Prima fila 3 - Letture

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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

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1

e inoltre... CLASSE PRIMA

per imparare a leggere, a scrivere e a contare Metodo e prime letture Letture • Antologia, Ortografia e Grammatica, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere in stampato e in corsivo Allenamente • Eserciziario delle discipline Alfabetiere individuale con il segnalibro dei caratteri

CLASSE SECONDA

per consolidare i saperi e prepararsi alle prove nazionali INVALSI Letture • Antologia, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere • Scrittura, Grammatica, Prove INVALSI Allenamente • Eserciziario delle discipline

CLASSE TERZA

per imparare a studiare e riconoscere le tipologie testuali Letture • Antologia, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere • Scrittura, Grammatica, Prove INVALSI Allenamente • Eserciziario delle discipline

SE

• Breve guida al metodo della dott.ssa Venturelli per imparare a scrivere in stampato e in corsivo • Guida al testo con programmazione, schede operative, suggerimenti... •V ademecum BES con consigli, normative, schede operative ecc. • L’alfabetiere murale sillabico • Il cartellone per l’accoglienza • Il cartellone dei compleanni della classe • Il tesserino portanome per ogni alunno • Il cartellone delle tabelline (in classe 2a)

Le regole di italiano e matematica 1-2-3 Un fascicolo con le regole base per aiutare gli alunni a svolgere i compiti in autonomia

Ci sono anch’io 2-3 Percorso di Educazione ambientale e Cittadinanza

Il mio atlante di 3a Un utile strumento di approfondimento e rinforzo delle discipline, con tavole illustrate e attività operative

Io imparo facile A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 1a, 2a e 3a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line

IN DOTAZIONE CON LA GUIDA: il M.I.O. BOOK docente con la guida al testo, i percorsi multidisciplinari per la LIM spiegati passo passo, esercizi interattivi di italiano e di tutte le discipline, tante schede in PDF il M.I.O. BOOK studente I DVD si possono installare senza connessione a Internet

I volumi sono in versione digitale M.I.O. BO OK, scaricabil i on-line e archivia bili su USB

D audio in formato MP3 con la C versione audio di tutto il libro letto da speaker professionisti

I S B N 978-88-472-2593-0

I S B N 978-88-472-2539-8

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Codice per l’adozione e l’attivazione Prima fila - Pack 3 ISBN 978-88-472-2593-0

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Prezzo ministeriale

LETTURE LETTURE

PER L’INSEGNANTE E LA CLAS

C. CERIACHI O. MARASCA

• ANTOLOGIA • ARTE E IMMAGINE

3 • Versione audio del libro • Carattere modificabile MAIUSCOLO/minuscolo • Traduzione in altre lingue


Per attivare il M.I.O. BOOK Studente segui questi semplici passi

Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open

1

È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

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È “aperto” perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • la possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe.

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.

Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.

Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini hanno scritto il percorso di Arte e immagine

È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare la font trasformandola in MAIUSCOLO. Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

Coordinamento e redazione: Emilia Agostini Consulenza didattica: Raffaela Maggi (Pagine Insieme per imparare facile), Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini, Dania Fava Illustrazioni e colore: Silvia Baroncelli, Sandra Bersanetti, Marcella Grassi, Mariagrazia Orlandini, Elisa Paganelli Copertina: Valentina Mazzarini Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Thinkstock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Le scarpe della mamma DI MATTINA, LE CIABATTE DELLA MAMMA IN FONDO AL MIO LETTO MI DICONO CHE ANCHE IERI SERA, DOPO LA STORIA DELLA BUONA NOTTE, È SGUSCIATA VIA IN PUNTA DI PIEDI. LE CIABATTE DI PLASTICA INFILATE NELLA BORSA DELLA MAMMA MI DICONO CHE NON È VERO CHE ANDIAMO AL PARCO: OGGI SI VA IN PISCINA. LE SCARPE DELLA MAMMA SLACCIATE MI DICONO CHE HA FATTO TUTTO DI CORSA PER VENIRE A PRENDERMI, CERCANDO DI NON FARE TARDI. LE SCARPE DELLA MAMMA MI PIACCIONO TUTTE, PROPRIO TUTTE!

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Il materiale digitale presente nel M.I.O. BOOK è pubblicato e scaricabile anche su www.raffaellodigitale.it

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3 INDICE RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI

EMOZIONI DA RACCONTARE

4 6 7 8 9 10 11

20 22 23 24 25 26 28 30 32 33 34 35 36 38 39 40 41 42

Che festa ritrovarsi Rima di casa e scuola Zaino in spalla! Io e la scuola Siamo una squadra I tuoi compagni di classe Teatro a scuola

AUTUNNO la festa dei colori 12 14 16 17 18 19

Nel bosco Bianchino e Delfina Ecco l’Autunno Testimonianze dal mondo La notte di Halloween NATURALMENTE riutilizziamo

Zanna bianca i classici C’è una mucca sul balcone?! Una famiglia di porcospini La nuova maestra Una sorella insopportabile La secret list Leggere... che passione! Gatto cercasi La gara A lezione dal nonno ASCOLTO Ruti non si vuole alzare IMPARARE FACILE il racconto realistico VERIFICA verso le competenze

Lettera dal Marocco Lettera elettronica E-mail dal “Piccolo Principe” IMPARARE FACILE la lettera VERIFICA verso le competenze


STRANE STORIE DA IMMAGINARE

INVERNO impronte sulla neve

44 Il mago di Oz i classici 46 L’omino di niente 47 La bambina veterinaria 48 Una notte di luna piena 50 I vestiti si ribellano 52 Entra in scena la fata 54 Il dito magico 56 Piccolo pesce straniero 58 ASCOLTO Plop e il buio 59 IMPARARE FACILE il racconto fantastico 60 VERIFICA verso le competenze

84 86 88 89 90 92 93

Voglia di volare Babbo Natale ha mal di denti 31 dicembre Lo sbaglio delle befane Il pupazzo di neve I guerrieri dell’allegria NATURALMENTE riutilizziamo

ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

MAGICHE STORIE DA SOGNARE 62 La nascita di Pinocchio i classici 64 Il topolino avido 65 La tartaruga vanagloriosa 66 Il cedro superbo 67 Le formiche e la cicala 68 La gallinella rossa 69 IMPARARE FACILE la favola 70 VERIFICA verso le competenze 72 L’oca dalle piume d’oro 73 La principessa e il drago 74 Mignolina 76 Il gatto con gli stivali 78 Cappuccetto Rosso in rima 80 ASCOLTO La principessa prigioniera 81 IMPARARE FACILE la fiaba 82 VERIFICA verso le competenze

SCARICA, SFOGLIA E CLICCA!!! Questo libro è anche in

versione digitale

M.I.O. BOOK

Divertiti e impara con i video, gli ascolti e le attività multimediali

94 Il vaso di Pandora i classici 96 Il mito cinese di Pangu 97 Gli strumenti musicali 98 Il serpente arcobaleno 99 Così nacquero gli uomini 100 E così nacquero gli animali 101 ASCOLTO Apollo, dio della musica 102 VERIFICA verso le competenze 104 La zebra e il babbuino 105 La leggenda del girasole 106 I sassi del monte Carmelo 107 Le macchie del giaguaro 108 ASCOLTO La macina magica 109 IMPARARE FACILE il mito e la leggenda 110 VERIFICA verso le competenze

TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE 112 Vi presento Sherlock Holmes 114 La grande montagna 115 L’acqua 116 Un albero speciale 117 La caverna dello hobbit 118 La piccola città 119 La lucertola 120 Il cigno 121 La cagnolina Ciak 122 Il draghetto 123 Willy Wonka 124 Gli orchi

i classici


125 A ognuno il suo naso 126 Momo 127 Il sognatore 128 Chi mi vuole? 129 La mia famiglia 130 Due maestre 132 ASCOLTO Che paura! 133 IMPARARE FACILE la descrizione 134 VERIFICA verso le competenze

PRIMAVERA profumo di fiori 136 Alla ricerca della primavera 138 Il semaforo scontroso 140 Sorride la primavera 141 Il buco nel tetto 142 L’uovo di Pasqua 143 NATURALMENTE riutilizziamo

REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE 164 La savana i classici 166 Il fuoco 167 I numeri 168 Balene 170 Tanti perché 171 ASCOLTO I leoni 172 VERIFICA verso le competenze 174 Patata bollente 175 Scatola con sorpresa 176 Cakes pops 177 Per uno stile di vita sano 178 Acqua incantata 179 IMPARARE FACILE il testo informativo e regolativo

180 VERIFICA verso le competenze

ESTATE tempo di vacanze

GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI 144 Filastrocca delle parole i classici 146 Venuti alla luce 147 Filastrocca canterina 148 La tiritera 149 Conte tradizionali 150 Lo scioglilingua 151 Ninne nanne 152 Il nonsense 153 Il calligramma 154 Versi in rima 156 L’aquilone 157 Similitudini in natura 158 Notte buia 159 Metafore in natura 160 Mastro Geppetto 161 IMPARARE FACILE il testo poetico 162 VERIFICA verso le competenze

182 Estate nell’aria 184 NATURALMENTE riutilizziamo 185 COMPITI DI REALTÀ

ARTE E IMMAGINE 186 Il punto 188 La linea 190 I piani dello spazio 191 Prova tu 192 Sai leggere un’immagine?

musica movimento storia geografia matematica

cittadinanza creare scienze tecnologia


RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI

FESTA R I T ROVAR S I CHE

Siamo tanti e tutti diversi. Per crescere bene insieme, è importante conoscersi.

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L eggi come sono i bambini, poi inserisci una tua foto al centro del fiore e completa con le caratteristiche che meglio ti descrivono.

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RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI

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RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI

RIMA DI CASA E SCUOLA A casa io gioco a scuola io faccio a casa è il mio fuoco a scuola è l’abbraccio a casa c’è mamma a scuola Maestra a casa TV a scuola finestra a casa io sono a scuola io divento a casa c’è sole a scuola c’è vento a casa io chiedo a scuola rispondo a casa c’è nido a scuola c’è il mondo.

PE R. .. PARLARE

Che cosa significa l’espressione “a casa c’è nido, a scuola c’è il mondo”? Parlatene insieme in classe.

B. Tognolino, Rime raminghe, Salani

ME PA R L O D I

S crivi al posto giusto che cosa ti piace fare.

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A CASA

A SCUOLA

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7 IL CARATTERE Riesci a vedere i lati positivi in ogni situazione. IL PUNTO DI FORZA Sai sempre che cosa dire e come dirlo. GLI AMICI Per loro sei sempre disponibile.

IL CARATTERE Sei attivo, dinamico, sembra che niente possa stancarti. IL PUNTO DI FORZA Non ti annoi mai, sei sempre superimpegnato in mille attività. GLI AMICI Riesci sempre a dare la carica al gruppo!

IL CARATTERE Credi molto in te stesso e nelle tue capacità. IL PUNTO DI FORZA Parli poco e ti piace ascoltare gli altri. GLI AMICI Sei sempre un punto di riferimento in ogni situazione, un esempio da imitare.

IL CARATTERE Sei simpatico, solare, curioso e creativo. IL PUNTO DI FORZA Hai ottimismo e allegria da vendere! GLI AMICI Tutti ti vogliono bene e cercano di passare molto tempo libero insieme a te.

C erchia lo zaino del colore che preferisci e scopri che tipo sei leggendo il tuo profilo capovolto.

ZAINO IN SPALLA! RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI


RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI

IO E LA SCUOLA Segna con una X i completamenti che trovi più adatti alle frasi, oppure scrivili tu. 1. In classe sto volentieri perché

A ci sono i compagni che conosco. B mi piace imparare cose nuove. C le lezioni sono spesso divertenti. D .............................................................................................................................. 2. Quando devo dire qualcosa in classe

A mi trovo bene e faccio subito amicizia. B impiego un po’ di tempo a fare amicizia. C non ci sto bene. D .............................................................................................................................. 5. In classe

A mi vergogno un po’ e parlo a bassa voce. B parlo ad alta voce perché tutti sentano. C parlo con un tono normale.

A di solito mi comporto in modo corretto. B qualche volta l’insegnante mi richiama.

D ..............................................................................................................................

D ..............................................................................................................................

3. Mentre parlo in classe mi sembra che

C mi distraggo e chiacchiero troppo spesso.

6. Mi piace di più

A mi capiscano tutti. B non mi capisca nessuno. C mi capisca solo l’insegnante.

A lavorare in gruppo. B lavorare da solo.

D ..........................................................................................................................

D ..............................................................................................................

Filo diretto con

MATEMATICA

Inserisci nella tabella le tue risposte, poi confrontale con quelle dei compagni. 1

2

3

4

5

6

Con l’aiuto dell’insegnante realizzate un grafico con le risposte di tutti: conoscerete così la situazione della classe. 8

4. Con gli altri

C lavorare con un compagno.


RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI

SIAMO UNA SQUADRA Ora che vi conoscete meglio, potete diventare una squadra. 1. Scattate una bella foto di classe e attaccatela su un cartellone.

2. C he cosa può aiutarvi a vivere bene insieme? Indicate con una X i suggerimenti appropriati.

Cercare di litigare con i compagni. Dimenticare le offese ricevute. Rinunciare ad avere ragione a ogni costo. Cercare di avere sempre ragione. Sorridere. Aiutare chi ha bisogno. Prendere in giro chi resta indietro. Rispettare le idee di tutti. Collaborare. 3. C ompletate il cartellone con le regole per vivere bene insieme e appendetelo.

ME PA R L O D I

Rifletti e completa.

A scuola ho bisogno degli altri quando ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

Penso di poter aiutare gli altri quando ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

SarĂ il vostro MANIFESTO DI CLASSE.

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RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI

I TUOI COMPAGNI DI CLASSE Era molto triste, era un bambino rimasto senza criceto. Quando arrivò a scuola, la maestra capì al volo che qualcosa non andava. – Come mai quella faccina? – Mi è morto il criceto, Amleto... Allora la maestra diede la notizia alla classe. – Il nostro compagno oggi è molto triste, dobbiamo essere affettuosi con lui. Ora ci disegnerà sulla lavagna il suo criceto Amleto, voi lo copierete su un foglietto, lo colorerete e ci scriverete sotto un bel pensierino. Così fecero e alla fine dell’ora il bambino rimasto senza criceto si trovò con una montagna di disegnini di Amleto pieni di parole affettuose. – Leggi ad alta voce – disse la maestra. ere, se non lo g n ia p n o n Su o me, lui d n o c E il bambino cominciò a leggere. e s i, h dimentic un po’ vivo. re e s s e a rà e continu la sul Ricordati che girava Non essere triste, a me è morto ruota, era il suo luna un pesciolino rosso, ma una volta park, è stato proprio che c’era il tramonto rosso l’ho felice a casa tua. visto che nuotava beato nel cielo. “Se sei triste pensa che la tua classe ti vuole bene”, aveva scritto una bambina. Veramente aveva scritto clase con una esse sola, ma era una frase belisima lo steso. V. Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Immagina di essere un compagno di classe del bambino. Come lo consoleresti? Scrivi anche tu un bigliettino. 10

ME PA R L O D I

È capitato anche a te di vivere un momento triste? Come si sono comportati i tuoi compagni?


RITROVARSI TRA MILLE ABBRACCI

TEATRO A SCUOLA Tutto è cominciato mercoledì mattina, quando la maestra ha deciso che avremmo preparato uno spettacolo per i genitori. La maestra ha annunciato: – Metteremo in scena la famosa fiaba di Biancaneve e i sette nani. Eravamo tutti eccitati. Le bambine volevano essere Biancaneve e i bambini desideravano interpretare il principe azzurro. Siccome tutti continuavano a litigare, io ho proposto: – Maestra, perché non tiriamo a sorte? La maestra mi ha sorriso: – Idea eccellente Aila! – ha risposto. A Marco è toccato il ruolo del vecchio re e a Selim quello del cacciatore. Luca invece era pazzo di gioia e ha esclamato: – Evviva! Sono io il principe azzurro! Bacerò la principessa! A Sofia è toccato il ruolo di Eolo il nanetto e non era affatto contenta. A me, invece, è toccato il ruolo di Biancaneve. Tutta la classe si è messa a ridere. Ero io, Aila l’africana, con la pelle nera come l’ebano, che dovevo interpretare Biancaneve! A forza di ridere mi è venuto anche un po’ da piangere... Nella classe c’era una bella baraonda: Luca faceva finta di baciarmi, Selim fingeva di assassinarmi e le bambine chiocciavano come galline, guardandomi. Io ho detto alla maestra che lasciavo la mia parte a Sofia, ma la maestra ha replicato: – Non preoccuparti, Aila, sarai una Biancaneve straordinaria.

LE SS IC O

L’ebano è un legno molto duro e di colore nero. COMPREN

DO

Rispondi sul quaderno.

Quando accadono i fatti della storia? Dove accadono? Che cosa annuncia la maestra? Come vengono decisi i ruoli? Perché la classe si mette a ridere quando Aila ottiene il ruolo di Biancaneve? PA R L O

Secondo te Aila può fare bene la parte di Biancaneve? Perché?

J. Hoestlandt, C. e D. Millet, Colpo di scena in classe, Einaudi Scuola

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LA FESTA DEI COLORI

NEL BOSCO È una mattina così luminosa che il cielo sembra d’oro. Il sentiero sale nel bosco, dove gli alberi mettono in mostra tutti i colori dell’autunno: il giallo e il rosso, che sono i colori del fuoco e del sole, e il marrone, che è il colore della terra e delle castagne. Leonardo e i suoi genitori sono venuti in collina per raccogliere le castagne. Ora il bambino fruga col bastone in un mucchietto di foglie secche. – Eccola! – grida all’improvviso – L’ho trovata! Incredibile! Sotto le foglie gialle e rosse c’è un riccio grosso come un melone! Ma... si muove. La mamma scoppia a ridere. – Altro che castagna! Questo è un riccio col musetto e le zampette! Un riccio... animale!

LE SS IC O

C ollega ogni espressione al momento della giornata.

notte

• Il cielo sembra d’oro

N. Cinquetti, La castagna più grande del mondo, in “GBaby”, n. 11 novembre 2012, Periodici San Paolo

• Il cielo sembra di fuoco

mattina

• Il cielo sembra d’inchiostro

tramonto

2017 Festa dei nonni OTTOBRE

SETTEMBRE 1 2 3 4 5 6 7

12

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 25 26 27 28

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22 29 23 30 24 31 25 26 27 28

Halloween

Immacolata

OGNISSANTI

NOVEMBRE 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 25 26 27 28

Giornata dei diritti dell’infanzia

DICEMBRE 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 31 25 26 27 28

Giornata dei diritti umani


Quando di ombrelli fiorisce la gente ecco l’Autunno .

R. Piumini

rumosa La nebbia b i cosa: avvolge ogn nte... le case, le pia pesante! Che nebbia S. Arnould

È Per me autunno è ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

Mi piace perché .........................................................................

to m p o è ve n u te il e h c , o Andiam grappoli. i re e li g o c i d i del miele lc o d iù p e i Dorat pendono. dai tralci ora i

M. Castold

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Non mi piace perché .......................................................... ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

Fra ottobre e novembre, in India si festeggia Divali, che significa una “fila di lucerne”. Durante i festeggiamenti che durano 5 giorni, infatti, si accendono candele e lampade tradizionali per tutte le città. Si celebra in questo modo la vittoria della luce, simbolo del bene, sulle tenebre, simbolo delle forze del male.

13


AUTUNNO

BIANCHINO E DELFINA L’autunno era arrivato nel bosco. Le foglie si erano spennellate di colori: chi aveva scelto di tingersi di giallo, chi di rosso o violetto, chi addirittura di tutti i colori. Gli animali avevano da un pezzo cominciato a fare provviste e a prepararsi per i primi freddi: le tane degli scoiattoli erano colme di pinoli e noccioline; i conigli selvatici avevano indossato una pelliccia più folta e morbida. Anche Bianchino, un coniglietto, saltellava fra i colori dell’autunno, quando incontrò Delfina, la tartaruga più anziana del bosco. – Delfina, non hai sentito il fischio del vento? Non dovresti essere al calduccio nella tua tana? – chiese Bianchino. – L’ho sentito – rispose Delfina – e ho incontrato anche Brina, quella scintillante ragazza che mi ha bagnata tutta facendomi prendere un bel raffreddore. Eeet... ccciù!!! Ma non ho voglia di addormentarmi. Ho deciso di aspettare la Fata della Neve. Dicono che sia così bella... – Bella sì, ma anche tanto fredda! – aggiunse Bianchino. – Mi hanno raccontato che quando la Fata della Neve si ferma a lungo, il bosco diventa di cristallo. – Oh sì – spiegò il coniglio – perché giunge aria fredda e umida che ricama sulle piante splendidi fiori di ghiaccio. Ma, dai retta a me, riparati. Delfina sospirò. Forse l’amico aveva ragione, ma desiderava tanto conoscere la Fata della Neve. 14


AUTUNNO COMPREN

DO

Rispondi con una X.

Chi sono i protagonisti della storia? La Fata della Neve Brina Un coniglio e una tartaruga Bianchino

Bianchino, dispiaciuto, ebbe un’idea: – Ascolta, vieni nella mia tana, penserò io a svegliarti quando lei arriverà. – Oh Bianchino, lo faresti davvero? Ma hai posto per me? – Non preoccuparti. Insieme staremo più al calduccio quando arriverà il grande freddo. Fu così che nella tana di un coniglietto dormì per tutto l’inverno la più vecchia tartaruga del bosco. Per tutto l’inverno? No, perché la Fata della Neve giunse e Bianchino svegliò l’amica. Così Delfina, ben protetta dalla calda pelliccia del coniglio, si affacciò sulla soglia e finalmente vide il mondo tutto bianco. Un mondo incantato, quasi un sogno.

In quale stagione inizia la storia? Primavera Inverno Estate Autunno D ove? Nel bosco In città In una tana Lungo un fiume Qual è il desiderio di Delfina? Incontrare Brina T rascorrere l’inverno nella tana di Bianchino Conoscere la Fata della Neve Dormire per tutto l’inverno

M. Bonaccini, Le mie fiabe, L. P. Grafiche

Filo diretto con

SCIENZE

ome si comportano in autunno questi animali? C Colora il con i colori corrispondenti: va in letargo, migra, è stanziale.

15


AUTUNNO

ECCO L’AUTUNNO Ecco l’autunno, lo riconosco lungo le siepi e là nel bosco. Son rosse e gialle tutte le foglie, il vento passa e le raccoglie...

SETTEMBRE vende ombrelli,

Sbocciano i crocus e i ciclamini, formano uniti tanti cestini.

OTTOBRE per la campagna

È la stagione delle castagne, belle nei ricci sulle montagne.

A NOVEMBRE nebbia alla porta la giornata è troppo corta.

quaderni e pennarelli. ti regala una castagna.

Tante col nonno ne coglierò e con gli amici le mangerò.

R. Piumini, Poesie Piccole, Mondadori

F. Cardenti, Filastrocche a volontà, Ed. Paoline

crocus

SCRIVO

Completa scrivendo il nome del mese giusto.

S i raccolgono le castagne. La nebbia avvolge ogni cosa. Inizia la scuola. Le giornate sono corte. Piove spesso. 16

..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... .....................................................................

ciclamino


AUTUNNO

TESTIMONIANZE DAL MONDO Il 20 novembre di ogni anno si festeggia in tutto il mondo la Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che vuole ricordare l’importanza dei temi affrontati dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia.

PAKISTAN

LE SS IC O

Una convenzione è un accordo fra più Paesi che si impegnano a rispettare quanto deciso.

INDIA

Tutto il giorno a cucire palloni Sto sotto padrone. Cucio palloni per nove, dieci ore al giorno, anche se io non mi interesso di calcio... ma tanto chi ha tempo di giocare!

Tappeti fatti a mano Io e mio fratello passiamo giornate intere a lavorare sui tappeti! A volte capita di lavorare anche di notte, con il rischio di tagliarci le dita.

Latif, 11 anni

Mohen, 8 anni

COSTA D’AVORIO Serva senza paga La mia giornata cominciava alle 5 del mattino: dovevo accudire i bambini della famiglia per cui lavoravo, portarli a scuola, poi rientrare per fare le pulizie. È andata avanti così per 3 anni finché un’associazione umanitaria mi ha liberata.

Foussenatou, 13 anni

PERÙ Bambini minatori Lavoro con martello e piccone, insieme ad altri ragazzi. Non è un lavoro che mi piace, faccio tanta fatica che a volte mi sembra di morire. Ma cos’altro posso fare? Non ho finito neanche due anni di scuola, siamo poveri e i soldi ci servono.

Pedro, 9 anni

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Questi bambini fin da piccoli sono stati costretti a lavorare, ad abbandonare il gioco, a vivere per la strada, a rinunciare a un’educazione adeguata e alla scuola.

Secondo te quali diritti sono negati a questi bambini? Parlane in classe con i compagni e l’insegnante. 17


AUTUNNO

LA NOTTE DI HALLOWEEN

Arancio e nero sono i colori di Halloween. L’arancio ricorda la mietitura e i colori dell’autunno; il nero preannuncia l’oscurità, il buio delle brevi e fredde giornate invernali.

Le origini della festa di Halloween vanno ricercate in Europa e più precisamente nelle isole britanniche, dove vivevano i Celti, popolo dedito alla pastorizia e all’allevamento del bestiame. Il passaggio dall’estate all’inverno veniva celebrato con una festa, il Samhain, che si svolgeva fra il 31 ottobre, fine dell’anno celtico, e il 1° novembre l’inizio dell’anno nuovo. I Celti credevano che questo momento di passaggio tra le due stagioni fosse carico di magia e temevano che potesse rappresentare anche un momento di connessione con il mondo dei morti, coloro che avevano già vissuto il passaggio tra la vita e la morte. Per allontanare gli spiriti dei morti dalla terra si travestivano da fantasmi, vampiri, lupi e la festa si trasformava così in una grande mascherata collettiva, a cui partecipavano anche i bambini. Con il passare dei secoli svanì la paura di essere posseduti dagli spiriti e rimase solo l’abitudine di scherzare e travestirsi. Al giorno d’oggi questa festa divertente e bizzarra è particolarmente sentita negli Stati Uniti, dove fu portata dagli emigranti irlandesi, intorno alla metà dell’800. C. Raudo, Feste e tradizioni del mondo, Touring Junior

COMPREN

DO

Indica con una X il completamento giusto.

Questo testo descrive una maschera di Halloween. dà informazioni sulla festa di Halloween. racconta una festa di Halloween. 18

PE R. .. RIFLETTERE

In Italia c’è un giorno dedicato alla commemorazione dei morti: sapete qual è e che cosa si fa in quel giorno, per tradizione?


NATURALMENTE

RIUTILI

ZZIAMO

USA LE BOTTIGLIE DI PLASTICA PER DECORARE LA TUA CAMERETTA

PORTAOGGETTI 1

2

Con l’aiuto di un adulto, taglia alcune bottiglie di plastica ad altezze diverse.

3

Accostale come preferisci e utilizzale come portapenne o portaoggetti.

Rivestile con delle vecchie calze colorate.

PORTACANDELE 1

2

Procurati una candela in un vasetto di vetro, taglia una bottiglia di plastica alla sua altezza e mettila dentro.

Riempi lo spazio tra il bicchiere e il bordo della bottiglia con biglie, sassolini o perline.

3

Usa il tuo portacandele per illuminare di una luce tutta speciale la tua stanza. 19


E M O Z I O N I D A R A C C O N TA R E ZANNA BIANCA Una mattina che la madre era a caccia, il lupacchiotto scese al fiume per bere. Superò con un agile balzo un pino abbattuto, attraversò lo spiazzo erboso e raggiunse la sponda. Fu solo dopo aver bevuto che se ne accorse. Nella radura, sedute tranquille a parlare, c’erano cinque cose vive ed esageratamente grandi. Erano uomini, anche se il lupacchiotto non sapeva cos’erano gli uomini. Si rannicchiò terrorizzato, sperando di non essere visto. Ma gli uomini lo avevano già notato quando era passato loro davanti e tuttavia non sembravano turbati dalla sua presenza. Uno di loro, Castoro Grigio, si alzò e camminando lentamente gli si avvicinò. Il lupacchiotto si fece piccolo piccolo pensando che quell’essere gigante apparteneva senza alcun dubbio alla categoria dei mangiatori. La mano dell’uomo calò su di lui e il lupacchiotto si preparò a mordere. – Guardate che zanne bianche che ha! – disse l’uomo ai suoi compagni. – Portalo qui – lo invitò uno di loro. – Sì, fallo vedere anche a noi – disse un altro. UN LIBRO PER TE

L’AUTORE Jack London IL LIBRO È ambientato in Canada e racconta di un lupo con un quarto di sangue di cane. La maggior parte del romanzo è scritto dal punto di vista degli animali e sarà interessante per te scoprire come essi vedono il mondo e gli uomini. Che cosa aspetti a leggerlo?

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PER... E I C L A S S IC I D E R E C IA P IL

L’uomo prese in braccio il cucciolo di lupo, che tentò di mordergli la mano. Allora l’uomo gli diede un colpetto sul muso che al lupacchiotto ricordò il modo che aveva sua madre di insegnargli le cose. Istintivamente si fece più docile e si lasciò prendere. Castoro Grigio, che era un indiano, lo portò con gentilezza dagli altri rimasti a sedere in circolo e disse: – Mi prenderò io cura del cucciolo. E poiché ha denti bianchissimi, lo chiamerò Zanna Bianca! G. Sgardoli, Zanna Bianca da Jack London, edizioni EL Classicini

PAROLE INCATENATE Gioca con i personaggi del racconto: parti da Zanna Bianca e cerca di arrivare fino a Castoro Grigio, indovinando la parola che lega la precedente alla successiva per significato.

ZANNA BIANCA d_ _ _ e n__e bocca cima l_ _ _ _a m___e fuoco bosco a_ _ _ a a_ _ _ _ o diga alto t_ _ a c_ _ _ o CASTORO GRIGIO

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EMOZIONI DA RACCONTARE

C’È UNA MUCCA SUL BALCONE?! DENTRO il racconto Il racconto realistico narra fatti veri che sono accaduti o che possono accadere.

Quella mattina Tommaso si svegliò pensando di essere ancora a casa. Aprì gli occhi e si guardò attorno, cercando di riconoscere la sua cameretta. Annusò l’aria e sentì un intenso profumo di legno e latte bollito. Era confuso. All’improvviso la porta si spalancò e nella stanza entrò una ragazza urlando: – Sveglia! Sveglia! “E questa chi cappero è?” pensò Tommaso. La ragazza aprì le imposte e la stanza si riempì di luce. Tommaso guardò fuori dalla finestra e vide il grosso muso di una mucca che lo osservava, mentre masticava di gusto un ciuffo d’erba. Solo in quel momento realizzò che non era a casa con la sua famiglia, ma in vacanza, in colonia. Si guardò di nuovo attorno e vide Ilaria e Alessandro, i suoi migliori amici, che si stavano alzando dal letto. Quando era in vacanza loro erano la sua famiglia, con loro non esisteva la noia, ma solo il divertimento. Una settimana senza genitori, con altri trenta bambini, in una casetta sperduta in mezzo alle montagne. Tommaso aspettava quel momento tutto l’anno. F. Gungui, Come ti cucino una storia, Mondadori

Filo diretto con COMPREN

DO

R ispondi con una X.

Quale altro titolo daresti al racconto? Tre amici al mare

R ispondi con una X.

In quale ambiente si trova in vacanza Tommaso? In città In montagna

Al mare In campagna

Quali tra questi elementi non appartengono alla montagna?

Tre amici a scuola

Mucca

Funivia

Delfino

Scoglio

Evviva la colonia

Faro

Autostrada

Sentiero

Vetta

Mucche al pascolo 22

GEOGRAFIA


EMOZIONI DA RACCONTARE

UNA FAMIGLIA DI PORCOSPINI Un giorno, mentre il papà di Chiara sta sistemando il giardino, sposta per caso un mucchietto di sterpi. Alt! Sotto gli sterpi c’è il nido del porcospino. I piccoli sono ancora ciechi. Allora il papà ricopre il nido in fretta e va via. Mamma porcospino, però, non è tranquilla e porta via i suoi piccoli: ha scoperto un cesto capovolto e le sembra un posto sicuro dove nasconderli. Passano alcuni giorni e una sera, finalmente, ecco arrivare la famiglia Porcospini. Mentre la mamma li controlla con attenzione, i piccoli annusano ogni cosa e mordicchiano ogni foglia: che sapore avrà? Ogni tanto si sente un fischio leggero, è la mamma che avverte i suoi figli. DENTRO il racconto – Questo non dovete mangiarlo! – dice. In un racconto realistico, E i piccoli sputano il bocconcino proibito. di solito, i fatti si svolgono Allora si mettono a giocare. Si spingono e soffiano. seguendo un ordine Uno morde la testa di un fratellino, un altro riceve cronologico e si chiamano uno spintone e “splash!” va a finire nell’acqua. sequenze. Niente paura: i porcospini sanno nuotare! C. Adrian, Puntino il porcospino, La cinciallegra

COMPREN

DO

R iordina le sequenze numerandole da 1 a 5.

I piccoli porcospini giocano in giardino. Mamma porcospino sposta il nido. Il papà di Chiara scopre un nido di porcospino in giardino. I piccoli porcospini annusano e mordicchiano ogni cosa. Mamma porcospino controlla cosa mangiano i suoi piccoli.

Filo diretto con SCIENZE

I ricci mangiano insetti, foglie, uova... sono animali: erbivori. insettivori. onnivori. carnivori. 23


EMOZIONI DA RACCONTARE

DENTRO il racconto Il racconto è formato da tre momenti fondamentali: l’inizio presenta la situazione di partenza; lo svolgimento racconta in ordine cronologico i fatti che succedono; la conclusione narra come va a finire la storia. COMPREN

DO

C olora in maniera appropriata le barre accanto al testo per indicare: l’inizio, lo svolgimento, la conclusione.

