Leggi e vai - Letture - classe 4

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E INOLTRE...

Classe 4

4

• Antologia di letture • Sezioni tematiche di Cittadinanza e Costituzione

• Laboratorio di comprensione • Prove modello INVALSI • Scrivere, revisionare, riassumere, autovalutarsi • Percorsi di Arte e Musica

• Grammatica • Schede operative • Mappe • Autovalutazione • Prove modello INVALSI

Per i primi giorni di scuola, per ricominciare gradualmente a parlare, ascoltare, scrivere e riflettere sulla lingua. Con autovalutazione e mappe.

Classe 5

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• Laboratorio di comprensione • Prove modello INVALSI • Scrivere, revisionare, riassumere, autovalutarsi • Percorsi di Arte e Musica

PER L’INSEGNANTE E LA CLAS

• Grammatica • Schede operative • Mappe • Autovalutazione • Prove modello INVALSI

Un’accurata selezione di brani di attualità, tratti dalle collane di narrativa del Gruppo Raffaello per stimolare il piacere di leggere e approfondire temi di sicuro interesse.

i g g e L e vai 4

Flavia Franco

e z n e t e p m o c elle d à t t i c a l o s r Ve

Letture

• Antologia di letture • Sezioni tematiche di Cittadinanza e Costituzione

Leggi e vai

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE ­GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

Le

a

SE

• Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per coding, STEAM e classe capovolta, schede operative, verifiche a livelli • Poster sulle tipologie testuali • Poster attivo di grammatica

il M.I.O. BOOK docente il M.I.O. BOOK studente CD audio in formato MP3

A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line.

• Puoi usufruire dei testi su DVD senza connessione internet • La registrazione è facoltativa • Dal portale www.raffaellodigitale.it puoi accedere ai testi

• Con sezioni tematiche di Cittadinanza e Costituzione

on-line e archiviarli su penna USB

Codice per l’adozione Leggi e vai - Pack 4 ISBN 978-88-472-2973-0

Letture

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Prezzo ministeriale


Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open

È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.

È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

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Una notte al museo

Larry si recò al Il primo giorno di lavoro, in Museo di Storia Naturale aver trovato un di nto uniforme. Era conte io lavoro, ma l’uniforme propr della giacca non la sopportava. La stoffa geva. strin tta crava la pungeva e io di fronte a Il Museo si trovava propr edificio Central Park West. Era un simo. Entrò. Era così antico imponente e bellis silenzioso la sera, che suoi passi nel riusciva a sentire l’eco dei a salone vuoto. Si trovò faccia etro di un schel tesco faccia con il gigan Rex. rus nosau Tyran

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi. Inoltre per l’insegnante la guida al testo; percorsi multidisciplinari per la LIM, esercizi interattivi, approfondimenti, schede in PDF

È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).

Senza registrazione è possibile: • consultare il testo anche in modalità on-line (cioè senza scaricare e installare il Raffaello Player); • richiedere il supporto; • s caricare il materiale gratuito; •v isionare i video tutorial.

Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.

È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:

Con la registrazione inoltre puoi: • s caricare i materiali digitali presenti all’interno del DVD M.I.O. BOOK; •a ccedere al M.I.O. BOOK e ricevere gli aggiornamenti del testo.

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CODICE DI ATTIVAZIONE

Consulenza didattica: Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Coordinamento e redazione: Emilia Agostini Grafica e impaginazione: Mauro Aquilanti Illustrazioni e colore: Silvia Baroncelli, Chiara Bordoni, Francesca Galmozzi, Elena Mellano Copertina: Mauro Aquilanti Illustrazione di copertina: Elena Mellano Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, iStock Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore.

© 2018 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it - info@grupporaffaello.it

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Flavia Franco

e z n e t e p m o c elle d à t t i c a l o s r Ve

Buongiorno! Sono Flavia Franco, l’autrice di questo libro. Sono una maestra a metà: insegno ai bambini come te e agli studenti più grandi. Mi piace ridere, leggere, imparare cose nuove e scrivere. Ho ideato ogni pagina di questo percorso per far sì che tu possa progredire con il sorriso, aggiungendo a ogni passaggio un mattoncino in più alla casa del sapere che stai costruendo. Come ben sai, però, le case non si costruiscono da sole, perciò è indispensabile il tuo contributo, in termini di impegno e buona volontà. Non importa quanto tempo impiegherai a comporre il tuo edificio. L’importante è che tu proceda con fiducia, tendendo una mano a chi è in difficoltà e imparando a chiedere aiuto, se necessario. Sarà facile tenere d’occhio i tuoi progressi: come? Lo scoprirai strada facendo. Buon viaggio. Flavia Franco

Se vorrai rivolgermi delle domande, esporre dubbi o curiosità, scrivi una mail a questo indirizzo: flavia.franco@grupporaffaello.it


Indice 5 Un lavoro di squadra 6 Mettiti in viaggio 8 BENTORNATO a scuola 10 11 12 13 14 15 16

Scuola sì, scuola no Perché leggi? Come leggi? Comprendi il contenuto? Ascolto attivo Sai ascoltare? I testi che conosci

18 Il testo NARRATIVO

20 La Mappa-intervista 22 L’unione fa la forza Il naso che scappa 24 Permettete che mi presenti? 25 L’incontro 26 Il merlo 28 Una strana notte 30 Zaha Hadid 31 Scoppi e petocchi 32 Pietro the Tomato 34 Cappuccetto Rosso 36 Strizzo il testo Il bambino lumaca 38 Oreste è scomparso 40 È ora di andare a scuola 42 Folletti in cucina 44 Nel mondo 46 Il giardino segreto La descrizione nel testo narrativo 48 Pinolo 50 Andrea e Debora 52 Strizzo il testo 54 Tipo di pizza 56 Verifica le tue competenze

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Siamo

tutti uguali?

58 Siamo tutti uguali? Clil 60 L’unione fa la forza L’intruso 62 Mi vergogno! 64 Chi getta semi nel vento 65 Ascolto ON - Prima puntata La fabbrica degli abbracci

Racconto di AVVENTURA

66 La Mappa-intervista 67 L’unione fa la forza Hispaniola 68 Naufragio 69 Parigi dall’alto 70 In cammino 71 Una tigre a bordo 72 Una notte al museo 74 Pirati del testo L’assalto del coccodrillo 75 Il fortino dei pirati 76 Verifica le tue competenze

Racconto FANTASY

78 La Mappa-intervista 79 L’unione fa la forza L’unicorno 80 Il raduno 82 Nel regno di Vi 83 La profezia 84 L’ottava statua 86 La fuga di Bilbo 88 Strizzo il testo Eragon 90 Verifica le tue competenze


Indice

Racconto di PAURA

92 La Mappa-intervista 93 L’unione fa la forza Un ladro... a sorpresa 94 Rombo di tuono 95 La casa 96 Coraline 98 La mummia 99 Pirati del testo Due ombre in biblioteca 100 Strizzo il testo Ho visto un fantasma 102 Verifica le tue competenze

Racconto STORICO

124 La Mappa-intervista 125 L’unione fa la forza Otzi prepara il cammino 126 Alalgar, dov’è? 128 Pane, focacce e dolciumi 129 Antonio e Cleopatra 130 La porpora 132 La porta di Ishtar 134 Verifica le tue competenze

104 CODING - Gira la storia

Servono

parole gentili?

06 Servono parole gentili? Clil 1 108 L’unione fa la forza Sbadiglio e il gufo 110 Leopoldotto Ammazzadraghi 112 Una nuova compagna 113 Ascolto ON - Seconda puntata La fabbrica degli abbracci

Lettera e e-mail

114 La Mappa-intervista 115 L’unione fa la forza Il postino delle bambole 116 Lettere d’estate 117 Dear rosbif Clil 118 Amatissimo figlio 119 Egregio professore 120 In giro per il mondo 122 Verifica le tue competenze

136 Il testo POETICO

38 La Mappa-intervista 1 139 L’unione fa la forza Il villaggio Arcobaleno 140 Chi lo sa? - La filastrottola 141 I sogni negli occhi 142 Filastrocca della rima 143 Torna il sereno - Incendi della Sardegna 144 . Pirati del testo Le filastrocche incantano 146 L’alba - Riflesso di luna - Cielo notturno 148 Scherzi di nuvole 149 Rio Bo 150 Filastrocche per gioco 151 La gatta 152 Verifica le tue competenze

Servonorispetto? Perché parole gentili?

54 Perché rispetto? 1 156 L’unione fa la forza Lo spazzino 158 Tortellini e cous cous 160 Tito e Tato 161 Ascolto ON - Terza puntata La fabbrica degli abbracci

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Indice 162 Il testo INFORMATIVO

64 La Mappa-intervista 1 165 L’unione fa la forza Fiumi d’Italia 166 L’elefantessa, una matriarca leale 168 I grafici 169 Che cos’è un museo? 170 A ogni bambino la sua Torino 171 Il disastro alle Galapagos 172 Verifica le tue competenze 174 Il testo REGOLATIVO

Le stagioni 86 In rima L’ultima - Le foglie d’ottobre 1 187 Si canta Clap clap clap - Castagna Rap 188 Informati Una pioggia d’oro 189 Scrivendo Racconto puzzle 190 Tocca colore Un bosco autunnale 191 Tocca colore Animali di foglie

Clil

192 In rima Inverno - La danza della neve 193 Si canta Little drummer boy Clil 194 Tocca colore Presepe portatile 196 Informati Curiosità sull’inverno 197 Scrivendo Giochiamo con le parole

76 La Mappa-intervista 1 177 L’unione fa la forza Costruire origami 178 Piccolo galateo 179 Come stare a tavola 180 Le frittelle golose della nonna 181 Prove di evacuazione 182 Verifica le tue competenze

198 In rima Signor Inverno e signora primavera Haiku di primavera 199 Si canta What’s the weather like in spring? Clil 200 Informati Festeggiando la primavera 201 Scrivendo Racconto games 202 Tocca colore Palla kusudama

184 Città delle COMPETENZE

03 In rima Notte d’estate - Estate 2 204 Si canta I love summer Clil 205 Informati Le 10 regole del Piccolo Alpino 206-216 . L’unione fa la forza Mappe

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Docente

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Il testo

NARRATIVO

Speriamo finisca bene, a me piace il lieto fine!

