Flavia Franco
4-5
Imparo a rIaSSumere
4-5
Flavia Franco
Imparo a rIaSSumere Indice 4 5 7 10 12 14 16 18 20 22 23 24 26
Il riassunto: istruzioni per l’uso Individuare le sequenze e la trama Individuare il cambio sequenza Titolare le sequenze Tanti tipi di sequenze Le sequenze dialogiche Le sequenze descrittive Le sequenze riflessive Collegare le sequenze Le informazioni principali Parole e frasi chiave Smontare un testo La terza persona
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Riassumere un racconto realistico Riassumere un racconto fantastico Riassumere un racconto di paura Riassumere un racconto fantasy Riassumere un testo descrittivo: persone Riassumere un testo descrittivo: animali Riassumere un testo descrittivo: ambienti Riassumere un testo di cronaca Riassumere un testo informativo Riassumere un testo argomentativo
46 La mappa del riassunto scritto‌ 47 ‌ e orale
COME RIASSUMERE
Quaderno del RIASSUNTO
Spesso ti viene chiesto di semplificare o di riscrivere in versione ridotta i brani che trovi nei libri di lettura, di studio, nei manuali… Ti sei mai chiesto che cos’è un riassunto e a che cosa serve? ompleta i fumetti aggiungendo ciò che manca, 1 C poi discuti con i compagni: avete scritto le stesse cose?
CHE COS’È UN RIASSUNTO?
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LAVORO SUL TESTO .................................... .................................... ....................................
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ra mettete insieme i vostri punti di vista e, con 2 O l’aiuto dell’insegnante, componete le definizioni. Un riassunto è ........................................................................ .................................................................................................
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................................................................................................. Riassumere serve a ................................................................ ................................................................................................. ................................................................................................. ................................................................................................. ................................................................................................. 3 Riflettete insieme su queste domande.
• Come si fa a riassumere? • Perché il dubbio è: “come comincio”? • Che cosa tolgo? • È sufficiente “accorciare” il testo togliendo delle parti o c’è un criterio da seguire? • I testi si riassumono tutti nello stesso modo?
Sei pronto? Seguendo il percorso che troverai nelle prossime pagine imparerai a fare il riassunto nel modo corretto.
Avanti tutta!
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COME RIASSUMERE
Il riassunto: istruzioni per l’uso Per fare un riassunto 1. LEGGERE LEGGO CON ATTENZIONE IL TESTO
due volte, se necessario
2. LAVORARE SUL TESTO INDIVIDUO LE SEQUENZE E LE SEGNALO SUL TESTO
a lato, con riquadro...
CANCELLO LE INFORMAZIONI NON ESSENZIALI PER OGNI SEQUENZA TRASFORMO I DISCORSI DIRETTI DELLE SEQUENZE DIALOGICHE IN DISCORSI INDIRETTI ELIMINO LE SEQUENZE DESCRITTIVE E QUELLE RIFLESSIVE RIDUCO LE PARTI RIMASTE RIPORTANDO LE INFORMAZIONI PRINCIPALI COLLEGO LE FRASI CON I CONNETTIVI ADEGUATI
3. REVISIONARE RILEGGO IL PRODOTTO FINALE PER VALUTARE SE È COERENTE E COMPLETO
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mi aiuto con gli schemi, le parole/frasi chiave, sottolineando… logici, di tempo, di spazio
LAVORO SUL TESTO
Individuare le sequenze e la trama In un racconto la narrazione dei fatti segue sempre un ordine logico o cronologico. Ogni fatto è una sequenza. L’insieme delle sequenze forma la trama. FATTI = SEQUENZE
TRAMA
1 Leggi il testo.
La cicala e la formica Era estate. La laboriosa formica trascinava e ammucchiava nella sua tana le provviste per l’inverno, sotto il sole cocente. Mentre lei sgobbava e sudava, la cicala la osservava ridendo dal ramo di un albero e cantava, cantava a squarciagola. Arrivò l’inverno. La formica si rinchiuse al calduccio del suo formicaio a sgranocchiare provviste chiacchierando con le amiche. Un giorno di gran freddo la cicala, affamata e infreddolita, bussò alla porta del formicaio in cerca di cibo. – Chi è? – chiese la formica. – Sono io – rispose la cicala – ti prego fammi entrare. Sto morendo di fame e di freddo. La formica le rispose: – In estate ti diverti a cantare beata? Ebbene ora balla, ma fuori di qui! Esopo
ascia nel testo le frasi che trovi qui sotto, che sintetizzano 2 L le SEQUENZE, mettendo in evidenza la TRAMA. Cancella con la matita tutte le altre usando il righello. 1. Era estate. La formica ammucchiava provviste. 2. La cicala cantava. 3. Arrivò l’inverno. La formica si rinchiuse al calduccio a sgranocchiare provviste. 4. La cicala bussò alla porta. – Fammi entrare sto morendo di fame. 5. – In estate ti divertivi, ora balla fuori di qui!
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COME RIASSUMERE eggi due volte il testo, uno a voce bassa 3 L e uno a voce alta.
Insieme al circo Il pullman si ferma. I bambini scendono tutti contenti. Pioviggina un po’, ma tutti ridono e corrono verso l’ingresso del circo. Camminano sopra le pedane, fra le transenne; alcuni spingono, gridano… Entrano nel circo: è pieno di luce; c’è tanta gente che aspetta parlando. Maura si siede vicino alla sua amica Lara. Bisogna aspettare un po’… Stamattina, prima di partire, erano tutti agitati in classe. Aspettavano il pullman che non arrivava mai. Ogni tanto qualcuno diceva: – Eccolo! E tutti via sulla porta, pronti a spingersi e a gridare. Anche Maura e Lara gridavano. Finalmente ecco il pullman! E ora sono tutti qui al circo. Comincia lo spettacolo. Vengono i clown che si spingono, fanno i giochi e dicono cose buffe. Lara e Maura si sbellicano dalle risate. Ecco due orsi bianchi uguali. Il domatore dice agli orsi di andare a sedersi su due sgabellini: e quelli, buoni buoni, obbediscono. Una signorina dà agli orsi una bottiglia ciascuno; e quelli se la mettono in bocca, come fanno i bambini piccoli con il biberon, poi li fa salire su uno scivolo. Gli orsi vanno su e giù. Lara e Maura applaudono entusiaste. Vengono poi i cavalli con le cavallerizze, le scimmie, i cammelli… Lo spettacolo è finito. Tutti escono. Alcuni cantano, discutono dei clown, ma soprattutto degli orsi. Tanti testi 4, La Scuola
olora nel testo le frasi che trovi qui sotto, che sintetizzano le SEQUENZE, mettendo 4 C in evidenza la TRAMA. Poi numera le frasi nel corretto ordine cronologico.
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Lo spettacolo è finito.
Entrano nel circo.
Il pullman si ferma.
Lara e Maura applaudono entusiaste.
Maura si siede vicino a Lara.
Erano tutti agitati in classe.
LAVORO SUL TESTO
Individuare il cambio sequenza Come si fa a sapere quando cambia una sequenza? È sufficiente tenere a mente questa regola: le sequenze cambiano quando cambia il tempo, il luogo o accade un fatto nuovo. 1 Leggi il racconto e riquadra le sequenze, seguendo il colore che ti viene indicato qui sotto.
situazione iniziale avviene un fatto nuovo
intervengono nuovi personaggi cambia il luogo in cui avvengono i fatti
Prigioniero della zuppiera Quel giorno avevano per pranzo la minestra in brodo che a Emil piaceva tanto. Tutti mangiarono a sazietà finché la zuppiera fu vuota. In fondo era rimasto un goccino di brodo. Emil lo voleva. L’unico sistema per averlo era infilare la testa nella zuppiera e succhiare su. Fu ciò che fece. Quando cercò di tirar fuori la testa… non ci riuscì! Era incastrato! Emil afferrò il recipiente strillando. La mamma, preoccupata, disse: – Come tiriamo fuori il piccolo? prendiamo il ferro del camino e spacchiamo la zuppiera! – Mai e poi mai – disse il padre. – La zuppiera è costata quattro corone. Andiamo dal medico: lui riuscirà a levarla; prende solo tre corone, costa meno che rompere la zuppiera. Quando entrarono nello studio, il medico si limitò a dire: – Buongiorno! che cosa ci fai là dentro? Anche se Emil non vedeva il dottore, doveva pur salutarlo: perciò fece un inchino. Fu allora che la zuppiera andò in pezzi. Emil aveva sbattuto tanto energicamente la testa contro la scrivania che la zuppiera si spaccò. A. Lindgren, Emil, Vallecchi
2 Adesso fai il riassunto: scrivi una frase per ogni sequenza individuata.
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COME RIASSUMERE eggi con attenzione, prima tutto il brano, poi una sequenza alla volta, fermandoti 3 L a riflettere sul contenuto prima di passare alla successiva.
