Grandi Guide Raffaello - Antropologica

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Rosaria Cameli Patrizia Maurizi

Guide Raffaello • Storia • Geografia • Cittadinanza • Educazione fisica

Guida teorico-pratica per la Scuola Primaria

1 • Progettazione annuale • Organizzata in Unità Formative • Sezioni metodologiche

• Schede operative • Attività digitali integrative


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Rosaria Cameli Patrizia Maurizi

Guide Raffaello • Storia • Geografia • Cittadinanza • Educazione fisica

Guida teorico-pratica per la Scuola Primaria

1 • Progettazione annuale • Organizzata in Unità Formative • Sezioni metodologiche

• Schede operative • Attività digitali integrative


team grafico Mauda Cantarini, Letizia Favillo, Claudio Campanelli, Studio Rubber Band

© 2018

coordinamento redazionale Corrado Cartuccia, Sara Ortenzi

Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN)

illustrazioni Carla Castagno, Fabiola Zardoni

www.raffaelloeditrice.it www.grupporaffaello.it

stampa Gruppo Editoriale Raffaello

Ristampa 6 5 4 3 2 1 2023 2022 2021 2020 2019 2018

Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica se non espressamente autorizzate dal titolare del copyright. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.


Indice

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Indice Che cosa c’è nella Guida...............................................................5 Dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola per l’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione..........................................................................................................6 Iter per la progettazione didattica................................9 Storia..........................................................................................................................16 Progettazione annuale Storia..............................................18 Cittadinanza e Costituzione..................................................21 Progettazione annuale Cittadinanza e Costituzione...................................................................................................21 Geografia............................................................................................................23 Progettazione annuale Geografia.................................24 Educazione Fisica....................................................................................27 Progettazione annuale Educazione Fisica........29

Percorso di apprendimento La durata delle azioni.....................................................................96

Unità Formativa n. 5 Le girandole del tempo! Il concetto di ciclicità ..........................................................107 Percorso di apprendimento Le sequenze ritmiche...................................................................108 Il succedersi del giorno e della notte.............109 La settimana................................................................................................122 Ieri - oggi - domani.........................................................................130 I mesi.....................................................................................................................136 Le stagioni......................................................................................................153 L’anno....................................................................................................................178

Unità Formativa n. 6 Unità Formativa n. 1 Conosco già tanto!

A volte succedono cose che... Il concetto di causalità .....................................................181 Percorso di apprendimento I rapporti logici.....................................................................................182

Gli organizzatori temporali e spaziali ..........................................................................................................35 Percorso di apprendimento Mi presento.....................................................................................................36

Unità Formativa n. 2 Un fatto dopo l’altro

Unità Formativa n. 1

La successione.............................................................................................56

Percorso di apprendimento Conosci te stesso...............................................................................198

Il concetto di successione ................................................55 Mi conosco e mi presento! Percorso di apprendimento La conoscenza di sé ...................................................................195

Unità Formativa n. 3 Mi diverto... Mentre...

Unità Formativa n. 2

Il concetto di contemporaneità ............................83 Entro in contatto con gli altri e Percorso di apprendimento La contemporaneità...........................................................................84

Unità Formativa n. 4 Il tempo quanto dura? Il concetto di durata .................................................................95

scopro le diversità

La scoperta degli altri e delle differenze come valore ............................................................................................209 Percorso di apprendimento Entro in contatto con gli altri.........................................210 Scopro le diversità...........................................................................214

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1 Indice Percorso di apprendimento Conoscere il proprio corpo..............................................374

Unità Formativa n. 1

Camminando nella realtà Gli organizzatori spaziali ...........................................227 Percorso di apprendimento - Concetto dentro - fuori............................................................................................228 Concetto sopra - sotto............................................................238 Concetto davanti - dietro.....................................................242 Concetto aperto - chiuso.....................................................247 Concetto vicino - lontano....................................................251 Concetto destra - sinistra......................................................256

Unità Formativa n. 2 Uno spazio... Tanti spazi

Unità Formativa n. 2 I sensi: strumenti per conoscere la realtà La conoscenza del mondo ...............................................391 Percorso di apprendimento L’occhio e la realtà............................................................................392 L’orecchio e la realtà sonora............................................399 Vivere in gruppo giochi “sonori”..............................400 La pelle e le sensazioni tattili.......................................404 La realtà olfattiva e gustativa..........................................406

Unità Formativa n. 3

La strutturazione degli spazi ..............................275 Domino il mio corpo Il controllo della tonicità corporea .........409 Percorso di apprendimento - Concetto regione interna-esterna e confine...........................276 Lo spazio creato...................................................................................286 Lo spazio... giocato..........................................................................297 Le trasformazioni................................................................................302

Percorso di apprendimento La tonicità corporea.......................................................................410

Unità Formativa n. 3

I diversi tipi di respirazione ..................................417

Strutturo percorsi, costruisco labirinti L’orientamento nello spazio ...................................307 Percorso di apprendimento Spostamenti in aula.......................................................................308 Lo spazio al di fuori della scuola.............................314 Percorsi in contesti fantastici.............................................317

Unità Formativa n. 4 La mia casa, la tua casa, tante case Spazi e arredi della casa ...............................................343 Percorso di apprendimento - La casa...............344

Unità Formativa n. 5 Dove sono? A scuola

Unità Formativa n. 4 Respirando... Respirando

Percorso di apprendimento Atti respiratori.........................................................................................418 Giochi in apnea.....................................................................................424

Unità Formativa n. 5 In equilibrio... Nel mondo L’equilibrio corporeo ............................................................427 Percorso di apprendimento Con il corpo in equilibrio.....................................................428 Giochi a coppie....................................................................................432 Giochi di gruppo................................................................................433

Unità Formativa n. 6 Mi muovo nello spazio

La coordinazione dinamica generale ......435 Percorso di apprendimento -

Spazi e arredi della scuola .......................................353 La coordinazione del corpo.............................................436 Percorso di apprendimento - L’aula......................354

Rappresentazione grafica delle andature sperimentate.............................................................................................440 Giochi in gruppo................................................................................443

Unità Formativa n. 7 Unità Formativa n. 1 Un segno... Prende vita!

Giocando con la palla

La scoperta e l’uso creativo della palla ..................................................................................................447

Percorso di apprendimento La consapevolezza della crescita del corpo e delle sue possibilità .....................373 L’uso della palla..................................................................................448

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Presentazione

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CHE COSA C’È NELLA GUIDA In cammino verso: o-apprendiLa Guida, mettendo insieme tre aspetti fondamentali dell’insegnament mento quali: - la conoscenza epistemologica delle discipline; - la conoscenza degli alunni; - la conoscenza del loro contesto di vita; comodità presenta un percorso didattico strutturato in UNITÀ FORMATIVE che, per e. di consultazione, riguarda alcuni aspetti specifici della disciplina presa in esam nella Guida, Gli itinerari didattici possono essere presentati nella sequenzialità proposta ntando ma anche con ordine diverso e/o interconnessi con altre UNITÀ che, pur prese tivo. altri percorsi, concorrono anch’esse al raggiungimento del medesimo obiet delle IndicaAll’inizio della Guida è presente una riflessione approfondita sui contenuti fondito zione Nazionali per il Curriculo del novembre 2012 ed è presentato un appro itinerario per la stesura della progettazione didattica annuale. In ciascun segmento didattico viene indicato: - il titolo dell’UNITÀ FORMATIVA; - il CONTENUTO preso in esame; - le COMPETENZE da sviluppare; - gli OBIET TIVI di apprendimento; - il PERCORSO DI APPRENDIMENTO da attivare.

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Presentazione Dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’istruzione

Le autrici, dopo un’attenta lettura delle Indicazioni Nazionali per il Curriculo (novembre 2012), hanno ritenuto opportuno evidenziare gli aspetti più significativi del documento, rielaborandolo liberamente e individuando: • i compiti del sistema scolastico; • i compiti del docente; • i principi metodologici fondamentali per un’efficace azione formativa.

A) I compiti del sistema scolastico • S ostenere i bambini nella capacità di dare senso alla varietà delle loro esperienze scolastiche ed extrascolastiche, di ricomporre la frammentazione delle informazioni, di unificare lo sviluppo della loro formazione personale.

• F ornire supporti adeguati a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.

