

Leonardo light fiabE e stOriE
di Monica Battini
Angela Loschi




RINGRAZIAMENTI LAB-LIGHT FIABE E STORIE
Emilio Marinelli Produzioni
Coro “Una Scuola tra le note” (Scuola Primaria Fabio Tombari) Maestro Giorgio Caselli
Coro/Solisti: Giulia Dyrmishi, Linda Baione, Ambra Nardini, Sara Pedini, Valentina Spanache
Voci recitanti: Clio Gaudenzi, Alberto Pagnotta, Giulia Boccero, Antonio Boiano
Ottimizzazione audio: Stefano Dionigi
Team grafico:
Valentina Mazzarini, Cinzia Cardoni, Ester Ciceroni
Coordinamento redazionale:
Marta Bartolucci
Redazione:
Giulia Eusebi
Illustrazioni e colore:
Roberta Gherardi, Silvia Raga, Lisena Sabolo
Stampa:
Gruppo Editoriale Raffaello
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Perché parlare di laboratorio?
CONCRETA AL NUOVO “FARE SCUOLA” lightLeonardo


















La didattica per laboratori porta a considerare il bambino protagonista del percorso di scoperta e di conoscenza e fa scaturire un modo diverso di pensare il bambino, un modo che C. Rinaldi così esplica: “… un bambino animato dall’enorme potenziale energetico dei suoi miliardi di neuroni, dalla forza di chi vuole crescere, dalla ricchezza della curiosità, che lo porta a ricercare i perché di ogni cosa. Un bambino che sa aspettare e che si aspetta molto, che vuole mostrare che sa e che sa fare, con la forza e la ricchezza di chi sa stupirsi e meravigliarsi. Un bambino competente nella relazione e nell’interazione, nella costruzione; competente nel costruirsi, mentre costruisce il mondo e a sua volta dal mondo è costruito.” È da qui che parte l’idea del laboratorio, dai bambini stessi che lo formeranno. Il laboratorio viene definito da F. Frabboni come uno spazio didattico deputato ad assicurare alla scuola un assetto organizzativo di stampo modulare: aperto, flessibile, polivalente.




































