Gabriella Fontana Coordinato da Roberto Morgese
delle discipline fficina Nuova Storia 4
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• Educazione civica
In omaggio la Biblioteca di classe fficina dei Lettori
Le civiltà dei fiumi
Mi oriento nella pagina
Studia il testo di Storia con l’aiuto delle indicazioni che trovi nei riquadri.
2 Leggi il testo una prima volta velocemente, poi rileggilo con calma rispettando la punteggiatura.
1 Leggi il titolo, prova a immaginare di che cosa parla il testo e rifletti su quanto già sai sull’argomento.
I Sumeri furono la prima popolazione a stabilirsi nella parte meridionale della Mesopotamia. Intorno al 4000 a.C., questo numeroso gruppo nomade si insediò sulla foce del fiume Tigri e del fiume Eufrate.
3 Presta attenzione alle parole chiave scritte in grassetto.
4 Individua i paragrafi del testo in base agli argomenti trattati.
5 Osserva le immagini e la carta geostorica: ti aiutano a capire meglio le informazioni che hai letto.
In origine si trattava di una regione paludosa e inospitale a causa del clima caldo e secco e delle continue inondazioni dei fiumi. I Sumeri lavorarono molto per renderla adatta all’agricoltura: prosciugarono i terreni e costruirono molte opere idrauliche, come dighe, argini, pozzi e canali per l’irrigazione dei campi. In questo modo trasformarono il territorio in un’immensa pianura coltivabile.
I Sumeri seppero anche sfruttare la materia prima che proveniva dal fango dei fiumi: l’argilla. Cotta nei forni o essiccata al Sole, l’argilla fu utilizzata per produrre mattoni, statuette, vasi e contenitori per liquidi e alimenti e per realizzare tavolette su cui incisero le prime forme di scrittura
6 Le attività del metodo di studio servono a organizzare ciò che hai studiato.
7 Usa la linea del tempo per avere sempre un’idea chiara del periodo storico.
Imparo il lessico
Le pagine Parole che viaggiano ti invitano a riflettere su alcune parole usate in varie discipline con significati diversi, ma uniti da un’idea comune.
PAROLE che VIAGGIANO
1 Nelle pagine precedenti hai incontrato più volte la parola territorio. È un termine che ha significati diversi a seconda della frase e dell’argomento.
SCIENZE
È la parte di ambiente in cui si stabilisce un animale o un branco.
GEOGRAFIA
Indica uno spazio delimitato da confini precisi, come una regione o uno Stato.
TERRITORIO
LINGUAGGIO QUOTIDIANO
È lo spazio in cui una persona si trova a proprio agio e sicura nel fare qualcosa.
È la zona in cui si stabilisce una civiltà e da cui ricava le risorse per vivere.
2 Sottolinea le frasi con il colore corrispondente al significato.
• Il territorio di raccolta del nettare di un’ape può essere molto grande.
• Il territorio della civiltà sumera era compreso tra i fiumi Tigri ed Eufrate.
• Ehi, hai invaso il mio territorio!
• Il cane marca il proprio territorio.
• Il territorio italiano è stretto e proteso nel mare.
• Gli Assiri invasero i territori di altri popoli.
• Il territorio in cui mi muovo meglio a scuola è la Storia.
• L’Umbria ha un territorio che non si affaccia sul mare.
Questo è il tuo taccuino, uno spazio dove annotare parole comuni a diverse discipline, quelle che qui vengono chiamate “Parole che viaggiano”. Segna quelle che troverai nelle pagine del sussidiario e discuti del loro significato e dei diversi usi insieme all’insegnante e ai compagni.
Che cos’è l’Apprendimento globale
Le città
Circa cento anni fa, un gruppo di archeologi inglesi scoprì i resti delle città di Harappa e Mohenjo-Daro. I reperti ci raccontano di una civiltà pacifica e ben organizzata. Gli archeologi, infatti, non hanno trovato armi che facciano pensare alla presenza di un esercito.
Alla fine di ogni unità di lavoro trovi le pagine di Apprendimento globale. Servono a te e all’insegnante per capire se hai memorizzato e compreso ciò che hai studiato. Apprendere in modo globale vuol dire imparare un argomento nel suo insieme.
Le pagine di Apprendimento globale sono la tappa finale del percorso di metodo di studio, avviato attraverso le attività dei box presenti nelle pagine.
Le città
Le rovine di Mohenjo-Daro.
IMPARO dalle PAROLE
IMPARO dal TESTO
dalle PAROLE
Conosci la parola cisterna? Cerca sul vocabolario il suo significato.
Conosci la parola cisterna? Cerca sul vocabolario il suo significato. Scrivi la differenza tra pozzo e cisterna.
Circa cento anni fa, un gruppo di archeologi inglesi scoprì i resti delle città di Harappa e Mohenjo-Daro. I reperti ci raccontano di una civiltà pacifica e ben organizzata. Gli archeologi, infatti, non hanno trovato armi che facciano pensare alla presenza di un esercito.
Le città erano molto grandi ed erano costruite su due livelli: • la parte alta, circondata da mura, comprendeva gli edifici più importanti e alcune piscine, utilizzate forse per riti religiosi; • la parte bassa, fuori dalle mura, era suddivisa in quartieri da un reticolo di strade larghe e dritte lungo le quali sorgevano le abitazioni, le botteghe e i magazzini utilizzati come granai per conservare i cereali del raccolto. Ogni casa aveva un cortile e una cisterna per l’acqua. Una rete di fognature e di tubature di scolo portava via le acque sporche dalla città.
