MI metto alla prova 5

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Flavia Franco

Mi metto alla prova

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• Percorso di scrittura • Verifiche a livelli • Prove modello INVALSI • Compiti di realtà In allegato LogicamenteITA



Flavia Franco

Mi metto alla prova

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Laboratorio di SCRITTURA VI RICORDATE QUALI SONO I “SEGRETI” PER SCRIVERE UN BUON TESTO NARRATIVO?

Bisogna conoscere bene le regole grammaticali.

Già, riesci a immaginare uno scrittore che fa errori di ortografia?

È necessario leggere molto...

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... e osservare con attenzione il mondo che ci circonda per avere a disposizione molte idee!


Bisogna conoscere la “ricetta” del testo narrativo, cioè quali parti lo compongono.

Bisogna ricontrollare bene ciò che si scrive.

Devi conoscere le tecniche degli scrittori.

Bisogna conoscere bene i meccanismi di costruzione delle frasi.

Siete pronti? Avete visto quante osservazioni interessanti hanno fatto i vostri “colleghi”? Adesso tocca a voi: nelle prossime pagine affinerete l’arte di scrivere che avete cominciato in quarta!

Avanti tutta!

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COME SI SCRIVE

Scrivere un testo Per scrivere un testo 1. RIFLETTERE LO SCOPO

Perché si scrive un testo e per chi lo si scrive

2. PRODURRE L’INCIPIT

Come si comincia un testo

IL PUNTO DI VISTA

Chi racconta i fatti e le vicende Di significato

LA COERENZA Temporale L’ORDINE DEI FATTI ANTICIPARE (flashforward) LA FORMA LE SEQUENZE

3. REVISIONARE CONTROLLO DEL TESTO PRODOTTO

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POSTICIPARE (flashback)

Correttezza ortografica e sintattica Descrittive, dialogiche, riflessive


RIFLETTERE

Lo scopo di un testo eggi i testi proposti e individua lo scopo per cui sono stati scritti scegliendo tra: 1 L DIVERTIRE • INFORMARE • RACCONTARE

A

Pluto

Pluto – era questo il nome del gatto – era il mio beniamino, il mio compagno di giochi. Io solo gli davo da mangiare, e in casa lui mi seguiva dovunque andassi. Anzi, a fatica riuscivo a impedirgli di accompagnarmi per la strada. La nostra amicizia durò a questo modo per parecchi anni...

B

E.A. Poe, Il gatto nero, Einaudi Ragazzi

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Il gatto Il gatto è un animale che ha due zampe davanti, due zampe dietro, due zampe sul lato sinistro e due zampe sul lato destro. Le zampe davanti gli servono per correre le zampe dietro gli servono per frenare. Il gatto ha una coda che segue il corpo. Essa finisce improvvisamente. Egli ha dei peli sotto il naso, rigidi come fili di ferro. È per questo che egli è dell’ordine dei “Filini”. Ogni tanto il gatto desidera avere dei piccoli. Allora li fa: è in quel momento che diventa una gatta. Scritto da un bambino di 9 anni, pubblicato da Le Figaro il 6 maggio 1952, da Amica e dalla guida Cani e gatti de Il secolo XIX

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C

Il giornale dei gatti

I gatti hanno un giornale con tutte le novità e sull’ultima pagina la “Piccola Pubblicità”. “Cercasi casa comoda con poltrona fuori moda: non si accettano bambini perché tirano la coda.” “Cerco vecchia signora a scopo compagnia. Precisare referenze e conto in macelleria.” “Premiato cacciatore cerca impiego in granaio.” “Vegetariano, scapolo, cerca ricco lattaio.” I gatti senza casa la domenica dopo pranzo leggono questi avvisi più belli di un romanzo: per un’oretta o due sognano a occhi aperti, poi vanno a prepararsi per i loro concerti. G. Rodari

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COME SI SCRIVE

Racconto per... rendi spunto dall’immagine e scrivi due storie 1 P che abbiano lo scopo di‌

raccontare un fatto realistico

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raccontare un fatto fantastico

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RIFLETTERE 2 Il seguente testo ha lo scopo di informare: rielaboralo e riscrivilo con lo scopo di raccontare.

In quasi tutti i ragazzi, a metà mattina e a metà pomeriggio, si viene a creare un “buco nello stomaco” che richiede un piccolo spuntino. Molti si comportano in modo del tutto sbagliato: mangiano in abbondanza e arrivano a pranzo o a cena con lo stomaco pieno, quindi trascurano il pasto vero e proprio; inoltre il più delle volte la merenda è costituita da patatine fritte, brioches, biscotti, snack, cioccolato ecc., che non sono alimenti dieteticamente corretti. La merenda deve solo risolvere, e nella maniera più valida, quel senso di fame che si viene a creare verso le 11 e verso le 17. Un’ottima merenda può essere rappresentata dalla frutta, ma anche da uno yogurt o un mezzo panino con formaggio. Inizia così: Tutti i giorni, a metà mattina e a metà pomeriggio, non ci vedo più dalla fame e avrei voglia di mangiarmi ............................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................

ielabora e riscrivi il testo sul quaderno con lo scopo di far trovare la merenda a una tua compagna: 3 R gliel’hai nascosta per farle uno scherzo. Dalle qualche indizio! Inizia così: – Dov’è andata a finire la mia merenda? – mi chiese Paola...

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COME SI SCRIVE

L’incipit La partenza di un racconto si chiama incipit ed è molto importante perché: • p uò incuriosire il lettore e fargli venire voglia di andare avanti;

• oppure può annoiarlo subito e spingerlo a mettere da parte il testo.

Un incipit ben fatto è come un antipasto che, se gustoso, fa venire voglia di scoprire che cosa viene dopo. Si può iniziare con: 1 la descrizione di un ambiente o di un personaggio importante per il racconto; 2 una battuta di dialogo; 3 una situazione meteorologica; 4 le considerazioni dell’autore. 1 Leggi questi incipit e scrivi, secondo te, a quale categoria appartengono.

Era una notte buia e tempestosa. Il vento prendeva a schiaffi le imposte e grosse gocce di pioggia battevano sul marciapiede come su un tamburo. Lampi enormi illuminavano il cielo mentre tuoni violenti facevano vibrare i vetri delle finestre… TIPO DI INCIPIT: .......................................................................................................... Giorgio era un ragazzino di circa dodici anni, molto più alto dei suoi coetanei. Aveva i capelli di un biondo piuttosto sbiadito, lunghi quasi fino al collo. La cosa che più colpiva in lui erano gli occhi, grandi e sempre in movimento. Gli amici lo chiamavano “Fiuto” per via della sua capacità di fiutare i guai e di andarci a finire in mezzo… TIPO DI INCIPIT: .......................................................................................................... La storia che ora vi racconterò è di quelle che vi faranno spanciare dalle risate. I protagonisti sono Ciccio Formaggio e Mimì Groviera, due topi tutta pancia e niente cervello! TIPO DI INCIPIT: .......................................................................................................... – Guarda! – disse Paolo a Franco. – Cos’è quello strano oggetto che si vede dietro quel cespuglio? Accidenti, sta venendo in questa direzione… TIPO DI INCIPIT: ..........................................................................................................

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PRODURRE 2 Leggi i seguenti incipit e scegline uno da continuare per scrivere una storia.

A

C’era una volta (e c’è ancora) un piccolo paese disteso nel verde e al sole: nel paese c’era un palazzo alto alto e sul tetto del palazzo, nascosta sotto una tegola, una passera covava tre sue uova piccine, senza abbandonarle mai. Babbo passero pensava a procurarle il cibo volando dal nido alla campagna e dalla campagna al nido e sceglieva per lei i chicchi di grano più teneri, grossi e saporiti e quando glieli portava le diceva: – Porta pazienza! Ancora un po’ e sarai mamma! Un bel mattino di primavera… M. Lodi, La nascita di Cipì, Giunti

B

– Benvenuti – ci ha salutati una signora con i capelli legati dietro la nuca. – Avete mai dato da mangiare agli animali? – Noooo! – Bene, qui imparerete a farlo. – Ma non è pericoloso? A. Petrosino, Ciao, io mi chiamo Antonio, Ed. Sonda

C La soffitta era grande e buia. L’aria era fredda e umida e odorava di polvere e di muffa. All’infuori del ticchettio leggero della pioggia sulle lastre di rame del gran tetto non si sentiva volare una mosca. M. Ende, La storia infinita, TEA

Suggerimento ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................

Puoi leggere gli incipit di libri che hai a scuola o a casa. Avrai così molti esempi a cui ispirarti.

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COME SI SCRIVE

Il punto di vista La situazione presentata in un racconto può apparire molto diversa a seconda del punto di vista del personaggio che racconta.

1 Prova a raccontare la seguente storia da punti di vista diversi: segui le indicazioni.

È nata una bambina! IL PUNTO DI VISTA DELLA PROTAGONISTA Ero l’unica femmina nata dopo sette maschi. Mio padre aveva desiderato tanto una bambina. Quando mia madre partorì, la levatrice andò di corsa a dirglielo e lui dalla gioia si mise a singhiozzare. Uscì, vestito così com’era, e a tutti quelli che incontrava diceva: – È nata una bambina! Ha gli occhi color nocciola e la bocca come una fragola! Mi viziava, me le dava sempre vinte e io ne approfittavo. I sette fratelli erano gelosi e mi facevano i dispetti. Io correvo da mio padre. Lui mi prendeva sulle ginocchia, mi consolava, poi sgridava i fratelli e diceva: – Lasciate stare Mariannuccia, guai a voi se le torcete un capello! I fratelli protestavano: – Marianna le ha tutte vinte e a noi toccano i castighi: questo non è giusto! F. Sanvitale, Madre e figlia, Einaudi

IL PUNTO DI VISTA DEL PADRE Finalmente era arrivata la prima femmina dopo sette maschi. L’avevo desiderata tanto. Il giorno in cui mia moglie la partorì ................................. ................................................................................................................................... ................................................................................................................................... ................................................................................................................................... ................................................................................................................................... ................................................................................................................................... ................................................................................................................................... ................................................................................................................................... ................................................................................................................................... ...................................................................................................................................

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PRODURRE IL PUNTO DI VISTA DEI FRATELLI È stato l’inizio della nostra sfortuna il giorno in cui nacque nostra sorella! ............................................................................................................ .......................................................................................................................... ........................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... acconta una tua esperienza personale. Potresti riferire di un litigio, un’interrogazione, una festa... 2 R Ricordati di usare la prima persona. ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... iscrivi sul quaderno lo stesso episodio dal punto di vista di uno degli altri personaggi presenti 3 R nel racconto.

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COME SI SCRIVE

Il significato di un testo ompleta con le parole adatte scegliendo fra: 1 C ZAMPA • GHIACCIO • CALDO • CORAGGIOSO • ALBERI • CAMBIARE • PERSONE • PIANO • RIUNIONE Winston era un orso fiero e ............................................... . Quando parlava, tutti gli orsi lo ascoltavano. – Amici, ho convocato questa ............................................... per discutere un serio problema. Il ........................................... si sta sciogliendo. Dobbiamo combattere. Dall’ultima fila un orsacchiotto alzò la ............................................... . – Contro chi stiamo combattendo? – Sta diventando troppo ............................................... ed è colpa delle ............................................... che usano le auto, costruiscono le ciminiere e tagliano gli ............................................... – disse Winston. – Ma noi che cosa possiamo fare? – Non possiamo fare niente – disse Winston. – Noi siamo orsi. Sono le persone che devono ............................................... E noi dobbiamo convincerle a farlo. Ecco il mio ............................................... : domani, quando verranno i turisti... J. D. Okimoto, Winston, Terre di Mezzo Editore

2 Continua la storia in modo che risulti coerente con la vicenda narrata.

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PRODURRE egui l’esempio: dividi le parti del testo, raggruppale tra loro e ricomponi in modo 3 S coerente due racconti diversi. Nessuno era tanto affezionato quanto lui a un ombrello. Alberto lo portava sempre con sé e lo apriva anche se il sole splendeva. Era infatti un ombrello straordinario, che riparava da tutto: dai raggi del sole, dal vento, dai vasi che cadevano dai balconi, dai fulmini e persino dai colpi di pistola. Camminiamo in silenzio fino alle cascate. Controllo che non ci sia nessuno, poi mi tolgo i bermuda, la maglietta e le scarpe e li lascio sotto un albero. Adesso sono pronto. Era un ombrello invulnerabile, che non aveva paura di nulla. Solo una cosa temeva e Alberto se ne accorse la prima volta che uscì con il cielo nuvoloso. Io e Nerone ci guardiamo, poi al mio “Via!” ci lanciamo in acqua insieme. Ci schizziamo e saltelliamo fino a che siamo completamente bagnati. Lui si arrende per primo, esce e si scuote tutto, poi si stende su una pietra calda per asciugarsi. Con un ombrello simile non aveva messo l’impermeabile. Appena caddero le prime gocce di pioggia, l’ombrello, inumiditosi, cominciò a starnutire chiudendosi e riaprendosi di scatto. Esco anch’io e mi sdraio su una lunga pietra poco distante. Resto fermo con il sole che mi disegna cerchi colorati dietro le palpebre chiuse. M. Argilli, Una storia al giorno, De Agostini e G. Alvisi, Piccolissimo mio, Piemme Edizioni

4 Scrivi un titolo coerente per ogni racconto nel cartellino del colore corrispondente.

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COME SI SCRIVE

La coerenza temporale La coerenza di un testo riguarda anche l’ordine cronologico con cui vengono narrati i fatti.

iorganizza in modo cronologicamente coerente 1 R le informazioni elencate qui sotto e racconta come sono nati i gattini.

Sono nati i micini! Corre a dirlo alla mamma. Matteo è preoccupato perché non vede la sua gatta da qualche giorno. La segue fino in cantina. Gatta e gattini sono coccolati da tutti. Finalmente la vede passare. La mamma decide di preparare per i micini una “culla” più adeguata. Matteo scopre che la gatta ha avuto dei gattini. ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................

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PRODURRE crivi un racconto rovesciando l’ordine degli avvenimenti: scegli la situazione 2 S iniziale che più ti ispira.

SONO DIVENTATO UN VERO SPORTIVO. DA PICCOLO…

STO SUONANDO IL CAMPANELLO, LA FESTA È COMINCIATA. DOVETE SAPERE CHE…

HO UN BRACCIO INGESSATO DA DUE SETTIMANE. TUTTO È COMINCIATO CON…

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Ricorda

Per rendere più interessante la narrazione si possono anticipare o posticipare i fatti pur mantenendo la coerenza del testo.

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COME SI SCRIVE

Flashback e flashforward 1 Leggi i due racconti, rifletti sulle parti evidenziate e poi completa.

Testo 1 Volavano sopra la foce del fiume Elba, nel Mare del Nord. Seguendo le istruzioni del gabbiano pilota, lo stormo del Faro della Sabbia Rossa si lanciò in picchiata sul banco di aringhe. Centoventi corpi bucarono l’acqua come frecce e, quando risalirono a galla, ogni gabbiano stringeva un pesce nel becco. Aringhe saporite, proprio quelle di cui avevano bisogno per recuperare energie prima di riprendere il volo. Quando tutti i gabbiani autorizzati dalla legge del mare e dei venti avessero sorvolato la Biscaglia, sarebbe potuto iniziare il grande convegno dei gabbiani del Mar Baltico, del Mare del Nord e dell’Atlantico. Sarebbe stato un bell’incontro. Le femmine si sarebbero date a grandi banchetti di sardine e calamari, mentre i maschi avrebbero costruito i nidi sul bordo della scogliera. L. Sepulveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Salani

Testo 2 Brom si mise comodo in una poltrona fumando la pipa. – Ricordi quello che stavamo facendo a Gil’ead? – Naturalmente – disse Jead. – Difficile dimenticare quel genere di cose. – Un eufemismo, però vero – disse Brom asciutto. – Quando siamo stati separati, non solo non sono più riuscito a trovarti. In quel trambusto scovai una piccola camera. Non c’era niente di particolare, solo casse e scatole, ma per curiosità cominciai a frugare in giro. La fortuna mi fu benigna perché trovai proprio quello che stavamo cercando. Sul volto di Jead si dipinse un’espressione di assoluto stupore. – A quel punto non potevo più aspettarti. Potevano scoprirmi da un momento all’altro, e tutto sarebbe andato perduto. Mi camuffai alla meglio e lasciai di nascosto la città. C. Paolini, Eldest, Fabbri

• Nel testo n. ......... fatti non ancora accaduti sono stati anticipati con un ...................................................... • Nel testo n. ......... fatti già accaduti sono stati posticipati con un ...................................................................

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PRODURRE 2 Sostituisci il flashback evidenziato nel testo con un altro ricordo inventato da te. Inizia così:

Quando siamo stati separati, .................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... 3 Leggi il testo, poi riquadra con il rosso il flashback e con il blu il flashforward.

La settimana bianca Seduto sullo slittino, le mani strette intorno alle corde, Andrea guardò in giù, lungo la bianchissima pista innevata. Che discesa! Per fortuna c’erano i suoi genitori ad aspettarlo in fondo: appena lo slittino si fosse rovesciato, avrebbero soccorso sia lui che Peppino, accertandosi che nessuno si fosse fatto male e avrebbero riso tutti insieme. – Soooono prooonto! – gracchiò Peppino, sistemandosi sulla spalla di Andrea. Con i grossi artigli ricurvi si strinse saldamente alla giacca, poi si piegò in avanti, le ali chiuse lungo il corpo. – Pronti! Via! – gridò lo zio Marco mentre, dopo una breve rincorsa, lanciava lo slittino giù per il pendio. L’aria gelida sferzava il viso di Andrea, ma lui non se ne preoccupava. Era troppo divertente sfrecciare a tutta velocità sulla neve! Quella vacanza in montagna si stava rivelando ogni giorno più bella. All’inizio, in realtà, l’idea di una settimana bianca non era affatto piaciuta ad Andrea. Per via di Peppino, naturalmente. Non aveva la minima intenzione di separarsi dal suo amico, ma come poteva portarlo sulla neve? Era un uccello tropicale! Per fortuna era intervenuta la nonna, che a tempo di record aveva confezionato una stupenda tuta da sci formato pappagallo. Adesso, beatamente imbacuccato, anche Peppino si godeva la discesa. S. Lepera. Un enigma e due mateMisteri, Mondadori

ontinua il racconto sul tuo quaderno, inserendo un altro flashforward e un altro flashback, 4 C secondo i suggerimenti dati. f lashforward anticipa cosa faranno i protagonisti una volta rientrati in albergo; flashback narra il tentativo dei genitori, prima della partenza, di convincere Andrea a non portare con sé in montagna il suo amico pappagallo.

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COME SI SCRIVE

La forma 1 Leggi i racconti, poi rispondi con una x.

Testo 1 – Incosciente – gli gridava – perciò vuoi farmi prendere il raffreddore, la bronchite o addirittura la polmonite? Solo l’acqua temeva. Mentre non voleva bagnarsi, si chiuse per sempre e non ci fu più modo di aprirlo. Neanche a dirlo, Alberto rientrò in casa fradicio. Quindi ciò, continuò a portarlo sempre con sé. Prese solo una precauzione, quella di indossare anche l’impermeabile. Poiché cominciava a piovere, la sua prima preoccupazione era all’improvviso quella di richiudere l’ombrello e ripararlo sotto l’impermeabile. M. Argilli, Una storia al giorno, De Agostini

• Qual è il problema? L’ortografia. La struttura delle frasi.

