P . G ria Bar IS rim agli chi tolu BN a ar - O c 97 fil din . M ci 8- a 2 i P ara 88 -4 - L . Pa sca 72 et pa -2 tu lin 53 re i 6
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e inoltre... CLASSE PRIMA
per imparare a leggere, a scrivere e a contare Metodo e prime letture Letture • Antologia, Ortografia e Grammatica, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere in stampato e in corsivo Allenamente • Eserciziario delle discipline Alfabetiere individuale con il segnalibro dei caratteri
CLASSE SECONDA
per consolidare i saperi e prepararsi alle prove nazionali INVALSI Letture • Antologia, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere • Scrittura, Grammatica, Prove INVALSI Allenamente • Eserciziario delle discipline
CLASSE TERZA
per imparare a studiare e riconoscere le tipologie testuali Letture • Antologia, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere • Scrittura, Grammatica, Prove INVALSI Allenamente • Eserciziario delle discipline
SE
• Breve guida al metodo della dott.ssa Venturelli per imparare a scrivere in stampato e in corsivo • Guida al testo con programmazione, schede operative, suggerimenti... •V ademecum BES con consigli, normative, schede operative ecc. • L’alfabetiere murale sillabico • Il cartellone per l’accoglienza • Il cartellone dei compleanni della classe • Il tesserino portanome per ogni alunno • Il cartellone delle tabelline (in classe 2a)
Le regole di italiano e matematica 1-2-3 Un fascicolo con le regole base per aiutare gli alunni a svolgere i compiti in autonomia
Ci sono anch’io 2-3 Percorso di Educazione ambientale e Cittadinanza
Il mio atlante di 3a Un utile strumento di approfondimento e rinforzo delle discipline, con tavole illustrate e attività operative
Io imparo facile A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 1a, 2a e 3a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line
IN DOTAZIONE CON LA GUIDA: il M.I.O. BOOK docente con la guida al testo, i percorsi multidisciplinari per la LIM spiegati passo passo, esercizi interattivi di italiano e di tutte le discipline, tante schede in PDF il M.I.O. BOOK studente I DVD si possono installare senza connessione a Internet
I volumi sono in versione digitale M.I.O. BO OK, scaricabil i on-line e archivia bili su USB
D audio in formato MP3 con la C versione audio di tutto il libro letto da speaker professionisti
I S B N 978-88-472-2535-0
I S B N 978-88-472-2536-7
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788847 225350
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9
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Prezzo ministeriale
LETTURE LETTURE
PER L’INSEGNANTE E LA CLAS
T. BARTOLUCCI C. CERIACHI O. MARASCA M.L. GAGLIARDINI P. PAPALINI
1
M C. C .L e
T.
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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
• ANTOLOGIA • ARTE E IMMAGINE
2 • Versione audio del libro • Carattere modificabile MAIUSCOLO/minuscolo • Traduzione in altre lingue
Per attivare il M.I.O. BOOK Studente segui questi semplici passi
Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open
1
È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).
2
È “aperto” perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • la possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe.
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.
È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.
Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini hanno scritto il percorso di Arte e immagine
È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare la font trasformandola in MAIUSCOLO. Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.
Coordinamento e redazione: Emilia Agostini Consulenza didattica: Raffaela Maggi (Pagine Insieme per imparare facile), Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini, Dania Fava Illustrazioni e colore: Silvia Baroncelli, Sandra Bersanetti, Marcella Grassi, Mariagrazia Orlandini, Elisa Paganelli Copertina: Valentina Mazzarini Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Thinkstock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Le scarpe della mamma DI MATTINA, LE CIABATTE DELLA MAMMA IN FONDO AL MIO LETTO MI DICONO CHE ANCHE IERI SERA, DOPO LA STORIA DELLA BUONA NOTTE, È SGUSCIATA VIA IN PUNTA DI PIEDI. LE CIABATTE DI PLASTICA INFILATE NELLA BORSA DELLA MAMMA MI DICONO CHE NON È VERO CHE ANDIAMO AL PARCO: OGGI SI VA IN PISCINA. LE SCARPE DELLA MAMMA SLACCIATE MI DICONO CHE HA FATTO TUTTO DI CORSA PER VENIRE A PRENDERMI, CERCANDO DI NON FARE TARDI. LE SCARPE DELLA MAMMA MI PIACCIONO TUTTE, PROPRIO TUTTE!
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T. BARTOLUCCI C. CERIACHI O. MARASCA M.L. GAGLIARDINI P. PAPALINI
LETTURE • ANTOLOGIA • ARTE E IMMAGINE
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INDICE RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI 4 6 7 8 9
Una nuova avventura Amicizia in vacanza Messaggi dalle vacanze Sta per cominciare LABORATORIO
AUTUNNO foglie a colori 10 11 12 13 14 15
Bosco d’autunno Autunno in tutti i sensi Autunno nel bosco L’albero delle mele La notte di Halloween NATURALMENTE ricicliamo
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE 16 Foto di classe 18 VERSO L’INVALSI 19 Sveglia 20 Starei con te 21 L’ora della campanella 22 Un nuovo compagno 23 La maestra Violetta 24 L’alfabeto della scuola 25 All’uscita di scuola 26 A scuola, Olchi! 27 Il primo foglio 28 La ricreazione 29 Sembrava simpatico... 30 ASCOLTO Diario segreto 31 IMPARARE FACILE La filastrocca 32 VERIFICA verso le competenze
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M.I.O. BOOK
Divertiti e impara con i video, gli ascolti e le attività multimediali
STARE BENE INSIEME 34 Un amico di... cioccolato 36 VERSO L’INVALSI 37 Filastrocca degli sport 38 Compagni di banco 39 Un nuovo migliore amico 40 Amici 41 Amiche del cuore 42 Insieme si può 43 I miei amici libri 44 Il signor Aquilone 46 Siamo insieme 47 Mamma nastrino 48 Tom 49 Insieme a... 6 zampe 50 ASCOLTO Ortensia 51 IMPARARE FACILE Il racconto 52 VERIFICA verso le competenze
INVERNO ricami di ghiaccio 54 È inverno 55 Inverno in tutti i sensi 56 I colori dell’inverno 57 Nevica 58 Storia d’inverno 59 E-mail di Natale 60 Il piccolo folletto 61 Scarpe nuove per la Befana 62 Strani incontri di Carnevale 63 NATURALMENTE ricicliamo
CUORE E BATTICUORE 64 66 67 68 70 71
Le paure di Willi VERSO L’INVALSI
Che ci faccio qui? Il mangiaincubi Che noia! Il Mostro dei Dolci
72 Carlotta si è persa 74 Nicoletta e piccolo Buio 75 Melina 76 Felicità 77 Piedi allegri 78 Che bello essere bambini! 79 Finalmente! 80 Il bambino gelosino 82 ASCOLTO Vincere la timidezza 83 IMPARARE FACILE Il racconto 84 VERIFICA verso le competenze
MAGHI E BOSCHI INCANTATI 86 I sette anni di Canetto 88 VERSO L’INVALSI 89 Storiella al contrario 90 Mattia nella lavagna 92 Il leone e il topolino 93 Il baco nella mela 94 Il drago timido 95 Due galline allo zoo 96 Il piccolo sognatore 98 La coda dell’orso 99 Il leopardo, la capra e la batata 100 L’orco Medardo 102 Favole a rovescio 103 Il semaforo ribelle 104 ASCOLTO Alice Cascherina 105 IMPARARE FACILE
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO 116 L’orologio di Carlotta 118 Bubi 119 Magica acqua 120 Un paese ben riuscito 121 La città 122 Il bosco grande 123 La Terra 124 Una famiglia 125 Nonne a colori 126 Filippo, detto Pilli 127 Il supplente 128 Timmy 130 Un cane di nome Ovidio 131 La giraffa 132 Puffo 133 Il pesce rosso 134 ASCOLTO Che monella! 135 IMPARARE FACILE La descrizione 136 VERIFICA verso le competenze
ESTATE tempo di vacanze 138 È estate 139 Estate in tutti i sensi 140 Lo spaventapasseri 141 C’erano le lucciole 142 NATURALMENTE ricicliamo 143 COMPITI DI REALTÀ
Il racconto fantastico 106 VERIFICA verso le competenze
ARTE E IMMAGINE PRIMAVERA festa di fiori 108 È primavera 109 Primavera in tutti i sensi 110 Avventura di primavera 112 Carletto, è primavera! 113 Un gran uovo 114 Uova di tutti i colori 115 NATURALMENTE ricicliamo
144 I colori 146 Filastrocca dei colori 147 I colori complementari 148 Il cerchio dei colori 150 Colori caldi e freddi 151 Mandala colorati 152 Aguzza la vista musica creare
geografia storia
movimento scienze
RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI
N UOVA AV V ENTURA UNA
MARA, TI RICORDI... Sì, sento ancora il profumo del mare, era delizioso giocare sulla spiaggia, costruire castelli di sabbia.
E TU LUCA, TI RICORDI... Sì, anch’io ho dentro di me i profumi del bosco. Tante volte ho percorso cento sentieri e mi ha sfiorato la brezza dei monti. PE R. .. PARLARE
IL FILO DEI RICORDI
4
Sedetevi in cerchio: ognuno racconta un ricordo delle sue vacanze. Alla fine disegnate e appendete i vostri lavori sul FILO DEI RICORDI.
RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI
Oggi, con i nostri ricordi nel cuore iniziamo una nuova avventura. Sarà senz’altro bellissima. Andiamo a scuola! S. Magon
CHE COSA È RIMASTO? Che cosa è rimasto di questa lunga estate? Un mazzo di bellissime cartoline illustrate con il porto, il moletto, la pineta, il laghetto, un pugno di conchiglie, uno zoccolo rotto, un sasso levigato che l’acqua ha modellato, tante foto ricordo con i monti alle spalle e le casette alpestri serene nella valle; granelli di sabbia in fondo alla borsa del mare e una macchia di more che non si può lavare.
Un po’ Un po’ estate della vostra della vostra estate vi accompagnerà accompagnerà inviquesti primi giorni in questi primi giorni di scuola. di scuola.
N. Vicini, Le nuvole in cielo, EDI
5
RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI
AMICIZIA IN VACANZA Ero sulla spiaggia a raccogliere conchiglie. A un tratto si fermò una bimba accanto a me. Era tutta nera. Aveva un fiocco rosso ai capelli e due occhioni birbanti. – Hai preso tanto sole o sei nera perché nera? – le chiesi. Lei non mi rispose, ma fece una capriola. Ne feci una anch’io, ma caddi tutto storto. Lei si mise a ridere e ne fece due, una dopo l’altra: una meraviglia! Poi venne accanto a me, così vicino che potevo darle un bacio o uno schiaffetto. – Sei proprio nera! – le dissi, toccandole il viso. Lei scappò via, ridendo. Il giorno dopo la rividi: siamo diventati amici. L. Tumiati, Bravissimi, Minerva Italica
COMPREN
DO
I ndica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
V I due bambini si incontrano sulla spiaggia. Il bambino è nero. La bambina è nera. Il bambino non sa fare le capriole. La bambina non sa fare le capriole. I due diventano amici. 6
F
RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI
MESSAGGI DALLE VACANZE 15 luglio Qui l’acqua è bellissima! Sto sempre a bagno. Ciao! Ale Beato te! Qui solo boschi... Non vedo l’ora di raggiunger ti. Leo
Ciao zia, quanto pende la torre di Pisa! Saluti da Miriam
Sig.na Betta Ros si Via dei Fiori, 3 60035 Jesi AN
PA R L O
Con quale mezzo hai comunicato con i tuoi compagni una volta finita la scuola?
marioludovich@libero.it giorni d’estate
Ehi Mario come te la passi in Romania? Qui in Italia fa molto caldo. Io sono rimasto in città, ma mi diverto lo stesso. Stamattina sono stato al maneggio e sono salito su un cavallo per la prima volta... che emozione e che paura! Quando torni? Spero presto. Ciao Lorenzo 7
RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI
STA PER COMINCIARE L’estate è quasi finita. Il gatto Michele è contento che la sua padrona, la maestra Margherita, sia tornata dalle vacanze. Michele guarda Margherita che disfa i bagagli. La maestra tira fuori alcuni oggetti che ricordano le sue esperienze estive. C’è un barattolo tutto appiccicoso di marmellata di prugne: sicuramente Margherita è stata in montagna a trovare la zia Adele. Ci sono la maschera e le pinne: vuol dire che è andata anche al mare. Poi saltano fuori i regalini che ha portato per i bambini della sua classe: caramelle per i più golosi e cose speciali (francobolli, sassi...) per tutti i collezionisti. Infine Margherita prende in mano la sua agenda: assomiglia molto al diario dei bambini, piena di disegni, fotografie e biglietti che volano via. “Questo è il segnale...” pensa il gatto Michele “Quando Margherita guarda l’agenda vuol dire che la scuola sta per cominciare.” N. Costa, Margherita, maestra dormigliona, Emme Edizioni
SCRIVO
Rispondi alle domande.
Per il gatto Michele qual è il segnale che la scuola sta per cominciare? ........................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................
E per te? ........................................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................................
8
CACCIA AI TOPI
LABORATORIO
Scegliete un campo di gioco: un giardino, il cortile, la palestra... Un volontario farà il gatto, mentre gli altri faranno i topi. Il topo sceglie un lato del campo e i gatti si allineano dal lato opposto.
Il gatto dice: “Topi, topini venite nel mio reame” e corre verso di loro cercando di toccarne il maggior numero possibile, mentre i topi corrono per raggiungere il lato opposto e salvarsi.
I topi toccati dal gatto diventano trappole da topo e aiutano il gatto a catturare gli altri topi solo con le braccia, rimanendo fermi sul posto. L’ultimo topo rimasto farà il gatto. 9
FOGLIE A COLORI
Quali suoni e rumori ascoltano?
BOSCO D’AUTUNNO Una castagna nel riccio riluce, luce. Sotto il cielo che lento si sfoglia, foglia. Un profumo di fungo sotterra, terra. Mentre i rospi respirano in coro, oro. C. Carminati, Poesie per aria, Topipittori
Leggi la poesia e rispondi.
T i piace l’autunno? Perché? Quali emozioni suscita in te? Malinconia. Gioia. Allegria. Tristezza.
2017 SETTEMBRE
OTTOBRE
30 1 23
Inizia l’autunno 10
2
Festa dei nonni
31
Festa di Halloween
Che cosa vede?
Che odore avranno i funghi?
Che cosa sente toccando i ricci e le castagne?
Che sapore avrà la zucca?
IN TUTTI I SENSI
NOVEMBRE
DICEMBRE 30 1
1
Festa di Ognissanti
20
Giornata dei diritti dell’infanzia
8
Festa dell’Immacolata
10
Giornata dei diritti umani
20
Finisce l’autunno 11
AUTUNNO
AUTUNNO NEL BOSCO COMPREN
DO
I ndica con una X gli animali del racconto.
Questa notte, nel boschetto l’aria si è molto rinfrescata. In mezzo all’erba umida i conigli hanno dato inizio a una specie d’incessante girotondo e con grandi salti si dispongono in cerchi via via sempre più larghi. Gli scoiattoli, dopo una scorpacciata di funghi, salgono in cima al loro abete per andarsene a dormire. Sì, dopo la pioggia una grande quantità di funghi è spuntata tutt’intorno agli alberi e ai cespugli. E il gufo? Il vecchio, buon gufo, che non è nato ieri, s’è accorto dei segni e dei cambiamenti che sono accaduti ultimamente. Con voce profonda e sonora lancia il suo lungo insistente uuh, uuh, uuh attraverso la foresta e la campagna. È l’avvertimento, grave e malinconico, che autunno ormai è arrivato. A. M. Dalmais, 466... e più storie della natura, Fabbri
Filo diretto con
STORIA
Segna con una X le parole giuste che completano le frasi.
In un anno ci sono 2 stagioni. 4 stagioni. 3 stagioni.
12
L a stagione che viene prima dell’autunno è l’inverno. l’estate. la primavera.
L a stagione che viene dopo l’autunno è la primavera. l’estate. l’inverno.
AUTUNNO
L'ALBERO DELLE MELE All’inizio dell’autunno i frutti acerbi si trasformano in mele gialle e rosse: allora sì che sono buone! Marta e Martino si arrampicano sull’albero e colgono tutte le mele che riescono a raggiungere. La mamma e il papà di Marta mettono una parte delle mele negli scatoloni. – Le mettiamo via per l’inverno – dicono. Alcune mele cadono da sole sul prato o anche sulla testa se non si sta attenti. – Ecco le mele cadute – dice il papà di Marta mettendole in un sacchetto di plastica. La mamma di Marta posa il sacchetto davanti al cancello. Poi arriva il cattivo tempo dell’autunno. Nei giardini i fiori appassiscono, le foglie si seccano e il cielo diventa grigio. Comincia a tirare un po’ di vento e i rami del melo dondolano avanti e indietro.
LE SS IC O
Frutti acerbi significa: frutti piccoli. frutti non ancora maturi. frutti dolci. Il contrario di acerbo è: aspro. maturo. dolce.
C. Kruusval, L’albero di mele, Editrice Il Castoro
COMPREN
DO
Segna con una X le parole giuste che completano le frasi.
I personaggi del racconto sono due bambini con i genitori. Marta e Martino. una mamma e un papà. due bambini.
I bambini raccolgono funghi. mele. foglie. mele rosse.
Le mele serviranno per l’estate. per l’autunno. per l’inverno. per la primavera. 13
AUTUNNO
LA NOTTE DI HALLOWEEN Neri pipistrelli, ragni penzolanti, zucche gigantesche, passi rimbombanti, urla e risatine su nel cielo scuro, ombre spaventose strisciano su un muro. Zucche di qua, dolci di là: allegria a volontà! Streghe sulle scope, un fantasma strano, mostri saltellanti con un cesto in mano. Bimbi mascherati vogliono un dolcetto: a chi è senza dolci fanno uno scherzetto. Zucche di qua, dolci di là: allegria a volontà! E. Giacone
PE R. ..
PARLARE
Tu festeggi Halloween? Dove? Come? Indossi una maschera spaventosa? E i tuoi compagni? 14
In America e in diversi Paesi del Nord Europa il 31 ottobre è la festa delle streghe e delle fate: Halloween. I bambini decorano le case con fantasmini e piccoli occhi di carta. Svuotano delle grosse zucche, vi intagliano gli occhi, il naso e la bocca e le sistemano sui davanzali delle finestre con dentro una candela accesa. Nella notte, la zucca illuminata fa venire i brividi! I bambini si mascherano da streghe, scheletri, vampiri e vanno di casa in casa a chiedere un piccolo dono. Quando si apre la porta i bambini chiedono: “Dolcetto o scherzetto?”. E. Beaumont, Il tuo primo libro delle streghe e delle fate, Larus
NATURALMENTE
RICICLIAMO
Lo sapevi che con quattro confezioni di pasta in cartone si può fare un quaderno? La carta è preziosa perché deriva dagli alberi. Più carta ricicliamo, meno alberi vengono abbattuti. Parola di albero!
UN RICCIO PORTACARTE M AT E R I A L E O C C O R R E N T E
• un giornalino • un foglio di carta • colla • forbici • colori PROCEDIMENTO
1
Piega così.
2
Piega così.
3
Continua con ogni pagina.
4 A casa, a scuola e in ogni luogo che frequenti, getta la carta negli appositi contenitori.
Ritaglia, colora e incolla occhi e orecchie. 15
G IOIE ED EMOZIONI IN CLASSE FOTO DI CLASSE Urla spintoni che confusione cambiamo di posto in continuazione. Al centro la maestra piuttosto sconcertata cerca di placare questa danza sfrenata. Poi all’improvviso quel chiasso matto... si arresta nell’istante in cui parte lo scatto! R. Lipparini, Io credo come te, Mondadori
UN LIBRO PER TE
Se vuoi divertirti giocando con le rime, ecco un libro che ne raccoglie tante: Rime del fare e non fare di Bruno Tognolini.
16
Quanto ti è piaciuta la poesia? Colora.
PER... I LEGGERE D E R E C IA P IL
GIOCHIAMO A RICONOSCERCI Disponetevi in cerchio. L’insegnante si presenta dicendo il proprio nome accompagnato da un movimento (battute di mani, saltelli, giravolte, grattata di testa...), dopodiché il gruppo ripete il nome e il movimento dell’insegnante, come un’eco. Il gioco finisce quando tutti si sono presentati. Buon divertimento!
Per rendere il gioco più divertente non dovete ripetere i movimenti già fatti.
17
Verso L’INVALSI
IN VA L S
I
Mi ALLENO
Il TITOLO ti aiuta a capire il contenuto del testo che stai per leggere. P rima leggi il titolo, poi indica con una X l’affermazione giusta.
Il titolo “Rientro a scuola” ti fa pensare a un testo che parla dell’ultimo giorno di scuola. del primo giorno di scuola. del ritorno a scuola dopo una malattia. del rientro a scuola dopo l’intervallo. Il testo sicuramente parlerà di scuola, ma per capire meglio è necessario leggerlo tutto. O ra leggi il brano e indica con una X l’affermazione giusta.
Il testo racconta di bambini che tornano a scuola. del primo giorno di scuola di Sara. del morbillo di Sara. di Sara che non vuole andare a scuola.
Verso la fine di questo anno scolastico ti verrà proposta, come a tutti i bambini che frequentano la classe seconda, una prova di comprensione: si chiama PROVA NAZIONALE INVALSI . Le pagine VERSO L’INVALSI come questa ti aiuteranno ad affrontarla con tranquillità e sicurezza.