Alice e il coniglio Alice cominciava a sentirsi assai stanca di sedere sul prato accanto a sua sorella, senza far niente: aveva una o due volte data un’occhiata al libro che la sorella stava leggendo, ma non c’erano né dialoghi né figure. – E a che serve un libro – pensò Alice – senza dialoghi né figure? E si domandava (perché il caldo l’aveva mezza assonnata e istupidita) se per il piacere di fare una ghirlanda di margherite avrebbe potuto alzarsi a raccogliere dei fiori, quand’ecco che un coniglio bianco dagli occhi rosei le passò accanto, quasi sfiorandola. Non c’era troppo da meravigliarsene, né Alice pensò che fosse troppo strano sentir parlare il coniglio, il quale diceva fra sé: – Oimè! Oimè! Ho fatto tardi! – (quando in seguito se ne ricordò, si accorse che avrebbe dovuto meravigliarsene, ma allora le sembrò una cosa naturalissima). Ma quando il coniglio trasse un orologio dal taschino del gilet e lo consultò, e si mise a scappare, Alice saltò in piedi pensando di non aver mai visto un coniglio con il gilet e il taschino, né con un orologio da tirare fuori. Ardente di curiosità, attraversò il campo correndogli appresso e arrivò appena in tempo per vederlo entrare in una spaziosa conigliera sotto la siepe. Un istante dopo, Alice scivolava giù dietro di lui, senza pensare a come avrebbe fatto poi per uscirne. La buca della conigliera filava dritta come una galleria e poi sprofondava così improvvisamente che Alice non ebbe un solo istante l’idea di fermarsi: si sentì cader giù rotoloni in una specie di precipizio che rassomigliava a un pozzo profondissimo.
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LAVORO SUL TESTO 4 Ora rispondi con una x.
Nella seconda sequenza: cambia il tempo. cambia il luogo. interviene un nuovo personaggio. Nella terza sequenza: cambia il tempo. accade un fatto nuovo. cambia il luogo.
Nella quarta sequenza: cambia il tempo cambia il luogo. accade un fatto nuovo. Nella quinta sequenza: cambia il tempo. cambia il luogo. interviene un nuovo personaggio.
Nella sesta sequenza: cambia il tempo. accade un fatto nuovo. interviene un nuovo personaggio.
5 Adesso fai il riassunto: scrivi una frase per ogni sequenza.
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COME RIASSUMERE
Titolare le sequenze Quando fai il riassunto, dare un titolo a ogni sequenza è un’operazione molto utile, perché ti permette di condensare in poche parole il contenuto di quella sequenza. 1 Leggi il testo e dai dei titoletti ai paragrafi.
Peter e Kate ........................................................................................................................... Poco dopo il suo decimo compleanno a Peter venne affidato l’incarico di accompagnare a scuola la sorellina Kate, di sette anni. ........................................................................................................................... Peter e Kate frequentavano la stessa scuola. Ci voleva un quarto d’ora per raggiungerla a piedi e pochi minuti con l’autobus. Di solito ci andavano a piedi con il papà, adesso però i bambini erano abbastanza grandi da poter andare da soli in autobus, e la responsabilità dell’impresa ricadeva su Peter. ........................................................................................................................... Quella mattina Peter si avviò alla fermata con sua sorella. Si tennero per mano lungo tutto il tragitto. Per la verità, non gli dispiaceva l’incarico, perché sua sorella gli stava simpatica. Sperava solo che nessuno dei suoi compagni lo vedesse in giro mano nella mano con una bambina. Ecco l’autobus. Salirono e presero posto al piano di sotto. Peter era piuttosto fiero di sé e si immerse nei suoi pensieri. ........................................................................................................................... A un tratto si rese conto che l’autobus si era fermato. I bambini della scuola stavano già incominciando a scendere. Peter saltò in piedi e fece giusto in tempo a saltare a terra, che già l’autobus era ripartito. Fu solo una buona ventina di metri dopo che si rese conto di aver dimenticato sua sorella seduta sul pullman. Per un momento rimase paralizzato. Si mise a correre inseguendo l’autobus. Doveva recuperare sua sorella. Magari la poverina stava già strillando in preda al terrore.
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LAVORO SUL TESTO ........................................................................................................................... L’autobus si era fermato, alcuni passeggeri erano scesi, e stava già ripartendo. Quando arrivò alla fermata, l’autobus era a una cinquantina di metri appena da lui. “Più in fretta, più in fretta” si ripeté. ........................................................................................................................... Un bambino che stava sotto la tettoia della fermata, vedendolo passare gli gridò: – Peter, ehi, Peter! Peter continuò a correre. – Peter! Fermati, sono io Kate! Peter crollò a terra, sull’erba, ai piedi di sua sorella. – Attento! Non vedi che c’è una cacca di cane? – disse lei tranquilla. – Dai, su andiamo, sennò faremo tardi. E dammi la mano se non vuoi cacciarti in qualche altro guaio. ........................................................................................................................... Così arrivarono a scuola insieme, e Kate promise di non dire nulla ai suoi genitori… in cambio dello stipendio settimanale di Peter, s’intende. L. McEwan, L’inventore di sogni, Einaudi
2 Adesso fai il riassunto: copia i titoletti in ordine cronologico. Poi rispondi.
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Sì
No
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COME RIASSUMERE
Tanti tipi di sequenze In un brano puoi incontrare diversi tipi di sequenze. Quando riassumi, alcune le puoi eliminare, poiché non sono indispensabili all’individuazione della trama, altre le devi “trasformare” (cioè semplificare, ridurre, cambiare nella forma…). 1 Leggi il testo e osserva i riquadri.
È arrivata Elianor La nuova arrivata è entrata in classe strisciando contro la parete. È magrolina con i capelli lisci che le scendono sugli occhi fino alla punta del naso. Stile famiglia Addams, con in più la timidezza. Ha cercato in fretta un posto, ma si è imbattuta subito in una raffica di sguardi ostili. – Questa è la sedia di Justine! – Fuori dai piedi. – Spiacente, ma è proprio impossibile… – Te lo scordi. Vagava di banco in banco, respinta a destra e a sinistra come la pallina di un flipper. Come se qualcosa in lei scatenasse subito l’aggressività degli altri. Ha finito per immobilizzarsi in fondo, in piedi contro il muro, nascosta dietro la frangia. Poco dopo è arrivato il professore e la nuova arrivata ha aspettato che le trovasse un posto e contemporaneamente la presentasse. – Lei è Elianor Siva. Si è appena trasferita nel quartiere – disse. – Siediti pure, Elianor. Durante la lezione Elianor non si è voltata una sola volta. Non ha guardato nessuno, nemmeno il professore. Guardava vagamente, con gli occhi persi, verso la lavagna dove era stato coniugato il futuro anteriore del verbo essere. Sono sicuro che a Elianor non piaccia il futuro anteriore. Ci sono alcune certezze come questa, nella vita, che non si possono spiegare.
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1. E lianor è entrata in classe 2. Descrizione 3. H a cercato un posto
4. Discorso diretto
5. V agava, poi si è fermata in fondo alla classe
6. I l professore l’ha presentata 7. Discorso diretto 8. E lianor non si è voltata, guardava la lavagna con occhi persi 9. Riflessione
LAVORO SUL TESTO Durante la ricreazione Elianor sembrava sparita. Nessuna traccia di lei in cortile. Ho scoperto troppo tardi che si era nascosta nella stanza che usiamo come biblioteca. Tornando in classe, ho visto che era già al suo posto, schiacciata sul banco. Le sono volutamente passato accanto, rallentando il passo. Lei deve aver notato i miei movimenti perché per la prima volta mi ha guardato dritto negli occhi. Il suo sguardo era triste. Il che mi ha inchiodato lì, sul posto. In quel momento alle mie spalle è arrivato Martin: – Fammi passare, Noah – mi ha detto dandomi uno spintone. Elianor ha rinfoderato lo sguardo sotto il sipario di capelli lisci.
10. N ell’intervallo si è nascosta
11. È subito rientrata in classe; l’ho guardata e mi ha guardato 12. Riflessione 13. Discorso diretto 14. S i è nascosta dietro i capelli
G. Guasti, Maionese, ketchup o latte di soia, Camelozampa
2 Ora rifletti.
Secondo te, quali sequenze puoi eliminare? 1 2 3 4 5 6 7
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E quali dovresti trasformare? 1 2 3 4 5
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ra prova a trasformare le sequenze che hai scelto. 3 O
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COME RIASSUMERE
Le sequenze dialogiche Le sequenze dialogiche raccontano un fatto attraverso il dialogo, cioè riportano le parole pronunciate direttamente dai personaggi in forma di discorso diretto. Nel riassunto devi trasformarle in discorso indiretto, eliminando quelli che non sono indispensabili per la comprensione. 1 Leggi il racconto prestando particolare attenzione ai dialoghi.
Il gattone La signora Noemi passava le giornate in compagnia dei suoi girasoli. Ogni volta che li ammirava esclamava soddisfatta: – Siete la mia gioia! Una mattina, mentre si dava da fare in quel mare dorato, si trovò davanti il gatto più grande che avesse mai visto. Stava dormendo: aveva il pelo giallo foltissimo intorno al collo e più corto sul corpo, con un ciuffo proprio in cima alla coda. La signora corse in casa e tornò con latte e salsicce. Il gatto sbadigliò, poi aprì gli occhi e sorrise, pensando di essere l’animale più fortunato del mondo. Il gattone bevve il latte, mangiò le salsicce e ruggì selvaggiamente. La signora Noemi disse: – Mi piacciono quelli che mangiano di gusto. Sei proprio il gatto che fa per me. Entra in casa! In quel momento il cancello in fondo al giardino si aprì e la signora Noemi si trovò di fronte quattro omaccioni che reggevano un’enorme rete. Uno di loro spiegò: – Siamo del circo. Un altro aggiunse: – Stiamo cercando il leone che è scappato. M. Mahy, Quattro pirati e mezzo, Mondadori
ottolinea i verbi che introducono i discorsi diretti e cancella le parti di discorso 2 S diretto che non sono indispensabili alla comprensione.
