Lettori senza frontiere - Volume 1 - ESTRATTO

Page 1

Le uma S. Ci t g tte IS tor alli rio BN i s D 97 en . Li R. D 8- za pp id 88 f er on -4 ro a i 72 nt S -2 ie . Po 20 re z z 69 1 i

Audiolettura Audio facile per DSA Alta leggibilità PagineDIDATTICA semplificate INCLUSIVA Traduzione in altre lingue

DIDATTICA INCLUSIVA

BES Audio facile per DSA Alta leggibilità

DIDATTICA DIDATTICA DIDATTICA INCLUSIVA INCLUSIVA INCLUSIVA BES Audio facile per DSA Audio facile per DSA BES Audio facile per BES DSA Audio facile per DSA Alta leggibilità Alta leggibilità Alta leggibilità Alta leggibilità

Volume 1 + pp. 752

DIDATTICA VolumeINCLUSIVA 2+

pp. 736

DIDATTICA Volume 3+ INCLUSIVA

DIDATTICA Mito edINCLUSIVA epica +

pp. 768 BES

BES

pp. 240

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

pp. 416

BES

Per il docente Audio facile per DSA Alta leggibilità

Con

Volumi 1, 2, 3 per BES Specifico DSA DIDATTICA INCLUSIVA + CD Audio BES

Lettori

Con

CD Audio

Quaderni 1, 2, 3 abilità e competenze +

DIDATTICA Letteratura INCLUSIVA +

BES

senza

frontiere

CD Audio

Volumi 1, 2, 3 per BES Specifico non madrelingua + CD Audio

Guida per il docente + DVD M.I.O. BOOK docente + Vademecum BES

Per la classe 1a

ISBN 978-88-472-2222-9 Volume 1 + Mito ed epica + Quaderno abilità e competenze 1 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2223-6 Volume 1 + Mito ed epica + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2206-9 Volume 1 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2207-6 Mito ed epica + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2208-3 Quaderno abilità e competenze 1 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2210-6 Volume 1 per studenti con BES, specifico per DSA + CD Audio ISBN 978-88-472-2209-0 Volume 1 per studenti con BES, specifico per non madrelingua + CD Audio

€ 26,40 € 24,90 € 23,50 € 6,00 € 5,00 € 4,00 € 4,00

Per la classe 2a

ISBN 978-88-472-2224-3 Volume 2 + Letteratura + Quaderno abilità e competenze 2 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2225-0 Volume 2 + Letteratura + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2211-3 Volume 2 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2212-0 Letteratura + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2213-7 Quaderno abilità e competenze 2 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2215-1 Volume 2 per studenti con BES, specifico per DSA + CD Audio ISBN 978-88-472-2214-4 Volume 2 per studenti con BES, specifico per non madrelingua + CD Audio

€ 27,90 € 26,90 € 23,50 € 7,90 € 5,00 € 4,00 € 4,00

Per la classe 3a

Codici per adozioni e pack vendita (modalità mista di tipo b)

ISBN 978-88-472-2226-7 Volume 3 + Quaderno abilità e competenze 3 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2216-8 Volume 3 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2217-5 Quaderno abilità e competenze 3 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2219-9 Volume 3 per studenti con BES, specifico per DSA + CD Audio ISBN 978-88-472-2218-2 Volume 3 per studenti con BES, specifico per non madrelingua + CD Audio

€ 26,90 € 24,90 € 5,50 € 4,00 € 4,00

Lettori senza frontiere

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE ­GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

E. F

BES

BES

S. Citterio R. Didoni E. Fumagalli D. Lippera S. Pozzi

Piano dell’opera DIDATTICA INCLUSIVA

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

1

Lettori senza S. Citterio

R. Didoni

E. Fumagalli

D. Lippera

S. Pozzi

frontiere DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Antologia per la scuola secondaria di primo grado

Audiolettura Audio facile per DSA Alta leggibilità Pagine semplificate Traduzione in altre ling

1

Il corso è disponibile anche nella modalità di tipo c (solo digitale) su www.raffaellodigitale.it Prezzo di vendita al pubblico

I S B N 978-88-472-2206-9

€ 23,50 www.grupporaffaello.it

DIDATTICA INCLUSIVA

www.raffaellodigitale.it

BES

Sul sito www.grupporaffaello.it trovi tutte le informazioni dettagliate riguardanti questo libro.

9

788847 222069

Audiolettura Audio facile per DSA Alta leggibilità Pagine semplificate Traduzione in altre lingue


Nuove idee per una nuova scuola

ARCHIVIO CONTENUTI DIGITALI INTEGRATIVI Tutti i contenuti presenti nei testi digitali sono pubblicati anche online.

Rivolto a: • docenti • studenti • genitori

CLASSE VIRTUALE

AREA DI SCAMBIO

Un ambiente dove insegnanti, studenti e genitori possono incontrarsi e comunicare.

Un luogo dedicato agli insegnanti dove caricare e scaricare materiale creato durante le lezioni.

WWW.RAFFAELLODIGITALE.IT

FORMAZIONE SUPPORTO

tecnologic@mente.LIM Il corso è rivolto a tutti i docenti che vogliono conoscere le potenzialità dei nostri strumenti e imparare a trarne i possibili vantaggi.

RAFFAELLO SCUOLA DIGITALE

Per gli utenti con dubbi e richieste sono disponibili un forum e una email dedicata.

M.I.O. BOOK Doppia versione: • per il docente e la classe • per lo studente

• Testo digitale ricco di contenuti multimediali: raccolte di immagini, varietà di file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni autovalutative e giochi. • Interazione continua tra utente e dispositivo: attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione. • Possibilità di creare e condividere documenti personali (presentazioni, mappe mentali, linee del tempo).

• Compatibile con differenti sistemi operativi • Multidevice • Sempre aggiornato

LIBRO ACCESSIBILE

AUDIO LEZIONI

Il libro accessibile, grazie alla sua tecnologia, si adatta a differenti esigenze di lettura, in particolar modo agli studenti con DSA. • Consente di ingrandire i caratteri del testo, di modificarne il colore e i contrasti testo/sfondo, di utilizzare il carattere leggimi © Sinnos Editrice ad alta leggibilità. • Disponibile il servizio di traduzione del testo in molteplici lingue, indicato per studenti stranieri con problemi nella comprensione della lingua italiana.

I testi sono forniti di audioletture, utili per ogni tipo di difficoltà nel lavoro in classe e nello studio a casa.

WWW.TELEMACO.TV Telemaco è un innovativo progetto didattico e formativo multimediale che propone corsi di studio sviluppati attraverso l’utilizzo di tecniche televisive e multimediali sotto forma di lezioni in video. Ogni clip è di breve durata, rigorosa sotto il profilo didattico e realizzata con stile giovane ed originale attraverso tecniche quali l’animazione e la computer grafica. Tante lezioni rivedibili in qualsiasi momento, singolarmente o in gruppo, i cui contenuti sono a disposizione anche in formato stampabile.


S. Citterio

R. Didoni

E. Fumagalli

D. Lippera

S. Pozzi

1 frontiere

Lettori senza Antologia

per la scuola secondaria di primo grado


Coordinamento editoriale: Emanuele Pirani Redazione: Luca Brecciaroli, Emanuele Pirani, Raffaella Santoni, Studio Redazionale Maddali & Bruni, Lucia Boschetti Consulenza didattica: Giovanna Dolcini, Claudia Ferri, Simone Frontini, Barbara Giuliodoro, Barbara Vilone Progetto grafico e impaginazione: Mauro Aquilanti, Alessandra Coppola Illustrazioni: Paolo d’Altan, Mara Cerri, Mauro Marchesi, MoaiStudio, Manuela Santini, Gianfranco Spione, Roberto Tomei, Massimo Valenti Copertina: Giorgio Lucarini Referenze fotografiche: Fotolia, iStockphoto, Thinkstock, 123rf, archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Andrea Fanelli, Paolo Giuliani, Luca Pirani Le parti ad alta leggibilità di quest’opera sono state realizzate con la font leggimi © Sinnos editrice Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento. L’attenzione e la cura necessarie per la realizzazione di un libro spesso non sono sufficienti a evitare completamente la presenza di sviste o di piccole imprecisioni. Invitiamo pertanto il lettore a segnalare le eventuali inesattezze riscontrate. Ci saranno utili per le future ristampe.

Tutti i diritti sono riservati. © 2015 Raffaello Libri Srl Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloeditrice.it www.grupporaffaello.it info@grupporaffaello.it

È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, comprese stampa, fotocopie e memorizzazione elettronica se non espressamente autorizzate dall’Editore. Nel rispetto delle normative vigenti, le immagini che rappresentano marchi o prodotti commerciali hanno esclusivamente valenza didattica. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.

Ristampa: 6 5 4 3 2 1 2021 2020 2019 2018 2017 2016


Primo anno

Piano dell’opera Volume 1

Mito ed epica

Il piacere di leggere - Lettori e letture Generi Immaginare

Generi Esprimere

e raccontare emozioni e sentimenti • Il testo narrativo • Unità 5 - La poesia • Unità 1 - La favola • Linguaggi senza • Unità 2 - La fiaba frontiere - Teatro • Unità 3 - Il racconto di paura • Unità 4 - Il racconto comico • Linguaggi senza frontiere - Cinema, Fumetto Conoscenze e abilità I tipi di testo e le tipologie testuali • Che cos’è il testo narrativo: la trama; i personaggi; il tempo; lo spazio; l’autore e il narratore; la fabula e l’intreccio • Le sequenze • Le caratteristiche della favola • Le caratteristiche della fiaba • Le funzioni di Propp e i ruoli dei personaggi • Le caratteristiche del racconto di paura • Le caratteristiche del racconto comico

Conoscenze e abilità Le caratteristiche del testo poetico: filastrocca e poesia • La struttura del testo poetico: il verso; la strofa; la rima; l’accento; il ritmo • Le figure retoriche: di significato (similitudine, metafora, iperbole, personificazione); di suono (onomatopea, allitterazione); di ordine (anafora, ripetizione, enjambement, inversione) • Il nonsense e il limerick • La poesia visiva: i calligrammi

Temi Capire il mondo

• • • • • •

per crescere Unità 6 - Chi sono? Chi sei? Unità 7 - Il gioco Unità 8 - Dalla parte dei bambini Unità 9 - L’uomo e la natura Unità 10 - Tutti a tavola! Linguaggi senza frontiere La pubblicità

Conoscenze e abilità Le caratteristiche del testo descrittivo: descrivere una persona • Le caratteristiche del testo regolativo: le istruzioni • Le caratteristiche del testo regolativo: le norme e i regolamenti • Le caratteristiche del testo descrittivo: descrivere un animale o una pianta • Le caratteristiche del testo espositivo Percorsi di cittadinanza Conoscere se stessi • L’importanza del gioco • Vivere in famiglia: ruoli, compiti, regole e conflitti • Diritti e doveri dei bambini • I diritti degli animali • La biodiversità • Educazione alimentare

INDICAZIONI NAZIONALI

Storia e storie - Protagonisti e storici del Medioevo Profilo delle competenze Agire con autonomia e responsabilità • Usare gli strumenti per comprendere e collaborare • Comunicare in lingua italiana • Usare le TIC per conoscere e interagire • Imparare a imparare • Assumersi responsabilità • Aver cura di sé e partecipare alla vita sociale • Progettare ed esprimersi con vari linguaggi Traguardi per lo sviluppo delle competenze L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri […] • Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri nell’elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi […] • Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi” dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente. • Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici […] • Usa manuali delle discipline o testi divulgativi nelle attività di studio personali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti […] • Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione […] • Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. • Produce testi multimediali […] • Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base […] • Riconosce e usa termini specialistici […] • Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali […] Obiettivi di apprendimento Ascolto e parlato: Ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi dai media, riconoscendone la fonte e individuando scopo, argomento, informazioni principali e punto di vista dell’emittente. • Intervenire in una conversazione, con pertinenza e coerenza, rispettando tempi e turni e fornendo un positivo contributo personale […] • Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo per adottare strategie funzionali a comprendere durante l’ascolto. • Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione: durante l’ascolto e dopo l’ascolto […] • Riconoscere, all’ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo poetico. • Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo scopo […] • Descrivere oggetti, luoghi, persone e personaggi, esporre procedure selezionando le informazioni significative […] • Riferire oralmente su un argomento di studio esplicitando lo scopo e presentandolo in modo chiaro […] Lettura: Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti […] • Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza […] • Utilizzare testi funzionali di vario tipo per affrontare situazioni della vita quotidiana. • Ricavare informazioni esplicite e implicite da testi espositivi […] • Leggere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie, commedie) […] Scrittura: Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) […] • Scrivere sintesi, anche sotto forma di schemi, di testi ascoltati o letti in vista di scopi specifici. • Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa e in versi; scrivere o inventare testi teatrali, per un’eventuale messa in scena […] Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo: Comprendere e usare parole in senso figurato. • Comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici […]

• Unità 1 - Il mito Le caratteristiche del mito • Dal mito alla leggenda • Unità 2 - L’epica Le caratteristiche dell’epica • L’epica classica • L’Iliade • L’Odissea • L’Eneide • L’epica medievale • La Canzone di Orlando • Il ciclo bretone • Il Cantare dei Nibelunghi • L’epica orientale

Quaderno abilità e competenze 1 • • • •

a mia nuova scuola L Le abilità di base Saper riassumere Esercitazioni per le prove INVALSI • Prove per le competenze Conoscenze e abilità Sentire e ascoltare • Ascoltare in modo efficace • Ascoltare per scopi diversi • Riconoscere il tono di chi parla • Saper parlare • Parlare in modo efficace • Parlare per raccontare un’esperienza personale • La conversazione • La discussione • L’interrogazione • Raccontare un testo narrativo • Saper leggere • La lettura ad alta voce • La lettura silenziosa • Leggere in modo attivo • Saper scrivere • Il processo della scrittura • Scrivere in modo corretto • Scrivere esperienze personali • Riassumere un testo

Volume 1 per studenti con DSA Una selezione di testi del volume standard con in più strumenti specifici per facilitare la comprensione: • carattere Leggimi! specifico per DSA • audiolettura integrale per DSA • teoria semplificata • esercizi mirati • mappe concettuali

Volume 1 per studenti non madrelingua Una selezione di testi del volume standard con in più strumenti specifici per facilitare la comprensione: • audiolettura integrale facilitata • teoria semplificata • glossario fotografico • storyboard • divisione in sequenze • esercizi di grammatica L2 Il volume si sviluppa sul M.I.O. BOOK con numerosi contenuti digitali integrativi


Piano dell’opera Volume 2

Letteratura

Il piacere di leggere - Lettori e letture

Le origini • Il Duecento • Il Trecento • Il Quattrocento • Il Cinquecento • Il Seicento • Il Settecento • Il primo Ottocento

Generi Immaginare

• • • • • •

Secondo anno

Generi Esprimere e raccontare emozioni e sentimenti Il testo narrativo • Unità 5 - La poesia Unità 1 - L’avventura • Linguaggi senza Unità 2 - Il fantasy frontiere - Teatro Unità 3 - Il giallo Unità 4 - L’autobiografia Linguaggi senza frontiere - Cinema, Fumetto

Conoscenze e abilità Analizzare un testo narrativo: gli eventi di una storia; l’ordine della narrazione: fabula e intreccio; due tecniche di variazione: analessi e prolessi; le macrosequenze e le sequenze; la dimensione temporale; l’ambientazione • Le caratteristiche della narrativa di avventura • Le caratteristiche del fantasy • Le caratteristiche del giallo • Le caratteristiche dell’autobiografia

Conoscenze e abilità Leggere e comprendere una poesia: significato denotativo e connotativo; argomento e tema • La struttura del testo poetico: il verso; la strofa; la rima • Le figure retoriche: di significato (similitudine, metafora, iperbole, personificazione, ossimoro, sineddoche, sinestesia); di suono (onomatopea, allitterazione); di ordine (anafora, ripetizione, enjambement, inversione) • Fare la parafrasi di un testo poetico • L’haiku

Temi Capire il mondo

per crescere Unità 6 - Crescere e cambiare Unità 7 - Lo sport e i ragazzi Unità 8 - Giovani cittadini oggi Unità 9 - Tutelare l’ambiente, vivere la città • Unità 10 - Attraverso il viaggio • Linguaggi senza frontiere Il quotidiano • • • •

Conoscenze e abilità Le caratteristiche del testo narrativo: il diario e la lettera personale • Le caratteristiche del testo espositivo: l’articolo di cronaca sportiva • Le caratteristiche del testo espositivo: l’articolo d’opinione • Le caratteristiche del testo espositivo: l’inchiesta giornalistica • Le caratteristiche del testo narrativo: il resoconto di viaggio Percorsi di cittadinanza La mia personalità • SOS bullismo • Il vero sportivo • Il villaggio globale • Internet a scuola • L’impronta ecologica • Cosa respiriamo nelle nostre città? • Progettare un viaggio

INDICAZIONI NAZIONALI

Storia e storie - Protagonisti e storici dell’Età Moderna Profilo delle competenze Agire con autonomia e responsabilità • Usare gli strumenti per comprendere e collaborare • Comunicare in lingua italiana • Usare le TIC per conoscere e interagire • Imparare a imparare • Assumersi responsabilità • Aver cura di sé e partecipare alla vita sociale • Progettare ed esprimersi con vari linguaggi Traguardi per lo sviluppo delle competenze L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri […] • Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri nell’elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi […] • Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi” dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente. • Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici […] • Usa manuali delle discipline o testi divulgativi nelle attività di studio personali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti […] • Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione […] • Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. • Produce testi multimediali […] • Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base […] • Riconosce e usa termini specialistici […] • Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali […] Obiettivi di apprendimento Ascolto e parlato: Ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi dai media, riconoscendone la fonte e individuando scopo, argomento, informazioni principali e punto di vista dell’emittente. • Intervenire in una conversazione, con pertinenza e coerenza, rispettando tempi e turni e fornendo un positivo contributo personale […] • Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo per adottare strategie funzionali a comprendere durante l’ascolto. • Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione: durante l’ascolto e dopo l’ascolto […] • Riconoscere, all’ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo poetico. • Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo scopo […] • Descrivere oggetti, luoghi, persone e personaggi, esporre procedure selezionando le informazioni significative […] • Riferire oralmente su un argomento di studio esplicitando lo scopo e presentandolo in modo chiaro […] Lettura: Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti […] • Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza […] • Utilizzare testi funzionali di vario tipo per affrontare situazioni della vita quotidiana. • Ricavare informazioni esplicite e implicite da testi espositivi […] • Leggere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie, commedie) […] Scrittura: Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) […] • Scrivere sintesi, anche sotto forma di schemi, di testi ascoltati o letti in vista di scopi specifici. • Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa e in versi; scrivere o inventare testi teatrali, per un’eventuale messa in scena […] Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo: Comprendere e usare parole in senso figurato. • Comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici […]

Quaderno abilità e competenze 2 • • • •

Le mie abilità di studio Le abilità di base Saper descrivere Esercitazioni per le prove INVALSI • Prove per le competenze

Conoscenze e abilità Saper ascoltare in modo efficace • Ascoltare con attenzione • Ascoltare per individuare informazioni • Ascoltare e riconoscere messaggi, testi e generi diversi • Fare anticipazioni e inferenze • Ascoltare e prendere appunti • Saper parlare • Parlare in modo efficace • Parlare per discutere di un libro • L’intervista • Il dibattito • Saper leggere • La lettura orientativa • La lettura selettiva • Leggere per studiare • Saper scrivere • Riconoscere e utilizzare i registri linguistici • La lettera • La scrittura personale • Scrivere un diario di viaggio • Il testo descrittivo • Descrivere con i sensi • Descrivere in modo efficace • Come descrivere

Volume 2 per studenti con DSA Una selezione di testi del volume standard con in più strumenti specifici per facilitare la comprensione: • carattere Leggimi! specifico per DSA • audiolettura integrale per DSA • teoria semplificata • esercizi mirati • mappe concettuali

Volume 2 per studenti non madrelingua Una selezione di testi del volume standard con in più strumenti specifici per facilitare la comprensione: • audiolettura integrale facilitata • teoria semplificata • glossario fotografico • storyboard • divisione in sequenze • esercizi di grammatica L2 Il volume si sviluppa sul M.I.O. BOOK con numerosi contenuti digitali integrativi


Piano dell’opera

Generi Immaginare

Terzo anno

Volume 3

Letteratura

Il piacere di leggere - Lettori e letture

Tra Ottocento e Novecento • Il primo Novecento • Il secondo Novecento • La letteratura dei nuovi italiani

e raccontare • Il testo narrativo • Unità 1 - Mistero e terrore • Unità 2 - La fantascienza • Unità 3 - Il romanzo storico, realistico e sociale • Unità 4 - Il romanzo di formazione e psicologico • Linguaggi senza frontiere - Cinema, Fumetto Conoscenze e abilità Analizzare un testo narrativo: il racconto e il romanzo; la struttura del romanzo; la fabula e l’intreccio; il tempo; lo spazio; il sistema dei personaggi; le parole dei personaggi; l’autore e il narratore; il punto di vista • Guida all’analisi di un romanzo • Le caratteristiche del racconto del mistero e del terrore • Le caratteristiche della fantascienza • Le caratteristiche del romanzo storico • Le caratteristiche del romanzo realistico e sociale • Le caratteristiche del romanzo di formazione • Le caratteristiche del romanzo psicologico

Generi Esprimere emozioni e sentimenti • Unità 5 - La poesia • Linguaggi senza frontiere - Teatro

Conoscenze e abilità Leggere e analizzare una poesia: lettura denotativa e connotativa • La struttura del testo poetico: il verso; la strofa; la rima • Le figure retoriche: di significato (similitudine, metafora, iperbole, personificazione, ossimoro, sinestesia, sineddoche, allegoria, analogia, simbolo, metonimia); di suono (onomatopea, allitterazione, assonanza, consonanza); di ordine (anafora, ripetizione, enjambement, inversione, iperbato, chiasmo, climax, ellissi, asindeto, polisindeto, enumerazione)

Temi Capire il mondo

per crescere • Unità 6 - Diventare grandi • Unità 7 - Il mondo del lavoro • Unità 8 - Dalla parte delle donne • Unità 9 - Educare alla sostenibilità • Unità 10 - Le guerre del passato, le sfide del presente • Linguaggi senza frontiere Internet Conoscenze e abilità Le caratteristiche dei testi digitali • Le caratteristiche del testo argomentativo • Le caratteristiche del testo argomentativo: l’articolo d’opinione e il saggio • Le caratteristiche del testo espositivo: la divulgazione scientifica • Le caratteristiche del testo narrativo: la memorialistica Percorsi di cittadinanza Conoscersi attraverso i colori preferiti • Il tuo atteggiamento verso lo studio • Le professioni del terzo millennio • Il cammino delle donne verso la parità • Lo sviluppo sostenibile • Le guerre mondiali e i conflitti di oggi • La Shoah • Stop al razzismo, sì alla convivenza • Un mondo multiculturale e globale

INDICAZIONI NAZIONALI

Storia e storie - Protagonisti e storici dell’Età Contemporanea Profilo delle competenze Agire con autonomia e responsabilità • Usare gli strumenti per comprendere e collaborare • Comunicare in lingua italiana • Usare le TIC per conoscere e interagire • Imparare a imparare • Assumersi responsabilità • Aver cura di sé e partecipare alla vita sociale • Progettare ed esprimersi con vari linguaggi Traguardi per lo sviluppo delle competenze L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri […] • Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri nell’elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi […] • Ascolta e comprende testi di vario tipo “diretti” e “trasmessi” dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente. • Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici […] • Usa manuali delle discipline o testi divulgativi nelle attività di studio personali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti […] • Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione […] • Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. • Produce testi multimediali […] • Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base […] • Riconosce e usa termini specialistici […] • Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali […] Obiettivi di apprendimento Ascolto e parlato: Ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi dai media, riconoscendone la fonte e individuando scopo, argomento, informazioni principali e punto di vista dell’emittente. • Intervenire in una conversazione, con pertinenza e coerenza, rispettando tempi e turni e fornendo un positivo contributo personale […] • Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo per adottare strategie funzionali a comprendere durante l’ascolto. • Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione: durante l’ascolto e dopo l’ascolto […] • Riconoscere, all’ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo poetico. • Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo scopo […] • Descrivere oggetti, luoghi, persone e personaggi, esporre procedure selezionando le informazioni significative […] • Riferire oralmente su un argomento di studio esplicitando lo scopo e presentandolo in modo chiaro […] Lettura: Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti […] • Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza […] • Utilizzare testi funzionali di vario tipo per affrontare situazioni della vita quotidiana. • Ricavare informazioni esplicite e implicite da testi espositivi […] • Leggere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie, commedie) […] Scrittura: Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) […] • Scrivere sintesi, anche sotto forma di schemi, di testi ascoltati o letti in vista di scopi specifici. • Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa e in versi; scrivere o inventare testi teatrali, per un’eventuale messa in scena […] Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo: Comprendere e usare parole in senso figurato. • Comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici […]

Quaderno abilità e competenze 3 • • • • •

Le mie abilità di scelta Le abilità di base Scrivere e riscrivere Saper argomentare Esercitazioni per le prove INVALSI • Prove per le competenze Conoscenze e abilità Saper ascoltare • Comprendere testi diversi: strategie per un ascolto efficace • Ascoltare per imparare: strategie per lo studio e l’orientamento • Informarsi per scegliere: l’ascolto per l’orientamento • Saper parlare • Parlare in mode efficace in pubblico: il colloquio pluridisciplinare • L’intervista per l’orientamento • Saper leggere • Leggere con gli occhi • Leggere ad alta voce • Leggere per imparare: fare inferenze e usare l’enciclopedia • Leggere sul web • Saper scrivere • Scrivere e postare su un blog • Scrivere un romanzo cooperativo in rete • Scrivere una relazione per una presentazione in PowerPoint • La prova scritta dell’esame di Stato • Argomentare in un testo scritto • Argomentare durante una discussione o un dibattito • Scrivere e riscrivere: un percorso di scrittura creativa

Volume 3 per studenti con DSA Una selezione di testi del volume standard con in più strumenti specifici per facilitare la comprensione: • carattere Leggimi! specifico per DSA • audiolettura integrale per DSA • teoria semplificata • esercizi mirati • mappe concettuali

Volume 3 per studenti non madrelingua Una selezione di testi del volume standard con in più strumenti specifici per facilitare la comprensione: • audiolettura integrale facilitata • teoria semplificata • glossario fotografico • storyboard • divisione in sequenze • esercizi di grammatica L2 Il volume si sviluppa sul M.I.O. BOOK con numerosi contenuti digitali integrativi


Com’è fatto il libro Lettori senza frontiere è una nuova antologia di Italiano, frutto di un progetto didattico innovativo, in linea con le ultime indicazioni nazionali. È un’opera completamente nuova, pensata per sviluppare le competenze di Italiano e per formare i ragazzi come nuovi cittadini del mondo. Si basa su una didattica fortemente inclusiva, in grado di coinvolgere ogni tipo di studente, per non lasciare indietro nessuno e sviluppare in tutti un pensiero critico e creativo.

I moduli Il volume è diviso in tre moduli: generi letterari, poesia e temi. Ogni modulo si apre con una doppia pagina in cui sono indicati gli Obiettivi di apprendimento, i Traguardi per lo sviluppo delle competenze e le competenze chiave di cittadinanza (Profilo delle competenze dello studente) che vengono sviluppati nel modulo.

Le unità Ogni unità si apre con una doppia pagina di forte impatto visivo che introduce i generi e i temi affrontati e offre un quadro d’insieme dei tanti materiali disponibili. Sono indicate inoltre le Conoscenze e abilità specifiche da raggiungere al termine dell’unità.

Didattica inclusiva: ogni unità presenta in questo riquadro l’elenco di tutte le risorse specifiche per i BES.

Risorse digitali: qui si trova l’elenco di tutte le risorse digitali disponibili sul M.I.O. BOOK per questa unità e l’indice dei brani extra.

VI


come è fatto il libro

Istruzioni per l’uso Questa è la parte iniziale dell’unità dove vengono forniti gli strumenti principali per analizzare e studiare i generi e i tipi di testo proposti. Per iniziare: l’unità si apre con un breve testo, un assaggio di un brano indicativo del genere o del tema. Per i più curiosi la lettura prosegue sul M.I.O. BOOK.

