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• biOGRafiE degli artisti .....................................................
il fUME O
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GUiDa per l’
INSEGNANTE
L’educazione all’immagine o “Arte e immagine”, come recitano le Indicazioni Ministeriali, è una disciplina che ha come obiettivi quello di rendere il bambino soggetto attivo e critico, in grado di “orientarsi” in una società, come quella attuale, caratterizzata dalla massiccia presenza di immagini di vario tipo e quello di far comprendere il valore dell’arte per suscitare un atteggiamento più consapevole e responsabile nei confronti dei beni culturali, tutto ciò stimolando l’immaginazione e la creatività e potenziando le capacità espressive e comunicative dell’alunno.
CHE COS’ÈL’ARTE?
Il filosofo Emmanuel Kant ritiene che ciò che contraddistingue l'arte sia una serie di proprietà percettibili e formali individuate da particolari facoltà mentali umane, quali il gusto e l'estetica, che generano il piacere.
Benedetto Croce, il filosofo italiano, intende l'opera d'arte come una sorta di "intuizione lirica" che accade nella mente e deve essere ben distinta dalla traduzione e realizzazione materiale.
Pinin Carpi
celebre scrittore per ragazzi, dice invece:
“Il bisogno delle cose belle e delle emozioni che provocano è uno dei fondamenti della vita.
Che ce ne rendiamo conto o meno, tutte le nostre scelte sono basate su una ricerca di cose belle.
E le cose più belle fatte dagli uomini sono le opere d’arte.
Più una cosa è bella più ci dà gioia; una gioia vera che non si esaurisce mai.
Perché come dice un verso del grande poeta John Keats, “Una cosa bella è una gioia per sempre”.
Ma da dove nasce questa gioia?
Semplificando un bel po’ potrei dire, per prima cosa, che tutto nasce dalla fantasia, tutto quello che conta, che appassiona, quello che si fa con soddisfazione.
Quanto di bello e importante è stato fatto nella storia è stato prodotto soprattutto dalla fantasia: le opere di artisti e poeti, di scienziati e musicisti, di inventori e sapienti.
Perché la fantasia è la capacità di giocare con le idee.
E se tutti i prodotti della mente, come l’arte, nascono dalle fantasie, le fantasie nascono dai desideri, sono le espressioni mentali dei nostri desideri più profondi, dei nostri impulsi a cambiare la realtà perché diventi come la desideriamo.
La gioia dell’arte è una gioia complessa che può colorarsi di tutte le emozioni di cui siamo capaci.
Per riuscire a capire, a “entrare” nei capolavori dell’arte, occorre impegnarsi col cuore e con la mente.”
P. Carpi, “Alla scoperta dell’arte”, Mondadori
imPARIA l’aRtE
I tre autorevoli personaggi (Kant, Croce, Carpi) parlano di: gusto, intuizione lirica, fantasia, bellezza.
L’arte è senz’altro tutto questo e forse anche qualcosa di più, è il bisogno che l’uomo ha di avvicinarsi alla realtà e di trascenderla poeticamente, attraverso le immagini.
Il bambino non può quindi fare a meno, per sviluppare in modo armonico le capacità cognitive e quelle affettive, di avvicinarsi all’arte, espressione di bisogni quali il bello, il gusto... dell’uomo di tutti i tempi e di tutti i luoghi e rappresentazione di una parte considerevole del patrimonio culturale umano.
L’arte si manifesta, come dice lo scrittore milanese, Pinin Carpi, attraverso la sua più eloquente espressione: l’opera d’arte
In quest’ottica nasce questo testo che mira, prima di tutto, a rendere il bambino fruitore attivo delle opere d’arte e poi produttore egli stesso di forme d’arte.
Il grande violinista giapponese
diceva che:
l'imitazione è alla base del processo di apprendimento umano nei primi stadi della vita e attraverso il metodo che egli chiamò della "Madre lingua", dimostrò che si può insegnare ad un bambino a suonare così come gli si insegna a parlare. Niente di più ovvio eppure niente di più straordinariamente rivoluzionario. Come infatti un bambino impara a parlare ascoltando e ripetendo continuamente le parole dette dai genitori, così impara a suonare ascoltando e ripetendo regolarmente un frammento musicale, un ritmo, una melodia.
Perché non applicare questa teoria anche all’arte e alle doti umane che permettono la sua realizzazione, quali la fantasia, l’immaginazione, la creatività?
Allora proponiamo ai bambini le opere d’arte, non è possibile visitare tutti i musei del mondo, ma oggi abbiamo i mezzi per poter ugualmente usufruire delle opere che essi ospitano, facciamogliele gustare, rendiamole loro familiari, facciamogliele riprodurre, manipolare, rielaborare. Solo così, ancora in un certo senso per “imitazione”, il nostro alunno potrà diventare un “artista”.
Ancora Carpi esalta il ruolo della fantasia, mezzo attraverso il quale poter realizzare tutti i desideri umani, attività che permette di “giocare con le idee” in modo produttivo ed efficace, prerogativa non solo dell’artista , ma anche di “scienziati, inventori, sapienti”, capacità quindi trasversale a tutta la conoscenza.
Suzuki
imPARIA l’aRtE
Come il docente ”utilizzerà”, didatticamente il libro operativo e la guida?
Il libro operativo è stato pensato per l’alunno. Il bambino infatti, aiutato dall’insegnante, attraverso il suo uso potrà:
1.osservare e imparare ad interpretare un’opera d’arte;
2.sperimentare tecniche diverse;
3.conoscere diversi tipi di linguaggi;
4.liberare la propria emotività;
5.sviluppare la creatività e l’immaginazione;
6.affinare il gusto estetico ed il senso critico.
La guida invece è stata pensata per i docenti ed è complementare al libro operativo. Attraverso il suo uso l’insegnante potrà:
1.approfondire le sezioni proposte nel libro operativo;
2.conoscere la biografia e lo stile dei pittori citati, (il docente, se lo riterrà opportuno, potrà far conoscere al bambino com’è vissuta la persona di cui si parla, togliendola così dal mondo astratto in cui potrebbe venir confinata e dando un ulteriore input culturale);
3.operare raccordi interdisciplinari con le altre discipline ed in particolar modo con quelle espressive, quali: lingua italiana, musica, sport nonché con le discipline antropologiche e in alcuni casi anche con matematica, scienze ed informatica;
4.utilizzare i contenuti della parte antologica, caratterizzati da: testi, informazioni, immagini;
5.usufruire degli approfondimenti che accompagnano le varie sezioni.
Le opere d’arte infatti, e di conseguenza gli artisti, con le loro varie tecniche, materiali e teorie, possono diventare elementi trasversali attraverso i quali stimolare gli alunni alle conoscenze proprie di altre discipline; un quadro di Klee sul corpo umano potrà aiutare ad introdurre, o a completare, un discorso sullo schema corporeo, un quadro di Mondrian con le linee, può essere un ottimo esercizio per riconoscere le linee nella geometria; una lettura attenta di un quadro di Chagall può essere lo stimolo per inventare una fiaba e così via.
In questo modo viene garantita l’interdisciplinarietà al fine di organizzare la conoscenza e soprattutto al fine di acquisire:
• competenze trasversali finalizzate a sviluppare il pensiero e le capacità cognitive;
• la capacità di comprensione e produzione di messaggi;
• la capacità di acquisizione e rielaborazione di informazioni e conoscenze;
• la costruzione della capacità di pensiero riflesso e critico.
Al fine cioè di “costruire” una persona capace di agire, capire, rielaborare, operare su più fronti, una persona completa, in grado di scegliere liberamente e consapevolmente la strada più congeniale, una persona con una mente attiva e critica, soprattutto non divisa per “compartimenti”, ma “aperta”, una mente in cui i saperi si intrecciano, si incontrano e si completano.
Sia il testo operativo per gli alunni che la guida sono strutturati in modo che possano essere usati da alunni e docenti impegnati nelle prime tre classi della Scuola Primaria, si possono trovare attività e/o testi di diversa difficoltà, che l’insegnante sceglierà a suo piacimento e seguendo gli interessi degli alunni e i contesti in cui si trova ad operare.
In sintesi, questa guida, rifacendosi alle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO, vuole essere un valido aiuto per i docenti, che potranno trovarvi spunti di lavoro, contenuti, attività.
LE INDICAZIONI MINISTERIALI PER IL CURRICOLO SU “ARTE E IMMAGINE”
Le “Indicazioni per il curricolo” prevedono delle “macroaree” disciplinari tra cui: l’area linguisticoartistica-espressiva che raccoglie: lingua italiana, lingue comunitarie, musica, arte e immagine, corpomovimento-sport e per ognuna di esse sono indicati i traguardi da raggiungere, in merito alle competenze, al termine della Scuola Primaria. Questo è quanto riporta il documento in relazione ad Arte ed Immagine:
• L’alunno utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere e leggere immagini statiche quali fotografie, manifesti, opere d’arte e messaggi in movimento quali spot, brevi filmati, video-clip...
• Utilizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo creativo le immagini attraverso molteplici tecniche, di materiali e di strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).
