A cura di MARTA BARTOLUCCI
per crescere Gu i da d i d at t i ca p er l a s cu O l a d el l’ i n fa n z i a
ARTICOLI DI PEDAGOGIA E DIDATTICA REDATTI DA ESPERTI reare un gruppo inclusivo attraverso la C psicomotricità a cura di Erika Moretti
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n mattoncino dopo l’altro si sta costruendo il U Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione “zerosei” a cura di Stefania Bigi La relazione educativa a cura di Cinzia Mion pprendere attraverso le storie A a cura di Cristina Bartoli Effetto Mozart a cura di Marta Tacconi
VOlUME
A piedi nudi sull’erba a cura di Emily Mignanelli
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KAMISHIBAI
Progettazioni e Unità di Apprendimento Pedagogia di Dewey Agenda 2030 L inee pedagogiche per il Sistema Integrato “zerosei”
Leggere storie per emozionarsi e crescere insieme
L inee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica Orientamenti pedagogici sui LEAD
La Guida MOMENTI PER CRESCERE è formata da tre volumi indivisibili al prezzo di vendita di € 95,00. In mancanza di uno dei tre volumi non può essere commercializzata.
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IL LIBRO DIGITALE CON RAFFAELLO PLAYER Grazie a RAFFAELLO PLAYER, il libro digitale di Raffaello Scuola si arricchisce di canzoni e video, storie audiolette, giochi interattivi, materiale da stampare e tanto altro ancora. Il libro digitale può essere attivato tramite PC e smartphone:
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PER PROGETTARE G
uid zia ad n fa i dat l’in l t i ca p e e d r l a s c u ola
A tutti i docenti: Godetevi le voci dei bambini, i loro sorrisi, le loro assurde domande sul senso della vita e le loro risposte a domande a cui noi adulti pensiamo non ci sia una adeguata risposta. Marta Bartolucci
Coordinamento e stesura MARTA BARTOLUCCI Con la collaborazione di ANGELA LOSCHI E MONICA BATTINI, CRISTINA STRONATI E PAOLA ZENOBI, TANIA PRIMUCCI Testi in lingua inglese: MICHELLE SLATTERY Articoli degli esperti: STEFANIA BIGI, CINZIA MION, CRISTINA BARTOLI, ERIKA MORETTI, MARTA TACCONI, EMILY MIGNANELLI Con la partecipazione di tutti i BAMBINI e l’appoggio delle loro FAMIGLIE Si ringraziano la Scuola dell’Infanzia “Negromanti” dell’IC “Lorenzo Lotto” di Jesi (AN) e la Scuola dell’Infanzia “H.C. Andersen” dell’IC “Carpi 2” di Carpi (MO) Si ringrazia Stefania Fenizi Zavalloni per la gentile concessione all’utilizzo del materiale concernente “I diritti naturali dei bambini e delle bambine” di Gianfranco Zavalloni (www.scuolacreativa.it) Grafica e impaginazione VALENTINA MAZZARINI, ESTER CICERONI, MAUDA CANTARINI Copertina MAURO AQUILANTI Redazione GIULIA EUSEBI Illustrazioni e colore CHIARA BORDONI, SILVIA RAGA Coordinamento multimedia PAOLO GIULIANI Redazione multimedia GIULIO PIERACCINI, NICOLETTA MORONI Stampa: GRUPPO EDITORIALE RAFFAELLO
Ricordando l’impegno per la Scuola di Giancarlo Cerini e provando a superare, seguendo il suo esempio, la povertà educativa.
È assolutamente vietato riprodurre l’opera anche parzialmente e utilizzarne l’impostazione, i concetti, gli spunti didattici o le illustrazioni. Tutti i diritti sono riservati © 2021 by Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloscuola.it
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per progettare
PROGETTARE PRIMA DI TUTTO ...............................................................................................................5 Progettazione completa.............................................................................................................................6 DALLA MACRO ALLA MICROPROGETTAZIONE ............................................................................... 7 La macroprogettazione................................................................................................................................8 PROGRAMMARE PER UNITÀ DI APPRENDIMENTO......................................................................14 Volume 1: MOMENTI A SCUOLA..............................................................................................................14 UDA Momenti dell’accoglienza..................................................................................................................14 UDA Momenti della famiglia.......................................................................................................................16 UDA Momenti della festa.............................................................................................................................18 UDA Momenti della natura.........................................................................................................................20 UDA Momenti della scoperta.................................................................................................................... 22 PROGRAMMARE PER UNITÀ DI APPRENDIMENTO SULL'EDUCAZIONE CIVICA........... 26 Volume 2: MOMENTI DEL BAMBINO.................................................................................................... 26 UDA Io e gli altri.............................................................................................................................................. 26 UDA Io e i diritti.............................................................................................................................................. 28 UDA Io e la Costituzione..............................................................................................................................31 UDA Io e l’ambiente....................................................................................................................................... 33 LA PEDAGOGIA DI DEWEY....................................................................................................................... 35 Un punto di partenza................................................................................................................................. 35 La presentazione dei quaderni operativi.......................................................................................... 36 Creare un gruppo inclusivo attraverso la psicomotricità a cura di Erika Moretti.................................. 38 L’AGENDA 2030 NELLA PROGETTAZIONE........................................................................................ 41 Gli obiettivi dell’Agenda per progettare con la Guida................................................................. 42 LINEE PEDAGOGICHE PER IL SISTEMA INTEGRATO “ZEROSEI”.......................................... 43 Un mattoncino dopo l’altro si sta costruendo il Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione “zerosei” a cura di Stefania Bigi....................................................................47 La relazione educativa a cura di Cinzia Mion................................................................................................50
LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA...................................... 52
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fare scuola
Tabella per il curricolo di Educazione Civica........................................................................................ 54 Tabella per i momenti educativi di sperimentazione dell’Educazione Civica nella Scuola dell’Infanzia............................................................................... 55 ORIENTAMENTI PEDAGOGICI SUI LEAD........................................................................................... 56 Legami educativi a distanza: un modo diverso per fare Nido e Scuola dell’Infanzia..................................................................................................... 56 Tre cardini per far funzionare i LEAD.......................................................................................................57 Programmare una lezione in LEAD......................................................................................................... 58 Le regole............................................................................................................................................................ 58 La strutturazione della lezione................................................................................................................. 58 Tabella per la valutazione dei LEAD........................................................................................................ 59 IL KAMISHIBAI...............................................................................................................................................60 Un modo diverso di raccontare.............................................................................................................60 Consigli per l’utilizzo del kamishibai...................................................................................................61 SOFT SKILLS NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA............................................................................... 62 Competenze relazionali............................................................................................................................ 62 Soft skills......................................................................................................................................................... 64 Apprendere attraverso le storie: la pedagogia narrativa per lo sviluppo del pensiero narrativo, l’intelligenza emotiva e la creatività a cura di Cristina Bartoli.............................................. 65
MINDFULNESS.............................................................................................................................................. 67 Un modo di vivere fin da bambini......................................................................................................... 67 Effetto Mozart a cura di Marta Tacconi........................................................................................................... 69 DIDATTICA OUTDOOR................................................................................................................................ 71 Il contatto con la natura per imparare................................................................................................ 71 A piedi nudi sull’erba a cura di Emily Mignanelli............................................................................................74 LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA........................................................................................................... 76 Perdere tempo per guadagnare tempo............................................................................................. 76 I diritti naturali dei bambini e delle bambine................................................................................. 78
per progettare
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PROGETTARE PRIMA DI TUTTO La progettazione è alla base della programmazione che ogni anno scandisce il lavoro dei docenti nella Scuola dell’Infanzia. È una guida, una fonte di riferimento, di indicazioni e suggerimenti, che può variare ed essere ricalibrata in base alle esigenze d’apprendimento, ai bisogni formativi e ai ritmi di sviluppo dei bambini. Programmare vuol dire avere intenzionalità, sistematicità e rende la Scuola dell’Infanzia un ambiente specializzato, organizzato e finalizzato per l’apprendimento. L’introduzione di una progettazione razionale, che diventa il punto di partenza della professione docente, ha alla base un legame evidente tra fini e mezzi, tra obiettivi e osservazioni calibrate dei bambini. La progettazione è un documento che contiene un progetto educativo ben preciso, diviene cioè il contenitore dell’organizzazione di tutta la dinamica evolutiva e valorizza il lavoro del docente attraverso i corretti riferimenti ai testi programmatici in vigore tutt’oggi per la Scuola dell’Infanzia.
COMUNICABILITÀ CHE PONE LA SCUOLA IN RELAZIONE CON LA FAMIGLIA
PEDAGOGIA LATENTE NEI MOMENTI DELLE ROUTINE DELLA GIORNATA SCOLASTICA
VERIFICABILITÀ ATTRAVERSO GLI OBIETTIVI POSTISI E IL LORO COSTANTE MONITORAGGIO
CONTESTO REALE, IN CUI È INSERITA LA SCUOLA, COME PUNTO DI PARTENZA
PAROLE CHIAVE PER
PROGETTARE
CONDIVISIONE DELLE COMPETENZE CULTURALI E PROFESSIONALI INTERNE ALLA SCUOLA
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INTENZIONALITÀ, PRECISIONE DI METODOLOGIE, PROPOSTE E TEMPI
EFFICACIA FORMATIVA CHE PONE AL CENTRO IL BAMBINO CON LE SUE CARATTERISTICHE
FLESSIBILITÀ CHE CONSENTE DI RICALIBRARE IN CORSA IN BASE AI PROCESSI DI APPRENDIMENTO DEI BAMBINI
fare scuola
Progettazione completa MACROPROGETTAZIONE
MOMENTI A SCUOLA
MOMENTI DEL BAMBINO
UDA ACCOGLIENZA
UDA IO E GLI ALTRI
microprogettazione Accoglienza p. 33
microprogettazione Io e gli altri p. 13
UDA FAMIGLIA microprogettazioni Nonni p. 69 Papà p. 243 Mamma p. 341
UDA IO E I DIRITTI microprogettazione Io e i diritti p. 49
UDA FESTA microprogettazioni Halloween p. 77 Natale p. 115 Carnevale p. 229 Pasqua p. 299
UDA IO E LA COSTITUZIONE microprogettazione Io e la Costituzione p. 127
UDA NATURA microprogettazioni Autunno p. 93 Inverno p. 141 Primavera p. 317 Estate p. 423
UDA IO E L'AMBIENTE microprogettazione Io e l’ambiente p. 147
UDA SCOPERTA microprogettazioni Corpo p. 165 Colori p. 251 Suoni e segni p. 349
per progettare
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DALLA MACRO ALLA MICROPROGETTAZIONE La progettazione è un contenitore dove entrano in relazione obiettivi, mediatori, consegne, logica e coerenza. È opportuno utilizzare una macroprogettazione, che può essere annuale o periodica, dove sono esplicitate le finalità, le competenze, gli obiettivi e le caratteristiche della scuola in cui essa verrà applicata. Alla macroprogettazione si affiancano poi le microprogettazioni, in cui si articolano gli step brevi che scandiscono le varie proposte didattiche e che possono durare alcuni giorni o al massimo alcune settimane. La microprogettazione diventa basilare nell’organizzazione del lavoro, che ha come cornice la macroprogettazione, nella quale ogni attività proposta trova un suo senso logico. Si parla di micro-learning come di episodi, per la loro brevità ma al contempo accuratezza. Questo tipo di progettazione a breve termine tiene comunque conto delle abilità dei bambini e i loro saperi, che possono essere stati appresi in contesti informali e attraverso l’esperienza diretta. L’utilizzo di microprogettazioni come episodi di apprendimento situato – gli EAS di Rivoltella – unità compatte e brevi, facilmente gestibili, necessita comunque di un filo rosso che dia senso al tutto, questo filo è la macroprogettazione.
