Il cerchio dei




Conoscere le regole e il funzionamento della tua lingua ti aiuterà a esprimere con competenza il tuo pensiero e a confrontarti con gli altri, a comprendere fino in fondo i messaggi che ti circondano. In questo percorso ti affiancherà la Grammatica R A F !
c’è un problema da risolvere!
le domande ti guideranno nel compiere le operazioni necessarie per arrivare alla soluzione.
gli esercizi ti serviranno per memorizzare, facendo tuo quello che hai imparato.
3 Tutti INSIEME
4 I suoni C e G
5 CIA • GIA
6 GL • GLI • LI
7 GN • NI
8 SC • SCI
QU •
54 RIPASSA
55 VERIFICA
56 L'aggettivo qualificativo
58 I gradi dell’aggettivo qualificativo
60 I pronomi personali
62 Gli aggettivi e i pronomi possessivi
64 Gli aggettivi e i pronomi dimostrativi
66 Gli aggettivi e i pronomi indefiniti
Luca ha organizzato la sua festa di compleanno ai giardinetti vicino casa. Siccome non tutti sanno dove si trovano, ha preparato un biglietto con tutte le indicazioni.
Se provieni da nord supera il negozzio di fruta e verdura e la pasticeria. Quando arrivi alla paneteria gira a sinistra fino alla piaza del monumento. Gira ancora a sinistra: i giardineti si troverano alla tua destra. Se provieni da sud costegia il fiume fino allattraversamento che trovi alla tua sinistra. Vedrai i giardineti ala tua destra.
Rifletti con i tuoi compagni
• Qual è stata la vostra reazione leggendo?
• Accettereste di trovare una cartina con indicazioni come queste?
• Adesso rispolverate le vostre conoscenze ortografiche, e riscrivete le indicazioni in modo adeguato.
Le parole sono formate da suoni che, quando si trasformano in segni scritti, devono rispettare delle regole precise: si tratta delle convenzioni ortografiche
Fai attenzione: puoi scrivere delle cose molto belle e interessanti, ma se non sono scritte correttamente rischi di non farti capire!
Lia chiede al fratello Vincenzo di aiutarla, ma lui vuole farle un dispetto. Mi aiuti a fare il compito? Devo scrivere cinque parole con c e cinque con g. La maestra ha detto di usare solo i suoni dolci
Modestamente in grammatica sono un campione. Scrivi: cavallo, cipolla, chitarra, Claudio, cestino; guscio, gioco, gelato, maghe, grappolo. Contenta?
Povera Lia! Vincenzo non le è stato molto di aiuto. Sono tutte corrette le parole, secondo te? Cerchia quelle che ritieni sbagliate, poi ripassa la regola e imparala a memoria: aiutati con la tecnica.
1. Le lettere C e G possono avere un suono dolce o un suono duro.
2. Hanno un suono duro:
– davanti alle vocali a, o, u casa, gomitolo, cuscino
– davanti alla lettera h oche, spighe, maghi...
– davanti a un’altra consonante cravatta, classe
3. Hanno un suono dolce davanti alle vocali e, i cerotto, cinema, gelato
• Leggi il punto 1 tre volte, poi chiudi gli occhi e ripeti ad alta voce;
• fai lo stesso con il punto 2: ripetilo prima da solo poi insieme al punto 1;
• applica lo stesso sistema al punto 3 poi recita tutta la regola completa.
1. Completa le parole che trovi nelle frasi.
• Dietro sa mia c’è un immenso mpo di grano con spi dorate.
• Silvio ha rac lto le liegie, le porterà alla mamma in un stino.
• Ho esto alla nonna di prepararmi una ostata con la occolata.
• Il mio amico Danil ha disegnato un possente dra alato che vola sulla ttà.
• Spesso gli uomini primitivi sono raffi rati con la ava in mano.
• Il fratellino di nzia, quando si sbuccia le noc a, vuole soltanto i rotti trasparenti.
2. Sottolinea le parole che hai completato: con il rosso se contengono suoni dolci, con il blu se contengono suoni duri.
Lia vuole ricambiare il favore a Vincenzo, perciò ha completato di nascosto un esercizio dei compiti del fratello.
Sorpresa! Sei contento?
Completa le parole con ce/cie o ge/gie.
camicie ciliegie
frange spiaggie
goccie roccie
mance cielo cieco efficente
Perché Vincenzo fa quella faccia? Che cosa c’è di sbagliato nell’esercizio eseguito da Lia?
Cerchia gli errori, poi prova a spiegarli. Infine, ripassa la regola e imparala a memoria.
I plurali delle parole che terminano in CIA e GIA conservano la i se la sillaba è preceduta da una vocale camicia\camicie; valigia\valigie.
Si scrivono con CIE, anziché CE, le parole cielo, cieco, società, specie, superficie, arciere, pasticciere, crociera, efficiente, sufficiente...
Si scrivono con GIE, anziché GE, le parole igiene, igienico, igienista, raggiera, formaggiera...
Se hai un dubbio, consulta il vocabolario!
1. Volgi i nomi al plurale.
Singolare Plurale
valigia
camicia
ciliegia
frangia
spiaggia
goccia roccia
2. Completa le parole con CE , CIE , GE , GIE
i ne can llo provin suffi nte
gratta lo so tà
mello ri tta
spe in gnere
lan tta latina
falan tor
lo cartuc
leste aca
La maestra Patty deve finire di correggere l’esercizio, ma le è venuta l’influenza e non può portare a termine il lavoro. Fallo tu al posto suo: togli un punto per ogni errore.
Completa le frasi.
• La copertura di zucchero fuso che si utilizza per le torte si chiama glassa.
• Al Polo Nord vivono miliaia di pinguini.
• Nei castelli i cavaglieri danzavano con le dame.
• Gli antichi Egizi comunicavano per iscritto con i geroglifici
• Nella vetrina del gioiegliere sono esposti molti anelli.
• Indosso spesso il maglione che mi ha regalato la nonna.
• La spia si è accesa perché la macchina è senza oglio.
• Metto i piatti nella lavastoviglie
• Il pagliaccio ha il naso rosso e fa ridere i bambini.
• Sono proprio glieto di vederti.
A pprendo
Punti: su 10
Sei riuscito nell’impresa? Ti è venuto qualche dubbio? Se sì, risolvilo ripassando la regola.
R ifletto F isso
Il gruppo GL ha un suono dolce con la vocale i maniglia, Guglielmo...
Fanno eccezione parole come glicine, geroglifico
Il gruppo GL ha un suono duro con le vocali a, e, o, u glassa, gloria
Si usa LI al posto di GLI nei seguenti casi:
– all’inizio di parola lieto, liana, lievito...
– quando la L ha il suono doppio gioielliere, allievo
– in alcuni nomi di persona Amelia, Giulia...
glutine, imbroglo, foglio
tenalia, Emilia, coniglio
alio, meglio, maglia
cava ere meravi a
lu o Giu a
gioie ere mi one
aciale petro o
ribe one sco o
obo quadrifo o
Lucia è in vacanza-studio in Inghilterra e scrive una mail alla mamma per raccontarle della sua nuova classe.
A: stefania74@hotmail.it
Oggetto: Ciao mamma!!!
Nella mia classe siamo in 22. Siamo proprio una bella compagna!
I miei amici più amici sono Eugegno, Sogna e Antognetta. Eugegno è alto e simpatico, da grande vorrebbe diventare ingeniere, ma non è proprio possibile dato che non ha mai voglia di fare gnente.
Sogna è bassina e sonia sempre a occhi aperti: pensa che ha detto che ha visto volare una ciconia!
Antognetta fino all’anno scorso viveva in Italia, in un paesino vicino a Napoli. È troppo forte, insieme ci divertiamo tanto!
Secondo te, Lucia ha riletto attentamente la sua mail prima di spedirla? Cerchia nel testo le parole che presentano errori, poi ripassa la regola.
Dopo il gruppo GN non si mette mai la i. Fanno eccezione:
– la parola compagnia;
– le forme verbali che terminano in -iamo disegniamo, accompagniamo Dopo il gruppo NI si trova sempre un’altra vocale: Daniele, niente, giardiniere
1. Indica con una X la forma corretta.
ingegnio ingegno
compania compagnia
coniuge cognuge
ingegniere ingegnere
spugna spugnia
colognia
colonia
2. Completa le parole delle frasi con GNA e GNIA
• Noi dise mo sull’album ciò che vediamo dalla finestra.
• Piove! Prendiamo l’ombrello, altrimenti ci ba mo.
• Ho cancellato alla lava con la spu .
• Dateci i quaderni: noi se mo i vostri errori.
• Il co to di mia sorella fa l’inse nte.
• Alla nonna piace un po’ di compa
• È la prima volta che se mo un goal all’inizio della partita: che bello!
3. Ora che sei diventato un esperto riscrivi sul quaderno la mail di Lucia correggendo tutti gli errori.
R
La maestra ha organizzato un gioco a squadre: ogni gruppo deve rispondere a una serie di domande e segnare le risposte su un foglietto. Vince la squadra che risponde correttamente nel minor tempo.
Il gruppo di Luca ha consegnato per primo:
• Che cosa tiene in mano il re? Lo sciettro
• Qual è il contrario di ruvida? Lisca
• Come si chiama un insieme di api? Sciame
• Chi nuota nel mare? Il pescie
• Chi fa tante scoperte? Lo scenziato
• Che cosa usa l’elefante per bere? La proboscide
• Che cosa si usa per salire e per scendere? L'asciensore
• Chi lavora nella portineria dell’hotel? L'uscere
Secondo te, i bambini fanno bene a esultare? Avrebbero potuto prestare più attenzione mentre scrivevano? Fai come la maestra e segna con la penna rossa tutti gli errori, poi ripassa la regola.
Il gruppo SC ha un suono duro davanti alle vocali a, o, u scatola, scopa, scuola
Il gruppo SC ha un suono dolce davanti alle vocali e, i scena, scimmia...
Attenzione: il gruppo SCE non vuole mai la i. Fanno eccezione:
– le parole scienza, coscienza e i loro derivati scienziato, coscienzioso
– le parole usciere e scie.
1. Completa le frasi con le parole indicate.
scientificamente - fantascienza - incosciente - scie - cosciente - scientifica - usciere
• La polizia identifica le impronte digitali.
• È dimostrato che il fumo provoca gravi malattie.
• Mi hanno raccontato la trama di un bellissimo film di
• Sei di ciò che dici?
• Il cielo è ricamato dalle degli aerei.
• Un non ha rispettato il segnale di stop.
• Chiedi all’ a chi devi consegnare questi documenti.
Leonardo da grande vuole diventare uno scrittore di libri gialli. Fuori c’era un terribile aqquazzone. Il commissario Ballini prese il tacquino e cominciò a prendere appunti. La casa era completamente a soquadro: i piatti sporchi erano ancora nell’accuaio, una bottiglia di licuore mezza vuota era abbandonata per terra, i pesci nell’accquario erano in fin di vita perché non venivano nutriti da giorni... il famoso quoco Giuliano che fine aveva fatto?
Il racconto di Leo più che un giallo sembra un horror, vista la marea di errori: vuoi aiutarlo?
Cerchia le parole sbagliate, poi controlla il tuo operato consultando la regola.
Il gruppo QU è sempre seguito da un’altra vocale quadro, quaderno...
Fanno eccezione le parole capricciose come cuoco, cuoio, scuola
La Q si raddoppia con la forma CQ:
– nella parola acqua e i suoi derivati acquerelli, acquolina...
– nelle parole acquistare, acquisire e i loro derivati acquisto, acquisito
– nel passato remoto di alcuni verbi nacque, giacque
L’unica parola che si scrive con QQ è soqquadro.
CU
2. In ogni coppia colora la parola scritta in modo corretto. cuoco quoco soqquadro socquadro scqualo squalo risquotere riscuotere risciacquare risciaqquare scudo squdo
La maestra Patty oggi ha portato una filastrocca per aiutare i bambini a ricordare gli usi dell’H. Sono un segno, un bel grafema cui non corrisponde nessun fonema. Eppure sono parecchio impegnata in molte occasioni utilizzata. Se a CI e a GI serve un aiuto per fare la sillaba dura la mia presenza gliel’assicura. Nelle esclamazioni ho due posizioni: se è sola la vocale, stare dietro è l’ideale; occupo la zona centrale quando è doppia la vocale. Presto servizio nel verbo avere e compongo molte parole straniere!
Sottolinea nella filastrocca le risposte alle domande con il colore indicato. Poi confronta il tuo lavoro con la regola.
Perché l’H viene chiamata “lettera muta”?
Quando aiuta i suoni CI e GI?
In quale verbo si trova?
E in quali parole?
Dove si trova nelle esclamazioni?
• Ha ha/Ah ah! Le tue barzellette sono sempre uno spasso!
• Hai/Ahi ancora gli sci che mi prestasti lo scorso anno/ hanno?
• Ha/A mia sorella è piaciuto il regalo che le o/ho fatto.
• Sul quaderno a rige/righe ho/oh scritto una poesia incantevole.
• Dove ahi/hai acquistato quelle pesce/pesche dolcissime?
• Le chiocciole/ciocciole anno/hanno divorato la lattuga del nonno. Aimè/Ahimè, che guaio.
La lettera H è una lettera muta perché si scrive ma non si pronuncia. Viene usata:
– nelle sillabe chi/che; ghi/ghe;
– in alcune forme del verbo avere;
– nelle esclamazioni ah, eh, ahi, ehm...
– in alcune parole straniere hamburger
2. Completa con LO , L’HO / LA , L’HA
• Te detto che tre giorni fa ho rivisto Fabiola?
• Voi non me raccontate giusta!
• Domani ci sarà la foto di classe, te comunicato qualcuno?
• detto e ripeto: basta gettare rifiuti a terra!
• tua amica Cristina ha trovato una cagnolina abbandonata e adottata.
• Ho perso un pastello: non trovo più.
Mariana ha descritto il suo gatto, ma la maestra deve farle un appunto.
Il mio gato si chiama Gustavo. Ha il pelo nero e folto. E scorbutico e solitario.
Come mai il felino di Gianni Rodari ha solo tre zampe e un baffo? In che senso Gustavo gli somiglia?
« Lo strano animale gato ha tre zampe e un solo baffo » scrive Gianni Rodari nel suo libro La bottega degli errori Credo che in quel libro ci starebbe bene anche Gustavo!
Tutte le consonanti, eccetto l’H, possono essere raddoppiate; in questo caso la pronuncia del suono è rafforzata. Il raddoppiamento, a volte, è necessario per distinguere due parole che sembrano identiche note/notte, sete/sette
Alcune lettere non si raddoppiano mai:
– la Z davanti a due vocali pigrizia, giustizia... Fanno eccezione tutte le parole che derivano da altre che contengono ZZ tappezzare da tappezziere; carrozza da carrozziere
– la B davanti a -ile sommergibile, impossibile, potabile...
– la G davanti a -ione pigione, stagione... Fa eccezione la parola loggione
F isso
1. Nel brano è stato fatto un pasticcio con le doppie: sottolinea le parole sbagliate e riscrivile in modo corretto. Fai attenzione: in tutto sono dieci.
Il viagio è stato lungo, ma nonna Amalia ha fatto gli gnochi con il ragù e Giorgino li ha presi due volte: sono proprio buoni. Esere lì è una festa, Giorgino corre a giocare nell’orto del nonno. È talmente ocupato con i polli e le caprette che non si accorge neppure che papà, mama e Camilla sono già ripartiti per tornare in cità. Quando la nona lo chiama, perché è pronta la cena, Giorgino ci rimane un po’ male: i suoi genitori non l’hano salutato. Lui però non dice nulla: a casa dei noni ci sono tante bele cose da fare...
E. Maùti, Giorgino mangiabombe e altre storie, Erickson
La maestra ha chiesto ai bambini di correggersi gli esercizi a vicenda. Mattia ha corretto la scheda di Camilla.
Dividi le parole in sillabe con una barretta.
te/lef/ono pa/ta/ti/ne ba/nan/a co/lo/ra/re
ca/mo/mil/la a/cque/dot/to ca/ppel/lo ac/quaz/zo/ne
oro/lo/gio ede/ra a/bi/ta/zio/ne u/gua/le
ris/po/sta po/sti/no pa/stel/lo pa/stic/cio
bam/bo/la gamb/eret/to ma/rtel/lo cal/pe/sta/re
ra/strel/lo or/che/stra fa/mi/gli/a fa/le/gna/me
u/o/va chiu/so guan/cia/le geo/gra/fi/a
pa/e/se mu/se/o le/o/nes/sa pa/u/ra
Mattia ha indicato il numero esatto di errori, ma si è dimenticato di cerchiare le parole sbagliate con la penna rossa! Sai farlo tu al suo posto? Se hai qualche dubbio aiutati con la regola.
Quando si dividono le parole in sillabe è necessario seguire delle regole.
1. Ogni sillaba deve contenere almeno una vocale.
2. Una sola consonante forma sillaba con la vocale seguente pa-ta-ta...
3. Le consonanti doppie si separano sempre, compreso il gruppo CQ cam-mel-lo, ac-qua
4. Una vocale a inizio di parola, seguita da una sola consonante, fa sillaba a sé a-so-la...
5. La S seguita da una o più consonanti forma una sillaba con la vocale che segue po-sto
6. L, M, N e R si separano dalle consonanti che vengono dopo lam-po, man-to
7. I gruppi di consonanti, che si possono trovare anche all’inizio di parola, fanno sillaba con la vocale che segue stra-da, pi-pi-strel-lo, ra-gna-te-la, to-va-glio-lo
8. Quando A, E oppure O (dette vocali “forti”) si incontrano con I o U (dette vocali “deboli”), si crea una coppia che non deve essere mai divisa a-ria, au-to...
9. Attenzione: se la vocale debole è accentata le vocali si dividono pa-ù-ra, far-ma-cì-a
10. Due vocali forti vanno separate ma-e-stra, po-e-ta Se hai dei dubbi consulta il vocabolario.
1. Ora che sei diventato un esperto, riscrivi sul quaderno nella forma corretta le parole che ha sbagliato Camilla e indica il numero della regola che non è stata rispettata.
2. Dividi le parole in sillabe e riscrivile nella colonna corrispondente.
•
•
ORIZZONTALI
1. Si compera in edicola.
3. Ci cammini sopra.
5. Si stacca dalla montagna ed è pericolosa.
6. Lo fai in porta per segnare un goal.
7. Si dice “promettere mari e...”.
8. Utilizzare i remi.
11. La chiudi quando entri in casa.
12. Il contrario di no.
1. Lo formano ventiquattro ore.
2. Togliti di mezzo!
3. Azione che si fa alla cassa di un negozio.
4. Maschile di mucca.
7. Azione che si fa con le costruzioni.
9. La usi per disegnare.
VERTICALI paese 3 2 4 acquolina 3 4 5 giornalino 4 5 3 strabuzzare 4 5 6 portamatite 3 4 5 esitare 3 4 5 finestra 2 3 4 vocabolario 4 5 6 1 5 11 2 7 3 12 8 9 6 4 13 10
10. Li dai alla mamma e al papà.
La maestra propone un gioco: data una parola, i bambini devono pronunciarla spostando l’accento.
matità matìta màtita
Chi ha pronunciato correttamente la parola? Hai capito a che cosa serve l’accento? Ora pronuncia tu le parole spostando l’accento.
cavaliere - tavolo - edera - dolore - coniglio - martello - mobili - manico - sapone
In ogni parola c’è una sillaba che viene pronunciata con maggiore forza: è la sillaba su cui cade l’accento Non sempre l’accento è evidenziato con un segno grafico. È obbligatorio metterlo solo in alcuni casi:
– quando l’accento cade sull’ultima vocale di parole formate da più sillabe città, caffè...
– sui monosillabi più, può, ciò, già, giù
– sui composti di tre, re, blu, su trentatré, viceré, rossoblù, lassù
– su alcuni monosillabi per distinguerli da altri che si scrivono allo stesso modo, ma hanno significato diverso dà quando indica il verbo dare dì quando indica il giorno sì quando indica un’affermazione è quando indica il verbo essere né quando nega qualcosa tè quando indica una bevanda lì, là quando indicano un luogo sé quando indica se stesso
F isso
1.
laggiu - qui - lassu - ventitre - perdono - volera - li - voto - caffe - qua - di
• Quali parole non vogliono l’accento?
• Quali parole hanno sicuramente bisogno dell’accento?
• Quali parole hanno significato diverso con e senza accento?
2. Accento sì o accento no? Colora il monosillabo corretto.
Caro diario,
sì si , la mamma finalmente ha detto che il mio regalo di compleanno si sì può aprire.
È E un tablet, un dono bello e è utile. Proviene da dà una persona che dà da molta importanza agli affetti: mia nonna. Non me ne né sarei potuto comprare uno, ne né così né più piccolo. Lo terrò di la là , sopra la là scrivania. Vorrei poterlo usare notte e dì di , di mattina e dì di sera ma sarà meglio che mi dia una regolata.
Se Sé dovessi farne un uso sbagliato, credo che la mamma avrebbe una buona scusa per sequestrarmelo: secondo me anche lei muore dalla voglia di averne uno per sé se .
I miei compagni Diego e Danilo portano i loro tablet a scuola e a volte li lì dimenticano li lì .
Io non farò questo sbaglio: se dovessi perdere il mio non credo che potrei averne un altro! Cara nonna, appena passi da casa mia te tè lo faccio provare, ma prima ti preparo un te tè con i biscotti, per ringraziarti di questo bellissimo regalo.
3. Nelle frasi gli accenti sono sbagliati o mancano: riscrivile correttamente.
• Tè né vai? Prima bevi il te.
• La nel giardino e fiorita la rosa.
• E gia ora di alzarsi? Sono stanca è ho sonno!
• La mia borsa blù non mi piace piu.
• Ormai dà due giorni la stampante non da segni di vita.
• Vieni quì, anzi nò, resta li.
• Chi fa dà se, fa per trè.
4. Lo scrittore si è dimenticato tutti gli accenti! Inseriscili tu: in tutto sono otto.
Mariella e stata in vacanza con la famiglia. Hanno visitato Torino, la citta Capoluogo del Piemonte. Per tutto il di hanno fatto su e giu dai tram e dalla metropolitana, hanno visitato il bellissimo Museo del Cinema e sono saliti sulla Mole: da lassu hanno ammirato tutta la citta! Sono stati al Museo dell’Automobile e poi, finalmente, al Museo Egizio. Al rientro in albergo, in Corso Giulio Cesare trentatre, i poveri piedi non ne potevano piu ma ne era valsa veramente la pena.
R ifletto
La maestra per fare uno scherzo ai suoi alunni ha scritto queste frasi alla lavagna. Laautomobiledipapàèparcheggiatadavantialgarage. LaerbadelpratodiChiaraègiallaacausadellasiccità. Sulloalberodeigiardinettisonospuntatelefoglienuove. Nelloortodellanonnacresconopomodorienormi.
A pprendo
Che cosa non funziona in queste frasi? Riscrivile in modo comprensibile.
Riuscite a leggerle?
Che cosa hai modificato nel trascrivere le frasi? Hai capito qual è la particolarità su cui vuole far riflettere la maestra?
Per rendere la pronuncia più scorrevole, la vocale finale di una parola viene eliminata quando si trova davanti a una parola che inizia per vocale o per h. Questa operazione si chiama elisione
L’elisione è segnalata nello scritto per mezzo dell’apostrofo la automobile diventa l’automobile...
Alcune parole subiscono un troncamento, cioè perdono la vocale o la sillaba finale senza presentare l’apostrofo. Si troncano ad esempio:
– uno (articolo) un amico...
– tale, quale tal altro; qual è...
– nessuno, ciascuno, alcuno nessun altro, ciascun gruppo, alcun rancore...
– bello, buono, grande, quello bel giovane, buon amico, gran cosa, quel tale...
– santo, professore, signore, frate, suora... davanti ai nomi propri san Pietro, suor Giuliana...
F isso
1. Riscrivi le parole troncando dove è necessario.
• uno piatto
• santo Pietro
• buono pomeriggio
• quale è
• bello tramonto
• buono mattino
• signore Giulio
• bello maglione
2. Riscrivi le frasi inserendo l’apostrofo o il troncamento.
• È davvero un bello cane: assomiglia al mio.
• Nessuno altro aggiunga una parola.
• Anche io sono di accordo con Corinna.
• Ciascuno bambino prenda due fogli colorati.
• Quale è la capitale di Italia?
• Dallo uovo nasce il pulcino: che immagine tenera! cera/c’era - luna/l’una - sera/s’era
3. Completa le frasi con le forme indicate al posto giusto.
• Quella mio fratello addormentato sul divano.
• “ una volta...”: è così che ha inizio una fiaba.
• È di notte: nel cielo brilla la piena.
• La nonna pulisce i mobili con la d’ api.
4. Vero o falso? Indicalo con una X
Un’ amico V F
Buon uomo V F
Bel libro V F
Sull altalena V F
Quell’ancora V F
Dottor Moffi V F
Un pò V F
Signor’ Angelo V F
Nessun’ altra V F
6. Leggi la storia e cerchia le forme sbagliate.
L’ape prepotente
Lo asino brucava tranquillo la erba del prato. Arrivò la ape prepotente che disse allo asino:
5. Riscrivi le parole inserendo l’apostrofo.
lerba lautomobile lalbero loca unanatra questamore lisola lorologio
– Vattene via dalla erba! Devo succhiare il nettare dello anemone...
Lo asino rispose:
– La erba è di tutti gli animali, lo sanno anche la oca, la anatra e la gallina. La ape prepotente cercò di pungere lo asino sullo orecchio, ma lo asino sventolò la coda e la stordì.
La ape se ne andò mezza tramortita e lo asino continuò a brucare tranquillo la erba.
Ripassa nello schema le principali regole ortografiche.
Suoni duri
C + a, o, u ca, co, cu
G + a, o, u ga, go, gu
G, C + consonante cr, gr
CE, CI + h che, chi
GE, GI + h ghe, ghi
Suoni dolci
GL-LI
Il plurale con -CIA e -GIA camicia camicie magia magie traccia tracce spiaggia spiagge
C + e, i ce, ci Eccezione: cielo, società...
G + e, i ge, gi Eccezione: igiene, igienica...
Suono duro
GL + a, e, o, u gladiatore, inglese, globo, glucosio
Suono dolce
GL + i foglia, aglio... Eccezione: glicine, geroglifico...
Si usa LI al posto di GLI:
– all’inizio di parola lieto, liana, lievito...
– quando la L ha il suono doppio gioielliere, allievo...
– in alcuni nomi di persona Amelia, Giulia...
GN-NI
Dopo il gruppo GN non si mette mai la i.
Eccezione: la parola compagnia e le forme verbali in -iamo.
Dopo il gruppo NI si trova sempre un’altra vocale
Suono duro
SC + a, o, u scatola, scopa, scuola...
Suono dolce
SC + e, i scena, scimmia...
SCE si scrive senza i.
Eccezione: scienza, coscienza e i loro derivati; usciere e scie
CU + consonante cuscino, culla...
QU + vocale quadro, quinto...
Eccezione: parole capricciose cuore, cuoio, cuocere, scuotere...
La Q si raddoppia con la forma CQ. Eccezione: soqquadro.
L’H è usata:
– nelle sillabe chi/che; ghi/ghe
– in alcune forme del verbo avere
– in alcune parole straniere hamburger...
– nelle esclamazioni ah, eh...
Non si raddoppiano mai:
– la G davanti a -ione ragione, regione, stagione, carnagione...
– la B davanti a -ile abile, nobile, stabile...
– la Z davanti a due vocali addizione...
Eccezione: tutte le parole che derivano da altre che contengono ZZ.
Vocale iniziale + consonante u-di-to
Consante + vocale che la segue di-to, so-le
Vocale forte (a, e, o) + vocale debole (i, u) a-ria, fiu-me, au-to
Eccezione: la vocale debole è accentata pa-u-ra
Due vocali forti ma-e-stra.
S + una o più consonanti po-sto, mo-stro
Le doppie e il gruppo cqu col-lo, bloc-co, ac-qua-ti-co
L, M, N, R + consonante lam-po, man-to
Gruppo di consonanti + vocale stra-da, ra-gna-te-la
L’accento è obbligatorio quando:
– cade sull’ultima vocale di parole formate da più sillabe;
– sui monosillabi più, può, ciò, già, giù;
– sui composti di tre, re, blu, su;
– su alcuni monosillabi, per distinguerli: dà, è, lì, là, dì, né, sé, sì, tè.
vocale davanti a vocale o a H l’albero, l’hotel...
Alcune parole subiscono un troncamento uno (articolo), tale, quale, nessuno, ciascuno, alcuno, bello, buono, grande, quello, santo, professore, signore, frate, suora...
1. Ascolta il dettato ortografico e completa le parole mancanti.
Il Cisco sempre in coppia con il suo amico
Ogni macinano tanti , attraversano molte : Cesena, Gorizia, , Como, Cuneo, sempre in sella alla loro . Niente per essere più , nessuna cianfrusaglia, solo abbigliamento comodo.
Conoscono sinceri: , che possiede due ; Enzo, che vende le ; Caterina, che coperte con le ; Emilio, che regala loro i per lo stadio e , che conosce a la lingua e Gualtiero scorrazzano felici per tutto il
Daniele e Stefania sono di classe. Il desiderio di è quello di diventare , mentre sogna di essere, quanto prima, un’illustratrice di libri per bambini: il è la sua passione.
Daniele è un dei numeri, degno di lode, discute di questioni con molta sicurezza. Stefania anima sulla carta del suo bisce scivolose, scure, pesci nell’ e leoni con la dorata. La sua matita sulla carta, i colori sono con gusto. grande successo, auguri di !
, cammelli, , civette, coccodrilli, , ghepardi, e colibrì. Che cosa ci fanno tutti questi animali ? Hanno qualcosa in comune? in cui vivono?
, no! L’alimentazione?
