3 Pr
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aggi Lingu ivi ss espre
Costruisci il tuo bracciale delle competenze
Incolla i diamanti delle verifiche nei triangoli bianchi. Quando li avrai incollati tutti ritaglia e indossa il tuo bracciale delle competenze!
20182088
incollare
Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).
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CODICE DI ATTIVAZIONE
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Nella copertina, in fondo al libro, trovi il bracciale del tempo. Incollaci sopra i diamanti delle pagine di verifica e alla fine dell'anno avrai il tuo bracciale delle competenze!
e r u lett
FIABE E FAVOLE
INDICE
ACCOGLIENZA 4 6
Insieme è bello Abbiamo trovato un tesoro
Autunno 8 Autunno 10 La natura in autunno 11 Bianchino e Delfina 12 Trick or treat? 13 RICICLARE È UN'ARTE 14 ARTE E IMMAGINE
CLIL
IL RACCONTO 16 17 18 20 21 22 24 26 28 30 32 33 34 36 38 39 40 42
Mi piace la maestra
44 Il bosco fiabefavole 45 LABORATORIO DI ASCOLTO 46 ESPLORO LA FIABA 48 Giricoccola 50 Il principe ranocchio 52 L’oca dalle piume d’oro 53 Cappuccetto Rosso in rima 54 VERIFICA CODING 56 Gira la storia 58 ESPLORO LA FAVOLA 60 Il cammello e la neve 62 La corsa delle tartarughe 64 Arriva il lupo! 65 È FACILE LEGGERE 66 È FACILE COMPRENDERE 68 VERIFICA
Inverno 70 Inverno CLIL 72 La natura in inverno 73 Babbo Natale in città 74 CITTADINANZA E COSTITUZIONE 75 Lo sbaglio delle Befane 76 Mini e il Carnevale 77 RICICLARE È UN'ARTE 78 ARTE E IMMAGINE
LABORATORIO DI ASCOLTO ESPLORO IL RACCONTO REALISTICO
La casa sull’albero Una sorella insopportabile Gatto cercasi La Secret List Musica in città VERIFICA ESPLORO IL RACCONTO FANTASTICO
La bambina veterinaria La biglia portafortuna I vestiti si ribellano Giangastone, il leone Le posate sposate È FACILE LEGGERE È FACILE COMPRENDERE VERIFICA
MITI E LEGGENDE 80 81 82 84 85 86 88 90 92 94 96 97 98 100
In principio... LABORATORIO DI ASCOLTO ESPLORO IL MITO
La nascita degli uomini Gli strumenti musicali Il Creatore Così nacque l’arcobaleno VERIFICA ESPLORO LA LEGGENDA
Perché il gufo è un animale notturno? Come nacque il Mar Adriatico È FACILE LEGGERE È FACILE COMPRENDERE VERIFICA
FILASTROCCHE E POESIE 102 Filastrocca delle parole 103 IMPARARE A MEMORIA 104 ESPLORO LA FILASTROCCA 106 La tiritera - Ninna nanna Conta 107 Scioglilingua - Nonsense 108 Il calligramma 109 CITTADINANZA E COSTITUZIONE 110 ESPLORO LA POESIA 112 Pensieri di notte 113 Nuvole - Specchio Ode alla mimosa 114 È FACILE LEGGERE 115 È FACILE COMPRENDERE 116 VERIFICA
Primavera 118 Primavera 120 La natura in primavera 121 L’uovo di Pasqua 122 Pasqua: festa di pace 123 RICICLARE È UN'ARTE 124 ARTE E IMMAGINE
CLIL
Viaggiando con l’aeroplano LABORATORIO DI ASCOLTO ESPLORO LA DESCRIZIONE
La grande montagna La caverna dello hobbit Quattro amici per la pelle Willy Wonka La mia famiglia Il cigno La lucertola L’oggetto misterioso È FACILE LEGGERE È FACILE COMPRENDERE VERIFICA
144 145 146 148 149 150 151 152 154 156 158 160 162 164 165 166 168
Faccio il pane LABORATORIO DI ASCOLTO ESPLORO IL TESTO REGOLATIVO
Patata bollente Torta di biscotti Denti sani e belli CITTADINANZA E COSTITUZIONE VERIFICA ESPLORO IL TESTO INFORMATIVO
La musica nella preistoria I microbi Organizzo le idee per... studiare CITTADINANZA E COSTITUZIONE
L’isola di Murano È FACILE LEGGERE È FACILE COMPRENDERE VERIFICA
Estate
DESCRIZIONI 126 127 128 130 131 132 134 135 136 137 138 139 140 142
REGOLE E INFORMAZIONI
170 Estate 172 Si parte! 173 RICICLARE È UN’ARTE 174 ARTE E IMMAGINE
CLIL
176 Arrivati! Cerca l'icona e attiva i materiali digitali del M.I.O. BOOK studente
docente
Segui le pietre e imparerai... A LAVORARE INSIEME A COLLEGARE I SAPERI A CONNETTERTI CON LA REALTÀ A RAGIONARE CON L’INVALSI
ACCOGLIENZA
INSIEME È
BELLO
Ci ritroviamo! Siamo tanti e tutti diversi. Per crescere bene insieme, è importante conoscersi.
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5 È il colore della calma totale. Sei un tipo tranquillo, rilassato e molto sensibile. Sei molto legato alle persone che fanno parte della tua vita, questo ti fa sentire al sicuro. Importante per te è la fedeltà.
U BL
È il colore della leggerezza e dell’allegria. Hai una personalità aperta, che sprizza gioia di vivere: sei un ottimista che sa cogliere gli aspetti positivi e gioire anche delle piccole cose di tutti i giorni. Vivi l’avventura con curiosità e desiderio di accumulare esperienze positive.
GI
LO L A
È il colore della stabilità e della fermezza. Il senso della misura è la tua caratteristica più spiccata, non ti piacciono molto i cambiamenti. Sei una persona costante e tenace. Per te è importante la giustizia in ogni cosa.
VE
E D R
È il colore dell’energia, della forza vitale. Hai una grande volontà di emergere e ti impegni con tutte le tue capacità sull’obiettivo che vuoi raggiungere. Sei molto estroverso e non hai paura di nulla.
Ogni colore è bello e lo diventa ancor di più in mezzo agli altri colori.
SO S RO
S cegli il colore che preferisci e scopri che tipo sei leggendo il tuo profilo capovolto. Sei d’accordo con il profilo? Confrontati con i compagni e scrivi che colore preferiscono. Secondo te corrispondono ai rispettivi profili?
ACCOGLIENZA
ACCOGLIENZA
ABBIAMO TROVATO UN TESORO Classe terza: primo giorno di scuola. All’intervallo eravamo nel cortile a parlare e giocare, quando Patrik, il più curioso tra i miei compagni di classe, vide qualcosa che luccicava nel terreno: era forse una semplice monetina o era uno di quei forzieri giganti che si vedono nei film? Iniziammo a scavare e scavare finché... Ecco materializzarsi davanti ai nostri occhi e sotto le nostre mani coperte di terra, un ordinario cofanetto in legno e metallo, molto antico; scoprimmo al suo interno un sacchetto di velluto rosso. Che cosa conteneva? Uno strano bracciale. La ruggine lo ricopriva quasi interamente, senza mostrare in alcuna parte di che materiale potesse essere. – Abbiamo trovato un tesoro! – gridammo. Cominciammo a osservarlo con estrema curiosità: su tutta la superficie erano incastonate pietre rosse, blu e verdi, intercalate da spazi vuoti. Nel sacchetto era nascosto anche un foglio ingiallito, la maestra lo estrasse con delicatezza e cominciò a leggere:
Prescelto e fortunato tu che mi hai trovato, una megagalattica sorpresa ti ho riservato. Questo bracciale ha un magico potere: il passato e il futuro ti farà vedere. Se di lettura in lettura gli spazi vuoti riempirai con i diamanti che a ogni prova guadagnerai, nel tempo e nello spazio potrai viaggiare e nuove conoscenze e competenze conquistare. Capitano XL 875 K
Era l’inizio di una incredibile avventura.
6
MITI E LEGGENDE
ACCOGLIENZA Partecipa anche tu a questa impresa, conquista le tue pietre preziose, indossa il bracciale e buon viaggio!
FILASTROCCHE E POESIE
DESCRIZIONI
FIABE E FAVOLE
TESTI REGOLATIVI E INFORMATIVI
RACCONTI 7
Autunno venuto è o p m e , che il t Andiamo liere i grappoli. iele di cog lci del m o d iÚ p Dorati e ndono. e p a r o i dai tralc ldi
M. Casto
Da un brullo rametto cade l’ultima foglia. La natura si spoglia prima di andare a letto. M. L. Giraldo
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FESTE Fra ottobre e novembre, in India, si festeggia Divali, che significa “fila di lucerneâ€?. Durante i festeggiamenti che durano cinque giorni, infatti, si accendono candele e lampade tradizionali per tutte le cittĂ . Si celebra in questo modo la vittoria della luce, simbolo del bene, sulle tenebre, simbolo delle forze del male.
La nebbia brumosa avvolge ogni cosa: le case, le piante... Che nebbia pesante! S. Arnould
Cl
il
Autumn follows with wind and rain... time to use umbrellas again.
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Autunno
LA NATURA IN AUTUNNO Maturati gli ultimi frutti, gli alberi si preparano al riposo e per affrontare meglio il gelo abbandonano le foglie. Le verdi chiome si sono trasformate in un giallo tappeto steso ai piedi dei tronchi, tra cui spuntano gli ultimi funghi dell’autunno. Ogni tanto una folata di vento fa turbinare in tondo le foglie e le accumula in strati alti e morbidi. Sotto questo riparo naturale molti animaletti scelgono il loro rifugio per sopravvivere al gelo dell’inverno. Tra le foglie non si nascondono solo ragni e chiocciole, ma anche tanti vermiciattoli bianchi o giallicci che, appena scoperti, tentano di sprofondarsi ancor più nel terreno. Sono larve di insetti molto belli, che si trasformeranno e metteranno le ali. Ci sono anche tante radici bianche che strisciano sotto le foglie e si preparano a dar vita a nuove pianticelle. Basterà una pioggia a primavera e il tappeto di foglie gialle si coprirà dei fili dell’erbetta nuova e di tanti fiorellini gialli, bianchi e azzurri. G. Zanini, Il libro degli ambienti, Dami Editore
LESSICO ella frase una folata di vento fa turbinare in tondo N le foglie come puoi sostituire le parole colorate?
Folata: scarica.
soffio.
filata.
fumata.
Turbinare: frusciare.
cadere.
girare.
marcire.
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Mi piace
LEGGERE
Leggi solo per il piacere di leggere e immagina di trovarti in mezzo a un bosco autunnale.
Autunno
BIANCHINO E DELFINA L’autunno era arrivato nel bosco. Le foglie si erano spennellate di colori: chi aveva scelto di tingersi di giallo, chi di rosso o violetto, chi addirittura di tutti i colori. Gli animali avevano da un pezzo cominciato a fare provviste e a prepararsi per i primi freddi: le tane degli scoiattoli erano colme di pinoli e noccioline; i conigli selvatici avevano indossato una pelliccia più folta e morbida. Anche Bianchino, un coniglietto, saltellava fra i colori dell’autunno, quando incontrò Delfina, la tartaruga più anziana del bosco. – Delfina, non hai sentito il fischio del vento? Non dovresti essere al calduccio nella tua tana? – chiese Bianchino. – L’ho sentito – rispose Delfina – ma non ho voglia di addormentarmi. Ho deciso di aspettare la Fata della Neve. Dicono che sia così bella... – Bella sì, ma anche tanto fredda! – aggiunse Bianchino. Delfina sospirò. Forse l’amico aveva ragione, ma desiderava tanto conoscere la Fata della Neve. – Ascolta, vieni nella mia tana, ti sveglierò io quando lei arriverà. Fu così che nella tana di un coniglietto dormì per tutto l’inverno la più vecchia tartaruga del bosco. Per tutto l’inverno? No, perché la Fata della Neve giunse e Bianchino svegliò l’amica. Così Delfina, ben protetta dalla calda pelliccia del coniglio, si affacciò sulla soglia e finalmente vide il mondo tutto bianco. Un mondo incantato, quasi un sogno. M. Bonaccini, Le mie fiabe, L. P. Grafiche
SCIENZE Come si comportano in autunno questi animali? Colora il con i colori corrispondenti: va in letargo, migra, è stanziale.
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Clil TRICK OR TREAT? Trick or treat? Trick or treat? Give me something good to eat!
Halloween si festeggia la notte del 31 ottobre, alla vigilia della ricorrenza cristiana di Ognissanti (in inglese: All Hallows’ Eve). Questa festa, nata in Irlanda, si è diffusa in molti altri Paesi del mondo. In italia è diventata la festa dei bambini che, mascherati in modo spaventoso, bussano di porta in porta domandando “dolcetto o scherzetto?”.
Chocolate, sweets or ice cream. Yummy! Yum! It’s Halloween. Trick or treat? Trick or treat? Give me something good to eat!
PARLO DI ME Tu festeggi Halloween? Come? Impara a memoria il ritornello di questa filastrocca, così se giri per le case, puoi recitarlo!
LESSICO Quali sono le maschere tipiche di questa festa? Collega in modo giusto.
SKELETON
GHOST
WITCH VAMPIRE
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R ICICL AR E
è UN’ARTE
Lo sai che una bottiglia di plastica può impiegare fino a mille anni per decomporsi? Allora non abbandoniamo mai la plastica nell'ambiente!
LE MELE PORTAOGGETTI Materiale occorrente
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4
• due bottiglie di plastica, meglio se verdi o gialle • bastoncino di legno di 5 cm • forbici • vinavil • cartoncino
Procedimento 1 C on l’aiuto di un adulto taglia il fondo delle bottiglie a un’altezza di 3 centimetri dalla fine dell’incurvatura.
2 P ratica un foro al centro di uno dei due fondi, servirà a inserire il bastoncino di legno.
isegna sul cartoncino 3 D
due foglie, ritagliale e poi incollale con il vinavil sul bastoncino.
4 I ncastra i fondi di bottiglia tra di loro e infila il bastoncino nel foro: otterrai un simpatico contenitore a forma di mela per piccoli oggetti.
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Arte e immagine
IL PUNTO Il punto è il segno visivo più piccolo che i nostri occhi riescono a percepire. I disegni si possono colorare riempiendo gli spazi con tanti punti che variano per dimensione, quantità e disposizione. Questa tecnica di dipingere a piccoli punti venne usata alla fine del 1800 da alcuni artisti che furono chiamati “puntinisti”. Essi accostavano punti di colori puri, cioè non mescolati tra loro: era l’insieme di tanti punti vicini che determinava toni e sfumature diversi. Riempi le forme più esterne seguendo il modello 1, quelle centrali seguendo il modello 2, quelle interne seguendo il modello 3. 1
3
2
Prova tu! Realizza una ruota dei colori con la tecnica dei puntini. Cerca di ottenere i colori secondari mescolando tra loro puntini dei due colori primari che lo compongono.
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Arte e immagine
LEGGO UN'OPERA D'ARTE Osserva il quadro e rispondi alle domande.
uale ambiente è rappresentato Q nel dipinto? .............................................................................................................
Quali sono i segni che noti di più? Puntini Trattini Pennellate Le sfumature sono date da tanti puntini vicini. mescolanze di colori.
G. Klimt, Foresta dei pini
Prova tu! 1
2
3
4
Dividi in quattro parti un foglio di album da disegno. Colora lo sfondo di ciascuna parte con un colore diverso, poi “lavora” con i puntini e realizza: - forme (1); - linee (2); - effetto chiaroscuro con puntini radi e fitti (3); - effetto chiaroscuro con puntini grandi e piccoli (4).
Zoom
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O T N O C C A IL RREAL ISTIC O E FANTASTICO
Mi piace la maestra Mi piace come ridi e come parli come intrecci i fili dei racconti come apri cassetti sconosciuti e tiri fuori mondi, canti e conti. Mi piace che mi dici della gente quella che è passata nel passato perché la storia non è solo date ma è cibo, è amore, è vita, è fiato. Mi piace quando parli dei tuoi viaggi di colori, di musica e armonia di città lontane, fiumi e monti che diventano così la geografia. Mi piace soprattutto quando ascolti e chiedi: “Cosa pensi? Cosa senti?” perché per te la cosa più importante è l’alfabeto dei nostri sentimenti. J. Carioli, Poesie a righe e quadretti, Giunti
SEI QUI
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IL RACCONTO
FIABE E FAVOLE
MITI E LEGGENDE
LABORATORIO DI ASCOLTO La bambina dai capelli verdi D opo aver ascoltato la lettura dell’insegnante, mettiti alla prova! Indica con una X solo le affermazioni vere.
Lucilla ama stare nell’acqua. Lucilla passa le vacanze estive dai nonni. I capelli di Lucilla diventano verdi. Lucilla diventa un’extraterrestre. Lucilla si vergogna e si taglia i capelli. Alcuni bambini la prendono in giro. Non tutti i bambini sono maleducati. Ora rileggi le affermazioni vere e sottolinea quelle che possono accadere nella realtà. Ti sono mai stati dati soprannomi? Quali? Perché? .................................................................................................................................................................
Ti sono piaciuti? Perché?................................................................................. .................................................................................................................................................................
I mmagina di poter trasformare un particolare del tuo aspetto fisico. Cosa vorresti cambiare? Come? ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................
FILASTROCCHE E POESIE
DESCRIZIONI
Audio
REGOLE E INFORMAZIONI
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il racconto realistico
O R O L P ES IL CAMPEGGIO IN GIARDINO Il racconto realistico narra fatti veri che sono accaduti nella realtà, o verosimili, cioè che possono accadere nella realtà. Anche il racconto di esperienze personali è realistico: l’autore narra in prima persona fatti della sua vita.
1 Leggi il racconto e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate.
QUANDO?
CHI?
DOVE?
IL RACCONTO È DIVISO IN TRE PARTI
Inizio Una calda sera di giugno. Ben aveva invitato il suo amico Josh e aveva deciso di dormire in una tenda in giardino. La mamma di Ben aiutò i bambini a portare le loro cose nella tenda, il babbo diede loro una torcia e chiuse la cerniera. I bambini si rannicchiarono nei loro sacchi a pelo e ridacchiando e bisbigliando affrontarono la notte. Svolgimento Ad un tratto Ben udì un rumore: snaff, snaff, snap! – Cos’era? – chiese a Josh schizzando a sedere. Ben si mise in ascolto, in silenzio. Un gufo volò basso urlando: “Uiip! Uiiip!”. Lentamente aprì la tenda e guardò fuori. La luna brillava attraverso i rami degli alberi, riflettendo sulla tenda ombre di ramoscelli che parevano dita ossute, protese per entrare dentro. La casa di Ben sembrava lontana da raggiungere, ma c’erano le luci accese e la porta era aperta. Ben si infilò le pantofole, Josh lo imitò, strisciarono fuori dalla tenda e corsero attraverso il giardino fino alla casa. – Pensavo voleste fare il campeggio – disse il papà di Ben. – C’erano animali feroci là fuori – spiegò Ben – E una strega ha cercato di prenderci. Conclusione Quella notte i due ragazzi dormirono dentro casa e rimandarono a un’altra volta il campeggio all’aperto. G. Adams, Un pieno di storie, Mondadori
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Il racco nto realistico 2
Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
PERSONAGGI Nel racconto agiscono dei personaggi: persone o animali reali. I personaggi principali agiscono più spesso. I personaggi secondari agiscono solo in alcuni momenti della storia. Il personaggio più importante è il protagonista.
TEMPO I fatti raccontati si svolgono in un tempo definito, che può essere presente, passato o più raramente futuro.
LUOGO I personaggi agiscono sempre in uno o più luoghi reali.
STRUTTURA Un racconto si divide in tre parti fondamentali: - l’inizio, presenta i personaggi e la situazione di partenza; - lo svolgimento, narra in ordine cronologico i fatti che succedono; - la conclusione, narra come va a finire la storia.
Nel racconto che hai letto, quanti sono i personaggi? Chi è il protagonista? .........................................................................................................................................
Quando si svolgono i fatti narrati? ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................
Dove si svolgono i fatti narrati? ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................
Indica in quale parte del racconto accadono i fatti: inizio (I), svolgimento (S), conclusione (C).
Ben sentì un rumore. I due amici dormirono il resto della notte dentro casa. Ben e Josh, impauriti, corsero dentro casa. Ben e Josh si sistemarono nella tenda in giardino.
Il quaderno di italiano pagg. 36-37, 42-43
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RACCONTI REALISTICI
LA CASA SULL'ALBERO Per il mio compleanno, chiesi ai miei genitori una casa sull’albero. In giardino, sul retro, c’era un grande albero che sembrava l’ideale per ospitare una casa. Né la mamma, né il papà erano abili con le mani, così si collegarono a Internet e scoprirono una ditta che faceva case sull’albero su misura. Pagarono in anticipo con la carta di credito e dieci giorni dopo alla nostra porta si presentò un camioncino. Scesero due uomini in tuta blu, scaricarono una gran quantità di assi e attrezzi, portarono tutto sul retro e cominciarono a lavorare sull’albero sotto i miei occhi curiosi. Nel giro di poche ore la casa sull’albero era pronta: era solida, bella, perfetta. A salirci con la scaletta di corda si dondolava piano e quando eri dentro aveva un buonissimo odore di legno nuovo. Il pavimento era liscio, c’erano delle cassapanche per metterci i giochi e un piccolo tavolo con due sedie di legno. Una meraviglia! Invitai subito le mie due migliori amiche e giocammo a fare le signore. Poi giocammo a Tarzan e Jane. Quando arrivò la sera dormimmo dentro la casa sull’albero, nei sacchi a pelo, provando il brivido di una vera avventura. B. Masini, Il castello della buonanotte, Einaudi Ragazzi
ESPLORO IL TESTO ividi il testo nelle tre parti colorando la barra a lato come indicato: D inizio - svolgimento - conclusione. I ndica con una X i completamenti giusti.
I personaggi principali sono: operai. amiche della bambina. genitori. bambina e genitori.
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I personaggi secondari sono: operai e bambina. amiche e operai genitori e amiche. operai e genitori.
Il protagonista è: la casa. il papà. la bambina. la mamma.
RACCONTI REALISTICI
UNA SORELLA INSOPPORTABILE Era una di quelle mattine in cui tutto andava storto. Quando si sedette accanto al cancello pronta per andare a scuola, Maria Maggina era già stanca. Era stata la sorellina di Maria Maggina a rovinare quella mattina di maggio, altrimenti così splendida. Si chiamava Juni ed era praticamente sempre insopportabile. Quella mattina ne aveva fatta una particolarmente grossa. Quando Maria Maggina era stata svegliata dall’acqua che Juni le aveva versato addosso, si era anche accorta che quella diabolica piccoletta aveva fatto pipì nel vasino della bambola. Il vasino era ovviamente troppo piccolo per contenere tutta la pipì che una bambina di cinque anni deve fare dopo una lunga notte, così ora se ne stava, pieno fino all’orlo, al centro di un puzzolente lago di pipì. Maria Maggina sapeva che sgridarla non sarebbe servito a niente. Si era limitata ad afferrare Juni per la casacca del pigiama, l’aveva trascinata fuori dalla stanza e aveva chiuso la porta a chiave. Poi si era vestita in pace, lasciando il disastro lì a galleggiare. Che lo ripulisse la mamma! O il papà! Dopotutto Juni era la loro figlia ingestibile. A. Holt, A. G. Holt, Maria Martina e Maria Maggina, la bambina della roulotte, Salani
ESPLORO IL TESTO I fatti vissuti da Maria Maggina si svolgono in due luoghi diversi. Segnali con una X:
c amera da letto vicino al cancello cucina
bagno ingresso della scuola palestra
Quando avvengono i fatti narrati? .......................................................................................................................................................
PARLO DI ME Anche tu hai a che fare con qualcuno di “ingestibile” (un fratello o sorella, un cugino/a, un amico/a...) Che cosa ti ha combinato? Racconta.
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RACCONTI REALISTICI
GATTO CERCASI Devo aver sentito la mancanza di Balsamo durante il sonno, perché mi sono svegliata piangendo. Mi sono asciugata la faccia. – Occhei – ho detto – ricominciamo a cercarlo. – Aspetta – ha detto papà – penso che possiamo fare di meglio. Chiediamo aiuto ad altre persone. – Hai ragione! – ho gridato – Chiamiamo la polizia, l’FBI, la CIA e... Il mio papà non ha chiamato l’FBI o la CIA perché non pensava che fosse stato commesso un crimine. Ma ha chiamato la polizia, la Lega per il Recupero degli animali e i veterinari della zona. Poi mi ha comunicato la parte migliore del suo piano: i volantini! Che mi è sembrata una magnifica idea, finché non ho pensato a una cosa terribile: “Oh, no! Non abbiamo mai fatto una foto! Ho dimenticato di scattargli delle foto!”. Altri pianti. Papà mi ha messo il braccio intorno alle spalle. – Questa è una sfida, certo. Ma sai che cosa penso? Penso che Balsamo sia un gattino fortunato. Perché appartiene a un’artista di gran talento! – Pensi che potrei disegnarlo? – ho chiesto. – Lo penso, cucciola. Penso che sarà il tuo disegno più bello. 22
GRAMMATICA erchia, nelle righe del testo C indicate con la linea rossa, le voci verbali in prima persona singolare (io).
RACCONTI REALISTICI Lasciatemelo dire, è stato molto, molto difficile. Non la parte del disegno, ma la parte del non-piangere-sul-foglio. Quando ho cercato di disegnare le sue orecchie, mi sono ricordata di come si contorcevano ogni volta che qualcuno apriva una scatoletta e i miei occhi si sono riempiti di lacrime. Quando ho disegnato il suo pelo morbido, mi sono ricordata di come era bello accarezzarlo e le lacrime sono scivolate sulla mia faccia. E quando ho disegnato i suoi baffi, ho pensato di come a volte se ne andava in giro con nuvolette di polvere tra i baffi e quasi sono caduta dalla sedia tanto piangevo a dirotto. Basta parlare di pianto! Alla fine il disegno era terminato. Guardate com’è venuto bene! S. Pennypacker, Clementine, che grande amica!, Giunti Junior
COMPRENDO ispondi con una X e sui puntini. R Quale sentimento prova la protagonista? Soddisfazione. Indifferenza. Disperazione.
Curiosità.
Perché? ................................................................................................................................................................................................ ..........................................................................................................................................................................................................................
ESPLORO IL TESTO I ndica con una X il completamento giusto.
La storia è stata raccontata da: un bambino. una bambina.
un papà.
un gatto.
La bambina racconta un episodio accaduto: a se stessa. a suo padre. al suo gatto. S ottolinea l’espressione giusta che completa la seguente frase.
Il racconto è scritto in prima persona/terza persona.
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RACCONTI REALISTICI
LA SECRET LIST
Mi piace
Vola con la fantasia e immagina il divertente pomeriggio di Matt e Andrea.
Matt era in camera sua. Arrivò Andrea che montò sul letto con le scarpe e si mise a sedere a gambe incrociate. – Giochiamo alla Play Station? – chiese a Matt. – No, tiriamo fuori la Secret List piuttosto! – rispose lui. – La... che? – chiese Andrea. Matt si mise a spiegare: sotto il piccolo sofà c’era una piastrella scollata, sotto quella piastrella, ben nascosta, lui teneva da ormai quasi un anno una cosa segretissima. – La Secret List è una lista segreta di giochi pericolosi! – rispose Matt – Sono giochi che mi sono immaginato, ma che non ho mai fatto. Anche perché se i miei genitori mi scoprissero, sarebbero guai grossi! Andrea propose di provare quello dello scarico colorato, che l’aveva particolarmente colpito. – Non possiamo – disse Matt – la mamma se ne accorgerebbe! Proprio in quel momento, come evocata per magia, la mamma bussò alla porta della camera. Matt infilò subito la Secret List sotto la felpa ed esclamò: – Avanti! – Stavate giocando? – chiese la mamma. E qui successe un fatto incredibile. Andrea, con la faccia più tosta di questo mondo, disse: – Volevamo usare le tempere, ma non per dipingere. Volevamo versarle nello sciacquone per vedere lo scarico colorato! Inutilmente Matt gli lanciò un’occhiataccia. La mamma restò un attimo sorpresa, sgranando gli occhi. Poi disse: – Vediamo... Forse dovrei arrivarci con una piccola scala.
NELLA REALTÀ Hai mai pensato a una tua lista segreta di giochi quasi impossibili da realizzare a casa (o a scuola)? Scrivi un elenco dettagliato. In quale di questi giochi potresti coinvolgere un adulto?
