Il sorriso del Mondo - Nuova Edizione - Classi 4-5

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INDICE Classe quar ta IL MIO MONDO Che bello crescere Pagina dei valori La speranza La religione Gocce di miele Ruth, la straniera

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il politeismo antico Antiche religioni politeiste La religione mesopotamica La ziqqurat La religione egizia Templi e sacerdoti Dopo la morte... ... nell’antico Egitto La religione greca L’arte racconta... Il tempio greco

7 8 9 10 11 12 13 14 15

il monoteismo ebraico Gli Ebrei La fine del Regno Gocce di miele La regina Ester Il tempo dei profeti L’attesa del Messia

16 18 19 20 21

Gesù, centro della storia Vangeli e altre fonti su Gesù Gesù è veramente esistito La nascita di Gesù

22 23 24

La data del Natale L’arte racconta... Maria, la madre di Gesù

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gesù, vero uomo, e il suo tempo La sua terra Ambienti... ... di Palestina Nel paese di Gesù Aspetti civili e religiosi La Palestina oggi... ... una terra che chiede pace Un uomo in cui avere fiducia Gesù maestro di vita Le beatitudini La perfetta letizia Pagina dei valori Il valore della fede I santi: campioni di fede L’arte racconta... Il volto di Dio

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gesù, vero dio, vince la morte Il mistero della Sindone Gli ultimi giorni... ... a Gerusalemme Viaggio a... Gerusalemme La Pasqua nel tempo La Pasqua cristiana Gocce di miele Il segno di Giona

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Il monachesimo I monasteri benedettini I pellegrinaggi

72 73 74

Classe quinta IL MIO MONDO Sogni leggeri come nuvole Dal sogno di San Francesco... ... al mondo di Dio Viaggio nei... Luoghi francescani... ... tra Umbria, Lazio e Toscana

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la fede della chiesa Il Simbolo della fede L’arte racconta... Il Dio trinitario Molti doni... ... per il bene comune

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il cristianesimo nella storia Alle origini... ... della Chiesa Saulo diventa Paolo Le persecuzioni Quo vadis? Le catacombe Gocce di miele Il martire dell’eucarestia Finalmente liberi Pagina dei valori Il valore della libertà La Domus Ecclesiae Le basiliche L’arte racconta... La fede nei secoli

60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71

le religioni cristiane Lo Scisma d’Oriente Lo Scisma in Occidente Il rinnovamento della Chiesa Tradizioni di Natale L’arte racconta... Le icone L’abbandono al Padre I riti della notte di Pasqua La tomba vuota Il volto di Gesù nei secoli Gocce di miele Amore per l’unità Il dialogo ecumenico

75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85

le religioni del mondo Noach: un bambino ebreo Amin: un bambino musulmano Indira: una bambina indù Ariun: un bambino buddista Altre religioni orientali Pagina dei valori Il valore della pace Gocce di miele Canta il sogno del mondo

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CHE BELLO CRESCERE

IL MI O MO ND O

Come vedi il tempo vola è settembre e si torna a scuola, in classe quarta per precisione, affronterai ogni lezione! Con la penna e la matita dovrai parlar della tua vita, con colori e pennarelli darai voce ai giorni belli, ma di pensare non smettere mai e con l’impegno, in ogni cosa, riuscirai. Non tutte le domande avranno la risposta ma tu chiedi sempre e senza sosta, ricordati degli amici in ogni istante perché gli altri son necessari a diventar grande, apri il cuore all’infinito e scoprirai che Dio è sempre esistito! È un profondo bisogno interiore che muove l’uomo verso la religione, si cresce insieme per scoprire il senso della vita se tutto questo ricorderai, la tua gioia sarà infinita.

Formulo un’ipote

si

Qual è il significato della poesia?

1 Sottolinea una frase che ti è particolarmente piaciuta e spiega perché.

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Una delle caratteristiche principali dell’uomo è quella di relazionarsi con gli altri, per crescere attraverso un donare e ricevere reciproco. Anche nella fede si cresce insieme. Tutte le religioni si fondano sullo stare insieme, per costruire qualcosa di condiviso e vivere felici.

NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo • I valori etici e religiosi

Classe quarta

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PAGINA DEI VALORI

LA SPERANZA La SPERANZA CRISTIANA non è semplice ottimismo, ma una forte fede in Dio e in Gesù (Papa Francesco).

2 Una brezza soffiò sulla candela e la spense.

1 C’era un grande silenzio nella stanza, tanto che

si poteva ascoltare la conversazione di quattro candele. IO SONO LA PACE, MA GLI UOMINI PREFERISCONO LITIGARE. NON MI RESTA ALTRO CHE SPEGNERMI!

IO SONO LA FEDE, MA GLI UOMINI NON NE VOGLIONO SAPERE DI ME. NON HA SENSO CHE IO RESTI ACCESA.

4 Un bambino entrò nella stanza e vide le tre 3 Così anche la terza candela si lasciò spegnere.

candele spente. NO! VOI DOVETE RIMANERE ACCESE, IO HO PAURA DEL BUIO!

IO SONO L’AMORE, MA GLI UOMINI PREFERISCONO ODIARE!

5 Ma l’unica candela rimasta accesa disse...

6 Il bimbo prese allora la candela della speranza

e riaccese tutte le altre.

NON TEMERE, FINCHÉ IO, LA SPERANZA, SARÒ ACCESA, POTREMO SEMPRE RIACCENDERE LE ALTRE CANDELE.

1 Su che cosa si fonda la speranza cristiana?

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Classe quarta

Sulle parole del Papa.

NUCLEO TEMATICO Valori etici e religiosi

Sulla fede in Dio e in Gesù.


IL MI O MO ND O

LA RELIGIONE

Il termine religione comprende tutti quegli elementi che “legano insieme” un gruppo di uomini con una particolare idea di Dio, secondo lo schema seguente: CARATTERISTICHE DI UNA RELIGIONE .................................................................................

UN GRUPPO DI PERSONE GUIDE RELIGIOSE

LUOGHI SACRI

REGOLE

TEMPI SACRI E FESTE

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IDEA DELL’ ALDILÀ

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1 Completa lo schema della religione scegliendo le caratteristiche mancanti tra quelle elencate: IDEA DI DIO • IDEA DEL DESTINO • GROTTE DOVE PREGARE • LIBRI SACRI E/O MITI • LIBRI FANTASTICI • RITI E PREGHIERE • PREGHIERE E POESIE

Le religioni possono essere di due tipi: POLITEISTE

MONOTEISTE

Sono le religioni in cui si crede e si adorano più divinità. Fanno parte di questa categoria anche le religioni naturali in cui l’uomo riconosce l’esistenza di “un qualcosa” a lui superiore negli elementi e nei fenomeni della natura.

Sono le religioni che credono in un solo Dio. Sono dette anche rivelate perché Dio si è “svelato” all’uomo, a partire da Abramo, padre dell’Ebraismo, del Cristianesimo e dell’Islam.

2 Rispondi. • Cosa sono i luoghi sacri? ..................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................

• Perché le religioni monoteiste sono dette anche “rivelate”? ..................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................

3 “La religione è importante nella vita dell’uomo”. Sei d’accordo? È importante credere in Dio? Rispondi sul quaderno.

NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo

Classe quarta

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GOCCE DI MIELE

RUTH, LA STRANIERA Nella Bibbia, nel libro di Ruth, si racconta la storia di questa donna vissuta nell’XI secolo a.C. che, pur essendo straniera, fu accolta dal popolo ebraico per il suo grande cuore. 1 Ascolta la storia, poi completa il fumetto in cui Ruth racconta la sua vita con le parole riportate sotto. Ciao, sono Ruth, vengo dal paese di ..................................................................... Io e la mia amica Orpa abbiamo sposato i due figli di ....................... ................................

e ....................................................., Maclon e Chilion, originari

della città di ................................................... Erano venuti a Moab perché in Israele c’era una grande carestia. Dopo alcuni anni siamo rimaste tutte e tre vedove e senza .......................................................................... Così mia suocera Noemi ha fatto la scelta di tornare in .................. ...........................................

e a noi nuore ha consigliato di far ritorno dai

nostri ........................................................................ Orpa l’ha fatto, ma io no. Ho detto a Noemi: «Non insistere con me perché ti abbandoni, perché dove ................................................... tu, andrò anch’io e dove ti fermerai, mi.......................................................... Il tuo .......................................................... sarà il ............................... popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio. Solo la morte mi separerà da te». Così, insieme, siamo partite per Betlemme. È stato molto difficile perché non avevamo di che cosa ....................................................... Sono andata a raccogliere le ............................................................ d’orzo rimaste dopo la mietitura nei .................................................................... di Booz. All’inizio avevo ........................................................... perché pensavo che lui non avrebbe accettato che una .................................................... spigolasse nei suoi campi. Ma lui, che era un uomo ........................................................., mi disse invece che ero una donna da ammirare per non aver abbandonato mia .................................................. Noemi. Così, poco dopo, ci siamo .................................................. e abbiamo avuto un figlio: Obed, che a sua volta ha generato Iesse, il padre del grande ........................ .....................................................

Davide.

MOAB • RE • SPOSATI • PAURA • STRANIERA • POPOLO • GIUSTO • SUOCERA • ELIMELECH • NOEMI • BETLEMME • SPERANZA • PALESTINA • MIO • GENITORI • VIVERE • SPIGHE • CAMPI • ANDRAI • FERMERÒ

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Classe quarta

NUCLEO TEMATICO La Bibbia e le altre fonti


IL PO LIT EIS MO AN TIC O

ANTICHE RELIGIONI POLITEISTE Le prime civiltà del passato si svilupparono vicino ai corsi d’acqua, CIVILTÀ: è l’insieme che rappresentavano un ambiente favorevole per lo sviluppo della vita delle caratteristiche della dell’uomo, delle piante e degli animali. vita di un popolo. Accanto ad un’organizzazione sociale ed economica sempre più complessa, iniziarono a strutturarsi anche il pensiero religioso e l’idea di Dio: nacquero così le prime religioni politeiste. Queste religioni si svilupparono quasi contemporaneamente in Egitto, nella valle del fiume Nilo e in Mesopotamia (che significa “terra tra due fiumi”), presso i fiumi Tigri ed Eufrate. Successivamente farà il suo ingresso anche la religione dei Greci. In questo contesto politeista nascerà il popolo degli Ebrei. Nella cosiddetta “mezzaluna fertile”, un territorio che si estende dall’Egitto alla Mesopotamia, si svolgerà la storia del monoteismo ebraico.

1 Osserva la cartina e unisci i tratteggi con un pennarello nero. Infine colora le parti bianche seguendo la legenda.

EGITTO

GRECIA

MESOPOTAMIA

PALESTINA

NUCLEO TEMATICO La Bibbia e le altre fonti • I valori etici e religiosi

Classe quarta

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IL POLIT EISM O ANTI CO

LA RELIGIONE MESOPOTAMICA La religione mesopotamica caratterizzava le popolazioni che vissero in Mesopotamia nel corso dei tremila anni che precedono la nascita di Gesù: i Sumeri, i Babilonesi e gli Assiri. IDEA DELLA DIVINITÀ Queste popolazioni credevano in molte divinità, che rappresentavano elementi o fenomeni naturali. Gli dei erano immaginati con il corpo simile a quello degli esseri umani. Ogni città possedeva anche il proprio dio locale. Fra le divinità si possono distinguere due gruppi, con a capo il dio supremo e signore degli dei: il potente Marduk. DIVINITÀ DEL COSMO ANU - dio del cielo

ENLIL - dio del vento

EA - dio delle acque

KI - dea della terra

DIVINITÀ DEGLI ASTRI SIN - dio della Luna

UTU/SHAMASH - dio del Sole e della giustizia

ISHTAR/INANNA - dea della fertilità e dell’amore, associata anche al pianeta Venere

1 Nell’antica Mesopotamia gli dei erano considerati molto capricciosi. Perciò erano venerati con timore e onorati

per non incorrere in punizioni o vendette terribili. Colora le parole che esprimono meglio il legame degli uomini con la divinità.

paura tranquillità

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Classe quarta

gioia

chiarezza fiducia

amore tristezza

NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo

ansia rispetto

reverenza ambiguità


LA ZIQQURAT

IL PO LIT EIS MO AN TIC O

La ziqqurat era il caratteristico tempio dei Sumeri: un’imponente torre formata da grandi piattaforme “a gradoni”, costruite con mattoni di argilla essiccati e raggiungibili grazie a lunghe rampe di scale. Nella parte bassa si trovavano i magazzini per le scorte alimentari, nei piani centrali c’erano le abitazioni dei sacerdoti, la scuola e le biblioteche, mentre in cima sorgeva la parte più sacra, cioè l’abitazione terrena del dio. Si pensava infatti che la divinità, quando scendeva sulla terra, dimorasse in questa stanza. Il tempio era il centro della vita cittadina. Qui venivano consegnati i prodotti della terra come offerta agli dei e nelle botteghe del tempio si svolgevano le principali attività commerciali: dalla tessitura all’oreficeria, dalla lavorazione della birra a quella delle pietre. I sacerdoti si occupavano di molte attività. A capo di tutti c’era il Sommo Sacerdote, l’unico che poteva entrare nella casa del dio. immagine parlante

Sacerdote sumero.

Grazie all’invenzione della scrittura cuneiforme, alcuni miti mesopotamici sono giunti sino a noi. Ad esempio l’Enuma Elish, un poema che tratta il mito della creazione e le imprese del dio Marduk contro il mostro Tiamat. Marduk contro Tiamat - Bassorilievo dell’VIII sec. a.C.

Tavoletta sumera.

1 Per costruire la ziqqurat si utilizzavano i mattoni di argilla. Osserva e riordina i disegni da 1 a 4 e scoprirai come si ottenevano. Descrivi le immagini nel tuo quaderno.

NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo

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IL POLIT EISM O ANTI CO

LA RELIGIONE EGIZIA

La civiltà egizia si è sviluppata lungo le rive del fiume Nilo e dava grande importanza alla religione. Essa attribuiva un carattere divino ad ogni aspetto della natura e della vita. Gli dei si distinguevano in: - antropomorfi, quelli rappresentati in forma umana; - zoomorfi, quelli rappresentati con le sembianze di un animale o con corpo umano e testa di animale. Le divinità principali erano:

Amon-Ra, il dio Sole, creatore del mondo.

Thot, dio della sapienza.

Osiride, dio e giudice dei morti.

Anubi, il dio sciacallo, guardiano dei defunti.

Iside, sua sposa, dea della maternità.

Horus, il dio falco, figlio di Osiride e Iside, signore del cielo e della legge.

Maat, dea della verità e della giustizia.

IL FARAONE - DIO Il potere del faraone (che vuol dire “grande casa”) era immenso: era considerato un dio che garantiva l’ordine dell’Universo, il sorgere del Sole e le inondazioni del Nilo. Non era sacra solo la sua persona, ma anche il suo nome. Oltre alla corona, due simboli caratterizzavano il faraone: • il bastone ricurvo del pastore, simbolo del suo ruolo di guida del popolo; • la frusta per mietere il grano, simbolo della fertilità della terra su cui governava.

1 In Egitto alcuni animali erano considerati sacri. Scopri perché collegando la didascalia all’immagine giusta.

Salvava i cereali dai topi. Era un simbolo di rinnovamento, perché faceva nascere i suoi piccoli in palle di sterco.

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TEMPLI E SACERDOTI

IL PO LIT EIS MO AN TIC O immagine parlante

I templi egizi non erano luoghi di preghiera, ma venivano considerati l’abitazione terrena degli dei. Ogni alba rappresentava una nuova creazione, frutto di un’intera notte di lotta degli dei. Il tempio era, quindi, un luogo in cui gli dei potevano riposarsi e nutrirsi dopo la grande fatica necessaria a mantenere l’ordine dell’Universo. Il tempio di Karnak, uno dei più grandi d’Egitto.

La struttura del tempio egizio viene definita “a cannocchiale”, in quanto si sviluppa tutta in orizzontale su un unico piano, attraverso lunghi corridoi di colonne. Gli ambienti rimpiccioliscono mano a mano che si procede, con l’innalzamento del pavimento, l’abbassamento del soffitto, il restringimento delle pareti e la diminuzione dell’illuminazione. L’ultima stanza, in cui c’era la statua della divinità, era la più interna, buia e protetta. Qui potevano entrare solo il gran sacerdote e il faraone.

Pianta di un tempio egizio.

I sacerdoti erano divisi in tre categorie: - la prima era formata da coloro che si occupavano delle cerimonie pubbliche, all’esterno dei luoghi sacri; - la seconda comprendeva coloro che recitavano a memoria i libri sacri; - della terza facevano parte gli incaricati di provvedere alle offerte alla divinità. Sacerdoti egizi in processione.

1 Segna con una X la risposta giusta. • Da cosa dipendeva il succedersi del giorno e della notte? Dall’umore degli dei. Da una lotta che durava tutta la notte.

Dal faraone.

• Cosa significa che il tempio ha una struttura “a cannocchiale”? Che si sviluppa in altezza. Che le stanze vanno restringendosi.

Che è molto lungo.

• Quali erano i compiti dei sacerdoti? Pulire le statue degli dei. Cambiavano a seconda della categoria.

Aiutare il faraone.

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NDOO ANTI CO EISM MI O MO IL POLIT

DOPO LA MORTE...

Uno degli aspetti più importanti e conosciuti della religione egizia è il culto dei morti. Ad esso è legata la costruzione delle necropoli, le “città dei morti” e delle piramidi, le tombe dei faraoni. Gli Egizi credevano che la vita continuasse nell’aldilà. L’anima, separata dal corpo al momento della morte, poteva farci ritorno per vivere in eterno solo se il corpo si fosse mantenuto, senza decomporsi. Per questo motivo cercavano di conservare intatto il corpo con la mummificazione e curavano molto la costruzione delle tombe, vere e proprie case per la nuova vita.

I vasi canopi contenevano gli organi interni estratti dalla mummia.

Accanto al defunto veniva posto il Libro dei Morti, una raccolta di testi scritti su papiro, che avrebbero aiutato l’anima nel suo viaggio nell’aldilà. Le indicazioni riguardavano la via da seguire, le risposte da fornire a indovinelli e come evitare trappole e pericoli. Superate queste prove, l’anima veniva condotta da Anubi, il dio sciacallo, al cospetto di Osiride e, dopo una lunga confessione, avveniva la pesatura del cuore. Se il cuore del defunto era più leggero della piuma di Maat, dea della verità e della giustizia, egli aveva il permesso di passare una vita eterna felice. In caso contrario, Ammit, un essere mostruoso con la testa di coccodrillo, si gettava su di lui, dandogli una morte definitiva. immagine parlante

Sarcofago aperto con mummia all’interno.

Libro dei morti.

1 Realizza con i tuoi compagni un “Libro dei morti”, inventando prove da superare, indovinelli e consigli per permettere alla mummia di andare nell’aldilà.

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Classe quarta

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IL POLITILEISM MI O MO ANTI NDCOO

... NELL’ANTICO EGITTO Sarcofago in legno.

Una volta pronta, la mummia era conservata dentro un sarcofago di legno, che a sua volta veniva messo in un altro di pietra e, infine, nella tomba, allestita con mobili, abiti, cibi e oggetti di vario genere.

SARCOFAGO: cassa che ricalca la sagoma del corpo umano.

Le tombe dei faraoni, le piramidi, erano le più belle. Costruite con grandi blocchi di pietra sovrapposti su base quadrata, custodivano al centro la camera funeraria, con le pareti riccamente dipinte e il sarcofago della mummia del faraone. C’erano poi dei condotti d’aria per guidare l’anima verso l’aldilà e dei corridoi che portavano verso camere vuote, per ingannare i ladri. Con il passare dei secoli, a causa delle continue minacce dei ladri, i faraoni vennero seppelliti in tombe sotterranee in un’area presso la città di Tebe: la Valle dei Re. Le piramidi egizie.