Con il laboratorio si punta a un’organizzazione multispaziale e integrata del plesso scolastico; si punta a dare una nuova immagine culturale di officina di metodo, di analisi, sistematizzazione e ricostruzione delle conoscenze canoniche contenute nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo.
I laboratori danno qualità alla nuova scuola, fanno in modo di farle superare la sua datata visione totalizzante, a favore di una metodologia di apprendimento dinamica. Così il compito fondamentale della scuola sarà insegnare ad apprendere e a inventare
I laboratori si basano sul metodo induttivo , cioè che le esperienze concrete –manipolative, costruttive, sperimentali – precedono la teoria, quindi la generalizzazione e la categorizzazione avvengono solo a posteriori.
I laboratori, come definisce Frabboni, sono caratterizzati da un viaggio formativo basato sul binario dialettico azione-pensiero . Valorizzano i bisogni-interessi del soggetto che apprende, servono per valutare i livelli cognitivi di partenza e, contemporaneamente, vengono valutati i bisogni e gli interessi che caratterizzano il singolo bambino.
I laboratori pongono l’accento sui suoi bisogni e i suoi interessi, perché lo posizionano al centro del processo di apprendimento.
Frabboni ha trovato sei punti fondamentali che caratterizzano il laboratorio e la didattica legata a questo:
1. la comunicazione che utilizza non solo linguaggi verbali, ma anche non verbali;
2. la socializzazione che ingloba sia il valore relazionale nel piccolo, medio o grande gruppo e il valore culturale dell’incontro di diversità;
3. il fare da sé che si connota al meglio nell’ambiente dinamico e autonomo del laboratorio;
4. la costruzione che diviene parte integrante del processo di apprendimento;
5. l’ esplorazione che soddisfa la grande voglia di conoscere dei bambini in età evolutiva;
6. la fantasia che trova nel laboratorio il suo campo ideale.
Nella scuola del nuovo millennio, il laboratorio, proprio per la sua modularità e flessibilità, ha il vantaggio di introdurre uno stile sperimentale di insegnamento-apprendimento.
Frabboni sostiene che i laboratori sono titolari di un triangolo cognitivo, formato da: ri-produzione, ri-costruzione e re-invenzione delle conoscenze. Considerando che, in questa realtà, convivono perfettamente le conoscenze e le competenze, le prime caratteristiche della disciplinarietà e le seconde dell’interdisciplinarietà, quindi i laboratori aprono le porte a una scuola che fa ricerca, permettendole di farsi luogo formativo in cui si apprende osservando, esplorando e scoprendo.
Inoltre, i laboratori hanno almeno tre fondamentali caratteristiche base della loro valenza educativa:
1. la polifunzionalità , cioè l’immagine di un ambiente polivalente;
2. il plurilinguismo , cioè un ambiente popolato da più linguaggi;
3. l’ interdisciplinarietà , cioè il mezzo per smontare e rimontare le conoscenze canoniche in favore di nuove competenze.
Quando parliamo di laboratorio riferendoci all’ambiente scolastico, si vuole sottolineare l’intenzionale valorizzazione del contesto, introducendo nella situazione, a volte artificiale, della scuola, modalità proprie dell’esperienza extrascolastica. La Scuola dell’Infanzia , più degli altri ordini di scuola, è predisposta a recepire questo modello. Bisogna aver chiaro che non è sufficiente, però, una diversa organizzazione dello spazio, la creazione di qualche angolo o il ricorso alle attività pratiche; ci sono due punti fondamentali che caratterizzano la didattica del laboratorio:
un costante incoraggiamento alla personale ricerca e allo sviluppo dell’autonomia; una costante partecipazione attiva, perché il bambino si misura con problemi che lo sfidano e lo incuriosiscono.
Nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del novembre 2012 si legge: “Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio, se ben organizzato, è la modalità di lavoro che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri, e può essere attivata sia nei diversi spazi e occasioni interni alla scuola sia valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento.”
Per concludere, quindi, le motivazioni a questa scelta metodologica sono:
Esplorare – per intraprendere percorsi di ricerca sempre nuovi e tracciati di volta in volta
Interagire – per far evolvere le relazioni con gli altri
Valorizzare – per garantire la possibilità di successo e di produttività individuale
Conoscere – per formare nuove conoscenze sempre più strutturate
Incuriosire – per accrescere in un ambiente culturale la naturale curiosità
Emozionare – per vivere situazioni nuove in totale sicurezza emotiva
Creare – per sviluppare l’inventiva e l’originalità
Apprendere – per favorire apprendimenti metacognitivi e competenze specifiche
L’adulto, conduttore dell’attività laboratoriale, si pone come regista, figura-guida, osservatore in una negoziazione condivisa da tutti i partecipanti. Ecco allora che il laboratorio e le attività che si svolgono al suo interno rappresentano l’elaborazione dell’apprendimento che diventa costruzione personale, dando così spazio all’esperienza del bambino, al suo esplorare, ricercare e sperimentare.













































fiabE e sTOriE

Le autrici:
Angela Loschi, docente di Scuola dell’Infanzia presso la Scuola dell’Infanzia Statale “H.C. Andersen” – Istituto Comprensivo Carpi 2, Carpi (Mo); Monica Battini, docente di Scuola dell’Infanzia presso la Scuola dell’Infanzia Statale “H.C. Andersen” – Istituto Comprensivo Carpi 2, Carpi (Mo).









Come nasce Lab Light – Fiabe e storie: i laboratori sono stati realizzati nella sezione “A” della Scuola dell’Infanzia Statale “H.C. Andersen” – Istituto Comprensivo Carpi 2, Carpi (Mo). La sezione “A” è composta da 26 bambine e bambini omogenei per età, il percorso laboratoriale li ha coinvolti nell’arco temporale di due anni scolastici, 2013/2014 e 2014/2015, iniziato all’età anagrafica di 4 anni e conclusosi l’anno successivo a 5 anni.
Ringraziamenti: le autrici ringraziano l’allora Dirigente Scolastico Prof. Attilio Desiderio e l’attuale Dirigente Dott.ssa Chiara Penso. Inoltre, si sottolinea il prezioso valore delle risorse fornite dal territorio, come la Biblioteca, la Ludoteca e i Musei Civici di Carpi.

I ndice



fiabE e sTOriE






fiabE e sTOriE




PREMESSA
Leggimi subito, leggimi forte.
Dimmi ogni nome che apre le porte.
Chiama ogni cosa, così il mondo viene, leggimi tutto, leggimi bene.
Dimmi la rosa, dammi la rima, leggimi in prosa, leggimi prima.
Bruno Tognolini

Il progetto di Educazione alla Lettura Fiabe e storie si fonda sul desiderio di accendere nell’animo dei nostri bambini la passione per il libro e per la narrazione. Nel riconoscimento dell’importanza di iniziare fin da piccoli un percorso di educazione alla lettura, consapevoli che l’abitudine a leggere è il risultato di un processo che si costruisce gradualmente a partire da esperienze piacevoli di lettura/narrazione vissute in età precoce.
Ci riferiamo a un’educazione alla lettura intesa come piacere di leggere, intenzionata a sviluppare il “gusto” per il libro e la lettura, senza tuttavia trascurare l’aspetto della comprensione del testo e dell’immagine, condizione irrinunciabile per poterne trarre godimento.

