Velia Cotturelli - Stefania Saracco
Volume semplificato specifico per DSA
Si dice si scrive
Grammatica italiana
Volume semplificato specifico per DSA
9 - La preposizione
SINTASSI DELLA FRASE COMPLESSA
Unità 20 - Le proposizioni subordinate complementari indirette (prima parte) ...............................................
Unità
I suoni e le lettere
1. I fonemi e i grafemi
• La fonazione è il processo che permette all’uomo di parlare.
• I fonemi:
- sono suoni che produciamo quando parliamo; - servono per formare le parole e distinguerle una dall’altra.
• I grafemi o lettere:
- sono segni grafici che rappresentano i fonemi; - servono per scrivere le parole e distinguerle una dall’altra.
2. L’alfabeto
• L’alfabeto è l’insieme dei segni o grafemi che possono essere scritti con caratteri:
- maiuscoli: A, B, C, D, E, F, G, H…
- minuscoli: a, b, c, d, e, f, g, h…
• Le lettere dell’alfabeto sono 26 e si dividono in:
- vocali: a, e, i, o, u;
- consonanti: b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z;
- grafemi usati per le parole straniere: j, k, w, x, y.
3. Le vocali
• L’alfabeto italiano comprende cinque vocali (grafemi vocalici):
- a, e, o sono vocali dure o forti, perché hanno una sonorità ben distinta;
- i, u sono vocali dolci o deboli, perché davanti ad altre vocali perdono sonorità.
• I fonemi delle vocali sono però sette perché e ed o possono essere aperte o chiuse (la pronuncia corretta è segnalata dal dizionario):
- quando l’accento fonico è grave (è, ò) la vocale è aperta; - quando l’accento fonico è acuto (é, ó) la vocale è chiusa.
• Le parole omografe sono quelle parole scritte in modo uguale, ma che hanno un significato diverso a seconda che la vocale si pronunci aperta o chiusa (vènti = plurale di vento / vénti = numero).
4. Incontri di vocali: dittonghi, trittonghi e iati
• I dittonghi e i trittonghi sono l’unione di vocali che formano una sola sillaba e non si separano.
• Il dittongo è l’unione delle vocali i ed u con un’altra vocale, oppure l’unione di i ed u fra loro.
• I possibili dittonghi sono: Dittonghi ià - iè iò - iù uà - uè uì - uò ài - èi òi - ùi àu - èu
Esempi p iano p iede fioco fiume guardi guerra guida uomo mai - lei poi - lui p ausa neutro
• I dittonghi iè e uò sono chiamati dittonghi mobili perché nelle parole derivate e nella coniugazione dei verbi si trasformano nelle vocali semplici e ed o (fuoco = focoso; muore = moriva; p iede = pedone).
• Il trittongo è l’unione di tre vocali (i ed u unite a un’altra vocale oppure due i unite a un’altra vocale).
• I possibili trittonghi sono:
Trittonghi
iài - ièi uài - uòi iuò
Esempi cambiai - miei attuai - suoi aiuola
• Lo iato si forma quando due vocali che si incontrano si pronunciano separatamente; si ha:
- quando si incontrano tra loro le vocali a, e, o (a-or-ta, cre-a-to, po-e-ta);
- quando le vocali si incontrano con i ed u accentate (mi-o, ba-u-le, bu-e);
- nelle parole composte con i prefissi re-, ri-, bi-, tri- (re-a-zio-ne, riu-nio-ne, bi-en-na-le, tri-an-go-lo).
5. Le consonanti
• Le consonanti sono suoni che per essere pronunciati si uniscono a una vocale; si suddividono in:
Denominazione
Consonante Luogo di articolazione
labiali p, b, m labbra
dentali d, t
la punta della lingua tocca i denti superiori
labiodentali f, v i denti superiori toccano il labbro inferiore
alveolari
palatali
velari o gutturali
l, n, r, s, z
la punta della lingua tocca la base dei denti superiori
c, g (dolci) la lingua tocca il centro del palato
c, g (dure), q la lingua si ritira verso la gola
• La h è detta muta perché non ha un suono, è solo un segno grafico.
6. I digrammi e i trigrammi
• I digrammi sono coppie di lettere che rappresentano un unico suono.
