Sorpresa! 4 - Scrittura - Linguaggi espressivi

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livia vecci - Elisa Cordioli

letture

Grammatica

• Pagine di accoglienza • Percorsi per tipologie testuali • Verifica delle competenze • Percorso e prove modello INVALSI • Laboratori di ascolto • Laboratori del lessico • Percorsi di Cittadinanza • Pagine per imparare facile

• Mappe di sintesi • Verifica delle competenze • Giochi linguistici • Tavole dei verbi • Prove modello INVALSI • Eserciziario

Scrittura Linguaggi espressivi • Mappe-guida per la scrittura • Percorsi di produzione scritta per tipologie testuali • Spunti per la scrittura creativa • L’arte e la musica per scoprire le stagioni

Le regole di italiano 4-5 Un fascicolo con le regole base per aiutare gli alunni a svolgere i compiti in autonomia

Io imparo facile

PER L’INSEGNANTE E LA CLAS

SE

• Breve guida “A scuola con un sorriso” con spunti di riflessione e suggerimenti pratici per la gestione del gruppo-classe • Guida al testo con programmazione, schede operative, suggerimenti ecc. •V ademecum BES con consigli, normative, schede operative ecc. • 3 cartelloni sulle tipologie testuali • 1 poster attivo di grammatica

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e inoltre...

A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line

I volumi sono in versione digitale M.I.O. BO OK, scaricabil i on-line e archivia bili su USB

IN DOTAZIONE CON LA GUIDA: il M.I.O. BOOK docente con la guida al testo, i percorsi multidisciplinari per la LIM spiegati passo passo, esercizi interattivi di italiano e di tutte le discipline, tante schede in PDF il M.I.O. BOOK studente I DVD si possono installare senza connessione a Internet

Scrittura linguaggi espressivi

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

Sc rit tu IS ra

L. Ve

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S crittura L inguaggi espressivi Con idee per la scrittura creativa

CD audio in formato MP3 con la versione audio di tutto il libro letto da speaker professionisti I S B N 978-88-472-2489-6

I S B N 978-88-472-2493-3

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Codice per l’adozione e l’attivazione Sorpresa! - Pack 4 ISBN 978-88-472-2489-6

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È “aperto” perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • la possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe.

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.

Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.

È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare la font trasformandola in MAIUSCOLO. Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Francesca Bolognini Consulenza didattica: Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini, Eva Pigliapoco Grafica e impaginazione: Agnieszka Ulatowska, Raffaella De Luca Illustrazioni: Francesca Galmozzi, Serena Zurleni Copertina: Mauro Aquilanti Illustrazione di copertina: Mariagrazia Orlandini Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Fotolia, Thinkstock, iStockphoto Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Bicicletta, che passione! INIZIO È SABATO, GIORNO DI VACANZA: PROPRIO LA GIORNATA IDEALE PER FARE ACROBAZIE IN BICICLETTA E CURVE SPERICOLATE. DA OGGI LINUS HA UN AUTENTICO MANUBRIO DA CORRIDORE SULLA BICICLETTA, GLIEL’ HA MONTATO SUO FRATELLO STEFAN, HA SOLO UN POCHETTINO DI RUGGINE. – È UN MANUBRIO DA PROFESSIONISTA – HA SPIEGATO STEFAN – E VA ANCHE BENE. CON UN MANUBRIO COME QUELLO, LINUS POTRÀ PIEGARSI TUTTO IN AVANTI, COME FANNO I CORRIDORI ALLA TELEVISIONE. MITICO!

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livia vecci

Scrittura indice

idee per la scrittura creativa

Imparo a scrivere un testo 2 Progettare un testo 4 La revisione 5 La coerenza 6 Il mio testo Testo narrativo 7 Per scrivere un testo narrativo 8 Il narratore 9 L’ordine della narrazione 10 L’incipit 11 Lo svolgimento 12 La conclusione 13 Arricchire il testo Riassunto 14 Per riassumere un testo 15 Dalle sequenze al racconto 16 Dal discorso diretto all’indiretto 17 Riassumere in terza persona 18 20 22 24

Per scrivere un racconto realistico Per scrivere un racconto d’avventura Per scrivere un racconto di paura Per scrivere un racconto autobiografico

26 27 28 30

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Per scrivere un diario Per scrivere una lettera Per scrivere un racconto fantastico Per scrivere un mito

Testo poetico 32 Per scrivere una filastrocca 34 Per scrivere una poesia Testo descrittivo 36 Per descrivere un animale 38 Per descrivere un ambiente 40 Per descrivere una persona 42 Il personaggio fantastico Testo informativo 44 Per riassumere un testo informativo 45 Titolo e titoletti 46 Dalla sintesi allo schema Testo regolativo 48 Per scrivere un testo regolativo


Imparo a scrivere un testo

Progettare un testo Sei preoccupato quando devi scrivere un testo? Non sai che cosa scrivere? Segui le fasi di lavoro indicate e non avrai più problemi. 1 Leggi il titolo che ti viene assegnato, il quale ti indica l’argomento di cui devi parlare,

ad esempio Il mio migliore amico. 2 Ora richiama alla mente più idee possibili sull’argomento: è la tecnica del brainstorming

(dall’inglese “tempesta del cervello”). Appuntale in una lista senza un ordine preciso, scrivendo brevi frasi o solo singole parole.

Riccardo , altruista Simpatico, socievole A volte un po’ prepotente o nervoso ma gli passa subito

Ha un cane e due ga lline ini Soffre di vertig

Stessa classe

Indossa sempre tute e magli ette dis egnate

mo Litighia Partite a calcio n le carte dei Giochiamo co -ghi-oh Pokemon e Yu

Capell i corti occhi e cast marro ani, ni, cor porat snella ura , pied i picc oli

Gita in montagna

Mere nda c on frapp é alla m enta bola Tom elline b e ta dell

3 Rileggi la tua lista e seleziona le informazioni che vuoi sviluppare nel testo,

controlla che siano collegate fra loro in modo logico, così che il testo risulti coerente.

2


Imparo a scrivere un testo 4 Riscrivi le idee che hai scelto secondo un ordine preciso (puoi anche numerarle); realizzerai così

una scaletta da seguire quando scriverai il testo, collegando le informazioni con i connettivi: • temporali appena, mentre, a un tratto, adesso, poi... • logici ma, perché, perciò, dunque, invece...

Dalla lista alla scaletta 1 Un tuo compagno deve scrivere un testo intitolato “Un pomeriggio al parco”. Ha appuntato tutte

le idee che gli sono venute in mente, in modo disordinato in una lista; poi ha scelto quelle più significative, le ha numerate in ordine logico e le ha trascritte in una scaletta. Tu nella lista delle idee quali avresti scelto come più significative? Costruisci la tua scaletta.

LISTA DELLE IDEE • Quando • Dove • Ho letto un libro • Con chi • In bicicletta • A piedi • Ho giocato

La scaletta del tuo compagno • Ho fatto sport • Chi ho incontrato • Da solo • Il momento più bello • Il momento più noioso • Se mi sono divertito • Quando sono rientrato

1. Quando 2. Dove 3. Da solo 4. A piedi 5. Ho letto un libro 6. Il momento più bello 7. Chi ho incontrato 8. Quando sono rientrato 9. Se mi sono divertito

La tua scaletta ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ......................................................................

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Imparo a scrivere un testo

La revisione Dopo la stesura di un testo, è sempre necessario controllare ciò che si è scritto ponendosi le domande seguenti. 1 La punteggiatura va bene?

4 Ci sono parole ripetute?

2 I tempi dei verbi sono esatti?

5 I fatti sono raccontati nel giusto ordine?

3 Ci sono errori ortografici?

6 Le frasi sono ben collegate?

1 Leggi con attenzione il testo. Correggi gli errori seguendo i suggerimenti per la revisione elencati sopra.

Un pomeriggio al parco Ho trascorso tutto il pomeriggio al parco. Ho scelto di andare a piedi, perché mi piace molto andare a piedi. Appena arrivato, mi sono seduto su una panchina all’ombra di un albero per riprendere fiato, dopo la lunga camminata. Prendo dallo zainetto il libro che avevo iniziato a leggere qualche giorno prima. Si intitola L’invenzione del signor Bat(man) ed è stato scritto da Christine Nöstlinger. Un pomeriggio di settembre, approfittando del bel tempo, sono andato al parco pubblico da solo, sì, proprio da solo. Ridevo di gusto mentre lo leggevo l’episodio che mi ha divertito di più è stato quello in cui una nonnina beve la pozzione ringiovanente del signor Bat e si trasforma tanto da tornare addirittura bambina. A un tratto qualcuno mi ha toccato la spalla facendomi sussultare: era Franco, il mio amico di scuola che mi ha detto: – Vieni a giocare a pallone? – Mi piacerebbe – ho detto – ma non posso interrompere la lettura. Ho continuato a leggere qualche altra pagina e poi smetto. e sono corso da Franco che era intento a raccogliere le prime foglie cadute. Il tempo era scorso veloce, perché era meglio rientrare. Così, di buon passo, sono tornato a casa. Ero soddisfatto avevo trascorso un pomeriggio tra “lettura e natura”.

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Errori ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... .....................................


Imparo a scrivere un testo

La coerenza Un testo deve essere coerente: fornisce le informazioni in ordine, collegate logicamente e non contraddittorie tra loro.

1 Correggi i seguenti testi non coerenti colorando la parola giusta. Ieri sera Claudia ha bevuto una bibita ghiacciata che le ha provocato un forte mal di pancia, ma questa mattina è rimasta a casa da scuola.

Le informazioni non sono collegate logicamente: il connettivo “ma” deve essere sostituito con  perché   perciò .

Ho comprato nel negozio la pizza e il succo. Così sono rientrato per prenderlo. Uscito dal negozio, mi sono accorto di non aver preso il succo.

Le informazioni non rispettano l’ordine cronologico: l’uscita dal negozio  precede   segue  il rientro.

Luisa è andata volentieri al mare con Andrea: odia il mare e non sopporta Andrea.

Le informazioni sono contradditorie: se Luisa odia il mare e non sopporta Andrea, può andare   non può andare al mare volentieri con Andrea.

2 Il seguente testo non è coerente perché ci sono molte contraddizioni. Riscrivilo sul quaderno con le modifiche necessarie per renderlo coerente.

La sorellina A me la sorellina pareva ridicola perché era grassa. Io invece ero magra. La mamma soffriva per me, perché non volevo mangiare. La sorellina mangiava “tutto”. A me piacevano soltanto le patatine fritte. Odiavo il latte. Alla sorellina non piaceva il latte, nemmeno la “pelle del latte”. Tutti la volevano baciare. Lei si lasciava prendere sulle ginocchia e baciare. Io la giudicavo male. A me i baci facevano ribrezzo, lasciavano bagnata la faccia o pungevano. In questo io e la mamma eravamo uguali: anche lei accettava i baci. Tutti ammiravano gli occhioni della sorellina. Lei li spalancava tranquilli e guardava dritto in faccia la gente. Io non guardavo in faccia le persone e, se esse mi fissavano, volgevo gli occhi da un’altra parte. I visi delle persone erano brutti, pieni di protuberanze, peli, macchie. Mi piaceva solo guardare le facce belle, soprattutto quelle orribili rappresentate nei libri. da L. Romano

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Imparo a scrivere un testo

Il mio testo 1 Ora, seguendo la scaletta che hai preparato a pagina 3 e tenendo sempre presente la coerenza, componi il tuo testo. Poi rileggilo e correggi gli errori.

Un pomeriggio al parco .........................................................................