LA NUOVA MAESTRA Oggi è il primo giorno di scuola. La maestra è giovane, ha tanti riccioli biondi e sembra simpatica. – Chiamatemi pure Carlotta – dice. E a questo punto si mette a piangere. Una maestra che piange? Tutti la fissano a bocca aperta. – Per me è il primo giorno di scuola. Non è mica facile! – singhiozza. Sara allora si fa coraggio e tira fuori un cioccolatino dalla tasca del grembiule e lo dà alla maestra. Carlotta lo prende, lo scarta e se lo mette in bocca. I bambini cercano di consolarla e, mentre lei tira su col naso e succhia il cioccolatino, le allungano un fazzoletto. Adesso la maestra Carlotta sta meglio. Distribuisce ai bambini fogli e pennarelli perché vuole che disegnino il primo giorno di scuola. Sara disegna la faccia tonda della maestra con i riccioli gialli tutti intorno; poi ci aggiunge tanti lacrimoni grossi così che piovono giù dagli occhi azzurri. Alla fine guarda il disegno e si mette a ridere: la maestra non è poi così male! T. Merani, Sara che dice no, Mondadori

ME PA R L O D I

om’è stato il tuo primo C giorno di scuola? Ci sono state novità rispetto allo scorso anno scolastico? Quali emozioni hai provato? Che cosa ti aspetti dal nuovo anno scolastico? 24


EMOZIONI DA RACCONTARE

UNA SORELLA INSOPPORTABILE Era una di quelle mattine in cui tutto andava storto. Quando si sedette accanto al cancello pronta per andare a scuola, Maria Maggina era già stanca. Era stata la sorellina di Maria Maggina a rovinare quella mattina di maggio altrimenti così splendida. Si chiamava Juni ed era praticamente sempre insopportabile. Quella mattina ne aveva fatta una particolarmente grossa. Quando Maria Maggina era stata svegliata dall’acqua che Juni le aveva versato addosso, si era anche accorta che quella diabolica piccoletta aveva fatto pipì nel vasino della bambola. Il vasino era ovviamente troppo piccolo per contenere tutta la pipì che una bambina di cinque anni deve fare dopo una lunga notte, così ora se ne stava, pieno fino all’orlo, al centro di un puzzolente lago di pipì di sorellina. Maria Maggina sapeva che sgridarla non sarebbe servito a niente. Si era limitata ad afferrare Juni per la casacca del pigiama, l’aveva trascinata fuori dalla stanza e aveva chiuso la porta a chiave. Poi si era vestita in pace, lasciando il disastro lì a galleggiare. Che lo ripulisse la mamma! O il papà! Dopotutto Juni era la loro figlia ingestibile. A. Holt, A. G. Holt, Maria Martina e Maria Maggina, la bambina della roulotte, Salani

COMPREN

DO

Collega le frasi alla parte di testo in cui si trovano.

J uni aveva fatto la pipì nel vasino della bambola. Juni aveva svegliato la sorella versandole dell’acqua addosso. Maria Maggina si sedette accanto al cancello già stanca. Maria Maggina lasciò che la mamma o il papà ripulissero tutto. Maria Maggina aveva trascinato la sorellina fuori dalla stanza.

INIZIO SVOLGIMENTO CONCLUSIONE

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EMOZIONI DA RACCONTARE

LA SECRET LIST DENTRO il racconto Nei racconti realistici agiscono più personaggi reali. Il personaggio più importante è il protagonista.

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Matt era in camera sua. Arrivò Andrea che montò sul letto con le scarpe e si mise a sedere a gambe incrociate. – Giochiamo alla Play Station? – chiese a Matt. – No, tiriamo fuori la Secret List piuttosto! – rispose lui. – La... che? – chiese Andrea. Matt si mise a spiegare: sotto il piccolo sofà c’era una piastrella scollata, sotto quella piastrella, ben nascosta, lui teneva da ormai quasi un anno una cosa segretissima. – La Secret List è una lista segreta di giochi pericolosi – rispose Matt. – Sono giochi che mi sono immaginato, ma che non ho mai fatto. Anche perché se i miei genitori mi scoprissero, sarebbero guai grossi! Andrea propose di provare quello dello scarico colorato, che l’aveva particolarmente colpito. – Non possiamo – disse Matt. – La mamma se ne accorgerebbe sicuramente. Proprio in quel momento, come evocata per magia, la mamma bussò alla porta della camera. Matt infilò subito la Secret List sotto la felpa ed esclamò: – Avanti! – Stavate giocando? – chiese la mamma. E qui successe un fatto incredibile. Andrea, con la faccia più tosta di questo mondo, disse: – Volevamo usare le tempere, ma non per dipingere. Volevamo versarle nello sciacquone per vedere lo scarico colorato! Inutilmente Matt gli lanciò un’occhiataccia.


EMOZIONI DA RACCONTARE

La mamma restò un attimo sorpresa, sgranando gli occhi. Poi disse: – Vediamo... Forse dovrei arrivarci con lo scaleo. Matt non credeva alle sue orecchie. Ma lei aggiunse: – Matt, tira fuori le tempere. E tu, Andrea, vieni ad aiutarmi a trasportare in bagno lo scaleo. I due bambini, eccitati, eseguirono prontamente gli ordini. La mamma appoggiò lo scaleo alla parete del bagno e ci salì sopra con attenzione. Sollevò il coperchio del serbatoio dello sciacquone e ci spremette dentro una piccola quantità di tempera blu. Poi gridò ai bambini: – Azione! Matt e Andrea tirarono con forza la catena e nella tazza del water si vide una cascata blu scintillante. I bambini urlarono di gioia. Poi la mamma fece il bis, ma stavolta col colore rosso. Quindi provò il giallo, il verde, il viola, l’argento, l’arancione... Fu un pomeriggio divertentissimo e Matt ci scrisse sopra pure un tema a scuola. Il tema finiva con questa frase: “Sono contento di avere una mamma come la mia. Ma soprattutto, sono contento di avere un amico come Andrea, che ha sempre il coraggio di fare cose che io non farei mai”.

LE SS IC O

Lo scaleo è una scala doppia munita di due o tre gradini.

D. Luciani, Le notti magiche di Matt, Einaudi Ragazzi

IN VA L S

I

Mi ALLENO

I ndica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

V Andrea è il fratello di Matt. La mamma aiuta i bambini con lo sciacquone. Andrea propone di giocare alla Play Station. Matt aveva la faccia più tosta del mondo. Matt è contento di avere una mamma come la sua.

COMPREN

F

DO

Rispondi sul quaderno.

hi sono i personaggi C del racconto? Chi è o chi sono i protagonisti? Questo racconto è realistico? Perché? 27


EMOZIONI DA RACCONTARE

LEGGERE... CHE PASSIONE! DENTRO il racconto Nei racconti realistici i fatti narrati avvengono in un tempo ben determinato: al presente, al passato o, più raramente, al futuro.

COMPREN

DO

R ispondi con una X.

I n che tempo si svolgono i fatti del racconto? Al passato Al presente Non si sa Nel futuro Chi ubbidisce prima al babbo? Shaddy Sandro Beppe Filippo S ottolinea nel brano la frase che te lo fa capire.

SANDRO La sera, Sandro non è capace di andare a letto senza avere un bel romanzo fra le mani. Shaddy, il suo fox terrier, salta sul piumino e si arrotola contro le sue gambe. A quel punto, lui non può più muoversi, altrimenti Shaddy protesta. Dopo un’oretta, Beppe, il papà di Sandro, entra in camera per dargli la buonanotte e spegnere la luce. – Domani devi andare a scuola. Dormi – gli dice. E qui, regolarmente, comincia la discussione. – No, ti prego, lasciami leggere ancora un po’ – mugola Sandro, senza staccare lo sguardo dalla pagina. – Non se ne parla neanche. Stamattina, per svegliarti, sono stato costretto a tirarti per le caviglie. Adesso si dorme punto e basta – dice Beppe mentre appoggia il dito sull’interruttore della luce. Shaddy, ubbidiente, si va a sistemare con la testa sul cuscino. Sandro invece non si rassegna. – Cinque minuti... Voglio vedere che cosa fa Filippo... Per favore. Ma il suo papà è irremovibile: – Lo scoprirai domani – e spegne la luce. Shaddy per consolare Sandro, allunga il muso e gli lecca la faccia. È un bacio della buonanotte così dolce che Sandro, lentamente, chiude gli occhi. Il libro rotola giù dal letto con un tonfo. C. Bonvicini, In bocca al bruco, Salani Editore

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EMOZIONI DA RACCONTARE

MATILDE Anche Matilde, la compagna di banco di Sandro, adora i libri. Per lei, la felicità più grande è andare in campagna dalla nonna. Si porta dietro uno zaino pieno di romanzi e passa l’estate a leggere. Ma non a letto. Non su una poltrona. Non su un divano. No, Matilde ha un posto tutto suo, dove nessuno la disturba: un albero di fico. Si arrampica, si siede su un grosso ramo nodoso, comodo come una sedia, appoggia la schiena al tronco e sistema il libro sulle ginocchia. La nonna le porta la merenda sull’albero perché Matilde è capace di stare lassù tutto il pomeriggio. Il suo gatto, Barney, sale sull’albero insieme a lei e le fa compagnia. Ogni tanto scende per sgranchirsi le zampe, fa un giro intorno al tronco, si butta sul prato a prendere il sole, insegue una farfalla. Poi torna su, perché non gli piace stare lontano da Matilde.

DENTRO il racconto Nei racconti realistici i personaggi vivono le loro avventure in uno o più luoghi reali. COMPREN

DO

Rispondi.

Chi è la protagonista del racconto? ..............................................................................................................

Chi è il suo compagno di banco? ..............................................................................................................

Dove ama leggere? ..............................................................................................................

Chi le porta la merenda? ..............................................................................................................

Chi le fa compagnia? ..............................................................................................................

C. Bonvicini, In bocca al bruco, Salani Editore

ME PA R L O D I

Matilde, come Sandro, ha la passione della lettura. E tu che passione hai?

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EMOZIONI DA RACCONTARE

GATTO CERCASI Devo aver sentito la mancanza di Balsamo durante il sonno, perché mi sono svegliata piangendo. Mi sono asciugata la faccia. – Occhei – ho detto, – ricominciamo a cercarlo. – Aspetta – ha detto papà. – Penso che possiamo fare di meglio. Chiediamo aiuto ad altre persone. – Hai ragione! – ho gridato. – Chiamiamo la polizia, l’FBI, la CIA e... Il mio papà non ha chiamato l’FBI o la CIA perché non pensava che fosse stato commesso un crimine. Ma ha chiamato la polizia, la Lega per il Recupero degli animali e i veterinari della zona. Poi mi ha comunicato la parte migliore del suo piano: i volantini! Che mi è sembrata una magnifica idea, finché non ho pensato a una cosa terribile: “Oh, no! Non abbiamo mai fatto una foto! Ho dimenticato di scattargli delle foto!”. Altri pianti. Papà mi ha messo il braccio intorno alle spalle. – Questa è una sfida, certo. Ma sai che cosa penso? Penso che Balsamo sia un gattino fortunato. Perché appartiene ad un’artista di gran talento! – Pensi che potrei disegnarlo? – ho chiesto. – Lo penso, cucciola. Penso che sarà il tuo disegno più bello. Lasciatemelo dire, è stato molto, molto difficile. Non la parte del disegno, ma la parte del non-piangere-sul-foglio. 30

DENTRO il racconto Il racconto di esperienze personali è un racconto realistico in cui l’autore narra in prima persona fatti che gli sono realmente accaduti, momenti belli o brutti della sua vita, ricordi ed emozioni.


EMOZIONI DA RACCONTARE

Quando ho cercato di disegnare le sue orecchie, mi sono ricordata di come si contorcevano ogni volta che qualcuno apriva una scatoletta e i miei occhi si sono riempiti di lacrime. Quando ho disegnato il suo pelo morbido, mi sono ricordata di come era bello accarezzarlo, e le lacrime sono scivolate sulla mia faccia. E quando ho disegnato i suoi baffi, ho pensato di come a volte se ne andava in giro con nuvolette di polvere tra i baffi e quasi sono caduta dalla sedia tanto piangevo a dirotto. Vabbè, basta parlare di pianto! Alla fine il disegno era terminato. Guardate com’è venuto bene! B. Clementine, Che grande amica!, Giunti Junior

COMPREN

DO

Rispondi con una X e sui puntini.

Chi racconta? Un bambino Un papà

Una bambina Un gatto

Quale sentimento prova la protagonista? Soddisfazione Indifferenza Disperazione Curiosità Perché? .................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................

S ottolinea l’espressione giusta che completa la seguente frase. Il racconto è scritto in prima persona/terza persona. C erchia, nelle righe del testo indicate con la linea rossa, le voci verbali in prima persona singolare (io). N umera da 1 a 5 i momenti della vicenda.

Manca la foto del gatto. La bambina e il papà decidono di preparare dei volantini. Il papà chiede aiuto ad altre persone. La bimba avverte la mancanza del suo gatto Balsamo. La bimba disegna il ritratto di Balsamo. 31


EMOZIONI DA RACCONTARE

LA GARA LE SS IC O

Scrivi S accanto alla parola che ha significato simile, C accanto alla parola che ha significato contrario.

Fluorescente Luminosa Opaca Grinta Calma Decisione Inchiodare Frenare di colpo Partire veloce

Il mio papà fa il dentista e ci tiene molto a tenersi in forma. Tutti gli anni partecipa a un’importantissima gara ciclistica organizzata nel nostro quartiere. E oggi, domenica, è il gran giorno. Papà si infila i superpantaloncini nuovi, quelli con la striscia fluorescente, e fa gli esercizi di riscaldamento, cercando di concentrarsi. Sono partiti in una nuvola di polvere. Sembra una gara da professionisti. Papà pedala con grinta mentre mamma, mio fratello Babo e io facciamo un tifo da stadio, da concerto, da coppa del mondo! Baffo Bill, il nostro micione, è sull’altro lato della strada, semi-addormentato in un quadrato di sole. Dovrebbe mancare poco. Quando l’altoparlante comunica i nomi del gruppetto in testa e sentiamo quello di papà, ci mettiamo a urlare, lanciando in aria i cappelli. Le bici stanno arrivando! C’è un grande stridere di freni... io trattengo il respiro... papà inchioda davanti a Baffo Bill che si lecca le zampine in mezzo alla strada. Tutti gli altri, tutti, tagliano il traguardo. Lui invece è arrivato ultimo. Povero papà, ci sperava tanto! M. Dompè, Mamma parla con lo specchio, Mondadori

COMPREN

DO

Indica con una X il completamento giusto.

I fatti narrati in questo racconto sono realmente accaduti. sono frutto della fantasia e non potrebbero mai verificarsi. non sono mai accaduti e non potrebbero accadere. sono realmente accaduti o potrebbero accadere. 32


EMOZIONI DA RACCONTARE

A LEZIONE DAL NONNO – Se vieni su, Lorenzo, ti insegno a muovere le mani – disse il nonno, affacciandosi al portone di casa. Il nonno viveva al quinto piano, sopra quello di Lorenzo; aveva settantatré anni, era magro, piccolo e allegro. Lorenzo uscì e salì gli scalini a due a due, fantasticando. Il nonno gli avrebbe insegnato una lotta micidiale, con mosse segrete potentissime, capaci di vincere qualsiasi campione di pugilato. Il nonno venne ad aprire. Era tutto infarinato. – Cosa stai facendo, nonno? – chiese Lorenzo. – Pasta per la pizza. Vuoi farla con me? Non si trattava di una lotta, allora, ma Lorenzo non era deluso. La pizza del nonno era molto buona. Sul tavolo c’erano due pani di pasta fresca, uno più grande dell’altro. Quello piccolo fu messo davanti a Lorenzo, quello grande davanti al nonno. – Ora la pasta è dura, grezza, chiusa – disse il nonno – ma la trasformeremo in pasta morbida. Lentamente, con la faccia piena di sorriso, abbassarono le mani, le appoggiarono, le sprofondarono nella pasta, che le accolse, fresca, piacevole, ospitale.

Filo diretto con SCIENZE

Rispondi con una X.

Che cos’è la farina? Un liquido Un solido Un solido in polvere Una miscela

R. Piumini, Volare alto. La gioia delle piccole cose, Giunti

IN VA L S

I

Mi ALLENO

Rispondi con una X.

osa pensa Lorenzo quando il nonno dice: C “Ti insegno a muovere le mani”? (prima riga) Che gli farà fare la lotta. Che gli farà fare pugilato. Che gli farà suonare il piano. Che gli farà costruire qualcosa.

Cosa intende, invece, il nonno? Che gli insegnerà a lottare. Che gli insegnerà a costruire qualcosa. Che gli insegnerà a impastare. Che gli insegnerà a suonare il piano.

33


ASCOLT RUTI NON SI VUOLE ALZARE 1. Segna con una X i completamenti giusti.

I personaggi del racconto sono Ruti. il papà. Ruti e il papà. Ruti, il papà, i compagni dell’asilo.

I fatti avvengono di notte. di mattina. di pomeriggio. di sera.

La storia si svolge in camera. in cucina. all’asilo. in giardino.

Ruti non si vuole alzare perché ha la febbre. vuole finire un sogno. non vuole lasciare l’orsacchiotto. non vuole andare all’asilo.

2. Rispondi con una X.

I l papà dice: “Saranno giganteschi e ti racconteranno che adesso sono i loro bambini ad andare all’asilo ...”. Di chi sta parlando? Dei compagni dell’asilo di Ruti. Dei fratelli di Ruti. Delle maestre d’asilo. A chi si rivolge? Alla madre di Ruti. A Ruti. 34

uti esclama: “Che fortuna che quando eravate bambini vi R siete alzati per andare all’asilo!”. A chi si rivolge? Ai suoi compagni dell’asilo. Ai suoi genitori. Ai suoi fratellini più piccoli. Che cosa vuole dire? Che se non si fossero alzati sarebbero ancora all’asilo. Che se non si fossero alzati lei non sarebbe mai nata. Che se non si fossero alzati lei non sarebbe cresciuta.

Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.

TESTO AUDIO E IN GUIDA


PE R. ..

IMPARARE FACILE

IL RACCONTO REALISTICO Leggi e sottolinea nel testo le parole colorate suggerite, poi ripeti più volte ad alta voce.

fatti veri realtà esperienze realistico 1a persona

Il racconto realistico narra fatti veri, cioè che sono accaduti o possono accadere nella realtà. Anche il racconto di esperienze personali è realistico, ma è narrato in 1a persona.

sequenze cronologico inizio svolgimento conclusione

I fatti si svolgono in sequenze, cioè rispettando l’ordine cronologico. Il racconto si divide in tre momenti: inizio, svolgimento e conclusione.

personaggi reali protagonista tempo determinato luoghi reali

I personaggi che agiscono nel racconto realistico sono reali, cioè esistono veramente o possono esistere nella realtà; il personaggio più importante si chiama protagonista. I fatti narrati avvengono in un tempo ben determinato, e in luoghi reali. 35


SO COMPRENDERE

UNA SUPER IDEA Isa, Luca e Teo dividono la stessa stanza. Sono fratelli. Isa è la più grande, ha quasi nove anni. Poi viene Luca, che ha sette anni. E infine c’è Teo che ha cinque anni e mezzo. Da quando i loro genitori si sono separati, tutti e tre vivono con la mamma e fanno visita al padre durante le vacanze. Oggi è domenica. Nella loro cameretta, i bambini parlano a bassa voce. Non riescono a mettersi d’accordo sulla domanda seguente: – Chi, tra loro tre, è il preferito della mamma? Isa è sicurissima. Per lei, è Luca il preferito della mamma. E c’è una prova: ogni volta che vanno al supermercato, lei compra tutto quello che Luca mette nel carrello. Luca sorride: – Ma io scelgo la frutta, tu invece scegli caramelle e merendine, che fanno male ai denti. È per questo che non te le compra! – Ma tu sei la sua preferita! – le risponde Teo, irritato. E intanto indica l’armadio aperto di Isa. – Guarda quanti vestiti! E sono tutti nuovi! La metà di quelli che ho io erano di Luca! Luca sorride di nuovo. – Tu esageri Teo. Mamma ti dà i vestiti che a me non vanno più. E poi ci sono quelli tuoi, nuovi. Per questo, tu hai il doppio dei vestiti che abbiamo io e Isa! Isa, Luca e Teo non riescono proprio a mettersi d’accordo. – E se lo domandassimo direttamente a mamma? – propone Luca. – Ovviamente ci direbbe che ci ama tutti allo stesso modo – risponde sua sorella Isa. Improvvisamente Luca ha un’idea: – Possiamo combinare tutti lo stesso guaio, un guaio qualsiasi e guardare le reazioni di mamma. Quello con cui si arrabbierà di meno, tra di noi, sarà il suo preferito! Isa, sorpresa, guarda suo fratello con la bocca aperta: – Hai avuto una super idea! G. Abier, Gara di guai, Sinnos

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Il racconto realistico 1 Rispondi con una X. Chi sono i protagonisti della vicenda? Due sorelle e un fratello Due fratelli e una sorella Tre fratelli maschi Tre sorelle Quando si svolge? Nel presente Nel passato Non si sa Nel futuro In che giorno della settimana? Sabato Domenica Lunedì Martedì Dove si trovano i bambini? A casa del papà A casa della mamma In auto Al supermercato Qual è il loro problema? Scoprire il preferito della mamma Scoprire il preferito del papà La separazione dei genitori Come non far arrabbiare i genitori

Come pensano di risolverlo? Domandando alla mamma chi è il suo preferito Domandando al papà chi è il suo preferito Combinando lo stesso guaio e osservando le reazioni della mamma Chiedendo alla mamma il loro regalo preferito ella frase “Chi, tra loro tre, è il preferito della mamma?”, N la parte sottolineata con quale delle seguenti parole non può essere sostituita? Il cocco della mamma Il più amato dalla mamma Il meno amato dalla mamma Il prediletto della mamma Chi ha la super idea? Isa Luca Teo Tutti e tre Chi racconta la storia? Un narratore Luca Teo La mamma Come sono i fatti raccontati dal narratore? Reali e accaduti a lui Reali e accaduti ad altri Immaginati e tratti dalla sua vita Immaginati e tratti dalla vita di altri

Verso le competenze Comprendere e analizzare il racconto realistico: la struttura, gli elementi, il lessico.

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EMOZIONI DA RACCONTARE

LETTERA DAL MAROCCO Marocco, 3 luglio

Cara Elenuccia, questo è un posto fantastico: non puoi avere idea di quanto sia bello. Noi siamo nella città vecchia di Essaouira, dentro le mura e fuori c’è l’oceano: al confronto quel mare che hai davanti tu è una pozzanghera. La mamma di Mohammed è una ragazza simpaticissima. Io e lei ci facciamo certe risate! In francese naturalmente. Mi sta insegnando l’arabo e tra qualche giorno andrò a fare la spesa al mercato da sola. Lei, che si chiama Aisha, che vuol dire “soffio vitale”, ha detto che posso farcela. Qui fare la spesa non è una cosa fastidiosa come da noi. Non ci sono supermercati e carrelli e tutti che si affrettano a riempirli di roba. Qui la fretta proprio non esiste. Mentre compri un po’ di semola e dieci grammi di zenzero, incontri un sacco di gente e fai due chiacchiere. Adesso ti saluto e ti abbraccio forte. Tua nonna A. Vivarelli, La nonna di Elena, Feltrinelli Kids

Indirizzo del ................................................

DENTRO la lettera Per comunicare esperienze personali a chi è lontano si può scrivere una lettera. La lettera contiene questi elementi. Luogo e data in cui si scrive. L’intestazione in cui si indica a chi è rivolta la lettera, cioè il destinatario. Testo o messaggio che contiene l’argomento della lettera. Una frase conclusiva e i saluti. La firma di chi scrive, cioè il mittente.

€ 0,44

Sulla busta viene indicato l’indirizzo del destinatario e quello del mittente. COMPREN

DO

Indirizzo del ................................................

O sserva le buste e completa con: mittente o destinatario. Sottolinea con i colori indicati sopra i vari elementi della lettera che hai letto.

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A: Oggetto:

EMOZIONI DA RACCONTARE

LETTERA ELETTRONICA Da: sara@virgilio.it; giulio@gmail.com A: Oggetto: casa Ciao ragazzi. Questa che vi scrivo è l’ultima e-mail. Sono già a casa. Non vi ho mandato e-mail negli ultimi due giorni perché io e mio padre eravamo in viaggio. Del lungo viaggio di ritorno non vale la pena che vi parli: più di venti ore di aereo. Una noia mortale! Quello che ho capito è che il mondo è incredibilmente vario e interessante, però anche, tutto sommato, abbastanza simile dappertutto. Certo, in Marocco c’è il deserto, in Guatemala la foresta tropicale e in Polinesia la pioggia che non ti bagna. Però, a parte questi importanti dettagli, dappertutto ho trovato case, negozi, mercati, scuole e bambini. Dappertutto c’è gente che lavora, che va in vacanza, che legge libri o guarda la televisione. E dappertutto, ho scoperto dopo un po’, ti senti a casa. Un’altra cosa che ho imparato è che una delle cose belle di un viaggio è che poi ti permette di tornare a casa. Infatti, così come sono stato contento di partire, sono contento di essere tornato. Non vedo l’ora di entrare in classe domani e di incontrarvi, amici miei. Ciao voi due, Fabrizio S. Bordiglioni, Il giro del mondo in 28 e-mail, EL

Filo diretto con

TECNOLOGIA

Una e-mail (electronic-mail) è una lettera elettronica che rende velocissima la comunicazione a distanza. L’indirizzo contiene sempre questo simbolo @ che si legge “chiocciola”.

COMPREN

DO

S ottolinea nella mail con i colori corrispondenti i destinatari, il mittente, l’oggetto.

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EMOZIONI DA RACCONTARE

E-MAIL DAL “PICCOLO PRINCIPE” DENTRO la lettera Quando si scrive una lettera o un’e-mail personale solitamente si usa un linguaggio familiare con espressioni colorite. LE SS IC O

S egna con una X le espressioni che possono sostituire quelle date.

G uai a te se ridi Non mi prendere in giro Se ridi mi metti nei guai Ridiamo insieme Guarda chi ride S para mille parole al minuto Parla scoppiettando Parla poco Parla velocemente Parla con difficoltà

Incredibile! Tu ti ricordi come è incominciata questa storia? Ricordi la mattina quando quei signori sono entrati nella nostra classe e hanno detto: – Ciao ragazzi, siamo qui per farvi alcune domande. Cerchiamo un volto per un film. E ti ricordi quando hanno detto che cercavano proprio uno con i capelli biondi, come ti ho guardato io? Io avevo i capelli biondi più biondi di tutta la classe. Insomma, mi hanno scelto, hanno scelto me, Raballoni Alberto. Incredibile! Ricordi che non ci potevo credere? Te lo ricordi? Per farla breve, ho pensato che mi avevano preso per fare un film di fantascienza, o un fantasy, insomma un film di avventura... E invece no! Sai per che film mi hanno scelto? Te lo dico, ma guai a te se ridi: Il Piccolo Principe. E così ora eccomi qua, in Francia, a recitare un libro francese che non mi piace nemmeno tanto e con gente francese che spara mille parole al minuto. E per di più qui piove, tira vento e fa un freddo polare. Voglio tornare in Italia. Aiuto! Alberto, il tuo sfortunato compagno di scuola. P.S. Ti prego, rispondi subito a questo indirizzo e-mail.

COMPREN

DO

Rispondi.

Chi scrive l’e-mail? .................................... A chi la scrive?................................................. Dove si trova?................................................... Sai che cosa significa P.S.? ...............................................................................................

40

S. Roncaglia, S. Ruiz Mignone, 31 e-mail per un piccolo principe, EL


PE R. ..

IMPARARE FACILE

LA LETTERA Leggi e sottolinea nel testo le parole colorate suggerite, poi ripeti più volte ad alta voce.

esperienze personali 1a persona linguaggio familiare

La lettera serve per comunicare esperienze personali a chi è lontano. Per questo è scritta in 1a persona e con un linguaggio familiare.

elementi luogo e data intestazione destinatario testo firma mittente

Contiene alcuni elementi: - luogo e data in cui si scrive; - l’intestazione, cioè a chi ci si rivolge (il destinatario); - il testo o messaggio; - la firma di chi scrive (il mittente).

lettera elettronica comunicare rapidamente

L’e-mail è una lettera elettronica che permette di comunicare molto rapidamente. 41


SO COMPRENDERE

LETTERA DALLE VACANZE 1

Pernat, 7 luglio 2015

2

Cara Na, sono arrivata! Proprio sulla riva del mare, dopo una discesa da Pernat che non finiva mai, correndo, saltando, inciampando tra i cespugli spinosi. Incontrando asini e pecore. Anche un montone che faceva paura. Ero pronta ad arrampicarmi su un albero, se mi avesse attaccato. Non l’ha fatto. È bastato non guardarlo negli occhi perché capisse che non avevo intenzioni bellicose. Lui era armato di due belle corna ricurve, io solo delle mie unghie dipinte di rosso. A Pernat, dove vivono venti pecore, cinque asini, sette nonni e mille faine, dicono che di notte cantino gli spiriti, ma io credo che siano i versi dei barbagianni quelli che odono i pochi turisti che si avventurano fino a qua. Lo dice anche Sofia, la nonna che ci ospita, e ripete che i turisti sono lochi, matti, e sorride: devono inventarsi sciocchezze solo per avere qualcosa da raccontare agli amici, quando torneranno a casa. Ma se avessero più intuito, si comporterebbero in modo diverso, non trascorrerebbero il tempo a scattare foto tutte uguali senza suoni e senza profumi. Qui l’isola è talmente odorosa: mare, animali, alberi. E così ricca di suoni: mare, animali, alberi. Anche gli alberi cantano, un canto potente o lieve, ritmato dal vento o dal fruscio delle nuvole. L’ho detto a Sofia: forse i turisti non odono i barbagianni, ma i canti degli alberi. Sei una poetessa Ale, mi ha risposto.

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Ale E. Nava, Cari nonni, cara Na, Einaudi Ragazzi

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La letttera 1 Rispondi con una X. Chi scrive? Un bambino Una bambina Un montone Una nonna

Dove si trova? In un paese di montagna Su un’isola reale Su un’isola immaginaria In un paese che non esiste

Come si firma? Na Sofia Ale Pernat

Che episodio racconta? Reale, della sua vita Reale, accaduto ad altri Immaginario, della sua vita Immaginario, accaduto ad altri

A chi scrive? Alla nonna A Sofia A Na Non si sa

Quando? In inverno In primavera In estate In autunno

2 Rispondi V o F alle seguenti affermazioni, mettendo una X sulla casella corrispondente. V

F

Ale incontra un montone. Sull’isola vivono gli spiriti. L’isola è abitata da nonni e animali. Sull’isola è proibito scattare foto. L’isola è odorosa e ricca di suoni. 3 P er ogni espressione, indica il suo significato con una X. Prima di rispondere rileggi le frasi in cui le parole sono inserite. “Non avevo intenzioni bellicose” (righe 8-9) significa: non volevo aggredirlo. non volevo accarezzarlo. non volevo scappare. non volevo fermarmi. Verso le competenze Comprendere e analizzare gli elementi della lettera.

“Intuito” (riga 17) significa: indifferenza. desiderio. intelligenza. stupore. 43


S TRANE STORIE DA IMMAGINARE IL MAGO DI OZ La casa si girò due o tre volte su se stessa e lentamente si alzò in volo, poi il vento la depositò in un paese di straordinaria bellezza. Mentre Dorothy stava osservando lo splendido paesaggio, una donna anziana le andò incontro, si inchinò profondamente e disse con voce dolce: – Benvenuta, nobilissima Maga, nella Terra dei Ghiottoni! Ti ringraziamo di aver ucciso la Malvagia Strega dell’Est e di aver liberato il nostro popolo. – Sei molto gentile, ma ci dev’essere un errore. Io non ho ucciso nessuno – esclamò Dorothy. – È stata la tua casa – replicò la vecchietta con un sorriso – ed è la stessa cosa. Guarda! – continuò indicando l’angolo della casa. Dorothy guardò: proprio sotto la casa sporgevano due piedi calzati in scarpette a punta. – O povera me! – gridò Dorothy, giungendo le mani. – La casa deve esserle caduta addosso. Cosa si può fare? – Non c’è niente da fare – rispose la vecchina con calma. – Era la Strega Malvagia dell’Est. Ora I Ghiottoni sono liberi e ti sono riconoscenti. – Chi sono i Ghiottoni? – chiese Dorothy. UN LIBRO PER TE

L’AUTORE Lyman Frank Baum IL LIBRO Lo Spaventapasseri, il Taglialegna di Latta, il Leone Codardo e il Mago di Oz sono solo alcuni dei personaggi stravaganti e bizzarri che popolano questa storia. Insieme ad essi la piccola Dorothy si trova involontariamente immersa in avventure da sogno, in ambienti meravigliosi e fuori del comune. Vuoi seguirla? Leggi il libro e volerai con la fantasia!

