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• Storia • Geografia • Scienze e Tecnologia • Matematica
Eserciziario: antropologico e scientifico • Pagine operative, di approfondimento e di verifica • Lapbook, compiti di realtà, testi semplificati, mappe
Barbara Mancinelli Nicoletta Secchi Rita Zagaglia
(solo con la versione unica e antropologica)
Classe 5
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• Storia • Geografia • Scienze e Tecnologia • Matematica
PER L’INSEGNANTE E LA CLAS
Alessandra Carloni
• Uno strumento di approfondimento e rinforzo delle discipline
Eserciziario: antropologico e scientifico • Pagine operative, di approfondimento e di verifica • Lapbook, compiti di realtà, testi semplificati, mappe
Speciale Discipline
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A.
Ca
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Storia
Sussidiario Geografia
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te, in una Lungo i fiumi Tigri ed Eufra Mesopotamia, si vasta pianura chiamata i Sumeri, i à: civilt se diver no svilupparo Babilonesi e gli Assiri. gli Egizi diedero Nella valle del fiume Nilo per caratteristiche vita a una civiltà unica e durata. ppò la civiltà, in Lungo il fiume Indo si svilu sciuta, degli Indi. gran parte ancora scono città di resti Questo popolo lasciò izzate. monumentali e ben organ le rive del La civiltà cinese sorse lungo Azzurro, che oggi Fiume Giallo e del Fiume zi. Yangt e He g si chiamano Huan
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.
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Coordinamento redazionale: Emilia Agostini Redazione: Corrado Cartuccia, Francesca Rimondi Grafica e impaginazione: Giacomo Paolini, Studio Ampa, Pantarei Illustrazioni: Anna Cola, Claudia Saraceni, Ivan Stalio, Roberto Tomei Copertina: Pantarei, Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Archivio fotografico Scala, Alamy, Getty Images, Thinkstock, Shutterstock. Si ringrazia: Museo Egizio di Torino; Museo Archeologico di Padova; Archivio fotografico Delta del Po Emilia Romagna; Parco regionale Veneto del Delta del Po; INGV; Archivio Altromercato www.altromercato.it; casa editrice Einaudi. Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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2022 2021 2020 2019 2018 2017
STORIA La Storia: ricostruire il passato... per il futuro
2 4 6 7 8
Gli strumenti dello storico Nella realtà Dove eravamo rimasti Città e civiltà Gerico: un quadro di civiltà
10 Le civiltà dei fiumi 12 L’importanza del fiume 14 La Mesopotamia – Oggi e ieri 16 Leggo la Storia – Mistero sumero 18 I Sumeri 20 Dal villaggio alla città-stato 21 Una società di uomini liberi 22 La religione sumera 24 Le invenzioni dei Sumeri 25 Speciale Arte – Lo stendardo di Ur Nella realtà 26 Imparare facile 26 Attiva le competenze 28 I Babilonesi 29 Le eredità dei Sumeri: tecnologia... e religione 30 Una società organizzata 32 Babilonia, meraviglia dell’antichità Nella realtà 34 Nuove invasioni 34 Gli Ittiti 35 Gli Assiri 36 Nella realtà La vita quotidiana in Mesopotamia – La tomba della regina Puabi 38 Linee del tempo – I popoli mesopotamici 40 Imparare facile 41 Attiva le competenze 42 Gli Egizi – Oggi e ieri 44 Leggo la Storia – Da grande farò lo scriba 46 Le piene del Nilo 48 L’organizzazione sociale 49 Il faraone 50 La religione 52 Speciale Arte – Opere faraoniche di ieri... 53 Speciale Arte – ...e di oggi
54 Tra scrittura... 55 ...e scienza 56 Nella realtà La vita quotidiana nell’antico Egitto – La tomba di Kha e Merit 58 Linee del tempo – Gli Egizi 60 Imparare facile 60 Attiva le competenze 62 Gli Ebrei – Oggi e ieri 64 Un solo popolo, un solo dio 65 Gerusalemme: una città unica al mondo Nella realtà 66 Speciale Cittadinanza – La Giornata della Memoria 68 Imparare facile 68 Attiva le competenze 70 Gli Indi – Oggi e ieri 72 Città pianificate 74 I Cinesi – Oggi e ieri 76 L’organizzazione sociale 77 Un popolo di grandi inventori 78 Imparare facile 79 Attiva le competenze 80 82 83 84 86 88 88 89 90 92 94 95 96 98 100 100
Le civiltà del mare L’importanza del mare
Speciale Cittadinanza – Viaggi di fortuna I Cretesi – Oggi e ieri I Cretesi e le città-palazzo La Lineare A
Imparare facile Attiva le competenze I Fenici – Oggi e ieri Leggo la Storia – L’oro di Tiro La navigazione Le invenzioni fenicie Le colonie
Nella realtà
Linee del tempo – Le civiltà del mare Imparare facile Attiva le competenze
LA STORIA: RICOSTRUIRE IL PASSATO... Quest’anno approfondirai lo studio della Storia, la disciplina che analizza fatti realmente accaduti, ricostruiti grazie all’attento lavoro di indagine dello storico. Il metodo di lavoro dello storico si basa su alcuni passaggi fondamentali: • ricerca, analizza e interpreta le fonti storiche; • colloca i fatti nel tempo e nei luoghi in cui sono avvenuti; • ricostruisce e spiega gli avvenimenti attraverso ciò che ha studiato.
CHE COSA STUDIERAI?
CHE COSA COMPRENDERAI?
Studierai popoli vissuti lontano nel tempo e nello spazio, lo sviluppo della loro civiltà, le abitudini, le opere che ci hanno lasciato come eredità storiche.
Comprenderai che la Storia, seppure cominci da molto lontano, ti aiuterà a capire che cosa accade intorno a te oggi e che cosa potrà riservare il domani.
2
...PER IL FUTURO I collaboratori dello storico Nel suo lavoro, lo storico collabora con altri studiosi che, grazie alle loro conoscenze specifiche, lo aiutano per una ricostruzione corretta dei fatti.
Il paleontologo cerca e studia i resti degli esseri viventi: uomini, piante e animali.
Il geologo analizza rocce e strati del terreno, aiutando così a determinare la data dei reperti.
L’antropologo studia i rapporti tra l’uomo, il suo comportamento e l’ambiente.
L’archeologo cerca e porta alla luce i resti di antiche civiltà, li analizza e li data.
CHE COSA TI SERVE? Prima di iniziare il tuo studio dovrai possedere alcune conoscenze: • saper riconoscere la successione, la durata e la contemporaneità degli eventi; • saper leggere una carta geostorica; • saper individuare i legami causa-effetto tra i dati proposti.
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Gli strumenti dello storico Il lavoro dello storico consiste in un viaggio all’indietro nel tempo, attraverso spazi e territori diversi. In questo utilizza strumenti adatti a riportare a oggi i messaggi che i nostri predecessori hanno lasciato nel passato: le fonti, le carte geostoriche, le linee del tempo.
Le fonti storiche Per documentare la Preistoria, l’anno scorso, hai utilizzato fonti materiali, come fossili e utensili, ma anche fonti visive, come le pitture rupestri o i graffiti. Ti ricordi quale evento fondamentale viene considerato lo “spartiacque”, cioè il momento in cui finisce la Preistoria e inizia la Storia? Per gli storici l’invenzione della scrittura, 5000 anni fa, indica l’inizio della Storia: da questo momento le fonti scritte si aggiungono alle altre, permettendo una ricostruzione ancora più dettagliata dei fatti. Gli studiosi analizzano, decodificano e leggono i primi documenti scritti su materiali diversi come la terracotta, la pergamena o i primi fogli in carta di riso.
Decodificare: tradurre in un linguaggio comprensibile un’informazione scritta in un altro codice.
STUDIO FACILE Osserva i seguenti reperti e indica di che tipo di fonte si tratta. Quale fonte non studierai nella Storia di quest’anno? Secondo te per quale motivo?
Pittura egizia
È una fonte .................................. 4
Antico vaso cretese
È una fonte ..................................
Iscrizione cuneiforme
È una fonte ..................................
Introduzione alla Storia
Le carte geostoriche Le carte geostoriche sono un tipo particolare di carte geografiche, specializzate nella rappresentazione di eventi storici legati al territorio in cui sono avvenuti. La Storia, come già sai, studia e ricostruisce il passato dell’uomo sulla Terra. L’ambiente in cui l’uomo ha agito è un elemento molto importante: le caratteristiche di specifici territori (Era pianeggiante? C’era presenza di acqua?) sono state determinanti per l’evoluzione di moltissime civiltà.
: viaggio di andata : viaggio di ritorno Karakorum
STUDIO FACILE
Venezia
Osserva la carta geostorica relativa al viaggio di Marco Polo e rispondi alle domande. Quanti continenti ha toccato il viaggio di Marco Polo? Le coste di quale grande Stato ha percorso nel suo viaggio di ritorno?
ITALIA
MONGOLIA Mar Nero
Trebisonda
Costantinopoli
Tabriz PERSIA
Mar Mediterraneo
Kashgar
Pechino Lanzhou
Balkh
TIBET
Acri Baghdad
Xanadu
Hormuz
ARABIA
CINA Hangzhou
INDIA
Pagan
Oceano Indiano
AFRICA
La linea del tempo Se volessi riferire come hai trascorso la giornata di ieri, racconteresti i fatti riordinandoli in successione. La linea del tempo è una rappresentazione grafica degli eventi, disposti in ordine cronologico. Determinando su di essa l’inizio e la fine di un fenomeno o di un fatto, è possibile individuarne la durata. Confrontando più fatti diversi, è invece possibile stabilirne la contemporaneità. Per una convenzione decisa dagli storici, il punto di riferimento da cui partire per ordinare gli eventi è l’anno 0, che corrisponde alla nascita di Cristo.
STUDIO FACILE Colloca sulla linea del tempo le seguenti date, poi cerchia la più lontana nel tempo. 1800 a.C. • 600 d.C. • 700 a.C. • 2200 a.C. • 1700 d.C. 2000
1500
1000
500
Gli eventi a sinistra dello 0 si dicono avanti Cristo (a.C.) perché sono precedenti alla nascita di Cristo. Gli anni sono ordinati in modo decrescente.
Eserciziario
p. 16
0
500
1000
1500
2000
Gli eventi a destra dello 0 si dicono dopo Cristo (d.C.) perché sono successivi alla nascita di Cristo. Gli anni sono ordinati in modo crescente.
5
NELLA REALTÀ Dove eravamo rimasti Nel Paleolitico l’uomo viveva in un ambiente ricco di foreste, paludi e prati. Si spostava continuamente per cacciare e raccogliere i frutti dei quali si nutriva. Realizzava strumenti primitivi, scheggiando la pietra, quindi scoprì il fuoco e lo dominò.
Nel Neolitico l’ambiente era più ricco di praterie: qui l’uomo iniziò ad addomesticare animali, a riconoscere e coltivare piante commestibili (legumi e cereali). Costruì nuovi utensili e cominciò a vivere in gruppi sempre più numerosi, vicino a corsi d’acqua: era diventato sedentario.
Lavora in coppia con un tuo compagno: tu sei un uomo del Paleolitico e lui il tuo intervistatore. Inventate un’intervista impossibile in cui risponderai a domande sul tuo ambiente di vita, sugli strumenti che usi, sulla tua alimentazione. Poi scambiatevi i ruoli: il tuo compagno sarà un uomo del Neolitico e tu il suo intervistatore.
Abbandono senza rimpianti il territorio che ha esaurito le risorse.
Questo è il periodo giusto per coltivare l’orzo. Più avanti sarà il momento di altre colture.
6
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
Città e civiltà La parola civiltà, che incontrerai spesso in questo percorso, deriva da un’altra parola molto importante: città. Entrambe sono profondamente connesse: con la nascita delle prime città, legate ai territori fertili dove l’uomo si è sedentarizzato e ha potuto cominciare ad allevare e coltivare, sono nate le prime civiltà. Che cosa caratterizza una civiltà? 1. Il luogo in cui si è sviluppata e le città più popolate. 2. Il tempo durante il quale si è evoluta. 3. Le attività umane praticate dalla popolazione. 4. L’organizzazione sociale, cioè come era divisa la società e chi comandava. 5. La fede in una religione e il culto dei morti. 6. Le abitudini di vita quotidiana. 7. Le eredità storiche che ci hanno lasciato: le invenzioni tecnologiche, le opere d’arte, le opere architettoniche. Questi punti costituiscono gli indicatori di civiltà, cioè gli aspetti principali su cui lo storico indaga e, attraverso le fonti, ricostruisce il quadro di civiltà.
STUDIO FACILE Completa la mappa scrivendo in stampato maiuscolo gli indicatori ricavati dal testo. 7
1
Ciò che è rimasto fino a oggi: le ...................................................
6 Le abitudini di tutti i giorni, le abitazioni, l’abbigliamento, i cibi: la .........................................
5 Gli uomini superano le paure e i misteri della vita e della morte con la ............................ e il ............................................
Eserciziario
p. 17
Il ............................ in cui sorge e i maggiori centri urbani.
2 Il ............................... in cui nasce, si sviluppa e declina.
civiltaà
4
3 La popolazione ha bisogno di una guida e di regole, cioè di un’.................................. .......................................
La popolazione si dedica a diverse ..........................................
7
STORIA
Gerico: un quadro di civiltà Sei uno storico e devi ricostruire il quadro di civiltà relativo alla città di Gerico. Leggi i testi, poi con l’aiuto dell’insegnante completa gli indicatori. Suddividere così le informazioni ti sarà utile per ripassare il Neolitico.
I primi insediamenti umani di un certo rilievo comparirono durante il Neolitico con l’affermazione dell’agricoltura e della vita stanziale. L’aumento delle risorse alimentari favorì la crescita della popolazione e la differenziazione delle attività e dei ruoli sociali. Uno dei centri urbani più antichi è Gerico, città sorta circa nell’8000 a.C. sulle rive del fiume Giordano, a nord del Mar Morto in Palestina e abitata fino al 300 a.C. circa. Numerosi gruppi di cacciatori trovarono un’oasi alimentata dalle acque di un fiume sotterraneo. Attorno a essa iniziarono a praticare le prime colture di cereali e legumi selvatici. Nelle capanne circolari sono stati trovati utensili di osso e di selce intagliati. Sotto la pavimentazione, invece, venivano conservati i teschi dei defunti a memoria dei propri antenati. Questo culto dei morti caratterizzò a lungo la religione politeista. Successivamente gli abitanti si dedicarono all’allevamento di bovini e di ovini che vivevano nella zona allo stato brado, i primi utili per il lavoro dei campi, i secondi per ricavarne lana, latte e carne. Estraevano il sale del Mar Morto, il bitume, cioè una miscela che si trova nei giacimenti o nelle rocce, e lo zolfo. Il sale, usato per insaporire i cibi e per la loro conservazione, diventò presto molto richiesto. Il bitume veniva usato per impermeabilizzare le prime imbarcazioni e per la realizzazione di utensili; lo zolfo era utile per accendere il fuoco. 8
Lo sviluppo dei commerci portò al progressivo aumento della popolazione, che nel 6000 a.C. raggiungeva i 2000 abitanti. La produzione della ceramica, con la realizzazione dei primi mattoni, permise la sostituzione delle capanne con vere abitazioni e la costruzione delle prime fortificazioni con mura di cinta alte fino a 6 metri e, più tardi, imponenti torrioni. L’organizzazione sociale iniziò a differenziarsi con una classe dominante di sacerdoti seguita dagli artigiani e dai contadini. LUOGO Gerico sorse sulle rive del .......................... in ......................................
EREDITÀ STORICHE Nel momento della sua massima espansione, furono costruite possenti
TEMPO Dal .............................., Gerico fu abitata fino al ..................................
Ge rico
................................... e imponenti .................... ......................................
RELIGIONE E CULTO DEI MORTI Gli abitanti di Gerico seppellivano i defunti, ma conservavano i ..................................... sotto la pavimentazione delle loro abitazioni: questo culto dei morti caratterizzò a lungo la religione ............ .................................................
ORGANIZZAZIONE SOCIALE Con l’aumento della ................. ....................., l’organizzazione sociale si differenziò in sacerdoti, ................................, contadini. ATTIVITÀ UMANE I primi abitanti del territorio trovarono un ambiente favorevole all’........................... e alla coltivazione di .............. ........................................... e di ...............................; allevavano .................................................., estraevano il ..........................., il ........................................ e lo ............................. Producevano la ............................................... con cui realizzarono i primi mattoni, che permisero la costruzione di solide ............... ...................................................
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LE CIVILTÀ DEI FIUMI Lungo i fiumi Tigri ed Eufrate, in una vasta pianura chiamata Mesopotamia, si svilupparono diverse civiltà: i Sumeri, i Babilonesi e gli Assiri.
Anatolia
Mar Mediterraneo Eufrate
Tigri
G.
Egitto
o oss rR
Nella valle del fiume Nilo gli Egizi diedero vita a una civiltà unica per caratteristiche e durata.
Ma
Nilo
AFRICA
Tibet
Penisola arabica
Pe r
sic o
Indo
Penisola indiana Lungo il fiume Indo si sviluppò la civiltà, in gran parte ancora sconosciuta, degli Indi. Questo popolo lasciò resti di città monumentali e ben organizzate.
STUDIO FACILE Osserva le linee del tempo e rispondi alle domande. • Quale civiltà si è sviluppata per prima? • Quale civiltà ha avuto una minore durata nel tempo? • Quali civiltà si sono sviluppate contemporaneamente in luoghi diversi? SUMERI
3600 a.C.
BABILONESI ASSIRI
Oceano Indiano
anno 0
1800 a.C. 1100 a.C. 600 a.C.
EGIZI
3500 a.C.
30 a.C.
INDI
3500 a.C. CINESI
10
4000 a.C.
1500 a.C.
Le civiltà dei fiumi
CHE COSA SO ASIA
• Ci sono nella tua classe compagni che provengono da una di queste aree geografiche? • Hai letto qualche libro o visto dei film ambientati in queste zone?
Fiume Giallo Fiume Azzurro Cina La civiltà cinese sorse lungo le rive del Fiume Giallo e del Fiume Azzurro, che oggi si chiamano Huang He e Yangtzi. Si sviluppò a lungo nel tempo con caratteristiche proprie.
CHE COSA IPOTIZZO • In quali continenti sono sorte le prime civiltà? • Perché secondo te le prime civiltà sono sorte lungo i fiumi? • Quali attività poteva svolgere l’uomo in questi ambienti?
IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI i popoli della Mesopotamia gli Egizi la civiltà cinese e quella degli Indi Atlante
pp. 60-61
11
STORIA
L’importanza del fiume Il fiume è stato, nell’antichità, un elemento chiave nel determinare lo sviluppo di alcune civiltà. L’uomo da sempre ha utilizzato le acque fluviali per soddisfare i suoi bisogni primari: innanzitutto per dissetarsi, per lavarsi e per sfamarsi, procurandosi il pesce. Successivamente ha sfruttato tutte le risorse che il fiume poteva offrire: le pietre di selce, presenti in abbondanza nei suoi argini, sono state scheggiate e sono diventate strumenti necessari alla vita quotidiana; la ghiaia è servita per prosciugare zone paludose; la sabbia di silicio era utilizzata per realizzare monili, utensili, stoviglie in vetro; e infine l’argilla fu usata per modellare vasellame e statuette o, impastata con la paglia, per produrre i primi mattoni. Vicino agli argini e alle foci l’uomo è andato a caccia di uccelli e mammiferi, si è nutrito delle piante selvatiche commestibili che ha imparato a riconoscere. Ha individuato anche piante palustri come il giunco, il papiro e le canne che crescevano spontanee, STUDIO FACILE per costruire capanne o manufatti come Inserisci le seguenti parole negli spazi, poi le parole ceste e stuoie. Dagli steli di lino e canapa ha scritte in rosso nei riquadri corretti nel disegno. ricavato fibre resistenti per intrecciare corde cereali • villaggio • allevatori o tessere stoffe. Poi, col passare dei secoli, il capo tribù agricoltori • • fiume è diventato una fondamentale via di comunicazione attraverso la quale gli abitanti Sei un uomo della fine del Neolitico e vivi in un ................................. Le attività sono già ben dei villaggi venivano a contatto tra loro e si separate e organizzate. Il compito di coltivare la scambiavano i prodotti. terra spetta agli ................................ che seminano soprattutto ................................. Insieme a loro gli ................................ si occupano del bestiame. Viene da te il ................................ e ti avvisa che è imminente l’arrivo di una piena ed è necessario organizzare i lavori per le opere idrauliche.
Chiami alcuni uomini al lavoro e ordini loro di alzare gli argini, muretti di fango per contenere l’innalzamento delle acque. Poi per irrigare i campi coltivati fai scavare dei canali in cui si raccoglieranno le acque in eccesso, che terminano in una grande vasca o cisterna per i periodi di siccità. Per regolare il flusso delle acque potresti far realizzare degli sbarramenti o dighe con grate di legno e corde intrecciate. 12
Le civiltĂ dei fiumi .................................................. .................................................. ..................................................
..................................................
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LA MESOPOTAMIA OGGI
Il territorio compreso tra i fiumi Tigri ed Eufrate era chiamato Mesopotamia, cioè “terra tra i fiumi”. Qui si svilupparono le prime civiltà: Sumeri, Babilonesi, Assiri. Oggi è occupato quasi interamente dall’Iraq.
IERI
Anatolia
Mar Caspio Eufrate
Ninive Tigri Assur
Mesopotamia
Mar Mediterraneo
Babilonia Nippur Lagash Uruk Ur
SUMERI
14
Penisola arabica
Nilo Tebe
o sic
SECONDO IMPERO BABILONESE
r Pe
IMPERO ASSIRO
lfo Go
PRIMO IMPERO BABILONESE
Ambienti diversificati
L’”oro nero”, tra ricchezza e guerra
Il territorio iracheno presenta ambienti molto diversificati: a nord-est i monti Zagros scendono verso la pianura creata dai fiumi Tigri ed Eufrate, mentre buona parte della regione occidentale è occupata dal deserto siriaco. La maggior parte della popolazione è concentrata nelle città che sorgono nella grande pianura alluvionale. Nelle aree rurali e desertiche vivono ancora popoli nomadi o seminomadi.
Il petrolio è una materia prima che si trova appena sotto la crosta terrestre. Utilizzato come fonte di energia dalla maggior parte dei mezzi di trasporto (automobili, navi, treni, aerei) o come base di tantissimi prodotti di largo consumo (plastica) ha un valore molto elevato ed è origine di grande ricchezza. Purtroppo è stato anche il fattore che ha determinato numerosi conflitti mondiali. L’Iraq è lo Stato dove si trova un terzo delle riserve di petrolio mondiali ed è stato, nel corso del tempo, pesantemente colpito da guerre che ne hanno sconvolto la popolazione, l’economia e l’organizzazione sociale, pregiudicando, tra le altre cose, la conservazione di moltissimi resti archeologici.
I due fiumi “vita del Paese” Gli antichi erano consapevoli dei vantaggi che i due importanti fiumi apportavano alla regione: per questo li chiamavano “vita del Paese”. Ancora oggi la pianura è facilmente sfruttabile e l’agricoltura è praticata con coltivazioni di datteri, fichi, cereali. Ma l’economia dell’Iraq è determinata sostanzialmente dalla notevole presenza di petrolio nel sottosuolo.
I Sumeri furono il primo popolo ad abitare la Mesopotamia. Si stabilirono sulle foci dei due fiumi, laddove il terreno era fertile, e vi fondarono le prime città-stato: osserva il territorio sulla carta.
3600 a.C.
Gli Assiri minacciarono a lungo l’impero babilonese, riuscendo a invaderlo nel 1100 a.C. Essendo un popolo bellicoso, conquistarono e invasero anche i terreni circostanti la pianura: individua sulla carta fin dove si spinsero.
1800 a.C.
1100 a.C.
I Babilonesi, che provenivano da nord, invasero le città sumere e le riunirono sotto un unico regno, che divenne un grande impero: rintracciane i confini sulla carta.
600 a.C.
562 a.C.
anno 0
Intorno al 600 i Babilonesi si ribellarono e riconquistarono la pianura mesopotamica, dove fondarono il secondo impero babilonese. Nel 562 furono sottomessi dai Persiani.
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LEGGO LA STORIA
Mistero sumero Un urlo aveva lacerato il silenzio. Gli abitanti di Ur si erano precipitati fuori dalle case. Ur, la grande città-stato dei Sumeri, era ricca, laboriosa e tranquilla. La città era un gregge di piccole costruzioni dalle pareti di canne e rami di palma impastati al fango. Solo i rari palazzi avevano le mura di mattoni. Il flusso di uomini e donne si era riunito nelle stalle, dove Nangor il mercante teneva gli animali per il trasporto delle merci. Il mormorio di una vecchia aveva rotto la cappa di silenzio: “Che destino, povero Nangor! Con tutti i pericoli che aveva incontrato nei suoi viaggi! Era stato a Menfi, in Egitto, passando da Biblo, sul Mediterraneo, e attraverso il Sinai… si era spinto fino in India, a Mohenjo-daro”. “Lo ricordo come fosse ieri” era intervenuto un artigiano, “aveva portato dei gioielli lavorati come a Ur non si era mai visto”. Il frastuono era arrivato fino al tempio che sorgeva in cima alla ziggurat, il grande edificio dedicato a Inanna, dea dell’amore e della fertilità. Il complesso si elevava al centro di Ur, sopra ogni altra costruzione, a dimostrare il potere dei sacerdoti. Era una piramide alta più di venti metri, formata da piattaforme, una sopra l’altra, e dominava l’intera città e la piana con il fiume Eufrate. I sacerdoti, richiamati dalle grida, si erano radunati davanti al tempio. Una sagoma scura si era staccata dal gruppo e tutti riconobbero il re. “Nangor è stato ucciso. Fare del male a chiunque, anche a uno schiavo, è grave” disse il re. “Al colpevole spetta una giusta punizione. Domattina mandatemi subito Awil Gor lo scriba”. Awil Gor era uscito di casa di buon’ora come sempre, per arrivare alla ziggurat. A Ur erano pochi a sapere scrivere e Awil Gor era tra questi. In più era anche lo scriba preferito dei sacerdoti. Prendeva nota dei loro affari che erano molti e importanti. Mentre camminava si ripassava gli impegni che l’aspettavano quel giorno. 16
“Devo compilare l’elenco delle merci appena ricevute, c’è da segnare quanto grano seminare e quanto conservare… devo aggiornare il conto degli animali nelle stalle con i nuovi nati e guai se entro sera non calcolo gli operai per la pulitura stagionale dei canali”. Stava per varcare la soglia del tempio quando apparve il re: “Awil Gor! Tu conoscevi Nangor, il mercante. Si intratteneva a lungo con te. Vi parlavate. C’è qualcosa di lui che non so e tu sai?”. “Ho visto Nangor proprio la sera prima d’essere ucciso. È venuto a casa mia, a buio calato, in gran segreto. Aveva deciso di fare testamento ma non voleva che si sapesse. Mi aveva fatto giurare di non parlarne se non dopo la sua morte”. G. Sperandio, Ursula Jones e il mistero sumero, Mondadori
Se vuoi conoscere il finale della storia leggi il libro da cui è tratto il brano.
Dopo aver letto il brano completa le frasi formulando le tue ipotesi. Poi confrontati con i compagni e l’insegnante. Molte delle informazioni “nascoste” in questo brano le ritroverai nello studio di questa sezione. Lo scriba era ................................................................................................................. I sacerdoti vivevano nel ............................................................................................ Nangor era un ............................................................................................................... Ur era una ..................................................................... nel cui centro sorgeva la ........................................................................, un grande edificio dedicato alla ........................................................................... 17
STORIA
I Sumeri Intorno al 3600 a.C. la civiltà dei Sumeri si sviluppò nella zona più meridionale della Mesopotamia, sulle foci del fiume Tigri e dell’Eufrate, nei pressi dell’attuale Golfo Persico. I Sumeri chiamarono il loro territorio Sumer, che significa “terra coltivata”. La regione era soggetta a inondazioni stagionali disastrose, soprattutto nel periodo del “grande diluvio”: quando il vento soffiava da sud, le acque del mare risalivano e facevano esondare i fiumi che allagavano così le pianure. Per vivere su questo territorio i Sumeri dovettero imparare ad arginare le acque, impedendo così gli allagamenti con le conseguenti distruzioni dei raccolti.
Mar Nero
Mar Caspio
Tigri Eufrate
Nippur Lagash Uruk Ur G. co
rsi Pe
Deserto arabico
Nilo
La prima divisione del lavoro...
cana
ne io az ig irr
u-u
ne
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di Lu-d
zio
terr a
ga
campo
campo del Ku-ri-li del sacerdote di Baru
essu
no
campo di Qatnu
villaggio
campo della porta della città
irrigazione
campo di Mut-bi-lu
campo di Har-ra
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irrigazione
campo fra i canali
irri
villaggio
l confine le
canale laterale
campo della tavola del sacerdote di Baru
campo di Qatnu
latera
canale della tavola
canale
ri Ham
canale che dà ac qua potabile
campo de
le di
corso d’acqua
terreno paludoso della città di Hamri
caric o
campo di Marduk
cana
villaggio
casa di Marduk
le di
collina dei cinquanta uomini
L’impresa di domare i fiumi era molto impegnativa per i singoli villaggi e necessitava di un’organizzazione del lavoro ben ripartita. C’era chi doveva prendere le misure, chi doveva fare i calcoli, chi avrebbe scavato e chi avrebbe dovuto coordinare tutti questi lavori. Questa fu la prima divisione del lavoro della storia, che portò grandi vantaggi nella villaggio vita e nell’economia della popolazione, ma anche alle prime disuguaglianze sociali.