RIENTRO A SCUOLA Per Sara oggi è il primo giorno di scuola, ma non ci vuole andare: si nasconde sotto le coperte anche se è già tutta vestita. La mamma però scopre il suo nascondiglio e dice: – È ora di andare! Sara esce dal letto e ha un’idea: prende un pennarello rosso e con quello si disegna tanti puntini sul viso. Poi dice alla mamma: – Guarda, ho il morbillo! La mamma ride e la spinge verso la porta di casa, perché non c’è più tempo per lavarsi. Così, quando entra in classe, tutti i bambini guardano Sara e le chiedono se ha il morbillo. E lei dice no, che non ce l’ha, ma che le piacerebbe moltissimo averlo. T. Merai, Sara che dice no, Mondadori
18
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
SVEGLIA Sveglia, maestra Dolcina! Tra poco dovrai essere a scuola. Sveglia, Sandrino: la scuola aspetta anche te! È ora di fare colazione. A casa sua Dolcina mangia frutta e beve il caffè. Anche Sandrino nella sua casetta mangia il pane con il miele e beve il latte. Driiin! La campana della scuola suona! È ora di entrare e incontrare i compagni, le maestre e i maestri. – Buongiorno, bambini! – dice Dolcina sulla porta della classe. – Buongiorno, signora maestra! – risponde Sandrino entrando. È proprio bello cominciare la giornata con un sorriso. R. Scarry, Amici di scuola, Mondadori
COMPREN
DO
C osa mangiano a colazione la maestra Dolcina e Sandrino? Rispondi segnando con una X.
La prima colazione “sveglia il cervello”, così sei pronto per la scuola. Vietato stare a digiuno!
La maestra Dolcina Sandrino 19
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
STAREI CON TE ME PA R L O D I
Chi vorresti portare a scuola con te? Un animale, un amico, un giocattolo... Perché?
Caro Bogi, mi hanno comperato un grembiule nero. Beato te che a scuola non ci devi andare. Ma se almeno tu potessi venire con me, nel mio banco... Si potrebbe uscire insieme tutte le mattine. Tu porteresti la cartella, io il grembiule. Starei con te. E ogni volta che mi sgridano, tu potresti abbaiare. Invece niente. Ti devo lasciare a casa, solo solo. Se almeno tu fossi capace di leggere, ti darei i miei “Topolino”. L. Tumiati, Cara piccola Huè, Einaudi
COMPREN
DO
R ispondi e indica con una X i completamenti giusti.
Chi è Bogi? Un gatto. Un cane. Un bambino. Un pupazzo. Q uale espressione te lo fa capire? ................................................................................................................... ...................................................................................................................
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Il cane potrebbe aiutare il bambino a: portare la merenda. portare la cartella. portare il grembiule. portare l’ombrello. Abbaierebbe quando: il bambino non è attento. il bambino legge Topolino. il bambino viene sgridato. il bambino non mangia.
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
L'ORA DELLA CAMPANELLA Uno sciame di bambini VERSO si riversa per le scale cavallini senza sella in attesa del segnale. Tutti allegri scoppiettanti come mais nella padella saltan fuori quando squilla l’ora della... CAMPANELLA.
DENTRO il testo
La filastrocca è un testo poetico scritto su righe corte che si chiamano versi.
C. Carminati, Nella buccia dell’astuccio, Mondadori
DO COMPREN
I ndica con una X.
Quanti versi ha questa poesia? 4 8 12 La poesia ti suggerisce confusione e movimento. silenzio e immobilità. calma e tranquillità.
LE SS IC O
Lo sciame è un insieme di api. Nel primo verso della filastrocca “sciame di bambini” significa: tanti bambini. pochi bambini. tante api. tante api e tanti bambini. 21
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
UN NUOVO COMPAGNO Wang-Yuan è il mio nuovo compagno di banco. Ci troviamo bene insieme e spesso trascorriamo i pomeriggi liberi dalla scuola a casa mia. È la prima volta che Wang si trova in Italia, proviene da Pechino, una città grandissima della Cina. Mi ha raccontato che l’anno scorso andava a scuola dalle sette di mattino al pomeriggio. Scriveva con un pennello intinto nell’inchiostro di china e per contare si aiutava con un pallottoliere. In Cina è difficile imparare a scrivere perché a ogni parola cinese corrisponde un disegno chiamato “ideogramma”. Wang ne conosce già ottocento, ma ne deve imparare ottomila! Wang mangia pochissima carne, quando resta a cena da me la mamma gli prepara il suo menù preferito composto da riso e pesce. Sa usare velocemente le bacchette per mangiare il riso e noi tutti in famiglia lo guardiamo sorridendo. E. Beaumont, M. R. Pimonto, Il tuo primo libro dei bambini di tutto il mondo, Larus
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IN VA L S
I
Mi ALLENO
L eggi il titolo del racconto. Di che cosa parlerà? Indica con una X.
Il racconto parlerà di: bambini a casa. bambini a scuola. bambini in vacanza. vecchi amici. robabilmente ci saranno P queste parole: televisione ricreazione gita amicizia divano tuffo insegnante pescatore
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
LA MAESTRA VIOLETTA Lei è la maestra che tutti i bambini vorrebbero avere! Si chiama Violetta. Anche i suoi occhi sono violetti e poi il violetto è anche il suo colore preferito. Infatti indossa sempre qualcosa di quel colore. Se non è il golf è la camicetta, o la gonna, o i pantaloni, o il foulard, o le scarpe, insomma la maestra Violetta è così. Ma naturalmente non è questo il motivo per cui è amatissima dai bambini. Il motivo vero è perché è buffa, allegra ma anche severa, perché spiega bene, perché non fa mai ingiustizie, perché è paziente con tutti, specialmente con quei bambini che non capiscono al volo, e in più sa cantare. Ogni tanto si dimentica che è in classe e canterella a bassa voce, poi se ne accorge e smette, diventando un po’ rossa, anzi, un po’ violetta. V. Lamarque, La timida Timmi, Piemme
LE SS IC O
L a parola violetta può avere più di un significato: segna con una X.
È un colore. È un’auto.
È un nome. È un fiore.
È un animale. È un’emozione.
S piega con parole tue l’espressione “bambini che non capiscono al volo”. 23
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
L'ALFABETO DELLA SCUOLA COME AMICI... PER ESSERE FELICI In classe gli amici sono molto importanti. Gli amici veramente speciali si chiamano “amici del cuore “ o “amici per la pelle”. Gli amici della scuola si ricordano per tutta la vita.
COME BANCO... NON SONO MAI STANCO A scuola si sta seduti nel banco. Di solito si può scegliere: ci sono banchi davanti, banchi dietro, banchi vicini alla finestra o alla porta. Alcuni bambini preferiscono stare vicino alla maestra, altri lontano.
COME TESTA... CON TANTE IDEE IN FESTA La testa è uno strumento indispensabile a scuola. Se per caso la dimentichi a casa, la maestra se ne accorge immediatamente e ti manda subito a prenderla! LE SS IC O
“La testa è indispensabile” significa che è: necessaria. piena di pensieri. inutile. vuota. “Se dimentichi la testa a casa...” è un modo di dire che significa: avere mal di testa. essere attenti. essere distratti. essere bravi. 24
PE R. ..
SCRIVERE
In coppia, o a piccoli gruppi, scegliete altre lettere e completate l’alfabeto della scuola. Potete scriverlo, disegnarlo e appenderlo in classe. Sarà la vostra guida.
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
ALL'USCITA DI SCUOLA A volte capita che certe mamme siano ancora dalla parrucchiera quando è quasi ora di andare a prendere i bambini. Allora cominciano ad agitarsi e muovono continuamente la testa, mentre la parrucchiera dice che devono stare ferme. Una volta la mamma di Sebastiano, che voleva farsi una testa piena di ricci come una pecora, dopo aver guardato l’orologio, ha sbarrato gli occhi e ha detto: – Senta, ho cambiato idea. Mi faccia i capelli dritti, li voglio dritti come spaghetti. Del resto vanno bene anche così, sono pronta! E hop! È schizzata via come un razzo, ha fatto tutta la strada di corsa e, quando è uscita dalla scuola con Sebastiano, sembrava una mamma istrice che teneva per mano il suo bambino! M. Müller, È già ora!, Einaudi Ragazzi
IN VA L S
I
Mi ALLENO
Quale altro titolo daresti alla storia che hai letto? È ora di pranzo. Una mamma istrice. Una mamma riccia. In gita scolastica. 25
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
COMPREN
DO
I ndica con una X le parole giuste che completano le frasi.
Gli Olchi vivono in una tana nella discarica. nel bosco. nel cortile della scuola. nel tronco di un albero. A scuola, gli Olchi giocano a tirarsi pizze di fango. imparano tante cose. si annoiano. mangiano pizze. I piccoli Olchi vanno a scuola con Papà Olchi. Nonna Olchi. Mamma Olchi. da soli.
LE SS IC O
Un naso bitorzoluto è:
A SCUOLA, OLCHI! Nella discarica di Sudiciònia, in una tana disordinata e ammuffita, vivono i verdi Olchi. I bambini stanno giocando a tirarsi pizze di fango, e quando una finisce sul naso bitorzoluto di Papà Olchi, lui protesta: – Per tutti i rospi! Non siamo mica nel cortile della scuola! – Cos’è una scuola? – domanda incuriosito uno dei bambini. Risponde Nonna Olchi: – È un posto dove i bambini imparano tante cose, cantano canzoni, giocano e fanno merenda! – Rospico! – esclamano gli Olchi bambini – Ci andiamo? Mamma Olchi non ha il tempo di portarli. Deve occuparsi dell’Olchi bebè. Ma Nonna Olchi li può accompagnare. Prepara un po’ di cibo olchico per la merenda ed è pronta a partire. E. Dieti, Gli Olchi vanno a scuola, Il Castoro
26
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
IL PRIMO FOGLIO Apro ¿il ¿quaderno nuovo sul ¿banco. I…l ¿primo ¿foglio ¿è ¿così ¿bianco, ¿quasi splende, ¿tanto ¿è ¿pulito... ¿ed ¿ho ¿paura ¿a ¿posarvi ¿il ¿dito. P…rendo ¿la ¿penna, ¿trattengo ¿il ¿fiato ¿e ¿curvo sul ¿foglio ¿immacolato, scrivo ¿con ¿cura ¿la ¿prima ¿parola ¿di ¿questo ¿primo ¿giorno ¿di scuola. G. Rodari
DENTRO il testo
Le parole evidenziate con lo stesso colore terminano con lo stesso suono: sono in rima. I versi in rima creano un ritmo allegro e vivace.
COMPREN
DO
Scopri le altre rime e continua a colorare.
SCRIVO
Completa scegliendo le parole adatte a fare le rime.
O…ggi ¿è ¿il mio primo ¿giorno ¿di scuola. S…cuola fa rima ¿con Matita fa rima ¿con ¿Cartella fa rima ¿con I…ntervallo fa rima ¿con Maestra fa rima ¿con
cavallo partita
.................................................................................................................................
.................................................................................................................................... ........................................................................................................................... ..............................................................................................................
aiuola campanella palestra
..........................................................................................................................
27
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
LA RICREAZIONE Pif, pif, paf! Si aprono le merendine. Cric, cric, croc! Fan le patatine. Gnam, gnam, gnam! I morsi sui panini. Glu, glu, glu! I succhi che van giù. Alle tredici e trenta si ferma la lezione e comincia il concerto della ricreazione.
PE R. ..
LEGGERE BENE
Dividetevi in due gruppi: uno legge i suoni, l’altro i versi della filastrocca. Ripetete più volte con ritmo e velocità.
..................................... .....................................
..................................... .....................................
S. Bordiglioni, Quante zampe ha il coccofante?, Emme Edizioni
..................................... .....................................
..................................... .....................................
Filo diretto con
MUSICA
S ottolinea i suoni che trovi nella filastrocca e riscrivili al posto giusto nei cartellini. E ccone altri, leggili a voce alta e collegali ai disegni giusti.
Bla bla
28
Vroooom
Sbam
Driiin
GIOIE ED EMOZIONI IN CLASSE
SEMBRAVA SIMPATICO... Il primo giorno di scuola ho rimediato subito un pugno in testa. Me lo ha dato Antonio Cioccoloni, il figlio del fornaio. E pensare che mi era sembrato simpatico, con quel nome che sa di cioccolata, il viso tondo, i capelli neri e gli occhi brillanti. Mi ha domandato: – Come ti chiami? E io subito, credendo che volesse fare amicizia: – Martino – ho detto. – Martino il mingherlino – ha riso lui e poi mi ha dato il pugno in testa. Devo imparare a difendermi. Per incominciare devo cambiare nome. Come può essere rispettato uno che si chiama Martino? T. Buongiorno, Io e Sara, Piemme Junior
COMPREN
DO
I ndica con una X. Puoi segnare più di una qualità.
Antonio è paziente. simpatico. Martino è fiducioso. aggressivo.
prepotente. bullo. bullo. simpatico.
PA R L O
S econdo te, Antonio sa stare bene con gli altri? Sì No
Perché?
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Colora i riquadri con i comportamenti che ti fanno stare bene con gli altri.
fare i dispetti
essere gentile
giocare con tutti
aiutare chi ha bisogno
prendere in giro chi sbaglia
litigare
ascoltare chi parla
Ora discuti le tue scelte con i compagni. 29
ASCOLT
DIARIO SEGRETO Dopo aver ascoltato la lettura dell’insegnante indica con una X le risposte giuste. 1. Quale titolo daresti a questa pagina di diario?
La scuola è finita. Di nuovo a scuola. Buone vacanze. Tutti in gita.
Perché riprende a studiare. Perché rivede le maestre. Perché indossa il kilt nuovo. Perché ritrova i compagni.
2. Chi scrive il diario?
Alì.
Papà.
Susi.
Mamma.
3. Quando lo scrive?
Durante le feste di Natale. Prima dell’inizio delle vacanze. Prima dell’inizio della scuola. A Carnevale. 30
4. Perché Susi è “un pochino contenta”?
5. Qual è il vestito preferito di Susi? Un kilt di stoffa ruvida. Un kilt di seta bianco. Un vestito bianco, di seta ricamata. Un vestito bianco, di stoffa ruvida. 6. Quali sono gli abiti e le sensazioni di Susi
in relazione al tempo meteorologico? Abito bianco. Kilt. Si sente bellissima. Si sente grassissima. Abito bianco. Kilt. Si sente bellissima. Si sente grassissima.
Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.
TESTO AUDIO E IN GUIDA
PE R. ..
IMPARARE FACILE
LA FILASTROCCA La filastrocca è un testo poetico giocoso e divertente. VERSI Nella filastrocca le righe sono brevi e vanno a capo prima della fine della riga. Ogni riga si chiama verso. RIMA I versi terminano con delle parole che hanno lo stesso suono, cioè fanno rima. RITMO I versi in rima sono molto musicali e creano un ritmo veloce e allegro che caratterizza la filastrocca.
C ompleta la mappa con le parole-chiave colorate, poi prova a riscrivere da solo sul quaderno e ripeti ad alta voce. righe brevi che si chiamano ....................................................................
LA FILASTROCCA presenta
suoni finali che creano la ................................................................................................
il ............................................................................................ è veloce e allegro.
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SO COMPRENDERE
ANCHE IO TORNO A SCUOLA! 1 Completa i versi con le rime giuste: scegli fra i gruppi di parole tra parentesi.
Il mio astuccio nuovo nuovo io lo cerco e non lo ............................................................. (covo - trovo - rovo - coro) Mi preparo lo zainetto, metto anche il ........................................................................., (muretto - musetto - bidello - fazzoletto) un quaderno coi quadretti, la merenda e due ............................................................... (maschietti - galletti - fornelli - libretti) Sono pronto, vado a scuola! Che bellissima ......................................................................! (signora - parola - gola - figliola) S. Nalon, Focus PICO, settembre 2010
2 Indica con una X i completamenti e le risposte giuste.
Questo testo è una filastrocca perché le parole fanno rima tra loro. parla della scuola. è scritta in versi. è scritta in versi e le parole fanno rima tra loro.
Il ritmo della filastrocca è lento e triste. lento e ritmato. veloce e ritmato. veloce e triste.
I versi della filastrocca sono 7 8 9 10
S econdo te, in che mese prepara lo zaino il bambino della filastrocca? Giugno. Agosto. Settembre. Novembre.
3 Completa la frase e scrivi.
Il bambino mette nello zaino ................................................................................... .....................................................................................................................................................................................
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FILASTROCCA DELLE BUONE MAESTRE Maestra, insegnami il fiore ed il frutto “Col tempo, ti insegnerò tutto”. Insegnami fino al profondo dei mari “Ti insegno fin dove tu impari”. Insegnami il cielo, più su che si può “Ti insegno fin dove io so”. E dove non sai? “Da lì andiamo insieme maestra e scolaro, dall’albero al seme. Insegno ed imparo, insieme perché io insegno se imparo con te”. B. Tognolini, Le filastrocche della Melevisione, Gallucci
1 Indica con una X il completamento giusto.
I versi della filastrocca sono in rima. non in rima. alcuni in rima, altri no. solo i primi due in rima.
Il dialogo è tra due maestre. uno scolaro e una maestra. due scolari. un albero e un seme.
2 Colora i riquadri giusti.
La filastrocca ti fa capire che per insegnare e imparare servono: curiosità
disinteresse
collaborazione
aiuto
Verso le competenze Leggere semplici filastrocche, cogliendone il senso e le caratteristiche formali.
ascolto
distrazione 33
S TA R E B E N E I N S I E M E UN AMICO DI... CIOCCOLATO Filippo è molto contento perché da un po’ di tempo ha un nuovo amico che si chiama Michael e viene dall’Africa. Filippo non sa cosa sia l’Africa e non gli interessa neanche tanto saperlo. Invece vorrebbe proprio sentire che sapore ha Michael! Infatti la pelle di Michael è di un bel colore marrone scuro e Filippo è sicuro che sia di cioccolato, che a lui piace da matti. Filippo ha capito che Michael è fatto di cioccolato perché Francesca, la portinaia del palazzo dove abitano, spesso lo abbraccia stretto e lo chiama “mio bel cioccolatino”, e la panettiera sotto casa gli dice sempre che ha due guanciotte da mangiare. S. Sommariva, Il mio amico di cioccolato, Mondadori
UN LIBRO PER TE
Se vuoi conoscere la storia di amicizia di Filippo e Michael, leggi il libro di Silvia Sommariva Il mio amico di cioccolato.
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Quanto ti è piaciuto questo racconto? Colora.
PER... I LEGGERE D E R E C IA P IL
GIOCHIAMO A FIDARCI
Attenzione agli ostacoli!
Disponetevi a coppie, uno dietro l’altro. Chi sta davanti ha gli occhi chiusi, chi è dietro gli appoggia le mani sulle spalle e gli indica la direzione da prendere o sussurrandogli parole o con la pressione delle mani. Potete giocare in aula, in palestra o all’aperto. Attenzione agli ostacoli! 35
Verso L’INVALSI
DECIDIAMO INSIEME IN VA L S
I
Mi ALLENO
Il testo ti dà tante INFORMAZIONI . Leggilo attentamente, poi trova e rileggi le righe indicate, ti sarà più semplice rispondere. R ispondi con una X.
Dove giocano i bambini? (riga 1)
In piazza. In un prato. In giardino. In cortile. Quando accadono i fatti? (riga 4)
Domani. N on si sa. I eri. O ggi. uale gioco decidono Q di fare alla fine? (riga 20) Pallone. C ampana. R incorrersi. N ascondino.
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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
Quando giochiamo in cortile, se io propongo di giocare a nascondino, e invece uno dei grandi vuole giocare a pallone, vince lui. Non è giusto. E allora ieri l’ho detto. – Non credo che dobbiamo fare sempre quello che dici tu – ho detto a Roberto, che ha nove anni e crede di essere il capo. – Ah no? E allora dobbiamo fare quello che dice un tappo come te? – ha detto lui. I suoi amici si sono messi a ridere. I miei no. – Decidiamo insieme – ho proposto. – Votiamo: chi vuole giocare a pallone alzi la mano. Hanno alzato la mano in quattro: Roberto e i suoi amici. – Ora alzi la mano chi vuole giocare a nascondino. L’abbiamo alzata in sei. E siccome in cinque non possono giocare a pallone, abbiamo giocato tutti a nascondino. B. Masini, A come avventura, Piemme Scuola
STARE BENE INSIEME
FILASTROCCA DEGLI SPORT Calcia la palla tira a canestro nuota a farfalla parti col destro scivola scia batti racchetta pedala via con la bicicletta coi rossi, coi verdi fai tutte le gare e vinci e poi perdi e continua a giocare. B. Tognolini, Rime del fare e non fare, Gallucci
ME PA R L O D I
Rispetti sempre le regole durante il gioco? Se ti capita di perdere che cosa fai? Ti arrabbi o accetti la sconfitta?
Non sempre si può vincere. Bisogna saper perdere. 37
STARE BENE INSIEME
COMPAGNI DI BANCO È il primo giorno di scuola. In classe, nel banco vicino, Filippo ha visto un bambino che aveva la pelle più scura della sua. Forse, pensava, perché era stato al mare. – Ciao. Ma tu sei scuro perché hai preso molto sole? E quel bambino: – Io sono così sempre. Sono filippino. – Che bello! Allora ti chiami Filippo come me anche se ti chiamano Filippino! – esclama Filippo contento. – Non mi chiamo Filippo, e neanche Filippino. Mi chiamo Cebu e sono filippino perché sono nato nelle isole Filippine. Ma poi mamma e papà mi hanno portato qui. – Chissà che belle quelle isole! – Bellissime. Io però non me le ricordo. Ero troppo piccolo quando siamo venuti via. – Ma tu giochi a calcio? – chiede Filippo. – Io sì – risponde Cebu. – Allora domani andiamo a giocare a calcio insieme? – Sì dai, andiamo – risponde allegro Cebu. P. Carpi, Il pirata Sbruffo e altre storie, Piemme Junior
COMPREN
DO
Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F). DENTRO il testo
Il racconto narra storie di personaggi a cui accadono delle cose in un determinato tempo e in un determinato luogo. 38
V Il racconto parla di due bambini. Il racconto si svolge nelle isole Filippine. Il racconto si svolge in una scuola italiana. I due bambini si chiamano Filippo. I due bambini si chiamano Cebu e Filippo. Filippo viene dalle Filippine.
