Simone Frasca
sara marconi
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Editor: Patrizia Ceccarelli Coordinamento redazionale: Emanuele Ramini Progetto grafico: Valentina Mazzarini Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti Ufficio stampa: Francesca Vici I Edizione 2020 Ristampa 5 4 3 2 1 0 2025 2024 2023 2022 2021 2020 Tutti i diritti sono riservati © 2020 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 - 60037 - Monte San Vito (AN) e-mail: info@grupporaffaello.it www.grupporaffaello.it e-mail: info@raffaelloragazzi.it www.raffaelloragazzi.it Printed in Italy È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.
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Simone Frasca
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sara marconi
l a sorprendente
Isola di Pasqua
I G G A N O S R E IP
NERA CAT
AGENZIA ENIGMI Bellissima direttrice dell’Agenzia Enigmi, è una gatta nera dal passato misterioso. Ama le arti marziali e i gioielli almeno quanto detesta la superstizione.
FRANK CAPRA AGENZIA ENIGMI Aiutante di Nera Cat. Svagato e smodatamente goloso di gelato, nasconde risorse inaspettate dietro all’inseparabile yo-yo.
ROSE
AGENZIA ENIGMI Segretaria dell’Agenzia Enigmi, sempre alle prese con bollette e conti da pagare. C’è chi dice che abbia occhi solo per Frank.
JUNIOR
AGENZIA ENIGMI Nipote di Frank. Sogna di diventare giornalista e non abbandona mai il suo tablet: è il cronista dell’Agenzia.
X RESPONSABILE FILIALE Responsabile Filiale all’Isola di Pasqua. Misterioso - come l’Isola, del resto.
Per Laura, esattamente dopo vent’anni. SM A Katia e alla sua sorprendente torta di carote. SF
GRANDI NOTIZIE
G
« randi notizie per Big Town!» tuonò alla radio una signorina entusiasta facendomi fare un salto sulla sedia. «Hanno finalmente deciso di abbassare il prezzo del Gelato Millemilagusti?» si chiese pensieroso lo zio Frank mentre, seduto pigramente su una sedia da ufficio e con le scarpe sulla scrivania, faceva andare avanti e indietro il suo famoso yo-yo. «Sei la solita capra, Frank» lo redarguì Nera, la nostra temibile capa, la gatta più pericolosa della città, mettendo la testa fuori dal suo ufficio. «Se tu avessi 7
AGENZIA ENIGMI
letto i giornali negli ultimi giorni lo sapresti già: domani sera finalmente torna visibile la Tavoletta Sette.» Lo zio si girò verso di lei con un enorme punto interrogativo dipinto in faccia. «Io mi chiedo» continuò lei guardandolo e scuotendo la testa, quasi rassegnata «come si può pensare che arrivino nuovi clienti se…» «…a proposito…» interloquì con una vocina piccina picciò la povera Rose, la segretaria dell’Agenzia, diventando ancora più rossa del solito. «Ne approfitto per ricordarvi… scusatemi… che bisogna pagare questa fattura entro giovedì…» L’Agenzia Enigmi è un posto meraviglioso, secondo me. Certo: non è la redazione di un giornale come avevo creduto all’inizio, e io voglio fare il giornalista. Ma al momento va super-bene: io passo a Big 8
GRANDI NOTIZIE
Town tutte le mie vacanze e parto con Nera e Frank quando ci sono nuovi clienti. Del resto sono io il narratore ufficiale, tocca a me fare (sul mio inseparabile tablet) il resoconto di tutte le nostre entusiasmanti missioni. Beeeh… forse il problema era proprio questo: in quei giorni di missioni non ce n’erano, e ormai sembrava venissimo in ufficio solo per abitudine. Dagli aculei di Rose penzolavano decine e decine di conti da pagare, e nonostante si fosse auto-dimezzata lo stipendio la situazione economica dell’Agenzia era del tutto disperata. «Per che cosa è famosa Big Town?» stava dicendo intanto Nera, che pareva particolarmente nervosa. «Per le sue Tavolette!» «Se lo sai perché ce lo chiedi?» sbuffò lo zio Frank, evidentemente sovrappensiero. «E comunque non dico di non amare il cioccolato, ma tutta questa scena per qualche tavoletta mi pare troppo!» Nera lo fulminò con lo sguardo, scosse la testa e tornò nel suo ufficio, senza parole. 9
Io naturalmente avevo capito benissimo di quali tavolette stava parlando Nera: il Museo di Big Town era l’unico che conservava ben due tavolette scritte nell’antica e misteriosissima lingua dell’Isola di Pasqua, il rongorongo, una serie di segnetti incomprensibili che andavano letti a zigo-zago e che probabilmente erano stati incisi con denti di squalo. Di queste tavolette in tutto il mondo ne esistevano qualche decina ricavate da tronchi d’albero, e soltanto sette in argento. C’è bisogno che ve lo dica, che le due tavolette conservate nel Museo di Big Town erano d’argento? 10
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Cercai di riassumere queste e altre informazioni allo zio, mostrandogli le immagini dei due reperti che avevo trovato su internet. Lui si limitò a rispondermi distratto: «E quest’Isola di Ferragosto dove sarebbe?» «Di Pasqua, zio, non di Ferragosto. Le tavolette vengono dall’Isola di Pasqua, un’isoletta che si trova nell’Oceano Pacifico meridionale. E comunque domani la Tavoletta Sette torna dal restauro e ci sarà una grande festa» conclusi. «Una festa?» chiese lui, risvegliandosi improvvisamente. «Perché non me l’hai detto prima, Junior? Se c’è una festa dobbiamo esserci anche noi, è ovvio! Tanto più che – se non mi sbaglio – la nuova direttrice del Museo è quella simpatica Miss Squirrel! A che ora dovremo presentarci?» Miss Squirrel oltre a essere simpatica (e spaventosamente sbadata) era anche una delle scoiattoline più belle della città, e lo zio in realtà l’aveva vista solamente in TV, quando era stata intervistata sui lavori di ristrutturazione del Museo. Decisi di non farglielo notare. 11
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«Non credo che ci inviteranno, zio. Sarà una festa esclusiva, temo…» Proprio allora il telefono si mise a squillare furiosamente, e Rose lo afferrò senza prima posare una cartellina strabordante di bollette, il cui elastico improvvisamente decise che non ce la faceva proprio più: la cartellina esplose, le bollette volarono da tutte le parti