• Legge gli aspetti formali di alcune opere; apprezza opere d’arte e oggetti di artigianato provenienti da Paesi diversi.
• Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio mettendo in atto pratiche di rispetto e salvaguardia.
Al termine della classe terza della scuola Primaria l’alunno deve raggiungere i seguenti obiettivi:
Percettivo-visivi
• Esplorare immagini, forme e oggetti presenti nell’ambiente utilizzando le capacità visive, uditive, olfattive, gestuali, tattili e cinestetiche.
• Guardare intenzionalmente immagini statiche e in movimento descrivendo verbalmente le emozioni e le impressioni prodotte dai suoni, dai gesti e dalle espressioni dei personaggi, dalle forme, dalle luci, dai colori e altro.
Leggere
• Riconoscere attraverso un approccio operativo linee, colori, forme, volume e la struttura compositiva presente nel linguaggio delle immagini e nelle opere d’arte.
• Individuare nel linguaggio del fumetto, filmico e audiovisivo le diverse tipologie di codici, le sequenze narrative e decodificare in forma elementare i diversi significati.
• Esprimere le proprie sensazioni descrivendo tutto ciò che vede in un’opera d’arte, sia antica che moderna.
• Riconoscere nel proprio ambiente i principali monumenti e beni artistico-culturali.
Produrre
• Esprimere sensazioni, emozioni, pensieri in produzioni di vario tipo (grafiche, plastiche, multimediali…) utilizzando materiali e tecniche adeguate e integrando diversi linguaggi.
Partendo da queste indicazioni, peraltro molto generali, si intende portare l’alunno a raggiungere, al termine della classe terza, le seguenti competenze:
• Conosce e sa usare creativamente i colori primari, i colori neutri e quelli secondari.
• Conosce le potenzialità espressive dei materiali plastici (argilla, plastilina, pastasale, cartapesta…) e di quelli bidimensionali (pennarelli, carta, pastelli, tempere…) e li usa creativamente.
• Conosce e riconosce nella realtà e nella rappresentazione: le relazioni spaziali (vicino, lontano, sopra, sotto, destra, sinistra, dentro, fuori); il rapporto verticale e orizzontale; le figure e i contesti spaziali.
• Rappresenta figure umane con uno schema corporeo strutturato.
• Distingue la figura dallo sfondo.
• Conosce, riconosce e sa usare creativamente il punto e la linea.
• Conosce, sa decodificare e sa usare creativamente le tecniche proprie del fumetto.
• Sa leggere un’opera d’arte.
• Sa rappresentare, tramite colori e forme, il mondo che lo circonda, utilizzando anche le caratteristiche delle principali correnti artistiche.
LE SEZIONI DEL LIBRO OPERATIVO
E I RACCORDI INTERDISCIPLINARI
IL COLORE
ITALIANO
Filastrocche e poesie: lettura, versi e strofe, rime, similitudini, memorizzazione, comprensione, drammatizzazione.
Antologia
I testi descrittivi: lettura, comprensione, comprensione inferenziale, similitudini.
MUSICA
Ascolto musicale attivo: associazioni tra strumenti musicali e colori.
CORPO-MOVIMENTO-SPORT
Conosce e applica correttamente le regole dei giochi di squadra: “Strega comanda colore”.
APPROFONDIMENTI
L’emozionalità del colore: Mark Rothko: “Quando il colore rispecchia la vita”, Wassilj Kandinskij: “Colori e musica”, Ruggero Sicurelli: ”La percezione soggettiva del colore”.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “IL COLORE”:
Paul Klee
Mark Rothko
Emil Nolde
Pablo Picasso
Kees Van Dongen
Georgia O’Keefe
LO SFONDO
LINGUA ITALIANA
Testi descrittivi connotativi e denotativi: osservazione, analisi, comprensione denotativa e connotativa, produzione denotativa e connotativa.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “LO SFONDO”:
Testi descrittivi: lettura, individuazione dei dati: visivi, uditivi, gustativi, tattili, olfattivi, di movimento, comprensione, produzione.
Antologia
Testi narrativi: la struttura del testo narrativo, comprensione, comprensione inferenziale. Le sequenze narrative: individuazione e riordino.
Antologia
L’uso del dizionario
Giochi con lettere e parole: acrostici.
STORIA
Successione temporale: prima-adesso-dopo.
Durata
Ciclicità
Trasformazioni e mutamenti nel tempo.
SCIENZE
Osservare e analizzare la realtà circostante e il mondo animale e vegetale: le foglie (parti, nomenclatura, classificazioni per forma e margine); il fiore (parti, nomenclatura, riconoscimento); gli animali che vanno in letargo.
Antologia
APPROFONDIMENTI
I suoni e i silenzi delle stagioni.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “I COLORI DELLE STAGIONI”:
Egon Schiele
Piet Mondrian
Gustav Klimt
Joan Mirò
LO SCHEMA CORPOREO
ITALIANO
Testi descrittivi: la descrizione fisica di persone, lettura, analisi dei dati sensoriali e di movimento, comprensione, produzione.
Antologia
Poesie: la descrizione poetica di persone, metafore, similitudini, analisi, comprensione.
Nomi: i nomi delle varie parti del corpo, anagrammi, acrostici.
Aggettivi qualificativi
Verbi-azioni: le azioni compiute dal corpo e da parti di esso.
STORIA
Successione temporale: prima-adesso-dopo.
Durata
Trasformazioni e mutamenti nel tempo.
imPARIA l’aRtE
SCIENZE
Le parti del corpo umano: nomenclatura e riconoscimento.
CORPO-MOVIMENTO-SPORT
Riconoscere e denominare le varie parti del corpo su di sé e sugli altri, rielaborare le informazioni provenienti dagli organi di senso: “Tocchiamo il nostro corpo”.
Assumere e controllare diversificateposture del corpo e/o di parti di esso con finalità espressive: “La voglia di fare l’albero”, “Il gioco dei mimi”, “Scolpisci con la voce”.
Coordinare ed utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro:”Il corpo si muove”.
Conoscere e applicare correttamente le regole dei giochi individuali e di squadra
MUSICA
Ascolto attivo e traduzione degli aspetti espressivi e strutturali di un brano attraverso: parole, movimento e segno grafico: “Il Bolero” di Ravel.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “LO SCHEMA CORPOREO”:
Jackson Pollock
Fortunato Depero
Enrico Baj
René Magritte
L’ALFABETO
LINGUA ITALIANA
Memorizzare la successione dell’alfabeto italiano e inglese attraverso filastrocche, immagini...: memorizzazioni, esercitazioni, produzioni.
APPROFONDIMENTI:
Giocare con le lettere dell’alfabeto: anagrammi, pittogrammi, ideogrammi, rebus.
GEOGRAFIA
Localizzare sulla carta geografica d’Italia alcuni dei luoghi principali: individuare località italiane sulla cartina attraverso una filastrocca “alfabetica”.
MUSICA
Riconoscere e discriminare gli elementi di base: le sette note e le lettere alfabetiche.
GIOCO-MOVIMENTO-SPORT
Il linguaggio del corpo come attività comunicativo-espressiva: drammatizzare con il corpo alcune lettere dell’alfabeto.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “L’ALFABETO”: Bruno Munari
LA FIABA
LINGUA ITALIANA
La fiaba: lettura, individuazione della struttura e degli elementi che la caratterizzano, comprensione, produzione, rielaborazione.
APPROFONDIMENTI:
Le funzioni di Propp. Gianni Rodari e il binomio fantastico. Il vocabolario fantastico di F. Nibbi.
GEOGRAFIA
Estendere le proprie conoscenze a spazi più lontani del territorio italiano, attraverso elementi di osservazione indiretta: conoscere alcune caratteristiche dei 5 continenti attraverso le fiabe.
MUSICA
Utilizzare la voce, gli strumenti, gli oggetti sonori per drammatizzare una fiaba musicale: “I 4 musicanti di Brema”.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “LA FIABA”:
Marc Chagall
Henry Rosseau
I CONCETTI TOPOLOGICI: LO SPAZIO
CORPO-MOVIMENTO-SPORT
Organizzare e gestire l’orientamento del proprio corpo in riferimento alle principali coordinate spaziali: dentro-fuori, vicino-lontano, sopra-sotto, avanti-indietro, destra-sinistra.
GEOGRAFIA
Conoscere lo spazio e muoversi in esso utilizzando gli organizzatori topologici: l’individuazione e la conoscenza dei concetti topologici attraverso la lettura e l’analisi del primo capitolo della fiaba: “Alice nel paese delle meraviglie”.
LINGUA ITALIANA
Testi descrittivi di ambienti tenendo conto degli organizzatori topologici: lettura, analisi, comprensione, rielaborazione, produzione. Antologia
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “LO SPAZIO”:
Paul Cezanne
Giorgio Morandi
IL PUNTO
MATEMATICA
Gli elementi fondamentali della geometria: il punto.