Ecco una bella storia di pirati avventurosi!

Prima di iniziare

Quali di questi testi NARRATIVI già conosci? Favola Racconto realistico Fiaba Lettera Mito Diario Racconto d’avventura Racconto horror Racconto fantastico Racconto storico

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Come hai già scoperto in terza, un testo NARRATIVO è il racconto, orale o scritto, di una storia che può essere realistica (cioè simile alla realtà) o fantastica. Il testo narrativo presenta degli elementi ben precisi, dei mattoncini, come quelli Lego, senza i quali il testo non si regge in piedi. Nelle pagine che seguono analizzerai questi elementi e scoprirai diversi tipi di testi narrativi. Così, una competenza dopo l’altra, potrai cominciare a fare il narratore anche tu!

È molto divertente!

Io preferisco le storie di magia, ma questi pirati avventurosi sono davvero simpatici.

Per l’insegnante

Per te

Obiettivo Leggere o ascoltare testi narrativi individuando gli elementi che li caratterizzano.

Obiettivo da centrare Come un detective, individuerai al volo gli elementi che caratterizzano il testo narrativo.

Competenza attesa L’alunno conosce la struttura e gli elementi tipici del testo narrativo e li applica nella scrittura autonoma.

Traguardo da raggiungere Sai “estrarre” e rappresentare in uno schema gli ingredienti del testo narrativo. Sai scrivere un testo narrativo.

Laboratorio di scrittura - pagg. 16 - 47

Laboratorio di comprensione - pagg. 2 - 15

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La MAPPA-intervista

L’unione fa la forza - Vai a pag. 207-208

Ogni libro ha un autore. Chi meglio dell’autrice di Harry Potter può spiegarci che cos’è un testo narrativo? Buongiorno Signora Rowling, sarebbe così gentile da spiegarci quali elementi caratterizzano i TESTI NARRATIVI?

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C’È UNO SCOPO che varia a seconda del tipo di testo: si può scrivere per commuovere, divertire, informare…

C’È UNA STRUTTURA • l ’inizio: cattura e introduce il lettore nella storia; • lo svolgimento: presenta i fatti della storia; • la conclusione: gli eventi si chiudono e la fine può essere sorprendente, commovente oppure drammatica.

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C’È UN NARRATORE che offre il suo punto di vista: può essere interno alla storia o esterno.

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C’È UN AUTORE che scrive la storia, cioè io!

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CI SONO DESCRIZIONI che aiutano il lettore a “vedere” i luoghi, i personaggi, gli oggetti…


La MAPPA-intervista

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C’È UN ORDINE NARRATIVO che l’autore segue per raccontare i fatti, può essere: • cronologico, se rispetta la successione temporale dei fatti (fabula); • intrecciato, se non rispetta la successione e intreccia i fatti (intreccio).

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CI SONO I PERSONAGGI • i personaggi principali sono i più importanti e tra questi c’è il protagonista; • i personaggi meno importanti si chiamano secondari.

7 C’È UN TEMPO

in cui la storia si sviluppa: può essere un tempo presente, passato o futuro; ben determinato o indefinito. 6

CI SONO LUOGHI in cui è ambientata la storia e in cui si svolgono i fatti: possono essere reali o immaginari.

Scopri che cos’è Il Circolo dei Lettori, lo incontrerai spesso!

Il Circolo dei Lettori Scegliete in classe uno di questi libri. Datevi un tempo per terminare la lettura a casa, poi organizzate una discussione di gruppo. G. Guéraud, Brutti sporchi e gentili, Editore Bianconero M. Cuevas, Le avventure di Jacques Papier, De Agostini L. Frescura, Quelli che credono ai sogni, Raffaello R. Dahl, James e la pesca gigante, Salani

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L’unione fa la forza Leggo per DIVERTIRMI

Leggete in coppia: a ogni colore si cambia!

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Il naso che scappa Una mattina un signore che abitava proprio di fronte al pontile dove si prendono i battelli si alzò, andò in bagno per farsi la barba e nel guardarsi allo specchio gridò: – Aiuto! Il mio naso! Il naso, in mezzo alla faccia, non c’era più, al suo posto c’era tutto un liscio. Quel signore, in vestaglia come stava, corse sul balcone, giusto in tempo per vedere il naso che usciva sulla piazza e si avviava di buon passo verso il pontile. – Ferma, ferma! – gridò il signore. – Il mio naso! Al ladro, al ladro! La gente guardava in su e rideva. A quel signore non rimase che scendere in strada e inseguire il fuggitivo, e intanto si teneva un fazzoletto davanti alla faccia come se avesse il raffreddore. Purtroppo arrivò appena in tempo per vedere il battello che si staccava dal pontile. Il signore si buttò coraggiosamente in acqua per raggiungerlo, ma il battello aveva già preso velocità. Il disgraziato si rassegnò così a passare in mezzo a una folla di curiosi e a tornare a casa, dove si tappò, dando ordine alla domestica di non lasciar entrare nessuno, e passava il tempo a guardarsi nello specchio la faccia senza naso.

Audio


L’unione fa la forza

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Qualche giorno dopo la serva di quel signore andò al mercato per comprare il pesce. – Ma questo è il naso del mio padrone! – esclamò inorridita. Comprò il naso, lo avvolse in un fazzoletto e lo portò a casa. Quando il suo padrone lo vide, lo prese tra le mani. – Ma perché sei scappato? Che cosa ti avevo fatto? – gli chiese. Il naso lo guardò di traverso arricciandosi tutto per il disgusto: – Senti, non metterti mai più le dita nel naso. O almeno tagliati le unghie – rispose. G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi

Riconoscere un TESTO NARRATIVO 1 Di fianco al racconto, scrivi le parole PRIMA - DOPO - DOPO ANCORA - INFINE. 2 Riesci a completare questa linea del tempo con i fatti principali del racconto?

Una mattina un signore si accorge che

Il naso sale sul ...........................

Il signore si rassegna e si

La domestica

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ma il signore

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Il naso spiega

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e passa il tempo

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3 Adesso la domanda principale: secondo te questo è un testo narrativo?

S ì, perché ............................................................................................................................................................................... N o, perché ............................................................................................................................................................................. 4 Completa la frase con il termine giusto, scegli tra: aggettivi, avverbi, nomi.

Prima - dopo - dopo ancora - infine sono ............................................................ 23


Il testo NARRATIVO

L’autore

Permettete che mi presenti?

Che giornata. Che gran bella giornata d’autunno. Stranamente bella. Tempo da cani, proprio da cani. Col sole caldo come il latte della mamma, caldo come le leccate sulla pancia. Mangiato a sazietà. Bevuto a sazietà. Cacciato a sazietà. Stavolta l’avevo quasi acchiappata, la lepre. C’è mancato poco. Se solo non ci fosse stato quel fischio. Mi ha distratto per un decimo di secondo. Ma loro sono così. Ogni volta che mi avvicino al traguardo, arriva il fischio. Si sono comprati un fischietto per cani. Una cosa terribile! Ti penetra nelle ossa. In realtà io mi chiamo Brendon; ma loro mi chiamano Anton. Mi hanno cambiato nome, dicono che Anton si pronuncia più facilmente di Brendon. Permettete che mi presenti? Mi chiamo Brendon e vengo dall’Ungheria. Antica razza di cani pastore. I miei fratelli si chiamano Bela, Bratko e Bence. Loro li ho persi di vista. Per noi cani è così, ci perdiamo di vista dopo qualche settimana. Ci separano, ci danno una nuova casa, dei nuovi padroni, un nuovo ambiente, nuovi odori. Non è mica facile cambiare abitudini così, di punto in bianco, ma noi ci sappiamo fare, impariamo ad adattarci e se tutto va bene i posti migliori della nuova casa sono nostri in men che non si dica. J. Richter, Io sono soltanto un cane, Beisler Editore

Leggo per ANALIZZARE L’autore Rispondi con una x. Chi è l’autore di un racconto? La persona che scrive il racconto: il suo nome si trova in fondo al testo insieme al titolo da cui è tratto il brano e alla casa editrice che lo ha pubblicato. Il personaggio al quale l’autore fa raccontare la storia. Secondo te chi è l’autore di questo racconto? Il cane I padroni del cane Jotta Richter

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L’incontro

Il narratore

Il testo NARRATIVO

Il ragazzo è immobile, ritto davanti al recinto del lupo. Il lupo va e viene. Gira in lungo e in largo senza mai fermarsi. “Che scocciatore, quel tipo...” Ecco quel che pensa il lupo. Sono ormai due ore che il ragazzo sta davanti alla rete, piantato lì come un albero gelato, a guardare aggirarsi il lupo. “Che vuole da me?” Questo si chiede il lupo. Quel ragazzo lo turba. Non lo spaventa (un lupo non ha paura di niente), ma lo turba. Gli altri bambini corrono, saltano, gridano, piangono, fanno la linguaccia al lupo e nascondono il viso nella gonna della mamma. Poi vanno a fare i buffoni davanti alla gabbia del gorilla e ruggiscono davanti al naso del leone che frusta l’aria con la coda. Ma quel ragazzo lì, no. Rimane in piedi, immobile, silenzioso. Solo i suoi occhi si muovono: seguono il viavai del lupo, lungo la rete. “E che, non ha mai visto un lupo?”. Dal canto suo, il lupo non riesce a scorgere il ragazzo che una volta su due. Perché non ha che un occhio, il lupo. Ha perduto l’altro lottando contro gli uomini, dieci anni fa, il giorno che fu catturato. “Si stancherà prima di me” pensa il lupo continuando il suo andirivieni. E aggiunge: “Sono più paziente di lui”. E aggiunge ancora: “Io sono il lupo”. D. Pennac, L’occhio del lupo, Salani

Leggo per CAPIRE Comprendo le parole Indica il completamento giusto. Uno “scocciatore” è una razza di lupo. una persona simpatica. una persona che dà fastidio. L’espressione viene rivolta al bambino. al lupo. Qual è il significato dell’espressione “Quel ragazzo lo turba”? Scrivi un altro modo per dire la stessa cosa.