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Errori


Testo narrativo

per scrivere un TESTO NARRATIVO decidi il tipo di testo

stabilisci un narratore

realistico fantastico interno (1a persona) esterno (3a persona)

articola il testo in

inizio

presenta: • personaggi • ambiente • tempo • un’azione che avvia la storia

svolgimento

sviluppa la storia in più sequenze

conclusione

chiudi il testo con un finale

la fabula narra i fatti seguendo l’intreccio

fissa lo scopo

– divertire – emozionare – spaventare – far riflettere

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Testo narrativo

Il narratore Il narratore è: interno, se è un personaggio del racconto, quindi usa la prima persona singolare esterno, se è estraneo alla storia, quindi usa la terza persona singolare

• •

1 Leggi il testo poi rispondi con una X.

Il fratellino Quando arrivò Leo, Lilli dovette dividere la camera con il suo nuovo fratellino. Mentre Leo faceva il riposino, Lilli doveva stare in silenzio. – Quando se ne sarà andato, potrò giocare in pace? – chiese. – Ma Leo rimarrà sempre con noi – le rispose il papà. Il papà e la mamma si divertivano un mondo quando Leo faceva le bolle con la saliva. Ma se Lilli faceva la stessa cosa, le dicevano: – Lilli, per favore, comportati bene. E rimanevano strabiliati quando Leo emetteva i suoi incomprensibili gorgoglii. Ma se Lilli faceva la stessa cosa, le dicevano: – Lilli, per favore, ormai sei grande. Una mattina, la mamma le chiese: – Perché non racconti a Leo una bella favola? – È troppo piccolo per capire le favole – le rispose Lilli. – Le capisce a modo suo – disse la mamma. Lilli cominciò: Il narratore è: – C’era una volta un bambino che si chiamava Leo. interno esterno Era come un microbo, come la polvere sotto il letto, Il racconto è stato scritto in: come lo zero… prima persona singolare Questa storia le costò dieci minuti di castigo. terza persona singolare da K. Henkes, E se mi nasce un fratellino?, Piemme Junior

2 Cambia il narratore: mettiti nei panni di Lilli e racconta la storia come se i fatti fossero capitati a te. . . . . Quando . . . . . . . . . .arrivò . . . . . . Leo, . . . . .io. . dovetti . . . . . . . . dividere ....................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................

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Testo narrativo

L’ordine della narrazione L’autore può raccontare i fatti: seguendo la successione temporale della realtà (fabula) cambiando l’ordine regolare con salti avanti o indietro nel tempo (intreccio)

• •

1 Leggi il testo, poi rispondi.

Al lupo! Al lupo! Un lupo si avventa contro un gregge e comincia a sgozzare le pecore. Il giovane pastorello Cecco si mette a urlare disperato chiamando aiuto ma chi sente le sue grida non interviene, anzi, dice: – Ah, non ci canzoni una seconda volta! Qualche giorno prima infatti il pastorello aveva gridato “Al lupo! Salvate le mie pecore!”. E quando molti contadini erano arrivati armati di falci e di vanghe, Cecco si era messo a ridere e a canzonarli per la loro credulità. E ora Cecco si sfiata inutilmente mentre il lupo divora pecore finché ne ha voglia. da G. Fanciulli, Racconti e novelle di ieri e di oggi, Giunti Marzocco

L’autore narra i fatti: seguendo l’ordine cronologico cambiando l’ordine cronologico

2 Riscrivi il racconto sul quaderno, narrando i fatti dal principio, ricostruendo quindi l’ordine cronologico regolare.

3 Leggi il racconto e inserisci nel punto indicato, in modo adeguato, il ricordo del protagonista. Sei andato avanti o indietro nel tempo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Nel vecchio baule Andrea cerca in tutta la casa oggetti che nessuno utilizza più: gli servono per una pesca di beneficenza che si svolgerà il prossimo sabato a scuola. Ne trova tanti: un orologio a cucù, una collana di narrativa per bambini piccoli, un paio di stivali da pescatore ancora nuovi. Poi fruga in un vecchio baule e vede un peluche con la zip nella pancia. Era il suo giocattolo preferito.

Quando ero piccolo, ci nascondevo gli animaletti di plastica!

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Porterà anche quello alla pesca di beneficenza? Ci pensa un po’ su e decide di tenerlo: è un ricordo troppo prezioso.

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Testo narrativo

L’incipit L’incipit o inizio è importante perché invoglia il lettore a proseguire nella lettura.

1 Completa la storia, indicando e poi trascrivendo l’incipit che preferisci. L’estate, per Piero, Fabrizio e gli amici era tutta da vivere. Bastava montare una tenda nella piana del campeggio.

Durante l’estate, Fabrizio, Piero e altri due amici erano in vacanza in campeggio e dovevano montare la loro tenda.

Fabrizio, Piero e altri due amici si accingevano a montare la tenda al campeggio estivo: tutti dicevano che era una cosa da niente…

Prigionieri in una tenda Inizio ....................................................................... ....................................................................... .......................................................................

Svolgimento I ragazzi conficcarono i paletti e poi alzarono finalmente la tenda. Ora bisognava fissare le corde al suolo in modo che i teli rimanessero ben tesi, ma fu in quel momento che iniziò a piovere. – Presto, presto! – gridò Fabrizio – Altrimenti dovremo dormire sul bagnato! Ma tirò troppo la corda e i paletti schizzarono fuori come se fossero stati conficcati nel burro. – Si può sapere che fai? – gridò allora Piero. Ma nessuno rispose: i suoi amici erano sepolti sotto la tenda e si dibattevano freneticamente per liberarsi. Piero udiva le loro voci soffocate. – Mi pesti le mani! Alzati, mi schiacci la pancia! – Se non mi lasci, non posso muovermi! – Lasciami libero almeno il naso! Finalmente riuscirono a liberarsi da quella miserabile tenda da campeggio resa pesante e appiccicosa dalla pioggia torrenziale. Conclusione Così per quella notte i nostri dovettero rifugiarsi nella tenda degli amici, molto più bravi di loro nell’alzarne una. da A. Lugli, Storielline per sorridere , Bulgarini

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Testo narrativo

Lo svolgimento Lo svolgimento è il cuore della storia in cui si narrano i fatti che accadono.

1 Completa la seguente storia a cui manca lo svolgimento. Fai attenzione che sia coerente con l’inizio e con la conclusione del racconto.

Inizio In una bella villa che si affacciava sul lago di Como abitava un giovane tappeto persiano. In quella villa c’erano tanti altri tappeti: indiani, francesi, spagnoli, italiani. Ogni settimana erano puliti da una domestica. Tutti si trovavano bene, tranne uno: il giovane tappeto persiano. Svolgimento .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................

Conclusione Un giorno, a forza di insistere, il bambino convinse la sua mamma a riportare il tappeto in sala. Ora il tappeto era davvero felice: se qualcuno lo calpestava o vi si sdraiava, è vero, faticava un po’ per il peso, ma almeno non si sentiva solo e abbandonato. da G. Caliceti, La maga dei semafori e altre storie , Rizzoli

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Testo narrativo

La conclusione La conclusione di una storia può essere di vario tipo, ma deve essere sempre coerente con tutta la parte precedente. Ad esempio una storia può terminare: con l’epilogo della vicenda con un commento dell’autore sulla vicenda con una domanda dell’autore rivolta ai lettori

• • •

1 Nel testo che segue manca

la conclusione. Sceglila tra quelle proposte. Collega poi a ogni conclusione la definizione giusta.

L’estate di Arthur Inizio Quell’estate Arthur andò a stare con la zia Elda e lo zio Wrisby. – Eccoci arrivati – annunciò suo padre, con una bizzarra nota eccitata nella voce. La casa era immensa, quasi come un vero castello. Svolgimento Arthur sorrise. Zio Wrisby marciò incontro all’auto. Scesero dall’auto mentre anche zia Elda usciva dalla casa. Alle sue calcagna c’era una gallina color ruggine. Ogni volta che zia Elda si fermava, anche la gallina si fermava e becchettava per terra; appena zia Elda riprendeva la corse, anche la gallina ripartiva. – Quella è Pauline – disse il papà con un sorriso. – Arthur! – esclamò Zia Elda – Ma tu sei grande, ormai! Quell’affermazione le guadagnò l’immediata simpatia di Arthur. – Dobbiamo andare – disse suo padre – Ecco i tuoi bagagli. – Vieni, vieni – urlò zio Wrisby – mangeremo qualcosa. Poi parleremo di come va il mondo. Prese Arthur per mano – Di cosa ti piacerebbe parlare? Arthur lo guardò fisso. Conclusione Poi sorrise e seguì lo zio dentro la grande casa, pronto ad ascoltare tutti i suoi racconti. Oh, che soddisfazione! Finalmente qualcuno voleva ascoltare la sua opinione.

finale-commento

Arthur non rispose. Possibile che un bambino non sappia cosa rispondere?

finale-conclusione

da P. MacLachlan, Un’estate particolare , Mondadori

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finale-domanda


Testo narrativo

Arricchire il testo Per coinvolgere il lettore è necessario arricchire il testo descrivendo il “come” e inserendo particolari che suscitino curiosità o interesse.

1 Scopri come questo semplice racconto possa essere arricchito di particolari suggeriti dalle

domande. Amplialo tu rispondendo alle domande. Se vuoi puoi aggiungere altri particolari.

L ’interrogazione è stata un disastro: dopo l’ultima domanda il bambino tornò al suo posto mentre i compagni lo guardavano.

(quando?) l’interrogazione (di quale materia?) è stata un disastro (perché?): dopo l’ultima domanda (cosa chiedeva la domanda?) il bambino tornò al suo posto (in che modo? con quale stato d’animo?) mentre i compagni (chi? tutti o solo alcuni?) lo guardavano (in che modo?)

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2 Arricchisci il seguente testo inserendo le parole che descrivono il “come”.

con costanza con tristezza con garbo con rapidità timidamente comodamente con tono beffardo con grazia tenacemente sfrecciando

Che umiliazione! Un giorno la mamma decise di accompagnarmi alla pista di pattinaggio. Seduta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . sulla panca avrebbe osservato le mie evoluzioni. Se tentavo di avvicinarmi, mamma mi respingeva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dicendo che dovevo continuare a esercitarmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Secondo lei dovevo volteggiare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . facendo girare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . la mia gonnellina. Ci provai . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , ma ero una frana. Eppure un bambino mi gridò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . che sembravo un angelo e mi sentii meglio; gli sorrisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dopo un attimo mi si avvicinò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e sibilò: – Sembri un angelo per come muovi quelle stecche di braccia! Il mio sorriso sfumò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . da S. Gandolfi, La scimmia nella biglia , Salani

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Testo narrativo

Il riassunto Riassumere significa raccontare solo i fatti principali di un testo.

per riassumere un testo leggi con attenzione il testo per comprenderlo bene

dividi il testo in sequenze

sottolinea in ogni sequenza le informazioni principali

assegna a ciascuna sequenza una breve frase come titolo

Rielabora le brevi frasi e collegale fra loro con i connettivi adatti (perciò, in seguito, di conseguenza, alla fine‌).

Trasforma i discorsi diretti piĂš importanti in discorsi indiretti. scrivi il riassunto seguendo le indicazioni Sostituisci la narrazione in prima persona con quella in terza persona.

Rileggi il riassunto per controllare che sia chiaro e completo.

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Testo narrativo

Dalle sequenze al racconto 1 Leggi il testo già diviso in sequenze, sottolinea le informazioni più importanti e titola ciascuna sequenza con una breve frase.

Il grande gatto

Una signora cura i girasoli

La signora Bartelemy amava i girasoli. Ne aveva piantati tanti in giardino ed erano cresciuti rigogliosi. Ogni giorno lei zappettava il terreno, eliminava le foglie secche e passava ore a curarli.

La . . . signora ........................

Una mattina, mentre si dava da fare in quel mare dorato, si trovò davanti il gatto più grande che avesse mai visto. Stava dormendo: aveva il pelo giallo, foltissimo attorno al collo e più corto sul corpo con un ciuffo proprio in cima alla coda. Il gatto sbadigliò, poi aprì gli occhi e sorrise.

...........................

........................... ...........................

........................... ...........................

........................... ...........................

La signora corse in casa e tornò con una scodella colma di latte e una lunga fila di salsicce. Il gattone bevve il latte, mangiò le salsicce e ruggì selvaggiamente. In quel momento entrò nel giardino un domatore del circo dislocato vicino alla casa: reggeva un’enorme rete e faceva schioccare la frusta dicendo che stava cercando un leone appena scappato. Al suono della frusta il gattone giallo balzò in avanti con un ruggito selvaggio: dunque il grosso micio che dormiva tra i girasoli non era altro che un leone da circo da M. Mahy, Quattro pirati e mezzo , Mondadori

2 Ora scrivi il riassunto: segui i titoli e forma delle frasi più complete collegandole con i connettivi adatti.

Riassunto ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ................................................................................................................

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Testo narrativo

Dal discorso diretto all’indiretto 1 Continua a dividere il testo in sequenze e ad assegnare a ciascuna un titolo.

L’airone e il gambero Stagno senza acqua ........................... ...........................

........................... ...........................

........................... ...........................

........................... ...........................

...........................

