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• Antologia di letture • Sezioni tematiche di Cittadinanza e Costituzione
• Laboratorio di comprensione • Prove modello INVALSI • Scrivere, revisionare, riassumere, autovalutarsi • Percorsi di Arte e Musica
• Grammatica • Schede operative • Mappe • Autovalutazione • Prove modello INVALSI
Per i primi giorni di scuola, per ricominciare gradualmente a parlare, ascoltare, scrivere e riflettere sulla lingua. Con autovalutazione e mappe.
Classe 5
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• Laboratorio di comprensione • Prove modello INVALSI • Scrivere, revisionare, riassumere, autovalutarsi • Percorsi di Arte e Musica
PER L’INSEGNANTE E LA CLAS
• Grammatica • Schede operative • Mappe • Autovalutazione • Prove modello INVALSI
Un’accurata selezione di brani di attualità, tratti dalle collane di narrativa del Gruppo Raffaello per stimolare il piacere di leggere e approfondire temi di sicuro interesse.
SE
• Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per coding, STEAM e classe capovolta, schede operative, verifiche a livelli • Poster sulle tipologie testuali • Poster attivo di grammatica
il M.I.O. BOOK docente il M.I.O. BOOK studente CD audio in formato MP3
A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line.
• Puoi usufruire dei testi su DVD senza connessione internet • La registrazione è facoltativa • Dal portale www.raffaellodigitale.it puoi accedere ai testi
on-line e archiviarli su penna USB
Codice per l’adozione Leggi e vai - Pack 4 ISBN 978-88-472-2973-0
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Prezzo ministeriale
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Flavia Franco
ittura r c s e e n io s n compre i d i r o t a r usica o M e e Lab t r A i v pressi
Linguaggi es
Laboratori - Linguaggi espressivi
• Antologia di letture • Sezioni tematiche di Cittadinanza e Costituzione
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Leggi e vai
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
La bo Fla IS rat Leg via BN o g F 97 rio i e ranc 8- - A va o 88 r i -4 te 4 72 e -2 M 99 u 7- sic 6 a
E INOLTRE...
Classe 4
• Prepararsi alle prove INVALSI • Scrivere, revisionare, riassumere • Autovalutazione
Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open
È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.
È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).
Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.
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Una notte al museo
Larry si recò al Il primo giorno di lavoro, in Museo di Storia Naturale aver trovato un di nto uniforme. Era conte io lavoro, ma l’uniforme propr della giacca non la sopportava. La stoffa geva. strin tta crava la pungeva e io di fronte a Il Museo si trovava propr edificio Central Park West. Era un simo. Entrò. Era così antico imponente e bellis silenzioso la sera, che suoi passi nel riusciva a sentire l’eco dei a salone vuoto. Si trovò faccia etro di un schel tesco faccia con il gigan Rex. rus nosau Tyran
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.
È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi. Inoltre per l’insegnante la guida al testo; percorsi multidisciplinari per la LIM, esercizi interattivi, approfondimenti, schede in PDF
È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).
Senza registrazione è possibile: • consultare il testo anche in modalità on-line (cioè senza scaricare e installare il Raffaello Player); • richiedere il supporto; • s caricare il materiale gratuito; •v isionare i video tutorial.
Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:
Con la registrazione inoltre puoi: • s caricare i materiali digitali presenti all’interno del DVD M.I.O. BOOK; •a ccedere al M.I.O. BOOK e ricevere gli aggiornamenti del testo.
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Attiva il testo completando un titolo e scrivendo il codice di sblocco
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CODICE DI ATTIVAZIONE Vedi LEGGI E VAI 4 - LETTURE
Il percorso di arte e immagine è a cura di: Novella Laghi Il percorso di musica è a cura di: Carla Ceriachi e Ombretta Marasca Consulenza didattica: Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Studio Astarte - Vigevano (Pv) Grafica e impaginazione: Studio Astarte - Vigevano (Pv) Illustrazioni e colore: Chiara Bordoni, Gianfranco Spione, Manuela Nerolini Copertina: Mauro Aquilanti Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, iStock, Scala Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.
Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore.
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i g Leg e vai 4 ne e scrittura io s n re p m o c i Laboratori d pressivi - arte e musica
Linguaggi es
LABORATORIO DI COMPRENSIONE Il testo narrativo ....................................................................................................................................... 2 C’è un titolo ................................................................................................................................................... 4 Una casa speciale .................................................................................................................................. 6 C’è una struttura e ci sono gli elementi ........................................................... 7 Ci sono le sequenze e i connettivi ............................................................................ 8 C’è un lessico da comprendere ..................................................................................... 9 Ci sono informazioni esplicite e implicite ................................................ 10 Ci sono i pronomi .............................................................................................................................. 11 METTITI ALLA PROVA CON L’INVALSI Martina e il nonno ............................................................................................................................ 12 AUTOVALUTAZIONE Leggo e comprendo .................................................................................................................... 15
LABORATORIO DI SCRITTURA ............................................................................................. 16 COME SI SCRIVE Non so che cosa scrivere Ideare .................................................................... 18 Ho le idee confuse Raccogliere le idee ........................................... 19 Non riesco a dare ordine ai pensieri Riordinare le idee ................................................................................................................ 20 Perdo tempo, mi confondo… Progettare ................................... 21 Perdo tempo e non riesco a finire Organizzare ................ 22 Fatico a trovare Il titolo ................................................................................................. 23 Non so come cominciare L’incipit ............................................................. 24 All’inizio mi blocco L’inizio ...................................................................................... 26 No so come andare avanti Lo svolgimento ............................. 28 Fatico a trovare un finale La conclusione .................................... 30 Mi mancano le idee Arricchire il testo ............................................ 32 Mi mancano le idee L’ordine narrativo .......................................... 34 Mi mancano le idee La descrizione nel racconto .......................................................................... 36 Mi mancano le idee Descrivere con i sensi ........................... 38
Descrizione oggettiva e soggettiva ................................................................... 40 COME SI REVISIONA Pasticcio con le frasi… .............................................................................................................. 42 … La coerenza ....................................................................................................................................... 43 La coerenza: morfologia e punteggiatura ............................................... 44 La correzione in brutta ............................................................................................................. 45 CHE COSA SI SCRIVE Per scrivere un racconto fantastico ..................................................................... 46 Per scrivere un racconto di avventura ............................................................ 48 Per scrivere un racconto fantasy .............................................................................. 50 Per scrivere un racconto di paura .......................................................................... 52 Per scrivere un racconto storico ............................................................................... 54 Per scrivere una lettera ............................................................................................................. 56 La lettera formale ............................................................................................................................... 58 METTITI ALLA PROVA • LA MAPPA Stendere il testo ................................................................................................................................... 59 AUTOVALUTAZIONE So scrivere ...................................................................................................................................................... 60 COME SI RIASSUME “Strizzare” un testo ............................................................................................................................ 61 Individuare le sequenze ......................................................................................................... 62 Usare i connettivi ............................................................................................................................... 63 Il discorso diretto ................................................................................................................................ 64 Usare la terza persona ............................................................................................................... 65 COME SI SCRIVE UNA POESIA Per scrivere una poesia ............................................................................................................ 66 Scrivere in rima ...................................................................................................................................... 67 Scrivere con le tecniche poetiche ......................................................................... 68 Prova tu ............................................................................................................................................................... 70 Ricetta per fare una poesia ................................................................................................ 72 Arte ......................................................................................................................................................................... 73 Musica ....................................................................................................................................................... 112
LABORATORIO DI COMPRENSIONE
Il testo narrativo
Nelle letture del tuo libro hai incontrato racconti di fatti realmente accaduti o inventati, di avventura o di fantasia, lettere, diari… Analizzandoli hai scoperto che tutti questi testi hanno caratteristiche comuni, appartengono cioè alla categoria dei testi narrativi. Questa sezione ti aiuterà ad approfondire il testo narrativo. 1 La IV B sta facendo un circle-time sul testo narrativo. Secondo te, chi ha risposto bene? Colora i balloon corrispondenti.
È la descrizione scritta di luoghi, persone, animali.
Che cos’è un testo narrativo?
È il racconto orale o scritto di fatti reali o immaginari che riguardano persone, cose, luoghi.
È un componimento in rima.
È una storia scritta.
È un insieme di regole. È il racconto di uno o più eventi collegati tra loro.
2
LABORATORIO DI COMPRENSIONE 2 Completa con le parole mancanti.
Che cosa c’è sempre in un testo narrativo?
Qualcuno che scrive il testo, cioè l’............................ .
Colui che ............................ la storia, cioè il narratore.
Coloro che agiscono, cioè i ............................ .
L’ambientazione, cioè uno o più ............................ .
Il ............................ più importante, cioè il protagonista.
Un susseguirsi di avvenimenti, cioè i ............................ . 3 Metti in ordine di importanza le operazioni necessarie per comprendere e analizzare un testo narrativo. Capire chi è l’autore. Capire se è coerente. Leggere con scioltezza. Riconoscere la struttura: inizio • svolgimento • conclusione. Individuare gli elementi del testo: personaggi • luoghi • tempi. Scoprire che cosa vuole dirci l’autore. Capire la storia. Guardare le figure. Distinguere le sequenze.
3
LABORATORIO DI COMPRENSIONE
C’è un titolo Per capire una storia il primo indizio che trovi è il titolo. Il titolo riassume in modo sintetico l’argomento del testo e anticipa il suo contenuto. È composto da una o poche parole che stuzzicano il lettore fornendogli un primo assaggio della storia.
1 Leggi il racconto, poi scegli il titolo che ti sembra più adeguato tra i seguenti.
Il tunnel della paura
Una nonna sprint
Le giostre
...........................................................................................................................................................................
Andi e la nonna scesero alla fermata del Luna Park e si tuffarono nella confusione. Le giostre giravano, la musica e le acute campanelle annunciavano che un giro era terminato e ne stava per cominciare un altro. Andi non riusciva a decidere da dove cominciare. La nonna mescolò tutti i biglietti d’ingresso nel fondo della borsa e ne prese uno a caso. Toccava alla giostra con i cavalli, i cigni e le carrozze dorate. La nonna salì a cavalcioni di un cervo e si mise a sferruzzare. Andi scelse un cavallo blu e si dondolò più forte che poté. Dopo un po’ si voltò e le gridò: – Cosa stai facendo, nonna? Non sentì la risposta perché la musica era troppo alta, ma alzandosi in piedi sulle staffe poté capirlo da solo: era un berretto con il ponpon. Fecero tre giri perché era molto divertente. Quando furono di nuovo con i piedi per terra, dovettero tenersi su a vicenda per non cadere perché tutto ruotava intorno a loro. – E adesso? – chiese la nonna quando furono a terra. – Che ne dici di andare a divertirci nel tunnel della paura? N. Lobe, La nonna sul melo, Piemme Junior
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LABORATORIO DI COMPRENSIONE Il racconto che troverai nella pagina successiva si intitola “Una casa speciale”. Che cosa ti fa venire in mente questo titolo? Che cosa avrà di speciale la casa? Dove potrebbe trovarsi? Come la immagini? 2 Scrivi le tue ipotesi. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3 In base alle tue ipotesi scegli la casa che secondo te sarà presentata nel testo che leggerai.
4 Rispondi con una X. • Secondo te chi potrebbe abitare nella “casa speciale”? Bambini Uomini Animali Personaggi fantastici • In quale luogo potrebbe trovarsi? Isola Bosco Giardino Deserto
UN COMPITO AUTENTICO PER TE Per la presentazione ai genitori delle future classi prime serve “raccontare” la scuola che frequenti. Dai una mano alle maestre, scrivi tu il testo intitolandolo: “Signore e signori, ecco a voi… la mia scuola”.
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LABORATORIO DI COMPRENSIONE
UNA CASA SPECIALE
Una bambina aveva visto un film con una banda di ragazzini che si costruivano una casa sull’albero. Le era sembrata una cosa bellissima. Per un po’ ci fantasticò sopra, pensando a come sarebbe stato bello averne una tutta sua, poterci invitare le amiche, e poi tirar su la scaletta di corda in modo che nessuno potesse metterci piede. Quando venne il suo compleanno, la mamma e il papà le chiesero che regalo voleva. E lei disse: – Una casa sull’albero. In giardino c’era un grande albero che sembrava l’ideale per ospitare una casa. Né la mamma né il papà erano abili con le mani. Così si collegarono a Internet e scoprirono una ditta che faceva case sull’albero su misura. Pagarono in anticipo con la carta di credito e quindici giorni dopo alla sua porta si presentò un camioncino. Scesero due ometti in tuta blu, scaricarono una gran quantità di assi e attrezzi e cominciarono a lavorare. Nel giro di poche ore la casa sull’albero era pronta. Era solida, bella, e quando eri dentro aveva un buonissimo odore di legno nuovo. Dopo qualche giorno la bambina cominciò ad annoiarsi: da quella casa si aspettava un po’ di emozione, un po’ di avventura. Così andò a prendere a noleggio il DVD del film e se lo riguardò per capire che cosa c’era che non andava nella sua casa sull’albero. Lo capì quasi subito, nella scena in cui i bambini si costruivano la casa con l’aiuto del fratello grande di uno di loro. La sua, di casa, aveva un difetto gigantesco: era già fatta. Così la bambina andò dalla mamma e dal papà e li convinse a restituire la casa sull’albero. Entro quindici giorni lo si poteva fare. Convincere il papà a costruirne una con lei fu più difficile, ma ci riuscì. Solo che invece di una casa sull’albero fecero una capanna in fondo al giardino. Venne un po’ storta, ma carina. E una notte d’estate, la bambina e le sue amiche ci dormirono dentro, nei sacchi a pelo, provando il brivido di una vera avventura. B. Masini, E. Bussolati, Il casello della buonanotte, Ed. El
1 Rispondi. • Hai scoperto perché la casa è speciale? .................................................................................................................................................................................................................. • Le tue ipotesi sono state confermate? ..................................................................................................................................................................................................................... • Ritieni che il titolo sia adatto al testo? .......................................................................................................................................................................................................................
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LABORATORIO DI COMPRENSIONE
C’è una struttura e ci sono gli elementi Sai già che un racconto è scritto da un autore e riferito da un narratore (che a volte possono coincidere). Sai anche che in un racconto c’è una struttura ben precisa in cui agiscono i personaggi, il più importante dei quali è il protagonista.
1 Colora accanto al testo le tre parti del racconto che compongono la struttura, poi riassumi nella tabella i punti fondamentali della trama. Una bambina desiderava ...........................................................................................................................................................................................................
INIZIO
................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................
I genitori le comprarono la casa ....................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
SVOLGIMENTO
.................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Il babbo e la bambina ....................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
CONCLUSIONE
.................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2 Completa. Titolo ................................................................................................................................................................. Protagonista .................................................................................................................................... Autore ............................................................................................................................................................. Tempi ............................................................................................................................................................... Narratore ................................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................................... Personaggi ........................................................................................................................................... Luoghi ............................................................................................................................................................ ...........................................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................
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LABORATORIO DI COMPRENSIONE
Ci sono le sequenze e i connettivi Un racconto può essere suddiviso in sequenze, cioè in una serie di scene ciascuna delle quali ne racconta una parte.
1 Rileggi il racconto a pag. 6 e scrivi l’informazione principale che caratterizza la prima sequenza, poi mettila in relazione con le altre scegliendo fra questi connettivi: perciò • però • così • quindi • di conseguenza Una bambina desiderava ............................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................
i genitori ne acquistarono una già pronta
su Internet.
Trascorso qualche giorno .......................................................................................... la bambina cominciò ad annoiarsi.
...................................................................................... la
bambina capì che il divertimento stava
nel costruire la casa.
...................................................................................... la
bambina convinse il papà a costruirne
una insieme.
................................................................................................................. la
bambina poté provare il brivido di una vera avventura dormendo nella sua nuova casetta con le amiche.
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LABORATORIO DI COMPRENSIONE
C’è un lessico da comprendere Per comprendere un testo devi capire bene il significato di tutte le parole. Se ci sono vocaboli che non conosci, puoi cercare di ricavarne il significato dal contesto, cioè dalla frase in cui la parola è inserita, oppure collegandola al contenuto generale del testo.
LA SCUOLA!
Insomma, andavo male a scuola. Ogni sera della mia infanzia tornavo a casa perseguitato dalla scuola. I miei voti sul diario dicevano la riprovazione dei miei maestri. Quando non ero l’ultimo della classe, ero il penultimo (Evviva!). Refrattario all’aritmetica, poco incline alla memorizzazione delle date e alla localizzazione dei luoghi geografici, inadatto all’apprendimento delle lingue straniere, ritenuto pigro, portavo a casa risultati pessimi che non erano riscattati dalla musica né dallo sport né da alcuna attività parascolastica. Mi ci era voluto un anno intero per imparare la lettera a. Il deserto della mia ignoranza cominciava al di là dall’invalicabile b. “Niente panico, tra ventisei anni padroneggerò perfettamente l’alfabeto”.
D. Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli
1 Indica con una X il significato delle parole evidenziate nel testo. Riprovazione: Refrattario: Incline: Inadatto: Parascolastica: Panico:
disapprovazione che riflette la luce obliquo favorevole che ripara la scuola gioia
approvazione luminoso portato verso intatto che affianca la scuola paura
Quando non riesci a capire il significato delle parole dal contesto, aiutati con il vocabolario.
ribrezzo ostile che fa un inchino non adatto non adatto alla scuola fame
A volte nel testo sono presenti espressioni figurate, cioè le parole sono usate con un significato diverso da quello reale, come nelle metafore.
2 Spiega con parole tue il significato delle seguenti espressioni figurate. “... tornavo a casa perseguitato dalla scuola”
“Il deserto della mia ignoranza”
.................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................
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LABORATORIO DI COMPRENSIONE
Ci sono informazioni esplicite e implicite In un testo molte informazioni sono esplicite, cioè sono espresse chiaramente; puoi individuarle con una lettura attenta. Alcune informazioni invece sono implicite, cioè non sono chiaramente espresse ma le puoi dedurre, cioè ricavare, da altre informazioni presenti nel testo o facendo riferimento alle conoscenze che già possiedi.
CHISSÀ COME SI DIVERTIVANO
Margie lo scrisse perfino nel suo diario, quella sera. Sulla pagina che portava la data 17 maggio 2157, scrisse: “Oggi Tommy ha trovato un vero libro!”. Era un libro antichissimo. Il nonno di Margie aveva detto una volta che c’era stata un’epoca in cui tutte le storie e i racconti erano stampati su carta. Si voltavano le pagine, gialle e fruscianti, ed era buffo leggere parole che se ne stavano ferme invece di muoversi, com’era previsto che facessero: su uno schermo, è logico. E poi, quando si tornava alla pagina precedente, sopra c’erano le stesse parole che loro avevano già letto la prima volta. – Mamma mia, che spreco – disse Tommy. – Quando uno è arrivato in fondo al libro, che cosa fa? Lo butta via, immagino. Il nostro schermo televisivo deve avere avuto un milione di libri, sopra, ed è ancora buono per chissà quanti altri. Chi si sognerebbe di buttarlo via? – Lo stesso vale per il mio – disse Margie. Aveva undici anni, lei, e non aveva visto tanti telelibri quanti ne aveva visti Tommy. Lui di anni ne aveva tredici. – Dove l’hai trovato? – gli domandò. – In casa. – Indicò senza guardare perché era occupato a leggere. – In solaio. I. Asimov, Chissà come si divertivano! in Tutti i racconti, Mondadori
1 Rispondi alle domande sul quaderno. Non avrai nessuna difficoltà perché le risposte sono tutte informazioni esplicite. • Quali personaggi sono presenti nel testo? Qual è la loro età? • Chi scrive la pagina di diario? • Quale data è riportata? • Che cosa ha trovato Tommy?
2 Rispondi alle domande sul quaderno. Fai attenzione e rifletti bene perché le informazioni sono implicite. • Perché il fatto che Tommy ha trovato un libro merita di essere scritto nel diario? • Perché le pagine del libro erano gialle e fruscianti? • Secondo te, perché Tommy era “occupato a leggere”?
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LABORATORIO DI COMPRENSIONE
Ci sono i pronomi Per comprendere un testo devi sempre capire a chi o a che cosa si riferiscono tutte le informazioni.
I VIAGGI DI GIOCHÀ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
Un giorno Giochà andò in Africa e si perse nella giungla. Quando si trovò nel cuore di essa, vide una tribù di selvaggi che stavano ballando intorno al fuoco. Sul fuoco c’era una grossa pentola che bolliva e nella pentola c’era un poveretto messo a cuocere. Il cuoco aveva in mano un mestolo enorme e, di quando in quando, lo dava sulla testa del poveretto. Al capo della tribù fece pena che a quest’uomo bianco, messo a cuocere, stessero dando tante mestolate sulla testa e domandò al cuoco: – Di’ un po’, lo stiamo già cuocendo e butteremo via le sue ossa; perché dobbiamo dargli anche delle mestolate in testa? – Signor capo, – disse il cuoco – quest’uomo bianco che abbiamo trovato nella foresta era tanto affamato che quando abbiamo buttato le patate nella pentola ha cominciato a mangiarsele! Non sono rimaste più patate! Quando verrà l’ora di servirle da mangiare, le darò solo carne! Per questo gli sto dando colpi in testa! Sentendo questo, Giochà si diede alla fuga, prima che mettessero anche lui nella pentola e ne facessero zuppa di patate, perché lui invece non era per nulla affamato! M. Cohen-Sarano, Storie di Giochà, Sansoni Ed.
1 Rispondi con una X. • Nell’espressione “Quando si trovò nel cuore di essa, vide una tribù di selvaggi...” (righe 1-2) la parola “essa” a chi si riferisce?
All’Africa
Alla giungla
Alla pentola
A Giochà
• Chi pronuncia la frase “Di’ un po’, lo stiamo già cuocendo e butteremo via le sue ossa...”? (riga 8)
Giochà
Il cuoco
Il capotribù
Un uomo bianco
• A chi è rivolta la frase precedente?
A Giochà
Al cuoco
Al capotribù
A un uomo bianco
• Nell’espressione “perché dobbiamo dargli anche delle mestolate in testa?” (righe 8-9) “gli” sostituisce un nome. Quale?