Pur non volendo fare un uso “strumentale” dei libri e delle attività a essi correlate, non va trascurato il loro valore di “risorsa”, che li rende idonei a sviluppare le capacità linguistiche e cognitive dei bambini, ad accrescerne e valorizzarne le conoscenze, a favorire una crescita affettivo-emotiva serena ed equilibrata.
Questa plurivalenza, insita nei libri e nelle storie, ci ha indotto a sceglierli come “contenitore” da cui poter estrarre percorsi ed esperienze diversificate, volte al raggiungimento di obiettivi e traguardi attinenti a diversi ambiti di sviluppo.
Le nostre proposte di lettura spaziano nella letteratura per l’infanzia , e un intero percorso viene dedicato alle fiabe tradizionali , perché costituiscono un patrimonio culturale che, a dispetto di quanto comunemente si crede, è poco conosciuto dai bambini (se non, talvolta, nelle versioni cinematografiche).
Patrimonio che pensiamo debba essere “riscoperto” e valorizzato per l’alto valore educativo che riveste.
fiabE e sTOriE
Viene inoltre dedicato un percorso alle magie contenute nelle fiabe, ritenendo inevitabile esplorare questo argomento in un percorso di educazione alla lettura. Gli eventi magici che percorrono le narrazioni contengono suggestioni che rimangono intramontabili nel tempo, affascinando il lettore.
Il loro valore non risiede solo nell’essere un incentivo alla lettura, ma altresì perché sono in grado di promuovere un pensiero creativo, aperto e dinamico, pronto a proporre situazioni fantasiose.
Sempre in quest’ottica viene anche presentato un percorso sulle storie ambientate nel castello . Questo contesto nasce dalla convinzione che, oltre a essere un ottimo spunto per incentivare i nostri laboratori, non si possa parlare di fiabe senza un re, una principessa, un drago, un cavaliere, un castello!
Come vari studi hanno evidenziato le fiabe usano un linguaggio fortemente simbolico , capace tuttavia di parlare dei problemi esistenziali più difficili in modo chiaro, sintetico e diretto. Infatti, all’interno di un contesto fantastico si affrontano situazioni che hanno a che vedere con il vissuto quotidiano del bambino e che simboleggiano i suoi conflitti interiori
Non sono dunque le fiabe a generare paure nel bambino, come talvolta si sostiene, bensì sono uno strumento che gli permette di affrontare e superare le normali angosce legate alla crescita. In questo modo le fiabe rispondono in maniera indiretta ai bisogni più profondi del bambino: conoscere se stesso e il mondo che lo circonda .
Oltre ad avere una forte valenza affettiva ed emotiva, le fiabe – e le storie in generale – contengono spesso “argomenti” su cui è possibile ragionare in modo “scientifico” e per questo rappresentano contesti interessanti da cui partire per apprendimenti mirati alla “conoscenza del mondo”.
In conclusione, l’incontro del bambino con la lettura e il libro è una grande possibilità, “cibo” per lo spirito e la mente. Da questo incontro sono nate le proposte dei nostri laboratori, strutturati per favorire l’esplorazione dei diversi linguaggi in modo che l’esperienza vissuta sia interdisciplinare e polivalente.
Il progetto si articola in 4 itinerari che possono essere sviluppati integralmente, ma anche proposti singolarmente:
1. IL PIACERE DI LEGGERE
2. DALLE FIABE C’È DA IMPARARE
3. FIABE MAGICHE
4. LE FIABE NEL CASTELLO

