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SCOPRO 4 LETTURE
racconto REALISTICO 22 Insieme è facile Evvai, Colonnella!
La veranda del campeggio
Io, Elvis
I nonni di Palermo
Martedì con zio Gigio
CUS COMPRENSIONE
Una nuova casa
Facciamo braccialetti!
La prima lezione di equitazione
Zia Nausica e la topolina
La valigia abbandonata
È tornato Pluto!
L’esperimento di Scienze
Il compito di Storia
racconto FANTASTICO
Insieme è facile Spaghettiridù!
L’agenzia MostroCasa
Il miele di girasole
Una storia di calzini
CUS COMPRENSIONE
Febbre di Aprile
Un quadro terrificante
Il volo di Tina
Tra Passato... Cenerentola
...e Presente Odio le scarpette di cristallo
Il racconto di AVVENTURA
56 Insieme è facile
La trappola del puma
58 Il mostro luminoso
60 Pericolo sull’isola
61 Due occhi nel buio
F CUS COMPRENSIONE
62 Il pirata nella nebbia
64 Il giro del mondo in ottanta giorni
66 Nel cratere del vulcano
68 le competenze VERSO Un insolito incontro
70 Tra Passato... Il tesoro nella grotta
71 ...e Presente Il coraggio di Yu
Il
racconto
STORICO
84 Insieme è facile Axos e Maia a Cnosso
86 La nave di Basileus
87 La scuola delle tavolette
88 Nel porto di Cartagine
F CUS COMPRENSIONE
90 Tiy e la mummia 91 Il viaggio di Malkhar 92 Le tavolette di Koro
le competenze VERSO Il re e il soldato
96 Tra Passato... Una danza per gli dei 97 ...e Presente Il sogno di Billy: ballare
Il racconto di PAURA
72 Insieme è facile Sono un lupo mannaro!
74 Il Conte Dracula
76 La creatura spaventosa
F CUS COMPRENSIONE
77 Lo squalo, lo squalo!
78 Il segreto del sacco
80 Lo spettro del lago
82 le competenze VERSO Nascosti nell’armadio
Il racconto UMORISTICO
Insieme è facile Razzi in giardino
Biscotti al cioccolato F CUS COMPRENSIONE
Lo struzzo nel capanno
Piovono borse!
Attenti a Nick
Gli squali e le mutande di Terr y
110 È tempo di AFFETTI!
112 Ascoltami, inverno
113 Che bello!
114 È Natale!
115 Ci siamo tutti!
116 Sorridi, è Natale
118 Benvenuto Carnevale!
119 C A A V II RT T T E emozioni a testa in giù ! LIFE SKILLS
117 C A A V I I R T T T E emozioni a testa in giù ! Agghindati per le feste!
Per stare bene insieme
135 Un nonno originale 136 Zio Felice
Miss Lunatic
F CUS COMPRENSIONE
138 Perfido Porfirio
139 Mary Poppins
Descrizione di AMBIENTI e OGGETTI
140 Insieme è facile
Il laboratorio in soffitta
142 Dall’alto del grattacielo
143 La libreria Pages & Co.
144 Il luogo più bello
145 Il monopattino
F CUS COMPRENSIONE
146 Un paio di jeans usati
IL TESTO DESCRITTIVO
120 Ascolta e scopri con la mappa
Descrizione di ANIMALI e PERSONE
122 Insieme è facile Il papero da guardia
124 Ulisse il gufo
125 Ti chiameremo Zampamolle
126 Una meringa con le zampe
127 Il cane di razza Labrador
128 Sam e la balena
129 Metropol
132 Le Due M 134 Bela Lugosi
148 le competenze VERSO Il ciondolo di zia Ross
150 Tra Passato... Giuseppina, detta Jo 151 ...e Presente Un ragazzo normale
IL TESTO POETICO
152 Ascolta e scopri con la mappa
Insieme è facile Le lucciole
La pasticciera
Addio tempesta • Luna 158 Tutto alla rovescia! • Dove va? 159 La murena innamorata 160 Conta • Ninna nanna • Scioglilingua
Nonsense • Limerick
La scuola è come
Nuvole • Stagioni
164 E l’acqua • La libellula
165 Filastrocca dei mille rumori •
Notte fumetto
166 le competenze VERSO
Il cuore che cresce
167 Tra Passato... Ritratto della mia bambina
167 ...e Presente Bambino
168 È tempo di CRESCERE!
170 Primavera
171 È solo un puntino!
172 Ciò che ami esiste
C A A V II RT T T E
173 C A A V I I R T T T E
174 Fermate il tempo!
176 Buona Pasqua
177
F CUS COMPRENSIONE
186 Una lunga convivenza
187 La piramide di Kukulkan
188 Sport su rotelle
190 Nelle profondità del mare
192 le competenze VERSO L’Agenda 2030 e le città sostenibili
IL TESTO REGOLATIVO
194 Ascolta e scopri con la mappa
196 Insieme è facile Game box
198 Palla prigioniera
199 La torta di pane
200 Un libro tutto per te!
201 le competenze VERSO Vademecum per piccoli pedalatori
emozioni a testa in giù ! LIFE SKILLS
Sto crescendo
emozioni a testa in giù ! Volare alto!
IL TESTO INFORMATIVO
178 Ascolta e scopri con la mappa
180 Insieme è facile
La casa dei Pellerossa
182 Le radici della musica
184 Il panda - l’orso dei bambù
185 Arte mesopotamica
È tempo di GIOCO!
Allora è giunta l’estate
Un pomeriggio d’estate
C A A V II RT T T E emozioni a testa in giù ! LIFE SKILLS Quando gioco
C A A V I I R T T T E emozioni a testa in giù ! Anguria fresca!
208 Preparo la valigia
Ti ricordi i vari tipi di testo che hai imparato l’anno scorso? Mettiti alla prova con i divertenti giochi proposti, così potrai ripassarne le caratteristiche.
z Ti ricordi le caratteristiche del RACCONTO? Completa il cruciverba con le parole corrispondenti alle definizioni.
ORIZZONTALI
3. È il “corpo” del racconto.
4. È il personaggio principale.
6. È la “testa” del racconto.
7. Se non ce l’ha, allora la storia non è fi nita.
VERTICALI
1. L’ordine della narrazione dei fatti.
2. Scorre nel presente e nel passato, ma non è acqua.
4. Se chi narra è un personaggio della storia, allora la narrazione è in... persona.
5. Se chi narra non partecipa alla storia, il racconto è in... persona.
z Trova l’elemento della FIABA che corrisponde a ciascuna coppia di definizioni.
• È una persona buona e coraggiosa.
• Deve superare prove diffi cili.
• Può essere uno specchio.
• Può essere una bacchetta.
• Può essere una fata, un mago, uno gnomo…
• Aiuta a superare le diffi coltà anche con la magia.
• Narra che il personaggio cattivo viene sconfi tto.
• Contiene l’espressione “Vissero tutti felici e contenti”.
• È il personaggio cattivo.
• Si oppone al o alla protagonista.
z Cerca nel crucipuzzle i personaggi tipici delle FAVOLE.
z Riscrivi in ordine le lettere rimaste nel crucipuzzle sopra: che cosa ottieni?
z In rima sono descritti due tipi di racconti fantastici: quali? Dopo aver letto, verifica se hai indovinato, decifrando le parole in codice.
Ci sono dei ed eroi e il tempo è lontanissimo da noi.
Spiega l’origine del mondo quando Ercole uccideva i mostri e poi fi nì a brillare tra gli astri quando il Sole e la Luna erano sposati e all’arrivo dell’Acqua sul tetto s’erano arrampicati.