, nemmeno. , lo so, fanno sentire i loro versi notte e , con familiarità, dall’alba al tramonto, di in
Discuti insieme ai tuoi compagni sul significato del verbo COMUNICARE. Scrivete nei post-it tutti i vocaboli che vi vengono in mente che hanno un legame con questa parola.
Rifletti con i tuoi compagni
• Adesso, mettendo insieme tutte le idee, create una definizione condivisa.
Comunicare significa
Fin da quando l’uomo è comparso sulla Terra ha sentito il bisogno di comunicare, prima per collaborare nella caccia e nella vita quotidiana e poi per condividere informazioni ed emozioni. Durante la fase dell’Homo erectus probabilmente la comunicazione avveniva con i gesti poi, con l’Homo habilis, sono comparse le prime forme di linguaggio. Dai Sumeri iniziò una nuova forma di comunicazione: la scrittura. Con il trascorrere del tempo i modi di comunicare si sono evoluti fino ad arrivare alle molteplici forme di comunicazione dei giorni nostri.
Quante parole leggete? Che cosa comunicano?
Scusi, dove si trova la fontana di Trevi?
A pprendo
Oltre alle persone che parlano, ci sono altri elementi che comunicano qualcosa: provate a individuarli aiutandovi con la tabella.
R ifletto F isso
Chi comunica? Che cosa comunica? A chi comunica?
Ambulanza
Quando bisogna fermarsi
Dove ci si trova
Strisce pedonali
La comunicazione usa codici diversi:
– il codice verbale si serve di parole e può essere orale o scritto;
– il codice non verbale si serve di gesti, suoni, immagini, colori, espressioni del viso...
Qualunque codice venga utilizzato, affinché avvenga la comunicazione, sono necessari degli elementi fissi: un emittente (chi manda il messaggio), un destinatario (chi riceve il messaggio), un messaggio da trasmettere in un linguaggio compreso da entrambi.
1. Qual è il problema di questa comunicazione, secondo te? Come si potrebbe risolvere?
Ciao, come ti chiami?
I’m sorry, I don’t speak Italian.
Un messaggio può essere comunicato in tanti modi.
Osserva i tre diversi modi di comunicare; che mezzo utilizza il primo? E il secondo? Nel terzo modo di comunicare, a chi è inviato il messaggio, secondo te? Con quale mezzo?
Per arrivare a destinazione un messaggio (scritto, orale, gestuale...) deve trovare il mezzo adatto. Il mezzo viene detto canale. Col passare del tempo i canali per comunicare sono cambiati molto, in particolare grazie all’evoluzione della tecnologia.
F isso
1. Osserva i canali di comunicazione: alcuni sono moderni, altri sono più antichi. Indica con una X quelli che si usano oggi. Se hai dei dubbi fatti aiutare da un adulto.
2. Leggi e scrivi il canale con cui viene trasmesso il messaggio.
• Un caro saluto da Napoli a te e alla tua famiglia!
• Carissimi telespettatori, inviate il vostro voto.
• Mi scusi, probabilmente ho sbagliato numero.
• Saldi al 50%.
• La canzone che ascolterete è al top della classifica.
Ti è mai capitato di leggere un articolo in un quotidiano o in una rivista? Devi sapere che ogni giornalista, per rendere completa la notizia, segue la regola delle 5W (o Wh questions in inglese). Infatti sono sufficienti 5 domande per descrivere una situazione o raccontare una storia. Eccole:
WHO = Chi?
WHAT / WHICH = Che cosa? Quale / Quale (tra due)?
WHEN = Quando?
WHERE = Dove?
WHY = Perché?
– Who is that boy? (information about people) – He’s my brother.
– What’s your favourite food? (information)
– It’s pizza and chips.
– Which is your dog? (choice)
– That one with the brown spot.
– When is your birthday? (time)
– It’s on 30th October.
– Where is the milk? (place)
It’s on the table.
– Why are you so sad? (reason)
– Because I lost my ball.
R ifletto
La scrittura nel tempo nasce, cresce, cambia.
A pprendo
Osserva le foto: sai riconoscere questi tipi di scrittura? 1 2
Quali materiali sono stati utilizzati? 1 2
Le testimonianze scritte sono collocate nel giusto ordine temporale? Sì No
La scrittura è una delle principali forme di comunicazione. Con il tempo si è modificata: ne è cambiato l’aspetto e sono cambiati gli strumenti e i materiali utilizzati per scrivere.
F isso
1. Per ogni coppia indica quale strumento è venuto prima ( P ) e quale è venuto dopo ( D ).
Dal parlato allo scritto... senza equivoci.
VECCHIETTA AL VOLANTE INVESTE UN’ANZIANA.
Signora che passava sulle strisce indagata dagli inquirenti.
VECCHIETTA AL VOLANTE INVESTE UN’ANZIANA
SIGNORA CHE PASSAVA
SULLE STRISCE.
Indagata dagli inquirenti.
Hai letto la notizia riportata dalle locandine dei giornali? Ti sembra la stessa? Che cosa cambia tra i due titoli? Dove starà la verità, secondo te?
Chi scrive ha l’esigenza di far comprendere a chi legge quello che intende dire, senza che si creino equivoci o confusioni. Per fare questo è necessario conoscere la punteggiatura e utilizzarla in modo corretto.
Il punto indica una pausa lunga. Si usa per separare le frasi e fermare il tono della voce.
Il punto interrogativo conclude una domanda, esprime un dubbio.
Il punto esclamativo esprime un’emozione: meraviglia, stupore, rabbia...
La virgola indica una pausa breve e si usa per separare le parole di un elenco o le parti di una frase.
Il punto e virgola produce una pausa più lunga della virgola e più corta del punto, separa le frasi senza però creare una pausa netta come il punto.
I due punti servono per spiegare, per introdurre un elenco o il discorso diretto.
I puntini di sospensione si usano per lasciare in sospeso un pensiero o per indicare che non è stato detto tutto.
Le virgolette e il trattino si usano per indicare il discorso diretto.
Ricorda: dopo il punto, il punto interrogativo e il punto esclamativo devi mettere la lettera maiuscola.
1. Inserisci la virgola dove è necessario.
• Vorrei andare al mare invece sono costretta a rimanere in città.
• Federico andò verso la porta l’aprì e corse giù per le scale.
• Alberto come già sai è un po’ svitato.
• Sì lo perdonerò ma deve pentirsi dei suoi errori.
• Sebbene non abbia tempo ti aiuterò a verniciare il cancello.
• Palermo che è una bellissima città è il capoluogo della Sicilia.
2. Metti i punti interrogativi o esclamativi.
• Chi ti ha detto una simile sciocchezza Non è assolutamente vero
• Il nuovo alunno è alto e biondo. Avessi visto la faccia delle ragazze
• Non credevo che potesse arrivare a tanto Adesso mi sono proprio seccata
• Secondo te, Oscar ha fatto bene ad aggredire Filippo
• Hai conosciuto quella ragazza che era andata alla festa di Martina
3. Inserisci nelle frasi il punto e virgola al posto giusto.
• Chiara e Tiziana sono andate al campetto per incontrare Filippo lui invece è andato in piazza con gli amici.
• Gianluca è quel bambino della 1a B sempre serio Marco invece è quel ragazzino che riesce a raccontare venti barzellette di seguito.
• Federico ha deciso di non parlare più con Oscar Oscar invece gli va sempre vicino e cerca di attaccare bottone.
4. Inserisci la punteggiatura mancante nei riquadri.
• Sono riuscito a riconoscere solo due stelle Orione e Cassiopea.
• Si tratta di un appartamento moderno confortevole signorile e spazioso.
• A un tratto mi disse Non ti riconosco più Da dove arrivi
• Che idea bellissima avete avuto Complimenti
• Alla posta c’era molta gente e mi sono preparato a una lunga attesa
• Mi piacciono molto i dolci ma non sopporto quelli alla crema
• Non farmi parlare ora domani ti dirò quello che so
• L’insegnante entrò in classe e urlò Si può avere un po’ di silenzio
• Ecco sai a dire il vero non ho studiato molto
Nicola, Lia e Carlo hanno messo per iscritto un dialogo avvenuto in classe.
Nicola Claudia domanda: – Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?
Lia – Maestra – domanda Claudia – devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?
Carlo – Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli? – domanda Claudia.
Hanno riportato tutti il dialogo in modo corretto? Noti delle differenze? In che cosa consistono?
Il discorso diretto è la riproduzione fedele di quello che viene detto in un dialogo.
I segni di punteggiatura che vengono utilizzati sono i due punti, le virgolette (alte o basse) o il trattino
In genere il discorso diretto viene introdotto da un narratore che può assumere posizioni diverse:
Narratore all’inizio
Claudia domanda: «Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?»
Claudia domanda: – Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?
Narratore al centro
«Maestra» domanda Claudia «devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?».
– Maestra – domanda Claudia – devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?
Narratore in fondo
«Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?» domanda Claudia.
– Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli? – domanda Claudia.
Il discorso diretto inizia sempre con la lettera maiuscola.
1. Trasforma sul quaderno le parole di Silvia e Marco in discorso diretto, utilizzando i tre modi. Usa la punteggiatura che preferisci.
Luigi, mi presti la tua penna?
Giorgia, hai preso tu il mio quaderno?
Solo Lin ha sentito la risposta della maestra e ha trascritto il dialogo in un modo diverso rispetto ai compagni.
Maestra, devo colorare con i pastelli o con i pennarelli?
Puoi colorare come preferisci.
Lin
Claudia chiede alla maestra se deve colorare con i pastelli o con i pennarelli. La maestra risponde che può colorare come preferisce.
Che cosa c’è di diverso nella verbalizzazione di Lin rispetto a quelle dei suoi compagni?
Le parole che ha riportato sono proprio identiche a quelle che ha ascoltato?
Un dialogo può essere trascritto anche senza riportare precisamente le parole dette, cioè verbalizzandole in modo indiretto. Il discorso indiretto:
– non prevede una punteggiatura specifica come il discorso diretto;
– è introdotto da parole speciali di collegamento (di, che, se...).
Per passare dal discorso diretto al discorso indiretto occorre:
– togliere i due punti, il trattino o le virgolette;
– usare le parole che collegano (se, di, che...); – trasformare alcune parole (verbi, aggettivi, pronomi...).
D.D. Claudia chiede alla maestra: – Posso andare a temperare la mia matita?
D.I. Claudia chiede alla maestra se può andare a temperare la sua matita.
La maestra dice ai bambini che devono tirare fuori i quaderni.
• Il papà spiega ai figli: – Il latte è un alimento ricco e nutriente.
1. Leggi il testo e sottolinea i discorsi diretti.
– Vincenzo – grida la mamma dalla finestra – ricordati che oggi dopo l’allenamento viene a prenderti papà. Vincenzo risponde che cercherà di tenerlo a mente, poi afferra il borsone da calcio e, siccome è già in ritardo, schizza via alla velocità della luce. Quando arriva al campo lo accoglie l’allenatore con l’aria imbufalita e gli dice che se arriverà ancora in ritardo lo metterà in panchina per due turni.
– Scusi, sono davvero mortificato ma stavolta non è colpa mia! – cerca di giustificarsi Vincenzo.
2. Ora completa la tabella.
Discorso diretto 1
Discorso diretto 2
Emittente
Messaggio
Destinatario
3. Sottolinea nel testo i discorsi indiretti e trasformali in diretti.
Discorso indiretto 1:
Discorso indiretto 2:
4. Riscrivi le frasi usando i due punti, le virgolette e la lettera maiuscola al posto giusto.
• Il babbo dice siamo pronti, tutti a tavola.
• La maestra chiese agli alunni avete finito il compito?
5. Inserisci nel testo i segni di punteggiatura corretti.
Quella sera al momento di andare a letto Prisca si rese conto che non aveva nessuna voglia di restare in camera da sola con la luce spenta Era sicura che appena si fosse trovata al buio tutti quegli scheletri le sarebbero ricomparsi davanti Anzi forse ce n’era già qualcuno nascosto sotto il letto che l’aspettava per tirarle i piedi
Lasciami dormire con te chiese alla mamma
Neanche per sogno sei cresciuta troppo ormai e nel letto non c’è abbastanza posto rispose la mamma E poi tiri certi calci
B. Pitzorno, Ascolta il mio cuore, Mondadori
Dividetevi in gruppi di tre o quattro persone e seguite le istruzioni della maestra.
1. Leggete la poesia una volta ciascuno.
2. Per ogni tipologia di parole evidenziate, individuate il maggior numero di vocaboli che vi vengono in mente, come nell’esempio.
Abbiamo parole per vendere parole per comprare parole per fare parole ma ci servono parole per pensare Abbiamo parole per uccidere parole per dormire , parole per fare solletico ma ci servono parole per amare , Abbiamo le macchine per scrivere le parole dittafoni magnetofoni microfoni telefoni. Abbiamo parole per fare rumore, parole per parlare non ne abbiamo più.
G. RodariRifletti con i tuoi compagni
• Avete avuto difficoltà a trovare le parole?
• Ne avete scritte di simili?
• Avete discusso sui vocaboli scelti?
• Quale gruppo ne ha scritti di più?
negozio, prezzo
L’insieme delle parole che si utilizzano per comunicare si chiama lessico Se leggi tanto imparerai parole nuove e sarà più facile spiegare il tuo pensiero e comprendere quello degli altri.
La maestra Lucia propone un esercizio ai suoi studenti.
Nei cartellini ci sono tutti gli elementi che trovate nella definizione della parola “entusiasta”. Sapete collegarli alla parte giusta?
entusiasta [en-tu-sia-sta] agg.
Pieno di passione per qualcosa:
Il babbo è entusiasta per la musica jazz. m. pl. entusiasti, f. pl. entusiaste
apparato grammaticale
sillabazione definizione esempio categoria grammaticale
Tu sei capace di portare a termine la consegna della maestra Lucia? Prova, poi confrontati con il tuo vicino. Avete completato allo stesso modo?
Il vocabolario o dizionario è il libro in cui trovi le spiegazioni di tutte le parole di una lingua.
Quando cerchi una parola sul vocabolario ricordati che:
– le parole sono scritte rispettando l’ordine alfabetico. Fai attenzione: se le parole cominciano allo stesso modo, confronta la seconda lettera (casa cesto), se anche la seconda è uguale, passa alla terza (castello cartello) e così via.
– i verbi si trovano all’infinito scrivevo = scrivere;
– i nomi si trovano al singolare sedie = sedia;
– gli aggettivi e i pronomi si trovano al maschile singolare brave = bravo, questi = questo;
– gli articoli e i pronomi personali sono tutti presenti nel vocabolario.
1. Numera le parole mettendole in ordine alfabetico.
cavaliere jeans zaino hotel desiderio
trillo burro maniglia dito ambiente
gioia mantello scia trota carota
fratello fulmine noia partita emporio
2. Riscrivi di fianco a ogni parola la forma base che trovi sul vocabolario.
alunne simpatici ho camminato
Luca,
La civiltà si sviluppò attorno al 3000 a.C. e sopravvisse 3000 anni. Contemporaneamente, altri popoli divennero stanziali...
Secondo te, in quali discipline devono essere interrogati i bambini? Da che cosa lo capisci?
Contenuto Parole Contenuto e parole
Nella parte nord-occidentale il territorio è in maggior parte montuoso, nella zona sud-est si estendono le colline, mentre la pianura ricopre la zona sud-ovest.
Ogni foglia è costituita da tre parti: il lembo o lamina, il picciolo, la guaina...
Ogni disciplina di studio ha un proprio lessico specifico, cioè un insieme di termini che permettono di spiegare il contenuto in maniera appropriata e precisa.
avanti Cristo quadro di civiltà estinzione preistoria
mappa riduzione in scala capoluogo pianura
clorofilliana esperimento classificazione invertebrati addendi differenza problema quoziente
chiave di violino croma
pentagramma accordo
tempere pennelli acquerelli arte
sinonimi contrari avverbio preposizione pet house school family
In inglese ci sono parole che assomigliano a vocaboli della nostra lingua.
Questo porta a pensare che anche il significato sia lo stesso, ma purtroppo non è così. Sympathy significa, infatti, “compassione” e non “simpatia”.
Queste parole sono chiamate false friends : devi fare attenzione quando le usi perché ti possono ingannare. Qui di seguito trovi alcuni dei false friends più comuni.
library = biblioteca
confetti = coriandoli brave = coraggioso magazine = rivista
libreria confetti bravo magazzino
camera = macchina fotografica factory = fabbrica parents = genitori canteen = mensa
camera fattoria parenti cantina
tap = rubinetto grass = erba sensitive = sensibile noisy = rumoroso
tappo grasso sensitivo noioso
R ifletto
Un foglietto particolare mette nonna Lina in difficoltà.
F
Oh, santa polenta!
Non ci capisco niente. Credevo fosse solo un collirio...
Indicazioni
Stati infiammatori della congiuntiva.
Controindicazioni
Controindicato nei pazienti che presentano ipersensibilità verso uno dei componenti.
Avvertenze
Usare con cautela nei pazienti affetti da glaucoma e ipertensione.
Posologia e modo d’uso
2 gocce nel sacco congiuntivale, 2 o più volte al giorno secondo prescrizione medica.
Alcune professioni e alcuni settori della nostra lingua hanno un lessico specifico (o settoriale), formato da termini che indicano oggetti, azioni, strumenti che si utilizzano solo in quegli ambiti.
L’architrave regge, tuttavia i pilastri, se non sono di cemento armato, potrebbero presentare problemi strutturali.
È necessario verificare che la flebo venga inserita correttamente e che la cannula non sia otturata.
Vi preghiamo di rimanere seduti con le cinture allacciate fino al completo arresto dell’aeromobile.
Il testo del Decreto Legge N. 347 sarà approvato in seduta congiunta.
R ifletto
I bambini giocano con le parole: divisi in squadre devono accoppiare sinonimi e contrari nel minor tempo possibile. La squadra che finisce per prima grida STOP! grande ampia ordinato disordinato malvagio
A pprendo
crudele cattivo cominciare finire casa
abitazione tranquillo agitato
Saresti in grado di svolgere l’esercizio? Vuoi provare a fare la gara con i tuoi compagni? Allora chiedi alla maestra di dare il VIA... Se invece non ricordi che cosa sono i sinonimi e i contrari, ripassa la regola qui sotto.
Le parole con significato simile si chiamano sinonimi: se le scambi nella frase il contenuto non cambia.
Le parole con significato opposto si chiamano contrari: se le scambi nella frase il contenuto cambia eccome!
F isso
1. Leggi i sinonimi e cancella l’intruso.
alunno - scolaro - quaderno - allievo
vestito - abito - indumento - armadio
cantare - urlare - sbraitare - gridare
allegro - pensieroso - lieto - contento
2. Scrivi un sinonimo della parola evidenziata.
• Oggi indossi un grazioso cappello
• Questo cibo è buonissimo.
• La tua camera è ordinata.
• La sua maestra è molto agitata.
• Sono proprio contento oggi.
• Il mio medico è davvero preparato.
3. Scrivi i contrari di queste parole. Ricorda: a volte per formare i contrari devi usare i prefissi IN , S , DIS . civiltà simpatia acquistare
sopra giorno giustizia
ordine corretto fortunato
Mentre torna a casa, Stefan ha la testa affollata da tanti pensieri...
R ifletto A pprendo
Oggi vado a lezione di batteria. Prima però devo caricare il cellulare, mi si è scaricata la batteria! Devo tornare a casa subito perché la maestra mi ha assegnato un compito importante: con l’aiuto di un adulto, cercare in rete informazioni sui Fenici, soprattutto sulla pesca e sul tipo di rete che veniva utilizzata da questo popolo del mare.
Nel discorso di Stefan ci sono delle ripetizioni: quali? Cerchiale. Da che cosa dipende secondo te? Forse Stefan non conosce i sinonimi?
Ci sono parole che si scrivono allo stesso modo ma hanno significati diversi: si chiamano omonimi. Il loro significato è legato al contesto della frase in cui sono inseriti.
1. Osserva i diversi significati della parola “calcio”, poi riporta nei riquadri il numero della frase che utilizza il significato corrispondente.
Càlcio [cal-cio] n.m. Elemento chimico presente negli organismi animali e vegetali. Colpo dato col piede o con le zampe.
Gioco tra due squadre che consiste nel mandare il pallone in rete calciandolo. Impugnatura di un’arma da fuoco portatile.
1. Fabio era così arrabbiato che ha sferrato un calcio alla porta.
2. Mattia è particolarmente interessato al gioco del calcio.
3. Il calcio è il minerale principale delle ossa.
4. Il calcio delle armi da fuoco originariamente era di legno.
2. Completa le frasi con gli omonimi adatti e indica la categoria grammaticale a cui appartengono.
• La pasta è sciapa: manca il .
• Va così di fretta che le scale a due a due.
• Mia sorella è mentre vorrebbe tanto essere bionda.
• La è un frutto selvatico che cresce tra i rovi.
Al parco c’è chi si scontra e chi si confronta.
Vanaglorioso, fanfarone, gradasso millantatore... Furfante, canaglia, farabutto, mascalzone...
Il protagonista del libro è un tipo cocciuto, dall’eloquio forbito, sagace, per niente uggioso, solo a tratti ma un po’ zotico...
A me è sembrato un tipo malleabile, dall’eloquio rozzo, stolto, per niente ameno, solo a tratti urbano... Ma sei sicura che abbiamo letto lo stesso libro?
Che ne pensi dei termini che usano i bambini? Li conosci? Li useresti pure tu? Riesci a trovare una relazione tra le parole di Luigi e quelle di Vincenzo? E tra quelle di Marta e Sofia?
Molte parole un po’ vecchiotte, ma ricercate e bellissime, se cessano di essere utilizzate dalla maggior parte di coloro che parlano una determinata lingua, alla lunga diventano obsolete, cioè finiscono per scomparire del tutto, rischiando l’estinzione
Quando parli o scrivi, non accontentarti della prima parola che ti viene in mente. Aiutati con il dizionario dei sinonimi e dei contrari per aumentare il tuo vocabolario e leggi molto: nei libri troverai tutte le parole che ti servono!
F isso
1. Indica con una X il significato delle parole evidenziate. Aiutati con il contesto e se hai bisogno consulta il vocabolario.
• Come sempre, devi cavillare su ogni questione. essere pignolo usare cavi
• Vivevano in un palazzo vetusto antico vietato
• Questa scusa è piuttosto bislacca! strana laccata
• La mamma trasecolò a quella notizia. viaggiò tra i secoli fu molto stupita
• Con le sue parole ammaliava tutti quanti. affascinava faceva la maglia
• Il pranzo servito al castello si rivelò luculliano. di Luca sontuoso
2. Cerca il significato di queste parole cadute in disuso con l’aiuto del vocabolario e scrivi una frase con ognuna sul quaderno. Carabattola
Lucia deve partire per la gita in montagna, perciò è molto interessata alle previsioni del tempo.
Nel weekend il tempo sarà variabile. Da domenica in poi invece rimarrà stabile per tutta la settimana.
Quindi sarà invariabile, mamma?
Che cosa significa che il meteo sarà variabile? È un tempo affidabile secondo te?
Che cosa significa invece che sarà invariabile?
Gli aggettivi “variabile” e “invariabile” perciò sono sinonimi o contrari? Che cosa differenzia l’uno dall’altro?
La lingua italiana è formata da parole invariabili, che non cambiano mai, e da parole variabili, che si modificano. Le parole variabili sono formate:
– dalla radice, che esprime il significato della parola e non cambia;
– dalla desinenza, la parte che si modifica:
• nei nomi, negli articoli, negli aggettivi e nei pronomi a seconda del genere e del numero;
• nei verbi a seconda della persona, del modo e del tempo
Le parole formate solo dalla radice e dalla desinenza si chiamano parole primitive.
isso
modificare la parola: ti aiuterà a trovare la parte che rimane fissa.
farfall/e orso
osservate anellino
veniamo
elefantessa gatto
musica
stampare
industria
bambini parliamo
giornali
insegna
leopardi
dormivo
bambine gigante
collo - collana - collare - colletto
case - caseggiato - casolare - casetta
libreria - libraio - libro - libretto
pallina - pallone - palleggio - palla
cartolina - cartello - cartoleria - cartina
giorno - giornale - giornaliero - giornalista
coll
R ifletto
Lucia deve costruire con questi pezzi il maggior numero di parole possibili.
semi felice
in
equilibr bell gelat
piacere nuovo
Hai provato anche tu a formare le parole? Quante ne hai ottenute? Come hai utilizzato i pezzi? Riscrivi le parole dividendo con una barretta (/) quelli che hai messo davanti da quelli che hai messo in fondo.
Se alle parole primitive (formate da radice + desinenza) si aggiungono altre particelle, si ottengono le parole derivate. Le particelle che si aggiungono si chiamano:
– prefissi se si mettono prima della radice;
– suffissi se si mettono dopo la radice.
1. Cerchia i prefissi nelle parole.
indecifrabile oltrepassare
anticamera subacqueo
emigrare riemergere
ambidestro equidistante
bisnonno disgelo
3. Cerchia i suffissi insieme alla desinenza.
innaffiatoio testardaggine
boscaglia ferroviario
ridacchiare lavaggio
acquario elettricista
vocabolario giardiniere
2. Scrivi due parole per ciascun prefisso.
• sub-
• in-
• dis-
• anti-
• s-
4. Scrivi due parole che terminano con ciascun suffisso.
• -aggio
• -iere
• -ubile
• -orio
• -ista
Connettiti con pag. 52 > Scopri l’uso dei suffissi nei nomi alterati.
1. In quale disciplina si pronunciano queste frasi?
• I reperti ritrovati appartengono sicuramente a un ominide.
• Prima i saltelli, poi la camminata sull’asse di equilibrio.
• Il pendio è molto scosceso da entrambi i versanti.
• La chiave di violino si scrive all’inizio del pentagramma.
• Che cosa succede se inverti l’ordine degli addendi?
2. Chi pronuncia queste parole?
• Si avvicini, devo auscultarle il cuore.
• Purtroppo dovrò estrarle un molare.
• Oggi sistemeremo le piastrelle e domani i sanitari.
3. Sinonimi (S) o contrari (C)? Indica la tua scelta con una X
S C efficace utile pericoloso innocuo saporito insipido caratteristico tipico
S C soffice duro realistico fantastico gustoso appetitoso opaco trasparente
4. Sei in grado di riconoscere e usare correttamente alcune di queste parole a rischio di estinzione? Aiutati con il senso generale delle frasi e rispondi con una X
• Quale frase utilizza correttamente il verbo “cavillare”?
Oggi vado al maneggio a cavillare.
Ho battuto contro uno spigolo e mi si è rotto un cavillare.
Non ti va mai bene niente, stai sempre a cavillare!
• Quale frase utilizza correttamente il verbo “abbindolare”?
Tra poco sarà Natale e si potranno finalmente abbindolare le città di luci colorate!
Un tizio voleva vendergli un orologio falso, ma mio padre non si è fatto abbindolare.
Se vuoi crescere sano la tua dieta deve abbindolare di frutta e verdura.
5. Dividi la radice e la desinenza con una barretta (/).
calda contavate sogni fiori dormire penne scivolavo pesca assaggerà tiepido dottoressa leggere
Dividetevi in coppie e seguite le istruzioni di Lucia.
1. Ognuno di voi sceglie un testo e lo legge individualmente.
2. Poi fate una lettura alternata: la stessa frase prima uno, poi l’altro.
3. Confrontate di volta in volta le frasi ed evidenziate le parole che cambiano.
Nelle ziggurat gli scribi segnavano su delle tavolette di argilla tutte le merci che venivano raccolte nei magazzini. Successivamente le tavolette venivano fatte seccare. In questo modo i segni restavano incisi. Con il passare del tempo, i modi di registrare le merci si trasformarono nelle prime forme di scrittura.
• Come cambiano le parole che avete evidenziato? Perché cambiano, secondo voi?
• Ripensando a quello che avete studiato gli anni passati, sapreste dire a che categoria grammaticale appartengono?
• Tra le parole non evidenziate, ce ne sono altre che potrebbero cambiare forma? Sottolineatele insieme.
• Quali parole sono rimaste?
Nella ziggurat lo scriba segna su una tavoletta di argilla tutta la merce che viene raccolta nel magazzino. Successivamente la tavoletta viene fatta seccare. In questo modo il segno resta inciso. Con il passare del tempo, il modo di registrare la merce si trasforma nella prima forma di scrittura.
Attraverso il linguaggio noi comunichiamo, per questo studiarlo è molto importante. Per facilitare lo studio, i grammatici hanno raggruppato tutte le parole della lingua in nove gruppi, che hanno chiamato “parti del discorso”: articolo • nome • aggettivo • pronome verbo • avverbio • preposizione • congiunzione esclamazione
Alcune di queste possono variare forma, altre rimangono sempre uguali.
La morfologia è la sezione della grammatica che studia le parti del discorso.
Giulia deve partire, ma ha un problema.
Devo andare a trovare la mia amica a Bruxelles. Mi serve un documento ufficiale che riporti le informazioni essenziali su di me: nome e cognome, nome della via e della città in cui abito, nome dell’attività che svolgo...
A pprendo
Sai come si chiama il documento di cui parla Giulia? Che cosa significa “identità”? Perché avere un nome è così importante?
I nomi propri definiscono l’identità di una persona, di un animale, di una cosa. Per questo si scrivono con la lettera maiuscola I nomi comuni indicano in modo generico persone, animali, cose, sentimenti, idee. Per questo si scrivono con la lettera minuscola
F isso
1. Inserisci i nomi in tabella. compagno - Samsung - gatto - Fiat - Meo - auto - telefono - Alessandro
2. Continua la sequenza di nomi, poi completa con: comuni/propri; di persona/animale/cosa. penna, matita, gomma, , sono nomi di Aldo, Serena, Marika, , sono nomi di mamma, zia, nonno, , sono nomi di cavallo, mantide, zebra, , sono nomi di .
La maestra ha chiesto ai bambini di fare una correzione incrociata. A Michela sono toccate le frasi di Giulio, ma dopo averle lette rimane alquanto perplessa...
