivi logici; – reinterpretare le informazioni di un testo in rapporto agli scopi iniziali; – riscrivere testi modificando la parte iniziale e/o finale o modificandone l’ordine logico-temporale; – manipolare testi narrativi mancanti di qualche sequenza; – manipolare testi aggiungendo descrizioni, modificando ambienti e situazioni, togliendo e spostando informazioni;

– ridurre un testo eliminandone le parti accessorie; – produrre sintesi del testo; – usare il linguaggio scritto in modo creativo: giochi linguistici, nonsense, rime, filastrocche...; – raccogliere idee per la scrittura attraverso la lettura del reale, il recupero in memoria, l’invenzione; – analizzare e rielaborare testi poetici. Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo • Cogliere somiglianze, differenze tra le parole e costruire campi semantici. • Operare con i meccanismi della formazione delle parole e riconoscere i diversi significati. • Comprendere, nei casi più frequenti, l’uso e il significato di termini specifici legati alle discipline di studio.

• Operare sostituzioni fra parole o gruppi di parole: sinonimi e perifrasi... • Consultare il dizionario per risolvere problemi linguistici. Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua • Aspetto fonologico ortografico: – scrivere in modo ortograficamente corretto; – utilizzare l’elisione, l’accento, la scansione in sillabe; – ricostruire le figure di suono;

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Presentazione – utilizzare i principali segni di punteggiatura; – utilizzare la tecnica del discorso diretto e indiretto; – usare correttamente la lettera “h”.

• Aspetto semantico: – individuare il significato delle parole; – ricavare i diversi significati di una parola ragionando sui contesti linguistici in cui è collocata;

– analizzare le relazioni di significato tra parole: - Sinonimia (differenza tra significati di base e i sinonimi) - Omonimia - Gerarchia di parole e contesto d’uso - Polisemia - Iperonimia/Iponimia - Antinomia - Campo semantico

– interpretare e ricostruire figure lessicali. • Aspetto morfo-sintattico: – scoprire la frase come sequenza ordinata di parole; – riflettere sui mutamenti di significato della frase dovuti a mutamenti di ordine delle parole; – riconoscere le parti della frase e la loro funzione; – isolare, all’interno della frase, la coppia minima; – rilevare nella frase nucleare il GN e il GV; – isolare le espansioni relative ai due gruppi; – arricchire una frase nucleare con espansioni appropriate; – formare periodi con frasi coordinate, usando le congiunzioni; – riconoscere le parti del discorso: A) Scoprire il VERBO come elemento strutturale della frase: - Distinguere il verbo in un enunciato semplice. - Distinguere i verbi che esprimono un’azione dai verbi che esprimono un modo d’essere. - Distinguere i verbi “essere” e “avere” usati con funzione di predicato e di ausiliare. - Usare correttamente i verbi “essere” e “avere”. - Conoscere e utilizzare correttamente i principali tempi del verbo. B) Scoprire il NOME come elemento strutturale della frase con funzioni di soggetto e di espansione: - Distinguere i nomi in un enunciato semplice. - Distinguere, in un enunciato semplice, il nome con funzione di soggetto e il nome con funzione di espansione. - Usare nomi con le funzioni richieste.

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Presentazione

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- Scoprire e analizzare tutte le caratteristiche del nome.

C) Scoprire e analizzare l’AGGETTIVO come modificante semantico del nome: - Distinguere aggettivi riferiti al nome nel contesto di frase. - Distinguere aggettivi con funzione di attributo. - Riferire in maniera semanticamente corretta l’aggettivo al nome. - Scoprire e analizzare le caratteristiche dell’aggettivo. D) Scoprire l’ARTICOLO come elemento qualificante del nome: - Distinguere gli articoli determinativi da quelli indeterminativi, conoscerne il genere e il numero. - Usare correttamente gli articoli con i nomi propri e comuni. E ) Individuare la classe dei CONNETTIVI (PREPOSIZIONI-CONGIUNZIONI) e riflettere sul loro valore relazionale: - Riconoscere le preposizioni nel contesto delle frasi. - Distinguere le preposizioni semplici da quelle articolate. - Usare opportunamente le preposizioni per legare parole fra loro. - Spiegare la funzione delle congiunzioni usate in un enunciato semplice. - Usare le congiunzioni per collegare le espansioni alla frase minima. F) Scoprire il PRONOME come sostituente del nome e dell’aggettivo: - Riconoscere il pronome nel contesto di frasi. - Individuare i pronomi che sostituiscono nomi e quelli che sostituiscono aggettivi. G) Scoprire l’AVVERBIO come modificante semantico della frase: - Riconoscere la funzione dell’avverbio nel contesto della frase. - Usare l’avverbio in base alla funzione richiesta.

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Presentazione CONTENUTI E NUCLEI TEMATICI FONDANTI

• La rievocazione e la riflessione sull’esperienza diretta dei bambini acquisita negli ambienti sociale, familiare, scolastico.

• Le regole di una corretta partecipazione a una conversazione. Le forme di testo orale: il dialogo, la discussione, il dibattito, l’assemblea...

• I registri linguistici. • L’ascolto “selettivo”. • L’ascolto-lettura in classe di un’opera letteraria per ragazzi completa. • La memorizzazione di testi in versi. • La lettura espressiva ad alta voce e la lettura silenziosa. • La lettura quotidiana “libera” e individuale. • Giochi linguistici con parole e frasi. • Trasposizione “creativa” di testi in versi e in prosa. • Operazioni di “modificazione” di parole. • Trasformazioni di enunciati. • Classificazioni di parole: verbi, nomi, articoli, aggettivi. • Conoscenza e uso di alcuni “tempi” dei verbi. • Il “gruppo del soggetto” e il “gruppo del predicato” negli enunciati. • Uso della punteggiatura. • Uso del vocabolario. • Arricchimento lessicale. • Le convenzioni ortografiche.

INDICAZIONI METODOLOGICHE La metodologia che verrà adottata nell’esperienza di insegnamento-apprendimento in classe 3a è sintetizzabile nei punti seguenti: • instaurare in classe un clima favorevole alla vita di relazione e, di conseguenza, agli scambi comunicativi per educare gli alunni ai principi fondamentali della convivenza civile: saper ascoltare ed essere ascoltati, condividere, confrontarsi, negoziare conflitti;

• predisporre l’ambiente in maniera tale da favorire l’apprendimento; • partire dalla realtà degli alunni, dai loro vissuti, dalle loro produzioni linguistiche spontanee per analizzarle e prenderne coscienza dal punto di vista formale e pragmatico-comunicativo;

• curare la discussione abituando gli alunni non solo alla corretta turnazione degli interventi, ma anche all’ascolto attento di ciò che viene detto e alla significatività dei discorsi;

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Presentazione

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• dedicare particolare attenzione all’ascolto selettivo coinvolgendo assiduamente gli alunni in attività ad esso propedeutiche;

• favorire l’abitudine al silenzio inteso come momento di riflessione; • sostenere la motivazione alla lettura e alla scrittura non caricandole di pesanti tecnicismi ma legandole il più possibile a situazioni d’uso funzionale reale e diretto;

• leggere alla classe opere letterarie per ragazzi, lasciare momenti di lettura libera individuale e favorire la frequentazione della biblioteca comunale presente nel nostro territorio;

• rendere gli alunni protagonisti della propria competenza di scrittura, attraverso approcci di tipo cooperativo e metodologie di autovalutazione e automonitoraggio;

• offrire occasioni di scrittura “pratica e finalizzata” invitando gli alunni alla produzione di tipologie testuali diverse, che motivino al desiderio di comunicare e di esprimersi;

• costruire mappe di sintesi che raccolgano e mettano a confronto le osservazioni e le scoperte fatte sul funzionamento della lingua scritta;

• raccogliere periodicamente in un cartellone-schema la tipologia degli errori più frequenti compiuti dalla classe nelle produzioni scritte;

• sollecitare sempre la creatività personale del bambino nell’approccio conoscitivo, interpretativo e applicativo dei testi, degli enunciati e delle parole, interagendo spesso in forma ludica con essi.

IN SINTESI In linea con i principi metodologici indicati, le operazioni di verifica dovranno consentire il rilevamento delle conoscenze e delle abilità possedute da ciascun alunno nei tre momenti che scandiscono l’iter formativo – iniziale, in itinere, finale – e la loro organizzazione sarà collegata alla funzione che la verifica assolve in questi tre momenti: diagnostica – formativa – sommativa. Le prove di verifica forniranno costantemente al docente elementi per rivedere e riadattare il percorso e all’alunno indicazioni per l’autovalutazione. La valutazione delle prove terrà conto del livello di partenza e dei progressi evidenziati nei processi di apprendimento di ciascun alunno. L’insegnante sarà l’animatore, pronto a intervenire in ogni momento del percorso per aiutare a mettere a fuoco un problema o a realizzare un passaggio, o ancora a fornire quegli elementi di conoscenza indispensabili per il progredire del discorso comune.