Leggo per ANALIZZARE Il narratore Rispondi. Che cosa fa un narratore? .................................................................. ................................................................................................................... Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F). Il narratore è qualcuno che osserva la scena. Il narratore è l’autore del racconto. Il narratore è il lupo che racconta ciò che gli succede. Il narratore è un esterno e scrive in terza persona. Il narratore è il protagonista e scrive in prima persona.

V F V F V F V F V F

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Il testo NARRATIVO

Il merlo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32

Il contenuto

Era l’estate di nove anni fa e un giorno mi vidi arrivare in casa un nostro amico artigiano. Aveva con sé un’ampia gabbia di legno, e dentro la gabbia un merlo. Mi raccontò che glielo avevano portato dei ragazzi dopo averlo preso in un giardinetto di Torino perché non era capace di volare e un gatto lo stava aggredendo. Il mio amico però, dovendo partire per le ferie, non sapeva a chi lasciarlo, e così chiese a me di tenerlo qui in campagna dove l’aria è più buona. Era un bel merlo dal manto nero antracite e il becco giallo-arancio vivo. A mio parere poteva avere un paio d’anni, forse tre, e la sua incapacità di volare era dovuta al fatto che era sempre vissuto in gabbia fin da quando quei ragazzi lo avevano preso dal nido. “Forse”, mi dissi, “qui potrò liberarlo!” Fin da ragazzo avevo allevato, e poi liberato nel bosco, uccelli di ogni genere: fringuelli, cinciallegre, cardellini… E ora avevo in dono un merlo cittadino che non sapeva volare. Sarebbe stato almeno un buon cantatore? Incominciai con il nutrirlo il più possibile: smuovevo la terra dell’orto per cercare i lombrichi rossi e grassi, alzavo i vasi dei gerani per prendergli i millepiedi, gli portavo i ragni che facevano la tela nella catasta di legna. Quando maturarono le bacche, gli offrii mirtilli, sorbi e sambuchi. Presto incominciò a riconoscermi e a non temere le persone della casa e, quando mi avvicinavo alla gabbia, non svolazzava e non gridava spaventato ma, immobile sul paletto, aspettava un buon bocconcino. Per tutto l’autunno e tutto l’inverno se ne rimase zitto. Finalmente, in una mattina di fine febbraio, sentii provenire dalla gabbia un lieve gorgheggio: non c’era alcun dubbio, era lui, il merlo, che si era accorto dell’arrivo della bella stagione. Da quel giorno, quel merlo mi fece compagnia e mi rallegrò con il suo canto melodioso e variato. M. Rigoni Stern, Il libro degli animali, Einaudi Scuola

Leggo per DIVERTIRMI

Rileggi il racconto e a ogni accapo fai un respiro.

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Il contenuto

Il testo NARRATIVO

Leggo per CAPIRE Comprendo le parole Dalla riga 4 alla 13 ci sono sette pronomi che sostituiscono l’espressione “il merlo”. Dalla riga 18 alla 22 ci sono tre pronomi che sostituiscono l’espressione “al merlo”. Scovali tutti e continua a colorarli. Rispondi. “Mi vidi arrivare in casa un nostro amico artigiano” (righe 2-3). Sai chi sono gli artigiani? Quali lavori potrebbe svolgere l’amico artigiano dell’autore? .......................................................................................................................................... Conosci il colore antracite (riga 9)? Prova a spiegare che colore è. ..........................................................................................................................................

Capisco il racconto Rispondi con una x. Chi è il narratore del racconto? L’artigiano Il merlo L’uomo di campagna

Qual è il problema del merlo? Non canta Non parla Non sa volare

Rifletto Rispondi sul quaderno. 1. Perché il merlo rischiava di fare una brutta fine? 2. Dal racconto riesci a capire dove era stato il merlo fino a quel momento? 3. In che mese pensi che il merlo sia stato trovato? Da che cosa lo capisci? 4. Quanti mesi all’incirca trascorrono prima che si metta a cantare?

Leggo per ANALIZZARE Il titolo Contenere significa tenere in sé, accogliere, racchiudere. Esiste il contenuto di un pacco e il contenuto di un racconto. Il titolo è un assaggio del contenuto: quale altro titolo daresti a questo racconto per stuzzicare la curiosità dei lettori? .............................................................................................................................................

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Il testo NARRATIVO

Il contenuto

Una strana notte

SCRIVO Dal testo si comprende perché i due amici sono andati via? Scrivi l’inizio della storia sul quaderno.

– Potremmo bussare alla porta di qualcuno... – E chiedere se ci possono ospitare? – Sì – dissi, sapendo che era impossibile. – Non possiamo andare a casa di gente sconosciuta – disse Edward. Già. Era peggio che passare la notte all’aperto. Non potevamo farlo, così come non potevamo chiedere soldi a un estraneo. – Ci farebbero un sacco di domande. – E poi non ci sono case, da queste parti... Dapprima mi misi a piangere in silenzio, ma poi scoppiai in singhiozzi disperati. – Mi dispiace – disse Edward, sconsolato. Ed ecco che dietro una curva apparve una casa, anzi un casolare, anzi un mezzo casolare perché contro il cielo viola si stagliava un tetto senza tegole e una parete era crollata. Entrammo dalla porta spalancata, tenendoci stretti. Dentro trovammo mucchi di foglie, cumuli di pietre accatastate e un merlo che fischiava dalla finestra senza vetri. Era un posto orrido. Ci sistemammo tra le foglie, in un angolo, sotto una parte di tetto rimasta intatta. L’oscurità ci avvolse completamente: non riuscivamo nemmeno più a distinguere i contorni delle finestre, e tra le foglie si sentivano rumori di qualcosa che strisciava e fruscii indefiniti e terrificanti. Noi ci stringevamo l’uno all’altra, irrequieti. Riuscimmo perfino a dormire un po’. – Pensi che sia quasi giorno? – Non lo so. Ma non poteva essere giorno. Il buio avanzava lentamente. Tutte le notti erano così lunghe? – Ho freddo. – Anch’io. – È tutta colpa mia – disse Edward. – Avrei dovuto andare via da solo. – Non sapevi nemmeno dove andare. – Già. P. Lively, Un viaggio indimenticabile, Mondadori

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Il contenuto

Il testo NARRATIVO

Leggo per CAPIRE Comprendo le parole Rispondi. La frase nel testo ”L’oscurità ci avvolse completamente” che cosa significa? Riscrivi con parole tue: .................... .......................................................................................................................................................................................................... Il pronome “ci” a chi si riferisce? .............................................................................................................................................. I due personaggi sono due maschi o un maschio e una femmina? Sottolinea la parola che te lo fa capire. Elimina i legami temporali di questa frase e riscrivi due frasi distinte. “Dapprima mi misi a piangere, poi scoppiai in singhiozzi disperati”. .....................................................................................................................................................................................................

Rifletto Quali frasi pronuncia Edward? Sottolineale. – Potremmo bussare alla porta di qualcuno. – Mi dispiace. – Pensi che sia quasi giorno? – Anch’io. – È tutta colpa mia.

Rispondi sul quaderno. 1. Che cosa “Era peggio che passare la notte all’aperto”? 2. Perché i due ragazzi avrebbero dovuto chiedere soldi a un estraneo? 3. Il cielo viola ti fornisce un’informazione nascosta: che ora sarà stata?

Leggo per ANALIZZARE Il contenuto Rispondi con una x. Di che cosa parla questo racconto? Di due ragazzi che sono scappati di casa Di due ragazzi che sistemano una casa Di un ragazzo che non vuole chiedere aiuto a nessuno Completa le frasi. Il personaggio che racconta scoppia in singhiozzi perché ............................................................................................ A Edward la notte non era mai sembrata così lunga prima perché............................................................................. Edward si sente responsabile delle lacrime dell’amica perché ....................................................................................

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Il testo NARRATIVO

Lo scopo

Racconti a confronto

Centro culturale Heydar Aliyev, Baku, Azerbaigian

LESSICO Trova un sinonimo. audace: ......................................... sinuoso: ........................................ decollo: ........................................ Sottolinea nel racconto l’espressione inglese presente e traducila a voce.

