Si dice, si scrive - Vol. Unico - ESTRATTO

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Paola Brasini - Maddalena Santacroce

Si dice si scrive

Grammatica italiana

Fonologia e ortografia, lessico, morfologia, sintassi della frase semplice e complessa

• Nuove metodologie didattiche

• Apprendimento per competenze

• Educazione civica e Agenda 2030

• Laboratori graduati di analisi grammaticale, logica e del periodo

DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA

Il LIBRO DIGITALE RAFFAELLO e STUDIO@CASA uniscono contenuti per una didattica moderna e inclusiva a strumenti utili per lavorare in classe con la LIM e per studiare, ripassare, approfondire ed esercitarsi a casa.

CONTENUTI DIGITALI

UTILIZZO DEI DEVICE

DIDATTICA INCLUSIVA PERSONALIZZA

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LIBRO DIGITALE

Grazie al libro digitale, il progetto didattico si arricchisce di: videolezioni, video di approfondimento, video tutorial, mappe, cartine e linee del tempo interattive, approfondimenti, esercizi autocorrettivi, lettura dei testi e tanto altro ancora. Per la didattica a distanza, il libro digitale presenta strumenti per la creazione dei contenuti e per la loro condivisione. Per garantire supporto e inclusione a tutti, oltre all’audiolibro completo letto da speaker professionisti, sono presenti strumenti che permettono la modifica del carattere dei testi, il dizionario interattivo e il servizio di traduzione multilingue.

RAFFAELLO PLAYER

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Il Raffaello Player è disponibile anche nella versione online (all’indirizzo rp.raffaellodigitale.it); inoltre, è presente su Google Play e nell’App Store.

STUDIO@CASA

I percorsi digitali di Studio@Casa sono materiali per ogni situazione didattica: videolezioni, contenuti interattivi, materiali di approfondimento e recupero. Questi percorsi sono stati pensati per intercettare tutte le esigenze didattiche sia dell’insegnante che dello studente. Possono essere utilizzati sia tramite dispositivi tecnologici collettivi (come la LIM di classe) che individuali (computer fisso, portatile o tablet).

www.raffaelloscuola.it

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Paola Brasini - Maddalena Santacroce

Si dice si scrive

Grammatica italiana

Fonologia e ortografia, lessico, morfologia, sintassi della frase semplice e complessa

Com’è fatto il libro

Apertura unità

Le aperture presentano dei brani che si collegano all’argomento dell’unità, stimolando curiosità e interesse, fornendo una prima definizione di base e proponendo un’attività di produzione e riflessione. È possibile avviare da qui una attività di flipped classroom e accedere, attraverso il codice QR, ai contenuti digitali dell’unità.

Impostazione testo

Il linguaggio chiaro e l’impostazione schematica facilitano lo studio e l’apprendimento. I box offrono occasioni di approfondimento sulle regole grammaticali e l’uso del dizionario, di confronto con la lingua inglese e di attività sfida, pensate per essere svolte anche a distanza. Sono presenti, inoltre, delle pagine in cui si introduce la metodologia della grammatica valenziale, con spiegazioni chiare ed esercizi di verifica.

Esercizi

Le batterie di esercizi propongono esercizi graduati e si aprono sempre con un semplice esercizio inclusivo accessibile a tutti. Sono messi in evidenza le attività di coppia, gli esercizi di lessico e produzione e quelli sul modello INVALSI.

GrammaLAB

Questi laboratori guidano all’apprendimento dell’analisi grammaticale, logica e del periodo (anche comparate tra loro) attraverso livelli di difficoltà crescente, da semplici frasi a brevi testi di uso quotidiano.

Lingua viva

Tanti brani tratti dalla letteratura per ragazzi e non solo, per guidare alla riflessione sulla lingua e il suo utilizzo, con esercizi di analisi, attività di scrittura creativa, debate su tematiche di Educazione civica e collegamenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Didattica inclusiva:

• Regole introduttive delle Unità semplificate e con font ad alta leggibilità

• Esercizi inclusivi con font ad alta leggibilità

• Mappe concettuali per il ripasso con font ad alta leggibilità

Le pagine Mi valuto, precedute dalle mappe riassuntive, consentono una valutazione con punteggio su conoscenze, abilità e competenze. In base al livello ottenuto si potrà accedere agli esercizi di recupero o potenziamento e alle altre attività contenute nel LibroLAB.

Nel libro digitale:

• Audiolettura integrale

• Testo liquido modificabile (ePub)

• Dizionario di italiano

• Traduttore multilingue

Disponibili anche:

• Volume semplificato specifico per DSA

• Volume semplificato specifico per non madrelingua

Mi valuto

Didattica digitale integrata

Risorse digitali

Piattaforma dei contenuti digitali integrativi.

Videolezioni, utili anche per la flipped classroom

Prerequisiti. Approfondimenti sulla lingua italiana.

Esercizi interattivi e autocorrettivi.

Schede INVALSI interattive e autocorrettive.

Videomappe audiocommentate.

NTENUTI

Il libro digitale è concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente: è ricco di strumenti che permettono la creazione, la personalizzazione e la condivisione dei contenuti.

Collegandoti all’indirizzo raff.link/libro-digitale troverai la descrizione dettagliata di tutti gli strumenti.

PER TABLET E

La realtà aumentata permette di attivare i contenuti digitali tramite il proprio device.

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Audiobook

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.

Sono presenti anche audioletture lente e scandite per studenti con BES.

didattica

Alta leggibilità

Puoi aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA).

È possibile attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti.

Puoi accedere al dizionario di italiano.

Puoi creare documenti, come presentazioni, linee del tempo e mappe concettuali, e condividere tutto il materiale con la classe.

È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).

Troverai una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.

Puoi salvare la pagina con le tue note, generando un PDF o un’immagine da condividere all’interno della classe virtuale.

Presentazione Mappa concettuale Linea temporale

Indice Volume unico

1 FONOLOGIA E ORTOGRAFIA

2 LESSICO

3

1

3 MORFOLOGIA

Gli aggettivi qualificativi • Esercizi .......................................................................................... 182

1 Il genere e il numero degli aggettivi qualificativi • Esercizi ........................ 185

2 La concordanza dell’aggettivo • Esercizi ........................................................................ 189

3 La posizione dell’aggettivo qualificativo • Esercizi .............................................. 191

4 L’aggettivo con funzione di sostantivo ............................................................................ 193

5 L’aggettivo con funzione avverbiale • Esercizi .......................................................... 193

6 Gli aggettivi primitivi, derivati, alterati, composti • Esercizi .................... 195

7 I gradi dell’aggettivo qualificativo ...................................................................................... 199

Il grado positivo ....................................................................................................................................... 199

Il grado comparativo ............................................................................................................................ 199 Il grado superlativo ............................................................................................................................. 201

Forme particolari di comparativi e superlativi • Esercizi ....................................... 202

Gli aggettivi determinativi ................................................................................................................

1

3

5 Gli aggettivi indefiniti

posizione dell’aggettivo

UNITÀ 8 • Il

1

2

3

4

5

6

4 SINTASSI DELLA FRASE SEMPLICE

UNITÀ 14 • La frase si espande 490

L’attributo, l’apposizione e i complementi 492

1 L’attributo • Esercizi 492

2 L’apposizione • Esercizi 496

3 I complementi 499

La classificazione dei complementi • Esercizi 500

GrammaLAB Il laboratorio di analisi logica 502

Il complemento oggetto o complemento diretto 504

1 Che cos’è il complemento oggetto 504

Le parti del discorso come complemento oggetto 505

La posizione del complemento oggetto 505

2 Il complemento oggetto interno ............................................................................................ 506

3 Il complemento oggetto partitivo • Esercizi .............................................................. 506

4 Il complemento predicativo dell’oggetto • Esercizi ............................................. 510

GrammaLAB Il laboratorio di analisi logica ..................................................................... 513 GrammaRipasso ...................................................................................................................................... 515

valuto ...................................................................................................................................................... 516

viva Siamo tutti africani ................................................................................................. 518

UNITÀ 15 • I principali complementi indiretti (prima parte) 520

1 Il complemento di specificazione • Esercizi ............................................................. 522

2 Il complemento di denominazione • Esercizi ............................................................ 525

3 Il complemento partitivo • Esercizi ................................................................................... 527

4 Il complemento di paragone • Esercizi ........................................................................... 529

5 Il complemento di materia • Esercizi ............................................................................... 531

6 Il complemento di termine • Esercizi ............................................................................... 533

GrammaLAB Il laboratorio di analisi logica ..................................................................... 535

7 I complementi d’agente e di causa efficiente • Esercizi .................................. 537

8 Il complemento di causa • Esercizi ..................................................................................... 539

9 Il complemento di fine o scopo • Esercizi ..................................................................... 541

10 I complementi di vantaggio e di svantaggio • Esercizi ..................................... 543

GrammaLAB Il laboratorio di analisi logica ..................................................................... 545

11 Il complemento di mezzo o strumento • Esercizi 547

12 Il complemento di modo o maniera • Esercizi 549

13 I complementi di compagnia e di unione • Esercizi 551

14 Il complemento di rapporto • Esercizi 553

GrammaLAB Il laboratorio di analisi logica 555 GrammaRipasso 557 Mi valuto 558

UNITÀ 16 • I principali complementi indiretti (seconda parte) 560

1 I complementi di luogo ................................................................................................................... 562

Il complemento di stato in luogo ................................................................................................ 562

Il complemento di moto a luogo ................................................................................................. 563

Il complemento di moto da luogo .............................................................................................. 564

Il complemento di moto per luogo ............................................................................................ 565

I complementi di luogo figurato • Esercizi ....................................................................... 565

2 Il complemento di origine o provenienza • Esercizi ............................................ 568

3 Il complemento di allontanamento o separazione • Esercizi ...................... 570

GrammaLAB Il laboratorio di analisi logica ..................................................................... 572

4 I complementi di tempo .................................................................................................................. 574

Il complemento di tempo determinato ................................................................................... 574

Il complemento di tempo continuato • Esercizi ............................................................. 575

GrammaLAB Il laboratorio di analisi logica ..................................................................... 577

GrammaRipasso ...................................................................................................................................... 578

Mi valuto ...................................................................................................................................................... 579

Lingua viva Difendiamo l’oro blu 582

UNITÀ 17 • Altri complementi indiretti (prima parte) 584 Esercizi 586 GrammaRipasso ...................................................................................................................................... 589 Mi valuto ...................................................................................................................................................... 590

UNITÀ 18 • Altri complementi indiretti (seconda parte) 592

.......................................................................................................................................................... 595

...................................................................................................................................... 598

5 SINTASSI DELLA FRASE COMPLESSA

UNITÀ 19 • La sintassi del periodo 604

Il periodo • Esercizi ................................................................................................................................... 606

1 Le proposizioni principali, coordinate e subordinate ........................................ 608 I tipi di periodo • Esercizi ................................................................................................................ 609 La proposizione principale ................................................................................................................ 611

1 I vari tipi di proposizione principale ................................................................................. 612

2 Le proposizioni incidentali • Esercizi ................................................................................ 614

La coordinazione 617

1 Le diverse modalità di coordinazione 618

2 I vari tipi di proposizioni coordinate • Esercizi 618

La subordinazione 621

1 I gradi della subordinazione • Esercizi 622

2 Le subordinate esplicite e implicite 624

Quando e come usare le forme implicite ed esplicite • Esercizi 625

3 La classificazione delle proposizioni subordinate • Esercizi ....................... 627

GrammaLAB Il laboratorio di analisi del periodo ........................................................ 629

GrammaRipasso ...................................................................................................................................... 632

Mi valuto ...................................................................................................................................................... 633

Lingua viva Un progetto scomodo ............................................................................................ 636

subordinate sostantive e relative 638

Le proposizioni subordinate sostantive ................................................................................ 640

1 La proposizione soggettiva • Esercizi ............................................................................... 640

2 La proposizione oggettiva • Esercizi .................................................................................. 643

Grammatica valenziale – Frasi che completano la valenza del verbo ....... 646

3 La proposizione dichiarativa o esplicativa • Esercizi ......................................... 649

4 La proposizione interrogativa indiretta e dubitativa • Esercizi ............... 651

GrammaLAB Il laboratorio di analisi del periodo ........................................................ 654

Il discorso diretto e indiretto .......................................................................................................... 656

1 Il discorso diretto ................................................................................................................................ 656

2 Il discorso indiretto ........................................................................................................................... 656

Dal discorso diretto al discorso indiretto • Esercizi .................................................... 657

Le proposizioni subordinate relative ....................................................................................... 661

1 La proposizione relativa ............................................................................................................... 661 La posizione della proposizione relativa • Esercizi 662

2 Le proposizioni relative propria e impropria • Esercizi 665

GrammaLAB Il laboratorio di analisi del periodo 667 GrammaRipasso 668 Mi valuto 669

UNITÀ 21 • Le subordinate complementari indirette (prima parte) 672

1 La proposizione temporale • Esercizi 674

2 La proposizione finale • Esercizi 676

3 La proposizione causale • Esercizi 678

4 La proposizione modale • Esercizi 681

5 La proposizione strumentale • Esercizi 683

6 La proposizione consecutiva • Esercizi 685

7 La proposizione concessiva • Esercizi 687

22 • Le subordinate complementari

1

2

3

4

6

7

8

Fonologia e ortografia 1

La fonologia (dal greco phonè che significa «suono, voce» e lògos che significa «studio») è quella disciplina che si occupa dei suoni della lingua. L’ortografia (dal greco orthòs che significa «retto» e gràphein che significa «scrivere») si occupa invece della corretta scrittura delle parole.

Conoscenze

UNITÀ 1 • La fonologia

• L’alfabeto.

• Le parole omografe.

Abilità

UNITÀ 1 • La fonologia

• I suoni e le lettere della lingua italiana.

• La combinazione di suoni: dittonghi, trittonghi, iati, digrammi e trigrammi.

• Collocare le parole in ordine alfabetico.

• Distinguere vocali e consonanti.

• Distinguere, pronunciare e scrivere correttamente le combinazioni dei suoni ottenendo parole di senso compiuto.

• Distinguere le parole omografe.

UNITÀ 2 • L’ortografia

• La sillaba.

• Le principali regole ortografiche.

• Gli accenti della lingua italiana e la loro funzione.

• L’elisione e il troncamento.

• La punteggiatura.

• L’uso della lettera maiuscola.

UNITÀ 2 • L’ortografia

• Applicare le regole per pronunciare e scrivere correttamente le parole ed eventualmente riconoscere i propri errori e saperli spiegare.

• Dividere le parole in sillabe e andare a capo correttamente.

• Utilizzare l’accento in modo corretto e distinguere le parole in base alla sua posizione.

• Applicare le regole dell’elisione e del troncamento.

• Usare correttamente la punteggiatura nella produzione di testi riconoscendone la funzione logica ed espressiva, all’interno degli stessi.

• Usare correttamente le maiuscole.

Traguardi per competenze

Competenze chiave europee

• Riconoscere e usare termini specialistici in base ai campi di discorso.

• Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

Competenza alfabetica funzionale

Sviluppare la capacità di comunicare e relazionarsi in forma sia orale sia scritta, utilizzando materiali visivi, sonori, digitali e applicando in situazioni e contesti differenti le competenze morfologiche.

Competenza multilinguistica

Sviluppare la capacità di utilizzare la lingua madre e altre lingue in modo appropriato ed efficace per comunicare (CLIL).

Competenza digitale

Sviluppare la capacità di usufruire/creare/condividere contenuti digitali sentendosi sempre a proprio agio nel mondo digitale.

Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare

Sviluppare la capacità di imparare a imparare con metodo adeguato e sempre più consapevole.

Sviluppare la capacità di riflettere su se stessi (autovalutazione), di gestire tempo e informazioni, di lavorare con gli altri in maniera inclusiva e costruttiva.

Attività per sviluppare e verificare le competenze

Nel volume

Nel LibroLAB

Nel Libro digitale

• Tanti brani e attività di scrittura creativa

• Esercizi di COPPIA , LESSICO , INVALSI e PRODUZIONE

• GrammaFAQ, GrammaCLIL e Dire col dizionario: per approfondire

• Esercizi per il recupero e il potenziamento

• Esercizi multilivello di fine sezione

• Competenze trasversali

• Esercizi interattivi

• Videomappe per attività Flipped classroom

Strumenti di supporto

• GrammaSfida: attività di gruppo e giochi-sfida

• Mi valuto: schede di verifica

• Lingua viva: comprensione e analisi dei testi, competenze di educazione civica

• Esercitazioni per le prove INVALSI

• Attività di coppia

• Approfondimenti

• Schede INVALSI

• Audiolettura lenta e scandita delle pagine di teoria

• Esercizi inclusivi con font ad alta leggibilità

• Prime regole introduttive delle Unità semplificate e con font ad alta leggibilità

• GrammaRipasso: mappe semplificate con font ad alta leggibilità

La fonologia

La giovane Mia vuole riuscire a far parlare Fede, un ragazzino albanese di cui i genitori hanno deciso di occuparsi e che sembra chiuso in un ostinato silenzio...

Mi sono sempre piaciute le parole. Cioè: non tutte. Per esempio non mi piacciono malattia, sperequazione, algebra, morte, prescindere, tecnicamente, sfigato e ammoniaca. Il suono non mi piace proprio. Però quasi tutte le altre sì. Le parole sono belle anche solo da guardare, se le scrivi su una lavagna e le dici ad alta voce. Così, anche se ero ancora nell’età in cui la mamma per far veloce ti taglia la frangia lei e poi ti fa sembrare un bradipo con le treccine, mi eccitava l’idea di insegnare a qualcuno le parole che conoscevo.

Lui, nessuna reazione.

Così inforcai i miei begli occhiali finti, piazzai la lavagna proprio al centro della camera, davanti ai nostri letti. E dissi a Fede: «Bene! Da oggi sarò la tua insegnante! Mare è in italiano det. Sì insomma, significa det nella tua lingua».

Provai con le altre parole della lista: mangiare, luna, stelle, musica, estate. Niente da fare.

Così gli misi il gesso in mano. «Tu fai con comodo, quando ti senti» gli dissi. E non so quanto tempo passò, forse dieci minuti.

Per riflettere insieme

E poi, un rumore. Dalle mie spalle, non lo decifrai subito. Fino a che non mi voltai e capii cosa stava succedendo. Era Fede, Fede stava scrivendo qualcosa alla lavagna.

adatt. da E. Galiano, Dormi stanotte sul mio cuore, Garzanti

1 Mia parla del suono delle parole. Elencate cinque parole di cui amate il suono e cinque di cui non vi piace proprio, e confrontatele con quelle dei vostri compagni.

2 Le parole per Mia diventano anche belle da guardare quando vengono scritte. Provate a completare la seguente frase che riassume ciò di cui si occupa la fonologia.

Per scrivere usiamo le ............................................................ distinte in ............................................................ e consonanti: esse sono i segni con cui si trascrivono i ............................................................ .

Che cos’è la fonologia?

La fonologia studia i suoni della lingua e il modo in cui essi si organizzano per formare le parole. I suoni della lingua sono detti fonemi, rappresentati da segni grafici detti grafemi o lettere.

Lingua viva

Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch…

È giù, nel cortile, la povera fontana malata; che spasimo! sentirla tossire. [...]

da A. Palazzeschi, Tutte le poesie

SCRITTURA CREATIVA

In poesia il suono delle lettere e delle parole da esse formate è di fondamentale importanza. Leggi questo estratto dalla poesia

La voce delle cose che mi piacciono

Palazzeschi ha giocato con le onomatopee, parole che imitano suoni e rumori. Prova anche tu a comporre una poesia partendo dall’imitazione di suoni e rumori.

L’alfabeto

A prima vista

I grafemi sono

le lettere dell’alfabeto che sono 26 5 vocali 16 consonanti 5 lettere straniere

b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z a, e, i, o, u j, k, w, x, y

L’insieme dei segni o grafemi disposti con un ordine prestabilito è l’alfabeto. Le lettere dell’alfabeto tradizionale sono 21, si distinguono in vocali e consonanti e possono essere scritte con caratteri maiuscoli o minuscoli:

Maiuscole A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z

Minuscole a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z

A queste lettere sono stati aggiunti altri 5 grafemi che vengono usati per scrivere le parole straniere:

Maiuscole J K W X Y

Minuscole j k w x y

COME SI ORDINANO LE PAROLE SECONDO L’ALFABETO?

Nel dizionario e nelle enciclopedie le parole sono disposte in ordine alfabetico.

Per fare la ricerca di una parola si deve innanzitutto considerare la prima lettera, quella iniziale: anno è prima di barba che è prima di zampa.

Se la prima lettera è uguale si considera la seconda: campo è prima di cena che è prima di cibo

Se le prime due lettere sono uguali si considera la terza e così via: libero è prima di lieto che è prima di lima. GrammaFAQ

L’alfabeto italiano risulta così formato da 26 lettere:

Maiuscole

Minuscole Nomi delle lettere

A a A

B b Bi

C c Ci

D d Di

E e E

F f Effe

G g Gi

H h Acca

I i I

J j I lunga

K k Cappa

L l Elle

M m Emme

N n Enne

O o O

P p Pi

Q q Qu

R r Erre

S s Esse

T t Ti

U u U

V v Vu

W w Vu doppia

X x Ics

Y y Ipsilon

Z z Zeta

PRONOUNCING THE ALPHABET

A [èi] – B [bi] – C [si] – D [di] – E [i] – F [ef] – G [gi] – H [èic] – I [ài] – J [gèi] – K [kèi] – L [el] –M [em] – N [en] – O [o] – P [pi] – Q [chiù] – R [ar] – S [es] – T [ti] – U [iù] – V [vi] – W [dabol iù] –X [ecs] – Y [uài] – Z [zed] GrammaCLIL

col dizionario D re

L’ORDINE ALFABETICO

Nel dizionario le parole sono disposte in ordine alfabetico. Per fare la ricerca di una parola:

1 parti dalla prima lettera della parola che stai cercando: per trovarla nel dizionario, può esserti utile l’alfabeto verticale stampato a lato della pagina;

16- P - 831-944 OK 3ª bozza:16- P - 120pp. / ULTIMO 14-05-2009 18:17 Pagina 874

2 a questo punto considera la seconda lettera, poi la terza e così via: ricorda che, a parità di lettere iniziali, la parola più breve viene prima di quella più lunga;

peschéto

pésa [pe-sa] n.f. � Pesatura: Ora si procederà alla pesa dei sacchi di frumento � Strumento usato per pesare. e derivato da pesare pesànte [pe-san-te] agg. � Che pesa molto: Questo pacco è assai pesante e non riesco a sollevarlo � Faticoso, impegnativo: Il minatore svolge un lavoro pesante � Che offende, che infastidisce: La ragazza non sopporta gli scherzi pesanti � Che provoca una sensazione di pesantezza: Il pranzo oggi è stato pesante � Noioso: Che uomo pesante! � Grasso e lento nei movimenti: La corsa non fa per me: sono troppo pesante! � Spesso, detto di indumenti: Ho comprato un bel maglione pesante � Consistente, grave: Il terremoto ha provocato pesanti danni alle strutture degli edifici più vecchi part.pres. di pesare, m.f.pl. pesanti, sin. � � gravoso, � opprimente, contr. � piacevole, divertente, � agile, � � leggero

MODI DI DIRE

Avere la mano pesante. (Essere duri, severi nei confronti degli altri.)

Avere il sonno pesante. (Profondo, da cui non è facile svegliarsi.)

pesantézza [pe-san-tez-za] n.f. � Qualità di ciò che è pesante: Non sono riuscito a trasportare la valigia per la sua pesantezza � Sensazione fisica di peso, di oppressione: Ho una certa pesantezza di stomaco e derivato da pesante, sin. � peso, contr. � � leggerezza pesàre [pe-sa-re] v.tr. � Valutare il peso di qualcosa: Il negoziante pesa le patate � Considerare attentamente: Quando parli, cerca di pesare le parole / v.intr. � Avere un certo peso: Quel pacco pesava cinque chili � Dispiacere: Mi pesa doverti aspettare fino a quell’ora! / v.rifl. (pesarsi) Misurare il proprio peso: Mi peso tutti i giorni e [lat. pendere = pesare], v.tr.: sin. � ponderare pesatùra [pe-sa-tu-ra] n.f. Misurazione o controllo del peso di qualcosa. e derivato da pesare pèsca [pe-sca] n.f. Frutto del pesco, dalla polpa gialla o bianca e dalla buccia vellutata: Ora mangerò una pesca matura e [lat. persica (malus) = (melo) di Persia], pl. pesche pésca [pe-sca] n.f. � Cattura dei pesci con lenze, reti, fiocine o trappole: Vado spesso a pesca con lo zio � Insieme dei pesci catturati: Oggi la pesca è stata abbondante e derivato da pescare, pl. pesche, sin. � � pescagione pescagióne [pe-sca-gio-ne] n.f. vedi PÉSCA

3 nel dizionario può capitarti di trovare, una dopo l’altra, due parole che sembrano uguali: fai attenzione perché si scrivono allo stesso modo, ma si pronunciano in modo diverso;

pescàre [pe-sca-re] v.tr. � Catturare pesci: Il pescatore ha pescato molte trote � Prendere, scegliere a caso: Pesca dal mazzo una carta � Trovare: Dove hai pescato quel cappello? e [lat. piscari = pescare], sin. � scovare pescàta [pe-sca-ta] n.f. Quantità di pesce pescato in una sola volta. e derivato da pescare pescatóre [pe-sca-to-re] n.m. Persona che cattura pesci per mestiere o per hobby: Un pescatore trascinava a riva la rete e [lat. piscator = pescatore], f. pescatrice, m.pl. pescatori, f.pl. pescatrici pésce [pe-sce] n.m. � Animale acquatico provvisto di pinne per nuotare e di branchie per respirare: Nell’acqua vivono tante varietà di pesci � Cibo costituito dalla carne del pesce: Sono ghiotta di pesce � Al plurale, in astronomia, costellazione zodiacale. � Al plurale, in astrologia, segno zodiacale dominante nel periodo tra il 19 febbraio e il 20 marzo. e [lat. piscis = pesce], pl. pesci

MODI DI DIRE

Pesce piccolo. (Persona poco importante.) Pesce grosso. (Persona importante.) Essere sano come un pesce. (Godere di ottima salute.)

Non sapere che pesci prendere. (Essere indecisi di fronte a una situazione difficile.) Prendere qualcuno a pesci in faccia. (Essere molto scortesi nei confronti di qualcuno.)

PROVERBI

Il pesce grosso mangia il piccolo. (I più potenti sconfiggono i più deboli.)

Chi dorme non piglia pesci. (Chi per inerzia non coglie le buone occasioni, non può fare fortuna.)

pescecàne [pe-sce-ca-ne] n.m. Squalo di grandi dimensioni. e composto da pesce + cane, pl. pescicani o pescecani pescheréccio [pe-sche-rec-cio] n.m. Imbarcazione attrezzata per la pesca: Questa notte il peschereccio ha preso il largo e derivato da pescare pescherìa [pe-sche-ri-a] n.f. Luogo dove si può acquistare il pesce: Vai a comprare le sogliole in pescheria e [lat. piscaria = mercato del pesce] peschéto [pe-sche-to] n.m. Piantagione di peschi: Il contadino pota il pescheto dopo la raccolta dei frutti e derivato da pesco, collettivo

4 un altro aiuto te lo danno le due parole stampate in alto su ogni pagina: ti dicono rispettivamente quali sono la prima e l’ultima parola che puoi trovare in quella pagina.

Esercizi

1 Sistema in ordine alfabetico i seguenti gruppi di parole utilizzando i numeri da 1 a 6.

1. [ ] borsa – [ ] arco – [ ] pugnale – [ ] carne – [ ] suola – [ ] finestra

2. [ ] dente – [ ] dito – [ ] digitale – [ ] diurno – [ ] domani –[ ] dromedario

3. [.........] lampione – [.........] lanterna – [.........] lumaca – [.........] limpido – [.........] limone –[.........] lontananza

4. [ ] martello – [ ] jazz – [ ] fusto – [ ] koala – [ ] sincerità – [ ] sibilo

2 INVALSI Quale parola risponde alla seguente definizione? Insieme di segni grafici che rappresentano i suoni di una determinata lingua:

3 LESSICO Sostituisci la prima lettera di ognuna delle seguenti parole con un’altra per ottenere parole di significato diverso.

1. zolla ..............................

2. zelo ...............................

3. vite ................................

4. serra .............................

5. porta ............................

6. tarlo .............................

7. castello .........................

8. suono ...........................

9. moto .............................

10. gamba ........................

11. campione ...................

12. lista .............................

13. petto ...........................

14. lardo ...........................

15. rapace ........................

16. valutare .....................

17. bianco .........................

18. fuori ............................

19. dotto ...........................

20. denso .........................

4 Le lettere che compongono le parole delle seguenti frasi sono state unite in modo errato. Riscrivi le frasi in modo che abbiano un senso compiuto.

1. Iltramè a rriva tosubito. .........................................................................................................................................................................

2. Ierilas tra daerainter rotta. ..................................................................................................................................................................

3. Hofa ttota rdiascu ola. ............................................................................................................................................................................

4. Nellapento laè rima stodelriso. .........................................................................................................................................................

5. Marce llohai ca pellico rti. .....................................................................................................................................................................

5 Sistema in ordine alfabetico le seguenti parole straniere. hotel – staff – boy – killer – broker – jolly – ring – corner – set – wurstel – weekend – yogurt – thriller –jumbo – hobby – caravan – hamburger – buffet – kiwi – pullman – stand – box – yo-yo – jeep – game boy

.....................................................................................................................................................................................................................................

6 LESSICO A coppie, scrivete l’anagramma delle seguenti parole: cambiate cioé l’ordine dei grafemi per ottenere parole di significato diverso.

1. pipa ...............................

2. vena ..............................

3. cena ..............................

4. roca ..............................

5. toro ...............................

6. castori ..........................

7. pali ................................

8. doni ..............................

9. mare .............................

10. sopra ..........................

11. tale ..............................

12. nano ............................

I suoni e le lettere

A prima vista

I fonemi sono

i suoni formati da

Le vocali 1

consonanti

vocali dittonghi trittonghi iati digrammi trigrammi

piano, uomo

cambiai, miei

famiglia, guscio poeta, reazione

gnomo, giudice

I suoni delle vocali sono prodotti dall’aria emessa dai polmoni senza incontrare ostacoli; le vocali possono essere pronunciate senza l’aiuto di altri suoni.

L’alfabeto italiano comprende cinque grafemi vocalici:

A E I O U

• a, e, o sono vocali dure o forti perché hanno una sonorità ben distinta;

• i, u sono vocali dolci o deboli perché davanti ad altre vocali perdono sonorità.

I fonemi sono però sette perché le vocali e e o possono essere aperte o chiuse; la pronuncia corretta è segnalata dal dizionario con l’accento fonico grave (è, ò) quando la vocale è aperta, con l’accento fonico acuto (é, ó) quando è chiusa.

Molte sono le parole omografe (scritte in modo uguale) che hanno significato diverso a seconda che la vocale si pronunci aperta o chiusa.

è aperta é chiusa

venti vènti (plurale di vento)

vénti (numero)

tema tèma (nome) téma (voce del verbo temere)

mente mènte (voce del verbo mentire) ménte (nome)

collega collèga (nome) colléga (voce del verbo collegare)

ò aperta ó chiusa

volgo vòlgo (voce del verbo volgere) vólgo (nome)

fossi fòssi (plurale di fosso)

fóssi (voce del verbo essere)

rosa ròsa (nome) rósa (voce del verbo rodere)

posta pòsta (nome) pósta (voce del verbo porre)

Incontri di vocali: dittonghi, trittonghi e iati

Il suono del campanello mi svegliò. Sul cappello degli alpini c’è una piuma.

I gruppi di vocali evidenziati si pronunciano con un’unica e breve emissione di voce: formano un dittongo.

L’unione delle vocali i o u con un’altra vocale, per lo più accentata, oppure l’unione di i e u fra loro forma i dittonghi.

I possibili dittonghi sono:

• ià, iè, iò, iù: piano, piede, fioco, fiume;

• uà, uè, uì, uò: guardia, guerra, guida, uomo;

• ài, èi, òi, ùi: mai, lei, poi, lui;

• àu, èu: pausa, neutro. Le vocali che formano un dittongo o un trittongo costituiscono una sola sillaba e non si separano.

I dittonghi iè e uò nelle parole derivate e nella coniugazione dei verbi si trasformano nelle vocali semplici e e o, perdendo rispettivamente la i e la u, quando il dittongo non è accentato. Sono per questo detti dittonghi mobili: fuoco focoso, focolare muore morente, moriva piede pedone, pediluvio

Le vocali i e u non formano dittongo nei gruppi: cia (cie, cio, ciu), gia (gie, gio, giu), glia (glie, glio, gliu), scia (scie, scio, sciu), gua (gue, gui, guo), qua (que, qui, quo) perché la i rende dolci la g e la c e la u rende dura la g e accompagna sempre la q: in questi casi sono solo segni grafici.

Tre vocali che si pronunciano con un’unica emissione di voce formano un trittongo.

L’unione delle vocali i e u o l’unione di due i non accentate con un’altra vocale, per lo più accentata, forma i trittonghi.

I possibili trittonghi sono:

• iài, ièi: cambiai, miei;

• uài, uòi: attuai, suoi;

• iuò: aiuola.

Quando due vocali che si incontrano si pronunciano separatamente, con emissioni di voce distinte, formano uno iato.

Lo iato si ha:

• quando si incontrano tra loro le vocali a, e, o: a-or-ta, cre-a-to, po-e-ta;

• quando le vocali si incontrano con i, u accentate: mi-o, ba-u-le, bu-e;

• nelle parole composte con i prefissi re-, ri-, bi-, tri-: re-a-zio-ne, ri-u-nio-ne, bi-enna-le, tri-an-go-lo.

SI SEPARANO LE VOCALI NELLA SILLABAZIONE?

Nella divisione in sillabe le vocali di uno iato devono essere separate: mi-o, po-e-ta, so-a-ve, o-ce-a-no

Le vocali dei dittonghi e dei trittonghi costituiscono, invece, un’unica sillaba: gio-va-ne, pian-ge-re, miei, a-iuo-la GrammaFAQ

GrammaSfida

Sfidatevi a coppie. Scrivete ognuno un testo di senso compiuto di 30 parole (margine di tolleranza 5 parole) dal titolo Vocali: che passione! in cui cercherete di inserire il maggior numero di parole omofone, con dittongo, trittongo e iato. Vince la sfida chi ne avrà usate di più!

La sfida è possibile anche online! Scrivete i vostri testi su dei file Word che condividerete sul libro digitale.

COME

1 Cambia la vocale in neretto per formare una nuova parola.

1. sala

2. muta

3. arto

4. cervo

5. mento

6. tenda

7. ira

8. pasto

9. getto

10. foro

2 A coppie, inserite nei seguenti gruppi di lettere le vocali, in modo da ottenere parole di senso compiuto. Le definizioni date accanto vi potranno aiutare.

1. sc ___ Servono per sciare.

2. c ___ mpl ___ ___ nn ___ Si festeggia il giorno in cui si è nati.

3. ___ l ___ f ___ nt ___ L’animale con la proboscide.

4. c ___ p ___ rch ___ ___ Si appoggia sui tegami.

5. r ___ m ___ r ___ Si percepiscono con le orecchie.

6. pr ___ s ___ p ___ Si allestisce per Natale.

7. f ___ rb ___ c ___ Servono per tagliare.

8. ___ sc ___ ns ___ r ___ Serve per salire.

9. s ___ m ___ f ___ r ___ Si trova spesso in un incrocio stradale.

10. t ___ l ___ f ___ n ___ Serve per comunicare.

3 PRODUZIONE A seconda di come le vocali e e o vengono pronunciate (aperte o chiuse) il significato di una stessa parola (omografa) cambia. Componi una frase con ciascuno dei diversi significati delle parole in tabella. Serviti del dizionario per controllare l’accento.

Vocale aperta

Vocale chiusa

pèsca Hogustatounapescamatura. pésca Ilnonnoierièandatoapesca.

bòtte bótte

vòlto vólto collèga colléga lègge légge

èsca ésca

fòsse fósse

4 INVALSI Quale delle seguenti terne non presenta un dittongo, uno iato e un trittongo?

A chiaro, creatura, aiuola

B causa, poeta, buoi

C maglia, baule, miei

D guai, chiave, boato

Altri esercizi

5 Sottolinea le parole contenenti un dittongo (17) e cerchia quelle che presentano un trittongo (5).

suono – figlio – lattaio – cuore – scoiattolo – giocattolo – puoi – tuono – dieci – fiamma – miei – guai –aumento – uovo – violetta – ambiente – flauto – suoi – assaggiai – sassaiola – pieve – peggiore

6 Sottolinea le parole contenenti uno iato (15). poema – zaino – fauce – zio – paura – leone – ideale – trionfare – riammettere – triennio – raucedine –poesia – rielaborazione – riascoltare – reagire – boato – aereo – calzolaio – miagolio

7 LESSICO Scrivi le parole con un dittongo mobile dalle quali derivano quelle riportate di seguito.

1. sonoro

2. cottura

3. scolaro

4. novità

suono

5. mossa

6. presidente

7. celeste

8. nocivo

9. scossa

10. letizia

11. bontà

12. commosso

8 Sottolinea nel seguente brano i dittonghi (12), i trittonghi (1) e gli iati (4).

Lo sciopero delle vocali

Un giorno le vocali decisero di scioperare: si sentivano sfruttate, essendo le lettere più usate dell’alfabeto. Naturalmente portarono l’esempio della parola aiuole. «Vergogna,» gridarono: «ci lavoriamo tutte e cinque con l’aiuto di una sola consonante! D’ora in poi quelle sfaticate di consonanti lavorino da sole!». Così scioperarono. Come fecero? È semplice: sparirono dai discorsi e dagli scritti. E appena sparirono successe il finimondo.