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PER... E I C L A S S IC I D E R E C IA P IL

– Sono il popolo che vive in questa Terra dell’Est. – Sei una Ghiottona anche tu? – No, io sono la Strega del Nord. – Santo cielo! – gridò Dorothy. – Sei davvero una Strega? – Sì, davvero – rispose la donnina, – ma sono una Strega buona e la gente mi vuole bene. Ci sono solo quattro streghe in tutta la Terra di Oz, e due di esse, quelle che vivono nel Nord e nel Sud, sono streghe buone. Quelle che abitano nell’Est e nell’Ovest sono malvagie, ma ora c’è rimasta solo la Strega Cattiva dell’Ovest. – Ma le streghe non erano tutte morte tanti e tanti anni fa? – Nella Terra di Oz ci sono ancora streghe e maghi. – Chi sono i Maghi? – chiese Dorothy. – Oz è il grande Mago – sussurrò la Strega. – È più potente di tutti noi messi insieme. Vive nella Città di Smeraldi. L. F. Baum, Il mago di Oz, Il mulino a vento, Raffaello editrice

IL CRUCIVERBA Inserisci le parole nel cruciverba in orizzontale, al posto giusto, e scopri la parola verticale colorata. M Zio Henry Z Zia Em Strega Ghiottoni D Dorothy Y Totò H 45


STRANE STORIE DA IMMAGINARE

L’OMINO DI NIENTE C’era una volta un omino di niente. Aveva il naso di niente, la bocca di niente, era vestito di niente e calzava scarpe di niente. Si mise in viaggio su una strada di niente che non andava in nessun posto. Incontrò un topo di niente e gli domandò: – Non hai paura del gatto? – No davvero, – rispose il topo di niente – in questo paese di niente ci sono soltanto gatti di niente, che hanno baffi di niente e artigli di niente. Inoltre, io rispetto il formaggio. Mangio solo i buchi. Non sanno di niente, ma sono dolci. – Mi gira la testa – disse l’omino di niente. – È una testa di niente: anche se la batti contro il muro non ti farà male. L’omino di niente, volendo fare la prova, cercò un muro per batterci la testa, ma era un muro di niente e, siccome aveva preso troppo slancio, cascò dall’altra parte. Anche di là non c’era niente di niente. L’omino di niente era tanto stanco di tutto quel niente che si addormentò. E mentre dormiva sognò che era un omino di niente, e andava su una strada di niente, e incontrava un topo di niente e mangiava anche lui i buchi del formaggio, e il topo di niente aveva ragione: non sapevano proprio di niente.

DENTRO il racconto Il racconto fantastico narra storie che non possono accadere nella realtà perché alcuni fatti, o tutti, sono immaginari e inventati.

G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi

COMPREN

DO

Segna con una X il completamento giusto.

Questo racconto contiene alcuni fatti realmente accaduti, altri fantastici. fatti che non sono accaduti nella realtà, ma potrebbero verificarsi. fatti che sono accaduti nella realtà. solo fatti fantastici che non potranno mai accadere nella realtà. 46


STRANE STORIE DA IMMAGINARE

LA BAMBINA VETERINARIA La bambina stava facendo una gita in montagna col suo papà e con suo fratello. A un tratto videro un leprotto che cercava invano di liberare la zampetta dalla lama di una trappola. – Da grande farò la veterinaria – disse quel giorno la bambina. Aveva solo dieci anni, ma poi ne ebbe undici e poi dodici e poi tredici. Si faceva regalare solo libri sugli animali e sulle loro malattie. Cominciò a capirci qualcosa. La voce si sparse e iniziò a suonarle il telefono: driiin! – Pronto, sono la bambina veterinaria, chi parla? – Corri corri! Aiuto aiuto! Mio figlio gattino ha messo la zampa su un vetro e sanguina tanto. La bambina veterinaria arrivava a razzo. Aveva un cestino come quello di Cappuccetto Rosso ma con dentro, invece che torta burro e vinello, cerotti, garze e disinfettante. Gli animaletti senza padrone la adoravano; avevano provato a telefonare ai veterinari veri, facevano il numero, il telefono faceva driin, loro dicevano “corri corri, aiuto aiuto”, ma dall’altra parte il veterinario non capiva la loro lingua, continuava a dire: “Pronto pronto pronto” e metteva giù. Invece la bambina veterinaria capiva tutto, proprio tutto, persino la lingua delle formiche. V. Lamarque, I bambini li salveranno (Chi? Gli animali), Einaudi ragazzi

COMPREN

DO

Indica con una X i completamenti giusti.

Questo racconto è

realistico.

fantastico.

Perché parla di una veterinaria. ci sono degli animali. la bambina conosce il linguaggio degli animali. la bambina ha un cestino come quello di Cappuccetto Rosso.

Filo diretto con GEOGRAFIA

In montagna quali altri animali si possono incontrare? A turno ditene uno per uno. 47


STRANE STORIE DA IMMAGINARE

UNA NOTTE DI LUNA PIENA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32

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– Diamo il benvenuto a Luigino, bambini! – esclamò il maestro Ermanno, presentando il nuovo arrivato alla classe. – È il suo primo giorno di scuola e questa notte sarà la sua prima notte da lupo! – continuò, con una nota di orgoglio nella voce. Luigino, che era un po’ timido, fece un sorrisetto ai suoi compagni. – Vuoi dire che è stato graffiato da un lupo mannaro e non si è mai trasformato prima di oggi? – chiese una bambina dal primo banco. – Esattamente, Priscilla! – rispose il maestro Ermanno. – E ora andremo in giardino: questa è la notte di luna piena che abbiamo tanto aspettato! La notte era buia e gelida, ma il cielo era stellato. Una luna gigante risaltava al centro, perfettamente tonda, meravigliosamente lucente. Si udì il primo gemito. Uno dei bambini si piegò come se avesse un gran mal di pancia, e quando si risollevò la sua faccia era cambiata. Dalla bocca gli uscivano lunghi denti appuntiti e due orecchie da lupo gli spuntavano sulla testa. Luigino si nascose dietro al maestro: quello spettacolo era terrorizzante. Vide che, al posto delle mani, il bambino-lupo adesso aveva due zampe artigliate. Il piccolo lupo mannaro si strappò via di dosso i vestiti e ululò alla luna. Uno alla volta, tutti gli altri bambini iniziarono a trasformarsi. Anche il maestro Ermanno era ormai diventato la bestia più orribile che avesse mai visto. Luigino non avvertiva nessun cambiamento fisico, stava benissimo; era il solito bambino roseo e grazioso di sempre. Siccome era un tipo piuttosto scrupoloso, pensò: “Forse è meglio che me ne ritorni in classe. Se non mi trasformo immediatamente, mi sa che finisco male”. All’improvviso, uno dei lupi mannari scattò in avanti. Luigino fece un salto dallo spavento, si girò e vide che dietro di lui c’era una grande quercia. Iniziò a correre più veloce che poté. Il branco di lupi con le fauci spalancate partì all’inseguimento e presto l’avrebbe raggiunto per sbranarlo. Luigino si arrampicò fino in cima al ramo più alto e lì rimase aggrappato, in preda al terrore.


STRANE STORIE DA IMMAGINARE

A un tratto un raggio di luna lo colpì sulla fronte e Luigino sentì una scossa percorrergli tutto il corpo. Si guardò i piedi e notò con sorpresa che dalle scarpe da ginnastica sbucavano fuori dei grossi unghioni. In un attimo, con un agile balzo, Luigino-lupo saltò giù dall’albero e sparì nella notte, assieme al maestro Ermanno e ai suoi compagni di classe, in cerca di qualcosa di vivo da mettere sotto i denti.

33 34 35 36 37 38

F. Sillani, Mostri, tutti a scuola!, Einaudi Ragazzi

IN VA L S

I

Mi ALLENO

R ileggi le frasi indicate e quelle vicine, poi rispondi come nell’esempio.

“Dalla bocca gli uscivano lunghi denti...” (riga 15) A chi uscivano lunghi denti? A uno dei bambini che si stava trasformando in lupo. “... dietro di lui c’era una grande quercia”. (righe 28-29) Dietro a chi? ............................................................................................................................................................................................................. “... e lì rimase aggrappato...”. (riga 32) Dove rimase aggrappato? ................................................................................................................................................................... COMPREN

DO

I ndica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

V

F

Era una notte senza luna. Per Luigino era il primo giorno di scuola. Luigino non era mai stato graffiato da un lupo mannaro. Tutti uscirono in giardino. Solo il maestro Ermanno diventò un lupo mannaro. Luigino non aveva paura di essere aggredito dai bambini-lupo. Luigino cercò di salvarsi dai bambini-lupo tornando in classe. Infine anche Luigino si trasformò in un lupo mannaro. 49


STRANE STORIE DA IMMAGINARE

I VESTITI SI RIBELLANO

DENTRO il racconto Anche il racconto fantastico, si divide in tre momenti: l’inizio, lo svolgimento e la conclusione. E i fatti di solito sono narrati in ordine cronologico.

PA R L O

Ti capita di essere prepotente? Con chi? Perché? Ti capita anche di essere gentile? Con chi? Perché? 50

C’erano due gemelle, uguali come due gocce d’acqua: però una era una goccia dolce, l’altra era una goccia amara. La gemella dolce era Marianna, quella amara era Annamaria. Annamaria era prepotente. “Dammi le tue scarpe!” “Mi metto il tuo cappotto!” “Oggi voglio i tuoi guanti!” diceva. Marianna non protestava, perché era una bambina pacifica e paziente, ma i suoi vestiti non erano contenti: perché erano molto affezionati a lei, e soffrivano quando Annamaria se li prendeva. Una sera, nell’armadio, ci furono bisbigli: i vestiti di Marianna tenevano consiglio. Cosa bisbigliavano quelle voci di lana, seta e cotone? Chi lo sa? Chi legge e ascolta lo saprà. Il giorno dopo, al momento di vestirsi, ecco la solita tiritera. Marianna, come sempre, diede alla sorella quello che voleva. Non aveva fatto dieci passi che, in perfetto silenzio, le stringhe delle scarpe si slacciarono e si annodarono in fretta tra loro, come sottili serpentelli. Pataspanf! Annamaria finì distesa per terra, sbucciandosi il naso. Non aveva fatto sette passi che l’ultimo bottone del cappotto si slacciò di colpo, e un’asola si infilò al gancio di un cancello. Pataspreng! Annamaria fece una mezza giravolta, e andò a sbattere con la faccia contro l’inferriata sbucciandosela tutta.


STRANE STORIE DA IMMAGINARE

Non aveva fatto altri tre passi che il pon-pon della cuffia, mentre passava sotto un balconcino, si allungò rapidamente, infilandosi in una fessura di ferro. Pataslam! Annamaria fece una mezza capriola verso l’alto, sbattendo contro il pavimento del balcone, e ricadde sul duro del marciapiede, che le fece molto male. Quella fu la passeggiata più disastrosa e dolorosa che Annamaria avesse mai fatto. Quando tornò a casa, era la bambina più ammaccata della città. – Non ti ruberò più i vestiti – promise alla sorella e davvero lo fece. E siccome le gentilezze sono attaccate una all’altra come le ciliegie, da dispettosa diventò quasi gentile, e fu più felice lei, e tutti quelli che le stavano intorno. R. Piumini, Storie per chi le vuole, Einaudi Ragazzi

COMPREN

DO

S egna con una linea colorata a lato del testo l’inizio, lo svolgimento e la conclusione del racconto. Riordina i fatti in ordine di tempo, numerandoli da 1 a 8.

Annamaria, prepotente, voleva sempre i vestiti di Marianna. I vestiti di Marianna, che soffrivano, una sera elaborarono un piano. Poi l’asola del cappotto le fece sbattere il viso su un cancello. Dopo quella passeggiata disastrosa, Annamaria diventò gentile. C’erano due gemelle uguali, ma diverse. Marianna, pacifica e paziente, accontentava la sorella. Una mattina le stringhe delle scarpe fecero cadere Annamaria. Infine il pon-pon le provocò una brutta caduta sul marciapiede. Sottolinea nel brano i fatti che non possono accadere nella realtà.

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STRANE STORIE DA IMMAGINARE

ENTRA IN SCENA LA FATA La bambina alzò gli occhi e vide una bella signora scendere dalla macchina proprio sul marciapiede di fronte a lei. Era vestita in modo poco adatto per una notte così fredda. Aveva un abito scollato, di velo azzurro molto trasparente (Lavinia poté notare le mutande, anch’esse azzurre); le caviglie nude, i piedi infilati in due pantofoline di velluto, e in testa... in testa la donna aveva il cappello più strano che si possa immaginare. Una specie di lungo imbuto rovesciato, tutto decorato come un albero di Natale. “Ce n’è di matti, in giro!” pensava Lavinia. Ma quando fu vicina, la signora si chinò porgendo una sigaretta e chiese: – Scusa, hai da accendere? Così, con un gesto da gran signora, la bambina aprì una scatola nuova, accese un fiammifero e lo porse alla donna. Questa accese la sigaretta dalla quale scaturì una fontana luminosa, uno zampillo di scintille come quelle dei fuochi artificiali. Lavinia si fece coraggio e le chiese: – Scusi, signora, va forse a una festa mascherata? – No, perché? – rispose la sconosciuta. – E allora perché è vestita a quel modo? – ribatté Lavinia. – Ma perché sono una fata, no? – rispose. Si guardarono a vicenda diffidenti: nessuna delle due aveva intenzione di lasciarsi imbrogliare. Poi la donna disse a Lavinia: – Io sono vera. Prova a darmi un pizzicotto!... Ahi!... Ora siamo certe della reciproca esistenza – disse la fata.

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STRANE STORIE DA IMMAGINARE

Poi continuò: – Lavinia, sei stata gentile e generosa. Ti voglio ricompensare per avermi offerto gratis il tuo fiammifero. – Voglio farti un regalo eccezionale – continuò, – un anello magico. Si tolse un anello dalla tasca del vestito di velo e lo infilò al dito di Lavinia. Era un anellino neanche d’oro, liscio, senza nessuna pietra. – A cosa serve? – chiese Lavinia speranzosa che avesse un potere magico. La fata si mise a ridere, da quella mattacchiona che era. – A trasformare le cose in cacca. – Cosaaa?! – A trasformare le cose in cacca. Sei diventata sorda, per caso? – le domandò la fata con un sorriso angelico. B. Pitzorno, L’incredibile storia di Lavinia, Einaudi Ragazzi

COMPREN

DO

S egna con una X i completamenti giusti.

DENTRO il racconto Nel racconto fantastico sono presenti gli stessi elementi del racconto realistico, ma con alcune differenze. Accanto ai personaggi realistici si possono incontrare personaggi fantastici, come draghi, fate, fantasmi, animali o oggetti parlanti... I luoghi possono essere realistici (casa, scuola, parco, spiaggia...) o fantastici, cioè inventati. Il tempo di solito è indeterminato: spesso i fatti si svolgono in un passato immaginario.

LE SS IC O

Con quali altri termini puoi sostituire la parola diffidente? Colora.

sospettoso

dubbioso

fiducioso

differente

speranzoso

scettico

pessimista

ottimista

I fatti sono realistici. fantastici. realistici e fantastici. I personaggi sono realistici. fantastici. realistici e fantastici. I l luogo in cui si svolgono i fatti è realistico. fantastico. Questo racconto è realistico. fantastico. 53


STRANE STORIE DA IMMAGINARE

IL DITO MAGICO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33

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Il Dito Magico è una cosa che so fare da sempre. Non posso dirvi come faccio, perché non lo so nemmeno io. Ma mi capita sempre quando mi arrabbio, quando ci vedo rosso. Allora mi viene un gran caldo dappertutto. Poi all’indice della mano destra sento un formicolio terribile. E improvvisamente si sprigiona una specie di lampo, un lampo rapido, come qualcosa di elettrico. Salta fuori e tocca la persona che mi ha fatto arrabbiare e a quel punto il Dito Magico è su quella persona, e qualcosa succede. Una volta eravamo in classe, e facevamo gli esercizi di ortografia. – Alzati in piedi, – mi ha detto la signora Winter – e dimmi come si scrive “ciliegia”. – Facile – ho detto io. – C, i, g, l, i, e, g, i, a. – Sei una bambina stupidina – ha detto. – Non sono una bambina stupidina – ho ribattuto io. – Sono una bambina molto simpatica! – Vai subito nell’angolo! – ha detto la signora Winter. Allora mi sono arrabbiata, ci ho visto rosso, e ho puntato con forza il Dito Magico dritto sulla signora Winter, e immediatamente... Indovinate cos’è successo? Le sono spuntati dei baffi in faccia! Erano baffi neri e lunghi come quelli dei gatti, solo molto più grossi. E come crescevano in fretta! Neanche il tempo di dire ‘bah’, e le erano arrivati alle orecchie! Naturalmente tutta la classe PE R. .. ululava dal ridere, e allora la signora Winter ha detto: PARLARE – Vorreste farmi la cortesia di dirmi cosa vi diverte Quando ti arrabbi, che così pazzamente? cosa ti succede? E quando si è voltata per scrivere qualcosa sulla lavagna Confronta le tue abbiamo visto che le era cresciuta anche una coda! reazioni con quelle dei Un’enorme coda cespugliosa! compagni e insieme Non posso raccontarvi tutto quello che è successo all’insegnante cercate soluzioni per sfogare dopo, ma se qualcuno di voi si chiede se la signora in modo adeguato la Winter sia tornata esattamente come prima, la risposta rabbia. è no. E sarà sempre così. R. Dahl, Il dito magico, Nord-Sud Edizioni


STRANE STORIE DA IMMAGINARE SCRIVO

C ome continua la storia? Scrivilo sul quaderno.

COMPREN

DO

Segna con una X i completamenti giusti.

I personaggi del racconto sono reali. fantastici. Il luogo in cui si svolge la storia è reale. fantastico. I fatti narrati possono accadere nella realtà. non possono accadere nella realtà. C osa accade alla bambina quando si arrabbia? Numera da 1 a 4.

Sente un formicolio all’indice destro Sprigiona un lampo Vede rosso Le viene un gran caldo C osa accade alla signora Winter?

Diventa un gatto Le crescono i baffi e la coda Le si allunga il naso Le crescono i baffi

IN VA L S

I

Mi ALLENO

In un testo puoi trovare delle parole molto importanti per capire il racconto. Sono piccole parole che evitano le ripetizioni: si riferiscono a qualcosa già detto nel testo prima o dopo. S egna con una X la risposta esatta.

ell’espressione “Le sono spuntati dei baffi N in faccia!”, (riga 20) la parola sottolineata a chi si riferisce? Alla bambina Alla signora Winter Al dito magico Alla classe Nell’espressione “cosa vi diverte così pazzamente?” (righe 25-26) la parola sottolineata a chi si riferisce? Alla bambina Alla signora Winter Al dito magico Agli alunni 55


STRANE STORIE DA IMMAGINARE

PICCOLO PESCE STRANIERO In fondo al mare un branco di pesci luccicanti e colorati scivolava tra le onde. Erano un gruppo e si sentivano sicuri e protetti. Un giorno arrivò un pesce nuovo. Era verde a strisce gialle. – Ho perduto il mio branco e non so più dove andare. Posso restare con voi? – disse al gruppo. – Non abbiamo bisogno di te nel nostro branco – gli rispose il più grosso, Zig-Zag, e si allontanò con tutto il branco. Il piccolo pesce straniero rimase dov’era, triste e solo. “Non è colpa mia se sono diverso da loro...” disse tra sé. Lo sguardo triste del nuovo arrivato non lasciava però in pace il pesciolino Arcobaleno. Quanto doveva sentirsi abbandonato il piccolo forestiero! All’improvviso apparve uno squalo; i pesci terrorizzati si sparpagliarono di qua e di là, cercando rifugio negli stretti anfratti degli scogli, dove lo squalo non poteva raggiungerli. Avevano avuto fortuna: lo squalo non era riuscito ad acchiapparne nemmeno uno. Tutti si erano salvati, tutti, meno il pesciolino straniero. Nell’anfratto tra gli scogli si fece un gran silenzio. Ognuno sapeva che là fuori, nel mare, il pesciolino stava combattendo per la sua vita. All’improvviso Arcobaleno si decise: – Che aspettate? Dobbiamo aiutarlo! – esclamò. Fu come se il suo grido avesse risvegliato gli altri pesci del branco... non si tirò indietro nemmeno Zig-Zag. Velocissimi i pesci circondarono lo squalo che restò abbagliato da tutte le loro scaglie luccicanti. Nella confusione Arcobaleno prese il pesciolino e lo guidò in salvo tra gli scogli. Ancora una volta l’intero branco sfuggì allo squalo. Soltanto Zig-Zag aveva qualche graffio: con la sua coraggiosa resistenza contro lo squalo, a modo suo, aveva chiesto perdono al pesciolino straniero. – Benvenuto nel nostro gruppo – disse Arcobaleno. E il piccolo pesce fu contento che nell’acqua nessuno potesse vedere le sue lacrime. M. Pfister, Arcobaleno, non lasciarmi solo!, Nord-Sud Edizioni

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STRANE STORIE DA IMMAGINARE PE R. .. PARLARE

Ti sei mai sentito escluso da un gruppo? Che cosa hai provato? Capita che qualche tuo amico venga allontanato dagli altri? Cosa ne pensi? Perché? Discutine con i compagni e l’insegnante.

COMPREN

DO

Segna con una linea colorata a lato del testo l’inizio, lo svolgimento e la conclusione. Cancella la risposta sbagliata.

erché il branco non accetta il piccolo pesce straniero? P Aveva un colore diverso Parlava un’altra lingua ome si sente il nuovo arrivato? C Arrabbiato e deluso

Triste e solo

a chi viene attaccato il branco di pesci? D Da una balena Da uno squalo hi vuole aiutare lo straniero? C Arcobaleno Zig-Zag erché Zig-Zag combatte valorosamente contro lo squalo? P Era più grosso Per farsi perdonare rcobaleno che cosa ha insegnato al suo gruppo? A Come scacciare uno squalo Che bisogna accettare chi è diverso 57


ASCOLT

PLOP E IL BUIO 1. Rispondi con una X.

Chi sono i personaggi del racconto? Plop Plop e il papà Plop e la mamma Mamma e papà gufo Dove si svolge la storia? Su un tetto Su un albero Su un lampione Su un cespuglio

Che cosa vuole Plop? Essere un gufo di notte Essere un gufo di giorno Non essere un gufo Essere un gufo adulto Come sono i fatti narrati? Reali Fantastici Reali e fantastici Perché? ........................................................................................................ ...................................................................................................................................

Quando? Di giorno Di notte Di sera Di mattina

...................................................................................................................................

Com’è questo racconto? Fantastico Realistico Non so

2. La parola problema può avere due significati. Collega ogni frase al significato giusto.

Questo problema si risolve con l’addizione.

Situazione di difficoltà

Il problema del gufetto è la paura del buio.

Quesito aritmetico

3. Quale altro titolo potresti dare al racconto? Rispondi con una X.

Le abitudini del gufo 58

Un gufo pauroso

Lezioni di volo

Una notte buia

Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.

TESTO AUDIO E IN GUIDA


PE R. ..

IMPARARE FACILE

IL RACCONTO FANTASTICO Leggi e sottolinea nel testo le parole colorate suggerite, poi ripeti più volte ad alta voce.

immaginari fantastici

Il racconto fantastico narra fatti immaginari, cioè che non sono accaduti e non possono accadere nella realtà.

sequenze cronologico inizio svolgimento conclusione

I fatti si svolgono in sequenze, cioè rispettando l’ordine cronologico. Il racconto si divide in tre momenti: inizio, svolgimento e conclusione.

personaggi realistici fantastici tempo indeterminato luoghi fantastici

I personaggi che agiscono nel racconto fantastico possono essere realistici o fantastici (fate, draghi, fantasmi, animali o oggetti parlanti...). Il tempo è indeterminato. I fatti narrati avvengono in luoghi reali o fantastici.

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SO COMPRENDERE

CHE CATASTROFE, LILLI ! 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

Lilli era una bambina birichina, una di quelle bambine che non ascoltano mai quello che dicono i genitori. Una volta, però, le capitò una spiacevole disavventura che le servì da lezione. Mentre passeggiava, scorse una vecchia casa tutta ricoperta di edere. Si avvicinò alla porta, che per fortuna non era chiusa a chiave, ed entrò. Che strana casa! Al muro erano appese code di coccodrillo e la lampada somigliava a un serpente. Con un po’ di spavento Lilli fece il giro della casa e si fermò davanti a uno scaffale: c’era una bottiglietta rossa che la tentava moltissimo. “Dev’essere sciroppo di granatina!” pensò e se ne versò un po’ in un bicchiere, poi lo bevve. Catastrofe delle catastrofi! All’improvviso tutto il suo corpo si ricoprì di orribili puntini rossi. Sconvolta, prese un’altra bottiglia: quello strano liquido bianco doveva essere una medicina! Ne bevve qualche goccia... doppia catastrofe! I capelli le si drizzarono e gli occhi le si gonfiarono. Improvvisamente la porta si spalancò e una terribile strega entrò nella stanza. Lilli scivolò sotto il letto e vi rimase in silenzio. La strega, pestando i piedi per la rabbia, grugnì: – Chi ha bevuto le mie pozioni? Poi, sghignazzando disse: – Quello sciocco non sa che gli basterebbe toccare queste code di coccodrillo per tornare come prima! Lilli aveva sentito tutto. Aspettò che la strega si allontanasse, poi posò le mani su un’enorme coda di coccodrillo. Immediatamente i puntini rossi scomparvero e i capelli e gli occhi tornarono normali. Allora scappò veloce come un lampo e corse, corse, finché non fu arrivata a casa. E da quel giorno, credetemi, Lilli sta molto, molto attenta a tutto ciò che mangia! A. Rocard, Piccole storie per sognare, Lito

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Il racconto fantastico 1 Collega le frasi alla parte di testo corrispondente. Lilli assaggia tutto ciò che trova e si trasforma.

inizio

Lilli ha imparato la lezione e non mangia più qualsiasi cosa.

svolgimento

Lilli non ubbidisce mai ai genitori.

conclusione

2 Rispondi con una X. Chi è il protagonista? Una strega I genitori di Lilli Lilli Un coccodrillo

Dove si svolge la storia? A casa di Lilli A scuola In un bosco In una vecchia casa

Quando? In un passato determinato In un passato immaginario Nel presente Nel futuro

3 Riordina i fatti in ordine di tempo numerandoli da 1 a 6: attento c’è un intruso, cancellalo. Mangiò una manciata di palline verdi e blu. Bevve un liquido bianco, gli occhi le si gonfiarono e i capelli le si drizzarono. Arrivò la strega che si infuriò per quello che era successo. Un giorno Lilli entrò in una casa vecchia e strana. Lilli seguì le indicazioni della strega, ridiventò normale e corse fino a casa. B evve uno sciroppo rosso e il suo corpo si coprì di puntini rossi. La strega disse a voce alta come fare per tornare come prima. 4 C i sono dei fatti che non possono accadere nella realtà? Sottolineali nel brano, poi elimina dalle frasi le parole sbagliate. Alcuni fatti narrati nel racconto possono accadere nella realtà solo nella fantasia . Quindi questo testo è fantastico realistico . 5 Rileggi nel testo le frasi indicate e quelle vicine, poi rispondi: attento alle parole sottolineate. “Una volta, però, le capitò una spiacevole disavventura...” (righe 2-3) A chi capitò la disavventura? ...................................................................................................................................... “Sciroppo di granatina! pensò e se ne versò un po’ in un bicchiere” (righe 11-12) Che cosa bevve? .......................................................................................................................................................................... “Scivolò sotto il letto e vi rimase in silenzio” (riga 19) Dove rimase in silenzio? .................................................................................................................................................... Verso le competenze Comprendere e analizzare il racconto fantastico: la struttura, gli elementi, il lessico.

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M AGICHE STORIE DA SOGNARE LA NASCITA DI PINOCCHIO C’era una volta... “Un re!” diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno. Un bel giorno questo pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname che tutti chiamavano mastro Ciliegia. Il falegname si rallegrò tutto e, dandosi una fregatina di mani per la contentezza, borbottò: – Questo legno è capitato al momento giusto: voglio servirmene per fare una gamba di tavolino. Detto fatto, prese subito l’ascia, ma quando fu lì per lasciar andare la prima asciata, rimase col braccio sospeso in aria, perché sentì una vocina sottile sottile che disse raccomandandosi: – Non mi picchiare tanto forte! Figuratevi come rimase quel buon vecchio di mastro Ciliegia! Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza, ma non vide nessuno. Guardò sotto il banco, e nessuno; guardò dentro un armadio, e nessuno; aprì l’uscio della bottega per dare un’occhiata anche sulla strada, e nessuno. – Ho capito – disse allora ridendo e grattandosi la parrucca – si vede che quella vocina me la sono figurata io. Rimettiamoci a lavorare. UN LIBRO PER TE

L’AUTORE Carlo Collodi IL LIBRO Pinocchio si caccia continuamente nei guai, non sopporta la disciplina e la scuola. Passa da una disavventura all’altra, circondato da una grande varietà di personaggi singolari e fantastici che ti incuriosiranno. Di sicuro seguire Pinocchio ti divertirà, ma ti farà anche riflettere e cresce un po’.

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PER... E I C L A S S IC I D E R E C IA P IL

Allora prese in mano la pialla, ma, mentre piallava in su e in giù, sentì la solita vocina che gli disse ridendo: – Smetti! Tu mi fai il pizzicorino sul corpo! Questa volta il povero mastro Ciliegia cadde giù come fulminato. In quel momento qualcuno bussò alla porta ed entrò nella bottega un vecchietto tutto arzillo, di nome Geppetto. – Buongiorno, mastro Ciliegia – disse Geppetto – stamattina m’è piovuta nel cervello l’idea di fabbricarmi un bel burattino di legno; ma un burattino meraviglioso, che sappia ballare e fare i salti mortali. Che ve ne pare? – Buona idea, compare Geppetto. Cosa posso fare per aiutarvi? – Vorrei un pezzo di legno stagionato. Mastro Ciliegia, tutto contento, andò a prendere quel pezzo di legno che era stato la causa di tante paure. Geppetto ringraziò e se ne tornò a casa. C. Collodi, Pinocchio, Il Mulino a vento, Raffaello Editrice

I REBUS Gioca con la storia e attiva la mente per trovare la soluzione dei seguenti rebus: i numeri ti indicano la lunghezza delle parole. 3, 8, 6, 8

CHE SPAV

M

........................................................................................................................................................................................................

2, 5, 2, 7

IL

SI

NTA

........................................................................................................................................................................................................

8, 2, 6

GEP

LO LAV

........................................................................................................................................................................................................

9, 1, 9

PIN

È BIRI

........................................................................................................................................................................................................

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MAGICHE STORIE DA SOGNARE

IL TOPOLINO AVIDO DENTRO la favola La favola è un breve racconto fantastico e come tale si divide in tre momenti: inizio, svolgimento, conclusione. Nella conclusione la favola presenta sempre un insegnamento: la morale.

Un topolino molto fortunato aveva fatto la tana proprio sotto il pavimento di un granaio. Aveva trovato un buchino in un’asse di legno, così il grano passava un chicco alla volta, cadendogli in casa. Un giorno, il topolino decise di invitare a cena tutti i topi di sua conoscenza e, per renderla ancora più spettacolare, salì nel granaio e ingrandì il forellino rodendo il legno. Lo allargò così tanto che il grano cominciò a scendere in casa, come una vera cascata. Il topolino sembrava assai soddisfatto di quel lavoro e uscì per andare incontro ai suoi ospiti. Ma quando entrò in casa con gli amici vide che il grano, e perfino il buco, erano spariti! Il padrone del granaio, infatti, si era accorto subito del grosso buco. Aveva riparato il pavimento e raccolto tutto il grano scivolato sotto. – Ben mi sta – disse il topo guardando i suoi amici che ridevano sotto i baffi. – È proprio vero che a volere troppo si finisce con il perdere anche quello che si ha! L. N. Tolstoj, Gli animali nelle favole, Giunti Scuola

COMPREN

DO

C erchia nella favola con i colori corrispondenti l’inizio, lo svolgimento e la conclusione. S ottolinea la morale della favola e rifletti. Quale tra questi famosi proverbi ne esprime il significato?

hi fa da sé fa per tre C Chi troppo vuole nulla stringe Chi non risica non rosica Chi la fa l’aspetti 64


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

LA TARTARUGA VANAGLORIOSA Una tartaruga si trovava sulla riva del fiume, quando un vocìo indistinto la distolse dai suoi sogni. – Vedo migliaia di tartarughe sulla riva del fiume – disse qualcuno. – Andiamo a prendere delle reti e catturiamone qualcuna. Sono buone da mangiare. – Ottima idea – rispose un altro. Splash, la tartaruga si immerse nell’acqua. Quegli uomini volevano mangiarla, doveva pensare a un modo per fuggire. Poi le venne un’idea geniale. Provò un moto d’orgoglio per se stessa, perciò uscì dall’acqua per parlare con due gru. – Devo trovare un modo per sfuggire ai cacciatori – spiegò agitandosi. – Se voi teneste un lungo bastone tra i vostri becchi, riuscireste a volare insieme con il bastone, giusto? Le gru rifletterono un momento prima di annuire. – E se afferrassi con la bocca il bastone, allora voi potreste portarmi lontano dai cacciatori. – Sì, potremmo – dissero le gru. – Ma dovrai tenerti forte. Gli uomini stavano tornando con le loro reti quando le due gru spiccarono il volo, portando la tartaruga sul bastone. – Santo cielo! – esclamarono – Quegli uccelli sono così intelligenti da aver trovato un modo per portare una tartaruga. – È stata una mia idea! – esclamò la tartaruga vanagloriosa. Lasciò la presa, cadde in acqua e fu preda dei pescatori.

LE SS IC O

Quali aggettivi possono sostituire l’aggettivo vanagloriosa?

Vanitosa M odesta P resuntuosa S uperba S emplice R icercata

M. Joslin, Favole dal mondo, Il pozzo di Giacobbe

COMPREN

DENTRO la favola I personaggi della favola sono quasi sempre animali parlanti che hanno gli stessi pregi (virtù) e difetti (vizi) degli uomini.

DO

Indica con una X i completamenti giusti.

I l protagonista di questa favola è la tartaruga. i cacciatori. le gru. la tartaruga e le gru.

Le gru e la tartaruga parlano e si comportano come persone. si comportano da veri animali. non parlano. 65


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

IL CEDRO SUPERBO In un giardino, insieme ad altre piante, cresceva un cedro tanto bello quanto superbo. La sua chioma si innalzava nel cielo al di sopra di tutti gli altri alberi. – Toglietemi quel noce – disse un giorno il cedro. E il noce fu tolto. – Portatemi via quel fico – disse ancora il cedro. – Mi toglie l’aria. E il fico fu tolto. Così, uno alla volta, il cedro fece eliminare tutte le altre piante e rimase il padrone assoluto del giardino. Ma un giorno arrivò una grande burrasca di vento. Il cedro si aggrappò alla terra con le sue lunghe radici e cercò di resistere alle tremende raffiche che lo scuotevano tutto. Non trovando altre piante sul suo cammino, il vento strapazzò il cedro, lo piegò e, infine, lo stese a terra. L. da Vinci, Fiabe e leggende, Giunti

DENTRO la favola Nella favola il tempo è indefinito perché la morale è sempre valida; i luoghi sono imprecisati e in genere naturali, come boschi, prati...