UN COMPITO AUTENTICO PER TE Zaha è una persona straordinaria, ma anche i tuoi compagni lo sono! Crea una breve presentazione delle caratteristiche positive di ciascuno di loro: carattere, gusti, qualità, passioni, interessi. Se la maestra è d’accordo potete svolgere il lavoro in gruppi sorteggiando i nomi dei bambini da descrivere. Quando arriverà un esperto o una supplente sarà come se vi conoscesse da sempre!

Zaha Hadid Quando Zaha compì dieci anni, decise che voleva diventare un’architetta. Era una bambina molto determinata, e crescendo divenne uno dei più grandi architetti del nostro tempo. Si guadagnò anche un soprannome: la “regina della curva”, perché gli edifici che progettava erano strutture molto audaci e sinuose. Un giorno, salì a bordo di un aereo. Il pilota annunciò che ci sarebbe stato un breve ritardo nel decollo. Zaha non volle saperne e pretese che la facessero salire subito su un altro volo. – Impossibile – protestò l’equipaggio, – il bagaglio è già stato imbarcato. Ma Zaha tanto disse e tanto fece, che l’ebbe vinta lei. Come al solito. Zaha era fatta così. Le piaceva superare i limiti, fare le cose che tutti gli altri consideravano impossibili. Era così che aveva creato un genere di edifici che nessun altro avrebbe mai potuto immaginare. Progettò stazioni dei vigili del fuoco, musei, ville, centri culturali, un centro di sport acquatici e molto altro ancora. Zaha si forgiò da sola un percorso molto personale. Non aveva mai paura di essere diversa. Uno dei suoi mentori disse che era come “un pianeta sulla propria, inimitabile orbita”. Sapeva sempre cosa voleva e non si dava pace finché non lo otteneva. In effetti dicono che sia questo il segreto per ottenere grandi risultati nella vita. Zaha fu la prima donna a ricevere la Medaglia d’Oro del Royal lnstitute of British Architects, uno dei maggiori riconoscimenti al mondo nell’ambito dell’architettura. E. Favilli, F. Cavallo, Storie della buonanotte per bambine ribelli, Mondadori

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Scoppi e petocchi

Lo scopo

Il testo NARRATIVO

– Quando tu beve questa vostra Cocca, se ne va dritta dritta nella pancina. Chiaro o scuro? – Chiaro. – E anche le bolle va nella pancina. Chiaro o scuro? – Sempre chiaro. – E le bolle frizza verso l’alto? – Certo. – Questo significa – proseguì il G.G.G. – che le bolle va bizzibizzi fino in gola ed esce dalla bocca con un rutto un pochetto vomitoso. – Sì – riconobbe Sofia, – un ruttino di tanto in tanto è anche buffo. – Ruttare è inamissile – dichiarò il G.G.G. – Noi giganti mai si rutta. – Ma con quella vostra bevanda, come si chiama... – ... sciroppio. – Con quel vostro sciroppio le bolle se ne andranno verso il basso, con conseguenze ben peggiori. – Perché peggiori? – chiese il gigante corrugando la fronte. – Perché se scendono invece di salire, usciranno per qualche altra parte con un rumore ancora più forte e sconveniente. – Con un petocchio! – esclamò il G.G.G. raggiante. – Noi giganti fa petocchi in continuazione! Un petocchio è un segno di gioia. È una musica per l’orecchio! È un marcio nuziale!

LESSICO

Sottolinea le parole “strambe”. Poi pensicchiane altre e fai una gara con i tuoi amicini a chi ne trova di più!

R. Dahl, Il GGG, Salani

Leggo per ANALIZZARE Lo scopo Completa e rispondi facendo riferimento ai due testi che hai letto in queste pagine. Zaha Hadid racconta di ................................................................................................................... Il suo scopo è .................................................................................................................................... Scoppi e petocchi racconta di ......................................................................................................... Il suo scopo è .................................................................................................................................... per questo lo scrittore utilizza un linguaggio ........................................................................... Secondo te, quale testo raggiunge lo scopo? Confrontati con i compagni e rispondi con una x. La maggioranza di noi ha risposto sì: l’autore ha centrato il bersaglio nel testo ............................................ ha risposto no: l’autore non ha centrato il bersaglio nel testo ............................................

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Il testo NARRATIVO

La fabula

Pietro the Tomato

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Il giorno dopo, a scuola… – Tocca a te, Pietro – lo incoraggia la maestra Paola. – My name is… “Reagisci!”. Nella testa sente il nonno che lo incita. – My name is Pietro, Pietro the Tomato! I compagni lo guardavano allibiti, poi scoppiano a ridere e anche Pietro ride con loro! Li ha stesi colpendo d’anticipo. – Meriti dieci, Pietro. Chi sa ridere dei propri difetti è un campione! – si complimenta la maestra.

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L’indomani la maestra di inglese vuole che tutti i bambini facciano un’autopresentazione, in inglese naturalmente: nome, cognome e una caratteristica del carattere. Pietro non vorrebbe affrontare la prova. – Sbaglierò tutto, nonno. Come minimo inizierò a balbettare e poi a diventare rosso. Io non ce la farò – si lamenta Pietro. – Invece sì! Quando senti arrivare le fiamme non ti devi nascondere. Anzi! Fai di tutto per essere notato. E un bel giorno la timidezza getterà la spugna. Dai, la possiamo battere. È per questo che ci alleniamo.

Pietro è arrabbiato con se stesso. Non può tenere nessun segreto. Tutti sanno che Pietro è innamorato di Eleonora: gli basta vederla e si trasforma in un pomodoro maturo. In classe c’è sempre qualcuno pronto a strillare: – Attenti! Passa il Pomodoro! – Devi affrontare questa faccenda seriamente. Come se tu fossi un gladiatore che combatte contro i leoni – disse un giorno il nonno. – Devi assolutamente vincere! – Ma nonno, non è una gara. – Invece sì. Il tuo avversario è la timidezza e si nasconde dentro di te. Ma tu non vuoi dargliela vinta, giusto? – gli dice il nonno. – Adesso tu e io siamo alleati e sconfiggeremo la vergogna. Ci alleneremo come per un match di pugilato. Al lavoro, il ring ci aspetta! D. Palumbo, Pietro Pomodoro, Mondadori

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La fabula

Il testo NARRATIVO LESSICO

Leggo per ANALIZZARE L’ordine cronologico Rispondi con una x. Hai compreso quando e come si sono svolti i fatti del racconto? Sì No Cancella le parole sbagliate in questa frase. Nel racconto i fatti sono organizzati in modo coerente / incoerente perché la narrazione rispetta / non rispetta l’ordine cronologico.

L’origine delle parole Cronologico (agg.) Deriva dal greco chronos (tempo) e logos (discorso). Significa che rispetta la successione temporale.

Riordina il racconto. Ci sono alcune parole del tempo che ti possono aiutare a capire in quale ordine si sono svolti i fatti. Cerchiale nel testo: sono 3. Scrivi nello spazio accanto a ogni parte del racconto le parole che caratterizzano la struttura del testo narrativo: inizio; svolgimento; conclusione.

Clil

Adesso avanti, presentati tu in inglese, vediamo se riesci ad attribuirti una qualità proprio come fa Pietro!

My name is Pietro, Pietro the Tomato!

Listen and read

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Il testo NARRATIVO

Leggo per DIVERTIRMI

Scegli un compagno, un amico, una sorella... con cui condividere la lettura della fiaba. Cambiate turno a ogni colore. Chi comincia?

La fabula

Cappuccetto Rosso 1. C’era una volta una bambina che viveva con la mamma in una casetta al margine del bosco: questa bambina si chiamava Cappuccetto Rosso perché la mamma le aveva fatto una mantellina con un cappuccio rosso, che la bambina portava sempre. 2. Cappuccetto Rosso aveva una nonna, molto vecchia, che abitava in una casetta al di là del bosco e che un giorno si ammalò. La mamma pensò di mandare Cappuccetto Rosso a portarle delle focaccine, un po’ di burro e della marmellata, raccomandandosi di non fermarsi nel bosco per nessun motivo, di non parlare con nessuno e di camminare dritta verso la casa della nonna. 3. Cappuccetto Rosso uscì di casa e si avviò ma, quando fu nel bosco, si lasciò distrarre dai fiori, dagli animaletti e si fermò a giocare. 4. Il lupo, che abitava nel bosco, vide la bambina e si mise a chiacchierare con lei amabilmente. Venne così a sapere dove stava andando e le consigliò la strada più lunga, in modo da poter arrivare per primo a casa della nonna. 5. Quando arrivò, si fece aprire la porta facendo una vocina come quella di Cappuccetto Rosso, entrò, si mangiò la nonna in un boccone e si mise a letto, sotto le coperte, ad aspettare la bambina per mangiare anche lei. 6. Cappuccetto Rosso arrivò, guardò quella che credeva essere la nonna e disse: “Nonnina, che occhi grandi hai!” e il lupo rispose: “È per guardarti meglio”. “E che orecchie grandi hai!”. “È per sentirti meglio”. “E che bocca grande hai!”. “È per mangiarti meglio!!!” e il lupo saltò fuori dal letto e se la mangiò. 7. Un cacciatore, che passava lì vicino, sentì le grida di Cappuccetto Rosso, corse dentro la casetta, vide il lupo che dormiva profondamente con la pancia gonfia e gliela tagliò con un coltello. 8. Cappuccetto Rosso e la nonna saltarono fuori, facendo grandi feste al coraggioso cacciatore. da C. Perrault

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La fabula

Il testo NARRATIVO

Leggo per ANALIZZARE Le sequenze Hai notato? Il testo è diviso in parti numerate e di colore differente: collega ogni parte al contenuto che presenta.