Al cuoco
A Giochà
Al capo
All’uomo bianco
2 Spiega l’espressione “ha cominciato a mangiarsele” (riga 12). L’uomo bianco ha cominciato a .............................................................................................................................
3 Sottolinea tutti i pronomi nel testo e scrivi sul quaderno quali nomi sostituiscono.
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LABORATORIO DI COMPRENSIONE METTITI ALLA PROVA CON L’INVALSI
Martina e il nonno 1 Dal titolo puoi immaginare di che cosa parlerà il racconto. Indica con una X. La vita di Martina
Il rapporto fra una bambina e il nonno
La storia del nonno
2 Leggi con attenzione. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32
Il nonno era il papà della mamma, ma lei non era molto gentile con lui. Il papà invece non lo sopportava proprio. Una volta, quando lei aveva cominciato ad andare a scuola – e il nonno aveva preso l’impegno di venire ad aiutarla a fare i compiti almeno due volte la settimana – Martina aveva sentito una discussione tra i suoi genitori. – Non mi va di avercelo sempre tra i piedi – aveva detto il papà. – Imbottisce la testa di mia figlia di stupidaggini. – È l’unico nonno che ha! – aveva ribattuto la mamma. – E allora? Io sono cresciuto senza nonni e sono venuto su benissimo. C’era stato un breve silenzio. – Be’ – aveva detto poi la mamma, – vedilo almeno sotto il punto di vista della comodità. Se non c’è lui, chi le fa fare i compiti? La risposta del papà era stata un borbottio incomprensibile. Faceva sempre così quando non sapeva più come replicare e non voleva darla vinta. Da quel giorno, il martedì e il giovedì usciva di casa sbattendo la porta un’ora prima che arrivasse il nonno. Il nonno era puntuale come un orologio svizzero. Alle tre meno tre minuti, Martina lo vedeva sbucare all’angolo della strada e alle tre in punto suonava alla porta. Quando il tempo era bello, uscivano a fare una passeggiata. Quando invece era brutto, si mettevano subito a fare i compiti. Martina odiava andare a scuola. Lì le parole che regnavano erano le parole-confusione. Parole che sembravano importanti e invece non volevano dire proprio niente. Almeno per i suoi pensieri. – Sono diversa? – aveva chiesto un giorno Martina al nonno mentre guardavano la pioggia oltre i vetri. – Diversa da chi? – Non lo so, dagli altri. – Gli altri ti sembrano uguali? – Durante la ricreazione tutti ridono e si divertono... – Ricordati di una cosa: chi è diverso è più ricco. S. Tamaro, Tobia e l’Angelo, Giunti Junior
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METTITI ALLA PROVA CON L’INVALSI LABORATORIO DI COMPRENSIONE 3 Indica con una X la tua scelta. 1. Chi sono i personaggi secondari? Martina e il nonno. Il nonno e il papà. Il papà e la mamma. Martina e il papà. 2. Come si comportavano i genitori di Martina nei confronti del nonno? Erano gentili e premurosi. Lo rimproveravano quando era in ritardo. Non erano per niente gentili. Lo obbligavano a svolgere lavori faticosi. 3. Quale impegno aveva preso il nonno? Si occupava del giardino. Aiutava la nipotina a fare i compiti. Aiutava la mamma nelle faccende domestiche. Andava a fare la spesa. 4. L’espressione “Non mi va di avercelo sempre tra i piedi” (riga 6) si riferisce: al nonno ed è pronunciata dal papà. al nonno ed è pronunciata dalla mamma. al nonno ed è pronunciata da Martina. al papà ed è pronunciata dal nonno. 5. La frase “Imbottisce la testa di mia figlia di stupidaggini” (righe 6-7) significa che il nonno: diceva cose sciocche a cui Martina credeva. diceva cose sciocche a cui Martina non credeva. parlava poco. parlava in modo incomprensibile. 6. Perché tra i genitori “c’era stato un breve silenzio” (riga 10)? Avevano trovato un accordo. Non volevano che il nonno udisse i loro discorsi. Stavano pensando a che cosa dire. Temevano che Martina li ascoltasse. 7. A differenza del papà, alla mamma non dispiacevano del tutto le visite del nonno, poiché egli: cucinava piatti deliziosi. si prendeva cura di Martina. era un eccellente giardiniere. le teneva compagnia.
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LABORATORIO DI COMPRENSIONE METTITI ALLA PROVA CON L’INVALSI 8. Alle parole della mamma il papà (righe 13-15): si rallegrò. ricominciò a discutere ad alta voce. tacque. inizio a borbottare parole incomprensibili. 9. Con quale altra parola puoi sostituire il termine “replicare” (riga 14)? Controbattere. Contraddire. Ascoltare. Negare. 10. Che cosa faceva il papà per non incontrare il nonno? Il martedì e il giovedì usciva di casa prima che arrivasse il nonno. Usciva di casa da una porta secondaria. Rimaneva a letto fino a tardi. Usciva di casa solo quando era certo di non doverlo incontrare. 11. Perché nel testo (riga 18) si dice che il nonno era puntuale “come un orologio svizzero”? Il nonno possedeva un orologio svizzero. Il nonno veniva paragonato agli orologi svizzeri, famosi per la precisione. Il nonno arrivava sempre in ritardo. Il nonno arrivava sempre in anticipo. 12. Perché Martina odiava la scuola? Le dispiaceva svegliarsi presto la mattina. Non capiva ciò che ascoltava. Era stata bocciata. Il nonno gliene parlava male. 13. Martina si sentiva diversa perché (righe 26-31): non capiva le parole-confusione. non si comportava come gli altri. rideva e si divertiva. i suoi compagni la prendevano in giro. 14. Che tipo di risposta diede il nonno alla nipote? Diede ragione a Martina. Le fece una ramanzina. La incoraggiò ad apprezzare la sua diversità. Rimase in silenzio. 15. Con l’espressione “chi è diverso è più ricco” (riga 32) si vuole dire che una persona diversa dalle altre: conosce e fa cose in più rispetto ad altri. ha molto denaro. ha tanti amici. ha tante idee.
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AUTOVALUTAZIONE LABORATORIO DI COMPRENSIONE
Leggo e comprendo 1 Indica con una X la tua scelta. • Quando leggo un testo narrativo: a) individuo facilmente tutti gli elementi. b) individuo tutti gli elementi. c) individuo alcuni elementi. d) fatico a individuare gli elementi. a) individuo facilmente la struttura e le sequenze. b) individuo la struttura e le sequenze. c) fatico a individuare la struttura e le sequenze. d) individuo la struttura e le sequenze con l’aiuto dell’insegnante. a) capisco tutte le informazioni. b) capisco la maggior parte delle informazioni. c) capisco una parte delle informazioni. d) capisco poche informazioni. • Sono in grado di: a) costruire e completare scalette, schemi e tabelle. b) costruire e completare scalette e tabelle. c) completare schemi e tabelle. d) completare semplici tabelle. • So riferire le informazioni del testo in modo: a) completo, chiaro e corretto. b) chiaro e corretto. c) chiaro, ma non sempre completo. d) confuso. 2 Conta le stelline che hai totalizzato in base alle tue risposte. a vale 4
b vale 3
c vale 2
d vale 1
TOTALE
.......................
Ho ottenuto: più di 14
meno di 14 più di 6
meno di 6
Sono un esperto del testo narrativo
Devo esercitarmi un po’ di più con il narrativo
Devo esercitarmi molto di più con il narrativo
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LABORATORIO DI SCRITTURA
Laboratorio di scrittura
1 Completa i fumetti aggiungendo ciò che manca, poi discuti con i compagni: avete scritto le stesse cose?
Scrivo per spiegare regole.
Per descrivere ....................................... .......................................
PerchĂŠ si scrive?
..................................... .
Per raccontare ....................................... ....................................... ..................................... .
Per raccontare fatti storici.
Per informare su ...................................... ...................................... ..................................... .
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LABORATORIO DI SCRITTURA
Per divertire e divertirsi.
....................................... ....................................... ..................................... .
Per invitare i compagni a una festa.
....................................... ....................................... ..................................... .
2 Metti in ordine da 1 a 9 le motivazioni per le quali tu scrivi, partendo dalla più frequente. 3 Qual è il tuo rapporto con il testo scritto? Qui trovi un elenco di problemi legati alla scrittura. Indica con una X quelli che hai anche tu. Non mi viene in mente che cosa scrivere. Ho le idee confuse. Perdo tempo, mi confondo e poi non riesco a finire. Non riesco a riordinare le idee. Non so come incominciare. All’inizio mi blocco. Fatico a trovare il titolo. Non so come andare avanti. Non riesco a trovare il finale di una storia. Mi mancano le idee. Non capisco perché devo scrivere il testo in brutta. Pasticcio nel collegare le frasi.
Bene, affrontiamo un problema alla volta! Seguimi e imparerai a scrivere testi sempre più corretti e completi.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Non so che cosa scrivere
Ideare
La cosa più difficile per scrivere una storia è trovare il materiale cui ispirarsi. Quando vai in vacanza in qualche bel posto o semplicemente a passeggiare al parco, oppure mentre vai a scuola o al supermercato, osserva bene quello che ti sta intorno e “archivialo” nella mente, come si fa con le cartelle del computer. Fai la stessa cosa quando leggi: ogni volta che qualcosa di bello ti colpisce, mettilo in memoria! Avrai il tuo “magazzino di idee” a cui fare riferimento quando devi scrivere delle storie. E ricorda: è anche per questo che devi leggere molto!
Eccoti un aiuto per partire in discesa.
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1 Ritaglia da vecchie riviste immagini di luoghi, personaggi, situazioni curiose o stimolanti.
2 Scegline tre senza stare troppo a pensarci e sistemale in ordine: prima, dopo, infine a seconda di quello che ti ispirano.
3 Fai viaggiare la fantasia e prova a immaginare una storia che le colleghi; “cucile” insieme raccontando semplicemente quello che vedi.
4 Puoi anche utilizzare il programma storybird del PC che ti mette a disposizione una galleria di illustrazioni bellissime. Alla fine avrai un utilissimo ebook online da far leggere ai tuoi amici o ai tuoi genitori.
LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Ho le idee confuse
Raccogliere le idee
Raccogliere le idee è importante, ti permette di riempire il famoso “magazzino” a cui attingere quando ti accingi a scrivere.
ricodare fatti accaduti
pensare alle tue esperienze
immaginare situazioni fantastiche
Per raccogliere le idee puoi...
osservare la realtà
ascoltare le tue sensazioni ed emozioni
leggere ricercare informazioni
1 Completa la mappa con tutti gli agganci che ti vengono in mente.
film
...........................................................................
AL CINEMA
pop corn
spettatori
...........................................................................
...........................................................................
2 Seguendo questo esempio, costruisci sul quaderno le mappe dei seguenti argomenti: Al luna park • In soffitta • Un giorno emozionante
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Non riesco a dare ordine ai pensieri
Riordinare le idee 1 Leggi la mappa, elenca i passaggi in successione temporale per realizzare una scaletta.
reperti
laboratorio
utensili
biglietteria
VISITA AL MUSEO
guida
LA SCALETTA: 1. .................................................................................................................................................................................... 2. .................................................................................................................................................................................... 3. .................................................................................................................................................................................... 4. ....................................................................................................................................................................................
ingresso
sculture
spiegazioni
5. .................................................................................................................................................................................... 6. .................................................................................................................................................................................... 7. .................................................................................................................................................................................... 8. ....................................................................................................................................................................................
2 Ora colloca le parti della scaletta nella struttura del testo narrativo. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................
INIZIO
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SVOLGIMENTO
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CONCLUSIONE
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3 Sul quaderno scrivi una mappa delle idee e la relativa scaletta per uno di questi titoli: La festa di compleanno • Quella volta ho combinato un bel guaio • Che bella gita!
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COME SI SCRIVE
Perdo tempo, mi confondo...
LABORATORIO DI SCRITTURA
Progettare
È molto importante progettare un testo prima di cominciare a scrivere.
1 Che cosa significa progettare secondo te? Indica con una X le parole giuste. Organizzare Pensare
Costruire Risolvere
Programmare Ideare
Pianificare Realizzare
2 Quando progettiamo? Osserva le immagini e commenta.
Progettare una casa
Preparare la classe a un’attività laboratoriale
Progettare un cartellone
Progettare un testo significa organizzare le idee per costruirlo in modo chiaro e completo, evitando di perdersi lungo la strada o di dimenticare pezzi importanti. Inoltre diminuisce l’ansia di chi è insicuro perché fornisce una strada da percorrere.
La classe IV B deve predisporre la locandina per lo spettacolo di fine anno. Ecco la progettazione del lavoro sotto forma di scaletta: 1. scegliere il formato; 2. organizzare lo spazio; 3. cercare le immagini da inserire; 4. raccogliere le informazioni da comunicare; 5. ideare lo slogan; 6. produrre il testo di spiegazioni. UN COMPITO AUTENTICO PER TE Tu e i tuoi amici dividetevi in gruppi e date una mano alla IV B, scrivete il testo della locandina tenendo presente la seguente scaletta: luogo • data • ora • scopo • destinatari • partecipanti • argomento dello spettacolo • descrizione delle attività che si svolgeranno.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Perdo tempo e non riesco a finire
Organizzare
Prima di scrivere un testo organizza ciò che vuoi dire. Seguire un ordine ti aiuterà a non perderti e quindi a non perdere tempo. Possono esserti utili questi suggerimenti. 1. Immagina il titolo: se non ti viene subito, non ha importanza, potrai aggiungerlo strada facendo o alla fine, se ti sembra più facile. 2. Pensa allo scopo per cui scrivi: creare una storia, raccontare un’esperienza, descrivere, invitare… 3. “Raccogli le idee”, cioè annota tutto quello che ti viene in mente sull’argomento. 4. “Riordina le idee”, cioè mettile in ordine secondo l’utilità e la coerenza (da quelle che servono di più a quelle che servono di meno). 5. Fai uno schema della struttura che caratterizza il tipo di testo che stai per scrivere (cronologico, a punti, ad albero, mappa…) e sintetizza le tue idee nello schema.
1 Partendo dalla situazione proposta, organizza il contenuto che svilupperai, completando la scaletta.
Ieri, durante un’escursione in montagna, sono scivolata lungo il sentiero e… TITOLO ........................................................................................................................................................................................................... SCOPO ............................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................
ORGANIZZAZIONE DELLE IDEE ............................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................
SCHEMA ....................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................
2 Partendo dalle situazioni proposte, organizza sul quaderno il contenuto che svilupperai, completando la scaletta.
• La fata Smemorina sbaglia magia e trasforma il suo gatto in una patata. Per risolvere la situazione, deve chiedere aiuto alla sua rivale.
• I batteri presenti nell’ambiente possono essere utili o causare malattie.
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COME SI SCRIVE
Fatico a trovare
LABORATORIO DI SCRITTURA
Il titolo
Come sai, il titolo riassume in modo sintetico l’argomento del testo e ne anticipa il contenuto stimolando la curiosità del lettore. Per trovare il titolo puoi: • riassumere in una frase il contenuto del testo; • riprendere una frase significativa del testo; • riproporre una battuta di dialogo contenuta nel testo; • scrivere il nome del protagonista.
RICORDA: puoi scrivere il titolo anche dopo aver terminato il testo!
1 Leggi attentamente il racconto e trova un titolo che possa “stuzzicare” il lettore.
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La mamma di Bruno ha una vera e propria ossessione per la pulizia del figlioletto. Non fa che lavarlo. Comincia sempre dalle mani perché ha giocato con la sabbia. Poi passa al viso perché è sporco di marmellata. Infine è il turno delle ginocchia perché si è strusciato sul pavimento. E poi di nuovo mani, faccia, ginocchia: mani, faccia, ginocchia… Ogni volta che Bruno rientra in casa, per lui è una sofferenza! Non bisogna dimenticare, ovviamente, il bagno quotidiano! Un giorno, un’amica della mamma che è venuta a trovarli, fa i complimenti al bimbo: – Ma come sei cresciuto, Bruno! – Per forza – borbotta il piccolo, – mi innaffiano dalla mattina alla sera! AA.VV., I colori del sorriso, Il Capitello
2 Leggete in classe i titoli che avete attribuito al racconto e fate una classifica di gradimento. 1° classificato: ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2° classificato: ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3° classificato: ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Non so come cominciare
L’incipit
La partenza di un racconto si chiama incipit ed è molto importante perché: • può incuriosire il lettore e fargli venire voglia di andare avanti;
• oppure può annoiarlo subito e spingerlo a mettere da parte il testo.
Un incipit ben fatto è in grado di inchiodare il lettore alla storia. È come un antipasto che, se gustoso, fa venire una voglia matta di scoprire che cosa viene dopo. Si può iniziare con: • la descrizione di un ambiente o di un personaggio importante per il racconto; • una battuta di dialogo; • una situazione atmosferica; • le considerazioni dell’autore.
1 Leggi questi incipit e scrivi, secondo te, a quale categoria appartengono:
Era una notte buia e tempestosa. Il vento prendeva a schiaffi le imposte e grosse gocce di pioggia battevano sul marciapiede come su un tamburo. Lampi enormi illuminavano il cielo mentre tuoni violenti facevano vibrare i vetri delle finestre… Tipo di incipit: ............................................................................................................................................................................................................................. Giorgio era un ragazzino di circa dodici anni, molto più alto dei suoi coetanei. Aveva i capelli di un biondo piuttosto sbiadito, lunghi quasi fino al collo. La cosa che più colpiva in lui erano gli occhi, grandi e sempre in movimento. Gli amici lo chiamavano “Fiuto” per via della sua capacità di fiutare i guai e di andarci a finire in mezzo… Tipo di incipit: ............................................................................................................................................................................................................................. La storia che ora vi racconterò è di quelle che vi faranno spanciare dalle risate. I protagonisti sono Ciccio Formaggio e Mimì Groviera, due topi tutta pancia e niente cervello! Tipo di incipit: ............................................................................................................................................................................................................................. – Guarda! – disse Paolo a Franco. – Cos’è quello strano oggetto che si vede dietro quel cespuglio? Accidenti, sta venendo in questa direzione… Tipo di incipit: .............................................................................................................................................................................................................................
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COME SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 Leggi gli incipit seguenti e scegli quello che ti ispira di più per continuare la storia sul quaderno. A C’era una volta (e c’è ancora) un piccolo paese disteso nel verde
e al sole: nel paese c’era un palazzo alto alto e sul tetto del palazzo, nascosta sotto una tegola, una passera covava tre sue uova piccine, senza abbandonarle mai. Babbo passero pensava a procurarle il cibo volando dal nido alla campagna e dalla campagna al nido e sceglieva per lei i chicchi di grano più teneri, grossi e saporiti e quando glieli portava le diceva: – Porta pazienza! Ancora un po’ e sarai mamma! Un bel mattino di primavera… M. Lodi, La nascita di Cipì, Giunti
B – Benvenuti – ci ha salutati una signora
con i capelli legati dietro la nuca. – Avete mai dato da mangiare agli animali? – Noooo! – Bene, qui imparerete a farlo. – Ma non è pericoloso?
C La soffitta era grande e buia. L’aria era fredda
e umida e odorava di polvere e di muffa. All’infuori del ticchettio leggero della pioggia sulle lastre di rame del gran tetto non si sentiva volare una mosca. M. Ende, La storia infinita, TEA
A. Petrosino, Ciao, io mi chiamo Antonio, Ed. Sonda
3 PESCA UN INCIPIT Scrivi su un foglietto un incipit scegliendo tra: • una breve descrizione; • una battuta di dialogo; • una situazione atmosferica; • le considerazioni dell’autore.
Puoi leggere gli incipit di libri che hai a scuola o a casa. Avrai così molti esempi a cui ispirarti.
Inseriscilo in una scatola insieme a quelli dei tuoi compagni. Chiudi gli occhi, mischia e pesca… Poi prosegui il racconto sviluppando l’incipit che hai estratto.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
All’inizio mi blocco
L’inizio
La parte iniziale di un racconto è molto importante perché fornisce una serie di informazioni. Può presentare: • i personaggi (chi?) • il luogo (dove?) • il tempo (quando?) • un problema, un fatto che avvia la storia (che cosa?)
1 Osserva le immagini, tieni presente le domande del box e scrivi l’inizio dei tre racconti.
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COME SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 Leggi lo sviluppo e la conclusione del racconto e osserva le immagini. Poi scegli la situazione che potrebbe corrispondere all’inizio e scrivilo tu.
INCONTRO CON PALLINA ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................
I bambini incontrarono un barcaiolo e gli chiesero: – Per favore, ci puoi prendere la palla? Ma il barcaiolo voleva essere pagato. Ed ecco un pescatore che lanciava l’esca seduto su un ponte. – Per favore, ci puoi prendere la palla? – domandarono i bambini. Ma quello rispose: – Non posso: il pesce sta abboccando. La palla scivolava via sulla corrente. A un tratto un cane si mise a correre accanto ai due inseguitori, abbaiando, come se volesse giocare. – Via via! – gridavano i bambini. – Non possiamo giocare con te, adesso! Allora il cane si gettò in acqua e spinse la palla con testa e zampe finché la riportò a riva, dove i bambini la presero. Poi tornarono indietro lungo il fiume e il cane li seguì fino a casa. La mamma e il papà dissero: – Dove l’avete trovato? Sapete che non vogliamo cani! I bambini raccontarono come la bestiola li aveva aiutati, allora i genitori cambiarono idea. Il cane fu chiamato Pallina perché era una cagnetta.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Non so come andare avanti
Lo svolgimento
Lo svolgimento è il cuore del racconto in cui si narrano i fatti che accadono. Deve essere coerente con l’inizio e la conclusione.
1 Leggi l’inizio e la conclusione del seguente racconto. Poi completa lo svolgimento: osserva i disegni, segui i suggerimenti e arricchisci il testo inserendo dei dialoghi tra i personaggi.
