Scopro leggendo 5 - Letture

Page 1


SCOPRO

LETTURE

In

omaggio

di classe

la 5 Collegato a

Valutazione F CUS

Paola Gentile • Vincenza Cantillo • Maria Lara Gentile • Francesca Pennino coordinato da Paola Gentile

IL LIBRO DIGITALE CON L’APP RAFFAELLO PLAYER

RAFFAELLO PLAYER è l’applicazione grazie alla quale puoi fruire dei libri digitali, in classe e a casa.

Per attivare il libro digitale, collegati al sito www.ra aellodigitale.it ed e ettua la registrazione. Successivamente scarica, installa e avvia l’applicazione Ra aello Player: e ettua il login, seleziona il testo da attivare e inserisci il codice di attivazione riportato sotto. Collegandoti a rp.ra aellodigitale.it puoi utilizzare l’applicazione senza e ettuare nessuna installazione.

CONTENUTI DIGITALI INTERATTIVI

UTILIZZA CON I DEVICE

DIDATTICA INCLUSIVA

CONDIVIDI NELLA CLASSE VIRTUALE

CREA E PERSONALIZZA

DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA

CODICE DI ATTIVAZIONE

Con questo codice potrai attivare tutti i libri digitali del progetto di classe 4a e 5a Letture.

Scarica il RAFFAELLO PLAYER sul tuo dispositivo

Ti serve aiuto?

Leggi le F.A.Q. o richiedi assistenza collegandoti all’indirizzo supporto.ra aellodigitale.it oppure scrivi una e-mail a supporto@ra aellodigitale.it

Puoi accedere ai testi digitali anche con:

STUDIO@CASA

All’interno del portale www.ra aelloscuola.it/studio-a-casa sono presenti materiali per ogni situazione didattica: video lezioni, contenuti interattivi, materiali di approfondimento e per il recupero; ogni materiale è suddiviso per classe e per disciplina ed è di libera consultazione. Sono presenti tanti video tutorial sull’utilizzo degli strumenti del Ra aello Player.

SCOPRO LETTURE

cartella e lo zaino

52 Insieme è facile

Zinc l’extraterrestre

54 Alien Z1

56 Lo Zoo del professor Hugo F CUS COMPRENSIONE

57 A scuola

58 Una squadra dai fantapoteri

60 La Fauce di Morglarz

62 le competenze VERSO

Gloria e Robbie

64 Insieme è facile A caccia di bracconieri

Un’astuta soluzione

Un’investigatrice eccellente

Lo spartito di Mozart 70 Il cappello scomparso

ricchezza di Volco

Insieme è facile Il piccolo Walt Disney

Salvador Dalì

...e Presente Io, Margherita Hack Il racconto GIALLO

Il mistero degli antifurto

Il racconto STORICO

76 Insieme è facile

La statuetta di Velka

78 Nella domus di Flacco Gallico

80 Alarico e Ataulfo

la mia tana

Tra Passato... Io, Charles Darwin

è facile

adorato diario vero

di nome Kitty

tortura!

Capodanno cinese

112 Insieme è facile

Cara “Bif”

114 Una lettera dal Marocco

115 Sorriso al cioccolato

116 Cara C@rla tua Daian@

117 Niente circhi con animali!

118 le competenze VERSO

Lettera a Matilda

120 È tempo di AFFETTI!

122 Il mistero di Natale

134 Un hamburger spettacolare!

135 Il giardino della scuola

136 L’aquilone farfalla

F CUS COMPRENSIONE

138 L’albero dell’impiccato

140 Fiorino

141 Nel capanno del nonno

142 Il grattacielo Dolce Lupo

144 Mary e l’incubo

145 Rocchina, il sole • Erminio l’inventore

146 le competenze VERSO

Zoe e Pandizucchero

148 Tra Passato... Huckleberry

149 ...e Presente Batterista rock o pianista classica?

123 C A A V I I R T T T E

A

La stella rustica

124 Una cioccolata calda

125 Benvenuta a casa, Amyla!

126 Un Carnevale pazzesco

127

emozioni a testa in giù !

V II RT T T E emozioni a testa in giù ! LIFE SKILLS

Buoni propositi

IL TESTO DESCRITTIVO

128 Ascolta e scopri con la mappa

130 Insieme è facile

Mio fratello è speciale

132 Il gatto comune

133 Chanel N°5

IL TESTO POETICO

150 Ascolta e scopri con la mappa

152 Insieme è facile

La nuvola

154 Sogni negli occhi

155 Nel bosco • Non vivere su questa Terra

156 Perlaparola

157 Il calligramma

158 Le scarpe vecchie • Il tuo profumo

159 Stelle cadenti

160 L’uccellino del freddo • Ruscello frusciante

161 Penso al mare

162 X Agosto

164 L’haiku

165 le competenze VERSO Nuvole

166 È tempo di CRESCERE!

168 Che bel mattino!

169 C A A V I I R T T T E

C A A V II RT T T E

170 Metamorfosi!

194 La cronaca

196 Il periodico

197 La pubblicità

198 La pubblicità: consigli per gli acquisti…

199 …e spunti per riflettere

IL TESTO ARGOMENTATIVO

171 Voglio diventare un comico!

172 Mi sento invisibile

173

emozioni a testa in giù ! Quattro salti a tavola

emozioni a testa in giù ! LIFE SKILLS

Diventare grandi!

IL TESTO INFORMATIVO

174 Ascolta e scopri con la mappa

176 Insieme è facile

Le legioni: la forza di Roma

178 Bandiere del mondo

180 La dieta greca

181 La casa di ghiaccio

F CUS COMPRENSIONE

182 Le insidie della Rete

184 Un mondo elettrizzante

186 Attività fisica e motoria

187 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile

188 le competenze VERSO

Una ragazza coraggiosa

190 Il quotidiano

191 La prima pagina del quotidiano

192 Il titolo di un articolo

200 Ascolta e scopri con la mappa

202 Insieme è facile Energie rinnovabili

204 La passione per i videogames

206 Addormentarsi con una storia

F CUS COMPRENSIONE

207 L’amicizia migliora la vita

208 le competenze VERSO Il lavoro di gruppo

210 È tempo di ECOLOGIA!

212 Natura è ciò che vediamo

213 Il Pianeta Paguro

214 Una giornata nel bosco

215 C A A V I I R T T T E

emozioni a testa in giù ! Pesce “portasaluti”

216 Pronti per la Secondaria

Rimetti in moto le tue conoscenze sulle caratteristiche dei testi attraverso i divertenti giochi proposti.

z Che cosa ricordi del TESTO NARRATIVO? Scrivi il nome di ogni disegno. In ogni parola cerchia le lettere corrispondenti ai numeri e utilizzale per completare la definizione sotto. Alcune lettere ti serviranno più volte.

(1-3-4-5) (1-2-3-4-5) (1-4) (1-2-3)

La struttura del racconto è costituita da .... parti: l’ , lo e la

z Quali sono le caratteristiche del TESTO DESCRITTIVO? Completa lo schema seguendo le definizioni.

1. Può essere un soggetto della descrizione.

2. Può essere un soggetto della descrizione.

3. È l’ordine descrittivo che va dal generale al particolare.

4. Può essere un soggetto della descrizione.

5. Sono molto usati nel linguaggio della descrizione.

6. Sono i dati sensoriali ricavati attraverso il tatto.

7. È l’ordine descrittivo basato sulla posizione.

8. Sono i dati sensoriali ricavati attraverso la vista.

9. Può essere un soggetto della descrizione.

Leggi la parola ottenuta nella colonna evidenziata: la descrizione può essere così oppure come?

z Unisci le immagini del primo gruppo con quelle del secondo in modo da creare delle RIME.

z Ora scrivi negli schemi le parole corrispondenti ai disegni, scegliendo le coppie che vuoi tu, ma in modo da ottenere i tipi di rima indicati.

alternata baciata incrociata

z Cerca nel crucipuzzle le parole che ti ricordano le caratteristiche del TESTO INFORMATIVO: paragrafo • conoscenze • didascalia • foto • titolo • argomento

Riscrivi in ordine le lettere rimaste nel crucipuzzle e completa la definizione. Il testo informativo utilizza un con dell’argomento trattato e con

È tempo di AMICIZIA!

Ecco di nuovo l’autunno ed eccoti di nuovo a scuola con i tuoi amici e le tue amiche di classe. In queste pagine rifletterete insieme sul valore dell’amicizia.

A te piace esplorare la natura in autunno e immergerti nei suoi colori? Preferisci farlo in solitudine o in compagnia?

Quale elemento dell’autunno ti piace di più (foglie, pigne, castagne, frutti...)? Immagina di regalarlo a un tuo amico o a una tua amica come portafortuna della vostra amicizia!

insieme

Dell’amicizia non si può fare a meno! Hai mai pensato come ti sentiresti senza le tue amiche e i tuoi amici? L’amicizia ha tante storie e tante forme! Si può costruire piano piano o può essere istintiva, può durare per poco o per sempre, si può contare ciecamente su un’amicizia o a volte ci può dare una delusione…

z Per voi che cosa rappresenta l’amicizia? Ci avete mai pensato? Realizzate un biglietto pop-up con un cuore a testa.