Analizziamo insieme…: questa è la prima “tappa” teorica dell’unità. Qui, attraverso la lettura di un testo significativo che viene scomposto e analizzato, vengono individuati gli elementi caratteristici del genere o del tipo di testo.

Le caratteristiche del genere o del tipo di testo: qui vengono descritte le caratteristiche del genere letterario o del tipo di testo e vengono spiegati gli elementi già individuati nella pagina Analizziamo insieme…

Il testo narrativo: nella parte iniziale di ogni volume c’è una sezione speciale dedicata ai concetti fondamentali di narratologia affrontati nel corso dell’anno.

VII


come è fatto il libro

Da un testo all’altro Questa sezione è il cuore dell’unità, qui si trova la maggior parte dei testi, un’accurata selezione di autori classici e contemporanei, con particolare attenzione alle tematiche attuali e agli interessi dei giovani. I passi scelti sono selezioni significative e autentiche tratte dagli originali, non da versioni semplificate. Sono presenti tutti i tipi di testo e tutte le forme testuali (continua, non continua e mista). Identikit autore: una breve ed essenziale biografia dell’autore del brano, posta sempre accanto al titolo.

Livello di difficoltà: ogni testo è contrassegnato da una, due o tre stelle, a seconda della sua complessità e del livello linguistico.

Lettura attiva: in ogni unità ci sono due brani che presentano dei momenti di lettura attiva. Si tratta di attività per sollecitare l’attenzione e la riflessione del lettore. A seconda del tipo di testo le proposte di lettura attiva potranno essere: Leggere per prevedere, Leggere in modo espressivo, Leggere per visualizzare, Leggere per connettere, Leggere per valutare.

Le attività: a fine brano è sempre presente una batteria di attività divise in quattro gruppi: Comprendere il testo, Riconoscere la struttura del testo, Capire e usare le parole, Riflettere, rielaborare, approfondire.

VIII

Apprendimento cooperativo: numerosi esercizi sono contrassegnati dalla dicitura Impariamo insieme poiché prevedono attività da svolgere in gruppo o a coppie.


come è fatto il libro

Aperta parentesi In ogni unità dedicata ai generi c’è una scheda di approfondimento letterario che ripercorre la storia del genere affrontato e offre una panoramica dei principali autori e delle opere più importanti.

Percorsi di cittadinanza Nel corso dell’opera vengono proposti percorsi educativi triennali di cittadinanza attiva per sollecitare i ragazzi a sviluppare un rapporto consapevole con se stessi, con gli altri e con l’ambiente. Per questo motivo in tutte le unità tematiche sono presenti numerose schede per approfondire, riflettere e lavorare sulle questioni centrali che vengono affrontate.

Linguaggi senza frontiere Ogni volume contiene quattro dossier speciali dedicati a cinema, fumetto, teatro e comunicazione, ovvero alcune delle forme narrative ed artistiche più importanti e alternative rispetto alla letteratura.

IX


come è fatto il libro

Testo sfida Ogni unità contiene un testo che per complessità, lunghezza e impegno richiesto è più difficile degli altri. La sfida però non è rivolta solo agli studenti più bravi ma a tutti; le attività infatti sono strutturate su più livelli ed è possibile seguire percorsi personalizzati in base alle competenze e alle attitudini di ognuno.

Sempre più difficile: gli esercizi contrassegnati da questa etichetta sono costruiti in modo da prevedere lo svolgimento di compiti via via più complessi (esercizi multilivello). Il gruppo Riflettere, Rielaborare, Approfondire presenta qui due categorie speciali di esercizi: Scelgo io, in cui gli studenti possono scegliere quali attività svolgere in base alle proprie attitudini creative, e Valuto il testo, un invito a formulare un motivato giudizio critico ed estetico sul testo.

Laboratorio per le competenze In ogni unità si lavora per sviluppare le competenze di Italiano. In particolare nei laboratori le quattro abilità della lingua vengono utilizzate in un percorso progettuale, per costruire un prodotto da socializzare in classe e per svolgere compiti di realtà. Le attività di ascolto sono sempre strutturate in tre fasi: prima, durante e dopo l’ascolto. Sali in cattedra: tutti i laboratori si concludono con un momento di condivisione in classe dei progetti realizzati.

X


come è fatto il libro

Verifica formativa La parte conclusiva di ogni unità è dedicata alla Verifica formativa, che si articola in tre diversi momenti: Verifica testuale, Mappa attiva delle conoscenze, Ho imparato a…

Verifica testuale: si tratta di un testo che presenta in fondo un corredo di attività con punteggio e relativa valutazione finale, con voti basati sui criteri INVALSI. Segue un breve momento di riflessione sulle difficoltà incontrate.

Mappa attiva delle conoscenze: al termine di ogni unità, è presente una mappa operativa con la duplice funzione di consentire la verifica delle conoscenze e un veloce ripasso dei concetti fondamentali.

Ho imparato a…: le unità si chiudono sempre con una pagina di riflessione critica sui brani letti e di autovalutazione del livello di preparazione raggiunto. Per riflettere su che cosa si è appreso e su come si è appreso.

XI


come è fatto il libro

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Per una didattica senza frontiere Lettori senza frontiere è un’antologia pensata per garantire a tutti il diritto all’apprendimento, per questo abbiamo messo in campo moltissimi strumenti specifici per gli studenti con bisogni educativi speciali. Tutta la classe lavora sugli stessi testi: invece di proporre versioni semplificate e ridotte dei brani abbiamo preferito fornire strumenti cartacei e digitali che facilitano l’accesso alla lettura e la comprensione. In questo modo vogliamo rendere più semplice per il docente la gestione delle classi con competenze linguistiche e bisogni educativi molto diversificati. Nell’indice del volume e all’inizio di ogni unità sono elencate tutte le risorse per i BES.

Testo senza frontiere Ogni unità presenta un Testo senza frontiere: un brano con carattere ad alta leggibilità e numerose risorse speciali. Glossario fotografico: alcuni dei termini più difficili sono accompagnati da una foto esplicativa. Divisione in sequenze: il testo si presenta già suddiviso in sequenze, contrassegnate da una lettera e con l’indicazione del tipo di sequenza. Storyboard: ad ogni sequenza del brano è associata un’illustrazione e una breve didascalia.

Audio facile: audiolettura lenta e scandita, specifica per DSA. Esercizi semplificati e interattivi: le attività sono prevalentemente a risposta chiusa e possono essere svolte sul M.I.O. BOOK, in modalità autocorrettiva.

XII


come è fatto il libro

Audiolettura integrale Nel M.I.O. BOOK è disponibile la versione audio integrale di tutti i brani e di tutte le pagine di teoria.

Audio facile: per numerosi brani ed esercizi è disponibile anche una versione dell’audiolettura lenta e ben scandita, specifica per DSA.

Un libro accessibile a tutti La visualizzazione del libro è adattabile a ogni esigenza, grazie al formato ePub. È inoltre presente un nuovo strumento di traduzione automatica.

I personaggi Nelle fiabe i personaggi appartengono sia al mondo reale sia a quello fantastico. Sono descritti in modo semplice, generalmente con uno o due attributi che li qualificano (la bambina con il cappuccio rosso, il ragazzo sciocco, il principe triste). Anche se le loro caratteristiche morali e fisiche sono delineate in modo vago, sono ben riconoscibili nella loro funzione simbolica. Ecco un elenco dei personaggi tipici: il re: anziano, a volte saggio a volte capriccioso, di solito fa risolvere i problemi agli altri; il principe: bello, giovane, di solito coraggioso, ama viaggiare e andare all’avventura; la principessa: bella e giovane; di solito qualcuno deve andare a cercarla, perché è nei guai. Può anche essere viziata o in cerca di marito; la strega: in lei risiedono tutti i mali e i vizi.

Traduzione automatica: è possibile selezionare parole e porzioni di testo e tradurle in altre lingue.

Alta leggibilità: possibilità di modificare il colore, lo sfondo, la dimensione e il tipo di carattere del testo. Si può scegliere anche la font leggimi, appositamente studiata per i DSA.

I personaggi Nelle fiabe i personaggi appartengono sia al mondo reale sia a quello fantastico. Sono descritti in modo semplice, generalmente con uno o due attributi che li

XIII


come è fatto il libro

Le risorse digitali M.I.O. BOOK

Lettori senza frontiere si sviluppa sul M.I.O. BOOK: la versione multimediale, interattiva e aperta dell’opera. Sono presenti inoltre numerosi contenuti digitali integrativi. Nell’indice del volume e all’inizio di ogni unità sono elencate tutte le risorse digitali.

Audiolettura integrale: nel M.I.O. BOOK è disponibile la versione audio integrale di tutti i brani e di tutte le pagine di teoria.

Audio facile: per numerosi brani ed esercizi è disponibile anche una versione dell’audiolettura lenta e ben scandita, specifica per DSA.

Traduzione automatica: è possibile selezionare parole e porzioni di testo e tradurle in altre lingue.

Un libro accessibile a tutti La visualizzazione del libro è adattabile a ogni esigenza, grazie al formato ePub. È inoltre presente un nuovo strumento di traduzione automatica.

Alta leggibilità: possibilità di modificare il colore, lo sfondo, la dimensione e il tipo di carattere del testo. Si può scegliere anche la font leggimi, appositamente studiata per i DSA.

I personaggi Nelle fiabe i personaggi appartengono sia al mondo reale sia a quello fantastico. Sono descritti in modo semplice, generalmente con uno o due attributi che li qualificano (la bambina con il cappuccio rosso, il ragazzo sciocco, il principe triste). Anche se le loro caratteristiche morali e fisiche sono delineate in modo vago, sono ben riconoscibili nella loro funzione simbolica. Ecco un elenco dei personaggi tipici: il re: anziano, a volte saggio a volte capriccioso, di solito fa risolvere i problemi agli altri; il principe: bello, giovane, di solito coraggioso, ama viaggiare e andare all’avventura; la principessa: bella e giovane; di solito qualcuno deve andare a cercarla, perché è nei guai. Può anche essere viziata o in cerca di marito; la strega: in lei risiedono tutti i mali e i vizi.

I personaggi Nelle fiabe i personaggi appartengono sia al mondo reale sia a quello fantastico. Sono descritti in modo semplice, generalmente con uno o due attributi che li

XIV


come è fatto il libro

Galleria delle immagini presenti negli storyboard.

Esercizi interattivi: possibilità di svolgere le attività sul M.I.O. BOOK.

Video: di ogni film consigliato è disponibile il trailer.

Link a internet: per ogni libro consigliato sono disponibili ulteriori notizie online.

Contenuti digitali integrativi Testi aggiuntivi: l’offerta antologica si arricchisce con circa 150 brani extra suddivisi tra le unità.

Learning object: contenuti interattivi su cinema, fumetto, teatro e comunicazione.

XV


Per attivare il M.I.O. BOOK segui questi semplici passi Il M.I.O. BOOK è l’innovativo libro di testo in formato digitale del Gruppo Editoriale Raffaello che rappresenta l’evoluzione del volume cartaceo tradizionale. È caratterizzato: dall’ampia disponibilità di risorse multimediali integrate, che potenziano gli aspetti didattici del libro; dall’interattività, che offre la possibilità di intervenire direttamente sulle pagine del testo tramite appositi strumenti;

1

Scarica e installa il Raffaello Player Collegati al sito www.raffaellodigitale.it Disponibile per le versioni: PC - MAC - Android - iOS

2

Registrati

3

Sblocca il testo

4

Controlla gli aggiornamenti

Inserisci il tuo nominativo e i dati della scuola che frequenti

da un ambiente educativo virtuale aperto, nel quale insegnanti e studenti possono cooperare al fine di realizzare un percorso di studi individualizzato, stimolante e dinamico. Personalizzabile nella sua totalità, il M.I.O. BOOK permette inoltre di creare documenti e di condividerli con i propri colleghi e/o compagni.

Per ulteriori chiarimenti sulla procedura di attivazione sono disponibili dei VIDEO TUTORIAL all’indirizzo www.raffaellodigitale.it/tutorial-miobook Hai qualche dubbio? Scrivi una mail a supporto@raffaellodigitale.it oppure collegati al forum di discussione all’indirizzo www.raffaellodigitale.it/supporto

Il materiale digitale presente nel M.I.O. BOOK è pubblicato e scaricabile anche su

www.raffaellodigitale.it

XVI

Scrivi il codice ISBN/attivazione che trovi nel retro di copertina e rispondi alla domanda


Indice Risorse digitali Alta leggibilità

Audio facile

Audio

Contenuti interattivi

Risorse aggiuntive

Video

Link a internet

M.I.O. BOOK

Galleria immagini

Learning object

Contenuti digitali integrativi

Il piacere di leggere Sam Savage, Divorare libri 3 Daniel Pennac, Rifiutarsi di leggere libri 5 Michael Ende, Appassionarsi ai libri 8

Buona lettura!

Richard Wright, Leggere romanzi e… «andare all’inferno» 11 Un mondo di libri

Orientarsi tra i libri 14

Immaginare e raccontare

Il testo narrativo Istruzioni per l’uso

I tipi di testo e le forme testuali 25

unità

Che cos’è il testo narrativo 28

Istruzioni per l’uso

1

La favola

Per iniziare

Jean de La Fontaine, Il congresso dei topi 40 Analizziamo insieme...

Fedro, La rana e il bue 41 Le caratteristiche della favola 42

XVII


indice DIDATTICA INCLUSIVA

BES

M.I.O. BOOK

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Testo senza frontiere

Lettura attiva

Aperta parentesi

Lettura attiva

Testo sfida

Contenuti digitali integrativi

Lev Tolstoj, Il lupo e la gru 43 Esopo, La lepre e la tartaruga 45 Esopo, Le rane del pantano 47 Fedro, Il lupo e il cane 49 La storia della favola 51 Esopo, Il lupo e il pastore 52 Leon Battista Alberti, Il mercante e l’Oceano 54 Lev Tolstoj, Due amici 56 Gianni Rodari, Le scimmie in viaggio 58 Favola angolana, Il Gatto e il Topo 60 Film senza frontiere: Madagascar 2 – Via dall’isola 63 Libri senza frontiere: Favole di Esopo 63 Favola cinese, Il cavallo e il fiume 64 Luigi Malerba, Le righe della zebra 67

Laboratorio per le competenze

Favole da ascoltare, rielaborare e recitare 70

Verifica formativa

Verifica testuale Esopo, La volpe e la tagliola 72

• Antonio Gramsci, L’elefante motorizzato • Gianni Rodari, Il sole e la nuvola • Gianni Padoan, Il gabbiano inesperto • Alberto Moravia, Gi Raffa cerca se stessa • Hans Christian Andersen, Il brutto anatroccolo

Mappa attiva delle conoscenze 76

unità

Ho imparato a... 77

Istruzioni per l’uso

2

La fiaba

Per iniziare

Italo Calvino, La ragazza mela 80 Analizziamo insieme...

Jacob e Wilhelm Grimm, La Regina delle api 81 Le caratteristiche della fiaba 82 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

Le funzioni di Propp e i ruoli dei personaggi 84

BES

Testo senza frontiere

Lettura attiva Lettura attiva

XVIII

Italo Calvino, Il principe che sposò una rana 85 Charles Perrault, Cenerentola 92 Fiaba russa, La bambina saggia 96 Gianni Rodari, La strada che non andava in nessun posto 100

• Guido Gozzano, Il re porcaro G • iambattista Basile, Roberto Piumini, Sapia Liccarda


indice M.I.O. BOOK

103 Libri senza frontiere: Cappuccetto rosso a Manhattan 103 Peter Christen Asbjørnsen, Il ragazzo che andò dal vento del nord 104 Fiona Waters, Spilungalto, Largabotte e Lungosguardo 108 La storia della fiaba 114 Aleksandr Puskin, Il pesciolino d’oro 116 Fiaba araba, Storia del pescatore e del genio 121 Hans Christian Andersen, La Regina delle Nevi 126 Film senza frontiere: Stardust

Lettura attiva

Aperta parentesi

Testo sfida

Laboratorio per le competenze

Ascoltare e sintetizzare, ricostruire e rielaborare fiabe 132

Verifica formativa

Verifica testuale Jacob e Wilhelm Grimm, La vecchia nel bosco 135

Contenuti digitali integrativi

• Jacob e Wilhelm Grimm, Rosaspina • Felix Karlinger, Kairé e la testa mozzata • Nelson Mandela, Il serpente a sette teste

Mappa attiva delle conoscenze 140 Ho imparato a... 141 i Linguagg ntiere o fr se n za

cinema

Alla scoperta della settima arte Le origini del cinema

Storia del cinema:

Dicembre 1895: la prima proiezione cinematografica I primi passi del cinema La nascita del racconto cinematografico Il linguaggio cinematografico:

Come nasce e si realizza un film

Adesso tocca a te!:

Lavorare sugli elementi strutturali dei film

unità

Chi muove la «macchina cinematografica»

Istruzioni per l’uso

3

143 145 147 148 150 152 154

Il racconto di paura

Per iniziare

Kenneth Ireland, Contromano 158 Analizziamo insieme...

Rossana Guarnieri, Le mummie 159 Le caratteristiche del racconto di paura 163

XIX


indice M.I.O. BOOK Testo senza frontiere

Roald Dahl, I racconti della nonna 165

Lettura attiva

Ray Bradbury, La casa degli spettri 173 Oscar Wilde, Il fantasma di Canterville 177 Film senza frontiere: La sposa cadavere 181 Libri senza frontiere: L’autobus del brivido 181 Brian Jacques, Jamie e i vampiri 182 Mino Milani, Trentatré vipere nel letto 188 La storia del racconto di paura 194 Neil Gaiman, Coraline 196 Stephen King, Nella tempesta di neve 201

Lettura attiva

Aperta parentesi

Testo sfida

Laboratorio per le competenze

Ascoltare, raccontare e scrivere racconti di paura 209

Verifica formativa

Verifica testuale

Contenuti digitali integrativi

• R. L. Stine, Uno scherzo di cattivo gusto • Daniela Ziliotto, L’incidente • Amos Cartabia, Stefano Bandera, La strega di Little City • Paul van Loon, Caro mostro da baraccone L • eslie Goldman, Una notte al museo • K. L. Going, Il piano di Frita

Nancy Etchemendy, Una strana figura… 212 Mappa attiva delle conoscenze 218

unità

Ho imparato a... 219

Istruzioni per l’uso

4

Il racconto comico

Per iniziare

Carlo Manzoni, Il signor Veneranda 222 Analizziamo insieme...

Woody Allen, Ero un ragazzino sensibile, io 223 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

Le caratteristiche del racconto comico 224

BES

Testo senza frontiere

Lettura attiva

Aperta parentesi Lettura attiva

XX

Jan Dean, Un troll nella mia camera 227 Gianni Rodari, L’ultimo giorno di squola 233 Domenica Luciani, La scuola infernale 238 Stefano Benni, L’UIB e l’UCV 242 Giovanni Guareschi, Peppone e don Camillo 246 La storia del genere comico 252 Paolo Villaggio, Vacanze a Capri 254

• Dav Pilkey, Capitan Mutanda e la vendetta della Superprof • Fabio Capecelatro, La Taverna del Diavolo • Ambrogio Borsani, Due tipi strani • Christian Bieniek, Un lunedì da urlo • Gary Paulsen, In trappola


indice M.I.O. BOOK

Contenuti digitali integrativi

259 Libri senza frontiere: Diario di una schiappa 259 Italo Calvino, Le vespe guariscono i reumatismi 260 Achille Campanile, La quercia del Tasso 265 Film senza frontiere: Patch Adams

Testo sfida

Laboratorio per le competenze

Tecniche e trucchi per far ridere 271

Verifica formativa

Verifica testuale

Roald Dahl, Tabacco di capra 273 Mappa attiva delle conoscenze 280 Ho imparato a... 281

i Linguagg ntiere o fr a se n z

fumetto

Raccontare storie con immagini e parole

Le origini del fumetto Il fumetto arriva in Italia Il linguaggio del fumetto: Gli elementi principali del fumetto Come nasce un fumetto Analizziamo un fumetto: Little Nemo nel Paese del Dormiveglia I primi celebri fumetti Per leggere ancora: Adesso tocca a te!: Realizzare una tavola Storia del fumetto:

283 285 289 292 293 296 297

unità

Esprimere emozioni e sentimenti

Istruzioni per l’uso

5

La poesia

Per iniziare

Heinrich Hoffmann, Pierino Porcospino 304 Analizziamo insieme...

Gianni Rodari, Pranzo e cena 305 Le caratteristiche del testo poetico: filastrocca e poesia 306

XXI


indice M.I.O. BOOK

Contenuti digitali integrativi

La struttura del testo poetico 307 DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

Le figure retoriche 311

BES

Testo senza frontiere

Heriberto Tejo, La gabbia degli indovinelli in rima 314 Filastrocche popolari

Lettura attiva

Aperta parentesi

Istruzioni per l’uso

Aperta parentesi

XXII

Filastrocca fiorentina, La gallinella bianca 318 Filastrocca toscana, Cecco si fa in tre 320 Filastrocca bergamasca, Passo per üna strèta 322 Filastrocca popolare, L’uomo che andava a Camogli 324 Filastrocca campana, Cicirinella 326 Filastrocca campana, Filastrocca della lana 327 Filastrocca popolare, Il lunedì promette 327 La storia della filastrocca 329 Filastrocche d’autore Luigi Sailer, La farfalletta 330 Heinrich Hoffmann, La storia di Filippo che si dondola 333 Il nonsense e il limerick 335 Nonsense e limerick Toti Scialoja, Lo scarafaggio 336 Toti Scialoja, Il tarlo 336 Toti Scialoja, In maggio il rospo 336 Edward Lear, C’era una ragazza di Cosenza 338 Edward Lear, C’era un vecchio di Parigi 338 Edward Lear, C’era una signorina di Tarcento 338 Gianni Rodari, Como nel comò 340 Gianni Rodari, L’ago di Garda 342 Gianni Rodari, Per colpa di un accento 344 Gianni Rodari, Il museo degli errori 344 Filastrocche dal mondo 346 Stagioni Marino Moretti, Autunno 348 Federico García Lorca, Paesaggio 348 Diego Valeri, Sgelo 350 Emily Dickinson, Primavera 351

• Toti Scialoja, Il verme di Viterbo • Toti Scialoja, I bruchi di Locri • Edward Lear, There was an Old Man with a beard • Edward Lear, There was a Young Lady of Ryde • Aldo Palazzeschi, Chi sono? • Wislawa Szymborska, La cipolla • Heinrich Hoffmann, La storia del cattivo Federigo


indice M.I.O. BOOK

Lettura attiva

Istruzioni per l’uso

Testo sfida

Contenuti digitali integrativi

Umberto Saba, Principio d’estate 353 Nevica... Gabriela Mistral, Neve 354 Marino Moretti, Un passerotto 354 Giovanni Pascoli, Orfano 356 Giovanni Pascoli, Temporale 357 Gocce di pioggia Corrado Govoni, Acquazzone 358 Corrado Govoni, Arcobaleno 360 Bambini di un tempo Corrado Govoni, La trombettina 361 Umberto Saba, Frutta erbaggi 362 Paesaggi notturni Leonardo Sinisgalli, La luna nuova di settembre 363 Federico García Lorca, Mezzaluna 364 Vladimir Majakowskij, Paesaggio 365 Alcmane, Notturno 366 Gioia di vivere Giorgio Caproni, Allegria 367 Pablo Neruda, Ode al giorno felice 368 Nazim Hikmet, Sono contento 370 Nazim Hikmet, Il più bello dei mari 371 La poesia visiva: i calligrammi 372 Calligrammi Mario Faustinelli, Albero di Natale 375 Giovanni Pascoli, La capinera 377

Laboratorio per le competenze

Ascoltare e recitare poesie, costruire rime 380

Verifica formativa

Verifica testuale Giosue Carducci, Maggiolata 383 Mappa attiva delle conoscenze 386 Ho imparato a... 387

XXIII


indice M.I.O. BOOK

i Linguagg ntiere senza fro

Contenuti digitali integrativi

Andare a teatro o r t tea Il teatro alle origini

Storia del teatro:

Il linguaggio del teatro: La pratica teatrale: Leggere il teatro: Adesso tocca a te!:

389 Il teatro classico greco 389 Il teatro nell’antica Roma 392 Il teatro medievale 394 Gli elementi costitutivi dello spettacolo teatrale 395 Lo spazio scenico 399 Plauto, Il soldato spaccone (Miles gloriosus) 401 Allestire una rappresentazione in classe 404

unità

Capire il mondo per crescere

Istruzioni per l’uso

6

Chi sono? Chi sei?

Per iniziare

Paola Mastrocola, Che animale sei? Storia di una pennuta 412 Analizziamo insieme...

Frances Hodgson Burnett, Mary 413 Tipo di Testo DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Le caratteristiche del testo descrittivo: descrivere una persona 414

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Testo senza frontiere

Ray Bradbury, Joe Pipkin 416

Percorsi di cittadinanza

Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe e la volpe 420 Paola Zannoner, Martin 425 Conosci te stesso 430 Roald Dahl, Il secondo miracolo 433 Isabel Allende, Elena 438 Dimmi come mangi e ti dirò chi sei! 442

Lettura attiva

Percorsi di cittadinanza

XXIV

• Mario Caroli, Benvenuti nella futura classe M • ichel Amelin, Tutta Maxi • Elisabetta Lodoli, Sono straniera • Aaron Karo, Mi chiamo Chuck • Jonathan Coe, Claire che ama la storia e fa Robespierre


indice M.I.O. BOOK Lettura attiva

Testo sfida

Contenuti digitali integrativi

Khaled Hosseini, Il cacciatore di aquiloni 444 Film senza frontiere: Il cacciatore di aquiloni 449 Libri senza frontiere: Ugo e Carolina 449 Francesco Chiesa, Il mio amico Dam 450

Laboratorio per le competenze

Conoscere se stesso e presentarsi agli altri 457

Verifica formativa

Verifica testuale Roald Dahl, Il Capitano Hardcastle 459 Mappa attiva delle conoscenze 464

unità

Ho imparato a... 465

Istruzioni per l’uso

7

Il gioco

Per iniziare

Il corvo parlante 468 Analizziamo insieme...

Andrea Angiolino, Il serpentone 469 Tipo di Testo DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

Le caratteristiche del testo regolativo: le istruzioni 470

BES

Testo senza frontiere

Lettura attiva

Lettura attiva

Percorsi di cittadinanza

Percorsi di cittadinanza

Testo sfida

Seega 471 Stefano Benni, Regolamento unico e segreto del Campionato Mondiale di Pallastrada 477 Simonetta Agnello Hornby, Il gioco dell’archeologo 480 Khaled Hosseini, Battaglia nei cieli 484 Pier Antonio Quarantotti Gambini, Il più bravo di tutti 490 L’importanza del gioco 495 Walter Stone Tevis, M’insegna? 497 Videoscrittura per giochi linguistici 501 Lewis Carroll, Il padrone delle parole 503 Film senza frontiere: Toy Story 3 - La grande fuga 506 Libri senza frontiere: La guerra dei bottoni 506 Malba Tahan, La leggenda degli scacchi 507

ndrea Angiolino, •A La Talpa Peruviana • Renzo Zanoni, La giostra • Isaac Asimov, Un robot come amico • Fedor Dostoevskij, Giocare alla roulette • Carla Gagliardi, Rebus

XXV


indice M.I.O. BOOK Laboratorio per le competenze

Istruzioni per giocare e giochi di parole 513

Verifica formativa

Verifica testuale Giampaolo Dossena, Il gioco del vocabolario 516

Contenuti digitali integrativi

Mappa attiva delle conoscenze 520

unità

Ho imparato a... 521

Istruzioni per l’uso

8

Dalla parte dei bambini

Per iniziare

Marcello Jori, Quanto vale un bambino? 524 Analizziamo insieme...