…e le prime tasse I fiumi si trasformarono in veri e propri “cantieri”, in cui il lavoro era coordinato da persone addette. Queste non avevano più tempo per lavorare nei campi e quindi non potevano provvedere al proprio mantenimento. A loro dovettero pensare i contadini, che furono obbligati a corrispondere parte dei prodotti al re, che li avrebbe ridistribuiti. Le tasse così versate venivano stabilite in modo proporzionale: maggiori erano l’estensione del campo e il numero di greggi che un contadino possedeva, maggiore era la quantità di prodotti da versare. Il disegno riproduce la carta dei canali e dei campi della città di Nippur. Con queste “mappe” i funzionari controllavano l’estensione dei campi e proporzionavano di conseguenza i tributi.
I Sumeri
Agricoltura e commercio I Sumeri diventarono, così, esperti agricoltori e allevatori. Dai campi ricavavano grano e orzo con cui producevano focacce e birra, la bevanda più importante in tutta la Mesopotamia. Coltivavano anche ortaggi, legumi, palma da datteri e infine canapa che serviva per produrre stoffe. Allevavano mucche, buoi, onagri, capre e maiali. Da un’economia di sussistenza, in cui, cioè, ogni membro della comunità produceva solo per il proprio sostentamento, si passò a un’economia più evoluta, data dai raccolti abbondanti che consentivano un eccesso di produzione, cioè una quantità di cibo maggiore di quanto servisse. Queste eccedenze in parte venivano versate come tributi, in parte iniziarono a circolare grazie a una nuova classe sociale che si formò: quella dei mercanti. Questi cominciarono a viaggiare in terre lontane per scambiare i prodotti in eccesso con altri beni. In particolare barattavano i cereali, le stoffe e il sale con materie prime che in Mesopotamia mancavano e di cui c’era, invece, molto bisogno: metalli, legname, pietre preziose, spezie e profumi.
Le civiltà dei fiumi
STUDIO FACILE Rispondi alle domande sul quaderno. 1. Quali vantaggi portò la divisione del lavoro? 2. A che cosa servivano le tasse pagate dai contadini sumeri e su che criteri venivano determinate? 3. Che cosa garantiva l’economia di sussistenza? 4. Che cos’erano le eccedenze? 5. Con che cosa venivano barattati i prodotti sumeri in eccesso?
un vaso
una birra
Le prime forme di scrittura I direttori dei lavori e gli amministratori delle tasse, così come i mercanti, per garantire il controllo del movimento delle merci e dei prodotti avevano bisogno di uno strumento che li aiutasse a tenere traccia delle attività svolte. Questo strumento fu la scrittura. Inizialmente, come nella tavoletta che vedi qui a lato che fissava per iscritto la distribuzione della birra agli abitanti di Uruk, si trattava di pittogrammi, cioè segni grafici che corrispondevano a concetti (un vaso = una birra). La scrittura, anche se non era ancora legata al suono delle parole, divenne un forte strumento di potere esercitato dallo Stato: da un lato garantiva la correttezza dei pagamenti, delle operazioni e delle trattative, dall’altro si trasformava in un’arma di controllo sociale, poiché scrivere era un privilegio di pochi.
Tavoletta in argilla risalente al 3000 a.C. circa conservata al British Museum di Londra.
Eserciziario
p. 18
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STORIA Fabbisogno: ciò che è strettamente necessario per sopravvivere.
CON GLI ALTRI Con un compagno fai una ricerca sul luogo in cui vivete o sulle zone vicine: ci sono mura? Per che cosa sono state costruite? Ci sono canali o opere idrauliche? A quando risalgono? A quali conseguenze hanno portato? Autovalutazione Riflettiamo insieme sul lavoro: È stato facile per entrambi ricercare le informazioni. Abbiamo riscontrato difficoltà ma siamo riusciti a superarle. Non siamo riusciti a superare le difficoltà.
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Dal villaggio alla città-stato L’abbondanza dei raccolti portò a un’organizzazione economica più efficiente. La popolazione aumentò in tutta la zona. Prima dei Sumeri esistevano solo villaggi: costituiti da gruppi di case senza edifici monumentali, erano abitati da famiglie in cui i componenti svolgevano più o meno solo le attività necessarie al proprio fabbisogno. Adesso quegli stessi villaggi si ingrandirono e divennero città: Ur, Uruk, Nippur, Lagash. In esse, gli abitanti si dedicarono a una tecnica o a un compito particolare, a seconda delle necessità comuni. Si creò così la prima forma di specializzazione delle professioni che ebbe proprio nella città il suo centro. Furono inoltre costruiti grandi edifici destinati alla raccolta delle ricchezze o al culto religioso, le ziqqurat. Ogni città sumera aveva un re e leggi proprie: un piccolo Stato a tutti gli effetti, vale a dire una città-stato. Le città sumere erano spesso in lotta tra loro, dapprima per il controllo delle reti dei canali e poi, dopo l’introduzione dei tributi, per le ricchezze che si accumulavano e che erano oggetto di pesanti saccheggi. Ogni città-stato si dovette dotare, così, di un esercito e di mura possenti di protezione.
I Sumeri
Una società di uomini liberi La città-stato sumera comprendeva anche la campagna circostante ed era governata da un re. Sotto di lui si formarono delle classi sociali, con ruoli precisi che dipendevano dalle attività svolte all’interno della città.
1 Re 2 Sacerdoti 3 Funzionari
4 Militari
6 Contadini
5 Artigiani e mercanti
7 Stranieri
Le civiltà dei fiumi
LA CONDIZIONE FEMMINILE Le donne sumere si sposavano nei primi anni dell’adolescenza e talvolta le famiglie combinavano i matrimoni quando i futuri sposi erano ancora bambini. Successivamente la vita della donna si svolgeva all’interno della famiglia. Alcune mogli di mercanti aiutavano i mariti nelle loro attività; altre ancora diventavano sacerdotesse di templi dedicati alle divinità femminili.
STUDIO FACILE
D ifendevano il tempio e la città.
In base alle informazioni raccolte fino a ora, attribuisci a ciascun componente della società sumera la rispettiva funzione. Un consiglio: aiutati anche con la lettura di “Mistero sumero” a pag. 16.
C elebravano i riti religiosi e riscuotevano le tasse. P roducevano o scambiavano manufatti con altri popoli, poi portavano i prodotti al tempio come tributi. Prigionieri di guerra o immigrati, lavoravano come servitori ed erano trattati umanamente. P resiedeva le cerimonie, assegnava a ciascun abitante i campi, i buoi, gli attrezzi e le sementi e ridistribuiva i prodotti riscossi con le tasse. L avoravano la terra e consegnavano il raccolto al tempio. mministravano i terreni e organizzavano i lavori nei campi; conoscevano la scrittura A e il calcolo. Atlante
pp. 62-63
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STORIA STUDIO FACILE I Sumeri erano politeisti e le loro numerose divinità erano antropomorfe. Cerca sul dizionario il significato di questi due termini e trascrivilo sul quaderno.
An, il dio del Cielo
La religione sumera La nascita della religione presso i Sumeri è strettamente connessa alle attività della città e al territorio da essi abitato. Come hai studiato, gli abitanti dei singoli villaggi furono costretti a modificare l’ambiente in cui si erano stanziati per domare il fiume e rendere abitabile il territorio. Si trattava di un’impresa che necessitava di una persona sola al comando, dotata di un potere superiore: nacque così la figura del re-sacerdote che, al di là dei compiti materiali (amministrare la città, stabilire i tributi e ridistribuirli), aveva anche la funzione di tramite tra gli uomini e le forze della Natura. A queste forze era legata la prosperità dei campi e quindi il benessere di ogni cittadino. Occorreva quindi personificarle, venerarle e dare loro dei nomi. Ecco le principali divinità sumere legate alla Natura.
Inanna, la dea della Terra
Utu, il dio del Sole
Enki, il dio dell’Acqua
Dai pittogrammi alle edubba Nelle ziqqurat i sacerdoti riscuotevano le tasse e amministravano le provviste. Con l’ingrandirsi delle città e l’aumento della popolazione occorreva contare i prodotti che uscivano ed entravano.
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Intorno al 3000 a.C. furono inventati i primi segni, chiamati pittogrammi, cioè disegni stilizzati.
Qualche secolo dopo, i pittogrammi diventarono più schematici, fino a ridursi a segni astratti che ricordavano dei cunei. Nacque la scrittura detta “cuneiforme”.
I Sumeri
I luoghi della religione: le ziqqurat Per contenere e conservare le provviste di cibo che i contadini dovevano versare come tributi, furono costruiti degli edifici imponenti, le ziqqurat. Le ziqqurat furono consacrate a un dio che doveva proteggerle e solitamente venivano edificate nella parte alta della città, in modo tale che le piene dei fiumi non le danneggiassero. Con il tempo acquisirono dimensioni sempre maggiori: costruite a terrazze collegate tra loro da scalinate laterali, a ogni piano corrispondeva un luogo con una specifica funzione. Dall’osservatorio gli astronomi seguivano i movimenti degli astri e dei fiumi.
Le civiltà dei fiumi
STUDIO FACILE Rifletti sul senso religioso dei Sumeri: quale altro motivo poteva esserci dietro alla scelta di un luogo elevato per costruire le ziqqurat? Sottolineava il forte legame tra cielo e terra. Non poteva essere raggiunta dalle classi sociali inferiori. C’era l’aria più pulita.
Sopra ai magazzini c’era l’edubba, cioè la scuola per i giovani scribi.
Alla base c’erano i magazzini per conservare le scorte di cibo.
A capo della scuola c’era l’umnia, il maestro.
La scrittura cuneiforme comprendeva un migliaio di segni ed era molto difficile da imparare. Per questo gli scribi divennero presto personaggi molto potenti. Per formare gli scribi esistevano scuole, le edubba, frequentate da scolari maschi dai 6 ai 18 anni, figli delle famiglie più ricche.
Le materie studiate erano la scrittura, l’aritmetica e la geometria.
Le lezioni duravano dall’alba al tramonto.
23
STORIA
Le invenzioni dei Sumeri La ruota consentì di costruire carri da trasporto aumentando la velocità degli spostamenti; applicata anche ai carri da guerra potenziò la forza degli eserciti. In precedenza era stata impiegata nel tornio a pedale del vasaio, rimasto quasi uguale fino a oggi.
Invece di tagliare grossi blocchi di pietra e poi levigarli, i Sumeri intuirono che pressando l’argilla in piccoli stampi si ottenevano mattoni pieni molto più maneggevoli. Una volta essiccati, diventavano duri e compatti. Furono utilizzati per rafforzare più facilmente gli argini dei fiumi e dei canali, ma anche per costruire le mura di difesa alle città.
L’aratro era trainato da due buoi con un giogo che li costringeva a spostarsi insieme; era costituito da una punta di legno per tracciare il solco sulla terra, un timone, due manici e un imbuto per spargere i semi.
Invece di tenere insieme le parti di un oggetto con legature complicate e fragili, i chiodi permisero di produrre manufatti più resistenti. Avevano anche una funzione speciale perché venivano piantati nelle fondamenta e nelle porte dei templi per “fissare” l’edificio al mondo terrestre.
Le barche all’inizio erano costruite in vimini e ricoperte di pelli, poi furono realizzate in legno; con esse i Sumeri navigavano lungo i fiumi. Eserciziario
STUDIO FACILE Inserisci nella tabella i vantaggi apportati dalle diverse scoperte sumere. INVENZIONE
VANTAGGI
Ruota
.......................................................................................................................................................
Mattoni
.......................................................................................................................................................
Aratro
.......................................................................................................................................................
Chiodi
.......................................................................................................................................................
Imbarcazioni
.......................................................................................................................................................
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p. 19
SPECIALE
Lo stendardo di Ur Lo stendardo di Ur è uno dei reperti che rivela le spiccate capacità artistiche dei Sumeri. Ritrovato nella necropoli di Ur, risale al 2500 a.C. circa e oggi si trova al British Museum di Londra. Si tratta di un pannello ligneo ricoperto di bitume intarsiato con inserti in lapislazzuli, pietra calcarea rossastra e conchiglie marine. È costituito da due facce rettangolari e due laterali a forma di trapezio. Le due facce più grandi rappresentano scene di vita quotidiana riportate su tre ordini di fasce. In un lato sono rappresentate tre sequenze di guerra e nell’altro tre sequenze di pace.
ARTE
Lapislazzulo: pietra preziosa di colore azzurro.
NELLA REALTÀ Lo stendardo di Ur riproduce un momento di festa e uno di scontro. Dopo aver osservato lo stendardo, provate a realizzare un cartellone che con la stessa modalità narrativa racconti un momento di festa e uno di scontro vissuti in classe. Competenze Consapevolezza ed espressione culturale; competenze sociali e civiche.
La faccia detta “della guerra” raffigura il re che guida l’esercito. Nella prima fascia i suoi uomini gli conducono i prigionieri ridotti in schiavitù. Nella seconda e nella terza si vedono scene di combattimento, con carri da guerra su ruote, trainati da onagri al galoppo. La faccia detta “della pace” rappresenta un banchetto e una processione alla presenza del re. Questo lato dello stendardo risulta interessante anche per la storia della musica in quanto è rappresentato un suonatore di arpa. L’arpa suonata dal musico è identica a quella rinvenuta nel cimitero reale di Ur.
STUDIO FACILE Osserva le due facce dello stendardo. Perché, secondo te, l’artista ha scelto di disporre le scene su tre lunghe fasce? Prova a pensare a come si legge un fumetto: quali somiglianze trovi? 25
IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE • Scrittura cuneiforme • Ziqqurat • Ruota • Chiodo
TEMPO Dal 3600 al 1800 a.C. circa.
LUOGO Nella Mesopotamia meridionale, sulle foci dei fiumi Tigri ed Eufrate.
Sumeri
RELIGIONE Politeisti. Gli dei rappresentavano le forze della Natura. Ogni città aveva il suo tempio, chiamato ziqqurat, dedicato a un dio.
ORGANIZZAZIONE SOCIALE • Re • Funzionari e sacerdoti • Militari • Artigiani e mercanti • Contadini • Stranieri
ATTIVITÀ UMANE Agricoltori, allevatori, mercanti. Costruivano canali e argini per controllare le acque dei fiumi.
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Osserva la carta geostorica e collega gli enunciati con il completamento corretto, inserendo la lettera corrispondente. Segui l’esempio. Mar Caspio
a. I Sumeri si erano stanziati b. Il territorio si affacciava c. La regione era prevalentemente d. La zona era soggetta e. Per questo motivo i Sumeri impararono
Eufrate
Nippur Lagash Uruk Ur
Deserto arabico
o sic
r Pe
Nilo
G.
ad arginare le acque dei fiumi. a continue esondazioni. a sulle foci dei fiumi Tigri ed Eufrate. sull’attuale Golfo Persico. pianeggiante.
Tigri
Autovalutazione 26
A proposito della mappa concettuale: Mi ha aiutato in parte a ripetere.
Effettivamente mi ha aiutato a ripetere. Non mi ha aiutato.
Le civiltà dei fiumi 2 Completa la mappa sulla ziqqurat, inserendo le informazioni mancanti. Osservatorio
Serviva a .....................................
Utilizzato da ..........................
Tempio
Serviva a .....................................
Utilizzato da ..........................
........................
Ospitava gli spazi della scuola
Utilizzata da ..........................
Magazzino
Serviva a .....................................
Utilizzato da funzionari e contadini
Ziqqurat
3 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). a. I Sumeri inventarono la scrittura per registrare le merci raccolte nei magazzini e i prodotti degli scambi commerciali. b. La prima forma di scrittura fu quella cuneiforme. c. La scuola si chiamava edubba. d. La scuola era frequentata da tutti i bambini di qualsiasi ceto. e. I Sumeri scrivevano su fogli di papiro. f. Lo scriba aveva un ruolo sociale prestigioso e riconosciuto.
V V V V V V
F F F F F F
La sfida
4 Leggi questo antico documento sumero e rispondi alle domande.
Quando sarà venuto il momento di coltivare il tuo campo, abbi cura di regolare i canali d’irrigazione in modo che l’acqua non salga troppo. Quando il canale sarà vuoto, veglia sul terreno umido, affinché resti piano, e non lasciare che nessun bue lo calpesti. a. P erché i Sumeri costruivano i canali? ...................................................................................... .............................................................................................................................................................. b. P erché non doveva salire l’acqua dei canali? ........................................................................ .............................................................................................................................................................. c. D a dove proveniva quell’acqua? ................................................................................................. .............................................................................................................................................................. d. P er quale motivo il terreno doveva restare piano? ............................................................. .............................................................................................................................................................. e. P erché nessun bue doveva calpestare il terreno? .................................................................. ..............................................................................................................................................................
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
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STORIA
I Babilonesi Mar Nero
Mar Caspio Ninive Assur Tigri Eufrate
Babilonia
Dominazione assira e secondo impero
Lagash Ur G. co
rsi Pe
Deserto arabico
Nilo
Intorno ai territori sumeri vivevano tribù nomadi che con regolarità razziavano le città-stato. Nel 2000 a.C. le assalirono in massa per conquistarle. Un popolo tra questi, gli Amorrei, riuscì a sottometterle tutte, nel 1800 a.C. Da nomadi, gli Amorrei divennero quindi sedentari. Il loro territorio si estendeva dalla città di Lagash a sud, fin quasi alle coste del Mediterraneo a nord. Dal nome della capitale del primo impero, Babilonia, furono chiamati Babilonesi.
I confini del primo impero babilonese.
Nel 1100 a.C. l’impero fu invaso dagli Assiri che regnarono per quasi 500 anni. Intorno al 600 a.C. i Babilonesi, guidati dal re Nabucodonosor II, riconquistarono la pianura mesopotamica e costituirono il secondo impero babilonese che si estendeva dal Golfo Persico fino al Mediterraneo e comprendeva la parte settentrionale della penisola arabica (vedi cartina p. 14). Nel 562 a.C. il popolo dei Persiani sottomise definitivamente i Babilonesi e le altre popolazioni mesopotamiche.
REGNO O IMPERO? Regno e impero sono due forme di governo simili, in cui l’autorità è in mano a un sovrano (re o imperatore) con poteri illimitati. Tuttavia l’imperatore è superiore al re e nell’antichità era anche l’appellativo con cui ci si riferiva ai generali vittoriosi in battaglia. L’imperatore detiene anche il potere militare e, a differenza del re che governa su un solo Stato (per esempio i re sumeri delle singole città-stato), regna su un territorio che è l’unione di diversi Stati.
STUDIO FACILE Sulla linea del tempo colora di rosso i due imperi babilonesi e di blu l’impero assiro. Poi completa le didascalie relative alle date principali della storia dei Babilonesi. 2000 a.C.
Tribù nomadi circondano la Mesopotamia.
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1800 a.C.
Conquista delle città ................................................ e primo impero babilonese.
1100 a.C.
Invasione degli ..................................
600 a.C.
562 a.C.
Secondo impero .....................................
anno 0
..................................... dei Persiani.
I Babilonesi
Le eredità dei Sumeri: tecnologia... L’attività principale dei Babilonesi fu l’agricoltura. Essi ripresero diverse tecnologie sumere e le perfezionarono. 5 Inventarono strumenti di livellazione 4 2 e di misura. Migliorarono le opere di 1 canalizzazione delle acque per irrigare i campi e poter coltivare orzo, grano, segale e sesamo. Nelle zone più a nord della Mesopotamia era praticato l’allevamento di ovini, suini, polli e oche. Anche l’artigianato fu sviluppato: nella 3 lavorazione delle fibre naturali (lana e lino) per tessuti, nella lavorazione dei metalli, anche preziosi, nella ceramica. L’attività che permise ai Babilonesi di primeggiare in ricchezza e potenza fu il commercio, reso favorevole dalla posizione geografica. Nelle città babilonesi si incrociavano le carovane dei mercanti provenienti dall’India, dalla Cina e dall’Africa che, oltre a trasportare merci, veicolavano anche cultura e conoscenze.
Le civiltà dei fiumi
SPECIALE
GEOGRAFIA
La prima “carta” geografica della Storia è una tavoletta babilonese che rappresenta il mondo intero. Secondo questo popolo, che sviluppò grandi conoscenze geografiche e astronomiche, la città di Babilonia (1) era al centro, protetta da montagne (2) e paludi (3). La Mesopotamia era circondata da un mare circolare (4) che la separava nettamente da tutte le altre regioni della Terra (5).
STUDIO FACILE L’immagine rappresenta il dio Marduk. Osservala e rispondi oralmente alle domande. 1. Com’è il suo aspetto? 2. Che cosa tiene tra le mani? 3. Perché ha le ali?
...e religione I Babilonesi conservarono molti aspetti della civiltà sumera, tra cui la religione, che il re Hammurabi scelse come religione ufficiale dell’impero. Agli dei sumeri aggiunsero Marduk, dio del Cielo e della Terra, padrone dei destini del mondo, che, secondo un mito, aveva messo fine al “caos primordiale” sconfiggendo i precedenti dei. I Babilonesi credevano anche nel dio del Sole, Shamash, nel dio Anu, signore del Cielo e padre di Ishtar, la grande madre che poteva avere due aspetti: dea della fertilità e dell’amore ma anche dea della guerra. Come per i Sumeri, per i Babilonesi il luogo di culto era la ziqqurat. Ogni anno a Babilonia si celebrava la festa dell’anno nuovo, durante la quale il gran sacerdote schiaffeggiava il re per ricordargli che era un essere umano, non un dio: se il re piangeva, Marduk avrebbe concesso un anno di prosperità, altrimenti sarebbe stato un anno difficile. Eserciziario
p. 20
29
STORIA
Una società organizzata Il popolo babilonese era diviso in tre classi sociali. Su tutte dominava il re, padrone assoluto della maggior parte delle terre, che aveva al suo servizio centinaia di schiavi. 1
Gli uomini liberi, chiamati Awilum, che costituivano la parte più importante della società, erano sacerdoti, funzionari, scribi, ufficiali dell’esercito, medici e ricchi mercanti.
2
Contadini, artigiani, piccoli mercanti, operai costituivano la classe sociale dei Muskeum.
3
Infine vi erano i Wandum: prigionieri di guerra trattati come schiavi che svolgevano i lavori più umili.
Il primo codice scritto
La cosiddetta “stele di Hammurabi”. Nella parte inferiore è inciso il codice in scrittura cuneiforme.
L’impero babilonese comprendeva molte regioni in cui vivevano popoli diversi tra loro accomunati dal fatto di aver vissuto secoli di guerre, invasioni e instabilità sociale. Hammurabi quindi per tenere unita l’enorme comunità su cui governava volle assicurare a tutti il mantenimento della pace: per garantire ciò occorreva fissare un ordine di leggi, fino a quel momento tramandate solo oralmente, da far rispettare a tutti i sudditi. Nel 1750 a.C. fece incidere 282 leggi su grandi colonne in pietra nera di diorite e le espose nei templi di ogni città. La colonna meglio conservata fu trovata dagli archeologi a Susa nel 1901 e oggi è custodita al Museo del Louvre di Parigi. È alta 2,40 m e nella sua parte superiore è scolpita una scena in cui il dio del Sole e della Giustizia porge al re le insegne del potere, il bastone e la fune.
STUDIO FACILE Inserisci le informazioni che riguardano la stele di Hammurabi nei riquadri adeguati poi spiega a voce. Tipo di fonte: ................... ............................................... Luogo e anno di ritrovamento: ................... ...............................................
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Periodo storico a cui risale: ............. .......................... .........................
Funzioni: ................................ ................................................... ................................................... Materiale: ........................... Dimensioni: .........................
Altre informazioni: ....................................... ....................................... ....................................... .......................................
Eserciziario
p. 21
I Babilonesi
Le civiltà dei fiumi
RE
LA CONDIZIONE FEMMINILE Tra i Babilonesi le donne, specialmente le sacerdotesse, occupavano un ruolo importante. In genere appartenevano alle classi sociali più elevate ed erano scelte già da bambine, quindi accedevano a un’educazione specifica. Da adulte, nonostante il ruolo religioso, potevano sposarsi, ma non avere figli.
1
2
3
Leggi di ieri e di oggi Secondo le leggi di Hammurabi, la pena per chi aveva commesso un reato doveva corrispondere esattamente all’offesa subita e non superarla. Le leggi non erano uguali per tutti i cittadini: diritti e doveri di ognuno cambiavano a seconda della classe sociale cui appartenevano e le pene erano più lievi per i ricchi e più pesanti per i poveri. Anche l’Italia è regolata dal 1948 dalla Costituzione, cioè un insieme di leggi fondamentali che stabilisce i princìpi della nazione, i diritti e i doveri dei suoi cittadini. Essa raccoglie 139 articoli, uguali per tutti.
STUDIO FACILE Leggi gli articoli del codice di Hammurabi riportati in parallelo ad alcuni articoli della Costituzione. In circle time commenta con i compagni le differenze. CODICE DI HAMMURABI
COSTITUZIONE ITALIANA
197 - Se un uomo spezza un osso a qualcuno, gli sia rotto un osso.
Art. 13 - È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone.
199 - Se un uomo libero cava l’occhio dello schiavo di qualcuno, pagherà la metà del prezzo dello schiavo.
Art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge.
1 - Qualora qualcuno accusi un altro, ma non possa provare l’accusa, allora quello che ha accusato sia messo a morte.
Art. 27 – L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità. Non è ammessa la pena di morte. 31
STORIA
Babilonia, meraviglia dell’antichità Lo storico greco Erodoto descrive così Babilonia che il re Nabucodonosor II aveva fatto ricostruire: “Babilonia sorge su una vasta pianura. La città ha una forma quadrata. È circondata da un fossato largo e profondo e da una possente muraglia rinforzata da molte torri. Le porte della città sono cento, tutte di bronzo”. La più importante era la porta di Ishtar, dedicata alla dea dell’amore e della guerra. Oggi la si può ammirare ricostruita, a grandezza naturale, al Museo di Pergamo, a Berlino. A Babilonia si trovava il palazzo del re che ospitava la sua famiglia, i funzionari, la servitù ma anche la biblioteca, il museo personale e i famosi giardini pensili. Al centro della città sorgeva la ziqqurat, alta circa 90 m, dedicata al dio Marduk protettore di Babilonia. In questo edificio i sacerdoti celebravano le cerimonie religiose e osservavano le stelle per interpretare il volere degli dei.
Babilonia era circondata da una doppia cinta di mura A , su cui si aprivano porte di bronzo, decorate con oro e smalti B .
C I leoni, i draghi, i tori, come anche i tipici mattoni tinti d’azzurro C , sono stati riprodotti fedelmente dai restauratori utilizzando i resti ritrovati durante gli scavi.
A
A
32
I Babilonesi
Le civiltà dei fiumi
Chi era Nabucodonosor II?
SPECIALE
Ma chi era davvero Nabucodonosor II? Fu un valoroso generale che, oltre a nominare Babilonia capitale del secondo impero babilonese, sconfisse gli Assiri e fece deportare 5000 Ebrei dopo aver distrutto Gerusalemme, la loro città più importante.
Nabucodonosor Il è diventato il re babilonese più noto grazie al compositore Giuseppe Verdi, che musicò il Nabucco, un’opera lirica andata in scena per la prima volta al teatro La Scala di Milano il 9 marzo 1842.
I giardini pensili erano realizzati su terrazze, l’ultima delle quali poteva trovarsi a 40 m di altezza dal suolo. Erano adornati con alberi da frutta (fichi, mandorli, noci e melograni), rose e ninfee.
MUSICA
Cerca su Internet la trama dell’opera e riassumila brevemente.
La prosperità dei giardini dipendeva da un’efficiente sistema d’irrigazione, ottenuto sfruttando l’acqua del fiume Eufrate che attraversava la città. B
NELLA REALTÀ Nella tua classe si sta progettando una rappresentazione teatrale in cui far rivivere lo splendore di Babilonia. La prima fase è quella della stesura di un copione, cioè il testo che verrà recitato: scrivi i dialoghi di una scena di vita di corte tra il re di Babilonia e un ricco mercante proveniente dall’India. Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
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Mar Nero Hattusa
Mar Caspio
Anatolia Ninive Assur
Ugarit Mar Mediterraneo
Eufrate
Tigri Babilonia
Nuove invasioni Tra il 3000 e il 1000 a.C. i territori della Mesopotamia furono oggetto di nuove invasioni da parte di popolazioni nomadi originarie delle zone più settentrionali. Tra tutti, gli Ittiti e gli Assiri furono quelli che segnarono maggiormente il corso della storia di queste terre.
Deserto arabico IMPERO ASSIRO
Nilo
Ma o oss rR
Tebe
IMPERO ITTITA NUCLEO ORIGINARIO ITTITA
La “Porta dei Leoni” nel sito archeologico di Hattusa, la capitale ittita, oggi Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Gli Ittiti Originari delle steppe a nord del Mar Nero, gli Ittiti invasero, intorno al 2000 a.C., l’Anatolia, regione dell’attuale Turchia, e vi fondarono un impero. Circa quattro secoli dopo ampliarono il loro territorio spingendosi nella vicina Mesopotamia e giungendo fino a Babilonia, che nel 1595 a.C. saccheggiarono e conquistarono. Le principali eredità storiche lasciate da questa civiltà furono due: l’utilizzo dei cavalli, soprattutto in battaglia, sconosciuti ai Babilonesi, che per trainare i carri da guerra utilizzavano ancora i più lenti asini, e la lavorazione del ferro, con cui venivano fabbricate armi più resistenti del bronzo. I fabbri erano considerati come dei maghi, poiché custodivano il segreto della lavorazione del ferro. Con il crollo dell’impero ittita intorno al 1200 a.C. i cavalli e il ferro si estesero in tutto il territorio, diffondendosi nelle successive civiltà.
STUDIO FACILE Gli Ittiti erano un popolo guerriero, la cui volontà di conquista era interpretata da loro stessi come il compimento del volere degli dei.
I fabbri ittiti che avessero rivelato il segreto per ottenere il ferro sarebbero stati puniti con la morte.