In uno stagno pieno di pesci, il caldo aveva prosciugato l’acqua. Un giorno un airone volle approfittarne e disse ai pesci: – L’acqua è poca e il cibo manca. Pensavo a come voi pesci potreste salvarvi. Se volete ascoltare il mio consiglio, io vi prenderò uno alla volta nel mio becco e vi porterò in un grande stagno. – Bene, signore, portaci là – esclamarono i pesci. L’airone prese un grosso pesce, lo portò verso l’altro stagno ma lungo il tragitto andò a posarsi su un albero, lo ammazzò e mangiò la carne. Quando tornò indietro disse: – Avanti un altro – e prendendoli a uno a uno, se li mangiò tutti. Restava però un granchio e, preso dalla voglia di mangiare pure quello, l’airone disse: – Vieni, che porto anche te. Ma il granchio pensò: “Se mi porta tanto meglio, se invece non mi porta, lo ucciderò con le mie chele”. Quindi gli disse: – Se me lo permetti, afferrerò il tuo collo con le mie chele e verrò con te. L’airone, non sapendo dell’inganno, glielo permise. Andò così verso lo stagno ma volò verso l’albero. Il granchio disse: – Quei pesci sono morti per la loro stupidità. Io invece non ti darò la possibilità di mangiarmi, anzi sarò io a ucciderti. Così dicendo gli stritolò il collo con le chele. L’airone allora ripose il granchio sul bordo dello stagno. da F iabe buddiste , Mondadori

2 Completa il riassunto sul quaderno. Attenzione: devi trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti, come nell’esempio.

Riassunto I pesci di uno stagno erano rimasti senza acqua. Un airone disse ai pesci che li avrebbe afferrati uno alla volta e li avrebbe portati in un grande stagno.

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Testo narrativo

Riassumere in terza persona 1 Leggi il brano e rispondi.

Un animale ad ogni costo! Io, Igor, ho iniziato la mia battaglia contro “l’autorità” (i miei genitori) quando mi hanno proibito di tenere un animaletto domestico. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non era come voler andare al lunapark, a fare shopping o a comprare un giocattolo qualsiasi. Avevo bisogno di un animaletto. Così, pur sapendo quante difficoltà avrei incontrato, ho deciso di mettermi alla ricerca del mio animaletto. Ero determinato, avevo soltanto bisogno di un piano efficace e di un compagno, o una compagna, che mi aiutasse nella battaglia. In questo, almeno, la fortuna era dalla mia parte. Mia nonna è un’alleata perfetta in qualsiasi momento di crisi. Nonna Ursula mi ha sempre aiutato, perfino nelle cose più proibite e pericolose. È matta da legare e approva sempre le mie idee. da Indigo, Voglio un cucciolo, Giunti Junior

Chi racconta la storia? ........................................................................... La storia è scritta in prima persona o in terza persona? ...........................................................................

2 Scrivi il riassunto della storia. Attenzione: usa la terza persona singolare.

Riassunto ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ................................................................................................................

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Testo narrativo

per scrivere un RACCONTO REALISTICO fai agire

personaggi reali

ambienti reali scegli

stabilisci un narratore

racconta

concentrati sullo scopo

un tempo determinato presente o passato

interno (1a persona) esterno (3a persona)

fatti reali o verosimili

– coinvolgere – divertire – commuovere

1 Scrivi il tuo racconto realistico seguendo i suggerimenti. Inizio

Una corsa in bicicletta

Indica il tempo in cui si svolge la storia, i personaggi e l’ambiente. Indica l’azione del protagonista da cui prende avvio la trama. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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Testo narrativo Svolgimento Narra i fatti che si susseguono. Puoi inventare un episodio particolare, un imprevisto come ad esempio un acquazzone, o inserire altri personaggi. Descrivi le emozioni dei personaggi. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

 Conclusione Inventa tu il finale. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

s c r it t u r a cre ati va Scegli una delle immagini e costruisci un racconto realistico, definendo l’ambientazione e il personaggio adatto; ad esempio un clown al circo sul monociclo, due ragazzi in tandem sul lungomare...

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Testo narrativo

per scrivere un RACCONTO D’AVVENTURA fai agire

– esploratori – ragazzi coraggiosi – viaggiatori

ambienti naturali e selvaggi scegli

stabilisci un narratore

racconta

concentrati sullo scopo

un tempo determinato presente o passato

interno (1a persona) esterno (3a persona)

vicende rischiose, ricche di colpi di scena

avvincere il lettore e tenerlo con il fiato sospeso

1 Leggi l’inizio del seguente racconto di avventura. Poi continualo tu.

Inizio

Avventura nella giungla

Tom si addentrò cautamente nella foresta mentre spuntava l’alba. Voleva raggiungere i compagni partiti la notte precedente. Il sole pallido bruciava il freddo del mattino e l’umida nebbia, rivelando un gigantesco mondo silenzioso. Alberi enormi con tronchi di dieci metri di diametro salivano ad altezze di sessanta metri, dove aprivano la loro fitta chioma, nascondendo il cielo e gocciolando continuamente. Al suolo enormi felci crescevano all’altezza del petto di un uomo. Ben sapendo il pericolo a cui si esponeva, Tom estrasse la pistola per proteggersi da ogni evenienza.

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Testo narrativo Svolgimento

SCALETTA Sviluppa la storia, seguendo la scaletta data. • Un serpente velenoso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . •. .Il. .serpente . . . . . . . . . . . sulla . . . . . . .spalla ........... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . •. .Tom . . . . . .immobile ......................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . •. .Discesa . . . . . . . . . .del . . . . serpente ................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . •. .Il. .serpente ...........a . . .terra ............... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . •. .Salto . . . . . . .di . . .Tom . . . . . .all’indietro ............... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . •. .Colpo . . . . . . . .di . . .pistola .................... • Morte del serpente ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

Conclusione Inventa tu il finale. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

s c r it t u r a cre ati va Racconta la storia dal punto di vista del serpente: cosa faceva prima dell’arrivo di Tom? Perché gli è salito sulle spalle? E come ci è salito? Puoi cambiare anche l’esito dello scontro offrendo una via di scampo al serpente... Dai una riposta a queste domande o ponitene altre e scrivi un nuovo testo d’ avventura.

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Testo narrativo

per scrivere un RACCONTO DI PAURA – personaggi coraggiosi – personaggi misteriosi o mostruosi

fai agire

ambienti inquietanti e lugubri scegli un tempo determinato presente o passato, preferibilmente la notte

interno (1a persona)

stabilisci un narratore

esterno (3a persona)

fatti oscuri, vicende insolite cariche di brivido e di mistero

racconta

concentrati sullo scopo

creare suspense e suscitare paura

1 Completa l’inizio e lo sviluppo di questo racconto di paura con le parole mancanti.

Uno strano incontro Inizio

vuoto mezzanotte sferragliare posto nonni

Era quasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . quando il ragazzo salì sul treno diretto a Milano dove lo attendevano i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . in uno scompartimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e chiuse gli occhi sperando di dormire due o tre ore cullato dallo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . del treno.

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Testo narrativo Svolgimento

luce cadavere rumore lineamenti danzare terrore assassino cicatrice

Dopo circa mezz’ora fu svegliato dal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . della porta scorrevole e guardò davanti a sé: sotto la . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . rossastra della lampada apparvero i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . volgari di una faccia losca e pallidissima, che un’incolta barba di sei o sette giorni rendeva ancora più sinistra e su cui si leggevano a chiare lettere la fame e la sfacciataggine. Il ragazzo lo osservò con maggiore attenzione e si accorse che una lunga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gli deturpava la guancia destra. Dopo qualche minuto, alla vacillante luce della lampada che faceva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . esageratamente le ombre, il ragazzo constatò con . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . che la faccia del suo compagno di viaggio sembrava quella di un . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un pensiero orribile gli sconvolse la mente: forse quell’individuo l’avrebbe ucciso e poi avrebbe fatto scomparire il suo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gettandolo nel burrone dal finestrino del treno. Conclusione Inventa tu il finale della storia, poi capovolgi il libro e leggi il finale dell’autore. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

da A. Campanile, Paganini non ripete, Sansoni

A un certo punto l’uomo confessò: – Sono un attore della TV talmente in ritardo che non avrò il tempo di truccarmi appena arrivato a destinazione… così ho provveduto. Secondo te, che parte dovrei interpretare? – Penso quella del delinquente o del mostro... – Sono più abile del mio truccatore. Grazie! E trascorse almeno un paio di ore a raccontare al ragazzo i segreti del palcoscenico.

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Testo narrativo

per scrivere un RACCONTO AUTOBIOGRAFICO fai agire

te stesso e le persone con cui entri in contatto

i luoghi della tua vita scegli un tempo passato e ben determinato

utilizza il narratore

racconta

concentrati sullo scopo

interno (1a persona), cioè tu

avvenimenti reali della tua vita

– raccontare e condividere la tua storia – ricordare e riflettere sulle tue esperienze

1 Scrivi la tua autobiografia, se vuoi puoi seguire la seguente traccia.

La mia autobiografia Sono nat . . . a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , il . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mi chiamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mi hanno chiamato così perché . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................................................... ...................................................................................

Durante i miei primi anni di vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ...................................................................................

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Testo narrativo .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

Alla scuola dell’infanzia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

Il mio primo giorno alla primaria.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

Ancora ricordo quell’episodio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

Ho tanti progetti per il futuro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

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Testo narrativo

per scrivere un DIARIO fai agire

te stesso e le persone con cui entri in contatto i luoghi della tua vita

scegli – un tempo passato e ben determinato, con la data, per raccontare i fatti – un tempo presente per le riflessioni utilizza il narratore

interno (1a persona), cioè tu

racconta

impressioni, emozioni, segreti, esperienze personali con un linguaggio diretto e familiare

concentrati sullo scopo

– confidarsi – esprimere liberamente sentimenti e riflessioni

1 Immagina che la festa del tuo compleanno sia passata da poco e, sul tuo quaderno, racconta in una pagina di diario come l’hai vissuta. Inizia così, poi segui la scaletta.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (data)

Caro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (appellativo con cui ti rivolgi al diario)

SCALETTA • Ciò che è successo (in breve) • Persone presenti • Il momento più bello • Il momento più divertente • Il momento più inaspettato

s c r it t u r a cre ati va Tutti possono avere un diario personale: adulti, bambini, maschi e femmine… ma se ad avere un diario fossero anche gli animali? Che cosa ci scriverebbero? Scegli un animale in cui immedesimarti, tieni conto della sua razza, dell’ambiente in cui vive, di ciò che gli potrebbe accadere… e scrivi una pagina del suo diario.

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Testo narrativo

per scrivere una LETTERA scegli

il destinatario

scrivi

– la data e il luogo dove ti trovi – la formula di apertura

utilizza il narratore

interno (1a persona), cioè tu

racconta

avvenimenti, richieste, sentimenti ed emozioni

concludi

con la formula di chiusura, la firma e un eventuale post scriptum

concentrati sullo scopo

comunicare con una persona a distanza

1 Spesso per iscritto è più facile confidarsi o raccontare qualcosa di sé agli altri: scegli un amico/a o un parente, con cui hai voglia di parlare, e scrivigli una lettera sul quaderno. Inizia così. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (luogo e data)

Caro/a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (destinatario)

s c r it t u r a cre ati va Hai mai scritto un messaggio criptato? Potrebbe esserti molto utile se vuoi confidare a qualcuno un importante segreto. Lavora in coppia con un tuo compagno per inventare un vostro codice segreto: sostituite nomi e verbi consueti della lingua italiana con parole di vostra invenzione, da poter usare d’ora in poi nei vostri scambi epistolari. Ricordatevi di appuntare su un foglio o su un file il vostro codice, altrimenti non riuscirete più a decifrare i messaggi.

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Testo narrativo

per scrivere un RACCONTO FANTASTICO concentrati sullo scopo

fai agire

– far sognare – stimolare la fantasia

personaggi reali o fantastici

ambienti reali o fantastici scegli un tempo determinato presente o passato

interno (1a persona) stabilisci un narratore esterno (3a persona)

racconta

fatti straordinari e impossibili nella realtà

1 Segui le indicazioni e scrivi un racconto fantastico.

Il bosco della strega

Inizio C’è una vasta vallata ai piedi delle colline, dove si può scegliere se correre, giocare o esplorare, e questa è appunto la storia di due amici: Nico e Laura che si conoscono fin da piccini piccini. Un giorno i due ragazzi scendono verso il torrente, lo attraversano non passando sopra il ponte di pietra, ma saltando da un ciottolo all’altro. Corrono e rotolano sul prato... Ecco, il bosco è lì, davanti a loro. È immenso: arriva quasi fino alla linea dell’orizzonte. In paese lo chiamano “il bosco della strega”.