BIBLIOGRAFIA
Grandi temi e grandi autori per i più piccoli
Bibliografia a tema di libri d’autore per l’Infanzia, per costruire una biblioteca per bambini.
(selezione tratta dalla Biblioteca “Il Falco Magico” di Carpi (Mo), Nati per leggere, a cura di Eros Miari. Consultare il sito per approfondimenti, ulteriori tematiche e consigli di lettura: castellodeiragazzi.carpidiem.it/Il_Castello_dei_Ragazzi/Nati_per_leggere/Consigli_di_lettura_0-6_anni/index.html)
CHE RABBIA! (storie di bambini arrabbiati e di capricci)
M. Sendak, Nel paese dei mostri selvaggi , Babalibri, 1999
I. Abedi, ill. S. Neuendorf, Non voglio più essere tua amica! , IdeeAli, 2002
M. Auer, ill. V. Petrone, Una principessa insopportabile , Piemme, 1997
M. d’Allancé, Che rabbia! , Babalibri, 2000
M. d’Allancé, No, no e poi no! , Babalibri, 2001
E. Chichester Clark, Sei stato tu, Canguro Blu! , AER, 2002
L. Lionni, È mio! , Fatatrac, 1986
B. Mooney, ill. M. Chamberlain, No, no e no! , Mondadori, 1998
C. Nöstlinger, ill. A. Ballester, Anna è furiosa , Piemme, 1993
G. Quarenghi, ill. C. Carrer, Capricci che passione! , Giunti, 2002
CHI TROVA UN AMICO… (piccole, grandi storie d’amicizia)
L. Lionni, Piccolo Blu e Piccolo Giallo , Babalibri, 1999
K. Baumgart, Luca e il maggiolino magico , Fabbri, 2000
H. de Beer, Piuma dove vai? , Nord-Sud, 2000

A. Benevelli e L. Serofilli, La casa di Topolina , Il punto d’incontro, 2002
N. Costa, Peter e l’amico Fred , Fabbri, 1999
N. Costa, Peter lo spaventapasseri , Fabbri, 1997
J. Dunbar, ill. D. Gliori, Piccolino , Fabbri, 2000
H. Heine, Amici Amici , Edizioni EL, 1999
Janosch, Il tesoro più bello , Piemme, 2000
L. Lionni, Un colore tutto mio , Babalibri, 2001
A. Rieger, Lena e Paolo , Fabbri, 1998
G. Wagener, ill. M. Grejniec, Billy e la tigre , Arka, 1991
D. Yaccarino, Il polpo e la bambina , Mondadori, 2002
LA DIFFERENZA C’È (storie per scoprire le diversità e l’uguaglianza)
G. van Genechten, Rikki , Emme Edizioni, 2000
É . Battut, Gaspare , Arka, 1999
É . Battut, Ric e Ric. Storia di un orco e di un folletto , Bohem Press Italia, 2002
J. Cannon, Stellaluna , Il punto d’incontro, 1993
K. Cave, ill. C. Riddell, Qualcos’Altro , Mondadori, 2002
V. Fleming, ill. F. Cooper, Sii amorevole con Eddie Lee , Stoppani, 2001
D. McKee, Elmer, l’elefante variopinto , Mondadori, 1990
B. Müller, Rudi il gigante , Nord-Sud, 2002
fiabE e sTOriE
J.A. Rowe, Gaspare, il terribile , Nord-Sud, 2001
M. Velthuijs, Il ranocchio e lo straniero , Mondadori, 1999
J. Willis, ill. T. Ross, Questa è Susanna , Mondadori, 2000
ARRIVA UNA SORELLINA! (storie di nuovi arrivi in famiglia)
A. Cottringer, ill. R. Ayto, Lara e il leone cattivo , Castalia, 1996
E. Chichester Clark, Non voglio più baci , Mondadori, 2001
L. Cousins, Un fratellino per Zazà , Mondadori, 2000
A. Gutman e G. Hallensleben, La sorellina di Lisa , Il Castoro, 2002
K. Henkes, E se mi nasce un fratellino? , Piemme, 2002
F. Joly, Un fratellino? Che idea! , Franco Panini, 1995
H. Oram, ill. T. Ross, La principessa numero due , Piemme, 1997
T. Ross, Voglio una sorellina , Mondadori, 1999
G. Wagener, ill. M.J. Sacré, Un fratellino per la principessa , Arka, 1996
B. Weninger, ill. É . Tharlet, Una sorellina per Paolino , Nord-Sud, 1998
A. Wilsdorf, Fior di Giuggiola , Babalibri, 2000
PAURA DI… NIENTE! (storie con mostri, paure e tanto coraggio)
V. Gorbachev, Tommaso e i cento lupi cattivi , Nord-Sud, 1998
M. d’Allancé, Quando avevo paura del buio , Babalibri, 2002
M. Beentjes, ill. S. Posthuma, Io e il mio mostro , Lemniscaat, 1997
H. Bichonnier, ill. Pef, Il mostro peloso , Edizioni EL, 1998
H. Bichonnier, ill. Pef, Pizzicamì, Pizzicamè e la strega , Edizioni EL, 2002
C. Carrer, Il grande ploff , Fabbri, 1999
J. Donaldson, ill. A. Scheffler, A spasso col mostro , Emme Edizioni, 1999
H. Eyles, ill. T. Ross, Polly e i mostri , Piemme, 1999
M. Mayer, Un coccodrillo sotto il letto , Edizioni EL, 1993
C. Nöstlinger, ill. F.Brunello, Guarda che viene l’uomo nero! , Piemme, 1996
M. Ramos, Sono io il più forte! , Babalibri, 2002
A. Sanders, I mostri del castello , Edizioni EL, 2001
I. e D. Schubert, Piedipiatti , Lemniscaat, 1997
J. Willis, ill. S. Varley, Il piccolo mostro , Edizioni EL, 1998