Gli archeologi hanno ritrovato nelle tombe e nei dipinti una grande quantità di amuleti. Tra i più diffusi ci sono: L’Occhio di Horus, che tutto vede, è un simbolo di regalità e di protezione.

AMULETO: oggetto al quale si attribuisce un potere particolare.

L’Ankh (che significa “vita”), detta anche croce ansata, è simbolo d’immortalità.

Formulo un’ipote

si

Perché gli Egizi usavano gli amuleti?

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IL POLIT EISM O ANTI CO

LA RELIGIONE GRECA

I Greci adoravano numerosi dei. Il loro aspetto era simile a quello degli uomini e si comportavano allo stesso modo: litigavano, amavano, odiavano, tradivano, si vendicavano e soffrivano, ma erano immortali. Essi abitavano in cima al monte Olimpo, la montagna più alta della Grecia, avevano grandi poteri, si nutrivano di nettare e bevevano ambrosia. Esisteva anche una forza potentissima, che non aveva un volto umano: il Fato (o destino). Si trattava di una volontà superiore che determinava ogni avvenimento, alla quale dovevano sottostare anche gli dei. Gli dei spesso si innamoravano dei mortali e i figli che ne nascevano erano semidei, venerati come eroi. I Greci credevano che con la morte l’anima uscisse dal corpo e scendesse nell’Ade (o Inferi), un luogo buio e di eterna infelicità.

Il Monte Olimpo, il più alto della Grecia (2917 m).

1 Sottolinea nel testo le caratteristiche delle divinità greche.

AMBROSIA: un tipo di pianta che in mitologia indica a volte il cibo, a volte la bevanda degli dei.

2 Leggi le definizioni, poi scrivi sotto ogni divinità il nome giusto. Zeus, re dell’Olimpo, era il dio del Cielo. Aveva il fulmine come simbolo. Poseidone, fratello di Zeus, governava i mari. Come simbolo aveva il tridente. Ade, fratello di Zeus, governava gli Inferi. Aveva un bastone a due denti. Ermes proteggeva i viaggiatori ed era il messaggero degli dei. Volava grazie a dei calzari alati. Apollo era il dio del sole e delle arti. Artemide era la dea della luna e della caccia.

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L'Arte Racconta...

IL TEMPIO GRECO

I Greci dedicarono molti templi ai loro dei. Gli edifici solitamente sorgevano sull’acropoli, la parte più alta della città (polis). Il tempio era considerato la casa della divinità e solo i sacerdoti potevano entrare nella stanza più interna, la cella (naos), dove erano conservate la statua del dio e le offerte dei fedeli. immagine parlante

I sacrifici si svolgevano all’esterno, intorno ad un altare (ara) che poteva essere di varie dimensioni, anche quanto l’intera facciata del tempio. C’erano degli altari appositi per l’incenso, altri per i sacrifici di animali e altri per l’offerta di prodotti agricoli e alimentari (ad esempio focacce di farina e miele). I Greci offrivano agli dei anche vasi, scudi, armi e gioielli per ottenere in cambio favori e protezione.

Un altro importante luogo di culto erano i santuari, indipendenti dalle città e amministrati dai sacerdoti. I santuari più famosi erano quelli di Delo, Delfi, Olimpia, Epidauro e Dodona. Ci si recava in questi luoghi per avere risposte dagli dei su particolari problemi. La divinità dava la risposta, definita oracolo, attraverso la voce del sacerdote o della sacerdotessa del santuario. Tale risposta era sempre poco chiara e da interpretare. Le città più importanti avevano dei loro edifici specifici (thesauroi), per ospitare le offerte fatte alla divinità in occasioni particolari come vittorie militari o alle olimpiadi. I l santuario di Apollo a Delfi.

1 Spiega la differenza tra tempio e santuario. tempio: ................................................................................................................................................................................................................................................... santuario: .............................................................................................................................................................................................................................................. NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo

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IL MON OTEIS MO EBRA ICO

GLI EBREI La Bibbia racconta che circa quattromila anni fa, negli stessi luoghi dove fiorirono le religioni descritte nelle pagine precedenti, accadde un fatto straordinario: Dio parlò ad Abramo e si rivelò agli uomini. Questo fatto diede origine alla religione ebraica. Gli Ebrei sono il primo popolo che crede in un solo Dio, la più antica religione monoteista.

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RIVELAZIONE: questo termine deriva da “rivelare”, cioè togliere il velo che nasconde. È l’atto con cui Dio rivela se stesso e si fa conoscere.

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IL MON OTEIS MO EBRA ICO

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1 Ripassa la storia del popolo ebraico scrivendo sotto ad ogni disegno la didascalia dell’evento rappresentato. - Dio si rivela a Mosè - Dio mette alla prova Abramo - Giosuè guida gli Ebrei nella Terra Promessa - Giacobbe lotta con Dio - Gli Ebrei vengono accolti in Egitto - Salomone costruisce il Tempio

Formulo un’ipote

- Mosè conduce gli Ebrei alla libertà - Dio si rivela ad Abramo - Mosè riceve le Tavole della Legge - Giuseppe viene venduto - Il re Davide dà stabilità al regno - Gli Ebrei vengono fatti schiavi

si

Il papa Giovanni Paolo II ha definito gli Ebrei “i nostri fratelli maggiori”. Perché secondo te? Cosa o chi lega gli Ebrei ai Cristiani?

NUCLEO TEMATICO La Bibbia e le altre fonti

Classe quarta

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IL MON OTEIS MO EBRA ICO

LA FINE DEL REGNO Alla morte di Salomone il Regno di Israele s’indebolì e si divise in due parti: REGNO DI ISRAELE A NORD con capitale Samaria REGNO DI GIUDA A SUD con capitale Gerusalemme Il Regno di Israele resisterà circa due secoli e crollerà nel 722 a.C. con l’invasione degli Assiri. Il Regno di Giuda sarà conquistato dai Babilonesi che, nel 587 a.C., distrussero Gerusalemme (compreso il Tempio) e deportarono la popolazione a Babilonia, in esilio.

Nel 539 a.C. i Persiani conquistano Babilonia. Il loro re Ciro concesse agli Ebrei di tornare in Palestina, dove poterono ricostruire il Tempio di Gerusalemme. Alessandro Magno, nel 333 a.C., occupò la Palestina e diede inizio alla dominazione greca. Nel 63 a.C. saranno i Romani ad occupare la Terra di Canaan e ne affideranno il governo al re Erode il Grande.

DEPORTAZIONE: il trasferimento forzato di una persona o di un gruppo in un luogo.

1 Osserva la linea del tempo e collega le date giuste.

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Re Salomone

Assiri

Babilonesi

Persiani

Greci

Romani

Gesù

333 a.C.

Anno 0

587 a.C.

63 a.C.

950 a.C.

539 a.C.

722 a.C.

Classe quarta

NUCLEO TEMATICO La Bibbia e le altre fonti


GOCCE DI MIELE

LA REGINA ESTER Nella Bibbia, nel libro di Ester, si narrano le vicende di una giovane donna ebrea che, diventata regina di Persia, salvò il suo popolo nel VI secolo a.C.

1 Ascolta la storia, poi completa rispondendo alle domande di Ester.

Ciao, sono Ester e, per vedere se hai capito la mia storia, voglio farti qualche domanda: • In quale periodo sono vissuta? E dove? ............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

• Perché Aman odia così tanto Mardocheo? .............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

• Cosa chiede Aman al re persiano Serse? .............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

• Perché Mardocheo rifiuta di inchinarsi davanti a lui? .............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

• Perché Dio ha permesso che io diventassi regina di una terra straniera? .............................................................................................................................. ..............................................................................................................................

Il nome ESTER ha più significati: • da aster, che significa “stella”, poiché Ester è considerata la stella della speranza per il suo popolo; • dal verbo sether, cioè “nascondere”, perché la sua origine era tenuta segreta. Gli avvenimenti della storia di Ester vengono ricordati nella festa ebraica di Purim. NUCLEO TEMATICO La Bibbia e altre fonti

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IL MON OTEIS MO EBRA ICO

IL TEMPO DEI PROFETI Durante le varie dominazioni straniere, sono i profeti che tengono viva negli Ebrei la speranza di essere liberati e la fede in Dio. Essi richiamano i fedeli alla fiducia nell’Alleanza e annunciano la venuta di un Salvatore. I profeti sono uomini chiamati da Dio e hanno con lui una relazione profonda. Essi ricevono il compito di parlare a nome suo per annunciare la sua volontà. Sono uomini dalla parola viva e diretta, che utilizzano per orientare scelte giuste, condannare comportamenti sbagliati, invitare al pentimento e annunciare un futuro migliore. LE PAROLE DEI PROFETI SONO: PAROLE DI RIMPROVERO

PAROLE DI CONSOLAZIONE

PAROLE DI SPERANZA

Giudicano e denunciano ogni forma di idolatria, violenza e ingiustizia.

Ricordano al popolo le meraviglie compiute da Dio, il suo amore e la sua bontà.

Annunciano la venuta del Messia, il Salvatore che libererà il popolo dando pace e prosperità.

I profeti sono figure molto importanti durante l’esilio a Babilonia e, secondo l’influenza che hanno avuto nella storia degli Ebrei, si distinguono in minori e maggiori. I profeti maggiori sono: Isaia, Geremia, Baruc, Ezechiele e Daniele. Tutti gli altri, tra cui, Osea, Malachia e Michea sono detti minori. Infine c’è Giovanni Battista, che è considerato l’ultimo dei profeti. 1 Leggi le parole dei profeti e scrivi se sono di: RIMPROVERO • PROFEZIA • CONSOLAZIONE

IO CAMBIERÒ IL LORO LUTTO IN GIOIA, LI CONSOLERÒ E LI RENDERÒ FELICI, SENZA AFFLIZIONI. Ger 31,13

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CESSATE DI FARE IL MALE, IMPARATE A FARE IL BENE[…]. Is 1,16-17

IL POPOLO CHE CAMMINAVA NELLE TENEBRE HA VISTO UNA GRANDE LUCE […] PERCHÉ UN BAMBINO È NATO PER NOI […] E IL SUO NOME SARÀ: PRINCIPE DELLA PACE. Is 9,1-5 .....................................................

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.....................................................


IL MON OTEIS MO EBRA ICO

L’ATTESA DEL MESSIA Quando visse Gesù, la Palestina era sotto il dominio romano. L’imperatore Ottaviano Augusto aveva riorganizzato il sistema delle province in cui era suddiviso l’Impero. I popoli conquistati godevano di un governo stabile e della pace, ma in cambio dovevano pagare le tasse a Roma. Per questo motivo tra gli Ebrei si erano diffusi malcontento e ostilità verso i Romani. Come spesso capita nei momenti di crisi, l’attesa di un Messia, annunciato dai profeti, si fece particolarmente forte. Questa figura racchiudeva in sé le caratteristiche di un re, di un profeta e di un sacerdote.

VERRÀ TRA NOI UN MESSIA...

MESSIA: Cristo, in lingua greca, significa “unto con olio”. È l’uomo consacrato per una missione, attraverso l’unzione.

CARATTERISTICHE DEL MESSIA

RE

PROFETA

SACERDOTE

Un re che garantisse la pace interna e gestisse i rapporti con i popoli vicini, come aveva fatto il re Davide.

Un uomo inviato da Dio che parlasse a suo nome, facendo comprendere la sua legge e la sua volontà, come un nuovo Mosè.

Un sacerdote che celebrasse il sacrificio necessario per la salvezza spirituale d’Israele.

1 Cerca nella Bibbia e leggi con l’insegnante i testi proposti. Osserva come le profezie sul Messia sembrano

trovare una realizzazione nei testi evangelici. Abbreviazioni: Mi (Michea); Is (Isaia); Gen (Genesi); Os (Osea); Ger (Geremia); Lc (Luca); Mt (Matteo).

Gesù

Profezia

Realizzazione

Gesù

Profezia

Realizzazione

Nato a Betlemme

Mi 5,1

Mt 2,1-6; Lc 2,4

Della tribù di Giuda

Gen 49,10

Lc 2,4

Potente ed eterno

Is 7,14

Lc 1,31-33

Strage degli innocenti

Ger 31,15

Mt 2,16-18

Nato da una vergine

Is 7,14

Mt 1,18-23

Fuga in Egitto

Os 11,1

Mt 2,15

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GESÙ , CENT RO DELL A STOR IA

VANGELI E ALTRE FONTI SU GESÙ I primi e più importanti documenti che attestano l’esistenza di Gesù e ne trasmettono gli insegnamenti sono i Vangeli. Gli autori dei quattro Vangeli sono definiti Evangelisti.

LUCA Chi è? È discepolo di Paolo. Quando scrive il suo Vangelo? Verso l’80 d.C. A chi si rivolge? A tutti coloro che non conoscevano Gesù e volevano diventare cristiani. Come presenta Gesù? Attraverso il suo amore per l’uomo e la sua misericordia. Quale simbolo lo rappresenta? Il toro alato.

MATTEO Chi è? È uno degli apostoli di Gesù. Quando scrive il suo Vangelo? Verso il 70 d.C. A chi si rivolge? Agli Ebrei. Come presenta Gesù? Come il Messia tanto atteso dal popolo ebraico. Quale simbolo lo rappresenta? L’uomo alato.

MARCO Chi è? È discepolo di Pietro e lo segue fino a Roma. Quando scrive il suo Vangelo? Verso il 60 d.C. A chi si rivolge? Ai Cristiani della giovane Chiesa di Roma. Come presenta Gesù? Come il Figlio di Dio. Quale simbolo lo rappresenta? Il leone alato.

GIOVANNI Chi è? È il più giovane degli apostoli di Gesù. Quando scrive il suo Vangelo? Verso il 100 d.C. A chi si rivolge? Ai Cristiani dell’Asia Minore. Come presenta Gesù? Come il Figlio di Dio, la via, la verità e la vita. Quale simbolo lo rappresenta? L’aquila.

Di Gesù non parlano solo i Vangeli e gli altri libri del Nuovo Testamento, ma anche autori antichi: • Tre storici romani: Tacito in Annali Romani, Svetonio e Plinio il Giovane. • Uno scrittore ebreo: Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche.

Formulo un’ipote

si

Perché secondo te le fonti storiche, non cristiane, che parlano di Gesù e dei Cristiani sono importanti?

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GESÙ , CENT RO DELL A STOR IA

GESÙ È VERAMENTE ESISTITO Per conoscere Gesù, la sua vita e le sue opere, è necessario analizzare le diverse fonti che attestano la sua esistenza. “A quel tempo visse Gesù, uomo saggio, autore di opere straordinarie […]. Egli era il Cristo. […] Pilato lo condannò ad essere crocifisso e a morire, ma Egli, al terzo giorno, apparve nuovamente vivo […] forse era il Messia di cui parlano i profeti”.

“Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode”. Vangelo di Matteo 2,1

Giuseppe Flavio - Antichità giudaiche

Reperti archeologici trovati in Palestina.

L’Antico Testamento per conoscere la storia del suo popolo.

Le opere d’arte che “raccontano” i fatti della sua vita.

Le parole del Papa, dei vescovi e dei sacerdoti.

“Per far cessare la diceria che fosse stato lui ad incendiare Roma, Nerone si inventò dei colpevoli che punì […] costoro venivano chiamati cristiani. Origine di questo nome era Cristo, il quale fu condannato a morte sotto l’impero di Tiberio dal procuratore Ponzio Pilato”.

Le chiese presenti in tutto il mondo.

P. C. Tacito - Annali romani 1 Dopo aver letto i testi, inserisci le diverse fonti nella tabella. Fonti scritte FONTI ROMANE ...................................................

FONTI GIUDAICHE

Fonti materiali FONTI CRISTIANE

Fonti orali

................................................... ...................................................

................................................... ................................................... ................................................... ................................................... ...................................................

2 Quali notizie puoi ricavare su Gesù dalle fonti non cristiane? NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo • La Bibbia e le altre fonti

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GESÙ , CENT RO DELL A STOR IA

LA NASCITA DI GESÙ Gli avvenimenti che raccontano la nascita e l’infanzia di Gesù sono narrati solo da due dei quattro evangelisti: Luca e Matteo. IL NATALE SECONDO LUCA C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e disse: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia” […] Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori […] andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Luca 2,8-20

Adorazione dei pastori, Van Honthorst.

IL NATALE SECONDO MATTEO Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme[…]. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Matteo 2,1-11 Adorazione dei Magi, Gentile da Fabriano.

1 Qual è il segno della nascita di Gesù: • Per i pastori: ..................................................................................................................................................................................................................................... • Per i Magi: .......................................................................................................................................................................................................................................... 2 Ti sei mai fatto raccontare la storia della tua nascita? Scrivila sul quaderno.

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GESÙ , CENT RO DELL A STOR IA

LA DATA DEL NATALE La nascita di Gesù è di fondamentale importanza, non solo dal punto di vista religioso, ma anche storico. Per collocare nel tempo qualunque evento, si iniziano a contare gli anni dalla sua nascita, prima o dopo Cristo. Gesù è stato posto al centro del tempo, come se la sua nascita avesse spezzato in due il corso della storia dell’umanità.

Nascita di Gesù

Vita di Gesù

50

40

30

20

10

0

AVANTI CRISTO (a.C.) Nei Vangeli non ci sono indicazioni per conoscere la vera data della nascita di Gesù. Nel IV secolo la Chiesa scelse come data il 25 dicembre. Quattro giorni dopo il solstizio d’inverno (21 dicembre), nell’antica Roma si celebrava la festa del Sole invictus, cioè “invincibile”. A partire da quella data, infatti, le ore del giorno aumentano rispetto a quelle notturne: simboleggiava quindi la vittoria della luce sulle tenebre. I cristiani mantennero la data, ma ne cambiarono il significato. Gesù divenne il vero sole, la luce venuta ad illuminare il cuore di tutti gli uomini.

10

20

30

40

50

DOPO CRISTO (d.C.)

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UN ERRORE DI DATAZIONE Fu il monaco Dionigi il Piccolo, nel VI secolo, ad introdurre il sistema di contare gli anni a partire dalla nascita di Gesù, che egli calcolò nell’anno 753 dalla fondazione di Roma. Sappiamo che Erode il Grande morì intorno al 4 a.C. e che Gesù nacque durante il suo regno. Quindi Gesù è nato qualche tempo prima della morte di Erode, in un arco di tempo compreso tra il 7 e il 5 a.C. 1 Ricopia nel fumetto le parole di Gesù: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Gv 8,12 2 Quale festa veniva celebrata il 25 dicembre presso gli antichi Romani? Perché proprio in quel giorno?

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MARIA, LA MADRE DI GESÙ

L'Arte Racconta...

Maria non è una madre qualsiasi, è la Madre del Messia, l’anello di congiunzione fra il Vecchio e il Nuovo Testamento. Con lei termina l’attesa del Messia annunciato dai profeti e inizia la sua presenza nel mondo. Ad eccezione di Luca, che racconta l’Annunciazione e la visita alla cugina Elisabetta, i Vangeli parlano di lei in maniera indiretta, in episodi legati alla vita di Gesù.

M adonna del Carmelo, Pietro Novelli.

A nnunciazione, Beato Angelico.

In molte rappresentazioni Maria è raffigurata con una corona di dodici stelle.

Maria è rappresentata con le mani incrociate verso il seno come a proteggere il mistero dell’incarnazione.

O Vergine, o Signora, o Tuttasanta, che bei nomi ti serba ogni loquela!1 Più di un popol superbo esser si vanta in tua gentil tutela.2 Te, quando sorge, e quando cade il die,3 e quando il sole a mezzo corso il parte4 saluta il bronzo che le turbe pie invita ad onorarte.5 Alessandro Manzoni

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Madonna in trono - XVI secolo, Ignoto.