Quel mattino uscendo di casa, i bambini invece del solito «ciao mamma», «ciao papà» dissero un bel «c mm» e «c pp» da far accapponare la pelle. Non essendoci più le vocali, pronunciavano infatti solo le consonanti.

Arrivati a scuola, salutarono il maestro col solito rispettoso «Buon giorno, signor maestro», che però divenne un bel «Bn grn, sgnr mstr».

da M. Argilli, Storie del tic tac, Editori Riuniti

9 Completa le frasi con i gruppi di vocali; poi indica se hai aggiunto un dittongo D (6), un trittongo T (3) o uno iato I (6).

1. Ho incontrato Mar ............ (............) in p ............ zza (............) G ............ seppe (............) Verdi. 2. La ch ............ ve (............) del b ............ le (............) è sulla mensola. 3. Se v ............ (............) un a ............ to (............) rivolgiti a L ............ gi (............). 4. Il l ............ ne (............) spalancava anno ............ to (............) le f ............ ci (............). 5. I m ............ (............) nonni vivono in un p ............ se (............) del Trentino. 6. Mi p ............ (............) elencare le caratteristiche di un tr ............ ngolo (............) equilatero?

10 LESSICO Scrivi sul quaderno cinque parole che contengano tre vocali diverse e cinque che ne contengano quattro.

Le consonanti 3

B C D F G H L M N P Q R S T V Z

Le consonanti sono suoni che per essere pronunciati devono appoggiarsi a una vocale e suonare insieme con essa.

I fonemi consonantici variano il loro suono in base alla vibrazione delle corde vocali e agli organi utilizzati per la loro pronuncia. Ecco come si suddividono.

Denominazioni Consonanti

labiali p, b, m labbra

Luogo di articolazione

dentali d, t la punta della lingua tocca l’interno dei denti superiori

labiodentali f, v i denti superiori toccano il labbro inferiore alveolari l, n, r, s, z la punta della lingua tocca la base dei denti superiori

palatali c, g (dolci) la lingua tocca il centro del palato velari o gutturali c, g (dure), q la lingua si ritira verso la gola

C, G

Possono avere suono dolce o palatale e duro o gutturale.

Hanno un suono dolce o palatale:

• davanti alle vocali e, i: cena, cibo, gelo, giro;

• davanti alle vocali a, o, u se fra esse e le vocali si inserisce una i: ciabatta, giacca, ciotola, giovane, ciurma, giustizia.

Hanno un suono duro o gutturale:

• davanti alle vocali a, o, u: capo, coro, cugino, gamba, gola, gusto;

• davanti a un’altra consonante: cresta, grande;

• alla fine della parola: tic, gong;

• davanti alle vocali i ed e se fra esse e le vocali si inserisce la consonante h: chiave, cherubino, ghianda, ghette.

Q

È sempre seguita da u + vocale: acqua, equino.

S

Ha suono dolce o sonoro:

• quando si trova fra due vocali: posa, caso, esito;

• prima delle consonanti b, d, g, l, m, n, r, v: sbattere, sdegno, sgomento, slegare, smemorato, snocciolare, sradicare, sveglia;

• nelle parole che terminano in -asi, -esi, -isi, -osi: fasi, paesi, analisi, psicosi.

Ha suono aspro o sordo:

• all’inizio di parola, prima di una vocale: sambuco, sultano, sedia, silenzio, sosta;

• prima delle consonanti c, p, t, f, q: scarpa, sparo, stampa, sfinito, squadra;

• dopo una consonante: borsa, psicologia;

• quando è doppia: visse, osso, fosso.

Z

Ha suono dolce o sonoro:

• all’inizio di parola: zenzero, zampa, zufolo;

• tra due vocali: azalea, lazo;

• nei suffissi -izzare, -izzazione: organizzare, organizzazione.

Ha suono aspro o sordo:

• prima dei gruppi ia, ie, io: pigrizia, pazienza, ozio;

• quando è doppia: durezza, bozza;

• nelle parole che terminano in -anza, -enza: tolleranza, presenza.

H

Non ha un suono, è solo un segno grafico e per questo è detta muta.

La consonante h si usa:

• in alcune voci del verbo avere: ho, hai, ha, hanno per distinguerle da o, ai, a, anno;

• nelle interiezioni esclamative: ah!, ehi!, ahi!;

• per formare, con le consonanti c e g seguite da e, i, un suono duro: cherubino, chicco, gheriglio, ghianda.

Esercizi

1 Cerchia le consonanti che compongono le seguenti parole.

3 A coppie, leggete ad alta voce le seguenti parole. Sottolineate la c e la g se hanno suono dolce o palatale (13), cerchiatele se hanno suono duro o gutturale (22). casco – canguro – riga – gesto – gelido – cura – carta – cece – cerimonia – calligrafia – gonna – gommista –generale – gentilezza – garbo – legale – noce – guanto – camino – geranio – vicolo – vicenda – legare –governare – caldo – ceto – agio – ago – gettare – guastare – gara

4 LESSICO Completa le parole seguenti inserendo le consonanti s o z.

1. fera

2. attera

3. aluto

4. o tenere

5. di po i ione

6. tortuo o

7. igomo

8. afferano

9. o iare

10. a annare

11. a portare

12. fo ato

5 Inserisci opportunamente nelle frasi i seguenti gruppi: ha, ah, ho, oh, hai, ahi.

1. Cosa ti .................. detto quando l’.................. incontrato? 2. .................. che dispiacere! 3. Non mi .................. ancora restituito il libro di storia. 4. In pizzeria .................. ordinato una pizza al prosciutto crudo. 5. Ripeti, ti prego, non .................. capito che cosa mi .................. chiesto. 6. Giacomo .................. dodici anni e sua sorella Lisa ne .................. tre di meno. 7. .................. ma che cosa .................. detto mai! 8. Non .................. nulla da rimproverarmi. 9. .................., .................. male al piede destro!

6 INVALSI Quale frase non contiene errori nell’uso dell’h?

A Le college della mamma sono state invitate a cena.

B O dato questo libro a tuo fratello.

C Che belle rose hai raccolto in giardino!

D Marisa a apparecchiato la tavola con cucciai d’argento.

7 LESSICO Sostituisci alle seguenti espressioni le parole di significato equivalente che iniziano con h.

1. Umorismo. 2. Svantaggio, condizione sfavorevole.

3. Territorio circostante una grande città. 4. Grande sala d’ingresso degli alberghi. 5. Panino imbottito con würstel. 6. Terreno contenente sostanze organiche. 7. Albergo.

8. Assistente di volo sugli aerei. 9. Film e racconti che descrivono scene raccapriccianti.

10. Passatempo, svago. 11. Formula di saluto inglese («salve»).

8 LESSICO Inserisci le consonanti mancanti per ottenere parole di senso compiuto. Le definizioni date accanto ti potranno aiutare.

1. A ___ O Vi si infila l’esca.

2. O ___ ___ ___ IO Organo della vista.

3. ___ I ___ I ___ ___ E ___ ___ A Veicolo a due ruote.

4. ___ A ___ ___ IO Il quinto mese dell’anno.

5. ___ I ___ U ___ IO Riparo, protezione.

6. ___ ___ O ___ ___ O Persona sciocca.

I digrammi e i trigrammi

Dal cappello delle streghe uscivano ciuffi di capelli blu.

Nelle parole streghe e ciuffi i gruppi di lettere gh e ci si pronunciano con l’emissione di un solo suono e vengono chiamati digrammi.

I digrammi sono coppie di lettere che rappresentano un unico suono.

I digrammi della nostra lingua sono sette:

• gn seguito da vocale: agnellino, gnu, montagna, gnomo;

• ch seguito dalle vocali e, i: panche, orchi;

• ci seguito dalle vocali a, o, u: camicia, ciondolo, ciuffo;

• gi seguito dalle vocali a, o, u: giardino, raggio, giudice;

• gh seguito dalle vocali e, i: streghe, laghi;

• sc seguito dalle vocali e, i: scenario, scivolare;

• gl seguito dalla vocale i: scogli, figli.

GrammaFAQ

IL GRUPPO GL È SEMPRE UN DIGRAMMA?

Nelle parole glicine, negligenza, glicerina, geroglifico, anglicanesimo il gruppo gl non costituisce digramma, perché la g (dura) e la l si pronunciano con due suoni distinti.

Il picchio è ghiotto di larve.

Nelle parole picchio e ghiotto i gruppi di lettere chi e ghi si pronunciano con l’emissione di un solo suono e vengono chiamati trigrammi.

I trigrammi sono gruppi di tre lettere che rappresentano un unico suono.

I trigrammi sono quattro:

• gli seguito da vocale: famiglia, pagliuzza, fogliame;

• ghi seguito da vocale: ringhiare, ghiotto, preghiera;

• chi seguito da vocale: vecchio, chiamare, chiesa;

• sci seguito da vocale: sciare, guscio, scienziato.

1 Sottolinea i digrammi (10) e cerchia i trigrammi (7) contenuti nelle seguenti parole.

prosciutto – egli – scoglio – cinghiale – ingegnere – chiamare – ghiottoneria –chiave – sciocco – riccio – giudicare – anche – magnifico – regno – scimmia –figli – righe

2 Completa le seguenti parole inserendo i digrammi (13) e i trigrammi (7) opportuni.

1. accio

2. avi

3. ena

4. elta

7. ovane

8. casta a

9. luo i

5. bac etta 6. ustizia

10. oglilingua

11. i oranza

12. biri inata

13. cre ita

14. so ola

15. occolato 16. ba ore

fo e 18. pro utto

fi i

iroppo

3 LESSICO A coppie, rispondete alle seguenti domande tenendo presente che la risposta deve contenere un digramma o un trigramma.

1. Chi ha una stella sul petto? ................................................... 2. Chi possiede le branchie invece dei polmoni? ............................. 3. Come può essere chiamato un sontuoso pranzo? ........................................ 4. Come si chiama un piccolissimo corso d’acqua? ........................................ 5. Su cosa si scrive con il gesso? ........................................ 6. Cosa si trova al Polo Nord? ........................................ 7. Dove si versa una bibita? ........................................

4 Completa le parole delle seguenti frasi con i digrammi (4) e i trigrammi (13) opportuni.

1. Ho bevuto due bic .............. eri di aran .............. ata. 2. Sulla so .............. a di casa il vento aveva radunato tante fo .............. e sec .............. e. 3. Nata .............. a si è messa in .............. in .............. eri per la tua festa di compleanno! 4. Mise un cubetto di .............. accio nel bic .............. ere per raffreddare la limonata. 5. Gu .............. elmo si è laureato in .............. enze naturali. 6. Un gran .............. o se ne stava immobile sullo sco .............. o. 7. Infine stirò la tova .............. a e la ripose nel cassetto. 8. Il cane, irritato, rin .............. ava. 9. Dalla finestra entrava un ba ore di luce.

5 Scrivi sul quaderno una parola per ciascuno dei seguenti digrammi e trigrammi. chi – sci – sc – gi – gn – gli – gl – ghi – gh – ci – ch

6 Completa le parole che seguono inserendo gli (9) o li (7).

1. cavi .............. a

2. petro .............. era

3. squadri .............. a

4. vermi .............. o 5. gioco .............. ere

6. sma .............. atura

7. lu .............. o

8. o .............. o

9. vigi .............. a 10. umi .............. azione 11. a .............. o 12. abba .............. ante 13. ma .............. one 14. mobi .............. o 15. ita .............. ano 16. baga .............. o

7 INVALSI In quale delle seguenti terne il gruppo gl non produce un unico suono formando un digramma o un trigramma?

A famiglia, paglia, tovaglia

B glucosio, glicerina, negligenza

C artiglio, soglia, fanghiglia

D moglie, sbagliare, sogliola

Altri esercizi interattivi

GrammaRipasso

le lettere dell’alfabeto

che sono

che sono

i grafemi

comprende

La fonologia

comprende

che sono formati da i fonemi i suoni

5 vocali 26

5 lettere straniere 16 consonanti

a, e, i, o, u

b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z

j, k, w, x, y

vocali trittonghi cambiai, miei dittonghi

iati

digrammi piano, uomo gnomo, giudice

trigrammi poeta, reazione

famiglia, guscio consonanti

Conoscenze

1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

1. Il fonema è una lettera, il grafema è un suono. V F

2. Le parole omografe hanno lo stesso significato. V F

3. Le vocali e e o possono avere suono aperto o suono chiuso. V F

4. La consonante s è sempre dolce. V F

5. La consonante h è solo un segno grafico. V F

6. Il dittongo è l’insieme di due vocali che costituiscono un’unica sillaba. V F

7. Le vocali che formano un trittongo costituiscono sillabe differenti. V F

8. Lo iato è formato da due vocali che costituiscono sillabe separate. V F

9. I digrammi sono coppie di lettere che si fondono in un unico suono. V F

10. I trigrammi sono gruppi di due lettere che costituiscono un’unica sillaba. V F

1 punto per ogni risposta esatta /10

Abilita

2 Disponi in ordine alfabetico le seguenti parole numerandole correttamente. […...…] dalia […...…] lontananza […...…] hotel […...…] amore […...…] notizia […...…] balsamo […...…] gas […...…] canzone […...…] cadenza […...…] sole […...…] jumbo […...…] festa [ ] zoccolo [ ] tatuaggio [ ] pulce [ ] mania [ ] quaderno [ ] faro [ ] rospo [ ] vela

0,5 punti per ogni parola collocata correttamente /10

3 Inserisci le seguenti parole nella tabella dopo aver individuato i dittonghi, i trittonghi e gli iati. realtà – bestiale – acciaio – piantare – paese – tuoi – Manuele – prendiamo – triennio – miei – friabile –rientro – cocciuto – proseguiamo – creatura – pietra – luccichio – giusto – bracciale – miele

1 punto per ogni inserimento corretto /20

4 Nelle seguenti frasi, sottolinea le parole scritte in corsivo che contengono le consonanti s e z dal suono dolce e cerchia le parole che contengono la s e la z dal suono aspro.

1. Elisa ha disdetto l’appuntamento dal notaio. 2. Sergio salì di corsa le scale. 3. Teresa ha seguito la lezione di storia con grande attenzione. 4. La zampogna è uno strumento a fiato simile alla cornamusa.

1 punto per ogni parola classificata correttamente /10

5 Nelle seguenti frasi, sottolinea le parole che contengono la c e la g dal suono dolce e cerchia le parole che contengono la c e la g dal suono duro.

1. Non tutte le ciambelle riescono col buco. 2. Cesare è stato interrogato in chimica. 3. Il fiume era gelido e livido. 4. Mario indossa sempre vestiti eleganti; suo fratello invece che è un tipo sportivo, d’inverno porta quasi sempre il giubbotto. 5. Il gufo e la civetta hanno il becco ricurvo. 6. Il sole al tramonto rendeva dorate le guglie del duomo di Milano. 7. Dafne e Luigi mi stupiscono per le loro idee geniali.

1 punto per ogni parola classificata correttamente /20

6 Completa le seguenti frasi scegliendo fra: ho, o, oh, ha, a, hai, ai, ahi, hanno, anno.

1. La mamma di Lia mi offerto una fetta di strudel; , com’era buono! 2. L’ siderale è il tempo che la Terra impiega compiere il suo giro intorno al Sole. 3. È il braccialetto, che ti regalato gli zii? 4. Devi leggere e ripetere più volte, capito no? 5. , sono caduto dalla bicicletta, diversi graffi in una gamba, ma tu non dire nulla miei genitori, ti prego!

1 punto per ogni inserimento corretto /10

7 Nelle coppie di parole scritte in corsivo le vocali o ed e sono accentate in modo diverso per cui la loro pronuncia ha il suono aperto o chiuso. Cancella la parola con la pronuncia errata. 1. L’insegnante di scienze ci corrèsse/corrésse subito il compito. 2. Loredana è una persona molto còlta/ cólta e intelligente. 3. L’accètta/accétta era appoggiata al tronco dell’abete. 4. La via Mazzini colléga/ collèga il piazzale Kennedy con via Curiel. 5. Nel bosco si poteva osservare ogni sòrta/sórta di funghi. 6. Si stese sul divano, pòse/póse gli occhiali sul tavolino e si appisolò. 7. Giovanni ha il mènto/ménto sporgente come suo padre. 8. L’elettricista eseguì con il trapano il fòro/fóro nel muro per far passare il filo elettrico.

1 punto per ogni parola cancellata correttamente /8

8 Completa l’insegna del locale con le vocali mancanti.

2 punti per l’intero esercizio corretto /2

Competenze

9 Scrivi due coppie di parole omografe e utilizzale poi per produrre quattro frasi di senso compiuto.

Coppia 1: /

Frase 1:

Frase 2:

Frase 3:

Frase 4:

Coppia 2: /

2 punti per ogni frase corretta /8

10 Quali consonanti ti porteranno da «beta» a «zeta»? Completa la tabella. Puoi aiutarti col dizionario.

0,5 punti per ogni consonante inserita correttamente /2

Punteggio totale /100

Autovalutazione

In base al punteggio ottenuto verifica il tuo livello.

Punteggio < di 45 da 45 a 59 da 60 a 69 da 70 a 79 da 80 a 89 da 90 a 96 da 97 a 100

LibroLAB

Esercizi per il recupero, p. 36

Esercizi per il potenziamento, p. 116

Competenze trasversali, p. 302 Attività di coppia, p. 380

L’ortografia

Un gruppo di ragazzi trascorre una settimana in una villa-castello dove pericolose creature delle tenebre attaccano quando sentono l’odore di errori di grammatica...

Il computer fa appena in tempo a comunicare i dati generali (su 40 ragazzi, 25 hanno fatto almeno un errore) e salta la corrente. Quando gli occhi si adattano al barlume verdognolo delle luci di sicurezza, i ragazzi distinguono una figura vestita di una calzamaglia e di una giubba nere, su cui spicca un colletto bianco. È un giovane uomo alto e magro, che regge un teschio tra le mani e avanza portandosi verso il centro della parete. «Avere o non avere» comincia con una voce impostata, da attore, che rimbomba nel silenzio della biblioteca. «Avere o non avere, questo è il problema. Se la parolina che ci tormenta è voce del verbo avere, allora sì che ci vuole quella lettera muta e infida, la h di ho, hai, ha, hanno. Non mi direte che non sapete distinguere un verbo, l’azione, il cuore della frase, da una preposizione? Se dico: “Hai dato da mangiare ai cani?” non si può confondere la funzione del primo hai con quella del secondo ai. Riflettere, pensare: altro che dormire, sognare forse. Perché sopportare i segni rossi e blu degli insegnanti, le urla dei genitori, il disprezzo dei saputelli, quando basta un momento di riflessione per scacciare l’errore e le sue angosce? Oh, dimenticavo le esclamazioni! Oh, ah, ahi, ehi: sono verbi? Sono preposizioni? No di certo: ahimè, sempre più infida è la h, che in questi casi segue la vocale, come un sospiro...».

Per riflettere insieme

adatt. da M. Birattari, La grammatica ti salverà la vita, Feltrinelli Kids

1 Il personaggio che appare ai ragazzi su che cosa vuole farli riflettere?

APPREN DIMENTO COOPERATIVO

2 Evidenziate nel brano le informazioni di ortografia che l’attore declama, poi provate a costruire un breve esercizio sull’argomento. A coppie, scambiatevi gli esercizi e svolgeteli.

Che cos’è l’ortografia?

Lingua viva

L’ortografia comprende l’insieme di regole per la corretta scrittura e pronuncia delle parole. Indica inoltre le regole per un corretto uso della punteggiatura.

FLAVIA SE NONN CERI T’I

AVESERO DOVUTTA IN VENDARE

Sui muri della tua città ti sarà capitato di vedere scritte realizzate da chi ha sentito la necessità di «lasciare un segno» raccontando un sentimento, uno stato d’animo. Chissà come avrebbero reagito le creature delle tenebre sensibili agli errori di grammatica leggendo queste scritte:

CITTADINI CONSAPEVOLI

QR CODE

RINUNCIARE HA TUTTO...

CON TE ACCANTO POSSO

da Repubblica.it, Scritte sui muri: l’amore sgrammaticato

1 Riscrivete le frasi in modo corretto spiegando a voce gli errori che avete individuato.

2 Che cosa pensate dei graffiti sui muri delle città? In quali occasioni sono una forma d’arte e in quali, invece, costituiscono un deturpamento di un bene comune? Confrontate le vostre opinioni avviando un dibattito argomentativo in classe.

MI AI SPENDO IL CUORE

Alcune regole fondamentali

Stefania sogna di passeggiare nelle campagne della Campania, mentre uno gnomo giardiniere mangia una lasagna.

L’ortografia presenta non poche difficoltà e ciò è causa di molti errori perché non sempre i grafemi, cioè le lettere dell’alfabeto, corrispondono ai fonemi e molti suoni devono essere scritti ricorrendo a più lettere.

Nell’esempio puoi vedere i suoni ni e gn, che spesso vengono confusi quando vengono riportati nella lingua scritta.

Ecco un elenco delle più frequenti difficoltà ortografiche che puoi incontrare. Ricorda che il dizionario può esserti d’aiuto ogni volta che hai un dubbio.

NI, GN, GNI

Si usa ni davanti a vocale in poche parole che conservano la grafia originaria latina: niente, genio, colonia, Campania.

Si usa gn in tutti gli altri casi: agnello, sognare, ognuno.

Dopo il suono gn non si scrive mai la i, tranne: nei casi in cui questa sia accentata (compagnìa); nella prima persona plurale del presente indicativo, e nella prima e seconda persona plurale del presente congiuntivo dei verbi che terminano in -gnare, noi bagniamo, che voi guadagniate.

CU, QU

Hanno lo stesso suono. Se c’è un dubbio è bene consultare il dizionario. Va ricordato però che si deve usare cu in: cuoco, cuore, cuoio, taccuino, innocuo, proficuo, arcuato, scuola e in tutte le parole derivate.

Se segue una consonante, si scrive sempre cu: aculeo, custode, cugino.

Per risolvere il problema puoi anche ricordare che si usa qu in tutti gli altri casi: questo, liquore, quoziente, colloquio.

CQU, QQU, CCU

Per esprimere il raddoppiamento del suono qu si usa il gruppo cqu: acqua, nacque, tacque, acquisto.

Unica eccezione con qqu è la parola soqquadro.

Si usa ccu quando il raddoppiamento è seguito subito da consonante: accusa, accurato, accumulare.

LI, GLI

Si usa sempre li:

• all’inizio di parola: liana, lievito, lieto, liuto, tranne l’articolo gli e i pronomi glielo, gliene, gliela, glieli;

• nelle parole in cui l’accento cade sulla i e nei loro derivati: balìa, malìa, ammalìare, regalìa;

• quando il suono è doppio: idillio, allievo, allietare;

• nelle parole che mantengono la grafia latina: cavaliere, milione, olio, ausilio;

• nei nomi propri di persona: Emilia, Duilio, Virgilio, Giulio, tranne Guglielmo e Gigliola.

In tutti gli altri casi si usa gli: vaglia, miglio, coniglio, gigli, sogliola, famiglia.

Si può scrivere sia familiare sia famigliare.

MP, MB

Davanti alle consonanti labiali p e b si usa sempre la consonante nasale m e non n: impero, lampada, bambino, imparare.

Fanno eccezione i composti di bene: benpensante, benparlante.

SCE, SCIE

Si usa sempre sce: scena, ascensore, discendere, scelta.

Fanno eccezione le parole scienza, coscienza e i loro composti: incosciente, scienziato, coscienzioso, usciere e scie (plurale di scia).

CE, CIE, GE, GIE

Nei plurali dei nomi che terminano in -cia e -gia la i si mantiene:

• quando è accentata: bugìa – bugie, magìa – magie, farmacìa – farmacie;

• quando -cia e -gia sono preceduti da vocale: acacia – acacie, valigia – valigie. Se i gruppi -cia e -gia sono preceduti da consonante, le parole al plurale escono in -ce e -ge: provincia – province, frangia – frange, treccia – trecce, spiaggia – spiagge.

Le parole più diffuse che si scrivono con il gruppo cie sono: cielo, cieco, specie, igiene, effigie, società, pasticciere, efficienza, sufficienza, deficienza e i loro composti.

Esercizi H

La lettera h, proprio perché non si pronuncia (è la cosiddetta «consonante muta»), è causa di frequenti errori di ortografia. Attenzione quindi a non confondere:

ho voce del verbo avere

Ho un cucciolo di cane. o congiunzione

Vuoi pasta o carne? oh interiezione o esclamazione Oh, che meraviglia!

hai voce del verbo avere

Hai comprato il libro? ai preposizione articolata Andiamo ai giardini. ahi interiezione o esclamazione Ahi, che male!

ha voce del verbo avere

Oggi la nonna ha caldo. a preposizione

Scrivi a Maria. ah interiezione o esclamazione Ah, allora sei stato tu!

hanno voce del verbo avere

Questa mattina hanno consegnato un pacco. anno nome

In che anno sei nata?

Altri esercizi interattivi

1 Sottolinea nelle seguenti coppie di parole quella corretta.

1. aquisto/acquisto

2. arquato/arcuato

3. soqquadro/soccuadro

4. licuidare/liquidare

5. acquatico/aquatico

6. secuenza/sequenza

7. liquore/licuore

8. naqquero/nacquero

9. cospiquo/cospicuo

10. scuola/squola

11. acquilone/aquilone

12. ecuivalente/equivalente

2 Completa le parole inserendo i gruppi ni (10), gn (11) e gni (3).

1. scruti................o

2. opi................one

3. dise................amo

4. comu................one

5. ge................o

6. pa................ere

7. co................ome

8. ba................ato

9. so................o

10. i................oto

11. cer................era

12. vi................eto

13. o................uno

14. i................ezione

15. matti................ero

16. colo................a

17. inge................o

18. prigio................a

19. i................oranza

20. co................ato

21. compa................a

22. ba................amo

23. conge................o

24. vi................etta

3 Completa le seguenti frasi inserendo i gruppi ccu (4), cqu (6) e qqu (1).

1. Fu a….........…sato di aver pagato con banconote false il televisore che aveva a….........…istato. 2. Dal cielo scendeva un’a….........…erugiola fastidiosa. 3. La folaga e il germano reale sono uccelli a….........…atici. 4. La nonna ha confezionato in modo a….........…rato una camicia per il piccolo Teo. 5. Hai segnato quegli appunti sul ta….........…ino? 6. Fulvio, per cercare il passaporto, ha messo a so….........…adro tutti i mobili di casa sua.

7. Un’infermiera di trent’anni a….........…disce la zia ottantenne di Rosaria. 8. Angela ha a….........…istato una preziosa a….........…amarina di color azzurro chiaro. 9. Leonardo na….........…e a Vinci nel 1452.

4 Individua e correggi gli errori nell’uso di li e gli. Attenzione, sette parole sono corrette!

1. fogliame 2. Giugliana 3. paliaccio 4. vagliare

5. soliola

6. consilio 7. umigliato

8. Giulio 9. miliorare 10. milione 11. migliardario 12. miglio 13. Marsilia 14. abbaliava

15. lulio 16. cigliegine 17. esigliare 18. Amaglia 19. ammobigliare 20. spoliare 21. malie

22. ripostilio 23. alio 24. puliese 25. Attiglio 26. petroglio 27. palio 28. cagliaritano

5 Completa le parole inserendo i gruppi mp (13) e mb (7).

1. i….......…atto

2. te….......…o

3. i….......…egno

4. co….......…erare

5. co….......…asso

6. i….......…ianchini

7. po….......…iere

8. i….......…evibile

9. i….......…ressione

10. i….......…revisto

11. la….......…ada

12. co….......…ilare

13. co….......…inazione

14. te….......…orale

15. ca….......…io

6 Completa le parole inserendo i gruppi sce (12) e scie (4).

1. u re

2. na

3. di polo

4. fa tta

5. lta

6. ndere

7. icco

8. a nsore

9. co nziosamente

10. di ndere

11. ntifico

12. inco nza

16. i….......…ranato

17. ava….......…raccio

18. ca….......…ane

19. U….......…erto

20. e….......…orio

13. a ta

14. o no

15. di sa

16. convale nza

7 Completa le parole inserendo i gruppi ce (7), cie (4), ge (3) e gie (6).

1. a to

2. farma

3. provin….......…

4. gri….......…

5. indi….......…stione

6. bilan

7. effi nte

8. mar….......…

9. i….......…ne

10. grattu….......…

11. lato

12. rinun

13. bu….......…

14. fran….......…

15. cro….......…ra

16. quer

17. lan

18. vali….......…

19. effi….......…

20. suffi….......…nte

8 INVALSI Quale parola risponde alla definizione: «parte della grammatica che si occupa della corretta scrittura della parola di una lingua»?

A ortografia B calligrafia C epigrafia D fonografia

9 A coppie, volgete al plurale la seguente filastrocca. Lo scià ......................................................... sugli sci ......................................................... lasciò ......................................................... una scia ......................................................... liscia ......................................................... come una striscia ......................................................... a forma di biscia. .........................................................

10 Individua le parole scritte in modo errato e riscrivile correttamente. Attenzione, quattro parole sono esatte! 1. congenio 2. bisogno 3. impeniava 4. conseniato 5. pagnere 6. timognere 7. cognuge 8. ogniuno 9. riugnione 10. convegnente 11. cogniato 12. igniorante 13. bagniando 14. provegnenza 15. accompagniare 16. bagnino 17. ignobile 18. sogniatore 19. uranio 20. ugnione 21. Eugegno 22. Togno 23. ragiognere

24. assegnio

11 Sottolinea e correggi gli errori nell’uso di mp e mb. Attenzione, sei parole sono corrette! Individuale e riscrivile sotto. 1. inperatore

4. lanpadario

conpagno

benpensante

stanpare ………................….............………… 16. inparato ………................….............………… 17. onbroso ………................….............… 18. sempre ………................….............…………

scenografia ………................….............………… Parole corrette:

Il raddoppiamento delle consonanti

Affacciato alla finestra, ammiravo le stelle che brillavano nella notte e ascoltavo le note di un sassofono che suonava lontano.

Nell’esempio sono state evidenziate le consonanti che hanno rafforzato il loro suono tramite il raddoppiamento.

È importante non sbagliare nel raddoppiare le consonanti, anche perché una consonante raddoppiata può cambiare radicalmente il significato di una parola: notte e note ne sono un esempio.

Non esistono regole precise sull’uso delle doppie, quindi in caso di dubbio è opportuno consultare il dizionario. Ecco comunque alcune indicazioni di carattere generale.

Non si raddoppiano:

• la consonante b davanti al gruppo -ile: abile, mobiletto, credibile;

• la consonante z davanti ai gruppi -ia, -ie, -io, -ione: malizia, spaziale, grazie, ozioso, organizzazione, nazione;

• la consonante g davanti al gruppo -ione: prigione, ragionevole.

Si raddoppia, nelle parole composte, la consonante iniziale della seconda parola:

• quando la prima parola è formata da uno di questi elementi: sopra, sovra, contra, a, da, fra, su, e, o, ne, se, ra: soprattutto, sovrapporre, contrabbando, aggiungere, davvero, frapporre, supporre, eppure, oppure, ovvero, nemmeno, seppure, rassodare;

• quando la prima parola è tronca, cioè ha l’accento sull’ultima sillaba: cosiddetto (così + detto), piuttosto (più + tosto).

1 Sottolinea nelle seguenti coppie di parole quella corretta.

1. sopratutto/soprattutto

2. arieggiare/ariegiare

3. fraporre/frapporre

4. acqueruggiola/acquerugiola

5. colleggio/collegio

6. palpabbile/palpabile

7. ragione/raggione

8. scorrazzare/scorazzare

9. aggitato/agitato

10. ravivare/ravvivare

Altri esercizi interattivi

2 Questa favola di Fedro è stata trascritta con diversi errori (12). Evidenziali nel testo e riscrivi le parole in modo corretto.

La rana e il bue

Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quell’inponensa, prese a gonfiare la sua pele rugosa. Chiese poi ai suoi picolli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no.

Subbito riprese a gonfiarsi con magiore sforso e di nuovo chiese chi fose più grande. Queli risposero: «Il bue». Sdegniata, volendo gonfiarsi sempre più, scopiò e muorì. Quando gli uomini piccoli vogliono immitare i grandi, finiscono male. adatt. da Fedro, Animali nelle favole di ieri e di oggi, Giunti-Marzocco

3 INVALSI Perché scrivere «raggionevole» e «organizzazzione» è sbagliato?

A Perché la g e la z non si raddoppiano davanti al gruppo -ione.

B Perché la g e la z non si raddoppiano mai.

C Perché la g e la z si raddoppiano solo davanti al gruppo -ile.

D Non è affatto sbagliato: si scrivono proprio così.

4 Nelle seguenti coppie di parole individua e cancella la parola errata.

1. fraposto/frapposto

2. inabile/inabbile

3. origginale/originale

4. ozioso/ozzioso

5. lezzione/lezione

6. contabile/contabbile

7. nubile/nubbile

8. contrappeso/contrapeso

9. dimesso/dimmesso

10. suddiviso/sudiviso

11. ragionato/raggionato

12. provviggione/provvigione

13. manifestazione/manifestazzione

14. emozione/emozzione

15. cosiffatto/cossiffatto

16. polizzia/polizia

17. potabile/potabbile

18. aggiunto/agiunto

5 PRODUZIONE A coppie, leggete attentamente la filastrocca e trovate le parole (3) che, scritte senza le doppie, cambiano significato. Cercatene sul dizionario il significato. Infine, riportatele nell’elenco e scrivete con ciascuna di esse una frase di senso compiuto.

Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo: tutti i pesci vennero a galla, per vedere la palla di pelle di pollo, fatta da Apelle, figlio di Apollo.

Le e nel sono parole pronunciate con un’unica emissione di voce, mon-gol-fie-re, sa-liva-no e cie-lo sono parole costituite da gruppi di suoni. Ognuno di essi è una sillaba.

La sillaba è un’unità sonora, all’interno della parola, pronunciata con un’unica emissione di voce e contenente almeno una vocale.

In base al numero di sillabe le parole possono essere:

• monosillabe (di una sola sillaba, che può essere costituita anche da una sola vocale): a, ma, di, per;

• bisillabe (di due sillabe): se-dia, lu-na, ar-te, poz-zo;

• trisillabe (di tre sillabe): ma-ri-to, ta-vo-la, leg-ge-re;

• polisillabe (di quattro o più sillabe): am-mor-bi-den-te, per-fe-zio-na-re.

Una sillaba può contenere:

• una sola vocale che la costituisce: a-ria, po-e-ma;

• un dittongo: piu-ma, au-la;

• un trittongo: man-giai, miei;

• una o due vocali accompagnate da una o più consonanti: schiaf-fo, ar-ti-glio.

La divisione delle parole in sillabe

Quando scrivi ti è mai capitato di dover interrompere una parola alla fine della riga e di dover andare a capo? Per non sbagliare, è importante saper dividere le parole in sillabe e conoscere le regole fondamentali.

• La vocale o il dittongo all’inizio di parola seguiti da una sola consonante formano una sillaba a sé: a-ni-ma, au-to-mo-bi-le.

• Le vocali che costituiscono uno iato formano due sillabe distinte: pa-e-se, Pa-o-la.

• Le vocali che costituiscono un dittongo o un trittongo non si dividono mai: viaggia-re, pie-tà, pa-iuo-lo.

• La consonante forma la sillaba con la vocale o il dittongo da cui è seguita: ma-no, ci-lie-gio.

• Le consonanti doppie si separano sempre, compreso il gruppo cq; una fa parte della sillaba precedente, l’altra di quella seguente: ab-bel-li-re, ac-que-dot-to, batte-si-mo.

• I gruppi di due o tre consonanti diverse formano una sillaba con la vocale seguente se possono trovarsi anche all’inizio di una parola: re-spi-ro, spi-ri-to-so.

• I gruppi di due o tre consonanti diverse si dividono se con la vocale seguente non possono formare una sillaba che può trovarsi all’inizio di parola: dor-me e non do-rme (il gruppo rm non si troverà mai all’inizio di una parola).

• I digrammi e i trigrammi, seguiti da vocale, non si dividono mai: i-gno-ran-za, ringhia-re.

• Le parole composte con i prefissi: in-, con-, su-, dis-, mal-, bis-, ben-, ante-, post-, ri-, tra-, es-, trans- si dividono preferibilmente seguendo le regole generali, ma si può anche staccare il prefisso che costituisce una sillaba a sé e sillabare il resto regolarmente: di-soc-cu-pa-zio-ne o dis-oc-cu-pa-zio-ne, tra-scor-re-re o tras-cor-re-re.

GrammaFAQ

COME VANNO A CAPO LE PAROLE CON L’APOSTROFO?

Quando si deve andare a capo con una parola apostrofata, ad esempio quell’albero, oggi si tende a superare la vecchia imposizione di completare quell’ in quello e di andare a capo con la parola albero (peraltro di sgradevole suono) con il consiglio di dividere così: quel- (a capo) l’albero. Nei giornali e in alcuni libri può capitare che l’apostrofo venga lasciato a fine riga: quell’- (a capo) albero.

