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dai 9 anni
37 Patrizia Ceccarelli
Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d).
“Perché i miei genitori non si amano come quelli di Sofia? Chi mi proteggerà quando papà vivrà in un’altra casa?” Sono tante le domande che passano per la testa della piccola Elisa, tanti i dubbi e le paure che la assalgono da quando i suoi genitori hanno deciso di non vivere più insieme. Però, attraverso l’amore e l’ascolto attento, essi riusciranno a mantenere vivo il legame che li unisce a Elisa e a farle comprendere che la serenità è ancora possibile. Un modo dolce e leggero di affrontare il difficile e sempre più attuale tema della separazione dei genitori. Ama la poesia, l’arte e la letteratura. Le piace incontrare la gente del mondo e cercare parole per incuriosire i bambini e solleticare la loro voglia di ridere. In questa collana ha pubblicato “Che animali strampalati!”, raccolta di storie divertenti sugli animali.
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Il filo che ci unisce
Patrizia Ceccarelli è nata e vive in Toscana.
Patrizia Ceccarelli
Il filo che ci unisce Per mamma e papà resterò sempre il bene più prezioso!
IL MULINO A VENTO
IL MULINO A VENTO Per volare con la fantasia
IL MULINO A VENTO
IL MULINO A VENTO Collana di narrativa per ragazzi
37
Editor: Paola Valente Redazione: Emanuele Ramini Ufficio stampa: Salvatore Passaretta Team grafico: Letizia Favillo 1a Edizione 2011 Ristampa 7 6 5 4 3 2 1
2020 2019 2018 2017 2016 2015 2014
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Patrizia Ceccarelli
Il filo che ci unisce Illustrazioni di
Francesca Palomba
Alla mia mamma Amore, nell’azzurro
Elisa
Nel giardino di Elisa la grande betulla comincia-
va a imbiondire: spariva il verde delle foglie estive e la corteccia bianca impallidiva i rami. Ai piedi dell’albero, seduta sulla panchina di pietra, Elisa parlava a voce bassa: - Non prendertela, hanno litigato ancora, poi però la mamma ha guardato papà come quando si vogliono bene e hanno fatto pace. Fanno come quando io gioco con Matteo: ci divertiamo tanto insieme, ma finiamo sempre per bisticciare. Elisa continuava a parlare e la betulla sembrava ascoltarla: la bambina amava quel luogo, lì si sentiva al sicuro: conosceva quell’albero più di ogni altra cosa nella casa di Via delle Magnolie. Le piaceva osservare l’ombra della pianta che si allungava e si accorciava sul muro di pietra, a volte era lunga e stretta come le mani di una strega, altre si allargava in strane forme tremolanti.
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Un dialogo silenzioso si era stabilito tra loro. Elisa si rivolgeva alla pianta come a un’amica e lei rispondeva con il fruscio delle foglie.
- Ciao Betulla, adesso rientro - esclamò quel giorno, - non sento piÚ aria di guerra!
La mamma Simona stava cucinando. - Dov’è papà? - Sarà davanti al computer! Come sempre... Luca, il suo papà, era proprio là, davanti allo schermo. - Papà… a scuola ho preso dieci nella verifica di matematica. L’argomento verifiche era infallibile per attrarre l’attenzione del padre, perciò Elisa rincarò la dose: - L’abbiamo preso solo io e Martina, era difficile sai… - Brava campionessa! Ti meriti un premio! Il papà lasciò perdere lo schermo e prese in braccio la bambina facendole fare una giravolta. Elisa annusò l’odore di dopobarba che le piaceva tanto: giravolte e titolo di campionessa erano tutto ciò che lei potesse desiderare, così cominciò a ridere; il suono delle sue risate si sparse per la casa, si allungò per il corridoio e arrivò fino alle orecchie di Simona che lanciò alla figlia un’occhiata soddisfatta. Elisa riconobbe quel suo modo di guardarla e pensò felice che la sua mamma e il suo papà erano i più belli del mondo.
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