• I digrammi in italiano sono sette:
- gn seguito da vocale (agnellino, gnu, montagna, gnomo);
- ch seguito dalle vocali e, i (panche, orchi);
- ci seguito dalle vocali a, o, u (camicia, ciondolo, ciuffo);
- gi seguito dalle vocali a, o, u (giardino, raggio, giudice);
- gh seguito dalle vocali e, i (streghe, laghi);
- sc seguito dalle vocali e, i (scenario, scivolare);
- gl seguito dalla vocale i (scogli, figli).
• I trigrammi sono gruppi di tre lettere che formano un unico suono.
• I trigrammi in italiano sono quattro:
- gli seguito da vocale (famiglia, pagliuzza, fogliame);
- ghi seguito da vocale (ringhiare, ghiotto, preghiera);
- chi seguito da vocale (vecchio, chiamare, chiesa);
- sci seguito da vocale (sciare, guscio, scienziato).
Esercizi
I fonemi e i grafemi
1. Separa con una barra i seguenti gruppi di lettere in modo da ottenere frasi di senso compiuto.
1. Tuttiloaspettavamoconansia.
2. Prestolavatilafacciaevestiti.
3. Sauropassatuttoiltempodavantiallatelevisione.
4. LucianaforsevieneaPalermoconnoi.
2. Nelle frasi seguenti una parola ha una lettera sbagliata. Individuala, sottolineala e riscrivila con la lettera esatta.
1. Antonio lavora giorno e botte. (............................ )
2. Apri il raso di marmellata! (............................ )
3. L’auto si fermò a un vetro dal fosso. (............................ )
4. Alzarsi al manto del gallo. (............................ )
5. Ha fatto una fossa falsa. (............................ )
L’alfabeto
3. Sistema in ordine alfabetico i seguenti gruppi di parole, inserendo nelle caselle la numerazione esatta.
1. borsa berretto bullone ballo 2. veleno vittoria volume vulcano 3. parente pulsante piacere perno
Le vocali
4. In ciascuna delle seguenti parole cambia le vocali per ottenere una parola di significato diverso.
palla ............................................
piano ............................................ pasto ............................................ pizza ............................................
Incontri di vocali: dittonghi, trittonghi e iati
5. Completa le frasi seguenti con gruppi di vocali.
1. Il l......... ne è considerato il re della savana.
2. La b log stud le caratteristiche degli organismi viventi.
3. Il t......... rlo e l’albume sono all’interno dell’......... vo.
Le consonanti
6. Completa le frasi inserendo i seguenti elementi. ho – oh! – hai – ai – ahi – anno – ho
1. già detto tuoi genitori che vuoi andare al cinema?
2. ......... che sorpresa! ......... appena ricevuto un messaggio di Bianca di cui non avevo notizie da un .........
3. ....... che male! ....... sbattuto la testa contro l’armadietto del bagno!
I digrammi e i trigrammi
7. Completa le parole delle seguenti frasi con i digrammi e i trigrammi giusti.
gi – sci – gio – gli – sc
1. Ho imparato un nuovo oglilingua.
2. Sandra è una ragazza affa......... inante.
3. Il mio orolo......... va indietro.
4. Vorrei man......... are le ta......... atelle con il ragù.
comprende
La
fonologia
comprende
le lettere dell’alfabeto
che sono formati da che sono che sono i fonemi i grafemi i suoni
26
dittonghi
vocali trittonghi cambiai, miei
digrammi piano, uomo gn, ch, ci, gi, gh, sc, gl
iati
trigrammi po-e-ta, re-a-zio-ne
gli, ghi, chi, sci consonanti
5 vocali
16 consonanti
5 lettere straniere
a, e, i, o, u j, k, w, x, y
b, c, d, f, g, h, i, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z
L’ortografia
1. Alcune regole fondamentali
NI, GN, GNI
CU, QU
CQU, QQU, CCU
LI, GLI
MP, MB
2
• Si usa ni davanti a una vocale solo in poche parole (niente, genio, colonia, Campania).
• Si usa gn in tutti gli altri casi (agnello, sognare, ognuno).
• Dopo gn non si scrive mai la i, tranne:
- in alcune parole (compagnìa);
- in alcune forme dei verbi che finiscono in -gnare (noi bagniamo, che voi guadagniate).
• Si usa sempre cu:
- nelle parole seguenti e nelle loro derivate: cuoco, cuore, cuoio, taccuino, innocuo, proficuo, arcuato, scuola;
- quando è seguito da una consonante (aculeo, custode).