Immagina di essere un archeologo. Da dove potresti aver tratto queste informazioni sulla civiltà ittita? Colora la risposta giusta e scrivi di che tipo di fonte si tratta. Dalle tavolette rinvenute negli scavi presso Hattusa, la capitale. Dal mito, tramandato oralmente e giunto fino a noi. Si tratta di una fonte ........................................................................................................................................................ 34
Gli Assiri
Le civiltà dei fiumi
Gli Assiri Attorno al 1100 a.C. gli Assiri, una popolazione che veniva dalle montagne situate a nord del fiume Tigri, invasero la Mesopotamia e gran parte dell’Anatolia; in 500 anni di regno conquistarono un territorio vastissimo, che raggiunse persino l’Egitto. Il momento di massima prosperità, anche culturale, fu sotto la guida del re Assurbanipal, che regnò dal 668 al 631 a.C. Alla sua morte, però, i rinati Babilonesi si coalizzarono con altri popoli e cominciarono la riconquista della pianura mesopotamica, che terminò nel 612 a.C. con la presa di Ninive, la splendida capitale voluta da Assurbanipal, la cui distruzione segnò la fine del dominio assiro.
...............................................................................................................................................
L’impero assiro aveva a capo un re, che i sudditi ritenevano dotato di poteri divini. Nella scala sociale seguivano nobili, guerrieri e sacerdoti che aiutavano il re nel governo della città e nel controllo delle terre conquistate. Sotto ancora c’era il popolo, composto da artigiani, contadini e allevatori. Ultimi gli schiavi, prigionieri di guerra deportati, ai quali gli Assiri imposero la loro religione e la loro cultura.
...........................................................................................................
Gli Assiri, avendo a disposizione un territorio poco fertile e di confine, fondarono la propria civiltà sull’arte della guerra, in origine per difendersi dai popoli confinanti e successivamente per attaccare e conquistare terre più produttive. Erano abili guerrieri, che utilizzavano efficaci strategie belliche e armi fortissime: si muovevano su carri da combattimento a due o più ruote, trainati da cavalli, e facevano largo uso di arieti e torri d’assalto.
...............................................................................................................................................
La guerra aveva un carattere fortemente religioso, poiché questo popolo credeva di combatterla in nome di Assur, dio guerriero della potenza e della forza. Gli altri dei venerati erano “importati” dai Babilonesi (Ishtar, Shamash).
STUDIO FACILE Il testo è diviso in paragrafi. Dài un titolo a ognuno di essi, basandoti sugli indicatori di civiltà. Eserciziario
p. 22
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NELLA REALTÀ La vita quotidiana in Mesopotamia La tomba della regina Puabi Hai fatto un salto nel tempo: fai parte della spedizione dell’archeologo Woolley e ti trovi al suo fianco nel momento in cui entra per la prima volta in una tomba. Produci un taccuino dello storico, dando possibili risposte alle domande di Woolley, riportate nei riquadri arancioni, e formulando a tua volta ipotesi.
All’inizio degli anni Trenta l’archeologo inglese Leonard Woolley portò alla luce circa 1800 tombe, di cui 16 regali, vicino alla città di Ur. Di particolare rilievo fu la scoperta di una sepoltura risalente a 4500 anni fa…
1
“Entro in un corridoio 1 costruito con grandi mattoni in pietra: è la prima volta per una sepoltura sumera, che di solito è scavata nella nuda terra. Questo luogo appartiene sicuramente a una personalità importante.” A chi sarà appartenuta la tomba? Che cosa te lo fa capire?
2
“La rampa in discesa 2 mi conduce a una vasta area e subito faccio una prima scoperta: sei corpi con armature addosso e dei carri da guerra. Dalla disposizione dei loro corpi capisco che non hanno combattuto. La loro posizione è naturale.” Di chi sono questi corpi? Che cosa significa che “la loro posizione è naturale”?
36
SPECIALE
MUSICA
Arpe, zampogne, tamburelli: gli strumenti ritrovati in numerosi scavi testimoniano il ruolo importante che la musica, accompagnata da danze, rivestiva all’interno delle cerimonie sacre e nelle feste. Nell’antica città di Ugarit, gli archeologi hanno trovato il più antico pezzo completo di musica scritta su tavoletta, che vedi qui a fianco. Riporta un inno alla dea dei frutteti, Nikkal, e le istruzioni per un cantante accompagnato da un sammûm a nove corde, un tipo di arpa.
“Proseguo e quello che vedo è incredibile: 68 corpi con addosso oggetti femminili, preziosissimi, sono disposti in ordine. Ognuno di essi ha vicino un bicchiere o una coppa d’oro e accanto ad alcuni ci sono tamburelli o cetre. Ecco! Uno tiene ancora la mano sulle corde della sua lira 3 d’oro: deve aver suonato fino alla fine!” I corpi indossano oggetti femminili: chi saranno? Che cosa facevano in vita?
“Mi spingo fino all’angolo più lontano e qui tutto diventa chiaro: fra due scheletri composti con ricchi gioielli femminili, ecco lei! Il cranio è coperto da una parrucca e da un copricapo d’oro e di lapislazzuli 5 , sul torace c’è uno splendido e variopinto pettorale. Non ci sono ciotole vicino a questo corpo. Non lontano trovo una scacchiera 4 in lapislazzuli e madreperla con 14 pedine, pronta per giocare. La tomba appartiene alla regina Puabi”. Rifletti sull’ordine dei corpi: di chi sono i resti ritrovati accanto alla regina? Come mai vicino ai corpi sono state rinvenute delle coppe o dei bicchieri? Secondo te decisero spontaneamente di morire? Perché?
5 4
3
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
37
Linee del tempo etĂ del bronzo 3600 a.C.
3400 a.C.
3200 a.C.
3000 a.C.
2800 a.C.
2600 a.C.
2400 a.C.
2200 a.C.
2000 a.C.
1800 a.C.
1600
1800 a.C.
1600
SUMERI
ITTITI
3600 a.C.
3400 a.C.
Mar Mediterraneo
Egitto
38
Nilo
3200 a.C.
3000 a.C.
Tigri Mesopotamia Eufrate Nippur Lagash Uruk Ur G. Pe rs ico Penisola arabica
2800 a.C.
2600 a.C.
2400 a.C.
2200 a.C.
2000 a.C.
Ninive Assur Mar Mediterraneo
Eufrate Tigri Babilonia Ur
Egitto
Nilo
Lagash
Penisola arabica
G.
Pe r
sic o
I popoli mesopotamici etĂ del ferro a.C.
1600 a.C.
1400 a.C.
1200 a.C.
1000 a.C.
800 a.C.
1100 a.C.
600 a.C.
400 a.C.
200 a.C.
anno 0
200 d.C.
anno 0
200 d.C.
562 a.C.
I IMPERO BABILONESE
II IMPERO BABILONESE ASSIRI
a.C.
1600 a.C.
1400 a.C.
1200 a.C.
1000 a.C.
800 a.C.
Anatolia
600 a.C.
400 a.C.
Anatolia Ninive Assur
Mar Mediterraneo
Ninive Assur
Eufrate Tigri Babilonia
Mar Mediterraneo
G. Egitto
200 a.C.
Nilo Tebe
Penisola arabica
Eufrate Tigri Babilonia Ur
Pe r
sic o
Egitto
Nilo
Lagash
Penisola arabica
G.
Pe r
sic o
39
IMPARARE FACILE TEMPO Dal 2000 fino al 1100 a.C. Dopo il dominio degli Assiri, dal 600 al 562 a.C. ci fu il secondo impero babilonese.
LUOGO In Mesopotamia.
EREDITÀ STORICHE • Il codice di Hammurabi • La divisione del tempo: l’anno in 12 mesi, il giorno in 24 ore • La meridiana e la clessidra
Babilonesi
ATTIVITÀ UMANE Agricoltura, allevamento, artigianato e commercio. Perfezionarono il controllo delle acque.
RELIGIONE E CULTO DEI MORTI Politeisti: credevano in Marduk, dio del Cielo e della Terra, e Ishtar, dea della fertilità e della guerra.
ORGANIZZAZIONE SOCIALE Al comando il re. Tre classi sociali: • gli Awilum: i funzionari, i sacerdoti, i ricchi mercanti; • i Muskeum: i contadini, gli artigiani, i piccoli mercanti; • i Wandum: gli schiavi.
RELIGIONE E CULTO DEI MORTI Condividevano gli stessi dèi di Sumeri e Babilonesi.
EREDITÀ STORICHE • Carro da guerra, torre d’assedio, arieti • Uso del ferro (dagli Ittiti)
Assiri ORGANIZZAZIONE SOCIALE • Re, considerato come un dio • Nobili • Guerrieri • Sacerdoti • Popolo (contadini, artigiani) • Schiavi (prigionieri di guerra)
LUOGO In Mesopotamia. TEMPO Dal 1100 al 600 a.C. circa. ATTIVITÀ UMANE Si dedicavano alla guerra. Sfruttavano i popoli conquistati per l’agricoltura, l’allevamento, la realizzazione di opere idrauliche.
Autovalutazione
40
S piega le mappe a un compagno, poi valuta la tua esposizione.
È stata una spiegazione chiara e completa. È stata una spiegazione abbastanza chiara, ma non completa. È stata una spiegazione incompleta e un po’ confusa.
Le civiltà dei fiumi
ATTIVA LE COMPETENZE
1 Riconosci la fonte. A quale civiltà appartiene l’immagine raffigurata? Scrivilo nella didascalia. Attenzione: una di esse non è di origine né babilonese, né assira o ittita.
Porta di Ishtar (dettaglio)
Civiltà .........................
Stendardo di Ur (dettaglio)
Civiltà .........................
Carro da guerra
Civiltà .........................
Porta dei Leoni (dettaglio)
Civiltà .........................
2 Leggi il seguente brano e cancella le informazioni errate. Nel 2000 a.C. / d.C. un popolo proveniente dal nord / mare occupò la Mesopotamia. Due secoli dopo i Sumeri furono completamente sottomessi e fu fondata una nuova capitale: Assur / Babilonia. I Sumeri / Babilonesi presero il nome dalla capitale e organizzarono un grande regno / impero. Nel 1100 a.C. il territorio subì l’invasione degli Assiri / Ittiti che regnarono per circa cinque secoli / millenni, finché, guidati da Assurbanipal / Nabucodonosor II, i Babilonesi riconquistarono le loro terre e costituirono il primo / secondo impero babilonese. La sfida
3 Osserva l’immagine e leggi la descrizione. Poi rispondi alle domande.
Gli Assiri furono anche i primi “soldati subacquei”: essi erano in grado di risalire le acque del fiume attraverso un ingegnoso galleggiante, cioè una sacca di pelle animale, a cui era legata una bocchetta in canna o legno, ricoperta di miele e cera d’api. La sacca non permetteva di respirare ma di essere trasportati con le pesanti armature sotto la superficie dell’acqua senza essere scorti dai nemici. a. Perché quella canna NON serviva a garantire il ricambio d’aria necessario? ................ .................................................................................................................................................................. b. Qual era lo scopo preciso della sacca indossata dai soldati assiri? ................................... ..................................................................................................................................................................
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
41
GLI EGIZI
STORIA
OGGI
Il territorio dell’Egitto, in Africa, ha un’estensione simile a quella del regno dell’antichità. La maggior parte del Paese è desertica e la popolazione, molto numerosa, è concentrata nelle aree urbane sulle coste o lungo il corso del Nilo.
IERI
Mar Mediterraneo
Eufrate
Palestina
Tigri
Mesopotamia Saqqara
Giza Menfi
Sinai
lfo
Go
BASSO EGITTO
rs Pe
Nilo
Valle dei Re
Tebe Deir-el Medina
ico
Sahara
Karnak Luxor
NUOVO REGNO
42
so
MEDIO REGNO
Abu Simbel
os rR
ANTICO REGNO
Ma
ALTO EGITTO
Penisola arabica
Nubia Nilo
I Sumeri
Le civiltà dei fiumi
Tra mondo arabo e mondo occidentale
Il Nilo: dono degli dei
L’Egitto è una delle nazioni più importanti del mondo arabo; grazie alla posizione geografica e alla sua storia millenaria funge da collegamento con il mondo occidentale. L’economia di questo Stato è diversificata e sostenuta principalmente dall’estrazione di gas naturali e di petrolio. Il Nilo ancora oggi è una delle principali risorse del Paese: le sue acque garantiscono la produzione di energia idroelettrica e l’irrigazione dei campi.
L’Egitto era definito dagli antichi “dono del Nilo”: senza la presenza di questo fiume la civiltà egizia non sarebbe esistita. Il Nilo, però, non è solo egizio: i suoi 6671 km toccano sette Stati e le sue sorgenti si trovano nel cuore dell’Africa, nella fascia tropicale del pianeta, caratterizzata da un clima con forti precipitazioni. Il Nilo si forma dalla confluenza di due fiumi, il Nilo Azzurro e il Nilo Bianco, dopodiché procede la sua corsa da sud verso nord fino a formare il grande delta sul Mar Mediterraneo. Proprio questa sua inconsueta direzione fa sì che l’Alto Egitto si trovi a sud dove ci sono le sorgenti, e il Basso Egitto si trovi a nord verso la foce.
Turismo culturale e naturale Il patrimonio culturale dell’Egitto è tra i più importanti del mondo. Il turismo, che interessa sia le grandi eredità del passato (piramidi, templi) sia le numerose risorse naturali (le spiagge del Mar Rosso), è diventato una risorsa fondamentale per l’economia di questo Stato, anche se i gravi avvenimenti politici degli ultimi anni hanno messo a dura prova il settore.
Inizia la decadenza: il regno egizio viene invaso e disgregato per mano degli Assiri (663 a.C.), dei Persiani (332 a.C.), fino a diventare una provincia romana (30 a.C.).
I primi villaggi che erano sorti lungo il Nilo costituiscono due regni: uno nell’Alto Egitto, a sud del Nilo, e uno nel Basso Egitto, vicino alla sua foce.
3300 a.C.
3000 a.C.
Inizia l’Antico Regno, con l’unificazione di Alto e Basso Egitto. La capitale è Menfi.
2190 a.C.
1550 a.C.
I confini dell’Egitto arrivano fino alla Palestina e alla Fenicia: è il periodo chiamato Medio Regno, con capitale Tebe.
663 a.C.
anno 0
È il periodo del Nuovo Regno, durante il quale l’Egitto conosce un grande splendore grazie alle opere monumentali volute dai faraoni.
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LEGGO LA STORIA
Da grande farò lo scriba Teset si era costruito da solo la sua tavola per giocare a senet. Ne aveva vista una bellissima a casa di Pili, un suo amico, figlio di un artigiano che costruiva barche di papiro e anche di legno. Era una tavola di legno, ma lui di legno non ne aveva, si limitava perciò a disegnarla nella terra e quella faceva ugualmente il suo lavoro. I legnetti da lanciare invece glieli aveva procurati proprio Pili, frugando tra gli scarti del lavoro del padre. Aveva trovato dieci legnetti abbastanza simili, li aveva tagliati della stessa lunghezza e li aveva appiattiti a dovere su due lati, creando due facce. Pili a dieci anni era ormai un ometto e aiutava già suo padre, così aveva fatto un buon lavoro. Su una delle due facce dei bastoncini, Teset avrebbe dovuto disegnare geroglifici. Pili era curioso di vedere come se la sarebbe cavata, nessuno dei due andava a scuola: quella era riservata ai figli dei nobili, non a quelli di umili contadini o artigiani; era sicuro che Teset avrebbe fatto un pasticcio. Ma il suo amico lo stupì. Si era procurato un pezzetto di canna e l’aveva battuto e masticato in punta, ricavandone una specie di pennello. Poi aveva pestato delle bacche scure in un mortaio, fino a ridurle in una poltiglia scura: quello sarebbe stato il suo inchiostro. Intinse la canna-pennello nel suo inchiostro e cominciò a disegnare.
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“Chi ti ha insegnato queste cose?” gli chiese Pili. “Ho guardato con attenzione uno schiavo che preparava inchiostro e pennello per uno scriba” rispose Teset con naturalezza. “Vuoi diventare scriba anche tu?!” si spaventò Pili, “Non puoi! Tuo padre è un contadino e anche tu dovrai fare il contadino”. Teset si fece una bella risata e cercò di rassicurarlo: “Stai tranquillo: voglio solo giocare a senet con te”. Poi continuò a tracciare con grande cura la testa di uno sciacallo e di un falco. Pili gli chiese: “Ma chi ti ha insegnato a scrivere?”. “Nessuno: ho guardato le figure sulle pareti del tempio” rispose senza smettere di disegnare. I due bambini iniziarono a giocare: Pili lanciò in aria i bastoncini che caddero in modo scomposto. All’improvviso un’ombra si allungò sulla tavola dei due amici. I bambini si spaventarono quando videro Kufren il sacerdote, che chiese: “Chi di voi ha disegnato le figure della sacra scrittura?”. Teset non voleva incolpare il suo amico così disse: “Io, ma non volevo fare niente di male”. Il sacerdote rispose: “Non avete fatto niente di male. Volevo solo sapere chi aveva disegnato così bene queste lettere: meriti di essere inserito a scuola. Se studierai con coscienza diventerai uno scriba e non contadino. Parlerò io con tuo padre”. S. Bordiglioni, All’ombra delle piramidi, Einaudi Ragazzi
Se vuoi conoscere il finale della storia leggi il libro da cui è tratto il brano. Dopo aver letto il brano rispondi alle domande formulando le tue ipotesi. Poi confrontati con i compagni e l’insegnante. Molte delle informazioni “nascoste” in questo brano le ritroverai nello studio di questa sezione. Teset e Pili sono i figli di un contadino e di un artigiano e sembrano conoscere già il loro futuro lavoro. Sottolinea la frase che ti fa capire quello che potrebbero fare da grandi. Secondo te è giusto che il futuro di Pili sia già stabilito? Kufren, come hai letto, era un sacerdote. Secondo te quali compiti poteva svolgere? 45
STORIA
Le piene del Nilo Rispetto alle piene del Tigri e dell’Eufrate, imprevedibili e talvolta disastrose, quelle del Nilo erano abbastanza regolari nel tempo e coinvolgevano un territorio più limitato. Gli Egizi impararono presto a prevedere le piene e le ordinarono secondo un calendario ricorrente, diviso in tre stagioni di quattro mesi ciascuna. Akhet (luglio-novembre): era la stagione della piena, quando le acque coprivano i terreni per quattro mesi, sembrando un “mare”. I contadini in questo periodo venivano impiegati nella costruzione di grandi opere per il faraone.
Peret (dicembre-marzo): le acque del fiume si ritiravano e lasciavano il prezioso e soffice limo, che veniva lavorato dai contadini per iniziare la semina.
Shemu (marzo-luglio): era la stagione secca, durante la quale avveniva il raccolto e ci si preparava alla nuova piena.
Opere e invenzioni legate al fiume Le terre inondate dalle piene e poi ricoperte di limo erano quelle in prossimità del delta. Lungo tutto il resto del corso le strisce di terreno utilizzabile per le coltivazioni erano molto strette. Gli Egizi impararono a costruire canali che raggiungessero anche le zone più aride e desertiche, allargando così il più possibile le porzioni di terra coltivabili. Costruirono inoltre bacini e cisterne di raccolta per i periodi di siccità. Inventarono anche diversi strumenti legati alle attività sul fiume: • i nilometri erano delle strutture (colonne o argini in pietra) su cui venivano .................................................. tracciate le misure per calcolare l’altezza delle acque; • lo shaduf era uno strumento che permetteva a un singolo uomo di sollevare con pochissimo sforzo notevoli quantità d’acqua, in caso di forti dislivelli del terreno.
..................................................
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Gli Egizi
Le civiltà dei fiumi
Agricoltori, artigiani e costruttori Gli Egizi avevano imparato presto a distinguere deshret, la terra rossa, arida e desertica, da kemet, la terra nera, cioè il fertile limo che era rilasciato dalle piene e che garantiva raccolti abbondanti di frumento, legumi, ortaggi e frutta. Nella valle del Nilo crescevano spontaneamente numerosi prodotti: tamarindi, datteri, papiri e il lino, usato per i tessuti. Tra la vegetazione lussureggiante vivevano uccelli selvatici che, cacciati, costituivano un importante contributo all’alimentazione della popolazione, così come la pesca, praticata in modo diffuso. Il fiume permise lo sviluppo della navigazione fluviale, utilizzata per il trasporto di merci e dei grandi blocchi di pietra necessari alla costruzione di imponenti opere. Tessitori, pittori, scultori, orafi, falegnami e fabbri davano vita a un artigianato consistente e molto raffinato. Gli oggetti prodotti dagli artigiani venivano poi commerciati in tutto il Mediterraneo e nel vicino Oriente.
.................................................. ..................................................
STUDIO FACILE Inserisci le seguenti parolechiave in corrispondenza dei rispettivi disegni: shaduf • nilometro • bacino (o cisterna) • canale Eserciziario
p. 24
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STORIA
L’organizzazione sociale Un Paese così grande e con attività tanto complesse rese necessaria un’organizzazione sociale ben definita, divisa in classi sociali rigide: non era possibile passare da un gruppo sociale all’altro. I figli erano destinati a rimanere nella classe sociale di appartenenza dei genitori.
STUDIO FACILE Confronta la piramide sociale degli Egizi con quella dei Sumeri (pag. 21), poi scrivi sul quaderno un breve testo, individuando differenze e somiglianze.
I nobili amministravano il regno, guidavano l’esercito e riscuotevano le tasse. Fra essi c’era il visir, il consigliere più fidato del faraone.
I guerrieri proteggevano il palazzo del faraone e i confini del regno.
Al vertice c’è il faraone: il suo potere era assoluto e indiscutibile. I sacerdoti celebravano i numerosi riti religiosi, interpretavano la volontà degli dei, presiedevano i riti di imbalsamazione, effettuavano i calcoli astronomici e matematici utili per orientare le grandi opere volute dal faraone.
Gli scribi conoscevano la scrittura e la matematica, affiancavano il faraone, i sacerdoti e i funzionari, registrandone le decisioni e tutti i documenti utili all’amministrazione del regno. Tenevano conto dei tributi, delle attrezzature necessarie ai lavori e dei terreni affidati agli operai, ai contadini e agli schiavi.
Artigiani, mercanti e contadini costituivano la maggior parte della popolazione. Gli ultimi, durante le piene del Nilo, erano impiegati nell’esercito in caso di guerra o nella costruzione di grandi opere. Gli schiavi, quasi sempre prigionieri di guerra, erano utilizzati nei lavori più umili e pesanti. Erano privi di diritti e potevano essere venduti.
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Gli Egizi
Il faraone
Le civiltà dei fiumi
STUDIO FACILE
Scrivi una breve biografia del La paura di non essere in grado di dominare le forze della Natura, faraone Ramses II, tenendo conto rappresentate da un fiume imponente come il Nilo, si trasformò, negli delle informazioni elencate e di Egizi, in un forte senso religioso: occorreva qualcuno che garantisse, altre che puoi ricercare. in terra, il buon andamento dei fenomeni naturali (le piene stagionali) • Vita: 1303-1212 a.C. e dell’universo in generale. Doveva essere per forza un dio, sceso tra • Regno: 1279-1212 a.C. gli uomini per regnare su di loro e garantirne la prosperità. •M onumento simbolo: Abu A differenza dei Sumeri, che consideravano il proprio re come un Simbel, in onore della moglie sacerdote intermediario tra uomini e divinità, per gli Egizi il sovrano Nefertari. era egli stesso una divinità, dotato di poteri speciali e di autorità • Imprese: espansione del dominio egizio fino alla Nubia. assoluta su tutto e tutti. Il faraone (parola che significa “grande casa”) aveva compiti di diverso tipo: • religiosi ➙ celebrava riti sacri per propiziarsi gli dei e garantire il benessere e la ricchezza al suo popolo; • amministrativi ➙ dirigeva le attività e i lavori dei sudditi, gestiva l’economia del regno; • militari ➙ guidava l’esercito in tempo di guerra.
Da che cosa si riconosce un faraone? Il faraone era riconoscibile da una serie di insegne con cui veniva rappresentato e senza le quali non poteva apparire in pubblico. Osserva le immagini di questi tre famosi faraoni.
Sul capo poteva avere la doppia corona bianca e rossa, segno dell’unificazione dell’Alto e Basso Egitto...
...oppure il nemes, una specie di fazzoletto ripiegato, i cui lati erano decorati con strisce oro e blu, segno dell’alternarsi del giorno e della notte. In mano teneva il flagello per punire i nemici e il pastorale, un bastone che simboleggiava la funzione di guida per il popolo.
Sulla fronte c’era sempre l’ureo, cioè un cobra che lo difendeva dai nemici. Sul mento aveva sempre la barba, simbolo della sua natura divina.
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STORIA
La religione Gli Egizi, come i popoli mesopotamici, erano politeisti. Alcune delle divinità in cui credevano avevano forma umana; altre avevano forma animale, altre ancora venivano rappresentate in parte come animali e in parte come uomini.
STUDIO FACILE Tra i simboli divini degli Egizi c’era l’occhio di Ra, che spesso veniva dipinto sui sarcofagi. Rifletti: i ladri di tombe bruciavano l’occhio prima di procedere. Che cosa temevano?
Amon-Ra era il dio Sole e il creatore del mondo. Re degli dei, ogni faraone veniva considerato come suo figlio.
La vita dopo la morte
Coperchio esterno
Secondo gli Egizi, dopo la morte esisteva un aldilà, cioè un altro mondo in cui l’anima continuava a vivere. Il corpo del defunto, quindi, doveva rimanere intatto e per questo motivo i medici egiziani inventarono la tecnica dell’imbalsamazione. Il corpo veniva poi collocato in più sarcofagi, uno dentro l’altro. Sul viso veniva deposta la maschera funebre. Il sarcofago veniva successivamente portato di notte e in gran segreto nella tomba, per evitare i frequenti furti. All’interno venivano messe vesti lussuose, gioielli, statuine e tutti gli oggetti di uso comune che erano appartenuti al defunto e che potevano tornargli utili nella sua nuova dimora.
La pesatura del cuore
Coperchio interno Falso coperchio Mummia Alveo interno Alveo esterno
Ammit è l’essere mostruoso pronto a sbranare il cuore nel caso in cui la prova non venga superata.
Nel corpo del defunto veniva lasciato solo il cuore, poiché nell’aldilà sarebbe stato sottoposto al rito della pesatura. Era una prova da superare per avere la garanzia della sopravvivenza nell’aldilà. Su un piatto della bilancia viene posto il cuore del defunto, sull’altro una piuma: se il cuore pesa come la piuma, o meno, significa che il defunto è stato meritevole in vita e quindi sarà salvo.
50
Horus era il dio dalla testa di falco, figlio di Iside e Osiride, identificato con il faraone.
Gli Egizi
Anubi era il dio dalla testa di sciacallo. Era il guardiano del regno dei morti e dio della mummificazione.
Thot era il dio dalla testa di ibis o di babbuino. Era considerato l’inventore della scrittura.
Osiride era il dio della morte e della rinascita. Una volta spodestato Anubi, è diventato anche signore dell’aldilà.
L’imbalsamazione
Iside, moglie di Osiride, era una divinità femminile che proteggeva le mamme e i bambini.
2 Per far assorbire l’acqua
del corpo umano ed evitare la decomposizione, il defunto veniva immerso per 40 giorni nel natron, un sale che gli Egizi trovavano facilmente sulle rive dei laghi.
1 Il corpo del defunto veniva
svuotato dei suoi organi interni (stomaco, fegato, intestino, polmoni) che venivano riposti in 4 vasi detti canopi.
Eserciziario
Thot funge da scriba e registra il verdetto della bilancia.
Le civiltà dei fiumi
p. 25
3 La salma veniva lavata e completamente avvolta con bende di lino intrise di resina, tra le quali venivano spesso inseriti amuleti e portafortuna. Infine le bende venivano cosparse di bitume.
Osiride, di colore verde, è il giudice supremo.
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SPECIALE
ARTE
Opere faraoniche di ieri... Gli Egizi erano convinti che per garantire la prosperità e la conservazione dell’umanità gli dei lottassero ogni notte con le forze oscure dell’Universo. Ogni alba era una specie di vittoria, che assicurava la vita agli uomini sulla terra. I numerosi templi costruiti dagli architetti egizi erano quindi considerati l’abitazione terrena degli dei, in cui potevano trovare riposo e onori per la loro perenne attività di conservazione dell’Universo. In essi il faraone o i sacerdoti celebravano i riti, mentre i sudditi portavano le offerte e i tributi. Il tempio univa, così, la sua funzione religiosa a una funzione civile. Le piramidi invece erano le monumentali tombe dei faraoni che regnarono durante l’Antico Regno, collegate alla convinzione che la vita proseguisse nell’aldilà.
Sezione di un tempio egizio.
Le sfingi, mostri di marmo con volto umano e corpo di leone, erano considerate guardiane del tempio: le loro statue venivano poste lungo il viale d’accesso al tempio stesso.
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Le piramidi di Giza, nella periferia della capitale Il Cairo.
Dietro alla monumentale facciata, detta pilone, si susseguivano una serie di stanze, a restringersi, fino ad arrivare al cuore del tempio: la cella, detta naos, dove era custodita la statua del dio. Davanti al tempio si innalzavano due obelischi, cioè pilastri costituiti da un unico blocco di marmo, che riportavano sulle quattro facce incisioni e geroglifici.
SPECIALE
ARTE
...e di oggi Le maestose opere architettoniche dell’antico Egitto hanno richiesto molti anni di duro lavoro, notevoli conoscenze matematiche e scientifiche nonché capacità organizzative che testimoniano ancora oggi la grandezza di questo popolo. Anche recentemente sono state realizzate imprese imponenti, che hanno trasformato radicalmente il territorio egiziano e di conseguenza le attività della gente che vi abita.
Il Canale di Suez è un canale artificiale che collega direttamente l’Europa all’Asia senza circumnavigare l’Africa. I lavori iniziarono nel 1859 per terminare 10 anni dopo quando, in occasione dell’apertura del Canale, andò in scena al Teatro dell’Opera del Cairo l’opera lirica Aida di Giuseppe Verdi.
La grande diga di Assuan fu costruita tra il 1960 e il 1970 con l’intento di regolarizzare le piene del Nilo e sfruttarne le acque per l’irrigazione e la produzione di energia elettrica. L’impatto ecologico dell’intera impresa è stato forte, con gravi conseguenze sull’equilibrio ambientale della zona.