ITALIANO
La punteggiatura: il punto fermo, il punto interrogativo, il punto esclamativo, i due punti, i puntini di sospensione, la virgola, il punto e virgola: la funzionalità, l’uso corretto, esercitazioni. Antologia
GEOGRAFIA
Muoversi consapevolmente nello spazio sapendosi orientare: i punti d’orientamento soggettivi, i punti fissi, i punti cardinali, l’orientamento sulle carte geografiche, l’orientamento notturno, la bussola.
Antologia
SCIENZE
Osservazione e analisi della realtà circostante, in merito al mondo vegetale e animale: i punti nel mondo vegetale: i piselli; i punti nel mondo animale: le coccinelle.
MUSICA
Riconoscere e discriminare gli elementi di base: le 7 note.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “IL PUNTO”:
Georges-Pierre Seurat
Lucio Fontana
Alexander Calder
Gino Severini
LA LINEA
MATEMATICA
Gli elementi fondamentali della geometria: la linea.
GEOGRAFIA
Individuare gli elementi fisici che caratterizzano i vari tipi di paesaggi: la pianura, la collina, la montagna.
Muoversi consapevolmente nello spazio sapendosi orientare: i punti d’orientamento soggettivi, i punti fissi, i punti cardinali, l’orientamento sulle carte geografiche, l’orientamento notturno, la bussola.
SCIENZE
Osservazione e analisi della realtà circostante, in merito al mondo vegetale e animale: le linee nel mondo animale: le zebre.
MUSICA
Riconoscere e discriminare gli elementi di base: il pentagramma.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “LA LINEA”: Wassilij Kandinskij
IL FUMETTO
LINGUA ITALIANA
Il fumetto: lettura, individuazione degli elementi caratteristici (onomatopee, balloons, ecc), comprensione, rielaborazione, produzione. Il discorso diretto e il discorso indiretto
STORIA
Conoscere la Preistoria: il Neolitico attraverso il fumetto: B.C. di Harp, I Flinstones di Hanna e Barbera.
BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI CITATI NELLA SEZIONE “IL FUMETTO”: Roy Lichtenstein
i C0LORI
Con l’aiuto dell’opera del pittore svizzero-tedesco Paul Klee, approfondiamo il tema dei colori, suddividendoli in: COLORI PRIMARI e COLORI SECONDARI.
Dopo un viaggio in Tunisia fatto con l’amico pittore August Macke, Klee disse:
"Il colore mi possiede.
Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento.
Questo è il senso dell'ora felice: io e il colore siamo tutt'uno. Sono un pittore".
Paul Klee
disse:
Affrontiamo con Klee, oltre al tema del colore anche quello della creatività, a lui molto caro.
Nella sua ricerca appare sempre costante il problema di capire cosa è la creatività. Egli infatti ritiene che l’arte si avvicini alla natura non perché la imiti, ma perché riesce a riprodurne le intime leggi della creazione.
<< L'arte non riproduce il visibile, ma rende visibile. >> P. Klee
Klee intende l'arte non come semplice rappresentazione della realtà, bensì come indagine che svela i meccanismi più profondi e nascosti della natura, con il disegno e la pittura Klee diventa egli stesso “natura”, in grado di realizzare e non “imitare” il meccanismo della creazione.
Per questo egli è sempre stato molto attratto dall’universo dell’infanzia che ha rappresentato una sorta di ideale per lui, un mondo incontaminato, non ancora plasmato dall’educazione. Insomma, un modello a cui ispirarsi. Nei disegni dei bambini Paul Klee ritrovava infatti il proprio desiderio di fare tabula rasa di ogni tradizione accademica, di ogni convenzione, egli era attratto dalla creatività, dalla fantasia e dall’anticonformismo dei bambini.
La sezione COLORI, comprende, come tutte le altre, attività didattiche di fruizione e di produzione, il bambino da osservatore diventa attore.
L’alunno infatti potrà OPERARE SULLE RIPRODUZIONI di opere di Klee, RIELABORANDOLE, con l’uso dei colori, a proprio piacimento.
L’alunno poi arriverà ad una suddivisione dei colori in PRIMARI e SECONDARI operando attivamente con colori a pastello, tempera, pennarelli e pongo, in modo che l’informazione non gli sia semplicemente “data”, ma egli stesso possa scoprirne la legge sottesa.
Grande importanza viene data anche alla COLORITURA, non solo per avviare l’alunno ad un uso adeguato del colore, ma anche come attività propedeutica alla scrittura, all’orientamento nello spazio, nonchè all’esercizio della manualità fine.
Non viene tralasciata neanche la PRODUZIONE LIBERA, in cui il bambino può creativamente far uso dei colori. Sarebbe utile mettere a disposizione vari tipi di colori: a tempera, pastelli, pennarelli, a dita; vari tipi di superfici su cui operare: fogli grandi e piccoli, ruvidi e lisci, colorati e bianchi, cartoncino, tavolette di legno, in modo che il bambino scelga ed abbia la possibilità di sperimentare modalità e materiali diversi, per trovare quelli a lui più consoni.
Raccordi interDisciplinari
ITALIANO
, Capacità di ascoltare e comprendere.
, Capacità di leggere, memorizzare e comprendere.
, Capacità di individuare le rime in una filastrocca e di inventarle.
, Capacità di individuare ed inventare similitudini.
, Capacità di distinguere versi e strofe.
, Capacità di drammatizzare un testo.
Le filastrocche sono testi poetici divertenti e molto musicali, perché caratterizzati dalla presenza della rima che dà ritmo e movimento alla poesia, per questo sono particolarmente adatte ai bambini più piccoli. Ecco di seguito una filastrocca per ogni colore primario.
Antologia
Leggi la filastrocca.
FILASTROCCA DEL ROSSO
Rosso vivo è il peperone, rosso il viso del beone, rosso è il pesce che nuota nel vaso, rossa dal freddo la punta del naso.
Di un rosso acceso è il pomodoro, rossa la lingua di Teodoro, rossa è la fragola profumata, rossa l'anguria appena tagliata. "ALT!" ordina il semaforo rosso, rosso il papavero sull'orlo del fosso, rossi son tutti i fanali di coda, e l'ombrellino all'ultima moda.
Rosso è il segnale che ferma il treno,
imPARIA l’aRtE
Il tuorlo dell'uovo è rosso un po' meno, rosso è il geranio sul balcone, rossa la salsa nel minestrone.
Son rossi i ciuffi dei cimieri, rossa la muleta dei toreri, rossa è la veste del cardinale, ed il velluto del trono regale.
Rosso chi suda se si affatica, rosse le pareti di una stanza antica, rosso il volto dell'avvocato nel foro, e le ciliege? Rosse anche loro!
Rossa è la fascia del traguardo, rosso chi arriva in forte ritardo, rosso è dell'oro una tinta, ed il colore di un'unghia dipinta.
Rosso è il cielo del tramonto assolato, rosso chi paga un conto salato, Rosso anche il sangue di tutti noi... ed ora, su, continuate un po' voi!
Sottolinea tutte le parti finali delle parole in rima baciata, come nei primi 4 versi, e riscrivile a coppie.
Naturalmente, essendo una canzone famosissima, la si può anche far ascoltare ai bambini per poi cantarla tutti insieme.
FILASTROCCA DEL GIALLO
Leggi la filastrocca.
Ègiallo il pulcino e il fieno del contadino; giallo è il limone e giallo è anche il lampione, in cielo il sole è giallo come le ali del pappagallo e se c’è il semaforo giallo io devo aspettare perché il rosso sta per arrivare!
Lasciamo inalterate le prime parti dei versi della poesia, ma cambiamo le seconde:
Es. Ègiallo il pulcino e il tuorlo nel…
I COLORI SECONDARI
Leggi le filastrocche per i colori secondari.
Noi siamo il rosso e il giallo facciamo insieme un ballo e per combinazione vien fuori l'arancione.
Noi siamo il giallo e il blu e non balliamo più abbiam tanto ballato che il verde abbiam formato.
Noi siamo il blu e il rosso, giriamo a più non posso uniti con l'affetto formiamo il violetto.
Noi siam il blu, il rosso e il giallo e dalla nostra unione vien fuori il marrone.
Ogni riga della poesia corrisponde a un verso. Da quanti versi è composta?
Provate a drammatizzare la poesia.
In questo caso può essere proficuo utilizzare un angolo dei travestimenti, preparato dagli insegnanti con accessori, indumenti, trucchi, dove i bambini possono trovare indumenti dei diversi colori citati o anche dei semplici foulards o dei pezzi di stoffa.
imPARIA l’aRtE
LA FILASTROCCA DEI COLORI
Leggi le filastrocche per i colori secondari.
Coi colori vuoi giocare? verso
Su, andiamo a cominciare.verso
Se tu unisci giallo e blu verso avrai il verde. Prova, orsù! verso
Se al rosso aggiungi il bianco, ecco un rosa che è un incanto.
Prima strofa
Seconda strofa
L’arancione vuoi formare? Giallo e rosso dovrai usare.
Il lilla, lo otterrai, se blu e rosso unirai!
Ora mescola anche tu: ti divertirai di più!
Ogni strofa della poesia è formata da due versi. Quante sono le strofe?