• Si usa qu in tutti gli altri casi (questo, liquore, quoziente, colloquio).
• Si usa cqu quando il suono qu raddoppia (acqua, nacque).
• Si usa qqu solo nella parola soqquadro.
• Si usa ccu quando dopo il raddoppiamento c’è una consonante (accusa).
• Si usa sempre li:
- all’inizio di parola: liana, lievito (tranne l’articolo gli e i pronomi come glielo);
- nelle parole in cui l’accento cade sulla i (balìa, malìa, ammalìare);
- quando il suono è doppio (idi llio, allievo, allietare).
• Si usa gli in tutti gli altri casi (coniglio, gigli).
• Davanti alle consonanti p e b si usa sempre la consonante m (bambino).
• Si usa la n solo nei composti di bene (benpensante).
SCE, SCIE
CE, CIE, GE, GIE
• Si usa sempre sce (scena, ascensore, discendere, scelta).
• Si usa scie solo nelle parole scienza e coscienza, e nei loro composti.
• Nei plurali dei nomi che terminano in -cia e -gia la i si mantiene:
- quando è accentata (bugìa / bugie; magìa / magie);
- quando sono preceduti da vocale (valigia / valigie).
• Nei plurali dei nomi che terminano in -cia e -gia la i sparisce quando sono preceduti da consonante (frangia / frange; provincia / province).
• Le parole più usate che si scrivono con cie e gie sono: cielo, cieco, specie, società, pasticciere, efficienza, sufficienza, igiene.
• Attenzione a non confondere il verbo avere (ho, ha, hai, hanno) e le esclamazioni (oh, ah, ahi) con:
- o (congiunzione);
- a, ai (preposizioni);
- anno (nome).
2. Il raddoppiamento delle consonanti
• Non si raddoppia:
- la b davanti al gruppo -ile (abile, mobiletto, credibile);
- la z davanti ai gruppi -ia, -ie, -io, -ione (malizia, grazie, ozioso, nazione);
- la g davanti al gruppo -ione (prigione, ragionevole).
3. La sillaba
• La sillaba:
- è un suono dentro a una parola, formato da una o più lettere; - contiene almeno una vocale.
• In base al numero di sillabe le parole possono essere:
Numero di sillabe 1 2 3 4 o più
Tipi di parole Monosillabe Bisillabe Trisillabe Polisillabe
Esempi a, ma, di, per se-dia ta-vo-la am-mor-bi-den-te
4. L’accento
L’accento tonico
• Si chiama accento tonico il tono più intenso della voce su una sillaba:
Sillabe
an-ge-lo
L’accento grafico
Sillaba tonica
Vocale tonica
àn-ge-lo àngelo
• L’accento grafico si chiama semplicemente accento; è obbligatorio:
- sulle parole tronche bisillabe e polisillabe (portò, benché, carità, lealtà);
- sui monosillabi che terminano con due vocali (più, può, già, tranne qui e qua);
- sui composti di tre, re, blu, su (trentatré, viceré, rossoblù, lassù);
- su alcuni monosillabi per distinguerli da altri di uguale grafia ma di significato diverso (da / dà; di / dì; li / lì; la / là; te / tè).
5. L’elisione
• L’elisione è la caduta dell’ultima vocale di una parola davanti a un’altra parola che comincia anch’essa per vocale; al posto della vocale si segna l’apostrofo (l’amica); l’elisione è:
obbligatoria vietata
- con lo, la e con le preposizioni articolate formate da essi (l’occhio, nell’albero);
- con quello, quella (quell’imbuto);
- con bello, santo, santa (bell’uomo);
- con l’avverbio ci seguito da essere ed entrare (c’era, c’entrava);
- in alcune particolari espressioni come d’altronde, senz’altro, mezz’ora;
- davanti ai numeri la cui pronuncia inizia per vocale (l’11 marzo).
6. Il troncamento
- con lo e la e le preposizioni articolate davanti a parole che iniziano con ia, ie, io, iu (la iena, dello iodio, della iuta);
- con uno, che diventa un (un amico);
- dopo la preposizione da, per non confonderla con la preposizione di (da amare; tranne alcuni casi come d’altronde);
- con i pronomi li, le (li aspetto);
- con ci quando si trova davanti a una parola che inizia per a, o, u, ha (ci aiuta).