Le parole-legame. Il contenuto.

• Riscrivi il testo in modo corretto scegliendo tra: NONOSTANTE • APPENA • PERCHÉ • POICHÉ • INFATTI .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................

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PRODURRE Testo 2 Anna Giò capovolse lultimo secciello di sabia ecco il castello è terminato disse in direzione del mare cosa te ne pare e il mare le rispose rotolo sula riva come un onda piu spumeggiante delle altre per farle capire che sì il suo castello era molto bello e bello davero ripeté una vocie umana alle spalle di anna Giò. R. Mariani, La maga dei castelli di sabbia, Ed. Piccoli

• Quale tipo di coerenza manca? Il contenuto. L’ortografia.

Il lessico. La struttura delle frasi.

• Riscrivi il testo in modo corretto. .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... Testo 3 Il sabato sera io e Miriam andavo a mangiare la pizza. Con noi ci sono anche. I nostri genitori. A Miriam non piacciono andare in pizzeria ma lei. Siccome siamo tanto amiche va lo stesso. I nostri genitori chiacchierarono tutta, la sera. Mentre noi ridiamo come due pazze scatenate. è proprio bello. Uscire, il sabato sera tutti • Quale tipo di coerenza manca? L’ortografia. La struttura delle frasi.

Le parole-legame. Il contenuto.

• Riscrivi il testo in modo corretto. .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................

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COME SI SCRIVE

Sequenze descrittive Le sequenze descrittive aiutano a immaginare meglio il carattere e le emozioni di un personaggio, di un animale e le caratteristiche di un ambiente.

al racconto sono state eliminate le descrizioni e riportate nel riquadro qui sotto, ma in disordine. 1 D Inserisci il numero della descrizione giusta nei . 1 Distingueva le gocce della pioggia che brillavano come perle sui capelli di Isabel. 2 La tela sbrindellata palpitava come le ali di un uccello incapace di volare. 3 Con le foglie primaverili grondanti di pioggia e lucenti. 4 L’ombrello si alzò verso le nuvole, poi ricadde come un grande fiore reciso. 5 Sotto il suo bell’ombrello a spicchi colorati e così vivaci da rallegrare il grigiore della giornata. 6 I ndossava una mantellina impermeabile color nocciola, senza cappuccio, e i capelli avevano il colore della Nutella.

Addio ombrello! Pioveva. Massimo stava camminando verso la scuola In fondo alla strada si vedevano gli alberi del parco, Davanti a lui scorse una figurina senza ombrello: “È Isabel!” pensò provando un tuffo al cuore. Accelerò il passo. Sotto l’ombrello avrebbero potuto camminare vicini vicini. Ormai le era arrivato quasi appresso. – Isabel... – chiamò. Lei si voltò e gli sorrise. Fu proprio quello il momento scelto da Claudio per irrompere come un bisonte correndo verso di loro. – Pista! Pista! – gridò piombando tra Massimo e Isabel. Saltò dentro una pozzanghera e diede una manata all’ombrello di Massimo facendolo volare via. Sopraggiunsero le automobili e, una dopo l’altra, passarono sopra il povero ombrello finito al centro della strada. – Che peccato! – gridò Claudio già lontano. – Ora dovrai comprartene un altro. P. Valente, Cresci cresci piccolo mostro, Città Nuova

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PRODURRE 2 Completa il racconto inserendo le sequenze descrittive.

Il nonno a pesca Quella mattina il nonno era fuori con la barca piccola a motore, e si era spinto un po’ al largo. Il mare era… (Descrivi il mare.) ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ Il nonno riposava a poppa. (Descrivi alcune caratteristiche del nonno.) ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ Aveva attaccato delle sarde alle esche e ora le lenze, immerse nell’acqua, aspettavano un pesce. A un tratto, alla lenza di sinistra un pesce abboccò. La lenza cominciò a… (Descrivi i movimenti della lenza.) ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ Era, infatti, un enorme pesce spada. (Descrivi il pesce spada.) ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ ................................................................................................................................ Il nonno lo vide a pochi metri e si chiese come avrebbe fatto a issarlo sulla barca. Tirò la lenza con le mani, ma il pesce si dibatteva per liberarsi. “Non ce la farò mai” pensò. “Questo pesce è molto più forte di me.” In quel momento un’ombra agile e veloce si accostò alla barca: era un delfino. (Descrivi il delfino.) ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... Il nonno e il delfino si guardarono negli occhi come due persone. Poi il pesce, con un movimento velocissimo, diede un morso alla lenza, spezzandola. Il nonno vide il delfino avvicinarsi al pesce spada e spingerlo lontano dalla barca con colpi decisi del muso. (Descrivi che cosa prova il nonno.) ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... R. Grazzani, Nonno Tano, Piemme Junior

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COME SI SCRIVE

Sequenze dialogiche Le sequenze dialogiche riportano i dialoghi dei personaggi e coinvolgono il lettore nella narrazione come se fosse presente.

al racconto sono stati eliminati i dialoghi, riportati nei fumetti in disordine. 1 D Riscrivi il testo completo nella pagina accanto inserendo in modo ordinato i dialoghi.

Matilde e i libri Nella casa di Matilde di libri ce n’era uno solo, intitolato Cucinare è facile, che apparteneva a sua madre. Dopo averlo letto da cima a fondo, imparando a memoria tutte le ricette, Matilde decise di cercare letture più interessanti. Un libro? Papà, mi Ma perché? Per che cavolo compreresti Che cosa non va con farci? un libro? la tele? Abbiamo uno stupendo televisore e tu Per vieni a chiedermi un libro! leggerlo. Sei viziata ragazza mia!

Quasi ogni giorno Matilde restava sola in casa. Così, un giorno decise di andare a piedi sino alla biblioteca pubblica del paese. Appena arrivata, si volse alla bibliotecaria, la signora Felpa, e chiese se poteva sedersi un po’ a leggere. Per favore, dove sono i libri per bambini?

No, grazie, posso fare da sola. Sugli scaffali più bassi. Vuoi che ti aiuti a trovare un bel libro con tante illustrazioni?

Da quel giorno, appena sua madre usciva, Matilde faceva una passeggiatina fino alla biblioteca dove trascorreva due ore meravigliose in un angolo accogliente e quieto, divorando un libro dopo l’altro. R. Dahl, Matilde, Salani

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PRODURRE Nella casa di Matilde di libri ce n’era uno solo, intitolato Cucinare è facile, che apparteneva a sua madre. Dopo averlo letto da cima a fondo, imparando a memoria tutte le ricette, Matilde decise di cercare letture più interessanti. ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... Quasi ogni giorno Matilde restava sola in casa. Così, un giorno decise di andare a piedi sino alla biblioteca pubblica del paese. Appena arrivata, si volse alla bibliotecaria, la signora Felpa, e chiese se poteva sedersi un po’ a leggere. .................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... Da quel giorno, appena sua madre usciva, Matilde faceva una passeggiatina fino alla biblioteca dove trascorreva due ore meravigliose in un angolo accogliente e quieto, divorando un libro dopo l’altro. R. Dahl, Matilde, Salani

crivi un’esperienza vissuta con la tua famiglia alternando sequenze narrative, descrittive 2 S e dialogiche. .................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................

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COME SI SCRIVE

Sequenze riflessive Le sequenze riflessive riportano le riflessioni, i pensieri, i commenti dei personaggi e permettono di comprenderne meglio il carattere. di essere la bambina di cui si parla nel racconto; 1 Immagina arricchisci il testo con le riflessioni suggerite tra parentesi. Puoi anche non seguire i suggerimenti e scrivere liberamente.

Una scoperta Mi trovavo nel giardino della nostra casa di vacanza, incantata dal tramonto, quando un sussurro attirò la mia attenzione verso un cespuglio di bosso. (Che cosa pensa di scoprire la protagonista nel cespuglio? Con quale stato d’animo si avvicina?) ............................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... Scansai le foglie e mi apparve un piccolo di taccola. La raccolsi delicatamente e la toccai per sentire se aveva qualcosa di rotto… Sembrava che stesse bene! (Che cosa prova la bambina?) ...................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... La guardai e vidi che mi stava osservando: mi accorsi che i suoi occhi erano di un azzurro intenso. Accarezzandola portai Lisa, così la chiamai, in casa. (Che cosa pensa la bambina mentre si avvia verso casa? Sarà preoccupata per la reazione dei genitori o è sicura che l’animaletto sarà accolto bene?) ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... Con la punta di un dito le feci cadere nel becco un po’ d’acqua. Una volta dissetata Lisa si mise a urlare dalla fame. Allora mi misi a pensare. (La bambina sa come si nutrono le taccole? Come pensa di informarsi?) ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................

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PRODURRE Presi un uovo di gallina, un po’ di latte e mollica di pane, mescolai tutto e le detti un po’ di quell’intruglio: lei mi guardava, non sapeva se fidarsi o no, ma alla fine cominciò a mangiare di gusto. (Come si sente adesso la bambina? È contenta di aver sfamato la taccola?) ................................................................................. ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... Come c’era da immaginarsi, in quell’indimenticabile serata di fine agosto ogni altra cosa passò in secondo piano e a cena non toccai quasi cibo. (Che cosa pensa la bambina di quella giornata? Perché?) ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... A. Papini, Lisa, un anno con la taccola, Fatatrac

2 Leggi il racconto e aggiungi, segnando con gli asterischi, almeno tre sequenze riflessive. Scrivile sotto.

Alla spiaggia Veronica, gettandosi esausta sulla sabbia all’ombra di un grande cespuglio di ginepro, chiese a Giulia se era contenta di essere arrivata al mare. Giulia, asciugandosi con la camicia i capelli madidi di sudore, boccheggiando le rispose che se avesse saputo che il mare era così lontano, non sarebbe venuta. La strada per arrivare alla spiaggia era stata tremenda: polverosa, piena di buche, senza un albero o un cespuglio che offrisse il minimo filo d’ombra ai poveri ciclisti. Pietro la derise dicendole che stava facendo troppe storie per una semplice pedalata. Giulia si guardò intorno e, nonostante il suo spirito di contraddizione, dovette riconoscere che ne era valsa la pena, eccome! Vincenzo esclamò soddisfatto che i turisti non avevano ancora scoperto quel tratto di spiaggia perché ci si poteva arrivare solo dal mare o in bici. Veronica precisò che sarebbe stato facile perdersi per chi non conosceva il luogo. I ragazzi cominciarono a fare il bagno, poi raggiunsero la riva e si inseguirono sul bagnasciuga. Giulia era contenta. Sentiva un gran benessere non solo nei pensieri, ma in ogni parte del corpo. B. Pitzorno, Sulle tracce del tesoro scomparso, Mondadori

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COME SI SCRIVE

Revisionare La revisione è il momento in cui si verificano la coerenza, la forma e la completezza del testo scritto.

er eseguire la revisione, segui 1 P questo percorso.

CONTENUTO

FORMA

L’incipit è interessante e legato allo sviluppo.

Ogni frase è completa di soggetto e predicato.

La grafia è ordinata, chiara e leggibile.

Le informazioni rispettano l’argomento.

Le frasi non sono eccessivamente lunghe o contorte.

La punteggiatura è usata correttamente.

Sono presenti tutte le informazioni necessarie.

La conclusione è legata allo sviluppo e non è banale.

Non ci sono ripetizioni.

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Le parole-legame sono usate in modo corretto.

I modi e i tempi verbali sono usati correttamente.

Il linguaggio è adatto al testo.

ORTOGRAFIA

Le parole sono senza errori.

Ricorda Tieni sottomano queste indicazioni. Man mano che revisioni il testo, fai le correzioni necessarie, poi spunta la fase che hai verificato.


PRODURRE la revisione del seguente racconto tenendo presente la tabella della pagina 2 Fai accanto. Poi riscrivi il testo corretto sul quaderno.

Una bambina fortunata È appena suonata la campanella e Camilla esce di scuola spedita. Tutt’a un tratto, scivola su qualcosa di tondo e si ritrova a gambe all’aria. – Accidenti! – esclama Camilla. – Una matita! Quasi mi rompevo la testa! Camilla si abbassa, raccoglie la matita, mette la matita in tasca, ma una vocetta fa sobbalzare Camilla. – Ehi! Credi che sia bello ritrovarsi in una tasca appiccicosa e piena di briciole? Soffoco qui dentro! Camilla è spericolata e ogni tanto combina guai. – Sono una penna magica! – annuncia la matita. – Come? – Si, sì! Hai capito bene. Camilla riparte a tutta birra verso casa. A casa Camilla si infila in camera sua, tira fuori la matita e Camilla disegna un gelato. Il gelato in pochi secondi diventa vero. – Te l’avevo! – conclude la matita. E Camilla mangia la pizza. H. Bichonnier, Camilla e la matita magica, Einaudi Scuola

orreggi questo racconto e riscrivilo 3 C sul quaderno.

Proprio così!

orreggi gli errori ortografici (sono 20), 4 C poi riscrivi il testo sul quaderno.

Sassolini e onde

… Quello non era mica un castello come gli altri il fatto è che stava appoggiato su una nuvola: proprio così, e da sempre. Lì sospeso nel cielo, come era fatto di nuvola pure lui. Perciò era un castello vero, di sassi e mattoni, di torri e bastioni, di merli e merletti e c’era invece un ponte levatoio che, quando s’apre si posa nell’aria, sul niente.

Avvolte d’estate vado su un ponte che passa sopra un lagetto di aqua ferma. Dal ponte butto dei sasolini che fanno un onda tonda. Regolare che si allarga finche arriva ai pilastri. Poi sui pilastri si riflette e torna in dietro? Si possono buttare anche 2 sassolini in sieme ha una cierta distansa. È vedere le due onde che si intreccano, un’onda che ne attraverza un’altra come se neppure ci fosse, e tutti i disegni che fano, come grandi ragniatele sull’acuqa.

C. Bellamo, A. Baladan, La leggerezza perduta, Topipittori

M. Ceccarelli, Una betulla per la Pio, Zanichelli

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COME SI SCRIVE

Per scrivere un racconto giallo Il racconto giallo narra furti, delitti, rapimenti e lo svolgimento delle indagini per trovare il colpevole. Per scrivere un racconto giallo: 1 scegli il protagonista, di solito un poliziotto o un investigatore, e altri personaggi: il colpevole, la vittima, i sospettati, i testimoni… 2 fai agire i personaggi in luoghi realistici; 3 scegli un tempo presente o passato; 4 racconta i fatti, devono esserci il reato, l’indagine e la soluzione del caso. ai la stoffa 1 H dell’investigatore? Leggi il fumetto e indica qual è l’indizio che permette all’ispettore Varga di capire chi è il colpevole.

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UN RACCONTO GIALLO sserva queste immagini e crea un racconto giallo. Aggiungi descrizioni e altri particolari 2 O in modo da suscitare la curiositĂ del lettore. Scrivi anche un titolo adatto.

TITOLO: ......................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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COME SI SCRIVE

Per scrivere un racconto umoristico Il racconto umoristico presenta situazioni divertenti, assurde o esagerate che hanno lo scopo di divertire il lettore. Per scrivere un racconto umoristico: 1 scegli dei personaggi stravaganti, con caratteristiche esagerate; 2 scegli luoghi realistici; 3 diverti il lettore con malintesi, equivoci, esagerazioni, giochi di parole... al racconto sono state eliminate alcune espressioni riportate 1 D qui sotto. Scegli quelle adatte e scrivile sui puntini. • Accidenti! Colpendolo con che cosa? • Col pendolo, soltanto col pendolo. • Insomma dovette scriverglielo su un pezzo di carta. • Il nostro astronomo e matematico si mise a ridere. • Eccellenza, ho scoperto che il mondo si muove. Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta, per prima cosa andò a dare la notizia al Granduca. – ..................................................................................................................................... – Davvero? – fece il Granduca un po’ allarmato. – Come l’avete scoperto? – Col pendolo. – ..................................................................................................................................... – Col pendolo e basta. – Ho capito, ma colpendolo con che cosa? Con un oggetto contundente? Con un’arma? Con la mano? – ..................................................................................................................................... – Benedetto uomo, ho capito. Avete capito che il mondo si muove colpendolo. Cioè che si muove quando lo si colpisce. Non potete averlo colpito con niente. E ci vuole un bell’aggeggio per far muovere il mondo! – ..................................................................................................................................... – Eccellenza – disse, – ma voi credete che “col pendolo” vada legato con “si muove”. No va legato con “ho scoperto”. Col pendolo ho scoperto che il mondo si muove. – Colpendo il mondo. Ho capito. Ma colpendolo con che cosa? – ..................................................................................................................................... A. Campanile, Vita degli uomini illustri, Rizzoli

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UN RACCONTO UMORISTICO 2 Utilizza queste tre barzellette per scrivere un racconto umoristico. Segui gli incipit. Pierino arriva in ritardo a scuola, la maestra lo rimprovera: – Perché arrivi a scuola sempre in ritardo? – Per via del cartello che c’è in fondo alla strada – risponde Pierino. – Quale cartello? E Pierino: – Quello che dice RALLENTARE: SCUOLA NELLE VICINANZE!

La maestra interroga Paolo: – Paolo hai studiato geografia? E Paolo: – Sì. E la maestra: – Allora dimmi, dove si trova la Sardegna? E Paolo: – A pagina 45, signora maestra!

Nella nostra classe alcuni bambini sono un po’ troppo esuberanti. Hanno sempre la risposta pronta, ma non è quella che la nostra maestra vorrebbe ascoltare. Proprio ieri mattina, infatti, Pierino è arrivato in ritardo a scuola .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

La maestra chiede alla classe: – Ma voi come vorreste la scuola? Camilla alza la mano: – Chiusa!

.......................................................................................................................................... E tutti siamo scoppiati a ridere. La maestra, quando ha riportato l’ordine, ha cominciato a interrogare ..................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... Non vi dico che cosa è successo! La maestra era sempre più arrabbiata e a quel punto ci ha chiesto ..................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................

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COME SI SCRIVE

Per scrivere un racconto storico Il racconto storico narra vicende storiche reali arricchite con elementi immaginari seppure verosimili. Per scrivere un racconto storico: 1 individua il periodo storico in cui collocare la vicenda; 2 scegli luoghi realmente esistiti; 3 raccogli informazioni veritiere relative al periodo storico di cui vuoi parlare attraverso documenti, fonti storiche... 4 scegli un personaggio realmente vissuto o inventato, ma verosimile per l’epoca; 5 racconta fatti storici, arricchiti dalla tua fantasia, mantenendo verosimile la narrazione; 6 arricchisci la narrazione con elementi romanzeschi.

rova a scrivere un racconto storico: narra la giornata che Julius ha 1 P trascorso al Colosseo per assistere a uno spettacolo di gladiatori. SITUAZIONE INIZIALE In una stupenda domus romana, al riparo dai rumori del popolo, Julius, un ragazzo di circa dodici anni, non vuole andare con i genitori al Colosseo ad assistere allo spettacolo dei gladiatori. (Inserisci un breve dialogo tra Julius e la madre che lo costringe ad andare con i genitori.) ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................... SVILUPPA IL TESTO (Descrivi che cosa indossa Julius, che cosa indossa la madre e com’è pettinata. Racconta come si svolge il tragitto dalla domus al Colosseo: quale mezzo utilizzano?) ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

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UN RACCONTO COME SI STORICO SCRIVE (Sviluppa la vicenda introducendo altri personaggi e descrivi il Colosseo. Racconta come si svolge lo spettacolo. Come si presentano i gladiatori? Combattono due gladiatori o un gladiatore e una belva? Qual è la reazione del pubblico?) .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... (Descrivi le emozioni provate da Julius. Come si sente durante lo spettacolo? È interessato ed eccitato oppure è impaurito o annoiato e non vede l’ora di andarsene?) .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... (Racconta come si conclude lo spettacolo. Chi è il vincitore? Qual è la reazione del pubblico?) .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... CONCLUDI IL RACCONTO (Sottolinea come quella giornata sia stata “storica” per Julius. Come si sente? Che cosa dice ai genitori durante il ritorno a casa?) .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ............................................................................................................................ ..........................................................................................................................