La costruzione della diga di Assuan avrebbe sommerso numerosi siti archeologici nella zona. L’intervento dell’Unesco, aiutato da più di un centinaio di Paesi, tra cui l’Italia, ha permesso il salvataggio di molti monumenti. In segno di ringraziamento, le autorità egiziane hanno donato al nostro Paese il tempio di Ellesija, ricostruito nel Museo Egizio di Torino.
Atlante
pp. 64-65
53
STORIA
Tra scrittura… In Egitto la scrittura cominciò a svilupparsi intorno al 3000 a.C., contemporaneamente alle prime forme di scrittura in Mesopotamia. Anche qui nacque da esigenze pratiche, poiché l’amministrazione di un regno così grande e complesso imponeva la necessità di registrare ogni cosa. A differenza dei popoli mesopotamici, però, gli Egizi erano convinti che la scrittura fosse una forma di magia e i segni che la costituivano furono chiamati geroglifici, cioè “segni sacri”. In origine i geroglifici erano un incrocio tra tre sistemi di scrittura: • pittogrammi: a ogni segno corrisponde un oggetto
significa “un falco”
• ideogrammi: a ogni segno corrisponde un concetto • fonemi: a ogni segno corrisponde un suono
significa “un faraone” è la lettera A
Con il tempo, però, il sistema si rivelò complicato e i segni troppo numerosi. Tra i 600 segni ne furono scelti 26 che costituivano una sorta di alfabeto simile al nostro.
Scribi… Secondo gli Egizi la scrittura era un dono degli dei. Chi la praticava, cioè lo scriba, apparteneva a una classe sociale molto rispettata. Per diventare scriba occorrevano anni e anni di studio presso scuole specializzate.
…e papiri Mentre fuori dall’Egitto circolavano tavolette di argilla, qui la scrittura era praticata sulla pietra (nelle pareti dei monumenti o sugli obelischi) o su fogli di papiro, una pianta tipica che cresceva sulle sponde del Nilo.
STUDIO FACILE Osserva i simboli che rappresentano alcune lettere dell’alfabeto, poi prova a creare qualche parola tu, come se fossi uno scriba egizio.
A
54
C
L
M
N
O/U/V
R
Gli Egizi
Le civiltà dei fiumi
…e scienza I numerosi reperti ritrovati dagli archeologi ci hanno permesso una conoscenza molto dettagliata della civiltà egizia. Sappiamo con sicurezza che questo popolo aveva una grande padronanza di saperi in campo scientifico, dettata da necessità pratiche.
Matematica
Medicina
Gli Egizi conoscevano le quattro operazioni aritmetiche, i numeri decimali e diversi elementi di geometria. In alcuni papiri sono riportate formule per calcolare l’area di quadrati e triangoli o problemi matematici. Tra le unità di misura gli Egizi utilizzavano il cubito reale che equivaleva a 52 cm e il cubito corto (45 cm).
I medici egizi si specializzavano in malattie diverse: c’erano medici per gli occhi, per i denti, per la testa, per l’addome. Esaminavano i sintomi, poi individuavano la malattia e infine prescrivevano la cura. Quasi tutti i farmaci erano preparati con erbe, radici, miele, non senza l’aggiunta di formule magiche. Gli interventi chirurgici erano praticati con strumenti raffinati per l’epoca. I malati venivano anestetizzati con un sonnifero ricavato dai semi di papavero.
Papiro Rhind (dettaglio): è il papiro più lungo ad argomento matematico dell’antichità.
Astronomia Gli astronomi egizi avevano inventato il calendario che comprendeva 365 giorni e tre stagioni. Lo studio delle stelle, dei pianeti e della Luna era profondamente legato alla religione. Per esempio, identificavano la stella più luminosa, Sirio, con la dea Sopedet.
Geroglifico egizio che rappresenta un medico.
STUDIO FACILE Attribuisci la conoscenza necessaria a ogni esigenza, scegliendo tra conoscenze matematiche (Ma), mediche (Me), astronomiche (As). 1. Determinare la superficie dei terreni. 2. Imbalsamare i corpi dei defunti. 3. Progettare grandi complessi monumentali. 4. Padroneggiare le piene del Nilo.
Antico oroscopo egizio (dettaglio).
5. Controllare le forze della Natura. 55
NELLA REALTÀ La vita quotidiana nell’antico Egitto La tomba di Kha e Merit Immagina di essere il direttore del museo in cui sono appena arrivati i numerosissimi reperti archeologici della tomba di Kha. Hai a disposizione una sala intera dove collocarli, suddividendoli per genere (per esempio gli oggetti di lavoro di Kha) e per appartenenza (quelli di Kha e quelli di Merit). Come organizzeresti la sala? Aiutati con una piantina e con le indicazioni riportate.
La vita oltre la morte La maschera funeraria di Merit (a sinistra) è stata realizzata con una specie di cartapesta e decorata con pietre dure e vetro. Proteggeva il capo e parte del petto della mummia e, secondo quanto riportato nel Libro dei Morti, le avrebbe restituito la vista. Il marito Kha, invece, non ha la maschera ma il sarcofago intermedio (a destra).
56
Nel 1906 un archeologo italian o, Ernesto Schiaparelli, scavan do nel sito di Deir el-Medina, vic ino a Luxor, fece una scoperta sensazionale: la tomba praticamente intatta di una coppia di egizi vissuti nel XIV secolo a.C., cioè Kha, un capo architetto al servizio di un faraone durant e il Nuovo Regno, e la moglie Me rit. Oggi questa tomba è ricostr uita per intero e visitabile al Muse o Egizio di Torino.
La cura del corpo Sono tantissimi gli oggetti ritrovati nella tomba che Merit utilizzava per la cura della propria persona. Tra questi un cofanetto da toeletta integro, contenente cosmetici, olii profumati, un tubetto per il kohl, cioè un impasto per truccare gli occhi, con il suo bastoncino applicatore.
L’alimentazione La ricchissima dispensa per l’aldilà della coppia era costituita da coppe e piatti colmi di semi, forme di pane, pesci e carni essicate immagazzinati dentro anfore e vasi sigillati, frutti, bottiglie e giare per liquidi (birra, vino, latte, acqua).
Il tempo libero Oltre a moltissimi strumenti di lavoro di Kha (cubiti, una tavolozza da pittore, cannucce per scrivere) nella tomba è stato ritrovato un gioco del senet con le rispettive pedine: nell’aldilà era previsto che oltre a lavorare ci si potesse concedere qualche ora di svago.
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; senso di iniziativa e imprenditorialità.
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Linee del tempo età del bronzo 3600 a.C.
3400 a.C.
3200 a.C.
3000 a.C.
2800 a.C.
2600 a.C.
2400 a.C.
2200 a.C.
2000 a.C.
1800 a.C.
1600
SUMERI
ITTITI
3300 a.C.
2190 a.C.
ALTO E BASSO EGITTO
3600 a.C.
3400 a.C.
3200 a.C.
ANTICO REGNO
3000 a.C.
Mar Mediterraneo
2600 a.C.
2400 a.C.
2200 a.C.
Eufrate
Sinai BASSO EGITTO
Palestina
Tigri
Nilo
Menfi
Sinai
o
oss rR
Nubia
Nubia ANTICO REGNO
Tigri
Nilo
o
oss rR
Penisola arabica
Eufrate
Ma
Sahara
Ma
ALTO EGITTO
58
2000 a.C.
Mar Mediterraneo Palestina
Sahara
2800 a.C.
MEDIO REGNO
Penisola arabica
1800 a.C.
1600
Gli Egizi età del ferro a.C.
1600 a.C.
1400 a.C.
1200 a.C.
1000 a.C.
800 a.C.
1100 a.C.
600 a.C.
400 a.C.
200 a.C.
anno 0
200 d.C.
562 a.C.
I IMPERO BABILONESE
II IMPERO BABILONESE ASSIRI
1550 a.C.
663 a.C.
NUOVO REGNO
a.C.
1600 a.C.
1400 a.C.
30 a.C.
DECADENZA
1200 a.C.
1000 a.C.
800 a.C.
Mar Mediterraneo
600 a.C.
400 a.C.
200 a.C.
Eufrate
Sinai
Menfi
Palestina Giza Sinai Menfi
Tigri
Nilo
Eufrate
Tigri
Nilo Penisola arabica
o
Abu Simbel
oss rR
o
oss rR
Tebe Luxor
Penisola arabica
Ma
Sahara
Ma
Tebe
Nubia MEDIO REGNO
200 d.C.
Mar Mediterraneo Palestina
Sahara
anno 0
Nubia
NUOVO REGNO
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IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE • Opere monumentali: piramidi, templi • Scrittura geroglifica • Conoscenze di matematica, astronomia, medicina
RELIGIONE Politeisti. Gli dei erano zoomorfi. Imbalsamazione dei defunti e costruzione di tombe monumentali.
LUOGO Nella valle del Nilo, a Menfi, a Tebe e nei centri urbani più importanti.
Egizi
ORGANIZZAZIONE SOCIALE È un sistema sociale chiuso: • il faraone • i funzionari e i sacerdoti • il visir • gli scribi • gli ufficiali dell’esercito • gli artigiani e i commercianti • i contadini e gli operai • gli schiavi
TEMPO Dal 3000 al 31 a.C.
ATTIVITÀ UMANE • Agricoltura e allevamento • Controllo delle acque • Artigianato e commercio • Costruzione di grandi opere
ATTIVA LE COMPETENZE
Sinai
o sic
r Pe
Nilo Valle dei Re
Tigri Eufrate Mesopotamia
Palestina
Sahara
Penisola arabica
Ma oss rR
Antico Regno: dal .......... al .......... Medio Regno: dal .......... al .......... Massima espansione del Nuovo Regno: dal .......... al ...........
Mar Mediterraneo
G.
1 Colora il territorio nel quale si è sviluppata la civiltà egizia rispettando la legenda. Poi indica gli anni di ciascun periodo.
o
Nubia Nilo
Autovalutazione
60
Dopo aver ripetuto la mappa con parole tue, indica con una X le frasi con cui ti trovi d’accordo: Tenere davanti la mappa mi aiuta nell’esposizione. Tenere davanti la mappa mi mette in difficoltà durante l’esposizione. Mi trovo meglio a ripetere da solo. Mi trovo meglio a ripetere con un compagno.
Le civiltà dei fiumi 2 Leggi le seguenti frasi tratte da antichi documenti egizi e scrivi a quali classi sociali si riferiscono. gli non lavora. Non c’è niente di meglio della scrittura: non •E sarai mai bastonato e diventerai un uomo importante.
..................................................
uando i funzionari vengono per stabilire la tassa del raccolto •Q e i serpenti gli hanno portato via la metà del grano, egli non potrà dare quello che deve per i buoi presi in prestito.
..................................................
ssi godono di privilegi; per loro vengono cotti pani sacri •E e ciascuno riceve ogni giorno una grande quantità di carne e vino.
..................................................
ei, io sono il figlio vostro, creato dalle vostre due braccia. •D Voi avete fatto di me la perfezione sulla Terra.
..................................................
3 Completa la tabella. Dove scrivevano?
Quale strumento usavano?
In quali occasioni scrivevano?
Sumeri
...................................................
...................................................
...................................................
Egizi
...................................................
...................................................
...................................................
La sfida
4 Ahmes fu un copista che scrisse uno dei più importanti documenti matematici egizi: un papiro risalente al 1650 a.C., che oggi si trova al British Museum di Londra e che contiene circa un’ottantina di problemi. Uno di questi è il problema dei “sette gatti”: In una proprietà ci sono 7 case. In ogni casa ci sono 7 gatti. Ogni gatto acchiappa 7 topi. Ogni topo mangia 7 spighe. Ogni spiga dà 7 heqat di grano. Quante cose ci sono in tutto in questa storia? L’heqat era un’unità di misura pari a circa 4,785 litri.
7
case gatti topi
343
spighe di grano heqat di grano totale
16807 19607
Completa la tabella secondo il problema.
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; competenza matematica.
61
GLI EBREI OGGI
Gli Ebrei oggi vivono principalmente nello Stato d’Israele, una sottile striscia tra Africa e Asia. È il più piccolo Stato al mondo a essere bagnato da un mare (Mediterraneo) e da un oceano (Indiano), anche se per soli 12 km.
Sidone
IERI
Fenicia Tiro
Terra di Canaan
Damasco
REGNO DI DAVID REGNO DI ISRAELE
(nel 933 a.C. alla morte di Salomone)
Lago di Tiberiade
REGNO DI GIUDA
(nel 933 a.C. alla morte di Salomone)
Mar Mediterraneo Giordano Gerico Gerusalemme Mar Morto
Deserto Siriaco
Egitto Nilo
62
Sinai
Arabia
Uno Stato giovane Anche se la pianificazione di uno Stato israeliano era iniziata molti anni prima, Israele fu istituito solo nel 1948, alla fine della seconda guerra mondiale. Il territorio era però già occupato dagli Arabi, che vivevano nella zona della Palestina e che si sono visti obbligati a cederne parte agli Ebrei. Lo Stato di Palestina fu proclamato, invece, nel 1988 e poi dichiarato ufficiale nel 2012 dall’ONU. Esso è riconosciuto dalla maggioranza dei Paesi del mondo.
Una convivenza difficile La convivenza tra Ebrei e Arabi è risultata da sempre difficile. Da molti anni è in atto un conflitto non ancora risolto, poiché Israele non riconosce come ufficiale lo Stato di Palestina e ne occupa militarmente alcuni territori. I processi di pace che dovrebbero portare al riconoscimento reciproco dei due Stati sono ancora lontani dal realizzarsi. Anche Gerusalemme, considerata storicamente la “città santa” per ebrei, musulmani e cristiani, è oggetto di contesa: Israele
Viene fondato il Regno d’Israele, governato dal re Saul. Il suo successore, David, ingrandisce il regno e sceglie come capitale Gerusalemme. Nel 933, alla morte del re Salomone, figlio di David, il regno si divide in due (Regno di Israele e Regno di Giuda), indebolendosi.
Da alcune tribù di pastori nomadi che sostavano in Mesopotamia si stacca il patriarca Abramo che, con tutta la sua gente, giunge nella Terra di Canaan (l’attuale Palestina).
1800 a.C.
1700 a.C.
Le 12 tribù in cui si era organizzato il popolo di Abramo sono costrette a lasciare il territorio divenuto improduttivo in seguito a una terribile carestia. Iniziano una lunga migrazione che li porta anche in Egitto.
reclama l’intera città come capitale, mentre i palestinesi ne rivendicano almeno una parte (Gerusalemme est). Dal 2012 la Palestina è entrata ufficialmente nell’ONU come “Stato osservatore”, l’unico insieme a Città del Vaticano. Gli Stati osservatori non possono votare o proporre risoluzioni, ma possono partecipare alle attività dell’organizzazione. Ciò dovrebbe rappresentare un passo verso la ripresa di un possibile dialogo internazionale per risolvere i conflitti.
1250 a.C.
1000 a.C.
lnizialmente accolti con favore dagli Egizi, gli Ebrei vengono in seguito perseguitati finché Mosè non li libera, dando inizio all’esodo: dall’Egitto si muovono di nuovo verso la Terra di Canaan.
63 a.C.
anno 0
Il territorio, al centro delle vie commerciali, fa gola ad Assiri e Babilonesi che lo conquistano. Dopo lunghi secoli di lotte, viene definitivamente conquistato dai Romani, nel 63 a.C., che danno inizio alla diaspora degli Ebrei, cioè all’abbandono della loro terra e alla loro dispersione in tutto il mondo.
63
STORIA
I simboli della religione ebraica 1 La Torah, la
Legge, cioè il rotolo con i fondamenti dell’ebraismo e i cinque libri della Bibbia.
2 La menorah, cioè il candelabro a sette braccia, che simboleggiano i sette giorni della Creazione.
3 La stella
di David, le cui sei punte rappresentano l’unione del Cielo con la Terra.
4 Lo shofar,
cioè un corno di montone che veniva suonato durante alcune cerimonie.
64
Un solo popolo, un solo dio In mezzo alle gravi difficoltà date dagli spostamenti continui e dall’instabilità geografica, gli Ebrei sono riusciti a conservare un senso profondo della loro identità. Il legame che li ha tenuti uniti è sicuramente la religione, l’unica monoteista del mondo antico. Gli Ebrei credevano cioè nell’esistenza di un unico dio, Javhè, creatore del mondo e protettore non di una singola città, ma di un intero popolo.
Il testo sacro La storia degli Ebrei è raccontata nella Bibbia, una fonte molto importante per gli storici: oltre a essere considerato il testo sacro di questo popolo, è anche l’unica testimonianza scritta che conosciamo riguardo a una popolazione nomade. Non è un libro di storia, ma un testo religioso, in cui si mescolano diversi elementi letterari. I primi cinque libri, detti Torah, contengono le leggi dettate da Jahvè e sono il fondamento della religione ebraica. Secondo la Bibbia, Jahvè strinse con Abramo un patto: Jahvè chiese ai suoi fedeli di non adorare altri dei, di rifiutare l’idolatria, cioè l’adorazione di immagini o rappresentazioni divine, di credere in lui nonostante non abbia aspetto umano né incarni nessun elemento naturale e quindi non possa essere visibile dall’occhio umano.
La società ebraica Sin dalle origini, alla base dell’organizzazione sociale delle tribù ebraiche c’era la famiglia patriarcale, formata da genitori, figli, zii, nipoti, cugini, guidata da un capo, detto appunto “patriarca”. Durante il regno la società era divisa in due classi: gli eguali, uomini liberi che godevano di tutti i diritti, e gli schiavi, sottomessi ai padroni e a cui toccavano i lavori più duri. Vi erano poi gli stranieri, che venivano guardati con diffidenza e avevano diverse limitazioni (non potevano partecipare al culto religioso, non potevano avere schiavi). Il re riceveva direttamente da Dio l’incarico di governare.
Gli Ebrei
Gerusalemme: una città unica al mondo Capitale dell’odierno Stato d’Israele, Gerusalemme ha una storia millenaria intessuta di guerra e pace, distruzioni e ricostruzioni. La città vecchia, circondata da poderose mura, racchiude i luoghi sacri per Ebrei, cristiani e musulmani.
Le civiltà dei fiumi
NELLA REALTÀ Cerca su Internet una mappa di Gerusalemme. Individua i monumenti citati e i confini dei tre quartieri. Prepara una breve presentazione (cartellone, Powerpoint o altro) da illustrare ai tuoi compagni sulla città. Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
Nel cuore del quartiere cristiano si trova la basilica del Santo Sepolcro, fatta costruire dall’imperatore Costantino nel IV secolo d.C., quando ai cristiani venne concessa la libertà di culto: si tratta di un edificio imponente che ingloba sia il luogo in cui Gesù fu crocifisso sia un’antica cava di pietra, dove si trovava il sepolcro in cui fu deposto il suo corpo.
Il quartiere ebraico si trova nella zona più recente della città ed è abitato esclusivamente dagli Ebrei. Qui c’è il Muro del Pianto, il simbolo più sacro dell’Ebraismo: è ciò che resta del Tempio fatto costruire da re Salomone e distrutto nel 70 d.C. dai Romani. Ancora oggi gli Ebrei si raccolgono qui per pregare: a differenza di altri muri della storia, questo è un muro che non divide un popolo, ma lo unisce.
Il quartiere più popolato è quello musulmano. Gerusalemme divenne città santa anche per l’Islam a partire dal VII secolo d.C., quando fu conquistata per la prima volta dagli Arabi. Sul Monte del Tempio nel 674 d.C. fu costruita la Moschea al-Aqsa e, qualche anno dopo, quella di Omar. Le due moschee sono considerate tra i luoghi più sacri per l’Islam, poiché, secondo la tradizione, Maometto iniziò da qui la sua ascesa al cielo per giungere fino ad Allah.
65
SPECIALE
CITTADINANZA
La Giornata della Memoria
Il campo di concentramento di Birkenau, con la rampa dei treni su cui arrivavano direttamente i deportati.
La storia di questo popolo si presenta con caratteristiche particolari. Esso era (ed in parte è tuttora) depositario di un legame interno molto forte, di natura religiosa e tradizionale; di conseguenza, a dispetto della sua inferiorità numerica e militare, si oppose con disperato valore alla conquista da parte dei Romani, e fu sconfitto, deportato e disperso, ma quel legame sopravvisse. Primo Levi Primo Levi, uno degli scrittori italiani più autorevoli del secolo scorso, fu tra i deportati nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1943 perché ebreo. Fu un importante testimone della Shoah.
La stella di David fu utilizzata dai nazisti per identificare gli Ebrei, costretti a portarla addosso, cucita ai vestiti o su una fascia attorno al braccio.
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L’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, con la scritta “Arbeit macht frei”, che vuol dire “Il lavoro rende liberi”.
Dopo la sottomissione da parte dei Romani, nel 63 a.C., gli Ebrei furono costretti alla diaspora: per buona parte della storia a seguire, hanno vissuto dispersi tra le altre genti, in terre con culture, lingue, fedi religiose diverse dalle loro. In questa situazione hanno continuato, però, a mantenere vivo il senso profondo della propria identità, custodendo le proprie credenze religiose, culturali, di vita quotidiana. Forse proprio per questo molto spesso sono stati visti, nel corso della storia, con sospetto e discriminati, in quanto considerati “diversi” e poco “assimilabili” ai popoli tra cui vivevano. In alcune città europee, nel corso del Quattrocento, gli Ebrei furono confinati e costretti a vivere in quartieri, chiamati ghetti, riservati solo a loro. In Europa, durante la seconda guerra mondiale, subirono la discriminazione più atroce: nel 1933 il regime nazista in Germania, e successivamente quello fascista in Italia emanarono le leggi razziali antisemite, con l’attuazione delle quali gli Ebrei non ebbero più diritti: tra i tanti divieti, non poterono più lavorare, andare a scuola, o addirittura entrare nei negozi.
A Gerusalemme si trova il museo Yad Vashem dove si custodiscono migliaia di documenti e oggetti che testimoniano lo sterminio nazista in Europa.
Le leggi razziali furono l’inizio di un processo di progressiva emarginazione degli Ebrei dalla società che culminò nello sterminio: dai ghetti intere famiglie ebraiche - uomini, donne, anziani, bambini furono prese e deportate in campi di concentramento. Qui chi aveva doti fisiche più forti veniva temporaneamente salvato e messo ai lavori forzati; chi era più debole veniva inviato direttamente verso la meta cui tutti i deportati erano infine destinati: la camera a gas. Nei campi di concentramento furono uccisi 6 milioni di Ebrei. Fu un vero genocidio che gli Ebrei chiamano “Shoah” (termine utilizzato nella Bibbia con il significato di “tempesta devastante”) e che da allora ha cambiato il volto dell’Europa (e del mondo). Ogni 27 gennaio la Giornata della Memoria commemora tutte le vittime dello sterminio attuato dalla Germania nazista e dai suoi alleati ai danni di un intero popolo.
Alla Shoah sono stati dedicati romanzi, poesie, fumetti. L’opera più famosa, che è diventata anche una rappresentazione teatrale, è il Diario di Anne Frank, una ragazzina ebrea. A 13 anni iniziò a documentare la clandestinità in cui lei e la sua famiglia si erano rifugiati fino alla deportazione ad Auschwitz, nel 1944. Il diario fu pubblicato postumo dal padre, uno dei pochi della famiglia sopravvissuti alla Shoah.
Eserciziario
p. 27
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IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE • Bibbia • Simboli (menorah, stella di David) • Resti del tempio del re Salomone a Gerusalemme (Muro del Pianto)
RELIGIONE • Monoteista • Testo sacro (Bibbia) • Divieto di rappresentare Dio con immagini
LUOGO Dalla Mesopotamia alla Terra di Canaan (oggi Palestina). TEMPO Dal 2000 al 63 a.C. ATTIVITÀ UMANE • Pastorizia • Agricoltura • Artigianato • Commercio
Ebrei
ORGANIZZAZIONE SOCIALE All’origine: Durante i regni: • genitore (patriarca) • re • eguali • figli • schiavi • nipoti • stranieri
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Osserva la cartina e completa la legenda con le date relative alle diverse migrazioni degli Ebrei. Manca anche lo spostamento della prima migrazione: cercalo sulla cartina e scrivilo nella legenda. Dalla.................................................... alla ..................................................... (......................... a.C.) Dalla Terra di Canaan all’Egitto (......................... a.C.) Dall’Egitto alla Terra di Canaan (......................... a.C.)
Mar Biblo Mediterraneo Sidone Tiro Terra di Canaan
Damasco
Mesopotamia
Tigri Gerico Babilonia Gerusalemme Eufrate Ur
Egitto
Penisola arabica Nilo
Autovalutazione 68
V aluta la tua esposizione dopo aver ripetuto la mappa: Ho difficoltà a usare frasi intere. Riesco a usare solo poche parole. Riesco a usare frasi intere. Riesco a esprimermi in maniera sicura e precisa.
Le civiltà dei fiumi 2 Leggi il brano tratto da un documento storico e trascrivi nella tabella somiglianze e differenze tra Ebrei ed Egizi.
Secondo l’uso egizio, gli Ebrei non ardono le loro salme, ma le sotterrano. Come gli Egizi hanno cura dei cadaveri e credono nell’oltretomba, ma diversamente pensano sulle cose celesti. Gli Egizi fanno oggetto del loro culto un gran numero di dei e l’immagine che essi medesimi ne costruiscono; gli Ebrei, invece, non vedono dio, e un solo dio, se non col pensiero: profanazione è per essi ritrarre l’immagine divina in figura umana visto che stimano il proprio dio come sommo ed eterno, non rappresentabile, non destinato alla morte. Non dunque statue nelle loro città e nei loro templi, né per omaggio ai loro re. SOMIGLIANZE
DIFFERENZE
EBREI
................................................................................. ................................................................................. ................................................................................. .................................................................................
EGIZI
................................................................................. ................................................................................. ................................................................................. .................................................................................
3 Osserva l’immagine che rappresenta un gruppo di Ebrei fatti prigionieri e deportati a Babilonia, poi rispondi alle domande. a. Q uali mezzi di trasporto sono rappresentati nell’immagine? b. Q uali animali trainavano i carri e trasportavano le merci delle carovane? Perché non ci sono dei cavalli? c. L ’utilizzo di questi animali ti aiuta a capire che tipo di paesaggio possono avere attraversato i due popoli durante la deportazione? In che modo? La sfida
4 Il re Salomone fu un re che governò per 40 anni il regno d’Israele, mostrando di essere sapiente, giudizioso e intelligente. Molte sono le parole di saggezza che gli appartengono. Scegli una delle sue seguenti frasi e spiegane il significato. • Per difetto di buon governo il popolo decade, la riuscita sta in molti consiglieri. • Chi chiude un occhio causa dolore. Chi affronta a viso aperto procura pace.
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
69
GLI INDI
STORIA
OGGI
Il territorio degli Indi è oggi diviso geograficamente tra India e Pakistan. Il fiume Indo è uno dei più importanti corsi d’acqua asiatici, che nasce dall’imponente catena montuosa dell’Himalaya.
Altopiano del Tibet
IERI Indo
Harappa
Mohenjo-daro
Himalaya CINA Gange
Penisola del Deccan Mar Arabico Oceano Indiano
CIVILTÀ DELL’INDO
70
I Sumeri
Il subcontinente indiano La catena dell’Himalaya costituisce, in geografia, una sorta di confine naturale che separa la penisola sottostante dal resto dell’Asia. I geografi chiamano questa vasta porzione di territorio “subcontinente indiano”. Comprende sette stati (tra cui l’India) e si estende per oltre 4 milioni di km2. È popolato da quasi 2 miliardi di persone (di cui 1 miliardo e 200 milioni solo in India): questo fa sì che al suo interno vi siano caratteristiche umane (lingue, religioni, etnie) molto differenziate tra loro.
Tra tecnologia... L’India è il secondo Paese più popoloso del mondo, dopo la Cina. Il suo sviluppo economico, raggiunto negli ultimi vent’anni, si deve proprio a questa importante presenza umana: un numero elevato di persone è impiegato nel settore agricolo e, ultimamente, nel secondario e nel terziario, dove l’informatica, le nuove tecnologie e persino il cinema (con Bollywood) sono diventate industrie fiorenti.
...e povertà
Molte persone, però, vivono ancora nell’indigenza. La crescita economica ha creato un forte dislivello tra la popolazione, con il 33% circa di persone che vivono sotto la soglia minima di povertà. La mancanza di lavoro e la migrazione dai villaggi alle metropoli hanno sviluppato
Si sviluppano i primi insediamenti sulle sponde dell’Indo. In origine gli Indi erano cacciatori nomadi. Col tempo impararono a sfruttare le vallate intorno al fiume, coltivandole con orzo, grano e cotone.
3500 a.C.
Le civiltà dei fiumi
il fenomeno dello sfruttamento minorile: il lavoro viene svolto da minori al di sotto dell’età minima stabilita per legge. Le famiglie in difficoltà sono costrette a cedere i propri figli come lavoranti o ad abbandonarli incrementando così il numero dei bambini di strada.
La civiltà degli Indi finisce. Le cause sono ancora sconosciute: o vi fu una catastrofe naturale, oppure gli Indi vennero sottomessi dagli Arii, una popolazione nomade proveniente dal nord dell’India.
2500 a.C.
1500 a.C.
anno 0
I villaggi si ingrandiscono e diventano vere e proprie città che arrivano a contenere migliaia di abitanti. Qui si sviluppa un fiorente artigianato: si lavora il cotone, il legno, le pietre preziose, la terracotta e i metalli. I prodotti vengono scambiati con altri popoli della Mesopotamia.
71
STORIA
Città pianificate Gli originari villaggi della valle dell’Indo divennero città vere e proprie intorno al 2500 a.C. Le più importanti furono Mohenjo-daro e Harappa, che comunicavano tra loro per via fluviale. Gli abitanti divennero presto abili costruttori di dighe dato che una volta all’anno dovevano far fronte al monsone, un vento portatore di pioggie che, se da un lato rendeva fertile il terreno, dall’altro costituiva una costante causa di inondazioni.