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Presentazione ARTE E IMMAGINE

“Le immagini, le opere d’arte, la musica, sono linguaggi universali che costituiscono strumenti potenti per favorire e sviluppare processi di educazione interculturale, basata sulla comunicazione, sulla conoscenza e sul confronto tra culture diverse. Per far sì che la disciplina contribuisca allo sviluppo di tutti gli aspetti della personalità dell’alunno è necessario che il suo apprendimento sia realizzato attraverso i nuclei costruttivi del suo impianto epistemologico: sensoriale – linguistico/comunicativo – storico/culturale – espressivo/comunicativo – patrimoniale...”. Dalle Indicazioni per il curricolo

Premessa L’educazione artistico-espressiva ha assunto in questi ultimi decenni una notevole importanza perché riconosciuta educazione a un linguaggio vero e proprio. Attraverso lo sviluppo di questa disciplina l’alunno ha la possibilità di esprimersi e comunicare in modo creativo, è capace di leggere, comprendere, interpretare le infinite immagini del patrimonio artistico, culturale e sociale. Il bambino, naturalmente, va sollecitato a osservare con scrupolosità e metodo tutto ciò che lo circonda, va aiutato a ricordare, a riflettere, a giudicare, a cogliere le connessioni di causa ed effetto. Le proposte didattiche vanno valutate e rapportate alle possibilità dei ragazzi. Si tratterà di sceglierle per poi sollecitare e guidare i soggetti a trovare opportuni adattamenti simbolici alla realtà personale e ambientale. Nell’ambito dell’educazione all’arte e all’immagine il bambino entra in sintonia con il ricco mondo dei colori, delle linee, delle superfici, delle forme, dei piani, dei volumi, delle composizioni... e sperimenta la disponibilità e la scelta dei mezzi espressivi, la consistenza dei materiali. Sia gli elementi base del linguaggio iconico sia le tecniche e i mezzi favoriscono così la competenza a leggere e produrre immagini, sviluppano armonia di contenuti, ricerca di particolari, senso estetico, piacere a comunicare sensazioni, emozioni, opinioni oltre che a esprimere conoscenze ed esperienze culturali in genere. Importanti sono, quindi, le attività laboratoriali individuali o di gruppo, libere e guidate, spontanee o a tema, durante le quali ogni bambino, sperimentando, scopre e affina le sue possibilità e conquiste. Occorre sottolineare che le attività del linguaggio iconico interagiscono con le altre discipline perché l’immagine, come la lingua verbale, la musica, il gesto, è la simbolizzazione dell’espressione e della comunicazione e i “nodi concettuali” della disciplina si intersecano con quelli delle altre discipline. Il linguaggio delle immagini concorre a sviluppare le competenze comunicative trasversali, perché implica e rispetta anche i processi affettivi, relazionali, comportamentali. Perciò l’approccio culturale al mondo dell’arte e dell’immagine, sia nell’aspetto comunicativo sia in quello artistico, è bene sia proposto in un lavoro interdisciplinare in cui la produzione e la fruizione siano contestualizzate rispetto all’ambiente storico, artistico, esperienziale degli allievi.

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Presentazione

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Attraverso le attività, si tenderà a far raggiungere agli alunni un buon livello di alfabetizzazione nel campo del linguaggio visuale, rispettando così la sua struttura epistemologica: • il logico-conoscitivo, costituito dalla percezione (vedere, osservare, conoscere...) e dalla comunicazione visiva ( leggere, scrivere, descrivere, esprimere giudizi...); • il metodologico-operativo, costituito dalla sperimentazione e dalla ricerca; • il tecnico, costituito dalla conoscenza delle tecniche iconiche, delle tecnologie, dei materiali, degli strumenti; • l’artistico-ambientale, costituito dalla ricerca espressiva ed estetica nel proprio contesto culturale di opere d’arte, dei beni paesaggistici.

Progettazione annuale

ARTE E IMMAGINE COMPETENZE DA ATTIVARE L’alunno: • utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini;

• utilizza le conoscenze del linguaggio visuale per produrre e rielaborare immagini e creazioni plastiche di diverso tipo in modo creativo;

• coglie in modo elementare i principali aspetti formali dell’opera d’arte; • conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e affina sensibilità e rispetto per la propria salvaguardia.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Esprimersi e comunicare • Conoscere i colori primari e costruire quelli secondari con materiali diversi: pastelli, acquerelli, cere... • Conoscere i colori binari e ternari. • Riconoscere, produrre e creare nuovi colori. • Sperimentare la funzione del bianco e del nero. • Classificare i colori caldi e freddi. • Discriminare i colori degli elementi naturali e stagionali. • Cogliere gli effetti di assimilazione, interazione, aberrazione cromatica. • Utilizzare il colore per rendere sensazioni e stati d’animo.

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Presentazione

• Identificare e riprodurre graficamente le possibilità espressive del corpo umano. • Scoprire le diverse possibilità espressive del segno. • Osservare e utilizzare punti e linee. • Utilizzare procedimenti di stampa per moltiplicare le immagini. • Individuare e utilizzare forme diverse tratte dalla natura e dalle opere umane. • Conoscere le possibilità della rappresentazione tridimensionale. • Sperimentare le interazioni di materiali e segni, omogenei e non. • Manipolare materiali plastici e solidi per produrre oggetti tridimensionali. • Realizzare oggetti decorativi con materiali plastici diversi. • Conoscere e utilizzare strumenti diversi per lavorare plastilina, creta, argilla... • Esplorare le potenzialità di materiali di recupero. • Rappresentare ambienti con tecniche pittoriche e materiali diversi. • Intervenire creativamente su immagini. • Produrre immagini casuali da atti creativi e interpretarle. Osservare e leggere le immagini • Distinguere in un’immagine la figura dallo sfondo. • Distinguere immagini fisse da quelle in movimento. • Graficizzare le sensazioni prodotte dalla visione di un’immagine. • Analizzare un oggetto, indicarne forma, colore, superficie, parti. • Confrontare oggetti diversi. • Distinguere un disegno da una fotografia, da una pittura. • Individuare in un’immagine data i vari elementi che la compongono (personaggi, luoghi, tempi, oggetti).

• Distinguere in un’immagine il primo piano e lo sfondo. • Analizzare un’immagine distinguendo le diverse tonalità cromatiche e i più evidenti sistemi di linee. • Interpretare un’immagine dandole un titolo adeguato. • Cogliere in un dipinto il significato dei colori. • Verbalizzare una storia leggendo una sequenza di immagini.

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Presentazione

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Comprendere e apprezzare le opere d’arte • Familiarizzare con alcune forme di arte e di produzione artigianale appartenenti al proprio ambiente di vita.

• Riconoscere e apprezzare i principali monumenti e palazzi storici del territorio. • Conoscere le varie forme di artigianato presenti nel territorio e riprodurre manufatti. CONTENUTI E NUCLEI TEMATICI • Studio del colore: – composizione a più colori su una trama di linee a mano libera; – composizione di una superficie a quadrati colorati liberamente; – composizione di una superficie a quadrati colorati secondo la distinzione caldi-freddi; – osservazione degli effetti di assimilazione cromatica, di interazione e di aberrazione cromatica. • Studio della forma: – composizione e trasformazione di segni; – composizione e trasformazione di macchie; – scoperta di forme nelle forme; – capovolgimento e rovesciamento di forme; – composizione e trasformazione di piccoli oggetti; – produzione di forme diverse per mezzo di colori a spruzzo; – composizione di forme con ricalchi su elementi ritagliati. • Approccio con l’opera d’arte: – osservazione e analisi di lavori grafici di studenti di Accademie, lavori di dilettanti, di coetanei e di alcuni grandi artisti come Picasso, Magritte, Klee, Caravaggio, Escher...

INDICAZIONI METODOLOGICHE La metodologia che verrà adottata nell’insegnamento/apprendimento dell’educazione all’immagine nella 3a classe della scuola di base può essere sintetizzabile nei seguenti punti:

• tenere sempre sveglia negli alunni la curiosità, il gusto della scoperta, il piacere di trasformare e di appropriarsi del mondo che li circonda;

• proporre attività finalizzate a sollecitare i sensi, l’intelligenza, la fantasia, le capacità analitiche, il senso dell’osservazione;

• scoprire e sperimentare una grande varietà di tecniche, di materie, di supporti; • dare direttive di lavoro chiare, senza però frenare la spontaneità e l’iniziativa personale di ciascun alunno;

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Presentazione

• gratificare le scoperte individuali; • verbalizzare in gruppo ogni fase di lavoro, nell’ambito di diversi progetti; • promuovere esperienze di contatto con l’opera d’arte; • nel predisporre il percorso didattico, partire sempre dall’osservazione, per poi passare all’uso dei materiali e degli strumenti e arrivare, infine, all’individuazione delle regole che stanno alla base di ogni linguaggio.

MODALITÀ DI VERIFICA Osservazioni sul campo per verificare la presenza di abilità anche trasversali a più discipline.

• Verifiche da effettuare al termine di ogni percorso di apprendimento. • Predisporre griglie per annotare: – le informazioni fornite da un unico prodotto grafico-plastico (colore – armonia delle forme – rappresentazione dello spazio – proporzioni...);

– il rapporto che ogni singolo alunno ha con la preparazione, l’utilizzo, l’economicità dei materiali;

– i comportamenti dei bambini che si instaurano durante i lavori di gruppo (grande o piccolo); – i progressi compiuti, anche in merito allo sforzo, in relazione all’obiettivo come avanzamento rispetto al punto di partenza (percorso-processo).