GrammaSfida

A coppie, osservate con attenzione i disegni e trovate le parole che vi servono per risolvere il rebus. Sfidate un’altra coppia: chi risolverà per prima il rebus? Soluzione: 26 lettere, 11 sillabe.

I S VOL

A coppie, risolvete il rebus insieme in videochiamata e cronometratevi, poi confrontate i tempi con il resto della classe. Quale coppia avrà vinto?

1 Completa le tre parole di ogni gruppo con la medesima sillaba per ottenere tre diversi termini di senso compiuto.

1. sca-…….......…-la bo-…….......…-la …….......…-na-ca

2. Ve-…….......…-to mi-…….......…-stra …….......…-ces-si-tà

3. mar-mel-…….......…-ta …….......…-men-to li-bel-lu-…….......…

2 Dividi le parole in sillabe, poi indica le monosillabe con la lettera M (5), le bisillabe con la lettera B (8), le trisillabe con la lettera T (9) e le polisillabe con la lettera P (8).

1. eventualmente (…....…) 2. ma (…....…) 3. virtù (…....…) 4. re (…....…) 5. paese (…....…) 6. domani (…....…) 7. quando (…....…) 8. amico (…....…) 9. disposizione (…....…) 10. dimagrimento (…....…) 11. partire (…....…) 12. fratello (…....…) 13. tuono (…....…) 14. scrittura (…....…) 15. borchia (…....…) 16. giù (…....…) 17. apostrofo (…....…) 18. divisione (…....…) 19. grammatica (…....…) 20. considerevolmente (…....…) 21. con (…....…) 22. natura (…....…) 23. vedere (…....…) 24. babbo (…....…) 25. mamma (…....…) 26. tra (…....…) 27. cane (…....…) 28. serenamente (…....…) 29. regola (…....…) 30. casa (…....…)

3 LESSICO A coppie, scrivete delle parole di senso compiuto anagrammando i seguenti gruppi di sillabe.

1. la-vo-ta

2. zio-na-ne

3. a-no-bi-ta

4. tà-ri-ca

5. der-qua-no

6. o-si-a

7. cia-ta-bat

8. cal-to-re-cia

9. te-pon

10. me-co-gno

11. scien-co-za

12. to-bi-a

4 Individua le parole divise in sillabe in modo errato e riscrivile correttamente. Attenzione: due parole sono state divise in modo giusto!

1. con-tra-vven-zi-o-ne ........................................................

2. pi-a-nis-ta ..............................................................................

3. a-ccom-pa-gna-me-nto ..................................................

4. pa-le-stra ................................................................................

5. co-no-sce-nza ......................................................................

6. flu-i-do .....................................................................................

7. gran-dez-za ...........................................................................

8. a-ndam-mo ............................................................................

9. a-mmi-ra-re ..........................................................................

10. sci-ac-qua-re ........................................................................

11. co-nquis-ta-re .....................................................................

12. soa-ve .......................................................................................

13. bri-ga-nte ..............................................................................

14. dr-o-me-da-ri-o ...................................................................

15. ra-cchi-u-de-re ....................................................................

16. ca-lpe-stio ..............................................................................

5 INVALSI Qual è l’esatta divisione in sillabe della parola cambiai?

A cam-bi-ai perché -ai è un dittongo e costituisce una sillaba a sé.

B ca-mbi-ai perché due consonanti vicine non vanno mai divise.

C camb-iai perché -iai è un trittongo e costituisce sillaba a sé.

D cam-biai perché la consonante b forma una sillaba con il trittongo -iai.

6 A coppie, ricavate quattro parole di senso compiuto in ciascun gruppo unendo con una freccia la sillaba della prima colonna a quella della seconda colonna.

1. a lo or mo sal glio col to

2. cuo bro pon io gua te li re

3. om a sco no tre bra bo glio 4. pa ve chia co ta dre ar sca

7 LESSICO Crea nuove parole invertendo l’ordine delle sillabe.

1. sole 2. lame 3. scava 4. doni

5. vista 6. nasce 7. pera 8. mali

9. lime 10. mora 11. rase 12. nano

13. noti 14. roco 15. rema

8 Dividi in sillabe le seguenti parole.

1. ospedale ..........................................

2. rovina ................................................

3. ammirazione .................................

4. trasparire ........................................

5. assolto ..............................................

6. ottobre ..............................................

7. gengive .............................................

8. manifattura ....................................

9. quadreria ........................................

10. acquario ...........................................

11. astro ...................................................

12. minestra ..........................................

13. circondare .......................................

14. lucidità ..............................................

Monosillabe Bisillabe Trisillabe Polisillabe leso o-spe-da-le

15. brivido ...............................................

16. borseggiatore ...............................

17. accompagnato ..............................

18. ospite .................................................

19. inginocchiare ................................

20. arbitro ...............................................

21. bellissimo ........................................

9 Inserisci correttamente le parole nella tabella, suddividendole in monosillabe (8), bisillabe (6), trisillabe (13) e polisillabe (6). letteratura – ampliamento – gru – cittadinanza – beato – Martina – Marte – mole – sé – solare – salita –bello – pioveva – più – ciò – gesso – anitra – questo – donna – amica – scritture – civiltà – è – giù – pianura – rivale – scolastico – assurdo – parrocchia – eventualità – già – lì – domandava

L’accento

L’accento tonico

La gàtta, in cìma all’àlbero, scrùta l’orizzónte cóme un piràta in cérca di nàvi da assaltàre.

Come avrai notato leggendo la frase dell’esempio, quando si pronuncia una parola, la voce si appoggia con maggiore intensità su una delle sue sillabe.

L’elevazione del tono della voce su una sillaba della parola si chiama accento tonico.

La sillaba accentata è la sillaba tonica. La vocale di tale sillaba si chiama vocale tonica.

Le altre sillabe sono dette atone, cioè senza accento: albero = àl- (tonica) -be- (atona) -ro (atona).

In base alla posizione della sillaba tonica, le parole possono essere:

• tronche, se hanno l’accento sull’ultima sillaba: so-gnò, pe-rò;

• piane, se hanno l’accento sulla penultima sillaba: do-ló-re, dòn-na, bal-có-ne;

• sdrucciole, se hanno l’accento sulla terzultima sillaba: tà-vo-lo, pò-ve-ro, dif-fì-ci-le;

• bisdrucciole, se hanno l’accento sulla quartultima sillaba: re-gà-lame-lo, pàs-sa-me-li. Nella maggior parte dei casi le parole italiane sono piane.

Quando alcune parole monosillabiche prive di accento, come le particelle mi, ti, si, ci, vi, ne, lo, si uniscono nella pronuncia alla parola precedente, sono dette enclitiche (inclinate indietro): man-gia-lo, man-da-ci, dim-mi. Quando si uniscono alla parola seguente, come gli articoli, le particelle pronominali e le preposizioni, sono dette proclitiche (inclinate in avanti): il libro, mi piego, di nuovo.

GrammaFAQ

COME SI DICE?

A volte capita di avere dei dubbi sulla pronuncia di alcune parole: si dice àmaca o amàca?, èdile o edìle? Una risposta corretta c’è! Nella seguente tabella troverai alcuni tra i più frequenti errori nella pronuncia degli accenti tonici e la loro versione corretta. Cerca di memorizzarli tutti per non avere più dubbi!

non si dice... ma si deve dire... àmaca amàca

concàvo còncavo dissuàdere dissuadére èdile edìle fortuìto fortùito gratuìto gratùito ìnfido infìdo persuàdere persuadére rùbrica rubrìca sàlubre salùbre

L’accento grafico

L’accento tonico viene segnato solo in alcuni casi nei quali prende il nome di accento grafico o semplicemente accento.

Nella lingua italiana si usano tre tipi di accento:

• grave: indica un suono aperto. Si usa sulle vocali à, ì e ù: università, partì, gioventù e sulle vocali è e ò aperte: caffè, interverrò;

• acuto: indica un suono chiuso. Si usa sulle vocali é e ó chiuse: poté, córso;

• circonflesso: indica una contrazione e si usava anticamente: tôrre per togliere, fûro per furono. Può essere segnato per indicare la contrazione di due vocali: principî, varî.

L’accento grafico è obbligatorio:

• sulle parole tronche bisillabe e polisillabe: portò, benché, carità, lealtà;

• sui monosillabi che terminano con due vocali: più, piè, può, ciò, già, giù, tranne qui e qua che si scrivono senza accento;

• sui composti di tre, re, blu, su: trentatré, viceré, rossoblù, lassù;

• su alcuni monosillabi per distinguerli da altri di uguale grafia ma di significato diverso:

dà voce del verbo dare

Luca dà un bacio al fratellino. da preposizione Vengo da Torino.

dì nome (= giorno)

Lavora sempre, notte e dì. di preposizione Arrivò di notte.

lì avverbio Passò di lì. li pronome Li rividi.

là avverbio Vai là. la articolo La ruota.

né congiunzione Né oggi né domani. ne pronome Ne incontrai uno.

è voce del verbo essere Carlo è un poeta. e congiunzione Acqua e vino.

sé pronome Lo prese con sé. se congiunzione Ti telefono, se vuoi.

tè nome Mi offrirono del tè. te pronome Non te lo dirò.

sì avverbio Disse di sì. si pronome Si scambiarono gli indirizzi.

L’accento grafico viene segnato per evitare equivoci fra parole che hanno la stessa grafia, le cosiddette omografe.

còlto voce del verbo cogliere cólto aggettivo (= istruito)

lèggere verbo leggère aggettivo (= poco pesanti)

àltero voce del verbo alterare altèro aggettivo (= dignitoso)

cómpito nome compìto aggettivo (= cortese)

LA PRONUNCIA ESATTA

Il dizionario segnala l’accento tonico di tutte le parole, indicandone quindi la pronuncia:

amaca [a-mà-ca] n.f. Lettino di rete o di tela appeso tra due sostegni fissi: Voglio mettere in giardino un’amaca.

pésca (attività di cattura dei pesci) col dizionario D re

baule [ba-ù-le] n.m. Cassa da viaggio usata un tempo per trasportare oggetti personali: In soffitta ho un baule pieno di vecchi libri.

Distingue anche l’accento grave (`) da quello acuto (´) per indicare se le vocali e ed o debbano essere pronunciate aperte o chiuse:

pèsca (frutto)

Altri esercizi interattivi

1 Nel seguente elenco di parole sono stati dimenticati 12 accenti. Segnali tu.

gioventu – giu – settembre – correra – stanza – mai – percio – va – lunedi – verra – silenzio – fa – quassu – puo – Gesu – tardi – sta – caffe – me –ventitre – su – finche

2 Segna l’accento tonico sulle parole sottolineate. Serviti del senso della frase e del dizionario.

1. Chiese perdono per averlo offeso. 2. I miei nipoti perdono spesso le chiavi di casa. 3. Mi ha seguito a lungo mentre mi dirigevo alla stazione. 4. Il seguito del filmato sulla Resistenza sarà trasmesso venerdì. 5. Il fratello di Laura è capitano di vascello. 6. Me ne capitano di tutti i colori. 7. Ho lavato le tendine di pizzo della mia camera. 8. È caduto malamente e si è strappato il tendine. 9. L’investigatore fin dall’inizio aveva intuito chi era il colpevole. 10. È una persona dall’intuito spiccato, è veramente sensibile. 11. Impari facilmente a memoria la poesia? 12. Fra i due la lotta era impari. 13. Ho letto un articolo sulla vita dei principi di Danimarca. 14. È una persona dai saldi principi morali.

3 INVALSI Quale dei seguenti gruppi contiene una parola tronca, una piana e una bisdrucciola enclitica?

A gatto, patata, città

B telefonami, dirò, libro

C comunicamelo, dolore, pero

D tavolo, dà, povero

4 PRODUZIONE Utilizza le seguenti coppie di parole omografe per scrivere sul quaderno una frase di senso compiuto per ciascuna parola.

1. elèttrici/elettrìci 2. circùito/circuìto 3. sègnalo/segnàlo 4. tènere/tenére 5. bàlia/balìa 6. càpito/capìto

5 Inserisci nelle frasi il monosillabo corretto scelto fra i due proposti tra parentesi. 1. Sauro non ha telefonato (né/ne) ……........…… ieri (né/ne) ……........…… oggi. 2. Alla nonna non piace il caffè, beve solo (tè/te) ……........…… . 3. Venite subito (quì/qui) ……........…… , ho bisogno di voi. 4. Laura è sicura e autonoma, vuole fare tutto da (sé/se) ……........…… . 5. Sposta questa sedia, mettila (la/là) ……........…… vicino alla cassapanca. 6. La mamma non mi (da/dà) ……........…… il permesso per andare al cinema. 7. (Si/Sì) ……........…… grazie, ne mangerei volentieri un’altra fetta. 8. Il medico gli ha prescritto mezz’ora di cyclette due volte al (di/dì) ……........…… .

6 Segna l’accento tonico sulle parole elencate e classificale sul quaderno dividendole in tronche (2), piane (12), sdrucciole (10) e bisdrucciole (1). danza – marina – tesoro – garzone – reazione – maestrale – andò – frangia – lievita – girasole – sillaba –bambino – diventano – amaca – segheria – Africa – lucido – liberare – ossigeno – possibile – pampino –verifica – angolo – libertà – ricordatevelo

7 Sottolinea il termine, fra i due proposti, adatto al significato di ciascuna frase. 1. Angelo e Piero si pèrdono/perdòno d’animo facilmente. 2. Nettàre/nèttare le melanzane della buccia, perché è amara. 3. Domani leggerò il séguito/seguìto della storia. 4. Dario cerca sempre di tenére/ tènere testa a chiunque! 5. Non so ancóra/àncora dove trascorrerò le vacanze la prossima estate. 6. La città era compresa entro un circùito/circuìto di diciotto chilometri. 7. Sarete avvertiti con raccomandata postale entro la prima dècade/decàde di settembre. 8. Verso le ore quindici sono state avvertite alcune leggère/lèggere scosse di terremoto.

8 A coppie, nelle seguenti frasi sottolineate le parole proclitiche (9) e cerchiate quelle enclitiche (5).

1. Me ne andrò domani. 2. Vacci subito, ti aspettano. 3. Ve lo racconterò quando ci rivedremo. 4. Vestiti con eleganza e cura il tuo aspetto. 5. Non te lo far ripetere, mangialo tutto! 6. Fermatevi, mangeremo un piatto di spaghetti insieme. 7. Ti cercavano; presentati in orario!

9 PRODUZIONE Componi sul quaderno un breve testo che contenga i seguenti monosillabi. dì – è – là – né – sé

10 Segna l’accento grafico dov’è obbligatorio (16), inoltre individua e correggi le parole accentate erroneamente (4). Spiega di che tipo di errore si tratta.

1. Andro in citta domani mattina. 2. Gli disse di venire qui ma non sì mosse. 3. Non mi piace ne la marmellata, ne la cioccolata. 4. Ti dò un consiglio: non bere piu tè perche ti fa male. 5. Li ho incontrati in piazza e sono rimasto li con loro a parlare. 6. Se ne penti amaramente perche non lo aveva portato con se. 7. Da un po’ di tempo il mio cane Tom non mi da retta. 8. Se né stette buono per tutto il di. 9. Si, ti accontentero, ma esci subito di qui. 10. «Ti ricordi di mè?» «Si, sei il ragazzo che abitava nella casa in fondo al vicolo». 11. Lassu in soffitta ho trovato dei vecchi giornalini.

Parole accentate erroneamente:

Quando lo istrice raggiunse il ruscello, vide che nella acqua ci era una anatra che, cantando, si insaponava.

Sicuramente nella lettura di questa frase avvertirai dei suoni sgradevoli e fastidiosi, dovuti all’accostamento tra due vocali: lo istrice, nella acqua, ci era, una anatra, si insaponava. Perché la lettura risulti più scorrevole, si elimina la vocale finale della prima parola inserendo il segno grafico /’/ (l’istrice, nell’acqua, c’era, un’anatra, s’insaponava):

Quando l’istrice raggiunse il ruscello, vide che nell’acqua c’era un’anatra che, cantando, s’insaponava.

La caduta, segnalata con l’apostrofo, dell’ultima vocale non accentata di una parola davanti a un’altra che inizia anch’essa per vocale si definisce elisione.

L’elisione è obbligatoria:

• con gli articoli lo, la e con le preposizioni articolate formate da essi: l’occhio, l’anima, nell’albero, nell’acqua;

• con gli aggettivi dimostrativi quello, quella: quell’imbuto, quell’amica;

• con gli aggettivi bello, santo, santa: bell’uomo, sant’Antonio, sant’Anna;

• con l’avverbio ci seguito dai verbi essere ed entrare: c’era, c’entrava;

• nelle particolari espressioni: d’altronde, senz’altro, quand’ecco, tutt’al più, a quattr’occhi, d’ora in poi, d’allora, d’altra parte, l’altr’anno, sott’occhio, mezz’ora, pover’uomo, buon’anima;

• davanti ai numeri la cui pronuncia inizia per vocale: l’11 marzo.

L’elisione è facoltativa:

• con gli aggettivi dimostrativi questo, questa: quest’anno o questo anno; quest’estate o questa estate;

• con l’articolo indeterminativo una: un’arma o una arma;

• con l’aggettivo femminile bella: bell’idea o bella idea;

• con le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, ne: m’illuse o mi illuse, t’aspettai o ti aspettai, s’accorse o si accorse…;

• con la congiunzione anche seguita dai pronomi personali io, egli, ella: anch’io o anche io, anch’egli o anche egli;

• con i pronomi personali lo, la: l’alzò o lo alzò, l’allargò o la allargò;

• con la preposizione di: d’inverno o di inverno, d’accordo o di accordo;

• con gli avverbi come e dove davanti alle voci del verbo essere: com’era o come era, dov’è o dove è.

L’elisione è vietata:

• con gli articoli determinativi lo e la e le preposizioni articolate davanti a parole che iniziano con ia, ie, io, iu: lo iato, la iena, dello iodio, della iuta;

• con l’articolo indeterminativo uno, perché quando è necessario viene sostituito dalla forma tronca un: un amico;

• dopo la preposizione da per non confonderla con la preposizione di: da amare. Fanno eccezione le locuzioni: d’altra parte, d’altronde, fin d’ora, fin d’allora, d’altro canto;

• con i pronomi personali li, le: li aspetto, le inviterò;

• con la particella pronominale ci quando si trova davanti a parola che inizia per a, o, u, ha: ci aiuterà, ci offrì, ci unisce, ci ha invitato.

Esercizi

1 Sottolinea le parole che presentano un’elisione (13), poi riscrivile con le vocali cadute.

1. L’unica volta che ti ho chiesto un favore me l’hai rifiutato.

2. Dov’è quell’albero di cui mi hai parlato?

3. Anch’io ho letto l’opera di quell’artista.

4. Cosa c’era nell’altra stanza e nell’armadio?

5. Sull’aereo c’erano molti turisti giapponesi.

6. Sarà per un’altra volta, te lo prometto.

2 Scrivi l’articolo determinativo davanti alle parole: scegli tra lo (2), la (5), l’ (18).

1. ….....… elefante 2. ….....… orecchio 3. ….....… erba 4. ….....… aiuola 5. ….....… anguria 6. ….....… panca 7. ….....… onestà 8. ….....… angolo 9. ….....… casa 10. ….....… uva 11. ….....… imbuto 12. ….....… zoccolo 13. ….....… idea 14. ….....… orso 15. ….....… maglia 16. ….....… intenzione 17. ….....… zia 18. ….....… umidità 19. ….....… alba 20. ….....… erba 21. ….....… Inghilterra 22. ….....… evasore 23. ….....… azienda 24. ….....… Calabria 25. ….....… sparo Altri esercizi interattivi

3 Scrivi l’articolo indeterminativo davanti alle parole: scegli fra un’ (8), un (10).

1. ….....… anatra 2. ….....… amore 3. ….....… piede 4. ….....… inferno 5. ….....… altro 6. ….....… angelo 7. ….....… aula

8. ….....… uovo 9. ….....… altra 10. ….....… umiliazione 11. ….....… angolo 12. ….....… ingegnere 13. ….....… uomo 14. ….....… orecchino 15. ….....… elettricità 16. ….....… impresa 17. ….....… imprudenza 18. ….....… unità

4 Scrivi l’aggettivo quello (4), quella (4), quell’ (12) davanti alle parole.

1. ostrica 2. uscio 3. strega 4. allodola 5. alleanza 6. mano 7. bambola 8. antologia 9. spazzino 10. interesse 11. operaio 12. scopo 13. uovo 14. ipotesi 15. albero 16. zoccolo 17. zucchero 18. invenzione 19. catena 20. ora

5 INVALSI In quale, tra le seguenti espressioni, l’elisione non è vietata?

A Li aspetterò in stazione: hanno detto che arriveranno con il treno delle 23.

B Ci hanno assalito delle iene!

C Non senti anche tu un orribile olezzo?

D Questa estate è stata davvero caldissima.

6 Riscrivi le frasi al singolare. Attento a usare l’apostrofo!

Ci sono delle oche. C’è un’ oca.

1. Ci sono delle allodole che volano laggiù.

2. Ci sono delle api che ronzano.

3. Ci sono degli indizi sicuri.

4. Ci sono degli indovinelli divertenti su quel giornaletto.

5. C’erano degli operai al lavoro.

6. Quelle automobili ci sono passate vicino a forte velocità.

7. Nel giardino di Luca ci sono due amache.

7 Nelle seguenti frasi, correggi gli errori (12).

1. Antonio è stato un’amico di mio fratello ai tempi dell’asilo. 2. San Andrea e san Paolo sono molto venerati nella mia famiglia. 3. Si è ferito ed è stato portato immediatamente allo ospedale. 4. Incontriamoci alle otto davanti alla uscita della palestra. 5. Un’altr’anno ci ritroveremo a Riccione. 6. Che bel scherzo ti hanno fatto per il tuo compleanno! 7. È un bello uomo, non ti pare? 8. Lo anno prossimo trascorrerò le vacanze in una isola dello Egeo. 9. Non ti interessa lo ascolto delle parole di quello oratore?

8 In questo esercizio mancano le istruzioni per eseguirlo. Svolgi l’esercizio, poi scrivi la consegna che ti sembra opportuna.

Consegna:

1. un istrice 2. un armonia 3. un altro 4. un affare 5. un opera 6. un enormità 7. un automobile 8. un allegria 9. un esempio 10. un ippopotamo 11. un analisi 12. un acqua 13. un anno 14. un istruzione 15. un oca 16. un inno 17. un età 18. un unità 19. un espulsione 20. un inversione

Il troncamento

Il professore Gilberti sentì un grande trambusto e vide che in classe nessuno alunno era al suo posto.

Il professor Gilberti sentì un gran trambusto e vide che in classe nessun alunno era al suo posto.

Il suono della prima frase risulta fastidioso, migliora invece nella seconda frase, con la caduta delle vocali nelle parole professore, grande e nessuno, che in questo caso non vengono sostituite con l’apostrofo.

La soppressione della vocale o della sillaba in fine di parola, davanti a un’altra che inizi per vocale o consonante, si definisce troncamento. La parola troncata non vuole l’apostrofo.

Il troncamento è obbligatorio:

• con l’articolo uno e i suoi composti (alcuno, nessuno, ciascuno): un armadio, alcun aiuto, nessun altro, ciascun ragazzo;

• con bello, santo, quello davanti a nomi che iniziano per consonante: bel ragazzo, san Francesco, quel pilota;

• con buono davanti a vocale o consonante: buon anno, buon riposo;

• con i nomi signore, professore, ingegnere, dottore, cavaliere e suora seguiti da un nome proprio: il signor Carli, il professor Zanzani, l’ingegner Totti, il dottor Pieri, il cavalier Pennisi, suor Amelia;

• con frate davanti a un nome proprio che inizi per consonante: fra Guglielmo, ma frate Angelo;

• con parole come amore, bene, fino, male, fiore usate in particolari espressioni: amor proprio, ben detto, ben fatto, fin qui, mal di testa, fior di quattrini.

Il troncamento è facoltativo:

• con quale, tale davanti a consonante o vocale: qual/quale vizio, tal/tale uomo;

• con ora e i suoi composti: or/ora dunque, ancor/ancora di più;

• con l’aggettivo grande: gran/grande frastuono.

Il troncamento è vietato:

• davanti a parole che iniziano per s impura (cioè s + consonante), gn, ps, z, x: un bello scoiattolo, quello gnomo, quello psichiatra, uno zufolo, uno xilofono. Si scrive però san Zeno e san Stanislao;

• con le parole al plurale: buoni amici, quelle emozioni…

GrammaFAQ

COME DISTINGUERE UN TRONCAMENTO DA UN’ELISIONE?

Davanti a una parola che comincia per vocale può sorgere qualche incertezza se troncare la parola o eliderla, utilizzando l’apostrofo. Niente panico! Esiste una regola pratica che consente di non sbagliare. Nel momento di indecisione poniti questa domanda: la parola a cui è stata tolta una sillaba può essere posta davanti a un’altra parola che comincia per consonante?

Se sì, si tratta di troncamento, in caso contrario si ha un’elisione e dunque è necessario l’apostrofo.

Facciamo una prova:

Qual è qual desiderio, qual buon vento troncamento

Buon amico buon viaggio troncamento

Pover’uomo pover bambino (non si dice) elisione

L’apocope

Una particolare forma di troncamento è l’apocope (dal greco apokopé = «taglio»), che nei seguenti casi richiede l’apostrofo per indicare la caduta dell’ultima sillaba:

• po’ = poco Dammi un po’ di vino.

• mo’ = modo A mo’ di esempio.

• to’ = togli (= prendi) To’ il pallone!

• ca’ = casa Ca’ Erbosa.

• be’ = bene Be’, continua tu!

Vengono apostrofati gli imperativi tronchi:

• da’ = dai Da’ a Mario il suo zaino.

• fa’ = fai Fa’ subito un salto.

• sta’ = stai Sta’ zitto, ti prego.

• di’ = dici Di’ quello che sai.

Il troncamento di piede = piè viene eccezionalmente segnato con l’accento: a piè di pagina.

Esercizi

1 Sottolinea le parole che hanno subito un troncamento (6) e riscrivile con la vocale o la sillaba cadute.

1. Ha un buon rapporto con gli amici. ( )

2. Ho preso un appuntamento dal dottor Nisi. ( )

3. Quel ragazzo ha spesso mal di testa. ( )

4. Sei un gran bugiardo. ( )

5. Hanno discusso a lungo ma non hanno raggiunto nessun accordo. (……………………......…………)

Altri esercizi interattivi

2 INVALSI In quale frase è presente un errore che riguarda l’elisione e uno che riguarda il troncamento?

A Un’amico dello zio mi ha regalato un bel accendino.

B Uscita dall’acqua trovai sulla riva un’ostrica.

C Andrai alla festa di San Giovanni o di Sant’Antonio?

D Qual è l’ultimo libro che hai letto?

3 Davanti ad ogni nome scrivi la parola santo opportunamente adattata con l’elisione o il troncamento. Scegli fra santo (1), santa (3), san (8), sant’ (6).

1. Paolo 2. Chiara 3. Sabino 4. Giovanni 5. Michele 6. Anna 7. Stefano 8. Basilio 9. Andrea 10. Teresa 11. Agnese 12. Agata 13. Lucia 14. Eulalia 15. Giorgio 16. Marco 17. Biagio 18. Antonio

4 A coppie, nelle frasi che seguono sottolineate le parole in cui è presente l’elisione (13) e cerchiate quelle in cui c’è il troncamento o l’apocope (8).

1. In men che non si dica risolve un difficile problema. 2. S’impegnò in un’impresa rischiosa. 3. Di’ sempre quel che pensi! 4. Fa’ l’inchino a mo’ di cavaliere! 5. C’ero anch’io fra gl’invitati. 6. Quell’aria era irrespirabile. 7. Mentre un’altra persona parla sta’ zitto. 8. S’accostò all’orecchio del babbo e gli chiese il permesso di andare in giardino. 9. Fa’ pure, non ho però l’intenzione di aspettarti ancora. 10. Il pover’uomo non sapeva dove andare e la buon’anima di fra Clemente lo prese con sé.

5 PRODUZIONE Componi sul quaderno una frase con ciascuno dei seguenti monosillabi. po’ – ca’ – da’ – fa’ – sta’ – di’ – va’ – mo’ – be’

6 Intervieni opportunamente su ciascuna coppia di parole, poi indica con la lettera E (5) se hai effettuato un’elisione, con la lettera T (7) se hai effettuato un troncamento.

1. bello quaderno

2. suora Anna

3. ci era

4. della uva

5. quello turista

6. la estate

7. frate Cristoforo

8. nobile donna

9. quale è

10. santo Igino

11. una arma

12. bene detto

7 PRODUZIONE Inventa un breve testo utilizzando le elisioni e i troncamenti elencati. c’era – l’elefante – nessun altro – sull’albero – l’ippopotamo – buon consiglio – nell’acqua

8 Inserisci la forma corretta per completare il significato della frase scegliendola tra quelle proposte e rispondi alla domanda.

da – dà – da’

1. Ti prego, ……....… questa lettera a Lucia. 2. Il treno proveniente ……....… Pescara ha venti minuti di ritardo.

3. Non mi ……....… molto affidamento quell’individuo.

Quale delle tre forme serve a dare un comando, un ordine o un invito? ……....…

I segni di punteggiatura

«Ciao Luca, quando sei tornato da Venezia?»; «Ciao Sara, sono tornato ieri: purtroppo oggi dovevo rientrare al lavoro!».

Quando si parla vengono fatte pause di varia lunghezza e la voce subisce variazioni di tono a seconda del concetto che vogliamo esprimere; l’intonazione permette così di rendere più efficace il discorso e facilitare la comprensione e la comunicazione.

I segni di punteggiatura o interpunzione riproducono le pause e le intonazioni del parlato nella lingua scritta.

I segni di punteggiatura sono:

• il punto . • i puntini di sospensione ...

• la virgola , • le virgolette « » “ ”

• il punto e virgola ; • le parentesi ( ) [ ]

• i due punti : • il trattino –

• il punto interrogativo ?

• il punto esclamativo !

• la lineetta

• l’asterisco *

Per ciascuno di essi ti indicheremo le norme generali che è bene rispettare, tenendo comunque presente che l’uso della punteggiatura è molto soggettivo e caratterizza lo stile personale di scrittura di ognuno.

Il punto o punto fermo .

Il punto indica una pausa lunga e si usa alla fine di un periodo o di una frase semplice. Dopo il punto si usa sempre la lettera maiuscola: Si è fatto molto freddo. Penso che nevicherà.

Se lo stacco tra due frasi è netto, oltre a segnare il punto si va a capo; la seconda frase inizia su una riga nuova e costituisce un nuovo capoverso.

Il punto si usa anche nelle parole abbreviate e nelle sigle:

Sig. = Signore

Ing. = Ingegnere

c.m. = corrente mese

La virgola ,

La virgola indica una pausa breve. Si usa:

• per separare gli elementi di un elenco; l’ultimo elemento è preceduto non dalla virgola ma dalla congiunzione e: Al parco ho visto Luca, Giovanni e Sara.

Il cartolaio mi ha venduto un astuccio, due quaderni e tre penne.

• per separare le proposizioni coordinate di un periodo: Luigi entrò in casa, telefonò a Maria, si accordò con lei e uscì di nuovo.

• per separare proposizioni coordinate introdotte dalle congiunzioni ma, però, anzi, invece:

O.N.U. = Organizzazione delle Nazioni Unite

G.U. = Gazzetta Ufficiale

T.C.I. = Touring Club Italiano

GrammaFAQ

La virgola non si usa MAI:

QUANDO NON SI USA LA VIRGOLA?

• fra il soggetto e il verbo (predicato): io mangio e non io, mangio

• fra il verbo (predicato) e il primo complemento oggetto: io mangio la mela e non io mangio, la mela

• davanti alle congiunzioni e, né, o: devo acquistare un quaderno e una gomma e non devo acquistare un quaderno, e una gomma

È un ragazzo intelligente, ma è anche molto timido. Si era fatto tardi, però uscì ugualmente.

• per separare le proposizioni subordinate introdotte dalle congiunzioni poiché, quando, mentre, anche se, benché, sebbene: Si fece preparare una sostanziosa merenda, poiché era affamato. Andò a scuola, benché avesse la febbre.

• per isolare il vocativo: Non gridare, Fabio. Ti voglio bene, Simone.

• per segnalare un inciso o un’affermazione: Il caffè, come tutti sanno, è una bevanda eccitante. Ho rivisto Luigi Carlini, un mio compagno di scuola, dopo tanto tempo.

Il punto e virgola ;

Il punto e virgola indica una pausa più breve del punto e più forte della virgola. Si usa per unire più proposizioni in un periodo senza interrompere l’unità di pensiero di quest’ultimo:

Mio fratello ha un carattere aperto, è estroverso e simpatico; tutti i suoi amici lo invitano alle loro feste di compleanno perché le rallegri.

I due punti :

I due punti indicano una breve pausa prima di una spiegazione. Si usano:

• generalmente prima di un elenco: In quella salumeria potrai comprare tante cose buone: prosciutto, salame, burrata e mozzarella.

• per introdurre la spiegazione di quanto detto precedentemente: Gli scolari fecero silenzio: stava per entrare il dirigente.

• per introdurre il discorso diretto: Laura mi disse: «Mi devi raccontare tutto nei minimi particolari».

Il punto interrogativo ?

GrammaFAQ

QUANDO NON SI USANO I DUE PUNTI?

I due punti non si usano MAI tra il predicato e il complemento oggetto, anche qualora sia costituito da un elenco di oggetti o persone.

Simone legge fumetti, racconti e romanzi e non

Simone legge: fumetti, racconti e romanzi

Il punto interrogativo indica un’intonazione della voce ascendente tipica delle frasi che esprimono una domanda diretta. È seguito dalla lettera maiuscola: Mi puoi prestare la tua bicicletta? Sì, certamente.

Il punto esclamativo !

Il punto esclamativo indica un’intonazione della voce discendente tipica di una frase esclamativa. È seguito dalla lettera maiuscola: Che bella sorpresa mi hai fatto! Non me l’aspettavo davvero. Che gioia!

I puntini di sospensione ...

I puntini di sospensione (sempre in numero di tre) segnalano che il discorso viene sospeso:

• per esprimere imbarazzo, meraviglia, incertezza, minaccia:

In effetti non saprei…

Non ci posso credere… sei qui!

• per segnalare l’interruzione di una frase che si ritiene inutile completare, ma di cui si intuisce la conclusione:

Mi sono spiegato? A buon intenditor…

Le virgolette « » “ ”

Esistono le virgolette basse (« ») e le virgolette alte (“ ”); sono equivalenti e vengono usate:

• per contrassegnare il discorso diretto: Mi disse: «Non crederai di aver vinto!».

• per contrassegnare una citazione:

Nel vocabolario alla voce «didascalia» si legge: «Breve frase posta sotto un’illustrazione allo scopo di spiegarla».

• per evidenziare una parola o un’espressione usata in modo ironico, non usuale, scherzosa: Carlo è un “mostro” in algebra.

• per citare i titoli di libri, film, giornali: “La tregua” di Primo Levi; il “Corriere della Sera” .

Le

parentesi ( ) [ ]

Le parentesi possono essere tonde ( ) e quadre [ ].

Le parentesi tonde vengono utilizzate:

• per isolare un inciso:

Se fossi molto ricco (ma non lo sono) ti regalerei un palazzo a Venezia.

• per segnalare una spiegazione, un esempio, il nome di un autore: Il bosco era fitto, impraticabile, Cosimo doveva aprirsi la strada. (I. Calvino)

Le parentesi quadre servono a inserire nel testo lettere o parole che non ci sono, per

Il trattino –

Il trattino si usa:

• per unire due parole che vengono accostate senza formare una parola composta: la partita Milan-Roma, il cane-poliziotto;

• per dividere le sillabe andando a capo.

Le lineette

Le lineette si usano:

• per introdurre il discorso diretto al posto delle virgolette:

– Dove andate in vacanza? – ci chiese Stefania.

• per segnalare gli incisi: Le merendine – specialmente quelle con il cioccolato – sono molto gradite ai bambini.

L’asterisco *

L’asterisco serve per indicare al lettore che la parola così contrassegnata è spiegata in una nota.

Se ripetuto tre volte (***) sostituisce un nome che non si vuole citare:

Il bravo venne a riferire che il giorno avanti il Cardinal Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, era arrivato a ***, e ci starebbe tutto quel giorno. (A. Manzoni)

Esercizi

Altri esercizi interattivi

PUNCTUATION MARKS . full stop , comma : colon ; semicolon ? question mark ! exclamation mark “ ” quotation marks ( ) brackets

1 Nelle seguenti frasi, inserisci le virgole (7) e i due punti (2).

1. Marco il più simpatico dei miei cugini mi ha invitato alla sua festa di compleanno.

2. Per andare in presidenza devi salire le scale percorrere il corridoio che è a sinistra entrare poi nella quinta stanza a destra.

3. Carlo è davvero ingordo per merenda ha mangiato tantissime cose due panini una fetta di torta di cioccolata un gelato e delle patatine.