Scrivi nel biglietto un tuo pensiero sull’amicizia, poi scambiatevi i biglietti tra voi più volte e confrontatevi tutti insieme.

Settembre

È tempo di AMICIZIA!

z Rispondi a voce.

• Perché l’autrice defi nisce settembre “ultimo boccone di calma”?

• Che cosa signifi ca l’espressione “la scuola è dietro l’angolo ma ancora non la vedi”?

• A che cosa paragona l’autrice l’inizio di settembre? Perché, secondo te?

Do you speak ENGLISH?

• In autumn...

C’è nell’ultimo boccone di calma, nella scolatura dei giorni una felicità perfetta: ancora una settimana di sole un bagno, un giro scalzo in bicicletta, l’altalena in piedi la scuola è dietro l’angolo ma ancora non la vedi. Nell’aria trasparente una luce d’oro: l’inizio di settembre è zucchero nel fondo del bicchiere, dell’estate l’ultimo tesoro.

Silvia Vecchini e Marina Marcolin, Poesie della notte, del giorno..., Topipittori

September: beginning of the school year

L’amica del cuore

– L’amica del cuore! Ma non fatemi ridere!

Quante volte ho sentito il nostro compagno Rinaldo usare questa espressione con ironia riferendosi a me e Ottilia! Noi ovviamente non gli diamo retta.

– Sembrate due gemelle siamesi! – insiste lui – Ma che cosa avete sempre da confabulare?

Io di Ottilia mi fi do ciecamente. Se qualcosa mi preoccupa, è a lei che voglio confi darla. Se qualcosa mi rende felice, è con lei che voglio condividerla.

“Amica del cuore” potrà anche sembrare un’espressione banale, ma io so che cosa signifi ca e sono ben contenta di averne una. Vuol dire non sentirsi sola, avere qualcuno su cui contare, di giorno e persino di notte. E non scherzo.

Ricordo che una volta fui svegliata da un incubo ma non corsi da mia madre. Era da poco passata la mezzanotte e sentii il bisogno di chiamare Ottilia. Composi il suo numero, il telefono squillò due volte, ma prima del terzo squillo Ottilia sollevò la cornetta dell’apparecchio che ha in camera sua e biascicò: – Pronto?

– Mi dispiace averti svegliata… – le dissi.

– Ah, sei tu? Ma che ora è?

– L’ora degli incubi.

– Sei spaventata?

– Adesso non più.

– Ne parliamo subito o rimandiamo a domani?

– Rimandiamo. Volevo solo sentire la tua voce.

– Tanto ormai sono sveglia e domani, anzi oggi, è domenica. Dai, racconta.

Angelo Petrosino, In Lombardia con Valentina, Piemme

È tempo di AMICIZIA!

La protagonista del racconto dice che avere un’amica del cuore signifi ca avere una persona su cui contare.

z Tu pensi la stessa cosa?

Hai anche tu un amico o un’amica del cuore? Chi è? Perché lo o la consideri tale?

È tempo di AMICIZIA!

z Qual è la tradizione legata alla ricorrenza dei morti nel luogo in cui vivi o da cui provieni?

In coppia raccogliete informazioni, anche intervistando una persona adulta. Poi confrontatevi con il resto della classe.

La festa di Halloween

La festa di Halloween ha origine dall’antico Samhain, una sorta di capodanno celtico che separava il periodo estivo da quello invernale: l’estate era rappresentata dall’arancione dei campi, l’inverno dal nero, simbolo del buio, ed era celebrato probabilmente proprio il 31 ottobre. Il popolo celtico, molti secoli fa, durante la notte di Samhain lasciava in omaggio ai morti cibo sulla tavola per evitare che questi, uniti a fate ed elfi , facessero dispetti di ogni genere. Questa usanza in America ha portato alla tradizione del trick or treat (“dolcetto o scherzetto?”) secondo la quale per evitare di incappare negli scherzi e nella sfortuna bisogna bussare a tredici porte diverse e porre tredici volte la domanda fatidica: “Dolcetto o scherzetto?”.

Le zucche intagliate, invece, chiamate “Jack-o’-lantern” (le lanterne di Jack), sono di origine irlandese.

La leggenda racconta che il fabbro Stingy Jack, che aveva il vizio di bere, vendette la sua anima al diavolo per pagare i propri debiti. Dopo averlo imbrogliato in più di un’occasione, Jack strinse con lui l’ultimo patto grazie al quale il diavolo lo avrebbe lasciato in pace per dieci anni. Jack però morì l’anno successivo - proprio la notte di Halloween - e, salito in paradiso, fu cacciato. Giunto all’inferno, il diavolo voleva rispettare il patto e cacciò Jack lanciandogli contro un tizzone ardente, che Jack raccolse e pose dentro una rapa cava per farsi luce, come fosse una lanterna, nel suo continuo peregrinare tra il paradiso e l’inferno.

Anche in Italia esistono diverse tradizioni legate a questa festa, soprattutto in Sardegna, dove si svolgono celebrazioni durante le quali vengono preparate zucche intagliate a forma di teschio, illuminate all’interno da una candela. I bambini compiono il rito delle “nimeddas” (animelle) girovagando e bussando di casa in casa alla ricerca di doni.

Focus Junior, ottobre 2021

C A A V I I R T T T E

In un mondo di zucche

Vuoi trasformare la tua casa in occasione della festa di Halloween? Divertiti a realizzare zucche decorative.

Ti occorrono: almeno tre cartoncini A3 arancioni • un cartoncino verde e uno marrone forbici • colla stick • matita

Segui le istruzioni

Disegna la sagoma della dimensione che vuoi: più grande sarà la sagoma, più grande sarà la zucca. Riproduci la stessa sagoma sugli altri cartoncini.

Incolla fra loro le superfi ci esterne delle sagome arancioni.

Prima però inserisci al centro il rettangolo marrone e il ricciolo verde.

Puoi usare cartoncini di varie tonalità di arancione per creare composizioni decorative.

È tempo di AMICIZIA!

z È capitato anche a te di doverti separare da un amico o da un’amica? Perché? Che cosa hai provato? Se non ti è capitato, come pensi che affronteresti la situazione? Racconta.

Una nube oscurò il cielo

Era una giornata stupenda di inizio ottobre, ma poi una grossa nuvola oscurò il sole, coprì il cielo e non si mosse più. John stava bisbigliando qualcosa. Douglas fermò la bicicletta e lo guardò.

– John, ripetilo.

– Mi hai sentito, Doug.

– Hai detto che te ne andrai?

– Ho il biglietto del treno in tasca. Ciuff-ciuff, uuuhhh! Ciuff-ciuff... – a poco a poco la sua voce svanì.

John prese solennemente il biglietto giallo e verde che teneva in tasca e lo guardarono insieme.

– Stasera! – disse Douglas – Ma come t’è venuto in mente così all’improvviso? Abiti a Green Town da una vita e adesso prendi e te ne vai!

– È per via di mio padre – disse John – ha trovato lavoro a Milwaukee. Non eravamo sicuri fi no a oggi.

Douglas voleva correre in città e si augurava che la città, col suo peso, impedisse a John di andare via. Voleva che le cose gli si chiudessero intorno e gli sbarrassero la strada.

– Ma noi siamo amici! – disse Doug senza speranza. – E continueremo a esserlo.

– Verrai a trovarmi ogni settimana, vero?

– Papà dice che verremo una volta o due l’anno. Doug, promettimi una cosa, una sola cosa. Promettimi che mi ricorderai, che ricorderai la mia faccia e il resto. Lo prometti?

– Sicuro. Nella testa ho una specie di proiettore, come quelli del cinema. Di notte, quando mi sveglio, basta accendere la lampada e il proiettore comincia a ronzare e io vedo le facce sul muro. Ci sarai anche tu, che gridi e agiti la mano e mi saluti.

Ray Bradbury, L’estate incantata, Mondadori

Se vuoi ricevere amicizia…

z Leggi la poesia, poi completa esprimendo le tue opinioni. Infine confrontati con il resto della classe.

emozioni a testa in giù!

Amicizia

L’amicizia cresce come le rose così colorata, bella, silenziosa.

Arriva appena tu la vuoi, con un sorriso, un grazie, una stretta di mano.

Eva Rechlin

Quando faccio amicizia con una persona mi comporto...

Quando una persona fa amicizia con me, si comporta...

Per me, l’amicizia cresce quando…

Per me, l’amicizia non cresce quando…

Quando un mio amico o una mia amica mi delude, mi sento...

Quando io deludo un amico o un’amica, mi sento...