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Presentazione

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MUSICA Premessa Il bip del cellulare, il click del mouse, il tic-tac dell’orologio, il canto del cuculo, i rintocchi di una campana, le monete che tintinnano rotolando a terra, i colpi di un martello contro un chiodo, il suono metallico delle posate che giocano sulla tavola, il rombo di un motore: il nostro mondo, un mondo umano, “immerso nell’immenso” mare di onde sonore che arrivano al nostro orecchio. Di fronte a tutto ciò, ognuno di noi reagisce in modo diverso, secondo sfumature diverse, ma entro due limiti ben precisi: o passivamente, lasciando che tutto passi e che ci attraversi senza modificare coscientemente i nostri apprendimenti; o attivamente, problematizzando il materiale sonoro che ci arriva, analizzandolo, facendone esperienza, in pratica conoscendolo, sapendo che solo in questo modo sapremo ristrutturarlo in produzioni veramente personali. Ed è riscoprendo il senso di ogni rumore, di ogni suono, di ogni silenzio, che potremo vedere le possibilità di manipolazione, di interpretazione e di significati che essi ci offrono. Fare questo vuol dire, in ambito musicale, dare al bambino gli strumenti per leggere, decodificare e codificare, il linguaggio dei suoni, attraverso cui egli stesso si esprime ed entra in comunicazione con gli altri e con il mondo. Prima di tutto è necessario svincolare l’idea dell’educazione musicale come momento solo ricreativo o come supporto ad altre attività, per vederlo come momento importante, direi essenziale, dell’attività educativa, con un profilo specifico e con un linguaggio proprio che va tenuto sempre presente se non si vuol scadere nella mediocrità del fare musica o nel far passare come musicali attività di altro genere. Insomma, un’educazione CON il suono e la musica! Per questi motivi, il percorso che viene proposto va dal cogliere, capire, riprodurre i suoni, all’interpretarli e infine al crearne di nuovi, in nuove situazioni e organizzazioni. È chiaro che in un progetto simile il bambino diventa il protagonista di questo suo rinnovamento, nel rispetto dell’esperienza musicale e nel rispetto di regole precise da osservare. Quindi, occorre prendere in esame le funzioni formative attivate dall’apprendimento della musica: • Funzione cognitiva (cultura): viene esercitata la rappresentazione simbolica della realtà; si esercita l’abilità del pensiero intuitivo e creativo; si confrontano e comparano culture musicali diverse e altre; si sviluppano competenze specifiche che partecipano alla formazione dei significati relativi al proprio mondo in relazione ai significati di una comunità di riferimento.

• Funzione linguistica (comunicazione): viene curata la capacità di espressione vocale propria e di gruppo; viene esercitata l’esecuzione strumentale singola e di gruppo; viene dato un nome e quindi un’identità al mondo sonoro in oggetto e viene esercitato l’utilizzo di questi ultimi nell’espressione parlata o scritta. Si permette la transcodifica di elementi e significati in altri linguaggi (motorio, visivo, multimediale...).

• Funzione affettiva (emozioni): l’esperienza musicale fornisce la riflessione tra il protagonista dell’evento musicale e il suo fruitore, fra l’artista e lo spettatore, fornendo una chiave di lettura simbolica delle emozioni provate e la possibilità di viverle in maniera differita.

• Funzione identitaria (io): si prende coscienza della propria identità culturale attraverso il confronto con la propria tradizione musicale; allo stesso tempo si sviluppa la conoscenza di altre identità culturali, ci si confronta con esse e si elabora un atteggiamento di rispetto.

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Presentazione

• Funzione relazionale (altri): il far musica attiva una serie di abilità nel “far insieme”, nella pratica corale o strumentale collettiva e nell’ascolto condiviso.

• Funzione estetica (critica): viene favorito lo sviluppo di una sensibilità al “bello” e l’autonomia di giudizio, attraverso l’analisi di ciò che si ascolta o si fruisce e la lettura critica degli eventi sonori o delle opere d’arte del patrimonio culturale umano. Tutto questo affinché sia possibile la costruzione e l’interazione di pensiero divergente e convergente, per un “Rinascimento culturale” che parte dalla scuola.

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Presentazione

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Progettazione annuale

MUSICA COMPETENZE DA ATTIVARE L’alunno: • ascolta brani musicali di diverso genere e ne riconosce gli elementi costitutivi;

• esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte;

• ha padronanza dell’atto respiratorio; • esplora diverse possibilità espressive della voce; • esegue semplici brani vocali / strumentali appartenenti a generi e culture differenti; • controlla la sincronia fra movimenti, parole e canto; • ha padronanza dell’atto respiratorio; • esegue semplici brani vocali/strumentali appartenenti a generi e culture differenti; • esplora diverse possibilità espressive di oggetti sonori e di strumenti musicali; • ascolta sé stesso e gli altri, esercitando concentrazione e memoria; • padroneggia i propri gesti per produrre suoni, rumori, combinazioni ritmiche e melodiche; • discrimina, esplora e utilizza diverse combinazioni ritmiche; • discrimina, esplora e utilizza i diversi parametri del suono; • riconosce la funzione della musica in diversi contesti; • transcodifica gli elementi musicali utilizzando altri linguaggi (grafico, orale, scritto, motorio...); • elabora valutazioni estetiche; • esprime i valori del Natale, utilizzando parole e musica;

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Presentazione OBIETTIVI FORMATIVI

• Riconoscere la realtà sonora. • Utilizzare il linguaggio sonoro. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: Ascolto • Percepire e distinguere suoni dell’ambiente, esplorandone le possibilità sonore. • Saper cogliere elementi descrittivi, scopi e funzioni nella musica. • Conoscere alcuni musicisti del repertorio classico attraverso le loro opere. Canto • Controllare la voce, il respiro, il ritmo. • Intonare semplici canti. • Usare la voce per cantare melodie e il corpo per accompagnarle ritmicamente. • Utilizzare diverse tecniche nel canto. • Danzare coordinando i movimenti del corpo e sincronizzandoli con il canto. • Conoscere la forma musicale del canone ed eseguirla in coro. Suono • Discriminare e produrre suoni acuti e gravi, lunghi e brevi e di diverse intensità. • Usare oggetti e strumenti per produrre ritmi e melodie improvvisati. • Cogliere le variazioni del “tempo” musicale e le atmosfere ad esso connesse. • Usare materiale di riciclo per costruire strumenti musicali. • Cogliere le differenze e le uguaglianze nell’intensità di suoni, ritmi, melodie e musiche. • Tradurre le parole in suoni e rumori. So fare • Usare la voce per sviluppare senso musicale e artistico. • Eseguire in gruppo brani vocali e strumentali integrandoli ad altri linguaggi. • Interpretare situazioni e sentimenti attraverso il linguaggio musicale. • Tradurre elementi costitutivi di un brano in altri linguaggi. • Utilizzare la musica per scopi teatrali e rappresentativi.

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Presentazione

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CONTENUTI E NUCLEI FONDANTI DELLA DISCIPLINA • Il rapporto del mondo sonoro e musicale con il pensiero. • Il ruolo che i suoni e la musica rivestono come mezzo di comunicazione interpersonale. • Le diverse abilità: • abilità di percezione: ascoltare, discriminare,decifrare • abilità di produzione: utilizzare la voce, il corpo, gli oggetti, gli strumenti per esprimersi, parlare, recitare, cantare, suonare e danzare.

• La pluralità del mondo sonoro nel quale si articolano le diverse espressioni musicali • La riflessione sul linguaggio musicale. OPZIONI METODOLOGICHE La pratica musicale si articola su due livelli, poiché fare musica significa infatti mettere in campo più abilità contemporaneamente: • la produzione attiva; • la fruizione consapevole. Entrambe partecipano allo sviluppo delle componenti percettivo-motorie, cognitive e affettivorelazionali del “tutto uno bambino”. Inoltre rafforzano la percezione del benessere psico-fisico, lavorando sul piano della costruzione della stima di sé, fattore così importante per la formazione di una personalità solida.

Produzione attiva: • Dal pensare al fare. • Dal conoscere allo scegliere. • Dal percepire all’eseguire, stimolando la capacità decisionale dei singoli e del gruppo. Fruizione consapevole: • Materiale sonoro vero e proprio. • Il mondo che ci è vicino. • Le proprie esperienze. • Il mondo lontano. • Gli strumenti di lettura degli eventi sonori.

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Presentazione

Il lavoro parte dall’ascolto dei fenomeni sonori e musicali; passa poi all’analisi degli elementi costitutivi, per una loro prima comprensione. Le attività di fruizione sono volte a sperimentare nella pratica quanto scoperto affinché si possa utilizzare in maniera empirica e sempre più consapevole il linguaggio musicale. Ogni alunno potrà, sia singolarmente che coralmente, eseguire tutte le azioni sonore, in modo da farle proprie e attivare un percorso di conoscenze che diventa personale e collegiale. L’insegnante sarà il mediatore dei linguaggi: colui che fa da tramite tra l’esperienza e la conoscenza e che indirizza nella scoperta delle potenzialità di ciascuno.