Le città erano molto grandi ed erano costruite su due livelli: • la parte alta, circondata da mura, comprendeva gli edifici più importanti e alcune piscine, utilizzate forse per riti religiosi; • la parte bassa, fuori dalle mura, era suddivisa in quartieri da un reticolo di strade larghe e dritte lungo le quali sorgevano le abitazioni, le botteghe e i magazzini utilizzati come granai per conservare i cereali del raccolto. Ogni casa aveva un cortile e una cisterna per l’acqua. Una rete di fognature e di tubature di scolo portava via le acque sporche dalla città.
I quadri di civiltà
I quadri di civiltà
IMPARO dall’ IMMAGINE
Collega con una linea gli elementi dell’immagine agli indicatori di civiltà che puoi rintracciare.
I quadri di civiltà sono lo strumento che lo storico usa per comprendere e schematizzare le informazioni raccolte su un popolo del passato. Hai già incontrato la parola civiltà e hai imparato che indica l’insieme degli aspetti che caratterizza un popolo. Questi aspetti vengono chiamati indicatori di mappe
IMPARO dal TESTO
Scrivi la differenza tra pozzo e cisterna.
Avete letto che la civiltà della valle dell’Indo era pacifica. Con l’aiuto dell’insegnante provate a stilare una lista di condizioni favorevoli alla pace e una lista di cause di guerra.
Avete letto che la civiltà della valle dell’Indo era pacifica. Con l’aiuto dell’insegnante provate a stilare una lista di condizioni favorevoli alla pace e una lista di cause di guerra.
IMPARO dal TESTO
Avete letto che la civiltà della valle dell’Indo era pacifica.
Durante gli scavi non sono stati ritrovati resti di grandi palazzi, quindi le città probabilmente non erano comandate da un re, ma da un sommo sacerdote.
non erano comandate da un re, ma da un sommo sacerdote.
Con l’aiuto dell’insegnante provate a stilare una lista di condizioni favorevoli alla pace e una lista di cause di guerra.
Durante gli scavi non sono stati ritrovati i resti di grandi palazzi, quindi le città probabilmente non erano comandate da un re, ma da un sommo sacerdote.
: dove si è sviluppata e il tipo di territorio. : quando si è sviluppata e quanto è durata. : i lavori che la popolazione faceva per vivere
attività - tecnologia
- Quali tipi di lavoro svolgevano?
: come era organizzata e divisa la popolazione delle città e chi comandava. : in quali divinità credevano e come le ono-
I quadri di civiltà sono lo strumento che lo storico comprendere e schematizzare le informazioni raccolte popolo del passato. Hai già incontrato la parola imparato che indica l’insieme degli aspetti che un popolo. Questi aspetti vengono chiamati civiltà e servono a costruire quadri e mappe
IMPARO dall’ IMMAGINE
Che cosa caratterizza una civiltà?
- Come si viveva ogni giorno?
: quali furono le principali invenzioni, come la scrittura, le opere d’arte e quelle architettoniche.
- Come era divisa la popolazione?
- Chi governava il popolo?
1 Il luogo: dove si è sviluppata e il tipo di territorio.
2 Il tempo: quando si è sviluppata e quanto è
Collega con una linea gli elementi dell’immagine agli indicatori di civiltà che puoi rintracciare.
3 Le attività: i lavori che la popolazione faceva e come si svolgeva la vita quotidiana.
4 L’organizzazione sociale: come era organizzata la popolazione delle città e chi comandava.
5 La religione: in quali divinità credevano e come ravano.
6 Le conoscenze: quali furono le principali invenzioni, la scrittura, le opere d’arte e quelle architettoniche.
Inserisci al posto giusto gli indicatori di civiltà: società - dove - quando
- Quando si è sviluppata? - Quanto tempo è durata?
Inserisci al posto giusto gli indicatori di civiltà: quando - religione - attività - tecnologia
Quali divinità adoravano?
- Quali
- Quali tipi di lavoro svolgevano?
- Come si viveva ogni giorno?
Civiltà
- Che cosa sapevano fare?
- Quali invenzioni e scoperte fecero?
Spesso le pagine di Apprendimento globale si aprono con un compito di , da svolgere tutti insieme o in piccoli gruppi. È un’attività in cui tu e i tuoi compagni dovete unire le conoscenze, vivendo o immaginando di vivere insieme un’esperienza nuova. Una specie di gioco per imparare, insomma, quasi una piccola sfida.
- Dove è sorta?
- Com’era il territorio?
- Che cosa sapevano fare?
- Quali invenzioni e scoperte fecero?
Atlante p. 2 Quaderno p. 110
- Come era divisa la popolazione?
- Chi governava il popolo?
- Dove -
Apprendimento globale
1 Completo la mappa con le parole: politeista - agricoltori - mandarini - Grande Muraglia
Indi Cinesi
4000 a.C.
3000 a.C. 2000 a.C.
1000 a.C. Oggi
1000 d.C. anno 0 Quando Dove
Attività agricoltori, allevatori, artigiani e commercianti
Società: gli Indi sono un popolo pacifico. A capo di ogni città c’è un sommo
Tecnologia sigilli per marchiare le merci, filatura del , scrittura non ancora decifrata
Religione
AUTOVALUTAZIONE
Attività , allevatori, artigiani e commercianti
Società: grande Impero con a capo un imperatore. Seguono i funzionari del re, i guerrieri, i sacerdoti, gli artigiani e i mercanti, infine i contadini
Tecnologia: carta, seta, bussola e scrittura ideografica. Realizzano anche la
Religione: politeista
• Ho capito come è organizzata una mappa? Sì No In parte
• Sono riuscito a confrontare le due civiltà? Sì No In parte
Nell’Apprendimento globale trovi anche alcuni strumenti per organizzare le conoscenze in modo semplice e chiaro. Sono mappe e schemi molto utili per ripassare.