• Il troncamento è la caduta della vocale o della sillaba alla fine di una parola davanti a un’altra parola; il troncamento è:
obbligatorio
- con uno, alcuno, nessuno, ciascuno (un armadio, alcun aiuto, nessun altro);
- con bello, santo, quello davanti a nomi che iniziano per consonante (bel ragazzo).
vietato
- davanti a parole che iniziano per s + consonante, gn, ps, z, x (bello scoiattolo, quello gnomo, quello psichiatra);
- con le parole al plurale (buoni amici).
• Nel troncamento non ci vuole l’apostrofo.
L’apocope
• L’apocope è un tipo di troncamento che si usa con alcune parole (po’ = poco / be’ = bene).
7. I segni di punteggiatura
• I segni di punteggiatura o interpunzione indicano le pause e le intonazioni del parlato nella lingua scritta:
Segni di punteggiatura
Spiegazione
Punto . Indica una pausa lunga e si usa alla fine di una frase; dopo il punto si usa sempre la lettera maiuscola.
Virgola , Indica una pausa breve; si usa soprattutto: - negli elenchi (l’ultimo elemento è però preceduto dalla e); - con ma, però, anzi, invece; - con poiché, quando, mentre, anche se, benché, sebbene.
Punto e virgola ; Indica una pausa più breve del punto e più forte della virgola.
Due punti : Indicano una pausa breve prima di una spiegazione o di un elenco.
Punto interrogativo ? Si usa per esprimere una domanda diretta.
Punto esclamativo ! Si usa per esprimere una frase esclamativa.
Puntini di sospensione ... Sono sempre tre e si usano per: - esprimere imbarazzo, meraviglia, incertezza, minaccia; - interrompere una frase che si sa già come si conclude.
Virgolette « » “ ”
Possono essere basse (« ») o alte (“ ”) e si usano: - nel discorso diretto; - nelle citazioni; - per dare importanza a una parola o a un’espressione; - nei titoli di libri, film, giornali.
Segni di punteggiatura Spiegazione
Parentesi ( ) [ ]
Le parentesi tonde ( ) si usano soprattutto negli incisi o in una spiegazione. Le parentesi quadre [ ] indicano che manca parte di un testo.
Trattino - Si usa:
- per unire due parole senza formare una parola composta;
- per dividere le sillabe andando a capo.
Lineetta Si usa:
- nel discorso diretto al posto delle virgolette;
- negli incisi.
Asterisco * Indica che la parola è spiegata in una nota. Se è ripetuto tre volte (***) sostituisce un nome che non si vuole dire.
8. L’uso della lettera maiuscola
• La lettera maiuscola è:
obbligatoria
- all’inizio della frase, dopo il punto fermo;
- dopo il punto interrogativo e quello esclamativo;
- all’inizio di un discorso diretto;
- con i cognomi, i nomi propri di persona e animale, i soprannomi;
- con i nomi di festività (Natale, Carnevale);
- con i nomi geografici (Cile, Tamigi).
vietata
- nei nomi delle stagioni, dei mesi e dei giorni della settimana (primavera, luglio, domenica);
- negli aggettivi che indicano nazionalità (i formaggi francesi).
Esercizi
Alcune regole fondamentali
1. Sottolinea nelle seguenti coppie di parole quella corretta. geniale/gegniale – vignetta/vinietta – igniorante/ignorante –campania/campagna – gnente/niente – miniera/migniera –cagnolino/caniolino – ingenio/ingegno – sonio/sogno –insegniamo/insegnamo – ugnione/unione – ognuno/oniuno
Il raddoppiamento delle consonanti
2. Sottolinea nelle seguenti coppie di parole quella corretta. cosidetto/cosiddetto – sopralluogo/sopraluogo – visibbile/visibile –realizzazzione/realizzazione – sopramobile/soprammobile –ragione/raggione – contabbile/contabile – seppure/sepure –priggione/prigione – botola/bottola – polizia/polizzia –milennio/millennio – allarme/alarme – gratugia/grattugia
La sillaba
3. Dividi in sillabe le seguenti parole. bussola ...................................... concreto
antologia
L’accento
4. Segna l’accento nelle parole che lo richiedono.
1. Berro una tazza di te e mangero solo meta di quella fetta di torta.
2. Su, decidetevi, ditemi di si.
3. Certamente questa situazione non fa piacere ne a me ne a voi.
4. Non parliamone piu. Decideremo quando saremo li.
L’elisione
5. Fai l’elisione quando è possibile.
1. La nonna ha cucinato una ottima anatra alla arancia.
2. Martina adora andare alla isola di Elba con i suoi amici.
3. Ti prego, porta per me questa offerta allo altare di santo Antonio.
4. Uscito dalla acqua trovai sulla riva una ostrica.
Il troncamento
6. In quale frase è presente un troncamento sbagliato?
A Mio zio è molto devoto a san Giovanni Bosco.