Parte 1 Parte 2 Parte 3 Parte 4 Parte 5 Parte 6 Parte 7 Parte 8

Arriva un personaggio nuovo che risolve un problema. Entra in scena un nuovo personaggio. Vengono presentati il luogo, il tempo e i personaggi. Cambia il luogo del racconto. Cambia ancora il luogo ed entra in scena un nuovo personaggio. Prende il via la storia. La storia si conclude. Accade il fatto più importante della storia.

Completa. Ognuna di queste parti è una .......................................................... Ogni volta che c’è una sequenza nuova viene presentato un ......................................................... o un ......................................................... nuovo. Una dopo l’altra, le sequenze compongono il filo narrativo del .......................................................... Disegna le sequenze che mancano.

1

2

3

4

8

7

6

5

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Strizzo il testo Strizzare il testo è un’operazione divertente ma anche utile. Segui le indicazioni e se hai difficoltà chiedi alla maestra di lavorare con un compagno.

Per strizzare un testo come si deve: 1 leggi due volte tutto il brano; 2 i ndividua le sequenze e indicale con un segno a lato del testo; 3 c ancella le informazioni che non sono essenziali, come nell’esempio; 4 ricopia a fianco le frasi rimaste; 5 r ipeti a voce la storia così semplificata e controlla che non ci siano altre informazioni superflue che puoi togliere.

Osserva come è stata strizzata la prima sequenza, poi continua tu.

Il bambino lumaca 1. C’era un bambino che si chiamava Tommy e aveva una grandissima passione per le lumache. Aveva ottenuto dai genitori il permesso di tenerne una tutta sua dentro una specie di acquario senza acqua che aveva sistemato nella sua cameretta. Tommy pensava che gli sarebbe piaciuto vivere strisciando con moltissima calma da una foglia all’altra, mordicchiando insalata fresca, senza fretta, senza rumore, in modo che a guardarlo da fuori sembrava calmo e silenzioso. 2. Un giorno che era lì a osservare Remo si sentì come risucchiare e rimpicciolire. Aveva davanti a sé una specie di giungla di ciuffi d’erba che finiva bruscamente contro una parete verticale trasparente. Quando si voltò, vide la stessa cosa dall’altra parte. – È così – disse una voce bassa e fioca. – È sempre e solo così. Tommy si voltò, sempre molto piano, e vide che a parlare era stato Remo. Solo che era un Remo gigantesco ed era proprio lì, a due passi da lui. Tommy era diventato una lumaca.

Tommy aveva una grandissima passione per le lumache. Aveva ottenuto il permesso di tenerne una dentro una specie di acquario senza acqua. Tommy pensava che gli sarebbe piaciuto vivere strisciando con calma da una foglia all’altra, senza fretta, senza rumore. ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... .........................................................................

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3. Tommy cercò di spostarsi verso il vetro, per chiedere aiuto, fare qualcosa, ma il suo corpo rispondeva agli ordini molle molle, come se non volesse obbedire. Alla fine, con molti sforzi, riuscì ad arrivare al vetro e a schiacciarsi contro, proprio come faceva quando era dall’altra parte. Ma non c’era nessuno, tranne la sua immagine riflessa. 4. Dopo una mezz’oretta Tommy riuscì a tornare da Remo, molto lentamente. Non si dissero niente, perché non c’era niente da dire: vivere in quel modo era terribile. Così terribile che Tommy decise all’istante che non si poteva tenere una lumaca prigioniera... 5. In quel momento si sentì come gonfiare e si ritrovò nella sua camera, davanti alla finestra, a contemplare una lumaca solitaria che strisciava molto lenta dentro un acquario senza acqua. E senza stare più a pensarci, Tommy prese Remo con due dita e lo riportò ai giardini dove l’aveva trovato.

Strizzo il testo ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... .........................................................................

R. Piumini, Storie in un fiato, Einaudi

Rispondi con una x. Che cos’è più importante nella sequenza n. 2? Che Tommy vede l’insalata Che Tommy è diventato una lumaca

Che cos’è più importante nella sequenza n. 4? Che Tommy torna da Remo Che Tommy capisce cosa significa essere prigionieri

Che cos’è più importante nella sequenza n. 3? Che Tommy striscia Che Tommy non può chiedere aiuto

Che cos’è più importante nella sequenza n. 5? Che Tommy torna normale Che Tommy libera la lumaca

Se ti alleni a strizzare un testo potrai applicare lo stesso metodo ai testi di studio in modo da: - individuare più facilmente le informazioni fondamentali; - semplificare i contenuti; - memorizzare più velocemente e senza fare fatica.

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Il testo NARRATIVO

L’intreccio

Oreste è scomparso Dopo la scuola Lizzie volò a casa, sperando per il meglio, ma temendo il peggio. Per tutto il giorno non aveva fatto altro che pensare a Oreste. Ora, mentre correva per la strada, le tornò in mente quella mattina d’inverno in cui l’aveva trovato tra i cassonetti della spazzatura. Era poco più di un cucciolo, tutto infreddolito, tremante e affamato. Dopo qualche giorno, quando si era accorta che nessuno gli dava da mangiare, aveva deciso di portarlo a casa con sé e di chiamarlo Oreste. E ora Oreste non c’era più. – Ho cercato dappertutto – disse la mamma a Lizzie. – Ho frugato negli armadi, ho controllato in strada. Perfino nel parco – esitò – e sotto le macchine. Dagli occhi di Lizzie sgorgarono due grandi lacrimoni. – Tu pensi che sia morto, vero? La signora Thompson mise un braccio attorno alle spalle della figlia. – Qui intorno può essere pericoloso per i gatti, le strade sono molto trafficate – disse. – È già stato anche troppo fortunato, finora – aggiunse con aria dolce. – Ma Oreste ha appena sei anni, mamma – piagnucolò Lizzie. – Da quando in qua vivere sei anni soltanto è una fortuna? Scoppiando in un pianto dirotto, Lizzie salì di corsa in camera sua e si chiuse dentro sbattendo la porta. T. Blacker, Rapimento, EL

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L’intreccio

Leggo per CAPIRE

Il testo NARRATIVO LESSICO

Rifletto Completa con CAUSA o CONSEGUENZA.

FATTO

.................................

Lizzie decide di occuparsi del gatto.

Lizzie è angosciata dall’idea di perderlo.

................................. Lizzie trova un gatto abbandonato.

Flashback (s.m. inv.) Termine inglese composto di flash, “lampo” e back, “indietro”. Ricordo improvviso di un avvenimento passato.

Leggo per ANALIZZARE Il flashback Osserva le parti del racconto presentate in ordine cronologico e rispondi.

Secondo te, nella realtà, i fatti si sono svolti in questo ordine? Sì No Non so Se non sei d’accordo e pensi che l’autore li abbia intrecciati, disegna una freccia che riporti il riquadro nel punto in cui deve stare. Riscrivi il testo sul quaderno collocando il flashback nel punto in cui si trova qui sotto

Sei d’accordo con questa affermazione? Rispondi con una x. Intrecciare i fatti di un racconto usando il flashback rende il testo più interessante. Sì No Non so

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Il testo NARRATIVO

L’intreccio

È ora di andare a scuola Qual è il tempo di questi verbi? .....................................................

Qual è il tempo di questi verbi? .....................................................

Qual è il tempo di questi verbi? .....................................................

Io mi chiamo Ambra Chiaro. Sta suonando la sveglia, ma non ho voglia di aprire gli occhi. Passano alcuni minuti, arriva la mamma e dice: – Svegliati, amore. È ora di andare a scuola. Non c’è niente da fare, così scendo dal letto e via, sotto la doccia. Intanto penso a tante cose... Chi sarà il mio nuovo maestro? Chi sarà il mio vicino di banco? Hanna Burton sarà sempre così antipatica con me? Ci sarà qualche bambino nuovo? Qualcuno che abbia bisogno di farsi dei nuovi amici, magari? Come farò senza Mattia? Quest’anno, per la prima volta, il nuovo anno scolastico comincerà senza il mio migliore amico, che si è trasferito in un’altra città. Sarò triste senza di lui? Quando arrivo a scuola sono in ritardo: ho perso tempo a cercare lo zainetto. Entro in aula. “Sei in ritardo!” dice Hanna Burton guardando l’orologio. “Grazie, Big Ben!”. L’ho chiamata così pensando al famoso orologio che c’è a Londra e, intanto, mi guardo intorno per vedere dove posso sedermi. Si sono sistemati tutti come l’anno scorso: stesse file, stessi posti. Vado a sedermi in quello che sarebbe stato il mio banco. Quello vicino al mio è vuoto, ma non per molto, perché dopo un po’ arriva Brenda e si siede accanto a me. Io, intanto, penso che vorrei un’amica. Così sorrido a Brenda e anche lei mi sorride: forse ho trovato la mia migliore amica, quella che stavo cercando. P. Danziger, Ambra Chiaro va in quarta, Piemme Junior

MORFOLOGIA Analizza a voce i verbi evidenziati nel testo: modo-tempo-persona Grammatica RAF - pag. 111

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L’intreccio

Il testo NARRATIVO

Leggo per ANALIZZARE Il flashforward Osserva le parti del racconto: l’autore ha intrecciato i fatti del presente e del futuro. Riporta con una freccia ogni fatto sulla linea, in modo da ristabilire l’ordine cronologico.