F
STARE BENE INSIEME
UN NUOVO MIGLIORE AMICO Non è facile scegliere un nuovo migliore amico. Sono a casa e sto esaminando la lista dei miei compagni di classe. I nomi sono scritti con un inchiostro blu chiaro. Sto cancellando con un pennarello rosso quelli che non potranno mai essere miei migliori amici. Alice ha già Naomi come migliore amica e Naomi ha già Alice. Riga rossa. Anna è molto precisina. Doppia riga rossa. Federico è uno deciso. È uno di quelli sempre con le dita nel naso. P. Danziger, Ambra Chiaro non è un colore, Piemme Junior
COMPREN
DO
Chi è la migliore amica di Alice?................................................................................. Chi è troppo precisa?.................................................................................................................... Chi si mette le dita nel naso?............................................................................................ Come si chiama il tipo deciso?......................................................................................
ME PA R L O D I
Tu hai già un migliore amico/a? Come si chiama? Che cosa fate insieme? Che cosa vi raccontate? Perché hai scelto lui/lei? 39
STARE BENE INSIEME
AMICI Federico è piccolo come un bambino dell’asilo. Lo chiamano “tappo” e lui piange, allora lo chiamano “tappo piagnone”. Federico è molto simpatico e ha sempre le battute pronte. Sa fare tante facce buffe. Quando ride si vede che è felice. La mia amica Chiara non sa scrivere perché confonde le lettere dell’alfabeto. Le pagine del suo quaderno sono piene di cancellature e lei se ne vergogna. Chiara sa fare dei disegni meravigliosi: le casette con il fumo che esce dal camino, i bambini che si tengono per mano, gli uccelli, i gatti sul cuscino, i prati pieni di fiori. E questa sono io: Anna. Ho tanti capelli rossi e le lentiggini e per questo mi chiamano “pel di carota”. Ma tanto io me lo aspetto e so cosa fare: tiro fuori la lingua che è bella lunga e faccio gli sberleffi. A me non piacciono le persone che offendono. N. Bertelle, M. L. Giraldo, Gli amici di Anna, San Paolo Edizioni
SCRIVO
Completa le frasi con le qualità di ciascun personaggio, poi parla di te.
F ederico è simpatico perché............................................................................................................................................................................................... Chiara è brava a......................................................................................................................................................................................................................................... Ad Anna non piacciono............................................................................................................................................................................................................... Io sono speciale perché............................................................................................................................................................................................................... 40
STARE BENE INSIEME
AMICHE DEL CUORE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21
Io sono Margherita e Giulia è la mia amica del cuore. Non passa giorno senza che ci vediamo e facciamo tutto insieme. A scuola frequentiamo tutte e due la seconda elementare e stiamo sedute nello stesso banco. Il pomeriggio, quando c’è il sole, andiamo al parco e giochiamo a fare le Winks. Abbiamo anche un covo segretissimo, nascosto fra i cespugli. Quando piove, rimaniamo in casa. Allora, passiamo delle ore a sfogliare il nostro libro preferito sugli animali di tutto il mondo. È incredibile quante specie esistono! Ogni tanto ci capita di litigare. Per esempio, quando Giulia vuole tenere la Barbie solo per sé, oppure quando io distruggo il puzzle che lei ha fatto con tanto impegno. Allora ci diciamo delle cose cattive e non ci parliamo per un po’. Ma poi finiamo sempre per fare la pace. I. Jokl, Il mio migliore amico, Nord-Sud Edizioni
IN VA L S
I
Mi ALLENO
R ispondi con una X e completa.
hi sono i personaggi del C racconto? Una bambina. D ue bambini. D ue bambine. U na bimba e la sua Barbie. ai trovato la risposta H alla riga ............................. uando vanno al parco Q Margherita e Giulia? Il mattino se c’è il sole. S empre. I l pomeriggio se piove. I l pomeriggio se non piove. ai trovato la risposta H alla riga ............................. Che cosa è un covo? Un oggetto segreto. Un nascondiglio segreto. Un amico nascosto. Un fiore raro.
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STARE BENE INSIEME
INSIEME SI PUÒ Un giorno un rinoceronte, che era molto miope, si lamentò: – Povero me! Vedo tutto confusamente! Proprio in quel momento sentì qualcuno che si lamentava; era un leprottino sulla riva del fiume, che diceva: – Oh, se solo potessi raggiungere l’altra riva del fiume per rosicchiare le foglioline che vedo sulla sponda! Il rinoceronte allora si avvicinò al leprottino e gli disse: – Io ti trasporterò sull’altra riva a patto che tu mi descriva tutte le cose che vedi. – D’accordo! – esclamò il leprotto. Così il rinoceronte lo trasportò sull’altra sponda del fiume; il leprotto, da parte sua, gli descrisse con tutti i particolari come apparivano le cose sulla sponda opposta del fiume. Da allora in poi né il rinoceronte né il leprotto si lamentarono più. K. Jackson, 365 storie, Mondadori
Filo diretto con PE R. .. PARLARE
Che cosa pensate del patto fatto tra il rinoceronte e il leprotto? Secondo voi è importante aiutarsi a vicenda? Perché? 42
SCIENZE
Cerchia la foto che rappresenta un rinoceronte.
STARE BENE INSIEME
IN VA L S
I MIEI AMICI LIBRI Quella mattina Matilde andò alla biblioteca del paese. Si rivolse alla bibliotecaria: – Per favore, dove sono i libri per bambini? – Lì, sugli scaffali più bassi. Vuoi che ti aiuti? – No, grazie, – disse Matilde – posso fare da sola. Da quel giorno, appena sua madre usciva, Matilde trascorreva in biblioteca due ore meravigliose, divorando un libro dopo l’altro. – Sai che si possono prendere in prestito i libri e portarli a casa? – le disse un giorno la bibliotecaria. – No, non lo sapevo. – disse Matilde – Potrei farlo anch’io? – Certo, scegli il libro. Puoi tenerlo per due settimane. Matilde andò in biblioteca una volta o due alla settimana, per prendere nuovi libri e restituire quelli già letti. I libri per lei erano degli amici, le aprivano mondi nuovi e le facevano conoscere persone straordinarie. R. Dahl, Matilde, Salani
I
Mi ALLENO
Matilde “divorava un libro dopo l’altro” significa: mangiava i libri. leggeva tanti libri. rovinava i libri. scriveva tanti libri.
COMPREN
DO
S ottolinea nel testo con i colori indicati: i personaggi del racconto; dove si svolgono i fatti; quando si svolgono i fatti. ME PA R L O D I
Anche per te i libri sono “amici”? Perché? Ti piace leggere? Che cosa? Quando? Dove preferisci leggere? Disegnati mentre leggi. 43
STARE BENE INSIEME
IL SIGNOR AQUILONE Il signor Aquilone vive da solo sopra una nuvola. La sua nuvola ha tutte le comodità. Ogni mattina il signor Aquilone prende la scopa e fa le pulizie. Poi si lava i vestiti e li stende al sole. Dopo un po’ arriva l’uccello postino. Ma non ci sono lettere per il signor Aquilone. Egli va in cucina e si prepara un buon brodino per consolarsi. Il pranzo è pronto, ma il signor Aquilone è triste perché deve mangiare sempre solo. Dopo mangiato si mette a dormire, e sogna. Sogna di quando giocava con i bambini legato a un filo. Un giorno, mentre dorme, viene svegliato da un rumore: ci-ci-ci, ci-ci-ci.
44
STARE BENE INSIEME COMPREN
DO
O sserva i disegni e segna con una X che cosa non avviene nella storia.
È una grande famiglia di uccellini, che vuole riposare sulla nuvola. Il signor Aquilone è molto contento. Passa un bellissimo pomeriggio insieme ai suoi nuovi amici. Al tramonto, gli uccellini partono e il signor Aquilone è di nuovo triste ma non si è accorto che un uccellino è rimasto sulla nuvola. L’uccellino si chiama Ugo; ha deciso di restare per sempre sulla nuvola. Evviva, il signor Aquilone ha trovato un amico! N. Costa, La storia del signor Aquilone, Emme Edizioni
DENTRO il testo
Il personaggio più importante del racconto si chiama protagonista.
I ndica con una X le parole giuste che completano le frasi.
I personaggi sono i l signor Aquilone, l’uccello postino e i bambini. i l signor Aquilone, l’uccello postino e una famiglia di uccellini. Il protagonista è il signor Aquilone. l’uccello postino. la famiglia di uccellini. 45
STARE BENE INSIEME
SIAMO INSIEME Noi facciamo tante cose, io e il mio papà, un po’ lungo è l’elenco, eccovelo qua: chiacchieriamo, discutiamo, molto spesso noi scherziamo, ci sfidiamo al videogioco, litighiamo, però poco, ci facciamo una risata, cuciniamo la frittata, ci compriamo le frittelle, osserviamo piante e stelle, poi giochiamo col pallone, ascoltiamo una canzone, pedaliamo in bicicletta piano piano senza fretta, passeggiamo qua e là, per le vie della città... Siamo insieme e stiamo bene: io e il mio papà. M. Vago
SCRIVO
C ontinua sul quaderno.
T u hai un adulto con cui ti piace stare insieme come il bambino? Con .................................................. io sto bene quando...
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COMPREN
DO
Metti una X sulle azioni che il bambino e il babbo NON fanno.
Litigare Studiare Cucinare
Dormire Parlare Giocare
STARE BENE INSIEME
ME PA R L O D I
MAMMA NASTRINO Tutte le mamme del mondo hanno i nastrini. Tanti nastrini lunghi e colorati che legano i loro cuori a quello dei loro bambini. Nastrini invisibili, di stoffa molto elastica, che possono allungarsi, allungarsi, allungarsi... Accorciarsi, accorciarsi, accorciarsi... I nastrini sono infrangibili. Niente può tagliarli, o annodarli, o dividerli. I nastrini legano mamma a bambino con il loro alfabeto segreto, con una lingua misteriosa che solo loro capiscono. – Mamma, mi vuoi bene? – Sì, come da qui a Marte. – Io di più, come da qui al negozio delle pizze.
Tu ti senti legato con dei nastrini a qualcuno? Usi un linguaggio misterioso per esprimere il tuo affetto?
IN VA L S
I
Mi ALLENO
Nella frase “I nastrini sono infrangibili” con quale altra parola puoi sostituire quella sottolineata? Indistruttibili Deboli Fragili Lunghi
E. Nava, Mamma nastrino, Piemme
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STARE BENE INSIEME
TOM Tutte le mattine, quando Angela prende la cartella per andare a scuola, Tom si mette vicino alla porta, scodinzolando. E quando Angela esce, il cane esce con lei. La accompagna correndo, tre metri avanti, girandosi continuamente per controllare che arrivi. Per strada Angela incontra dei compagni e Tom si mischia a loro. Li saluta saltando, agitando la coda, dando piccole abbaiate di gioia. E poi va, cammina con loro, affrettandosi, come un piccolo scolaro diligente. Quando arriva davanti al cancello, Angela si china su Tom, lo accarezza e gli dice: – Adesso va a casa, Tom. Ci vediamo più tardi. Tom ubbidisce. Alza il muso, poi si gira e se ne va tutto solo sul marciapiede. In paese lo conoscono tutti e la gente si affaccia alle porte per salutarlo. Lui muove la coda a ogni richiamo e risponde con un leggerissimo “bau” di saluto. R. Grazzani, F. Trabacchi, Il nostro piccolo Tom, Edizioni Arka
COMPREN
DO
C olora i riquadri come indicato.
personaggi La strada del paese
ambienti
tempo
Angela e Tom
Davanti al cancello della scuola La gente 48
I compagni
La casa
Tutte le mattine
STARE BENE INSIEME
INSIEME A... 6 ZAMPE È molto bello avere un amico a 4 zampe ma devi prenderti cura di lui. Un animale non è un giocattolo, è un essere vivente e ha bisogno di cure, affetto e giochi. Ecco qualche consiglio.
COMPREN
DO
Perché nel titolo si parla di 6 zampe? ME PA R L O D I
Tu hai un animale domestico? Ti occupi di lui? Se non ce l’hai, ti piacerebbe averne uno? Quale?
Al gatto piace molto affilarsi le unghie. Se gli compri un grattatoio eviterai che graffi tutto quello che trova per casa. Un cane ha bisogno di una cesta con dentro un cuscino morbido, per dormire bello comodo. Ti serve anche un guinzaglio per portarlo a spasso. Il cane deve imparare a obbedirti e se combina qualche guaio devi sgridarlo. Le tartarughe mangiano solo frutta e verdura. Prepara il piattino vicino alla loro casetta e non dimenticare di mettere anche l’acqua.
Gli uccellini devono stare in una gabbia. Ricordati di tenerla pulita, di cambiare spesso l’acqua per il loro bagnetto e di dargli da mangiare del becchime speciale e un po’ di verdura fresca. F. Sillani, C’è un animale in casa!, Emme Edizioni
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ASCOLT
ORTENSIA Dopo aver ascoltato la lettura dell’insegnante indica con una X le risposte giuste. 1. Chi sono i personaggi del racconto?
4. Quando?
In estate. In inverno. Alla fine dell’anno scolastico. All’inizio dell’anno scolastico. 5. Perché la bambina fu mandata in una
2. Chi è la protagonista?
Maestra. Ortensia. Preside. Genitori. 3. Dove si svolgono i fatti?
50
scuola esclusiva? Perché aveva il nome di un fiore. Perché aveva delle difficoltà. Perché le piacevano i fiori. Perché era molto intelligente. 6. P er ogni affermazione indica con una X Sì o No.
Il primo giorno di scuola tutti i bambini disegnano un fiore.
Sì No
Ortensia finì subito il suo disegno.
Sì No
La maestra fu molto contenta.
Sì No
I genitori di Ortensia decisero di cambiarle scuola.
Sì No
Nella nuova scuola Ortensia si trovò male.
Sì No
I nuovi compagni le fecero i complimenti.
Sì No
Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.
TESTO AUDIO E IN GUIDA
PE R. ..
IMPARARE FACILE
IL RACCONTO Il racconto narra una storia con dei personaggi che agiscono e vivono delle avventure. PERSONAGGI Possono essere persone reali o inventate, animali o oggetti fantastici che parlano e agiscono come persone. Il personaggio più importante si chiama protagonista. LUOGO Il racconto può dirci dove i personaggi si muovono e agiscono e in quali ambienti accadono i fatti della storia. Questi ambienti sono i luoghi del racconto. TEMPO Il racconto può dirci quando i personaggi agiscono e quando si svolgono i fatti della storia, indicandoci l’anno, l’ora, la stagione, la parte del giorno... Queste informazioni ci indicano il tempo del racconto. C ompleta la mappa con le parole-chiave colorate, poi prova a riscrivere da solo sul quaderno e ripeti ad alta voce.
IL RACCONTO presenta dei
....................................................................
Possono essere ......................................................., ...................................................... o ...................................................... Il personaggio più importante si chiama ...............................................................................
può dirci .................................................................................. agiscono i personaggi indicando i .................................................................... può dirci .................................................................................. agiscono i personaggi indicando il .................................................................... 51
SO COMPRENDERE
ESERCIZI DI SORRISO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
Matteo aveva otto anni. La scuola per lui era davvero un grande problema, uno di quei problemi che di notte ti fanno venire gli incubi e al mattino ti fanno svegliare con il mal di pancia. – Non sopporto che i miei compagni siano amici solo dei più bravi. Nessuno mi guarda. La mamma sapeva che l’amicizia con i compagni è una cosa importantissima, perciò disse: – Da domani iniziamo una cura: esercizi giornalieri di sorriso. Se tu sorridi, anche gli altri ti sorridono. Sai, la Sorrisina è contagiosa e fa nascere l’amicizia. Matteo decise che avrebbe provato. Prima di uscire di casa si guardò allo specchio e... sorrise. Arrivato a scuola, salutò il bidello con un vivace “buongiorno” e il bidello gli fece un sorriso a tutta dentiera, esclamando: – Ciao, campione! Matteo entrò in classe raggiante e salutò i compagni con tanto entusiasmo che questi, contagiati da quel grande ciao, risposero in coro: – Ciao Matteo! La prima giornata di esercizi fu un successo e Matteo, tornato a casa, scrisse diversi foglietti con il nome di ogni persona contagiata dal suo sorriso. G. Ramera, Maldiscuola, San Paolo Edizioni
52
1 Rispondi con una X.
Chi sono i personaggi del racconto?
Chi è il protagonista?
Dove usa Matteo la Sorrisina?
Quando si svolgono i fatti? (riga 1) Quando Matteo era un bebè. Quando Matteo aveva 8 anni. Quando Matteo andò alla scuola secondaria. Quando Matteo diventò adulto. 2 Che cos’è la Sorrisina? Colora la definizione giusta. (riga 11)
Una cura per il raffreddore.
Un modo per diventare amici.
Una cura per il mal di pancia.
Un oggetto per giocare.
3 Rispondi con una X.
A Matteo non piaceva andare a scuola.
V
F
Matteo aveva il mal di pancia dopo mangiato.
V
F
La mamma non sapeva come aiutare Matteo.
V
F
La Sorrisina era contagiosa.
V
F
La Sorrisina non servì a risolvere il problema di Matteo.
V
F
4 N ella frase “Il bidello gli fece un sorriso a tutta dentiera” (righe 15-16) l’espressione sottolineata significa:
un sorriso per mostrare la dentiera. un sorriso cattivo.
un sorriso ampio e aperto. un sorriso sdentato.
Verso le competenze Leggere semplici racconti, comprenderne gli elementi e il lessico usato.
53
Q uali suoni e rumori ascolta?
RICAMI DI GHIACCIO
È INVERNO Giorno breve, notte scura che silenzio senza paura! Frutta secca, arance succose dolci torroni, zuppe fumose nell’aria pungente profumo di neve un fiocco scende lieve lieve per i piedini caldi stivali e guantoni per le mani.
Leggi la poesia e rispondi.
T i piace l’inverno? Perché? Quali emozioni suscita in te? Malinconia. Allegria. Tristezza. Gioia. ............................................
2017
2018
DICEMBRE
GENNAIO 31
54
21
25 26
Inizia l’inverno
Natale S. Stefano
31 1
6
Capodanno
Epifania
Che cosa vede?
Che cosa sente sulla pelle?
IN TUTTI I SENSI
Che odore avrà l’arancia?
FEBBRAIO
Che sapore avrà la melagrana?
MARZO 28 1
1 1 8
Giovedì grasso
13
Carnevale
8
Martedì grasso
Festa della donna
19 21
Festa del papà
Finisce l’inverno 55
INVERNO
I COLORI DELL'INVERNO Ormai le foglie erano completamente cadute dagli alberi. I cespugli spogli tendevano le loro braccia nude verso il cielo. L’erba dei prati era quasi completamente gialla. Al mattino il bosco era nascosto da una fitta nebbia e i sentieri erano grigi. Il cielo sembrava ricoperto da pesanti panni grigiastri e il sole, che si mostrava soltanto poche volte e per breve tempo, non scaldava più. Un giorno, nell’aria fredda e immobile, cominciarono a danzare lentamente stelle e fiocchi bianchi, sempre più fitti. Non si udiva nessun rumore.
IN VA L S
I
Mi ALLENO
Segna con una X il completamento giusto.
Nella frase “I cespugli spogli tendevano le loro braccia nude verso il cielo” la parte sottolineata può essere sostituita con a llungavano i loro rami ricoperti di foglie. allungavano i loro rami senza foglie. i ntrecciavano i loro rami ricoperti di foglie. tenevano i loro rami senza foglie. Nella frase “ll cielo sembrava ricoperto da pesanti panni grigiastri” la parte sottolineata può essere sostituita con da lenzuola grigie stese ad asciugare. da una fitta nebbia. da stormi di uccelli migratori. da nuvole grigie cariche di pioggia. 56
Filo diretto con
STORIA
S egna con una X il completamento giusto.
Prima dell’inverno c’è la primavera. l’estate. l’autunno. Dopo l’inverno c’è la primavera. l’estate. l’autunno. M etti in ordine le stagioni con i numeri.
Primavera
Estate
Inverno
Autunno
INVERNO
NEVICA Scende il silenzio in fiocchi
.........................................................................
Scende un silenzio che ammanta i
.........................................................................
Piove la danza di lucciole cristalline. Piove una danza di mille
.........................................................................
Fiocca la speranza di un giorno lieve. Fiocca la speranza di giocare con la
.........................................................................
M. Hion, Filastrocche delle stagioni, Motta Junior
SCRIVO
L eggi la poesia e completala con le parole che corrispondono ai disegni.
PE R. .. LEGGERE BENE
Sottolineate le espressioni che si ripetono, come nell’esempio, poi leggete a piÚ voci due versi ciascuno, con ritmo e intonazione.
LE SS IC O
Ammanta significa: copre con le mani. copre come un mantello. copre i prati. copre come un cappello. Lieve significa: leggero. pesante. levigato. silenzioso. 57
INVERNO
STORIA D'INVERNO Si era in pieno inverno. Il sole era appena sceso e faceva molto, molto freddo. Nella siepe di Boscodirovo, si accendevano le luci delle lampade alle finestre. I topolini correvano a casa, pregustando una bella zuppa calda vicino al fuoco. Dai signori Dal Pruno c’era molta agitazione: i piccoli non avevano mai visto la neve. – Nevica! Nevica davvero! – squittivano i due maschietti, Peverino e Cardo. Rincorrevano le sorelline Trifoglietta e Micina attorno al tavolo, cercando di colpirle con palle di neve raccolta sul davanzale della finestra. – Ora di cena! – chiamò severamente la signora Dal Pruno, versando nelle quattro piccole ciotole una fumante zuppa di nocciole. La mattina dopo, quando si svegliarono, trovarono le finestre quasi bloccate dalla neve. Dovettero salire in punta di piedi sul tavolo della cucina, per poter guardare fuori. E cosa apparve ai loro occhi! I prati erano coperti da uno spesso e candido manto di neve: i sentieri e le piante erano scomparsi. J. Barklem, Un anno a Boscodirovo, Einaudi Ragazzi
COMPREN
DO
Rispondi con una X.
hi sono i personaggi C del racconto? Gattini. Topi adulti. Topolini. Uccellini. 58
uale sentimento provano Q alla vista della neve? Paura. Tristezza. Gioia. Noia.
he cosa appare ai loro C occhi al mattino? Alberi e prati. Un manto di neve. Un sole splendente. Sentieri e piante.
