FACILE io IMPARO
Percorsi facilitati e semplificati
CARTA CANTA
LETTURE














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Per gli alunni e le alunne con Bisogni Educativi Speciali è necessario avere un libro costruito con parametri linguistici e tipografici adatti. Il testo semplificato Io imparo facile contribuisce a realizzare una didattica inclusiva perché riduce le difficoltà e gli effetti negativi facilitando l’apprendimento, dà pari opportunità ad alunne e alunni B.E.S., inducendo a non avere atteggiamenti demotivati e rinunciatari, ma a conquistare la propria autonomia.
Io imparo facile è semplificato a livello sintattico e lessicale per favorire la comprensione, attraverso un’adeguata “forma” linguistica del contenuto.
Gli alunni e le alunne B.E.S. sono inficiati nel loro apprendimento, a causa della complessità linguistica, morfo-sintattica e lessicale, dovuta alla lunghezza degli enunciati con presenza di parole a bassa frequenza inserite in contesti difficili che non permettono la rapidità di lettura, la correttezza e la comprensione del testo.
Con Io imparo facile tutti potranno esprimere le loro capacità linguistiche, perfezionandole attraverso l’eloquio supportato da strutture morfosintattiche adeguate.
I testi sono curati anche dal punto di vista dell’impaginazione e della grafica, per favorire la percezione visiva, senza che si crei affollamento visivo. Molti sono i parametri applicati: la font e la sua dimensione, la spaziatura tra lettere e tra parole, la lunghezza dei periodi, l’incolonnamento, il numero di battute su ogni riga, il testo non giustificato con sbandieratura a destra, l’allineamento a sinistra, l’interlinea, la non sillabazione delle parole nell’andare a capo, le parole collegate tra loro sulla stessa riga, l’uso del grassetto o sottolineato o corsivo per evidenziare parole-chiave, lo sfondo, lo spazio, il colore e le immagini corrispondenti ai contenuti. Gli obiettivi di Io imparo facile sono: realizzare una didattica inclusiva, dare pari opportunità, favorire l’apprendimento di alunne e alunni B.E.S., facilitare la comprensione del testo, migliorare la produzione verbale, sviluppare la capacità di memorizzare, immagazzinare, recuperare, organizzare le informazioni e rafforzare l’autostima.
Patrizia Marletta
Testo a cura della Dr.ssa Patrizia Marletta
Pedagogista, logopedista, consulente familiare presso il Centro di Audiofonologopedia in Roma, dove lavora dal 1978. Formata nelle discipline del Metodo Verbo-Tonale per la riabilitazione dei disturbi dell’udito e del linguaggio e del Metodo Spazio-Temporale Terzi; esperta nell’organizzazione spaziale e topologica sia degli ambienti scolastici che abitativi; esperta nella riabilitazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento. Direttore e docente nei corsi di aggiornamento sui B.E.S./D.S.A. per insegnanti di ogni ordine e grado e docente con crediti ECM (Educazione Continua Medicina) riconosciuti dal Ministero della Salute per medici, logopedisti, neuropsicomotricisti, psicologi e fisioterapisti. Per la Raffaello Libri è formatrice in corsi rivolti a insegnanti, autrice e consulente per i fascicoli didattici Io imparo facile.
Autrice di articoli per la rivista Scuola Italiana Moderna, di cui fa parte del Comitato Scientifico.
Un ringraziamento ai collaboratori Irene Latella, Alessia Serra, Ilaria Giachi e Mario Rolando Cortez Toledo per la loro eccezionale dedizione.
Oggi è il primo giorno di scuola.
A dire il vero, è la terza volta che è il primo giorno di scuola.
Insomma, Timmi fa la terza elementare.
Timmi ricorda bene il vero primo giorno di scuola in prima elementare. Voleva tanto andare nella A, come la sua amica Anna, ma è finita nella B.
Per fortuna il primo giorno di scuola, per la terza volta, è più facile dei primi due.