PER SAPERNE DI PIÙ… BIBLIOGRAFIA PER ADULTI
Hamelin, Ad occhi aperti. Leggere l’albo illustrato , Donzelli Editore, 2012
Esplorare l’universo dell’albo illustrato: questo il proposito del volume firmato dal gruppo di esperti e studiosi di Hamelin. Lo scopo è fornire uno strumento critico, inesistente in Italia, capace di guidare la lettura dell’albo da parte di genitori, insegnanti, bibliotecari, e semplici amanti del racconto per immagini.
G. Cozza, Me lo leggi? Racconti, fiabe e filastrocche per un dialogo d’amore con il nostro bambino , Il leone Verde, 2011
Le informazioni scientifiche, gli approfondimenti di vari esperti (pediatri, psicologi, pedagogisti) e i suggerimenti pratici proposti in questo libro offrono una risposta sul perché e sul come leggere ai bambini in epoca precoce. Le testimonianze di numerosi genitori raccontano l’importanza delle storie per una crescita serena e felice.
K.A. Zahler, Ai bambini piace leggere , Tea, 1999
Lettori non si nasce, lo si diventa e poi, come c’insegna Kathy Zahler, non è detto che il diventarlo debba essere noioso, faticoso o difficile. Cinquanta attività divertenti, facili e pratiche che possono aiutare i bambini a sviluppare un amore duraturo per i libri.
M. Terrusi, Albi illustrati. Leggere, guardare, nominare il mondo nei libri per l’infanzia , Carocci, 2012
Gli albi illustrati sono libri che raccontano ai bambini storie semplici o complesse con una combinazione di poche parole e molte figure. Gli albi, o picturebook, travalicano i confini nazionali e, da circa cinquant’anni, anche in Italia sono uno strumento decisivo per la nascita di nuovi lettori.
A. Lurie, Bambini per sempre , Mondadori, 2005
È possibile che i più grandi autori per bambini siano essenzialmente bambini essi stessi? Un viaggio insolito attraverso libri celebri ma anche fiabe, giochi, poesie di o per bambini.
S. Del Carlo, Bella becca. Libri per l’infanzia e modi di leggere degli adulti , Edizioni Junior, 2012 Leggere ad alta voce ai bambini è una delle attività più importanti che gli adulti possano praticare affinché i bambini sviluppino le abilità alfabetizzanti, le emergent literacy skills. Il testo ripercorre le forme della lettura sia in famiglia sia nella Scuola dell’Infanzia e include la connessione tra i generi di testi per bambini e gli “stili” di lettura degli adulti.
D. Pennac, Come un romanzo , Feltrinelli, 1993
È proprio attraverso l’analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l’oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell’educazione non solo scolastica, ma anche familiare.
G. Pontremoli, Giocando parole. La letteratura e i bambini , L’ancora del Mediterraneo, 2005
Sfilano in questo libro storie che, nate nei libri, continuano in percorsi inaspettati grazie alle invenzioni scaturite nelle classi, nelle strade e in ogni altra palestra naturale per l’infanzia che l’autore riusciva a inventarsi.
G. Rodari, Grammatica della fantasia , Einaudi, 2001
Rodari offre con questo suo libro uno strumento utile a “chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola”.
fiabE e sTOriE
R. Denti, Lasciamoli leggere. Il piacere e l’interesse per la lettura nei bambini e nei ragazzi, Einaudi, 1999
Un libro in difesa del diritto di bambini e ragazzi a leggere quello che vogliono. Secondo l’autore, se li lasceremo scegliere in libertà, la loro capacità di discernimento ci stupirà.
R. Valentino Merletti, Leggere ad alta voce , Mondadori, 1996
Un invito a genitori e insegnanti a utilizzare lo strumento più efficace possibile e accessibile per avvicinare i bambini alla lettura, per sedurli con la bellezza del linguaggio e con il potere delle storie.
R. Valentino Merletti – B. Tognolini, Leggimi forte. Accompagnare i bambini nel grande universo della lettura , Salani, 2006
Come nasce un lettore? Esiste una ricetta in grado di suscitare nei bambini l’amore per i libri? Come tutte le pietanze più buone, anche questa ha di base pochi, essenziali ingredienti.
E. Detti, La lettura e i suoi “nemici“ , La nuova Italia, 1998
Che la lettura sia in pericolo è evidente a tutti. L’autore passa in esame critico la lettura con le sue proprietà, ma non esita a costruire la cartografia completa dei media che la minacciano.
R. Valentino Merletti, Libri e lettura da 0 a 6 anni , Mondadori, 2001
I bambini, anche quelli piccolissimi, hanno bisogno di libri e di storie. Hanno bisogno di adulti che sappiano trasformare le parole scritte in suoni capaci di cullare, accarezzare, divertire.
R. Valentino Merletti – L. Paladin, Libro fammi grande , Idest, 2012
Il libro parla di come sia possibile arricchire – tramite il libro, la lettura e la narrazione – la vita dei bambini fin da quando vengono al mondo. Di quanto sia importante e di come sia possibile iniziare prestissimo. Di quanto sia fondamentale trovare e proporre libri contagiosi che facciano venire voglia di leggerne altri.
I. Filograsso – T.V. Viola, Oltre i confini del libro , Armando Editore, 2012
Il libro, muovendo dalle premesse psico-pedagogiche legate a un approccio motivazionale alla lettura, mette a fuoco le strategie operative, gli strumenti e le competenze richieste agli adulti che vogliano farsi mediatori nei diversi contesti educativi.
A. Oliviero Ferraris, Prova con una storia , Fabbri, 2005
L’autrice guida alla scoperta dei grandi poteri e pregi di una forma narrativa antichissima che non ha mai smesso di affascinare, aiutare ed educare gli ascoltatori grandi e piccini di tutti i tempi.
M. Sunderland, Raccontare storie aiuta i bambini , Erickson, 2004
Per parlare con un bambino delle paure e delle difficoltà che incontra, è necessaria la presenza costante di un adulto che sappia ascoltare e dare risposte rassicuranti con il linguaggio appropriato, che non è quello diretto e razionale, bensì quello indiretto, immaginifico, metaforico tipico delle storie.