Impara a memoria la filastrocca e recitala di fronte ai compagni e alla maestra.
BIANCO
Leggi la filastrocca per i colori neutri.
Bianco è il montone, il fiocco di cotone, il latte della colazione.
Bianco è il gessetto, il fiore di mughetto, il muso del tuo orsetto.
Bianchi sono i denti, che mordono contenti, molti cibi differenti.
C. Albaut
Disegna tutte le cose bianche, poi cercane altre sui giornali, ritagliale ed incollale sul quaderno.
L’attività del ritaglio è particolarmente importante in classe prima, dove alcuni bambini non hanno ancora una buona motricità fine, necessaria per le attività di scrittura e in generale per la coordinazione oculo-manuale.
Inventa una poesia con delle similitudini, per i colori primari.
Es: Rosso è…Giallo è… Blu è…
Leggi la poesia.
IL PITTORE
Una volta c’era un pittore povero in canna: non aveva nemmeno un colore, e per fare i pennelli si era strappati i capelli.
Andò dal padrone del Blu, e gli disse: ”Per favore, dammi tu un po’ di colore per dipingere il cielo.
Ma mica tanto, un soffio, un velo”.
“Vattene, vattene, fannullone, pezzo di accattone, se non vuoi che ti picchi col bastone!”
Andò dal padrone del Giallo e gli disse così:
“Prestami qualche avanzo di colore, abbastanza per fare un girasole”.
Ma quello lo aggredì, con un torrente di male parole:
«Pezzente, delinquente, la finisci di seccare la gente! »
Andò dal padrone del Verde, andò dal padrone del Bruno, ma non gli dava retta nessuno.
Infine pensò:
«Il Rosso ce l'ho! »
Detto fatto un dito si tagliò. .
E il Rosso gocciò sulla tela: era una lagrima appena, una perla di sangue, ma tinse in un istante la tela intiera, rossa come un falò di primavera, rossa come una bandiera, come un milione di rose.
E il povero pittore adesso che aveva un colore si sentí ricco, piú di un imperatore.
T. Mitton
Indica la risposta giusta.
t Quanti sono i personaggi della poesia?563
t Come mai il pittore non aveva i colori? era poveroli aveva perdutiglieli avevano rubati
t Con cosa aveva fatto i pennelli?
con l’erba con la lana con i suoi capelli
t Con cosa vuole picchiare il pittore, il padrone del blu? con uno scarpone con un bastone con i pugni
t Con cosa ottenne il rosso?
Con una goccia di sangue Con un pomodoro Con una ciliegia
approfondimento
LE EMOZIONI DEL COLORE, QUANDO IL COLORE RISPECCHIA LA VITA
Trovarsi davanti ad un'opera di Mark Rothko è un'esperienza dei sensi, è emozione, spazi infiniti, levigati nel tono su tono e sui contrasti. Rothko con le sue opere vuol creare un ponte emotivo tra l’artista e lo spettatore.
Questo percorso ha delle tappe che coincidono con quelle della sua vita; Rothko passa dal periodo intorno agli anni 1950, quando naviga tra orizzonti gialli, fra ipotetici cieli rosso fuoco con striature di bianco, fino alla metà degli anni 60, quando dopo la separazione dalla moglie Mell, i suoi dipinti sono caratterizzati dalle tinte cupe e denotano un periodo difficile, lasciando con i “Black on Grey Paintings” un'ultima serie di dipinti a carattere murale, in cui emergono: nero su grigio, dolore su pena, angoscia su ansia, tragedia su incertezza; aspetti della ricerca di profondità cromatica che rispecchia il suo scuro sentire degli ultimi anni, pennellate pronte a raccogliere le sfumature di ogni possibile nero, di ogni possibile grigio.
Prima di raccontare ai bambini la vita di Mark Rothko, proponiamo loro i suoi quadri, dagli anni ’50 alla fine dei ’60, e chiediamo quali differenze notano e che cosa pensano che possa essere successo all’artista. La pittura diventa quindi una chiave di lettura della vita.
salto in pag.201
approfondimento
QUANDO I COLORI DIVENTANO MUSICA
Il pittore russo Wassily Kandinskij nel 1910 pubblica il testo fondamentale della sua concenzione artistica: “Lo spirituale nell’arte”. Al quarto capitolo Kandinskij scrive che in un confronto tra le varie arti:”«il più ricco insegnamento viene dalla musica»”.
Le riflessioni sui rapporti tra pittura e musica convincono Kandinskij che la pittura deve essere sempre più simile alla musica e che i colori devono sempre più assimilarsi ai suoni. La musica infatti esprime esigenze interiori: sentimenti, sensazioni, l’espressione della parte spirituale dell’essere. Anche la pittura deve aspirare a ciò.
In questo testo il pittore parla a lungo dell’importanza del colore, analizza sia i colori primari che secondari e paragona ognuno ad uno strumento musicale.
Wassily
Kandinskij
appendice
approfondimento
Ecco i colori primari:
Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un'irrazionalità cieca; viene paragonato al suono di una tromba in una fanfara
Per l’ascolto della tromba: “Fanfara dei bersaglieri”.
Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto ma diverso dal giallo, perché non ha la sua superficialità. L'energia del rosso è consapevole, può essere canalizzata.
Più è chiaro e tendente al giallo, più ha vitalità ed energia. Èparagonato al suono di una tuba
Per l’ascolto della tuba: “60 studi per tuba (parte 2) n° 55 di C. Kopprasch.”
Il blu è il colore del cielo, è profondo; quando è intenso suggerisce quiete, quando tende al nero è fortemente drammatico, è associato al suono del violoncello
Per l’ascolto del violoncello: “Preludio della Prima Suite per violoncello solo di J.S. Bach.”
I colori secondari:
L'arancione esprime energia, movimento, e più è vicino alle tonalità del giallo, più è superficiale. Èparagonabile al suono di una campana.
approfondimento
Wassily Kandinskij
Il verde è assoluta mobilità in una assoluta quiete, fa annoiare, suggerisce opulenza, compiacimento, è una quiete appagata. Appena vira verso il giallo acquista energia, giocosità, con il blu è più pensieroso. Ha i toni ampi e caldi del violino.
Per l’ascolto del violino: “Ravel Tzigane introduzione per violino solo”.
Il viola, come l'arancione, è instabile ed è molto difficile utilizzarlo nella fascia intermedia tra rosso e blu.
Èparagonabile al corno inglese, alla zampogna, al fagotto.
Per l’ascolto del fagotto: il personaggio del nonno in “Pierino e il lupo” di Prokofiev.
I colori neutri:
Il bianco è dato dalla somma di tutti i colori dell'iride, ma è un mondo in cui tutti questi colori sono scomparsi, di fatto è un muro di silenzio assoluto, interiormente lo sentiamo come un non-suono. Tuttavia è un silenzio di nascita, ricco di potenzialità; è la pausa tra una battuta e l'altra di un'esecuzione musicale.
Il nero è mancanza di luce, è un non-colore. Èun silenzio di morte; è la pausa finale di un'esecuzione musicale, tuttavia, a differenza del bianco, fa risaltare qualsiasi colore.
Il grigio è l'equivalente del verde, ugualmente statico, indica quiete, ma mentre nel verde è presente, seppur paralizzata, l'energia del giallo, nel grigio c'è assoluta mancanza di movimento, sia che esso tenda verso il bianco o il nero.
Raccordi interDisciplinari
EDUCAZIONE MUSICALE
, Sviluppare la capacità dell’ascolto musicale “attivo”.
Far ascoltare il suono dei diversi strumenti musicali, nei brani proposti, e chiedere ai bambini di abbinare ad ogni ascolto un colore primario, secondario o neutro.
Chiedere ai bambini di associare il suono ai quadri riportati in appendice.
Far associare i quadri alle varie frasi prese dal testo di Kandinskiy:
t “Indica quiete, mancanza di movimento”
t “Èmovimento in uno stato di quiete”
t “Èprofondo, suggerisce quiete”
t “Èfolle, vitale, prorompente”
t “Èun silenzio di morte”
t “Ècaldo, vivace, vitale, irrequieto”
t “Èsilenzio”
t “Esprime energia e movimento”
Facciamo spiegare all’alunno le motivazioni della scelta.
approfondimento
salto in pag.202-203
appendice
A conclusione di questi lavori sull’emozionalità del colore, riporto alcuni stralci presi da una lezione tenuta dal professor Ruggero Sicurelli, sociologo, antropologo e psicologo presso la facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università di Padova.
“La percezione del colore va intesa come un evento rivelatore di una dinamica emozionale profonda, che dipende dalle caratteristiche personali del percepiente. In altri termini, la tavolozza cromatica interna dipende non solo dal nostro modo di percepire i colori esterni, ma anche dalla nostra specifica modalità di rivisitare emozionalmente gli stessi”.