B Ho bisogno di un zaino nuovo.
C Vi auguro buon viaggio.
D Hai incontrato l’ingegner Calboli?
I segni di punteggiatura
7. Inserisci nel testo seguente i punti a chiusura di periodo. Ricorda di usare, dopo il punto, le lettere maiuscole.
Essi continuavano a correre la luce aumentava innanzi a loro; dei grossi fori punteggiavano il soffitto affrettarono l’andatura entrarono in un salone, illuminato a giorno dalla luce del sole che penetrava attraverso le alte finestre ad oriente lo percorsero in una volata varcarono veloci le immense porte rotte e improvvisamente videro aprirsi innanzi a loro i Grandi Cancelli
J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Rusconi
L’uso della lettera maiuscola
8. Nelle seguenti frasi inserisci le maiuscole necessarie.
1. attraverso via verdi si giunge in via leopardi.
2. la rai ha sede a roma.
3. il fiume ticino divide il piemonte dalla lombardia.
4. vuoi venire a palermo per pasqua?
L’ortografia
ha delle
la sillaba
l’accento
che può essere
regole l’elisione
l’albero, nell’acqua, dell’uomo se-gre-to
grafico andò, virtù
il troncamento
i segni di punteggiatura
un armadio, nessun altro, san Francesco . , ; : ? ! ... « » ( ) - –*
Il nome
Che cos’è il nome
• Il nome è la parte variabile (che cambia) del discorso che indica:
- elementi della realtà (persone, animali, oggetti…);
- elementi dell’immaginazione (sentimenti, idee…).
Il nome secondo il significato
1. I nomi comuni e i nomi propri
• I nomi comuni indicano in modo generico:
- persone (cugini, compagni…);
- animali (cani, gatti…);
- oggetti (quaderni, bottiglie…).
• I nomi propri indicano in particolare:
- una persona (Paolo, Maria…);
- un animale (Fufi, Dick…);
- un luogo (Roma, Francia…).
• I nomi propri si scrivono sempre con l’iniziale maiuscola.
2. I nomi concreti e i nomi astratti
• I nomi concreti possono essere percepiti dai nostri sensi: toccati, visti, annusati, ascoltati e gustati (albero, profumo, torta...).
• I nomi astratti possono essere raffigurati nella mente (felicità, tristezza, speranza, intelligenza, coraggio...).
3. I nomi individuali e i nomi collettivi
• I nomi individuali indicano un solo concetto:
- una sola persona (un ragazzo, una signora…);
- un solo animale (un topo, un’ape…);
- una sola cosa (una sedia, una penna, una virtù…).
• I nomi collettivi indicano un insieme di concetti:
- più persone (la folla);
- più animali (un gregge);
- più cose (una costellazione, cioè un insieme di stelle).
Il
nome
secondo la forma: il genere e il numero
1. Il genere dei nomi: maschile e femminile
• I nomi maschili terminano con la:
- -o (il nonno, lo zaino…);
- -e (il mare, il carabiniere…).
• I nomi femminili terminano con la -a (la mamma, la tovaglia…).
• Ci sono delle particolarità nel genere dei nomi:
- nomi femminili che rappresentano anche persone di sesso maschile (la guardia, la spia…);
- nomi maschili che indicano persone di sesso femminile (il soprano, il contralto…);
- eccezioni (il problema, la morte…).
2. Dal maschile al femminile
I nomi mobili
• I nomi mobili passano dal maschile al femminile cambiando la desinenza (la parte finale della parola):
- + a (alunno → alunna);
- + essa (professore → professoressa);
- + trice (attore → attrice);
- eccezioni (gallo/gallina; dio/dea; cane/cagna...).