CRITERI DI VERIFICA Le verifiche, proposte al termine di ogni Unità formativa, assolvono principalmente una funzione formativa; l’alunno può svolgere attività di autovalutazione e correzione, nel confronto con gli altri; l’insegnante può e deve rivedere e riadattare il percorso. In Musica, la verifica per eccellenza, resta comunque la “performance”, in cui l’alunno si mette alla prova di fronte a un pubblico di coetanei o adulti e esprime, in varie modalità, ciò che ha sperimentato e appreso. Anche e soprattutto in questo caso, il livello di partenza di ogni alunno mette in luce i progressi ottenuti: è il bambino nella sua complessità e unità che ispira il nostro metro di giudizio.

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ure è una ic s e ie p m a e h nze linguistic te e p m o c i d ona e per rs e p a ll e d “Lo sviluppo a it sc bile per la cre a s n e p a is d in e ccesso critico a l’ condizion r e p , a z n a din sso no della citta ie p io iz nto del succe rc e e s e im l’ g n iu g g urali e per il ra lt u c i it b m a li tutti g . ore di studio.. tt e s i n g o in acquisiti gli scolastico re e s s e o n o v de ’: di istruzione, lo ic c o m ri p ne funzionale io z Nel a z z ti e b a lf ‘a o essari ad una c e n ti n e m u orale e devon str io n o im tr a p il te no ampliare e con crescen te n e gli allievi devo m a tt e rr co re e a scrivere e g g le a re ra impa i lessico...”. d to n e im h c arric

NI DALLE INDICAZIO NAZIONALI PER IL A CURRICOLO DELL NZIA SCUOLA DELL’INFA O E DEL PRIMO CICL DI ISTRUZIONE, NOVEM BRE 2012



Unità Formativa n°

Verifica delle conoscenze e abilità

ITALIANO

A CACCIA DI TESORI NASCOSTI

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In cammino verso:

In cammino verso:

Com pet enze da att iva re

’alunno: •L -- Comprende e produce enunciati e testi di complessità crescente. --Si esprime con correttezza ortografica e strutturale.

Ob iett ivi di app ren dim ent o

• Partecipare correttamente a conversazioni, discussioni e lavori di gruppo. • Giocare con la lingua manipolando suoni, parole, frasi. • Leggere e comprendere brevi testi. • Cogliere in ogni testo le caratteristiche formali più evidenti. • Produrre testi individuali e collettivi partendo da schemi-guida. • Conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche e servirsi di tali conoscenze per scrivere correttamente e/o correggere eventuali errori. • Riconoscere l’organizzazione logico-sintattica della frase.

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ITALIANO

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A caccia di tesori nascosti

INTRODUZIONE Durante i primi giorni del nuovo anno scolastico, solitamente, si svolgono alcune importanti attività, e tra queste: • l’accoglienza, soprattutto se ci sono nuovi alunni; • il recupero delle esperienze realizzate dai bambini durante l’estate; • l’accertamento di conoscenze e abilità che ciascuno possiede, quale base concreta per allestire percorsi personalizzati; • l’avvio di esperienze che diventino patrimonio comune della classe. Dal momento che all’inizio del nuovo anno scolastico i bambini sono entusiasti di ritrovare, dopo un bel po’ di tempo, compagni e insegnanti e di tornare in un luogo che ormai è loro familiare, si propone di cominciare il percorso scolastico annuale organizzando una caccia al tesoro che aiuti a non rimpiangere i vissuti dell’estate, cioè le esperienze all’aria aperta, le passeggiate in montagna, le nuotate al mare e in piscina, i tramonti, le notti in campeggio, i colori e il calore del sole, la spensieratezza, la voglia di pensare solo a divertirsi… La caccia al tesoro costituirà il primo momento, prevalentemente ludico, attraverso il quale “oliare” i meccanismi dell’apprendimento. Successivamente, i fatti accaduti, le esperienze vissute, le sensazioni provate, le nuove amicizie, le località o i paesi visitati costituiranno gli spunti per avviare e stimolare il dialogo. L’insegnante, osservando e analizzando con attenzione gli interventi degli alunni, potrà verificare: • se il bambino prende parte attivamente alla conversazione; • se aspetta il proprio turno per parlare; • se ascolta i compagni; • se fa interventi pertinenti; • se esprime chiaramente il suo pensiero; • se utilizza un lessico adeguato o dialettale; • se usa espressioni scorrette nella struttura del periodo. Le prove di scrittura individuale (dettato ortografico e testo libero) permetteranno di individuare le difficoltà che eventualmente ancora permangono in merito al rispetto delle principali regole ortografiche e al possesso di un’adeguata struttura della frase. La lettura e l’analisi di testi di diverso tipo offriranno al docente l’opportunità di verificare se l’alunno sta gradualmente sviluppando abilità e competenze dell’ambito linguistico che prevedano le seguenti competenze. Competenza semantica: • la capacità di cogliere il rapporto tra significanti e significati; • riconoscere il significato delle parole note e individuare quelle non note; • ricavare il significato di parole, frasi, testi.

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A caccia di tesori nascosti

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Competenza sintattica: • la capacità di comprendere il rapporto tra gli elementi che formano i sintagmi e le frasi e riconoscerne la funzione.

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Competenza testuale: • la capacità di riconoscere le parti che formano un testo; • ricostruire la rete esplicativa del testo individuando informazioni esplicite e implicite; • operare inferenze. Competenza rielaborativa: • la capacità di riutilizzare le informazioni di un testo per propri scopi personali.

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A caccia di tesori nascosti

PERCORSO DI APPRENDIMENTO Caccia al tesoro Iniziare l’anno scolastico con un momento prevalentemente ludico: una caccia al tesoro in giardino, all’aria aperta o nei diversi locali della scuola. Si potrebbe, ad esempio, raccontare che per cause sconosciute è appena arrivata una lettera scritta dal mago Smemorino. Nella lettera Smemorino, che conosce bene i suoi problemi di memoria, scrive alla sua complice fata Ricordella che il piano ha funzionato e che il tesoro è nascosto in un luogo sicuro; per ritrovarlo la fata dovrà risolvere diversi rompicapo che la condurranno al nascondiglio. Dal momento, però, che la lettera non è mai arrivata a fata Ricordella poiché il mago si è sbagliato a spedirla, ora dovranno essere i bambini a cercare il tesoro. li insegnanti costruiranno una mappa, anche rudimentale, sulla quale disegneranG no gli elementi in cui i bambini troveranno le indicazioni per completare il percorso. e il gioco si svolgerà in giardino gli elementi potrebbero essere: panchina, cancello S d’entrata, scivolo, altalena, albero più grande, fontanella dell’acqua, aiuola, cespuglio delle rose, sabbiera… ividere gli alunni in due squadre (rossa e blu) e nominare il caposquadra di ciascuD no dei due gruppi. Consegnare la mappa (è facoltativo), una matita a ogni caposquadra e invitare i componenti a dare un nome al proprio gruppo. reparare le buste colorate (rosse e blu) contenenti le indicazioni del punto in cui i P bambini troveranno il testo della prima prova da superare. onsegnare, quindi, a ciascuna squadra una busta con i pezzi C di un puzzle che, una volta ricostruito, darà l’indicazione del nascondiglio.

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A caccia di tesori nascosti

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BUSTA 1 Squadra 1

SCHEDA OPERATIVA

BUSTA 1 Squadra 2

Nome e Cognome

1

Classe

Le squadre, nel luogo scoperto, troveranno la busta n° 2.

51


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti BUSTA 2 Squadra 1

Risolvete il cruciverba e leggete: nella colonna evidenziata apparirà il nome del luogo in cui troverete la busta con le nuove indicazioni. 1 2

SCHEDA OPERATIVA

3

52

4 5 6 7 8 9 10 11 12

1) Vi si trovano funghi e mirtilli. 2) Esce dal rubinetto. 3) Si trovano in mare o sulla spiaggia. 4) Si afferra per aprire la porta. 5) Tesse la tela. 6) È il contrario di morire. 7) Insetto rosso con i puntini neri.

Nome e Cognome

8) Cura i pazienti. 9) S i apparecchia prima di mangiare. 10) L avora in cucina nel ristorante. 11) Fa ridere i bambini al circo. 12) È un animale che dorme molto.

Classe


A caccia di tesori nascosti

Risolvete il cruciverba e leggete: nella colonna evidenziata apparirà il nome del luogo in cui troverete la busta con le nuove indicazioni.

ITALIANO

BUSTA 2 Squadra 2

1

1 2 3

5 6 7 8 9 10 11 12

1) Vi si trovano funghi e mirtilli. 2) S i beve quando si ha molta sete. 3) Si afferra per aprire la porta. 4) In inverno si mette quella di lana. 5) È il contrario di asciutto. 6) S i apparecchia prima di mangiare. Nome e Cognome

7) È il contrario di buono. 8) S i mette al collo quando fa freddo. 9) Fa ridere i bambini al circo. 10) Cura i pazienti. 11) È nascosta nel riccio. 12) È l’animale con un lungo collo.

SCHEDA OPERATIVA

4

Classe

Le squadre si recheranno ora nel nuovo luogo scoperto e cercheranno la busta n° 3.

