Simone Frasca
sara marconi
l ’ i n g a n n ev o
le
piramide di c h eo p e
Editor: Patrizia Ceccarelli Coordinamento redazionale: Emanuele Ramini Progetto grafico: Valentina Mazzarini Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti Ufficio stampa: Francesca Vici I Edizione 2019 Ristampa 5 4 3 2 1 0 2024 2023 2022 2021 2020 2019 Tutti i diritti sono riservati © 2019 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 - 60037 - Monte San Vito (AN) e-mail: info@grupporaffaello.it www.grupporaffaello.it e-mail: info@raffaelloragazzi.it www.raffaelloragazzi.it Printed in Italy È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.
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Simone Frasca
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sara marconi
l’ingannevole
piramide di cheope
I G G A N O S R E IP
NERA CAT
AGENZIA ENIGMI Bellissima direttrice dell’Agenzia Enigmi, è una gatta nera dal passato misterioso. Ama le arti marziali e i gioielli almeno quanto detesta la superstizione.
FRANK CAPRA AGENZIA ENIGMI Aiutante di Nera Cat. Svagato e smodatamente goloso di gelato, nasconde risorse inaspettate dietro all’inseparabile yo-yo.
ROSE
AGENZIA ENIGMI Segretaria dell’Agenzia Enigmi, sempre alle prese con bollette e conti da pagare. C’è chi dice che abbia occhi solo per Frank.
JUNIOR
AGENZIA ENIGMI Nipote di Frank. Sogna di diventare giornalista e non abbandona mai il suo tablet: è il cronista dell’Agenzia.
SUEZ RESPONSABILE FILIALE Titolare della filiale egiziana dell’Agenzia Enigmi. E di un negozio di souvenir da brividi.
A Giulio il mio enigma preferito. SF A Teresa che trova gli errori. SM
FINALMENTE LE NOVE!
Dalla
finestra semiaperta della camera che zio Frank mi aveva messo a disposizione arrivavano i rumori del traffico mattutino. Qualcuno canticchiava “Ti regalerò tapiri elettrici”, l’ultima hit di Lady Zaza, la zebra più famosa del globo, e io accompagnavo la musica picchiettando sulla copertina del mio tablet, in spasmodica osservazione dell’orologio. 7
AGENZIA ENIGMI
Beeeh, non so voi, ma quando mi aspetta un giorno speciale io mi sveglio all’alba. «Non mi svegliare prima delle nove, Junior» si era raccomandato lo zio la sera prima. «In fondo il nostro è un lavoro duro, anzi durissimo… direi che almeno possiamo non iniziarlo all’alba, no?». In realtà era un bel po’ che di lavoro vero e proprio non se ne vedeva: io (che avrei dovuto essere il cronista dell’Agenzia per tutta l’estate) passavo il tempo in un angolo, attaccato al mio tablet, a studiare tutti i misteri che riuscivo a scovare, nella speranza di prepararmi alla prossima avventura; e lo zio… diciamo che la sua scrivania non la frequentava poi molto. Entrava, usciva, faceva un areoplanino di carta, mi invitava a mangiare un panino, leggeva un fumetto… ma lasciamo perdere, mi dissi, in fondo erano arrivate… le nove!!! «Ziooooooo!!!» Non fu facile convincerlo a uscire dal letto e ancora meno aspettare che preparasse la colazione (un 8
FINALMENTE LE NOVE!
frullato di Gelato Millemilagusti per lui e una tazza ricolma di corn-flakes per il sottoscritto), si mettesse in ghingheri e rispondesse alle telefonate delle sue spasimanti. Ma un’ora dopo io e Frank Capra eravamo finalmente per strada, diretti all’Agenzia Enigmi. «Ho perso l’aereo per Berlino, sto sola in aeroporto e mangio un bel panino», canticchiava mio zio giocherellando con il suo yo-yo. «Wow, zio! Piace anche a te Lady Zaza?!» esclamai, indicando i manifesti che tappezzavano le strade della città. 9
AGENZIA ENIGMI
«Vuoi scherzare?! La adoro e non perderei il suo concerto per niente al mondo! Se non fosse che…» «Oh, immagino», dissi io. «Se non fosse che costa un sacco di soldi!» «… e anche avendo i soldi, i biglietti sono esauriti da mesi. Temo che ci toccherà ripiegare su Rasva Kali Yogurt» concluse lui, indicando una scimmia albina barbuta che ci guardava da un manifesto molto meno colorato degli altri. «Non sembra un cantante…» «Oh no: è un esperto di filosofie orientali e terrà una conferenza sulle creature mitologiche al Museo della Città. Nera va pazza per questa roba.» Nera Cat era una gatta bellissima e misteriosa, ed era anche la fondatrice dell’Agenzia Enigmi: il capo, insomma. E con un caratterino piuttosto deciso, diciamo così. Non mi stupiva che le interessasse la filosofia orientale, dato che passava il tempo a fare strani esercizi zen. Certo però quella scimmia albina… mah, i gusti sono gusti. 10
FINALMENTE LE NOVE!