Comunque è sempre un nuovo inizio e per i timidi è un bel problema.
Ma Timmi è timida? Sì, Timmi è così timida che quando chiedi il suo nome arrossisce e risponde a voce bassissima.
Con la mamma, Timmi è passata sotto casa di Linda, la sua migliore amica.
Timmi è entrata in classe con Linda, ha raggiunto il banco dell’anno scorso e si è seduta.
Poi si è guardata attorno e ha sorriso ai compagni. Ci sono tutti e sono i suoi amici.
Rid. e adatt. da V. Lamarque, La timida Timmi... , Piemme Junior
1. METTI UNA X SU V SE LA FRASE È VERA, SU F SE È FALSA.
• Timmi è timida. VF
• Timmi sorride quando chiedi il suo nome. VF
• Timmi entra in classe da sola. VF
• Linda è la migliore amica di Timmi. VF
• I compagni sono amici di Timmi. VF
2. COMPLETA LE FRASI CON LE PAROLE GIUSTE.
INIZIO - SCUOLA - ELEMENTARE - PROBLEMA
Oggi è il primo giorno di . Timmi fa la terza . Comunque è sempre un nuovo e per i timidi è un .
3. COLLEGA IN MODO GIUSTO.
È la terza volta che è il primo giorno di scuola
Il vero primo giorno di scuola
In prima elementare
In seconda elementare
In terza elementare
4. RISPONDI ALLE DOMANDE E RACCONTA DI TE.
Il tuo primo giorno di scuola come è andato?
Tu sei timido o timida come Timmi?
Che cosa ti piace fare a scuola?
Alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts
gli studenti del primo anno devono avere:
• tre completi da lavoro neri,
• un cappello a punta nero,
• un paio di guanti in pelle di drago,
• un mantello invernale nero con allacciature in argento.
Tutti gli abiti degli allievi devono avere una targhetta con il nome.
Altri accessori:
• una bacchetta magica,
• un calderone in peltro,
• una serie di provette di vetro o cristallo,
• un telescopio,
• una bilancia di ottone.
Gli alunni possono portare un gufo, un gatto o un rospo. Agli alunni del primo anno è vietato usare manici di scopa personali.
Rid. e adatt. da J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, Salani
Il calderone è un contenitore da cucina fatto di rame.
Le storie fantastiche raccontano che serve per preparare pozioni magiche.
Il peltro è un tipo di metallo.
Le provette sono piccoli recipienti di vetro usati per contenere liquidi e solidi.
• Che cosa si insegna a Hogwarts?
Cucina e stregoneria. Magia e stregoneria.
• Gli alunni quali animali possono portare?
Un gufo, un gatto, un rospo.
Un gufo, un cane, un drago.
Gli studenti del primo anno devono avere:
• tre completi da neri,
• un a punta nero,
• un paio di in pelle di drago,
• un invernale nero.
3. INDICA CON UNA X L’IMMAGINE GIUSTA.
Quale immagine indica il calderone?
Quale immagine indica le provette?
Marley è un cane pasticcione: mangia i bottoni delle giacche, rosicchia le stringhe delle scarpe e ruba il tacchino dal forno.
La mamma dice:
– Adesso basta, questo cane deve andare via! Marley è molto triste.
Un giorno Marley dimostra che il suo posto è in quella casa. Inizia ad abbaiare dalla cucina mentre la mamma è in camera.
La mamma sgrida Marley:
– Smettila, stai zitto!
Ma Marley abbaia sempre più forte.
La mamma allora corre in cucina e vede che il suo bambino sta per cadere.
Marley fa un salto e afferra Luise dal pannolino, appena in tempo.
Marley saltella sul pavimento come per dire “Finalmente ho fatto qualcosa di buono!”.
La mamma sorride felice e dice:
– Questa è la casa di Marley e noi siamo la sua famiglia.