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LAVORO SUL TESTO 3 Trasforma il discorso diretto in indiretto. Puoi aiutarti scegliendo tra le forme proposte qui sotto.
ESCLAMAVA CHE ERANO… • DISSE CHE ERA… • PROPOSE DI FARE… • SPIEGÒ CHE ERANO… • AGGIUNSE CHE… ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... 4 Ora fai il riassunto completando le parti mancanti.
La signora Noemi ......................................................................................................................................................... Ogni volta che li ammirava ........................................................................................................................................ la sua gioia. ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... La signora Noemi .......................................................................................................................................................... proprio il gatto che faceva per lei. ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... Uno di loro ..................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................
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COME RIASSUMERE
Le sequenze descrittive Le sequenze descrittive interrompono la narrazione arricchendola di immagini. Per la comprensione della trama, però, non sono necessarie perciò, quando fai il riassunto, le puoi eliminare.
1 Leggi il testo.
La gita E finalmente partirono. Una sola sosta caratterizzò il viaggio, quella ad Arborea per acquistare cibo e acqua. Francesco viaggiava silenzioso in disparte, con le cuffiette infilate nelle orecchie per ascoltare la musica. Marco e Federico sgranocchiavano patatine sporcando il sedile di briciole e Andrea e Riccardo si raccontavano le loro avventure estive. Alcuni guardavano fuori dai finestrini manifestando un po’ di curiosità. – Sembra un posto d’altri tempi, del passato… – fece Dario. Il veicolo sprigionava un caldo infernale e aprire i finestrini era impensabile, avrebbero mangiato manciate di polvere, che si alzavano dalla strada sterrata al loro passaggio. I ragazzi cominciarono a lamentarsi: – Che pazzia arrivare fin quassù! – Che depressione… Ormai viaggiavano da parecchio e il paesaggio intanto era cambiato: ampi boschi, foreste di querce e lecci, macchie di castagno e roverella che al passaggio delle nuvole si incupivano gettando grandi ombre. Negli ultimi trenta chilometri il pulmino aveva incontrato solo due automobili, dando così ai ragazzi l’idea di un luogo ancora più lontano e isolato. Finalmente entrarono nell’abitato di Ovodda.
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LAVORO SUL TESTO I ragazzi osservavano in silenzio le case in pietra e i vicoli che partivano dalla via centrale, tutto così diverso dalla città. Furono colpiti dalle immagini di tre grandi murales vicino alla piazza raffiguranti scene pastorali. Procedettero, il punto di arrivo era Su Pranu. Quando arrivarono sull’altopiano Francesco allungò il collo per capire dove fossero finiti: un deserto di terreno battuto intervallato da alberi e rocce granitiche.
ottolinea nel testo le sequenze 2 S descrittive come indicato. Di l a parte che descrive il comportamento dopo la partenza. Di la situazione del veicolo. Di il paesaggio che cambia. Di i l luogo in cui sono finiti i ragazzi.
A. Latini, L’estate di una primavera rossoblù, Condaghes
3 Ora riscrivi la trama del racconto, mettendo insieme le informazioni che non hai colorato. Poi rispondi.
E finalmente .................................................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................... Ormai .............................................................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................... Finalmente ..................................................................................................................................................................... Procedettero ................................................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................... Quando arrivarono ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... Capisci comunque ciò che accade?
Sì
No
4 Fai il riassunto seguendo la trama.
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COME RIASSUMERE
Le sequenze riflessive Le sequenze riflessive riportano pensieri personali, impressioni, stati d’animo. Per la comprensione della trama però non sono necessarie, perciò, quando fai il riassunto, le puoi eliminare. 1 Leggi più volte il testo e rifletti sulla trama.
Lo voglio chiamar Pinocchio Appena entrato in casa, Geppetto prese subito gli arnesi e si pose a intagliare e a fabbricare il suo burattino. “Che nome gli metterò?” disse fra sé e sé. “Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna. Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre, Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l’elemosina”. Quando ebbe trovato il nome al suo burattino, allora cominciò a lavorare a buono, e gli fece subito i capelli, poi la fronte, poi gli occhi. Fatti gli occhi, figuratevi la sua meraviglia quando si accorse che gli occhi si muovevano e che lo guardavano fisso fisso. Geppetto, vedendosi guardare da quei due occhi di legno, se n’ebbe quasi per male, e pensò risentito: “Occhiacci di legno, perché mi guardate?”. Dopo gli occhi, gli fece il naso; ma il naso, appena fatto, cominciò a crescere: e cresci, cresci, cresci, diventò in pochi minuti un nasone che non finiva mai. Il povero Geppetto si affaticava a ritagliarlo; ma più lo ritagliava e lo accorciava, e più quel naso impertinente diventava lungo. Dopo il naso gli fece la bocca. Appena terminata, la bocca cominciò subito a ridere e a canzonarlo. Geppetto non riusciva a farsi una ragione di quello che stava accadendo perciò rimuginava tra sé e sé su che cosa avrebbe dovuto fare, su come avrebbe dovuto reagire. Più ci ragionava più gli sembrava che tutto ciò non avesse senso. “Smetti di ridere!” sbottò allora impermalito; ma fu come dire al muro. “Smetti di ridere, ti ripeto!” urlò con voce minacciosa. Allora la bocca smise di ridere, ma cacciò fuori tutta la lingua. C. Collodi, Pinocchio, De Agostini
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LAVORO SUL TESTO ra leggi questa versione e riquadra, nel testo precedente, le parti che qui sono 2 O state eliminate. Appena entrato in casa, Geppetto prese subito gli arnesi e si pose a intagliare e a fabbricare il suo burattino. Quando ebbe trovato il nome al suo burattino, allora cominciò a lavorare a buono, e gli fece subito i capelli, poi la fronte, poi gli occhi. Fatti gli occhi, figuratevi la sua meraviglia quando si accorse che gli occhi si muovevano e che lo guardavano fisso fisso. Dopo gli occhi, gli fece il naso; ma il naso, appena fatto, cominciò a crescere: e cresci, cresci, cresci, diventò in pochi minuti un nasone che non finiva mai. Il povero Geppetto si affaticava a ritagliarlo; ma più lo ritagliava e lo accorciava, e più quel naso impertinente diventava lungo. Dopo il naso gli fece la bocca. Appena terminata, la bocca cominciò subito a ridere e a canzonarlo. “Smetti di ridere!” sbottò allora impermalito; ma fu come dire al muro. “Smetti di ridere, ti ripeto!” urlò con voce minacciosa. Allora la bocca smise di ridere, ma cacciò fuori tutta la lingua.
3 Le parti che hai eliminato sono le riflessioni di Geppetto. Identificale con i simboli giusti.
Geppetto non riesce a farsi una ragione di ciò che sta accadendo. Geppetto rimugina sul nome da mettere al burattino. Geppetto si risente perché gli occhi del burattino lo guardano. 4 Ora fai il riassunto utilizzando i connettivi evidenziati in giallo nell’esercizio 2.
Appena in casa, Geppetto .......................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................
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COME RIASSUMERE
Collegare le sequenze Per legare le frasi che riassumono ogni sequenza, occorre utilizzare i connettivi: • di tempo: all’inizio, prima, dopo, in seguito, nel frattempo, intanto, all’improvviso, al termine… • di spazio: davanti, dietro, nelle vicinanze, al centro, qua e là, a destra, a sinistra, all’interno… • logici: perciò, perché, infatti, nonostante, di conseguenza, siccome, poiché, sebbene… eggi bene il racconto. Nelle sequenze sono già state evidenziate 1 L le informazioni principali.
Il tappeto magico Ruby scoprì che in soffitta c’era un tappeto magico. Ruby si fermò, le mani sui fianchi. Gli diede un colpetto con un piede: il tappeto rimase immobile. Allora allungò un braccio e lo toccò con un dito. Niente. Lo afferrò per un angolo, lo agitò su e giù e lo lasciò cadere. Ancora niente. – Per essere un tappeto magico, non sembri poi così magico – concluse. Il tappeto si lanciò in aria con un tale impeto da farla cadere a terra. Quindi, con una scrollatina di sfida, si posò di nuovo sul pavimento e cominciò a battere le frange sulle assi di legno. Ruby sentì il cigolìo del letto al piano di sotto: sua madre si stava alzando. – Shhh! – sibilò, saltando sul tappeto per farlo tacere. Quello si mise a tremare sotto i suoi piedi. Ruby si accovacciò sorpresa mentre il tappeto si sollevava lentamente da terra salendo sempre più in alto, fino a farle sbattere la testa contro il soffitto. J. Brownlee, Ruby e il tappeto magico, Piemme
ra fai il riassunto: collega le frasi con i connettivi DI TEMPO adatti, 2 O scegliendoli tra quelli che trovi qui sotto. IMPROVVISAMENTE • PRIMA • POI • POCO DOPO • INFINE • SUBITO ............................................ Ruby si fermò e toccò il tappeto. ............................ il tappeto non si mosse, .......................... si lanciò in aria e ........................................ cominciò a battere le frange sul pavimento. Ruby sentì che sua madre si stava alzando e cercò di far tacere il tappeto. Ruby si accovacciò .............................. sul tappeto e lui .................................. si sollevò.