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LEGGERE
RACCONTI REALISTICI Matt non credeva alle sue orecchie. Ma lei aggiunse: – Matt, tira fuori le tempere. E tu, Andrea, vieni ad aiutarmi a trasportare in bagno lo scaleo. I due bambini, eccitati, eseguirono prontamente gli ordini. La mamma appoggiò lo scaleo alla parete del bagno e ci salì sopra. Sollevò il coperchio del serbatoio dello sciacquone e ci spremette dentro una piccola quantità di tempera blu. – Azione! – gridò poi ai bambini. Matt e Andrea tirarono con forza la catena e nella tazza del water: si vide una cascata blu scintillante. I bambini urlarono di gioia. Poi la mamma fece il bis, ma stavolta col colore rosso. Quindi provò il giallo, il verde, il viola, l’argento, l’arancione... Fu un pomeriggio divertentissimo e Matt ci scrisse sopra pure un tema a scuola. Il tema finiva con questa frase: “Sono contento di avere una mamma come la mia. Ma soprattutto, sono contento di avere un amico come Andrea, che ha sempre il coraggio di fare cose che io non farei mai”. D. Luciani, Le notti magiche di Matt, Einaudi Ragazzi
ESPLORO IL TESTO umera i fatti da 1 a 7 in ordine cronologico. Poi indica per ciascuno in quale parte del racconto si N trovano: inizio (I), svolgimento (S), conclusione (C). SEQUENZE
I
S
C
1 La mamma bussa alla porta della camera. La mamma versa un colore per volta e i bambini tirano la catena. Andrea propone all’amico di provare il gioco dello scarico colorato. Matt mostra al suoo amico la Secret List. Matt scrive un tema su quanto si è divertito con la sua mamma e il suo amico. La mamma prepara il materiale necessario. Andrea dice alla mamma di Matt che vuole provare il gioco dello scarico colorato.
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RACCONTI REALISTICI
MUSICA IN CITTÀ Veronica sapeva suonare. L’aveva sempre saputo fare: forse era nata così. Capiva la musica e la sentiva in ogni cosa. Il mondo per lei era come un grande concerto. Quando usciva di casa aveva sempre in tasca un flautino di legno. Se le capitava di parlare con qualcuno e di non riuscire a spiegarsi con le parole, tirava fuori lo strumentino e intonava una melodia: come per magia, tutto diventava più chiaro per chi l’ascoltava. Quando vedeva qualcuno litigare, la bambina soffiava nel suo flauto e subito gli animi si calmavano. Se incontrava qualcuno che era triste, Veronica suonava e il groppo della tristezza si scioglieva. Ora accadde che un giorno vide un bambino seduto sul marciapiede con l’aria triste. – Che ti è successo? – gli chiese gentilmente avvicinandosi a lui. – La mamma non mi vuole più bene – rispose il piccolo con l’aria rassegnata – lavora sempre e non ha più tempo per me... Veronica capì che si trattava solo di un pizzico di gelosia. Tuttavia la tristezza del bambino era sincera e grande. Così la bambina tirò fuori il suo flauto e intonò un motivetto sottile come un filo di fumo, ma allegro come una giornata di sole. La canzoncina si infilò tra le pieghe della tristezza del bambino e la sciolse come neve al sole: il piccolo cominciò a sorridere e a battere la mani e cominciò a ballare.
SCRIVO Inventa e scrivi sul quaderno le parole della canzoncina che consola il bambino.
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RACCONTI REALISTICI Veronica continuava a suonare, e i passanti cominciarono a fermarsi. Dopo un po’ iniziarono a fermarsi le macchine e la strada si trasformò in un carnevale: un avvocato che aveva un’importante causa in tribunale ballava la mazurca con una barista che aveva lasciato un cappuccino a metà; un meccanico tutto unto ballava il rock con una vigilessa che aveva perso fischietto e blocchetto delle multe; un ragioniere, in piedi su una panchina, sbriciolava fogli e fogli di conti per fare coriandoli. Tutti si fermavano a sentire Veronica. Tutti si fermavano a ballare. Anche il sole, infatti alle otto di sera era ancora alto nel cielo, e ascoltava il flautino di Veronica. S. Bordiglioni, Un attimo prima di dormire, Einaudi
COMPRENDO Nel testo ci sono informazioni esplicite, cioè semplici da trovare, e informazioni implicite, cioè nascoste, ma che si possono desumere da altri indizi.
chi si riferiscono le informazioni? Scrivi i nomi. A INFORMAZIONE Usciva di casa sempre con un flautino. Era seduto sul marciapiede con l’aria triste. Ballava il rock con una vigilessa. Sbriciolava fogli per fare coriandoli. Queste informazioni sono:
implicite
NOME
esplicite
S ottolinea nel testo, con i colori indicati, le frasi che ti hanno fornito gli indizi utili, poi rispondi con una X.
Veronica riusciva a comunicare facilmente con tutti?
Sì
No
Il bambino era contento che la mamma lavorasse?
Sì
No
Al sole piaceva la musica di Veronica?
Sì
No
Queste informazioni sono:
implicite.
esplicite.
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Verifica
L'AQUILONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32
Gli aquiloni a volte fanno proprio come vogliono. Oggi Edo non riusciva proprio a tenerlo: lo tirava da una parte e l’aquilone andava dall’altra, si metteva a correre verso la collina e l’aquilone lo tirava indietro. Poi, come tutti sanno, gli aquiloni hanno una vera passione per gli alberi: appena ne vedono uno gli vanno incontro e gli si attorcigliano intorno a tutti i rami. E così è successo che l’aquilone di Edo ha attraversato il giardino ed è andato a finire sulla quercia del vicino, il signor Ottavio. Tutto il quartiere sa che al signor Ottavio non piacciono i bambini e oltretutto ha un cane gigantesco che abbaia sempre. “Come faccio?” pensa Edo, “Non posso mica lasciargli il mio aquilone...”. Allora Edo si fa coraggio e va a suonare. Il signor Ottavio spalanca la porta. Accanto a lui c’è Rufus, il terribile mastino. – Che vuoi? – Emh, mi scusi, posso andare un attimo nel suo giardino? Perché... – Nel mio giardino? Non permetto a nessuno di andarci! – Sì, ma vede... il mio aquilone... – Un aquilone nel mio giardino? Edo si aspetta già di sentirlo dire “Rufus, attacca!”, invece il signor Ottavio sospira contento: – Un aquilone! È tanto tempo che non vedo un aquilone. Sto sempre qui da solo da quando i miei figli si sono trasferiti in un’altra città. Puoi correre a prenderlo, ma promettimi una cosa... – e avvicinandosi all’orecchio di Edo sussurra – Promettimi che fai giocare anche me! Da quel giorno Edo andò tutti i giorni a giocare dal signor Ottavio e anche Rufus sembrava divertirsi. Sì, perché gli aquiloni con tutti i loro difetti, hanno questo di bello: con loro prendono il volo anche i cuori più pesanti. AA. VV., 100 storie della buonanotte, Giunti
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Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Rispondi con una X.
Chi è il protagonista? Edo. L’aquilone. Il signor Ottavio. Il cane.
Chi sono gli altri personaggi? Edo. L’aquilone. Il signor Ottavio e il cane. I figli del signor Ottavio.
Dove di svolge la storia? Nel quartiere dove abitano Edo e il signor Ottavio. Nel giardino di Edo. In un bosco. A scuola di Edo.
Quando accade? Nel passato. Nel presente. Nel futuro.
2
Collega ogni riquadro alla parte del testo a cui corrisponde.
Ogni giorno Edo e il signor Ottavio giocano insieme con l’aquilone. INIZIO
Edo gioca con l’aquilone, ma non riesce a controllarlo.
SVOLGIMENTO CONCLUSIONE
L’aquilone finisce su un albero del giardino del burbero signor Ottavio. Edo si fa coraggio e suona al signor Ottavio per riprendersi l’aquilone.
3 R ispondi alle domande poi colora la parola giusta per motivare la tua risposta. Il racconto che hai letto è realistico? Perché la storia narrata può non può accadere nella realtà.
Sì
No
Questo racconto è narrato in prima persona da Edo? Questo racconto narra un’esperienza personale? Perché è non è narrato in prima persona dal protagonista.
Sì Sì
No No
LA SFIDA Verso l'INVALSI ell’espressione “con loro prendono il volo anche i cuori più pesanti” N (riga 32) le parole sottolineate possono essere sostituite da: più grassi più duri più gentili malati Verso le competenze
Comprendere un racconto realistico e individuarne gli elementi essenziali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
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racconto fantastico
O R O L P ES STRANI AMICI IN VACANZA il
Il racconto fantastico narra fatti inverosimili, inventati dalla fantasia dell’aurore, che non possono accadere nella realtà.
1 Leggi il racconto e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate. Inizio Davanti alla villetta dei signori Rossi c’era uno stuoino convinto di chiamarsi Benvenuto, perché così era scritto sulla sua superficie. Benvenuto non era per niente contento di fare lo stuoino e brontolava sempre.
QUANDO?
CHI?
DOVE?
IL RACCONTO È DIVISO IN TRE PARTI
Svolgimento Un giorno d’estate, i signori Rossi andarono in vacanza “E perché non me ne vado in vacanza anch’io?” pensò Benvenuto. Ad un tratto una voce rauca, tra colpi di tosse, lo richiamò: – Vengo in vacanza con te! Era il portacenere che tossiva da far pena. – Come ti chiami? – gli chiese Benvenuto. – Grand Hotel Splendor! – disse il portacenere. Benvenuto e Grand Hotel stavano per andarsene, quando il secchio delle immondizie disse: – Mi riempiono di cartacce unte, di cose sporche e puzzolenti... Posso venire anch’io in vacanza con voi? Mi chiamo Spazzatura. – Sei il benvenuto! – dissero Benvenuto e Grand Hotel. Così i tre oggetti partirono per il mare. Quando arrivarono sulla spiaggia, sentirono le voci dei bambini che giocavano. – Guarda che bel secchio! – esclamò uno di loro – usiamolo per fare un castello! – E c’è anche una formina – disse una bambina vedendo il posacenere. Conclusione Ben presto venne fatto un magnifico castello di sabbia con Benvenuto davanti all’ingresso! S. Roncaglia, Storie coi fiocchi, Einaudi Ragazzi
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Il racc onto fantastico 2
Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
PERSONAGGI Nel racconto fantastico i personaggi principali e secondari possono essere sia creature fantastiche, come streghe, draghi, maghi, gnomi, mostri, animali parlanti, oggetti animati, sia realistici, cioè persone comuni alle quali accadono fatti straordinari.
TEMPO I fatti raccontati si svolgono in un tempo indefinito, non precisato.
LUOGO I fatti si possono svolgere in luoghi reali dove però accadono cose straordinarie, o in luoghi fantastici, cioè inventati.
STRUTTURA Anche il racconto fantastico si divide in tre parti fondamentali: - l’inizio; - lo svolgimento; - la conclusione. I fatti di solito sono narrati nell’ordine cronologico in cui succedono.
Nel racconto che hai letto, come sono i personaggi?
Fantastici e realistici. Fantastici.
Realistici.
Che cosa hanno di strano i personaggi fantastici? .........................................................................................................................................
Quando si svolgono i fatti narrati? ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................
Dove si svolgono i fatti narrati? ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................
Che cosa succede all’inizio del racconto? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Che cosa accade nello svolgimento? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Come si conclude il racconto? .................................................................................................................................. ..................................................................................................................................
Il quaderno di italiano pagg. 37-41
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RACCONTI FANTASTICI
LA BAMBINA VETERINARIA La bambina stava facendo una gita in montagna col suo papà e con suo fratello. A un tratto videro un leprotto che cercava invano di liberare la zampetta dalla lama di una trappola. – Da grande farò la veterinaria – disse quel giorno la bambina. Aveva solo dieci anni, ma poi ne ebbe undici e poi dodici e poi tredici. Si faceva regalare solo libri sugli animali e sulle loro malattie. Cominciò a capirci qualcosa. La voce si sparse e iniziò a suonarle il telefono: driiin! – Pronto, sono la bambina veterinaria, chi parla? – Corri corri! Aiuto aiuto! Mio figlio gattino ha messo la zampa su un vetro e sanguina tanto. La bambina veterinaria arrivò a razzo. Aveva un cestino come quello di Cappuccetto Rosso, ma con dentro, invece che torta burro e vinello, cerotti, garze e disinfettante. Gli animaletti senza padrone la adoravano; avevano provato a telefonare ai veterinari veri, facevano il numero, il telefono faceva driin, loro dicevano “corri corri, aiuto aiuto”, ma dall’altra parte il veterinario non capiva la loro lingua, continuava a dire: “Pronto pronto pronto” e metteva giù. Invece la bambina veterinaria capiva tutto, proprio tutto, persino la lingua delle formiche. V. Lamarque, I bambini li salveranno (Chi? Gli animali), Einaudi Ragazzi
COMPRENDO I ndica con una X i completamenti giusti.
Questo racconto è:
GEOGRAFIA In montagna quali altri animali si possono incontrare? A turno ditene uno per uno.
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realistico.
fantastico.
Perché: parla di una veterinaria. ci sono degli animali. gli animali parlano alla bambina. la bambina ha un cestino come quello di Cappuccetto Rosso.
RACCONTI FANTASTICI
LA BIGLIA PORTAFORTUNA
PARLO DI ME
Mirco quel giorno arrivò un po’ prima del solito sulla spiaggia. Se tu fossi Mirco, cosa Gli amici del mare non erano ancora arrivati e così si mise a chiederesti al Folletto giocherellare da solo con la sabbia. Affondò la sua mano della Fortuna? nella sabbia e via via che scendeva la sabbia diventava più fresca e bagnata. Poi sentì qualcosa di strano fra tutti i granelli, i sassolini e le conchiglie incastrate lì sotto. Sembrava una pallina... e alla fine scavando scavando, riuscì a liberarla: era una biglia! “Che strano” pensò “non è colorata come tutte le altre...”. La biglia infatti aveva il colore dell’avorio e se Mirco la guardava contro il sole, in alcuni punti si faceva trasparente e brillante. Improvvisamente apparve un buffo essere. – E tu chi sei? – chiese Mirco. – Sono il Folletto della Fortuna e oggi tocca a te! – Il Folletto della Fortuna...? – ripeté Mirco senza riuscire a dire niente di più. Era abbagliato dal sole, dalla luce della biglia, ma anche dalla visione del folletto. – Quando ti sentirai solo o triste, o avrai una cosa importante da chiedere, prendi la biglia e tienila stretta nella tua mano. Io sarò subito da te. Detto questo il folletto sparì, lasciandosi dietro una scia luminosa. Da quel giorno Mirco tenne sempre con sé la biglia magica nella tasca dei jeans: si sentiva forte e al sicuro. Non si sentì mai solo e non chiamò mai il folletto: sapeva che lui era occupato a custodire la sua fortuna. AA. VV., 100 storie della buonanotte, Giunti
ESPLORO IL TESTO Sottolinea i personaggi del racconto. Scrivi chi sono i personaggi del racconto, poi completa con le parole date al posto giusto.
realistico • fantastico ........................................................ è un personaggio ............................................... . ........................................................ è un personaggio ............................................... .
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RACCONTI FANTASTICI
I VESTITI SI RIBELLANO C’erano due gemelle, uguali come due gocce d’acqua: però una era una goccia dolce, l’altra era una goccia amara. La gemella dolce era Marianna, quella amara era Annamaria. Annamaria era prepotente. “Dammi le tue scarpe!” “Mi metto il tuo cappotto!” “Oggi voglio i tuoi guanti!” diceva. Marianna non protestava, perché era una bambina pacifica e paziente, ma i suoi vestiti non erano contenti: perché erano molto affezionati a lei, e soffrivano quando Annamaria se li prendeva. Una sera, nell’armadio, ci furono bisbigli: i vestiti di Marianna tenevano consiglio. Cosa bisbigliavano quelle voci di lana, seta e cotone? Chi lo sa? Chi legge e ascolta lo saprà. Il giorno dopo, al momento di vestirsi, ecco la solita tiritera. Marianna, come sempre, diede alla sorella quello che voleva. Annamaria non aveva fatto dieci passi che, in perfetto silenzio, le stringhe delle scarpe si slacciarono e si annodarono in fretta tra loro, come sottili serpentelli. Pataspanf! Annamaria finì distesa per terra, sbucciandosi il naso. Non aveva fatto sette passi che l’ultimo bottone del cappotto si slacciò di colpo, e un’asola si infilò al gancio di un cancello. Pataspreng! Annamaria fece una mezza giravolta, e andò a sbattere con la 34
LESSICO I ndica con S i sinonimi e con C i contrari dell’espressione “uguali come due gocce d’acqua” .
differenti
simili
somiglianti
diverse
RACCONTI FANTASTICI faccia contro l’inferriata, sbucciandosela tutta. Non aveva fatto altri tre passi che il pon-pon della cuffia, mentre passava sotto un balconcino, si allungò rapidamente, infilandosi in una fessura di ferro. Pataslam! Annamaria fece una mezza capriola verso l’alto, sbattendo contro il pavimento del balcone, e ricadde sul duro del marciapiede, che le fece molto male. Quella fu la passeggiata più disastrosa e dolorosa che Annamaria avesse mai fatto. Quando tornò a casa, era la bambina più ammaccata della città. – Non ti ruberò più i vestiti – promise alla sorella e davvero lo fece. E siccome le gentilezze sono attaccate una all’altra come le ciliegie, da dispettosa diventò quasi gentile e fu più felice lei e tutti quelli che le stavano intorno. R. Piumini, Storie per chi le vuole, Einaudi Ragazzi
RIASSUMO umera i fatti da 1 a 8 in ordine cronologico, otterrai così il N riassunto del racconto. Annamaria, prepotente, voleva sempre i vestiti di Marianna. I vestiti di Marianna una sera elaborarono un piano.
Poi l’asola del cappotto le fece sbattere il viso su un
ESPLORO IL TESTO ividi il testo nelle tre D parti colorando la barra a lato come indicato: inizio svolgimento conclusione. S ottolinea nel brano i fatti che non possono accadere nella realtà.
cancello.
Dopo quella passeggiata disastrosa, Annamaria diventò gentile.
C’erano due gemelle uguali, ma diverse. Marianna, pacifica e paziente, accontentava la sorella.
Una mattina le stringhe delle scarpe fecero cadere Annamaria.
Infine il pon-pon le provocò una brutta caduta sul marciapiede.
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RACCONTI FANTASTICI
GIANGASTONE, IL LEONE C’era una volta Giangastone, un leone così orgoglioso della sua criniera, che ogni mattina la controllava. Il suo parrucchiere personale contava uno a uno i peli della preziosa chioma e la lucidava. A quel punto Giangastone era pronto per uscire e godersi le occhiate delle leonesse della zona. – Guardatemi tutte, son Giangastone, proprio un gran pezzo di leone, anzi il più bello in verità, degno del nome “Sua Maestà”. Un mattino il parrucchiere esclamò: – Maestà, guardi! Un ciuffo della sua criniera è rimasto attaccato al pettine! Nei giorni successivi il fatto continuò a ripetersi e Giangastone ne fu così rattristato, che non volle più uscire dalla sua tana. Sfogliando un misterioso “Manuale di miracoli per leoni” trovò la pagina dedicata al rimedio efficacissimo contro la caduta di peli da criniera.
i Procurars che tante cac . otto di passer l e ne l r a c i l p p A adono c i u c n i punto
i capelli e lasciarcele per circa 138 ore.
COMPRENDO Rispondi sul quaderno.
Di che cosa è orgoglioso Giangastone? Che cosa accade alla sua criniera? Quale rimedio trova? Che cosa accade dopo che il leone prova il rimedio? Come si sente Giangastone?
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RACCONTI FANTASTICI Il leone infervorato chiamò a sé gli animali della foresta e ordinò loro di portargli immediatamente tutto il materiale necessario. Il suo desiderio fu subito esaudito: il rimedio venne applicato sulla testa spelacchiata del leone, che attese fiducioso davanti allo specchio l’esito del medicamento. Il miracolo avvenne: con una velocità incredibile i peli cominciarono a ricrescere sulla testa di Giangastone e la criniera tornò folta e abbondante. Giangastone era strafelice e volle festeggiare la bellezza ritrovata con il più forte ruggito che avesse mai emesso nella sua vita di re della foresta. Gonfiò il petto con quanto fiato aveva in corpo, si schiarì la voce, ma dalle sue enormi fauci spalancate uscì soltanto CIP CIP CIP... Quel sommesso pigolio fu alquanto imbarazzante per Giangastone, che da quel momento non fu più deriso per la criniera spelacchiata, ma per il suono ridicolo della sua voce. P. Ceccarelli, Che animali strampalati!, Raffaello
ESPLORO IL TESTO Quali parole del testo indicano quando avvengono i fatti?
Mi piace
LEGGERE
Ti ha divertito leggere questo racconto? Prova a rileggerlo impersonando il leone: attento a cambiare l’intonazione!
......................................................................................................................................................................................
Segna con una X il completamento corretto.
Queste parole indicano un tempo: ben definito. non precisato.
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RACCONTI FANTASTICI
LE POSATE SPOSATE C’era una volta una forchetta molto lucida, con i denti d’argento. Tutti l’ammiravano e la volevano in sposa. Arrivò il cavatappi, e facendo un giro di danza girondina, disse: – Bella forchetta lucente, guardami un po’: io giro, tiro, strappo e stappo! Sposami e stapperemo insieme una bottiglia di spumante! La forchetta rispose: – Bello mio, tu stappi, stappi: ma non m’acchiappi! E il cavatappi, deluso, se ne andò nel cassetto. Si fece avanti il coltello: – Forchetta deliziosa, guardami un po’! Io taglio, sego, spello, buco, divido e spartisco! Se mi sposi, sarò come una spada al tuo fianco! – Bello mio, tu tagli, tagli: ma non mi pigli! – disse la forchetta. E il coltello se ne andò al suo posto nel cassetto. Arrivò il cucchiaio: – Cara forchetta... Vieni a stare con me? La forchetta lo guardò: ed ecco che, guardandolo, non vide solo lui, ma la propria immagine, perché anche il cucchiaio era ben pulito, lucido come uno specchio: però non si vide com’era, ma a testa in giù, perché se ci si guarda nella parte concava di un cucchiaio, succede così. La forchetta si mise a ridere, poi girò dall’altra parte e si specchiò: e si vide grassa grassa, perché chi si specchia nella parte convessa di un cucchiaio, si vede così. Allora la forchetta rise forte, e disse: – Non ti sposo per la casa o per il denaro, ma perché mi fai divertire! Così forchetta e cucchiaio diventarono le posate sposate, e abitarono nel cassetto: lui in una stanza e lei nell’altra per stare più comodi. Però, spesso, stavano vicini vicini. R. Piumini, C’era una volta, ascolta, Einaudi Ragazzi
ESPLORO IL TESTO Dove è ambientata la storia? ..........................................................................................................................................................................................
Quali dei seguenti elementi del racconto sono inverosimili?
Il luogo.
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Il tempo.
I personaggi.
È facile
leggere
INTUIRE LE PAROLE In queste pagine imparerai delle strategie per leggere in modo scorrevole ed espressivo, come un attore, a mente o a voce alta. P rova a leggere tutto di seguito, senza fermarti: dovrai intuire e indovinare le parole nascoste.
La nuova maestra Oggi è arrivata una nuova maestra. È giovane, ha tanti riccioli biondi e sembra simpatica. – Chiamatemi pure Carlotta – dice. E a questo punto si mette a piangere. Una maestra che piange? Tutti la fissano a bocca aperta. – Per me è il primo giorno di scuola. Non è mica facile! – singhiozza. Sara allora si fa coraggio e tira fuori un cioccolatino dalla tasca del grembiule e lo dà alla maestra. Carlotta lo prende, lo scarta e se lo mette in bocca. I bambini cercano di consolarla e, mentre lei tira su col naso e succhia il cioccolatino, le allungano un fazzoletto. Adesso la maestra Carlotta sta meglio. Distribuisce ai bambini fogli e pennarelli perché vuole che disegnino il primo giorno di scuola. Sara disegna la faccia tonda della maestra con i riccioli gialli tutti intorno; poi ci aggiunge tanti lacrimoni grossi così che piovono giù dagli occhi azzurri. Alla fine guarda il disegno e si mette a ridere: la maestra non è poi così male! T. Merani, Sara che dice no, Mondadori
Colora le pietre
Audio
Sei riuscito a leggere bene? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
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È facile
cOmprendere
LA GARA Il mio papà fa il dentista e ci tiene molto a tenersi in forma. Tutti gli anni partecipa a un’importantissima gara ciclistica organizzata nel nostro quartiere. E oggi, domenica, è il gran giorno. Papà si infila i superpantaloncini nuovi, quelli con la striscia fluorescente, e fa gli esercizi di riscaldamento, cercando di concentrarsi. Sono partiti in una nuvola di polvere. Sembra una gara da professionisti. Papà pedala con grinta mentre mamma, mio fratello Babo e io facciamo un tifo da stadio, da concerto, da coppa del mondo! Baffo Bill, il nostro micione, è sull’altro lato della strada, semi-addormentato in un quadrato di sole. Dovrebbe mancare poco. Quando l’altoparlante comunica i nomi del gruppetto in testa e sentiamo quello di papà, ci mettiamo a urlare, lanciando in aria i cappelli. Le bici stanno arrivando! C’è un grande stridere di freni... io trattengo il respiro... papà inchioda davanti a Baffo Bill che si lecca le zampine in mezzo alla strada. Tutti gli altri, tutti, tagliano il traguardo. Lui invece è arrivato ultimo. Povero papà, ci sperava tanto! M. Dompè, Mamma parla con lo specchio, Mondadori
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Audio
È facile
cOmprendere cOmprendere
Scrivi i personaggi della storia.
La bambina (IO)
...........................................................................
...........................................................................
Cerchia il protagonista. ...........................................................................
...........................................................................
Segna con una
il proseguimento giusto.
X
I l luogo in cui si svolge la storia è:
la palestra. la casa. la strada.
Il tempo in cui si svolge la storia è: una domenica. un giorno. ieri.
I fatti narrati in questo racconto
sono impossibili nella realtà. sono realmente accaduti o potrebbero accadere. S crivi S accanto alla parola che ha significato simile, C accanto alla parola che ha significato contrario. F luorescente
l uminosa o paca
Grinta
Inchiodare
calma
f renare di colpo
decisione
p artire veloce
Colora le pietre
Sei riuscito a leggere bene? Hai completato tutte le attività? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
Audio
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Verifica
CHE CATASTROFE, LILLI! 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31
Lilli era una bambina birichina, una di quelle bambine che non ascoltano mai quello che dicono i genitori. Una volta, però, le capitò una spiacevole disavventura che le servì da lezione. Mentre passeggiava, scorse una vecchia casa tutta ricoperta di edere. Si avvicinò alla porta, che per fortuna non era chiusa a chiave, ed entrò. Che strana casa! Al muro erano appese code di coccodrillo e la lampada somigliava a un serpente. Con un po’ di spavento Lilli fece il giro della casa e si fermò davanti a uno scaffale: c’era una bottiglietta rossa che la tentava moltissimo. “Dev’essere sciroppo di granatina!” pensò e se ne versò un po’ in un bicchiere, poi lo bevve. Catastrofe delle catastrofi! All’improvviso tutto il suo corpo si ricoprì di orribili puntini rossi. Sconvolta, prese un’altra bottiglia: quello strano liquido bianco doveva essere una medicina! Ne bevve qualche goccia... Doppia catastrofe! I capelli le si drizzarono e gli occhi le si gonfiarono. Improvvisamente la porta si spalancò e una terribile strega entrò nella stanza. Lilli scivolò sotto il letto e vi rimase in silenzio. La strega, pestando i piedi per la rabbia, grugnì: – Chi ha bevuto le mie pozioni? Poi, sghignazzando disse: – Quello sciocco non sa che gli basterebbe toccare queste code di coccodrillo per tornare come prima! Lilli aveva sentito tutto. Aspettò che la strega si allontanasse, poi posò le mani su un’enorme coda di coccodrillo. Immediatamente i puntini rossi scomparvero e i capelli e gli occhi tornarono normali. Allora scappò veloce come un lampo e corse, corse, finché non fu arrivata a casa. E da quel giorno, credetemi, Lilli sta molto, molto attenta a tutto ciò che mangia! A. Rocard, Piccole storie per sognare, Lito
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Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Rispondi con una X.
Chi è il protagonista? Una strega. I genitori di Lilli. Lilli. Un coccodrillo.
2
Dove si svolge la storia? A casa di Lilli. A scuola. In un bosco. In una vecchia casa.
Quando? In un passato determinato. In un passato immaginario. Nel presente. Nel futuro.
Scrivi accanto a ogni riquadro la parte del testo a cui corrisponde.
Lilli assaggia tutto ciò che trova e si trasforma.
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Lilli ha imparato la lezione e non mangia più qualsiasi cosa.
...........................................................
Lilli non ubbidisce mai ai genitori.
...........................................................
3
Riordina i fatti in ordine di tempo numerandoli da 1 a 6.