Maria è rappresentata mentre schiaccia la testa di un serpente, secondo la Bibbia: “Io porrò inimicizia tra te e la donna. Questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”. (Genesi 3,15)

1 Con l’aiuto delle note e dell’insegnante, riscrivi la preghiera di Alessandro Manzoni con parole più semplici.

1- Ogni voce. 2- Tanti popoli superbi si vantano di essere sotto la tua gentile protezione. 3- Al mattino e alla sera. 4- A mezzogiorno. 5- Ti saluta la campana (di bronzo) che invita la gente pia ad onorarti con la preghiera.

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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

LA SUA TERRA La Palestina, una piccola striscia di terra che si trova a sudest rispetto all’Italia, è bagnata a ovest dal Mar Mediterraneo, mentre a est il confine viene delineato dal Mare di Galilea (o Lago di Galilea) e dal Mar Morto, uniti dal fiume Giordano. Nel 63 a.C. i Romani occuparono questa terra e lasciarono al popolo conquistato la libertà religiosa, a patto che si dimostrassero fedeli a Roma e pagassero le tasse. Al tempo della nascita di Gesù, l’imperatore era Ottaviano Augusto e la Palestina era una provincia dell’Impero, affidata al governo del re Erode il Grande, giudeo non di nascita. Alla sua morte, nel 4 a.C., il regno venne diviso fra i suoi tre figli: Erode Antipa, Filippo e Archelao. Archelao, a causa delle lamentele dei sudditi, fu sostituito da un procuratore romano. Quando Gesù venne crocifisso, era procuratore Ponzio Pilato.

1 Osserva la legenda della cartina e scrivi accanto a ogni re il nome delle terre su cui governava: Archelao: ...................................................................................................................................................................................................................................... Filippo: ............................................................................................................................................................................................................................................ Erode Antipa: ............................................................................................................................................................................................................................. 2 Completa i fumetti e collegali al disegno giusto. IO SONO ............................................, DETTO “IL GRANDE”, E HO GOVERNATO LA PALESTINA.

MI CHIAMO ..............................................................

E SONO PROCURATORE ROMANO IN GIUDEA.

IO SONO ...............................................................,

IMPERATORE DI ROMA.

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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

AMBIENTI... MARI, FIUMI E LAGHI 1 IL MAR MEDITERRANEO

La Palestina, per tutta la sua lunghezza, ad ovest, è bagnata dal Mar Mediterraneo. Per questa sua particolare posizione, questo territorio è sempre stato un crocevia tra Oriente e Occidente e tra Asia e Africa.

2 IL FIUME GIORDANO

La Palestina è attraversata da nord a sud dal fiume Giordano, che la divide in due regioni, la Cisgiordania ad ovest (la parte al di qua del Giordano), e ad est la Transgiordania (la regione oltre il fiume Giordano). Il Giordano forma tre laghi.

1 Mar Mediterraneo Lago 3 di Hule

4 Lago di Tiberiade

3 IL LAGO DI HULE

Fiume Giorda no

È un piccolo laghetto, oggi ridotto ad una palude.

4 IL LAGO DI GENEZARET

O DI TIBERIADE Detto anche lago di Galilea, è un lago di acqua dolce molto pescoso. Gesù ha predicato spesso nelle città che sorgevano lungo le sue rive.

È un lago di acqua salata con una grande concentrazione di sale, che non permette nessuna forma di vita: da questo deriva il nome. In esso, per la sua elevata salinità, è facile galleggiare.

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Mar M orto

5 IL MAR MORTO

2

5


GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

... DI PALESTINA PIANURE, COLLINE E MONTAGNE

LE MONTAGNE TRANSGIORDANICHE È un altipiano stepposo e poco fertile, salvo le zone attorno ai torrenti.

LA REGIONE CENTRALE È costituita dalle valli e dalle colline tra la pianura e la valle del Giordano. Parte della zona collinare può essere coltivata.

LA VALLE DEL GIORDANO È sicuramente la zona più fertile del Paese, in cui ancora oggi l’agricoltura è molto fiorente.

LE PIANURE La fascia costiera della Palestina, con un clima Mediterraneo, è pianeggiante. L’estate lunga, calda e secca si alterna a inverni miti e piuttosto piovosi.

IL DESERTO È una vasta zona selvaggia che si estende dal Mar Morto verso sud ed è prevalentemente di tipo roccioso. All’interno, di quando in quando, si trovano le oasi, delle zone di vegetazione isolata che si sviluppano grazie alla presenza di una fonte d’acqua naturale come una sorgente.

1 Collega ogni pianta o animale al luogo in cui vive, cresce, o, secondo te, viene coltivata.

COLLINA

OASI

REGIONE MONTUOSA

DESERTO

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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

NEL PAESE DI GESÙ La maggior parte degli Ebrei abitava in piccoli villaggi che, non avendo mura di cinta, venivano difesi costruendo le case in modo da formare una recinzione. I pastori erano persone umili e il loro lavoro era molto faticoso. Gli artigiani avevano le loro botteghe lungo le strade e fabbricavano strumenti per l’agricoltura e la vita domestica.

Ogni villaggio aveva la sua sinagoga.

Le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini.

Le persone più povere vivevano mendicando ai bordi delle strade. Le vie, in genere non lastricate, erano piccole e strette.

I mercati e le chiacchiere, in genere, si svolgevano nello spazio vicino alla porta di ingresso.

L’esercito romano controllava la Palestina, quindi era possibile incontrare soldati lungo le strade.

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I villaggi venivano costruiti sempre dove c’era possibilità di rifornimenti d’acqua. Il pozzo infatti era un elemento fondamentale per la vita degli abitanti.


GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

I pescatori vivevano del loro lavoro. Pescavano a strascico, cioè trascinando con le barche le reti da pesca.

Molti erano contadini e vivevano del lavoro dei campi.

Gli zeloti erano un gruppo che si opponeva al dominio romano con le armi. Usavano una spada ricurva chiamata sica.

1 Segna con una x le affermazioni che ritieni giuste per definire la società in cui è vissuto Gesù.

Una società caratterizzata da forti divisioni sociali. I pubblicani, o esattori delle tasse, riscuotevano tributi per conto dei Romani. Erano mal visti anche perché intascavano parte delle somme riscosse.

Una società complessa con diverse categorie. Una società fondata sul principio di uguaglianza. Una società semplice con ruoli ben definiti. NUCLEO TEMATICO La Bibbia e le altre fonti Classe quarta

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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

ASPETTI CIVILI E RELIGIOSI Gli Ebrei santificavano: - la loro giornata con la preghiera quotidiana, che si recitava almeno due volte al giorno, mattina e sera; - la settimana, rispettando il riposo del sabato e partecipando alle funzioni religiose guidate da un rabbino nella sinagoga; - l’anno con le varie feste, tra cui le principali erano Pesach (Pasqua) Shavuoth (Pentecoste).

La sinagoga, sorta dopo il ritorno dall’esilio babilonese, rappresentava il centro della vita di un villaggio. Era considerata un luogo sacro in cui si ascoltavano le Sacre Scritture, si pregava e si celebravano le feste. Durante la settimana veniva adibita a scuola e, quando necessario, a tribunale.

I maestri o dottori della legge, chiamati anche Scribi perché incaricati di ricopiare la Torah, erano gli studiosi che avevano il compito di interpretare e trasmettere gli insegnamenti di Mosè (legge scritta) e la tradizione degli antenati (legge orale).

1 Scopri un altro nome dei maestri della legge risolvendo il cruciverba e scrivendo in ordine le lettere negli spazi gialli. 1

TORAH: è una parola ebraica che significa insegnamento, legge. Con questo termine si indicano i primi cinque libri della Bibbia, in greco Pentateuco.

2 3 4 1. La preghiera due volte al giorno santificava la... 2. La sinagoga nasce dopo l’esilio degli Ebrei a... 3. Ogni settimana si celebrava il riposo del... 4. Era presente in ogni villaggio, la...

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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

IL SINEDRIO La vita religiosa e civile degli Ebrei era regolata dal Sinedrio. Questo supremo tribunale era il consiglio degli anziani, composto da 71 membri scelti tra le grandi famiglie sacerdotali, gli Scribi, i Farisei e i Sadducei. Capo del Sinedrio era il Sommo Sacerdote, che risiedeva presso il Tempio di Gerusalemme.

GRUPPI SOCIALI E CARICHE PRESSO IL TEMPIO I Sadducei formavano un gruppo poco numeroso e molto chiuso. Tra di loro veniva scelto il Sommo Sacerdote, che indossava un manto viola con dei campanellini d’oro in fondo e l’efod, una tunica più corta realizzata con i quattro colori sacri (rosso scarlatto, porpora, viola e bianco) e l’oro. Portava, inoltre, un pettorale con dodici pietre preziose, una per ogni tribù d’Israele.

I Sacerdoti assistevano ai sacrifici, bruciavano l’incenso e benedicevano il popolo. Potevano sposarsi e vivevano grazie alle offerte. Vestivano con tuniche di lino pregiato e un turbante.

I Leviti svolgevano diverse attività: facevano la guardia alle porte del Tempio; svolgevano il ruolo di cantori, musicisti e portieri; si occupavano delle offerte, della pulizia dei locali e degli arredi sacri.

I Farisei erano un potente gruppo formato da artigiani e commercianti. Osservavano in modo molto scrupoloso la Torah, curando soprattutto gli aspetti più formali del comportamento.

2 Rispondi. I Sadducei non credevano nella risurrezione. Con quale avvenimento Gesù ci invita a credere nella vita dopo la morte? ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................

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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

LA PALESTINA OGGI... Libano Siria

Mar Mediterraneo Haifa

Tel AvivGiaffa

Nazareth

Lago di Galilea

West Bank Cisgiordania

Fiume Giordano

RIPARTIAMO DALLA DOMINAZIONE ROMANA Con la caduta dell’Impero Romano, nel 476 d.C., la Palestina passa sotto l’Impero Bizantino fino al 638 d.C., anno in cui viene conquistata dagli arabi. Fu il secondo califfo, Omar, a far costruire, sulle rovine del Tempio di Gerusalemme, la moschea della Roccia. Dai tempi del Califfo, fatta eccezione per brevi periodi di controllo da parte dei Cristiani durante le Crociate (XII sec.), la Palestina è sempre rimasta sotto il dominio arabo.

Gerusalemme

Giordania

Betlemme

Gaza

Mar Morto

Egitto

LO STATO D’ISRAELE Dopo la seconda guerra mondiale, moltissimi Ebrei sopravvissuti alla Shoah (distruzione o catastrofe), dall’Europa si trasferiscono in Palestina. L’organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) propone allora di dividere questo paese in due territori, uno ebraico e l’altro palestinese. Nasce così, nel 1948, lo stato indipendente d’Israele, ma iniziano una serie di dispute per la spartizione dei territori con le popolazioni arabe che vivevano in questa terra.

Stato Palestinese Eliat

Stato d’Israele

Mar Rosso

LO STATO PALESTINESE Nel 1988, l’OLP, l’Organizzazione sorta per la Liberazione della Palestina, guidata da Yasser Arafat, dopo alcune vittorie contro l’esercito israeliano, proclama la nascita dello stato Palestinese, occupando la striscia di Gaza, la Cisgiordania, detta in inglese West Bank (sponda occidentale), e Gerusalemme Est. Yasser Arafat.

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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

... UNA TERRA CHE CHIEDE PACE UNA PACE CHE SEMBRA DIFFICILE DA RAGGIUNGERE Israele ha continuato a costruire insediamenti ebraici nei territori occupati dai Palestinesi, non riconoscendo la legittimità del loro stato e questi ultimi si sono ribellati dando origine all’Intifada, un termine arabo che vuole indicare una “rivolta”.

OPERAZIONE SCUDO DI PROTEZIONE? Nel 2002, in risposta ad alcuni disordini, Israele ha iniziato la costruzione di un muro di separazione, alto circa 8 metri, chiamato anche “barriera di sicurezza”: 750 Km di cemento armato che isolano la Cisgiordania. Giovanni Paolo II, nel 2003, ha pronunciato queste parole: “Non di muri ha bisogno la Terra Santa, ma di ponti”.

UNA LUCE DI SPERANZA Nel 1972, il padre domenicano Bruno Hussar dà vita ad un villaggio chiamato Nevé Shalom-Wahat as-Salam, che significa “Oasi di Pace” in ebraico e arabo. I membri di questo villaggio, Ebrei e arabi palestinesi, vivono in pace e sono impegnati in un progetto di educazione e comprensione reciproca che permetta ad ognuno di rimanere fedele alla propria religione e alle proprie tradizioni, nel rispetto di quelle degli altri. I bambini a scuola imparano sia l’ebraico che l’arabo, ma soprattutto imparano a costruire la pace nella vita di tutti i giorni.

1 Cerca notizie sulla data del 27 gennaio in cui si celebra “Il giorno della memoria”. 2 Sottolinea nel testo le parole del papa Giovanni Paolo II e spiegale sul tuo quaderno.

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UN UOMO IN CUI AVERE FIDUCIA Gesù amava le persone ed era felice di stare in loro compagnia. Sin dall’inizio della sua missione, dopo aver ricevuto il Battesimo da Giovanni il Battista sulle rive del Giordano, si è rivelato come un maestro diverso dai molti “falsi profeti” che circolavano per le strade della Palestina. Il suo sguardo e le sue parole colpivano nel profondo e chi lo incontrava, spesso, cambiava il suo stile di vita. Era un uomo che dava fiducia e infondeva speranza.

1 Collega ogni caratteristica di Gesù al brano evangelico che la rappresenta.

• Non aspettava che le persone andassero a lui, ma era lui che si spostava per incontrare la gente nei luoghi quotidiani, come le case, i campi e le rive del lago.

• Si mostrava comprensivo e partecipe verso quello che gli altri provavano.

• Parlava con autorità, ma in modo diretto e con un linguaggio vicino alla vita delle persone.

• Non sceglieva i più sapienti, ma parlava a tutti coloro che volevano ascoltarlo, senza fare distinzione tra donne, uomini o bambini, ricchi o poveri, ebrei osservanti o samaritani.

Insegnava loro molte cose in parabole. (Mt 4,2)

Non impedite che i bambini vengano a me. (Mt 19,14)

Gesù percorreva tutte le città e i villaggi annunciando il Vangelo. (Mt 9,35)

Vedendo le folle ne sentì compassione perché erano stanche. (Mt 9,36)

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. (Lc 6,36)

• Testimoniava il Dio della misericordia che invita all’amore.

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GESÙ MAESTRO DI VITA Gesù ci ha lasciato molti insegnamenti attraverso le parabole. Ecco quella cosidetta “del seminatore”. Leggila seguendo il giusto ordine: 1- Un contadino andò a seminare. Mentre seminava, una parte della semente andò a cadere sulla strada: fu calpestata e gli uccelli la mangiarono.

2 - Un po’ di semente, invece, andò a finire su un terreno dove c’erano molte pietre. Quindi, appena germogliata, si seccò perché non aveva umidità.

3 - Parte della semente cadde in mezzo alle spine che, crescendo insieme con essa, la soffocarono.

4 - Ma una parte cadde in un terreno buono. I semi germogliarono e produssero il cento per uno. Detto questo, Gesù esclamò: – Chi ha orecchi, cerchi di capire! Luca 8, 4-8

1 Collega con le frecce del colore giusto per indicare cosa simboleggiano gli elementi usati da Gesù nella parabola. la Parola di Dio ascoltata superficialmente e quindi non accolta.

Il contadino che semina... Il seme che cade sulla strada, sulle spine, tra le pietre...

Il seme che cade sulla terra buona...

SIMBOLEGGIA

la Parola di Gesù che viene accolta con fede e porta frutti. Gesù che diffonde la Buona Notizia.

2 Cerca di capire, parlandone con i compagni, cosa rappresentano i diversi terreni con riferimento a Mc 4,13-20. Quale terreno dovrebbero essere i cristiani?

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LE BEATITUDINI L’uomo può avere la vera felicità solo nel “Regno dei Cieli”, nell’incontro con Dio. Gesù lo disse nel dicorso della montagna. Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

1 Secondo Gesù, quali sono le persone felici? Elencale. Per Gesù le persone beate, felici, sono: • ...................................................... • ...................................................... • ......................................................

• ......................................................

• ......................................................

• ......................................................

• ......................................................

• ......................................................

Formulo un’ipote

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. Vangelo di Matteo 5, 3-12

si

Chi è la “persona felice” nel mondo di oggi? Perché?

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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

LA PERFETTA LETIZIA Un giorno san Francesco d’Assisi cominciò a spiegare al frate Leone cos’è la “perfetta letizia”, cioè la vera gioia. Era una giornata d’inverno, faceva molto freddo e Francesco disse: “Vedi frate Leone, se avvenisse che i nostri frati fossero chiamati santi per la bontà delle loro azioni, questa non è perfetta letizia. Anche se un frate avesse il dono di ridare la vista ai ciechi, di raddrizzare gli storpi, di ridare l’udito ai sordi, di far camminare i paralitici, di ridare la parola ai muti, o addirittura il dono di far resuscitare i morti, non è in queste cose che sta la perfetta letizia. Anche se i frati sapessero predicare talmente bene da convertire tutti gli uomini del mondo alla fede in Cristo, anche questa non è la perfetta letizia”. Allora frate Leone esclamò: “Padre ti prego, per l’amore di Dio, dimmi dov’è la perfetta letizia”. E san Francesco rispose: “Quando saremo arrivati a Santa Maria degli Angeli e saremo bagnati per la pioggia, infreddoliti per la neve, sporchi per il fango e affamati per il lungo viaggio e, bussando alla porta del convento, il frate portinaio ci caccerà come impostori senza riconoscerci lasciandoci fuori per la notte, e noi sapremo sopportare tale ingiustizia con pazienza, umiltà, allegria e buon umore, senza parlar male del nostro confratello, allora questa è perfetta letizia. Fra tutte le grazie che Dio ci può donare, la più grande è quella di sopportare con pazienza e serenità le ingiustizie, i disagi e i dolori”.

Ritratto di San Francesco, Cimabue, Basilica di Assisi.

1 Sottolinea nel testo con il rosso le frasi che si riferiscono a ciò che è perfetta letizia e con l’azzurro quelle che spiegano cosa non è.

2 Prova a sintetizzare brevemente ciò che è per Francesco la “perfetta letizia” e spiega perché. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................

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PAGINA DEI VALORI

IL VALORE DELLA FEDE

Con la parola fede si indica l’atteggiamento del credere ad una religione. La fede è fiducia e fedeltà verso Dio. Avere fede significa confidare in Dio e affidarsi a lui nelle difficoltà.

Era una famigliola felice e viveva in una casetta di periferia, ma una notte scoppiò nella cucina della casa un terribile incendio. Mentre le fiamme divampavano, genitori e figli corsero fuori. In quel momento si accorsero, con infinito orrore, che mancava il più piccolo, un bambino di cinque anni. Al momento di uscire, impaurito dal ruggito delle fiamme e dal fumo acre, era tornato indietro ed era salito al piano superiore. Che fare? Il papà e la mamma si guardarono disperati, le due sorelline cominciarono a gridare. Avventurarsi in quella fornace era ormai impossibile... e i vigili del fuoco tardavano. Ma ecco che lassù, in alto, s’aprì la finestra della soffitta e il bambino si affacciò, urlando disperatamente: “Papà! Papà!”. Il padre accorse e gridò: “Salta giù!”. Sotto di sé il bambino vedeva solo fuoco e fumo nero, ma sentì la voce e rispose: “Papà, non ti vedo...”. “Ti vedo io, e basta. Salta giù!”, urlò l’uomo. Il bambino saltò e si ritrovò sano e salvo nelle robuste braccia del papà, che lo aveva afferrato al volo.

Avere fede è un po’ come la storia del bambino che non riusciva a vedere il suo papà: noi non vediamo Dio, ma Lui ci vede e ci chiede di fidarci di Lui, anche nelle situazioni più difficili o dolorose.