COSA CONTIENE UNA MICROPROGETTAZIONE
ESPLICITAZIONE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI
SUCCESSIONE DELLE ATTIVITÀ CON INDICAZIONE DELLE STRATEGIE E DEI MATERIALI
TEMPI D’ATTUAZIONE
POSSIBILI CRITICITÀ E PERSONALIZZAZIONI
AUTOVALUTAZIONE FINALE
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fare scuola
FILE 66
La macroprogettazione Progettazione educativo-didattica
ANAGRAFICA SCUOLA ................................................................................................................................................................. ORDINE DI SCUOLA ....................................................................................................................................................................... PLESSO .......................................................................................................................................................................................... SEZIONI .......................................................................................................................................................................................... NUMERO ED ETÀ ALUNNI .............................................................................................................................................................. Docente coordinatore: ................................................................................................................................................................. Docenti curriculari: ....................................................................................................................................................................... Docenti sostegno: ........................................................................................................................................................................ Docenti IRC: .................................................................................................................................................................................. TIPOLOGIA DEL PROGETTO: progettualità annuale TITOLO DEL PROGETTO: MOMENTI PER CRESCERE MOTIVAZIONE: per affrontare un percorso completo che segua il corso dell’anno scolastico e che tocchi tutti i punti cardine dell’insegnamento SFONDO INTEGRATORE: ogni microprogettazione prende l’avvio da una storia, canzone o filastrocca che fungono da sfondo FILO CONDUTTORE: l’utilizzo delle storie come punto di partenza per progettare
I CAMPI D’ESPERIENZA
IL SÉ E L’ALTRO
LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
6. competenza in materia di cittadinanza 4. competenza digitale 7. competenza imprenditoriale
Traguardi per lo sviluppo delle competenze (Indicazioni Nazionali, 2012) Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.
OBIETTIVI 3/4 ANNI
OBIETTIVI 4/5 ANNI
• Vivere con serenità l’esperienza del primo impatto con la scuola • Avviarsi verso la conquista dell’autonomia nella gestione della propria persona • Riconoscere e gestire le routine
• Vivere con partecipazione le esperienze scolastiche • Sviluppare l’autonomia riferita alla cura di sé e degli oggetti, alle scelte di gioco e di attività • Assumere incarichi e portarli a termine
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FILE 66 OBIETTIVI 3/4 ANNI
OBIETTIVI 4/5 ANNI
• Gestire con sempre maggiore autonomia spazi, strumenti, materiali ed esperienze del contesto scolastico • Sviluppare il senso dell’accoglienza e dell’appartenenza a un gruppo • Acquisire le norme che regolano la vita scolastica • Esprimere i propri bisogni • Canalizzare l’aggressività • Comprendere la diversità dei propri bisogni • Avviarsi al superamento del proprio punto di vista • Instaurare rapporti positivi con coetanei e adulti • Accogliere la diversità come valore • Scoprire e rispettare l’ambiente naturale circostante • Conoscere esplorando vari ambienti (scuola, giardino, quartiere, centro storico, monumenti) • Comprendere e accettare le regole di sicurezza stradale • Esprimere le proprie emozioni
• Scoprire e valorizzare le differenze • Comprendere e rispettare le regole nel gioco e nelle attività • Riconoscere ed esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti • Superare i conflitti • Costruire la propria memoria e potenziare la coscienza di sé • Sviluppare rapporti di fiducia e di amicizia • Comprendere e rispettare le emozioni e i sentimenti altrui • Avviarsi verso l’ascolto del punto di vista altrui • Saper argomentare con adulti e coetanei il proprio pensiero • Saper esprimere attraverso i vari linguaggi sentimenti ed emozioni • Comprendere e accettare regole di sicurezza stradale • Conoscere e rispettare i luoghi e gli ambienti collettivi • Conoscere e interpretare le proprie e altrui emozioni
I CAMPI D’ESPERIENZA
LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
7. competenza imprenditoriale IL CORPO E IL MOVIMENTO
8. competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali 4. competenza digitale
Traguardi per lo sviluppo delle competenze (Indicazioni Nazionali, 2012) Vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, d’igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento. Sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.
OBIETTIVI 3/4 ANNI
OBIETTIVI 4/5 ANNI
• Percepire globalmente il proprio corpo • Avviarsi allo sviluppo della coordinazione oculo-manuale • Rappresentare graficamente il proprio corpo nelle parti principali • Effettuare discriminazioni senso-percettive • Orientarsi e appropriarsi dello spazio scuola • Orientarsi nello spazio in relazione a sé, agli altri, agli oggetti • Acquisire il controllo degli schemi dinamici e posturali di base • Consolidare gli schemi motori del camminare, correre, saltare • Salire e scendere le scale alternando i piedi
• Conoscere e denominare le parti del corpo su di sé e sugli altri • Sviluppare la coordinazione oculo-manuale • Interiorizzare e rappresentare lo schema corporeo in modo sempre più completo • Effettuare discriminazioni senso-percettive • Orientarsi con padronanza nello spazio • Percepire lo spazio occupato • Scoprire e ricercare le posizioni che il corpo può assumere • Acquisire la percezione globale e segmentaria del corpo • Acquisire il controllo del corpo in situazioni statiche e dinamiche
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FILE 66 OBIETTIVI 3/4 ANNI
OBIETTIVI 4/5 ANNI
• Coordinare i movimenti per entrare in relazione con i compagni nei giochi • Partecipare serenamente ai giochi motori • Eseguire correttamente un piccolo percorso (strisciando, rotolando, ...) • Individuare e utilizzare semplici riferimenti spaziali (sopra/sotto, dentro/fuori) • Discriminare e riprodurre semplici ritmi sonori • Avviarsi verso le prime forme di autonomia nella cura personale • Riconoscere gli oggetti personali • Sapersi muovere con sicurezza nello spazio esterno all’ambiente scolastico seguendo comandi e indicazioni
• Coordinare i movimenti con i compagni per entrare in relazione nel piccolo e grande gruppo • Muoversi al ritmo di semplici brani musicali • Sviluppare l’autonomia riferita alla cura di sé, degli oggetti, delle scelte di gioco e di attività • Usare le possibilità corporee per esprimersi ed entrare in relazione con gli altri • Sapersi muovere con sicurezza nello spazio esterno all’ambiente scolastico seguendo comandi e indicazioni • Sapersi muovere a ritmo di musica • Scaricare in modo positivo l’aggressività
I CAMPI D’ESPERIENZA
LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
7. competenza imprenditoriale IMMAGINI, SUONI, COLORI
8. competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali 4. competenza digitale
Traguardi per lo sviluppo delle competenze (Indicazioni Nazionali, 2012) Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi e di animazione); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.
OBIETTIVI 3/4 ANNI
OBIETTIVI 4/5 ANNI
• Sperimentare i materiali pittorici e riconoscerli • Usare il linguaggio grafico-pittorico per rappresentare • Discriminare la differenza tra suono e rumore • Esplorare la realtà sonora • Cantare in gruppo • Effettuare giochi di finzione ed eseguire semplici drammatizzazioni • Familiarizzare in modo giocoso con il computer • Muoversi seguendo semplici ritmi musicali
• Effettuare una lettura oggettiva e analitica di un’immagine • Riprodurre le esperienze con l’uso di diverse tecniche espressive • Utilizzare la voce e le varie parti del corpo per produrre rumori, suoni e ritmi • Riprodurre situazioni e personaggi attraverso il linguaggio corporeo, l’uso di travestimenti e l’utilizzo di oggetti e materiali e il computer
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FILE 66 I CAMPI D’ESPERIENZA
LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
1. competenza alfabetica funzionale I DISCORSI E LE PAROLE
2. competenza multilinguistica 4. competenza digitale 7. competenza imprenditoriale
Traguardi per lo sviluppo delle competenze (Indicazioni Nazionali, 2012) Usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni, inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.
OBIETTIVI 3/4 ANNI
OBIETTIVI 4/5 ANNI
• Acquisire fiducia nelle proprie capacità negli scambi comunicativi con i pari e con gli adulti • Riuscire a farsi comprendere dall’adulto e dai compagni usando il codice verbale • Usare il linguaggio per interagire e comunicare • Raccontare esperienze personali • Memorizzare semplici filastrocche e canzoni • Arricchire il lessico e la struttura delle frasi • Ascoltare e comprendere semplici messaggi • Comprendere e riferire semplici storie, racconti e narrazioni • Familiarizzare con i libri e altri materiali scritti • Leggere immagini cercando di attenersi al soggetto • Distinguere il segno scritto della parola dall’immagine
• Ascoltare e comprendere • Descrivere e raccontare con chiarezza e pertinenza esperienze vissute • Riferire attraverso brevi sequenze storie ascoltate • Memorizzare e ripetere semplici canti, conte e filastrocche • Analizzare il contenuto di un messaggio • Avviarsi verso l’uso consapevole del libro • Scoprire e riconoscere la presenza di lingue diverse dalla propria
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FILE 66 I CAMPI D’ESPERIENZA
LA CONOSCENZA DEL MONDO
LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
3. competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria 4. competenza digitale 7. competenza imprenditoriale
Traguardi per lo sviluppo delle competenze (Indicazioni Nazionali, 2012) Raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. S’interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra ecc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.
OBIETTIVI 3/4 ANNI
OBIETTIVI 4/5 ANNI
• Sviluppare un atteggiamento di curiosità verso l’ambiente ed esplorarlo utilizzando i diversi canali sensoriali • Operare con gli oggetti per cogliere uguaglianze e differenze • Individuare quantità (tanti-pochi) e dimensioni (grande-piccolo, alto-basso...) • Discriminare pochi-tanti con l’uso del materiale strutturato e non • Classificare oggetti in base a un attributo (colore, forma, grandezza) • Raggruppare in base a una caratteristica data • Riconoscere le situazioni meteorologiche • Orientarsi nello spazio in relazione a sé, agli altri e agli oggetti • Esplorare l’ambiente e giocare con i materiali a disposizione • Manifestare curiosità verso la realtà circostante • Abituarsi a problematizzare la realtà circostante • Abituarsi a raccontare le proprie esperienze • Rielaborare verbalmente il proprio vissuto con l’aiuto di materiali significativi: foto, disegni, oggetti...