LIFE SKILLS

Alla scoperta dei testi!

Quest’anno approfondirai le caratteristiche di testi che già conosci e ne scoprirai di nuovi: osserva le mappe. Ogni volta che finirai di leggere una tipologia, indica nella mappa quanto ti è piaciuta colorando lo smile corrispondente.

Racconta storie magiche in mondi fantastici.

Comunica con persone lontane.

Racconta esperienze ed emozioni vissute.

TESTI NARRATIVI

Le storie uniscono insieme Scienza e fantasia.

Racconta la vita di personaggi famosi.

Narra vicende ambientate in epoche passate. Ti coinvolge nelle indagini su un caso da risolvere.

IL TESTO DESCRITTIVO

Spiega com’è il mondo intorno a te: persone, natura, oggetti, fenomeni scientifici…

IL TESTO ARGOMENTATIVO

Espone un’opinione cercando di convincere della sua validità.

TESTI NON NARRATIVI

IL TESTO INFORMATIVO

Arricchisce le tue conoscenze su argomenti diversi e informa su fatti e avvenimenti.

IL TESTO NARRATIVO

Il testo narrativo raccoglie tanti generi di racconti che ti proietteranno in mondi fantastici o nel futuro, ti incanteranno con storie di grandi personaggi, ti coinvolgeranno in indagini poliziesche...

Biancanevo

Il maestro pensò che fosse bene

alleggerire l’ultima parte della giornata:

– Ora facciamo un po’ di prove.

– Prove? Che prove?! – chiese Nicole.

– Proviamo a recitare – spiegò

Pietromaria – vediamo come ve la cavate.

Recitiamo una storia che conoscete tutti:

“Biancaneve e i sette nani”. Ma visto che...

Continua in guida.

Educazione Civica insieme

Per raggiungere un obiettivo comune, come una recita di classe, è importante rispettare le regole della convivenza civile e collaborare attivamente. E tu, che cosa ne pensi? Confrontatevi in classe.

ASCOLTA

SCOPRI CON LA MAPPA

LUOGO

Indica dove si svolgono i fatti.

STRUTTURA

Il racconto ha una struttura precisa:

INIZIO

SVOLGIMENTO

CONCLUSIONE

Tutta la storia è divisa in parti, le sequenze, che possono essere: - sequenze narrative - sequenze descrittive - sequenze riflessive - sequenze dialogiche

AUTORE o AUTRICE

È chi scrive realmente il racconto.

PERSONAGGI

Sono persone, animali, oggetti animati che agiscono nella storia.

NARRATORE

È chi narra e può essere interno o esterno alla storia.

IL TESTO NARRATIVO

TEMPO

Indica quando si svolgono i fatti.

FATTI

Sono gli eventi che accadono e le azioni che compiono i personaggi e costituiscono la trama del racconto.

- FANTASY - FANTASCIENZA - GIALLO - STORICO - DIARIO - LETTERA

- BIOGRAFIA e AUTOBIOGRAFIA

ORDINE della narrazione

I fatti possono essere raccontati seguendo: - la fabula, cioè l’ordine cronologico in cui avvengono; - l’intreccio, cioè con “salti nel tempo” per narrare fatti accaduti prima (flashback) o anticipare fatti che accadranno dopo (flashforward).

Tipi di RACCONTO

Il testo narrativo

Il testo narrativo racconta storie realistiche, quando narra vicende che possono accadere nella realtà, o storie fantastiche, quando racconta fatti irreali o presenta personaggi frutto della fantasia di chi scrive.

• I personaggi possono essere realistici o fantastici. Si distinguono in principali, cioè il o la protagonista, e secondari.

• I luoghi possono essere realistici o fantastici, quando non possono esistere nella realtà.

• Il tempo, presente o passato, generalmente è ben definito nelle storie realistiche, non definito, invece, in quelle fantastiche.

• I fatti sono realistici o impossibili nella realtà. Sono raccontati secondo la fabula, oppure con il flashback, tornando indietro nel tempo, o con il flashforward, anticipando qualcosa che accadrà dopo.

L’aquila di Amaury

Amaury possiede un’aquila. Bellissima, enorme. Abita a casa sua, per la precisione nella sua cameretta. È arrivata una sera di fine estate, si è appollaiata sul davanzale della finestra e con la zampa ha iniziato a bussare piano piano ai vetri. Amaury l’ha subito fatta entrare, poi le ha costruito un nido sulla libreria vicino al letto.

Da quel giorno di fine estate, l’aquila accompagna Amaury dappertutto, volando sopra la sua testa, in alto naturalmente, ma non così in alto da non farsi vedere. Amaury si sente al sicuro. È la sua guardia del corpo personale, a volte, il suo pilota. Da qualche tempo ha cominciato a camminare più impettito e ha anche smesso un po’ di essere fifone. Perfino i suoi compagni se ne sono accorti.

Martedì scorso, a scuola, era appena iniziata la solita partita tra la selezione della terza A e quella della B, quando Cecilia ha cominciato a fare strani segni nella sua direzione. Lui ha fatto finta di niente, continuando la passeggiata con un occhio rivolto al cielo.

Ma dopo qualche passo Cecilia gli ha urlato: – Amaury, vieni, ci manca il portiere!

Amaury l’ha guardata sbalordito.

– Vieni! – ha continuato, prendendolo per un braccio e trascinandolo verso il campo da gioco. Amaury ha accettato. L’aquila dall’alto gli ha fatto una bella faccia di approvazione.

Alla fine, da martedì è diventato il portiere ufficiale della terza B e giovedì ha perfino parato un rigore.

– Grande! Com’è che ci hai messo tanto a entrare in squadra? – gli hanno chiesto i compagni. A quel punto Amaury si è girato e ha lanciato un occhiolino verso il cielo, ma nessuno per fortuna se n’è accorto.

Flavia Franco, La leggerezza delle nuvole, Raffaello

z Dopo aver letto il brano, a coppie completate la mappa ed eseguite le richieste.

PERSONAGGI

Protagonista:

LUOGO

Personaggi secondari:

TEMPO .....................................................

STRUTTURA

Colorate la banda laterale, individuando inizio, svolgimento e conclusione.

IL TESTO

NARRATIVO

realistico fantastico

NARRATORE

È ..................... alla storia: i fatti sono raccontati in ........................... persona.

Sottolineate il fatto che dà inizio alla storia.

ORDINE della narrazione

Il racconto inizia con un salto nel passato, quindi l’ordine dei fatti segue: fabula. flashback.

FATTI

il testo SCOPRO

z Suddividi il racconto in inizio, svolgimento e conclusione, segnandoli con i colori corrispondenti nella barra a lato del testo.

z Rispondi con una ✗.

• Chi è il o la protagonista della storia?

La bambina che racconta la storia.

Sharon.

Il panda gigante.

z Cerchia nel testo i personaggi secondari.

Il panda gigante

Oggi pomeriggio è passata Sharon e mi ha chiesto se volevo accompagnarla al luna park. Come no! Il luna park è la cosa più divertente che ci sia ed è un peccato che si fermi solo due volte l’anno qui da noi.

La mamma mi ha dato dieci euro e siamo uscite. Era fantastico, perché era sabato e c’era un sacco di confusione e di profumi deliziosi.

Abbiamo comprato i biglietti della lotteria. Lo facciamo sempre quando siamo al luna park, anche se di solito vinciamo solo pipistrelli di gomma e dentiere di plastica. Non abbiamo mai vinto niente di bello. Ma stavolta non è andata così: sul mio primo biglietto c’era scritto «Primo premio»!!! Era un panda gigante alto quasi quanto me!

Mentre camminavamo, tutti ci guardavano invidiosi perché io tenevo in braccio il panda gigante.

Poi abbiamo mangiato un gelato. Almeno, io ci ho provato, ma non ci riuscivo, perché non avevo nemmeno una mano libera. Sharon mi ha imboccato per un po’, ma poi mi sono dovuta arrangiare da sola, per non farlo gocciolare a terra.

Dopo un po’ le braccia hanno cominciato a farmi male. Mi sembrava che stessero diventando sempre più lunghe. E poi sudavo, perché Panda era caldo e grosso. Sharon ha pensato che potevamo stare belle comode sull’ottovolante, ma Panda non poteva salire. La signora ha detto che dovevo pagare il biglietto intero anche per lui, perché avrebbe occupato un sedile.

Ci siamo sedute vicine (Sharon e io all’esterno e Panda in mezzo) e abbiamo fatto dei giri. Tutte le volte che scendevamo alzavamo le braccia e gridavamo. Sembrava quasi di volare.

Quando siamo scese avevamo i capelli tutti spettinati. Solo Panda era uguale a prima.