A te verrà richiesto di completarli con le parole corrette. Non sarà però un compito difficile: potrai controllare se hai svolto un buon lavoro grazie al fascicolo di mappe allegato al testo.
Le immagini contengono molte informazioni sugli argomenti di studio: basta osservarle per richiamare le conoscenze e memorizzarle con maggiore facilità.
Le immagini sono sempre legate a ciò che il testo spiega, perciò sei invitato a osservarle con attenzione.
Apprendimento globale
IMPARO dall’ IMMAGINE
1 Osservo il disegno e immagino di essere a passeggio per i campi della valle dell’Indo. Che cosa vedo intorno a me? Chi incontro? Scrivo sui puntini.
IMPARO dal TESTO
1 Completo il testo con le parole: scavi - città - civiltà - mattoni - botteghe - livelli - tubature - cinta muraria
La della valle dell’Indo è conosciuta da poco più di un secolo. Gli archeologici portarono alla luce i resti delle due principali: Mohenjo-Daro e Harappa. Le città erano organizzate su due Nella parte bassa c’erano le case del popolo e le degli artigiani. Nella parte alta, protetta da una si trovavano gli edifici più importanti. Le città avevano una rete idrica che portava l’acqua direttamente nelle case e un sistema di fognature con in ceramica che portavano le acque sporche fuori dalla città. Gli edifici delle città erano costruiti con realizzati con l’argilla del fiume e cotti nei forni. Questo procedimento rendeva i mattoni molto più duri e resistenti ed è la ragione per cui i resti di queste città sono giunti fino a noi.
AUTOVALUTAZIONE
• Sono riuscito a descrivere l’immagine sopra? Sì No In parte
• Sono riuscito a inserire tutte le parole? Sì No In parte
L’Apprendimento globale comprende anche alcuni esercizi di verifica per metterti alla prova sul testo e sulle parole nuove che hai incontrato nel capitolo. Alla fine, potrai dimostrare che ormai sei capace di comprendere e di conservare le conoscenze.
Le domande in fondo alla pagina, infine, ti aiutano ad autovalutarti, cioè a riconoscere i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli nella conoscenza e nella comprensione dell’argomento.
La Storia
Tutte le storie iniziano con “C’era una volta...”.
Dopo ogni “C’era una volta” ne viene un altro, poi un altro e un altro ancora… Non finiscono mai. Per fare in modo che i “C’era una volta” non ci portino sempre più indietro, sarà meglio che d’ora in poi ci chiediamo: “Alt! Quando è successo?”. Se poi aggiungiamo anche: “Dove è successo? E come sono andate di preciso le cose?”, ecco che vorremo davvero conoscere la storia. Non una storia, ma la Storia, la nostra storia, la storia del mondo. Vogliamo iniziare?
Ridotto e adattato da E.H. Gombrich, Breve storia del mondo, Salani
L’anno scorso hai studiato la Preistoria, il periodo in cui ancora non si usavano le prime forme di scrittura e del quale rimangono solo testimonianze materiali. Hai imparato che uomini e donne vivevano di caccia e di raccolto e hai capito che la scoperta del fuoco, dei metalli e dell’agricoltura li spinse a organizzarsi nei primi villaggi. Solamente con l’uso della scrittura inizia la Storia vera e propria, cioè la ricostruzione di fatti ed eventi basati sulle testimonianze scritte prodotte dalle persone.
Per iniziare
• Quando una testimonianza del passato racconta la realtà e quando invece riporta una storia fantastica?
• A quale popolo del passato puoi ricollegare la foto?
Le tue competenze:
Imparerai a:
• conoscere il metodo con cui si studiano le antiche civiltà;
• conoscere le vicende, le abitudini di vita e il modo di pensare di popoli vissuti molto tempo fa;
• orientarti nel tempo e nello spazio delle civiltà del passato;
• riconoscere le caratteristiche principali di una civiltà.
• comprendere che per capire il presente occorre sapere ciò che è accaduto nel passato.
dalle PAROLE
Quest’anno incontrerai spesso la parola civiltà. Cercala sul dizionario e scrivi brevemente il suo significato.
dall’ IMMAGINE
Osserva e scrivi al posto giusto: civiltà preistorica - civiltà storica.
Collega con una freccia le immagini alle relative fasi del metodo dello storico.
dal TESTO
IMPARO
Sottolinea nel primo paragrafo di che cosa si occupa lo storico.
Statua di Erodoto a Vienna.
Il lavoro dello storico
“Storia” è una parola che deriva dal greco historía, che significa indagine, ricerca. Lo storico e la storica studiano, ricostruiscono e raccolgono le vicende degli uomini e delle donne del passato, che si sono organizzati in comunità dopo aver occupato un territorio . Il metodo dello storico si può riassumere in cinque passaggi:
1 sceglie un argomento per la sua ricerca;
2 si pone domande e formula ipotesi su che cosa potrà scoprire;
3 ricerca fonti, testimonianze e documenti;
4 individua le cause e le conseguenze degli avvenimenti;
5 ricostruisce i fatti in ordine di tempo e pubblica i suoi risultati su riviste, libri o internet.