Sono in molti ad insistere sulla soggettività delle risposte emotive agli stimoli cromatici. Ricordiamo, per esempio, Lowenfeld V. e Lambert Brittain W. (1969), i quali ricordano che la reazione al colore sarà sempre un mezzo di espressione estremamente soggettivo. Comunque, a loro modo di vedere, non ha senso valutare la risonanza emotiva di un colore preso a se stante, ma occorre valutarlo nei diversi contesti associativi rispetto ad altri colori. Il problema è quello delle dinamiche cromatiche. Un blu associato ad un porpora può determinare una sensazione di solitudine e tristezza, mentre un porpora in un contesto giallo brillante determinerebbe un senso di solennità. Un verde accostato al giallo può significare paura, mentre può avere carattere distensivo se lo mettiamo vicino ad un blu pallido.
approfondimento
In genere le associazioni colori-emozioni sono piacevoli o spiacevoli. In linea di massima, i colori caldi (giallo, arancione e rosso) sono aggressivi, irrequieti o stimolanti e positivi, mentre quelli freddi (violetti, blu e verdi) sono negativi, scostanti e riservati, tranquilli o sereni. Occorre fare però attenzione alle generalizzazioni indebite, poichè i colori vivaci non implicano necessariamente vivacità emotiva. I colori, cioè, ricevono il loro contenuto emotivo tramite le relazioni in cui essi vengono rappresentati. Le relazioni sono il risultato di esperienze o associazioni soggettive, le quali possono risultare estremamente individuali.
Relativamente al modo personale di rivisitare le tinte percepite da parte di un determinato soggetto, occorre ricordare il pensiero di W. Kandinskiy, per il quale il colore è un mezzo per stimolare direttamente l'anima. In merito egli amava dire che l'armonia dei colori è fondata su un solo principio: l'efficace contatto con l'anima. A suo avviso ogni colore è dotato di un proprio valore espressivo e spirituale. Èpossibile rappresentare la realtà spirituale prescindendo da qualsivoglia allusione oggettiva. A suo modo di vedere, la luce colorata può avere particolari effetti sull'organismo. Da tempo, ha avuto modo di scrivere nel 1910 Kandinskiy, si cerca di usare la forza del colore per aver ragione delle malattie nervose e delle tensioni quotidiane. Egli in merito rileva che si è così scoperto che il rosso ha un potere vivificante e stimolante anche sul cuore, mentre l'azzurro può portare ad una paralisi temporanea. Simili valutazioni sembrano più 'artistiche' e poetiche che scientifiche. Ciò non toglie che il principio di fondo, quello relativo all'influenza dei colori sulle nostre emozioni, possa ritenersi corretto. Questo è il parere di alcuni studiosi, che guardano con simpatia alla "cromoterapia."
Molto spesso viene rivolta la domanda: “Quale colore preferisci?” Non è una domanda banale e la risposta è sempre molto soggettiva. Se sto passando un momento critico della mia vita e all'improvviso il mio terapeuta mi chiedesse qual è il colore che mi viene in mente, farei probabilmente riferimento ad una gamma cromatica che va dal grigio al nero, passando per il marrone. Diversamente andrebbero le cose se mi trovassi in un momento di grande euforia. L'azzurro, il rosso o il giallo avrebbero probabilmente il sopravvento sugli altri colori.
Come s'è visto, il colore preso a se stante non ha alcun senso. Esso può avere solo utilizzazioni. Ciò significa che la sua percezione dipende da numerosissimi fattori, a partire dagli accostamenti cromatici cui viene fatto oggetto.
L'intensità del colore dipende anche dalla sua superficie. I colori, nei loro accostamenti, hanno la caratteristica di comportarsi come reciproci produttori di senso. Dal loro contrasto, inoltre, può prendere corpo un movimento insospettabile qualora si pensi a delle superfici monocrome.
Raccordi interDisciplinari
ITALIANO
, Capacità di rispettare il proprio turno durante una conversazione collettiva.
, Capacità di ascoltare e capire le ragioni degli altri.
, Capacità di intervenire in modo pertinente in una conversazione collettiva.
, Capacità di leggere e comprendere un testo descrittivo.
, Capacità di rielaborare un testo.
, Capacità di comprendere un testo narrativo letto e/o ascoltato.
, Capacità di individuare in un testo informazioni inferenziali.
I testi descrittivi di persona contengono anche informazioni sullo stato d’animo di una persona attraverso le espressioni e i colori del viso, nonché i gesti e i colori delle varie parti del corpo.
Antologia
I MILLE COLORI DELLA FELICITA ,
Benjamin mi strinse forte la zampa e mi chiese: “Zio, mi puoi spiegare perché a volte provo allegria a volte tristezza?
“Sai come nasce un arcobaleno? Dopo il temporale, mille goccioline d’acqua rimangono sospese nel cielo.
La luce del sole, attraversando le gocce, si scompone in sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, violetto.
Allora come per incanto si forma l’arcobaleno, che fin dall’antichità è simbolo d’armonia tra cielo e terra!
Ènormale provare tante emozioni diverse. Impara a riconoscerle tutte e ad accettarle con serenità, perché fanno parte di te.
Paura, tristezza, allegria, gioia, amore… come ti senti oggi, che cosa provi?
Guarda nel tuo cuore… impara ad amare tutte le tue emozioni, solo se accetti ogni parte di te puoi essere davvero felice!
Non aver vergogna di accettare gli errori che hai fatto.
Crescere vuol dire anche essere capaci di sbagliare, riconoscendo i propri errori e cercando di cambiare e migliorarsi.
Abbi dunque il coraggio di scusarti dei tuoi errori e la gioia di perdonare quelli che sbaglieranno con te! Scoprirai che quanto più un cuore perdona, tanto più ama.
libro della felicità, PIEMME
Rispondi alle domande.
1 -In quale parte del testo ti sembra che i colori esprimono emozioni?
2 -Quali elementi contrastanti contribuiscono alla formazione dell’arcobaleno?
3 - Perché sin dall’antichità l’arcobaleno ha rappresentato un simbolo d’armonia tra cielo e terra?
Piccolo
imPARIA l’aRtE
LA BICICLETTA VERDE
Un giorno una bambina volle verniciare la sua bicicletta. Scelse una vernice verde: il verde le piaceva molto.
Il fratello maggiore però le disse:
_ Devi verniciarla di rosso e allora sarà bella.
E la bambina verniciò la bicicletta di rosso.
Un’altra bambina le consigliò di verniciarla di blu. E lei così fece.
Il vicino di casa la convinse ad usare la vernice gialla, perché più allegra. E così fece.
Una vicina la convinse che il giallo era orribile mentre il celeste era bello.
E lei verniciò la bicicletta di celeste.
In quel momento ritornò il fratello maggiore ed esclamò:
_ Non la dovevi tingere di rosso? Il celeste è un colore insignificante!
Allora la bambina si mise a ridere.
Riprese il primo barattolo e verniciò la bicicletta di verde come piaceva a lei.
A. Busseto
Discutendo con i compagni e la maestra, quale ti sembra che sia il “messaggio” che vuole trasmettere il brano?
IL DELFINO BIANCO
Arcobaleno era un delfino assai giocherellone.
Viveva in un mare lontano assieme ad altri delfini colorati come lui.
Un giorno nacque un delfino diverso, perché era tutto di colore bianco.
Gli altri delfini lo guardavano con un po’ di sospetto perché pensavano:
_ Forse è molto malato. Che sia contagioso?
_ Forse la sua mamma si è dimenticata di farlo nascere colorato! _ diceva qualcun altro. Arcobaleno si accorse che tutti evitavano di giocare con Bianco, così si chiamava il delfino, così decise di pensarci lui.
L’indomani Arcobaleno attese che Bianco uscisse timidamente con il muso dalla sua tana e lo chiamò:
_ Ehi! Bianco, vieni a giocare con me?
Sei… Sei sicuro di volere che io giochi con te? E gli altri delfini che diranno? Penseranno che anche tu sei malato!
_ No, non preoccuparti, anche il bianco è un bellissimo colore, anzi, lo sapevi che è il colore di tutti i colori messi assieme?
Bianco fu felice di quel primo amico e da quel momento fu più facile fare amicizia anche con gli altri delfini colorati.
In questo caso un colore, il bianco, suscita delle emozioni negative o positive? Perché?
Raccordi interDisciplinari
CORPO MOVIMENTO E SPORT
, Rispettare le regole di un gioco.
Giocatori Da 4 in su
Obiettivo Salvarsi dalla strega riuscendo a toccare il colore da lei prescelto.
Giochiamo Dopo avere contato si nomina una strega che gridando "Strega comanda colore...", aggiungerà il nome del colore da lei prescelto (es: "Strega comanda colore rosso!"...)
A queste parole, comincerete a correre alla ricerca di qualunque cosa che presenti almeno in parte il colore suddetto. Chi non troverà velocemente il colore, verrà catturato dalla strega ed a sua volta ne prenderà il ruolo...
STREGA COMANDA COLORE
bIOGRafiE degli artisti
PAUL
KLEE (1879-1940), pittore di origine svizzera...
Figlio di un musicista, viene anch’egli educato da giovane alla musica, ma le sue scelte sono ben presto orientate alla pittura La sua formazione è lenta e solitaria.