L’AEROPLANO DI CARTA INIZIO
Paolo si accuccia sul divano, pesca un giornale dal mucchio e comincia a sfogliarlo distrattamente. Il babbo potrebbe ricordarsi di comprare qualche fumetto per lui, insieme a quelle riviste noiosissime che parlano solo di arredamento e fai-da-te. – Ehi, guarda! – dice il babbo, mentre sbircia un articolo sul giornale. – “Come si costruiscono gli aeroplanini di carta”. Ti piacerebbe provare a realizzarne uno? SVOLGIMENTO ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................
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COME SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
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CONCLUSIONE
Paolo si affaccia ed eccolo là, lieve come una libellula, che scende planando e si posa sulla strada. Che bel volo!
A. Lavatelli, Paola non è matta, Piemme Junior
HAI MAI COSTRUITO UN AEROPLANO DI CARTA? PROVA A REALIZZARNE UNO CON I TUOI COMPAGNI.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Fatico a trovare un finale
La conclusione
La conclusione può essere breve o formata da più frasi, ma deve essere sempre coerente con la parte precedente. Si può concludere con: • un finale che racconti come vanno a finire i fatti della storia; • un commento dell’autore o di un personaggio della storia; • una domanda dell’autore rivolta al lettore; • un finale aperto in cui si lascia immaginare una possibile conclusione.
1 Leggi il racconto e, a lato, i tipi di finale proposti. Scrivi sui puntini di quale tipo si tratta. Scegli quello che ritieni adatto per completare la storia: • finale con domanda • finale commentato
• finale aperto • conclusione dei fatti
La mamma e il papà di Ortensia erano appena usciti quando la bimba si sedette sul divano e accese il televisore. Comparve una scritta: “Per le scene paurose, la visione del film Una storia atroce è assolutamente sconsigliata ai bambini e agli adulti impressionabili”. Naturalmente Ortensia si guardò bene dal cambiare canale. La storia iniziava con lupi mannari e zombie per passare poi a terribili pipistrelli che diventavano vampiri e crudeli fantasmi. Ortensia era spaventatissima, tremava come una foglia, ma non poteva staccare gli occhi dal video.
FINALE 1 ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Quando il film finì, ancora agitata, andò a letto, ma riuscì ad addormentarsi solo quando sentì la voce rassicurante della mamma.
FINALE 2 �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Ortensia quella notte avrà dormito tranquilla?
FINALE 3 ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
A un tratto una mano l’afferrò e la portò all’interno del video… ma questa è un’altra storia.
FINALE 4 �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Ortensia si era levata la soddisfazione di guardare un film sconsigliato ai bambini. Che paura però!
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COME SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 In questo racconto manca la conclusione: scrivila tu dopo averlo letto bene.
LA SCATOLA DAL CIELO INIZIO
Mai in tutta la sua vita gli era capitata una cosa del genere: nemmeno con il più grande sforzo di fantasia avrebbe potuto immaginarlo. SVOLGIMENTO
Alvaro era uscito di casa verso le 22 con la canna da pesca con i campanellini: lo sanno tutti che le anguille si pescano meglio di notte se si attaccano alla canna dei campanellini. Con la sua bici raggiunse la sponda del fiume, proprio nel punto dove si trovava un’ansa. Si sedette pazientemente su un sasso e lanciò l’esca in acqua. Non erano passati neppure cinque minuti che vide un bagliore squarciare il buio della notte. Subito seguì un suono dolce e melodioso e no…, non era possibile…! Davanti ai suoi occhi si materializzò uno strano contenitore metallico dal quale uscì una donnina non umana, un “essere” spaziale. Alvaro si sfregò gli occhi, si diede un colpettino sulla testa: non stava sognando… Quel coso era proprio lì davanti a lui; aveva un’aria pacifica e tranquilla. Fece due passi verso Alvaro, gli consegnò una scatola con dei pulsanti colorati e gli fece un cenno con la mano. Alvaro gli regalò i campanellini. Era un po’ imbarazzato (che cosa se ne fa un’extraterrestre dei campanellini?). La donnina risalì sulla sua scatola volante che, com’era venuta, scomparve con un bagliore. Il povero ragazzo si rigirava tra le mani quella strana scatola: e se esplodeva? E se lo faceva scomparire? E se lo risucchiava nello spazio infinito? Timidamente pigiò il pulsante verde. CONCLUSIONE
Ricorda! Puoi scegliere un finale tra quelli che hai imparato a conoscere.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Mi mancano le idee
Arricchire il testo
1 Leggi attentamente, rispondi alle domande e completa. INIZIO
Micione è un grosso gatto randagio (Com’è fatto il gatto?) ............................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................
Vive in una vecchia casa diroccata che si trova (Dove si trova la casa? Com’è?) ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................
Per procurarsi il cibo (Dove va? Come fa?) ......................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................
SVOLGIMENTO
Solitamente nelle sue passeggiate notturne raggiunge una piazzetta dove si trova un famoso ristorante. (Perché Micione sceglie quel luogo? Incontra altri gatti? Che cosa succede quando il cameriere porta i rifiuti nel bidone? Il cameriere è generoso con i gatti?) ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................
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COME SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
Una sera successe una grossa lite fra i gatti. (Quale fu la causa? Come ha reagito Micione? Come finisce la lite?) ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................................
CONCLUSIONE
Da quella sera ...................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................................
2 Sul quaderno scrivi un racconto ampliando la scaletta proposta. Scrivi anche un titolo adeguato. LA SCALETTA: • Due fratelli sono a casa dei nonni per trascorrere le vacanze estive. • Un giorno vanno a giocare nel boschetto situato dietro la casa dei nonni. • Si allontanano dal sentiero ed entrano in una grotta. • Nella grotta trovano un cerbiatto ferito. • Hanno un momento di indecisione su che cosa fare. • Decidono di tornare a casa e di chiedere aiuto al nonno. • Il cerbiatto viene curato e accudito dai bambini insieme al nonno. • Una volta guarito, i bambini lasciano libero il cerbiatto.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Mi mancano le idee
L’ordine narrativo
Hai imparato che i racconti seguono un ordine cronologico o temporale nell’esposizione dei fatti, cioè rispettano la sequenza degli eventi così come sono accaduti (fabula).
1 Leggi questo racconto in cui i fatti sono in ordine cronologico.
La mamma salì in soffitta a cercare alcuni pezzi di stoffa per confezionare un abito di Carnevale per il più piccolo dei suoi due bambini; la sua attenzione fu catturata da un panno colorato e morbido regalatole da una sua amica tanti anni prima. Prese il pezzo di stoffa e decise che avrebbe fatto il costume di Carnevale proprio con quello. A volte la narrazione si interrompe per ricordare fatti accaduti prima di quelli narrati nella storia (flashback). Se imparerai a utilizzare questa tecnica, potrai arricchire il contenuto dei tuoi testi rendendoli più interessanti.
2 Leggi ed evidenzia il flashback che è stato inserito nel racconto precedente.
La mamma salì in soffitta a cercare alcuni pezzi di stoffa per confezionare un abito di Carnevale per il più piccolo dei suoi due bambini; la sua attenzione fu catturata da un panno colorato e morbido regalatole da una sua amica tanti anni prima. Si ricordò allora di quando lei cuciva nella sartoria all’angolo della strada, prima di sposarsi. Mentre lavorava, udiva le grida dei ragazzini che giocavano in strada. Le auto passavano di rado e i bambini potevano fare i loro giochi tranquillamente. Prese il pezzo di stoffa e decise che avrebbe fatto il costume di Carnevale proprio con quello. 3 Leggi e indica con un asterisco * dove ti sembra più opportuno inserire il flashback che trovi nella pagina accanto.
Flavia stamani non ha voglia di alzarsi: si gira e rigira sotto le coperte e, quando la mamma la chiama per la seconda volta, finge di dormire. – Avanti, pigrona! È ora di andare. La mamma tira giù le coperte: – Tra poco passa lo scuolabus. Controvoglia, Flavia si alza, si lava, si veste e inizia a far colazione; sente il clacson dello scuolabus, afferra due biscotti, la cartella, il cappotto e di corsa scende le scale… Il pullman è lì ad aspettare. Fa freddo e tira vento e Flavia fa quasi fatica a salire sullo scuolabus. Quando lo sportello si richiude e il pullman parte, traballando Flavia cerca un posto per sedersi. – Ancora dormi? – le chiede Maura scherzando. Finalmente trova da sedere, appoggia la testa al sedile, chiude gli occhi e pensa a poco prima, quando poltriva al calduccio nel suo letto.
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COME SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
Come era bello quando avevo due anni, la mamma mi lasciava dormire tutto il tempo che desideravo. Era piacevole stare al caldo sotto le coperte con il mio peluche preferito, un orsacchiotto di nome Teddy, che mi dava compagnia quando la mamma, la sera, spegneva la luce. Io rimanevo sola con Teddy e dormivamo sotto le coperte mentre fuori pioveva. 4 Completa il racconto inserendo un flashback.
Oggi in classe non riesco a seguire la maestra, guardo dalla finestra e vedo la pioggia fine, fine. Mi torna in mente quel giorno che �������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Ops, la maestra ha gli occhi fissi su di me… forse mi ha chiesto qualcosa che non ho sentito. Devo rispondere… ma cosa? Altre volte nei racconti sono presenti delle anticipazioni (flashforward): si interrompe la successione cronologica per narrare qualcosa che avverrà dopo. Se imparerai a utilizzare anche questa tecnica, potrai arricchire i tuoi testi rendendoli più interessanti.
5 Leggi un esempio di flashforward in questo racconto.
Elrond convocò gli Hobbit. Lo sguardo che posò su Frodo era grave. – È giunta l’ora – disse. – Se l’Anello deve partire, è necessario che tu vada presto. Hai intenzione di mantenere la parola data e di essere tu il portatore dell’Anello? – Lo sarò – disse Frodo – e partirò con Sam. – Non ti posso dare molto aiuto – disse Elrond – Mi è possibile prevedere ben poco del tuo cammino. Incontrerai molti nemici, gli uni travestiti, gli altri manifesti, e troverai forse degli amici lungo la strada. Io invierò tutti i messaggi che mi sarà possibile a coloro che conoscono il vasto mondo, ma sono tali ormai le insidie e i pericoli lungo la via, che è probabile che alcuni vadano smarriti o non giungano prima di te. E sceglierò per te dei compagni che ti aiutino. Nove saranno i membri della compagnia dell’Anello. J.R.R.Tolkien, Il signore degli Anelli, Bompiani
6 Sostituisci il flashforward dell’autore con un altro inventato da te. ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
La descrizione nel racconto
Mi mancano le idee
Se vuoi arricchire il tuo testo rendendolo più interessante e più ricco devi inserire qualche Stop descrittivo.
1 Leggi l’esempio che trovi qui sotto e rifletti. TESTO 1
Avrei trascorso quel giorno nel bosco insieme alla mia famiglia. Quando tutti fummo pronti partimmo. Giunti al traguardo, cominciammo a camminare tra il folto degli alberi. Passeggiando, mi ritrovai in una radura piena di fiori. Chiamai mia madre per farle vedere la bellezza della natura, ma nessuno mi rispose. Improvvisamente distinsi delle orme sul terreno; le seguii. Sentii delle voci familiari. Corsi verso quel vociare: saltai in braccio a mio papà. Le impronte mi avevano aiutato! TESTO 2
Era una splendida giornata e avrei trascorso quel giorno nel bosco insieme alla mia famiglia. Quando tutti fummo pronti partimmo. Giunti al traguardo, cominciammo a camminare tra il folto degli alberi. Vidi, vicino al ruscello, un albero caduto con dei funghetti che sembravano sorridermi; mi avvicinai per osservare meglio: i loro cappelli rossi ravvivavano tutto il bosco. Passeggiando, mi ritrovai in una radura piena di fiori: rose selvatiche spuntavano dall’erba fresca, anemoni bianchi giocavano a nascondino con le pietre ricoperte di rugiada. Chiamai mia madre per farle vedere la bellezza della natura, ma nessuno mi rispose. Improvvisamente distinsi delle orme sul terreno, contornate da un tappeto di foglie, che sembravano indicarmi la strada; le seguii. Sentii delle voci familiari. Corsi verso quel vociare: saltai in braccio a mio papà. Le impronte mi avevano aiutato! 2 Ora rispondi.
• I due testi raccontano: la stessa storia. • Quale dei due testi ti è piaciuto di più? Perché?
due storie diverse.
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3 Avrai sicuramente notato che nel testo n. 2 sono presenti delle parti descrittive che lo arricchiscono e lo rendono più piacevole e interessante. Individuale e sottolineale.
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COME SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
4 Leggi il testo che segue e distingui le sequenze narrative da quelle descrittive.
IL GUFO ULISSE Un giorno cacciai un braccio in un buco di un albero e le mie dita si strinsero intorno a qualcosa di piccolo e morbido, qualcosa che si dimenava mentre io lo tiravo fuori.
SEQUENZA
Alla prima occhiata la mia preda mi parve un ammasso di semi di dente di leone, muniti di un paio di enormi occhi dorati; un esame più attento mi rivelò che era un piccolo gufo, ancora avvolto nella sua peluria di neonato.
SEQUENZA
Restammo un momento a guardarci, poi l’uccello, evidentemente indignato per il modo villano con cui io risi del suo aspetto, mi affondò i minuscoli artigli nel pollice, e io, che mi tenevo aggrappato al ramo, persi l’equilibrio e cascammo dall’albero tutti e due. Mi misi in tasca lo sdegnato gufetto e me lo portai a casa. Quando Ulisse diventò più grande, perse la peluria infantile e mise un bel piumaggio color grigio cenere, rosso ruggine e nero della sua specie. Mise anche due ciuffi di penne ai lati della testa, che gli si drizzavano per lo sdegno quando qualcuno osava prendersi delle libertà con lui.
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SEQUENZA �����������������������������������������������������������������������������������
SEQUENZA �����������������������������������������������������������������������������������
5 Inserisci una descrizione nella parte iniziale di questo testo.
BARRY (Chi era Barry?) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Non aveva l’aria del prepotente. Non era di quelli sempre sporchi; non aveva una faccia brutta, e neppure lo sguardo da far paura o le croste sopra le dita. Non era tanto grosso. La voce non pareva né acuta né rauca, gli occhi non erano particolarmente piccoli e cattivi. Come si spiega allora che Barry riuscisse tanto bene a fare il prepotente? (Come si manifesta la prepotenza di Barry?) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Mi mancano le idee
Descrivere con i sensi
Le descrizioni forniscono molte informazioni colte attraverso l’uso dei cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto, olfatto. Sono i dati sensoriali.
1 Quali dati sensoriali sono stati usati in queste descrizioni?
Accarezzavo piano il pelo morbido del mio puledro e sentivo tra le dita i ciuffi arruffati e incrostati della criniera. Gli toccai il muso tiepido e con la sua lingua ruvida lui mi leccò le dita, facendomi il solletico. Carbone è un gatto randagio, nero come una notte senza stelle, tutto pelle e ossa. Ha un collino come quello di una gallina, il muso tirato, le orecchie a sventola e una coda unta e attorcigliata come quella di un topo.
Dati ����������������������������������������������������������������������������������������������
Dati ����������������������������������������������������������������������������������������������
Appena lavato, il nostro cane pastore aveva un odore fresco e piacevole; mi piaceva strofinare il naso sul suo pelo ancora umido, Dati per sentire quel vago aroma di bosco e di muschio. Quando invece ���������������������������������������������������������������������������������������������� tornava dalle sue scorribande, lasciava dietro di sé una scia maleodorante, per le innumerevoli capriole che si divertiva a fare nel letame. Quando arrivavamo in macchina alla fattoria dei nonni, tutti gli animali si agitavano. Le colombe smettevano di tubare, mentre i pulcini scappavano, pigolando, in tutte le direzioni. Il vecchio spinone ci veniva incontro abbaiando ed emetteva guaiti di gioia. Dentro il recinto, il cavallo nitriva forte.
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Dati ����������������������������������������������������������������������������������������������
COME SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 Ora prova tu. • Utilizza i dati tattili per descrivere un animale. ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
• Utilizza i dati visivi per descrivere un tuo compagno. ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
• Utilizza i dati olfattivi e gustativi per descrivere il tuo piatto preferito. ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
• Utilizza i dati uditivi per descrivere il momento dell’intervallo. ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
• Prova a descrivere un cane utilizzando diversi dati sensoriali. ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
3 Inserisci la tua descrizione in un testo narrativo che potrebbe iniziare così: Quella mattina mi svegliai presto. Sentivo la mamma trafficare in cucina, ma non potevo chiamarla perché il giorno del proprio compleanno si deve far finta di dormire fino a quando tutti non arrivano con i regali. Chiusi forte gli occhi. La porta si spalancò e apparvero papà e mamma… �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI SCRIVE
Descrizione oggettiva e soggettiva Il brano che stai per leggere è una descrizione precisa e rigorosa della tartaruga terrestre, cioè è una descrizione oggettiva.
LA TARTARUGA TERRESTRE La tartaruga di terra è un rettile, caratterizzato da un corpo corto e più o meno arrotondato, racchiuso da una corazza ossea composta da un dorso e un piastrone. Gli occhi sono piccoli con pupilla rotonda; l’udito non è molto acuto mentre molto fini sono i sensi dell’olfatto e del tatto; il collo è retrattile come gli arti e la coda. Le tartarughe sono animali longevi e crescono molto lentamente. Si nutrono di germogli, foglie verdi, frutta, fiori e sfrutta l’alimentazione vegetale in modo da trarre da essa anche l’acqua necessaria per superare i periodi di siccità. Le femmine depongono le uova in buche scavate nel terreno con le zampe posteriori. Prima dell’inverno, quando la temperatura scende e le giornate si accorciano, le tartarughe scavano una buca nel terreno per affrontare il letargo al riparo dal gelo, nascoste sotto terra. In primavera cominciano a uscire dalle tane e in estate si muovono liberamente cercando un riparo nella terra solo quando il tempo è cattivo. 1 Secondo te, dove potresti trovare questa descrizione? In un racconto
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In un testo scientifico
In un testo storico
COME SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 Completa lo schema con le informazioni che puoi ricavare dal testo. Corpo
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Occhi Udito Olfatto Tatto Alimentazione
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Riproduzione
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Comportamento (nelle varie stagioni)
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3 Utilizza le informazioni contenute nella descrizione oggettiva per trasformarla in una descrizione soggettiva. Ricorda che devi arricchirla con impressioni personali, similitudini, metafore, sensazioni… ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ............................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI REVISIONA
Pasticcio con le frasi… Quando scrivi un testo è importante che il tuo lavoro sia coerente, cioè rispetti i legami grammaticali, l’ortografia, la punteggiatura, i nessi logici e che il contenuto rispecchi quello che hai indicato nel titolo.
1 Controlla che cosa dicono i personaggi: c’è qualcosa che non va. Riscrivi i messaggi sul quaderno, sostituendo le parole sottolineate con quelle riportate sulla cesta.
È da tanto che cercavo un gattino, ma lo porterò a casa.
Ho visto una cesta che galleggiava. Ho udito dei miagolii benché ho capito che c’era un gattino in pericolo.
I gatti non mi piacciono molto, infatti questo è grazioso.
QUINDI • MA • COSÌ
2 In ciascun periodo inserisci il connettivo logico adatto per collegare le frasi. Poi rileggi tutto il testo. dopo • nonostante • quando • infatti Graziella stava uscendo di casa ................................................... sentì suonare il telefono. ............................................................... stesse chiudendo la porta, tornò a rispondere. mentre • perciò • benché • tuttavia • siccome Era la sua amica Marisa che le comunicava di essere in ritardo per il loro appuntamento, ............................................................... le suggeriva di aspettare a uscire di casa. ............................................................... aveva tempo, Graziella decise di non prendere l’autobus, ma di fare una passeggiata. infatti • mentre • tuttavia • nonostante • finché Incontrò la sua amica Lauretta ........................................................... camminava in via Roma; si fermò a fare quattro chiacchiere e, ............................................................... ciò, arrivò in anticipo all’appuntamento. ............................................................... dovette aspettare dieci minuti. .............................................................. arrivò Marisa scusandosi.
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COME SI REVISIONA
LABORATORIO DI SCRITTURA
… La coerenza 1 Matilde ha scritto questo testo, ma non tutte le parti sono coerenti. Cancella le frasi “intruse”.
UN NEGOZIO FANTASTICO Sono stata invitata alla festa di compleanno di Leonardo. Ora la mamma mi accompagna in un negozio di giocattoli per comprare un regalo. Appena entro ho la sensazione di trovarmi nel “Paese dei Balocchi”. Tutti gli abitanti del paese sono preoccupati perché sembra che il Comune abbia dato il permesso di utilizzare una parte del parco per costruire un palazzo. Non credo ai miei occhi: scaffali colmi di giocattoli, pupazzi, bambole, decorazioni e tutto quello che può servire a rendere felice un bambino. Giro entusiasta nei reparti e finalmente trovo un regalo adatto: un galeone dei pirati. La ciurma dormiva in coperta oppure nella stiva che era buia e caldissima in estate. Esco con il regalo in mano e penso soddisfatta che Leonardo si divertirà a immaginare diverse avventure dei sette mari. 2 Nel trascrivere questo testo sono stati commessi 15 errori ortografici. Prova a individuarli e scrivi le parole correttamente.
VALENTINA E I TOPI Mi chiamo Veronica e a me gli animali piacciono tutti, anche cuelli che a Valentina, mia sorella, fanno scifo: ragni, serpenti, lucertole... Io ho due piccoli toppi personali. Sentite cosa e succiesso un giorno. O aperto la gabbieta per far fare una passeggiatina ai topolini e mi sono messa ha guardarli mentre correvano perla camera. Poi sono uscita per un momento e quando sono tornata i miei animaletti non cerano più. Li stavo cercando sotto il mio letto quando dalla stanza di mia sorrella sono usciti urli come quelli di un film dell’orrore. Quando sono arrivata da lei, valentina, spaventatisima, si era buttata sul quscino del papa con la bocca spalancata. A. Nanetti, Veronica, Ed. EL ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI REVISIONA
La coerenza: morfologia e punteggiatura 1 Individua gli errori (sono 20) nei verbi e negli accordi morfologici (maschile/femminile, singolare/plurale), poi correggili sul quaderno.