53


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti BUSTA 3 Squadra 1

Nel racconto troverete l’indicazione del luogo in cui è nascosta la busta 4. Leggete attentamente, individuate il posto e correte a cercare…

SCHEDA OPERATIVA

Le tre coccinelle

54

In un prato illuminato dal sole, vivevano tre coccinelle. Si divertivano tutto il giorno a giocare a nascondino tra le erbe e i fiori. Un bambino, che abitava vicino al prato, le rincorreva cercando di catturarle con la sua retina. Un pomeriggio, riuscì a catturarne una e la mise in un vaso di vetro nei pressi della fontanella dell’acqua. Un merlo vide il vaso, lo ruppe con il becco e la coccinella tornò a volare felice con le sue amiche.

Nome e Cognome

Classe


A caccia di tesori nascosti

1

Nel racconto troverete l’indicazione del luogo in cui è nascosta la busta 4. Leggete attentamente, individuate il posto e correte a cercare…

ITALIANO

BUSTA 3 Squadra 2

Le tre coccinelle

Nome e Cognome

SCHEDA OPERATIVA

In un prato illuminato dal sole, vivevano tre coccinelle. Si divertivano tutto il giorno a giocare a nascondino tra le erbe e i fiori. Un bambino, che abitava vicino al prato, le rincorreva cercando di catturarle con la sua retina. Un pomeriggio, riuscì a catturarne una e la mise in un vaso di vetro ai piedi dell’albero più grande del giardino. Un merlo vide il vaso, lo ruppe con il becco e la coccinella tornò a volare felice con le sue amiche.

Classe

e due squadre, una volta individuati la fontanella dell’acqua e l’albero più grande del L giardino, cercheranno la busta n° 4.

55


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti BUSTA 4 Squadra 1

Seguite le indicazioni. Quando avrete completato la scheda recatevi al banco degli insegnanti che controlleranno le risposte e vi consegneranno il testo dell’ultima prova.

SCHEDA OPERATIVA

Scrivete dentro a ogni oblò l’azione contraria.

mangiare

separare

ridere

comprare

salire

riscaldare

56

domandare

Nome e Cognome

sedersi

accendere

bagnare

Classe


A caccia di tesori nascosti

Seguite le indicazioni. Quando avrete completato la scheda recatevi al banco degli insegnanti che controlleranno le risposte e vi consegneranno il testo dell’ultima prova.

ITALIANO

BUSTA 4 Squadra 2

1

Ciascuna parola ha il suo contrario. Unitele con una freccia.

ruvido

liscio

trasparente

esterno

ristretto

aperto

minore

spazioso

lontano

vicino

monocolore

opaco

interno

veloce

chiuso

bagnato

lento

maggiore

asciutto

Nome e Cognome

SCHEDA OPERATIVA

variopinto

Classe

57


1

A caccia di tesori nascosti

ITALIANO

La squadra vincitrice potrebbe essere premiata con un sacchetto pieno di monete di cioccolata, mentre l’altra con uno pieno di caramelle.

BUSTA 5 Squadra 1 Completate le parole e correte al tavolo degli insegnanti che finalmente vi consegneranno il tesoro.

SCHEDA OPERATIVA

1- Cambiate la prima vocale. Seguite l’esempio.

58

• ballo

• pizza

• calla

• bello

• p

zza

• c

lla

• b

llo

• p

zza

• c

lla

• b

llo

• p

zza

• c

lla

• p

zza

2- Cambiate la sillaba iniziale. • male

• lima

• vaso

le

ma

so

le

ma

so

le

ma

so

le

ma

so

le

ma

le

ma

le

ma

Nome e Cognome

Classe


A caccia di tesori nascosti

Completate le parole e correte al tavolo degli insegnanti che finalmente vi consegneranno il tesoro.

ITALIANO

BUSTA 5 Squadra 2

1

1- Cambiate la lettera iniziale. Seguite l’esempio. • melo

• pane

elo

abbia

elo

abbia

ane

• ginestra

• gabbia

• donna

• nani

inestra

onna

ani

inestra

onna

ani

SCHEDA OPERATIVA

• cane

2- Cambiate la sillaba finale. • male

• lago

• nave

• ma

• la

• na

• ma

• la

• na

• ma

• la

• na

• ma

• la

• na

Nome e Cognome

Classe

59


1

A caccia di tesori nascosti

SCHEDA OPERATIVA

ITALIANO

Nei giorni successivi alla caccia al tesoro, che offrirà agli alunni, oltre al divertimento, l’opportunità di mettersi alla prova con alcune conoscenze e abilità acquisite nel precedente anno scolastico, proporre situazioni-gioco finalizzate a verificare sia il livello di apprendimento raggiunto da ciascun alunno sia la disponibilità a lavorare in gruppo.

DIVERTIRSI TRA LE PAROLE 1- Inserisci nello schema le parole date tenendo conto delle lettere già scritte e della lunghezza dei termini stessi. Nelle colonne evidenziate potrai leggere il nome dei luoghi in cui si possono trovare tutti gli elementi elencati. E C

• torrenti • cime • scalatori • camosci • lamponi • caprioli • passeggiate • zaini

R L O S

A I P

• riva • castelli • sabbia • conchiglie • sdraio • gabbiani • bambini • accappatoio

L C

T V B H B M O

60

Nome e Cognome

Classe


A caccia di tesori nascosti

1- Il re e la regina usano la parola CAMPER per scrivere un messaggio. Completa i messaggi osservando i disegni e sistemando al posto giusto le parole che trovi nei fiori del loro giardino. Osserva gli esempi.

C

Amici

A

Mi

M

P

P

E

E

R

R  amici attentamente

cari cerco

mi mughetti

E il principe cosa dirà? Inventalo tu!

papaveri piace

e essere

rose re

SCHEDA OPERATIVA

Cari

ITALIANO

MESSAGGI DA SCOPRIRE

1

C A M P   E   R

Nome e Cognome

Classe

61


SCHEDA OPERATIVA

ITALIANO

1

62

A caccia di tesori nascosti

LUOGHI... DI PAROLE 1- Trascrivi sotto la barca tutte le parole che hanno a che fare con le navi e sotto le onde le parole del mare. • ancora • albero • timone • onda • petroliera • scogliera • isola

• delfini • costa • oblò • remi • burrasca • spiaggia • timoniere

• conchiglie • faro • alghe • molo • tempesta • cabina • coperta

Nome e Cognome

• pesci • cantiere • sale • scafo • corallo • vele • fondale

Classe


A caccia di tesori nascosti

1

1- Colora solo i cartelli che ti fanno pensare ai luoghi di vacanza. SOLE

SPIAGGIA

CAMPEGGIO ISOLA

ORLO AMIDO SECCHIELLO

TORRENTE

NUVOLA

LETTO

GINESTRE

ESCHIMESE GABBIANI TINTURA ELMO

SOLDI ASCENSORE LAMPONI RIVA

BARCA

BAGNINO HOTEL VELA

OMBRELLONE BOSCO ORCO SABBIA FUNGHI

CASCATA PALLONE MORE TROMBA

ISTRICE

SDRAIO

LAGHETTO

FARO

CAPRIOLO

BOA

SCHEDA OPERATIVA

MIDOLLO

IMBUTO

ITALIANO

VIVA LE VACANZE!

2- Trascrivi nell’ordine le lettere iniziali dei cartelli rimasti. Se non hai fatto errori, otterrai una frase che ha a che fare con ciò… che ti piace.

Nome e Cognome

Classe

63


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti

Per scrivere correttamente Dettare brevi testi per verificare la capacità di scrivere in modo corretto e riflettere sugli eventuali errori.

Tempesta estiva Per una settimana ci fu tempesta. Il cielo era cupo e ventoso e il mare burrascoso. Le onde si scagliavano sulla spiaggia come per spezzarla e un rombo continuo tormentava le scogliere schiaffeggiate con violenza dall’acqua. I gabbiani non volavano: stavano appiattiti agli scogli. Non si poteva sentire se stridevano: il boato del mare era l’unico rumore percepito. (Adatt. da R. Piumini)

L’estate di Guglielmo Guglielmo, il dispettoso, oggi è in castigo e non può andare al mare a giocare con gli amici. Ieri ha combinato troppi guai! Ha nascosto gli occhiali dei cugini Gigliola e Francesco, ha riempito di sabbia lo zaino della sorella Agnese, ha lavato il libro dello zio Luigi ingegnere con acqua e sapone, ha messo nella spremuta d’arancia dell’amica Silvia una manciata di sale invece che un cucchiaino di zucchero, ha lasciato volare nel cielo i palloncini colorati del suo fratellino, ha scarabocchiato il taccuino della mamma, infine ha spaventato il suo cagnolino con un urlo nell’orecchio sinistro. Purtroppo nessuno ha riso, ma tutti si sono lamentati e hanno voluto che stesse in castigo per un’intera giornata!