•C onsiderare e valorizzare: - il dinamismo e la competitività indotti dalla commistione di culture differenti; - la rapida proliferazione dei saperi; - la compresenza di competenze, motivazioni, interessi sempre più differenziati tra i singoli alunni.

• F ornire le chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e trasformare le mappe dei saperi, rendendole continuamente coerenti con la rapida e spesso imprevedibile evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti.

•M ettere in relazione la complessità dell’apprendimento, anche derivante dai nuovi strumenti informatici, con un’azione quotidiana costante di alfabetizzazione sulle metodologie di utilizzo di tali strumenti.

•C urare e consolidare le competenze, i saperi, i linguaggi di base, che rendono possibile ogni tipo di apprendimento nel corso della vita.

• I mpegnarsi per il successo scolastico di tutti gli studenti con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, svantaggio, disabilità, utilizzando l’esperienza dell’altro come opportunità di conoscere le proprie specificità e vocazioni.

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Presentazione

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• Porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, attraverso la promozione di esperienze significative che consentano di apprendere concretamente a prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente.

• Formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale.

• Fornire supporti, affinché ogni persona possa sviluppare un’identità consapevole e aperta. • Insegnare le regole del vivere e del convivere in collaborazione con le altre agenzie educative che concorrono alla formazione dell’alunno.

• Costruire un’alleanza educativa con le famiglie, pur riconoscendo e rispettando i reciproci ruoli. • Promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria.

• Educare alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni alunno.

B) I compiti del docente • Pensare di realizzare il proprio progetto educativo e didattico tenendo conto della singolarità e complessità di ogni alunno, della sua identità, delle sue aspirazioni, delle sue fragilità, dei suoi bisogni.

• Curare la formazione della classe come gruppo: promuovere i legami cooperativi tra i componenti, gestire i conflitti come momenti di crescita nella socializzazione.

• Coinvolgere gli alunni nella strutturazione della classe e della scuola, come luogo accogliente e piacevole da vivere.

• Elaborare con attenzione e competenza i percorsi didattici finalizzati a fornire agli alunni gli strumenti necessari a conoscere il mondo nei suoi aspetti naturali, sociali, culturali e antropologici.

• Progettare percorsi per la promozione, la rilevazione, la valutazione delle competenze. • Giungere alla certificazione delle competenze solo dopo aver messo in atto un serio processo di osservazione, documentazione e valutazione delle stesse.

• Arricchire la propria professionalità attraverso la formazione continua in servizio, la riflessione sulle “buone pratiche didattiche”, il rapporto adulto con i saperi e la cultura.

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Presentazione

C) I principi metodologici fondamentali per un’efficace azione formativa •A ncorare i nuovi apprendimenti all’esperienza e alle conoscenze pregresse degli alunni, alle diverse modalità di apprendere.

• I mpedire che le diversità diventino disuguaglianze, attraverso interventi adeguati che prevedano la progettazione, la realizzazione di percorsi didattici specifici rispondenti ai bisogni educativi degli alunni anche con cittadinanza non italiana.

• P romuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze, favorendo l’esplorazione e la scoperta. • I ncoraggiare l’apprendimento collaborativo, promuovendo esperienze di aiuto reciproco, di apprendimento e di apprendimento tra pari.

• F avorire la consapevolezza dei punti di forza e di debolezza, nel modo di apprendere, da parte di ogni bambino.

•A iutare l’alunno a riflettere sul percorso di conoscenza che sta compiendo e sulle modalità che utilizza per comprendere e portare a termine correttamente il compito assegnato.

• P romuovere esperienze di tipo laboratoriale, anche all’esterno della scuola, che coinvolgano gli alunni nel progettare-realizzare-valutare attività vissute in modo condiviso e partecipativo con gli altri.

•A ttivare forme di conoscenza della realtà attraverso processi di problematizzazione, rappresentazione, sistematizzazione.

• S eguire gli alunni nella costruzione di schemi e mappe di sintesi che raccolgano e mettano a confronto le osservazioni e le scoperte effettuate all’interno dei diversi percorsi di apprendimento.

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Presentazione

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ITER PER LA PROGETTAZIONE DIDATTICA Per organizzare e articolare il piano di lavoro annuale, gli insegnanti di classe dovranno necessariamente confrontarsi sui rifermenti culturali che ispirano le Indicazioni Nazionali per il Curriculo (novembre 2012) e quindi: • assumere come idea basilare la centralità della persona-alunno tenendo conto “della singolarità e complessità di ogni soggetto, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, delle sue capacità e delle sue fragilità”; • operare per garantire a tutti determinati livelli di competenza, facendo però attenzione a creare le condizioni idonee a valorizzare la specificità e le predisposizioni di ciascun alunno; •d ifferenziare le strategie didattiche partendo dal diverso patrimonio di conoscenze, abilità e competenze raggiunte da ogni alunno, nonché dai diversi ritmi e stili cognitivi di apprendimento. La progettazione didattica dovrà prevedere:

Analisi della situazione a) Analisi del contesto socio-culturale - caratteristiche del luogo in cui è ubicata la scuola; - rilevazione delle risorse della zona e delle agenzie educative presenti, con le quali potrebbero essere possibili rapporti di collaborazione; - tipologia delle famiglie. b) A nalisi dell’ambiente scolastico - docenti: il numero degli insegnanti e le loro competenze specifiche, funzione di coordinamento, cenni sull’organizzazione delle attività didattiche, dei laboratori, delle scelte di collaborazione con l’extrascuola, del coinvolgimento di esperti necessari all’attuazione di specifici “progetti”; - r isorse strutturali: stato di salute e capienza dell’edificio scolastico, numero delle aule, presenza di laboratori, condizioni dello spazio esterno e possibile utilizzo; -a lunni: numero delle classi e degli alunni per classe, analisi del livello di competenza raggiunto, eventuali difficoltà emerse, individuazione delle capacità da potenziare, livello di impegno nel lavoro a casa e a scuola, bisogni formativi espressi o letti dagli adulti.

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Presentazione

Definizione delle Competenze da attivare All’inizio dell’anno scolastico i docenti, dopo aver rilevato dalle Indicazioni Nazionali le finalità della scuola, dovranno riflettere, assumere e ridefinire le competenze-chiave Europee significative per gli alunni della classe, nonché le competenze di Cittadinanza e disciplinari. A tal punto si dovranno indicare i Traguardi per lo sviluppo delle Competenze relativi a ciascuna disciplina. Prima che si definiscano le competenze, però, è importante che i docenti si confrontino sul concetto di “competenza”. Pietro Boscolo in Continuità, apprendimento e competenze in un curricolo verticale in Gli istituti comprensivi, Studi e documenti degli Annali della Pubblica Istruzione pubblicato da Le Monnier nel 1999, così definisce la competenza: “[...] l’insieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono ad un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui/lei significativi [...] e che si manifesta come capacità di affrontare e padroneggiare i problemi della vita attraverso l’uso di abilità cognitive e sociali”.

Definizione degli Obiettivi di Apprendimento Gli Obiettivi di Apprendimento, elencati nelle Indicazioni per la classe quinta, costituiranno la base sulla quale ridefinire gli Obiettivi per ogni classe della Scuola Primaria.

Definizione dei contenuti A tal punto definire: - concetti-chiave relativi alla disciplina (simbolo - segno - suono - immagine - testo - contesto...); - operazioni mentali (conoscere - comprendere - riflettere - analizzare...); - argomenti (segni di punteggiatura - tecniche di lettura - i diversi tipi di testo...).

Delineazione delle Unità Formative annuali All’inizio dell’anno scolastico, i docenti progetteranno, a livello di massima, le U.F. che verranno proposte nel corso dell’anno e che saranno maggiormente definite, precisate e documentate in itinere, in base alle concrete situazioni operative e ai relativi feedback. A seconda delle necessità, dei momenti, dei percorsi, si potranno progettare Unità Formative: - s emplici: si riferiranno a una sola disciplina o ambito disciplinare senza sotto-unità al lavoro interno; - s equenziali: interessano una sola disciplina, ma saranno scomposte in sotto-unità successive e propedeutiche le une alle altre; -a rticolate: coinvolgeranno diverse discipline, che lavoreranno contemporaneamente sulla stessa competenza mediante sotto-unità semplici; - c omplesse: coinvolgeranno diverse discipline, chiamate a lavorare contemporaneamente sulla stessa competenza mediante sotto-unità sequenziali.