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LAVORO SUL TESTO 3 Leggi il testo.
La mia aula La mia aula è una grande stanza di forma rettangolare. In alto ci sono sei lunghi neon che illuminano a giorno la classe. Ma la luce più bella viene dalle sei finestre poste lungo la parete di fronte alla porta di ingresso. Lungo la parete di destra vi sono delle scaffalature colorate che contengono i nostri libri e i nostri quaderni. Sulla parete in fondo sono appesi dei cartelloni colorati, alcuni riportano le regole ortografiche e matematiche. Nell’angolo a destra, appoggiata al muro, c’è la cattedra. Dietro la cattedra c’è la LIM che ci serve per studiare, scrivere, proiettare video… 4 Ora usa i connettivi DI SPAZIO adatti per fare il riassunto.
La mia aula è grande. .................................... ci sono sei neon, le finestre sono .......................................... alla porta. Le scaffalature colorate si trovano ...................................., i cartelloni sono ............................., sulla parete. La cattedra è ...................................., la LIM si trova .................................... la cattedra. 5 Leggi il testo.
Oggi Giorgio ha chiesto in prestito la biciletta a Martino. A Martino non serviva, perciò, gliel’ha data volentieri. Giorgio, però, è un bambino molto distratto e un po’ grossolano e non ha molta cura delle cose. Quindi, senza pensarci, è andato a fare le sgommate sullo sterrato, lungo la strada che si trova dietro casa sua. Ha cominciato con le derapate e poi con le frenate improvvise, infine con le impennate. La strada era ricoperta di ghiaia perciò, alla terza frenata brusca, un sasso gli ha sbarrato la strada e la gomma si è bucata. Giorgio ha fatto un bel volo e la ruota si è storta. Quando l’ha vista Martino si è messo a piangere. 6 Fai il riassunto collegando con i connettivi LOGICI adatti. Scegli tra:
DI CONSEGUENZA • PERCIÒ • QUINDI • PER QUESTO MOTIVO Giorgio ha chiesto in prestito la bici, a Martino non serviva .................................... gliel’ha data. Giorgio non ha cura delle cose ............................................................ è andato a fare le sgommate. La strada era ricoperta di ghiaia .................................... la gomma si è bucata. .................................... Giorgio ha fatto un volo e la ruota si è storta. .................................... Martino si è messo a piangere.
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COME RIASSUMERE
Le informazioni principali In un testo ci sono molte informazioni. È importante che tu, leggendo e riflettendo, riesca a individuare quelle indispensabili, cioè che non puoi eliminare se vuoi che il riassunto abbia significato. 1 Nel testo sono state cancellate informazioni differenti. Leggi le parole rimaste.
Gli strati sono nubi che si formano a livelli orizzontali; sono grigiastre, uniformi e spesse; si mantengono basse nel cielo e a volte coprono le cime delle colline. Spesso producono piogge deboli.
Gli strati sono nubi che si formano a livelli orizzontali; sono grigiastre, uniformi e spesse; si mantengono basse nel cielo e a volte coprono le cime delle colline. Spesso producono piogge deboli.
I cumuli sono nuvole che si ammassano tra loro e crescono in altezza formando sommità dense e bianche dall’aspetto simile a “cavolfiori”. Se continuano a crescere possono diventare cumulonembi portatori di pioggia e di perturbazioni.
I cumuli sono nuvole che si ammassano tra loro e crescono in altezza formando sommità dense e bianche dall’aspetto simile a “cavolfiori”. Se continuano a crescere possono diventare cumulonembi portatori di pioggia e di perturbazioni.
I cirri sono nuvole che si formano in alto nel cielo, dove l’atmosfera è così fredda che sono costituiti internamente di cristalli di ghiaccio. I venti sospingono i cristalli formando così ciuffi a “coda di cavallo”.
I cirri sono nuvole che si formano in alto nel cielo, dove l’atmosfera è così fredda che sono costituiti internamente di cristalli di ghiaccio. I venti sospingono i cristalli formando così ciuffi a “coda di cavallo”. B. Cosgrove, La meteorologia, De Agostini
2 Ora fai il riassunto: quale dei due testi ti sarà più utile?
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LAVORO SUL TESTO
Parole e frasi chiave In un testo ci sono le parole o le frasi chiave. Si chiamano così perché, come vere e proprie “chiavi”, aprono la porta al contenuto essenziale, cioè la parte indispensabile alla comprensione. Individuarle ti guiderà nel fare il riassunto.
Il risparmio energetico Gran parte delle attività umane richiedono una qualche forma di energia. Nell’antichità si usavano prevalentemente l’energia muscolare (l’uomo compiva il lavoro), animale (cavalli e buoi da traino), idrica (mulini ad acqua per azionare le macine), eolica (il vento che spinge le imbarcazioni a vela), solare (per riscaldare le case, per cuocere i mattoni). In tutti questi casi si parla di energia rinnovabile, prodotta senza consumare le risorse della Terra. Le energie rinnovabili non inquinano perché sfruttano l’energia dei fenomeni naturali. Oggi invece la produzione di energia si basa per il 90% sui combustibili fossili (petrolio, carbone, gas…), che provocano un notevole inquinamento a causa dei gas nocivi liberati nell’aria durante la combustione. In che modo si possono ridurre questi danni? Gli ambientalisti di tutto il mondo promuovono l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, ma un modo importante per ridurre l’inquinamento consiste nel risparmio energetico: meno energia si consuma, minori sono i danni ambientali. cco un elenco di parole che trovi nel testo. Scegli quelle che, secondo te, 1 E funzionano da “chiave” e sottolineale. Gran parte • attività umane • forma di energia • Nell’antichità • energia muscolare • animale • idrica • macine • eolica • vela • solare • mattoni • si parla di energia rinnovabile • senza consumare risorse • fenomeni • Oggi • 90% sui combustibili fossili • provocano inquinamento • durante • ridurre questi danni • promuovono l’utilizzo di fonti rinnovabili • consiste • risparmio energetico • consuma • minori danni 2 Ora fai il riassunto utilizzando le parti che hai sottolineato e riscrivi il brano in cinque righe.
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COME RIASSUMERE
Smontare un testo Per riassumere è necessario fare un’azione di smontaggio del testo, che mette insieme le operazioni che hai visto fino a qui: 1 Leggere il brano.
5 Eliminare sequenze descrittive e riflessive.
3 Cancellare le informazioni non essenziali.
7 Collegare le frasi con i connettivi adeguati.
2 Individuare le sequenze.
4 Trasformare i discorsi diretti in indiretti e ridurli.
6 Riportare i contenuti essenziali.
8 Rileggere e valutare se il riassunto è coerente e completo.
ifletti sulle indicazioni, poi continua a ridurre il testo motivando le tue scelte. 1 R Le parti evidenziate in giallo sono state eliminate.
Estate in campagna Quella mattina pioveva mentre camminavo lungo il ciglio della strada* venivano fuori le rane dai fossi a godersi la pioggia*. Così ho cominciato a prenderle e metterle dentro un sacchetto. Poi sono passato davanti alla casa dei gemelli Gasdia e insieme ci siamo incamminati verso la scuola. – Che cos’hai nel sacchetto? – ha chiesto Mino. – Rane – ho risposto. – Rane? Per farne che? – Uno scherzo a Tito? – ha chiesto Lele. Ci ho pensato un attimo. Tito crede a tutto. Una volta in classe gli ho detto: “Ehi, Tito, giù in strada c’è una giraffa che passa in automobile!” e lui si è alzato dal banco per affacciarsi alla finestra. La maestra strillava: “Tito dove vai?” e lui ha risposto: “A vedere la giraffa in automobile!”1. Così lì per lì mi è venuto da proporre: – Gliele mettiamo nello zaino! Mino e Lele hanno iniziato a ridere come pazzi. Questo mi ha fatto capire che l’idea era veramente buona 2.
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Quella mattina pioveva. Mentre il protagonista camminava venivano fuori le rane dai fossi. Le ha messe in un sacchetto. Quindi, con i gemelli Gasdia, si è incamminato verso la scuola. * Queste due osservazioni arricchiscono
la narrazione, ma non sono indispensabili.
Poco dopo uno dei gemelli ha proposto di usare le rane per fare uno scherzo a Tito.
Tito crede a tutto, perciò il protagonista ha deciso di mettergli le rane nello zaino. È un aneddoto che dimostra che Tito
1
è credulone, ma non è essenziale per la narrazione. 2 Il fatto che Mino e Lele approvino non cambia la narrazione.
LAVORO SUL TESTO Infilargli le rane dentro lo zaino è stato facilissimo. Mi sono avvicinato e gli ho detto: – Ciao Tito, che pioggia, eh? È così forte che insieme all’acqua vengono giù anche le rane! Dovresti stare attento! Mentre gli dicevo così, alle sue spalle Mino e Lele gli hanno infilato nello zaino tutte le rane. – Ma dove sono? – ha chiesto Tito levando il naso in aria. – Quelle si infilano dappertutto – ho risposto io. – Aspetta che ti chiudo lo zaino, se no ti entrano dentro. Mino e Lele sono scappati via sghignazzando e io ho dovuto fare uno sforzo per non scoppiare a ridere 3.