Racconta che allo spino l’usignolo ferito donò la rosa rosso rubino.
Racconta della vite desolata perché il contadino l’aveva tagliata.
Racconta antiche storie fenomenali sulla natura e sugli animali.
z Scrivi le lettere giuste per completare le quattro parole in orizzontale. Nella colonna colorata apparirà una caratteristica della POESIA.
z Collega ogni tipo di rima al suo schema.
alternata baciata incrociata
CIGOLIO - SQUILLO
PIANTO - LISCIO - DURO
PICCANTE - AMARO - OPACO
z Che cosa contiene una DESCRIZIONE? Cerca nel crucipuzzle i dati sensoriali proposti.
SCURO - PROFUMO - AROMA
FISCHIO - URLO - TANFO
RUVIDO
AZZURAMARO
RICFISCHIO
URLODUROTR
LISCIOIEOD LOPROFUMOO
z Riscrivi in ordine le lettere rimaste nel crucipuzzle sopra e completa.
z Il TESTO INFORMATIVO dà informazioni su argomenti di ogni tipo. Scoprine alcuni risolvendo i rebus.
(7, 2, 3, 1, 10)
(3, 7, 3, 11)
IPREDA (1, 9, 1, 2, 4, 5)
(2, 8, 5, 7)
È tempo di AMICIZIA!
Nelle pagine che seguono leggerai testi che parlano dell’autunno, ma anche di amicizia e delle emozioni che si provano quando si vive l'amicizia.
IL 23 SETTEMBRE
INIZIA L’AUTUNNO. OSSERVIAMO
GLI SPLENDIDI COLORI CHE ASSUMONO LE FOGLIE IN QUESTA STAGIONE.
IO PENSO
CHE OGNI COLORE
ABBIA UN SIGNIFICATO!
GIALLO È IL COLORE
DELL’AMICIZIA E ROSSO È IL COLORE DI CHI
SI VUOLE BENE…
LE FOGLIE, ANCHE
SE CADONO DALL’ALBERO, CONTINUANO A FAR PARTE DI LUI.
MI FANNO PENSARE AGLI AMICI
CHE MI RESTANO SEMPRE
ACCANTO.
È VERO!
UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO!
FELICE CHE SIA
INIZIATA LA SCUOLA!
AVEVO VOGLIA DI RIVEDERE I MIEI
COMPAGNI E LE MIE
COMPAGNE!
insieme
z Imparate il testo a memoria. In piccoli gruppi inventate un ritmo adatto ed esibitevi davanti al resto della classe. Poi mettete ai voti le diverse esibizioni.
Rap dell’autunno
Io sono l’autunno, che spazza via l’estate, ma ho in pugno ancora il sole e mille passeggiate.
Ehi, fratello vento, qui vicino c’è un amico, se soffi sui suoi libri capisce ciò che dico.
Spazza via le nubi, le foglie se attaccate, i panni sui balconi, le castagne addormentate. Fai volar via le parole, quelle brutte, quelle nere, fai tornare al loro posto quelle amiche, quelle vere.
Paola Gentile
z Che cosa vi piace della natura in autunno? Confrontatevi a coppie, poi ritagliate su un cartoncino la sagoma di una foglia in cui
“fisserete” le vostre sensazioni d’autunno (con una frase a effetto o un’illustrazione). Attaccate tutte le foglie insieme su un cartellone.
È tempo di AMICIZIA!
z Rispondi.
• A chi si rivolge la poetessa quando dice di voler essere una foglia?
All’autunno.
All’albero.
Alla pioggia d’autunno.
• Il legame tra foglie e ramo e tra ramo e tronco fa pensare allo stretto legame dell’amicizia
Che cosa ti lega ai tuoi amici e alle tue amiche? (Puoi indicare più di una ✗ e inserire altro)
Confi dare segreti.
Condividere attività.
Avere gli stessi gusti. Giocare bene insieme.
• Quale sarà il destino della foglia in inverno?
• Perché, secondo la poetessa, la foglia non muore mai?
Pioggia d’autunno
Vorrei, pioggia d’autunno, essere foglia che s’imbeve di te sin nelle fi bre che l’uniscono al ramo, e il ramo al tronco, e il tronco al suolo; e tu dentro le vene passi, e ti spandi, e sì gran sete plachi.
So che annunci l’inverno: che fra breve quella foglia cadrà, fatta colore della ruggine, e al fango andrà commista, ma le radici nutrirà del tronco per rispuntar dai rami a primavera.
Vorrei, pioggia d’autunno, esser foglia, abbandonarmi al tuo scrosciare, certa che non morrò, che non morrò, che solo muterò volto sin che avrà la terra le sue stagioni, e un albero avrà fronde.
Ada Negri
•
Lenny non è più Lenny!
Il primo giorno di scuola dopo le vacanze, Lenny Santos varcò la porta della classe, o per lo meno qualcuno che assomigliava moltissimo a Lenny.
Beatrice era amica di Lenny da quando avevano sei anni e l’avrebbe riconosciuta ovunque. Ma la ragazzina sulla porta non sembrava proprio lei! Non portava i suoi inconfondibili occhiali verdi e i capelli erano più lunghi e mossi da un arricciacapelli!
Lenny avrebbe messo il suo completo da ninja, come si erano promesse di indossare il primo giorno di scuola, ma la ragazzina che aveva di fronte no.
– E il tuo completo dov’è? – chiese Beatrice.
– A dire la verità me ne sono dimenticata, è passato un sacco di tempo!
Erano passati solo tre mesi e allora Lenny pensava che indossare un completo da ninja fosse la trovata migliore del mondo…
– Vorrei presentarti una persona – disse Lenny. Dietro di lei spuntò una ragazzina – questa è Chloe, la mia nuova vicina di casa. Si è appena trasferita.
– Ti avevo parlato di Beatrice – disse Lenny rivolta a Chloe.
– Quella che ha la sorella in quinta che gestisce il club di lingue? – chiese Chloe – Il club di tua sorella mi sembra un ottimo modo per conoscere nuovi amici.
Lenny mise un braccio sulle spalle di Chloe:
– Potresti parlare a tua sorella per noi? Beatrice non riusciva a spiccicare parola.
Lenny si allontanò per recuperare il suo posto: – Guarda, Chloe, il tuo banco è proprio accanto al mio.
E Chloe lasciò cadere il suo zaino viola luccicante sul banco di fianco a quello di Lenny.
Shelley Johannes, Beatrice Sottosopra, Terre di mezzo Editore
È tempo di AMICIZIA!
A volte capita di provare gelosia quando il nostro migliore amico o la nostra migliore amica ci trascura perché preferisce passare del tempo con altri.
z Hai mai vissuto un’esperienza simile a quella di Beatrice? Che cosa hai provato? Come hai reagito? Racconta.
z Scrivi in una frase che cosa senti quando provi gelosia.
È tempo di AMICIZIA!
z Halloween è una festa di origine anglosassone. Conosci la sua storia e le sue tradizioni? A te piace festeggiarla? In che modo? Racconta.
Pipkin non c’è!
Era una piccola città dell’America del Nord. Era piena di alberi e, ora che l’autunno era alle porte, era anche piena di erba secca e fi ori appassiti. Tutte le case erano serrate contro il freddo.
La notte uscì dagli alberi e allargò il suo manto.
Dietro la porta della propria casa, Tom Skeleton rabbrividì. Quella sera c’era un vento insolito, anche l’oscurità era insolita, perché era Halloween, la vigilia di Ognissanti. Tom Skeleton si mascherò da scheletro. Sghignazzò soddisfatto, ammirando la colonna vertebrale, le costole, le rotule. “Che fortuna il mio nome!” pensava, “fantastico per Halloween!”.
z Continua tu questo racconto di Halloween. Che fine ha fatto Pipkin? Riusciranno gli amici a trovarlo? Non dimenticare di creare un’atmosfera da Halloween!