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COME SI SCRIVE

Per scrivere un racconto biografico La biografia è un testo in cui vengono narrati i fatti più importanti della vita di un personaggio famoso, ma anche di una persona comune. Per scrivere una biografia: 1 scegli un personaggio; 2 raccogli informazioni sulla sua vita attraverso documenti, testimonianze, fonti storiche...; 3 precisa il tempo con date o riferimenti temporali ben determinati; 4 racconta i fatti in ordine cronologico; 5 narra in terza persona; 6 arricchisci la biografia con descrizioni, aneddoti, emozioni, sentimenti. 1 Metti in ordine cronologico la biografia di Francesco Gabbani numerando da 1 a 10.

I l primo album ufficiale da solista di Francesco Gabbani, però, è del 2013. Si chiama Greitist Iz e contiene i singoli Clandestino e I dischi non si suonano. rancesco Gabbani nasce il 9 settembre del 1982 a Carrara, in provincia di F Massa, e sin da piccolo si avvicina al mondo della musica. Firma il suo primo contratto discografico a diciotto anni, e grazie al progetto Trikobalto ha la possibilità di registrare un disco. Tra le granite e le granate è il pezzo più suonato dell’estate 2017. Alla fine del 2015 si presenta alle selezioni per “Sanremo Giovani” con la canzone Amen e viene ammesso a partecipare nella categoria “Nuove Proposte” del Festival di Sanremo 2016. L a sua famiglia è proprietaria del solo negozio di strumenti musicali presente nella sua città. Già all’età di quattro anni, quindi, Francesco comincia a battere i primi colpi con la batteria, mentre a nove anni si dedica alla chitarra. Grazie ad Amen il cantante toscano vince il Festival nella categoria “Giovani” e si aggiudica il Premio della Critica come miglior testo. uesta canzone piace molto a critica e pubblico, che la premiano con la Q vittoria finale. Francesco vince così il Festival di Sanremo 2017. L ’anno seguente torna sul palco del Festival di Sanremo 2017, questa volta nella categoria dei Big, con la canzone Occidentali’s Karma. ell’estate del 2011 pubblica il singolo Estate. Il brano è seguito in autunno da N Maledetto amore, canzone che fa parte della colonna sonora del film di Mirca Viola “L’amore fa male”. Nel 2020 partecipa al festival di Sanremo con la canzone Viceversa.

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UN RACCONTO BIOGRAFICO eggi le informazioni sull’infanzia del compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart. 2 L Collegale in modo coerente e scrivi la sua biografia.

Nacque il 27 gennaio 1756.

A sei anni si esibì a Vienna alla presenza dell’imperatore.

Viveva a Salisburgo in Austria.

Questi primi brani segnarono l’inizio della sua carriera di compositore.

Il padre era musicista. La famiglia era agiata. A cinque anni era abile alla tastiera e iniziò a comporre dei brevi brani musicali.

Tutti i giorni, sin da piccolo, ascoltava la musica.

A sei anni imparò a suonare anche il violino e il padre capì che era un “bambino prodigio”.

A soli tre anni suonava delle note alla tastiera.

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COME SI SCRIVE

Per scrivere un racconto fantasy Il racconto fantasy narra vicende fantastiche dove le forze del Bene combattono contro le forze del Male. Per scrivere un racconto fantasy: 1 scegli uno o più protagonisti, possono essere reali o fantastici; 2 scegli i luoghi, preferibilmente fantastici; 3 usa un tempo indefinito; 4 racconta fatti che non potrebbero accadere nella realtà; 5 decidi se narrare in prima o in terza persona; 6 arricchisci il racconto con descrizioni e dialoghi. 1 Leggi il racconto e modificalo come suggerito.

Esito incerto Man mano che si avvicinavano alla roccaforte del nemico, la sensazione di pericolo si faceva quasi tangibile. “Questo silenzio non mi piace” pensò Qadehar. “Va tutto troppo liscio… L’Ombra non è un nemico tanto sprovveduto da farsi sorprendere così!” Giunsero ai piedi della torre, davanti all’unica porta di accesso, protetta da solidi catenacci. Regnava un silenzio sinistro, ma proprio in quell’istante udirono un rumore spaventoso alle spalle. Tutti gli Stregoni si voltarono contemporaneamente in attesa di essere attaccati dall’Ombra. Ma quelli che balzarono da dietro le rovine non sembravano affatto delle ombre… – Sono Ork e Ibridi! – urlò uno degli Stregoni. – E sono tanti! – Siamo caduti in un’imboscata – ruggì Qadehar. – Ci stavano aspettando. In effetti, dalla città diroccata, una miriade di Ork, gigantesche creature fatte per la corsa e per la lotta, e di Ibridi, terrificanti esseri metà uomini e metà Ork, si avventava su di loro urlando e brandendo asce e mazze. Qadehar valutò velocemente la situazione… La mossa di accerchiamento dei mostri era perfettamente riuscita: gli Stregoni non avevano scampo, intrappolati fra la torre e l’oceano. – Siamo circondati – urlò Qadehar. – Non ci resta che affrontarli e batterci! I terribili Ork attaccarono e, ben presto, come aveva temuto Qadehar, i fendenti e le mazzate di quei mostri ebbero la meglio sugli Stregoni… E. L’Homme, Il signore di Sha, EL

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CAMBIA IL TITOLO ............................................. ............................................. CAMBIA IL LUOGO E LE SUE CARATTERISTICHE ............................................. ............................................. ............................................. ............................................. ............................................. CAMBIA SIA LE FORZE DEL MALE SIA LE FORZE DEL BENE ............................................. ............................................. ............................................. ............................................. ............................................. CONCLUDI IL RACCONTO ............................................. ............................................. ............................................. ............................................. .............................................


UN RACCONTO FANTASY 2 Scrivi il tuo racconto fantasy seguendo la scaletta.

INIZIO Chi è il protagonista? Dove e quando si svolge la storia?

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SVOLGIMENTO Quali azioni compiono le forze del Male?

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Quali azioni compiono le forze del Bene?

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Come avviene lo scontro tra le due forze?

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CONCLUSIONE Qual è l’esito finale?

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COME SI SCRIVE

Per scrivere un racconto di fantascienza Il racconto di fantascienza fonde invenzioni della fantasia e dati scientifici. Per scrivere un racconto di fantascienza: 1 scegli personaggi umani, ma anche alieni, robot, androidi, mutanti... 2 falli agire su pianeti sconosciuti, in spazi interplanetari o in ambienti artificiali; 3 collocali in un futuro lontano; 4 racconta fatti relativi a viaggi spaziali, nuove scoperte scientifiche, viaggi nel tempo... 5 utilizza un linguaggio ricco di termini scientifici e tecnologici. di vivere in un futuro lontano e di avere come amico un alieno. 1 Immagina Segui queste indicazioni per fare una sua descrizione.

Il mio amico extraterrestre PRESENTAZIONE: come si chiama, quanti anni ha, da dove proviene… ASPETTO FISICO: corporatura, colore della pelle, segni particolari… COMPORTAMENTO: quali sono i suoi hobby, quali giochi ama fare, qual è il suo cibo preferito… CARATTERE: timido, pauroso, giocherellone, curioso, chiacchierone… ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... opo aver scritto la descrizione completa il testo raccontando: come vi siete incontrati; che cosa 2 D fate insieme; quali confidenze vi scambiate… Ricorda di arricchire il testo anche con dialoghi. ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................

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UN RACCONTO DI FANTASCIENZA il disegno di questo animale galattico. 3 Osserva Coloralo a piacere e descrivilo.

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inventa una storia in cui inserire questo personaggio: 4 Ora puoi aiutarti rispondendo alle domande. (Su quale pianeta potrebbe vivere? Quanto è grande? Di che cosa si nutre? Ăˆ un animale pericoloso o innocuo? Ha dei poteri speciali?) ........................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................ ............................................................................................................................................

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COME SI SCRIVE

Le persone e le loro emozioni Per descrivere le persone: 1 scegli il soggetto e presentalo; 2 soffermati sugli aspetti che lo caratterizzano (aspetto fisico, voce, modo di parlare, comportamento, atteggiamenti e abitudini, gusti, abbigliamento…); 3 stabilisci lo scopo per cui descrivi e decidi quali aspetti mettere più o meno in evidenza; 4 esprimi un tuo giudizio. questo testo vengono descritti solo alcuni aspetti della maestra. 1 In Completalo con la descrizione dell’aspetto fisico.

La maestra Carola La maestra Carola sembrava che scegliesse e infilasse i vestiti al buio, prendendoli a caso dall’armadio. Si spalmava sulle labbra un bel po’ di rossetto viola acceso, e dello stesso viola si dipingeva le unghie. Portava calze coloratissime e scarponcini da montagna. Usava sempre la prima penna o matita che le capitava sottomano e il risultato erano compiti corretti con un pastello marrone, avvisi sul diario scritti con la penna verde, addizioni e sottrazioni tracciate sulla lavagna con il gesso giallo. Poi aveva un bellissimo sorriso, capace di trasformare una grigia mattina autunnale in un annuncio di primavera. Durante l’intervallo prendeva dal suo zaino le figurine della serie “Dinosauri e vulcani” e cominciava un fitto scambio con i suoi alunni: – Ce l’ho… Ce l’ho… Doppia… Mi manca! Così era sempre la prima a finire l’album! I. Benini, Virus, Mondadori

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UN TESTO DESCRITTIVO 2 I mmagina un’altra insegnante: descrivila nell’aspetto fisico e nel carattere cercando di evidenziare comportamenti contrari a quelli della maestra Carola. Potresti iniziare così:

La maestra ......................................................... sembra uscita da una rivista di moda. Ogni giorno indossa abiti eleganti ....................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................

escrivi la stessa persona, una volta, con lo scopo di farla apparire simpatica e, un’altra volta, 3 D con lo scopo di farla sembrare antipatica. Utilizza la scaletta proposta. ASPETTO FISICO: occhi azzurri e capelli neri. ABBIGLIAMENTO: jeans, felpe con le scritte, scarpe da tennis rosse. CARATTERE: allegro e scherzoso.

PUNTI DI FORZA: canta molto bene. PUNTI DEBOLI: disordinata. LE COSE CHE ADORA: disegnare.

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COME SI SCRIVE 4 Osserva l’immagine e descrivi l’emozione che prova la bambina.

(Descrivi i tratti del volto soffermandoti su occhi, naso e bocca.) ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... (Descrivi la posizione delle mani e/o del corpo.) ....................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. (Descrivi il tono della voce.) ............................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. (Descrivi che cosa prova la bambina.) ......................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................. 5 Leggi la tabella e aggiungi termini sulle emozioni.

Lessico delle emozioni

VERBI

NOMI

DOLORE piangere, soffrire, patire, gridare, urlare, strillare,

GIOIA gioire, rallegrarsi, ridere, saltare, battere le mani,

PAURA tremare, impallidire, sussultare, sobbalzare,

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amarezza, dispiacere, tristezza, malinconia, pena, pianto, tormento,

soddisfazione, esultanza, felicitĂ , contentezza, piacere, allegria,

terrore, ansia, fifa, panico, spavento, orrore, angoscia, sgomento, apprensione,

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............................................

............................................

profondo, improvviso, intenso, atroce, disperato, AGGETTIVI insopportabile, acuto, ............................................

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momentanea, intensa, infinita, misteriosa, tremenda, profonda, pazza, grande, terrificante, sciocca, immensa, breve, vera, spaventosa, invincibile, ............................................

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UN TESTO DESCRITTIVO

Gli animali Per descrivere gli animali: 1 scegli un animale e presentalo; 2 soffermati sugli aspetti che lo caratterizzano (aspetto fisico, comportamento, atteggiamenti e abitudini, gusti, luogo in cui vive…); 3 stabilisci lo scopo per cui descrivi e decidi quali aspetti mettere più o meno in evidenza; 4 esprimi un tuo giudizio. 1 Osserva l’immagine e descrivi l’animale seguendo le indicazioni.

Camillo è il mio nuovo amico. (Descrivi l’aspetto fisico, per esempio il pelo, gli occhi, le orecchie…) ...................................................................... ................................................................................................................................. ................................................................................................................................. ................................................................................................................................. ................................................................................................................................. Appena mi avvicino alla gabbietta per fargli compagnia o per portargli qualche foglia di lattuga… (Spiega che cosa fa per farti capire che vuole uscire.) ............................................................................................. ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... Io mi lascio intenerire, apro la porta della gabbietta ed ecco che Camillo… (Descrivi come si muove e che cosa fa una volta libero.) ....................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... Dopo un po’ lo chiamo. (Descrivi che cosa fa il coniglio e come torna nella gabbietta.) ............................. ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................... di essere Camillo e descriviti sul quaderno usando la prima persona. Inizia così: 2 Immagina Mi chiamo Camillo e sono un piccolo coniglio. Vivo in una gabbietta a casa di…

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COME SI SCRIVE

Luoghi e ambienti Per descrivere luoghi e ambienti: 1 scegli il luogo esterno o interno; 2 utilizza gli indicatori di luogo; 3 stabilisci l’ordine della descrizione: logico o spaziale. eggi il testo e sottolinea in verde l’espressione 1 L adatta per una descrizione soggettiva, in giallo quella adatta per una descrizione oggettiva. La valle aveva qualcosa di strano. La coprivano, in massima parte, lussureggianti prati verdi, costellati in abbondanza di bei fiori / prati verdi e fioriti. Molto in alto un muro circondava e proteggeva la valle come un anello / circondava la valle e più in alto ancora, sui pendii, alcune greggi brucavano l’erba rada / alcune nuvole di pecore brucavano l’erba rada. Nel villaggio, al centro della valle, le case erano allineate lungo una strada centrale / le case, lungo una strada centrale, sembravano tanti soldati in fila; nelle facciate lisce e a più colori, alcune porte erano aperte, ma tutte le finestre erano chiuse. Lontano, nei prati, alcuni uomini e donne si godevano il riposo sui mucchi di fieno / erano seduti sul fieno; nei pressi del paese, alcuni uomini portavano dei secchi percorrendo un sentiero. H.G. Wells, Il paese dei ciechi, Mondadori

2 Completa la descrizione.

La biblioteca per me era il luogo ideale per trascorrere i pomeriggi. Si entrava da una porta .................................................................................................. e si trovava una stanza ................................................................................................... ............................................................................................................................................... Tutto era in ordine, i libri riposti ..................................................................................., il pavimento ......................................................................................................................, le sedie ................................................................................................................................ Dal soffitto pendeva .........................................................................................., vicino a una grande finestra c’era un tavolone ................................................................... Mi piaceva soprattutto .................................................................................................. .............................................................................................................................................. Sarei stato per ore in quella stanza ............................................................................. ...............................................................................................................................................

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UN TESTO DESCRITTIVO Per descrivere una scena: 1 scegli un ambiente, un luogo aperto o chiuso; 2 descrivi i mobili che arredano quel luogo; 3 descrivi le persone presenti, le loro caratteristiche, le loro azioni; 4 arricchisci con la descrizione delle emozioni ognuna di queste fasi. 3 Completa il testo con le parti descrittive che mancano, inventando i personaggi.

Mi chiamo ......................................... e oggi è il mio ...................................................... compio .......................................... anni! Ho organizzato per oggi pomeriggio una festa coi fiocchi! (Descrivi come hai addobbato la stanza dove si svolgerà la festa, i cibi che la mamma ha preparato e sistemato sulla tavola.) ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ Ho invitato i miei compagni di classe, ma non vedo l’ora di rivedere Antonio, il mio amico che da poco si è trasferito in un’altra città. (Descrivi Antonio: l’aspetto fisico, il carattere, gli hobby e gli sport preferiti.) ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ Suo papà ha cambiato lavoro e possiamo sentirci solo al telefono, ma oggi finalmente arriverà e si fermerà da me per qualche giorno. Che gioia! (Descrivi le emozioni e le sensazioni che provi per questa festa.) ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................

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COME SI SCRIVE

Le rime la poesia inserendo 1 Completa le seguenti parole: FIRMAMENTO • STANCHE • PACE • MONTI • PIACE • PRONTI • VENTO • BIANCHE

Favoletta per la mia bambina Tu sei la nuvoletta, io sono il ................................................... ti porto ove a me ................................................... qua e là ti porto per il ................................................... e non ti do mai ................................................... Vanno a sera a dormire dietro i ................................................... le nuvolette ................................................... Tu nel tuo letticciolo i sonni hai ................................................... sotto le coltri................................................... U. Saba, Il canzoniere, Mondadori

2 Completa la poesia in rima baciata. Inventa tu le parole e i versi che mancano.

Il gioco della rima Questo è il gioco della rima. Quale mai sarà la ..........................................? Cominciando dal principio rimerò col ........................................................, dove il Sindaco ha la giunta, ............................................................................. il bilancio, il resoconto ............................................................................. Rotto il ghiaccio puoi rimare ............................................................................. per esempio con la panna con la ninna ....................................................

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UN TESTO POETICO 3 I versi di questa poesia sono in disordine. Leggi attentamente e riordina i versi di ogni strofa; fai attenzione a rispettare la rima che deve essere incrociata.

Di sera in riva al mare Dalla capanna dei pescatori e si alzavano in celesti vapori. guardavamo verso il mare. Le nebbie della sera erano chiare

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vedemmo i lampi di un uragano a uno a uno e sul mare lontano e un veliero che andava alla deriva. Si accendevano i lumi della riva

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della vita che fanno i marinai, sempre tra mare e cielo e rischi e guai, Parlavamo di tempeste e naufragi, gioie e paure, bonacce e nubifragi.

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P. Carpi, Nel bosco del mistero, Einaudi Ragazzi

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Il caviardage onosci il caviardage, ovvero 1 C “trova la tua poesiaâ€?? Procedi in questo modo: 1 S cegli una pagina a caso da un vecchio libro o fai una fotocopia o stampala al computer; 2 s corri il testo alla ricerca delle parole o delle frasi che piĂš ti colpiscono ed evidenziale; 3 m ettile insieme, fino a creare una poesia; 4 p er dare un tocco artistico al componimento, puoi decorarlo a piacere: con disegni, collage, usando le tecniche e gli strumenti che preferisci (pennarelli, matite, acquerelli, tempere‌).

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COME SI SCRIVE

Le immagini Le immagini create dalle poesie ci permettono di volare con le parole ed emozionarci. Per inserire immagini in una poesia puoi usare le seguenti figure retoriche: metafora • similitudine • personificazione.

eggi la poesia e sottolinea le parole 1 L che ti hanno trasmesso delle figure emozionanti.