Bevve un liquido bianco, gli occhi le si gonfiarono e i capelli le si drizzarono. Arrivò la strega che si infuriò per quello che era successo. Un giorno Lilli entrò in una casa vecchia e strana. Lilli seguì le indicazioni della strega, ridiventò normale e corse fino a casa. B evve uno sciroppo rosso e il suo corpo si coprì di puntini rossi. La strega disse a voce alta come fare per tornare come prima.
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Ci sono dei fatti che non possono accadere nella realtà? Sottolineali nel brano, poi elimina dalle frasi le parole sbagliate.
Alcuni fatti narrati nel racconto possono accadere nella realtà solo nella fantasia . Quindi questo testo è fantastico realistico .
LA SFIDA Verso l'INVALSI ella frase “La strega grugnì” (riga 20), la parola N sottolineata da quale delle seguenti può essere sostituita? Cantò. Borbottò. Scappò. Sorrise. Verso le competenze
ella frase “... sghignazzando disse” (riga 22), la N parola sottolineata da quale delle seguenti non può esser sostituita? Scherzando. Piangendo. Canzonando. Deridendo.
Comprendere un racconto fantastico e individuarne gli elementi principali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
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FIABE E FAVOLE Il bosco f iabefavole Se ti svegli e sorridi perché hai voglia di fragole potremmo andare insieme nel bosco fiabefavole. All’ingresso c’è un lupo ch’è nato a Capo Horn e trascorre i suoi giorni sgranocchiando pop corn. Nel più fitto del bosco tra le foglie intrecciate diffonde le brezze il canto delle fate. Devi solo portare la tua vita e il viso, tutte le tue parole e il tuo vasto sorriso. G. Pontremoli, Rabbia Birabbia, Nuove Edizioni Romane
SEI QUI
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IL RACCONTO
FIABE E FAVOLE
MITI E LEGGENDE
LABORATORIO DI ASCOLTO I semi magici D opo aver ascoltato la lettura dell’insegnante, mettiti alla prova! Indica con una X i protagonisti della fiaba:
Saida e il mercante Ziaullah e il mendicante Saida e suo figlio il mendicante e il mercante C olora il riquadro che contiene la sintesi della fiaba che hai ascoltato.
Un mendicante ricambia con alcuni semi magici la generosità di Saida che gli ha donato una pera. Saida e suo figlio vanno al mercato e comprano un sacchetto di semi magici. Un mendicante fa una magia e trasforma dei semi in monete d’oro. C hi sono, secondo te, nella vita che ti circonda, le persone in difficoltà? Tu sei disposto a rinunciare a qualcosa di tuo per aiutarle? Sei d’accordo con la raccomandazione di condividere con gli altri le cose belle? PDF
FILASTROCCHE E POESIE
DESCRIZIONI
Audio
REGOLE E INFORMAZIONI
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O R O L P ES
la
fiaba
CENERENTOLA
La fiaba è un racconto fantastico che ha sempre un lieto fine.
1 Leggi la fiaba e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate. Inizio C’era una volta una ragazza dolce e bella. Il padre, rimasto vedovo, si era risposato con una donna malvagia che aveva due figlie invidiose. Quando il padre morì la ragazza fu costretta dalla matrigna a fare la serva nella sua casa: lavorava tutto il giorno e dormiva accanto al camino, per questo fu chiamata Cenerentola.
QUANDO?
CHI?
DOVE?
LA FIABA È DIVISA IN TRE PARTI
Svolgimento Un giorno, il principe organizzò un ballo per trovare la sua sposa. Tutte le ragazze del regno si diedero un gran da fare per i preparativi, comprese le sorellastre di Cenerentola che, invece, fu costretta a lavorare. La sera del ballo Cenerentola era sola e triste, ma all’improvviso comparve una fatina e con un tocco di bacchetta magica trasformò una zucca in una carrozza, alcuni topolini in splendidi cavalli bianchi e il vecchio abito di Cenerentola in uno splendido vestito. Così mandò la ragazza al ballo. Quando Cenerentola entrò nel salone del palazzo reale, il principe fu incantato dalla sua bellezza e volle ballare tutta la sera solo con lei. A mezzanotte, però, Cenerentola fuggì, perché la fata le aveva detto che a quell’ora si sarebbe rotto l’incantesimo. Durante la fuga perse una scarpetta di cristallo. Il principe la raccolse e, il giorno dopo, si mise in cerca della ragazza. Arrivato a casa di Cenerentola, le sorellastre tentarono invano di calzare la scarpetta. La matrigna, che al ballo aveva riconosciuto Cenerentola, cercò di nascondere al principe la sua presenza, ma poi anche lei fece la prova... il suo piedino calzò perfettamente la scarpetta. Conclusione Così il principe e Cenerentola si sposarono e vissero felici e contenti. J. e W. Grimm
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La fiaba 2
Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
PERSONAGGI Nella fiaba ci sono personaggi realistici (re, regine, principi, principesse, bambini, adulti...) e personaggi fantastici dotati di poteri magici (orchi, fate, maghi, draghi, folletti, giganti...). I personaggi principali sono: - il protagonista bello, buono e coraggioso; - l’antagonista, un personaggio malvagio, che ostacola e mette in pericolo la vita del protagonista; - l’aiutante che aiuta il protagonista o l’antagonista, spesso procurandogli un oggetto magico.
TEMPO La storia della fiaba si svolge in un passato lontano, irreale e indefinito.
LUOGO I luoghi fantastici in cui si svolgono i fatti sono magici e misteriosi, come boschi, palazzi, castelli...
STRUTTURA Anche la fiaba è strutturata nelle tre parti: - l’inizio presenta il protagonista, il tempo e il luogo in cui di svolge la storia; - lo svolgimento narra le prove che il protagonista deve superare; - la conclusione dà il lieto fine alla fiaba, cioè il successo del protagonista.
Indica con una X i personaggi della fiaba richiesti.
Il protagonista è: Cenerentola. il principe. la matrigna. la fata.
L’aiutante è: Cenerentola. il principe. la matrigna. la fata.
L’antagonista è: Cenerentola. il principe. la matrigna. la fata.
Quando si svolgono le vicende di Cenerentola?
un tempo determinato. In In un tempo indeterminato. Sottolinea l’espressione che te lo ha suggerito. Dove si svolgono i fatti?
palazzo reale. Nel A casa di Cenerentola. Sono luoghi:
fantastici.
Nel bosco. In città. realistici.
Quali informazioni trovi nell’inizio della fiaba di Cenerentola? ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................
Qual è il lieto fine della fiaba di Cenerentola? ......................................................................................................................................... .........................................................................................................................................
Il quaderno di italiano pagg. 44-46
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FIABE
GIRICOCCOLA Un mercante regalò alle sue figlie oro, argento e seta da filare. Giricoccola, la più piccola, era molto bella e le sorelle invidiose la trattavano con cattiveria. Perciò le diedero da filare la seta, che era meno preziosa dell’oro e dell’argento. Si misero a filare tutte e tre alla finestra e la gente che passava guardava in su e lodava la più piccina. Venne la sera e nel cielo passò la luna, guardò alla finestra e disse: Quella d’oro è bella, quella d’argento è più bella, ma quella della seta le vince tutte. Buona notte, belle e brutte. Allora le due sorelle più grandi, piene d’invidia, decisero di cambiare i fili e diedero a Giricoccola quelli d’argento. Quando fu sera, la luna ripeté la sua strofetta, ma questa volta prescelse come più bella la ragazza che filava l’argento, cioè Giricoccola. Il giorno dopo le sorelle le diedero da filare l’oro, e la luna ancora una volta prescelse lei. Le sorelle, infuriate, racchiusero Giricoccola in un granaio. La povera ragazza se ne stava lì a piangere, quando la luna con un raggio aprì la finestrella, la prese per mano e la portò via con sé. Appena si accorsero che Giricoccola era sparita, le sorelle consultarono una strega e scoprirono così che si trovava in casa della luna e che stava proprio bene. – Cosa possiamo fare per farla morire? – chiesero livide dalla rabbia. – Lasciate fare a me! – rispose la strega. Svelta, svelta si travestì da zingara e andò sotto le finestre della luna, gridando che aveva tanta bella merce da vendere. 48
FIABE Giricoccola scelse due bellissimi spilloni e la zingara gliene infilò uno tra i capelli. Subito la poverina diventò una statua. Quando la luna tornò a casa dal suo giro intorno al mondo, le sfilò lo spillone dai capelli. Giricoccola tornò a vivere come prima e promise che non avrebbe più aperto a nessuno. Ma la ragazza si fece tentare ancora e acquistò dalla zingara una bellissima camicia. Appena la indossò diventò di nuovo una statua. Questa volta la luna non volle aiutarla e vendette la statua a uno spazzacamino. Questo se la portava in giro legata sopra il suo asino, finché non la vide il figlio del re. Era così bella che la comprò a peso d’oro e la portò nelle sue stanze. Passava delle ore ad ammirarla. Ma una serva, che lo aveva spiato, entrò nella stanza, s’impossessò della camicia dalla statua e scappò via. Giricoccola tornò così a essere una donna in carne e ossa e il giovane principe la sposò immediatamente con grandi festeggiamenti. I. Calvino, Fiabe italiane, Einaudi
ESPLORO IL TESTO Indica con B i personaggi buoni e con C quelli cattivi.
Giricoccola
sorelle
strega
luna
principe
Cancella con una barra la parola sbagliata.
La protagonista della fiaba è la luna Giricoccola . Le sorelle sono le aiutanti le antagoniste di Giricoccola. All’inizio l’aiutante di Giricoccola è la luna la serva . L’aiutante delle sorelle è la luna la strega . Gli oggetti magici della strega sono anello e collana spilloni e camicia . Indica con una X e completa.
La fiaba termina con un: finale triste. finale imprecisato.
lieto fine.
Infatti Giricoccola........................................................................................................................................................................
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FIABE
IL PRINCIPE RANOCCHIO C’era una volta un re che aveva una figlia così bella che perfino il sole, che pure ha visto tante cose, quando la vedeva si meravigliava. Nelle ore più calde del giorno la principessa andava nel bosco e si sedeva sul ciglio di una fresca sorgente. Quando si annoiava prendeva una palla d’oro, la buttava in alto e la riprendeva. Un giorno la palla d’oro cadde a terra, rotolò nell’acqua e sparì. Allora la principessa cominciò a piangere disperatamente. – Che hai, principessa? Piangi da far pietà ai sassi – le gridò un ranocchio con la testa che sporgeva dall’acqua. – Piango per la mia palla d’oro che mi è caduta nella fonte. – Se mi vorrai bene, se mi farai mangiare nel tuo piattino d’oro e bere nel tuo bicchiere, ti riporterò la palla. – Ah sì, ti prometto tutto quello che vuoi! Ottenuta la promessa, il ranocchio si tuffò. Poco dopo riemerse e buttò sull’erba la palla. La principessa, piena di gioia, la prese e corse via. –Aspetta – le gridò il ranocchio – prendimi con te! Il giorno dopo, mentre il re era seduto a tavola con tutta la sua corte, qualcuno bussò alla porta. La principessa corse ad aprire e si trovò davanti il ranocchio. Chiuse precipitosamente la porta e si sedette a tavola piena di paura. – Cos’hai, bimba mia, c’è forse un gigante che vuole rapirti? – le chiese il re. La principessa fra le lacrime gli raccontò della promessa fatta. – Quello che hai promesso lo devi mantenere, apri dunque al ranocchio! – le ordinò il re. Fu così che il ranocchio entrò, salì sul tavolo, mangiò nel piattino d’oro della principessa e bevve nel suo bicchiere. 50
ESPLORO IL TESTO Dividi la fiaba nelle tre parti colorando la barra a lato come indicato: inizio svolgimento conclusione.
FIABE – Ho mangiato a sazietà e sono stanco, adesso portami nel tuo lettino di seta, perché voglio dormire – disse infine. La principessa si mise a piangere: aveva paura del freddo ranocchio e le faceva anche un po’ ribrezzo. Il re la rimproverò: – Non devi disprezzare chi ti ha aiutato nel momento del bisogno. Allora lei prese la bestia con due dita, la portò sopra e la mise in un angolo. Ma quando fu a letto, il ranocchio si avvicinò e disse: – Tirami su o lo dico a tuo padre. A quel punto la principessa andò in collera, lo prese e lo gettò con tutte le forze contro la parete: – Adesso starai zitto, brutto ranocchio! Ma quando l’animale cadde a terra, non era più un ranocchio: era un principe dagli occhi ridenti. Le raccontò che era stato stregato da una cattiva maga e solo lei avrebbe potuto liberarlo. Il giorno dopo arrivò una carrozza con otto cavalli bianchi con pennacchi rossi sul capo e finimenti d’oro e il principe ritornò nel suo regno insieme alla principessa. I due non si lasciarono più e vissero per sempre felici e contenti. Grimm, Le fiabe del focolare, CDE
COMPRENDO Rispondi con una X.
GRAMMATICA Completa.
Ranocchio è alterato di............................................................................ Piattino è alterato di...................................................................................... Lettino è alterato di.......................................................................................
Quale prova deve superare la principessa per recuperare la sua palla d’oro? Bere l’acqua della fonte. Sposare il ranocchio. Tenere con sé il ranocchio. Bruciare il ranocchio.
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FIABE
L'OCA DALLE PIUME D'ORO
LESSICO L’espressione “entrare di soppiatto” significa: entrare in un posto. uscire di nascosto. entrare di nascosto. entrare facendo rumore.
Tanto tempo fa un ragazzo andò nella foresta e lì incontrò un vecchio affamato a cui diede il suo pranzo. L’anziano, che in realtà era un grande mago, gli disse: – Poiché sei stato gentile, ti dono un’oca dalle piume d’oro. Il giovane la mise sotto il braccio e si diresse verso una locanda dove trascorse la notte. Quando si addormentò, le tre figlie della locandiera entrarono di soppiatto nella stanza per vedere da vicino quel meraviglioso uccello e prendere una delle sue piume d’oro. Ma, non appena misero le mani sull’oca, vi rimasero incollate. La mattina seguente, il ragazzo ripartì con l’oca e le tre ragazze. Raggiunse un castello dove regnava un re che aveva una figlia tanto seria, che non aveva mai riso in vita sua. Per questo il sovrano aveva stabilito di darla in sposa soltanto a chi l’avesse fatta ridere. Il ragazzo decise di presentarsi alla principessa. Questa, quando vide le tre ragazze incollate all’oca, scoppiò in una sonora risata. Fu così che le figlie della locandiera furono liberate e il ragazzo e la principessa si unirono in matrimonio. Vissero felici e contenti e trattarono con riguardo l’oca dalla piume d’oro, che li ripagò deponendo moltissime uova, naturalmente d’oro. J. Goodwin, S. Waterhouse, Storie della buonanotte in cinque minuti, Il Pozzo di Giacobbe
ESPLORO IL TESTO Sottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande con il colore indicato, poi scrivi.
Dove si svolge questa fiaba?................................................................................................................................................................... Quando si svolge?..................................................................................................................................................................................................
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FIABE
CAPPUCCETTO ROSSO IN RIMA Il Lupo, avendo avuto il desiderio di farsi finalmente un pasto serio, a casa della Nonna andò a bussare. Lei schiuse, lui le chiese: – Posso entrare? Gridò la poveretta: – Oh Dio, mi mangia! Infatti, poco dopo, era già in pancia. Infine, con lo sguardo da furbetto: – Mi fermo qui e attendo Cappuccetto. Indossò scialle e cuffia fatta a mano, mise le scarpe e si sedette sul divano. Entra la bimba, guarda attentamente. – Nonna cara, che orecchione! – Son per sentirti meglio! – fa il birbone. – Che grandi occhi hai, cara nonnina! – Son per vederti meglio, nipotina! E tirandosi su meglio a sedere se la pregusta già con gran piacere. E dice allora Cappuccetto Rosso: – Che splendida pelliccia hai addosso! – Ma no! – protesta il Lupo – Cosa fai? Dovevi dire: “Che grandi denti hai...”. Ma non andò come il Lupo pensava e non andò come il Lupo sperava. Cosa fece Cappuccetto? Chi lo sa! Di certo il lupo una brutta fine fa! Due settimane dopo, passeggiando, per la foresta me ne stavo andando: ed ecco che incontrai quella bambina, senza cappuccio e senza mantellina. – Ti piace – disse con la voce fresca – questa mia bella pelliccia lupesca?
NELLA REALTÀ Questa è una fiaba moderna, in rima. Conosci la fiaba classica? Preparati per raccontarla a un bambino straniero. Aiutati con i disegni e la mimica per evidenziare le caratteristiche dei personaggi e la trama della fiaba.
COMPRENDO Nella conclusione di questa versione moderna cosa succede?
Il lupo mangia Cappuccetto Rosso. Il lupo si ammala. Cappuccetto Rosso riesce a scappare. C appuccetto Rosso si fa una pelliccia con il pelo del lupo. Sottolinea nel testo le due espressioni che ti hanno suggerito la risposta.
R. Dahl, Versi perversi, Salani
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Verifica
IL GIOVANE E IL DRAGO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
C’era una volta un giovane generoso. Non era ricco: possedeva solo un cavallo. Un giorno decise di montarci sopra e di andare per il mondo a cercare fortuna. Arrivò in un paese sconosciuto, dove tutti avevano la faccia triste. Il giovane ne chiese la ragione. – Mio bel giovane – gli dissero i paesani – questo è un paese sventurato. Un drago spaventoso con sette teste si annida nelle acque del fiume. Ogni giorno, a mezzogiorno in punto, esce dalla sua tana e mangia una ragazza. Oggi tocca alla figlia del re. – Sarò io a uccidere il drago! – esclamò il giovane. Il re, sentite queste parole, gli disse: – Tieni questa spada. È magica. Solo i coraggiosi sono in grado di usarla e tu mi sembri un giovane coraggioso – e così dicendo gli augurò buona fortuna. Il giovane prese la spada e spronò il cavallo verso la riva del fiume. A mezzogiorno in punto arrivò la principessa e si avvicinò alle acque del fiume. L’acqua ribollì di schiuma e sette teste orribili emersero dalle onde. Il drago si lanciò sulla principessa. Il giovane cavaliere gli corse incontro facendo ruotare la spada magica. Si accese una lotta furibonda e... zac, zac, zac, le sette teste caddero una dopo l’altra. Il drago era vinto. In paese tutti tirarono un respiro di sollievo e festeggiarono, pieni di riconoscenza per il giovane coraggioso. Il cavaliere, naturalmente, sposò la principessa e vissero a lungo felici e contenti. G. Corretti, I miti e le favole antiche, Piccoli
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Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Collega ogni personaggio al ruolo che ha nella fiaba.
Il giovane
AIUTANTE
2
Il drago
Il re
PROTAGONISTA
ANTAGONISTA
A quale personaggio attribuiresti le seguenti qualità? Scrivilo nel riquadro corrispondente.
Coraggioso
.........................................................................
Spaventoso
.........................................................................
Fiducioso
.........................................................................
3
Rispondi con una X.
Qual è il problema da risolvere? Attraversare il fiume. Uccidere il drago. Girare il mondo a cavallo. Sposare la principessa.
4
Quale elemento magico permette di risolverlo? La testa del drago. Una spada magica. Una scala magica. Il cavallo del principe.
S ottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande con il colore indicato.
Dove si svolge la fiaba? Quando si svolge la fiaba?
5
Individua le tre parti della fiaba, poi completa.
L’inizio è dalla riga ................... alla riga .................... Lo svolgimento è dalla riga ................... alla riga .................... La conclusione è dalla riga ................... alla riga ....................
LA SFIDA Verso l'INVALSI Rispondi con una X.
• Con quale aggettivo non puoi sostituire “sventurato” (riga 7)? Sfortunato Infelice Disgraziato Fortunato Verso le competenze
• A cosa può riferirsi il verbo “ribollì” (riga 17) oltre che alle acque del fiume? A una pentola sul fuoco A bolle di sapone A uno stato di agitazione A un mare in burrasca
Comprendere una fiaba e individuarne gli elementi principali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
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COding GIRA LA STORIA Principe ss
a Petun
Che cosa accadrebbe se un autore, mentre scrive la sua fiaba, venisse interrotto da nuovi personaggi che vogliono entrare a forza nella sua storia? E non in un punto a caso, ma in un momento ben preciso, scombinando tutti i piani e buttando all’aria la trama. Che cosa accadrebbe, ancora, se la trama dovesse spostarsi all’improvviso in luoghi lontani da dove ha avuto inizio? E se quell’autore fossi proprio tu? Ormai conosci tutti gli ingredienti che servono per creare una fiaba.
CI SONO I PERSONAGGI Realistici o fantastici: re, regine, principi, principesse, orchi, fate, maghi, draghi... Protagonisti coraggiosi e intrepidi. Antagonisti malvagi; aiutanti leali e ingegnosi.
C’È IL TEMPO Un passato lontano, irreale e indefinito.
CI SONO I LUOGHI Boschi incantati, castelli misteriosi, villaggi nascosti...
C’È LA STRUTTURA L’inizio, che fa conoscere il protagonista e presenta i fatti; lo svolgimento, ricco di prove da superare e di colpi di scena, la conclusione con il lieto fine. 56
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Principe Buoncuore
Cava liere
Auda c
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COding Ora mettiti alla prova e sfida i tuoi compagni per creare la tua fiaba perfetta. “Gira la storia” è un gioco che unisce le caratteristiche del coding al gioco narrativo e all’incidente fantastico da cui nascono le migliori fiabe. Si gioca a squadre. Ogni squadra ha a disposizione: sei “fiabe aperte”, sei inizi da completare e ventiquattro carte intreccio per complicare i fili della trama avversaria. Lo scopo del gioco è individuare gli elementi che costituiscono ciascuna fiaba e raggiungerli tramite un percorso costruito con le frecce direzionali e le carte moltiplicatore. Buon divertimento!
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lon Fata Ge
Orco
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Re Sgarb
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Regole, istruzioni e carte si trovano nella guida dell'insegnante.
Tebaldo n
e
×2 ×4
×5 ×3
Fata Rosetta
simo di
Incante
a
tt Fata Rose
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O R O L P ES
la
favola
L'AIRONE E IL PESCE La favola è un racconto fantastico che vuole dare un insegnamento e ha come protagonisti animali parlanti.
1 Leggi la favola e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate. Inizio Un bel giorno un airone uscì a pescare lungo il suo tratto preferito del fiume, per procurarsi la colazione.
QUANDO?
CHI?
DOVE?
LA FAVOLA È DIVISA IN TRE PARTI
Svolgimento Si sistemò vicino alla riva, fermo come una statua, pronto a infilzare un gustoso pesce col suo becco lungo e affilato. Interi banchi di pesci gli nuotavano intorno alle zampe senza neppure accorgersi della sua presenza, ma lui continuava ad aspettare, immobile. – Non sono abbastanza grandi, per me, questi pesci! Aspetterò che ne arrivi uno più grosso – decise. E così rimase immobile ad aspettare mentre i pesci gli passavano a nugoli tra le zampe. – Non voglio uno stuzzichino, voglio un vero e proprio pasto – pensava l’airone. E così continuò ad aspettare. Dopo qualche tempo, però, tutti i pesci si spostarono dalla riva verso il centro del fiume, dove l’acqua era più profonda, e all’airone non ne rimase più nessuno da pescare, neppure uno piccolissimo. Conclusione – Maledizione! – disse – Non avrei dovuto aspettare così tanto. E tutto quello che riuscì a rimediare per colazione fu una lumaca, una piccola lumachina grigia. M. Morpurgo, Storie sotto i baffi. Favole di Esopo, Edizioni EL
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La favola 2
Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
PERSONAGGI I personaggi della favola sono animali parlanti (più raramente oggetti, piante o uomini) che si comportano come le persone: rappresentando così i loro vizi e le loro virtù.
Rispondi alle domande.
Chi è il protagonista della favola che hai letto?......................................................................................................................... Che cosa vuole fare?.......................................................................... Ci riesce? Perché?................................................................................... ...............................................................................................................................
In questa favola l’airone è:
TEMPO Il tempo della favola è indefinito: Un giorno..., Una volta...
LUOGO La favola è ambientata in luoghi solitamente realistici e naturali, ma indefiniti e poco descritti.
STRUTTURA Anche la favola si divide in tre parti fondamentali: - l’inizio presenta i personaggi, il tempo e il luogo in cui si svolge la storia; - lo svolgimento narra i fatti; - la conclusione presenta il fatto finale, che non sempre è lieto, e la morale, cioè un insegnamento che l’autore vuole trasmettere.
affamato.
inappetente.
sazio.
scontento.
ingordo.
felice.
Quando si svolgono i fatti?
Il testo non lo dice. L’anno scorso. Un bel giorno. Oggi.
In quale ambiente?
In un luogo imprecisato. Non si sa. Lungo un fiume. Sulla riva di un lago. Secondo te, che cosa insegna questa favola?
L’unione fa la forza. Chi fa da sé, fa per tre. Chi va piano, va sano e va lontano. Chi troppo vuole, nulla stringe.
Il quaderno di italiano pagg. 47-48
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FAVOLE
IL CAMMELLO E LA NEVE Narra una favola curda che un giorno il cammello e la neve fecero amicizia e giurarono che non si sarebbero mai dimenticati l’uno dell’altra. Il cammello, che temeva molto il freddo, disse alla sua nuova amica: – Ti chiedo soprattutto una cosa, di avvertirmi del tuo arrivo qualche giorno prima, così potrò cercarmi un riparo per non soffrire troppo durante l’inverno. La neve promise e aggiunse: – Basterà che, quando l’autunno sta per finire, ogni tanto tu guardi il cielo: se lo vedrai tutto bianco, vorrà dire che sto per arrivare. Poi si salutarono e, una stagione dopo l’altra, il tempo passò. Quando l’inverno fu alle porte, la neve pensò: “È ora che avverta il mio amico cammello, così, guardando il cielo, capirà che ci rivedremo presto”. Ma era un pezzo che il cammello non pensava più alla neve: si era completamente dimenticato di lei e per questo non alzava mai gli occhi al cielo. Se lo avesse fatto, si sarebbe accorto che l’azzurro aveva lasciato il posto al bianco uniforme di nuvole basse e pesanti, e forse si sarebbe ricordato di quello che l’amica neve gli aveva detto un giorno.
COMPRENDO ispondi con una X e sui puntini. R Chi fra i personaggi si comporta bene? Il cammello. La neve. Perché l’altro personaggio non si comporta bene? .................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................
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FAVOLE Presto cominciò a nevicare sulle cime delle montagne, poi sugli altopiani e infine in pianura. E quando anche le sue gobbe si coprirono di neve, il cammello disse infreddolito e furibondo: – Ma come, neve! Avevi promesso di avvertirmi in anticipo, e invece capiti all’improvviso e mi geli le gobbe! E la neve: – Io ho mantenuto la promessa e se ora hai freddo è solo colpa tua. Se fossi un vero amico, non mi avresti dimenticato! F. Lazzarato, La mela meravigliosa. Fiabe della tradizione curda, Mondadori
ESPLORO IL TESTO S ottolinea nel testo i personaggi della favola. I ndica con una X il completamento giusto.
INSIEME La favola che hai letto ci insegna che “un vero amico non dimentica”. Sei d’accordo? Secondo te, come ci si comporta con gli amici? Confrontati con i tuoi compagni e raccogliete le vostre idee su un cartellone dell’amicizia da appendere in aula. Un vero amico ti pensa, ti ascolta...
I protagonisti della favola sono: esseri umani. due animali che parlano e agiscono come esseri umani. un animale e un oggetto che agiscono come esseri umani. due oggetti che agiscono come esseri umani. S ottolinea la morale della favola nella conclusione, poi rispondi. Chi esprime la morale della favola? Un personaggio. L’autore. Si ricava dal senso della storia.
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FAVOLE
LA CORSA DELLE TARTARUGHE Le tartarughe vedevano sempre passare il Giro d’Italia e alla fine venne anche a loro la voglia di correre in bicicletta. Difatti comprarono delle biciclette, con molti sforzi impararono a suonare il campanello e a montare in sella e, quanto al pedalare, ci misero un po’ di più, ma alla fine ci riuscirono. Figuratevi che festa il giorno della partenza! Una dozzina di tartarughe, scelte per partecipare alla corsa, si erano fatte dipingere la corazza a strisce di tutti i colori, con il numero e la marca della bicicletta. Tutte le altre tartarughe si distesero lungo il percorso per fare il tifo. Una tartaruga più grossa delle altre fece la parte dell’automobile della giuria e sulla sua schiena presero posto le tartarughe giurate e giornaliste. Fu dato il segnale della partenza e i corridori iniziarono a correre, il più piano possibile per non stancarsi. L’automobile della giuria non poté partire, perché la tartaruga autista si era bell’e addormentata. Le tartarughe giurate, troppo pigre per seguire la corsa con le loro gambe, la imitarono mettendosi anch’esse a russare. I corridori, fatti pochi passi, si dispersero nel bosco a cercare qualche mucchietto di foglie secche per riposare.
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LESSICO Giro d’Italia è una corsa ciclistica a tappe che percorre tutta l’Italia: si svolge ogni anno.