4. Claudia mi salutò dicendomi «A domani!».

2 INVALSI Quale segno di punteggiatura indica una pausa breve?

A punto B due punti C virgola D punto e virgola

GrammaCLIL

3 Inserisci i segni di punteggiatura mancanti (4 punti fermi, 7 virgole).

Una tartaruga e una lepre continuavano a far discussioni sulla loro velocità Finalmente fissarono un giorno e un punto di partenza e presero il via La lepre data la sua naturale velocità non si preoccupò della cosa si buttò giù sul ciglio della strada e si addormentò La tartaruga invece consapevole della sua lentezza non cessò di correre e così passando avanti alla lepre che dormiva raggiunse il premio della vittoria

4 A coppie, inserite nelle seguenti frasi le virgole (15), i due punti (3), le parentesi (2 coppie), i puntini di sospensione (3), le virgolette (1 coppia).

1. Usa queste matite per rappresentare un bosco alberi cespugli sassi e un parco giochi scivolo panchine e giostra. 2. Con materiale di recupero come colla forbici scotch spago elastici si possono creare costumi e maschere. 3. Si può giocare a oggetti parlanti utilizzando i seguenti oggetti forchetta e coltello tappo e bottiglia calzino e scarpa gomma e matita. 4. Cerca di esprimere con il volto le seguenti sensazioni paura freddo gioia caldo rabbia. 5. Il fratellino di Lucia ripeteva sempre le stesse sillabe ba-ba ma-ma da-da.

5 Nelle seguenti frasi, è stata usata scorrettamente la punteggiatura. Riscrivi le frasi sul quaderno inserendo i segni di interpunzione adatti.

1. Che cosa significa, il proverbio (a caval donato non si guarda in bocca)! 2. Mi offri, una tazza; di tè disse Claudio. 3. Non è né cattivo né antipatico ma la sua compagnia non mi piace. 4. Il mio gatto siamese ha quattro mesi; è di colore chiaro; ha le zampe bianche: gli occhi azzurri come il cielo sereno! 5. Ho conosciuto Tonio; un bravo giardiniere: come pota - taglia - coltiva - annaffia lui, non c’è nessun altro? 6. Il mio vicino di casa; tutte le volte che mi incontra mi ferma: mi parla con voce seria e severa come se dicesse cose importantissime.

6 Osserva con attenzione le frasi qui di seguito e stabilisci la consegna opportuna (puoi aiutarti scegliendo fra quelle fin qui date). Quindi esegui l’esercizio.

Consegna:

1. Non sono stanco non ho sonno Posso rimanere ancora un po’ 2. Ti vuoi sbrigare 3. Non si muove una foglia disse Jem guardate laggiù 4. Il principe disse Maestà i nemici sono alle porte 5. Qual è nel racconto la parola chiave Sottolineala con il rosso 6. Ogni attore del teatro antico romano impersonava un personaggio fisso il ghiottone il vecchio avaro lo sciocco il servo furbo 7. La maschera in latino era chiamata “persona” dal verbo “personare” ossia suonare più forte perché faceva da amplificatore per la voce degli attori.

7 Inserisci i segni di punteggiatura nella breve favola riportata. Ricordati di scrivere, dopo il punto, la lettera maiuscola.

La cicala dopo aver cantato tutta l’estate si trovò sprovvista di cibo quando giunse l’inverno andò a piangere miseria dalla sua vicina formica e la pregò che le desse in prestito alcuni granelli per sopravvivere fino alla nuova stagione ti restituirò il capitale con gli interessi parola di animale la formica si sa non presta volentieri e questo è il suo più piccolo difetto che facevi nella bella stagione disse a colei che le chiedeva il prestito giorno e notte cantavo per chi passava se non ti dispiace cantavi me ne rallegro molto ebbene ora balla.

da J. de La Fontaine, Oeuvres complètes, Gallimard

L’uso della lettera maiuscola

Le lettere dell’alfabeto possono essere scritte con caratteri minuscoli o maiuscoli. Normalmente si usano le lettere minuscole.

La maiuscola è obbligatoria:

• all’inizio della frase, dopo il punto fermo: I due amici erano arrivati in ritardo. Avevano perso il treno.

• dopo il punto interrogativo e quello esclamativo:

Pensi di uscire? Non lo so ancora. Che fame! Preparami un pranzo sostanzioso.

• all’inizio di un discorso diretto: Il papà disse: «Preparatevi, usciamo!».

• con i cognomi, i nomi propri di persona e animale, i soprannomi: il signor Capua, Carmen Valenti, il cane Pluto, il M

• con i nomi di festività religiose e civili: Natale, Ascensione,

• con i nomi propri geografici: Jesi, i Pirenei, il Cile, il

• con i nomi di costellazioni e corpi celesti: La Terra con il suo moto di rivoluzione gira intorno al Ma si scriverà:

La terra è stata concimata.

• con i nomi dei secoli, degli avvenimenti storici, dei movimenti culturali: il Seicento, la Rivoluzione francese, l’Umanesimo, il Romanticismo;

• con i nomi di persone sacre, i loro appellativi e con i nomi degli oggetti di culto di tutte le religioni: Dio, Madonna, Allah, il Creatore, l’Altissimo, la Croce;

• con i nomi che indicano enti, istituzioni, associazioni, squadre sportive: Alitalia, la Camera, la Croce rossa, Torino, Inter;

• con i titoli di film, libri, giornali, opere artistiche e musicali: Panorama, il David;

• con i nomi dei popoli, specialmente del passato: i Greci, i Romani, i Celti, i Piceni. Quando tali nomi hanno valore di aggettivo si scrivono con la lettera minuscola: le necropoli picene;

• nelle forme di cortesia: Egregio Signor Calbi, La informo…

• con i nomi dei corpi celesti: Proxima Centauri, Piccolo Carro, Stella Polare;

• con i nomi personificati o intesi in senso assoluto: Il poeta Virgilio ha scritto che l’Amore vince tutto.

• con i nomi Oriente, Settentrione, Occidente, Mezzogiorno, Meridione, Nord, Est, Sud, Ovest per segnalare zone geografiche;

• nelle sigle: SE, CONI, WWF. Nelle sigle più famose si può trovare la sola lettera iniziale maiuscola: Coni.

La maiuscola è vietata:

• nei nomi delle stagioni, dei mesi e dei giorni della settimana: in primavera, a luglio, questa domenica;

• negli aggettivi che indicano nazionalità: i formaggi francesi.

In altri casi è il contesto a determinare l’uso della maiuscola: il Papa (ma il papa Francesco), il Presidente (ma il presidente Mattarella).

GrammaFAQ

PERCHÉ

ALCUNE PAROLE HANNO SIA LA MAIUSCOLA

SIA LA MINUSCOLA?

Esistono delle parole che cambiano significato se scritte con l’iniziale maiuscola o minuscola.

Maiuscola

Chiesa: indica l’istituzione religiosa. Papa Francesco è a capo della Chiesa cattolica.

Stato: indica l’entità politica e giuridica sovrana, la nazione, il paese. I dipendenti dello Stato.

Borsa: indica la compravendita pubblica di valori (azioni, titoli di Stato…). La Borsa di Milano ha registrato una perdita del due per cento.

Camera: indica una delle due assemblee del Parlamento (Camera e Senato). Il TG ha trasmesso un dibattito alla Camera.

Minuscola

chiesa: indica l’edificio religioso. La chiesa di San Miniato domina la città di Firenze.

stato: è il participio passato del verbo essere. Sono stato un dipendente pubblico.

borsa: è l’accessorio di uso comune per riporre portafoglio, documenti, oggetti personali. Teresa si è comprata una borsa di pelle nera.

camera: è una stanza della nostra casa. Mi piace studiare in camera da letto.

Altri esercizi interattivi

1 Correggi le seguenti parole scrivendo, dove occorre, la lettera maiuscola (22).

pane – luca – canarino – america – orsa minore – onu – pasqua – esame –rinascimento – il monte cervino – pirenei – egregio signor cerioni –giuseppe verga – piazza aurelio saffi – il cane tobia – la juventus – il bacino del danubio

2 Nelle seguenti frasi, sono state dimenticate molte maiuscole (26). Individua gli errori e correggili.

1. Mia figlia maria vittoria si è recata in california per motivi di studio. 2. La ragazza chiese: «e tu, paola, non ridi?». 3. Il pittore Michelangelo merisi è da tutti conosciuto come il caravaggio. 4. a new york c’è la sede dell’onu. 5. trascorreremo le vacanze di pasqua a creta con la famiglia neri. 6. Il colosseo, la torre di pisa, il canal grande, il duomo di milano sono visitati da molti turisti. 7. Sono stata nel sinai e ho visitato il monastero di santa caterina che sorge sul luogo in cui mosè ebbe contatti con dio.

3 INVALSI Leggi la frase: «Gli insegnanti sono funzionari dello stato». Quale delle seguenti affermazioni è corretta?

A Insegnanti deve essere scritto con la maiuscola perché indica il nome di una categoria di persone.

B Funzionari deve essere scritto con la maiuscola perché indica una forma di cortesia.

C Stato deve essere scritto con la maiuscola perché indica un’entità politica e giuridica sovrana.

D La frase va bene così, non contiene nessun errore.

4 Per ogni coppia di frasi, cancella la parola scritta in modo errato riguardo all’uso della maiuscola.

1. La Domenica/domenica non si va a scuola. 2. Il mese di Febbraio/febbraio ha 28 giorni. 3. Andrò a vedere il concerto di Ed Sheeran/ed sheeran. 4. Oggi al cinema Impero/impero danno il film di animazione Soul / soul. 5. Alessandro Manzoni/alessandro manzoni è uno dei più grandi scrittori dell’Ottocento/ottocento. 6. Ho aperto un conto corrente alla Banca Popolare/banca popolare di Milano/milano. 7. A Roma abbiamo visitato il Colosseo/colosseo. 8. A Carnevale/carnevale ogni scherzo vale. 9. In Primavera/primavera arrivano le rondini. 10. La sorella del Dottor/dottor Bianchi/bianchi è una mia carissima amica.

5 Nel seguente testo è completamente assente la punteggiatura. Inserisci i segni che consideri necessari ricordando di aggiungere le maiuscole quando servono.

La vecchia zia Ada quando fu molto vecchia andò ad abitare nel ricovero dei vecchi in una stanzina con tre letti dove già stavano due vecchine vecchie quanto lei la vecchia zia Ada si scelse subito una poltroncina accanto alla finestra e sbriciolò un biscotto secco sul davanzale brava così verranno le formiche dissero le altre due vecchine stizzite invece dal giardino del ricovero venne un uccellino beccò di gusto il biscotto e volò via ecco borbottarono le vecchine che cosa ci avete guadagnato ha beccato ed è volato via proprio come i nostri figli che se ne sono andati per il mondo chissà dove e di noi che li abbiamo allevati non si ricordano più…

da G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi

6 PRODUZIONE A coppie, scrivete un breve dialogo, utilizzando in modo appropriato i segni di punteggiatura e inserendo correttamente le lettere maiuscole ove necessario, quindi leggetelo ad alta voce dividendovi le parti.

GrammaRipasso

la corretta scrittura e pronuncia delle parole

il raddoppiamento delle consonanti

stelle, notte, tuffo, oppure

L’ortografia

l’accento la sillaba

se-gre-to

stabilisce le regole per che può essere

l’elisione

tonico capànna, bottìglia grafico andò, virtù

l’albero, nell’acqua, dell’uomo

il troncamento un armadio, nessun altro, san Francesco . , ; : ? ! ... « » ( ) - – *

i segni di punteggiatura

l’uso della lettera maiuscola

Sole, Terra, Tamigi, Natale

Conoscenze

1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

1. L’ortografia indica la corretta scrittura e pronuncia delle parole.

2. La sillaba è un’unità sonora all’interno della parola.

3. Le parole formate da tre sillabe sono chiamate polisillabe.

4. L’apostrofo è il segno grafico che indica il troncamento di una parola.

5. L’elisione è obbligatoria con gli aggettivi dimostrativi quello, quella.

6. Nella lingua italiana l’accento può essere grave, acuto o circonflesso.

7. Le parole che hanno l’accento sulla penultima sillaba sono dette tronche.

8. La virgola indica una pausa lunga.

9. La maiuscola è obbligatoria nei nomi dei giorni della settimana.

punto per ogni risposta esatta /9

Abilita

2 Riscrivi correttamente le seguenti parole.

1. lavania 2. risquotere 3. consiliere 4. aglievo 5. scuillare 6. pionbo 7. bempensante 8. freccie 9. crocera

10. azzienda

0,5 punti per ogni parola riscritta correttamente /5

3 Individua le parole scritte in modo errato e riscrivile correttamente. Attenzione! Tre parole sono esatte.

1. acquerello ............................................

2. cuoziente .............................................

3. aquario ..................................................

4. socquadro ...........................................

5. acqusare ...............................................

6. cuadro ...................................................

7. acquila ...................................................

8. aquedotto ............................................

9. cuocere .................................................

10. quoco ...................................................

11. Pascua .................................................

12. acquilone ...........................................

13. irrecquietezza .................................

14. promisquità .....................................

15. accuirente .........................................

16. accuitrino ..........................................

17. squoiato ..............................................

18. concuista ...........................................

19. cuestura .............................................

20. ecuino .................................................

21. circuire ................................................

0,5 punti per ogni parola riscritta correttamente /9

4 Completa le parole inserendo i gruppi li e gli.

1. vigi a 2. cande ere 3. o era 4. spira o 5. a ante 6. polti a 7. mi aia

8. Emi a 9. Gu elmo 10. vo era 11. tova a 12. sce ere 13. gi o 14. ferma o 15. mo e 16. baga o 17. Sici a 18. sco era

0,5 punti per ogni inserimento corretto /9

5 Riscrivi sul quaderno le seguenti frasi, inserendo la lettera h quando è necessario.

1. Ai deciso di venire con noi a Roma? Ai chiesto il permesso ai tuoi genitori? 2. Aimè, o un terribile mal di denti! 3. Quest’anno tutti anno partecipato alla gita scolastica. 4. Anno fatto il possibile per te ma tu non ai capito. 5. Luigi, ai voglia di venire a mangiare una pizza con noi? 6. O, scusa non ti o visto! 7. Vuoi la pasta o la verdura? 8. Ai visto quanti anelli a Giulia? 9. Di che anno sei? Ai già festeggiato il tuo compleanno? 10. Se ai sete posso offrirti una coca cola.

0,5 punti per ogni inserimento corretto /7

6 Dividi in sillabe le seguenti parole.

1. bambù

2. serale

3. liquore

4. separazione

5. sbuffo

6. disastro

7. aiuola

8. festivo

9. Italia

1 punto per ogni parola divisa correttamente /9

7 Segna l’accento grafico o tonico sulle seguenti parole, poi scrivi accanto ad esse la lettera T se sono tronche (4), la lettera P se sono piane (6), la lettera S se sono sdrucciole (5) e la lettera B se sono bisdrucciole (3).

1. poliziotto

2. disponibilita

3. periodico

4. rarita ..................

5. romanzo ..................

6. condizione ..................

7. andra

8. Nicola

9. ricordaglielo

10. lacrima ..................

11. Mondovi ..................

12. giudizio ..................

13. domenica

14. satellite

15. insegne

16. termine ..................

17. verificalo ..................

18. partecipano ..................

1 punto per ogni accento inserito correttamente e per ogni risposta corretta /18

8 Riscrivi sul quaderno le seguenti frasi applicando le regole dell’elisione e del troncamento.

1. Quale è la risposta che dovevi ricevere? 2. I miei genitori sono stati invitati dal dottore Martusciello a vedere lo ultimo film di Spielberg. 3. La adolescenza è una età bella ma anche tormentata e complicata. 4. Dario è un bello ragazzo, senza altro è il più affascinante fra i tuoi compagni. 5. Ci era il sereno, poi allo improvviso si alzò un grande vento a cui seguì uno acquazzone violento.

1 punto per ogni frase riscritta correttamente /5

9 Nelle seguenti frasi, sono state dimenticate molte maiuscole (20). Individua gli errori e correggili.

1. Ho visitato cagliari, nuoro e olbia, città della sardegna. 2. A roma il presidente della repubblica ha incontrato l’ambasciatore del senegal. 3. il dottor serri è stato assunto alla fiat. 4. questa sera tutti i tifosi italiani seguiranno sul teleschermo la partita italia-olanda. 5. quando Carlo mi incontrò mi disse: «chi si rivede!» 6. a parigi ho visitato il museo del louvre e ho navigato sulla senna con un battello.

0,5 punti per ogni maiuscola corretta /10

Competenze

10 Il testo seguente, ricco di parti dialogate, è privo di punteggiatura. Inserisci i punti fermi (6), le virgolette che servono a delimitare il discorso diretto (5 coppie), le virgole (16), i due punti (3) e i punti interrogativi (3) ed esclamativi (5).

Carolina, ostrica sognatrice

Abbarbicata al suo scoglio che l’onda tranquilla eternamente carezza Carolina ascolta a bocca aperta i racconti meravigliosi delle meduse danzanti attorno a lei Lo sapete ostriche sonnacchiose che sulle isole la sabbia è tutta d’oro

Ohhh tutta d’oro esclamano in coro le piccole ostriche

E che farfalle di mille colori volteggiano tra le palme mentre un fiume dolcissimo disseta i fiori dei prati Com’è un fiume dolcissimo domanda Carolina Ma soddisfatte dell’effetto prodotto dalle loro parole sulle ingenue ostriche dello scoglio già le meduse scendono danzando verso i verdi abissi del fondo e ora tutto lo scoglio vibra del chiacchiericcio delle miriadi di ostriche eccitate

Solo Carolina tace tutta chiusa nella sua conchiglia bivalve ruvida e scabra all’esterno ma ben levigata nella parte interna Tace e sogna le isole del sole il fremito del vento tra le palme il fruscio della sabbia d’oro il sapore dolcissimo del fiume azzurro che canta tra i fiori esotici Un sospiro le gonfia il cuore Potessi andare anch’io laggiù Per un giorno un giorno solamente

Riapre piano piano la sua valva e si guarda attorno tristemente Ogni cosa le appare ad un tratto squallida monotona senza luce come è insulso quel vecchio polipo che si dondola eternamente sul fondo Com’è tetro il corallo bianco su cui sonnecchiano attaccati per la coda gli stupidi cavallucci marini

adatt. da G. Righini, I figli di Kira, Editrice Massimo

0,5 punti per ogni inserimento corretto /19

Autovalutazione

In base al punteggio ottenuto verifica il tuo livello.

Punteggio < di 45 da 45 a 59 da 60 a 69 da 70 a 79 da 80 a 89 da 90 a 96 da 97 a 100

Livello 4 5 6 7 8 9 10

LibroLAB

Esercizi per il recupero, p. 38

Esercizi per il potenziamento, p. 118

Competenze trasversali, p. 303 Attività di coppia, p. 382

Punteggio totale /100

Lingua viva

Conoscere la nostra lingua, anche nei suoi aspetti grammaticali, ci permette di comprendere profondamente ogni tipo di testo e di coglierne gli spunti di riflessione. Ecco perché lo studio della lingua è cosa «viva» e sempre attuale. I brani di questa sezione offrono l’opportunità di riflettere su problematiche e questioni fondamentali per lo sviluppo sostenibile, presenti nei 17 obiettivi in cui è articolata l’Agenda 2030.

Il Paese dei balocchi

AGENDA 2030

Obiettivo 4: Traguardo 1. Garantire ad ogni ragazza e ragazzo libertà, equità e qualità nel completamento dell’educazione primaria e secondaria.

Tra le più note avventure/disavventure del burattino uscito dalla penna di Carlo Collodi, c’è l’arrivo al Paese dei balocchi, dove Pinocchio giunge in compagnia di Lucignolo e di molti altri ragazzini poco amanti della scuola, fin là condotti dall’Omino di Burro...

La mattina sul far dell’alba, arrivarono felicemente nel Paese dei balocchi. Questo paese non somigliava a nessun altro paese del mondo. La sua popolautta composta di ragazzi. Nelle strade un’allegria, un chiasso, uno strillìo da levar di cervello Branchi di monelli da per tutto chi giocava alle noci chi alle piastrelle chi alla palla chi andava in velocipede chi sopra un cavallino di legno........ questi facevano a mosca cieca........ quegli altri si rincorrevano........ altri vestiti da pagliacci mangiavano la stoppa accesa........ chi recitava........ chi cantava........ chi faceva salti mortali........ chi si divertiva a camminare con le mani in terra e con le gambe in aria........ chi mandava il cerchio........ chi passeggiava vestito da generale con l’elmo di foglio e lo squadrone di cartapesta........ chi rideva........ chi urlava........ chi chiamava........ chi batteva le mani........ chi fischiava........ chi rifaceva il verso alla gallina quando aveva fatto l’uovo........ insomma un tal pandemonio, un tal passeraio, un tal baccano indiavolato, da doversi mettere il cotone negli orecchi per non rimanere assorditi. Su tutti i muri delle case si leggevano scritte col carbone delle bellissime cose come queste: viva i balocci! (invece di ..............................................................................), non voglamo più schole (invece di ..............................................................................................................), abbasso Larin Metica (invece di ..........................................................................) e altri consimili. «Oh, che bella vita!» diceva Pinocchio quando per caso s’imbatteva in Lucignolo.

«Vedi dunque che avevo ragione? E pensare che t’eri messo in testa di tornartene a casa dalla tua Fata, per perdere il tempo a studiare! Se oggi ti sei liberato dalla noia dei libri e delle scuole, lo devi a me, ai miei consigli, alle mie premure: sei d’accordo?»

«È vero, Lucignolo. Se oggi sono un ragazzo veramente contento è tutto merito

tuo». Intanto era già da cinque mesi che durava questa bella cuccagna di baloccarsi e di divertirsi le giornate intere, quando una mattina Pinocchio, svegliandosi, ebbe una gran brutta sorpresa: gli venne naturalmente da grattarsi il capo, e nel grattarsi il capo si accorse con sua grandissima meraviglia che gli orecchi gli erano cresciuti più di un palmo.

Non trovando uno specchio, riempì d’acqua la catinella del lavamano e, specchiandovisi, vide la sua immagine abbellita di un magnifico paio di orecchi asinini.

adatt. da C. Collodi, Le avventure di Pinocchio, Einaudi 30

COMPRENSIONE

1 LESSICO Quali suoni caratterizzano il Paese dei balocchi? Sottolinea nel testo tutte le parole che ti suggeriscono sensazioni uditive.

2 LESSICO Cerca sul dizionario il significato dei nomi «pandemonio», «passeraio» e «baccano». Sono sinonimi? Sì No

3 Qual è la considerazione che Lucignolo ha della scuola e dello studio? La condividete? Confrontatevi in classe.

4 Che cosa accade a Pinocchio dopo mesi di soggiorno nel Paese dei balocchi?

A Non sa più leggere né scrivere.

B La sua amicizia con Lucignolo si rafforza sempre di più.

C Pinocchio subisce una trasformazione risvegliandosi con lunghe orecchie asinine.

D La Fata turchina giunge al Paese per riportare Pinocchio a casa.

ANALISI

5 La parte di testo evidenziata è mancante di punteggiatura: prova a inserirla motivando le tue scelte (in base alla funzione dei vari segni di punteggiatura che hai studiato).

6 Chi scrive sui muri delle case del Paese dei balocchi non conosce molto bene l’ortografia: correggi gli errori nel testo.

PRODUZIONE

7 Immagina di essere salito insieme a Lucignolo e Pinocchio sul carro dell’Omino di Burro. Che cosa avresti fatto tu, arrivato nel Paese dei balocchi? Che cosa avresti scritto sui muri delle case? Racconta. Cerca di utilizzare tutti i segni di interpunzione che hai studiato.

CITTADINI CONSAPEVOLI

Il romanzo Le avventure di Pinocchio fu pubblicato nel 1883 in uno Stato unificato da pochi decenni e che aveva iniziato a emanare leggi per garantire un’istruzione obbligatoria che permettesse di contrastare l’analfabetismo. Con l’aiuto dell’insegnante di Storia, raccogliete informazioni sulle prime leggi dell’Italia unificata relative alla scuola. E ora riflettete: che tipo di contributo ha potuto dare la storia di Pinocchio al tema allora caldo dell’istruzione obbligatoria?

Lessico

Per comprendere i discorsi che ascoltiamo o i testi che leggiamo e per comunicare in modo efficace e comprensibile è necessario possedere un ricco bagaglio lessicale, cioè molte parole: l’insieme di queste parole è chiamato lessico.

Conoscenze

UNITÀ 3 • Conoscere le parole

• La struttura delle parole.

• Le modalità di formazione delle parole.

• Il dizionario.

Abilità

UNITÀ 3 • Conoscere le parole

• Il significato denotativo, connotativo e figurato delle parole.

• Distinguere gli elementi che compongono la struttura della parola.

• Distinguere parole piene e parole vuote.

• Distinguere le parole alterate dai falsi alterati.

• Consultare il dizionario.

• Riconoscere e saper utilizzare i meccanismi di formazione delle parole: derivazione, alterazione e composizione.

• Riconoscere le parole primitive, derivate, alterate e composte.

• Riconoscere alcune figure retoriche di significato.

• Riconoscere i rapporti di significato tra le parole a partire dai campi semantici.

• Riconoscere e utilizzare sinònimi, antònimi, iperònimi, ipònimi, omònimi e parole polisemiche.

• Riconoscere e saper distinguere il significato denotativo (oggettivo), connotativo e figurato della parola.

Traguardi per competenze

• Riconoscere e usare termini specialistici in base ai campi di discorso.

• Padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico per comunicare e decodificare messaggi scritti e orali.

• Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

• Comprendere e usare in modo appropriato le parole del vocabolario di base.

• Usare manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio e collaborative per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti.

Competenze chiave

europee

Competenza alfabetica funzionale

Sviluppare la capacità di comunicare e relazionarsi in forma sia orale sia scritta, utilizzando materiali visivi, sonori, digitali e applicando in situazioni e contesti differenti le competenze morfologiche.

Competenza multilinguistica

Sviluppare la capacità di utilizzare la lingua madre e altre lingue in modo appropriato ed efficace per comunicare (CLIL).

Competenza digitale

Sviluppare la capacità di usufruire/creare/condividere contenuti digitali sentendosi sempre a proprio agio nel mondo digitale.

Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare

Sviluppare la capacità di imparare a imparare con metodo adeguato e sempre più consapevole.

Sviluppare la capacità di riflettere su se stessi (autovalutazione), di gestire tempo e informazioni, di lavorare con gli altri in maniera inclusiva e costruttiva.

Attività per sviluppare e verificare le competenze

Nel volume

Nel

LibroLAB

Nel

Libro digitale

• Tanti brani e attività di scrittura creativa

• Esercizi di COPPIA , INVALSI e PRODUZIONE

• GrammaFAQ e Dire col dizionario: per approfondire

• Esercizi per il recupero e il potenziamento

• Competenze trasversali

• Competenze lessicali

• Esercizi interattivi

• Videomappe per attività Flipped classroom

Strumenti di supporto

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3

Conoscere le parole

I ragazzi protagonisti di questa avventura tutta grammaticale insieme al professor Mangiafuoco aprono la busta che contiene la prova numero 8: la Fabbrica delle parole...

Trovate il maggior numero di parole derivate da PAURA (e dai suoi derivati). Pensate a nomi, aggettivi, avverbi, verbi... Dovrete avere paura solo se non ne trovate abbastanza. E fate alla svelta: il tempo è tiranno!

«Pauroso» dice Elisa.

«Bene. Che cosa significa pauroso?»

«Be’, un pauroso è uno che ha paura di tutto e di tutti».

«Allora ragazzi, chi comincia?» chiede il professor Mangiafuoco.

«Pauroso è anche qualcosa che fa paura: un’immagine paurosa» interviene Pietro. «Proprio così» spiega il professor Mangiafuoco. «Pauroso è un aggettivo che si usa per indicare sia chi ha paura (e in questo caso può anche fare da sostantivo) sia qualcuno o qualcosa che fa paura. E adesso ditemi un verbo derivato da paura».

I ragazzi pensano per qualche secondo, poi Carolina e Isabella dicono insieme: «Impaurire! Che significa far paura».

«Impaurito?» dice Sara.

Per riflettere insieme

«Proprio così. E questo verbo dovrebbe farvi venire in mente un’altra parola imparentata con paura».

«Participio passato di impaurire, che si usa anche come aggettivo. Conoscete un altro aggettivo simile?» Questa volta nessuno risponde.

adatt. da M. Birattari, La grammatica ti salverà la vita, Feltrinelli Kids

1 Provate a rispondere all’ultima domanda del professor Mangiafuoco.

APPREN DIMENTO COOPERATIVO

2 Individuate nel testo le informazioni sul termine pauroso. Poi rispondete alle domande.

a. Le informazioni individuate nel testo sono: grammaticali di significato grammaticali e di significato

b. Quale strumento vi può aiutare a trovare queste informazioni se non conoscete una parola?

3 Completate la frase seguente.

Per avere padronanza di una lingua è necessario conoscere non solo le grammaticali, ma anche le .................................. e il loro significato.

Che cos’è il lessico?

Il lessico è costituito dall’insieme delle parole della lingua italiana che permette a ognuno di noi di comunicare efficacemente e correttamente il proprio pensiero. È formato da «parole vuote», ossia prive di significato (articoli, pronomi, preposizioni e congiunzioni) e da «parole piene» (tutte le altre parti del discorso) che hanno un significato proprio.

Lingua viva

Leggi l’incipit di questo albo illustrato di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo.

SCRITTURA CREATIVA

Quali parole vorresti afferrare con il tuo acchiappafarfalle? Elencane almeno 5 e scrivi sul quaderno un breve testo per spiegare il motivo per cui per te sono preziose. A chi regaleresti ciascuna parola e perché?

C’è un paese dove le persone non parlano quasi mai. È il paese della grande fabbrica delle parole. In questo strano paese, per poter pronunciare le parole bisogna comprarle e inghiottirle. La grande fabbrica delle parole lavora giorno e notte. Dai suoi macchinari escono tutte le parole di tutte le lingue del mondo. Ci sono parole più care di altre. Non si pronunciano spesso, a meno di non essere ricchissimi. Nel paese della grande fabbrica parlare costa molto. A volte ci sono parole che volteggiano nell’aria. Allora i bambini si precipitano fuori con i retini acchiappafarfalle. La sera a cena sono fieri di poter dire qualcosa ai propri genitori. Oggi Phileàs ha catturato tre parole con il suo retino. Non le pronuncerà questa sera, perché vuole conservarle per una persona preziosa, Cybelle, di cui è innamorato. Gli piacerebbe dirle «Ti amo», ma non ha abbastanza soldi nel suo salvadanaio. Allora le offrirà le parole che ha trovato: ciliegia, polvere, seggiola... adatt. da A. De Lestrade, V. Docampo, La grande fabbrica delle parole, Terra di mezzo

La parola secondo la forma

A

prima vista

nomi primitivi nonno, abitato...

nomi derivati bisnonno, disabitato...

Le parole primitive 1

Le parole

secondo la forma

nomi alterati casina, benone...

Considera le parole alunno, alunna, alunni, alunne. Esse dal punto di vista della struttura sono formate da:

• la radice o morfema lessicale, ossia la parte che rimane inalterata e che trasmette il significato stesso della parola;

• la desinenza o morfema grammaticale, ossia la parte variabile (-o, -a, -i, -e) che nei nomi, negli aggettivi e nei pronomi indica il numero (singolare o plurale) o il genere (maschile o femminile), nei verbi anche il modo, il tempo e la persona; fornisce cioè informazioni grammaticali sulle parole.

nomi composti capoclasse, aeroporto...

famiglie semantiche carta, cartiera, cartolaio...

Le parole formate solo dalla radice e dalla desinenza sono dette primitive.

A partire dalle parole primitive, attraverso processi di derivazione, alterazione e composizione, che prenderemo in esame, si possono formare altre parole.

Radice Desinenza alunn- o alunn- a alunn- i alunn- e

Le parole derivate 2

Con la derivazione si creano parole aggiungendo alla radice uno o più morfemi modificanti:

• un prefisso, se è posto davanti alla radice: pro-nom-e;

• un suffisso, se è posto dopo la radice: frat-ern-o;

• un prefisso e un suffisso: tras-luc-id-o.

Le parole formate con un prefisso, con un suffisso o con tutti e due gli elementi sono dette derivate. La parte della parola che precede la desinenza è detta tema.

Nelle parole primitive il tema coincide con la radice:

Nelle parole derivate, invece, il tema coincide con tutta la parola eccetto la desinenza: Parola primitiva

Parola derivata

La derivazione per mezzo dei prefissi

nonno bis-nonno capace in-capace abitato dis-abitato mobile sopra-(m)mobile

I prefissi, morfemi posti davanti alla radice di una parola primitiva, cambiano il significato di quest’ultima e danno origine a una nuova parola.

I prefissi non cambiano la categoria grammaticale della parola di base; da un nome si forma un altro nome, da un aggettivo un nuovo aggettivo, da un verbo un altro verbo:

terra entroterra (nome) contento scontento (aggettivo) legittimare delegittimare (verbo)

Molti sono i prefissi con i quali si creano le parole derivate; i più comuni sono i seguenti:

Prefissi

a-, in- (il-, im-, ir-), s-, dis-, de-

Significato

«senza»: negano il significato della parola di base

Esempi

amorale, inutile, illecito, impaziente, irrazionale, scarico, disabile, devitalizzare pre-, arci-, sovra-, stra-, extra-, super-, iper-, fuori-, ultra-

eccesso, superiorità e aumento prediletto, arciduca, sovrappeso, stracarico, extravergine, supervisione, ipertensione, fuoriserie, ultraleggero contro-, anti-, contra- opposizione controluce, antiruggine, contrappeso

re-, ri- ripetizione reincarnazione, rifare ipo-, sub-, sotto- inferiorità e insufficienza ipovedente, subacqueo, sottosviluppo

semi-, emi- «mezzo», «metà» semicirconferenza, emiciclo ante-, anti-, pre- precedenza nel tempo e nello spazio

retro- «dietro» (nello spazio)

antefatto, antipasto, preistoria

retrobottega post- «dopo» postoperatorio extra-, estra-, e-, es- «fuori» extracomunitario, estradizione, emettere, esporre

mini-, maxi-, mega- «poco» e «molto», «grande» minigolf, maxiconcorso, megastadio vice- «al posto di» vicesindaco

neo- «nuovo»

neolaureato bi-, bis- «due», «due volte» bilingue, bisnonno

La derivazione per mezzo dei suffissi libro libr-aio

I suffissi, morfemi posti dopo la radice, modificano il significato della parola di base creandone una nuova, dotata di significato autonomo e appartenente a volte anche a una categoria grammaticale diversa.

Da un nome possono derivare:

• un altro nome: terra terraglia;

• un aggettivo: popolo popolare;

• un verbo: pena penalizzare. Da un aggettivo possono derivare:

• un altro aggettivo: verde verdastro;

• un nome: santo santità;

• un verbo: giusto giustificare.

Da un verbo possono derivare:

• un altro verbo: giocare giocherellare;

• un nome: ricamare ricamatrice;

• un aggettivo: mutare mutevole.

Da un avverbio possono derivare:

• un nome: pressappoco pressappochismo;

• un verbo: indietro indietreggiare.

I suffissi non hanno un valore autonomo e per questo non possono essere utilizzati da soli; hanno però un significato particolare che attribuiscono alla parola derivata. I suffissi più comuni sono i seguenti:

Suffissi

-aio, -ario, -iere, -ante, -ino, -ano, -ente, -tore

-aio, -iera, -ile, -eto, -ificio, -eria, -aia, -oio, -ale

-aglia, -aggio, -ame, -ata, -aggine, -mento

Significato

professioni e mestieri

oggetti, luoghi in cui essi sono contenuti o strumenti

un insieme di elementi dello stesso tipo

Esempi

giornalaio, bibliotecario, usciere, commediante, imbianchino, ortolano, presidente, esecutore

pollaio, zuppiera, fienile, pescheto, oleificio, gioielleria, abetaia, innaffiatoio, ditale

gentaglia, imballaggio, fogliame, pedata, sfacciataggine, ritrovamento

-uto «fornito di» pennuto

-anza, -età, -enza, -ezza, -igia, -udine, -izia

-ismo, -esimo

-acco, -ano, -itano, -olo, -ese, -esco, -asco

qualità, caratteristiche morali

movimenti culturali, storici, dottrine e atteggiamenti

provenienza e appartenenza

tolleranza, caparbietà, benevolenza, bellezza, cupidigia, beatitudine, mestizia

positivismo, cristianesimo

polacco, friulano, palermitano, spagnolo, portoghese, romanesco, comasco

In base alle parole che modificano, si possono classificare i seguenti suffissi:

Suffissi

-abile, -ibile, -evole, -ale, -ile, -oso

-ificare, -izzare, -eggiare, -are, -ire, -ellare, -icchiare, -ettare, -acchiare

Funzione

Esempi

servono per formare aggettivi permeabile, proponibile, notevole, centrale, giovanile, costoso

servono per formare verbi pianificare, ipotizzare, inneggiare, cacciare, servire, girellare, leggicchiare, picchiettare, bruciacchiare

-mente serve per formare avverbi cortesemente

Esercizi

1 Per ciascuna delle seguenti parole, separa con una barra la radice dalla desinenza. felice – piatto – palla – negozio – peperone – corda – freddo – catena –vicino – sottile – pericolo – fredde – occasione – radice – medico –patata – tubero – monte – agile – problema

2 Completa le frasi inserendo la desinenza nelle parole che ne sono prive.

1. Luigi è stato assolt....... con formul....... pien....... 2. A tutt....... i convenut....... fu consegnata una cartellin....... perché potessero prendere appunt........ 3. Il color....... dei suoi occh....... è azzurr....... intens........ 4. Il linguaggio burocratic....... è utilizzat....... negli atti della pubblic....... amministrazion........ 5. I rest....... dell’automobil....... erano ormai carbonizzat........