Il primo storico
Erodoto di Alicarnasso (484 a.C.- 430 a.C. circa) è considerato il primo storico della Storia. Fu il primo tra gli antichi studiosi a voler conoscere da vicino le storie dei popoli. Grazie ai documenti e alle testimonianze raccolti durante i suoi viaggi, possiamo conoscere le abitudini, le tradizioni, le battaglie e i territori dei Babilonesi, degli Egizi, dei Fenici e di altri popoli antichi.
Rappresentazione di Erodoto del mondo conosciuto al suo tempo.
Quando si vuole conoscere la verità su un fatto accaduto oppure sugli avvenimenti che succedono nella vostra classe, è necessario indagare, proprio come faceva Erodoto. Egli voleva distinguere la realtà dei fatti dalla fantasia, attraverso un metodo molto rigoroso.
I collaboratori dello storico
Gli storici e le storiche, per svolgere il loro complesso lavoro, collaborano con altri studiosi e studiose che, grazie alle loro conoscenze specifiche, li aiutano a ricostruire i fatti.
• Il paleontologo e la paleontologa ricercano e studiano i fossili, antichi resti di vegetali e animali.
• L’archeologo e l’archeologa ricercano e studiano gli oggetti e gli edifici antichi ritrovati durante gli scavi.
• Il geologo e la geologa studiano le rocce e la composizione del terreno per stabilire a quale epoca risalgono gli oggetti ritrovati sottoterra.
• L’antropologo e l’antropologa studiano le caratteristiche fisiche degli esseri umani e spiegano l’organizzazione delle società umane.
• Il geografo e la geografa studiano il territorio e gli ambienti e realizzano le mappe dei luoghi.
• L’epigrafista prova a decifrare ogni forma di scrittura incisa su pietra o su terracotta.
La parola logo significa studio o studioso.
1. Che cosa significa allora, secondo te, la parola egittologo?
Grafo (o grafista) si riferisce, invece, a chi scrive o disegna.
2. Che cosa significa, secondo te, la parola cartografia?
Osserva le immagini e scrivi al posto giusto: paleontologa - archeologa - geologo - antropologa - geografo - epigrafista
IMPARO dall’ IMMAGINE
Osserva le immagini e scrivi di quale fonte si tratta.
Gli strumenti della Storia
Ricostruire e raccontare la storia di un popolo significa affrontare un lungo viaggio indietro nel tempo, nel passato. In questa avventura alla ricerca di informazioni, lo storico si avvale di alcuni importanti strumenti, come:
• le fonti;
• le linee del tempo;
• le carte geostoriche;
• i quadri di civiltà.
Le fonti
Una fonte è tutto ciò che dall’antichità è giunto fino ai nostri giorni. Esistono diversi tipi di fonte, suddivisi in base alle loro caratteristiche:
• orali, cioè i racconti, le interviste e le informazioni tramandate a voce;
• materiali, che comprendono tutti gli oggetti prodotti dagli individui ma anche i resti di animali e vegetali;
• scritte, ovvero tutte le testimonianze scritte su qualunque tipo di materiale, come argilla, papiro, legno, pietra o carta;
• iconografiche, cioè immagini di vario tipo (disegni, affreschi, quadri, incisioni, film, fotografie).
Tra tutte le fonti, quelle scritte hanno permesso il passaggio dalla Preistoria alla Storia.
Un’antichissima fonte scritta del popolo sumero.
IMPARO dal TESTO
Secondo te, tra le fonti elencate, quali non possono provenire da un passato troppo lontano?
La linea del tempo
Lo storico ricostruisce i fatti in ordine cronologico, cioè di tempo, collocandoli in modo che si capisca bene ciò che è successo prima, dopo o nello stesso momento.
Lo strumento che utilizza è la linea del tempo, uno schema simile a una striscia suddivisa in segmenti tutti uguali che rappresentano periodi di tempo.
Grazie alla linea del tempo puoi scoprire quando un avvenimento è iniziato, quando è terminato e quanto è durato. Attenzione però: per poter leggere la linea devi sapere quanto tempo dura un periodo.
In Storia il tempo si misura in anni. Per periodi più lunghi si possono utilizzare i multipli del numero 10:
• 10 anni = un decennio;
• 100 anni = un secolo;
• 1000 anni = un millennio.
Ogni civiltà antica ha contato gli anni della propria storia a partire da un fatto ritenuto importante. I Greci contavano gli anni dalla prima Olimpiade, gli antichi Romani dalla fondazione di Roma e gli Arabi da quando il profeta Maometto cominciò la predicazione della sua religione, l’Islam.
Oggi, in diversi Paesi del mondo, si contano gli anni dalla nascita di Cristo. Questa data divide la Storia in due grandi periodi: a.C., avanti Cristo, cioè prima della nascita di Cristo, e d.C., dopo Cristo, cioè dopo la nascita di Cristo.
Osserva le immagini: rappresentano due degli avvenimenti presi come punto di riferimento per contare il tempo. Scrivi di quali civiltà si tratta.
IMPARO dallo SCHEMA
Che cosa segna il passaggio dalla Preistoria alla Storia?
L’antico Egitto
Mappa dei luoghi d’interesse storico della civiltà egizia.
Le carte geostoriche
Le carte geostoriche sono lo strumento che lo storico utilizza per collocare nello spazio geografico gli avvenimenti studiati. Il territorio ha da sempre influito molto sulla nascita e sullo sviluppo di una civiltà. Un popolo che si è insediato lungo le rive di un fiume avrà imparato a conoscerlo, a navigarlo e a sfruttare le sue acque per l’agricoltura e per la pesca. Nelle carte geostoriche, accanto agli elementi geografici, come montagne, pianure, fiumi, mari e città, troviamo gli elementi storici, come i confini di un territorio, i luoghi delle battaglie, i percorsi di espansione di un popolo, la diffusione dei principali prodotti agricoli, i monumenti più importanti e i siti archeologici.