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Testo narrativo Svolgimento Nico e Laura si inoltrano nel folto del bosco, camminando piano sopra un tappeto di foglie secche. Descrivi il bosco, che diventa sempre più scuro e minaccioso. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

A un tratto vedono due occhi gialli che brillano minacciosi e si avvicinano senza far rumore. – Ma è un gatto! – esclamano Nico e Laura sollevati. Racconta che quel gatto è parlante e li invita a seguirlo fino alla casa della sua padrona. ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

I bambini arrivano a una baita davanti alla quale sono tesi fili per la biancheria con appese pizzette e focacce profumate. Racconta che i bambini cominciano a mangiare, ma la strega della baita li sorprende e li costringe a entrare in casa. ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................

– Bene – dice la strega – adesso mi aiuterete a preparare i biscotti. I due bambini la guardano perplessi e ubbidiscono. Racconta che i due bambini preparano impasti con ingredienti nauseanti, ritagliano le forme dei biscotti e li infornano. ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................

– Fermatevi ancora un po’ – dice la strega – i biscotti sono quasi pronti. Potete mangiarli ancora caldi. Racconta che i bambini insistono per tornare a casa. ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................

Conclusione La strega incarica il gatto di guidarli fuori dal bosco. Racconta che la strega li saluta e li invita a tornare per mangiare i suoi prelibati dolcetti. ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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Testo narrativo

per scrivere un MITO concentrati sullo scopo

fai agire

spiegare le origini degli esseri viventi e i misteri dell’Universo

divinità o eroi ambienti naturali, Terra, Universo

scegli il tempo delle origini del mondo o delle antiche civiltà utilizza un narratore

racconta

esterno (3a persona)

– la creazione dell’Universo – l’origine dei fenomeni naturali – fatti grandiosi e magici

1 Completa, poi inventa un mito che spieghi l’origine delle nuvole seguendo lo spunto dato. Le nuvole e le bugie hanno qualcosa in comune: – le nuvole hanno vita breve, perché prima o poi si . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – le bugie hanno vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , perché prima o poi vengono scoperte. Forse le nuvole sono le bugie dette dagli uomini che salgono in cielo? Potrebbe esistere il dio Nuvolaio, che fa sciogliere le nuvole-bugie ogni qualvolta gli uomini dicono la verità?

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Testo narrativo

L’origine delle nuvole Inizio Al tempo dei tempi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

Svolgimento Un giorno accadde che . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

Conclusione Da allora . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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Testo poetico

per scrivere una FILASTROCCA concentrati sullo scopo

– divertirsi – giocare con le parole – ninnare – far memorizzare

scegli

l’argomento

stabilisci

la struttura: – versi – strofe

usa

la rima: – baciata – alternata – incrociata

1 Leggi i primi quattro versi della filastrocca e scrivi altre due strofe in rima baciata. Usa le coppie di parole proposte.

La scrittrice Quando di sera a scrivere mi metto, mi siedo un po’ sbilenca sopra il letto e nel cassetto del mio comodino mi spenzolo a cercare un fogliettino.

testa / foresta

parole / sole

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scuola / cocacola

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campanello / battello


Testo poetico 2 Nella filastrocca Il serpente musicista completa lo schema delle rime. Di quale rima si tratta?

Il serpente musicista

3 Riscrivi la filastrocca divisa in tre strofe

cambiando la posizione dei versi in rima baciata, in modo da ottenere la rima alternata.

Il serpente a sonagli senza mai fare sbagli accorda il suo strumento con il cambiar del vento. Pizzica con sentimento seguendo il dolce vento le corde del violino se soffia il ponentino. Suona nel vento forte le note lunghe e corte col tono del trombone se soffia l’aquilone.

Il serpente a sonagli accorda il suo strumento senza mai. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

da A. Lavatelli, Zoorime, Sei

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4 Continua tu a scrivere una variante di questa conta in rima baciata, tenendo conto che lo scopo è divertire.

Un, due, tre Un, due, tre, la Peppina fa il caffè fa il caffè di cioccolata la Peppina è mezza matta. S’è ammalata di dolore, ha chiamato il dottore, il dottor con le ciabatte. Qui mi duole e qui mi batte, qui mi sento una gran pena, sor dottore senza cena.

Un, due, tre, la Peppina fa il soufflè fa il soufflè di marmellata, la Peppina se n’è andata.

da L. Gandini e D. Berton, 99 filastrocche, Editori Riuniti

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33


Testo poetico

per scrivere una POESIA concentrati sullo scopo

– esprimere emozioni – trasmettere messaggi

scegli

l’argomento

stabilisci

la struttura: – versi – strofe versi liberi o in rima

usa figure retoriche: – similitudini – metafore – personificazioni

1 Completa i versi dei poeti con le opportune similitudini.

come un fiore che fugga su lo stelo come rondini alle grondaie sembra un uccello

Vola il veliero

L’aquilone

Scivola lieve il veliero sul mare pronto a volare.

Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza risale, prende il vento; ecco pian piano tra un lungo dei fanciulli urlo s’innalza. S’innalza: e ruba il filo dalla mano,

M. Vago

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............................

esile, e vada a rifiorir lontano. G. Pascoli

2 Trasforma le similitudini in metafore. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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Testo poetico 3 Sottolinea nella poesia con colori diversi le azioni umane attribuite alla luna, alle fontane, al sole, alle foglie, al vento e ai capelli.

Quando la luna Quando la luna bacia le fontane e le fontane baciano la luna si possono intrecciar delle collane fatte di stelle colte ad una ad una e quando il sole saluta le foglie e le foglie sorridono nel sole ognuno canti al sole le sue voglie servendosi di magiche parole e quando il vento corre nei capelli ed i capelli danzano nel vento ognuno indossi dipinti mantelli cerchi soltanto d’essere contento. da G. Pontremoli, Il mistero della collina, Giunti

4 Sul modello della precedente poesia, inventa personificazioni con gli elementi indicati, poi usale per comporre una tua poesia di tre strofe.

Personificazioni mare . .accarezza . . . . . . . . . . .la. . spiaggia .................................... spiaggia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pioggia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . erba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . treno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . bambini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Quando il mare Quando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................... .......................................... ..........................................

e quando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................... .......................................... ..........................................

e quando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................... .......................................... .........................................

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Testo descrittivo

per descrivere un ANIMALE concentrati sullo scopo

descrizione precisa e rigorosa (descrizione oggettiva) descrizione ricca di sentimenti e opinioni personali (descrizione soggettiva) generali (nome, ambiente in cui vive…)

fornisci informazioni

sull’aspetto fisico, attraverso i dati sensoriali sul comportamento e sulle abitudini

cogli

aspetti particolari e originali dati e termini specifici (descrizione oggettiva)

utilizza aggettivi qualificativi, similitudini, personificazioni (descrizione soggettiva)

1 Leggi il testo poi rispondi con una X.

La tartaruga La tartaruga, detta anche testuggine, è un animale terrestre o d’acqua dolce. Misura fino a 25 cm e ha lo scudo giallo e nero. È erbivora; sverna in letargo e nella buona stagione depone quattro o cinque uova per volta. È presente in diverse regioni centrali e meridionali d’Italia. La tartaruga è un animale tranquillo e inoffensivo, dai movimenti lenti; se disturbata ritira prontamente il capo e le zampe nella corazza protettrice.

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La tartaruga è descritta in modo: oggettivo soggettivo Questa descrizione può essere inserita: in un libro di narrativa in un libro di scienze in una raccolta di poesie


Testo descrittivo 2 Scegli un animale che puoi osservare da vicino (se ne hai uno tuo, oppure quello di un tuo vicino

di casa...) e descrivilo in modo soggettivo. Oltre a caratterizzarlo nell’aspetto fisico, parla delle sue abitudini, del modo in cui si muove e si comporta con le persone e con gli altri animali, di cosa mangia, se preferisce qualche cibo in particolare... Ricorda di esprimere il tuo punto di vista sull’animale e i sentimenti che esso ti suscita.

Titolo: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

s c r it t u r a cre ati va Descrivi l’aspetto fisico di un animale piccolo e docile (coniglio, pesce, criceto…) e attribuiscigli il carattere aggressivo e prepotente di un lupo, di un leone, di uno squalo.

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Testo descrittivo

per descrivere un AMBIENTE concentrati sullo scopo

descrizione precisa e rigorosa (descrizione oggettiva) descrizione ricca di sentimenti e opinioni personali (descrizione soggettiva)

fornisci informazioni

su tutti gli aspetti, usando i dati sensoriali

un ordine logico: dal generale al particolare o viceversa segui un ordine spaziale: – da vicino a lontano o viceversa – dall’alto al basso o viceversa – dall’interno all’esterno o viceversa

utilizza

dati e termini specifici (descrizione oggettiva) aggettivi qualificativi, similitudini, personificazioni (descrizione soggettiva)

1 Leggi la descrizione e sottolinea con quattro colori diversi i dati visivi, uditivi, tattili, olfattivi.

Dopo la siccità Finalmente, dopo giorni di siccità, la pioggia venne. Nuvoloni scuri si ammassarono verso sud-ovest e lentamente invasero il cielo. Il sole brillante lasciò il posto a una cappa scura. Un lampo accecante squarciò il cielo seguito dal violento fragore di un tuono. E poi scese un diluvio di acqua… tiepida. Presto un odore penetrante si levò dai campi: l’odore della terra bagnata. Gli animali lo annusavano ascoltando il gorgoglio dell’acqua. da G. Blyton, Storie del prato, La cinciallegra

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Testo descrittivo 2 Scegli uno dei seguenti paesaggi e descrivilo in tutti i suoi aspetti sul quaderno.

s c r it t u r a cre ati va Leggi il testo poi Immagina di entrare nella stanza insieme a Nina e prosegui la descrizione sul quaderno.

In mezzo a un violento temporale, Nina atterrò all’aeroporto Marco Polo di Venezia. Ad aspettarla c’era la dolcissima Ljuba, la tata russa amica del nonno Misha. Tutte e due presero i bagagli ai nastri e si diressero all’imbarcadero. Salirono sul vaporetto e, a notte fonda, arrivarono a Villa Espasia. Varcarono l’imponente cancellata ed entrarono nel grandioso atrio. - Nina - disse la tata - vai su, la tua camera è già preparata. Nina salì la scala a chiocciola di marmo blu che portava al piano superiore, dove c’erano le camere da letto, ed entrò nella sua stanza. Si fermò sull’uscio e la guardò. M. Witcher, La bambina della sesta luna , Giunti Junior

Quella cameretta sembrava . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Testo descrittivo

per descrivere una PERSONA concentrati sullo scopo

descrizione ricca di sentimenti e opinioni personali (descrizione soggettiva) descrizione precisa e rigorosa (descrizione oggettiva) generali (nome, età, sesso...)

fornisci informazioni

sull’aspetto fisico, attraverso i dati sensoriali sul carattere, sul comportamento, sugli interessi, sul rapporto con gli altri, sulle abitudini

cogli

aspetti particolari e originali

dati e termini specifici (descrizione oggettiva) utilizza

aggettivi qualificativi, similitudini, personificazioni (descrizione soggettiva)

1 Completa il testo con le parti descrittive mancanti. Mi chiamo Marco e ho un amico carissimo di nome Daniel. Io sono alto, robusto, scuro di capelli e con gli occhi a mandorla. Daniel invece . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................

Nessuno lo ha mai visto varcare spontaneamente la soglia del parco per una corsetta o una semplice passeggiata. Io invece sono . . . . . . . . . . . . . ...........................................................................................

All’inizio invidiavo un po’ Daniel perché ha i voti migliori di tutta la classe, anche se studia raramente e non sta più di tanto attento durante le lezioni. Rimane per lo più ....................................................................................................................

Lui dice che sta pensando. A cosa pensi nessuno lo sa. È un segreto che Daniel rivela solo a me. Per questo siamo amici. da C. Nöstlinger, Furto a scuola, Piemme

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Testo descrittivo 2 Scegli tre persone che conosci bene e per ciascuna di loro descrivi uno degli aspetti proposti.