Mohenjo-daro, il cui sito fu scoperto tra il 1922 e il 1927, era situata sulla riva destra del fiume Indo, nell’attuale Pakistan. La città era divisa in due parti: una “città alta” costruita su una collina artificiale e una “bassa”.
La città alta era separata dal resto delle abitazioni da mura solidissime, spesse oltre quattro metri. Probabilmente era il luogo del potere politico e religioso ma non è stata rinvenuta alcuna struttura paragonabile a un palazzo reale e neppure tracce di attività militari.
La “città bassa” era attraversata da vie rettilinee che si incrociavano ad angolo retto ed erano orientate in modo tale che i venti predominanti durante l’anno assicurassero la loro pulizia.
Le case erano in mattoni e legno, a più piani, con muri spessi e scalinate interne, e ognuna di esse aveva, nel cortile, un pozzo e un locale da bagno. C’erano anche botteghe di artigiani e officine.
72
A fianco di ogni strada correva un sistema di scolo per le acque sporche che provenivano dalle case, una sorta di antenato delle moderne fognature.
Gli Indi
Le civiltà dei fiumi
A circa 550 km da Mohenjo-Daro sorgeva la città di Harappa che prese il nome dall’archeologo indiano Daya Harappa, scopritore del sito.
I reperti archeologici fanno supporre che ad Harappa, come in altre città degli Indi, non ci fosse un’organizzazione sociale divisa per classi: l’assenza di templi, di palazzi imponenti, e, al contrario, la presenza di case ben organizzate hanno portato gli storici a ipotizzare che i 35 000 abitanti di questa città fossero mercanti, artigiani e contadini.
Le possenti mura di mattone che la circondavano servivano da difesa, non tanto dai nemici quanto dalle piene del fiume.
Ad Harappa sono stati ritrovati numerosi sigilli utilizzati dai mercanti per segnare le merci. Su di essi erano riportate incisioni di tori, unicorni o tigri, e segni pittografici che rappresentano la prima scrittura indiana, non ancora decifrata.
CON GLI ALTRI
Gli Arii L’invasione degli Arii, avvenuta nel 1500 a.C., cambiò radicalmente l’organizzazione sociale della civiltà indiana. Gli Arii erano guidati da capi militari detti raja ed erano divisi in caste, cioè classi sociali chiuse. Le principali erano quattro: i brahamani, cioè i sacerdoti; gli ksatriya, i nobili guerrieri; i vaisya ovvero contadini, artigiani, commercianti; gli shudra, cioè i servi addetti ai lavori più umili. Infine c’erano i paria, cioè gli schiavi e i prigionieri di guerra. Le loro credenze religiose, prima tramandate solo oralmente, vennero trascritte nei Veda, quattro libri sacri. Eserciziario
p. 28
Leggi con un compagno le informazioni su Mohenjodaro e su Harappa. Costruite insieme una tabella in cui riassumete le somiglianze e le differenze tra le due città. Autovalutazione Rifletto sul lavoro: È stato utile lavorare con un compagno? Hai accettato il suo aiuto? E tu sei stato di aiuto a lui? 73
I CINESI
STORIA
OGGI
La Cina è un grande Stato dell’Asia, il terzo al mondo per estensione del territorio. La parte occidentale è montuosa e poco abitata. La parte orientale comprende le pianure alluvionali tra il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro.
Steppa del Kirghisi
IERI
Deserto del Gobi
Altopiano del Tibet Himalaya Indo
Fiume Giallo
Fiume Azzurro
Mar Giallo
Mar Cinese
Gange
Oceano Pacifico CIVILTÀ CINESE
74
I Sumeri
Una metropoli
Record di popolazione
Disparità economiche
Con il suo miliardo e quattrocento milioni di persone la Cina è lo Stato più popoloso del mondo. La popolazione è però distribuita in modo irregolare: su un così vasto territorio con una varietà di ambienti così diversificati, le zone più abitate sono quelle orientali, vicino alla costa, nei pressi delle città importanti costruite nelle grandi pianure.
Un territorio così esteso e con un alto numero di abitanti presenta forti divari, soprattutto per quanto riguarda il sistema economico e sociale. La Cina ha conosciuto negli anni un periodo di grande sviluppo industriale e oggi è la seconda potenza economica mondiale. Nonostante ciò persistono forme di economia arretrate, nei villaggi e nelle campagne, dove l’agricoltura viene praticata con mezzi ancora antiquati. A causa di questo sviluppo rallentato rispetto alle zone più industrializzate, molti contadini da diversi decenni a questa parte hanno abbandonato le terre e si sono trasferiti nelle grandi città, dove lavorano come operai (mingong = contadini-operai) molto spesso in condizioni difficili e pesanti.
I villaggi che esistevano da circa 2000 anni nelle valli tra Fiume Giallo e Fiume Azzurro si trasformano in piccole città governate da guerrieri-sacerdoti.
2500 a.C.
La prima civiltà cinese storicamente documentata è quella della dinastia Shang, durante la quale vi fu un particolare sviluppo della tecnologia, dell’arte e della scrittura.
1750 a.C.
Inizia la dinastia Zhou, durante la quale nascono importanti dottrine religiose: il taoismo e il confucianesimo.
1450 a.C.
Le civiltà dei fiumi
La maggior parte delle città cinesi vanta un glorioso passato che però non frena lo sviluppo verso il futuro, come testimonia l’aspetto sempre in evoluzione di Shanghai.
Shi Huangdi, della dinastia dei Qin, unifica il territorio e si proclama primo imperatore. La Cina rimane un impero fino al 1912, quando, in seguito a un lungo periodo di ribellioni interne, viene dichiarata Repubblica.
256 a.C.
221 a.C.
anno 0
Numerosi Stati, dopo un lungo periodo di lotte interne, proclamano la propria indipendenza.
75
STORIA
L’organizzazione sociale La società cinese era governata da un re guerriero (wang), capo dell’esercito e primo sacerdote, che viveva con la famiglia reale separato dal resto del popolo.
I funzionari, chiamati mandarini, aiutavano il re nell’amministrazione del regno. Sapevano scrivere e comunicavano al popolo le decisioni prese dal re.
I sacerdoti praticavano i sacrifici e i riti religiosi per le numerose divinità e per gli antenati, venerati dal popolo.
I guerrieri utilizzavano carri da guerra con i quali erano in grado di muoversi rapidamente.
Gli artigiani lavoravano il bronzo (per armi, utensili e oggetti per il culto religioso), la seta, la giada e la ceramica rossa (o terracotta) utilizzata anche per il famoso esercito.
I mercanti, ricchi e indipendenti, percorrevano le vie carovaniere, attraversando tutto il territorio cinese. Vendevano seta e altre merci preziose. Furono tra i primi a usare le monete.
STUDIO FACILE
I contadini coltivavano orzo, miglio, soia e riso; allevavano maiali, buoi, bufali asiatici. Un mese all’anno, dovevano lavorare per costruire opere utili a tutta la comunità.
Sai che ci sono state anche donne cinesi guerriere e imperatrici? Cerca informazioni con i compagni e l’insegnante poi parlane in classe.
76
Eserciziario
p. 29
Atlante
pp. 66-67
I Cinesi
Le civiltà dei fiumi
Un popolo di grandi inventori La storia del popolo cinese fu segnata da innumerevoli invenzioni che hanno cambiato la storia dell’umanità.
La prima bussola era costituita da una ciotola d’acqua con un ago magnetizzato a forma di pesce che galleggiava e indicava il Nord. Inizialmente adottata come gioco e momento di attrazione durante gli spettacoli, solo in seguito fu utilizzata per la navigazione.
Il primo sismografo era un grande vaso di bronzo rotondo, dalla cui circonferenza sporgevano 8 piccole teste di drago che tenevano in bocca 8 palline metalliche. A ogni scossa i draghi colpiti da un pendolo facevano cadere le palline dentro a 8 rane di bronzo, che davano così l’allarme.
Il primo foglio di carta fu fabbricato triturando stracci di seta, vecchie reti da pesca e corteccia di gelso, in vasche piene di acqua. Una volta passata al setaccio la poltiglia ottenuta, sul fondo si formava un foglio umido che veniva staccato, pressato e asciugato.
STUDIO FACILE La medicina cinese è il più antico sistema medico conosciuto. I primi rimedi che i cinesi inventarono furono la fitoterapia (la cura a base di piante medicinali) e l’agopuntura (terapia che consiste nel posizionare aghi in punti precisi del corpo).
La polvere nera è una miscela di sostanze minerali che, se entra a contatto con una fiamma, esplode. Nell’antica Cina veniva pressata dentro a canne di bambù ed era utilizzata per i fuochi d’artificio. Solo successivamente fu impiegata come polvere da sparo.
Quattro delle invenzioni riportate sopra oggi hanno subito trasformazioni notevoli o applicazioni diverse. Cerca immagini relative a strumenti moderni che derivano dalle invenzioni dell’antica Cina. 77
IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE • Necropoli • Scrittura (ancora non decifrata) • Sigilli
LUOGO Sulle rive pianeggianti dell’Indo.
Indi RELIGIONE Molte credenze religiose, prima tramandate oralmente poi scritte nei Veda.
EREDITÀ STORICHE • Scrittura ideografica • Molte invenzioni tra cui: carta, seta, bussola, polvere nera • Medicina cinese: fitoterapia, agopuntura
RELIGIONE Adoravano: • molte divinità • gli antenati
ORGANIZZAZIONE SOCIALE • Contadini • Artigiani • Commercianti Dopo il 1500 a.C., con gli Arii, le caste sostituirono le antiche classi sociali.
LUOGO Nelle valli tra il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro.
Cinesi ORGANIZZAZIONE SOCIALE Rigida e chiusa: • re-guerriero (wang) • funzionari (mandarini) • guerrieri • sacerdoti • artigiani • mercanti • contadini
TEMPO Dal 3500 al 1500 a.C.
ATTIVITÀ UMANE • Costruzione di dighe e canali • Agricoltura (orzo, grano, cotone) • Artigianato (legno, terracotta, metalli) • Commercio (via terra e via fiume)
TEMPO Dal 4000 a.C. a oggi (nel 1912 fine dell’impero)
ATTIVITÀ UMANE • Agricoltura (orzo, miglio, soia, riso) • Allevamento (maiali, buoi, bufali asiatici, bachi da seta) • Artigianato (bronzo, giada, terracotta, seta) • Commercio (percorsero le vie carovaniere e usarono le prime monete)
Autovalutazione
78
Valuta la tua esposizione, segnando con una X le frasi con cui ti trovi d’accordo. H o messo in relazione i vari concetti della mappa. H o spiegato con chiarezza solo alcune sezioni della mappa e non altre. N on sono riuscito a spiegare il significato di alcuni termini presenti nella mappa.
Le civiltà dei fiumi
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Indica con una X se le frasi sono vere (V) o false (F). a. Mohenjo-daro fu un importante re della civiltà degli Indi. b. I Cinesi non commerciarono per mancanza di mezzi di trasporto. c. La dinastia degli Shang favorì lo sviluppo dell’arte e della tecnica. d. Gli Indi utilizzavano i sigilli per segnare le merci. e. I Cinesi erano ottimi allevatori e agricoltori, oltre che inventori. f. Sia gli Indi sia i Cinesi lavoravano la terracotta. g. A capo della società indiana ci fu sempre il re-guerriero.
V V V V V V V
F F F F F F F
2 Riscrivi correttamente le affermazioni sbagliate. a. Entrambe le civiltà adoravano gli antenati. .................................................................................................................................................................. b. I Veda sono testi sacri dei Cinesi. .................................................................................................................................................................. c. Le scritture degli Indi sono state decifrate e sono strettamente legate alla religione. .................................................................................................................................................................. d. L a società dei Cinesi non era chiusa né rigidamente vincolata alle varie classi. .................................................................................................................................................................. La sfida
3 Il disegno che vedi a destra, secondo un’antica leggenda cinese, fu copiato dall’imperatore Yu mentre osservava il guscio di una tartaruga sacra. In realtà i cerchi bianchi e rossi, se contati, rappresentano dei numeri. Nacquero così, più di 3000 anni fa, i quadrati magici, considerati dai Cinesi il simbolo dell’ordine universale.
Per costruire un quadrato magico puoi disporre qualsiasi numero intero da 1 in poi su una griglia di quante caselle vuoi in modo tale che la somma dei numeri di ogni riga, di ogni colonna e di ogni diagonale sia sempre la stessa. Il numero di righe (e di colonne) si chiama ordine del quadrato, mentre la somma di una riga (o colonna o diagonale) si chiama costante magica.
15
15
4
9
2
15
3
5
7
15
8
1
6
15
15
15
15
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; competenza matematica.
15
79
LE CIVILTÀ DEL MARE
Pe n
iso
la
ita
lic
a Grecia
C
I Cretesi erano marinai molto abili. Le loro lunghe navi, costruite in legno di cipresso o di pino, erano veloci e adatte al commercio via mare.
Mar Mediterraneo
Eg
CRETA AFRICA
FENICIA
STUDIO FACILE Osserva la cartina e la linea del tempo, poi rispondi alle domande. • Quali caratteristiche del mar Mediterraneo riesci a ricavare? • Tra la posizione di Creta e quella della Fenicia quale ti sembra più vantaggiosa? • Osservando la linea del tempo, quale tra le due civiltà ti sembra più influente? anno 0
CRETESI
2000 a.C.
1450 a.C.
FENICI
3000 a.C.
80
750 a.C.
Le civiltà del mare
ASIA
CHE COSA SO Mar Nero I Fenici furono un popolo di navigatori, mercanti e costruttori di navi. Sfruttando l’abbondante legno di cedro presente sulle montagne, costruirono navi mercantili e navi da guerra in grado di tenere rotte anche molto lunghe.
Cipro
• Hai letto libri o visto film che parlano delle grandi esplorazioni via mare? • Hai qualche esperienza di orientamento in spazi aperti?
CHE COSA IPOTIZZO • In quali continenti si svilupparono le prime civiltà del mare? • Quali attività potevano svolgere le popolazioni che vivevano sulle coste?
Mesopotamia Tigri Eufrate Palestina
Egitto
Penisola araba
Nilo
IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI i Cretesi e i Fenici, che costruirono la loro ricchezza sul dominio del Mediterraneo. Atlante
pp. 68-69
81
STORIA
L’importanza del mare Le coste del Mediterraneo, che videro lo sviluppo dei popoli legati al mare, erano abitate già dai tempi della Preistoria. Qui i territori avevano caratteristiche fisiche molto diverse da quelle delle zone fluviali dove stavano fiorendo la civiltà sumera, quella babilonese e quella assira: le pianure erano scarse o pressoché inesistenti, le coste erano spesso frastagliate con insenature naturali e montagne che in diversi tratti digradavano in prossimità delle spiagge. La scarsità di pianure limitò la pratica dell’agricoltura alle uniche coltivazioni di olivi e viti, che potevano crescere nei terrazzamenti in collina, mentre l’abbondanza di boschi si rivelò un’utile risorsa: con il legname che se ne ricavava, gli uomini cominciarono a costruire imbarcazioni resistenti e adatte alla navigazione in mare. Inizialmente guardato con timore, il mare fu una scoperta graduale: i primi marinai, non fidandosi dell’immensità e dell’imprevedibilità delle acque, navigavano a vista, lungo le coste e solo di giorno. Grazie all’acquisizione di tecniche e mezzi sempre più perfezionati, si spinsero in alto mare, attraversandolo per intero. Il commercio via mare consentì nuovi scambi, nuovi traffici e nuovi rapporti.
82
Eserciziario
p. 34
SPECIALE
CITTADINANZA
Viaggi di fortuna Le stesse zone che un tempo diedero origine alle civiltà del mare sono oggi interessate da un altro tipo di flusso, che sta segnando, quasi sempre con esiti drammatici, la nostra storia. Nei telegiornali ti sarà capitato sicuramente di sentire notizie riguardanti gruppi di persone che, ammassate su barconi di fortuna, attraversano il Mediterraneo in condizioni disperate, partendo dall’Africa o dal Medioriente per raggiungere le nostre coste o quelle della Grecia.
Profughi e migranti
Parole ambigue
Queste persone sono indicate con i termini di profughi o migranti, due parole spesso utilizzate come sinonimi ma che, in realtà, indicano condizioni diverse. Il termine migrante si riferisce a chi decide di spostarsi liberamente dal proprio Paese d’origine per motivi di convenienza personale. Sono persone alla ricerca di migliori condizioni di vita e di prospettive economiche e sociali per sé e per le proprie famiglie. La parola profugo indica invece chi abbandona il proprio Paese spinto da una causa esterna, perché si sente in pericolo a causa della fame, della povertà, della guerra o di altre calamità naturali. Per questo motivo chiede asilo e trova rifugio in uno Stato straniero. La differenza sostanziale è che mentre il migrante può ritornare nella propria nazione in sicurezza, il profugo corre seri rischi.
La confusione nell’uso della terminologia, secondo alcune organizzazioni internazionali come l’ONU, determina incomprensioni e ambiguità: pochi si riferirebbero al medico che si trasferisce da uno Stato a un altro per un avanzamento di carriera con il termine di migrante. La condizione di profugo invece è dettata dalla disperazione e spesso si conclude in modo tragico.
83
I CRETESI
STORIA
OGGI
Creta è una delle numerose isole della Grecia, la maggiore per estensione e la 5a di tutto il Mediterraneo. Il suo territorio è prevalentemente montuoso, con le catene costiere che scendono fin quasi sul mare.
IERI GRECIA
Isole Cicladi
RODI
Vulcano Thera
Santorini Mar Egeo
CRETA
CRETESI
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Cnosso
Mallia
Festo
Mar Mediterraneo
I Sumeri
Le civiltà dei fiumi
Turismo e archeologia
Il mito del Minotauro
Ricca di siti archeologici (tra cui quello che ospita il palazzo di Cnosso) e dotata di un notevole patrimonio naturalistico, Creta ha fondato la sua economia quasi esclusivamente sul turismo, che ancora oggi assicura una risorsa importantissima per un Paese gravemente colpito da una crisi senza precedenti.
Il Palazzo di Cnosso è legato al mito del Minotauro: Minosse fece rinchiudere al suo interno un mostro con la testa di toro e il corpo di uomo, che si nutriva di carne umana. Creta ogni anno chiedeva al resto della Grecia sette fanciulli e sette fanciulle come tributo per saziare il mostro. Teseo, principe greco, per liberare il suo regno dal pesante sacrificio, si offrì di partire per uccidere il Minotauro. Dopo aver compiuto la missione, Teseo riuscì a uscire dal labirinto grazie al filo che Arianna, figlia di Minosse, gli donò. Quando tornò in patria, però, dimenticò di sostituire le vele nere con quelle bianche in segno di vittoria; suo padre Egeo, credendolo morto, si gettò in mare e per il dolore morì.
Cretesi o minoici? L’isola deve il suo nome alla grandissima quantità di argilla presente nel territorio, risorsa che fu sfruttata nell’antichità per la nota produzione di vasi. La civiltà cretese è detta anche“minoica”, da Minosse, il leggendario re a cui si riconduce il mito greco del Minotauro.
Nei primi villaggi neolitici, intorno al 3000 a.C., la popolazione inizia a crescere e nel millennio successivo si cominciano a costruire i primi palazzi a Cnosso, a Festo, a Mallia e ad Agia Triada.
2000 a.C.
1625 a.C.
L’eruzione del vulcano Thera nell’isola di Santorini provoca uno tsunami che travolge le coste a nord di Creta e fa crollare gli antichi palazzi.
1600 a.C.
Nella Grecia continentale si sviluppano diverse civiltà tra cui i Micenei, che dopo aver invaso Creta portano al declino della civiltà minoica.
1450 a.C.
anno 0
I palazzi vengono ricostruiti e riprendono le attività. I navigatori cretesi, per qualche anno, esercitano la talassocrazia, cioè il dominio militare e commerciale del mare. Commerciano con Egitto, Grecia e Spagna.
85
STORIA
I Cretesi e le città-palazzo L’isola di Creta aveva una posizione strategica per i commerci via mare, trovandosi proprio al centro del Mediterraneo. Il mare, inoltre, costituiva una barriera difensiva naturale (a cui gli abitanti dell’isola aggiunsero, col tempo, la flotta) contro gli attacchi nemici. Le città, quindi, erano prive di mura e a terra i Cretesi poterono simbolicamente rappresentare la ricchezza accumulata dalle loro attività con sontuosi palazzi, fulcro della vita cittadina. Il palazzo cretese non era una semplice residenza del re o del nobile, ma costituiva un vero e proprio complesso articolato di costruzioni e ambienti, tanto che gli storici parlano di città-palazzo. Il simbolo del palazzo era un’ascia bipenne, che in greco era chiamata labrys. Da questa parola, probabilmente, deriva il termine “labirinto”, che si ritrova nel mito del Minotauro.
Il palazzo si adattava al paesaggio: l’illuminazione naturale era sfruttata al meglio e la ventilazione era garantita anche nei locali inferiori grazie alle efficaci aperture dall’alto.
Il palazzo era di colossali dimensioni, composto da migliaia di ambienti distribuiti in due o tre piani comunicanti tra loro attraverso scale, corridoi e rampe carrabili.
Il legno veniva utilizzato per porte, finestre e soprattutto per le numerose colonne dei porticati, che venivano dipinte di rosso e nero.
86
I Cretesi
Le civiltà del mare
Il palazzo di Cnosso Cnosso, nella parte centrale dell’isola, era la sede della più importante e vasta città-palazzo. Il complesso fu ritrovato nel 1900 dall’archeologo Arthur Evans. Le centinaia di stanze erano adibite a usi diversi: alcune fungevano da magazzino per le merci da scambiare, altre erano riservate alle cerimonie religiose, altre ancora erano destinate a ospitare i dignitari di corte o i nobili. Il palazzo, in pratica, era allo stesso tempo il centro del potere economico, di quello religioso e di quello politico.
Un efficiente sistema di distribuzione di acqua corrente permetteva di far arrivare l’acqua nelle abitazioni più importanti del palazzo.
Il legno veniva utilizzato per porte, finestre e soprattutto per le numerose colonne dei porticati, che venivano dipinte di rosso e nero. Il grande cortile centrale della città-palazzo veniva utilizzato per le adunate popolari e per le celebrazioni delle feste più importanti. Tra queste, come testimoniano i numerosi affreschi alle pareti, c’erano le tauromachie, cioè gare di destrezza in cui i giovani davano prova del loro coraggio volteggiando su un toro in corsa.
I dipinti di figure femminili ritrovati hanno fatto supporre che le donne venissero tenute in grande considerazione dai Cretesi. Inoltre, dal punto di vista religioso veniva adorata la dea madre. Eserciziario
pp. 35, 36
Atlante
pp. 70-71
87
STORIA
La Lineare A
IL DISCO DI FESTO Risale al 1700 a.C. il cosiddetto disco di Festo: si tratta di una tavoletta di terracotta ritrovata nel palazzo di Festo a forma di disco. Entrambe le superfici sono ricoperte da una sequenza di simboli disposti a spirale. Il disco presenta una tecnica di “stampa” anomala per l’epoca, poiché i segni non sono stati incisi con uno stilo, ma impressi nell’argilla ancora soffice, come se i Cretesi avessero avuto a disposizione dei caratteri mobili. Non mostrando nessuna somiglianza con altre scritture conosciute, le sequenze del disco non sono mai state decifrate.
La vivace e intensa attività commerciale dei Cretesi rese necessaria la creazione di un sistema di scrittura che rispondesse all’esigenza di annotare e contabilizzare i prodotti in entrata e in uscita. Intorno al 2000 a.C. i Cretesi si dotarono di un sistema geroglifico tutt’oggi non decifrato. Da questo sistema geroglifico nacque, nel 1900 a.C., una scrittura che sostituì le immagini con un insieme di segni, circa 90, disposti da sinistra a destra. Questo sistema fu chiamato Lineare A. A causa della sua scarsità numerica e dell’assenza di iscrizioni bilingue, la Lineare A rimane indecifrata.
IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE • Città-palazzo • Ceramiche • Scrittura (Lineare A) RELIGIONE Adoravano la dea madre.
LUOGO Nell’isola di Creta.
Cretesi ORGANIZZAZIONE SOCIALE • Re • Nobili • Sacerdoti • Mercanti • Artigiani • Contadini
TEMPO Dal 2000 al 1450 a.C.
ATTIVITÀ UMANE • Agricoltura (viti, ulivi) • Allevamento (ovini) • Commercio • Importavano cereali, papiro • Esportavano metalli, armi, ceramica.
Autovalutazione
88
Quando devi leggere una mappa che cosa ti crea più difficoltà? Comprendere bene il testo dentro i riquadri. Comprendere l’ordine con cui leggere i riquadri. Ricollegare le informazioni sintetiche al testo che ho studiato.
ATTIVA LE COMPETENZE
Le civiltà del mare
1 Sul quaderno costruisci una linea del tempo, su cui riportare gli eventi principali della civiltà minoica. Sulla stessa linea, con colori differenti, indica le date principali relative alla civiltà degli Egizi, quelle degli spostamenti degli Ebrei e l’inizio e la fine della civiltà dell’Indo. Infine verbalizza a un compagno i periodi di contemporaneità tra questi popoli. 2 Leggi il brano di Omero, un grande poeta della Grecia antica, che descrive l’isola di Creta; poi rispondi alle domande.
C’è una terra, Creta, in mezzo al mare purpureo, bella e fertile, e il mare le scorre intorno; in essa vi sono molti uomini, innumerevoli, e novanta città. Chi parla una lingua, chi un’altra: un miscuglio: vi sono degli Achei […], vi sono i Dori, […] e i Pelagi. E lì è anche Cnosso, una grande città, dove regnò per nove anni Minosse. C’è un riscontro storico nella definizione che Omero dà all’isola di Creta? Perché? ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... Saranno state davvero novanta le città a Creta? Motiva la tua risposta. ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... Perché a Creta si parlava un miscuglio di lingue? ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... La sfida
3 Entra e raggiungi il centro del labirinto nel minor tempo possibile! Il labirinto anticamente aveva un unico percorso che dall’esterno portava al centro; solo successivamente è diventato un intreccio di strade, cioè un dedalo di vie. Il termine “dedalo” deriva dal nome del leggendario costruttore del labirinto di Cnosso. I Cretesi non furono gli unici esperti in labirinti. Già alcuni faraoni egizi avevano realizzato labirinti all’interno delle piramidi. Molti altri ne furono realizzati nel corso dei secoli.
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
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I FENICI
STORIA
OGGI
La terra abitata dai Fenici è oggi occupata in gran parte dal Libano, un piccolo Stato del Medioriente stretto tra il Mediterraneo, a ovest, e le montagne del Libano a est.
IERI Ugarit
Mar Mediterraneo
Biblo
Sidone Tiro
FENICI
90
Palestina
Deserto Siriaco
Giordano Damasco Lago di Tiberiade
I Sumeri
Le civiltà dei fiumi
Una terra senza pace Il Libano confina a nord con la Siria e a sud con lo Stato di Israele: proprio questa sua posizione geografica ha determinato un clima politico e sociale instabile. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, infatti, il Libano è stato teatro di continue guerre civili. Anche se da poco sembra che i tentativi di pace stiano prevalendo, la guerra nella vicina Siria ha coinvolto in modo pesante le città al confine e anche i grandi centri cittadini (la capitale Beirut, Tripoli, Sidone).
Patrimoni Unesco Pur essendo uno Stato piccolo, il Libano è ricco di siti archeologici e naturali che testimoniano il suo splendido passato. Cinque di essi sono stati riconosciuti Patrimoni dell’Umanità dall’Unesco. Tra questi c’è la Foresta dei Cedri di Dio, o almeno quello che ne
I Cananei, tribù di origine semitica, si stabiliscono in un territorio diviso tra Siria, Libano e Israele. A questo periodo si fa risalire lo sviluppo di Biblo che da piccolo villaggio diventa una vera e propria città.
3000 a.C.
Le città principali Biblo, Tiro e Sidone dominano i commerci via mare. La prevalenza dei monti, tuttavia, non favorisce l’unità fra i singoli centri, che si organizzano in città-stato guidate da un re e da un consiglio di anziani.
1200 a.C.
Le popolazioni locali, spinte dall’assenza di pianure e da un terreno poco fertile, rivolgono la loro ricerca di risorse alle coste ricche di insenature e al mare.
1100 a.C.
rimane: nell’antichità il Libano era ricoperto di alberi di cedro con cui i Fenici, ma anche altri popoli vicini, costruivano le navi, ma dopo secoli di deforestazione i cedri si sono ridotti notevolmente e questa foresta ne è una residua e importantissima testimonianza da preservare.
Alcuni Fenici in fuga da Tiro sottomessa fondano Cartagine, sulle coste africane.
814 a.C.
900-800 a.C.
Mentre i Fenici fondano colonie in molte coste sul Mediterraneo, gli Assiri approfittano della vulnerabilità delle città in patria e le sottomettono.
750 a.C.
anno 0
La Fenicia è completamente sotto il dominio assiro, che dura fino al VI secolo a.C.
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LEGGO LA STORIA
L’oro di Tiro L’odore era insopportabile. Myrim si sforzava di non farlo vedere, ma il suo viso tradiva il disgusto per quell’aria maleodorante. “Tu lavorerai in questo settore” disse Assimbal, l’uomo che lo accompagnava, indicando con un gesto i grossi barili disposti ordinatamente in lunghe file sotto il sole. Myrim avvertì una morsa improvvisa allo stomaco: come avrebbe potuto sopportare quella puzza per tutto il giorno? Sentì a un tratto una fortissima voglia di scappare, ma l’uomo dovette intuirlo, perché gli mise una mano sul braccio e gli sorrise. “Non ti preoccupare, tra poco non lo sentirai più... Sembra incredibile, lo so, ma il nostro naso sopporta tutto, persino questa terribile puzza!” Myrim si guardò attorno: il posto brulicava di uomini, soldati e schiavi, ma soprattutto ragazzi della sua età che si muovevano con disinvoltura tra le vasche di piombo e i barili di legno.