Rid. e adatt. da J. Grogan, Marley un cane pasticcione, Sperling & Kupfer
L’aggettivo pasticcione indica chi è disordinato, quando fa le cose. stringhe
l’INIZIO presenta i personaggi e la situazione lo SVOLGIMENTO racconta la storia vera la CONCLUSIONE spiega come finisce la
La struttura del racconto è formata da tre parti: l’INIZIO presenta i personaggi e la situazione di partenza; lo SVOLGIMENTO racconta la storia vera e propria; la CONCLUSIONE spiega come finisce la storia.
COLORA LE BARRE A LATO DEL TESTO CON IL COLORE GIUSTO.
2. RISPONDI ALLE DOMANDE CON UNA X.
DENTRO LE PAROLE
Come inizia la storia?
Rileggi la frase evidenziata nel testo: quale verbo puoi usare al posto di “assaltava”?
Rileggi la frase evidenziata nel testo: quale verbo puoi usare al posto di “assaltava”?
Come
Divorava Si scagliava Aggrediva
Divorava Si scagliava Aggrediva
Marley era un cane pasticcione. Mangiava i bottoni delle giacche e rosicchiava le stringhe delle scarpe. Rovesciava la ciotola dell’acqua e assaltava il bidone della spazzatura. Rubava i rotoli di carta igienica dal bagno e il tacchino dal forno. – Adesso basta. Questo cane deve andare via! – disse la mamma. Marley era molto, molto triste.
Un giorno in
Allora la sta per cadere.
Marley era un cane pasticcione. Mangiava i bottoni delle giacche e rosicchiava le stringhe delle scarpe. Rovesciava la ciotola dell’acqua e assaltava il bidone della spazzatura. Rubava i rotoli di carta igienica dal bagno e il tacchino dal forno. – Adesso basta. Questo cane deve andare via! – disse la mamma. Marley era molto, molto triste.
Quale immagine presenta le
Rileggi la frase evidenziata nel testo: quale verbo puoi usare al posto di “assaltava”?
Poi un giorno Marley dimostrò che il suo proprio lì, in quella casa. La mamma era in camera a riporre la biancheria, quando Marley dalla cucina si mise ad abbaiare. – Sta’ zitto! – lo sgridò la mamma – Smettila!
3. COMPLETA IL TESTO CON LE PAROLE GIUSTE.
4. CERCHIA L’IMMAGINE GIUSTA.
Divorava Si scagliava Aggrediva
Poi un giorno Marley dimostrò che il suo posto era proprio lì, in quella casa. La mamma era in camera a riporre la biancheria, quando Marley dalla cucina si mise ad abbaiare. – Sta’ zitto! – lo sgridò la mamma – Smettila! Ma Marley non la smetteva e abbaiava sempre più forte. La mamma allora si precipitò in cucina. – Il mio piccolino! – gridò. Ma prima che potesse muovere un passo, Marley si lanciò su lungo i cassetti, balzò sul ripiano, spiccò un salto e afferrò
Ma Marley non la smetteva e abbaiava sempre più forte. La mamma allora si precipitò in cucina.
– Il mio piccolino! – gridò. Ma prima che potesse muovere un passo, Marley si lanciò su lungo i cassetti, balzò sul ripiano, spiccò un salto e afferrò Luise per l’enorme pannolino. lasciò la presa finché il piccolo non fu al sicuro le braccia della mamma.
Luise per l’enorme pannolino. Non lasciò la presa finché il piccolo non fu al sicuro fra le braccia della mamma.
Marley fa un salto e afferra il bambino dal appena in tempo. CARTA CANTA - LETTURE 3, PAGG. 18-19
Marley balzò sul pavimento e si esibì in un ballo personale come per dire “Finalmente ho qualcosa di buono!”.
Marley balzò sul pavimento e si esibì in un ballo personale come per dire “Finalmente ho fatto qualcosa di buono!”.
Un sorriso illuminò il viso della mamma. – Questa è la casa di Marley e noi siamo la sua famiglia.
Un sorriso illuminò il viso della mamma. – Questa è la casa di Marley e noi siamo la sua famiglia.