INVERNO
E-MAIL DI NATALE da-qualche-parte-su@verso-il-Polo Solo un regalo, sì: uno solo.
Caro, gentile Babbo Natale, so che sei uno che ci sa fare perciò ti chiedo possibilmente un bel regalo intelligente. Ora ti spiego: un marchingegno che basta farci sopra un disegno e poi s’accende una gran luce e quella cosa lui la produce. Così decido io al momento quello che voglio, e sono contento. Ecco, ho finito, io ti saluto, non mi deludere con un rifiuto. P.S. Se proprio devo, te lo prometto, farò giocare il cuginetto. M. Vago, 101 filastrocche per quattro stagioni, Larus
ME PA R L O D I
LE SS IC O
Spiega con parole tue che cos’è un marchingegno.
Hai scritto a Babbo Natale? Come? Con una lettera o una e-mail? Che cosa hai chiesto? Ti piacerebbe un marchingegno come quello della poesia? Che cosa ci faresti? 59
INVERNO
IL PICCOLO FOLLETTO Mancavano poche ore a Natale e i folletti si sbrigavano a ultimare i giocattoli che Babbo Natale avrebbe portato ai bambini di tutto il mondo. Tutti erano indaffarati: tutti tranne il più piccolo dei folletti, Albertino, che avrebbe tanto voluto aiutare, ma appena tentava di fare qualcosa si sentiva dire: “Albertino, vai via! Sei troppo piccolo!”. Così lui restava a guardare. Infine il grosso sacco di giocattoli fu caricato sulla slitta. Allora Babbo Natale disse: – Ho pensato di portare un aiutante con me... Ogni folletto sperò di essere il prescelto. – Albertino! – continuò Babbo Natale – Vieni! Tu sei piccolo abbastanza per muoverti nel sacco e trovare in fretta i giocattoli che mi occorrono. Perciò salta sulla slitta! È ora di partire! Albertino non era mai stato così felice: finalmente avrebbe potuto rendersi utile, anche se era soltanto un folletto piccolo piccolo. B. Masini, Il castello della buonanotte, Einaudi Ragazzi
COMPREN
DO
Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
V F Durante i preparativi Albertino si sentiva escluso. Durante i preparativi Albertino non era triste. Babbo Natale decise di avere un aiutante. Babbo Natale non scelse Albertino. Albertino era piccolo e si sarebbe mosso bene nel sacco. Alla fine Albertino era fuori di sé dalla gioia. 60
INVERNO
SCARPE NUOVE PER LA BEFANA Con le scarpe nuove di fabbrica, con il tacco alto così, la Befana aveva davvero un non so che di fascinoso e affascinante. Peccato solo che al primo passo cadde con tutte le sottane a far da materasso! Al secondo tentativo stessa storia, e le cose non andarono meglio neanche al terzo, al quarto e al quinto. Al trentasettesimo tentativo, con le ginocchia ormai rosse e tumefatte, la decisione fu irrevocabile. Con un rapido gesto del polso, staccò di netto il tacco “alto così”. Con le unghie come artigli scucì per bene la punta della tomaia e con il pollicione scavò un buco che ci passava un tram. Da laggiù, in cima al piede, l’alluce la salutava allegro e spensierato, felice di aver scampato il pericolo. Da allora, per sempre, come prima, più di prima, la Befana indossò le sue insuperabili scarpe rotte. Nuove, nuovissime, ma rotte come piaceva a lei! A. Valente, Il ritorno della Befana, Gallucci
LE SS IC O
La tomaia è la parte superiore della scarpa che fascia il piede. L’alluce è il dito del pollice del piede. Ricordi i nomi delle dita della mano? Osserva e recita i loro nomi ad alta voce.
PA R L O
Segna con una X.
C ome ti sembra questo racconto? Triste. Divertente. Pauroso. Commovente. P erché? Spiega.
61
INVERNO
STRANI INCONTRI DI CARNEVALE È Carnevale; Stella e Leonello escono di e vanno a comperare due da
, quella di
. Quella di è una maschera da
Poi i due bambini salgono le invece
a quattro
Sulle
Allora
come una
, muovendo la
– Auuuuh – fa
bruno.
, Leonello in
c’è Remo, un bambino di
– Grrr – fa
è una maschera
alzando una
come un
,
.
anni. . .
si spaventa, si copre gli
con le
e strilla:
– Mamma, mamma, mammaaaaaaa! La
si apre, la mamma di
arriva e lo prende in
B. Garau, Piccole storie sorridenti, Giunti
SCRIVO
Come finirà la storia di questo scherzo di Carnevale? Racconta sul tuo quaderno con parole e disegni. 62
.
NATURALMENTE
RICICLIAMO
Lo sapevi che con 20 bottiglie di acqua minerale si può produrre un maglione in pile? La plastica non è un elemento naturale. Non lasciarla nell’ambiente. Riciclala o riusala.
UNA MANGIATOIA PER UCCELLINI M AT E R I A L E O C C O R R E N T E
• un contenitore di plastica come quello della cioccolata in polvere • spago • forbici • pennarelli • mangime per uccelli
PROCEDIMENTO
1
Ritaglia un’apertura piuttosto ampia. Fatti aiutare. 4
2
3
Decora con i pennarelli.
Fora il contenitore per inserire un’asticella. 5 Usa la mangiatoia solo in inverno, quando gli uccelli hanno difficoltà a trovare il cibo.
Metti il mangime nell’apertura.
Fai due fori sul coperchio, passaci lo spago e appendi la mangiatoia all’aperto. 63
C U O R E E B AT T I C U O R E LE PAURE DI WILLI C’era una volta il piccolo Willi e le sue paure. La più grande era quella che provava ogni sera. Appena calava la notte, un gran timore lo assaliva. Il suo cuore cominciava a battere forte, gli mancava il respiro, e le mani e le ginocchia cominciavano a tremare. Di che cosa aveva tanta paura Willi? Non lo sapeva proprio. Quando era preso dal panico, restava immobile, non riusciva a pensare più a niente. Nel buio Willi sentiva la presenza di un essere cattivo, pronto a balzargli addosso! L’altro grosso problema che aveva Willi era che voleva far credere alla mamma e al suo papà di non avere mai paura. Soprattutto del buio. Willi era sicuro: solo i bambini piccoli hanno paura del buio! Quindi la sua paura doveva rimanere un segreto. E non era facile, anzi, era davvero una gran fatica. C. Nöstlinger, Willi e la paura, Fabbri Editori
UN LIBRO PER TE
Vuoi sapere di più su Willi e le sue paure? Leggi il libro di Christine Nöstlinger Willi e la paura.
64
Quanto ti è piaciuto questo racconto? Colora.
PER... I LEGGERE D E R E C IA P IL
GIOCHIAMO CON LA PAURA Disponetevi in cerchio. Scrivete tutti, compreso l’insegnante, su un foglietto anonimo “IO HO PAURA DI...” , poi mettetelo in un recipiente che avrete posto in mezzo al cerchio. Quando tutti i biglietti saranno nel recipiente, a turno pescatene uno e leggetelo ad alta voce, cercando di esprimere il sentimento della persona che lo ha scritto. Alla fine recitate tutti insieme questa formula magica, seguite il ritmo delle rime, provate a cantarla e mimate i movimenti.
Brutta paura che mi fai tremare Stringo i pugni e mi metto a urlare Così tu, per lo spavento, Te ne andrai in un momento! AAAAAAHHHHHHHH!!!!! 65
Verso L’INVALSI
LA COSA I IN VA L S
Mi ALLENO
In un testo ci possono essere delle INFORMAZIONI NASCOSTE . Fai attenzione: significa che non trovi subito le risposte, ma ci sono parole che ti fanno capire come rispondere. ome si sente Roberto C all’inizio della storia? Triste. Arrabbiato. Annoiato. Calmo. Sottolinea di rosso le parole che te lo fanno capire. ome si sente Roberto C alla fine della storia? Triste. Arrabbiato. Annoiato. Calmo. Sottolinea di blu le parole che te lo fanno capire.
66
Roberto ha passato una bruttissima giornata. – Sali subito in camera tua! – gli ha detto papà – E scendi solo quando ti sarai calmato. E lassù, nella sua camera, Roberto sente una cosa terribile che sale, sale, sale... Fino a quando... rrrrrrrhaa, esce fuori all’improvviso. – Ciao, – gli dice la Cosa – cosa facciamo? – Tu... tutto quello che vuoi – risponde Roberto. – Bene, – dice la Cosa – cominciamo da lì. E hop! La coperta e i cuscini volano via. Crac! Il comodino. Bang! La lampada. Adesso tocca agli scaffali con tutti i libri: uao! Poi la Cosa si avvicina al baule dei giocattoli. – Aspetta, quello no! – urla Roberto – Hai capito? Smettila! Il mio camion preferito! Vattene via, cattiva! Adesso Roberto si sente molto meglio e può scendere. M. d’Allancé, Che rabbia!, Babalibri
CUORE E BATTICUORE
CHE CI FACCIO QUI? Non capisco la lingua, non so come si scrive, non capisco un bel niente di come si vive. Nessuno mi bada, non mi piace il mangiare, mi prendono in giro non mi fanno giocare. Che ci faccio io qui? Mi fan sentire sciocco. Che ci faccio io qui, un bambino italiano ... in Marocco?
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Immagina di trovarti in un Paese straniero, ti sentiresti come il protagonista della poesia? Ti è mai capitato? Conosci qualcuno che si trova in questa situazione? Confronta la tua esperienza con quella dei compagni.
COMPREN
DO
Rispondi con una X.
Chi è il protagonista? Un bimbo italiano. Un bimbo marocchino. Una bimba marocchina. Un adulto. Dove si trova? In Cina. In Marocco.
Non si sa. In Italia.
Come si sente? Felice. Infuriato.
Curioso. A disagio.
Filo diretto con GEOGRAFIA
Cerca nel planisfero l’Italia e il Marocco. 67
CUORE E BATTICUORE
IL MANGIAINCUBI È notte fonda e tutti dormono. Tutti? Beh non proprio. – Mamma! Ho paura! È Nicola che urla perché un incubo bruttissimo lo ha svegliato di soprassalto. La mamma arriva facendo la scale di corsa. Siccome è ancora mezza addormentata, per svegliarsi cerca di spalancare gli occhi più che può, proprio come un gufo. Abbraccia Nicola e gli dice sottovoce: – Su, su, passerotto, è passato... Ora cerca di dormire, amore mio... E piano piano, in punta di piedi, se ne torna a letto. Ma dopo un po’... – Mamma! Ho paura! L’incubo è tornato! La mamma di Nicola arriva di corsa, con gli occhi sempre più gonfi per il sonno. La mattina dopo, Nicola sta benone. Invece la mamma è così insonnolita che le si chiudono gli occhi e per tenerli aperti deve reggersi le palpebre con le dita. Il che non è tanto semplice, specie quando bisogna vestirsi, fare colazione, andare a scuola... IN VA L S
I
Mi ALLENO
Come si sente Nicola alla fine del racconto? Impaurito. Preoccupato. Sereno. Agitato. S ottolinea nel brano le espressioni che te lo fanno capire. 68
LE SS IC O
Che cosa può fare la paura? Collega.
La paura fa: tremare saltare restare correre
a gambe levate senza fiato come una foglia il cuore in gola
CUORE E BATTICUORE
All’improvviso la mamma di Nicola annuncia trionfante: – Lo so io cosa ci vuole! La sera stessa, sul letto di Nicola c’è un pacco con un biglietto sul quale è scritto: «Brutti sogni? Notti bianche? Bimbi ansiosi? Mamme stanche? D’ora in poi ci penso io! Il mio nome è Paolopìo. Se mi tieni nel cuscino con un goccio di profumo della mamma, tengo a bada i brutti sogni, mostri, draghi, piovre e ragni. Sperimentami e vedrai che tranquillo dormirai». Nicola apre il pacco e sorride. Com’è carino questo mangiaincubi! E poi ha un così buon odore di mamma! Nella cameretta tutto è tranquillo. Nicola dorme come un ghiro. AA. VV., Raccontini strampalati e divertenti, Einaudi Ragazzi
COMPREN
DO
Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
V F Un incubo sveglia Nicola. Un incubo è un bel sogno. La mamma consola Nicola. La mamma non è insonnolita. Paolopìo è un bambino. Con il mangiaincubi Nicola dorme tranquillo.
ME PA R L O D I
E tu hai paura? Di che cosa? Che cosa ti fa fare la paura? Come cerchi di superarla? 69
CUORE E BATTICUORE
CHE NOIA! In classe mentre ascolto la lezione la noia è tanta, l’attenzione è poca e senza che ci possa fare niente inizio a sbadigliare come una foca. Però una mosca esploratrice infame, vedendo la mia bocca bella aperta, decide di venirla a visitare cercando chissà mai quale scoperta. La mosca l’ho ingoiata. Che schifezza! Io mi annoiavo, lo so, non è una scusa, ma giuro che in futuro almeno a scuola mi annoierò soltanto a bocca chiusa! J. Carioli, I sentimenti dei bambini, Mondadori
Ecco una formula magica per scacciare la noia. Recitala più volte, segui il ritmo della rima e prova a cantarla sempre più velocemente... la noia svanirà!
LE SS IC O
Noia fa rima con gioia, ma è il suo contrario. C ollega ogni sentimento al suo contrario.
paura odio
soddisfazione agio
Noia moscona che rubi le ore e che mi trovi se mi nascondo lascia le cose del loro colore rendimi subito il mondo.
disagio delusione
B. Tognolini
allegria coraggio amore tristezza
70
CUORE E BATTICUORE
IL MOSTRO DEI DOLCI Livia è in cucina davanti all’armadio dei dolci. Gli zii le hanno detto che dentro ci vive il Mostro dei Dolci. Lei osserva l’armadio e intanto pensa che non ha mai visto un mostro prima. È curiosa, ma ha anche tanta paura! Alla fine si fa coraggio, afferra le maniglie e spalanca l’armadio. Eccolo lì, il Mostro dei Dolci. È tanto grasso, che deve starsene tutto rannicchiato. – Dammi i tuoi dolci – gli dice Livia – o ti dò un pugno su quella pancia molliccia. – Oooh! Lasciami in pace! – geme il Mostro dei Dolci – Non vedi che ho mal di denti? Livia pensa che non sarebbe leale fare la lotta con il Mostro dei Dolci che ha il mal di denti. – Tornerò quando starai meglio – gli dice, e raggiunge gli zii in salotto. M. Vago, La casa dei mostri, Piemme
IN VA L S
I
Mi ALLENO
Indica con una X.
Livia è una bambina paurosa. curiosa. timida. coraggiosa. Quale espressione del testo te lo fa capire? Sottolineala.
S egna con una X il significato che le seguenti parole hanno nel testo.
Leale gentile divertente male giusto
Rannicchiato ripiegato disteso inchinato girato
71
CUORE E BATTICUORE
CARLOTTA SI È PERSA – Carlotta, oggi andiamo al supermercato – disse la mamma. Carlotta era contenta: le piaceva molto andare al supermercato. Quel giorno, Carlotta si chinò a guardare l’etichetta di una scatola di cibo per gatti: c’era disegnato un gattino bianco e nero proprio uguale a Niccio, il micio della sua amica Flora. Quando alzò lo sguardo, la mamma non c’era più. – Mamma! – disse. Nessuno rispose. Il cuore di Carlotta cominciò a battere forte. Di corsa arrivò alla fine dello scaffale e svoltò: c’era un altro corridoio, altri lunghi scaffali, deserto. Si mise a piangere, guardando di qua e di là. Si fermò: il cuore le batteva così forte che sembrava volerle saltar fuori dal petto. – Perché piangi, piccola? – disse una vocina. – Chi ha parlato? – disse con un filo di voce. – Io, quassù! – disse la vocina.
PE R. ..
LEGGERE BENE
Assegnatevi i ruoli della mamma, di Carlotta e di Orsetto, poi leggete con la giusta intonazione di voce. 72
IN VA L S
I
Mi ALLENO
ome si sente Carlotta quando C non vede più la mamma? T ranquilla. Impaurita. A rrabbiata. I ndifferente. Sottolinea le espressioni del brano che te lo fanno capire.
DENTRO il testo
I fatti di una storia si susseguono in ordine cronologico, cioè avvengono uno dopo l’altro in ordine di tempo e si chiamano sequenze.
CUORE E BATTICUORE
Carlotta guardò in alto e vide un orsetto, con un piccolissimo tamburo appeso a tracolla. – Piango perché non c’è più la mia mamma! – disse Carlotta. – Davvero? Oh oh oh! – disse l’orsetto scuotendo la testa di qua e di là – Hai sentito, tamburo? Uno, due, tre! E l’orsetto si mise a picchiare sul tamburo, così in fretta e così forte che tutto il supermercato rimbombava: e allora arrivarono di corsa sei commesse, tre facchini, un direttore, quattro cassiere, dodici clienti, e la mamma di Carlotta, che solo allora si era accorta di aver perso la bambina. – Che c’è, tesoro? – disse la mamma, e l’abbracciò. – Ho avuto paura! – disse Carlotta, e guardò in alto. L’orsetto ora non suonava più, e stava fermo fermo, ma le strizzò l’occhio.
COMPREN
DO
R iordina i fatti, numerando le immagini da 1 a 4.
R. Piumini, Storie per chi le vuole, Einaudi Ragazzi
73
CUORE E BATTICUORE
NICOLETTA E PICCOLO BUIO – Mammaaaaa, devo fare pipì! Accompagnami, ho paura del buio – disse Nicoletta a sua madre. – Ma di cosa hai paura? Accendi la luce – le rispose la madre senza alzarsi. Nicoletta si fece coraggio e si avviò lungo il corridoio. All’udire i passi della bimba, piccolo Buio sussurrò: – Mammina, ho paura! Sta arrivando quella bambina che viene sempre a casa nostra a fare la pipì e la popò. – Stai tranquillo, quando lei accende la luce, tu vai dentro il cassetto. Tutto come al solito – gli rispose la madre. Le cose andarono avanti così per un po’, quando un giorno si ruppe la serranda della cameretta di Nicoletta. A causa della luce, la bambina si svegliò molto presto e andò in cucina. – Cosa fa già in piedi la nostra dormigliona? – chiese il papà. – Ho capito che il buio è mio amico, senza di lui non riesco a dormire bene! – rispose Nicoletta sbadigliando. Allora piccolo Buio, che aveva sentito le parole della bambina, si rallegrò e si sentì davvero importante. Da quel momento, nemmeno lui ebbe più paura di Nicoletta e prese l’abitudine di andare tutte le notti nella sua camera a farle mille carezze, mentre la bambina dormiva. R. Fava, Nicoletta e piccolo Buio, Edizioni GEI
74
Tranquilli bambini, il buio è nostro amico. Parola di Nicoletta!
SCRIVO
Rispondi sul quaderno.
i chi ha paura Nicoletta? D Di chi ha paura piccolo Buio? Quando Nicoletta capisce che piccolo Buio è suo amico? Quando piccolo Buio non ha più paura di Nicoletta? E da allora che cosa fece?
CUORE E BATTICUORE
MELINA Da quando ho visto Melina, quel giorno, non sono più lo stesso.
DENTRO il testo
Un racconto si divide in tre momenti fondamentali: l’inizio presenta i personaggi, il luogo e il tempo; lo svolgimento racconta i fatti che accadono; la conclusione narra come finisce la storia.
La mia vita è cambiata. Ora vi racconto tutto. Primo giorno di scuola. Tra i bambini che scendono dal pulmino, magicamente, c’è lei. Gonna bianca, scarpe a ballerina, maglioncino a fiori azzurri, un cerchietto tra i capelli lunghi, neri e lucidi, occhi a mandorla, sguardo perso, pelle chiara, gote paffute e mento a punta. “Ma questa chi è?” mi sono chiesto. D’improvviso la bocca mi si è fatta asciutta e sono rimasto paralizzato, come uno che ha una paura, che non è paura e non sa cos’è. Non volevo perderla di vista, dovevo scoprire in quale classe sarebbe entrata. È sulla porta della seconda F. È in classe miaaaaaa! Yuppiiii! – Melina è nuova tra noi e voglio vedere una classe che l’accoglie con calore! Siamo d’accordo bambini? – dice la maestra. – D’accordo! – mi scappa detto a voce super alta. Tutti si girano dalla mia parte e ridono, Melina compresa. Che figuraccia! E. Prati, Tutte le volte che vedo Melina, Giunti Junior
COMPREN
DO
C ollega ogni frase alla giusta parte della storia.
Tutti hanno riso di me. Un giorno ho visto Melina. Melina è entrata nella mia classe.
INIZIO SVOLGIMENTO CONCLUSIONE
75
CUORE E BATTICUORE
FELICITÀ SCRIVO
Sul tuo quaderno, riscrivi il brano al contrario. Il titolo sarà “Tristezza”. LE SS IC O
L’espressione “scoppiettio di gioia” che cosa ti fa venire in mente? Rabbia. Noia. Tristezza. Felicità.