92
“Qui mettiamo i molluschi a macerare con le pezze” spiegò ancora Assimbal, tirandosi la lunga barba perfettamente arricciata. “Da quei tini escono le stoffe che vestiranno i sovrani di tutto il mondo”. Myrim guardò con maggiore rispetto gli enormi recipienti aperti sotto il sole. “Ricorda ragazzo, la porpora è un dono del dio. È l’oro di Tiro: più prezioso delle sete d’Oriente, più pregiato dell’avorio della Nubia…”. L’uomo si sporse un po’ per sussurrargli all’orecchio: “Quindi, se vuoi essere un degno abitante di Tiro non dire mai che la porpora puzza! La porpora non puzza, anzi, ha un magnifico profumo: il profumo inebriante dell’oro delle monete sonanti che il mondo ci offre in cambio di questo colore unico!”. Myrim lo guardava a occhi spalancati: possibile che quei recipienti maleodoranti custodissero un tesoro tanto prezioso? “Ti occuperai della scelta dei molluschi” spiegò poi. “Seguimi, ti mostro il posto”. N. Vittori, Il profumo della porpora, Raffaello
NELLA REALTÀ Sei uno scrittore e una casa editrice ti ha chiesto di scrivere il seguito del brano che hai letto. Nel capitolo che dovrai elaborare il protagonista Myrim deve vendere la sua preziosa merce a un commerciante venuto da lontano. Puoi procedere così: • Individua sulle carte geostoriche studiate fino a ora i luoghi di cui si parla (la terra di provenienza del mercante; la regione di Myrim). • Prepara la descrizione del nuovo personaggio (chi è, da dove viene, cosa offrirà in cambio a Myrim). • Scrivi il tutto in forma di dialogo, tenendo presente che la contrattazione sarà il momento centrale del racconto (il mercante potrebbe essere un abile uomo d’affari che vorrà pagare poco le stoffe; Myrim dovrà valorizzare la lavorazione complessa per ottenere la porpora). Leggi a voce alta il tuo lavoro e confrontati con i compagni. Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
93
STORIA
La navigazione Le montagne che chiudevano il territorio della Fenicia e che in alcuni tratti scendevano fino Mar Nero alla costa si rivelarono ben presto un’enorme ricchezza: essendo ricoperte di foreste di alberi Spagna di cedro, un pregiato legno dai fusti molto Grecia Ugarit Ma Creta rM Biblo resistenti, fornirono la migliore materia prima per edite rraneo Sidone costruire imbarcazioni. Tiro Africa A partire dal 1200 a.C. i Fenici si dedicarono Egitto all’esplorazione del mare. Inizialmente spaventati dall’ampiezza e dall’imprevedibilità delle sue acque, i Fenici navigarono sotto costa; successivamente, perfezionando sempre più le imbarcazioni, si spinsero in alto mare, attraversarono tutto il Mediterraneo, superarono le colonne d’Ercole (l’attuale Stretto di Gibilterra, tra Spagna e Nordafrica) e circumnavigarono l’Africa. Fenicia
Oceano Atlantico
La stiva, cioè il fondo dello scafo, era spesso riempita di sabbia o di pietrame, per dare maggiore stabilità alle imbarcazioni.
La grande vela quadrangolare era fissata con delle corde all’estremità della barca.
La chiglia, una trave a cui era legato il fasciame delle fiancate, era sempre immersa ed evitava il ribaltamento delle navi in caso di tempesta.
Il timone era formato da due grandi remi vicino alla poppa, la parte posteriore della nave.
L’ancora era una pesante pietra legata a una fune.
94
Atlante
pp. 72-73
I Fenici
Le civiltà del mare
Le invenzioni fenicie Le conoscenze e le innumerevoli invenzioni dei Fenici erano messe al servizio della loro principale attività: il commercio.
Eserciziario
p. 38
Una delle invenzioni più redditizie fu la porpora, una tintura naturale per colorare i tessuti, ottenuta dalla macerazione del murice, un mollusco, in grandi vasche di acqua salata. Le stoffe tinte di porpora erano molto preziose, tanto che solo i nobili potevano permettersele e il colore rosso divenne espressione del potere.
Un’altra particolarità dell’artigianato fenicio fu la lavorazione del vetro. La pasta vitrea era già nota agli Egizi e ai Sumeri, ma i Fenici furono i primi a realizzare il vetro soffiato, ottenuto grazie ai sali di nitro che si trovavano nella sabbia delle coste.
L’alfabeto Con l’intensificarsi delle attività commerciali, i Fenici avvertirono la necessità di annotare rapidamente gli scambi di merci. La scrittura doveva quindi diventare più semplice, di facile apprendimento e “trasportabile”: i mercanti dovevano riuscire a scrivere ovunque, senza dover ricorrere a uno scriba. Dalle pesanti tavolette di pietra di epoca mesopotamica si passò alla scrittura su papiro (importato dall’Egitto), molto più leggero da trasportare. Conoscere l’alfabeto, inoltre, significò passare dai 600 segni della scrittura sillabica ai 22 segni della scrittura alfabetica, inventata dai Fenici. Nacquero così le lettere, unendo le quali diventò possibile comporre qualsiasi parola. Grazie alla sua semplicità e ai continui contatti con tutti i popoli del Mediterraneo, l’alfabeto fenicio si diffuse rapidamente.
CON GLI ALTRI L’invenzione della scrittura alfabetica fu, secondo gli storici, una scoperta rivoluzionaria. La scrittura non era più uno strumento di pochi, ma poteva essere utilizzata da un numero sempre più ampio di persone: aveva perso il suo ruolo “sacro” e si stava avviando a diventare uno strumento di vita quotidiana. Con un compagno, costruisci una linea del tempo della scrittura che parta dalle origini e, cercando ulteriori informazioni su Internet, arrivi fino alle forme di scrittura digitali attuali. Autovalutazione Come avete organizzato il lavoro? Avete cercato le informazioni separatamente, dividendovi i compiti, o insieme? È stato facile selezionare il materiale? Che cosa avreste potuto migliorare nel vostro elaborato finale? 95
STORIA
Le colonie Le rotte commerciali fenicie, inizialmente brevi e vicine alle coste, diventarono con il tempo più lunghe: dapprima furono intrapresi scambi con Creta e l’Egitto, ma poi i commercianti fenici si spinsero fino alle coste nordafricane, alla Sicilia, alla Sardegna e alle coste meridionali della Spagna. Lungo il percorso occorreva stabilire delle basi per il rifornimento di acqua e cibo e per la manutenzione delle navi. Furono fondati così i primi empori, cioè punti di approdo in cui fare scalo durante i viaggi prolungati e commerciare con le popolazioni autoctone. Con il tempo gli empori divennero nuclei urbani e poi vere e proprie città con porti, magazzini, templi e mura di cinta: erano nate le colonie che, benché lontane dalla madrepatria, facevano parte di un’unica fitta rete commerciale. All’inizio le colonie mantenevano leggi, religione e lingua della madrepatria. Poi, con il tempo, alcune di esse divennero così potenti da farsi del tutto autonome e fondare esse stesse altre colonie. Un esempio fu Cartagine, città del Nordafrica fondata dagli abitanti di Tiro in fuga dagli invasori assiri, nell’814 a.C., che diventò uno dei porti più importanti del Mediterraneo finché non fu conquistata dai Romani nel 146 a.C.
STUDIO FACILE Oceano Atlantico
Osserva la carta e completa la tabella, attribuendo i giusti prodotti ai diversi territori.
Mar Nero Spagna Cadice Tangeri
Ibiza
Malaga
Tharros Sulcis
Palermo Mozia Cartagine
Grecia Ugarit Biblo Sidone Tiro
Creta
Mar Mediterraneo
Nordafrica
Leptis Magna
Fenicia
Egitto
Dalla Fenicia alle colonie
argento
sale
olio
vasi
........................................... ........................................... ...........................................
abeti
porpora
avorio
piombo
Dal Nordafrica
Dalla Sardegna
Dalla Sicilia
Dalla Spagna
........................................... ........................................... ...........................................
........................................... ........................................... ...........................................
........................................... ........................................... ...........................................
........................................... ........................................... ...........................................
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Eserciziario
p. 37
vino
I Fenici
Un porto con un’isola
Le civiltà del mare
STUDIO FACILE
Cartagine, grazie alla sua posizione strategica sulle coste africane (in corrispondenza dell’attuale Tunisia), non tardò a diventare una città potente. Le attività ruotavano intorno a una serie di porti ampi e attrezzati che potevano competere con quello di Tiro, la madrepatria. Uno storico romano, Appiano, li descrisse con precisione: erano porti spaziosi e ben protetti, comunicanti fra loro attraverso un’apertura che si chiudeva con un’enorme catena.
Cartagine era un porto commerciale e militare insieme, ma non era l’unico nell’antichità. Quali altri porti importanti hai incontrato nei tuoi studi quest’anno? Che caratteristiche avevano? Rispondi oralmente.
Il porto interno aveva scopo militare: con un’isola al suo interno, poteva ospitare e nascondere fino a 220 navi da guerra. Sopra le banchine c’erano i magazzini, mentre sull’isola erano stati costruiti gli alloggi dell’ammiraglio che da lì esercitava la sua sorveglianza.
Le navi da guerra erano piuttosto snelle così da essere manovrabili e veloci. Per attaccare le navi nemiche o per atti di vera e propria pirateria si utilizzava il rostro: una potente arma in bronzo che, posta a prua, consentiva di sfondare le fiancate delle altre imbarcazioni. Davanti alla nave due enormi occhi dipinti incutevano paura ai nemici.
Il porto esterno era riservato ai mercantili e all’attività commerciale.
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Linee del tempo età del bronzo 3600 a.C.
3400 a.C.
3200 a.C.
3000 a.C.
2800 a.C.
2600 a.C.
2400 a.C.
2200 a.C.
2000 a.C.
1800 a.C.
1600
3300 a.C. EGIZI
CRETESI FENICI
3600 a.C.
3400 a.C.
3200 a.C.
3000 a.C.
Anatolia Grecia
Creta Mar Mediterraneo FENICI
98
Ugarit Biblo Sidone Tiro
2800 a.C.
2600 a.C.
2400 a.C.
2200 a.C.
2000 a.C.
1800 a.C.
1600
Le civiltĂ del mare 1100 a.C. a.C.
1600 a.C.
1400 a.C.
1200 a.C.
1000 a.C.
etĂ del ferro 800 a.C.
600 a.C.
400 a.C.
200 a.C.
1450 a.C. 63 a.C.
750 a.C.
a.C.
1600 a.C.
200 d.C.
30 a.C.
ASSIRI
EBREI
anno 0
1400 a.C.
1200 a.C.
1000 a.C.
800 a.C.
600 a.C.
400 a.C.
200 a.C.
anno 0
200 d.C.
Anatolia Grecia Santorini
Vulcano Thera
Cnosso Mallia Festo Creta
Mar Mediterraneo
Fenicia
CRETESI
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IMPARARE FACILE LUOGO Nel territorio tra Siria, Libano, Israele.
EREDITÀ STORICHE • Scrittura alfabetica • Vetro soffiato • Porpora
TEMPO Dal 3000 al 750 a.C.
Fenici
ORGANIZZAZIONE SOCIALE Città autonome, governate da un re e da un consiglio di anziani. Colonie: basi commerciali lungo le coste del Mediterraneo che col passare del tempo diventarono ricche città indipendenti.
ATTIVITÀ UMANE • Artigianato (costruzione di navi, vetro soffiato, tintura) • Commercio • Esportavano: legname, vetro, stoffe tinte • Importavano: argento, piombo, avorio, oro, sale, grano, vino, olio
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Colora i riquadri con le parole chiave riferite ai Fenici. Poi utilizzale per scrivere sul quaderno un riassunto della loro civiltà. Attenzione alle intruse! labirinto scribi mare
navi
colonie Cartagine Horus
pastorizia isola 4000 a.C.
ziqqurat
faraone
madrepatria
porpora
cedri del Libano
limo
Mediterraneo deserto
toro
814 a.C.
papiro preziosa
750 a.C.
seta 3000 a.C.
2 Indica con una X il completamento corretto delle frasi. a. La Fenicia era una terra piena di foreste quindi si sviluppò l’agricoltura. c’era abbondanza di legname. si sviluppò la pastorizia. b. La vicinanza al mare favorì lo sviluppo di nuove tecniche di navigazione. lo sviluppo dell’artigianato. la nascita di città-stato. 100
c. L’alfabeto fenicio era sillabico. geroglifico. fonetico. d. La scelta di modificare l’alfabeto fu causata dalla necessità di registrare le spese e i guadagni del re. avere un agile strumento per i commerci. fare pubblicità alle merci.
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
GEOGRAFIA 102
L a Geografia: una scienza... al servizio dell’ambiente
104 Gli strumenti del geografo Nella realtà 105 La riduzione in scala 106 Spazi diversi, carte diverse 108 Il reticolo geografico 109 L’orientamento 110 Dati, tabelle e grafici 111 Imparare facile 112 114 116 117 118 120 120
Il clima
122 124 126 128 129 130 131 132 133 134
I paesaggi italiani
Elementi e fattori del clima Le fasce climatiche Gli ambienti nel mondo Global Warming: il pianeta ha la febbre
Imparare facile Attiva le competenze
Le regioni climatiche italiane
Leggo la Geografia – Meravigliose Dolomiti Uno sguardo d’insieme: Alpi... ...e Appennini Il paesaggio alpino Il paesaggio appenninico Vivere e lavorare sulle Alpi... ...e sugli Appennini Un paesaggio instabile
135 Nella realtà La “cultura della sicurezza” 136 Paesaggi di terra: le colline 137 Vivere e lavorare in collina 138 Paesaggi di terra: le pianure 140 Vivere e lavorare in pianura 142 Imparare facile 144 Attiva le competenze 146 Leggo la Geografia – Come i Tropici 148 Paesaggi d’acqua: i fiumi... 149 ...e i laghi italiani 150 Il Po e il suo delta 152 Vivere e lavorare su fiumi e laghi 154 Paesaggi d’acqua: i mari italiani 155 Vivere e lavorare sul mare 156 Speciale Cittadinanza – Il Mediterraneo: un mare da salvare 158 Il paesaggio urbano Nella realtà 159 Le città italiane 160 Imparare facile 161 Attiva le competenze 162 L’economia in Italia 164 Il settore primario in Italia 166 Nella realtà Da dove proviene il pesce che mangi? 168 Il settore secondario in Italia 170 Il settore terziario in Italia Nella realtà 174 Imparare facile 174 Attiva le competenze
LA GEOGRAFIA: UNA SCIENZA... Il termine geografia significa letteralmente “descrizione della Terra”. Il geografo, lo studioso di questa disciplina, non si limita soltanto a osservare gli ambienti e a descriverne gli aspetti esteriori: egli analizza i fenomeni, interpreta i fatti geografici, cercando le cause e stabilendo gli effetti, e individua correlazioni tra ambiente e azioni umane.
CHE COSA STUDIERAI?
CHE COSA TI SERVE?
Studierai lo spazio geografico, le forme, le origini e le caratteristiche dei paesaggi italiani, approfondendo ciò che hai già incontrato lo scorso anno, e analizzerai come il passare del tempo e l’intervento dell’uomo li abbia trasformati.
Prima di iniziare il tuo studio, dovrai possedere alcune conoscenze: • riconoscere gli ambienti, le rispettive risorse e caratteristiche; • distinguere le carte geografiche.
CHE COSA COMPRENDERAI? Comprenderai che l’ambiente terrestre è strettamente legato alla presenza umana, sin dagli albori delle civiltà: è impossibile studiare la Storia senza la Geografia, poiché ogni fatto storico è collocato in un territorio e profondamente connesso alle sue caratteristiche. D’altra parte, comprenderai la necessità di proteggere gli ambienti naturali e preservarli dall’eccessivo sfruttamento da parte dell’uomo.
102
...AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE Il compito del geografo è complesso poiché l’oggetto del suo studio richiede l’integrazione di diverse discipline (per esempio per spiegare meglio un territorio potrebbe essere utile uno studio sull’economia e sulla distribuzione del lavoro) e la collaborazione di vari studiosi.
I collaboratori del geo grafo Fotografo: fornisce immagini dettagliate di un determinato territorio.
Cartografo: realizza le carte geografiche.
Geologo: studia la conformazione del suolo e delle acque di un territorio.
Meteorologo: studia il clima e analizza i fenomeni atmosferici (vento, umidità ecc.).
Economista: studia le attività economiche degli abitanti di un territorio.
Statistico: raccoglie dati riguardanti alcuni fenomeni e li rappresenta con grafici e tabelle.
103
GEOGRAFIA
Gli strumenti del geografo
Ph as is
OCEANO
Fi u
m
e
EUROPA
Mar Nero Mediterraneo Fiume N
LIBIA
ASIA
ilo
OCEANO
Le carte geografiche sono rappresentazioni su una superficie piana (il foglio) di un territorio visto dall’alto. Rispetto alla realtà, come hai studiato l’anno scorso, sono simboliche, ridotte, convenzionali e approssimate. Sin dalle prime civiltà, l’uomo, per orientarsi nei territori in cui si muoveva, ha cercato di rappresentarli e di descriverli sulle carte. I primi geografi avevano scarsità di strumenti tecnici e si basavano sui racconti dei viaggiatori o sull’osservazione diretta dei luoghi: era difficile disegnare carte complete che tenessero conto dei continui mutamenti cui un territorio è sottoposto nel corso del tempo. Oggi la tecnologia ha aggiornato gli strumenti conoscitivi di cui un cartografo può disporre. Tra questi, il più innovativo è il telerilevamento, cioè l’analisi a grande distanza della superficie terrestre (il suo aspetto, le condizioni atmosferiche, le sue risorse naturali) e i suoi cambiamenti temporali. Le tecniche di telerilevamento sono numerose e includono la fotografia aerea, quella satellitare e il radar (un sistema elettronico che permette di rilevare i dati di un territorio a intervalli di tempo regolari, anche di notte). Una delle prime carte geografiche fu quella dello studioso greco Anassimandro che rappresentò la Terra come un disco circondato dall’oceano e diviso in orizzontale dal Mediterraneo: sopra l’Europa e sotto l’Asia.
NELLA REALTÀ La geografia è una scienza dinamica: vuol dire che, proprio come i fenomeni che studia, è in continua evoluzione. Per riflettere in classe sulle trasformazioni degli ambienti, organizzate 5 squadre di lavoro, che si suddivideranno i seguenti argomenti: 1 l’influenza degli agenti naturali (esempio: erosione delle montagne); 2 le trasformazioni artificiali (esempio: costruzione di centri commerciali); 3 lo sviluppo crescente delle vie di comunicazione (esempio: costruzione di autostrade, aeroporti); 4 l’estensione crescente dei centri urbani (centri storici e periferia); 5 i grandi mutamenti climatici dell’ultimo secolo (esempio: scioglimento dei ghiacci polari). Preparate un cartellone/grafico che abbracci tutti gli aspetti. Proprio come gli storici potete utilizzare più fonti (cartine, foto d’epoca, immagini digitali ecc.) e, come i geografi, tenere conto durante l’anno scolastico degli aggiornamenti. Competenze Comunicazione nella madrelingua; competenze digitali; competenze sociali e civiche.
104
Introduzione alla Geografia
La riduzione in scala In una carta geografica è necessario ridurre la superficie rappresentata mantenendo inalterate le proporzioni tra le distanze reali e quelle sulla carta. Si tratta di un’operazione che il cartografo esegue su tutti i tipi di carte e che prende il nome di riduzione in scala. Come lavora il cartografo? Per prima cosa deve fare un calcolo: ridurre dello stesso numero di volte tutte le dimensioni e le distanze reali. Successivamente deve indicare questo numero, che è la scala di riduzione, sulla carta. I modi in cui la scala di riduzione viene espressa sulla carta sono due: • la scala numerica è l’indicazione in numeri della divisione compiuta dal cartografo. Scala numerica
1:1000000
Questa scala si legge “uno a un milione” e significa che 1 cm sulla carta corrisponde a 1 000 000 cm nella realtà (cioè 10 km).
• la scala grafica è la rappresentazione di un segmento diviso in parti uguali, di solito lunghe 1 centimetro. Scala grafica
0
15 km
30 km
Questa scala significa che 1 cm sulla carta corrisponde a 15 km nella realtà.
STUDIO FACILE • Misura con il righello la distanza tra Milano e Aosta, poi calcola la distanza nella realtà. Distanza sulla carta: ......... cm Distanza reale: ......... x 20 000 000 cm = ......... km
• Misura con il righello la distanza tra Potenza e Napoli, poi calcola la distanza nella realtà: Distanza sulla carta: ............. cm Distanza reale: 15 x ............. = ............. km 105
GEOGRAFIA
Spazi diversi, carte diverse Una carta geografica non potrà mai rappresentare tutte le caratteristiche di un territorio, ma può fornire una visione approfondita di alcuni suoi aspetti. Le carte si differenziano in base a che cosa vogliono rappresentare e come.
Carte in base alla scala Sono carte che vengono classificate in base alle dimensioni dello spazio rappresentato.
Le mappe o piante rappresentano uno spazio ridotto e sono molto dettagliate. Hanno una scala fino a 1:10 000.
Le carte topografiche rappresentano spazi più estesi delle mappe. Hanno una scala da 1:10 000 a 1:100 000.
Le carte corografiche o regionali in genere rappresentano una regione e sono usate per le carte stradali. Hanno una scala da 1:100 000 a 1:1 000 000.
Le carte geografiche vere e proprie rappresentano grandi porzioni di territorio, con pochi particolari. Hanno una scala da 1:1 000 000 in poi.
Le mappe sono “umane” Ogni mappa ha il difetto di distorcere lo spazio reale: nel momento in cui i cartografi riducono la superficie sferica del pianeta a un’immagine piatta le proporzioni vengono sacrificate. Nella progettazione dei planisferi, tutte le tecniche utilizzate per disegnarli producono inevitabilmente una qualche deformazione. La “visione del mondo” più comune, quella cui siamo più abituati, è quella di un cartografo del Cinquecento, Gerardo Mercatore 1 , la cui carta deformava le aree dei Paesi in senso “eurocentrico”. Per convenzione, nei secoli, è diventata la carta più adottata. Ma il mondo non è così. Molti secoli dopo lo storico Arno Peters rivoluzionò la visione di Mercatore, proponendo un nuovo planisfero 2 che recuperasse, attraverso il rispetto delle esatte dimensioni in scala di ogni singolo Paese, la dignità di ogni popolo. Anche in questo caso però la trasposizione su foglio non permette l’esattezza, poiché riporta una distorsione nelle distanze reali tra Paesi.
106
Introduzione alla Geografia
Carte in base alle informazioni Sono carte che vengono classificate in base ai contenuti che offrono. Comprendono le carte fisiche, le carte politiche e le carte tematiche.
Le carte fisiche danno informazioni sugli aspetti fisici e naturali di un territorio.
Le carte politiche danno informazioni sugli elementi antropici (città, regioni, Stati).
STUDIO FACILE
Le carte tematiche danno informazioni su un tema specifico, per esempio qui sopra la carta mostra le attività economiche legate alla popolazione in Sicilia.
1
Osserva la carta tematica e con l’aiuto della legenda rispondi alle seguenti domande. • Qual è l’attività economica prevalente in Sicilia? Dove si concentra? • Che relazione c’è tra attività economiche e densità di popolazione? • Ritieni che la carta sia facile da interpretare? Motiva la tua risposta. Eserciziario
2
p. 47
107
GEOGRAFIA
Il reticolo geografico Se osservi attentamente un planisfero o un mappamondo noterai delle linee orizzontali e verticali che si incrociano formando una rete intorno alla superficie terrestre. Si tratta di linee immaginarie introdotte dai 90°N geografi allo scopo di determinare la posizione di un qualsiasi punto sulla Terra. 75°N
Circolo polare artico
60°N
I paralleli L’Equatore segna la circonferenza massima della Terra. Parallele all’Equatore ci sono delle circonferenze la cui lunghezza diminuisce man mano che si avvicinano ai poli. Queste circonferenze immaginarie si chiamano paralleli e sono 180: 90 a nord dell’Equatore e 90 a sud. Quelli indicati qui a fianco sono i fondamentali.
45°N
30°N
Tropico del Cancro
15°N
Equatore
0°
Tropico del Capricorno
15°S 30°S
Circolo polare antartico
I meridiani
Le semicirconferenze che si intersecano perpendicolarmente all’Equatore si chiamano meridiani e uniscono idealmente il polo nord e il polo sud. I meridiani sono 360: 180 a est e 180 a ovest del meridiano 0, detto anche meridiano di Greenwich, dal nome del sobborgo vicino Londra dove si trova un importante osservatorio astronomico.
Meridiano di Greenwich
75°W
60°W
45°W
30°W
15°W
0°
15°E
30°E
45°E
60°E
45°S 60°S
75°E
La latitudine è seguita dalla specifica N (se il punto è a nord dell’Equatore) o S (se è a sud). Si indica sempre per prima. Roma: 41°N - 12°E
Le coordinate geografiche La distanza di un punto qualsiasi della Terra dall’Equatore si chiama latitudine, mentre la distanza di un punto dal meridiano 0 si chiama longitudine. Latitudine e longitudine sono le coordinate geografiche che ci permettono di indicare con precisione la posizione di un qualsiasi punto all’interno del reticolo geografico. Si misurano in gradi (°).
108
Eserciziario
p. 47
La longitudine è seguita dalla specifica E (se un punto si trova a est del meridiano 0) o O (se si trova a ovest).
Introduzione alla Geografia
L’orientamento
Stella Polare
Orientarsi vuol dire saper riconoscere la propria posizione nello spazio. Per orientarsi in un luogo sconosciuto o privo di indicatori, occorre determinare dei punti di riferimento. Da sempre l’uomo ha preso come punto di riferimento il Sole e le stelle; tramite la loro osservazione sono state definite le quattro direzioni principali, cioè i punti cardinali: • l’est è il punto in cui sorge, chiamato anche Oriente o Levante; • l’ovest è il punto in cui tramonta, opposto, chiamato anche Occidente o Ponente; • il sud è il punto in cui il Sole raggiunge la massima altezza nel cielo, detto anche Meridione o Mezzogiorno; • il nord è la posizione della Stella Polare, opposto al sud, detto anche Settentrione o Mezzanotte. Nelle carte geografiche, per convenzione, il nord è sempre in alto: in questo modo tutte le carte hanno lo stesso orientamento.
Orsa Minore
La Stella Polare è la più luminosa: si individua facilmente tracciando una linea immaginaria a partire dalle ultime due stelle del Grande Carro.
Orsa Maggiore o Grande Carro
STUDIO FACILE Dopo aver osservato le immagini, scegli la risposta corretta.
I l Sole sorge davanti a me, quindi il nord è alla mia destra / sinistra.
Il Sole è nel punto più alto nel cielo, quindi il nord è davanti a me / dietro di me.
Dalla bussola al GPS Esistono diversi strumenti che aiutano nell’orientamento. Il più antico è la bussola che sfrutta le proprietà di un ago magnetico per individuare il nord. Oggi la tecnologia offre numerosi strumenti: tra essi il più utilizzato è il GPS (Global Positioning System, cioè Sistema di Posizionamento Globale), un sistema che sfruttando i satelliti artificiali in orbita intorno alla Terra fornisce a un ricevitore mobile le sue coordinate geografiche.
Il Sole tramonta davanti a me, quindi il nord è alla mia destra / sinistra.
SPECIALE
MATEMATICA
Qual è l’ampiezza dell’angolo che si forma tra un punto cardinale e l’altro? Quanti angoli formano i punti intercardinali? Di quale ampiezza? Come l’hai calcolata?
Nel quadrante della bussola, oltre ai punti cardinali, puoi notare anche i punti intercardinali: nord-est (NE), nord-ovest (NO), sud-est (SE) e sud-ovest (SO).
109
GEOGRAFIA
Dati, tabelle e grafici Tra gli strumenti utilizzati dal geografo per lo studio di un territorio, oltre a fotografie, mappe e carte ci sono le tabelle e i grafici. In essi i dati raccolti vengono visualizzati in modo tale da poterli consultare e confrontare più facilmente.
Le tabelle sono griglie che rappresentano i dati ordinati in righe e colonne.
Gli istogrammi sono formati da colonne più o meno lunghe, affiancate.
MONTI
ALTEZZA
5 000 t
Gran Sasso
2912 m
3 000 t
Maiella
2795 m
2 000 t
Monte Vettore
2476 m
0
Monte Pollino
2248 m
La tabella dei monti più alti dell’Appennino.
4 000 t
1 000 t Spagna = 3777 Grecia = 1040
Italia = 5208
Francia = 776
L’istogramma mostra i principali Paesi europei produttori di pomodori (t = tonnellate).
Gli aerogrammi hanno forma quadrata o circolare; sono utili quando si vuole confrontare l’intero con una parte o varie parti fra loro. I dati sono espressi in percentuale (%).
Gli ideogrammi visualizzano i dati con immagini simboliche. = 50 t Regione Lombardia (425 t)
Regione Emilia-Romagna (160 t)
Regione Piemonte (90 t) Regione Puglia = 37%
Regione Sicilia = 9%
Regione Lazio = 3%
Regione Calabria = 33%
Regione Campania = 6%
Tutte le altre regioni = 12%
I due aerogrammi mostrano le principali regioni italiane produttrici di olio di oliva.
Regione Veneto (100 t)
Ideogramma delle principali regioni italiane produttrici di latte nel gennaio 2016.
STUDIO FACILE Con i seguenti dati costruisci un istogramma sul quaderno. In una classe di 20 alunni, solo 18 hanno svolto la verifica di geografia; 7 di essi hanno svolto un ottimo lavoro, 6 buono, 3 sufficiente e 2 non sono andati bene, per cui dovranno recuperare con una prova orale.