Mentre parlava i gemelli hanno infilato le rane nello zaino.
Il dialogo non aggiunge niente di nuovo
3
ai fatti.
2 Continua tu.
Quando è suonata la campanella siamo entrati in classe. E quando sono cominciate le lezioni, dallo zaino di Tito sono uscite le rane. Dopo è successo il finimondo: le femmine urlavano, la maestra è saltata in piedi sulla cattedra, i maschi si buttavano per terra per fare a gara a chi ne prendeva di più. È stato uno spasso. Quando i bidelli sono riusciti ad acchiappare tutte le rane, la maestra ha detto con voce terribile: – Fuori il colpevole! Fra i banchi si è alzata una mano. Era Tito. – Non è colpa di nessuno, maestra – ha detto tra il silenzio generale. – Stamattina piovevano rane e me ne devono essere entrate nello zaino, dato che era aperto! Dopo di che la maestra mi ha guardato. Per lo sforzo di trattenere la risata avevo la faccia paonazza e mi scendevano le lacrime dagli occhi. Sono stato sospeso per due giorni. A. Lavatelli, Tito Stordito, Giunti Junior
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COME RIASSUMERE
La terza persona Per riassumere un brano scritto in prima persona, è necessario trasformarlo utilizzando la terza persona. Il motivo? Quando riassumi, diventi il narratore, quindi non vivi direttamente i fatti, ma li racconti. eggi questo brano in cui Margherita Hack, famosa 1 L astronoma italiana, ricorda la sua infanzia. Non ero un angioletto. Anzi, devo essere stata davvero insopportabile. Facevo talmente tante bizze che i vicini vennero a controllare che non mi stessero maltrattando. Quando diventai più grandicella cominciai a litigare con i miei genitori per affermare ancora di più la mia indipendenza. Per esempio, a 11 anni mi impuntai perché non volevo più essere accompagnata a scuola. M. Hack, Nove vite come i gatti, Rizzoli
rova a rileggere a voce alta il testo in terza persona. Inizia così: 2 P Margherita non era un angioletto, anzi, doveva essere davvero insopportabile. Faceva… eggi il testo e fai il riassunto nella pagina accanto, 3 L rielaborando in terza persona. La faccenda delle merendine mi aveva scombussolato e, così, quando sono arrivato a casa ero di cattivissimo umore. Avevo deciso di non dire niente alla mamma per non farla preoccupare, ma io non so nascondere bene le cose che non vanno e così si è accorta immediatamente che era successo qualcosa. Allora mi ha chiesto: – Che cosa hai fatto questa volta? – Niente – ho detto io. Per un momento mi è venuta la tentazione di confessare tutto, ma subito ho pensato che le sarebbe venuto un colpo e ci sarebbe potuta rimanere secca. A. Arato, A. Parola, Il mio nome è strano, Lapis
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LAVORO SUL TESTO La faccenda delle merendine lo aveva ................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ai il riassunto applicando le regole che hai appreso fino a qui. Alla fine, ricordati di rileggere, 4 F per assicurarti che il riassunto sia chiaro e completo!
Medaglia al merito Paul dice spesso delle bugie! Racconta che sa nuotare benissimo e io, come al solito, faccio finta di credergli. Stamattina abbiamo deciso di andare con il gommone alla ricerca di un’isola. Abbiamo remato per spingerci al largo fino a uno scoglio. Ci siamo arrampicati sulla roccia e Paul ha voluto tirare sullo scoglio anche il gommone, ma la gomma si è strappata e l’aria è uscita. Paul si è messo a piangere, ma non ha ammesso di non saper nuotare. Ha detto che non si tuffava perché c’erano gli squali! Così mi sono tuffata io e ho raggiunto la riva. Sulla spiaggia ho trovato la mia mamma e la mamma di Paul, che sono andate a recuperarlo. La mamma di Paul ci ha pregato di non dire niente al papà di Paul, altrimenti l’avrebbe castigato. Il mio papà, quando ha saputo quello che avevo fatto, con la carta argentata dei cioccolatini mi ha fatto una medaglia al merito “per il salvataggio”. L’ho appuntata sul costume e il papà di Paul mi ha chiesto perché la portassi. Per fortuna la mamma ha risposto prontamente: – Come premio, perché lei in camera nostra ha ucciso dieci zanzare! C. Nöstlinger, Cara nonna, la tua Susi, Piemme Junior
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COME RIASSUMERE
Riassumere un racconto realistico 1 Leggi questo testo due volte e dividilo in sequenze.
A cavalcioni sull’albero Da bambini Hassan e io ci arrampicavamo su uno dei pioppi lungo il vialetto che portava a casa mia e da lassù infastidivamo i vicini riflettendo la luce del sole in un frammento di specchio. Ci sedevamo uno di fronte all’altro su un ramo, le gambe nude a penzoloni, e mangiavamo more di gelso e castagne di cui avevamo sempre le tasche piene. Usavamo il frammento di specchio a turno, ci tiravamo le more e ridevamo come matti. Vedo ancora i raggi del sole che filtrano attraverso il fogliame illuminando il viso di Hassan: perfettamente tondo, come quello di una bambola cinese di legno, con il naso largo e piatto, gli occhi a mandorla, stretti come una foglia di bambù, giallo oro, verdi o azzurri come zaffiri a seconda della luce. Ricordo le piccole orecchie dall’attaccatura bassa e il mento appuntito, che sembrava un’appendice carnosa, aggiunta al viso in un secondo momento. E quel labbro spezzato, un errore del fabbricante di bambole, cui forse era sfuggito lo scalpello per stanchezza o disattenzione. Talvolta, mentre ce ne stavamo nascosti sugli alberi, proponevo ad Hassan di estrarre la sua fionda e mitragliare di castagne il pastore tedesco del nostro vicino. Lui non voleva mai, ma se io glielo chiedevo, glielo chiedevo veramente, cedeva. Non mi avrebbe mai rifiutato nulla. E la sua fionda era infallibile. Quando suo padre Alì ci scopriva, si arrabbiava – per quanto si potesse arrabbiare una persona gentile come lui – e minacciandoci con il dito ci faceva scendere dall’albero. Poi ci requisiva lo specchio. Hassan stava con gli occhi a terra, ma non mi ha mai tradito. Non ha mai confessato che tanto lo specchio quanto le castagne erano un’idea mia. Il vialetto di mattoni rossi che conduceva al cancello in ferro battuto continuava all’interno della proprietà di mio padre, terminando nel giardino sul retro della casa. K. Hosseini, Il cacciatore di aquiloni, Piemme
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UN RACCONTO REALISTICO 2 Indica con una x quale tra le seguenti informazioni prese dal testo puoi eliminare per fare il riassunto.
I pioppi si trovano lungo il vialetto. Infastidivamo i vicini riflettendo la luce del sole con uno specchio. Ci sedevamo uno di fronte all’altro. Avevamo le gambe nude a penzoloni. Hassan aveva il viso tondo come una bambola cinese di legno. Proponevo ad Hassan di colpire il cane del vicino. Il cane era un pastore tedesco. Quando suo padre ci scopriva si arrabbiava. Ci requisiva lo specchio. Hassan non mi tradiva. Il vialetto di mattoni rossi conduceva al cancello in ferro. 3 Completa le frasi.
I due protagonisti sono seduti su un .......................... e infastidiscono ......................... Riflettono la ............................... del sole con uno ............................... Mangiano le ............................... di gelso e si divertono molto. Tirano le ............................... con la ............................... al ............................... del vicino. Il padre di ............................... li ..............................., li fa ............................... dall’albero e ............................... loro lo specchio. Hassan non ............................... l’amico. ra riscrivi il racconto utilizzando il minor numero di parole possibili, ma legando le frasi 4 O con i connettivi in modo che il testo sia scorrevole. ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... 5 Scrivi una sola frase che riassuma il contenuto del testo.
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COME RIASSUMERE
Riassumere un racconto fantastico 1 Osserva come è stata riassunta la prima sequenza (in giallo le parti eliminate), poi continua tu.
Il bambino lumaca 1 C’era un bambino che si chiamava Tommy aveva una grandissima passione per le lumache. Aveva ottenuto dai genitori il permesso di tenerne una tutta sua dentro una specie di acquario senza acqua che aveva sistemato nella sua cameretta. Tommy pensava che gli sarebbe piaciuto vivere strisciando con moltissima calma da una foglia all’altra, mordicchiando insalata fresca, senza fretta, senza rumore, in modo che a guardarlo da fuori sembrava calmo e silenzioso. 2 Un giorno che era lì a osservare Remo si sentì come risucchiare e rimpicciolire. Aveva davanti a sé una specie di giungla di ciuffi d’erba che finiva bruscamente contro una parete verticale trasparente. Quando si voltò, vide la stessa cosa dall’altra parte. – E così – disse una voce bassa e fioca – è sempre e solo così. Tommy si voltò, sempre molto piano, e vide che a parlare era stato Remo. Solo che era un Remo gigantesco ed era proprio lì, a due passi da lui. Tommy era diventato una lumaca. 3 Tommy cercò di spostarsi verso il vetro, per chiedere aiuto, fare qualcosa, ma il suo corpo rispondeva agli ordini molle molle, come se non volesse ubbidire. Alla fine, con molti sforzi, riuscì ad arrivare al vetro e a schiacciarsi contro, proprio come faceva quando era dall’altra parte. Ma non c’era nessuno tranne la sua immagine riflessa.