Volgi le frasi al femminile.
Il fratello di Mario è un professore. La fratella di Maria è una professoressa.
Il sarto Daniele ha comprato un pizzo bellissimo. La sarta Daniela ha comprato una pizza bellissima.
Da che cosa derivano le perplessità di Michela? Anche tu sei dubbioso? Se pensi che le frasi siano sbagliate, come le correggeresti?
Solo i nomi di persona e di animale possono avere sia il genere maschile sia il genere femminile. I nomi di cosa sono maschili o femminili: la matita, il pennarello...
Per trasformare i nomi di persone e animali dal maschile al femminile (o viceversa) bisogna cambiare la desinenza: maestr-o maestr-a; poet-a poet-essa; gatto-o gatt-a
Alcuni nomi si comportano in modo particolare:
nomi indipendenti nomi di genere comune nomi di genere promiscuo Al maschile e al femminile cambiano completamente forma.
marito moglie fratello sorella
F isso
• leone leonessa
• dottore
• orso
• bambino
• attore
Nomi di persona che hanno la stessa forma al maschile e al femminile. Hanno bisogno dell’articolo per essere distinti. il cantante la cantante il nipote la nipote
Nomi di animale che hanno la stessa forma al maschile e al femminile e si distinguono aggiungendo la specifica “maschio/femmina”.
la tigre maschio la tigre femmina la volpe maschio la volpe femmina
Maschile
Femminile
Conversazioni a Parolandia. Micol, non camminare sulle ciglia della strada!!
Devo comprare
tutto doppio: due uovi, due burri, due latti, due mieli...
Questa conversazione non ti sembra un po’ strana? Tu ti esprimi in questo modo? Immagino di no... Quali sono gli errori che commettono i due parlanti? Come li correggeresti?
Il nome può essere di numero singolare (quando indica un solo elemento) o plurale (quando indica due o più elementi). Per trasformare un nome dal singolare al plurale si cambia la desinenza: alber-o alber-i; problem-a problem-i; alber-go alber-ghi...
Alcuni nomi si comportano in modo particolare:
nomi difettivi nomi sovrabbondanti nomi invariabili
Vengono usati solo al singolare o solo al plurale: il sale; il burro; gli occhiali...
Hanno due forme di plurale, ma con significati diversi fra loro: il ciglio i cigli/le ciglia; il muro i muri/le mura.
Hanno la stessa forma per il singolare e il plurale: il re i re; il caffè i caffè; il cinema i cinema.
• bruco bruchi
• mucca
• quaderno
• libro
• fata
• pioggia
• stella
• finestra
occhiali zaini isole
carta sale oasi
città novità fusa
braccio forbici gorilla
muro castoro frutteto
bar gufi collana
caffè cavallo morbillo
Maschile e femminile
I nomi sono parole che indicano animali, cose, persone o luoghi. In inglese non sono né maschili né femminili: non hanno genere. Tuttavia alcuni nomi, generalmente quelli che indicano dei , presentano sia una forma maschile che una femminile.
Plurale
I nomi possono essere singolari o plurali Molti nomi diventano plurali aggiungendo una s alla fine.
Ma attenzione!
I nomi che terminano in s, ss, sh, ch, x, z e qualche volta in o, aggiungono es Nei nomi che terminano in y, preceduta da consonante, la y diventa i prima di aggiungere es per formare il plurale.
Gianni e Ariens sono in visita al museo.
Questo è un quadro astratto di Kandinskij. La maestra ci ha spiegato che i pittori astratti cercano di tradurre i sentimenti in linee, forme e colori.
Quindi la loro arte può comunicare emozioni senza rappresentare la realtà. Bello!
Hai già visto dei quadri astratti? Da quello che dicono i bambini sei riuscito a capire che cosa significa per questi pittori la qualità “astratto”? Ricordi qual è il contrario di “astratto”?
I nomi concreti indicano persone, animali o cose che si possono toccare, fotografare, riprodurre e percepire con i sensi.
I nomi astratti indicano sentimenti, sensazioni, qualità, idee che non si possono percepire con i sensi.
F isso
• scienza
• arte
• poesia
• esplorazione
• giustizia
• scrittura
scienziato
• educato
• fedele
• saggio
• felice
• sincero
• coraggioso
3. Sottolinea con il rosso i nomi concreti e con il blu quelli
Puc, il mio cane, ha scavato molte buche nel giardino dei nonni. Quale sarà la loro reazione? Stupore, rabbia? Ho una leggera ansia. I nonni tengono molto al loro prato. Mi auguro che l’erba ricresca velocemente e che i fiori non siano troppo danneggiati... Il mio amico a quattro zampe combina sempre guai.
R ifletto
Una scolaresca in gita riflette su ciò che è da proteggere.
Già. E noi dobbiamo ricordarci di rispettare e proteggere la natura perché è un bene collettivo
Questa pineta è bellissima!
A pprendo
A chi si riferisce l’aggettivo “collettivo”? Che cosa significa? Sei d’accordo con Lucia? Riesci a trovare una connessione tra le parole “scolaresca”, “pineta” e questo ragionamento?
I nomi collettivi anche se espressi al singolare, indicano un insieme di soggetti dello stesso tipo: pineta = insieme di pini; scolaresca = insieme di bambini.
F isso
1. I nomi evidenziati sono collettivi ( C ) o plurali ( P )? Scrivilo nei riquadri.
• Un arcipelago è formato da tante isole.
• Una mandria di bisonti attraversa la prateria.
• La costellazione di Orione è la mia preferita.
• Non tutti gli uccelli migrano.
• Tutti i giocatori hanno rispettato le regole.
• Uno stormo di uccelli volava nel cielo stamattina.
2. Per ogni nome scrivi il collettivo corrispondente.
• navi
• ulivi
• lupi
• api
• uccelli
• pecore
flotta
3. Ti sembrano esatte queste frasi? Riscrivi correttamente quelle che ti sembrano sbagliate.
• Uno sciame di api volavano sul prato.
• Il bosco era fitto e intricato.
• La folla correvano verso l’uscita.
Nicola deve ricomporre le carte-puzzle mettendo insieme i pezzi come un vero compositore.
Sai chi è il “compositore” in ambito musicale? Che parole ha formato Nicola “componendo"?
I nomi composti nascono dall’unione di due parole. Si possono formare in diversi modi:
verbo + nome cantastorie verbo + verbo saliscendi nome + nome pescecane nome + aggettivo cassaforte
F isso
aggettivo + nome bassorilievo aggettivo + aggettivo pianoforte avverbio + nome doposci avverbio + aggettivo sempreverde
1. Forma le parole composte, riscrivile in tabella e indica come sono formate. schiaccia
2. Completa le frasi inserendo i seguenti nomi composti.
capoufficio - portachiavi - lungomare - fuggifuggi - astronave - millepiedi
• Il di quell’azienda è una persona squisita.
• Alcuni possono raggiungere i trenta centimetri di lunghezza.
• Un giorno progetterò un’ per viaggiare oltre il Sistema Solare.
• Che incanto passeggiare sul
• Nel generale, Lucia ha perso gli occhiali.
• Il mio ha la forma di un gufetto.
Massimo è andato al museo della Preistoria ed è rimasto confuso di fronte a questa installazione.
A pprendo
Mamma, ma noi quindi siamo dei derivati?
Ripensando alla storia dell’anno scorso, riesci a spiegare chi erano i primitivi? Che intende Massimo quando parla di “derivati”? Secondo la scienza, l’uomo da chi deriva?
I nomi che non derivano da nessun altro nome si dicono primitivi. Questi forniscono la radice, cioè la parte del nome che non cambia.
I nomi derivati si formano modificando la desinenza del nome primitivo, e assumono un significato diverso rispetto al nome da cui sono partiti: da pan-e derivano panetteria, panettiere, panificio...
F isso
1. Scrivi i nomi primitivi da cui derivano i seguenti nomi.
fioriera pizzaiolo
cartolaio giornalista
collare libraio
barbiere marinaio
2. Vero o falso? Indicalo con una X , poi rifletti insieme a Thomas.
• Manifestazione deriva da mano. V F
• Ombrello deriva da ombra. V F
• Vetrata deriva da vetro. V F
• Pastore deriva da pasta. V F
Se due nomi hanno la parte iniziale in comune, sono necessariamente primitivo e derivato? Rifletti con l’insegnate e con i tuoi compagni, poi indica con una X la definizione corretta.
• Ventaglio deriva da vento. V F
• Latticino deriva da latte. V F
• Collina deriva da collo. V F
• Gelateria deriva da gelato. V F
Un nome è derivato se ha la parte iniziale uguale a quella del nome primitivo.
Un nome è derivato se oltre alla parte iniziale ha una vicinanza di significato con il suo primitivo.
Oggi in classe si respira aria di tensione.
Come mai
la maestra Ester è alterata? Lei si altera raramente...
Francesca è di nuovo in ritardo...
Che cosa significa “alterarsi”? Che cosa succede quando qualcuno si altera? Quali altre cose si possono “alterare” oltre al carattere? Indicale con una X .
La marmellata Il clima La sedia Il cibo
I risultati I nomi Il treno L’informazione
I nomi alterati derivano dai nomi primitivi. Li trasformano mantenendo la radice e modificando il suffisso. A differenza dei nomi derivati mantengono lo stesso significato del nome primitivo, ma lo modificano indicando un elemento più grande, più piccolo, più brutto, più grazioso...
- Gli accrescitivi fanno crescere di dimensione: aggiungono i suffissi -one; -acchione; -accione
- I diminutivi fanno diventare più piccoli: aggiungono i suffissi -ino; -etto; -ello
- I vezzeggiativi aggiungono un po’ di grazia: aggiungono i suffissi -uccio; -acchiotto
- I dispregiativi imbruttiscono o disprezzano: aggiungono i suffissi -accio; -astro
F isso
1. Quale idea ti suggeriscono questi nomi?
Scrivilo come nell’esempio.
casetta
calduccio
topino
ragnaccio
nasone
casa graziosa
una piccola sciarpa
una brutta nottata
una zia graziosa
un grosso cane
un grande letto
3. Cerchia i falsi alterati e spiega perché non sono veri alterati.
torrone gestaccio bambolina montone cancelletto mattino tavolino pagliaccio merletto portone
Nonna Gina, di ritorno dall’università, incontra la sua amica Michela.
Sto venendo dall’ università: discussione tesi e laurea ottenuta con una valutazione di 110 e lode!
A pprendo
Perbacco, che nipote intelligente!
Riesci a capire se “nipote” è riferito a un maschio o a una femmina? Le tesi erano una o due? Che cosa puoi affiancare al nome per chiarire il genere e il numero?
R ifletto F isso
L’articolo accompagna il nome, precisandone il genere (maschile/femminile) e il numero (singolare/plurale).
Gli articoli determinativi (il, lo, la, i, gli, le) indicano nomi di persona, animale o cosa ben precisi.
Gli articoli indeterminativi (un, uno, una) indicano nomi di persona, animale o cosa non ben definiti.
Gli articoli partitivi (del, dello, della, dei, degli, delle) indicano una quantità non precisata; significano alcuni, alcune, un po’ di. Al plurale possono essere utilizzati al posto dell’articolo indeterminativo che non ha forme plurali: un gatto dei gatti.
Fai attenzione: non confondere gli articoli partitivi con le preposizioni articolate.
1. Inserisci l’articolo determinativo e volgi al plurale come nell’esempio.
Lo squalo
sogno
camera struzzo delfino stella
gli squali
2. Completa i nomi singolari con un articolo indeterminativo, poi volgi al plurale.
Un cugino scatola estate scoiattolo zaino casa
3. Sostituisci le parole evidenziate con un articolo partitivo adatto e scrivilo a fianco alla frase.
• Ho assaggiato alcuni cioccolatini buonissimi.
• Diletta e Serena hanno ricevuto alcune rose per il loro compleanno.
• Penso che mi allenerò con un po’ di palleggi.
Completa lo schema che riassume il nome e l’articolo. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
I nomi (di persona, di animale, di cosa) si possono raggruppare:
in base al GENERE
• nomi maschili o
• nomi di genere comune
in base al NUMERO
• nomi singolari o
• nomi sovrabbondanti
in base al SIGNIFICATO
• nomi comuni o
• individuali o collettivi
in base alla STRUTTURA
• nomi indipendenti
• nomi di genere
• nomi difettivi
• nomi
• nomi concreti o
• nomi nati dall’unione di due parole
• nomi primitivi nella forma originale
• nomi che si formano da un nome primitivo ma hanno un significato diverso
• nomi alterati che hanno lo stesso significato dei primitivi ma forma diversa. Sono:
• accrescitivi -one; -acchione; -accione
• diminutivi -ino; -etto; -ello
• vezzeggiativi
• dispregiativi -accio; -astro
Gli articoli accompagnano il e ne precisano il genere e il . Si raggruppano in:
• articoli determinativi il, lo, la, i, gli, le;
• articoli un, uno, una;
• articoli partitivi del, dello, della, dei, degli, delle.
1. Forma il maschile o il femminile dei seguenti nomi.
fratello la nipote la giraffa maschio il giornalista il ghepardo femmina padrino
2. Trasforma i seguenti nomi dal singolare al plurale o viceversa. ciliegia foche il gorilla boccia talpe manette
ortica trecce re biscia uova pigiama
3. Cerca l’intruso, poi scrivi accanto a ogni serie di nomi se si tratta di nomi astratti o concreti. simpatia – amicizia – allegria – amico
gelato – golosità – ghiottoneria – bontà
bellezza – nuvole – tramonto – sole
4. Inserisci i nomi evidenziati nel riquadro corretto.
• L’aranciata della signora Pia è sempre dolcissima.
• Finalmente il dentista mi ha estratto quel dentaccio dolorante.
• In libreria ho trovato un libretto molto carino.
• Il panettiere della nuova panetteria prepara panini sofficissimi.
nomi alterati nomi derivati
5. Collega ogni nome composto alla sua composizione.
verbo + verbo
motoscafo
apribottiglie
chiaroscuro
girotondo
saliscendi
nome + aggettivo
aggettivo + aggettivo
nome + nome
verbo + nome
pescespada
dormiveglia
aspirapolvere
cassaforte
sordomuto
Micol ha scritto la recensione del libro che ha appena letto, ma la maestra non è contenta.
Il libro che ho letto è proprio brutto. I personaggi principali sono brutti e hanno un brutto carattere. Il luogo in cui si svolge la vicenda è un brutto paese dove le case sono brutte, i palazzi e le strade ancora più brutti. L'unico parco presente al centro del paese è molto brutto, i prati sono brutti e le panchine bruttissime. Anche le giostre sono brutte, nemmeno i bambini le vogliono utilizzare... Per non parlare della storia, che è bruttissima!
Micol, la tua recensione è davvero... brutta!
Sei d’accordo con la maestra? Che cosa c’è che non va nel testo di Micol? Che cosa lo rende pesante e poco attraente? Come si potrebbe migliorare?
Gli aggettivi qualificativi descrivono le qualità di persone, animali o cose; accompagnano il nome e concordano con lui nel genere (maschile o femminile) e nel numero (singolare o plurale). Sono importanti perché arricchiscono i testi di informazioni utili e accattivanti.
1. Ricava dal nome l’aggettivo qualificativo come nell’ esempio.
• estate
• musica
• poesia
• fumo
• Italia
• magia
• India
• dolcezza
• amarezza
• mese
• fatica
2. Completa le frasi con un aggettivo qualificativo adatto.
• Una minestra molto calda è
• Un uomo senza capelli è .
• Un gatto che dorme spesso è .
• Un fiore dal profumo gradevole è
• Una giornata molto calda è
• Una persona che ha molta sete è
• Un bambino che pone molte domande è
• Una stella luminosa è .
• Un piatto poco saporito è .
• Una persona di cui fidarsi è
• Un coltello che taglia bene è
3. Gli aggettivi evidenziati non concordano con i nomi a cui si riferiscono: riscrivili in modo corretto.
• I consigli del nonno sono sempre utile.
• I coniglietti sono animali pauroso
• Quell’auto è piuttosto costose
• Le pesche sono frutti dolcissime
• I quaderni nuovi sono profumato.
4. Trasforma le frasi dal singolare al plurale.
• Il foglio è sottile e leggero.
• La strega è maligna e astuta.
• Lo scoiattolo è veloce e timoroso.
• La dottoressa è gentile e preparata.
• L’abito è lungo e viola.
5. Trasforma le frasi dal plurale al singolare.
• I limoni sono dolci e succosi.
• I fiori del prato sono piccoli e blu.
• Le nuvole sono scure e minacciose.
• Le arachidi sono gustose e croccanti.
• Gli scimpanzé sono intelligenti e curiosi.
Alcuni aggettivi non hai potuto modificarli: sono aggettivi qualificativi invariabili come pari, dispari, rosa, arrosto
6. Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi presenti nel brano.
I pappagalli hanno il becco ricurvo, la posizione del corpo eretta, quattro dita delle zampe. Le zampe sono corte con unghie robuste a forma di uncino. Si tratta di uccelli molto longevi e con un piumaggio molto appariscente e colorato. Il becco viene utilizzato anche come strumento di attacco e di difesa essendo molto robusto e resistente. La lingua è rossa e corta. Gli occhi sono tondi con la pupilla nera e l’iride può assumere tonalità gialle e arancioni.
Se ci pensi bene, intorno a noi ci sono tante gradazioni...
Io sono meno nera di Bobo.
R ifletto A pprendo
Io sono più olivastro di Marco e Lucia.
Io sono pallidissima!
Io sono il più nero di tutti!
Io sono olivastra
Io sono pallido come Lucia!
Che cosa confrontano questi bambini? Di quali gradazioni parlano?
In quale di queste categorie puoi trovare delle gradazioni? Indicale con una X
Età Statura Mestiere Sentimenti Colore
Gli aggettivi qualificativi possono variare di intensità, proprio come i colori.
Il grado positivo dell’aggettivo esprime una qualità senza confronto: nero.
Il grado comparativo esprime una qualità paragonando due elementi e può essere:
– di maggioranza, se esprime una superiorità più nero;
– di minoranza, se esprime un rapporto di inferiorità meno nero;
– di uguaglianza, se indica un rapporto di parità nero come
Il grado superlativo esprime una qualità al massimo livello e può essere:
– relativo, se esprime il massimo rispetto a un gruppo il più nero della classe;
– assoluto, se esprime il massimo, senza confronto nerissimo.
F isso
1. In ciascuna frase sottolinea l’aggettivo qualificativo e scrivi il grado in cui è espresso.
• Le Alpi sono più alte degli Appennini. grado
• Il bradipo è un animale lentissimo. grado
• Le patatine sono buone come i popcorn. grado
• Sara è la più golosa delle sorelle. grado
• I capelli di Enrica sono ricci. grado
2. Leggi il testo e indica il grado degli aggettivi evidenziati: positivo ( PO ), comparativo di maggioranza ( CMA ), comparativo di uguaglianza ( CU ), comparativo di minoranza ( CMI ), superlativo relativo ( SR ), superlativo assoluto ( SA ).
Jodie è una cagnolina bianca come la neve, di piccole dimensioni e di giovane età. È sempre agitatissima , molto vivace e assai indaffarata , a volte molesta come una scimmietta. La gatta, invece, meno giovane di Jodie, è dormigliona e tanto pigra , la più pigra di tutti i gatti del vicinato; è più astuta di Jodie, infatti cerca sempre luoghi riparati per sonnecchiare tranquilla .
Fai attenzione! Esistono dei comparativi e superlativi che hanno due forme, una regolare e una speciale. Quella speciale perde la parola “più”.
Il superlativo assoluto si può formare in tanti modi:
– con il suffisso -issimo (altissimo);
– ripetendo l’aggettivo (alto alto);
– con i prefissi arci-, ultra-, extra-, super- (superalto);
– con gli avverbi molto, assai, tanto... (tanto alto).
Grado positivo Comparativo di maggioranza Superlativo assoluto Regolare Speciale Regolare Speciale buono più buono migliore buonissimo ottimo cattivo più cattivo peggiore cattivissimo pessimo grande più grande maggiore grandissimo massimo piccolo più piccolo minore piccolissimo minimo alto più alto superiore altissimo sommo, supremo basso più basso inferiore bassissimo infimo
3. I comparativi di maggioranza e i superlativi assoluti sono scritti in modo sbagliato. Riscrivili nella forma corretta.
• Il gelato alla nocciola è più migliore di quello alla crema.
• In questo compito voglio puntare al massimissimo voto.
• Abito a un piano più inferiore del tuo.
• Oggi hai lavorato con il più minimo sforzo.
• Cristina è la sorella maggiorissima
4. Inserisci un aggettivo qualificativo adatto seguendo l’indicazione come nell’esempio.
meno lungo
• Il fiume Po è del fiume Nilo. (comparativo di minoranza)
• Gli alberi di quella foresta sono . (superlativo assoluto)
• Marte è di Mercurio. (comparativo di maggioranza)
• Gianluigi è tra i suoi fratelli. (superlativo relativo)
La maestra ha dato questo compito: “Scrivete un testo sull’importanza delle promesse e abbellitelo con un disegno”. Questo è il lavoro di Corinne.
Marco non riesce a fare il compito. Per fortuna Marco vede Chiara e chiede a Chiara di aiutare Marco.
In cambio darà a Chiara tutte le figurine doppie che possiede. Chiara accetta e spiega a Marco che cosa bisogna fare. Poi Chiara chiede a Marco le figurine che Marco aveva promesso a Chiara. - Ogni promessa è un debito - dice
Chiara Marco consegna con un sospiro le figurine a Chiara dicendo: - Ogni promessa va mantenuta!
Come ti sembra il testo che ha scritto Corinne? Che cosa salta agli occhi leggendo? Che suggerimento daresti a Corinne per migliorare il suo compito?
Per rendere un testo più scorrevole bisogna evitare di ripetere più volte lo stesso nome, utilizzando i pronomi. Lo dice la parola stessa, pro-nome: deriva dalla lingua latina e significa “al posto del nome”! I pronomi che sostituiscono nomi di persona, di animale o di cosa formano la categoria dei pronomi personali. Nella frase i pronomi, esattamente come i nomi, possono svolgere la funzione di soggetto o la funzione di complemento.
Pronome soggetto Pronome complemento
1a persona io me, mi
Numero singolare
2a persona tu te, ti
3a persona egli, lui, esso (maschile) ella, lei, essa (femminile)
lui, sé, si, lo, gli, ne (maschile) lei, sé, si, la, le, ne (femminile)
1a persona noi noi, ci
Numero plurale
2a persona voi voi, vi
3a persona
essi-loro (maschile) esse-loro (femminile)
essi, loro, li, sé, si, ne (maschile) esse, loro, le, sé, si, ne (femminile)
Sempre più spesso alla terza persona singolare si usano le forme lui e lei. “Egli” si trova soprattutto nella forma scritta, mentre “ella” si usa ormai raramente.
Attenzione: i pronomi personali complemento possono essere uniti ai verbi, formando una sola parola: portami porta a me/porta me
1. Sottolinea con il verde i pronomi personali soggetto e con il blu i pronomi personali complemento.
• Ci prestate la macchina? Ci servirebbe solo per un’ora.
• Tu mi hai fatto un grande favore, perciò ti invito a cena.
• Lui le ha comprato un mazzo di fiori, lei gli porterà dei cioccolatini.
• Il gatto di Lia si chiama Ragù. Lei gli vuole molto bene e lo coccola sempre.
• I nonni sono venuti a prendere Riccardo, lui è molto felice di andare in gita con loro.
• Noi siamo in viaggio, tra poco vi raggiungeremo all’autogrill.
2. Completa le frasi con i pronomi personali indicati.
GLI (a lui) - LE (a lei)
• Mio fratello si chiama Davide e voglio molto bene.
• È arrivato Alberto, raccontiamo che cosa abbiamo visto?
• Silvana ha scritto un libro: farò i complimenti.
• La mamma salutò Cappuccetto Rosso e disse di fare attenzione al lupo.
• Leo è un cane affettuoso, tutti fanno le coccole.
3. Trasforma le parole evidenziate dal maschile al femminile e viceversa.
Attenzione: cambia anche i pronomi personali.
Nella fattoria di Simon è nato \ un cavallino \ . Simon si prende cura di lui \ .
Ogni giorno gli \ porta il latte caldo, lo \ accarezza e gli \ spazzola il pelo.
Il cagnolino\ Fufy però è geloso \ : teme che Simon non gli \ voglia più bene, ma niente paura. Li \ ama tutti \ e due moltissimo.
• Le fragole sono gustose, le vuoi assaggiare?
• La mamma è arrivata! Adesso la abbraccio
• Gli sci sono miei, gli ho detto di fare attenzione.
Distinguere un articolo da un pronome personale è semplice: osserva le frasi e completa!
Se accompagnano un sono pronomi. Se accompagnano un sono articoli.
4. In quali delle seguenti frasi c’è un pronome personale? Indicalo con una X
La nostra maestra spiega benissimo. A Lucia piacciono molto le passeggiate al mare. Ho incontrato Martino: lo conosci già? Stava per cadere ma le ho urlato di stare attenta. La torta che ho sfornato sembra una delizia. Non gli abbiamo dato retta e abbiamo sbagliato.
R ifletto
La gara di biglie si avvicina. Rossella ne parla con Noemi.
Erik dice di possedere quaranta biglie! Io so che non sono tutte sue: otto gliele ha prestate il suo amico Michel, nove sono di mio fratello, due sono mie. Per potersi iscrivere alla gara deve dimostrare di possedere non meno di venti biglie. Secondo te, ce la farà?
A pprendo
Quante biglie possiede veramente Erik? Chi è Michel? Quante biglie appartengono a Rossella? Nove appartengono al fratello di chi?
AGGETTIVI E PRONOMI POSSESSIVI
Gli aggettivi possessivi sono parole che esprimono un possesso. Indicano l’appartenenza di ciò di cui si parla; accompagnano il nome, concordano con lui nel genere (maschile o femminile) e nel numero (singolare o plurale). Quando gli aggettivi possessivi non accompagnano il nome, ma lo sostituiscono, fungono da pronomi.
F isso
1. Quanti aggettivi possessivi trovi nelle frasi? Indicalo con una X
Durante la prova di evacuazione tutti gli alunni si dispongono in fila con il proprio compagno, lasciano il loro materiale in classe ed escono dall’aula senza danneggiare gli oggetti altrui.
2 3 4 5
In questo momento sto osservando il mio quaderno, le tue penne colorate, i nostri zaini e i loro astucci. Anche tu osservi queste cose o il tuo sguardo si posa soltanto sulla sua merenda?
3 4 5 6
2. Sottolinea i pronomi possessivi e scrivi quale nome sostituiscono.
• Il mio tablet è più vecchio del tuo.
• Il nostro tavolo è accanto al vostro?
• La loro squadra vince spesso, proprio come la nostra.
• Il suo gattino è dormiglione come il mio.
• Le tue matite sono sul banco, le mie sono nell’astuccio.
3. Nelle seguenti frasi l’uso dei possessivi non è corretto. Riscrivile correttamente.
• I giocatori hanno vinto la sua partita.
• Ognuno riordini il loro zaino.
• Ne hai combinata una delle sue.
• Giuseppe è partito con loro nonno.
4. Completa le frasi inserendo un aggettivo o un pronome possessivo adatto.
• Dove sono le scarpe nuove?
• Il criceto di Letizia si chiama Soffio, il come si chiama?
• La mamma chiamò i bambini per la cena.
• La torta di fragole e panna è la preferita.
• Mario, giocando con la palla, ha di nuovo rotto i occhiali.
• Avete inserito nello zaino tutti i libri?
• La materia preferita è italiano, la qual è?
5. Trasforma dal singolare al plurale.
• La mia gatta
• Il suo libro
• La tua bicicletta
• La nostra città
• Il vostro abito
7. Completa con gli aggettivi possessivi: nostre - altrui - loro - mia
• Canto sempre la canzone del cuore.
• Non bisogna invadere lo spazio .
• Le vacanze saranno bellissime.
• Ecco Tea e Mok con i gattini appena nati.
6. Trasforma dal plurale al singolare.
• I loro amici
• I miei mobili
• I vostri animali
• Le tue mani
• I tuoi capelli
8. Sottolinea con il blu i pronomi possessivi e con il rosso gli aggettivi possessivi.
• Prendi la tua penna e restituisci la sua.
• Nel nostro giardino ci sono molti alberi, nel vostro molti fiori.
• Non hai la merenda? Prendi la mia.
• I miei pesciolini sono piccoli, i tuoi sono enormi.
Massimo e Michele guardano la partita di calcio.
Questo portiere mi sembra meglio dell’altro.
Secondo me nemmeno questo è un granché...
Ricordi quella partita in cui abbiamo preso cinque goal?
Quella in cui si è infortunato l'attaccante?
Quali parole si ripetono? Secondo te, nel discorso svolgono lo stesso ruolo? Che cosa le differenzia?
Gli aggettivi e i pronomi dimostrativi indicano la posizione di qualcuno o qualcosa da un punto di vista:
– spaziale questo (vicino a chi parla), quello (lontano da chi parla);
– temporale quest’ anno (più recente), quel giorno (più lontano).
Altri dimostrativi sono:
– codesto, che indica qualcuno o qualcosa vicino a chi ascolta ma lontano da chi parla;
– stesso e medesimo, che significano “uguale, identico”.
Ci sono forme che svolgono solo la funzione di pronomi:
– costui, costei, costoro equivalgono a “questo, questa, questi, queste”;
– colui, colei, coloro equivalgono a “quello, quella, quelli, quelle”;
– ciò equivale a “questa cosa, quella cosa”.
1. Completa la tabella degli aggettivi dimostrativi.
Maschile singolare Femminile singolare Maschile plurale Femminile plurale questo quello/quel
codesto stesso medesimo
quelli, quei, quegli
2. Completa con l’aggettivo dimostrativo “questo”: fai attenzione al genere e al numero. tram festa pere bibite anelli scarpe casa
3. Completa le frasi con l’aggettivo “quello”. Fai attenzione al genere e al numero.
• albero è pieno di frutti.