1 Rispondi. • Tutta la Storia della Salvezza, ebraica prima e cristiana dopo, è caratterizzata da personaggi che hanno dimostrato di avere una grande fiducia nel Dio della Rivelazione. E tu hai fiducia in qualcuno? In chi? ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Cosa significa che chi ha fede è chiamato “a buttarsi tra le braccia di Dio”? Spiegalo con parole tue. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................................................

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GESÙ , VERO UOM O, E IL SUO TEM PO

I SANTI: CAMPIONI DI FEDE Quando si dice santo si pensa a persone perfette, che non hanno mai commesso peccati o fatto sbagli, oppure si pensa a fatti eccezionali come i miracoli, le visioni... Ma chi sono veramente i santi? Sono quelle donne e quegli uomini, giovani o adulti, che hanno scelto di vivere con fedeltà e amore gli insegnamenti di Gesù. Santi non si nasce, lo si può diventare amando a tal punto Dio e i fratelli da diventare campioni della fede. I santi non sono campioni dalla nascita, lo diventano con il tempo, giorno dopo giorno, con l’aiuto di Dio, a forza di ricominciare dopo ogni sbaglio. Questo vuol dire che tutti possono vivere da santi.

Scelgono di essere poveri, perché sanno che ci sono tesori più preziosi dell’argento e dell’oro. Accettano di piangere, perché credono che ogni lacrima sarà trasformata in gioia. Scelgono di avere fame di giustizia, perché credono che agli occhi di Dio tutti gli uomini sono uguali. Accettano di essere perseguitati, perché darebbero anche la vita per rendere il mondo più fraterno.

I precursori di Cristo con santi e martiri, Beato Angelico.

1 Completa dopo aver letto la poesia. I santi... hanno scelto di essere poveri, perché ................................................. ..................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................

hanno accettato di soffrire, perché ......................................................... ..................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................

hanno lottato per la giustizia, perché ................................................... ..................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................

C. Singer

2 Rispondi sul quaderno. Ogni paese o città ha un santo patrono protettore. - Qual è il patrono della tua città? - In quale giorno si festeggia?

La Chiesa il 1° novembre celebra la “festa di tutti i santi”, che precede quella della “commemorazione dei defunti”.

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L'Arte Racconta...

IL VOLTO DI DIO

1 Osserva il quadro e ascolta la parabola a cui si riferisce.

paura rabbia gioia pace noia odio dolore tristezza gelosia immagine parlante Il ritorno del figliol prodigo, Rembrandt.

crudeltà

perdono

malizia

amore

solitudine

2 Rispondi. • Quali emozioni ti trasmettono i colori? ................................................................................................................................................................ • Cosa esprime il volto del padre? ................................................................................................................................................................................. • Perché le mani del padre sono differenti? ......................................................................................................................................................... 3 Colora le parole che ti sembrano legate alla scena del dipinto e spiega oralmente il perché.

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GESÙ , VERO DIO, VINC E LA MOR TE

IL MISTERO DELLA SINDONE COSA DICE LA SCIENZA? - È un lenzuolo che si può far risalire ai primi secoli del Cristianesimo. - I pollini ritrovati nel tessuto appartengono a piante presenti in Palestina. - L’immagine che vi è impressa non può essere stata dipinta. - Si tratta di un uomo che ha profonde ferite sulla fronte, una ferita sul costato e nessun osso spezzato. - Le mani sovrapposte fanno pensare a mani crocifisse. - È il volto di un uomo con barba e capelli lunghi. - È un corpo flagellato, rimasto avvolto nel lenzuolo per 30-36 ore. - L’unica spiegazione su come si sia potuta imprimere l’immagine sul lenzuolo è che il corpo sia passato da uno stato freddo a uno molto caldo.

CHE COS’È? La Sindone, dal greco sìndon (telo usato per avvolgere i defunti), è un lenzuolo di lino lungo 4,41 m e largo 1,13 m. Su di esso sono impresse le impronte (frontale e dorsale) di un uomo flagellato e crocifisso.

COSA DICONO I VANGELI? “[…] un uomo di nome Giuseppe d’Arimatea […] si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia…” . Lc 23,53 La Sindone con evidenziati i contorni della figura impressa su di essa.

CONCLUSIONI L’immagine della Sindone è stata impressa grazie a una forte diffusione di energia rilasciata dal corpo avvolto nel lenzuolo. Questo sembra trovare una spiegazione di fede nei racconti della resurrezione, dai quali si intuisce che il corpo di Gesù, quando risorse, è passato da uno stato freddo a una irradiazione di calore e di luce.

immagine parlante

I FEDELI DEVONO CREDERE ALLA SINDONE? La Chiesa dice che il cristiano è libero di credere o meno che l’uomo impresso sulla Sindone sia Gesù. Di certo essa spinge il credente a riflettere sul mistero della Passione, morte e resurrezione di Cristo.

1 Qual è la tua opinione sulla Sindone? Scrivila sul quaderno.

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GESÙ , VERO DIO, VINC E LA MOR TE

GLI ULTIMI GIORNI... ..............................................

“Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa di Pasqua, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!”. Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: “Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina”. Gv 12,12-15

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1 .............................................. ..............................................

“Quando venne l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione […]” Lc 22,14 -15

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2 ..............................................

“Uscì e andò, come al solito, al Monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate, per non entrare in tentazione”. Lc 22, 39-40 “Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del Sommo Sacerdote”. Lc 22,54

“Tutta l’assemblea si alzò, lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo”. Lc 23,1-2

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“Condussero Gesù dal Sommo Sacerdote […] i capi dei sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano”. Mc 14,53-55

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“Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. […] Lo consegnò loro perché fosse crocifisso”. Gv 19,1-16

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GESÙ , VERO DIO, VINC E LA MOR TE

... A GERUSALEMME .............................................. ..............................................

“[…] Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo inviò a lui, che in quei giorni si trovava a Gerusalemme […] Erode lo interrogò con molte domande, ma egli non gli rispose nulla […] Allora con i suoi soldati lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato”. Lc 23,6-11

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“Erano le nove del mattino quando lo crocifissero […] A mezzogiorno si fece buio su tutta la Terra fino alle tre del pomeriggio […] Gesù, dando un forte grido, spirò”. Mc 15,25-37

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“Giuseppe d’Arimatea, comprato un lenzuolo, depose Gesù dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro”. Mc 15,46

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1 Collega i luoghi nella mappa di Gerusalemme e gli avvenimenti che vi si svolsero, inserendo i numeri mancanti nei riquadri. Infine scrivi i seguenti nomi dei luoghi nei box.

SEPOLCRO • ORTO DEGLI ULIVI • MONTE CALVARIO • CASA DEL SOMMO SACERDOTE • RESIDENZA DI ERODE • CENACOLO • PORTA DI GERUSALEMME • PRETORIO

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GERUSALEMME

Viaggio a...

Gerusalemme è un’antica città di grande importanza storica, situata a circa 750 m di altezza, non lontana dalla sponda nord-ovest del Mar Morto e vicina a Betlemme. È la città santa per la religione ebraica e cristiana e terza città santa per l’Islam (dopo La Mecca e Medina). Oggi la città vecchia si presenta divisa in quattro quartieri: armeno, cristiano, ebraico e musulmano. Per gli ebrei Tutti i desideri di un ebreo si avverano a Gerusalemme, la città di YHWH, nonché sua sposa, sede del grande Tempio di cui oggi rimane solo una parte del muro occidentale detta “Muro del Pianto”. Per i cristiani I primi cristiani pregavano rivolti verso Gerusalemme e anche le chiese, fino al XIII sec., erano orientate verso la Città Santa, testimone degli eventi più importanti della vita di Gesù. Per i musulmani La tradizione islamica individua nella roccia custodita sotto la cupola dorata della grande moschea di Omar il luogo da cui Maometto è salito al cielo. Un’antica tradizione sostiene che in questo luogo sia avvenuto il sacrificio di Isacco.

Ebrei in preghiera presso il Muro del Pianto.

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Vista di Gerusalemme con la Cupola della Roccia.


PIETRA DELL’UNZIONE La pietra dove Gesù fu cosparso di mirra e oli prima di essere sepolto.

BASILICA DEL SANTO SEPOLCRO

CENACOLO A Gerusalemme si trova il Cenacolo, termine che indica la stanza dove si mangiava e dove, secondo la tradizione, Gesù ha consumato l’ultima cena con gli Apostoli.

La basilica del Santo Sepolcro sorge nel sito che la tradizione indica come quello della crocifissione, sepoltura e resurrezione di Gesù. Al suo interno ingloba sia quella che è ritenuta la «collina del Golgota», luogo della crocifissione, sia il sepolcro dove il Vangelo riferisce che Gesù è stato sepolto.

1 Sottolinea nella pagina la frase che contiene la risposta alla seguente domanda.

Perché la basilica del Santo Sepolcro è anche chiamata chiesa della Resurrezione?

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GESÙ , VERO DIO, VINC E LA MOR TE

LA PASQUA NEL TEMPO La Terra rispetto al Sole, durante l’anno 21 giugno. Solstizio d’estate

21 marzo. Equinozio di primavera

Sole

21 dicembre. Solstizio d’inverno 21 settembre. Equinozio d’autunno

Anche la Pasqua (dall’ebraico pesach, cioè “passaggio”), come le altre feste ebraiche, in origine era legata al movimento degli astri e al risveglio della natura in primavera. In quell’occasione, infatti, venivano sacrificati i primi agnelli nati e il loro sangue veniva usato per segnare i paletti delle tende e poi le porte delle case, in segno di protezione. Nei giorni successivi, veniva celebrata la Festa degli Azzimi, legata all’agricoltura. Si offrivano grano, vino e olio e si buttava via il lievito vecchio, che veniva sostituito con il lievito nuovo.

EQUINOZIO: sono i due giorni di ogni anno in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata. SOLSTIZIO: i giorni del solstizio sono quelli in cui si hanno il massimo (giugno) o il minimo (dicembre) di ore di luce.

Dalla Pasqua ebraica...

... alla Pasqua cristiana

PASSAGGIO DALLA SCHIAVITÙ...

PASSAGGIO DALLA MORTE...

... ALLA LIBERTÀ

... ALLA VITA NUOVA

si Formulo un’ipote Per i Cristiani la Pasqua è la celebrazione della “risurrezione” e della “liberazione”. Cosa significa?

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GESÙ , VERO DIO, VINC E LA MOR TE

LA PASQUA CRISTIANA Ogni anno, nel Triduo pasquale, il periodo di tre giorni che va dal giovedì santo al sabato santo, la Chiesa celebra la memoria degli ultimi eventi della vita di Gesù. GIOVEDÌ SANTO La sera, durante la Messa, si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia da parte di Gesù, durante l’ultima cena, con il pane e il vino. Questo sacramento celebra il sacrificio di Gesù e attua la comunione dei fedeli con lui attraverso l’ostia consacrata e il vino (per questo è detto anche “comunione”). Viene poi rivissuta l’istituzione del ministero sacerdotale e si celebra il rito della lavanda dei piedi. Dopo la Messa, la pisside contenente le ostie consacrate viene portata in processione all’Altare della Deposizione, detto Sepolcro, davanti al quale i fedeli si recano ad adorare Gesù-Eucarestia. Papa Francesco durante il rito della lavanda dei piedi.

VENERDÌ SANTO Nelle chiese gli altari sono spogli, non si celebra la Messa e non si suonano le campane. Nel pomeriggio, si svolgono la liturgia dell’adorazione della croce e la Via Crucis, in cui si ripercorrono i momenti della Passione e morte di Gesù. Il Papa la celebra al Colosseo, dove tanti martiri hanno dato la vita per testimoniare la loro fede in Cristo. Via Crucis al Colosseo.

SABATO SANTO La sera, sul sagrato delle chiese, si celebra la veglia pasquale, che inizia con la benedizione del fuoco. Esso simboleggia Gesù che purifica e riscalda ogni cuore. Il sacerdote accende un grande cero che rappresenta la Luce di Cristo ed entra poi nella chiesa, immersa nel buio, con il cero acceso. Ad esso i fedeli accendono le loro candele, a significare che la Luce di Cristo si diffonde a tutta l’umanità. Benedizione del fuoco e accensione del grande cero.

1 Ricerca gli usi e le tradizioni che si ripetono nella tua città o nel tuo paese durante la Settimana Santa

e nel tempo di Pasqua. Puoi anche eseguire la ricerca come lavoro di gruppo. Scrivi poi un breve testo in proposito.

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GOCCE DI MIELE

IL SEGNO DI GIONA

Giona era un profeta dell’VIII secolo a.C. che Dio inviò nella città assira di Ninive a predicare. 1 Osserva le illustrazioni e ascolta la storia del profeta Giona.

1

2

3

4

2 Rispondi. • Quale richiesta fa Dio al profeta Giona?

• Come finisce la storia?

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• Perché Giona disubbidisce a Dio?

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• Perché Giona decide di imbarcarsi su una nave? ............................................................................................................................

• Cosa comprende all’arrivo della tempesta?

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• Cosa vuol dire Gesù quando dice agli scribi e ai farisei che l’unico segno della sua divinità sarà “il segno di Giona”? ............................................................................................................................

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IL MI O MO ND O

SOGNI LEGGERI COME NUVOLE Un nuovo anno scolastico si affaccia alla finestra della tua vita. Leggi queste tre poesie.

1 Modello di vestito che si allunga e si allarga all’infinito. Non perde bottoni, non si consuma sui calzoni, esente da macchie e da strappi, s’indossa all’asilo e cresce un po’ per anno senza perdere un filo. I sarti si prevede che lo consiglieranno. Chiederanno al governo qualche decreto drastico contro il vestito elastico che dura in eterno. Con o senza permesso, io lo invento lo stesso. G. Rodari

si Formulo un’ipote

2 Da grande farò… il guardiano di un faro di trentasei colori. Il pilota di un autobus con le ruote-girandola. Il fornaio-salumaio dei panini imbottiti. Il prete di una chiesa tutta di vetro. L’avvocato dei ladri che rubano fiori. Il vigile cow-boy a un incrocio di mucche. Il maestro di nuoto dei delfini d’argento. Il sarto delle vele che strappò il vento. Accompagnerò al mare ogni piccolo fiume. Farò il sollevatore di piume. R. Piumini

3 Io l’ho conosciuto bene, l’uomo che guardava le nuvole. Ci vedeva un mondo nuovo come un sogno lì da prendere ma non ci arrivava mai… E. Ramazzotti

Di chi o di che cosa parla il poeta della prima poesia?

1 Inventa un titolo adatto per la prima poesia: ....................................................................................................................................................

L’autore parla proprio di te che stai crescendo e potrai rendere migliore il “tuo vestito”, seguendo quelli che sono i tuoi sogni.

2 Quali emozioni suscitano in te le poesie n. 2 e 3? Parlane con i compagni.

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IL MI O MO ND O

DAL SOGNO DI SAN FRANCESCO...

Francesco nasce ad Assisi nel 1181. Il padre, Pietro di Bernardone, era un ricco commerciante di stoffe e lo chiamò così in onore della Francia, con cui commerciava. Crescendo, Francesco diventa un giovane gentile e sensibile che ama divertirsi, indossare vestiti eleganti e gioielli. È animato da un grande sogno, quello di diventare cavaliere. Così partecipa alla guerra contro Perugia. Ma nella battaglia di Collestrada, nel 1202, viene fatto prigioniero e liberato dopo un anno. Tornato ad Assisi, Francesco vuole partire per la Crociata e si reca in Puglia per imbarcarsi, ma sostando a Spoleto, mentre dorme, sente una voce:

Che cosa vuoi che faccia, o Signore?

“Francesco, chi può darti più onore il servo o il padrone?” “Il padrone”, risponde subito. “E allora perché lasci il padrone per seguire il servo?” E Francesco: “Cosa vuoi che io faccia, o Signore?” “Ritorna ad Assisi”. Va’, Francesco, e ripara la mia casa in rovina.

Così il giovane ritorna ad Assisi e, durante il viaggio, regala la sua preziosa armatura ad un giovane bisognoso. Il cuore di Francesco non è più quello di prima: le feste e le ricchezze non lo interessano più: ricerca luoghi solitari dove ritirarsi in preghiera e dona ai poveri ciò che ha. Un giorno Francesco incontra un lebbroso, malattia verso la quale aveva sempre provato disgusto, ma gli si avvicina e gli dà un bacio. Poi si accorge che il lebbroso è scomparso e comprende che era Gesù. Da quel momento inizia a curare i lebbrosi. Il padre e gli amici non comprendono il suo cambiamento e lo isolano. Un giorno, mentre sta pregando nella chiesa diroccata di San Damiano, sente la voce del Signore provenire dal crocifisso: “Va’ Francesco, e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina”.

LEBBRA: malattia infettiva che si manifesta con lesioni sulla pelle.

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Pieno di buona volontà, non avendo ancora compreso in pieno ciò che Dio gli sta chiedendo, Francesco cerca di trovare il denaro necessario alla ricostruzione della chiesa. Vende tutte le stoffe del padre, che lo trascina dal Vescovo di Assisi e, davanti a mezza città, gli chiede di restituirgli tutti i soldi.

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IL MI O MO ND O

... AL MONDO DI DIO Francesco allora si spoglia e restituisce i suoi vestiti al padre, rinunciando alla sua eredità. Poi, pieno di Spirito Santo, dice: “Da oggi non dirò più padre Pietro di Bernardone, ma Padre Nostro che sei nei cieli”. Con una tunica come unico avere, il giovane si dedica al restauro delle chiese di San Damiano e della Porziuncola, credendo che sia questo che vuole il Signore. Egli vive in povertà mendicando per le strade. Colpito dal passo del Vangelo in cui Gesù invia gli Apostoli ad “annunziare il Regno di Dio, dicendo loro di non prendere nulla per il viaggio, ma di rimanere per un po’ in un luogo e poi riprendere il cammino”, Francesco capisce ciò che Dio gli sta chiedendo: predicare a tutti, ovunque, l’amore di Dio, in un momento in cui gli uomini di Chiesa sono presi più dal potere e dalla ricchezza, che dalla forza del Vangelo.

La rinuncia ai beni paterni, Giotto.

Alcuni giovani, come Pietro Cattani e Bernardo da Quintavalle, colpiti dalle sue scelte, chiedono di seguirlo. Altri si uniranno in seguito. Nel 1209 Francesco decide di sottoporre all’approvazione della Chiesa la sua nuova forma di vita. Si reca così a Roma e chiede a papa Innocenzo III di approvare la Regola (stile di vita) dei Frati (fratelli) Minori (più piccoli): vivere secondo il Santo Vangelo. Il Papa la approva.

San Francesco annuncia il Vangelo al sultano, I. Rupnik.

Nel 1219 si reca con alcuni compagni in Egitto, dove si stava combattendo la Quinta Crociata. Qui Francesco tenta di convertire il sultano d’Egitto Melek-el-Khamel, parlandogli dell’amore di Dio e della pace. Francesco non riesce a fermare la guerra, ma il sultano rimane colpito dalle sue parole.

Intanto la guida dell’ordine passa a frate Elia e nascono le prime incomprensioni e discussioni tra i frati sul rispetto e l’applicazione della Regola. Francesco si ritira con l’amico Leone sul Monte della Verna, in Toscana, per dedicarsi alla penitenza. Chiede a Dio conferma che tutto ciò che ha fatto fosse la sua volontà. Così, nella notte del 14 settembre 1224, Francesco riceve nella sua carne le stimmate: i segni della passione di Cristo. Tornato ad Assisi, sempre più debole e ammalato, muore nella notte del 4 ottobre 1226.

1 Cosa caratterizza la vita dei frati minori? Quali sono gli insegnamenti importanti per te e la tua vita? Rispondi sul quaderno.

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Viaggio nei...