Ogni carta geostorica ha un titolo, che fa capire l’argomento trattato, e una legenda, che spiega che cosa rappresentano i simboli, le linee o i colori presenti sulla carta.
1. Osserva la carta in alto e rispondi a voce alle domande.
Qual è il titolo della carta?
Quale argomento storico rappresenta?
Quali elementi geografici sono rappresentati in verde? E in azzurro? Ci sono dei simboli disegnati? Che cosa indicano?
2. Collega ogni carta geostorica al titolo corretto.
I quadri di civiltà
I quadri di civiltà sono lo strumento che lo storico usa per comprendere e schematizzare le informazioni raccolte su un popolo del passato. Hai già incontrato la parola civiltà e hai imparato che indica l’insieme degli aspetti che caratterizzano un popolo. Questi aspetti vengono chiamati indicatori di civiltà e servono a costruire quadri e mappe.
Che cosa caratterizza una civiltà?
1 Il luogo: dove si è sviluppata e il tipo di territorio.
2 Il tempo: quando si è sviluppata e quanto è durata.
3 Le attività: i lavori che la popolazione faceva per vivere e come si svolgeva la vita quotidiana.
4 L’organizzazione sociale: come era organizzata e divisa la popolazione delle città e chi comandava.
5 La religione: in quali divinità credeva la popolazione e come le onorava.
6 Le conoscenze: quali furono le principali invenzioni, come la scrittura, le opere d’arte e quelle architettoniche.
dalla MAPPA
Collega con una linea gli elementi dell’immagine agli indicatori di civiltà che puoi rintracciare.
Inserisci al posto giusto gli indicatori di civiltà: società - dove - quando - religione - attività - tecnologia
- Quando si è sviluppata?
- Quanto tempo è durata?
- Quali divinità adoravano?
- Quali lavori svolgevano gli abitanti?
- Come si viveva ogni giorno?
- Che cosa sapevano fare?
- Quali invenzioni e scoperte fecero?
- Dove è sorta?
- Com’era il territorio?
- Come era divisa la popolazione?
- Chi governava il popolo?
PAROLE che VIAGGIANO
1 Nelle pagine precedenti hai incontrato più volte la parola territorio. È un termine che ha significati diversi a seconda della frase e dell’argomento.
GEOGRAFIA
SCIENZE
È la parte di ambiente in cui si stabilisce un animale o un branco.
Indica uno spazio delimitato da confini precisi, come quello di una regione o di uno Stato.
TERRITORIO
È lo spazio in cui una persona si trova a proprio agio e si sente sicura.
STORIA
LINGUAGGIO QUOTIDIANO È la zona in cui si stabilisce una civiltà e da cui ricava le risorse per vivere.
2 Sottolinea le frasi con il colore corrispondente al significato.
• Il territorio di raccolta del nettare di un’ape può essere molto grande.
• Il territorio della civiltà sumera era compreso tra i fiumi Tigri ed Eufrate.
• Ehi, hai invaso il mio territorio!
• Il cane marca il proprio territorio.
• Il territorio italiano è stretto e proteso nel mare.
• Gli Assiri invasero territori abitati da altri popoli.
• Il territorio in cui mi muovo meglio a scuola è la Storia.
• L’Umbria ha un territorio che non si affaccia sul mare.
Questo è il tuo taccuino, uno spazio dove annotare parole comuni a diverse discipline, quelle che qui vengono chiamate “Parole che viaggiano”.
Segna quelle che troverai nelle pagine del sussidiario e discuti del loro significato e dei diversi usi insieme all’insegnante e ai compagni.
IMPARO dallo SCHEMA
Apprendimento globale
1 Scrivo quanto tempo passa tra un segno e l’altro.
2000 a.C. 1000 d.C. Nascita di Cristo
2000 a.C.
2000
IMPARO dal TESTO
1 Leggo la sintesi e cancello le parole sbagliate.
Lo storico studia gli avvenimenti del passato e utilizza un metodo preciso per raccogliere e ordinare le informazioni / immaginare gli eventi. Nel suo lavoro si fa aiutare da diversi collaboratori / fa tutto da solo. Lo storico utilizza alcuni strumenti per costruire / ricostruire gli eventi del passato: fonti, linea del tempo, carte geostoriche e quadri di civiltà / vasi antichi, linea del passato, carte geografiche e quadri d’autore. Lo storico cerca sempre di capire quali fatti sono accaduti nel passato, le immagini e le storie fantastiche / le cause e le conseguenze che hanno avuto, come si sono svolti e che cosa è successo dopo.
2 Scrivo brevemente di che cosa si occupano questi studiosi.
Paleontologo:
AUTOVALUTAZIONE
• Sono riuscito a completare lo schema? Sì No In parte
• Ho capito di che cosa si occupano lo storico e i suoi collaboratori? Sì No In parte
Le civiltà dei fiumi
Circa 10 000 anni fa gli esseri umani capirono che seminando cereali e legumi potevano ottenere dalla terra gran parte di ciò che serviva loro per la sopravvivenza: era nata l’agricoltura. Questa attività, insieme all’allevamento del bestiame, trasformò molte popolazioni da nomadi a sedentarie. I primi villaggi del Neolitico nacquero dove c’era abbondanza di acqua per i campi e per gli animali, cioè vicino ai fiumi.