• Vorrei assaggiare caramelle.
• squilli sono così fastidiosi.
• cappelli sono troppo esagerati!
• Amo tantissimo genere di musica.
• nuvola sembra un cuore.
• elica sembra molto potente.
• occhi hanno un colore incredibile.
4. Sottolinea gli aggettivi dimostrativi e collegali con una freccia al nome a cui si riferiscono.
• Questi pacchi sono molto pesanti.
• Senti quel cane? Non smette di abbaiare.
• Questa domenica andremo tutti al mare.
• Frequentiamo lo stesso corso di chitarra.
• Hai commesso il medesimo errore.
• Vorrei capire quel problema.
5. Inserisci un aggettivo dimostrativo.
• Dov’è libro di poesie?
• Non affrontiamo più discorso.
• aereo è velocissimo.
• divano è proprio comodo.
• Noi abbiamo la opinione.
• sera ceneremo in pizzeria.
6. Sottolinea con il rosso i pronomi dimostrativi e con il blu gli aggettivi dimostrativi.
• Quel libro è poco interessante, questo è meraviglioso.
• Ieri sono entrata in quel negozio, adesso visito questo.
• Non voglio ripetere lo stesso errore.
• Le gemelle Arianna e Camilla hanno i medesimi gusti.
• Quella commessa è la stessa che mi ha venduto i jeans ieri.
7. Indica con una X a chi sono riferiti i pronomi evidenziati.
• I nipotini giocavano e ridevano e ciò ha rallegrato la nonna.
Alla nonna Ai nipotini Alle azioni “giocavano e ridevano”
• Questa è la mia casa, quella a destra, in fondo alla via è la sua.
Alla via Alla casa Alla destra
• Guardi ancora quel film, lo stesso di ieri?
Al film A ieri All’azione di “guardare”
8. Sottolinea “questo” e “quello” che possono essere sostituiti da “ciò”.
• Tutto questo è molto divertente.
• Il mio colore preferito è questo.
• Quella è la mia tazza.
• Puoi sempre dirmi quello che pensi.
• Quello che hai fatto è molto bello.
• Amo questa musica.
Giuseppe deve risolvere uno strano problema.
Testo
In classe seconda ci sono parecchi alunni. Alcuni sono di origine cinese, pochi provengono dal Marocco, nessuno dal Senegal. Molti sono di nazionalità italiana. Le femmine sono poche, i maschi sono tanti: il doppio delle femmine. Ci sono anche alcuni alunni ripetenti.
Domande
Quanti maschi ci sono in più rispetto alle femmine?
Quanti sono in tutto gli alunni non italofoni?
Quanti sono gli alunni di nazionalità italiana?
Quanti alunni non sono ripetenti?
Perché Giuseppe è confuso? Riuscirà, secondo te, a risolvere il problema? Credi che alcuni dati andrebbero “definiti” meglio? Quali?
Gli aggettivi e i pronomi indefiniti indicano in modo impreciso una quantità o una qualità: molto, poco, parecchio, troppo, tanto, tutto, nessuno, ciascuno, alcuno, altro, altrettanto, alquanto, quanto, diverso, vario Appartengono agli indefiniti anche le parole ogni, qualunque, qualsiasi, qualche che rimangono invariabili poiché non hanno il plurale.
1. Rispondi alle domande con una X
In quale frase “alcuni” ha la funzione di pronome indefinito?
Alcuni bambini amano il tennis.
Alcuni insetti sono molesti.
Alcuni preferiscono il tè al caffè.
Quale espressione contiene un aggettivo indefinito?
Quella casa.
Qualche quaderno.
Stessa storia.
2. Completa le frasi con i termini indicati, poi cerchia in rosso gli aggettivi indefiniti, in blu i pronomi.
alcuni - ogni - qualcuno - ognuno - molta - qualcosa
• agisce come può.
• bambini hanno il computer.
• Oggi c’è calma.
• non mi torna!
• Mi piace pagina di questo libro.
• Ha telefonato ?
R
ifletto
Giuseppe questa volta leggendo il problema sorride.
In classe seconda ci sono ventisette alunni. Tre sono di origine cinese, due provengono dal Marocco, nessuno dal Senegal. Molti sono di nazionalità italiana. Le femmine sono nove, i maschi sono tanti: il doppio delle femmine. Ci sono anche due alunni ripetenti. Domande
Questa volta Giuseppe avrà la possibilità di risolvere il problema? Che cosa è cambiato nel testo rispetto a prima? Credi che i dati siano stati “definiti” meglio?
Gli aggettivi e i pronomi numerali indicano in modo preciso una quantità. Possono essere:
cardinali, indicano una quantità numerica precisa uno, due, tre, quattro – ordinali, indicano la posizione in una fila, l‘ordine in cui si trova una persona, un animale o una cosa primo, secondo, terzo
moltiplicativi, moltiplicano la quantità, cioè indicano quante volte è più grande di un’altra singolo, doppio, triplo, quadruplo...
1. Nella ricetta dell’amicizia sono nascosti tanti numerali: sottolinea con il verde i cardinali, con il rosso gli ordinali e con il blu i moltiplicativi.
Per trovare degli amici e vivere felici mescola con grazia: due cucchiai di simpatia, cinque manciate di allegria, il doppio o il triplo di risate, cento grammi di pazienza. Bevi per primo, offri al secondo, al terzo, fino al centesimo amico… Ripeti la ricetta all’infinito.
2. Indica se nelle frasi viene usato un aggettivo ( A ) o un pronome ( P ) numerale.
• Si faccia avanti il quarto della fila.
• Oggi compio dodici anni.
• Spero di non arrivare ultimo alla gara.
• Mio fratello pesa trentacinque chili.
• Leggiamo il terzo capitolo.
• Abito al quinto piano.
Completa lo schema che riassume l’aggettivo e il pronome. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
Gli aggettivi accompagnano il . I pronomi sostituiscono il Aggettivi e pronomi concordano con il nome a cui si riferiscono nel genere e nel
Descrivono le di persone, animali o cose.
L’aggettivo qualificativo di grado esprime una qualità senza confronto.
L’aggettivo qualificativo di grado comparativo paragona due elementi e può essere:
- di se esprime superiorità;
- di se esprime inferiorità;
- di se esprime parità;
L’aggettivo qualificativo di grado superlativo esprime una qualità al massimo livello e può essere:
- se esprime il massimo rispetto a un gruppo;
- se esprime il massimo senza confronto.
PRONOMI PERSONALI
TANTI TIPI DI AGGETTIVI E PRONOMI
Possono avere la funzione di soggetto o di .
Possessivi esprimono un
Dimostrativi indicano la di qualcuno o qualcosa.
Indefiniti indicano in modo una quantità o una qualità.
Numerali indicano in modo una quantità:
- numerali cardinali indicano una quantità numerica precisa;
- numerali indicano la posizione, l’ordine;
- numerali moltiplicativi moltiplicano le quantità.
1. Sottolinea gli aggettivi qualificativi presenti nelle frasi.
• Luca è un simpatico ragazzino di dieci anni. Ha i capelli neri, gli occhi scuri e un piccolo naso.
• Nel parco c’è un grazioso laghetto circondato da profumatissimi gigli d’acqua.
• Abbiamo acquistato un divano nuovo perché il divano vecchio era rovinato.
2. Indica il grado dell’aggettivo contenuto nelle frasi.
• Alice è la più veloce della classe nelle moltiplicazioni.
• Le lenti dei miei occhiali sono meno rigate delle tue.
• Hai ricevuto un pacco regalo pesante come il mio.
• Alice è più dispettosa di Riccardo: non la sopporto!
• La mamma era bellissima con quel vestito a fiori.
3. Cerchia con il rosso i pronomi personali soggetto e con il blu i pronomi personali complemento.
• Sono andata dalla nonna e le ho portato le sue riviste preferite.
• Mentre io vado a fare la spesa, tu finisci di riordinare la tua camera.
• Guarda lo scoiattolo rosso! Prendi la videocamera e filmalo.
• Noi vi faremo un bel regalo.
• Quando incontrerò Isabel le ricorderò di restituirmi le cuffiette.
4. Sottolinea con il rosso gli aggettivi possessivi, con il blu i pronomi possessivi.
• Questa non è la nostra classe, è la vostra.
• I miei vicini di casa sono in Messico per il loro viaggio di nozze.
• Forza ragazzi, mettete in ordine i vostri banchi.
• Ho preparato la tua merenda e la sua.
• La sua camera è dipinta di verde, come la nostra.
5. Cerchia gli aggettivi dimostrativi e sottolinea i pronomi dimostrativi.
• Chiama quel bambino con la maglia verde.
• Amo molto questo libro, lo preferisco a quello che ho letto il mese scorso.
• Chi è costui? Non ho mai visto questo individuo.
• Prendi ciò che vuoi da quel cestino.
• Questa o quella? Non riesco a scegliere una pizza!
6. Leggi le frasi, sottolineale con il rosso se contengono un aggettivo indefinito, con il blu se contengono un pronome indefinito.
• Porta qualche biscotto a tuo fratello.
• Molte persone temono i cani.
• C’è qualcosa di nuovo?
• Tutte le mie amiche adorano il cinema.
• Sono rimasti pochi cioccolatini.
• Chiunque può svolgere questo lavoro.
La maestra ha chiamato Alessio alla lavagna.
1. A casa di Lucia una torta strepitosa.
2. Finalmente dopo due mesi la bici nuova.
3. Gli alunni di quarta in gita al Museo Egizio.
4. Tra i miei compagni preferiti Alioune e Dario.
Alessio, quelle che ho scritto sono frasi? Che cosa non funziona?
E secondo te, quelle che ha scritto la maestra sono frasi?
volentieri ho mangiato di pomeriggio
in garage è arrivata rossa
sono andati in pullman con le maestre
pochi in classe ci sono
Il verbo è la parola più importante della frase perché senza il verbo non accade nulla. Il verbo può indicare un’azione (ho giocato), una situazione (nevica), un modo di essere o di sentirsi (sono felice), un possesso (ho una bicicletta).
Il verbo fornisce informazioni importanti:
– il modo in cui si compie l’azione (se esprime un fatto reale, un fatto possibile, un desiderio, un ordine...);
– il tempo in cui questa azione avviene (nel passato, nel presente o nel futuro);
– la persona che compie l’azione (tre persone singolari e tre persone plurali).
I verbi si raggruppano in tre famiglie:
– 1a coniugazione (verbi che alla forma base terminano in -are mangiare);
– 2a coniugazione (verbi che alla forma base terminano in -ere bere);
– 3a coniugazione (verbi che alla forma base terminano in -ire sentire).
Il verbo è formato dalla radice (che non cambia) e dalla desinenza (che cambia): mangi-are, io mangi-o... Sono le desinenze a fornire le informazioni su coniugazione, modo, tempo, persona.
disegnare – 1a coniugazione
2. Cerchia i verbi nel testo e completa la tabella come nell’esempio.
Ieri i miei compagni correvano in giardino, mentre io li guardavo dalla panchina. Ho una gamba ingessata! Domani però sarò libero: mi toglieranno il gesso. verbo chi la compie? passato-presente-futuro?
correvano correre loro passato
4.
le
come indicato.
modo di essere possesso sensazione azione
Il leone è il più grande e imponente tra i carnivori africani. Ha il corpo molto robusto con la parte anteriore più sviluppata di quella posteriore. Gli occhi sembrano fosforescenti. La lunga coda termina con una punta cornea. La pelliccia è liscia, rasa e brillante. Il ruggito del leone consiste in un suono prolungato. In alcune occasioni si trasforma in un grugnito minaccioso. Quando il leone ha paura, emette un suono prolungato e abbassa le orecchie.
il verbo e scrivi quale informazione fornisce. Scegli tra: azione • modo di essere • possesso • sensazione
• La gabbianella vola sul mare
• I turisti nel ristorante erano felici e chiassosi.
• Ezio e Silvana hanno un aereo radiocomandato.
• Tante persone hanno paura dei ragni.
• Le coccinelle erano immobili sulla foglia.
• Kevin e Nadia saluteranno i nonni alla partenza.
• Da piccola avevo una grande collezione di francobolli.
• Letizia sentiva tanto caldo durante l’escursione.
• La giraffa si nutre di foglie di acacia.
• Da grande avrò un’auto tutta mia.
azione
La maestra fa un annuncio alla classe.
Sottolinea nel fumetto le risposte alle domande con il colore indicato.
Chi è Elisa?
Che cosa possiede?
Qual è la sua qualità?
Che cosa ha fatto?
Che cosa ha saputo la maestra?
Cari bambini, Elisa è una bambina precisa, ha un quaderno ordinato, ha la passione per la lettura e per questo ha partecipato al concorso. Ho saputo che è arrivata prima. Facciamo tutti un applauso a Elisa che ha vinto: il premio è suo.
Perché i bambini fanno un applauso a Elisa? Di chi è il premio?
Il verbo essere e il verbo avere possono avere un significato proprio o possono fungere da ausiliari. Quando hanno un significato proprio:
– il verbo essere esprime un modo di essere, stare, trovarsi, appartenere;
– il verbo avere significa possedere, ottenere, provare, sentire Diventano ausiliari (aiutanti) quando si associano agli altri verbi per formare i tempi composti. Essere e avere hanno una coniugazione propria
1. Sottolinea i verbi nelle frasi, ricopiali in tabella e spiega se sono usati con significato proprio o come ausiliare. Se hanno significato proprio spiega che cosa esprimono: aiutati con il box regola.
Significato proprio o ausiliare?
• Quando siete tornati da Parigi?
• Domani avrete il vostro gelato.
• Hai preso un bel voto, brava!
• Romeo aveva portato il suo gatto a scuola.
• Ero emozionato quando ho ricevuto un regalo.
• Avete avuto paura per tutto il tempo.
• Nel negozio non c’era più la maglietta rossa.
• Giacomo e Paola sono bravi bambini.
Siete tornati essere = ausiliare
Avrete avere = significato proprio: ottenere
2. Essere o avere? Colora la casella con l’ausiliare corretto.
tornare essere tornato avere tornato telefonare avere telefonato essere telefonato venire avere venuto essere venuto partire avere partito essere partito ridere avere riso essere riso
3. Significato proprio o ausiliare? Indica con una X se le affermazioni sono vere ( V ) o false ( F ).
• Ho molta fame. significato proprio V F
• Siamo arrivati a Parigi con i nostri amici. significato proprio V F
• Ieri mattina avete perso il treno. ausiliare V F
• Mirko ha un orologio nuovo. significato proprio V F
• Angelo ha paura dei pipistrelli. significato proprio V F
• Ilaria è la sorella di Michele. ausiliare V F
• Maurizio e Nicoletta sono saliti sull’aereo. ausiliare V F
• Enrico è molto esuberante. ausiliare V F
4. Scrivi accanto ai verbi l’ausiliare adatto. nascere parlare chiedere arrossire visitare raccontare
fuggire trovare riportare svenire entrare leggere
5. Completa i tempi composti nelle seguenti frasi, con l’ausiliare corretto.
• vissuto per molti anni in città, adesso mi trasferisco in campagna.
• Sergio partito in ritardo, quindi arrivato dopo l’orario previsto.
• Noi conosciuto Rocco al mare e lo invitato alla nostra festa.
• Il babbo lavorato a lungo come architetto, andato in pensione da un anno.
• rientrato tardi perché passato a fare quella commissione.
• Non ancora finito i compiti. Quando li terminati, andrai a giocare.
To be
Il verbo essere (to be) è uno dei verbi più utilizzati in inglese.
Si usa:
• per dire chi siamo e chi sono gli altri;
• per esprimere stati d’animo;
• per descrivere persone, cose o animali.
I am Karen. Io
Have got
The ball is big. La palla è grande.
Anche il verbo avere (have got) è uno dei verbi più utilizzati in inglese.
Si usa:
• per esprimere il possesso relativo a oggetti, persone o cose;
• per descrivere le caratteristiche di persone, animali o cose.
am happy.
I have got a new bike. Ho una bici nuova.
ATTENZIONE!
We've got brown hair. Abbiamo i capelli castani.
Per esprimere l’età e gli stati fisici l’inglese, a differenza dell’italiano, usa il verbo to be (essere).
Paul is ten. Paolo ha 10 anni.
We're thirsty. Abbiamo sete.
Quale verbo si ripete in ogni fumetto?
Completa con il numero dei fumetti corrispondenti.
Nei fumetti si capisce bene chi compie l’azione. Nei fumetti non è definito chi compie l’azione. Nel fumetto si parla di un’azione che avviene con certezza. Nel fumetto si parla di un’azione dubbiosa. Nel fumetto l’azione può accadere solo se ne accade un’altra. Nel fumetto si dà un ordine.
Il verbo può esprimere un’azione in sette modi diversi, quattro finiti e tre indefiniti.
– I modi finiti indicano sempre la persona che svolge l’azione e il tempo in cui questa si svolge.
Indicativo: esprime un’azione che avviene con certezza io mangio
Condizionale: esprime la possibilità che avvenga un’azione ma solo a certe condizioni mangerei, se avessi fame
Congiuntivo: esprime un desiderio, un dubbio, una possibilità, un timore e se mangiassi tutto il pollo?
Imperativo: esprime un ordine mangia!
– I modi indefiniti non definiscono mai la persona che svolge l’azione ma solo il tempo in cui essa si svolge.
Infinito: è il verbo nella sua forma primitiva mangiare è un'azione necessaria
Participio: al tempo passato serve per costruire i tempi composti mangiato tutto
Gerundio: esprime un’azione mettendola in relazione con un’altra mangiando si cresce
1. Modo finito ( F ) o modo indefinito ( I )? Indicalo con una X .
La maestra ha fatto leggere questo testo in classe e ha detto ai bambini di classificare i verbi. Fabiana ha un problema con i tempi.
Il mio nome è Samir e sono afgano. Sono cresciuto in un villaggio nel Nord-Est del paese, a pochi chilometri da Kabul. Avevo una famiglia: un padre, una madre e tre sorelle. Ho iniziato a lavorare quando mio padre è morto. Quando compii vent’anni mi diedero un fucile e dei soldi, così potei sposarmi. Ho deciso di andare in un altro Paese in cui potrò vivere tranquillo accanto a mia moglie, nutrire ed educare i miei figli finché avrò terminato la mia vita.
Dunque... è, sono, questi li so: tempo presente! Sono cresciuto, vivevo, avevo, ho iniziato, diedero, potei sono tutti tempi passati, ma quali? Potrò, avrò terminato, sono futuri ma sono diversi tra di loro... Non riesco a ricordare!!!
Secondo te, Fabiana ha evidenziato correttamente i verbi nel testo? Tu ricordi il nome dei tempi cui fanno riferimento? Pensi che siano fatti certi quelli che racconta Samir?
Il modo indicativo esprime la certezza che una determinata azione è avvenuta nel passato, avviene nel presente o avverrà nel futuro. Il modo indicativo si compone di otto tempi: quattro semplici (formati dal solo verbo) e quattro composti (formati dal verbo + il suo ausiliare).
Presente
Tempi semplici
Indica un’azione che si svolge ora.
Sofia cucina una torta.
Imperfetto
Indica un’azione che si ripete o si prolunga nel passato.
Sofia cucinava molte torte da ragazza.
Passato remoto
Indica un’azione che è avvenuta e si è conclusa in un passato lontano.
Sofia cucinò una torta fantastica l’anno scorso.
Futuro semplice
L’azione deve ancora avvenire.
Sofia cucinerà una torta.
Passato prossimo
Tempi composti
L’azione è avvenuta da poco.
Sofia ha cucinato una torta nel pomeriggio.
Trapassato prossimo
L’azione è avvenuta prima di un’altra azione avvenuta nel passato.
Sofia puliva il tegame dove aveva cucinato una torta.
Trapassato remoto
L’azione è avvenuta prima di un’altra accaduta nel passato espressa al passato remoto.
Dopo che ebbe cucinato una torta, Sofia andò a riposare.
Futuro anteriore
L’azione avverrà nel futuro, prima di un’altra azione, espressa al futuro semplice.
Per quando arriverai, Sofia avrà già cucinato una torta.
1. Trasforma i tempi semplici in tempi composti e viceversa.
Presente Passato prossimo
Tu vedi Tu hai visto
Egli ha portato
Imperfetto Trapassato prossimo
Essi avevano costruito
avevate vinto F isso
Voi avevate
Passato remoto Trapassato remoto Noi fummo
Io ebbi dormito
Futuro semplice Futuro anteriore
Tu prenderai
Voi avrete comprato
3. Indica il tempo corretto con una X
presente pass. prossimo imperfetto trap. prossimo pass. remoto trap. remoto fut. semplice fut. anteriore
bevevano avrò avuto cammina avevi saltato ha messo indicheremo
5. Colora il completamento corretto della frase.
hai visto ho pescato haterminato
farò avràscritto piace spegne
ebbero pronunciato camminavabevevafarai avevamo sognato ride mangiaste colorate incontrarono sarò tornato hanno cucinato
è
4. Sottolinea il verbo, poi riscrivilo al passato prossimo e al trapassato prossimo.
• Oliver fa canestro.
• Barbara prende il tram.
• Il treno riparte.
• Il cane scodinzolò dopo che ebbe visto il padrone dopo che ha visto il padrone
• Visitai il museo non appena presi il biglietto non appena ebbi preso il biglietto
• Luca era molto arrabbiato perché perse il treno perché aveva perso il treno
• Biancaneve si addormentò quando ebbe addentato la mela quando addentò la mela
Matilde deve scegliere le scarpe da indossare in gita.
Se fossi sicura che non fa freddo sceglierei i sandali. Ma se facesse freddo...
E se mettessi gli anfibi? Uffa però. Se solo potessi sapere che cosa si mettono le altre. La mamma vuole che indossi le scarpe da ginnastica ma io non sono d’accordo. E se decidessi per le ballerine? Sarebbe stato bello che la maestra ci avesse fornito qualche indicazione in più...
Dalle domande che si pone Matilde percepisci sicurezza o insicurezza?
Ha le idee chiare su quali scarpe scegliere? Quale sarebbe il suo desiderio?
I verbi al modo congiuntivo esprimono desiderio, dubbio, incertezza.
Il congiuntivo si compone di quattro tempi: due semplici e due composti.
Presente
Esprime un desiderio, un’opinione, un dubbio, un fatto possibile nel momento in cui si parla.
Penso che tu non abbia voglia di studiare.
Imperfetto
– Indica il desiderio, la speranza che avvenga qualcosa che è impossibile o molto difficile che si realizzi, oppure una proposta.
– Esprime un dubbio in contemporaneità con il passato.
Pensavo che non avessi voglia di studiare.
F isso
1. Completa la tabella con le forme mancanti.
Passato
Tempi composti
Esprime un dubbio o una possibilità o un’azione incerta accaduta prima rispetto al tempo presente.
Penso che tu non abbia avuto voglia di studiare.
Trapassato
Esprime un dubbio, un’azione incerta accaduta prima rispetto a un tempo passato.
Pensavo che non avessi avuto voglia di studiare.
Congiuntivo presente Congiuntivo passato Congiuntivo imperfetto Congiuntivo trapassato
Che tu sia
Che egli abbia avuto
Che noi scrivessimo
2. Completa le frasi con i verbi tra parentesi, coniugandoli nel tempo indicato.
TEMPO PRESENTE
• Immagino che tu non (avere) la merenda.
• Vogliamo che tu (smettere) di rosicchiarti le unghie.
• Spero che Linda (arrivare) presto.
TEMPO PASSATO
• Penso che ieri in montagna (nevicare) tutto il giorno.
• Non capisco perché tu non (arrivare) prima.
• È possibile che Franco (perdere) il telefono sul treno.
TEMPO IMPERFETTO
• Non immaginavamo che il capitano (essere) così gentile.
• Roberta temeva che i bambini (rompere) un vetro.
• Pino desiderava che Katia (preparare) una torta.
TEMPO TRAPASSATO
• Se (prendere) un ombrello, non ti saresti bagnato.
• Credevamo che Elia e Gabriella (ordinare) le pizze.
• Se si (scusare) , lo avremmo invitato.
3. Quale frase è scritta in modo corretto? Indicala con una X .
Speriamo che il temporale finisca presto.
Credo che qualcuno bussasse alla porta. È necessario che studierai in modo più approfondito.
4. Che cosa esprimono i congiuntivi nelle frasi che trovi qui sotto? Scegli tra: desiderio, dubbio, incertezza.
• Spero ci sia un bel sole.
• Avessimo trovato il biglietto vincente!
• Credo che Andrea giochi meglio di Mario.
• Non sono sicura che a Domenico piaccia il cioccolato.
• Dubito che tu abbia portato una pila.
5. Riscrivi sul quaderno i congiuntivi dell’esercizio precedente indicando il tempo e la persona, come nell’esempio.
Sia: tempo presente, terza persona singolare
Matilde continua la preparazione della gita tra dubbi e desideri.
Abbiamo ancora mele?
Ne desidererei una per colazione; per pranzo invece vorrei un panino col prosciutto. Mi sembrerebbe una buona idea usare lo zaino grande, così potrei metterci dentro anche il maglione e la macchina fotografica, che dici? Mi aiuteresti a preparare le cose? Sarebbe stato bello se avessero permesso anche alle mamme di venire!
Che cosa vorrebbe mangiare in gita Matilde? Perché lo zaino grande le sembra una buona idea? Quale sarebbe stato il suo desiderio? Che cosa chiede cortesemente alla mamma?
I verbi espressi al modo condizionale indicano azioni che potrebbero accadere solo a condizione che se ne verifichi un’altra oppure azioni che esprimono un desiderio, un dubbio, una richiesta cortese (desidererei, vorrei, mi aiuteresti...). Si compone di due soli tempi, uno semplice e uno composto.
Tempi semplici
Presente
Indica un desiderio che potrebbe verificarsi nel presente o un’azione che potrebbe verificarsi a condizione che se ne verifichi un’altra.
Vorrei un panino, se fosse possibile.
F isso
1. Trasforma i condizionali presenti in condizionali passati.
Arriverei
Diresti
Porterebbe
Torneremmo
Sentireste
Scivolerebbe
Tempi composti
Passato
Indica un desiderio che sarebbe potuto accadere nel passato ma non si è realizzato o un’azione che si sarebbe potuta verificare se ne fosse accaduta un’altra sempre nel passato. Avrei voluto un panino, se fosse stato possibile.
2. Indica con una X le frasi che contengono un condizionale.
Ho finito adesso di studiare.
Se non facessi tanto rumore, riuscirei a riposare.
Andrea sarebbe salito sulla giostra, se la mamma non glielo avesse proibito.
La prossima estate andremo in vacanza con la moto.
Se avessimo sentito le vostre voci, saremmo tornati indietro.
3. Sottolinea nella filastrocca i verbi al condizionale, poi trascrivili indicando il verbo alla forma base, il tempo e la persona come nell’esempio.
“ Vorrei, direi, farei...” che maniere raffinate ha il condizionale.
Mai che usi parole sguaiate, non alza la voce per niente, e seduto in poltrona sospira gentilmente:
“Me ne andrei nell’Arizona, che ve ne pare?
O forse potrei fermarmi a Lisbona...
“Vorrei, vorrei...”
Volerei sulla Luna in cerca di fortuna. E voi ci verreste?
Sarebbe carino, dondolarsi sulla falce facendo uno spuntino...
Gianni Rodarivorrei verbo volere, tempo presente, 1a persona singolare
Attenzione!
Condizionale e congiuntivo spesso si tengono per mano.
4. Sottolinea con il rosso l’azione che potrebbe avvenire; con il blu la condizione.
• Mangerei, se avessi un panino.
• Se non facesse freddo, Aldo farebbe un bagno in piscina.
• Se la nonna avesse gli occhiali, potrebbe leggere il giornale.
• Avreste viaggiato meglio, se il mare non fosse stato agitato.
• Se avessimo trovato le chiavi, avremmo aperto la porta.
• Avresti bevuto, se avessi portato la bottiglia dell’acqua.
5. Cerchia i congiuntivi e sottolinea i condizionali presenti nelle frasi.
• Se trovassi un tesoro, comprerei una barca a vela.
• Se Pinocchio non avesse raccontato bugie, avrebbe avuto meno guai.
• Ti aiuteremmo, se sapessimo dov’è il problema.
• Se Lisa e Agostino avessero chiuso la porta, il gatto non sarebbe entrato.
• Camminereste, se non foste così stanchi.
• Questi fiori sarebbero vissuti più a lungo, se qualcuno li avesse innaffiati.
Finalmente arrivano le indicazioni dalla maestra.
INDICAZIONI PER IL VIAGGIO DI ISTRUZIONE
Abbigliamento:
– vèstiti a strati;
– porta un Kway;
– indossa scarpe da ginnastica.
Cibo:
– porta uno spuntino leggero (due panini e un frutto basteranno);
– prendi con te una bottiglietta d’acqua.
Altro:
– lascia a casa i giochini elettronici;
– porta con te un libro da leggere durante il viaggio.
Evviva! Adesso so che
Quando si esprimono divieti imperativo
Il modo imperativo ha solo il tempo presente e ha delle forme proprie solo per le seconde persone: parla! (tu), parlate! (voi)
Quelle della maestra, secondo te, sono indicazioni precise o lasciano spazio alle decisioni autonome di Matilde? Perché i bambini le devono seguire? F
1. Il cuoco Bruno oggi è arrabbiato con i suoi aiutanti: trascrivi la ricetta sul quaderno trasformando i verbi dall’infinito all’imperativo.
Montare in una ciotola il burro insieme allo zucchero. Unire le uova, il latte e la scorza di limone.
Aggiungere la farina e il lievito setacciati, quindi mescolare con una spatola.
Unire anche un pizzico di sale. Sbucciare e tagliare le mele a dadini non troppo grandi.
Aggiungere le mele all’impasto.
Mettere tutto all’interno di uno stampo circolare. Cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 40 minuti.