Decisivo è un suo viaggio a Tunisi nel 1914. Da quel momento lo stesso Klee afferma di essersi pienamente impadronito del colore.Lo stesso anno viene però richiamato alle armi per combattere nella Prima Guerra Mondiale. Congedato a Natale del 1918, inizia per lui il periodo più fecondo e felice della sua carriera artistica. Nel 1920 fa l’insegnante in una celebre scuola: la Bauhaus, dove ha modo di conoscere Kandinskij.
Nel 1930 conclude la sua attività di insegnante alla Bauhaus, prima che questa scuola tre anni dopo venga chiusa dai nazisti. Dopo un breve periodo trascorso in Germania si trasferisce definitivamente nella natìa Svizzera dove muore nel 1940.
MARK
ROTHKO (1903 - 1970) nasce in Lettonia...
Nel 1913 lasciò la terra natale per trasferirsi con la famiglia a Portland, in Oregon (Stati Uniti d'America). Si interessò ben presto all’arte, la sua prima esposizione risale al 1928 a New York.
Nel 1935 fu uno dei fondatori del gruppo The Ten, rivolto soprattutto a ricerche nell'ambito dell'astrazione e dell'espressionismo. Con loro teorizzò la creazione di un rapporto fra l’artista e il pubblico basato sul trasferimento di profonde sensazioni dall’uno all’altro;e sempre con loro ipotizzò che questo fosse possibile solo laddove l’artista riportasse nella sua opera il prodotto dei profondi moti del suo spirito. La scelta dell’astrattismo fu quindi una logica conseguenza del pensare che le sensazioni difficilmente prendono contorni definiti.
Dopo il 1940 il suo lavoro si concentrò sulle emozioni di base, spesso riempendo grandi tele di canapa con pochi colori intensi e piccoli dettagli. Tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50 sviluppa il suo stile della maturità: luminosi rettangoli colorati sembrano stagliarsi sulla tela librandosi al di sopra della sua superficie. In esse la forza espressiva consiste unicamente nel potere evocativo delle grandi zone di colore. Con la loro monumentalità compassata e silenziosa, si contrappongono alle opere cariche di energia e violenza di Jackson Pollock e Willem de Kooning, trasmettendo una sensazione di spazialità e trascendenza.
Alla base vi è la tensione a rendere ciò che è eterno, assoluto, con il minor dispiego di mezzi. L'eccesso di elementi, infatti, funge da ostacolo alla chiarezza e impedisce all'osservatore di cogliere l'idea.
Tuttavia Rothko rimase semisconosciuto sino al 1960.
Nel 1958 Philip Johnson commissionò a Rothko di dipingere una serie di murales per il ristorante Four Seasons nel Seagram Building di New York, un progetto su cui lavorò per più di un anno. Una volta ultimato, Rothko non fu felice di vedere le sue pitture come sfondo ad una sala da pranzo, quindi ne consegnò nove di quelle marroni e nere alla Tate Gallery, dov'è tuttora presente un'istallazione permanente progettata dallo stesso Rothko. Nel 1967 collaborò nuovamente con l'architetto Philip Johnson ad una pittura murale per una chiesa di Houston, Texas, realizzando quattordici lavori a tema per un'istallazione ambientale. La chiesa divenne poi nota come "Rothko Chapel" (Cappella Rothko). Numerosi altri lavori di Rothko sono sparsi in giro per il mondo in altrettanti importanti musei.
Dopo una lunga lotta contro la depressione, il 25 febbraio 1970 Mark Rothko si suicidò nel suo studio di New York.
GEORGIA O’ KEEFE
(1887 - 1986)
Nata nel Wisconsin, USA...
Fin da giovanissima era consapevole della sua vocazione artistica e frequentò scuole private di arte. Insegnò disegno in diversi centri. Con un'intensa vita artistica, a partire dalla prima esposizione nel 1917, fu sempre guidata e appoggiata, al momento di esporre e vendere le sue opere, dal marito Stiegelitz.
Nel 1925 O'keefe espone per la prima volta i suoi quadri, con motivi di grandi fiori, e il suo successo le conferma che può vivere dell'arte, con e per l'arte. Un altro motivo costante nella sua opera sono i paesaggi urbani, che nascono come conseguenza di una lunga permanenza in un hotel di New York.
Negli anni 50 si stabilisce in Messico, dove aveva già viaggiato in varie occasioni. Qui ha un importante rincontro con Diego Rivera e Miguel Covarrubias. Negli ultimi anni della sua vita viaggiò per tutto il mondo. Muore nel 1976 a Santa Fè (Nuovo Messico).
PABLO PICASSO
(1881-1973)
Nacque a Málaga, in Spagna...
Il padre di Picasso, José Ruiz, era un pittore e il giovane Picasso manifestò sin da piccolo passione e talento per il disegno. Fu il padre ad impartire a Picasso le basi formali dell'arte figurativa.
Nei primi anni del XX secolo, a Parigi, il giovane Picasso iniziò una lunga relazione affettiva con Fernande Olivier. È lei che appare ritratta in molti dei quadri del "periodo rosa". Fu lasciata per Marcelle Humbert, che Picasso chiamava Eva, inserendo dichiarazioni d'amore per lei in molti dei suoi quadri cubisti.
Picasso frequentava i quartieri di Montmartre e Montparnasse, annoverando tra le sue amicizie André Breton, Guillaume Apollinaire e la scrittrice Gertrude Stein. Sposato due volte, ha avuto quattro figli da tre donne diverse e numerose relazioni extra-coniugali.
Nel 1918 sposò a Parigi Olga Khokhlova, una ballerina classica. La Khokhlova introdusse Picasso nell'alta società parigina degli anni '20. I due ebbero un figlio, Paulo. Nel 1927 Picasso conobbe la diciassettenne Marie-Thérèse Walter e iniziò una relazione con lei. Il matrimonio con Olga Khokhlova si concluse in una separazione.
Anche la fotografa Dora Marr fu amica e amante di Picasso. I due si frequentarono spesso tra la fine degli anni '30 e l'inizio degli anni '40; fu lei a documentare la realizzazione di Guernica.
Dopo la liberazione di Parigi nel 1944, Picasso divenne il compagno di una giovane studentessa d'arte, Françoise Gilot. Insieme ebbero due figli, Claude e Paloma. Fu lei, unica tra le tante, a lasciare l'artista, stanca delle sue infedeltà.
Dopo l'abbandono di Françoise Gilot, Picasso conobbe Jacqueline Roque mentre lavorava alla produzione di ceramiche da lui decorate. I due rimasero insieme fino alla morte dell'artista, sposandosi nel 1961.
Pablo Picasso morì per un attacco di cuore l'8 aprile 1973 a Mougins, in Provenza, dove aveva fatto erigere la propria residenza.
Nonostante Picasso sia rimasto neutrale durante la guerra civile spagnola e la Seconda Guerra Mondiale, rifiutandosi di prendere posizione per qualsiasi parte, uno dei suoi più famosi lavori è "Guernica", tela dedicata al bombardamento della cittadina basca di Guernica ad opera dei tedeschi e degli italiani.
Il lavoro di Picasso è spesso categorizzato in "periodi": il "periodo azzurro" (1901-1904), il "periodo rosa" (1905-1907), il "periodo africano" (1908-1909), il "cubismo analitico" (1909-1912), il "cubismo sintetico" (1912-1919).
Il "periodo blu" (1901-1904) di cui si tratta nel capitolo dedicato ai colori caldi e freddi consiste di dipinti cupi realizzati nei toni del blu e del turchese, solo occasionalmente ravvivati da altri colori. Si tratta, come dice il nome stesso, di una pittura monocromatica, giocata sui colori freddi, dove i soggetti umani rappresentati, appartengono alla categoria degli emarginati e degli sfruttati. Tra le opere di questo periodo ricordiamo: "Donna con lo scialletto blu" (Collezione privata, 1902), "Celestina" (Collezione privata, 1903), "Donna che stira" (New York, Guggenheim Museum., 1904).
KEES VAN DONGEN (1877-1968)
Nato a Delfshaven, vicino a Rotterdam...
Kees Van Dongen studiò all’Accademia di Belle Arti di Rotterdam.
Nel 1904 venne allestita la sua prima mostra personale. Le sue tele si distinguono per le tinte cromaticamente accese ed il disegno elegante e sensuale.
Nello stesso anno diventò amico di Pablo Picasso, con cui dipinse tra il 1905 e il 1910, la cui forte personalità lo avvicinò al cubismo; in questo periodo rimase colpito anche dall'espressionismo.
La sua indole di viaggiatore lo portò a compiere numerosi viaggi; in Spagna, Italia, Marocco, Tunisia ed Egitto.
Nelle opere di questi anni Van Dongen ritrae la società del suo tempo con uno stile brillante ed aggressivo, che tiene conto sia dei colori accesi e vivaci sia delle semplificazioni formali del cubismo, sia delle esperienze emotive dell'espressionismo: nasce così uno stile particolare, una fusione di diverse esperienze che porta verso una pittura diretta ed aggressiva.