FAVOLE Il pubblico, non vedendo arrivare la corsa, si stancò e si addormentò. Per farla breve, dieci minuti dopo il segnale di partenza dormivano tutti quanti e non si seppe mai chi avesse vinto la corsa, perché al traguardo non arrivò nessuno. Povere tartarughe! Ma non somigliano a quei bambini che dicono “Farò questo, farò quello”, e poi se ne dimenticano strada facendo? G. Rodari, A. L. Cantone, Animali senza zoo, Emme Edizioni
ESPLORO IL TESTO Colora l’aggettivo adatto alle tartarughe in riferimento alla parte del racconto indicata.
All’inizio le tartarughe sono volenterose stanche . Nella conclusione le tartarughe sono volenterose stanche . Indica con una X il completamente giusto.
PARLO DI ME Ti capita di comportarti come le tartarughe? Racconta un episodio.
La morale di questa favola: è scritta direttamente nel testo dall’autore. si può ricavare dal testo. Prova a riscrivere la morale con parole tue. ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................
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FAVOLE
ARRIVA IL LUPO! 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
Tanto tempo fa un lupo andava per il bosco in cerca di cibo. A un certo punto vide una casa isolata. Passò così vicino a una finestra, sentì una voce: era la voce di una nonna che stava cullando il piccolo nipotino e gli diceva: – Dormi, buono, non piangere, se no chiamo il lupo che ti mangerà! A sentire queste parole, il lupo si rallegrò tutto e decise di fermarsi là ad aspettare il buon bocconcino. Aspetta e aspetta, ma la porta rimaneva sempre chiusa. Ed ecco il lupo sentì il bambino piangere più forte di prima, e subito dopo la voce della nonna: – Buono, buono, bambino mio, non piangere! Non aver paura, se viene il lupo cattivo, noi lo bastoneremo, e poi lo ammazzeremo! Il lupo si arrabbiò moltissimo e se ne andò via subito da là, brontolando fra sé: – A certa gente non si può mai credere! Dice una cosa, ma poi ne vuole fare un’altra tutta diversa! Esopo, Favole, Emme Edizioni
COMPRENDO chi si riferiscono le parole evidenziate? A Rileggi la frase in cui si trovano. “Stava cullando il piccolo nipotino e gli diceva...” (righe 4-5) A chi parlava la nonna?............................................................................................... “... Se viene il lupo cattivo noi lo bastoneremo, e poi lo ammazzeremo!”. (righe 14-15) Chi bastoneranno e ammazzeranno?....................................................
64
È facile
leggere
LA GIUSTA INTONAZIONE Per leggere con la giusta intonazione devi rispettare in particolare alcuni segni di punteggiatura che ormai conosci bene: ! i l punto esclamativo esprime una forte emozione come la gioia, la paura... ? il punto interrogativo fa una domanda. rima leggi il testo mentalmente per comprenderne il contenuto. P Poi rileggilo a voce alta cercando di dare la giusta intonazione alle parole dei personaggi. Tieni in considerazione la punteggiatura e le frasi evidenziate: ti suggeriscono come pronunciare i dialoghi.
Il mostro della grotta Fin da quando era piccolo, Ludovico aveva sentito parlare di un leggendario orco che viveva in una grotta. Ora era cresciuto e voleva conoscerlo, non gli importava se era brutto, grosso e cattivo. Prese una torcia e si incamminò verso la grotta. – Qui è davvero buio – disse con un filo di voce – Ma io non ho paura! – annunciò deciso ad andare avanti. Era tutto buio, ma il fascio luminoso della torcia gli dava coraggio. – Orco, se hai del Fegato, fatti vedere!!! – gridò con impeto. A quel punto si sentì un rumore. Ludovico si accorse che dal fondo della grotta veniva avanti qualcosa di enorme. – Chi sei? Che cosa vuoi? – disse una voce rauca e cavernosa. – Sono Ludovico, ho sette anni, mi piacciono gli orchi e vorrei fare amicizia. Ecco tutto – rispose Ludovico con tono sicuro. – Non mi farai del male, vero? – implorò il mostro con voce lamentosa. – Certo che no! Se tu non ne farai a me! – Grazie, grazie, avevo così paura – piagnucolò il povero Orco. Colora le pietre
Sei riuscito a leggere bene? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
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È facile
cOmprendere
LA QUERCIA E IL GIUNCO ..............................................................................................
Una grande quercia vive in mezzo a un prato. Un fiume passa lì vicino. Un giunco è cresciuto sulle rive del fiume. ..............................................................................................
Un giorno la quercia si vanta con il giunco della sua forza e della sua robustezza e dice: – Io sono così forte che posso sfidare anche le tempeste. Tu invece ti pieghi sempre anche quando c’è poco vento. Il giunco risponde: – Lo so, io sono sottile e non ho forza come te, ma sono molto resistente anche io: se il vento mi piega io non mi spezzo. Alcuni giorni dopo, una tempesta molto violenta scoppia. ..............................................................................................
La quercia prova a resistere ma non ci riesce; la tempesta porta via tutto e strappa dal suolo il grande albero. Invece il piccolo giunco non si oppone alla tempesta; si piega soltanto e non si spezza. AA.VV., 365 storie, Classica Licorne Edizioni
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È facile
cOmprendere cOmprendere
C ollega ogni personaggio alle sue qualità. forte
robusta
resistente
sottile
I l testo è diviso in inizio - svolgimento - conclusione. Scrivi i nomi delle tre parti al posto giusto. C ompleta il riassunto della favola con le parole date. robusta • quercia • resistente • giunco • tempesta • spezza • forte Un giunco è cresciuto vicino a una grande
.......................................................................
.
Un giorno la quercia si vanta con il ....................................................................... di essere forte e ....................................................................... . Il giunco sa di essere invece meno forte della quercia, ma molto ....................................................................... . Alcuni giorni dopo scoppia una ....................................................................... . La tempesta è molto ....................................................................... e strappa dal suolo la quercia. Il giunco invece si piega ma non si
.......................................................................
.
S copri la morale della favola, cioè l’insegnamento che dà alla fine. Scegli le parole esatte e cancella quelle sbagliate. Questa favola ci insegna che se una persona ha un carattere dolce aggressivo (come il giunco) riuscirà a vivere meglio peggio tutte le situazioni, anche quelle più difficili semplici . Colora le pietre
Sei riuscito a leggere bene? Hai completato tutte le attività? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
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LA GIRAFFA VANITOSA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31
Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra. Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne, ma da tutti gli animali, era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva. Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: – Guardatemi, io sono la più bella. Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a lusingarla: – Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere... – e così dicendo, la condusse verso la palma più alta della foresta. Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. Il suo collo era lunghissimo e la giraffa lo allungò ancor di più, ma non riuscì a raggiungere il frutto. Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa, riuscendo ad afferrare il frutto desiderato. Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa: – Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali. La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli. Fiaba africana
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Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Segna con una X il completamento giusto.
Il luogo della favola è: imprecisato e immaginario. reale e imprecisato. reale e ben definito. immaginario e naturale.
2
Il tempo è: vicino e indefinito. vicino e definito. lontano e definito. lontano e indefinito.
Completa.
I personaggi della favola sono:........................................................................................................................................................................................................................
3
Indica con una X la caratteristica di ciascun personaggio.
umile furba vanitosa
umile furba vanitosa
paurosa
paurosa
4
Dividi la favola nelle tre parti, segnando con una barra a lato del testo: l’inizio, lo svolgimento e la conclusione.
5
Colora la risposta giusta.
In quale parte della favola la scimmia lusinga la giraffa?
INIZIO
SVOLGIMENTO
CONCLUSIONE
In quale parte la giraffa si vanta della sua bellezza?
INIZIO
SVOLGIMENTO
CONCLUSIONE
6
Segna con una X. Qual è la morale di questa favola? La superbia aiuta a vivere meglio. Da soli si vive più felici. Insieme agli altri si vive meglio.
Da chi è espressa la morale? Dalla scimmia. Dall’autore. Si ricava dal senso della storia. Dalla giraffa.
LA SFIDA Verso l'INVALSI Nelle seguenti frasi, scrivi a chi si riferisce la parola sottolineata.
“Gli animali la prendevano in giro” (riga 11) “Era troppo occupata per dar loro retta” (riga 12) Verso le competenze
Chi prendono in giro?................................................................ Per dare retta a chi?.......................................................................
Comprendere una favola e individuarne gli elementi principali; cogliere le relazioni di coesione testuale.
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Inverno cucina, a ll a d , o provvis ntina. Poi all’im rofumo di cleme le: cia np giunge u mo davvero spe . fu È un pro uncio del Natale è l’ann t
C. Albau
Cade lenta, silenziosa, bianca, soffice la neve: è una danza misteriosa di farfalle, lieve, lieve. M. Salucci, M. Lombardi
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FESTE Tra i mesi di gennaio e febbraio, in Cina si festeggia il Capodanno. Le celebrazioni durano 15 giorni. È usanza pulire la casa per fare posto alla felicità e alla buona sorte che il nuovo anno porterà. Le famiglie si riuniscono per mangiare e stare insieme. Nelle case si appendono lanterne, piccoli ninnoli portafortuna, immagini di divinità e nastri rossi di Capodanno. Questo periodo si conclude con la Festa delle Lanterne.
Quando il cielo è grigio e cupo e sul monte appare il lupo vorrei essere vicino alla fiamma di un camino. M. Moschini
C lil
wman n o n s y M nowma s y m here is d round, big an n the o sitting round. g d l o c man. cold, w o n s my Here is Listen and read
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Inverno
LA NATURA IN INVERNO Il tempo cambiò davvero. Una nebbia fitta e umida si stese durante la notte su tutto il territorio; all’alba cominciò a soffiare il vento, un vento gelato che fece spuntare dappertutto il ghiaccio. Ma che splendore quando comparve il sole! Tutti gli alberi e i cespugli erano ricoperti di ghiaccio, era come vedere un intero bosco di coralli bianchi, come se tutti i rami fossero ricoperti di lucenti fiori bianchi. Quei rami sottili che d’estate non si possono vedere a causa delle molte foglie, si mostravano ora uno per uno e sembravano un ricamo. Quando brillò il sole ogni cosa scintillò, come se tutto fosse stato ricoperto di una polvere lucente, e sulla distesa di neve che ricopriva la terra, luccicavano grandi diamanti, o meglio si poteva credere che bruciassero infiniti lumini ancora più bianchi della bianca neve. Era uno splendore senza fine. H.C. Andersen, Fiabe, Mondadori
PARLO DI ME Rispondi con una X.
Hai mai camminato sulla neve? Sì No Che suono hanno prodotto i tuoi passi? Scricchiolante. Attutito. Hai mai camminato sul ghiaccio? Sì No Che suoni hanno prodotto i tuoi passi? Scricchiolante. Attutito.
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COMPRENDO el brano ci sono delle belle immagini riferite al N ghiaccio: individuale e completa. Sembrava un bosco di......................................................................................... I rami parevano ricoperti di........................................................................... e sembravano un......................................................................................................... Ogni cosa pareva ricoperta di................................................................... La distesa di neve luccicava come...................................................... e sembrava che bruciassero.........................................................................
Inverno
BABBO NATALE IN CITTÀ Babbo Natale era in città per sbrigare alcune faccende. Il suo sguardo fu attratto dalla vetrina di un autosalone nel quale troneggiava un maestoso fuoristrada. Incuriosito entrò per vederlo da vicino. Subito saltò fuori un venditore che gli spiegò tutto di quel macchinone. Così, poco dopo, al volante di quel bolide, Babbo Natale era già immerso nel traffico. Ora doveva comperare i cerini per la pipa, ma non c’era da parcheggiare; lasciò per pochi minuti il gippone in doppia fila, ma quando fece ritorno trovò una bella multa. Quel mostro cominciava a costargli caro! Guidando fuori città, d’un tratto, a causa del ghiaccio, il macchinone sbandò e finì nel bel mezzo di un torrente. Il mostro, con un gorgoglio e una nube di vapore, si fermò definitivamente. Questo era troppo! Babbo Natale tornò a casa a piedi stanco e infreddolito. Quando arrivò andò dritto alla rimessa a rimirare la sua insostituibile slitta. F. Sironi, Il libro UNICEF di Natale, Editrice Piccoli
RIASSUMO L e immagini rappresentano la disavventura di Babbo Natale. Mettile in ordine: numerale da 1 a 6 e riassumi sul quaderno.
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Cittadinanza
e
costituzione
CAPODANNO NEL MONDO In Italia è abitudine salutare l’anno nuovo buttando via vecchi oggetti. Le famiglie e gli amici si riuniscono in veglioni e pasteggiano con cotechino e lenticchie che, secondo la credenza popolare, porterebbero fortuna e soldi.
consiglio PREZIOSO
In Spagna l’usanza tipica è quella di mangiare l’uva allo scoccare della mezzanotte: si preparano 12 acini e se ne inghiotte uno a ogni rintocco delle campane.
Ovunque ti trovi, festeggia insieme ai tuoi cari.
In Grecia è tradizione rompere un melograno, gettandolo per terra: più chicchi si spargeranno, più fortuna avranno i proprietari di casa. In Romania si seguono dei riti con pane, acqua o elementi semplici della natura e si fanno gli auguri anche agli animali. In Brasile ci si veste tutti di giallo, il colore dell’oro, del sole e della luce. Il capofamiglia getta il contenuto di un bicchiere di vino dietro la schiena per allontanare la sfortuna da casa. In Russia il 31 si aspetta la mezzanotte scandita dalle campane e si apre la porta di casa al dodicesimo rintocco per fare entrare l’anno nuovo.
STORIA Rispondi.
Come si chiama l’anno che sta finendo? 20.................. E quello che inizierà? .................. Quanti mesi ci sono in un anno? .................. Quanti giorni? .................. Il primo mese dell’anno è ...................................................... L’ultimo è ......................................................
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Inverno
LO SBAGLIO DELLE BEFANE Una volta le Befane, nella confusione della partenza, si scambiarono i sacchi. Terminata la distribuzione, si accorsero di aver sbagliato tutto. Successe un finimondo: “Colpa tua, colpa sua, io l’avevo detto...”. – Non perdiamo tempo – disse la Befana di Roma – c’è solo una cosa da fare: tornare sui nostri passi, riprendere i regali e recapitarli di nuovo, al giusto indirizzo. – Io non ci penso neanche – fece una Befanuccia bionda dagli occhi neri – io ho appuntamento con il mio fidanzato! – e se ne andò senza voltarsi. Ma le altre, sospiron sospironi, si misero in cammino. Purtroppo era troppo tardi. Dappertutto i bambini si erano già alzati per vedere i regali della Befana ed erano contentissimi così, non ce n’era uno che si lamentasse. – Ho capito! – disse la Befana di Roma – I bambini di tutto il mondo sono uguali e amano gli stessi giochi. Ecco la spiegazione del mistero.
LESSICO La parola finimondo significa: la fine del mondo. grande confusione. da tutto il mondo. un po’ di confusione.
G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi
COMPRENDO Come si dimostra la Befana di Roma? Scortese. Premurosa. Egoista. Cortese. Come si dimostra la Befanuccia bionda? Scortese. Premurosa. Egoista. Cortese.
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Inverno
MINI E IL CARNEVALE Tra qualche giorno ci sarebbe stata la festa in maschera. Mini voleva vestirsi da Bella Addormentata nel bosco. Ma la nonna era contraria perché il vestito era complicato da fare. – Allora mi vesto da Batman – disse Mini. – E che vestito è? – domandò la nonna. Mini le mostrò la figura di Batman. La nonna era inorridita. – Ma sembra un pipistrello! – E va bene! Allora mi vesto da gangster! – disse Mini. Questa volta era la mamma a non essere assolutamente d’accordo. La mamma di Mini odia le pistole, i fucili e qualunque altra arma. – A me è venuta una bella idea! – disse la nonna – Ti vesti da fiocco di neve! – Già, che idea carina! – esclamò la mamma. “L’idea dopotutto, non è così malvagia” pensò Mini. E alla fine anche lei fu d’accordo. C. Nöstlinger, Mini e la festa in maschera, Franco Cosimo Panini
PARLO DI ME Tu come festeggi il Carnevale? Come ti piacerebbe vestirti? Quali sono le tue maschere preferite? Racconta.
LESSICO ella frase “La nonna era inorridita” con quale altra N parola puoi sostituire quella colorata?
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Arrabbiata.
Spaventata.
Preoccupata.
Disgustata.
è UN’ARTE
R ICICL AR E
Invece di accumulare rifiuti, trasformiamo con fantasia un piatto di carta dopo averlo utilizzato.
LA MASCHERA DA PAGLIACCIO
1
Materiale occorrente • matita • piatto di carta • colori • due gomitoli di lana • due bottoni • colla vinilica • cartoncini colorati • palloncino • nastro adesivo
Procedimento
2
isegna sui cartoncini e 1 D
ritaglia una grande bocca, due occhi, un cappello e un papillon, poi attaccali sul piatto con la colla seguendo il modello.
2 P er i capelli taglia tanti
pezzetti di lana colorata e incollali tutt’intorno sul retro del piatto.
3
3 C on una matita, pratica un
foro al centro del piatto. Gonfia il palloncino, infilalo nel foro e fissalo sul retro con del nastro adesivo. Video
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Arte e immagine
LA LINEA Un altro segno visivo è la linea. La linea, sottile o spessa, delimita e definisce i contorni delle cose, ma gli artisti la usano anche per creare effetti espressivi diversi. La linea può essere: orizzontale curva verticale spezzata obliqua
V. V. Kandinskij, Composizione 8
mista Leggi l’immagine.
I ndica con una X quali linee sono presenti nel quadro. Linee orizzontali verticali oblique curve spezzate P. Klee, Acqua selvaggia
Prova tu! Prova a realizzare anche tu un disegno sul modello dell’opera di Paul Klee. Prendi un foglio dall’album da disegno, utilizza le linee che preferisci disegnandole una a fianco all’altra (cioè parallele) e colorale. Attenzione a non intrecciare le linee.
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Zoom
Arte e immagine
LEGGO UN'OPERA D'ARTE Osserva il quadro e rispondi alle domande.
Quali tipi di linee compaiono nell’opera? Orizzontali. Verticali. Oblique. Curve. Miste. Spezzate. Che cosa rappresenta il dipinto, secondo te? .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................
Che sensazione ti dà questa immagine? Movimento. Calma. Confusione. Ordine. A. Sisley, Neve a Louveciennes
Prova tu! sserva L’albero della vita di Gustav Klimt e come lo ha realizzato un tuo coetaneo, poi prova a O disegnare il TUO albero della vita.
G. Klimt, L’albero della vita
Zoom
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MITI E LEGGENDE In principio... Mi preparo a raccontare storie antiche quanto il mondo e se state ad ascoltare lo saprete tra un secondo. In principio fu la Terra infuocata ribollente non potevano abitarla né le piante, né la gente. Per fortuna quel pianeta nel girare a poco a poco, sempre più si raffreddava, si spegneva tutto il fuoco. E un bel giorno dentro al mare sbocciò infine anche la vita. L’avventura cominciava ed ancor non è finita. M. L. Giraldo
SEI QUI
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IL RACCONTO
FIABE E FAVOLE
MITI E LEGGENDE
LABORATORIO DI ASCOLTO Il fabbricatore di animali D opo aver ascoltato la lettura dell’insegnante, mettiti alla prova! Colora il completamento giusto.
La storia che hai ascoltato narra in modo fantastico realistico come sono stati creati gli animali le piante sulla Terra. L’Imperatore del Cielo Il fabbricatore degli animali ordinò all’imperatore del Cielo al fabbricatore degli animali di riempire la Terra di animali. Il fabbricatore in una settimana creò tutti gli animali. L’imperatore fu soddisfatto insoddisfatto ; controllò l’elefante, il giaguaro. Criticò elogiò solo l’ornitorinco. Tu sai qual è l’ornitorinco? Indicalo con una X. Può aiutarti cosa dice l’Imperatore vedendo l’ornitorinco.
– Si vede benissimo che questo ornitorinco è fatto con i ritagli.
FILASTROCCHE E POESIE
DESCRIZIONI
Audio
REGOLE E INFORMAZIONI
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il mito O R O ESPL IL PRIMO UOMO, LA PRIMA DONNA Il mito è un racconto fantastico creato dai popoli antichi per spiegare l’origine del mondo e dell’uomo.
1 Leggi il mito e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate. Inizio All’inizio dei tempi, il Cielo e la Terra si stendevano uguali da orizzonte a orizzonte e nessuno li abitava, tranne il gigante Ang-ngalo.
QUANDO?
CHI?
DOVE?
IL TESTO È DIVISO IN TRE PARTI
Svolgimento Ang-ngalo non aveva niente da fare, così si sedette e cominciò a fare dei mucchietti di terra, uno qui e uno là, uno più alto e uno più basso. Quando ebbe finito, il mondo era pieno di montagne. A un certo punto cominciò a far pipì, un po’ da una parte e un po’ dall’altra, e quando smise si erano formati mari e oceani. Quindi Ang-ngalo ebbe voglia di passeggiare avanti e indietro, e camminò camminò, lasciando impronte profonde dove la terra era più morbida. Quando si fermò, dappertutto c’erano crepacci e buche profonde che ben presto furono riempite dall’acqua e divennero laghi. Infine Ang-ngalo si guardò intorno e vide che il mondo era cambiato: c’erano monti e oceani, mari e laghi, valli e pianure. – Che bello! – disse – Ora ci manca solo qualcuno che mi faccia compagnia. Così spezzò una canna di bambù, ci sputò dentro, la richiuse e la gettò in mare. Da quel gesto nacquero il primo uomo e la prima donna. Conclusione Il mondo si riempì di uomini e donne di ogni età e di ogni colore Ang-ngalo dimenticò la noia e la solitudine. F. Lazzarato, La fata della luna - Fiabe della tradizione filippina, Mondadori
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Il mito 2
Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
PERSONAGGI I personaggi del mito sono quasi sempre esseri con poteri straordinari come dei, eroi, giganti, mostri che compiono imprese incredibili.
Chi è il protagonista del mito che hai letto? .........................................................................................................................................
Egli è: una cretura fantastica. una divinità. una persona comune.
TEMPO Il tempo del mito è lontanissimo e non definito: è quello dell’origine del mondo quando tutte le cose dovevano ancora essere create.
LUOGO I luoghi in cui si svolgono i fatti narrati non sono ben definiti. Di solito sono la Terra o l’Universo, oppure la località in cui viveva il popolo antico che lo ha creato.
Quando avvengono i fatti?
Nel futuro. Nel presente. Nel passato. In un passato lontanissimo: quando tutte le cose dovevano essere create.
Dove si svolgono i fatti?
Sulla Terra. In un bosco. Nell’Universo. In un paese lontano.
Completa in modo giusto.
STRUTTURA Un mito si può dividere in tre parti fondamentali: - l’inizio, presenta una realtà o un fenomeno che ancora non esiste; - lo svolgimento, narra fatti straordinari che danno origine a ciò che non c’era; - la conclusione descrive come la realtà creata si presenta ai giorni nostri.
Inizio In origine il Cielo e la Terra erano uguali fra loro e vi abitava solo .......................................... Conclusione Il mondo si riempie di ......................................... e ......................................... di ogni età e di ogni colore.
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MITI
LA NASCITA DEGLI UOMINI Mito Inuit Vi fu un tempo in cui sulla Terra c’erano solo il Corvo e la moglie. Un giorno, la moglie del Corvo disse al marito: – Crea qualcosa che ci faccia compagnia. Ma il Corvo non ne aveva affatto voglia e se ne andò a dormire. Il mattino dopo, il Corvo si accorse che sua moglie era cambiata: al posto delle zampe aveva due gambe, e dieci dita, e le penne erano scomparse, e il corpo da nero lucente era divenuto tutto bianco. – È strana, però è bella – pensò il Corvo. – Voglio assomigliarle. Iniziò a strapparsi le penne e gli artigli, ma nulla. Pur spennato e senza unghie, restava un animale, ben lontano dalla bellezza femminile che ora aveva la moglie. Disperato, tornò a guardare la moglie addormentata. Era proprio cambiata e aveva anche la pancia gonfia. Che stesse male? Proprio bene non stava, se si contorceva a quel modo. E mentre la guardava preoccupato, ecco comparire davanti a lui due piccoli esseri umani, molto simili alla madre. Con quelle due piccole creature gemelle, sua moglie stava creando il mondo degli uomini! – Se tu hai creato gli uomini, io creerò il resto del mondo – disse il Corvo alla moglie. E volò via volteggiando sulla Terra e inventando animali, piante, fiori, e ogni altra cosa vivente. confinidelmondo.blogspot.it
ESPLORO IL TESTO erca nel testo le risposte e colorale come indicato. C
GEOGRAFIA Sai dove vivono gli Inuit? Fai una ricerca con i tuoi compagni per scoprire e conoscere questo popolo.
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Chi sono i protagonisti del mito? Dove si svolgono i fatti? Quando? Com’era la Terra all’inizio della storia? Come si presenta la Terra alla fine?
uesto racconto è realistico o fantastico? Perché? Q
MITI
GLI STRUMENTI MUSICALI Un giorno il dio Nanye si recò a rendere visita a sua moglie che abitava lontano dalla sua dimora. Pensava di tornare indietro il giorno stesso, ma l’ora del rientro passò senza che lui se ne accorgesse. Dovette quindi fermarsi al villaggio per passarvi la notte. Per rendere più piacevole la serata chiese agli abitanti di cantare e suonare qualcosa per lui. Ma quelli lo guardavano stupiti: non conoscevano strumento alcuno. Nanye rimase sorpreso: – Nessun popolo può vivere senza la musica – disse, e si sedette pazientemente in mezzo a loro. Prese una zucca e iniziò a svuotarla. Bagnò una pelle, la tese ben bene e con essa ricoprì la zucca vuota. Poi intagliò un bastone di legno e ne fece il manico. Lavorò per molte ore spiegando agli uomini e alle donne, seduti attorno a lui cosa stava facendo, in modo che fossero in grado di ripeterlo, quando fosse ripartito. Spiegò la bellezza della musica e come questa servisse per far salire la propria voce in alto, fino al cielo. Alla fine, dalle sue abili mani uscì un liuto e da quel giorno lo strumento accompagnò sempre i canti e le danze delle tribù.
MUSICA Quale di questi strumenti è un liuto? Cerchialo.
J. Carioli, Ai due lati dell’arcobaleno, Accademia Naz. di S. Cecilia
ESPLORO IL TESTO ispondi con una X e sui puntini. R Chi è il protagonista del racconto? Un abitante del villaggio. La moglie del dio Nanye. Il dio Nanye.
Chi sono gli altri personaggi? Gli abitanti del villaggio. La moglie del dio Nanye. Il dio Nanye.
È un personaggio reale o fantastico?
Sono personaggi reali o fantastici?
..................................................................................................................................... .....................................................................................................................................
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MITI Mi piace
LEGGERE
Dopo aver letto il mito, rileggi l’inizio e resta un po’ a occhi chiusi per immaginare come era il mondo dell’Unico.
IL CREATORE Molti molti anni fa non esisteva la grande pianura, non c’era l’erba, non c’erano i fiori, non esisteva il fiume. Non c’erano neppure gli animali: né la pecora, né la capra. Il mondo ancora non esisteva... C’era solo il nulla. E non c’erano neanche il Sole e la Luna. Né la Terra, né il Cielo, né l’Acqua, nulla! Qui... era tutto vuoto! Esisteva solo l’Unico, l’antenato di tutti gli dei. Egli ha creato ogni cosa. È nato da solo, non aveva un padre o una madre. Nacque nella notte dei tempi in solitudine, fu il genitore di se stesso. Si scelse come casa una conchiglia dove restò seduto al buio, per milioni di epoche. La conchiglia era come un uovo rotante nello spazio infinito, senza Cielo, senza Terra, senza Luna, senza Sole, senza Stelle. Finalmente un giorno l’Unico dette alla sua conchiglia un colpetto che produsse una fessura. Un altro colpo e la conchiglia si ruppe in due parti uguali.
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MITI L’Unico sgusciò fuori e si accorse così di essere completamente solo. Una parte della conchiglia spezzata diventò il Cielo e l’altra parte la Terra. Egli visse in quel cielo in completa oscurità, finché diventò un fanciullo. Allora, stanco di essere solo, cominciò a pensare intensamente a qualcosa. Per merito dei suoi pensieri esistettero tutte le cose. Pensò agli dei, suoi compagni, ed essi nacquero nelle tenebre. Pensò al Sole e alla Luna ed essi arrivarono a illuminare le tenebre. E finalmente apparvero la luce del giorno e lo splendore della notte. N. Vittori, I miti della preistoria, Raffaello
COMPRENDO ESPLORO IL TESTO ella barra a lato del testo è già stato N colorato l’inizio. Continua tu a colorarla per individuare lo svolgimento e la conclusione.