2. Trasforma in ordini queste richieste cortesi.
Potresti tacere, per cortesia?
Potreste abbassare il volume?
Mi direbbe il suo nome?
Potreste rispondere voi?
Imparare i verbi a memoria sembra un’impresa difficile, ma puoi renderla più semplice: osserva i “trucchetti”.
Per formare i tempi composti del verbo essere basta aggiungere stato/stati ai tempi semplici corrispondenti.
TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI
Presente
Io sono
Tu sei
Egli è
Noi siamo
Voi siete
Essi sono
Passato prossimo
Io sono stato
Tu sei stato
Egli è stato
Noi siamo stati
Voi siete stati
Essi sono stati
Per formare i tempi composti del verbo avere basta aggiungere avuto ai tempi semplici corrispondenti.
TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI
Presente
Io ho
Tu hai
Egli ha
Noi abbiamo
Voi avete
Essi hanno
Passato prossimo
Io ho avuto
Tu hai avuto
Egli ha avuto
Noi abbiamo avuto
Voi avete avuto
Essi hanno avuto
Se hai imparato bene i tempi semplici dei verbi essere e avere ti sarà facile ricordare i tempi composti delle tre coniugazioni: osserva il trucco.
Presente Passato prossimo
Io amo
Tu ami
Egli ama
Noi amiamo
Voi amate
Essi amano
Io ho amato
Tu hai amato
Egli ha amato
Noi abbiamo amato
Voi avete amato
Essi hanno amato
Usa il presente dell’ausiliare.
Imperfetto Trapassato prossimo
Io amavo
Tu amavi
Egli amava
Noi amavamo
Voi amavate
Essi amavano
Io avevo amato
Tu avevi amato
Egli aveva amato
Noi avevamo amato
Voi avevate amato
Essi avevano amato
Usa l’imperfetto dell’ausiliare.
Passato remoto Trapassato remoto
Io amai
Tu amasti
Egli amò
Noi amammo
Voi amaste
Essi amarono
Io ebbi amato
Tu avesti amato
Egli ebbe amato
Noi avemmo amato
Voi aveste amato
Essi ebbero amato
Usa il passato remoto dell’ausiliare.
Futuro semplice Futuro anteriore
Io amerò
Tu amerai
Egli amerà
Noi ameremo
Voi amerete
Essi ameranno
Io avrò amato
Tu avrai amato
Egli avrà amato
Noi avremo amato
Voi avrete amato
Essi avranno amato
Usa il futuro semplice dell’ausiliare.
TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI
Presente Passato prossimo
Io sono
Tu sei
Egli è
Noi siamo
Voi siete
Essi sono
Io sono stato
Tu sei stato
Egli è stato
Noi siamo stati
Voi siete stati
Essi sono stati
Imperfetto Trapassato prossimo
Io ero
Tu eri
Egli era
Noi eravamo
Voi eravate
Essi erano
Io ero stato
Tu eri stato
Egli era stato
Noi eravamo stati
Voi eravate stati
Essi erano stati
Passato remoto Trapassato remoto
Io fui
Tu fosti
Egli fu
Noi fummo
Voi foste
Essi furono
Io fui stato
Tu fosti stato
Egli fu stato
Noi fummo stati
Voi foste stati
Essi furono stati
Futuro semplice Futuro anteriore
Io sarò
Tu sarai
Egli sarà
Noi saremo
Voi sarete
Essi saranno
Io sarò stato
Tu sarai stato
Egli sarà stato
Noi saremo stati
Voi sarete stati
Essi saranno stati
TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI
Presente Passato
che io sia che tu sia che egli sia
che noi siamo che voi siate che essi siano
che io sia stato che tu sia stato che egli sia stato che noi siamo stati che voi siate stati che essi siano stati
Imperfetto Trapassato
che io fossi che tu fossi che egli fosse
che noi fossimo che voi foste che essi fossero
che io fossi stato che tu fossi stato che egli fosse stato
che noi fossimo stati che voi foste stati che essi fossero stati
Presente Passato
Io sarei
Tu saresti
Egli sarebbe
Noi saremmo
Voi sareste
Essi sarebbero
Io sarei stato
Tu saresti stato
Egli sarebbe stato
Noi saremmo stati
Voi sareste stati
Essi sarebbero stati
MODO IMPERATIVO
Presente sii (tu) siate (voi)
MODO INFINITO
Presente Passato essere essere stato
MODO PARTICIPIO
Presente Passato essente (raro) stato
MODO GERUNDIO
Presente Passato essendo essendo stato
Presente Passato prossimo
Io ho
Tu hai
Egli ha
Noi abbiamo
Voi avete
Essi hanno
Io ho avuto
Tu hai avuto
Egli ha avuto
Noi abbiamo avuto
Voi avete avuto
Essi hanno avuto
Imperfetto Trapassato prossimo
Io avevo
Tu avevi
Egli aveva
Noi avevamo
Voi avevate
Essi avevano
Io avevo avuto
Tu avevi avuto
Egli aveva avuto
Noi avevamo avuto
Voi avevate avuto
Essi avevano avuto
Passato remoto Trapassato remoto
Io ebbi
Tu avesti
Egli ebbe
Noi avemmo
Voi aveste
Essi ebbero
Io ebbi avuto
Tu avesti avuto
Egli ebbe avuto
Noi avemmo avuto
Voi aveste avuto
Essi ebbero avuto
Futuro semplice Futuro anteriore
Io avrò
Tu avrai
Egli avrà
Noi avremo
Voi avrete
Essi avranno
Io avrò avuto
Tu avrai avuto
Egli avrà avuto
Noi avremo avuto
Voi avrete avuto
Essi avranno avuto
Presente Passato
che io abbia che tu abbia che egli abbia che noi abbiamo che voi abbiate che essi abbiano
che io abbia avuto che tu abbia avuto che egli abbia avuto che noi abbiamo avuto che voi abbiate avuto che essi abbiano avuto
Imperfetto Trapassato che io avessi che tu avessi che egli avesse che noi avessimo che voi aveste che essi avessero
che io avessi avuto che tu avessi avuto che egli avesse avuto che noi avessimo avuto che voi aveste avuto che essi avessero avuto
Presente Passato
Io avrei Tu avresti
Egli avrebbe
Noi avremmo
Voi avreste
Essi avrebbero
Io avrei avuto Tu avresti avuto Egli avrebbe avuto Noi avremmo avuto Voi avreste avuto Essi avrebbero avuto
Presente
TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI
Presente Passato prossimo
Io parlo
Tu parli
Egli parla
Noi parliamo
Voi parlate
Essi parlano
Io ho parlato
Tu hai parlato
Egli ha parlato
Noi abbiamo parlato
Voi avete parlato
Essi hanno parlato
Imperfetto Trapassato prossimo
Io parlavo
Tu parlavi
Egli parlava
Noi parlavamo
Voi parlavate
Essi parlavano
Io avevo parlato
Tu avevi parlato
Egli aveva parlato
Noi avevamo parlato
Voi avevate parlato
Essi avevano parlato
Passato remoto Trapassato remoto
Io parlai
Tu parlasti
Egli parlò
Noi parlammo
Voi parlaste
Essi parlarono
Io ebbi parlato
Tu avesti parlato
Egli ebbe parlato
Noi avemmo parlato
Voi aveste parlato
Essi ebbero parlato
Futuro semplice Futuro anteriore
Io parlerò
Tu parlerai
Egli parlerà
Noi parleremo
Voi parlerete
Essi parleranno
Io avrò parlato
Tu avrai parlato
Egli avrà parlato
Noi avremo parlato
Voi avrete parlato
Essi avranno parlato
TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI
Presente Passato
che io parli che tu parli
che egli parli
che noi parliamo che voi parliate che essi parlino
che io abbia parlato che tu abbia parlato che egli abbia parlato che noi abbiamo parlato che voi abbiate parlato che essi abbiano parlato
Imperfetto Trapassato che io parlassi che tu parlassi che egli parlasse che noi parlassimo che voi parlaste che essi parlassero
che io avessi parlato che tu avessi parlato che egli avesse parlato che noi avessimo parlato che voi aveste parlato che essi avessero parlato
Presente Passato
Io parlerei
Tu parleresti
Egli parlerebbe
Noi parleremmo
Voi parlereste
Essi parlerebbero
Io avrei parlato
Tu avresti parlato
Egli avrebbe parlato
Noi avremmo parlato
Voi avreste parlato
Essi avrebbero parlato
MODO IMPERATIVO
Presente
parla (tu) parlate (voi)
MODO INFINITO
Presente Passato
parlare avere parlato
MODO PARTICIPIO
Presente Passato
parlante parlato
MODO GERUNDIO
Presente Passato
parlando avendo parlato
Presente
Io credo
Tu credi
Egli crede
Noi crediamo
Voi credete
Essi credono
Passato prossimo
Io ho creduto
Tu hai creduto
Egli ha creduto
Noi abbiamo creduto
Voi avete creduto
Essi hanno creduto
Imperfetto Trapassato prossimo
Io credevo
Tu credevi
Egli credeva
Noi credevamo
Voi credevate
Essi credevano
Io avevo creduto
Tu avevi creduto
Egli aveva creduto
Noi avevamo creduto
Voi avevate creduto
Essi avevano creduto
Passato remoto Trapassato remoto
Io credetti
Tu credesti
Egli credette
Noi credemmo
Voi credeste
Essi credettero
Io ebbi creduto
Tu avesti creduto
Egli ebbe creduto
Noi avemmo creduto
Voi aveste creduto
Essi ebbero creduto
Futuro semplice Futuro anteriore
Io crederò
Tu crederai
Egli crederà
Noi crederemo
Voi crederete
Essi crederanno
Io avrò creduto
Tu avrai creduto
Egli avrà creduto
Noi avremo creduto
Voi avrete creduto
Essi avranno creduto
TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI
Presente Passato
che io creda che tu creda che egli creda che noi crediamo che voi crediate che essi credano
che io abbia creduto che tu abbia creduto che egli abbia creduto che noi abbiamo creduto che voi abbiate creduto che essi abbiano creduto
Imperfetto Trapassato che io credessi che tu credessi che egli credesse che noi credessimo che voi credeste che essi credessero
che io avessi creduto che tu avessi creduto che egli avesse creduto che noi avessimo creduto che voi aveste creduto che essi avessero creduto
Presente Passato
Io crederei Tu crederesti
Egli crederebbe
Noi crederemmo
Voi credereste
Essi crederebbero
Io avrei creduto Tu avresti creduto Egli avrebbe creduto
Noi avremmo creduto Voi avreste creduto Essi avrebbero creduto
Presente
credi (tu) credete (voi)
MODO INFINITO
Presente Passato credere avere creduto
MODO PARTICIPIO
Presente Passato credente creduto
MODO GERUNDIO
Presente Passato credendo avendo creduto
TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI
Presente Passato prossimo
Io servo
Tu servi
Egli serve
Noi serviamo
Voi servite
Essi servono
Io ho servito
Tu hai servito
Egli ha servito
Noi abbiamo servito
Voi avete servito
Essi hanno servito
Imperfetto Trapassato prossimo
Io servivo
Tu servivi
Egli serviva
Noi servivamo
Voi servivate
Essi servivano
Io avevo servito
Tu avevi servito
Egli aveva servito
Noi avevamo servito
Voi avevate servito
Essi avevano servito
Passato remoto Trapassato remoto
Io servii
Tu servisti
Egli servì
Noi servimmo
Voi serviste
Essi servirono
Io ebbi servito
Tu avesti servito
Egli ebbe servito
Noi avemmo servito
Voi aveste servito
Essi ebbero servito
Futuro semplice Futuro anteriore
Io servirò
Tu servirai
Egli servirà
Noi serviremo
Voi servirete
Essi serviranno
Io avrò servito
Tu avrai servito
Egli avrà servito
Noi avremo servito
Voi avrete servito
Essi avranno servito
TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI
Presente Passato
che io serva che tu serva che egli serva che noi serviamo che voi serviate che essi servano
che io abbia servito che tu abbia servito che egli abbia servito che noi abbiamo servito che voi abbiate servito che essi abbiano servito
Imperfetto Trapassato che io servissi che tu servissi che egli servisse che noi servissimo che voi serviste che essi servissero
che io avessi servito che tu avessi servito che egli avesse servito che noi avessimo servito che voi aveste servito che essi avessero servito
Presente Passato
Io servirei
Tu serviresti
Egli servirebbe
Noi serviremmo
Voi servireste
Essi servirebbero
Io avrei servito
Tu avresti servito
Egli avrebbe servito
Noi avremmo servito
Voi avreste servito
Essi avrebbero servito MODO
Presente Passato
Completa lo schema che riassume il verbo. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
Il verbo è la parola più importante della .
Il verbo indica un’ , una situazione, un modo o di sentirsi, un possesso.
I verbi si raggruppano in tre coniugazioni:
1a coniugazione ,
2a coniugazione ,
3a coniugazione
Le persone del verbo si suddividono in:
- 1a-2a-3a persona
- 1a-2a-3a persona
Il verbo è formato dalla (che non cambia) e dalla (che cambia e indica la coniugazione, il modo, il tempo, la persona).
Essere e avere hanno coniugazione
Possono avere significato proprio o diventano ausiliari, aiutano gli altri verbi a formare i tempi .
Modi finiti: indicano la . Sono: indicativo, , condizionale, imperativo
Modi indefiniti: non indicano la persona. Sono: infinito, participio e gerundio
1. Indica se i verbi essere e avere hanno significato proprio (P) o fungono da ausiliari (A).
• Sarò a scuola fino a pomeriggio inoltrato.
• Quel cagnolino ha paura del temporale.
• Siete arrivati in aeroporto in anticipo.
• Quella collana era di mia nonna.
• I miei genitori hanno acquistato un’ auto.
• Lorena aveva iniziato il corso di judo.
2. Indica i significati del verbo essere: trovarsi ( T ), modo di essere (M), appartenere (A).
• La mia camera è sempre in disordine.
• Gli alunni sono in palestra.
• Il quaderno più ordinato è di Viola.
• Giacomo è all’estero per studiare.
• Quest’inverno è stato piuttosto mite.
• Di chi è lo zaino lasciato sul pulmino?
3. Indica i significati del verbo avere: possedere (P) - ottenere (O) - sentire (S).
• Impegnati e avrai bei riconoscimenti.
• Con questo maglione oggi ho molto caldo.
• Lisa ha gli occhi di un azzurro intenso.
• Avete tutti i libri per le materie di oggi?
• Hanno paura di sbagliare.
• Questa canzone ha avuto subito successo.
4. Scrivi accanto a ogni verbo a quale coniugazione appartiene.
• porti
• ridevano
• avete finito
• dormirà
• comperava
• scrissi
• partecipammo
• prendiamo
5. Indica se il verbo è espresso a un modo finito (F) o indefinito (I) e scrivi, quando è possibile, la persona.
• penso
• mangerebbe
• andato
• interrogò
• portassero
• hai studiato
• cantare
• usciamo
6. Sottolinea i verbi, poi riscrivili al tempo passato remoto e al trapassato remoto.
Flavio scende le scale rumorosamente.
Esce di casa come una furia.
Prende la sua bicicletta nuova.
Pedala verso la scuola a gran velocità.
Saluta i suoi amici Daniele e Carlo.
Entra in classe insieme a Lucia.
7. Indica con una X il tempo esatto.
presente imperfetto passato remoto futuro semplice passato prossimo trapassato prossimo trapassato remoto futuro anteriore partii bevo aveva scritto avranno scelto parleremo hai raccolto aveste tolto volavano
8. Sottolinea con il blu i verbi al modo indicativo, con il rosso quelli al congiuntivo.
• Riccardo spera che la mamma rincasi presto dal lavoro, per trascorrere del tempo insieme.
• Ieri nonostante avessi dormito fino a tardi, sono stato sempre assonnato.
• L’insegnante ha l’impressione che alcuni alunni non abbiano capito bene l’argomento.
• È molto caldo, speriamo che rinfreschi o piova un po’.
9. Cerchia il verbo corretto, poi scrivi accanto a ciascuna frase il tempo del verbo che hai scelto.
• Sofia pensa che questo film sia/fosse più interessante dell’altro.
• Credo che tu abbia/hai capito perfettamente la lezione.
• Se tu avevi/avessi lavato meglio i tuoi denti, non avresti la carie.
• Avrei preferito che mi accompagnavi/avessi accompagnato tu.
10. In quali frasi trovi un verbo espresso al condizionale?
Prenderai l’auto o il treno?
Ti piacerebbe avere un gattino?
Domani partiremo all’alba.
Avrei fatto un altro giro in barca.
Voleremo con la nuova compagnia aerea.
Vorrei proprio qualcosa di dolce.
11. Scrivi un verbo al modo imperativo per dire a Mario di...
• essere puntuale.
• chiedere a Luce di mettersi in posa per la foto.
• spegnere la luce.
R ifletto
Previsioni e precisazioni meteo. Vediamo brevemente il tempo di domani. Quasi sicuramente al nord troveremo ampie schiarite. Al sud sono previste nevicate che probabilmente saranno di scarsa intensità. Le temperature scenderanno sotto lo zero. Il maltempo per fortuna durerà poco
Che cosa sta facendo il colonnello Bertola? Prova a leggere il suo discorso eliminando le parole rosse. Che cosa cambia nella spiegazione?
Gli avverbi sono modificatori, cioè variano il significato delle parole a cui si riferiscono: lo qualificano, lo precisano meglio, gli danno gradazioni e sfumature diverse. Essi non variano la loro forma all’interno del discorso poiché non hanno né genere, né numero. Per questo si dicono invariabili
Avv. di quantità Quanto? poco, molto, troppo, niente, parecchio, assai, abbastanza, meno, più...
Avv. di negazione no, neppure, non, nemmeno, neanche...
Avv. di dubbio probabilmente, eventualmente, forse, quasi...
Avv. di luogo - Dove? qui, qua, lì, là, su, giù, davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori, laggiù, lassù...
Avv. di modo - Come?
bene, male, volentieri, dolcemente... e tutti gli avverbi formati dall'aggettivo corrispondente + il suffisso -mente
Avv. di tempo oggi, ieri, già, domani, ora, adesso, spesso, sempre, mai, presto, tardi...
Avv. di affermazione sì, certo, sicuramente, appunto, certamente, proprio, davvero...
1. Sottolinea tutti gli avverbi prersenti nel brano e inseriscili nella tabella al posto giusto. Fai attenzione: in tutto sono otto.
Da una caverna buia e sinistra proveniva un rumore misterioso. Sì, davvero misterioso. Nessuno si addentrava mai volentieri in quel nero profondo, nessuno osava nemmeno passare davanti all’apertura muschiosa o sostarle scioccamente vicino...
Avverbi di luogo Avverbi di modo Avverbi di affermazione Avverbi di tempo Avverbi di negazione
2. Completa le frasi inserendo un avverbio adatto.
• La maestra mi dice che parlo .
• uscirà il nuovo video del mio cantante preferito.
• Non andare , è pericoloso!
• è finita quella serie tv? lo sapevo.
• Luciano pedalava con la sua bicicletta nuova.
3. Quali avverbi derivano dai seguenti aggettivi? Completa la tabella e il cartellino.
Aggettivo Avverbio felice allegro facile veloce saggio
4. Le parole evidenziate sono avverbi di quantità o aggettivi indefiniti? Barra la casella giusta.
Agg. Avv. Ho studiato tanto per la verifica.
Agg. Avv. C’è tanto vento su quella cima.
Agg. Avv. Credo di aver messo troppo sale sulla pizza.
Agg. Avv. Ti fidi troppo di lui.
Agg. Avv. Ho mangiato poco a pranzo, non avevo appetito.
Sono tutti avverbi di
Sai spiegare come hai riconosciuto avverbi e aggettivi in questo esercizio?
Agg. Avv. Ecco lo snowboard che volevi, ho dovuto girare molto per trovarlo.
La maestra ha chiesto agli alunni di ricopiare il testo sul diario per farlo firmare ai genitori.
Avviso
Giovedì pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00, la maestra di inglese riceverà i genitori degli alunni in ordine alfabetico, da Boaglio a Giorgis.
I genitori potranno farsi accompagnare dai figli. Tra una settimana proseguiranno i colloqui per gli alunni rimanenti.
A pprendo
Bambini, per gentilezza, ricopiate l’avviso sul diario.
Nel testo sono state evidenziate alcune parole. Che ruolo svolgono secondo te? In base a ciò che già sai, colora la risposta corretta.
R ifletto F isso
Sono nomi. Sono verbi. Sono pronomi. Sono aggettivi. Sono collegamenti.
Le preposizioni sono collegamenti che servono a creare connessioni tra le parole di una frase. Le preposizioni semplici (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra) sono invariabili. Quando le preposizioni semplici si legano a un articolo determinativo formano le preposizioni articolate e concordano con il nome a cui sono collegate.
+ il lo la l’ i gli le di del dell’ dei a al alla agli alle da dallo dall’ dagli in nel nella nei nelle con col - - - coi -su sullo sulla
2. I collegamenti sono sbagliati: riscrivi le frasi correttamente. Poi sottolinea, nelle nuove frasi, le preposizioni semplici con il rosso e quelle articolate con il blu.
• Ho appena finito a cenare nel terrazzo.
• Carlo parla sempre al calcio sui suoi amici.
• Andrete su Milano da un pullman.
Connettiti con pag. 110 > Scopri che cosa introducono le preposizioni.
La maestra ha chiesto agli alunni di cercare sul vocabolario online il significato del verbo “congiungere” e trovare almeno tre sinonimi.
Hai già sentito parlare di “congiunzioni”? Sapresti riconoscerle? Mettiti alla prova: colora solo le parole che ti sembrano congiunzioni.
sedia e il o mangiano gentile unire e, anche, inoltre, pure escludere né, neanche, neppure opporre ma, però, anzi, tuttavia proporre un’alternativa o, sia... sia... indicare una causa perché, poiché, siccome indicare un effetto perciò, dunque, quindi, allora indicare una condizione se, purché, qualora indicare un tempo quando, mentre, finché
Le congiunzioni sono parti invariabili del discorso che servono a unire parole o frasi. Grazie alle congiunzioni è possibile comprendere il legame che si stabilisce tra le parole. Le congiunzioni hanno diverse funzioni:
1. Cerchia la congiunzione esatta.
• Vai a danza o/ma/perché sei troppo affaticata?
• Ho preso un bel voto perché/quindi sono felice.
indicare una spiegazione che, infatti, cioé, difatti
• Prepara la tavola mentre/se/e io cucino.
• Tieni il volume basso quando/dunque ascolti la musica.
2. Completa le frasi seguenti: attenzione all’uso delle congiunzioni.
Indosso i guanti Mi riposo perché e
anche se mentre
R ifletto
Ambra e Samuele stanno provando la recita di fine anno.
Oh potente sacerdote, temo la siccità! Che ne sarà dei nostri raccolti? Ahimè, il popolo resterà senza cibo!
A pprendo
Ah, quanta poca fede hai fanciulla nella forza degli dei... Ahi noi! Troppa fretta odo nelle tue parole. Il tempo cambierà presto. Le piogge torneranno. Deh, non ti crucciare e porta offerte al tempio, gli dei te ne saranno grati!
A che cosa servono le parole evidenziate, secondo te? Servono a migliorare la scenetta? Quali caratteristiche deve avere la recitazione?
Le esclamazioni o interiezioni sono suoni semplici, come oh, mah, ahi, boh, uhi, ah, eh, ohi, ih, ehi, olé, beh, ahimè, ohimè, ehilà, deh... Sono parti invariabili del discorso ed esprimono in modo immediato la gioia, la rabbia, la sorpresa, la meraviglia, la paura, l’impazienza... cioè sensazioni che di solito si esprimono modificando il tono di voce. Dopo l’esclamazione o alla fine della frase, solitamente, c’è il punto esclamativo
F isso
1. Scrivi una frase per ciascuna esclamazione. Segui l’indicazione della sensazione da esprimere, come nell’esempio.
2. Attenzione all’ H! Cerchia nelle frasi le forme corrette.
• Ah, ah/Ha, ha, che ridere quella battuta!
• Hai/Ahi, che male, perché mi hai/ahi spinto a terra?
• Oh/Ho no! Ho/Oh dimenticato gli occhiali a scuola!
dolore Ah, mi fa malissimo il braccio! rimprovero
oh boh
ah ehi stupore dubbio
• Hai!/Ahi! Fai attenzione!
• Non riesco a scegliere il colore della maglia. Mah/Mha!
• Haimè/Ahimè! L’auto non parte più!
• Eilà!/Ehilà! Dov’eri finito?
3. Quanti errori ci sono nella frase? Indicalo con una X
Cristina ah dipinto un quadro: ho, che splendore! Ah, che colori! Cristina ah molto gusto.
Completa lo schema che riassume il percorso fatto. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
L’avverbio modifica o specifica il significato della parola a cui si riferisce.
È una parte del discorso: non ha genere, né
Può essere di modo, di quantità, di luogo, di negazione, di dubbio, di tempo, di affermazione.
Le preposizioni collegano le parole in una
Le preposizioni (di, , , , , , , , ) sono parti del discorso.
Le preposizioni (formate da preposizione semplice + ) concordano con il a cui sono collegate.
Le congiunzioni sono parti del discorso che servono a unire o Grazie alle congiunzioni è possibile comprendere il legame che si stabilisce tra le parole.
ESCLAMAZIONE
Le esclamazioni sono parti del discorso, manifestano la gioia, la rabbia, la sorpresa, la meraviglia, la paura, l’impazienza... cioè sensazioni che si esprimono modificando il tono della voce.
Dopo l’esclamazione o alla fine della frase, c’è il punto
1. Colora il tipo di avverbio che è stato sottolineato nelle frasi.
• Credo di aver svolto bene il mio compito. tempo modo quantità
• Al ristorante abbiamo mangiato troppo luogo dubbio quantità
• Torneremo sicuramente su questa spiaggia. affermazione dubbio quantità
• Alessandra è sempre felice. modo tempo luogo
• Ho detto di no, neanche per idea. modo dubbio negazione
2. Sottolinea con il rosso le preposizioni semplici, con il blu quelle articolate. Attenzione, ci sono anche gli articoli partitivi: cerchiali.
• Ho visto delle sciarpe bellissime nei negozi del centro.
• Sul ciglio di una strada di periferia c’erano dei gattini abbandonati, li abbiamo portati con il furgoncino dal veterinario.
• Ti piacerebbe mangiare del sushi nel nuovo ristorante “A casa di Fujimaro”?
• Sul cappello da Alpino di mio papà c’è una penna nera.
3. Qual è la congiunzione esatta? Cerchiala.
• Domani avrò la lezione di nuoto, quindi/perché non potrò venire alla festa.
• Prenderò un gelato alla nocciola ma/e al cioccolato.
• La mamma cucina il mio piatto preferito, perciò/cioè il pollo al curry.
• Potrai uscire quando/mentre smetterà di piovere.
4. Sottolinea le esclamazioni e scrivi quale sentimento esprimono. Scegli tra: gioia • rabbia • rimpianto • meraviglia • impazienza
• Ehi, mi ascolti oppure no?
• Ahimè! Non so nuotare!
• Oh, che spettacolo incantevole!
• Uff, ancora il minestrone a pranzo!
• Olé! È finità la scuola!
5. Cerchia con il rosso le preposizioni, con il verde gli avverbi, con il giallo le congiunzioni.
Lorenza sapeva che era una cosa proibitissima varcare quella porta non accompagnati da qualche adulto. Ma l’unione fa la forza e la compagnia dei due nuovi arrivati dette a Lorenza quel coraggio che non avrebbe mai avuto da sola... Con la mano già sulla maniglia della porta, pensò: ”Qualcosa non va”, sarà il caso di avvertire il professore”... Davanti alla porta, il professore vide il riflesso del fuoco verde, girò con forza la maniglia e corse dentro...
B. Pitzorno, Clorofilla dal cielo blu, Mondadori
Le parole che compongono le frasi svolgono diverse funzioni; svolgere l’analisi grammaticale significa capire e poi descrivere quale funzione ha ciascuna parola nella frase.
Segui gli schemi per scoprire che cosa devi specificare nell’analisi grammaticale di ciascuna parte del discorso.
Poniti le seguenti domande:
È un nome proprio o comune di persona/di animale/di cosa?
Leggi gli esempi
sul significato
È un nome concreto o astratto?
È un nome individuale o collettivo?
Cagnolini: nome comune di animale, concreto, individuale, maschile, plurale, alterato vezzeggiativo
sul genere
sul numero sulla struttura
È un nome maschile o femminile?
È un nome singolare, plurale o invariabile?
È un nome composto?
È un nome primitivo o derivato?
È un nome alterato
Felicità: nome comune di cosa, astratto, individuale, femminile, singolare, primitivo
Valentina: nome proprio di persona femminile singolare
(diminutivo/vezzeggiativo/accrescitivo/dispregiativo)?
Poniti le seguenti domande:
sulla categoria È determinativo, indeterminativo o partitivo?
sul genere È maschile o femminile?
sul numero È singolare o plurale?
Leggi gli esempi
La: articolo determinativo, femminile, singolare
Uno: articolo indeterminato, maschile, singolare
Delle: articolo partitivo, femminile, plurale
1. Sottolinea tutti i nomi e gli articoli, poi analizzali sul quaderno.
La foresta amazzonica è una foresta equatoriale situata in Sud America; è l’ecosistema più grande del mondo: conta innumerevoli alberi e specie di animali.
Poniti le seguenti domande:
sulla categoria È un aggettivo qualificativo, possessivo dimostrativo, indefinito o numerale (cardinale/ordinale/moltiplicativo)?
sul genere È maschile o femminile?
sul numero È singolare o plurale?
È al grado positivo?
intransigenti: aggettivo qualificativo di grado positivo, maschile, plurale bellissime: aggettivo qualificativo di grado superlativo assoluto, femminile, plurale
Se è un aggettivo qualificativo, devi specificare il grado
È al grado comparativo (di maggioranza, di minoranza o di uguaglianza)?