Alice Pantermüller, Le (stra)ordinarie (dis)avventure di Carlotta - Conigli dappertutto, Sassi

La scuola delle automobili

C’era una volta un tizio che si era inventato di fare una scuola per le automobili ribelli che non fanno quello che dicono gli automobilisti. Infatti a volte i tergicristalli si mettono ad andare su e giù quando splende il sole e così il parabrezza, lucido e brillante, si riempie di righe. Il navigatore satellitare comincia a cianciare di andare di qua o di là, il clacson si mette a suonare proprio in centro città.

Nella scuola gli automobilisti potevano portare le loro disubbidienti automobili.

Di mattina gli automobilisti lasciavano la loro auto e tornavano a riprenderla verso mezzogiorno.

– Com’è andata? – chiedevano gentili.

Le automobili per lo più rispondevano con una sgasata del motore o con qualche infastidito colpetto di clacson.

Alla scuola imparavano a tenere i fanali sulla strada, a distinguere la destra dalla sinistra, a leggere i cartelli stradali… Durante la ricreazione avevano a disposizione una bella pista circolare nella quale sfogarsi correndo su e giù.

Chi non stava alle regole rischiava di prendersi una nota scritta nel libretto di circolazione. A casa c’era chi per questo veniva messo in punizione.

Quel famoso tizio decise poi di fare una scuola simile anche per tutte le altre macchine che si utilizzavano: televisori, forni a microonde, phon…

Il luogo e il tempo

Il luogo in cui si svolge la vicenda può essere realistico o fantastico. A volte sono presenti indicatori spaziali (di qua, di là, sopra, sotto…). Il tempo in cui accadono i fatti può essere ben defi nito (oggi, ieri, nel 2011, martedì…) oppure indefi nito (una volta, tempo fa, un giorno…), come avviene spesso nel racconto fantastico. Possono essere presenti indicatori temporali (prima, poi, di mattina…) per indicare quando e per quanto tempo si svolgono i fatti.

il testo SCOPRO

z Sottolinea nel testo, con il colore indicato: il tempo e gli indicatori temporali il luogo e gli indicatori spaziali

Una città di storie, Einaudi

z Indica con una ✗.

• Il tempo indicato è: defi nito. non precisato.

• Il luogo è: realistico, ma presenta situazioni fantastiche. fantastico, perché non esiste nella realtà.

• Secondo te, si tratta di un racconto: realistico. fantastico.

Le sequenze

Ogni racconto è diviso in sequenze, che hanno uno scopo ben preciso:

• le sequenze narrative raccontano i fatti che si svolgono nel tempo;

• le sequenze descrittive descrivono luoghi, personaggi, animali, oggetti;

• le sequenze dialogiche riportano i dialoghi che avvengono tra i personaggi;

• le sequenze riflessive presentano le rifl essioni o il punto di vista dei personaggi o di chi narra.

Le sequenze dialogiche rendono la narrazione più veloce e vivace, coinvolgendo maggiormente chi legge. Le sequenze descrittive e rifl essive, invece, rallentano il ritmo della narrazione.

Nel corpo di un umano

Si svegliò a letto, in una stanzetta quadrata. Si diede un’occhiata: era ancora nel corpo di un bambino. Non aveva sognato, dunque. Era tutto vero. Una parete della stanza era occupata da una grande fi nestra, con vista sulla città. Si accorse di sentirsi un po’ meglio. Riusciva anche a stare seduto a letto. Vicino a lui c’era del cibo, aveva fame, quindi divorò tutto, poi vide lo specchio.

Guardò la propria immagine rifl essa: si trovò davanti il viso di un ragazzino umano di circa tredici anni, con i capelli castani, del tutto insignifi cante. Fu uno spettacolo che riuscì a malapena a tollerare. Dov’erano andate a fi nire le sue maestose corna, le gigantesche fauci da lupo selvaggio e le sue frastagliate creste ossee? E dov’era la pelle macchiata come una pergamena millenaria, stiracchiata sul cranio deforme? Niente mani scheletriche e artigliate. Nessun genere di equipaggiamento da Signore del Male.

La porta si aprì e alcuni umani adulti fecero il loro ingresso. Una di loro disse: – Ciao, Dirk, ti trovi in un ospedale e questa notte rimarrai qui, in osservazione. A livello fi sico non siamo riusciti a trovare nulla che non vada in te, ma qualcosa… ehm, qualcosa deve esserti successo.

– E intendiamo scoprire di che cosa si tratta, per poterti aiutare – aggiunse Randle.

– Vi avevo messo in guardia! – esclamò Dirk sollevando le mani.

Chiamò a raccolta tutto il potere dell’Anello Supremo, ma non successe niente. Richiamò alla mente serie di sortilegi, incantesimi Rafforzanti, magie di Trasmutazione, Morte, Dominio e Devastazione, ma nulla funzionò. Aveva davvero perso i suoi poteri! Un’ondata di nausea e sconforto lo investì. Debolmente, tornò a letto.

Gli fecero numerose domande all’apparenza irrilevanti: dove si trovavano i suoi genitori, che cosa gli era successo, dove andava a scuola e così via. Rispose che veniva da un altro mondo e cercò di dimostrarlo ma, semplicemente, si rifi utarono di credergli. Finalmente la signorina Cloy Wings e Randle smisero di tormentarlo.

Dirk era esausto. Mentre uscivano, la signorina Cloy disse qualcosa a proposito di trovargli una casa e nominò una certa scuola, che avrebbe ricominciato a frequentare in un batter d’occhio. Il cuore gli si spezzò. Una casa. Di certo non poteva riferirsi a una casa con tanto di genitori e via dicendo. Che prospettiva agghiacciante! E senza smettere di pensare al proprio fosco futuro, scivolò in un sonno profondo.

z Il testo è suddiviso in sequenze. Individua il tipo di sequenza e colora il quadratino come indicato: narrativa descrittiva dialogica rifl essiva

z Rifletti sulle sequenze individuate e indica con una ✗.

• Le sequenze narrative ti aiutano a: capire che cosa accade al protagonista. seguire i dialoghi tra i personaggi.

• Le sequenze descrittive servono: ad allungare il testo. a “far vedere” meglio a chi legge il personaggio.

Dark Lord - Le origini, Salani

• Le sequenze dialogiche: rendono il testo più avvincente. riportano i fatti accaduti.

• Le sequenze rifl essive: riportano i dialoghi dei personaggi. esprimono i loro pensieri e le loro emozioni.

z A coppie sul quaderno trasformate il dialogo in un discorso indiretto. è facile insieme

il testo SCOPRO

SuperCiuccio

Durante una processione, vestiti da pastorelli, Manolito e i suoi amici perdono il fratellino di Manolito, vestito da Superman. Inizia così l’affannosa ricerca del bambino…

Mi sentivo crollare il mondo addosso. Pensavo al fratellino. Con il suo mantello da Superman sopra il cappotto, con il passamontagna e il suo ciuccio, solo in mezzo a un campo desolato che chiamava a squarciagola: “Manolitooooo!

Bimbo vuole Manolitooooooo!”.

Seguivo la processione che lo cercava da una parte all’altra e che, man mano, diventava più lunga.

Tanta ricerca era stata inutile: né la rosticceria, né il negozio dell’elettricista. Nessuno aveva visto SuperCiuccio!

Abbiamo salito le scale di casa senza speranze. Mamma voleva chiamare la polizia.

Poi, all’improvviso, mentre arrivavamo al secondo piano, al pianerottolo della signora Luisa, abbiamo sentito una voce ben riconoscibile che cantava.

– Guarda come bevono i pescetti nel fi ume…

Mamma ha continuato a suonare il campanello fi nché Luisa ha aperto.

Mai più nella vita dimenticherò quello che videro i miei occhi: il fratellino stava in piedi sul tavolo del salotto, s’era messo il mantello da Superman sulla testa, picchiava sul tamburello e cantava col ciuccio in bocca, mentre le signore battevano le mani conquistate!

Mamma ha spalancato gli occhi, poi ha spalancato la bocca. Alla fi ne ha deglutito e ha provato a dire qualcosa con una voce strana e molto garbata: – Da quanto tempo è qui?

– Da quando i bambini sono passati a chiedere la mancia. Siamo entrati lentamente. Mamma s’è seduta e ha detto con la stessa voce di prima strana e garbata: – Luisa, prenderei qualcosa di caldo… Mentre le signore si strafogavano un torrone intero, la mamma ha fatto qualcosa di totalmente inaspettato: invece di prendere in braccio il bimbo “luce-dei-suoi-occhi”, cosa che fa sempre quando chiacchiera con le sue amiche, ha preso in braccio me. Mi ha dato qualche bacio, poi ha detto sottovoce:

– Prima o poi, Manolito, quel ranocchietto là ci farà morire stecchiti!

Eh, sì, lo guardavo, s’era sistemato sul divano vicino a Yihad, che mangiava una ciambella. Il fratellino ogni tanto dava un morsetto al suo dolce. Yihad moriva dal ridere.