ANIMALI ALLO ZOO Un giorno una formica stanche e sfinita dal molto lavoro, decisero di andarsi ad abbeverare al ruscello. Si sporge troppo e cadde in acqua. La correnti la trascinò via e la formiche con quante forze avevano cercava di restare a galla. Fortunatamente, quando ormai era sul punto di affogare, la videro un colomba che prese un rametti e lo gettò nei ruscello. Aggrappandosi la formichine riuscì a salvarsi. Passarono qualche tempo… Una sera la formica stava passeggiando quando vide i cacciatore che disseminava rametti appiccicosi per catturare l’uccelli. La colomba stava per posarsi su uno di quel rametti, allora, velocissime, la formica mordeva il piede del cacciatore che lascerà cadere tutti i rametti e scappò via a gambe levate. La colomba fuggì spaventate e la formica ripresero la sua strada. L. Tolstoj, La formica e la colomba
• Il titolo ti sembra coerente con il testo?
SÌ
No
2 Leggi e riscrivi il testo sul quaderno inserendo la punteggaitura dove è opportuno: , . : ; ? ! “ “ ( ). Attenzione alla lettera maiuscola.
LE STORIE DELLA SIGNORA GLORIA La signora Gloria mi ha raccontato la prima storia parlava di un suo amico che quando lei era piccola tossiva molto e dei suoi fratelli quel suo amico aveva quattro fratelli che sono veramente tanti non lo facevano giocare con loro perché facevano giochi molto faticosi di quelli in cui si corre sempre tanto a un certo punto quel suo amico con la tosse guariva e insegnava ai fratelli un sacco di giochi inventati quando doveva star fermo a guardare gli altri bella dico io è gratis fa lei gradisce un po’ di crostata le ho chiesto io grazie sì ha detto lei così sono andato a prendergliela poi lei se n’è andata ho da fare ha detto però se vuoi torno domani volentieri ho detto io A. Vivarelli, i topi non avevano nipoti, Nord-Sud Edizioni
• Il titolo ti sembra coerente con il testo?
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SÌ
No
COME SI REVISIONA
LABORATORIO DI SCRITTURA
La correzione in brutta Ti sarai chiesto tante volte: “Perché devo scrivere il testo in brutta?”. La revisione del testo è molto importante soprattutto agli inizi. Stendere una brutta ti permette di rileggere con calma, rivedere l’organizzazione, le frasi, la coerenza, l’ortografia e ricopiare sul quaderno una “bella versione” del tuo lavoro. Se scrivi al computer ovviamente sarà tutto più rapido poiché la funzione “cancella” ti permette di riscrivere senza troppa fatica. Quando sarai sicuro di te (e i tuoi testi saranno più lunghi) potrai anche fare a meno della brutta. È una decisione che spetta alla maestra e, subito dopo, a te. Ecco alcune domande a cui rispondere revisionando il lavoro. 1. Ho sviluppato i punti della scaletta? 2. Le frasi sono chiare e comprensibili? 3. Sono collegate in modo corretto? 4. Ci sono errori di ortografia?
5. I verbi sono stati utilizzati nei modi e nei tempi giusti? 6. Ho rispettato la punteggiatura? 7. Ci sono ripetizioni? 8. Ho fatto capire a chi legge quello che volevo dire?
1 Mettiti alla prova e, seguendo le domande, fai la revisione di questa “brutta”. Poi riscrivi la “bella versione” sul quaderno.
I MIEI POMERIGGI IN CASA Appena esco da scuola vado ha casa. Mi cambio i vestiti e pranzo con la mia famiglia. Quando finisco di mangiare vado nella mia cameretta, chiudo la porta e mi faccio i compiti. Dopo averli finiti tolgo l’impegno di alunna. Nel tempo libero mi leggo qualche lettura che si trova nel mio libro. Qualche volta veniva la mia amica Anna a casa e con Anna giochiamo a fare le maestre parliamo di tante cose divertenti quando il tempo è bello andiamo in giardino e giochiamo con la bicicletta o a fare la ruota e tante altre cose. Siccome io sono sola passo il tempo guardando la televisione nei miei programmi preferiti. Io avvolte aiuto mia mamma a qucinare, a togliere le erbacce dall’orto e a fare la spesa.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
CHE COSA SI SCRIVE
Per scrivere un racconto fantastico Il racconto fantastico narra fatti che non possono accadere nella realtà: spesso in una situazione reale compare un oggetto magico, un personaggio irreale, un fatto impossibile… Per scrivere un racconto fantastico: • scegli il protagonista e gli altri personaggi, reali o fantastici; • individua il luogo, reale o fantastico, e il tempo, definito o indefinito; • sviluppa il racconto nelle sue parti: inizio, svolgimento, conclusione; • decidi se narrare in prima o in terza persona; • arricchisci il tuo racconto con descrizioni, dialoghi, emozioni, sentimenti dei personaggi.
1 Leggi il racconto, inserisci le parti mancanti e completa la storia.
Piero cammina lentamente per il parco, sotto il grosso faggio c’è una panchina. Piero si siede. Con un grosso ramo secco traccia segni, curve e un cerchio nella terra. D’improvviso vede una cosa strana. Nota che il cerchio diventa una testa, ma non una testa finta! È proprio una testa vera che spunta fuori dal terreno. (Descrivi la testa che spunta.) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
– Buongiorno! – dice la piccola testa a Piero. – Come sei strano! Non ho mai visto un drago buffo come te! – Drago?! – dice Piero. La piccola testa butta fuori una nuvoletta dal naso. – Un bambino? – soffia. – È possibile? Mia nonna mi raccontava a volte storie di bambini. Ma (Continua il dialogo che si svolge fra Piero e il drago.) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
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Laboratorio di scrittura
CHE COSA SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
Allora Piero vede ancora qualcos’altro. Il tutto è grande al massimo come un porcellino d’India. (Descrivi il corpo del drago.) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Piero si china e guarda il piccolo drago da vicino. Ha un’aria amichevole. (Concludi la storia. Che cosa fanno i due insieme? Quale avventura potrebbero vivere? Il drago rimarrà con Piero o tornerà nel suo mondo?) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
2 Scrivi sul quaderno un breve racconto fantastico. Ecco alcuni suggerimenti.
Il gatto si arrampica sull’albero e trova un nido di uccelli.
Un gatto trova degli uccellini caduti dall’albero e si prende cura dei piccoli.
Un gattino appena nato ha visto per primo un gufo e perciò pensa di essere un uccello.
SCRIVETE UN RACCONTO A PIÙ MANI
Per scrivere un racconto fantastico fai questo gioco insieme ai tuoi compagni. 1. S i parte da una serie di domande: • Chi è il protagonista? • Dove si trova? • Che cosa fa? • Che cosa ha detto? • Chi ha incontrato? • Com’è andata a finire? 2. U n bambino risponde alla prima domanda, poi piega la parte del foglio su cui ha scritto, perché nessuno possa leggere la risposta. Il secondo bambino risponde alla seconda domanda e torna a piegare il foglio e così via, finché sono terminate tutte le domande. 3. A lla fine si apre il foglio e si leggono le risposte una di seguito all’altra; poi si analizza la situazione ottenuta per ricavarne una storia.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
CHE COSA SI SCRIVE
Per scrivere un racconto di avventura Il racconto di avventura narra imprese straordinarie compiute in ambienti ostili e pericolosi. Per scrivere un racconto d’avventura: 1. scegli un protagonista coraggioso e audace e altri personaggi; 2. individua un luogo naturale e selvaggio o misterioso; 3. scegli un tempo presente o passato; 4. racconta i fatti con un ritmo incalzante; 5. decidi se narrare in prima o in terza persona; 6. arricchisci il racconto con descrizioni di luoghi e personaggi.
1 Scrivi sul quaderno un testo di avventura. Segui queste indicazioni. INTRODUZIONE
Immagina di svegliarti in mezzo a una foresta. (Come sei arrivato lì? Che cosa ti è successo? Sei da solo? Descrivi l’ambiente che ti circonda…) Hai paura e non sai che cosa fare. (Descrivi come ti senti.) SVOLGIMENTO
Immagina di esplorare il luogo. (Dove vai? Che cosa trovi? Incontri animali pericolosi o abitanti del luogo poco amichevoli?) Arrivi a un villaggio. (Descrivi gli abitanti: potrebbero avere il corpo tatuato o indossare abiti particolari. Come reagisci? Ti avvicini o pensi di scappare via? Perché? Che cosa pensi che possa capitarti? Gli abitanti del villaggio ti vedono ed esultano: Perché? Che cosa hai di particolare che cattura la loro attenzione?) CONCLUSIONE
Il giorno successivo senti in lontananza il rombo di un elicottero, qualcuno ti sta cercando. (Racconta come si conclude la tua avventura esprimendo le tue emozioni.)
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Laboratorio di scrittura
CHE COSA SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 Fai le tue scelte per costruire un racconto d’avventura. Personaggio coraggioso
Ambiente ostile
Pericoli e ostacoli
Scopo
Salvare qualcuno
INTRODUZIONE Presenta il protagonista e descrivi l’ambiente ostile e la situazione di pericolo. SVOLGIMENTO Narra le varie azioni del protagonista: nelle situazioni pericolose, contro le forze nemiche, di fronte alle difficoltà, ai disagi, alle insidie…
Scoprire una nuova medicina
Trovare un tesoro
Svelare un mistero
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CONCLUSIONE Il protagonista supera le difficoltà e conclude felicemente la sua avventura.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
CHE COSA SI SCRIVE
Per scrivere un racconto fantasy Il racconto fantasy narra vicende fantastiche dove le forze del Bene combattono contro le forze del Male. Per scrivere un racconto fantasy: 1. scegli uno o più protagonisti, possono essere reali o fantastici; 2. scegli i luoghi, preferibilmente fantastici; 3. usa un tempo indefinito; 4. racconta fatti che non potrebbero accadere nella realtà; 5. decidi se narrare in prima o in terza persona; 6. arricchisci il racconto con descrizioni e dialoghi.
1 Leggi il racconto e modificalo come suggerito.
ESITO INCERTO Man mano che si avvicinavano alla roccaforte del nemico, la sensazione di pericolo si faceva quasi tangibile. “Questo silenzio non mi piace” pensò Qadehar. “Va tutto troppo liscio… L’Ombra non è un nemico tanto sprovveduto da farsi sorprendere così!” Giunsero ai piedi della torre, davanti all’unica porta di accesso, protetta da solidi catenacci. Regnava un silenzio sinistro, ma proprio in quell’istante udirono un rumore spaventoso alle spalle. Tutti gli Stregoni si voltarono contemporaneamente in attesa di essere attaccati dall’Ombra. Ma quelli che balzarono da dietro le rovine non sembravano affatto delle ombre… – Sono Ork e Ibridi! – urlò uno degli Stregoni. – E sono tanti! – Siamo caduti in un’imboscata – ruggì Qadehar. – Ci stavano aspettando. In effetti, dalla città diroccata, una miriade di Ork, gigantesche creature fatte per la corsa e per la lotta, e di Ibridi, terrificanti esseri metà uomini e metà Ork, si avventava su di loro urlando e brandendo asce e mazze. Qadehar valutò velocemente la situazione… La mossa di accerchiamento dei mostri era perfettamente riuscita: gli Stregoni non avevano scampo, intrappolati fra la torre e l’oceano. – Siamo circondati – urlò Qadehar. – Non ci resta che affrontarli e batterci! I terribili Ork attaccarono e, ben presto, come aveva temuto Qadehar, i fendenti e le mazzate di quei mostri ebbero la meglio sugli Stregoni… E. L’Homme, Il signore di Sha, EL
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Laboratorio di scrittura
Cambia il titolo ............................................................................................................... ...............................................................................................................
Cambia il luogo e le sue caratteristiche ............................................................................................................... ............................................................................................................... ............................................................................................................... ............................................................................................................... ...............................................................................................................
Cambia sia le forze del Male sia le forze del Bene ............................................................................................................... ............................................................................................................... ............................................................................................................... ............................................................................................................... ...............................................................................................................
Concludi il racconto ............................................................................................................... ............................................................................................................... ............................................................................................................... ............................................................................................................... ............................................................................................................... ...............................................................................................................
CHE COSA SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 Scrivi il tuo racconto fantasy seguendo la scaletta. INIZIO Chi è il protagonista? Dove e quando si svolge la storia?
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SVOLGIMENTO Quali azioni compiono le forze del Male?
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Quali azioni compiono le forze del Bene?
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Come avviene lo scontro tra le due forze?
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CONCLUSIONE Qual è l’esito finale?
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LABORATORIO DI SCRITTURA
CHE COSA SI SCRIVE
Per scrivere un racconto di paura Il racconto di paura narra fatti misteriosi e paurosi, che tengono il lettore col fiato sospeso. 1. scegli un protagonista, generalmente è una persona normale, e un personaggio da brivido; 2. scegli luoghi verosimili, ma isolati, cupi, misteriosi, deserti…; 3. scegli come tempo: giornata di nebbia, notte di luna piena, eclissi…; 4. racconta fatti che terrorizzano; 5. decidi se narrare in prima o in terza persona; 6. arricchisci il racconto con descrizioni di personaggi e ambienti, sentimenti, emozioni, dialoghi.
1 Leggi la tabella e aggiungi altri termini paurosi.
LESSICO PAUROSO Aggettivi
viscido, tenebroso, ripugnante, gelido, orripilante, inumano, spaventoso, pauroso, tremante, ansioso, inquieto, fetido, ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Verbi
gemere, balbettare, rabbrividire, scricchiolare, trasalire, ululare, cigolare, urlare, ansimare, tremare, impallidire, sudare, ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Reazioni
drizzare i capelli in testa, sentire il cuore in gola, rimanere attoniti, restare paralizzati, soffocare un urlo, rimanere irrigiditi con gli occhi fissi, ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Rumori
latrato, guaito, ululato, squittio, sibilo, sussurro, urla, singhiozzi, lamenti, risate, cigolio, ticchettio, scricchiolio, sferragliare, crepitio, boato, rintocco, ��������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Personaggi
fantasmi, vampiri, mostri, umani spaventosi, uomo-lupo, scarafaggi, ragni, mummie, cadaveri, ladri, ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
boschi, paludi, case diroccate, castelli tenebrosi, cantine, sotterranei, cimiteri, �������������������������������� Ambienti
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Laboratorio di scrittura
CHE COSA SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 Leggi l’inizio e continua tu il racconto di paura. Utilizza il lessico che trovi nella pagina accanto.
IL MAGAZZINO DELLA PAURA James si trovò tutto solo all’aperto. La notte lo circondava da ogni parte e un’immensa luna bianca splendeva alta nel cielo. C’era una quiete mortale, le ombre erano lunghe e il più lieve fruscio di un rametto lo faceva sobbalzare. Non lontano vedeva un edificio piuttosto grande, era un magazzino. .......................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................... 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LABORATORIO DI SCRITTURA
CHE COSA SI SCRIVE
Per scrivere un racconto storico Il racconto storico narra fatti realmente accaduti o immaginari, ma inseriti in un contesto storico reale. Per scrivere un racconto storico: 1. scegli un protagonista e personaggi realmente esistiti o inventati, ma verosimili per l’epoca; 2. scegli un tempo del passato più o meno lontano; 3. scegli luoghi reali o inventati ma ricostruiti in modo accurato; 4. racconta fatti storici, ma arricchiti dalla tua fantasia, mantenendo verosimile la narrazione; 5. decidi se narrare in prima o in terza persona; 6. arricchisci il racconto con descrizioni, dialoghi, emozioni…
1 Ecco un breve testo storico scritto in terza persona: riscrivilo sul quaderno immaginando di essere tu a raccontare, quindi usa la prima persona.
L’IMBALSAMATORE Nesperennub vive a Tebe, nell’antico Egitto e ha 12 anni. Da un paio d’anni si è tagliato la “treccia dell’infanzia”, il che sta a significare che non è più un bambino, e infatti ha già un lavoro importante: è un sacerdote imbalsamatore. Sta preparando la sua prima mummia. Opera sul suo corpo da 70 giorni, insieme agli altri imbalsamatori, seguendo le indicazioni del gran sacerdote del dio Anubi. Dapprima lava il defunto, poi gli toglie gli organi interni: il cervello lo sfila con un ferretto attraverso la narice sinistra, mentre cuore, fegato, stomaco, polmoni e intestino li estrae da un taglio sul fianco sinistro. Il cervello lo butta via, il resto lo fa essiccare con i sali di natron e lo avvolge in panni di lino; rimette al suo posto il cuore, che è la sede dell’anima; gli altri organi, invece, li sistema nei vasi canopi che saranno posti nella tomba accanto al defunto. Lava nuovamente il corpo usando vino di palma come disinfettante e ricopre anch’esso per farlo seccare. Dopo quaranta giorni pulisce il corpo e lo cosparge di oli, resine e cera d’api. Poi lo fascia usando centinaia di metri di bende di lino avvolte molto strette. Tra le fasciature inserisce 150 amuleti che proteggono il defunto nell’aldilà.
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Laboratorio di scrittura
Puoi cominciare così: Mi chiamo Nesperennub, vivo a Tebe, nell’antico Egitto e ho 12 anni…
CHE COSA SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 Utilizza le tue conoscenze storiche e alcune parole-chiave della civiltà egizia, che trovi qui sotto, per scrivere un racconto in cui il protagonista sei tu, un bambino o una bambina che vive nell’antico Egitto.
faraone • scriba • schiavi • piramide • Nilo • gatto coccodrillo • papiro • dei • dio Rha • tunica • sandali
UNA STORICA GIORNATA PER KAMAL Inizia il racconto presentandoti e descrivendo il luogo dove vivi. (Quanti anni hai? Con chi vivi? Dove?)
Mi chiamo .......................................................................................................................................................................................................................
Prosegui raccontando alcuni particolari della tua vita quotidiana. (Che cosa indossi? Che cosa mangi di solito? Quali attività svolgi durante la giornata? Hai degli amici? Che cosa fate insieme?)
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Prosegui raccontando un episodio particolare. (Hai mai visto il faraone? Hai avuto occasione di avvicinarti a lui? Che cosa ti ha detto?)
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(Ti è mai capitato di avvicinarti troppo a un coccodrillo? Dov’eri? Che cosa è successo? Come hai reagito?)
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Concludi il tuo racconto.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
CHE COSA SI SCRIVE
Per scrivere una lettera Ormai le lettere non si scrivono quasi più, perché grazie a Internet e ai social network le comunicazioni sono molto più veloci. Però il piacere di ricevere o di scrivere una lettera non muore mai. L’hai mai provato? Per scrivere una lettera: 1. indica la località e la data; 2. stabilisci il destinatario; 3. racconta un fatto accaduto; 4. scegli una formula di chiusura; 5. metti la firma; 6. aggiungi un P.S. (Post Scriptum) se hai dimenticato qualcosa.
1 Leggi la lettera scritta da Marina ad Alberto.
Aosta, 8 marzo 2017 Alberto carissimo, sono mesi che non ci vediamo e ti confesso che mi ritrovo spesso a pensare ai momenti passati insieme. Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti? Io sì... ho subito pensato che non avremmo mai potuto diventare amici io e te, non so perché, ma non ti sopportavo proprio. Immaginavo che tu provassi gli stessi sentimenti nei miei confronti a giudicare dalle occhiatacce che mi lanciavi... Poi un giorno ho cominciato a capire che forse la realtà era un po’ diversa da come la percepivo io. Ricordi quel giorno in cui ho avuto bisogno di te e tu senza esitare mi hai dato una mano? Beh in quel momento ho pensato che forse non ti ero poi così antipatica... e così siamo diventati amici, un’amicizia che dura da anni, che ha superato qualsiasi ostacolo e barriera... insomma una grande amicizia! Per me sei una persona unica, speciale, una di quelle che lasciano il segno e che non si scordano per tutta la vita. In poche parole, il mio migliore amico! Ciao mio caro Alberto, un forte abbraccio Marina P.S. Aspetto con ansia le prossime vacanze quando finalmente potrò rivederti!!
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CHE COSA SI SCRIVE
LABORATORIO DI SCRITTURA
2 Scrivi una risposta alla lettera di Alberto sviluppando in modo particolare le parti evidenziate.
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3 Scrivi una lettera sul quaderno: • scegli come destinatario una persona reale che conosci e scrivile una lettera per raccontarle un fatto che ti è accaduto; • scegli come destinatario un personaggio fantastico o un personaggio storico e scrivigli una lettera in cui ti presenti e chiedi informazioni sulla sua vita. 4 Scrivi una e-mail a un tuo amico per invitarlo alla tua festa. Ricorda che devi conoscere il suo indirizzo di posta elettronica, completare l’oggetto e scrivere il messaggio nella zona bianca. Se vuoi puoi aggiungere emoticon o altre immagini.
Laboratorio di scrittura
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LABORATORIO DI SCRITTURA
CHE COSA SI SCRIVE
La lettera formale Palermo, 12 ottobre 2017 Egregio Signor Sindaco, siamo i bambini della Scuola Primaria “G. Falcone”. Le scriviamo perché abbiamo alcune idee per migliorare la nostra Scuola e vorremmo un Suo consiglio e magari un piccolo aiuto. Come Lei sa, la Scuola ha un grande giardino, ma noi purtroppo non riusciamo a utilizzarlo perché non è curato come dovrebbe e l’erba è sempre alta. Se la nostra maestra volesse fare una lezione di scienze all’aperto, avrebbe poche cose da farci vedere: qualche tiglio e… erba a volontà!!! Lo spazio dove possiamo giocare, quando piove, si riempie d’acqua e forma un laghetto che dura giorni e giorni. Il nostro giardino avrebbe bisogno di alberi, magari diversi per osservare i mutamenti stagionali, con qualche casetta per accogliere gli uccellini che potrebbero nidificare. Sarebbe bello se ci fossero anche tante aiuole fiorite, specialmente in primavera, per far in modo che entrare a scuola sia più gioioso. Può Lei darci qualche consiglio o aiutarci a realizzare i nostri desideri? Attendiamo fiduciosi, certi della Sua risposta Con osservanza Gli alunni della classe IV B Scuola Primaria “G. Falcone”
1 In gruppo scrivete anche voi una lettera indirizzata al Sindaco per inoltrare una vostra richiesta. Ricordate di utilizzare un linguaggio accurato e rispettoso e di usare il “lei”; anche le formule di apertura e di chiusura devono essere formali. .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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Laboratorio di scrittura
METTITI ALLA PROVA • LA MAPPA
LABORATORIO DI SCRITTURA
Stendere il testo 1 Leggi e completa la mappa che ti indica i passaggi fondamentale per scrivere un testo narrativo.