• Individuare le caratteristiche percettive dei materiali (colore, forma, dimensione...) • Stabilire corrispondenze di quantità (di più/di meno, tanti/quanti) • Effettuare raggruppamenti secondo caratteristiche date • Ordinare alcuni elementi secondo criteri stabiliti (grandezza, altezza, lunghezza...) • Utilizzare strumenti di registrazione del tempo • Distinguere la successione temporale di azioni, avvenimenti, foto e immagini • Distinguere la successione delle fasi della giornata • Individuare relazioni temporali nei fenomeni di crescita riferite a sé e agli esseri viventi • Collocarsi nello spazio in relazione agli altri e agli oggetti • Eseguire percorsi attraverso l’uso di indicatori spaziali • Collaborare in piccolo gruppo per concretizzare un’idea comune • Cogliere relazioni di causa-effetto • Contare in modi diversi distanze ed altezze (passi, palmo, braccia...) • Riprodurre percorsi semplici attraverso il disegno
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FILE 66 SOLUZIONI METODOLOGICHE E ORGANIZZATIVE TEMPI: da settembre a giugno METODOLOGIE: Valorizzazione del gioco Ricerca-azione (esplorazione, ricerca, osservazione, sperimentazione, verifica) Problem finding (individuazione del compito di realtà o della situazione problematica da cui si parte) Problem solving (soluzione della situazione problematica) Approccio al Cooperative learning (apprendimento cooperativo) Coding Peer education Didattica outdoor STRATEGIE: Cura dell’ambiente d’apprendimento Tempo disteso Azione di mediazione didattica (insegnante come facilitatore/regista) Attività in piccolo gruppo Attività in medio gruppo Attività in grande gruppo Attività personalizzate e/o individualizzate Attività di Circle time Apertura al territorio (collaborazione con esperti, adesione a progetti esterni, ecc.) Coinvolgimento delle famiglie MEDIATORI DIDATTICI: ATTIVI: visite guidate, esplorazioni, esperimenti... ANALOGICI: drammatizzazioni, giochi di ruolo... ICONICI: illustrazioni, foto, cartoline, video... SIMBOLICI: conversazioni, narrazioni, discussioni... TECNOLOGICI: computer, video... DOCUMENTAZIONE: Diario delle attività (ogni team di sezione avrà cura di definire nello specifico le attività svolte in ogni nucleo progettuale) Presentazioni cartacee (cartelloni, album, elaborati dei bambini, ecc.) Presentazioni digitali (power point, prezi, e-book , ecc.) Foto Video VALUTAZIONE TEMPI
STRATEGIE
DI SEZIONE
INDIVIDUALE
INIZIALE DIAGNOSTICA settembre - ottobre
• Osservazione dei comportamenti • Compiti di realtà • Autobiografia cognitiva
Analisi della situazione iniziale
Iniziale: prerequisiti
FORMATIVA IN ITINERE febbraio
• Osservazione dei comportamenti • Compiti di realtà • Autobiografia cognitiva
Analisi in itinere
In itinere: rubriche valutative
SOMMATIVA maggio - giugno
• Osservazione dei comportamenti • Compiti di realtà • Autobiografia cognitiva
Relazione finale
Sommativa: valutazione finale
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FILE 67
PROGRAMMARE PER UNITÀ DI APPRENDIMENTO Volume 1: MOMENTI A SCUOLA
UDA MOMENTI dell'ACCOGLIEnza UNITÀ DI APPRENDIMENTO Denominazione
Un’unità di apprendimento che si svolge nel periodo iniziale dell’anno scolastico con la finalità di creare un clima inclusivo sia per i nuovi che per i vecchi iscritti
Competenze chiave europee
Campi d’esperienza prevalenti e trasversali
1. Competenza alfabetica funzionale
I discorsi e le parole
5. C ompetenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Il sé e l’altro
6. Competenza in materia di cittadinanza
Il sé e l’altro
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
Obiettivi Agenda 2030
3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 10. Ridurre le diseguaglianze Abilità
Traguardi di sviluppo
Capacità di sviluppare un linguaggio socializzante, superando l’egocentrismo, conoscere e rispettare le regole, i ritmi, le turnazioni.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di superare la dipendenza dall’adulto assumendo iniziative e portando a termine compiti e attività in autonomia.
Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.
Capacità di riconoscere il senso di appartenenza con i compagni, gli insegnanti, gli spazi, i materiali, i contesti e i ruoli.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di impegnarsi efficacemente con gli altri per conseguire un interesse comune.
Vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola.
Capacità di comunicare in modo costruttivo in ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e di comprendere diversi punti di vista, di negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in consonanza con gli altri.
Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.
Utenti destinatari
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo........................
Prerequisiti
Conoscenza base della propria identità personale e dell’appartenenza a un gruppo
Fase di applicazione
Settembre \ Ottobre
Tempi
Tutti i giorni con orari estremamente flessibili
14
FILE 67 Esperienze attivate
................................................................................................. Circle time Didattica laboratoriale Cooperative learning Tutoraggio Peer education Storytelling
Metodologie
Risorse umane interne esterne
Tutte le insegnanti di ogni sezione
Strumenti
Materiale strutturato per la realizzazione delle attività in sezione Materiale di recupero, non strutturato Materiale digitale (tablet, computer, video...)
Valutazione
In itinere basata sull’osservazione sistematica dei bambini, sul questionario iniziale e il confronto con le famiglie, e sulla documentazione realizzata dagli stessi
Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
1 I BACI... PER ACCOGLIERE
Attività di ascolto e comprensione seguita da attività riflessive e manipolative
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
2 BUON VIAGGIO!
Attività di ascolto e comprensione seguita da attività di pregrafismo calibrato
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
DIAGRAMMA DI GANTT Tempi Fasi
settembre
ottobre
1
3
3
2
3
15
FILE 68
UDA MOMENTI DELLA famiglia UNITÀ DI APPRENDIMENTO Denominazione
Un’unità di apprendimento che si svolge in concomitanza delle principali festività collegate al contesto familiare
Competenze chiave europee
Campi d’esperienza prevalenti e trasversali
1. Competenza alfabetica funzionale
I discorsi e le parole
6. Competenza in materia di cittadinanza
Il sé e l’altro
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
Obiettivi Agenda 2030
4. Istruzione di qualità
Abilità
Traguardi di sviluppo
Capacità di sviluppare un linguaggio appropriato al contesto e di migliorare l’ascolto e la comprensione.
Usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.
Capacità di porsi domande e di riflettere in gruppo.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi.
Utenti destinatari
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo........................
Prerequisiti
Conoscenza correlata al contesto familiare
Fase di applicazione
Ottobre \ Marzo \ Maggio
Tempi
Due giorni per ogni festa
Esperienze attivate
................................................................................................. Circle time Didattica laboratoriale Storytelling
Metodologie Risorse umane interne esterne
Tutte le insegnanti di ogni sezione
Strumenti
Materiale strutturato per la realizzazione delle attività in sezione Materiale di recupero, non strutturato
Valutazione
In itinere basata sulla comprensione e sulla verbalizzazione grafica e verbale
16
FILE 68 Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
1 FESTA DEI NONNI
Attività di ascolto e comprensione, manipolazione e creazione di elaborati collegati alla festa
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
2 FESTA DEL PAPÀ
Attività di ascolto e comprensione, manipolazione e creazione di elaborati collegati alla festa
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
3 FESTA DELLA MAMMA
Attività di ascolto e comprensione, manipolazione e creazione di elaborati collegati alla festa
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
DIAGRAMMA DI GANTT Tempi Fasi
ottobre
1
3
marzo
2
maggio
3
3
3
17
FILE 69
UDA MOMENTI DELLA FESTA UNITÀ DI APPRENDIMENTO Denominazione
Un’unità di apprendimento che si svolge in concomitanza delle principali festività che si susseguono durante l’anno scolastico
Competenze chiave europee
Campi d’esperienza prevalenti e trasversali
1. Competenza alfabetica funzionale
I discorsi e le parole
3. C ompetenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
La conoscenza del mondo
5. C ompetenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Il sé e l’altro
6. Competenza in materia di cittadinanza
Il sé e l’altro
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
Obiettivi Agenda 2030
4. Istruzione di qualità
Abilità
Traguardi di sviluppo
Capacità di sviluppare un linguaggio appropriato al contesto e di migliorare l’ascolto e la comprensione.
Usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.
Capacità di porsi domande e di riflettere in gruppo.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi.
Capacità di ascoltare e comprendere le tradizioni, usi e costumi presentati.
Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio.
Capacità di impegnarsi efficacemente con gli altri per conseguire un interesse comune.
Vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola.
Capacità di mettersi in gioco esprimendo la propria personalità in varie modalità.
Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative.
Utenti destinatari
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo........................
Prerequisiti
Conoscenza base delle tradizioni e dei costumi
Fase di applicazione
Ottobre \ Dicembre \ Febbraio \ Aprile
Tempi
Una settimana per ogni festa del calendario
Esperienze attivate
................................................................................................. Circle time Didattica laboratoriale Cooperative learning Tutoraggio Peer education Storytelling
Metodologie
18
FILE 69 Risorse umane interne esterne
Tutte le insegnanti di ogni sezione
Strumenti
Materiale strutturato per la realizzazione delle attività in sezione Materiale di recupero, non strutturato Materiale digitale (tablet, computer, video...)
Valutazione
In itinere basata sull’osservazione sistematica dei bambini e sulla documentazione realizzata dagli stessi
Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
1 HALLOWEEN
Attività di ascolto e comprensione, manipolazione e creazione di elaborati collegati alla festa
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
2 NATALE
Attività di ascolto e comprensione, manipolazione e creazione di elaborati collegati alla festa
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
3 CARNEVALE
Attività di ascolto e comprensione, manipolazione e creazione di elaborati collegati alla festa
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
4 PASQUA
Attività di ascolto e comprensione, manipolazione e creazione di elaborati collegati alla festa
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
DIAGRAMMA DI GANTT Tempi Fasi
ottobre
1
3
2
dicembre
febbraio
aprile
3
3
3
4
3
19
FILE 70
UDA MOMENTI DELLA NATURA UNITÀ DI APPRENDIMENTO Denominazione
Un’unità di apprendimento che si svolge in quattro fasi correlate alle stagioni
Competenze chiave europee
Campi d’esperienza prevalenti e trasversali
1. Competenza alfabetica funzionale
I discorsi e le parole
3. C ompetenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
La conoscenza del mondo
5. C ompetenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Il sé e l’altro
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
Obiettivi Agenda 2030
3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 15. Vita sulla Terra
Compito significativo
Uscite in giardino
Abilità
Traguardi di sviluppo
Capacità di sviluppare un linguaggio appropriato al contesto.
Usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.