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Presentazione

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In questa fase è necessario che gli insegnanti stabiliscano e condividano la struttura della U.F. e del relativo schema che può essere articolato in: a) Rilevazione delle preconoscenze e del bisogno formativo (fase preattiva dell’Unità Formativa) In questa fase si procede a: - conoscere lo stato cognitivo di partenza degli alunni rispetto alle conoscenze nuove e alle operazioni previste; - esplicitare il bisogno formativo che può essere definito come lo “scarto” tra il livello di competenze che il soggetto, in relazione a un determinato compito di vita, già manifesta e il livello che, educativamente, si ritiene legittimo attendersi da lui e alla cui maturazione concorre attraverso il processo di acculturazione. Il bisogno formativo può essere espresso dall’alunno in forma esplicita o più velata, attraverso una tensione-desiderio verso il sé ideale o può essere letto dall’adulto. b) Delineazione delle competenze come orizzonte verso il quale dirigere il percorso c) Individuazione degli Obiettivi di Apprendimento Si ricercano, all’interno delle discipline, le conoscenze e le abilità che rappresentano, per gli alunni, le risorse indispensabili per svolgere correttamente il compito cui sono stati chiamati. In questa fase si innestano le differenziazioni e si possono prevedere percorsi diversi per gruppi di allievi o per il singolo, precisando gli standard di approfondimento delle varie conoscenze e abilità. d) Organizzazione dell’attività A questo punto i docenti strutturano la fase organizzativa del lavoro individuando i percorsi che ciascun insegnante può effettuare, in base alle discipline di cui è responsabile. È proprio in questa fase che i docenti, tenendo conto dei diversi stili e ritmi di apprendimento degli alunni, delle esperienze di vita che possono risultare significative nel contesto formativo in oggetto, delle particolari dinamiche relazionali, prevedono l’organizzazione del lavoro all’interno della classe e/o per gruppi e decidono i possibili laboratori di interclasse. Ciascun docente, durante la realizzazione della parte di U.F. che gli compete, annota nel proprio “diario di bordo” l’andamento dei lavori verificando costantemente il raggiungimento delle conoscenze e abilità applicate, osservando le modalità di relazione e di collaborazione, il livello di impegno personale con i quali ciascun alunno affronta il lavoro. Nell’organizzazione dell’attività didattica, i docenti dovranno annotare comportamenti comuni di fronte a situazioni “straordinarie” e di routine che non solo contribuiranno a realizzare l’unitarietà dell’azione educativa, ma garantiranno agli alunni chiarezza e sicurezza e li abitueranno a vivere un’effettiva esperienza di condivisione e cooperazione. È molto importante che il docente di riferimento concordi, con gli altri insegnanti che operano nella classe, le modalità atte a promuovere il rispetto verso le persone che operano nella scuola, verso i materiali, verso le regole condivise: saluto, rispetto dell’orario, puntualità nell’esecuzione di compiti, uso del grembiule, cura e rispetto del materiale individuale di lavoro, degli arredi, degli ambienti...

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Presentazione

Modalità di raggruppamento degli alunni Le attività verranno svolte attraverso le seguenti modalità di raggruppamento degli alunni: a) Lavoro individuale - libero; - con assistenza dell’insegnante; - programmato su materiale autocorrettivo e strutturato. b) Lavoro a due - insegnante/alunno; - alunno/alunno (alla pari); - l’alunno più capace aiuta il compagno. c) Lavoro in piccolo gruppo - interno alla stessa classe; - fra alunni di classi non parallele; - omogeneo per livello di rendimento; - integrato con criteri sociometrici; - per attività libere; - con assistenza dell’insegnante/degli insegnanti; - per attività programmate; - in cooperative learning. d) Lavoro in classe - alunno/alunni; - insegnante/alunni (a senso unico); - insegnante/alunni (a senso multiplo). e) Lavori in grandi gruppi - due o più gruppi provenienti da varie classi; - tutte le classi del plesso al completo.

Modalità di lavoro All’interno dei diversi percorsi di insegnamento-apprendimento, verranno utilizzate molteplici modalità di lavoro: 1) Esplorazioni - esplorazioni finalizzate alla presa di contatto con la realtà; - esplorazioni secondo un piano d’osservazione; - ricostruzione dell’esperienza vissuta; - esplorazione per controllo delle conoscenze acquisite.

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Presentazione

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2) Conversazioni e discussioni - conversazioni occasionali, a senso multiplo, su tutto ciò che può interessare, su un episodio di attualità...; - conversazione clinica, tendente a individuare le conoscenze e i concetti spontanei degli alunni, intorno a determinati problemi; - discussione finalizzata a chiarire informazioni, a illustrare aspetti particolari di un problema o a motivare al lavoro; - discussione orientata mediante domande proposte dall’insegnante o risposte suggerite dagli interventi degli alunni, ad analizzare e/o comparare fatti e fenomeni; -d iscussione sistematica finalizzata a verbalizzare concetti, a definire ipotesi, a sintetizzare l’attività svolta. 3) Lezioni - commento dell’insegnante su cronache, racconti, articoli, brani letterari; - lettura guidata di testi proposti dall’insegnante per problematizzare, per integrare, per approfondire le attività precedentemente svolte; - esposizione finalizzata alla presentazione metodica di un elemento, un fatto, un particolare testo, un’attività specifica; - esposizione centrata alla messa in evidenza di una regola, di un concetto, di una relazione, di un principio...; - proiezione e commento di audiovisivi quali illustrazioni, diapositive, film, lucidi, cartelloni. 4) Esercitazioni - attività libere con materiali vari e scarsamente strutturati, volti alla realizzazione di prodotti creativi; - manipolazione di materiali predisposti per la “scoperta” di somiglianze, differenze, regolarità, e per la definizione di concetti; - disegni spontanei e preordinati; - codificazione grafico-figurativa di eventi di complessità crescente; - schematizzazione di conoscenze, di esperienze e di concetti appresi nei diversi percorsi di apprendimento; - attività ordinate a riprodurre vissuti per verbalizzare le proprie esperienze per mettersi “nei panni degli altri” (role-play); - simulazioni e giochi in cui gli alunni, sulla base di vincoli e di canovacci predisposti, sono orientati a comprendere relazioni di vasta complessità.

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Presentazione Verifica e valutazione

Per procedere alla valutazione, è importante che gli insegnanti offrano a ciascun alunno l’opportunità di manifestare il suo essere competente in una nuova situazione problematica, nell’esecuzione di un compito inerente al percorso effettuato. A conclusione del lavoro i docenti osservano, descrivono, valutano il livello di conquista delle conoscenze e delle abilità, quindi il livello di competenza raggiunto nel percorso didattico. In questa fase, vengono altresì annotati e valutati gli atteggiamenti nei confronti dell’esperienza scolastica: disponibilità all’apprendimento, costanza nell’assunzione degli impegni, consapevolezza dei propri diritti e doveri, qualità dei rapporti interpersonali..., capacità di cooperazione... I docenti dovranno inoltre assicurare agli alunni e alle famiglie “un’informazione tempestiva e trasparente” sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso didattico, promuovendone con costanza la partecipazione e la corresponsabilità educativa,” così come evidenziato nelle Indicazioni Nazionali.

Le strategie Per la valutazione si adotteranno tre strategie specifiche: • l’autovalutazione: nella quale alunni e docenti valuteranno ciascuno la propria attività. Tale strategia aiuta l’allievo nella sua formazione integrale, rendendolo responsabile e dando fiducia alla sua autonomia (autocorrezione di prove realizzate e di lavori eseguiti - selezione autonoma dei lavori propri ritenuti più significativi);

• la covalutazione: valutazione reciproca che fanno i componenti di un gruppo (alunni-insegnanti) per riconoscere capacità, risultati, mancanze, al fine di trovare i mezzi idonei per migliorare;

• la eterovalutazione: strategia atta a misurare il rendimento degli allievi da parte dei docenti (valutazione verticale).

I tempi In linea con i principi metodologici indicati, le operazioni di verifica/valutazione dovranno consentire il rilevamento delle conoscenze e delle abilità possedute da ciascun alunno nei tre momenti che scandiscono l’iter formativo – iniziale, in itinere, finale – e la loro organizzazione sarà collegata alla funzione che la verifica assolve in questi tre momenti: diagnostica - formativa - sommativa. Le prove di verifica forniranno costantemente al docente elementi per rivedere e riadattare il percorso e all’alunno indicazioni per l’autovalutazione. La valutazione delle prove terrà conto: - del livello di partenza di ciascun alunno; - delle modificazioni evidenziate nel processo di insegnamento/apprendimento/formazione; - della documentazione e dei prodotti realizzati; - dell’orientamento e delle decisioni emerse durante l’attività.