LUOGHI FRANCESCANI... La vita di San Francesco e dei suoi compagni si caratterizza come “apostolica e da inviati”. Essa chiede di rinunciare ad ogni bene terreno per vivere di luogo in luogo, come testimoni e annunciatori di Gesù Cristo, con la preghiera, la penitenza, la predicazione e il buon esempio. Ci sono diversi luoghi carichi di “memoria francescana”, che ci fanno percepire la fede del “poverello di Assisi”.

immagine parlante

IN UMBRIA, AD ASSISI Basilica di Santa Maria degli Angeli Venne costruita nel XVI secolo per custodire la Porziuncola, una delle piccole chiese restaurate da Francesco, e la cappella del Transito, il luogo della morte del Santo. Qui i primi frati sperimentarono la vita comunitaria.

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Basilica di San Francesco Nel 1228, due anni dopo la morte, Francesco venne canonizzato. Il suo successore, frate Elia, fece iniziare la costruzione di quella che oggi è chiamata la Basilica Inferiore, dove si trova la tomba del Santo e dei primi compagni. Sopra si innalza la Basilica Superiore, un edificio slanciato e luminoso, le cui pareti sono state affrescate da Cimabue e Giotto.

immagine parlante

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Basilica di Santa Chiara È stata costruita dopo la canonizzazione della Santa, per accogliere la sua tomba. Adiacente alla chiesa si trova il Protomonastero delle suore Clarisse, che vi portarono il crocifisso che parlò a Francesco in San Damiano. immagine parlante

Santuario di San Damiano Immerso nel verde e nel silenzio, si trova a metà strada tra la pianura e la collina di Assisi. Qui il crocifisso chiamò Francesco per nome e Chiara, con le sue sorelle, vi dimorò fino alla sua morte, nel 1253.

1 Francesco amava molto i luoghi solitari per pregare. Tra questi ricordiamo l’Eremo delle Carceri, vicino ad Assisi, e Le Celle di Cortona, in provincia di Arezzo. Quale dei due si trova in Umbria? Ricerca delle notizie e delle immagini in merito.

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... TRA UMBRIA, LAZIO E TOSCANA NEL LAZIO San Francesco amò molto la Valle di Rieti dove trovò l’accoglienza di gente semplice e di una natura dolce e rigogliosa. Per questo, grazie alla sua presenza, questa zona fu chiamata “Valle Santa”.

Poggio Bustone Qui Francesco arrivò pieno di domande circa la sua missione, che era ancora agli inizi. Semplice e toccante è il saluto che portò agli abitanti di questo borgo: “Buongiorno, buona gente!”. Qui ricevette il perdono di Dio, che lo liberò dalla paura del futuro e gli donò la pace.

immagine parlante

immagine parlante

Greccio Qui, nel 1223, Francesco volle ricordare l’umiltà dell’Incarnazione di Gesù, dando forma al primo presepe, unendo così il mistero della nascita del figlio di Dio a quello dell’Eucaristia presente sull’altare. Gesù è umile nella sua nascita e nella sua presenza in un piccolo pezzo di pane.

Fonte Colombo Qui, nel 1223, Francesco scrisse la Regola definitiva dell’Ordine e subì una delicata operazione agli occhi. Durante l’intervento avvenne il “miracolo del fuoco” che, dopo una preghiera, non gli fece sentire “né il suo calore né alcun dolore nella carne” (FF 1097). IN TOSCANA Monte della Verna Su questo monte sorge l’omonimo Santuario vicino al luogo in cui Francesco ricevette le stimmate. Francesco era divenuto come un “altro Cristo”, perché si era lasciato condurre totalmente da Dio. immagine parlante

1 Il tau, ultima lettera dell’alfabeto ebraico, è considerato un simbolo

francescano perché venne usato da San Francesco. Qual è il motivo per te?

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LA FEDE DELL A CHIES A

IL SIMBOLO DELLA FEDE

Tutti coloro che, come San Francesco, riconoscono in Gesù Cristo il Figlio di Dio e sono stati battezzati, formano il CONCILIO: assemblea Popolo di Dio, ovvero la Chiesa. dei Vescovi, con il Papa, al fine di Fin dalle origini e nel corso dei secoli, la Chiesa ha voluto studiare e decidere per il bene della riflettere più volte sui modi migliori di realizzare e annunciare l’insegnamento di Gesù. Questo viene fatto attraverso le Chiesa. assemblee di tutti i Vescovi (successori degli Apostoli) riuniti ECUMENICO: indica tutto il mondo. assieme al Papa (successore di Pietro): ovvero i Concili ecumenici. Nei concili di Nicea e di Costantinopoli (IV sec. d.C.) i punti fondamentali della fede cristiana furono riassunti in una preghiera chiamata Credo, detto anche “Professione di fede”, perché riassume la fede professata dai cristiani, o “Simbolo della fede”, in quanto segno di riconoscimento e di comunione tra i credenti. Verità di fede

I Cristiani credono che...

Credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra;

… Dio è Creatore e Padre.

e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore…

… Gesù Cristo è il Figlio di Dio, morto e risorto per dare a tutti la Salvezza.

Credo nello Spirito Santo…

… lo Spirito Santo è inviato come forza di Dio che anima la Chiesa. Credo la Chiesa...

UNA

SANTA

CATTOLICA

APOSTOLICA

La Chiesa voluta da Gesù è una sola.

Perché resa santa dalla Parola e dalla Grazia di Gesù, per mezzo dello Spirito Santo.

Cioè universale, per ogni uomo.

Fondata, per volontà di Gesù, sugli Apostoli e i loro successori: il Papa e i Vescovi.

1 Il Simbolo della fede si conclude con l’espressione “Credo la vita eterna”. Cosa significa per te?

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Classe quinta NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo


L'Arte Racconta...

IL DIO TRINITARIO

Per i cristiani, Dio è Uno e Trino. Credono infatti in un unico Dio che si manifesta in tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Il monaco Andrej Rublëv (1360-1430) ha cercato di esprimere questo mistero attraverso l’icona della Trinità.

1 Ascolta la spiegazione dell’icona e rispondi.

• Quale dei tre uomini è Gesù? Spiega il significato dei colori del suo abito. ........................................................................................... ........................................................................................... ...........................................................................................

• Perché il colore azzurro è comune a tutte e tre le persone? ........................................................................................... ........................................................................................... ...........................................................................................

• Perché il Padre ha un abito trasparente? ....................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Come appaiono le tre figure? ................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................

1 Se guardi con attenzione il “circolo di relazione” alla tavola “dei tre”, noterai che c’è un posto vuoto che sembra aspettare qualcuno che lo occupi. Chi manca secondo te?

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NUCLEO TEMATICO Il linguaggio religioso

Classe quinta

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LA FEDE DELL A CHIES A

MOLTI DONI...

La Chiesa, fin dai tempi degli Apostoli, è sempre stata una comunità organizzata. In essa ogni membro ha un compito da svolgere, mettendo a servizio dei fratelli le proprie capacità particolari: i carismi o “doni di Dio”. Nella Chiesa ci sono: I VESCOVI La parola vescovo viene dalla lingua greca e significa “ispettore, colui che controlla”. Ai vescovi infatti sono affidati la cura, il controllo e il coordinamento delle comunità parrocchiali presenti nella diocesi. Fra i tanti vescovi, quello della città di Roma ha un ruolo particolare: è il Papa, il Pontefice. È lui che rappresenta l’unità di tutti i cristiani cattolici del mondo; è il “pastore”, la guida, il vicario di Cristo, che continua il compito che all’inizio Gesù affidò a Pietro.

I SACERDOTI (PRESBITERI O PRETI) I sacerdoti, dal latino sacerdotem (colui che si occupa del culto del sacro, sacer) sono i collaboratori del vescovo, i ministri chiamati al servizio della Parola di Dio con la predicazione, l’amministrazione dei sacramenti e la cura pastorale della comunità. I termini “presbitero” e “prete” derivano dal greco presbyteros (anziano e venerabile).

I DIACONI La parola diacono viene dal greco e significa “colui che serve”. I diaconi aiutano i sacerdoti nel “servizio” della Parola, della liturgia e della carità.

CARISMA: è una parola di origine greca (chàris = grazia) e vuol dire “dono gratuito”. Per i credenti, i carismi sono i doni che lo Spirito Santo elargisce agli uomini, affinché siano usati per l’utilità comune e per l’edificazione della Chiesa. Sono tanti e diversi, come i ministeri, i servizi, i compiti, le funzioni e le attività dei membri del popolo di Dio. Il carisma più grande di tutti è la carità (1 Cor 13, 13).

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LA FE DE DE LL A CH IES A

... PER IL BENE COMUNE I RELIGIOSI Nella Chiesa ci sono poi i religiosi (dal latino religiosus, osservante e devoto verso la divinità): frati, suore, monaci e monache. Essi vivono nei conventi, secondo una regola di vita caratterizzata dall’obbedienza, dalla povertà e dalla castità. S’impegnano nella società per alleviare le sofferenze degli anziani e degli ammalati. Si dedicano all’educazione dei bambini e dei giovani.

I LAICI Il nuovo popolo di Dio è formato per la maggior parte da laici (significa popolo): uomini, donne, giovani, anziani, bambini... Si tratta di operai, impiegati, maestri, commercianti, medici, pensionati. Ognuno è chiamato, da discepolo, a seguire l’esempio di Gesù. Ogni occasione della vita, infatti, può essere vissuta con amore al servizio dell’altro. Gesù chiama e invita tutti a seguirlo, ma non chiede a ciascuno di seguirlo allo stesso modo, perché ognuno ha i suoi talenti, la sua vocazione, il suo compito. Tanti ruoli quindi, ma un unico impegno: collaborare perché si realizzi il Regno di Dio: un mondo di giustizia, libertà, amore e pace, in cui ogni persona può vivere con la dignità di figlio di Dio. 1 Scrivi V (vero) o F (falso) per ogni definizione. La Chiesa è la comunità di quanti credono in Cristo. La Chiesa è la riunione del Papa con i suoi più diretti collaboratori. La Chiesa è una pia associazione di monaci e suore. La Chiesa è il nuovo popolo di Dio.

La Chiesa è formata dai soli sacerdoti. La Chiesa è formata dai soli laici. La Chiesa è formata dal Papa, dai vescovi, dai sacerdoti e da tutti i credenti in Cristo. La Chiesa è formata solo da uomini.

2 Rispondi sul quaderno. • Quando dico: “Vado in chiesa alla Messa” che cosa intendo per “chiesa”? • Che differenza c’è fra “Chiesa” (iniziale maiuscola) e “chiesa” (iniziale minuscola)? NUCLEO TEMATICO Il linguaggio religioso • Dio e l’uomo

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IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

ALLE ORIGINI...

La prima comunità cristiana nasce a Gerusalemme il giorno di Pentecoste e sono gli apostoli a guidarla. Poi, presi dall’invito che aveva fatto loro Gesù di ”andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16), gli Apostoli scelsero dei collaboratori, i presbiteri, e li affidarono alla guida di un vescovo, nominato per dirigere la Chiesa locale. A Gerusalemme, il primo vescovo fu l’apostolo Giacomo. Nel libro degli Atti degli Apostoli, l’evangelista Luca descrive così la vita della comunità di Gerusalemme:

PRESBITERO: significa anziano. Oggi questo termine indica i sacerdoti.

“Erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati”. At 2,42-47

1 Inserisci nello schema le caratteristiche della prima Chiesa di Gerusalemme. ...............................................................................................................

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PRIMA COMUNITÀ CRISTIANA

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2 A cosa corrisponde oggi l’atto di “spezzare il pane”? Rispondi sul quaderno.

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Classe quinta

NUCLEO TEMATICO La Bibbia e le altre fonti • Dio e l’uomo


IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

... DELLA CHIESA Nella prima comunità di Gerusalemme vennero scelti sette uomini saggi e di buona reputazione, i diaconi, per occuparsi dell’organizzazione della comunità, dell’assistenza ai più bisognosi e della predicazione assieme agli Apostoli. Tra i diaconi, il libro degli Atti racconta le vicende di Stefano, un cristiano molto coraggioso che testimoniò con la sua vita la fedeltà a Gesù. Egli non ebbe paura di parlare agli Ebrei di Gesù e di riconoscerlo come il Messia, che portava a compimento le attese del popolo eletto. Le sue parole furono considerate una bestemmia dai più intransigenti e, per questo motivo, fu lapidato, divenendo così il primo martire nella storia della Chiesa.

MARTIRE: colui che non ha paura di subire la morte, pur di rimanere fedele al Vangelo. LAPIDAZIONE: pena di morte tramite il lancio di pietre.

“All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: “Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio”. Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui. Lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo (colui che sarebbe poi diventato San Paolo). E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”. Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: “Signore, non imputare loro questo peccato”. Detto questo, morì”. At 7,54-60

1 Rispondi alle domande. • Quali sono le funzioni di un diacono? .............................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Perché la storia di Stefano viene associata alla morte di Gesù? .............................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................

• Perché il martirio di Santo Stefano viene ricordato con una festività? ............................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................

NUCLEO TEMATICO La Bibbia e le altre fonti • Dio e l’uomo

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IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

SAULO DIVENTA PAOLO Saulo, nato a Tarso in Cilicia (attuale Turchia) intorno al 5 d.C., era un ebreo che aveva il privilegio di possedere la cittadinanza romana. Apparteneva al gruppo dei farisei e osteggiava l’avvento del Cristianesimo, perché non credeva che Gesù fosse il Figlio di Dio. Di mestiere faceva teli per le tende. Aveva assistito all’uccisione di Stefano a Gerusalemme e, sempre più ostile alla dottrina di Cristo, partì per Damasco, in Siria, per fare prigionieri i Cristiani di quella città. Mentre era in viaggio, Saulo venne abbagliato da una luce fortissima e sentì la voce del Signore: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” Allora si convertì e, come segno del suo cambiamento, cambiò il nome da Saulo, primo re d’Israele, in Paolo, che significa “piccolo”. Si dedicò quindi all’attività missionaria per diffondere il messaggio di Gesù, compiendo quattro lunghi viaggi e fondando molte Chiese, tanto da essere definito “apostolo delle genti”. Paolo è stato autore di tredici lettere, contenute nel Nuovo Testamento, come segno di vicinanza alle comunità di “gentili” che avevano accolto la sua predicazione. Nel 62 d.C. venne fatto prigioniero a Gerusalemme con l’accusa di turbare l’ordine pubblico. In quanto cittadino romano, Paolo si appellò al giudizio dell’imperatore. Portato a Roma venne assolto, per poi essere decapitato durante la persecuzione di Nerone, tra il 64 e il 67 d.C. 1 Completa lo schema con le notizie che puoi ricavare dal testo. .....................................................................

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SAULO SULLA VIA DI DAMASCO PAOLO .....................................................................

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2 Cerca nel dizionario la definizione del termine “gentile”.

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IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

LE PERSECUZIONI All’inizio da parte dei Romani c’era una certa tolleranza verso il Cristianesimo, ma quando questa religione cominciò a diffondersi nell’Impero, le autorità si dimostrarono ostili. Come Gesù, anche i suoi discepoli e i credenti subirono molte avversità per opera dei Romani. Il periodo delle persecuzioni si può dividere in tre fasi: 1. 54-100 d.C. Le persecuzioni riguardano solo piccole aree dell’Impero. Si ricorda quella dell’imperatore Nerone, che attribuisce ai cristiani la responsabilità dell’incendio di Roma. 2. 100-250 d.C. Le persecuzioni sono limitate ad alcune province dell’Impero.

Martiri cristiani nel Colosseo.

3. 250-311 d.C. L’imperatore Decio e successivamente Diocleziano vogliono imporre la religione romana ad ogni cittadino. Si scatenano così delle vere e proprie persecuzioni di massa dei cristiani. La società romana si fondava sul concetto di schiavitù e di disuguaglianza sociale. Gli uomini liberi godevano di ogni privilegio, compreso il diritto di vita o di morte sugli schiavi. Donne, bambini e schiavi erano considerati inferiori. Un gruppo ristretto viveva nell’agiatezza economica e si dedicava ai piaceri della vita: cibo, infedeltà, giochi e divertimenti violenti. Il messaggio evangelico si scontrava con questo stile di vita. Esso parlava di uguaglianza tra gli uomini, tra uomini e donne e non accettava gli spettacoli sanguinari, annunciando che la vita è un valore da custodire e difendere. I cristiani vengono così accusati di essere atei (senza dio), perché si rifiutano di adorare gli dei e l’imperatore; talvolta addirittura di cannibalismo, perché durante i loro riti dicevano di “nutrirsi” Scena di sacrificio romano alle divinità. del corpo di Cristo. 1 Completa lo schema inserendo al posto giusto i seguenti termini. UGUAGLIANZA • RISPETTO • POTERE • RICCHEZZA • INFANTICIDIO • PARITÀ UOMO-DONNA • ADORAZIONE DELL ’IMPERATORE SOTTOMISSIONE DELLA DONNA • AMORE • VIOLENZA • DIVINITÀ • PERDONO • FRATELLANZA • UNICO DIO

CRISTIANI

ROMANI

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NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo • I valori etici e religiosi

Classe quinta

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IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

QUO VADIS?

Gesù aveva affidato all’apostolo Pietro, il pescatore che veniva dalla Galilea, il compito di guidare la Chiesa che stava nascendo. Un giorno gli aveva detto: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”. Mt 16,18

Domine quo vadis?, Annibale Carracci.

Consegna delle chiavi a Pietro, Perugino.

Nel giorno di Pentecoste Pietro iniziò ad annunciare la risurrezione di Gesù e a diffondere la nuova fede in tutto l’Impero, fino a Roma. Durante la persecuzione di Nerone contro i cristiani di Roma, Pietro, sollecitato da molti, si convinse a scappare. Sulla via Appia, all’alba, fu folgorato da una visione: gli sembrò di vedere un disco incandescente che veniva verso di lui. Gli cadde di mano il bastone, poi d’un tratto si inginocchiò e gridò forte: “Mio Signore, dove vai?”. E il Signore gli rispose: “Vado a Roma per essere crocifisso un’altra volta”. Allora Pietro rientrò in se stesso e vide il Signore salire al cielo. Tornò così a Roma lieto, glorificando il Signore. A tutti coloro che gli chiedevano il motivo del suo rientro in città, lui diceva semplicemente: “Ho visto il Signore!”. Da allora Pietro predicò e battezzò molti fedeli, senza più nessuna paura. Giunse infine anche per lui l’ora del martirio: volle essere crocifisso a testa in giù, perché non si riteneva degno di ricevere lo stesso supplizio del suo Signore.

1 Rispondi alle domande. • Osserva il dipinto di Annibale Carracci. A quale episodio della vita di San Pietro corrisponde? ......................................................................................................................................................................................

• Perché Gesù dice a Pietro: “Vado a Roma per essere crocifisso un’altra volta”? ...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

• Perché Pietro si fa crocifiggere a testa in giù? ...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

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Classe quinta NUCLEO TEMATICO Il linguaggio religioso

Crocifissione di Pietro, Caravaggio.


IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

LE CATACOMBE Le catacombe nascono a Roma tra il II e il III secolo d.C. L’uso di seppellire i defunti in ambienti sotterranei era noto a Etruschi, Ebrei e Romani. Con il cristianesimo nacquero dei sepolcri ipogei più complessi e ampi, per accogliere in un unico posto tutta la comunità. Il termine antico per designare questi luoghi è coemeterium (cimitero), che in greco significa “dormitorio”. Ciò a sottolineare il fatto che per i cristiani la sepoltura è un momento provvisorio, in attesa della resurrezione finale. L’opinione comune che vuole che le catacombe fossero utilizzate come nascondigli dai cristiani durante le persecuzioni, è probabilmente infondata. Nelle pareti delle gallerie erano ricavati i loculi per ospitare i defunti, chiusi con lastre di marmo o mattoni. I loculi rappresentano il sistema sepolcrale più umile ed egualitario. I corridoi erano piuttosto stretti, ma a volte si allargavano in ambienti più grandi, dove si trovano le tombe dei martiri, utilizzate come piccole chiese sotterranee. Le catacombe furono scavate da manovali cristiani detti fossori, i quali si occupavano anche delle sepolture e delle loro decorazioni. Il loro era un lavoro lento e faticoso, fatto con piccone e badile, al tenue chiarore delle lucerne. Per portare fuori il materiale, essi si servivano di ceste o sacche.

immagine parlante

Corridoio di una catacomba.