Capacità di osservare l’ambiente circostante e le sue caratteristiche, proponendo confronti e scovando differenze.
Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.
Capacità di operare con la spazialità e con i connettivi topologici.
Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.
Capacità di muoversi controllando la propria corporeità e seguendo precise indicazioni.
Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto.
Capacità di esprimersi attraverso differenti tecniche pittoriche utilizzando in modo appropriato i colori.
Utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative.
Utenti destinatari
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo........................
Prerequisiti
Conoscenza base del giardino della scuola e delle regole da seguire fuori
Fase di applicazione
Ottobre \ Gennaio \ Aprile \ Giugno
Tempi
Una settimana per ogni stagione valutando il tempo meteo
Esperienze attivate
.................................................................................................
20
FILE 70 Circle time Didattica laboratoriale Cooperative learning Tutoraggio Peer education Storytelling Didattica outdoor Didattica esperienziale
Metodologie
Risorse umane interne esterne
Tutte le insegnanti di ogni sezione
Strumenti
Materiale strutturato per la realizzazione delle attività in sezione Materiale di recupero, non strutturato recuperato in giardino Materiale digitale (tablet, computer, video...)
Valutazione
In itinere basata sull’osservazione sistematica dei bambini e sulla documentazione realizzata dagli stessi
Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
1 AUTUNNO
Attività di osservazione, scoperta, manipolazione, ascolto e comprensione
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
2 INVERNO
Attività di osservazione, scoperta, manipolazione, ascolto e comprensione
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
3 PRIMAVERA
Attività di osservazione, scoperta, manipolazione, ascolto e comprensione
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
4 ESTATE
Attività di osservazione, scoperta, manipolazione, ascolto e comprensione
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
DIAGRAMMA DI GANTT Tempi Fasi
ottobre
1
3
2
gennaio
aprile
giugno
3
3
3
4
3
21
FILE 71
UDA MOMENTI DELLA SCOPERTA UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Denominazione
Un’unità di apprendimento che si svolge con cadenza settimanale per l’intero anno scolastico, con la finalità di approfondire nel bambino le competenze base che caratterizzano la Scuola dell’Infanzia: il viso e il corpo, i colori, il tratto grafico.
Competenze chiave europee
Campi d’esperienza prevalenti e trasversali
1. Competenza alfabetica funzionale
I discorsi e le parole
3. C ompetenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
La conoscenza del mondo
5. C ompetenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Il sé e l’altro
6. Competenza in materia di cittadinanza
Il sé e l’altro
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
4. Competenza digitale
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
Obiettivi Agenda 2030
4. Istruzione di qualità
Abilità
Traguardi di sviluppo
Capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare e interpretare concetti, sentimenti, fatti e opinioni, essa implica l’abilità di comunicare e relazionarsi efficacemente con gli altri in modo opportuno e creativo.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di imparare la successione dei giorni della settimana.
Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo.
Capacità di comprendere, riconoscere e gestire il proprio schema corporeo, migliorando la coordinazione grosso-motoria e la fino-motoria.
Vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo.
22
FILE 71
Capacità di esprimersi attraverso il corpo che si muove nel rispetto di se stesso e dell’altro, migliorando la coordinazione grosso-motoria e la fino-motoria.
Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.
Capacità di rappresentare il proprio schema corporeo individuandone le caratteristiche e le particolarità.
Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.
Capacità di riconoscere le emozioni, le sensazioni e i sentimenti ed esprimerli attraverso varie forme di espressività.
Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative.
Capacità di migliorare la percezione a livello sonoro.
Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.
Utenti destinatari
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo........................
Prerequisiti
Capacità di portare a termine un’attività dall’inizio alla fine
Fase di applicazione
Gennaio \ Febbraio \ Aprile \ Maggio \ Giugno
Tempi
Dalle due alle quattro settimane al mese
Esperienze attivate
................................................................................................. Circle time Didattica laboratoriale Cooperative learning Tutoraggio Peer education Role play
Metodologie
Risorse umane interne esterne
Tutte le insegnanti di ogni sezione
Strumenti
Materiale strutturato per la realizzazione delle attività in sezione Materiale di recupero, non strutturato Materiale digitale (tablet, computer, video...)
Valutazione
In itinere basata sull’osservazione sistematica dei bambini e sulla documentazione realizzata dagli stessi
23
FILE 71 Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
1 CHI SIAMO NOI?
Attività di ascolto, di comprensione e rielaborazione
Materiale strutturato e non strutturato Macchina per lo zucchero filato e zucchero semolato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
2 È IL MOMENTO DI LASCIARE TRACCIA
Attività di ascolto, di comprensione e rielaborazione attraverso l’uso del corpo
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
3 IL CORPO E LE SUE POSIZIONI
Attività di ascolto, di comprensione e rielaborazione attraverso il movimento del corpo
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
4 LE ESPRESSIONI CHE FACCIO
Attività di ascolto, di comprensione e rielaborazione attraverso la conoscenza del viso
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
5 I CINQUE SENSI
Attività di ascolto, di comprensione e rielaborazione attraverso esperienze con i cinque sensi
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), materiale naturale
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
6 I COLORI E LA DIVERSITÀ
Attività di ascolto, di comprensione e rielaborazione grafica con l’uso del colore
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
7 I COLORI E LA GENEROSITÀ
Attività di ascolto, di comprensione e rielaborazione grafica con l’uso del colore
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
8 I COLORI E IL LUPO
Attività di ascolto, di comprensione e rielaborazione grafica della successione dei giorni della settimana
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
9 I COLORI E LE EMOZIONI
Attività di ascolto, di comprensione e rielaborazione grafica delle emozioni
Materiale strutturato e non strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
10 IL BATTITO CARDIACO
Attività di ascolto, di comprensione e di scoperta sonora, di sperimentazione di ritmi
Materiale strutturato e non strutturato, strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
11 LA PIOGGIA
Attività di ascolto, di comprensione e di scoperta sonora, di sperimentazione di ritmi
Materiale strutturato e non strutturato, strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
12 IL VENTO
Attività di ascolto, di comprensione e di scoperta sonora, di sperimentazione di ritmi
Materiale strutturato e non strutturato, strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
24
FILE 71 Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
13 IL MARE
Attività di ascolto, di comprensione e di scoperta sonora, di sperimentazione di ritmi
Materiale strutturato e non strutturato, strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
14 LA MUSICA
Attività di ascolto, di ritmo e di movimento, di presa di consapevolezza del proprio corpo
Materiale strutturato e non strutturato, strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
15 IL CORPO IN MOVIMENTO
Attività di ascolto, di ritmo e di movimento, di presa di consapevolezza del proprio corpo
Materiale strutturato e non strutturato, strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
16 PERCORSO SONORO
Attività di ritmo e di movimento, di presa di consapevolezza del proprio corpo
Materiale strutturato e non strutturato, strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
DIAGRAMMA DI GANTT Tempi Fasi
gennaio
1
3
2
3
febbraio
3
3
4
3
5
3
aprile
6
3
7
3
8
3
maggio
9
3
10
3
11
3
12
3
giugno
13
3
14
3
15
3
16
3
25
FILE 72
PROGRAMMARE PER UNITÀ DI APPRENDIMENTO SULL’EDUCAZIONE CIVICA Volume 2: MOMENTI DEL BAMBINO
UDA IO E GLI ALTRI UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Denominazione
Un’unità di apprendimento che si svolge con cadenza settimanale per la prima parte dell’anno scolastico, con la finalità di creare nel bambino una propria identità in relazione con l’altro nell’ottica di sviluppare un atteggiamento empatico e una buona capacità di espressione delle proprie emozioni e sensazioni
Competenze chiave europee
Campi d’esperienza prevalenti e trasversali
1. Competenza alfabetica funzionale
I discorsi e le parole
5. C ompetenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Il sé e l’altro
6. Competenza in materia di cittadinanza
Il sé e l’altro
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
Obiettivi Agenda 2030
3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 5. Parità di genere Abilità
Traguardi di sviluppo
Capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare e interpretare concetti, sentimenti, fatti e opinioni, di comunicare e relazionarsi efficacemente con gli altri in modo opportuno e creativo.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini
Capacità di comprendere e decodificare messaggi orali.
Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.
Capacità di mantenere corretti tempi attentivi, di gestire la complessità, di riflettere criticamente e di prendere decisioni. Ne fa parte la capacità di imparare e di lavorare sia in modalità collaborativa sia in maniera autonoma.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di impegnarsi efficacemente con gli altri per conseguire un interesse comune.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di comunicare in modo costruttivo in ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e di comprendere diversi punti di vista, di negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in consonanza con gli altri.
Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare.
26
FILE 72 Utenti destinatari
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo........................
Prerequisiti
Conoscenza base della propria identità personale, consapevolezza del proprio io
Fase di applicazione
Settembre \ Ottobre \ Novembre
Tempi
Un giorno a settimana
Esperienze attivate
................................................................................................. Circle time Storytelling Didattica laboratoriale Cooperative learning Tutoraggio Peer education
Metodologie
Risorse umane interne esterne
Tutte le insegnanti di ogni sezione
Strumenti
Materiale strutturato per la realizzazione delle attività in sezione Materiale di recupero, non strutturato Materiale digitale (tablet, computer, video...) Kamishibai
Valutazione
In itinere basata sull’osservazione sistematica dei bambini e sulla documentazione realizzata dagli stessi
Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
1 IO E L’ALTRO
Attività di ascolto e comprensione seguita da capovolgimento dal testo al vissuto personale del bambino
Materiale strutturato e non strutturato Kamishibai con la storia Non piangere Zebrino Personaggio portato da casa da ogni bambino
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
2 METTERSI IN RELAZIONE CON L’ALTRO
Attività in circle time di riflessione su chi e perché è importante, gioco sociale, documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato Materiale digitale (video)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
DIAGRAMMA DI GANTT Tempi Fasi
settembre
ottobre
1
3
3
2
3
27
novembre 3
FILE 73
UDA IO E I DIRITTI UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Denominazione
Un’unità di apprendimento che si svolge con cadenza settimanale per l’intero anno scolastico, con la finalità di creare nel bambino una propria identità in relazione con l’altro nell’ottica di sviluppare un primo approccio al concetto di cittadinanza.
Compito significativo
Esperienze di scoperta, osservazione e manipolazione all’aria aperta
Competenze chiave europee
Campi d’esperienza prevalenti e trasversali
1. Competenza alfabetica funzionale
I discorsi e le parole
3. C ompetenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
La conoscenza del mondo
5. C ompetenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Il sé e l’altro
6. Competenza in materia di cittadinanza
Il sé e l’altro
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
4. Competenza digitale
Immagini, suoni, colori La conoscenza del mondo
Obiettivi Agenda 2030
3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 5. Parità di genere Abilità
Traguardi di sviluppo
Capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare e interpretare concetti, sentimenti, fatti e opinioni, essa implica l’abilità di comunicare e relazionarsi efficacemente con gli altri in modo opportuno e creativo.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di esprimersi attraverso il proprio corpo nel rispetto di se stesso e dell’altro.
Vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo.
Capacità di mantenere corretti tempi attentivi, di gestire la complessità, di riflettere criticamente e di prendere decisioni. Ne fa parte la capacità di imparare e di lavorare sia in modalità collaborativa sia in maniera autonoma.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme.
Capacità di essere in grado di comunicare attraverso il corpo, i materiali, il colore, le varie tecniche artistiche e manipolative.
Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative.
Utenti destinatari
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo........................
Prerequisiti
Conoscenza base delle regole di convivenza e di gestione di attività individuali e di gruppo
28
FILE 73 Fase di applicazione
Ottobre \ Novembre \ Marzo \ Aprile \ Maggio
Tempi
Una settimana al mese (circa)
Esperienze attivate
................................................................................................. Circle time Didattica laboratoriale Cooperative learning Tutoraggio Peer education Didattica outdoor Role play
Metodologie
Risorse umane interne esterne
Tutte le insegnanti di ogni sezione
Strumenti
Materiale strutturato per la realizzazione delle attività in sezione Materiale di recupero, non strutturato Materiale digitale (tablet, computer, video...)
Valutazione
In itinere basata sull’osservazione sistematica dei bambini e sulla documentazione realizzata dagli stessi
Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
1 IL DIRITTO ALL’OZIO
Attività sperimentale in didattica outdoor e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), materiale naturale
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
2 IL DIRITTO A SPORCARSI
Attività manipolativa in didattica laboratoriale e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
3 IL DIRITTO AGLI ODORI
Attività di percezione sensoriale in didattica laboratoriale e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), materiale naturale
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
4 IL DIRITTO AL DIALOGO
Attività di ascolto reciproco, peer education e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
5 IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI
Attività manipolativa in didattica laboratoriale e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), materiale naturale
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
6 IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
Attività di ascolto reciproco in circle time e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
29
FILE 73 Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
7 IL DIRITTO ALLA STRADA
Attività di scoperta in didattica outdoor e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
8 IL DIRITTO AL SELVAGGIO
Attività collaborativa in cooperative learning e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), materiale naturale
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
9 IL DIRITTO AL SILENZIO
Attività di ascolto in circle time e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
10 IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
Attività di scoperta in cooperative learning e documentazione realizzata in gruppo o individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
DIAGRAMMA DI GANTT Tempi Fasi
ottobre
1
3
2
3
novembre
3
3
4
3
marzo
5
3
6
3
aprile
7
3
8
3
maggio
9
3
10
3
30
UDA IO E LA COSTITUZIONE
FILE 74
UNITÀ DI APPRENDIMENTO Denominazione
Un’unità di apprendimento che si svolge in un breve periodo – un mese e mezzo – con la finalità di creare nel bambino un primo approccio al concetto di legge, regola uguale per tutti.
Competenze chiave europee
Campi d’esperienza prevalenti e trasversali
1. Competenza alfabetica funzionale
I discorsi e le parole
5. C ompetenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Il sé e l’altro
6. Competenza in materia di cittadinanza
Il sé e l’altro
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
Obiettivi Agenda 2030
3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 5. Parità di genere Abilità
Traguardi di sviluppo
Capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare e interpretare concetti, sentimenti, fatti e opinioni, essa implica l’abilità di comunicare e relazionarsi efficacemente con gli altri in modo opportuno e creativo.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di comprendere e decodificare messaggi orali
Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.
Capacità di mantenere corretti tempi attentivi, di gestire la complessità, di riflettere criticamente e di prendere decisioni. Ne fa parte la capacità di imparare e di lavorare sia in modalità collaborativa sia in maniera autonoma.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di impegnarsi efficacemente con gli altri per conseguire un interesse comune.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di comprende la diversità sociale e culturale, della parità di genere e della coesione sociale, di stili di vita sostenibili, della promozione di una cultura di pace e non violenza.
Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.
Utenti destinatari
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo........................
Prerequisiti
Conoscenza base delle regole che caratterizzano i vari contesti personali (casa, scuola, quartiere...)
Fase di applicazione
Gennaio \ Febbraio
Tempi
Un giorno a settimana
Esperienze attivate
................................................................................................. Circle time Didattica laboratoriale Cooperative learning
Metodologie
31
FILE 74 Risorse umane interne esterne
Tutte le insegnanti di ogni sezione
Strumenti
Materiale strutturato per la realizzazione delle attività in sezione Materiale di recupero, non strutturato Materiale digitale (tablet, computer, video...)
Valutazione
In itinere basata sull’osservazione sistematica dei bambini e sulla documentazione realizzata dagli stessi
Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
1 DAL LIBRO ALL’ALBERO DELLA COSTITUZIONE
Attività di comprensione e di circle time alla scoperta della Costituzione e della Bandiera italiana, con successiva realizzazione dell’albero
Libro L'albero della Costituzione Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
2 DAL LIBRO AL VASCELLO DELLA COSTITUZIONE: LE NOSTRE LEGGI
Attività di costruzione e manipolazione, seguita da un’attività di circle time per decidere le nostre leggi
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
3 LE PAROLE IMPORTANTI DI CUI PARLARE
Attività di circle time per la scelta delle parole importanti e realizzazione grafica di ogni parola scelta
Materiale strutturato
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
DIAGRAMMA DI GANTT Tempi Fasi
gennaio
1
3
2
3
febbraio 3
3
3
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FILE 75
UDA IO E L’AMBIENTE UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Un’unità di apprendimento che si svolge con cadenza settimanale per l’intero anno scolastico, con la finalità di sensibilizzare i bambini al rispetto dell’ambiente e alla conoscenza del mondo in cui vivono.
Denominazione Compito significativo
La raccolta differenziata all’interno del plesso
Competenze chiave europee
Campi d’esperienza prevalenti e trasversali
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
La conoscenza del mondo
2. Competenza multilinguistica
I discorsi e le parole
5. C ompetenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Il sé e l’altro
6. Competenza in materia di cittadinanza
Il sé e l’altro
Obiettivi Agenda 2030
3. Salute e benessere 13. Lotta contro il cambiamento climatico 14. Vita sott’acqua 15. Vita sulla Terra Abilità
Traguardi di sviluppo
Comprensione dei procedimenti scientifici, capacità di utilizzare il pensiero logico e razionale per verificare un’ipotesi.
Osserva con attenzione gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.
Capacità di mantenere corretti tempi attentivi, di gestire la complessità, di riflettere criticamente e di prendere decisioni. Ne fa parte la capacità di imparare e di lavorare sia in modalità collaborativa sia in maniera autonoma.
Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Capacità di confronto con gli altri su temi importanti e d’impegno efficace per conseguire un interesse comune o pubblico.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali.
Utenti destinatari
Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo........................
Prerequisiti
Conoscenza base dell’ambiente circostante e degli spazi esterni e interni alla propria scuola, capacità di osservazione.
Fase di applicazione
Ottobre \ Novembre \ Dicembre \ Gennaio \ Febbraio \ Marzo \ Aprile \ Maggio
Tempi
Un giorno a settimana
Esperienze attivate
................................................................................................. Sfondo integratore Didattica laboratoriale Cooperative learning Tutoraggio Peer education Didattica outdoor Role play
Metodologie
33
FILE 75 Risorse umane interne esterne
Tutte le insegnanti di ogni sezione Materiale strutturato di sezione Materiale di recupero, non strutturato (di riciclo) Materiale digitale (tablet, computer, video...)
Strumenti
In itinere basata sull’osservazione sistematica dei bambini e sulla documentazione realizzata dagli stessi.
Valutazione
Fasi
Attività
Strumenti
Soggetti coinvolti
1 PERSONAGGIO GUIDA E CONCETTO DEL VIAGGIO COME SCOPERTA
Attività di scoperta e di conoscenza e documentazione realizzata individualmente
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
2 LA STORIA DELLA TERRA
Attività di scoperta e di conoscenza, attività di ricostruzione storica e manipolativa
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
3 IL RICICLO PER SALVARE IL PIANETA
Attività di riuso, manipolazione, catalogazione e riciclo di materiali
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
4 IL FENOMENO DEL DISGELO
Attività di sperimentazione e di scoperta collegate al ghiaccio
Materiale strutturato e non strutturato (di riciclo), strumenti digitali (tablet, computer)
Tutte le sezioni delle Scuole dell’Infanzia
DIAGRAMMA DI GANTT Tempi Fasi
ottobre
1
3
2
novembre
dicembre
3
3
gennaio
febbraio
3 4
3
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3
marzo
aprile
maggio
3
3
3
LA PEDAGOGIA DI DEWEY Un punto di partenza «Noi viviamo sempre nel nostro tempo e non in un altro: solo estraendo in ogni momento il pieno significato di ogni esperienza presente ci prepariamo a fare altrettanto nel futuro.» John Dewey
La pedagogia di John Dewey (1859-1952), il quale è considerato il padre dell’attivismo pedagogico, si basa sul presupposto per cui l’individuo senza la relazione con l’ambiente non cresce e non apprende e, di conseguenza, tutto ciò che è apprendimento deve partire dall’esperienza. L’esperienza, quindi, non è vista come qualcosa che semplicemente accade e viene subita, ma al contrario essa va valutata ed elaborata attraverso un pensiero critico. L’esperienza è intesa come luogo di relazione, scambio reciproco e biunivoco tra il soggetto e l’ambiente: uno scambio attivo e trasformativo. La scuola che Dewey propone è fatta di attività sia intellettuali che pratiche, lontana dal metodo trasmissivo in cui il bambino è un ricettore passivo di concetti: il bambino è un soggetto attivamente partecipe al suo processo di crescita e di apprendimento. Infatti, l’attivismo pedagogico si fonda sulla concezione del bambino come soggetto attivo e protagonista nei processi di apprendimento. Cambia anche il perno della relazione di insegnamento-apprendimento, che non è più il docente, ma diventa il bambino, con i suoi interessi e i suoi bisogni. Il principio pedagogico fondamentale su cui si basa il pensiero di Dewey è il learning by doing, imparare facendo. Per apprendere, il bambino deve interagire con il mondo: apprendere non significa ricevere passivamente delle nozioni, ma elaborare attivamente delle idee. Perciò i bambini non vanno considerati come uditori passivi, ma come soggetti attivi e pensanti. Da questo deriva la valorizzazione delle attività manuali e di laboratorio, perché attraverso il fare passano le nozioni utili allo studio. Il vero apprendimento, quindi, è fatto non solo di conoscenze, ma di abilità e di competenze che vanno promosse mediante varie strategie didattiche. Per Dewey l’esperienza pratica costituisce il punto di partenza di ogni conoscenza educativa.
35
fare scuola
a scuola I quaderni operativi MOMENTI A SCUOLA si basano sulla pedagogia di Dewey: non può esistere l’individuo senza la relazione con l’ambiente e, di conseguenza, tutto ciò che è apprendimento deve partire dall’esperienza.