L’aspetto fisico di ……………….....……… statura, corporatura: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... ...........................................................

capelli: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

viso (occhi, naso, bocca...): . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... ........................................................... ........................................................... ...........................................................

Il carattere e il comportamento di ……………............……… come è: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................. .................................................

come parla: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

L’abbigliamento di …………………....……

.................................................

come cammina: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

abiti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

.................................................

...........................................................

come si rapporta con gli altri: . . . . . . . . . . . . .

...........................................................

.................................................

scarpe: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

.................................................

...........................................................

le sue abitudini: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

...........................................................

.................................................

accessori e ornamenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

.................................................

...........................................................

i suoi interessi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

...........................................................

.................................................

...........................................................

.................................................

s c r it t u r a cre ati va Ora usa le parti descrittive che hai completato sopra per descrivere in modo soggettivo una persona immaginaria.

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Testo descrittivo

Il personaggio fantastico 1 Leggi e sottolinea nel testo tutti gli aggettivi qualificativi: sono loro che aiutano a caratterizzare la strega.

La strega Nocina Nella notte nera e tempestosa, la strega Nocina uscÏ dal suo covo. I suoi capelli grigi e scarmigliati svolazzavano uscendo dalla cappa nera. Aveva il naso lungo, bitorzoluto e adunco; gli occhi spiritati, sotto le sopracciglia arruffate, erano fissi verso le case buie, la bocca era sottile e le labbra scoprivano un ghigno inquietante. La sua pelle grinzosa e giallastra, le guance smorte e cadenti denotavano chiaramente le sue abitudini notturne. Nocina balzò sulla scopa e si diresse verso il villaggio, con le unghie lunghe e ricurve strette al manico della scopa.

2 Descrivi tu una fata e un animale mostruoso, mantenendo la stessa struttura del testo letto e utilizzando molti aggettivi qualificativi.

La fata

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Titolo: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

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.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................

.....................................................

....................................................


Testo descrittivo 3 Leggi la breve descrizione fisica del personaggio e un episodio relativo al suo comportamento.

Un uomo ordinato Un uomo era così ordinato che teneva sempre i capelli ben lisci con la scriminatura in mezzo e indossava giacca, camicia e cravatta anche in casa. Un giorno si cucinò delle fettuccine, le tolse dalla pentola ad una ad una, le stirò per bene e poi con le forbici le tagliò badando che risultassero della medesima lunghezza. Infine le mise belle e ordinate l’una accanto all’altra nel piatto. Quando però si mise a tavola, l’uomo ebbe un sussulto: piatto e forchetta dovevano stare nell’armadio, non sul tavolo! C’era un terribile disordine e bisognava rimettere tutto a posto. Così l’uomo sparecchiò e rinunciò a mangiare. U. Wörfel

4 Utilizzando come modello il testo

che hai appena letto e seguendo la scaletta, descrivi un nuovo personaggio.

SCALETTA • Un colore al giorno per i capelli • Un colore diverso per ogni capo di abbigliamento • Un episodio

Un uomo colorato Un uomo amava tanto i colori che si tingeva i capelli ogni giorno di un colore diverso e indossava capi d’abbigliamento di sette colori, quelli dell’ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un giorno si preparò per . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................

Indossò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................................................................................

Siccome pioveva, aveva bisogno di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . di colore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cerca e ricerca non . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Così l’uomo si . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e rinunciò a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Testo informativo

per riassumere un TESTO INFORMATIVO

individua l’argomento da riassumere

dividi il testo in paragrafi e titolali

evidenzia le informazioni principali attraverso le parole chiave

rielabora le informazioni e organizzale in un testo o in uno schema

1 Leggi e scopri l’argomento generale del testo. Il carter, l’involucro che protegge la catena della bicicletta, prende il nome dall’inglese John Harrison Carter, morto nel 1903. La cosa curiosa è che in inglese quel pezzo si chiama crank-case o chain-guard, ma non “carter”! Lo sapevi che il Das è un’invenzione italiana? Fu brevettato nel 1965 da Dario Sala, di Como. Il nome di questo materiale per sculture si deve alle prime due lettere di Dario e all’iniziale del cognome (Sala). Lo zampirone, la spirale che bruciando sprigiona un fumo che tiene lontane le zanzare, risale agli anni ‘30 ed è stato inventato dal dottor Giovanni Battista Zampironi. Sulla scatola in cui era venduto c’era il nome del laboratorio farmaceutico “Zampironi”, che fu scambiato per il nome del prodotto. Anche il pullman deve il proprio nome al suo inventore, lo statunitense George Mortimer Pullman (1831-1897). da Focus Junior

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Ora che hai individuato l’argomento, scrivi il titolo del testo scegliendolo fra i seguenti:

Invenzioni moderne I nomi delle invenzioni Grandi inventori


Testo informativo

Titolo e titoletti 1 Leggi il testo già diviso in cinque paragrafi. Scrivi il titolo dell’argomento generale e un titoletto per ogni paragrafo.

Titolo:. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

...................................................................

La Grande Muraglia è la più imponente opera costruita dall’uomo: è alta otto metri, larga sette e lunga quattromilaottocento chilometri. ...................................................................

I Cinesi iniziano a costruirla nel V secolo a.C. per difendersi sia dalle invasioni dei popoli del Nord, sia dagli attacchi dei popoli confinanti. ...................................................................

Migliaia di operai lavorano fino allo sfinimento per trasportare a braccia fino a luoghi lontani e impervi i materiali necessari per l’innalzamento della barriera. ...................................................................

La funzione della muraglia non è comunque solo difensiva: è anche una strada veloce per le truppe che accorrono dove necessario e inoltre, con il suo fitto intervallarsi di torri di avvistamento e di fortezze, è uno straordinario sistema di comunicazione e di contatto con le altre parti del Paese. Per mezzo di segnali di fumo o di messaggi luminosi le notizie si propagano in modo velocissimo, le popolazioni si avventurano in viaggi più sicuri e sviluppano i commerci a lunga distanza. ...................................................................

Naturalmente i resti monumentali che oggi noi possiamo percorrere non sono quelli originari; restaurati più volte soprattutto durante la dinastia Ming (XIV-XVII secolo d.C.) ricevono tuttora grandi cure dal governo cinese e costituiscono il simbolo della civiltà millenaria della Cina. da AA.VV., Storia 1, De Agostini

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Testo informativo

Dalla sintesi allo schema 1 Leggi il testo e sottolinea le parole chiave.

L’Etna La morfologia

L’Etna è il più alto vulcano attivo d’Europa. È un tipico esempio di vulcano a cono, provvisto di un cratere centrale e di numerose bocche laterali. Dal cratere centrale escono lapilli incandescenti che illuminano la notte come grandi fuochi artificiali, offrendo uno dei fenomeni più spettacolari in natura; dalle bocche laterali sgorgano veri fiumi di lava. Le eruzioni

Tra il 1991 e il 1993 si verificò una delle eruzioni più imponenti, infatti la lava giunse a lambire le case di Zafferana Etnea che sorge sulle pendici del vulcano; inoltre nel 2005 l’Etna emise abbondanti ceneri che oscurarono Catania, perciò le attività dell’aeroporto della città furono bloccate. Comunque, anche quando non emette lava, questo vulcano è sempre in attività, perché dal cratere principale erutta sbuffi di vapore e ceneri e possono verificarsi crolli della parte terminale del cono. Quindi la sua altezza varia continuamente, anche se di poco. I benefici

Il cono dell’Etna è stato dichiarato, nel 1987, un parco naturale, perché si è voluto proteggere un ambiente unico, dove le grandi colate laviche scivolano tra una vegetazione di lecci, frassini e ginestre distruggendola, ma il nuovo terreno lavico, essendo molto fertile, dopo pochi anni è di nuovo coperto di vegetazione rigogliosa. I danni

L’attività continua di questo vulcano però può causare ingenti danni al territorio e alle popolazioni che vi abitano: danni al traffico aereo e stradale perché cenere e lapilli formano uno strato su strade e autostrade; danni alle coltivazioni ma anche agli edifici perché l’accumulo di cenere e lapilli ottura tubazioni e scarichi; infine danni alla salute perché la sospensione delle particelle vulcaniche più fini può irritare gli occhi, la pelle, le vie respiratorie. da S. Bertolacci Minucci, Marco Polo, De Agostini

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Testo informativo 2 Usa le parole chiave che hai sottolineato per scrivere un breve riassunto di ogni paragrafo. La morfologia

......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... Le eruzioni

......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... I benefici

......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... I danni

......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

3 Completa lo schema con le informazioni piĂš importanti. La morfologia

Le eruzioni

Ha la forma di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ha il . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e le

Tra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Oggi erutta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

..........................................

L’ETNA I danni

Al . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Agli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

I benefici

Ăˆ stato dichiarato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il terreno lavico, molto . . . . . . . . . . . . . ..........................................

viene coperto di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................

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Testo regolativo

per scrivere un TESTO REGOLATIVO – dare istruzioni per eseguire o realizzare qualcosa – indicare norme di comportamento – dare consigli

concentrati sullo scopo

fasi/azioni in ordine logico o cronologico

elenca

un linguaggio preciso con parole specifiche usa verbi all’infinito o all’imperativo

1 Scrivi le istruzioni numerate per comunicare la parola “amico” con l’alfabeto muto.

A

M

I

C

O

1

2

3

4

5

1.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... 2.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... 3.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... 4.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... 5.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .........................................................................................................................

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Elisa cordioli

L’arte e la musica per scroprire le stagioni

indice

idee per la scrittura creativa

50 Lo scrigno delle stagioni 51 Sguardi d’autunno 52 Passeggiata in giardino 53 Scala cromatica dell’autunno 54 Il puntinismo 56 Quadro d’autore - Betulle al Piano Rosa 57 Divento pittore! 58 Musica - Il fogliofono - Tanti strumenti 60 Sguardi d’inverno 61 Il bianco 62 Il collage 64 Quadro d’autore - Trittico della natura 65 Divento pittore! 66 Musica - Il guanto sonoro - Suono o rumore?

68 Sguardi di primavera 69 Emozioni di colore 70 La pittura en plein air 72 Quadro d’autore - Colazione in giardino 73 Divento pittore! 74 Musica - Il ronzofono - Parole sonore 76 Sguardi d’estate 77 Il frottage 79 Quadro d’autore - Pascolo a Castiglioncello 80 M usica - L’ondofono


LO SCRIGNO DELLE STAGIONI Creiamo una “memoria storica” di questo anno scolastico attraverso l’alternarsi delle stagioni. Raccogliamo e cataloghiamo materiali come foglie, rametti, immagini e confrontiamoli tra loro per scoprirne le diversità.

Materiale occorrente:

rchio scatola di cartone con cope ncino rigido (per camicie o scarpe) · carto llo forbici · colla vinilica · righe riviste di vario genere

Procedimento:

immagini che 1 Cerca nelle riviste e ritaglia aggi, singoli richiamano le stagioni: paes enti, ombrelli, elementi naturali, cibi, indum cappelli... rno della 2 Incolla le immagini sull’este rendone scatola e sul coperchio, ricop interamente la superficie. zza della scatola. 3 Misura la larghezza e l’alte ncini di 2 cm Ritaglia quindi quattro carto con la stessa più lunghi della larghezza e due estremità. altezza e piegali di 1 cm alle

Una volta che la

50

atola in quattro 4 Suddividi l’interno della sc lunghezza del scomparti uguali: misura la per quattro; nei piano della scatola e dividi n la matita una punti individuati, traccia co linea. go le linee segnate 5 Stendi un velo di colla lun sare i cartoncini e sulle alette in modo da fis rdi interni della sulle linee divisorie e sui bo scatola.

co pronto lo scrigno colla sarà asciutta... ec

delle stagioni!


Osservo

AUTUNNO

Sguardi d’autunno FILASTROCCA D’AUTUNNO Ma dove ve ne andate, povere foglie gialle, come tante farfalle spensierate? Venite da lontano o da vicino, da un bosco o da un giardino? E non sentite la malinconia del vento che vi porta via? Trilussa

L’autunno è alle porte. Se ti guardi intorno potrai notare i primi cambiamenti che stanno avvenendo nell’ambiente: le chiome degli alberi mutano colore, le giornate si accorciano, alla mattina devi indossare un maglioncino...

Apri bene gli occhi e osserva con attenzione il paesaggio intorno a te: gli alberi e le loro foglie quali colori presentano? Descrivi. Ora chiudi gli occhi e annusa l’aria: com’è? Pungente, fresca, calda? Ci sono odori particolari che ti ricordano qualcosa?