È al grado superlativo relativo o superlativo assoluto?
Poniti le seguenti domande:
sulla categoria È un pronome possessivo, dimostrativo, indefinito numerale (cardinale/ordinale/ moltiplicativo) o personale (soggetto o complemento)?
sul genere È maschile o femminile?
sul numero È singolare o plurale o invariabile?
Se è un pronome personale o possessivo devi specificare la persona (1a, 2a, 3a singolare e plurale)
settima: aggettivo numerale ordinale, femminile, singolare mia: aggettivo possessivo, femminile, singolare
vi: pronome personale
complemento, 2a persona plurale questa: pronome dimostrativo, femminile, singolare
tuoi: pronome possessivo, maschile plurale, 2a persona singolare
Poniti le seguenti domande:
sulla voce del verbo Qual è la forma base del verbo?
sulla coniugazione Appartiene alla 1a, 2a, 3a coniugazione o ha coniugazione propria?
sul modo È all’indicativo, al congiuntivo, al condizionale, all’imperativo, all’infinito, al participio o al gerundio?
sul tempo In quale tempo si svolge l’azione?
sulla persona e numero La 1a, 2a, 3a persona singolare o plurale compie l’azione?
Mangerò: voce del verbo mangiare, 1a coniugazione, modo indicativo, tempo futuro semplice, 1a persona singolare. Avreste scritto: voce del verbo scrivere, 2a coniugazione, modo condizionale, tempo passato, 2a persona plurale
• Lavo: voce del verbo , 1a coniugazione, modo indicativo, tempo , 1a persona singolare
• Che tu avessi preferito: voce del verbo , a coniugazione, modo , tempo , 2a persona singolare
• Avendo saputo: voce del verbo , a coniugazione, modo gerundio, tempo
• Uscimmo: voce del verbo , 3a coniugazione, modo , tempo , a persona
• Ebbe parlato: voce del verbo , 1a coniugazione, modo , tempo , 3a persona singolare
• Caduto: voce del verbo , 2a coniugazione, modo , tempo passato
• Partiremmo: voce del verbo , a coniugazione, modo , tempo , a persona plurale
• Eravate stati baciati: voce del verbo , a coniugazione, modo , tempo , a persona ,
Quando in una frase incontri una congiunzione o un’esclamazione è sufficiente riconoscerle e scrivere “congiunzione”, “esclamazione” per poterle classificare.
Quando incontri un avverbio poniti la domanda sul gruppo a cui appartiene: è un avverbio di luogo, di tempo, di quantità, di modo...?
Quando, invece, incontri una preposizione devi distinguere se si tratta di: - una preposizione semplice - una preposizione articolata, indicando tra parentesi da che cosa è formata.
Leggi gli esempi
Oggi Sara è immersa nella lettura da ore perché vuole finire il libro. Oh, quante pagine ha letto!
Oggi: avverbio di tempo nella: preposizione articolata (in + la) da: preposizione semplice
perché: congiunzione Oh: esclamazione
Ahi! Beatrice ieri è caduta dalla bici, ora ha dolore a un ginocchio.
John viene da New York e si trova in Italia per la prima volta. I suoi genitori erano italiani: si sono trasferiti in America per cercare lavoro e non sono più tornati. John ha provato a imparare qualche parola di italiano, ma i risultati non sembrano molto soddisfacenti!
Scusi signora, io americano. Io il Colosseo. Io no strada. Dove via dei Fori Imperiali, please?
• Che cosa non funziona nelle parole di John? Come sono le frasi che utilizza? Che cosa manca?
• Provate a riformulare correttamente la richiesta di John:
Nelle frasi manca il , cioè il motore che attiva l’azione. Senza il non accade nulla! Il permette la connessione tra le informazioni.
• Ora completate la conclusione a cui è giunto Marco. Siete d’accordo con lui?
La sintassi è la parte della grammatica che studia la frase: le parti che la compongono e le regole per far sì che, partendo dal verbo, risulti corretta e completa. Diventare competente in sintassi ti permetterà di esprimerti con chiarezza e di produrre testi sempre più ricchi e strutturati.
La maestra Luisa ha scritto delle frasi alla lavagna.
Giulia, sono tutte frasi, secondo te?
A pprendo
Mimmo e Gioele nel cortile. Piove.
Marta scatta.
Franco lavora.
Claudia va a scuola.
Giulio la porta.
Simona gelato.
Sai aiutare Giulia? Cerchia solo le frasi: perché puoi affermare che sono frasi? Adesso pensa al significato: le frasi che hai cerchiato trasmettono un messaggio completo? Si potrebbe aggiungere qualcosa?
Alcuni verbi bastano da soli per raccontare un fatto e non hanno bisogno di altre informazioni. Il verbo piovere, ad esempio, è già completo nel suo significato.
Altri verbi hanno bisogno di più collegamenti per completare il messaggio che vogliono trasmettere. Il verbo lavorare ha bisogno di un’informazione essenziale: chi lavora? Franco
Il verbo scattare necessita di almeno due informazioni: chi compie l’azione? Marta che cosa scatta? Una foto
Il verbo andare necessita di tre informazioni per rendere completa la frase: chi va? Claudia da dove va? Da casa dove va? A scuola
F isso
Indicalo con una X
Luca accarezza di Simona un cane in giardino con affetto
Marco ha regalato un fiore stamattina per il suo compleanno a Lucia a scuola
• Piove da un’ora.
• Grandina su tutto il giardino.
• Marco dormiva beatamente.
• Alice cammina sul marciapiede.
• Luca guarda la televisione in cucina.
• La maestra rimprovera Samuele durante l’intervallo.
• Ieri Maria distribuiva i volantini ai passanti.
La maestra ha letto in classe questo brano.
Mia nonna non abitava con noi, ma in un albergo in paese. Andavamo a trovarla, ed era là, seduta sul piazzaletto dell’albergo, sotto l’ombrellone; era piccola, con minuscoli piedi calzati di stivaletti neri a piccolissimi bottoncini. Era fiera di quei piccoli piedi, che spuntavano sotto la gonna, ed era fiera della sua testa di capelli candidi, crespi, pettinati in un alto casco rigonfio...
N. Ginzburg, Lessico famigliare, Einaudi
Chi è il soggetto di cui si parla nel brano? Che cosa si dice riguardo a lui?
Generalmente in ogni frase si trova un soggetto. Fanno eccezione solo le frasi in cui il verbo indica fenomeni atmosferici, come piovere, nevicare
Il soggetto indica la persona, l’animale o la cosa che compie l’azione o a cui il verbo attribuisce una qualità. Fai attenzione:
– il soggetto concorda sempre con il verbo;
– il soggetto non è sempre all’inizio della frase;
– a volte ci sono più soggetti per uno stesso verbo;
– a volte il soggetto è sottinteso, cioè può essere nascosto;
– il soggetto può essere qualsiasi parte del discorso.
1. Il soggetto e il verbo non vanno d’accordo come dovrebbero: riscrivi le frasi facendo concordare genere e numero.
• Il mare erano molto agitato.
• Io partirai per gli Stati Uniti tra due mesi.
• Soffiava i venti dalla montagna.
• Una pioggia battente hai colpito le finestre.
• Mia sorella adorano l’altalena.
2. Cerchia il soggetto nelle frasi. Fai attenzione: non si trova sempre all’inizio!
• Dalle tende di lino leggero filtrava un raggio di luce.
• Sulla cima della montagna è caduta tanta neve.
• Nella scatola ci sono tre sorprese per noi.
• Il mio materasso è super morbido.
• Velocemente, prontamente, allegramente noi arriviamo.
• Fra i rami si è nascosto uno scoiattolo.
Filippo si pavoneggia in classe.
Io sono un bravo scolaro. In classe leggo, studio, scrivo, coloro, ascolto la maestra...
Secondo me
Filippo predica bene, ma poi...
Quali azioni sostiene di compiere Filippo? Secondo te, perché i suoi compagni bisbigliano? Che cosa significa “predica bene ma poi...”? Trova un sinonimo di “predicare”:
Il verbo nella frase ha il compito di spiegare, chiarire, raccontare, predicare l’azione che accade. Per questo si può chiamare anche predicato verbale
isso
1. Collega con una freccia ogni soggetto al predicato verbale adatto.
Le foglie ridevano
La talpa vince
Rachele cuoceva
La torta scaverà
Il criceto rosicchia
Marzia e Ada tremano
3. Inserisci il soggetto o il predicato verbale.
• catturò una gazzella.
• nuotavano nel laghetto.
• Le farfalle
• I cuochi .
• hanno salutato.
• Il commerciante
2. In ogni frase sottolinea il predicato verbale e collegalo al soggetto con una freccia.
• Di notte i criceti rosicchiavano i biscottini.
• La mamma al bar sorseggia il caffè.
• Alla festa Cristina indosserà un abito rosa.
• La lava scorre sul fianco del vulcano.
• Il computer nuovo non funziona così bene.
• Alice oggi ha riordinato la sua camera.
4. Completa le frasi con un predicato verbale.
• Il fiume dagli argini.
• Chiara al telefono.
• I due gattini sul tappeto.
• Letizia e Luca il pianoforte.
• Il fornaio pane e grissini.
• I camerieri in cucina.
La maestra ha fatto un disegno alla lavagna.
Perché la maestra ha utilizzato una corda per disegnare la situazione, secondo te? Che relazione c’è tra le due parti della frase? Nell’analisi grammaticale che cos’è la parola “Mao”? E la parola “arancione”?
R ifletto F isso
Quando il verbo essere funziona come una corda, mettendo in collegamento un aggettivo o un nome con il soggetto cui fanno riferimento (Mao è un gatto; Mao è arancione), svolge il ruolo di predicato nominale e forma una frase dal significato completo. Come il verbo essere si comportano un gruppetto di verbi: sembrare, diventare, parere. Fai attenzione! Quando il verbo essere ha significato proprio (= stare in un posto, trovarsi, appartenere, esistere) funge da predicato verbale.
1. Sottolinea i predicati nominali nelle frasi, poi rispondi.
• Antonietta e Giuliano sono cugini.
• Il vestito nuovo di Elly è rosso.
• Il merlo è nel nido.
• La chitarra di Meo è elettrica.
• Ieri sei stato il più veloce.
• Siete alla stazione? Arrivo!
• Pix e Pax sono personaggi di un fumetto.
Quali verbi non hai sottolineato? Perché?
2. Solo in una di queste frasi c’è un predicato nominale: trovalo, poi rispondi.
• I miei amici sono partiti da pochi minuti.
• Sei davvero salito in cima alla torre?
• Tanto tempo fa il nonno è arrivato primo alla gara di nuoto.
• Le tue battute sono simpaticissime.
• L’attore è corso a ritirare il premio.
Come si chiamano gli altri predicati?
Qual è la funzione del verbo essere in questi casi?
Micol e Daniel commentano quello che succede in classe.
Finalmente la maestra le verifiche.
A pprendo
Ha preso 9!!! È stata bravissima!
Micol spiega a Daniel che cosa sta facendo la maestra. Daniel risponde con un commento, ma in entrambi i casi manca qualcosa di essenziale. Che cosa?
R ifletto F isso
Per strutturare in modo corretto una frase servono due elementi essenziali: un’azione e qualcuno o qualcosa cui questa azione fa riferimento. Queste due informazioni, il soggetto e il verbo, formano la frase minima, cioè rappresentano le fondamenta cui si aggiungono altre informazioni. Solo i verbi impersonali (piove, nevica...) non rispettano questa regola perché non hanno bisogno del soggetto.
1. Sottolinea le frasi minime. Poi riscrivi le frasi che non hai sottolineato aggiungendo ciò che manca.
• I lemuri simpaticissimi.
• Il nonno russa.
• Alex e Susanna ridevano.
• È uno sportivo?
• La finestra aperta.
• Aveva combattuto.
• Il portone è chiuso.
• La luna brilla.
2. Forma una frase minima inserendo un predicato.
• Il fuoco
• I pinguini
• Le galassie
• Gli zii
• La foresta
• Le lampade
3. Forma una frase minima inserendo un soggetto.
• applaudono.
• siete incantevoli.
• cuce.
• sei felice.
• evaporò.
• abbiamo parlato.
Che cosa fa nonna Maria?
Secondo te, si capisce con chiarezza ciò che accade o è necessario aggiungere qualche informazione? Prova a formulare la domanda necessaria per completare le frasi e poi rispondi. Meglio adesso?
Il complemento oggetto indica su chi ricade l’azione. Risponde alle domande “chi?/che cosa?”. Si chiama anche complemento diretto perché è collegato direttamente al verbo senza bisogno di nessuna preposizione.
1.
qualcuno/qualcosa con un complemento oggetto adatto.
• Michele aiuta qualcuno
• Giovanna ha comprato qualcosa.
• Silvia riceverà qualcosa.
• Carmela acquisterà qualcosa.
2. Cerchia i due complementi oggetto nelle frasi.
• Ho ricevuto un orologio e una penna.
• Franco ama il cioccolato e la nocciola.
• L’allevatore vende mucche e vitelli.
• Chiamo Luca e Simona?
• Pinocchio incontrò il Gatto e la Volpe.
• Marco ha mangiato un biscotto e una mela.
• La mamma ha comprato l’insalata e il pesce.
• Oggi ho fatto i compiti di scienze e quelli di storia.
3. Scrivi il soggetto e il complemento oggetto presenti nelle frasi.
• In estate Marianna ha raccolto le pesche. Sogg.
• Io vi porterò un regalo dalla vacanza. Sogg.
• Noi amiamo i dolci della nonna. Sogg.
• Ieri Laura ha salutato Marcella. Sogg.
• L’anno scorso Gianni ha conosciuto Ivo. Sogg.
Compl. ogg.
Compl. ogg.
Compl. ogg.
Compl. ogg.
Compl. ogg.
R ifletto
Troppe poche notizie su nonna Maria!
A pprendo
Luigi vorrebbe sapere qualcosa di più su quello che fa nonna Maria. Prova a rispondere alle sue domande. Hai più informazioni ora?
I complementi indiretti rispondono a domande di vario tipo: quando? dove? perché? con chi? da che cosa?... Vengono chiamati indiretti perché, a differenza del complemento oggetto, spesso sono introdotti da una preposizione.
F isso
1. Colora con il blu i complementi diretti, con il giallo quelli indiretti.
Abbiamo preparato una sorpresa per la mamma.
Alla sera leggo un libro sul divano.
Sulla nave avete conosciuto il primo ufficiale di bordo.
Quando? Dove? Perché?
Prendo il telefono per parlare con la nonna.
2. Completa le frasi inserendo un complemento indiretto. Aiutati con le domande.
• Questo tavolo è stato acquistato (quando?)
• Elda va (dove?) per lavoro (quando?) .
• Avevo ascoltato (come?) la spiegazione (di chi?)
• (quando?) arriveranno i miei cugini (da dove?)
• La penna (di chi?) era nuova, ma (quando?) si è rotta!
• Lo spettacolo (di che cosa?) era molto divertente: (a chi) è davvero piaciuto.
La maestra Luisa ha preparato questo schema per i suoi alunni.
di chi?
di mio nonno
di chi? del dottore
chi? il cane
che cosa fa? abbaia
a che cosa? alla luna
dove? in cortile
Ci sono un soggetto e un predicato? Quali sono?
Rispondendo alle domande sono state aggiunte nuove informazioni?
Colora le prossime risposte con il colore indicato.
ifletto F isso
Quali arricchiscono il significato del soggetto? Quali arricchiscono il significato del verbo?
Per completare e arricchire una frase si possono fornire maggiori informazioni sul soggetto o completare il senso del verbo.
Il soggetto insieme a tutte le sue espansioni forma il gruppo del soggetto.
Il verbo insieme a tutte le sue espansioni forma il gruppo del verbo
1. Sottolinea nella frase con il verde il soggetto e con il rosso il predicato, poi completa lo schema. La mamma di Gaia ha cucito i costumi per la recita.
Famiglia soggetto Famiglia predicato
Soggetto Predicato verbale
Di chi? Che cosa? Per che cosa?
2. Sul quaderno rappresenta con lo schema le seguenti frasi.
• Il pubblico del teatro aveva gradito l’esibizione della compagnia di attori.
• Il vulcano dell’isola eruttò lava e lapilli per tre giorni.
• Il figlio della parrucchiera ha sposato una ragazza bellissima domenica.
Completa lo schema che riassume il percorso fatto. Se sei in difficoltà torna indietro e ripassa ciò che hai dimenticato.
Il soggetto indica la persona, l’animale o la cosa che l’azione o a cui il verbo attribuisce una
. Se il soggetto è nascosto si dice .
Attenzione: il soggetto non si trova sempre della frase.
COMPLEMENTO OGGETTO
COMPLEMENTI INDIRETTI
Il predicato verbale spiega, indica, racconta ciò che accade.
Il predicato nominale si forma quando il verbo mette in collegamento un aggettivo o un con il soggetto a cui fa riferimento.
Attenzione: quando il verbo essere ha significato (stare, trovarsi, appartenere, esistere) funge da predicato verbale.
GRUPPO DEL SOGGETTO
GRUPPO DEL PREDICATO
Il complemento oggetto indica su chi ricade Risponde alle domande / che cosa?
Si chiama anche “complemento ” perché è collegato direttamente al verbo, senza bisogno di nessuna
I complementi indiretti rispondono a domande di vario tipo: quando? dove? perché? con chi?... e sono introdotti per mezzo di una
Il gruppo del soggetto è formato dal e da tutte le sue espansioni.
Il gruppo del predicato è formato dal predicato e da tutte le sue
1. Leggi le frasi, poi rispondi alle domande.
a. Le api raccolgono il nettare.
b. Le api sono insetti laboriosi.
c. Le api nutrono la regina.
• Qual è il soggetto di tutte le frasi?
d. Le api vivono in sciami molto numerosi.
e. Le api svolgono molti compiti nella loro vita.
f. Le api sono importanti per l’impollinazione.
• In quali frasi il soggetto compie un’azione?
• In quali frasi si dice com’è o cos’è il soggetto?
• In quali frasi trovi un predicato verbale?
• In quali frasi trovi un predicato nominale?
2. Cerchia il soggetto e sottolinea il predicato nelle frasi, poi completa.
• Gli antichi Egizi erano politeisti.
• Tra due giorni arriverà Bryan dagli Stati Uniti.
• Lara e Paul hanno costruito un castello di sabbia.
Riscrivi i predicati verbali: Riscrivi i predicati nominali:
• È gradevole questo libro.
• Il fratellino di Sofia beve solo dalla tazza blu.
• Questi pantaloni nuovi sono soffici.
3. Sottolinea con il rosso il complemento oggetto, con il blu i complementi indiretti.
• L’estate scorsa trovammo molte conchiglie sulla riva del mare.
• I miei amici hanno visitato la Spagna la scorsa estate.
• Anna ha comprato uno skate nuovo per suo figlio.
• Gabriele arrivò sulla spiaggia con la macchina fotografica.
• Alice ha acquistato in un negozio un golfino di lana.
• Luigi ha costruito una torre con i mattoncini nella sua camera.
4. Sottolinea con il verde il soggetto e con il rosso il predicato, poi completa gli schemi.
L’allenatore di Marica è felice per la vittoria della squadra.
Famiglia soggetto Famiglia predicato
Soggetto
Predicato
1 Inserisci l’H ai suoni C o G per ottenere nuove parole.
cuoce cimici calci ciglia
cuoche
cicca pregi rigetta rocce
boccetta cela ceto lecci
2 Scrivi le parole derivate con i suffissi -IERE e -IERA e cerchia le sillabe CIE e GIE. raggio pasticcio croce brace
raggiera
arco formaggio pancia bilancia
3 Attento a questi plurali difficili. Osservali, completa e ricava la regola.
SINGOLARE PLURALE
gocCIA gocCE
bucCIA buc
spiagGIA spiag
franGIA fran
SINGOLARE PLURALE
camiCIA camiCIE
cilieGIA cilie
soCIA so
valiGIA vali
Se prima di CIA e GIA, nel nome singolare c’è una consonante, il plurale finirà in o .
Se prima di CIA e GIA , nel nome singolare c’è una vocale, il plurale finirà in o .
I barbari in Italia
Avevano lasciato a casa loro selvagge foreste di quercie, acacie, celi nebbiosi e gelidi venti, villaggi tristi e mancanti di igene. Appena varcati i monti trovavano giardini ricchi di fiori di ogni specie, cibo più che sufficiente, case riscaldate da braceri, spiaggie illuminate dalla raggiera del sole. E in quelle piazze, in quelle strade si muovevano fanciulli dai giesti aggraziati e una società civile ed efficiente.
4 Sottolinea le parole sbagliate e riscrivile corrette sulle righe: sono sei. ……………………………………………
1 Completa con SC suono duro e suono dolce.
• Ho perto di avere la ta del grembiule cita.
• ando lungo una ripida di sa, Marco è caduto e ha perso uno
• Il contadino ha una piantagione di pe…..… che in agosto produce dolcissime pe…..….
• In questa gara di rma ha vato abilmente l’avversario.
• A lta bene: disponi tutte le tole sullo ffale.
2 Leggi la filastrocca e sottolinea le parole che contengono i suoni SCE e SCI, poi riscrivile nei riquadri adatti.
Col suo sacco trovarobe entra in scena zio Giacobbe che tira fuori cento cose: otto sciarpe assai curiose, un cuscino e un pesciolino, un ruscello scioccherello, una sciabola affilata, una scimmia imbellettata, una biscia lunga e liscia che nel prato calma striscia, uno sceriffo col cavallo ed un perfido sciacallo, tanti sci e uno sciatore ed infine un ascensore.
3 Completa con SCE, SCI, SCIA, SCIO.
4 Cancella la forma errata.
• Lo scenziato / scienziato pre leva l’acqua del fiume per analizzarla.
• È importante agire in ogni occasione secondo la propria coscienza / coscenza.
• L’uscere / usciere ama leggere i libri di fantascienza / fantascenza.
• Quel ragazzo è un vero incosciente / incoscente.
• La discesa / disciesa era troppo ripida e rischiosa per i miei nonni.
1 Cerchia le parole con SCIE e ricopiale in ordine: otterrai una regola importante.
Sono l'USCIERE!
Le ordino di smetterla con queste SCIE di fumo.
Io sono un cultore della SCIENZA. Non abbia paura: non faccio danni. Lavoro con COSCIENZA!
La sillaba SCE non vuole la I tranne in:
• e i loro derivati.
2 Completa con SCE o SCIE.
3 Volgi al plurale.
ascia striscia coscia biscia fascia ganascia
4 Nelle seguenti frasi le parole sottolineate sono sbagliate. Riscrivile in modo corretto.
• Sono saliti con l’asciensore
• Alessandro, non fare lo sciemo!
• Sei un adolesciente ribelle!
• Ciò è scentificamente sbagliato.
• Le cose mi sono andate liscie.
• Mi piace leggere libri di fantascenza.
• Lo sciettro del re era d’oro e d’argento.
1
Un castagno spande la sua ombra
2 Coniuga i seguenti verbi all’indicativo presente.
3 Sottolinea e riscrivi correttamente la parola sbagliata di ogni serie.
Germania
comugnone
condominio
Macedogna
ragioniere
inseniante
Campania
fognatura
Antogno
genio
coniugi
Sardegna
Bolonia
impegno
carminio
agnolotti
paniotta
congegno
1 Completa con GLI, I, LI, LLI.
• Ho trascorso le vacanze in Sici a e in Pu a.
• L’insegnante ha rimproverato i suoi a evi.
• Il nostro cane abba a tutta la notte.
• Metto gli occhiali: la luce del sole mi abba a.
• La mia fami a è formata da otto persone.
• Metti sulla tavola l’o era, la sa era e il cande ere.
• L’ammira o della nave non è ancora sceso.
• Ceci a suona etamente il suo uto
2 Risolvi il cruciverba con le parole corrispondenti alle definizioni (contengono GLIA, GLIE, GLIO, GLIU). Nella colonna colorata comparirà l’infinito presente di un verbo. Coniugalo al presente indicativo.
1 Guscio protettivo dei molluschi.
2 Persona che imbroglia.
3 Fascia che protegge le caviglie.
4 Piccolo filo di paglia.
5 Parte interna della noce.
6 Orologio con suoneria.
7 Pende sotto il becco dei galli.
8 Dischetto assegnato a chi vince.
Io colgo, 3 Leggi le parole con il suono duro G+L (GLA, GLE, GLI, GLO, GLU) e collega al rispettivo significato.
Zolla di terra. Segni di scrittura degli Egizi.
a base di zucchero.
1. Serve per colorare.
2. Ospita pesciolini.
3. Fa la doccia a tutti.
4. Pioggia sottile, fitta e insistente.
5. Ama andare in fondo al mare.
6. Viene davanti a cibi gustosi.
7. Arriva in tutte le case.
8. È un piccolo stagno fangoso.
2 Completa con CU/QU/CQU.
• Ti fa paura la mosca? Puoi stare tran illo, perché è inno a.
• Ho a istato una borsa di vero oio.
• Non trovo più il mio tac ino. alcuno l’ha visto?
• Se proprio vuoi bere il vino, devi anna arlo un po’.
• ando non sono tran illa, sento il ore che mi batte forte.
• Carlo ha preso un cchiaio di sciroppo.
• Papà è andato in banca a ris otere l’eredità di suo zio.
3 Completa con CU/CCU/QU/QQU/CQU.
• Pas a
• oio
• ta ino
• gia e
• a itrino
• a irente
4 Completa con QUI o CUI
• ri cire
• a mulare
• s alifica
• o pare
• oziente
• a olina
• Il libro di ti ho raccontato la trama mi è stato dato da Elena.
• fa molto freddo: è meglio rientrare in casa.
• Vieni subito , ti devo parlare di un argomento importante.
• alcuno
• a leo
• s ltore
• a azzone
• iz
• so adro
• L’automobile in sono salito procedeva come una lumaca.
• L’insegnante da sei stato rimproverato aveva ragione.
• Corri e non fermarti: io ti aspetterò .
1 Leggi il brano, individua le parole errate e riscrivile in modo corretto: sono tredici.
C’era un aquilotto di nome Quinto che aveva quattro qugini più grandi di lui. Sua madre si chiamava Cuaranta e voleva che l’aquilotto frequentasse la scuola di qucina. Un giorno imparò a cucinare le quaglie così squisite che a mamma aquila venne l’aquolina in becco.
Il giorno dopo, però, Quinto fece arrabbiare la mamma perché non voleva più andare a scuola.
Per l’aquila fu un colpo al quore perciò lo mise in castigo, ma lui di notte scappò dal nido. Scoppiò un aquazzone e Quinto cadde in un accuitrino. Per fortuna arrivò il qustode della scuola che si tuffò in acqua nuotando veloce come uno scualo e lo salvò. Arrivò l’ambulanza con cincue medici che controllarono il cuore dell’aquilotto.
Cuinto ritornò dalla mamma e le promise che da quel giorno sarebbe stato più trancuillo e sarebbe ritornato a scuola per diventare il cuoco più bravo del cuartiere.
2 Indica con una X quali sono le frasi scritte correttamente.
A Cuirino hanno regalato un pallone di quoio.
A Quirino hanno regalato un pallone di quoio.
A Quirino hanno regalato un pallone di cuoio.
Che scuinternato! Hai messo il tacquino nell’acquaio!
Che squinternato! Hai messo il taccuino nell’acquaio!
Che squinternato! Hai messo il tacquino nell’acquaio!
Il cuoco ha cucinato una frittata con cuarantaquattro uova di cuaglia.
Il cuoco ha qucinato una frittata con quarantaquattro uova di cuaglia.
Il cuoco ha cucinato una frittata con quarantaquattro uova di quaglia.
1 Completa la regola seguendo le indicazioni.
• Scrivi nel tondo giusto H No oppure H Sì
• Scrivi nel riquadro giusto O, AI, A, ANNO oppure HO, HAI, HA, HANNO.
……………………………………………………
Indicano: avere la sensazione di...; indicano: possedere qualcosa; sono verbi ausiliari.
…………… significa “oppure”; indica “Dove? A chi? Quando?” indica “Dove? A chi? Quando?” indica un periodo di tempo.
• E adesso chi dice alla mamma che specchio del bagno rotto io?
• Che bel dipinto! Chi fatto?
• Lo schiaffo di Ivan io già dimenticato.
• Sono andata a trovare Maria, perché non vedevo da molto tempo.
• sport fa bene alla salute del corpo e della mente.
• Quel film era pauroso: io seguito con il cuore in gola.
• Non trovo più la matita a punta sottile: qualcuno vista?
3 Completa con LO/L’HO/LA/L’HA poi collega ogni domanda con la risposta esatta.
Ho perso mia gattina: chi vista?
zio è partito per Roma. Sei andato con lui?
Qui sopra c’era un plumcake: chi mangiato?
Il castello è laggiù: vedi dalla tua finestra?
mangiato io, ma ho chiesto il permesso.
No, collina mi impedisce di vederlo.
vista io, ma non sono riuscito a raggiungerla.