Per scrivere un testo narrativo
Stabilisci un narratore
interno: ......................................... esterno: ........................................ ...........................................................................
Articola il testo in
...........................................................................
...........................................................................
Narra i fatti seguendo
Presenta: i personaggi, l’ambiente, il tempo e un’azione che avvia la storia Sviluppa la storia in più sequenze Chiudi il testo con un finale
la fabula ...........................................................................
Collega le frasi in modo logico e coeso utilizzando i connettivi
di tempo di ................................... logici l’ortografia
Fai la revisione e controlla
all’inizio, prima, dopo, in seguito, nel frattempo, intanto, all’improvviso, alla fine... davanti, dietro, nelle vicinanze, al centro, qua e là, a destra, a sinistra, all’interno... perciò, perché, infatti, nonostante, poiché, siccome, sebbene, di conseguenza,...
i verbi la punteggiatura
2 Seguendo le indicazioni della mappa scrivi un testo sul quaderno dal titolo: Quella volta che mi hanno preso in giro.
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LABORATORIO DI SCRITTURA AUTOVALUTAZIONE
So scrivere 1 Indica con una X la tua scelta. • Per me scrivere è: a) divertente b) abbastanza piacevole c) faticoso d) molto faticoso • Scrivo: a) spesso e spontaneamente b) se ne ho bisogno c) se mi obbligano d) quasi mai • Applico le strategie di scrittura imparate: a) sempre b) spesso c) solo a volte d) mai • I miei testi sono: a) completi e originali b) comprensibili e corretti c) un po’ confusi d) confusi e con errori • A me piace scrivere (puoi fare più di una scelta): racconti fantastici testi che parlano di me lettere racconti di paura poesie descrizioni
racconti di avventura diario riassunti
2 Conta le stelline che hai totalizzato in base alle tue risposte. a vale 4
b vale 3
c vale 2
per l’ultima domanda ogni X vale 1
TOTALE
d vale 1 .......................
Ho ottenuto:
60
più di 17
meno di 17 più di 10
meno di 10
Devo continuare così
Devo esercitarmi un po’ di più
Devo esercitarmi molto di più
,,
COME SI RIASSUME
LABORATORIO DI SCRITTURA
Stri are un testo
Spesso ti viene chiesto di semplificare o di riscrivere in versione ridotta i brani che trovi nei libri di lettura, di studio, nei manuali. Ti sei mai chiesto: a che cosa serve riassumere? Come “si strizza” un testo?
A che cosa serve riassumere?
1 Discuti con i compagni e completa. .......................................
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Come “si strizza” un testo?
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Nelle pagine che seguono troverai alcuni suggerimenti che ti aiuteranno a diventare competente nello “strizzare” i testi.
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LABORATORIO DI SCRITTURA
Ricordi come si divide un racconto in sequenze ?
COME SI RIASSUME
Individuare le sequenze Per riassumere un testo, cioè per esporlo con un minor numero di parole senza che ne vengano persi il significato e gli elementi essenziali devi: 1. leggerlo con attenzione per capire di che cosa parla; 2. suddividerlo in sequenze; 3. sottolineare le informazioni principali; 4. “strizzare” ogni sequenza rielaborandola con parole tue. Una sequenza inizia quando: • entra in scena un nuovo personaggio; • cambia il tempo e/o il luogo in cui accadono i fatti; • accade un fatto nuovo.
1 Leggi il racconto, continua a dividerlo in sequenze. In ogni sequenza sottolinea l’informazione principale. Segui l’esempio.
LA PULCE E L’ELEFANTE C’era una volta una pulce che saltava sempre e saltava sempre più in alto per vedere cosa c’era all’altro capo del mondo. E così, senza volerlo, finì sulla testa di un elefante che passava di lì. Si alzò un forte vento e il minuscolo cappello dell’insetto si levò in aria e atterrò proprio nell’occhio del pachiderma che cominciò a versare lacrime. La pulce, per recuperare il suo cappello, disse che poteva far cessare quella sofferenza e l’elefante, poiché il dolore non accennava a diminuire, fu d’accordo. Così, con un salto, la bestiolina scese lungo la sterminata fronte e tolse il cappello dall’occhio dell’animale che, sollevato, la ringraziò per avergli tolto il dolore. Da allora gli elefanti hanno concesso alle pulci di vivere sopra di loro e queste festeggiano in continuazione, anzi, invitano anche gli elefanti alla danza e insieme se ne vanno per la foresta, sempre allegri e baldanzosi. Chingula e altre storie, Edizioni dell’Arco
2 Ora “strizza” ogni sequenza in una frase. 1. Una pulce finì sulla testa di un elefante. 2. ..................................................................................................................................................................................................................................................................... 3. ..................................................................................................................................................................................................................................................................... 4. ..................................................................................................................................................................................................................................................................... 5. .....................................................................................................................................................................................................................................................................
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COME SI RIASSUME
LABORATORIO DI SCRITTURA
Usare i connettivi Per “legare” le frasi che riassumono ogni sequenza occorre utilizzare i connettivi: • di tempo all’inizio, prima, dopo, in seguito, nel frattempo, intanto, all’improvviso, al termine… • di spazio davanti, dietro, nelle vicinanze, al centro, qua e là, a destra, a sinistra, all’interno… • logici perciò, perché, infatti, nonostante, di conseguenza, siccome, poiché, sebbene…
IL GATTO CAMILLO E LA TARTARUGA Una tartaruga, arrivata in aereo dalla Sardegna, mosse in Camillo, il gatto della nonna, le paure peggiori. Si trovò faccia a faccia con lei un pomeriggio particolarmente caldo. Non poteva immaginare che, a entrambi, piacesse lo stesso angolo d’ombra, a pochi passi da un altissimo cipresso con il tronco spaccato. Camillo dormiva. Di tutto il corpo, stretto a ciambella, mostrava soltanto il naso, che si stagliava invitante, nel bel rosa carico, contro il pelo grigio del muso. Fu proprio quel piccolo triangolo umido che la tartaruga, sempre alla ricerca di buone cose da mangiare, avvistò e puntò: su di esso aprì e rinchiuse il becco tagliente. Difficile dire se fu più la sorpresa o il dolore. Sta di fatto che Camillo emise una specie di indecifrabile muggito-ruggito-latrato lungo e terribile. Neppure si mosse, seppe soltanto lanciare quel grido disperato. Lei, invece, non ebbe neanche un’esitazione. Il gatto non voleva essere mangiato? Poco male. Il mondo era pieno di prede. E la tartaruga prese un’altra strada. Ma nel cambiare direzione, per noncuranza o per sfida, inciampò nella coda del gatto, calpestandola! Per una buona mezzora Camillo si leccò la coda offesa, poi, con dignitosa lentezza, rientrò in casa. Per due lunghi giorni non si avvicinò al giardino. V. Savioli, Storie vere di animali, Rizzoli
1 Riscrivi il testo collegando opportunamente le informazioni evidenziate. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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LABORATORIO DI SCRITTURA
COME SI RIASSUME
Il discorso diretto Nel riassunto non si usa il discorso diretto, perciò, se è presente nel testo che stai leggendo, dovrai: 1. trasformare i dialoghi in discorsi indiretti; 2. eliminare quelli che non sono importanti per la comprensione del testo.
1 Leggi il racconto prestando particolare attenzione ai dialoghi.
IL GATTONE La signora Noemi passava le giornate in compagnia dei suoi girasoli. – Siete la mia gioia! – esclamava soddisfatta ogni volta che li ammirava. Una mattina, mentre si dava da fare in quel mare dorato, si trovò davanti il gatto più grande che avesse mai visto. Stava dormendo: aveva il pelo giallo, foltissimo intorno al collo e più corto sul corpo, con un ciuffo proprio in cima alla coda. La signora corse in casa e tornò con latte e salsicce. Il gatto sbadigliò. Poi aprì gli occhi e sorrise, pensando di essere l’animale più fortunato del mondo. Il gattone bevve il latte, mangiò le salsicce e ruggì selvaggiamente. – Mi piacciono quelli che mangiano di gusto. Sei proprio il gatto che fa per me. Entra in casa! – esclamò la signora Noemi. In quel momento il cancello in fondo al giardino si aprì e la signora Noemi si trovò di fronte quattro omaccioni che reggevano un’enorme rete. – Siamo del circo, – disse uno di loro – stiamo cercando il leone che è scappato. M. Mahi, Quattro storie di pirati, Mondadori
2 Cancella i dialoghi che non sono necessari per la comprensione del testo, poi trasforma in discorsi indiretti i dialoghi importanti per la comprensione. – Mi piacciono quelli che mangiano di gusto. Sei proprio il gatto che fa per me. Entra in casa! – esclamò la signora Noemi. La signora Noemi esclamò che........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
quindi lo invitò a entrare in casa. – Siamo del circo, – disse uno di loro – stiamo cercando il leone che è scappato. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3 Continua il riassunto sul quaderno tenendo presenti le indicazioni fornite in precedenza. Una mattina la signora Noemi si trovò davanti il gatto più grande che avesse mai visto, così corse…
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COME SI RIASSUME
LABORATORIO DI SCRITTURA
Usare la terza persona Ricorda che un testo scritto in prima persona va riassunto utilizzando la terza persona.
1 Leggi questo brano in cui Margherita Hack, famosa astronoma italiana, ricorda la sua infanzia.
Non ero un angioletto. Anzi, devo essere stata davvero insopportabile. Facevo talmente tante bizze che una volta i vicini vennero a controllare che non mi stessero maltrattando. Quando diventai più grandicella, cominciai a litigare con i miei genitori per affermare ancora di più la mia indipendenza. Per esempio, a 11 anni mi impuntai perché non volevo più essere accompagnata a scuola. M. Hack, Nove vite come i gatti, Rizzoli
2 Riscrivi il testo in terza persona.
Margherita non era un angioletto. Anzi, deve essere stata davvero insopportabile. Faceva .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3 Riassumi sul quaderno il seguente racconto applicando tutte le regole che hai appreso. Ricordati di rileggere il tuo lavoro alla fine, per assicurarti che il riassunto sia chiaro e completo.
UNA MEDAGLIA AL MERITO Paul dice spesso delle bugie! Racconta che sa nuotare benissimo e io, come al solito, faccio finta di credergli. Stamattina abbiamo deciso di andare con il gommone alla ricerca di un’isola. Abbiamo remato per spingerci al largo fino a uno scoglio. Ci siamo arrampicati sulla roccia e Paul ha voluto tirare sullo scoglio anche il gommone, ma la gomma si è strappata e l’aria è uscita. Paul si è messo a piangere, ma non ha ammesso di non saper nuotare. Ha detto che non si tuffava perché c’erano gli squali! Così mi sono tuffata io e ho raggiunto la riva. Sulla spiaggia ho trovato la mia mamma e la mamma di Paul, che sono andate a recuperarlo. La mamma di Paul ci ha pregato di non dire niente al papà di Paul, altrimenti l’avrebbe castigato. Il mio papà quando ha saputo quello che avevo fatto, con la carta argentata di un cioccolatino mi ha fatto una medaglia “Al merito per il salvataggio”. L’ho appuntata sul costume e il papà di Paul mi ha chiesto perché la portassi. Per fortuna la mamma ha risposto prontamente: – Come premio, perché ieri in camera nostra ha ucciso dieci zanzare! C. Nöstlinger, Cara nonna, la tua Susy, Piemme Junior
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LABORATORIO DI SCRITTURA COME SI SCRIVE UNA POESIA
Per scrivere una poesia Nelle pagine del tuo libro dedicate ai componimenti poetici hai incontrato diverse poesie. Che idea ti sei fatto di questo tipo di testo? Ti piacerebbe diventare un poeta? In questa sezione potrai metterti alla prova. 1 Completa i fumetti, poi discuti con i compagni: avete scritto le stesse cose? .......................................
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Come si fa a scrivere una poesia?
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COME SI SCRIVE UNA POESIA
LABORATORIO DI SCRITTURA
Scrivere in rima 1 Questi versi sono in rima baciata (AA BB). Riscrivili usando la rima alternata (AB AB).
IL CASTELLO IN ARIA Filastrocca solitaria, voglio fare un castello in aria: più su delle nubi, più su del vento un castello d’oro e d’argento. Con una scala ci voglio salire per sognare senza dormire E su un cartello farò stampare: “Le cose brutte non possono entrare...”.
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G. Rodari, Prime fiabe e filastrocche, Einaudi Ragazzi
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2 Continua tu la filastrocca inventando un’altra strofa che ne ricalchi lo schema.
SE IO FACESSI Se io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande da sfamare tutta, tutta la gente che non ha da mangiare. Un pane più grande del sole, dorato, profumato, come le viole.
Se io facessi ���������������������������������������������������������������������������������������������� vorrei ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� così ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
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A VOLTE LE RIME CI SFUGGONO... PUÒ ESSERTI D’AIUTO COSTRUIRE CON I COMPAGNI UN RIMARIO
1. F ate un elenco di suoni con cui possono finire le parole: are, ello, ile, ino, arta, ere, ore, ole… 2. Per ogni suono scrivete un elenco di parole che finiscono con quel suono e che quindi fanno rima tra di loro. 3. Costruite un cartellone dove poter cercare le parole utili a formare delle rime.
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LABORATORIO DI SCRITTURA COME SI SCRIVE UNA POESIA
Scrivere con le tecniche poetiche Non tutte le poesie sono scritte in rima, si possono scrivere anche poesie in versi liberi. Ma tutte le poesie contengono delle immagini che parlano al cuore.
1 Riscrivi la poesia sostituendo le similitudini sottolineate con altre inventate da te.
NELL’ARIA DELLA SERA Gli alberi del giardino si stagliano nell’aria lieve della sera come se fossero dipinti sopra una seta fina; tutto è sonno, e la luna che si specchia nell’acqua del lago è esile come una barca in mezzo a un prato illuminato d’oro.
NELL’ARIA DELLA NOTTE ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
T. Klingso, Poeti simbolisti francesi, Einaudi
2 Completa le frasi con delle similitudini: utilizza la parola come e segui l’esempio.
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rasforma le similitudini dell’esercizio 3 T precedente in metafore: devi eliminare la parola come.
La neve ricopre la terra come un bianco lenzuolo.
La neve è un bianco lenzuolo.
Il vento è come �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Il vento �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
La notte è come ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
La notte ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Le nuvole sono come ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Le nuvole �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Le stelle sono come ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Le stelle �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Il fiume è come �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Il fiume �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
La nebbia è come ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
La nebbia �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Il prato è come ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Il prato ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Il sole è come �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
Il sole �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
COME SI SCRIVE UNA POESIA
LABORATORIO DI SCRITTURA
In questa poesia sono presenti due personificazioni: il sole e la fontana compiono azioni umane.
È PRIMAVERA È primavera. Il sole batte con le dita d’oro alle finestre. Uno squittio sottile è sui tetti. Nell’orto la fontana ricomincia a cantare. G. Villaroel
4 Prova a personificare gli elementi dati come nell’esempio. Il ruscello
danza allegro tra i sassi, sussurra…
Le nuvole
Gli alberi
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Il vento
La luna
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I fiori
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5 Scrivi una poesia (con o senza rime) per il tuo migliore amico o per la tua migliore amica scegliendo tra questo elenco di similitudini e metafore. Similitudini
Metafore
1. Bello come il sole 2. Bianco come la neve 3. Brutto come uno scorfano 4. Colorato come l’arcobaleno 5. Buono come il pane 6. Dispettoso come una scimmia 7. Alto come un albero 8. Felice come una pasqua 9. Robusto come un tronco 1 0. Spesso come un muro 1 1. Dolce come lo zucchero 1 2. Delicato come un fiore
1. Rosso di fuoco 2. Riccioli d’oro 3. Occhi da lince 4. Testa di legno 5. Blocco di ghiaccio 6. Essere in alto mare 7. Corpo di marmo 8. Mettersi in luce 9. Avere il cuore in gola 10. Sguardo magnetico 1 1. Lentezza di lumaca 1 2. Levare le tende
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LABORATORIO DI SCRITTURA COME SI SCRIVE UNA POESIA
Prova tu 1 Scegli un argomento, ad esempio il mare, e scrivi tutte le parole che ti vengono in mente. ........................................................................... ...........................................................................
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MARE
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...........................................................................
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2 Decidi quale emozione vuoi esprimere. affetto
speranza
gioia
3 Tra tutte le parole che hai trovato scegli quelle più adatte a esprimere la tua emozione. Prova a creare una similitudine per ogni parola, come negli esempi. Onde bianche come spuma. Sabbia come un morbido letto. Barche come bambini addormentati. Blu come la notte. Liscio come una tavola. ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
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tristezza
paura
stupore
COME SI SCRIVE UNA POESIA
LABORATORIO DI SCRITTURA
4 Trasforma le similitudini in metafore. Onde bianche come spuma Sabbia come un morbido letto
onde di spuma ............................................................................................................................................................................................................................................................................
Barche come bambini addormentati Scuro come la notte Liscio come una tavola
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5 Puoi anche utilizzare delle personificazioni. Che cosa può fare il mare?
Il mare canta una ninna nanna. Il mare culla. Il mare brontola. Il mare sussurra. ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� .................................................................................................................................... ....................................................................................................................................
6 Scegli le similitudini, le metafore e le personificazioni che più ti piacciono. Potresti già essere in grado di scrivere la tua poesia! Prova.
Onde di spuma accarezzano il morbido letto. Il mare canta una ninna nanna alle barche addormentate. ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� .................................................................................................................................... ....................................................................................................................................
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LABORATORIO DI SCRITTURA COME SI SCRIVE UNA POESIA
Ricetta per fare una poesia Prendete una parola, prendetene due fatele cuocere come se fossero uova scaldatele a fuoco lento versate la salsa enigmatica spolverate con qualche stella mettete pepe e fatele andare a vela. R. Queneau
1 Imita il modello e scrivi la tua poesia: completa anche il titolo.
RICETTA PE FARE
......................................................................................................................
Prendete una ...................................................................., prendetene due .................................................................... come se fossero ...................................................................................... .................................................................... in forno .................................................................................................................
versate ......................................................................................................................................................................................... spolverate ............................................................................................................................................................................... mettete ......................................................................................................................................................................................
2 Utilizzando lo stesso schema puoi allargare il campo delle invenzioni poetiche. Leggi e completa.
PER FARE UNA STAGIONE Per fare una stagione prendi a piene mani caldo, ................................................, vento, ................................................, mescola in uno zabaione di erbe, fiori, ................................................ che maturano aggiungi rondini che ................................................, che tornano una spruzzata di ................................................ e di. ............................................... e servi a piacere nel passare dei mesi.
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Laboratorio di scrittura
Arte Mare e cielo
......................................................................................................
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a cura di
Novella Laghi
Natura morta
..................................................................................................
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GRAMMATICA ARTISTICA
GRAMMATICA ARTISTICA Punto e linea ...................................................................................................................... 76
Campitura, luce e volume .................................................................... 96
TECNICA
TECNICA
Matite e pastelli ........................................................................................................... 78
Tempere e acquerelli ....................................................................................... 98
COLORI
COLORI
Colori primari e secondari ................................................................... 80 Verifica ..................................................................................................................................... 82
Colori neutri .................................................................................................................... 100 Verifica ................................................................................................................................ 102
STORIA DELL’ARTE Il paesaggio
..........................................................................................................
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GRAMMATICA ARTISTICA Superficie, texture, modulo .............................................................. 86
TECNICA Pennarelli e pastelli a cera .................................................................... 88
COLORI Colori terziari & Co. ............................................................................................... 90 Verifica ..................................................................................................................................... 92
Nella notte dei tempi ...................................................................................104 I potenti della Mesopotamia .......................................................105 All’ombra delle piramidi ........................................................................106
I MUSEI Tutti al museo ...............................................................................................................108 Torino • Museo Egizio ..................................................................................109 Perugia • Galleria Nazionale dell’Umbria ...........110 Palermo • Palazzo Abatellis ..............................................................111
Musica FARE MUSICA
Musica e'...
......................................................................................................112
Suonare gli oggetti ......................................................................................113 La qualità del suono ...................................................................................114
a cura di
Carla Ceriachi Ombretta Maraschi
Il ritmo .................................................................................................................................116 Preparati a cantare .........................................................................................118 Laboratorio ..................................................................................................119 Gioco-verifica Che musica! ...............................................120
Mare e cielo
Il mare è una vasta distesa di acqua salata. Tutti, almeno una volta, sono rimasti come ipnotizzati ad ammirare le sue bianche onde spumeggianti o ad ascoltare il loro suono quando si infrangono sulla riva. Il mare e il cielo sono elementi complementari che si congiungono all’orizzonte e talvolta si confondono l’uno nell’altro. Sono sempre in movimento e possiamo catturarne solo pochi istanti. Ci vogliono esperienza e talento per rappresentarli in modo adeguato. Proveremo a farlo insieme, passo dopo passo.
Questo è il disegno di un bambino. È bellissimo, ma con qualche piccola attenzione sarebbe stato ancora più bello. Ad esempio, il colore poteva essere steso con maggiore cura, il tramonto poteva presentare qualche sfumatura di colore più ricca… Tutto questo non si può improvvisare, occorre provare, esercitarsi, ma anche conoscere i “trucchetti” per ottenere il meglio dagli strumenti tecnici che abbiamo a disposizione. Soprattutto è importante confrontarsi con i grandi maestri che ci hanno lasciato opere meravigliose e imparare da loro non solo l’aspetto “pratico” dell’arte, ma anche l’amore per i capolavori che ci circondano e che sono la ricchezza del nostro Paese.