J. Grogan,
J. Grogan, Marley un cane pasticcione, Sperling & Kupfer
Quando la campanella suona, i ragazzi escono di corsa dalle aule per le vie di Berna, in Svizzera. Hans vuole vedere il carillon dell’orologio e va verso la torre insieme alla sorella.
Al primo rintocco, Hans alza gli occhi verso l’orologio che, sotto i raggi del sole di marzo, risplende nelle sue parti dorate.
Hans dice: – Ecco, ci siamo, sta partendo!
Clara risponde annoiata: – Ho visto mille volte questo orologio. Il fratello dice:
– Che importa, è così bello e divertente!
Mentre Hans e Clara parlano, si sente un rumore di ingranaggi e l’orologio comincia a muoversi: un gallo si mette a cantare, il giullare colpisce due campane; allo stesso tempo una fila di orsi si mette a girare sotto il dio del tempo, un vecchio con la clessidra. L’ultimo rintocco batte: Clara si accorge di essere rimasta sola.
Clara pensa: “Ecco, come di solito...” e cerca il fratello in mezzo ai passanti. Poi vede uno zainetto scomparire proprio dietro la porta della torre.
Rid. e adatt. da P. Coolbak, L’orologio senza tempo, Giunti Junior
carillon ingranaggi
1. RISPONDI ALLE DOMANDE CON UNA X.
• Qual è il luogo del racconto? La scuola. La torre dell’orologio.
• Chi sono i personaggi del racconto?
Hans e Clara. L’orologio e gli orsi.
• In che mese si svolge il racconto? Maggio. Marzo.
2. METTI UNA X SU V SE LA FRASE È VERA, SU F SE È FALSA.
• Hans e Clara escono di corsa da casa. V F
• Hans vuole vedere il carillon dell’orologio. V F
• L’orologio risplende nelle sue parti dorate. V F
• Mentre Hans e Clara discutono, l’orologio si ferma. V F
• Clara scompare dietro la porta della torre. V F
3. COMPLETA IL TESTO CON LE PAROLE GIUSTE.
RAGGI - PARTI - RINTOCCO - OROLOGIO
Al primo , Hans alza gli occhi verso l’ che, sotto i del sole di marzo, risplende nelle sue dorate.
ZAINETTO - CLARA - TORRE - FRATELLO - ULTIMO
All’ rintocco è rimasta sola, mentre cerca il vede uno sparire dietro la porta della .
Quel pomeriggio alle tre in punto Alice bussa alla porta del primo piano. La signora Matilde apre e sorride. La signora e Alice vanno in salotto: c’è un gatto nero sul davanzale. Matilde sorride e dice: – Ti piace questo micione? Si chiama Merlino, come il mago. Ho preparato il libro di lettura che usavo con i miei alunni. Fammi sentire come leggi.
Alice si concentra: “C’era una V... Una V?” pensa e vede le lettere agitarsi sul libro.
Alice dice ad alta voce: – C’era una volta.
La signora Matilde dice ad Alice: – Bene, continua. E così Alice studia tutti i pomeriggi con la signora Matilde.
Un giorno a scuola la maestra chiede ad Alice di leggere. I compagni cominciano a ridacchiare, Alice guarda i compagni, fa un bel respiro e legge. Alice si concentra su quelle lettere che si muovono.
Ad Alice sembra che i compagni, la maestra e l’aula spariscono. Restano lì solo i colori, i rumori e gli odori della storia che legge.
Quando Alice finisce di leggere, i suoi compagni applaudono. Tutti!
La maestra scrive con la penna rossa un grande “ottimo” sulla pagina del libro di Alice e incolla tre stelline dorate.
Rid. e adatt. da G. Alvisi, M. Furini,Volano sempre via...
, IndustrialZone
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Coordinamento redazionale: Emilia Agostini
Redazione: Francesca Bolognini
Grafica e impaginazione: Marco Mancini - Enzo Bocchini
Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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