L’angolo dell’

arte

Prova a disegnare l’aspetto dell’autunno scelto da Trilussa: rileggi attentamente la poesia e trasferisci sul foglio le sue parole.

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Osservo

AUTUNNO

Passeggiata in giardino Passeggia in giardino o al parco, raccogli tutto ciò che ti fa pensare all’autunno: foglie, pigne, ghiande, ricci di castagne... Ora riponi tutto nel tuo scrigno delle stagioni! Cosa hai trovato? E i tuoi compagni? ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... Ci sono cose che non hai potuto raccogliere perché nella scatola si sarebbero rovinate (funghi, grappoli d’uva...)? ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... Ora soffermati sulle foglie, l’elemento caratterizzante di questa stagione. Come sono? Che rumore fanno se le schiacci? Che colore hanno?

L’angolo dell’

arte

Tra le varie foglie che avrai raccolto durante la passeggiata, scegline una e cerca di riprodurla fedelmente in tutti i suoi particolari. Utilizza i colori pastello per arricchire con le sfumature necessarie il disegno.

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Colori

Scala cromatica dell’autunno Quali colori predominano in questo periodo? .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. Componiamo insieme la scala cromatica dei colori dell’autunno!

La scala cromatica permette di scoprire tutte le tonalità che un colore può raggiungere. La vasta gamma di toni si ottiene partendo dal colore base e aggiungendoci il nero per scurirlo e il bianco per schiarirlo. Per questo la scala cromatica... è infinita!

AUTUNNO

Ogni stagione ha dei colori che la contraddistinguono: compaiono nel cielo, nei prati, sugli alberi, sul banco del fruttivendolo. Guardati attorno con curiosità per scoprirli e osservarli.

rente: r o c c o e l a i r e Mat rbici · colla li · fumetti · fo

a riviste · giorn

Procedimento:

lori nno al loro interno i co ha e ch to fo le e i in ag i 1 Ritaglia tutte le imm rossi, prendi immagin i do an rc ce ai st o pi em iaro... dell’autunno. Se per es rosso fuoco, il rosso ch il , ne to at m o ss ro il che presentano r categorie di colore. 2 Dividi le immagini pe lore terno dei riquadri il co l’in al lla co in , ra ist sin pre 3 Partendo da rso destra, quello sem ve o nd da an e, ra ia ch con la tonalità più più scuro.

Scala cromatica del colore .......................................................................................

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Imparo la tecnica

AUTUNNO

Il puntinismo Scopriamo una nuova tecnica per colorare i disegni: il puntinismo, che risale al movimento pittorico nato in Francia verso la fine del 1800. Questa tecnica consiste nel riempire gli spazi con tantissimi puntini di colore vicini tra loro e diversi sia per forma che per intensità. Basandosi sul principio che un colore è influenzato da quello che gli è vicino, il pittore puntinista nei suoi quadri ottiene l’effetto desiderato non mescolando insieme i colori, ma accostandoli: la loro fusione avviene così non nel quadro ma nell’occhio di chi osserva. Non pensare che sia un’operazione facile, infatti richiede molta pazienza e precisione. Ecco qui alcuni esempi di puntini realizzati con strumenti diversi.

Puntini a pastello

Puntini a tempera

Puntini a pennarello

Ora prova tu a realizzarli all’interno delle tre figure, seguendo le indicazioni. punti con matite a pastello: gamma dei gialli

punti con pennarello a punta grossa: gamma dei rosa

punti con pennarello a punta piccola: gamma dei verdi

Quale dei tre tipi di punti da te usati riempie meglio l’immagine? .............................................................................................................................................................................................................. Per quale motivo? ..............................................................................................................................................................................................................

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Imparo la tecnica Ora analizza il dipinto più famoso del puntinismo. Osservalo bene, prima da lontano e poi da vicino. Poi rispondi alle domande.

AUTUNNO

G.P. Seurat, La Grande Jatte

In questo quadro i puntini sono: molto vicini fra loro distanziati l’uno dall’altro Il pittore per dipingere il prato ha usato: solo puntini verdi solo puntini gialli puntini gialli e blu Il pittore per ottenere l’effetto chiaroscuro nel prato ha: aumentato i puntini gialli rispetto a quelli blu nella parte centrale in pieno sole e li ha ridotti invece nella zona in ombra in primo piano usato solo puntini gialli al centro e solo puntini blu in primo piano usato i puntini gialli e blu in modo uniforme in tutto il quadro

Prima di ogni dipinto, Seurat realizzava innumerevoli disegni e bozzetti per studiare i chiaroscuri. Per ottenere questi effetti si devono porre i puntini più fitti, oppure distanziarli fra loro. L’importante è usare sempre la stessa pressione sul foglio!

Vai sul M.I.O. BOOK a scoprire altri dipinti realizzati con la tecnica del puntinismo.

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Quadro d’autore

AUTUNNO

Betulle al Piano Rosa L'Artista Gigi Comolli è un pittore italiano nato a Milano nel 1893. Fin dall’infanzia sorprese la famiglia per la sua attitudine al disegno; da giovane visitò Parigi dove conobbe i quadri degli impressionisti. Ha sempre dipinto paesaggi e proprio per la sua passione per le campagne lombarde, è definito “il pittore delle betulle”.

G. Comolli, Betulle al Piano Rosa (Collezione privata - Milano)

s c r it t u r a cre ati va

Descrivi il dipinto in tutte le sue parti: il cielo, gli alberi, il prato, cogliendone i dettagli. Aggiungi con la tua immaginazione quali suoni e rumori vi si possono udire, quale può essere la temperatura. E se sei ancora più fantasioso fai “parlare” fra loro gli alberi: fagli raccontare cosa provano a vivere in quel posto, come si comportano quando vedono e si sentono gli animali addosso, se capita mai che passi di lì qualche persona, che rapporto hanno con il vento che porta via le loro foglie.

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Osserva il dipinto poi rispondi alle domande. Quali sono i colori predominanti usati dal pittore? ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ In base alle tonalità dei colori, si può affermare che il pittore ha raffigurato una giornata:

di fine estate

d’autunno inoltrato

Osservando il cielo, secondo te, il momento della giornata raffigurato è: la sera mezzogiorno la mattina il tramonto Osservando gli alberi, secondo te, è una giornata ventosa o senza vento? Da cosa lo deduci? ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................


Quadro d’autore

Divento pittore!

Vuoi dargli un altro titolo? Inventane uno! ...........................................................................................................................................

AUTUNNO

Con la tecnica che hai scoperto nelle pagine precedenti, colora tu la riproduzione del dipinto Betulle al Piano Rosa di Comolli. Puoi inserire qualche altro colore: ad esempio scegli di cambiare un solo elemento (il cielo, alcuni alberi, il prato...) o anche più soggetti insieme. Ricordati però di rispettare sempre la gamma delle tonalità autunnali!

Ricordati di firmare la tua opera d’arte!

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AUTUNNO

Musica

Il fogliofono

L’autunno, oltre ai bellissimi colori che dipingono la natura intorno a noi, ci regala anche materiali che possiamo trasformare in strumenti musicali. Non ci credi? Costruisci insieme ai tuoi compagni il fogliofono autunnale!

ente: r r o c c o e l a i r Mate tti · spago

pigne · legne · e h c c e s pa a li o n a vecchia sco n u i foglie di mag d o ic n a astone (il m forbici · un b o nel parco) lt o c c ra o m oppure un ra

Procedimento:

spago, lunghi 1 Con dei pezzetti di a un’estremità tra i 15 e i 40 cm, lega magnolia. i piccioli delle foglie di ione anche 2 Ripeti questa operaz e. per i legnetti e le pign ri elementi a circa 3 Fissa sul bastone i va dall’altro. 5 cm di distanza l’uno nnale è pronto 4 Il tuo fogliofono autu rando le foglie e lo puoi suonare, sfio i. e i legnetti con le man re il tuo strumento, 5 Se vuoi personalizza altri elementi decora il bastone con re al parco: piume va tro oi pu e ch li ra tu na piccole pigne, d’uccello, piccoli sassi, everdi. Oppure rametti di alberi sempr colori a tempera. dipingi le foglie con i tua fantasia! Dai libero sfogo alla

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Musica

Tanti strumenti

AUTUNNO

L’uomo, fin dalle sue origini, ha imparato a costruirsi attrezzi da lavoro e i primi rudimentali strumenti musicali: • a percussione legni con cui battere su un tronco più grande; • a fiato grosse conchiglie e corna di animali; •a corda aggiungendo una corda a un tronco ha realizzato l’arco, da usare non solo per la caccia ma anche come arco musicale, antenato dell’arpa. Con il passare dei secoli e le evoluzioni vissute dall’uomo, a questi primi strumenti se ne sono aggiunti molti altri quali il flauto, l’arpa, la chitarra, il contrabbasso... Saresti in grado di stabilire a quale delle tre famiglie: a corda (C), a fiato (F), a percussione (P), appartengono i seguenti strumenti?

Hai mai visto qualcuno di questi strumenti? Quale? .................................................................................................... A casa tua possiedi qualche strumento musicale? Quale? .........................................................................................

Il primo “strumento” che abbiamo a disposizione è il nostro corpo, con cui è possibile emettere un’infinità di suoni: battere le mani, schioccare le dita, battere i piedi, fischiare, soffiare, gridare sfregare le mani e molti altri ancora. Usando solo il corpo prova a suonare la seguente musica. Comincia eseguendo la sequenza lentamente, in modo da ottenere suoni precisi, poi quando avrai acquisito sicurezza, eseguila più velocemente.

battito di mani

battito di mani

mani che battono sulle cosce

battito di mani

mani che battono sulle cosce

mani che battono sulle cosce

battito di piedi

Dividetevi in gruppi e inventate una nuova sequenza da suonare con il corpo.

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INVERNO

Osservo

Sguardi d’inverno NEVE Neve che turbini e in alto avvolgi le cose di un tacito manto. Neve che cadi dall’alto e noi copri, coprici ancora all’infinito imbianca le città, con le case, le chiese, il porto con le navi, le distese dei prati... Umberto Saba

L’inverno è ormai giunto. Guanti, sciarpe e berretti sono usciti dall’armadio. Nelle giornate le ore di sole si riducono sempre di più e al mattino i campi possono essere coperti da uno strato cristallino di brina. Apri bene gli occhi e osserva il paesaggio intorno a te: prova a cogliere i cambiamenti che ha portato la nuova stagione. Ora chiudi gli occhi e annusa l’aria e cerca di scoprirne le caratteristiche. Anche in inverno possono esserci belle giornate di sole; ben coperto, esci a passeggiare in giardino o al parco pubblico e raccogli tutto ciò che ti rappresenta l’inverno. Cosa hai trovato? Riponi i tuoi piccoli tesori nello scrigno delle stagioni e confrontali con il materiale della precedente stagione autunnale. Quali differenze noti?

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L’angolo dell’

arte

Disegnare un paesaggio invernale può sembrare molto semplice perché... è tutto bianco! Ma non è così. Rileggi attentamente la poesia di Saba e prova a disegnare il suo inverno. Se invece è più interessante quello che vedi fuori dalla finestra, cimentati con il tuo personale paesaggio invernale.


Colori

Il bianco

...campi ricoperti di neve: è mattina presto e il sole è appena sorto: che riflessi avrà la neve?

INVERNO

Quando pensiamo al colore che caratterizza l’inverno, ci viene subito in mente il bianco della neve, ma scopriremo che questo bianco non è sempre uguale. Il bianco, in natura, è l’insieme di tutti i colori. Noi non possiamo realizzarlo semplicemente mescolando i colori, però possiamo creare infinite tonalità di bianco. Pensa ai...

...ghiacciai dei Poli, montagne di ghiaccio e neve a ridosso dell’oceano: che riflessi e che colore avranno?

...cumuli di neve da tanti giorni sul ciglio delle strade trafficate: che colore avrà assunto la neve? Prova a creare tu le diverse sfumature del bianco: su un cartoncino prepara alcune macchie di tempera bianca e aggiungi su ciascuna una goccia dei seguenti colori. Aumentando poi la quantità del colore aggiunto, cambierà anche la sfumatura di bianco. + bianco

= celeste

+ bianco

= grigio

+ bianco

= giallo

L’angolo dell’

arte

Cerca su vecchie riviste (quelle di viaggi sono perfette) immagini di luoghi innevati o di ghiacciai. Prova a raggrupparli in base al colore della neve per scoprire quante sfumature può avere. Incolla su un cartoncino bianco l’immagine che ti ha colpito di più e scrivi sotto il perché.