I nomi indipendenti
• I nomi indipendenti formano il maschile e il femminile da radici diverse:
Maschile Femminile montone pecora bue vacca maiale scrofa fratello sorella marito moglie genero nuora padre madre papà mamma maschio femmina uomo donna
I nomi di genere comune
• I nomi di genere comune presentano un’unica forma per il maschile e per il femminile.
• Per capire il genere devi guardare l’articolo o l’aggettivo vicino al nome:
- il giornalista (maschile) / la giornalista (femminile);
- il cantante (maschile) / la cantante (femminile).
I nomi di genere promiscuo
• Anche i nomi di genere promiscuo presentano un’unica forma per il maschile e per il femminile:
- riguardano i nomi degli animali; - non cambiano l’articolo.
• Per capire il genere devi guardare l’aggettivo vicino al nome:
- il falco maschio / il falco femmina;
- il maschio della tigre / la femmina della tigre.
I falsi cambiamenti di genere
• I falsi cambiamenti di genere sono i nomi che hanno un diverso significato al maschile e al femminile:
Nomi maschili
Nomi femminili
il busto (parte superiore del tronco) la busta (involucro per lettera)
il foglio (pezzo di carta) la foglia (organo della pianta)
il panno (tipo di stoffa) la panna (parte grassa del latte)
il collo (parte del corpo) la colla (sostanza adesiva) il buco (foro) la buca (fossa)
3. Il numero dei nomi
• I nomi possono essere di:
- numero singolare (una sola persona, animale o cosa);
- numero plurale (due o più persone, animali o cose).
La formazione del plurale dei nomi variabili
• I nomi variabili cambiano la desinenza dal singolare al plurale:
Singolare Plurale casa case
duca duchi valigia valigie fascia fasce psicologo psicologi
I nomi invariabili
• I nomi invariabili mantengono la stessa forma al singolare e al plurale:
- la moto / le moto;
- lo sport / gli sport.
I nomi difettivi
• I nomi difettivi hanno un solo numero:
- il singolare (la pazienza, il miele, il Natale…);
- il plurale (i pantaloni, le ferie, le stoviglie…).
I nomi sovrabbondanti
• I nomi sovrabbondanti hanno:
- più plurali con significati diversi;
- più singolari con significati diversi.
• I nomi sovrabbondanti più comuni sono:
il braccio i bracci (della croce, di un fiume, della bilancia)
le braccia (del corpo umano)
il ciglio i cigli (dei fossi, di un burrone) le ciglia (dell’occhio)
il corno i corni (strumenti musicali) le corna (di animali)
Il nome secondo la struttura
1. I nomi primitivi e i nomi derivati
• I nomi primitivi non derivano da nessun altro nome (campana, zucchero...).
• I nomi derivati:
- hanno origine da un nome primitivo (campanile deriva da campana; zuccheriera deriva da zucchero...);
- hanno un significato autonomo.
2. I nomi alterati
• I nomi alterati:
- mantengono il significato originario del nome da cui derivano; - aggiungono sfumature di significato diverso.
• I nomi alterati possono essere di 4 tipi:
Nome Diminutivi Vezzeggiativi Accrescitivi Dispregiativi casa casina casuccia casona casaccia ragazzo ragazzino ragazzotto ragazzone ragazzaccio
3. I nomi composti
• I nomi composti:
- sono formati dall’unione di due parole (pescecane, pianoforte, aspirapolvere…);
- ogni parola ha un significato autonomo.
Esercizi
Che cos’è il nome
1. Individua e sottolinea i nomi presenti nelle seguenti frasi.
1. Lo studente trascinava una valigia piena di libri.
2. Con un balzo il mio cane ha afferrato una farfalla.
3. La piazza del paese è circondata da alti palazzi.
4. La nostra scuola ha quattro piani.
5. La nave giunse nel porto.
I nomi comuni e i nomi propri
2. Attribuisci a ogni nome proprio un nome comune e a ogni nome comune un nome proprio.
Alpi ........................................ continente ................................
Aosta ..................................... lago ...........................................
Adriatico ............................... attrice .......................................
Michelangelo ........................ pittore .......................................
Corsica .................................. poeta .........................................
Adige ..................................... fiume .........................................