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Introduzione alla Geografia
IMPARARE FACILE La Geo grafia
È la “descrizione della Terra”. Il suo studioso è il geografo. Egli • osserva e descrive gli ambienti; • analizza i fenomeni; • interpreta i fatti geografici; • individua le relazioni tra uomo e ambiente.
• le carte geografiche classificate per
dimensioni: • mappe o piante • carte topografiche • carte corografiche o regionali • carte geografiche contenuti: • carte fisiche • carte politiche • carte tematiche
in scala numerica: I collaboratori del geografo sono • il fotografo • il cartografo • il geologo • il meteorologo • l’economista • lo statistico
1:1000000
• la riduzione in scala espressa
in scala grafica: 0
15 km
30 km
• tabelle e grafici attraverso i punti cardinali.
Gli strumenti del geografo sono • l’orientamento
• il telerilevamento: le foto aeree, satellitari e il radar
attraverso • il reticolo geografico (paralleli e meridiani); • le coordinate geografiche (latitudine e longitudine).
Autovalutazione Come ti trovi a lavorare con la mappa? Conosco il significato solo di alcune parole della mappa e non riesco a usarla da solo. Conosco il significato di quasi tutte le parole della mappa e riesco a usarla abbastanza bene. Conosco il significato di tutte le parole della mappa e riesco a usarla senza difficoltà.
111
IL CLIMA
Lo studio del clima è determinante per comprendere la varietà dei diversi ambienti naturali e le caratteristiche di tutti gli esseri viventi. La vita umana ne è da sempre condizionata; nel tempo l’uomo ha scelto i territori in cui stabilizzarsi, laddove le condizioni climatiche si presentavano più favorevoli alle sue necessità e attività.
Come vedrai in questa sezione, la concentrazione della maggior parte della popolazione nelle zone più temperate ha provocato una forte trasformazione dei paesaggi, con importanti conseguenze sul clima mondiale e sulla vita stessa delle persone e degli altri esseri viventi.
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Il clima
CHE COSA SO • Conosci almeno cinque comportamenti corretti per salvaguardare il pianeta? • Nella tua famiglia si parla di inquinamento e di ecologia?
CHE COSA IPOTIZZO • Conosci la differenza tra clima e meteorologia? Fai un collegamento con Scienze, a pag. 201. • Quali sono le fonti di energia rinnovabili, cioè che non si esauriscono, che conosci?
IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI gli elementi e i fattori che determinano il clima; le differenti zone climatiche sulla Terra e in Italia.
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GEOGRAFIA
Elementi e fattori del clima Elementi
si misurano con
Sono degli elementi che descrivono il clima, misurabili con appositi strumenti.
Strumenti
I climatologi, cioè gli studiosi del clima, registrano gli elementi atmosferici utilizzando diversi strumenti.
Temperatura: la quantità di calore presente nell’aria
Termometro
Precipitazioni: pioggia, neve, grandine, nebbia, foschia, rugiada, brina
Pluviometro
Venti: masse di aria calda e fredda che si spostano variando sia la direzione sia l’intensità
Anemometro
Pressione atmosferica: peso che l’atmosfera esercita sulla superficie della Terra
Barometro
STUDIO FACILE Scrivi gli elementi climatici che ogni personaggio deve controllare per svolgere la sua attività e i relativi strumenti che dovrà utilizzare. PERSONAGGIO
CHE COSA DEVE FARE?
surfista
cavalcare le onde del mare
guida alpina
114
ELEMENTO CLIMATICO
STRUMENTO DA UTILIZZARE
.................................. ..................................
evitare valanghe prima di una gita sciistica .................................. ..................................
Il clima
influenzano
Fattori
Sono le cause che determinano la varietà di climi presente sulla Terra.
Il clima è l’insieme degli elementi o atmosferici che si verificano in un luog i). ann 30 a (circ go per un periodo di tempo lun
Latitudine: è la distanza di un punto sulla Terra dall’Equatore. Le zone vicino all’Equatore risultano molto calde e ricevono i raggi del Sole in modo diretto e perpendicolare. Mano a mano che ci si spinge verso i poli i raggi solari diventano progressivamente più obliqui e scaldano sempre meno. Altitudine: è l’altezza di un luogo rispetto al livello del mare. Più i rilievi si alzano più la temperatura e l’umidità dell’aria diminuiscono a causa della rarefazione dell’atmosfera, che, povera di ossigeno, tende a disperdere più facilmente il calore. Ogni 200 m circa di altitudine la temperatura si abbassa di 1,5 C° ed è questo il motivo per cui il clima di montagna è più freddo di quello di pianura. La presenza di catene montuose, inoltre, può determinare la circolazione o meno dei venti, causando temperature più o meno basse e precipitazioni differenti per tipologia e intensità. Vicinanza del mare: le grandi masse d’acqua superficiali si riscaldano e si raffreddano più lentamente dell’aria, quindi sulle coste il mare rende il clima mite in inverno, perché restituisce il calore accumulato in estate; al contrario le estati vicino al mare sono più fresche, perché l’acqua ha una temperatura più bassa rispetto all’aria. Il mare inoltre provoca la circolazione dei venti e nelle latitudini più calde l’intensa evaporazione può provocare precipitazioni eccezionali.
CON GLI ALTRI Scegli un compagno e fate una ricerca sulla differenza tra tempo meteorologico e clima. Ascoltate le previsioni in televisione: quali dati vengono rilevati dal meteorologo e per quanto tempo? Il climatologo, invece, per descrivere il clima di un territorio a quali fattori fa riferimento e per quanto tempo? Autovalutazione Riflettiamo insieme sul lavoro: la mia ricerca e quella del mio compagno si sono integrate perfettamente; le nostre ricerche non si sono integrate ma ci siamo confrontati e abbiamo trovato una soluzione; le ricerche non si sono integrate e non abbiamo trovato una soluzione. 115
GEOGRAFIA
Le fasce climatiche I climatologi, tenendo presente la latitudine come fattore climatico principale, hanno individuato per ogni emisfero della superficie terrestre tre fasce climatiche: una fredda, una temperata e una calda.
FASCIA POLARE Il clima ai due poli è glaciale e le temperature arrivano fino a 70 °C sotto lo zero.
Circolo polare artico
FASCIA TEMPERATA Le due fasce temperate sono le zone più abitate dall’uomo e più intensamente sfruttate, perché il clima resta complessivamente mite.
Tropico del Cancro
FASCIA TROPICALE Nelle fasce comprese tra i tropici il clima è torrido, caratterizzato da temperature elevate e dall’assenza di stagioni.
Le praterie e le steppe sono caratterizzate da erbe basse che crescono nelle stagioni piovose e dall’assenza quasi totale di alberi.
La macchia mediterranea è caratterizzata da una forte presenza di arbusti sempreverdi. Il clima è mite e scarsamente piovoso.
Equatore
Tropico del Capricorno
FASCIA TEMPERATA
I deserti ghiacciati si trovano all’interno dei circoli polari. L’Artide, a nord, è una distesa di ghiaccio galleggiante (banchisa). L’Antartide a sud, invece, è un vero e proprio continente, formato da terre emerse ricoperte da ghiaccio.
Circolo polare antartico
FASCIA POLARE
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Eserciziario
p. 48
Atlante
pp. 6-13
La savana presenta grandi distese di erbe secche che durante le piogge diventano verdi.
Il clima
Gli ambienti nel mondo La varietà dei climi sulla Terra ha determinato la formazione di ambienti naturali contraddistinti da flora e fauna diversificate tra loro.
Nella tundra la vegetazione è costituita da muschi e licheni che si adattano al terreno, quasi sempre ghiacciato e sferzato dai venti violenti. Durante la brevissima estate crescono erbe e fiori.
Al limite dei circoli polari cresce la taiga, un ambiente di foreste dal clima continentale.
Le foreste temperate sono costituite per lo più da latifoglie.
I deserti sono ambienti estremamente caldi di giorno e freddi di notte con scarsissime precipitazioni. Gli esseri viventi devono adattarsi all’assenza quasi totale di acqua.
Le foreste pluviali, sviluppate in seguito alle forti piogge equatoriali, ospitano la più grande varietà di esseri viventi.
CON GLI ALTRI Scegli un compagno e ricercate informazioni sulla flora e sulla fauna presenti nei vari ambienti nominati sopra. Per ogni ambiente costruite un lapbook che ne riassuma le caratteristiche. Scegliete una giornata in cui presenterete il vostro lavoro al resto della classe. Autovalutazione È stato facile per entrambi ricercare le informazioni? Durante l’esposizione vi siete preoccupati? Tanto
Avete riscontrato difficoltà? Abbastanza Poco Per niente 117
GEOGRAFIA
Global Warming: il pianeta ha la febbre Global Warming significa aumento globale della temperatura. È un fenomeno complesso con conseguenze importanti sulla salute della Terra. La causa principale è l’effetto serra.
Effetto serra, che cos’è? È un fenomeno naturale: nell’atmosfera sono presenti alcuni gas serra (tra cui l’anidride carbonica) che trattengono i raggi solari, evitano la dispersione di calore nello spazio e consentono così lo sviluppo di forme di vita. La Terra, cioè, è come se si autoregolasse e l’effetto serra naturale crea un necessario quanto perfetto bilanciamento tra azione della Terra e azione del Sole. Il problema si pone nel momento in cui questo equilibrio si rompe e il sistema ne viene pesantemente danneggiato.
Chi rompe l’equilibrio? L’uomo, nel tempo, con le sue attività ha modificato profondamente l’ambiente in cui vive. Il suo impatto ambientale non è sempre stato rispettoso e ha condizionato il clima su scala globale.
In che modo? Lo sviluppo industriale, il consumo indiscriminato dei combustibili fossili (tra cui il petrolio), la deforestazione (cioè l’abbattimento di vaste superfici boschive) hanno portato a un’alterazione climatica incontrollata e pericolosa per il pianeta. Qualche dato • Dalla metà del diciannovesimo secolo a oggi la concentrazione di anidride carbonica è aumentata del 30%. • Gli Stati che emettono la maggior parte dei gas serra sono i più industrializzati, Cina e Stati Uniti in testa. • Un recente studio ha calcolato che entro il 2052 la temperatura media della Terra salirà di due gradi.
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Il deserto che avanza L’aumento globale delle temperature e la crescente siccità in alcune zone del pianeta sono all’origine di un fenomeno chiamato desertificazione. L’aumento dei deserti determina una riduzione degli ambienti limitrofi, come le savane. La siccità rende sempre meno disponibili le risorse idriche, e quindi di quelle agricole, con il rischio di compromettere le condizioni di vita di milioni di abitanti.
Oceano bollente Il riscaldamento globale comporta un innalzamento delle temperature delle acque del pianeta. Le intense evaporazioni che ne derivano determinano fenomeni meteorologici eccezionali. In zone come l’India e il Pakistan, i monsoni, venti costanti che alternano stagioni secche a stagioni piovose, provocano piogge sempre più violente, che tendono a trasformarsi in alluvioni devastanti in zone già poverissime.
Kyoto e Parigi; ultima chiamata! Nel 1997 180 nazioni del mondo si incontrano a Kyoto, in Giappone, e firmano un trattato nel quale si impegnano a ridurre le emissioni dei gas serra.
Il Protocollo di Kyoto entra in vigore nel 2005, ma le nazioni sono inadempienti. Urgono nuove misure perché la situazione climatica peggiora.
Nel 2015 le Nazioni si ritrovano a Parigi per cercare un nuovo accordo. È solo l’inizio per quella che gli scienziati chiamano “ultima chiamata”.
Un continente speciale Come la banchisa artica, i ghiacci che ricoprono il continente dell’Antartide tendono a sciogliersi progressivamente a causa del riscaldamento globale. Le conseguenze sono gravissime e irreversibili: l’innalzamento del livello degli oceani e dei mari crea un’alterazione dannosa ai vari ecosistemi, in alcuni casi determinando l’estinzione di diverse specie. L’Antartide è oggi una base scientifica permanente e una riserva naturale difesa dagli scienziati.
Chi inquina di più? Cina, Stati Uniti e India sono tra i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico del pianeta e inizialmente non hanno subito sostenuto l’accordo per non porre limiti alla loro crescita economica. 44% 22% 11%
UE
13% 5%
5%
Cina USA India Russia Altri
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IMPARARE FACILE Clima
Elementi climatici: • temperatura • precipitazioni • venti • pressione atmosferica
Strumenti: • termometro • pluviometro • anemometro • barometro
Fattori climatici: • latitudine (distanza dall’Equatore) • altitudine (distanza di un luogo dal livello del mare) • vicinanza al mare (effetti delle grandi masse d’acqua)
Fasce climatiche: • tropicale: deserto, savana, foresta pluviale • temperate: praterie, steppe, macchia mediterranea, foreste temperate • polare: taiga, tundra, deserti ghiacciati
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Indica con una X la risposta esatta. a. Com’è la temperatura nella zona dell’Equatore? A volte calda Tiepida Sempre molto calda
In genere fresca
b. Che cosa si trova a nord e a sud oltre le zone torride dell’Equatore? I due circoli polari ricchi di insediamenti umani. Il Tropico del Cancro e l’Antartide. Le due zone temperate dove l’uomo ha trovato le condizioni migliori per vivere. Le fasce tropicali con clima temperato. c. Quante sono le fasce tropicali e dove sono localizzate? Sono tre e si trovano tra l’Equatore e i due tropici. Sono due: una a nord e l’altra a sud del Circolo polare artico. Sono tre, tra i due poli. Sono due: una a nord, l’altra a sud dell’Equatore tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno. Autovalutazione
120
Valuta la tua esposizione, segnando con una X le frasi con cui ti trovi d’accordo. Ho messo in relazione i vari concetti della mappa. Ho spiegato con chiarezza solo alcune sezioni della mappa e non altre. Non sono riuscito a spiegare la relazione tra le varie sezioni della mappa.
Il clima 2 Colora di rosso solo le frasi che spiegano con chiarezza e correttezza che cos’è il clima. Il clima è uguale su tutta la Terra.
Il clima e il tempo atmosferico sono la stessa cosa.
Il clima di un ambiente dipende anche dall’altitudine.
Il clima è la media delle condizioni meteorologiche di un luogo in un periodo di circa 30 anni.
Riusciamo a conoscere il clima attraverso gli elementi climatici.
La vicinanza al mare è un fattore non influente per definire il clima.
3 Quale fauna è sviluppata in ogni ambiente? Scrivi il numero corrispondente agli animali nel rispettivo ambiente. AMBIENTE TROPICALE
AMBIENTE TEMPERATO
AMBIENTE POLARE
...........................................................
...........................................................
...........................................................
1
2
3
4
5
La sfida
4 Il Global Warming causerà gravissimi problemi legati all’alimentazione umana che secondo gli esperti diventerà più scarsa. Inoltre certi cibi sono destinati a scomparire. Riflettendo su quanto hai studiato, rispondi. a. Q uali saranno i primi alimenti che scarseggeranno e perché? ................................................ ...................................................................................................................................................................... b. A umenterà quindi il consumo di quali altri cibi; che conseguenze ne deriveranno? . ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; imparare a imparare.
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I PAESAGGI ITALIANI L’Italia è una penisola situata nell’Europa meridionale, a nord dell’Equatore nella fascia temperata. La catena delle Alpi segna il confine tra l’Italia e alcuni Paesi europei: a ovest con la Francia, a nord con la Svizzera e l’Austria, a est con la Slovenia. L’Italia è geograficamente divisa in tre parti: • I talia continentale, compresa tra le Alpi e una linea immaginaria che unisce la costa del Mar Ligure alla costa adriatica a sud della foce del Po; • Italia peninsulare che si estende verso sud-est nel Mediterraneo con la tipica forma a stivale; • Italia insulare che comprende le due isole principali: Sicilia, Sardegna e altre numerose isole minori.
La formazione dell’Italia L’attuale aspetto fisico dell’Italia è il risultato di una lunga e complessa trasformazione geologica ancora oggi in atto. Continua infatti il lento sollevamento dell’arco alpino e degli Appennini. Queste trasformazioni sono confermate dalla frequenza di terremoti e fenomeni vulcanici che continuano a interessare la penisola. 1 Circa 60 milioni di anni fa, a causa di forti spinte sotterranee del continente africano contro l’Europa, dal Mediterraneo emergono alcuni lembi di terra (le future Alpi, tratti di Sardegna e Calabria). 2 Attorno ai 20 milioni di anni fa
le Alpi sono già emerse e intanto appaiono anche le cime degli Appennini.
1
122
2
3
3 Circa 2 milioni di anni fa la penisola appare ormai riconoscibile nei suoi contorni attuali.
I paesaggi italiani
CHE COSA SO • Quali abitudini determinate dal clima e dal luogo in cui vivi condividi con i tuoi compagni? • Qual è il luogo d’Italia che hai visitato più lontano da quello dove abiti? Che differenze hai notato?
CHE COSA IPOTIZZO • Dove si trovano i fiumi più lunghi d’Italia? E le catene montuose più alte? Secondo te le due cose possono essere collegate?
IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI il clima in Italia; le caratteristiche dei paesaggi italiani; gli interventi apportati dall’uomo su di essi. Atlante
p. 112
123
GEOGRAFIA
Le regioni climatiche italiane L’Italia si trova nella fascia temperata settentrionale compresa tra il Tropico del Cancro e il Circolo polare artico. Si sviluppa in senso longitudinale, quindi tra nord e sud ci sono latitudini molto diverse. Inoltre è circondata per tre quarti dal mare e protetta da due catene montuose molto elevate. Questa particolare conformazione fisica fa sì che il clima si diversifichi in sei fasce climatiche, determinate da differenti fattori.
1 Regione alpina (clima montano)
Dove: lungo l’arco alpino. Fattori: altitudine. Caratteristiche stagionali: inverni lunghi e freddi con precipitazioni nevose, estati brevi e fresche. Primavere e autunni piovosi. I venti tipici in questa regione sono la tramontana e la bora, venti gelidi che spirano da nord e da nord-est.
2 Regione ligure-tirrenica (clima ligure-tirrenico)
Dove: territori bagnati dal Mar Ligure e Tirreno. Fattori: vicinanza del mare, rilievi sulle coste. Caratteristiche stagionali: inverni miti e piovosi; estati calde, ma ventilate. Frequenti piogge in Liguria e nel nord della Toscana. Venti di maestrale a nord e di libeccio da sud-ovest.
STUDIO FACILE Leggi il testo e cancella l’opzione sbagliata. Utilizza poi il brano per rielaborare. Il fattore che determina le caratteristiche climatiche delle regioni alpina e appenninica è l’altitudine / la latitudine. Entrambe sono contraddistinte da estati brevi / lunghe e afose / fresche e da inverni rigidi / miti con precipitazioni nevose. La regione padano-veneta è influenzata da più fattori tra cui la latitudine / presenza di catene montuose a nord. Queste costituiscono una barriera / facilitazione al passaggio dei venti da nord, che con la lontananza del mare determinano un clima continentale / montano. Le estati sono fresche / afose e gli inverni freddi con frequenti nebbie / venti a causa dell’umidità. Le regioni climatiche delle coste sono caratterizzate dalla presenza / assenza del mare, pur con delle differenze: la regione ligure-tirrenica e quella mediterranea presentano estati calde / fresche ma ventilate, mentre nell’area adriatica sono piovose / afose. Gli inverni a sud e a ovest sono freddi / miti con precipitazioni scarse / abbondanti mentre quelli dell’area adriatica presentano temperature più basse a causa dell’altitudine / dei venti da est. 124
I paesaggi italiani
Che cos’è un microclima? La varietà dei paesaggi italiani interagisce insieme ai fattori climatici e determina le condizioni perché si sviluppi un microclima, cioè un insieme di caratteristiche climatiche proprie di alcune aree territoriali limitate. Un esempio è il Lago di Garda: il clima determinato dalla presenza del bacino lacustre è così mite da consentire la coltivazione di limoni e di ulivi, che non crescerebbero così vicini alle Alpi.
3 Regione padano-veneta (clima continentale)
Dove: pianura padano-veneta. Fattori: lontananza dal mare, Alpi che proteggono dai venti freddi del nord, territori ricchi d’acqua. Caratteristiche stagionali: inverni lunghi e freddi, frequenti nebbie; estati calde e afose con foschie. Primavere e autunni piovosi. Presenza di forte umidità in generale.
4 Regione adriatica (clima adriatico)
Dove: zone costiere affacciate sull’Adriatico. Fattori: vicinanza del mare. Caratteristiche stagionali: inverni freddi e ventosi, diffuse precipitazioni in inverno e in autunno. Estati calde e spesso afose. Scarsa ventilazione.
5 Regione appenninica (clima montano) Dove: lungo la catena degli Appennini. Fattori: altitudine. Caratteristiche stagionali: inverni freddi ed estati fresche. In autunno frequenti precipitazioni che in inverno possono essere nevose.
6 Regione mediterranea (clima mediterraneo)
Dove: zona meridionale e insulare. Fattori: vicinanza del mare. Caratteristiche stagionali: inverni miti e molto brevi, estati lunghe e molto calde, ma ventilate. Le precipitazioni sono scarse, più abbondanti in inverno e in autunno. I venti tipici, caldi e umidi, sono il libeccio da sud-ovest e lo scirocco da sud, entrambi provenienti dall’Africa. Eserciziario
p. 49
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LEGGO LA GEOGRAFIA
Meravigliose Dolomiti Torpedine stava attraversando il confine tra il Trentino e il Veneto e quello che si presentava alla famiglia Millemiglia era un paesaggio montano tanto perfetto da sembrare irreale: baite attorniate da vette e ghiacciai alpini, chiesette caratteristiche, prati verdi, boschi di abeti. E su tutto troneggiavano le Dolomiti, che si estendevano a perdita d’occhio, abbracciando più regioni: Trentino, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. A bordo del camper si parlava della colorazione unica delle pareti delle Dolomiti, le mitiche “montagne pallide”, che non aveva mancato di stupire tutti per le sfumature che andavano dal rosso fuoco al rosa pallido. “A causa della presenza di particolari materiali” spiegò Adele, mentre i figli rapiti dal panorama erano incollati al finestrino, “le rocce si tingono di colori rosati”. “Scenario stupendo, ma… quando si arriva al rifugio Auronzo?” chiese Teo con lo zaino in spalla, la macchina fotografica e il cannocchiale a tracolla, un po’ affaticato dalla salita. “Teo, non dirmi che sei stanco!” si meravigliò Adele. “Auronzo Hütte, ecco il cartello che segnala il rifugio… ci vorrà un’altra buona mezz’oretta…” sussurrò sconsolato Teo. “Come mai l’indicazione è scritta in tedesco?” chiese Gaia, notando che tutte le scritte lungo il sentiero erano riportate in lingua italiana, tedesca e in un’altra lingua che non conosceva. “Guardate anche questi cartelli: Drei Zinnen, Tré Thìme, Tre Cime di Lavaredo”. “Le Dolomiti hanno un’estensione molto ampia” spiegò Adele. “Esse abbracciano i confini di più regioni dove si parla la lingua tedesca per ragioni riguardanti la storia del nostro Paese, che ebbe in passato una lunga dominazione austriaca. L’altra lingua, invece, è il ladino, l’antica lingua del popolo di queste valli”. “Sono davvero imponenti, devono essere molto antiche…” commentò Gaia rapita dal panorama dei giganteschi monumenti di roccia. 126
“Ottima intuizione, Gaia” continuò Adele. “Le Dolomiti vantano un passato geologico affascinante. Pensate che tra i 65 e i 20 milioni di anni fa emersero da un oceano tropicale e per questo conservano nelle loro rocce innumerevoli testimonianze della vita marina svoltasi nella notte dei tempi”. “Fossili” pensò Teo, impegnato a scattare qualche foto al panorama. “…Dopodiché” riprese Adele, “nel corso dei millenni iniziarono a essere modellate dal vento, dai fenomeni atmosferici e dai movimenti dei ghiacciai, assumendo le forme imponenti, evocative e bizzarre che vediamo oggi”. Dopo altri minuti di camminata, qualcuno sbuffò: “Io però adesso ho proprio una gran sete! Cosa ne dite di una piccola sosta ristoratrice?” propose Teo. “Se alleggeriamo gli zaini, cammineremo più veloci. Giusto uno spuntino…” I. Paglia, La famiglia Millemiglia tra le bellezze naturali, Raffaello
Se vuoi conoscere il finale della storia leggi il libro da cui è tratto il brano.
Dopo aver letto il brano completa le frasi formulando le tue ipotesi. Poi confrontati con i compagni e l’insegnante. Molte delle informazioni “nascoste” in questo brano le ritroverai nello studio di questa sezione. Le Dolomiti sono una catena montuosa che si trova nell’Italia .................. ...................................................................... Le sfumature di colore rosa sono dovute alla presenza di particolari materiali, cioè ............................................................................................................. Poiché sulle Tre Cime c’è un po’ di neve anche d’estate, la loro altitudine supera i ................ m. 127
GEOGRAFIA
Uno sguardo d’insieme: Alpi... Le Alpi sono la più estesa ed elevata catena montuosa d’Italia e d’Europa che si sviluppa in un arco di 1200 km. La loro superficie occupa il territorio di diversi altri Paesi europei, tra cui Francia, Svizzera, Austria, Germania, Slovenia. Iniziano in Italia a ovest del Colle di Cadibona, che segna anche il punto d’incontro con gli Appennini, e, sempre in Italia, terminano a est con le Alpi Giulie. Le Alpi sono divise in due grandi settori: Alpi Occidentali e Orientali.
Le Alpi Occidentali presentano le cime più elevate: il Monte Bianco (vetta più alta d’Europa), il Monte Rosa, il Cervino e il Gran Paradiso.
Le Alpi Orientali hanno cime meno elevate man mano che si procede verso est. Ne fanno parte il Bernina, l’Ortles e le Dolomiti.
Le Dolomiti, comprese tra Veneto e Trentino-Alto Adige, sono costituite da una roccia friabile di tipo calcareo, le cui origini sono dovute all’accumulo, circa 250 milioni di anni fa, di conchiglie e coralli. La Marmolada, con i 3342 m di Punta Penia, è la cima più elevata. Nel 2009 sono state proclamate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
A sud delle Alpi Orientali si estende una catena parallela di rilievi: le Prealpi. Poco elevate, sono costituite da rocce calcaree, fragili, ricche di fossili marini.
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Paesaggi di terra
I paesaggi italiani
...e Appennini La catena montuosa degli Appennini comincia nell’Italia continentale e si snoda lungo tutta la zona peninsulare italiana per 1500 km, dal Colle di Cadibona alla Sicilia. Le altitudini delle cime appenniniche non superano i 3000 m: fatta eccezione per l’Etna (3323 m), il vulcano attivo più alto d’Europa, la cima più elevata è il Corno Grande nel massiccio del Gran Sasso (2912 m). Gli Appennini sono suddivisi in due versanti (adriatico e tirrenico) e in tre settori: •S ettentrionale che comprende quello ligure e toscano; •C entrale a cui appartengono quello umbro-marchigiano e abruzzese; •M eridionale costituito da quello campano, lucano, calabro.
Il Gennargentu e gli altri monti della Sardegna non appartengono agli Appennini e sono più antichi. Hanno cime basse a causa dell’erosione subita e sono formati da rocce granitiche molto più dure.
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APPENNINO SETTENTRIONALE
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GEOGRAFIA
Il paesaggio alpino Le Alpi si sono formate dagli scontri di masse continentali e dal sollevamento del fondo marino. La loro origine, abbastanza recente, risale a circa 60 milioni di anni fa. Sono costituite da rocce dure e resistenti che si sono plasmate a grandi profondità dalla crosta terrestre.
STUDIO FACILE Il testo è diviso in paragrafi. Dai un titolo a ciascuno di essi, in base al contenuto.
.......................................................... I ghiacciai sono avvallamenti tipici delle regioni polari e montane. Quelli alpini si trovano al di sopra dei 3000 m o in zone meno esposte al Sole. Sono formati dall’accumulo di masse nevose compatte che tendono a scivolare verso il basso e, insieme ai corsi d’acqua, sono le principali cause dell’erosione alpina. La parte bassa dei ghiacciai, detta lingua, dà origine alle sorgenti dei fiumi. I ghiacciai più antichi, prosciugandosi, hanno creato conche poi occupate dai laghi alpini. Oggi si trovano soprattutto sulle Alpi Occidentali. Il più esteso è il ghiacciaio del Monte Bianco.
.......................................................... Nel territorio alpino, numerose sono le valli: arrotondate e ampie quelle scavate dai ghiacciai (forma a “U”); più strette e profonde quelle scavate dai letti dei fiumi (forma a “V”). Numerosi sono anche i passi o valichi: passaggi naturali, simili a una sella di cavallo, che permettono di transitare da un punto all’altro del versante di una montagna. Nel corso della storia sono stati fondamentali per il commercio, le migrazioni e le guerre. Oggi sono stati potenziati con strade o addirittura ferrovie e i principali sono il Piccolo San Bernardo, il Gran San Bernardo, il San Gottardo, il Moncenisio.
.......................................................... Sulle Alpi sono stati istituiti numerosi parchi nazionali tutelati dai Paesi europei cui appartengono territorialmente. In Italia i principali sono il Parco nazionale del Gran Paradiso; il Parco nazionale della Val Grande (particolarmente selvaggio e impervio); il Parco nazionale dello Stelvio; il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi e il Parco delle Dolomiti Friulane.
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Eserciziario
pp. 52, 53
Paesaggi di terra
I paesaggi italiani
Il paesaggio appenninico Gli Appennini sono emersi dal fondale marino dopo la formazione delle Alpi. Le rocce sono calcaree e a tratti soggette a una forte erosione da parte dei fenomeni atmosferici. Quelle del Gran Sasso hanno una conformazione più simile ai gruppi alpini dolomitici.
L’unico ghiacciaio Racchiuso in uno stretto vallone, quasi sulla cima del Gran Sasso, a un’altitudine di 2800 m circa, si trova il Calderone, l’unico ghiacciaio appenninico. A causa del riscaldamento globale il ghiacciaio è destinato a scomparire entro il 2020.