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I grandi artisti ci hanno spesso offerto una visione originale dei fenomeni naturali. Quest’onda, ad esempio, del pittore giapponese Hokusai, è come un mostro gigantesco che minaccia con i suoi artigli le navi agili e sottili che attraversano il mare. K. Hokusai, L’onda
Ora che hai osservato il disegno di un bambino e quello di un grande artista, tocca a te! Il primo passo consiste nel fare un disegno che rappresenta un paesaggio marino. Di getto, seguendo la tua prima ispirazione! Tieni presente alcuni consigli: 1. il foglio da disegno ideale è un foglio di album ruvido, che però potrebbe sembrarti molto grande; il primo “trucco” consiste nel dividerlo a metà, potrai così fare due disegni e non stancarti colorando; 2. sicuramente è bello aggiungere tanti particolari, ma all’inizio è bene concentrarsi solo su un soggetto, per cui non disperdere la tua attenzione in troppi dettagli (barche, ombrelloni, conchiglie…); 3. l’ultimo consiglio è il più importante. Non dire MAI “Non lo so fare”! Ognuno di noi ha un proprio talento artistico, dobbiamo solo avere la voglia di metterlo in pratica e non scoraggiarci davanti alle prime difficoltà. Zoom
Nelle prossime pagine ti proponiamo tre percorsi a tema come questo, in cui potrai conoscere e approfondire diverse tecniche artistiche confrontandoti con le opere di grandi maestri. Al termine di ogni percorso troverai le indicazioni per realizzare un disegno con lo stesso soggetto delle prime pagine di ogni tema. Potrai autovalutarti per capire se le nuove conoscenze ti sono state utili e se hai imparato a creare immagini che comunicano dei significati, migliorando così le tue competenze artistiche.
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Mare e cielo
Punto e linea L’arte è uno dei linguaggi che l’uomo usa per esprimersi e comunicare. Si legge con la vista attraverso immagini, figure o fotografie perciò è chiamato indifferentemente linguaggio visivo, visuale, figurativo. Questo linguaggio sta alla base di tutte le immagini che ci circondano e come tutti i linguaggi può essere scomposto in elementi semplici.
C.D. Friedrich, Il Naufragio della Speranza
L’elemento più semplice è il punto: è la traccia più piccola che si può lasciare su una superficie con uno strumento (matita, penna, pennello…). I punti si differenziano a seconda: della forma, del colore, delle dimensioni, della disposizione.
forma
colore
dimensione
DISPOSIZIONE rarefatti
addensati
Un altro elemento del linguaggio visivo è la linea: è il segno che uno strumento, guidato dalla mano, lascia su una superficie. La linea ha un grande valore espressivo che dipende dal mezzo tecnico (c’è molta differenza tra una linea tracciata con la biro e una con il pennello), ma anche da altre caratteristiche: ANDAMENTO
DIREZIONE orizzontale
retto
spezzato
verticale
ondulato
misto
obliqua
curvo
SPESSORE da sottile a spessa
Ricorda che la linea retta comunica una sensazione di equilibrio e stabilità. Quella orizzontale esprime riposo e quiete; quella verticale è più dinamica perché tende verso l’alto. Le linee oblique, ondulate, spezzate o miste invece suggeriscono sensazioni di instabilità e di movimento.
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Zoom
Percorso STEAM
in guida
GRAMMATICA ARTISTICA Come gli aborigeni Traccia il disegno su un foglio colorato tenendo la matita leggera, poi colora con i pennarelli a punta grossa riempiendo le varie parti con tanti punti allineati, come nell’esempio.
Scott Rotumah è un artista aborigeno che vive in Australia. Le sue opere d’arte hanno colori molto vivaci: ocra, blu, rosa, viola e verde, in mezzo ai tradizionali nero, rosso, marrone e arancione. Utilizza la tecnica della pittura a puntini.
Come John Franzen Disegna alcune forme geometriche. Traccia linee parallele tra loro girando attorno alle forme disegnate, poi fai lo stesso all’interno delle figure. Infine colora con i pennarelli, rispettando una sequenza fissa di colori e cercando di non lasciare parti bianche. Scegli colori diversi e contrastanti per l’interno e l’esterno delle figure. Puoi ripetere lo stesso lavoro su un foglio da disegno, partendo da forme o linee scelte da te.
PROVA TU!
John Franzen è un artista residente in Olanda; egli crea superfici texturizzate che ricordano stoffa spiegazzata o onde d’acqua. Il processo di realizzazione consiste nel tracciare a mano libera, su grandi superfici bianche, fitte linee parallele verticali.
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Mare e cielo
Matite e pastelli La matita è lo strumento base del disegno. Per procedere devi tenere bene a mente che non è uno scalpello, quindi deve essere temperata con cura e tenuta in mano con delicatezza. Il disegno non deve essere inciso, ma tratteggiato con leggerezza per poter cancellare gli errori senza lasciare troppe tracce.
E. Degas, Sky studio
Le matite vengono di solito divise in serie, contrassegnate da numeri e lettere. Le matite della serie H hanno una mina più dura e lasciano un segno sottile; le matite della serie B lasciano invece un segno più spesso, perché hanno la mina più morbida.
Altri strumenti artistici comuni sono i pastelli, o matite colorate. Quando si lavora con le matite colorate bisogna tenere in considerazione: la scelta del colore, la punta, la forza esercitata, il tipo di tratto. La punta di un pastello può essere appuntita (tratto fine) o arrotondata (tratto spesso); anche l’inclinazione rispetto al foglio è importante perché la posizione “di taglio” (molto inclinata) produce un tratto più grosso. È possibile esercitare vari livelli di pressione, raggiungendo via via un colore sempre più marcato e intenso. Il risultato dipende anche dal tipo di tratto che applichiamo.
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I risultati migliori, soprattutto negli spazi piccoli, si ottengono seguendo la forma dell’oggetto rappresentato.
tratto verticale Zoom
tratto circolare
tratto curvo
tratto incrociato
TECNICA A differenza di altri materiali, i pastelli non si possono mescolare prima dell’utilizzo ma si deve effettuare questa operazione direttamente sulla carta. Ricorda che i colori dei pastelli si cancellano solo parzialmente per cui sceglili con attenzione e avvia il lavoro partendo dai toni più chiari, che potrai eventualmente scurire, mentre non sarà possibile fare il contrario. Esistono varie tecniche che permettono di ottenere diversi effetti di sfumatura:
sfumature tratteggiate
Gli effetti che si possono ottenere con i pastelli cambiano a seconda del modo in cui vengono usati. Ad esempio, se la punta spezzata viene utilizzata di spigolo lascia un tratto sottile e netto, ideale per i contorni delle figure, ma non per gli spazi ampi.
sfumatura graduale
Il pastello è stato usato con un movimento continuo e regolare.
sfumatura con pastelli acquerellabili
Questo effetto si ottiene stendendo la polvere del pastello con un dito.
Questa morbidezza, un po’ “sporca”, si ottiene strofinando il dito con un fazzolettino di carta.
PROVA TU! Disegna un quadrato di 20 cm di lato con all’interno 5 quadrati concentrici. Scegli un colore di tuo gradimento, quindi colora la cornice esterna con mano leggera, cioè senza premere molto. Poi colora le altre cornici premendo sempre di più per ottenere toni sempre più intensi.
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Mare e cielo
Colori primari e secondari P. Signac, Saint Tropez le quai
I colori vengono classificati in molti modi in base a diverse caratteristiche, ma la prima e più semplice classificazione è quella in: primari, secondari e terziari. I colori primari sono quelli che non si ottengono con nessuna mescolanza. In un certo senso sono unici, originali e assoluti. Sono i “mattoni” di tutti gli altri colori, perché sono le basi dai quali si ottengono, mescolandoli, tutti gli altri. Sono: il rosso, il blu e il giallo, o per essere più precisi il magenta (una tonalità di rosso), il ciano (una tonalità di blu) e il giallo. Il magenta fu prodotto in Francia dopo la battaglia di Magenta (4 giugno 1859), combattuta durante la Seconda guerra d’indipendenza italiana alla quale parteciparono anche i soldati francesi. Il nome della battaglia fu scelto per indicare una particolare sfumatura di rosso che ricordava i pantaloni degli “zuavi” francesi. Il termine ciano invece deriva dal greco κύανoς (kýanos) che significa “blu scuro” e indicava gli smalti di quel colore e i lapislazzuli.
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Zoom
COLORI
+
= viola
+
= arancio
+
SECONDARI
Stemperando i colori primari con nero e bianco o con colori secondari, si possono ottenere infinite combinazioni che vengono indicate con nomi specifici. Imparare a identificare le varie tonalità di ogni colore è importante perché arricchisce la nostra capacità di leggere le immagini e migliora le nostre possibilità espressive.
verde
PRIMARI
I colori secondari sono quelli che si ottengono mescolando due colori primari: giallo + blu = verde rosso + blu = viola giallo + rosso = arancio
= nero
+
+
=
PROVA TU! 1 In questa immagine vedi delle onde disposte a fasce: colora la prima fascia con sfumature di verde, la seconda con sfumature di blu e la terza con sfumature di viola.
2 Colora questa immagine a piacere, ma tenendo presente che i delfini dovranno risaltare in maniera diversa rispetto alle onde e non confondersi con esse.
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Verifica G. Fattori, La libecciata
L’ARTISTA Giovanni Fattori è stato il più importante tra i pittori detti Macchiaioli, attivi a Firenze nella seconda metà del 1800. Molto realistico nelle sue rappresentazioni, si considerava un pittore di persone anziché di paesaggi, tuttavia le figure erano spesso poste in secondo piano, oppure inserite in paesaggi solitari che dimostrano la sua padronanza del colore sotto l’influenza della luce e delle ombre.
L’OPERA Questo quadro rappresenta un paesaggio reale a sud di Livorno. Il libeccio soffia impetuoso, piega i tronchi degli alberi e increspa la superficie del mare. In questa raffigurazione la tecnica della macchia diventa un mezzo per dare forma alle cose e agli eventi e soprattutto per renderli realistici.
Osserva con attenzione il dipinto e prova a rispondere alle domande. CHE COSA? • Qual è il soggetto dell’opera? ........................................... .................................................................................................... • Che titolo le daresti tu? ...................................................... • Elenca ciò che vedi rappresentato: ................................ .................................................................................................... COME? Osserva i particolari e descrivili. • La spiaggia è .......................................................................... • Il mare è .................................................................................. • Il cielo è .................................................................................... • Gli alberi sono ........................................................................ Rispondi con una X. • L’andamento del quadro è: orizzontale verticale diagonale
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• La scena è rappresentata in modo: astratto fantastico realistico Vero o falso? V F • L’immagine si confonde con lo sfondo. V F • I colori sono prevalentemente freddi. • Gli elementi mostrano la presenza V F di linee di contorno. V F • Il vento soffia da sinistra. V F • Una barca appare in lontananza. La composizione ti appare: equilibrata non equilibrata statica dinamica PERCHÉ? • Secondo te, che cosa voleva comunicarci Fattori con questa opera? ............................................................... Zoom
Verifica Marina con linee 1. Procurati la fotografia di un paesaggio marino abbastanza grande e appoggiaci sopra un foglio di carta da lucido. Il consiglio: per impedire ogni spostamento, fissa i due fogli tra loro con alcuni pezzetti di scotch di carta.
2. A questo punto comincia a ricalcare i contorni di ogni elemento del paesaggio con pennarelli di colore diverso e soprattutto utilizzando linee con andamento diverso. Ricorda: si colora da sinistra a destra e dall’alto verso il basso per evitare di trascinare il colore con la mano.
3. Una volta terminata l’opera, togli la fotografia, appoggia il disegno su un cartoncino colorato che farà da cornice e fissalo con nastro adesivo. Attenzione: evita cartoncini dai colori troppo forti e preferisci i toni delicati.
DIARIO DI BORDO Eccoci alla fine di questo breve percorso. Ora non ti resta che mettere a confronto questo tuo lavoro con l’opera che avevi realizzato all’inizio. Rifletti e rispondi. Noti dei miglioramenti? Sì No Sei riuscito a ottenere gli effetti che desideravi? Sì No Ti sembra di avere acquisito delle nuove capacità espressive? Sì No Come valuti le attività che hai svolto? Difficili Facili Noiose Divertenti
Per chi ama i disegni da colorare Harriet Russel, Disegnare in fondo al mare, Corraini Per conoscere l’opera di un grande maestro Berenice Capatti, Eva Adami, Gauguin e i colori dei Tropici, ARKA Per divertirsi con i colori Valentina Zucchi, Viola Niccolai, Blu Piccole storie di colori, Topipittori
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Il paesaggio Con il termine paesaggio si intende la raffigurazione di uno scenario non legata alla narrazione di una storia, nel quale eventuali figure umane hanno solo la funzione di comparse. Il paesaggio, naturale o urbano, montano o marittimo, è un elemento fondamentale della nostra vita. Ciascuno di noi ha il “suo” paesaggio del cuore ma tutti sentiamo il fascino di alcune “vedute” ormai considerate classiche. Un’immagine paesaggistica può comunicarci serenità, gioia, ma anche ansia e addirittura angoscia. Naturalmente quando si evidenzia la sua bellezza, il paesaggio ci comunica un grande piacere estetico.
Questo paesaggio è stato realizzato da un bambino della scuola primaria come te. L’uso del colore ti sembra appropriato? E le sfumature? Ti sembra che gli oggetti abbiano le giuste proporzioni? I particolari sono sufficienti?
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Un paesaggio famoso è la montagna Sainte-Victoire, che Paul Cézanne ha rappresentato molte volte, in vari momenti dell’anno e con diversi effetti di luce. Siamo alla fine del 1800 e Cézanne si inserisce nella corrente degli Impressionisti, pittori che dipingono all’aria aperta cercando di rendere con la massima fedeltà gli effetti luminosi attraverso i colori. L’artista era attirato in particolare dalla forma della roccia in contrasto con il cielo e la vegetazione ai suoi piedi. Non voleva trasmettere particolari messaggi, ma rappresentare i fenomeni ottici della luce e del colore, anche se non sempre corrispondono alla realtà. P. Cézanne, Mont Sainte-Victoire visto da Bellevue
Ora che hai osservato il disegno di un bambino e quello di un grande artista, tocca a te! Ecco qualche informazione che ti potrà essere utile: 1. per disegnare un paesaggio è necessario guardare attentamente l’insieme per decidere quale parte rappresentare; 2. scegli l’ambientazione che preferisci: montagna, campagna, città, oppure ciò che vedi dalla tua finestra; anche una stanza vuota o un luogo dell’immaginazione possono essere considerati un paesaggio; 3. nella composizione del paesaggio è importante lo spazio; le regole della prospettiva sono impegnative: la prima cosa da considerare è che elementi disposti su piani diversi vengono percepiti dall’occhio come se fossero di grandezze diverse. Zoom
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Il paesaggio
Superficie, texture, modulo
M. Buonarroti, Pietà Vaticana
M. Buonarroti, Pietà Rondanini
La superficie è la parte o faccia esterna e visibile delle cose, mentre con il termine texture (che significa struttura, trama di un tessuto) viene indicato l’aspetto visivo di grana o di trama che caratterizza una superficie. Quando la texture è composta da elementi identici e regolari che si incastrano perfettamente con quelli circostanti, si parla di struttura modulare e ognuno di tali elementi viene denominato modulo. Detto ciò, appare chiaro che ogni oggetto ha le proprie superfici e texture che si possono genericamente raggruppare in naturali e artificiali. Indica con una X le strutture modulari.
Basandoci sulla nostra capacità di percepirle attraverso i sensi, avremo superfici ruvide o lisce (tatto), ma anche luminose e opache (vista) a seconda dei materiali utilizzati. Ad esempio, una statua in marmo bianco levigato riflette la luce in modo molto diverso dalla stessa opera realizzata in gesso.
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GRAMMATICA ARTISTICA Come Max Ernst La tecnica proposta è quella del frottage: consiste nel sovrapporre un foglio di carta a una superficie che abbia dei rilievi marcati. Utilizzando matite, pastelli, gessetti, si passa sul foglio con mano leggera lasciando affiorare il disegno della superficie sottostante. Con il frottage puoi realizzare ogni tipo di disegno, abbinandolo anche alla tecnica del collage.
M. Ernst, Foresta e sole
Max Ernst è stato un grande artista tedesco, artefice di innumerevoli capolavori. È considerato l’inventore del frottage. Sotto le sue abili mani le nervature delle foglie o del legno sono diventate uno dei più seri esperimenti in arte del Novecento.
Come Bruno Munari Prendi alcuni fogli di carta leggera, possibilmente di diversi colori, matite colorate o pastelli a cera e vai a caccia di texture: cortecce, muri, retine di plastica… Quando ne trovi una che ti piace, appoggia il foglio e catturala: cerca di procurartene parecchie e di vari colori. Poi ritagliale formando tanti quadrati da incollare su un foglio da disegno. Per avere texture diverse, scambiale con i tuoi compagni.
Bruno Munari è stato uno straordinario artista italiano che ha dedicato particolare attenzione al mondo dei bambini. Ha progettato libri, libri-oggetti e giochi-per-pensare. È stato il promotore dei primi laboratori “Giocare con l’arte”.
PROVA TU! Incolla in questo spazio due texture a tua scelta.
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Il paesaggio
Pennarelli e pastelli a cera
K. Haring, L’albero della vita
I pennarelli sono uno strumento recente della pittura, oggi li utilizziamo fin dalla scuola dell’infanzia. Sono costituiti da un piccolo serbatoio contenente inchiostri colorati; hanno le punte di feltro o di plastica in grado di garantire un tratto fluido. Si caratterizzano per la brillantezza cromatica e la facilità e rapidità d’uso. Bisogna solo evitare di sovrapporre troppo i colori perché si crea un effetto pesante e poco luminoso, inoltre sono indelebili ed è impossibile cancellarli. I colori dei pennarelli sono saturi, cioè non possono essere sfumati. Le gradazioni si realizzano con tratti paralleli affiancando colori affini (arancione/rosso) dal più chiaro al più scuro. Uno dei modi più usati per colorare con i pennarelli è la tecnica dei puntini: consiste nell’inserire sul disegno una moltitudine di puntini di colori diversi. Durante l’esecuzione è fondamentale tenere il polso fermo e il pennarello perpendicolare rispetto al foglio per evitare segni strani e sbavature di colore.
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punta
media
tonda
fine
conica
superfine
scalpello
TECNICA I pastelli a cera sono bastoncini di pigmento colorato composti da un legante a base cerosa che gli conferisce un aspetto lucido. Morbidi, dal colore fresco e brillante, sono ottimi per dipingere con effetti piacevoli. La particolarità che li contraddistingue è la possibilità di sfumare e fondere colori diversi servendosi solo delle dita. Solitamente si presentano sotto forma di cilindretti rotondi: disegnare con un pastello intero è impossibile, è bene suddividerlo in due o tre pezzetti. Vanno usati su carta ruvida dove i colori “si aggrappano” meglio. Gli effetti che si possono ottenere sono molti: la punta spezzata traccia una linea sottile, quella piatta un tratto uniforme. Raccogliendo un po’ di polvere di pastello su uno straccio o un pennello, si possono ottenere sfumature originali e soffuse. Si può stare leggerissimi nel colorare, si deve insistere un po’ di più con lo stesso colore nelle zone dove c’è l’ombra per dare il senso di profondità. Ma non vanno sfregati sulla carta perché potrebbero rendere la superficie troppo liscia.
PROVA TU! Realizza un paesaggio con la tecnica del graffito. Colora interamente il foglio con varie sfumature di pastelli a cera, poi ricopri tutto con il pastello nero, infine, utilizzando una graffetta aperta ”graffia” il tuo paesaggio, che avrai disegnato prima in un foglio a parte.
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Il paesaggio
Colori terziari & Co. I colori terziari si ottengono mescolando in proporzioni precise due colori primari, oppure un colore primario con un secondario. Nel cerchio di Itten, raffigurato sotto, si trovano negli spazi intermedi tra i vertici dei triangoli dei colori primari e secondari. Questi colori non hanno una propria denominazione, ma vengono indicati in base alla gradazione di colore che si ottiene.
J. Mirò, Il sentiero a Ciurana
Osserva lo schema. rosso
TERZIARI rossoarancio
arancio
=
+ rosso blu
= viola
=
+ blu
verde
+ giallo
=
blu
=
arancio
=
=
blu
rosso
blu
giallo
giallo
blu
giallo
rosso
+ giallo
=
blu
+ giallo
gialloarancio
rosso
+ blu
gialloverde
giallo
+
=
=
+ +
= bluviola
rosso
+ rosso
bluverde
verde
giallo
= rossoviola
viola
+
rosso
+
Tra i colori più utilizzati ve ne sono due che non trovano una facile collocazione nella scala cromatica di base: il marrone e il rosa. Il marrone non appartiene alla categoria dei colori terziari e non è presente nel cerchio di Itten. Le varie gradazioni di marrone (spesso denominate genericamente “terre”) si ottengono mescolando tra loro due colori secondari in percentuale variabile.
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COLORI Il rosa non è un vero e proprio colore: tecnicamente si tratta di una “gradazione” ottenuta miscelando il rosso e il bianco, per cui solitamente viene descritto come un colore della gamma del rosso. rosso +
arancio
rosso + nero = bordeaux (rosso scuro)
=
+ verde
viola
arancio
terra verde
=
+
= rosa (rosso chiaro)
terra giallo
verde
terra rossa
viola
+
=
PROVA TU! 1 Colora ognuno dei riquadri con una delle tonalità presenti nel cerchio di Itten (colori primari, secondari e terziari). Utilizza i pennarelli.
2 Colora questo disegno utilizzando tutte le sfumature che riesci a trovare di rosa e viola. In questo caso dovrai servirti dei pastelli.
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Verifica C. Monet, I papaveri
L’ARTISTA Il pittore francese Claude Monet è considerato il padre dell’Impressionismo. La filosofia che anima la sua pittura è quella di ritrarre la natura così com’è, sempre in mutamento: rappresentare più volte lo stesso soggetto non significa riprodurre lo stesso dipinto, in quanto luce, vento e ombre restituiscono agli occhi dell’artista un soggetto sempre nuovo.