Otto ragazzi uscirono dalle loro case, scontrandosi fra di loro svoltando l’angolo.
– Eccomi: la Strega!
– Il Cavernicolo!
– La Grottesca!
– L’Accattone!
– La Morte!
Dietro ogni maschera c’era un ragazzo.
– Chi sei? – chiese Tom.
– Non te lo dico. Segreto! – gridò la Strega deformando la voce. Tutti scoppiarono a ridere.
– È ora di “Dolcetto o scherzetto”– disse uno di ragazzi. Pazzi di gioia corsero dappertutto. Ma nel bel mezzo della corsa, fra scoppi di risa, si fermarono bruscamente:
– Pipkin non c’è!
Come lo sapevano? Erano tutti celati dietro le maschere, eppure sentivano che non c’era. Pensarono a Pipkin e alla brutta noiosa Halloween che avrebbero passato senza di lui…
Ray Bradbury, L’Albero di Halloween, Mondadori
Un segnalibro da paura!
C A A V I I R T T T E
Per delle letture da brividi, un segnalibro-pipistrello è proprio quello che fa per te!
Divertiti a farne tanti da regalare ai tuoi amici ad Halloween.
foglio di carta A4 nero forbici • fogli bianco, rosso e nero • matita pennarello nero • • colla stick
Segui le istruzioni
Ricava un quadrato dal foglio A4 e tieni da parte la striscia di carta avanzata.
Disegna e ritaglia i particolari e incollali. Per le ali usa la striscia avanzata.
È
tempo di AMICIZIA!
z In questo racconto, Mirka spinge Marco a fare amicizia con un albero. In che modo anche tu fai amicizia con la natura? Indica con una ✗.
Passeggio in un bosco.
Osservo il cielo.
Corro nel prato.
Mi arrampico su un albero.
Il mio amico Asdrubale
Marco e Mirka frequentavano la stessa scuola da solo un mese. Mirka era una tipa strana, in classe sembrava sempre distratta, ma appena la maestra chiedeva qualcosa, lei rispondeva subito con precisione.
Un giorno Marco fece la strada a piedi per arrivare a scuola passando per il parco, dove vide un bellissimo albero pieno di rami e con ancora molte foglie appese gialle e rosse. All’improvviso vide il padre di Mirka dare un bacio alla fi glia.
– Ciao, cucciola, corri a scuola – poi si voltò verso l’albero – e ciao anche a te, Asdrubale.
A scuola Marco disse a Mirka:
– Tuo padre stamattina ha salutato l’albero!
– Anch’io ci parlo. Sabato pomeriggio te lo faccio vedere, d’accordo?
Sabato i bambini si incontrarono al parco. Nel giro di pochi secondi Mirka si arrampicò sull’albero come uno scoiattolo provetto.
– Vieni su, ti aspetto! Me l’ha insegnato Asdrubale –disse indicando la pianta.
– Scusa, Asdrubale, mi insegni ad arrampicarmi? – chiese Marco all’albero.
Un soffi o di vento fece muovere le fronde più basse.
– Quando ha soffi ato il vento, t’ha risposto. Ha detto che devi mettere una mano qui – indicò la bambina – l’altra qui e un piede qui.
Marco eseguì giudizioso. Insomma, a furia di chiedere ad Asdrubale e seguendo le traduzioni di Mirka, nel giro di pochi minuti Marco riuscì a scalare per la prima volta nella sua vita un albero. Era felicissimo.
Gianni Biondillo, Il mio amico Asdrubale, Guanda
L’Albero dell’amicizia
emozioni a testa in giù!
z In ogni cartellino dell’Albero dell’amicizia indica con una ✗ il comportamento che hai tu nei rapporti di amicizia. Poi verifica il punteggio ottenuto in base alle risposte date e leggi il tuo profilo.
A Offro aiuto in qualsiasi momento.
B Offro aiuto solo se mi va.
A Dico sempre la verità.
A Se litighiamo cerco di fare subito pace.
B Se litighiamo tengo il muso per un po’.
Se il mio amico o la mia amica sbaglia:
A cerco di capire perché.
B mi arrabbio e mi allontano.
Sei un amico o un’amica su cui si può contare. Sei sempre disponibile ad aiutare gli altri e ascolti la loro opinione.
LIFE SKILLS profilo.
B A volte nascondo la verità.
A Sono disponibile a rinunciare ad alcune cose per la nostra amicizia.
B Non rinuncio mai a niente per la nostra amicizia.
Ho totalizzato più B.
Sai essere un amico o un’amica abbastanza disponibile, ma ogni tanto vuoi far prevalere la tua opinione.
AREA RELAZIONALE: capacità di relazioni interpersonali.
Alla scoperta dei testi!
Vuoi sapere quali testi scoprirai leggendo quest’anno?
Osserva le mappe: ti aspettano tanti tipi di testi.
Ogni volta che finirai di leggere una tipologia, indica nella mappa quanto ti è piaciuta colorando lo smile corrispondente.
Narra storie che possono accadere nella realtà.
Narra storie straordinarie, ricche di fantasia.
IL RACCONTO REALISTICO IL RACCONTO DI AVVENTURA
Racconta storie divertenti e spassose.
IL RACCONTO UMORISTICO IL RACCONTO STORICO IL RACCONTO FANTASTICO
Narra vicende ambientate in epoche passate.
TESTI NARRATIVI
Ti conduce in un’atmosfera da brivido. Le storie sono avvincenti e ricche di colpi di scena.
RACCONTO DI PAURA
IL TESTO DESCRITTIVO
Spiega com’è il mondo intorno a te: persone, natura, oggetti, fenomeni scientifici…
IL TESTO REGOLATIVO
Ti fornisce regole o istruzioni da seguire in varie situazioni.
TESTI NON NARRATIVI
IL TESTO INFORMATIVO
IL TESTO POETICO
Ti diverte o ti emoziona con versi e rime.
Arricchisce le tue conoscenze su argomenti di scienze, storia, geografia, arte...
IL TESTO NARRATIVO
Il testo narrativo è un racconto orale o scritto di una storia reale o immaginaria, che ha lo scopo di coinvolgere chi legge suscitando emozioni: paura, divertimento, stupore…
Voglio quel cane!
Lunedì pomeriggio zia Polda e la nipote Sonia procedevano spedite lungo l’autostrada. Erano dirette a casa di un’allevatrice che prometteva una cucciolata di cani Labrador davvero senza eguali. Parcheggiarono di fronte a una villetta giallina...
Continua in guida.
Educazione Civica insieme
Prendersi cura di un animale domestico può farci sentire un po’ meno soli: accarezzarlo e sentirlo vicino ci fa rilassare e stare meglio. Tu che cosa ne pensi? Discutetene in classe.
SCOPRI CON LA MAPPA
LUOGO
Indica dove si svolgono i fatti.
STRUTTURA
Il racconto ha una struttura precisa: INIZIO
SVOLGIMENTO
CONCLUSIONE
Tutta la storia è divisa in parti: le sequenze.
NARRATORE
È chi narra e può essere interno o esterno alla storia.
PERSONAGGI
Sono persone, animali, oggetti animati che agiscono nella storia.
IL TESTO NARRATIVO
Tipi di RACCONTO
- REALISTICO
- FANTASTICO
- DI AVVENTURA
- DI PAURA
- STORICO
- UMORISTICO
TEMPO
Indica quando si svolgono i fatti.
FATTI
Sono gli eventi che accadono e le azioni che compiono i personaggi.