1 Osserva il disegno che riproduce l’interno di una catacomba e inserisci i termini corretti. SCALA D’INGRESSO • FOSSORE • LOCULO • LASTRA DI MARMO

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NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo • La Bibbia e le altre fonti

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GOCCE DI MIELE

IL MARTIRE DELL’EUCARESTIA Tarcisio era un giovane cristiano vissuto nel III secolo a Roma, durante le persecuzioni. 1 Ascolta la storia del martirio del giovane Tarcisio e completa le vignette scrivendo i dialoghi. ............................................................... ............................................................... ............................................................... ...............................................................

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Classe quinta NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo • I valori etici e religiosi


IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

FINALMENTE LIBERI Nonostante la crudeltà delle persecuzioni, la diffusione del Cristianesimo non si arrestò, anzi, trovò maggiore impulso. L’era dei martiri termina nell’anno 313 d.C. con l’Editto di Milano, attraverso cui gli imperatori Costantino e Licinio (rispettivamente imperatori dell’Impero Romano di Oriente e di Occidente) concessero la libertà alla Chiesa, proclamando la neutralità dell’Impero nei confronti di ogni fede.

Moneta raffigurante Costantino e Licinio.

“Tra le altre cose che ci sembrano essere vantaggiose per la pace di tutti, abbiamo stabilito di definire meglio il problema relativo alla venerazione della Divinità: abbiamo, cioè, deciso di dare ai cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire il culto che desiderano…”.

EDITTO: ordine scritto dato da un’autorità.

Editto di Milano La visione di Costantino.

Secondo una leggenda, l’imperatore Costantino, fedele al culto del dio Sole, prima dello scontro contro il rivale Massenzio ebbe una visione. Gli apparve un segno luminoso a forma di croce con una scritta che diceva: “Con questo segno vincerai”. Egli, allora, adottò la croce come suo vessillo e la fece tracciare sugli scudi dei suoi soldati. Vinse la battaglia, quindi concesse la libertà di culto ai Cristiani e, prima di morire, si fece battezzare. “…tutte le nazioni che sono sotto il dominio di Roma devono rimanere fedeli alla religione che è stata trasmessa da Dio a Pietro apostolo e che egli ha trasmesso ai Romani… Ordiniamo che coloro che seguono questa fede prendano il nome di Cristiani Cattolici… mentre tutti gli altri, oltre la punizione divina, si aspettino pene severe…”.

Intorno all’anno 380 d.C. si ebbe un’ulteriore svolta. L’imperatore Teodosio emanò l’Editto di Tessalonica e il Cristianesimo divenne “Religione di Stato”, l’unica ammessa nell’Impero, e i culti pagani vennero proibiti.

Editto di Tessalonica

1 Discuti in classe a partire dalle seguenti domande: Quali sono le conseguenze dell’Editto di Milano? E dell’Editto di Tessalonica?

NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo • La Bibbia e le altre fonti

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PAGINA DEI VALORI

IL VALORE DELLA LIBERTÀ

La LIBERTÀ non è semplicemente fare quello che a qualcuno pare e piace, ma scegliere, senza costrizioni e con responsabilità, ciò che è bene e rispettoso di me e degli altri.

C’era una volta un aquilone di carta. Era legato ad un filo sottile e si librava nell’aria pilotato dolcemente dalle mani esperte di un bambino. L’aquilone era contento di vederlo sorridere mentre lui danzava, ma un giorno sentì il desiderio di andare più in alto, di volare da solo, e si accorse che quel filo, quel filo sottile glielo impediva. D’un tratto, quell’esile filo che era stato l’unione col suo creatore divenne per lui come una catena opprimente. Così si agitò tanto da spezzarlo. L’aquilone cominciò a volare da solo, finalmente libero, felice di danzare nel vento, senza legami. Il bambino lo chiamava, supplicandolo di non andare troppo in alto, ma egli, ormai libero, non ascoltava le sue parole. Improvvisamente, però, il vento divenne più forte e cominciò a sbatterlo da ogni parte, a trascinarlo in una folle corsa. Avrebbe voluto rallentare, fermarsi per un attimo, ma non poteva. Il vento lo feriva con le sue raffiche, lo mandava a sbattere contro le cime degli alberi e non poteva scansarle. I rami aguzzi gli strappavano brandelli di carta e l’aquilone cominciò ad aver paura. Guardò giù e, sotto di sé, vide il bambino che correva affannosamente, cercando di non perderlo di vista. Provò nostalgia per quel viso sorridente, ma il vento non gli dava tregua. All’improvviso si calmò e l’aquilone pensò che presto si sarebbe finalmente fermato. Guardò diritto davanti a sé e vide una grossa pozzanghera che si faceva sempre più vicina. Provò un brivido di terrore… l’acqua lo accolse in un abbraccio mortale e sentì la carta rammollirsi, disfarsi lentamente. È la fine, - pensò - ma poi, improvvisamente... da Segno nel mondo, Soci, Anno V n. 2

1 Scrivi un finale della storia, poi confrontalo con quello dei tuoi compagni. .......................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................

2 Leggi gli articoli 3 e 8 della Costituzione Italiana e parlane in classe. Art. 3: Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Art. 8: Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge e hanno diritto di organizzarsi secondo i loro statuti.

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Classe quinta NUCLEO TEMATICO I valori etici e religiosi


IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

LA DOMUS ECCLESIAE In origine i Cristiani, per celebrare il “giorno del Signore”, non si radunavano in edifici specifici, ma utilizzavano le loro case. L’esperienza della fede, come l’esperienza liturgica, passava per la quotidianità degli eventi e dei luoghi. La casa era il luogo della familiarità e della condivisione. Quando poi le comunità cominciarono a contare un numero troppo elevato di fedeli, si sentì l’esigenza di un luogo da utilizzare esclusivamente per gli incontri comunitari. È così che nasce la “domus ecclesiae” (casa della Chiesa, cioè dell’assemblea), un edificio adattato alla necessità del culto. Sala per la preghiera e la celebrazione della cena del Signore (eucarestia) Sala per la lettura e spiegazione della Bibbia Sala con una grande vasca (fonte battesimale) per i battesimi

Ingresso

Sala di riunione prima dell’inizio dei riti

1 Il fonte battesimale era una vasca con tre gradini per parte, simbolo del percorso di conversione. Con il battesimo ogni credente muore al peccato e risorge a vita nuova in Cristo. Completa.

L’uomo depone il proprio abito, simbolo del

Dopo il battesimo indossa l’abito bianco, simbolo della

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2 Perché ci sono tre gradini? Cosa ricordano? .................................................................................................................................................................. NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo

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IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

LE BASILICHE Finite le persecuzioni, i Cristiani possono costruire i loro edifici per il culto. La struttura delle prime chiese cristiane riprende quella delle basiliche romane, edifici pubblici in cui si svolgevano affari, commerci e si amministrava la giustizia. BASILICA ROMANA

4 3

1

Nelle basiliche romane gli ingressi erano situati su uno dei lati lunghi (2). Dei colonnati dividevano gli spazi in navate (3-4), grandi ambienti simili a lunghi corridoi. Nell’abside (1), la parte conclusiva di una navata, era collocata la statua di una divinità o dell’imperatore.

4 2

2

2

BASILICA CRISTIANA

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3 5

4

1

7

Le basiliche cristiane si presentavano a tre navate, di cui due laterali (4), in penombra, usate per le processioni, e una centrale (3), illuminata, per i fedeli. L’ingresso (2) era sul lato corto. Entrando, il cristiano si trovava di fronte Gesù Cristo simboleggiato dall’altare (7), situato al centro dell’abside (1): era l’invito a camminare verso di lui, nella luce e non nelle tenebre. Tra l’abside e la navata centrale spesso si trova una navata trasversale, più corta, detta transetto (6). Questa dava alla basilica la caratteristica forma a croce latina. Dal VI secolo le basiliche vennero costruite anche a croce greca, con la navata centrale e il transetto delle stesse dimensioni. Le prime basiliche cristiane avevano il nartece (5), un porticato esterno riservato ai catecumeni che, non ancora battezzati, non potevano partecipare alla Cena del Signore.

1 Osserva le piante e la struttura delle basiliche e completa.

2 1 Pianta a croce ............................................................

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3

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Classe quinta NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo • La Bibbia e le altre fonti

Pianta a croce ............................................................


L'Arte Racconta...

LA FEDE NEI SECOLI

Lo stile delle chiese cristiane è mutato nei secoli, a seconda dei gusti delle diverse epoche, ma anche per esprimere un’idea di fede che viene rinnovata ed arricchita nel tempo.

STILE ROMANICO Le chiese che nascono intorno all’XI secolo sono caratterizzate dal cosiddetto stile romanico, uno stile essenziale e molto semplice, con mura spesse, archi a tutto sesto, cioè a forma di semicerchio, e il rosone, un’ampia finestra tonda nella facciata che richiama la figura di Gesù, centro della storia della Salvezza. Sia la facciata che l’interno, senza molte decorazioni, indicano la necessità per l’uomo di liberarsi dai beni terreni per raggiungere Dio. La chiesa romanica spesso è affiancata dal campanile. Duomo di Spoleto.

STILE GOTICO Le chiese in stile gotico, diffuse tra il XIII e il XV sec., si distinguono per lo slancio verso l’alto, accentuato da torri, guglie, pinnacoli, archi a sesto acuto, cioè a punta, e archi rampanti, che sostenevano le pareti. Sono edifici ricchi di vetrate colorate che raffigurano storie bibliche e dei santi. La leggerezza della struttura è un invito alla preghiera e ad orientare la vita verso Dio. Duomo di Milano.

STILE BAROCCO Dal XVI sec. prevalgono le decorazioni elaborate. È lo stile barocco, caratterizzato da decorazioni sfarzose e maestose. Le pareti sono ricche di statue, quadri e dettagli dorati per suscitare nel fedele un sentimento di stupore e meraviglia davanti alla grandezza di Dio.

C hiesa del Gesù, Roma.

STILE MODERNO In epoca moderna non si può parlare di uno stile unico. Spesso le chiese sono costruite con pianta circolare o a forma di tenda, con l’altare al centro. L’idea è quella di una comunità raccolta attorno al suo Cristo.

C hiesa di San Giovanni Battista, Firenze.

1 Sottolinea per ogni stile le caratteristiche principali. NUCLEO TEMATICO Il linguaggio religioso

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IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

IL MONACHESIMO Con gli editti di Costantino e Teodosio, il cristianesimo ricevette numerosi privilegi a causa dei quali lo spirito delle prime comunità cristiane rischiava di indebolirsi. Nel III secolo, in Egitto, alcuni uomini scelsero di seguire Gesù e il suo messaggio dedicando la loro vita completamente alla preghiera. Si ritirarono nel deserto per stare in silenzio e in solitudine. Per questo furono chiamati monaci o eremiti. Fra questi ricordiamo Antonio, che abbandonò le ricchezze della sua famiglia e si stabilì nella regione desertica intorno a Tebe. I CENOBITI Nell’anno 320 un altro eremita, Pacomio, si ritirò nel deserto egiziano. Egli, spinto dalla convinzione che la vita cristiana fosse soprattutto comunitaria, cioè fatta di amore e di carità fraterna, fondò molti monasteri o cenobi. Qui i monaci vivevano insieme, dedicandosi alla preghiera, allo studio della Bibbia e al lavoro. Pacomio, per primo, diede una regola ai suoi monaci. Questo modello di monachesimo si diffuse progressivamente sia in Oriente che in Occidente.

MONACO: dal greco monos, che significa uno, solo. EREMITA: dal greco eremos che significa deserto. CENOBITA: dal greco cenabios che vuol dire “vita comune”.

Il monastero di Sant’Antonio in Egitto e la grotta in cui pregava il Santo.

SAN BENEDETTO: ORA ET LABORA San Benedetto, nato a Norcia intorno al 480, diede un’impronta particolare al monachesimo. Attraverso il suo motto “ora et labora”, che significa “prega e lavora”, egli insegnò che:

• lavorare significa collaborare con Dio creatore e contribuire alla costruzione di un mondo migliore; • il lavoro, accompagnato alla preghiera, avvicina l’uomo a Dio e gli fa scoprire il senso della vita. San Benedetto.

1 Rispondi. • Chi era Antonio? .................................................................................................................................................................................................................................... • Perché aveva scelto quella vita? ............................................................................................................................................................................................. • Come furono chiamati quelli che vivevano come lui? ...................................................................................................................................... • Che cosa provi quando devi rispettare una regola che ti sembra ingiusta? ................................................................................ 2 La regola di Pacomio prevedeva: la preghiera.

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la lettura della Sacre Scritture.

il lavoro.

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vivere da eremita.


IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

I MONASTERI BENEDETTINI San Benedetto fondò una comunità di monaci, chiamati dal suo nome benedettini. Il loro primo monastero fu costruito a Montecassino, una collina del Lazio. Nel giro di pochi decenni i monasteri benedettini sorsero in tutta Europa. In un’epoca di violenza e saccheggi com’era quella che seguì la caduta dell’Impero Romano, i monasteri costituirono delle “oasi” di sicurezza, di ordine e di solidarietà, in cui tutti potevano trovare un aiuto materiale e spirituale. I monaci offrivano asilo ai perseguitati e amministravano la giustizia. Insegnavano a lavorare la terra, a disboscare, a coltivare i campi e fare attività artigianali, istruivano i giovani e curavano i malati. Nel monastero c’erano una biblioteca e un laboratorio di scrittura. Se oggi conosciamo gran parte della storia e della cultura greca e latina lo dobbiamo sopratutto al paziente e silenzioso lavoro dei monaci che, per secoli, hanno ricopiato a mano e conservato i grandi libri dell’antichità: i cosiddetti amanuensi.

I monasteri benedettini si diffusero in tutta Europa, fino alla lontana Irlanda, evangelizzando i popoli allora considerati “barbari” e unificandoli sotto il nome di Cristo. Per questa ragione San Benedetto è stato proclamato “Patrono d’Europa” assieme ai Santi Cirillo e Metodio, i quali portarono il messaggio di Cristo ai popoli dell’Europa orientale. 1 Rispondi sul quaderno. • Quali valori insegnò San Benedetto? • Come ha contribuito questo santo allo sviluppo della civiltà europea? • Esistono monasteri o abbazie nella tua regione? Qual è il loro nome? • A quale ordine monastico appartengono? NUCLEO TEMATICO Dio e l’uomo • I valori etici e religiosi

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IL CRIST IANE SIMO NELL A STOR IA

I PELLEGRINAGGI Il pellegrinaggio cristiano è un viaggio, fatto generalmente a piedi, verso luoghi considerati sacri: la Terra Santa, dove è vissuto Gesù; le tombe dei martiri; i santuari dedicati a Maria, a un santo, a un avvenimento religioso particolare. Spesso ha un valore penitenziale, come remissione dei peccati. Il pellegrino cammina a passo lento per gustare il paesaggio, per chiacchierare con i compagni di viaggio, per pensare a Dio e rivolgere a lui delle preghiere, per riflettere sulla propria vita e cercare il modo di migliorarla. Il Pellegrino, Antonio Pisanello.

LA VIA FRANCIGENA Uno dei più antichi pellegrinaggi cristiani è quello della Via Francigena, che da Canterbury, in Inghilterra, arriva fino a Roma, alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo. La via prende il nome dal regno dei Franchi, che attraversava in gran parte, e ha rappresentato per molti secoli il principale collegamento tra l’Europa centrale e Roma.

IL CAMMINO DI SANTIAGO Il Cammino di Santiago di Compostela è un percorso attraverso la Francia e la Spagna per giungere al Santuario omonimo, che sorge dove è stato ritrovato il corpo dell’apostolo Giacomo il Maggiore. Durante il viaggio, i pellegrini portavano un cappello per proteggersi dalla pioggia o dal sole, una bisaccia aperta per ricevere (ma anche per donare) e un bastone. Al ritorno, ognuno portava come ricordo una conchiglia della costa atlantica, che serviva anche a dimostrare di aver raggiunto la meta. 1 Ti piacerebbe fare un pellegrinaggio? Perché? Parlane con i compagni.

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LE RELIG IONI CRIST IANE

LO SCISMA D’ORIENTE Nel IV secolo l’Impero Romano venne diviso in due parti: quello d’Occidente, con capitale Roma, e quello d’Oriente, con capitale Costantinopoli (attuale Istanbul, in Turchia). Si formarono così due comunità distinte: una in Occidente e l’altra in Oriente. Cominciarono anche i contrasti circa il primato del vescovo di Roma su tutti gli altri, in particolare con il patriarca di Costantinopoli, il più importante della Chiesa Orientale. La comunicazione tra le due Chiese divenne sempre più difficile, fino a quando, nel 1054, si arrivò a una separazione definitiva: il cosiddetto Scisma d’Oriente. La Chiesa Occidentale (o di rito latino) si definì cattolica, cioè “universale”, e quella Orientale (o di rito greco) ortodossa, termine che significa “retta dottrina”. I Cristiani d’Oriente, gli ortodossi, non riconoscono il Papa come capo dei Cristiani. Questa comunità ancora oggi è organizzata in una serie di Chiese autonome, chiamate patriarcati, perché guidate da un patriarca. Tra tutti i patriarchi, quello di Costantinopoli svolge il ruolo di primus inter pares (primo tra i pari), con funzioni di principale portavoce della Chiesa ortodossa, ma non ha giurisdizione sugli altri patriarcati.

SCISMA: divisione. ICONE: raffigurazioni sacre su legno.

Le celebrazioni ortodosse sono molto solenni, ricche di canti e durano a lungo (dalle 3 alle 5 ore). Le chiese sono caratterizzate dall’assenza di statue e di posti per stare seduti. Ogni chiesa ha un’iconostasi davanti al suo altare, cioè una parete adornata di icone. Essa separa la navata, lo spazio dedicato ai fedeli, dal presbiterio, il luogo riservato alla liturgia dove si trova l’altare. Il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I.

1 Qual è la differenza principale tra cattolici e ortodossi? ..................................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................................

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LE RELIG IONI CRIST IANE

LO SCISMA IN OCCIDENTE Nel XVI sec. si assiste ad un’altra grande separazione tra i Cristiani. Il clero (sacerdoti, vescovi e Papa) si era allontanato dagli insegnamenti evangelici e sembrava essere sempre più attratto da questioni di potere e di ricchezza. In quel periodo erano molto diffusi il nepotismo, cioè la tendenza di chi ha particolari poteri a favorire i propri parenti, e la vendita delle indulgenze, cioè la remissione dei peccati dietro il pagamento di una somma di denaro. In questa situazione di decadimento, molti cristiani esprimevano il desiderio di una riforma nella Chiesa. Martin Lutero, un frate tedesco, nel 1517 pubblicò 95 tesi in cui affermava le sue critiche e le sue idee in materia di fede e di costumi cristiani. Molte comunità dell’Europa centro-settentrionale si separarono così dalla Chiesa Cattolica, dando vita ad un movimento di riforma, chiamata Riforma protestante. Tutte le Chiese “riformate” si fondano su alcuni principi comuni: SOLA FEDE: l’uomo non ha bisogno di fare opere buone per salvarsi. Solo la fede e la grazia di Dio salvano.

SOLA SCRITTURA: ogni credente, da solo, può leggere e comprendere la Bibbia. LA PREGHIERA: deve essere rivolta solo a Dio e non a Maria e ai Santi. Martin Lutero.

LA CHIESA: non c’è bisogno di sacerdoti, vescovi e del Papa che custodiscono le verità della fede. Ogni credente può farlo da solo. C’è solo bisogno di “pastori” che guidino gli atti di culto della comunità.