3 Collega le parole derivate della colonna A con quelle primitive della colonna B. A infuocato lunatico erbivoro sonnolenza abbracciato postino salumeria antigelo sabbioso pettorale fornace

B braccio posta forno luna fuoco sabbia sonno gelo petto salume erba

4 A coppie, da ogni parola, con l’aiuto di prefissi e suffissi, ricavate: la voce verbale che indica l’azione (a); chi compie l’azione (b); l’azione (nome) (c).

1. canto

4. opera

5. lavoro

6. presenza

7. cucina

8. pesce

5 INVALSI Qual è la composizione della parola intolleranza?

tema + suffisso + desinenza B prefisso + tema + desinenza

6 Distingui il tema, la radice e la desinenza delle seguenti parole inserendole nella tabella.

giornalista — salvataggio — controllare — sfigurare — consegnato — fiorista — sovrumano — panificio — ambientale — favorito

Tema Radice

Desinenza

7 Sostituisci le espressioni sottolineate con una sola parola derivata che esprima lo stesso significato.

1. Sergio di solito è non affidabile ( ). 2. Il padre di Laura fa il mestiere di chi consegna la posta ( ). 3. La fabbrica di zucchero ha ripreso l’attività (Lo ). 4. Alcuni civili entrarono nel rifugio che difende dalle incursioni degli aerei ( ). 5. Emma è stata richiamata dal direttore perché ha ricevuto un’amica nell’orario in cui deve dedicarsi al lavoro ( ). 6. Tutti noi consideriamo Pietro un tipo che scoccia molto (....................................................................). 7. La donna è stata ingannata da alcune persone non oneste (....................................................................).

8 Trasforma le seguenti parole nei loro contrari usando i prefissi dis-, s- e in-.

1. pregevole

4. utile ............................................... 5. solito ............................................... 6. costante ............................................... 7. corretto ...............................................

soddisfatto ...............................................

agibile

9 Forma, con i suffissi adatti, gli aggettivi sostantivati che indicano gli abitanti delle seguenti località geografiche.

1. Napoli

2. Ancona

3. Perù

4. Cile

5. Norvegia

6. Irlanda

7. Canada

8. Bolzano

9. Trento

10. Catania

10 Ricava dal nome, per mezzo di un suffisso, un aggettivo (a) e poi, con un altro suffisso, un avverbio (b).

1. gioia a. .............................................................. b. ...........................................................

2. orgoglio a. .............................................................. b. ...........................................................

3. paura a. .............................................................. b. ...........................................................

4. amore a. .............................................................. b. ...........................................................

5. silenzio a. .............................................................. b. ...........................................................

6. industria a. .............................................................. b. ........................................................... gioioso gioiosamente

Le parole alterate 3

barca barchina, barchetta, barcona

I suffissi -ina, -etta e -ona, uniti alla parola primitiva barca, non ne modificano il significato ma aggiungono un’idea di piccolezza, di graziosità e di grandezza: sono esempi di suffissi alterativi.

I suffissi alterativi non modificano il significato della parola primitiva, ma lo alterano attribuendogli sfumature in relazione alla dimensione, alla qualità e al valore. Essi danno quindi origine a parole alterate.

I suffissi alterativi possono essere:

• diminutivi, che esprimono un’idea di piccolezza come -ino, -ello, -icino, -etto,

-icchiare: bellino, alberello, posticino, mobiletto, canticchiare;

• vezzeggiativi, che affiancano al valore diminutivo sfumature di simpatia e di tenerezza come -icello, -uccio, -ettare, -otto, -erellare: venticello, calduccio, fischiettare, leprotto, canterellare;

• accrescitivi, che esprimono un’idea di grandezza come -one e -ona: librone, donnona;

• dispregiativi o peggiorativi, che attribuiscono alla parola un valore di disprezzo o di ironia come -accio, -astro, -ucolo, -icchio, -acchiare: lavoraccio, giovinastro, poetucolo, avvocaticchio, scribacchiare.

Le parole alterate mantengono la categoria grammaticale della parola di base. Si possono alterare le seguenti parti del discorso:

• nome: casa casetta

• aggettivo: pazzo pazzerello

• verbo: ridere ridacchiare

• avverbio: bene benone

Nello specifico, le alterazioni di nome, aggettivo e avverbio sono trattate nella morfologia ( Sezione 3, Unità 4-6-9).

1 Scrivi il maggior numero di alterati per ciascuna di queste parole.

1. gioco

2. letto

3. uomo

4. piede

5. strada

6. gatto ..........................................................................................................................................................................................................................

2 Scrivi il termine da cui hanno tratto origine le seguenti parole alterate.

1. furbacchione ........................................................................

2. lupacchiotti

3. omaccione

4. ridacchiare

5. orsetto

6. piccolino

7. grassottello

8. rossastro .................................................................................

9. bruciacchiato

10. tempaccio

11. mogliettina

12. bucherellare

13. bestiolina

14. fischietto

3 Non tutte le parole presenti nell’elenco sono veramente alterate. Sottolinea solo i veri alterati (23).

salmone – vasetto – cancellino – burrone – dolcetto – cannone – pazzerello – manina – occhiello – ovino –forchetta – gommone – braccialetto – regalino – vecchierello – pigrone – stradicciola – mozzarella – cerino –mammina – figurone – spettacolino – uccellino – medicastro – budino – aquilone – fettina – verdone –palazzaccio – casona – tacchino – furtarello – sorrisino – nomignolo – vagone – viuzza – ferretto – bordino

4 INVALSI Quale dei seguenti gruppi è costituito da sole parole alterate?

A mattone, passetto, radiolina

B gessetto, giocherellare, burrone

C sorrisino, attorucolo, focaccia

D alberello, gattino, libraccio

5 Sostituisci le espressioni sottolineate con una parola alterata adatta.

1. Vorrei una fetta molto piccola ....................................................... di torta. 2. Sto veramente bene .............................. .......................... 3. Serena parla sempre con la voce bassa ........................................................ 4. Claudio ha fatto una pessima figura ........................................................ 5. Ho avuto paura di quel grosso cane ....................................................

6. Quel piccolo ladro ....................................................... è stato incolpato per aver commesso piccoli furti ............... ......................................... 7. Dalla cucina proveniva un profumo gradevole ....................................................... di arrosto.

8. Non sei abbastanza grande ....................................................... per giocare con le bambole? 9. Anche se Giulio è un ragazzo cattivo ....................................................... preferiamo pensare che sia solo un po’ pazzo ...............................

6 PRODUZIONE Sottolinea nel seguente elenco le parole alterate (6) e con ciascuna di esse scrivi sul quaderno una frase.

lampione – boccone – riccone – mattone – polsino – manina – manette – galletto – tacchino – libretto –torrone – colletto – mattino – giovinastro – merletto – storione – focaccia – lettuccio – barone – lampone

Altri esercizi interattivi

Le parole composte 4

Dopo il temporale è apparso nel cielo l’arcobaleno

La parola evidenziata arcobaleno è una parola composta perché costituita da due parole con significato proprio: arco e baleno.

La composizione consente di produrre parole nuove unendo due o più vocaboli, già esistenti, per formare un termine dotato di un nuovo significato. Le parole così formate prendono il nome di parole composte.

Sono dette parole composte o composti stabili quelle parole formate dall’unione di due elementi distinti saldati in un tutto unico che assume un significato proprio.

Tutte le categorie grammaticali possono contribuire a formare parole composte:

• nome + nome = cassapanca, capoclasse;

• nome + aggettivo = granoturco, terracotta;

• aggettivo + nome = altopiano, nobildonna;

• verbo + nome = guardaroba, parastinchi;

• preposizione + nome = dopobarba, soprammobile;

• avverbio + verbo = benedire, benestare;

• aggettivo + aggettivo = agrodolce, sacrosanto;

• avverbio + aggettivo = semprevivo, sempreverde;

• avverbio + nome = sottoscala, fuoristrada;

• verbo + verbo = fuggifuggi, toccasana;

• preposizione + avverbio = dabbene, dappoco.

Parole composte con prefissoidi e suffissoidi

biblio-: dal greco biblion = libro

-teca: dal greco teke = scatola biblioteca

osteo-: dal greco osteon = osso

-patia: dal greco pathos = sofferenza osteopatia

Molte parole, specialmente quelle del linguaggio tecnico-scientifico, sono formate da elementi di origine greca e latina dotati di un significato specifico e autonomo e perfettamente integrati nella lingua italiana, chiamati prefissoidi e suffissoidi. Spesso prefissoidi e suffissoidi si combinano tra loro.

I più comuni prefissoidi di origine greca sono:

Prefissoidi Significato

antropo- uomo

Esempi

antropologia, antropomorfo archeo- antico archeozoico auto- da solo autocombustione, autogestione biblio- libro bibliografia bio- vita biografia, biologia cardio- cuore cardiologia cosmo- mondo cosmonauta crono- tempo cronologia demo- popolo democrazia derma- pelle dermatite eco- ambiente ecologia, ecosostenibile filo- amore/simpatia filosofia fono- voce fonogramma, fonologia foto- luce fotografia, fotosintesi gastro- ventre gastronomia, gastroscopia geo- terra geotermico, geografia grafo- scrittura grafologia idro- acqua idrocoltura, idrosolubile iper- sopra/oltre ipermercato ipo- sotto ipocalorico ippo- cavallo ippopotamo, ippodromo lito- pietra litografia macro- grande macrocosmo mega- grande megafono micro- piccolo microrganismo mono- unico monocolo, monolocale necro- morte necrologia neo- nuovo neologismo, neoavanguardia nevr-, neuro- nervo nevralgia, neurologo omo- simile omogeneo oro- montagna orogenesi orto- giusto ortografia, ortopedia paleo- antico paleocristiano pato- sofferenza patologia ped- bambino pediatria penta- cinque pentagono, pentagramma piro- fuoco piromane, pirotecnico pneumo- aria pneumotorace pseudo- falso pseudonimo tecno- arte/tecnica tecnologia tele- lontano telescopio teo- dio teologia termo- calore termosifone topo- luogo toponomastica zoo- animale zoologico

I più comuni suffissoidi di origine greca sono:

Suffissoidi

Significato

Esempi

-algìa dolore sciatalgia -àntropo uomo misantropo -archìa comando tetrarchia, autarchia -bolo che lancia discobolo -cèfalo testa microcefalo -ciclo ruota motociclo -crazìa potere democrazia

-filìa passione cinofilia -fobìa paura claustrofobia -fonìa suono stereofonia -geno origine/nascita idrogeno -grafìa scrittura geografia -ide a forma di geoide -logìa scienza geologia -logo studioso vulcanologo -manìa mania cleptomania -metro misura manometro -nomìa amministrare economia -ònimo nome sinonimo -patìa sofferenza cardiopatia -scopìa visione radioscopia -tecnìa scienza zootecnia -tipìa impressione linotipia -tomìa incisione tracheotomia

I più comuni prefissoidi di origine latina sono:

Prefissoidi

Significato

Esempi agri- della terra agriturismo ambi- due ambidestro bis- due volte biscotto circum- intorno circumnavigare deci- dieci decimale flori- dei fiori floricoltore maxi- grandissimo maxigonna mini- piccolissimo minigonna multi- molto multiforme onni- tutto onnipresente radio- raggio radiofonia retro- all’indietro retrospettivo semi- metà semicerchio trans-, tra- oltre transoceanico, trapassare tri-, tris- tre tridimensionale, trisavolo

I più comuni suffissoidi di origine latina sono:

Suffissoidi Significato Esempi

-cida che uccide omicida -colo relativo alla coltivazione orticolo -coltura coltivazione/allevamento viticoltura, piscicoltura -dotto condotto oleodotto -fero che porta sonnifero -fico che produce benefico -forme che ha forma di cuneiforme -fuga, -fugo che fugge/che allontana transfuga, febbrifugo -grado che cammina plantigrado -paro che genera oviparo -pede che ha piedi bipede -valènte che vale polivalente -voro che mangia onnivoro

GrammaSfida

Copiate i prefissoidi e i suffissoidi delle tabelle di queste pagine su dei biglietti da inserire in una scatola e dividetevi in squadre. A ogni biglietto estratto, fate partire il cronometro: in 15 minuti, ciascuna squadra deve trovare il maggior numero di parole possibili. Attenzione: ogni parola vale 2 punti, ma le parole di cui non saprete spiegare il significato valgono –1 punto!

Le parole frase

Espressioni come buono sconto, villaggio vacanza, divano letto e treno merci sono parole frase.

Le parole frase riassumono il significato di una frase intera: i due elementi che le compongono non si saldano in un’unica parola, ma rimangono separati (a volte possono essere uniti da una lineetta).

Buono sconto equivale alla frase «buono che dà diritto, all’atto della presentazione, alla riduzione del prezzo di una merce». Villaggio vacanza equivale alla frase «complesso di strutture abitative supportate da servizi e attrezzature sportive, situato in località di villeggiatura». Divano letto equivale alla frase «divano che può essere trasformato in letto». Treno merci equivale alla frase «treno adibito al solo trasporto di merci».

Le parole frase, al plurale, modificano di solito solo il primo elemento: buono omaggio buoni omaggio conferenza stampa conferenze stampa

Le unità lessicali

Le unità lessicali sono insiemi di parole usati per indicare un unico e preciso oggetto o concetto.

I termini che le compongono hanno un significato autonomo ma, uniti fra loro da preposizioni, formano combinazioni che acquistano un significato particolare.

Le parole macedonia

Espressioni come postelegrafonico, fotoromanzo e informatica sono dette parole macedonia.

Le parole macedonia sono formate da due o più parole in parte abbreviate e fuse insieme.

pos(tale) + telegra(fico) + (tele)fonico postelegrafonico foto(grafia) + romanzo fotoromanzo infor(mazione) + (auto)matica informatica

Le parole macedonia sono chiamate anche parole mosaico o parole puzzle proprio perché nascono dall’incastro tra vocaboli diversi.

Espressioni come vestito su misura, ferro da stiro, vuoto a perdere e colpo di fulmine sono unità lessicali. Altri esercizi interattivi

Esercizi

1 Sottolinea nelle seguenti frasi le parole composte.

1. L’autobus n° 31 era fermo al capolinea.

2. Il profumo del tuo dopobarba è molto forte.

3. Gli uffici della ditta GI-EFFE si trovano al quattordicesimo piano del grattacielo.

4. Il soprannome di Alcide è «Freccia», perché è veloce nella corsa.

5. L’accalappiacani ha catturato un cagnolino randagio che scorrazzava per il quartiere.

6. Senza cavatappi non possiamo stappare la bottiglia di spumante.

2 Sottolinea le parole frase contenute nei seguenti periodi.

1. Finalmente è terminata la riunione fiume. 2. Mi hanno inviato un biglietto omaggio per visitare la fiera del libro. 3. Mio fratello è in Irlanda per una vacanza studio. 4. Si è rotta la cerniera lampo dei miei pantaloni. 5. In busta paga ho trovato un aumento di settantacinque euro.

3 INVALSI Nella parola morfologia è presente:

A un prefissoide B un suffissoide C entrambi D né l’uno né l’altro

4 A coppie, scomponete le seguenti parole e indicate per ognuna da quali elementi è formata.

dopo(avverbio)+cena(nome)

1. dopocena ................................................................................

2. fuggifuggi ...............................................................................

3. gentiluomo ............................................................................

4. sottomarino

5. mezzaluna

6. lavabiancheria

7. paraurti

8. cacciavite ................................................................................

9. fermacarte .............................................................................

10. parafango ...............................................................................

11. cassaforte

12. portaombrelli

13. sempreverde

14. cassapanca

5 Collega le parole della colonna A con quelle della colonna B per formare delle parole composte e le parole della colonna C con quelle della colonna D per formare delle unità lessicali.

A acqua terra piano ferma capo palla dopo asciuga B carte scuola mani volo vite pieno stazione forte C crisi acqua lotta colazione villetta vestaglia bacino macchina

D di classe di lavoro da camera di utenza di rigetto e sapone a schiera per scrivere

6 I seguenti termini sono parole macedonia; scrivi accanto a ognuno di essi i vocaboli che li compongono.

1. informatica ............................................................................

2. musicassetta ........................................................................

3. polstrada ................................................................................

4. confindustria ........................................................................

5. fantapolitica .........................................................................

6. autoferrotranvieri .............................................................

7. pantagonna ...........................................................................

8. mandarancio ........................................................................

7 Scrivi i nomi composti che corrispondono alle seguenti definizioni.

1. Lo sciatore che prepara una pista battendola con gli sci. ( ) 2. Zoccolo di protezione alla base delle pareti interne di un ambiente. ( ) 3. Chi è privo di una casa in cui dormire. ( ) 4. Congegno che serve a far girare lentamente sulla fiamma lo spiedo con la carne. ( ) 5. Sapore fra l’agro e il dolce. ( ) 6. Elemento di lamiera o di plastica sagomato che riveste la parte superiore delle ruote di un veicolo per impedire che spruzzino il fango. ( )

8 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase con ognuna delle seguenti parole frase.

1. cane guida 2. studente modello 3. offerta risparmio 4. guerra lampo 5. scuola guida

Le famiglie di parole 5

L’insieme delle parole nate da uno stesso morfema lessicale (o radice) per derivazione, alterazione o composizione si chiama famiglia semantica o famiglia di parole.

La famiglia semantica della parola primitiva fortuna, formata dal morfema lessicale fortun- e dal morfema grammaticale -a, può essere rappresentata graficamente così:

fortuna

nomi infortunio sfortuna portafortuna fortunale

avverbi

fortuitamente

fortunatamente

fortunosamente sfortunatamente

aggettivi infortunistico fortuito fortunato fortunoso fortunello sfortunato

verbi infortunarsi

La famiglia semantica della parola primitiva carta, formata dal morfema lessicale cart- e dal morfema grammaticale -a, può essere rappresentata graficamente così:

carta

parole derivate

cartolaio

cartella

cartoccio

cartiera

cartolina

cartonare

cartone

cartello

incarto

cartonato

cartellino

cartellone incartare incartatura

parole composte

cartamodello

cartacarbone

cartapesta

cartamoneta

parole alterate cartaccia

Divisi in piccoli gruppi, partite dalla seguente frase per formarne altre usando le famiglie delle parole date. Scriverebenealfreddoinunagrandescuoladipietraèdifficile. Vince il gruppo che, in 15 minuti, avrà scritto il maggior numero di frasi «familiari». Esempio: Uno scrittore freddoloso senza difficoltà fece beneficienza in una grandiosa scuola di pietra.

GrammaSfida

1 Raggruppa i seguenti termini in tre famiglie di parole; scrivi poi la parola primitiva e la radice comune di ciascuna. carteggiare – dentiera – dentista – maremoto – cartaceo – cartiera –sottomarino – ammarare – addentare – marea – marinaio – cartolaio –sdentato – scartare – cartolina – dentifricio – lungomare – mareggiata

Famiglia 1

parola primitiva:

radice: .........................................................

Famiglia 2

Famiglia 3

parola primitiva:

radice: ......................................................... parola primitiva: radice: .........................................................

2 Nelle seguenti frasi, sono presenti delle parole che appartengono tutte alla stessa famiglia; sottolineale e riscrivile sul quaderno. Scrivi poi la parola primitiva da cui derivano e la radice comune.

1. Hai già interrato i rizomi degli iris? 2. L’aereo atterrerà fra venti minuti. 3. Luca Arrighi è figlio di ricchi proprietari terrieri. 4. Il cane ha sotterrato un osso. 5. Stai poco bene? Hai un colorito terreo! 6. L’auto procedeva a rilento per la stradina sterrata. 7. Una forte scossa di terremoto ha svegliato nella notte gli abitanti di Assisi. 8. Il fiorista ha sostituito il terriccio nel vaso smaltato. 9. Il grande deserto del Sahara occupa l’80% del territorio dell’Algeria.

Parola primitiva

3 INVALSI Le parole zampillo e zampino appartengono alla stessa famiglia?

A Sì, perché derivano dalla stessa parola primitiva zampa.

B Sì, perché hanno la stessa radice zamp-.

C No, perché non hanno la stessa radice.

D No, perché hanno due significati diversi.

4 A coppie, completate sul quaderno le seguenti famiglie di parole con le parole che conoscete. Aiutatevi con il dizionario.

1. colpa colposo colpevole incolpare

2. storia storico storicità preistoria

3. catena catenella catenaccio incatenare

La parola secondo il significato

A prima vista

campi semantici sole, stelle, pianeti...

sinònimi sicuro, certo...

antònimi o contrari sicuro, insicuro

Le parole

secondo il significato

iperònimi sentimento (gioia)

denotativo connotativo che può essere

omònimi pèsca, pésca

polisemia espresso, scala...

ipònimi gioia (sentimento) figurato

metafora metonìmia sinèddoche

Parole piene e parole vuote

La parola pesce invia alla nostra mente l’idea di un animale acquatico, dal corpo rivestito di squame, provvisto di pinne per nuotare e dal corpo per lo più fusiforme.

Il significato di una parola è l’insieme delle informazioni che la parola stessa ci trasmette.

Per poter comunicare è importante conoscere il significato delle parole: nomi, aggettivi, verbi e avverbi hanno un significato ben riconoscibile e autonomo e sono per questo definiti parole piene; possono indicare:

• elementi concreti: libro, acqua, cane…;

• idee astratte: onestà, bellezza, noia…;

• azioni: dormire, cantare, cucinare…;

• sentimenti: dolore, amore, odio…;

• caratteristiche di elementi come colore, forma e aspetto: verde, quadrato, ruvido… Altre parole come articoli, pronomi, preposizioni e congiunzioni non hanno un significato autonomo ma lo acquistano solo se unite ad altre parole; per questo sono definite parole vuote:

Laura ha freddo e paura.

Sono andata al cinema con Luigi.

Le parole e e con da sole sono prive di significato; nella prima frase e unisce due parole, nella seconda con indica compagnia.

Una rete di parole 2

Nella nostra mente le parole si richiamano fra loro legandosi in una rete di rapporti di significato.

Pane è in relazione con marmellata perché sono entrambi alimenti.

Maniglia è in relazione con porta perché una è parte dell’altra.

Su è in relazione con giù, perché sono l’uno l’opposto dell’altro.

La scienza che studia il significato e i rapporti di significato tra le parole è la semantica (dal greco semànein = «significare»).

Conoscere alcuni tipi di relazione fra parole aiuterà a comprendere la complessità organizzativa del lessico.

I campi semantici

Osserva questo esempio:

aereo, elicottero, dirigibile, astronave…

campo semantico «mezzi di trasporto»

campo semantico «universo»

stella, pianeti, galassie, Sole, eclissi… cielo

temporale, precipitazioni, vento, neve, grandine…

campo semantico «fenomeni meteorologici»

Lasciandoci condurre da una parola guida possiamo operare dei collegamenti con altre parole vicine per significato e creare reti di parole che costituiscono campi semantici di diversa ampiezza.

I campi semantici sono insiemi di parole aperti, variabili e modificabili che appartengono alla stessa area di significato.

GrammaFAQ

CHE DIFFERENZA C’È TRA CAMPI SEMANTICI E FAMIGLIE SEMANTICHE?

Attenzione a non confondere i campi semantici con le famiglie di parole o famiglie semantiche! I campi semantici collegano parole che presentano rapporti di significato sono gruppi di parole ampi, che possono contenere le famiglie semantiche

Le famiglie semantiche collegano parole che hanno in comune il morfema lessicale e che sono prodotte per mezzo dei processi di derivazione, alterazione e composizione costituiscono gruppi di parole più ristretti rispetto ai campi semantici

copertina

pubblicazione

quaderno

pagina

campo semantico

famiglia semantica libro

derivati libresco libreria libraio

scuola

capitolo

alterati libraccio libriccino libretto

paragrafo inchiostro composti segnalibro

Esercizi

Altri esercizi interattivi

1 Indica se le seguenti coppie di parole hanno fra loro un rapporto di forma F (somiglianza dei segni grafici) o di significato S.

1. odio/olio

2. olio/burro

3. oro/orso

4. oro/braccialetto

5. penna/inchiostro

6. penna/pinna

7. penna/uccello

8. pala/palla

9. porta/maniglia

10. porta/sorta

11. cassa/casa

12. balla/balia

2 Indica a quale campo semantico appartengono i seguenti gruppi di parole.

1. rondine – cardellino – avvoltoio – merlo – aquila – piuma – becco:

2. flauto – chitarra – tromba – triangolo – clarinetto – oboe:

3. cerchio – triangolo – rombo – quadrato – pentagono:

4. lunedì – giovedì – domenica – sabato – venerdì:

5. bicicletta – automobile – carrozza – motocicletta – elicottero:

6. costume – nuotare – abbronzarsi – ombrellone – sabbia: F S

3 INVALSI Quale delle seguenti parole appartiene alla famiglia semantica di sport? A calcio B tennis C sportivo D ciclista

4 Per ognuna delle seguenti parole, scrivine sul quaderno almeno cinque che appartengano allo stesso campo semantico.

scuola – spettacolo – sport – guerra – vacanza – metallo – giardinaggio

5 A coppie, scrivete sul quaderno cinque parole per ognuno dei seguenti significati.

1. parole che indicano personaggi fantastici 2. parole che indicano sentimenti 3. parole che indicano qualità umane 4. parole che indicano animali 5. parole che indicano località 6. parole che indicano le azioni che compie uno studente 7. parole che indicano le qualità di uno studente 8. parole che indicano vegetali 9. parole che indicano alimenti 10. parole che indicano bevande 11. parole che indicano abbigliamento

6 Nei seguenti gruppi che uniscono parole con legami di significato, c’è un intruso: sottolinealo.

1. cassettone – cassaforte – cassa – casta – cassaintegrato – cassapanca

2. bottaio – botte – botticella – bottiglia – bottega

3. bombardiere – bombardare – bambola – bomba – bombardamento

4. colposcopia – colpire – colpo – colpitore – colpevole

5. formicolare – formica – formicolìo – formichiere – formidabile – formicaio

6. futurismo – futuro – futurologo – futile – futuristico

7 Riunisci e organizza sul quaderno le seguenti parole in quattro diversi campi semantici a cui dovrai dare un nome. budino – squame – cuffia – coda – ciambella – biscotto – scaglie – pinne – bombetta – marinato – basco –anguilla – bocca – pennarello – crostata – inchiostro – computer – cilindro – matita – strudel – elmo –gelato – penna – mare – torta – berretto – passamontagna – foglio – frappè – libro – rete – pennino – mitra –semifreddo – tiara – torrone – pescatore – foglio protocollo

8 Nel seguente brano, sottolinea dieci parole piene e cerchia dieci parole vuote.

Durante uno di quei vagabondaggi, il caso li condusse in una via fuori mano, in un operoso quartiere londinese. Quella strada era l’emblema di una quiete decorosa, sebbene durante la settimana brulicasse di fervidi commerci. Doveva abitarci un ceto benestante, a quanto pareva, tutta gente protesa a migliorare con solerte emulazione il proprio tenore di vita e disposta ad investire l’eccedenza dei propri guadagni in opere di abbellimento, tanto è vero che le facciate delle botteghe si succedevano lungo la via con aria allettante, simili a una schiera di sorridenti commesse. Perfino la domenica quando la via smorzava le sue più vivide note, ed era in proporzione più deserta, il nitore del luogo risaltava sulla tetraggine dei dintorni come un falò nella boscaglia, e con le sue imposte dipinte di fresco, le placche e i pomelli d’ottone lucidati a dovere, il senso diffuso di linda gaiezza non mancava di attrarre e sedurre l’occhio del viandante. da R.L. Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Morano Editore

Salvatore ha comprato una nuova

automobile

Mio fratello è di aver risolto esattamente il problema. sicuro certo

Le coppie di parole evidenziate nelle frasi sono sinònimi. Si definiscono sinònimi le parole diverse nella forma, ma simili nel significato.

La sinonimia completa tra due parole non esiste; due sinònimi contengono quasi sempre sfumature di significato diverso e si distinguono:

• per maggiore o minore intensità: le parole ansia, paura e terrore hanno in comune lo stato di agitazione, ma nella parola terrore questo stato d’animo è più forte;

• per l’appartenenza a registri diversi: le parole ficcanaso e indiscreto si riferiscono a persone che si immischiano nelle faccende altrui, ma la prima viene usata soprattutto nel linguaggio familiare;

• per le diverse zone d’uso: i fantocci utilizzati per le rappresentazioni popolari o infantili vengono chiamati pupi in Sicilia, burattini o marionette nelle altre regioni d’Italia.

L’uso dei sinònimi ti permette di utilizzare un linguaggio più appropriato e di evitare ripetizioni di vocaboli all’interno di un discorso o di un testo.

La tua gentilezza/cortesia ti fa benvolere da tutti. Il falegname leviga/liscia la trave.

macchina

Gli antònimi o contrari

grasso/magro

vecchio/giovane alto/basso

Le coppie di parole riportate negli esempi sono contrari.

Sono antònimi o contrari due parole che hanno significato opposto.

Secondo il tipo di opposizione che li caratterizza, gli antònimi si suddividono in:

• veri e propri contrari, che si escludono a vicenda: bello/brutto; dolce/amaro;

• contrari che ammettono situazioni intermedie: freddo/caldo freddo, fresco, tiepido, caldo; pieno/vuoto pieno, semipieno, semivuoto, vuoto;

• contrari inversi, che esprimono una relazione considerata da due diversi punti di vista: madre/figlio; comprare/vendere;

• contrari formati per derivazione con i prefissi in-, s-, de-, a-, an- e dis- che negano la parola di base: felice/infelice; legare/slegare; nutrito/denutrito; normale/anormale; abile/disabile.

Non tutte le parole hanno un antònimo; non esistono i contrari dei nomi e degli aggettivi che indicano:

• forma: ovale, rettangolare, rotondo…;

• colore: verde, giallo, rosso…;

• nazionalità: francese, canadese, coreano…

La sfida inizia con una parola data dall’insegnante. A turno, uno dopo l’altro, dovrete dire una parola che sia, alternativamente, un sinònimo o un contrario della precedente. Ciascuno di voi ha 15 secondi di tempo per rispondere. Vince lo studente che precede chi rimane senza parole! Esempio: GrammaSfida gentile buono sinònimo cattivo contrario malvagio sinònimo

Una parola con più significati ha contrari diversi a seconda del contesto in cui è inserita. Per esempio, l’aggettivo crudo ha numerosi antònimi: Questa carne è cruda. Questa carne è cotta. È un inverno crudo. È un inverno mite. C’era una luce cruda. C’era una luce morbida. Ha usato parole crude. Ha usato parole dolci. Lisa ha modi (di comportamento) crudi. Lisa ha modi affabili.

Per conoscere i sinònimi di una parola, con le diverse sfumature di significato ed eventuali antònimi o contrari, ti consigliamo di consultare il dizionario dei sinònimi e dei contrari.

Esercizi

1 Trova uno o più sinònimi delle seguenti parole. A coppie, gareggiate a chi ne trova di più. sbigottito – allegro – vago – abbandonare – condanna – rivelare – esonero –difendere – usare – freddo – geniale – particolare – gradire – saporito –finito – desiderio – menzogna – concessione – rubare – esultare – misero

2 Sottolinea, nelle seguenti frasi, fra i due sinònimi, quello che ti sembra più adatto.

1. Potresti dirmi l’ora esatta/giusta? 2. Il cassettone del ’700 deve essere riparato/restaurato. 3. Il soldato è caduto in un tranello/agguato. 4. Dovrò andare a fare la spesa perché le provviste sono ultimate/ finite. 5. Ho cambiato/mutato la valigia grande con due più piccole. 6. La pianta, che non è stata mai innaffiata, si è inaridita/seccata. 7. Attento a non ingerire/deglutire quelle pastiglie, sono troppo eccitanti/stimolanti. 8. Tuo nonno ha una figura imponente/straordinaria. 9. Stai poco bene? Hai uno sguardo vuoto/spento. 10. L’acquisto della lavatrice a basso prezzo si è poi rivelato una estorsione/truffa.

3 Completa con un termine la scala di gradazione.

1. brutto deforme

2. fresco freddo

3. caldo bollente

4. annebbiato offuscato

5. interessato indolente

6. elegante rozzo

7. grassottello ............................................................. obeso

8. mangiare rimpinzarsi .........................................................

9. prendere sottrarre .........................................................

10. piccolo ............................................................ microscopico

4 INVALSI Qual è l’antònimo di rotondo?

A Quadrato, perché è un aggettivo riferito a qualcosa che ha i lati.

B Ovale, perché è un aggettivo che indica una forma non rotonda.

C Tondo, perché è un aggettivo formato per derivazione da rotondo.

D Non esiste, perché rotondo è un aggettivo che indica una forma.

5 Collega i vocaboli della colonna A con i loro contrari della colonna B.

A ottimo dispari assente tenero maschio vago condanna autorizzazione

B assoluzione presente divieto femmina preciso pessimo pari duro

6 Scrivi accanto ad ogni termine il suo contrario.

1. attivo ..........................................................................................

2. ragionevole .............................................................................

3. salire ...........................................................................................

4. nubile .........................................................................................

5. gradito

6. entrare

7. simpatico

8. calmo .........................................................................................

9. festivo ........................................................................................

10. bollente .....................................................................................

11. rozzo ...........................................................................................

12. sconosciuto

13. acceso

14. vietare

7 Scrivi i contrari delle seguenti parole. Per costruirli utilizza i prefissi a-, in-, s-, de-, an- e dis-.

1. legare

2. apprezzare

3. educato

4. gelato

5. militarizzare ...........................................................................

6. gradito .......................................................................................

7. capace

8. alcolico

9. fedele

10. onore

11. normale ....................................................................................

12. nutrito .......................................................................................

8 Nelle seguenti frasi, sostituisci con un sinònimo le parole sottolineate.

1. Il mio amore per te non è cambiato .......................................................... 2. Rammentami ..................................................... che domani ho un appuntamento con Sandro. 3. Cesare è rimasto stupito ......................................................... per il regalo che ha ricevuto. 4. Non sopporto ......................................................... di essere interrotto mentre parlo. 5. Il professore di scienze era arrabbiato ..........................................................

6. I petali della rosa erano stati rovinati ......................................................... dalla pioggia. 7. Spiegare a Gianni che ha sbagliato è un compito davvero arduo .......................................................... 8. I vigili del fuoco penetrarono ......................................................... nell’appartamento da una finestra. 9. Non sono più disposta a sopportare ......................................................... le tue lamentele.

9 Nelle seguenti frasi, sostituisci il verbo fare con un sinònimo più adatto al contesto. 1. Pietro fa (..................................................) sempre di testa sua. 2. La sarta mi ha fatto (................................................) una gonna lunga. 3. Hai già fatto (....................................................) gli esercizi di inglese? 4. È bravo l’architetto che ha fatto (.................................................) il progetto della tua casa. 5. L’esplosione fece (........................................) danni enormi. 6. Il Presidente ha fatto (....................................................) un discorso durante l’assemblea. 7. Il caffè non mi fa (....................................................) dormire. 8. La mamma ci ha fatto (....................................................) un buon risotto.

10 Nelle seguenti frasi, sostituisci il verbo dire con un sinònimo più adatto al contesto. 1. Il professore ci ha detto ( ) di ripassare. 2. Non posso uscire, la mamma mi ha detto ( ) di studiare. 3. Aldo ci ha detto ( ) del viaggio in Grecia. 4. Federica dice ( ) «mezzana» invece di «melanzana». 5. Sauro mi ha detto ( ) che è innamorato di Giulia. 6. Cosa mi dici ( ) all’orecchio? 7. L’uomo disse ( ): «Fuori di qui!» 8. Ho da dirti ( ) una bella notizia. 9. Vorrei che tu mi dicessi ( ) la soluzione del problema. 10. Non sappiamo come dirvi ( ) i nostri più sentiti ringraziamenti.

11 Sottolinea fra le seguenti parole quelle che non hanno il contrario (13). ridere – pesante – giallo – sereno – apotema – portoghese – caloroso – tacere – quadrato – nutrito –musulmano – cortese – rotondo – vendere – piemontese – certezza – rettangolo – disonesta – inizio –sposato – sesto – tollerante – salute – cubico – vuoto – orecchio – canadese – perdonare – pentagono

12 Riscrivi sul quaderno le seguenti frasi, trasformando in forma positiva le espressioni sottolineate, attraverso l’utilizzo dei contrari.

1. Finché mio fratello non rientra la mamma non è tranquilla. 2. Il paragrafo 3 non è obbligatorio, io non lo studio. 3. Il sentiero che dovrai percorrere non è largo, sta’ attento. 4. Questa pietanza non è saporita.

5. Adele non è gentile. 6. Entra pure, Carlo non dorme. 7. Oggi farò il bagno perché il mare non è mosso. 8. Il critico non ha apprezzato il lavoro teatrale della nostra compagnia. 9. L’idraulico che mi hai raccomandato a mio parere non è esperto. 10. Il patrimonio lasciato al Comune dal conte non è divisibile.

13 Scrivi il contrario delle parole sottolineate per rovesciare il significato delle seguenti frasi; lo stesso termine che si trova in più frasi con significati diversi avrà contrari diversi. 1. Ho comprato questo giaccone a un buon prezzo. ................................................................. 2. Egidio ha sempre parole buone per noi. ................................................................. 3. Questa banconota è buona. ............................................. 4. Le albicocche che mi hai regalato sono aspre. ................................................................. 5. La pena, per gran parte dell’opinione pubblica, è stata troppo aspra. ................................................................. 6. Il sentiero che porta al torrente è aspro. .................................................................