Il suo spazio pittorico si trova in una dimensione più vicina alla fantasia che alla realtà, dove lo sfondo scompare, i contorni si fanno netti e i colori si infiammano di vita propria.
I rapidi tocchi di colore intenso, in cui sono abilmente dosate le tinte calde e quelle fredde, danno movimento e incisività alla scena, la brillantissima luce evidenzia forti contrasti di tono, il disegno è volutamente trascurato, il rifiuto delle tradizionali regole della prospettiva e del chiaroscuro porta a piani schiacciati e senza profondità, in cui l’ambientazione è ridotta ai minimi termini, con personaggi che fluttuano in uno spazio privo di gravità.
I ritratti di Van Dongen vanno al di là della semplice rappresentazione e ricercano valori emotivi e simbolici attraverso un’analisi della società in cui vive.
Nel 1959 si stabilì a Montecarlo, dove morì il 28 maggio 1968.
EMIL NOLDE
(1867-1956) Nacque il 7 agosto 1867 nel villaggio tedesco di Nolde...
Dal 1892 al 1897 insegnò disegno ornamentale alla Scuola d’arte industriale di San Gallo, in Svizzera.
Negli anni successivi fece diversi viaggi a Monaco e Berlino.
Nelle sue prime opere le figure umane e le forme della natura sono rese sulla tela in modo semplice, caricaturale e grottesco.
A partire dal 1904 il suo stile si avvicina inizialmente all’impressionismo per poi arrivare all’espressionismo, con i colori che diventano sempre più intensi: in questa evoluzione ebbero una notevole influenza le opere di Paul Gauguin e di Edvard Munch.
Una malattia nel 1909 e un contatto diretto con l’arte di Vincent Van Gogh contribuirono ad accentuare il carattere drammatico della sua pittura.
Produsse allora opere in cui lo spazio, la forma e il colore perdono ogni funzione descrittiva per assumere un valore espressivo autonomo.
Sono importanti anche i molti acquerelli, i disegni, le incisioni su legno, i dipinti del porto di Amburgo e della vita notturna di Berlino, in cui il colore risplende e le forme diventano sempre più sintetiche.
Nel 1913 e nel 1914 Nolde compì un lungo viaggio, che lo portò a visitare luoghi lontani ed esotici, come la Russia, il Giappone e la Cina, fino ad arrivare in Nuova Guinea.
Questo viaggio alimentò i suoi interessi per le qualità ritmiche e decorative dell’arte primitiva, favorendo la comparsa di elementi esotici nella sua pittura e mettendo in risalto le forze primordiali della natura e dell’uomo.
Durante il nazismo e la Seconda Guerra Mondiale fu giudicato un artista degenerato e quindi non gli fu permesso di dipingere. Riscoperto e rivalutato dopo la Seconda Guerra Mondiale, è oggi considerato uno dei maggiori rappresentanti dell’espressionismo
Morì a Seebüll, nel nord della Germania, il 13 aprile 1956.
Lo sf do
L’immagine è un testo visivo scritto in un codice specifico, naturalmente ci sono svariati tipi di immagini: fotografie, dipinti, disegni e ci sono svariati scopi per cui esse vengono realizzate: pubblicità, fruizione estetica, informazione...
Ènecessario, al fine di riuscire a cogliere il messaggio che un’immagine ci vuol trasmettere, “leggerla” in modo analitico e completo, cioè “tradurla” in parole, siano esse scritte e/o parlate.
L’immagine è perciò un testo non solo da guardare, ma anche da “leggere”.
L’immagine può rappresentare paesaggi, ambienti, oggetti, persone, nella loro staticità, oppure azioni, gesti, eventi nel loro svolgersi.
Un’immagine è sempre caratterizzata da due aspetti, che determinano poi due diverse chiavi di lettura:
• DENOTATIVO: mostra, indica, fa vedere qualcosa;
• CONNOTATIVO: evoca, richiama qualcosa che non si vede ma che viene attribuito all’immagine, sulla base di dati visibili presenti in essa. Per la foto di una margherita, ad esempio, la parola “margherita” è la denotazione; le parole “natura, bellezza, vita, candore, armonia, unità …” sono le connotazioni.
Quando si parla di SFONDO, è alla distribuzione dei piani di un’immagine che ci si riferisce:
• PRIMO PIANO • SECONDO PIANO • SFONDO
Una distribuzione che può essere letta sia dal punto di vista denotativo che da quello connotativo.
Raccordi interDisciplinari
ITALIANO
, Capacità di individuare e di descrivere (oralmente e per scritto) in un’immagine paesaggistica: primo piano, secondo piano, sfondo dal punto di vista DENOTATIVO.
, Capacità di individuare e di descrivere (oralmente e per scritto) in un’immagine paesaggistica: primo piano, secondo piano, sfondo dal punto di vista CONNOTATIVO.
imPARIA l’aRtE
Prendiamo come immagini da descrivere delle fotografie di paesaggi.
DESCRIZIONE DENOTATIVA (OGGETTIVA)
IN PRIMO PIANO ci sono tanti alberi.
IN SECONDO PIANO, oltre la distesa di alberi c’è un paese ed una rocca con una torre.
SULLO SFONDO una montagna con rocce a picco sul lago.
Come potete notare la descrizione DENOTATIVA o OGGETTIVA che dir si voglia, è asciutta, scarna, perché descrive e colloca spazialmente solo ciò che si vede.
DESCRIZIONE CONNOTATIVA (SOGGETTIVA)
IN PRIMO PIANO File di alberi verdeggianti fanno pensare alla primavera inoltrata.
IN SECONDO PIANO dopo il muro di alberi che protegge il paese, si vedono le case arroccate sulla roccia con la torre che le sovrasta. Comunicano un senso di quiete e di tranquillità.
SULLO SFONDO si staglia la montagna pronta a tuffarsi nel lago.
imPARIA l’aRtE
Ecco la descrizione CONNOTATIVA o SOGGETTIVA, ricca di sensazioni, similitudini, metafore, evocativa di atmosfere, forse meno precisa nel collocare le cose, ma più coinvolgente a livello emotivo. Attraverso di essa si percepisce tutto ciò che prova il soggetto nel guardare l’immagine.
DESCRIZIONE DENOTATIVA E CONNOTATIVA
IN PRIMO PIANO tante file di alberi verdeggianti che fanno pensare alla tarda primavera.
IN SECONDO PIANO una rocca con la sua torre sovrasta il paese arroccato sulla roccia. Comunica un senso di quiete e tranquillità.
SULLO SFONDO una montagna con rocce a picco sul lago pronta a tuffarvisi.
Si tratta sicuramente della descrizione più completa dell’immagine, una descrizione in cui le cose che contraddistinguono il paesaggio sono collocate in modo preciso nello spazio, pur assumendo caratteristiche soggettive, proprie di colui che le descrive.
PROPOSTE DI ATTIVITÀ
Descrivi questa immagine utilizzando come schema-base, la suddivisione dell’immagine su tre piani: primo piano, secondo piano, sfondo; garantendo sia una trascrizione denotativa di ciò che si vede (collocazioni, forme, colori) sia una dimensione connotativa (sensazioni, ricordi, similitudini, metafore), cercando di cogliere lo spirito di chi ha scattato la foto e di chi la guarda.
bIOGRafiE degli artisti
KAZMIR MALEVIC <
Nasce il 26 febbraio
1878 in Ucraina…
Il pittore è il fondatore di un movimento che prende il nome di suprematismo, caratterizzato da una pittura astratta e geometrica. Nel 1919 Malevič inizia l'attività di docente prima e direttore poi, all'Istituto d'Arte di Vitebsk, insegnerà poi anche a Leningrado. Con i suoi allievi lavora a opere caratterizzate dalle regole del suprematismo: "Per suprematismo intendo la supremazia della sensibilità pura nell'arte. Dal punto di vista dei suprematisti le apparenze esteriori della natura non offrono alcun interesse; solo la sensibilità è essenziale. L'oggetto in sé non significa nulla. L'arte perviene col suprematismo all'espressione pura senza rappresentazione"
Nel 1927 Malevič si reca a Varsavia per presentare una mostra dei suoi dipinti; successivamente è a Berlino. Durante la permanenza in Germania conosce Jean Arp e visita il Bauhaus. A causa dei suoi rapporti con gli artisti tedeschi, Malevič è arrestato nel 1930 e gran parte dei suoi appunti vengono distrutti. Malevič muore a Leningrado Il 15 maggio 1935
ANDY WARHOL
Nacque nel 1928 a Pittsburgh…
Dopo aver conseguito il diploma, nel 1949, lavorò per tutti gli anni Cinquanta come grafico pubblicitario a New York. Nel 1952 ebbe luogo la sua prima personale a New York. Le sue opere, sono basate sulla ripetizione seriale di immagini ampiamente diffuse dai mass-media, riproducenti oggetti di consumo industriale e volti dei divi di quegli anni come Liz Taylor ed Elvis Presley. Tra il 1960 e il 1961 scoprì i dipinti di Lichtenstein ispirati ai fumetti. Intorno al 1962 iniziò la serie delle scatolette di zuppa Campbell, delle bottigliette di Coca Cola, e quella dei ritratti di Marilyn Monroe, di Elvis Presley e di altri personaggi dello spettacolo e della politica. La tecnica usata da Warhol fu quella del riporto fotografico, con i violenti colori industriali della stampa, che dissacrava il concetto di unicità dell’opera d’arte, creando un procedimento artistico meccanico: l’opera d’arte non unica e irripetibile bensì riproducibile molte volte. Egli, inoltre, sarà autore di film e cortometraggi sulla stessa tematica, che realizzerà insieme ai collaboratori del suo studio, la famosa Factory, dove si svolgevano le attività artistiche e mondane del gruppo della Pop Art. La produzione di Warhol ebbe un grande successo di mercato che portò l’artista a esporre in tutto il mondo. La sua produzione artistica continuò per tutti gli anni Settanta e Ottanta, fino a quando Warhol morì, nel 1987, a New York, in seguito a un’operazione chirurgica. Verrà sepolto a Pittsburgh, dove nel 1990 nacque l’Andy Warhol Museum.
i C0LORI dEllEaGIonI
L’esperienza del COLORE, viene proposta in questa sezione, attraverso l’analisi delle QUATTRO STAGIONI.