da www.natiperleggere.it

FIABE MAGICHE
C. Boujon, Le minestre magiche , Babalibri, 2001
Domitilla è una strega bruttina che decide di inventarsi una nuova pozione magica per diventare bellissima. Il risultato sarà sorprendente.
V. Thomas, ill. K. Paul, Serafino e la strega Sibilla , IdeeAli, 2016
La strega Sibilla vive in una casa tutta nera nel cuore della foresta. La casa è nera dentro e fuori. La strega vive con un gatto di nome Serafino. Anche Serafino è tutto nero, dalla testa alle zampe. E questo è un problema…
C. Collodi, Pinocchio
“C’era una volta un pezzo di legno…’’ iniziano così le incredibili avventure di Pinocchio, il burattino protagonista di una delle storie, per grandi e piccini, più conosciute, lette e tradotte nel mondo.
C. Perrault, La bella addormentata nel bosco
Ricordata nella versione di Charles Perrault o dei fratelli Grimm ma in particolare nei disegni animati di Walt Disney. “C’erano una volta, tanto tempo fa, un re e una regina…”, un grande classico conosciuto da grandi e piccini.
M. Bird, Il manuale delle streghe , Rizzoli, 1985
Streghe, scope e pozioni magiche. Divertente libro per ridere delle piccole e grandi paure…
C. Leblanc, ill. R. Garrigue, Manuale antistreghe , Lapis Edizioni, 2012
Avete paura delle streghe? Grazie a questo libro imparerete come tenere alla larga le vecchie signore con il cappello appuntito…
E. Montanari, Giochi di streghe, giochi di fate , Kite, 2007
Inutile dirlo: fate e streghe sono molto diverse. E fanno giochi diversi. Le streghe si divertono con giochi di strega, come trasformare principi in ranocchi. Le fate si divertono con giochi di fata, come trasformare i ranocchi in principi. Ma sono davvero così diverse?