1

2

3

Leggi e rispondi con una x. Intrecciare i fatti di un racconto usando il flashforward fa venire voglia di andare avanti a leggere. Sei d’accordo con questa affermazione? Sì No Completa la frase colorando le parola giusta, poi rispondi. Ciò che Ambra Chiaro immagina forse di sicuro potrebbe accadere nel presente futuro . Perché? ...........................................................................................................................................................................................

UN COMPITO AUTENTICO PER TE Utilizza il flashforward Cerca di immaginare come sarà il primo giorno di scuola del prossimo anno scolastico. Scrivilo su un foglio e nascondilo in un cassetto. Il prossimo settembre sarà una sorpresa rileggerlo! Comincia così: Sono seduto sul letto in camera mia, sto leggendo il racconto di Ambra Chiaro e improvvisamente immagino...

LESSICO Flashforward (s.m. inv.) Termine inglese composto di flash, “lampo” e forward “avanti, in avanti”. Interruzione della successione cronologica dei fatti per anticipare eventi che accadranno in seguito.

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Il testo NARRATIVO

I personaggi

Folletti in cucina

Dalla cucina della signora Mirtilla Maggiolina De’ Ciliegis uscivano ogni giorno gli odori più stuzzicanti. Un giorno sentivi profumo di pollo fritto e croccante con frittelle di mirtilli; il giorno dopo il profumo dell’arrosto si sposava all’aroma del pan di zenzero dolce e speziato. Una mattina un buon aroma di caffè bollente e di bacon profumava l’aria. Pong! Fece il tostapane, e sparò fuori due fette di pane tostate e dorate. La signora Mirtilla spalmò sulla sua uno strato di marmellata di fragole, il signor De’ Ciliegis un velo biondo di miele. – Mmmmmm! – mormorò il signor De’ Ciliegis. – Che cosa c’è di meglio, al mattino, di un bel toast croccante? A quelle parole, pieno di orgoglio, il tostapane, che già era lucente, sorrise e si mise a brillare ancora di più. – La nostra cucina è così perfetta che a volte penso che abbia qualcosa di magico – disse sorridendo la signora Mirtilla. Ma non sapeva quanto fossero vere quelle parole. C’era qualcosa di magico nella sua cucina, anzi, qualcuno. Proprio in quel momento, nascosti dietro il barattolo dello zucchero, i due folletti domestici della casa si davano a vicenda pizzicotti e ridacchiavano. Questi due esseri avevano nomi lunghi e impronunciabili, ma fra di loro, per semplicità, si chiamavano Sale e Pepe. Il folletto Sale indossava un vestito bianco e dormiva nella saliera d’argento della signora Mirtilla, mentre Pepe indossava un completo grigio a pois e dormiva nella pepiera d’argento. Era responsabilità di Sale e Pepe controllare che tutti in cucina svolgessero per bene il proprio lavoro. – Se non li accontentiamo, potrebbero smettere di lavorare – bisbigliò Sale a Pepe mentre pattinavano sui cubetti di ghiaccio. – Forse dobbiamo lasciarli provare… E così, nella cucina della signora Mirtilla iniziò l’Operazione Scambio! Appena la signora De’ Ciliegis uscì di casa, tutti gli elettrodomestici iniziarono a scambiarsi i lavori: le camicie uscirono dalla lavatrice e volarono dentro il forno, la caffettiera iniziò a riempirsi di gelato, il frullino cominciò a stirare le camicette, la lavatrice a impastare il Pan di Spagna… Sale e Pepe, sulla scatola dei fiammiferi, si godevano lo spettacolo.

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LESSICO Zenzero (s.m.) Spezia dal sapore pungente e aromatico Bacon (s.m. inv.) Parola inglese che indica la pancetta di maiale affumicata. In Inghilterra si usa fare colazione con uova e bacon.


I personaggi

E proprio in quel momento il signor De’ Ciliegis entrò in cucina. Spalancò gli occhi, esterrefatto. La cucina era un vero disastro! – Mirtilla! Mirtilla! – gridò il signor De’ Ciliegis uscendo di corsa. In un batter d’occhio, i due folletti si misero all’opera. A velocità supersonica rimisero la cucina in ordine perfetto! – V-v-vieni a vedere – balbettava intanto il signor De’ Ciliegis fuori dalla porta. – Vieni a vedere che cosa è successo alla tua cucina, Mirtilla. Entrarono. – Beh, che cosa c’è che non va? – chiese la signora Mirtilla. Tin! Fece il forno. La signora De’ Ciliegis aprì lo sportello e ne estrasse un soffice e morbido Pan di Spagna. S. Plath, 3 storie per bambini, Mondadori

Il testo NARRATIVO MORFOLOGIA

Sottolinea: con il rosso i nomi comuni di persona; con il blu quelli di cosa; con il verde i nomi propri. Grammatica RAF - pag. 56

Leggo per DIVERTIRMI

Rileggi utilizzando una voce diversa per ogni personaggio.

Leggo per CAPIRE Capisco il racconto Rispondi sul quaderno. 1. Che cosa stanno facendo i signori De’ Ciliegis? 2. “La nostra cucina è così perfetta che a volte penso che abbia qualcosa di magico” dice la signora Mirtilla. Che cosa intende dire? 3. Perché gli oggetti della cucina decidono di scambiarsi i lavori?

Leggo per ANALIZZARE I personaggi Rispondi. Chi sono i personaggi del racconto? ....................................................................................... Chi sono i protagonisti (cioè i personaggi più importanti)? .............................................. ............................................................................................................................................................. Completa.

Personaggi realistici

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Personaggi fantastici ...................................................................................................

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Il testo NARRATIVO

Il tempo e il luogo

Nel mondo

1. ................................................................................................................ C’era una volta un bambino di nome Pablito che viveva con i genitori in un villaggio situato sulla riva di un piccolo lago. Le persone del villaggio erano molto povere e lavoravano dalla mattina alla sera senza quasi mai parlare. Difficilmente si potevano trovare persone amiche fra loro e ancora più difficile era vedere qualcuno sorridere. C. Scataglini, Fiabe e racconti per imparare, Erickson

2. .............................................................................................................. Un viaggiatore sperduto nel deserto disperava di trovare l’acqua. Si trascinò a fatica in cima a una duna, poi su un’altra e un’altra ancora nella speranza di scorgere da qualche parte un corso d’acqua. Continuò a guardare in tutte le direzioni, ma invano. Mentre procedeva barcollando, inciampò in un cespuglio secco e cadde. Restò lì disteso, senza più la forza di rialzarsi. A. De Mello, La preghiera della rana, Ed. Paoline

3. ........................................................................................................... Un giorno mi ritrovai in mezzo alla campagna, in una zona di campi verdeggianti dove brucavano mucche dal muso dolce e mite. Davanti a me un sentiero scendeva verso la grande conca azzurra del mare. Tra le siepi erbose crescevano viole e primule selvatiche e, quando uscì il sole, il colore dell’erba rigogliosa si trasformò inaspettatamente e divenne verde smeraldo. R. Pilcher, Il giorno della tempesta, Mondadori

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Il tempo e il luogo

Il testo NARRATIVO

Leggo per CAPIRE Capisco il racconto Completa. • Vicenda n. 1 Quando si svolge? ......................................................................................................................... Dove si svolge? ............................................................................................................................... Vicenda n. 2 Quando si svolge? ......................................................................................................................... Dove si svolge? ............................................................................................................................... Vicenda n. 3 Dove si svolge? ............................................................................................................................... Quando si svolge? ......................................................................................................................... In base alle risposte che hai dato, dai un titolo a ogni spezzone di testo.

Leggo per ANALIZZARE Il tempo e il luogo Rispondi. Quali sono le parole che definiscono il tempo all’inizio dei racconti 1e 3? .................. ............................................................................................................................................................. È un tempo preciso? Potresti capire che data è? Sì, perché .................................................................................................................................... No, perché .................................................................................................................................. Quali parole sceglieresti per definire il tempo nel racconto n. 3? Un sabato mattina Alle 15.30 del 12 agosto Era un’estate torrida Quali di questi luoghi non c’entrano con i brani che hai letto? Cancellali. villaggio • fiume • città • campagna • pianura • paesello • campo • montagna

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La descrizione nel testo NARRATIVO

Leggo per DIVERTIRMI

Leggi la prima parte e subito dopo l’ultima, saltando la parte di testo colorata. Poi rileggi tutto in ordine, compresa la parte colorata. Quale versione preferisci?

descrittivo

MORFOLOGIA Gli aggettivi qualificativi sono molto importanti nella descrizione! Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi di questa parte di testo. Grammatica RAF - pag. 70