14 PRODUZIONE Prepara l’invito per la tua festa di compleanno scrivendo un biglietto «a specchio»: sul lato sinistro del foglio scrivi l’invito in 50 parole (tolleranza di 5 parole), sul lato destro scrivi la sua traduzione in soli contrari. Cari amici... Detestati nemici...

Gli iperònimi e gli ipònimi

Immersi nella natura, seguivamo il sentiero mentre la guida ci illustrava i nomi delle piante. Raggiunta una radura punteggiata di alberi, ci fermammo per fare un picnic sotto un grande faggio

Le parole evidenziate sono legate fra loro da un rapporto di inclusione, perché il significato di faggio è incluso in quello più ampio di albero che a sua volta è incluso nel significato di pianta; infine, il significato della parola pianta è incluso in quello della parola natura.

natura piante alberi

faggio

Tra due parole si ha un rapporto di inclusione quando il significato più ampio di una include il significato più ristretto dell’altra. Le parole dal significato più ampio e generico sono dette iperònimi, quelle dal significato più ristretto, più particolare, si dicono ipònimi.

Nel seguente gruppo di parole: aliseo, tramontana, scirocco, vento, bora e maestrale, vento è l’iperònimo, il nome generale che comprende tutti gli altri nomi specifici (ipònimi). Usando gli iperònimi si generalizza, mentre servendosi di ipònimi si specifica, si puntualizza e si precisa il proprio pensiero.

Divisi in piccoli gruppi, fate partire il cronometro e... via! Avete 10 minuti di tempo per scrivere almeno 10 terne di parole che contengano un iperònimo e due ipònimi. Vince la squadra che avrà scritto il maggior numero di terne.

A coppie, componete le terne al telefono o in videochiamata. Poi confrontatevi con il resto della classe: chi ne ha prodotte di più?

1 Scrivi, accanto alle seguenti parole, un’altra parola dal significato più ristretto: l’ipònimo. 1.

GrammaSfida

2 INVALSI Nella frase «L’auto nuova di mio fratello è un fuoristrada» è presente un iperònimo. Qual è?

A auto B nuova C fratello D fuoristrada

3 Scrivi l’iperònimo di ciascuno dei seguenti gruppi di parole.

1. pino, abete, larice, cedro del libano: .............................................................................................................................................

2. lavatrice, lavastoviglie, aspirapolvere, ferro da stiro, frigorifero: ...............................................................................

3. cardiologo, pediatra, geriatra, radiologo, fisiatra: ...............................................................................................................

4. cardinale, parroco, vescovo, diacono, arcivescovo: ..............................................................................................................

5. cinciallegra, falco, rondine, capinera, usignolo, pettirosso: ............................................................................................

6. sandalo, pantofola, stivale, scarpone, zoccolo: ......................................................................................................................

7. fondotinta, cipria, rossetto, ombretto: ........................................................................................................................................

8. cannone, spada, pistola, pugnale, fucile, mitragliatrice:

9. odio, amore, dolore, vendetta, pietà, amicizia, gratitudine:

4 Elenca sul quaderno gli ipònimi dell’iperònimo «appartamento».

5 Elenca sul quaderno gli ipònimi che ti interessano maggiormente dell’iperònimo «sport».

6 A coppie, per ogni iperònimo scrivete tre parole di significato ristretto.

1. quadrilatero ...................................................... ...................................................... ......................................................

2. contenitore ...................................................... ...................................................... ......................................................

3. rettile ...................................................... ...................................................... ......................................................

4. artigiano ...................................................... ...................................................... ......................................................

5. veicolo ...................................................... ...................................................... ......................................................

6. sentimento ...................................................... ...................................................... ......................................................

7. indumento ...................................................... ...................................................... ......................................................

8. liquido ...................................................... ...................................................... ......................................................

9. legume ...................................................... ...................................................... ......................................................

7 Scrivi negli insiemi gli ipònimi presenti in ordine sparso nel seguente elenco. zanzara – tiramisù – libellula – nacchera – tromba – istrice – mosca – crostata – babà – ghiro – marmotta –violoncello – tamburo – farfalla – cicala – bignè – gelato – arpa – cincillà – meringa – viola – castoro –pidocchio – grillo – bavarese – mandolino – criceto – topo

dolce roditore strumento musicale insetto

Gli omònimi

Sabato scorso sono andato a pesca. La pesca è il mio frutto preferito.

La parola evidenziata pesca, pur avendo la stessa forma, assume nelle due frasi significati diversi. Nella prima indica un’attività sportiva, nella seconda un frutto.

Sono omònimi quelle parole che hanno la stessa forma ma significato completamente diverso.

Si distinguono in:

• omònimi totali, parole identiche a livello grafico (omògrafi) e fonico (omòfoni), appartenenti alla stessa categoria grammaticale: porto (vino da dessert) porto (luogo per l’attracco delle imbarcazioni) fiera (belva) fiera (mercato) collo (parte del corpo) collo (unità di un carico merci)

• omònimi che appartengono a categorie grammaticali differenti e che possono essere omògrafi ma diversi a livello fonico poiché:

– l’accento cade su sillabe diverse: sùbito/subìto tèndine/tendìne àncora/ancóra

– l’accento della vocale tonica è differente: (il) vólto/vòlto (verbo volgere) vènti/vénti (numero) (la) ménte/mènte (verbo mentire)

• omòfoni, ma diversi a livello grafico: hanno (verbo)/anno (nome) ha (verbo)/a (preposizione) dà (verbo)/da (preposizione) dì (nome)/di (preposizione)

D re

col dizionario

GLI OMÒNIMI

Il dizionario riporta gli omònimi registrandoli con un numero diverso o con due voci distinte.

• Omònimi totali: porto [pòr-to] n.m. 1 Tratto di mare (o di fiume) adiacente alla costa, attrezzato per la sosta delle imbarcazioni: Il transatlantico è fermo nel porto. 2 Vino liquoroso originario del Portogallo: Dopo pranzo il babbo ha bevuto un bicchierino di porto.

• Omònimi con diversa pronuncia perché l’accento tonico cade su sillabe diverse: ancora [àn-co-ra] n.f. Arnese di ferro molto pesante che, calato in acqua con una corda o con una catena, tiene ferma un’imbarcazione: I marinai hanno gettato l’ancora.

ancora [an-có-ra] avv. 1 Anche ora, tutt’ora: Il bambino è ancora malato. 2 Fino a questo momento, per adesso: Ancora non ho ricevuto alcuna notizia. 3 Di nuovo: Provaci ancora. 4 Perfino, addirittura: Dopo tutta questa ginnastica sarai ancora più scattante.

• Omònimi con diversa pronuncia perché l’accento fonico è diverso; se è acuto (´) il suono è chiuso mentre se è grave (`) il suono è aperto: pesca [pè-sca] n.f. Frutto del pesco, dalla polpa gialla o bianca e dalla buccia vellutata: Ora mangerò una pesca matura. pesca [pé-sca] n.f. 1 Cattura dei pesci con lenze, reti, fiocine o trappole: Vado spesso a pesca con lo zio. 2 Insieme dei pesci catturati: Oggi la pesca è stata abbondante.

Esercizi

1 Nelle seguenti coppie di frasi, sottolinea gli omònimi.

1. Ho riso per tutta la serata.

La mamma ha preparato il budino di riso.

2. I marinai, giunti nel porto, gettano l’ancora.

Ancora tu, quando mi lascerai in pace?

3. Lucia legge un bellissimo romanzo. I giudici in tribunale amministrano la legge.

4. La mamma ha messo le tendine nuove in cucina.

Devo essere operato a un tendine della mano.

2 INVALSI L’errore presente nella frase «Sono ha una festa» riguarda:

A L’omònimia verbo avere/preposizione semplice.

B L’omòfonia verbo avere/preposizione semplice.

C L’omògrafia verbo avere/preposizione semplice.

D Nessuna delle precedenti.

3 Scrivi la parola (omònimo totale) che completa i seguenti gruppi di frasi.

1. Per il mio compleanno mi sono state regalate due ............................................. uguali. / Paolo ha ordinato un piatto di ............................................. all’arrabbiata. / Le ............................................. del fagiano maschio sono molto colorate.

2. Ad un’ di beneficenza ho acquistato il quadro ad acquerello che vedi sulla parete. / Mi si è rotta un’ degli occhiali. / La gara del salto con l’ è prevista per le ore 16.

3. La pila è un generatore di elettrica continua. / La del fiume trasportava i tronchi verso la segheria. / In quale politica ti riconosci?

4. Il pero è un da frutto. / L’ genealogico racconta i rapporti di discendenza di una famiglia. / L’ di una barca regge i pennoni con le vele.

5. Il mio è il primo della fila sinistra vicino alla lavagna. / Un di nebbia impedisce la visibilità in strada. / Nuotando ho visto un di pesci.

4 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno due frasi con ciascuno dei seguenti vocaboli (omònimi totali) ai quali corrispondono significati diversi. saggio – canto – gru – scia – bacino – fiera

5 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase con ciascuno dei seguenti omònimi omografi. sùbito/subìto – séguito/seguìto – càpitano/capitàno – prìncipi/princìpi

6 PRODUZIONE A coppie, scegliete dagli esercizi precedenti due omònimi totali, due omògrafi e due omòfoni che vi permettano di scrivere una breve storia di 30 parole (tolleranza di 3 parole).

La polisemia 3

Nel campo di grano sono cresciuti dei bellissimi papaveri.

I giocatori stanno scendendo in campo

Giada ha vinto un premio per il suo contributo in campo scientifico.

Come puoi verificare anche tu, la parola campo ha più significati: è polisemica. Riflettendo con più attenzione, però, è possibile individuare un significato comune che in qualche modo li comprende tutti: la parola campo, infatti, indica sempre un luogo delimitato, un’area: un terreno coltivabile, uno spazio di gioco, un settore di attività.

Le parole polisemiche sono quelle parole che esprimono più significati legati da un elemento comune.

La lingua si serve della polisemia per arricchire il suo patrimonio lessicale in modo «economico»: per esprimere nuovi significati e designare oggetti o concetti diversi dal significato originario di un termine utilizza parole già esistenti. La molteplicità di significati che una parola può avere talvolta provoca ambiguità e incertezza nell’interpretazione; occorre in questo caso riflettere sul contesto nel quale il vocabolo è usato per coglierne il significato: Vieni con me al bar a bere un espresso? (bevanda) L’espresso per Pistoia ferma anche a Montecatini. (tipo di treno)

Anche nel caso della polisemia il dizionario può essere per te un valido aiuto. Esso infatti registra, per ogni parola, tutte le variazioni di significato con opportune esemplificazioni.

Esercizi

1 Completa le seguenti frasi con le parole polisemiche scelte dall’elenco. braccio – rovescio – punto – portiere

1. Un di pioggia cadde sulla città.

2. Perderò questa partita di tennis: il di Fausto è troppo forte!

3. Buffon è un valido .

4. La spia accesa segnalava che una delle dell’auto non era chiusa.

5. A che sei con i tuoi studi di diritto?

6. La zia ha ricamato una tovaglia a erba.

7. Un di mare separava l’isola dalla terraferma.

8. Il ministro fece il suo intervento a .

2 Completa le seguenti frasi inserendo in modo opportuno le parole elencate. orbita – pista – macchia – fiamma – radice

1. Nell’ultimo giro di il motociclista ha superato tutti gli avversari. 2. C’è una ....................................... di cioccolata sulla tua camicetta. 3. Angela è la nuova ............................................... di Sebastiano. 4. Le ............................................... dell’incendio hanno devastato il caseggiato. 5. La ........................................ quadrata di 49 è 7. 6. La vita di Antonio è senza ................................................ 7. Giorgio era così impaurito che aveva gli occhi fuori dalle ................................................ 8. La carota ha la ............................................... a fittone.

9. Il mirto, l’alloro, il rosmarino sono piante tipiche della ............................................... mediterranea. 10. L’aereo, pronto per la partenza, sulla ............................................... di lancio fu costretto a fermarsi. 11. La navicella spaziale è stata mandata in ................................................ 12. Per saldare i metalli occorre la ............................................... ossidrica. 13. Il malcostume deve essere stroncato alla ................................................

3 INVALSI Cosa permette di distinguere il significato di una parola polisemica?

A L’accento tonico.

B La maiuscola.

C La radice della parola.

D Il contesto in cui è usata.

4 PRODUZIONE Per ciascuna delle seguenti parole polisemiche, scrivi sul quaderno due frasi in cui la stessa parola sia usata con significato diverso. materia – espresso – lancia – trama – campo

5 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase di tua invenzione per ciascun significato che conosci delle seguenti parole polisemiche. Se sei in difficoltà consulta il dizionario. operazione – valore – investimento – radice

6 PRODUZIONE A coppie, usate le parole polisemiche arco, cane, sfera, strada, taglio e voce per scrivere una breve storia di 40 parole (tolleranza 4 parole) in cui ciascuna di esse sia usata in almeno due dei suoi possibili significati.

Il significato denotativo e connotativo

Il cuore è un muscolo che pompa il sangue nelle arterie e nelle vene.

Ti ho preso un regalo, è piccolo ma l’ho fatto col cuore!

Nella prima frase la parola cuore, che indica, in modo preciso, l’organo del corpo umano, è usata nel suo significato di base, letterale, detto significato denotativo.

Nella seconda frase, invece, la parola cuore viene intesa come sede dei sentimenti e degli affetti; il vocabolo ha preso in sé nuove sfumature, si è caricato di valori supplementari: ha un significato connotativo.

Il significato denotativo è il significato oggettivo di una parola (o significato di base): esso «denota», definisce cioè qualcosa in modo chiaro. Il significato connotativo, invece, attribuisce alle parole sfumature di significato, caratterizzandole in modo particolare.

Si usa la denotazione per argomentare, descrivere e informare in modo oggettivo; si ricorre alla connotazione per rendere il discorso vivace, fresco e soggettivo.

La connotazione, inoltre, è alla base di tutti i «trasferimenti» di significato che arricchiscono il senso di una parola, dando origine al significato figurato o traslato.

Il significato figurato

Vorrei raccogliere quella rosa ma è piena di spine.

Com’è andato l’incontro? Raccontami, non tenermi sulle spine!

La parola spine nella prima frase è stata usata nel suo significato letterale, mentre nella seconda ha assunto un significato diverso anche se, in qualche modo, legato a quello letterale: infatti, il paragone con il fastidio provocato dalle spine che pungono indica il tormento di chi sta aspettando con curiosità una notizia. Questo significato è detto figurato.

Il significato figurato o traslato è così chiamato in quanto «trasla», trasferisce il significato letterale di una parola caricandola di nuovi significati; può esprimere un concetto complesso con immediatezza, in modo piacevole, intenso e colorito.

L’uso del significato figurato dà origine al linguaggio figurato, fatto cioè di «figure» efficaci ed espressive cui si ricorre in modo particolare in poesia. Tra le più importanti ricordiamo la metafora, la metonìmia e la sinèddoche.

La metafora

Cecilia ha i capelli d’oro.

L’espressione evidenziata, in cui sono accostati due termini che derivano da campi semantici diversi, è una metafora.

La metafora consiste nella sostituzione di una parola con un’altra che ha con la prima un rapporto di somiglianza.

Considera la frase Cecilia ha i capelli biondi come l’oro; in essa c’è un paragone fra il colore dei capelli e quello dell’oro. Nella frase Cecilia ha i capelli d’oro il paragone è caduto e la congiunzione come è stata eliminata per dare origine a una metafora, un paragone abbreviato.

giallo

Le parole capelli e oro sono accomunate dal colore (biondi, giallo) creando così la metafora: capelli d’oro.

La metafora mette in relazione cose distanti fra loro, realizza accostamenti arditi e inconsueti che suscitano meraviglia, arricchisce il significato di un testo e lo rende più vivace. È molto usata nel linguaggio comune, in quello sportivo, in quello pubblicitario ma, come già detto, in particolar modo in quello poetico: elemento comune

linguaggio comune Luca ha un carattere d’acciaio. linguaggio sportivo Pellè, seminati gli avversari, si è diretto verso la porta e ha fatto goal.

linguaggio pubblicitario Una tigre nel motore. linguaggio poetico Agosto controluce a tramonti di pesca e zucchero. F. García Lorca

Il vento soffia e nevica la frasca. G. Pascoli

La metonìmia

Valérie in soggiorno ha appeso un Monet e un Renoir. Ho ancora fame, mangerei un altro piatto di pasta.

Monet e Renoir indicano in realtà «i quadri dipinti dai due pittori»; piatto sostituisce «la pasta contenuta nel piatto».

Queste espressioni sostituiscono un termine con un altro con il quale esiste un rapporto di vicinanza. Sono esempi di metonìmia.

La metonìmia consiste nella sostituzione di una parola con un’altra con la quale abbia un rapporto di affinità o connessione logica.

La metonìmia si usa per indicare:

• il contenitore al posto del contenuto: Ha bevuto solamente un bicchiere (= il liquido contenuto nel bicchiere);

• il materiale al posto dell’oggetto fatto con esso: La pittrice sta lavorando a un olio (= un quadro a olio);

• l’autore al posto dell’opera: È sempre bello rileggere Calvino (= le opere di Calvino);

• il concreto al posto dell’astratto: Ci vuole del fegato (= coraggio) per portare a termine quell’incarico.

La sinèddoche

Il mondo segue con trepidazione le fasi della guerra in Libano. Una vela apparve all’orizzonte.

Il mondo indica il tutto per una parte, equivale a tutte le popolazioni del mondo; la vela indica invece la parte per il tutto, sostituisce la parola barca. Mondo e vela sono esempi di sinèddoche.

La sinèddoche consiste nella sostituzione di una parola con un’altra con la quale abbia un rapporto di quantità.

1 Nelle seguenti frasi, sottolinea le espressioni usate in senso figurato.

1. Passano gli anni, ma Adele continua ad avere la testa fra le nuvole.

2. Pino è noioso e brontolone, è una pentola che bolle.

3. Il dottor Gargiulo ha preso a cuore il vostro problema.

4. «Non posso mai uscire, questa casa è una prigione» disse Angela.

5. «Per questa volta chiuderò un occhio» disse l’insegnante.

2 Indica se le parole in corsivo nelle seguenti frasi hanno significato denotativo D (5) o connotativo C (5).

1. Mi ha offeso con una cascata di improperi. (........) 2. Un’ampia cascata d’acqua saltellava fra le rocce, poi precipitava in un baratro. (........) 3. Sergio ha proprio un cervello fino. (........) 4. Dopo la caduta il motociclista, portato prontamente in ospedale, fu sottoposto a una TAC al cervello. ( ) 5. Non ho mai dormito in un rifugio in alta montagna. ( ) 6. Quel poveretto ha una montagna di debiti. ( ) 7. Il mio vicino di casa possiede un pappagallo dal piumaggio coloratissimo. ( ) 8. Luigi imita a pappagallo il fratello maggiore. ( ) 9. È necessario individuare un nuovo canale di informazione. ( ) 10. Due anatre nuotavano nel canale. ( )

3 Nelle seguenti frasi, sottolinea le metonìmie (3) e cerchia le sinèddochi (3).

1. Dora si è presentata elegantissima alla festa, vestita di lino. 2. L’italiano ama mangiare bene. 3. Si allontanò con grande dolore, dopo aver rivolto un ultimo sguardo ai tetti del suo paese. 4. «Domani leggeremo Dante invece di far grammatica», disse il professore. 5. Beppe non ama cucinare: mangia solo scatolette! 6. Il papà di Clara è molto autoritario: fa chinare la fronte a tutti i componenti della famiglia.

4 Nelle seguenti frasi, sottolinea le espressioni e le parole che assumono significato figurato, poi sostituiscile con espressioni di significato proprio.

1. Tutte le compagne di scuola considerano Gianni un vero fusto. ( ) 2. Mio zio ha avviato una nuova azienda, ma ha capito di aver fatto un buco nell’acqua. ( ) 3. Il nonno di mio padre andò a combattere nel fiore degli anni. ( ) 4. Per la gelata che ha colpito i frutteti, il prezzo della frutta salirà alle stelle. (....................................................) 5. La mia squadra è stata messa alle corde dagli avversari. (...............................................................) 6. I risultati delle ultime verifiche sono positivi; ora però non cullarti sugli allori. (..............................................................) 7. Il professore avrebbe senz’altro interrogato Luca, ma lui mangiò la foglia e non si presentò. (....................................................)

5 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase con ognuna delle seguenti espressioni figurate. cadere dalle nuvole – avere le mani bucate – vuotare il sacco – piantare in asso – avere uno stomaco di ferro – fare fiasco – rispondere per le rime – rompere il ghiaccio

6 INVALSI Nei versi «Per altra via, per altri porti [...] più lieve legno convien che ti porti» (Dante, Inferno, Canto III, vv. 91-93), la parola legno è: A una metafora B una metonìmia C una sinèddoche D una sinestesia

Altri esercizi interattivi

GrammaRipasso

Il lessico

comprende le

parole della lingua italiana

che in base alla legate da relazioni di

forma significato

si distinguono in denotativo

nomi primitivi nonno, abitato…

nomi derivati bisnonno, disabitato…

nomi alterati casina, benone…

nomi composti capoclasse, aeroporto…

famiglia semantica carta, cartiera, cartolaio…

che può essere

campi semantici sole, stelle, pianeti…

sinònimi sicuro, certo…

antònimi o contrari sicuro, insicuro

iperònimi sentimento (gioia)

ipònimi gioia (sentimento)

omònimi pèsca, pésca

polisemia espresso, scala

connotativo

figurato

metafora metonìmia sinèddoche

Mi valuto

Conoscenze

1 Scrivi il termine corrispondente alle seguenti definizioni.

1. Parte della parola che indica il genere e il numero e nei verbi anche il modo, il tempo e la persona: .........................................

2. Parola formata solo dalla radice e dalla desinenza: .........................................

3. Morfema posto davanti alla radice di una parola: .........................................

4. Morfema posto dopo la radice di una parola: .........................................

5. Parola che assume una sfumatura di significato attraverso determinati suffissi: .........................................

6. Parola formata dall’unione di due o più parole: .........................................

7. Parole diverse nella forma, ma di uguale significato: .........................................

8. Parole che hanno significato opposto: .........................................

9. Parola di significato più ampio rispetto a un’altra: .........................................

10. Parola di significato più ristretto rispetto a un’altra: .........................................

11. Parole che hanno la stessa forma, ma significato diverso: .........................................

12. Parola che ha più significati: .........................................

Abilita

2 Sottolinea la radice nelle seguenti parole primitive e forma con essa tre nuove parole.

1. luna

2. mare ............................................................. ........................................................... ................................................................

3. orto ............................................................. ........................................................... ................................................................

4. motore ............................................................ ........................................................... .................................................................

5. regola ............................................................. ........................................................... ................................................................

6. cavallo ............................................................. ........................................................... ................................................................ 7 fuoco ............................................................. ........................................................... .................................................................

8. carta ............................................................ ........................................................... .................................................................

9. luce ............................................................. ........................................................... .................................................................

10. paese ............................................................. ........................................................... .................................................................

3 Nel seguente elenco, sottolinea le parole primitive e cerchia quelle derivate. casolare comunale casa pedale paesistico piede paese re pezzato ricciuto catena riccio cavaliere cavigliera barcaiolo barbuto chiaro catenaccio cavalleria orientale

4 Servendoti dei prefissi dis-, in-, s-, scrivi parole derivate, dal significato contrario a quello dei seguenti vocaboli.

1. continuo ....................................................................................

2. conveniente ............................................................................

3. saturo .........................................................................................

4. pregevole .................................................................................

5. umano ........................................................................................

6. piacere .......................................................................................

7. esistente ...................................................................................

8. gonfio .........................................................................................

9. sano .............................................................................................

10. seppellire ..................................................................................

11. simile ..........................................................................................

12. garbo ..........................................................................................

5 Scomponi le seguenti parole negli elementi che le formano.

1. indescrivibile

2. lupacchiotto

3. ricaricabile

4. riarmato

5. arricciatura

6. spappolamento

7. extraterrestre

8. strombazzare

9. intessuto

10. intristito

11. prefisso

0,5 punti per ogni parola corretta /6 1 punto per ogni parola scomposta correttamente /11

6 Sostituisci ciascuna delle seguenti espressioni con una parola alterata; specifica poi se si tratta di un diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo o dispregiativo.

1. un breve racconto ( )

2. un fiore piccolo e delicato

3. una piccola finestra

4. un lavoro molto faticoso

5. un’aria malsana e irrespirabile

6. un asino giovane

)

)

)

)

)

7. un uomo grande e grosso ( )

8. una barca molto grande ................................................. (........................................................)

0,5 punti per ogni risposta corretta /8

.

7 Nel seguente elenco, indica con A le parole alterate, con C quelle composte, con PF le parole frase, con UL le unità lessicali e con M le parole macedonia.

1. botticella (...............) 2. minigonna (...............) 3. grigioverde (...............) 4. tavola calda (...............) 5. tempaccio (...............) 6. salvagente (...............) 7. bambinone (...............) 8. tardino (...............) 9. termometro (...............) 10. treno merci (...............) 11. girasole (...............) 12. cane poliziotto (...............) 13. fotocellula (...............) 14. colpo di frusta (...............) 15. acqua e sapone (...............) 16. busta paga (...............) 17. treno passeggeri (...............) 18. passerottino (...............) 19. scalo merci (...............) 20. discorso fiume (...............) 21. mangianastri (...............) 22. vacanza premio (...............) 23. pantacalza (...............) 24. frigobar (...............)

0,5 punti per ogni parola classificata correttamente /12

8 Indica il campo semantico (A) a cui appartengono le parole dei seguenti gruppi e aggiungi a ognuno di essi anche un nuovo termine (B).

1. do, re, mi, sol, la, si A. ....................................................... B. .............................................................

2. imbianchino, fabbro, muratore, sarto A. ....................................................... B. .............................................................

3. forse, no, veramente, ieri, sì A. ....................................................... B. .............................................................

4. gonna, pantaloni, camicia, cappotto A. ....................................................... B. .............................................................

5. raglio, barrito, muggito, belato, ronzio A. ....................................................... B. .............................................................

0,5 punti per ogni elemento corretto /5

9 Trova un sinònimo per ciascuna delle seguenti parole.

1. parola

2. complimento

3. via

4. magro

5. racconto ....................................................................................

6. motivo ........................................................................................

7. dimora .......................................................................................

8. dolore .........................................................................................

9. gesto

10. terrore

11. cura

12. sgherro

13. favorevole ...............................................................................

14. ammalato ................................................................................

15. rivelare .....................................................................................

16. afferrare ...................................................................................

0,5 punti per ogni sinònimo corretto /8

10 Trova la parola generale, l’iperònimo, che includa tutte le parole di ogni gruppo.

1. giaguaro – puma – ghepardo – tigre – lince – gatto:

2. trotto – galoppo – passo – riviera – ostacoli:

3. coro – abside – cripta – altare – pulpito – cappella:

4. merli – feritoia – fossato – guardiola – torre – maschio:

5. portiera – deflettore – cambio – paraurti – batteria – tergicristallo:

6. treccia – ricciolo – frangetta – paggio – coda – chignon:

7. fusilli – rigatoni – gobbetti – eliche – bucatini – trenette – penne:

8. diretto – gancio – uppercut – guantone – corda – ring – angolo:

0,5 punti per ogni iperònimo corretto /4

11 Nelle seguenti frasi, cerchia la parola scritta in corsivo solo se è usata con significato figurato. 1. Silvana è un tipo superficiale, prende tutto sotto gamba. 2. Indossava una gonna a mezza gamba. 3. Ho aperto il mio cuore a suor Elisa. 4. Allo zio di Andreina è stato fatto il trapianto del cuore. 5. Mi ha parlato, o almeno mi è sembrato, con il cuore in mano. 6. Nel cuore dell’inverno non si possono piantare nuovi alberi in giardino. 7. La nuova moto di Iacopo è la fine del mondo. 8. Non c’eri tu, Adriana, alla festa? Mi hanno detto che c’era mezzo mondo!

0,5 punti per ogni parola individuata /3

Competenze

12 Scrivi sul quaderno una frase per ogni termine elencato; poi cambia l’accento sulla parola e componi un’altra frase utilizzando il nuovo significato ottenuto.

1. ancora 2. affetto 3. spoglio

0,5 punti per ogni frase corretta /3

13 Scrivi un ipònimo per ciascuna parola e con quattro a tua scelta componi quattro frasi sul quaderno.

1. cane ............................................................................................

2. dente ..........................................................................................

3. fiume ..........................................................................................

4. monte ........................................................................................

5. malattia ....................................................................................

6. mammifero .............................................................................

7. metallo ......................................................................................

8. sentimento...............................................................................

0,5 punti per ogni ipònimo corretto e 1 punto per ogni frase corretta /8

Punteggio totale /100

Autovalutazione

In base al punteggio ottenuto verifica il tuo livello.

Punteggio < di 45 da 45 a 59 da 60 a 69 da 70 a 79 da 80 a 89 da 90 a 96 da 97 a 100

Livello 4 5 6 7 8 9 10

LibroLAB

Esercizi per il recupero, p. 40

Esercizi per il potenziamento, p. 120

Competenze trasversali, p. 304

Attività di coppia, p. 384

Lingua viva

Conoscere la nostra lingua, anche nei suoi aspetti grammaticali, ci permette di comprendere profondamente ogni tipo di testo e di coglierne gli spunti di riflessione. Ecco perché lo studio della lingua è cosa «viva» e sempre attuale. I brani di questa sezione offrono l’opportunità di riflettere su problematiche e questioni fondamentali per lo sviluppo sostenibile, presenti nei 17 obiettivi in cui è articolata l’Agenda 2030.

Il Manifesto della comunicazione non ostile

È a partire dalla comunicazione che si stabiliscono comportamenti rispettosi e civili, in grado di rendere le società «luoghi» accoglienti e sicuri per tutti. Per questo occorre dare importanza alle parole che usiamo, nel mondo reale e su internet, come ci spiega questo Manifesto...

1. Virtuale è reale

Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.

2. Si è ciò che si comunica

Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

3. Le parole danno forma al pensiero

Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.

4. Prima di parlare bisogna ascoltare

Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

5. Le parole sono un ponte

Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

6. Le parole hanno conseguenze

So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

7. Condividere è una responsabilità

Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, com presi.

8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono ri spettare

Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

9. Gli insulti non sono argomenti

Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

10. Anche il silenzio comunica

Quando la scelta migliore è tacere, taccio. da www.paroleostili.it

Obiettivo 16: Pace, giustizia e istituzioni forti.

COMPRENSIONE E ANALISI

1 Cerca nel dizionario il significato delle seguenti parole:

a. virtuale: reale:

b. Qual è un sinònimo di virtuale? Qual è il suo contrario?

c. Partendo dalla didascalia del punto 1 del Manifesto, prova a spiegare con parole tue l’espressione «virtuale è reale» (riga 1). ......................................................................................................................................................

2 Riflettete sull’espressione «Le parole sono un ponte» (riga 9):

a. In questa espressione, un ponte è: una metonìmia una metafora una sinèddoche

b. Aiutandovi con la didascalia del testo, provate a spiegare il significato figurato che è stato utilizzato in questa espressione.

3 Riflettete sull’espressione «Condividere è una responsabilità» (riga 13):

a. Il verbo condividere è una parola derivata per mezzo di: un prefisso un suffisso

b. Partendo da ciò che afferma il Manifesto, prova a spiegare perché l’azione di condividere è una responsabilità. ....................................................................................................................................................................................

4 Individua nel testo del Manifesto tutte le parole che si possono riferire al campo semantico della comunicazione non ostile.

PRODUZIONE

5 Dopo aver letto e compreso il Manifesto, costruite il vostro Indice delle parole proibite. Provate a realizzarlo in formato tascabile, per applicarlo alla cover del cellulare e averlo sempre con voi, anche fuori dalla scuola.

CITTADINI CONSAPEVOLI

Dividetevi in piccoli gruppi e lavorate a partire dal punto 5 del Manifesto: «Le parole sono un ponte». Riflettendo sulla vita scolastica, e in particolare di classe, realizzate delle videointerviste per raccontare un’occasione in cui le parole sono state ponte... e una in cui sono state una porta chiusa in faccia. Confrontate i vostri racconti in classe e aprite un dibattito argomentativo, prestando attenzione a non usare le parole proibite dal vostro Indice; eleggete tra di voi un giudice che avrà il compito di richiamare chi dovesse farlo.

Il dizionario

Il dizionario o vocabolario è un libro che raccoglie, in ordine alfabetico, i vocaboli di una lingua spiegandone il significato attraverso le definizioni e gli esempi.

Ogni vocabolo del dizionario è corredato da una serie di utili informazioni relative alla pronuncia, all’ortografia (sono fornite indicazioni per l’elisione, il troncamento, la formazione del plurale di nomi e aggettivi, la coniugazione dei verbi e l’uso degli ausiliari), all’etimologia, alla categoria grammaticale e ai modi d’uso. Puoi ricorrere al dizionario ogni volta che avrai bisogno di risolvere i dubbi linguistici che ti sovvengono durante la scrittura e la lettura, per conoscere le sfumature di significato e le particolarità d’uso (uso comune, specialistico, letterario…) oppure per chiarimenti di carattere grammaticale, fonetico e ortografico.

Come usare il dizionario

Le parole sono registrate nel dizionario secondo l’ordine alfabetico e sono chiamate lemmi.

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

È facile disporre in ordine alfabetico le parole che iniziano con lettere diverse come pera, dromedario, viso, alba, zebra e banco; infatti, è sufficiente considerare solo la lettera iniziale: a di alba è prima di b di banco ecc.:

Maggiore attenzione occorre invece per porre in ordine alfabetico le parole di questo elenco:

lavabo, lavagna, lavatrice, lavaggio, lavanda, lavandino

Tutte iniziano con lo stesso gruppo lava- seguito nella prima parola dalla lettera b, che nell’alfabeto precede la g della seconda, che a sua volta precede la t del terzo lemma; per le parole lavagna e lavaggio è necessario esaminare la lettera che viene dopo l’insieme lavag- e poiché la g nell’alfabeto precede la n, la parola lavaggio verrà sistemata al secondo posto e lavagna sarà al terzo posto, e così via con le restanti parole:

Per rendere più facile e veloce la consultazione del dizionario è bene ricorrere, inoltre, alle parole guida; la pagina sinistra riporta in alto, a sinistra, la prima parola della pagina mentre la pagina destra riporta in alto, a destra, l’ultima parola della pagina; nelle due pagine sono registrati tutti i vocaboli compresi fra le due parole guida.

Il dizionario non elenca tutte le parole di una lingua, ma solo quelle che, per convenzione, costituiscono la forma base di una parola:

• i nomi e i pronomi sono riportati nella forma del maschile singolare non alterata: maestro e non maestre; nostro e non nostri;

• gli aggettivi sono riportati nella forma del maschile singolare e al grado positivo: bello e non bella o bellissimi;

• i verbi sono riportati all’infinito: correre e non correva o correndo.

Per trovare nel dizionario le parole della frase I ragazzi erano elegantissimi, tutti li guardavano, dovrai cercare rispettivamente i seguenti lemmi: il, ragazzo, essere, elegante, tutto, lo, guardare.

1. lavabo
4. lavanda
2. lavaggio
5. lavandino
3. lavagna
6. lavatrice

L’analisi del lemma

Il lemma in tutti i dizionari è stampato in grassetto o neretto minuscolo; tutte le informazioni a esso riferite costituiscono la voce. Prendiamo in esame alcune voci tratte da Il grande dizionario Garzanti della lingua italiana per riflettere sulle informazioni che si possono ricavare.

Fra parentesi quadre si trovano la pronuncia e la divisione sillabica

lemma

citazione letteraria

2., 3. e 4. = significati che il nome può assumere, chiariti da esempi

pronuncia e divisione sillabica: parola piana, l’accento acuto segnala la vocale chiusa

s.f. = sostantivo femminile (categoria grammaticale)

1. = significato proprio della parola, il più generale

Dim. = diminutivo Pegg. = peggiorativo (alterati della parola)

5. (fig.) = significato figurato

etimologia della parola, la parola più antica da cui è stata originata

v.tr. = verbo transitivo (categoria grammaticale) coniugazione irregolare

= cambio di categoria grammaticale; il termine può avere anche funzione di sostantivo maschile

(fig.) = espressioni e frasi idiomatiche

l’accento grave segnala una vocale aperta; è una parola sdrucciola

(scherz.) = in corsivo segnala il registro espressivo

agg. = aggettivo (categoria grammaticale)

avverbio derivato in -mente

agg. = aggettivo (categoria grammaticale)

fra parentesi quadre è indicata la particolarità nella formazione del plurale

parola composta dal prefisso mega-

fra parentesi quadre sono riportate in corsivo la forma del troncamento e le forme irregolari di comparativo e di superlativo

Dim./Accr. = sono riportate in corsivo le forme alterate diminuitive e accrescitive

(fam.) = registro familiare (lett.) = registro letterario

Esercizi

1 Riscrivi in ordine alfabetico le seguenti parole aiutandoti con il dizionario. limpido – zanzara – limpidezza – lemma – persuasione – virtù – carisma –burrasca – yogurt – categorico – indice – definizione – wafer – arcano –temperamento – flemma 1.

2 Cerca sul dizionario i lemmi: pollo e sereno e indicane: pollo sereno

1. la categoria grammaticale ...................................................................... ......................................................................