No, io solo accompagnato alla stazione.
legione leggione pupazo pupazzo
2 Traduci ogni espressione con il verbo corrispondente. In ogni verbo poi cerchia i raddoppiamenti presenti.
rendere dolce dare uno schiaffo
rendere sottile dare un dolore
addolcire
formare una coppia rendere bello
rendere cattivo fare la corte
3 Scrivi le parole composte raddoppiando la consonante iniziale della seconda parola.
da + prima =
da + vero =
da + bene = …………………
+ bene =
=
e + come = FRA SU O SE
su + via = su + porre = su + detto = ………………… DA E
dapprima fra + tanto =
4 Individua gli errori, poi riscrivi le parole in forma corretta. pozanghera • ottobbre • acessibile • istruzzione • abastanza • assagio
1 Dividi in sillabe con una barretta le parole che seguono.
Parole che iniziano con vocale:
a nima, e dera, umore, idea
elefante, elmo, onice, anice
ovale, asimmetrico, asola, elica
uva, isola, Adige, amico
Parole con nessi consonantici:
pompa, canto, compito, cartone
urto, ortolano, intelletto
sponda, entrata, colmo, colpire
ombrello, coltello
Parole con raddoppiamento:
pal lone, gonna, anno, assente rabbia, cammello, pozzanghera
pollice, pelle, fiocco, tacchino
moschettone, avventura, soqquadro
Parole con S impura: astro, nastro, rospo, castoro
pesto, scolaro, scalatore
pescatore, incosciente
sospensione, spallina, finestra
2 Dividi in sillabe le parole poi classificale in base al numero delle sillabe contenute.
MONOSILLABE BISILLABE TRISILLABE POLISILLABE
boschi le ape risposta onesto
microfono
3 Indica con una X la corretta divisione in sillabe in ogni gruppo.
a - cqua - vi - te
ac - qua - v - i - te
ac - qua - vi - te
acq - ua - vi - te
mas - che - ra
masche - ra
masc - he - ra
ma - sche - ra
i - mpa - ra - re
im - par - a - re
im - pa - ra - re
imp - ar - a - re
1 Indica con una X le frasi scritte correttamente.
• Questo e tutto quello che so.
• In fin dei conti è giusto quello che dici.
• Dov’e il tuo libro?
• Questa storia e davvero divertente.
• Sta’ fermo è cerca di rilassarti.
• Giulio e uscito con Carlo.
2 Leggi le seguenti parole facendo attenzione all’accento, poi inseriscile al posto giusto nelle frasi. fiuto
fiorì
studio
giocò
fiutò
studiò
viaggio
gioco
fiori
viaggiò
• Con il suo quel cane la presenza di tartufi.
• Il suo fu molto faticoso: per venti ore.
• Appena l’albero , un forte temporale fece cadere i suoi
• Impiegò molto a scegliere il , ma poi a lungo.
• Mio fratello molto nello di papà quel giorno.
3 Sostituisci le espressioni tra parentesi mettendo l’apostrofo solo quando occorre.
• (Ci era) una volta una bambina con la pelle bianca come la neve.
• Se non vieni tu, non inviterò (nessuno altro)
• Era un (bravo uomo) e un (grande lavoratore)
• Ti piace (quello abito) ? (Lo ho) visto in saldo nel negozio dietro (lo angolo)
• La cornice sembra (di oro) , invece è (di argento) dorato.
4 Tronca le parole e riscrivile senza apostrofo.
buono umore
male di mare
cuore contento
fine di vita
ciascuno alunno
tale egoismo
quale è quello giovane
santo Francesco
bello ragazzo
1 Leggi il brano e inserisci la virgola, il punto e virgola, il punto. Correggi le maiuscole dove necessario.
Una casa vicino al mare La nostra casa aveva un giardino sul davanti c’era una pineta che finiva sulla spiaggia al centro della pineta c’era un viale con la ghiaia si apriva il cancello di legno e là c’era il mare un mare dolce argenteo con onde striate di bianco che morivano sulla spiaggia sulla frangia dell’acqua correvano i granchi vicino alla riva un pescatore setacciava la sabbia con uno strumento formato da tre pali e una rete da S. Agnelli, Vestivamo alla marinara, Mondadori
2 Riscrivi solo le frasi dove sono necessari i due punti, le lineette e la maiuscola.
• Il topolino esclamò felice ho trovato un pezzo di formaggio!
• Lo salutò con voce rimbombante benvenuto, accomodati!
• La maestra spazientita gridò ai suoi alunni silenzio!
• La mamma ci ha raccomandato di stare attenti. ...................................................................................................................................................................................................
• Il calciatore ammonito protestò di non aver commesso il fallo.
3 Inserisci opportunamente il punto interrogativo (?) o esclamativo (!).
• Pinocchio, non si dicono le bugie
• Buongiorno Eva, perché ieri sera non sei venuta
• Ma se ti ho aspettato fino a tardi
• Come saranno andate le cose
• Cos’ha detto Pietro
• Avanti, sbrigarsi
• Ma dove correte Fermatevi
• Mi sento proprio in perfetta forma
• Dimmi, dove sono gli spogliatoi degli atleti
La formica e la cicala
Ti piace stare qui al calduccio?
La formica Anna chiede:
1 Riporta i dialoghi dei fumetti con il discorso diretto. Introduci le parole con : e racchiudile tra “ “ , oppure « » , oppure – . S , anche perché abbiamo tanto cibo.
La formica Lea risponde:
Io pero mi sento sola...
Muoviti! Intona una canzoncina!
La formica Anna si lamenta:
La formica Lea le suggerisce:
Qualcuno sta bussando! Apri!
Entra e mangia qualcosa!
Sono una cicala affamata! E poi ci canterai qualcosa.
La formica Anna sobbalza e grida: Una cicala entrando si presenta:
La formica Anna esclama:
La formica Lea aggiunge:
Le parole diverse nella forma ma con significato simile si chiamano sinonimi Tra i sinonimi esistono spesso sfumature di significati diversi.
1 Leggi e sostituisci le parole evidenziate con altre di significato simile che trovi nell’elenco.
rapidamente • gridando • urla • uscio • folle • lanciarmi ciottolo • ha udito • per fortuna
Quel pazzo ( ) di Luca mi ha inseguito urlando ( ) fino all’ingresso ( ) di casa, con l’intenzione di scagliarmi ( ) un sasso ( ). Fortunatamente ( ) la mamma ha sentito ( ) le grida ( ) ed è intervenuta velocemente ( ).
2 Collega con una freccia i sinonimi.
vestito svago faccia gioia scherzo
burla viso felicità abito divertimento
furbo famoso lucente timido antico
luminoso vecchio celebre riservato astuto
comprare alzare prendere pregare sentire
udire supplicare afferrare sollevare acquistare
3 Cancella in ogni frase l’aggettivo inutile, perché esprime la stessa qualità di un altro.
• È simpatico, alto, smilzo, magro, agile.
• Quando ero calmo, sazio, pulito, tranquillo, sono ritornato a casa.
• Sono il solito egoista, sbadato, distratto: mi sono dimenticato di te.
• Quando guida è sempre silenzioso, cauto, munito di occhiali, prudente.
• La tigre è un animale selvaggio, selvatico, feroce.
4 In ciascun gruppo di sinonimi, cancella l’intruso.
forte
pieno
• possente
• colmo
• robusto
• gustoso
• crudele.
• zeppo.
mostrare
• guardare
vetta
• cima
lavandino
• osservare
• base
• sommità.
• acquario
• vedere.
• acquaio • lavabo.
1 Leggi il racconto e trascrivi le parole evidenziate accanto ai loro contrari.
Guizzino
In un angolo lontano del mare viveva Guizzino, un pesciolino tutto nero che nuotava più veloce degli altri. Un brutto giorno apparve un tonno feroce ed affamato che mangiò tanti pesci. Solo Guizzino riuscì a fuggire ma il mare era pieno di sorprese e a poco a poco, nuotando fra una meraviglia e l’altra, Guizzino tornò ad essere felice. Vide un’anguilla così lunga che a volte si dimenticava la coda e scoprì una famiglia di pesciolini rossi che viveva nella paura del tonno. Guizzino suggerì loro di unirsi: tutti insieme nuotando vicini vicini, avrebbero formato un solo grande pesce e avrebbero cacciato il tonno.
da L. Lionni, Guizzino, Emme Edizioni
I contrari sono parole di significato opposto e contrastante. Spesso si formano aggiungendo i seguenti prefissi: A-, DIS-, IM-, IN-, S-.
2 Forma il contrario con il prefisso adatto.
3 Unisci con una freccia ogni emozione scritta nel carattere maiuscolo con il suo contrario in minuscolo.
CONTENTEZZA FIDUCIA DELUSIONE
soddisfazione tristezza interesse calma scoraggiamento
Gli omonimi sono parole che si scrivono nello stesso modo ma hanno significato completamente diverso e vengono usati in situazioni differenti.
1 Collega ogni omonimo ai suoi significati.
1 mammifero ricoperto di aculei
2 ciocca di capelli che si avvolgono a spirale
1 rivelato, comunicato, pronunciato
2 caffè preparato con macchina automatica
1 grosso serpente non velenoso
2 galleggiante ancorato al fondale del mare
2 Scrivi a quale categoria grammaticale appartengono gli omonimi evidenziati.
• Tutti i cittadini devono rispettare la legge
• Carla è volenterosa: legge dieci pagine al giorno.
• Il pavimento è pieno di briciole di pane, ora lo scopo
• Io ho lo scopo di avere un bel voto nella verifica di scienze.
• Tutti i bambini del mondo hanno diritto all’istruzione.
• Dopo questa curva pericolosa, il sentiero sarà diritto
• La barca galleggia trattenuta dall’ancora
• Ancora non sei pronto? È tardissimo!
• Cadendo sulla ghiaia, ho bucato i pantaloni.
• Il sole ha asciugato il bucato steso.
nome
(legge = )
(legge = )
(scopo = )
(scopo = )
(diritto = )
(diritto = )
(ancora = )
(ancora = )
(bucato = )
(bucato = )
3 Scrivi una frase per ciascun significato del seguente omonimo.
1 Leggi e completa le parole delle frasi.
Il cavall ner nitrisc
Le parole variabili della nostra lingua sono formate da due parti:
• la RADICE che resta sempre uguale;
2 Completa le parole aggiungendo la radice che vuoi tu.
o ivano a e irò
4 Riscrivi le parole cambiando la desinenza.
nonn-o
finestr-a
divan-o
legg-iamo
cald-a
quadern-o
brutt-o
elefant-i
vecchi-o
cavall - o radice desinenza
3 Completa le parole aggiungendo la desinenza che vuoi tu.
spiaggi corridor pianet amic seren
mangi simpatic matit scriv stall
5 Riscrivi le parole cambiando la radice.
nonn-a colomb-a
iamo ate ò arono asti mozzarell-a
tavol-o
forchett-e
rid-ono
disegn-i
mur-o polizi-a
tett-o
corr-erò
1 Leggi le definizioni e completa le parole corrispondenti nel casellario.
1 - Colorato con tinte diverse.
2 - Veicolo a motore a 4 ruote.
3 - Gonna lunga fino alla caviglia.
4 - Spazio bianco tra due righe.
5 - Cotto due volte.
6 - Di un solo colore.
7 - Catena che si affianca alle Alpi.
2 Completa la tabella con il significato.
parola significato del prefisso significato della parola interporre “in mezzo” mettere in mezzo a due cose insufficiente “non”
autoritratto “di se stesso”
antefatto “che viene prima”
telefono “da lontano”
vicesindaco “che fa le veci”
controvento “che si oppone”
guanci-a guanciale bocc-a
extraterrestre imbandierare infornato impaginatore
terra
arricchire annerire scolorire disboscamento
1 Leggi, osserva e collega ogni parola alla sua categoria.
Nomi: indicano persone, animali, cose, idee, sentimenti.
Articoli: precedono i nomi.
Avverbi: precisano il verbo.
Esclamazioni: esprimono sensazioni, sentimenti.
Aggettivi: danno informazioni sui nomi.
Il gatto fugge perché non gradisce la frutta. Per lui è disgustoso: puah!
Congiunzioni: uniscono parole e frasi.
Pronomi: sostituiscono il nome.
Verbi: indicano azioni, eventi, modi di essere.
Preposizioni: mettono in relazione le parole della frase.
2 Scrivi alcune parole che appartengono alla parte del discorso indicata.
Nomi caramelle, Articoli gli, Aggettivi profondo, Pronomi io, Verbi riderò, Congiunzioni e, Avverbi lentamente, Preposizioni di, Esclamazioni ohibò,
3 Elimina in ogni riga la parola intrusa.
1 Leggi i brevi testi e sottolinea in blu i nomi di persona di genere maschile e in rosso quelli di genere femminile.
• Il boscaiolo abbandonò Biancaneve sola nel bosco, poi uccise un cervo e portò il suo cuore alla regina cattiva.
• Il principe coccolava la gatta Gina e le preparava pranzetti a base di pesciolini gustosi.
2 Volgi al femminile i seguenti nomi di persone e di animali.
cuoco lupo dottore leone uomo bue eroe gallo
• La strega ascoltava con attenzione i versi strani e inconfondibili delle galline.
3 Volgi al maschile i seguenti nomi di persone e di animali.
cuoca zia
4 Colora di giallo i rettangoli dei nomi di animali di genere promiscuo, cioè che hanno un’unica forma.
gorilla asino cigno koala
zio cavalla elefantessa poetessa regina sorella cagna attrice
5 Usando l’articolo, cambia il genere dei nomi di persona di genere comune, cioè che hanno una sola forma.
Maschile Femminile
il pianista
la pianista
un equilibrista
il cantante
struzzo tigre
volpe coniglio
il preside
il dentista
il collega
il turista
1 Scrivi S accanto ai nomi di numero singolare, P accanto a quelli di numeri plurale.
Sorbetti , granite , gelati ... la loro origine si perde nella notte dei tempi . Antiche testimonianze di cibi a base di neve si trovano un po’ dappertutto presso i popoli antichi. Ma per assaggiare qualcosa che assomiglia alla leccornia che è l’attuale gelato , bisogna spostarsi al XVI secolo . Nel nostro Paese , a contendersi il titolo dell’inventore del gelato ci sono infatti due persone . La prima è un pollivendolo che partecipò a un concorso di cuochi e strabiliò tutti con il suo dolce freddissimo. La seconda è un architetto con la passione per la cucina : i suoi dolci ghiacciati divennero famosi anche in altri paesi .
Oggi ce n’è per tutti i gusti : persino all’aceto balsamico, alle rape rosse, alla grappa , al peperoncino e alle ostriche .
2 Volgi al plurale i nomi di numero singolare cambiando la desinenza nel modo opportuno.
• lupo, temperino, nonno, sogno
• penna, zia, cavalla, casa
• geometra, profeta, poeta, problema
• panca, vanga, fungo, arca
• greco, sindaco, astrologo
• zio, pendio, brusio, mormorio
• bilancia, striscia, bugia, socia
• lenzuolo, paio, miglio, uovo
3 Indica con una X i nomi invariabili, poi rispondi.
re sasso pinguini
virtù gru tavoli
brindisi caffè automobili
sosia tastiera film
• Quale parte del discorso permette di distinguere il numero dei nomi invariabili?
1 Trascrivi i seguenti nomi difettivi al posto giusto.
occhiali • spezie • sangue • latte • nozze • stoviglie • pantaloni • pepe redini • sete • miele • sole • mutande • forbici • fame
Mancano del singolare:
Mancano del plurale:
2 Completa con la forma plurale adatta dei nomi sovrabbondanti.
il muro = i muri/le mura
della casa della città
il braccio = i bracci/le braccia
del candelabro del bambino
l’osso = gli ossi/le ossa
del pollo del corpo umano
il labbro = i labbri/le labbra
della ferita
della bocca
3 Cancella la forma errata. Puoi aiutarti con il vocabolario.
• La mamma tiene tra i bracci / le braccia il bimbo.
• Lo scheletro umano è formato da ossi / ossa.
• I muri / Le mura della casa sono crepati.
• Tieni i labbri / le labbra chiuse per un momento.
• I muri / Le mura della città sono antiche.
• I gesti / Le gesta di Achille sono famose.
• Ho dato gli ossi / le ossa al cane.
• Il toro ha i corni / le corna.
• Il gatto fa i fusi / le fusa se lo accarezzo.
• Mi sono scottato i diti / le dita della mano.
• Bruno ci sta facendo dei gesti / delle gesta.
• Sento gli urli / le urla delle belve lontane.
1 Sottolinea i nomi dei sentimenti e delle idee: sono nomi astratti.
Un tipo bizzarro parla di sé
Con urla e pugni esprimo la mia rabbia la mia felicità giocando con la sabbia. Un letto ed una poltrona per la mia pigrizia, una corsa e un salto per darmi letizia. Mi faccio un’opinione leggendo i giornali, il mio ottimismo è senza uguali. Amo il silenzio, la musica, l’immaginazione, son piaceri che non danno delusione!
Nomi di persone, animali, cose esistenti materialmente: uomo, gallo, casa...
I nomi della qualità: bontà, dolcezza, forza…
I nomi di sentimenti, stati d’animo, idee: amore, odio, gioia, idea...
3 Scrivi A se il nome è astratto, C se è concreto.
sangue fiducia ballo
pentola anima pittura
ira partenza marziano
4 Dai seguenti aggettivi ricava i nomi astratti.
vivacità
I nomi di persone o animali fantastici, ma immaginati come reali: angelo, drago...
I nomi delle arti e delle scienze: poesia, musica...
simpatia stella concetto
CONCRETI ASTRATTI amore allegria speranza gratitudine
giardino geometria gentilezza
cane mago passo
5 Scrivi i contrari dei seguenti nomi di sentimenti.
1 Completa ogni vignetta con il nome collettivo appropriato, poi scrivi una frase con ciascuno di essi.
I calciatori formano una Un insieme di api forma uno Tanti alberi formano un
2 Inserisci opportunamente i nomi collettivi.
branco - castagneto - pineta bosco - battaglione - orchestra
• Luigi ha passeggiato a lungo nella vicino al mare.
• Dalla montagna proveniva l’ululato di un di lupi.
• L’ di Demo suona in varie trasmissioni televisive.
• Claudio e il suo papà hanno raccolto le castagne in un in Abruzzo.
• Per le strade di Roma marciava composto un di bersaglieri.
• Quanti funghi velenosi in quel !
3 Sottolinea nelle seguenti frasi il nome collettivo e attribuiscigli la concordanza adeguata colorandola.
• La scolaresca si preparava si preparavano per un’uscita.
• La squadra di calcio scesero scese in campo.
• La gente accorse accorsero sul luogo dell’incidente.
• Lo stormo di tordi volava volavano basso sull’uliveto.
• La flotta si apprestava si apprestavano a salpare.
• Il vigneto mostravano mostrava grappoli di uva dorata.
1 Scrivi tutte le possibili alterazioni dei seguenti nomi.
donna paese libro
ombrello occhio faccia
2 Rispondi alle domande con il nome derivato appropriato.
Chi vende i libri?
Chi coltiva l’orto?
Chi va a pesca?
Chi guida un’auto?
Chi scrive sul giornale?
Chi vende i fiori?
Chi vende il pane?
Chi vende il latte?
3 Rispondi alle domande con il nome primitivo appropriato.
Dove lavora la casalinga?
Dove lavora il fornaio?
Che cosa si vende in vetreria?
Che cosa confeziona la magliaia?
Che cosa porta il postino?
Che cosa costruisce il muratore?
4 Scrivi due nomi alterati e due derivati di fianco al nome primitivo.
pane porta
barba maglia
1 Inserisci nella tabella i nomi evidenziati nel brano e analizzali.
Il diario di Giulietta
Ogni sera, dopo cena, in una villetta una finestra si illumina. Se qualcuno potesse guardare attraverso i vetri e le bianche tendine, vedrebbe un piccolo scrittoio, un quaderno aperto, un portapenne e, china sul quaderno, l’esile figura di una ragazza che scrive.
È Giulietta; con pazienza, ella scrive ogni sera il suo diario; con grande piacere sempre attenta agli avvenimenti e soprattutto alla voce del cuore.
da G. Anguissola, Il diario di Giulietta, Mursia
1 Leggi il testo e inserisci nei puntini gli articoli determinativi o indeterminativi.
L’asino e il cavallo
............................ uomo possedeva ............................ asino e ............................ cavallo. Mentre percorrevano stessa strada con loro carico, asino disse al cavallo: – Che fatica! Non ho più forze per portare tutto questo peso. Prendi tu qualcosa. cavallo rifiutò così asino, privo di forze, cadde a terra e morì.
Il padrone, allora, caricò tutta roba sul dorso del cavallo e, per giunta, anche pelle dell’asino. da L. Tolstoj
L’articolo precede il e concorda con esso.
Può essere , e partitivo
L’articolo partitivo è considerato il plurale dell’articolo indeterminativo
ARTICOLI DETERMINATIVI INDETERMINATIVI PARTITIVI
SINGOLARE PLURALE SINGOLARE SINGOLARE PLURALE
maschile - lo (l’) i - un - del - dello dei - degli
femminile - (l’) (un’) della
2 Completa le tabelle.
MASCHILE
SINGOLARE PLURALE
lo stagno
l’insegnante
lo zoccolo
il parcheggio
un albero
i fiaschi
FEMMINILE
SINGOLARE PLURALE
le formiche
una cicala
l’amica
la pantera
delle rane
le dottoresse
1 Osserva la desinenza degli aggettivi e completa.
maschile maschile femminile femminile
MEST- s p
SAN- s p maschile maschile femminile
LEGGER- s p
maschile maschile femminile femminile
Gli aggettivi che terminano in -o variano sia nel genere sia nel …………………………………………
maschile
maschile
VELOC-
maschile
s s
femminile femminile
femminile
maschile
ROS-
p p
maschile maschile femminile femminile
FRAGIL- s p
Gli aggettivi che terminano in -e variano solo nel
maschile
femminile
Gli aggettivi che terminano in -a non variano mai.
maschile maschile
s s
femminile femminile
SOTTIL-
VIOL-
femminile
maschile
p p
femminile
2 Concorda gli aggettivi scritti tra parentesi con il nome a cui si riferiscono.
• I giorni erano (freddo) , (smorto) e (interminabile) .
• Il sole si levava (pallido) come a fatica sui monti (bianco) di neve.
• I lupi (infreddolito) e (affamato) si avvicinavano al paese.
• Barone, benché (lontano) , li sentiva ed era preso da uno stato di (intenso) inquietudine.
• Un’agitazione (straordinario) s’impadronì di lui: egli emetteva (stanco)
mugolii e non dormiva sonni (tranquillo) .
1 Con ogni coppia di nomi più l’aggettivo, forma frasi che contengono il comparativo indicato.
Comparativo di maggioranza
Pacifico – Atlantico: profondo
Monte Bianco – Gran Sasso: elevato
Comparativo di minoranza
margherita – viola: profumata
Achille – Ulisse: astuto
Comparativo di uguaglianza
cavallo – levriero: veloce
riposo – cibo: necessario
2 Forma il grado superlativo assoluto dei seguenti aggettivi nei modi indicati.
+ issimo
+ tanto
+ molto
+ assai
ripetizione dell’aggettivo ultra - arci stra - super allegro allegrissimo assai allegro allegro allegro arciallegro calmo forte contento robusto largo moderno antico
3 Sottolinea gli aggettivi qualificativi espressi al grado superlativo relativo. Attenzione! Non confonderli con quelli espressi al grado comparativo.
• La lumaca è la meno veloce tra gli animali.
• Tra tutti i miei amici, il più generoso è Gianluca.
• Quale terra è meno arida del deserto?
• Il bagagliaio della vecchia auto era più capiente.
• Il modellino che hai costruito è il meno complicato di tutta la collezione.
• Messi è il più forte calciatore del mondo.
1 Completa con i pronomi personali soggetto ed indicane la persona.
scrivi una lettera. canta una canzone. studiamo con impegno. partite troppo presto. ho dormito troppo. fuggirono nel bosco.
Tu 2a pers sing
ridevano di gusto. dite le bugie. mangiamo subito. è lodato da tutti. stai sempre seduto. ho fatto un bel sogno.
2 Completa con il pronome personale soggetto. (Il pronome di 3a pers. sing. è “esso/essa” se si tratta di animali o cose, è “egli/ella/lui/lei” se si tratta di persona).
• amo gli animali domestici mentre preferisci quelli selvaggi.
• Sul paese è caduta una frana: ha travolto alcune abitazioni.
• l’anno scorso hanno visitato il Delfinario; non ci siamo ancora andati.
• Il levriero è un cane dalle forme agili e slanciate: esso viene usato per la caccia alla volpe.
• mi è riuscito subito simpatico e l’ho invitato a casa mia per giocare insieme.
• praticano da due anni il calcetto, la ginnastica artistica da circa un anno.
• abbiamo preparato i panini, preparerete il dolce per la festa di fine anno.
3 Cerchia i pronomi personali complemento.
• Vi porterò con me a patto che voi non facciate troppa confusione.
• Sta arrivando Andrea. Da tanto tempo non lo vedevo, ora lo saluterò.
• Io ascolterò tutti, però dirò loro di essere concisi, perché c’è poco tempo.
• Tu non hai i quaderni. Non li avrai dimenticati a casa, come avviene spesso?
• Lei non c’è in questo momento, ma le dirò che hai telefonato appena torna.
• Essi verranno al compleanno di Marco; già gli hanno mandato un biglietto di auguri.
• Noi non troviamo i fogli della ricerca. Tu li hai visti da qualche parte?
4 Collega con una freccetta il pronome evidenziato al nome che sostituisce, poi segna con una X.
• Si avvicina alla gatta e la accarezza.
• Il maestro prese il libro e lo aprì.
• Vidi gli zii e li salutai.
La sostituisce un nome di: persona animale cosa
Lo sostituisce un nome di: persona animale cosa
L i sostituisce un nome di: persona animale cosa
1 Completa la tabella come nell’esempio.
singolare plurale maschile mio, tuo, suo nostro, vostro loro, proprio altrui
miei, altrui
2 Completa con il pronome possessivo corrispondente.
• La borsa che appartiene a me è la
• Il libro che possiedi tu è il
• Il taccuino che possiede Lea è il
• Le carte che abbiamo noi sono le
• Le forbici che avete voi sono le
femminile mia, propria
mie,
• Le penne che appartengono a Giulio e a Marta sono le ................ .
3 Sottolinea con il rosso gli aggettivi possessivi e con il blu i pronomi possessivi.
• La tua palla non è di cuoio come la mia.
• Ho perso la mia matita, mi presti la tua?
• I tuoi colori sono più nuovi dei miei.
• I miei compiti sono più difficili dei tuoi.
• Bella trovata la vostra!
• Il mio libro è più interessante del tuo.
4 Completa con “proprio” o “altrui”.
• Ognuno bada al ................ interesse.
• Rispettiamo le cose
• Non intrometterti nei fatti
• Ognuno obbedisce ai genitori.
• Sara esprime il pensiero.
• Marco pretende i pattini
• Devi rispettare l’ pensiero.
5 Sottolinea i pronomi possessivi e scrivi a quale nome si riferiscono.
• Siete fortunati ad avere i vostri nonni vicini; i nostri sono in Francia!
• La mamma ha promesso che mi comprerà un giubbotto come il tuo.
• È sempre bene pensare agli affari propri e non a quelli altrui.
• I nostri amici sono simpatici. E i tuoi?
• Il tuo colore pastello rosso è spuntato, il mio no.
• Le mie scarpe da ginnastica e le sue sono identiche.
nonni
1 Sottolinea con il rosso i pronomi dimostrativi e con il blu gli aggettivi dimostrativi.
Il dentifricio
Luigi ha lo spazzolino in mano e la bocca aperta:
– Mamma! Dove hai comprato questo dentifricio?
– Perché? È lo stesso di sempre! – risponde la mamma stupita – E posa quello spazzolino che sporchi tutto – aggiunge.
Luigi posa lo spazzolino, si lava la bocca e porge il tubetto alla mamma.
– Mamma sei sicura che sia proprio il medesimo dentifricio? Guarda, a me sembra diverso… quello vecchio sapeva di menta.
La mamma guarda il tubetto e urla: – Ma questa è la pasta d’acciughe!
Poi corre in cucina, apre il frigorifero e afferra un tubetto: – E questo è il dentifricio!
2 Completa le frasi inserendo gli aggettivi dimostrativi. Cerchiali di verde se si riferiscono al tempo e di rosso se si riferiscono allo spazio.
• Le vedi anche tu auto laggiù?
• Per non sbagliare percorro sempre la strada.
• mattina la mamma mi accompagnerà a scuola a piedi.
• bambino che è venuto a trovarmi ieri, ha dimenticato i guanti sul mio letto.
• Ricordi giorno dell’inverno scorso quando nevicò dalla mattina alla sera?
• Vedi monte laggiù? È proprio il Monte Bianco.
• In tempo si viaggiava ancora con le carrozze trainate dai cavalli.
• Sono soddisfatto di abitare in città, perché offre molti servizi.
3 La parola evidenziata è un aggettivo o un pronome dimostrativo? Colora il riquadro giusto.
• È bello codesto abito che indossi! aggettivo pronome
• Questi sono i miei colori, quelli sono di Caterina. aggettivo pronome
• Fa lo stesso, non importa! aggettivo pronome
• Questo non è il fratello di Rita: è suo cugino. aggettivo pronome
• Ogni estate trasmettono il medesimo telefilm: che noia! aggettivo pronome
• Dette tali parole, l’oratore scese dal palco. aggettivo pronome
• Questa curva è molto pericolosa. aggettivo pronome
• Quelle pesche sono acerbe, queste sono mature. aggettivo pronome
1 Sottolinea i pronomi indefiniti nella poesia.
Alice la paurosa
Quando qualcuno una porta sbatte o un libro, chiunque batte a terra, Alice pensa subito: “È scoppiata la guerra!”. Se qualcosa si avvicina e la potrebbe sfiorare, lei vien presa dal panico e decide, per niente, di scappare. Durante l’intervallo, ha il terrore di uscire, perché chiunque la potrebbe inseguire. Avere fifa per Alice è cosa di ogni giorno, ma è davvero mostruoso per tutti quelli che le stanno intorno.
da P. Bertrand, Alice la paurosa, Motta Junior
2 Osserva il disegno, leggi le informazioni fornite dagli aggettivi indefiniti evidenziati nelle frasi e indica se sono vere (V) o false (F).
• Alcune cornici sono rotonde. V F
• Tutte le cornici sono quadrate. V F
• Nessuna cornice è triangolare. V F
• Ogni cornice è quadrata. V F
• Qualsiasi cornice è rotonda. V F
• Parecchie cornici sono quadrate. V F
• Poche cornici sono rotonde. V F
3 Indica con una X l’aggettivo indefinito che ha un significato diverso dagli altri due. tanto molto tutto
qualche alcuni qualunque
nessuno ciascuno ogni
4 In ogni frase cerchia il pronome indefinito adatto.
• Nella mia classe qualunque / alcuni / nessuno hanno un incarico.
certi alcuni troppi
• Per questa volta molti / nessuno / ognuno riceverà la punizione che si merita.