COMPREN

DO

S ottolinea nella favola, con i colori corrispondenti, le parole che indicano il tempo e il luogo in cui si svolgono i fatti. Metti in ordine con i numeri i fatti raccontati.

Il cedro chiese di togliere il fico e così fu fatto. Il cedro chiese di togliere il noce e così fu fatto.

LE SS IC O

Il cedro è superbo, cioè: si sente in pericolo. si sente bello. si sente alto. si sente superiore a tutti. 66

Nel giardino cresceva un cedro bello e superbo. I l cedro chiese di togliere tutte le altre piante dal giardino e così fu fatto. I l vento stese il cedro a terra. Arrivò una burrasca.


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

LE FORMICHE E LA CICALA F1 F2 F3

F1 F2

F3

F123 C F1

F2 F3

Tre formiche stavano tappate nel formicaio, mentre fuori soffiava la tramontana. – Come si sta bene qui al riparo! – E senza preoccupazioni: le provviste sono abbondanti! – Abbiamo lavorato sodo nella buona stagione e ci godiamo i frutti della fatica. – Sì, però a me manca qualcosa, non so esattamente... – Lo so io: c’è troppo silenzio quaggiù. Ci mancano i rumori, i canti, i suoni che si sentivano in superficie. – Ti ricordi che bello era il frinire delle cicale? Mentre parlavano si sentì bussare: “Toc, toc!” . – Chi bussa? – chiesero le formiche in coro. – Sono una cicala infreddolita e affamata, aprite, per favore. – Vieni, vieni dentro! Come sei ridotta! Meno male che ti è rimasta la chitarra – disse una formica aprendogli la porta. – Ti rifocilleremo e poi ci canterai qualcosa... – Per fortuna sei arrivata tu, cara cicala. Stavamo proprio morendo di noia!

DENTRO la favola In alcune favole moderne i personaggi hanno caratteristiche e ruoli diversi rispetto alle favole classiche. Di conseguenza anche la morale cambia.

N. Vicini, 365 storie, una per ogni giorno, Fabbri

COMPREN

DO

A scolta la favola classica La cicala e la formica di Esopo. Ora rileggi la favola moderna e indica con una X se le frasi si riferiscono alla favola moderna (M) o a quella classica (C).

M Le formiche sono accoglienti. La formica non è per nulla generosa. La cicala è canterina e sfaticata. La cicala è infreddolita e affamata. Chi è sfaticato si ritroverà con nulla in mano. È bello accogliere un amico in difficoltà.

C

PE R. .. LEGGERE BENE

Dividetevi i ruoli delle tre formiche (F1, F2, F3) e della cicala (C), poi leggete le battute con la giusta intonazione. 67


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

LA GALLINELLA ROSSA COMPREN

DO

S egna con una X il completamento giusto.

Il luogo della favola è imprecisato. reale e naturale. reale e imprecisato. immaginario e naturale. Il tempo è vicino e indefinito. vicino e definito. lontano e definito. lontano e indefinito. I personaggi sono reali con caratteristiche fantastiche. fantastici. reali in tutto. La gallina è pigra. vanitosa.

laboriosa. previdente.

I suoi amici sono generosi. igri. p presuntuosi. olosi. g La morale è: Chi non collabora può sempre contare sugli altri. Se neghi aiuto agli altri, non puoi aspettarti che gli altri ti aiutino. 68

C’era una volta una gallinella rossa. Viveva nel pollaio di una bella fattoria. La gallinella aveva tre amici: un gatto, un’anatra e un topo. Una mattina, la gallinella trovò dei chicchi di grano. – Chi mi aiuta a piantare il grano? – domandò.

– E va bene! – esclamò la gallinella rossa – Farò da sola. E così fece. Poi aspettò per tutto l’inverno e finalmente, in estate il grano era maturo. – Chi mi aiuta a mieterlo? – chiese la gallinella rossa.

– E va bene! – esclamò la gallinella rossa – Farò da sola. E così fece. Portò il grano al mulino e lo macinò senza l’aiuto di nessuno. – Chi mi aiuta a fare il pane? – chiese la gallinella rossa.

– E va bene! – esclamò la gallinella rossa – Farò da sola. E così fece. Infornò il pane senza l’aiuto di nessuno. – Chi mi aiuta a mangiare il pane? – chiese la gallinella.

– Neanche per sogno! – esclamò la gallinella rossa. – Lo mangerò tutto da sola! E così fece. AA.VV., Favole di animali per i più piccini, Ed. Usborne


PE R. ..

IMPARARE FACILE

LA FAVOLA Leggi e sottolinea nel testo le parole colorate suggerite, poi ripeti più volte ad alta voce.

racconto fantastico

La favola è un breve racconto fantastico.

inizio svolgimento conclusione morale

È divisa in tre momenti: l’inizio, lo svolgimento e la conclusione. Nella conclusione c’è sempre una morale, cioè un insegnamento.

animali parlanti vizi virtù tempo indefinito luoghi imprecisati

I personaggi della favola sono animali parlanti con i vizi (difetti) e le virtù (pregi) degli uomini. Il tempo è indefinito e i luoghi sono imprecisati e naturali.

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SO COMPRENDERE

IL LEONE E IL TOPO 1 L eggendo il titolo puoi già intuire di quale tipo di testo si tratta. Segna con una X l’affermazione più probabile. È un testo informativo che parla scientificamente degli animali. È un racconto fantastico con personaggi trasformati in animali dalla magia. È un racconto realistico sul mondo animale. È una favola che ha come protagonisti un leone e un topo.

Mentre il leone dormiva nel bosco, alcuni topolini giocavano lì vicino. Uno di essi, senza volerlo, passò sul suo corpo. Poveretto! Il leone si svegliò e afferrò con una zampata il povero topo, deciso a sbranarlo. Il topo lo supplicò: – Se mi lasci libero, te ne sarò riconoscente per tutta la vita. Il re della foresta scoppiò a ridere, ma lo lasciò andare. Pochi giorni dopo il leone cadde nella trappola di alcuni cacciatori che lo legarono a un albero, e cominciò a ruggire disperatamente. Il topo accorse e, appena riconobbe il prigioniero, si mise a rodere la corda che lo legava. Il leone, liberato, così gli disse: – Tempo fa hai riso di me perché credevi che non avresti mai avuto bisogno del mio aiuto. Ora sai che anche i piccoli e i deboli possono essere utili ai grandi. Esopo

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La favola

2 S egna con delle linee colorate a lato del testo: l’inizio, lo svolgimento e la conclusione della favola. 3 C ompleta inserendo al posto giusto le seguenti parole: superbo/riconoscente. I protagonisti della favola sono:

un leone ..................................................

un topo ..................................................

4 Indica con una X i completamenti giusti. Il leone è superbo, cioè si crede bello e forte. pensa di non avere bisogno di nessuno. non ha paura di niente. è sempre arrabbiato.

Il leone ruggì disperato perché venne liberato dal topo. arrivarono i cacciatori. venne catturato. i topi lo infastidivano.

Il topolino è riconoscente, cioè riconosce la forza del leone. sa di essere piccolo e debole. restituisce il favore ricevuto. pensa di diventare amico del leone.

Il topo supplicò il leone perché: lo facesse progioniero. lo lasciasse libero. giocasse con lui. cadesse nella trappola.

Il leone scoppiò a ridere perché il topolino aveva detto una cosa assurda. il topolino era proprio simpatico. il topolino gli aveva fatto solletico. il leone era un tipo allegro.

Il topo liberò il leone perché aveva paura. era obbligato dagli altri topolini. era grato e riconoscente al leone. trovava simpatico il leone.

5 Sottolinea la morale della favola e ricopiala nel foglietto, poi rispondi.

............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................

Verso le competenze Comprendere e analizzare la favola: la struttura, gli elementi, il lessico.

Da chi è espressa? Dall’autore Dal leone Dal topo Da nessuno: si deduce dal testo 71


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

L’OCA DALLE PIUME D’ORO

DENTRO la fiaba La fiaba è un racconto fantastico in cui agiscono personaggi reali insieme a personaggi fantastici con poteri magici. LE SS IC O

La parola locandiera deriva da locanda. Sai spiegare il significato delle due parole? L’espressione entrarono di soppiatto significa: entrare con i piatti in mano. entrare di nascosto. entrare rumorosamente. entrare silenziosamente. COMPREN

DO

Tanto tempo fa un ragazzo andò nella foresta e lì incontrò un vecchio affamato a cui diede il suo pranzo. Il vecchio, che in realtà era un grande mago, gli disse: – Poiché sei stato gentile, ti donerò un’oca dalle piume d’oro. Il ragazzo la mise sotto il braccio e si diresse verso una locanda dove trascorse la notte. Quando si addormentò, le tre figlie della locandiera entrarono di soppiatto nella stanza per vedere da vicino quel meraviglioso uccello e prendere una delle sue piume d’oro. Ma, non appena misero le mani sull’oca, rimasero incollate, l’una con l’altra, all’oca. La mattina seguente, il ragazzo ripartì con l’oca e le tre ragazze. Raggiunse un castello dove regnava un re, che aveva una figlia tanto seria, che non aveva mai riso in vita sua. Per questo il re aveva stabilito di darla in sposa soltanto a chi l’avesse fatta ridere. Il ragazzo decise di presentarsi alla principessa. Questa, quando vide le tre ragazze incollate all’oca e tra di loro, scoppiò in una sonora risata. Fu così che le figlie della locandiera furono liberate e il ragazzo e la principessa si unirono in matrimonio. Vissero felici e contenti e trattarono con riguardo l’oca dalle piume d’oro, che li ripagò deponendo moltissime uova, naturalmente d’oro. J. Goodwin, S. Waterhouse, Storie della buonanotte in cinque minuti, Il Pozzo di Giacobbe

Rispondi.

hi sono i personaggi magici di questa fiaba?......................................................................................................................................................... C Chi sono i personaggi reali?................................................................................................................................................................................................................ Che potere magico ha l’oca?.............................................................................................................................................................................................................. Perché il mago regalò l’oca al ragazzo?............................................................................................................................................................................... Che cosa fece ridere la principessa?........................................................................................................................................................................................ 72


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

LA PRINCIPESSA E IL DRAGO C’era una volta un regno felice. Un giorno un terribile drago si posò sulla roccia che sovrastava il castello e inviò al re un messaggio: “Consegnami una fanciulla, o abbatterò il castello!”. La principessa Malvina si sacrificò. Salutò suo padre, prese uno scrigno pieno di erbe mediche e si fece portare in cima alla montagna. Il drago le andò incontro soffiando fuoco e fiamme, ma rimase così colpito dallo sguardo dolce della fanciulla che si calmò all’istante. Una notte la principessa fu svegliata da un terribile rumore: – Un ramo appuntito si è conficcato nella mia zampa – si lamentava il drago. La principessa con le sue dita sottili, riuscì a estrarre il ramo dalla zampa. Medicò la ferita con le sue erbe e cantò una canzone al drago. Fu così che il corpo del drago svanì, lasciando il posto a un bellissimo giovane. – Sono un principe – disse – trasformato in drago da un mago malvagio. Soltanto una fanciulla che avesse provato compassione per me avrebbe potuto ridarmi sembianze umane! I due giovani si innamorarono e fecero ritorno al castello.

DENTRO la fiaba I personaggi della fiaba sono: il protagonista, buono e leale, che supera delle prove grazie alla sua astuzia o a un oggetto magico; l’antagonista, malvagio, che ostacola il protagonista; l’aiutante, buono e gentile, che aiuta il protagonista a superare le prove, donandogli uno o più oggetti magici.

T. Wolf, Le più belle storie di Principesse, Dami Editore

COMPREN

DO

Rispondi con una X.

Chi è il protagonista della fiaba? Malvina Il drago Il re Il principe

Chi è l’antagonista? Il re Il drago Il mago Il principe

Come si salva Malvina? Con la sua astuzia Con delle erbe mediche Con l’aiuto del re Con l’aiuto di un principe 73


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

MIGNOLINA C’era una volta una donna che desiderava avere un bambino, ma non riusciva ad averlo. Così chiese aiuto a una strega che le diede un seme. La donna piantò il seme e subito crebbe un fiore: fra i suoi petali c’era una bambina grande come un mignolo. Per questo la chiamarono Mignolina. Mignolina dormiva in un guscio di noce, con un petalo di rosa per coperta e la donna era contenta. Una notte entrò in casa un grosso rospo che rapì Mignolina e la imprigionò su una foglia di ninfea. Dei pesciolini rosicchiarono il gambo della foglia, che fu portata via dalla corrente. Un maggiolino vide Mignolina sulla foglia tra le acque, la portò nel bosco, la posò su un fiore e l’abbandonò. Mignolina visse sola nel bosco: dormiva su un letto d’erba, si nutriva col polline dei fiori e beveva la rugiada del mattino. Ma quando cominciò a nevicare la bambina tremava per il freddo. Per fortuna una topolina l’accolse nella sua tana e le diede cibo e riparo. Mignolina in cambio faceva le pulizie e raccontava belle storie alla padrona di casa. Un giorno, in una galleria scavata da una talpa, la bambina trovò una rondine: pareva morta per il freddo, ma il suo cuore batteva. Il freddo l’aveva sorpresa prima che riuscisse a migrare. Mignolina si prese cura di lei e a primavera la rondine, ormai ristabilita, uscì all’aperto e volò via. Per ringraziare Mignolina, alla fine dell’estate, la rondine tornò e la portò in volo in Africa. Qui la posò in un prato fiorito sulla corolla di un fiore. 74


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

IN VA L S

I

Mi ALLENO

N umera da 1 a 6 gli animali che appaiono nella fiaba in ordine di tempo.

Dentro c’era un omino alto come Mignolina: portava sul capo una corona d’oro e aveva ali lucenti sulle spalle. Era lo Spirito del fiore. In ogni fiore di quel prato abitavano un omino o una donnina come lui, e lui comandava su tutti loro. Lo Spirito del fiore le chiese se voleva diventare sua sposa e lei rispose di sì. Subito dai fiori uscirono festanti graziosi omini e donnine alati. Anche a Mignolina vennero donati un paio di ali e un nome nuovo: Maja. H. C. Andersen, Mignolina, Edizioni EL

DENTRO la fiaba La fiaba inizia quasi sempre con C’era una volta, indicando che la storia si svolge in un tempo passato non ben definito. I luoghi sono poco descritti e, a volte, immaginari.

COMPREN

DO

Segna con una X i completamenti giusti.

Il tempo di questa fiaba è un periodo storico preciso. lontano, imprecisato. I luoghi di questa fiaba sono poco descritti e imprecisati. reali e descritti dettagliatamente.

Rondine

Rospo

Topolina

Talpa

Maggiolino

Pesciolini

Rispondi con una X.

no di questi personaggi non è U presente nella fiaba, quale? Donna Drago Strega Spirito del fiore erché Mignolina dormiva in un P guscio di noce? Perché non aveva una casa Perché era piccola Perché non aveva una mamma Perché l’avevano rapita hi accolse Mignolina nella sua C tana? Un rospo Un maggiolino Una rondine Una topolina Chi è Maja? La topolina La mamma di Mignolina Mignolina La rondine 75


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

IL GATTO CON GLI STIVALI Tanto tempo fa, un povero mugnaio morì e lasciò al più grande dei suoi figli il mulino, a quello di mezzo l’asino e al figlio minore il gatto. – Finirò per morire di fame – si lamentava il minore. Ma il gatto gli disse: – Procurami un paio di stivali e un sacco robusto, ti farò fare fortuna. Il figlio del mugnaio gli diede quello che voleva. Il gatto catturò un coniglio, lo mise nel sacco e si presentò al re. – Ecco qui un regalo da parte del mio padrone, il marchese di Carabas – gli disse. E da quel giorno tornò spesso dal re a portargli pernici, lepri e conigli che catturava con il suo sacco. Un giorno venne a sapere che il re sarebbe andato a fare una passeggiata in riva al fiume con la principessa sua figlia. – Quando passa la carrozza del re, togliti i vestiti e buttati nel fiume. Al resto penserò io – disse il gatto al figlio del mugnaio. Il giovane fece quello che gli era stato detto e il gatto cominciò a gridare: – Aiuto! Il marchese di Carabas sta affogando! Il re mandò a soccorrerlo; intanto il gatto raccontava che i briganti avevano appena rubato la carrozza e i vestiti del suo padrone. Il re mandò a prendere per lui degli abiti lussuosi. La principessa, appena lo vide, si innamorò del giovane e lo invitò a passeggio con loro. Intanto il gatto correva avanti e gridava a tutti i contadini: – Se il re vi chiede di chi è questa campagna, rispondete che è del marchese di Carabas, altrimenti sarà peggio per voi! Naturalmente gli ubbidirono e il re era sempre più convinto che quel marchese di Carabas fosse molto ricco. 76

DENTRO la fiaba Anche la fiaba ha un inizio, uno svolgimento e una conclusione. Nella conclusione l’avventura del protagonista termina sempre con un lieto fine.

COMPREN

DO

I ndividua con i colori giusti l’inizio e la conclusione poi sottolinea il lieto fine della fiaba.


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

Corri e corri, il gatto era arrivato al castello dell’orco, il vero padrone di quelle terre. Il gatto bussò al portone e disse: – Ho saputo che qui vive un grande mago e vorrei tanto conoscerlo. L’orco lo fece entrare e gli mostrò alcune delle sue magie. – Scommetto che non sapresti trasformarti in un topolino – lo sfidò il gatto furbamente. L’orco orgoglioso voleva dimostrare al gatto la sua abilità e così, un istante dopo, al posto dell’orco c’era un minuscolo topo. Il gatto allora gli saltò addosso e se lo mangiò in un boccone. Proprio in quel momento arrivò la carrozza del re. – Benvenuti nel castello del marchese di Carabas – disse il gatto inchinandosi. – È una dimora degna di una principessa – disse il re, e aggiunse: – Figlia mia ti do il consenso di sposare il marchese di Carabas. La principessa e il figlio del mugnaio si sposarono e vissero felici e contenti per molti anni, insieme al gatto con gli stivali. C. Perrault, Il gatto con gli stivali

SCRIVO

C ompleta le frasi che sintetizzano lo svolgimento della fiaba.

Il giovane procurò un paio ................................................................................ e ....................................................................................................... al gatto. Il gatto portò al re .......................................................................... dicendo che ................................................................................................................................ Il giovane si buttò .......................................................................... mentre passava........................................................................................................................ I contadini, su ordine del gatto, dissero al re che le terre erano ............................................................................................................ Intanto il gatto, al castello dell’orco, .............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

La carrozza con il re, la principessa e il giovane arrivò al castello dell’orco e ....................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................

77


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

CAPPUCCETTO ROSSO IN RIMA Il Lupo, avendo avuto il desiderio di farsi finalmente un pasto serio, a casa della Nonna andò a bussare. Lei schiuse, lui le chiese: – Posso entrare? Con tutti i denti aguzzi e la ghignaccia di già protesi verso la sua faccia. Gridò la poveretta: – Oh Dio, mi mangia! Infatti, poco dopo, era già in pancia; ma essendo lei piuttosto magra e asciutta lui, quando l’ebbe masticata tutta, disse deluso: – Non è sufficiente: un pranzo come questo è quasi niente! Girando con guaiti, quatto quatto, diceva: – Qui ci vuole un altro piatto!

DENTRO la fiaba Questa è una fiaba moderna, in rima. Nelle fiabe moderne, a volte, i ruoli o le caratteristiche dei personaggi sono modificati o invertiti.

Infine, con lo sguardo da furbetto: – Mi fermo qui e attendo Cappuccetto che viene per il bosco lentamente. E il lupo si vestì immediatamente con i vestiti della divorata (che, del banchetto, eran parte scartata), indossò scialle e cuffia fatta a mano, mise le scarpe e poi sopra il divano sedette ed aspettò compostamente. Entra la bimba, guarda attentamente, poi dice: – Nonna cara, che orecchione! – Son per sentirti meglio! – fa il birbone. – Che grandi occhi hai, cara nonnina! – Son per vederti meglio, nipotina! E tirandosi su meglio a sedere se la pregusta già con gran piacere. – Uh, al confronto con la vecchia arpia, questa sarà un vera leccornia... 78


MAGICHE STORIE DA SOGNARE

E dice allora Cappuccetto Rosso: – Che splendida pelliccia hai addosso! – Ma no! – protesta il Lupo. – Cosa fai? Dovevi dire: “Che grandi denti hai...”. Comunque è irrilevante la questione, perché ora ti mangio in un boccone! Ma non andò come il Lupo pensava e non andò come il Lupo sperava. Cosa fece Cappuccetto? Chi lo sa! Di certo il lupo una brutta fine fa! Due settimane dopo, passeggiando, per la foresta me ne stavo andando: ed ecco che incontrai quella bambina, senza cappuccio e senza mantellina. – Ti piace – disse con la voce fresca, – questa mia bella pelliccia lupesca? R. Dahl, Versi perversi, Salani

PE R. .. LEGGERE BENE

Dividetevi i ruoli: narratore, Cappuccetto, lupo, nonna. Ora leggete, interpretando con espressività i vari personaggi.

COMPREN

DO

C onosci la fiaba classica di Cappuccetto Rosso? Rispondi con una X.

he caratteristiche ha Cappuccetto Rosso nella fiaba classica? C È una bambina ingenua. maliziosa. furba. ubbidiente. Nella conclusione di questa versione moderna cosa succede? Il lupo mangia Cappuccetto Rosso Il lupo si ammala Cappuccetto Rosso riesce a scappare Cappuccetto Rosso si fa una pelliccia con il pelo del lupo Sottolinea nel testo le due espressioni che ti hanno suggerito la risposta.

79


ASCOLT LA PRINCIPESSA PRIGIONIERA 1. Rispondi con una X.

Chi è il personaggio in difficoltà? La principessa La maga Il principe La strega

Chi aiuta il principe? La maga La strega La principessa Il cavallo

Chi è il personaggio eroe che la salva? La principessa La maga Il principe La strega

Con quale mezzo? Con una spada magica Con una lozione magica Con una scala magica Con la furbizia

Qual è il problema da risolvere? La torre troppo alta I capelli della principessa Il cavallo del principe La torre senza porte e finestre

Cosa accade alla torre? Diventa l’abitazione del principe e della principessa Diventa la prigione della strega Si trasforma in polvere Riacquista porte e finestre

Chi è l’artefice dell’incantesimo? La fata La strega La maga La matrigna

Come si conclude la fiaba? Il principe sposa la maga Il principe sposa la principessa La principessa si taglia le trecce La principessa si scioglie i capelli

2. Segna con una X il completamento giusto.

Il racconto che hai ascoltato è una fiaba perché è un testo in cui agiscono personaggi reali e fantastici con poteri magici. è un testo in cui agiscono personaggi senza poteri magici. è un testo realistico su un principe e una principessa. è un testo che descrive un principe e una principessa. 80

Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.

TESTO AUDIO E IN GUIDA


PE R. ..

IMPARARE FACILE

LA FIABA Leggi e sottolinea nel testo le parole colorate suggerite, poi ripeti più volte ad alta voce.

racconto fantastico

La fiaba è un racconto fantastico.

inizio svolgimento conclusione lieto fine

È divisa in tre momenti: l’inizio con “C’era una volta”, lo svolgimento e la conclusione con il lieto fine.

personaggi reali fantastici protagonista antagonista aiutante oggetti magici tempo indefinito luoghi immaginari

Nella fiaba agiscono personaggi reali, insieme a personaggi fantastici che hanno dei poteri magici. Tra di essi distinguiamo: - il protagonista è buono e leale; - l ’antagonista è malvagio e ostacola il protagonista; - l ’aiutante aiuta il protagonista e gli dona degli oggetti magici. Il tempo è passato e indefinito e i luoghi sono immaginari. 81


SO COMPRENDERE

IL DRAGO A SETTE TESTE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27

C’era una volta un giovane generoso. Non era ricco: possedeva solo un cavallo. Un giorno decise di montarci sopra e di andare per il mondo a cercare fortuna. Arrivò in un paese sconosciuto, dove tutti avevano la faccia triste. Il giovane ne chiese la ragione. – Mio bel giovane – gli dissero i paesani – questo è un paese sventurato. Un drago spaventoso con sette teste si annida nelle acque del fiume. Ogni giorno, a mezzogiorno in punto, esce dalla sua tana e mangia una ragazza. Oggi tocca alla figlia del re. – Sarò io a uccidere il drago! – esclamò il giovane. Il re, sentite queste parole, gli disse: – Tieni questa spada. È magica. Solo i coraggiosi sono in grado di usarla e tu mi sembri un giovane coraggioso – e così dicendo gli augurò buona fortuna. Il giovane prese la spada e spronò il cavallo verso la riva del fiume. A mezzogiorno in punto arrivò la principessa e si avvicinò alle acque del fiume. L’acqua ribollì di schiuma e sette teste orribili emersero dalle onde. Il drago si lanciò sulla principessa. Il giovane cavaliere gli corse incontro facendo ruotare la spada magica. Si accese una lotta furibonda e... zac, zac, zac, le sette teste caddero una dopo l’altra. Il drago era vinto. In paese tutti tirarono un respiro di sollievo e festeggiarono, pieni di riconoscenza per il giovane coraggioso. Il cavaliere, naturalmente, sposò la principessa e vissero a lungo felici e contenti. G. Corretti, I miti e le favole antiche, Piccoli

82


La fiaba 1 Riordina le sequenze della fiaba, numerandole da 1 a 6.

2 Assegna ad ogni personaggio il suo ruolo e la sua qualità con una freccia. protagonista

coraggioso

antagonista

spaventoso

aiutante

fiducioso

3 Indica con una X i completamenti giusti. Il cavaliere vince il drago con il suo coraggio. una spada magica. l’aiuto dei paesani. l’astuzia del suo cavallo.

Il tempo della fiaba è indicato con precisione. lontano e imprecisato. vicino e imprecisato. lontano e preciso.

4 Rispondi con una X. on quale aggettivo non puoi C sostituire “sventurato” (riga 7)? Sfortunato Infelice Disgraziato Fortunato

cosa può riferirsi il verbo “ribollì” (riga 19) A oltre che alle acque del fiume? A una pentola sul fuoco A bolle di sapone A uno stato di agitazione A un mare in burrasca

Verso le competenze Comprendere e analizzare la fiaba: la struttura, gli elementi, il lessico.

83


LE SS IC O

IMPRONTE SULLA NEVE

Con quale altra espressione sostituiresti freddo polare? Freddo africano Freddo artico

VOGLIA DI VOLARE

Oggi è una giornata splendida, luminosa, freddissima. Fa un freddo polare, ha detto la televisione. Si vedono strade coperte di neve, case coi tetti bianchi e un camino che fuma, macchine ferme che non riescono a partire a causa del ghiaccio. Il cielo però è così sereno che pare finto. – Vorrei volare – dico ad alta voce. – Se vuoi volare ti ci porto io – dice mamma. Usciamo tutti ben coperti. Andiamo in centro. Ci fermiamo davanti a una porticina vicina al duomo. Scalino dopo scalino, in corridoi stretti e ripidi, arriviamo in cima al campanile. Dall’alto la mia città è stupenda, vedo le case, le chiese e le strade e i monti in lontananza. Non c’è una nuvola. Davvero mi pare di volare. La mamma mi guarda e ride. – Anch’io – dice – ho voglia di volare, qualche volta. E allora vengo quassù. L. Tumiati, Vorrei volare sulla neve, Giunti

2017 NATALE

Capodanno

DICEMBRE 1 2 3 4 5 6 7

84

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 31 25 26 27 28

S. Stefano

2018

Giovedì grasso

GENNAIO 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

Epifania

22 29 23 30 24 31 25 26 27 28

FESTA DELL A DONNA

FEBBRAIO 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

CARNEVALE

15 16 17 18 19 20 21

22 23 24 25 26 27 28

Martedì grasso

MARZO 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 31 25 26 27 28

Festa del papà


Cade lenta, sile nziosa, bianca, soffice la neve: è una danza m isteriosa di farfalle, lieve , lieve.

M. Salucci, M

. Lombardi

lo Quando il cie po è grigio e cu e sul monte o appare il lup vicino vorrei essere . di un camino a m m a fi a ll a i

M. Moschin

È Per me inverno è ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

Mi piace perché ......................................................................... .............................................................................................................................

a, o, dalla cucin is v v ro p m ’i ll a Poi lementina. c i d o m fu ro : giunge un p vero speciale v a d o m fu ro È un p del Natale. io c n u n n a l’ è

.............................................................................................................................

Non mi piace perché .......................................................... ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

C. Albaut

Tra i mesi di gennaio e febbraio, in Cina si festeggia il Capodanno. Le celebrazioni durano 15 giorni. È usanza pulire la casa per fare posto alla felicità e alla buona sorte che il nuovo anno porterà. Le famiglie si riuniscono per mangiare e stare insieme. Nelle case si appendono lanterne, piccoli ninnoli portafortuna, immagini di divinità e nastri rossi di Capodanno. Questo periodo si conclude con la Festa delle Lanterne.

85


INVERNO

BABBO NATALE HA MAL DI DENTI Babbo Natale è di cattivo umore perché ha mal di denti. Questa mattina, mentre stava gustando una mandorla tostata, gli si è rotto un pezzo di dente, e per giunta colmo della sfortuna, il suo dentista è andato in Svizzera a sciare! Mamma Natale sta preparando insieme con i settantasette gnomi tutto il necessario per il viaggio di stasera. Quando Babbo Natale entra nell’officina, tutti smettono di lavorare, tanto grande è il loro stupore: si è legato la barba sopra la testa e sembra un uovo di Pasqua con i baffi. – È un nuovo travestimento per far ridere i bambini? – No, – dice Babbo Natale, e sembra molto stanco. – Non so proprio se oggi ce la farò a mettermi in viaggio. – Oh, caro, è da anni che desidero saltare anch’io giù dai camini e distribuire giocattoli ai bambini di tutto il mondo! – Questa poi, non se ne parla neppure! – Ah ah, e perché di grazia? Credi che sia davvero così difficile? Più difficile che aprire ogni giorno milioni di lettere e smistarle? O controllare di continuo che nel tuo sacco non manchi nemmeno un pacco? Più difficile che aiutarti ad infilare gli stivali?

86


INVERNO

– Forse hai ragione, ma sei anche capace di guidare la slitta trainata dalle renne? – Certo! Sono ormai centocinquant’anni che ho la patente per la slitta! E poi quest’anno potresti anche tu per una volta andare a guardare cos’è arrivato sotto l’albero di Natale! – E va bene, hai vinto! Un momento, aspetta, stamattina è nato il piccolo Klaus. Portagli la scatolina con la sorpresa a molla... E mettiti due paia di calze. Secondo le previsioni stanotte farà molto freddo! E devi stare attenta al camino dei Bianchi, sopra c’è un nido di cicogne. E poi... – Va bene, va bene, non preoccuparti! Me la caverò – disse mamma Natale. Poi salta sulla slitta con tale slancio che i campanelli si mettono a suonare. AA.VV., Il libro UNICEF di Natale, Editrice Piccoli

LE SS IC O

Smistare le lettere significa: raccoglierle in un unico gruppo. suddividerle in più gruppi. buttarle via. mischiarle tra loro. SCRIVO

Completa le seguenti frasi poi riscrivi in breve il racconto sul quaderno.

Babbo Natale è di cattivo umore perché ................................................................................................................................................................................ Mamma Natale si offre di ............................................................................................................................................................................................................................... In un primo momento Babbo Natale non ............................................................................................................................................................................ ma poi ....................................................................................................................................................................................................................................................................................... Così mamma Natale ............................................................................................................................................................................................................................................. 87


INVERNO

31 DICEMBRE Trentun dicembre, giornata bigia, l’anno vecchio fa la valigia, vestiti, camicie e giacche ripone poi in gran fretta va alla stazione, a mezzanotte c’è un treno diretto e lui deve ancora fare il biglietto. Per troppo tempo si è dato da fare e ora è il momento di riposare, andrà in vacanza in quei paesi dove villeggiano per mesi e mesi. – Buona notte, signori e signore, non siate tristi, per favore, perché per un anno che se ne va uno migliore ne arriverà. PE R. .. PARLARE

Cosa vorresti che succedesse nel nuovo anno a te, ai tuoi amici e nel mondo? Discutine in classe. 88

M. L. Giraldo, Filastrocche sotto la neve, Giunti Junior


INVERNO

LO SBAGLIO DELLE BEFANE Una volta le befane, nella confusione della partenza, si scambiarono i sacchi. Terminata la distribuzione, si accorsero di aver sbagliato tutto. Successe un mezzo finimondo: colpa tua, colpa sua, io l’avevo detto... – Non perdiamo tempo – disse la befana di Roma. – C’è solo una cosa da fare: tornare sui nostri passi, riprendere i regali e recapitarli di nuovo, al giusto indirizzo. – Io non ci penso neanche, – fece una befanuccia bionda dagli occhi neri – io ho appuntamento con il mio fidanzato! E se ne andò senza voltarsi. Ma le altre, sospiron sospironi, si misero in cammino. Purtroppo era troppo tardi. Dappertutto i bambini si erano già alzati per vedere i regali della befana ed erano contentissimi così, non ce n’era uno che si lamentasse. – Ho capito – disse la befana di Roma. – I bambini di tutto il mondo sono uguali e amano gli stessi giochi. Ecco la spiegazione del mistero.

