solo alcuni dei tanti personaggi straordinari che popolano il ciclo arturiano, un insieme di racconti meravigliosi, alcuni molto lontani nel tempo e legati al paganesimo celtico, altri più recenti e influenzati dal cristianesimo. Artù, il re leggendario che fondò la Tavola Rotonda, è una delle figure più affascinanti della saga. Poco importa se sia davvero esistito: la sua nascita misteriosa, la sua spada invincibile Excalibur, il suo amore tormentato per Ginevra, il suo rapporto d’amicizia con il mago Merlino sono motivi mitologici dal profondo significato simbolico che avvincono e appassionano lettori di ogni età. Annalisa Molaschi vive e lavora a Cremona. Ha pubblicato vari libri di narrativa per ragazzi, adottati nelle scuole, racconti per lettori adulti, testi teatrali e musicali. Da anni collabora con il Gruppo Editoriale Raffaello in qualità di autrice.
Un progetto didattico completo e innovativo: – Caratteristiche grafiche e tipografiche che favoriscono la leggibilità. – Audiolibro
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788847 219786
Re Artu e i cavalieri della Tavola Rotonda
Re Artù, Ginevra, Lancillotto, mago Merlino e Parsifal sono
I RACCO NTI D EL M ITO
Re Artu e i cavalieri della Tavola Rotonda Annalisa Molaschi con Prove INVALSI
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Annalisa Molaschi
Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n°633, art. 2 lett. d).
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I racconti del mito
Editor: Paola Valente Redazione: Emanuele Ramini Team grafico: Claudio Campanelli Illustrazioni: Inklink Illustrations Ufficio stampa: Salvatore Passaretta Presentazione di Paola Valente Approfondimenti e schede didattiche di Michele Santuliana 1a Edizione 2014 Ristampa 5 4 3 2 1 2019 2018 2017 2016 2015 Tutti i diritti sono riservati © 2014 Font leggimi © Sinnos editrice Raffaello Libri Srl Via dell’Industria, 21 60037 – Monte San Vito (AN) e–mail: info@ilmulinoavento.it www.grupporaffaello.it Printed in Italy È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.
Annalisa Molaschi
Re Artu+ e i Cavalieri della Tavola Rotonda
ARTÙ, UN RE LEGGENDARIO I CAVALIERI, LE ARMI E GLI AMORI LA RICERCA DEL SANTO GRAAL
In copertina: il giovane ArtĂš estrae la spada Excalibur dalla roccia.
PRESENTAZIONE Gli storici hanno molto dibattuto sull’esistenza di re Artù: chi fu veramente, come visse e come morì. Sono state formulate varie ipotesi che non hanno avuto smentite o conferme. Forse egli era un capo tribù, famoso per il coraggio in battaglia, vissuto in Gran Bretagna nella seconda metà del quinto secolo; forse invece la sua figura umana corrisponde a un’antica divinità pagana, gli attributi della quale passarono a un uomo leggendario, un re invincibile che recava nel nome il simbolo della sua forza. È probabile infatti che “Artù” significhi “orso”, l’animale che nei miti nordici sostituisce il leone dei miti mediterranei. Che sia esistito o meno, comunque, il personaggio è uno dei più affascinanti delle saghe antiche. I luoghi del mito arturiano sono a volte identificabili nelle terre brumose della Britannia ma, altrettanto spesso, sono spazi ultramondani: paradisi, dimensioni fatate, terre dove sorgono castelli d’oro e di cristallo, torri d’aria, colonne di luce. Allo stesso tempo, boschi, sorgenti, scogliere o grotte sono l’ingresso che conduce al mondo dei sogni, alle radici dell’immaginazione.
Re Artù rappresenta la sovranità esercitata con saggezza per conquistare la quale occorre un lungo percorso iniziatico: dalla nascita illegittima al riconoscimento dell’origine regale per mezzo dell’estrazione della spada dalla roccia, dalla difesa del territorio all’istituzione della Tavola Rotonda, dall’amore al tradimento e infine alla morte apparente. Alle gesta di Artù sono intrecciate le vicende dei cavalieri: Lancillotto, Galvano, Galaad e molti altri, accomunati dal giuramento della cavalleria, dal desiderio di purezza e di avventura. Fra gli artefici del suo destino, spicca Merlino, il mago che con ogni probabilità incarna le qualità dei sacerdoti druidi. La donna più importante per Artù, la regina Ginevra, è anche colei che lo fa soffrire e lo perde, un’immagine forse della Grande Dea pagana che tutto crea e tutto distrugge. Questo libro presenta una scelta meditata del mito arturiano, scelta che offre le pagine più appassionanti e significative del racconto, narrate con linguaggio incisivo e nello stesso tempo poetico. I giovani lettori che si avvicinano per la prima volta alle gesta di Artù troveranno, in queste storie intramontabili, nutrimento per la mente e per il cuore.
PARTE PRIMA ARTÙ, UN RE LEGGENDARIO
ARTÙ, UN RE LEGGENDARIO
TUTTO INIZIÒ CON UN INCANTESIMO Nella Britannia del V secolo d.C., in un paesaggio sfumato dalle nebbie e dalla pioggia battente, nacque la storia del leggendario re Uther Pendragon. Soprannominato “Testa di Drago” per l’immagine che aveva disegnata sul suo scudo e sugli stendardi, Uther fu un sovrano coraggioso e un condottiero abile, che si impegnò a rendere sicuri i confini della Britannia. Riuscì a sconfiggere più volte i Sassoni, un popolo germanico assetato di conquiste che da molto tempo invadeva e saccheggiava le fredde terre del nord. Durante una festa, re Uther conobbe Lady Igraine, la donna più avvenente della Britannia, e si innamorò profondamente di lei. Igraine era però la moglie di Gorlois, il cancelliere di Britannia, uomo importante e vendicativo. Tra i due scoppiò subito una cocente rivalità. Gorlois, irritato dal corteggiamento di Uther, abbandonò il palazzo reale e portò via sua moglie, violando così le leggi di obbedienza e di lealtà al suo sovrano. – Gorlois mi ha sfidato, è un traditore! – proclamò Uther. – Deve ritornare immediatamente qui con Igraine e chiedere perdono. 9
PARTE PRIMA
Il cancelliere, invece, condusse la moglie nella fortezza di Tintagel, situata in cima a una scogliera a picco sul mare. Quindi, insieme a un’armata di fedeli cavalieri, dichiarò guerra al re. Uther era così innamorato che non avrebbe potuto rinunciare a Igraine perciò si rivolse al suo fidato consigliere, il mago Merlino, l’uomo che conosceva l’arte della profezia e sapeva leggere nel cuore degli uomini. – Ti prego, fammi incontrare almeno una volta Igraine, non riesco a stare senza di lei. Il mago ci pensò a fondo e alla fine acconsentì: con uno straordinario incantesimo diede a Uther le sembianze di Gorlois, così da permettergli di entrare nella fortezza dov’era rinchiusa l’amata. – Ti concedo di far visita alla donna che ami, ma tu dovrai affidarmi il primo figlio che avrete – impose Merlino. – Deciderò io della sua sorte. – Qualsiasi cosa pur di stare con lei – fu la risposta decisa del sovrano. Assunte le sembianze di Gorlois, Uther si mise in sella al suo cavallo e attraversò i fitti boschi della Britannia umidi di pioggia. Sfidò il forte vento proveniente dal mare, quindi raggiunse finalmente Igraine. 10