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Presentazione

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Gli strumenti Per realizzare la valutazione in questa visione più moderna e ampia, saranno utilizzati molteplici strumenti: • l’osservazione: l’esame in forma attenta dei processi di formazione degli allievi, tanto in aula come fuori di essa;

• l’intervista: il colloquio che segue uno schema prestabilito e permette di centrarsi su determinati aspetti;

• il questionario: l’applicazione di una successione di domande al fine di ottenere informazioni su un determinato problema, tema o situazione;

• la sociometria: la proposta di un test al fine di identificare la posizione e il compito dei membri di un gruppo all’interno di esso;

• il colloquio: il dialogo tra diverse persone in relazione a un tema predeterminato, nel quale chiunque può essere emittente o ricevente;

• i lavori degli allievi: tutte le attività, compiti, esercizi, progetti, prove oggettive (di completamento - di corrispondenza - vero falso - a scelta multipla), saggi, prove scritte a tema assegnato ma libere nella forma, prove a libro aperto, biografie di lavoro, che gli alunni realizzano in forma individuale o in gruppo, in aula o fuori di essa.

Le caratteristiche della valutazione La valutazione dovrà necessariamente precedere, accompagnare e seguire i percorsi curricolari, quindi essere: • continua: realizzarsi in modo permanente sulla base di una successione che permetta di dare un valore tanto al progresso quanto alle difficoltà di ciascun allievo;

• integrale: tenere conto di tutti gli aspetti e delle diverse dimensioni dell’individuo; • sistematica: essere organizzata sulla base di principi pedagogici e messa in relazione con gli scopi dell’educazione;

• flessibile: essere in accordo con i ritmi di sviluppo dell’individuo, considerando perciò la “storia” dell’allievo, i suoi interessi di base e le sue capacità, i suoi limiti e i suoi cambi d’interesse;

• interpretativa: cercare di comprendere il significato dei processi e dei risultati e non solo la loro evidenza finale.

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Presentazione STORIA

Premessa Ma perché la Storia? A cosa serve? Sono domande che ancora oggi rivolgono alla scuola genitori e bambini preoccupati per lo studio. La Storia non è certo “utile” come la Grammatica Italiana, o come la Matematica: nel senso che “serve” meno immediatamente e direttamente di queste discipline a comunicare nella vita quotidiana. Essa è anche meno “utile” di qualunque disciplina a carattere filosofico o scientifico, in quanto a differenza di esse non favorisce alcuna informazione nella struttura direttiva del mondo e della realtà. Essa non è neppure magistra vitae, come un tempo si diceva; lo sarebbe solo se fossimo in grado di dimostrare che fatti, problemi, istituzioni, strutture della Storia si presentano e si evolvono secondo schemi razionalizzabili e intelligibili ben precisi. E non siamo in grado di dimostrare nulla del genere. Quel che si può dire è che lo “studio delle storie, insieme alla memoria delle generazioni viventi, alla percezione del presente e alla visione del futuro, contribuisce a formare la coscienza storica dei cittadini e li motiva al senso di responsabilità nei confronti del patrimonio dei beni comuni” (dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, novembre 2012). La Storia davvero aiuta a non ripetere errori già commessi, concorre a chiarire la nostra identità comunitaria, a formare l’autocoscienza relativa a quello che ciascuno di noi rappresenta nei contesti: culturale, linguistico, poetico, etnico, sociale, religioso, nei quali è inserito. La Storia, quindi, serve. Al pari dell’Antropologia e delle altre Scienze Umane, essa ha come oggetto l’uomo, studiato nei suoi contesti alla luce dei suoi concreti condizionamenti; considerata pertanto alla luce della compresenza di quanto in lui è basilare, fondante, qualificante, e di quanto è invece relativo, dinamico, soggetto al mutamento. La Storia è in questo senso scienza pratica, sperimentale. Essa non dà risposte generali e normative, bensì particolari e indicative. Senza essere magista vitae, insegna a vivere e a scegliere. Compito degli insegnanti è abituare gli studenti a distinguere tra storie come complesso degli avvenimenti e dei loro significati nelle vicende umane e storie come ricerca di esposizione relativi ad essi: fra Storia vera e propria, da una parte, e storiografia, dall’altra. È importante liberare i ragazzi dalla comoda e ambigua idolatria di una Storia concepita come lineare progresso e abituarli all’idea di una Storia intesa, invece, come articolato progresso. L’insegnate di Storia dovrà proporre, in sintesi, preliminarmente i grandi fatti, il loro significato, le istituzioni e le strutture che li sostengono, a mostrare, poi, come avvengono e si articolano le scelte che conducono il mondo a diventare quello che ora è. Un tale metodo aiuta a riconoscere nel cammino delle cose umane l’uomo e la sua libertà.

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Presentazione

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La Storia nel primo biennio Lo studio della Storia nel primo biennio deve necessariamente partire dall’esperienza diretta del bambino, dal suo vissuto, dalle sue memorie, valorizzando le conoscenze e i comportamenti acquisiti nell’ambito della famiglia, della scuola, della comunità di appartenenza. All’alunno verranno proposti percorsi finalizzati al sapersi orientare nel tempo, alla ricostruzione di semplici sequenze di fatti, alla comprensione del concetto di trasformazione.

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Presentazione PROGETTAZIONE ANNUALE

STORIA COMPETENZE DA ATTIVARE L’alunno: • Utilizza consapevolmente i principali indicatori temporo-spaziali. • Individua successioni, contemporaneità, durata, periodizzazioni. • Riconosce la ciclicità dei fenomeni naturali e la loro durata. • Riconosce e ricostruisce i rapporti di causalità tra fatti e situazioni.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Organizzazione delle informazioni • Successione - Riconoscere azioni che si svolgono nel tempo presente. - Comprendere il prima e il dopo di un evento. - Individuare, nella realtà, una serie di eventi che si succedono; rappresentarli uno alla volta con disegni, foto, didascalie, riordinarli utilizzando gli indicatori temporali adeguati: prima-ora-dopo. - Costruire sequenze temporali via via più complesse, finalizzate a raccontare in modo cronologicamente ordinato.

• Contemporaneità - Osservare azioni compiute contemporaneamente da due persone presenti e documentarle. - Documentare azioni compiute contemporaneamente da una persona presente e da un’altra lontana. - Documentare azioni contemporanee svolte da persone, animali, elementi della realtà. - Cogliere la contemporaneità di fatti e avvenimenti nel presente e nel passato più recente.

• Durata - Valutare e misurare la durata di facili e brevi attività riferibili all’esperienza quotidiana. - Distinguere la durata psicologica e la durata reale di un evento. - Classificare durate brevi, medie, lunghe, riferite all’anno scolastico. - Conoscere e utilizzare strumenti per la misurazione del tempo. - Cogliere nel presente e nel passato più recente la contemporaneità, la successione, la durata di due o più fatti.

• Tempo cronologico - Acquisire la terminologia relativa alla scansione convenzionale dell’anno: giorno, notte, settimana, mese, anno.

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Presentazione

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- Individuare le possibili suddivisioni interne di una giornata (mattina, pomeriggio, sera, notte) con rappresentazione lineare e ciclica. - Scoprire la relatività dell’organizzazione della giornata in relazione alle attività lavorative, alle abitudini. - Individuare gli indicatori oggettivi e soggettivi da cui desumere le suddivisioni della giornata. - Acquisire e usare termini: ieri, oggi, domani, in relazione alle attività scolastiche e personali.

• Settimana - Ricostruire la successione dei giorni della settimana attraverso le attività scolastiche e personali. - Attribuire i nomi ai giorni della settimana e rappresentare graficamente a livello sia lineare sia ciclico.

• Mese - Riconoscere il mese attraverso la registrazione giornaliera di fatti o attività sullo “strumento” calendario. - Attribuire i nomi ai mesi, scoprire la loro durata e rappresentarli graficamente in modo sia lineare sia ciclico.

• Anno - Riconoscere l’anno come insieme dei dodici mesi.