Perché i fiumi?
I fiumi lungo i quali si svilupparono le prime grandi civiltà furono il Tigri e l’Eufrate in Mesopotamia, il Nilo in Egitto, l’Indo in India e il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro in Cina.
I fiumi offrivano una preziosa riserva di acqua per bere, cucinare, lavarsi e per irrigare i campi. Con il passare del tempo, i fiumi divennero anche una via di comunicazione fondamentale, grazie alla costruzione delle prime imbarcazioni. Gli agricoltori capirono presto che certi fiumi straripavano periodicamente, inondando i campi circostanti. Quando le acque si ritiravano, lasciavano un fango che rendeva molto fertile il terreno.
La parte tratteggiata viene denominata “Mezzaluna fertile” e comprende i territori nei quali si sviluppò l’agricoltura grazie alle prime civiltà dei fiumi.
Dai villaggi alle città Grazie allo sfruttamento delle acque dei fiumi, i raccolti erano abbondanti e ci fu più cibo a disposizione. La popolazione aumentò e alcuni villaggi si ingrandirono, fino a diventare vere e proprie città. Nelle città gli abitanti svolgevano lavori differenti: si formarono le prime classi sociali.
Per iniziare
• Oltre all’agricoltura, ricordi che cosa segnò il passaggio dal Paleolitico al Neolitico?
• Sai già qualcosa delle civiltà che hai letto nel testo? Che cosa?
• Sei curioso di approfondire la loro conoscenza?
Imparerai a:
• conoscere alcune antiche civiltà fluviali;
• confrontare i quadri di civiltà.
Le tue competenze:
• comprendere che per capire il presente occorre sapere ciò che è accaduto nel passato.
Cerca sul dizionario il termine classe e scrivi il significato riferito a classe sociale.
IMPARO dallo SCHEMA
Quale civiltà finisce poco prima della nascita di Cristo? ..........................................................................
Quale civiltà arriva fino ai giorni nostri? ..................................................................................................
Civiltà della Mesopotamia Egizi Indi Cinesi
La Mesopotamia
Ieri
Osserva con attenzione la carta geostorica: ci troviamo nell’antica Mesopotamia, una regione pianeggiante del Vicino Oriente compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate
La parola Mesopotamia deriva dal greco antico e significa, appunto, “terra tra i due fiumi”.
In questo territorio c’erano acqua in abbondanza e un clima favorevole alla coltivazione di cereali, legumi, ortaggi e alberi da frutto. In quest’area si stabilirono le popolazioni che diedero origine alle prime civiltà agricole, come i Sumeri, i Babilonesi, gli Ittiti e gli Assiri.
Oggi
La Mesopotamia oggi è una terra divisa fra più Stati. La sua parte più pianeggiante e favorevole alle coltivazioni appartiene soprattutto all’Iraq. L’agricoltura è ancora praticata, ma la vera ricchezza di questo Paese è il petrolio, una preziosa fonte di energia, estratto dal sottosuolo.
I Sumeri
I Sumeri furono la prima popolazione a stabilirsi nella parte meridionale della Mesopotamia. Intorno al 4000 a.C., questo numeroso gruppo nomade si insediò sulla foce del fiume Tigri e del fiume Eufrate.
In origine si trattava di una regione paludosa e inospitale a causa del clima caldo e secco e delle continue inondazioni dei fiumi. I Sumeri lavorarono molto per renderla adatta all’agricoltura: prosciugarono i terreni e costruirono molte opere idrauliche, come dighe, argini, pozzi e canali per l’irrigazione dei campi. In questo modo trasformarono il territorio in un’immensa pianura coltivabile.
I Sumeri seppero anche sfruttare la materia prima che proveniva dal fango dei fiumi: l’argilla. Cotta nei forni o essiccata al Sole, l’argilla fu utilizzata per produrre mattoni, statuette, vasi e contenitori per liquidi e alimenti e per realizzare tavolette su cui incisero le prime forme di scrittura.
IMMAGINE
Collega ogni disegno alla didascalia corretta.
L’impasto ottenuto viene pressato negli stampi.
Prima viene raccolta l’argilla lungo il fiume.
I mattoni vengono fatti essiccare al Sole.
da parte dei Babilonesi Invenzione della scrittura Primi stanziamenti
L’argilla viene mescolata con la paglia.
ziqqurat
Le città
Con il passare del tempo, alcuni villaggi sumeri si trasformarono in vere e proprie città, circondate da mura difensive esterne. Le mura interne dividevano la zona in cui viveva il popolo da quella centrale, in cui si trovavano i palazzi e i templi più importanti. Ogni città era indipendente, dotata di un esercito e di leggi proprie: per questo sono state chiamate dagli storici città-stato. Il re viveva in un grande palazzo, comandava l’esercito ed era responsabile delle leggi e dei lavori pubblici. Le città-stato sumere più importanti furono Ur, Uruk, Lagash, Eridu e Nippur, sorte tutte lungo il corso del Tigri e dell’Eufrate.
La ziqqurat
Accanto al palazzo reale sorgeva la ziqqurat, un edificio sacro considerato la casa della divinità sulla Terra. La sua struttura assomigliava a una torre a gradoni, alta fino a 90 metri. In cima all’edificio sorgeva il tempio, utilizzato come osservatorio astronomico dai sacerdoti, gli unici a poter studiare le costellazioni e la posizione dei pianeti. Ai piani inferiori si trovavano la scuola, i granai, i magazzini per le scorte di cibo e le stanze delle cerimonie religiose.