Unicef, Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia 525 Tipo di Testo DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

Le caratteristiche del testo regolativo: le norme e i regolamenti 527

BES

Testo senza frontiere

Comune di Roncone, Regolamento dei parchi giochi 528 Marcel Proust, Il rito della buona notte 533 Ugo Gregoretti, I genitori modello 535

Percorsi di cittadinanza

Vivere in famiglia: ruoli, compiti, regole e conflitti 539

Percorsi di cittadinanza

Margaret Mahy, Il bambino che inventava le cose 541 Jerry Spinelli, Una casa per Jeffrey Magee 546 Film senza frontiere: All the Invisible Children 549 Libri senza frontiere: La scuola o la scarpa 549 Fabrizio Gatti, Viki che voleva andare a scuola 550 Diritti e doveri 554 Roald Dahl, La signorina Dolcemiele 555 Storie di bambini 560

Testo sfida

Francesco D’Adamo, Giocheremo con gli aquiloni 562

Laboratorio per le competenze

Il regolamento di classe 568

Lettura attiva

Lettura attiva

Percorsi di cittadinanza

XXVI

• Giuseppe Pontiggia, Sorteggiare la 1a media P • ina Varriale, Scampia • Elisa Prati,Topo severo • Michael Gerard Bauer, Moby che? • Giacomo Leopardi, A morte la minestra


indice M.I.O. BOOK Verifica formativa

Contenuti digitali integrativi

Verifica testuale Amnesty International, La Convenzione riscritta dai bambini 570 Mappa attiva delle conoscenze 576

unità

Ho imparato a... 577

Istruzioni per l’uso

9

L’uomo e la natura

Per iniziare

Heinrich Böll, Gli ospiti sconcertanti

580

Analizziamo insieme...

Mario Rigoni Stern, Il grifone 581 Tipo di Testo DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

Le caratteristiche del testo descrittivo: descrivere un animale o una pianta 583

BES

Testo senza frontiere

Konrad Lorenz, Sei irresistibili criceti 585

Lettura attiva

Ian McEwan, Il gatto William e il bambino Peter 590 Danilo Mainardi, La volpe e la socializzazione secondaria 597 Roy Lewis, Cencio, il primo cane (non) addomesticato 601 I diritti degli animali 606 Italo Calvino, Cosimo sugli alberi 609 Marina Jarre, Piante vicine e lontane 613 Film senza frontiere: La volpe e la bambina 617 Libri senza frontiere: La mia famiglia e altri animali 617 La biodiversità: un equilibrio da mantenere 618 Jared Diamond, Come domesticare una mandorla 620

Percorsi di cittadinanza Lettura attiva

Percorsi di cittadinanza Testo sfida

Laboratorio per le competenze

Conoscere gli animali e le piante e presentarli agli altri 627

Verifica formativa

Verifica testuale Mario Rigoni Stern, Cervi e camosci in amore 629

• Italo Svevo, Gli odori e il mondo di Argo • Julia Butterfly Hill, La ragazza sull’albero • Simonetta Agnello Hornby, Merenda nell’oliveto • Caterina Bernardi, Juan • Marcel Roland, La chiocciola

Mappa attiva delle conoscenze 634 Ho imparato a... 635

XXVII


indice

unità

M.I.O. BOOK

Istruzioni per l’uso

Contenuti digitali integrativi

10 Tutti a tavola! Per iniziare

Roald Dahl, Cioccolato

638

Analizziamo insieme... Tipo di Testo

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Francesco Furci, Elisabetta Pozzi, I principi nutritivi 639 Le caratteristiche del testo espositivo 641

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Testo senza frontiere

Percorsi di cittadinanza

Lettura attiva

Percorsi di cittadinanza

Percorsi di cittadinanza Lettura attiva

Testo sfida

da Cucina moderna, Sotto la lente: patatine fritte 643 Antonio Amurri, La dieta di Roberta di chili... 647 Leggere le etichette dei prodotti alimentari 651 Leo Buscaglia, Il minestrone di Mamma 652 Marina Jarre, Cioccolata? No, grazie. Meglio olio di fegato di merluzzo 655 Film senza frontiere: La fabbrica di cioccolato 659 Libri senza frontiere: Un filo d’olio 659 Susanna Tamaro, Cuore di ciccia 660 Diete per tutti i gusti 664 Jeannie Marshall, La cucina italiana sta morendo? 666 Ricette dal mondo 670 Marina Naldi, Una cena che scalda il cuore 671 Banana Yoshimoto, Kitchen 674

Laboratorio per le competenze

Sapori e saperi: ascoltare, intervistare, esprimere 678

Verifica formativa

Verifica testuale Francesco Furci, Elisabetta Pozzi, Dieta equilibrata 680 Mappa attiva delle conoscenze 686 Ho imparato a... 687

XXVIII

• Paola Coppini, Addio alla casa dei pini • William Least HeatMoon, Tutti i giorni pasta e fagioli • Enzo Bettizza, La cucina della nostra casa • Petros Markaris, Mamma, puoi cedermi la cucina? • Isabel Allende, Menù fisso


indice

i Linguagg ntiere senza fro

ione comunicaz

La pubblicità:

M.I.O. BOOK

La pubblicità Che cos’è la pubblicità Le funzioni e le caratteristiche della pubblicità I tipi di pubblicità

Storia della pubblicità:

Gli inizi: stampa e affissione La pubblicità moderna

Il linguaggio della pubblicità:

Chi fa la pubblicità e per chi la fa La struttura del testo pubblicitario Le tecniche e gli stili comunicativi Gli espedienti linguistici della pubblicità

Adesso tocca a te!:

Contenuti digitali integrativi

Lavorare sugli elementi della pubblicità

689 690 691 692 694 696 697 698 700 702

Storia e storie Da una storia all’altra

Giorgio Rivieccio, L’uomo che fabbricava sogni 707 Marcello Simoni, Una terribile sentenza 709 Teresa Buongiorno, Non si può tornare indietro 712 Aldo Zelli, La vendetta di Rosamunda 715 Élisabeth Crouzet-Pavan, Il diario del pellegrino 718 Indice degli autori

722

XXIX


Il piacere di leggere

Leggere un libro è sicuramente un’esperienza emozionante. Un lettore infatti può vivere situazioni inconsuete, come essere sorpreso da incontri straordinari, entrare in case, castelli, boschi e imbattersi in situazioni divertenti o… pericolose; vivere nei secoli passati e immaginare di andare a cavallo, di volare, di penzolare dagli alberi, di partecipare ad avventure strabilianti… Tutto questo potrà accadere anche a te se imparerai a essere un lettore. Ci sono tanti modi per esserlo; noi te ne proponiamo alcuni, a te il compito di trovare il tuo.


Buona lettura! Imparare a leggere per divertirsi non è difficile, basta lasciarsi portare dentro le storie e viverle come se fosse realtà.

Divorare libri Identikit autore

Sam Savage (1940)

Nato a Camden negli Stati Uniti, insegna per alcuni anni all’università di Yale per poi stabilirsi nel 1980 nel Sud Carolina, lavorando come falegname, pescatore professionale e grafico di pressa. Scritta all’età di quasi 70 anni, Firmino (2006) è la sua prima opera, seguita dal romanzo Il lamento del bradipo (2009).

Firmino è un topo che divora libri, dapprima per golosità, poi, poco per volta, per amore di conoscenza.

1. Sgattaiolando: scivolando silenziosamente. 2. squadernato: aperto come un quaderno. 3. Inalato: respirato. 4. plurifogli: formato da più fogli. 5. La forza d’urto della genialità: il libro contiene così tante buone idee che sono come una forza che colpisce Firmino. 6. decifrare: capire. 7. ipertrofia lessicale: aumento della quantità di parole conosciute. 8. alterare: cambiare. 9. vergato: scritto. 10. rudimentale: molto semplice. 11. m’imbattei: incontrai. 12. Modern Library: casa editrice inglese. 13. logo: simbolo.

S

gattaiolando1 lungo il passaggio che conduceva dalla nostra casetta alla grande stanza immersa in quella sua luce tremula, con il naso incollato al pavimento, la prima cosa in cui m’imbattei fu proprio il Grande Libro, o quel che rimaneva di esso, squadernato2 a terra. Lo riconobbi all’istante dall’odore. Inalato3 in quella forma plurifogli4, concentrata in centinaia di pagine compatte, mi provocò un po’ di nausea. La forza d’urto della genialità5. Alzai lo sguardo verso i libri rimasti nello scaffale in basso, da cui Mamma lo aveva estratto, e scoprii che mi risultava piuttosto facile decifrare6 i titoli. Evidentemente, già a quella tenera età, soffrivo di ipertrofia lessicale7, dote dalle conseguenze catastrofiche che, da allora, ha contribuito così tanto ad alterare8 e guastare il corso di quel che sarebbe potuta essere altrimenti una vita del tutto ordinaria. Sopra quel gruppo di scaffali c’era un cartello vergato9 a mano con su scritta la parola NARRATIVA e una freccia azzurra, rudimentale10, che indicava dritto verso il basso. Esplorando più a fondo la stanza, durante i giorni e le settimane successive, m’imbattei11 in altri cartelli che dicevano: STORIA, RELIGIONE, PSICOLOGIA, SCIENZE, OCCASIONI, BAGNO. Anche se il desiderio insaziabile che mi spingeva fuori da quel mio angolo confortevole verso il vasto mondo non era ancora fame di conoscenza, ritengo che quel periodo abbia contribuito in modo decisivo all’avvio della mia formazione. Cominciai con gli scaffali più vicini, quelli sotto NARRATIVA, leccando, spiluccando, assaporando e infine mangiando, talvolta lungo i bordi, ma di solito, quando riuscivo a sollevare le copertine, dritto in mezzo al libro come un trapano. Le mie favorite erano le edizioni della Modern Library12 e, quando potevo, sceglievo sempre una di esse, forse per via del logo13: un corridore con una torcia. Talora, ho persino immaginato me stesso come un Corridore con una Torcia. Oh, che libri ho scoperto nell’ebbrezza di quei primi giorni! Ancora oggi declamarne semplicemente i titoli mi fa venire le lacrime agli occhi. Declamali, allora, pronunciali pian piano, ad alta voce, e lascia che ti spezzino il cuore. Oliver Twist; Le avventure di Huckleberry Finn; Il grande Gatsby; Anime morte; Middlemarch; Alice nel Paese delle

3


14. Oliver Twist… Chatterley: titoli di famosi romanzi della letteratura europea. 15. orgia insaziabile: desiderio che non trova pace. 16. Faulkner: William Faulkner, sceneggiatore e drammaturgo statunitense, autore dell’Urlo e il furore (1929). 17. Flaubert: Gustave Flaubert, scrittore francese, autore di Madame Bovary (1856). 18. acuirsi: aumentare.

19. dimentico: dimenticando tutto ciò che c’è intorno.

Meraviglie; Padri e figli; Furore; Così muore la carne; Una tragedia americana; Peter Pan; Il rosso e il nero; L’amante di Lady Chatterley14. All’inizio mi avventavo senza andare troppo per il sottile, in modo indifferenziato, abbandonandomi a un’orgia insaziabile15 – un boccone di Faulkner16 era come un boccone di Flaubert17, per quel che mi riguardava. Ma presto cominciai a notare delle sottili differenze. Notai, prima di tutto, che ogni libro aveva un sapore diverso: dolce, amaro, aspro, agrodolce, rancido, salato, agro. Notai, anche, che ciascun gusto – e, con il passare del tempo e l’acuirsi18 dei sensi, il sapore di ciascuna pagina, frase e infine parola – portava con sé e suscitava nella mente un insieme di immagini e rappresentazioni di cose di cui non sapevo nulla a causa della mia limitata esperienza del mondo cosiddetto «reale»: grattacieli, porti, cavalli, cannibali, un albero in fiore, un letto disfatto, una donna annegata, un ragazzo volante, una testa mozzata, braccianti che alzano lo sguardo al verso di un idiota che urla, il fischio di un treno, un fiume, una zattera, il sole che filtra obliquo in un bosco di betulle, una mano che accarezza una coscia nuda, una capanna nella giungla, un monaco che muore. All’inizio mangiavo lasciandomi guidare solo e soltanto dal gusto, rosicchiando e masticando dimentico19. Ma ben presto cominciai a leggere, qua e là, lungo i bordi dei miei pasti e, con il passare del tempo, quanto più leggevo tanto meno masticavo finché, in ultimo, presi a dedicare quasi tutte le ore di veglia alla lettura, masticando solo nei ritagli di tempo. Oh, come mi rammaricai allora di tutti quei buchi spaventosi! In alcuni casi, quando non c’erano altre copie disponibili, dovetti attendere anni per colmare le lacune. Non ne vado fiero. da Sam Savage, Firmino, trad. di E. Santangelo, Einaudi, Torino 2007

PER INIZIARE... amo in

sieme

1 I libri divorati da Firmino hanno sapori diversi che a poco a poco il topo impara a distinguere e ad apprezzare, così come apprezza la conoscenza che gli viene dalla lettura perché ciò che legge gli suscita immagini della realtà. Anche a te è capitato di leggere divorando i libri con passione? Quali ricordi hai dei primi libri che hai letto da solo? Racconta la tua esperienza in un breve testo, poi discutila con i compagni. impari

Buona lettura!

il piacere di leggere

4


il piacere di leggere

Rifiutarsi di leggere libri Daniel Pennac (1944)

Identikit autore Con lo pseudonimo di Daniel Pennac, Daniel Pennacchioni nasce a Casablanca (Marocco) e nel 1985 inizia a scrivere romanzi su Benjamin Malaussène, celebre personaggio del ciclo di Malaussène (1985-1999). Nel 1992 pubblica Come un romanzo, un saggio a favore della lettura che ottiene un grande successo. 1. Senza transizione: senza pausa, passando direttamente all’azione successiva.

2. alibi: giustificazione.

3. Banana-e-stivaletti: soprannome attribuito dal professore a un allievo.

4. Vedova siciliana: altro soprannome assegnato a un allievo, come, più avanti, «Calze inglesi» e «Chiodo senza moto».

Per invogliare i propri alunni a leggere i libri con entusiasmo, un professore decide di ricorrere alla lettura ad alta voce.

B

«

ene,» dice il prof, «visto che non vi piace leggere… sarò io a leggervi dei libri». Senza transizione1, apre la cartella e tira fuori un librone grossissimo, un affare cubico, veramente enorme, dalla copertina patinata. Quanto di più impressionante si possa immaginare in fatto di libri. «Ci siete?». Non credono né ai loro occhi né alle loro orecchie. Quel tizio ha intenzione di leggere tutto quell’affare? Ma ci vorrà l’intero anno scolastico! Perplessità… Anche una certa tensione… Non esiste! Un prof che si propone di passare tutto l’anno a leggere. O è proprio uno che non ha voglia di far niente, oppure… gatta ci cova. C’è sotto qualche fregatura. Ci toccherà farci la quotidiana lista di vocaboli, il resoconto di lettura… Si guardano. Alcuni, non si sa mai, si piazzano davanti un foglio e mettono le bic in posizione di attacco. «No, no, è inutile prendere appunti. Cercate solo di ascoltare». Si pone allora il problema dell’atteggiamento. Che cosa ne è di un corpo in un’aula scolastica, se non ha più l’alibi2 della penna a sfera e del foglio bianco? Che cosa si può mai fare di sé in una simile circostanza? «Mettetevi comodi, rilassatevi…». (Sì, figurati… rilassatevi…) Ma siccome la curiosità finisce per avere la meglio, Banana-e-stivaletti3 domanda: «Ci leggerà tutto quel libro… a voce alta?». «Non vedo come potresti sentirmi se leggessi a voce bassa…». Discreta ridacchiata. Ma la giovane Vedova siciliana4 non ci sta. In un mormorio abbastanza forte per essere sentito da tutti, dice: «Abbiamo passato l’età». Pregiudizio comunemente diffuso… soprattutto fra coloro che non hanno mai ricevuto il vero dono di una lettura. Gli altri sanno che non c’è età

5


Buona lettura!

il piacere di leggere

5. “Nel… figure”: è l’inizio del romanzo Il profumo (1985) dello scrittore tedesco Patrick Süskind. 6. esalano: emanano.

7. barocco: complicato.

6

per questo genere di regali. «Se fra dieci minuti sarai ancora dell’idea di aver passato l’età, alzi la mano e facciamo qualcos’altro. D’accordo?». «Che libro è?» domanda Calze inglesi, con un tono che ha detto cose peggiori. «Un romanzo». «E di cosa parla?». «Difficile dirlo prima di averlo letto. Bene, ci siamo? Fine delle trattative. Si parte». Ci sono… Scettici, ma ci sono. «Capitolo primo: “Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell’epoca non povera di geniali e scellerate figure5. Al tempo di cui parliamo, nelle città regnava un puzzo a stento immaginabile per noi moderni. Le strade puzzavano di letame, i cortili interni di orina, le trombe delle scale di legno marcio e di sterco di ratti, le cucine di cavolo andato a male e di grasso di montone; le stanze non aerate puzzavano di polvere stantia, le camere da letto di lenzuola bisunte, dell’umido dei piumini e dell’odore pungente e dolciastro di vasi da notte ”». Caro signor Süskind, grazie! Le sue pagine esalano6 un odore di selvatico che dilata le narici e torce le budella dal ridere. Mai il suo Profumo ebbe lettori più entusiasti di quei trentacinque, così poco disposti a leggerlo. Il merito del professore è quasi nullo in tutta la vicenda. Il fatto è che il piacere di leggere era vicinissimo, imprigionato in quelle soffitte adolescenti da una paura segreta: la paura (molto molto antica) di non capire. Avevano semplicemente dimenticato che cos’era un libro, cos’aveva da offrire. Avevano dimenticato, per esempio, che un romanzo racconta prima di tutto una storia. Non sapevano che un romanzo deve essere letto come un romanzo: placare prima di tutto la nostra sete di racconto. Per soddisfare questa voglia si erano affidati da tempo al piccolo schermo, che sbrigava il suo lavoro a catena, infilando cartoni animati, telefilm, telenovele e film gialli in una collana senza fine di stereotipi intercambiabili: la nostra dose quotidiana di finzione. La testa si riempie come si riempie la pancia, ci si sente sazi, ma il corpo non assimila niente. Digestione immediata. Dopo, ci si sente soli come prima. Con la lettura pubblica del Profumo si sono trovati di fronte a Süskind: una storia, certo, un bel racconto, strano e barocco7, ma anche una voce, quella di Süskind (più avanti, in un tema, lo chia­meranno «stile»).


il piacere di leggere

8. Márquez: Gabriel García Márquez, scrittore colombiano, autore di Cent’anni di solitudine (1967). 9. Calvino: Italo Calvino, scrittore italiano, autore di famosi romanzi, come Il sentiero dei nidi di ragno (1947). 10. alla riconciliazione: ad andare d’accordo con i libri, a cominciare a leggere. 11. decodificazione: decifrazione, comprensione. 12. la voce… sottile: una volta imparato a leggere, la lettura a voce alta del professore diventa qualcosa che disturba il piacere di leggere. 13. mezzana: una donna che fa da tramite.

Una storia, sì, ma raccontata da qualcuno. «Incredibile l’inizio, eh prof: “le camere da letto puzzavano… la gente puzzava… puzzavano i fiumi, puzzavano le piazze, puzzavano le chiese… il re puzzava” e a noi che ci proibiscono le ripetizioni! Però è bello, eh? È forte, ma è anche bello, no?». Sì, il fascino dello stile accresce il piacere dato dal racconto. Girata l’ultima pagina, l’eco di quella voce ci tiene compagnia. E poi, la voce di Süskind, anche attraverso il duplice filtro della traduzione e della voce del prof, non è quella di Márquez8, «questo si nota subito!», o di Calvino9. Da ciò la strana impressione che, mentre lo stereotipo parla a tutti la stessa lingua, Süskind, Márquez e Calvino, parlando il loro proprio linguaggio, si rivolgono solo a me, raccontano la loro storia solo per me, giovane Vedova siciliana, Chiodo senza moto, Banana-e-stivaletti, per me, Calze inglesi, che già non confondo più le loro voci e mi concedo delle preferenze. Certo, la voce del professore ha contribuito alla riconciliazione10. Risparmiando lo sforzo della decodificazione11, delineando chiaramente le situazioni, dipingendo le scene, incarnando i personaggi, sottolineando i temi, accentuando le sfumature, facendo nel modo più chiaro possibile il suo lavoro di rivelatore fotografico. Ma ben presto la voce del professore diventa un’interferenza: piacere parassita di una gioia più sottile12. «Il fatto che lei legga ci aiuta, prof, ma poi sono contento di ritrovarmi solo con il libro». Il vero piacere del romanzo è tutto nella scoperta di questa intimità paradossale: l’autore e io… La solitudine della scrittura che invoca la resurrezione del testo attraverso la mia voce muta e solitaria. In tutto questo il professore è soltanto una mezzana13 ed è giunto il momento che se ne vada in punta di piedi. adatt. da Daniel Pennac, Come un romanzo, trad. di Y. Mélaouah, Feltrinelli, Milano 1993

PER INIZIARE... 1. «Di quante pagine è questo libro? Duecento? Troppe!». Forse anche tu hai fatto questa domanda e forse hai dato la stessa risposta. Può darsi anche che ti capiti di soppesare un libro e di evitarne la lettura se è troppo grosso. I libri però sono sorprendenti e quanto più le loro pagine sono numerose tanto più i lettori possono entrarvi, gironzolare, starci bene e uscirne più forti di prima, più intelligenti, più bravi. Quali sono i pregiudizi (preconcetti) che manifestano gli studenti al professore? Li condividi anche tu? Qual è il vero motivo che spinge i ragazzi a non leggere? Sei per caso anche tu un non lettore? Se sì, puoi spiegare perché?

7


Buona lettura!

il piacere di leggere

Appassionarsi ai libri Identikit autore Nato in Baviera, nel 1945 viene forzatamente arruolato in difesa della Germania nazista, riuscendo tuttavia a fuggire ed entrando a far parte di un’organizzazione antinazista fino al termine della guerra. Al 1973 risale il suo famoso romanzo Momo, mentre nel 1979 viene pubblicata La storia infinita. Muore a Stoccarda.

1. bagliore: luce.

8

Michael Ende (1929-1995) La grande passione per la lettura porta Bastiano, il protagonista della Storia infinita, addirittura a rubare un libro che lo catapulterà in un mondo pieno di avventure.

L

e passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare, e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere. Ci sono persone che mettono in gioco la loro esistenza per raggiungere la vetta di una montagna. A nessuno, neppure a se stessi, potrebbero realmente spiegare perché lo fanno. Altri si rovinano per conquistare il cuore di una persona che non ne vuole sapere di loro. E altri ancora vanno in rovina perché non sanno resistere ai piaceri della gola, o a quelli della bottiglia. Alcuni buttano tutti i loro beni nel gioco, oppure sacrificano ogni cosa per un’idea fissa, che mai potrà diventare realtà. Altri credono di poter essere felici soltanto in un luogo diverso da quello dove si trovano e così passano la vita girando il mondo. E altri ancora non trovano pace fino a quando non hanno ottenuto il potere. Insomma, ci sono tante e diverse passioni, quante e diverse sono le persone. Per Bastiano Baldassarre Bucci la passione erano i libri. Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di aver fame o freddo; chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore1 di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch’era ora di dormire, dal momento che l’indomani mattina bisognava alzarsi presto; chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d’improvviso la vita pareva così vuota e priva di interesse; chi non conosce tutto questo per sua personale esperienza, costui molto probabilmente non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano. Fissava il titolo del libro e si sentiva percorrere da vampate di caldo e di freddo. Questo, ecco, proprio questo era ciò che lui aveva sognato tanto spesso e che sempre aveva desiderato da quando era caduto in preda alla sua passione: una storia che non dovesse mai avere fine. Il libro di tutti i libri.


il piacere di leggere

2. a ritroso: all’indietro. 3. cauto: con prudenza e circospezione.

Doveva avere quel libro, a ogni costo! A ogni costo? Era facile a dirsi! Anche se avesse potuto offrire più delle duemila lire che portava con sé, quel poco gentile signor Coriandoli aveva anche troppo chiaramente fatto capire che non gli avrebbe venduto alcun libro. E tanto meno glielo avrebbe regalato. No, la cosa non aveva soluzione, era un vero caso disperato. Eppure Bastiano sapeva che non sarebbe mai potuto andarsene senza quel libro. Adesso gli era chiaro che proprio a causa di quel libro era venuto qui, era stato il libro a chiamarlo in quella sua misteriosa maniera, perché voleva andare da lui, perché in fondo era già suo, gli apparteneva da sempre! Bastiano restò in ascolto del mormorio che continuava a venire dallo studio dov’era il telefono. Prima ancora di accorgersene si era d’improvviso nascosto il libro sotto il cappotto e se lo premeva contro il petto con entrambe le braccia. Senza far rumore camminò a ritroso2 fino alla porta, tenendo ansiosamente d’occhio l’altra porta, quella che dava nello studiolo. Premette cauto3 la maniglia. Voleva a tutti i costi evitare che i campanellini d’ottone si mettessero a cantare, perciò aprì la porta a vetri solo quel tanto che gli bastava per sgusciar fuori. Poi, lento e cauto, la richiuse dall’esterno. Solo allora cominciò a correre. I quaderni, i libri di scuola, l’astuccio portapenne, tutto saltellava e ticchettava nella cartella al ritmo del suo passo. Si sentì delle fitte nel fianco, ma continuò a correre. La pioggia gli cadeva sul viso e gli scendeva dentro il colletto. Freddo e umidità gli penetravano nel cappotto, ma Bastiano non li sentiva. Lui aveva caldo, ma non per la corsa. La sua coscienza, che prima nel negozio del libraio non aveva dato segni di vita, s’era improvvisamente risvegliata. Tutte le ragioni che

9


Buona lettura!

il piacere di leggere

4. intento a lavorare: concentrato, immerso nel lavoro.

prima erano state così convincenti gli apparvero d’un tratto totalmente inaccettabili. Si scioglievano come pupazzi di neve al fiato di un drago sputafuoco. Aveva rubato. Era un ladro! Quel che aveva fatto era ancor peggio di un furto comune. Questo libro era certamente unico al mondo e insostituibile. Sicuramente era il più gran tesoro del signor Coriandoli. Rubare a un violinista un violino unico al mondo, o a un re la sua corona, era ben diverso che rubar soldi da una cassa. E mentre correva così, si premeva il libro sotto il cappotto. Non lo voleva perdere, per quanto caro quel gesto potesse mai venirgli a costare. Era tutto ciò che possedeva ancora al mondo. Perché a casa adesso naturalmente non poteva più tornare. Tentò di immaginare suo padre seduto nella grande stanza che aveva attrezzato a laboratorio, intento a lavorare4. Intorno a lui c’erano dozzine di calchi di gesso di dentature umane, perché suo padre faceva l’odontotecnico. Bastiano non si era mai dato pena di pensare se suo padre facesse davvero volentieri il suo lavoro. Gli venne in mente in quel momento per la prima volta, ora che non avrebbe mai più potuto domandarglielo. Se adesso fosse andato a casa, suo padre sarebbe uscito dal laboratorio nel suo camice bianco, forse con una dentiera di gesso in mano e avrebbe domandato: «Già di ritorno?». «Sì» avrebbe risposto Bastiano. «Niente scuola, oggi?». Vedeva davanti a sé il volto immobile e triste di suo padre e sapeva che gli sarebbe stato impossibile mentire. Ma ancor meno poteva dirgli la verità. No, l’unica cosa che poteva fare era andarsene, non sapeva dove, lontano, lontano. Il papà non doveva mai venire a sapere che suo figlio era diventato un ladro. E forse non si sarebbe neppure accorto che Bastiano non c’era. da Michael Ende, La storia infinita, trad. di A. Pandolfi, Longanesi, Milano 1981

PER INIZIARE... 1. Che cosa spinge Bastiano a desiderare quel libro in particolare? Perché decide di rubarlo? 2. Ti è mai capitato di desiderare fortemente un libro? Racconta per iscritto che cosa hai fatto per averlo. 3. Leggendo storie che ci piacciono molto, può succedere di sentirsi trasportati in un’altra realtà; ricordi per quale storia o quali storie hai provato questa sensazione?