L’OPERA In questo dipinto sono rappresentati la moglie e il figlio di Monet. I contorni sono diluiti e il pittore si concentra sulle macchie di colore: nella parte inferiore, dal verde indistinto del campo fa emergere brillanti picchiettature di rosso che i nostri occhi interpretano subito come papaveri. La parte superiore è caratterizzata dalla luminosità del cielo solcato da nuvole bianche.
Osserva con attenzione il dipinto e prova a rispondere alle domande. CHE COSA? • Qual è il soggetto dell’opera? .................................................................................................... • Chi è il protagonista dell’opera? L’uomo La natura • Che titolo le daresti tu? ...................................................... COME? Osserva i particolari e descrivili. • Qual è il colore dominante dell’opera? .......................... • Come appare il cielo? .......................................................... • Riesci a vedere se c’è il disegno sotto il colore? ................................................................................................... Rispondi con una X. • I papaveri e i personaggi sono rappresentati in modo: dettagliato sintetico
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• L’andamento del quadro è: orizzontale verticale diagonale • La scena è rappresentata in modo: astratto fantastico realistico Vero o falso? • Nel quadro non ci sono elementi artificiali. V F V F • La scena si svolge in estate. V F • Il cielo minaccia pioggia. Descrivi con due similitudini gli alberi all’orizzonte e i papaveri. ....................................................................................................... ....................................................................................................... PERCHÉ? • Secondo te, che cosa voleva comunicarci Monet con questa opera? .................................................................. Zoom
Verifica Paesaggio con colori e texture 1. Disegna un paesaggio in maniera abbastanza semplificata; puoi prendere ispirazione da un’immagine artistica o da una bella fotografia.
2. Scegli i pennarelli adatti per colorare. Parti dagli elementi che vuoi mettere in risalto, variando spesso i colori. Attenzione: non sbavare il colore con la mano. 3.Ora passa allo sfondo: scegli una tonalità non troppo vivace per non distrarre l’attenzione dello spettatore dalle immagini più importanti. Il consiglio: per colorare più in fretta usa pennarelli a punta grossa, ma non lasciare spazi bianchi.
4. Decora alcuni elementi (ad esempio i tetti delle case) con texture a tua scelta, infine ripassa i contorni del paesaggio con un pennarello nero a punta fine.
DIARIO DI BORDO Eccoci alla fine di questo breve percorso. Ora non ti resta che mettere a confronto questo tuo lavoro con l’opera che avevi realizzato all’inizio. Rifletti e rispondi. Noti dei miglioramenti? Sì No Sei riuscito a ottenere gli effetti che desideravi? Sì No Ti sembra di avere acquisito delle nuove capacità espressive? Sì No Come valuti le attività che hai svolto? Difficili Facili Noiose Divertenti
Per chi ama i disegni da colorare Sabine Tauber, Roy Lichtenstein – Coloring book, Prestel Per conoscere l’opera di un grande maestro Patricia Geis, Vincent Van Gogh. Guarda che artista!, Franco Cosimo Panini Per approfondire il tema del paesaggio Anthea Peppin, Natura nell’arte, Giannino Stoppani Edizioni
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Natura morta
Sono chiamate “nature morte” quelle opere che raffigurano oggetti inanimati (fiori recisi, cibi, oggetti di cucina, strumenti musicali...). Questo genere pittorico era indicato in origine con il termine inglese “Still-life”, che significa “vita immobile, silenziosa”. Ebbe origine nella seconda metà del 1500 nei Paesi Bassi, poi si diffuse nel resto d’Europa. Inizialmente i soggetti erano principalmente due: i fiori recisi, per ricordare che la bellezza passa, e le tavole imbandite, dove l’abbondanza di cibo era un augurio di benessere, ma anche un invito al risparmio.
Questa è una natura morta realizzata da un bambino della scuola primaria come te. Come ti sembra? L’uso del colore ti sembra appropriato? E le sfumature? Ti sembra che gli oggetti abbiano le giuste proporzioni? I particolari sono sufficienti?
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In Italia, la prima vera natura morta fu realizzata sul finire del 1500 da Caravaggio. L’opera mostra una canestra definita con precisione fin negli incastri dei vimini, nella quale ci sono frutti e foglie di ogni genere. Il cesto sporge impercettibilmente in avanti in uno spettacolare effetto di realismo tridimensionale. I frutti bacati e le foglie secche simboleggiano la fragilità della vita, un bene prezioso ma destinato a svanire nel tempo. Caravaggio, Canestra di frutta
Ora prova a farne una anche tu, seguendo le regole proposte nelle unità precedenti. Come al solito, ecco qualche informazione che ti potrà essere utile: 1. per disegnare una natura morta bisogna mettere in posa degli oggetti, quindi procurati frutti, ortaggi, foglie o un piatto, un cesto, e poi brocche, bottiglie ecc.; 2. disponili ponendo quelli più grandi dietro, ma evita di sistemarli come una fila di soldatini: cerca di sovrapporli, ma senza esagerare, in modo che le loro forme restino leggibili; 3. puoi variare la composizione a tuo piacimento, anche mescolando tra loro elementi diversi: quando sei soddisfatto, comincia a disegnare la scena su un foglio da disegno; 4. non dimenticare quello che hai già imparato e soprattutto tieni il tratto leggero. Finito il disegno, colora con i pastelli. Puoi inserire la tua natura morta in un’ambientazione paesaggistica, ma come prima prova è meglio non strafare, è consigliabile uno sfondo neutro, tipo una parete liscia. Zoom
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Natura morta
Campitura, luce e volume
Leonardo da Vinci, Adorazione dei magi
H. Matisse, La danza
Originariamente la campitura era la stesura su tutta la tela di un strato di colore di base prima di iniziare il dipinto vero e proprio. L’Adorazione dei magi di Leonardo da Vinci è stata disegnata su una tela con una campitura di fondo color ocra. Attualmente il concetto si è ristretto e la campitura è diventata uno spazio definito da linee scure molto precise, che viene riempito con un solo colore saturo, cioè senza sfumature. All’opposto della campitura piatta di colore sta il chiaroscuro determinato dalla luce che trasmette tridimensionalità, cioè dà volume alle immagini. Il chiaroscuro consiste proprio nel variare l’intensità dei toni di luce e ombra che, attraverso la sfumatura, permette di dare volume al soggetto. La luce genera ombre. Osservando bene ogni oggetto, possiamo percepire due generi di ombra: l’ombra propria, quella che compare sull’oggetto stesso, e l’ombra portata, quella proiettata dall’oggetto illuminato su un’altra superficie. NOTA BENE: la luce laterale, la cosiddetta “luce di taglio”, è quella che riesce a rendere meglio la volumetria dell’oggetto rappresentato.
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GRAMMATICA ARTISTICA Come Giuseppe Capogrossi Per sperimentare i vari modi di creare il chiaroscuro ecco un’attività che si ispira allo stile di Capogrossi invertendone i colori: ombreggiare lo sfondo di una parola di due-tre lettere. Lo spazio positivo (la parola) è occupato dalle lettere bianche, mentre lo spazio negativo (lo sfondo) è riempito a matita con diversi tipi di sfumature: a tratteggio incrociato, sovrapponendo segni casuali. Per scrivere le parole usa lo scotch di carta, in modo da creare gli spazi da ombreggiare. Terminata l’attività, togli delicatamente lo scotch e le parole bianche appariranno dal nulla! Giuseppe Capogrossi, pittore italiano del Novecento è considerato un artista del segno. Nella maturità arrivò a rappresentare la realtà in tutte le sue possibili evoluzioni e forme spaziali con un unico segno ripetuto in modo seriale e continuo.
Come Henri Fantin-Latour Ritaglia dai giornali un oggetto che ti piace, dalle linee abbastanza semplici. Utilizzando il ritaglio come sagoma, disegnane il contorno su un foglio da disegno (ti consigliamo di dividerlo a metà). Scegli da che parte fare provenire la luce ed esercitati nelle ombreggiature. Ricorda di riprodurre sia l’ombra propria che quella portata. Henri Fantin-Latour, pittore francese contemporaneo di Manet, rifiutò il modo di dipingere degli Impressionisti e sviluppò uno stile più personale, puntando soprattutto sulla composizione. I suoi soggetti preferiti sono le nature morte, in particolare fiori, e i ritratti di artisti del tempo.
PROVA TU! Ombreggia questa tazzina, seguendo l’esempio di Henri Fantin-Latour.
H. Fantin-Latour, White cup and saucer
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Natura morta
Tempere e acquerelli
C. Demuth, Ancora la vita con mele e un verde vetro
Tutte le tecniche pittoriche sono affascinanti e con ciascuna è possibile realizzare lavori interessanti. Tuttavia, una tecnica che si differenzia dalle altre per la freschezza e la delicatezza delle immagini è quella con gli acquerelli. Prevede l’uso di polveri finemente macinate e mescolate con un legante, diluite in acqua. Il risultato è un colore traslucido e luminoso. Questi colori, infatti, sono molto liquidi e lasciano trasparire sia il colore che la base sottostante.
Il supporto migliore per dipingere con questa tecnica è la carta, il tipo più adatto è la carta ruvida piuttosto spessa perché non crea quel fastidioso effetto “ondulato”. I pennelli devono essere morbidi, a punta e in grado di contenere una grande quantità di colore tra le setole. Sarebbero consigliati i pennelli di pelo animale ma vanno bene anche quelli con setole sintetiche perché sono molto resistenti. Per segni più precisi consigliamo pennelli tondi, quelli piatti si usano per dipingere uniformemente spazi più ampi. REGOLA IMPORTANTE: nella pittura ad acquerello non si usa il bianco, si lascia trasparire il colore della carta nella zona che deve rimanere bianca o chiara.
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TECNICA Solitamente quando dipingiamo, dopo aver colorato il soggetto aggiungiamo la parte chiara, quella illuminata. Con l’acquerello si procede all’opposto: prima dobbiamo individuare le parti in luce e aggiungere il colore nelle parti scure. I colori, inoltre, sono molto liquidi e tendono a espandersi sul foglio. La carta assorbe il colore, quindi bisogna stenderlo velocemente per ottenere colori uniformi, in caso contrario avremo pennellate non omogenee. Un buon metodo è bagnare il foglio prima di stendere il colore. Anche dipingere con i colori a tempera è semplice e occorrono pochi materiali. Asciugano in poco tempo e questo offre il vantaggio di poter fare subito ritocchi o aggiunte, ma ha lo svantaggio di dover sfumare velocemente e con decisione i colori. Non è consigliabile usarli se si vogliono ottenere sfumature delicate. I colori vanno diluiti con acqua, ma non bisogna aggiungerne troppa altrimenti si ottiene un effetto simile a un acquerello non trasparente; mettendone troppo poca, il colore diventa difficile da stendere e seccando si screpolerà. Per ottenere colori particolari conviene mescolare le tempere sulla tavolozza e non direttamente sul foglio.
PROVA TU! Realizza una natura morta con la tecnica delle tempere: per lo sfondo dividi il foglio da disegno in strisce e dipingi ogni striscia con un tono sempre più scuro di un colore a scelta. Parti dal bianco e prosegui aggiungendo gradualmente piccolissime quantità di colore (ad esempio blu) fino a colorare tutte le strisce. Ritaglia delle immagini di bottiglie, o disegnale tu, e incollale sullo sfondo. Attenzione alla collocazione: gli oggetti posti più in basso sono davanti a quelli collocati più in alto! L’ultimo tocco è il disegno dell’ombra sul piano.
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Natura morta
Colori neutri
G. Morandi, Natura morta
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Nessun colore è veramente neutro, ma in generale si considerano neutri il nero, il bianco, il grigio e alcune sfumature di marrone. “Il bianco e il nero hanno un loro significato, una loro motivazione e quando si cerca di eliminarli, il risultato è un errore: la cosa più logica è di considerarli come dei neutri: il bianco come la più luminosa unione dei rossi, azzurri, gialli più chiari, e il nero, come la più luminosa combinazione dei più scuri rossi, azzurri e gialli.” Vincent Van Gogh
Forse già sai per esperienza che il grigio è il risultato della mescolanza del nero e del bianco. Ma il nero e il bianco sono considerati colori oppure no? Per uno scienziato che studia la fisica no, perché considera il bianco come somma di tutti i colori, mentre il nero ne è l’assenza totale. Invece per un artista sono due colori, per quanto diversi, definiti acromatici, cioè privi di colore. Il bianco è un colore con alta luminosità ma senza tinta, più precisamente contiene tutti i colori dello spettro luminoso. È l’opposto del nero che rappresenta l’assenza di colori. Artisticamente bianco, nero e grigio sono fondamentali per creare gradazioni e sfumature di colore. Quando guardiamo un oggetto il nostro cervello interpreta le variazioni di tono come differenze di illuminazione e le utilizza come indicatori di volume, perciò quando vuoi dare tridimensionalità a un oggetto devi utilizzare toni più scuri nelle parti in ombra e toni più chiari in quelle illuminate. Zoom
COLORI La creazione del grigio, apparentemente molto semplice, è stata oggetto di molte sperimentazioni. L’idea di base è quella di considerarlo come un “bianco sporco”, quindi ottenuto aggiungendo al bianco quantità variabili di nero o di altri colori. Ma si può ottenerlo anche mescolando in quantità uguali i tre colori primari. L’utilizzo di questo grigio “speciale” permette di scurire un colore simulando l’ombra naturale più efficacemente di quanto potrebbe fare il nero.
PROVA TU! 1 Colora questa natura morta con fiori a tuo piacere, senza rendere il colore troppo saturo, poi modifica i colori passandovi sopra il grigio. Utilizza i pastelli.
2 Colora questo disegno con diverse sfumature di colori neutri. Puoi utilizzare sia i pastelli che i pennarelli.
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Verifica E. Baschenis, Strumenti musicali da Trittico Agliardi
L’ARTISTA Evaristo Baschenis è stato uno dei maggiori pittori bergamaschi del 1600, nonché ideatore della natura morta di soggetto musicale. Nei suoi quadri dall’atmosfera misteriosa, egli ritraeva soprattutto strumenti musicali, quasi sempre unici attori della scena rappresentata.
L’OPERA Il Trittico Agliardi unisce il ritratto alla natura morta. È composto da tre tele in parte autobiografiche. Nella parte centrale appaiono solo strumenti musicali, realizzati con un virtuosismo fuori dal comune. Gli oggetti sono velati da un sottile strato di polvere, quasi a indicare il trascorrere del tempo.
Osserva con attenzione il dipinto e prova a rispondere alle domande. CHE COSA? • Qual è il soggetto dell’opera? ........................................... • Elenca gli oggetti che vedi rappresentati: .................... .................................................................................................... • Che cosa vedi sullo sfondo? .............................................. COME? Osserva i particolari e descrivili. • Come sono disposti gli oggetti? ....................................... .................................................................................................... • Dove sono appoggiati? ........................................................ Rispondi con una X. • Gli strumenti musicali sono rappresentati: senza precisione con cura e realismo • L’andamento del quadro è: orizzontale verticale diagonale
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• I colori sono: sfumati piatti forti delicati • La composizione ti appare: equilibrata non equilibrata statica dinamica Vero o falso? • La polvere sugli strumenti è indice V F di trascuratezza. • La luce crea forti contrasti chiaroscurali. V F • Nella scena sono presenti elementi sia V F naturali che creati dall’uomo. PERCHÉ? • Secondo te, qual è lo scopo che l’artista si propone in questa opera? .................................................................. .................................................................................................... Zoom
Verifica Come Caravaggio Osserva l’immagine a sinistra: si tratta della Fiasca di Forlì, paragonata per valore artistico alla Canestra di frutta del Caravaggio, opera di un anonimo pittore di ambito caravaggesco, forse toscano. Puoi notare come lo sfondo nero faccia risaltare i colori e intensifichi le ombre. 1. Ora prendi una fotocopia ingrandita del disegno che trovi a lato e coloralo usando le tempere o i pastelli. Il consiglio: se usi le tempere la fotocopia andrebbe fatta su cartoncino che “tiene” meglio il peso delle tempere. Qualsiasi tecnica usi scegli tonalità piene e brillanti, variando spesso i colori. 2. Terminata la coloritura ritaglia la figura seguendo i contorni esterni. Attenzione: anche lavorando con delicatezza potrebbe essere difficile tagliare bene l’immagine. Un trucco consiste nel lasciare spazi bianchi negli angoli più difficili. Terminato il lavoro basterà colorarlo con il pennarello nero e il risultato sarà perfetto.
3. A questo punto incolla l’immagine ritagliata su un cartoncino nero posizionandola ben diritta al centro.
4. Per concludere, scegli la direzione della luce e ombreggia correttamente il vaso e i fiori.
DIARIO DI BORDO Così si conclude anche il terzo e ultimo percorso. Ora non ti resta che mettere a confronto il tuo lavoro con l’opera che avevi realizzato all’inizio. Rifletti e rispondi. Noti dei miglioramenti? Sì No Sei riuscito a ottenere gli effetti che desideravi? Sì No Ti sembra di avere acquisito delle nuove capacità espressive? Sì No Come valuti le attività che hai svolto? Difficili Facili Noiose Divertenti Zoom
Per chi ama disegnare Francesca Bazzurro, Marta Sironi,Viva la natura morta!, Topipittori Per conoscere l’opera di un grande maestro Antonio Faeti, Antonia e le bottiglie di Morandi, Giannino Stoppani Edizioni Per scoprire nature morte, molto originali Cristina Cappa Legora, Giacomo Veronesi, Il mondo di Arcimboldo, Skira Kids
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STORIA DELL’ARTE
NELLA NOTTE DEI TEMPI
Il termine Preistoria indica un periodo di tempo vastissimo: dalla comparsa dell’uomo alla scoperta della scrittura. Ma quando inizia l’arte? Le prime tracce risalgono al Paleolitico, circa 35 000 anni fa. Da allora l’uomo ha sempre lasciato segni artistici del proprio passaggio e da questo momento in poi l’arte sarà strettamente connessa alla vita quotidiana. Bisonte di Altamira (ca. 14 000 anni fa)
L’espressione artistica principale del Paleolitico è l’arte rupestre: pitture e incisioni realizzate nelle grotte in cui gli uomini abitavano. Probabilmente disegnare era un rito magico, un buon auspicio per la caccia.
Testa femminile detta “La Dama di Brassempouy” (ca. 22 000 anni fa), Musée d’Archéologie Nationale, Saint-Germain-en-Laye
Accanto ai dipinti rupestri spesso comparivano piccole sculture che raffiguravano immagini femminili. Anche queste avevano un significato simbolico perché la donna rappresentava la fertilità e quindi la sua immagine veniva utilizzata per invocare una ricca selvaggina e raccolti abbondanti.
Anche i primi esempi di architettura sono collocabili nella Preistoria. Questa forma d’arte si sviluppò più lentamente per la difficoltà di trasportare i materiali. In Europa si praticò dall’Età del bronzo. Il sistema di costruzione era quello megalitico, cioè basato sull’uso di enormi blocchi di pietra. Tre sono le tipologie principali: menhir, pietra isolata conficcata nel terreno, dolmen, trilite (tre pietre) formato da due massi verticali e uno orizzontale e cromlech, circolo megalitico di dolmen e menhir.
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Cromlech di Stonehenge (ca. 3 200 anni fa) Zoom
I POTENTI DELLA MESOPOTAMIA
STORIA DELL’ARTE
A partire dal 3500 a.C. in Mesopotamia, fertilissima regione tra i fiumi Tigri ed Eufrate, si svilupparono alcune delle piĂš antiche civiltĂ : si susseguirono i Sumeri, gli Assiri e i Babilonesi che governarono per migliaia di anni e realizzarono grandi conquiste.
Il re assiro Assurbanipal caccia su un carro (645-635 a.C.), British Museum, Londra
Per mostrare la loro potenza i re della Mesopotamia facevano decorare le pareti dei loro palazzi con scene di caccia e di battaglia, mentre gigantesche creature scolpite in pietra e dipinte a vivaci colori erano poste a difesa degli ingressi. Altro centro di potere erano i templi, dove le statue mostravano sacerdoti in preghiera. Indossavano gonne di pelle di capra e avevano gli occhi sottolineati dal kajal per proteggersi dal sole accecante. Gli edifici sacri, che fungevano anche da magazzini, erano costruzioni piramidali a gradoni che simboleggiavano il collegamento tra la terra e il cielo.
Leone grifone dal Palazzo di Dario a Susa (VI sec. a.C.), Museo del Louvre, Parigi
Modello della ziggurat di Ur (III millennio a.C.)
Statua di Ebih-Il (ca. 2 500 a.C.), Museo del Louvre, Parigi Zoom
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STORIA DELL’ARTE
ALL’OMBRA DELLE PIRAMIDI
Per quasi tremila anni, lungo il corso del Nilo si è sviluppata la civiltà egizia, una delle più grandi della storia. L’espressione artistica più conosciuta è collegata soprattutto alla costruzione delle piramidi, le tombe dei re, e agli oggetti, ai dipinti e alle sculture in esse ritrovati.
Il Tempio di Luxor
Oltre alle piramidi, gli Egizi edificarono molti templi, abitazioni terrene degli dei. I templi egizi erano unici nel loro genere: prevedevano un viale d’ingresso affiancato da sfingi per arrivare alla cella del dio attraverso una serie di pilastri e cortili. Le colonne e le pareti delle sale erano decorate con affreschi e rilievi colorati che narravano le imprese militari dei faraoni. La funzione della pittura non era decorativa, ma religiosa. La realtà non veniva rappresentata realisticamente ma nel modo più elementare possibile. Le figure avevano due dimensioni ed erano gerarchiche: il faraone, più importante, era rappresentato più grande rispetto agli altri. Il busto era visto di fronte, il viso e le gambe di profilo; i colori erano piatti e senza sfumature.
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Il faraone Ramesse tra gli dei Horus e Anubi, Valle dei Re, Luxor
STORIA DELL’ARTE Le statue erano generalmente monumentali e rappresentavano uomini e donne rigidamente in posa, però vivi negli occhi e nel modellato del corpo. Lo scultore spesso veniva indicato come “colui che custodisce la vita” perché la rappresentazione artistica era soprattutto un modo per assicurarsi la vita eterna dopo la morte.