2. l’etimologia ...................................................................... ......................................................................

3. un significato figurato ...................................................................... ......................................................................

4. il significato proprio

3 Sottolinea le espressioni figurate presenti nelle seguenti frasi e spiegane sul quaderno il significato con l’aiuto del dizionario.

1. Luigi aveva mangiato tutti i pasticcini così Renzo rimase a becco asciutto. 2. Per Pasqua abbiamo invitato a pranzo il vecchio Tonino perché è solo e povero in canna. 3. Angela dovrà frequentare i corsi di recupero perché non ha ancora colmato le lacune in lingua inglese. 4. Cesare fa gli occhi dolci a Daniela.

5. Quando arrivai l’atmosfera era elettrica: Claudia e Sara avevano litigato. 6. Il padre di Carlo naviga in cattive acque, la sua azienda è sull’orlo del fallimento.

4 Servendoti del dizionario, segna l’accento tonico sulle seguenti parole per poterle pronunciare correttamente. provvido – utensile – edile – zaffiro – teologico – trigemino – dissanguato – eliografico – fumogeno –iconoclasta – icosaedro – idolatra – inavvicinabile – cosmopolita – cicaleccio – cianotico – arciprete –componentistica – incunabolo

5 Controlla sul dizionario se le seguenti parole sono scritte correttamente. Riscrivi quelle errate in modo corretto (15).

1. coscenza ........................................................................... 10. soquadro ...............................................................................

2. narrazzione ..................................................................... 11. licuore .....................................................................................

3. bisbilio ............................................................................... 12. dilluvio ....................................................................................

4. eccezzione ....................................................................... 13. livellare ..................................................................................

5. fiaccare .............................................................................. 14. baule ........................................................................................

6. paralelo ............................................................................. 15. sufficente ..............................................................................

7. pichietare ......................................................................... 16. imbarasso .............................................................................

8. inbroglione 17. scintilio

9. spetacolo 18. scritore

6 Cerca sul dizionario tutti i possibili significati delle seguenti parole e scrivi sul quaderno una frase con uno dei significati che hai trovato per ogni parola. cappa – cannella – buono – bolla – filtro – maschio – piombare – razza

7 A coppie, inventate un nome da inserire nel dizionario e scrivetene la relativa voce seguendo lo schema: [ ],

significato proprio con esempi

lemma categoria grammaticale citazione

1. esempi: « » 2. ............................................................................................................................. esempi: ................................................................................................................

altri significati con esempi significato figurato con esempi

3. ............................................................................................................................. esempi: ................................................................................................................

4. (fig.) ................................................................................................................. esempi: ................................................................................................................ Dal latino/greco ..............................................................................................

etimologia

Morfologia

La morfologia (dal greco morphè che significa «forma» e lògos che significa «studio») è la parte della grammatica che studia la forma delle parole e le classifica in nove categorie dette «parti del discorso».

Conoscenze e abilità

UNITÀ 4 • Il nome

• Arricchire il proprio patrimonio lessicale.

UNITÀ 5 • L’articolo

UNITÀ 6 • L’aggettivo

LE NOVE PARTI DEL DISCORSO

• Distinguere i nomi in base al loro significato, forma e struttura.

• Modificare correttamente la forma del nome in rapporto al genere e al numero.

• Modificare la struttura del nome attraverso i meccanismi di derivazione, alterazione e composizione.

• Riconoscere e usare correttamente gli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi.

• Riconoscere e usare correttamente i gradi dell’aggettivo qualificativo.

UNITÀ 7 • Il pronome

• Eseguire l’analisi grammaticale di tutte le parti del discorso.

• Riconoscere, classificare e usare correttamente gli aggettivi qualificativi e determinativi.

• Applicare i meccanismi di derivazione, alterazione e composizione dell’aggettivo qualificativo.

• Distinguere tra pronomi e aggettivi.

• Riconoscere e usare correttamente i diversi tipi di pronome.

UNITÀ 8 • Il verbo

• Riconoscere le funzioni delle parti variabili e invariabili del discorso e usarle correttamente.

• Riconoscere il verbo e individuare le informazioni che fornisce attraverso la coniugazione.

• Distinguere il genere e la forma del verbo.

• Coniugare correttamente i verbi regolari e irregolari e usarli correttamente nella produzione di testi coerenti e coesi.

UNITÀ 9 • L’avverbio

• Riconoscere e usare correttamente gli avverbi e le locuzioni avverbiali in base alla funzione.

• Distinguere gli avverbi primitivi, derivati, composti e le locuzioni avverbiali.

• Riconoscere le forme alterate e i gradi dell’avverbio.

UNITÀ 10 • La preposizione

UNITÀ 11 • La congiunzione

• Riconoscere e usare correttamente i vari tipi di preposizione in base alla loro funzione.

• Riconoscere e classificare le congiunzioni in coordinative e subordinative.

• Usare in modo corretto la congiunzione per creare legami logici tra le parole all’interno della frase e tra le frasi nel periodo.

UNITÀ 12 • L’interiezione

• Riconoscere e usare correttamente le interiezioni e le onomatopee.

Traguardi per competenze

• Produrre testi scritti e orali corretti.

• Comprendere e usare in modo appropriato le parole del vocabolario di base.

• Padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative alla morfologia.

• Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

• Riconoscere e usare termini specialistici in base ai campi di discorso.

Competenze chiave

europee

Competenza alfabetica funzionale

Sviluppare la capacità di comunicare e relazionarsi in forma sia orale sia scritta, utilizzando materiali visivi, sonori, digitali e applicando in situazioni e contesti differenti le competenze morfologiche.

Competenza multilinguistica

Sviluppare la capacità di utilizzare la lingua madre e altre lingue in modo appropriato ed efficace per comunicare (CLIL).

Competenza digitale

Sviluppare la capacità di usufruire/creare/condividere contenuti digitali sentendosi sempre a proprio agio nel mondo digitale.

Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare

Sviluppare la capacità di imparare a imparare con metodo adeguato e sempre più consapevole.

Sviluppare la capacità di riflettere su se stessi (autovalutazione), di gestire tempo e informazioni, di lavorare con gli altri in maniera inclusiva e costruttiva.

Attività per sviluppare e verificare le competenze

Nel volume

Nel LibroLAB

Nel libro digitale

• Tanti brani e attività di scrittura creativa

• Esercizi di COPPIA , LESSICO , INVALSI e PRODUZIONE

• GrammaFAQ, GrammaCLIL e Dire col dizionario: per approfondire

• Esercizi per il recupero e il potenziamento

• Esercizi multilivello di fine sezione

• Competenze di analisi comparata

• Competenze trasversali

• Esercizi interattivi

• Schede INVALSI

• Videolezioni

Strumenti di supporto

• GrammaSfida: attività di gruppo e giochi

• GrammaLAB: laboratorio di analisi grammaticale

• Mi valuto: schede di verifica

• Lingua viva: comprensione e analisi dei testi, competenze di educazione civica

• Esercitazioni per le prove INVALSI

• Attività di coppia

• Compiti di realtà

• Videomappe per attività Flipped classroom

• Approfondimenti

• Audiolettura lenta e scandita delle pagine di teoria

• Esercizi inclusivi con font ad alta leggibilità

• Prime regole introduttive delle Unità semplificate e con font ad alta leggibilità

• GrammaRipasso: mappe semplificate con font ad alta leggibilità

Il nome

Nella sua breve Storia universale, il fantasioso Gianni Rodari si diverte a immaginare una creazione del mondo tutt’altro che perfetta, anzi… piena zeppa di errori da correggere.

STORIA UNIVERSALE

In principio la Terra era tutta sbagliata, renderla più abi tabile fu una bella faticata ponti. Non c’erano sentieri sedere? Neanche l’ombra no? Non esisteva il letto. Per non pungersi i piedi, né scar pe né stivali. Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali. Per fare una partita non c’erano palloni: mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni, anzi a guardare bene man cava anche la pasta. Non c’era nulla di niente. Zero via zero, e basta. C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavora re, e agli errori più grossi si poté rimediare. Da correggere, però, ne restano ancora tanti: rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti!

da G. Rodari,

Per riflettere insieme

a. Ciò che hai ascoltato è comprensibile? Sì No

1 Dividetevi in coppie e scegliete un lettore per coppia. Il lettore legge ad alta voce il paragrafo evidenziato facendo attenzione a non pronunciare le parole in rosso. Chi ascolta prova a rispondere alle seguenti domande.

2 Sottolineate gli altri nomi presenti nel brano.

b. Che cosa manca in queste frasi? ........................................................................................................................................

3 Provate a riscrivere il testo sostituendo le parole in rosso con altre a piacere e cercando di adattare il senso generale del discorso alle vostre invenzioni.

Che cos’è il nome?

Il nome, o sostantivo, è una parte variabile del discorso. Indica tutto ciò che esiste o che si può immaginare, come persone, animali, cose... ma anche azioni, qualità, avvenimenti, sensazioni, sentimenti, idee.

Lingua viva

Leggi questi versi di Roberto Piumini.

Prendi il tuo nome e scrivilo come chi ha fame pone piano il pane e spezzalo, gustane il molle, e il duro e gridalo e sgridalo e frugalo e rimbalzalo come palla sul muro, come sull’acqua pietra piatta. Con il nome fatti poesia, corpo che suoni.

da E. Zamponi, R. Piumini, Calicanto. La poesia in gioco, Einaudi

SCRITTURA CREATIVA

Il mio nome: Altri nomi:

1 Ora tocca a te! Come ti suggerisce il poeta, prendi il tuo nome e «spezzalo» nelle lettere e nelle sillabe che lo compongono. Con queste forma altri nomi che parlino di te e con essi prova a descriverti in un breve testo.

2 Che cosa sai del tuo nome? Fai una ricerca per scoprirne il significato. Poi chiedi ai tuoi familiari chi ha scelto il tuo nome e perché. È da qui che inizia la tua storia…

Il nome secondo il significato

A prima vista

Significato

nomi

comuni / propri città Milano

concreti / astratti albero felicità

I nomi comuni e i nomi propri

individuali / collettivi persona folla

Maddalena ed Emanuele sono andati con la macchina nella città vicina, per assistere insieme ad altri insegnanti a una conferenza.

Maddalena, Emanuele sono nomi propri perché indicano una particolare persona. Macchina, città, insegnanti, conferenza sono nomi comuni perché si riferiscono a una categoria di cose senza indicarle in particolare.

Si dicono comuni i nomi che indicano persone, animali o cose in modo generico, come elementi di una stessa classe o categoria: cugino, zebra, bottiglia. Si dicono propri i nomi che indicano una particolare persona o animale o cosa in modo da distinguerla dagli altri elementi della stessa categoria: Claudio, Fido, America.

I nomi propri si scrivono sempre con l’iniziale maiuscola: Andrea Tonini, Chiara Cerioni, Asia, Tevere. I nomi propri di persona in genere rifiutano l’articolo e non sono usati al plurale.

Esercizi

1 Sottolinea i tre nomi presenti in ognuna delle seguenti frasi.

1. Il grillo è un insetto che salta fra l’erba.

2. Mio fratello sa suonare la tromba e la chitarra.

3. L’abito di Luisa era ornato di pizzi preziosi.

4. La palma e il banano non attecchiscono nei climi freddi.

5. Il raccolto di arance e limoni è stato abbondante.

6. Le cime dei monti svettavano nel cielo azzurro.

7. Le mosche, le zanzare e le vespe sono assai fastidiose.

2 Scrivi accanto ai seguenti nomi comuni un nome proprio adeguato.

1. scrittore

2. cantante ....................................................................................

3. attrice .........................................................................................

4. musicista ..................................................................................

5. lago

6. città .............................................................................................

7. fiume ..........................................................................................

8. monte ..........................................................................................

3 LESSICO A coppie, completate le seguenti frasi con il nome comune o proprio adeguato.

1. Vittorio cura gli animali: è un ………………………....................……….. 2. Don Mauro ogni domenica celebra la messa: è un ………………………....................……….. 3. Enna si trova in ………………………....................……….. 4. La Senna bagna la città di ………………………....................……….. 5. Chi vende i giornali è un ………………………....................……….. 6. Tarcisio ha dato al suo cane il nome di ………………………....................……….. 7. ………………………....................………. è la capitale della Grecia. 8. Chi dirige il traffico stradale è un ……………………….......................................………..

4 Inserisci nella tabella i nomi elencati classificandoli in base a ciò che indicano. montagna – iena – cammello – atlante – sindaco – commozione – Gianni – zebra – muratore – Londra –tovaglia – fedeltà – tartaruga – gioia – Napoleone – cappello – vetraio – campagna – professore –nave – studente – tristezza – saliera – cantante – postino animali cose sentimenti persone luoghi

I nomi concreti e i nomi astratti

Lo chef amalgama con maestria latte, farina, zucchero e uova per preparare un nuovo dolce.

Le parole evidenziate chef, latte, farina, zucchero, uova e dolce sono nomi concreti perché indicano cose che possiamo conoscere attraverso i sensi. Maestria è invece nome astratto perché indica una abilità non percepibile con i sensi.

I nomi concreti indicano persone, animali o cose che possono essere percepiti con i nostri sensi (la vista, l’olfatto, il tatto, il gusto, l’udito): albero, profumo, pelliccia, torta, fragore. I nomi astratti indicano idee, emozioni, concetti, pensieri che non possono essere percepiti con i nostri sensi, ma che possono essere raffigurati nella mente e nel pensiero: infedeltà, intelligenza, felicità.

La distinzione fra nomi concreti e nomi astratti non è sempre chiara; alcuni nomi (partenza, salto, caduta) indicano sia l’azione concreta che si può percepire con i sensi sia l’effetto astratto dell’azione stessa. Per questo motivo alcuni linguisti li considerano nomi concreti, altri li considerano nomi astratti.

GrammaFAQ

ESISTONO NOMI SIA CONCRETI SIA ASTRATTI?

Alcuni nomi possono assumere valore concreto o astratto a seconda del contesto in cui sono inseriti, ovvero possono essere usati in senso reale o figurato.

Concreto

C’erano le autorità del Comune. qui autorità indica delle persone fisiche

Ho riconosciuto la voce acuta di Paolo. qui voce indica la reale voce di Paolo

Astratto

È indubbia l’autorità dello Stato. qui autorità indica il potere

Che cosa dice la voce della tua coscienza? qui voce è figurato

GrammaSfida

Dividetevi in due squadre: «gli astratti» e «i concreti». A turno, ognuno di voi dovrà pronunciare un nome (astratto o concreto, a seconda della squadra di cui fate parte) che inizi con l’ultima sillaba del nome precedente; comincia l’insegnante, con un sostantivo scelto a caso. Per rispondere, ciascuno di voi avrà a disposizione 30 secondi e due «passo»; a ogni sbaglio di categoria si perde un «passo». Vince la squadra che non resta senza parole!

Esercizi

1 Indica se il nome sottolineato nelle seguenti frasi è concreto o astratto.

1. A merenda Luca ha mangiato una fetta di crostata. …….........................................….......................

2. Prendendo un bel voto, Jian si è guadagnato una fetta di felicità. …….........................................….........................................….……...

3. Gli alpinisti allestirono il campo base. …….........................................….......................................……….......……..

4. Il campo venne arato e piantato a patate. …….........................................….........................................….……...

5. Se la nonna si distrae, perde il filo del discorso. …….........................................…...............................

6. Con ago e filo la nonna è insuperabile! …….........................................….........................................….….......…...

2 LESSICO Scrivi per ogni nome concreto altri quattro nomi concreti (appartenenti al medesimo campo semantico).

1. albero ........................................................................................................................

radice,tronco,foglia,ramo

2. casa ............................................................................................................................

3. bicicletta .................................................................................................................

4. abito ...........................................................................................................................

5. credenza ..................................................................................................................

3 LESSICO Scrivi per ogni nome concreto quattro nomi astratti (appartenenti al medesimo campo semantico).

1. cane ............................................................................................................................

2. famiglia ....................................................................................................................

3. casa ............................................................................................................................

4. giornale ....................................................................................................................

5. abito ...........................................................................................................................

4 INVALSI Qual è la frase in cui sono presenti solo nomi astratti?

A Abbiamo fatto amicizia con facilità.

B Lealtà, disponibilità e attenzione agli altri contraddistinguono la tua persona.

C L’insegnante ha corretto con pazienza tutti i tuoi errori di ortografia nel tema.

D L’ora di educazione artistica è molto piacevole per Lia.

5 PRODUZIONE Sottolinea i quattro nomi astratti presenti nel seguente elenco; con ognuno di questi scrivi una frase sul quaderno. paura – piede – grappolo – alfabeto – lealtà – grano – sale – cristallo – generosità – foglio – incendio –simpatia

6 PRODUZIONE Scegli un nome concreto presente nella seguente frase e con esso scrivi una nuova frase che contenga anche un nome astratto.

Il mimetismo è la capacità di animali e piante di rendersi simili all’ambiente circostante modificando il proprio aspetto.

I nomi individuali e i nomi collettivi

La squadra e l’allenatore sono arrivati allo stadio per la partita

Il calciatore ha fatto un goal spettacolare.

I nomi allenatore, stadio, partita, calciatore e goal sono nomi individuali poiché indicano una sola persona o una sola cosa, un elemento singolo, mentre il nome squadra, che comprende nel suo significato un insieme di elementi, in questo caso di calciatori, è un nome collettivo.

I nomi individuali indicano una sola persona, una sola cosa, un solo animale, un solo concetto. A questa categoria appartiene la maggior parte dei nomi: donna, sedia, topo, virtù... I nomi collettivi, pur essendo al singolare, indicano un insieme di persone, di cose o di animali: folla (insieme di persone), costellazione (insieme di stelle), sciame (insieme di api)...

Le parti variabili del discorso che si riferiscono al nome collettivo concordano con esso al singolare (La scolaresca allegra festeggiò l’inizio delle vacanze), a meno che il collettivo non sia usato al plurale per indicare più gruppi dello stesso tipo (Le scolaresche allegre festeggiarono l’inizio delle vacanze).

GrammaFAQ

I NOMI COLLETTIVI VANNO SPECIFICATI?

Alcuni nomi collettivi indicano in modo chiaro che l’insieme si riferisce a persone, animali o cose

Es: scolaresca, gregge...

Alcuni nomi collettivi hanno invece bisogno di una specificazione che chiarisca il giusto significato

Es: gruppo (un gruppo di persone), decina (una decina di caramelle)

Esercizi

Altri esercizi interattivi

1 Accanto a ogni nome, scrivi il nome collettivo corrispondente (l’insieme di cui può far parte), scegliendolo tra quelli elencati.

flotta – folla – gregge – clientela – esercito – squadra – colonnato –pineta – arcipelago – oliveto – sciame – stormo

1. isola

2. ape

3. persona

4. cliente

5. calciatore

6. nave

7. uccello

8. colonna

9. pino

10. soldato

11. olivo

12. pecora

2 INVALSI Qual è la frase che non contiene un nome collettivo?

A Kira, il cane di Giorgio, si prende cura della cucciolata.

B Il film di ieri sera raccontava la storia di un soldato.

C Nell’aranceto c’è un profumo inebriante.

D Un esercito di pinguini è approdato sulla banchisa.

3 Individua i nomi presenti nelle seguenti frasi e classificali nella tabella.

1. Carmela è andata a scuola in tram con Lucia. 2. La pazienza è una virtù di Giacomo. 3. Cucinai un risotto con gli asparagi. 4. Il gregge entrò belando nell’ovile. 5. Il manico della scopa si è rotto. 6. La classe di Mary ha visitato il museo etrusco. 7. Sulla scogliera si posò uno stormo di gabbiani. 8. La catena dei Pirenei divide la Francia dalla Spagna. 9. Annotai su un foglio il numero di telefono di Luigi. 10. Ho studiato con tanto impegno molte pagine del libro di geografia!

4 LESSICO Completa le frasi inserendo il nome collettivo opportuno. 1. Mia sorella Serena canta nel ………....................................…….. parrocchiale. 2. La siccità aveva accartocciato il ………....................................…….. degli alberi. 3. Il professor Lucchi accompagnerà la ………....................................…….. in gita a Pisa. 4. Il cane pastore, abbaiando, guidava il ………....................................…….. verso l’ovile. 5. L’ ………............. .......................…….. della zia è ormai fuorimoda. 6. Ho ereditato dal nonno la sua ricca ………......................................... di francobolli.

Il nome secondo la forma: il genere e il numero

A prima vista

Forma

maschile / femminile libro porta nomi nomi singolare / plurale il ragazzo i ragazzi genere numero

mobili il gatto la gatta indipendenti il bue la vacca

di genere comune

il custode la custode di genere promiscuo

la tigre maschio la tigre femmina

variabili il lupo i lupi sovrabbondanti l’osso le ossa, gli ossi invariabili

lo sci gli sci difettivi / gli occhiali

Il genere dei nomi: maschile e femminile

In base al genere i nomi possono essere maschili o femminili.

Per quanto riguarda gli esseri viventi, i nomi che indicano persone e animali rispecchiano il loro sesso: sono, ad esempio, di genere maschile il nonno, il gatto e di genere femminile la nonna, la gatta.

Generalmente i nomi maschili terminano in -o e in -e; i nomi femminili in -a. Vi sono, però, anche nomi femminili che designano prevalentemente persone di sesso maschile

(la recluta, la spia, la guardia) e, al contrario, nomi maschili che indicano individui di sesso femminile (il soprano, il contralto).

Per i nomi di cosa, per quelli che indicano concetti astratti o azioni, l’attribuzione al genere maschile o femminile è convenzionale, determinata dall’uso: problema, albero, indice sono nomi maschili; tavola, luna, morte sono nomi femminili.

GrammaFAQ

QUALSIASI PAROLA PUÒ «DIVENTARE» NOME?

Ebbene sì, qualsiasi parte del discorso può assumere la funzione di nome, cioè può essere sostantivata. Come? Premettendole un articolo determinativo o indeterminativo.

• Il bello deve ancora venire! aggettivo

• Il viaggiare è la mia vera passione. verbo

• Sicuramente c’è un perché in quello che hai fatto. congiunzione

Anche gruppi di parole e sigle possono avere la funzione di nome: il mal di testa, l’ONU.

SONO GENERALMENTE DI GENERE MASCHILE

Esempi

• nomi di monti, laghi, mari, fiumi, punti cardinali

il monte Rosa, il Trasimeno, il mar Ligure, il fiume Ombrone, il Nord, il Sud

Eccezioni

la Dora, le Alpi, le Cevenne, le Ande, la Senna, la Marmolada

• nomi dei mesi e dei giorni febbraio, settembre, il lunedì la domenica

• nomi degli alberi il pioppo, l’abete, il castagno, l’ebano

la vite, la palma, la quercia, la betulla, l’acacia

• nomi di Stati che non terminano in -a l’Iraq, il Vietnam, il Brasile il Venezuela, il Guatemala, Panama

• nomi di vini

il Barbera, il Brunello, il Chianti, il Sangiovese, il Tocai

• nomi di metalli e di elementi chimici l’argento, il piombo, il rame, l’azoto, l’ossigeno

SONO GENERALMENTE DI GENERE FEMMINILE

Esempi

Eccezioni

• nomi di frutti l’arancia, la mela, l’albicocca il kiwi, l’ananas, il mango, il limone

• nomi di città, di isole Bari, la Corsica il Cairo, il Madagascar

• nomi di regioni, di continenti la Lombardia, l’Asia il Piemonte, il Lazio, il Friuli, il Trentino

• nomi di discipline la grammatica, la zoologia, la fisica

• nomi che terminano in -u accentata la virtù il tutù, il tabù, il cucù, il caucciù

1 Indica con una crocetta se i seguenti nomi comuni sono maschili (M) o femminili (F).

1. finestra M F

2. bicchiere M F

3. biglia M F

4. parete M F

5. monte M F

6. fegato M F

7. poeta M F

8. armadio M F

9. sedia M F

10. televisore M F

11. città M F

12. pineta M F

2 INVALSI Quale tra i seguenti è un nome femminile?

A Elenco B Eco C Editore D Ebano

3 Sottolinea i nomi nel brano, poi classificali nella tabella.

Il villino era piccolo, a pianta quadrata e straordinariamente accogliente: abitarci era come indossare una comoda giacca usata. Il tetto inclinato era di ardesia e da un lato una sporgenza indicava che là, un tempo, c’era stato un forno per il pane; completavano il quadro le travi immense, la scala di legno scricchiolante e un pavimento di pietra con affascinanti fessure. Il pavimento era inclinato e una biglia posata per terra sarebbe rotolata lentamente da una parete all’altra. Per guardare dalla finestra bisognava chinarsi un po’, ma il panorama era stupendo: i tetti di Leosham – un mosaico di tegole e paglia – e in fondo il campanile della chiesa, incoronato dai fitti voli delle rondini. Si riusciva anche a scorgere nella piazza del mercato il piccolo edificio che in altri tempi era stato un carcere e che ora ospitava la biblioteca del paese.

maschili (21)

femminili (18)

4 Scrivi l’articolo determinativo davanti a ogni nome e indica se è maschile (M) o femminile (F).

1. ............. fantasia

2. ............. errore

3. ............. pepe 4.

5. ............. tenda 6. ............. mare

7. ............. zampa

8. ............. prato

9. ............. litigio

5 LESSICO Scrivi sul quaderno cinque nomi di frutti di genere maschile e cinque di genere femminile.

6 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase che contenga quattro nomi di genere femminile.

da P. Lively, Il fantasma di Thomas Kempe, Salani

Dal maschile al femminile

I nomi di cosa e i nomi astratti hanno un genere fisso; sono o maschili (libro) o femminili (porta). Diverso è il caso degli esseri viventi, persone e animali, i cui nomi cambiano di genere. A seconda di come avviene la formazione del femminile, i nomi si distinguono in: mobili, indipendenti, di genere comune e di genere promiscuo.

I nomi mobili

La maggior parte dei nomi passa dal maschile al femminile modificando la desinenza; per questo sono detti mobili.

Le principali regole per la formazione del femminile sono le seguenti:

• i nomi che al maschile terminano in -o oppure in -e formano il genere femminile prendendo la desinenza -a: gatto/gatta; allievo/allieva; signore/signora; cameriere/cameriera;

• molti nomi che indicano professioni, titoli nobiliari o nomi di animali formano il femminile aggiungendo il suffisso -essa: professore/professoressa; conte/contessa; leone/leonessa;

• i nomi indicanti per lo più mestieri e attività, che al maschile terminano in -tore, formano il femminile in -trice: attore/attrice; scrittore/scrittrice;

• alcuni nomi formano il femminile in modo del tutto particolare, in quanto, per lo più, si tratta di forme ereditate dal latino classico o volgare: zar/zarina; eroe/eroina; gallo/gallina; re/regina; dio/dea; doge/dogaressa; abate/badessa; cane/cagna.

I nomi indipendenti

Alcuni nomi formano il maschile e il femminile da radici completamente diverse; per questo sono detti indipendenti

Maschile Femminile montone pecora bue vacca maiale scrofa fuco ape marito moglie genero nuora padre madre papà mamma maschio femmina uomo donna frate suora

I nomi di genere comune

Alcuni nomi presentano un’unica forma per il maschile e per il femminile; per questo sono detti di genere comune (pianista, collega, custode ecc.). Per distinguere il loro genere si deve considerare l’articolo o l’aggettivo che li accompagna, oppure il contesto in cui sono inseriti.

Il giornalista è stato premiato. (maschile)

La giornalista è stata premiata. (femminile)

Appartengono a questa categoria:

• i participi presenti sostantivati: il bagnante/la bagnante; il cantante/la cantante;

• i nomi in -ista, in -iatra e in -cida (di derivazione greca e latina): il giornalista/la giornalista; il pediatra/la pediatra; il suicida/la suicida;

I nomi di genere promiscuo

• alcuni nomi terminanti in -e: il consorte/la consorte; il custode/la custode;

• alcuni nomi terminanti in -a (di derivazione greca, tranne collega, di derivazione latina):

lo stratega/la stratega; un atleta/un’atleta.

Alcuni nomi di animali sono indipendenti (toro/mucca), altri sono mobili (cavallo/cavalla), ma per la maggior parte sono di genere promiscuo, hanno cioè un’unica forma per designare sia il maschio sia la femmina: il serpente, la volpe, la giraffa, il falco.

Nei nomi di genere promiscuo, per distinguere il maschile dal femminile si aggiunge maschio o femmina accanto al nome: il falco maschio, il falco femmina, il ghepardo maschio, il ghepardo femmina oppure il maschio della tigre, la femmina della tigre.

col dizionario D re

IL GENERE

Il dizionario distingue i nomi maschili da quelli femminili e indica:

• con s.m. oppure n.m. il sostantivo (o nome) maschile: legume [le-gù-me] n.m. Frutto delle leguminose, detto anche baccello.

• con s.f. oppure n.f. il sostantivo (o nome) femminile: nascita [nà-sci-ta] n.f. Inizio della vita: Ho abitato in questa casa fin dalla nascita. Famiglia: Quell’uomo è nobile di nascita.

• sono indicate le forme particolari del femminile: pittore [pit-tó-re] n.m. Chi dipinge per professione o per passatempo: Un famoso pittore ha dipinto questo quadro. Chi tinteggia le pareti di un edificio: Dobbiamo chiamare un pittore che ci dipinga casa. f. pittrice

• con s.m. e f. oppure n.m. e f. i nomi di genere comune che hanno una forma unica per il maschile e il femminile: atleta [a-tlè-ta] n.m. e f. Chi si dedica allo sport: Al palasport sono stati premiati i migliori atleti della città.

I falsi cambiamenti di genere

Esistono coppie di nomi che non hanno lo stesso significato e sono tra loro indipendenti, anche se sembrano essere la forma maschile e femminile della stessa parola. Si tratta di falsi cambiamenti di genere.

Alcuni nomi provengono dalla stessa radice, ma con il tempo hanno assunto significati diversi (il balzo, la balza), altri, invece, provengono da radici completamente diverse e solo casualmente hanno raggiunto un identico aspetto esteriore (il busto, la busta); altri ancora hanno la stessa forma ma non lo stesso significato e la stessa origine; in tal caso spetta all’articolo segnalare il genere (il capitale, la capitale).

il busto (parte superiore del tronco) la busta (involucro per lettera)

il foglio (pezzo di carta) la foglia (organo della pianta)

il panno (tipo di stoffa) la panna (parte grassa del latte)

il collo (parte del corpo) la colla (sostanza adesiva)

il pezzo (piccola parte) la pezza (ritaglio di stoffa)

il testo (insieme di parole) la testa (parte del corpo)

il caso (evento fortuito) la casa (edificio) il cero (grossa candela) la cera (prodotto delle api)

il torto (azione ingiusta) la torta (dolce da mangiare)

il posto (luogo) la posta (corrispondenza)

il pizzo (merletto, trina) la pizza (alimento)

il buco (foro) la buca (fossa)

il manico (impugnatura) la manica (parte di indumento)

GrammaSfida

A coppie, stilate una lista di 10 nomi di genere comune su un foglio e scrivetene le definizioni su un altro; avrete 20 minuti di tempo. Passate il foglio con le definizioni alla coppia vicina a voi: ogni nome che indovineranno sarà un punto per voi, vince chi avrà avuto il maggior numero di definizioni indovinate dagli avversari!

La sfida è possibile anche online! Scrivete le definizioni su un file Word e condividetelo con i vostri compagni sul libro digitale. Potete dare le risposte a voce in videochiamata oppure scrivendole direttamente sul file Word con un colore diverso.

Nomi maschili
Nomi femminili

Altri esercizi interattivi

1 Individua e sottolinea in ciascuna frase i due nomi di genere comune.

1. Ho incontrato al supermercato Angela, la nipote del custode.

2. Carlo è il pianista del complesso musicale Le Furie, sua sorella Clara è la cantante.

2 Scrivi il femminile dei seguenti nomi mobili.

1. Sandro

2. ragazzo

3. mago

4. nonno

5. gatto

6. maestro

3 Scrivi il maschile dei seguenti nomi.

1. studentessa

2. giornalista

3. operaia

4. dottoressa

5. ballerina

6. dea

7. attrice

8. eroina

9. cantante

10. Luciana

11. ragazza

12. vampira

7. infermiere

8. zio ...................................................................................

9. Antonio ........................................................................

10. signore .........................................................................

11. cognato ........................................................................

12. figlio ...............................................................................

4 A coppie, classificate i seguenti nomi di animali inserendoli nella tabella distinguendo i nomi mobili (8) e i nomi promiscui (9).

giraffa – marmotta – gallo – cavallo – squalo – coniglio – leopardo – zebra – lupo – leone – orso – scorpione – talpa – coccodrillo – cane – ghepardo – colomba nomi mobili nomi promiscui

5 Sottolinea nel seguente elenco i nomi indipendenti (6). artista – genero – suora – scena – pilota – scrofa – giardino – ape – poeta – pediatra – donna – padre

6 INVALSI Quale tra le seguenti coppie di nomi presenta un falso cambiamento di genere?

A gallo/gallina

B frate/suora

C torto/torta

D duca/duchessa

7 LESSICO Scrivi due nomi di animale indipendenti e due di genere promiscuo.

8 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase per ciascuna parola delle seguenti coppie che presentano falsi cambiamenti di genere.

1. il busto/la busta 2. il collo/la colla 3. il suolo/la suola 4. il tappo/la tappa

9 In ogni coppia di nomi c’è un errore: trovalo e riscrivi il nome nella forma corretta.

1. il puma/la puma ..................................................................

2. il formichiere/la formichiera .......................................

3. la femmina/l’uomo ............................................................

4. lo stambecco/la stambecca ..........................................

5. la pianista/il pianisto .........................................................

6. il chiromanto/la chiromante ........................................

7. la ciclista/il ciclisto ............................................................

8. il maggiolino/la maggiolina ..........................................

9. il dromedario/la dromedaria .......................................

10. il leone/il leone femmina ...............................................

10 PRODUZIONE Trasforma i seguenti nomi maschili al femminile poi con questi scrivi sul quaderno tre frasi di tua invenzione.

1. poeta 2. allenatore 3. re

11 PRODUZIONE Completa la seguente frase utilizzando solo nomi maschili.

Sabato pomeriggio con il papà ................................................................................................................................................................

12 Volgi al femminile o al maschile le seguenti frasi con le dovute concordanze.

1. Tua nuora è una donna affascinante.

.....................................................................................................................................................................................................................................

2. Trovai il gatto persiano della signora Nerelli in casa.

3. La medaglia d’oro è stata vinta da un atleta italiano.

Il numero dei nomi

Sul i cespugli centro un grande gradita ai

I nomi prato, ciliegio, ombra si riferiscono a una cosa: sono di numero singolare; mentre i nomi fiori, cespugli, bacche e bambini indicano due o più persone o due o più cose: sono di numero plurale. I nomi possono essere di:

• numero singolare, quando indicano un solo essere animato o una sola cosa;

• numero plurale, quando indicano più esseri animati o più cose.

La formazione del plurale nei nomi variabili

Nel passaggio dal singolare al plurale il nome subisce una modificazione nella desinenza (nomi variabili).

Nella formazione del plurale i nomi variabili mutano la desinenza del singolare, ma non sempre nello stesso modo.

Essi possono essere divisi in tre gruppi, a seconda della loro terminazione:

Nomi che terminano al singolare in -a (per la maggior parte femminili) desinenza singolare genere desinenza plurale esempi eccezioni

-a

-ca, -ga

-cìa, -gìa, -chìa (con la i tonica)

-cia, -gia (con la i atona)

-scia

M F -i -e poeta, poeti casa, case ala, ali arma, armi

M F -chi, -ghi -che, -ghe duca, duchi collega, colleghi foca, foche belga belgi belghe

F -cìe, -gìe -chìe farmacia, farmacie allergia, allergie gerarchia, gerarchie

F -ce, -ge (se -cia e -gia sono precedute da consonante) roccia, rocce spiaggia, spiagge

F -cie, -gie (se -cia e -gia sono precedute da vocale) acacia, acacie valigia, valigie

F -sce fascia, fasce

Nomi che terminano al singolare in -o (quasi tutti maschili) desinenza singolare genere desinenza plurale esempi eccezioni

-o M -i

-ìo (con la i tonica) M -ìi

-io (con la i atona) M -i

-co, -go (parole piane accentate sulla penultima sillaba)

M -chi -ghi

M -ci -gi

-co, -go (parole sdrucciole accentate sulla terzultima sillaba)

-logo

M -logi (se indicano persone) -loghi (se indicano cose)

ballo, balli

pendio, pendii addio, addii

occhio, occhi beneficio, benefici

cuoco, cuochi sugo, sughi

sindaco, sindaci asparago, asparagi

amico, amici; porco, porci; nemico, nemici; greco, greci

carico, carichi; incarico, incarichi; rammarico, rammarichi; strascico, strascichi; valico, valichi; profugo, profughi; arcipelago, arcipelaghi. Hanno entrambe le forme -ci/-chi o -gi/-ghi: farmaco, chirurgo, intonaco, sarcofago, antropofago

psicologo, psicologi dialogo, dialoghi

Attenzione! Alcuni nomi di genere maschile in -o al plurale diventano di genere femminile con desinenza -a: il paio/le paia; il riso (ridere)/le risa; l’uovo/le uova; il centinaio/le centinaia; il migliaio/ le migliaia; il miglio/le miglia. Altri hanno la forma del plurale irregolare: l’uomo/gli uomini; il dio/gli dei; il tempio/i templi.