10


il piacere di leggere

Leggere romanzi e… «andare all’inferno» Identikit autore Nipote di ex schiavi, nasce in una piantagione americana del Mississippi. Affrontando soprattutto tematiche antirazziali, le sue opere hanno alimentato il dibattito sulle relazioni tra bianchi e neri in America. I figli dello zio Tom (1938) e Ragazzo negro (1945) rappresentano due delle sue opere più famose. Muore a Parigi. 1. remote: antiche, lontane nel tempo.

Richard Wright (1908-1960) Non sempre il desiderio di leggere viene assecondato e talvolta bisogna leggere di nascosto perché gli adulti lo impediscono. Nella storia che segue il protagonista imparerà ad amare la lettura a tal punto da rischiare volentieri di «andare all’inferno».

P

er aiutare la barca la nonna teneva a pensione una maestra di colore, Ella, una giovane donna di maniere così remote1, così sognanti e silenziose che provavo per lei timore e attrazione nel tempo stesso. Per molto tempo covai il desiderio di chiederle di parlarmi dei libri che stava sempre a leggere, ma non potevo mai raccogliere abbastanza coraggio per farlo. Un pomeriggio la trovai sola nella veranda a leggere. «Ella,» pregai, «per piacere, dimmi che cosa stai leggendo». «Oh, è solo un libro» disse lei evasivamente guardando attorno preoccupata. «Ma di che cosa parla?» domandai. «Tua nonna non avrebbe piacere ch’io ti parlassi di romanzi» mi disse lei. Sentii una nota di simpatia nella sua voce. «Non me ne importa!» dissi forte, spavaldamente. «Sssst… non devi dir cose simili» disse lei. «Ma io voglio sapere». «Quando sarai grande leggerai i libri e saprai che cosa c’è dentro» spiegò. «Ma io voglio saperlo adesso». Pensò un momento, poi chiuse il libro. «Vieni qui» disse. Sedetti ai suoi piedi e alzai il viso verso di lei. «C’era una volta un vecchio, vecchissimo uomo che si chiamava Barbablù» incominciò lei a bassa voce. Mi sussurrò la storia di Barbablù e le sue sette mogli, e la veranda, la luce del sole, il viso di lei, nulla esistette più per me. Man mano che le sue parole cadevano sulle mie orecchie ingenue, le dotavo di un realismo che sorgeva da qualcosa ch’era dentro di me. Essa mi raccontò di come Barbablù avesse ingannato e sposato le sue sette mogli, di come le avesse amate e trucidate, di come le avesse appese per i capelli in uno stanzino buio. Il racconto creava attorno a me un mondo reale, vivo, palpitante. Man mano ch’ella parlava la realtà mutava, l’aspetto delle cose s’alterava, ed il mondo si popolava di magiche presenze. Il mio senso d’esistere diveniva più profondo, ed il tocco delle cose era in qualche modo differente.

11


Buona lettura!

il piacere di leggere

2. al culmine: al punto più alto. 3. cognizione: consapevolezza. 4. mi ferì: mi fece male, mi colpì con violenza.

5. Chiudi il becco: taci.

6. opera del diavolo: Per la nonna del protagonista le fantasie derivate dalla lettura sono perverse.

7. vacuità: vuoto.

12

Incantato, affascinato, la interrompevo continuamente per chiederle particolari. L’immaginazione s’infiammava. Le sensazioni che quella storia mi suscitò non m’avrebbero più abbandonato. Quando fu quasi alla conclusione, quando il mio interesse era al culmine2, quando ebbi completamente perduto la cognizione3 del mondo circostante, la nonna entrò bruscamente nella veranda. «Falla finita, tu, ragazzaccia!» gridò. «Non voglio niente di questa robaccia del diavolo in casa mia!». La sua voce mi ferì4 così vivamente da mozzarmi il fiato. Per un momento non capii quello che succedeva. «Mi dispiace, signora Wilson» balbettò Ella alzandosi. «Ma lui mi aveva chiesto…». «È un bambino sciocco e tu lo sai!» tuonò la nonna. Ella chinò la testa ed entrò in casa. «Ma nonna, non ha finito!» protestai io, pur sapendo che avrei dovuto star zitto. La nonna mi mostrò i denti e mi diede un manrovescio sulla bocca. «Chiudi il becco5, tu!» sibilò. «Non sai neanche quello che dici!». «Ma io voglio sapere come è andata a finire!» mi lamentai, schivando un altro colpo che credevo stesse per arrivarmi. «Questa è opera del diavolo6!» gridò lei. La nonna era quasi bianca, quanto può esserlo un negro senza esser bianco, il che vuol dire che era bianca. La flaccida pelle della sua faccia vibrava, i suoi grandi occhi scuri, infossati, distanti, mi fulminavano. Le labbra serrate in una linea dura. L’alta fronte aggrottata. Quando era arrabbiata le palpebre le s’abbassavano a metà, sulle pupille, dandole un aspetto malvagio. «Ma mi piaceva, quella storia» le dissi. «Andrai a bruciare nell’inferno!» disse lei con una così furibonda convinzione che per un momento le credetti. Il non poter sapere la fine della storia mi riempì d’un senso di vacuità7, di manchevolezza. Mi sentii bramoso dell’acuta, terrorizzante, avvincente, quasi dolorosa eccitazione che la storia m’aveva causato, e feci voto che non appena grande abbastanza mi sarei comprato tutti i romanzi che c’erano e li avrei letti per soddisfare quella sete di violenza


il piacere di leggere

8. aveva toccato… corda: mi aveva colpito nel profondo dell’animo. 9. mera: pura.

10. che avesse… emotiva: che mi avesse permesso di vedere rispecchiati tutti i miei sentimenti in un racconto.

ch’era in me, sete d’intrigo, di cospirazione, di mistero, di sanguinosi assassinî. Quel racconto aveva toccato in me una corda8 d’una così profonda risonanza che le minacce della mamma e della nonna non ebbero il minimo effetto. Esse interpretarono la mia insistenza come mera9 ostinazione, stoltezza, qualcosa che mi sarebbe presto passato, e non avevano alcuna nozione di come il racconto m’avesse reso disperatamente serio. Esse non potevano aver compreso che la storia di inganni e d’assassinî che Ella m’aveva sussurrata era stata la prima esperienza della mia vita che avesse suscitato in me una completa rispondenza emotiva10. Non v’era parola o punizione che potesse farmene dubitare. Avevo gustato ciò che per me significava vita, e ne volevo dell’altro, comunque e in qualsiasi modo. Immaginai che esse non potevano capire ciò ch’io sentivo, e stetti zitto. Ma quando nessuno mi vedeva scivolavo nella stanza di Ella, rubavo un libro, me lo portavo nel granaio e cercavo di leggerlo. Generalmente non riuscivo a decifrare un numero sufficiente di parole da capire il significato. Ardevo dal desiderio d’imparare a leggere i romanzi e mettevo in croce mia madre affinché mi dicesse il significato di qualsiasi parola strana mi capitasse, non perché la parola in sé avesse un qualche valore, ma perché era il passaggio per una terra incantevole e proibita. da Richard Wright, Ragazzo negro, trad. di B. Fonzi, Einaudi, Torino 1969

PER INIZIARE... 1. Il protagonista incontra il mondo delle storie narrate nei libri, che gli permette di conoscere non solo un’altra realtà, ma soprattutto se stesso. Hai fatto un’esperienza di lettura molto coinvolgente? Con quale libro? Narra la tua esperienza in un breve scritto. 2. Attraverso la maestra Ella il protagonista scopre i libri; quali caratteristiche di questo personaggio portano il ragazzo a desiderare di leggere? Hai conosciuto o conosci persone che amano la lettura? Narra la tua esperienza in un breve scritto. 3. La punizione ricevuta, invece di impedire al protagonista di leggere ancora, favorisce la ribellione: la lettura diventa così un’esperienza desiderata perché proibita. Anche tu hai fatto qualcosa che ti è stato proibito? Forse anche tu leggi libri di nascosto? Narra la tua esperienza in un breve scritto. amo in

sieme

4 N el racconto il desiderio di leggere incontra un ostacolo: l’ignoranza della nonna che giudica la lettura un’attività oziosa. A lungo si è pensato che la lettura non servisse a nulla, anzi, che fosse «opera del diavolo». Anche se oggi non è più così, alcune persone e addirittura i governi di alcuni Paesi sono ancora contrari alla lettura. Secondo te, perché succede questo? Discutine con i tuoi compagni e con l’insegnante. impari

13


Un mondo di libri

Orientarsi tra i libri Forse ti sarà capitato di osservare una grande quantità di libri sugli scaffali di una libreria o di un supermercato: libri ammassati o in ordine, che affollano lo spazio circostante e che possono disorientare.

Davanti a lui si apriva una stanza lunga e stretta che si perdeva verso il fondo nella penombra. Alle pareti c’erano scaffali che arrivavano fino al soffitto, zeppi di libri d’ogni formato e dimensione. Sul pavimento stavano accatastati mucchi di volumoni «in-folio», su alcune tavole erano ammassate montagne di libri più piccoli, rilegati in pelle e dal brillante taglio dorato. da Michael Ende, La storia infinita, trad. di A. Pandolfi, Longanesi, Milano 1981

Maneggiare un libro è sempre piacevole; un po’ per le immagini, un po’ per il profumo della carta, un po’ perché si sa che i libri riservano molte sorprese, ma non è sempre facile riuscire a farsene un’idea leggendo poche pagine o a muoversi all’interno di un volume con disinvoltura. Ebbene, per imparare a orientarti tra i libri, a prendere confidenza con loro, a entrare o uscire senza pericoli dalle storie che raccontano o ancora per trovare nei libri dei sicuri alleati quando studi, leggi le pagine che seguono.

Per sognare, fantasticare, immaginare di essere… Iniziamo dai libri che narrano storie; per esempio, incominciamo da un romanzo. La copertina è certamente accattivante: di solito l’immagine in copertina evoca l’evento più importante della storia, o ha con essa qualche relazione di contenuto. È come se il grafico che l’ha composta volesse invitarci alla lettura, catturare la nostra attenzione. 1. Guarda le copertine qui riprodotte e sotto ciascuna di esse scrivi qual è, secondo te, l’argomento di ciascun romanzo. Ti puoi orientare anche con i titoli.

........................................

........................................

........................................

........................................

2. Sai dire, sulla base delle riflessioni che hai fatto per ogni copertina, quale di questi libri leggeresti e perché?

14


il piacere di leggere

Ora apri un romanzo e osserva che cosa vi trovi scritto. Devi sapere che anche le pagine hanno un nome: la pagina dispari, ovvero il lato diritto del foglio, si chiama recto, mentre la pagina pari, ovvero il rovescio, si chiama verso. La prima pagina dispari dopo la copertina si chiama frontespizio: è la pagina dove ci vengono indicati: • l’autore (ad esempio, Emilio Salgari); • il titolo (ad esempio, Le tigri di Mompracem); • l’editore (ad esempio, Salani); • il traduttore, se il libro originale è scritto in una lingua straniera; • l’autore dell’introduzione, se ce n’è una (ad esempio, nelle raccolte di saggi). Il retro del frontespizio si chiama, con una parola latina, colophon: questa pagina raccoglie le informazioni che identificano il libro, le sue «impronte digitali». A norma di legge, infatti, è necessario che siano indicati l’anno della prima edizione, il titolo originale se si tratta di un’opera straniera e chi detiene i diritti di riprodurre o modificare l’opera (il cosiddetto copyright, indicato dal simbolo ©). Secondo la legge italiana, inoltre, il colophon deve riportare il nome e la sede legale dell’editore (cioè il luogo di edizione). È molto difficile definire in modo rigoroso come deve essere fatto un colophon, perché possono comparire altri dati non obbligatori, ad esempio l’indirizzo web della casa editrice. Alcuni dati, inoltre, come il nome e la sede dello stampatore e il numero di ristampe previste, possono essere contenuti nel colophon oppure nell’ultima pagina del volume. Il frontespizio, il colophon e l’ultima pagina, messi insieme, forniscono tutte le informazioni per catalogare un libro: quando devi preparare una scheda di lettura, comincia da lì. 3. Osserva ora il frontespizio, il colophon e l’ultima pagina del volume Ricordare Mauthausen, riprodotto qui di seguito e compila la scheda d’identità del romanzo.

Autore ....................................................................... Titolo .......................................................................... Editore ....................................................................... Anno di edizione .....................................................

Luogo di edizione ................................................... Stampatore/Tipografo .......................................... Luogo di stampa ....................................................

15


Un mondo di libri

il piacere di leggere

Ora entra nel romanzo. Puoi sfogliare le pagine leggendo qua e là per vedere se la storia potrebbe piacerti, oppure puoi leggere l’incipit, ovvero l’inizio, la prima frase, il primo periodo del romanzo, grazie al quale puoi immaginare l’atmosfera in cui si svolgerà la narrazione. Nell’incipit di un romanzo, infatti, possono essere contenuti piccoli indizi che ci invitano a continuare a leggere. amo in

sieme

4 T i proponiamo alcuni incipit di romanzo. Leggili, individua quello che ti ispira di più e prova a dire quali sono gli elementi che possono incuriosire il lettore e come potrebbe continuare la storia, facendo ipotesi anche con i tuoi compagni. impari

Sì, mi aspettano dei rimproveri. Che cosa ci posso fare? È colpa mia se compivo dodici anni qualche mese prima della dichiarazione di guerra? Anche i miei coetanei ricorderanno questo periodo in modo diverso da chi è nato prima. E chi mi vuol male immagini pure ciò che fu la guerra per tanti ragazzi allora giovanissimi: quattro anni di grandi vacanze. adatt. da Raymond Radiguet, Il diavolo in corpo, trad. di F. Sanvitale, Einaudi, Torino 1989

Un cane corre per strada, inseguito da un ragazzo. Una lunga corda li unisce, si impiglia nelle gambe dei passanti che brontolano, si infuriano, il ragazzo non fa che mormorare «scusi, scusi» e tra le scuse urla al cane: «Fermati! Stop!». Ma quello prosegue la sua corsa. da David Grossman, Qualcuno con cui correre, trad. di A. Shomroni, Mondadori, Milano 2004

Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. da Jerome David Salinger, Il giovane Holden, trad. di A. Motti, Einaudi, Torino 1961

Infine, puoi leggere l’indice o sommario, ovvero l’elenco dei capitoli, che serve per orientarsi nel testo o per ritrovare il punto che desideriamo leggere. I capitoli sono le parti in cui è suddivisa la narrazione; possono essere soltanto titolati e numerati, oppure rappresentare anche un’unità tematica, all’interno della quale è sviluppato un argomento, un’azione in uno spazio definito.

16


il piacere di leggere

amo in

sieme

5 L eggi il seguente indice di un famoso romanzo fantastico, dove i capitoli sono titolati e numerati. Di quale romanzo si tratta? Osserva poi che: a. è possibile ricostruire tutta la storia narrata nel romanzo proprio attraverso i titoli dei capitoli; b. si tratta di titoli espressi con l’uso di nomi («tana») o di pronomi («chi»): perché? Quali significati può avere un nome? Fai qualche ipotesi anche con l’aiuto dell’insegnante e discutine con i compagni. impari

I. II. III. IV. V. VI.

La tana del coniglio Uno stagno di lacrime Una corsa Caucus e un lungo racconto Il coniglio e la missione Bill Il consiglio di un bruco Il maiale e il pepe

VII. Un tè e un pazzo intrattenimento VIII. Il campo di croquet della Regina IX. La storia della finta tartaruga X. La quadriglia delle Aragoste XI. Chi ha rubato le torte? XII. La testimonianza di Alice

6. Ti proponiamo ora una parte dell’indice di Momo (1973), un romanzo fantastico di Michael Ende. Questa prima parte dell’indice ha un titolo che comprende un gruppo di capitoli, i quali hanno titoli formati da nomi e aggettivi, ma con una particolarità: quale? L’indice ha quindi un suo significato: quale? Che cosa vuole comunicarci l’autore attraverso questo sommario?

Parte prima Momo e i suoi amici 1. Una città grande e una ragazzina piccola 2. Una qualità non comune e una lite molto comune 3. Un uragano inventato e un temporale vero 4. Un vecchio taciturno e un giovane ciarliero 5. Racconti per molti e racconti per una sola

7. Completa il testo inserendo negli spazi le seguenti espressioni. esprime il significato della storia – capitoli – stampatore/tipografo – l’incipit – editore – luogo di edizione – l’argomento contenuto – frontespizio – pari I romanzi e i racconti sono solitamente suddivisi in unità di significato chiamate ................................................... Essi sono numerati e talvolta hanno un titolo che esprime ..................................................... Per farsi un’idea di come sarà la storia narrata, conviene leggere qua e là tra le pagine, oppure leggere ......................................................., scritto di solito in modo accattivante, che ci introduce nella storia. I romanzi hanno solitamente un’illustrazione in copertina che .......................................... Le informazioni relative all’autore, al titolo e all’......................................................... sono contenute nel ........................................................., mentre nella seconda di copertina troviamo quelle relative al ................................................. e all’anno di edizione. Infine, nell’ultima pagina ..................................................... si trova il nome dello .......................................................

17


Un mondo di libri

il piacere di leggere

Per imparare, informarsi, curiosare I testi da cui possiamo apprendere cose da sapere o da fare sono contenuti nei libri scolastici, nei libri scientifici o in libri e riviste di tipo divulgativo. Apriamo dunque un manuale scolastico, per esempio una grammatica o un libro di Storia. Le prime pagine sulle quali possiamo soffermarci sono quelle dell’indice. L’indice, infatti, è una preziosa guida allo studio: può essere organizzato per argomenti e aiutarti a prevedere di che cosa si occupa il libro; oppure può servirti a memorizzare ciò che hai già studiato perché contiene brevi sintesi dei contenuti principali del volume. Inoltre, ti permette di ritrovare le pagine sulle quali stavi lavorando. 1. Osserva attentamente l’indice di un manuale scolastico di Geografia, ripro________ 132 ________________________ ________________________ e ____________ dotto Mod quiulo sotto, cerchia un______ gruppo di pagine che presentano argooperosso ioni eurin 2 Leereg menti di studio, in blu un esempio di pagine di verifica e in nero una o più pagine di approfondimento. Unità 6 L’Europa alpina

le Unità 5 L’Europa continenta ______________________ 134

In primo piano ____________ _______________________ 136 Individua lo spazio ______ 1. Il paesaggio della regione ________________________ 138 Dalla taiga alla steppa ______ ________________________ 140 Gli insediamenti ____________ _______________________ 140 Le attività economiche ______ Obiettivo Italia ____________________ 142 I paesaggi agricoli ____________ ____ 144 ________________________ ______ ______ L’industria o

2. Le trasformazioni dell’uom

________________________

146

Il disboscamento ____________ _______________________ 146 Le bonifiche __________________ __ ________________________ 147 I distretti industriali ______ Nel corso del tempo La piazza di tutte le Russie

______________________

148

Educazione ambientale e potenzialità 3. L’uomo e la natura: problemi cqua ____________ 150 dell’a e suolo del ento uinam L’inq __ ________________________

Il paesaggio protetto Selva Bavarese Parco Nazionale di Białowieža

151

Laboratorio soluzioni _____ 152 Smog e piogge acide: problemi e __ ________________________ 156 ______ ______ ______ Sintesi _ ________________________ 158 ______ ______ ______ Verifica

____

162

__________________ In primo piano ____________ _______________________ 164 Individua lo spazio ______

1. Il paesaggio della regione _______________________ 166 L’ambiente alpino ____________ ____________ 168 ________________________ nti iame insed Gli _____ 169 ________________________ e mich econo tà attivi Le Obiettivo Italia ___________________ 170 Le vie di comunicazione ______ o 2. Le trasformazioni dell’uom ________ 172 ________________________ re minie le e cave Le _______________ 172 che lettri idroe ali centr le e dighe Le _____________________ 173 Gli impianti d’alta quota ______ Nel corso del tempo _______________________ 174 L’alpeggio __________________ Educazione ambientale e potenzialità 3. L’uomo e la natura: problemi _________ 176 agna mont Il turismo e l’ecosistema della

____________________ 177 Il paesaggio protetto ______ Parco Nazionale degli Alti Tauri iso Parco Nazionale del Gran Parad

Laboratorio igena _____ 178 Pellegrini e turisti lungo la Via Franc ________ 182 ________________________ ______ ______ si Sinte ___________________ 184 Verifica ________________________

Oltre all’indice, strumenti preziosi per lo studente e non solo sono: • i glossari (dal greco glossa, che significa «lingua»), che spiegano il significato di parole non comuni; V ci in• gli indici analitici per argomento, che ci permettono di trovare subito ciò che teressa; • le biografie degli autori, che riassumono la vita degli scrittori o degli uomini di scienza citati nel testo. Questi strumenti sono solitamente collocati alla fine di un volume e sarebbe bene imparare a usarli nel corso degli studi.

18


il piacere di leggere

Modulo 1 Strumenti e concetti della geografia

Come cambiano i paesaggi Oltre a montagne, colline, pianure, fiumi, laghi e mari, può accadere che nel territorio vi siano dei vulcani. Il vulcano è una spaccatura della crosta terrestre attraverso la quale fuoriescono materiali solidi, liquidi e gassosi presenti all’interno del pianeta. Il suo aspetto è simile a quello di una montagna con la cima arrotondata, terminante con un’apertura, il cratere, dalla quale fuoriescono i materiali incandescenti. Al suo interno il vulcano ha una cavità, il camino vulcanico, che collega la camera magmatica al cratere. Nella camera magmatica si accumula la roccia fusa proveniente dal centro della Terra e, quando questa non riesce più a contenerla, avviene l’eruzione: il materiale incandescente risale il camino vulcanico e fuoriesce dal cratere sottoforma di lava (liquida), cenere e lapilli (solidi), gas e vapori (1) (2). Un’eruzione vulcanica provoca enormi cambiamenti al paesaggio circostante, sia immediatamente, bruciando la vegetazione, sia in seguito, quando la lava solidifica. Glossario Crosta terrestre: è lo strato più esterno della Terra; si spinge fino a 35-40 km circa di profondità.

gas e vapori cenere e lapilli

Altri eventi catastrofici, come i terremoti e i maremoti, possono modificare profondamente il territorio. Il terremoto, o sisma, è una vibrazione della crosta terrestre provocata da movimenti che avvengono all’interno della Terra (3). Il punto nel quale si origina il terremoto è l’ipocentro: da qui si propagano le onde sismiche che raggiungono anche la superficie. Il punto in superficie nel quale si avverte maggiormente il terremoto è l’epicentro (4). L’intensità di un terremoto, cioè i suoi effetti sul territorio e i suoi abitanti, si misura in gradi con la Scala Mercalli. L’energia liberata dal sisma, cioè la magnitudo, si misura invece con la Scala Richter (5). Il maremoto genera onde di dimensioni eccezionali ed è causato da terremoti o eruzioni vulcaniche che avvengono sotto la superficie marina. L’erosione, a differenza delle eruzioni vulcaniche o dei terremoti, è un fenomeno non violento e improvviso, ma continuo e costante. Alcuni agenti naturali, come il vento, la pioggia, l’acqua dei fiumi e dei mari, il ghiaccio agiscono sulla parte più esterna del paesaggio erodendolo, cioè consumando e rimodellando il terreno o le rocce. Il materiale asportato viene poi depositato altrove, dove si sedimentano nuovi strati di terreno. In questo modo si formano, ad esempio, le pianure. Questo fenomeno si chiama, appunto, sedimentazione. Le aree maggiormente soggette a fenomeni di erosione sono più esposte alle frane, ossia la discesa a valle di materiale roccioso distaccatosi da rilievi, e alle alluvioni, cioè lo straripamento di fiumi a causa di forti piogge (6).

cratere

1

Es.

Spaccato di un vulcano.

camino vulcanico

7 pag. 100

2 Fuoriuscita di vapori dal vulcano Etna, in Sicilia.

lava

camera magmatica

78

Entriamo ora nel libro e osserviamo una pagina. Il primo elemento che ci colpisce visivamente è il titolo, ovvero il nome o l’espressione essenziale che serve a individuare un testo, in caratteri tipografici più grandi rispetto al testo che segue. La grandezza del carattere si chiama «corpo» e ha un suo significato: se si vuole dare importanza a una parola, infatti, si aumenta il suo corpo. Osserviamo anche che il testo è formato da paragrafi, ovvero da parti in cui è suddivisa la trattazione dell’argomento. I paragrafi sono facilmente individuabili perché hanno l’inizio contrassegnato da un capoverso, cioè dalla ripresa della scrittura dopo che si è andati a capo. Talvolta la ripresa della scrittura è caratterizzata da una rientranza della prima riga e dalla lettera maiuscola iniziale. Sul margine o a piè di pagina possiamo trovare le note esplicative, che spiegano parole o espressioni presenti nel testo. Se è riportato un brano preso da un altro libro, in fondo a esso è presente la citazione della fonte da cui è tratto, dove sono indicati l’autore, il titolo, l’editore, il luogo e l’anno di edizione, oppure il luogo in cui si può reperire la fonte. In un testo scolastico o di divulgazione sono importanti le illustrazioni, ovvero le immagini che rappresentano l’argomento trattato. L’illustrazione ha sempre un forte legame con il testo: può appunto illustrarlo, commentarlo, oppure avere la funzione di incuriosire il lettore e spingerlo a leggere il testo. Le illustrazioni sono spesso accompagnate da didascalie, cioè da descrizioni che spiegano il contenuto dell’illustrazione.

19


Un mondo di libri

il piacere di leggere

2. Indica quale funzione possono avere le immagini che vedi qui sotto e spiega perché.

3. Un tipografo distratto ha confuso la stampa delle didascalie delle seguenti immagini; a te il compito di rimetterle in ordine, inserendo accanto a ciascuna foto il numero della didascalia corrispondente. 1. I l ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus); si tratta di un alberello, talvolta albero sempreverde, che ha un aspetto generale simile al ginepro comune, ma più spesso con portamento arboreo: alto 5-10 metri, chioma piramidale di colore verde-vivo, con corteccia grigio-bruna che si squama in strisce. 2. U n coraggioso maialino durante la gara di velocità, a terra e in acqua, riservata a questi animali che si è svolta a Wheaton, nell’Illinois. 3. A lcuni bambini danno da mangiare a un dinosauro-robot (un brachiosauro) alla mostra, che durerà tre mesi, del Jurassic Park Institute di Tokyo. 4. D ove è più facile trovare l’acqua e la vita su Marte? Secondo Nick Hoffman, geologo dell’università di Melbourne, nelle gigantesche torri di ghiaccio formate dai vapori delle bocche vulcaniche come avviene in Antartide.

20


il piacere di leggere

4. Dopo aver letto il seguente brano, cancella le note che ritieni superflue e sottolinea le espressioni che invece avrebbero bisogno di una nota esplicativa.

Aperta a Roma la «fattoria-ospedale» Otto conigli, due pecorelle, una capretta, due pony1, 50 canarini, cani e gatti2. Non sono gli inquilini3 di un’aia4 campestre, ma di una fattoria cittadina ricreata all’interno di un ospedale, il San Carlo di Nancy, Roma, a due passi dalle mura vaticane5. La prima esperienza del genere al mondo. Perché se la pet therapy6 è ormai abbastanza diffusa e ha ricevuto diversi riconoscimenti7 di efficacia, nessuno aveva mai pensato di allevare animali-dottori all’interno di uno steccato8 ritagliato tra i reparti, in un giardinetto con tanto di stalla, voliera9, gabbie per roditori10, odore di fieno e mangime. Ci ha pensato un medico, determinato nel

portare avanti questa esperienza originale e in controtendenza11 rispetto ad una medicina farmacologica12. Una bambina autistica13 che non parlava da diversi anni proprio pochi giorni fa inaspettatamente ha chiamato per nome un coetaneo indicandogli Felice, meraviglioso coniglio bianco, il più disponibile a fare terapia. Nella fattoria del San Carlo c’è anche una tartaruga, profuga14 di 15 un giardino attiguo, arrivata un bel giorno16 col guscio dimezzato. È stata coinvolta nel gruppo dei «terapeuti17». Non è morbida ma accudirla trasmette ai bambini un profondo senso di responsabilità.