Il giardino segreto Che cos’era quella cosa quadrata e metallica che le sue mani sentirono e in cui le sue dita trovarono un buco? Era la serratura di una porta che era stata chiusa per dieci anni. Mary allora mise una mano in tasca, tirò fuori la chiave e l’infilò nella toppa. Poi provò a girare. Le ci vollero tutte e due le mani per farlo, ma riuscì a girarla. Respirò profondamente e si guardò alle spalle per vedere se arrivava qualcuno lungo il sentiero. Ma non c’era nessuno, non c’era mai nessuno a quanto pareva. Fece un altro respiro profondo, perché non poteva farne a meno, spostò il sipario di foglie e spinse la porta che, piano piano, si aprì. Allora scivolò all’interno e chiuse la porta dietro di sé, rimanendovi appoggiata con la schiena, e si guardò intorno mentre il suo respiro si faceva sempre più rapido per l’eccitazione, la meraviglia e il piacere. Era dentro il giardino segreto. Era il posto più bello e misterioso che si possa immaginare. Gli alti muri che lo racchiudevano erano coperti di rami nudi di rose rampicanti, così fitti che si erano intricati fra loro. Mary Lennox riconobbe le piante perché ne aveva viste molte in India. Tutto il terreno era coperto di erba scura invernale e di cespugli che un tempo dovevano essere stati coperti di rose. Alcune delle piante di rose erano così cresciute che sembravano piccoli alberi. C’erano anche altri alberi nel giardino, e una delle cose che rendeva quel luogo così strano e affascinante era che le rose rampicanti li avevano ricoperti e cadevano verso terra formando dei festoni leggeri e svolazzanti che qua e là si erano attaccati l’uno all’altro o a un ramo più lontano, così da unire alberi diversi e formare dei deliziosi ponti. Non c’erano né foglie, né rose sulle piante e Mary non sapeva se fossero morte o vive, ma i loro rami di un grigio leggero o marrone sembravano un mantello che coprisse ogni cosa, muri, alberi e anche l’erba scura, perché molte piante erano cadute dai loro sostegni e si erano sviluppate sul terreno. Era questa confusa massa che legava albero ad albero a rendere il giardino così misterioso. Mary si allontanò dalla porta, camminando con cautela come se avesse paura di svegliare qualcuno. Era contenta che ci fosse dell’erba sotto i suoi piedi così da non fare rumore. F. Burnett, Il giardino segreto, Giunti Jr

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La descrizione nel testo NARRATIVO

Leggo per ANALIZZARE Lo STOP descrittivo Leggi e osserva le azioni di Mary: perché, secondo te, possono essere immaginate come fossero i fotogrammi di un film?

Mary tocca con le mani una serratura.

Mary apre la porta e scopre il giardino.

Mary avanza nel giardino.

Rispondi. La descrizione interrompe la sequenza di azioni? Sì

No

Qual è lo scopo della descrizione nel racconto? ........................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................... Secondo te, è possibile paragonare la descrizione del giardino a una fotografia? Perché? ................................................................................................................................................................................................... Quali sensi attiva l’autrice per descrivere il giardino? ................................................................................................ Trova il contrario degli aggettivi sottolineati nella descrizione del giardino, poi utilizzali per produrre una nuova descrizione.

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La descrizione nel testo NARRATIVO

Leggo per DIVERTIRMI

Leggi la prima parte e subito dopo l’ultima, saltando la parte di testo colorata. Poi rileggi tutto in ordine, compresa la parte colorata. Quale versione preferisci?

descrittivo

MORFOLOGIA Anche i verbi sono importanti in una descrizione: aiutano a conoscere le abitudini e i comportamenti della persona o dell’animale descritti. Sottolinea in questa parte di testo i verbi che ti fanno capire le azioni di Pinolo. Grammatica RAF - pag. 92

Pinolo Un giorno, mentre camminavo per strada, mi si è affiancato un cane, uno spinone color miele dai baffi folti e gli occhi grandi, liquidi. Aveva al collo un ciondolo d’argento a forma di lettera P. Certamente si trattava di un cane perso e per una settimana ho continuato a mettere annunci sui giornali. Ma nessuno si è fatto vivo così ho finito per tenerlo con me. L’ho chiamato Pinolo, per fare fede a quella P. Era un cane dolce, festoso e miope. Da lontano scambiava un albero per una persona, oppure prendeva un sacchetto dell’immondizia per un gatto e gli correva incontro giocoso. La sua attività preferita, infatti, era il gioco e di giocare non si stancava mai, sebbene non fosse più un cucciolo. Il gioco che amava di più era il lancio della pietra. Più gliela gettavo lontano e più era contento. Poteva passare ore e ore a rincorrere una pietra che volava, che rotolava, che saltava. Quando si posava, la prendeva fra i denti e me la riportava indietro aspettando che gliela rilanciassi. Quando ero proprio stanca di quel gioco, gli gridavo che era ora di finirla e mi mettevo a leggere, lui mi dava dei piccoli colpi col muso sul braccio o sulle gambe, e non la smetteva finché non gli lanciavo un’altra volta la pietra lontano. D. Maraini, Storie di cani per una bambina, Bompiani

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La descrizione nel testo NARRATIVO Leggo per ANALIZZARE Lo STOP descrittivo Completa la storia della bambina e Pinolo: secondo te può essere immaginata come i fotogrammi di un film?

La bambina trova ......................................... e mette annunci sui giornali.

Nessuno risponde perciò la bambina

La bambina si stanca di

.........................................

........................................

.........................................

Rispondi. Qual è lo scopo della descrizione che interrompe il racconto? ........................................................ .............................................................................................................................................................................. Secondo te, è possibile paragonare la descrizione di questo cane a una fotografia? Perché? .............................................................................................................................................................................. Sottolinea nel testo come indicato: - con il rosso com’è Pinolo; - con il blu che cosa fa Pinolo. Nel testo manca la descrizione fisica di Pinolo. Scrivi e disegna come lo immagini. ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... .....................................................................................

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La descrizione nel testo NARRATIVO

Leggo per DIVERTIRMI

Leggi la prima parte e subito dopo l’ultima, saltando la parte di testo colorata. Poi rileggi tutto in ordine, compresa la parte colorata. Quale versione preferisci?

descrittivo

Andrea e Debora Andrea con le mani in tasca gironzolava spesso attorno alla casa di Debora. Non si limitava però a restare nel giardino di fronte, di solito camminava proprio lungo la cancellata di cemento. Aveva i capelli rossi, ma strani. Erano di un rosso un po’ sbiadito, come se fossero stati lavati troppe volte. Avevano una posizione un po’ sdraiata, come magri soldatini messi per forza giù a dormire. Sulla fronte formavano una specie di tettoia che sembrava allungarsi per proteggere dal sole, dalla pioggia o da chissà che cosa quel visetto sempre pallido e magrolino. Il busto era magro, il culetto inesistente, i pantaloni cadenti e naturalmente senza cintura. La pancia era fuori, estate e inverno. Le scarpe invece erano dentro, dentro all’orlo dei pantaloni troppo lunghi o troppo cadenti. I lacci c’erano, ma potevano anche non esserci. Uno era rosicchiato, utile a stringere soltanto i primi due occhielli, l’altro avrebbe fatto presto la stessa fine, pericoloso impaccio durante la corsa. Debora lo osservava da dietro le tendine cercando di associarlo a una delle tante mamme che si sedevano sulle panchine a chiacchierare. Sembrava solo però. Arrivava più o meno alla stessa ora e stava lì finché faceva buio, quando anche le giostre si mettevano a dormire. F. Franco, Andrea e Debora. Due cuori e una strega, Astegiano Editore

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La descrizione nel testo NARRATIVO Leggo per ANALIZZARE Lo STOP descrittivo Completa il fotogramma con il disegno di Andrea.

Andrea gironzola attorno alla casa di Debora.

Debora lo osserva da dietro le tendine.

Come valuti la lettura senza la descrizione? Completa Misera Interessante

Poco interessante

Rispondi. Che scopo ha la descrizione di Andrea? ................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ Secondo te, è possibile paragonare la descrizione di Andrea a una fotografia? Perché? ............................................................................................................................................................................................................ Quale emozione provi leggendo la descrizione? ................................................................................................................ Che idea ti sei fatto di Andrea? ................................................................................................................................................. Debora è una strega che ha perso i poteri: metti in moto l’immaginazione e descrivila. .....................................................................................

Ora disegna Debora, poi confrontati con i tuoi compagni. Sarà bello scoprire come ognuno di voi l’ha immaginata.

..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... .....................................................................................

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Strizzo il testo

Alessia

Alessia ha tredici mesi. È tonda, soda, colorita, provvista di due gambe corte e solidissime; ha gli occhi azzurri vivaci e mobilissimi ed è quasi pelata. È traboccante di energia e di vitalità, di umore sempre allegro. È sempre piena di curiosità verso tutto ciò che la circonda. Ha imparato a camminare a dieci mesi, ora procede a gran velocità, sale e scende le scale velocemente e cade spesso, ma non si lamenta mai, si alza e riparte. Si arrampica su ringhiere, sedie, panchine e sulle gambe di chiunque le dimostri simpatia.

Questa descrizione è dinamica, cioè contiene molti dati di movimento. Sottolinea nel testo i verbi che indicano movimento.

E. G. Belotti, Dalla parte delle bambine, Feltrinelli

Lo schema è lo scheletro che regge il testo e ti aiuta a sintetizzare con ordine il contenuto di una descrizione. Può avere varie forme.