E. Horn, ill. P. Pawlak, Mi scusi… Lei è forse una strega? , La Margherita Edizioni, 2003 Ernesto è un gatto nero che non ha amici e ama la quiete della biblioteca. Un giorno legge sull’enciclopedia che le streghe amano i gatti neri. Così Ernesto decide di cercarne una, ma come trovarla? Non ne ha mai vista una!




fiabE e sTOriE
J.M. Barrie, Peter Pan
Il ragazzo che non voleva crescere, un ragazzino fatato con l’abilità di volare e le sue avventure sull’isola che non c’è… Un classico intramontabile nel tempo.
A. Koch, ill. G. Carrère, Una bacchetta magica , Topipittori, 2005
Quando un mago perde per strada una bacchetta magica, nessuno sa cosa può capitare. Specialmente se a trovarla è un cagnetto come Doug, curioso, ingenuo e pieno di desideri…
I. e D. Schubert, Abracadabra , Lemniscaat, 1996
Questa non è una storia di una strega, ma di un mago, il mago Macrobio. Gli animali di Boscoscuro non sopportano più i dispetti del mago e allora, tutti insieme, decidono di… una storia tutta da scoprire!
J. Donaldson, ill. A. Scheffler, La strega Rossella , Emme Edizioni, 2001
La strega Rossella ha una scopa volante che quando lei vuole decolla all’istante! E ha anche tanti amici che la aiutano a uscire da un brutto guaio!
STORIE NEL CASTELLO
M. Ramos, Il re è occupato , Babalibri, 2004
T. Wolf, Merlino e i cavalieri della tavola rotonda , Dami Editore, 2010
A. Lobato, ill. A. Casaburi, Il piccolo cavaliere , Edizioni Artestampa, 2009
---, Il castello , Edizioni EL, ---
J.L. Cherrier, Il castello , Emme Edizioni, 2005
K. Daynes, ill. D. Hancock, I segreti dei castelli , Edizioni Usborne, 2010
C. Twist, ill. N. Palin, Cavalieri , Emme Edizioni, 2011
B. Coppin, ill. A. Arinouchkine, C’era una volta il castello , Edizioni EL, 2002
G. Mantegazza, ill. C. Mesturini, Il castello , La Coccinella, 2006
C.A. Michelini (a cura di), Dentro il castello , La Coccinella, 1996
D. Cestaro, Il castello delle principesse , Giunti Kids, 2011
D. Cestaro, Il castello dei mostri , Giunti Kids, 2013
G. de Pennart, La principessa, il drago e il prode cavaliere , Babalibri, 2009




DESTINATARI
PARTE OPERATIVA
I bambini della sezione dei 4 e 5 anni della Scuola dell’Infanzia H.C. Andersen di Carpi (MO).
MOTIVAZIONE
Offrire ai bambini laboratori didattici da vivere come preziose opportunità per sperimentare nuove interpretazioni, intraprendere percorsi che esplorino molteplici linguaggi e proporre esperienze vissute in condivisione con il gruppo.
FINALITÀ
Il progetto è finalizzato a favorire l’accostamento al mondo del libro e della narrazione, avendo il proposito di sviluppare nei bambini: interesse, piacere, curiosità, desiderio verso le opportunità offerte dalle storie; comportamenti adeguati alla lettura/ascolto e alla gestione del materiale librario; immaginazione e pensiero creativo; conoscenze, capacità, competenze diversificate in relazione al contenuto del libro.
OBIETTIVI OPERATIVI

Il bambino: ascolta diversi tipi di racconti, fiabe e letture; comprende la trama di una narrazione, individuando: 1. i referenti, 2. i rapporti di causalità, 3. la successione degli eventi; chiede il significato di parole o di espressioni verbali non conosciute; racconta le storie ascoltate e/o le esperienze vissute a esse collegate, rispettando i nessi logici e spazio-temporali; arricchisce il proprio linguaggio utilizzando parole nuove e frasi sempre più articolate e complesse; comunica verbalmente le proprie sensazioni, sentimenti e stati d’animo; propone, fa ipotesi, previsioni, motiva le proprie argomentazioni; inventa piccole storie sia da solo che in gruppo;
fiabE e sTOriE
fiabE e sTOriE
si esprime con immaginazione e creatività; riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi; partecipa allo scambio e al confronto con gli altri in modo costruttivo; sperimenta la complessità della cooperazione e della condivisione; inventa, progetta, costruisce sia in autonomia sia in condivisione con gli altri; esplora gli ambienti specifici dei libri (libreria e biblioteca); utilizza codici e simboli; sperimenta giochi di percorso sia a livello motorio che grafico; rappresenta graficamente oggetti, persone, eventi, paesaggi sulla base di stimoli derivati da storie e fiabe raccontate; sperimenta tecniche e materiali grafico-pittorico-plastici; sperimenta e utilizza strumenti musicali a percussione; canta e recita in gruppo; riconosce e si attiene alle regole di comportamento appropriate a diverse situazioni ambientali e relazionali.
NATURA DEL LABORATORIO
Trasversale.
TEMATICA
Educazione alla lettura e promozione della narrazione, attraverso esperienze diversificate e piacevoli, ritenendo fondamentale iniziare fin da piccoli il rapporto positivo con il libro e con le storie in esso contenute, essenziali per la crescita cognitiva ed emotiva dei bambini.
ITINERARIO DI RICERCA
Reperire narrazioni, immagini, musiche, software, inventare apposite storie, costruire le strutture preparatorie per le attività. Predisporre laboratori narrativi, grafici, costruttivi, psicomotori, di manipolazione e di esplorazione dei materiali; creare ambientazioni e situazioni che siano stimolo per le scoperte dei bambini.
FASI DI ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ
I laboratori si articolano in 4 itinerari di lavoro, sviluppati attraverso diversi contenuti:
1. IL PIACERE DI LEGGERE
Vissuti ed esperienze personali
Il libro come “oggetto”