L’organizzazione sociale
La popolazione sumera era divisa in persone libere e schiavi. Gli individui liberi erano tutti coloro che potevano possedere case, animali e terreni. Gli schiavi erano soprattutto prigionieri di guerra e nomadi. Non avevano nessun diritto ed erano di proprietà delle persone ricche per cui lavoravano.
La persona più importante della società sumera era il re, poi seguivano i sacerdoti, i nobili, i guerrieri e gli scribi e infine i contadini, i commercianti e gli artigiani.
Le donne sumere libere si occupavano spesso delle attività commerciali e avevano a disposizione un piccolo patrimonio personale per fare acquisti. Alcune donne diventavano anche dottoresse, cuoche e scriba.
Nello schema dell’organizzazione sociale, in cima c’è solo il re. Scendendo, il numero di persone in ogni “gradino” aumenta. La società assume quindi una forma a triangolo e per questo motivo viene chiamata piramide sociale.
La religione
I Sumeri erano politeisti, credevano cioè in tanti dei, e a ognuno di loro avevano attribuito un compito preciso. Alcune divinità rappresentavano le leggi e la sapienza, altre erano collegate agli elementi naturali e proteggevano il lavoro nei campi e il raccolto.
• Enki, il dio dell’acqua e della creazione, era associato ai fiumi Tigri ed Eufrate.
• Anu, il dio del cielo, era rappresentato con le ali.
• Enlil, il dio del vento, talvolta era raffigurato con un copricapo ornato da corna di bue.
• Inanna, la dea della guerra e dell’amore, era figlia di Anu. Le divinità avevano un aspetto e un carattere simili agli esseri umani, erano cioè antropomorfe. Le persone cercavano di ottenere la benevolenza degli dei con offerte e preghiere. In ogni città i Sumeri costruivano una ziqqurat in onore del dio protettore e vi svolgevano cerimonie religiose.
dall’ IMMAGINE
Osserva l’immagine e scrivi di quale divinità si tratta.
IMPARO dal TESTO
Sottolinea nel testo in rosso le caratteristiche delle persone libere e in blu quelle degli schiavi.
GEORGE SMITH
Sulle tracce di Gilgamesh
Nel 1872 l’archeologo inglese George Smith fece una sensazionale scoperta.
Lo studioso, animato da una grande passione per la storia antica del Medio Oriente, all’età di soli 32 anni partecipò a un importante scavo in Mesopotamia, durante il quale portò alla luce reperti di grande valore. Si trattava di dodici tavolette che contenevano un lungo racconto mitologico: la storia di Gilgamesh. La prima di cui riuscì a mettere insieme i frammenti era la numero undici. Grazie ad altri resti e documenti su pietra conservati nei musei, di cui era già noto il significato, Smith riuscì a tradurre con il tempo tutte le tavole.
La scoperta più sorprendente dal punto di vista storico fu che in queste tavolette si narrava di un evento presente anche in altre fonti: il grande diluvio, raccontato nella Bibbia degli Ebrei. Entrambe le fonti facevano perciò riferimento a un grande evento atmosferico e si confermavano l’un l’altra. Il mito diventava Storia!
Gilgamesh e il diluvio
Il potente re Gilgamesh opprimeva a tal punto la popolazione di Uruk che gli dei modellarono con l’argilla l’eroe Enkidu e lo incaricarono di punire quel sovrano crudele. I due però divennero amici e insieme affrontarono e sconfissero un terribile mostro. Poi però Enkidu morì. Per cercare di riportare in vita l’amico, Gilgamesh chiese consiglio a Utnapishtim, l’eroe immortale. Il saggio gli spiegò che questo non era possibile poiché lui era l’unico ad aver ottenuto l’immortalità dopo essere sopravvissuto al grande diluvio.
dall’ ESPERIENZA
IMPARO
Tra i più grandi studiosi delle civiltà mesopotamiche c’è l’italiano Giovanni Pettinato. Egli scrisse moltissimi libri, fra cui “La Saga di Gilgameš”. Cerca su internet informazioni sugli scavi archeologici ai quali partecipò lo studioso.
L’undicesima tavoletta della serie di Gilgamesh è conservata al British Museum di Londra.
Problemi e soluzioni
I Sumeri furono un popolo operoso e ingegnoso. Oltre alle opere di canalizzazione delle acque e ai mattoni, inventarono altri strumenti per facilitare il proprio lavoro, grazie alle materie prime che avevano in abbondanza, come le canne delle paludi e il legno di alcuni alberi.
Per il trasporto di oggetti e persone via terra i Sumeri inventarono la ruota piena, montata sui carri. Lo stesso tipo di ruota era alla base del funzionamento del tornio, impiegato dai vasai per far girare il blocco d’argilla e modellarlo con facilità.
Per coltivare la terra, i Sumeri inventarono l’aratro, un attrezzo in legno con la punta in rame, trainato dai buoi. L’aratro permise alle persone di fare meno fatica: sollevava pesanti zolle di terra e nel solco veniva deposto il seme attraverso un imbuto.
dal TESTO
Per procurarsi i metalli e le materie prime che a loro mancavano, i Sumeri fecero molti scambi commerciali con le popolazioni delle terre vicine. Si spostavano lungo il fiume a bordo delle prime imbarcazioni, fatte di canne e foderate con pelli di animali.
Sottolinea nei testi di fianco alle immagini in rosso il problema e in verde la soluzione trovata dai Sumeri.