IN VA L S

I

Mi ALLENO

R ispondi con una X.

uali sono i personaggi di questa Q storia? Una befanuccia bionda La befana di Roma Le befane del mondo Babbo Natale Quando si svolge la storia narrata? La vigilia di Natale La vigilia dell’Epifania A Capodanno Il giorno di Natale ome si dimostra la befana di C Roma? Scortese Premurosa Egoista Cortese ome si dimostra la befanuccia C bionda? Scortese Premurosa Egoista Cortese

G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi

89


INVERNO

IL PUPAZZO DI NEVE Quel giorno Marta e il suo fratellino costruirono un bel pupazzo di neve. Tutti i passanti si fermavano incantati e al pupazzo piacevano molto tutte quelle attenzioni. Poi Marta e Piero rientrarono a casa e il pupazzo rimase, solo ma felice, in quella fredda notte piena di pace.

– Cip, cip, cip! – Sto sognando? Chi svolazza qua intorno? – Il mio nido caldo non c’è più! La tempesta di neve se l’è portato via. Cip, cip, cip! Aiutami, pupazzo, altrimenti morirò! – Come? Proprio io dovrei riscaldarti? Sono fatto di neve e sono tutto ghiacciato! – Ci sarebbe il tuo cappello! – E va bene, prenditelo! – Grazie mille, mio buon amico!

Tutto a un tratto il pupazzo scoppiò a ridere. Chi gli faceva il solletico? Sentiva qualcosa di soffice, di morbido all’altezza del ventre. – Ah, sei tu leprotto! Senti che tosse! E la tua pancia fa strani rumori! – È la fame. Ho tanta fame! I campi sono pieni di neve, per questo sono venuto a chiedere aiuto a te. – A me? Vuoi che vada nei campi in cerca di carote? Carote?! Oddio, il mio magnifico naso! Il pupazzo di neve era sgomento. Ma davanti a lui c’era una lepre con lo stomaco vuoto e gli occhi supplichevoli. – E va bene, prenditi la mia carota! – Grazie mille, mio buon amico! Che notte! Prima il cappello, poi il naso. 90

LE SS IC O

Sgomento non significa: spaventato timoroso scoraggiato sereno


INVERNO

Il pupazzo era triste. Avrebbe voluto essere bellissimo, invece... La Luna emanava i suoi raggi, le stelle brillavano e il cielo scintillava come un fuoco. Poi il pupazzo di neve alzò la testa e sorrise. – Ahi, chi mi punge? Un riccio! E in pieno inverno? Perché non sei in letargo? – Lo ero! Poi d’improvviso è scoppiato il fuoco. La mia tana, il mio letto: tutto è andato bruciato! Aiutami per piacere! “Perché io?” voleva chiedere il pupazzo. E invece disse: – Perché non io? Non poteva chiudere gli occhi e far finta di niente, sentiva lo sconforto del riccio. E gli porse la scopa. – Per me? Grazie mille, mio buon amico! La mattina seguente il Sole era alto nel cielo, luminoso e splendente. Quando vide il pupazzo di neve gli regalò un caldo sorriso. – Non ridere di me, Sole! – Ridere di te? Ma scherzi! La Luna mi ha raccontato tutto. Pupazzo di neve, sei stato meraviglioso! Tutto il bene che hai fatto non verrà dimenticato, te lo prometto! Più tardi, quando Marta e Piero corsero in giardino, videro un fiore bianco come il latte, un bucaneve, proprio dove c’era il pupazzo di neve. F. Stich, Un pupazzo di neve davvero generoso, Bohem

PE R. .. RECITARE

Scegliete un ruolo: alcuni di voi saranno i personaggi altri il pubblico. Procuratevi gli oggetti necessari e disegnate su un cartellone uno scenario invernale. Infine leggete la storia con le giuste intonazioni, interpretando i personaggi. Potete rappresentare la storia più volte scambiandovi i ruoli. Sarà divertente. 91


INVERNO

I GUERRIERI DELL’ALLEGRIA

ME PA R L O D I

Come festeggi il Carnevale? Con chi? Dove? Qual è la tua maschera preferita? Ti piace fare scherzi? Perché?

Viva i coriandoli di Carnevale, bombe di carta che non fan male! Van per le strade in gaia compagnia i guerrieri dell’allegria: si sparano in faccia risate scacciapensieri, si fanno prigionieri con le stelle filanti colorate. Non servono infermieri perché i feriti guariscono con una caramella. Guida l’assalto, a passo di tarantella, il generale in capo Pulcinella. Cessata la battaglia, tutti a nanna. Sul guanciale spicca come una medaglia un coriandolo di Carnevale. G. Rodari

LE SS IC O

Il termine di origine latina Carnevale significa “levare la carne”, perché questa fase precede il periodo di Quaresima, i quaranta giorni prima di Pasqua in cui la religione cristiana prevede di non mangiare carne. Il Carnevale esiste in tantissimi Paesi ed è caratterizzato da costumi buffi e stravaganti. C. Lenars, Le feste nel mondo raccontate ai ragazzi, L’ippocampo

92


NATURALMENTE

RIUTILI

ZZIAMO

BASTA UN GUANTO VECCHIO PER TROVARE UN NUOVO AMICO

UN CALDO AMICO

Ti sei perso un guanto? Disegna nell’altro, con un gessetto, le forme indicate nella figura.

2

CODA

CAPO

ZAMPE

1

Ritaglia con attenzione, seguendo il disegno fatto.

CORPO ORECCHIE

3

Imbottisci le varie parti e usa la cucitrice per attaccarle.

4

Con la capocchia colorata di uno spillo fai il naso, incolla gli occhi.

5

Ecco qua il tuo nuovo amico! 93


AN T ICHI R ACCO N T I DA SCOPRI R E IL VASO DI PANDORA Un giorno Zeus chiamò suo figlio Efesto e gli diede un compito difficilissimo: avrebbe dovuto costruire una donna, che non fosse una statua inerte, ma una donna vera, che si muovesse, parlasse e pensasse. Efesto, che si vantava di saper creare qualsiasi cosa, si mise all’opera. – Ecco, questa è Pandora! – disse agli altri dèi dopo poco tempo, mostrando una bellissima fanciulla. Persino le dee, che di solito erano molto gelose, ammirarono la splendida creatura. – Io le regalerò l’oro dei miei capelli! – disse la bella Afrodite. – Io le darò la saggezza del mio cervello! – replicò Atena. – Io le darò una voce melodiosa! – promise Apollo. – Da me avrà la furbizia! – sentenziò Ermes. Zeus ammirò l’opera del figlio e poi diede alla fanciulla uno dei suoi otri, dicendole: – Vai da Prometeo, che ha rubato il fuoco agli dèi per regalarlo agli uomini e donagli questo vaso!

UN LIBRO PER TE

GLI AUTORI Anna Casalis, Tony Wolf IL LIBRO Questo libro raccoglie i miti greci più noti e ti aprirà le porte della fantasia. Incontrerai dèi, eroi, uomini e donne che agiscono in un tempo lontanissimo vivendo avventure legate all’origine del mondo, ai suoi misteri e al suo senso. Entra nella mitologia, è un mondo appassionante e straordinario!

94


PER... E I C L A S S IC I D E R E C IA P IL

Ma Prometeo, che era molto furbo e sapeva che Zeus ce l’aveva con lui per quella storia del fuoco, non volle aprire il vaso e lo passò a suo fratello Epimeteo, che era un po’ stupidotto. Il giovane, accecato dalla bellezza di Pandora e incapace di resistere alla curiosità, ignorò l’ammonimento del fratello, che gli aveva consigliato di non accettare mai doni dagli dèi, e aprì il vaso misterioso. Ahimè, Zeus vi aveva rinchiuso tutti i mali del mondo, che in un baleno si sparsero ovunque sulla Terra! Fu il caos. Epimeteo si precipitò a chiudere il vaso, ma era ormai troppo tardi! Al suo interno rimase la sola cosa buona che Zeus ci aveva messo: la speranza! A. Casalis, T. Wolf, Miti e leggende, Dami Editore

ANAGRAMMANDO Gioca con la storia. Attiva la mente per trovare l’anagramma delle seguenti parole: disponi in ordine diverso le lettere e costruisci nuove parole.

CAOS

C _ _ A

PANDORA

P _ D _ _ _ A

DONI

N _ _ I

N_ _O

OTRI T _ _ I

T _ _ O

O _ _ I

OPERA

P_ _ _O P_ _ _N_ O

R_ _O

I_ _O 95


ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

IL MITO CINESE DI PANGU All’inizio di tutto, Cielo e Terra non esistevano. C’era solo un grande, immenso uovo, e dentro di esso cresceva Pangu, il creatore. Cresci e cresci, dopo diciottomila anni, Pangu era diventato un gigante, così ruppe il guscio e uscì fuori. Il bianco dell’uovo diventò il Cielo, il tuorlo la Terra; Pangu rimase con i piedi piantati al suolo e la testa tra le nuvole. Quando poi il Cielo cominciò ad alzarsi e la Terra ad abbassarsi, il suo corpo dovette allungarsi a dismisura. Lo sforzo terribile uccise Pangu. Così il gigante cadde e cominciò a trasformarsi: dal suo corpo nacquero le montagne, dai suoi muscoli i campi, dalle vene strade e sentieri, dai denti e dalle ossa i metalli, le pietre e le perle. E dai suoi peli nacquero gli alberi, dalla sua voce il vento, dal suo sangue i fiumi. Dai pidocchi che aveva sul corpo, infine, nacquero gli uomini e gli animali, e il mondo intero, così come lo conosciamo, fu creato.

DENTRO il mito Il mito è un racconto fantastico che vuole spiegare l’origine del mondo, degli esseri viventi, dei fenomeni naturali. I miti sono stati inventati da antichi popoli quando ancora non sapevano dare spiegazioni scientifiche a ciò che accadeva intorno a loro.

F. Lazzarato, L’uomo che amava i draghi, Mondadori

COMPREN

DO

R ispondi con una X.

Che cosa uccise Pangu? La rottura del guscio dell’uovo Lo sforzo di allungarsi per toccare il Cielo e la Terra La testa tra le nuvole

Che cosa vuole spiegare il mito di Pangu? Le imprese di Pangu L’origine del Cielo, della Terra e dei suoi abitanti L’origine delle parti del corpo umano

Quale antico popolo ha inventato questo mito? ................................................................................................................................................ 96


ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

GLI STRUMENTI MUSICALI Un giorno il dio Nanye si recò a rendere visita a sua moglie che abitava lontano dalla sua dimora. Pensava di tornare indietro il giorno stesso, ma l’ora del rientro passò senza che lui se ne accorgesse. Dovette quindi fermarsi al villaggio per passarvi la notte. Per rendere più piacevole la serata chiese agli abitanti di cantare e suonare qualcosa per lui. Ma quelli lo guardavano stupiti: non conoscevano strumento alcuno. Nanye rimase sorpreso: – Nessun popolo può vivere senza la musica – disse, e si sedette pazientemente in mezzo a loro. Prese una zucca e iniziò a svuotarla. Bagnò una pelle, la tese ben bene e con essa ricoprì la zucca vuota. Poi intagliò un bastone di legno e ne fece il manico. Lavorò per molte ore spiegando agli uomini e alle donne seduti attorno a lui cosa stava facendo in modo che fossero in grado di ripeterlo quando fosse ripartito. Spiegò la bellezza della musica e come questa servisse per far salire la propria voce in alto, fino al cielo. Alla fine, dalle sue abili mani uscì un liuto e da quel giorno lo strumento accompagnò sempre i canti e le danze delle tribù.

DENTRO il mito Nel mito i personaggi sono reali, come uomini e donne, o fantastici, come dèi o eroi dotati di caratteristiche eccezionali.

Filo diretto con MUSICA

Q uale di questi strumenti è un liuto?

J. Carioli, Ai due lati dell’arcobaleno, Accademia Naz. di S. Cecilia

COMPREN

DO

R ispondi con una X e sui puntini.

Chi è il protagonista del racconto? Un abitante del villaggio La moglie del dio Nanye Il dio Nanye

Chi sono gli altri personaggi? Gli abitanti del villaggio La moglie del dio Nanye Il dio Nanye

È un personaggio reale o fantastico?

Sono personaggi reali o fantastici?

...............................................................................................................................

...............................................................................................................................

97


ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

IL SERPENTE ARCOBALENO Mito aborigeno In un’era molto lontana, chiamata il Tempo del sogno, la Terra era piatta senza fiumi e laghi. L’arcobaleno si trasformò in un serpente e strisciando arrivò sulla Terra. Dopo un po’ raggiunse un accampamento. I suoi abitanti lo accolsero gentilmente e lui insegnò loro a danzare e a cantare. Un giorno, due ragazzi entrarono nella capanna del serpente, ma il serpente era affamato e li inghiottì. Il giorno dopo, se ne andò di soppiatto dal villaggio. Quando gli abitanti si accorsero dell’accaduto gli diedero la caccia. Lo trovarono mentre dormiva tutto attorcigliato intorno a una montagna. Senza far rumore, si avvicinarono e gli fecero un taglio nel fianco: i due ragazzi si erano trasformati in pappagalli e volarono via. Allora il serpente si svegliò. Infuriato per la ferita, strinse sempre più forte tra le sue spire la montagna fino a quando questa si frantumò e le sue rocce caddero a terra. Il cielo si oscurò e cominciò a piovere. Allora il serpente strisciò sottoterra, creando colline, fiumi e laghi.

DENTRO il mito Anche il mito si divide in tre momenti: l’inizio in cui ciò che si vuole spiegare non esiste ancora; lo svolgimento in cui succedono fatti straordinari che cambiano le cose; la conclusione in cui il fenomeno appare com’è oggi.

A. Ganeri, Miti in 30 secondi, Electa Kids

Filo diretto con

GEOGRAFIA

Gli Aborigeni d’Australia credono che le caratteristiche della Terra siano sacre e che siano state create dagli spiriti degli antenati in un’era chiamata Tempo del sogno. Gli antenati creatori vagavano per l’Australia, alcuni come esseri umani, altri come animali, dando forma al paesaggio durante il cammino. 98

COMPREN

DO

erchia i tre momenti C del racconto con i colori corrispondenti: inizio, svolgimento, conclusione.


ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

COSÌ NACQUERO GLI UOMINI Mito africano Dicono che Dio, all’origine del mondo, fece l’uomo d’argilla e poi lo mise a cuocere nel forno del pane. Volendolo ben cotto, lo lasciò troppo a lungo nel forno, così quando uscì era diventato nero. Allora lo avviò su per il Nilo alla terra delle facce bruciate: l’Etiopia. Poi fece un altro uomo d’argilla e lo mise in forno; ma questa volta, per paura che bruciasse, lo tirò fuori troppo presto e questo fu l’uomo bianco. Dio lo abbandonò lungo la corrente perché andasse a vivere nei Paesi del Nord. Il terzo esemplare, infine, uscì dal forno al momento giusto, di un bel color terracotta. Così gli fu concesso di abitare sul Nilo, dove Dio aveva creato l’uomo.

DENTRO il mito Nel mito il tempo è lontanissimo, in genere è quello dell’origine del mondo; i luoghi sono la Terra, l’Universo o altri ambienti naturali non ben definiti.

J. Knappert, Dei, Spiriti e Re della mitologia africana, Mondadori

COMPREN

DO

Q uando avvengono i fatti? Sottolinea nel testo l’espressione che lo indica. R ispondi con una X.

I n quale altro modo puoi sostituire l’espressione che indica il tempo del mito? Poco tempo fa All’inizio di ogni esistenza Al tempo dei nonni In questo mito come sono i luoghi? Reali Fantastici Che cosa vuole spiegare il mito? La creazione dell’universo La creazione degli uomini La creazione del fiume Nilo

Filo diretto con

GEOGRAFIA

Fai una piccola ricerca sul planisfero o su internet per scoprire in quale continente sono collocati l’Etiopia e il fiume Nilo. 99


ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

E COSÌ NACQUERO GLI ANIMALI LE SS IC O

ollega ogni parola al suo C corretto significato.

organismo microscopico

prensile

che ha la capacità di afferrare

virus

Filo diretto con SCIENZE

ollega ogni animale alla C propria caratteristica.

orso

squame

maiale

pinne

serpente

becco

delfino

corazza

pappagallo

corna

mosca

antenne

tartaruga

peli

farfalla

grugno

cervo ali

Nella notte dei tempi, dopo che il Cielo e la Terra furono separati e il Mondo iniziò a esistere, il primo dei dodici imperatori del Cielo chiamò il Fabbricatore di animali, Kkienn Zoou, e gli disse: – Datti da fare. Voglio che tu mi riempia la terra di animali! Usa quello che vuoi, squame e pinne, becchi e corazze, ali e corna, antenne, peli e grugni; mettici tutta la scatola dei colori, fai lunghi nasi, occhi a palla, boschi di zampette, code prensili; falli nuotare, ronzare, barrire, gracidare, cinguettare, rosicchiare, mangiare le bacche e il kit-kat; falli enormi o minuscoli, simpatici o viscidi, fai quello che vuoi, ma fanne tanti. Voglio che poi l’uomo dica: “Che prodigio la natura!”. Il Fabbricatore di animali si chiuse nella sua baracca di legno e prese a disegnare e montare modellini e incastrare pezzi e fare calcoli, finché fu pronto. In meno di una settimana la Terra era piena di miagolii e squittii e ronzii e starnazzamenti e pizzicotti di insetti e pescatori e insetticidi e mostre di gatti e accalappiacani e polenta col capriolo. L’Imperatore del Cielo fece una visita alla Terra e fu abbastanza soddisfatto: tirò il naso all’elefante e controllò di persona se il giaguaro faceva veramente centoventi all’ora. – Bene, bene – diceva ridacchiando. Si fece dare un microscopio e disse che i virus non erano male e, anche se erano un po’ bruttini, nessuno li vedeva. Fu entusiasta dei dinosauri: – Grossi, robusti – disse – resisteranno moltissimo! S. Benni, Terra!, Feltrinelli

100


ASCOLT

APOLLO, DIO DELLA MUSICA 1. Rispondi con una X.

Che cosa vuole spiegare questo mito? L’origine di litigi e invidie L’origine della pace L’origine della musica L’origine di Apollo ed Ermes

Chi interviene per mettere pace? Le mucche Zeus Tutti gli dèi La madre

Perché Ermes e Apollo litigano? Apollo ruba le mucche a Ermes Ermes ruba la cetra a Apollo Ermes ruba le mucche a Apollo Apollo ruba la cetra a Ermes

uale strumento regalò Ermes ad Apollo, Q per farsi perdonare? Flauto Chitarra Cetra Pianoforte

2. Collega con le frecce a ciascun personaggio del mito le sue caratteristiche.

bugiardo pacifico

ladro

Apollo Ermes

scapestrato

onesto semplice

3. C ollega i seguenti modi di dire al giusto significato.

Farla sotto il naso

Essere un furfante

Cadere dalle nuvole

Imbrogliare, ingannare qualcuno

Essere un ladro matricolato

Meravigliarsi, stupirsi

TESTO AUDIO E IN GUIDA

Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.

101


SO COMPRENDERE

PROMETEO E IL FUOCO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26

Mito greco All’inizio dei tempi, Prometeo amava molto il genere umano e aveva insegnato ai mortali tutto quanto gli era stato possibile. Zeus invece, che era un dio geloso e vendicativo, pensava: “Se quel maledetto non la smetterà di insegnare ogni cosa ai mortali, questi finiranno con il diventare più forti e potenti degli dei”. Per questo non permise a Prometeo di prendere il fuoco: anzi lo nascose affinché egli non lo potesse rubare. Prometeo si recò allora dalla dea Atena che lo aveva sempre protetto. – Atena, – le spiegò – voglio regalare il fuoco agli uomini e ho deciso di rubare una scintilla al carro del Sole. Ma devo farlo di nascosto, perché Zeus mi ha proibito di fare questo dono ai mortali. Atena condusse lei stessa Prometeo fino al grande recinto dove stava rinchiuso il cocchio del Sole. Prometeo accostò una torcia al carro, lasciò che si infiammasse, poi ne staccò una piccola brace che nascose dentro il cavo di una canna e sgattaiolò via in fretta, sempre protetto da Atena, la quale fece in modo che nessuno lo vedesse. Disceso immediatamente sulla Terra donò il fuoco agli uomini, insegnando loro anche a servirsene. B. Reggiani, L’Olimpo, un fantastico mondo di miti, La Sorgente

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Il mito 1 Indica con una X i completamenti giusti. Questo racconto è una favola. una leggenda. un mito. un racconto realistico.

Perché racconta la vita degli dèi. spiega l’origine del fuoco. dà istruzioni per accendere un fuoco. vuole insegnare a essere generosi.

2 Colora le caratteristiche dei personaggi: puoi colorarne più di una. Prometeo Atena

geloso

avaro

vendicativo

benevolo

inaffidabile

protettiva

bellicosa

disponibile

3 Rispondi con una X. In che tempo si svolge questa storia? Recente Lontano e non definito Lontano, ma ben definito Non si può sapere Perché Zeus negò il fuoco agli uomini? Preferiva tenerlo per sé Temeva che diventassero troppo potenti Voleva farli morire di freddo Aveva paura che si bruciassero Come si procurò il fuoco Prometeo? Rubandolo Convincendo Zeus a darglielo Facendolo rubare da Atena Prendendolo da un vulcano

ell’espressione “non permise a Prometeo di N prendere il fuoco, anzi lo nascose” (righe 7-8-9) a chi si riferisce la parola sottolineata? A Prometeo Al fuoco A Zeus Al sole Che cosa hanno in comune le seguenti parole? amava / spiegò / ho deciso / era Sono tutti nomi Sono tutti articoli Sono tutti verbi Sono tutti aggettivi on quale voce verbale puoi sostituire C l’espressione “sgattaiolò via”? (riga 20) Entrò di nascosto Scappò inseguito da un gatto Velocemente rincorse un gatto Uscì fuori di nascosto

Verso le competenze Comprendere e analizzare il mito: la struttura, gli elementi, il lessico.

103


ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

LA ZEBRA E IL BABBUINO DENTRO la leggenda La leggenda è un racconto fantastico che vuole spiegare perché animali, piante o luoghi hanno certe caratteristiche e come sono nati alcuni elementi naturali. I personaggi possono essere reali o fantastici.

Tanto tanto tempo fa, nella savana africana, vivevano un babbuino ingordo e la prima zebra del mondo. Il babbuino ingordo viveva sulle rive dello stagno. Pensava che lo stagno fosse tutto suo. Schizzava e sgambettava nell’acqua dall’alba al tramonto. Un’estate faceva così caldo che il sole bruciava anche le nuvole nel cielo. Avevano tutti una sete terribile, ma al babbuino non importava. La zebra trotterellò verso lo stagno. Il babbuino saltava su e giù infuriato. La zebra si limitò a sbuffare e scalciare. – Lo stagno non è solo tuo – disse la zebra. – Abbiamo tutti sete. Lasciaci bere. – Neanche per sogno! – rispose il babbuino – Sparisci! E si mise a raccogliere tanti rametti che accatastò accanto alla riva dello stagno e incendiò. Ma la zebra non era spaventata. Era infuriata. Sbuffò più forte che poté e partì al galoppo verso il babbuino e il falò. Senza fermarsi, colpì il babbuino con le zampe anteriori. Il babbuino finì in aria e con lui anche i rametti fuligginosi del falò che ricaddero sul corpo della zebra lasciandole tante strisce nere sul mantello. PUM! Il babbuino atterrò sul sedere. Ed è per questo che, ancor oggi, le zebre hanno le strisce e i babbuini hanno il sedere rosso. AA. VV., Racconti da tutto il mondo per i più piccini, Ed. Usborne

COMPREN

DO

Cancella con una X le parole sbagliate.

uesto racconto è un mito una leggenda . Q I personaggi sono reali fantastici . Questa leggenda spiega perché: la zebra ha le strisce e il babbuino il sedere rosso la zebra scalcia e il babbuino è dispettoso . 104


ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

LA LEGGENDA DEL GIRASOLE DENTRO la leggenda Un giorno d’estate, in un giardino, nacque un fiore strano: brutto, storto con un enorme disco di bronzo Il tempo della leggenda è, in sullo stelo sottile. genere, imprecisato, non I fiori dalle belle e coloratissime corolle non volevano definito e lontano. stare vicino a quel fiore brutto e triste, temendo che I luoghi sono di solito realistici, ma non ben definiti. la sua bruttezza li danneggiasse. Anche tutti gli animali del cortile lo schernivano e lo chiamavano “brutto sgorbio”. Il povero fiore soffriva molto, ma in silenzio, senza lamentarsi, guardava il Sole, che amava e ammirava con tutte le sue forze. Il Sole se ne accorse e decise di premiarlo: volse i suoi raggi splendenti intorno all’umile fiore finché alcuni di essi rimasero impigliati, creando una stupenda aureola d’oro. Allora il fiore crebbe, crebbe, e superò tutti gli altri suoi compagni, proteso verso il Sole. – D’ora in poi tu porterai il mio nome – gli disse il Sole. – E sarai il mio amico prediletto. Con i tuoi petali d’oro gli uomini tingeranno le stoffe; con i tuoi semi gli uccelli si nutriranno e gli uomini ricaveranno olio utile per cucinare. Così nacque il girasole. M. Spano, Enciclopedia della fiaba, Principato

COMPREN

DO

Indica con una X il completamento giusto.

Il tempo di questo racconto è il presente. il passato. non si sa.

La leggenda vuole spiegare come nacquero i fiori. come nacque il girasole. come nacque la corolla del girasole.

I fatti si svolgono in un ambiente indefinito. fantastico. ben definito e descritto.

La spiegazione data dalla leggenda è reale. fantastica. un po’ reale, un po’ fantastica. 105


ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

I SASSI DEL MONTE CARMELO DENTRO la leggenda Anche la leggenda si divide in tre momenti: all’inizio ciò di cui si parla non esiste ancora o è diverso da come lo conosciamo; nello svolgimento succedono i fatti che cambiano la situazione iniziale; nella conclusione si conferma il cambiamento avvenuto. COMPREN

DO

C erchia la conclusione della leggenda e rispondi.

Che cosa vuole spiegare? ...................................................................................... ......................................................................................

Leggenda ebraica Il saggio profeta Elia viveva da eremita sul monte Carmelo. Lasciava spesso la sua grotta e camminava per ore e ore sulla montagna pregando e meditando, e non portava mai cibo o acqua con sé, perché confidava nella provvidenza divina e nella generosità degli uomini. Una sera, dopo aver vagato tutto il giorno sotto il sole senza aver né mangiato né bevuto, si ritrovò ad attraversare un campo di meloni maturi. Il vecchio profeta vide un contadino, gli si avvicinò e disse: – Mi chiamo Elia e sono eremita. Mi sono allontanato troppo dal mio rifugio e non ho di che bere e mangiare. Fammi la carità, regalami uno dei tuoi frutti. Il contadino, un uomo avaro ed egoista, invece di aver compassione per il povero vecchio, rispose all’umile richiesta in malo modo: – Cosa vorresti, pezzente? Un melone? Ma sei forse cieco? Non vedi che questi sono sassi rotondi? Il vecchio profeta, adirato per tanta cattiveria, esclamò: – Voglia il buon Dio che tu abbia ragione! E un istante dopo, tutti i meloni si trasformarono in pietre. Ancora oggi, quelle pietre lisce e rotonde sono sparse ovunque sulle pendici del monte Carmelo a ricordare l’avidità e l’arroganza del contadino. G. Gotti, S. Sala, Venti storie di cibo, Einaudi ragazzi

Filo diretto con

GEOGRAFIA

Il monte Carmelo è una catena montuosa che si trova nell’Alta Galilea, una regione dello Stato di Israele. Secondo la Bibbia, il Monte Carmelo era il luogo di residenza del profeta Elia. 106


ANTICHI RACCONTI DA SCOPRIRE

LE MACCHIE DEL GIAGUARO Leggenda messicana Tanto tempo fa, gli animali non si cibavano l’uno dell’altro ma si nutrivano solo di erbe e di frutta. Il più ammirato era il giaguaro, per la sua figura elegante e slanciata e per la stupenda pelliccia gialla. Un giorno però, mentre il giaguaro stava giocando con un gruppo di scimmie, nella confusione, una di loro lanciò un frutto maturo che lo colpì alla schiena. Al vedere il proprio prezioso mantello così insudiciato, il giaguaro andò su tutte le furie e divorò la scimmia in un solo boccone. Tutte le altre scimmie cominciarono allora a gridare, e corsero a raccontare l’accaduto al Signore della Montagna che governava la vita nella giungla. – Il giaguaro ha infranto le regole della foresta: sarà punito. Salite su un albero di avocado e, quando passerà lì sotto, scagliategli addosso tutti i frutti: la sua pelliccia si macchierà. Questa, per lui, sarà la peggior punizione! Poi ordinò ai cinghiali di stanarlo dal suo nascondiglio. Appena il giaguaro uscì dalla tana, una grandinata di avocado gli macchiò la pelliccia che rimase così per sempre, a ricordo di quel che aveva commesso. Il giaguaro non dimenticò mai il torto subito dalle scimmie e dai cinghiali che, da quel giorno, sono il suo cibo preferito. Ma il Signore della Montagna, per difendere i suoi sudditi, donò alle scimmie una coda per arrampicarsi e ai cinghiali una pelle dura e spessa. E si raccomandò con loro di viaggiare sempre in branco, per non essere catturati.

SCRIVO

R iordina da 1 a 5 le sequenze della leggenda e scrivi sul quaderno il riassunto.

AA. VV., Fiabe e Leggende dal Messico, Franco Cosimo Panini

107


ASCOLT

LA MACINA MAGICA 1. Rispondi con una X.

Chi sono i personaggi della leggenda? Elementi della natura Uomini e bambini Adulti Animali

Quando? In un tempo ben definito In estate In un tempo non precisato, molto lontano Nel presente

Che cosa vuole spiegare? Perché il mare è azzurro Perché il mare è salato Perché la macina era magica Perché la macina è in fondo al mare

Perché secondo la leggenda il mare è salato? Il re ci ha versato il sale Il ladro ha affondato la barca La macina magica produce sale sul fondo La guardia non sa fermare la macina

Dove si svolge la storia? In luoghi reali Non si sa In luoghi fantastici In luoghi un po’ reali e un po’ fantastici 2. R imetti in ordine le parti delle tre frasi, numerandole come nell’esempio: attento c’è sempre un intruso.

non era salato possedeva la rubò 108

2

un tempo

era salato

un ladro

una macina magica

un re

la nascose

una notte

un ladro

Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.

1

il mare

TESTO AUDIO E IN GUIDA


PE R. ..

IMPARARE FACILE

IL MITO E LA LEGGENDA Leggi e sottolinea nei testi le parole colorate suggerite, poi ripeti più volte ad alta voce.

fantastico spiega l’origine

Il mito è un racconto fantastico che spiega l’origine del mondo, degli esseri viventi e dei fenomeni naturali.

tre momenti

È suddiviso in tre momenti: l’inizio, lo svolgimento e la conclusione.

dèi o eroi tempo lontanissimo luoghi naturali

I personaggi sono realistici o fantastici, come dèi o eroi. Il tempo è lontanissimo, perché è quello dell’origine del mondo. I luoghi sono naturali e reali come la Terra e l’Universo, ma non ben definiti.

fantastico spiega perché

La leggenda è un racconto fantastico che spiega perché cose, piante e animali hanno certe caratteristiche.

tre momenti

Anche la leggenda è suddivisa in tre momenti.

I personaggi possono essere realistici o personaggi fantastici. Il tempo è indefinito e lontano. tempo lontano luoghi imprecisati I luoghi sono realistici, ma imprecisati. 109


SO COMPRENDERE

COSÌ NACQUE L’ARCOBALENO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23

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Leggenda filippina Ci fu un’epoca in cui dèi e dee passavano gran parte del loro tempo sulla Terra. Un giorno Bathala, il re degli dèi, decise di tornare nella sua casa celeste per vedere se tutto era in ordine e sellò il suo cavallo, che era capace di correre più veloce del vento e delle nuvole. Appena il padrone gli saltò in groppa, il cavallo cominciò a galoppare senza mai fermarsi e in un lampo arrivò sulla riva dell’oceano. In quel punto, il Cielo era così vicino che si potevano sentire le voci di coloro che vivevano lassù. – Salta, mio bel cavallino – gridò Bathala. – So che puoi farcela! Ma il cavallo indietreggiò, puntando gli zoccoli. Quel salto era troppo anche per lui, che pure volava oltre i crepacci e balzava da una riva all’altra degli oceani. Allora Bathala chiamò i suoi servi celesti, che calarono dall’alto un lungo, lungo nastro di sette colori. E quando il nastro toccò la Terra diventò un ponte abbastanza robusto da reggere cavallo e cavaliere, che galopparono sino al Cielo. Così nacque l’arcobaleno, che nelle Filippine si chiama bahaghari, ossia “il ponte del re”. F. Lazzarato, V. Ongini, La fata della luna, Mondadori


La leggenda 1 Segna con una X il completamento giusto. Questo testo è realistico. una leggenda. poetico. un mito.

Prima dell’inizio della storia l’arcobaleno aveva solo un colore. l’arcobaleno non esisteva. in cielo c’era sempre l’arcobaleno. l’arcobaleno era sulla terra.

Lo scopo del narratore è dire come si chiama l’arcobaleno nelle Filippine. far conoscere i colori dell’arcobaleno. spiegare l’origine dell’arcobaleno. raccontare un’avventura di Bathala.

Alla fine della storia nacque l’oceano. l’arcobaleno scomparve. nacque l’arcobaleno. l’oceano scomparve. Il tempo in cui avviene la vicenda è immaginario e lontanissimo. un preciso momento storico. l’epoca moderna. un passato recente.

Il contenuto di questo testo è la spiegazione fantastica di un fenomeno naturale. la spiegazione scientifica di un fenomeno naturale.

Nel testo “casa celeste” (riga 4) significa: dipinta di celeste. che si trova in cielo. bella come il cielo. alta come il cielo.

I personaggi sono reali. fantastici. alcuni reali, altri fantastici. animali.

2 S egna con una X se le coppie di parole hanno significato uguale o diverso, come nell’esempio. Uguale tornare ordine iniziare vicino robusto groppa calare

partire disordine cominciare lontano vigoroso dorso salire

Diverso X

Verso le competenze Comprendere e analizzare la leggenda: la struttura, gli elementi, il lessico.