Zucchero scrittore
I nomi concreti e i nomi astratti
3. Nel seguente elenco individua e scrivi C accanto ai nomi concreti e A accanto ai nomi astratti.
C sasso palo A lealtà debolezza divano pietà precisione coperta filo simpatia umanità odio montagne Europa
I nomi individuali e i nomi collettivi
4. Completa le frasi seguenti inserendo un nome collettivo scelto fra quelli elencati.
frutteto – gregge – nidiata – reggimento – comitiva
1. Il ............................ di Aida ricopriva tutta la collina.
2. La ............................ di sciatori raggiunse il rifugio.
3. Una ............................ di passerotti pigolava per la fame.
4. Il pastore fece uscire dal recinto il ............................ di pecore.
5. Il di bersaglieri sfilò lungo il corso principale della città.
5. Per ognuno dei seguenti nomi collettivi individua e scrivi accanto il nome individuale corrispondente.
Nome collettivo
Nome individuale folla persona gregge sciame scolaresca squadra arcipelago costellazione
Il genere dei nomi: maschile e femminile
6. Indica con una M il genere maschile e con una F il genere femminile dei seguenti nomi. pineta cordialità racconto ghiaccio contatto folla studentessa dramma treno ferita riga ombra scopa idea principe vicolo scena alba zio bottone spazio rapina sistema spicchio
I nomi di genere comune
7. In ogni lista di parole, sottolinea il nome di genere comune.
1. portinaio, custode, vicino
2. giornalaio, giornalista, tipografo
3. atleta, ballerino, nuotatore
4. compagno, amico, collega
I
nomi
di genere promiscuo
8. Nel seguente elenco di parole sottolinea i 4 nomi di genere promiscuo.
cane – giraffa – gatto – puledro – volpe – oca – leone – formica
I falsi cambiamenti di genere
9. Completa le frasi scegliendo l’espressione corretta fra le due proposte.
1. Festeggeremo (il fine/la fine) dell’anno scolastico nella grande casa di campagna di Luca.
2. Nel cortile di quella casa di campagna c’è (una pozza/un pozzo).
3. Gianni è veramente (un mostro/una mostra) di bravura!
4. Giovanna per la paura tremava come (una foglia/un foglio).
5. Ragazzi, rileggete (il testo/la testa) della poesia e fatene la parafrasi.
6. (Il cero/La cera) pasquale viene benedetto il sabato santo.
Il numero dei nomi
10. Scrivi la forma singolare o plurale dei seguenti nomi. cerimonia ............................... calici ....................................... ticchettio ................................ indizi ...................................... branchia .................................. vanghe ..................................... bagaglio ................................... obblighi ...................................
La formazione del plurale dei nomi variabili
11. Volgi al plurale i seguenti nomi, facendoli precedere dall’articolo determinativo plurale.
valle ........................................
cornice ...................................
sbarco .....................................
beneficio ................................
spiaggia
siringa ...................................
ago .........................................
torace ....................................
camicia ..................................
loggia .....................................
I nomi invariabili
galleria ....................................
profugo ....................................
maglia .....................................
cartoccio .................................
valigia
orologio ..................................
calpestio .................................
bilancia ...................................
luce ..........................................
chiave ......................................
12. Individua e sottolinea i nomi invariabili presenti nell’elenco. passante – brindisi – sport – uomo – artista – virus – serie –noce – dinamo – quadro – fiume – analisi – cobra – test –radice – nevralgia – gru – caffè – lago – sciacallo – pasta –oblò – festival – boccale – tutù – computer – protesi – fuoco
I nomi difettivi
13. Individua e sottolinea i nomi difettivi che trovi nel seguente elenco. l’ombra – la fame – il canguro – l’equatore – il cioccolato –l’emicrania – il cacao – il flash – la capacità – la sete –il morbillo – la farfalla – il mercurio – la domanda
I nomi sovrabbondanti
14. Scrivi le due diverse forme di plurale dei seguenti nomi.
cervello ............................ ............................
urlo ............................ ............................
grido ............................ ............................
ciglio ............................ ............................
braccio ............................ ............................ filo
I nomi primitivi e i nomi derivati
15. Scrivi accanto a ciascun nome derivato il nome primitivo da cui deriva.
acquazzone ........................................ fioraia ........................................
montagna ........................................
veliero ........................................ fienile
boccaglio ........................................
carniere ........................................ verniciatura ........................................
16. Scrivi il nome primitivo da cui deriva ciascuno dei seguenti nomi derivati. stradario ........................................
bagnino cittadino ........................................ armatura ........................................
legnaia ........................................ risata ........................................
cavaliere ........................................
granaio ........................................