1. pony: cavalli di piccola statura. 2. gatti: animali della famiglia dei felini. 3. inquilini: abitanti di una casa. 4. aia: spazio di fronte alle case contadine. 5. mura vaticane: le mura che circondano a Roma lo Stato della Città del Vaticano. 6. pet therapy: terapia che si serve degli animali per guarire gli uomini. 7. riconoscimenti: apprezzamenti. 8. steccato: palizzata di legno. 9. voliera: spazio chiuso da reti in cui si possono allevare uccelli. 10. roditori: famiglia di animali cui appartengono topi e criceti.

11. controtendenza: andare contro, fare diversamente da quello che fanno tutti. 12. medicina farmacologica: la medicina che cura solo con i farmaci. 13. autistica: affetta da autismo, malattia che porta a isolarsi dagli altri. 14. profuga: fuggita dal proprio Paese a causa di guerre o calamità. 15. giardino: spazio verde ornato di fiori. 16. giorno: il tempo delle ore di luce contrapposte alle ore della notte. 17. terapeuti: medici.

adatt. da Margherita De Bac, in www.corriere.it

RIEPILOGANDO...

Definisci le seguenti parole o espressioni. colophon – copyright – incipit – stampatore – nota esplicativa – capoverso – didascalia – corpo di una lettera – illustrazione – paragrafi – titolo – glossario

21


UDENTE TENZE DELLO ST PE M CO E LL DE O PROFIL • Agire con autonomia e responsabilità • Usare gli strumenti per comprendere e collaborare • Comunicare in lingua italiana • Usare le TIC per conoscere e interagire • Imparare a imparare • Assumersi responsabilità • Progettare ed esprimersi con vari linguaggi

NZE DELLE COMPETE PO UP IL SV LO R TRAGUARDI PE • Ascolta e comprende testi di vario tipo "diretti" e "trasmessi" dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente. • Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici […]. • Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione […]. • Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. • Produce testi multimediali […]. • Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base […]. • Riconosce e usa termini specialistici […].

ENDIMENTO OBIETTIVI DI APPR • Ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi dai media, riconoscendone la fonte e individuando scopo, argomento, informazioni principali e punto di vista dell’emittente. • Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo scopo […]. • Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti […]. • Leggere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie, commedie) […]. • Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa e in versi; scrivere o inventare testi teatrali, per un’eventuale messa in scena […]. • Comprendere e usare parole in senso figurato.


Immaginare e raccontare Il modulo ti fa entrare nel mondo della narrazione fantastica e ti introduce alla conoscenza dei generi letterari, attraverso i testi dell’antica tradizione orale poi trascritti, come quelli di favola e fiaba, e attraverso testi di più recente produzione, come il racconto di paura e il racconto comico. Immaginandoti in situazioni improbabili, al fianco o nei panni dell’eroe o dell’eroina protagonista, potrai imparare a cavartela davanti alle difficoltà, a non demordere e a sperimentare nuove strade per raggiungere i tuoi obiettivi. In ogni unità leggerai testi di un genere specifico che imparerai mano a mano a riconoscere, a manipolare e a rielaborare in produzioni originali da solo e insieme ai tuoi compagni.

Il testo narrativo

24

unità

1

La favola

38

unità

2

La fiaba

78

Lin guaggi ntiere sen za fro

cinema

Alla scoperta della settima arte

142

unità

3

Il racconto di paura

156

unità

4

Il racconto comico

220

Lin guaggi ntiere sen za fro

fumetto

Raccontare storie con immagini e parole 282


Il testo narrativo

Con il termine «testo» si intende un insieme di parole, in forma orale o scritta, dotate di un significato di senso compiuto e organizzate secondo regole precise. Un testo contiene un messaggio unitario, inviato da un’emittente a un ricevente per mezzo di un codice e attraverso un canale. I testi scritti possono essere di varia lunghezza e complessità. Esistono testi molto «lunghi», come romanzi, saggi di Storia e di altre discipline, trattati scientifici, testi teatrali, interviste, e testi brevi, formati da poche parole o addirittura da un solo vocabolo, come «Vietato fumare» o «Silenzio!».


Istruzioni per l’uso

I tipi di testo e le forme testuali I testi, scritti e orali, che ognuno di noi utilizza per gli scopi più svariati, possono essere molto diversi fra loro. In base al loro scopo comunicativo e alla funzione linguistica dominante si possono suddividere nelle seguenti tipologie principali. Testo

Scopo

Forme testuali

Narrativo

Raccontare una storia che si svolge in tempi e spazi definiti ed è animata da personaggi

Romanzi, racconti, favole, fiabe, biografie, autobiografie...

Poetico

Esprimere un modo particolare di vedere e sentire Poesie, filastrocche... le cose valorizzando, al massimo grado, la forma

Descrittivo

Presentare le caratteristiche di ambienti, persone, animali, cose reali o fantastiche in modo soggettivo o oggettivo

Parti di guide turistiche, alcune voci di enciclopedie e dizionari, sequenze descrittive di racconti e romanzi…

Espositivo

Fornire con chiarezza spiegazioni e informazioni su fatti, situazioni e argomenti

Manuali, verbali, articoli scientifici, testi scolastici, saggi divulgativi, enciclopedie…

Regolativo

Impartire consigli, regole, istruzioni, obblighi, divieti e norme da rispettare

Ricette di cucina, posologie dei farmaci, leggi, regolamenti, statuti…

Argomentativo Dimostrare la validità di una tesi, di un ragionaArticoli di fondo dei giornali, discorsi mento; criticarli sulla base di argomenti collegati politici, saggi scientifici, temi scolastici, secondo nessi logici (causa/effetto, prima/dopo...) arringhe degli avvocati in tribunale, dibattiti…

Vediamo insieme alcuni esempi di testi.

Testo narrativo Ai primi di luglio 1945 la guida alpina Gabriele Franceschi, salito da solo nell’alta Val Canali (Pale di San Martino di Castrozza) per studiare una via nuova sulla parete della Cima del Coro, scorse, a oltre cento metri dalla base delle rocce, una cosa bianca appesa a una gobba strapiombante. Guardato bene, capì che era un paracadute e si ricordò come in gennaio un quadrimotore americano di ritorno dall’Austria fosse precipitato da quelle parti: sette otto degli aviatori erano calati incolumi presso Gosaldo. Altri due, portati via dal vento, erano stati visti scendere dietro le creste nel gruppo della Coda Grande e non se n’era saputo più nulla. da Dino Buzzati, Notte d’inverno a Filadelfia, in Sessanta racconti, Mondadori, Milano 2001

25


I mmaginare

e raccontare

Testo poetico Ogni uomo è stato un bambino – pensate – un bel bambino. Ora ha i baffi, la barba, il naso rosso, si sgarba per nulla… Ed era grazioso ridente arioso come una nube nel cielo turchino. da Alfonso Gatto, Il vaporetto, Mondadori, Milano 2001

Testo descrittivo Alti non più di trenta centimetri, gli Gnomi raggiungono prestissimo l’età adulta e già a tre anni hanno l’aspetto di vecchietti dalla lunga barba bianca. Paffuti, rosei e coloriti, con guance e naso rossi, sorridono quasi sempre. Il loro naso, piuttosto sviluppato e a volte addirittura enorme, è molto sensibile agli odori di qualunque genere, e gli occhi, tondi come capocchie di spillo, vedono benissimo al buio. Un’altra curiosità: non si è mai sentito parlare di «Gnome»: sembra che gli gnomi siano tutti maschi! da Francesca Lazzarato, Il piccolo popolo. Gnomi e Nani, Mondadori, Milano 1994

Testo espositivo

Generi

Homo sapiens È trascorsa a malapena una decina di giorni da quando le Nazioni Unite hanno indicato in una neonata filippina l’abitante numero sette miliardi dell’unica specie capace di colonizzare il pianeta a tutte le latitudini e con ogni clima. Già, perché si trovano esemplari di Homo sapiens dallo sperduto villaggio di Alert, sull’isola di Ellesmere, all’estremo nord del Canada, appena 800 chilometri dal Polo Nord e una notte gelida e buia che dura da ottobre a febbraio, fino alle torride distese deserte della depressione della Dancalia, nel Corno d’Africa. E pensare che la storia di tutti noi ha avuto inizio – più di un inizio, in verità – meno di 200.000 anni

26

fa non lontano da quell’anticamera dell’inferno, in una remota valle dell’Etiopia da cui la nostra specie ha mosso i primi passi. Al lungo viaggio di Homo sapiens è dedicata l’omonima mostra in programma da oggi al 12 febbraio 2012 al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dove un gruppo di scienziati di fama internazionale, sotto la guida di Luigi Luca Cavalli Sforza e Telmo Pievani, raccogliendo nell’esposizione un complesso di reperti che non ha pari al mondo, ha dipanato la matassa della nostra evoluzione sbrogliando il filo che ci ha portato fin qui. adatt. da Marco Cattaneo, in «la Repubblica», 11 novembre 2011


il testo narrativo

Testo regolativo Aspirina Cp 500 E 400 Eff Posologia e modo di somministrazione a) 1-2 compresse 2-3 volte al giorno. Le compresse vanno sempre prese con acqua, tè, limonata ecc. b) 1-2 compresse, ripetendo, se necessario, la dose fino a 3-4 volte al giorno. Aspirina C deve essere sempre sciolta prima dell’uso (1 compressa in mezzo bicchiere d’acqua). L’uso del prodotto è riservato ai soli pazienti adulti. Utilizzare sempre il dosaggio minimo efficace ed aumentarlo solo se non è sufficiente ad alleviare i sintomi (dolore e febbre). Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.

adatt. dal foglietto illustrativo del medicinale

Testo argomentativo

Prof, vuoi essere mio amico su Facebook? L. S., che insegna italiano in una scuola della Brianza, spiega perché non è d’accordo con i professori su Fb: «Non condivido il desiderio di mettersi in vetrina sottinteso da chi usa Fb. È un modello che andrebbe scoraggiato, non copiato dagli adulti. È uno strumento dei ragazzi, un loro linguaggio, la scuola e i suoi docenti ne hanno altri. Trasformarsi in loro amici? Non è questo il compito dell’adulto né della scuola. Non dobbiamo sostituirci ai genitori o all’amico: il professore non è né l’uno né l’altro». adatt. da D. Condonelli, in «D - Supplemento a la Repubblica», 3 settembre 2011

In queste pagine dedicate alla narratologia ci occuperemo unicamente del testo narrativo. Tutte le altre tipologie di testo saranno invece via via trattate nelle unità dell’antologia.

Testi continui, non continui e misti Un’ulteriore differenziazione dei testi può verificarsi in base alla loro forma. I testi continui sono quelli costituiti da più frasi raggruppate in capoversi, paragrafi, sezioni o capitoli; i testi non continui comprendono elementi non verbali come grafici, tabelle, mappe, schemi; i testi misti, infine, sono composti da un testo continuo accompagnato da grafici, tabelle, mappe.

27


I mmaginare

e raccontare

Che cos’è il testo narrativo Si definisce «narrativo» un testo in cui un narratore racconta una storia costituita da esperienze e avvenimenti vissuti da personaggi che entrano in rapporto fra loro in situazioni sempre diverse, ambientata in tempi e in spazi particolari. Gli eventi che vengono narrati possono essere realmente accaduti, immaginari o verosimili (cioè frutto della fantasia dell’autore, ma che potrebbero accadere nella realtà). Gli elementi costitutivi del testo narrativo sono: • la trama; • i personaggi; • il tempo; • lo spazio; • l’autore e il narratore; • la fabula e l’intreccio; • le sequenze.

Generi

La trama In tutti i testi narrativi le fasi della narrazione si sviluppano, in genere, secondo il seguente ordine: • situazione iniziale o incipit; • rottura dell’equilibrio iniziale; • sviluppo della vicenda; • ricomposizione dell’equilibrio; • situazione finale o epilogo. Questa struttura-tipo di testo narrativo non è sempre così evidente in tutti i testi: può essere facilmente individuata nelle fiabe, nelle favole, nei racconti o anche in opere più elaborate e complesse come i romanzi, ma si possono trovare testi narrativi costruiti secondo schemi meno comuni, che partono, talvolta, nel bel mezzo della vicenda e procedono nella narrazione all’indietro, attraverso un gioco di ricordi (flashback). La situazione iniziale o incipit è costituita dalle prime righe della narrazione. Deve catturare l’attenzione del lettore e motivarlo a entrare nella storia. Può essere descrittiva e rappresentare un ambiente o un personaggio interessanti, o narrativa e raccontare, ad esempio, ciò che è accaduto prima dell’inizio della storia, costituendone così il prologo; oppure può entrare subito nel vivo dell’azione, coinvolgendo immediatamente il lettore. La rottura dell’equilibrio iniziale consiste in un evento che costringe il protagonista ad agire, a «muoversi» dando avvio allo svolgimento della vicenda. Lo sviluppo della vicenda costituisce la parte centrale della storia e racconta le azioni del protagonista e degli altri personaggi. La ricomposizione dell’equilibrio consiste in quella fase finale della narrazione, che precede la conclusione vera e propria, in cui le situazioni si risolvono in positivo o in negativo, ricostituendo l’equilibrio interno della storia. La situazione finale o epilogo è il momento in cui la storia si chiude e tutte le azioni rimaste in sospeso trovano una soluzione. È possibile che, durante la lettura della storia, si possa prevedere il finale, oppure, talvolta, il finale è a effetto, inaspettato e dunque più emozionante. Alcuni autori chiudono le loro storie con una riflessione morale che

28


il testo narrativo

sia di insegnamento per il lettore; altri lasciano il finale aperto per consentire al lettore di immaginare un seguito della storia; altri, ancora, troncano nettamente l’azione senza spiegare che cosa accadrà ai personaggi ed è il lettore che deve trarre le conseguenze dello sviluppo della vicenda.

I personaggi I personaggi animano la narrazione e ne costituiscono l’elemento centrale. Possono svolgere il ruolo di personaggio sia esseri umani sia animali, oggetti, piante, idee: in sostanza tutti gli elementi della realtà e della fantasia. I personaggi hanno ruoli diversi e svolgono funzioni narrative diverse. Anche nel più semplice testo narrativo si possono individuare: • i personaggi principali, cioè i vari protagonisti dell’azione, fra i quali al primo posto c’è il protagonista vero e proprio, attorno al quale ruota l’intera vicenda; • i personaggi secondari, marginali nello svolgimento del racconto, ma importanti per caratterizzare l’ambiente e fornire informazioni sulla realtà o sui sentimenti, pensieri e comportamenti dei protagonisti; • le comparse, personaggi di contorno, che compaiono pochissime volte nel testo e non hanno un ruolo particolare. Un personaggio può essere introdotto in una storia in modi diversi: • direttamente dal narratore, che lo introduce nella narrazione attraverso una descrizione volta alla caratterizzazione del personaggio. La presentazione in tal caso è in terza persona singolare;

Era un uomo di sessant’anni suonati, di mezza statura, tarchiato, grigio e calvo, col colorito giallo, anzi verdastro, dell’eterno ubriaco, e con le palpebre gonfie sotto le quali scintillavano due occhi arrossati, piccoli come fessure, ma vivacissimi. C’era in lui qualcosa di molto strano; nel suo sguardo c’era una luce come d’entusiasmo, che poteva anche essere pensiero e intelligenza, ma nello stesso tempo vi balenava la follia. da Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo, trad. di S. Balakoucoff, Rusconi, Milano 1989

• dal personaggio stesso, che si presenta attraverso un autoritratto. La presentazione è alla prima persona singolare;

Mi chiamo Ji Yue. Il mio nome, Yue, ha un significato bellissimo, perché vuol dire «Ricordo di felicità». A casa mia, da piccola mi chiamavano Xiao Yue, che vuol dire «Piccola Yue» e, poiché il mio nome è molto corto, mi chiamano Ji Yue, con il cognome prima del nome. da Ji Yue, L’aquilone bianco, trad. di A. Gallone, Sinnos, Roma 2001

29


I mmaginare

e raccontare

• da un altro personaggio, facente parte della storia, che lo presenta al lettore secondo il proprio punto di vista. La presentazione è in terza persona singolare.

Più ancora del portamento pieno di sicurezza, dell’aria aristocratica, del sorriso appena accennato e vagamente altezzoso, ciò che mi colpì – con me anche gli altri – fu la sua eleganza. I pantaloni lunghi che portava erano di ottimo taglio e perfettamente stirati, ben diversi dai nostri confezionati in serie. L’abito dall’aria costosa era ricavato da un tessuto grigio chiaro a spina di pesce, di sicura fabbricazione inglese. adatt. da Fred Uhlman, L’amico ritrovato, trad. di M. Castagnone, Feltrinelli, Milano 1988

Il tempo In una narrazione il tempo costituisce un elemento fondamentale perché una storia, per esistere, deve essere costituita da avvenimenti che si succedono nel tempo. I fatti narrati sono ambientati in un’epoca (passata, presente, futura) e hanno una durata determinata (ore, giorni, mesi, anni, secoli ecc.) Il tempo verbale solitamente usato dal narratore è il passato, se la storia è ambientata in un’epoca precedente a quella in cui viene narrata: in questo caso i tempi che si usano sono il passato remoto, il trapassato prossimo e remoto, l’imperfetto. Quando il narratore invece vuole coinvolgere il lettore rendendolo diretto osservatore della storia, il racconto è al presente indicativo: in questo caso il tempo in cui avvengono i fatti e quello in cui il narratore li racconta coincidono. Il tempo presente si usa anche nei casi in cui il narratore voglia rendere attuale una storia accaduta molto tempo prima: si parla in questo caso di presente storico. Vediamo alcuni esempi.

Tutti gli occhi si volsero alla gabbia dov’era rinchiuso l’imputato, un vecchio alto e magro, dal viso color cenere, coi capelli irti e bianchi sulla fronte rugosa. Egli ascoltava l’accusa senza dir verbo, col dorso curvo; e seguiva cogli occhi l’usciere, il quale passava dinanzi al banco dei giurati col coltello in mano.

Generi

da Giovanni Verga, Vagabondaggio in Tutti i romanzi, le novelle e il teatro, Newton Compton, Roma 2012

30


il testo narrativo

In questo brano, l’azione si è svolta nel passato e il verbo che indica l’azione principale è al tempo passato remoto («si volsero»); seguono un imperfetto in forma passiva, per indicare un’azione svoltasi precedentemente, e tre imperfetti per le azioni continuate.

Sulla porta delle Poste, ancora chiusa, dei vecchietti se ne stanno seduti coi libretti delle pensioni nelle mani. Dinanzi al palazzo delle Poste, c’è un bar, dove ogni mattina vado a prendermi il primo caffè. A quest’ora è pieno di impiegati che, mentre fanno colazione con cappuccini e brioches, affondano lo sguardo su pagine di giornali. da Lucio Mastronardi, Il meridionale di Vigevano, Einaudi, Torino 1964

In questo secondo testo la narrazione invece è al presente indicativo: il momento in cui i fatti avvengono coincide con il momento in cui vengono narrati.

Il signor padre è già in carrozza. Ma anziché sbraitare, canta. Lo vede da come gonfia le gote, da come alza le sopracciglia. Appena lei appoggia un piede sul predellino si sente agguantare da dentro e spingere sul sedile. Lo sportello viene chiuso dall’interno con un colpo secco. E i cavalli partono al galoppo. da Dacia Maraini, La lunga vita di Marianna Ucrìa, Rizzoli, Milano 2002

In questo caso il narratore utilizza il presente storico per dare più immediatezza a una storia ambientata però in un tempo passato.

Lo spazio Ogni storia, oltre che in un tempo, è collocata in uno spazio: luoghi e ambienti fanno da sfondo alle azioni dei personaggi e contribuiscono a creare l’atmosfera emotiva degli eventi o a dare loro un significato particolare. Lo spazio può essere, dunque, utilizzato: • in funzione narrativa, per determinare l’atmosfera della narrazione e collocare l’azione in un contesto reale o fantastico; • in funzione simbolica, se gli elementi del paesaggio vengono utilizzati dal narratore come simboli di un valore, di un’idea o per esprimere la condizione interiore di un personaggio. Gli spazi possono essere aperti, cioè luoghi esterni;

Il tempo è bellissimo. Il sole illumina la sabbia gialla con una luce violenta, verticale. Non c’è una nuvola in cielo. Non c’è vento neppure. L’acqua è azzurra, calma, senza la minima increspatura proveniente dal largo, benché la spiaggia sia esposta verso il mare aperto, fino all’orizzonte. da Alain Robbe-Grillet, Istantanee, trad. di G. Neri, Einaudi, Torino 1963

31


I mmaginare

e raccontare

oppure chiusi, cioè luoghi interni.

Una stanza era adibita a biblioteca, e non era molto grande. I libri erano per lo più testi scientifici e di consultazione. Non erano libri nuovi, alcuni sembravano anzi molto usati. Nella biblioteca c’era anche un divano ricoperto, una sedia a dondolo di legno e un tavolino basso. Era tutto, oltre alla libreria. da Isaac Asimov, Gli Enigmi dell’Union Club, trad. di M. Papi, Mondadori, Milano 1985

L’autore e il narratore Affinché un racconto esista è necessario che qualcuno lo racconti. Per comprendere chi racconta la storia, occorre distinguere tra autore e narratore. L’autore è la persona reale che scrive un testo; il narratore è la voce narrante a cui l’autore affida il compito di raccontare la vicenda. Autore e narratore, quindi, non sono sinonimi; essi coincidono solo quando lo scrittore racconta le proprie esperienze personali e le proprie riflessioni in pagine di diario o in opere autobiografiche. Leggiamo l’inizio del romanzo Moby Dick (1851) di Herman Melville per comprendere meglio questa distinzione.

Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione.

Generi

da Herman Melville, Moby Dick, o La balena, trad. di C. Pavese, RCS, Milano 2002

La persona che dice «Chiamatemi Ismaele» non è Herman Melville, l’autore del libro, cioè colui che lo ha materialmente scritto. È un personaggio inventato a cui l’autore affida il compito di narrare la storia, quindi è il narratore ed è attraverso i suoi occhi che il lettore entrerà nella storia. Il narratore è dunque una creazione dell’autore: a volte può essere il protagonista stesso, altre volte un personaggio secondario, altre volte ancora una voce che narra la vicenda dall’esterno.

32


il testo narrativo

Il narratore infatti può essere: • interno alla storia, quando è il protagonista o un altro personaggio; in questo caso la storia è narrata in prima persona;

Ero salvo: ormai il mare non poteva più raggiungermi. Fuori di me dalla gioia, appena mi riebbi un poco, mi guardai intorno e, alzando le braccia al cielo, ringraziai Dio che era stato misericordioso solo con me facendomi giungere a terra. Come e dove erano finiti i miei compagni? Mi chiedevo. Non ho saputo più nulla di loro; non ho trovato in seguito che tre cappelli, due stivali scompagnati e un berretto. da Daniel Defoe, Robinson Crusoe, trad. di L. Neri, Malipiero, Bologna 1973

• esterno alla storia, quando rappresenta una voce fuori campo, qualcuno che racconta senza aver preso parte ai fatti; in questo caso la storia è narrata in terza persona.

Gli anni passarono senza che lo spensierato ragazzo [Peter] si facesse vivo. Quando ritornò, Wendy era sposata e Peter era allora per lei come un po’ di polvere nella scatola dove conservava i suoi vecchi giocattoli. Wendy era ormai cresciuta. Ciò non deve dispiacerci! Apparteneva al numero di coloro che sono contenti di diventare grandi. Anzi, vi dirò a conclusione, che Wendy diventò grande di sua volontà, un giorno prima delle altre ragazze. Ma anche tutti i ragazzi nel frattempo erano cresciuti e avevano scelto le loro strade. Non vale quasi la pena di parlarne. adatt. da James Matthew Barrie, Le avventure di Peter Pan, Fratelli Melita, La Spezia 1994

La fabula e l’intreccio I testi narrativi sono costituiti da storie, cioè da successioni di azioni che si svolgono nel tempo. La successione logica e cronologica degli eventi che compongono una storia si chiama fabula. Il modo in cui questi stessi eventi vengono disposti all’interno della narrazione, ovvero il particolare ordine in cui l’autore sceglie di presentare gli eventi al lettore, si chiama intreccio. Se la narrazione dei fatti rispetta l’ordine cronologico in cui questi sono accaduti allora l’intreccio è identico alla fabula; ciò accade soprattutto nelle favole, nelle fiabe o nelle cronache. In altri casi, invece, come ad esempio nei romanzi e nei poemi epici, spesso si cerca di suscitare particolari emozioni nel lettore facendo sì che la narrazione non corrisponda alla disposizione cronologica dei fatti. Le tecniche narrative più usate sono due: l’anticipazione durante il racconto di eventi che accadranno in seguito (anche detta prolessi o flashforward) e il flashback (o analessi), ovvero l’interruzione della narrazione cronologica per riferire episodi avvenuti in precedenza.

33


I mmaginare

e raccontare

Vediamo insieme alcuni esempi.

Il leone e il topo riconoscente Un topolino correva sul corpo di un leone addormentato, il quale si svegliò e, acchiappatolo, fece per ingoiarlo. La bestiola cominciò a supplicare di risparmiarlo e a dire che, se ne usciva salvo, gli avrebbe dimostrata la sua riconoscenza. Il leone scoppiò a ridere e lo lasciò andare. Ma dopo non molto gli capitò un caso in cui dovette davvero la sua salvezza alla riconoscenza del topolino. Alcuni cacciatori riuscirono a catturarlo e lo legarono con una corda a un albero. Il topo allora udì i suoi lamenti, accorse, rosicchiò la corda e lo liberò, soggiungendo: «Tu, quella volta ti eri fatto beffe di me, perché non immaginavi mai di poter avere una ricompensa da parte mia. Sappi ora che anche i topi sono capaci di gratitudine». La favola mostra come, col mutare delle circostanze, anche i potenti possono aver bisogno dei deboli. da Esopo, Favole, trad. di E. Ceva Valla, Rizzoli, Milano 1986

In questo caso, fabula e intreccio coincidono: lo sviluppo narrativo segue l’ordine cronologico dei fatti che vengono allineati l’uno dopo l’altro, così come sono accaduti.

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.

Generi

da Gabriel García Márquez, Cent’anni di solitudine, trad. di E. Cicogna, Mondadori, Milano 2010

Nel testo di Márquez, invece, la fabula e l’intreccio non coincidono. La prima parte del brano presenta un’anticipazione. Il narratore, prima di raccontare come il protagonista, Aureliano Buendía, da ragazzo, fa la conoscenza con il ghiaccio, compie un salto in avanti nella narrazione e anticipa al lettore che il protagonista molti anni dopo si troverà davanti a un plotone d’esecuzione.

34


il testo narrativo

Quel giornale di provincia che è la fonte pressoché unica delle mie informazioni portava l’altro giorno nell’ultima pagina un annuncio riguardante tale Livia Orlandi vedova Lo Pinto, mancata all’affetto dei suoi parenti, ormai ridotti, a quanto si leggeva, a una zia e a qualche cugina. «Livia Orlandi vedova Lo Pinto» ripetei, e chiusi gli occhi per lasciar riemergere nella memoria l’immagine di un volto femminile, già ritornata altre volte alla mia mente. Mi era capitato di conoscere la signora Livia nella mia prima gioventù, quando non avevo più di diciott’anni. Correva l’anno, come dicevano con tanta forza evocativa i narratori d’una volta, millenovecentotrentuno o trentadue, quando nell’allora piccolo e obliato borgo dove ero nato e vivevo, comparve il Lo Pinto, un giovane maestro di scuola di ventitré o ventiquattro anni. da Piero Chiara, Le corna del diavolo e altri racconti, Mondadori, Milano 1980

Anche in questo racconto la fabula e l’intreccio non coincidono. Dopo poche righe, infatti, inizia un flashback che proseguirà per tutto il racconto. La narrazione inizia nel presente, con il protagonista che legge sul quotidiano locale l’annuncio funebre di Livia Orlandi, per poi spostarsi nel passato, quando il protagonista si abbandona al ricordo di lei, conosciuta e amata in gioventù.