Mi sento dentro uno scoppiettio di gioia come se avessi bevuto un’intera bottiglia di una bibita con tante bollicine che mi scoppiano in gola e mi fanno venire una gran voglia di ridere. Di colpo tutto diventa bellissimo: il cielo si fa più azzurro, il sole più caldo, più verde l’erba tenera che spunta sui prati. Le nuvole che navigano gonfie nel turchino diventano favolose navi che veleggiano verso luoghi misteriosi. Io vi salgo sopra e viaggio nel vento, accarezzando le code delle rondini e intrecciando collane d’oro coi raggi del sole. P. Picasso
ARTE
e
IMMAGINE
Rappresenta con un disegno il cielo descritto nel testo. 76
CUORE E BATTICUORE
PIEDI ALLEGRI Oggi ho i piedi che ridono dentro le scarpe nuove. Come mi stanno bene e come ci si muove! Scarpe di tela rossa coi lacci gialli e bianchi, i piedi sono allegri e saltano fra i banchi. Scarpe suole di gomma scarpe da pentatleta, i piedi si rincorrono senza nessuna meta. Oggi ho i piedi che ballano e ridono contenti, perché i miei piedi allegri hanno perfino i denti!
LE SS IC O
Pentatleta è un atleta che sostiene cinque specialità atletiche diverse.
J. Carioli, I sentimenti dei bambini, Mondadori
PE R. ..
LEGGERE BENE
Occhio alla punteggiatura! Evidenziala con il colore giallo, poi leggete a turno con le giuste pause e intonazioni.
ME PA R L O D I
È capitato anche a te di provare allegria per qualcosa di nuovo che hai indossato? Che cosa? Quando? Che cosa hai fatto? 77
CUORE E BATTICUORE
CHE BELLO ESSERE BAMBINI! Da bambini è proprio così. Quando non si riesce a fare una cosa si può sempre dire “Ma io sono piccolo”. Quando si vuole fare una cosa a tutti i costi si può sempre dire “Ormai sono grande”. Si possono insegnare delle cose alla mamma e al papà e si possono imparare delle cose dalla mamma e dal papà. Si possono tenere occupati i nonni, che senza bambini intorno non saprebbero proprio cosa fare.
IN VA L S
I
Mi ALLENO
I ndica con una X.
La frase “I nonni senza bambini intorno non saprebbero proprio cosa fare” ti fa capire che i nonni non hanno tempo da perdere con i bambini. i nonni sono infastiditi dai bambini. i nonni amano i bambini. i nonni non amano i bambini.
B. Masini, 101 buoni motivi per essere un bambino, Bompiani
SCRIVO
I genitori o i nonni ti dicono “Ormai sei grande” oppure “Sei ancora piccolo”? Quando? Completa.
Mi dicono “Ormai sei grande” quando..................................................... ..................................................................................................................................................................................
Mi dicono “Sei ancora piccolo” quando.................................................. ..................................................................................................................................................................................
78
CUORE E BATTICUORE
FINALMENTE! 16 ottobre Ce l’ho fatta. Da domani prenderò lo scuolabus. È stata dura, ma alla fine l’ho avuta vinta io: dopo secoli di discussioni sono riuscita a convincere gli zii a non portarmi più a scuola in macchina. Era ora! Non ne potevo più di fare la vita del piccolo koala sempre aggrappata alla loro schiena. Speriamo che sullo scuolabus ci sia gente in gamba. Io sarò l’unica che non conosce nessuno: gli altri lo prendono dal primo giorno di scuola, mentre io salgo in corsa, con un mese di ritardo. In ogni caso, sarà sempre meglio che viaggiare da sola. Nell’auto degli zii mi sentivo come una seppia che galleggia in un acquario, potevo solo stare ferma e guardare dal finestrino, una noia mortale. Domani cambierà tutto. Domani! Irina C. Carminati, Diario in corsa, Einaudi Ragazzi
COMPREN
DO
Indica con una X il completamento giusto.
La bambina Irina racconta un’esperienza accaduta a se stessa. accaduta a un’altra bambina. accaduta agli zii. accaduta a un koala.
ME PA R L O D I
Quando ti è capitato di averla vinta tu? Che cosa hai ottenuto? Come ci sei riuscito? Come ti sei sentito? 79
CUORE E BATTICUORE
IL BAMBINO GELOSINO Di chi era geloso il bambino gelosino? Del mondo intero, ma soprattutto del suo fratellino. Più piccolo o più grande? Più grande, ma poi gliene nacque anche uno più piccolo e fu geloso anche di quello. Avrebbe voluto essere il fratello maggiore, per poter comandare gli altri due. E avrebbe voluto essere il fratello minore, per essere il cocco di casa. Invece era il fratello di mezzo, né maggiore né minore, e questo non gli piaceva per niente. Diceva: – Fossi piccolo la mamma mi coccolerebbe. Persino alle tre di notte, appena lui fa un uee, lei subito lo prende in braccio. Una volta ho provato io alle tre di notte a fare dei versi. Lei mi ha detto: – Ma lo sai che ore sono? Girati dall’altra parte e dormi che domani devi andare a scuola, buonanotte. 80
ME PA R L O D I
Tu ti senti un bambino gelosino? Di chi sei geloso in particolare? Racconta quella volta che...
CUORE E BATTICUORE
E se fossi il grande avrei sempre vestiti nuovi di zecca, e tutti mi chiamerebbero fratello maggiore e agli altri due direbbero: – Guarda tuo fratello maggiore, lui sì che è giudizioso, impara da lui. Ma una sera udì il fratello maggiore che diceva al minore: – Oh, come mi piacerebbe essere nato dopo di me! E il minore che diceva al maggiore: – Oh, come mi piacerebbe essere nato prima di me! Starei proprio bene, come una fettina di salame in mezzo a un panino! Da allora il bambino gelosino non fu più geloso di nessuno: era proprio lui quella squisita fettina di salame. V. Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi Ragazzi
IN VA L S
I
Mi ALLENO
Indica con una X.
L ’espressione “Starei proprio bene, come una fettina di salame in mezzo a un panino” significa vorrei essere il figlio di mezzo. vorrei essere il figlio maggiore. vorrei mangiare un panino al salame. vorrei essere il figlio minore. I n ogni colonna indica quale parola è scritta in modo corretto. picolo squisita gielosino piccolo scuisita ghelosino picollo scquisita gelosino piccollo scquissita gellosino
I ndica la qualità adatta al bambino. All’inizio era Alla fine era soddisfatto. soddisfatto. geloso. geloso. invidioso. invidioso. noioso. noioso. 81
ASCOLT
VINCERE LA TIMIDEZZA 1. S egna con una X le parole giuste che completano la frase.
2. R ispondi con una X.
Qual è il soprannome di Pietro? Carota. Peperone. Pomodoro. Sedano.
ietro non vuole andare a scuola P perché non ha fatto i compiti. viene preso in giro. ha mal di pancia. è in ritardo. Pietro è un tipo aggressivo. timido. irrequieto. spavaldo.
Quale espressione te lo fa capire? La timidezza ha un punto debole. Tanto non ci torno a scuola. Chi sa ridere dei propri difetti è un campione. My name is Pietro, Pietro the tomato. 3. Riordina la storia con i numeri da 1 a 4.
La maestra si complimenta con Pietro. Pietro non vuole andare a scuola.
Vince la timidezza con l’aiuto della maestra. dei compagni. del nonno. del mister.
Pietro viene interrogato. Il nonno allena Pietro a superare la timidezza.
4. Indica con una X.
Con quali parole puoi sostituire le seguenti? Fiamme sete rossore sonno 82
Gancio sorriso calcio pugno
Allibiti stupiti contenti arrabbiati
Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.
TESTO AUDIO E IN GUIDA
PE R. ..
IMPARARE FACILE
IL RACCONTO Il racconto narra una storia in cui accadono dei fatti, cioè succedono delle cose. Nel racconto i fatti sono in ordine cronologico, cioè uno dopo l’altro in ordine di tempo, e si chiamano sequenze. LE TRE PARTI Il racconto si divide in tre parti fondamentali: l’inizio che avvia la storia e presenta i personaggi, il luogo e il tempo; lo svolgimento che racconta i fatti e lo sviluppo della storia; la conclusione che narra come finisce la storia.
C ompleta la mappa con le parole-chiave colorate, poi prova a riscrivere da solo sul quaderno e ripeti ad alta voce. narra dei .................................................................................. che accadono in ............................................................................................................. e si chiamano ...............................................................................................
IL RACCONTO .................................................................................
si divide in ....................................................................
.................................................................................
.................................................................................
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SO COMPRENDERE
IL GIOVANE DRAGO PAUROSO 1 L eggi il titolo e indica con una X.
T i aspetti una storia che parla di un drago adulto che terrorizza tutti. un drago giovane che ha paura. un drago giovane che terrorizza tutti. un drago adulto che ha paura.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
Tanto tempo fa, nel regno di Fern, il drago di corte, un giovane drago sputafuoco alto sei metri, aveva paura del buio e così, non appena calavano le tenebre, cominciava a piangere. Nessuno nel regno riusciva a dormire: uno dei consiglieri del re suggerì ai sovrani che forse si poteva portare il drago mille chilometri lontano da lì e liberarlo. A un generale venne in mente che i suoi soldati, di notte, potevano tenere acceso un fuoco così grande da sconfiggere il buio. Ci provò anche il mago di corte con un incantesimo molto potente. Quando ormai tutto sembrava inutile, un bambino si accomodò vicino alla grande cuccia del drago pauroso e cominciò a leggere. Il bambino leggeva molto bene e il drago seguiva con attenzione: ascoltò la favola a bocca aperta, senza curarsi del buio che scendeva, fino a che si addormentò. Quella notte fu la prima, dopo molto tempo, in cui tutti nel regno poterono dormire tranquilli. S. Bordiglioni, Storie sotto il letto, Einaudi Ragazzi
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2 Rispondi.
Quale personaggio non fa parte del racconto? Un drago. Un generale. Una fata. Un mago.
Quando avvengono i fatti? In un tempo lontano. In un tempo vicino. Non si sa. Al tempo presente.
Chi sono i protagonisti? I consiglieri del re. Il bambino e il drago. Un generale e un mago. I sovrani.
Dove? In una caverna. Nel regno di Fern. In un castello. Nella cuccia del drago.
3 Scrivi sotto l’immagine corrispondente inizio, svolgimento, conclusione.
.............................................................................................
.............................................................................................
.............................................................................................
4 Perché alla fine della storia tutti poterono dormire tranquilli?
Sottolinea la parte di testo che risponde a questa domanda. 5 Indica con una X il completamento giusto.
L’espressione “Calavano le tenebre” (riga 4) significa:
si avvicinava il giorno. si allontanava la notte. si avvicinava la notte. si chiudevano gli occhi.
L’espressione “Ascoltare a bocca aperta” (righe 18, 19) significa:
ascoltare con attenzione. ascoltare sbadigliando. ascoltare preso dalla narrazione. ascoltare annoiato.
Verso le competenze Leggere semplici racconti e comprenderne gli elementi, la struttura e il lessico usato.
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M A G H I E B O S C H I I N C A N TAT I I SETTE ANNI DI CANETTO Mario non soffiò sulle candeline: addentò una fetta di torta e corse a seppellirla in giardino. Compiva sette anni e i genitori erano preoccupati: il loro figlio non la smetteva mai di gattonare, ringhiare, latrare, saltare sui divani, cantare alla luna e quando gli dicevano: “C’è il gatto!” scattava dalla poltrona e correva a cercarlo per tutta la casa... Per i suoi sette anni, Mario non sembrava neanche tanto piccolo. Aveva una bella coda con le frange e grandi orecchie pelose. Poiché molti dottori lo visitarono senza capirci nulla, un bel giorno i genitori decisero di portarlo da un veterinario. “Vostro figlio è un cane, che ci volete fare?”. Disse così e la finirono di preoccuparsi. E quando Mario si mise a pancia all’aria, i genitori, accarezzandolo, decisero di chiamarlo Canetto. Scuola Holden, 100 storie per quando è veramente troppo tardi, Feltrinelli
UN LIBRO PER TE
Vuoi leggere una storia fantastica come questa? Leggi il libro Un pirata in soffitta di Nicola Cinquetti.
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Quanto ti è piaciuto questo racconto? Colora.
PER... I LEGGERE D E R E C IA P IL
GIOCHIAMO A “SE FOSSI” L’insegnante sceglie un bambino che dovrà allontanarsi, mentre gli altri si accordano su chi di loro sarà il protagonista del gioco. A questo punto chi è fuori può rientrare e provare a immaginare chi è il compagno scelto, ponendo le seguenti domande al gruppo: - se fosse un animale, sarebbe? - se fosse un oggetto, sarebbe? - se fosse un colore... una pianta... un gioco... Se indovina sceglie il compagno che dovrà uscire. Se non indovina dovrà uscire di nuovo. Poi si cambia.
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Verso L’INVALSI
LA BAMBINA DI BURRO IN VA L S
I
Mi ALLENO
Per comprendere bene un testo devi aver capito il SIGNIFICATO DELLE PAROLE .
Se c’è una parola che non conosci, cerca di indovinarne il significato leggendo attentamente la frase che la contiene. I ndica con una X la parola che può sostituire quella data. Cercala nel brano.
S palancò (riga 9): chiuse sbattè sparò aprì Appiccicava (riga 14): attaccava scottava staccava bagnava A ssi (riga 20): bastoni rami
tronchi travi
S oda (riga 24): sudata dura molle sorda S calmanati (riga 25): tranquilli violenti agitati calmi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
La bambina di burro era carina, con la pelle chiara, ma non poteva mai stare al sole perché altrimenti si scioglieva. Per questo la mamma non le permetteva di uscire. Un giorno che la mamma era andata a chiedere un uovo alla vicina di sopra, la bambina di burro aprì la porta, scese di corsa i quattro piani di scale, spalancò il portone e corse fuori nel cortile. Subito i bambini la circondarono perché non l’avevano mai vista. Una bambina bionda la prese per mano e si accorse che appiccicava per via della corsa e disse: – Ma tu sei la famosa bambina di burro del quarto piano... – Dobbiamo stare attenti che non si sciolga – disse un bambino con i riccioli. E così i bambini del cortile fecero una casetta con le assi di legno e i rami in cui potessero stare tutti insieme. La bambina di burro ci entrò e stando lì all’ombra fresca smise di gocciolare e ricominciò ad essere ben soda. Così poté giocare, non a giochi scalmanati come correre e sudare, ma a giochi tranquilli, come quelli che si fanno con le parole. B. Masini, La bambina di burro, Einaudi ragazzi
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MAGHI E BOSCHI INCANTATI
STORIELLA AL CONTRARIO Nel silenzio del nido si sentì a un tratto un cot cot: da sette uova stavano uscendo sette uccellini. Ma che brutti! Bello tu appena nato! In pochi giorni diventarono però quasi bellini. Mangiavano e dormivano beati. Ma ma, un bel mattino, anzi un brutto mattino, appena tirate su le tapparelle dei loro occhietti, si trovarono di fronte un mostro con la bocca spalancata. Un mostro? Sì, un ottag. Era salito su per il tronco zitto zitto, ottiz ottiz, e ora stava per fare colazione, si leccava già i baffi. Ma arrivò Alice e pronunciò la parola magica: “Oirartnoc”. E in un sol boccone, anzi sette, i sette uccellini si mangiarono il gatto.
IN VA L S
I
Mi ALLENO
Nel testo che significato ha la parola tapparelle? Rileggi la frase in cui è inserita la parola e indica con una X.
Palpebre. Ciglia. Serrande. Persiane.
V. Lamarque, Storielle al contrario, Einaudi ragazzi
SCRIVO
R iscrivi le parole nel verso giusto.
cot cot ............................................................................................................................................ ma ma ............................................................................................................................................ ottiz ..................................................................................................................................................... oirartnoc ..................................................................................................................................... T i piace questo gioco? Ora prova tu a mandare messaggi segreti, scrivendo parole al contrario. 89
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
MATTIA NELLA LAVAGNA Mattia frequentava la prima classe della scuola primaria ed era un bravo bambino. Gli piaceva leggere, gli piaceva scrivere, ma più di tutto gli piaceva cancellare la lavagna. Era l’importante incarico che gli aveva assegnato la sua maestra. Un giorno però, mentre Mattia manovrava con energia il cancellino, cadde dentro la lavagna. Ora si trovava in una specie di pianura nera, sulla quale crescevano alberelli bianchi, tutti rami e niente foglie. Mattia si avvicinò a una di quelle strane piante e scoprì che non erano alberelli, ma lettere dell’alfabeto. Si fermò vicino a una “A” scritta in stampatello maiuscolo. Era tutta piegata da un lato e il bambino la riconobbe: era una delle “A” che Gianmarco non era proprio bravissimo a scrivere, però era simpatico e giocava bene a calcio. Così Mattia si diede da fare ad aggiustare ben bene la frase scritta dal suo amico. Corse avanti e indietro per la pianura nera della lavagna della maestra, raddrizzando lettere e correggendo parole. Quando fu sicuro che la frase di Gianmarco era perfetta, spinse forte col cancellino sulla pianura nera e si ritrovò in un attimo nella sua classe, davanti alla lavagna. Quando Mattia si fu seduto, la maestra chiese a DENTRO il testo Gianmarco di leggere la frase che aveva scritto alla lavagna. Questo racconto è fantastico perché – Mattia è il mio migliore amico – lesse il bambino accadono fatti che andando adagio adagio.
non possono accadere nella realtà.
90
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
– Bravo Gianmarco! – gli disse la maestra – Stavolta hai scritto bene e non hai fatto neanche un errore. Seduto tranquillo nel suo banco, Mattia sorrise e pensò che un giorno o l’altro avrebbe fatto un altro giretto nella lavagna della maestra. IN VA L S
I
Mi ALLENO
Nella frase “non era bravissimo a scrivere, però era simpatico”, che cosa puoi mettere al posto della parola colorata per dire la stessa cosa? N on era bravissimo a scrivere, perché era simpatico. N on era bravissimo a scrivere, perciò era simpatico. N on era bravissimo a scrivere, ma era simpatico. N on era bravissimo a scrivere, così era simpatico. COMPREN
DO
Circonda le tre parti del racconto con colori diversi. Indica con una X.
Chi sono i personaggi del racconto? Mattia e la maestra. Mattia e Gianmarco. Mattia, la maestra e Gianmarco. Mattia e Gianmarco.
Dove si svolgono i fatti? A scuola. A casa. In giardino. Nella sala computer.
Chi è il protagonista? Gianmarco. Mattia. La maestra. La lavagna.
Quando? In seconda, scuola primaria. In terza, scuola primaria. In prima, scuola primaria. Alla scuola dell’infanzia.
Indica con una X l’elemento fantastico del racconto.
Gianmarco è caduto nella lavagna. Gianmarco ha scritto senza errori.
Mattia è caduto nella lavagna. Mattia ha scritto senza errori. 91
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
IL LEONE E IL TOPOLINO DENTRO il testo
Questo racconto è una favola: i protagonisti sono animali che parlano e si comportano come gli uomini.
Un leone stava facendo una piccola siesta dopo essersi saziato. A un tratto sentì la terra vibrare e sollevarsi leggermente sotto di lui: da lì apparve un buco e uscì un topolino, alquanto spaventato di ritrovarsi tra le zampe di un leone. La bestiola cominciò a supplicarlo: – Abbi pietà di un povero topo! Risparmiami la vita e ti prometto che ti ricambierò il favore. Il leone scoppiò a ridere: – Tu vuoi salvare la vita a me? Piccolo come sei? – ma lo lasciò andare. Alcuni giorni dopo arrivarono nella savana i cacciatori e il leone rimase imprigionato in una rete. Il topo udì i suoi lamenti, accorse, e con i suoi dentini affilati riuscì a rosicchiare le maglie della rete. Quindi lo liberò soggiungendo: – Te l’avevo detto che un giorno ti avrei ricambiato il favore! Esopo, Favole, Rizzoli
COMPREN
DO
Completa. I protagonisti della favola sono.......................................................... ................................................................................................................................................................
I ndica con una X cosa ti suggerisce questa favola.
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I più forti non hanno bisogno di nessuno. I più deboli non hanno bisogno di nessuno. Anche i più forti hanno bisogno di aiuto. Anche i più deboli hanno bisogno di aiuto.
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
IL BACO NELLA MELA Nella mela c’era un baco, prepotente come un drago, scoprendo d’essere bacata, la mela fece una pensata: “Costruirò una ragnatela quant’è vero che son mela! Riparo di un castagno, farò finta d’esser ragno, tirando fili da ogni parte con sapienza, astuzia ed arte”. Che spettacolo la mela mentre fa la ragnatela! Di qua molla e di là tira, dando sfogo alla sua ira. Alla fine come andò? Fu che il baco si salvò: capì subito e scappò dallo strano qui pro quo. G. Lisciani, La filastrocca non si tocca!, Gallucci
PE R. .. LEGGERE BENE
Leggi e rileggi la filastrocca finché riuscirai a recitarla con intonazione e ritmo adeguati.
LE SS IC O
Qui pro quo è un modo di dire che si usa per indicare un equivoco o uno sbaglio. 93
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
IL DRAGO TIMIDO Lontano lontano, nel Paese dei draghi, viveva una volta un piccolo drago. Per noi naturalmente non era poi così piccolo; era pur sempre grande quanto tre elefanti messi insieme. Ma per un drago era davvero molto piccolo. E non soltanto questo, era anche terribilmente timido. Non appena lo guardavano, il piccolo drago diventava tutto rosso come un pomodoro. Si confondeva e, invece di sputare fuoco, sputava solo scintille piccolissime. Naturalmente tutti gli altri lo deridevano: – Oh, oh, non servi proprio a niente. Finora non sei neppure stato capace di rapire una principessa! – rideva suo fratello maggiore. Il piccolo drago diventava sempre più timido. Col passare del tempo non osò neanche più uscire dalla sua caverna. Se ne stava seduto tutto triste in un angolo: “Che cosa posso farci? Tutti mi deridono. Eppure sono coraggioso come loro. O almeno... quasi. Gliela farò vedere!”. J. Strnad, Il drago timido, Edizioni Arka
COMPREN
DO
Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
V F Nel testo si parla di un drago spaventato. Il drago era grande quanto tre elefanti. Diventava rosso come un pomodoro. Era terribilmente spavaldo. Tutti lo prendevano in giro. Il drago rimaneva indifferente. 94
SCRIVO
Che cosa farà il drago timido? Immagina il finale del racconto e scrivilo sul quaderno.