Se fossi albero Se fossi albero allungherei le radici nella terra come mani in un sacco di oro zecchino. Pianterei i rami nel cielo per confondere le farfalle. Guarderei il vento in faccia e gli farei lo sgambetto. Se fossi albero avrei calzoni di legno con le tane nelle tasche, qui uno scoiattolo con una spanna di coda, qui tre uova di gufo da covare, in quest’altra un nido di picchio, qualcuno che mi fa solletico ogni tanto. G. Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori

2 Osserva le foto, indica con una X quale ti ispira di più e scrivi una poesia ricca di immagini.

Titolo: .......................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ......................................................................................

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UN TESTO POETICO eggi la poesia e scrivine altre. Mantieni la struttura, ma cambia 3 L l’argomento e le parole. Aiutati con le foto e l’immaginazione.

Il mare

Ricorda Non è necessario che la poesia sia sempre in rima!

Il mare è un’azzurra coperta le vele lenzuola nel vento, la vita un’immensa scoperta. N. Cinquetti

Il cielo .............................................................. .............................................................. .............................................................. .............................................................. ..............................................................

La conchiglia .............................................................. .............................................................. .............................................................. .............................................................. ..............................................................

Il bosco Il bosco è .................................... gli alberi ............................................... il sogno ...............................................

Il deserto .............................................................. .............................................................. .............................................................. .............................................................. ..............................................................

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COME SI SCRIVE

Emozioni e parole sserva queste immagini. Quali emozioni ti trasmettono? Scrivi tutte le parole 1 O a cui ti fanno pensare (azioni, aggettivi...), poi utilizzale per scrivere la poesia.

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PAROLA

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POESIA ..................................................................... ..................................................................... .....................................................................

POESIA

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PAROLA ........................

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UNA PARAFRASI

La parafrasi Fare la parafrasi di una poesia significa riscrivere ogni verso in prosa utilizzando parole ed espressioni più comuni. Per fare la parafrasi: 1 leggi attentamente la poesia e cerca di comprenderne il significato; 2 sostituisci parole ed espressioni difficili con altre di uso più comune; 3 ricostruisci l’ordine delle frasi: soggetto, predicato, complementi; 4 riscrivi la poesia in prosa cercando di essere fedele a ciò che dice il poeta.

San Martino

eggi con attenzione la poesia e per ogni parola numerata 1 L scegli il significato giusto. Poi scrivi la parafrasi.

La nebbia a gl’irti1 colli piovigginando sale, e sotto il maestrale2 urla e biancheggia il mar;

PARAFRASI ....................................................................................................... .......................................................................................................

ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini3 va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar.

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Gira su’ ceppi4 accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando sull’uscio5 a rimirar

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tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri, com’esuli6 pensieri, nel vespero7 migrar.

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G. Carducci, Rime nuove, Mondadori 1

irti: appuntiti perché ricoperti di alberi spogli. in salita.

3

maestrale: maestra. vento che spira da nord-ovest.

4

2

tini: acqua che bolle. recipienti che contengono l’uva che fermenta. ceppi: pezzi di legno da bruciare nel camino. lampade.

5

uscio: porta.

uscire.

6

esuli: persone magre. che vengono da lontano.

7

vespero: sera.

cielo.

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COME SI SCRIVE eggi le seguenti poesie, sottolinea le figure retoriche (similitudini, metafore, personificazioni) 2 L e riscrivile in prosa.

Il ruscello

PARAFRASI .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... ....................................................................................................

Il pino Il maestoso pino alto grandissimo sembra che tocchi il cielo. È come un re, il re di tutti gli alberi. Non dorme mai non si spoglia mai come fanno gli altri alberi.

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Il ruscello è una strada d’argento che rispecchia i miei pensieri. La vita e la felicità nascono dall’acqua i miei pensieri camminano su una speranza d’argento. da La natura nelle poesie di adulti e bambini, a cura di M. Lodi, Ed. Piccoli

PARAFRASI .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... ....................................................................................................


UNA PARAFRASI

Sassi I sassi suonano nell’acqua e fanno dei grandi cerchi come arcobaleni che si allargano fino a scomparire.

PARAFRASI ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... .....................................................................

L’infinito davanti Non fare le cose per me, non spianarmi la strada. Il sentiero voglio aprirmelo usando la mia spada. Lo so che tu speri per me che il male non mi tocchi, ma voglio affrontare il drago guardandolo negli occhi. Non fare le cose per me, e lasciami provare. Ho l’infinito davanti e il tempo di sbagliare. J. Carioli, Io cambierò il mondo, Mondadori

PARAFRASI La bambina chiede alla mamma di ................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................

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COME SI SCRIVE

Per scrivere un testo informativo Il testo informativo è un testo che analizza un argomento fornendo una serie di dati e informazioni. Per scrivere un testo espositivo: 1 scegli un titolo adatto, che introduca l’argomento trattato; 2 usa un linguaggio chiaro e preciso, ricco di termini specifici; 3 suddividi il testo in paragrafi, che presentano aspetti particolari dell’argomento generale, utilizzando titoletti.

I vulcani I vulcani sono spaccature della crosta terrestre da cui fuoriescono materiali allo stato liquido, solido e gassoso. La fuoriuscita di questi materiali dipende dai movimenti che avvengono sotto la superficie terrestre: in pratica quando una zolla (detta anche placca, ed è l’elemento base che costituisce la crosta terrestre) si scontra con un’altra zolla, crea del magma, che tenderà a salire.

Un vulcano è costituito da: • magma, roccia fusa composta da ossidi di silicio, alluminio, ferro, calcio, magnesio, potassio, sodio, titanio e minerali, da acqua e gas disciolti tra cui anidride carbonica, acido fluoridrico, acido cloridrico, idrogeno solforato. La sua temperatura si aggira intorno agli 800° C. Quando il magma ha perso la maggior parte del suo contenuto gassoso viene detto lava; • serbatoio magmatico, una cavità della crosta terrestre in cui si raccoglie il magma; • condotto principale, la fessura più grande della crosta terrestre dalla quale risale il magma; • c ondotti secondari, fessure più piccole, spesso sulle pareti laterali del vulcano, dalle quali fuoriesce il magma; • cratere principale, l’apertura più grande, alla sommità del vulcano; • cratere avventizio, una delle varie aperture laterali più piccole, lungo i fianchi del vulcano, da cui fuoriesce la lava; •e dificio vulcanico, l’intero vulcano.

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UN TESTO INFORMATIVO

evi spiegare ai compagni di classe seconda com’è fatto un 1 D vulcano. Riscrivi sul quaderno il testo in forma più semplice e chiara per loro. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. ............................................................................................................. .............................................................................................................

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COME SI SCRIVE

La cronaca La cronaca racconta fatti che accadono nel mondo che ti circonda. Per scrivere un articolo di cronaca: Ricorda 1 specifica • che cosa è successo (What?); • chi sono le persone coinvolte (Who?); Le 5 domande • quando è successo il fatto (When?); (5W)! • dove è successo (Where?); • perché è successo (Why?); 2 utilizza un linguaggio chiaro e sintetico per esporre i fatti in modo completo; 3 scegli un titolo a effetto che possa catturare l’attenzione dei lettori. 1 I l seguente articolo è stato smontato. Riordinalo scrivendo i numeri nei riquadri e indica per ogni parte quale delle 5 domande si è posto il giornalista.

cco perché, per combattere un fenomeno che coinvolge insegnanti, ragazzi, E genitori e personale scolastico, e che alla lunga può portare ad ansia, depressione e comportamenti autolesionistici, Amnesty International Italia ha lanciato la campagna di raccolta fondi “No al bullismo”. L’obiettivo è dare il via a un programma di sensibilizzazione e di educazione ai diritti umani all’interno delle scuole italiane. l’orrore, l’abisso, ma per molti tutto questo è la normalità. In Italia, È per un minore su due fra gli 11 e i 17 anni, il bullismo è una realtà con la quale fare i conti ogni giorno andando a scuola, una violenza alla quale è impossibile sottrarsi senza l’appoggio e il conforto di un adulto o di un amico particolarmente coraggioso.

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OMA - Tu non puoi giocare con noi. Anzi no, vieni, gioca pure, così R ti massacriamo. Ma non lo vedi quanto sei brutta? Dal 20 ottobre al 13 novembre sarà possibile contribuire alla campagna di Amnesty International Italia per la raccolta fondi “No al bullismo”.

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utti possono contribuire con un sms o una chiamata da rete fissa al 45542. T I fondi serviranno a formare personale dirigente, docenti e studenti, e per migliorare la qualità degli ambienti scolastici. La campagna ha ricevuto il sostegno di RAI Responsabilità Sociale, di SKY per il Sociale e di LA7.

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“No al bullismo”, un sms o una chiamata per fermare l’abisso. S. Ficocelli, da www.repubblica.it/argomenti/adolescenti

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UNA CRONACA 2 Ora tocca a te: diventa un giornalista e scrivi un articolo di cronaca utilizzando le informazioni della tabella. Ricordati di scrivere un titolo adatto.

QUANDO? (WHEN?) DOVE? (WHERE?) Il 15 agosto 2019.

A Comazzo, provincia di Lodi, lungo la strada statale.

CHI? (WHO?) • Un camion • Il WWF

CHE COSA? (WHAT?) • Un tasso è stato investito da un camion. • Ora sta bene.

PERCHÉ? (WHY?) • Il tasso era disorientato. • Ha attraversato la strada.

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• Utilizza le 5 W.

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COME SI SCRIVE

La pubblicità La pubblicità è una forma di comunicazione che utilizza parole e immagini. Ha lo scopo di informare o convincere ad acquistare un prodotto o adottare un certo comportamento (aiutare economicamente persone in difficoltà, seguire stili di vita sani…). Per realizzare un manifesto pubblicitario: 1 scegli un prodotto da pubblicizzare o un comportamento da adottare; 2 trova o disegna un’immagine significativa; • inventa una breve frase a effetto, cioè lo slogan; • fornisci in maniera sintetica le informazioni necessarie; • inventa un logo per indicare l’emittente della campagna pubblicitaria. sserva attentamente 1 O il manifesto pubblicitario e scrivi accanto a ogni elemento il suo nome. Scegli tra: SLOGAN • IMMAGINE • TESTO INFORMATIVO • LOGO • PRODOTTO

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2 Rispondi.

• Qual è lo scopo di questa pubblicità? ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... • Qual è il messaggio che vuole trasmettere? ....................................................... .......................................................

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UN TESTO PUBBLICITARIO tilizza le immagini per inventare dei manifesti pubblicitari. Pensa allo scopo e a quali destinatari 3 U vuoi rivolgerti. Inventa uno slogan e fai una descrizione sintetica di ciò che stai pubblicizzando.

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COME SI SCRIVE

Per scrivere un testo argomentativo Il testo argomentativo sostiene con adeguate argomentazioni un’opinione. Per scrivere un testo argomentativo: 1 esponi una tesi relativa al tema che vuoi discutere; 2 elenca gli argomenti a sostegno della tua tesi; 3 prendi in considerazione gli argomenti in contrasto con la tua tesi (antitesi); 4 concludi con soluzioni, suggerimenti, proposte.

Cane o gatto? Il mondo da sempre si divide tra sostenitori dell’uno o dell’altro. C’è chi dice che è più intelligente il cane e chi afferma che il suo gatto capisce tutto; secondo altri i cani sono più affettuosi, ma molti sostengono che i gatti sono indipendenti e non c’è bisogno di portarli fuori… te piacerebbe di più avere un gatto o un cane? Per quali motivi? 1 A Cerca altre argomentazioni a favore della tua scelta e completa la tabella con un elenco a punti. ARGOMENTI A FAVORE ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................

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ARGOMENTI CONTRO ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................

CONCLUSIONE ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................


UN TESTO ARGOMENTATIVO ra produci il tuo testo argomentativo arricchendolo e spiegando 2 O con chiarezza le informazioni che hai scritto nella tabella. ................................................................................................ ................................................................................................ PRESENTAZIONE ................................................................................................ ................................................................................................ DEL TEMA ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................ PRESENTAZIONE ................................................................................................ DELLA TESI .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. PRESENTAZIONE .............................................................................................................................................................. DELL’ANTITESI .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................

RUMORI

.............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................

PRO E CONTRO

.............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................

CONCLUSIONE

.............................................................................................................................................................. .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

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PROVE NAZIONALI

PROVA 1 - Testo A

Aspettando la pioggia 5

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Quando la nuvola, nera e gonfia d’acqua, passò sullo stagno, tutte le rane alzarono la testa e ammutolirono. Silenzio assoluto. – Questa volta è sicuro! – disse il Grande Gra. Perfino Occhioditoro aprì un occhio e guardò insù. La nuvola, tra lampi, brividi e sussulti, sembrava pronta a liberarsi dal suo peso. Invece la nuvola passò come erano passate le altre e dopo poco ecco di nuovo il sole. Erano sei mesi che non pioveva. Niente da fare. Occhioditoro richiuse gli occhi. La sua tana una volta si affacciava sullo stagno e le bastava aprire la bocca per prendere tutti gli insetti che voleva. Adesso che lo stagno s’era ritirato, la tana s’era ristretta, perché il fango s’era asciugato, ma Occhioditoro era una rana troppo vecchia per andarsene. Stava lì a dormicchiare tutto il giorno: – Niente da fare – ripeté – meglio dormire. Ma le altre rane urlarono: – Acqua! Acqua! Solo il Grande Gra se ne stava solitario su un sasso a fissare lo stagno morente. – Le uova si seccheranno tutte: come faranno a nascere i girini? – Non troveremo più insetti! – Moriremo come l’erba e i giunchi! Il sole ci ucciderà!!! – Basta! – disse il Grande Gra all’improvviso saltando giù dal sasso – Gridare non serve a niente, dobbiamo prendere una decisione. – Una decisione? – gracchiò Golia, l’enorme rana – E quale? Possiamo forse chiedere alla nuvola di tornare indietro o al sole di andarsene? – Quelle decisioni non dipendono da noi – disse il Grande Gra – ma una cosa la possiamo fare... – il Grande Gra fece una pausa e attese – Possiamo andare noi a cercare la pioggia e un altro stagno. Se in quel momento dal cielo fosse caduto un fulmine o un’improvvisa grandinata, non avrebbe prodotto tanto effetto. – A cercare la pioggia?! E dove? Salendo lassù, a caccia di nuvole? Non dire sciocchezze, Grande Gra, la pioggia verrà, dobbiamo solo aspettare. Siamo nate qui e qui dobbiamo restare – le rane si fidarono di Golia. Passò un altro mese, passarono altre nuvole, ma la pioggia non venne. – Ce ne dobbiamo andare, prima che sia troppo tardi! – ripeté il Grande Gra dal suo sasso – Una volta ho sentito due aironi di passaggio che parlavano di un posto dove c’è una grande vasca e una cascata. Deve essere un posto bello perché tornavano lì tutti gli anni. È da quella parte che si deve andare! – Si parte, si parte!!! – gridarono tutte le rane. Camminarono una giornata e una notte intera; e fu un viaggio terribile, che non dimenticarono più. Partirono che il sole era appena spuntato. Mezzomiglio


PROVA 1 - Testo A

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PROVE NAZIONALI

saltellava qua e là, Ermete correva avanti e indietro, il Grande Gra odorava l’aria. Pellediluna pensava alla vasca dove avrebbe deposto le uova e Golia avanzava baldanzoso con Muschio sul dorso. Ma appena il sole si alzò, fu come se all’improvviso si fosse aperta la bocca di un forno: tutto si asciugò, l’aria si fece calda e la terra sempre più dura e secca, e per le rane cominciò la fatica. – Fermiamoci! – disse il Grande Gra – Cerchiamo un riparo e riposiamoci. Così decisero di mettersi al riparo dietro un masso. E fu lì che successe la disgrazia. Infatti vicino al masso, ma nascosta da ciuffi di erba gialla, c’era una buca stretta e profonda dentro la quale cadde per primo Ermete, che era davanti a tutti. Ma svelto com’era, ne uscì in fretta e lanciò l’allarme. – Attente! Attente! – si mise a gridare e Mezzomiglio, che era in arrivo, la superò con un salto, poi anche il Grande Gra e Pellediluna. Per ultimo giunse Golia, stanco e appesantito da Muschio, che sbagliò il salto e rotolò dentro. Muschio, nella caduta, fu sbalzata fuori ma Golia precipitò giù e quel che fu peggio si capovolse, senza riuscire a rigirarsi. – Forza, dai! – la incitavano le altre rane dall’alto della buca ma, per quanto si contorcesse, Golia non ce la faceva a spostare il suo grande peso. Muschio, disperata, voleva scendere nella buca, ma glielo impedirono: che cosa poteva fare lei, così piccola, per aiutare la rana toro? – Vado io – disse il Grande Gra. Il Grande Gra e Mezzomiglio con un salto si tuffarono per aiutarlo. Tuttavia anche i loro sforzi furono inutili e, dopo tanta fatica, dovettero rinunciare e risalire. – Ma... allora? – chiese Pellediluna, quando le vide uscire grigie di terra e sfinite. – Allora è inutile insistere, non avete capito? – disse Ermete – Di lì non uscirà più e con questo sole... Perciò non è il caso di perdere altro tempo, meglio che ci rimettiamo in marcia. – Ermete ha ragione – dal basso arrivò la voce di Golia, una voce irriconoscibile. – Per me non c’è più speranza. Vi conviene partire… Il Grande Gra guardò le altre rane e poi la buca e poi Ermete. – È vero, è meglio ripartire, qui è troppo rischioso. Andate con Ermete, vi porterà alla grande vasca. Io resto qui, non posso lasciare solo Golia. – Allora restiamo anche noi – dissero Pellediluna e Mezzomiglio. – Voi siete pazze, completamente pazze! Qui, sotto questo sole, senza una goccia d’acqua e per un... funerale! – È un nostro amico – rispose il Grande Gra – non lo possiamo lasciare. – Amico?! – Ermete, che viveva sempre solo, non riusciva a capire, ma non riusciva nemmeno ad andarsene. Passò un tempo lunghissimo sotto quel terribile sole e le tre rane, immobili, restarono a vegliare la buca dove giaceva Golia sempre più debole. Il caldo era così forte che a un certo punto si assopirono tutte.

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PROVE NAZIONALI 80

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PROVA 1 - Testo A

Furono svegliate da una fortissima esplosione e poi dalle grida di Ermete: – Il temporale! Evviva, arriva il temporale!!! Era vero. Il cielo era attraversato da nuvole nere ed enormi, sospinte da un vento sempre più forte che piegava l’erba, e dentro le nuvole lampi e scoppi di tuoni che facevano sobbalzare. Poi incominciarono a cadere i primi goccioloni e dopo fu il diluvio. – La pioggia, la pioggia!!! – gridavano le rane come impazzite, saltando da tutte le parti. Dopo un po’ di tempo l’acqua, che correva sulla prateria formando dei piccoli ruscelli, incominciò a scendere a fiotti dentro la buca e a riempirla come una pozzanghera: Golia vi galleggiava al centro a pancia insù, immobile. – È morto! – si disperò Muschio. – Povero Golia, ora che è arrivata la pioggia! – disse Pellediluna addolorata. E invece Golia in quel momento emise un profondo grugnito e con uno sforzo sovrumano si rigirò sul dorso, poi lentamente arrivò a terra. Non vi dico la gioia delle rane e la festa che fecero all’amico, tanto che anche Ermete lasciò il suo riparo sotto il masso e si avvicinò: – Bene… sì, in effetti… mi congratulo con te, anzi con voi, ehm… ora… – Possiamo ripartire! – concluse il Grande Gra. da A. Nanetti, La compagnia della pioggia, Giunti Junior

A1 Il racconto inizia con una situazione problematica: di che cosa si tratta?