• Alcune persone preferiscono andare in vacanza al mare, poche / altre / nessuna in montagna.
• Avrei bisogno che nessuno / chiunque / qualcuno mi desse una mano.
1 Sottolinea di blu gli aggettivi numerali ordinali, di rosso gli aggettivi numerali cardinali.
• Sulla pista corrono nove auto.
• Due auto sono in testa, la terza auto le insegue.
• Tre piloti rallentano all’improvviso.
• La sesta auto esce dalla pista e rientra.
• Trenta spettatori guardano preoccupati.
• Dieci persone corrono nel prato.
• Otto auto tagliano il traguardo.
• L’ultima auto arriva adagio adagio.
• Cinque meccanici la spingono nella rimessa.
2 Completa le frasi con i pronomi e gli aggettivi cardinali oppure ordinali adatti, poi rispondi alle domande.
• In un anno ci sono ......................... giorni.
• Io ho anni, mia sorella ne compirà più di me.
• Durante la partita di basket, Marco ha realizzato ben canestri. Fabio solo .
• Carlo, al giro di campo, era stanco morto, mentre Luigi ha smesso di correre al .
3 Scrivi il numerale ordinale corrispondente al cardinale.
decimo
4 Sottolinea i numerali: di rosso gli aggettivi e di blu i pronomi. Poi trascrivili sotto.
• Non so che farmene delle figurine doppie. Ne ho sedici.
• Se scrivi tutto il testo in stampatello, fatichi il doppio.
• Quando finalmente ho vinto la coppa, ero al settimo cielo.
• Carlo e Sara formano una bellissima coppia.
• Per superare l’esame, dovrei studiare il quadruplo.
• La colonna vertebrale è formata da trentatré vertebre.
Sono aggettivi:
Sono pronomi:
1 Sottolinea i verbi all’indicativo poi completa indicando i tempi dell’indicativo usati nel testo.
Pinocchio e la medicina
La fata sciolse una polverina bianca in mezzo bicchiere
d’acqua, lo porse al burattino e gli disse:
– Bevi, e presto sarai guarito.
Pinocchio domandò:
Nel testo ci sono quattro verbi al quattro verbi al , due verbi al e uno al
2 Collega ciascun verbo al tempo giusto.
pioveva verrà salimmo scrivete conoscerai
parlerete scherzarono
capisci
berranno
presente imperfetto
passato remoto
– È dolce o amara? – È amara, ma bevi e quando avrai bevuto ti darò una pallina di zucchero. PASSATO
futuro semplice
3 Coniuga il verbo visitare nei tempi composti del modo indicativo.
stringo ascoltai
dormivate
suoneremo ascoltano
finisti
ballavi canteranno aspettò
1 Sottolinea i verbi al congiuntivo poi sistemali nella tabella.
Cara Antonella, spero che tu possa venire per il fine settimana. Se non fossi molto impegnata verrei a prenderti in macchina.
Magari avessi concluso il mio lavoro in tempi brevi come hai fatto tu!
Spero che tu abbia chiesto qualche giorno in più in modo da rimanere con noi.
PRESENTE
IMPERFETTO
2 Indica il tempo e la persona di ogni verbo.
cantino PASSATO TRAPASSATO
suonasse abbiate avessi colto partano
3 Inserisci opportunamente le forme del congiuntivo nelle frasi.
• Luigi sarebbe venuto alla festa se non (ammalarsi)
• Non credo che Laura (volere) venire a giocare.
• La mamma mi sgrida perché (abituarsi) all’ordine.
• Non è bello che voi (sparlare) dei vostri amici.
• Ho pregato Alessio perché (recarsi) alla posta.
• Non pensavo che Leonardo (comportarsi) così.
1 Circonda i verbi al modo condizionale e collegali al tempo giusto.
• Avrebbe giocato se non si fosse fatto male.
• Parleresti con la maestra?
• Verremmo se avessimo finito i compiti.
condizionale presente condizionale passato
• Avrei voglia di una pizza al pomodoro.
• Accetteresti un gelato?
• Sarebbero tornati al più presto.
2 Trasforma i verbi delle seguenti frasi dal modo indicativo al condizionale, usando espressioni di cortesia, come nell’esempio.
• Ti sposti, per favore?
• Mi dai un bicchiere d’acqua?
• Mi può dire dove si trova via Roma?
• Scusi signora, mi dice che ore sono?
Ti sposteresti, per favore?
3 Colora per ogni frase il riquadro che indica il tempo del verbo sottolineato al modo condizionale.
• Carlo leggerebbe meglio se portasse gli occhiali. presente passato
• Papà sarebbe andato in ufficio ma si è rotta l’auto. presente passato
• Tu non sai quanto mangerei volentieri della cioccolata! presente passato
• Marco avrebbe vinto il torneo di tennis se si fosse allenato con più costanza. presente passato
• Se tu avessi portato la bici, saresti venuto in giro con noi. presente passato
4 Colora la voce verbale che ritieni adatta a completare le frasi. non saprà cambiarla.
• Se mia sorella bucasse una gomma della bici non saprebbe cambiarla. non sapesse cambiarla.
• Dovevo andare in palestra
altrimenti mi piacesse uscire con te.
altrimenti mi piacerà uscire con te.
altrimenti mi sarebbe piaciuto uscire con te.
1 Sottolinea l’avverbio e collegalo alla parola a cui si riferisce.
• Questi alunni sono particolarmente vivaci.
• Domani andrò in piscina.
• Forse veniamo da voi nel pomeriggio.
• L’ha detto proprio Sandro ai suoi amici.
2 Cerchia gli avverbi e trascrivili nella tabella.
• Oggi è domenica.
• Andrò al mare probabilmente.
• In questo bosco ci sono funghi dappertutto.
• L’auto correva velocemente sull’autostrada.
• Non penso di uscire nel pomeriggio.
• Verrò certamente in palestra per il pattinaggio.
• Gianluca guarda troppo la televisione.
• Il film è stato davvero commovente.
• Abbiamo invitato anche i nonni.
• Ho lanciato la palla lontano.
• Neanche Lucia sapeva la notizia.
3 Completa le frasi con le preposizioni semplici adatte.
• Andrò Carla Parigi.
• ascensore ho incontrato il babbo Marco.
• Il treno Torino è arrivato stazione un’ora ritardo.
• autunno vado boschi cerca funghi.
4 Riscrivi i telegrammi inserendo le preposizioni semplici e articolate mancanti.
Mille auguri felicità sposi
La villa è stata distrutta terremoto Capodanno
Ti avverto mio arrivo stazione ore otto
1 Inserisci le congiunzioni adatte nelle seguenti frasi.
• Maria è simpatica carina; tutti le vogliono bene è gentile.
• Ho fatto in fretta sono arrivato comunque in ritardo.
• Mio fratello ha incontrato il suo amico stava tornando a casa.
• fa molto caldo, bisogna bere spesso.
Non si può dire “ma però” perché sono due congiunzioni dello stesso tipo (avversative).
È come se si dicesse “ma ma” o “però però”.
• studiassi con maggiore impegno, non prenderesti brutti voti.
• Sei sempre molto spavaldo in quel caso non hai detto nulla.
La mamma guarda la TV
Luca non verrà Il maestro è contento
2 Completa le frasi. quando mentre perché quindi nonostante .................................................................................................. perciò infatti però poiché
3 Completa le frasi con le esclamazioni adatte.
, che botta!
, che peccato, si è rotto!
tu, torna subito indietro!
.................. che pazienza bisogna avere con te!
, è finita la scuola!
, sono proprio sfortunata!
, tocca sempre a me apparecchiare!
, che bel panorama!
.................., vedrai che tutto andrà bene!
, ho dimenticato il libro!
4 Sottolinea le esclamazioni e indica quale sentimento o emozione esprimono.
Ohimè, che figuraccia! ( )
Oh, se potessi andare anch’io! ( )
Ahi! Mi hai pestato un piede! ( )
Urrà! Ci siamo riusciti! ( )
Ehi, stia più attento! ( )
Ahimè! Non so nuotare! ( )
1 Circonda solo il soggetto che concorda con il predicato.
• I pompieri Il pompiere accorrono sul luogo dell’incendio.
• Il serpente I serpenti striscia lentamente tra i sassi.
• La famiglia Bianchi I Bianchi sono partiti per la montagna.
• Il cane e il cavallo Il cane sono gli animali che preferisco.
2 Sottolinea il soggetto (per riconoscerlo osserva il predicato e chiediti di chi o di che cosa si sta parlando).
• Sara è rimasta in casa tutto il giorno.
• La bontà di Luisa è nota a tutti.
• Il cane litiga in cortile con il gatto.
• Lui dice sempre bugie.
• Carlo mangia sempre le patatine.
• Ieri mi hanno aspettato a lungo i miei amici.
3 Sottolinea il soggetto ed indica da quale parte del discorso è rappresentato.
verbo
• Dormire troppo fa male ( ).
• Il giallo ti si addice ( ).
• Il “se” introduce una condizione ( ).
• Alcuni partirono presto ( ).
• Tutto si svolse in un minuto ( ).
• La Luna è il satellite della Terra ( ).
4 Una frase può presentare due o più soggetti per un solo predicato. Sottolinea tutti i soggetti.
• Mio padre e mia madre questa sera andranno al cinema.
• L’arbitro, il guardalinee e i giocatori escono frettolosamente dal campo.
• Il lupo e l’agnello sono i protagonisti di una nota favola.
• Il giglio, la rosa e la viola sono fiori profumati.
• Nel circo vengono ammaestrati il leone, l’elefante e altri animali.
• La Dora Riparia, la Dora Baltea e altri fiumi sono affluenti del Po.
5 Scrivi SE se il soggetto è espresso, SS se è sottinteso.
• I cani trainavano la slitta.
• Torneremo tra una settimana.
• Il neonato piange continuamente.
• Sono stati ai giardini.
• Abita a Firenze da molto tempo.
• Sono belli i fiori rossi.
• Il libro è sul tavolo.
• Aiuta la mamma in cucina.
1 Leggi il brano e scrivi i predicati evidenziati accanto al soggetto a cui si riferiscono.
Uno scampato pericolo
Ero stanco dopo la lunga corsa: due cani mi inseguivano e presto mi avrebbero raggiunto. Mi arrampicai in fretta sui rami di un albero, poi mi sedetti.
I cani mi guardavano minacciosi, e abbaiavano furiosamente. Io li osservavo preoccupato, mentre si arrampicavano. A metà fusto però sdrucciolarono e ricaddero al suolo. Ormai ero salvo. Infatti i cani si allontanarono. Quando fui sicuro dello scampato pericolo, scesi a terra e mi avviai verso casa.
2 Indica con una X le frasi. Riscrivi le “non frasi” inserendo il predicato.
Il vento d’autunno le foglie.
Gioco spesso con il computer.
Leo ha fatto un brutto sogno.
In estate le spiagge di bagnanti.
Il passero il nido sull’albero.
3 In ogni frase sottolinea il predicato e scrivi PV se è predicato verbale o PN se è predicato nominale.
PN Le ciambelle fresche sono squisite.
Luca va in palestra.
Mio fratello è partito per Roma.
I bambini ascoltano la musica.
Tutti gli amici erano a casa.
I pennarelli sono azzurri.
Il fuoco riscalda.
Sicilia e Sardegna sono isole.
Il frigorifero è in cucina.
I medici curano i malati.
4 Completa con un predicato verbale e un predicato nominale a tua fantasia.
Un omino sempre con sé una valigia e ogni tanto la La valigia
1 Riduci le frasi togliendo tutti gli elementi in più, poi scrivi solo la frase minima.
• Il papà di Marta, la mia compagna di classe, lavora in ospedale.
• Il pesce dalle squame argentee nuotò fino alla riva.
• All’orizzonte i monti, con le loro cime appuntite, svettano nel cielo azzurro e terso.
2 Quale tra le seguenti proposte costituisce la frase minima? Scrivila come nell’esempio.
dorme sempre sul divano.
Lilli
Luca
fa. mangia.
Il faraone
divenne. governò con saggezza. regnò.
ha iniziato il corso di nuoto. aveva. passeggiava.
Il papà
è uscito. veste sportivo. porta.
Lilli mangia. ........................................................... ...........................................................
3 Completa le frasi minime con la parte mancante. Poi colora il quadratino di azzurro se si tratta di soggetto, di verde se si tratta di predicato.
Volano
Tanti pesci rossi non erano partiti. belavano. sono mammiferi.
è un pianeta.
Il vampiro
scapparono. sono cresciuti?
Pluto e Silvestro
Le chitarre
erano felici.
1 Colora solo le frasi che presentano un complemento oggetto.
La mamma ha ritrovato le chiavi.
Marta gioca con il gatto.
Ti ho portato la medicina per il mal di gola.
Sono stato accompagnato a scuola.
Ieri, dopo pranzo, ho mangiato uno yogurt.
Vorrei dei quaderni nuovi perché non ne ho più.
Il film era interessante e coinvolgente.
2 Completa la tabella dove è possibile.
SOGGETTO PREDICATO VERBALE COMPLEMENTO OGGETTO
vedemmo
cinguetta ho avvertito ridi avevate aperto sciano
3 Sottolinea i complementi oggetto: possono essere rappresentati da varie parti del discorso.
• La cameriera del ristorante servì il pasto.
• La mamma vide una primula tra le foglie.
• Calcola le operazioni alla lavagna.
• Tutti i miei amici amano viaggiare.
• Perché chiami proprio me? Io non partecipo.
• Io lo invitai a casa mia per il pomeriggio.
• Ho preso i calzini nel cassetto.
• Il cane affamato divora un osso.
• Ti amo veramente, con tutto il cuore.
• Sono un egoista: voglio tutto.
• La gazza ladra ha rubato un anello.
• Mangialo! È veramente buono.
1 Inserisci nel riquadro la domanda a cui rispondono i complementi. di chi? • a chi? • quando? • dove? • come?
• Questo cane è
• Alice torna
• Le macchine sono parcheggiate
• Ho regalato un fiore
• Il vento soffia
• Stamattina / ho ripassato / la poesia / di Piumini.
• Dal treno Fabio poteva osservare le cime innevate delle montagne.
• Ho ricevuto una scatola con trenta colori a cera.
• Marco vide dietro il cespuglio uno scoiattolo.
• Ieri la mamma ha invitato a pranzo la sua collega.
• Domani il babbo scriverà una lettera allo zio Thomas.
• Ho regalato due figurine al mio compagno di banco.
del mio vicino.
prima di cena
alle due.
in garage.
vicino al bar.
alla mamma.
di chi? piano piano.
del mio amico Giorgio con impeto.
a Maurizia.
2 Dividi le frasi in sintagmi, poi sottolinea con il verde i complementi diretti e con il rosso quelli indiretti.
3 Scegli tra quelli proposti il complemento più logico, cioè quello più adatto al predicato.
La valanga precipitò
nel cuore tra le rocce
Il camoscio saltava
soggetto predicato soggetto predicato
Il vigile dirige
sul campanile sui mobili il traffico la strada
la scuola i fiumi
La grandine rovinò
a valle sulla sabbia l’orchestra il raccolto
soggetto predicato soggetto predicato
1 Analizza i complementi della frase e completa.
Una famiglia di cavalli pascola ogni giorno nel prato
di cavalli
ogni giorno
Indica di quale famiglia si parla: il complemento è legato...
al soggetto. al predicato.
Indica in quale tempo pascola quella famiglia: il complemento è legato...
al soggetto. al predicato.
nel prato
Indica in quale luogo pascola quella famiglia: il complemento è legato...
al soggetto. al predicato.
2 Inserisci i complementi dell’esercizio 1 nel gruppo giusto.
Una famiglia
Gruppo del soggetto
pascola
Gruppo del predicato
3 Completa gli schemi con i complementi adatti e riscrivi le frasi.
GS GP
La statuina cadde
di quale materiale? da dove?
di chi? quanto? a chi?
1. Completa le parole con CI oppure CE .
2. Completa le parole con GI oppure GE
3. Completa le parole con CIA oppure GIA .
1. In ogni riga c’è una parola con un errore: cerchiala.
chi ciave chiodo chitarra occhiali
che Michele racchetta fabbriche forcetta
2. Leggi e colora il riquadro con la parola corretta.
• I sono nel bosco.
• Gli pungono.
• Le volano sulle scope.
fungi aghi strege
funghi agi streghe
3. Ora riscrivi le frasi complete dell’esercizio precedente. .........................................................................................................................................................................................................................................
4. Leggi e sottolinea solo le parole scritte correttamente.
tovaglia foglio
malione svelia
cigliegia alio
sagliera
1. Cerchia la parola corretta e riscrivila come nell’esempio.
GN - NI
pugnale puniale guadagno guadanio castania castagna Spania Spagna ognuno oniuno
Stefagna
Stefania cognome coniome Antonietta Antognetta gnente niente gnomo niomo
2. In ogni riga c’è una parola che non è scritta correttamente: colorala e riscrivila nel modo giusto.
GL - LI
saliera manilia paglia ciliegia
artiglio biglietto malia giocoliere
conchiglie migliore Emilia miglione .................................................................................................................
sbadiglio olio conilio famiglia .................................................................................................................
3. Leggi le parole. Barra quelle scritte in modo sbagliato e riscrivile correttamente.
SCE - SCI
1. Scrivi il nome di ciascuna figura con:
2. Scrivi il nome di ciascuna figura con:
M - N T - D
3. Completa le parole con: MP - MB
• ba ola
• i............revisto
• Du o
• ca............io
• ta uri
• o............ra
• co asso
• tro............etta
• ca ione
• ti............ro
• i ronta
• ga............a
• te erino
• te............orale
• ca ana
• za............a
HO Io ho un cane. Io ho freddo. Io ho mangiato.
HAI Tu hai un cane. Tu hai freddo. Tu hai mangiato.
HA Luca ha un cane. Luca ha freddo. Luca ha mangiato.
HANNO
Luca e Marco hanno un cane.
Luca e Marco hanno freddo.
1. Completa le frasi con HO – HAI – HA – HANNO.
• Elisa tante figurine doppie.
• Io vado a dormire perché molto sonno.
• Gli alunni terminato la verifica.
• Tu sempre una grande energia.
• Riccardo la bicicletta nuova.
• Io i capelli biondi e gli occhi marroni.
• In estate i bambini sempre caldo.
Luca e Marco hanno mangiato.
2. Segna con una X il significato di HO – HAI – HA – HANNO in ciascuna frase.
• Io ho perso la gomma.
• Tu hai sete?
• I miei genitori hanno un’auto.
• Cosa hai per merenda?
• La mia squadra ha vinto la partita.
Senza H A CHI? A CHE COSA? DOVE?
A Parlo a Luca. Gioco a palla. Vado a scuola.
AI Parlo ai genitori. Penso ai nonni. Vado ai giardini.
1. Collega A – AI in ciascuna frase alla domanda adatta.
• Oggi resto A casa tutto il giorno.
• Stai attento AI segnali stradali.
• Sara presta i pennarelli A Leonardo.
• L’allenatore consegna le nuove maglie AI giocatori.
• Vieni AI giardini con noi?
2. Completa con le forme date al posto giusto.
a che cosa? a chi? dove?
• Marco sempre voglia di giocare calcio.
• studiato insieme tuoi compagni?
• Nel portafoglio pochi soldi: quattro cinque euro.
• Quest’ i maestri della scuola organizzato una bella gita.
1. Leggi le frasi. Collega le parole con le doppie al disegno.
• In casa ho una cassa.
• Il cane si è nascosto tra le canne.
• Nella notte si sentono dolci note.
2. Leggi le parole e segna con una X quella corrispondente al disegno.
tetto
tutto tappo
palazo palazzo pallazzo rotta tore torre
birili birilli birrili
balena ballare ballena
3. Dividi in sillabe le parole e poi scrivile nelle caselle come nell’esempio.
bam / bi / no hanno
ruspa uva
caramella qui scuola
bam no bi
patatine
tamburo ragioniere lunedì cuscino
ARTICOLO DETERMINATIVO INDETERMINATIVO
MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE
SINGOLARE Il - Lo (L’) La (L’) Un - Uno Una (Un’)
PLURALE I - Gli Le Degli - Dei Delle
1. Scrivi l’articolo determinativo adatto come nell’esempio.
il la mamma i le bambini lo l’ elefante gli i zaini le gli asini lo la matita
la
2. Cancella solo l’articolo indeterminativo scorretto e riscrivi quello giusto.
• uno topo
• uno pianta
• un ombrello
• delle scenate
• un’ oca
• dei uccelli
• un sciarpa
• degli rumori
STRUTTURA
NOME
DERIVATO (STRADARIO)
DERIVATO (STRADARIO) COMPOSTO (AUTOSTRADA)
SIGNIFICATO
PRIMITIVO (STRADA)
PRIMITIVO (STRADA)
ALTERATO
VEZZEGGIATIVO (STRADETTA)
DIMINUTIVO (STRADINA)
DISPREGIATIVO (STRADACCIA)
VEZZEGGIATIVO (STRADETTA) DISPREGIATIVO (STRADACCIA)
ACCRESCITIVO (STRADONA)
MASCHILE (BAMBINO) FEMMINILE (BAMBINA)
GENERE MASCHILE (BAMBINO) FEMMINILE (BAMBINA)
SINGOLARE (DADO) PLURALE (DADI)
NUMERO SINGOLARE (DADO) PLURALE (DADI)
COMUNE (CITTÀ) ASTRATTO (AMICIZIA) INDIVIDUALE (ALUNNO)
PROPRIO (ROMA) CONCRETO (AMICO) COLLETTIVO (CLASSE)
DI ANIMALE (GATTO)
COMUNE (CITTÀ) ASTRATTO (AMICIZIA) INDIVIDUALE (ALUNNO) DI ANIMALE (GATTO)
DI PERSONA (RAGAZZO)
DI COSA (STRADA)
DI COSA (STRADA)
L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO indica la qualità del nome a cui si riferisce.
L’aggettivo qualificativo indica anche l’intensità (il grado) con cui la qualità è posseduta.
GRADO POSITIVO
Esprime una qualità senza confronti: BELLO.
GRADO COMPARATIVO
Fa un confronto tra due termini.
– COMPARATIVO DI MINORANZA: MENO BELLO DI...
– COMPARATIVO DI UGUAGLIANZA: BELLO COME...
– COMPARATIVO DI MAGGIORANZA: PIÙ BELLO DI...
GRADO SUPERLATIVO
Esprime la qualità al massimo livello.
– SUPERLATIVO RELATIVO rispetto a un insieme di persone o di cose: IL PIÙ BELLO DELLA CITTÀ.
– SUPERLATIVO ASSOLUTO non facendo alcun tipo di confronto: BELLISSIMO.
Tutti gli AGGETTIVI sono sempre dello stesso genere e numero del nome a cui si riferiscono.
Si distinguono in:
POSSESSIVI
MIO, MIA, MIE, MIEI
TUO, TUA, TUE, TUOI
SUO, SUA, SUE, SUOI
NOSTRO, NOSTRA, NOSTRE, NOSTRI
VOSTRO, VOSTRA, VOSTRE, VOSTRI
LORO
QUALCHE TUTTO
OGNI TANTO
CERTI PARECCHIO
TALI ALCUNO
MOLTO POCO
CIASCUNO NESSUNO
QUESTO, QUESTA, QUESTI, QUESTE
QUELLO, QUELLA, QUELLI, QUELLE
CODESTO, CODESTA, CODESTI, CODESTE
CARDINALI
NUMERALI
ORDINALI
UNO, DUE, TRE...
PRIMO, SECONDO, TERZO...
I PRONOMI sono parole che sostituiscono il nome. Si distinguono in:
PERSONALI DIMOSTRATIVI POSSESSIVI INDEFINITI
SOGGETTO QUESTO, QUESTA, QUESTI, QUESTE
IO
TU
EGLI, ELLA, ESSO,
ESSA, LUI, LEI
NOI
VOI
ESSI, ESSE, LORO
COMPLEMENTO
ME, MI
TE, TI
LA, LE, LO, GLI
CE, CI
VE, VI
SE, SI
QUELLO, QUELLA, QUELLI, QUELLE
COLUI, COLEI, COLORO
COSTUI, COSTEI, COSTORO
CIÒ
CARDINALI
UNO, DUE, TRE...
MIO, MIA, MIE, MIEI
TUO, TUA, TUE, TUOI
SUO, SUA, SUE, SUOI
NOSTRO, NOSTRA, NOSTRI, NOSTRE
VOSTRO, VOSTRA, VOSTRE, VOSTRI
LORO, ALTRUI
PROPRIO, PROPRIA, PROPRIE, PROPRI
NUMERALI
QUALCUNO QUALCOSA
OGNUNO CHIUNQUE
NULLA
NESSUNO
NIENTE
POCO
TANTO MOLTO ALTRO
ORDINALI
PRIMO, SECONDO, TERZO...
Il VERBO indica un’azione (GIOCARE) o un modo di essere (SONO ALLEGRI)
Ha una CONIUGAZIONE:
– 1a coniugazione = -ARE (CANTARE)
– 2a coniugazione = -ERE (LEGGERE)
– 3a coniugazione = -IRE (PARTIRE)
– ESSERE e AVERE hanno CONIUGAZIONE PROPRIA
Ha una PERSONA:
1a pers. sing. = IO
2a pers. sing. = TU
3a pers. sing. = EGLI
1a pers. pl. = NOI
2a pers. pl. = VOI
3a pers. pl. = ESSI
Ha un TEMPO:
PRESENTE PASSATO FUTURO
I TEMPI SEMPLICI sono formati da un solo verbo.
I TEMPI COMPOSTI sono formati da due voci verbali.
Ha un MODO.
I MODI FINITI hanno le persone = INDICATIVO, CONGIUNTIVO, CONDIZIONALE, IMPERATIVO.
I MODI INDEFINITI non hanno le persone = INFINITO, PARTICIPIO, GERUNDIO.
PRESENTE
Esprime un’azione che si svolge mentre si parla.
IO SUONO NOI SUONIAMO
TU SUONI VOI SUONATE
LISA SUONA IL SAX.
EGLI SUONA ESSI SUONANO
IMPERFETTO
Esprime un’azione che si prolunga o si ripete nel passato recente.
IO SUONAVO NOI SUONAVAMO
LA SCORSA SETTIMANA
LISA SUONAVA LA BATTERIA.
TU SUONAVI NOI SUONAVAMO
EGLI SUONAVA NOI SUONAVAMO
PASSATO REMOTO
Esprime un’azione avvenuta in un tempo lontano e ormai compiuta.
IO SUONAI NOI SUONAMMO
UN MESE FA LISA
SUONÒ LA BATTERIA.
TU SUONASTI VOI SUONASTE
EGLI SUONÒ ESSI SUONARONO
FUTURO SEMPLICE
Esprime un’azione che deve ancora avvenire.
IO SUONERÒ NOI SUONEREMO
DOMANI LISA
SUONERÀ LE MARACAS.
TU SUONERAI VOI SUONERETE
EGLI SUONERÀ ESSI SUONERANNO
PASSATO PROSSIMO
Esprime un’azione avvenuta in un passato recente.
IO HO SUONATO NOI ABBIAMO SUONATO
QUESTA MATTINA LISA
HA SUONATO IL SAX.
TU HAI SUONATO VOI AVETE SUONATO
EGLI HA SUONATO ESSI HANNO SUONATO
TRAPASSATO PROSSIMO
Esprime un’azione avvenuta prima di un’altra espressa all’imperfetto.
IN VACANZA, DOPO CHE LISA
AVEVA SUONATO IL SAX, USCIVA A GIOCARE.
IO AVEVO SUONATO, TU AVEVI SUONATO, EGLI AVEVA SUONATO, NOI AVEVAMO SUONATO, VOI AVEVATE SUONATO, ESSI AVEVANO SUONATO.
TRAPASSATO REMOTO
Esprime un’azione avvenuta prima di un’altra espressa al passato remoto.
IO EBBI SUONATO NOI AVEMMO SUONATO
DOPO CHE LISA EBBE SUONATO, TUTTI APPLAUDIRONO.
TU AVESTI SUONATO VOI AVESTE SUONATO
EGLI EBBE SUONATO ESSI EBBERO SUONATO
FUTURO ANTERIORE
È un tempo che precede un altro futuro.
IO AVRÒ SUONATO NOI AVREMO SUONATO
DOPO CHE LISA
AVRÀ SUONATO IL SAX, MANGERÀ.
TU AVRAI SUONATO VOI AVRETE SUONATO
EGLI AVRÀ SUONATO ESSI AVRANNO SUONATO
L’ AVVERBIO precisa il significato del verbo a cui si riferisce.
Possono essere di:
NO NEPPURE NON NEMMENO
CERTO SICURO CERTAMENTE APPUNTO DAVVERO
PROBABILMENTE FORSE CHISSÀ EVENTUALMENTE MAGARI CIRCA
TANTO POCO PARECCHIO PIÙ
MENO TROPPO ASSAI APPENA QUASI
QUI QUA SOTTO SOPRA DAVANTI DIETRO ACCANTO LONTANO VICINO DOVUNQUE
BENE MALE VOLENTIERI VELOCEMENTE
LENTAMENTE (e tanti altri che terminano in –MENTE)
preposiz. semplici
Le
Possono essere:
SEMPLICI
DI - A - DA - IN - CON - SU - PER - TRA - FRA
ARTICOLATE
ARTICOLI DETERMINATIVI
DI del dello della dei degli delle
A al allo alla ai agli alle
DA dal dallo dalla dai dagli dalle
IN nel nello nella nei negli nelle
CON col – – coi – –
SU sul sullo sulla sui sugli sulle
RICORDA: le preposizioni semplici PER , TRA, FRA non formano mai preposizioni articolate.
PREPOSIZIONI collegano le parole all’interno di una frase.
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