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Tommy aveva una grandissima passione per le lumache. Aveva ottenuto il permesso di tenerne una dentro una specie di acquario senza acqua. Tommy pensava che gli sarebbe piaciuto vivere strisciando con calma da una foglia all’altra, senza fretta, senza rumore. ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................
UN RACCONTO FANTASTICO
4 Dopo una mezz’oretta Tommy riuscì a tornare da Remo, molto lentamente. Non si dissero niente, perché non c’era niente da dire: vivere in quel modo era terribile. Così terribile che Tommy decise all’istante che non si poteva tenere una lumaca prigioniera… 5 In quel momento si sentì come gonfiare e si ritrovò nella sua camera, davanti alla finestra, a contemplare una lumaca solitaria che strisciava molto lenta dentro un acquario senza acqua. E senza stare più a pensarci, Tommy prese Remo con due dita e lo riportò ai giardini dove l’aveva trovato.
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R. Piumini, Storie in un fiato, Einaudi
2 Rispondi con una x.
Che cosa è più importante nella sequenza 2? Che Tommy vede l’insalata. Che Tommy è diventato una lumaca. Che cosa è più importante nella sequenza 3? Che Tommy striscia. Che Tommy non può chiedere aiuto. Che cosa è più importante nella sequenza 4? Che Tommy torna da Remo. Che Tommy capisce che cosa significa essere prigionieri. Che cosa è più importanti nella sequenza 5? Che Tommy libera la lumaca. Che Tommy torna normale.
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COME RIASSUMERE
Riassumere un racconto di paura 1 Osserva come è stata riassunta la prima sequenza (in giallo le parti eliminate), poi continua tu.
Ho visto un fantasma Macy era seduta sulla fredda riva del lago e saggiava il ghiaccio con la punta dello stivaletto. Era duro. Fu a quel punto che vide il fantasma della donna, a faccia in su sotto il ghiaccio opaco: la scia dei capelli scuri e lo sbuffo bianco slavato del vestito fluttuava sott’acqua. Passando sotto i piedi di Macy, spalancò gli occhi. La superficie opalina del ghiaccio velava i suoi lineamenti. Macy rimase senza fiato, anche se non era certo la prima volta che vedeva un fantasma. Ma gli altri gli erano ormai talmente familiari che non ci faceva più caso; quasi fossero vecchi quadri appesi al muro. Questo no, però. La ragazzina non era realmente spaventata: quell’apparizione era stata più che altro uno shock come un tuffo nell’acqua gelida, una scivolata improvvisa.
Macy era seduta sulla fredda riva del lago quando vide il fantasma della donna sotto il ghiaccio. Macy non era la prima volta che vedeva un fantasma quindi non era realmente spaventata. ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................
Sentì un formicolìo risalire lungo la schiena; si rialzò e si allontanò dal laghetto, senza però riuscire a staccare gli occhi dal fantasma. I capelli della donna ondeggiavano mollemente. Apriva e chiudeva la bocca. Forse stava cercando di dire qualcosa. Macy non indugiò oltre. Raccolse la sua ampia gonna e riattraversò di corsa il prato, fermandosi soltanto davanti alla porta di casa.
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UN RACCONTO DI PAURA Macy salì di corsa la rampa di scale che portavano al giardino, varcò il passaggio che si apriva nell’alto muro di cinta e spinse la porta della cucina dove trovò Aurelia china ad attizzare il fuoco. Aurelia era una donna minuta, con un abito nero attillato, i capelli bianchi raccolti in una crocchia. Vedendo l’aria sconvolta e trafelata della ragazza, la sua espressione passò dal biasimo all’apprensione. La accompagnò alla piccola sedia di legno accanto al camino, le slacciò gli stivaletti e le strofinò i piedi tra le mani per scaldarli. Macy riprese fiato e cercò di parlare, ma aveva le labbra e la lingua paralizzate dal gelo. La donna scaldò del latte, poi lo versò in una tazza con un po’ di cannella e glielo diede da bere. Pian piano Macy si riprese. Sentiva le mani pulsare e formicolare mentre il sangue riprendeva a circolare. – Allora, che cos’è successo? – chiese Aurelia, continuando a sfregarle pazientemente la pianta dei piccoli piedi. – Ne ho visto un altro… un fantasma! – riuscì finalmente a dire la ragazza. – Nel laghetto ghiacciato in fondo al prato. Aurelia conosceva i poteri di Macy e le credeva. All’inizio, quando la ragazza aveva rivelato agli altri di vedere dei fantasmi, tutti avevano pensato che si trattasse di uno scherzo della sua immaginazione. Ma gli amici invisibili di Macy non erano scomparsi e, tra l’altro, simili poteri non erano insoliti nella sua famiglia. Suo padre Augustus le aveva raccontato, molto tempo prima, che anche la sua prozia materna vedeva i fantasmi. Aurelia, governante e balia di Century House, non amava parlare di questi fenomeni. Storse le labbra e scosse la testa. – Ti sei spaventata? – chiese alla ragazza. – Non proprio. È stato come… come se qualcuno mi avesse infilato un pesce gelato sotto il vestito, giù per la schiena. Insomma, un brivido che ti scuote dalla testa ai piedi!
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COME RIASSUMERE
Riassumere un racconto fantasy 1 Leggi e riassumi il testo.
Eragon Quando sopraggiunse la sera, mentre il mago Brom preparava la cena, Eragon s’inoltrò fra gli alberi in cerca di acqua. Trovò un torrente, si accovacciò sulla sponda e osservò l’acqua che scorreva. Un’impronta insolita sulla riva opposta del torrente catturò la sua attenzione. Aveva una forma strana ed era molto grande. Incuriosito, saltò oltre il torrente su una lastra di roccia ma, nel toccare terra, il piede gli scivolò su una chiazza di muschio umido. Si afferrò a un ramo per sorreggersi, ma il ramo si spezzò e lui protese la mano per attutire la caduta. Tutto il suo peso gravò sul polso destro, che si ruppe con uno schiocco terribile. Un dolore lancinante gli trafisse il braccio. Accecato dal dolore, si rannicchiò sul terreno. – Eragon! – fu il grido allarmato della dragonessa Saphira. – Che ti è successo? – Ho il polso rotto… sono caduto. – Arrivo – disse Saphira. – No… posso farcela. Non venire. Gli alberi sono troppo fitti per le tue ali. Lei gli mandò un’immagine di se stessa che schiantava gli alberi per andarlo a prendere poi disse: – Sbrigati. Eragon si alzò a fatica, gemendo. L’impronta, a poca distanza da lui, era molto profonda e mostrava i buchi lasciati dagli stivali chiodati; d’improvviso rammentò le impronte che aveva visto a Yazuac. – Urgali! – esclamò orripilato. Levò il capo e gridò con la mente: – Saphira! Gli Urgali! Proteggi Brom! Eragon balzò di nuovo oltre il ruscello e giunse all’accampamento appena in tempo per assistere all’atterraggio di Saphira.
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La sera, ............................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ La dragonessa Saphira chiese a Eragon che cosa fosse successo. Lui spiegò che si era rotto un polso. Allora Saphira… ....................... ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................
UN RACCONTO FANTASY Brom allarmato dalla presenza degli Urgali si fece serio in volto, sellò i cavalli e la dragonessa: – È quasi buio, faresti meglio a volare sopra di noi. Se arrivano gli Urgali, ci penseranno due volte prima di attaccarci con te nelle vicinanze. – Sarà meglio per loro; altrimenti non penseranno mai più – ribatté Saphira mentre spiccava il volo. A un miglio dall’accampamento udirono un corno da caccia risuonare in lontananza, poi altri due corni, questa volta più vicini. Eragon rabbrividì. – La nostra unica possibilità è che tu, ferito come sei, fugga con Saphira. – E tu? – protestò Eragon. – Non ti preoccupare per me. Vai. Privo di energie per discutere, Eragon montò sulla dragonessa mentre Brom cavalcava a galoppo sfrenato sul suo cavallo Fiammabianca. I minuti passarono. Eragon sospirò di sollievo, era al sicuro. Ma uno squillo di corno lo fece trasalire. Urgali orribili, con voci rauche, galoppavano di gran carriera sulla pista, guadagnando terreno. Erano quasi in vista di Brom; il vecchio non sarebbe riuscito a seminarli. – Atterra davanti agli Urgali! Stanno raggiungendo Brom! – urlò Eragon alla dragonessa. Mentre gli Urgali accorciavano la distanza, Saphira dispiegò le ali di colpo e atterrò sul sentiero in una nuvola di polvere e sassi. Gli Urgali gridarono allarmati e strattonarono le redini dei cavalli. Gli animali si arrestarono all’istante e andarono a urtare l’uno contro l’altro; tuttavia i mostri riuscirono rapidamente a districarsi e si avventarono su Saphira. Eragon, allora, levò una mano e gridò: – Jierda! Lampi di luce guizzarono dalla sua mano e colpirono i mostri al ventre. Tutti gli Urgali caddero al suolo. Eragon, prosciugato di ogni energia, scivolò dal dorso della dragonessa che lo avvolse con le ali. C. Paolini, Eragon, Fabbri
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COME RIASSUMERE
Riassumere un testo descrittivo: persone Alessia Alessia ha tredici mesi. È tonda, soda, colorita, provvista di due gambe corte e solidissime; ha gli occhi azzurri vivaci e mobilissimi ed è quasi pelata. È traboccante di energia e vitalità, di umore sempre allegro. È sempre piena di curiosità verso tutto ciò che la circonda. Ha imparato a camminare a dieci mesi, ora procede a gran velocità, sale e scende le scale velocemente e cade spesso, ma non si lamenta mai, si alza e riparte. Si arrampica su ringhiere, sedie, panchine e sulle gambe di chiunque le dimostri simpatia. E. G. Belotti, Dalla parte delle bambine, Feltrinelli
Questa descrizione è dinamica, cioè contiene molti dati di movimento. 1 Sottolinea nel testo i verbi che indicano movimento.