• Stagione - Raggruppare i mesi in stagioni e rilevare i segni che le caratterizzano.

• Ciclicità - Sapersi orientare su grafici temporali a struttura lineare e modulare. - Rilevare che alla ripetizione dei cicli settimanali, annuali, stagionali, cambia la data.

• Causa-effetto - Partire da un fatto e cercare il perché di esso (causa reale); disegnare e verbalizzare. - Partire da un fatto e ricercare le cause possibili. - Partire da un fatto e ricercare le conseguenze reali e possibili. - Ordinare con disegni e didascalie i tre momenti (causa, effetto, conseguenza) e verbalizzare. - Cogliere i rapporti di causa-effetto e comunicarli usando i nessi logici adeguati: perché, perciò, poiché.

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Presentazione

Uso delle fonti e strumenti concettuali • Cambiamento - Cogliere i più evidenti segni di cambiamento prodotti dal passare del tempo nella realtà circostante (cose-animali-persone). • Fonte storica - Analizzare fonti di vario tipo per ricavare informazioni minime, utili per spiegare oggettivamente fatti avvenuti e per dimostrare il mutare di alcune situazioni. - Raccogliere semplici testimonianze intorno a fatti recentemente accaduti e servirsene per realizzare brevi ricostruzioni.

Produzione scritta e orale • Usare semplici fonti di tipo diverso per ricostruire fatti, narrandoli in modo cronologicamente corretto. • Ordinare fatti che appartengono al proprio passato, al passato di una persona o di un ambiente “vicino”, attraverso l’uso di semplici testimonianze o fonti. • Verbalizzare illustrazioni, realizzare disegni e schemi per comunicare esperienze e attività svolte.

CONTENUTI E NUCLEI FONDANTI Dimensioni • Sociale - Famiglia, gruppo, ruolo. - Regola, norma, legge. - Potere, collaborazione, tradizione, festa.

• Economia - Lavoro, mestiere, denaro, guadagno, scambio, commercio.

• Di vita quotidiana - Alimentazione, abbigliamento, abitazione, abitudini e usi sociali.

• Culturale - Comunicazione (oralità e scrittura, musica, immagine, multimedialità). - Arti figurative (pittura, scultura, architettura). - Religioni, miti, fonti (documento scritto, reperto...); tecnologia (utensile, macchina...).

• Temporale - Durata, anteriorità, posteriorità, contemporaneità, ripetizione, datazione, ciclicità. - Cronologia.

• Spaziale - Luogo, ambiente (fisico-antropico), direzione, mappa, confine, regione, spostamento.

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Presentazione

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CITTADINANZA E COSTITUZIONE Premessa La Legge 169/08 riprende in esame il tema dell’Educazione Civica anche nella Scuola Primaria sollecitando ad “attivare azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all’acquisizione, nel primo e nel secondo ciclo d’istruzione, delle conoscenze e delle competenze relative a ‘Cittadinanza a Costituzione’, nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse”. Viene confermato il primato della persona nelle sue varie espressioni, si guarda con interesse allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno, affinché ogni alunno possa essere e diventare cittadino impegnato e presente nella società. Perché ciò avvenga è fondamentale che fin dall’età della Scuola Primaria il bambino acquisisca gradualmente autonomia nei diversi contesti sociali, partecipi attivamente alla vita di gruppo, sperimenti situazioni di cooperazione e gestione dei conflitti, conosca e rispetti le principali norme di comportamento. È proprio quest’ultimo aspetto che caratterizza il percorso da proporre ai bambini in classe prima, nell’ambito dell’Educazione alla Cittadinanza.

Progettazione annuale

Cittadinanza e costituzione COMPETENZE DA ATTIVARE L’alunno: • Conosce se stesso ed acquisisce consapevolezza della sua identità. • Scopre il significato della relazione io-altri. • Sa assumere nel gruppo atteggiamenti coerenti con le regole scoperte e condivise.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO • Nucleo familiare - Conoscere la composizione della famiglia e le relazioni che intercorrono tra i suoi membri. - Essere consapevoli che la famiglia è il gruppo sociale organizzato nel proprio contesto di vita. - Conoscere la funzione e l’utilità sociale del lavoro dei genitori.

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Presentazione

• Organizzazione scolastica - Conoscere alcuni aspetti dell’organizzazione scolastica. - Scoprire i comportamenti da tenere nei diversi ambienti di lavoro della scuola e impegnarsi a metterli in atto. - Scoprire la necessità di norme comportamentali per una serena e proficua convivenza nel gruppo classe. - Conoscere le persone che lavorano nella scuola e scoprire l’utilità del loro lavoro.

• Gruppo sociale - Conoscere e riconoscere norme e regole all’interno di un gruppo sociale. - Analizzare alcuni semplici aspetti di gruppi organizzati, frequentati o conosciuti. - Conoscere le varie possibilità e modalità di utilizzo del proprio tempo libero. - Riconoscere il proprio ruolo all’interno del gruppo di appartenenza. - Conoscere gli spazi adibiti al gioco nella propria casa, nella scuola, nel quartiere, nella città.

• Indagine - Saper indagare semplici fenomeni sociali attraverso: - l’individuazione del problema di natura sociale; - la formulazione di ipotesi; - la raccolta di dati tramite interviste, questionari; - la tabulazione dei dati raccolti; - l’individuazione dei rapporti tra i dati; - la verbalizzazione delle ipotesi di conclusione e dei concetti rilevati.

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Presentazione

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GEOGRAFIA Premessa Per poter insegnare bene la Geografia, bisogna avere le idee chiare su cosa essa sia oggi a livello scientifico e sulla recente evoluzione del pensiero geografico. Le “Indicazioni Nazionali per il Curricolo, novembre 2012” affermano che la “Geografia” studia i rapporti delle società umane tra loro e con il Pianeta che le ospita... riguarda i processi di trasformazione progressiva dell’ambiente ad opera dell’uomo o per cause naturali di diverso tipo... abitua ad osservare la realtà da punti di vista diversi che consentono di considerare e rispettare visioni plurime di un approccio interculturale dal vicino al lontano. La vera Geografia è educazione geografica, con un grande scopo sociale: fornire una metodologia integrata di strumenti materiali e soprattutto concettuali che consentano a donne e uomini di leggere e interpretare la sempre più complessa realtà territoriale, di decodificarla, di darle un senso, di “appropriarsene” e, così facendo, di non sentirsi stranieri in casa loro, nel loro territorio: dal piccolo spazio vicino e vissuto al mondo intero. È una Geografia che può e deve proporsi di formare cittadini del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo guardando al futuro. Tale finalità non si può certo raggiungere per intero nella Scuola Primaria; in essa, però, si debbono porre le basi e, si deve cominciare a camminare in questa direzione. Nello stendere il curricolo della Geografia e nell’identificare gli obiettivi da perseguire è importante partire sempre dai problemi e dalle attività dell’ambiente più vicino al bambino, che riveste per lui un significato percettivo-oggettivo importante. Proporre itinerari di conoscenza, prima descrittiva, poi interpretativa del proprio ambiente di vita che prevedano esperienze di esplorazione, di scoperta, di costruzione dello spazio. Al termine della classe prima, l’alunno, dopo averne fatta l’esperienza, dovrà conoscere e utilizzare correttamente i termini che indicano relazioni spaziali e topografiche, dovrà saper individuare gli elementi costitutivi dello spazio vissuto, le sue funzioni specifiche e le relazioni tra ambienti diversi come la casa e la scuola. Dovrà quindi saperli rappresentare con un disegno utilizzando dei simboli concordati (primo approccio alla cartografia), iniziando ad utilizzare la terminologia specifica delle discipline. Ruolo dell’insegnante sarà quello di porsi come “ponte di curiosità” tra il bambino e l’ambiente senza tralasciare elementi attuali che possono essere molto significativi: terremoti, inondazioni, cambiamenti climatici, iniziative ambientali. Tali elementi saranno molto utili a stimolare l’interesse reale verso i problemi ambientali di cui tanto si parla.

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Presentazione Progettazione annuale

GEOGRAFIA COMPETENZE DA ATTIVARE L’alunno:

• Si orienta nello spazio vissuto. • Osserva, analizza, descrive, rappresenta territori conosciuti. • Utilizza consapevolmente i principali indicatori topologici e spaziali. • Coglie il rapporto tra la realtà geografica e la sua rappresentazione.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Orientamento e linguaggio della geograficità • Localizzazione - Prendere coscienza che il proprio corpo e gli oggetti occupano uno spazio e che esiste una relazione tra sé, gli altri e gli oggetti.