Il concetto di tempo, di successione temporale, di ciclicità, di durata, di contemporaneità, viene perciò affrontato anche da un punto di vista artistico ed in generale figurativo, in modo che l’alunno abbia ulteriori stimoli, oltre a quelli propri della Storia, per capire e rielaborare tali concetti, necessari anche per affrontare l’apprendimento della letto-scittura (il bambino che non ha ancora una buona interiorizzazione della successione temporale, tenderà a non separare le parole mentre scrive).
Non verrà coinvolta solo la Storia nei raccordi interdisciplinari, ma anche la Lingua Italiana, soprattutto con lavori su poesie e testi descrittivi, la Musica e le Scienze, visto che nello scorrere delle stagioni, la natura subisce diverse trasformazioni.
I quadri e le immagini, sono perciò qualcosa di visibile per il bambino che si trova ancora nello stadio delle operazioni concrete, un legame con il succedersi temporale della realtà, con le trasformazioni naturali che esso comporta, legame che lo aiuterà ad arrivare alle conoscenze: osservando, agendo, manipolando, confrontando.
Autunno
Nessuno meglio di Schiele dà l’idea di una natura, per certi versi morente, come quella autunnale.
I suoi alberi sono sottilissimi, scheletrici, fragili, il sole autunnale contrasta con le chiome secche o spoglie degli alberi. Nell’insieme il quadro dà un’idea, se non proprio di morte, sicuramente di solitudine.
Parlando dell’autunno, l’argomento privilegiato sarà quello delle foglie con le loro diverse forme e, soprattutto, con i loro rossi, gialli, marroni, arancioni...
Raccordi interDisciplinari
STORIA
, Capacità di interiorizzare e di operare con i concetti di successione temporale: PRIMA ADESSO DOPO
, Capacità di interiorizzare e di operare con il concetto di durata.
, Capacità di capire e conoscere la ciclicità temporale: le quattro stagioni.
PROPOSTE DI ATTIVITÀ
“... non possiamo sapere con sicurezza quanto possiamo insegnare ai bambini a sviluppare il concetto di tempo. È tuttavia probabile che osservare o prestare ascolto a qualche attività che abbia un chiaro inizio ed un chiaro termine venga a costituire una situazione d'apprendimento, per quanto riguarda il concetto di tempo.... una volta che si sia in qualche misura sviluppato il concetto tempo, si può far esercitare i bambini a stimare intervalli di tempo”.
K. Lovell - La formazione matematica - Nuova Italia.
Numera gli indumenti partendo da ciò che indossi prima, poi colora di blu ciò che indossi per ultimo.
imPARIA l’aRtE
LA SUCCESSIONE TEMPORALE
Colora i disegni, poi ritagliali ed incollali in ordine di tempo: prima - dopo - infine.
imPARIA l’aRtE
LA SUCCESSIONE LOGICO-TEMPORALE
Taglia le vignette, riordinale, poi incolla quella che viene prima e quella che viene dopo. Fai la stessa cosa con la seconda storia. Infine colora e racconta con parole tue le storie.
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PRIMA E DOPO, PRECEDENTE E SUCCESSIVO
• Quale stagione viene prima dell’autunno?
• Quale stagione viene dopo? ....................................
Ecco tutti i mesi dell’anno, cerchia solo quelli autunnali:
gennaio • luglio • maggio • ottobre • marzo • novembre agosto • settembre • dicembre • febbraio • aprile • giugno
Consulta un calendario e ricordati che:
l’Autunno inizia il 23 settembre e finisce il 21 dicembre!
Perciò la DURATA dell’autunno va: dal 23 settembre al 21 dicembre.
Raccordi interDisciplinari
ITALIANO
, Capacità di leggere, capire e analizzare un testo poetico.
, Capacità di individuare rime e riprodurle.
, Capacità di individuare e capire le “metafore”.
, Capacità di rielaborare un testo poetico e non.
, Capacità di leggere, capire e analizzare un testo descrittivo.
, Capacità di individuare in un testo descrittivo i dati visivi.
, Capacità di produrre testi descrittivi.
, Avvio alla comprensione inferenziale di un testo.
, Capacità di rappresentare con le immagini ciò che è stato ascoltato e/o letto.
, Capacità di esporre oralmente ciò che è stato rappresentato graficamente.
, Capacità di drammatizzare un testo.
, Avvio all’uso del dizionario.
Antologia
AUTUNNO
Il cielo ride un suo riso turchino benché senta l'inverno ormai vicino.
Il bosco scherza con le foglie gialle benché l'inverno senta ormai alle spalle.
Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo, benché senta nell'onda il primo gelo.
È sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo un fiore strano, un fiore ad ombrello, un fungo.
M. Moretti
Dopo aver osservato attentamente il quadro di Schiele sull’autunno (libro operativo) che dà l’idea della solitudine, facciamo scoprire ai bambini che l’autunno può essere anche allegria!
Aiutiamo il bambino a trovare nella poesia quelle parole che danno l’idea dell’allegria, facciamogliele cerchiare e riscrivere.
imPARIA l’aRtE
Ecco qua un bosco d’autunno. Come puoi “far ridere“ il cielo?
Ad esempio disegnandoci tante bocche sorridenti!
Prova a far ridere anche gli alberi che scherzano con le foglie! Disegna occhi e bocche anche a loro!
Fai parlare il ruscello con il cielo, scrivici: “Bla,bla,bla”
Colora di rosso il cappello del fungo...
AUTUNNO
Sono più miti le mattine
E più scure diventano le noci
imPARIA l’aRtE
E le bacche hanno un viso più rotondo, La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia, E la campagna una gonna scarlatta
Ed anch'io, per non essere antiquata, Mi metterò un gioiello.
E. Dickinson
Cerca il significato delle parole in grassetto con l’aiuto dell’insegnante, poi scrivine il significato.
In questa poesia si parla di un frutto autunnale, quale? .......................................
Cerchia solo i frutti dell’autunno.
imPARIA l’aRtE
Rispondi.
• Perché la “rosa” non è più nella città?
(In questo caso la risposta non è “scritta” nella poesia, ma va “capita” dal contesto generale della poesia stessa.)
• Perché l’acero ha una sciarpa più “gaia” e la campagna una gonna scarlatta?
Metafora: si ha quando al termine che normalmente occuperebbe il posto nella frase, se ne sostituisce un altro la cui caratteristica o funzione va a sostituirsi a quella del termine originario creando, così, immagini di forte carica espressiva. La metafora non è totalmente arbitraria: in genere si basa su un rapporto di somiglianza tra il termine di partenza e il termine metaforico.
• “Le bacche hanno un viso più rotondo.”
(Èchiaro che le bacche non hanno un “viso”, ma poiché esse hanno una forma tondeggiante che ricorda quella di una faccia umana, “metaforicamente” si parla di “viso”.Nel caso del verso della poesia, al posto del termine metaforico “viso” si sarebbe dovuto inserire il termine reale “forma”).
• “L’acero indossa una sciarpa più gaia”.
• “E la campagna una gonna scarlatta”
Quali sono in questi due versi le parole metaforiche? Con quali altri termini le sostituiresti?
AUTUNNO
Leggi, poi rielabora la poesia con rime nuove.
Cadono le foglie spinte dal vento le guarda il bambino ed è contento.
Di questo ballo improvvisato che le adagia piano sul prato.
Corre il bambino e le raccoglie può finalmente toccare le foglie. Giallo, rosso ed arancione sono i colori di questa stagione. Ecco l’autunno è ritornato!
Lo dicono le foglie, gli alberi, il prato.
Cadono le foglie ONDEGGIANDO il bambino le guarda
Con questo ballo che le adagia piano sul prato. Corre il bambino e le CALPESTA danza, ride e scuote la ……….....… Giallo, rosso ed arancione ce n’è anche una ……….........…. Ecco l’autunno è ritornato! canta il bambino a ……..….....….