64


A caccia di tesori nascosti

1

• Giorgia ha regalato alla mamma un mazzolino di margherite e violette. • Quando è uscito dall’acqua, Pietro ha mangiato una pagnotta con prosciutto e carciofini. • Mi è piaciuto molto stare in compagnia degli amici al centro estivo. • Per il compleanno di Maria il pasticciere ha sbucciato un’arancia, l’ha affettata poi ci ha decorato una squisita torta alla crema e ai mirtilli. • Il cuoco del ristorante della spiaggia ha preparato gli aperitivi con tanti stuzzichini. • Dopo un forte acquazzone, è spuntato in cielo l’arcobaleno. • Matteo non ha finito i compiti di scienze ma ha disegnato molto e si è divertito sugli scivoli. • Mago Teo è andato in vacanza al mare e ha fatto sci d’acqua e bagni a non finire. • Quest’anno, durante le vacanze, Elisa e suo fratello Giacomo sono andati in montagna: hanno fatto lunghe passeggiate nei boschi e, di tanto in tanto, hanno raccolto funghi e fragole.

ITALIANO

È successo in estate

65


SCHEDA OPERATIVA

ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti

CACCIA ALL’ERRORE 1- Sottolinea con il rosso le parole scritte in maniera sbagliata e riscrivi il testo correttamente. Un vechio contadino era seduto in qucina vicino al focolare. Sul tavola cera un baratolo pieno di c’era, una bottiglia d’aqua minarale e un biciere. Mentre l’aradio suonava una dolcie cansone, la molie del contadino frigeva le fritele e lo gniocco. Mentre mangiavano la donna disse al marito che era andata a squola a parlare con la maestra della l’oro nipotina e che era rimasta molto contento.

66

Nome e Cognome

Classe


A caccia di tesori nascosti

1

Per ripassare l’ordine alfabetico, si potrebbe realizzare “l’alfabeto delle mie vacanze” e poi illustrarlo. AL MARE

IN MONTAGNA

Altalena

Aquiloni

Barchetta

Bibite

Conchiglie

Caldo

Delfini

Divertimenti

Elicotteri

Escursioni

Farfalle

Farfalle

Gelati

Girandole

Hotel

Hamburger

Incontri

Insieme

Lido

Laghi

Mare

Monti

Nuotate

Nascondigli

Onde

Odori

Palette

Prati

Quiete

Quadrifogli

Risate

Rumori

Sabbia

Sassi

Tuffi

Torrenti

Urla

Uscite

Viaggi

Valigie

Zoccoli

Zaini

ITALIANO

L’ordine alfabetico

A gruppi si potranno inventare altri tipi di alfabeto come: l’alfabeto dei giochi; l’alfabeto dei fiori; l’alfabeto degli animali; l’alfabeto dell’allegria.

67


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti

GIOCARE CON L’ALFABETO 1- Scopri i nomi delle lettere dell’alfabeto nascoste nelle parole e cancellale dall’alfabeto, come nell’esempio. penne

gigante A

SCHEDA OPERATIVA

giacca

ribelle

B C

Y X

effettivo

W

vulcano

E zeta

F

V

terremoto aquilone

U

G

pacifico H

T

campione

S

cabina

I

R

J K

L

M

N

O

P

• Quali lettere non hai cancellato? Riscrivile dividendole in due gruppi: vocali e lettere dell’alfabeto straniero.

68

Z

matita

tessere

ditale

D

Gerusalemme

Vocali

Lettere straniere

Nome e Cognome

Classe

Q


A caccia di tesori nascosti

1

burro

(fiocco - burro - dente)

fragole

(carote - girasole - edera)

• ghiacciolo

insalata

(hotel - limone - gambero)

• jolly

lampone (kiwi - mare - pere)

• mantello

orologio (padella - noce - muro)

• pastello

rosa

(tavolo - colla - quadro)

• sole

uccelli

(torta - riso - vino)

• vulcano

xilofono

(teatro - yogurt - wurstel)

• xilofono

zebra

(whisky - vento - yacht)

• dattero

Nome e Cognome

Classe

SCHEDA OPERATIVA

chiodo

• albero

ITALIANO

2- Per ogni coppia scegli la parola che potresti inserire, rispettando l’ordine alfabetico. Poi scrivila, come nell’esempio.

69


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti

• Riordina le parole nelle frasi e riscrivile correttamente. IN ESTATE

– Montagna in sono agosto andato ad.

– Spiaggia molte sulla prendevano il signore sole.

– Cioccolata merenda a ogni giorno quasi la mangiavo.

– La uscivo sera miei i genitori con.

– Fragole montagna in a cercare amici andavamo con gli.

– Andrea palla a con fratelli giocava i Marco di.

– Ghiacciolo un spesso sorella con mangiava Serena sua.

• Ricava l’enunciato minimo nelle seguenti frasi (soggetto-predicato) e riscrivilo sul quaderno. Segui l’esempio. – – – – – – –

In campeggio Luca ha incontrato un amico. Chiara mangia ogni sera un gelato. Francesco si tuffa in piscina dal trampolino. Gli amici arrivano al mare ogni giorno più tardi. Giovanni porta in spiaggia, spesso, un libro da leggere. Tutte le mattine il papà compra le pizzette per colazione. La nonna bagna i fiori tutte le mattine.

• Cerchia poi in azzurro il soggetto e in rosso il predicato nelle frasi precedenti.

70


A caccia di tesori nascosti

La bambina Il cuoco L’ape I ranocchi Il vento L’astronave Il pesciolino

sfoglia vola nuota esplora agita si tuffano prepara

nello stagno i rami tra i coralli l’Universo una crostata tra i fiori un libro

ITALIANO

• Scegli una parola da ciascuna scatola e componi le frasi.

1

• Volgi al plurale le seguenti frasi. AL MARE

– – – –

Il bambino nuota in piscina. La bagnina rastrella la sabbia. Il vigile fischia e fa la multa. Il gabbiano si ferma sullo scoglio.

• Volgi al singolare le seguenti frasi. IN MONTAGNA

– – – –

Gli scalatori sono arrivati sulla vetta. Gli agnellini brucano le erbette fresche. Le aquile hanno avvistato la preda. I ragazzi hanno visto degli stambecchi.

71


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti

Tanti testi per ricordare... • Leggi il racconto, rispondi alle domande con una X, poi disegna “l’auto musicale” secondo le indicazioni riportate nel testo. L’auto musicale

Era un’auto come tutte le altre. Di strano aveva solo il tubo di scappamento che finiva a forma di tromba e suonava. Invece di scoppi e fumo puzzolente mandava un fresco odore di menta e canzonette. Negli ingorghi suonava motivetti che calmavano gli automobilisti impazienti. Quando passava un vigile, lo salutava con una musica allegra e quello non poteva fare a meno di mettersi a ballare. Prima di sorpassare, avvertiva l’altra auto con una marcetta. Era proprio un’auto gentile. Aveva un solo difetto: quando si addormentava nel parcheggio russava e il suono della tromba diventava quello di un trombone. (M. Argilli, Cento storie fantastiche, Editori Riuniti)

• Nel brano si parla: degli automobilisti. di un’auto fantastica. di un automobilista che russava. • L’auto musicale è: un’auto molto gentile. un’auto rumorosa e puzzolente. un’auto molto vecchia.

72

• Quando l’auto si addormenta: non suona più. si riposa. russa.


A caccia di tesori nascosti

Mattino al mare

Era un caldo mattino di luglio. Nonna e nipotina si avviarono verso il mare. Camminarono fino a dove la roccia sprofondava nell’acqua. – Voglio fare il bagno – disse la piccola, e attese un rifiuto che però non venne. Allora si spogliò lentamente. Immerse una gamba nell’acqua e disse: – È fredda. Poi scivolò nell’acqua fino alla vita e aspettò… – Nuota – le disse la nonna. – Sei ben capace di nuotare! – È profondo – disse Sofia. – Ti sei dimenticata che io non ho mai nuotato nell’acqua profonda senza qualcuno accanto? Perciò uscì dall’acqua e sedette accanto alla nonna. Il sole era ancora più alto. Tutta l’isola scintillava, e così pure il mare, e l’aria era leggerissima.

ITALIANO

• Leggi e rispondi a voce.

1

(T. Jansonn, Il libro dell’estate, Iperborea)

• Di chi cosa si parla in questo racconto? • Come si chiama la bambina? • Dove vanno nonna e nipotina? • Che cosa vuol fare la bambina? • Perché si spoglia lentamente? • La bambina è capace di nuotare nell’acqua profonda? • Che cosa fa infine la bambina? • In quale stagione avvengono i fatti narrati? • Quali sono le caratteristiche del territorio in cui si svolgono gli avvenimenti?

73


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti

L’insegnante legge più volte il testo per porre poi alcune domande finalizzate a verificare: la comprensione dei contenuti; la capacità di riferire oralmente; l a capacità di compiere operazioni mentali logiche per individuare anche le informazioni implicite.

Al mare con il salvagente Franco si tolse il salvagente, dopo essersi assicurato di toccare il fondo, lo gettò un po’ distante e cominciò a sguazzare agitando le braccia nell’acqua come un mulino a vento. Ecco che… Franco si guardò stupito gambe e braccia: ma sì, stava proprio a galla, sapeva nuotare! – Mamma, mamma, guarda! Sto a galla! – gridava cercando con gli occhi la mamma tra la folla di bagnanti e ingoiando ogni tanto qualche spruzzo di acqua salata. – Sono proprio contento, Franco! – disse una voce. – Hai visto, hai visto? Sì… un momento… ma non era la mamma che aveva parlato! Franco si guardò intorno. A poche bracciate da lui il pesciolone-salvagente sorrideva: – Era ora che imparassi! – disse. – Avevo voglia di tornarmene fra i miei amici pesci. Ciao! – e con un guizzo il pesciolone rosso si tuffò. – Pesciolone! – gridò Franco, cercando di scrutare sotto l’acqua dove vide soltanto un riflesso rosso. (A. Lehman)

AAChi è il protagonista? Dove si trova? In quale stagione è avvenuto il fatto? AAA un tratto il protagonista si accorge di saper fare che cosa? AAChi esprime contentezza per ciò che ha imparato il protagonista? AAQuale evento non è reale? Perché?