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Imparo la tecnica

INVERNO

Il collage Il collage è una tecnica che sicuramente hai già usato tante volte: si basa sull’accostamento di vari elementi, ritagli e disegni, che vengono incollati su un foglio o altro supporto, per creare un’opera complessiva. I vari elementi, quindi, non vanno considerati nella loro unicità, ma nell’insieme: la somma di tutti crea un altro nuovo soggetto. In un collage si possono combinare insieme anche materiali diversi (tessuti, elementi vegetali essiccati...), in pratica qualsiasi cosa si riesca a incollare: in questo caso si realizza un collage polimaterico. Il collage nasce nel 1912 da un’invenzione dei pittori Braque e Picasso: ecco due esempi in cui Picasso ha raffigurato una chitarra con la tecnica del collage. In questa composizione le tecniche tradizionali, olio, carboncino e matita, sono completate dall’aggiunta di ritagli di giornale e carta da parati incollati direttamente sulla tela o sul cartone, per creare sovrapposizioni e spessore. Si tratta di figure geometriche semplici, sagomate e modellate in modo da alludere all’oggetto rappresentato.

Picasso ha realizzato questa chitarra assemblando insieme pezzi di lamina e filo metallico: si può dire che equivale a un collage ma su tre dimensioni. La lamiera è stata ritagliata e piegata per rendere le curve dello strumento. P. Picasso, Chitarra (1913)

Secondo te, Picasso, è riuscito a “far vedere” la chitarra: in entrambe le opere meglio nella prima m eglio nella seconda

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P. Picasso, Chitarra (1912-1913)

Motiva la tua scelta. .............................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................


Imparo la tecnica

Arcimboldo, Inverno

L’angolo dell’

INVERNO

Il dipinto accanto non è realizzato con il collage, ma rende l’idea di cosa si intende con “insieme di immagini”. L’artista ha combinato insieme tanti elementi per realizzare delle “teste composite”, una per ciascuna stagione. Se si smonta l’immagine, si possono cogliere i vari elementi che Arcimboldo ha dipinto: limoni, funghi, legnetti e cortecce. Ma osservandolo nell’insieme appare... il signor Inverno.

arte

Con la tecnica del collage, crea il tuo signor Inverno. Usa diversi elementi della stagione, e se vuoi inserisci anche altri materiali, come legni, foglie, sassi, stoffe che possano caratterizzare ancora di più il tuo collage. Ricorda di lasciare asciugare bene la colla vinilica, poi potreste appendere in aula i vostri “ritratti”.

s c r it t u r a cre ati va Ora che hai dato un volto al tuo signor Inverno, inventa la sua storia. Dove è nato? Quanti anni ha? Cosa fa per vivere? Descrivi il suo carattere e la sua giornata.

Vai sul M.I.O. BOOK a vedere come Arcimboldo ha personificato le altre stagioni.

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Quadro d’autore

INVERNO

Trittico della natura

L'Artista G. Segantini, Trittico della natura - La Morte (Segantini Museum - St. Moritz)

Osserva il dipinto e rispondi. Quali colori prevalgono nel dipinto? ................................................................................................... Quali sfumature ha usato il pittore per dipingere la neve? ................................................................................................... Quali tonalità di bianco presenta invece il cielo? E il sole? ................................................................................................... ................................................................................................... Segna con una X le sensazioni che ti trasmette il dipinto. silenzio calma paura torpore frenesia lentezza

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Giovanni Segantini è un pittore italiano nato ad Arco di Trento nel 1858 da una famiglia disagiata. Visse una triste infanzia segnata da sofferenze e abbandoni. La passione per l’arte nasce in lui dai viaggi tra le sue montagne. Viene definito “pittore della neve”, infatti sono innumerevoli i suoi dipinti dedicati ai paesaggi innevati.

s c r it t u r a cre ati va Immagina di trovarti anche tu, tutto imbacuccato, in mezzo alla neve insieme alle signore: di cosa stanno parlando? Stanno aspettando qualcuno? Perché il carro trainato dal cavallo è vuoto? Sono vestite di nero perché sono in lutto? Inventa una storia.


Quadro d’autore

Divento pittore!

Vuoi dargli un altro titolo? Inventane uno! ...........................................................................................................................................

INVERNO

Ora riproduci il dipinto di Segantini con la tecnica del collage. Utilizza ritagli di giornale, stoffe, cotone, cartoncini nelle varie sfumature di bianco; oppure dipingile tu stesso in un foglio da ritagliare in tante parti. Dedica un po’ di tempo a creare le varie sfumature della neve e realizza il tuo capolavoro!

Ricordati di firmare la tua opera d’arte!

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INVERNO

Musica

Il guanto sonoro

Spesso l’inverno è caratterizzato dal brutto tempo, oltre che dal freddo. Per riprodurre il ticchettio della pioggia sui vetri, costruisci insieme ai tuoi compagni uno strumento: il guanto sonoro.

nte: e r r o c c o e l ia r e t Ma oncino

· bottoni · cart to n a u g io h cc ve un colla vinilica rigido · forbici ·

Procedimento:

a della tua mano 1 Traccia la sagom poi ritaglia, lo sopra il cartoncino e inseriscilo stampo della mano to. all’interno del guan e più ti piacciono 2 Scegli i bottoni ch occio di colla e attaccali con un g nti del guanto, vinilica in diversi pu o. sulle dita e sul palm con la colla! Attento a regolarti no forme e I bottoni più avran , più il guanto dimensioni diverse erenti. produrrà suoni diff i cartoncino e metti 3 Sfila la sagoma d rodurre il ticchettio la tua mano. Per rip tri, batti un dito della pioggia sui ve perficie rigida alla volta su una su uno specchio, , la o u sc i d co an b (il iata...) prima una pentola rovesc tamente, poi man leggermente e len iù velocemente. p e e rt fo iù p o an m che il palmo. Ricordati di usare an

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Suono o rumore?

Musica

Questa distinzione è molto soggettiva perché ci sono effetti sonori che ad alcuni possono risultare gradevoli: ad esempio il rombo di una grossa moto da molti è considerato un rumore, ma chi è appassionato di moto lo percepirà come un suono piacevole.

INVERNO

Tutto ciò che il nostro orecchio percepisce si chiama suono o rumore: - con il termine “suono” si indica ogni effetto gradevole, fatto di vibrazioni regolari e uguali. - al termine il “rumore” corrisponde una sensazione sgradevole, con vibrazioni disuguali.

Secondo te, il guanto sonoro che hai costruito produce: un suono un rumore In base alla tua sensibilità, completa la tabella dei suoni e rumori. SUONI

RUMORI

SUONI CHE MI RALLEGRANO

RUMORI CHE MI SPAVENTANO

......................................... ......................................... .........................................

......................................... ......................................... .........................................

............................................................ ............................................................ ............................................................

............................................................ ............................................................ ............................................................

Oltre alla distinzione soggettiva tra suono e rumore, in musica si preferisce distinguere tra: SUONO DETERMINATO quando è intonato sulle note musicali SUONO INDETERMINATO quando produce note irregolari, senza

una precisa intonazione, più simili a un rumore Di conseguenza anche gli oggetti sonori vengono suddivisi in base al suono che producono. Ci saranno quindi: STRUMENTI A SUONO DETERMINATO

la voce, la chitarra, il violino, il pianoforte, il flauto, le campane...

STRUMENTI A SUONO INDETERMINATO

il tamburo, i legnetti, il triangolo, la grancassa, le nacchere...

quelli in grado di emettere un suono intonato

quelli che producono suoni irregolari In quale categoria inseriresti il tuo guanto sonoro? Perché?

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PRIMAVERA

Osservo

Sguardi di primavera PRIMAVERA Ed ecco che un susino bianco sbocciò sul verzicar del grano. Come un sol fiore gli sbocciò vicino un pesco, e un altro. I peschi del filare parvero cirri d’umido mattino. Uscìano le api. Ed or d’udiva un coro basso, un brusìo degli alberi fioriti, un gran sussurro, un favellar sonoro. Dicean del verno, si facean gli inviti di primavera. Giovanni Pascoli

È primavera! Lo dicono i campi, gli uccelli, i boschi e gli animali. Tutto in questo periodo si risveglia, sia in natura che dentro di noi (anche se a volte ci sembra di avere più sonno!). Si ha voglia di uscire, di farsi accarezzare dai raggi tiepidi del sole, di rimanere fuori a giocare, le maniche delle maglie si accorciano... Apri bene gli occhi e guardati intorno: che cos’è cambiato? Quali segni evidenti del risveglio della natura riesci a cogliere?

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arte

Ora chiudi gli occhi e annusa l’aria: com’è? Ci sono odori, profumi particolari?

L’angolo dell’

Passeggia in giardino o al parco pubblico e raccogli tutto ciò che ti rappresenta la primavera. Cosa hai trovato? Riponi i tuoi piccoli tesori nello scrigno delle stagioni e confrontali con il materiale delle precedenti stagioni: autunno e inverno. Quali differenze noti?

Rappresenta con un disegno il risveglio della primavera che hai sperimentato intorno a te: puoi ispirarti anche ai versi della poesia di Pascoli che ti sono rimasti particolarmente impressi.


Colori

Emozioni di colore PRIMAVERA

La primavera è un tripudio di colori. Dal grigiore dell’inverno e del freddo, lentamente ci si dirige verso l’esplosione del verde dei prati e delle gemme sugli alberi. Un colore, o un insieme di colori, suscita in noi emozioni ben precise. I colori brillanti trasmettono vivacità e gioia. Ad esempio, un’immagine ricca di giallo regala una sensazione di calore e di vita. Al contrario i colori cupi trasmettono una sensazione di noia e malinconia: un’immagine piena di tonalità grigie e nere crea una sensazione di buio e tristezza. Attribuisci un colore cupo o brillante a ogni situazione proposta, in base alle emozioni che evoca in te. - entrata a scuola ogni mattina - verifica in classe - campanella della fine della giornata scolastica - festa di compleanno - lezione di motoria

L’angolo dell’

arte

Colora i due disegni in modo diverso: uno con colori vivaci e brillanti, uno con colori cupi e scuri. Poi sotto a ognuno scrivi le emozioni che suscita in te.

.....................................................................................................

.....................................................................................................

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Imparo la tecnica

PRIMAVERA

La pittura en plein air La pittura en plein air, o pittura all’aperto, è una tecnica nata in Europa nel 1800, che fu ampiamente utilizzata dalla corrente pittorica degli impressionisti. È una pratica molto particolare: il pittore riduce al minimo sulla tela il tratto del disegno, a volte addirittura lo elimina e usa solo la luce e i colori. Questo richiede di essere degli attenti osservatori sia dei colori che dei giochi di luce e di ombra, per questo i pittori, invece di dipingere chiusi all’interno dei propri studi, si spostavano direttamente sul luogo, “all’aperto”. Alcuni artisti hanno addirittura dipinto lo stesso soggetto in momenti diversi della giornata, per cogliere le varie sfumature che la luce del sole genera in ogni particolare. Ne dà un tipico esempio Monet ritraendo più volte la facciata della cattedrale di Rouen.

C. Monet, Cattedrale Notre-Dame de Rouen

Osserva i tre dipinti. Secondo te, in quale momento della giornata è stata ritratta ciascuna tela? la prima

la seconda

la terza

...........................................................

...........................................................

...........................................................

Da cosa l’hai capito? .............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................

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Imparo la tecnica Ecco altri esempi di pittura all’aria aperta, osservali e confrontali.

brillanti

spenti

L’elemento che spicca nel dipinto perché ha un colore più acceso è:

il cielo gli alberi le figure umane i papaveri

PRIMAVERA

I colori del primo dipinto sono:

I colori del secondo dipinto sono:

brillanti

spenti

Quale dei due dipinti trasmette più l’idea della primavera?