A. B. C. D.

La nuvola nera e gonfia d’acqua passò sopra lo stagno. La nuvola passò senza lasciar cadere sullo stagno il suo carico d’acqua. Le rane restarono ammutolite al passaggio della nuvola. Da sei mesi non pioveva sullo stagno che oramai era morente.

A2 Rileggi dalla riga 10 alla 14: puoi capire quali fossero le reazioni delle rane

in questa situazione problematica. Le rane provavano A. B. C. D.

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rabbia e stanchezza. rassegnazione e disperazione. rassegnazione e stanchezza. rabbia e rassegnazione.


PROVA 1 - Testo A

PROVE NAZIONALI

A3 La mancanza di acqua farà seccare le uova e quindi non potranno nascere i girini

(riga 16). Scrivi tu quali saranno altre conseguenze. ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................

A4 Quale rana non si abbandona alla disperazione, ma propone una soluzione?

A. B. C. D.

Occhioditoro. Grande Gra. Golia. Ermete.

A5 “Quelle decisioni non dipendono da noi ma una cosa la possiamo fare…” (righe 23-24).

A che cosa si riferiscono le espressioni sottolineate? Completa la tabella. Che cosa non possono fare le rane

Che cosa possono fare le rane

...................................................................

...................................................................

...................................................................

...................................................................

A6 “Se in quel momento dal cielo fosse caduto un fulmine o un’improvvisa grandinata,

non avrebbe prodotto tanto effetto.” (righe 26-27). Nella tabella ci sono alcune spiegazioni di questo paragone. Segna con una X quelle adatte al contesto. Adatta Non adatta al contesto al contesto

a) I l paragone indica che la proposta del Grande Gra meravigliò le rane più di quanto avrebbe fatto una grandinata improvvisa. b) I l paragone spiega che la voce del Grande Gra per le rane era uguale al ticchettio della grandine. c) I l paragone indica che le rane aspettavano la proposta del Grande Gra con la stessa intensità con cui aspettavano l’arrivo della pioggia. d) I l paragone spiega l’effetto sconvolgente che la proposta del Grande Gra ebbe sulle rane.

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PROVE NAZIONALI

PROVA 1 - Testo A

A7 “– Si parte, si parte!!! – gridarono tutte le rane.” (riga 36). Quale fu la motivazione

che fece prendere questa decisione alle rane? A. B. C. D.

Due aironi avevano parlato di un posto con una grande vasca e una cascata. Era passato un po’ di tempo. Era passato un altro mese senza pioggia e la situazione peggiorava sempre di più. Golia aveva cambiato idea.

A8 Nella frase “Ma appena il sole si alzò, fu come se all’improvviso si fosse aperta la bocca

di un forno” (righe 41-42), con quali altre parole puoi esprimere la parte sottolineata? A. B. C. D.

Fosse sopraggiunta una luce accecante. Si fossero formati tanti crateri fumanti nel suolo. Fosse sopraggiunta dell’aria talmente calda da togliere il respiro. Si fosse alzato un forte vento.

A9 Rileggi la parte di testo nel riquadro.

Così decisero di mettersi al riparo dietro un masso. E fu lì che successe la disgrazia. Infatti vicino al masso, ma nascosta da ciuffi di erba gialla, c’era una buca stretta e profonda dentro la quale cadde per primo Ermete, che era davanti a tutti. Quale informazione di questa parte ti serve per capire che cosa provocherà la disgrazia? Metti una X per ogni riga. Serve per capire

Non serve per capire

a) Decisero di fermarsi. b) Scelsero di ripararsi dietro un masso. c) Vicino al masso c’era una buca profonda che però non si vedeva perché nascosta dall’erba. d) Ermete che era davanti a tutti cadde nella buca.

A10 Alle righe 56-57 è data un’informazione che fa capire perché durante il viaggio

Muschio era portata sul dorso di Golia (riga 41). Quale? Trascrivila di seguito. ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................

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PROVA 1 - Testo A

PROVE NAZIONALI

A11 Quali rane scesero nella buca per aiutare Golia?

A. B. C. D.

Muschio e Grande Gra. Grande Gra e Ermete. Ermete e Mezzomiglio. Mezzomiglio e Grande Gra.

A12 Quale presagio è sottinteso nella frase pronunciata da Ermete:

“Di lì non uscirà più e con questo sole…” (righe 62-63)? A. B. C. D.

Golia Golia Golia Golia

sarebbe rimasto a dormire al calduccio. si sarebbe sentito ben presto molto debole. sarebbe morto in poco tempo per il caldo. sarebbe morto di paura.

A13 Perché Ermete non riesce a capire il significato del termine “amico”?

......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................

A14 Ermete “non riusciva nemmeno ad andarsene” (righe 74-75): perché, secondo te?

A. B. C. D.

Era terrorizzato, in preda a un attacco di panico. Era curioso di vedere che fine avrebbe fatto Golia. Non voleva separarsi definitivamente dalle altre rane. Era troppo stanco per il gran caldo.

A15 Dalla riga 62 alla riga 96 si verifica un cambiamento nel comportamento di Ermete.

Quale? A. B. C. D.

Da personaggio solitario e insensibile si rivela legato alle altre rane. Prima è molto socievole con le altre rane, poi si richiude in se stesso. Prima è ostile a tutti, poi diventa ben disposto. All’inizio vuole imporre la sua decisione con prepotenza, poi segue gli altri.

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PROVE NAZIONALI

PROVA 1 - Testo B

La Via Lattea 5

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Così come il sistema solare è il giardino intorno a casa nostra e i pianeti sono i nostri vicini di casa, la Via Lattea è come se fosse la nostra città. Più che una semplice cittadina, è di fatto una grande metropoli, con le sue zone congestionate dal traffico e quelle deserte, abitata dalle etnie più diverse, in perenne movimento. Come se fossimo dei nuovi arrivati, appena trasferiti in questa immensa isola di stelle, il desiderio di conoscere meglio la nostra Galassia è molto forte. Una cosa che viene immediatamente spontaneo chiedersi è quale sia la sua forma. Non è una faccenda banale. E riuscire a capirlo non è per niente semplice. È come se ci trovassimo alla finestra di una casa che non conosciamo, magari quella di un amico, dal quale siamo arrivati di notte, senza poterci sporgere di fuori per vedere meglio… e volessimo sapere esattamente com’è fatto l’edificio. Boh! Ci siamo dentro… bisognerebbe vederlo da fuori, possibilmente di giorno. Con la Via Lattea è lo stesso: ci siamo dentro. E non c’è nessuna speranza di uscirne per dare una sbirciatina. Le distanze sono talmente enormi che arrivare ai limiti della nostra Galassia per poterla vedere tutta, nel suo insieme, è improponibile. Direte: ma non si può mandare una sonda automatica? Niente da fare: le sonde fanno fatica ad arrivare ai limiti del sistema solare, figuriamoci a quelli galattici, che sono miliardi e miliardi di volte più lontani! E quindi dobbiamo accontentarci di quello che si vede dalla nostra posizione, e magari inventarci qualche stratagemma per ricostruire in qualche modo come sia fatta la nostra Galassia. Ancora una volta, dovremo cercare degli indizi. Come fece William Herschel, astronomo inglese di origine tedesca, vissuto a cavallo tra XVIII e XIX secolo. Herschel è stato uno dei più grandi astronomi di tutti i tempi. E anche un bel personaggio: per la prima parte della sua vita ha fatto il musicista. Probabilmente la scoperta che lo ha reso più celebre è stata quella del pianeta Urano, nel 1781. Ma torniamo alla Via Lattea. A un certo punto Herschel iniziò una ricerca sistematica di oggetti “non stellari”, cioè nebulose di vario tipo, ammassi di stelle e galassie (che però non si sapeva ancora che cosa fossero). Ogni notte ne trovava quattro o cinque e alla fine gli oggetti da lui scoperti furono oltre duemilacinquecento! Mentre faceva questo lavoro, ebbe l’intuizione di porsi una domanda non indifferente: “Ma le stelle a un certo punto finiscono e oltre c’è solo il vuoto, oppure continuano all’infinito nello spazio?”. Per rispondere a tale quesito, Herschel ideò un metodo geniale. Scelse tremilaquattrocento aree del cielo e si mise a contare (una per una!) le stelle che


PROVA 1 - Testo B

PROVE NAZIONALI

si trovavano in ciascuna area. La sua ipotesi era che, osservando con telescopi 40 sempre più potenti se gli astri continuano all’infinito, avrebbe dovuto trovarne sempre di più. Se invece a un certo punto finiscono, il suo conteggio non sarebbe più aumentato. Dopo anni di osservazioni, verso la fine del XVIII secolo, ebbe la risposta che cercava: il sistema solare si trovava all’interno di un insieme di stelle che aveva 45 un limite. Non solo: riuscì anche a tracciare una pianta, sia pure piuttosto rozza, di come le stelle erano distribuite. In pratica, una mappa della Via Lattea. La prima della storia. M. Hack, G. Ranzini, Tutto comincia dalle stelle, Sperling & Kupfer

B1 All’inizio gli autori presentano la nostra Galassia, la Via Lattea, in cui si trova

il sistema solare con una similitudine: ricopiala in modo completo. ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................

B2 “Il desiderio di conoscere meglio la nostra Galassia è molto forte” (righe 6-7):

la prima cosa che si vorrebbe sapere è A. B. C. D.

quale è la sua forma. quante stelle ci sono. quanta distanza intercorre da un punto all’altro. se le stelle a un certo punto finiscono e da lì inizia il vuoto.

B3 Che cosa NON può fare una sonda automatica?

A. B. C. D.

Raggiungere i confini della Via Lattea e fotografarla tutta nel suo insieme. Fotografare il sistema solare. Viaggiare nello spazio. Fotografare i pianeti del sistema solare.

B4 Perché nel testo si dice che William Herschel fu “un bel personaggio” (riga 26)?

A. B. C. D.

Fu un grande astronomo e scoprì il pianeta Urano. Compose ventiquattro sinfonie. Sapeva suonare il violino. Prima fu un musicista molto produttivo, poi divenne un grande astronomo.

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PROVE NAZIONALI

PROVA 1 - Testo B

B5 L’espressione “gli oggetti da lui scoperti” (riga 32) fa riferimento

A. B. C. D.

alle stelle. alle sinfonie. alle nebulose, agli ammassi di stelle e alle galassie. a libri che parlavano di stelle.

B6 Alle righe 35-36 Herschel si pose una domanda. Quale strategia mise in campo

per darsi una risposta? A. Si mise a contare a caso tutte le stelle che vedeva nel cielo. B. Individuò tremilaquattrocento aree del cielo e in ciascuna contò le stelle. C. Diede un nome a tutte le aree del cielo individuate. D. Contò le stelle nel cielo in modo approssimativo. B7 Quale frase sintetizza l’ipotesi di Herschel?

Herschel, utilizzando un potente telescopio, ipotizzò di A. B. C. D.

arrivare a contare sempre più stelle in uno spazio infinito. verificare se le stelle continuavano a essere presenti sempre più numerose nello spazio infinito. provare che le stelle finivano al confine del sistema solare. verificare che le stelle fossero raggruppate in tremilaquattrocento aree.

B8 A quale conclusione giunse l’astronomo verso la fine del XVIII secolo?

A. B. C. D.

Il Il Il Il

sistema sistema sistema sistema

solare solare solare solare

era infinito. si trovava all’interno di un insieme limitato di stelle. si trovava all’interno di un insieme illimitato di stelle. comprendeva un altro insieme limitato di stelle.

B9 Leggi le seguenti affermazioni e confrontale con le informazioni contenute nel testo.

Segna con una X l’affermazione NON corretta. A. B. C. D.

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La Via Lattea è un sistema complesso, sempre in movimento, che cambia continuamente. Il confine della Via Lattea è percorribile con le astronavi più moderne. Noi non riusciamo a vedere tutta insieme la Via Lattea perché ci troviamo al suo interno. Ci vogliono anni di osservazioni per giungere a validare un’ipotesi scientifica.


PROVA 2 - Testo A

PROVE NAZIONALI

Il mondo a testa in giù 5

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Carletto era un ragazzino alla rovescia, come ce ne sono tanti, solo che molti si adeguano in qualche modo e, sforzandosi un po’, si raddrizzano al punto da confondersi con tutti gli altri. Lui no. Non sempre per lo meno e, quando non ci pensava e faceva tranquillamente qualcosa al contrario, il più delle volte si pigliava una lavata di testa, però si divertiva più di chiunque altro. Certo, proprio tutto alla rovescia era impossibile anche per lui: infilare i calzini sopra le scarpe, per esempio, non solo era assurdo, ma persino scomodo. Andare a scuola quando tutti gli altri uscivano, invece, sarebbe stato bellissimo, ma con la controindicazione di una bocciatura che non sarebbe stata altrettanto auspicabile. Altre volte, invece, gli capitava di pranzare cominciando dal dolce, per finire con l’antipasto, che tanto nello stomaco è buio e i cibi si mischiano lo stesso. Gli amici di Carletto lo guardavano un po’ così, chiedendosi perché, come e chissà, però si vedeva che quasi tutti erano invidiosi di quella sua stranezza, che era anche un piccolo segno di libertà. Crescendo, Carletto mica migliorò, anzi. Leggeva il giornale dall’ultima pagina alla prima; trovò più facile mettersi a studiare a testa in giù, forse pensando che con il sangue, alla testa arrivassero anche tutte le idee. E non è detto che non fosse davvero così... Quando la sua fidanzata gli disse che lui le faceva girare la testa non ci trovò nulla di strano, anzi, era più che una conferma! Una notte, immerso nel sonno, Carletto fece un sogno a dir poco insolito: sognò di non essere affetto dalla forza di gravità, al contrario del resto del mondo, che continuava a starsene con i piedi ben piantati per terra. Lui, invece, camminava tranquillamente sul soffitto, come se fosse un lampadario, con la piccola differenza che un lampadario, se lo stacchi, cade; lui no. Quando al mattino si svegliò e si rese conto che il suo era solamente un sogno, un po’ ci rimase male, ma il buonumore che quella stranezza gli aveva regalato lo tenne arzillo fino a metà pomeriggio. Prendere le cose alla rovescia a volte era persino divertente: durante la lezione di matematica le divisioni diventavano moltiplicazioni e viceversa e bisognava solamente ricordarsi di ribaltare di nuovo le cose durante le verifiche e le interrogazioni. Le radici degli alberi sembravano rami infilati nel terreno e un po’ è davvero così. Guardando un film dalla fine, forse ci si perdeva il colpo di scena finale, ma almeno si capiva subito se la storia era avvincente oppure no e, nel caso, lo si guardava una seconda e una terza volta, questa volta dalla prima scena all’ultima. Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Carletto si fece un regalo e acquistò

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PROVE NAZIONALI

PROVA 2 - Testo A

un pipistrello. Uno splendido esemplare di pipistrello, che non gli costò nemmeno chissà cosa: chi vuoi che comperi un pipistrello per il compleanno?! Però quello diventò il suo cucciolo a testa in giù, ma siccome a testa in giù ci stava pure lui, alla fine non lo era né l’uno, né l’altro. In più, un pipistrello non deve essere portato a passeggio ogni mattina alle sei, né al parco, né altrove. Prendilo in considerazione, se mai vorrai procurarti un cucciolo pure tu. I suoi amici, invece, gli regalarono un pallone. Un bel pallone da calcio, di cuoio, come i palloni veri, perfettamente rotondo, che rimbalzava a meraviglia. Lui ringraziò sorridendo poi, per prima cosa, girò il pallone a testa in giù. Nessuno notò la differenza, perché una sfera è una sfera da qualsiasi parte la guardi, ma lui lo sapeva che era alla rovescia e la cosa gli metteva allegria. Quella domenica, con il nuovo pallone di Carletto, si organizzò una partita indimenticabile: undici di qua, undici di là, palla al centro e vinca il migliore. Fu proprio durante quella sfida, al minuto ottanta, che vedendo il pallone volare alto verso di sé, anziché saltare per colpire di testa, Carletto saltò alla rovescia, con la testa e le braccia verso il terreno e le gambe sforbicianti tra le nuvole. In quel modo colpì la palla tra lo stupore di tutti e grazie a quel tiro acrobatico e fantasioso fu eletto migliore in campo, anche se i più invidiosi sussurrarono tra loro che era solo perché era il suo compleanno o forse perché il pallone era suo e decideva lui. Ma bisogna capirli, il mondo a testa in giù, loro, non lo avevano mai visto...

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A. Valente, Così per sport - Storie di imprese, inciampi e ruzzoloni, Lapis Edizioni

A1 Già dalla prima riga del testo si può immaginare perché il racconto sia stato intitolato

Il mondo a testa in giù. Perché A. B. C. D.

il protagonista è Carletto. il protagonista, Carletto, è un ragazzino alla rovescia. il protagonista è un ragazzino. ci sono tante persone alla rovescia.

A2 L’autore afferma che ci sono tante persone come Carletto: ma che cosa succede

a molte di queste persone, a differenza di Carletto? Completa.

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Molte altre persone

Carletto

...................................................................

...................................................................

...................................................................

...................................................................


PROVA 2 - Testo A

PROVE NAZIONALI

A3 Nella frase “faceva tranquillamente qualcosa al contrario, il più delle volte si pigliava

una lavata di testa” (righe 4-5), l’espressione sottolineata significa A. B. C. D.

idea fissa in testa. botta in testa. rimprovero. a testa alta.

A4 Nelle righe successive (righe 6-12) sono indicate le azioni alla rovescia che Carletto

poteva davvero fare e quelle invece impossibili anche per lui. Metti una X per ogni riga della tabella. Carletto lo fa

Impossibile anche per Carletto

a) Infilare i calzini sopra le scarpe. b) Andare a scuola quando tutti gli altri uscivano. c) Pranzare cominciando dal dolce.

A5 Nella frase “sarebbe stato bellissimo, ma con la controindicazione di una bocciatura

che non sarebbe stata altrettanto auspicabile”, la parola controindicazione, in base al contesto, significa A. B. C. D.

indicazione al contrario. presenza di uno o più fattori che sconsigliano l’uso di un farmaco. indicazione contraria a una data in precedenza. indicazione che un autore aggiunge ai lati di un testo scritto.

la parola auspicabile, in base al contesto, significa A. B. C. D.

che si augura a qualcuno. che non si augura a qualcuno. augurio. presagio tratto dal volo degli uccelli.

A6 Che cosa pensano gli amici di Carletto riguardo al suo modo di comportarsi?

A. B. C. D.

Non approvano il suo comportamento. Lo guardano un po’ stupiti. Lo guardano un po’ stupiti e un po’ lo invidiano. Non capiscono perché si comporti così.

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PROVE NAZIONALI

PROVA 2 - Testo A

A7 Completa con le parole del testo.