FARE
RIFLETTERE
imparare attraverso il fare è il punto di partenza del metodo attivista e del nostro progetto.
in ogni pagina del quaderno operativo è presente un’esperienza da cui partire secondo la pedagogia attivista e quindi la successiva attività da realizzare per lasciar traccia di ciò che si è imparato.
CONCLUDERE DECIDERE
attività • educazione civica • coding • colori e sfumature • stagioni e ambienti • suono e grafomotricità • pregrafismo
in più • occhiali da esploratore del mondo • diploma di fine anno • biglietti per le feste per i 5 anni • pagine di pregrafismo per un primo approccio alla scrittura • allegato di prerequisiti, prescrittura, prelettura, precalcolo
Marta Bartolucci
s u o n i e s eg n i
ALLEGATO
esperienze sonore e grafiche
SUONI E SEGNI suono e grafomotricità sono interconnessi, dalla discriminazione sonora, all’armonizzazione del gesto grafico fino al controllo del tono muscolare. Partendo dai 3 anni l’attenzione del bambino va rivolta ai suoni e al ritmo in un processo di perfezionamento che arriva fino all’acquisizione della scrittura e della lettura.
1
dellA SCoPERTA Progetto in Guida «SUONI E SEGNI»
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VALUTARE E AUTOVALUTARSI PER
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PPRENDERE Per la valutazione dei progressi del bambino e l’autovalutazione del proprio modo di apprendere
“L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità.” (Indicazioni Nazionali 2012)
con tabella valutativa finale
per progettare
ALLEGATO VALUTARE E AUTOVALUTARSI PER APPRENDERE in una apposita tabella valutativa calibrata per età vengono valutati i campi d’esperienza, perni del processo di apprendimento nella Scuola dell’Infanzia.
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del bambino Educazione Civica sotto tanti punti di vista educazione civica
educazione civica
Il diritto alle sfumature
lettura con il kamishibai
educazione civica
Ricicliamo! dipingiamo uno scatolone, che diventa il nostro mostro mangia-carta.
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.
ascoltiamo la storia letta con il kamishibai.
mostro mangia-carta
Ti piace di più la notte o il giorno? Hai mai visto il tramonto o l’alba? Dopo averne discusso con i compagni, disegna e racconta all’insegnante.
ASCOLTA LA CANZONE (tr. 31).
parlo io
Colora e spiega con parole tue che cosa stanno facendo i bambini e come ci si deve comportare per ascoltare. Obiettivo: acquisire regole correlate al contesto. I discorsi e le parole Competenza Europea 6
del bambino
22
‹‹ in guida Vol. 2 p. 18 ››
Conduci con una linea la carta da buttare nel contenitore, poi coloralo. Obiettivo: imparare il rispetto dell’ambiente. La conoscenza del mondo Competenza Europea 6
71
‹‹ in guida Vol. 2 p. 112 ››
53
del bambino
‹‹ in guida Vol. 2 p. 200 ››
del bambino
io e gli altri
io e i diritti
io e l’ambiente
dall’ascolto della storia narrata con il kamishibai, costruiamo la relazione positiva con l’altro.
dai diritti naturali di Zavalloni, strategie didattiche volte al rallentamento, alla riflessione, all’ascolto, all’attesa, per evidenziare l’unicità di ciascuno, per ascoltare il bambino e costruire un rapporto empatico con lui.
dalle origini del nostro pianeta per sviluppare uno sguardo di cura nei confronti dell’ambiente.
Marta Bartolucci
ALLEGATO CONQUISTA LE MEDAGLIE E DIVENTA ESPLORATORE DEL MONDO!
Percorso per lo sviluppo dell’Educazione Civica
ESPLORATORI DEL MONDO per diventare cittadini consapevoli con gli occhiali da esploratore e le medaglie da ritagliare e incollare.
scuola
per il futuro CONTENUTI DIGITALI
il libro si arricchisce di storie audiolette, video didattici, giochi interattivi, canzoni inedite in italiano e in inglese I quaderni operativi MOMENTI A SCUOLA sono collegati alla Guida Didattica per la Scuola dell’Infanzia MOMENTI PER CRESCERE. Cd-audio con canzoni
Progettazioni, tabelle e modelli scaricabili
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fare scuola
Creare un gruppo inclusivo attraverso la psicomotricità A cura di Erika Moretti Erika Moretti Esperta in pratica psicomotoria educativa e consulente grafologa dell’età evolutiva, è responsabile di Grandir centro psicomotorio educativo. Da anni si occupa di formazione e di progetti educativi su motricità generale e fine nelle Scuole dell’Infanzia e Primaria di Marche, Abruzzo, Umbria e Emilia Romagna. Collabora con l’Istituto Grafologico Internazionale “G. Moretti” di Urbino.
come fonte di crescita. Specifica bene Aucouturier: «quando la pulsione di movimento legata ai bisogni biologici vitali è riconosciuta dall’altro e condivisa con piacere, si umanizza e si definisce in un gioco di interazioni precoci» (2017, p. 35). Ecco che, partendo da questi presupposti e lavorando in collaborazione con le Scuole dell’Infanzia da circa quindici anni, non posso non considerare che oggi la Scuola si trova in un momento di grande difficoltà, per una scissione profonda tra intento teorico e pratica educativa. Anche nella Scuola dell’Infanzia l’idea di precocizzare gli apprendimenti, di servirsi di strumenti mediatori per osservare i bambini e aiutarli “nell’alfabetizzazione emotiva” diventa un serpente che si morde la coda. Per questo vorrei condividere alcune riflessioni che hanno una ricaduta sul fare quotidiano educativo. La prima considerazione che vorrei proporre è: la pulsione è istinto? No. La pulsione è ricerca, è programmazione, lascia tracce nella costruzione del pensiero e ha necessità di essere facilitata. Partendo da questo presupposto, che è alla base della teoria psicomotoria, il movimento è risorsa. Muovendosi il bambino ci permette di entrare nei suoi pensieri, nei suoi desideri, nelle sue paure. E ci pone davvero di fronte alla sua individualità. Ma come educatori, siamo in grado di porci di fronte a questa individualità, che è alla base dell’inclusione, in modo propositivo? Siamo in grado di accoglierla, attendendo che il bambino trovi uno spazio di adattamento, pur preservando la sua spontaneità? Porto un esempio della pratica psicomotoria. Filippo è un bambino che frequenta il secondo anno della Scuola dell’Infanzia. Filippo ha grosse difficoltà nel relazionarsi con gli altri bambini, ha spesso un gioco solitario, ripetitivo. L’accesso al registro simbolico è una conquista recente, i
Dovrebbe essere molto semplice parlare di inclusione a scuola e soprattutto inclusione attraverso il gioco psicomotorio. Il movimento è alla base della vita psichica e affettiva del bambino “zerosei”. Il movimento se cessa, fa cessare la vita. Non a caso, in questo periodo di arresto, di limitazioni nel movimento, nelle relazioni, di restrizioni nell’avvicinarsi al corpo dell’altro, i disturbi legati all’autonomia psichica e affettiva, alla sicurezza sono in crescente aumento. Il movimento è esplorazione, tentare e ritentare trovando soluzioni creative, personali, è avvicinarsi a un oggetto, in uno spazio e in un tempo definito e creare relazione con il proprio sentire, con l’oggetto e con un altro corpo, differente da sé. Il gioco spontaneo, inteso come «arte libera, che consente di prendere le distanze da ciò che viene imposto al bambino e a noi stessi» (Aucouturier, 2017, p. 29), diventa strumento elettivo per l’osservazione e la psicomotricità nella sua struttura teorica. È uno strumento facilitatore dell’inclusione scolastica, perché valorizza le differenze, i bisogni individuali e reciproci dei bambini, le diverse espressività. La ricerca di pulsione di vita comincia molto presto: fin da piccolissimo, il bambino si rivelerà attivo ricercatore di piacere, cercando continuità per il proprio equilibrio e cercando il piacere
per progettare
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suoi giochi si concentrano perlopiù intorno alla riproduzione silenziosa di macchinari domestici, come lavatrici, lavastoviglie, di cui conosce alla perfezione tutti gli elementi, meglio di un tecnico specializzato. Quel gioco per lui è rassicurante. A seguito dell’inizio di un percorso psicomotorio, Filippo comincia a interagire per momenti brevi, con il resto del gruppo; chiede di entrare negli spazi degli altri bimbi, inizia un gioco di cura nello spazio simbolico. A scuola, nel gruppo più grande, avverte maggiormente la difficoltà dell’interazione. Le insegnanti lamentano con la famiglia che, quando Filippo non riesce a relazionarsi con gli altri in maniera costruttiva o nei momenti di noia, inizia a tirare i giochi. Senza entrare nel merito simbolico del “tirare” in ambito psicomotorio, la pratica prevede che questo bisogno venga contenuto, ma allo stesso tempo ascoltato, senza un atteggiamento giudicante. La pratica psicomotoria non blocca l’azione, ma crea uno spazio dove quell’azione è possibile nel rispetto della sicurezza e nella salvaguardia dell’altro. Non mette solo un “no”, “non puoi tirare i giochi”; ma aggiunge “non puoi tirare questi giochi, ma se hai bisogno di tirare, posso preparare uno spazio dove tu possa usare delle palline morbide”. L’atteggiamento psicomotorio ha ascoltato il bisogno di Filippo e gli ha offerto uno spazio possibile nella salvaguardia anche della sicurezza degli altri bimbi. Il “no” come solo divieto di un’azione non permessa, non solo non avrebbe creato accoglienza delle necessità di Filippo, ma non avrebbe nemmeno fatto leva sui bisogni del bambino per favorire un’altra necessità alla base della sua azione: quella di creare un contesto di socializzazione. Lo spazio richiesto da Filippo infatti può diventare uno spazio di gioco non solo individuale ma di gruppo e un’occasione di scambio anche con altri bambini. Ecco, mi chiedo, la Scuola è pronta a questo? È pronta a destrutturare degli spazi per crearne altri da abitare in maniera differente? Seconda riflessione: quanto spazio viene dato alla pulsione del bambino in ambito scolastico?