GRAMMATICA Completa in modo corretto con:
c’era • c’erano Molti anni fa non ......................................... l’erba, non ......................................... i fiori, Non ......................................... gli animali. ......................................... solo il nulla. Non ......................................... neanche il Sole e la Luna.
Rispondi con una X.
Che cosa vuole spiegare questo mito? L’origine del Creatore. L’origine del mondo con i suoi elementi. L’origine dell’uomo. Chi è il Creatore? Un eroe. Un dio. Un uomo comune.
iordina con i numeri gli elementi R secondo l’ordine in cui sono stati creati. Terra e Cielo Giorno e notte Dèi Sole e Luna
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MITI
COSÌ NACQUE L'ARCOBALENO Ci fu un’epoca in cui dèi e dee passavano gran parte del loro tempo sulla Terra. Un giorno Bathala, il re degli dèi, decise di tornare nella sua casa celeste per vedere se tutto era in ordine e sellò il suo cavallo, che era capace di correre più veloce del vento e delle nuvole. Appena il padrone gli saltò in groppa, il cavallo cominciò a galoppare senza mai fermarsi e in un lampo arrivò sulla riva dell’oceano. In quel punto, il Cielo era così vicino che si potevano sentire le voci di coloro che vivevano lassù. – Salta, mio bel cavallino – gridò Bathala. – So che puoi farcela! Ma il cavallo indietreggiò, puntando gli zoccoli. Quel salto era troppo anche per lui, che pure volava oltre i crepacci e balzava da una riva all’altra degli oceani. Allora Bathala chiamò i suoi servi celesti, che calarono dall’alto un lungo, lungo nastro di sette colori. E quando il nastro toccò la Terra diventò un ponte abbastanza robusto da reggere cavallo e cavaliere, che galopparono sino al Cielo. Così nacque l’arcobaleno, che nelle Filippine si chiama bahaghari, ossia “il ponte del re”. F. Lazzarato, V. Ongini, La fata della luna, Mondadori
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MITI Per comprendere un testo bisogna capire come i fatti si collegano tra loro. Ogni fatto è provocato da una causa: perché. Ogni fatto è seguito da un effetto o conseguenza: perciò.
COMPRENDO Rifletti sulle relazioni tra i fatti del mito e completa lo schema come nell’esempio.
Bathala decise di tornare nella sua casa celeste perché
causa
conseguenza
perciò
voleva vedere se tutto era in ordine
sellò il suo cavallo
Il cavallo indietreggiò causa
perché
il salto............................................................................................
conseguenza
perciò
Bathala........................................................................................
I servi celesti calarono un lungo nastro di sette colori causa
perché
Bathala lo aveva ordinato
conseguenza
perciò
nacque.................................................................................
RIASSUMO ompleta il riassunto del mito usando i seguenti connettivi logici: C dato che • perciò • allora • poiché • quindi • così Bathala voleva vedere se la sua casa celeste era in ordine, .......................................................................... galoppò con il suo cavallo fino all’Oceano. Giunto sulla riva, spronò l’animale a saltare .......................................................................... lì Cielo e Terra erano vicinissimi. Il cavallo si rifiutò .......................................................................... il salto era troppo anche per lui. Bathala ordinò ai suoi servi di creare un ponte, .......................................................................... essi calarono un nastro di sette colori. .......................................................................... era nato l’arcobaleno. Cavallo e cavaliere galopparono fino al Cielo. ..........................................................................
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L'ORIGINE DEL MONDO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26
Nel tempo più lontano che ci sia, quando non c’era che l’aria, immensa, infinita, e al di sotto di lei non c’era che il mare, infinito anch’esso e immenso, Luonnotar, la bella Fata della Natura, si stancò di tanta monotonia. Incominciò a vagare sul mare, sfiorando con i piedi l’acqua chiara: giocava con la spuma e gli spruzzi salmastri, scivolava sulle creste dei marosi e intrecciava corone di alghe per la sua testa bionda. Ma poi anche di questo si stancò; si adagiò sulle onde, poggiò il capo sulla spuma bianca, lasciò che i capelli si sciogliessero e galleggiassero tutt’intorno al suo viso e si addormentò. Quando riaprì i suoi grandi occhi, vide nel pallido chiarore dell’universo un’oscura forma che piegava verso di lei; sollevò lentamente un ginocchio fuori dalle acque, e un’aquila discese a grandi ruote e vi si posò. Sul ginocchio della dea, l’uccello fece il suo nido e vi depose sei uova d’oro e un uovo di ferro, e le covò per tre giorni. Al quarto giorno la dea si mosse ed ecco che le uova rotolarono le une contro le altre e si ruppero. Una cosa meravigliosa accadde allora nell’infinito universo. Il guscio delle uova d’oro si ingrandì, si distese, formò la volta del cielo e la superficie ricurva della Terra: i rossi tuorli formarono gli astri, il sole, la luna, le stelle; i piccoli frammenti neri dell’uovo si trasformarono in nubi e corsero rapide sui mari. E il mondo sorse così, mentre la dea risplendeva nell’immensità del creato. E. Primicerio, Il Kalevale. Finlandia terra d’eroi, Giunti
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Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Indica con una X i completamenti giusti.
Q uesto racconto è: una favola. una fiaba. un mito. un racconto realistico.
2
P erché: racconta la vita di una fata. spiega l’origine del mondo. si conclude con il lieto fine. vuole insegnare a non annoiarsi.
Chi sono i personaggi? Scrivili nei riquadri poi collegali alla definizione corrispondente.
Animale con forza creatrice
Fata dalla Natura
..................................................... .....................................................
3
Rispondi con una X.
In che tempo si svolge questa storia? In un tempo recente. In un tempo lontano e non definito. In un tempo lontano, ma ben definito. Non si può sapere.
4
Luonnotar come si procurò l’uovo? Rubandolo. Un’aquila lo depose sulle sue ginocchia. Giocando nelle acque. Costruendolo con le alghe.
Elimina dalle frasi le parole sbagliate.
All’inizio di questa storia il mondo era non era come ai giorni nostri. Alla fine della storia il mondo era non era come ai giorni nostri. All’inizio c’erano non c’erano l’aria e il mare. Alla fine c’erano non c’erano l’aria e il mare.
LA SFIDA Verso l'INVALSI Che cosa hanno in comune le seguenti parole? si adagiò / poggiò / lasciò / si addormentò Sono tutti nomi. Sono tutti articoli. Sono tutti verbi. Sono tutti aggettivi. Verso le competenze
on quale voce verbale puoi sostituire quella C nell’espressione “piegava verso di lei”? (riga 13) Precipitava. Roteava. Volava. Usciva.
Comprendere un mito e individuarne gli elementi principali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
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la leggenda O R O ESPL PERCHÉ IL RICCIO HA GLI ACULEI La leggenda è un racconto fantastico inventato dagli uomini e tramandato a voce, che vuole spiegare perché uomini, piante, animali, fenomeni naturali, elementi geografici hanno certe caratteristiche.
1 Leggi la leggenda e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate.
QUANDO?
CHI?
DOVE?
IL TESTO È DIVISO IN TRE PARTI
Inizio All’inizio il riccio era liscio e roseo come un porcellino appena nato. Era anche molto piccolo. Di animo buono e dolce. Ma come succede agli uomini, quelle sue belle caratteristiche venivano scambiate per stupidità. In pratica era un po’ lo scemo del villaggio, nel nostro caso del bosco. Ogni volta che qualcuno lo incontrava lo spintonava, lo derideva, gli rubava la merenda, gli dava pacche sulla schiena e, non di rado, anche schiaffi in testa. Il riccio sopportava, cercava amicizia, perdonava. Ma dentro di sè era triste e un poco anche spaventato. Non capiva il motivo di tanta cattiveria. Svolgimento A quel punto il Signore intervenne. Un giorno un animale maleducato tirò al riccio uno schiaffo. Immediatamente al riccio spuntarono sul corpo migliaia di aculei pungenti. E il violento di turno ricevette la paga. Così succedeva ogni volta che il riccio si imbatteva in qualcuno malintenzionato. Ma era fastidioso sentir uscire tante volte gli aculei perché gli scherzi di mano erano parecchi. Allora il Signore decise di lasciarglieli addosso per sempre. Conclusione Ora, con quella corazza, il riccio sembrava un animale spaventoso ma, se lo guardate da vicino, ha ancora occhi buoni e dolci. M. Corona, Storie del bosco antico, Mondadori
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La leggenda 2
Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
PERSONAGGI Nella leggenda i personaggi sono persone, oppure animali, piante o elementi naturali che vengono presentati come persone.
TEMPO Il tempo della leggenda è un tempo molto lontano e non definito.
LUOGO I luoghi della leggenda sono reali con delle specifiche caratteristiche geografiche. Di solito sono gli stessi luoghi in cui la leggenda è nata.
STRUTTURA La leggenda si può dividere in tre parti fondamentali: - l’inizio presenta il protagonista con delle caratteristiche diverse da quelle dei giorni nostri; - lo svolgimento narra i fatti straordinari che danno luogo a una trasformazione del protagonista; - la conclusione mostra il protagonista come lo conosciamo ai giorni nostri.
Chi sono i personaggi della leggenda che hai letto?
Il riccio e gli animali. Il Signore e gli animali. Il Signore, gli animali e il riccio.
Quando avvengono i fatti?
Nel futuro. Nel presente. In un passato lontano.
Dove si svolgono i fatti?
In Cielo. In un bosco. In un paese lontano.
Indica con una X solo le affermazioni vere.
Inizio Il riccio è liscio e roseo. Il riccio è ammirato da tutti. Svolgimento Il Signore aiuta il riccio. Il riccio non subisce trasformazioni. Conclusione Ora il riccio è ricoperto dagli aculei. Ora il riccio è liscio e roseo.
Il quaderno di italiano pag. 49
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LEGGENDE
PERCHÉ IL GUFO È UN ANIMALE NOTTURNO? Un giorno di tanto tempo fa, quasi tutti gli uccelli erano arrivati all’assemblea indetta per eleggere il loro capo. Ecco che arriva lo struzzo, seguito dalla faraona e dalla pernice. Da ultima arrivò l’aquila gridando: – Largo! Largo! Arriva il re degli uccelli! L’usignolo prese la parola: – Propongo, come nostro capo, colui che ha la voce più soave. – No! Qui ci vuole uno che si faccia rispettare – disse il falco. Il pettirosso si fece coraggio e obiettò: – Come possono il falco o l’aquila essere i nostri capi, se mangiano noi e i nostri figli? Dopo una lunga discussione, fu deciso che l’uccello capace di volare più a lungo sarebbe diventato capo. Al segnale convenuto tutti gli uccelli si levarono in volo. La rondine approfittò della confusione per posarsi leggermente sulla schiena dell’aquila, che non si accorse di nulla. Chi prima chi dopo, un po’ alla volta tutti gli uccelli atterrarono boccheggiando, finché l’aquila rimase sola. Quando si decise a scendere, la rondine si staccò e scomparve tra le nuvole. L’aquila aveva appena toccato terra, che si udì un grido acuto: – Ho vinto io! Io sono il capo! – disse la rondine scendendo. – Ero io l’ultima lassù. Imbrogliona! Ora ricordo quel leggero tocco sulla schiena! – rispose l’aquila furiosa.
INSIEME Secondo te, il gufo meritava una punizione così grave? In fondo si è solo addormentato... Tu che ne pensi? Confrontati con i tuoi compagni: dividetevi in due gruppi: i difensori del gufo e gli accusatori del gufo. Esponete a turno, in modo ordinato, la vostra idea.
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LESSICO ancella la parola che non C può sostituire quella data. Indetto: convocato
annullato
Soave: sgradevole
gradevole
LEGGENDE PARLO DI ME – Becchiamola! Puniamola! – gridavano tutti gli uccelli. Ma, con un guizzo improvviso, la rondine scappò e si infilò in un termitaio. Gli inseguitori bloccarono l’uscita e ordinarono al gufo di fare buona guardia, mentre essi andavano a prendere gli arnesi per stanarla. Il gufo li rassicurò, ma appena gli altri se ne furono andati, cadde addormentato. E così la rondine scappò. Al loro ritorno, gli uccelli scavarono e rasero al suolo il termitaio, ma della rondine neppure una piuma. Erano tutti infuriati. Il gufo scappò e si nascose nel più fitto della foresta. Da quel giorno è rimasto sempre là e viaggia solo di notte, quando tutti gli altri uccelli dormono.
Il sentimento prevalente in questa leggenda è la rabbia: l’aquila è furiosa con la rondine; tutti sono infuriati con il gufo. Anche a te capita di arrabbiarti? Con chi? Per che cosa? Come ti comporti?
B. Bollesi, La rana ladra e altre favole zulu, EMI
COMPRENDO I ndica con una X i completamenti giusti.
Questa leggenda: dà una spiegazione scientifica a una caratteristica del gufo. dà una spiegazione fantastica a una caratteristica del gufo. Infatti: gli uccelli volano. gli uccelli agiscono e parlano come persone.
ollega ciascun uccello alle sue caratteristiche. C Rondine
inaffidabile, irresponsabile, superficiale
Aquila
timido, timoroso
Pettirosso
imbrogliona, disonesta, sleale
Gufo
presuntuosa, orgogliosa, superba
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LEGGENDE
COME NACQUE IL MAR ADRIATICO In una terra chiamata Illiria, c’era una famiglia composta dalla madre Bora, dal padre Scirocco e NELLA REALTÀ dalla loro figlia Adria. Adria era molto bella: aveva il corpo sottile, gli occhi azzurri e una fluente Ricerca sulla carta geografica quali terre bagna il Mar Adriatico. chioma d’oro. Un giorno Scirocco dovette partire e Elencale sul quaderno. Quali altri restò lontano per sette anni. Alla fine del settimo mari bagnano l’Italia? anno Adria e Bora videro avvicinarsi un enorme uccello che, agitando le ali e gracchiando, annunciò finalmente il ritorno di Scirocco. Ma un mago malvagio lo catturò e lo imprigionò prima che potesse riabbracciare la sua famiglia. Il mago sperava così di rapire senza difficoltà la bella Adria, della quale si era innamorato. Adria sentendosi in pericolo pregò gli dèi di trasformarla in acqua e il suo desiderio fu immediatamente appagato: si mutò nel Mar Adriatico. Trasformatasi in vento impetuoso, Bora prese a soffiare sul mare per scacciare gli spiriti del male e proteggere Adria dalle mire malvagie del mago. Anche Scirocco, trasformatosi in vento, evase dalla prigione e soffiò verso la terraferma fino a sconfiggere il mago. Il Mar Adriatico tornò a sorridere, la costa rifiorì e le sue popolazioni tornarono ad essere felici. V. Campo, Miti e leggende d’Italia, Einaudi Scuola
RIASSUMO S egna con una X la frase che non è fondamentale per ricostruire la storia raccontata, poi scrivi il riassunto sul tuo quaderno.
n mago malvagio imprigionò Scirocco per rapire la figlia Adria. U Adria era molto bella. La ragazza, per paura, pregò gli dèi di trasformarla in acqua. La madre Bora soffiò per scacciare dal mare gli spiriti maligni. Scirocco si liberò e soffiò per sconfiggere il mago. Il Mar Adriatico tornò a sorridere perché il mago era stato vinto.
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È facile
leggere
VELOCITÀ NELLA LETTURA Per catturare l’attenzione di chi ti ascolta e rendere il racconto più avvincente, devi leggere ad alta voce e cambiare velocità di lettura. Leggi il racconto, seguendo le indicazioni. leggi più veloce rallenta e scandisci le parole fai una pausa
Vampiri in famiglia! I genitori di Kevin erano... vampiri! Ma quello che Kevin desiderava più d’ogni altra cosa era avere genitori normali. Era seduto sul suo letto a pensare come farli guarire... ed ecco la soluzione: aglio! I vampiri odiano l’aglio. Tutti lo sanno! Kevin si mise all’opera. La ricetta del pollo diceva di usare due spicchi d’aglio, ma Kevin voleva che i genitori smettessero di essere vampiri per il resto della loro vita, così usò trenta spicchi d’aglio in una sola volta! I signori Vladd si riempirono la bocca di pollo. Il papà iniziò a tossire: le sue gambe si alzarono sotto il tavolo e il suo piatto fu catapultato in aria. Nello stesso istante la signora Vladd sembrò impazzire: i suoi occhi erano grandi come piatti, si alzò dalla sedia e iniziò a ballare. Improvvisamente i signori Vladd si calmarono e guardarono Kevin con occhi scuri: avevano capito tutto! Mandarono Kevin a letto senza cena e gli vietarono di rimettere piede in cucina. J. Strong, Vampiri in casa, Bradipolibri
Colora le pietre
Sei riuscito a leggere bene? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
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È facile
cOmprendere
LA ZEBRA E IL BABBUINO Tanto tanto tempo fa, nella savana africana, vivevano un babbuino ingordo e la prima zebra del mondo. Il babbuino ingordo viveva sulle rive dello stagno. Pensava che lo stagno fosse tutto suo. Un’estate faceva così caldo che il sole bruciava anche le nuvole nel cielo. Avevano tutti una sete terribile, ma al babbuino non importava. La zebra trotterellò verso lo stagno. Il babbuino saltava su e giù infuriato. – Lo stagno non è solo tuo – disse la zebra. – Abbiamo tutti sete. Lasciaci bere. – Neanche per sogno! – rispose il babbuino – Sparisci! E si mise a raccogliere tanti rametti che accatastò accanto alla riva dello stagno e incendiò. Ma la zebra non era spaventata. Era infuriata. Sbuffò più forte che poté e partì al galoppo verso il babbuino e il falò. Senza fermarsi, colpì il babbuino con le zampe anteriori. Il babbuino finì in aria e con lui anche i rametti fuligginosi del falò che ricaddero sul corpo della zebra lasciandole tante strisce nere sul mantello bianco. PUM! Il babbuino atterrò sul sedere. Ed è per questo che, ancor oggi, le zebre hanno le strisce e i babbuini hanno il sedere rosso. AA. VV., Racconti da tutto il mondo per i più piccini, Ed. Usborne
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È facile Segna con una
X
cOmprendere cOmprendere
la risposta corretta.
Q uando si svolgono i fatti? Nel futuro. In tempi lontanissimi. Nel presente.
Dove si svolgono i fatti? In una casa. In una savana. In una città.
C he cosa vuole spiegare questa C om’è la spiegazione data dalla leggenda? leggenda? Perché nella savana è tanto caldo. Reale. P erché nella savana ci sono le Fantastica. zebre e i babbuini. P erché la zebra ha le strisce e il babbuino ha il sedere rosso. Chi sono i protagonisti del racconto? Cerchiali.
I ndica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). I l babbuino invita nello stagno la zebra. T anto tempo fa la zebra aveva il mantello bianco. I l babbuino ora ha il sedere rosso perché è caduto sul fuoco. L a zebra ora ha le strisce nere perché le sono caduti sul corpo i legnetti sporchi di fumo.
V F V F V F V F
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LA LUCCIOLA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
Tanto tempo fa, quando gli animali potevano parlare, un ragno invitò a cena una lucciola. La lucciola si preparò e quando calò la sera, andò all’appuntamento. Entrò nel bosco scuro e raggiunse la siepe dove abitava il ragno. – Da dove passo? – chiese la lucciola – È talmente buio che non vedo la porta. – Di qua, ma spicciati, cara. Ho una fame da lupo! La lucciola avanzò a tentoni, muovendo piano le ali. Dovete sapere che, durante il giorno, il ragno aveva tessuto una tela grande e robusta e l’aveva appesa davanti alla sua tana. E mentre preparava la trappola se la rideva: – Ah ah, c’è cascata! Che oca quella lucciola! Non vedo l’ora di mangiarmela per cena! Povera lucciola, stava finendo nella rete come un pesce! Ma ecco che accadde qualcosa di inaspettato. La luna spuntò improvvisamente da dietro una nuvola e illuminò la scena. Com’era grande la tela del ragno! La lucciola la vide e si spaventò così tanto che, senza neppure dire oh, fuggì via come il vento. Che fortuna, si era salvata! Ma che rischio aveva corso ad andare in giro di notte come una mosca cieca! – Da oggi – esclamò quando fu di nuovo a casa. – la sera uscirò solo con una lanterna! E da allora la lucciola fa sempre così, perché ha imparato che fidarsi è bene, ma non fidarsi del buio certe volte è meglio. E. Nava, E da quel giorno..., Giunti
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Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Indica con X i completamenti giusti.
I personaggi sono: animali frutto della fantasia. animali realmente esistenti. Il luogo è reale. fantastico. Il tempo della vicenda è: un passato lontano. un tempo presente. un passato recente. un’epoca moderna.
Il testo ha lo scopo di: dare informazioni sul ragno e sulla lucciola. spiegare in maniera fantastica perché la lucciola si illumina. spiegare in maniera scientifica perché la lucciola si illumina. Il racconto è: una leggenda. un mito. una fiaba. una storia vera.
2
ividi la leggenda nelle tre parti, segnando con una barra a lato del testo: D l’inizio, lo svolgimento e la conclusione.
3
Completa inserendo i connettivi logici giusti.
perché • perciò Il ragno invita a cena la lucciola ........................................................... ella si prepara. La sera nel bosco la lucciola cammina a tentoni ........................................................... è tutto scuro. Il ragno all’inizio se la ride ........................................................... pensa di averla imbrogliata. La lucciola ha paura della ragnatela ........................................................... fugge via. La lucciola capisce il rischio corso ........................................................... di notte esce sempre con la lanterna.
LA SFIDA Verso l'INVALSI Rispondi con una X.
Nell’espressione “avanzò a tentoni” (riga 8) come puoi sostituire la parola sottolineata? Strisciando. A salti. Senza vedere. Correndo. Verso le competenze
uale espressione non può sostituire Q “se la rideva” (riga 11)? Sghignazzava fra sé e sé. Rideva con la lucciola. Rideva della lucciola. Rideva canzonando la lucciola.
Comprendere una leggenda e individuarne gli elementi principali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
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E H C C O R T S A L I F E POESIE Filastrocca delle parole Filastrocca delle parole: si faccia avanti chi ne vuole. Di parole ho la testa piena, con dentro “la luna” e “la balena”. C’è qualche parola un poco bisbetica: “peronospera”, “aritmetica”... Ma le più belle le ho nel cuore, le sento battere: “mamma”, “amore”. Ci sono parole per gli amici: “Buongiorno, buon anno, siate felici”, parole belle e parole buone per ogni sorta di persone. La più cattiva di tutta la Terra è una parola che odio: “la guerra”. Per cancellarla senza pietà gomma abbastanza si troverà. G. Rodari, Filastrocche lunghe e corte, Einaudi Ragazzi
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IL RACCONTO
FIABE E FAVOLE
MITI E LEGGENDE
IMPARARE A MEMORIA P er imparare a memoria una filastrocca o una poesia, segui i suggerimenti:
1. leggi il testo tante volte; 2. ripeti due versi per volta memorizzando la rima; 3. s e il testo è composto da più strofe, quando hai memorizzato la seconda strofa, prima di passare alla terza, ripeti le prime due strofe insieme, continua così fino alla fine; 4. r ipeti la poesia per intero; 5. r ipeti tutta la poesia a intervalli di tempo (mezz’ora, un’ora...) finché sarai pronto per recitarla. Mettiti alla prova!
Buone maniere a tavola Per la tavola ci sono buone norme non si sparge tutto il cibo in giro a caso non si legge, non si canta, non si dorme non si mettono le dita dentro il naso non si beve col risucchio dal bicchiere non si gioca con la sedia: puoi cadere! B. Tognolini, Le filastrocche della Melevisione, Gallucci
SEI QUI
FILASTROCCHE E POESIE
DESCRIZIONI
REGOLE E INFORMAZIONI
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la filastrocca O R O ESPL ACQUA, CHE PAURA! La filastrocca è un testo poetico giocoso e allegro di origine popolare, dal contenuto divertente.
1 Leggi la filastrocca e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate. VERSO
STROFA
RIMA
Acqua profonda, acqua balzana, acqua che sotto nascondi una tana. Acqua che inghiotti e che mi avvolgi non è che dopo poi mi travolgi? Io provo a entrare e allungo un piede, ma sarà vero quel che succede? Che se mi stendo, mi metto giù, io resto a galla, mi tiri su? Acqua sei bella, ma misteriosa, quando ti bevo non sei gazzosa. Entri negli occhi, riempi la bocca, se provo ad andare dove non si tocca. Acqua ti prego, se siamo amici insieme potremo giocare felici. “Immagina d’essere un pesce nel mare. Così tranquillo potrai sguazzare. Prova a tuffarti, a gettarti nell’onda, immergi la testa nell’acqua più fonda. Gonfia la pancia, spruzza uno spruzzo, sei una balena, forse un merluzzo. Sei tante cose e puoi nuotare e forse adesso... mi puoi amare”. P. Parazzoli, Aiuto che paura, Bompiani
104
A A B B
La filastrocca 2
Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
STRUTTURA La filastrocca è scritta in versi, cioè righe più o meno brevi. I versi sono raggruppati in strofe separate fra loro da uno spazio bianco.
Completa.
I versi della filastrocca sono Le strofe sono
.
La strofa più lunga è formata da Le strofe più brevi hanno
RIMA I versi della filastrocca sono in rima quando terminano con lo stesso suono: - c’è la rima baciata quando finiscono in modo uguale versi vicini (AA BB); - c’è la rima alternata quando il primo verso rima con il terzo, il secondo invece, con il quarto (AB AB). La rima è mista quando nello stesso testo poetico è presente sia la rima baciata che alternata. La rima crea il ritmo della filastrocca, che è come una musica: può essere vivace o lento.
SCOPO La filastrocca può avere scopi diversi: divertire con le parole, giocare, addormentare i più piccoli, insegnare qualcosa, far riflettere.
.
versi.
versi.
Osserva la prima strofa della filastrocca che hai letto, in cui sono state evidenziate le rime. Continua tu a completare lo schema. Rispondi con una X.
Com’è la rima di questa filastrocca? Baciata. Alternata. Mista.
Rispondi con una X.
Di che cosa parla la filastrocca che hai letto? Dell’importanza dell’acqua. Della bellezza dell’acqua. Della paura dell’acqua. Degli usi dell’acqua. Qual è lo scopo di questa filastrocca? Fare giochi divertenti con l’acqua. Far ridere e rendere spensierati. Far superare la paura dell’acqua. Far addormentare.
Il quaderno di italiano pagg. 50-51
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FILASTROCCHE
LA TIRITERA
NINNA NANNA
C’era una vecchia tiritera, chissà qual era, chissà qual era, c’era un cielo sempre più blu, che continuava ad andare in su. C’era una volta un vasto mare, che ti cullava senza nuotare. C’era una volta un nero mantello, che avvolgeva il mago più bello. C’era una volta una regina, che se ne stava sempre in cucina. C’era una volta, aiutami su! Scopriamo altre cose, quelle che vuoi tu.
Dormi dormi dolcemente pensa a tutto, pensa a niente. L’orologio nel salotto fa tic-tac tutta la notte. Il cuscino sotto la faccia l’orsacchiotto tra le braccia, la mia mamma e il mio papà quel che amo è tutto qua. M. Ende
ESPLORO IL TESTO ompleta. C La filastrocca 1 ha I versi sono: in rima.
versi.
non in rima.
Il ritmo è: lento e noioso.
veloce e allegro.
La filastrocca 2 ha ciascuna è di
strofe, versi.
Il ritmo è: lento e monotono. allegro e divertente.
CONTA Trenta dì conta novembre con april, giugno e settembre, di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno! 106
I ndica lo scopo di queste filastrocche, scrivendo i numeri corrispondenti.
Imparare una regola Conciliare il sonno Giocare e divertire
FILASTROCCHE
SCIOGLILINGUA Apelle, figlio di Apollo fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle, figlio di Apollo.
Mi piace
LEGGERE
ivertiti a leggere più volte e sempre D più velocemente questi scioglilingua insieme ai tuoi compagni.
Sopra la panca la capra campa. Sotto la panca la capra crepa.
NONSENSE L’uccello nero salta leggero si chiama merlo senza saperlo.
SCRIVO rova a modificare i nonsense sul tuo quaderno. P Prima completa quello dato, poi prova a inventarne uno tu. Scrivilo sul quaderno.
Un due tre quattro passa un gatto quatto quatto. Quattro tre due uno era un gatto di nessuno. T. Scialoja
L’uccello........................................................................................................................................ salta.................................................................................................................................................... si chiama..................................................................................................................................... senza.................................................................................................................................................
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FILASTROCCHE
IL CALLIGRAMMA Prima di leggere, osserva i due calligrammi. Secondo te, di cosa parleranno?
Il calligramma è una poesia disegnata: le parole sono disposte in modo da disegnare l'immagine del contenuto.
1
re
ianti, sch
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fa
COMPRENDO
fa
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vio
t to s
vil
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cintilla,
fan
ve
lo,
Dopo la lettura, rispondi con una X.
Come erano le tue ipotesi? Sbagliate. Giuste. Scrivi un titolo per ciascuna poesia.