Invitare gli alunni ad ascoltare con attenzione questo elenco di nomi e a individuare gli intrusi: mare, salvagente, sabbia, muschio, paletta, secchiello, conchiglia, maglione, sandali, ombrellone, scarponi, costume, sassi, stelle marine. AAPerché sono nomi intrusi? AATu quando hai imparato a nuotare? Racconta.

ESEMPIO:

Ho imparato a nuotare Quest’anno sono andato al mare. Sulla spiaggia mi divertivo molto a costruire castelli, raccogliere conchiglie e osservare alghe. Il momento più bello era però quello in cui potevo fare il bagno. Dove c’è l’acqua alta c’erano le corde di sicurezza.

74


A caccia di tesori nascosti

1 ITALIANO

Un mio amico toccava il fondo con i piedi e, con le mani, toccava le corde. Io ero più piccolo e non toccavo il fondo. Se cercavo di andare giù, l’acqua mi faceva risalire. Allora ho capito che potevo salvarmi da solo perché, muovendomi, l’acqua mi teneva a galla. Così ho imparato a nuotare. Carlo Leggere attentamente e riordinare le frasi della storia mettendo i numeri nelle caselle. Rileggere il racconto nel giusto ordine e, seguendone lo schema, raccontare e illustrare un fatto simile, capitato a se stessi, al ritorno da una bella vacanza.

Con il lucchetto in mano si rivede mentre ogni sera chiudeva la sua adorata bicicletta con la quale correva sulle stradine vicine alla casa di sua nonna. Ciascuna di queste cose gli ricorda qualche momento felice delle vacanze estive ormai finite. Marco ripone il lucchetto, il libricino, la conchiglia e sa che… in qualsiasi momento potrà aprire il cassetto e tuffarsi nei ricordi dell’estate. Ieri Marco ha aperto il cassetto della scrivania e ha trovato, nascosti in un angolino, un lucchetto, un libricino e una conchiglia che profumava ancora di mare. Ricorda Giovanni, il suo amico, che interrompendo la salita aveva lasciato il sentiero e gli era venuto vicino incuriosito. Infine, rigirando la conchiglia tra le mani, Marco ripensa al sole, al mare, ai castelli di sabbia, alle piste, ai granchi, ai tuffi fatti con gli amici. Aprendo il libricino, trova un quadrifoglio ormai secco ma integro e ripensa alle urla di gioia nel momento in cui lo aveva visto spuntare dietro a un sasso.

75


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti

Invitare gli alunni a completare gli enunciati partendo dai propri vissuti.

Completa: In vacanza mi sono divertito molto

perché

perché

avevo molta sete

Mettevo la crema sul corpo

perché

perché

il mare era molto mosso

perché

Qualche volta ho pianto

perché

La mamma si è complimentata con me

perché

perché

non dovevo più alzarmi presto al mattino

perché

Ho portato il libro delle vacanze

76

pioveva a dirotto


A caccia di tesori nascosti

1

La spiaggia È sabato; il litorale è gremito di gente venuta da Roma e dalle province. Oltre le dune, l’arenile è già affollato di bagnanti. Ombrelli multicolori sono piantati obliqui, qua e là, a fare ombra a folti gruppi familiari. Nel mare calmissimo, ma di un brutto colore verde torbido, si vedono i bagnanti incedere lentamente come con schifo, passo passo, tra i banchi di alghe imputridite e di detriti biancastri che galleggiano sotto il pelo dell’acqua. Il cielo è pieno di nuvole stracciate e trasparenti, dietro le quali il disco solare, giallo e smorto, trascorre rapidamente come cercando di nascondersi e di non concedere neppure uno dei suoi raggi.

ITALIANO

Leggere con attenzione il testo e analizzare i contenuti.

(A. Moravia)

Schematizzare quanto evidenziato: L uogo: località di mare; I mpressione: degrado, disgusto; M odo di descrivere: nel testo vengono quasi fotografate le cose esattamente così come appaiono: – “mare di un brutto colore verde torbido” – “bagnanti che incedono lentamente con schifo” – “banchi di alghe imputridite” – “detriti biancastri che galleggiano sotto il pelo dell’acqua”. Disegnare il luogo descritto mettendo in evidenza i particolari. Osservare l’immagine.

77


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti

Rispondere alle domande seguenti: AACom’è il mare? AACosa vedi nel cielo? AACosa c’è sulla spiaggia? AACosa fanno i bambini? AADescrivi l’immagine facendo attenzione ai particolari.

Pensando al ritorno a scuola, scrivere alla lavagna alcune parole relative all’ambito scolastico. Gli alunni correderanno ogni termine di caratteristiche e particolarità. ESEMPIO: p reparativi: aiuto dei genitori, grembiuli, materiali, sveglia… i ngresso: voci, confusione, ritrovarsi dopo tanto tempo, nuovi alunni… campanella: suono familiare, squillante… a ula: spoglia, lavata, profumata, lavagna lucida, banchi in file ordinate… compagni: i soliti, allegri, cresciuti, abbronzati… insegnanti: disponibili, severe, accoglienti… r icreazione: divertente, rilassante, troppo corta, giochi, merenda, chiacchiere, si sta fuori… libri: nuovi, colorati, più ricchi… quaderni: pagine vuote, da riempire presto… z aino-astuccio: ancora leggero, poche cose, nuovo, pulito, in ordine… impegni: tanti in futuro, impareremo a studiare…

Scegliere le parole più significative e formulare oralmente delle frasi che costituiranno la base per comporre un testo collettivo dal titolo “Ritorno a scuola”. Utilizzare la forma dell’autodettato chiedendo a turno, a tutti gli alunni, di partecipare alla composizione del testo scritto.

78


A caccia di tesori nascosti

1

Evviva l’estate! Il corpo leggero vestito di sole i piedi liberi da gomma e da suole la pelle bagnata dal mare che bello in spiaggia giocare.

ITALIANO

Terminare questa prima fase di lavoro riflettendo sulla struttura e sui significati di un semplice testo poetico.

In estate c’è festa in ogni città che di luci e colori si veste già: musica, teatro poesia… con la luna che fa da regia! D’estate che caldo che fa, ma l’anguria mi disseta già L’estate è un cono gelato è dormire all’aperto sotto un cielo stellato! Amo l’estate e i suoi mille colori, gli aromi intensi e i tanti sapori… le ore del giorno tranquille e silenziose e quelle della notte buie e misteriose. (Adatt. da www.filastrocche.it)

Riprendere, con la classe, alcuni aspetti della poesia introdotti gli scorsi anni evidenziandoli direttamente sul testo: versi; strofe; rime. Analizzare insieme: AADa quante strofe è composta la poesia? AADa quanti versi? AACi sono rime? AACome vengono chiamate? (rime baciate AABB)

Trascrivere le parole che rimano tra loro (sole-suole…) soffermarsi, poi, sul messaggio che la poesia vuole dare. Dopo aver ricreato un vissuto di “nostalgia” dell’estate ormai passata, chiedere agli alunni, quali sono, a loro parere, i motivi per cui è anche bello tornare a scuola.

79


ITALIANO

1

A caccia di tesori nascosti

ESEMPIO: incontrare gli amici; fare ricreazione in giardino; lavorare in gruppo; imparare cose nuove. Utilizzare quanto evidenziato per scrivere collettivamente una semplice filastrocca del tipo:

È bello tornare a scuola! È bello tornare a scuola, se si è insieme, il tempo vola, riveder tutti gli amici, è fantastico e si è felici. Lavorare in gruppo è stimolante e al bisogno c’è l’insegnante, che risponde alle domande e ognuno di noi diventa “grande”. La ricreazione in giardino? È un momento davvero divino. Chi corre, chi salta, chi fa capannelli… Sono questi i ricordi più belli! È bello tornare a scuola, se si è insieme, il tempo vola, sarà bello imparare cose nuove e non ci dispiacerà se fuori piove! (Gli alunni e la maestra Patrizia della 3a)

80


Unità Formativa n°

I giochi linguistici

ITALIANO

GIOCATTOLI DI PAROLE

2

In cammino verso:

In cammino verso:

Com pet enze da att iva re

’alunno: •L -- Utilizza le parole come oggetto da manipolare e trasformare.

Ob iett ivi di app ren dim ent o

• Usare il linguaggio gestuale e la mimica per rappresentare le parole. • Attivare la capacità di ricerca-scoperta del significato di parole. • Manipolare la lingua per scoprire possibilità semantiche, associative, evocative, magiche. • Giocare con il lessico e con le regole per scoprire nuove possibilità di funzionamento. • Costruire semplici filastrocche.