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
DUE GALLINE ALLO ZOO Due galline che erano andate a visitare il giardino zoologico rimasero molto stupite di non trovare una gabbia con dentro i vermi. – Che razza di giardino zoologico è questo? – si dissero scandalizzate. Avevano visto le gabbie con dentro i leoni e i leopardi, le giraffe e gli ippopotami; avevano visto il reparto speciale dei serpenti e le voliere con le aquile e gli altri uccelli, ma dei vermi nemmeno l’ombra. – Forse i vermi non fanno parte della categoria degli animali, – si dissero le due galline – ma allora a quale categoria appartengono? Ci pensarono molto e alla fine decisero che i vermi appartengono alla categoria delle cose da mangiare, come gli spaghetti. Mentre uscivano dal cancello del giardino zoologico, le due galline si guardarono in faccia preoccupate: si erano ricordate che nel giardino zoologico non c’erano nemmeno le galline.
COMPREN
DO
Rispondi con una X.
uale gabbia non trovano le Q galline allo zoo? La gabbia dei leopardi. La gabbia delle giraffe. La gabbia dei vermi. La gabbia delle aquile. on trovano nemmeno la N gabbia delle galline e sono preoccupate. Perché? Perché le galline mangiano i vermi. Perché le galline non sono animali interessanti. Perché le galline non possono vivere in gabbia. Perché le galline sono animali da mangiare.
L. Malerba, Storiette tascabili, Einaudi
LE SS IC O
Una categoria è un insieme di elementi (cose, persone, piante, animali...) simili. 95
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
IL PICCOLO SOGNATORE Simone Ranzani era un bambino come gli altri. Aveva sette anni e sognava spesso a occhi aperti, quando era sveglio. Giusto appunto, di giorno. Come quella volta che aveva nevicato tantissimo e Simone e Sara erano usciti in giardino per costruire un pupazzo di neve. Simone aveva sognato di diventare lui stesso il pupazzo di neve. E, in meno di un secondo, era in mezzo al giardino con il cappello del papà in testa, la carota al posto del naso, una sciarpetta rossa al collo e la scopa infilata in mano. O come quell’altra volta che era andato al delfinario con la scuola. Simone si era alzato in piedi dagli spalti per vedere meglio lo spettacolo e, senza capire come, si era ritrovato a nuotare nell’acqua blu della piscina. Aveva girato per un po’ tra le onde, trasportando sulla sua pinna l’istruttore con la muta. Aveva saltato dentro il cerchio e mandato giù il pesciolino crudo offerto in premio per la sua esibizione. O come l’ultima volta che Simone aveva fatto visita ai nonni, in campagna. Era andato con loro tra i campi a controllare l’albero di ciliegio, piantato sette anni prima. Alla vista di quell’alberello che sognava di diventare grande, anche Simone aveva iniziato a sognare: i piedi gli si erano incollati come radici al terreno, le braccia 96
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
gli si erano allungate come rami verso il cielo e i capelli riempiti di foglie e fiori bianchi. Fu quando la nonna lo carezzò sulla corteccia che Simone si ritrovò, sveglio e in carne e ossa, a darle la mano per incamminarsi con lei e con il nonno verso casa. C. D’Angelo, Il piccolo sognatore, Giunti
SCRIVO
Se alla fine rileggi quanto hai scritto ottieni il riassunto della storia.
Completa.
Simone era un bambino che sognava a occhi aperti. INIZIO Un giorno che aveva nevicato tantissimo, aveva sognato.............................. SVOLGIMENTO ........................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................
Quando era andato al delfinario con la scuola, Simone sognò.............. ........................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................
L’ultima volta che era andato a trovare i nonni aveva immaginato di .......................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................................................
CONCLUSIONE Nel momento in cui la nonna accarezzò la corteccia............................................. ........................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................
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MAGHI E BOSCHI INCANTATI
LA CODA DELL'ORSO All’inizio dei tempi un orso incontrò una volpe con un cesto di pesci che aveva rubato. – Dove li hai presi? – chiese l’orso. – Sono stata a pescare – rispose la volpe. Anche all’orso venne voglia di andare a pesca, perciò pregò la volpe di dirgli come fare. – È semplicissimo. – rispose la volpe – Vai sul ghiaccio, taglia un piccolo buco rotondo e mettici dentro la coda. Dovrai poi restare così parecchio tempo. Più ci resterai, più pesci riuscirai a prendere. Tirati poi su con un colpo netto. L’orso fece come gli aveva detto la volpe e tenne la coda dentro il buco per un bel pezzo, fino a quando si congelò lì dentro. Allora si tirò su di colpo e... ancor oggi se ne va in giro con la coda mozza.
IN VA L S
I
Mi ALLENO
Una coda mozza è una coda: marrone. morsa. tagliata. morbida.
P. C. Asbjørnsen, J. Moe, Fiabe norvegesi, Einaudi
COMPREN
DO
Indica con una X.
Chi sono i protagonisti? L’orso e i pesci. La volpe e l’orso. La volpe e i pesci. I pesci. Come giudichi la volpe? È buona. È ingenua. 98
Dove si trovano? Nel deserto. Al mare. Tra i ghiacci. In montagna. È furba.
Quando accadono i fatti? In un tempo lontano. In un tempo vicino. Non si sa. In un tempo molto lontano.
Come giudichi l’orso? È buono. È ingenuo.
È furbo.
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
IL LEOPARDO, LA CAPRA E LA BATATA In Senegal c’era un uomo che possedeva soltanto un leopardo, una capra e una batata, e un giorno dovette portarli tutti e tre al di là del fiume. Ma per traghettarli c’era un’unica canoa, ed era così piccola che poteva contenere solo una cosa per volta. L’uomo era molto preoccupato, e pensava: “Se traghetto per prima la batata, il leopardo resterà a riva con la capra e se la mangerà. Se, invece, porto con me il leopardo, sarà la capra a mangiarsi la batata. Che devo fare?”. Alla fine riuscì a risolvere il suo problema. L’uomo trasportò prima la capra e la batata. Quindi riattraversò il fiume portando con sé la capra, la lasciò a riva e traghettò il leopardo. E finalmente riattraversò il fiume e andò a riprendere la capra.
LE SS IC O
La batata è un tubero detto anche patata dolce o americana. L’hai mai assaggiata?
F. Lazzaroto, V. Ongini, La sposa del leone, Mondadori
SCRIVO
Osserva le immagini e numerale nell’ordine giusto, poi scrivi.
L’uomo trasportò prima......................................................................................................................................................................................... Quindi.................................................................................................................................................................................................................................................. Poi traghettò............................................................................................................................................................................................................................. Infine..................................................................................................................................................................................................................................................... 99
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
L'ORCO MEDARDO C’era una volta un orco brutto e cattivo di nome Medardo, che si era innamorato del bel sorriso di una principessa. Un giorno la rapì dal castello in cui viveva e la portò nella sua casa nel bosco. Ma il sorriso della principessa da quel giorno sparì e lei iniziò a piangere disperata. Un giorno una vecchia tutta gobba passò da quelle parti e le chiese perché piangesse. Quando ebbe ascoltato la sua storia diede alla principessa un sacchettino e le disse: – Tieni. Metti queste erbe magiche nella minestra dell’orco – e se ne andò. La principessa preparò subito una minestra fumante per l’orco e vi lasciò cadere tutto il contenuto del sacchettino. – Mmmm, buona questa mines... L’orco Medardo non finì di pronunciare quelle parole che diventò piccolo piccolo e si trasformò per sempre in una farfalla! La principessa tornò finalmente al castello e riprese a sorridere, ma ogni volta che vedeva una farfalla si chiedeva sempre se quelle ali colorate fossero dell’orco. V. Pellegrini, 200 storie per bambine, Giunti Kids
DENTRO il testo
Questo racconto è una fiaba: i personaggi sono fantastici e magici (principi, principesse, orchi, draghi, maghi e fate...). La fiaba inizia quasi sempre con “C’era una volta...” e si conclude con il lieto fine, cioè i personaggi sono felici e contenti. 100
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
COMPREN
DO
Riordina le frasi numerandole, poi riscrivile sul quaderno.
e cattivo rapì ll sorriso
era brutto
L’orco Medardo
Un giorno
la principessa
sparì
della principessa
Una vecchia
le erbe magiche
alla principessa
le mise
dell’orco
nella minestra
La principessa
mangiò
L’orco
e si trasformò
in farfalla
e ritrovò
il sorriso
tornò al castello
La principessa
regalò
Cancella la frase che non c’entra con la fiaba.
La principessa aveva un bel sorriso.
Le erbe nel sacchettino erano magiche.
La vecchia era tutta gobba.
L’orco mangiava i bambini. 101
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
FAVOLE A ROVESCIO C’era una volta un povero lupacchiotto, che portava alla nonna la cena in un fagotto. E in mezzo al bosco dov’è più fosco incappò nel terribile Cappuccetto Rosso, armato di trombone come il brigante Gasparone... Quel che successe poi indovinatelo voi. Qualche volta le favole succedono all’incontrario e allora è un disastro: Biancaneve bastona sulla testa i nani della foresta, la Bella Addormentata non si addormenta, il Principe sposa una brutta sorellastra, la matrigna tutta contenta, e la povera Cenerentola resta zitella e fa la guardia alla pentola.
IN VA L S
I
Mi ALLENO
L eggi le parole colorate e segna con una X il loro significato.
F agotto significa: casco. piatto. sacco. pentolino. F osco significa: luminoso. rado.
fitto e scuro. verde.
I ncappò significa: inciampò. incontrò. cascò. rotolò.
G. Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi Ragazzi
PE R. .. FANTASTICARE
uali fiabe sono nominate nella filastrocca? Q Conosci altre fiabe? Insieme ai compagni e all’insegnante divertiti a “rovesciarle” continuando la filastrocca. 102
MAGHI E BOSCHI INCANTATI
IL SEMAFORO RIBELLE Un semaforo, sistemato a un incrocio al centro della città, un giorno si stancò: era stufo di passare dal verde al giallo, al rosso e così via. “Esistono tanti bei colori.” si disse “Perché non dovrei usarli?”. Fu così che un giorno, a quell’incrocio, se ne videro di tutti i colori: il semaforo infatti cominciò ad accendersi dei colori più impensati e a tenerli accesi il tempo che piaceva a lui. Autisti e pedoni non ci capivano più nulla: le auto si arrestavano, i passanti rimanevano bloccati sui marciapiedi. Dapprima pedoni e autisti litigarono, poi decisero di mettersi d’accordo. Col rosa si stabilì che passassero le donne e con l’azzurro gli uomini; con il grigio le persone anziane, col lilla le auto, col bianco i bambini. Mai a quell’incrocio il traffico si snodò tanto ordinato. Anche il semaforo finalmente si divertiva, non aveva mai lavorato con tanto piacere.
Nei racconti fantastici spesso le cose vanno al contrario di come vanno nella realtà. È un modo semplice e divertente per inventare simpatiche storie.
M. Argilli, Il gioco delle cose, Bompiani
SCRIVO
COMPREN
DO
L eggi la frase evidenziata nel testo e scegli tra le seguenti quella giusta che la completa.
Perché autisti e pedoni non ci capivano più nulla. Perché usava solo il rosso, il giallo e il verde. Perché usava tutti i colori che gli piacevano. Perché il traffico era ordinato.
S cegli uno tra i seguenti titoli e scrivi un racconto.
L a bambina che camminava a testa in giù. Lo scivolo che portava in cielo. La lumaca che correva veloce. 103
ASCOLT ALICE CASCHERINA 1. I ndica le frasi scritte nella tabella che si riferiscono al brano che hai ascoltato. Indica con una X SÌ se le frasi sono esatte, NO se non sono esatte.
SÌ
NO
Alice Cascherina cascava sempre dappertutto. Una volta cascò nell’orologio di papà. Il nonno ripescò Alice da una bottiglia. Una sera cascò tra la biancheria sporca. Anche la vicina di casa cercò Alice. Alice si era addormentata nel cassetto delle tovaglie. Quando la ritrovarono, la sgridarono severamente. Alice uscì dal taschino della giacca di papà con il viso impiastricciato. 2. I ndica con una X le risposte e i completamenti giusti.
104
Che tipo di bambina era Alice? Attenta. Paurosa. Ubbidiente. Distratta.
In quale luogo Alice non è caduta? Sveglia. Pozzo. Cassetto. Giacca.
Si capisce dal fatto che si infilava nei posti più strani. raccoglieva ogni cosa. perdeva tutto. camminava con attenzione.
Nella frase “Alice aveva fatto in tempo a impiastricciarsi tutta la faccia giocando con la penna a sfera” la parola sottolineata si può sostituire con: farsi impacchi. ripulirsi. scarabocchiarsi. ferirsi.
Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.
TESTO AUDIO E IN GUIDA
PE R. ..
IMPARARE FACILE
IL RACCONTO Il racconto può narrare una storia inventata con elementi immaginari e magici. RACCONTO FANTASTICO Nel racconto fantastico uno o più personaggi sono inventati e alcuni fatti del racconto non possono accadere nella realtà, sono immaginari. FAVOLA Nella favola i personaggi sono animali che parlano e si comportano come gli uomini. FIABA Nella fiaba i personaggi sono immaginari e magici come principi, principesse, maghi, streghe, draghi o fate... Inizia con C’era una volta e finisce con il lieto fine in cui i personaggi sono felici e contenti. C ompleta la mappa con le parole-chiave colorate, poi prova a riscrivere da solo sul quaderno e ripeti ad alta voce. è fantastico quando uno o più ................................................................ sono .................................................................................. e alcuni fatti ......................................................................................................
IL RACCONTO
è una favola se i personaggi sono .................................................. che parlano e si comportano come .............................................. è una fiaba quando i personaggi sono ................................. e ................................................................................... Inizia con ................................................... e finisce con il ................................................................. 105
SO COMPRENDERE
IL BAULE VOLANTE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
In una tiepida giornata di primavera, il baule uscì da una finestra aperta, con Eddy e Lilli a cavalcioni. Era un baule magico: volava e atterrava proprio dove volevano i passeggeri! I due topini si trovavano sopra l’oceano. Dall’alto videro una piccola isola tonda e verde. Quando furono più vicini, ecco apparire le montagne. Erano alte, con i fianchi ricoperti di alberi e le cime a punta. Qualche nuvoletta pigra si era appoggiata sulle vette più elevate; sembrava quasi che ci fosse la neve. Tra le montagne si notava la schiuma della Grande Cascata che si gettava in un lago azzurro e calmo. Eddy disse: – Ascolta, baule magico! Voglio che ci porti vicino alla Grande Cascata, dove cresce l’Erba del Topo. Il baule non rispose, ma aveva sentito. Immediatamente si lanciò tra le cime delle montagne e i topolini cominciarono a sentire nell’aria il profumo dell’Erba del Topo. Finalmente il baule atterrò sul prato dove cresceva l’erba più buona del mondo, vicino alla Grande Cascata. Eddy e Lilli si guardarono soddisfatti: erano arrivati! E. Moser, Eddy spaccanoce, Emme Edizioni
106
1 Rispondi con una X.
Chi sono i protagonisti della storia? Due topolini. Le montagne. Due bambini. Il baule.
N ella frase “Il baule non rispose, ma aveva sentito” che cosa puoi mettere al posto della parolina colorata per dire la stessa cosa? Il baule non rispose, perciò aveva sentito. Il baule non rispose, però aveva sentito. Il baule non rispose, perché aveva sentito. Il baule non rispose, così aveva sentito.
Quando avvengono i fatti? In primavera. In estate. In inverno. In autunno. Dove si svolge il racconto? In città. In montagna. In cielo. In mare.
Quale frase è scritta in modo corretto? Imediatamente si lanciò tra le montagne. Immediatamente si lanciò tra le montagne. Immediatamente si lancio tra le montagne. Immediatamente si lanciò tra le montanie.
Qual è l’elemento magico in questa storia? L’Erba del Topo. Il baule. La Grande Cascata. La montagna. 2 Ordina con i numeri le sequenze della storia.
3 R ileggi le frasi che contengono le espressioni colorate, poi cerchia quella che può sostituirle.
A cavalcioni del baule (riga 2) - In piedi sul baule
- A cavallo del baule
- In ginocchio sul baule
- Disteso sul baule
Sulle vette più elevate (riga 10) - Sulle cime più alte
- Ai piedi dei monti
- Su alte vetture
Verso le competenze Leggere semplici racconti e comprenderne gli elementi, la struttura e il lessico usato.
- Sulle cime più basse 107
FESTA DI FIORI
Quali suoni e rumori ascoltano?
È PRIMAVERA Più lungo il giorno, più tarda la sera volta la carta ed è primavera. È primavera nell’aria e nei cuori volta la carta profumo di fiori. I fiori sui prati fanno una festa volta la carta e l’aria è fresca. Aria fresca e canti d’uccelli volta la carta e trova i monelli. Monelli corrono a perdifiato volta la carta e trovi un gelato. Un gelato insieme agli amici volta la carta pensieri felici. Q uando si festeggia la Pasqua quest’anno? Indicala sulla linea del tempo.
2018 MARZO
APRILE 31 1
30
21
Inizia la primavera 108
25
Pasqua
Lunedì dell’Angelo
Festa della Liberazione
Che cosa sente toccando i petali?
Che odore avrà il fiore?
Che cosa vede?
IN TUTTI I SENSI
MAGGIO
Che sapore avrà la fragola?
GIUGNO 31 1
1
Festa del lavoro
10
Festa della mamma
2
Festa della Repubblica
20
Finisce la primavera 109
PRIMAVERA
AVVENTURA DI PRIMAVERA È iniziata la primavera nel paese dei Trillifolletti. Prezzemolino, il capo del villaggio, è un po’ preoccupato perché la primavera spesso fa girare la testa. Che pazzia faranno questa volta i Trillifolletti? Proprio in quel momento... tre giovani Trillifolletti, Guizzo, Luna e Frizzo, vogliono costruire un grande cesto con i giunchi e così decidono di andare allo stagno delle rane. Ma in gran segreto! Perché andare allo stagno delle rane è proibito! Dicono che lo stagno è maledetto, che le rane che ci vivono sono pericolose e dispettose e che fanno cadere apposta chi si avventura sulla riva, per vederlo annegare. “Che ce ne importa?” pensano Guizzo, Luna e Frizzo “Staremo attenti”. E si avviano. Quando arrivano allo stagno incominciano a cogliere i giunchi. Guizzo, però, si avvicina troppo alla riva, scivola e cade all’indietro. COMPREN
DO
Segna con una X il completamento giusto.
Il racconto che hai appena letto è realistico. fantastico. Riordina le frasi numerandole da 1 a 5.
Uno dopo l’altro cadono in acqua. La rana Ticchia insegna loro a nuotare. Le rane li salvano. I giovani Trillifolletti decidono di andare allo stagno. 110
Guizzo, Luna e Frizzo tornano tristi e bagnati al villaggio.
PRIMAVERA
– Aiuto, annego! – urla Guizzo. Frizzo gli tende la mano, ma un piede gli scivola e anche lui cade nell’acqua. – Aiuto! Aiuto! – grida Luna dalla riva. E dall’agitazione finisce in acqua anche lei. In quel momento, Ticchia la ranocchia, che osservava i folletti da tempo sopra una ninfea, lancia un richiamo: CRA-CRA-TRU-TRU-CRA. Dai nascondigli tra le canne, dai rifugi nel muschio accorrono decine e decine di rane CRA-CRA-TRU-TRU-CRA-CRA che veloci si tuffano in acqua... TIRA, SPINGI, SOLLEVA, ISSA, SPINGI ANCORA. Ed ecco i tre Trillifolletti in salvo sulla riva dello stagno. Guizzo, Luna e Frizzo ritornano al villaggio accompagnati da Ticchia la ranocchia. Sono tutti fradici e pieni di vergogna. Appena li vede, Prezzemolino immagina l’accaduto e bacia la zampa della ranocchia: – Signora Ticchia, avrebbe voglia di insegnarci a nuotare? – le chiede. E così, per tutta l’estate, i Trillifolletti si allenano a nuotare e a tuffarsi. A. M. Chapouton, G. Muller, I Trillifolletti e le rane, Ed. Piccoli
PE R. .. PARLARE LE SS IC O
Il giunco è una pianta utilizzata per fare stuoie, cesti... Cresce intorno a laghi, stagni, fiumi.
Ti è mai capitato di fare una cosa che ti era stata proibita? Che cosa è successo? Condividi la tua esperienza con quella dei tuoi compagni. 111
PRIMAVERA
CARLETTO, È PRIMAVERA! Oggi è una bella giornata di primavera. Il giovane albero Carletto, però, è agitato. Lui non ha ancora capito che cambia aspetto a ogni stagione! – Aaah, che solletico! Non ce la faccio più! In quel momento passa di lì la farfalla Lalla: – Ciao, Carletto. Che cos’hai da lamentarti? – Oh Lalla, mi daresti una grattatina? – Ma non vorrei rovinare i bei fiorellini che hai sulla testa. – Come è possibile che io abbia dei fiorellini in testa? – Eppure ce li hai e sei anche molto bello! Lalla gli dà un bacino, poi se ne va e Carletto, che è timido, diventa tutto rosso.
ME PA R L O D I
Capita anche a te di diventare tutto rosso? Quando?
M. Bertarini, Carletto Rock, La Spiga Edizioni
COMPREN
DO
Rispondi con una X.
112
Quando si svolge la storia? In estate. In primavera. In autunno. Non si sa.
Chi è il protagonista? Un giovane albero. Una farfalla. I fiorellini. La primavera.
Chi fa il solletico a Carletto? La farfalla Lalla. I fiorellini. Un uccellino. Il vento.
PRIMAVERA
UN GRAN UOVO Pasqua è arrivata e per me c’è un gran uovo. Lo guardo beato: se l’apro che trovo? Un braccialetto? Un prezioso anellino? Un coniglietto? No, c’è un pulcino! Non di peluche, un pulcino vivo, che ha nel becco un ramoscello d’olivo. Vuol dire che a Pasqua c’è pace, c’è amore: dono che va dritto al mio cuore. R. Troiano, Tante tante filastrocche, Giunti Junior
SCRIVO
Per il poeta la Pasqua è pace e amore. E per te? Continua. Per me Pasqua è........................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................