Nomi che terminano al singolare in -e (maschili e femminili)

desinenza singolare genere desinenza plurale esempi eccezioni -e M F -i -i

artefice, artefici luce, luci bue, buoi

Nome Desinenza singolare Genere (M/F) Desinenza plurale Plurale mercante -e M -i mercanti GrammaSfida

A coppie, armatevi di dizionario e apritelo a caso per selezionare 10 nomi; avete 15 minuti di tempo. Con questi 10 nomi preparate ora una tabella e passatela alla coppia vicina a voi, che dovrà completarla come nell’esempio. Voi dovrete completare quella preparata da loro. Vince la coppia che riconsegna per prima la tabella completa e con meno errori.

IL NUMERO

Il dizionario indica le forme particolari del plurale del nome segnalando:

• i plurali dei nomi in -co, -go, -ca e -ga:

profugo [prò-fu-go] n.m. Chi abbandona la propria terra soprattutto per motivi politici, in seguito a una guerra o a catastrofi naturali: Sulla costa della Puglia sono sbarcati molti profughi albanesi pl. profughi

dedica [dè-di-ca] n.f. Frase che accompagna un dono: Il mio cantante preferito mi ha donato la sua foto con dedica. pl. dediche

• i plurali dei nomi in -cia e -gia: arancia [a-ràn-cia] n.f. Frutto commestibile dell’arancio: Ricordati di acquistare le arance pl. arance

valigia [va-lì-gia] n.f. Grossa borsa usata per riporvi indumenti e oggetti personali durante i viaggi: Per la fretta ho dimenticato la valigia al deposito bagagli. pl. valigie.

magia [ma-gì-a] n.f. Arte che per mezzo di pratiche occulte cerca di dominare le forze della natura: La fata con una magia trasformò la zucca in una splendida carrozza. Fascino, incanto: Sto contemplando la magia del tramonto pl. magie

esercizi interattivi

1. cerimonia ....................................................... 2. ............................................... nemici 3. miagolio 4. focacce 5. cuoco .......................................................

duchi

specie .......................................................

............................................... valanghe

sindaco

strascichi

1. bruco 2. banco

3. albergo 4. asparago 5. dialogo

catalogo

3 Volgi al singolare i seguenti nomi preceduti dall’articolo determinativo.

1. i brividi ....................................................................................... 2. i custodi .....................................................................................

3. i film ............................................................................................ 4. le virtù .......................................................................................

4 INVALSI Qual è il plurale di astrologa?

A Astrologie perché la desinenza -loga si trasforma in -logie.

B Astrologi perché non esiste un plurale femminile di questa parola.

C Astrologe perché la desinenza -ga si trasforma in -ge.

D Astrologhe perché la desinenza -ga si trasforma in -ghe.

5 A coppie, sottolineate e correggete gli errori nella formazione del plurale presenti nelle seguenti frasi.

1. Le guancie di Rossella erano arrossate per il freddo.

2. I nostri amici grechi ci aspettano a Salonicco.

3. A Luxor, in Egitto, ancora tanti archeologhi sono impegnati nella ricerca delle sepolture degli antichi Egizi.

4. Lucas è ancora debole per gli strascici dell’influenza.

5. Susanna ha acquistato due pai di scarpe nuove.

6. La tortilla spagnola è una pizzetta di uovi e patate.

7. Le sequoie possono vivere centinai d’anni.

8. Rosanna collabora con alcuni colleghi psicologhi.

6 Classifica sul quaderno i seguenti nomi costruendo una tabella come la seguente. valli – cornici – sbarchi – benefici – siringhe – aghi – toraci – camicie – logge – gallerie – profughi – maglie –cartocci – orologi – calpestii – bilance – chiavi – camici

Nomi che terminano al singolare in -a

Nomi che terminano al singolare in -o

Nomi che terminano al singolare in -e

7 PRODUZIONE Volgi al plurale i seguenti nomi e con tre di questi scrivi sul quaderno tre frasi.

1. bugia

2. farmacia

3. allergia

4. striscia

5. valigia

6. ciliegia

8 PRODUZIONE Volgi al plurale i seguenti nomi e con tre di questi scrivi sul quaderno tre frasi.

1. uovo ............................................................................................

2. uomo ..........................................................................................

3. paio .............................................................................................

4. dio ................................................................................................

5. tempio .......................................................................................

6. bue ...............................................................................................

9 Trasforma sul quaderno, quando è possibile, le seguenti frasi volgendo al singolare o al plurale i nomi sottolineati ed effettuando le opportune concordanze.

1. I cittadini del comune montano hanno chiesto al sindaco nuovi giochi per il parco. 2. Hai già visitato la mostra itinerante di Guttuso a Padova? 3. Ho dei colleghi veramente simpatici: te li presenterò domani. 4. Ieri Marta mi ha insegnato lo stone balancing: abbiamo lasciato una scultura con una roccia bianca e una rossa nella spiaggia vicino a casa sua. 5. Qual è la miglior fascia per raccogliere i capelli ricci mentre si gioca a tennis?

I nomi invariabili (o indeclinabili)

Alcuni nomi mantengono al plurale la stessa forma del singolare, per questo sono chiamati invariabili.

Per stabilire il numero dei nomi invariabili si ricorre dunque al contesto, all’articolo, all’aggettivo o alle altre parti del discorso a essi riferite. Rientrano nella categoria dei nomi invariabili:

• i nomi che terminano con la vocale accentata, cioè i nomi tronchi: l’età/le età; la virtù/le virtù;

• i nomi monosillabi: la gru/le gru; lo sci/gli sci;

• i nomi che terminano in -i: l’ipotesi/le ipotesi; il brindisi/i brindisi;

• quasi tutti i nomi femminili in -o: la moto/le moto; la dinamo/le dinamo, ad eccezione del nome mano che diventa al plurale mani;

• alcuni nomi maschili terminanti in -a: il cobra/i cobra; il gorilla/i gorilla;

• tutti i nomi terminanti in -ie di genere femminile: la serie/le serie; la specie/le specie;

• i nomi stranieri e i nomi terminanti in consonante: il tram/i tram; lo sport/gli sport; il lager/i lager;

• tutti i cognomi: i Ricci, i Cerioni, i Serra.

GrammaCLIL

PLURAL NOUNS

• Il plurale si forma generalmente aggiungendo s al sostantivo singolare: book - books pen - pens

• Per i nomi terminanti in -o, -s, -sh, -ch, -ss, -x, -z il suffisso del plurale è es: tomato - tomatoes dish - dishes

• Se il nome termina con una -y preceduta da una consonante, la y diventa i prima di aggiungere es: story - stories copy - copies

• Se il nome termina in -f o -fe, la f si trasforma in v prima di aggiungere es: knife - knives wolf - wolves

• Alcuni nomi formano il plurale in maniera irregolare: man - men tooth - teeth woman - women foot - feet

• Altri nomi invece rimangono invariati: fish - fish sheep - sheep

GrammaFAQ

SE LA PAROLA È INGLESE CI VUOLE LA S?

Molti sanno che la maggior parte delle parole inglesi forma il plurale aggiungendo una s in fondo. Tuttavia una parola straniera in un testo italiano non segue le regole della lingua di provenienza per la formazione del plurale. L’inglese lo conosciamo quasi tutti, ma quanti conoscono il francese, il tedesco, lo spagnolo, il giapponese?

La soluzione più pratica è lasciare inalterati i nomi stranieri, perciò diremo gli hamburger e non gli hamburgers, i computer e non i computers, le brioche e non le brioches.

Luisa ha una straordinaria collezione di film su dvd.

Fra gli hobby di Luca il modellismo è quello che più lo appassiona.

1 Sottolinea nel seguente elenco i nomi invariabili (11). sport – virus – crisi – caffè – luce – radio – paragrafo – gru – città – zio –sugo – serie – analisi – virtù – serpente – fruscio – gas

2 Nelle seguenti frasi, sottolinea i nomi invariabili (18).

1. Non ricordo se l’appuntamento con il dentista è stato fissato per giovedì o per venerdì. 2. Quelle bambine hanno la stessa età. 3. Ho risolto un rebus difficilissimo. 4. Il padre di Giacomo sembra il sosia di Cristiano Ronaldo. 5. Non bevo né tè, né caffè perché soffro di insonnia. 6. Gli invitati, alzando i bicchieri, fecero un brindisi in onore degli sposi. 7. Non conosciamo la causa della crisi di pianto di Edda. 8. La nonna segue con interesse tutti i giochi a quiz in TV. 9. Ho viaggiato molto e ho visitato città bellissime. 10. Stamattina sono andato in ospedale per fare le analisi del sangue. 11. Spesso ascolto la radio mentre lavoro. 12. New York è una metropoli americana. 13. Tutte le mattine per andare in ufficio prendo il tram. 14. Lucia fa molto sport ed è per questo che ha un fisico così asciutto. 15. I Rossi sono già partiti per il mare.

3 INVALSI Quale gruppo di parole è composto da soli nomi invariabili?

A tram, autobus, treno

B gorilla, cobra, gru

C età, gioventù, vecchiaia

D moto, tribù, banca

4 Classifica i seguenti nomi nella tabella. rosa – re – mano – crisi – figlio – città – banco – foto – bar – sedia – radio – volpe – parte – virtù – sosia –sovrano – ipotesi – gru – matita – gorilla

nomi variabili (9)

nomi invariabili (11)

5 Trasforma sul quaderno, quando è possibile, le seguenti frasi volgendo al singolare o al plurale i nomi sottolineati ed effettuando le opportune concordanze.

1. Quale specie animale è più a rischio di estinzione? 2. Sei sicuro di aver preso gli sci giusti per te? 3. Ieri sera abbiamo fatto molti brindisi per la nostra amica Giovanna che si è laureata a pieni voti. 4. L’autobus tra Ancona e Macerata c’è tre volte al giorno per tutto il mese di agosto, tranne il martedì. 5. La società pubblicitaria milanese del gruppo A&A propone un nuovo slogan ogni settimana per i suoi clienti migliori.

6 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno due brevi frasi con ciascun nome dell’elenco utilizzandolo prima al singolare, poi al plurale. 1. computer – 2. film – 3. ipotesi – 4. moto – 5. lager

Alcuni nomi ammettono un solo numero, hanno cioè il singolare o il plurale: si chiamano per questo difettivi, perché «difettano» (mancano) di uno dei due numeri. I nomi difettivi

Si usano solo al singolare, quindi sono difettivi del plurale:

• alcuni nomi collettivi: la prole, il fogliame, il sudiciume;

• molti nomi astratti: la pazienza, la serietà, la superbia;

• la maggior parte dei nomi di malattia: il colera, la rosolia, il tifo;

• i nomi di elementi chimici, di metalli e di materiali: il mercurio, il bronzo, la plastica. Alcuni nomi di metalli, usati al plurale, cambiano significato e designano oggetti costruiti con quel materiale: i bronzi (le statue di bronzo) di Riace, gli ori (i gioielli) degli Sciti;

• molti nomi di prodotti alimentari: il mais, il miele, il cacao;

• i nomi che indicano cose uniche: l’Equatore, l’Est, il Sud, il cosmo;

• i nomi che indicano sensazioni fisiche e fenomeni naturali: la sete, l’arsura, l’aria. Aria al plurale viene usato in certe espressioni come: darsi delle arie (darsi importanza), cantare delle arie (cantare delle melodie);

• i nomi dei mesi e di alcune festività: dicembre, il Natale, la Pasqua.

Si usano solo al plurale, quindi sono difettivi del singolare:

• i nomi che indicano una pluralità di cose o di azioni: le stoviglie, i viveri, le percosse;

• i nomi di cose formate da due parti uguali fra loro: le redini, le manette, i pantaloni, gli occhiali. Non manca tuttavia l’uso letterario, popolare o tecnico delle forme singolari, come occhiale, pantalone ecc.;

• alcuni nomi che già in latino erano privi del singolare: le nozze, le ferie, le esequie, i fasti.

SI PUÒ DIRE FORBICE?

Alcuni nomi difettivi presentano delle eccezioni:

• possono prevedere una forma plurale o singolare di uso letterario, popolare o tecnico: l’occhiale, il pantalone, le genti, gli amori

• possono prevedere una forma plurale o singolare che assume, però, un significato del tutto diverso: il resto (parte restante) / i resti (macerie); il grano (cereale) / i grani (granelli, chicchi) le forbici (strumento per tagliare) / la forbice (distanza, scarto); le bretelle (supporto dei pantaloni) / la bretella (raccordo, collegamento)

• possono essere usati in alcune espressioni figurate: darsi delle arie, dare un colpo di forbice

GrammaFAQ

I nomi sovrabbondanti

Alcuni nomi maschili, che al singolare terminano in -o, al plurale hanno una doppia uscita: una regolare in -i e un’altra in -a, di genere femminile, che spesso dà al nome un significato diverso. Per questa caratteristica sono detti sovrabbondanti.

I più comuni nomi sovrabbondanti

il braccio i bracci (della croce, di un fiume, della bilancia)

le braccia (del corpo umano)

il budello i budelli (vicoli lunghi e stretti) le budella (l’intestino)

il calcagno i calcagni (delle calze, dei piedi) le calcagna (nell’espressione avere qualcuno alle calcagna)

il cervello i cervelli (le menti, gli ingegni)

le cervella (la materia cerebrale: far saltare le cervella)

il ciglio i cigli (dei fossi, di un burrone) le ciglia (dell’occhio)

il corno i corni (strumenti musicali)

il cuoio i cuoi (le pelli conciate)

il dito i diti (considerati separatamente: i diti mignoli)

le corna (di animali)

le cuoia (nell’espressione tirare le cuoia)

le dita (di tutta la mano)

il filo i fili (della luce, del telefono, dell’erba) le fila (di un complotto, di un discorso)

il fondamento i fondamenti (della civiltà) le fondamenta (di un edificio)

il fuso i fusi (i fusi orari, i rocchetti)

le fusa (nell’espressione fare le fusa, riferita al gatto)

il gesto i gesti (i movimenti) le gesta (le imprese)

il grido i gridi (degli animali) le grida (degli uomini)

il labbro i labbri (di una ferita) le labbra (della bocca)

il lenzuolo i lenzuoli (considerati singolarmente) le lenzuola (considerate a paia)

il membro i membri (di una società) le membra (del corpo umano)

il muro i muri (di una casa) le mura (di una città)

l’osso gli ossi (degli animali macellati) le ossa (dello scheletro dell’uomo e degli animali)

l’urlo gli urli (dell’uomo e degli animali) le urla (dell’uomo)

Alcuni nomi maschili in -iero hanno una doppia forma di singolare con lo stesso significato (possono uscire anche in -iere, forma di uso letterario e antico).

Singolare

Plurale

il nocchiero, il nocchiere i nocchieri

il destriero, il destriere i destrieri il forestiero, il forestiere i forestieri lo scudiero, lo scudiere gli scudieri

Un ristretto numero di nomi presenta una doppia forma sia al singolare sia al plurale, con differenti sfumature di significato.

Singolare

Plurale

l’orecchio (del corpo umano o animale, sensibilità per la musica) gli orecchi l’orecchia (del corpo umano o animale, piega all’angolo di una pagina)

le orecchie il frutto (di una pianta, di un’attività, di un investimento) i frutti la frutta (l’insieme dei vari frutti)

le frutte (raramente usato) il legno (da costruzione) i legni la legna (da ardere) le legne (uso regionale toscano)

Alcuni nomi hanno un doppio plurale, in -i e in -a, che non presenta differenze di significato:

Singolare

Plurale

il ginocchio i ginocchi, le ginocchia il sopracciglio i sopraccigli, le sopracciglia

col dizionario D re

LE FORME IRREGOLARI

ll dizionario indica le forme irregolari del plurale del nome segnalando:

• i plurali per intero dei nomi sovrabbondanti e dei nomi composti: lenzuolo [len-zuò-lo] n.m. Ciascuno dei due teli che si dispongono sul letto: Sul mio letto ho un lenzuolo dal bordo ricamato pl. lenzuoli (m.), pl. lenzuola (f., se considerati collettivamente) pescecane [pe-sce-cà-ne] n.m. Squalo di grandi dimensioni. pl. pescicani o pescecani

• i nomi invariabili: cobra [cò-bra] n.f.inv. Serpente dal potentissimo veleno.

• il genere e le indicazioni per il plurale dei nomi stranieri entrati nell’uso: spot n.m.inv. Breve comunicato pubblicitario: Lo spot del nuovo dentifricio è assai convincente.

Altri esercizi interattivi

1 Nel seguente elenco, sottolinea i nomi difettivi del singolare (11) e cerchia i nomi difettivi del plurale (11).

occhiali – forbici – morbillo – calzoni – prole – idrogeno – vettovaglie –ferie – zenith – cesoie – serietà – bontà – nozze – redini – viveri –alluminio – esequie – burro – fame – sete – tenaglie – sud

2 INVALSI Quanti nomi difettivi sono presenti nella seguente frase?

Luigi entrò in casa dicendo: «Ho i brividi, fame, sete e credo di avere anche la febbre!» A 1 B 2 C 3 D 4

3 Classifica nella tabella i seguenti nomi.

stagione – paese – brindisi – re – urlo – finestra – pavimento – pepe – occhiali – sport – labbro – test –stoviglie – mercurio – specie – grido – ossigeno – giardino – gesto – caffè – barca – muro – castello –sosia – Equatore – braccio

nomi variabili (7) nomi invariabili (7) nomi difettivi (6) nomi sovrabbondanti (6)

4 LESSICO Scrivi le due diverse forme di plurale dei seguenti nomi.

cuoio

5 Cancella il nome sovrabbondante sbagliato. 1. I muri antichi/Le mura antiche circondano la città. 2. Dopo la caduta, Vera aveva ancora le labbra tumefatte/i labbri tumefatti. 3. La legna/Il legno di ciliegio e di noce si usa per il restauro dei mobili antichi. 4. Dal folto della foresta provenivano i gridi/le grida delle scimmie. 5. Franco aveva i labbri sporchi/le labbra sporche di marmellata. 6. Davide ha le orecchie/gli orecchi a sventola. 7. Con gesti scomposti/gesta scomposte l’uomo dimostrava di essere in pericolo. 8. L’auto si fermò sulle ciglia/sui cigli del burrone. 9. Adele ha le ciglia lunghissime/i cigli lunghissimi.

6 A coppie, sottolineate e correggete gli errori presenti nelle seguenti frasi. 1. Il fantino tiene il cavallo ben stretto per la redine. ………………....................………………………. 2. Trascorse la ferie in città chiuso in casa. ………………....................………………………. 3. Alcuni mendicanti si aggiravano nel dintorno della stazione. ………………....................………………………. 4. Marco, con aria soddisfatta, apprezzava le bontà dei dolci cucinati dalla nonna. ………………....................………………………. 5. Fabrizio cadde e si strappò il pantalone. ……………….......... ..........………………………. 6. Con la forbice ritagliò le figure che incollò su un foglio. ………………....................……………………….

7. Nella valigetta degli attrezzi c’erano: il martello, i chiodi, la tenaglia, il cacciavite e una lima. ……………… ....................………………………. 8. Con la pinza tolse un tizzone ardente dal camino. ………………....................………………………. 9. La dimissione del Presidente stupirono l’assemblea. ………………....................……………………….

7 PRODUZIONE Nel seguente elenco, sottolinea i nomi difettivi del plurale (14), poi con tre di questi scrivi sul quaderno tre frasi. vista – bicicletta – sete – rumore – mano – morbillo – latte – pizza – pazienza – foglio – scarpa – burro –varicella – studente – sangue – lezione – botanica – mercurio – sasso – pepe – artista – stazione – vigile –fame – sudiciume – soffio – luglio

8 PRODUZIONE Nel seguente elenco, sottolinea i nomi difettivi del singolare (9), poi con tre di questi scrivi sul quaderno tre frasi. nozze – calcagni – armi – esequie – ferie – gesti – mais – viveri – cesoie – dintorni – fusi – viscere – occhiali –gomiti – dimissioni

9 Trasforma sul quaderno, quando è possibile, le seguenti frasi volgendo al singolare o al plurale i nomi sottolineati ed effettuando le dovute concordanze. Se la trasformazione non è possibile, spiega il perché.

1. Ragazzi, attenti con quelle stoviglie! 2. Il tenore ha cantato un’aria dal Trovatore di Verdi. 3. Ci vuole molta tenacia per navigare intorno all’Equatore verso Sud. 4. La città vecchia fu bruciata dai Greci fino alle fondamenta durante l’ultimo assalto. 5. Se esci in giardino, spazza via il fogliame dal prato.

10 PRODUZIONE Scrivi una frase per ciascuna delle due forme plurali dei seguenti nomi sovrabbondanti.

1. fuso a. b.

2. urlo a. ............................................................................................................................................................................... b. ...............................................................................................................................................................................

3. frutto a. b.

4. muro a. ............................................................................................................................................................................... b. ...............................................................................................................................................................................

5. fondamento a. b.

A prima vista Il nome secondo la struttura

Struttura

primitivi fiore composti portapenne

diminuitivo casina

vezzeggiativo casuccia

dispregiativo casaccia alterati derivati fioraia nomi

I nomi primitivi e i nomi derivati

Il panificio del paese vende una pizza buonissima e fragrante.

accrescitivo casona

Le parole paese e pizza, costituite dalla radice (paes-, pizz-), che rimane sempre invariata, e dalla desinenza (-e, -a), che muta per indicare il genere e il numero, sono nomi primitivi.

I nomi primitivi sono formati da radice e desinenza, non derivano da nessun altro nome e servono da base per la formazione di parole nuove.

La parola panificio, costituita dalla radice pan- e dall’elemento modificante -ificio, è un nome derivato (da pane).

I nomi derivati hanno origine da un nome primitivo, con il quale mantengono un legame evidente nella radice comune, ma assumono un significato autonomo.

Il nome derivato trae origine da un nome primitivo attraverso l’aggiunta di un altro elemento:

• un prefisso, posto prima della radice: ante-fatto, dis-onore, ante-guerra;

• un suffisso, posto dopo la radice della parola: carn-agione, vas-ellame, acqu-aio.

Alcuni nomi derivati possono avere sia un prefisso sia un suffisso: in-cart-amento, rin-vas-atura, in-vecchi-amento.

Da un nome primitivo possono derivare non solo nomi ma anche verbi, aggettivi, avverbi:

zucchero

zuccheriera (nome), zuccherare (verbo), zuccherato (aggettivo) frutto frutteto (nome), fruttificare (verbo), fruttuoso (aggettivo), fruttuosamente (avverbio)

Viceversa, un nome può derivare, oltre che da un altro nome (mare marinaio), anche da un aggettivo (sensibile sensibilità) o da un verbo (costruire costruzione).

Esercizi

Altri esercizi interattivi

1 Individua e sottolinea i nomi primitivi (4) presenti nella seguente serie di nomi.

medicina – legna – scolaresca – sonno – cavaliere – aranciata – musicista –droghiere – naviganti – sci – grano

2 A coppie, collegate ciascun nome derivato (A) al suo nome primitivo (B).

A casolare portiere polveriera boccaglio scarpiera fogliame lattaio pianista

B porta foglia

bocca polvere piano scarpa casa

latte

3 INVALSI Qual è l’intruso tra i seguenti nomi derivati?

A acquitrino

B acquerello

C acquasantiera

D acquisto

E acquario

F acquedotto

4 Individua e scrivi il nome primitivo da cui derivano le seguenti parole.

1. fornaio .................................................

2. fiorista .................................................

3. collare ..................................................

4. libreria ................................................

5. salsiera ................................................

6. fornace ................................................

7. pedale ...................................................

8. canile ...................................................

9. maniglia ..............................................

10. pedata ...............................................

11. cartolina ...........................................

12. viandante .........................................

13. isolano ...............................................

14. marmista .........................................

15. panettiere ........................................

5 LESSICO Completa le frasi inserendo un nome che derivi dal nome primitivo indicato.

1. Non vedo bene; ho bisogno degli (occhio) . 2. Il (fiore) suonò e mi consegnò un mazzo di rose rosse. 3. Va’ in (latte) e compra due vasetti di yogurt magro. 4. Marco sta male, sembra che abbia la (polmone) …………………............…………….. 5. Dal (pane) …………………............……………. ho acquistato una focaccia e dei grissini. 6. Vorrei dello zucchero, mi porgi la (zucchero) …………………............…………….? 7. Quel (camion) …………………............……………. guida con sicurezza. 8. In (erba) …………………............……………. ho acquistato una tisana per il mal di gola. 9. Lo rividi in (pizza) …………………............……………. in compagnia dei genitori.

6 A coppie, sottolineate i nomi primitivi e derivati presenti nelle seguenti frasi, poi classificateli nella tabella.

1. Il barista ci ha detto che quella pizzeria è molto famosa. 2. Quella bimba ha una risata davvero contagiosa. 3. Arrivate le guardie, il ladro è scappato dalla gioielleria. 4. Nel nostro caseggiato abitano due piastrellisti, un muratore e anche un bagnino! 5. Ho consultato lo stradario, ma non ho capito dove si trova casa sua.

(4)

(9)

7 Spiega l’origine di ciascuna delle seguenti parole. Segui l’esempio. sfrecciare – acidità – riequilibrare – insaponatura – disumanità es.: frazionare: verbo derivato dal nome frazione

8 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno due nomi derivati per ciascuno dei seguenti nomi primitivi. Componi poi una frase per ogni nome derivato. mano – vela – sole – pugno – dente

I nomi alterati

Prima di partire per la montagna la piccola Chiara ha preparato una valigina con i suoi giocattoli preferiti e l’ha appoggiata accanto alla valigiona di mamma e papà e allo zainaccio del fratello.

I nomi valigina, valigiona, zainaccio sono nomi alterati.

I nomi alterati mantengono il significato originario del nome da cui derivano ma mediante un suffisso aggiungono sfumature di significato diverse: di piccolezza o tenerezza, di grandezza, di disprezzo.

I nomi alterati possono essere:

• diminutivi: esprimono l’idea di piccolezza e si formano aggiungendo alla radice i suffissi -ino, -ello, -etto: fratell-ino, asin-ello, ram-etto;

• vezzeggiativi: esprimono l’idea di piccolezza ma nello stesso tempo di grazia, piacevolezza e simpatia. Si formano aggiungendo alla radice i suffissi -uccio, -uzzo, -icciolo, -erello, -icino, -ellino, -icello, -acchiotto, -otto: cavall-uccio, occhi-uzzo, port-icciolo, fuoch-erello, cuor-icino, fior-ellino, vent-icello, ors-acchiotto, passer-otto;

• accrescitivi: esprimono l’idea di grandezza e si formano aggiungendo alla radice i suffissi -one, -ozzo, -accione: bambin-one, predic-ozzo, om-accione;

• dispregiativi o peggiorativi: esprimono l’idea di disprezzo, di bruttezza, di spiacevolezza e si formano aggiungendo alla radice i suffissi -accio, -aglia, -astro, -onzolo, -uncolo, -iciattolo: ragazz-accio, gent-aglia, giovin-astro, medic-onzolo, ladr-uncolo, mostr-iciattolo

I nomi femminili con il suffisso accrescitivo -one cambiano genere e diventano maschili:

una donna un donn-one; la scarpa lo scarp-one; la testa il test-one. Alcuni nomi alterati non derivano da nomi primitivi ma da verbi: spacc-one (da spaccare), bront-olone (da brontolare).

Alcuni nomi, che in origine erano alterati, con il tempo hanno acquistato significato proprio, diventando primitivi: cartella, cartone (da carta); fumetto (da fumo); cavalletta, cavalletto (da cavallo).

Anche i nomi propri di persona si possono alterare:

Carlino, Carletto (da Carlo); Stefanino, Stefanuccio (da Stefano); Rosina, Rosella, Rosetta (da Rosa).

GrammaFAQ

IL BURRONE È IN CUCINA?

Alcuni nomi, pur essendo primitivi, hanno terminazioni uguali ai suffissi dei nomi alterati, sono detti perciò falsi alterati:

il mattone non è un grande matto

il burrone non è un grosso pezzo di burro il tacchino non è un piccolo tacco

lo spaghetto non è un piccolo spago

il limone non è una grande lima il bottone non è una grossa botte

il lupino non è un piccolo lupo la focaccia non è una brutta foca il postino non è un piccolo posto il visone non è un grosso viso il mulino non è un piccolo mulo il bottino non è una piccola botte

Esercizi

1 Nel seguente elenco, sottolinea i nomi primitivi (12) e cerchia gli alterati (13).

cavallino – pallina – lago – ventaccio – venticello – mare – vento –mulo – principino – figuraccia – mano – fatto – disco – asinello –orsetto – orso – stradetta – cane – borsa – maglia – fattaccio –giacchetta – borsone – porto – stradina

2 LESSICO Scrivi il nome alterato corrispondente alle seguenti definizioni.

1. piccola foglia

2. breve lettera

3. grande palazzo .....................................................................

4. gatto piccolo ..........................................................................

5. cane piccolo e carino ........................................................

6. grosso libro

7. grossa fatica

8. uomo grande e grosso .....................................................

9. piccola bocca .........................................................................

10. vento leggero ........................................................................

Altri esercizi interattivi

3 INVALSI Quale tra le seguenti frasi contiene un alterato dispregiativo?

A I miei capelli, con questa umidità, sono un disastro.

B Questo nuovo autore mi sembra un poetastro da quattro soldi.

C Mi chiedo come abbiano potuto assumere un tale impiastro.

D Fellini è un pilastro della cinematografia italiana.

4 Classifica i seguenti nomi alterati nella tabella. fiorellini – ragazzaccio – cappellino – orticello – nasino – lacrimuccia – postaccio – alberello – cuoricino –venticello – orsacchiotto – donnone

diminutivi (4) vezzeggiativi (5) accrescitivi (1) dispregiativi (2)

5 LESSICO Completa le frasi con il nome alterato opportuno.

1. Mi sono fermato per togliermi dalla scarpa un (piccolo sasso) .

2. Non ti voglio più ripetere che non voglio sentire (parole volgari) .

3. Gli amici di mia zia si sono sposati in una (piccola e graziosa chiesa) di montagna. 4. Con questo (brutto tempo) …........................………….. non ho nessun desiderio di uscire!

6 Trasforma il nome primitivo nella forma alterata indicata fra parentesi.

1. barba (dispregiativo) ........................................................

2. piede (diminutivo) ..............................................................

3. mano (accrescitivo) ...........................................................

4. paese (diminutivo) .............................................................

5. ponte (vezzeggiativo) .......................................................

6. carattere (dispregiativo) .................................................

7. festa (vezzeggiativo) .........................................................

8. letto (accrescitivo) ..............................................................

9. bestia (dispregiativo) ........................................................

10. cesto (accrescitivo) ............................................................

7 Trasforma sul quaderno i nomi alterati delle seguenti frasi nella forma primitiva. Attenzione: c’è un falso alterato, individualo.

1. Questo lavoretto è un’ottima opportunità per Marta. 2. L’escursionista è finito nel burrone dopo essere scivolato sul sentiero ghiacciato. 3. Le regalerò un braccialettino d’argento per il compleanno 4. Carla ha ancora paura del mostriciattolo del film di ieri sera. 5. Sergio ha chiamato il suo baretto sulla spiaggia Tramonto rosso.

8 PRODUZIONE A coppie, scrivete sul quaderno cinque frasi in cui siano utilizzati i seguenti nomi alterati. praticello – favoletta – occhiaccio – lacrimuccia – sorrisino

I nomi composti 3

I nomi composti sono formati dall’unione di due parole, ognuna con un proprio significato autonomo.

La forma plurale dei nomi composti dipende dal tipo di parole da cui sono formati:

nome + nome

Se i due nomi sono dello stesso genere, solo il secondo assume la desinenza plurale: l’arcobaleno/gli arcobaleni. Se i due nomi sono di genere diverso, solo il primo assume la desinenza plurale: il pescespada/i pescispada. arco-baleno, pesce-spada

nome + aggettivo

Entrambi i componenti assumono la desinenza plurale: il pellerossa/i pellirosse; la cassaforte/le casseforti. pelle-rossa, cassa-forte aggettivo + nome

Solo il nome assume la desinenza plurale: il biancospino/i biancospini; il bassorilievo/i bassorilievi. bianco-spino, basso-rilievo

aggettivo + aggettivo

Solo il secondo aggettivo assume la desinenza plurale: il pianoforte/i pianoforti; il chiaroscuro/i chiaroscuri. piano-forte, chiaro-scuro

verbo + nome maschile singolare

batti-becco, porta-vaso

verbo + nome femminile singolare

porta-cenere, buca-neve verbo + nome plurale

Solo il nome assume la desinenza plurale: il battibecco/i battibecchi; il portavaso/i portavasi.

Al plurale il nome composto rimane invariato: il portacenere/i portacenere; il bucaneve/i bucaneve.

Al plurale il nome composto rimane invariato: il mangianastri/i mangianastri; il portaombrelli/i portaombrelli. mangia-nastri, porta-ombrelli

verbo + verbo

Al plurale il nome composto rimane invariato: il dormiveglia/i dormiveglia; il saliscendi/i saliscendi. dormi-veglia, sali-scendi

verbo + avverbio

Al plurale il nome composto rimane invariato: il buttafuori/i buttafuori; il posapiano/i posapiano. butta-fuori, posa-piano preposizione (o avverbio) + nome

Alcuni nomi composti rimangono invariati al plurale, in altri solo il nome va al plurale: il doposcuola/i doposcuola; la sopratassa/le sopratasse. dopo-scuola, sopra-tassa avverbio + aggettivo

L’aggettivo assume la desinenza plurale: il sempreverde/i sempreverdi. sempre-verde avverbio + verbo

Al plurale il nome composto rimane invariato: il benestare/i benestare. bene-stare

nome + preposizione + nome

fico-di-India

nomi composti da più elementi

Di solito va al plurale il primo nome: il ficodindia/i fichidindia. Il nome pomodoro al plurale fa pomodori, ma si possono trovare anche le forme: pomidori (G. Verga) e pomidoro (G. Deledda).

Al plurale il nome composto rimane invariato: il nontiscordardime/i nontiscordardime. non-ti-scordar-di-me

GrammaFAQ

QUALI REGOLE SEGUONO I COMPOSTI DI CAPO?

I nomi composti con la parola capo, peraltro molto numerosi, non seguono una regola fissa nella formazione del plurale. Per riassumere, i nomi composti con capo:

• modificano la desinenza del nome capo quando capo designa «chi è a capo di qualcosa»: il capofila/i capifila il capofamiglia/i capifamiglia il capoclasse/i capiclasse il caposquadra/i capisquadra il capoufficio/i capiufficio il capogruppo/i capigruppo

• sono invariabili quando sono di genere femminile e capo designa «colei che è a capo di qualcosa»: la caposala/le caposala la caposquadra/le caposquadra la capoufficio/le capoufficio la capoturno/le capoturno

• modificano la desinenza finale quando sono nomi ormai sentiti come nomi semplici: il capoluogo/i capoluoghi il capogiro/i capogiri il capolavoro/i capolavori il capoverso/i capoversi quando capo ha funzione di attributo: la capocronista/le capocroniste la capocuoca/le capocuoche

• modificano la desinenza del primo elemento quando capo costituisce il secondo elemento: redattore-capo/redattori-capo archivista-capo/archivisti-capo.

Dividetevi in due squadre. Ciascuna squadra prepara una scatola che contenga 5 nomi, 5 aggettivi, 5 verbi e 5 avverbi in altrettanti biglietti separati (aiutatevi col dizionario). A turno, un giocatore di ciascuna squadra estrae due biglietti dalla scatola della squadra avversaria e mima le parole composte così ottenute ai suoi compagni, che hanno 3 minuti di tempo per indovinarle. Vince la squadra che indovina il maggior numero di parole composte.

1 Completa i seguenti nomi composti.

1. para 2. para 3. cassa

4. cava 5. capo

classe

semi

porta brezza

posa

notte

camino

GrammaSfida
Altri esercizi interattivi

Redazione: Stefania Bigatti, Emanuela Caruso, Emanuele Palazzi, Benedetta Zaccarelli

Revisione bozze: Daria Bertoni

Consulenza didattica: Claudia Ferri, Barbara Giuliodoro

Grammatica valenziale: Alessia Cecconi, Sara Cencetti

GrammaLAB: Laura Campanari

Progetto grafico e impaginazione: Giorgio Lucarini

Copertina: Giorgio Lucarini

Illustrazioni: Luca Poli

Coordinamento libro digitale: Paolo Giuliani

Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Paolo Giuliani, Claudio Marchegiani, Luca Pirani

Le parti ad alta leggibilità di quest’opera sono state realizzate con la font leggimi © Sinnos editrice

Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento.

L’attenzione e la cura necessarie per la realizzazione di un libro spesso non sono sufficienti a evitare completamente la presenza di sviste o di piccole imprecisioni. Invitiamo pertanto il lettore a segnalare le eventuali inesattezze riscontrate. Ci saranno utili per le future ristampe.

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© 2021

Raffaello Libri S.p.A

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Si dice si scrive

Si dice, si scrive è un corso di Grammatica italiana per la scuola secondaria di primo grado caratterizzato da un linguaggio chiaro e da uno stile schematico, per un approccio alla materia efficace e adatto a ogni livello. Il testo è ricco di brani da analizzare, per apprendere le regole della grammatica partendo dall’esperienza su testi reali e scoprire che la lingua è «viva».

Nuove metodologie didattiche

• Classe capovolta (flipped classroom)

• Apprendimento cooperativo (cooperative learning)

• Dibattito (debate)

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Educazione civica

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