111


TU T T O I L M O N D O D A D E S C R I V E R E VI PRESENTO SHERLOCK HOLMES Voglio parlarvi di un uomo singolare. Un uomo capace di guardarvi dentro per quello che siete, con le vostre paure, i vostri desideri, le bugie che avete detto e anche quelle che state per dire. Perché il signor Sherlock Holmes (questo il suo nome) non era un investigatore come gli altri. Non consumava la suola delle scarpe inseguendo criminali per la città, intimando “altolà!” o frugando tra i cassetti in cerca di prove. No. Lui interrogava la realtà. Le cose. Le tracce. Un grappolo di impronte seminate lontano dalla scena del delitto, un pelo di barba rimasto impigliato sotto un bottone, una stringa slacciata. Tutto ciò che agli altri appariva insignificante e banale, agli occhi di Sherlock Holmes acquistava un’importanza clamorosa. – Le cose più piccole sono di gran lunga le più importanti – diceva. Alto, magro e dinoccolato, senza barba né baffi, sembrava un galantuomo più che un segugio del crimine. Nessuno poteva sospettare che, sotto le maniche di lana pregiata della sua giacca, si nascondevano mani ossute e forti, macchiate degli acidi e veleni che Holmes sperimentava su di sé. Voleva sapere tutto di tutto, Holmes. Leggeva e studiava fino a consumarsi la vista, e forse anche il cuore. Spesso era impossibile capire cosa pensasse, dietro quei UN LIBRO PER TE

L’AUTORE Arthur Conan Doyle IL LIBRO Sherlock Holmes è un investigatore molto arguto che basa le sue indagini sull’osservazione della realtà e di piccoli particolari che la maggior parte delle persone non è capace di vedere. Grazie al suo acume eccezionale riesce a risolvere i casi più difficili e a scoprire sempre la verità dei fatti. Segui le sue indagini e diventerai un ottimo osservatore.

112


PER... E I C L A S S IC I D E R E C IA P IL

suoi occhi aguzzi come spilli. Abile spadaccino e pugile scattante, era anche un genio del travestimento. Sapeva diventare chiunque, Holmes. Indossando i panni degli altri, riusciva a capirli meglio di quanto si capissero loro stessi. CosĂŹ era Holmes. Un uomo eccezionale e curioso, ma anche egoista e altezzoso. Qualcuno lo detestava, molti lo ammiravano. Quanto a me, non passa giorno senza che ricordi quanto straordinario fosse il mio amico Sherlock Holmes, investigatore privato. S. Rossi, Sherlock Holmes e il mastino dei Baskerville di A. C. Doyle, EL Classicini

PAROLE MISTERIOSE Fai come Sherlock Holmes, segui gli indizi e scoprirai le parole nascoste. Cambio di consonante

MUTO

MU_O

Cambio di vocale

MASSO

M_SSO

Cambio di iniziale

GABBIA

......................................................................

Cambio di genere

PORTO

......................................................................

Cambio di finale

PESCE

......................................................................

Cambio di estremi

MOGLIE

_OGLI_

Cambio di sillaba

SPIGOLI

SPI_ _LI

113


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

LA GRANDE MONTAGNA DENTRO la descrizione La descrizione spiega come sono gli ambienti, le cose, gli animali e le persone. Per descrivere si utilizzano le informazioni fornite dai cinque sensi, cioè i dati visivi, olfattivi, uditivi, gustativi, tattili. COMPREN

DO

ontinua a colorare nel C testo, con i colori corrispondenti: dati visivi, olfattivi, uditivi, gustativi e tattili. Poi rispondi.

uali dati non vengono Q usati nella descrizione? I dati visivi I dati olfattivi I dati uditivi I dati gustativi I dati tattili

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La grande montagna sulla quale stiamo arrancando è più viva che mai; ce lo fa sentire la voce allegra e a volte fragorosa dei suoi torrenti, delle sue cascate, il frusciare del vento, il cinguettio degli uccelli, il fischio lontano delle marmotte e il ronzio degli insetti attirati fin quassù dagli odorosi fiori. Spesso si avverte il profumo piacevole della terra umida, a tratti ancora impregnata del buon odore d’erba secca della passata stagione. Sopra di noi, ogni tanto, volteggia incuriosita una cornacchia, s’avvicina, gracchia e se ne va. Bianche nuvolette si addensano intorno ai picchi, creando fantastiche figure. Un sasso che rotola d’improvviso verso valle ci rivela una gradita sorpresa: due magnifici camosci. Infine, il nostro arrivo alla capanna sorprende una grossa marmotta intenta a scavarsi la tana proprio a ridosso del rifugio. Scappa velocissima emettendo il suo caratteristico fischio. W. Bonatti, Le mie montagne, Zanichelli


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

L’ACQUA E l’acqua fresca nasce fa ruscelli scende casca sui sassi scroscia e frusciando fa il fiume. E l’acqua sciolta nuota nelle valli e lunga e lenta larga silenziosa luminosa fa il lago. E l’acqua a onde muore non muore mai e muore non muore mai e muore mentre immensa fa il mare. R. Piumini, Io mi ricordo, Nuove Edizioni Romane

Di solito le descrizioni sono in prosa, ma possono essere anche in poesia. IN VA L S

I

Mi ALLENO

I ndica con una X il significato delle seguenti parole.

S e una cosa scroscia, fa un suono: cupo leggero sottile forte S e una cosa fruscia, fa un suono: cupo leggero sottile forte

COMPREN

DO

S ottolinea nella poesia, tutte le azioni che fa l’acqua.

115


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

UN ALBERO SPECIALE Poteva sembrare un albero come tutti gli altri, in mezzo a un prato leggermente in discesa. Aveva un grosso tronco e una chioma folta. Il tronco era ricoperto da una rugosa corteccia marrone e radici nodose spuntavano dal terreno. Le foglie erano verdi e folte, ma erano troppo in alto per vederne la forma. Ai piedi dell’albero c’erano ciuffi d’erba, margheritine e ciottoli. Sui rami c’erano fiori e frutti, farfalle, api e uccellini. Ma a guardare bene, si scopriva una porticina nascosta, in basso fra le radici nodose. Il tronco, infatti, era cavo e, dentro, c’era una scaletta a chiocciola che portava ai rami pieni di foglie. B. Pitzorno, La casa sull’albero, Mondadori

DENTRO la descrizione Per descrivere un ambiente si utilizzano i localizzatori spaziali: davanti, in mezzo, in alto, in basso...; si può seguire un ordine: da una visione d’insieme ai particolari o viceversa, dall’esterno all’interno o viceversa. COMPREN

DO

Rispondi e completa.

Dove cresce questo albero speciale? .............................................................................................................

Dove sono le foglie verdi e folte? .............................................................................................................

E i ciuffi d’erba?............................................................. .............................................................................................................

Sui rami ci sono........................................................... .............................................................................................................

Dove si trova la porticina? .............................................................................................................

E la scaletta a chiocciola? .............................................................................................................

SCRIVO

Continua la descrizione di questo albero speciale. Immagina: - dove porterà la scaletta a chiocciola? - che cosa ci sarà tra i rami pieni di foglie?

116


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

LA CAVERNA DELLO HOBBIT Era una caverna hobbit, cioè comodissima. Aveva una porta perfettamente rotonda come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello d’ottone proprio nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come un tunnel. Un tunnel molto confortevole, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito di sedie lucidate e di un gran numero di attaccapanni per cappelli e cappotti; lo hobbit amava molto ricevere visite. Il tunnel si snodava nella collina e molte porticine rotonde si aprivano su di esso, prima da una parte e poi dall’altra. Niente piani superiori per lo hobbit. Le camere da letto, i bagni, le cantine, le dispense, i guardaroba, le cucine, le sale da pranzo erano tutti sullo stesso piano, anzi sullo stesso corridoio. J. R. Tolkien, Lo hobbit, Adelphi

COMPREN

DO

Indica con una X il completamento giusto.

La descrizione della caverna segue questo ordine: dall’interno all’esterno. dall’esterno all’interno. Lo scrittore immagina di percorrere la caverna. osserva la caverna dall’alto. Questa caverna è un luogo reale. un luogo fantastico.

PE R. .. DESCRIVERE

Utilizzando lo stesso schema spaziale, provate a descrivere a voce la vostra scuola. 117


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

LA PICCOLA CITTÀ Da lontano, la piccola città aveva proprio un aspetto piacevole, sotto il sole primaverile. Le stradine strette, pavimentate con sassi rotondi, si snodavano tra le file di case. Nei giardinetti, che circondavano da ogni lato quasi tutte le case, spuntavano fiori dal profumo dolciastro o un po’ pungente. C’erano parecchi negozi, nella piccola città, e in quella bella giornata di primavera, molta gente ci entrava e usciva correndo. Le signore arrivavano da tutte le direzioni, con il cestino al braccio per comperare caffè, zucchero e burro. I campanelli degli ingressi suonavano continuamente, diffondendo nell’aria un allegro tintinnio. Molti bambini erano usciti a comperarsi la liquirizia o pacchetti di chewing gum che mangiavano con evidente soddisfazione. A. Lindgren, Pippi Calzelunghe, Editrice Piccoli

Filo diretto con

STORIA COMPREN

R iflettete e parlatene insieme.

I n questa piccola città del passato, le signore entravano nei negozi, con il cestino al braccio per comperare caffè, zucchero e burro. Oggi invece? Gli ingressi dei negozi avevano campanelli che suonavano per segnalare l’ingresso degli acquirenti. Come sono oggi le porte di molti negozi? 118

DO

C olora le barre accanto al testo con i colori corrispondenti ai dati sensoriali.

dati visivi

dati uditivi

dati olfattivi

dati gustativi

Indica con una X il completamento giusto.

La descrizione della piccola città segue questo ordine: da una visione d’insieme ai particolari. dai particolari a una visione d’insieme.


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

LA LUCERTOLA Ero sdraiato a pancia in giù a godermi un caldo sole di primavera, e osservavo attentamente una lucertola. Era appiattita sul tronco di un ramo, a un palmo dal mio viso. Il suo corpo immobile pareva bronzo verde, non fosse stato per il pulsare della gola. Aveva occhietti scuri come il carbone e l’interno della bocca aveva il colore dei meloni. Aveva una lunga lingua sottile che usciva guizzando, rapida come una frusta. Le zampette produssero un lieve fruscio quando velocemente mi passò sul dito e scomparve in una fessura tra due pietre. M. Stewart, La grotta di cristallo, Rizzoli

DENTRO la descrizione Per descrivere un animale è utile dare informazioni sulle caratteristiche fisiche, sul comportamento e, a volte, anche sul luogo in cui vive.

COMPREN

DO

S ottolinea nel testo con i colori corrispondenti: le caratteristiche della lucertola, il suo comportamento e il luogo in cui vive. I ndica con una X quali dati sensoriali sono stati utilizzati per la descrizione della lucertola.

Visivi Gustativi Olfattivi

Filo diretto con

Uditi Tattili Tutti i dati

SCIENZE

La lucertola è un rettile. I rettili sono animali vertebrati a sangue freddo, con corpo ricoperto da squame o da placche ossee, privo di arti o con zampe molto corte. I ndividua fra i seguenti gli animali che appartengono alla famiglia dei rettili.

Riccio Biscia Geco Dinosauro

Tartaruga Rospo Coccinella Coniglio 119


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

DENTRO la descrizione

IL CIGNO Silente, sullo specchio di un lago d’acque calme, il cigno taglia l’onda con le sue larghe palme, e incede. La peluria del fianco è bianca e lieve come d’aprile la neve che si scioglie al sole. La grande ala vibrante sotto il vento, naviga maestoso, come un veliero lento. Erge il bel collo candido sulle canne, lo affonda nell’acqua, lo protende disteso a fior dell’onda, lo incurva come foglia, in un perfetto profilo, mentre immerge il nero becco nel petto.

Per rendere più efficace la descrizione si usano aggettivi e paragoni. Con i paragoni si mettono a confronto due elementi che hanno qualcosa in comune. I paragoni sono introdotti dalle parole come, sembra, pare, assomiglia a... SCRIVO

C ompleta i paragoni che trovi nella descrizione.

L a peluria del fianco è bianca e lieve come la......................................................................................... Il cigno naviga maestoso come un ..................................................................................................................

Ricurva il bel collo come una.......................

adatt. da S. Prudhomme

..................................................................................................................

LE SS IC O

I ndica con una X il significato delle parole date, aiutandoti con il dizionario.

Silente: silenzioso assente 120

Incede: inciampa avanza

Erge: sorge alza

Protende: allunga ritrae

Incurva: piega distende


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

LA CAGNOLINA CIAK Ciak è una barboncina nana. È piccolina, ma tutta fuoco, un granello di pepe, nera come il carbone. Tosata, senza la sua pelliccetta riccioluta, sembra una zanzara. Ciak ha una sua specialità per fare le feste: si alza sulle zampe di dietro e si solleva saltellando verticalmente, poi ricade al medesimo posto per risollevarsi di nuovo. Pare una di quelle molle che, premute, schizzano in alto. Il suo più gran piacere è di essere condotta fuori e s’accorge immediatamente quando qualcuno si prepara a uscire. Allora gli si para davanti con l’aria di dire: “Vengo anch’io”. Capitano giorni in cui magari nessuno esce perché piove o fa freddo. In questi casi si mette in mezzo a una stanza o in un punto di passaggio, seduta sulle zampe posteriori, e sembra dire: “Eh, già, piove! Oggi non si esce”. La prima volta che restò in casa da sola, riempì la casa di strazianti guaiti: probabilmente credeva di essere stata abbandonata. Poi ha capito che se andiamo via torniamo e non grida più. Ogni volta che torniamo, però, la troviamo circondata da tutte le scarpe di mia moglie che è riuscita a trovare. DENTRO la descrizione La descrizione può dare solo informazioni oppure trasmettere al lettore anche le emozioni che prova chi descrive. COMPREN

DO

S egna con una X il completamento giusto.

Questo brano evidenzia le caratteristiche generali e comuni del cane. gli aspetti particolari e unici di Ciak. S ottolinea nel testo, seguendo le indicazioni.

on il rosso la parte che descrive l’aspetto fisico di Ciak. C Con il blu la parte che spiega il suo comportamento.

S cegli gli aggettivi che ti sembrano più appropriati per descrivere il carattere di Ciak.

E suberante Socievole Prepotente Minacciosa

ggressiva A Simpatica Graziosa Vivace 121


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

IL DRAGHETTO DENTRO la descrizione Un mattino il bianco gufo di Harry gli portò un messaggio di Hagrid: “Si sta schiudendo”. Spesso i testi alternano Così, terminate le lezioni, Harry e i suoi amici, Ron e sequenze descrittive Hermione, raggiunsero la capanna di Hagrid. e sequenze narrative. L’uovo era posato sul tavolo, inciso da crepe profonde; dentro c’era qualcosa che si muoveva e dall’interno proveniva un curioso ticchettio. D’un tratto l’uovo si spaccò in due. Il draghetto cadde sul tavolo con un piccolo tonfo. Non era esattamente quel che si dice grazioso. A Harry parve assomigliasse a un piccolo ombrello nero, tutto raggrinzito. Le ali, coperte da aculei, erano enormi a confronto del corpicino esile e nero come il carbone. Aveva il muso allungato, narici larghe, due cornini appena accennati e sporgenti occhi arancioni. Il draghetto starnutì e dal naso gli uscirono un paio di scintille. – Non è adorabile? – mormorò Hagrid accarezzandolo. Questo fece per mordergli le dita scoprendo zanne acuminate. – Che Dio lo benedica... guardate, riconosce la mamma! – disse Hagrid. J. K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, Salani

COMPREN

DO

Colora l’ultima sequenza di blu se è descrittiva, di verde se è narrativa. I ndica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

V Il draghetto era graziosissimo. Assomigliava a un enorme ombrello nero. Il corpicino era nero come il carbone. Le ali enormi erano coperte di piume. Aveva il muso allungato con larghe narici. Gli occhi erano sporgenti e arancioni. Dal naso gli uscirono lunghe lingue di fuoco. La bocca era dotata di zanne acuminate. 122

F


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

WILLY WONKA Il signor Willi Wonka era un ometto straordinario. Portava in testa una tuba blu scuro, quasi nera. Indossava una giacca a coda di rondine di un bellissimo velluto color prugna. I pantaloni erano verde bottiglia, i guanti grigio perla. In mano teneva un bel bastone da passeggio dal manico d’oro. Una piccola barba a pizzetto gli ricopriva il mento. E gli occhi erano di una meravigliosa luminosità. Sembravano continuamente scintillanti. L’allegria e il riso gli illuminavano il volto. Che aspetto vivace! Appariva così sveglio e pieno di vita! Continuava a fare piccoli scatti con la testa, ammiccava di qua e di là, cercando di afferrare tutto con gli occhietti vispi. La vivacità dei movimenti lo rendeva simile a uno scoiattolo, un vecchio scoiattolo furbo che salta da un ramo all’altro.

DENTRO la descrizione Nella descrizione di una persona si evidenziano i particolari più significativi che riguardano l’aspetto fisico, l’abbigliamento, la personalità (carattere, comportamento e abitudini).

R. Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani

COMPREN

DO

Completa la tabella, inserendo i dati descrittivi di Willy.

Abbigliamento

Aspetto fisico

Carattere

Comportamento

In testa ...........................................

Era un ometto.

Era un tipo allegro e

Faceva piccoli scatti

...................................................................

Il mento era ricoperto

...................................................................

...................................................................

Indossava ...................................

da ..........................................................

di aspetto ..................................

...................................................................

...................................................................

.....................................................................

...................................................................

...................................................................

In mano ........................................

Gli occhi ......................................... Appariva ......................................

...................................................................

...................................................................

.....................................................................

...................................................................

...................................................................

...................................................................

.....................................................................

...................................................................

...................................................................

123


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

GLI ORCHI Il signor Orcocane e la signora Orcamiseria erano marito e moglie. Erano due persone invidiose, pettegole e dispettose. Siccome Orcamiseria, un donnone alto quasi due metri e con il fisico da sollevatore di pesi, era anche curiosa, spesso si appostava sui pianerottoli, appoggiava l’orecchio sul buco della serratura e ascoltava quello che si dicevano gli altri inquilini. Si divertiva un mondo quando scopriva che qualcuno stava litigando, aveva l’influenza o il raffreddore, oppure si era pestato un dito nel piantare un chiodo. Orcocane era un tipo più tranquillo, seppure malefico quanto la consorte. Era completamente diverso come aspetto fisico: piccolo, magrolino, pallido, con in testa pochi ciuffi di capelli di diversi colori (giallo, arancione, verde) che sembravano aiuole attraversate da sentieri pelati. Il fiato dell’orca, come quello dell’orco, odorava di aglio, petrolio, peperone e polvere da sparo, tanto che una volta gli orchi, come i draghi, erano in grado di sputare fuoco. G. Pederiali, Le case dei sogni bambini, Paravia Bruno Mondadori

COMPREN

DO

I ndica con una X gli aggettivi giusti, possono essere più di uno.

Orcocane era malefico. alto. curioso. piccolo. dispettoso.

Orcamiseria era magrolina. pallida. grande e grossa. malefica. curiosa.

Il fiato degli orchi era puzzolente. disgustoso. piacevole. profumato. sgradevole.

R ispondi con una X.

uale effetto vuole suscitare l’autore Q attraverso questa descrizione? Un sentimento di paura Un sentimento di tristezza Una sensazione di disgusto Un effetto comico, divertente 124

el testo quali dati sensoriali N vengono utilizzati? Visivi Uditivi Tattili Gustativi Olfattivi


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

A OGNUNO IL SUO NASO Nel Paese dei Nasi c’è posto per tutti: grandi o piccoli, larghi e stretti, lunghi o corti, non c’è naso che non vada bene. Basta sedersi su una panchina e guardare la gente a passeggio o di corsa ed è meglio che andare al cinema, perché, al cinema, dei nasi così strampalati non si sono mai visti. Ecco il sindaco, col suo naso baffuto; l’oste col naso ovviamente rosso se non addirittura violetto. Passa la maestra col naso all’insù e la nonna col naso a prugna secca. Il nonno, invece, ha un nasone a banana e suo fratello ce l’ha che pare una pera Williams. Sembra quasi di essere dal fruttivendolo! Due sorelle gemelle hanno entrambe un brufolo sul naso e il loro nipotino dentro al naso ci tiene sempre un dito . Il vigile ha un naso lungo e dritto, che sembra il cartello del senso unico e il farmacista, chissà come, ha il naso sempre raffreddato. Nasi storti, anche a zig-zag, nasi ricurvi e nasi bitorzoluti. C’è un naso per ogni faccia, anche per la tua! Una volta al Paese dei Nasi passò una tipa con un naso davvero bellino, proporzionato, incipriato, molto curato e pulitissimo, ma se ne scappò in fretta perché un naso così perfetto, in quel mondo fantasioso, ci faceva proprio una grama figura.

PE R. .. PARLARE

Com’è il tuo naso? E quello dei tuoi compagni e degli insegnanti? Divertitevi ad attribuire un nome a ogni naso osservato, come nel Paese dei Nasi.

A. Valente, Il libro ficcanaso, Ed. Gallucci

COMPREN

DO

Completa attribuendo a ognuno il suo naso.

sindaco oste maestra nonna nonno

................................................................................. ................................................................................. ................................................................................. ................................................................................. .................................................................................

suo fratello gemelle nipotino vigile farmacista

................................................................................. ................................................................................. ................................................................................. ................................................................................. .................................................................................

125


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

MOMO Era piccola e magrolina, di modo che, anche con la migliore volontà, non si poteva decidere se avesse otto oppure dieci anni. Aveva una testa selvaggia, ricciuta e nera, evidentemente mai sfiorata da pettini e forbici. Aveva grandi, vivaci, meravigliosi occhi sempre neri come la pece, e i piedi dello stesso colore perché andava quasi sempre scalza. Soltanto in inverno e non sempre, portava scarpe, spaiate di colore e di forma e per di più troppo larghe. Perché Momo non possedeva niente all’infuori di quel che trovava qua e là o che le regalavano. La sottana, che le arrivava alle caviglie, era un complesso di toppe variopinte di tessuti di ogni genere. E sopra la gonna portava una vecchia giacca maschile lunga e larga, con le maniche di molto rimboccate ai polsi. Momo non voleva accorciarle perché era previdente e sapeva che sarebbe cresciuta ancora. E chissà se mai avrebbe potuto trovare un’altra giacca bella e con le tasche così pratiche. M. Ende, Momo, SEI

IN VA L S

I

Mi ALLENO

Per ogni aggettivo indica con una X se è sinonimo (S) o contrario (C).

S accoppiate distese sconsiderata comode

spaiate rimboccate previdente pratiche

C

S

C

separate ripiegate lungimirante scomode LE SS IC O

COMPREN

DO

N ella descrizione di Momo c’è un paragone. Sottolinealo nel testo e scrivilo di seguito.

Cerca la definizione di pece sul vocabolario e scrivila. .................................................................................................. ..................................................................................................

..........................................................................................................................................................................

126


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

IL SOGNATORE Leo è piccolo per la sua età e a nessuno viene in mente di chiamarlo Leonardo: un nome troppo lungo e importante per un bambino. Così minuto, con quel musetto da cucciolo tutt’occhi. Gli occhi sono grandi, quelli sì, esagerati. Anche a scuola lo chiamano Leo ma, molto più spesso, tutti lo chiamano “lumachina” o “tartaruga”. Eh sì, Leo è lento, lentissimo: è un sognatore e gli capita spesso di perdersi nelle sue fantasticherie. – Dai lumachina, a cosa stai pensando adesso? – sospira la maestra. – Su tartaruga, è ora di uscire! Come al solito faremo tardi! – si spazientisce la mamma. Ma Leo si allaccia una scarpa sola e si scorda dell’altra. Scrive un mezzo pensiero e lo lascia lì, incompleto, per seguire chissà quali più lievi pensieri nati, oltre quei grandi occhi sognanti, nel teatrino della sua mente.

COMPREN

DO

Rispondi con una X.

Secondo te, che tipo è Leo? Preciso e attento Lento e distratto Curioso uale caratteristica del bambino Q viene maggiormente descritta? Aspetto fisico Abbigliamento Personalità ME PA R L O D I

A te hanno mai dato un soprannome? Quale? Chi te lo ha attribuito? Perché? A te piace?

S. Roncaglia, Cartaruga e Lumacarta, Giunti Junior

LE SS IC O

R ispondi con una X. Com’è una persona minuta?

Bassa Mingherlina

Magra Agile

Qual è il contrario di minuto? Agile Magro Alto Robusto 127


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

CHI MI VUOLE? Non molto tempo fa vidi una bambina con la cartella: andava verso una piccola casa di mattoni coperta d’edera. Era molto ben educata e parlò dolcemente mentre mi salutava, allungando una mano perché potessi annusarla. Poi mi grattò la testa e il collo. Io mossi la coda contento. La bambina aveva una coda simile alla mia, ma di capelli e dietro la testa. Era legata con un nastro e aveva un grumo di chewing gum attaccato in fondo. Io avevo spesso a che fare con fili d’erba e piccole spighe che si intrufolavano nel pelo, perciò capivo perfettamente il problema. Quando mi sorrise, vidi che le mancavano i denti davanti. Quando aprì la porta sul retro della casa, io entrai con lei. I. Rota, M. Vago, Ciao Ciao, La Spiga

COMPREN

DO

Rispondi con una X.

Chi descrive la bambina, secondo te? Un bambino Un amico della bambina Un cane Un passante Quali espressioni te lo fanno capire? Sottolineale. SCRIVO

S ul tuo quaderno continua la descrizione dal punto di vista della bambina.

Non molto tempo fa, mentre andavo verso casa con la cartella, incontrai un cagnolino e allungai la mano perché potesse annusarla... 128

Quali aspetti della bambina non vengono descritti? Aspetto fisico Abbigliamento Comportamento Per chi la descrive, com’è la bambina? Simpatica e accogliente Indifferente e dispettosa Spettinata e distratta


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

LA MIA FAMIGLIA Mio fratello Jaine ha undici anni, e si dà molte arie da quando gli hanno pubblicato un racconto sul giornalino scolastico. Mia sorella Paula è molto simpatica. Forse perché è piccola. Adesso sta imparando a camminare. La mamma non vuole che si faccia rumore quando mia sorella dorme, perché se si sveglia di colpo urla che si sente per tutta la casa. Nemmeno la nonna, che è insegnante di pianoforte, può suonare prima che si svegli. Scrivo “nonna”, ma a lei dà fastidio essere chiamata così. Le piace di più Beli, perché “nonna” la fa sembrare vecchia. Gli adulti non vogliono diventare vecchi. Per questo la nonna si mette nei capelli uno di quei “paciughi” che si chiama “biondo champagne madreperlato”. Beli è molto simpatica. Anche la mamma e il papà sono molto simpatici. Lavorano tutti e due in ufficio. Il papà ha i baffi bruciacchiati perché fuma la pipa, porta il quarantadue di scarpe, gioca a scacchi e ha i capelli castani. La mamma ha i piedi più piccoli, gli occhi azzurri e si veste sempre di rosa. C. Vasquez-Vigo, Il diario di Veronica, Feltrinelli

COMPREN

DO

Q uali caratteristiche di ogni personaggio vengono descritte nel testo? Colora le caselle giuste.

I ndica con una X il completamento giusto.

Aspetto fisico Abbigliamento

Questa descrizione comunica il nome e l’età dei componenti di una famiglia. il nome, l’età, le emozioni, il carattere e l’aspetto fisico dei componenti di una famiglia. le emozioni e il carattere dei componenti di una famiglia.

Jaine Paula nonna mamma papà

Personalità

129


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

DUE MAESTRE LA SIGNORINA DOLCEMIELE La maestra, la signorina Dolcemiele, aveva ventiquattro anni e un bellissimo, pallido viso da Madonna, con occhi azzurri e capelli castano chiaro. Era cosÏ snella e fragile da dare l’impressione che se fosse caduta sarebbe andata in mille pezzi, come una statuina di porcellana. Betta Dolcemiele era mite e tranquilla, non alzava mai la voce e sorrideva di rado, ma aveva la rara capacità di farsi amare al primo sguardo dai propri alunni. Sembrava che capisse perfettamente quanto i bambini piccoli si sentano smarriti e spaventati, quando per la prima volta vengono radunati in una classe e obbligati a obbedire agli ordini. Dal viso della signorina Dolcemiele si diffondeva uno strano calore, particolarmente intenso quando parlava a un bambino confuso e pieno di nostalgia per la propria casa. R. Dahl, Matilde, Salani

SCRIVO

Completa le frasi usando la parola come: otterrai dei paragoni.

Dolcemiele: aveva un bellissimo pallido viso ................................................................................................................................................................................................... era snella e fragile ............................................................................................................................................................................................................................................. Ora inventa tu dei paragoni.

La Spezzindue: camminava a lunghi passi, dondolando le braccia ........................................................................................................................................... aveva una bocca crudele e piccoli occhi ......................................................................................................................................................................... 130


TUTTO IL MONDO DA DESCRIVERE

LA SIGNORINA SPEZZINDUE La direttrice della scuola, la signorina Spezzindue, era una tiranna e terrorizzava alunni e insegnanti. Questi si sentivano minacciati già a vederla da lontano. La signorina camminava nei corridoi a lunghi passi, dondolando le braccia. Quando avanzava nei corridoi, il rumore dei suoi passi la precedeva. Se per caso un gruppo di bambini capitava sulla sua strada, si faceva largo tra di loro come un carro armato facendoli volare a destra e a sinistra. Era una donna enorme: braccia grosse, polsi fortissimi e gambe robuste. Bastava guardarla per capire che avrebbe potuto strappare in due un elenco telefonico. Il viso non era bello: bocca crudele e piccoli occhi dallo sguardo duro. Quanto ai suoi vestiti, in genere, indossava un camice marrone stretto in vita da una larga cintura di cuoio e un paio di calzoni di una ruvida stoffa di color verde bottiglia. R. Dahl, Matilde, Salani

COMPREN

DO

Metti a confronto le due insegnanti, completando la loro carta d’identità.

Nome ....................................................................................................................... Viso .............................................................................................................................. Occhi ................................................. Capelli ................................................ Corporatura ..................................................................................................... Personalità .........................................................................................................

Nome ....................................................................................................................... Viso .............................................................................................................................. Occhi ................................................. Bocca .................................................. Corporatura ..................................................................................................... Personalità ......................................................................................................... 131


ASCOLT CHE PAURA! 1. Segna con una X la risposta esatta.

2. Indica con una X i completamenti giusti.

Dove vede muoversi qualcosa il bambino? In casa In giardino Sotto la porta Sulle scale Dove si rifugia? Al primo piano Nel solaio In giardino Sulle scale Come riesce a far scomparire il drago? Lo uccide Fa la pipì sul tetto Fa la pipì in giardino Fa la pipì sulla sua coda

Questa descrizione dà informazioni sui draghi. suscita emozioni e impressioni. fa riflettere. Il brano descrive un papà e un bambino. una mamma e un bambino. un drago e un bambino. un bambino. Nel brano che hai ascoltato ci sono parti descrittive e narrative. solo parti descrittive. solo parti narrative. versi e rime.

3. Colora le emozioni provate dal bambino.

paura

terrore

curiosità

panico

divertimento

angoscia

4. Completa le frasi usando la parola perché.

È una notte molto buia ........................................................................... ......................................................................................................................................................

Il bambino disubbidisce alla mamma ................................ ......................................................................................................................................................

Il drago sparisce ................................................................................................. ......................................................................................................................................................

132

Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.

TESTO AUDIO E IN GUIDA


PE R. ..

IMPARARE FACILE

LA DESCRIZIONE Leggi e sottolinea nel testo le parole colorate suggerite, poi ripeti più volte ad alta voce.

aggettivi paragoni informazioni cinque sensi emozioni

ambiente localizzatori spaziali animale caratteristiche fisiche comportamento persona aspetto fisico abbigliamento personalità

La descrizione spiega come sono le persone, gli animali, gli oggetti e gli ambienti. Usa aggettivi e paragoni. Può fornire semplici informazioni che recuperiamo attraverso i cinque sensi (dati visivi, uditivi, olfattivi, gustativi, tattili), oppure trasmettere anche le emozioni che prova chi descrive. Per descrivere un ambiente si utilizzano i localizzatori spaziali (davanti, in alto, in basso). Per descrivere un animale si forniscono informazioni sulle sue caratteristiche fisiche, sul suo comportamento e sul luogo dove vive. Per descrivere una persona si forniscono informazioni sul suo aspetto fisico, sull’abbigliamento e sulla sua personalità (carattere, abitudini, comportamento, interessi), cercando di mettere in evidenza i particolari più significativi. 133


SO COMPRENDERE

RITRATTO DI TRACY BEAKER 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29

Mi chiamo Tracy Beaker. Ho 11 anni e 2 mesi. Sono alta centimetri... E chi lo sa? Ho provato a misurarmi con una riga di legno, ma non sta mai ben dritta e così non trovo il punto giusto. E non voglio farmi aiutare da nessuno degli altri bambini, perché questo è il mio diario strettamente personale. Peso chili... Non so nemmeno questo. Nel bagno di Jenny c’è una bilancia, ma segna il peso in cifre romane! Comunque peso poco, sono uno stecchino. I miei occhi sono neri, e so farli sembrare perfidi come quelli di una strega. Essere una strega mi piacerebbe tanto: farei tutti quei diabolici incantesimi e agiterei la bacchetta magica, e zap, cadrebbero tutti i riccioli d’oro di Louise, e zap, a Peter Ingham crescerebbero dei baffoni e una lunga coda, e zap... purtroppo non mi basta il resto della pagina per tutti gli altri zap che ho in testa! I miei capelli sono biondi, lunghissimi e ricci. No, sono tutte balle. Sono scuri e ribelli e si rizzano da tutte le parti, specialmente quelle sbagliate. La mia pelle è tutta brufoli quando mangio troppi dolci. Il mio colore preferito è il rosso sangue, perciò state in guardia! La mia migliore amica è... beh, ho avuto mucchi e mucchi di migliori amiche, ma Louise si è messa con Justine e così per il momento non ne ho nessuna. Mi piace mangiare di tutto. Ma soprattutto le torte di compleanno e anche tutti gli altri tipi di torte. I sacchetti di popcorn e i ragni di gelatina e i coni gelato e gli hamburger con le patatine fritte e i frullati alla fragola. Il mio gioco preferito è truccarmi. Una volta mi sono trasformata in un vampiro incredibile, con due occhiacci lividi e il sangue che mi gocciolava sul mento. J. Wilson

134


La descrizione 1 Rispondi con una X. Chi è il personaggio descritto? Una donna Una bambina Un ragazzo Una strega

Secondo te, che tipo è Tracy Beaker? Dolce e tranquilla Sveglia e vivace Triste e solitaria Antipatica e vendicativa

el brano, quale aspetto di Tracy N non viene descritto? Aspetto fisico Abbigliamento Abitudini Carattere

Come vorrebbe i capelli Tracy? Biondi, lunghissimi e ricci Biondi e ricci Scuri e ribelli Scuri, lunghissimi e ricci

2 Indica con una X le affermazioni giuste. La frase “Comunque peso poco, sono uno stecchino” (riga 8), significa: comunque peso poco, sono debole. comunque peso poco, sono gracile. comunque peso poco, sono magrissima. comunque peso poco, sono bassissima. La frase “Louise si è messa con Justine” (riga 20), significa: Louise è andata ad abitare con Justine. Louise si è messa di banco con Justine. Louise ha litigato con Justine. Louise è diventata la migliore amica di Justine. 3 N ella descrizione è presente un paragone, sottolinealo e riscrivilo. ............................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................