Ci sono momenti nella vita in cui le cose vanno al contrario: io stavo in braccio alla mamma come un bambino piccolo e il ranocchietto scherzava con un ragazzino della mia scuola. Ho dato ragione alla mamma, ci avrebbe fatto prendere un colpo… Aveva tutta la ragione del mondo mondiale.

Elvira Lindo, Manolito Quattrocchi - Tutto cambia, Manolito, Lapis

il testo SCOPRO

z Il testo è suddiviso in sequenze. Individua il tipo di sequenza e colora il quadratino come indicato:

narrativa descrittiva dialogica rifl essiva

z Indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

Il racconto inizia con una sequenza descrittiva.

Le sequenze rifl essive fanno capire lo stato d’animo di Manolito.

Se si tolgono le sequenze rifl essive, la storia è comunque comprensibile.

Le sequenze dialogiche rendono veloce il ritmo del racconto.

Le sequenze narrative sono indispensabili perché la storia risulti chiara.

z Scrivi un titolo per ciascuna.

Lavoro con le parole

z Il verbo morire viene utilizzato in due espressioni che hanno significato diverso tra loro. Quali?

z Conosci altri modi di dire con questo verbo? Scrivine almeno tre.

z Indica con una ✗.

• La sua funzione è quella di esprimere qualcosa: al massimo grado. al minimo grado.

L’autore o l’autrice Il narratore

L’autore o l’autrice inventa e scrive il racconto; il suo nome è riportato sulla copertina del libro e sotto ciascun brano scelto dal suo libro (questa riga si chiama “bibliografia”).

Chi scrive sceglie a chi far narrare la storia; può essere:

• un narratore esterno, se non fa parte della storia e narra in terza persona;

• un narratore interno, se è un personaggio della storia e narra in prima persona.

il testo SCOPRO

z Indica con una ✗.

• Il narratore in questo racconto è: esterno. interno.

• Narra in: prima persona. terza persona.

Sottolinea nel testo la prima frase che te lo fa capire.

z Chi è l’autore o l’autrice del testo appena letto? Cerchialo.

Parlo io

Immagina che uno degli oggetti che più utilizzi possa parlare. Che cosa ti direbbe? Perché? Inventa e racconta un dialogo sul tuo quaderno.

La cartella e lo zaino

Un giorno la mia cartella ha detto: – Addio, vecchio mio. Tra noi è finita.

L’ho guardata, stupito e un po’ triste: la mia cartella che mi trascino dalla terza elementare, blu e rossa, con un adesivo della mia squadra di judo. Non è bella, è vero, deformata e consumata, certo, ma ci sono affezionato.

Mi ha detto:

– Sei troppo grande per andartene in giro con una cartella! Non volevo abbandonarla, dunque ho continuato ad andare a scuola con la mia cartella. La coccolavo. La pulivo ogni sera e per non affaticarla la caricavo dello stretto necessario.

Poi, un giorno, uscendo dalla lezione di matematica, non ce l’ha più fatta. Nel bel mezzo del corridoio si è rotta e tutte le mie cose si sono sparse. L’ho portata a casa. Speravo ancora di ripararla, di ridarle vita, ma nessuna speranza. In cucina ho incrociato mia sorella. Siamo saliti in soffitta. Si è diretta subito verso un baule metallico. Ha sollevato il coperchio e ha detto:

– Questo è il cimitero degli oggetti trapassati – ha tirato fuori una valigetta di plastica verde pallido aggiungendo –L’avevo quando andavo all’asilo nido. Così ho lasciato la cartella nel baule. Mamma e papà sono rientrati.

– Guarda – mi ha detto mio padre – ti ho portato uno zaino. Zaino in spalla, ho stretto le bretelle.

Bernard Friot, Storie di calzini e altri oggetti chiacchieroni, Editrice Il Castoro

La festa di Susanna

Susanna mi ha invitato a una festa a casa sua.

– È la prima volta che mi invita una femmina – ho detto ieri alla mamma.

– Non si dice una femmina – corregge mia mamma – si dice una bambina.

– E sarebbe gentile portarle un regalo?

– Ai tuoi amici lo hai portato?

– Sì.

– Allora perché no a Susanna?

– Perché… alle bambine non so cosa vada bene, cosa piaccia o no.

– Credi che faccia molta differenza fra quello che piace a te e quello che può andar bene alla tua compagna? A te cosa piacerebbe che ti portassero in regalo?

– Una scatola di cioccolatini con la crema e la nocciola.

– Benissimo, compriamone una per Susanna.

A casa di Susanna c’erano tanti bambini. Ha organizzato una caccia al tesoro. Ma mentre io e alcuni ci divertiamo a inseguire le tracce per arrivare al tesoro, tre ragazzi si mettono d’accordo per fare confusione. Buttano in aria i cuscini del divano, rompono un vaso spargendo l’acqua per tutta la stanza.

Susanna si dispera:

– Non fate così! Per piacere! Smettetela!

Susanna sta per piangere e allora vado io a chiamare la mamma di Susanna.

– Spione – mi dicono poi i ragazzi. Ma Susanna mi ringrazia facendomi trovare il tesoro: un gianduiotto grandissimo.

Ora in camera mia lo sto scartando! Sono contento. Contento perché ho fatto la spia? Nooo, contento perché Susanna mi ha ringraziato.

L’ARGOMENTO GENERALE

Parlo io

È capitato anche a te, come al protagonista, che un tuo comportamento sia stato interpretato male dagli altri? Che cosa hai provato? Racconta.

Lucia Tumiati, La pace è bella, Giunti z Leggi con attenzione il brano e indica con una ✗ qual è, secondo te, l’argomento generale del testo. Susanna organizza una festa e invita il protagonista. Il protagonista per la prima volta partecipa a una festa di compleanno di una bambina. Il protagonista chiede consiglio alla mamma.

Il protagonista è contento di aver compiuto una buona azione.

Il testo narrativo

Siamo una band!

– Mi è venuta un’idea! Visto che siamo una banda, che ne dite se diventiamo anche una band? – disse Vitto.

– Intendi dire che dovremmo suonare insieme? – intervenne Andrea.

– Proprio così. Suoniamo quasi tutti uno strumento, basta metterci d’accordo.

– Ma per fare una band rock ci vorrebbero strumenti diversi da quelli che sappiamo suonare noi – protestò Edoardo che da due anni prendeva lezioni di violino. Andrea suonava la chitarra, Vitto strimpellava l’ukulele e Linda aveva una bella voce.

– Ma io non so fare niente – piagnucolò Rocco.

– Io da piccola ho fatto un corso di percussioni – disse Vitto – e a casa ho ancora il tamburello. Suonerai quello, non è diffi cile, basta seguire il ritmo – Vittoria aveva sempre la soluzione per tutto.

Un sabato mattina si ritrovarono così a casa di Linda con i loro strumenti. Il proposito era buono, ma non sapevano da che parte iniziare. Edoardo conosceva solo pezzi di musica classica, Vitto sapeva suonare solo pochi accordi, Rocco agitava a caso il tamburello. Dopo una mezz’ora inconcludente, Andrea provò a mettere ordine.

– Che tipo di musica vogliamo suonare?

Partì una discussione animata in cui ognuno diceva la sua.

I FATTI PRINCIPALI E I FATTI SECONDARI

Nei testi puoi individuare fatti principali, fondamentali per la comprensione del testo, e altri secondari, che arricchiscono e completano quelli principali.

z Indica se i fatti ricavati dal testo sono principali (P) o secondari (S).

• Vitto propone di suonare insieme in una band.

• Vitto da piccola aveva fatto un corso di percussioni.

• Il sabato si ritrovano a casa di Linda con gli strumenti.

• Rocco agitava a caso il tamburello.

• Decidono di scrivere loro il testo e la musica di una canzone.

• Vittoria trova un’idea per la canzone.

• Il sabato successivo la canzone è pronta.

Erano passate due ore ed era arrivato il momento di salutarsi.

– Non abbiamo combinato nulla – disse sconsolato Edoardo. – Forse è meglio lasciare perdere – aggiunse Andrea.

– E non vi scoraggiate così in fretta! – protestò Vitto – Vi dico io che cosa faremo: scriveremo una canzone tutta nostra. Testo e musica. Al testo ci penso io e la musica la troveremo insieme. Appuntamento a sabato prossimo! Durante la settimana Vittoria prese carta e penna e provò a farsi venire un’idea: una canzone sulla scuola? No, troppo scontato. Una sullo skateboard? Non tutti ce l’avevano. Sugli animali da compagnia? Troppo da bambini piccoli. Trovato! Avrebbe scritto una canzone sul passatempo del momento: la girandola che impazza tra i bambini.

Il sabato successivo la canzone era pronta. – Grande, Vitto! Sei geniale – fu il commento entusiasta di Linda.

– Ora dobbiamo solo trovare la musica – disse Vittoria con un sorrisetto.

La band non era più solo un’idea fumosa, la fantasticheria di un gruppetto di bambini, ma si stava trasformando in un progetto concreto. E di questo, Vittoria era molto fi era.