113
PRIMAVERA
UOVA DI TUTTI I COLORI In primavera dalle uova nascono i pulcini. PE R. .. PARLARE Per questo fin dai tempi più antichi le uova Nel tuo Paese si festeggia la sono il simbolo della vita che si rinnova. Pasqua? Come? Che cosa si In molti Paesi del mondo c’è la tradizione fa? Scambiatevi le esperienze. di preparare le uova colorate da regalare per la Pasqua. Adesso ti sveliamo un segreto: le uova possono essere colorate anche senza pennelli e colori, ma facendole bollire... con gli spinaci per farle diventare verdi, con le bucce delle cipolle per farle diventare rosse o giallo scuro, con i fondi di caffè per farle diventare marroni. Il vantaggio di colorare le uova con queste sostanze naturali è che non solo sono belle, ma si possono anche mangiare. In questo modo non si sprecano. In alcuni Paesi c’è l’usanza di nascondere le uova così colorate nei cespugli del giardino, oppure in vari angoli della casa. Ai più piccoli si racconta che è il coniglio pasquale a nasconderle. Poi tutti, grandi e piccini, fanno a gara per trovare più uova possibili.
114
NATURALMENTE
RICICLIAMO
Lo sapevi che con 800 lattine si fabbrica una bicicletta e con 37 una caffettiera? Non abbandonare l’alluminio nell’ambiente, gettalo negli appositi contenitori.
MUSICA A PRIMAVERA M AT E R I A L E O C C O R R E N T E
• 1 contenitore in latta con coperchio di plastica • cartoncino colorato • foglio di feltro • elastico • forbici • colla vinilica • 2 ferri da maglia • 2 tappi di sughero
PROCEDIMENTO
1
Togli il coperchio di plastica e incolla su tutta la superficie della latta il foglio di cartoncino colorato.
2
Incolla il foglio di feltro sul coperchio di plastica e taglia lasciando un po’ di bordo.
3
Chiudi il barattolo con il coperchio e avvolgi l’elastico intorno al feltro.
4 Percuoti il tuo tamburo per festeggiare l’arrivo della primavera.
Infila i tappi di sughero nei ferri per la maglia e avrai le tue bacchette.
115
SCOPRO IL MONDO TUT TO TONDO L’OROLOGIO DI CARLOTTA Carlotta mi fa proprio ridere. Stamattina è entrata in classe di corsa, non ha nemmeno appoggiato lo zainetto sul banco ed è volata a sbandierare davanti agli occhi della maestra l’orologio che le hanno regalato per il suo compleanno. Arrivata da me, si è seduta con un lungo sospiro di soddisfazione: è la mia vicina di banco e mi ha guardato con occhi che sprizzano gioia prima di estrarre dallo zainetto libri, quaderni e matite, e di mostrarmi quella meraviglia. Be’, si fa per dire: l’orologio ha un quadrante rotondo con piccoli segni al posto dei numeri e con un cagnetto che di ora in ora scodinzola. Per essere carino è carino, però Carlotta mi fa proprio ridere perché sembra che soltanto lei abbia un orologio al polso. F. Albertazzi, Piccoli segreti, Notes Edizioni
UN LIBRO PER TE
Sei un tipo curioso? Giada ha un segreto. Se vuoi scoprirlo leggi il libro di Ferdinando Albertazzi Piccoli segreti.
116
Quanto ti è piaciuto questo racconto? Colora.
PER... I LEGGERE D E R E C IA P IL
GIOCHIAMO CON IL MIMO L’insegnante sceglie una coppia di mimi che si accorda sull’azione da rappresentare. Una volta deciso si presentano ai compagni che dovranno indovinare, per alzata di mano, esattamente cosa stanno facendo. Chi indovina sceglie un compagno e prende il posto della coppia di mimi. Se nessuno indovina, la coppia rappresenta altre azioni. Questo fino a tre volte, poi si cambia.
Ci si può accordare anche su personaggi fantastici, situazioni scolastiche o di vita quotidiana. 117
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
BUBI DENTRO il testo
La descrizione ti “fa vedere” con le parole ciò che senti e osservi con i cinque sensi: tatto, vista, udito, olfatto, gusto.
Bubi è il mio orsetto di peluche. Me lo ha regalato la mamma quando avevo un anno. È un orso con l’aria meravigliata ed è giallo, rosa e azzurro. Ha gli occhi marroni, il naso nero; le sue zampe sono morbidissime e il musetto è rotondo come una palla. La notte lo tengo sempre con me. Quando sono arrabbiato, lo stringo forte forte. Ha un odore buono che mi fa stare bene. Per me Bubi è davvero un amico speciale.
SCRIVO
Attraverso quali sensi viene descritto l’orsetto? Completa.
giallo, rosa e azzurro Bubi è........................................................................................................................ Gli occhi sono.............................................................................................. Il naso è.................................................................................................................. Le zampe sono.......................................................................................... Ha un odore.................................................................................................... 118
vista
........................................... ........................................... ........................................... ........................................... ...........................................
ME PA R L O D I
Hai anche tu un giocattolo speciale dal quale non ti vuoi separare? Quale? Che cosa ci fai?
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
MAGICA ACQUA L’acqua è magica e misteriosa. È dura e fragile come il vetro quando fa molto freddo, è impalpabile quando fa molto caldo. È viva e guizzante quando caldo e freddo non sono eccessivi. L’acqua è docile, prende la forma del recipiente che la contiene: in una bottiglia rotonda l’acqua diventa rotonda; in una bottiglia quadra l’acqua diventa quadrata. L’acqua è testarda, lasciata libera va sempre verso il luogo più basso che c’è. L’acqua è una colla tenace. Un castello di sabbia asciutta non sta in piedi, basta un secchio d’acqua e la sabbia sciolta diventa compatta e plasmabile, ottima per costruire un bel castello. E. Collini, G. Corretti, Mondo magico, Emme edizioni
Filo diretto con
SCIENZE
DENTRO il testo
Per descrivere bene è necessario usare tante qualità o aggettivi. Nel testo alcuni sono sottolineati: continua tu.
LE SS IC O
Impalpabile significa che ha una consistenza appena avvertibile al tatto.
C ollega e completa ogni frase in maniera corretta.
Quando fa freddo l’acqua è dura e fragile perché diventa ...........................................................................................................
Quando fa caldo l’acqua è impalpabile, perché diventa ...........................................................................................................
119
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
UN PAESE BEN RIUSCITO Vuoi sapere la ricetta di un paese ben riuscito? C’è una formula perfetta da seguire a menadito: case basse, piante, e fiori tanto spazio per la gente. Bimbi sparsi dentro e fuori bestie libere e contente. Occhi ricchi di saluto mani pronte a dare aiuto. Strade brevi tra gli amici quasi tutti a piedi e in bici. Ma un paese non è tale senza un bar per il giornale i discorsi sui portoni, il campetto e i soprannomi! C. Carminati, B. Tognolini, Rime chiaroscure, Rizzoli
Filo diretto con
GEOGRAFIA
Dove si possono trovare? Collega.
Libri in prestito
Farmacia
Fiori e piante
Edicola
Giornalini Forno Sciroppo Bar Pane fresco
Biblioteca
Gelati Vivaio 120
PE R. ..
PARLARE
Tu dove vivi, in un paese o in una città? Ti piace o non ti piace? Perché? Parlane con i tuoi compagni di classe.
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
LA CITTÀ L’auto marroncina filò scoppiettante ancora per qualche chilometro, poi zia Moe imboccò uno svincolo e uscì dalla superstrada. Nel giro di pochi minuti Piccola Peg vide cambiare il paesaggio fuori dal finestrino. Subito si trovò davanti agli occhi la cosa più bizzarra che avesse mai visto: il sole non era nascosto da nessuna nuvola, proprio come aveva detto zia Moe. No. Il fatto era che quel quartiere della città era coperto da un enorme tetto! Piccola Peg si sporse ancora di più per guardare meglio. Non era esattamente un tetto... Era una mastodontica assordante autostrada sopraelevata. E accanto a essa c’era subito una ferrovia, altrettanto enorme, altrettanto sopraelevata e altrettanto rumorosa che copriva un’altra bella fetta del quartiere. – Qui abbiamo tutto, sai? Autostrada a sedici corsie, treno superveloce, metropolitana leggera, metropolitana pesante... Piccola Peg sgranò gli occhi. La città si stava rivelando un posto più incredibile di quanto avesse immaginato! A. Gatti, G. Sagramola, Piccola Peg va in città, Il Castoro
LE SS IC O
DO COMPREN
Rispondi con una X.
Com’è la città? Tranquilla. Caotica. Rumorosa. Silenziosa.
ttraverso quali sensi A viene descritta la città? Olfatto. Gusto. Vista. Tatto. Udito.
Metti gli aggettivi in ordine con i numeri: da quello che indica dimensioni più piccole a quello che indica dimensioni più grandi.
Grande
Ridotto
Maestoso
Piccolo 121
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
IL BOSCO GRANDE Aspettavo che il bosco grande si addormentasse sotto la luna gialla. E allora, quando tutti (ma proprio tutti) dormivano, io, zitto zitto, in punta di piedi, mettevo la sedia sotto la piccola finestra, ci salivo sopra e mi appoggiavo al davanzale. Guardavo il bosco grande addormentato, e la luna gialla. Ascoltavo. – Uuuhhh! Uuuhhh! – diceva il vento. – Ssshhh! Ssshhh! Ssshhh! – rispondevano le foglie e i grandi alberi. – Uuuhhh! Uuuhhh! – diceva il vento. – Uhu-uhu uhu-uhu! – ripeteva il cuculo dal suo nido. – Uuuhhh! Uuuhhh! – diceva ancora il vento. – Click clack clock! – rispondevano le tegole del tetto. “Vorrei proprio vedere cosa c’è nel bosco grande” pensavo io. G. Bissaca, Quando ero Pollicino, Ed. Elle
LE SS IC O
Collega ogni suono al suo significato.
frusciare inghiottire ululare sparare ronzare 122
PE R. ..
LEGGERE BENE
Dividetevi i ruoli: narratore, vento, foglie, cuculo, tegole. Leggete diverse volte a più voci, con espressività. Che concerto notturno!
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
LA TERRA Oggi a scuola la maestra ci ha parlato della Terra. Attaccata alla parete c’era la carta del mondo, spianato come una grande tagliatella. La maestra ci ha parlato delle differenze che ci sono sulla Terra: i Paesi dove fa un freddo tremendo e la neve e il ghiaccio non si sciolgono mai e quelli dove il Sole picchia sodo sulla testa, con i raggi forti e dritti. E poi ci sono i posti dove farebbe caldo perché sei in Africa, invece c’è la neve in cima a una montagna alta come il Kilimangiaro, che a me piace molto perché potrebbe essere il nome di una merendina buonissima. Ci sono posti dove cresce bene il grano, quelli dove cresce bene il riso e quelli dove maturano i datteri e le banane... E anche la gente è diversa, di tante razze e colori: ci sono quelli gialli con gli occhi in su, quelli neri con le labbra grosse e quelli bianchi come me. Anche le religioni sono tantissime e le chiese molto diverse; alcune non si chiamano neanche chiese, ma templi o moschee. S. Roncaglia, Ma che razza di razza è?, Città Nuova
Filo diretto con
GEOGRAFIA
Ecco alcuni ambienti del nostro pianeta. Collega ogni immagine al suo nome.
deserto
mare
città
montagna
123
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
DENTRO il testo
Nella descrizione di una persona, si possono presentare: l’aspetto fisico, il carattere e le abitudini.
UNA FAMIGLIA Martina ha gli occhi celesti come la mamma e i capelli ricci come il papà. Anche Tommaso ha gli occhi celesti, ma i suoi capelli sono biondi come quelli della mamma. Martina si diverte a preparare la macedonia, a modellare il pongo e a colorare gli album. Tommaso fa la raccolta di figurine e gli piace correre in giardino con la sua bici nuova. Al papà piace cantare, anche se è stonato. La mamma preferisce che il papà balli con lei. La mamma è molto romantica e certe volte si commuove vedendo un film d’amore. A noi tutti piace cenare insieme, raccontando quello che ci è successo durante la giornata. Certe volte a casa nostra vengono dei bambini a giocare; allora succede il finimondo. Tutti che gridano, corrono, mangiano, ridono. A volte invece vengono nonno Giuseppe e nonna Irene. Lui sa fare gli aeroplanini di carta. Lei invece ha un buon profumo e conosce tante filastrocche. Ecco, questa è la mia famiglia. Per me è la più bella che ci sia! M. L. Giraudo, La mia famiglia, Lapis
SCRIVO
Come è composta la tua famiglia? Quali abitudini avete? Che cosa vi piace fare? Scrivi sul quaderno. 124
COMPREN
DO
Nel testo alcune caratteristiche sono colorate, continua tu.
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
NONNE A COLORI Io e mia cugina Francesca avevamo due nonne colorate, una per ciascuna. La mia nonna si chiamava Bianca ed era una nonna dolcissima, con i capelli bianchi, avvolti in una crocchia, gli occhi chiari e le guance rosa. Questa nonna Bianca cucinava pranzetti deliziosi e mi regalava sacchetti pieni di dolci, ogni domenica. Francesca, invece, aveva una nonna di nome Rosa che aveva anche lei capelli candidi, occhi azzurri, guance rosa e che cucinava molto bene. Quando ero molto piccola, a causa di quella buffa coincidenza di nomi, pensavo veramente che tutte le nonne avessero un colore... bianco, oppure rosa, al massimo azzurro. Poi ho capito che non era affatto così perché avevamo, io e Francesca, un’altra nonna in comune, che indossava vestiti dai colori vivaci, si chiamava Ida e non cucinava quasi mai. La nonna Ida non aveva capelli bianchi e si dipingeva un pochino le gote con il rossetto.
LE SS IC O
La crocchia è una coda di capelli o una treccia avvolta e fermata sul capo o dietro la nuca.
N. Costa, I miei nonni, Feguagiskia’ Studios
COMPREN
DO
L eggi il brano e scrivi sotto a ogni immagine il nome della nonna.
ME PA R L O D I
Nonna
Nonna
Nonna
................................................
................................................
................................................
E tu, quante nonne hai? Come sono? Che cosa fate insieme? 125
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
FILIPPO, DETTO PILLI Nome: Filippo, ma tutti lo chiamano Pilli. Età: undici anni. Occhi: castani. Capelli: castano chiaro. Hanno un inconveniente: ogni volta che Pilli va dal barbiere gli rimane un frangino da frate francescano che alla mamma proprio non piace. Segni particolari: lunghe mani e lunghi piedi. Tutti gli dicono che diventerà molto alto. Hobby: gli piace inventare strani e assurdi macchinari, usando cose molto “tecnologiche” come rotoli di cartone, piatti di plastica, pezzi di spago. Se ha un po’ di soldi, li spende in giochi spaziali. Piatto preferito: non c’è dubbio, polpette e purè di patate. Squadra del cuore: da qualche anno è ormai stabilmente l’Inter. Alle leggi di famiglia non si disubbidisce. Ma in gioventù era stata il Milan. Il sogno nel cassetto: vorrebbe essere un grande esploratore e vivere come Indiana Jones, facendo anche qualche viaggetto nel futuro. C. Montan Colombo, La sera che abbiamo visto le lucciole, Fabbri
SCRIVO
126
Seguendo l’ordine della scheda di presentazione di Pilli, compila la tua sul quaderno e aggiungi altre informazioni. Per esempio: amici del cuore, vacanze preferite...
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
IL SUPPLENTE Un lunedì mattina arrivò un supplente. Vedemmo un’auto dalla forma bizzarra parcheggiare di fronte alla scuola, con delle lanterne al posto dei fanali e un clacson a forma di pera, di gomma. Il nuovo maestro scese. Era piuttosto giovane, in mano teneva una cartella di cuoio, con sopra dipinta una grossa stella. Che maestro bislacco! Aveva un paio di baffi che sembravano un manubrio di bicicletta, e in testa portava un cappello con la piuma, come quello di Guglielmo Tell. Il maestro batté le mani, e tutti entrammo in classe in silenzio. Con un semplice gesto della mano, lanciò il cappello che (miracolo!) andò ad appendersi dritto all’attaccapanni. Poi, poggiò il sedere sull’angolo della cattedra (il nostro maestro non lo avrebbe mai fatto!) e ci raccontò la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie. Restammo tutti quanti a bocca aperta. Questo nuovo maestro raccontava in modo meraviglioso. Senza leggere nessun libro; proprio come se improvvisasse tutto. M. Piquemal, Il maestro magico, Ape junior
COMPREN IN VA L S
I
Mi ALLENO
Come puoi sostituire le seguenti espressioni?
“Auto dalla forma bizzarra”: auto che fa le bizze. auto di forma originale. “Maestro bislacco”: maestro stravagante. maestro strabico.
DO
S egna con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
V F auto abbozzata. fuoristrada. maestro malato. maestro serio.
Il supplente era anziano. Aveva i baffi. Guidava una strana auto. Aveva uno zaino giallo. Portava il cappello. Non era simpatico. 127
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
TIMMY Il gatto si chiamava Timmy. L’abbiamo portato a casa da un gattile. Era un micino. E aveva il raffreddore. Non mangiava, non beveva e non si muoveva. La sua pelliccia era come quella di una tigre, ma senza le strisce. Anche se si vedeva benissimo dove avrebbero dovuto essere le strisce. Aveva il pelo corto e ispido e quando lo accarezzavo era come passare la mano sulla paglia. Lo tenevo sempre in braccio o sulle ginocchia. Mamma, papà e persino mia sorella Halley davano da mangiare a turno a Timmy con un contagocce. Lui rimaneva sempre immobile. Se ne stava sdraiato tutto il giorno nello stesso punto del tappeto dove il sole del mattino entrava dalla finestra. Ci sono volute due settimane e tre visite dal veterinario. Poi una mattina mi sono svegliata e Timmy sembrava due volte più grande del giorno prima e si faceva le unghie su una gamba del divano che mamma aveva comprato quando i miei genitori si erano trasferiti qui, prima che io nascessi. Un’altra gamba era già ridotta male. Mamma ha gridato: – Ucciderò quel gatto! Ma noi altri eravamo felici, soprattutto io. J. Feiffer, La mia stanza è uno zoo!, Piemme
128
DENTRO il testo
Per descrivere un animale occorre tener conto dell’aspetto fisico e del comportamento.
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO SCRIVO
Leggi con attenzione il testo e completa lo schema.
COMPORTAMENTO
ASPETTO FISICO
PRIMA
DOPO
Era un micino con il ..................................................................................................... Sembrava ................................................................ ..........................................................................................................................................................................
....................................................................................................
La pelliccia ...................................................................................................................................
....................................................................................................
..........................................................................................................................................................................
....................................................................................................
Aveva il pelo ............................................................................................................................ ..........................................................................................................................................................................
Non ..................................................................., non .................................................................... Si faceva le unghie ................................... e non .................................................................................................................................................... .................................................................................................... Se ne stava sdraiato ...................................................................................................... .................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................
....................................................................................................
..........................................................................................................................................................................
Leggi, indovina, completa.
COMPREN
DO
Graziosamente muovoIndovina il nasetto, cos’è. salto sull’erba come un folletto, una carota per me è un banchetto, sono il timido ............................................................................
Sono bianca, son piccina, sono dei prati la regina, son dai bimbi preferita e mi chiamo ............................................................................
129
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
UN CANE DI NOME OVIDIO DENTRO il testo
L’espressione colorata è un paragone. I paragoni ti fanno “immaginare” meglio quanto viene descritto.
Sai chi sono io? Un cane di nome Ovidio e la mia padrona è Clarice. Io le abbaio e lei, che capisce quello che dico, scrive i miei racconti. Ma voglio presentarmi meglio. Dicono che sono molto bello e sveglio. Bello, sembra che lo sia veramente. Ho un pelo castano come la corteccia di un albero, ma soprattutto ho degli occhi che tutti ammirano: sono dorati. Mi piace allungarmi sulla schiena e farmi grattare la pancia. Sveglio lo sono solo quando abbaio le parole. Sono un po’ maleducato, non sempre obbedisco, mi piace fare quello che voglio. A parte questo sono un cane normale. Se dici: – Ovidio, vieni qui! – io vengo subito e ti abbaio, perché mi piacciono i bambini e sono capace di raccontare delle storie ben abbaiate. Vuoi vedere che ti abbaierò una storia che sembra un po’ finta e un po’ vera? C. Lispector, Le storie di Ovidio, Mondadori
SCRIVO
Completa i seguenti paragoni e scrivi a quale animale si riferiscono.
Guscio duro come.............................................................................................................. Piume variopinte come............................................................................................. Pelo morbido come......................................................................................................... Artigli affilati come............................................................................................................ Becco appuntito come.............................................................................................. 130
tartaruga
........................................... ........................................... ........................................... ........................................... ...........................................
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
LA GIRAFFA La giraffa è l’animale più alto del mondo, ha uno sguardo dolce e un aspetto buffo. Ha gli zoccoli come la mucca, le zampe lunghe, la testa simile a quella di un cammello, con grandi orecchie e due cornetti pelosi sulla cima. Ma la parte più strana del suo corpo è il lunghissimo collo. La giraffa si ciba delle foglie degli alberi che strappa avvolgendo la lingua, lunga e nera, intorno ai rametti giovani. Grazie al lungo collo la giraffa può vedere anche da lontano e scoprire se si avvicina un nemico come la iena o il leone. Le macchie sulla pelle le permettono di mimetizzarsi tra gli alberi. Per le giraffe è difficile bere l’acqua dello stagno: devono allargare le zampe anteriori e abbassarsi. Mentre bevono possono venire assalite da un predatore in agguato! Ma le giraffe si difendono tirando calci e galoppando velocemente. Le giraffe vivono in Africa.