1................................................................................................................................... 2................................................................................................................................. 108
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U n a s p u ma sa la
NELLA REALTÀ Prova anche tu a dar forma alle tue parole. Su un foglio bianco disegna una semplice forma (sole, nuvola, matita...) e riempila con parole che ti sembrano adatte.
Cittadinanza
FILASTROCCA DEL VERO AMICO Lo sai cosa vuol dire essere amici? Vuol dire che non mi tradisci mai. Che io ci credo, a tutto ciò che dici che io mi fido, di quello che fai.
e
costituzione consiglio PREZIOSO
Abbi cura dei tuoi amici: perché chi trova un amico trova un tesoro.
Vuol dire fare insieme tanta strada vuol dire che qualunque cosa accada io da te non m’aspetto nessun male. È questo, amico mio: mai nessun male. B. Tognolini, Rime del fare e non fare, Gallucci
Come deve essere per te un vero amico? Colora i riquadri importanti secondo te, poi confrontati con i compagni.
sincero disponibile timido
affidabile
curioso
spiritoso loquace
generoso
vivace intraprendente
Segna con una X che cosa può aiutare a instaurare buoni rapporti di amicizia.
aiutare chi è in difficoltà litigare voler avere sempre ragione essere gentile rinunciare ad avere sempre ragione fare i dispetti dimenticare le offese ricevute sorridere prendere in giro chi sbaglia collaborare ascoltare rispettare le idee diverse
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la poesia O R O ESPL LA LUNA La poesia è un testo poetico che esprime e comunica emozioni, sentimenti, pensieri, utilizzando le parole in modo originale e creativo.
1 Leggi la poesia e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate. VERSO
STROFA
METAFORA
PERSONIFICAZIONE
La luna è un soldino che fa nascondino con faccia di cera nel cielo che annera.
A A B B
La luna è un pendente che è bello e splendente sul petto del cielo coperto da un velo. Ti prende per mano e ti culla pian piano nel cielo corvino fino a mattino. P. Cappello, Ogni goccia balla il tango, Rizzoli
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La poesia 2
Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
STRUTTURA La poesia è scritta in versi raggruppati in una o più strofe.
Completa.
La poesia che hai letto è formata da
versi.
Essi son raggruppati in
RIMA I versi di una poesia possono essere in rima baciata, alternata o mista. Possono essere anche versi liberi, quando non sono in rima.
strofe.
Indica con una X, poi rispondi.
La Luna è una poesia con: tutti i versi in rima. tutti versi liberi. alcuni versi in rima, altri liberi. Di quale tipo di rima si tratta? .........................................................................................................................................
Completa lo schema a lato della poesia.
FIGURE RETORICHE La poesia usa un linguaggio magico e ricco di fantasia, creando immagini poetiche chiamate figure retoriche. Esse sono: - la similitudine, cioè un paragone tra elementi diversi che hanno qualcosa in comune; - la metafora, cioè una similitudine abbreviata perché mancano le parole “come, sembra...”; - la personificazione, cioè l’attribuzione di caratteristiche e azioni umane o animali a oggetti e fenomeni naturali.
Nella poesia che hai letto è già stata evidenziata una metafora. Individua tu l’altra, poi completa.
La luna è paragonata a un ....................................................... e a un ........................................................ Nell’ultima strofa il poeta immagina la luna come una persona che ......................................................... e ..........................................................
Il quaderno di italiano pagg. 52-53
111
POESIE
PENSIERI DI NOTTE Ormai la notte è fonda. Ho la camicia celeste e sto nel vento leggero della finestra aperta.
COMPRENDO Indica con una X i completamenti giusti.
I miei bambini dormono e il pensiero se ne va lontano. Penso di camminare lungo il mare e di tenerli per mano.
La poesia parla di: una mamma. un papà. un bambino.
Guardo il cielo buio e ho voglia che venga il giorno con tutti i bambini intorno, con i bambini che fanno chiasso uno stupendo fracasso.
La poesia ti trasmette: serenità, gioia, amore. paura, tristezza, odio.
Il mio pensiero vola a colpi di gioia e sono così contento che mi addormento nel vento. P. Carpi, Tutto l’amore che c’è, Einaudi
ESPLORO IL TESTO I ndica con una X il completamento giusto.
I versi della poesia sono: tutti in rima. alcuni in rima, altri no.
tutti liberi.
S e ci sono le rime, sottolinea i suoni uguali con lo stesso colore.
La poesia ha un ritmo:
lento e intenso.
rapido e veloce.
uale azione, propria di un animale, il poeta attribuisce al pensiero? Q ........................................................................................................................................................................................................
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POESIE
NUVOLE Le nuvole sono come batuffoli di lana, sono pizzi ricamati che giocano e giocano nel cielo infinito. C. Fagioli, A. Ferrari, Poeti bambini, Ed. LIR
ODE ALLA MIMOSA SPECCHIO L’acqua del lago è lucida come il metallo, è un fermo e liscio specchio di cristallo.
similitudine metafora
S. Arnould
Dall’inverno una montagna di luce gialla, una torre fiorita spuntò sulla strada e tutto si riempì di profumo. Era una mimosa. P. Neruda, Poesia, Sansoni
ESPLORO IL TESTO I n ciascuna poesia ci sono similitudini e metafore. Individuale e sottolineale con i colori, come nell’esempio.
ra completa con i termini giusti e trasforma le metafore in O similitudini. L’acqua del lago è lucida come .................................................................................................... e come............................................................................................................................................................................. . La mimosa è come ........................................................................................................................................ e come............................................................................................................................................................................. . L e nuvole sono come ................................................................................................................................ e come............................................................................................................................................................................. .
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È facile
leggere
LEGGERE CON SENSO E A RITMO Nella poesia il ritmo è creato dai versi, dalle strofe e dalle rime. Leggere con le pause giuste ti fa capire meglio il significato della poesia.
Sogno Leggi la poesia come ti viene. Quando io dormo sogno. Sogno che volo sola senza nessun bisogno sopra un’isola viola. E dall’isola viola mi viene su una voce io non sono più sola e volo giù veloce. Io volo giù veloce su un sentiero di seta c’è un amico che cuoce una pappa segreta. Una pappa segreta di cui sento il bisogno mi sveglio un poco inquieta e qui finisce il sogno. R. Piumini, Giochi di un giorno, Mondadori
Ora rispetta le pause indicate: • pausa breve •• pausa media ••• pausa lunga Quando io dormo • sogno •• Sogno che volo • sola • senza nessun bisogno • sopra un’isola viola •• E dall’isola viola • mi viene su una voce ••• io non sono più sola ••• e volo giù veloce •• Io volo giù veloce • su un sentiero di seta ••• c’è un amico che cuoce • una pappa segreta •• Una pappa segreta • di cui sento il bisogno ••• mi sveglio un poco inquieta • e qui finisce il sogno •••
scolta un tuo compagno che legge nei due modi indicati: A rifletti e rispondi. Quali differenze hai notato tra i due tipi di lettura? In quale si capisce meglio il significato? Quale ti piace di più all’ascolto? Colora le pietre
114
Audio
Sei riuscito a leggere bene? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
È facile
cOmprendere cOmprendere
DOLCE CASA Dormi dormi dolcemente pensa a tutto, pensa a niente. Sta il buon cane nel canile, sta la pecora all’ovile, il cavallo è nella stalla, con il mulo e la cavalla, con la mucca e il vitello con il bue e l’asinello. Sta nel nido l’uccellino, ma la casa è del bambino. Ognuno ha la sua culla dormi, non pensare a nulla.
S egna con una X il completamento giusto. L a filastrocca è composta da: due strofe di sei versi ciascuna. una strofa di dodici versi. L a rima è: b aciata. alternata. I l ritmo è: molto vivace. piuttosto lento. L a filastrocca è: una conta. una ninna nanna. S erve per: far addormentare qualcuno. decidere i turni di un gioco.
Colora le pietre
Sei riuscito a leggere bene? Hai completato tutte le attività? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
Audio
115
Verifica
CON I SENSI Sorge la luna, la luce svanisce, ma l’avventura qui non finisce. Con la mia bocca gusto i sapori, degli spaghetti e dei pomodori. Con il mio naso annuso il vento, di mille fiori il profumo sento. Con le mie orecchie posso ascoltare il lieve suono del fiume passare. Con le mie mani io tocco tutto liscio ogni ciottolo e poi lo butto. Con i miei occhi so percepire questo mistero dell’imbrunire. C. Albaut, Filastrocche dalla testa ai piedi, Motta Junior
IL CIELO SULLE CASE Il cielo io credo sia grande sta sopra le case e ne avanza sui muri e ne avanza fin dove c’è il mare e ancora più in là quando poi ha l’azzurro dell’occhio del mio cane e quando prende la notte e la butta sul mondo allora io penso che è grande davvero e che si mette la luna e le stelle per non spaventare i bambini e fare d’argento le strade alle lumache. G. Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori
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Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Collega ogni titolo al tipo di testo corrispondente.
Con i sensi poesia
2
filastrocca
tiritera
Il cielo sulle case
scioglilingua
conta
nonsense
ninna nanna
Indica con X i completamenti giusti.
Il cielo sulle case
Con i sensi La filastrocca presenta: un’unica strofa di dodici versi. due strofe di sei versi ciascuna. un’unica strofa di sette versi.
La poesia presenta: un’unica strofa di quattordici versi. due strofe di diversa lunghezza. due strofe con lo stesso numero di versi.
I versi sono: tutti liberi. in rima alternata. in rima baciata. in rima mista.
I versi sono: tutti liberi. in rima alternata. in rima baciata. in rima mista.
C erchia le rime usando colori diversi e completa lo schema.
Il testo ha lo scopo di: far addormentare. divertire con le parole. spiegare i cinque sensi. esprimere sentimenti.
Il testo ha lo scopo di: aiutare a memorizzare nozioni. esprimere sensazioni e stati d’animo del poeta. divertire, far giocare. far addormentare. Quali sensazioni suscita in te questa poesia? Solitudine e freddo. Serenità e sicurezza. Ansia e spavento.
LA SFIDA Verso l'INVALSI Il cielo compie delle azioni umane. Sottolineale nella poesia e completa.
Il cielo .............................................................. la notte e la .............................................................. sul mondo e si .............................................................. la luna e le stelle. Il poeta usa la figura retorica della ............................................................... Verso le competenze
Comprendere un testo poetico e individuarne gli elementi principali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
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Primavera Spumeggiante, fredda fiorita acqua dei torrenti, un incanto mi dai che piĂš bello non conobbi mai. A. Bertolucci
un mandorlo fu a s re rp o , La prima s e da lontano rv a p p a i m e ch zo agli ulivi. fiorito in mez V. Cardarelli
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FESTE In Romania la Festa di Primavera cade il 1o marzo e si chiama Martisor che in italiano significa “piccolo marzo”. In questa occasione gli uomini regalano alle donne, mogli, sorelle o madri, un amuleto o un gioiello accompagnato da un filo rosso e bianco intrecciato, che prende il nome della festa. I Martisor sono considerati dei portafortuna.
anti Canti e c lo no nel cie ia c c e r t in si no di fiori o t s e v i s ri e gli albe le api e volano d’oro. in sciami rs
E. Borche
Cl
il
Swing, swing, sing, sing, here’s my throne, and I am a King! Here I fly, like a bird through sunny sky. W. Allingham
Listen and read
119
Primavera
LA NATURA IN PRIMAVERA Ora, nei primi giorni di primavera, gli alberi, silenziosi sotto l’azzurro cielo, stendevano le braccia a ricevere il calore vivificante del sole. Sulle siepi e sui cespugli sbocciavano fiori, stelle bianche, rosse, gialle. Su più di un arbusto già cominciavano a riapparire le gemme, che coprivano le cime sottili dei rami: tenere, salde e risolute come piccoli pugni chiusi. Dal suolo sorgevano fiori variopinti, d’ogni sorta, così che nella penombra della foresta esso risplendeva di una silenziosa e intensa letizia di colori. Dappertutto si sentiva un odore di fronde fresche, di fiori, di zolle umide, di legno verde. Dall’alba al tramonto tutto il bosco risuonava di mille voci, da mattina a sera nell’odorosa solitudine cantavano e ronzavano api, vespe, calabroni. F. Salten, Bambi, Vallardi
MUSICA Realizza un concerto di primavera, insieme ai compagni, usando la voce o oggetti comuni. Dividetevi in gruppi e pensate a come potete riprodurre i suoni indicati: scrivetelo ed eseguiteli. Ronzio di insetti: sfregare le nocche di una mano chiusa a pugno sul palmo dell’altra mano.
Collega ogni aggettivo qualificativo al suo significato.
Fruscio del vento:..................................................................................................
Vivificante
che è stabile
Cinguettio di uccelli:........................................................................................
Saldo
che è determinato
Risate di bambini:................................................................................................. Ticchettio della pioggia: battere ripetutamente il polpastrello dell’indice sul palmo dell’altra mano.
Risoluto
che dà vigore
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LESSICO
Primavera
L'UOVO DI PASQUA In primavera si festeggia la Pasqua. In occasione di questa ricorrenza era tradizione regalare uova smaltate o in porcellana o in vetro o, addirittura, in oro e in argento, decorate con scritte e simboli pasquali. Oggi l’usanza è sopravvissuta nei dolci pasquali, che al centro hanno un uovo, e nelle uova di cioccolata. Per i cristiani l’uovo è il simbolo della resurrezione di Cristo e quindi di speranza nella vita eterna. Ma in ogni tradizione l’uovo è simbolo di rinascita a una vita migliore e regalarlo è un augurio di vita lunga e felice. Un mito indiano narra che colui che volle creare il mondo dalla propria sostanza, creò dapprima le acque deponendovi un uovo splendente come il sole. Dentro l’uovo galleggiante nacque Brahma, la divinità creatrice, che divise l’uovo in due parti formando il cielo e la terra e lasciando nel mezzo le acque. A. Cattabiani, Calendario, Mondadori
INSIEME el luogo in cui vivete quali usanze ci sono nel periodo N pasquale? Quali usanze c’erano un tempo? Intervistate una persona anziana che conoscete bene. Se qualcuno tra voi viene da un altro Paese, può raccontare le usanze della sua tradizione. Dividetevi in piccoli gruppi e distribuitevi i compiti: chi scrive le informazioni raccolte, chi le illustra, chi ricerca le foto. Alla fine create un unico testo.
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Primavera
PASQUA: FESTA DI PACE La pace è un sogno da sognare in tanti, è un desiderio di quelli importanti. La pace è un dono per il mondo intero, ci fa trovare un amore vero.
COMPRENDO Cos’è la pace per il poeta?
La pace è............................................................................................................................................. .......................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................
Qual è il simbolo classico della pace?.......................................................
La pace è un premio che si vince in tanti, ci fa vicini anche se distanti. La pace è un seme nelle nostre mani, da coltivare per un nuovo domani. F. Trotta
PARLO DI ME Rispondi sul quaderno.
E per te cos’è la pace? Se la pace fosse un colore, quale sarebbe? E se fosse un fiore? Disegna e colora un tuo simbolo di pace.
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R ICICL AR E
è UN’ARTE
Lo sai che ogni anno in Italia, grazie alla raccolta differenziata di carta e cartone, si risparmiano emissioni nocive per l'atmosfera, come se si bloccasse tutto il traffico per ben sei giorni e sei notti!
LA FARFALLA Materiale occorrente
1
2
3
4
• tubi di cartoncino della carta igienica • bottoncini • forbici • colori a tempera • colla vinilica
Procedimento ividi un tubo di 1 D
cartoncino in due parti lungo la sua altezza: la prima a un terzo per fare la testa e colorala di rosa, la seconda per il corpo e colorala a tua fantasia.
2 P rendi un altro tubo e
taglialo in quattro parti uguali, poi colorale con pennellate di tempera a tua fantasia.
3 I ncolla gli anelli fra loro per formare le ali e poi fissali sul retro del primo rotolo.
4 C ompleta il viso, nella parte rosa, incolla i bottoncini per fare gli occhi e la bocca.
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Arte e immagine
I PIANI DELLO SPAZIO In un’immagine possiamo distinguere diversi piani: • in primo piano trovi gli elementi più vicini; • in secondo piano quelli più lontani; • sullo sfondo quelli lontanissimi.
sfondo
Se utilizzi colori più vivaci per gli elementi più vicini e colori più tenui per gli elementi più lontani, dai profondità all’immagine.
secondo piano
primo piano
Prova tu!
C. Monet, Il giardino e la casa di Monet a Vétheuil
Colora il paesaggio utilizzando colori più vivaci per gli elementi più vicini e colori più tenui per gli elementi più lontani.
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Zoom
Arte e immagine
LEGGO UN'OPERA D'ARTE
G. Caillabotte, Strada di Parigi in un giorno di pioggia
Osserva il quadro e indica con una X i completamenti giusti.
li elementi che sembrano essere piĂš G vicini a te che guardi, si trovano: in primo piano. in secondo piano. sullo sfondo.
Prova tu! Osserva il disegno d’esempio, poi prova a disegnare tu un paesaggio su vari piani.
I particolari in primo piano: si vedono bene. non si vedono bene. I particolari e i colori degli elementi che si trovano in secondo piano: si vedono bene. non si vedono bene. si confondono con lo sfondo. li elementi che compaiono in secondo G piano e sullo sfondo sembrano: piĂš grandi di quelli in primo piano. piĂš piccoli di quelli in primo piano. Zoom
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I N O I Z I R C DES PERSONE, ANIMALI E AMBIENTI
Viaggiando con l'aeroplano Viaggiando sopra le nuvole con l’aeroplano ho visto cose meravigliose che non stanno sulle dita di una mano: grandi paesi, città misteriose, bambini che corrono, mamme gioiose, montagne alte quanto il Gran Sasso, un grande gigante dal lungo passo, cento vecchietti che mangian insalata e in mezzo a un mare una nave arenata. Poi non mi par vero: ho visto anche un cimitero. E ancora una valle con prati fioriti, non so se ci siamo capiti. Tutto questo, non vi par strano, l’ho visto sopra le nuvole, su un aeroplano. A. Catalano, Filastrocche di come quando si cammina piano, Titivillus
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IL RACCONTO
FIABE E FAVOLE
MITI E LEGGENDE
LABORATORIO DI ASCOLTO Il villaggio sull'isola D opo aver ascoltato la lettura dell’insegnante, mettiti alla prova! Indica con una X il completamento giusto.
Questo testo racconta una storia. descrive un ambiente. fornisce informazioni. trasmettere emozioni. Collega ogni elemento alla sua descrizione.
Le porte
Era tra le palme
La radura
Era piccolo e a due piani
Il villaggio
Erano pulite e ordinate
L’albergo
Era deserto
Le scale mobili
Erano spalancate
Il supermercato
Scorrevano silenziose
Alcune costruzioni
Era ben attrezzato
Le stanze Erano in cemento con il tetto di paglia
Secondo te, perché l’isola era stata abbandonata? Fai delle ipotesi e confrontati con i compagni. PDF
Audio
SEI QUI
FILASTROCCHE E POESIE
DESCRIZIONI
REGOLE E INFORMAZIONI
127
la descrizione O R O ESPL UN GIOCO INTERESSANTE La descrizione spiega come sono le persone, gli animali, gli oggetti e gli ambienti sia reali che fantastici. È un “quadro di parole”.
1 Leggi il testo e rifletti sulle parti evidenziate.
DESCRIZIONE DI PERSONA DESCRIZIONE DI AMBIENTE
La nostra maestra, la signora Carlotta Cappello, era una donna non più giovane, ma sempre meticolosamente truccata; aveva un vocino stridulo e indossava vestiti variopinti. Non era severa, e nel suo lavoro era animata da una grande passione: ci proponeva lezioni insolite, originali, creative, e ogni tanto riusciva davvero a sorprenderci. Quella mattina la maestra entrò in classe con un sorriso più vivo del solito. Lei respirò a fondo un paio di volte e finalmente dichiarò: – Da oggi s’inventano storie! Storie su oggetti del passato! Dovevamo portarne in classe quanti ne volevamo e giorno per giorno sarebbero diventati personaggi di tante storie. Sulla strada del ritorno pensai a cosa potessi portare. Salii in soffitta; mi apparve in un primo momento priva di qualsiasi fascino: un locale basso, grezzo, le pareti spoglie interrotte da una sola finestra. Qua e là pendevano ragnatele che si muovevano avanti e indietro nella corrente d’aria lievi e silenziose come spiriti. Non si sentiva volare una mosca. Sul tetto si apriva un’altra finestrella, che disegnava per terra un quadrato di luce. Ovunque erano sparsi tanti pacchi di vecchi giornali buttati qua e là senza un ordine: ne avrei scelti qualcuno da portare a scuola. N. Cinquetti, Un pirata in soffitta, Raffaello
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La descrizione 2
Scopri che cosa sono le parti evidenziate nel testo che hai letto.
SOGGETTI Si descrivono: -p ersone (l’aspetto fisico, il carattere, il comportamento, le abitudini...) - a nimali (l’aspetto fisico, il comportamento, le abitudini...) -o ggetti (la forma, le dimensioni, il colore, il materiale, l’utilizzo...) - ambienti (l’interno, l’esterno...) Tutti i soggetti descritti possono essere reali o fantastici.
MODO DI DESCRIVERE La descrizione usa tanti aggettivi e paragoni, cioè confronta una cosa con un’altra che ha caratteristiche simili, per spiegare meglio le qualità degli elementi descritti. Per descrivere un ambiente: - si utilizzano gli indicatori spaziali, che segnalano la posizione (in alto, in basso, a destra, a sinistra, davanti...); - si segue un ordine, ad esempio si parte da una visione d’insieme poi si passa ai particolari o viceversa; dall’interno all’esterno o viceversa...
DATI DEI SENSI La descrizione fornisce le informazioni che l’autore ricava sul soggetto attraverso i cinque sensi: i dati visivi, uditivi, olfattivi, gustativi, tattili.
Rispondi con una X: puoi segnare più di una risposta.
Chi è descritto nel testo che hai letto? Un bambino. Una maestra giovane. Una maestra anziana. Una scuola. Una soffitta. Quali aspetti della persona sono descritti? La voce. L’abbigliamento. Gli occhi. Il carattere. Il fisico.
Cancella con una riga gli aggettivi che non sono adatti a ciascuna descrizione.
maestra giovane - trasandata - creativa - noiosa comprensiva - sorridente soffitta spaziosa - disordinata - luminosa profumata - spoglia - impolverata Nella descrizione della soffitta l’autore usa un paragone, sottolinealo.
Sottolinea quali dati sensoriali sono stati utilizzati per ciascuna descrizione.
maestra dati visivi - tattili - uditivi - gustativi - olfattivi soffitta dati visivi - tattili - uditivi - gustativi - olfattivi
Il quaderno di italiano pagg. 54-59
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DESCRIZIONI
LA GRANDE MONTAGNA ESPLORO IL TESTO S ottolinea nel testo con i colori corrispondenti: dati visivi, olfattivi, uditivi, gustativi e tattili. Poi rispondi.
Quali dati non vengono usati nella descrizione? I dati visivi. I dati olfattivi. I dati uditivi. I dati gustativi. I dati tattili. Nella descrizione sono stati utilizzati sei indicatori spaziali. Individuali e sottolineali.
La grande montagna sulla quale stiamo arrancando è più viva che mai; ce lo fa sentire la voce allegra e a volte fragorosa dei suoi torrenti, delle sue cascate, il frusciare del vento, il cinguettio degli uccelli, il fischio lontano delle marmotte e il ronzio degli insetti attirati fin quassù dagli odorosi fiori. Spesso si avverte il profumo piacevole della terra umida, a tratti ancora impregnata del buon odore d’erba secca della passata stagione. Sopra di noi, ogni tanto, volteggia incuriosita una cornacchia, s’avvicina, gracchia e se ne va. Bianche nuvolette si addensano intorno ai picchi, creando fantastiche figure. A destra un sasso che rotola d’improvviso verso valle ci rivela una gradita sorpresa: due magnifici camosci. Infine, il nostro arrivo alla capanna sorprende una grossa marmotta intenta a scavarsi la tana proprio dietro al rifugio. Scappa velocissima emettendo il suo caratteristico fischio. W. Bonatti, Le mie montagne, Zanichelli
130
DESCRIZIONI
LA CAVERNA DELLO HOBBIT Era una caverna hobbit, cioè comodissima. Aveva una porta perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello d’ottone proprio nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come un tunnel. Un tunnel molto confortevole, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito di sedie lucidate e di un gran numero di attaccapanni per cappelli e cappotti; lo hobbit amava molto ricevere visite. Il tunnel si snodava nella collina e molte porticine rotonde si aprivano su di esso, prima da una parte e poi dall’altra. Niente piani superiori per lo hobbit. Le camere da letto, i bagni, le cantine, le dispense, i guardaroba, le cucine, le sale da pranzo erano tutti sullo stesso piano, anzi sullo stesso corridoio. J. R. Tolkien, Lo hobbit, Adelphi
ESPLORO IL TESTO Indica con una X il completamento giusto.
La descrizione della caverna segue un ordine: dall’interno all’esterno. dall’esterno all’interno. Questa caverna è: un luogo reale. un luogo fantastico. È un’abitazione: accogliente e ben arredata. inospitale e spoglia.
SCRIVO Posizionati sulla porta della tua camera e descrivila. Ricordati di usare gli indicatori spaziali.
131
DESCRIZIONI
QUATTRO AMICI PER LA PELLE Eccoli lì, con lo zainetto sulle spalle e con una certa aria da funerale in viso. Freddy è un bambino biondiccio, magro; le sue gambe sottili escono come grissini da un paio di gigantesche scarpe da ginnastica che respirano, suonano ed emettono segnali luminosi. Alfred è nero, robusto, indossa una tuta viola con stelle fosforescenti. Jessica, che mastica continuamente gomma americana, ha i capelli rossi, le lentiggini e una minigonna verde: è famosa in tutta la scuola perché un giorno parlò per più di sei ore di seguito senza stancarsi. Prema ha un nasetto all’insù e le scapole all’infuori come un uccellino. Adora le bretelle e se ne compra di nuove ogni giorno. – Siamo giunti nelle cantine della scuola – affermò Alfred. Di fronte a loro si apriva un corridoio scarsamente illuminato. I muri macchiati di muffa, il pavimento cosparso di cicche e di immondizie non erano stati puliti da secoli. – Torniamo indietro – propose Alfred, fingendo di essere molto tranquillo. – Neanche per sogno – rispose Jessica. Perciò si avventurarono nel corridoio, davanti i maschi, dietro le bambine. Arrivarono di fronte a una porta chiusa. La spinsero. Si trovavano ora in un’ampia stanza che, in quanto a pulizia, non aveva niente da invidiare al corridoio. Era scarsamente illuminata. Dalle pareti pendevano dei cartelloni ingialliti e qualche carta geografica rovinata da macchie e da strappi; tende polverose coprivano alcune finestre disegnate sul muro. La stanza era arredata con banchi di legno, alti e scomodi, cosparsi di 132
DESCRIZIONI sgorbi e di chiazze d’inchiostro. A un’estremità sorgeva una cattedra massiccia, simile a un trono, posta sopra una pedana di legno. Sulla cattedra distinsero qualcosa di nero e di peloso, grande come la mano di un uomo. – È meglio che ce ne andiamo – disse Freddy, che provava un brutto presentimento. Ma non fecero in tempo a scappare. P. Valente, La maestra Tiramisù, Raffaello
Mi piace
LEGGERE
ileggi il testo una seconda volta immaginando R di essere anche tu insieme ai quattro amici nella cantina. Quali emozioni provi?
ESPLORO IL TESTO Segna a lato del testo con una barra di colore diverso, la descrizione di persone e quella di ambienti. Quali caratteristiche di ogni personaggio vengono descritte nel testo? Colora le caselle giuste.
Aspetto fisico Abbigliamento
Personalità
Freddy Alfred Jessica Prema Rispondi con una X.
La stanza descritta è: una palestra. un ripostiglio. È un ambiente: comodo e piacevole.
un’aula. una cantina. scomodo e inquietante.
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DESCRIZIONI
WILLY WONKA Il signor Willy Wonka era un ometto straordinario. Portava in testa una tuba blu scuro, quasi nera. Indossava una giacca a coda di rondine di un bellissimo velluto color prugna. I pantaloni erano verde bottiglia, i guanti grigio perla. In mano teneva un bel bastone da passeggio dal manico d’oro. Una piccola barba a pizzetto gli ricopriva il mento. E gli occhi erano di una meravigliosa luminosità. Sembravano continuamente scintillanti. L’allegria e il riso gli illuminavano il volto. Che aspetto vivace! Appariva così sveglio e pieno di vita! Continuava a fare piccoli scatti con la testa, ammiccava di qua e di là, cercando di afferrare tutto con gli occhietti vispi. La vivacità dei movimenti lo rendeva simile a uno scoiattolo, un vecchio scoiattolo furbo che salta da un ramo all’altro. R. Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani
ESPLORO IL TESTO ompleta la tabella, inserendo gli aspetti di Willy descritti nel testo. C Abbigliamento
Aspetto fisico
Carattere
Comportamento
In testa ...........................................