ORDINE della narrazione
I fatti possono essere raccontati nell’ordine cronologico in cui avvengono (fabula) oppure “saltando nel tempo” (intreccio).
Il racconto realistico
Il racconto realistico è un testo narrativo che narra storie della realtà.
• I personaggi sono persone o animali che puoi incontrare nella vita di tutti i giorni. Possono essere principali o secondari.
• I luoghi sono reali (casa, parco, scuola...).
• Il tempo generalmente è ben definito, cioè è espresso chiaramente.
• I fatti sono realistici, cioè possono avvenire realmente. Sono raccontati secondo l’ordine cronologico (fabula) oppure con salti nel tempo (intreccio).
Evvai, Colonnella!
Il mister ci ha iscritti a un nuovo torneo primaverile e, nel pomeriggio, ci sarà la seconda partita del torneo al campo. La prima ha rasentato la meraviglia. Sono due giorni che io e Giovanna giriamo con un sorriso che sembra quello delle pubblicità dei dentifrici.
Massimo, detto “Puzza”, ha segnato un goal nel secondo tempo. Non è che lui puzzi, è che a volte fa certi venticelli rumorosi e puzzolenti.
Io ero in panchina che facevo il tifo, quando ho visto la palla arrivare sui piedi di Massimo: le ha dato un calcio così potente che la palla ha continuato a correre e quelli del Sant’Angelo non sono riusciti a fermarla, finché non ha attraversato la linea della porta. Goal!
Il mister che era vicino a me ha tossito un paio di volte come se avesse qualcosa in gola, poi ha scosso la testa e gridato insieme a tutti quanti: – Evvai, Colonnella, evvai!
È bellissimo quando qualcuno della propria squadra segna un goal. Ci si abbraccia tutti e ci si stringe la testa o le braccia; a me vengono brividi dappertutto e mi sento felice. Per non parlare poi degli applausi, urla e incitamenti che vengono dagli spalti. I genitori si spellano le mani. Anch’io ho giocato bene. Ho marcato stretto il 3, che aveva una faccia da cattivo, e non mi sono spaventata quando mi ha urlato due parolacce di fila. Risultato: abbiamo vinto 1 a 0. Il mister ci ha fatto i complimenti.
Negli spogliatoi eravamo tutti eccitati e agitati. Mamma mi ha abbracciata e mi ha detto:
– Carlotta, la palla è tua amica e tu sei grande! Poi è salita in sella alla Vespa e io mi sono aggrappata dietro di lei, stringendola forte.
L’ho sentita ridere da sotto il casco.
Loredana Frescura, Il pallone è maschio, la palla è femmina, Raffaello
z Dopo aver letto il brano, a coppie completate la mappa ed eseguite le richieste.
PERSONAGGI
Personaggi principali:
Personaggi secondari:
LUOGO
STRUTTURA
Il racconto si divide in:
TEMPO
FATTI
Che cosa succede durante la partita? Sottolineate i fatti.
NARRATORE
È interno alla storia: i fatti sono raccontati in prima persona da
ORDINE della narrazione
I fatti sono raccontati dall’inizio alla fine senza interruzioni: intreccio. fabula.
La struttura
Un racconto rispetta una particolare struttura:
• inizio è la parte in cui comincia il racconto, spesso presenta i personaggi principali e indica il luogo (o i luoghi) e il tempo in cui avvengono i fatti;
• svolgimento è la parte centrale, la più ricca del racconto, in cui si narrano i fatti che accadono;
• conclusione è la parte finale, che chiarisce come va a finire la storia.
La veranda del campeggio
Durante le vacanze estive, in un tardo pomeriggio, mamma, papà, Bjorn e io, Andreas, siamo partiti per il lago Eder dove, in un campeggio, abbiamo una roulotte con una veranda.
z Scrivi sui puntini, al posto giusto, le tre parti del racconto.
z Cerchia nell’inizio con il colore indicato: il luogo il tempo i personaggi il testo SCOPRO
Lavoro con le parole
z Trova tre sinonimi del verbo vacillare.
Quando siamo arrivati al campeggio, il cielo è diventato tutto grigio e scuro e le prime gocce di pioggia si sono spiaccicate sulla macchina. Papà era di ottimo umore e ha esortato tutti a mettersi al lavoro. Mamma ha suggerito che forse non era una buona idea montare la veranda, casomai la pioggia si fosse infittita… Ma papà ha ribattuto che l’avremmo montata ugualmente.
Non era semplice montare la veranda, perché da un lato andava attaccata alla roulotte. Perché non cadesse, bisognava fissare i pali. Prima però, ovviamente, era necessario incastrarli gli uni negli altri formando un’armatura. Papà lo aveva fatto spesso e così, alla fine, la struttura era pronta, ma non ancora assicurata. Tirava già un bel vento e la pioggia scendeva più forte. Mamma allora è uscita dalla macchina ed è corsa da noi. In quel momento c’è stato un tuono.
Bisognava stendere un telo sopra l’armatura e fissarlo, poi papà avrebbe avvitato i paletti a terra. Il vento era sempre più forte, tuoni e lampi squarciavano il cielo e la pioggia scrosciava su di noi, che eravamo ormai bagnati fradici. Alla fine, mamma e papà hanno aperto il telo e lo hanno posto sopra i pali. Ma il telo si sollevava e si agitava. I pali non erano stati ancorati al pavimento e tutto ha cominciato a vacillare
Poi c’è stato un colpo di clacson: Gianni ed Elfride, i nostri nemici giurati! Lì, in mezzo al temporale, Gianni non la smetteva più di suonare il clacson.
Mamma doveva prendere il mio fratellino Bjorn che era rimasto in macchina. Così ha mollato i pali e la veranda ha subito cominciato a ondeggiare. I pali si sono piegati di colpo e tutta la veranda è crollata. In quel momento papà è inciampato perché camminava avvolto nel telo!
Nel frattempo, Bjorn aveva chiuso tutte le sicure delle portiere e la chiave era rimasta nel cruscotto.
Mamma e papà hanno cominciato a litigare con Gianni ed Elfride, ma a un tratto si sono guardati in faccia, hanno smesso di colpo e sono scoppiati tutti a ridere. Mamma era uno spettacolo, interamente ricoperta di fango, papà e Gianni continuavano a sbellicarsi e si davano grandi pacche sulle spalle schizzando fango ovunque. Papà non ha smesso di ridere nemmeno quando si è accorto di aver lasciato la chiave della nostra roulotte a casa!
Andreas Steinhöfel, Dirk e io, Beisler Editore
Parlo io Ti è capitato di andare in campeggio? Racconta. Se invece non conosci ancora il campeggio, ti piacerebbe vivere questa esperienza? Come te la immagini?
Io e papà infangati!
personaggi
In un racconto sono presenti alcuni personaggi principali, cioè più importanti, altri secondari, cioè meno importanti. Il o la protagonista (a volte possono essere più di uno) è il personaggio più importante del racconto, attorno a cui si sviluppa tutta la storia.
z Rispondi.
• Chi è il protagonista del racconto?
• Compaiono altri personaggi principali? Sì. No.
Quali?
• Sono presenti personaggi secondari? Sì. No.
Quali?
le parole SCOPRO
Tosto deriva dal latino tostus, cioè “tostato”, quindi indurito. Dunque un tipo tosto è una persona che non cede e non si scoraggia.
Io, Elvis
Secondo alcuni, io, Elvis, sono un tipo tosto, ma nessuno sa cosa signifi chi “essere un tipo tosto”… quindi sarà meglio che faccia qualche esempio.