Le sequenze Ogni testo nel suo insieme è costituito da sequenze. La sequenza è un’unità narrativa, una parte di testo che ha una propria autonomia e può essere isolata mantenendo comunque il suo significato; è costituita da più frasi collegate sintatticamente e caratterizzate dalle unità di tempo, di luogo e di azione. Quando cambia il luogo o il tempo in cui avvengono le azioni, oppure quando entra in scena un nuovo personaggio, inizia una nuova sequenza; le sequenze, infatti, possono essere isolate dentro la storia e sono riconoscibili a partire da indicatori sintattici di tempo o di luogo con cui di norma iniziano. Solitamente il cambio di sequenza è segnalato da: • un cambiamento di tempo nel racconto; • un cambiamento di luogo; • la comparsa di un nuovo personaggio; • un commento del narratore; • un cambiamento del tipo di sequenza: da dialogata a narrativa, da riflessiva a descrittiva… Le sequenze possono essere di vario tipo: • narrative: sono le più importanti per lo svolgimento del racconto, poiché fanno procedere la storia e accelerano il ritmo della narrazione presentando le azioni compiute dai personaggi;

35


I mmaginare

e raccontare

• descrittive: rallentano il ritmo del racconto con la descrizione di luoghi, ambienti, personaggi, situazioni, oggetti…; • riflessive: contengono le impressioni, le considerazioni e il commento dei personaggi o del narratore intorno alla vicenda; • dialogate o dialogiche: riportano sotto forma di discorso diretto le parole pronunciate dai personaggi, dando in questo modo vivacità al racconto. L’alternanza dei vari tipi di sequenze imprime al racconto il ritmo. Se prevalgono le sequenze narrative e dialogate, il ritmo sarà agile e rapido. Se prevalgono le sequenze descrittive e riflessive, il ritmo del racconto sarà invece più lento. Le sequenze possono essere anche molto brevi, e in questo caso si parla di «microsequenze», oppure possono rappresentare scene molto ampie, contenere interi episodi o capitoli, e in questo caso sono dette «macrosequenze». Per identificare bene ciascuna sequenza e poterla immediatamente richiamare alla mente, o utilizzare per compiere altre operazioni (ad esempio un riassunto), è necessario assegnarle un titolo sintetico ma identificativo. La scomposizione di un testo in sequenze è utile per riconoscere la sua struttura e per sintetizzarlo. Vediamo insieme un esempio di divisione in sequenze.

Un attacco di appendicite Roald Dahl (1916-1990) Prima sequenza (descrittiva)

Seconda sequenza (riflessiva)

Generi

Terza sequenza (narrativa)

36

Durante tutto il primo trimestre al St Peter’s ebbi nostalgia di casa. La nostalgia è un po’ come il mal di mare. Non puoi immaginarti come sia spaventoso finché non ne soffri e, quando ti prende, ti arriva come un pugno nello stomaco e vorresti morire. La sola consolazione è che entrambi questi mali si risolvono di colpo. La nostalgia di casa sparisce appena abbandoni i confini della scuola e il mal di mare appena la nave entra in porto. Durante le prime due settimane ero così disperatamente malato di nostalgia che decisi di tentare un trucco per farmi rimandare a casa, non fosse che per qualche giorno. La mia idea era di simulare un fulminante attacco di appendicite. Probabilmente giudicherete idiota che un bambinetto di nove anni si creda capace di sostenere una commedia del genere, ma io avevo le mie buone ragioni per pensarlo. Soltanto un mese prima la mia sorellastra, che aveva dodici anni più di me, si era effettivamente ammalata di appendicite e per molti giorni prima dell’operazione avevo potuto osservare da vicino il suo comportamento. Avevo notato che si lamentava soprattutto di un forte dolore al ventre, in basso a destra. Poi vomitava, si rifiutava di mangiare e aveva la febbre. Forse vi interesserà comunque sapere che a mia sorella l’appendicite non venne tolta nella sala operatoria di un bell’ospedale dalle luci splendenti e dalle infermiere in camice bianco, ma sulla tavola della nostra stanza dei giochi dal medico di famiglia e dal suo anestesista. A quei tempi era normale veder arrivare il dottore a casa vostra con la sua borsa di strumenti, ricoprire la tavola più adatta con un telo sterile e mettersi al lavoro. Mi ricordo che spiavo dal corridoio della stanza, durante


il testo narrativo

Quarta sequenza (dialogica)

Quinta sequenza (dialogica)

Sesta sequenza (narrativa)

Settima sequenza (narrativa)

l’operazione, in compagnia delle mie sorelle, stavamo lì affascinati, ascoltando il sommesso mormorio dei medici dietro la porta chiusa a chiave e immaginando che la paziente avesse la pancia aperta nel mezzo, come un bue squartato. Potevamo anche fiutare l’odore nauseabondo dell’etere che filtrava da sotto la porta. Il giorno dopo ci permisero di ammirare l’appendicite in un vaso di vetro. Sembrava un verme nerastro, piuttosto lungo, e io chiesi: «Anch’io ne ho uno così in pancia, Tata?». «Tutti ce l’hanno» rispose la Tata. «E a che cosa serve?». «Le vie del Signore sono un mistero» sentenziò lei: era la formula d’uso quando non sapeva cosa rispondere. «E cos’è che lo fa ammalare?». «I peli dello spazzolino da denti» rispose stavolta senza la minima esitazione. «I peli dello spazzolino da denti?» esclamai. «Ma come può un pelo far ammalare un’appendice?». La Tata rispose: «Quando un pelo si stacca dallo spazzolino e tu lo inghiotti, s’infila nella tua appendice e la fa marcire». Quando salii a bussare alla porta scura della Sorvegliante non avevo nemmeno più paura. «Avanti!» tuonò la sua voce. Avanzai con una mano contratta sulla parte destra dello stomaco, barcollando pateticamente. «Che ti succede?» urlò la Sorvegliante e la stessa potenza della sua voce le fece tremare il petto come un enorme budino gelatinoso. «Mi fa male, signora Sorvegliante» gemetti. «Tanto male! Proprio qui!». «Stenditi sul letto e calati i calzoni» ordinò. Mi stesi e lei cominciò a tastarmi con malgarbo la pancia con le dita. Io spiavo i suoi gesti e, quando premette dove supponevo ci fosse l’appendice, cacciai un urlo da far tremare i vetri. La vidi esitare. «Resta dove sei» disse e uscì rapidamente dalla stanza. Il dottore arrivò circa un’ora dopo e a sua volta premette e tastò e io strillavo quando credevo che fosse il caso. Poi mi mise il termometro in bocca. «Mmmm» fece: «tempertura normale. Fammi dare un’altra occhiata alla tua pancia». «Ahia!» urlai, quando sfiorò il punto cruciale. Il dottore uscì seguito dalla Sorvegliante. Questa tornò mezz’ora dopo annunciando: «Il Direttore ha telefonato a tua madre. Verrà a prenderti nel pomeriggio». Non feci commenti. Restai rannicchiato sforzandomi di sembrare il più ammalato possibile, ma il mio cuore cantava di gioia. adatt. da Roald Dahl, Boy, trad. di D. Ziliotto, Salani, Firenze 1992

37


unità

1 La favola

In questa unità parleremo di favole, ossia di quei brevi racconti che hanno come protagonisti soprattutto gli animali che rappresentano i vizi e le virtù degli uomini. Si tratta di componimenti semplici nella struttura e nel linguaggio. Ciò che contraddistingue le favole è la morale finale, ossia quel breve insegnamento che esprime a volte una semplice riflessione sulla vita, altre volte una vera e propria regola di buon comportamento.

BILITÀ

CONOSCENZE E A

• Riconoscere personaggi, tempi e luoghi del genere favola • Riconoscere il ruolo e le funzioni dei personaggi • Riconoscere la morale della favola (o della storia) • Comprendere onfrontare lelevicende espressioni, e le situazioni i modi disimboliche dire e ildelle lessico tipici della favola personale e saperne favole con l’esperienza valutare somiglianze e differenze • C onfrontare le vicende e le situazioni simboliche • delle Raccontare favole oralmente con l’esperienza o per scritto personale favole e saperne somiglianze differenze • valutare Scrivere una favola, aepartire da spunti dati • Raccontare oralmente una favola • Scrivere una favola, seguendo le indicazioni fornite


DIDATTICA INCLUSIVA

BES

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Testo senza frontiere

Lev Tolstoj, Il lupo e la gru

Brano ad alta leggibilità, con audiolettura facilitata, divisione in sequenze, storyboard, glossario fotografico, esercizi semplificati e interattivi Alta leggibilità

Visualizzazione del libro adattabile a ogni esigenza

Audio facile

Lev Tolstoj, Il lupo e la gru Fedro, Il lupo e il cane Lev Tolstoj, Due amici Esopo, La volpe e la tagliola

Audio

Audiolettura delle pagine teoriche e di tutti i brani

Nel Volume per studenti non madrelingua e nel Volume per studenti con DSA:

Fedro, Il lupo e il cane Lev Tolstoj, Due amici

M.I.O. BOOK

RISORSE DIGITALI

Alta leggibilità

Visualizzazione del libro adattabile a ogni esigenza

Audio facile

Testo senza frontiere Lev Tolstoj, Il lupo e la gru Fedro, Il lupo e il cane Lev Tolstoj, Due amici Verifica testuale: Esopo, La volpe e la tagliola

Audio

Istruzioni per l’uso Audiolettura delle pagine teoriche Da un testo all’altro + Testo sfida Audiolettura di tutti i brani

Risorse aggiuntive

Jean de La Fontaine, Il congresso dei topi

Contenuti interattivi

Testo senza frontiere Lev Tolstoj, Il lupo e la gru Testo sfida Luigi Malerba, Le righe della zebra

Laboratorio per le competenze

Verifica testuale: Esopo, La volpe e la tagliola Mappa attiva delle conoscenze Ho imparato a... Video

Film senza frontiere: Madagascar 2 – Via dall’isola (trailer)

Link a internet

Libri senza frontiere: Favole di Esopo Identikit autore

Galleria immagini

Testo senza frontiere

Lev Tolstoj, Il lupo e la gru

Contenuti digitali integrativi Risorse aggiuntive

Antonio Gramsci, L’elefante motorizzato Gianni Rodari, Il sole e la nuvola Gianni Padoan, Il gabbiano inesperto Alberto Moravia, Gi Raffa cerca se stessa Hans Christian Andersen, Il brutto anatroccolo


Istruzioni per l’uso Stai per entrare nel magico mondo della favola: dopo un primo brano introduttivo, troverai gli strumenti per individuare e riconoscere le sue caratteristiche.

Il congresso dei topi Identikit autore

Jean de La Fontaine (1621-1695)

Poeta e favolista francese. Ispirandosi ai moralisti dell’antichità, Esopo e Fedro, rinnova il genere della favola, mettendo in scena, con raffinata semplicità, animali con vizi, capricci e difetti del tutto umani. Le sue Favole (1668-1694) si concludono sempre con una lezione morale che esprime una saggezza lucida, priva di qualsiasi illusione.

Sei capace di dare buoni consigli? E poi sai metterli in pratica? In questo testo di Jean de La Fontaine, lo scrittore francese che nel Seicento utilizzò la favola per criticare vizi e difetti di nobili, ecclesiatici e borghesi e per prendersi gioco dei potenti, puoi leggere come si comportano alcuni topi riuniti a congresso per risolvere un problema di sopravvivenza.

1. decano: il più anziano e autorevole, al quale spetta di presiedere la seduta. 2. ripiego: rimedio.

U

n gatto chiamato Rodilardo faceva tale strage di topi che non se ne vedevano quasi più intorno, tanto grande era il numero di quelli che aveva mandato alla sepoltura. I pochi rimasti, mancando loro il coraggio di lasciare i rifugi in cui si celavano, erano ridotti a non mangiare nemmeno il quarto di ciò che occorreva loro per sfamarsi e Rodilardo era considerato, fra quella povera gente, non un gatto, ma un vero e proprio demonio. Un giorno però, quel gatto si mise in viaggio per certe sue private faccende e, approfittando di questa lontananza, i topi superstiti si riunirono a congresso per discutere e trovare un rimedio al grande pericolo che li sovrastava. Dichiarata aperta la seduta, il decano1, vecchio topo noto per la sua prudenza, espose che, a suo parere, si sarebbe dovuto trovare il modo di attaccare al più presto un sonaglio al collo di Rodilardo. Così, quando costui si sarebbe avviato alla solita caccia di roditori, i topi, preavvertiti dal suono avrebbero fatto in tempo a rifugiarsi nei loro buchi. Non sapeva suggerire altro ripiego2 migliore di questo e tutti i congressisti condivisero il saggio parere del signor decano. La difficoltà consisteva nel fatto di riuscire ad appendergli il sonaglio al collo… da Jean de La Fontaine, in www.digilander.libero.it/letturegiovani

Generi

Come andrà a finire questa favola? Per saperlo continua a leggere sul M.I.O. BOOK!

40


U nità 1

la favola

Analizziamo insieme... Nella seguente lettura guidata scopriremo gli elementi principali della favola, subito dopo ne approfondiremo le caratteristiche.

La rana e il bue Fedro (15 ca a.C.-50 ca d.C.) Situazione iniziale

Sviluppo della storia

Conclusione

Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quell’imponenza, prese a gonfiare la sua pelle rugosa. Chiese poi ai suoi piccoli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no. Subito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fosse più grande. Quelli risposero: «Il bue». Sdegnata1, volendo gonfiarsi sempre più, scoppiò e morì. Quando gli uomini piccoli vogliono imitare i grandi, finiscono male. adatt. da Fedro, Animali nelle favole di ieri e di oggi, Giunti-Marzocco, Firenze 1980

Tempo passato e non definito I protagonisti sono animali parlanti Luogo imprecisato

La morale è rivolta ai lettori: in questo caso è esplicita

1. Sdegnata: offesa.

41


Istruzioni per l’uso

I mmaginare

e raccontare

Le caratteristiche della favola Che cos’è la favola Le favole hanno un’origine molto antica; sono storie all’inizio raccontate oralmente, che sono poi state scritte in versi o in prosa già nell’antichità. Le favole si propongono lo scopo di insegnare, attraverso degli esempi, come ci si deve comportare, come si deve vivere e com’è il mondo.

I personaggi I personaggi delle favole sono prevalentemente animali personificati, che si comportano come gli uomini. Ciascun animale ha una caratteristica, fisica o morale, dominante e ben riconoscibile: la gru ha il becco lungo, la volpe è furba, il lupo è famelico e malvagio e così via. Nel complesso, la variegata fauna delle favole rappresenta le principali attitudini degli esseri umani e le semplifica per aiutarci a distinguere tra giusto e sbagliato, tra comportamenti prudenti e sciocche leggerezze.

Lo spazio e il tempo Il tempo delle favole è generalmente indefinito, non si riesce a capire quando esattamente siano accaduti i fatti narrati. Si può osservare, però, che la storia è raccontata al passato remoto e la morale è enunciata al presente: questo perché, anche se gli eventi sono accaduti in un tempo lontano, l’insegnamento che se ne può trarre è valido anche oggi, in quanto vizi e virtù dell’uomo sono sempre gli stessi. In modo analogo i luoghi non vengono mai descritti dettagliatamente e non compaiono indicazioni geografiche precise o riferimenti concreti a luoghi reali.

La struttura La favola presenta una costruzione semplice: è un testo breve nel quale raramente sono presenti descrizioni. Di norma la favola racconta un solo episodio, presenta pochi personaggi ed è articolata secondo uno schema narrativo ricorrente: la situazione iniziale, in cui è presentato il protagonista e il problema che deve risolvere; lo sviluppo della storia; la conclusione, dove il problema viene risolto a favore o a sfavore del protagonista; e la morale finale, cioè l’insegnamento che si trae dalle vicende narrate. La morale della favola può essere espressa dall’autore oppure nascosta, ma si può sempre individuare con facilità: quando è espressa diciamo che la favola ha una morale «esplicita»; se invece è sottintesa, diciamo che la favola ha una morale «implicita».

Generi

Il linguaggio Dal punto di vista della lingua, la favola usa una sintassi e un linguaggio semplici (le frasi sono brevi, gli aggettivi sono scarsi). Spesso sono presenti dialoghi e dunque il discorso diretto.

42


U nità 1

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

la favola

Testo senza frontiere Entriamo nel vivo dell’unità! Con gli strumenti presenti in queste pagine possiamo tutti leggere e comprendere il testo più facilmente.

Il lupo e la gru Lev Tolstoj (1828-1910)

Il lungo becco della gru può essere utile a un lupo? A quale scopo? Fai la tua ipotesi e poi confrontala con quello che racconta lo scrittore.

1. gru: uccello migratore di grandi dimensioni. A

Un lupo stava soffocando: aveva un osso in gola. Tossiva di continuo ma non riusciva a ricacciarlo fuori. Vide una gru1.

B

«Cara gru», le disse «tu che hai il collo lungo, introduci la tua testa nella mia gola e tira fuori quest’osso maledetto. Saprò come ricompensarti». La gru ficcò il suo becco nella gola del lupo ed estrasse l’osso. «Ed ora: fuori la ricompensa» disse.

C

Il lupo digrignò i denti e rispose: «Una ricompensa! E non l’hai già avuta quando non ti ho maciullato la testa, benché l’avessi dentro le mie fauci2?».

2. fauci: bocca di animali.

da Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, trad. di N. Odanov, Longanesi, Milano 1977

A

Situazione iniziale

Il lupo ha un osso in gola.

B

Sviluppo della storia

La gru infila il becco nella gola del lupo.

C

Conclusione

Il lupo nega la ricompensa alla gru.

43


Testo senza frontiere

I mmaginare

e raccontare

COMPRENDERE IL TESTO

In questa favola compaiono due personaggi. Quali? a. .......................................................................... b. ................................................................................ 1.

2. Abbina

ai due personaggi le loro caratteristiche fisiche. collo lungo – fauci – denti – becco a. .......................................................................... b. ................................................................................

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO

Ricostruisci il testo seguendo lo schema narrativo della favola. a. Situazione iniziale: ........................................................................................................................ b. Sviluppo: ................................................................................................................................................. c. Conclusione: ........................................................................................................................................ 3.

CAPIRE E USARE LA LINGUA 4. Attribuisci

i seguenti aggettivi al lupo e alla gru e motiva la tua scelta. ambiguo – avido – credulone – disonesto – falso – imprudente

5. Sottolinea

nella favola tutti gli articoli: in rosso i determinativi (il, lo, la, i, gli, le, l’) e in blu gli indeterminativi (un, uno, una).

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE amo in

sieme

6 Secondo te, che cosa può insegnarci questa favola? Confronta e discuti le tue scelte con quelle dei tuoi compagni. A Bisogna aiutare sempre chi si trova in difficoltà B Non bisogna fidarsi di false promesse C Per cavarsi d’impaccio tutto è legittimo D Occorre prudenza per non correre rischi inutili E Ad aiutare gli altri ci si rimette e basta F Se aiutiamo gli altri non ci si deve aspettare alcuna riconoscenza impari

amo in

sieme

7

Generi

impari

44

Come ti comporti quando sei in difficoltà? Cerchi di cavartela da solo o chiedi aiuto? E, in caso, a chi e come? Racconta in un breve testo (12-15 righe), poi confrontati con i tuoi compagni.


U nità 1

la favola

DA UN TESTO ALL’ALTRO Di seguito ti proponiamo una selezione di favole, dalle più antiche a quelle più moderne.

La lepre e la tartaruga *** Identikit autore Favolista greco. Come attesta anche Platone, le sue favole, di struttura semplice e costante, fin dal V secolo a.C. costituiscono una delle prime letture scolastiche. Secondo un racconto leggendario, viene giustiziato per furto sacrilego, ma Apollo ne vendica la morte diffondendone la fama.

Esopo (VII-VI sec. a.C.) In che cosa eccelle la lepre? Una tartaruga potrebbe batterla in una gara di velocità? Esopo, il celebre favolista greco, ci racconta a modo suo questa sfida straordinaria.

L

a lepre un giorno si vantava con gli altri animali: «Nessuno può battermi in velocità,» diceva «sfido chiunque a correre come me». La tartaruga, con la sua solita calma, disse: «Accetto la sfida». «Questa è buona!» esclamò la lepre; e scoppiò a ridere. «Non vantarti prima di aver vinto» replicò la tartaruga. «Vuoi fare questa gara?». Così fu stabilito un percorso e dato il via. La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva più, tanto era già lontana. Poi si fermò, e per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga si sdraiò a fare un sonnellino. La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l’altro, e quando la lepre si svegliò, la vide vicina al traguardo. Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere la gara. La tartaruga sorridendo disse: «Chi va piano va sano e va lontano». da Esopo, Favole, REA, L’Aquila 2012

COMPRENDERE IL TESTO 1. In questa favola, oltre ai due personaggi protagonisti, ci sono personaggi che non compiono alcuna azione: quali sono? 2. A chi rivolge la sfida la lepre? 3. In che modo accetta la sfida la tartaruga?

4. Quale reazione ha la lepre quando la tartaruga accetta la sfida? 5. Come corre la lepre? Perché si ferma durante la gara? 6. In che modo si mette a correre la lepre quando la tartaruga è vicina al traguardo?

45


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

7. Prima di partire per la gara, la tartaruga ammonisce la lepre di non vantarsi «prima di aver vinto»; che cosa intende dire? A Vuole suggerire alla lepre che potrebbe esserle utile riflettere prima di correre B Vuole ammonire la lepre che, se non si è umili, non si possono ottenere vittorie C Vuole aiutare la lepre indicandole un modo per vincere con facilità D Sa già che sarà lei a vincere e vuole avvisare la lepre 8. La gara per la tartaruga è faticosa, tuttavia la sua corsa è regolare: che cosa spinge la tartaruga a voler portare a termine la gara?

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 9. Ricostruisci il testo seguendo lo schema narrativo della favola e riassumi la morale. a. Situazione iniziale: ..................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................

b. Sviluppo: ......................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................ c. Conclusione: ................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ d. Morale: .........................................................................................................................................................

CAPIRE E USARE LE PAROLE 10. Definisci con due aggettivi ciascuno la lepre e la tartaruga. a. Lepre: ............................................................................................................................................................ b. Tartaruga: ................................................................................................................................................... 11. Il vanto e il disprezzo degli altri sono i sentimenti che prova la lepre; definisci i sentimenti che invece prova la tartaruga.

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE 12. Quale significato puoi attribuire alla morale della favola: «Chi va piano va sano e va lontano»? Danne una spiegazione riferendoti al comportamento dei due animali. amo in

sieme

13 I nsieme a un tuo compagno prova a riscrivere la favola facendo in modo che sia la lepre a vincere, ma la sua vittoria non abbia una conclusione felice; inventa quindi una nuova morale. impari

amo in

sieme

14 I n un piccolo gruppo inventate un dialogo tra la lepre, la tartaruga e gli altri animali che assistono alla gara e che tifano per l’uno o per l’altro animale. Provate poi a recitare il dialogo ed eventualmente a registrarlo.

Generi

impari

46


U nità 1

la favola

Le rane del pantano *** Identikit autore Favolista greco. Come attesta anche Platone, le sue favole, di struttura semplice e costante, fin dal V secolo a.C. costituiscono una delle prime letture scolastiche. Secondo un racconto leggendario, viene giustiziato per furto sacrilego, ma Apollo ne vendica la morte diffondendone la fama.

Esopo (VII-VI sec. a.C.) La rane sono animali semplici, ma previdenti e saggi. Ecco come due rane riescono a salvare la propria vita.

D

ue rane, abbandonato il pantano dove abitavano, perché nell’estate s’era prosciugato, andavano cercandone un altro. Capitarono presso un profondo pozzo, e una di esse, quando lo vide, disse all’altra: «Ehi, tu! Scendiamo giù insieme in questo pozzo». Ma l’altra le rispose: «E se poi l’acqua è secca anche qui, come faremo a uscirne fuori?». La favola mostra che non bisogna mai avventurarsi imprudentemente in un’impresa. da Esopo, Favole, REA, L’Aquila 2012

COMPRENDERE IL TESTO 1. Quante sono le rane della favola? 2. Dove abitano le rane? A In un pantano B In un pozzo

C D

In città In campagna

3. In quale periodo dell’anno è ambientata la favola? 4. Che cosa decidono di fare le rane? A Entrare nel pozzo B Girare intorno al pozzo C Mandare una di loro nel pozzo a scoprire cosa c’è D Non entrare nel pozzo 5. Qual è la morale di questa favola? A Il tempo risolve le difficoltà B È meglio essere liberi e felici C Non bisogna essere prepotenti D Osservare attentamente e riflettere salva la vita

47


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 6. Ricostruisci il testo seguendo lo schema narrativo della favola e riassumi la morale. a. Situazione iniziale: ..................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ b. Sviluppo: ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ c. Conclusione: ............................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ d. Morale: ......................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................

CAPIRE E USARE LE PAROLE 7. Trasforma in discorso indiretto lo scambio di battute fra le due rane. L’esercizio è avviato. Capitarono presso un profondo pozzo, e una di esse, quando lo vide, propose all’altra di .......

.............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................

8. «Palude», «acquitrino», «stagno» possono sostituire una parola nel testo. Quale? 9. «Rimanere impantanati» è un’espressione che deriva da «pantano». Ne conosci il significato? Dove rischiavano di «rimanere impantanate» le rane, nel pantano o nel pozzo? 10. Sostituisci con uno o più sinonimi le seguenti espressioni utilizzate nel testo. a. «s’era prosciugato»:................................................................................................................................ b. «secca»:...................................................................................................................................................... c. «avventurarsi»: ......................................................................................................................................... d. «imprudentemente»: ............................................................................................................................. e. «in un’impresa»: ......................................................................................................................................

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE amo in

sieme

11 C ome giudichi il comportamento delle due rane? Scrivi il tuo parere, poi confrontalo con quelli dei compagni. impari

amo in

sieme

12 C ome ti comporti quando ti invitano a «scendere in un pozzo»? Sei disposto a provarci? E a quali condizioni? Rifletti, pianifica l‘esposizione e racconta ai compagni.

Generi

impari

13. Immagina che la seconda rana accetti l’invito a scendere nel pozzo. Come proseguirebbe la storia? Modificane la conclusione e, coerentemente, la morale.

48


U nità 1

la favola

Il lupo e il cane *** Identikit autore

Fedro (15 ca a.C.-50 ca d.C.)

Poeta latino, autore di cinque libri di Fabulae, che ripropongono il modello delle favole di Esopo rinnovandole: prima di tutto perché sono scritte in versi, in secondo luogo perché non rappresentano più solo il mondo dei poveri e degli schiavi, ma mettono in scena l’intera società e i rapporti di forza che dominano fra gli uomini.

Un lupo e un cane si incontrano. Il lupo, magro e molto affamato, crede che, sostituendosi al grasso cane, potrà soddisfare la fame. Alla fine, però, decide di continuare per la sua strada.

Lettura attiva Leggere per prevedere: fare ipotesi su come si sviluppa la vicenda. uale sarà la causa Q della spelatura?

1. striminzito: magrissimo. 2. ben pasciuto: ben nutrito, grasso. 3. Donde: da dove. 4. impetuosa: impulsiva, violenta. 5. al crepuscolo: alla sera, quando cala la luce. 6. baratto: scambio.

U

n lupo tutto striminzito1 dalla fame incontra un cane ben pasciuto2. «Donde3 vieni così lucido e bello? E che hai mangiato per farti così grasso? Io che sono tanto più forte di te, muoio di fame». E il cane: «Se vuoi ce n’è anche per te. Basta che tu presti lo stesso mio servizio al padrone». «E che servizio?». «Custodirgli la porta di casa e tener lontani i ladri, la notte». «Uh! ma io sono prontissimo! Adesso sopporto nevi e piogge nel bosco, trascinando una vita maledetta. Mi dev’essere molto più facile vivere sotto un tetto e riempirmi lo stomaco in pace». «Allora vieni con me». E vanno. Lungo la via il lupo vede una spelatura al collo del cane. «Che roba è quella, amico mio?» «Oh… niente… Qualche volta, per la mia natura impetuosa4, mi tengono legato perché stia quieto durante il giorno e vigili la notte. Ma al crepuscolo5 vado in giro dove mi piace; mi si porta il pane senza ch’io debba richiederlo, il padrone mi dà ossi della sua tavola, la servitù mi getta qualche boccone: gli avanzi di ognuno sono miei. Così, senza fatica, mi riempio la pancia». «Ma se si ha voglia di uscire, è permesso?». «Proprio, interamente, no». «Addio, caro, goditi pure le tue gioie: io non baratto6 la mia libertà per un regno». da Concetto Marchesi (a cura di), Favole esopiche, Formiggini, Roma 1930

49


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

COMPRENDERE IL TESTO 1. Che cosa chiede il lupo al cane quando si incontrano?