Quasi tutti gli amici erano invidiosi di quella ............................. di Carletto perché la consideravano un piccolo segno di .............................. A8 “Crescendo, Carletto mica migliorò, anzi” (riga 16): che cosa dovresti aggiungere per

chiarire la parola anzi? A. B.

Resta sempre “alla rovescia”. Si “raddrizza” come gli altri.

C. D.

Diventa più “alla rovescia”. Diventa meno “alla rovescia”.

A9 Scrivi un comportamento di Carletto da adulto.

......................................................................................................................................... A10 Rileggi la parte di testo nel riquadro.

Quando al mattino si svegliò e si rese conto che il suo era solamente un sogno, un po’ ci rimase male, ma il buonumore che quella stranezza gli aveva regalato lo tenne arzillo fino a metà pomeriggio. A quale sogno fa riferimento l’autore? A. B. C. D.

Al suo sogno di non essere soggetto alla forza di gravità. Al sogno di Carletto sulla forza di gravità. Al sogno di Carletto di non essere soggetto alla forza di gravità e di camminare sul soffitto senza cadere. Al sogno di Carletto di essere un lampadario.

A11 Dalla riga 30 alla riga 37 l’autore elenca altri comportamenti “alla rovescia” di Carletto,

trovando in ognuno un aspetto divertente o utile. Metti una X per ogni riga della tabella. Ha un aspetto divertente

a) Fare le moltiplicazioni e divisioni alla rovescia. b) Guardare un albero alla rovescia. c) Guardare un film dalla fine.

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Ha un aspetto utile


PROVA 2 - Testo A

PROVE NAZIONALI

A12 Se la storia del film era avvincente che cosa faceva Carletto?

.........................................................................................................................................

A13 L’espressione colpo di scena finale (righe 34-35) indica

A. B. C. D.

la la la la

scena finale della storia. scena improvvisa con cui si conclude la storia, che sorprende lo spettatore. conclusione della storia a colpi di pistola tra i protagonisti. scena terrificante con cui si conclude il film.

A14 Quale regalo si fece Carletto per il suo diciottesimo compleanno?

.........................................................................................................................................

A15 “Prendilo in considerazione, se mai vorrai procurarti un cucciolo pure tu” (riga 44).

A chi si rivolge l’autore? A. B.

A Carletto. A un amico di Carletto.

C. D.

A tutti quelli che leggono il testo. A un lettore che solo lui conosce.

A16 Che cosa, invece, gli amici regalarono a Carletto per il suo compleanno?

.........................................................................................................................................

A17 Grazie al regalo degli amici, quella domenica si organizzò una partita che fu

indimenticabile perché A. B. C. D.

il pallone era perfettamente rotondo e rimbalzava a meraviglia. le squadre erano formate da undici calciatori di qua e undici di là. Carletto colpì il pallone con un tiro acrobatico. Carletto colpì il pallone di testa.

A18 Seconde te, nella conclusione del racconto l’autore pensa che Carletto fu il migliore

in campo perché A. B. C. D.

era il suo compleanno. decideva tutto lui, essendo il proprietario del pallone. sapendo vivere “alla rovescia”, gli riuscì il tiro acrobatico. è il protagonista della storia.

75


PROVE NAZIONALI

PROVA 2 - Testo B

Per un buon sonno 5

10

15

20

25

30

Un bagno caldo, una fiaba o una dolce ninna nanna. Sono alcuni dei tanti rituali che molto spesso accompagnano e rendono magico il momento in cui i bambini si mettono a letto. Molte altre ricerche evidenziano che far seguire corrette abitudini ai bambini offre loro le migliori possibilità di avere un sonno adeguato e sano ogni giorno e ciò è fondamentale per promuovere la loro crescita e sviluppo. Ma quali sono le strategie migliori per insegnare ai bambini a dormire bene? I ricercatori dell’University of British Columbia, in Australia, hanno osservato quanto è importante per bambini più piccoli e per quelli in età scolare seguire alcune specifiche abitudini. Dall’analisi, infatti, è emerso che le pratiche più efficaci nel migliorare il sonno dei bambini sono: andare a letto alla solita ora, evitare di stare davanti alla tv e limitare l’uso di dispositivi elettronici prima di andare a letto, leggere prima di addormentarsi e avere una camera da letto silenziosa. Dallo studio, infatti, è emerso come gli adolescenti, i cui genitori avevano stabilito precisi orari per andare a letto, dormissero meglio di quelli i cui genitori non avevano impostato alcun orario. Per avere un quadro completo di tutte le conoscenze che abbiamo, i ricercatori hanno passato in rassegna quarantaquattro studi riguardanti le corrette abitudini al sonno, coinvolgendo nell’analisi trecentomila bambini del Nord America, Europa e Asia, di tutte le fasce di età: dai neonati e bambini piccoli ai bambini in età prescolare, poi quelli in età scolare fino agli adolescenti. Dalle loro osservazioni è emerso per prima cosa che, in base all’età, cambia la quantità di ore di sonno di cui i bambini hanno bisogno per crescere sani. Le nuove linee guida dell’American Academy of Sleep Medicine raccomandano che un neonato, per esempio, dovrebbe dormire circa dodici, sedici ore a notte, che scendono a undici, quattordici ore nei primi due anni di vita. A seguire, dai tre ai cinque anni sono consigliate circa dieci, tredici ore; dai sei ai dodici anni nove, dodici ore; infine dai tredici ai diciotto anni sarebbero necessarie dalle otto alle dieci ore per notte. Tali indicazioni non andrebbero sottovalutate perché il sonno è una componente fondamentale per la salute generale e per il benessere, da qui la “qualità del sonno” va considerata un fattore essenziale della vita di ciascun individuo. M. Musso, in www.repubblica.it

76


PROVA 2 - Testo B

PROVE NAZIONALI

B1 Che cosa affermano i ricercatori dell’University of British Columbia?

A. B. C. D.

I bambini devono andare a letto ogni sera alla stessa ora. È importante per i bambini più piccoli e per quelli in età scolare seguire corrette abitudini per andare a letto la sera, in modo da avere un sonno sano. Solo i bambini più piccoli devono seguire delle abitudini prima di andare a letto. Leggere prima di addormentarsi concilia il sonno.

B2 Nella frase “Dall’analisi, infatti, è emerso che le pratiche più efficaci nel migliorare il

sonno dei bambini sono…” (righe 10-11), la parola sottolineata con quale termine NON può essere sostituita? A.

Studio

B.

Indagine

C.

Ricerca

D.

Esame

B3 Lo studio ha messo a confronto adolescenti abituati ad andare a dormire a orari precisi

con adolescenti a cui non era imposto nessun orario (righe 14-16). Riporta in tabella l’esito di questo confronto, in base a quanto appreso nel testo. Adolescenti che vanno a dormire a un orario preciso

Adolescenti che vanno a dormire senza un orario preciso

...................................................................

...................................................................

B4 Per avere un quadro completo, i ricercatori hanno preso in esame molti studi

riguardanti le corrette abitudini al sonno. Completa con i dati forniti dal testo. I ricercatori hanno coinvolto nell’analisi ............................ bambini del ............................, ............................, ............................ di tutte le fasce d’età: ............................ e bambini piccoli, bambini in età .............................., .............................., fino agli adolescenti. B5 Quale fattore determina le ore di sonno necessarie per un bambino?

......................................................................................................................................... B6 Dopo aver letto il testo, puoi affermare che si svolgono molti studi sul sonno

A. B. C. D.

perché il sonno è un elemento vitale per la salute di ogni individuo, fin da neonato. perché ci sono molti ricercatori. per avere un quadro completo di tutte le conoscenze. per far addormentare i bambini.

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COMPITI DI REALTÀ

Un tiro che è una cannonata!

Donne e storia

Da p. 38 del libro delle Letture

Un gruppo di ragazzi dell’altra sezione sostiene che da sempre gli uomini hanno fatto e fanno più cose delle donne. Dimostrate che non è così!

Rita Levi Montalcini

CONSEGNA Realizzare un libro in cui compaiano informazioni sulle figure femminili. Bebe Vio

INDICAZIONI DA SEGUIRE fase

1

Ricerca dei materiali e formazione dei gruppi

1D ocumentatevi in relazione a scrittrici, figure femminili nelle fiabe (il loro ruolo), personaggi storici femminili, scienziate, campionesse di sport, impegni della mamma (in casa), i lavori delle donne (fuori casa). 2 A gruppi liberi, ma composti in uguale numero di femmine e maschi, assegnate i compiti: 1° gruppo: va alla Biblioteca Civica e cerca libri sulle figure femminili di oggi e di ieri, 2° gruppo: fa una ricerca nelle altre classi per sapere quali lavori svolgono le mamme; 3° gruppo: cerca informazioni sulle campionesse dello sport italiano e mondiale; 4° gruppo: fa un’indagine sulle attività domestiche svolte dalle donne, confrontandole con quelle dei maschi; 5° gruppo: studia titolo, copertina e sinossi del libro e le realizza su cartoncino.

fase 2 Assemblaggio dei materiali 1 Riportate su fogli A4, usando il programma Word, le informazioni raccolte. 2 Stampate e illustrate con disegni o immagini le pagine. 3 Assemblate il volume, compresa la copertina. fase 3 Visione e ascolto di materiali Guardate insieme all’insegnante il video “La differenza” su www.youtube.com/watch?v=sLI70MkKVCI. Poi, in cerchio, condividete emozioni, dubbi, domande e conclusioni. fase 4 Presentazione del libro L’8 marzo, festa della donna, organizzate una presentazione del libro a tutta la scuola.

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COMPITI DI REALTÀ

Il compleanno di Tom

Vado a vivere alle Samoa

Da p. 42 del libro delle Letture

Il protagonista del racconto, da grande, vuole andare a vivere alle isole Samoa. Chissà se sa dove si trovano…

CONSEGNA Organizzare un viaggio alle Samoa.

INDICAZIONI DA SEGUIRE fase 1 Formazione dei gruppi e assegnazione dei ruoli 1 D ividetevi in gruppi composti da quattro bambini, tirando a sorte i nomi. 2 A ssegnate i seguenti ruoli: il coordinatore (organizza il lavoro), il cartografo (consulta la carta), il ricercatore (cerca informazioni), il relatore (espone alla classe il lavoro svolto). fase 2 Ricerca dei materiali Ogni gruppo svolge assieme una ricerca sulla posizione geografica delle isole Samoa e sulla loro posizione rispetto all’Italia, mediante carte geografiche, mappamondi, Goole Maps, Google Earth e cataloghi di agenzie… Si documenta anche sui mezzi necessari per raggiungerle, sui tempi e sui costi del viaggio. fase 3 Organizzazione dei materiali e produzione di un opuscolo 1 Catalogate il materiale trovato secondo i seguenti criteri: • come sono le Samoa; • dove si trovano e distanza dall’Italia; • i mezzi per raggiungerle e scali aerei; • i tempi; • i costi. 2 R iassumete le informazioni in un opuscolo, corredato di mappe e illustrazioni. Se avete a disposizione un pc, potete usare il programma Word.

79


COMPITI DI REALTÀ

Ispettore Bracco: missing

La donna misteriosa Da p. 56 del libro delle Letture

L’Ispettore Bracco è stato rapito e tutte le sue foto sono state distrutte da un pirata informatico. Tu che lo conosci bene, puoi contribuire alle indagini.

CONSEGNA Preparare un identikit che descriva con precisione l’Ispettore Bracco, sotto tutti i punti di vista.

INDICAZIONI DA SEGUIRE fase

1

F ormazione dei gruppi e analisi delle caratteristiche 1 S uddividetevi liberamente in gruppi. 2 R iflettete sulle caratteristiche da descrivere: • volto; • aspetto fisico; • abbigliamento; • dati biografici; • abitudini; • ambiente di vita.

fase 2 Produzione dei testi 1 L ’insegnante assegna a ogni gruppo una caratteristica. 2 O gni gruppo lavora singolarmente, poi condivide con gli altri i testi prodotti, mediante lettura ad alta voce. 3 Viene realizzata una mappa di sintesi della caratteristica. fase 3 Realizzazione del cartellone Assemblate tutte le caratteristiche sintetizzate in un unico cartellone dal titolo: Ispettore Bracco: missing.

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COMPITI DI REALTÀ

Il sito archeologico di Pompei

Un’occasione per conoscere meglio la città di Pompei, per saperla apprezzare e raccontare!

CONSEGNA Diventare una guida del parco archeologico di Pompei.

Un giorno a Pompei Da p. 90 del libro delle Letture

INDICAZIONI DA SEGUIRE fase 1 Suddivisione dei lavori e consultazione A coppie suddividetevi le seguenti attività, sotto la supervisione dell’insegnante: • l ettura dei libri T. Bruno, L’ultimo gladiatore di Pompei, M. Piscitelli, Guida di Pompei per bambini curiosi, e D. Morosinotto, L’eruzione di Pompei; • visione dei video sul tema, dal sito www.raiscuola.it; • consultazione del sito www.pompeisites.org; • consultazione del sito www.comune.pompei.na.it; • consultazione del sito www.museoarcheologiconapoli.it. fase 2 Organizzazione delle informazioni Riassumete in schemi le informazioni che avete ricavato suddividendole in: • presentazione generale del sito archeologico; • il tour che avete scelto. fase 3 Esposizione del materiale A coppie, utilizzando le immagini della LIM o di un libro, calatevi nei panni di una guida e raccontate ai compagni la “vostra” Pompei.

81


COMPITI DI REALTÀ

La sentinella Turg Da p. 131 del libro delle Letture

Viaggio nel sistema solare Una spedizione di Scienziati dell’Istituto Nazionale di Astrofisica vuole fare un viaggio nel Sistema Solare ma, al momento, i loro esperti sono KO… prova a dare tu una mano!

CONSEGNA Preparare un plastico del Sistema Solare in 3D.

INDICAZIONI DA SEGUIRE fase

1

Formazione dei gruppi e ricerca dei materiali

1 D ividetevi in gruppi di quattro, tirando a sorte i nomi dei componenti. 2 A ssegnate i ruoli: il moderatore (regola la conversazione), lo scrittore (compila il cartellone), il postino (chiede informazioni all’insegnante o ai compagni), il relatore (espone il lavoro). 3O gni gruppo svolge una ricerca sull’argomento, sotto la supervisione dell’insegnante, scegliendo tra: • A genzia Spaziale Europea, www.youtube.com/user/ESA, dove grazie a Paxi si può viaggiare nel nostro Sistema Solare; • www.planetarioditorino.it/infinito ewww.planetariopadova.it; • sussidiario delle discipline; • libri della Biblioteca Scolastica o Civica e il libro E. Carney, Pianeti. 3, National Geographic Kids.

fase

2

Scelta delle domande e preparazione delle lettere (tempo 1 ora)

1 I componenti dei gruppi sintetizzano in una mappa le informazioni raccolte. 2 O gni relatore condivide le informazioni con i compagni. 3R ealizzazione del progetto: recupero materiali occorrenti, stima dei tempi, suddivisione del lavoro.

fase

3

Lettura della risposta e produzione dell’articolo (tempo 2 ore)

1 P roduzione delle varie parti del plastico e assemblaggio. 2 R ealizzazione di un libretto di istruzioni per la costruzione del plastico. 3 E sposizione del plastico in corridoio.

82


COMPITI DI REALTÀ

Carta del Rispetto per gli anziani

Mio nonno Da p. 162 del libro delle Letture

Tutti vanno rispettati ma in modo particolare gli anziani. Che ne dici? Potrebbe essere utile una carta del rispetto…

CONSEGNA Creare una carta del rispetto dell’anziano da condividere.

INDICAZIONI DA SEGUIRE fase 1 Formazione dei gruppi di ricerca 1 A gruppi, scelti a sorte e composti solo da maschi o solo da femmine, individuate: • c he cosa significa essere anziano; • d ove vivono gli anziani; • q uali sono le esigenze degli anziani; • c hi erano, che cosa facevano prima di diventare anziani; • q uali sono i desideri degli anziani; • c he cosa li rende felici; • d i che cosa hanno paura. 2 Cercate informazioni intervistando anziani a casa, in paese, conoscenti…

fase 2 Scelta delle domande e preparazione delle lettere (tempo 1 ora) Confrontate le risposte che avete ottenuto e create un unico documento.

fase 3 Lettura della risposta e produzione articolo (tempo 2 ore) 1 D iscutete collettivamente gli esiti delle interviste traendo le opportune conclusioni. 2 C reate la “Carta del rispetto dell’Anziano” da appendere in corridoio e pubblicare sul sito della scuola (se volete potete farlo il 2 ottobre, il giorno della festa dei nonni), o speditela al giornale della vostra città.

83


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 1

Le bacchette speciali “Avere un fratello è un incubo!” pensava Steven. Averne uno è già di per sé un incubo, ma averne uno come Jeffrey è una vera e propria maledizione. Non tanto perché è più piccolo di me di otto anni, anche se la cosa di certo non aiuta. Non è perché è più bello di me, anche se nemmeno questo aiuta. 5 Io ho i capelli marrone-topo appiccicati alla testa. Porto un paio di occhiali spessi un centimetro e un apparecchio che mi dà l’aria di uno che ha ingoiato i rottami di un treno. Mio fratello ha un sorriso da pubblicità, dieci decimi per occhio e boccoli biondi come quelli degli angioletti. Mi odiasse, almeno… e invece mi adora, mi segue ovunque! E non gli basta essere più bello di me e 10 starmi sempre tra i piedi, no, lui distrugge anche tutta la mia roba, autostima e salute mentale comprese. Ecco ad esempio la storia della torta pazza. Jeffrey sa da quando è nato che la cosa peggiore che può farmi è toccare la mia batteria. Ho stabilito delle regole a proposito, ma un fatidico pomeriggio 15 dello scorso anno Jeffrey ha deciso di far fare alle mie regole un bel volo fuori dalla finestra. Quel giorno sono tornato a casa, ho salutato la mamma e mi sono avviato nella mia camera per esercitarmi un po’. Ero particolarmente di buon umore, così per festeggiare avevo deciso di tirare fuori le bacchette speciali e di usarle. Sono speciali perché hanno l’autografo del mio batterista 20 preferito di sempre, Carter Beauford. Peccato che le bacchette non fossero più al loro posto! Sono corso di sopra come una furia, sperando di fare in tempo… Come sono entrato in cucina, ho visto Jeffrey che “cucinava” sul pavimento. C’erano pentolini ovunque e Jeffrey era tutto preso a mescolare il suo 25 intruglio nella pentola più profonda. Con le mie bacchette speciali! Mi sono avvicinato a lui con sguardo omicida. – Jeffrey! Dammi quelle bacchette! – Ma sto cucinando. – Dammi quelle bacchette! 30 – Ma la torta pazza non è ancora pronta. – Non me ne frega niente di quella schifezza che stai facendo finta di cucinare. Dammi le bacchette! – Guarda che è vera! E lo era. La “torta pazza” di Jeffrey era un simpatico miscuglio di caffè, uova 35 crude e pezzi di guscio, Coca Cola, bacon crudo e tre macchinine da corsa. Le mie bacchette speciali tuttora hanno uno strano odore! da J. Sonnenblick, I 10 mesi che mi hanno cambiato la vita, Giunti

84


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 1 Comprensione e lessico

Ogni risposta vale 2 punti.