I SACRAMENTI: sono riconosciuti solo il Battesimo e la Cena del Signore, in cui non c’è presenza reale di Gesù, ma è solo la memoria della sua ultima cena.

Nel 1534 anche l’Inghilterra arrivò a separarsi dalla Chiesa di Roma per opera del re Enrico VIII. Il papa Clemente VII, infatti, non gli aveva concesso la separazione dalla moglie Caterina d’Aragona, per sposare Anna Bolena. A quel punto il re si dichiarò capo della comunità cristiana inglese, che diventò così la Chiesa anglicana. 1 Rispondi con una X. • Chi è cristiano è sicuramente cattolico? sì

no

• Chi è cattolico è sicuramente cristiano? sì

no

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Enrico VIII.


LE RELIG IONI CRIST IANE

IL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA Nel 1545 Papa Paolo III, per rispondere alle contestazioni di Lutero e alle richieste di riforma di tanti Cristiani, convocò il Concilio di Trento. I lavori di questa assemblea durarono, con varie interruzioni, diciotto anni. Alla fine vennero messi dei punti fermi circa i sacramenti, il valore della Bibbia, la devozione di Maria e dei santi e l’importanza della Tradizione, ossia della riflessione fatta dai Cristiani sulla dottrina, per vivere meglio la fede. BASI DELLA RIFORMA DELLA CHIESA CATTOLICA • Il Papa: è il vicario di Cristo, guida della Chiesa. • La Salvezza: dipende dalla fede e dalle buone azioni. • La Bibbia: solo la Chiesa ha gli strumenti per interpretarla correttamente nella molteplicità dei linguaggi. • L’Eucaristia: in questo sacramento Gesù è realmente presente. • La Confessione: è un sacramento istituito da Gesù. • La Grazia: è un dono gratuito che Dio concede a tutti.

SANT’IGNAZIO DI LOYOLA (1491 - 1556) Era un cavaliere spagnolo che, convertitosi al cristianesimo e divenuto sacerdote, fondò la Compagnia di Gesù: i Gesuiti. I Gesuiti erano caratterizzati da un fortissimo spirito di obbedienza alla Chiesa. Si dedicarono alla predicazione, alle missioni nelle Americhe e in Estremo Oriente, alla creazione di collegi e seminari per la formazione dei sacerdoti e dei giovani, all’assistenza dei malati più poveri. Due Gesuiti sono da ricordare per il loro impegno missionario in India e in Giappone: Francesco Saverio (1506-1552) e Matteo Ricci (15521610). La caratteristica di questi missionari era quella di avere un grande rispetto dei costumi e della cultura dei popoli che evangelizzavano. Essi non chiedevano loro di abbandonare le tradizioni della loro terra, ma solo di accettare la Salvezza portata da Cristo.

Dopo il Concilio di Trento la Chiesa, grazie a grandi figure di santi, rese un importante servizio alla società. Furono fondati ospedali, costruiti ospizi per i poveri e per gli orfani, venne fatto un grande lavoro di educazione dei giovani, attraverso la costituzione di scuole.

1 Distribuisci nel grafico i termini elencati: ORTODOSSI • ANGLICANI • PROTESTANTI CATTOLICI • CRISTIANI

2 Chi lo dice? Metti C per i cattolici e P per i protestanti.

L’uomo si salva solo per la fede in Cristo. L’uomo risponde alla Salvezza con la fede e le opere buone. Ognuno è in grado di scoprire nella Bibbia la verità della fede. La Chiesa è interprete autorevole della Bibbia. Il pane e il vino consacrati sono realmente il Corpo e il Sangue di Cristo. La Grazia divina è un dono che Dio dà a tutti.

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LE RELIG IONI CRIST IANE

TRADIZIONI DI NATALE Il mistero dell’Incarnazione, celebrato la notte di Natale, è legato nel mondo a diverse tradizioni. L’Incarnazione, nel cristianesimo, è la convinzione per fede che Gesù, seconda persona della Trinità, “divenne carne” quando venne concepito nel grembo di Maria, Madre di Dio. IL PRESEPE Il presepe è una tradizione che nasce e si sviluppa in ambito cattolico, grazie all’intuizione di San Francesco d’Assisi che, a Greccio, ricreò l’umile ambiente della nascita di Gesù. Cosa può dire a noi oggi il presepe?

LA GROTTA

IL BAMBINO

Dio si è fatto tanto piccolo per essere accessibile a tutti.

Dio, per amore, ha scelto di condividere con gli uomini la fragilità della carne.

LA STELLA COMETA Dio dona la sua Parola come guida sicura nella strada della vita, per raggiungere la piena felicità, costituita dall’incontro con lui. L’ALBERO DI NATALE E SANTA CLAUS L’albero di Natale, addobbato con luci e decorazioni, e Babbo Natale, figura “mitica” che distribuisce doni ai bambini la notte della vigilia di Natale, risalgono ai cristiani del nord Europa, di tradizione protestante, anche se oggi sono diffusi in tutto il mondo. L’albero rappresenta un modo per ricordare l’avvento della Luce che sconfiggerà le tenebre, cioè Gesù Salvatore. La figura di Babbo Natale si confonde con un personaggio della tradizione cristiana realmente vissuto nel IV secolo: il vescovo di Myra (in Turchia), San Nicola. Egli, per aiutare un uomo in difficoltà, gli fece avere delle monete lanciandole nel camino, attraverso la canna fumaria. Da allora, nella fantasia popolare, San Nicola divenne il “portatore di doni”.

1 Ci sono tradizioni particolari o cibi tipici delle festività

natalizie nella tua famiglia? Scrivi sul quaderno e confrontati con i tuoi compagni.

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L'Arte Racconta...

LE ICONE

Nella tradizione ortodossa, per contemplare il mistero dell’Incarnazione, si usano le icone della Natività o quelle di Maria, madre di Dio. Una delle caratteristiche fondamentali dell’icona è la sua mancanza di prospettiva e movimento. I personaggi, infatti, sono rappresentati in una posizione austera, solenne, che sembra essere al di fuori del tempo, con l’intenzione di introdurre “colui che guarda” nell’eternità di Dio. Ecco le icone mariane più venerate: La Vergine della tenerezza di Vladimir (la città russa di cui porta il nome) o Madre di Dio Eleousa (che in greco vuol dire “Misericordia” ) è un’icona in cui il bambino appoggia la sua guancia a quella della madre. Questo atteggiamento, oltre ad esprimere l’amore che lega madre e figlio, rivela il potere di Maria di intenerire il figlio in favore del genere umano. I suoi occhi non si posano sul bambino, ma sono rivolti verso chi contempla l’immagine, come se volessero seguire la vita di ogni uomo che invoca e chiede l’intercessione della Misericordia.

V ergine della tenerezza.

La Vergine Odigitria (che in greco significa “Colei che indica la via”, ovvero Gesù), è rappresentata in piedi, a mezzo busto, con il bambino sul braccio. Gesù viene rappresentato come un uomo dal volto adulto in miniatura, ad indicare già la caratteristica di Cristo Salvatore, che benedice con la mano destra. La posizione delle dita ricorda il mistero della sua natura: vero uomo e vero Dio. Le tre dita della mano benedicente simboleggiano la Trinità.

Vergine Odigitria.

La Madonna della Passione è l’icona in cui compaiono la Madonna e il Bambino Gesù affiancati da due angeli, che portano gli strumenti della passione (la croce, i chiodi e la lancia con cui Gesù fu trafitto). Maria ha uno sguardo di tenerezza, mentre il Bambino guarda verso l’Arcangelo Gabriele che gli mostra la Croce. Gesù sembra aver paura, quindi cerca protezione stringendo il pollice della madre. Maria, con il gesto della mano, indica il figlio, ma fa anche un movimento di offerta, acconsente al suo sacrificio perché l’uomo sia salvato. 1 Riproduci sul tuo quaderno l’icona che preferisci.

Madonna della Passione.

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LE RELIG IONI CRIST IANE

L’ABBANDONO AL PADRE Prima di morire sulla croce, Gesù fece delle affermazioni per la nostra fede e per la nostra vita mostrando: • la sua intercessione per gli uomini, facendo da tramite presso Dio, nonostante quello che stava soffrendo a causa loro: “Donna, ecco il tuo figlio!”. “Ecco la tua madre!”. Gv 19, 26-27

“Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. Lc 23, 34

• la sua umanità, il suo essere uomo fino in fondo, lacerato nella carne dal morso del dolore, pur essendo anche pienamente Dio: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.

“Ho sete”. Gv 19, 28

Mc 15, 34; Mt 27, 46

• il suo totale abbandono e la sua fiducia nell’amore del Padre, che non delude ed è fedele per sempre:

Crocifissione, Duccio da Buoninsegna.

“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Lc 23, 46

• la sua autorità di Figlio, re dell’universo e Signore degli uomini: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”. Lc 23, 43 • la sua divinità nel riconoscere che l’amore si è compiuto con il gesto più grande, il dono della vita: “Tutto è compiuto!”. Gv 19, 30

1 Per ognuno dei dipinti, completa nel quaderno le seguenti frasi:

• Il volto di Gesù è... • La posizione del suo corpo è... • Questa immagine comunica...

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Cristo di San Giovanni della croce, Dalì.

Cristo in croce, Velasquez.

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I RITI DELLA NOTTE DI PASQUA Ogni anno, nelle chiese, le comunità del Mondo celebrano la vittoria di Cristo sulla morte attraverso dei riti particolari, che caratterizzano la notte di Pasqua. Ecco i più importanti: RITO DEL FUOCO

Nel buio della notte, il sacerdote benedice un grande fuoco che viene acceso davanti alla chiesa, immersa nel silenzio. Il fuoco purifica e riscalda.

RITO DELLA LUCE

RITO DELL’ACQUA

Dopo la benedizione del fuoco, il sacerdote accende il grande Cero Pasquale, segno di Cristo risorto. Tutti i presenti si avvicinano per accendere alla sua fiamma le loro candele. Così si entra nel buio della chiesa, illuminandola.

Durante la Messa viene benedetta anche l’acqua che servirà per il battesimo vero e proprio e per il rinnovo delle promesse battesimali. La notte di Pasqua è il momento più opportuno per la celebrazione dei battesimi.

La luce illumina la strada e rende più sicuro il nostro cammino.

L’acqua disseta e dona vita a ogni essere vivente.

1 Nei paesi del nord Europa c’è la tradizione del “Coniglietto di Pasqua”, che nasconde le uova colorate.

I bambini poi dovranno cercarle la mattina di Pasqua. Tu hai qualche tradizione Pasquale da raccontare? Parlane con i compagni e realizza un bel cartellone su questo tema.

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LE RELIG IONI CRIST IANE

LA TOMBA VUOTA Giuseppe di Arimatea, un membro del Sinedrio in disaccordo con la condanna a morte di Gesù, chiese e ottenne da Pilato di poterlo seppellire. Gesù venne quindi calato dalla croce, lavato, unto con olii profumati, avvolto in teli di lino e deposto in un sepolcro. Al mattino successivo della domenica, le donne andarono alla tomba, ma trovarono la pietra spostata e la tomba vuota. (Lc 24,1-9).

Anche Pietro e Giovanni corsero a vedere e trovarono “i teli posati là e il sudario, usato per coprirgli il capo, piegato da una parte” (Gv 20,1-10). Tra questi teli c’era molto probabilmente la Sindone, il lenzuolo di lino usato per avvolgere il corpo di Gesù. CHE VOLTO AVEVA GESÙ? Di Gesù non esiste alcun ritratto dal vero. Le prime immagini di devozione del volto di Gesù sono La Veronica e l’Icona dell’Acheropita, che cominciarono a diffondersi dal VI secolo.

Santa Veronica col sudario, H. Mermling.

Volto Acheropita, Cattedrale della dormizione di Mosca.

Entrambe le immagini si fondano su leggende. La prima deriva dall’episodio della Veronica, la donna che porse a Gesù, mentre saliva verso la croce, un panno per tergersi il sudore. Su quel panno rimase miracolosamente impresso il volto del Cristo. La seconda immagine, l’icona dell’Acheropita, si basa sulla leggenda secondo cui il re di Edessa, caduto malato, aveva mandato un suo servo per ritrarre Gesù, sperando che la sua immagine lo avrebbe guarito. Gesù si fece dare la tela, l’appoggiò sul viso, e vi lasciò così impressa la sua immagine. Queste immagini vengono dette acheropite, parola greca che significa “non fatte da mano umana”.

1 Come ti sembra il Cristo delle due immagini? Con un volto da umano. Con un volto da Dio.

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Austero. Maestoso.

Dispiaciuto. Allegro.

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Divino. Amorevole.


LE RELIG IONI CRIST IANE

IL VOLTO DI GESÙ NEI SECOLI Molti artisti, nei secoli, hanno rappresentato Gesù. Ognuno di essi l’ha raffigurato nel modo in cui lo vedeva e lo sentiva nel proprio cuore.

1

2

Giotto - Il bacio di Giuda Giotto, dipingendo gli affreschi nella basilica di Assisi, propone un Gesù Cristo Dio, ma anche uomo tra gli uomini, con emozioni e sentimenti. Nel dipinto Gesù ha uno sguardo diretto, fisso sul traditore, ma anche addolorato.

Andrea del Sarto L’ultima cena Andrea del Sarto raffigura un Gesù con gli occhi abbassati, triste e pensoso.

Beato Angelico Gesù coronato di spine Il Beato Angelico ci ha lasciato un Cristo sofferente, l’uomo dei dolori, ma dallo sguardo dolce e amorevole.

3

Georges Rouault - Cristo Rouault, un pittore recente, ha dipinto Gesù con pochi tratti, neri e grossolani, che sembra “incatenare” con gli occhi chi lo guarda.

1 Osserva i dipinti dei volti di Gesù e rispondi. • Quali parti anatomiche si assomigliano?

Il naso.

Gli occhi.

4

I capelli.

La bocca.

• Confronta le immagini con quelle della pagina precedente. Quante sono le somiglianze e le differenze di ciascun quadro? 1- ................................................................................................................................................................................................................................................................... 2- ................................................................................................................................................................................................................................................................... 3- ................................................................................................................................................................................................................................................................... 4- ................................................................................................................................................................................................................................................................... NUCLEO TEMATICO Il linguaggio religioso

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GOCCE DI MIELE

AMORE PER L’UNITÀ Chiara Lubich è stata una donna dei nostri tempi, fondatrice del Movimento dei Focolarini. 1 Ascolta la storia di Chiara Lubich e scrivi un commento a ciascuno dei suoi pensieri riportati nelle vignette. L’unità è un’aspirazione attualissima, un bisogno dei tempi. .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................

L’umanità è prima di tutto una cosa sola. Un’unità nella diversità, nella libertà costruita da persone e da popoli che siano veramente se stessi, portatori di una propria identità e cultura, aperta e dialogante con le altre.

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L’unità è un cammino che va accompagnato e sostenuto. Quando uno piange, dobbiamo piangere con lui e se ride, godere con lui. Così è divisa la croce e moltiplicata la gioia.

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2 Qual è la regola d’oro che ha guidato i passi di Chiara Lubich?

Volersi bene come fratelli. Rispettarsi senza necessariamente amarsi. Sentirsi migliori degli altri. Pensare solo a se stessi. Non pensare a nessuno. Sentirsi i peggiori del mondo.

Incontro tra Chiara Lubich e Papa Giovanni Paolo II.

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LE RELIG IONI CRIST IANE

IL DIALOGO ECUMENICO All’inizio del XX secolo l’atteggiamento di incomprensione e di contrasto tra le Chiese cristiane è cambiato. Nasce l’impegno da parte dei cristiani di un dialogo affinché le Chiese separate si avvicinino a quell’unità voluta da Gesù. Si cerca di mettere in rilievo ciò che i cristiani hanno in comune: • la Bibbia come libro sacro; • la fede in Gesù Cristo; • il Sacramento del Battesimo; • la fede nella Resurrezione dei morti e nella vita eterna; • il desiderio di portare la Parola di Dio a tutti; • la volontà di collaborare per la pace nel mondo.

1 Che cos’è l’ecumenismo? Il movimento che lavora e prega per ritrovare, per tutti i Cristiani, l’unità perduta lungo i secoli. Il movimento della Chiesa di Roma che cerca di convincere i protestanti e gli altri ortodossi a diventare cattolici.

2 Ricorda l’ultima discussione che hai avuto con un tuo amico e raccontala col linguaggio del fumetto sul quaderno.

3 Scrivi cinque regole per un dialogo rispettoso tra amici.

1- Non interrompere una persona quando sta parlando. 2- ............................................................................. ....................................................................................

3- .............................................................................

Papa Francesco e il Patriarca ecumenico Bartolomeo I.

Molte sono le attività e le iniziative promosse per cercare l’unità di tutti i cristiani (cattolici, ortodossi e protestanti). Il movimento che supporta queste iniziative, chiamato ecumenismo, promuove incontri di studio e giornate di amicizia e di preghiera. Il Concilio Vaticano Secondo ha dedicato al dialogo ecumenico un intero documento: Unitatis redintegratio (il “ristabilimento dell’unità”). Ogni anno, i cristiani di tutte le confessioni celebrano la “Settimana ecumenica di preghiera per l’unità dei cristiani”, dal 18 al 25 gennaio.

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4- ............................................................................. ....................................................................................

5- ............................................................................. ....................................................................................

4 Cercate di capire, in una discussione in classe, cosa vuol dire “dialogare”.

La Chiesa, con il Concilio Vaticano II, ha iniziato un dialogo anche con le altre religioni non cristiane diffuse nel mondo. “Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, sebbene in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini”. Nostra Aetate n.2

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LE RELIG IONI DEL MON DO

NOACH: UN BAMBINO EBREO Ciao, sono Noach, il mio nome deriva dall’ebraico e significa “riposo”. Io, infatti, sono di religione ebraica. Sono stato circonciso otto giorni dopo la mia nascita e, quando avrò compiuto 13 anni, festeggerò il mio bar-mitzwah. Con questa cerimonia religiosa entrerò nell’età adulta e potrò leggere pubblicamente la Torah durante le funzioni del sabato nella sinagoga. Seguimi e ti farò conoscere la mia religione.

FONDATORE Più che di un fondatore, si può parlare di un patriarca o capostipite: Abramo. L’unico vero fondatore del popolo ebraico è Dio.

IDEA DI DIO Noi crediamo in un unico Dio, Creatore e Signore dell’Universo, che ci ha scelti come popolo eletto per stringere con noi un’alleanza eterna. Il suo nome è JHWH, impropriamente tradotto con Javhè (egli è), ma in realtà il nome di Dio non può essere pronunciato. Per questo noi usiamo il termine Adonai (il Signore). È un Dio sempre presente nella nostra storia.

REGOLE

Ebrei in preghiera.

Un buon ebreo, per rimanere fedele a Dio, deve: • rispettare i dieci comandamenti e i 613 precetti (mitzvot) scritti nel Talmud, una riflessione fatta dai rabbini sulla Bibbia. Molti di questi precetti sono regole alimentari che riguardano gli animali leciti (puri) e quelli proibiti (impuri) come il maiale, il coniglio, il cavallo, il cammello e il divieto di cucinare insieme o mangiare in uno stesso pasto carne e latte; • studiare la Torah e i commenti del Talmud; • pregare tre volte al giorno (mattino, pomeriggio e sera) indossando, tra le altre cose, la kippà, il copricapo segno di rispetto verso Dio. La nostra professione di fede è lo Shemà (ascolta) Israel: “Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno solo...”; • rispettare lo shabbat, il giorno sacro, il settimo giorno della creazione dedicato al riposo.

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LE RE LIG ION I DE L MO ND O LIBRI SACRI Noi Ebrei riconosciamo due tradizioni: la Torah (legge) scritta, che corrisponde ai primi cinque libri dell’Antico Testamento dei cristiani, e la Torah orale, riassunta nel Talmud (termine che significa “studio”), una raccolta di commenti e riflessioni dei rabbini. La Bibbia Ebraica, formata da 24 libri, viene indicata con il termine TANAKH ed è suddivisa in tre sezioni: • TORAH: la legge o Pentateuco, i primi cinque libri. • NEVIIM: i profeti. • KETUVIM: gli scritti sacri. Un Rabbino mostra il rotolo della Torah in una Sinagoga.