Il giorno del mio compleanno, alle 7.00 mi sono svegliato con il cuore in gola, così ho mollato un pugno alla sveglia che aveva fatto tutto quel rumore.
Alle 8.30 ho preso la cartella sbagliata e sono andato a scuola con quella di mia madre. A scuola ho tirato fuori una montagna di lettere dalla cartella di mia madre e la maestra mi ha fatto una ramanzina che non fi niva:
– Dove sono i tuoi compiti? – ha gridato. Ho dovuto mentire:
– Ce li ha mia madre! Stamattina ha preso la mia cartella per sbaglio!
Alle 11.30, durante la ricreazione, ho centrato con la palla gli occhiali di Boris e li ho rotti.
Alle quattro del pomeriggio stavo morendo di fame e mi sono messo a divorare le matite di Emma. Le matite dell’astuccio di Emma mi piacciono da impazzire! Sanno tutte di vaniglia.
La giornata di scuola è fi nita senza altre disavventure… Infi ne, come ogni compleanno, mio padre mi ha preparato una torta a sorpresa. Anch’io ho voluto fargli una sorpresa: saltar fuori dalla torta. Ovviamente, prima ci sono dovuto entrare…
Alla fi ne mi è toccato pulire la pasticceria di papà. Dopo, con i risparmi di una vita, ho dovuto ricomprare una sveglia, degli occhiali nuovi per Boris e una scatola di matite per Emma. Dopo un po’ di giorni, i miei genitori mi hanno portato dal dottor Higgins.
Il dottor Higgins mi faceva domande e prendeva appunti. Poi mi diede un puzzle da comporre, feci il puzzle per accontentarlo, ma i puzzle mi rendono un po’ nervoso. Allora mi alzavo ogni due per tre per riordinare lo studio. Nel frattempo, il dottore mi faceva domande sui miei amici, la scuola, la famiglia.
Poi raggiunsi i miei genitori in giardino e lì il dottore disse, senza tanti giri di parole, che ero iperattivo.
– Iperattivo? – gridai – Che cosa vuol dire? Suona malissimo!
– I bambini iperattivi sono svegli, generosi e sensibili – ha risposto il dottore – però sono irrequieti, impulsivi e si distraggono facilmente. Fanno fatica a studiare e litigano spesso. Elvis è Elvis e va accettato per quello che è!
Educazione Civica insieme
Pensi anche tu che ogni persona debba essere accettata per come è? Discutetene in classe e motiva la tua opinione.
Così da quel giorno la mia vita è migliorata e anche quella dei miei genitori e dei miei amici è diventata più tranquilla.
Io, Elvis, mi sento come prima, però adesso, per lo meno, so come sono e lo sanno anche gli altri. E credo mi capiscano un po’ di più!
Bono Bidari, Io, Elvis Riboldi, Sironi Ragazzi
I luoghi
I luoghi in cui si svolgono i fatti sono reali (scuola, casa, parco...) e per indicare meglio la loro posizione si utilizzano alcune parole ed espressioni specifiche (vicino, lontano, dietro, davanti, in mezzo a...): si tratta degli indicatori spaziali
I nonni di Palermo
La casa dei nonni, a Palermo, è in alto, affacciata sulla scogliera, e guarda il mare. È una casa antica, con i muri spessi, dipinti di bianco. Ha porte e finestre di un verde bellissimo e, sul davanti, ha un grande porticato. Il nostro maggiolino si ferma sullo spiazzo davanti a casa. Il nonno grida: – Qua siamo, Cettina! La nonna ci corre incontro.
– Siete qui, finalmente! – mormora, mentre ci aiuta a scendere dalla macchina. Ci abbraccia e ride e ci guarda uno per uno e ci abbraccia e alla fine piange. Allora il nonno le mette una mano sulla testa, le arruffa i capelli e dice: – La mia ragazza è così. Prima ride, poi piange.
z Sottolinea nel testo la risposta. In quale luogo si svolgono i fatti?
z Cerchia gli indicatori spaziali e scrivi quanti ne hai trovati. il testo SCOPRO
Mangiamo sotto il portico e guardiamo il mare. Il sole sta scendendo, in fondo, e il mare lascia al centro una lunga striscia gialla e arancione, come se dal sole uscisse un torrente colorato.
Sara si addormenta appoggiata alla tavola.
Nel frattempo Elisa entra in casa con la nonna. Dopo poco le sentiamo girare sopra le nostre teste, nelle camere da letto. Sotto il portico ormai è buio, tranne che per la brace della pipa del nonno che manda bagliori come un piccolo fuoco.
Roberta Grazzani, Viva i nonni, Piemme
Martedì con zio Gigio
Il martedì pomeriggio è dedicato allo zio Giorgio che, da quando ero piccolo, chiamo “zio Gigio”.
Zio Gigio è il fratello minore della mamma, ha solo ventotto anni. Porta i capelli lunghi sino alle spalle, indossa sempre jeans strappati e suona la chitarra elettrica in una band. Mamma ci chiama i suoi “ragazzacci”.
Ogni martedì prima viene a prendermi a scuola, poi ci mangiamo un hamburger al parco: WOW!
Lo zio è anche un abilissimo skater e a Natale mi ha regalato un fantastico skate.
Il giorno del mio compleanno, che era un martedì, è successo un fatto davvero buffo! Siamo andati al parco per fare quattro piroette con lo skate nella “grande vasca”. Zio Gigio all’inizio si è lanciato lungo la discesa e poi, durante un trick, ha notato una tipa che stava facendo fantastici salti “cavalcando” il suo skate e si è distratto, così è scivolato ed è caduto a terra come un salame: un groviglio di gambe, paraginocchia e caschetto. L’unica persona che è corsa in suo soccorso è stata proprio la ragazza! Lo zio non si era fatto niente, ma ha finto un po’ per attirare la sua attenzione. E così sbam, è scoccato amore a prima vista! Zio Gigio ha cominciato a fare gli occhi dolci come un cucciolo di Labrador. La vicenda è durata in tutto un’oretta, ma da quel giorno quei due sono inseparabili!
Paola Gentile
Il tempo
Il tempo generalmente è ben definito ed è espresso al presente o al passato. Le parole ed espressioni specifiche che indicano quando e per quanto tempo si svolgono i fatti (prima, dopo, poi, infine, un’ora, un mese, un anno…) sono gli indicatori temporali
testo
z Rispondi con una ✗.
• Quando accade il fatto buffo?
Tutti i martedì.
Il giorno del compleanno dello zio.
Il giorno del compleanno del bambino.
• Quanto tempo dura?
Un pomeriggio.
Circa un’ora.
Una settimana.
z Cerchia gli indicatori temporali e scrivi quanti ne hai trovati.
le
parole SCOPRO
Trick è una parola inglese che significa “scherzo”. Per gli skater il trick è una manovra che si fa per saltare. Questa parola è anche legata a una festività anglosassone che si tiene nel mese di ottobre: ricordi quale? Se non lo sai, fai una piccola ricerca.
TITOLO
Il titolo di un testo spesso aiuta a farsi un’idea sul contenuto perché racchiude in poche parole la storia che si leggerà.
Prima di leggere il testo
z Leggi attentamente solo il titolo del brano: secondo te, di che cosa parlerà il testo?
Dopo che hai letto il testo
z Quale titolo daresti tu alla storia?
Una nuova casa
Della mia famiglia, i Martini, fanno parte Tessa, Malea e Kenny, le mie sorelle, e soprattutto Iris e Cornelius, i miei genitori, che vogliono essere chiamati a tutti i costi coi loro nomi di battesimo. Gli pare una roba più originale. A sentir loro, di mamme e di babbi a questo mondo ce ne sono a bizzeffe.