4 C ompleta la tabella con i dati descrittivi di Tracy.

Età Altezza Peso Occhi Capelli

Pelle Colore preferito Migliore amica Gusti Gioco preferito

Verso le competenze Comprendere e analizzare gli elementi e il lessico della descrizione.

135


PROFUMO DI FIORI

ALLA RICERCA DELLA PRIMAVERA Il Sole caldo di primavera s’infila nella tana della famiglia dei riccetti, che si svegliano dopo un lungo letargo. Si abbracciano forte e, curiosi di vedere la primavera per la prima volta, decidono di andarla a cercare. Per prima cosa fiutano l’erbetta verde, fresca e profumata. Poi il loro sguardo cade sui fiori delicati che sono appena spuntati su alcuni rami. – Saranno la primavera? – si chiedono. Una coccinella esclama a gran voce: – La primavera è dappertutto! Viene con i caldi raggi del Sole che fanno sbocciare i fiori, cantare gli uccellini, ronzare gli insetti e che svegliano i ricci come voi. LE SS IC O

M. Gurth, Che succede nel bosco?, Einaudi Ragazzi

Perché in primavera si “respira aria di festa” ? Perché la natura si addormenta Perché la natura si risveglia Perché la natura è in pericolo Perché è caldo

2018

Festa del lavoro

PASQUA

MARZO 1 2 3 4 5 6 7

136

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 31 25 26 27 28

APRILE 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

Lunedì dell’Angelo

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 25 26 27 28

FESTA DELLA LIBERAZIONE

MAGGIO 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 31 25 26 27 28

Festa della mamma

GIUGNO 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 25 26 27 28

FESTA DELLA REPUBBLICA


A

La prima sorpre sa fu un mando rlo che mi apparve da lontano, fiorito in mezzo agli ulivi. V. Cardarelli

te, fredda Spumeggian dei torrenti, a u q c a ta ri o fi i dai un incanto m mai. on conobbi n o ll e b iù p che i

A. Bertolucc

È Per me primavera è ............................................................................................................................. ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

Canti e canti nel cielo si intrecciano ori vestono di fi i s ri e lb a li g e pi e volano le a ro. in sciami d’o E. Borchers

Mi piace perché ......................................................................... ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

Non mi piace perché .......................................................... ............................................................................................................................. .............................................................................................................................

In Romania la Festa di Primavera cade il 1° marzo e si chiama Martisor che in italiano significa “piccolo marzo”. In questa occasione gli uomini regalano alle donne, mogli, sorelle o madri un amuleto o un gioiello accompagnato da un filo rosso e bianco intrecciato che prende il nome della festa. I Martisor sono considerati dei portafortuna.

137


PRIMAVERA

IL SEMAFORO SCONTROSO Coniglio Pasquale attraversa la città con il suo camioncino giallo carico di uova di cioccolato. Fra poco sarà Pasqua, e lui si prepara a nascondere le uova nei giardini delle case. A un tratto, però, è costretto a rallentare: un semaforo ha l’occhio rosso acceso e non gli permette di passare. Coniglio Pasquale, che è molto rispettoso delle regole del traffico, si ferma e aspetta. Il semaforo, però, non cambia colore: il tempo passa e l’occhio rosso non si spegne. Coniglio Pasquale comincia a perdere la pazienza. – Insomma, ho molto da fare: mi fai passare? – dice al semaforo. – Se vuoi passare, prima devi rispondere correttamente a tre indovinelli – dice il semaforo con l’occhio rosso cupo e minaccioso. – Uno: che cos’è che non è quello che sembra, però è anche quello che sembra? Due: che cos’è vuoto, però anche pieno? E infine tre: che cosa contiene un mistero, che però tutti conoscono? Coniglio Pasquale si mette a pensare, e per pensare meglio smangiucchia un pezzetto di cioccolato. – Ci sono! – dice ad un tratto, contento – La risposta al primo indivinello è “uovo di Pasqua”: infatti un uovo di Pasqua sembra un uovo, ma non è davvero un uovo come quelli di gallina. 138


PRIMAVERA

Il semaforo grugnisce scontento e il rosso dell’occhio sbiadisce. – La risposta al secondo indovinello invece è “uovo di Pasqua”: infatti un uovo di Pasqua è vuoto, però ha dentro la sorpresa. Il semaforo diventa giallo con un sighiozzo. – La risposta alla terza domanda invece è “uovo di Pasqua”: tutti sanno che nell’uovo di Pasqua c’è una sorpresa, però nessuno, finché non lo apre, sa di cosa si tratti: è un piccolo mistero... Il semaforo scontroso diventa verde e comincia a piangere come una fontana: mai nessuno aveva risolto i suoi indovinelli finora! Coniglio Pasquale, per consolarlo, gli offre un ovetto di cioccolato con la carta lucida gialla, rossa e verde. S. Bordiglioni, Coniglio Pasquale e il semaforo scontroso, Emme Edizioni

COMPREN

DO

Qual è la soluzione degli indovinelli? ................................................................................................................................. ................................................................................................................................. .................................................................................................................................

PE R. .. GIOCARE Risolvete gli indovinelli di primavera.

Timida e chiara si lamenta tanta erba bruca lenta, è la ...........................................................

Sui rami spinosi stanno eleganti in boccio o aperte piacciono a tanti, sono le ...........................................................

Arrivano di notte senza essere chiamate spariscono di giorno senza essere rubate sono le ...........................................................

Ho le ali di tanti colori volo felice sui fiori faccio rima con palla sono la ........................................................... 139


PRIMAVERA

SORRIDE LA PRIMAVERA Un giorno mi sorprese la primavera che in tutti i campi intorno sorrideva. Verdi foglie in germoglio gialle rigonfie gemme delle fronde, fiori gialli, bianchi e rossi davano varietà di toni al paesaggio. E il sole sulle fronde tenere era una pioggia di raggi d’oro; nel sonoro scorrere del fiume ampio si specchiavano argentei e sottili i pioppi. A. Machado

COMPREN

DO

I ndica con una X il completamento giusto e rispondi.

La primavera arriva lentamente. velocemente. improvvisamente. Da quali parole della poesia lo hai capito? ..............................................................................................................................................................................

S ottolinea in rosso tutte le parole che indicano un colore.

140


PRIMAVERA

IL BUCO NEL TETTO

LE SS IC O

Mentre la tartaruga dormiva i suoi sonni invernali, cioè era in letargo, un tarlo dispettoso fece un buco nel tetto della sua casa, cioè nel suo carapace. In primavera la tartaruga, che non si era accorta di niente, si svegliò, uscì dalla tana e andò in giro affamata a cercare foglie di lattuga e di crescione. Un giorno, però, venne sorpresa dalla pioggia e subito si accorse che il tetto faceva acqua, così dovette correre a rifugiarsi sotto un albero per non bagnarsi la schiena. Da quel momento la tartaruga passò le giornate a dare la caccia ai tarli. Li andava a stanare anche nei pezzi di legno abbandonati, sotto i sassi, in mezzo alle foglie del bosco. Però quando pioveva, continuava a bagnarsi la schiena perché non aveva modo di riparare quel piccolo forellino nel tetto. Alla fine la tartaruga acchiappò il tarlo con la zampa con la seria intenzione di mangiarlo. Il tarlo allora si offrì di mettersi dentro il buco e di tenerlo tappato nelle giornate di pioggia. La tartaruga ci pensò per un momento, poi decise di salvargli la vita e da quel giorno ospitò il tarlo nel suo guscio. Non appena si metteva a piovere, il tarlo si infilava nel buco come un tappo e la casa della tartaruga fu di nuovo all’asciutto.

Il carapace è la corazza della tartaruga. Il crescione è un tipo di insalata. Stanare significa far uscire dalla tana.

L. Malerba, Storiette e storiette tascabili, Einaudi

COMPREN

DO

R iordina con i numeri i fatti del racconto.

Il tarlo si salva facendo da tappo alla corazza.

Filo diretto con

SCIENZE

C ompleta con le parole giuste. ..................................

..................................

Durante il letargo un tarlo bucò il carapace della tartaruga. Ogni volta che pioveva la tartaruga si bagnava la schiena. ..................................

La tartaruga arrabbiata voleva mangiarsi il tarlo. 141


PRIMAVERA

L’UOVO DI PASQUA In primavera si festeggia la Pasqua. In occasione di questa ricorrenza era tradizione regalare uova smaltate o in porcellana o in vetro o, addirittura, in oro e in argento, decorate con scritte e simboli pasquali. Oggi l’usanza è sopravvissuta nei dolci pasquali, che al centro hanno un uovo, e nelle uova di cioccolata. Per i cristiani l’uovo è il simbolo della resurrezione di Cristo e quindi di speranza nella vita eterna. Ma in ogni tradizione l’uovo è simbolo di rinascita a una vita migliore e regalarlo è un augurio di vita lunga e felice. Un mito indiano narra che colui che volle creare il mondo dalla propria sostanza, creò dapprima le acque deponendovi un uovo splendente come il sole. Dentro l’uovo galleggiante nacque Brahma, la divinità creatrice, che divise l’uovo in due parti formando il cielo e la terra e lasciando nel mezzo le acque. A. Cattabiani, Calendario, Mondadori

PE R. .. SCRIVERE

Nel luogo in cui vivete quali usanze ci sono nel periodo pasquale? Quali usanze c’erano un tempo? Intervistate una persona anziana che conoscete bene. Se qualcuno tra voi viene da un altro Paese può raccontare le usanze della sua tradizione. In piccoli gruppi, scrivete e illustrate le informazioni che avete raccolto e create insieme un testo.

142


ad altezze diverse

NATURALMENTE

RIUTILI

ZZIAMO

CON UNA GRUCCIA, BOTTONI E NASTRINI APPENDI IL TUO CUORE!

CUORE A COLORI 1 Piega e modella a forma di cuore una gruccia di metallo come quelle delle lavanderie.

2

Infila perline di legno di varie forme in un filo colorato, decoralo con bottoni, nastri colorati e perline.

3

Passa il filo sopra e sotto la gruccia e fissalo con dei nastrini annodati con un fiocco.

4

Ecco qua il tuo cuore a colori. 143


G IOIE ED EMOZIONI IN VERSI FILASTROCCA DELLE PAROLE Filastrocca delle parole: si faccia avanti chi ne vuole. Di parole ho la testa piena, con dentro “la luna” e “la balena”. C’è qualche parola un poco bisbetica: “peronospera”, “aritmetica”... Ma le più belle le ho nel cuore, le sento battere: “mamma”, “amore”. Ci sono parole per gli amici: “Buongiorno, buon anno, siate felici”, parole belle e parole buone per ogni sorta di persone. La più cattiva di tutta la terra è una parola che odio: “la guerra”. Per cancellarla senza pietà gomma abbastanza si troverà. G. Rodari, Filastrocche lunghe e corte, Einaudi Ragazzi

UN LIBRO PER TE

L’AUTORE Gianni Rodari IL LIBRO Questo libro raccoglie alcune tra le più belle filastrocche di Gianni Rodari. I suoi esercizi di fantasia, i giochi di parole, le rime ritmate e il lessico originale sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano i suoi versi famosi in tutto il mondo. Leggi e rileggi questi testi poetici ti divertirai e di sicuro imparerai a memoria qualche rima che non scorderai facilmente.

144


PER... E I C L A S S IC I D E R E C IA P IL

GIOCHIAMO CON L’ACROSTICO Componi un piccolo testo poetico utilizzando le iniziali di queste parole. Sarà più divertente lavorare in gruppo. Scuola

A ...............................................................

G ...............................................................

Campanella

M ...............................................................

I

Usciamo

I ...............................................................

O ...............................................................

Ora

C ...............................................................

I

Liberi

I ...............................................................

A ...............................................................

...............................................................

...............................................................

Andiamo

145


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

VENUTI ALLA LUCE E un giorno siamo venuti alla luce dopo quel viaggio, che è stato veloce tu sei venuto alla luce su un ramo io in una casa, che è poco lontano e chissà in quanti eravamo quel giorno tutti a venire alla luce qui intorno lepri e bambini e picchi e ranocchi tutti a incontrare la luce negli occhi chissà nel mondo, quanti erano in festa quando ci penso mi gira la testa.

DENTRO la filastrocca La filastrocca è un testo poetico giocoso e divertente, composto da versi (brevi righe) in rima, cioè da parole che terminano con lo stesso suono.

S. Giarratana, Poesie di luce, Motta Junior

COMPREN

DO

S egna con una X i completamenti giusti.

Questa filastrocca è formata da 8 versi. 9 versi. 10 versi. 6 versi. I versi sono in rima. non in rima. solo i primi due in rima. solo gli ultimi due in rima. C ompleta le rime.

146

luce

veloce

ramo

.....................................................................

giorno

.....................................................................

ranocchi

.....................................................................

festa

.....................................................................


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

FILASTROCCA CANTERINA Filastrocca canterina, canta il gallo ogni mattina, cantano i grilli in mezzo al prato la serenata al cielo stellato;

DENTRO la filastrocca Molte filastrocche hanno le strofe, cioè gruppi di due o più versi, separati da uno spazio bianco.

canta il soprano canta il tenore con la mano sopra il cuore; pedalando svelto e gaio canta il garzone del fornaio e la domestica presso il fornello canta in sordina un ritornello. Mentre si rade barba e baffetti il babbo canticchia motivetti: la sua voce è un po’ stonata ma tutta la casa n’è rallegrata. Per un momento scappano via pensieri tristi e malinconia: una canzone non dà da mangiare, ma un po’ di coraggio te lo può dare. G. Rodari, Filastrocche lunghe e corte, Einaudi Ragazzi

COMPREN

DO

Rispondi con una X.

Come sono i versi della filastrocca? Raggruppati in strofe Non raggruppati in strofe

Quante strofe puoi contare? 8 9 7 10 Quanti versi ci sono in ogni strofa? 1 4 2 3 147


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

LA TIRITERA DENTRO la filastrocca Esistono tanti tipi di filastrocche: servono per giocare, per divertirsi con le rime e per addormentare i più piccoli. Le pause e le rime danno alla filastrocca un ritmo divertente e allegro.

COMPREN

DO

R ispondi con una X. Secondo te, quale scopo ha questa tiritera?

Addormentare Giocare Divertirsi Imparare 148

C’era una vecchia tiritera, chissà qual era, chissà qual era, c’era un cielo sempre più blu, che continuava ad andare in su. C’era una volta un vasto mare, che ti cullava senza nuotare. C’era una volta un nero mantello, che avvolgeva il mago più bello. C’era una volta una regina, che se ne stava sempre in cucina. C’era una volta, aiutami su! Scopriamo altre cose, quelle che vuoi tu.

Com’è il ritmo? Lento e noioso Veloce e allegro Non c’è ritmo

SCRIVO

Continua a giocare con le rime di questa tiritera come suggerito dagli ultimi tre versi: ricomincia con C’era una volta...


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

CONTE TRADIZIONALI 1 L’uccellin che vien dal mare quante piume può portare? Può portarne trentatrè: uno, due, tre. Stare fuori tocca a te.

2 Disse il pollice: “Che fame!”. Prese l’indice un salame. Ma il medio e l’anulare non lo vollero affettare. Svelto svelto il mignolino scappò via col salamino.

3 Trenta dì conta novembre con april, giugno e settembre, di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno!

COMPREN

4 Fafolì fafolà a chi tocca non si sa, fifolà fifolì chi comanda eccolo qui.

DO

I ndica lo scopo di queste conte, scrivendo i numeri corrispondenti:

Giocare e divertire Imparare e memorizzare I n ogni conta collega con lo stesso colore i versi che fanno rima.

PA R L O

Quando giochi in gruppo, quali conte utilizzi? Recitale ai compagni. 149


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

LO SCIOGLILINGUA DENTRO la filastrocca Lo scioglilingua è una “palestra” per rendere più scorrevole e sicura la pronuncia delle parole.

Apelle, figlio di Apollo fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle, figlio di Apollo.

Sopra la panca la capra campa. Sotto la panca la capra crepa.

Trentatré Trentini andarono a Trento tutti e trentatré trotterellando.

PE R. .. LEGGERE BENE

Divertiti a leggere più volte e sempre più velocemente questi scioglilingua insieme ai tuoi compagni. 150


NINNE NANNE

GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

DORMI DORMI Dormi dormi dolcemente pensa a tutto, pensa a niente. L’orologio nel salotto fa tic-tac tutta la notte. Il cuscino sotto la faccia l’orsacchiotto tra le braccia, la mia mamma e il mio papà quel che amo è tutto qua. M. Ende

DENTRO la filastrocca Nella ninna nanna spesso una o più parole sono ripetute per creare un ritmo uguale e monotono che concilia il sonno.

FAI LA NANNA Fai la nanna bambino piccino, io già da un’ora ti sto vicino, tutte le favole ho già raccontato e finalmente ti sei addormentato.

DORME IL RAGNO Dorme il ragno nella tela dorme il vento nella vela dorme il bruco nella mela. Dorme il sole nella notte dorme il vino nella botte. Dorme il cane nella cuccia e l’arancia nella buccia. Dorme il bimbo nella culla dorme il tutto dentro il nulla. Dormi, bene mio, anche tu che io non ne posso più. F. Roncoroni

COMPREN

DO

Q uali delle tre ninne nanne ha parole ripetute? Sottolineale. PA R L O

Quando eri piccolo, quale ninna nanna ti cantavano? Recitala ai tuoi compagni. 151


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

IL NONSENSE DENTRO la filastrocca

Pipistrello, ti par bello far pipì dentro l’ombrello?

Il nonsense è una breve filastrocca senza senso, un divertente gioco di parole in rima.

Ho una mosca chiusa in pugno presa al volo il primo giugno. L’ho sentita far subbuglio fino circa a metà luglio.

L’uccello nero salta leggero si chiama merlo senza saperlo.

Un due tre quattro passa un gatto quatto quatto. Quattro tre due uno era un gatto di nessuno. T. Scialoja

SCRIVO

D ivertiti a modificare i nonsense sul tuo quaderno. Prima completa quello dato, poi prova a inventarne uno tu. Scrivilo sul quaderno.

L’uccello........................................................................................................................................ salta.................................................................................................................................................... si chiama..................................................................................................................................... senza................................................................................................................................................. 152

LE SS IC O

Far subbuglio significa agitarsi.


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

sch

hia nti su

fan

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n dond

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f lu nc o sso es . l l Un r itm i san c s t e. U n o to r n so a r e. U n f l essuo d n i a re t . U n con

an

3

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lo.

l vio , a s ro lass ù tu t to

te l

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Il calligramma è un testo poetico che combina disegni e parole: è una poesia disegnata.

, lil o t et

m

q u e l l e v e re

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tro...

olo

un

DENTRO la filastrocca

lam pi, sc

oc

pr im

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oc

e un altro, e un al

1

ianti,

IL CALLIGRAMMA

i s p ave n t a r d , e so r to , s c a n t re e n co v i ppo str iscio mi d te ntento. n v a i f a e Ma l all’is s e i n c o n t ro u n e t a n t e.

Me

COMPREN

DO

Leggi i calligrammi e rispondi.

Di che cosa parlano? Scrivi un titolo per ognuno.

1........................................................................................................................................................... 2......................................................................................................................................................... 3.........................................................................................................................................................

SCRIVO

Su un foglio bianco disegna una semplice forma (sole, nuvola, matita...) e riempila con parole che ti sembrano adatte. 153


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

VERSI IN RIMA LA SCUOLA DEL FUTURO Nella scuola del futuro A ci sarà il maestro Arturo A che, con la sua mente potente B sarà molto intelligente. B Indosserà vestiti d’acciaio che metterà da settembre a gennaio. Andrò a scuola con lo scooter e al posto del libro avrò un computer, le maestre robotiche ci saranno e pochi compiti ci daranno. Le pareti saranno a specchi e gli scolari non diventeranno mai vecchi; lo zaino mai più ci sarà tutto a scuola si troverà. Ci sarà una lavagna digitale e divertente con una lieve risata accogliente. Avremo una penna di tanti colori che non ci farà fare mai errori. La scuola del futuro sarà proprio così? Ma per ora rimango qui!! AA. VV., Senti che scuola!, Mondadori

COMPREN

DO

C ontinua a colorare le lettere che fanno rima, come nell’esempio e completa.

La poesia ha la rima..................................................................... PA R L O

E tu? Come immagini la scuola del futuro? Cosa vorresti cambiare della scuola che frequenti? Perché? 154

DENTRO la rima Il testo poetico può avere versi in rima o versi liberi, cioè senza rima. La rima è baciata quando i versi che fanno rima sono vicini (AABB). È alternata quando il primo verso rima con il terzo, il secondo con il quarto e così via (ABAB).


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

IL MARE È SENZA FINE?

FILASTROCCA DEL VERO AMICO

Se guardi il mare in un giorno pulito ti può sembrare che sia infinito.

Lo sai cosa vuol dire essere amici? Vuol dire che non mi tradisci mai che io ci credo, a tutto ciò che dici che io mi fido, di quello che fai

A B A B

Se viaggerai su una barchetta e sempre andrai in linea retta

vuol dire fare insieme tanta strada vuol dire che qualunque cosa accada io da te non m’aspetto nessun male è questo, amico mio: mai nessun male.

A A B B

ti accorgerai che dopo il mare sempre una terra si può toccare.

B. Tognolini, Rime del fare e non fare, Gallucci

A B A B

R. Piumini

COMPREN

DO

S egna con una X il completamento giusto.

La poesia “Il mare è senza fine?” ha la rima baciata. la rima alternata. La “Filastrocca del vero amico” ha la rima mista. la rima alternata.

PE R. .. LEGGERE BENE uali sono le qualità che deve avere un vero Q amico? Colora quelle giuste e parlane in classe.

sincero prepotente

affidabile

dispettoso

buono

generoso

A volte puoi trovare la rima mista: cioè la rima baciata e quella alternata nello stesso testo poetico.

155


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

L’AQUILONE Nel cielo trattenuto da un filo, dondola, sale e scende seguendo il vento che lo vorrebbe strappar via. Io, guardandolo volare, vedo una meravigliosa farfalla appena uscita dal suo bozzolo che distende le nuove ali arcobaleno al tiepido Sole. C. Albaut

DENTRO la poesia La poesia crea immagini suggestive, esprime e comunica emozioni, sentimenti, pensieri del poeta. Usa un linguaggio magico e ricco di fantasia. Ha un ritmo dolce, come una musica. COMPREN

DO

L a poesia ti fa vedere diverse immagini. Sottolinea le cose descritte, come nell’esempio. Rispondi con una X.

he cosa dondola nel cielo trattenuto C da un filo? Un aquilone Una farfalla Un bozzolo Un palloncino Quali sono le caratteristiche comuni all’aquilone e alla farfalla? I colori Il materiale La dimensione Il volo 156

uali sensazioni suscita in te questa poesia? Q Puoi segnarne più di una. Libertà Noia Leggerezza Paura Com’è questa poesia? In rima alternata In versi liberi In rima mista In prosa


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

SIMILITUDINI IN NATURA IL CIELO DI NOTTE Il cielo è come un mare e le nubi sembrano onde; la luna pare una barca che naviga tra le stelle.

DENTRO la poesia La similitudine è un’immagine poetica introdotta dalle parole come, pare, sembra... Il poeta paragona cose molto diverse tra loro.

Poesia giapponese

L’ARCOBALENO

IL VENTO Nel colmo della notte, a volte, accade che si risvegli, come un bimbo, il vento. R. M. Rilke

L’arcobaleno pare un astuccio pieno di colori gialli verdi viola rossi blu... mi fa diventare felice. M. Lodi

LA NEVE Lo stivale è ghiacciato. Sta la neve sui monti come panna sul gelato. G. Rodari

COMPREN

DO

R icopia le poesie sul quaderno e sottolinea le similitudini, come nell’esempio.

157


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

NOTTE BUIA Non mi piaci notte buia, non mi piaci sulle scale, non mi piaci nel mio letto. E neppure mi piace stare solo con te. Non ti voglio sulle mani, non ti voglio nella testa, non ti voglio intorno a me. Ma se piccola diventi, sui miei piedi puoi dormire come una gatta blu.

DENTRO la poesia A volte il poeta ricorre alla ripetizione di parole o frasi per dare più ritmo e musicalità alla poesia.

G. Quarenghi, E sulle case il cielo, Edizioni Topipittori

PA R L O

E tu che cosa pensi della notte? Racconta.

COMPREN

DO

Rispondi sui puntini e con una X.

Quali espressioni vengono ripetute più volte? ....................................................................................................................................................................................................................................................

Qual è il significato di questa poesia? Il poeta non ama le gatte blu Il poeta ama la notte Il poeta ama le gatte blu Il poeta non ama la notte 158

Come sono i versi di questa poesia? In rima alternata Sono versi liberi In rima baciata In rima mista


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

METAFORE IN NATURA SPECCHIO

DENTRO la poesia

L’acqua del lago è lucida come il metallo, è un fermo e liscio specchio di cristallo.

La metafora è un’immagine poetica che consiste in una similitudine abbreviata.

similitudine metafora

Il cielo è come un mare calmo. è una similitudine

S. Arnould

Il cielo è un mare calmo. è una metafora

ODE ALLA MIMOSA Dall’inverno una montagna di luce gialla, una torre fiorita spuntò sulla strada e tutto si riempì di profumo. Era una mimosa. P. Neruda, Poesia, Sansoni

NUVOLE Le nuvole sono come batuffoli di lana, sono pizzi ricamati che giocano e giocano nel cielo infinito. C. Fagioli, A. Ferrari, Poeti bambini, Ed. LIR

COMPREN

DO

N elle poesie ci sono similitudini e metafore. Individuale ed evidenziale con colori diversi, come nell’esempio. O ra completa con i termini giusti e trasforma le metafore in similitudini.

L ’acqua del lago è lucida come ............................................................................................. e come....................................................................................................................................................................... L a mimosa è come ................................................................................................................................. e come....................................................................................................................................................................... L e nuvole sono come ......................................................................................................................... e come....................................................................................................................................................................... 159


GIOIE ED EMOZIONI IN VERSI

MASTRO GEPPETTO Mastro Geppetto abete pioppo larice pino sega raspa pialla martello vra vra vra visc visc visc tic tac toc tic tac toc tic piedi stinchi tronco braccia mani collo bocca orecchie occhio occhio (mastro Geppetto stanco) Pinocchio.

DENTRO la poesia I poeti si divertono anche con le onomatopee, cioè con parole che indicano i suoni.

R. Piumini

PE R. .. SCRIVERE Prova, insieme ai tuoi compagni, a scrivere una poesia come quella di Roberto Piumini. Ecco un possibile inizio, continuate.

Mastro muratore mattoni acqua cemento ghiaia trapano martello cazzuola gru trrr trrr trrr bum bum bum splash splosh splish splash splosh splish splash 160

COMPREN

DO

C ollega ogni onomatopea al disegno giusto.

VRA... VISC... TIC TAC TOC...


PE R. ..

IMPARARE FACILE

IL TESTO POETICO Leggi e sottolinea nel testo le parole colorate suggerite, poi ripeti più volte ad alta voce.

rima baciata alternata mista

La filastrocca e la poesia sono testi poetici perché sono scritti in versi. I versi possono essere raggruppati in strofe separate da uno spazio bianco e possono essere in rima quando le parole terminano con lo stesso suono. La rima può essere baciata (AABB), alternata (ABAB) o mista.

divertente suoni ritmo

La filastrocca è un testo poetico divertente che gioca con le parole e i suoni in rima creando un ritmo allegro.

immagini emozioni versi in rima versi liberi similitudine ripetizione metafora onomatopea

La poesia crea immagini suggestive per esprimere emozioni e sentimenti. Può essere formata da versi in rima o da versi liberi. Il linguaggio è magico e ricco di fantasia perché il poeta utilizza: - la similitudine (un paragone tra cose diverse); - la ripetizione di parole o frasi che crea ritmo; - la metafora (una similitudine abbreviata); - l’onomatopea (una parola che riproduce un suono).

testi poetici versi strofe

161


SO COMPRENDERE

E-MAIL ALLA NONNA Ti scrivo questa e-mail per dirti che ti mando un gigabyte di affetto. Non so se il tuo software può aprilo o è meglio che ti arrivi su un dischetto.

1 I ndica con una X il completamento giusto.

Nel disco fisso della mia RAM (Memoria ad Accesso Casuale), da quando sono nata ho messo tutto, nessun file salvato è andato a male. Ho la playlist delle ninne nanne che quando voglio posso ricantare, e il download di tutti quanti i video che giriamo quando andiamo al mare.

La poesia ha 2 strofe nessuna strofa

5 strofe 4 strofe

In ogni strofa ci sono 3 versi 2 versi

4 versi 5 versi

La poesia è in rima baciata AABB. in versi liberi. in rima alternata ABAB. in versi liberi e rima alternata ABCB.

Per rispondermi cerchi il francobollo? Chiamo su Skype e vengo in tuo soccorso. Mi ero dimenticata che le nonne sono nate nel secolo scorso.

La persona che scrive la poesia è una figlia. una nipote. una sorella. una mamma.

J. Carioli, Io cambierò il mondo, Mondadori

L’autrice usa termini informatici. storici.

scientifici. dialettali.

Per la destinataria della poesia mostra odio. affetto. rabbia. pietà.

2 C ollega ogni termine informatico della poesia alla parola italiana che lo può sostituire.

162

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Il testo poetico

IL RUSCELLO Il ruscello sembra una strada d’argento che rispecchia i miei pensieri. M. Lodi

LA LUNA Nel prato del cielo tra i fiori delle stelle va la luna crescente come un uncino d’oro. F. Garcìa Lorca, Tutte le poesie, Rizzoli

3 S ottolinea la similitudine nella poesia, poi rispondi. A che cosa è paragonato il ruscello? ..................................................................................................................................

Dove si “specchiano” i pensieri del poeta? Sulla strada In un lago Nel ruscello In uno specchio

4 N ella poesia ci sono due metafore. Sottolineale e trasformale in similitudini. Il ............................................................................................................................. è come ......................................................................................................... Le .......................................................................................................................... sono come ............................................................................................. 5 Indica con una X le affermazioni giuste. L a similitudine “va la luna crescente come un uncino d’oro” da che cosa è suggerita? Dal colore Dal movimento Dalla consistenza materiale Dalla forma ome si sente il poeta di fronte al cielo C notturno? Impaurito Incantato Triste Indifferente

Verso le competenze Comprendere e analizzare il significato globale di un testo poetico, il lessico e le figure retoriche usate.

163


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE LA SAVANA La savana è una grande distesa erbosa con rari alberi (acacie, baobab, euforbie ed eucalipti), tipica delle zone calde dell’Africa, dell’America centrale e Meridionale e dell’Australia. Durante la stagione delle piogge, sui terreni impregnati d’acqua crescono erbe che raggiungono anche i 4 metri di altezza. Nel periodo della siccità i corsi d’acqua e i laghi si prosciugano e le piante si seccano. Per sopravvivere alcune di esse hanno rimpicciolito le foglie, trasformate in spine per eliminare l’evaporazione. La savana è il regno degli animali erbivori, che migrano in cerca di cibo e sono prede di grandi animali carnivori come leoni, leopardi, ghepardi e iene. La savana è un ambiente favorevole alla vita dell’uomo: gli scienziati sostengono che i primi ominidi sarebbero vissuti proprio qui. Oggi vaste zone della savana sono state trasformate in terreni coltivabili dove viene praticata l’agricoltura intensiva di canna da zuccheri, tè, caffè, cotone, tabacco, arachidi e banane.

UN LIBRO PER TE

L’ATLANTE GEOGRAFICO L’atlante è una raccolta sistematica di carte geografiche e tavole illustrate dei diversi ambienti naturali. Inoltre presenta gli aspetti fisici, antropici ed economici di tutti i Paesi del mondo.

164


PER... E I C L A S S IC I D E R E C IA P IL

LE DIDASCALIE Completa le didascalie delle foto inserendo i nomi degli animali al posto giusto.

Animali erbivori

Animali carnivori

1

...................................................................

4

...................................................................

2

...................................................................

5

...................................................................

3

...................................................................

6

...................................................................

