Miti e leggende dei sette re di Roma

Page 1

Al tempo dei leggendari sette re, la città eterna conobbe guerre, lotte fratricide, segni divini, avvenimenti misteriosi che decretarono la sua fama nel mondo. Questa raccolta spazia dal famoso racconto di Romolo e delle origini, alle storie meno conosciute ma altrettanto appassionanti che parlano di dei, di ninfe, di maghe e di indovini. Dagli albori della fondazione all’espansione di Roma, i suoi abitanti ci hanno lasciato un insieme di narrazioni memorabili che non finiscono mai di interessare e di stupire. Paola Valente insegna in una scuola primaria del Veneto. Ha scritto numerosi racconti e romanzi per ragazzi, con cui ha anche vinto prestigiosi premi e riconoscimenti. Da anni collabora con il Gruppo Editoriale Raffaello, in qualità di editor e scrittrice.

Un progetto didattico completo e innovativo: – Caratteristiche grafiche e tipografiche che favoriscono la leggibilità. – Audiolibro

con brani scelti del testo.

– Schede di approfondimento utili per le Prove INVALSI. I S B N 978-88-472-1875-8

Online: approfondimenti e schede didattiche www.raffaellodigitale.it

€ 8,90

Libro + CD audio

9

788847 218758

M iti e leggen de dei s ette re d i roma

La storia dell’antica Roma affonda le sue radici nella mitologia.

I RACCO NTI D EL M ITO

M ITI E LEGGEN D E D EI S ETTE RE D I ROMA Paola Valente con Prove INVALSI

CD

i

o

IS de Mit BN i s i e 97 ette leg 8- re gen 88 d d -4 i R e 72 om -1 a 87 58

Paola Valente

Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n°633, art. 2 lett. d).

aud



I racconti del m ito


Editor: Paola Valente Redazione: Emanuele Ramini Team grafico: Simona Dell’Orto, Mauro Aquilanti, Claudio Campanelli Illustrazioni: Alberto Serra Ufficio stampa: Salvatore Passaretta Presentazione di Paola Valente Approfondimenti e schede didattiche di Michele Santuliana 1a Edizione 2013 Ristampa 5 4 3 2 1 2018 2017 2016 2015 2014 Tutti i diritti sono riservati © 2013 Font leggimi © Sinnos editrice Raffaello Libri Srl Via dell’Industria, 21 60037 – Monte San Vito (AN) e–mail: info@ilmulinoavento.it www.grupporaffaello.it Printed in Italy È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.


Paola Valente

M ITI E LEGGEN D E D EI S ETTE RE D I ROMA

LE ORIGINI RE, EROI E DEI LA FINE DELLA MONARCHIA


In copertina: Giano bifronte e la ninfa Carna.


PRESENTAZIONE Secondo lo storico Varrone, la fondazione di Roma avvenne il 21 aprile dell’anno 753 a.C. per opera del primo re della città, Romolo. Virgilio, nella sua Eneide, pone invece le origini del popolo romano a Ilio, la famosa città di Troia incendiata e distrutta dagli Achei. Sarebbe stato il principe troiano Enea a portare sulle rive del Tevere il seme della sua stirpe, fuggendo dalla città in fiamme con il padre anziano e con il figlioletto. In realtà, Roma si sviluppò dalla progressiva fusione di nuclei abitativi locali, composti da pastori e agricoltori che avevano trovato un luogo ideale vicino al fiume Tevere e poco lontano dal mare. La storia dei primi tempi è legata alla mitologia e alla leggenda, e i suoi re hanno anch’essi questo duplice aspetto: sono probabilmente esistiti ma le loro gesta vengono descritte come se fossero guidate da forze soprannaturali. La natura stessa nella mitologia romana risulta soggetta alle regole divine. Gli dei maggiori erano simili a quelli dell’antica Grecia, avevano le stesse caratteristiche e funzioni, ma i Romani ripresero anche aspetti della cultura e della


religione del popolo etrusco, specialmente per quanto riguarda la lettura degli auspici. La mitologia romana nasce dalla necessità di poter vantare un’origine gloriosa e celeste ma anche da una naturale devozione verso le forze superiori che tutto vedono e tutto giudicano. Finché le regole divine furono rispettate, la città prosperò e divenne sempre più potente. Questa raccolta è una selezione dei principali miti romani risalenti all’epoca dei sette re e annovera racconti più o meno noti, tutti però ricchi di fascino e di colpi di scena. Dalla storia triste e delicata di Pico e Canente a quella lieta e leggera di Ercole e Larentia, si propone di fornire ai ragazzi una prima conoscenza dell’argomento che vale la pena di essere approfondito leggendo le fonti.


PARTE PRIMA LE ORIGINI



LE ORIGINI

LA FONDAZIONE DI ROMA: ROMOLO E REMO

Il muso della bestia spuntò da un cespuglio. Gli occhi gialli, acuti scrutarono il sottobosco. Il naso saggiò l’odore dell’aria. Non annusò nessun pericolo. Allora la lupa, spinta dalla sete, scese verso il fiume per bere. Aveva lasciato nella tana i lupacchiotti partoriti da pochi giorni. Erano protetti, al sicuro. Il sentiero, segnato dal passaggio dei cinghiali, correva tra l’erba secca. La lupa lo seguì appiattendosi al suolo il più possibile. Le mammelle turgide, al contatto con il terreno, le dolevano. Finalmente percepì il fragore del fiume che scorreva in basso, gonfio per la piena. Il vento portò anche un altro rumore. La lupa si fermò. Tese le orecchie e annusò di nuovo l’aria. Dalla riva ancora lontana proveniva un lamento. Il verso di un uccello, forse, ma sembrava più il vagito di un cucciolo. La lupa riprese a trotterellare rasente un boschetto di farnie dai rami ancora spogli. La primavera però era alle porte perché qualche filo d’erba e poche primule tremanti spuntavano nel sottobosco. 9


PARTE PRIMA

Il lamento diventò più forte. Si distingueva chiaro e irritante tra il rombo della corrente. La lupa arrivò alle pendici di un colle, che un giorno si sarebbe chiamato Palatino. Lì, il fiume si curvava e l’ansa si allargava in una zona paludosa, dove gli animali potevano abbeverarsi. Ai piedi del colle cresceva un fico proteso sull’acqua con immersa una parte delle radici. Impigliata fra esse, la lupa vide una cesta. Il vagito proveniva dal suo interno. L’animale ringhiò piano. Il latte premeva nelle sue mammelle. Un braccino fangoso si sporse dalla cesta. Il vagito aumentò d’intensità: erano due le voci neonate che, sovrapponendosi, richiamavano la sua attenzione. La lupa si avvicinò, il pelo irto, pronta a fuggire al primo segno di pericolo. Guardò nella cesta e vide due cuccioli d’uomo coperti di fango. I bambini si chetarono, gli occhi fissi in quelli luminosi e selvaggi della bestia, quasi leggessero in essi la vocazione materna. Uno dei piccoli tese la mano e le sfiorò il naso umido. La lupa tirò fuori la lingua e leccò via il fango. Sotto apparve la pelle nuda, rosata. Il latte le premeva nelle mammelle con urgenza. 10


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.