Una volta alla settimana, in genere di sabato, teniamo una riunione di famiglia.
Oggi si tratta una circostanza eccezionale e Cornelius è talmente eccitato e su di giri che le grosse orecchie a sventola gli sono diventate rosse e scintillanti come due palle natalizie con lucetta incorporata.
Stiamo tutti col naso quasi incollato a una foto posata sulla tavola di cucina e la fissiamo intrigati. Iris esclama:
– Ma è rosa!
– Veramente è rossa – ribatte Cornelius.
Kenny si mette a contemplare la foto coi suoi occhioni scuri.
Ha l’aria di chi stenta ancora a credere che d’ora in poi abiteremo davvero in quella casa enorme. Del resto, riesce difficile anche a me. Tre piani, gente!
– Be’– dice Iris – è una casa un po’ vecchiotta; ci sarà qualcosa da ristrutturare.
– Non sarà un problema – replica Cornelius – prima traslochiamo e poi, a poco a poco, sistemiamo il resto.
Iris inarca scettica le sopracciglia, Cornelius non è davvero un genio del bricolage casalingo…
Dagmar H. Mueller, Quattro sorelle scatenate - Tutte per una, una per tutte, Giunti
Facciamo braccialetti!
Quando entro in camera mia trovo Filippo, il figlio dell’amica di mamma, intento a intrecciare braccialetti. Anche io intreccio braccialetti e conosco un sacco di tecniche, ma non lo sa nessuno.
– Ciao, Riccardo, com’è andata la scuola? Ti va di fare braccialetti con me? – si informa.
– No, grazie, se i miei compagni di classe mi vedessero mi prenderebbero in giro da qui all’eternità – gli spiego.
– Ah, già, sei ancora piccolo. Quando crescerai smetterai di dare così tanto valore a quello che pensano gli altri e imparerai a fare le cose che ti fanno star bene – risponde e mi sventola davanti il braccialetto appena terminato, poi chiede – Ti va se ti insegno a fare braccialetti?
Viene a sedersi accanto a me, sparpaglia fili e braccialetti.
– Che colori ti piacciono?
Scelgo il giallo, l’arancione e il rosso. In quel momento Serena, la mia “orrida” sorella saputella, si affaccia sulla porta.
– Cosa state facendo? – chiede.
– Braccialetti – dice Filippo.
– Posso vedere come fai? – chiede Serena.
– Se vuoi, puoi provare! – la incoraggia Filippo. In questo momento vorrei alzarmi e dire: “Ehi, li so fare anch’io quegli stupidi braccialetti, posso insegnarti io come si fanno, anche perché conosco più tecniche di lui e ho almeno il doppio dei suoi fili colorati”.
Silvia Pillin, Maschiaccio e femminuccia, Edizioni EL
L’IMMAGINE
Anche l’immagine che accompagna un testo aiuta a farsi un’idea di cosa si leggerà, perché ne rappresenta il contenuto.
Prima di leggere il testo
z Osserva l’immagine: secondo te, di che cosa parlerà il testo?
Dopo che hai letto il testo
z Secondo te, l’immagine rappresenta correttamente il contenuto del testo? Motiva la tua risposta.
Quando si parla di uguaglianza tra maschi e femmine, uomini e donne, che cosa si intende, secondo te? Pensi anche tu che ci siano attività solo per i maschi e attività solo per le femmine? Secondo te, Riccardo dovrebbe vergognarsi dei suoi gusti? Discutetene in classe e confrontate le vostre esperienze.
La prima lezione di equitazione
Lunedì, in tarda mattinata, i nonni comunicarono a Elisa il programma della giornata: partenza per la collina, arrivo al maneggio e prima lezione di equitazione.
Giunti al maneggio Elisa si avvicinò alla puledrina Nicole, passò a lungo la mano sul suo dorso, le strigliò il pelo, le pettinò la coda. Si mise di fianco all’animale e aspettò con pazienza che avesse ruminato fino all’ultimo filo d’erba. Infine la portò a spasso tenendola per la cavezza.
Poco dopo Giovanni, che ogni giorno si prendeva cura di Nicole, si avvicinò.
– Alle quattro inizia la lezione di equitazione di Clara – annunciò – è una bambina della tua età e sta facendo progressi in sella a Nestore.
– Elisa, vuoi provare anche tu a montare a cavallo per un’oretta? – chiese la nonna.
Elisa era titubante, allora Giovanni le spiegò la cosa fondamentale per poter montare un cavallo: si doveva stabilire con l’animale un rapporto di amicizia, bisognava cioè conoscerlo e trattarlo bene.
– Prima di tutto ti serve l’abbigliamento adatto, ecco qua – disse Giovanni. Tolse gli oggetti da una grossa borsa che si trovava vicino alla puledra. C’erano stivali alti di cuoio, pettorina di protezione e caschetto da equitazione.
Poi l’uomo sollevò di peso Elisa e la mise a cavallo della puledrina. Sopra la puledrina, Elisa accarezzava la criniera e le mani le tremavano dall’emozione. Così, quasi senza accorgersene, Elisa portò a termine la sua prima lezione di equitazione. Subito dopo corse incontro a Clara ed esclamò soddisfatta: – Ciao, io sono Elisa e questa è stata la mia prima lezione! – Io mi chiamo Clara, piacere – rispose la bambina. Le due ragazzine cominciarono a parlare del più e del meno e sembrarono intendersi a meraviglia. Dalla scuola, ai cartoni preferiti, alle letture, allo sport, alle curiosità sui cavalli... ogni cosa fu per loro argomento di discussione. E sarebbero andate avanti ancora se nonna Carla non le avesse interrotte: – Adesso facciamo merenda tutti insieme. Naturalmente sei invitata pure tu, Clara.
Il racconto realistico
La merenda fu una festa: la nonna aveva portato con sé pane con prosciutto e bomboloni alla crema.
Elisa rotolava le dita sullo zucchero dei bomboloni e se le portava alla bocca facendo schioccare la lingua. Anche Clara mostrò di apprezzare e si sentì davvero a proprio agio. Con la bocca ancora piena, le due bambine si salutarono e si dettero appuntamento alla settimana successiva.
Patrizia Ceccarelli, Il filo che ci unisce, Raffaello
SCOPRO
le parole
Il puledro è il cucciolo del cavallo. Questa parola deriva dal latino pullus, che significa “giovane animale”.
La cavezza è una corda che si tiene attorno alla testa del cavallo per condurlo a mano. Questa parola deriva dal latino caput, cioè “testa”.
L’ARGOMENTO GENERALE
Capire l’argomento generale del testo significa comprendere di che cosa parla. Ciò avviene, come già sai, partendo dal titolo, che dà subito una prima idea, poi bisogna leggere tutto il brano e ricavarne le informazioni principali.
z Individua le informazioni principali, sottolineando nel testo le risposte alle domande con il colore indicato.
Quando si svolgono i fatti?
Dove si svolgono?
Qual è il programma della giornata?
Che cosa chiede la nonna ad Elisa?
Che cosa prova Elisa una volta a cavallo?
z Qual è, secondo te, l’argomento generale del testo?
L’amicizia tra due bambine.
Elisa monta per la prima volta una puledrina.
Le regole e l’abbigliamento per l’equitazione.
z Prima di leggere, il titolo e l’immagine ti hanno aiutato a capire l’argomento generale? Sì. No.
Le sequenze
Le sequenze sono le parti in cui è divisa una storia. Si passa da una sequenza all’altra quando:
• accade un nuovo fatto;
• cambiano luoghi o tempo del racconto;
• intervengono nuovi personaggi;
• vengono presentati descrizioni o dialoghi;
• viene risolto un problema. Generalmente l’inizio, con la presentazione dei personaggi, del luogo e del tempo, corrisponde alla prima sequenza. La conclusione coincide con l’ultima sequenza. Dividere il testo in sequenze è utile per riassumere la storia.