IN VA L S
I
Mi ALLENO
Mimetizzarsi significa: mimare. c onfondersi con l’ambiente circostante. m ettere la tuta mimetica. muoversi.
PE R. ..
PARLARE
Hai mai visto da vicino animali selvatici? Quali? Quando? Dove? Confronta la tua esperienza con quella dei tuoi compagni.
M. Lane, La giraffa, Ed. Piccoli
COMPREN
DO
Scrivi la domanda adatta a queste risposte.
? La giraffa. ....................................................................................................................................................................? Due cornetti pelosi. ....................................................................................................................................................................? È lunghissimo. ....................................................................................................................................................................? Le foglie degli alberi. ....................................................................................................................................................................? A mimetizzarsi. ....................................................................................................................................................................? In Africa. ....................................................................................................................................................................
131
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
PUFFO DENTRO il testo
Per arricchire la descrizione di un animale, si possono presentare anche le sue abitudini.
Puffo, come ogni criceto che si rispetti, sta sveglio... soprattutto di notte! Ed ecco che cosa fa mentre tutta la casa dorme tranquillamente. Trova i giornali di papà e mamma, li strappa in mille pezzetti e li porta nella sua scatola: gli serviranno per costruirsi un bel nido soffice e caldo. E ora ci vuole un po’ di movimento: sale e scende sulle tende, fa le capriole e pazze corse... Subito dopo Puffo è veramente affamato, ritrova il suo pane e la carota, e se li mangia senza lasciarne neanche un pezzetto. Un po’ stanco, si ferma per occuparsi della sua bellezza: è giunto il momento di pulirsi un po’. Si strofina ben bene orecchie e muso, e poi via, ad assaggiare la frutta che sta in quel bel cesto! Mmmm! Che buona questa mela! Per fortuna la notte finisce e Puffo, stanco, si addormenta... G. Muller, Piccoli amici della notte, Ed. Piccoli
Filo diretto con
STORIA
Completa le abitudini di Puffo in ordine cronologico.
Di notte, Puffo, prima................................................................................................................ Dopo fa un po’ di.............................................................................................................................. Subito dopo ha fame e......................................................................................................... Poi si occupa........................................................................................................................................... Infine, stanco,......................................................................................................................................... 132
COMPREN
DO
I ndica con una X.
Questo testo: racconta la notte di Puffo. d escrive le abitudini notturne dei criceti. c onsiglia come tenere un criceto in casa.
SCOPRO IL MONDO TUTTO TONDO
IL PESCE ROSSO Il Carassio dorato è comunemente chiamato pesce rosso. In natura è un pesce da bacino che vive allo stato libero in Asia (è originario della Cina), Europa e America settentrionale, predilige le acque ferme o con scarsa corrente. Si tratta di una specie piuttosto longeva: in acquario, infatti, può tranquillamente vivere fino a una quindicina d’anni e oltre. Contrariamente a quanto si pensa, il pesce rosso è un animale che ha bisogno del suo spazio. Pertanto, dovete evitare di tenere i vostri pesciolini rossi in bocce e in vaschette troppo piccole. Per quanto riguarda l’alimentazione, date da mangiare ai vostri pesciolini mangimi specifici (meno proteine e più carboidrati). Ricordatevi di comprare il cibo per i vostri pesci rossi soltanto nei negozi di acquari. Non dovete dare loro da mangiare troppo cibo: fateli mangiare una sola volta LE SS IC O al giorno e con un solo pizzico di Rileggi le frasi in cui sono contenute mangime. Infine, osservateli ogni tanto, le parole e collegale al significato per vedere se nuotano bene o se c’è esatto. qualcosa che non va. Ricordate anche che bacino Che vive a lungo. i pesci rossi sono molto socievoli, da soli Avvallamento del si annoiano: metteteli in coppia, sarà longevo terreno in cui si divertente vederli giocare insieme. raccoglie l’acqua. COMPREN
DO
I ndica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
Questo testo descrive il carattere del pesce rosso. consiglia come tenere un pesce rosso in casa. informa sulle caratteristiche del Carassio dorato.
V
F
133
ASCOLT CHE MONELLA! 1. Cerchia l’immagine giusta.
3. Indica con una X le parole che hanno significato simile a quella indicata.
Il testo parla di:
2. Segna con una X le affermazioni giuste.
Il piumaggio della cinciarella è multicolore. giallo. verde. nero. La cinciarella non mangia insetti. pesci. bacche e frutti. semi. Se viene disturbata scappa impaurita. è molto litigiosa. Il suo canto è: vivace. aggressivo.
cinguetta. resta tranquilla.
Grazioso: carino. sgraziato.
brutto. sveglio.
Vivace: tranquillo. lento.
vispo. aggressivo.
Birichino: randagio. pacifico.
ubbidiente. birbante.
Litigioso: calmo. pacifico.
attaccabrighe. aggraziato.
4. I ndica con una X la parola scritta correttamente.
ucellino uccellino uccelino uccellinno
mascerina macherina mascherina mascherrina
vivace o aggressivo. melodioso.
2. I ndica con una X lo scopo del testo ascoltato.
Questo testo racconta la storia di una cinciarella litigiosa. descrive e dà informazioni sulla cinciarella. racconta la storia di una cinciarella sfortunata. descrive una cinciarella e la sua famiglia. 134
Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.
TESTO AUDIO E IN GUIDA
PE R. ..
IMPARARE FACILE
LA DESCRIZIONE La descrizione ci fa “vedere” quello che si osserva e si sente con i cinque sensi. Ci spiega: - le caratteristiche di oggetti e ambienti; - l ’aspetto fisico, il carattere e il comportamento di animali e persone. I CINQUE SENSI La descrizione usa i cinque sensi: tatto
vista
udito
olfatto
gusto
AGGETTIVI E PARAGONI La descrizione è ricca di qualità o aggettivi e di paragoni che danno maggiori informazioni su quanto descritto. C ompleta la mappa con le parole-chiave colorate, poi prova a riscrivere da solo sul quaderno e ripeti ad alta voce.
spiega
LA DESCRIZIONE usa i cinque sensi:
le .................................................................................. di oggetti e ambienti. l’.................................................................................................., il .................................................................................................. e il ................................................................................. di animali e persone.
, ...................................................................., ...................................................................., ...................................................................., .................................................................... ...............................................................................
gli ei
............................................................................... ...............................................................................
135
SO COMPRENDERE
FRANK 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17
Ho avuto dozzine di conigli, delle razze più diverse, ma Frank lo ricorderò sempre. Era di razza francese, molto grosso e con le orecchie pendenti. Di colore biancastro, aveva molte chiazze brune, e sul muso una macchietta a forma di farfalla. A Frank piaceva molto mangiare. Quando era al suo massimo raggiungeva gli otto chili! Dovetti unire insieme tre conigliere perché non stesse troppo stretto. Cercavo anche di fargli fare un po’ di moto, con un collare e un guinzaglio. A Frank piacevano molto queste passeggiate. Spesso, per dimostrare la sua soddisfazione, faceva dei salti improvvisi impennandosi sulle zampe posteriori. L’unico problema era che andare a spasso con un coniglio significa che dovete andare voi dove sceglie lui. E Frank sceglieva sempre l’orto! D. King-Smith, Gli animali della mia vita, Mondadori
136
1 Q uali sono le caratteristiche del coniglio? Riempi la tabella con i dati del testo.
NOME
.............................................................................................................
RAZZA
.............................................................................................................
2 Rispondi.
F rank è stato il primo e unico coniglio dell’autore? ..................................................................................... Quale espressione te lo fa capire? ..............................................................................................................................
CORPO
.............................................................................................................
..............................................................................................................................
COLORE
.............................................................................................................
ORECCHIE
.............................................................................................................
P erché il bambino dovette unire insieme tre conigliere?
ABITUDINI
............................................................................................................. ..............................................................................................................
.............................................................................................................................. ..............................................................................................................................
3 I ndica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).
Il bambino arrivò a pesare otto chili.
V
F
Frank amava le passeggiate.
V
F
Il bambino portava Frank col guinzaglio.
V
F
Frank andava sempre a passeggiare nell’orto.
V
F
Il bambino portava sempre Frank a passeggiare nell’orto.
V
F
Frank impennava le zampe posteriori quando era contento.
V
F
Il bambino saltava quando era con Frank.
V
F
4 Indica con una X la definizione esatta.
Le orecchie pendenti (riga 4) sono tese all’insù. piegate all’ingiù. dritte. appuntite. Le zampe posteriori (riga 14) sono quelle dietro. quelle davanti. quelle a destra. quelle di sinistra. Verso le competenze Leggere semplici descrizioni e comprenderne i dati utilizzati. Cogliere differenze.
137
Quali suoni e rumori ascolta?
TEMPO DI VACANZE
È ESTATE Quando la terra è calda e matura, quando di sera cerco frescura, quando la valle è piena d’oro e le cicale gridano in coro, quando le gole sono assetate, ecco l’estate. R. Piumini, Poesie piccole, Oscar Mondadori
Q uando chiude la scuola quest’anno?.......................................... È già estate o è ancora primavera?...............................................
2018 GIUGNO
LUGLIO 30 1
21
Inizia l’estate 138
31
Che cosa sente toccando la sabbia?
Che cosa vede?
Che odori percepisce?
IN TUTTI I SENSI
AGOSTO
Che sapore avrà l’anguria?
SETTEMBRE
1
31 1 15
Festa di Ferragosto
22
Finisce l’estate 139
ESTATE
LO SPAVENTAPASSERI Peter lo spaventapasseri vive nel campo da tanto tempo. Sta lì per far paura agli uccellini. Ma gli uccellini non hanno affatto paura di lui. È un amico. Non spaventa nessuno. Ogni sera, al tramonto, vanno a trovarlo e gli raccontano tante storie. E ogni tanto vanno a trovarlo anche di giorno e gli fanno una sorpresa. Di notte, Peter e il gufo Ugo giocano a carte con le foglie di quercia. Peter, però, è un po’ stufo della solita vita: stare fermi in mezzo al prato a volte è così noioso... Allora gli uccellini decidono di portarlo a fare un giretto. Non è poi così difficile: basta un po’ di fantasia... Peter vola sopra il grande mare e vede i pesci. Poi vola sopra la foresta e poi sopra i tetti della città. Ormai è sera. Gli uccellini sono stanchi. Anche Peter è un po’ stanco dopo quel lungo viaggio. È ora di tornare. N. Costa, Peter lo spaventapasseri, Fabbri Editore
COMPREN
DO
I ndica con una X il completamento giusto.
Lo spaventapasseri ha il compito di: giocare con gli uccellini. spaventare gli uccellini. richiamare gli uccellini. volare con gli uccellini. 140
Perché: non becchino i pesci. non becchino gli insetti. non becchino i semi del campo. non cinguettino troppo.
ESTATE
C'ERANO LE LUCCIOLE Mariella scese tutta contenta in giardino. Ma che cosa fece prima di scendere? Indovinate? Prese un barattolo di vetro e... Dopo un po’ Mariella rientrò in casa. – Mamma, mamma! Sai che cosa ho fatto? Ho preso una lucciola e l’ho messa in questo barattolo. Stasera la metterò sul comodino e mi farà luce tutta la notte! – Oh, povera lucciola! Credi davvero che ti farà luce? Non vedi che non è più luminosa? – Ma perché fanno luce solo al buio! – disse sicura Mariella – Spegniamo la luce, mamma, e vedrai. Ma anche al buio non veniva un filo di luce. – Perché è triste e si sente prigioniera! – disse la mamma. – Mamma, riaccendi! – gridò Mariella – Oh, mamma, è morta? – No, non può essere già morta. C’è abbastanza aria, per una lucciola, dentro quel barattolo. Ma morirà se ce la lascerai. Mariella andò alla finestra e aprì il barattolo. La lucciola fuggì via, con un guizzo di luce. Mariella si strinse alla mamma. – È felice, ora? – Sì, certo. È di nuovo libera. S. Carnevali Rocca, I cioccolatini, EL
Filo diretto con
SCIENZE
Le lucciole sono piccoli insetti volanti che nelle notti d’estate illuminano i campi in ambienti poco inquinati. La luce è un richiamo che maschi e femmine emettono nei mesi di giugno e luglio per accoppiarsi. 141
NATURALMENTE
RICICLIAMO
Lo sapevi che il vetro riciclato è assolutamente identico a quello originale? E che può essere riciclato più volte? Per questo è importante che lo getti negli appositi contenitori. Può essere facilmente riutilizzato e riciclato.
LE LANTERNE MAGICHE M AT E R I A L E O C C O R R E N T E
• vasetti di vetro di varie forme e dimensioni • sabbia • lumini • decorazioni varie: conchiglie, sassolini, nastrini colorati, perline
PROCEDIMENTO
1
Metti nel vasetto una base di sabbia, conchiglie e sassolini.
2
Ora sistema un lumino al centro .
3
Lega sul collo del vasetto un nastrino colorato, nel quale puoi infilare un bottone, una perlina o una conchiglia.
Accendi la tua lanterna per illuminare le notti d’estate.
142
COMPITI
DI REALTÀ
UN GIOCO PER SALUTARSI Sei arrivato alla fine dell’anno scolastico. Utilizza le conoscenze e le abilità che hai acquisito per organizzare un gioco da fare insieme ai tuoi compagni l’ultimo giorno di scuola. 1 Dividetevi in
gruppi da 3.
2 Scegliete o inventate
un gioco tenendo presenti: partecipanti luogo tempo materiale occorrente 3 Illustrate le varie fasi del
gioco con disegni e parole e dategli un titolo. 4 Presentate il vostro gioco
alla classe, motivando le scelte fatte.
5 Verificate il vostro
progetto, giocando tutti insieme.
Avrete tanti giochi da fare per salutarvi
.
B U O N D IV ER TI M EN TO E B U O N E VA C A N ZE ! Verso le competenze Risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, vicina al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in un contesto moderatamente diverso da quello della pratica didattica.
143
ARTE
e
IMMAGINE
I COLORI In un’immagine quello che colpisce di più è il COLORE. I colori primari danno origine a tutti gli altri colori. Mescolando tra loro i colori primari, si ottengono i colori secondari
Franz Marc, Cavallino blu
Osserva il quadro e rispondi alle domande.
uali colori primari sono presenti nel dipinto? ................................................................................................................................................... Q Sono presenti i colori secondari? Quali? ........................................................................................................................................................................... Quale colore ti colpisce di più? ........................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Che cosa rappresenta il dipinto? ................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
144
.
ARTE
e
IMMAGINE
Osserva.
Colora secondo le indicazioni.
Colora con i colori primari.
Colora con i colori secondari.
Colora con i colori chiari.
Colora con i colori scuri.
145
ARTE
e
IMMAGINE
FILASTROCCA DEI COLORI Oggi usiamo i colori per disegnare dei bei tesori. Con una macchia di giallo facciamo apparire un bel cavallo, e con un tocco di viola inventiamo una carriola. Poi con uno schizzo di arancione appare un solleone, e usiamo il colore blu per fare un cucù. Infine prendiamo il rosso e facciamo un mare mosso ed ecco appare anche il verde e la lucertola la coda perde. M. Francesconi, Impariamo l’arte, Raffaello
Colora seguendo le indicazioni date dalla filastrocca.
Gli elementi di ogni coppia hanno colori contrastanti, cioè COMPLEMENTARI.
146
ARTE
e
IMMAGINE
I COLORI COMPLEMENTARI Ogni colore secondario ha il suo complementare, cioè il colore primario che non è stato usato per formarlo.
Il blu è il colore complementare dell’arancione.
Scopri quali sono gli altri colori complementari.
Il ..................................................... è il colore complementare del viola.
Il ..................................................... è il colore complementare del verde. 147
ARTE
e
IMMAGINE
IL CERCHIO DEI COLORI I colori complementari si dicono anche opposti.
Il colore opposto al giallo è il ........................................................... Il colore opposto al rosso è il ........................................................... Il colore opposto al blu è l’...........................................................
C ompleta il cerchio come il modello. C olora i disegni o lo sfondo con i colori complementari.
148
ARTE
e
IMMAGINE
Vincent Van Gogh, Il gatto
Osserva il quadro e rispondi alle domande.
Che cosa ha dipinto Van Gogh? ...................................................................................................................................................................................................... Quali colori complementari ha utilizzato? ..................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Quali altri colori riesci a distinguere? ...................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Quali sensazioni provi guardando questa immagine? FelicitĂ . TranquillitĂ . Rabbia.
Paura. 149
ARTE
e
IMMAGINE
COLORI CALDI E FREDDI I colori possono essere suddivisi in caldi e freddi in base alle sensazioni che ci trasmettono. Sono chiamati colori caldi tutte le tonalità del rosso e del giallo. Ci ricordano il sole, i tramonti, il bosco in autunno, la frutta matura, il fuoco... Sono chiamati colori freddi tutte le tonalità del blu, del verde e del viola. Ci fanno pensare all’acqua, ai prati, alla notte, al freddo... Completa. Vincent Van Gogh, I girasoli
Vincent Van Gogh, Iris
L’autore ha utilizzato in prevalenza colori ........................................................... 150
L’autore ha utilizzato in prevalenza colori ...........................................................
ARTE
e
IMMAGINE
MANDALA COLORATI R iempi questo mandala usando solo colori caldi, poi rispondi. Quali sensazioni ti comunica l’immagine così colorata?
Questi colori mi fanno sentire ................................................................................................................... ................................................................................................................... ...................................................................................................................
R iempi questo mandala usando solo colori freddi, poi rispondi. Quali sensazioni ti comunica l’immagine così colorata?
Questi colori mi fanno sentire ................................................................................................................... ................................................................................................................... ...................................................................................................................
151
ARTE
e
IMMAGINE
AGUZZA LA VISTA
Claude Monet, I papaveri
Osserva il quadro e rispondi alle domande.
Che cosa vedi in questa immagine? ........................................................................................................................................................................................ L’autore ha intitolato l’opera “I papaveri”. Quale altro titolo potresti darle? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Se tu potessi aggiungere altri particolari, cosa disegneresti? ........................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Osserva attentamente il dipinto, scopri dove si trovano questi particolari e cerchiali.
152
Per attivare il M.I.O. BOOK Studente segui questi semplici passi
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È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).
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Coordinamento e redazione: Emilia Agostini Consulenza didattica: Raffaela Maggi (Pagine Insieme per imparare facile), Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini, Dania Fava Illustrazioni e colore: Silvia Baroncelli, Sandra Bersanetti, Marcella Grassi, Mariagrazia Orlandini, Elisa Paganelli Copertina: Valentina Mazzarini Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Thinkstock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Le scarpe della mamma DI MATTINA, LE CIABATTE DELLA MAMMA IN FONDO AL MIO LETTO MI DICONO CHE ANCHE IERI SERA, DOPO LA STORIA DELLA BUONA NOTTE, È SGUSCIATA VIA IN PUNTA DI PIEDI. LE CIABATTE DI PLASTICA INFILATE NELLA BORSA DELLA MAMMA MI DICONO CHE NON È VERO CHE ANDIAMO AL PARCO: OGGI SI VA IN PISCINA. LE SCARPE DELLA MAMMA SLACCIATE MI DICONO CHE HA FATTO TUTTO DI CORSA PER VENIRE A PRENDERMI, CERCANDO DI NON FARE TARDI. LE SCARPE DELLA MAMMA MI PIACCIONO TUTTE, PROPRIO TUTTE!
4
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P . G ria Bar IS rim agli chi tolu BN a ar - O c 97 fil din . M ci 8- a 2 i P ara 88 -4 - L . Pa sca 72 et pa -2 tu lin 53 re i 6
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e inoltre... CLASSE PRIMA
per imparare a leggere, a scrivere e a contare Metodo e prime letture Letture • Antologia, Ortografia e Grammatica, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere in stampato e in corsivo Allenamente • Eserciziario delle discipline Alfabetiere individuale con il segnalibro dei caratteri
CLASSE SECONDA
per consolidare i saperi e prepararsi alle prove nazionali INVALSI Letture • Antologia, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere • Scrittura, Grammatica, Prove INVALSI Allenamente • Eserciziario delle discipline
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per imparare a studiare e riconoscere le tipologie testuali Letture • Antologia, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere • Scrittura, Grammatica, Prove INVALSI Allenamente • Eserciziario delle discipline
SE
• Breve guida al metodo della dott.ssa Venturelli per imparare a scrivere in stampato e in corsivo • Guida al testo con programmazione, schede operative, suggerimenti... •V ademecum BES con consigli, normative, schede operative ecc. • L’alfabetiere murale sillabico • Il cartellone per l’accoglienza • Il cartellone dei compleanni della classe • Il tesserino portanome per ogni alunno • Il cartellone delle tabelline (in classe 2a)
Le regole di italiano e matematica 1-2-3 Un fascicolo con le regole base per aiutare gli alunni a svolgere i compiti in autonomia
Ci sono anch’io 2-3 Percorso di Educazione ambientale e Cittadinanza
Il mio atlante di 3a Un utile strumento di approfondimento e rinforzo delle discipline, con tavole illustrate e attività operative
Io imparo facile A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 1a, 2a e 3a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line
IN DOTAZIONE CON LA GUIDA: il M.I.O. BOOK docente con la guida al testo, i percorsi multidisciplinari per la LIM spiegati passo passo, esercizi interattivi di italiano e di tutte le discipline, tante schede in PDF il M.I.O. BOOK studente I DVD si possono installare senza connessione a Internet
I volumi sono in versione digitale M.I.O. BO OK, scaricabil i on-line e archivia bili su USB
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LETTURE LETTURE
PER L’INSEGNANTE E LA CLAS
T. BARTOLUCCI C. CERIACHI O. MARASCA M.L. GAGLIARDINI P. PAPALINI
1
M C. C .L e
T.
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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
• ANTOLOGIA • ARTE E IMMAGINE
2 • Versione audio del libro • Carattere modificabile MAIUSCOLO/minuscolo • Traduzione in altre lingue