4. Sottolinea i vantaggi che il cane ha nell’ubbidire al padrone.

2. Che cosa gli risponde il cane?

5. Quale dettaglio fa sospettare al lupo che la vita del cane non sia così bella come quest’ultimo la racconta?

3. Il lupo racconta al cane la sua difficile vita: trascrivi le parole che esprimono le sue sofferenze.

6. Quale frase detta dal cane fa decidere il lupo per la libertà? Sottolineala.

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 7. Questa favola di Fedro è costruita su un dialogo fra i due personaggi. Distingui nel testo le parti dialogiche e quelle narrative. 8. Da quali segni linguistici possiamo capire che la favola è costruita soprattutto attraverso il dialogo? In che modo Fedro ci permette di capire quale dei due personaggi sta parlando? 9. Come puoi definire la morale di questa favola? Esplicita o implicita? Spiega perché.

CAPIRE E USARE LE PAROLE 10. Attribuisci i seguenti aggettivi ai due personaggi. buono – grasso – obbediente – pasciuto – striminzito – ingenuo – furbo – affamato – docile a. Lupo: ............................................................................................................................................................. b. Cane: ............................................................................................................................................................ 11. Individua almeno un sinonimo e un contrario di «buono», «grasso» e «furbo». a. Buono: .......................................................................................................................................................... b. Grasso: ......................................................................................................................................................... c. Furbo: ........................................................................................................................................................... amo in

sieme

12 Q ual è il tempo verbale che viene usato? Per quale ragione secondo te? Confronta la tua ipotesi con quelle dei tuoi compagni. impari

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE 13. La morale di questa favola si può capire dall’ultima battuta del lupo: «io non baratto la mia libertà per un regno». Spiegane il significato con parole tue. impari

Generi

amo in

sieme

14 C he cosa avresti fatto al posto del lupo? Per te vale di più la libertà o la sicurezza di avere sempre protezione? Discuti dell’argomento con i tuoi compagni e con l’insegnante.

50


...

Aperta parentesi

La storia della favola Le origini

Scultura di Esopo

Quello della favola è un genere letterario molto antico, presente in tutte le culture del mondo. Tramandata in una prima fase solo oralmente, in seguito viene trascritta: i testi più antichi provengono dall’India, dalla Mesopotamia e dall’Egitto. Queste prime favole hanno come fine quello, per esempio, di preparare i principi ai loro futuri compiti di regnanti e di intrattenere con avventure ricche di fatti meravigliosi. Nell’antica Grecia, con Esopo, uno schiavo vissuto nel VII-VI secolo a.C., la favola diventa una critica verso l’uomo e la società: le sue 400 favole in prosa sono allegorie dei vizi e delle virtù dell’uomo, dove i protagonisti sono degli animali parlanti; esse terminano con una breve frase contenente un insegnamento morale. Nel mondo romano, Fedro, un liberto (ossia un ex schiavo reso libero) del I secolo d.C., riscrive in versi latini favole ispirate a Esopo, sottolineando il tema del rapporto tra umili e potenti: queste «scherzose invenzioni», come lui le definisce, sono un modo per dire verità scomode o lanciare accuse ai potenti senza esporsi apertamente.

Dal Medioevo all’Età Contemporanea Nel Medioevo la favola esopica conosce una notevole fortuna, dovuta alla presenza in essa della morale, così come nel Rinascimento, con la diffusione di volgarizzamenti di testi latini, ma anche con scritti originali, come gli Apologhi (1437) di Leon Battista Alberti. Nel Seicento il francese Jean de La Fontaine, ispirandosi alle favole di Esopo e Fedro, compone dei veri e propri capolavori in versi, che si diffonderanno con successo in tutta Europa. Con le sue Favole (16681694) egli attacca l’aristocrazia, la Chiesa e la borghesia dell’epoca. È il Settecento, secolo dell’Illuminismo, tuttavia, l’età d’oro della favola: il tedesco Gotthold Ephraim Lessing scrive, oltre a tre libri di favole (1759), cinque trattati teorici su questo genere letterario. Il Romanticismo, invece, predilige la fiaba, perché più vicina alla tradizione popolare, e respinge la favola in quanto troppo didascalica. Nella seconda metà dell’Ottocento, il russo Lev Tolstoj scrive I quattro libri di Lev Tolstoj lettura (1873), una raccolta di storie e favole. Nel Novecento la favola torna a essere valorizzata, in Italia, da autori come: Trilussa (Carlo Alberto Salustri, 1871-1950), che compone numerose poesie in dialetto romanesco; Gianni Rodari, autore di Favole al telefono (1962); e Alberto Moravia, autore di Storie della preistoria (1982).

La favola nel mondo Anche le popolazioni asiatiche e africane possiedono una ricca tradizione favolistica. Grazie al lavoro di trascrizione degli antropologi e alla traduzione nelle varie lingue europee, questo prezioso patrimonio è oggi accessibile anche a noi.

51


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

Il lupo e il pastore *** Identikit autore Favolista greco. Come attesta anche Platone, le sue favole, di struttura semplice e costante, fin dal V secolo a.C. costituiscono una delle prime letture scolastiche. Secondo un racconto leggendario, viene giustiziato per furto sacrilego, ma Apollo ne vendica la morte diffondendone la fama.

Esopo (VII-VI sec. a.C.) Nella favola che segue, un pastore, abituatosi alla presenza di un lupo che segue lui e il suo gregge da lontano, dimentica la natura dell’animale e ripone in lui un’eccessiva fiducia.

C

’era una volta un lupo che seguiva a distanza un gregge di pecore senza destare alcun sospetto nel pastore, che comunque lo controllava e non si fidava. Dopo alcuni mesi, lo stesso pastore, che continuava a tenere a debita distanza il lupo, maturò l’idea che la bestia non rappresentasse più un’insidia per il gregge, ma piuttosto potesse aiutarlo e divenire un guardiano fedele delle proprie pecore. Un giorno il pastore si dovette recare in città e non avendo nessuno a cui lasciare il gregge decise che era ora di affidarle al lupo. Purtroppo appena il pastore si allontanò la belva famelica colse al volo l’occasione che con tanta pazienza e furbizia si era creato, facendo a pezzi la maggior parte delle pecore. Quando l’uomo fu di ritorno, vedendo il gregge sterminato, esclamò: «Sono stato proprio uno sciocco e sprovveduto, che cosa mi è saltato in mente di lasciare le pecore ad un lupo?». Chi mai consegnerebbe ad un altro uomo il proprio denaro senza prima conoscerlo veramente? da Esopo, in www.pianetabimbi.it

Generi

COMPRENDERE IL TESTO 1. Chi sono i due personaggi principali della favola?

3. Nella conclusione come giudica se stesso il pastore?

2. Dopo quanto tempo il secondo personaggio «maturò l’idea che la bestia non rappresentasse più un’insidia per il gregge»?

4. Nella storia, oltre ai due personaggi principali, compare «un gregge di pecore». Secondo te, il gregge può essere considerato un personaggio? Spiega perché.

52


U nità 1

la favola

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 5. Ricostruisci il testo seguendo lo schema narrativo della favola e riassumi la morale. a. Situazione iniziale: ..................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ b. Sviluppo: ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ c. Conclusione: ............................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ d. Morale: ......................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................

CAPIRE E USARE LE PAROLE 6. Che cosa significa «a debita distanza»? Individua l’espressione nel testo e prova a spiegarne il significato. 7. Individua almeno un sinonimo e un contrario di «paziente», «sciocco» e «sprovveduto». a. «paziente»: ................................................................................................................................................. b. «sciocco»: .................................................................................................................................................... c. «sprovveduto»: ..........................................................................................................................................

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE 8. Nel testo si legge che il lupo si comporta «con tanta pazienza e furbizia», mentre il pastore agisce da «sciocco e sprovveduto». Tu che cosa pensi? Esprimi il tuo parere scrivendo un breve testo. amo in

sieme

9 L a morale di questa favola non è espressa chiaramente: secondo te, qual è? Confronta e discuti le tue scelte con quelle dei tuoi compagni. A Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio B È sciocco chi giudica gli altri dalle apparenze C Le persone si conoscono solo alla prova dei fatti D Non bisogna fidarsi di falsi amici E Chi pecora si fa, il lupo se la mangia F Quando il gatto non c’è i topi ballano G Che razza di pastore è quello che affida le pecore a un lupo affamato? H Deve essere accorto chi vuole difendere il proprio patrimonio I Bisogna sempre rispettare gli impegni presi impari

10. Scrivi un diverso finale per la favola e una morale appropriata. amo in

sieme

11 T i è capitato di dare fiducia a chi non la meritava? O di affidare un compito alla persona sbagliata? Raccontalo ai tuoi compagni. impari

53


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

Il mercante e l’Oceano *** Identikit autore

Leon Battista Alberti (1404-1472)

Insigne studioso e artista del Rinascimento. È noto soprattutto per la sua opera di architetto, ma è apprezzato anche per la sua produzione più propriamente letteraria. Ha scritto opere in latino e in volgare, convinto della necessità di valorizzare l’italiano e adeguarlo alle esigenze della nuova cultura.

Nella favola che segue, Leon Battista Alberti rinuncia agli animali parlanti e personifica addirittura «l’immenso Oceano». Anche se i personaggi sono diversi da quelli delle favole precedenti, la struttura rimane la stessa. Attenzione però: sarai tu a dover ricavare la morale dall’episodio narrato, perché l’autore non l’ha espressa chiaramente.

U

n mercante era partito con la sua nave, carica di preziose mercanzie, per andare a venderle oltremare. A metà del viaggio fu sorpreso da una tremenda tempesta che fece affondare la nave. Il mercante, fortunatamente scampato al naufragio, dopo molto tempo e molte disavventure riuscì a tornare nella sua città. Appena giunto si presentò davanti al giudice per sporgere denuncia contro l’Oceano che gli aveva rubato tutte le ricchezze. Il magistrato, accogliendo le ragioni del mercante, convocò in giudizio l’immenso Oceano. «Vieni a trovarmi» mandò a dire l’Oceano al mercante «e ti manderò subito a recuperare le cose tue, come desideri».

Generi

adatt. da Leon Battista Alberti, Apologhi ed elogi, a cura di R. Contarino, Costa & Nolan, Milano 1985

54


U nità 1

la favola

COMPRENDERE IL TESTO 1. Quali sono i personaggi della favola? 2. Attribuisci a ciascun personaggio le sue azioni, sottolineandole con colori diversi. «era partito» – «fu sorpreso da una tremenda tempesta» – «riuscì a tornare» – «si presentò davanti al giudice» – «sporgere denuncia» – «gli aveva rubato tutte le ricchezze» – «accolse le ragioni del mercante» – «convocò in giudizio» – «mandò a dire» 3. Che cosa vuole ottenere il mercante rivolgendosi al magistrato? 4. Secondo te, il mercante ha fiducia nella giustizia? 5. Che cosa fa il giudice? Come si comporta?

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 6. Quali informazioni puoi ricavare circa i tempi e i luoghi in cui è ambientata la storia? 7. Evidenzia con colori diversi la situazione iniziale, lo sviluppo e la conclusione della storia. 8. Qual è la morale della favola? Quale insegnamento puoi ricavarne?

CAPIRE E USARE LE PAROLE 9. «Mercante» e «mercanzie» sono nomi derivati: da quale sostantivo derivano? Elenca almeno altri tre nomi che appartengono alla stessa famiglia. 10. Individua i due termini che, nel testo, vengono usati come sinonimi dell’espressione «preziose mercanzie». 11. Trasforma il seguente discorso diretto in indiretto. «Vieni a trovarmi» mandò a dire l’Oceano al mercante «e ti manderò subito a recuperare le cose tue, come desideri».

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE 12. Come giudichi il comportamento del mercante? sieme

amo in

13 Q uale significato attribuisci alle parole dell’Oceano: «Vieni a trovarmi e ti manderò subito a recuperare le cose tue, come desideri»? È una promessa o una minaccia? Confronta la tua interpretazione con quelle dei compagni. impari

sieme

amo in

14 D opo essere stati divisi in gruppi dall’insegnante, provate a immaginare la scena del giudizio: l’Oceano compare davanti al giudice, alla presenza del mercante. Scrivete le battute dei tre personaggi, poi provate a recitare la scena. impari

55


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

Due amici *** Identikit autore

Lev Tolstoj (1828-1910)

Scrittore russo, autore di celebri romanzi, come Guerra e pace (18651869) e Anna Karenina (1877), di opere teatrali e filosofiche e di numerosi racconti. Convinto che in letteratura le cose più importanti siano la sincerità e la verità, nelle sue opere rappresenta il mondo in cui vive, lasciando poco spazio alla fantasia.

Questa favola di Tolstoj ci dice qualcosa sull’amicizia. Tu hai degli amici? Che cosa ti aspetti da loro?

D

ue amici attraversavano insieme una foresta. Ad un tratto un orso li assalì. L’uno fuggì, s’arrampicò sopra un albero; il suo compagno restò sulla strada. Non gli rimaneva altro da fare che lasciarsi cadere e fare il morto. L’orso si avvicinò e cominciò a fiutarlo. L’uomo non respirava nemmeno più. L’orso lo annusò a lungo, lo credette morto e se ne andò. L’altro scese dall’albero e chiese scherzoso: «Che t’ha detto all’orecchio, l’orso?». «Mi ha detto che quelli che si affrettano a fuggire lontano da un amico in pericolo, sono tutt’altro che amici!». da Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, trad. di N. Odanov, Longanesi, Milano 1977

COMPRENDERE IL TESTO 1. Chi sono i personaggi della favola? 2. A quali diverse categorie appartengono?

Generi

3. Attribuisci a ciascun personaggio un soprannome o un aggettivo che ne spieghi il ruolo nella vicenda. 4. Dove si svolge la storia? Il luogo è descritto o solo nominato?

56


U nità 1

la favola

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 5. Ricostruisci il testo seguendo lo schema narrativo della favola e riassumi la morale. a. Situazione iniziale: ..................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ b. Sviluppo: ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ c. Conclusione: ............................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ d. Morale: ......................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................

6. Osserva i tempi in cui è narrata la favola: la storia è raccontata al passato e la morale è enunciata al presente, per quale ragione? Controlla le favole che hai letto e prova a dare una risposta.

CAPIRE E USARE LE PAROLE 7. Trova due sinonimi e due contrari dell’aggettivo «scherzoso» e del verbo «fiutare» e componi con ciascuno di essi una frase. Se necessario chiedi aiuto all’insegnante e consulta il vocabolario. 8. Secondo te, quale tra i seguenti proverbi è più adatto a esprimere la morale di questa favola? Motiva la tua scelta. A Chi trova un amico trova un tesoro B Gli amici si vedono nel momento del bisogno C Chi la fa l’aspetti D Meglio soli che male accompagnati

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE 9. Aiutandoti con gli elementi indicati, inventa una favola. Un suggerimento: informati sulle caratteristiche di aquile e serpenti! a. Situazione iniziale: Un serpente vorrebbe visitare il mondo… b. Sviluppo: Un giorno incontra un’aquila che si dichiara pronta ad aiutarlo… c. Conclusione: E così il serpente… d. Morale: Chi desidera… amo in

sieme

10 Leggi ad alta voce ai tuoi compagni la favola creata e ascolta quelle che hanno inventato loro: scegliete quella che vi piace di più e recitatela, dopo esservi distribuiti i ruoli dei due personaggi e del narratore. impari

11. I nventa per questa favola un nuovo finale. Immagina che l’orso invece di avvicinarsi all’amico rimasto sulla strada, si diriga subito verso l’altro amico che si è rifugiato sull’albero. Che cosa potrebbe accadere? Naturalmente, a seconda del finale dovrai inventare anche un’altra morale.

57


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

Le scimmie in viaggio *** Identikit autore Nato a Omegna (Novara), è prima maestro, poi anche scrittore. Favole al telefono (1962) e C’era due volte il barone Lamberto (1978) sono solo due dei titoli della sua vasta produzione che ha contribuito a rinnovare la letteratura per l’infanzia. Nelle sue opere le parole danno origine a festose invenzioni, in cui la fantasia dà nuova forma alla realtà.

Gianni Rodari (1920-1980) Le scimmie sono animali curiosi, tanto curiosi da decidere di vedere il mondo, ma nella favola che segue il viaggio si rivela un po’ strano...

U

n giorno le scimmie dello zoo decisero di fare un viaggio di istruzione. Cammina cammina, si fermarono e una domandò: «Cosa si vede?». «La gabbia del leone, la vasca delle foche e la casa della giraffa». «Come è grande il mondo, e come è istruttivo viaggiare». Ripresero il cammino e si fermarono soltanto a mezzogiorno. «Cosa si vede adesso?». «La casa della giraffa, la vasca delle foche e la gabbia del leone». «Come è strano il mondo e come è istruttivo viaggiare». Si rimisero in marcia e si fermarono solo al tramonto del sole. «Che c’è da vedere?». «La gabbia del leone, la casa della giraffa e la vasca delle foche». «Come è noioso il mondo: si vedono sempre le stesse cose. E viaggiare non serve proprio a niente». Per forza: viaggiavano, viaggiavano, ma non erano uscite dalla gabbia e non facevano che girare in tondo come i cavalli di una giostra. da Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi, Torino 2007

COMPRENDERE IL TESTO 1. Quando si svolge la storia? 2. Dove vanno le scimmie? A Girano il mondo B Girano in tondo nella gabbia

C D

Girano tutte le gabbie dello zoo Girano alcune vasche dello zoo

3. Le scimmie vedono sempre lo stesso paesaggio, ma che cosa cambia nelle loro risposte?

Generi

4. Le scimmie girano in senso orario o in senso antiorario? Da che cosa lo capisci? Individua gli elementi del testo che ti permettono di rispondere.

58


U nità 1

la favola

5. A quale conclusione giungono le scimmie al termine del loro viaggio? A Come è bello il mondo: si vedono sempre cose nuove; viaggiare serve moltissimo B Come è interessante il mondo: si vedono sempre le cose più curiose; viaggiare serve a istruirsi C Come è noioso il mondo: si vedono sempre le stesse cose; viaggiare non serve proprio a niente D Come è brutto il mondo: si vedono sempre le stesse cose; viaggiare non serve proprio a niente

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 6. Ricostruisci il testo seguendo lo schema narrativo della favola e riassumi la morale. a. Situazione iniziale: ..................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ b. Sviluppo: ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ c. Conclusione: ............................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ d. Morale: ......................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................

7. In questa favola la morale è esplicita. Secondo te, che cosa vuole dirci veramente l’autore? C’è qualcosa di sottinteso?

CAPIRE E USARE LE PAROLE 8. Sottolinea tra i seguenti aggettivi quelli che secondo te sono adatti a descrivere le scimmie della favola. curiose – noiose – annoiate – coraggiose – instancabili – golose 9. Con ciascuno degli aggettivi scelti forma una frase che abbia a che fare con le scimmie.

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE amo in

sieme

10 Quale elemento del testo ti fa capire che questa è una favola moderna? Scrivi la tua ipotesi e confrontala con quelle dei compagni. impari

amo in

sieme

11 Quale consiglio daresti alle persone che si mettono in viaggio? Motiva le tue risposte ai tuoi compagni. A Preparare le valigie e lasciar fare a chi organizza il viaggio B Mettersi a osservare tutto quello che vedono con attenzione C Essere curiose di tutto quello che vedono, parlare con la gente, chiedere spiegazioni D Chiacchierare con i compagni di viaggio senza mai guardarsi in giro impari

59


e raccontare

Da un testo all’altro

I mmaginare

Il Gatto e il Topo *** Favola angolana Questa favola viene dall’Africa centrale, precisamente dall’Angola, e ci parla di gatti e topi e di una loro antica amicizia.

M 1. rifocillarsi: mangiare.

2. rammarico: dispiacere, dolore misto a delusione.

Generi

3. miglio: cereale molto utilizzato in Angola per l’alimentazione.

60

olto, molto tempo fa, il Gatto e il Topo vivevano nella stessa casa protetti dallo stesso padrone. A quei tempi si volevano molto bene, tanto che dividevano sempre il cibo in parti uguali senza stare a vedere chi dei due fosse più grande e grosso e meritasse dunque di mangiare di più. Un bel giorno, quando venne il tempo del raccolto, quel buon signore del loro padrone preparò il cibo affinché potessero rifocillarsi1 mentre lui era in viaggio, lo divise in parti uguali e lo lasciò coperto, cosicché non si rovinasse, sul tavolo della cucina. Quindi, dopo aver controllato di aver tutto il necessario per il viaggio e dopo aver verificato che la casa fosse in ordine e ben sicura, si incamminò seguito dalle sue mogli, dai suoi figli e dalle sue figlie. Il Gatto, che aveva appena finito di farsi il bagno, canticchiava davanti allo specchio lisciandosi ben soddisfatto il pelo lucido. Terminò la toilette e si diresse verso la cucina. Si avvicinò alla tavola tranquillo e raggiante di felicità perché il giorno era stato sereno e nulla lo preoccupava; ma, quando sollevò il suo piatto, scoprì con sorpresa e rammarico2 che era completamente vuoto. Nulla restava del cibo tanto amabilmente preparato dal padrone prima di partire. Bisogna sapere, infatti, che il Topo, dall’alto della sua esperienza, aveva mangiato tutto il cibo del suo amico, conservando la sua razione per una migliore occasione. Il Gatto, come era prevedibile, si infuriò come una belva, non solo perché aveva fame ma anche perché non poteva credere e accettare di essere stato tradito dall’amico con il quale fino a quel giorno aveva sempre condiviso i pasti. Con il pelo ritto per la rabbia, il Gatto cominciò a cercare il Topo rovistando in tutti gli angoli, a destra e a sinistra, finché non lo trovò nascosto tra i sacchi di miglio3 del vecchio magazzino. Cominciarono a discutere tanto, così tanto e a voce ben alta finché il Gatto, rivolgendosi al Topo, gli disse: «Tu, Topo, sei piccolo ma pieno di cattiveria! Con quale coraggio hai potuto rubare il mio cibo, lasciandomi senza nulla da mangiare a soffrire la fame? …a me, a me che sono come tuo fratello, dal momento che siamo nati e cresciuti insieme in questa casa, dividendoci sempre tutto?! Aspetteremo che il nostro padrone ritorni e lui, che è una persona piena di giudizio, sicuramente ti caccerà da questa casa. E quanto a noi…» il Gatto fece una pausa, con le lacrime agli occhi che non si preoccupò di nascondere «in quanto a noi, Topo, sappi che hai rovinato un’amicizia tanto bella e preziosa!


U nità 1

4. ingordigia: avidità, golosità.

la favola

Non potrò dimenticare quello che hai fatto e della nostra amicizia ormai resta poca cosa. È un peccato perché non è facile trovare amici veri e io ho creduto sempre che tu lo fossi!». E fu così che, a causa della sua ingordigia4 e della sua mania di rosicchiare tutto, il Topo perse l’amicizia del Gatto e la fiducia degli Uomini. Da allora ogni volta che il Topo appare nelle case o dove vivono i Gatti è sempre cacciato e nessuno lo vuole più come compagno. da Chiara Lugarini (a cura di), C’era una volta in Angola, Edizioni dell’Arco, Milano 2005

COMPRENDERE IL TESTO 1. Chi sono i personaggi della favola? 2. Quando si allontana da casa il padrone? 3. Perché il padrone si allontana da casa?

5. Ci sono nel testo dei riferimenti alle abitudini del luogo? Quali? Si può capire che la storia è ambientata in Africa e precisamente in Angola?

4. Chi lo accompagna nel suo viaggio?

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 6. Ricostruisci il testo seguendo lo schema narrativo della favola e riassumi la morale. a. Situazione iniziale: ..................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ b. Sviluppo: ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ c. Conclusione: ............................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ d. Morale: ......................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................

7. In quale tempo è narrata la favola? In quale, invece, è espressa la morale? Spiega questa differenza.

61


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

CAPIRE E USARE LE PAROLE 8. Attribuisci i seguenti aggettivi ai due personaggi, mettendoli in relazione al loro comportamento nel corso della storia. L’esercizio è avviato. avido – egoista – disilluso – falso – fiducioso – furioso – previdente – vanitoso Il Gatto è vanitoso quando fa la toeletta. 9. Scrivi un sinonimo per ciascuno dei seguenti termini. a. «raggiante»:................................................... c. «razione»: ............................................................... b. «rovistando»: ................................................ d. «giudizio»: ............................................................. 10. Scrivi il contrario dei seguenti verbi. a. «avvicinarsi»: ................................................. b. «dimenticare»: .............................................

c. «cominciare»: ........................................................ d. «dividere»: .............................................................

11. Scrivi il contrario dei seguenti aggettivi. a. «sereno»: ....................................................... c. «alto»: ..................................................................... b. «vero»: ........................................................... d. «prezioso»: ............................................................

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE amo in

sieme

12 L a morale di questa favola è esplicita o implicita? Leggi le seguenti affermazioni e scegli quella o quelle che secondo te esprimono meglio la morale di questa favola. Poi confronta e discuti le tue scelte con quelle dei compagni. A Bisogna rispettare le regole e gli accordi B Chi ha troppa fiducia negli altri viene punito C Non bisogna guardarsi troppo allo specchio D Le inimicizie nascono da buone ragioni E Il tradimento di un amico causa un grande dolore F Bisogna diffidare da chi non si conosce bene G Chi pensa solo a se stesso viene rifiutato dagli altri H Non bisogna essere avidi ed egoisti I Chi trova un amico trova un tesoro impari

amo in

sieme

13 Scrivi un tuo giudizio sul comportamento del Topo e quello del Gatto, poi confrontati con i tuoi compagni. impari

Generi

14. La favola non ci dice come il Topo risponda alle accuse del Gatto: scrivi tu la sua difesa. 15. Ti è capitato di trovarti in situazioni simili a quella raccontata nella storia? Come ti sei comportato? Racconta a scelta di quella volta che: a. hai mangiato anche la pasta al forno di tua sorella… b. hai rubato la merenda al tuo compagno… c. hai diviso la merenda con il tuo compagno… d. inventa tu…

62


U nità 1

la favola

Madagascar 2 – Via dall’isola

I quattro protagonisti, il leone Alex, la zebra Martin, l’ippopotamo Gloria e la giraffa Melman, si trovano ancora nell’isola di Madagascar e pensano, aiutati da alcuni pinguini, di poter tornare a casa, nello zoo di Central Park a New York, a bordo di un vecchio e malconcio aereo. A causa delle precarie condizioni del veicolo, atterrano fortunosamente in una riserva nella savana in Kenia, la stessa in cui vive il padre di Alex, e qui ognuno sembra trovare in fretta il proprio posto. Tuttavia, ben presto capitano i primi guai ed

emergono le prime difficoltà, per cui il rapporto tra i quattro amici sembra spezzarsi. A rimettere le cose a posto, però, ci pensa un insperato imprevisto: una siccità che colpisce la riserva e che costringe i quattro a dimostrare le proprie reali capacità. Quando, infatti, per costruire una diga verrà sbarrato il corso del fiume, che fornisce acqua alla riserva, mettendo in pericolo la vita di tutti gli animali, i quattro protagonisti, gli unici ad avere il coraggio di uscire dalla riserva, riusciranno a risolvere la situazione.

FILM senza frontiere

regia di Eric Darnell e Tom McGrath Stati Uniti, 2008, 92 minuti

Favole di Esopo Le favole di questa raccolta sono antichissime e si raccontano da molti secoli ai bambini di tutto il mondo. Proprio per questo ti invitiamo a leggerle: vi troverai personaggi classici come la volpe, il corvo, il lupo, l’agnello alle prese con problemi che sono ancora attuali. Scoprirai che gli animali di cui racconta Esopo rappresentano tipi umani che ancora oggi esistono, che non sono cambiati affatto e che imparerai a conoscere meglio leggendo le storie di bestie in tutto simili agli umani. Le favole della raccolta sono in parte molto co-

LIBRI senza frontiere

di Orietta Fatucci (a cura di), Einaudi Ragazzi nosciute, in parte poco note; di lettura piacevole, ti stupiranno per la varietà delle avventure, ti faranno sorridere o forse ridere per le situazioni comiche che Esopo ha saputo creare. Alla fine della lettura ti domanderai come sia possibile che a distanza di migliaia di anni le favole antiche siano così attuali: malgrado sia passato molto tempo, l’uomo non è cambiato, prova sempre gli stessi sentimenti (gelosia, invidia, generosità), e ha le stesse qualità (astuzia, parsimonia, ingenuità), dell’uomo vissuto circa duemila anni fa.