Era un ometto.
Era un tipo allegro e
Faceva piccoli scatti
...................................................................
Il mento era ricoperto
...................................................................
...................................................................
Indossava ...................................
da ..........................................................
di aspetto ..................................
...................................................................
...................................................................
.....................................................................
...................................................................
...................................................................
In mano ........................................
Gli occhi ......................................... Appariva ......................................
...................................................................
...................................................................
.....................................................................
...................................................................
...................................................................
...................................................................
.....................................................................
...................................................................
...................................................................
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DESCRIZIONI
LA MIA FAMIGLIA Mio fratello Jaine ha undici anni, e si dà molte arie da quando gli hanno pubblicato un racconto sul giornalino scolastico. Mia sorella Paula è molto simpatica. Forse perché è piccola. Adesso sta imparando a camminare. La mamma non vuole che si faccia rumore quando mia sorella dorme, perché se si sveglia di colpo urla che si sente per tutta la casa. Nemmeno la nonna, che è insegnante di pianoforte, può suonare prima che si svegli. Scrivo “nonna”, ma a lei dà fastidio essere chiamata così. Le piace di più Beli, perché “nonna” la fa sembrare vecchia. Gli adulti non vogliono diventare vecchi. Per questo la nonna si mette nei capelli uno di quei “paciughi” che si chiama “biondo champagne madreperlato”. Beli è molto simpatica. Anche la mamma e il papà sono molto simpatici. Lavorano tutti e due in ufficio. Il papà ha i baffi bruciacchiati perché fuma la pipa, porta il quarantadue di scarpe, gioca a scacchi e ha i capelli castani. La mamma ha i piedi più piccoli, gli occhi azzurri e si veste sempre di rosa.
SCRIVO Quale dei familiari descritti ti è piaciuto ti più? Come te lo immagini?
C. Vázquez-Vigo, Il diario di Veronica, Feltrinelli
NELLA REALTÀ Mettete in scena la famiglia descritta. 1. Dividetevi in gruppi da sei, quanti sono i membri della famiglia descritta e distribuitevi i ruoli. 2. Ogni gruppo immagina una situazione vissuta dalla famiglia descritta. 3. Organizzate l’aula: spazio per la recita e per gli spettatori. 4. A turno ogni gruppo rappresenta la sua storia al resto della classe.
135
DESCRIZIONI
IL CIGNO Silente, sullo specchio di un lago d’acque calme, il cigno taglia l’onda con le sue larghe palme, e incede. La peluria del fianco è bianca e lieve come d’aprile la neve che si scioglie al sole. La grande ala vibrante sotto il vento, naviga maestoso, come un veliero lento. Erge il bel collo candido sulle canne, lo affonda nell’acqua, lo protende disteso a fior dell’onda, lo incurva come foglia, in un perfetto profilo, mentre immerge il nero becco nel petto. S. Prudhomme
LESSICO I ndica con una X il significato delle parole date, aiutandoti con il dizionario.
Silente: silenzioso assente
Protende: allunga ritrae
Incede: inciampa avanza
Incurva: piega distende
Erge: sorge alza
ESPLORO IL TESTO uali dati sensoriali non sono stati utilizzati per la descrizione del cigno? Q .......................................................................................................................................................................................................................
ompleta i paragoni che trovi nella descrizione. C La peluria del fianco è bianca e lieve come la......................................................................................... Il cigno naviga maestoso come un......................................................................................................................... Ricurva il bel collo come una..........................................................................................................................................
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DESCRIZIONI
LA LUCERTOLA Ero sdraiato a pancia in giù a godermi un caldo sole di primavera, e osservavo attentamente una lucertola. Era appiattita sul tronco di un ramo, a un palmo dal mio viso. Il suo corpo immobile pareva bronzo verde, non fosse stato per il pulsare della gola. Aveva occhietti scuri come il carbone e l’interno della bocca aveva il colore dei meloni. Aveva una lunga lingua sottile che usciva guizzando, rapida come una frusta. Le zampette produssero un lieve fruscio quando velocemente mi passò sul dito e scomparve in una fessura tra due pietre. M. Stewart, La grotta di cristallo, Rizzoli
ESPLORO IL TESTO S ottolinea nel testo con i colori indicati: caratteristiche della lucertola, comportamento, luogo in cui vive. I ndica con una X quali dati sensoriali sono stati utilizzati per la descrizione della lucertola.
Visivi Gustativi Olfattivi
Uditivi Tattili Tutti i dati
SCIENZE La lucertola è un rettile. I rettili sono animali vertebrati a sangue freddo, con corpo ricoperto da squame o da placche ossee, privo di arti o con zampe molto corte. I ndividua fra i seguenti gli animali che appartengono alla famiglia dei rettili.
Riccio Biscia Geco Dinosauro
Tartaruga Rospo Coccinella Coniglio
137
DESCRIZIONI
L'OGGETTO MISTERIOSO Michele guardò nella direzione indicata da Mary Poppins. Sì, c’era qualcosa che luccicava per terra. Da quella distanza appariva molto attraente e i suoi raggi lucenti sembravano fargli segno di avvicinarsi. Andò avanti come volesse farsi pregare, adagio adagio per far credere che, in fondo, non gli importava nulla vedere di che si trattasse. Giunto sul posto, si chinò e raccolse la cosa che luccicava. Era una specie di scatoletta rotonda con un coperchio di vetro, e sul retro era disegnata una freccia. Dentro c’era un disco rotondo, che sembrava coperto di lettere che oscillavano leggermente quando si muoveva la scatola. Giovanna accorse e guardò anche lei. – A cosa serve? – domandò Giovanna. – A girare il mondo! – disse Mary Poppins e, tenendo la bussola in mano, si voltò verso l’ingresso del Parco e disse la parola “Nord!”. Le lettere scivolarono intorno alla freccia in una danza vertiginosa. D’improvviso sembrò che l’aria fosse divenuta molto fredda, e il vento soffiò così gelido che Giovanna e Michele chiusero gli occhi. Quando li aprirono il Parco era completamente scomparso. P. L. Travers, Mary Poppins, Bur
SCRIVO In quale nuovo ambiente si troveranno Michele, Giovanna e Mary Poppins? Immagina e descrivilo sul tuo quaderno.
ESPLORO IL TESTO I l brano che hai letto ha parti narrative e descrittive. Sottolinea con il rosso solo le parti descrittive. Segna con una X.
La descrizione riguarda: i personaggi. l’ambiente.
138
la bussola.
GEOGRAFIA La bussola è uno strumento utile per orientarsi quando non è possibile far riferimento al Sole. Sembra un orologio che ha un ago magnetico che indica sempre il nord.
È facile
leggere
LEGGERE CON ESPRESSIVITÀ Per dare espressività alla tua lettura, devi leggere con le pause adeguate, indicate dai segni di punteggiatura. Prima di leggere il brano colora così i segni di punteggiatura: . pausa lunga , pausa breve ; : pausa media
La pioggia di Piombino Una volta a Piombino piovvero confetti. Venivano giù grossi come chicchi di grandine, ma erano di tutti i colori: verdi, rosa, viola, blu. Un bambino si mise in bocca un chicco verde, tanto per provare e trovò che sapeva di menta. Un altro assaggiò un chicco rosa e sapeva di fragola; erano confetti. E via tutti per le strade a riempirsene le tasche, ma non facevano in tempo a raccoglierli, perché venivano giù fitti fitti. La pioggia durò poco; lasciò le strade coperte da un tappeto di confetti profumati che scricchiolavano sotto i piedi. Gli scolari, tornando da scuola, ne trovarono tanti da riempirsi le cartelle. Le vecchiette ne avevano messi insieme dei bei fagottelli coi loro fazzoletti da testa. Fu una grande giornata. Anche adesso molta gente aspetta ancora che dal cielo piovano confetti, ma quella nuvola non è passata più né da Piombino, né da Torino e forse non passerà mai nemmeno da Cremona. G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi
Colora le pietre
Audio
Sei riuscito a leggere bene? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
139
È facile
cOmprendere
LA CAGNOLINA CIAK Ciak è una barboncina nana. È piccolina, ma tutta fuoco, un granello di pepe, nera come il carbone. Tosata, senza la sua pelliccetta riccioluta, sembra una zanzara. Ciak ha una sua specialità per fare le feste: si alza sulle zampe di dietro e si solleva saltellando verticalmente, poi ricade al medesimo posto per risollevarsi di nuovo. Pare una di quelle molle che, premute, schizzano in alto. Il suo più gran piacere è di essere condotta fuori e s’accorge immediatamente quando qualcuno si prepara a uscire. Allora gli si para davanti con l’aria di dire: “Vengo anch’io”. Capitano giorni in cui magari nessuno esce perché piove o fa freddo. In questi casi si mette in mezzo a una stanza o in un punto di passaggio, seduta sulle zampe posteriori, e sembra dire: “Eh, già, piove! Oggi non si esce”. La prima volta che restò in casa da sola, riempì la casa di strazianti guaiti: probabilmente credeva di essere stata abbandonata. Poi ha capito che se andiamo via torniamo e non grida più. Ogni volta che torniamo, però, la troviamo circondata da tutte le scarpe di mia moglie che è riuscita a trovare.
140
Audio
È facile
cOmprendere cOmprendere
I l testo è diviso in tre parti. Scrivi a lato di ciascuna quale aspetto di Ciak descrive. ASPETTO FISICO
COMPORTAMENTO E ABITUDINI
UN EPISODIO
C ome si comporta Ciak? Scrivi se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
È molto pigra e dorme tutto il giorno. Per fare le feste saltella sulle zampe di dietro. Preferisce stare in casa. Ama andare fuori. Esce anche quando piove. Si diverte a giocare con le scarpe della padrona. S ottolinea gli aggettivi che ti sembrano più appropriati per descrivere il carattere di Ciak.
Esuberante Socievole
Prepotente Minacciosa
Aggressiva Simpatica
Graziosa Vivace
Collega ogni aggettivo al suo contrario. vivace
grande
ricciolina
pelosa
piccola
chiara
scura
calma
tosata
liscia
Colora le pietre
Sei riuscito a leggere bene? Hai completato tutte le attività? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
Audio
141
Verifica
IL VESTITO DI MAX 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
Max viveva con la mamma, il papà e i sei fratelli più grandi in un paese chiamato Sgranalocchi. Il paese si trovava a mezza costa di un’alta montagna. La montagna aveva tre cime, così alte che non solo d’inverno, ma anche d’estate erano incappucciate di neve, e somigliavano a tre grossi coni di gelato alla vaniglia. Di notte, quando la luna splendeva nel cielo come un palloncino arancione, si potevano sentire i latrati delle volpi nella cupa foresta di pini. Di giorno, quando splendeva il sole e l’aria era limpida, si poteva vedere, laggiù in fondo alla valle, il fiume che scintillava. Max era felice di vivere a Sgranalocchi, ma la cosa che il nostro amico desiderava più d’ogni altra era possedere un vestito intero, come i grandi, un completo con giacca e pantaloni lunghi. L’abbigliamento usuale di Max consisteva in un maglione verde, calze verdi di lana, un cappello di feltro verde con una piuma di tacchino, un paio di braghette di pelle. Ma non mi verrete a dire che un maglione e un paio di braghette sono la stessa cosa di un vestito da grandi, con giacca e pantaloni assortiti! S. Plath, Max e il vestito color zafferano, Mondadori
142
Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Rispondi con una X.
Quali luoghi sono descritti nel testo? Il paese di Sgranalocchi. La montagna di Sgranalocchi. La casa di Max. La valle di Sgranalocchi.
Q uale aspetto della montagna non è descritto? I sentieri. La vegetazione. Gli animali. Le cime.
Quale aspetto di Max viene descritto? Abbigliamento. Altezza. Corporatura. Occhi. Interesse. Abitudini. Carattere. Età.
Q uali dati sensoriali vengono usati nella descrizione? Visivi. Tattili. Uditivi. Gustativi. Olfattivi.
2
Nella descrizione della montagna vengono usati due paragoni. Sottolineali e completa.
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
...............................................................................................................................................
3
4
A chi si riferiscono le informazioni? Scrivi i nomi.
INFORMAZIONE Erano incappucciate di neve. Viveva felice a Sgranalocchi. Scintillava nel fondo valle. Latravano fra i pini. Aveva sei fratelli più grandi. Sorgeva a mezza costa.
NOME
Nell’espressione “un paio di braghette di pelle” (riga 16), la parola sottolineata significa:
bretelle calzoncini corti scarponi calzettoni
LA SFIDA Verso l'INVALSI Perché Max non era completamente felice?
Voleva andare a vivere a valle. Desiderava un cappello di feltro. Non possedeva un vestito con giacca e pantaloni lunghi. Aveva bisogno di un abito di lana. Verso le competenze
Comprendere un testo descrittivo e individuarne gli elementi principali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
143
REGOLE E INFORMAZIONI Faccio il pane Faccio un monte di farina sopra al tavolo in cucina sulla cima proprio al centro un po’ d’acqua verso dentro con le dita come insetti spargo il lievito a fiocchetti e per dargli anche più gusto un cucchiaio d’olio giusto tanto sale quanto basta tutto è pronto... ora s’impasta! Metto il pane a lievitare non mi resta che aspettare. Metto il pane dentro al forno resto a attendere lì intorno. Finalmente il pane è cotto! Lo controllo sopra e sotto sul tagliere lo scodello me lo affetto col coltello. C. Carminati, S. Mulazzani, G. Pezzetta, Rime per le mani, Panini
144
IL RACCONTO
FIABE E FAVOLE
MITI E LEGGENDE
LABORATORIO DI ASCOLTO Dinosauri in arrivo D opo aver ascoltato la lettura dell’insegnante, mettiti alla prova! I l testo che hai appena ascoltato è fantastico, ma contiene informazioni scientifiche. Indicale con una X.
I dinosauri si sono estinti a causa di un uragano spaziale. I dinosauri sono scomparsi a causa di una glaciazione oppure per la caduta di un meteorite. Sulla Terra ci sono quattro stagioni. I dinosauri sono emigrati. La Terra è un pianeta che gira intorno al Sole. S ulla Terra la natura cambia aspetto durante le stagioni. S e tu fossi nel laboratorio del prof. Vampidis, da che cosa saresti maggiormente attratto?
Dalle lavagne interattive. Dagli occhiali tridimensionali. Dai banchi superaccessoriati. Da Tommasosauro goloso. Dalle spiegazioni del professore. Q uali domande gli avresti rivolto? PDF
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SEI QUI
FILASTROCCHE E POESIE
DESCRIZIONI
REGOLE E INFORMAZIONI
145
testo regolativo
O R O L P ES BOTTIGLIETTE COLORATE il
Il testo regolativo fornisce le istruzioni per costruire oggetti, per svolgere un’attività o preparare una ricetta; oppure le regole o i consigli di comportamento e di gioco.
1 Segui le istruzioni e realizza
MATERIALE OCCORRENTE
la bottiglietta colorata.
• gessetti colorati • sale fino • tappo di sughero • bottiglietta di vetro • foglio di carta • bicchierini di carta
1
PROCEDIMENTO 1. Riduci sopra un grande foglio di carta i gessetti in polvere, tenendo separati i diversi colori. Per farlo puoi utilizzare la bottiglietta come fosse un mattarello.
2
3
2. Per aumentare la quantità di polvere colorata, aggiungi il sale fino. In un bicchierino metti una parte di polvere di gesso e tre parti di sale. Mescola bene finché il colore non sia uniforme. Procedi così per il resto della polvere colorata. 3. Riempi la bottiglietta. Costruisci un piccolo imbuto con il foglio di carta e versaci lentamente la polvere colorata. Alterna bene i colori per ottenere un bel risultato. 4. Quando hai terminato di riempire tutta la bottiglietta, chiudila bene con il tappo di sughero. L. Pascon, M. Carbonere, Laboratori creativi, Juvenilia
146
Il testo regolativo 2
Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
STRUTTURA Il testo regolativo che fornisce istruzioni, può essere diviso in due parti: - la prima presenta l’occorrente; - la seconda il procedimento. Il procedimento è generalmente spiegato con un elenco ordinato delle fasi di lavoro.
Sottolinea l’elemento intruso tra l’occorrente per realizzare le bottigliette colorate.
gessetti colorati • sale fino • bottiglietta di vetro • pennarelli • un foglio di carta • tappo di sughero • bicchierini di carta Indica con una X il completamento giusto.
L’ordine indicato dai numeri: può essere invertito. va seguito esattamente. non va seguito. non è indispensabile.
IMMAGINI Il testo regolativo è accompagnato da immagini che aiutano a capire meglio le fasi del lavoro.
Colora lo scopo delle foto della pagina a fianco.
Decorare la pagina Facilitare la comprensione delle istruzioni Dare informazioni in più
LINGUAGGIO Il linguaggio è chiaro e preciso. Le frasi sono generalmente brevi.
Rispondi con una X.
Secondo te, come sono presentate le istruzioni di questo testo regolativo? Con un linguaggio chiaro e comprensibile. Con un linguaggio difficile e poco comprensibile.
Il quaderno di italiano pagg. 60-61
147
TESTI REGOLATIVI
PATATA BOLLENTE
1
MATERIALE OCCORRENTE due palle • minimo dieci giocatori • radio
PROCEDIMENTO
2
1. I giocatori si dividono in due cerchi e quando si accende la musica i giocatori di ogni cerchio si passano a uno a uno la palla. 2. Quando la musica si ferma i due giocatori, che si trovano la palla in mano, devono mettersi schiena contro schiena. 3. Poi tutti i partecipanti in coro contano 1... 2... 3, e al “3” i due giocatori devono girare la testa in una direzione: se guardano nella stessa direzione si abbracciano, altrimenti devono affrontare una penitenza decisa dagli altri giocatori.
3 ESPLORO IL TESTO I ndica con una X il completameto giusto.
INSIEME Provate questo gioco in palestra. Prima preparatevi cinque penitenze per averle pronte al momento necessario.
148
Questo testo fornisce istruzioni per: realizzare una ricetta. costruire qualcosa. eseguire un gioco di gruppo. comportarsi bene in un gioco. Completa.
Lo svolgimento del gioco è presentato con un ......................................... ordinato delle fasi e con i ................................................................................
TESTI REGOLATIVI
TORTA DI BISCOTTI INGREDIENTI
MATERIALE OCCORRENTE
450 g di biscotti secchi 150 g di burro 250 g di cioccolato fondente 2 cucchiai di miele fluido 50 g di uvetta 50 g di mandorle pelate
• mattarello • sacchetto di plastica • teglia 18x18 cm • carta da forno • pentolino • ciotola
1
2
PROCEDIMENTO 1. Metti i biscotti e le mandorle in un sacchetto di plastica e rompili battendo con il mattarello, senza sbriciolarli troppo. 2. Spezza il cioccolato in una ciotola, poi uniscici il burro anch’esso tagliato a pezzetti, e il miele. Poi sciogli il composto a bagnomaria, mescolando.
3
3. Quando il composto sarà diventato cremoso, aggiungi i biscotti, l’uvetta e le mandorle, poi mescola di nuovo bene. 4. Rivesti la teglia con la carta da forno, poi versa tutto il composto. Aiutandoti con un altro pezzetto di carta da forno, premi sull’impasto e livellalo con le mani.
4
5. Metti a indurire la torta in frigorifero per un’ora. Poi servila tagliata a trancetti. AA. VV., Piccoli grandi chef, Mondadori
NELLA REALTÀ
5
Quando vai al supermercato con un tuo familiare, segna i prezzi dei prodotti che ti occorrono per preparare la torta di biscotti e calcola quanto sarà la spesa totale.
149
TESTI REGOLATIVI
DENTI SANI E BELLI Alla tua età i denti da latte cadono per lasciare il posto ai denti permanenti, da “grande”, che non cambierai più quindi è importantissimo conservarli ben puliti già da adesso. Tenerli in forma non è difficile, basta avere alcune buone e sane abitudini.
i pasto e soprattutto dopo 1. Lava i denti senza fretta tutti i giorni dopo ogn o bene tutte le superfici aver mangiato cibi dolci e appiccicosi, spazzoland anche quelle più difficili. deve essere dal rosa, cioè dalla 2. Ricordati che il movimento dello spazzolino gengiva, al bianco, cioè al dente. ito e con le setole dritte. 3. Controlla che il tuo spazzolino sia sempre pul Non prestarlo a nessuno, per motivi di igiene. spesso i tuoi 4. Non aspettare il mal di denti. Fai controllare i e belli. SCIENZE denti dal dentista che ti aiuterà a mantenerli san www.salute.gov.it
Ti ricordi quale dente ti è caduto per primo? D i solito fra i primi a spuntare è un dente del tutto nuovo che na sce dietro quelli da latte: è il primo molare perman ente.
ESPLORO IL TESTO Indica con una X il completamento giusto.
Il testo che hai letto: descrive i denti. fornisce consigli per la salute dei denti. Il testo è scritto con un linguaggio: scientifico e difficile. chiaro e semplice. Secondo te, perché?
150
costituzione
e
Cittadinanza
UNO STILE DI VITA SANO
consiglio PREZIOSO
Nutrirsi bene è un’abitudine da conquistare e va sempre accompagnata da una costante attività fisica. Si possono riassumere così le sane abitudini alimentari.
e nza ch ie r e p 'es re è un (gusta i s n e s Mangia ti i ..) lge tut ei cibi. d o coinvo m rofu re, il p o p a s il
Mangia con la famiglia e gli amici a casa o a scuola. È un bel modo per godersi il cibo!
Si consigliano quattro o cinque bicchieri di acqua al giorno.
Bere acqua
Consuma frutta e verdura di diversi colori, perché ciascun tipo contiene sostanze preziose.
ef iar ng
Godere con t utt iis en si
Ma
oversi
te
l a rmen
m en te
re
go
a e verdura rutt
Mu
Ma
ng iar ev ario
M Impara a mangiare un po' di tutto: il corpo ha bisogno di sostanze diverse per crescere sano.
r ola g e er r a i Fa' una buona colazione ang
alla mattina, poi mangia a determinate ore ed evita di spiluccare continuamente.
151
Verifica
TUTTI IN BICICLETTA! La bicicletta è un veicolo davvero ecologico! Infatti non inquina in nessun modo, perché non emette gas di scarico, non provoca rumori come fanno gli altri mezzi di trasporto. Per essere un bravo ciclista, basta seguire solo poche e semplici regole. 1. Mantieni in buono stato la tua bicicletta: controlla che le gomme siano gonfie al punto giusto, che il fanale, i freni, il campanello siano ben funzionanti... 2. Indossa il casco e se giri dopo il tramonto o c’è poca visibilità, indossa anche il giubbetto catarifrangente. 3. Tieni sempre entrambe le mani sul manubrio per mantenerti bene in equilibrio. 4. Se sei in compagnia di altre persone in bicicletta, non procedete mai affiancati, ma sempre in fila indiana. 5. Percorri sempre le piste ciclabili. Se non ci sono mantieni la destra rispetto ai veicoli. 6. Se devi svoltare a sinistra, prima fermati e controlla che non arrivino macchine. Poi se la strada è libera, spostati al centro, sporgendo il braccio sinistro. 7. Non portare altre persone sulla tua bicicletta e non andare mai troppo veloce soprattutto se il fondo stradale è bagnato.
152
Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Segna con una X il completamento giusto.
Il testo regolativo che hai letto presenta: la ricetta di un dolce. regole per svolgere un gioco. istruzioni per costruire un oggetto. una serie di regole di educazione stradale.
Mantenere in buono stato la bicicletta è: obbligatorio. intelligente. non intelligente. indifferente.
Quando giri in bicicletta è scorretto: mantenere la destra in fila indiana. utilizzare una pista ciclabile. procedere in gruppo nel traffico. indossare il casco.
2
Completa scegliendo tra le seguenti parole
ambiente • bicicletta • silenziosa • inquina • ecologica La .......................................................................... è un mezzo di trasporto che rispetta l’........................................................................... È .......................................................................... perché è.......................................................................... e non .......................................................................... l’aria con gas di scarico.
3
Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
Il testo usa un linguaggio complesso.
V
F
Le frasi sono spesso accompagnate dalle immagini.
V
F
Il procedimento segue un ordine preciso.
V
F
In questo testo l’ordine indicato dai numeri non è indispensabile.
V
F
Il testo presenta l’occorrente necessario.
V
F
4
Le immagini aiutano a capire meglio le indicazioni? SÌ NO
LA SFIDA Verso l'INVALSI La parola “ciclabile” significa:
“Mantenere la destra” significa:
riservato ai pedoni. riservato ai corridori. vietato alle biciclette. riservato alle biciclette.
fermarsi a destra. procedere sempre a destra. ricordare la destra. attraversare a destra.
Verso le competenze
Comprendere un testo regolativo e individuarne gli elementi principali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
153
O R O L P ES
il
testo informativo
I CETACEI
Il testo informativo offre notizie e conoscenze su un argomento specifico di tipo geografico, storico, scientifico o altro.
1 Leggi il testo e osserva attentamente le foto aiutandoti con le didascalie. PARAGRAFO Come sono fatti Balene, delfini e focene appartengono al gruppo dei mammiferi marini noti come cetacei: sono molto intelligenti! Hanno il capo molto grande, unito direttamente al tronco senza collo visibile dall’esterno, e il corpo affusolato che termina con una grande pinna posta sulla coda, perfetta per nuotare. I cetacei possono rimanere lungamente immersi, mentre sulla terraferma muoiono in brevissimo tempo. Respirano aria attraverso lo sfiatatoio sulla testa.
FOTOGRAFIA CON DIDASCALIA
Balenottera azzurra: il suo corpo lungo e slanciato può assumere varie tonalità grigio-bluastre sul dorso, mentre il ventre resta più chiaro.
154
I cetacei hanno la pinna in posizione orizzontale, mentre nei pesci è, salvo rare eccezioni, posta in verticale. È il loro principale e più importante organo motorio.
Il cetaceo più grande La balenottera azzurra non solo è il cetaceo più grande, ma anche il più grosso animale mai esistito sulla Terra: misura oltre trentatré metri di lunghezza e pesa centottanta tonnellate. Nonostante le dimensioni, non è un feroce cacciatore, ma mangia minuscole creature simili a gamberi, chiamate krill, di cui riesce a inghiottirne anche quattro milioni in un giorno. La balena apre la bocca facendo entrare acqua piena di krill. Poi l’acqua esce dai lati della bocca mentre il cibo resta dentro pronto per essere inghiottito. 555 curiosità su Terra, popoli, e luoghi, Gribaudo
Il racc onto informativo 2
Scopri che cosa sono le parti evidenziate nel testo che hai letto.
STRUTTURA Il titolo presenta l’argomento trattato. Il testo può essere suddiviso in sequenze informative chiamate paragrafi. Il paragrafo sviluppa un aspetto particolare dell’argomento generale del testo ed è introdotto da un titoletto.
Rispondi con una X. Quale altro titolo puoi dare al testo?
esci colossali P Mostri marini Grandi mammiferi marini Animali estinti Quanti paragrafi presenta questo testo informativo? 1 2 3 Completa le frasi con: particolare - generale.
L’argomento ............................................. del testo è indicato dal titolo. Ogni paragrafo sviluppa un aspetto ............................................. dei cetacei.
IMMAGINI Il testo informativo è quasi sempre accompagnato da disegni, fotografie con didascalie o da mappe e tabelle, che completano le informazioni.
Qual è lo scopo delle fotografie che illustrano il testo?
F ornire ulteriori informazioni Illustrare il contenuto del testo e facilitarne la comprensione Presentare altri animali marini Abbellire le pagine Cerchia la didascalia che ti dà informazioni sulla balenottera azzurra.
LINGUAGGIO Utilizza un linguaggio chiaro e preciso con termini specifici propri della materia trattata. Tali termini possono essere messi in evidenza e rappresentare le parole chiave del testo.
Collega ogni termine specifico al suo significato.
mammifero cetaceo sfiatatoio
Specie di grossi mammiferi che vivono in acqua Animale dotato di mammelle per allattare Foro sulla testa dei cetacei per far uscire l’aria
Il quaderno di italiano pagg. 62-63
155
TESTI INFORMATIVI
LA MUSICA NELLA PREISTORIA Leggi le didascalie: ti spiegano le foto.