Fulvia Degl’Innocenti, Mistero in biblioteca, Raffaello

IL MESSAGGIO DEL TESTO

Comprendere il contenuto generale di un testo significa anche riflettere sul messaggio che vuole trasmettere chi scrive ed esprimere la propria opinione.

z L’autrice ci fa capire che le bambine e i bambini della band non suonano allo stesso livello. A quale scopo ci dà questa informazione?

Per far capire che alcuni sono più bravi di altri.

Per far capire che non si tratta di una vera band musicale.

Per far capire che nella band ci sono discussioni animate.

Per far capire che ciò che conta è stare insieme e avere un obiettivo comune.

z La protagonista è soddisfatta della sua decisione. Tu che cosa ne pensi?

I CONNETTIVI

Detesto i piselli!

1a Gli alunni e le alunne di quinta seguivano le lezioni di arte-musica-teatro.

Quel giorno la Stebbins disse alla classe di mettersi a sedere; mentre leggeva loro il copione, voleva un silenzio di tomba.

Era la storia di Evangelina, una bambina un po’ piagnucolosa, che non mangiava verdura e quando si ammalava si preoccupavano tutti per lei.

2a A quel punto Penelope si immaginò sul palcoscenico, con migliaia di persone nel pubblico che trattenevano il fi ato seguendo il progressivo aggravarsi della malattia di Penelope-Evangelina, fi nché un asparago non le correva incontro sul palcoscenico e la salvava, mentre tutti applaudivano e lei volgeva al pubblico un debole sorriso.

3a La voce della Stebbins irruppe all’improvviso:

– Ora che avete ascoltato tutta la recita, scegliete la vostra parte e segnatevi per l’audizione. Tutta la classe si precipitò verso il foglio. Davanti a Penelope c’erano Ella e June. – Voglio provare a candidarmi per la parte di Evangelina –disse June.

– June, non farlo – disse Ella – si candida Mary Sue. Sai benissimo che vincerà lei. Io mi candido come Cetriolo.

– Che cosa resta per me? – domandò June – La Zucca?

Spesso le sequenze sono collegate tra loro dai connettivi: parole che collegano frasi e parti del testo in modo logico (perché, però, perciò, dunque…) o temporale (a quel punto, poi, all’improvviso…).

z Indica con una ✗ il significato corretto di ciascun connettivo evidenziato.

• A quel punto indica: il momento in cui Penelope inizia a immaginare. il motivo per cui Penelope inizia a immaginare. una modifi ca della situazione precedente che spinge Penelope a immaginare.

• Però indica: il momento in cui avviene un nuovo fatto. un cambiamento della situazione precedente. la conseguenza del fatto precedente.

4a Penelope, però, fu l’ultima a segnarsi. Guardò il foglio e le scritte disordinate dei compagni e compagne di classe, che avevano segnato il loro nome con penne e matite di diversi colori accanto alle parti disponibili: Arancia, Banana, Cetriolo, Caramella, Coca-Cola e Patatine. Solo una persona si era candidata come Evangelina: Mary Sue aveva scritto il suo nome a caratteri tanto grandi che restava a malapena lo spazio di un mignolo. Penelope si rigirò la matita tra le dita, poi scrisse il suo nome comprimendolo nel minuscolo spazio rimasto accanto a Evangelina.

5a Penelope avrebbe dedicato ogni singolo minuto delle sue giornate a prepararsi per il ruolo di Evangelina.

6a Un giorno Penelope sfrecciò dentro casa, si tolse il cappotto e si fi ondò sulla sedia giusto in tempo per la cena. Zia Rae spostò la pentola con i piselli accanto al piatto di Penelope. Lei s’irrigidì.

– No! – disse Penelope-Evangelina, alzando le braccia come se volesse difendersi da qualcosa di tanto disgustoso che la sola vista rischiava di accecarla – Non mi piacciono i piselli! Non sopporto i piselli. Detesto i piselli! Piselli, aahh! – gridò piena di orrore, fi ngendo di soffocare.

Kate Beasley, L’unica e inimitabile Penelope Pepperwood, Editrice Il Castoro

In breve

z Riordina con i numeri da 1 a 6 i titoletti delle sequenze in base alla successione dei fatti.

Gli alunni scelgono la parte

Penelope sceglie la parte di Evangelina

La lettura del copione

L’impegno di Penelope

Piselli per cena

Il sogno di Penelope

z Utilizza i titoletti per riassumere la storia sul tuo quaderno. Sviluppali in frasi, che poi collegherai fra loro con i connettivi temporali e logici.

In un’alimentazione equilibrata non possono mancare frutta e verdura in quantità, come illustrato nella piramide alimentare. Cerca un’immagine in Internet per capire come funziona. Poi a coppie intervistatevi reciprocamente per scoprire le vostre abitudini alimentari. Infi ne discutetene insieme in classe.

Educazione Civica insieme

Roberto e il bullo

L’ordine della narrazione

La narrazione può rispettare l’ordine cronologico, come avviene nella fabula, oppure seguire un intreccio

L’intreccio presenta due tecniche:

• il flashback quando la narrazione interrompe la successione cronologica per riportare fatti accaduti in precedenza;

• il flashforward quando la narrazione anticipa fatti che accadranno in futuro.

il testo SCOPRO

z Rispondi con una ✗.

• Che ordine seguono i fatti narrati? Fabula.

Intreccio.

• Da che cosa lo capisci?

I fatti sono narrati in ordine cronologico.

Il racconto è interrotto da un ricordo.

• Di quale tecnica si tratta? Flashback.

Flashforward.

Segna a lato del testo dove inizia e dove finisce.

Parlo io

Tu hai avuto mai a che fare con un bambino o una bambina prepotente? Come hai reagito?

– Ma non hai ancora terminato il disegno del tuo supereroe –riprese il bullo a denti stretti – chi gli farai castigare questa volta? Non è che pensavi di prendertela con me, vero, Robertino? Sbiancai. E subito dopo diventai improvvisamente viola mentre l’effetto marmellata si impossessò delle gambe, spalmandole sulla scalinata del cortile.

Bruno mi fi ssava da vicino. L’alito pesante mi intossicava il respiro e i baffetti neri catalizzavano il mio sguardo, insieme alla mano alzata pronta a “coppinarmi” inesorabilmente. Non aprii neppure la bocca, ma scossi la testa, negando. Si allontanò con la schiera di scagnozzi a fargli da contorno, mentre io rimasi lì a massaggiarmi il collo. Mi aveva davvero dato una sberla. Forse era la seconda.

La sfortuna ha mille modi e infi nite occasioni per manifestarsi. A volte decide di accanirsi sulla stessa persona. Per esempio, me!

Io e Bruno siamo stati compagni alla scuola materna. Ricordo benissimo che anche a quattro anni mi sembrava che avesse i baffi , infatti lo disegnavo con dei peletti sotto il naso e le maestre ridevano, quelle poche volte che vedevano il ritratto. L’unico che non trovava la cosa divertente era il mio compagno, che aveva deciso di stracciare ogni mio disegno in cui compariva. Afferrava il mio foglio con le manine tozze, lo accartocciava e lo riduceva in mille pezzi.

Roberto Morgese, Super Robin contro i bulli, Raffaello

Da nonna Carla

– Bene arrivate! – disse la nonna Carla sulla porta, poi prese la valigia di Elisa ed entrò – È pesantissima! Cosa ci hai messo dentro?

– La mamma mi ha detto che rimarrò qualche giorno da te, così mi sono portata il pigiama, le scarpe...

– Bene – la interruppe la nonna – guarda cosa ti ho preparato!

E così detto precedette Elisa e Simona lungo il corridoio che portava al salottino, spalancò la porta e...

– Acci, nonna! Che meraviglia!

La stanza era stata trasformata in una camera tutta per lei: un lettino con il copriletto a righe, un cesto di giochi, scaffali pieni di libri e, nell’angolo che riceveva più luce dalla fi nestra, c’era un cavalletto per pitturare.

– E voilà! – disse poi la nonna, sistemando sul cavalletto una tela nuova di zecca – Qui potrai divertirti a dipingere, là c’è tutto l’occorrente.

La nonna indicò il barattolo pieno di pennelli di tutte le misure e tubetti di colori a tempera in bella vista. Poi continuò con la solita allegria:

il testo SCOPRO

z Rispondi con una ✗.

• Che ordine seguono i fatti narrati? Fabula.

Intreccio.

• Perché?

La narrazione anticipa le attività che i personaggi svolgeranno nei giorni successivi. La narrazione è interrotta dal ricordo delle giornate trascorse dalla nonna.

• Di quale tecnica si tratta?

Flashback.

Flashforward.

Segna a lato del testo dove inizia e dove finisce.

le parole SCOPRO

La Zecca è l’offi cina dello Stato che conia le monete, che sono pertanto nuovissime. L’espressione “nuova di zecca” si riferisce, così, a qualsiasi cosa ancora nuova non ancora usata.