63


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

Il cavallo e il fiume *** Favola cinese A proposito di consigli buoni e cattivi: ti presentiamo questa favola che appartiene alla tradizione cinese.

Lettura attiva Leggere in modo espressivo: dividetevi i ruoli dei personaggi e del narratore e leggete ad alta voce il racconto. Cavallino Madre Bue Scoiattolo 1. groppa: il dorso dell’animale.

Generi

2. mesta: triste.

64

U

n cavallino viveva nella stalla con la madre e non era mai uscito di casa, né si era mai allontanato dal suo fianco protettivo. Un giorno la madre gli disse: «È ora che tu esca e che impari a fare piccole commissioni per me. Porta questo sacchetto di grano al mulino!». Con il sacco sulla groppa1, contento di rendersi utile, il puledro si mise a galoppare verso il mulino. Ma dopo un po’ incontrò sul suo cammino un fiume gonfio d’acqua che fluiva gorgogliando. Che cosa devo fare? Potrò attraversare? Si fermò incerto sulla riva. Non sapeva a chi chiedere consiglio. Si guardò intorno e vide un vecchio bue che brucava lì accanto. Il cavallino si avvicinò e gli chiese: «Zio, posso attraversare il fiume?». «Certo, l’acqua non è profonda, mi arriva appena al ginocchio, vai tranquillo». Il cavallino si mise a galoppare verso il fiume, ma quando stava proprio sulla riva in procinto di attraversare, uno scoiattolo gli si avvicinò saltellando e gli disse tutto agitato: «Non passare, non passare! È pericoloso, rischi di annegare!». «Ma il fiume è così profondo?» chiese il cavallino confuso. «Certo, un amico ieri è annegato» raccontò lo scoiattolo con voce mesta2.


U nità 1

la favola

Il cavallino non sapeva più a chi credere e decise di tornare a casa per chiedere consiglio alla madre. «Sono tornato perché l’acqua è molto profonda» disse imbarazzato «non posso attraversare il fiume». «Sei sicuro? Io penso invece che l’acqua sia poco profonda» replicò la madre. «È quello che mi ha detto il vecchio bue, ma lo scoiattolo insiste nel dire che il fiume è pericoloso e che ieri è annegato un suo amico». «Allora l’acqua è profonda o poco profonda? Prova a pensarci con la tua testa». «Veramente non ci ho pensato». «Figlio mio, non devi ascoltare i consigli senza riflettere con la tua testa. Puoi arrivarci da solo. Il bue è grande e grosso e pensa naturalmente che il fiume sia poco profondo, mentre lo scoiattolo è così piccolo che può annegare anche in una pozzanghera e pensa che sia molto profondo». Dopo aver ascoltato le parole della madre, il cavallino si mise a galoppare verso il fiume sicuro di sé. Quando lo scoiattolo lo vide con le zampe ormai dentro il fiume gli gridò: «Allora hai deciso di annegare?». «Voglio provare ad attraversare». E il cavallino scoprì che l’acqua del fiume non era né poco profonda come aveva detto il bue, né troppo profonda come aveva detto lo scoiattolo. da www.lefiabe.com

COMPRENDERE IL TESTO 1. Chi sono i personaggi della favola? Chi è il protagonista? 2. Quale incarico affida la madre al cavallino? 3. Come accetta l’incarico il cavallino? 4.

Il cavallino reagisce davanti all’ostacolo imprevisto, ma è «confuso». Perché? A Ha paura di annegare attraversando il fiume B Non sa quale seguire fra i due consigli contrastanti C Non sa come fare per raggiungere il mulino oltre il fiume D Non vuole tornare a casa senza aver svolto il compito

5.

Dopo essere tornato a casa, il cavallino galoppa verso il fiume «sicuro di sé». Perché? A La madre, della quale lui si fida pienamente, lo ha rassicurato B Le argomentazioni della madre lo hanno convinto e rassicurato C Ha deciso che il bue ha ragione e lo scoiattolo ha torto D Il livello del fiume è sceso e può attraversare tranquillamente

6. In quali luoghi si svolge la storia? Sottolineali e traccia il percorso del cavallino.

65


Da un testo all’altro

I mmaginare

e raccontare

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 7. Ricostruisci il testo seguendo lo schema narrativo della favola. a. Situazione iniziale: ..................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ b. Sviluppo: ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ c. Conclusione: ............................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................

8. Quali caratteristiche dei personaggi ce li fanno riconoscere come tipici della favola? 9. Questa favola proviene dalla tradizione cinese, ma nessun elemento del testo lo fa capire. Spiegane il motivo.

CAPIRE E USARE LE PAROLE 10. Definisci con delle onomatopee le seguenti situazioni, poi prova a trovarne altre. L’esercizio è avviato. a. Le fronde agitate dal vento: fruscio b. Le lancette che girano sul quadrante dell’orologio: ........................................................................ c. L’eco di un grido nella vallata: ............................................................................................................... d. Due bicchieri di vetro in un brindisi: .................................................................................................... e. Ingranaggi arrugginiti che si muovono: .............................................................................................. 11. Anche i versi degli animali sono indicati da onomatopee primarie («bau-bau») o secondarie («abbaiare»). Quali versi fanno gli animali della favola? Animale

Onomatopea primaria

Onomatopea secondaria

Cavallo Bue Scoiattolo 12. Nel testo sono presenti molti dialoghi. Trasforma in discorso indiretto il dialogo fra il cavallino e il bue e i due dialoghi fra il cavallino e lo scoiattolo.

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE amo in

sieme

13 Q ual è la morale della favola? È implicita o esplicita? Confronta e discuti le tue conclusioni con quelle dei tuoi compagni.

Generi

impari

14. Come ti comporti davanti agli ostacoli imprevisti? Chiedi consiglio ad altri? Come utilizzi i consigli ricevuti? Rifletti sui tuoi comportamenti in situazioni di difficoltà ed esprimi il tuo giudizio sul comportamento del cavallino.

66


U nità 1

la favola

TESTO SFIDA Preparati alla sfida! Il brano e le attività che seguono metteranno alla prova le tue capacità e inoltre ti consentiranno di esprimere la tua personalità.

Le righe della zebra Identikit autore

Luigi Malerba (1927-2008)

Scrittore italiano, autore di racconti e romanzi sperimentali, come La scoperta dell’alfabeto (1963), Salto mortale (1968), Il pianeta azzurro (1986), Le pietre volanti (1992), nei quali inventa situazioni grottesche che spesso spinge fino all’assurdo. Ha scritto anche numerosi testi teatrali, sceneggiature cinematografiche e televisive, filastrocche e favole per bambini.

Una zebra si sente diversa perché il suo mantello è a righe. L’osservazione degli altri animali e la riflessione la porteranno a capire e a prendere una decisione.

1. scontrosa: poco socievole, permalosa.

C

’era una zebra che si vergognava moltissimo delle sue righe nere e avrebbe preferito essere un cavallo. La zebra stava dentro una gabbia dello zoo e, quando c’era il sole, alle righe della pelliccia si sovrapponevano le righe delle sbarre di ferro. Qualche volta appariva con le righe doppie, ma quando il sole era alto e lei si metteva di traverso, le righe delle sbarre formavano con le sue tanti piccoli quadrati. Se apparire con la pelle a righe la faceva vergognare, la pelle a quadretti la faceva addirittura andare in bestia. E allora si metteva a fare dei versacci che spaventavano le genti che giravano per lo zoo a curiosare. Un giorno che vide passare un cavallo con il suo manto lucente e biondo, la zebra si mise a piangere e pianse per un giorno e una notte. La zebra si sentiva molto triste e così, mentre era sempre stata scontrosa1 e solitaria, incominciò a chiacchierare con i vicini. Scoprì che la

67


Testo sfida

I mmaginare

2. stecchite: molto magre.

e raccontare

giraffa si vergognava come una giraffa per via del collo troppo lungo, che l’ippopotamo non era per niente contento del suo muso quadrato, che la gru non avrebbe voluto avere delle gambe così stecchite2 perciò appena poteva ne nascondeva una sotto l’ala, che le foche non avrebbero voluto avere i baffi, che l’aquila invidiava la voce dell’usignolo, che il leopardo passava la giornata a leccarsi le macchie della pelliccia sperando di cancellarle, che i serpenti erano pieni di complessi perché non avevano le gambe, che l’elefante si vergognava di avere la coda al posto del naso. Insomma non c’era animale dello zoo che fosse contento di se stesso. La zebra si prese la testa fra le zampe e si concentrò sulle sue righe nere. Dopo molto pensare decise che lei purtroppo non era un animale bianco con le righe nere, ma un animale nero con le righe bianche. Allora è molto meglio essere un animale a righe piuttosto che un animale nero, si disse, e da quel momento si mise l’animo in pace e portò le sue righe bianche con grande disinvoltura. adatt. da Luigi Malerba, Storiette tascabili, Einaudi, Torino 1984

COMPRENDERE IL TESTO 1. Qual è il problema della zebra? 2. Che cosa la faceva «andare in bestia»? 3. Come reagisce la zebra quando vede un cavallo biondo e lucente? 4.

Indica, per ciascun animale, la caratteristica di cui si vergogna. a. giraffa: .......................................................................................................................................................... b. ippopotamo: ............................................................................................................................................... c. gru: ................................................................................................................................................................ d. foche: ........................................................................................................................................................... e. aquila: ........................................................................................................................................................... f. leopardo: ..................................................................................................................................................... g. serpenti: ....................................................................................................................................................... h. elefante: .......................................................................................................................................................

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 5. Dove inizia lo sviluppo della storia? Individua la frase iniziale. 6. Perché la situazione iniziale è così lunga? Che cosa vuole descrivere?

Generi

7. Individua la conclusione della storia segnandola a margine del testo. 8. La morale è esplicita o implicita? Qual è?

68


U nità 1 CAPIRE E USARE LE PAROLE

la favola

sempre più difficile

Gli esercizi che seguono sono in ordine crescente di difficoltà. Prova a svolgerli tutti. 9. Nella favola, nonostante la tristezza della zebra, prevale un tono ironico, scherzoso. Sottolinea le espressioni che lo fanno cogliere. amo in

sieme

10 Perché, secondo te, le espressioni che hai rintracciato sono ironiche? Spiegalo e confronta la tua opinione con quelle dei tuoi compagni. impari

11. Inventa alcune espressioni ironiche legate al mondo degli animali.

RIFLETTERE, RIELABORARE, APPROFONDIRE Scelgo io Svolgi tra le seguenti attività quella che più risponde ai tuoi interessi e alle tue attitudini. 12. Esercita l’ironia ampliando l’elenco degli animali con cui si confronta la zebra. Per ognuno di essi individua la caratteristica che li rende scontenti e scrivila in modo scherzoso: ad esempio, mamma canguro invidiava tanto le borsette eleganti delle signore in visita, lei che era costretta a indossare sempre il solito marsupio! 13. Immagina i dialoghi avvenuti tra la zebra e gli altri animali dello zoo e prova a scriverli. Cerca di essere spiritoso e coerente con il tono e il contenuto della favola. 14. Inserisci nella favola un personaggio nuovo: un pavone orgoglioso del suo aspetto e della sua splendida ruota. Come si comporterà con gli altri animali? Come reagirà alle loro debolezze? Riscrivi la storia modificandone, in modo coerente, la morale. 15. E tu, che animale sei? In un testo, indica i tratti più caratteristici del tuo aspetto e della tua indole e prova ad associarli a un animale. 16. Ritaglia da un giornale alcune figure di animali e costruisci una favola a fumetti. Valuto il testo Esprimi ora il tuo motivato giudizio. 17. Il testo che hai appena letto ti è sembrato facile o difficile? Spiega il tuo punto di vista, indicando quali sono state le eventuali difficoltà e come ti sei comportato per superarle. 18. Ti è piaciuto questo testo? Che cosa in particolare ti ha convinto o ti ha deluso? La storia, un personaggio, l’ambiente in cui si svolge la vicenda, la lingua usata dallo scrittore? Spiega il tuo punto di vista in un testo di 50-60 parole. Poi dai un voto da 1 a 10 a Le righe della zebra di Luigi Malerba.

69


rielaborare e recitare Laboratorio per le competenze Svolgi, da solo o insieme ai tuoi compagni, le seguenti attività che coinvolgono le quattro abilità di base: in questo modo svilupperai le tue competenze linguistiche. Scrivere Leggere Parlare Ascoltare

Favole da ascoltare, rielaborare e recitare Gli esercizi numerati in blu sono legati all’ascolto del brano L’asino e il maiale.

Prima dell’ascolto 1. Leggi il titolo e osserva le immagini seguenti. Quali personaggi sono al centro della storia? Quale sarà il suo sviluppo? Fai le tue ipotesi.

1. Situazione iniziale

2. Sviluppo

3. Conclusione

Durante l’ascolto 2. Riascolta la registrazione più volte fino a trascrivere esattamente la favola.

Dopo l’ascolto 3. Confronta la tua trascrizione con quella del tuo compagno di banco. Quante differenze ci sono? Di che tipo? In una tabella distingui tra differenze legate alla punteggiatura, all’ortografia, a delle mancanze o ad altro.

Generi

4. Leggete insieme all’insegnante il testo originale. Quali elementi della favola recitata non sono riprodotti nello scritto? Come viene resa la punteggiatura nella recitazione? 5. Sul testo contrassegna con colori diversi la situazione iniziale, lo sviluppo e la conclusione della storia.

70


U nità 1

la favola

6. Come definiresti l’asino? E il maiale? Scegli fra questi aggettivi e altri a tua discrezione e attribuiscili ai due personaggi, poi motiva le tue scelte. sciocco – lavoratore – consapevole – credulone – tollerante – ghiottone – avveduto avventato – superficiale 7. Qual è l’insegnamento di questa favola? Quale morale possiamo ricavarne? Confronta e discuti le tue scelte con quelle dei tuoi compagni. A Meglio un giorno da re che una vita di fatiche B Chi si crede troppo furbo non vede più in là del proprio naso C L’obbedienza e il lavoro vengono sempre ricompensati D Soltanto a duro prezzo ci si guadagna la vita E Non è tutt’oro quel che luce: ovvero spesso le cose non sono come sembrano 8. Tra le seguenti situazioni iniziali, scegli quella che più ti piace e prova a scrivere tu il seguito della favola. a. Un asino si mise addosso la pelle di un leone e andava attorno seminando il terrore fra tutte le bestie. Vide una volpe e… b. Era l’estate, quando la vampa del sole mette in gola l’arsura. Un leone e un cinghiale vennero a bere a una piccola fonte. c. Un asino desiderava diventare un uomo. Si tagliò la coda e domandò ai presenti: «Sono come un uomo?». d. Una volpe affamata, nell’attraversare una vigna, vide molti bei grappoli grossi e dorati che pendevano da una vite. 9. Ecco, invece, quattro finali di favole: scegli quello che preferisci e prova a ricostruire la storia. a. Ebbene, ora sarai convinto: anche un topo può essere utile a un leone. b. Fu così che la gallina ingrassò, ingrassò… e smise di fare le uova. c. Per far sentire che aveva anche la voce, il corvo spalancò la bocca e cacciò un grido. Subito la volpe si precipitò sul cacio caduto. d. Allora il padre disse: «Voi siete come questi ramoscelli: se vivrete uniti e d’accordo, nessuno potrà far nulla contro di voi; ma se litigherete e vivrete divisi, il primo venuto avrà ragione di voi».

SALI IN CATTEDRA L’insegnante divide la classe in gruppi. In ogni gruppo ciascuno legge ad alta voce una favola che ha inventato con gli esercizi precedenti, oppure la recita con i compagni, attribuendo loro i ruoli del narratore e dei personaggi. La classe sceglierà la favola migliore attribuendo un punteggio da 1 a 10 alla struttura, alle scelte linguistiche e all’efficacia interpretativa.

71


V

Verifica formativa Prima di passare alla prossima unità, controlla il livello della tua preparazione: hai a disposizione tre differenti strumenti.

VERIFICA TESTUALE Leggi il testo e svolgi gli esercizi: avrai una valutazione precisa delle tue competenze di lettura.

La volpe e la tagliola Esopo (VII-VI sec. a.C.) Una volpe, anche se particolarmente furba, non riesce a ottenere ciò che desidera.

U 1. tornaconto: vantaggio, profitto personale.

na volpe aveva perso la coda in una tagliola e la vergogna di non averla più le tormentava la vita. Pensò allora che le sarebbe convenuto convincere le altre volpi a imitarla e nascondere così la sua inferiorità nella comune sventura. Allora le radunò tutte e iniziò a consigliar loro di tagliarsi la coda, sostenendo che la coda non solo era poco dignitosa per una volpe, ma anche che costituiva un peso inutile. Una delle compagne però la interruppe e le disse: «Cara mia, se non fosse per il tuo interesse, tu questo consiglio non ce lo daresti certamente!». Questa favola sembra scritta apposta per chi offre consigli al prossimo non per il bene degli altri, ma solo per il proprio tornaconto1.

Generi

adatt. da Esopo, Favole, trad. di E. Ceva Valla, Fabbri, Milano 2000

72


U nità 1

la favola

COMPRENDERE IL TESTO 1. Quali sono i personaggi che compaiono nella favola?

..... 1

2. Chi è il protagonista?

..... 1

3. Perché la volpe consiglia alle altre compagne di tagliarsi la coda?

..... 2

4. Come risponde una delle compagne?

..... 1

5. Come finisce questa favola?

..... 2

6. Scegli fra i seguenti un altro titolo adatto a questa favola. A Una proposta per il bene degli altri B La guerra delle volpi C I consigli altruisti della volpe D La volpe dalla coda mozzata .

..... 2

Totale punteggio

.

..... 9

RICONOSCERE LA STRUTTURA DEL TESTO 7. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. In questa favola… a. Il tempo in cui avviene la storia è ben precisato. b. La storia viene raccontata al tempo passato. c. La morale è espressa al tempo presente. d. La morale è implicita. e. I luoghi sono descritti in modo preciso. f. Gli animali sono esseri pensanti. g. Gli animali parlano tra loro. h. Non sono presenti dialoghi. .

V V V V V V V V

F F F F F F F F

..... 8

8. Trascrivi la battuta di dialogo presente nel testo. .............................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................

.

..... 2

9. Riordina le sequenze della favola. Una volpe aveva perso la coda in una tagliola ed era molto dispiaciuta. Spesso chi offre consigli lo fa per il proprio vantaggio e non per il bene degli altri. Le radunò e consigliò loro di tagliarsi la coda perché era un peso inutile. Pensò di convincere le altre volpi a tagliarsi la coda per nascondere la sua menomazione. Le altre volpi capirono che il consiglio non era per il loro bene e rifiutarono. . ..... 5

73

V


Verifica formativa

V

I mmaginare

e raccontare

10. Ricostruisci il testo seguendo lo schema narrativo della favola e riassumi la morale. a. Situazione iniziale: ..................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ b. Sviluppo: ...................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ c. Conclusione: ............................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................ d. Morale: ......................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................

.

..... 8

11. Qual è la morale della favola? A Chi dorme non piglia pesci B Chi offre consigli agli altri per il proprio vantaggio resta deluso C Chi offre consigli agli altri è sempre ben accetto D Chi fa del male agli altri viene punito

..... 2

Totale punteggio

.

..... 25

CAPIRE E USARE LE PAROLE 12. La volpe crede al vecchio adagio «mal comune, mezzo gaudio». Che cosa significa questo modo di dire? A Se uno ha una malattia non rara, c’è un mezzo per curarla B Una sciagura è più sopportabile se è collettiva C In mezzo alla gioia c’è sempre un briciolo di tristezza D Ammalarsi in compagnia mette un poco di allegria ..... 2 13. Completa il testo della favola, inserendo al posto giusto le parole elencate di seguito. Attenzione! Le parole proposte sono dei sinonimi di quelle utilizzate nel brano originale. vantaggio – opprimeva – riunì – prenderla a modello – suggerimento – disgrazia – proporre – di sicuro – proprio – argomentando – decorosa – zittì

Generi

Una volpe aveva perso la coda in una tagliola e la vergogna di non averla più le ............................... la vita. Pensò allora che le sarebbe convenuto convincere le altre volpi a ...................................... e nascondere così la sua inferiorità nella comune ....................................... Allora le ...................................... tutte e iniziò a ...................................... loro di tagliarsi la coda, ...................................... che la coda non solo era poco ...................................... per una volpe, ma anche che costituiva un peso inutile. Una delle compagne però la ...................................... e le disse: «Cara mia, se non fosse per il tuo interesse, tu questo ...................................... non ce lo daresti ......................................!». Questa favola sembra scritta ...................................... per chi offre consigli al prossimo non per il bene degli altri, ma solo per il proprio ....................................... . ..... 12 .

74

Totale punteggio ..... 14


Nuove idee per una nuova scuola

ARCHIVIO CONTENUTI DIGITALI INTEGRATIVI Tutti i contenuti presenti nei testi digitali sono pubblicati anche online.

Rivolto a: • docenti • studenti • genitori

CLASSE VIRTUALE

AREA DI SCAMBIO

Un ambiente dove insegnanti, studenti e genitori possono incontrarsi e comunicare.

Un luogo dedicato agli insegnanti dove caricare e scaricare materiale creato durante le lezioni.

WWW.RAFFAELLODIGITALE.IT

FORMAZIONE SUPPORTO

tecnologic@mente.LIM Il corso è rivolto a tutti i docenti che vogliono conoscere le potenzialità dei nostri strumenti e imparare a trarne i possibili vantaggi.

RAFFAELLO SCUOLA DIGITALE

Per gli utenti con dubbi e richieste sono disponibili un forum e una email dedicata.

M.I.O. BOOK Doppia versione: • per il docente e la classe • per lo studente

• Testo digitale ricco di contenuti multimediali: raccolte di immagini, varietà di file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni autovalutative e giochi. • Interazione continua tra utente e dispositivo: attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione. • Possibilità di creare e condividere documenti personali (presentazioni, mappe mentali, linee del tempo).

• Compatibile con differenti sistemi operativi • Multidevice • Sempre aggiornato

LIBRO ACCESSIBILE

AUDIO LEZIONI

Il libro accessibile, grazie alla sua tecnologia, si adatta a differenti esigenze di lettura, in particolar modo agli studenti con DSA. • Consente di ingrandire i caratteri del testo, di modificarne il colore e i contrasti testo/sfondo, di utilizzare il carattere leggimi © Sinnos Editrice ad alta leggibilità. • Disponibile il servizio di traduzione del testo in molteplici lingue, indicato per studenti stranieri con problemi nella comprensione della lingua italiana.

I testi sono forniti di audioletture, utili per ogni tipo di difficoltà nel lavoro in classe e nello studio a casa.

WWW.TELEMACO.TV Telemaco è un innovativo progetto didattico e formativo multimediale che propone corsi di studio sviluppati attraverso l’utilizzo di tecniche televisive e multimediali sotto forma di lezioni in video. Ogni clip è di breve durata, rigorosa sotto il profilo didattico e realizzata con stile giovane ed originale attraverso tecniche quali l’animazione e la computer grafica. Tante lezioni rivedibili in qualsiasi momento, singolarmente o in gruppo, i cui contenuti sono a disposizione anche in formato stampabile.


Le uma S. Ci t g tte IS tor alli rio BN i s D 97 en . Li R. D 8- za pp id 88 f er on -4 ro a i 72 nt S -2 ie . Po 20 re z z 69 1 i

Audiolettura Audio facile per DSA Alta leggibilità PagineDIDATTICA semplificate INCLUSIVA Traduzione in altre lingue

DIDATTICA INCLUSIVA

BES Audio facile per DSA Alta leggibilità

DIDATTICA DIDATTICA DIDATTICA INCLUSIVA INCLUSIVA INCLUSIVA BES Audio facile per DSA Audio facile per DSA BES Audio facile per BES DSA Audio facile per DSA Alta leggibilità Alta leggibilità Alta leggibilità Alta leggibilità

Volume 1 + pp. 752

DIDATTICA VolumeINCLUSIVA 2+

pp. 736

DIDATTICA Volume 3+ INCLUSIVA

DIDATTICA Mito edINCLUSIVA epica +

pp. 768 BES

BES

pp. 240

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

pp. 416

BES

Per il docente Audio facile per DSA Alta leggibilità

Con

Volumi 1, 2, 3 per BES Specifico DSA DIDATTICA INCLUSIVA + CD Audio BES

Lettori

Con

CD Audio

Quaderni 1, 2, 3 abilità e competenze +

DIDATTICA Letteratura INCLUSIVA +

BES

senza

frontiere

CD Audio

Volumi 1, 2, 3 per BES Specifico non madrelingua + CD Audio

Guida per il docente + DVD M.I.O. BOOK docente + Vademecum BES

Per la classe 1a

ISBN 978-88-472-2222-9 Volume 1 + Mito ed epica + Quaderno abilità e competenze 1 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2223-6 Volume 1 + Mito ed epica + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2206-9 Volume 1 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2207-6 Mito ed epica + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2208-3 Quaderno abilità e competenze 1 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2210-6 Volume 1 per studenti con BES, specifico per DSA + CD Audio ISBN 978-88-472-2209-0 Volume 1 per studenti con BES, specifico per non madrelingua + CD Audio

€ 26,40 € 24,90 € 23,50 € 6,00 € 5,00 € 4,00 € 4,00

Per la classe 2a

ISBN 978-88-472-2224-3 Volume 2 + Letteratura + Quaderno abilità e competenze 2 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2225-0 Volume 2 + Letteratura + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2211-3 Volume 2 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2212-0 Letteratura + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2213-7 Quaderno abilità e competenze 2 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2215-1 Volume 2 per studenti con BES, specifico per DSA + CD Audio ISBN 978-88-472-2214-4 Volume 2 per studenti con BES, specifico per non madrelingua + CD Audio

€ 27,90 € 26,90 € 23,50 € 7,90 € 5,00 € 4,00 € 4,00

Per la classe 3a

Codici per adozioni e pack vendita (modalità mista di tipo b)

ISBN 978-88-472-2226-7 Volume 3 + Quaderno abilità e competenze 3 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2216-8 Volume 3 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2217-5 Quaderno abilità e competenze 3 + M.I.O. BOOK ISBN 978-88-472-2219-9 Volume 3 per studenti con BES, specifico per DSA + CD Audio ISBN 978-88-472-2218-2 Volume 3 per studenti con BES, specifico per non madrelingua + CD Audio

€ 26,90 € 24,90 € 5,50 € 4,00 € 4,00

Lettori senza frontiere

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE ­GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

E. F

BES

BES

S. Citterio R. Didoni E. Fumagalli D. Lippera S. Pozzi

Piano dell’opera DIDATTICA INCLUSIVA

DIDATTICA INCLUSIVA

BES

1

Lettori senza S. Citterio

R. Didoni

E. Fumagalli

D. Lippera

S. Pozzi

frontiere DIDATTICA INCLUSIVA

BES

Antologia per la scuola secondaria di primo grado

Audiolettura Audio facile per DSA Alta leggibilità Pagine semplificate Traduzione in altre ling

1

Il corso è disponibile anche nella modalità di tipo c (solo digitale) su www.raffaellodigitale.it Prezzo di vendita al pubblico

I S B N 978-88-472-2206-9

€ 23,50 www.grupporaffaello.it

DIDATTICA INCLUSIVA

www.raffaellodigitale.it

BES

Sul sito www.grupporaffaello.it trovi tutte le informazioni dettagliate riguardanti questo libro.

9

788847 222069

Audiolettura Audio facile per DSA Alta leggibilità Pagine semplificate Traduzione in altre lingue


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.