Zia Nausica e la topolina
Quel pomeriggio erano tutti a casa. Papà Gelindo stava facendo la doccia. Nonna Sabrina cominciava la sua nuova vita in pensione. Norma stava leggendo un fumetto e Fiorenzo, il fratello grande, era nella sua stanza a montare un circuito elettronico per trenini.
All’improvviso suonò il campanello.
Zia Nausica, la sorella di mamma Diomira, se ne stava in piedi davanti alla porta, con una valigia e una gabbietta. Tutti tenevano gli occhi incollati sulla gabbia. Fece un passo avanti nell’appartamento e tutti fecero un passo indietro. – È successo qualcosa? – chiese papà Gelindo arrivando con i capelli ancora umidi.
Nausica sollevò la gabbia:
– Ho portato una bellissima, deliziosa ed educata topolina!
Zia Nausica ignorava che l’ultimo anno erano arrivate ben tre gatte!
Mentre mamma si affannava a raccontarle delle gatte, lei andava in giro per casa, a destra e a sinistra, tenendo la gabbietta del topo come fosse una borsetta. Nonna era schifata e papà si era levato di torno con il pretesto di asciugarsi i capelli.
1a SEQUENZA: è l’inizio del racconto.
2a SEQUENZA: interviene un nuovo personaggio.
3a SEQUENZA: viene descritto il comportamento della zia.
Alla fine la zia esclamò:
– Non posso tenere né cani né gatti, purtroppo – poi, con un gran sorriso, aggiunse – sono sempre in giro, sennò avrei la casa piena!
– Perché non tieni almeno il topo? Quello lì che hai scelto per noi starebbe benissimo a casa tua – si affrettò a proporre nonna Sabrina. – Ma no, mamma! Persino una topolina bella come questa è troppo impegnativa per me. Potrei tenerla in borsetta, ma sai che noia per lei, starci dentro tutto il giorno… – rispose zia Nausica – Dove sono tutti questi micetti? Non li vedo! – continuava a domandare zia Nausica aggirandosi per la casa, con Norma e Fiorenzo che la seguivano, come un profumo con la torta.
– Ormai è nostra! – interruppe Norma, che già adorava la ratta –Guarda come è felice di essere qui!
– Tesoro, i gatti i topi li mangiano! – specificò nonna Sabri nervosetta.
– I nostri no: mangiano già tanta pappa. Diventeranno amici! – sorrise Norma.
– La mettiamo nella camera degli ospiti? – propose Fiorenzo.
Era trascorsa un’ora e l’idea sembrò finalmente buona a tutti, persino a papà Gelindo, che era ritornato con i capelli gonfi come li avesse asciugati volando in mongolfiera.
Annalisa Strada, Topi ne abbiamo?, De Agostini
4a SEQUENZA: i personaggi dialogano tra loro.
5a SEQUENZA: viene risolto un problema.
6a SEQUENZA: è la conclusione del racconto.
z Il racconto è diviso in sei sequenze: pensa e scrivi un titolo per ciascuna. il testo SCOPRO
In breve
z Confrontatevi a coppie sul titolo dato a ogni sequenza. Poi, sul quaderno, scrivete una frase per ogni sequenza con le informazioni più importanti.
L’ordine della narrazione
I fatti sono raccontati seguendo un ordine narrativo, che può essere:
• la fabula, quando segue l’ordine cronologico in cui avvengono le vicende (prima, dopo, infine);
• l’intreccio, se interrompe l’ordine cronologico per raccontare eventi avvenuti prima.
z Rispondi con una ✗.
• L’autrice quale ordine narrativo ha seguito?
La fabula, perché i fatti sono narrati in ordine cronologico dall’inizio alla fine.
L’intreccio: i fatti a metà storia sono interrotti dal racconto di eventi accaduti tempo prima.
z Sottolinea nel testo tutti gli indicatori temporali che ti hanno aiutato a rispondere.
La valigia abbandonata
La Banda del Teschio, formata da Andrea, Rocco ed Edoardo, aveva cominciato ad animare le ricreazioni con una serie di indagini, quando si materializzò un’occasione davvero ghiotta. Nel giardino della scuola, al centro di una buca al di là della rete di recinzione, avevano trovato una valigia.
– Diciamolo alla maestra! – aveva gridato Rocco – E se ci fosse una bomba? – aveva balbettato Andrea.
– Macché bomba! – sbottò Edoardo con l’aria di chi la sa lunga. La campanella suonò la fine della ricreazione e ancora non avevano deciso che cosa fare con la valigia.
Il giorno dopo, al suono della campanella, via libera in giardino, dove la valigia era ancora al solito posto…
Fu così che Vittorio si arrampicò sulla rete e prese la valigia tra le mani, ma era troppo pesante.
– E allora aprila direttamente – propose Edoardo.
Era una normalissima valigia e dentro c’erano…
– Che cosa fai lì dietro con quel mucchio di stracci?
La temibile maestra Cinzia era arrivata furtiva alle loro spalle, mentre Vittorio tirava fuori mutande, calzini, camicie, magliette dalla valigia.
– Lascia stare quella robaccia! E tu, Edoardo, vai a chiamare il bidello Paolo, che venga subito con una scala!
L’avventura si era rivelata un vero fiasco. Rimaneva, però, il mistero di chi avesse gettato lì quella valigia piena di indumenti.
Fulvia Degl’Innocenti, Mistero in biblioteca, Raffaello
z A chi appartiene la valigia? Che cosa ci faceva nel giardino della scuola? Come farà la Banda del Teschio a restituirla al proprietario? Inventa e racconta sul quaderno.
È tornato Pluto!
Stavano partendo per le vacanze: i bagagli pronti sull’uscio, l’euforia dei bambini e il clacson insistente dell’auto di papà che diceva loro di sbrigarsi.
Per un attimo a Francesco sembrò di sentire abbaiare il piccolo Pluto, ma la mamma si accorse che aveva lo sguardo triste, così richiamò la sua attenzione chiedendogli di badare al fratello Lucio, la peste di casa.
Cosa avrebbe dato, invece, Francesco per giocare con Pluto… Pluto era arrivato a casa in un giorno di pioggia. Era accaduto un anno prima e il papà, di ritorno dal lavoro, per poco non lo investiva con la sua auto. Quel batuffolo di pelo era lì, al centro della strada, sotto la pioggia battente, e non si muoveva. La frenata di papà impedì a Pluto di diventare una specie di tappetino peloso. Il papà lo raccolse e lo portò a casa con sé. Da quel momento nulla fu più come prima. Già dopo pochi giorni Francesco si accorse che quel cagnolino gli aveva cambiato la vita: era la sua ombra.
Dormiva sul cuscino accanto al suo letto e, benché fosse la mamma a dargli da mangiare, era il bambino che cercava per giocare con la pallina o per uscire in passeggiata.
Era arrivato con la pioggia e un giorno di pioggia si era allontanato senza più tornare. – Francesco! – lo chiamò di nuovo la mamma.
In quel trambusto il bambino sentì abbaiare per la seconda volta. – È tornato Pluto! – continuò la mamma.
Il bambino si precipitò giù per le scale con il cuore in gola… Il mare poteva aspettare.
Francesca Pennino
L’ordine della narrazione
Nell’intreccio si usa la tecnica del flashback (parola inglese che significa “salto indietro” nel tempo) per tornare indietro a raccontare eventi avvenuti prima.
z Rispondi con una ✗.