81


ITALIANO

2

Giocattoli di parole

INTRODUZIONE Per giocare, non sempre occorrono giocattoli complicati: basta un po’ di fantasia e si può giocare semplicemente con le parole. Il giocattolo è il grande alleato del bambino nel gioco; attraverso di esso, egli ottimizza la relazione tra sé (realtà interna) e non sé (realtà esterna). Se quindi gioco e giocattolo “vivono” in simbiosi, perché non giocare anche con le parole?

I principali contenuti presenti nell’Unità sono:

• Giochi senza… giocattoli • Parole… a pezzi • Catene di parole • Il cambio • Lo scarto • La zeppa • L’anagramma • Il logogrifo • La sciarada

• L’acrostico • Il mesostico • L’abbecedario • Il tautogramma • Il lipogramma • Il gioco dei… proverbi • L’indovinello • Il cruciverba • Il rebus

nel DVD-Rom L’Unità Formativa 2 di Italiano “Giocattoli di parole” è interamente disponibile nel DVD allegato o scaricabile da Raffaello Player.

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Il testo (dal latino textum, che significa tessuto intrecciato) è un messaggio, più o meno lungo, dotato di senso compiuto. A seconda degli scopi per cui sono prodotti, possiamo distinguere i testi in: • narrativi: raccontano storie reali e fantastiche; • descrittivi: ritraggono nei suoi aspetti oggettivi e/o soggettivi un ambiente, una persona, un animale, una cosa; • poetici: riconoscibili perché in versi, esprimono una particolare sensibilità artistica e suscitano intense emozioni; • espositivi: informano il lettore su un fatto accaduto; • regolativi: prescrivono le regole che il lettore deve osservare per usare correttamente un oggetto, eseguire una certa attività ecc.; • persuasivi: sono scritti con lo scopo di convincere il lettore di qualcosa (ad esempio, uno slogan pubblicitario).

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IL TESTO

Il testo narrativo PREMESSA Addentrarsi nel mondo della narrazione vuol dire entrare nel mondo del bambino, della sua fantasia, della sua capacità di immaginare, entrare nel piacere della lettura fine a se stessa, nel desiderio di inventare, di creare situazioni nuove. Ogni docente ha vissuto certamente l’esperienza della classe “incantata” ad ascoltare la lettura dell’adulto di racconti fantastici, avventurosi, immaginari, fantascientifici… “Racconta ancora” dicono il bambino del primo biennio e quello delle classi successive; anche noi adulti siamo curiosi di leggere, di andare avanti nella narrazione per scoprire come andrà a finire… Il gusto del racconto sta proprio in questo fascino dell’azione, dei colpi di scena, dei fatti incalzanti che si susseguono uno dopo l’altro e che non ci consentono di chiudere il libro, fino a quando non abbiamo scoperto che cosa ha fatto il protagonista, il personaggio che più ci “intriga” e come andrà a finire la storia.

Ma che cos’è il racconto? Una narrazione si riferisce a una serie di eventi tra di loro collegati. Implica la dimensione del tempo. La caratteristica fondamentale del racconto è, infatti, la temporalità, cioè la successione di fatti reali, fantastici, immaginari, disposti secondo una logica temporale (prima è avvenuto questo, poi quell’altro) e legati fra loro da “giunzioni” temporali.

Da dove partire? Iniziare il percorso sempre dal momento della lettura: è dall’analisi di racconti letti o sentiti raccontare che si giunge, attraverso momenti di conversazione guidata, di lavoro a piccoli gruppi, a rilevare le principali caratteristiche di un testo narrativo, a

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scoprire i meccanismi di composizione su cui poggia, che lo differenziano da altre tipologie testuali. Dopo la lettura del racconto, rilevare le diverse peculiarità e fissarle in uno schema. Nel testo narrativo sono presenti delle avventure, ossia dei fatti legati fra di loro per dare un senso al testo. Ci sono degli avvenimenti, qualcosa che accade (contenuto).

Gli elementi Gli elementi che compongono un testo narrativo sono: • I personaggi principali (tra cui il protagonista) e quelli secondari. Senza personaggi non esistono fatti e senza fatti non c’è il racconto. • Un tempo indeterminato (una volta, tanto tempo fa, nei tempi antichi) o determinato (passato, presente, futuro). Il tempo può avere una durata breve, media, lunga. • Un luogo fantastico (castelli, boschi, grotte, foreste…) o reale. I fatti avvengono in luoghi precisati e i personaggi si muovono, agiscono dentro spazi esterni e/o interni.

La struttura Il testo prevede tre momenti: • situazione iniziale: la storia ha inizio in un ambiente, in un tempo, in cui compare il protagonista; • svolgimento: la parte centrale è costituita da uno o più segmenti di lunghezza variabile in cui si sviluppano le vicende della storia; • conclusione: è la fine del racconto.

Le sequenze Il racconto può essere diviso in parti, dette sequenze, dotate di una loro autonomia. Ogni sequenza racconta un momento della storia, descrive qualche elemento, riferisce un dialogo, induce a una riflessione. Infatti le sequenze sono essenzialmente: • narrative: espongono i fatti della storia e la fanno proseguire. I fatti possono essere narrati secondo l’ordine cronologico e i rapporti di causa ed effetto (fabula). Può essere utilizzata altresì la tecnica espressiva del flashforward, cioè anticipazioni di fatti che avverranno rispetto al presente della storia, o il flashback, per recuperare e rendere evidenti frammenti del passato dei personaggi (intreccio); • descrittive: si soffermano a descrivere oggetti, ambienti, personaggi, rappresentano una pausa nello sviluppo della narrazione e sono funzionali a un’ulteriore comprensione dei fatti narrati; • dialogiche: riferiscono i dialoghi fra i personaggi; • riflessive: contengono riflessioni, opinioni, idee che l’autore esprime direttamente o attraverso i suoi personaggi. Il testo deve avere un senso compiuto ed essere completo: deve contenere tutte le informazioni necessarie. Il racconto deve essere coerente e raccontare i fatti legati tra di loro da un filo logico ed esposti con ordine. Deve essere coeso e snodarsi attraverso e mediante connettivi logici e temporali, presentare legami di concordanza nel genere, numero, persona, evitare ripetizioni utilizzando pronomi e sinonimi.

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TRA LE PIEGHE DEL TESTO NARRATIVO

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Le caratteristiche della narrazione In cammino verso:

In cammino verso:

Com pet enze da att iva re

’alunno: •L -- Partecipa a scambi comunicativi formulando messaggi chiari e pertinenti. -- Ascolta, legge, comprende e analizza testi narrativi di diverso tipo. -- Produce narrazioni legate all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre.

Ob iett ivi di app ren dim ent o

• Individuare in un racconto ascoltato o letto i personaggi e i loro ruoli, i luoghi e i tempi in cui si svolgono i fatti. • Raccontare storie personali o altri accadimenti letti o ascoltati rispettando l’ordine cronologico ed esplicitando le informazioni necessarie. • Corredare le immagini che illustrano un racconto con le relative didascalie. • Riordinare le sequenze di una storia. • Separare e ordinare sequenze di storie diverse ma presentate contemporaneamente. • Scrivere un breve racconto verbalizzando tracce e/o linee narrative. • Sperimentare tecniche diverse di narrazione. 85


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Tra le pieghe del testo narrativo

INTRODUZIONE Il percorso sul testo narrativo, da proporre in classe, riprenderà necessariamente in considerazione i nodi cruciali già esaminati negli anni precedenti, sia relativamente agli elementi costitutivi (personaggi, luoghi, tempi), sia relativamente alla struttura (inizio, svolgimento, conclusione, sequenze), caratteristici di questo tipo di testo. Particolare rilievo verrà dato alla “manipolazione” del testo che potrà veramente portare l’alunno al possesso operativo di tecniche espressive e compositive.

PERCORSO DI APPRENDIMENTO Ascolto e comprensione Dopo la lettura da parte dell’insegnante, l’alunno dovrà riordinare e colorare le illustrazioni della pagina seguente numerandole da 1 a 5.

Il folletto Pligno C’era una volta un folletto di nome Pligno. Era il capo dei folletti, perciò portava sempre in testa un bel berretto verde. Pligno viveva in una grotta vicino a un altissimo pino. Un brutto giorno la grotta crollò. Pligno fece appena in tempo a scappare, ma il suo berretto verde rimase sepolto sotto i sassi e le rocce. Allora il folletto chiese aiuto alle talpe, ma erano troppo impegnate a scavare le loro gallerie. Si rivolse alle formiche, ma non gli diedero ascolto: erano troppo indaffarate a raccogliere provviste per l’inverno. Pligno, allora, chiamò la Fata dei folletti che gli disse: – Segui la scia che le stelle disegneranno nel cielo questa notte: ti indicherà dove scavare. Il folletto diede ascolto alla Fata e ritrovò il suo berretto: che felicità!

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Per gli insegnanti della Scuola Primaria Presenta una riflessione sugli aspetti più significativi delle ultime Indicazioni Nazionali. Indica l’iter da seguire per la progettazione annuale e ne presenta un esempio. È strutturata per Unità Formative. Organizza i percorsi di apprendimento per Competenze e Obiettivi, indicando altresì le strategie specifiche da adottare per la verifica-valutazione.

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