I “luoghi” dei libri
Letture e narrazioni
2. DALLE FIABE C’È DA IMPARARE
I tre porcellini
Hänsel e Gretel
Il lupo e i sette capretti
Biancaneve e i sette nani
I musicanti di Brema
3. FIABE MAGICHE
Interviste a tema
Narrazioni di fiabe magiche
Trasposizioni grafiche
Costruzioni tridimensionali
Laboratori di magia
4. LE FIABE NEL CASTELLO
Il castello immaginato
Storie nel castello
Il Cavaliere Misterioso
Il castello multimediale

Il castello dei libri
Festeggiare nel castello – FESTA FINALE
CONOSCENZE E ABILITÀ IMPLICATE
Attenzione, ascolto delle narrazioni, lettura d’immagine, coinvolgimento a livello psico-motorio e mimico, verbalizzazione grafica e verbale, memorizzazione di storie e filastrocche, reinterpretazioni creative, immaginazione e invenzioni condivise, scoperta e conoscenza…
MODALITÀ DIDATTICA PRIVILEGIATA
Ricerca/azione sulla base della curiosità e dell’interesse mostrati dai bambini al momento delle attività e delle varie proposte didattiche.
SPAZI
Sezione, biblioteca della scuola, salone/palestra, giardino della scuola, spazi esterni alla scuola usufruendo delle offerte formative sul territorio.
fiabE e sTOriE
fiabE e sTOriE
DISPOSIZIONE DEGLI ARREDI
Circle time per le attività di routine con panche o seggioline in cerchio, angoli per la lettura con espositori, ambiente laboratoriale con a disposizione i materiali occorrenti in ogni proposta didattica.
MATERIALI
Libri, materiali multimediali, materiali strutturati e non a disposizione della scuola.
SUGGERIMENTI
Dare importanza alla narrazione e alla lettura animata ed espressiva, per facilitare la comprensione e sollecitare la partecipazione e l’interesse alle proposte presentate.
TEMPI DI IMPEGNO SETTIMANALE
Quotidiani in sezione per le attività di routine, 2 o 3 mattine a settimana per le attività specifiche.
TEMPI DI SVILUPPO COMPLESSIVO DEL LABORATORIO
Intero anno scolastico.
MODALITÀ DI RAGGRUPPAMENTO DEGLI ALUNNI
In grande gruppo nel momento delle attività libere e di routine, nella lettura animata di storie e fiabe, in alcune trasposizioni grafiche. In medio e piccolo gruppo nei laboratori autogestiti e nella realizzazione di attività specifiche. Individuale per verificare la comprensione del lavoro svolto.
MODALITÀ E CRITERI DI ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
La verifica del progetto comprende sia l’azione educativo-didattica che le risposte dei bambini alle attività proposte.
La verifica dell’azione educativo-didattica (autovalutazione) si realizza attraverso un continuo confronto verbale tra le insegnanti al fine di monitorare il percorso e di rimodularlo in base al feedback ricevuto dai bambini. Per valutare le reazioni dei bambini alla proposta didattica ci si riferisce principalmente alle osservazioni svolte in itinere in relazione alle finalità del Progetto. Gli indicatori di riferimento individuati sono: interesse, comportamento, attività svolta negli angoli e nei luoghi dedicati ai libri;

attenzione prolungata durante la narrazione/lettura di storie; partecipazione alla conversazione/discussione successiva al racconto; capacità di raccontare in modo comprensibile una storia ascoltata utilizzando, se necessario, le illustrazioni come supporto; coinvolgimento e applicazione nelle attività di approfondimento a seguito delle narrazioni; rielaborazioni creative nate spontaneamente durante il gioco libero.












