1 Il racconto inizia con una situazione-problema. Qual è?

n. 1

A. Avere un fratello fa fare brutti sogni. B. Avere un fratello è un incubo.

2

....... / 100

2 Steven come definisce il fratello Jeffrey? A. B. C. D.

Un Un Un Un

n. 2

incubo e un triangolo. incubo e una maledizione. sogno salutare per la mente. brutto risveglio.

2

....... / 100

3 A chi si possono attribuire le seguenti affermazioni? Metti una X. Steven

Jeffrey

È più piccolo di otto anni. Porta l’apparecchio. Ha i capelli marrone-topo appiccicati. Ha un sorriso da pubblicità. Porta gli occhiali spessi. Ha boccoli biondi. 4 Che cosa distrugge Jeffrey? A. B. C. D.

Tutta Tutta Tutta Tutta

la roba di Steven. l’autostima di Steven. la la roba, l’autostima e la salute mentale di Steven. la roba e la salute mentale di Steven.

5 Il termine autostima (riga 10) significa: A. B. C. D.

avere rispetto dell’auto provare a indovinare il prezzo dell’auto avere considerazione di se stessi avere considerazione dell’altro

6 Quali sentimenti nutre Jeffrey nei confronti di Steven? A. Lo odia. B. Lo cura. C. Lo adora.

2

n. 3 2

2

2

....... / 100

n. 4 2

2

2

....... / 100

n. 5 2

2

2

2

....... / 100

n. 6 2

2

....... / 100

85


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 1

7 Qual è la cosa peggiore che può fare Jeffrey a suo fratello? A. Non rispettare le regole. B. Toccare la sua batteria.

2

....... / 100

8 Perché le bacchette di Steven sono speciali? Rispondi con parole tue. ………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………

9 Steven, quando non trova le bacchette, dove corre a cercarle? A. Di sopra in cucina. B. Di sotto in cucina.

Steven Steven Steven Steven

è è è è

allegro simpatico affaticato arrabbiato

12 I l testo è stato suddiviso in quattro parti. A queste sono stati assegnati quattro titoli. Indica qual è il titolo di ciascun paragrafo, collegando con una freccia ogni elemento della colonna A con un elemento della colonna B.

86

Colonna B

1 2 3 4

2

2

2

....... / 100 n. 9

n. 10 2

2

2

....... / 100

Miscuglio di caffè, uova crude, pezzi di guscio, una banana, Coca Cola, bacon crudo e tre macchinine da corsa.

Paragrafo Paragrafo Paragrafo Paragrafo

2

....... / 100

11 N ella “torta pazza” di Jeffrey ci sono tanti ingredienti: cancella l’intruso dall’elenco con una X.

Colonna A

n. 8

2

10 N ella frase “Sono corso di sopra come una furia” (riga 22), il termine furia indica che: A. B. C. D.

n. 7

a. La torta pazza e la ricetta b. Un bambino da pubblicità c. Dove sono finite le bacchette speciali? d. Jeffrey cucina con le bacchette

n. 11 2

2

....... / 100

n. 12 2

2

2

2

....... / 100


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 1 Grammatica 13 N ella frase “Avere un fratello è un incubo”, quanti nomi e quanti verbi sono presenti?

17 “ Mi odiasse, almeno… e invece mi adora, mi segue ovunque! E non gli basta essere più bello di me e starmi sempre tra i piedi, no, lui distrugge anche tutta la mia roba”. Quanti pronomi personali ci sono?

A. Due nomi e due verbi. B. Due nomi e un verbo. C. Un nome e due verbi.

A. 5 B. 1

14 N ella frase “Io ho i capelli marronetopo appiccicati alla testa”, sottolinea il soggetto con il verde e il complemento oggetto con il viola.

C. 7 D. 2

18 S crivi se i seguenti verbi sono transitivi o intransitivi. Mi adora = ............................................................ Sono entrato in cucina = ................................. Mi sono avvicinato a lui = .............................. Dammi quelle bacchette = . ............................

15 N ella frase del quesito n. 14 qual è il pronome? ……………………………………………

19 “ Nella pentola più profonda” l’aggettivo sottolineato è:

16 “Autostima” è un nome: A. B. C. D.

A. B. C. D.

alterato composto primitivo collettivo

al grado positivo al grado comparativo al grado comparativo di maggioranza al grado superlativo relativo

20 “La “torta pazza” di Jeffrey era un simpatico miscuglio di caffè.” Dividi la frase in sintagmi, poi classificali in tabella. soggetto

predicato verbale

predicato nominale

n. 13

n. 15

n. 17

2

2

2

....... / 100

2 ....... / 100

2

n. 16

n. 18

2

2

2

....... / 100

....... / 100

2

attributo

n. 19 2

2

....... / 100

n. 14

2

complemento di specificazione

2

2

2

....... / 100

TOTALE

n. 20 2

....... / 100

2

2

....... / 100 2

....... / 100

2

87


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 2

Lo zoo interplanetario 5

10

15

20

25

30

35

Ogni anno puntualmente, il professor Hugo esibiva nuove creature, delle razze più strane e imprevedibili. In passato, già si erano viste le creature a tre zampe provenienti da Venere o gli altissimi e filiformi uomini di Marte, mostri a foggia di serpenti, che arrivavano da punti remoti della galassia. L’astronave comparve, rotonda e scintillante, nel cielo di Chicago, e lentamente calò sull’immenso parcheggio trimetropolitano alla periferia della città: gli enormi portelloni laterali si sollevarono e mostrarono la solita fila di gabbie. Dietro le sbarre si intravedevano degli esseri bizzarri: piccoli animali simili a cavalli, ma si muovevano e si inerpicavano lungo le sbarre come ragni e cicalavano incessantemente con vocine acute. E poco dopo apparve il professor Hugo in persona, con il suo ampio mantello multicolore e il cappello a cilindro. – Cittadini della Terra! – esclamò nel microfono – Quest’anno, al prezzo del solito dollaro, potrete ammirare i rarissimi, semi sconosciuti ragni-cavalli di Kaan, portati fino a voi per milioni di miglia attraverso lo spazio. Avvicinatevi alle gabbie, guardateli, studiateli, ascoltateli, parlatene ai vostri amici. Ma fate in fretta. La mia nave può trattenersi in quest’area soltanto sei ore! Scoccato il limite delle sei ore, di nuovo il professore Hugo uscì col suo microfono in mano: – Ora dobbiamo andare, ma torneremo tra un anno esatto. E se lo Zoo di quest’anno vi è piaciuto, telefonate ai vostri amici nelle altre città: domani saremo a New York e la settimana prossima atterreremo a Londra, poi a Parigi, a Roma, a Hong Kong, a Tokyo. E poi salperemo per altri mondi ancora! Circa due mesi e tre pianeti più tardi, l’astronave del professor Hugo ritornò infine tra le frastagliate rocce di Kaan. A uno a uno i curiosi ragni-cavalli sgusciarono rapidamente dalle gabbie e schizzarono in cento direzioni diverse, a raggiungere le loro case tra le rocce. In una di queste, la creatura-lei salutò il ritorno del figlioletto, farfugliando in uno strano linguaggio: – Quanto tempo! Allora, è stato bello? La creatura-lui annuì: – Magnifico! Il piccolino si è divertito un sacco! Abbiamo visitato otto mondi! Il posto chiamato Terra è stato il migliore di tutti! Le creature che ci abitano portano degli indumenti sulla pelle e camminano su due zampe. Il piccolo galoppò tutto allegro nella caverna, inerpicandosi sulle pareti. – Ma non era pericoloso? – chiese la creatura-lei. – No! – esclamò il compagno – Ci sono delle sbarre robuste, per proteggerci da loro. E poi rimaniamo sempre all’interno dell’astronave. La prossima volta devi venire anche tu, cara! È un viaggio che li vale proprio tutti i diciannove commod che ci costa! da E.D. Hock, Zoo, in Storie di giovani alieni, Edizioni EL

88


Verifica 2

VERIFICHE A LIVELLI

Comprensione e lessico

Ogni risposta vale 2 punti.

1 I l professor Hugo, come ogni anno, esibisce creature delle razze più impensabili. Da dove provengono quelle di quest’anno?

n. 1

A. Dalla Terra. B. Da Kaan.

....... / 100

2 Come sono le creature portate sulla Terra quest’anno? A. B. C. D.

Sono Sono Sono Sono

n. 2 2

altissime e filiformi. simili a serpenti. simili a cavalli. creature lente e silenziose.

A. Milioni di dollari. B. Un solo dollaro.

scivolare tra le sbarre immobilizzarsi alle sbarre aggrapparsi alle sbarre sporgersi dalle sbarre

2

n. 4 2

2

2

....... / 100

5 L’espressione “zoo interplanetario” è riferita:

n. 5

ai pianeti alle creature provenienti da diversi pianeti ai cittadini della Terra agli animali in gabbia

2

Professor Hugo

2

2

2

....... / 100

6 Segna con una X chi pronuncia le seguenti frasi. La mia nave può trattenersi in quest’area soltanto sei ore. Quanto tempo! Allora, è stato bello? Torneremo tra un anno esatto. È un viaggio che li vale proprio tutti i diciannove commod che ci costa!

n. 3

....... / 100

4 “ … piccoli animali simili a cavalli, ma si muovevano e si inerpicavano lungo le sbarre come ragni” (righe 8-9). Il termine inerpicarsi significa:

A. B. C. D.

2

....... / 100

3 Q ual è il prezzo che i cittadini della Terra devono pagare per ammirare le nuove creature?

A. B. C. D.

2

n. 6 Creature di Kaan

2

2

....... / 100

89


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 2

7 “ A uno a uno i curiosi ragni-cavallo sgusciarono rapidamente dalle gabbie”. L’espressione sottolineata si può sostituire con: A. fuggirono B. uscirono cautamente

C. uscirono velocemente D. non uscirono

8 L eggi le seguenti frasi e segna con una X quella non vera. Le creature dello zoo interplanetario: A. B. C. D.

sono ingabbiate, ma preferirebbero essere libere. si sentono protette nelle gabbie. hanno pagato per intraprendere un viaggio tra i pianeti. non pensano di essere in uno zoo.

9 Che cosa hanno in comune gli abitanti della Terra e le creature di Kaan? A. Si incontrano dopo un anno. B. Amano lo zoo.

C. Pagano il professor Hugo. D. Viaggiano con una nave.

10 Chi sono “creatura-lui” e “creatura-lei”? A. B. C. D.

Due Due Due Due

amici. persone che si conoscono bene. genitori. viaggiatori.

11 D opo aver letto il racconto, quattro bambini dicono quello che hanno capito. Secondo te, qual è il pensiero corretto? A. Il professor Hugo permette ai terrestri di conoscere nuove creature e alle creature di conoscere nuovi pianeti, e si fa pagare B. Il professor Hugo costringe le creature a stare nella gabbia perché i terrestri le vogliono studiare. C. Il professor Hugo non permette ai terrestri di conoscere nuove creature interplanetarie. D. Il professor Hugo permette ai terrestri di conoscere nuove creature e alle creature di conoscere nuovi pianeti, e non si fa pagare. 12 Alla fine del racconto hai compreso che: A. le creature di Kaan sono animali che vivono in gabbia. B. le creature di Kaan hanno una vita simile a quella degli abitanti della Terra. C. le creature di Kaan hanno una vita completamente diversa da quella dei terrestri. D. i terrestri vogliono costruire uno zoo interplanetario.

90

n. 7 2

2

....... / 100 n. 8 2

2

2

....... / 100

n. 9 2

2

2

2

....... / 100 n. 10 2

....... / 100

n. 11 2

2

2

....... / 100

n. 12 2

2

2

2

....... / 100


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 2 Grammatica 13 N ella frase “Ogni anno puntualmente, il professor Hugo esibiva nuove creature, delle razze più strane e imprevedibili”, il soggetto è:

17 N elle seguenti frasi sono stati sottolineati tutti gli aggettivi: in quale frase ci sono solo aggettivi qualificativi? A. Gli abitanti di Marte sono altissimi e filiformi. B. Quest’anno potrete ammirare tante creature. C. Telefonate ai vostri amici nelle altre città. D. Hugo tornò circa due mesi e tre pianeti più tardi.

A. il professor Hugo B. nuove creature 14 N ella frase “L’astronave comparve, rotonda e scintillante… e lentamente calò sull’immenso parcheggio”. Quali sono i verbi? Sottolineali.

18 N ella frase “domani saremo a New York e la settimana prossima atterreremo a Londra, poi a Parigi, a Roma, a Hong Kong, a Tokyo. E poi salperemo per altri mondi ancora!”: quanti complementi di luogo ci sono? .... Quanti complementi di tempo ci sono? ....

15 I nomi che seguono sono tutti composti. Indica quale è composto da due nomi: A. B. C. D.

asciugamani interplanetario multirazze astronave

16 R ileggi la frase del quesito n. 13 e sottolinea il soggetto e il predicato. Quanti ne hai individuati? Completa.

19 E segui l’analisi grammaticale del verbo “salperemo”: …….............……………… Ora trasformalo nella stessa persona del tempo composto corrispondente.

Soggetto: ........................................... Predicato: ...........................................

20 “L’astronave del professor Hugo ritornò infine tra le frastagliate rocce di Kaan.” Dividi la frase in sintagmi, poi classificali in tabella. soggetto

predicato verbale

complemento di tempo

complemento di specificazione

n. 13

n. 15

n. 17

2

2

2

....... / 100

2 ....... / 100

2

n. 16

n. 18

2

2

2

....... / 100

....... / 100

2

apposizione

n. 19 2

2

....... / 100

n. 14

2

complemento di luogo

2

2

2

....... / 100

TOTALE

n. 20 2

....... / 100

2

2

....... / 100 2

....... / 100

2

91


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 3

Primo, primissimo, anzi no 5

10

15

20

25

30

35

Dorando fu un celebre atleta. Abitava a Carpi e faceva il garzone di fornaio nella premiata forneria-pasticceria “Roma”, sotto i portici della piazza. Era un ragazzo piccolo e un po’ triste, ma aveva i baffi neri alla moda e tre paia di scarpe. Le scarpe bianche le metteva per fare il fornaio e quelle nere per andare a messa. Le scarpe azzurre, invece, le metteva per correre e qualche volta per andare a ballare. Quando correva faceva gli occhi storti e teneva la bocca un po’ aperta. Portava dei mutandoni neri che gli arrivavano fino al ginocchio e una maglietta bianca con su scritto n.19. Correva sempre e non si fermava mai. Neanche se pioveva, neanche se nevicava, neanche se gli veniva la febbre alta. Sua madre lo chiamava: – Dorandooooo! Vieni a mangiare… Suo padre gli diceva: – Dorandooooo! Vieni ad aiutarmi… Suo fratello gli gridava: – Dinooooo! Vieni a giocare… E lui arrivava, solo che poi mangiava di corsa, parlava di corsa, giocava di corsa, ascoltava di corsa, dormiva di corsa. Insomma, faceva tutto di corsa e il perché ve lo dico subito. Doveva prepararsi per la corsa più lunga del mondo: la maratona di Londra. Finalmente arrivò quel giorno. Dorando era partito insieme agli altri atleti italiani, con cento lire in tasca e tre chili di pane nella borsa. Qualche minuto prima della gara si riempì la bocca di liquirizia, infilò le scarpe azzurre e gridò: – Vincerò! Era il 24 luglio 1908 e faceva un caldo terribile, quando dal castello reale di Windsor partirono i cinquanta migliori corridori del mondo. Ma, quando ormai restava da percorrere l’ultimo chilometro, c’era un uomo solo davanti a tutti e la gente che lo vedeva passare chiedeva: “Chi è? Chi è?”. È uno con la bocca un po’ aperta e sporca di liquirizia, e gli occhi storti: il fornaio Dorando. Appena entrato nello stadio dove c’era il traguardo, il piccolo fornaio si guardò intorno con gli occhi incantati. Fece alcuni passi, oscillò un poco, gli sembrava di vedere tanti colori che gli giravano intorno, poi cadde per terra come una piuma, con gli occhi chiusi come se dormisse. Nello stadio immenso centomila persone si alzarono in piedi per applaudire e svegliare Dorando. Un giudice corse in suo aiuto, gli bagnò il viso, poi lo fece alzare e lo tenne per un braccio fino al traguardo che era proprio lì, a portata di mano. Così Dorando vinse toccando con il petto il filo di lana del traguardo. Subito la giuria si riunì e prese una decisione clamorosa: squalificò Dorando, perché era stato aiutato da un giudice, e assegnò la vittoria a un secondo. da V. Ongini, Fiabe di sport, Mondadori

92


Verifica 3

VERIFICHE A LIVELLI

Comprensione e lessico

Ogni risposta vale 2 punti.

1 Dorando era un celebre:

n. 1

A. attore. B. atleta.

2

....... / 100

2 Che lavoro svolgeva Dorando? Sottolinea nel brano e scrivi sotto. ………………………………………………………………………………………

3 Come utilizzava le tre paia di scarpe il protagonista? A. Le scarpe azzurre le metteva per fare il fornaio, quelle nere per andare a messa e le scarpe bianche per correre e qualche volta per andare a ballare. B. Le scarpe bianche le metteva per fare il fornaio, quelle nere per andare a messa e le scarpe azzurre per correre e qualche volta per andare a ballare. C. Le scarpe bianche le metteva per andare a ballare, quelle nere per andare a messa e le scarpe azzurre per correre e qualche volta per fare il fornaio. D. Le scarpe bianche le metteva per fare il fornaio, quelle nere per andare a fare passeggiate e le scarpe azzurre per correre e qualche volta per andare a fare un giro in bici.

n. 2 2

2

....... / 100

n. 3 2

2

2

....... / 100

n. 4 2

2

2

2

....... / 100

4 Che cosa indossava Dorando quando correva? Rispondi con parole tue. ……………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………

5 Q uali erano le caratteristiche di Dorando quando correva? Rispondi con parole tue.

n. 5 2

2

2

2

....... / 100

……………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………

6 Q uali erano le azioni che Dorando faceva sempre di corsa? Scrivile dopo averle sottolineate nel testo. Mangiava, …………………………………, …………………………………, …………………………………, ………………………………….

n. 6 2

....... / 100

93


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 3

7 Correva sempre perché A. B. C. D.

doveva mantenersi in forma. amava correre. doveva prepararsi per la maratona di Londra. voleva indispettire la mamma, il papà e il fratello.

8 Con chi e con che cosa parte Dorando?

2

n. 8 2

9 R ileggi attentamente dalla riga 28 alla riga 31. Come potresti sostituire le seguenti espressioni? “...si guardò intorno con gli occhi incantati”, “oscillò un poco”, “cadde per terra come una piuma”.

n. 9

10 Le persone presenti allo stadio A. si alzarono in piedi per aiutare Dorando. B. si alzarono in piedi per applaudire e svegliare Dorando. 11 Chi lo aiutò e che cosa fece? Cerca nel testo, sottolinea e scrivi la risposta. ……………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………

12 Qual è il motivo per cui l’atleta viene squalificato? A. B. C. D.

Perché Perché Perché Perché

è un fornaio. si è addormentato poco prima del traguardo. è stato aiutato da un giudice. è italiano.