• L'autrice quale ordine narrativo ha seguito? Fabula. Intreccio.
z Traccia una riga a lato del testo per indicare dove inizia e finisce il flashback.
Il narratore
Le storie possono essere raccontate da:
• un narratore interno, cioè un personaggio della storia, spesso il o la protagonista, che racconta in prima persona;
• un narratore esterno, che non fa parte della storia e narra in terza persona
il testo SCOPRO
z Completa, poi rispondi.
• Il racconto è scritto da un narratore
• Di chi si tratta?
Sottolinea nel testo una frase che te lo fa capire.
L’esperimento di Scienze
L’insegnante di Scienze ci ha dato una ricerca da fare: coltivare delle lenticchie, fotografarle tutti i giorni e fare un commento sul loro sviluppo.
Ho disposto i semi sul cotone idrofilo e li ho messi nei piattini del servizio da caffè di zia Olga. Ho messo un primo piattino al buio, ho appoggiato il secondo in giardino al sole e ho messo gli altri due sul tavolino del soggiorno. Dovevo spiegare cosa succedeva al contenuto di ciascun piattino.
In quel momento la mamma ha annunciato:
– Ragazzi, partiamo dopodomani!
– Impossibile! – ho detto – E le lenticchie?
La mamma ha alzato gli occhi al cielo:
– Vorresti dire che per colpa delle tue lenticchie tutta la famiglia non deve andare in vacanza?
A quel punto è intervenuta nonna Scarlett, che ha detto:
– Non ti preoccupare, Lulù, io rimango a casa.
Quindi siamo partiti.
Appena tornati, mi sono precipitata in giardino: non c’era niente! Sul tavolino nessun piattino... Nonna Scarlett ha fatto il suo ingresso in quel momento.
– Dove sono finite le mie lenticchie? – ho urlato.
Parlo io
Hai mai eseguito un esperimento scientifico a casa? Di che cosa si trattava? Hai avuto difficoltà? Racconta.
– Mi è venuta a trovare mia sorella Olga… immagina la faccia della zia che vede la porcellana di famiglia usata come vasetti da piante e così ho buttato il contenuto dei piattini!
Sono corsa a consolarmi dalla mia tartaruga… e lì ho visto che nel terrario era spuntata una bella piantina!
– Come vedi – ha detto nonna Scarlett – le lenticchie non sono andate tutte perse!
Anne Goscinny, Il mondo di Lucrezia, Gallucci
Il compito di Storia
Robert distribuì i test con le domande a tutti i suoi compagni. A Sammy bastò un’occhiata per capire che non aveva speranza. Certo, avrebbe potuto rispondere a caso alle domande che prevedevano solo la risposta “sì” o “no”. Ma cosa avrebbe scritto in quelle in cui si richiedeva una risposta più estesa? L’unica possibilità che aveva era copiare!
– Bet – sussurrò piano fra i denti e la sua amica si voltò. Ma insieme a lei si voltò anche il signor Evans.
– Hai bisogno di qualcosa?
– No, grazie!
– Bene. Allora concentrati.
Sammy subito organizzò un piano d’azione. Lentamente, stando attento a che il maestro non lo vedesse, si lasciò scivolare dalla sedia e, pancia a terra, avanzò tra i banchi. Sembrava un marine in prima linea. Quando ormai aveva raggiunto Bet, il professore alzò il naso dal libro che stava leggendo.
– Che cosa fai per terra? – disse sorpreso.
Sammy rimase di sasso e trovò subito la risposta.
– Oggi pomeriggio ho una gara di nuoto. Stavo giusto allenandomi a fare un po’ di stile libero – e si mise a muovere le gambe e le braccia come se fosse in piscina.
– Ti sembra questo il posto per allenarti a fare lo stile libero?
– In effetti no, mi verrebbe meglio il dorso… – così si girò sulla schiena e si mise a roteare le gambe e le braccia!
Nicola Brunialti, Sammy Sparaballe, Lapis
insieme
è facile
z Leggi il racconto una prima volta. Poi l’insegnante assegnerà a turno i dialoghi di Sammy (voce titubante), del signor Evans (voce irritata) e del narratore (voce forte ed espressiva).
Quando sarà il tuo turno, leggi seguendo il ritmo e dando la giusta intonazione. Poi indica con una ✗.
• Hai letto con un ritmo: lento. veloce.
• Il linguaggio del testo è: semplice. complesso.
Il ritmo
Ogni racconto ha un ritmo che dipende dalla lunghezza delle frasi:
• è veloce quando le frasi sono brevi e ricche di dialoghi;
• è lento quando sono lunghe e ricche di descrizioni e riflessioni.
Anche il linguaggio utilizzato varia: può essere semplice e colloquiale oppure articolato e complesso, ricco di espressioni non comuni.
Il racconto fantastico
Il racconto fantastico è un testo narrativo che narra storie impossibili nella realtà.
• I personaggi sono frutto della fantasia di chi scrive oppure realistici ma dotati di caratteristiche straordinarie.
• I luoghi possono essere fantastici, quindi non esistono nella realtà, o realistici.
• Il tempo generalmente non è ben definito.
• I fatti sono fantastici, cioè non possono avvenire realmente. Sono raccontati secondo la fabula o secondo l’intreccio
Spaghettiridù!
Sabato i miei migliori amici, Tom e Lenka, venivano a casa mia ed ero così eccitata! Ho ripetuto alla mamma un sacco di volte che il piatto preferito di Tom e Lenka sono gli spaghetti e lei ha promesso di prepararli.
Sabato mattina la mamma è entrata in camera da letto con il mio fratellino Ollie e mi ha detto:
– Ho preso delle salsicce deliziose per oggi!
L’ho fissata, scioccata, quindi ho chiesto: – E gli spaghetti?
Se ne era dimenticata!
– Penso che abbiamo bisogno della magia – ha detto la mamma, così ha pestato i piedi per terra tre volte, ha battuto le mani, ha agitato i fianchi e ha detto: – Marshmallow… E puf! Eccola trasformata in Fata Mammetta con le ali scintillanti. Ha puntato la Smartbacchetta verso la pentola, ha digitato il codice, bip-bip-bop, e ha ordinato:
– Spaghettiridù!
La pentola si è riempita di spaghetti. In pochi secondi hanno cominciato a strabordare dalla pentola sul piano di lavoro e poi per terra.
– Uizi-uizi-uizi! – ha gridato Ollie tutto contento.
Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.
Revisione a cura di: Orietta Candelaresi, Maddalena Candelaresi e Chiara Michelon
Le pagine CREATTIVITÀ sono state ideate e illustrate da Paola Formica
Coordinamento: Emilia Agostini
Redazione: Francesca Bolognini
Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti
Progetto grafico e impaginazione: Giacomo Paolini
Illustrazioni: Alessia Trunfio, Claudia Ranucci, Claudio Cerri, Elisa Bellotti, Filippo Pietrobon, Giovanni Da Re, Richolly Rosazza
Copertina: Mauro Aquilanti
Illustrazione di copertina: Clarissa Corradin
Referenze fotografiche: Alamy, iStock, Shutterstock
Coordinamento digitale: Paolo Giuliani
Supervisione contenuti digitali: Katia Buccelli
Redazione digitale: Giulio Pieraccini
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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ISBN 978-88-472-3920-3
PER LA CLASSE
• Poster: Le tipologie testuali; La Grammatica attiva; Gira la storia (Coding)
Biblioteca di classe
In omaggio una selezione ragionata di libri di narrativa per educare e appassionare alla lettura
A richiesta i volumi con i percorsi semplif icati di 4a e 5a anche in versione audiolibro
www.raffaelloscuola.it