Porto ancora un esempio dalla pratica psicomotoria e dalla mia esperienza di bambina sempre adeguata, accomodante, capace di adattarsi perfettamente alle richieste genitoriali e scolastiche. Nell’accogliere la richiesta quotidiana in ambito principalmente educativo, posso dire che difficilmente io bambina sarei stata inviata a fare pratica psicomotoria educativa. Da bambina silenziosa, qualsiasi docente mi avrebbe descritta come bambina assolutamente inclusa nel gruppo, perfettamente adattata alle richieste, serena e competente. Ma quando l’inclusione diventa un adattamento forzato per timore della diversità? Quando la risposta ligia alle richieste dell’adulto diventa limitante nella costruzione della propria identità spontanea e differenziata? Questi bambini capaci, responsabili, piccoli adulti sempre adeguati, sono in realtà costantemente dipendenti da un bisogno di riconoscimento come “bravi bambini” e sconteranno in seguito questa limitazione alla spontaneità infantile. Sconteranno di non avere potuto esplicitare la propria rabbia, per un fratellino nato; la noia, per un compito che non volevano eseguire; la propria paura, perché avere paura è “roba” da piccoli. Esplicitare le proprie emozioni e avere uno spazio di accoglienza per queste, anche quando sono mostruose o pericolose, ricopre per il bambino una funzione protettiva. Quante volte alla rabbia di un bambino profondamente motivata o apparentemente capricciosa, abbiamo risposto “dai, non essere arrabbiato!”. Legittimare le emozioni del bambino significa non farlo sentire solo con il proprio sentire. Significa “ti voglio bene anche se sei capriccioso o arrabbiato o annoiato”. E per il bambino significa essere accettato e incluso anche quando il suo fare non corrisponde alle aspettative dell’adulto. Ortega y Gasset ricorda: «Se insegni, insegna anche a dubitare di ciò che insegni». Perché l’inclusione non è un ideale da rincorrere nelle situazioni di emergenza, ma è un insieme di pratiche educative e pedagogiche che richiedono, sì, la conoscenza precisa delle teorie dello
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fare scuola
sviluppo del bambino, ma che necessitano soprattutto di interventi pratici, concreti per far in modo che le differenze di ogni bambino siano valore aggiunto. A conclusione di questa riflessione, chiedo a tutti gli educatori, insegnanti e chiunque si occupi del bambino per il bambino, cosa significa “includere” nella vostra pratica quotidiana? Quando un bambino è incluso e quando si è solamente adattato al contesto? Penso sia importante che ognuno di noi rievochi un momento di esclusione che ha vissuto sulla pelle. È importante che ne rievochi le sensazioni, i sospiri, le ansie e i timori. Le grida e i silenzi. Che cosa avreste voluto fosse fatto per favorire il vostro inserimento in un gruppo, in una attività, per far sì che vi foste sentiti realmente accolti? Dalla diversità delle vostre risposte e delle vostre esperienze, capiremmo che essere inclusi non è sempre entrare in un sistema e adattarvisi. Lavorare all’inclusione è anche aiutare nella differenziazione. Alcuni bambini hanno bisogno dell’aiuto dell’adulto non per adattarsi, ma per distinguersi dal fare collettivo. Hanno bisogno di sentirsi adeguati e accettati anche quando non sono stati accondiscendenti, servizievoli e a disposizione dell’adulto. Sappiamo che la letteratura ci sostiene, perché nel processo di crescita l’adattabilità è un fine educativo così come la necessità di distinguersi e differenziarsi. Il gioco della distruzione, per esempio, ha proprio questa finalità: gioco a distruggere quello che tu hai creato per me, per dirti che sono differente da te. Che esisto, diverso da te. Quante Scuole dell’Infanzia hanno predisposto uno spazio per destrutturare e distruggere senza che il bambino provi colpa? Dice Aucouturier: «La colpevolizzazione del piacere di distruggere, ripetuta in svariate altre occasioni, rischia di alimentare l’angoscia di essere distrutto. [...] Successivamente, il senso di colpa suscitato dal piacere di distruggere sarà alimentato da una scuola che accetta soltanto la costruzione» (2017, p. 101).
per progettare
Non è questo il compito della Scuola dell’Infanzia come Scuola che getta le basi nella costruzione dell’identità del bambino? Vi invito a riflettere. E a elencare quanti e quali bisogni trovano oggi spazio reale nelle vostre aule. Quante volte la Scuola ci consente di provare percorsi differenti per andare incontro ai bisogni individuali di quel bambino o di quella bambina. Non abbiate timore. Non servono mezzi particolari, strumenti che facciano da tramite. Avete di fronte il bambino, che è tutto quello di cui avete necessità. È il bambino e come vi ponete in relazione con lui, il cuore del vostro lavoro, il cuore del cambiamento e del sentirsi inclusi. Se create una relazione genuina e significativa il bambino vi darà la possibilità di entrare nei suoi pensieri, nelle sue emozioni, nei suoi giochi, nel suo far finta che. Ci siete voi e lui. Non c’è strumento o supporto più efficace della relazione, basata su osservazione non giudicante ma attenta, su interazione continua, su tentativi vani, ripetute sconfitte, e significative ripartenze. Questo credo sia, dal mio punto di vista, includere. La relazione che c’è tra voi e quel bambino e poi di nuovo tra voi e quell’altro bambino. Senza scorciatoie di nessun tipo.
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L’AGENDA 2030 NELLA PROGETTAZIONE L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è stata sottoscritta il 25 settembre 2015 da 193 Paesi delle Nazioni Unite, tra cui l’Italia, per impegnarsi a garantire un presente e un futuro migliore al nostro pianeta e alle persone che lo abitano. L’Agenda 2030 è basata su cinque punti chiave: P ersone – eliminare fame e povertà in tutte le forme, garantire dignità e uguaglianza. P rosperità – garantire vite prospere e piene in armonia con la natura. P ace – promuovere società pacifiche, giuste e inclusive. P artnership – implementare l’Agenda attraverso solide partnership. P ianeta – proteggere le risorse naturali e il clima del pianeta per le generazioni future. Inserire nella progettazione alcuni obiettivi dell’Agenda 2030 è diventato d’obbligo anche per la Scuola dell’Infanzia. Il collegamento con la re-introduzione nel curricolo scolastico dell’Educazione Civica è immediato e rispecchia le esigenze educativo-didattiche della Scuola di oggi rivolta al futuro. Per affrontare questi argomenti con i piccoli, occorre usare un linguaggio comprensibile e chiaro, facendo riferimento alla loro realtà prossima. Per facilitare, quindi, la comprensione e la presentazione dell’Agenda sono stati utilizzati i personaggi dei Puffi, cercando di rendere gli obiettivi più comprensibili, e divertenti, per i bambini.
Un’altra interessante iniziativa per avvicinare i bambini agli obiettivi dell’Agenda è la visione del cartone animato, in lingua inglese, promosso dall’Unicef e introdotto da Malala Yousafzai, Premio Nobel per la pace per il suo impegno per i diritti civili e il diritto all’istruzione.
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Guarda il video
fare scuola
Gli obiettivi dell’Agenda per progettare con la Guida MOMENTI A SCUOLA
MOMENTI DEL BAMBINO
MOMENTI DELL'ACCOGLIENZA
IO E GLI ALTRI
3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 10. Ridurre le diseguaglianze
3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 5. Parità di genere
MOMENTI DELLA FAMIGLIA
IO E I DIRITTI
4. Istruzione di qualità
3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 5. Parità di genere
MOMENTI DELLA FESTA 4. Istruzione di qualità
IO E LA COSTITUZIONE 3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 5. Parità di genere
MOMENTI DELLA NATURA 3. Salute e benessere 4. Istruzione di qualità 15. Vita sulla Terra
IO E L'AMBIENTE 3. Salute e benessere 13. Lotta contro il cambiamento climatico 14. Vita sott’acqua 15. Vita sulla Terra
MOMENTI DELLA SCOPERTA 4. Istruzione di qualità
per progettare
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LINEE PEDAGOGICHE PER IL SISTEMA INTEGRATO “ZEROSEI” Il testo delle Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei” è stato pubblicato in forma di bozza, per poi essere sottoposto ad ampie consultazioni pubbliche prima di arrivare alla stesura finale e all’adozione formale. Il documento è formato da sei parti, ciascuna delle quali affronta uno dei grandi temi ritenuti costitutivi dell’impianto del sistema integrato “zerosei”. Prima parte – I diritti dell’infanzia La prima parte pone al centro i diritti dell’infanzia facendo riferimento ai principali documenti nazionali e internazionali. Le pari opportunità dei bambini e delle bambine diventano la finalità principale da garantire attraverso il sistema integrato “zerosei”. Si sottolinea l’importanza dello sviluppo delle potenzialità sociali, cognitive, emotive, affettive, relazionali in un ambiente professionalmente qualificato, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, sociali e culturali. Il percorso educativo viene distinto in due segmenti: il settore 0-3 per i servizi educativi della prima infanzia che sono a gestione privata, e il settore 3-6, che corrisponde alle Scuole dell’Infanzia.
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fare scuola
Seconda parte – Un ecosistema formativo Viene ribadita l’importanza di rivalutare il contesto socio-familiare e la relazione che si crea nel microsistema di ogni bambino, come sostiene Bronfenbrenner, tra scuola e famiglia. L’azione educativa si colloca all’interno del contesto socio-familiare ed è corretto tener conto di tutte le variabili nel percorso di crescita di ognuno. Il complesso ecosistema in cui i bambini si trovano a crescere è ricco di differenti culture d’origine, ma anche culture educative, scelte familiari che riguardano i valori, i regimi di vita dei bambini, la salute, l’alimentazione, le regole e lo stile delle relazioni, i linguaggi e i rapporti con i diversi media. Le istituzioni scolastiche come Nidi e Scuole dell’Infanzia operano ogni giorno in questo contesto ricco e mutevole con il compito di strutturare un’alleanza educativa con le famiglie dei bambini, operando sul territorio e portando avanti principi valoriali fondamentali e collegati alla Costituzione. Terza parte – La centralità dei bambini In questa parte si ribadisce l’importanza di porre al centro del processo educativo ogni singolo bambino, con le sue potenzialità, diversità, unicità e percorso di sviluppo, facendo in modo che ognuno sia protagonista del proprio processo di apprendimento. L’infanzia viene rivalutata come periodo e tappa di sviluppo fondamentale e deve avere pari dignità rispetto a qualsiasi altra fase della vita; esattamente come le tappe successive l’infanzia è, infatti, corresponsabile della formazione dell’adulto che sarà. Ciascuna età perciò va vissuta con pienezza nel rispetto dei tempi personali, delle proprie caratteristiche, in maniera distesa e serena, cercando di evitare salti o vuoti all’interno del processo di apprendimento e di crescita.
per progettare
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Quarta parte – Curricolo e progettualità L’utilizzo del termine curricolo riferito a questo settore può sembrare una forzatura, ma ha la finalità di rendere organico e programmato il lavoro di un settore fondamentale per lo sviluppo del bambino. L’organicità e la possibilità di gestire le proposte attraverso una strutturazione di spazi, arredi, materiali, tempi e intenzionalità pedagogica, implica una chiarezza nello svolgimento delle attività didattiche e una progressività logica. Quinta parte – Le coordinate della professionalità Il sistema integrato “zerosei” deve essere posto in mano a operatori ad alta professionalità, questa si riscontra in: autovalutazione, documentazione, progettazione, osservazione e valutazione formativa, per far sì che si realizzi un adeguato agire educativo. Viene ribadito un tratto peculiare della professionalità degli educatori anche quando ci si riferisce alla collaborazione nel team lavorativo per quanto concerne le attività collegiali. Sesta parte – Le garanzie della governance I soggetti istituzionali vengono chiamati in causa perché per la piena realizzazione del Sistema Integrato “zerosei” occorre una co-partecipazione di tutti in maniera flessibile e coerente, attraverso scelte politiche, economiche e amministrative oltre che pedagogiche. Si parla di interventi strategici per la realizzazione del sistema integrato come la formazione in itinere del personale e la diffusione delle sezioni primavera così come la realizzazione dei Poli dell’Infanzia.