L’albero più importante per i Sumeri era la palma da datteri. Dai frutti si ricavavano vino, aceto e olio, mentre i noccioli erano utilizzati come cibo per gli animali. Dalle fibre della corteccia si ricavavano corde, vestiti e sacchi. Con il legno si costruivano tetti e porte per le case.
Le attività agricole…
I Sumeri erano abili agricoltori. Usavano l’aratro 1 , le zappe e le falci in legno e pietra e coltivavano cereali, come orzo e frumento, ortaggi e legumi, come fave, lenticchie e piselli. Raccoglievano mandorle, noci, albicocche, mele, fichi e datteri. Dalle piante del lino e della canapa i Sumeri ricavavano i fili per i tessuti. Allevavano mucche, pecore e capre 2 , dalle quali ricavavano latte, pelli e lana; buoi e onagri, animali simili agli asini, venivano impiegati per trainare carri e aratri. Lo sviluppo dell’agricoltura fu possibile grazie all’irrigazione dei campi, un lavoro ben organizzato tra più persone:
• gli specialisti progettavano i canali 3 e le dighe, dirigevano i lavori e misuravano i campi;
• gli artigiani costruivano gli strumenti necessari per lavorare, come pale, ceste, zappe e carriole;
• i contadini, quando non lavoravano nei campi, erano occupati nella costruzione e nella manutenzione di argini, canali, pozzi e chiuse. I contadini dovevano consegnare al re parte del raccolto e del bestiame: erano le tasse, necessarie a mantenere coloro che, come gli specialisti e i sacerdoti, avevano un compito importante nella gestione della vita della città.
Statuetta in ceramica.
Collana in lamine d’oro finemente lavorata.
… e commerciali
Nei villaggi vicino alle campagne e nelle città gli artigiani lavoravano nelle botteghe, dove producevano utensili in legno per il lavoro nei campi, oggetti vari e statuette in ceramica, gioielli in oro, tessuti. Gli artigiani sumeri decoravano i manufatti con piccoli frammenti di materiali diversi, come conchiglie o pietre colorate, incollandoli con il bitume 4 , un derivato naturale del petrolio. Si lavoravano anche metalli che venivano utilizzati per la costruzione di attrezzi e armi. I legni pregiati e i metalli venivano portati in Mesopotamia dai mercanti. Essi viaggiavano in carovane a dorso di animali o sui carri 5 , oppure navigavano sui fiumi con imbarcazioni a vela 6 . I mercanti barattavano i loro prodotti, cioè li scambiavano con altre merci senza l’uso del denaro, poiché non era ancora stato inventato.
Leggi il testo, osserva il disegno nella pagina a fianco e inserisci i numeri nei riquadri corretti.
Tavoletta d’argilla con scrittura in pittogrammi.
La scrittura
Un’importante invenzione dei Sumeri fu la scrittura. Furono i primi a utilizzarla per contare e registrare la quantità di merci scambiate, anche tra città diverse, o depositate nei granai del tempio. I Sumeri non avevano a disposizione lettere dell’alfabeto, carta e penne come noi. Scrivevano con un bastoncino appuntito, chiamato stilo, su tavolette d’argilla fresca che poi facevano essiccare al Sole o cuocere nei forni. I primi esempi di scrittura furono dei disegni, chiamati pittogrammi. Per scrivere la parola mano, per esempio, disegnavano sulla tavoletta una mano.
Con il passare del tempo i Sumeri iniziarono a rappresentare non solo oggetti, ma anche idee e azioni. Dai pittogrammi si passò agli ideogrammi, che assomigliavano sempre meno all’oggetto rappresentato.
I segni, inoltre, presero la forma di cuneo, cioè a punta, a causa dell’estremità del bastoncino che usavano per incidere l’argilla. Per questo motivo la scrittura dei Sumeri è detta cuneiforme.
Scrittura cuneiforme.
1.Osserva come è cambiata nel tempo la parola stella.
Gli scribi
La scrittura cuneiforme era composta da circa 600 segni. Per apprendere l’arte della scrittura e diventare uno scriba bisognava frequentare una scuola, l’edubba, che in lingua sumera significava “casa delle tavolette”. La scuola durava più di dieci anni ed era riservata quasi esclusivamente ai figli maschi delle famiglie più ricche, solo in pochi casi anche alle femmine. L’umnia, il maestro, era molto severo.
2.Trasforma la parola bambino prima in pittogramma, poi in ideogramma e infine in scrittura cuneiforme in tre passaggi.
Lo Stendardo di Ur
Per sapere come era organizzata la società al tempo dei Sumeri abbiamo a disposizione una fonte dalla quale si ricavano molte informazioni. Al Museo Britannico di Londra, infatti, è conservato lo Stendardo di Ur, uno dei reperti più importanti della civiltà sumera, risalente al 2500 a.C. circa. È formato da due tavolette di legno decorate con mosaici di conchiglie e lapislazzuli, pietre preziose di colore blu. Un lato rappresenta una scena di
Nel lato della pace si celebrano un banchetto e una processione alla pre senza del re. Questo lato dello stendardo risulta interessante anche per la storia della musica, poiché viene rappresentato un suonatore di arpa.
Find the characters in the standard.
Apprendimento globale
Cerco in internet l’immagine del pannello di guerra dello Stendardo di Ur.
1 A quale delle immagini qui sotto corrisponde? Indico con una X.
2 Osservo le immagini e rintraccio quanti più elementi possibili della civiltà dei Sumeri.
AUTOVALUTAZIONE
• Ho trovato in internet l’immagine del pannello di guerra dello stendardo? Sì No
• Sono riuscito a leggere le fonti come un piccolo storico? Sì No In parte
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