C. Monet, Campo di papaveri a Vetheuil

Campo di papaveri Albicocchi in fiore

Perché? ............................................................. ............................................................. ............................................................. .............................................................

s c r it t u r a cre ati va

V.Van Gogh, Albicocchi in fiore

L’angolo dell’

Osserva il quadro di Monet. Chi sono queste persone? Dove si stanno dirigendo? È una giornata calda? Conoscono il pittore? Scrivi sul tuo quaderno la storia che è racchiusa in questo dipinto, dando un nome ai personaggi e raccontando la loro giornata.

arte

Sperimenta anche tu la pittura en plein air: sistemati in giardino o al parco, o dove più ti piace, con album e colori; guardati intorno e scegli il soggetto da raffigurare. Se è possibile ritrai lo stesso soggetto in momenti diversi della giornata, cogliendone così tutte le diverse sfumature della luce.

Vai sul M.I.O. BOOK a scoprire altri dipinti realizzati con la pittura en plein air

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Quadro d’autore

PRIMAVERA

Colazione in giardino

G. De Nittis, Colazione in giardino (Pinacoteca De Nittis - Barletta)

Osserva il dipinto e rispondi. Cosa ti fa capire che è primavera? Elenca almeno tre elementi. ........................................................................................................... Completa. Il pittore ha scelto un tema en plein air, cioè all’..................... ........................., e ha ben studiato i giochi di luce. Sullo sfondo brilla il ......................... acceso del .............................. inondato dal sole, in primo piano ..................................... degli alberi avvolge le figure: la scena è illuminata dal bianco .............................................. e dai riflessi del sole sulla ceramica. Il pittore ha ritratto la scena: con pennellate veloci e sovrapposte tra loro in modo dettagliato e particolareggiato, quasi fosse una fotografia

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L'Artista Giuseppe Gaetano De Nittis nasce a Barletta nel 1846. Si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, contro il volere della famiglia, ma verrà espulso perché riluttante alle regole e alle imposizioni della scuola. La sua indole introversa e libera si rispecchia nei suoi dipinti: spazi aperti e paesaggi saranno il fulcro delle sue opere più famose.

s c r it t u r a cre ati va Osserva attentamente nel dipinto la tavola: secondo te, alla colazione ha preso parte anche un’altra persona oltre al ragazzino e alla mamma? Fai delle ipotesi.


Quadro d’autore

Divento pittore! Momento della giornata scelto: ................................................................................................................................................................

Dai un titolo alla tua opera: ...........................................................................................................................................

PRIMAVERA

Dopo aver scoperto la pittura en plein air e aver osservato con attenzione il dipinto Colazione in giardino, prova a dipingere la tua merenda sull’erba. Ricordati di usare colori brillanti quando vuoi rendere la luce e colori scuri quando vuoi esprimere le zone in ombra. Tieni conto del momento della giornata che stai rappresentando.

Ricordati di firmare la tua opera d’arte!

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PRIMAVERA

Musica

Il ronzofono

Se pensi a un campo ricoperto di trifogli in fiore o di margherite, qual è il suono che subito ti balza all’orecchio? Il ronzio delle api laboriose che raccolgono il nettare da un fiore all’altro! Per riprodurlo costruisci come strumento, con materiali di recupero, un ronzofono!

te: n e r r o c c o e l a Mate ri cioccolata

egli ovetti di d e s re rp o s e ell pennello · re e p contenitori d m te · o i o taglierin spago · forbic i r decorazion materiale pe

Procedimento:

itori delle sorprese 1 Prendi alcuni conten ici, dopo averli degli ovetti. Con le forb ciolina sottile di aperti, ritaglia una stris ndo), in modo lato (fino a 1 cm dal fo ’apertura laterale. che ognuno abbia un sere diverse da Le aperture possono es re. contenitore a contenito l contenitore un 2 Pratica sul fondo de zzo di spago. forellino e infilaci un pe o alcuni nodini. Fissalo sul fondo facend sterno dei contenitori, 3 Decora a piacere l’e i colori delle api ad esempio dandogli con la tecnica del con le tempere oppure dita: collage. nendo lo spago tra le te e ar te ro llo Fa ! to on è pr re e... il tuo ronzofono 4 Richiudi il contenito dezza della fessura. an gr lla de a nd co se a rso sentirai un ronzio dive

Il ronzofono che hai realizzato è uno strumento:

a suono indeterminato

a suono determinato

Perché? .............................................................................................................................................................................................

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Musica

Parole sonore

PRIMAVERA

Per scrivere un suono o un rumore che un oggetto produce, si usano delle parole speciali in grado di riprodurne l’effetto. Queste parole sono le onomatopee o i fonosimboli. A prima vista sembrano parole senza senso, ma si usano per esprimere con le lettere dell’alfabeto un determinato suono o rumore. Ad esempio “plic, plic” indica il rumore prodotto da una goccia che cade; “bau”, “wof”, “bù”, “arf” riproducono i versi del cane. Con quale onomatopea esprimeresti il suono che emette il ronzofono?

L’onomatopea prima di essere scritta va riprodotta con la voce, per renderci conto bene del suono. Prima riproduci cioè imita con la voce, i seguenti oggetti, poi scrivi il loro suono. - il ticchettio di un orologio

.......................................................

- lo sbattere di una porta

.......................................................

- lo scorrere dell’acqua

.......................................................

- una tromba

.......................................................

- un tamburo

.......................................................

- la caffettiera che gorgoglia

.......................................................

Secondo te, i seguenti fonosimboli rappresentano: a suono indeterminato a suono determinato

Le onomatopee sono molto utilizzate nei fumetti. Disegna una vignetta nella quale inserire l’onomatopea zzzzzz.

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ESTATE

Osservo

Sguardi d’estate

Finalmente l’estate! Le giornate diventano sempre più lunghe e calde, la scuola si avvia ormai alla fine lasciando il posto alle meritate vacanze. Chi va al mare, chi in montagna, chi a visitare nuovi paesi e chi invece resta a riposarti a casa.

L’ESTATE SUI CAMPI Splende a distesa il giorno rosato alla pianura, la tremula calura richiama a lungo intorno dall’alto visibilio dei passeri nel sole. Il grano trema e nere si schiudono farfalle all’afa azzurra; d’oro, riversa a quel ristoro di luce, nelle gialle stoppie bisbiglia l’aria... Così morbido e solo scorre sul fiume il verde silenzio che alle valli odoroso si perde. Restano i campi gialli, monotona campagna dei grilli e della sera... Alfonso Gatto

Guardati intorno: cos’è cambiato? Quali sono i segni evidenti della nuova stagione nel cielo, sugli alberi...? Con il tempo libero dagli impegni scolastici avrai maggiori occasioni di stare all’aria aperta. Ovunque andrai raccogli tutto ciò che ti rappresenta l’estate. Cosa hai trovato? .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................

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L’angolo dell’

arte

La poesia di Alfonso Gatto è ricca di immagini e colori. Prendi un foglio e prova a disegnare quello che il poeta ha voluto farti vedere: i campi, le valli, i prati e il cielo. Usa i colori che lui ti suggerisce per creare il tuo capolavoro.


Imparo la tecnica

Il frottage ESTATE

La tecnica del frottage è un modo di creare arte abbastanza inusuale. Sono necessari dei pastelli a cera o dei gessetti, un foglio e una superficie ruvida di qualsiasi tipo come: legna, pietre, mattonelle, sassi, foglie, conchiglie, sottopentole zigrinati. Si deve appoggiare il foglio sul materiale scelto e, con il pastello a cera, colorare con delicatezza, in modo da far apparire i rilievi della superficie sottostante (ad esempio le venature del legno, le nervature delle foglie...). Il risultato darà immagini irregolari e imprevedibili, sfumature chiaro-scure. Questo modo di colorare può essere la partenza per creare opere più elaborate. Questa tecnica, già conosciuta e utilizzata in Cina, è stata riscoperta dall’artista tedesco Max Ernst, che l’ha fatta propria e riadattata in stile moderno. Eccone un esempio ottenuto con una folgia e altri materiali per lo sfondo.

L’angolo dell’

arte

M. Ernst, L’abitudine delle foglie

Nel due riquadro sottostante realizza un frottage. Metti sotto la pagina due monete diverse tra loro e inizia a colorare il riquadro.

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ESTATE

Imparo la tecnica Questo lavoro, sempre di Max Ernst, è uno stadio successivo del frottage puro e semplice. L’artista, infatti, ha usato superfici diverse, poi accostate tra di loro, e ha creato un soggetto.

M. Ernst, Il fuggitivo

L’artista ha realizzato una creatura quasi mitologica: secondo te, a cosa assomiglia? Ora che gli hai dato un nome, elenca le sue caratteristiche e le sue particolarità ............................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................... La parte inferiore del dipinto rappresenta: il prato il mare

Sullo sfondo a sinistra c’è un piccolo elemento, si tratta di: una macchina un filo d’erba

L’angolo dell’

arte

Crea anche tu una creatura mitologica di fantasia. Con la tecnica del frottage colora alcuni fogli, scegliendo per ognuno una superficie diversa da riprodurre. Anche se gli esempi di Ernst sono a matita o a carboncino, tu usa tutti i colori che preferisci, se vuoi correggi o aggiungi dei particolari. Ritaglia dai tuoi frottage forme e sagome e assemblale con la tecnica del collage per “dar vita” alla tua creatura mitologica.

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una strada una nave

s c r it t u r a cre ati va Ora hai due figure mitologiche: quella creata da Max Ernst e la tua. Falle incontrare tra loro. Andranno d’accordo? Oppure litigheranno, forse per un po’ di cibo? Di cosa parleranno? Racconta.


Quadro d’autore

Pascolo a Castiglioncello ESTATE

T. Signorini, Pascolo a Castiglioncello (Collezione privata - Montecatini Terme)

Osserva il dipinto e rispondi alle domande. Quali colori predominano? ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... Secondo te il momento della giornata raffigurato è. primo mattino tarda serata pomeriggio Che cosa te lo ha fatto capire? ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... Secondo te è molto caldo? Sì No Quali rumori si potrebbero sentire in una scena come questa? ..................................................................................................................................... .....................................................................................................................................

L'Artista Telemaco Signorini è un pittore italiano nato Firenze nel 1853. Appassionato d’arte fin da piccolo, e spinto dal padre a coltivare la sua passione, Signorini dedica la sua vita allo studio del colore e delle forme, cercando di produrre dei fermi immagine di ciò che vede.

Il fermo immagine è un’immagine che cattura un momento preciso. Il tempo appare sospeso, tutto è immobile e i soggetti in movimento sembrano statue.

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ESTATE

Musica

L’ondofono

Se tendi l’orecchio sentirai i rumori che caratterizzano il sottofondo musicale dell’estate: il frinire delle cicale, il ronzio dei condizionatori e lo sciabordio delle onde del mare. E allora perché non inscatolare un po’ di estate dentro uno strumento che possiamo costruire noi stessi? Si tratta dell’ondofono!

rente: r o c c o e l ia r e t a M ao

n ella carta da cuci d e n o rt ca i d o b tu no forbici · cartonci · a ic st la p i d lia bottig lie e sassolini ig ch n co le co ic p scotch ·

Procedimento:

ndi come l’estremità 1 Ritaglia dal cartoncino due tondi gra chiudi una sola del tubo, da usare come tappi. Per ora do con lo scotch. estremità del tubo, attaccandovi il ton bottiglia le conchiglie 2 Inserisci all’interno del tubo o della anche di acqua e i sassolini. Se usi la bottiglia, riempila così la riproduzione per circa un terzo della sua capacità, del mare sarà ancora più fedele. con l’altro cerchio 3 Richiudi l’altra estremità del tubo invece, stringi di cartoncino; nel caso della bottiglia, benissimo il tappo. le tempere, usando 4 Se vuoi dipingi il tuo ondofono con più preferisci. le tonalità del mare, oppure i colori che conchiglie o dei Potresti anche incollare al tubo delle la colla vinilica. piccoli sassi che ti piacciono, usando , il tubo te, prima da una parte e poi dall’altra en tam len gi vol po Ca ! nto pro è o fon re. 5 Ora il tuo ondo loro ti ricorderanno la risacca del ma tra no ran che toc si che glie chi con le o la bottiglia: i sassi e

L’ondofono che hai realizzato è uno strumento:

a suono indeterminato

a suono determinato

Perché? .............................................................................................................................................................................................

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Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Francesca Bolognini Consulenza didattica: Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini, Eva Pigliapoco Grafica e impaginazione: Agnieszka Ulatowska, Raffaella De Luca Illustrazioni: Francesca Galmozzi, Serena Zurleni Copertina: Mauro Aquilanti Illustrazione di copertina: Mariagrazia Orlandini Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Fotolia, Thinkstock, iStockphoto Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

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