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fare scuola
Il documento risulta strutturato in funzione di creare e migliorare una realtà già esistente, centrandone gli obiettivi soprattutto da un punto di vista pedagogico, valorizzando il sistema di figure professionali che lo compongono e promuovendo una visione a 360 gradi del bambino. Alcuni aspetti, affrontati e sviscerati, sono estremamente interessanti: il gioco, la figura dell’educatore e l’ambiente. Il gioco viene preso in considerazione per la sua natura di condotta spontanea, scelta e sviluppata liberamente. Presenta un doppio aspetto di socialità e di benessere, che lo pone come uno dei cardini nella cura rivolta al bambino nella fase 0-6. La figura dell’educatore viene presentata multiforme e multifunzione, ottenendo così un alto grado di professionalità – un adulto che sia regista, accogliente, partecipe, responsabile e incoraggiante – ribadendo in una frase un modus operandi basilare: una modalità di intervento con il bambino e con il gruppo basata sull’osservazione e sull’ascolto attivo ed empatico. Il tutto, però, deve essere organizzato in quello che viene definito ambiente di apprendimento come terzo educatore, rifacendosi al pedagogista Loris Malaguzzi. Lo spazio parla e il bambino prende consapevolezza proprio in questa fase di crescita dello spazio fisico, piano piano crea la relazione con esso, scoprendone caratteristiche, regole, gestione spaziale e imparando a muoversi al suo interno. Dallo spazio fisico passa poi allo spazio psicologico costruendo, cioè, all’interno dell’ambiente di apprendimento le relazioni utili all’imparare. Giancarlo Cerini, in qualità di presidente della Commissione per il Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione, ha scritto: «È evidente che al centro del progetto 0-6 deve stare un’idea di bambino con la descrizione delle sue caratteristiche (noi preferiamo usare il termine “potenzialità”). Da zero a sei anni avvengono importanti cambiamenti, basti pensare alla progressiva autonomia materiale, alle prime forme di linguaggio, alla prima frequenza, alla relazione sociale e al gioco. Su queste basi si sono manifestati equivoci confondendo gioco, approccio ludiforme, attività strutturate. Il documento della commissione si manifesta in termini chiari esprimendosi a favore del così detto gioco libero, aperto, non strutturato, non perché debba essere lasciato alla libertà e spontanea manifestazione dei bambini, ma perché è l’adulto, con la sua attenta osservazione, a dover cogliere gli aspetti apprenditivi del gioco, le dinamiche sociali, quelle prettamente motorie e fisiche in modo da farle crescere ed evolvere senza condizionarle dall’esterno. Una corretta funzione di regia dell’ambiente di gioco, l’allestimento di spazi, la successione di tempi equilibrati rappresentano un ambiente di apprendimento ideale per la crescita armonica dei bambini».
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Un mattoncino dopo l’altro si sta costruendo il Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione “zerosei” A cura di Stefania Bigi Stefania Bigi Pedagogista, dirigente scolastico in distacco presso il Ministero dell’Istruzione e membro della Commissione nazionale per il Sistema Integrato “zerosei”, è anche autrice di libri per bambini e testi per la Scuola dell’Infanzia e Primaria.
Partiamo dalla governance... Alcuni studi (Kaga, Y., Bennett, J., e Moss, P., 2010) dimostrano come affidare la responsabilità dell’intera fase “zerosei” a un unico ministero aiuti a promuovere politiche coerenti e a garantire servizi di qualità migliore. Con il decreto 65, attraverso l’unificazione dell’autorità centrale che si occupa dell’intero sistema “zerosei”, si è superata l’ormai vetusta dicotomia tra educazione e cura: educazione, intesa come insieme di interventi intenzionali volti a favorire lo sviluppo dell’autonomia, dell’identità e delle competenze del bambino, storicamente più associata alla Scuola; cura, intesa come strumento di conciliazione tra la vita familiare e lavorativa dei genitori e come offerta di un ambiente sicuro per il bambino, concetto storicamente più associato al Nido. Se prima il Ministero della Famiglia si occupava del segmento 0-3 e quello dell’Istruzione del 3-6, il decreto 65 ha individuato quale Ministero di riferimento per l’intero sistema quello dell’Istruzione, a sottolineare che la cura è educazione e che non vi può essere sviluppo e apprendimento se non in un contesto di benessere. La governance del sistema “zerosei” è multilivello e complessa, coinvolge con responsabilità diverse e intrecciate sia lo Stato, al quale sono affidati compiti di regia, sia le Regioni, con compiti di programmazione, sia gli Enti locali, ai quali è affidata la gestione e l’organizzazione dell’offerta. La realizzazione dell’offerta, poi, avviene in strutture a gestione pubblica (statale, comunale) o privata. Un sistema non semplice da coordinare, ma il percorso di condivisione tra i diversi soggetti è avviato.
Nel 2014 un gruppo di esperti europei ha individuato cinque dimensioni che caratterizzano un sistema di educazione e cura dell’infanzia di qualità (Proposal for key principles of a Quality Framework for Early Childwood Education and Care, relazione del Gruppo di lavoro ECEC della Commissione Europea), in grado di fornire le basi per l’apprendimento permanente e lo sviluppo dell’individuo: • presenza di un efficiente sistema di governance e di finanziamenti stabili; • facilità d’accesso; • disponibilità di personale qualificato; • esistenza di un curricolo; • esistenza di un buon sistema di monitoraggio e valutazione. Il decreto legislativo 65, emanato nel 2017 in attuazione della cosiddetta legge della “Buona Scuola”, si muove in questa direzione e ha previsto una serie di misure che stanno trovando progressivamente attuazione per la realizzazione del Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione dalla nascita ai sei anni, con l’obiettivo di garantire a tutti i bambini un percorso in grado di fornire pari opportunità di educazione e cura per superare le disuguaglianze e le barriere territoriali, economiche, culturali che ancora oggi, purtroppo, caratterizzano il nostro Paese. Esaminiamo le cinque dimensioni per vedere a che punto siamo.
... e da forme di finanziamento stabili Il decreto 65 ha previsto l’emanazione del Piano di azione nazionale pluriennale, che fissa gli obiettivi strategici da raggiungere attraverso la programmazione di apposite risorse finanziarie
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Nelle Linee guida si analizza il contesto sociale contemporaneo in cui vivono bambini, famiglie e servizi educativi/scuole, caratterizzato da disuguaglianze, nuove e vecchie povertà, una molteplicità di modi per interpretare la famiglia, una dimensione multiculturale e multilingue caratterizzata da valori, abitudini, stili di vita diversi che generano una ricchezza difficile da comprendere, gestire e valorizzare, che richiede agli educatori competenze di lettura, dialogo, armonizzazione del tutto nuove, perché accanto all’accoglienza vi è la necessaria convergenza su valori non negoziabili quali la pace, la parità di genere, il dialogo interreligioso, il rispetto reciproco, ecc. Nel documento si parla di relazioni: tra i bambini, tra bambini e educatori, tra educatori e famiglie, tra il personale, in una collegialità sempre più necessaria. Si parla di valori alla base della proposta educativa, con riferimento all’accoglienza dell’unicità della persona umana, alla democrazia che vede soggetti corresponsabili e compartecipi, alla partecipazione dei bambini e di tutte le figure adulte al processo di sviluppo dei piccoli. Si parla di diritti e di centralità del bambino, soggetto attivo del suo percorso di crescita. Si parla di gioco e apprendimento, di intreccio tra educazione e cura, di approccio olistico a un bambino visto nella sua globalità e integrità. Nel documento si parla diffusamente di scelte organizzative: spazio, tempo, gruppi, intenzionalità pedagogica, progettualità e curricolo, materiali. Si parla di osservazione, documentazione, valutazione formativa, continuità verticale e orizzontale. Si tracciano alcune coordinate della professionalità del personale educativo e docente. Le Linee pedagogiche intendono fornire qualche spunto di riflessione, una traccia per acquisire/ approfondire consapevolezze, ripensare l’attuale per progettare il futuro.
rese disponibili annualmente dal Fondo Nazionale per il Sistema Integrato, che si somma alle risorse messe a disposizione da Regioni ed Enti locali. Dal 2017 al 2020 sono stati stanziati 946 milioni di euro che nei diversi territori sono stati impiegati per interventi di edilizia, spese di gestione, formazione continua del personale e promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali. Altri 40 milioni di euro circa sono stati erogati agli Uffici Scolastici Regionali per le sezioni primavera e appositi finanziamenti sono annualmente assegnati alle Scuole dell’Infanzia paritarie. Con più risorse si potenzia l’accesso L’attivazione di nuovi servizi educativi (nidi, sezioni primavera, servizi integrativi quali spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi in contesti domiciliari) e scuole, l’abbattimento dei costi a carico delle famiglie, la qualificazione dell’offerta mirano ad aumentare i posti disponibili e ad accrescere parallelamente sia la domanda sia l’offerta, eliminando progressivamente l’improprio fenomeno degli anticipi nelle iscrizioni. Con un sistema nazionale e risorse stabili si accresce la qualificazione del personale. Il decreto 65 ha previsto la regolamentazione del titolo d’accesso alla professione di educatore a livello nazionale istituendo un apposito corso di laurea: è il riconoscimento che occuparsi dell’educazione dei bambini è un compito importante che richiede competenze elevate. Anche gli investimenti sulla formazione e sul coordinamento pedagogico mirano ad aumentare la qualità dell’offerta educativa. E il curricolo? Se la Scuola dell’Infanzia storicamente si avvale da tempo di documenti programmatici specifici, i servizi educativi per l’infanzia al momento ne sono privi: la Commissione nazionale per il Sistema Integrato, prevista dal decreto 65, sta lavorando alla loro elaborazione. Alla fine del 2020 la Commissione ha approvato le Linee pedagogiche per il sistema “zerosei” che al momento sono sottoposte a un’ampia consultazione pubblica prima di assumere veste ufficiale.
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Infine, un accenno al monitoraggio e alla valutazione, indicata come quinta dimensione di qualità. Non vi può essere miglioramento senza raccolta, analisi e valutazione di dati. Il Ministero sta lavorando insieme alle Regioni e ai Comuni alla
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n mattoncino dopo l’altro si sta costruendo il U Sistema Integrato di Educazione e di Istruzione “zerosei” a cura di Stefania Bigi La relazione educativa a cura di Cinzia Mion pprendere attraverso le storie A a cura di Cristina Bartoli Effetto Mozart a cura di Marta Tacconi
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