• Posizione - Collocare se stesso e gli oggetti in uno spazio definito, indicandone la posizione attraverso l’uso degli indicatori appropriati: - sopra/sotto; - alto/basso; - davanti/dietro; - vicino/lontano; - dentro/fuori; - destra/sinistra. - Constatare che cambiando la posizione dell’osservatore, cambia anche la localizzazione degli oggetti (posizione relativa). - Cogliere, definire, rappresentare, la posizione reciproca di due o più oggetti.

• Orientamento - Individuare percorsi in spazi noti. - Realizzare brevi percorsi in spazi limitati e descriverli scegliendo via via punti di riferimento significativi per orientarsi. - Eseguire un percorso seguendo istruzioni verbali e/o grafiche. - Descrivere e/o rappresentare un percorso eseguito da sé o da altri. - Esplorare gli spazi scolastici per acquisire la conoscenza della loro ubicazione, del loro uso, della loro funzione.

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Presentazione

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• Rappresentazione - Rappresentare con tecniche diverse (disegno, plastico, impronta, sagoma) gli spazi via via analizzati, utilizzando anche simboli non convenzionali. - Descrivere le situazioni prese in esame di volta in volta, imparando ad usare la terminologia adeguata e il linguaggio specifico della disciplina.

Paesaggio, regione e sistema territoriale • Confine-regione - Padroneggiare i fondamentali concetti topologici di: confine, regione interna, regione esterna. - Individuare confini già esistenti e/o sceglierne di nuovi per delimitare gli spazi fatti oggetto di scoperta e studio.

• Ambiente - Analizzare i più comuni ambienti di vita quotidiana: l’aula, la scuola, la casa..., riconoscere gli elementi presenti e la loro funzione.

• Ambiente naturale e antropico - Iniziare a cogliere le differenze tra elementi fisici e antropici. - Ricercare le cause di alcune semplici trasformazioni prodotte dall’uomo sul territorio locale. - Riconoscere situazioni di degrado o di cattivo uso del territorio e proporre semplici interventi correttivi.

CONTENUTI E NUCLEI FONDANTI • La successione lineare: prima/ora/poi; storie in sequenza. • La successione ciclica: la giornata, la settimana, i mesi, le stagioni, l’anno. • La contemporaneità: nello stesso luogo, in luoghi diversi. • La durata: tempo psicologico - tempo reale; la misurazione del tempo. • La trasformazione, la reversibilità e la non reversibilità. • Approccio alle fonti. • Concetti topologici: il corpo nello spazio, oggetti nello spazio; le posizioni: sopra/sotto, davanti/ dietro, vicino/lontano, aperto/chiuso, dentro/fuori. • Lateralizzazione. • Direzione e percorsi. • I luoghi: della scuola e del tempo libero. • La rappresentazione: confini, regioni, impronte, pianta, simboli, mappe mentali. • L’identità. • Vivere in società: tanti gruppi, la famiglia, gli amici, il gruppo classe, le regole.

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Presentazione OPZIONI METODOLOGICHE

L’esperienza di insegnamento - apprendimento nell’ambito della Storia, della Geografia e dell’Educazione alla Cittadinanza, vede l’insegnante quale regista educativo volto a facilitare, mediare e favorire il processo di costruzione dell’apprendimento da parte degli alunni. In questo contesto, si inseriscono l’approccio sensoriale, che rispetta e consente l’esplicazione delle diverse modalità conoscitive degli alunni, il metodo dei contrasti, che consiste nel far vivere due situazioni successive similari dove un elemento viene sostituito dal suo contrario. Tali approcci metodologici, mutati dalla psicomotricità, vanno letti in un’ottica di continuità con la Scuola dell’Infanzia, cui affiancare progressivamente e sistematicamente altri metodi quali l’osservazione e la ricerca. Occasioni fondamentali di apprendimento risulteranno l’utilizzo dei diversi spazi della scuola, le uscite nel territorio, la fruizione di strumenti e materiali di diverso tipo: materiale multimediale, videocassette, registratori, macchine fotografiche...

CRITERI DI VERIFICA Al termine dei percorsi di apprendimento, verranno utilizzate le seguenti modalità di verifica: • osservazione sistematica dei modi di partecipazione e delle abilità individuali messe in atto; • uso di schede; • giochi motori, disegni, cloze; • rappresentazioni grafiche; • semplici questionari strutturati; • classificazioni di informazioni in schemi conosciuti; • riconoscimento e uso di strumenti e carte; • lettura di strisce temporali; • rappresentazioni mentali di ambienti. La valutazione riguarderà inoltre, l’apprendimento nel suo verificarsi, interesserà i contesti in cui avviene l’insegnamento-apprendimento, le strategie utilizzate dall’alunno, in modo da individuare dove e su quali aspetti si evidenziano difficoltà, per poter di conseguenza programmare interventi tempestivi e personalizzati.

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Presentazione

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EDUCAZIONE FISICA Premessa Le attività motoria e sportiva forniscono agli alunni le occasioni per riflettere sui cambiamenti del proprio corpo, per accettarli e viverli serenamente come espressione della crescita e del processo di maturazione di ogni persona. Partecipare alle attività motorie e sportive, significa condividere con altre persone esperienze di gruppo promuovendo l’inserimento anche di alunni con varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione del lavoro di squadra. Il gioco e lo sport sono infatti, mediatori e facilitatori di relazioni e “incontri”. Le Indicazioni per il Curricolo ribadiscono come, attraverso un serio “Progetto” di attività motorie, personalizzato sulle specifiche capacità di ciascun alunno e rispondente ai suoi bisogni specifici, si possa: • favorire la maturazione armonica di ciascun bambino che si appresta a vivere l’avventura della crescita; • contribuire all’eliminazione o contenimento di un 20-25% di criticità motorie, in modo particolare di quelle direttamente correlate con gli apprendimenti scolastici (esempio: corretta strutturazione dello schema corporeo, affermazione decisa della lateralità, armonica funzione tonica, strutturazione delle coordinazioni, miglioramento dell’abilità di destrezza, prerequisiti tutti necessari all’apprendimento della lettura, della scrittura e delle abilità di numerazione e calcolo). L’attività motoria costituisce, inoltre, una situazione privilegiata per la reale integrazione sia degli alunni appartenenti a culture differenti (esempio: bambini di provenienza comunitaria o extracomunitaria), sia dei soggetti diversamente abili e di coloro in forte difficoltà di apprendimento il cui numero, negli ultimi anni, è in continuo aumento. L’esperienza ludico-motoria, infatti, lontana dai “precocismi” delle discipline sportive, permette ad ogni alunno di esprimersi liberamente nei vissuti motori, favorisce la capacità di conoscere se stesso, di rapportarsi con il mondo esterno, facilitando l’evoluzione dell’equilibrio psico-fisico e favorisce inoltre la conoscenza e l’acquisizione dello schema corporeo, il rapporto tra il bambino, l’ambiente e le persone circostanti che costituiscono la base indispensabile per la costruzione e l’organizzazione della personalità e di conseguenza, per ogni apprendimento.

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Presentazione

È indubbio che l’esperienza motoria risulta incisiva nello sviluppo di competenze espressive, linguistiche, logico-matematiche, artistiche e sociali. È fondamentale, però, che siano sollecitati negli alunni: • una forte motivazione; • un intenso coinvolgimento emotivo;

• adeguati livelli di difficoltà; • un clima di fiducia reciproca; • familiarità e sensazione nei confronti dell’ambiente in cui si svolge l’attività; • valorizzazione delle capacità e delle risorse di ciascuno; • percezione (personale e condivisa) dei propri progressi e del loro riscontro nel tempo attraverso modalità di valutazione oggettive. In ciascun vissuto proposto risulterà determinante:

• contestualizzare ogni proposta di gioco; • privilegiare i metodi induttivi (libera esplorazione, scoperta guidata, risoluzione di tutti i problemi);

• lasciare in ogni attività uno spazio per valorizzare risposte motorie originali e creative; • utilizzare la più ampia varietà di materiali e, quando possibili, far creare dai bambini stessi l’occorrente per lo svolgimento dei giochi;

• consentire, al termine di ogni proposta, una riflessione su quanto sperimentato; • attivare diversi espedienti per fissare il ricordo di momenti significativi dell’attività (fotografie, riprese, disegni, commenti scritti).