Nel frattempo eravamo arrivati davanti al 17 di Dylan Road, una palazzina di mattoni che un tempo, molto tempo prima, erano stati rossi, stretta fra due grattacieli come un hamburger fra due fette di pane giganti.
AGENZIA ENIGMI
Accanto al campanello era stato aggiunto da poco un cartello sbreccato su cui si leggeva che l’Agenzia Enigmi era aperta tutti i giorni eccetto la domenica, dalle 8 alle 19. Sconti fino al 30% nel periodo estivo. Ma come ho già detto il cartello non aveva dato molti risultati. Ogni giorno speravo che qualcuno ci proponesse un nuovo enigma da risolvere, ma il telefono e il campanello della porta sembrava si fossero messi d’accordo per fare il gioco del silenzio. Creditori a parte, naturalmente. «Buongiorno, dolce Rose!» Generalmente la segretaria dell’Agenzia quando sente la voce di mio zio diventa paonazza (ho il sospetto che si sia presa una cotta), ma questa volta rimase seduta a leggere il giornale, schioccando le dita e canticchiando «Ti ho visto a Francoforte, abbracciato a un pianoforte». «Cado spesso dalle scale ma il mio amore è minimale» le sussurrò all’orecchio mio zio, avvicinandosi di soppiatto. «Ci sono novità? » 12
FINALMENTE LE NOVE!
La piccola porcospina fece un salto sulla sedia, quindi le cadde il giornale dalle mani e poi, quando cercò di prendere il giornale, anche gli occhiali. «Oh, signor Capra, mi ha spaventato!», sussurrò da sotto alla scrivania dove tentava di recuperare entrambi. Quando riemerse aveva di nuovo gli occhiali e stava cercando di togliersi gli auricolari che sparavano a getto continuo gli ultimi successi di Lady Zaza. «Ehm… Purtroppo ne… nessuna novità…» rispose alla fine, rimettendosi a sedere. E accennò sconsolata sia ai fogli sulla scrivania che a quelli che teneva infilzati sugli aculei. «A parte il conto del fruttivendolo, del gelataio, del…» «Una bella novità sarebbe che tu riuscissi ad arrivare in orario, Frank. Ma avvertimi in anticipo, quel giorno… non so se reggerei l’emozione.» Nera si era affacciata alla porta della sua stanza. Era come sempre elegantissima, con il grosso anello della mano destra che sfolgorava nella penombra. 13
AGENZIA ENIGMI
Stava guardando mio zio con i suoi grandi occhi gialli, gelidi e misteriosi. La tipica Occhiata-Trita-Capra, insomma. «Rose, hai telefonato per riservarmi un posto per l’evento?» «Pe.. pe… per l’evento?» boccheggiò la segretaria, presa alla sprovvista. «Intende dire il… concerto di Lady Zaza?» «Lady cosa?!» articolò glaciale Nera. «Quello non è un evento, è una calamità, la seconda per importanza dopo quella che ha estinto i dinosauri. No, mi riferivo alla conferenza del Maestro Rasva Kali Yogurt. E spero vivamente che tu non te ne sia scordata.» Guardai la faccina di Rose che sbiancava, le mani che tremavano, gli occhi che si riempivano di lacrime… se n’era dimenticata, chiaro come il sole. 14
FINALMENTE LE NOVE!
Stavo per intervenire in suo salvataggio, in pratica una missione suicida, quando suonarono al citofono. Rose si riscosse: fece un salto e, spargendo foglietti per tutta la stanza, si precipitò a rispondere. «A... a… Agenzia Enigmi? » balbettò. Che fosse la volta buona?
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