Busto di Nefertiti, Museo Egizio, Berlino
Maschera funeraria di Tutankamon, Museo Egizio, Il Cairo
Tra i capolavori dell’arte egizia ricordiamo il busto della regina Nefertiti, il cui volto ci appare armonioso ed espressivo, con la linea degli occhi sottolineata dal trucco e le labbra nitide e raffinate. Va ricordata anche la maschera funebre del faraone Tutankamon, uno dei reperti archeologici più famosi al mondo, in oro e pietre preziose, fra cui lapislazzuli (il contorno degli occhi e le sopracciglia), quarzo (gli occhi), ossidiana (le pupille) e altre gemme incastonate nel pettorale. Zoom
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I MUSEI
TUTTI AL MUSEO
Nell’antichità, il “Museion” era il luogo dove gli uomini si incontravano e discutevano di argomenti culturali. Questo spazio prendeva il nome dalle Muse, divinità figlie di Zeus e protettrici di tutti le arti a cui era dedicato. Oggi il museo può essere definito come il centro in cui si conserva la memoria storica e culturale di un popolo, poiché non si limita a custodire opere d’arte e a mostrarle al pubblico, ma si pone anche l’obiettivo di creare momenti di condivisione e di conoscenza aperti a tutti. L’Italia, da nord a sud, da est a ovest, è piena di musei, e ormai ognuno di essi è attrezzato per accogliere anche i bambini e fare in modo che la loro visita risulti piacevole e coinvolgente. Tuttavia è bene non dimenticare mai che le opere d’arte sono molto delicate per cui bisogna trattarle con il dovuto rispetto. TRENTINOALTO ADIGE VALLE D'AOSTA
FRIULIVENEZIA GIULIA
Trento
LOMBARDIA VENETO Milano
Aosta Torino
PIEMONTE
MUSEO EGIZIO GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
Trieste
Venezia
PALAZZO ABATELLIS
EMILIAROMAGNA Bologna
Genova
LIGURIA
Ancona
Firenze
TOSCANA Perugia
MARCHE
UMBRIA LAZIO Roma
L'Aquila
ABRUZZO MOLISE Campobasso
CAMPANIA
Napoli
Bari
Potenza
PUGLIA
BASILICATA SARDEGNA CALABRIA Cagliari
Catanzaro
Palermo
SICILIA
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I MUSEI
TORINO • MUSEO EGIZIO
Il Museo Egizio di Torino è il più antico museo, a livello mondiale, interamente dedicato alla civiltà del Nilo ed è considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante del mondo dopo quello del Cairo. Ospita al suo interno un’enorme quantità di opere, più di 37 000 pezzi che documentano l’intera storia egiziana.
Tra le opere più importanti del museo ci sono le statue delle dee Iside e Sekhmet e quella in diorite di Ramses II, scoperte da Vitaliano Donati nel tempio della dea Mut a Karnak. Ramses, che indossa la corona blu, siede su un trono con al fianco le figure in scala minore della regina Nefertari e del figlio. Questa statua è conosciuta in tutto il mondo come il ritratto capolavoro di uno dei faraoni egizi più famosi e che hanno regnato più a lungo. Oltre alla corona, il sovrano indossa una lunga veste plissettata con drappeggi asimmetrici; nella mano destra stringe lo scettro simbolo della sovranità e ai piedi calza sandali infradito. Sotto i suoi piedi sono rappresentati i simboli delle tribù straniere nemiche e due prigionieri, uno asiatico e uno nubiano, a indicare l’assoluta supremazia del re sui Paesi sottomessi.
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I MUSEI
PERUGIA • GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
La Galleria Nazionale dell’Umbria è uno dei più importanti musei d’Italia, con una ricca raccolta di opere tra le quali si trovano alcuni capolavori del Medioevo e del Rinascimento realizzati da Gentile da Fabriano, Beato Angelico, Piero della Francesca e altri grandi maestri. Ampio spazio è riservato agli artisti umbri e in particolare ai celebri dipinti di Perugino e Pinturicchio.
Una delle opere più significative è il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca realizzato tra il 1460 e il 1470. Il nome deriva dalla sua destinazione, il convento di Sant’Antonio a Perugia. Si tratta di un polittico diviso in nove pannelli: la parte centrale mostra la Madonna con il bambino in trono circondata da due coppie di santi dipinte su un prezioso fondo d’oro, con un motivo che imita le stoffe preziose. Le figure poggiano su un gradino marmoreo che continua anche dietro il trono della Vergine. Sono figure imponenti, disposte a coppie invece che isolate sotto il proprio arco. Straordinarie sono le aureole dipinte a specchio che infatti riflettono le teste dei personaggi. La “cimasa” (cioè la parte più alta della pala) è occupata da un’Annunciazione ambientata in una moderna scatola prospettica. A sinistra si trova l’Angelo e a destra la Vergine sotto un loggiato; tra i due si apre un’altra fila di archi che fuggono in prospettiva centrale, creando uno sfondamento prospettico che calamita l’attenzione dello spettatore.
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I MUSEI
PALERMO • PALAZZO ABATELLIS
Costruito alla fine del XV secolo in stile gotico-catalano il Palazzo Abatellis era un’importante residenza privata. Oggi al suo interno ospita la Galleria regionale della Sicilia, uno dei musei più interessanti e ben organizzati della regione: ci sono sculture, tele, manufatti in legno, maioliche e tanto altro.
La sala del Trionfo della Morte è una delle più importanti e prende il nome dall’opera omonima che occupa un’intera parete. È datata intorno al 1446 circa; purtroppo non si conosce il nome dell’autore ma si pensa che sia stata realizzata da un artista straniero, probabilmente spagnolo o francese. In un folto giardino incantato, bordato da una siepe, piomba la Morte su uno spettrale cavallo scheletrito e inizia a lanciare frecce su nobili e dame che, non rendendosi conto di quello che sta succedendo, continuano a intrattenersi intorno alla fontana della giovinezza. Il cavallo, di straordinaria vitalità, occupa il centro della scena. In basso si trovano i cadaveri delle persone già uccise: imperatori, papi, vescovi, frati, poeti... ciascuno in una posizione diversa e con un’espressione particolare sul volto. A sinistra si trova il gruppo della povera gente, che invoca la morte di interrompere le proprie sofferenze, ma viene crudelmente ignorata.
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FARE MUSICA
Musica e'...
L’orecchio che ascolta… I SUONI DELL’AMBIENTE
Il corpo che vibra… I SUONI DEL CORPO, IL CANTO
PIOVE
Goccia a goccia a goccia a goccia a gocce gocciola la pioggia. Piove pioviggina piove pioviggina sulla finestra punti e lentiggini. Schizzi spruzzi e gatti zuppi un suono un tonfo un tuono. Ombrello ombrello ombrello e acqua a catinelle. E. Merriam, Tante rime per bambini, Mondadori
1 Leggi la poesia e immagina i suoni della pioggia, poi prova a imitarli con le mani seguendo i suggerimenti.
La mano che costruisce… I SUONI DELLE COSE
1. Cade qualche goccia di pioggia. Picchietta con un dito il palmo dell’altra mano. 2. Piove! Picchietta il palmo usando due dita.
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3. La pioggia si infittisce, usa tre dita. 4. Piove sempre più forte. Usa quattro dita.
Le mani che suonano… GLI STRUMENTI MUSICALI
5. Diluvia addirittura! Usa cinque dita. 6. Ma adesso spiove. Quattro dita. 7. Continua a suonare con le mani facendo l’inverso di quanto hai fatto finora, sino a quando…
EVVIVA! TORNA IL SOLE!
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FARE MUSICA
Suonare gli oggetti Ogni oggetto che ti circonda può produrre dei suoni. Procurati oggetti di materiali diversi: carta, stoffa, plastica, legno, scatola con minuteria al suo interno, metallo, elastico. Poi esercita sui vari oggetti diverse azioni sonore come indicato nella tabella. 1 Gli oggetti suonano o no? Registra in tabella. Legenda
AZIONI SONORE
carta
suona suona piano
stoffa
non suona suona mezzoforte
plastica
suona forte
MATERIALE scatola con legno piccoli oggetti metallo elastico dentro
strappare battere tagliare scuotere strisciare pizzicare soffiare Hai ascoltato la diversità del suono prodotto da oggetti di materiali diversi, cioè il timbro che varia con la forma dell’oggetto (pieno, cavo, con fori…). SUONI IN GIOCO
Uno di voi produce
un suono con un oggetto, tutti gli altri ascoltano a occhi chiusi con attenzione. Quando il suono è finito aprono gli occhi e cercano di indovinare l’oggetto indicandolo tra quelli presenti nella classe.
ASCOLTO • Indica con una X che cosa senti suonare. metallo battuto
scatola agitata
carta strappata
plastica fatta cadere
legno battuto
plastica battuta
stoffa strappata
metallo agitato
elastico pizzicato
carta strisciata
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FARE MUSICA
Le qualità del suono IL TIMBRO
FONTE • COLORE
Il timbro dipende dalla forma delle vibrazioni. Ogni voce, ogni strumento musicale ha il suo timbro caratteristico che ce li fa riconoscere. Il timbro può essere definito con tanti aggettivi: secco, scuro, chiaro, squillante, caldo, morbido, nasale… In base al timbro una voce può essere: profonda, squillante, dolce, nasale, aspra, stridula… ASCOLTO Impara, insieme ai tuoi compagni, questa filastrocca inglese. Poi, disposti in cerchio, con uno di voi bendato al centro, cantatela. Al termine, chi è al centro si avvicinerà al cerchio e, toccando un bambino, gli chiederà: “Ti piace la cioccolata?” Questi risponderà solo “sì” o “no”. Compito del bendato è di identificare, dalla voce, il compagno. “Oh, do you know the muffin man, (per 2 volte) the muffin man, the muffin man.”
Ognuno di voi, come fonte sonora, dà alla stessa parola “colori” diversi. Pronunciate, uno dopo l’altro, la parola “BAMBOLA” e ascoltate in quanti modi diversi la dite. Scegliete quattro compagni con voci molto differenti e abbinate a ogni voce un colore che ne rispecchi il timbro. Riportate i nomi con i rispettivi colori e timbri nei riquadri sottostanti, come nell’esempio. MATTIA SUONO SCURO
LA DURATA
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LUNGO • CORTO
In base alla loro durata i suoni possono essere lunghi o brevi. 1 Scrivi accanto a ogni immagine se si tratta di suono lungo (L) o breve (B). SUONI IN GIOCO Esercitati a leggere le durate dei suoni. Leggi la lettera indicata e fai scorrere il dito sulla striscia: la voce segue la parte colorata, negli spazi bianchi resta in silenzio.
A R Continua preparando linee per i compagni. Puoi usare altre lettere dell’alfabeto o sillabe.
E
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FARE MUSICA L’INTENSITÀ
PIANO • FORTE
L’intensità di un suono dipende dall’ampiezza delle vibrazioni. Più sono ampie più il suono è forte, viceversa, il suono è debole se sono meno ampie. L’intensità del suono si misura in decibel (dB). Per indicare le diverse intensità, in musica, si usano i seguenti simboli: PP: pianissimo f: forte MP: mezzopiano P: piano ff: fortissimo MF: mezzoforte 2 Prova a pronunciare la vocale “A” in crescendo di intensità, come se stessi alzando il volume. Poi prova in decrescendo.
a...a...a...
a...a...a...
ff: crescendo ff: decrescendo
a...a...a...a...a...a...
SUONI IN GIOCO Come un direttore d’orchestra, un bambino per volta darà indicazioni alla classe sul volume da usare. Per farlo userà il braccio, come nella figura. Gli altri dovranno seguire le indicazioni mentre recitano la filastrocca: “C’era una volta un re / seduto sul sofà / che disse alla sua serva / raccontami una storiella / e la storia incominciò / c’era una volta un re…”
FORTISSIMO
MEDIO
PIANISSIMO
L’ALTEZZA ACUTO • GRAVE Il suono è prodotto da una serie di vibrazioni che si propagano nell’aria e raggiungono così il nostro orecchio. Se le vibrazioni sono molto frequenti, il suono è acuto, alto. Se invece sono poco frequenti, il suono è grave, basso. La qualità che permette di distinguere i suoni acuti da quelli gravi è l’altezza. ASCOLTO • Ascolta Due ebrei polacchi di M. Mussorgskij. I due personaggi “parlano” con due voci diverse: una acuta e un’altra grave. Individuale. • Come immagini i due personaggi? ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� L’insegnante, come un direttore d’orchestra, vi indicherà di scivolare da un suono grave a uno acuto e viceversa: eseguirai un glissato (parente stretto della sirena della fabbrica). Tappati il naso: l’effetto sarà migliore. Audio
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FARE MUSICA
Il ritmo Il ritmo è il modo regolare con cui si succedono e si ripetono i suoni. Ascolta il battito cardiaco: il suo ritmo è dato da un suono forte seguito da uno debole e così via. Nella musica il ritmo è fondamentale. Un ritmo può essere: • lento, se ci sono tanti silenzi; • veloce, quando ci sono tanti suoni; • regolare, se i suoni si ripetono in modo costante; • irregolare, se i suoni non si ripetono allo stesso modo. 1 Batti le mani seguendo il ritmo dato dalla successione e indica con una X di che tipo di ritmo si tratta.
Lento
Veloce
Regolare
Irregolare
• Fai lo stesso esercizio con questo ritmo.
Lento
Veloce
Regolare
Irregolare
2 Ora inventa tu un ritmo e prova a riprodurlo con il battito delle mani.
SUONI IN GIOCO Con i tuoi compagni forma prima un trio, poi un quartetto e suona con il corpo i seguenti spartiti: È una pausa. È una nota. Fate un suono con la parte del corpo indicata. Battere mani Schioccare dita Battere mani sul petto Battere mani Schioccare lingua Battere mano su cosce Battere piede
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FARE MUSICA ai suonato con il corpo in 4 tempi. Ora prendi due bacchettine 3 H di legno (ad esempio due pastelli) e suona, battendo l’una contro l’altra, le seguenti strutture temporali. Legenda
colpo
IN 2 TEMPI
pausa
ripeti a piacere
IN 3 TEMPI
IN 4 TEMPI
Esercitati ancora. Ricorda: il primo colpo è sempre più forte degli altri (anche se è una pausa!) perché è l’accento che marca l’inizio di ogni struttura temporale. per ciascuno dei ritmi proposti, delle parole con la stessa struttura ritmica. 4 Cerca, Osserva i seguenti esempi.
an - na
so - fà
a - ga - ta
su - san - na
ge - ro - ni - mo
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ASCOLTO • Ascolta gli spezzoni dei brani proposti, batti il tempo e indica se si tratta di un brano in due, in tre o in quattro tempi. Controlla il primo tempo forte. • Inno di Mameli �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • Tarantella di Rossini ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • Valzer di Chopin ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������
SUONI IN GIOCO Scegli una struttura temporale dell’esercizio 3. Un tuo compagno ne sceglierà un’altra dallo stesso gruppo. Battete i due ritmi: contemporaneamente o alternatamente; forte o piano; con le mani, con i piedi, con oggetti o strumenti. Quando sarete esperti, potrete abbinare un ritmo del primo gruppo con uno del terzo (due contro quattro tempi). Se diventerete veri “mostri” del ritmo, potrete combinare il primo o il terzo gruppo con il secondo (due o quattro contro tre). Audio
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FARE MUSICA
Preparati a cantare Cantare è un’azione che fai da sempre, almeno da quando hai imparato a parlare, ma cantare bene è un’arte. Ecco alcuni consigli per esercitarti a cantare bene. Esercizio 1: La posizione del corpo Se stai ben dritto il diaframma è libero e ti permette di tirar fuori la voce. Prova a cantare nelle tre posizioni indicate per verificarlo.
Esercizio 2: L’apertura della bocca
Esercizio 3: A bocca chiusa
Prova a pronunciare le 5 vocali con la giusta apertura della bocca.
Prova ora a chiudere bene la bocca e le labbra. Esercitati a sentire il suono cavernoso se dici MMHH!
1 Dividetevi in quattro gruppi, ognuno dei quali ripeterà le seguenti parole: 1° gruppo 2° gruppo
zinco e piombo ferro
3° gruppo 4° gruppo
arance e limoni mi devi tre soldi
Un direttore indica l’ingresso dei gruppi che “rapperanno” alternativamente o sovrapponendosi. Quando si assommeranno le voci dei quattro gruppi, si avrà un bell’effetto: il suono di campane a festa. 2 S cegli una canzone ed eseguila in classe. Puoi usare una base musicale registrata o un ostinato ritmico, oppure un gruppo di “vocalist” che ti accompagnino nei ritornelli. Alcuni compagni potranno fungere da giuria e compilare la TOP-LIST di classe.
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Laboratorio
FARE MUSICA
Oggetti di recupero possono essere usati per costruire strumenti musicali. Ecco alcuni esempi.
LA SCATOLA SONORA Con elastici e una scatola vuota senza coperchio Pizzica delicatamente gli elastici, otterrai dolci vibrazioni.
L’ONDOFONO Con cartone della carta da cucina, cartoncino, sassolini, conchiglie, semini Capovolgi lentamente, prima da una parte e poi dall’altra, il tubo o la bottiglia: i sassi, le conchiglie e i semini che si toccheranno tra loro ti ricorderanno la risacca del mare.
LA TROMBETTA
IL CARILLON
Con pettine e carta velina Appoggia un foglio di carta velina su un pettine e prova a “suonarla”, soffiando come nell’esempio.
Con nastrini e vecchie chiavi Raccogli delle chiavi che non si usano più e legale con dei nastrini a un filo orizzontale. Colpisci le singole chiavi, una dopo l’altra o alternativamente, con un oggetto di metallo (ad esempio un cucchiaio).
MUSICA MAESTRO! Con gli strumenti costruiti suonate per riprodurre ritmi della natura (vento, mare, pioggia…) e ritmi inventati da voi. Potete organizzare anche un’orchestrina in cui ogni gruppo suona strumenti diversi.
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FARE MUSICA
GIOCO-VERIFICA
Che musica! In classe, a turno, tirate i dadi e seguite le indicazioni corrispondenti al numero che è uscito. Vi divertirete un mondo!
1. Produci un suono con un oggetto presente nella stanza.
2. Imita la sirena.
3. Di’ “uffa” con suoni lunghi, poi corti.
5. Di’ almeno tre onomatopee. 4. Con un foglio di carta riproduci almeno tre suoni diversi.
6. Emetti tre suoni acuti e uno grave.
7. Canta il ritornello di una canzone che ti piace.
8. Inventa una melodia per questa frase: “Voglio salire sempre più su!”. 9. Rappa: “La nebbia agli irti colli piovigginando sale”. 11. Batti un ritmo con le mani.
12. Recita come un attore “Permettete che mi presenti” (a pag. 24 del libro di lettura).
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10. Canta “Oh che bel castello”.
Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open
È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.
È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).
Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.
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Una notte al museo
Larry si recò al Il primo giorno di lavoro, in Museo di Storia Naturale aver trovato un di nto uniforme. Era conte io lavoro, ma l’uniforme propr della giacca non la sopportava. La stoffa geva. strin tta crava la pungeva e io di fronte a Il Museo si trovava propr edificio Central Park West. Era un simo. Entrò. Era così antico imponente e bellis silenzioso la sera, che suoi passi nel riusciva a sentire l’eco dei a salone vuoto. Si trovò faccia etro di un schel tesco faccia con il gigan Rex. rus nosau Tyran
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.
È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi. Inoltre per l’insegnante la guida al testo; percorsi multidisciplinari per la LIM, esercizi interattivi, approfondimenti, schede in PDF
È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).
Senza registrazione è possibile: • consultare il testo anche in modalità on-line (cioè senza scaricare e installare il Raffaello Player); • richiedere il supporto; • s caricare il materiale gratuito; •v isionare i video tutorial.
Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:
Con la registrazione inoltre puoi: • s caricare i materiali digitali presenti all’interno del DVD M.I.O. BOOK; •a ccedere al M.I.O. BOOK e ricevere gli aggiornamenti del testo.
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Il percorso di arte e immagine è a cura di: Novella Laghi Il percorso di musica è a cura di: Carla Ceriachi e Ombretta Marasca Consulenza didattica: Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Studio Astarte - Vigevano (Pv) Grafica e impaginazione: Studio Astarte - Vigevano (Pv) Illustrazioni e colore: Chiara Bordoni, Gianfranco Spione, Manuela Nerolini Copertina: Mauro Aquilanti Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, iStock, Scala Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.
Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore.
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• Antologia di letture • Sezioni tematiche di Cittadinanza e Costituzione
• Laboratorio di comprensione • Prove modello INVALSI • Scrivere, revisionare, riassumere, autovalutarsi • Percorsi di Arte e Musica
• Grammatica • Schede operative • Mappe • Autovalutazione • Prove modello INVALSI
Per i primi giorni di scuola, per ricominciare gradualmente a parlare, ascoltare, scrivere e riflettere sulla lingua. Con autovalutazione e mappe.
Classe 5
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PER L’INSEGNANTE E LA CLAS
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Un’accurata selezione di brani di attualità, tratti dalle collane di narrativa del Gruppo Raffaello per stimolare il piacere di leggere e approfondire temi di sicuro interesse.
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• Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per coding, STEAM e classe capovolta, schede operative, verifiche a livelli • Poster sulle tipologie testuali • Poster attivo di grammatica
il M.I.O. BOOK docente il M.I.O. BOOK studente CD audio in formato MP3
A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line.
• Puoi usufruire dei testi su DVD senza connessione internet • La registrazione è facoltativa • Dal portale www.raffaellodigitale.it puoi accedere ai testi
on-line e archiviarli su penna USB
Codice per l’adozione Leggi e vai - Pack 4 ISBN 978-88-472-2973-0
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Flavia Franco
ittura r c s e e n io s n compre i d i r o t a r usica o M e e Lab t r A i v pressi
Linguaggi es
Laboratori - Linguaggi espressivi
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