Ricorda
Uno schema ti aiuta a sintetizzare con ordine il contenuto di una descrizione. Può avere varie forme.
ompleta lo schema che trovi qui sotto con i termini del testo. 2 C Mentre li cerchi sottolineali.
Alessia è .................................................................................. Aspetto fisico Alessia ha ................................................................................
Alessia è ..................................................................................
ALESSIA
Carattere Alessia ha ................................................................................
Alessia è .................................................................................. Comportamento Alessia ha ................................................................................
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UN TESTO DESCRITTIVO
Riassumere un testo descrittivo: animali Polly permaloso
Questa descrizione è statica, cioè non contiene dati di movimento.
1 I n base ai colori della mappa sottolinea nel testo i dati descrittivi, poi completa lo schema.
Il regalo di papà arrivò alla fine della settimana. Giunse in una grande cassa con dei buchi per la ventilazione. Conteneva una gabbia in cui c’era un pappagallo. Era un enorme amazzone adulto, lungo un metro con il petto d’un brillante colore dorato, la schiena azzurra, le ali di un rosso acceso. Era la cosa più bella che avessimo mai visto. Si lisciò con il becco una lunga penna iridescente, scosse la testa, alzò e abbassò la cresta con un gesto un po’ minaccioso e si girò a fissarci con un occhio giallo perfettamente rotondo. Come tutti i pappagalli, si chiamava Polly. Con il passare del tempo, venne fuori che era permaloso e irritabile. Con quell’enorme becco e quei tremendi artigli neri, nessuno osava nemmeno pensare di slegarlo dal trespolo. Tutti si tenevano alla larga dal suo angolo, tranne quando bisognava dargli da mangiare, cambiargli l’acqua e la carta. A Polly non sembrava importare di essere un uccello senza amici. Passava le giornate borbottando tra sé e sé, cantando sboccate canzoni di mare e lanciando, ogni tanto, un acuto strillo spaccatimpani. J. Kelly, L’evoluzione di Calpurnia, Salani
POLLY Carattere e note particolari
Comportamento
Aspetto fisico
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COME RIASSUMERE
Riassumere un testo descrittivo: ambienti Ricorda
Per riassumere una descrizione puoi aiutarti con uno schema per ordinare il contenuto.
ifletti e indica con una x 1 R il completamento giusto. Questa descrizione illustra la casa delle bambole: dall’esterno all’interno. dall’interno all’esterno. dall’alto in basso. dal basso in alto.
La casa delle bambole La vecchia Mrs Hay mandò alle bambine una casa per le bambole. Era così grande che Pat e l’uomo del suo carro la lasciarono nel cortile. Quando ebbero tolto la tela di sacco… eccola lì, di un rosa chiaro, con la porta di vernice gialla che sembrava una fetta di torta caramellata. Quattro finestre, finestre vere, avevano i vetri divisi da una larga striscia. Pat aprì il gancio laterale e tutta la facciata si aprì e in un colpo solo si poteva guardare dentro il salotto e la sala da pranzo, la cucina e due camere da letto. Era troppo meravigliosa. Tutte le stanze erano tappezzate e sulle pareti c’erano dei quadri dipinti con la loro bella cornice dorata. Tutti i pavimenti erano ricoperti dalla moquette, tranne quello della cucina; sedie di felpa nel salotto, tavoli, letti con le coperte vere, una stufa, una credenza con dei minuscoli piatti e una grossa brocca. La bambola padre e la bambola madre stavano in salotto e i loro due bambini erano addormentati al piano di sopra. K. Mansfield, Tutti i racconti, Adelphi
2 I ndica se i termini sono sinonimi o contrari.
interno/esterno sinonimi contrari interno/fuori sinonimi contrari dentro/interno sinonimi contrari fuori/esterno sinonimi contrari
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UN TESTO DESCRITTIVO ompleta gli schemi: ti aiuterĂ a mettere in evidenza i dati. Mentre li completi ritorna 3 C sul testo, cerca le informazioni che ti servono e sottolineale con il colore indicato. Aspetto esterno
Aspetto interno
Dimensioni della casa ........................................ Colori ..................................................................... Porta ...................................................................... Finestre .................................................................
Stanza ................................................................... Pavimenti ............................................................. Arredamento ....................................................... Bambole ...............................................................
4 Scrivi il riassunto utilizzando il minor numero di parole possibili.
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COME RIASSUMERE
Riassumere un testo di cronaca Riassumere un testo cronaca è molto semplice: basta attenersi alle cinque domande intorno alle quali il testo si sviluppa (Chi? Che cosa? Quando? Dove? Perché?). 1 Leggi l’articolo, scrivi un titolo e il relativo sommario.
Ricorda
Il titolo e il sommario riassumono e anticipano il contenuto dell’articolo.
TITOLO ............................................................................................................... SOMMARIO ............................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................... San Lazzaro Bologna Un sibilo e qualcosa che si nasconde sotto un bancale in cortile. Per i proprietari di una casa in via delle Scienze a San Lazzaro, il sospetto che nel proprio cortile si annidasse un serpente è diventato certezza quando, sotto una pianta di limoni, hanno visto strisciare un grosso animale. Tra paura e stupore hanno chiamato la polizia municipale locale, che è giunta sul posto. Gli agenti, guardando nel punto indicato dai proprietari della casa, si sono accorti che nel bancale si era annidato un serpente di alcuni metri e non una normale biscia. Immediatamente è scattata la procedura di prassi e, stando ben attenti, hanno atteso l’arrivo delle guardie zoofile di Bologna. Dopo un primo sopralluogo gli esperti sono riusciti ad avvicinarsi al rettile e, con dovuta cautela, a prenderlo e metterlo in un apposito contenitore. Da una prima analisi le guardie zoofile hanno appurato che si trattava di un serpente non velenoso, ma vista la situazione e la grandezza dell’animale, sono state prese tutte le precauzioni del caso. La polizia municipale ha poi contattato un veterinario che ha identificato il rettile. Si è così scoperto che nel cortile dei due sanlazzaresi aveva cercato riparo per l’inverno un serpente “dal collare” della specie Natrix Natrix, di colore verde scuro quasi marrone, con un caratteristico collare giallo dietro la testa a cui deve il nome. Considerato un grande nuotatore, può raggiungere svariati metri di lunghezza e durante l’inverno va in letargo. Ed è probabilmente per questo che l’animale si era annidato nel bancale, in vista della stagione invernale. da “Il Resto del Carlino”
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UN TESTO DI CRONACA Poco prima di andare in stampa è stata inserita una foto nella pagina del quotidiano che conteneva l’articolo del giornalista. Ora per il testo c’è meno spazio e il caporedattore vuole un articolo più breve. rova a ridurre il testo riportando solo le informazioni indispensabili, 2 P come un vero giornalista! Aiutati rispondendo alle 5 domande. • WHO? Chi? Chi è il protagonista del fatto? • WHAT? Che cosa? Che cosa è successo? • WHEN? Quando? Quando è accaduto? • WHERE? Dove? Dove è avvenuto il fatto? • WHY? Perché? Quali sono i motivi e le cause Ricorda per cui è avvenuto? HOW? In che modo è avvenuto? È un’altra domanda che può esserti utile! TITOLO .............................................................................................. San Lazzaro Bologna ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. .................................................................................................. ..................................................................................................
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COME RIASSUMERE
Riassumere un testo informativo Per riassumere un testo informativo devi individuare le sequenze informative che lo compongono. Ogni sequenza tratta un aspetto dell’argomento generale.