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Presentazione

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Progettazione annuale

EDUCAZIONE FISICA COMPETENZE DA ATTIVARE L’alunno:

• Acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori di base.

• Utilizza il corpo per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo. • Sa strutturare lo spazio conosciuto. • Conosce e rispetta le regole dei giochi collettivi. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo • Scoprire gli elementi corporei attraverso la manipolazione e il loro utilizzo. • Produrre con l’uso della mano e del piede, tracce, stampi, grafici, disegni, opere plastiche. • Prendere coscienza delle grandi articolazioni: caviglie, polsi, anche, spalle, collo. • Prendere coscienza dell’asse corporeo: tronco, dorso, nuca, testa. • Conoscere e utilizzare la parte destra e sinistra del corpo. • Conquistare un’adeguata dominanza laterale. • Designare su di sé e sull’altro parti del corpo in maniera speculare e incrociata, prima per imitazione poi solamente su ordine. • Individuare e indicare su immagini le parti del corpo. • “Mettere graficamente” il corpo in situazione. • Utilizzare il corpo assumendo atteggiamenti, pose immobili o mobili. • Vivere situazioni di contrazione e decontrazione dei segmenti corporei. • Prendere coscienza dei due momenti che caratterizzano l’atto respiratorio: inspirazione, espirazione. • Controllare i tempi di inspirazione e di espirazione. • Sperimentare la respirazione ritmata. • Prendere globalmente coscienza della respirazione diaframmatica e addominale. • Assumere e mantenere posizioni di equilibrio statico e dinamico. • Conoscere le norme igieniche fondamentali. • Camminare in modo armonico per periodi di tempo sempre più lunghi. • Rotolare in ogni senso. • Correre con varie andature e velocità diverse. • Saltare in alto e in lungo. • Adoperare adeguatamente le gambe e i piedi per respingere, colpire, calciare.

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Presentazione

• Realizzare prassie più complesse, coordinando vari schemi motori. • Adoperare adeguatamente le mani per accartocciare, strappare, infilare, allacciare, tagliare, incollare, afferrare, lanciare... • Tamburellare in successione con le dita della mano dominante. • Opporre in successione ordinata il pollice alle altre dita. • Finalizzare, padroneggiare, utilizzare economicamente il gesto. • Individuare su se stesso e sugli altri le posizioni e le direzioni spaziali. • Spostarsi all’interno di uno spazio tenendo conto degli elementi presenti. • Prevedere le reazioni spaziali di oggetti lanciati, spinti, tirati. • Prendere coscienza del comportamento degli oggetti nello spazio: traiettoria, distanza, velocità... • Organizzare lo spazio con gli elementi a disposizione. • Riconoscere e riprodurre forme e figure di complessità crescente. • Organizzare lo spazio grafico. • Riconoscere, memorizzare, riprodurre spazi e ambienti. • Organizzare le percezioni secondo la loro successione nello spazio. • Prendere coscienza dei ritmi interni: respirazione, battito cardiaco. • Prendere coscienza dei ritmi esterni che organizzano la successione degli avvenimenti. • Sperimentare le trasposizioni strutturo-ritmiche da un comportamento comunicazionale all’altro: da ritmi motorio-visivi a ritmo uditivo-visivi, a ritmi visivi-uditivi.

Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva • Prendere coscienza delle proprie possibilità corporee e dei propri limiti. • Percepire e conoscere l’altro con contatti corporei. • Vivere con il corpo situazioni emotivo-relazionali individuate in racconti, in esperienze concretamente vissute. • Vivere a livello corporeo alcuni tipi di relazioni con l’altro: dare e ricevere, domandare e ottenere, chiedere e rispondere, spiegare e comprendere, accettare e rifiutare, amare e odiare. • Riconoscere l’altro come diverso da sé. • Decodificare i messaggi corporei altrui. • Vivere situazioni motorie a coppie, in piccoli o grandi gruppi. • Conoscere, vivere, padroneggiare le distanze che regolano le relazioni umane (distanza minima - personale - sociale - pubblica).

Il gioco, lo sport, le regole e il fair play • Operare creativamente con gli altri per raggiungere un obiettivo comune. • Partecipare attivamente ai giochi di gruppo rispettandone le regole. • Introdurre una regola nuova in un gioco conosciuto. • Inventare regole per strutturare giochi.

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Presentazione

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Salute e benessere, prevenzione e sicurezza • Rispettare le cose proprie e altrui. • Muoversi correttamente negli ambienti rispettando le persone e gli oggetti presenti. • Utilizzare in modo appropriato gli attrezzi ginnici.

CONTENUTI E NUCLEI FONDANTI • Percezione e scoperta del proprio corpo. • Strutturazione dello schema corporeo. • Schemi posturali. • Gli schemi motori dinamici. • L’organizzazione spazio-temporale. • Lateralità e dominanza. • Equilibrio statico e dinamico. • Comunicazione mimico-gestuale. • Capacità condizionali (forza, rapidità, resistenza). • Ritmo e danza. • Vissuti polivalenti. • Attività ludiche. • Giochi tradizionali, liberi, con regole.

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Presentazione OPZIONI METODOLOGICHE

La metodologia che verrà adottata nell’insegnamento/apprendimento dell’educazione fisica, può essere sintetizzabile nei seguenti punti: • rendersi conto della situazione di partenza degli alunni; • organizzare predisporre situazioni-stimolo aperte, flessibili, diversificate, per offrire a ciascun alunno opportunità di successo e di valorizzazione del sé; • utilizzare strategie specifiche per valorizzare il prodotto degli alunni, sollecitando l’uso dei diversi linguaggi verbali e prevedendo, all’interno del percorso didattico, situazioni atte alla comunicazione; • proporre attività da vivere non solo a livello individuale, ma anche a coppia, in gruppo, in squadra; • utilizzare metodi sia di tipo induttivo (libera esplorazione, scoperta guidata, risoluzione dei problemi), sia deduttivo (assegnazione di compiti e metodo misto); • creare un’atmosfera stimolante e coinvolgente; • dare spazio a momenti di riflessione e di rielaborazione di ciò che è stato fatto.

CRITERI DI VERIFICA Durante lo sviluppo delle esperienze motorio-corporee, verrà data grande importanza all’osservazione in situazione, che permette di: • cogliere il livello di competenza evidenziato da ogni singolo alunno e, di conseguenza, modulare in itinere le situazioni didattiche presentate; • cogliere gli aspetti comunicativo-relazionali all’interno del gruppo e scoprire lo status sociometrico di ciascun alunno; • individuare la capacità di risolvere problemi o di inventare situazioni. Verranno altresì usate altre modalità di verifica: • svolgimento di prove strutturate; • osservazioni mirate (su determinate competenze e specifici alunni).

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ità ogni opportun i d e ir u fr su u i possibilità d La capacità e la costante, ir c o ri o it rr te l e n ria, a scuola e to S a ll e d io d u di st rtire dalle a p a , o c c ri o ic gog n lavoro peda u o n o tt e rm e p diche con i più lu e li a ri to ra o lle attività lab narrazioni e da esplorative sul e z n e ri e sp e e lt versare mo piccoli per attra re gli alunni a in ic v v a r e p e il ro indispensab o v la n u : to a ss pa ssivamente il re g ro p e ir p e c n o i ricostruire e c i alla capacità d tti, le molteplic e sp a i rs e iv d i per indagarne “fatto storico” ni. ause e le ragio c le , e iv tt e sp pro

NI DALLE INDICAZIO NAZIONALI PER IL A CURRICOLO DELL NZIA SCUOLA DELL’INFA O E DEL PRIMO CICL DI ISTRUZIONE



Unità Formativa n°

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CONOSCO GIÀ TANTO! Gli organizzatori temporali e spaziali In cammino verso: In cammino verso:

Com pet enze da att iva re • L’alunno: - Utilizza consapevolmente i principali indicatori temporali e spaziali.

Ob iett ivi di app ren dim ent o

• Conoscere lo schema corporeo e collocare se stessi nello spazio. • Discriminare le principali nozioni temporali. • Cogliere semplici relazioni spazio-temporali. • Riconoscere i rapporti di successione esistenti tra i fatti di una storia. • Organizzare lo spazio e sapersi orientare in esso.