– Al mattino andremo a fare colazione al bar dell’angolo, hanno dei buonissimi bignè al cioccolato, e nel pomeriggio invece ho tanti luoghi da farti conoscere: il museo archeologico che è qui vicino, ma anche il giardino delle Carceri e le vecchie mura sulle quali si può correre in bicicletta.

– Calma, mamma – intervenne Simona – Elisa resterà da te qualche giorno, non un anno!

– Stai tranquilla, Simona, ho pensato a tutto, e noi... non ci annoieremo di certo, vero Elisa?

Il filo che ci unisce, Raffaello

le competenze VERSO

La classe terribile

L’aula della classe terribile era in fondo al corridoio. Sulla porta, disegnato direttamente sul legno con il colore acrilico indelebile, c’era un teschio ghignante con due tibie incrociate. Nell’aula c’era uno strano silenzio. I banchi erano stati ammonticchiati in una catasta che arrivava al soffi tto e, in piedi sull’ultimo banco, pericolosamente in bilico, una bambina scrutava meditabonda i suoi undici compagni seduti sul pavimento. Erano cinque femmine e sei maschi. La bambina indossava un giubbottino di pelle nera, una gonna rosso-fuoco, le scarpe da ginnastica. E portava una catena d’argento al collo. Da una tasca le pendeva una fi onda ultimo modello.

La bidella se n’era appena andata in punta di piedi, camminando rasente il muro, felice di averla scampata bella dopo una visita nella famigerata terza Q. Due minuti prima aveva cautamente bussato alla porta dell’aula per annunciare:

– Il Direttore mi prega di comunicarvi che è arrivata la nuova maestra. Vi chiede umilmente di trattarla bene. In cambio vi promette una pizza gratis a fi ne anno, nonché due ore di palestra in più ogni settimana.

A quelle mielate paroline Patty Blue l’aveva fi ssata con un gelido sguardo, anche se, per dire la verità, più di un alunno si era intenerito al pensiero della pizza e della ginnastica.

Quando la bidella si eclissò in fondo al corridoio, la bambina proclamò:

– Se qualcuno di voi è un meschino venduto che si fa comperare con un po’ di elemosina, esca subito di qui, perché è giunta l’ora della riscossa. Nessuno uscì. Patty Blue continuò: – Dobbiamo preparare un’accoglienza inequivocabile per la nuova maestra.

Leander, tutto infervorato, gridò: – Hai ragione. Non dovrà resistere più di mezza giornata. Gli alunni della terza Q sedettero sul pavimento e cominciarono a pensare molto intensamente. Patty Blue stilò un elenco dei possibili scherzi da somministrare alla nuova maestra, ma non era per niente soddisfatta.

Paola Valente, La classe terribile, Raffaello

z Completa la tabella.

personaggi secondari luogo

tempo defi nito indefi nito presente passato

narratore interno esterno in 1a persona in 3a persona

ordine narrativo fabula intreccio fl ashback fl ashforward

z Completa l’affermazione cerchiando la parola che secondo te è giusta.

Il racconto che hai letto è un testo narrativo realistico / fantastico

z Il testo è suddiviso in sequenze. Individua il tipo di sequenza e scrivi nei riquadri: sequenza narrativa • sequenza descrittiva • sequenza dialogica • sequenza rifl essiva

Poi rispondi.

Nel racconto non è presente un tipo di sequenza. Quale? il testo SCOPRO protagonista

F CUS COMPRENSIONE

z Indica con una ✗ il completamento giusto, poi completa.

Già dalle prime frasi del racconto, l’autrice dà degli indizi sulla classe per comunicare che i bambini e le bambine di quella classe: sono molto diligenti.

si occupano di esperimenti scientifi ci. si oppongono a qualsiasi regola. aspettano con ansia che arrivi una nuova insegnante. Questo messaggio dell’autrice è introdotto già dal

Tra Passato ...

Il classico!

Pollyanna

Fu scritto nei primi anni del 1900 da Eleanor H. Porter, un’autrice americana. Ebbe subito grande successo ed è tuttora uno dei classici per ragazzi maggiormente letti. Narra la storia di una ragazzina orfana e tratta il tema della felicità e dell’amore per le cose semplici.

Il gioco di Pollyanna

– Sembra che tu non faccia fatica a essere contenta di tutto – disse Nancy con una certa ironia, ancora scossa al ricordo del coraggioso sforzo di Pollyanna nell’accettare di buon grado la squallida stanza nel sottotetto. Pollyanna abbozzò un sorriso. – Be’, comunque fa parte del gioco.

– Del... gioco? Di che cosa diavolo stai parlando?

– È un gioco! Me l’ha insegnato papà ed è molto carino – aggiunse Pollyanna – l’abbiamo sempre giocato insieme, fi n da quando ero piccola piccola. Abbiamo incominciato quella volta che alla missione sono arrivate un mucchio di stampelle.

– Stampelle?

– Sì. Vedi, io desideravo tanto una bambola e papà l’aveva anche scritto, ma quando le signore dell’Assistenza inviarono un po’ di roba alla missione, risposero che non avevano ricevuto nessuna bambola, ma diverse stampelle.

– Non vedo che cosa ci sia di divertente – disse Nancy.

– Ma sì. Il gioco consiste proprio nel trovare in qualsiasi situazione qualcosa di cui potersi rallegrare, non importa che cosa – soggiunse candidamente Pollyanna – e noi cominciammo proprio dalle stampelle.

– Ma benedetto il cielo! Non vedo come si possa essere contenti di ricevere un paio di stampelle quando si desidera una bambola!

– Ma è semplice! Tanto per cominciare puoi essere contenta di non aver bisogno delle stampelle – spiegò Pollyanna trionfante – Come vedi, è molto facile, una volta che hai capito il meccanismo – Pollyanna sospirò –sì, anche se in quel momento è stato diffi cile – ammise – ma poi ho visto lo splendido panorama fuori dalla fi nestra, e ho capito che c’era proprio di che essere contenti.

Eleanor H. Porter, Pollyanna, Caravaggio Editore

Il sorriso di D. J.

D.J. salì come un fulmine le trenta rampe di scale fi no alla classe della signora Jewls. Sorrideva da orecchio a orecchio, dal mento alla punta del naso, da qui e lì e ritorno.

– Buongiorno D.J. – disse la maestra – Che cosa ti rende così felice?

D.J. sorrise e si strinse nelle spalle. Anche la signora Jewls sorrise. Dameon osservò il sorriso della maestra, poi quello di Todd e infi ne quello di D.J. e alla fi ne sorrise anche lui, di un sorriso grande come quello di D.J. Infatti erano migliori amici. Quando si accorse che quei due sorridevano, tutto il resto della classe non poté fare a meno di imitarli.

L’intera stanza sembrava ridere, non solo le persone che ospitava. La lavagna ridacchiava. Idem il soffi tto. I banchi cercavano trattenersi con il solo risultato di saltellare di qua e di là. Le sedie sbattevano gli schienali l’uno contro l’altro. Il pavimento soffriva il solletico e rise fi nché non diventò viola.

La signora Jewls si asciugò gli occhi e disse: – D.J., perché non racconti alla classe la ragione per cui stiamo ridendo?

D.J. non proferì parola. – Facci indovinare – propose Ron – se indoviniamo ce lo dirai?

D.J. annuì. Tutti cercarono di scoprire la risposta: sei stato a nuotare? È il tuo compleanno? Sei innamorato?

Nessuno indovinò. Quando suonò la campanella della ricreazione, D.J. stava ancora sorridendo. Louis, il collaboratore scolastico, lo chiamò:

– Ehi, D.J., vieni un po’ qui. A me puoi dirlo. Perché sei così felice?

D.J. lo guardò dal basso in alto. – Serve una ragione per essere triste. Ma non ne serve una per essere felice.

Louis Sachar, La scuola all’ultimo piano, Piemme

L’emozione di leggere

La bambina e il bambino protagonisti dei due racconti esprimono entrambi i propri stati d’animo, in particolare l’allegria, ma in modo diverso.

z Quale protagonista preferisci?

Dividetevi in due gruppi in base alla scelta fatta: ciascun gruppo realizzerà un’attività.

Per chi ha scelto Pollyanna

Il gioco della felicità

Inventate una fi lastrocca mimata sulla felicità che vi ricordi di fare il gioco di Pollyanna quando siete tristi.

Per chi ha scelto D.J.

Il decalogo dell’allegria

Trascrivete dieci cose che vi rendono allegri.

Alla fine esponete il vostro lavoro all’altro gruppo.

Il racconto fantasy

Il racconto fantasy è un testo narrativo che trasporta chi legge in una realtà incantata, in cui si scontrano le forze del Bene e del Male.