Riscrivi lo schema ad albero che trovi qui sotto sul quaderno e completalo con i dati che trovi nel testo. Mentre li cerchi sottolineali. • Alessia è… Aspetto fisico • Alessia ha…

Alessia

Carattere

• Alessia è… • Alessia ha…

Comportamento

• Alessia è… • Alessia ha…

Il barbagianni Chi era il grande uccello bianco? Non era un gufo, non era una civetta. Era un barbagianni, inquilino di campanili, soffitte, ruderi. Lunghezza quaranta centimetri, apertura alare novanta, piumaggio color giallo sul dorso, disco facciale e ventre candidi. Sembrava tutto testa, tanto questa era sproporzionata rispetto al corpo. La faccia era a forma di cuore, pensierosa e triste, da bambino infelice. Il becco piantato nel mezzo, come un naso. Stupefacenti gli occhi rotondi, brillanti e immobili, disposti in posizione frontale, come i nostri. Il barbagianni ha un udito finissimo che gli consente di percepire persino il lieve zampettìo di un topolino che corre nell’erba e di piombargli addosso alle spalle senza che nemmeno se ne accorga. E. G. Belotti, Voli, Feltrinelli

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Questa descrizione è statica, cioè non contiene dati di movimento. In base ai colori della mappa sottolinea nel testo i dati descrittivi, poi completa lo schema sul quaderno. caratteristica speciale dove vive

colore Il barbagianni

cosa mangia

corpo testa


La casa delle bambole

Strizzo il testo

La vecchia Mrs Hay mandò alle bambine una casa per le bambole. Era così grande che Pat e l’uomo del suo carro la lasciarono nel cortile. Quando ebbero tolto la tela di sacco... Eccola lì, di un verde scuro, color spinacio con la porta di vernice gialla che sembrava una fetta di torta caramellata. Quattro finestre, finestre vere, avevano i vetri divisi da una larga striscia verde. Pat aprì il gancio laterale e tutta la facciata si aprì e in un colpo solo si poteva guardare dentro il salotto e la sala da pranzo, la cucina e due camere da letto. Era troppo meravigliosa. Tutte le stanze erano tappezzate e sulle pareti c’erano dei quadri dipinti con la loro bella cornice dorata. Tutti i pavimenti erano ricoperti dalla moquette, tranne quello della cucina; sedie di felpa rossa nel salotto, tavoli, letti con le coperte vere, una stufa, una credenza con dei minuscoli piatti e una grossa brocca. La bambola padre e la bambola madre stavano in salotto e i loro due bambini erano addormentati al piano di sopra. K. Mansfield, Tutti i racconti, Adelphi

P rima di strizzare il testo, rifletti. Indica con una x il completamento giusto. Questa descrizione illustra la casa delle bambole dall’esterno all’interno. dall’interno all’esterno. dall’alto in basso. dal basso in alto.

Indica se i termini sono sinonimi o contrari.

I termini interno/esterno

sinonimi

contrari

interno/fuori dentro/interno fuori/esterno

C ompleta lo schema a punti: ti aiuterà a mettere in evidenza i dati in modo chiaro. Mentre lo completi ritorna sul testo, cerca le informazioni che ti servono e sottolineale con il colore indicato.

Aspetto esterno

Aspetto interno

• dimensioni della casa: .................................................... • colori: ................................................................................... • finestre: ...............................................................................

• stanze:.................................................................................. • pavimenti:........................................................................... • arredamento:..................................................................... • bambole:............................................................................. 53


La descrizione nel testo NARRATIVO

Tipo di pizza 1

Martedì sono andata a mangiare la pizza con Giuly e Cleo. Loro hanno ordinato una semplice Margherita, io invece ho scelto la Sfiziosa. Appena me l’hanno portata mi è venuta una botta di allegria perché ci sono sopra tutti gli ingredienti che puoi sognare: funghetti, carciofini, olive, capperi, zucchine, peperoni, melanzane, più il basilico e naturalmente il pomodoro e la mozzarella… Insomma, un arcobaleno di colori e di sapori. Quando il cameriere l’ha appoggiata sul tavolo ha liberato un profumo da farti svenire, talmente invitante che Giuly e Cleo mi hanno guardato con invidia. Affondando i denti nella prima fetta le mie papille hanno cominciato a cantare: sembrava di masticare l’estate! Arrivata all’ultima fetta, vi giuro, avrei ricominciato da capo! Quando siamo uscite ero decisamente la più sorridente delle tre.

Tipo di pizza 2 Martedì sono andata a mangiare la pizza con Giuly e Cleo. Loro hanno ordinato una Margherita, io invece ho scelto la Sfiziosa. La pizza è un prodotto gastronomico salato. Consiste in un impasto di farina e acqua che viene spianato, condito e poi cotto al forno. Originario della cucina napoletana, è l’alimento italiano più conosciuto al mondo. Nella versione tradizionale, la Margherita, si aggiungono pomodoro, mozzarella, olio e origano. La Sfiziosa, rispetto alla Margherita, presenta in più i seguenti ingredienti: funghetti, carciofini, olive, capperi, zucchine, peperoni, melanzane e basilico. È un tipo di pizza che offre un insieme di sapori molto vario. Quando siamo uscite ero decisamente la più soddisfatta della pizza scelta.

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Descrizioni a confronto

Leggo per DIVERTIRMI

Questi due brani sono molto diversi. Sottolinea la differenza con il tono e l’espressione della voce giusti.


LESSICO

La descrizione nel testo NARRATIVO

Soggettivo (agg.) Ciò che è tipico di un solo individuo e dipende dall’esperienza personale. Oggettivo (agg.) Aderente alla realtà dei fatti; universale, che non dipende dalla volontà o opinione del singolo.

Leggo per ANALIZZARE La descrizione soggettiva e oggettiva Evidenzia la parte descrittiva dei due testi, poi rispondi. Quale delle due ricette potrebbe essere inserita in un libro di ricette? La numero 1 La numero 2 Quale invece potrebbe essere inserita in una pagina di diario? La numero 1 La numero 2 Hai capito la differenza tra descrizione oggettiva e soggettiva? Completa con la parola giusta. Tipo di pizza 1

descrizione ............................................................

Tipo di pizza 2

descrizione ............................................................

SCRIVO Cleo detesta le pizze troppo elaborate. Se per errore le avessero portato la sfiziosa, come l’avrebbe descritta? Scrivilo qui sotto. .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................

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VERIFICA le tue competenze Prima di passare agli esercizi di verifica ti consiglio di leggere tre volte il testo.

Aspettando i conigli Alex ha detto che i conigli passano di lì tutte le mattine all’alba, ma non c’è un’ora precisa. Quindi bisogna avere pazienza e aspettare. I ragazzi sono tutti accovacciati dietro i cespugli, con gli occhi puntati sul sentiero di polvere bianca che si perde dentro il bosco. – Brrr… – rabbrividisce Carla, tirando su il collo del giubbotto. – Ma quanto c’è ancora da aspettare? – borbotta Giampaolo. – Sto scomodo. Tra un po’ mi verranno i crampi. – Magari oggi non vengono neanche! – sbuffa Alberto. – Gente, – interviene Alex – ve l’ho già detto che i conigli non arrivano con il telecomando. Sono esseri viventi, come noi. – Beh, insomma… Un po’ più pelosi… – commenta Alberto. Tutti ridono. Poi Alex dice: – Sssst… Attenzione! Sento un calpestio. Un leggero scricchiolare di foglie secche e di rametti smossi avverte che qualcosa si muove tra l’erba. Ecco il primo coniglio sbucare sul sentiero, proprio lì, a pochi passi da loro. Il coniglio sta fermo sulle zampe posteriori, con le orecchie dritte, i baffi tesi, il naso che pulsa. Il mantello foltissimo, marroncino, ha dei riflessi d’oro sotto la luce del sole, che ormai comincia a insinuarsi tra gli alberi. I ragazzi restano in silenzio. Basterebbe un gesto per rovinare tutto. Eccone un altro, e un altro ancora. Sbucano fuori dall’erba con un salto leggero, elegante, che solleva appena uno sbuffo di polvere nel sentiero. Cinque, otto, adesso i conigli sono addirittura una dozzina. Annusano tutti l’aria nello stesso modo buffo muovendo il nasino e tirando su la testa. Poi c’è quello che, arrivato per primo, salta via a balzelloni e gli altri lo seguono subito dentro il bosco. In breve sono già spariti dalla loro vista. Non restano che le orme stampate sul sentiero. A. Lavatelli, A. Vivarelli, Carla e Daiana in vacanza, Piemme Junior

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Il testo NARRATIVO

Leggo per CAPIRE Comprendo le parole Completa e rispondi.

“Accovacciati” significa: ............................................................................................................................................................. Restando accovacciati troppo a lungo, dove rischierebbero i ragazzi di avere i crampi? Al collo Alle braccia Alle gambe Alla schiena Sostituisci gli aggettivi indicati con un sinonimo adatto. Zampe posteriori

........................................................ Zampe anteriori

........................................................

Capisco il racconto Rispondi. Quando si svolge il racconto? ................................................................................................................................................ Dove? ............................................................................................................................................................................................ Che cosa vogliono fare gli amici? .......................................................................................................................................... Perché Carla rabbrividisce? Ha paura dei conigli Ha freddo

È stanca Vuole andare a casa

A chi si riferisce la frase “Magari oggi non vengono neanche”? Ai crampi Ai conigli Ad altri ragazzi Ai genitori La frase finale “Non restano che le orme stampate sul sentiero” che cosa significa? Che stanno arrivando altri conigli Che l’obiettivo dei ragazzi è stato raggiunto Che i conigli sono spariti Che in quel tratto passano pochi conigli

Rifletto Rispondi. Chi è l’autore di questo racconto? .................................................................................................................................... Il narratore è esterno o interno? ........................................................................................................................................ Quanti personaggi ci sono? ................................................................................................................................................ C’è un protagonista? .............................................................................................................................................................

Leggo per ANALIZZARE Colora a lato del testo le sequenze corrispondenti ai titoletti. I ragazzi si lamentano I ragazzi aspettano Arriva un coniglio Descrizione del coniglio Arrivano altri conigli I conigli spariscono Sottolinea nel testo i dati descrittivi relativi ai conigli.

Città delle COMPETENZE Autovalutati: verifica con l’insegnante e i compagni le tue risposte e correggi se necessario. Complimenti! Hai costruito nuove competenze e puoi colorare la via dei TESTI NARRATIVI. vai a pag. 184

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