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STORIA

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Conosco già tanto!

INTRODUZIONE L’arrivo alla Scuola Primaria costituisce, per i bambini, l’inizio di una nuova avventura! Alcuni sono curiosi, entusiasti, pieni di voglia di comunicare e di conoscere persone, oggetti, luoghi... altri, invece, mostreranno ansia, timore, a volte smarrimento. Compito degli insegnanti sarà quello di creare un clima disteso, accogliente, per tutti gli alunni, che, sentendosi a proprio agio, potranno esprimere stati d’animo, interessi e fare tutte le domande che vengono loro in mente. I primi giorni di scuola, pertanto, saranno dedicati a costruire un positivo clima relazionale e all’accertamento delle conoscenze pregresse in ordine ai diversi aspetti dello sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale (si veda a tal proposito l’Unità Formativa “Conosco già tanto!” riportata sulla Guida d’Italiano Percorsi, strategie... traguardi Ed. Raffaello). Sin dai primi momenti, i bambini desiderosi di parlare, di raccontarsi, vorranno comunicare qualcosa di sé, di ciò che amano fare, mangiare e persino sognare.

PERCORSO DI APPRENDIMENTO Mi presento Iniziamo il percorso con un gioco in palestra. Gli alunni si dispongono in cerchio, seduti a gambe incrociate e si lanciano la palla. Il bambino che prende la palla dirà a voce alta il suo nome: “Io mi chiamo Andrea”, poi lancerà la palla ad un altro compagno che, dopo averla afferrata, si presenterà: “Io mi chiamo Alice” e così via. Quando tutti avranno comunicato al gruppo il proprio nome, il bambino che ha la palla in mano la lancerà ad un compagno, dopo averlo chiamato per nome: “Marco”, questi pronuncerà il nome di un altro amichetto e gli tirerà la palla... e così via. Si passerà poi ad esprimere gusti e preferenze personali, sempre scambiandosi la palla. L’insegnante guiderà i vari momenti del gioco, dando le consegne.

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Conosco già tanto!

1 STORIA

ESEMPIO: – Ora parliamo di quali giochi ci piacciono! L’alunno che afferra la palla dirà: – Io sono Marco, mi piace giocare con i videogiochi. Poi tirerà la palla ad un altro compagno che comunicherà al gruppo le sue preferenze. – Io sono Alice e mi piace giocare con le figurine. Terminato il giro, l’insegnante fornirà una nuova consegna: – Ora diciamo che cosa ci piace mangiare. Comincio io... che sono molto golosa e amo gustare i gelati alla crema. Il gioco si svolgerà sempre tirando la palla. Si passerà, quindi, a comunicare al gruppo le preferenze individuali sugli animali. C’è chi dirà: – Il mio cane si chiama Brek e vive con me. – Io ho un pesciolino rosso. – Io non posso avere un animale perché la mia casa è piccola. – Io sono allergico ai peli del gatto. – Il mio criceto si nasconde sempre sotto la poltrona. – Fufi dorme ogni notte sul letto con me. Passare, quindi, sempre lanciandosi la palla, a comunicare al gruppo che mestiere il bambino sogna di fare da grande.

Realizzare a questo punto, un lavoro individuale di sintesi nel quale ogni alunno rappresenterà graficamente se stesso e le proprie preferenze. Osservando la rappresentazione grafica, ciascun bambino verbalizzerà il proprio lavoro:

37


STORIA

1

Conosco già tanto!

– Io sono Andrea, mi piacciono le patatine fritte, mi diverto a correre in giardino con il mio cane, da grande diventerò un calciatore.

IO SONO: GIOCHI

CIBI

ANIMALI

MESTIERI

Incollare gli elaborati su un cartellone dal titolo: I BAMBINI DI PRIMA... SI PRESENTANO. Continuare il percorso introducendo la lettura della storia Il Re dei Fiori con un’attività: Ho incontrato il Re dei Fiori! Preparare una scatola con dentro un burattino o una statuina o l’immagine di un re. Invitare un bambino ad aprirla e a mostrare il personaggio ai compagni. Suscitare l’interesse degli alunni con domande stimolo:

 Chi sarà?  Dove vivrà?  Che cosa gli piacerà fare?  Con chi vivrà? Raccogliere le ipotesi e passare quindi a raccontare o a leggere la storia che vede come protagonista il Re dei Fiori.

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Conosco già tanto!

C’era una volta un Re, un Re piccolo e tanto tanto triste. Il poveretto non cresceva perché non mangiava quasi nulla, solo un piatto di insalata al giorno e giocava di tanto in tanto con una scacchiera. Viveva in un minuscolo palazzo al centro di un grande bosco, in un regno assai lontano. Un giorno il piccolo Re uscì a fare una passeggiata nel giardino del castello in compagnia del suo cane Bobi. Da dietro un cespuglio, spuntò fuori un simpatico coniglietto che gli disse: – Io so perché sei tanto triste! Il tuo regno è troppo grigio, senza colori! Prova ad usare la tua fantasia e, soprattutto, guarda cos’hai nelle tasche... e vedrai la tristezza sparire! Il Re scoprì di avere le tasche piene di bulbi di tulipano e capì che cosa doveva fare. In men che non si dica, scavò tante buche nella terra e piantò con molta cura milioni di bulbi. Un bel giorno, tutto il suo minuscolo regno fiorì. Il piccolo Re dei Fiori era molto contento. Ma gli mancava qualcosa per essere proprio felice. Il suo cuore era vuoto! – Ecco che cosa ti manca! Ti manca una principessa! – gli sussurrò un nanetto nascosto sotto le foglie di un tulipano rosso. E il piccolo Re dei Fiori partì subito a cercarla. Cercò sotto il sole e sotto la pioggia, cercò tutto il giorno e tutta la notte. – Eccomi qui – disse una vocina dolce dentro un fiore di tulipano. Il piccolo Re dei Fiori e la principessa si erano trovati! Il matrimonio si celebrò subito e la principessa diventò... la Regina dei Fiori! Il Re e la piccola Regina vivono ora insieme nel castello del bosco e sono molto felici.

STORIA

IL RE DEI FIORI

1

(K. Pacovská, Il piccolo re dei fiori, Nord-Sud)

39


STORIA

1

Conosco già tanto!

Realizzare anche per il Re dei Fiori la scheda di presentazione del personaggio, uguale a quella dei bambini.

IO SONO: IL RE DEI FIORI GIOCHI

SCACCHIERA

CIBI

INSALATA

ANIMALI

CANE BOBI

MESTIERI

GIARDINIERE

Analizzare dettagliatamente i contenuti della storia. Rappresentare graficamente gli ambienti che compaiono nel racconto: castello, giardino, bosco...

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Conosco già tanto!

1

RE DEI FIORI

STORIA

Individuare i personaggi che vi compaiono, proporre di mimarne le caratteristiche e rappresentarli con il disegno su cartoncini. Scrivere sotto ciascuna immagine il nome in stampato maiuscolo.

CANE BOBI

CONIGLIO

NANETTO

REGINA DEI FIORI

Utilizzare i personaggi, gli ambienti e le diverse situazioni della storia per organizzare un percorso-gioco finalizzato a verificare il possesso dei principali concetti spazio-temporali prima di strutturare le Unità Formative dell’ambito antropologico. Si riportano alcune schede da utilizzare a proposito.

41


Conosco già tanto! COSTRUIAMO IL RE

1- RITAGLIA LE PARTI, POI RICOSTRUISCI IL RE DEI FIORI INCOLLANDO I PEZZI NEL MODO GIUSTO NELLA SCHEDA SEGUENTE. COLORA E COMPLETA IL SUO NOME TRATTEGGIATO.

SCHEDA OPERATIVA

STORIA

1

42

Nome e Cognome

Classe


Conosco già tanto!

STORIA

2- RICOMPONI E INCOLLA QUI I PEZZI RITAGLIATI, POI COLORALI.

1

SCHEDA OPERATIVA

Nome e Cognome

Classe

43


Conosco già tanto! PRIMA - DOPO

1- CHI INCONTRA PRIMA IL RE DEI FIORI? COLORA IL PERSONAGGIO CHE INCONTRA PRIMA E CERCHIA QUELLO CHE INCONTRA DOPO. FINISCI DI COLORARE.

SCHEDA OPERATIVA

STORIA

1

44

Nome e Cognome

Classe


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