3

4

2 5

6

1

165


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE

IL FUOCO L’Homo erectus è stato il primo a procurarsi e a usare il fuoco. Inizialmente, quando assisteva a incendi provocati dai fulmini, ne aveva paura, ma poi imparò a raccogliere i rametti incendiati e a ottenere dei focolari. Non sapeva ancora accendere il fuoco, ma riuscì a capire come mantenerlo vivo: lo alimentava con erba e rami secchi e lo proteggeva dalle piogge. Grazie al fuoco, l’uomo cambiò la sua vita: poteva riscaldarsi, illuminare le caverne buie, allontanare gli animali feroci, cuocere i cibi. Con il tempo e l’ingegno, l’uomo imparò ad accendere il fuoco: faceva ruotare un bastoncino contro un ramo secco, oppure batteva due pezzi di selce ottenendo scintille che lasciava cadere su segatura, muschio asciutto o erba secca. Il fuoco fu una grande conquista anche perché contribuì allo sviluppo della socialità e del linguaggio. Riuniti attorno ad esso, infatti, gli uomini sentirono il bisogno di comunicare le loro esperienze e di scambiarsi informazioni per progettare le battute di caccia e organizzare la vita di gruppo.

DENTRO il testo informativo Il testo informativo fornisce notizie su argomenti diversi di tipo storico, scientifico, geografico o altro. Il titolo indica l’argomento generale del testo.

Maggiolino Sprint 3, Gruppo Editoriale Raffaello

Filo diretto con

STORIA

C ollega le conquiste ai vari tipi di Homo.

166

Scheggia la pietra

Homo erectus

Scopre il fuoco

Homo sapiens

Seppellisce i morti

Homo habilis

COMPREN

DO

S egna con una X il completamento giusto.

Questo testo racconta una storia. dà informazioni sulla scoperta del fuoco. fornisce istruzioni per accendere il fuoco. insegna come usare il fuoco.


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE

I NUMERI

I numeri sono nati per semplificare la vita, sono ben altre le cose che la complicano.

...........................................................................................................

Più che inventati è giusto dire “scoperti”: i numeri sono in tutte le cose. Provate a vivere un solo giorno senza numeri. Che anno è? Che ora è? Quante dita ha la tua mano? È impossibile vivere senza data, senza ora, senza peso, senza una distanza, senza le cifre che danno valore al denaro. Abbiamo catturato I I I I I I I renne.

...........................................................................................................

40 000 anni fa, il popolo che lasciava le impronte delle mani sulle pareti delle caverne sapeva già contare. Contavano animali e uomini, incidendo tacche su frammenti d’osso che sono arrivati fino a noi. I numeri, infatti, sono un modo pratico per dare un ordine alle cose e per esprimere grandezze e quantità. ...........................................................................................................

Il lampo di genio è stato di dare un nome a ogni numero: “uno”, “due”, “tre”, “quattro” e così via. Poi - dopo qualche migliaio di anni - qualcuno ha avuto l’idea di rappresentarli con dei simboli grafici che per noi oggi sono: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7... Queste cifre sono dette “arabe”, ma in realtà sono state inventate in India, più di 2 000 anni fa.

DENTRO il testo informativo Il testo informativo può essere suddiviso in parti o paragrafi e ognuna può avere un titoletto.

L. Novelli, 100 lampi di genio, Editoriale Scienza

COMPREN

DO

I n quante parti è diviso il testo?

2

4

5

3

S crivi ogni titoletto in corrispondenza del paragrafo giusto.

Quando Come La scoperta

S egna con una X il completamento giusto.

Le immagini che completano questo testo abbelliscono la pagina. sono disegni di bambini. illustrano il contenuto del testo. non riguardano il testo. 167


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE

BALENE Balene, delfini e focene appartengono al gruppo dei mammiferi marini noti come cetacei. Sono molto intelligenti e hanno grandi code, perfette per nuotare. I cetacei respirano aria attraverso lo sfiatatoio sulla testa.

DENTRO il testo informativo Le immagini possono essere accompagnate da didascalie che completano e facilitano la comprensione del testo.

555 curiosità su terra, popoli e luoghi, Gribaudo

Qual è la balena più grande? La balena blu non solo è la balena più grande, ma anche il più grosso mammifero mai esistito: misura circa 30 metri di lunghezza. Nonostante le dimensioni, non è un feroce cacciatore, ma mangia minuscole creature simili a gamberi, chiamate krill, di cui riesce a inghiottirne anche 4 milioni in un giorno.

Quale balena nuota più in profondità? Il capodoglio vive in genere a oltre 950 metri sotto il livello del mare. 168

Capodoglio Un capodoglio può vivere oltre 70 anni.

Quanto misura un piccolo di capodoglio? Alla nascita è lungo circa 8 metri: è il cucciolo più grande del regno animale.


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE Come si nutre la balena blu?

Balena gobba Le balene spesso saltano fuori dall’acqua per poi ricadere con un tonfo rumoroso.

La balena apre la bocca facendo entrare acqua piena di krill. Poi l’acqua esce dai lati della bocca mentre il cibo resta dentro pronto per essere inghiottito.

La balena gobba canta? Sì, fa una serie di suoni, passando dal fischio acuto al rombo basso. Nessuno sa perché lo faccia: potrebbe essere una forma di corteggiamento o un sistema per mantenersi in contatto con il gruppo.

Perché alcune balene migrano? Alcune varietà, come la balena gobba, migrano alla ricerca di condizioni migliori per vivere e riprodursi. Trascorrono gran parte dell’anno a nutrirsi nelle acque dell’Artico e Antartico, dove trovano molto krill. COMPREN

DO

R ispondi con una X. Quale altro titolo puoi dare al testo?

Pesci colossali

Grandi mammiferi marini

Mostri marini

Animali estinti

Qual è lo scopo delle fotografie che illustrano il testo? Fornire maggiori informazioni rispetto al testo Illustrare il contenuto del testo e facilitarne la comprensione Presentare altri animali marini Abbellire le pagine C erchia le didascalie che danno informazioni sulle foto.

169


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE

TANTI PERCHÉ Perché il Sole cambia colore? L’atmosfera terrestre si comporta come un filtro DENTRO il testo informativo rosso pallido che rende lievemente rossastra Nel testo informativo trovi un tutta la luce che proviene dallo spazio. linguaggio specifico relativo a una La luce bianca solare è in realtà una miscela determinata disciplina, espresso di tutti i colori, ma gli strati dell’atmosfera che in modo chiaro e preciso. attraversa la diffondono in modi differenti. A seconda di quando lo osserviamo, il Sole presenta dunque un aspetto diverso. Perché la luce del Sole è visibile anche dopo il tramonto e prima dell’alba? Alla debole luce che illumina il cielo poco prima dell’alba e subito dopo il tramonto si dà il nome di crepuscolo. Il fenomeno è dovuto alla rifrazione e alla diffusione della luce solare che attraversa gli strati superiori dell’atmosfera quando il Sole è al di sotto dell’orizzonte.

terra

sole

Quanto è grande il Sole? Il diametro del Sole (1 392 000 chilometri) è circa 100 volte più grande di quello della Terra. Ciò significa che nel Sole potrebbero trovar posto un milione di Terre, oppure che, se il Sole fosse grande come un pallone, la Terra assomiglierebbe a una minuscola pallina. COMPREN

LE SS IC O

Collega questi termini specifici alla loro definizione. Puoi aiutarti con il vocabolario.

Spettro solare Rifrazione Diffusione 170

Propagazione del raggio luminoso. Luce emessa dal Sole. Deviazione del raggio luminoso.

DO

I l testo sviluppa un argomento di

storia. astronomia. meteorologia. paleontologia.


ASCOLT

I LEONI 1. Indica con una X le affermazioni giuste.

3. Rispondi con una X.

Lo scopo del testo è raccontare una storia. descrivere un leone. dare informazioni. dare delle regole.

ella frase “I leoni vivono in branco” come puoi N sostituire la parola sottolineata? Nascosti In fila Isolati In gruppo ella frase “I leoni, i più potenti predatori di N tutta l’Africa...” come puoi sostituire la parola sottolineata? Animali Cacciatori Felidi Carnivori

Il testo tratta di un argomento storico. geografico. scientifico. artistico. 2. Indica se le affermazioni sono V o F.

In un branco ci sono più leonesse.

V

F

In un branco ci sono più leoni.

V

F

I maschi controllano il branco.

V

F

Le femmine controllano il branco.

V

F

Le leonesse cacciano.

V

F

I leoni cacciano.

V

F

Le leonesse difendono il territorio.

V

F

I leoni difendono il territorio.

V

F

I cuccioli vengono allevati dai leoni.

V

F

TESTO AUDIO E IN GUIDA

4. I ndica le informazioni che puoi ricavare dall’immagine. ............................................................................................................................................... ............................................................................................................................................... ............................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................

5. F ra i seguenti, quale altro titolo non daresti al brano che hai ascoltato?

Potenti predatori Animali solitari

Grandi carnivori Felini d’Africa

Verso le competenze Potenziare il piacere di ascoltare. Comprendere il significato globale di un testo ascoltato.

171


SO COMPRENDERE

L’HOMO NALEDI Una scoperta importantissima In una grotta in Sudafrica, un team di ricercatori ha trovato numerosi resti di quella che potrebbe essere una nuova specie umana. Una scoperta davvero eccezionale, anzi importantissima. Questa nuova specie è stata chiamata Homo naledi, che in lingua locale significa “stella”, perché la camera della grotta dove sono stati trovati i resti si chiama grotta delle stelle ed è profonda 40 metri. Le ossa rinvenute appartengono a una quindicina di esemplari: uomini, donne, bambini, vissuti forse oltre due milioni e mezzo di anni fa, agli albori delle prime specie ominidi. Una struttura fisica eccezionale L’eccezionalità di naledi è che la sua struttura rappresenta un vero mix tra un uomo primitivo, una scimmia e un uomo moderno. Ha infatti una testa da scimpanzé, però con denti e mascelle umane, un corpo snello e agile con spalle curve da australopiteco ma mani quasi umane e adatte ad arrampicarsi, gambe lunghe per camminare in posizione eretta e piedi decisamente moderni nella loro conformazione, tanto da renderli quasi indistinguibili da un moderno piede umano. Ma c’è di più Nella grotta, oltre ai resti umani dei naledi, non sono stati rinvenuti fossili di alcuni animali. I ricercatori pensano quindi che i naledi non vi abitassero, ma che avessero messo volontariamente quei corpi in quel sito, come per una specie di rito di sepoltura. Sembrerebbe così che questi nostri nuovi pro-pro-progenitori avessero già il culto dei morti che, tradizionalmente, si ritiene sia invece apparso molto più avanti, con l’avvento addirittura dell’Homo sapiens! da Focus Junior

172


Il testo informativo 1 I ndica con una X le affermazioni vere. Il testo racconta una storia. Il testo tratta la scoperta di una nuova specie umana. La materia interessata è geografia.

Le informazioni sono divise in paragrafi. Il linguaggio è specifico. Questo testo è informativo.

2 Collega ogni parola al suo significato: Inizio di una nuova epoca

Albori

Naledi Struttura Conformazione Stella Progenitori Antenati 3 Nel testo si possono individuare tre parti: 1. Una scoperta importantissima

2. Una struttura fisica eccezionale

3. Ma c’è di più

In quale parte del testo viene affrontato ogni argomento? Inserisci il numero giusto.

I naledi praticavano il culto dei morti. In Sudafrica è stata trovata una nuova specie umana. Nella grotta, oltre ai resti umani dei naledi, non sono stati rinvenuti fossili di alcun animale. I naledi sono un mix tra uomo primitivo, scimmia e uomo moderno. Le ossa rinvenute appartengono a una quindicina di esemplari: uomini, donne e bambini. I naledi avevano i piedi decisamente moderni nella loro conformazione. 4 Scrivi quale altro titolo potresti dare a questo testo informativo:........................................................................................................ 5 Completa le frasi con le informazioni che puoi ricavare dal testo. In una grotta in Sudafrica un team di ricercatori ha fatto una scoperta eccezionale: .................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

L’eccezionalità di naledi è che ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Nella grotta, oltre ai resti umani dei naledi, non sono stati rinvenuti fossili di alcun animale quindi ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Verso le competenze Comprendere e analizzare gli elementi e il lessico del testo informativo.

173


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE

PATATA

bollente

COSA SERVE 2 palle minimo 10 giocatori radio

OCCHIO!

1 3

ARRIVA LA PATATA BOLLENTE... BRUCIA, COSA ASPETTI? DONO IN DUE CERCHI

• I GIOCATORI SI DIVI

e quando si accende la musica i giocatori di ogni cerchio si passano a uno a uno la palla.

disegno

• QUANDO LA MUSIC

A SI FERMA

i due giocatori, che si tro vano la palla in mano, devono metters i schiena contro schiena.

• POI TUTTI I PARTECIPANTI IN CORO CONTANO 1... 2... 3,

e al tre i due giocatori devono girare la testa in una direzione: se guardano nella stessa direzione si abbracciano, altrimenti devono fare una penitenza decisa dagli altri giocatori.

DENTRO il testo regolativo

174

2

disegno

Il testo regolativo fornisce regole di comportamento e di gioco oppure istruzioni per costruire oggetti e preparare ricette. Spesso è diviso in due parti: la prima presenta l’occorrente e la seconda il procedimento, cioè un elenco ordinato delle fasi di lavoro da seguire.

COMPREN

disegno

DO

I ndica con una X il completamento giusto.

Questo testo fornisce istruzioni per realizzare una ricetta. costruire qualcosa. eseguire un gioco di gruppo. comportarsi bene quando si gioca in gruppo.


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE

SCATOLA

con SORPRESA

1 Incolla l’estremità di una striscia di carta sull’estremità di un’altra striscia per formare una V.

5 Incolla la figura alla linguetta e la base della molla dentro una scatola. AA.VV., 50 cose da fare e creare, Ed. Usborne

2 Piega le strisce l’una sull’altra fino a finire la carta. A questo punto avrai creato una sorta di molla.

3

Solleva e piega all’indietro l’ultima parte di striscia piegata e otterrai una linguetta.

4 Disegna una figura su un cartoncino e ritagliala.

DENTRO il testo regolativo Le immagini spesso accompagnano il testo regolativo perché il procedimento sia più comprensibile. il linguaggio è semplice e chiaro con frasi brevi. COMPREN

DO

I ndica con una X il completamento giusto.

L’ordine indicato dai numeri può essere invertito. va seguito esattamente. non va seguito. non è indispensabile. Quale di questi materiali non serve per la costruzione? Carta Colla Matita Creta

175


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE

Cakes pops e n o i z a r Prepa

i s o d e i t n ie d e r Ing

400 g di pan di Spagna ente nd 200 g di cioccolato fo a 4 cucchiai di confettur di albicocche bastoncini zuccherini

ciotola. a n u in a d i S p a gn n a p il e t scolate e 1 Sbriciola m e a t marmella la e t orbido. e m g n o t s o p 2 Aggiu m e re u n c o n e t t o a le fino e lasciate e in I bastoncini possono essere ll a p ezz ’ora. elle d m e o t n a e m r lm o 3 F a anche di biscotto... così i e ze r p e r e r f in e e e r d a n o o r ripos vostri cakes pops saranno to nel mic la o c i. c in io r c e il gli zucch ancora più golosi. 4 Fondete la o t io c a n e t u a il in f e in t e e s mett ak es pop c i o ig r f r i dal pallina. 5 Tirate fuo i n g o in ncino i, astoncin u n b a s to b i e d o t iu u r a n d ov i te, con l’a ic e s s g r a e , o m t la 6 Im el ciocco n a in ll a ra con il u t a c o gn i p c a t t ccolato ne l’a e io b c a il r e p r o la che c sciate co la i o P . o bastoncin e o. ccherini u in eccess z li g n o . c resentarli decorarli p e r t e e p t o e r p ie 7 Ora un bicch o r t n e d metterli r e fo r m a DO ia b m a c COMPREN Potete zioni R ispondi con una X. e decora . e it r e f c o m e p re Quale tra i seguenti ingredienti non è necessario

DENTRO il testo regolativo La ricetta è un testo regolativo diviso sempre in due parti: ingredienti e procedimento. 176

per realizzare questa ricetta? Pan di spagna Marmellata Bastoncini Cioccolato

Meringhe

uale tra le seguenti azioni non è necessaria per Q realizzare questa ricetta? Mescola Inforna Sbriciola Infila Forma Aggiungi


REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE

Per uno stile di vita SANO 1 Il cibo è divertente... goditelo

Mangiare con la famiglia e gli amici a casa o a scuola è un bel modo di godersi il cibo. 2 La colazione è un pasto molto importante

3 Mangia tanti cibi diversi ogni giorno

La varietà è la ricetta della salute: cerca di mangiare tipi di cereali diversi (pasta, riso, polenta, farro...) e di alternare le proteine vegetali e animali (carne, pesce, formaggi, legumi, uova).

5 Utilizza con moderazione i condimenti

Per condire i cibi va bene l’olio di oliva, mentre il burro è meno consigliato. Evita di abbondare con il sale.

Il nostro corpo per crescere e funzionare bene ha bisogno di alimenti, così come un’automobile per muoversi ha bisogno di carburante. In particolar modo la mattina, dopo una notte di sonno, è importante cominciare la giornata con una buona colazione.

4 Mangia frutta e verdura a ogni pasto

e come gustoso spuntino È nella frutta e nella verdura che si trovano vitamine, minerali e fibre che sono indispensabili per il tuo corpo.

Ricordati di

.

a fisica it iv t t a e r a f i d e a u q bere tanta ac

DO COMPREN

Indica con una X il completamento giusto.

Il linguaggio usato in questo testo è dialettale. complesso e poco comprensibile. semplice e chiaro. poetico.

LE SS IC O

Cosa sono le vitamine, i minerali e le fibre? Cerca nel dizionario il significato di queste parole. 177


a t a t n a

REGOLE E INFORMAZIONI DA CAPIRE

acqua Inc

L’acqua disseta, rinfresca e lava, non si può afferrare, ma un fiume è in grado di portare via alberi enormi.. esiste un trucco per incantare perfino l’acqua.. provare per credere!

OCCORRENTE

bicchiere carta da gioco acqua.

PROCEDIMENTO Appoggiati sopra a un lavandino, se bagnate il pavimento poi dovrete fare un incantesimo per pietrificare i vostri genitori e scappare a Honolulu! Prendere un bicchiere senza calice e una carta da gioco, ma controllate che sia abbastanza grande da coprire abbondantemente l’apertura del bicchiere. Riempite mezzo bicchiere d’acqua, poi prendete la carta e premetela sull’apertura del bicchiere. Con una mano tenete il bicchiere e con l’altra tenete ferma la carta da gioco. Recitate questo incantesimo: Albabilacca, acqua bislacca, non fare quella faccia, resta e sofferma, sulla mia mano ferma! Dopo aver incantato l’acqua rovesciate il bicchiere, tenendo sempre la mano sulla carta. Ora levate la mano che regge la carta da gioco e come per magia l’acqua non si rovescia! AA. VV., Il manuale dei piccoli maghi, Giunti Junior

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Indica con una X i completamenti giusti.

L’acqua è preziosa: è indispensabile per la nostra vita. Cosa puoi fare per non sprecarla e mantenerla pulita? Usare molti detersivi Non lasciare rifiuti di plastica in mare Chiudere il rubinetto mentre ti lavi i denti Preferire la doccia al bagno in vasca Dimenticare il rubinetto aperto 178

COMPREN

DO

Rispondi con una X.

Qual è lo scopo di questo testo regolativo? Fare un gioco di prestigio Far capire l’importanza dell’acqua Bere un bicchiere d’acqua Illustrare i pericoli dell’acqua


PE R. ..

IMPARARE FACILE

IL TESTO INFORMATIVO E REGOLATIVO

TE Leggi e sottolinea nei testi le parole colorate suggerite, poi ripeti più volte ad alta voce.

notizie specifici

Il testo informativo fornisce notizie su argomenti specifici di tipo geografico, storico, scientifico...

elementi titolo paragrafi titoletti immagini didascalie

Contiene questi elementi: - il titolo che indica l’argomento generale; - i paragrafi, cioè parti di testo, introdotti da un titoletto che indica il tema trattato. Quasi sempre è accompagnato da immagini e didascalie che completano le informazioni.

linguaggio specifico

Utilizza un linguaggio specifico espresso in modo chiaro e preciso.

regole istruzioni

Il testo regolativo fornisce regole di comportamento e di gioco, o istruzioni per costruire oggetti e preparare ricette.

occorrente ingredienti procedimento fasi di lavoro immagini

Può essere diviso in due parti: la prima presenta l’occorrente o gli ingredienti e la seconda il procedimento, cioè un elenco ordinato delle fasi di lavoro da seguire. Il testo è accompagnato da immagini.

linguaggio preciso Il linguaggio è chiaro e preciso.

179


SO COMPRENDERE

gessetti colorati sale fino bottiglietta di vetro un foglio di carta tappi di sughero

OCCORRENTE

e t t e i l g i t Bot

COLORATE

PROCEDIMENTO 1 Sopra un grande foglio di carta riducete i

gessetti in polvere, tenendo separati i diversi colori. Per farlo potete utilizzare la bottiglietta come fosse un mattarello. 2 Per aumentare la quantità di polvere

mescolatela con del sale fino (per una parte di gesso devi mettere tre parti di sale). Agitate bene finché il colore non sia uniforme. 3 A questo punto, potete iniziare a riempire la

bottiglietta. Costruite un piccolo imbuto con il foglio di carta e versateci lentamente la polvere colorata. Attenzione! Per ottenere un bel risultato dovete alternare bene i colori. 4 Quando avrete riempito tutta la bottiglietta

chiudetela bene con il tappo di sughero.

Potreste utilizzare anche barattoli di vetro decorati con fiori e animaletti: ciò renderebbe ancora più gradevole il risultato finale. Se invece volete dare ai colori una tonalità più autunnale, ma sempre di grande effetto, potete sostituire il sale con la sabbia. 180

L. Pascon, M. Carbonere, Laboratori creativi, Juvenilia


Il testo regolativo 1 Riordina le illustrazioni con i numeri.

2 I ndica con una X i completamenti giusti. Le foto facilitano la comprensione. non sono adeguati al testo. sono inutili. sono decorativi. L’ordine indicato dai numeri può essere invertito. va seguito esattamente. non serve. non va seguito. L a parte di testo indispensabile per realizzare le bottigliette è il titolo. l’occorrente. i suggerimenti. il procedimento.

3 C erchia con il blu la parte di testo che indica che cosa ti serve per realizzare le bottigliette e di rosso quella che ti spiega come fare. 4 I ndica se le affermazioni sono vere (V) o false (F). V

F

Il testo dà istruzioni per realizzare qualcosa. Il testo dà regole di comportamento. Il testo usa un linguaggio complesso. Il procedimento segue un ordine. Il testo è diviso in tre parti. L’occorrente non è indicato. 5 C ome puoi dire con una sola parola “riduci i gessetti in polvere”? Puoi segnare più di una scelta. Sbriciola. Polverizza. Frantuma. Spezza.

Verso le competenze Comprendere e analizzare gli elementi e il lessico del testo regolativo.

181


TEMPO DI VACANZE

ESTATE NELL’ARIA Il babbo prese Franco per mano e lo condusse nell’orto. – Fa bene una boccata d’aria fresca. I giorni cominciano a farsi caldi – disse il babbo sedendosi sulla panchina. – Guarda, guarda! – gridò a un tratto Franco, pieno di meraviglia. Le lucciole, con il fanalino acceso, si inseguivano nella siepe dell’orto e, oltre l’orto, sulla distesa LE SS IC O chiara del grano ondeggiante nella penombra. Era uno spettacolo meraviglioso! N umera in ordine A un tratto, sul ciliegio, si udì un trillo sonoro. crescente le parole date, dalla meno Poi un altro, poi un altro ancora... luminosa alla più – Come canta bene! – disse Franco sottovoce. luminosa. – È l’usignolo – rispose il babbo. – Annuncia penombra l’estate! luce E infatti l’estate era già nell’aria. Il grano ondeggiava con le spighe alte, ombra già quasi mature. buio bagliore

K. Jackson

2018 GIUGNO 1 2 3 4 5 6 7

182

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 25 26 27 28

LUGLIO 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 31 25 26 27 28

AGOSTO 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 31 25 26 27 28

Ferragosto

SETTEMBRE 1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 29 23 30 24 25 26 27 28


Sole Alla festa del invitati: sono mille gli rano biondo un mare di g ei prati. e i papaveri d zzo

M. A. Scavu

Ho l’estate tra le mani un’anguria a fe tte larghe. Ho l’estate nella gola ha sapore di ge lato.

G. Quarenghi

È Per me estate è

fanno uffa! Tutti a luglio ffa e sudi. u b s i, v e b e a Sbuff re ci si tuffa Dentro il ma i nudi! tutti neri, tutt i

i, B. Tognolin

C. Carminat

...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... Mi piace perché ......................................... ...................................................................... ...................................................................... Non mi piace perché ................................ ...................................................................... ......................................................................

Tra giugno e luglio i fedeli islamici celebrano un momento sacro importante: il Ramadan. È il nome del nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano. Dall’alba al tramonto si praticano il digiuno, la preghiera, la meditazione e l’autodisciplina.

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NATURALMENTE

RIUTILI

ZZIAMO

DAI UNA NUOVA VITA A UNA VECCHIA T-SHIRT

UNA T-SHIRT PER L’ESTATE 1

Apri la t-shirt e taglia maniche e collo: fai un’ampia scollatura.

Prendi un tubo di cartoncino e schiaccialo leggermente.

4

5

Continua a intingere il colore tutte le volte che vuoi e con un pennello fai i ritocchi, se necessario. 184

2

Gira la maglia al rovescio e con l’aiuto di un adulto effettua una cucitura per chiudere il fondo.

3

Immergi il tubo così piegato nel colore acrilico, poi appoggialo sulla t-shirt.


COMPITI

DI REALTÀ

SI PARTE Sei arrivato alla fine dell’anno scolastico. Utilizza le conoscenze e le abilità che hai acquisito per organizzare le tue vacanze. Immagina di partire per un viaggio e prepara un testo che mostri al meglio il tuo progetto. Può essere un testo regolativo o informativo o un racconto. Se vuoi puoi usare tabelle, schemi e disegni. 1 Decidi la meta: come raggiungerla; con chi viaggiare; quanto tempo ti vorrai fermare.

2 P ensa a cosa ti potrà servire per trascorrere le vacanze lontano da casa, di giorno e di notte.

3 S cegli la valigia adeguata a contenere ciò che vorrai portare.

4 I llustra e descrivi il tuo progetto in tutte le sue fasi: meta, mezzo di trasporto, tempo, compagni di viaggio, oggetti necessari.

5 M ostralo ai compagni motivando le tue scelte.

Le osservazioni dei tuoi amici ti permetteranno di verificare se il tuo progetto è realizzabile, adeguato e funzionale. Buon lavoro.

Verso le competenze Risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, vicina al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in un contesto moderatamente diverso da quello della pratica didattica.

185


ARTE

e

IMMAGINE

IL PUNTO

G. Seurat, Il circo

Leggo l’immagine.

uale ambiente è rappresentato nel dipinto? Q Quali personaggi riesci a distinguere? Che cosa stanno facendo? 186

Quali sono i segni che noti di più? Puntini Trattini Pennellate


ARTE

e

IMMAGINE

G. Seurat, Il circo (dettaglio)

Il punto è il segno visivo più piccolo. I disegni si possono colorare riempiendo gli spazi con tanti punti che variano per dimensione, quantità e disposizione. Dipingere a piccoli punti fu una tecnica usata alla fine del 1800 da alcuni artisti che furono chiamati puntinisti. I colori venivano usati puri, cioè non mescolati tra loro; era l’insieme di tanti punti vicini che determinava toni e sfumature. Completa con la tecnica dei punti seguendo negli esempi.

187


ARTE

e

IMMAGINE

LA LINEA Un altro segno visivo è la linea. La linea, sottile o spessa, delimita e definisce i contorni delle cose, ma gli artisti la usano anche per creare effetti espressivi diversi. La linea può essere: orizzontale

curva

verticale

spezzata

obliqua

mista

A

P. Mondrian, Grande composizione A con nero, rosso, grigio, giallo e blu

B L eggi l’immagine.

I n quale quadro sono presenti le seguenti linee? linee

A

B

Orizzontale Verticale Obliqua Curva Spezzata V. V. Kandiskij, Composizione 8

188


ARTE

e

IMMAGINE

Leggi l’immagine.

uali tipi di linee compaiono Q nell’opera? Orizzontali Verticali Oblique Curve Miste Spezzate he cosa rappresenta il C dipinto, secondo te? Che sensazione ti dà questa immagine? Movimento Calma Confusione Ordine P. Klee, Movimento sulla scogliera

Ora colora tu come preferisci, poi dai un titolo al disegno. Titolo ...............................................................................................................................................

189


ARTE

e

IMMAGINE

I PIANI DELLO SPAZIO Sfondo

Secondo piano

Primo piano

P. Brueghel il giovane, Estate

I ndica con una X i completamenti giusti.

li elementi che sembrano essere piĂš G vicini a te che guardi si trovano in primo piano. in secondo piano. nello sfondo.

I particolari e i colori degli elementi che si trovano in secondo piano si vedono bene. non si vedono bene. si confondono con lo sfondo.

I particolari si vedono bene. non si vedono bene.

li elementi che compaiono in secondo piano G e nello sfondo sembrano piĂš grandi di quelli in primo piano. piĂš piccoli di quelli in primo piano. uguali a quelli in primo piano.

I colori sono netti. sfumati. 190


ARTE

e

IMMAGINE

PROVA TU Per dare la sensazione della profondità dello spazio, gli elementi vicini devono essere disegnati più grandi di quelli lontani. Anche i colori utilizzati devono essere più brillanti. D isegna e colora o ritaglia dalle riviste figure da inserire nell’immagine. Fai attenzione a dare il senso della profondità.

191


ARTE

e

IMMAGINE

SAI LEGGERE UN’IMMAGINE?

. Signac, P La Senna e la grande Jatte

Rispondi con una X e sui puntini.

Che tipo di immagine vedi? Dipinto Fotografia

Disegno

Chi è l’autore? ..........................................................................................................................................

..........................................................................................................................................

Quale effetto crea? Immobilità Movimento

..........................................................................................................................................

Completa con gli elementi principali che vedi.

Che cosa rappresenta l’immagine?

Quale sensazione ti trasmette questa immagine? Tristezza Tranquillità Gioia 192

Come è stato realizzato il quadro? Con pennellate uniformi Con punti Con linee Caos

Primo piano ......................................................................................................... Secondo piano ............................................................................................... Sfondo..........................................................................................................................


Per attivare il M.I.O. BOOK Studente segui questi semplici passi

Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open

1

È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

2

È “aperto” perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • la possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe.

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.

Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.

È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare la font trasformandola in MAIUSCOLO. Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini hanno scritto il percorso di Arte e immagine Coordinamento e redazione: Emilia Agostini Consulenza didattica: Raffaela Maggi (Pagine Insieme per imparare facile), Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini, Dania Fava Illustrazioni e colore: Silvia Baroncelli, Valentina Belloni, Sandra Bersanetti, Chiara Bordoni, Mariagrazia Orlandini Copertina: Valentina Mazzarini Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Thinkstock, Corbis Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Le scarpe della mamma DI MATTINA, LE CIABATTE DELLA MAMMA IN FONDO AL MIO LETTO MI DICONO CHE ANCHE IERI SERA, DOPO LA STORIA DELLA BUONA NOTTE, È SGUSCIATA VIA IN PUNTA DI PIEDI. LE CIABATTE DI PLASTICA INFILATE NELLA BORSA DELLA MAMMA MI DICONO CHE NON È VERO CHE ANDIAMO AL PARCO: OGGI SI VA IN PISCINA. LE SCARPE DELLA MAMMA SLACCIATE MI DICONO CHE HA FATTO TUTTO DI CORSA PER VENIRE A PRENDERMI, CERCANDO DI NON FARE TARDI. LE SCARPE DELLA MAMMA MI PIACCIONO TUTTE, PROPRIO TUTTE!

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C P . Ce IS rim ria BN a ch 97 fil i - O 8- a 3 . M 88 -4 - L ara 72 et sc -2 tu a 53 re 98

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

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e inoltre... CLASSE PRIMA

per imparare a leggere, a scrivere e a contare Metodo e prime letture Letture • Antologia, Ortografia e Grammatica, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere in stampato e in corsivo Allenamente • Eserciziario delle discipline Alfabetiere individuale con il segnalibro dei caratteri

CLASSE SECONDA

per consolidare i saperi e prepararsi alle prove nazionali INVALSI Letture • Antologia, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere • Scrittura, Grammatica, Prove INVALSI Allenamente • Eserciziario delle discipline

CLASSE TERZA

per imparare a studiare e riconoscere le tipologie testuali Letture • Antologia, Arte e immagine Discipline • Storia, Geografia, Scienze e Tecnologia, Matematica Imparo a scrivere • Scrittura, Grammatica, Prove INVALSI Allenamente • Eserciziario delle discipline

SE

• Breve guida al metodo della dott.ssa Venturelli per imparare a scrivere in stampato e in corsivo • Guida al testo con programmazione, schede operative, suggerimenti... •V ademecum BES con consigli, normative, schede operative ecc. • L’alfabetiere murale sillabico • Il cartellone per l’accoglienza • Il cartellone dei compleanni della classe • Il tesserino portanome per ogni alunno • Il cartellone delle tabelline (in classe 2a)

Le regole di italiano e matematica 1-2-3 Un fascicolo con le regole base per aiutare gli alunni a svolgere i compiti in autonomia

Ci sono anch’io 2-3 Percorso di Educazione ambientale e Cittadinanza

Il mio atlante di 3a Un utile strumento di approfondimento e rinforzo delle discipline, con tavole illustrate e attività operative

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LETTURE LETTURE

PER L’INSEGNANTE E LA CLAS

C. CERIACHI O. MARASCA

• ANTOLOGIA • ARTE E IMMAGINE

3 • Versione audio del libro • Carattere modificabile MAIUSCOLO/minuscolo • Traduzione in altre lingue


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