2

....... / 100

A. Parte insieme alla famiglia, con cento lire in tasca e tre chili di pane nella borsa e la liquirizia. B. Parte insieme agli altri atleti italiani, con mille lire in tasca e tre chili di pane nella borsa e la liquirizia. C. Parte insieme agli altri atleti italiani, con cento lire in tasca e tre chili di pane nella borsa e la liquirizia. D. Parte insieme agli altri atleti, con cento lire in tasca e la liquirizia.

A. “si guardò intorno con occhi addormentati”, “si fermò un poco”, “cadde per terra leggero”. B. “si guardò intorno attentamente”, “dondolò un poco”, “cadde per terra silenzioso” C. “si guardò intorno attentamente”, “cantò un poco”, “cadde per terra pesantemente”. D. “si guardò intorno con occhi meravigliati”, “dondolò un poco”, “cadde per terra leggero”.

94

n. 7

2

2

....... / 100

2

2

2

....... / 100

n. 10 2

....... / 100 n. 11 2

2

....... / 100 n. 12 2

2

2

....... / 100

2


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 3 Grammatica 13 N ella frase “È uno con la bocca un po’ aperta e sporca di liquirizia, e gli occhi storti” sottolinea gli aggettivi. 14 N ella frase “Finalmente arrivò quel giorno”, la parte sottolineata è A. complemento oggetto. B. soggetto. 15 N ella frase “Gli sembrava di vedere tanti colori che gli giravano intorno” la parola sottolineata è A. preposizione. B. congiunzione. C. pronome. 16 N ella frase “Appena entrato nello stadio dove c’era il traguardo, il piccolo fornaio si guardò intorno con gli occhi incantati” sottolinea con il rosso i soggetti e con il blu i predicati.

A. un pronome e tre aggettivi. B. un aggettivo possessivo e tre pronomi. C. un avverbio e tre pronomi. D. un verbo e tre aggettivi possessivi. 19 “ Qualche minuto prima della gara si riempì la bocca di liquirizia, infilò le scarpe azzurre e gridò”. Trasforma i verbi sottolineati nei seguenti tempi del modo indicativo. trapassato prossimo .................................................................. ..................................................................

17 N ella frase “Portava dei mutandoni neri che gli arrivavano fino al ginocchio”, la parola sottolineata può essere sostituita con A. di lui. B. a lui.

18 N ella frase “Un giudice corse in suo aiuto, gli bagnò il viso, poi lo fece alzare e lo tenne per un braccio fino al traguardo”, le parole sottolineate sono

trapassato remoto ..................................................................

C. con lui. D. per lui.

..................................................................

20 “Subito la giuria si riunì e prese una decisione clamorosa”. Dividi la frase in sintagmi, poi classificali in tabella. soggetto

predicato verbale

complemento oggetto complemento di tempo

n. 13

n. 15

n. 17

2

2

2

....... / 100

2 ....... / 100

2

n. 16

n. 18

2

2

2

....... / 100

2 ....... / 100

n. 19 2

2

....... / 100

n. 14

2

attributo

2

2

2

....... / 100

TOTALE

n. 20 2

....... / 100

2

2

....... / 100 2

....... / 100

2

95


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 4

Il mondo di Amacem 5

10

15

20

25

30

35

C’è un mondo, lassù, che si chiama Amacem. Non è più grande o più piccolo del nostro pianeta: è diverso. Su Amacem le sorgenti sono in basso, i fiumi salgono, le montagne sono di mare e nelle montagne nuotano pesci che possono uscire dall’acqua e volare nel cielo, perché le loro pinne sono anche ali. Tra i fiumi che salgono a formare le montagne, si stendono boschi e prati. Gli alberi, grandi e senza tronco, stanno sospesi a circa dieci metri dal suolo e non perdono mai le foglie, perché, mano a mano che le vecchie cadono, ne nascono di nuove. Gli uccelli-pesce si posano spesso sui rami degli alberi a riposare. Quando su Amacem soffia il vento, e soffia di frequente, gli alberi si muovono rotolando e mescolandosi in cielo da un orizzonte all’altro. Non ce n’è uno che non abbia fatto più volte il giro del mondo, sopra la terra erbosa. A volte sfiorano i fianchi delle montagne, leccando l’acqua con la punta delle foglie. A volte bastano le gocce che gli uccelli-pesce, posandosi, lasciano cadere sui rami. Su prati verdissimi, simili ai nostri pascoli di montagna, ma molto più estesi, ci sono fiori di fuoco profumato, che brillano di notte, fino a quando il piccolo sole bianco di Amacem, che si chiama Giglon, spunta all’orizzonte. Non nasce a est, come da noi, ma a ovest, ma questo non fa una grande differenza. Non ci stanno solo uccelli-pesce, fra i rami: gli Amacemi, gente quieta e leggera, vivono su quegli alberi in movimento. Non sono molto diversi da noi, soltanto un po’ più magri, leggeri e chiari: alcuni di pelle azzurrognola, altri rosa, altri arancione. Dipende dal tipo di frutti o fiori di cui si nutrono, proprio come i canarini terrestri. Gli Amacemi non hanno capelli, ma una piccola nuvola mobile e rossa, che è la loro mente. Quando due di loro vogliono parlare o giocare, si avvicinano fino a mescolare le nuvole in una sola, più grande e rossa. Gli Amacemi possono parlare, perché hanno lingua e orecchie simili alle nostre, ma usano la voce solo per cose di poco conto, per quelle importanti preferiscono mescolare le menti. Sanno anche volare, ma stanno volentieri fra i rami del loro albero, limitandosi ai voli necessari. Spostandosi da un albero all’altro, si scambiano visite e pensieri, si fanno festa e compagnia. Dal momento in cui nasce, un Amacemo pensa e fa quello che vuole e, se non si trova bene sull’albero in cui è nato, vola a cercarne un altro o un nuovo amico. Ma succede di rado: quasi sempre un Amacemo, almeno per qualche tempo, resta dove è nato a parlare, giocare, volare con gli amici sui prati o verso le montagne, mescolando le nuvole. da R. Piumini, Seme di Amacem, Einaudi Ragazzi

96


Verifica 4

VERIFICHE A LIVELLI

Comprensione e lessico

Ogni risposta vale 2 punti.

1 Il pianeta di cui si parla nel racconto è:

n. 1

A. più grande della Terra. B. è diverso dalla Terra. 2 Sul mondo di Amacem: A. le sorgenti sono in basso, i fiumi scendono, le montagne sono in alto e nelle montagne volano pesci. B. le sorgenti sono in alto, i fiumi scendono, le montagne sono in alto e nelle montagne non nuotano pesci. C. le sorgenti sono in basso, i fiumi salgono, le montagne sono di mare e nelle montagne nuotano pesci. D. le sorgenti sono in alto, i fiumi salgono, le montagne sono di mare e nelle montagne nuotano pesci. 3 Dove si stendono boschi e prati? Indica con una X. A. Tra i fiumi che scendono dalle montagne. B. Tra i fiumi che salgono a formare le montagne. C. Nel cielo, sospesi a testa in giù. 4 Q uali sono le caratteristiche degli alberi su Amacem? Individuale leggendo le righe da 7 a 15, poi scrivi sotto: .............................................................................................................

2

....... / 100 n. 2 2

2

2

....... / 100

n. 3 2

2

....... / 100

n. 4 2

2

2

2

....... / 100

............................................................................................................. .............................................................................................................

5 Chi si posa e vive sui rami degli alberi?

n. 5

A. Gli uccelli-pesce. B. Gli uccelli-pesce e gli Amacemi.

2

6 Il piccolo sole bianco di Amacem: A. nasce a est e si chiama Giglon. B. nasce a ovest e si chiama Giglon. C. nasce a ovest e si chiama Bianco.

....... / 100 n. 6 2

2

....... / 100

97


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 4

7 Gli Amacemi sono: A. B. C. D.

n. 7 2

chiassosi, leggeri e magri. quieti, leggeri e magri. quieti, grandi e grassi. quieti, leggeri e grassi.

n. 8 sì

Sono più magri di noi, leggeri e chiari. Il colore della loro pelle non dipende dal tipo di frutti o fiori di cui si nutrono. Non hanno capelli, ma una piccola nuvola mobile e rossa. La nuvola non è la loro mente. 9 Quando gli Amacemi vogliono parlare e giocare tra loro: A. B. C. D.

mescolano il colore della loro pelle. chiamano gli uccelli-pesce. mescolano le loro nuvole in una sola, più grande e rossa. mescolano le loro nuvole in una sola, più piccola e rossa.

10 Gli Amacemi possono parlare: A. ma usano la voce solo per cose di poco conto B. ma usano la lingua e le orecchie 11 Che cosa fanno gli Amacemi spostandosi da un ramo all’altro? A. B. C. D.

Si Si Si Si

scambiano scambiano scambiano scambiano

parole e auguri, si fanno festa e compagnia. doni e pensieri, fanno festa e cene. visite e pensieri, si fanno festa e compagnia. visite e pensieri, si fanno festa con nostalgia.

12 N elle ultime cinque righe del testo, si parla di un Amacemo fin dalla nascita. Che cosa fa? Rispondi con parole tue. ............................................................................................................. ............................................................................................................. .............................................................................................................

98

2

....... / 100

8 Nella tabella segna con una X le caratteristiche degli Amacemi. Gli Amacemi:

2

no

2

2

2

2

....... / 100

n. 9 2

2

2

....... / 100

n. 10 2

....... / 100 n. 11 2

2

....... / 100

n. 12 2

2

2

2

....... / 100


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 4 Grammatica 13 “ C’è un mondo, lassù, che si chiama Amacem”: che cos’è la parola sottolineata?

17 N ella frase “tra i fiumi che salgono a formare le montagne” la parola sottolineata è A. una preposizione. B. una congiunzione. C. un pronome interrogativo. D. un pronome relativo.

............................................................

14 “ Su Amacem le sorgenti sono in basso, i fiumi salgono, le montagne sono di mare”: quanti soggetti ci sono? Sottolineali.

18 L eggi la frase “usano la voce solo per cose di poco conto, per quelle importanti preferiscono mescolare le menti”, rifletti e completa. La parola sottolineata è un pronome ............................. e sostituisce la parola ..............................

15 R ileggi le righe 11-12, individua e scrivi sotto il numero di: preposizioni semplici = ........ preposizioni articolate = ........ nomi = ........ articoli = ........

19 T rasforma i verbi della frase del quesito n. 18 al passato remoto e scrivili sotto:

16 “ Non ci stanno solo uccelli-pesce, fra i rami: gli Amacemi, gente quieta e leggera, vivono su quegli alberi”. Individua e scrivi per ogni soggetto il suo predicato.

............................................................ ............................................................

- ......................................................... - .........................................................

20 “Gli Amacemi non hanno capelli, ma una piccola nuvola che è la loro mente.” Dividi il periodo in sintagmi, poi classificali in tabella. soggetto

predicato verbale

predicato nominale

n. 13

n. 15

n. 17

2

2

2

....... / 100

2 ....... / 100

2

n. 16

n. 18

2

2

2

....... / 100

....... / 100

n. 19 2

2

....... / 100

n. 14

2

complemento oggetto complemento indiretto

2

2

2

2

....... / 100

TOTALE

n. 20 2

....... / 100

2

2

....... / 100 2

....... / 100

2

99


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 5

Il segreto del cioccolato 5

10

15

20

25

30

Circa duemilacinquecento anni fa, in America Centrale, il popolo Maya scoprì il magico segreto del cioccolato. I Maya utilizzavano i semi di cacao per preparare una gustosissima bevanda amara. Nel lontano 1528, l’impavido esploratore Cortes, durante una missione segretissima portò i semi di cacao in Spagna e poco alla volta la cioccolata divenne una bevanda alla moda fra i sovrani nobili europei, arrivando così anche in Italia. L’albero del cacao è molto diffuso nei Paesi tropicali (America Centrale e Meridionale, Africa e Asia), dove il clima è caldo e umido. Ha un tronco sottile e le sue foglie possono essere di diversi colori (verde scuro, rosse o color mattone). Esistono tre diverse tipologie di albero del cacao: • il Criollo, che si trova in Messico ma anche in Colombia e in Venezuela. I suoi frutti sono allungati, hanno una superficie rugosa e sono di colore verde o rossiccio. I semi all’interno sono lunghi e rotondi di colore bianco; • il Forastero, che si trova nella zona del Rio delle Amazzoni. I suoi frutti sono ovali o rotondeggianti, hanno una superficie liscia e sono di colore giallo o rossiccio. I semi sono piccoli e appiattiti e di colore viola o biancastro. • il Trinitario è un ibrido, poiché nasce dall’incrocio delle altre due tipologie ed è un albero che riunisce le caratteristiche positive delle due varietà. I frutti dell’albero del cacao crescono direttamente sul suo tronco e sui rami principali: questi frutti si chiamano cabosse. Una volta maturi gli agricoltori selezionano quelli migliori, li tagliano con il machete direttamente dall’albero e, a mano a mano, estraggono i preziosi semini, chiamati fave di cacao, che si trovano all’interno del frutto. Da queste fave si ricaverà il cioccolato. Le fave di cacao vengono avvolte in foglie di banano e lasciate a riposare per una settimana, sviluppando così l’aroma di cioccolato (fermentazione). Successivamente le fave vengono fatte essiccare per dieci giorni al sole sotto ampie tettoie, che le riparano dalla pioggia (essiccazione) e poi vengono messe dentro a grandi sacchi e spedite alle fabbriche di cioccolato di tutto il mondo. UNICA (Unione Italiana Cioccolatieri Artigiani)

100


Verifica 5

VERIFICHE A LIVELLI

Comprensione e lessico

Ogni risposta vale 2 punti.

1 Chi scoprì il cioccolato?

n. 1

A. L’esploratore Cortes. B. Il popolo Maya. 2 In quale Paese Cortes portò i semi di cacao? A. In Europa. B. In Spagna. C. In Italia. 3 L ’albero di cacao è diffuso in Paesi tropicali dove il clima è caldo e umido: quali sono questi Paesi? Sottolineali nel testo e poi riscrivili. .............................................................................................................

4 In quale area tropicale ha vissuto il popolo Maya? A. B. C. D.

Messico. America Meridionale. America Centrale. Africa.

5 Quante tipologie di albero del cacao esistono? Scrivile. .............................................................................................................

2

....... / 100

n. 2 2

2

....... / 100

n. 3 2

2

2

....... / 100

n. 4 2

....... / 100

n. 5 2

2

2

2

....... / 100

6 Quale tipologia ha i frutti lunghi e i semi rotondi e di colore bianco? A. Criollo. B. Forastero. C. Trinitario.

n. 6 2

2

....... / 100

101


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 5

7 Il termine ibrido (riga 20) significa: A. B. C. D.

che è composto di acqua. che fonde insieme elementi diversi. che non si fonde con altri elementi. incastro.

8 Come si chiamano i frutti dell’albero di cacao? A. Cabosse. B. Fave di cacao. 9 Da quale parte dell’albero del cacao si ricava il cioccolato? A. Dai rami principali dell’albero. B. Dai frutti che crescono sui rami principali. C. Dai semi o fave del cacao che si trovano dentro il frutto.

n. 7 2

2

....... / 100

n. 8 2

....... / 100

n. 9 2

2

....... / 100

10 N ella frase “li tagliano con il machete direttamente dall’albero” (righe 24-25) li a che cosa si riferisce? Scrivilo: .................................................................................................

n. 10

11 A ttraverso quale processo si sviluppa l’aroma del cioccolato? E come avviene? Rispondi con parole tue.

n. 11

.............................................................................................................

2

2

2

2

2

....... / 100

2

2

2

2

....... / 100

............................................................................................................. .............................................................................................................

12 Il testo che hai letto è: A. B. C. D.

102

un un un un

racconto di avventura. racconto storico. racconto realistico. testo informativo.

n. 12 2

2

2

2

....... / 100


VERIFICHE A LIVELLI

Verifica 5 Grammatica 13 N ella prima frase del testo ci sono dei nomi propri. Sottolineali e riscrivili. ...........................................................

14 N ella frase “La cioccolata divenne una bevanda”, qual è il soggetto? ...........................................................

15 N ella frase “il popolo Maya scoprì il magico segreto del cioccolato”, sottolinea con il rosso l’aggettivo e con il blu il nome a cui si riferisce. 16 L eggi la frase “L’albero del cacao è molto diffuso nei Paesi tropicali” e riscrivi:

18 N ella frase “Le fave vengono fatte essiccare per dieci giorni al sole sotto ampie tettoie, che le riparano dalla pioggia”, è ripetuto due volte le. Segna l’affermazione corretta. A. Il primo le è articolo, il secondo le è pronome personale soggetto. B. I due le sono articoli determinativi. C. I due le sono pronomi personali. D. Il primo le è articolo, il secondo le è pronome personale complemento. 19 T rasforma il verbo “divenne” come indicato nella tabella.

- articoli = ......................................... - preposizioni articolate = ................... - avverbi = ........................................

m. infinito m. ind., t. fut. sempl. m. cong., t. imperf.

17 R ileggi e analizza la frase del quesito n. 15. Quanti complementi indiretti ci sono?

m. cond., t. pres.

...........................................................

20 “I frutti dell’albero del cacao crescono direttamente sul suo tronco.” Dividi la frase in sintagmi, poi classificali in tabella al posto giusto. soggetto

predicato verbale

complemento di specificazione

n. 13

n. 15

n. 17

2

2

2

....... / 100

2 ....... / 100

2

n. 16

n. 18

2

2

2

....... / 100

....... / 100

2

attributo

n. 19 2

2

....... / 100

n. 14

2

complemento di luogo

2

2

2

....... / 100

TOTALE

n. 20 2

....... / 100

2

2

....... / 100 2

....... / 100

2

103


Indice Laboratorio di SCRITTURA 4 5 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 43 44 46 47 48 50 51 54

Scrivere un testo Lo scopo di un testo Racconto per… L’incipit Il punto di vista La coerenza di significato La coerenza temporale Flashback e flashforward La forma Sequenze descrittive Sequenze dialogiche Sequenze riflessive Revisionare Per scrivere un racconto giallo Per scrivere un racconto umoristico Per scrivere un racconto storico Per scrivere un racconto biografico Per scrivere un racconto fantasy Per scrivere un racconto di fantascienza Le persone e le loro emozioni Gli animali Luoghi e ambienti Le rime Il caviardage Le immagini Emozioni e parole La parafrasi Per scrivere un testo informativo

56 La cronaca 58 La pubblicità 60 Per scrivere un testo argomentativo

Prove NAZIONALI 62 68 71 76

Aspettando la pioggia La Via Lattea Il mondo a testa in giù Per un buon sonno

Prova 1 Prova 2

Compiti di REALTÀ 78 79 80 81 82 83

Donne e storia Vado a vivere alle Samoa Ispettore Bracco: missing Il sito archeologico di Pompei Viaggio nel sistema solare Carta del Rispetto per gli anziani

Verifiche a LIVELLI 84 Le bacchette speciali 88 Lo zoo interplanetario 92 Primo, primissimo, anzi no 96 Il mondo di Amacem 100 Il segreto del cioccolato


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Coordinamento di redazione: Emilia Agostini Redazione: Valentina Cammilli per Equilibri servizi editoriali Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti Grafica e impaginazione: Barbara Cherici per Equilibri servizi editoriali Illustrazioni: Chiara Bordoni, Gianfranco Spione Copertina: Mauro Aquilanti Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, iStock, Scala Coordinamento multimedia: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.

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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

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