• I personaggi possono essere umani o creature fantastiche (fate, hobbit, orchi, troll, streghe, draghi…). Tra essi si distinguono: protagonista (l’eroe o l’eroina che sconfiggerà il Male), antagonista e aiutanti (un personaggio o un oggetto magico).

• I luoghi sono mondi immaginari, impossibili nella realtà, incantati o stregati e popolati da creature fantastiche.

• Il tempo è collocato in un passato non ben definito.

• I fatti sono incentrati sulla continua lotta tra il Bene e il Male: il o la protagonista affronta un viaggio o una missione pericolosi e grazie all’aiuto della magia riesce a far trionfare il Bene.

La Pietra di Luna

Diamante tornò a esaminare le pietre contenute nel forziere: solo una aveva i riflessi che stava cercando! La ragazza allungò la mano e prese la Pietra di Luna: aveva recuperato il primo dei due ingredienti.

– L’ho trovata: è questa, ne sono assolutamente certa!

– Bravissima! – esultarono le sorelle, abbracciandosi per la felicità.

Samah annunciò:

– Non perdiamo tempo! Non dimentichiamoci che manca ancora il secondo ingrediente per preparare l’antidoto.

Le principesse si diressero verso il punto della Baia del Leone in cui erano ormeggiate alcune piccole imbarcazioni. Spinsero una barca in acqua e iniziarono a remare verso la Foresta delle Betulle. Nel loro cuore si preparavano alle prove e alle battaglie che le attendevano. A un tratto videro sagome scure che nuotavano sotto la barca. In quel momento delle misteriose creature sfiorarono il pelo dell’acqua e le principesse si accorsero che non avevano la consistenza di un corpo: erano scure ed evanescenti proprio come… un’ombra!

Improvvisamente Samah capì:

– Ragazze, prepariamoci a combattere! Temo che siano le Ombre di Egor!

Ma un attimo dopo la verità si rivelò ancora più spaventosa. Una delle sagome scure si avvicinò all’imbarcazione, rivelando meglio la sua forma. Nives balbettò: – A-avete visto? Sembrava proprio… un’idra!

Yara diede voce al terrore di tutte: – È lei! È Briseide! Quella strega è qui!

– Io… non capisco… – rifletté Nives, confusa – hanno la forma di idre, ma sembrano delle Ombre.

Yara continuò:

– A meno che Briseide ed Egor non si siano alleati per sconfiggerci e impossessarsi del Potere di Incanto!

Tea Stilton, Incanto. La fonte dell’unicorno, Piemme

z Dopo aver letto il brano, a coppie completate la mappa e indicate con una ✗ la scelta giusta.

PERSONAGGI

LUOGO

Protagoniste:

TEMPO

Precisato. Indeterminato.

Esseri umani. Creature fantastiche. Antagonisti: .....................................................

Esseri umani. Creature fantastiche.

NARRATORE

È ........................ alla storia:

i fatti sono narrati in ............................... persona.

IL RACCONTO

FATTI

I fatti narrano: l’incontro delle protagoniste con le forze del Male. la sconfitta delle forze del Male.

ORDINE della narrazione Fabula. Flashback. Flashforward.

I personaggi

Possono essere umani o creature che appartengono al mondo incantato della fantasia. Il o la protagonista è spesso una persona comune dotata di buone qualità, tra cui un grande coraggio, e deve compiere imprese diffi cili e pericolose, superare prove e lottare contro il Male. Nelle sue missioni ha l’appoggio di aiutanti: creature fantastiche o oggetti magici L’antagonista è un essere malvagio e dotato di poteri straordinari, che rappresenta il Male.

il testo SCOPRO

z Scrivi accanto a ogni ruolo i nomi dei personaggi corrispondenti.

• Protagonisti:

• Aiutante o oggetto magico:

• Antagonista:

Sottolinea nel testo la sequenza in cui viene descritto il troll.

La mappa

Tutti gli abitanti del Castello di Re Artù cadono in un sonno incantato che solo l’unione di tre talismani potrà spezzare. Il futuro di Camelot è nelle mani di Gerard, un aspirante Cavaliere della Tavola Rotonda, di Lucas, uno stalliere dal carattere bellicoso, e di Ailis, una giovane ancella.

– La mappa sta brillando! – Lucas indicò la bisaccia di Gerard: attraverso il cuoio emanava luce azzurra – Bene!

Gerard rimise al passo il cavallo e si girò sulla sella per estrarre il tubo. Una luce celeste gli percorse le mani fi no ai polsi, palpitando come se fosse viva.

– Che cosa dice la mappa?

Gerard srotolò la mappa con una mano, reggendo il tubo sotto l’altro braccio.

– Siamo sulla strada giusta.

Una sottile linea azzurra correva lungo la strada che stavano percorrendo, perdendosi in lontananza. Mentre Ailis la guardava, la linea si mise a pulsare e le pulsazioni si propagarono lungo tutto il tracciato dell’inchiostro.

– Avanti – Gerard studiò la mappa.

– Perciò andiamo! – disse Ailis euforica. Affondò i talloni nei fi anchi della giumenta, schioccò le redini e partì a tutta birra. Gerard e Lucas si scambiarono uno sguardo e per una volta si trovarono in perfetta sintonia.

Poco oltre si vedeva un torrente attraversato da un ponticello di legno. E subito la città.

– Pagate il pedaggio!

A quella voce improvvisa e tuonante, i cavalli sobbalzarono.

Ailis e Gerard dovettero tener salde le redini per evitare che fuggissero quando un’enorme sagoma si catapultò dal parapetto del ponte, atterrando in piedi dinanzi a loro con sorprendente agilità.

– Pagate il pedaggio! – insistette la creatura.

Era larga quanto lunga: una massa di pelle grigia che copriva muscoli possenti. Ciuffi di peluria nera gli spuntavano dalla testa deforme e dalle orecchie e la bocca sembrava più abituata a sbranare che a parlare, con una fi la di denti aguzzi che indusse Gerard a considerare la fuga come la miglior cosa da fare.

Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Ra aello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le di erenze.

Revisione a cura di: Orietta Candelaresi, Maddalena Candelaresi e Chiara Michelon

Le pagine CREATTIVITÀ e le attività INSIEME (pp. 9, 121, 167, 211) sono state ideate e illustrate da Paola Formica

Coordinamento: Emilia Agostini

Redazione: Francesca Bolognini

Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti

Progetto grafico e impaginazione: Giacomo Paolini

Illustrazioni: Alessia Trunfio, Claudia Ranucci, Claudio Cerri, Elisa Bellotti, Filippo Pietrobon, Clarissa Corradin, Richolly Rosazza

Copertina: Mauro Aquilanti

Illustrazione di copertina: Clarissa Corradin

Referenze fotografiche: Alamy, iStock, Shutterstock

Coordinamento digitale: Paolo Giuliani

Supervisione contenuti digitali: Katia Buccelli

Redazione digitale: Giulio Pieraccini

Stampa: Gruppo Editoriale Ra aello

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata.

© 2022

Ra aello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.gruppora aello.it - info@gruppora aello.it

Ristampa: 5 4 3 2 1 0 2027 2026 2025

Scopro Leggendo - Pack 4

ISBN 978-88-472-3920-3

• Letture 4

• Laboratorio di scrittura 4

• Grammatica 4

• Arte & Musica 4-5

• Educazione civica 4-5

• Focus Valutazione 4

Scopro Leggendo - Pack 5

ISBN 978-88-472-3921-0

• Letture 5

• Laboratorio di scrittura 5

• Grammatica 5

• Focus Valutazione 5

IL LIBRO DIGITALE CON L’APP RAFFAELLO PLAYER

Risorse digitali

Contenuti e strumenti di condivisione, per la lezione in classe e a casa

Alta leggibilità

Testo modi cabile, dizionario integrato, servizio traduzione

Audiobook

Audiolibro integrale curato da speaker professionisti

PER IL DOCENTE

Attivazione di risorse e strumenti tramite smartphone o tablet

IN DOTAZIONE

• Guida al testo con: guida alla valutazione; guida alle veri che a livelli con soluzioni e rubriche valutative; programmazioni annuali per competenze; didattica inclusiva; laboratori di ascolto; schede operative; Educazione civica; Filoso a con i bambini; didattica e nuove metodologie: Coding, Tinkering, Classe capovolta, STEM/STEAM

• Volume di GRAMMATICA con soluzioni sfogliabili online

• CD Audiolibro

• Guida sfogliabile digitale

• Risorse per la Didattica Digitale Integrata

Codice per l’adozione

Scopro Leggendo - Pack 5

ISBN 978-88-472-3921-0

PER LA CLASSE

• Poster: Le tipologie testuali; La Grammatica attiva; Gira la storia (Coding)

Biblioteca di classe

In omaggio una selezione ragionata di libri di narrativa per educare e appassionare alla lettura

A richiesta i volumi con i percorsi semplif icati di 4a e 5a anche in versione audiolibro

www.ra

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.