Le rondini Le rondini, piccoli uccelli dal volo fulmineo e dalle ali a forma di V, sono fortunate: fin dall’antichità hanno ispirato la simpatia dell’uomo, che non le ha né perseguitate né cacciate. Molto rimane ancora da scoprire su di loro. Per ritrovare la via di casa, le rondini usano più punti di riferimento. Il principale è il campo magnetico terrestre, di cui percepiscono le variazioni grazie a recettori nel cervello. Inoltre, sono in grado di orientarsi guardando le stelle e, grazie a una portentosa memoria visiva, ricordano le caratteristiche del paesaggio che sorvolano a 200-300 m di altitudine: un punto di vista che permette loro anche di valutare i siti migliori dove fermarsi per trascorrere la notte, mangiare e nidificare. Sono così precise che, se un individuo non torna al sito riproduttivo l’anno successivo, si presume che sia morto. Alcune rondini non sopravvivono alla migrazione, soprattutto se sono alla prima esperienza. Dopo la schiusa delle uova, i piccoli hanno circa due settimane per imparare a volare e altri sette giorni per diventare autonomi e procurarsi il cibo. I genitori, infatti, li buttano “fuori casa” appena sono indipendenti, perché devono preoccuparsi della seconda covata. Le giovani rondini devono accumulare grasso per affrontare la migrazione. La rotta che le porterà per la prima volta in Africa sembra determinata geneticamente, mentre al ritorno non si fermeranno dove sono nate, ma si stabiliranno a qualche km di distanza. Tornerà solo il 20%. Le rondini adulte, grazie alla velocità di fuga e all’agilità, sfuggono quasi sempre ai predatori. I giovani inesperti, invece, sono vittime dei rapaci. I “nemici” sono lo sparviero e il lodolaio. Il loro numero in Italia continua però a diminuire. I ricercatori stanno ancora indagando le cause, probabilmente legate all’abbandono delle pratiche agricole tradizionali e alle condizioni ambientali in Africa centro-equatoriale dove si fa ancora uso di pesticidi inquinanti. D. Rahwa, in “Focus WE”, giugno 2012
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UN TESTO INFORMATIVO
1 Completa lo schema, poi rispondi.
Argomento generale
..................................................................................................
Sequenza n. 1
Sequenza n. 2
LE RONDINI E L’UOMO Le rondini non sono mai state né ......................................................... né ......................................... dall’uomo.
L’ORIENTAMENTO Le rondini per orientarsi usano diversi ............................... Il principale è il ........................................................................ Sono in grado di orientarsi guardando .............................. Grazie a una ............................................... ricordano le ............................................... del paesaggio.
Sequenza n. 3 I PICCOLI I piccoli devono imparare a volare in .......................................... e a diventare ............................................. entro un’altra .........................................
Sequenza n. 5 I PREDATORI Le rondini sfuggono ai ........................... ............... grazie alla loro ........................ ..................... e all’ ................................... . Le giovani rondini, invece, sono vittime dello ............................................ e del .............................................
Sequenza n. 4 LA MIGRAZIONE La rotta per l’Africa sembra determinata .......................... mentre al ritorno le giovani rondini non ............................ dove sono ................................................................................ Sequenza n. 6 LA DIMINUZIONE DEL NUMERO In Italia il numero di rondini è diminuito. Diverse sono le ...............................: • .................................. delle pratiche agricole tradizionali; • le condizioni .......................................................... e l’uso di .............................................................................. in Africa centro-equatoriale.
• Hai individuato le stesse sequenze dello schema? ............................................................................................ • Hai sottolineato tutte le informazioni utili a completare lo schema? Sì No 2 Ripeti a voce tenendo sottocchio lo schema e usando le strategie che già conosci.
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COME RIASSUMERE
Riassumere un testo argomentativo Come sai, il testo argomentativo si sviluppa intorno a un tema di discussione, elenca i pro e i contro, proposte o soluzioni. Per riassumerlo non dovrai fare altro che individuarli e riportarli in breve, collegandoli con i connettivi adatti.
Riguarda tutti noi Basta! È ora di darsi da fare. Dobbiamo essere la generazione che sceglie le persone, la salute, gli animali, il pianeta. Quando sono nato, il ghiaccio artico si estendeva su un’area grande quasi quanto l’India. Quando i miei figli avranno la mia età, la regione artica sarà quasi completamente scoperta in estate. Il riscaldamento globale avanza, i ghiacci arretrano. Questo luogo unico e incontaminato, la casa di creature meravigliose e rare come le volpi artiche e i gufi delle nevi, le balene e gli orsi, è sotto attacco. Già adesso l’habitat di questi animali si sta riducendo rapidamente. Ogni giorno che passa è un altro giorno di lotta per la sopravvivenza. È così grave la situazione che, se non viene fatto qualcosa subito, alcune specie, come gli orsi polari, non sopravvivranno e il ghiaccio scomparirà definitivamente. Cosa accadrà alle generazioni future se non facciamo qualcosa adesso? L’Artico è lontano, è vero, ma ciò che succede lì riguarda tutti noi: i cambiamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacci, l’intensificazione di eventi estremi come uragani e siccità dipendono anche da noi. Scegliamo quindi il rispetto e il diritto di tutti a vivere in un ambiente sicuro e sano, anche per chi verrà dopo di noi. G. Onufrio, Greenpeace in azione
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UN TESTO ARGOMENTATIVO 1 Sottolinea nel testo le informazioni che ti servono per riassumere e completa.
Fatto: ............................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. Causa: ............................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. Conseguenza: ............................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. Proposta: ............................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. 2 Ora riscrivi collegando con i connettivi adatti. Scegli tra: perchÊ, perciò, quindi.
.................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................
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COME RIASSUMERE
La mappa del riassunto scritto… A questo punto del percorso puoi fare il punto di quello che hai imparato completando la mappa del riassunto scritto.
UN RIASSUNTO È ....................................................................................
PRIMA FASE
SECONDA FASE
..................................................................................
..................................................................................
..................................................................................
..................................................................................
1. LEGGO TUTTO IL TESTO, PER COMPRENDERE IL ...................................... GLOBALE. 2. DIVIDO IL TESTO IN ....................................
1. I N OGNI ................................ SOTTOLINEO LE ................................. E LE ............................... CHIAVE, POI EVIDENZIO LE ............................. PIÙ IMPORTANTI. 2. S CRIVO UN ................................ PER OGNI SEQUENZA. 3. R IASSUMO IN UNA .................................. CIASCUNA SEQUENZA. 4. T RASFORMO I DISCORDI DIRETTI DELLE PARTI DIALOGICHE IN .................................. 5. E LIMINO LE .................................. DESCRITTIVE E QUELLE ........................... 6. U TILIZZO LA .............................. PERSONA. 7. C OLLEGO LE .................................. CON I .................................. ADATTI.
ALLA FINE .................................. CON ATTENZIONE
CIÒ CHE HO SCRITTO, PER ESSERE CERTO CHE IL MIO RIASSUNTO SIA ..................................
Ricorda Gli schemi ti aiutano nella costruzione del riassunto: puoi costruire una mappa, fare uno elenco, collegare informazioni e frasi con frecce, indicare gli avvenimenti su una linea del tempo…
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MAPPA DEL RIASSUNTO
… e orale Adesso vediamo come poter realizzare una mappa del riassunto orale, molto utile per studiare.
RIASSUMERE ORALMENTE SERVE A ............................................................
PRIMA FASE
SECONDA FASE
..................................................................................
RIPETERE
..................................................................................
1. L EGGO TUTTO IL TESTO, PER COMPRENDERE IL ................................ GLOBALE. 2. I NDIVIDUO LE ................................ DEL TESTO.
ALLA FINE ..................................... CON ATTENZIONE
CIÒ CHE HO SCRITTO, PER ESSERE CERTO CHE IL MIO RIASSUNTO SIA .........................................
1. I N OGNI ................................ SOTTOLINEO LE ........................... E LE ........................... CHIAVE, POI EVIDENZIO LE ........................... PIÙ IMPORTANTI. 2. S CRIVO UN ........................... PER OGNI SEQUENZA. 3. R IASSUMO IN UNA ........................... CIASCUNA SEQUENZA. 4. C OLLEGO LE ........................... CON I ........................... ADATTI. 5. R IPETO LA PRIMA ..........................., POI LA ........................... E LA ..........................., PROSEGUENDO COSÌ FINO ALLA FINE. 6. M I AIUTO CON LE ........................... E GLI ...........................
Strategia di studio Puoi provare a ripetere davanti a uno specchio oppure registrandoti e riascoltando le tue parole, in modo da riflettere sul tuo modo di esporre: come è andata la ripetizione? Quanti “ehmmm” hai detto? Quante volte hai sbirciato sul libro?
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COME RIASSUMERE
Adesso tocca a me! razie a questo libro hai imparato come fare al meglio il riassunto. 1 G Scegli un brano del tuo libro di letture che ti è piaciuto di piÚ, metti in atto tutte le strategie che conosci e fai il riassunto qui sotto. Il brano che ho scelto è ......................................................................................... a p. ............... del libro di letture ...............
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Coordinamento di redazione: Emilia Agostini Redazione: Valentina Cammilli per Equilibri servizi editoriali Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti Grafica e impaginazione: Barbara Cherici per Equilibri servizi editoriali Illustrazioni: Monica Fucini e Susanna Teodoro Copertina: Mauro Aquilanti Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, iStock Coordinamento multimedia: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.
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Im pa ro
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
IN PIÙ Ad adozione avvenuta, in OMAGGIO per l’insegnante e tutti gli alunni della sua classe! Per i primi giorni di scuola
A richiesta i volumi con i percorsi semplif icati di 4a e 5a anche in versione audiolibro
PER L’INSEGNANTE E LA CLASSE Guida al testo: Guida alle verifiche a livelli con rubriche valutative; programmazioni annuali per competenze; didattica inclusiva; laboratori d’ascolto; schede operative; didattica e nuove metodologie: Coding, Tinkering, Classe capovolta, STEAM Poster: Le tipologie testuali; La Grammatica attiva; Gira la storia (Coding) il libro digitale e contenuti extra visualizzabili anche in assenza di connessione internet audiolibro
Risorse digitali Il testo è ricco di contenuti per la lezione in classe e a casa
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