GUIDE RELIGIOSE Il Rabbino è il capo delle nostre comunità. Non è un sacerdote, ma uno studioso delle Sacre Scritture, autorizzato ad insegnare e consigliare i membri della comunità che dirige.

IDEA DELL’ALDILÀ Noi crediamo nella vita eterna che Dio, nella sua infinita bontà, darà ai giusti, mentre ai malvagi spetterà la punizione. Il corpo del defunto deve essere seppellito il più presto possibile. Nelle tombe non vengono portati fiori, ma solo sassolini bianchi, in segno di ricordo e saluto.

SIMBOLI I nostri simboli sono: - la Stella di Davide o stella a sei punte. È formata da due triangoli equilateri con lo stesso centro, ma posizionati in direzioni opposte, simbolo dell’incontro dell’uomo con Dio.

- la Menorah (o candelabro a sette bracci) è il simbolo della fede e della speranza ebraica.

1 Scrivi se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). La Bibbia ebraica è uguale a quella cristiana. Gli Ebrei non credono nella vita eterna. Il Rabbino è la guida delle comunità ebraiche. La kippà è il copricapo della preghiera. Gli Ebrei non hanno regole alimentari. Gli Ebrei pregano una volta al giorno. Gli Ebrei non mangiano latte e carne insieme. Il bar-mitzwah si celebra a 15 anni.

Il Talmud è una raccolta di commenti rabbinici. Il capostipite degli Ebrei è Giacobbe. Gli Ebrei sono monoteisti. Gli Ebrei sono detti anche “Popolo di Israele”. Lo shabbat è il giorno sacro degli Ebrei. Shemà Israel significa: “Guarda Israele”. Il nome Noach significa “riposo”. La menorah è la stella a sei punte.

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LE RELIG IONI DEL MON DO

AMIN: UN BAMBINO MUSULMANO Ciao, sono Amin, il mio nome deriva dall’arabo e significa “fedele”. Vengo dal Marocco e sono di religione musulmana. Quando sono nato mi hanno sussurrato nelle orecchie alcune frasi del Corano e, crescendo, sto imparando la lingua araba, necessaria per la preghiera. Seguimi, ti farò conoscere la mia religione.

FONDATORE La mia religione nasce in Arabia, grazie al profeta Maometto, tra il VI e il VII secolo d.C. IDEA DI DIO Noi crediamo in un unico Dio eterno, immateriale, onnipresente e onnisciente. Il suo nome è Allah che, in lingua araba significa “il Dio”. Egli è invisibile; solo lui può vedere se stesso. Ogni fedele dovrebbe conoscere e declamare i 99 nomi di Dio, “i bei nomi”, che vengono recitati con l’aiuto di un rosario, detto tasbih: una collana costituita di 3 gruppi di 33 perle ciascuno, o di un unico gruppo formato da 33 grani. In entrambi i casi, i gruppi sono chiusi da una perla o grano più grande che simboleggia il Nome Supremo, sconosciuto ai fedeli.

REGOLE

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Le nostre regole base, i cinque pilastri (fondamenti) dell’Islam, sono cinque, come le dita della mano: 1. La professione di fede, che consiste nella formula: “Non c’è altro Dio oltre Allah e Maometto è il suo profeta”. 2. La preghiera: si recita 5 volte al giorno su un tappeto, rivolti pre ghi in direzione della città della Mecca. era e lemo 3. L’elemosina legale: una specie di tassa a favore dei poveri. sina 4. Il digiuno nel mese di Ramadan: mese della rivelazione. digiuno Dato che il calendario islamico è composto da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno dell’anno solare), il mese di Ramadan pellegrinaggio cade ogni volta in una stagione differente. 5. Il pellegrinaggio, almeno una volta nella vita, alle città della Mecca e di Medina, presso la tomba di Maometto.

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LE RE LIG ION I DE L MO ND O LIBRI SACRI Il Corano (“lettura” o “recitazione”) è il nostro libro sacro. In esso è contenuto il messaggio che Dio ha rivelato a Maometto per mezzo dell’arcangelo Gabriele, durante alcune visioni. È formato da 114 capitoli chiamati sure. È scritto in lingua araba.

GUIDE RELIGIOSE Noi non abbiamo sacerdoti, ma i responsabili della comunità sono figure importanti. Tra questi c’è l’Imam che, incaricato di guidare la preghiera comunitaria e di leggere la predica del venerdì (il nostro giorno sacro), è chiamato a essere un esempio di vita. Il Muezzin, invece, è colui che ha l’incarico di chiamare i fedeli alla preghiera.

Il Corano, scritto in arabo.

ISLAM: deriva dall’arabo muslim, che significa “sottomesso alla volontà di Allah”.

IDEA DELL’ALDILÀ Quando gli esseri umani saranno giudicati da Dio, i meritevoli entreranno in Paradiso, un giardino bellissimo diviso in sette dimore. Gli altri saranno condannati per sempre alle fiamme dell’Inferno.

LUOGHI SACRI Per noi la moschea (“luogo di prostrazione”) non è la casa di Dio, ma un posto dove ci si raduna solo per pregare, in particolare di venerdì. Ogni moschea ha un minareto, una torre dalla quale il muezzin chiama alla preghiera. In moschea si entra scalzi, per questo è piena di tappeti e non ci sono sedie. Non ci sono nemmeno immagini sacre, perché il Corano vieta ogni raffigurazione di Dio. Ci sono gli arabeschi, decorazioni in cui forme vegetali stilizzate si intrecciano con motivi geometrici.

SIMBOLI La mezzaluna con la stella è uno dei simboli più conosciuti dell’Islam. È il segno della protezione divina che orienta e indica all’uomo la via giusta da seguire. 1 Segna con una X la risposta corretta. Il luogo sacro è: la chiesa. la sinagoga. la moschea.

La lingua del Corano è: l’inglese. l’arabo. l’italiano.

Il Ramadan è: il mese di digiuno. un segno di Dio. il nome del Paradiso.

La preghiera si recita: tre volte al giorno. quando si desidera. cinque volte al giorno.

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LE RELIG IONI DEL MON DO

INDIRA: UNA BAMBINA INDÙ Ciao, io sono Indira. Il mio nome in sanscrito significa “bellezza” e sono induista. Il Sanscrito è la lingua ufficiale dell’India, il paese da cui provengo. Gli indù sono considerati politeisti, ma non è molto corretto dire così perché, anche se nella mia religione ci sono diversi nomi di divinità, essi sono solo espressioni del Brahaman, l’Essere Supremo, energia del Mondo.

FONDATORE La mia religione non ha un fondatore conosciuto, perché nasce da varie esperienze, riflessioni e dottrine religiose che si sono sviluppate a partire dal 2500 a.C., quando il popolo degli Arii, provenienti dall’Asia centrale, si stabilì lungo il fiume Indo. IDEA DI DIO L’Essere Supremo, Brahman, si fa conoscere e si manifesta sotto varie forme o divinità. Non è un dio personale come nel cristianesimo, ma un’essenza divina presente in ogni essere vivente: uomini, animali e vegetali. Tra le divinità venerate Brahma, il dio come forme di Brahman, creatore del mondo, le più potenti sono quelle distante dagli uomini. che compongono la Trimurti:

Vishnù, il dio conservatore dell’ordine, con caratteristiche solari.

Shiva, il dio distruttore e creatore, signore della danza, che si occupa del ciclo delle rinascite.

LIBRI SACRI Tra i libri sacri dell’induismo, i principali sono: - i Veda (“sapere”), che contengono inni, canti e prescrizioni sulla vita religiosa; - le Upanishad, inni e poemi che riflettono sui problemi della vita, della sofferenza e dell’amore.

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LE RE LIG ION I DE L MO ND O IDEA DELL’ALDILÀ Nella mia religione si crede alla trasmigrazione delle anime. Ogni essere vivente viene da Brahaman ed è destinato a ritornare a lui, dopo essersi purificato. Una persona difficilmente riesce a salvarsi in una sola vita, perché è legata a molte cattive abitudini. Per questo ha a disposizione più vite. Grazie al ciclo delle rinascite (samsara), ogni creatura (o meglio il suo atman-anima, la “scintilla del Brahaman”) una volta morta rinasce e si reincarna in un vegetale, in un animale o in un essere umano. Il fine della vita è la liberazione (moksa) dal ciclo delle rinascite e dell’atman dal corpo, per ricongiungersi all’Essere Supremo. Tre sono le VIE o STRADE della LIBERAZIONE: Via della conoscenza Via dell’azione Via della devozione

Studio Meditazione Amore

LUOGHI SACRI In India ci sono migliaia di templi, ma io prego soprattutto a casa. Offro incenso, cibo, petali di fiori e frutta davanti ad un piccolo altare con la statua o l’icona della divinità favorita dalla mia famiglia. È tradizione costruire coroncine di fiori per le divinità e gli ospiti, come segno di benvenuto. Un luogo sacro è il fiume Gange.

“Coloro che quaggiù hanno buona condotta, avranno una rinascita gradita: diventeranno sacerdoti, guerrieri o mercanti. Ma coloro che quaggiù hanno cattiva condotta, avranno cattiva rinascita: diventeranno cani, maiali o fuoricasta”. Chanddogya Upanishad V, 10

REGOLE Noi, in genere, siamo vegetariani, perché rispettiamo la dottrina della non-violenza e del rispetto verso tutti gli esseri viventi. Per noi la mucca è un animale sacro. GUIDE RELIGIOSE I nostri sacerdoti sono i bramini, che conoscono a memoria i Veda, li raccontano e li interpretano. SIMBOLI L’om è la sillaba sacra. Si ripete lentamente durante la meditazione e indica l’armonia dell’Universo.

Fedeli indù fanno il bagno nel Gange.

1 Parla con i compagni della differenza che c’è tra resurrezione e reincarnazione.

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ARIUN: UN BAMBINO BUDDISTA Ciao, io sono Ariun, che in tibetano significa “sacro”. I miei genitori seguono i princìpi del maestro Buddha. Lui si chiamava Siddharta Gautama ed era un principe vissuto nel VI secolo a.C. Crebbe nel lusso fino all’età di 29 anni quando, mosso dal desiderio di conoscenza, uscì dal suo palazzo e incontrò un vecchio, un malato, un cadavere e un monaco eremita. I primi tre incontri lo turbarono, perché lo misero di fronte alla sofferenza umana. Il quarto gli fece apprezzare la pace della vita solitaria. Si dedicò così alla meditazione. In una notte di luna piena, dopo giorni di digiuno, raggiunse l’“illuminazione” e divenne il Buddha, cioè “l’Illuminato”, trovando così la via della liberazione dal ciclo delle rinascite.

IDEA DI DIO

LIBRI SACRI Siddharta non si è mai dichiarato un dio, quindi il buddismo, più che una religione, è l’insieme degli insegnamenti del Buddha.

La raccolta degli insegnamenti del Buddha venne messa in tre canestri che diedero il nome agli stessi testi sacri, i Tripitaka (“tre canestri della legge”): • il canestro della disciplina contiene le regole dei monaci. • il canestro della dottrina o dell’istruzione è per tutti i seguaci. • il canestro della filosofia spiega e commenta il precedente.

REGOLE E DOTTRINA Buddha non dice nulla su dio, anche se molte popolazioni adorano lui e le sue incarnazioni come se fosse un dio. Con l’illuminazione egli comprese quattro nobili verità: 1. Non c’è esistenza senza dolore. 2. All’origine del dolore ci sono i desideri e la ricerca dei piaceri terreni. 3. Il dolore cessa se eliminiamo il desiderio. 4. La via sacra per eliminare ogni desiderio e liberarsi dal dolore è il nobile Ottuplice Sentiero. Monaci buddisti in preghiera.

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LE RE LIG ION I DE L MO ND O

REGOLE Ecco le otto regole che il Buddha indica per raggiungere la felicità: 1. giusta fede nelle quattro verità; 2. giusto impegno, per respingere le tentazioni dell’avidità e del potere; 3. giusto parlare, senza menzogne e calunnie, con saggezza; 4. giusto agire, senza rubare, essere avari e uccidere; 5. giusto modo di sostentarsi, eliminando cibi e bevande dannosi alla salute; 6. retto sforzo, per incoraggiare alla salute e sviluppare i pensieri buoni; 7. retta concentrazione, senza essere impulsivi e non cedendo ai desideri; 8. retta meditazione, grazie alla concentrazione assoluta e al distaccamento totale dalle cose terrene e dalla propria persona. IDEA DELL’ALDILÀ Io, come gli indù, credo nella reincarnazione, anche se ci sono delle differenze. Per noi, lo scopo della vita è sì quello di porre fine al ciclo delle rinascite, ma non per tornare a Dio, bensì per arrivare alla completa liberazione dal dolore. Questo stato di beatitudine, pace e tranquillità si chiama Nirvana.

Ruota dell’Ottuplice Sentiero.

GUIDE RELIGIOSE I nostri maestri di vita sono i monaci, detti bonzi, che hanno scelto di vivere in pieno gli insegnamenti del Buddha.

LUOGHI SACRI I monaci vivono in un monastero chiamato pagoda, costituito da diversi piani, ciascuno dei quali dotato di un tetto a falde spioventi, con gli spigoli curvati verso l’alto. Può essere di forma quadrangolare o ottagonale.

1 Completa con i termini corretti. Buddha significa “...............................................“ perché ................................................................. ........................................................................................................................ I libri sacri si chiamano .............................................................. che significa ”................................................................................ ........................................................................“. La vita è .................................................................................. Il dolore nasce dal ............................................................................................ e cessa se esso si elimina con le “........................................ regole”. I monaci buddisti sono detti ...................................................................................... e vivono in un monastero chiamato ........................................................................................

Pagoda di forma ottagonale.

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LE RELIG IONI DEL MON DO

ALTRE RELIGIONI ORIENTALI In Cina sono presenti anche il Taoismo e il Confucianesimo, che si rifanno rispettivamente ai grandi maestri Lao-Tze e Confucio. Essi non parlano di un Dio in cui credere e da adorare, ma predicano il buon senso nell’agire, al fine di raggiungere il giusto equilibrio. Il Taoismo si fonda sul principio dell’equilibrio. Il Tao (“cammino”) è una forza naturale all’origine delle azioni del mondo. È un flusso vitale che scorre incessantemente in ogni cosa, originato dall’incontro armonioso di due forze, lo yin e lo yang, opposte e complementari. Il loro alternarsi (come il giorno e la notte) mantiene l’ordine. Il compito dell’uomo è di aiutare a preservare l’equilibrio yin-yang, seguendo il ciclo della natura, liberandosi da pensieri, passioni, interessi e desideri negativi.

Il simbolo del Tao rappresenta il bene come armonia degli opposti: Yin, parte scura (principio femminile) e Yang, parte chiara (principio maschile).

Confucio.

Il Confucianesimo tende a migliorare l’uomo attraverso l’educazione, per giungere ad una vita ricca di virtù (onestà, sincerità, rispetto dell’autorità familiare e degli antenati). Questo gli permetterà di comportarsi correttamente, secondo il proprio ruolo nella società. In Giappone, oltre al Buddismo, c’è anche una religione tradizionale: lo Shintoismo, che non ha un fondatore vero e proprio. È piuttosto un insieme di credenze e riti che costituiscono l’unità sociale, politica e culturale dei giapponesi. La parola shinto (“via degli dei”) afferma la discendenza dell’imperatore, signore del cielo, dai kami, potenti esseri divini e fenomeni naturali, adorati presso le foreste e le montagne. I santuari shinto possiedono un torii, un portale che indica la sacralità del luogo, formato da due colonne verticali che reggono due travi orizzontali.

1 Secondo il Taoismo, la realtà è formata dall’armonia

di coppie di opposti come amore/odio o vita/morte. Scrivi altre due coppie di realtà opposte. ........................................................... / .............................................................. ........................................................... / ..............................................................

Torii in un santuario shintoista.

2 Quale importante regola del Cristianesimo richiama la filosofia di Confucio?

........................................................................................................ ........................................................................................................ ........................................................................................................ ........................................................................................................

3 Cerca notizie riguardo al mito shinto di “Izanagi e Izanami” e scopri a cosa hanno dato vita.

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IL VALORE DELLA PACE

PAGINA DEI VALORI

Gesù ha portato la PACE nel mondo e ci ha insegnato a costruirla dicendo che siamo “fratelli”, perché tutti figli di uno stesso padre. Per i cristiani, la pace non è semplice assenza di guerra, ma è un dono di Dio e un impegno per l’uomo, chiamato a realizzarla ogni giorno.

“A voi che ascoltate, io vi dico: se stai portando la tua offerta all’altare di Dio e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì l’offerta davanti all’altare e vai a fare pace con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta.” Matteo 5, 23-24

“Non vendicatevi contro chi vi fa del male, anzi pregate per loro. Facendo così, diventerete veri figli di Dio, vostro Padre, che è in cielo.” Matteo 5, 44-45

Ecco due uomini che hanno lavorato per la pace e per un mondo in cui tutti si sentano fratelli. Martin Luter King (1929 - 1968) guidò un movimento per l’uguaglianza tra bianchi e neri. Nel 1968 ricevette il Premio Nobel per la pace.

Mahatma Gandhi (1869-1948) dedicò tutta la sua vita ad incoraggiare gli indiani a liberarsi in modo non violento dal dominio degli inglesi e a far capire agli inglesi la necessità di restituire l’India agli indiani. Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino.

Sogno che un giorno il mondo sia trasformato. Così che i bambini neri potranno dare la mano ai bambini bianchi e camminare insieme come fratelli.

Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato a vivere come fratelli.

1 Spiega nel quaderno il sogno di Martin Luter King e il pensiero del Mahatma Gandhi.

2 Scrivi le “parole della pace”, facendo l’acrostico della

parola.

P ........................................................................................................................... A ........................................................................................................................... C ........................................................................................................................... E ........................................................................................................................... NUCLEO TEMATICO I valori etici e religiosi

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GOCCE DI MIELE

CANTA IL SOGNO DEL MONDO

1 Ascolta le storie di David Maria Turoldo, Ernesto Olivero e Edith Stein. Poi leggi cosa ti consigliano per realizzare il tuo progetto di vita.

1. “Ama, saluta la gente, dona, perdona, ama ancora e saluta. Dai la mano, aiuta, comprendi, dimentica e ricorda solo il bene. E del bene degli altri godi e fai godere. Godi del nulla che hai, del poco che basta giorno dopo giorno: e pure quel poco se necessario dividi. E vai, vai leggero dietro il vento e il sole e canta. Vai di paese in paese e saluta, saluta tutti: il nero, l’olivastro e perfino il bianco. Canta il sogno del mondo: che tutti i paesi si contendano d’averti generato”.

2. “Lasciami, Signore, seguire i tuoi sentieri… Tu sei il Padre della Sapienza e mi guidi di notte. Portami fino a te. Signore, sia fatta la tua volontà. Sono pronta, anche se in questo mondo non appaghi nessuno dei miei desideri. Tu sei il Signore del tempo. Realizza ciò che nella tua sapienza prevedi e aiutami a rispondere” .

David Maria Turoldo

3. “Siamo nati perché Dio ci ha voluti; dal momento che ha creato il mondo, ci ha voluti ed ha atteso tutto questo tempo per darci alla vita. Ci ha voluti per amarci, ci ha voluti perché anche noi conoscessimo l’Amore e ne fossimo attratti per l’eternità. Nessuno nasce solo, nessuno muore solo”.

2 Spiega le frasi sottolineate di ciascun brano. 1. ........................................................................................................................ ........................................................................................................................ ........................................................................................................................

Edith Stein

Ernesto Olivero

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2. ........................................................................................................................

3. ........................................................................................................................

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