La musica per gli ominidi Una delle prime forme di comunicazione dell’uomo primitivo è la musica. Il primo strumento musicale della storia è il corpo: tra le fronde di una foresta primitiva, un ominide batte i piedi sul suolo, si percuote la pancia e soffia. Un altro gli risponde schioccando le dita, fischiando e battendo le mani. Senza saperlo, questi due ominidi stanno producendo musica. La musica nel Paleolitico Gli storici fanno risalire la forma primordiale di musica a qualche millennio più tardi, nel Paleolitico (circa 40 000 anni fa). Gli scavi archeologici sul periodo paleolitico hanno portato alla luce vari oggetti sonori riconosciuti come strumenti che venivano utilizzati in misura maggiore dai cacciatori: i sonagli di conchiglie, i corni di animali uccisi, i fischietti di falange. Vi sono varie ipotesi sull’origine della musica e sui motivi per cui sia nata. Forse per imitare suoni e rumori che appartenevano alla natura. L’uomo, infatti, fin dalle origini si trovò immerso nella musica della natura, fatta di ritmi e molteplici suoni dai timbri diversi: ad esempio il rumore dell’acqua, il fruscio dei rami degli alberi, il cinguettio degli uccelli, il sibilo del vento, il rombo del tuono..., così egli credeva che tutto ciò manifestasse l’esistenza degli spiriti superiori.
Sonagli: piccoli oggetti come noci, conchiglie, semi, denti di animali, venivano legati insieme da una cordicella derivata da budella animale. Erano usati come pendagli ornamentali sonori, cioè braccialetti o cavigliere, che a ogni movimento producevano suoni.
156
Primi flauti comparvero 25 000 anni fa, erano ricavati dagli ossi delle ali degli uccelli, cavi all’interno e molto leggeri; aprendo e chiudendo con un dito il fondo del tubo, si riuscivano a raggiungere ben undici note diverse.
TESTI INFORMATIVI Molto probabilmente la musica era considerata sacra e magica: gli uomini primitivi la praticavano nei riti religiosi, credendo che il suono prodotto dai loro strumenti fosse gradito alle divinità della natura, che così avrebbero favorito la buona riuscita di una battuta di caccia, oppure li avrebbero protetti dagli spiriti maligni... Così l’Homo Sapiens cominciò a riprodurre i suoni utilizzando oggetti e materiali che trovava nell’ambiente naturale in cui viveva, come ossa e corna di animali, conchiglie, bastoni, tronchi cavi di alberi e sassi.
Il corno con le tacche era uno strumento musicale molto elaborato, che emetteva straordinari suoni, simili ai versi delle locuste, dei grilli, delle cicale e delle rane. Sul suo dorso erano incise tredici tacche. Una sua raffigurazione si trova su un bassorilievo ritrovato in una grotta in Dordogna, in Francia.
ESPLORO IL TESTO S egna con una X il completamento giusto.
La materia trattata nel testo è: arte e immagine. scienze. storia. geografia.
olora gli elementi del testo informativo che ti hanno C aiutato a capire di quale materia si trattava, prima ancora di leggere il testo. titolo
immagini
numero dei paragrafi
RIASSUMO Accanto a ogni informazione ricavata dal testo, scrivi il numero del paragrafo corrispondente.
Il corpo fu il primo strumento musicale della storia. L a musica era considerata sacra e magica: veniva usata per propiziarsi la divinità. L a musica è stata una delle prime forme di comunicazione dell’uomo. G li strumenti dell’Homo Sapiens furono gli oggetti della natura. N el Paleolitico l’uomo usava già strumenti sonori per la caccia. icopia le informazioni sul tuo quaderno secondo l’ordine che hanno nel testo, così avrai R scritto il riassunto.
157
TESTI INFORMATIVI
I MICROBI Dove sono? Tu lo sai che esistono animali grandi e animali piccoli. Ma lo sapevi che esistono esseri così minuscoli che sull’antenna di una formica ce ne sono milioni? Così piccoli che dovremmo far diventare la formica grande come una balena per farteli vedere? Non hanno occhi, testa o zampe, rami, radici o foglie perché non sono né animali né piante. Però sono vivi. Sono i microbi e ce ne sono tantissimi. Sono quasi quante le persone che abitano a New York e dintorni. E un cucchiaino di terra può contenere anche un miliardo di microbi. Più o meno lo stesso numero di persone che vivono in India. I microbi sono dappertutto: nel mare, sulla terraferma, nel terreno e nell’aria. Vivono in posti dove non vive nient’altro, come nei vulcani, oppure in fondo al frigo e anche dentro e fuori le piante e gli animali. In questo momento ci sono più microbi sulla tua pelle di quanta gente sulla Terra e ce ne sono cento volte di più dentro la tua pancia. Non preoccuparti però! A volte i microbi ti fanno ammalare, ma quelli che abitano sempre dentro e fuori di te ti aiutano a star bene.
ESPLORO IL TESTO I ndica con una X i completamenti giusti.
Il testo che hai letto: dà informazioni. dà regole. racconta una storia. descrive gli esseri viventi.
La materia trattata nel testo è: storia. scienze. matematica. tecnologia.
Le immagini: f orniscono informazioni su un altro argomento. i llustrano il contenuto del testo e facilitano la comprensione. abbelliscono la pagina. d anno informazioni in più rispetto al testo.
158
Alcune forme di microbi
TESTI INFORMATIVI Come sono? Ma anche se sono così piccoli, non sono tutti uguali. Alcuni sono molto più piccoli di altri, e sono diversi tra loro. Ci sono tantissimi tipi di microbi, più di tutte le specie di animali e di piante del mondo. Alcuni microbi sono tondi, alcuni sono sottili, alcuni sembrano conchiglie, alcuni sono mollicci, alcuni sono come margherite, alcuni sembrano navi spaziali, alcuni assomigliano a collane. Possono mangiare di tutto: ma sono troppo piccoli per avere la bocca, così assorbono quello di cui hanno bisogno attraverso la pelle. E quando i microbi son ben nutriti sono bravissimi a fare altri microbi. È per questo che basta che pochi microbi sbagliati - quelli che chiamiamo germi - entrino nel tuo corpo per farti ammalare. Per fortuna solo pochi tipi di microbi fanno ammalare gli esseri umani. La maggior parte è occupata a fare altre cose. I microbi riciclano tutto ciò che muore per fare la terra, da cui nasce nuova vita, e aiutano a far diventare buona l’aria che respiriamo. Su tutta la Terra, in ogni momento, i microbi mangiano e mangiano, si dividono e si dividono, cambiando una cosa in un’altra. Sono i trasformatori invisibili del nostro mondo. Le vite più piccole che fanno il lavoro più grande. N. Davies, Mini, il mondo invisibile dei microbi, Editoriale Scienza
COMPRENDO S ottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande con il colore indicato.
Che grandezza hanno i microbi? Quanti sono? Dove si trovano? Che forma hanno? Perché riciclano tutto ciò che muore?
Tutti i microbi sono così minuscoli che si possono vedere solo al microscopio.
159
Organizzo le idee
per studiare
COME SI STUDIA Prima di iniziare a studiare: Scegli un ambiente tranquillo lontano dai rumori e dalle distrazioni. Procurati tutto l'occorrente per evitare di interrompere il lavoro. Siediti a un tavolo: ti sarà più facile concentrarti.
Durante lo studio 1. Prima di leggere, soffermati sulle foto e sul titolo: comprenderai meglio. 2. Leggi una prima volta, con attenzione, tutto il testo. 3. S ottolinea le parole nuove e cerca il loro significato sul vocabolario. 4. E videnzia le parole-chiave o le frasi che contengono le informazioni più importanti. 5. R ileggi il testo a paragrafi e riassumi con frasi brevi parte per parte ad alta voce. 6. R ipeti tutto insieme, legando fra loro le informazioni che hai appreso. 7. R ipeti più volte in modo da saper raccontare in modo sicuro. Fa’ ascoltare la tua esposizione a qualcuno. 160
Organizzo le idee
1
per studiare
L eggi il testo informativo già diviso in paragrafi e scrivi accanto a ognuno la frase che lo sintetizza, come nell’esempio. Scegli tra le seguenti.
La fauna è costituita da animali erbivori preda dei grandi carnivori. Oggi molte zone della savana sono terreni coltivabili.
La flora nei periodi di pioggia cresce rigogliosa, mentre durante la siccità alcune piante si adeguano. I primi uomini, secondo la scienza, sono vissuti nella savana.
La savana La savana è una grande distesa erbosa con rari alberi (acacie, baobab, euforbie ed eucalipti), tipica delle zone calde dell’Africa, dell’America Centrale e Meridionale e dell’Australia. Durante la stagione delle piogge, sui terreni impregnati d’acqua crescono erbe che raggiungono anche i quattro metri di altezza. Nel periodo della siccità i corsi d’acqua e i laghi si prosciugano e le piante si seccano: alcune per sopravvivere hanno rimpicciolito le foglie, trasformate in spine per eliminare l’evaporazione. La savana è il regno degli animali erbivori, che migrano in cerca di cibo e sono prede di grandi animali carnivori (leoni, leopardi, ghepardi e iene). La savana è un ambiente favorevole alla vita dell’uomo: gli scienziati sostengono che i primi ominidi sarebbero vissuti proprio qui. Oggi vaste zone della savana sono state trasformate in terreni coltivabili per praticare l’agricoltura intensiva di canna da zucchero, tè, caffè, cotone, tabacco, arachidi e banane.
La savana è una distesa erbosa tipica di alcune zone calde della Terra.
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Cittadinanza
e
costituzione
Sei un giovane ambientalista? Oggi usiamo spesso i termini ecologia ed ecologico. Sapete qual è il loro significato? ECOLOGIA È la scienza che studia i rapporti tra gli organismi viventi e l’ambiente. Si occupa di problemi relativi alla salvaguardia dell’ambiente, ai rifiuti e all’inquinamento. ECOLOGICO È un prodotto o un comportamento che rispetta l’ambiente e i suoi viventi. È bello rispettare il nostro pianeta e volergli bene, come se fosse il nostro migliore amico! Pensiamo a quanto ci sentiamo bene quando corriamo a piedi nudi su un prato, quando giochiamo sulla spiaggia con la sabbia, quando camminiamo in un bosco, quando nuotiamo nel mare circondati dai pesci... Ma non solo, dalla natura prendiamo anche il “carburante” di cui abbiamo bisogno per vivere: l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo di cui ci nutriamo. Queste risorse sono un bene prezioso per la nostra sopravvivenza, quindi dobbiamo fare in modo di proteggere il patrimonio naturale. Se pensiamo in modo ecologico nella vita di tutti i giorni, possiamo contribuire a migliorare il fuoco del nostro pianeta. Sarà sufficiente compiere piccoli gesti quotidiani:
Pratica la raccolta differenziata: vetro con vetro, plastica con plastica, carta con carta, lattine metalliche con lattine metalliche, perché possano essere più facilmente riciclabili.
Non sprecare l'acqua: chiudi sempre il rubinetto mentre ti spazzoli i denti o mentre ti insaponi; preferisci la doccia al bagno.
G. Stilton, Il piccolo libro della natura, Piemme Junior
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Cittadinanza Risparmia l'energia: spegni la luce, la tv, lo stereo... quando ti muovi da una stanza all'altra.
Con i tuoi compagni aderisci alle iniziative delle associazioni ambientaliste della vostra zona: hanno sempre un gran da fare, il vostro aiuto sarà utilissimo.
e
costituzione
Non lasciare rifiuti in mare o per terra.
Riutilizza i fogli usati da una sola parte.
consiglio PREZIOSO Se agisci in modo responsabile nei confronti dell’ambiente, sarai di esempio e di stimolo a tutti, tra parenti e amici.
S egna con una X il completamento adatto.
Tu rispetti l’ambiente in cui abiti con grande attenzione. quasi sempre. con fatica. raramente.
Incontri più difficoltà nell’attuare questi comportamenti: a scuola a casa Perché?................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................
uali dei comportamenti indicati pratichi già? Colora i quadratini. Q
Se pratichi tutti i comportamenti indicati puoi considerarti un GIOVANE AMBIENTALISTA, amico della natura.
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TESTI INFORMATIVI
L'ISOLA DI MURANO Sei pronto per una bella gita in vaporetto? Allora andiamo a esplorare una delle tante isolette che ospita la laguna di Venezia. ...................................................................................................
Eccoci a Murano, dove da otto secoli sono all’opera i più famosi maestri vetrai del mondo. Fino al 1295 molte delle fornaci dove si produceva il vetro erano a Venezia. Ma il grande calore necessario per lavorare il vetro provocava spesso incendi. Per risolvere il problema si decise di trasferire le fornaci sull’isola di Murano. ...................................................................................................
I vetrai creavano cose così incredibilmente belle che vivevano come prigionieri nell’isoletta: non dovevano rivelare a nessuno il segreto della loro arte. Il Museo del vetro racchiude oggetti di ogni colore, forma e dimensione. ...................................................................................................
ESPLORO IL TESTO iscrivi i seguenti sottotitoli R in corrispondenza dei paragrafi giusti. La storia di Murano Il museo del vetro Maestri vetrai
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I polmoni e una pinza sono i ferri del mestiere dei maestri vetrai: infilano una canna di ferro lunga e sottile nella massa di vetro fuso; poi ne tirano fuori una grossa goccia e, mentre soffiano forte dall’altra parte della canna, muovono la pinza in modo da trasformare la goccia di vetro in un vaso, o in una figura qualsiasi. Puoi vedere all’opera questi maghi in una fornace di Murano. A. Garini, A spasso per Venezia, Lapis
LESSICO Fornace: fabbrica dove vengono fusi e lavorati il vetro o altri materiali.
È facile
leggere
LEGGERE CON CHIAREZZA Per dare informazioni, devi leggere in modo chiaro e scorrevole, pronunciando bene le parole, senza fretta. L eggi utilizzando adeguatamente la punteggiatura per fare le pause al momento giusto. Dai risalto con la voce alle parole sottolineate.
Il varano di Komodo Vive, in poche migliaia di esemplari, su alcune isolette dell’Oceano Indiano; è l’incubo di cervi e bufali. E non è un dinosauro sfuggito all’estinzione. È il varano di Komodo, un’isoletta dell’Indonesia, a nord dell’Australia. Di certo, come affermano gli esperti, l’animale non è discendente dei dinosauri. Ma vedersi davanti un lucertolone enorme deve essere come trovarsi faccia a faccia con Godzilla. Insomma, un incontro per niente simpatico. A Komodo ci sono circa cinquemila varani. Tanti? No, pochi: i varani di Komodo sono in via di estinzione, secondo le associazioni che si occupano di salvaguardia della natura. Con quella bocca e quello stomaco, il varano digerisce di tutto. Da piccolo vive sugli alberi e mangia topi e insetti; quando cresce caccia cervi, cinghiali... e qualsiasi animale gli capiti sotto i denti, lunghi fino a 2 centimetri. Ma non sono quelli la sua vera arma: in bocca il varano ha alcuni germi pericolosissimi che infettano la preda solo dopo un morso. Quando l’animale muore, il varano... ne fa un boccone. Non è un ingordo, gli basta una sola preda al mese. Ma, seppur rarissimamente, le prede possono essere anche i turisti! Focus Junior
Colora le pietre
Sei riuscito a leggere bene? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
Audio
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È facile
cOmprendere
LA RUOTA Le prime ruote erano molto pesanti, perché erano dei dischi di pietra, di terracotta o di legno pieno, con un foro in mezzo. Poi con il passare del tempo, si costruì la ruota con i raggi, così era più leggera e più veloce, ma sempre resistente. Questa ruota era formata da un cerchio di legno con quattro raggi. Tempo dopo i raggi divennero otto. Quando l’uomo scoprì i metalli, ricoprì il cerchio di legno della ruota con una fascia di ferro, per renderla più resistente.
L’invenzione del carro Insieme alla ruota, l’uomo inventò anche il carro, così gli spostamenti divennero più veloci. L’uomo allevava gli animali domestici già da molto tempo. Quando inventò il carro con le ruote, capì subito che i buoi o gli asini potevano tirarlo per farlo camminare. Le prime strade L’uomo quando non conosceva la ruota camminava sui sentieri, poi per poter usare i carri con le ruote, dovette costruire le prime strade lunghe e regolari e con il fondo resistente. Con l’invenzione dei carri sono aumentati gli scambi di merci tra i diversi luoghi. 166
Audio
È facile
cOmprendere cOmprendere
Numera le ruote secondo l’ordine con cui sono state inventate.
Cerchia gli animali che l’uomo usò per tirare i carri con le ruote.
Segna con una
X
il completamento giusto.
L ’uomo per prima cosa costruì: le strade. la ruota. il carro.
L ’uomo con i carri camminava: sui sentieri. sulle strade. sui fiumi.
L e prime strade erano: resistenti. lunghe e regolari. regolari e morbide.
Q uesto testo: racconta una storia. spiega l’invenzione della ruota. spiega l’inizio dell’allevamento.
Colora le pietre
Sei riuscito a leggere bene? Hai completato tutte le attività? Che voto ti daresti? 1, 2 o 3 pietre?
Audio
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Verifica
LE PIANTE 1 2 3 4 5 6
Il pero è un albero a foglia caduca. Anche altri alberi da frutto sono a foglia caduca: ad esempio il melo, il noce, l’albicocco, il pesco, il ciliegio, il castagno....
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Che cosa accade in autunno e in inverno alle piante? In natura ci sono piante che vivono una sola stagione e perciò sono dette “annuali” (di solito muoiono in autunno o al sopraggiungere dei primi freddi invernali) e piante che invece vivono a lungo, alcune anche secoli. Queste ultime sono dette “perenni” e passano l’inverno quasi in letargo: non crescono, né germogliano. Solo in primavera riprendono le loro funzioni. Tra le piante perenni, alcune cambiano completamente aspetto con il ciclo delle stagioni. Durante l’autunno le loro foglie cominciano a cambiare colore: dal verde passano al giallo e poi al marrone, si seccano e cadono lasciando i rami nudi fino alla primavera successiva. Altre, invece, riescono meglio a sopportare il freddo della stagione invernale e così mantengono le foglie. Per distinguere questi due tipi di piante perenni, le prime sono chiamate piante “caducifoglie” o “a foglie caduca”, cioè che cade, le seconde prendono il nome di “piante sempreverdi”. Altri fattori che influenzano le piante La varietà di vegetazione è dovuta non solo alle condizioni climatiche, ma anche ad altri fattori quali la luce, l’acqua, il contenuto di ossigeno e anidride carbonica nell’aria, le sostanze nutritive che si trovano nel suolo, gli animali. Ciascun tipo di pianta, infatti, ha proprie esigenze e reagisce in modo diverso a ognuno dei fattori nominati: ad esempio la luce e l’acqua sono elementi indispensabili per la vita di tutte le piante, ma non tutte hanno bisogno della stessa intensità di luce solare e di acqua. Il mondo vivente, Giunti
L’arancio è un sempreverde come il limone, il mandarino, la quercia, il pino, l’abete...
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Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1
Indica con una X i completamenti giusti.
I l testo che hai letto: racconta una storia. descrive una pianta. dà informazioni sulla vegetazione. spiega delle regole.
L’argomento del testo è: il pianeta Terra. la varietà delle piante. la luce del Sole e dei suoi pianeti. il ciclo delle stagioni.
S i tratta di un argomento di: geografia. scienze. matematica. storia.
L e informazioni sono presentate: inserite in un racconto fantastico. soltanto attraverso le immagini. senza divisione in paragrafi. divise in paragrafi.
2
Le informazioni che puoi ricavare dalle immagini e dalle didascalie che cosa riguardano?
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3
Completa la tabella.
Titolo ................................................................................................................................... Paragrafi
Sottotitoli
1° paragrafo
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2° paragrafo
..........................................................................................................................................................
4
Collega ogni termine specifico alla sua definizione.
Caducifoglie
piante che mantengono le foglie in tutte le stagioni
Sempreverde
piante che mantengono le foglie in autunno
LA SFIDA olo uno dei seguenti elenchi contiene tutti i fattori che influenzano le S piante. Segnalo con una X.
I l clima, la luce, l’acqua, il contenuto di ossigeno e anidride carbonica nell’aria, le sostanze nutritive nel suolo, gli animali. Il clima, la luce, l’acqua, gli animali. Il clima, la luce, l’acqua, il contenuto di ossigeno e anidride carbonica nell’aria. Il clima, il contenuto di ossigeno e anidride carbonica nell’aria, gli animali. Verso le competenze
Comprendere un testo informativo e individuarne gli elementi principali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
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Estate Che bellezza andare al mare: cavalloni da saltare giochi, amici, corse al molo e merende col ghiacciolo. C. Carminati, B. Tognolini
Ho l’estate tra le m ani un’anguria a fette larghe. Ho l’estate nella g ola ha il sapore di gela to. G. Quarenghi
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FESTE Tra giugno e luglio i fedeli islamici celebrano un momento sacro importante: il Ramadan. È il nome del nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano. Dall’alba al tramonto si praticano il digiuno, la preghiera, la meditazione e l’autodisciplina.
del Sole Alla festa invitati: gli sono mille no biondo di gra un mare ati. eri dei pr v a p a p i e vuzzo
M. A. Sca
Cl
il
Let’s go outside under the blue sky! Let’s stay in the sun having great fun! Now it’s clear... Summer is here! Listen and read
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Estate
SI PARTE! PARLO DI ME C’è qualcosa di queste vacanze estive che aspetti più intensamente? Dove andrai in vacanza? Con chi? Quando?
COMPRENDO S ottolinea nel testo la lista delle cose da portare via. Poi cerchia gli oggetti tipici di una vacanza al mare.
– Che felicità! La scuola è finita, si riparte per nuove avventure! – esclamava Teo cercando tra il disordine della camera la sua inseparabile macchina fotografica – Pulce... tu per caso l’hai vista da qualche parte? A quel richiamo, il simpatico cagnolino di casa comparve scodinzolando allegramente e trascinando la macchina fotografica dalla tracolla. – Bravo, l’hai trovata subito! Adesso, non manca proprio niente e possiamo partire. Ma dove andiamo questa volta? Speriamo solo non troppo in alto! – Teo soffriva di vertigini e voleva evitare a ogni costo località d’alta quota. – Questa volta – gli rispose il papà Noè – ci dirigeremo alla scoperta di bellezze naturali al “livello del mare”. Vedrai che rimarrai senza fiato. Sull’uscio di casa, tra mappe, cartine e cannocchiali, mamma Adele stava finendo di controllare la lista delle cose da portare via. – Bussola, borraccia, occhiali da sole, ciabatte, maschere, pinne, ombrellone, creme solari... – elencava spuntando ogni oggetto, mentre papà Noè, accucciato, controllava l’equipaggiamento di viaggio. – Maschere e pinne? Allora, stavolta si va al mare! Evviva! – urlarono per la felicità Teo e sua sorella Gaia. – Avete ragione, ragazzi miei, questa volta andremo a esplorare il nostro bel mare, circumnavigando l’Italia, le sue coste e le sue isole! – dissero all’unisono papà e mamma. E appena Pulce ebbe completato il suo consueto rituale propiziatorio “innaffiando” le ruote del rombante camper Torpedine, tutta la famiglia Millemiglia salì a bordo esclamando: – Si parte per un altro fantastico viaggio! I. Paglia, La famiglia Millemiglia tra i mari, le coste e le isole, Raffaello
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è UN’ARTE
R ICICL AR E
Dai una nuova vita a oggetti che non usi più.
UNA BORSA PER L'ESTATE Materiale occorrente
1
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3
4
• vecchia maglietta • forbici • tubo di cartoncino dello scottex • ago e filo da cucire • pennello • alcuni colori acrilici
Procedimento 1 A pri la T-shirt e taglia maniche e collo: fai un’ampia scollatura.
2 P rendi il tubo di cartoncino e schiaccialo leggermente sulla parte superiore in modo che l’imboccatura da circolare assumi forme diverse (ad esempio mela o cuore).
3 I mmergi il tubo nel colore
acrilico poi appoggialo sulla T-shirt. Ripeti l’operazione tutte le volte che vuoi e con un pennello fai i ritocchi, se necessario.
ira la maglia al rovescio 4 G
e con l’aiuto di un adulto effettua una cucitura per chiudere il fondo.
Video
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Arte e immagine
IL RITRATTO Un ritratto è un disegno, un dipinto, una fotografia o una scultura, che ritrae una persona. Se l’artista ritrae se stesso, allora realizza un autoritratto.
Osserva il quadro.
icopri il volto con un foglio di carta lucida R e ripassa i contorni dell’ovale, poi disegna gli elementi del viso facendo attenzione alla proporzione dei particolari. Su un foglio dell’album, prova a realizzare il ritratto di un tuo amico o il tuo autoritratto, guardandoti allo specchio.
G.F. Caroto, Fanciullo con disegno
Prova tu! Osserva gli occhi di alcuni ritratti realizzati da grandi pittori. Abbina a ciascuno l’espressione che ti comunica, scrivendo nel quadratino la lettera corrispondente.
A espressione preoccupata
L. Da Vinci, Ritratto di Ginevra Benci
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B espressione indifferente
J. Vermeer, Ragazza con l’orecchino di perla Zoom
C espressione sognante
A. Durer, Ritratto di Oswalt Krel
Arte e immagine
LEGGO UN'OPERA D'ARTE Osserva il quadro e indica con una X i completamenti giusti.
La figura: si confonde con lo sfondo. spicca sullo sfondo. Il viso è rappresentato: di fronte. da dietro. di profilo. da sopra. Ha un’espressione: triste. allegra. indifferente. arrabbiata. Nel dipinto prevalgono colori: caldi. freddi. Rifletti.
Secondo te, il vestito della donna è importante oppure no?
R. Sanzio, La velata
Prova tu! Completa i volti proposti con l’espressione che preferisci. Poi colora.
Zoom
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ARRIVATI! Prova dopo prova hai completato il tuo bracciale con tanti diamanti. Ora possiedi gli strumenti per rivivere il passato, immaginare il futuro, avventurarti in terre nuove e sconosciute. Tanti nuovi viaggi ti aspettano: preparati a scoprire orizzonti sempre più vasti negli anni di scuola che seguiranno. Le conoscenze e le competenze conquistate costituiscono il tuo “magico potere”!
Applica qui la tua foto con il bracciale.
Prima di ripartire, ricaricati! Un'estate spensierata ti aspetta: rilassati e fai il pieno di energia, dedicandoti alle cose che più ti piacciono. Buone vacanze!
L A T U A F OTO 176
È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO. Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.
Starei con te Caro Bogi, grembiule azzurro. mi hanno comperato un ci devi andare. Beato te che a scuola non venire con me, si potes Ma se almeno tu bbe uscire insieme nel mio banco... Si potre resti la cartella, tutte le mattine. Tu porte io il grembiule. che mi sgridano, Starei con te. E ogni volta e niente. tu potresti abbaiare. Invec solo solo. Ti devo lasciare a casa, e di leggere, Se almeno tu fossi capac . lino” “Topo miei i ti darei
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.
È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi. Inoltre per l’insegnante la guida al testo; percorsi multidisciplinari per la LIM, esercizi interattivi, approfondimenti, schede in PDF
Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).
È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:
Consulenza didattica: si ringrazia Novella Laghi per il percorso di Arte e Immagine Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Emilia Agostini, Francesca Bolognini Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini, Dania Fava Illustrazioni e colore: Silvia Forzani, Graziella Antonini, Chiara Fiorentino, Elisa Patrissi, Roberta Tedeschi, Silvia Colombo, Sandra Bersanetti Copertina: Mauro Aquilanti, Valentina Mazzarini Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, iStock Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.
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Pr . Cer e i BN zio ach 97 so i – O 8- 3 . M 88 -4 Le ara 72 tt sc -3 ur a 01 e IS Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
Classe 1
a
• Metodo • Laboratori di lettura • Alfabetiere individuale
• Letture • Linguaggi espressivi • Grammatica RAF
• Matematica • Storia • Geografia • Scienze • Tecnologia
• Grafo-motricità • Corsivo • Primi testi
• Eserciziario disciplinare • Pagine di Clil • Pagine di Coding
E INOLTRE... Classe 2
a
• Letture • Prepararsi all’Invalsi • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione
• Storia • Geografia • Scienze • Tecnologia • Eserciziario • Cittadinanza e Costituzione
• Matematica • Prepararsi all’Invalsi • Eserciziario
•A scoltare, parlare, leggere, scrivere e riassumere • Autovalutazione • Mappe • Grammatica RAF
• Test d’ingresso • Attività per i primi giorni • Mandala e cornicette • Giochi di logica • Lapbook
Lapbook di 2a
Classe 3
a
• Istruzioni • Materiali
• Letture • Prepararsi all’Invalsi • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione
• Storia • Geografia • Scienze • Tecnologia • Eserciziario • Quadri di civiltà
PER L’INSEGNANTE E LA CLAS
• Matematica • Eserciziario
•A scoltare, parlare, leggere, scrivere e riassumere • Autovalutazione • Mappe • Grammatica RAF
SE
• Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per coding, STEAM e classe capovolta, schede operative, verifiche a livelli • Cartelloni: Tabelle forma-sillabe; Accoglienza; I compleanni della classe; Le tabelline; L’evoluzione dell’uomo; Le cinque Ere • L’alfabetiere murale • I l tesserino portanome per ogni alunno
il M.I.O. BOOK docente il M.I.O. BOOK studente CD audio in formato MP3
• Puoi usufruire dei testi su DVD senza connessione internet • La registrazione è facoltativa • Dal portale www.raffaellodigitale.it puoi accedere ai testi
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