I nomi alterati
17. Scrivi il nome alterato corrispondente alle espressioni date.
una scatola enorme ....................................................................
un piccolo orto ben curato ........................................................
un carattere forte e irascibile ..................................................
un medico incapace ....................................................................
una ragazza grande e grossa ..................................................... una piccola radio
18. Individua e sottolinea nel seguente elenco in rosso i nomi primitivi, in blu gli alterati. porto – matita – campicello – libretto – sassolino – sedia –casetta – parola – dolore – omiciattolo – pioggerella – re –gente – caschetto – stanzone – ora – pentolino – pezzetto
I nomi composti
19. Individua e sottolinea i nomi composti presenti nelle seguenti frasi.
1. Portatemi un cavatappi: devo stappare questa bottiglia di prosecco!
2. La segretaria ripose i documenti nella cassaforte.
3. Nel mio portafoglio non c’è neanche un euro.
4. L’idraulico ha riparato la lavastoviglie che perdeva acqua.
5. Due buttafuori controllavano la porta d’ingresso della discoteca.
6. Gli alimenti conservati sottovuoto mantengono integra la loro freschezza.
20. Inventa i nomi composti come nell’esempio: es. sottosopra porta............................. asciuga.......................... stuzzica......................... ............................ batti ............................ penne ............................ passaggio
nome
Ilha
• primitivo / derivato fiore fioraia
che comprende una forma il genere il numero una struttura
• singolare / plurale il ragazz o i ragazz i
• variabile / invariabile il lupo lo sci i lupi gli sci
un significato
maschile / femminile libr o port a
• difettivo / sovrabbondante gli occhiali le ossa gli ossi
comune / promiscuo / indipendente
• composto portapenne alterato diminutivo casina vezzeggiativo casuccia accrescitivo casona dispregiativo casaccia comune / proprio città Milano concreto / astratto albero felicità
individuale / collettivo persona folla
custode tigreil custodela tigre maschioil buela custodela tigre femminala vacca
L’articolo
Che cos’è l’articolo
4
• L’articolo è la parte variabile (che cambia) del discorso che:
- si mette davanti al nome;
- indica il genere (maschile o femminile) e il numero (singolare o plurale).
• L’articolo si divide in:
- determinativo;
- indeterminativo;
- partitivo.
1. L’articolo determinativo
• L’articolo determinativo precede un nome di persona, di cosa o di animale preciso e conosciuto da chi parla e da chi ascolta:
- il, lo: singolare maschile;
- la: singolare femminile;
- i, gli: plurale maschile;
- le: plurale femminile.
2. L’articolo indeterminativo
• L’articolo indeterminativo precede un nome di persona, di cosa o di animale non determinato, non precisato, generico, non noto a chi parla e a chi ascolta.
• L’articolo indeterminativo ha solo il singolare:
- un, uno: maschile; - una, un’: femminile.
3. L’articolo partitivo
• L’articolo partitivo indica la parte di un tutto generica e indeterminata.
• L’articolo partitivo si usa:
- al singolare, con il significato di un po’ di, una certa quantità di (Mi porteresti del pane?);
- al plurale, con il significato di alcuni, alcune, qualche (Nello stagno nuotavano delle anatre.).
• L’articolo partitivo si forma con la preposizione di e le diverse forme dell’articolo determinativo:
- di + il = del;
- di + lo = dello;
- di + la = della;
- di + i = dei;
- di + gli = degli;
- di + le = delle.
Redazione: Emanuele Palazzi, Luca Brecciaroli
Progetto grafico e impaginazione: Giorgio Lucarini
Illustrazioni: Laura Giorgi
Copertina: Team grafico Gruppo Raffaello
Referenze fotografiche: iStockphoto, archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello
Coordinamento libro digitale: Paolo Giuliani
Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Paolo Giuliani, Luca Pirani
Le parti ad alta leggibilità di quest’opera sono state realizzate con la font leggimi © Sinnos editrice
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento.
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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
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Si dice, si scrive è un corso di Grammatica italiana per la scuola secondaria di primo grado caratterizzato da un linguaggio chiaro e da uno stile schematico, per un approccio alla materia efficace e adatto a ogni livello. Il testo è ricco di brani da analizzare, per apprendere le regole della grammatica partendo dall’esperienza su testi reali e scoprire che la lingua è «viva».
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