Valichi e viadotti Benché le vette appenniniche siano meno elevate di quelle alpine, i numerosi valichi restano le uniche vie di comunicazione naturali. Negli ultimi anni sono stati realizzati viadotti, una rete autostradale e diverse gallerie, ma i collegamenti tra il versante adriatico e quello tirrenico risultano ancora difficoltosi e lunghi.
Parchi nazionali Anche sugli Appennini ci sono numerosi parchi e aree protette. Il Parco del Cilento, quello del Pollino e del Gran Sasso e dei Monti della Laga sono tra i più estesi. Qui sono stati salvati dall’estinzione animali come il lupo, l’orso bruno marsicano, la lontra, il camoscio.
SEGNI NEL PAESAGGIO Le abbondanti precipitazioni hanno favorito lo sviluppo di due particolari fenomeni, tipici del paesaggio appenninico: i calanchi e il carsismo. I calanchi sono versanti formati da rocce calcaree e in certi punti argillose, su cui l’acqua piovana ha scavato lunghi solchi. Qui l’erosione è così rapida che la vegetazione non fa in tempo ad attecchire. Il carsismo è determinato dalle acque piovane che generano su rocce calcaree delle spaccature (doline, inghiottitoi e gravine) per poi penetrare sottoterra. Qui si formano dei fiumi sotterranei che scavano grotte. L’acqua che scende goccia a goccia dal soffitto forma le stalattiti, mentre le stalagmiti sono formazioni calcaree che spuntano dal pavimento.
STUDIO FACILE Sottolinea in verde le farsi riferite agli Appennini e in blu quelle riferite alle Alpi. a. Sulle vette si trovano ghiacciai anche in estate. b. I l sistema montuoso presenta cime non molto elevate e arrotondate. c. Vi si trova una catena montuosa con una roccia calcarea derivata da coralli fossili.
d. È la catena montuosa emersa per prima dal mare. e. Ha rocce dure e compatte. f. È un territorio molto ricco d’acqua. g. Il Monte Bianco è la vetta più elevata.
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GEOGRAFIA STUDIO FACILE
Vivere e lavorare sulle Alpi...
Scegli un luogo degli Alpi che ti piacerebbe approfondire e seguendo la scaletta delle attività scrivi su di esso un testo informativo.
L’ambiente alpino è poco abitato dall’uomo: il clima rigido, il territorio impervio, servito da vie di comunicazione poco scorrevoli hanno da sempre costituito effettivi ostacoli all’insediamento umano. Eppure sin dai tempi più remoti l’uomo ha saputo sfruttarne le risorse principali: l’acqua, il legname, i pascoli, le valli e i pendii meno scoscesi.
L’acqua di scioglimento dei ghiacciai alpini alimenta falde acquifere e fiumi: viene sfruttata nelle centrali idroelettriche per produrre energia elettrica. L’acqua di alcune sorgenti alpine, grazie alle proprietà oligominerali, viene imbottigliata e venduta.
I pascoli sono determinanti per l’allevamento di bovini da latte: nella bella stagione il bestiame è condotto al maggese (mezza montagna) e poi all’alpeggio (in alta montagna). D’inverno viene nutrito nelle stalle. Dall’allevamento si ricavano latte, formaggio, burro, carne e pellame.
Il territorio ripido e scosceso dei rilievi alpini non permette di praticare l’agricoltura, concentrata nelle vallate dove il clima meno rigido e il terreno pianeggiante ne favoriscono lo sviluppo. Si coltivano orzo e segale. In alcune zone vengono coltivati prodotti tipici (mele e uva).
L’eccessivo sfruttamento negli ultimi decenni di boschi e foreste ha ridotto la produzione di legname, utilizzato in particolar modo per la costruzione di case ecosostenibili, mobili e prodotti artigianali.
Le poche industrie presenti nel territorio alpino si trovano nelle zone pedemontane e sono collegate alla lavorazione dei prodotti locali: industrie alimentari, del legno, della carta, tessili, soprattutto per la lana.
Il turismo invernale ed estivo è una risorsa importante: alberghi, piste da sci, impianti di risalita sostengono l’economia alpina, anche se l’eccessivo sfruttamento del patrimonio naturalistico ha creato danni ambientali.
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Paesaggi di terra
...e sugli Appennini Gli Appennini hanno altezze meno impegnative delle Alpi, ma presentano comunque un territorio dalle forme aspre, con passi impervi e poche zone coltivabili, anche a causa della scarsità di acqua. Nonostante ciò l’uomo vi si è insediato e ha messo a frutto le risorse principali in maniera differente rispetto alle popolazioni alpine.
I paesaggi italiani
STUDIO FACILE Realizza uno schema che riassuma le risorse e le attività negli Appennini, in cui siano evidenti le differenze con le Alpi.
L’acqua, convogliata dai pochi e brevi fiumi in dighe, alimenta centrali idroelettriche, ma è molto più spesso utilizzata per irrigare i campi. Numerose sono le stazioni termali dal cui sottosuolo sgorgano acque con elevate proprietà curative.
A causa della minore abbondanza d’acqua rispetto alle Alpi, i pascoli appenninici sono meno rigogliosi. L’allevamento più diffuso è quello di ovini e caprini che necessitano di poco foraggio. I prodotti derivati sono latte, formaggio, carne e lana.
Il terreno, arido anche dopo abbondanti precipitazioni, non ha facilitato lo sviluppo dell’agricoltura. L’uomo però ha reso produttive le valli e le conche pianeggianti, dove coltiva cereali, viti, ortaggi, alberi da frutto e prodotti tipici locali.
Il legname dei boschi appenninici è utilizzato come combustibile a livello industriale e nelle abitazioni private. Solo in alcune zone l’uomo compie opere di rimboschimento per evitare l’erosione del suolo.
Nei fondovalle vi sono piccole industrie alimentari, tessili e dei materiali da costruzione. Le attività artigianali riguardano la lavorazione del legno, della ceramica e del marmo nelle Alpi Apuane (geoparco dell’Unesco).
Il turismo è legato agli sport invernali, alla presenza di parchi naturali, alle stazioni termali e agli agriturismi.
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GEOGRAFIA Crosta terrestre: la parte più esterna della Terra (fino a 35-40 km di profondità).
Un paesaggio instabile La Terra, in particolare la crosta terrestre, è interessata da importanti processi geologici, come la formazione delle montagne, quella dei vulcani e i terremoti. La crosta terrestre non è intera, ma interrotta da fratture che la dividono in placche o zolle. I movimenti delle placche, provocati dalle spinte interne degli strati più profondi, determinano una deformazione dello strato esterno ancora in atto: le placche si muovono di qualche centimetro ogni anno e lungo i loro margini avvengono i fenomeni geologici sopra elencati.
Vulcani Un vulcano è una spaccatura della crosta terrestre dalla quale esce materiale liquido (magma o lava, cioè roccia fusa ad altissime temperature proveniente dall’interno della Terra), solido (cenere e lapilli) e gassoso (vapori). I vulcani si differenziano per la loro attività in: • quiescenti: non hanno eruzioni da tempi lunghissimi ma il serbatoio non si è esaurito e potrebbe determinarne una ripresa. In Italia: il Vesuvio.
La cartina mostra i vulcani italiani.
STUDIO FACILE Scrivi nelle caselle le parole corrette scegliendo tra gas e vapori, serbatoio magmatico, lava, cenere e lapilli, cratere. ....................... .......................
....................... .......................
...................................
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• attivi: le eruzioni, anche violente, avvengono con emissioni di lava costanti e periodiche. In Italia: l’Etna, lo Stromboli e Vulcano. • spenti: non sono più in attività e il serbatoio è esaurito. In Italia: il Monte Amiata, laghi come il lago di Bracciano o di Bolsena, formatisi nei crateri, e rilievi di origine vulcanica (Colli Euganei).
Terremoti Tra i movimenti che avvengono all’interno della Terra ci sono anche le onde sismiche che, propagandosi da una sorgente, cioè un punto di origine, raggiungono la superficie terrestre scuotendola e causando i terremoti. L’Italia è una terra molto soggetta a questi fenomeni sismici, poiché, come hanno rilevato gli esperti, i movimenti tra placca africana e placca europea sono ancora in corso.
NELLA REALTÀ La “cultura della sicurezza” Il rischio sismico L’Italia, come puoi constatare dalla carta del rischio sismico qui di fianco, è un paese in cui vi sono zone dove la possibilità che si verifichi un terremoto è molto alta.
< 0.025 g 0.025 - 0.050 0.050 - 0.075 0.075 - 0.100 0.100 - 0.125 0.125 - 0.150 0.150 - 0.175 0.175 - 0.200 0.200 - 0.225 0.225 - 0.250
0.250 - 0.275 0.275 - 0.300
E i più piccoli? Da tempo si sta cercando di costruire una “cultura della sicurezza” fin dai primi anni di scuola, perché un comportamento corretto durante questi eventi può essere determinante per la propria incolumità. Sicuramente nella tua scuola vengono effettuate prove di evacuazione e da tempo vi esercitate sotto lo sguardo dei vostri insegnanti. Avete mai riflettuto che potrebbe verificarsi un episodio sismico quando non siete nella vostra aula, ma in altri spazi scolastici, per esempio in biblioteca, in palestra, oppure in mensa? In queste occasioni ci sono bambini che talvolta impiegano più tempo o richiedono un maggior controllo: i bambini delle classi prime potrebbero essere i più incerti. Dividetevi in gruppi e realizzate dei vademecum in cui elencare i comportamenti corretti e quelli sbagliati per evacuazioni da ambienti diversi. Ora fate una lista di ciò che vi serve per procedere tenendo conto dei seguenti punti. •P rendete in considerazione tutti gli spazi in cui potrebbero trovarsi gli alunni delle classi più piccole e osservate con attenzione se ci sono indicazioni utili affisse sulle pareti. Sono presenti? Vi sembrano sempre efficaci? •R iflettete in classe: gli stessi comportamenti sono utili per tutti gli ambienti? •E lencate le procedure adatte alle diverse situazioni: siete sicuri di conoscerle bene anche voi? Approfonditene la conoscenza. •C onfrontatevi tutti insieme e con gli insegnanti: i vademecum saranno tutti uguali? Avete di fronte a voi dei lettori esperti? Come dovranno differenziarsi i lavori affinché siano efficaci per tutti i bambini? Quando avrete finito presenterete il vostro lavoro ai compagni più piccoli e ne testerete l’efficacia.
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; competenze sociali e civiche.
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GEOGRAFIA Diverse colline italiane hanno origine tettonica: tra queste, le Langhe e il Monferrato in Piemonte, dal 2014 Patrimonio dell’Umanità; le colline dell’Umbria e della Sicilia; i Colli Berici in Veneto e le colline marchigiane, i cui terreni calcarei danno origine a fenomeni di carsismo. Anche il promontorio del Gargano e le Murge, in Puglia, presentano le stesse caratteristiche. Le colline della Serra d’Ivrea, in Piemonte, e della Brianza, in Lombardia, sono di origine morenica, ricche di laghi e corsi d’acqua.
Paesaggi di terra: le colline A sud delle Prealpi e lungo i due versanti appenninici, quasi costituendone un proseguimento naturale, si estendono le colline. Si tratta del paesaggio più diffuso nel nostro Paese (42%). Le colline presentano una modesta altitudine, che va dai 200 ai 600 m, con cime arrotondate e differenze di origine e di composizione del terreno. Le colline del Chianti, in Toscana, hanno origine strutturale. Le colline dell’Iglesiente, in Sardegna, hanno origine in parte tettonica e in parte vulcanica: questa complessità è dovuta alla formazione molto antica di tutta l’isola rispetto al resto d’Italia.
Di origine vulcanica sono i Colli Euganei (Veneto) e le Colline Metallifere (Toscana), un tempo ricche di giacimenti minerari. I Colli Albani, in Lazio, occupano ciò che resta del grande Vulcano Laziale, spento da oltre centomila anni. Infine la zona dei Campi Flegrei, in Campania, è una zona ad alto rischio sismico, costantemente monitorata.
STUDIO FACILE • Ricordi le origini delle colline, che hai studiato in terza? Completa le frasi. Origine tettonica: le colline sono formate dal ........................................................ della crosta terrestre. Origine morenica: sono formate dai detriti (morene) trasportati dai .......................... che si sono sciolti. Origine vulcanica: in origine erano ...................................., poi si sono spenti e ricoperti di vegetazione. Strutturale: erano antiche montagne che sono state ......................................... dagli agenti atmosferici. • Osserva la cartina e rispondi alle domande sul quaderno. Nei pressi di quale costa si trovano le colline di natura vulcanica? Secondo te c’è una relazione tra la natura e la localizzazione delle colline della Brianza? Spiega. 136
Vivere e lavorare in collina Fin dai tempi più antichi le colline hanno offerto all’uomo condizioni di vita agevoli, grazie al loro clima mite e alla posizione favorevole: da un lato l’altezza rendeva facile l’avvistamento di eventuali nemici, dall’altro permetteva di difendersi dalle inondazioni, evitando le zone paludose dell’antica pianura. L’abbondanza d’acqua e la presenza di terreni fertili hanno fatto sì che il territorio collinare si popolasse di borghi, circondati da mura o alte torri. Con il tempo l’intervento dell’uomo su questo ambiente si è intensificato, non sempre nel rispetto della natura: l’imponente azione di disboscamento dei versanti collinari ha fatto spazio a nuove zone di pascolo e di coltivazione, provocando frequenti frane e smottamenti. L’agricoltura è sempre stata l’attività principale dell’ambiente collinare italiano. Per sfruttare al meglio il terreno pendente, l’uomo ha realizzato i terrazzamenti, cioè larghi gradoni coltivabili, sostenuti da muretti di pietra. L’introduzione di macchinari tecnologici avanzati nel settore ha radicalmente trasformato il modo di fare agricoltura, con effetti gravi sulle aree collinari: i terrazzamenti, così come le siepi, gli alberi e i filari, considerati ostacoli al lavoro delle macchine, vengono per lo più spianati, lasciando i versanti maggiormente soggetti a erosioni e dissesti. Le principali colture sono: viti, ulivi, ortaggi, alberi da frutto (mele, nocciole, mandorle) e legumi.
In collina le industrie più sviluppate sono quelle che fanno parte della filiera agro-alimentare, cioè legate alla lavorazione dei principali prodotti agricoli: cantine vinicole, caseifici, oleifici, salumifici.
Il turismo collinare è legato al patrimonio storico-culturale della nostra penisola (siti archeologici, borghi antichi riqualificati ecc.), e a quello naturalistico. Da diversi anni questa risorsa economica è sostenuta dagli agriturismi, strutture ricettive che, nel rispetto del patrimonio esistente, offrono la possibilità di conoscere l’ambiente e viverne le usanze.
STUDIO FACILE Realizza sul quaderno una mappa che riassuma le caratteristiche principali delle colline italiane. Puoi utilizzare questi indicatori: origini e localizzazione, clima, interventi antropici e conseguenti rischi, attività economiche. Poi esponi a voce in classe. Eserciziario
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GEOGRAFIA
Paesaggi di terra: le pianure Valdarno Origine: alluvionale Segni particolari: come la sua vicina Piana di Pisa, è stata generata dal lungo lavoro di detriti del fiume Arno.
Le pianure sono terreni piatti o leggermente ondulati che non superano i 300 m di altitudine. In Italia, occupano una minima parte del territorio (23%), oltre metà della quale è occupata dalla Pianura Padana. Pianura Padana Origine: alluvionale Segni particolari: è la pianura più grande d’Italia (47 820 km2).
Maremma Origine: alluvionale Segni particolari: si estende tra Lazio e Toscana, affacciandosi sul Tirreno. Abitata sin dalla Preistoria, preserva le tracce del suo passato storico.
Tavoliere delle Puglie Origine: tettonica Segni particolari: grazie a laghi artificiali e impianti di irrigazione all’avanguardia, è una terra fertile.
Pianura Pontina Origine: alluvionale Segni particolari: è un’antica palude che fu prosciugata e resa coltivabile già in epoca romana. Pianura Campana Origine: vulcanica Segni particolari: ai piedi del Vesuvio, presenta un terreno molto fertile. Campidano Origine: tettonica Segni particolari: molto fertile, era coltivata già dai Fenici.
Piana di Metaponto, Piana di Sibari, Piana di Catania Origine: alluvionale Segni particolari: sono le tre pianure più importanti del Sud Italia.
Piana Salentina Origine: tettonica Segni particolari: è ricca di terra calcarea e di fenomeni carsici.
STUDIO FACILE Ricordi le origini delle pianure? Cerchia il termine adatto. Alluvionale: formata dall’accumulo millenario di detriti / acqua trasportati a valle dai fiumi. Vulcanica: la lava / cenere vulcanica ha riempito le valli / montagne sottostanti il vulcano. Tettonica: formata dall’innalzamento / abbassamento del fondale marino. 138
Eserciziario
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Paesaggi di terra
I paesaggi italiani
La Pianura Padana ha la forma di un grande triangolo compreso tra Alpi e Appennini. In origine era un grande golfo del mar Adriatico, che poi è stato riempito dai detriti del fiume Po e dei suoi affluenti.
In base alla composizione del terreno, la Pianura Padana si distingue in due zone: alta pianura e bassa pianura. La prima è stata formata da detriti grossi e ciottolosi che non hanno trattenuto l’acqua, che quindi è penetrata in profondità. Nella seconda, invece, i fiumi hanno depositato detriti più fini che hanno reso il terreno impermeabile. Al limite tra queste due aree si trovano le risorgive, cioè sorgenti spontanee in cui l’acqua affiora in superficie. Per evitare lo stagnamento malsano di queste acque l’uomo ha realizzato fontanili, cioè vasche d’acqua che, collegate
a dei canali, portavano l’acqua nei campi. Oggi i fontanili e le rispettive tecniche di irrigazione hanno lasciato spazio a nuove tecnologie agricole meno faticose e più produttive. In alcune zone si cerca di ripristinare alcuni di questi usi, affinché restino come testimonianza della pianura e degli uomini che l’hanno abitata. La parte veneto-friulana della pianura degrada a nord-est, lungo il litorale adriatico, con una costa bassa e sabbiosa, orlata da profonde lagune (Marano e Grado). A esse si alternano i lidi, cioè specchi d’acqua
separati dal mare aperto da sottili strisce di sabbia. Numerose sono le zone umide della laguna di Venezia, dove si alternano acqua salmastra, isole e terre basse quasi completamente a livello del mare. Tra il Veneto e l’Emilia-Romagna si trova il Parco del Delta del Po oggi riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Dal punto di vista naturalistico è tra i più affascinanti e meglio conservati d’Europa, grazie alla grande complessità e biodiversità che ospita.
STUDIO FACILE Segna con una X solo le parole che si riferiscono alla Pianura Padana e usale per scrivere un breve testo informativo. Passi Fontanili Vulcani Valli a “U” Dolomia Valichi Lidi Risorgive Lagune Delta del Po Placche Territorio impervio 139
GEOGRAFIA
Vivere e lavorare in pianura Le pianure italiane sono un mosaico di produzioni agricole uniche, apprezzate in tutti i mercati mondiali. Le industrie e le attività artigianali sono piuttosto sviluppate e strettamente legate alle risorse del territorio. Le numerose vie di comunicazione (strade, autostrade, ferrovie, aeroporti) facilitano il trasporto sia delle materie prime ai centri di lavorazione, sia dei prodotti lavorati nelle industrie ai centri di vendita.
La Pianura Padana è la più importante regione agricola italiana. Nelle produzioni di riso e mais primeggiano il Piemonte e la Lombardia, mentre i foraggi sono coltivati in forma estensiva in quasi tutta la bassa pianura. In Veneto si coltivano barbabietole da zucchero e soia. Importanti sono le colture di grano tenero (impiegato soprattutto per il pane e la pasta fresca). In Emilia Romagna spiccano i frutteti con pesche, susine, prugne, kiwi. Numerose varietà di ortaggi sono coltivate in tutto il territorio. Le coltivazioni e i foraggi della Pianura Padana servono anche come alimentazione per bovini, di cui Lombardia e Veneto detengono il primato per i capi allevati, suini e pollame. Le stalle sono moderne, attrezzate con macchinari computerizzati che sostituiscono l’uomo nell’esecuzione di molti lavori. Nelle Valli di Comacchio sono concentrati gli allevamenti di anguille.
Nelle pianure dell’Italia centrale si coltivano frumento, barbabietole da zucchero, mais, orzo, avena, girasole e foraggi. A queste produzioni si affiancano quelle degli alberi da frutto e degli ortaggi tipici come il carciofo romanesco IGP. Tipico della Maremma è l’allevamento dei cavalli maremmani utilizzati dai butteri (pastori a cavallo della Maremma e dell’Agro Pontino).
Anche nelle zone pianeggianti del Sud Italia, si coltivano cereali e la Puglia è al primo posto nella produzione nazionale del grano duro (impiegato soprattutto per la pasta). Questa regione registra anche un altro primato per l’uva da tavola: oltre metà di quella prodotta in Italia viene da qui. Inoltre le zone del Meridione sono grandi produttrici di frutta e ortaggi regionali come i pomodori campani tipo il San Marzano DOP. Nelle pianure della Campania, della Sicilia e della Puglia si allevano bufali, animali che si adattano facilmente al clima caldo e si nutrono di erbe infestanti che crescono in questo tipo di terreno.
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Nella Pianura Padana, in particolare nelle aree di Veneto e Lombardia, le industrie tessili trasformano la lana e altre fibre importate come il cotone o il lino in tessuti. La lavorazione delle pelli è tipica della Toscana.
Nelle industrie alimentari, sparse in tutte le pianure, i numerosi prodotti agricoli vengono trasformati in pasta, pane, latticini, salumi. Nelle cantine si producono vini esportati in tutto il mondo. La produzione di surgelati permette la conservazione di ortaggi e carni mentre le industrie conserviere lavorano frutta e pomodori.
La maggior parte delle industrie sono concentrate nelle pianure nellâ&#x20AC;&#x2122;Italia settentrionale. Lâ&#x20AC;&#x2122;industria elettronica produce computer, telefoni, apparecchi televisivi. Le industrie meccaniche trasformano i metalli in oggetti utili allâ&#x20AC;&#x2122;uomo: automobili, biciclette, rubinetti. Le industrie chimiche si occupano della lavorazione di diverse materie prime: trasformano il petrolio in carburante e materiali plastici; producono detersivi, saponi e cosmetici, concimi e fertilizzanti, farmaci.
STUDIO FACILE Inventa un simbolo da legenda per ogni coltura e per ogni tipo di allevamento in pianura. Poi disegnali sulla cartina, nel territorio corretto, basandoti su quanto riportato nel testo.
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IMPARARE FACILE Dove: si estendono da ovest verso est nell’Italia settentrionale. Dividono il Paese dal resto d’Europa.
Alpi
Si dividono in due settori: • Occidentali, con le vette più elevate (M. Bianco) • Orientali, più basse, di roccia calcarea (Dolomiti) A sud ci sono le Prealpi, montagne di origine calcarea.
Caratteristiche: • a lte anche sopra i 4000 m, pendii ripidi, profili frastagliati; • c omposizione delle rocce dura e resistente; • p resenza dei ghiacciai sopra i 2500-3000 m; • o riginano fiumi dal corso lungo e regolare. Dal Monviso nasce il Po; • p resenza di valichi che collegano i versanti e permettono il passaggio da un Paese all’altro.
Attività umane: produzione di energia idroelettrica, turismo invernale ed estivo, agricoltura (orzo, segale, frumento, mele, viti, frutti di bosco), allevamento bovino, industrie legate alla produzione locale, sfruttamento del legname, artigianato.
Appennini
Dove: si estendono da nord-est verso l’Italia meridionale compresi i rilievi della Sicilia (non il Gennargentu sardo).
Si dividono in tre settori: • Settentrionali •C entrali (Gran Sasso) •M eridionali, caratterizzati dalla presenza di vulcani (Vesuvio e Etna).
Caratteristiche: •n on superano i 3000 m, pendii dolci; • r occe per lo più friabili e calcaree; • a ssenza di ghiacciai; • o riginano fiumi dal corso spesso breve e torrentizio; • p ochi valichi che collegano i versanti; • f enomeni erosivi (calanchi e carsismo); • aree ad alto rischio sismico e vulcanico.
Attività umane: produzione di energia idroelettrica, turismo invernale ed estivo, agricoltura (cereali, ortaggi, alberi da frutto, viti), allevamento di ovini, industrie legate alla produzione locale, sfruttamento del legname, artigianato (lavorazione del legno e del marmo). Autovalutazione
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S piega le mappe a un compagno, poi valuta la tua esposizione.
È stata una spiegazione chiara e completa. È stata una spiegazione abbastanza chiara, ma non completa. È stata una spiegazione incompleta e un po’ confusa.
I paesaggi italiani
Colline
Dove: paesaggio prevalente in Italia, diffuso sia nella parte continentale sia in quella peninsulare e insulare.
Si distinguono a seconda dell’origine •m orenica: Brianza e Serra d’Ivrea. • s trutturale: Chianti. • t ettonica: Langhe, Monferrato, colline umbre e marchigiane, il Gargano e le Murge. • vulcanica: Colli Euganei, Albani, Colline Metallifere e Campi Flegrei. Attività umane: turismo, agricoltura con la tecnica del terrazzamento (olivi, cereali, viti, alberi da frutto), pascoli di ovini e caprini, allevamenti, industrie alimentari legate ai prodotti agricoli (cantine, oleifici, caseifici, salumifici).
Pianure
Dove: occupano una parte minima del territorio.
Si distinguono a seconda dell’origine • alluvionale: Pianura Padana, Valdarno, Maremma, Pontina, Piana di Metaponto, di Sibari, Piana di Catania. • v ulcanica: Pianura Campana. • t ettonica: Piana Salentina, Tavoliere delle Puglie e Campidano.
Caratteristiche: • p endii dolci e profili arrotondati; • c omposizione delle rocce varia a seconda dell’origine; • p iù coperte di vegetazione le colline settentrionali e centrali, aride quelle meridionali; • f requenti smottamenti e frane, rischio idrogeologico; • f enomeni erosivi (calanchi e carsismo).
Caratteristiche: • l a Pianura Padana è la più estesa; • l e altre pianure sono di limitata estensione, molte costiere; • f ertili e molto sfruttate dall’uomo; • m olto popolate; a • ttraversate da importanti vie di comunicazione; • l e pianure del Veneto e del Friuli digradano in coste basse caratteristiche e formano le lagune e i lidi.
Attività umane: la Pianura Padana è la regione agricola più importante d’Italia (riso e mais, foraggio, barbabietola da zucchero, soia, frutteti e ortaggi). Allevamento di bovini, suini, pollame. Nelle pianure del centro Italia la produzione è simile, con l’esclusione del riso. Nell’Italia meridionale si coltivano grano duro, ortaggi, uva da tavola e in Campania, Sicilia e Puglia si allevano le bufale. Industrie diffuse e distinte in alimentari, elettroniche, meccaniche, tessili, chimiche.
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ATTIVA LE COMPETENZE 1 Rispondi sul quaderno alle seguenti domande. a. Che cos’è un microclima? Dove si verificano in Italia le condizioni perché esso si sviluppi? b. Dove si trovano le Alpi? Quali sono le loro caratteristiche? c. Gli Appennini sono considerati un paesaggio instabile: sapresti spiegare perché? d. Le colline sono molto presenti nel territorio italiano e sono molto sfruttate dall’uomo. Quali attività vi si praticano e con quali accorgimenti specifici per tale paesaggio? e. Perché le pianure italiane sono un ambiente favorevole alle attività dell’uomo? f. Quale tipo di allevamento è praticato in Pianura Padana? E nelle altre pianure?
2 Attribuisci a ogni fotografia la didascalia corretta... da completare sotto.
....
....
....
....
....
....
a. Le risorgive sono un fenomeno frequente del paesaggio di ..................................................... . b. Le Tre Cime di Lavaredo sono una delle principali attrazioni del gruppo delle ..................................................... . c. Circondati da mura, i ......................................... collinari preservano il loro fascino intatto. d. Il turismo di collina ......................................... è in parte sostenuto dalle strutture ricettive chiamate ..................................................... . e. I ..................................................... , tipici del paesaggio di montagna, si trovano al di sopra dei 3000 m. f. Sui ..................................................... i versanti sono stati erosi dall’acqua piovana; per questo sono quasi completamente privi di ..................................................... .
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I paesaggi italiani 3 Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). a. Le Alpi sono caratterizzate dalla presenza dei ghiacciai. b. In Italia non ci sono vulcani attivi. c. Il carsismo è un fenomeno legato alla presenza dell’uomo e alle sue attività. d. Gli Appennini si estendono dal Colle di Cadibona in Liguria fino a comprendere i rilievi della Sicilia. e. L’Agro Pontino e la Maremma sono pianure di sollevamento. f. I calanchi sono provocati dalla forte erosione che si verifica sui versanti degli Appennini e delle colline italiane. g. Le Murge in Umbria sono colline di origine tettonica. h. Il Gennargentu non fa parte della catena degli Appennini.
V V V
F F F
V V
F F
V V V
F F F
4 Scrivi le definizioni dei seguenti termini. a. Regione climatica: .................................................................................................................................. ........................................................................................................................................................................... b. Dolomia: .................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... c. Fontanile: ................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... d. Carsismo: ................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... La sfida
5 Ti piace l’enigmistica? Prova a risolvere il crittogramma: ricorda a numero uguale corrisponde lettera uguale; scoprirai così dove andrà in vacanza Alessandro. Ciao, mi chiamo Alessandro, quest’anno andrò a fare una bella vacanza sulle 1-7-3-7-2-4-5-4, supererò il 6-8-9-9-7 10-8-3-14-8-13-11-12-7, scoprirò il 12-16-4-8-15-15-4-8-4-7 della 2-8-13-2-7-3-8-1-8 e vedrò il 2-8-9-9-4-15-15-4-7 del 3-8-5-11-2-8-13 specchiarsi sulle acque cristalline del 3-8-12-7 di 15-8-13-11-14-14-8. 8= A
2= M
1=D
12 = G
7=O
14 = Z
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; imparare a imparare.
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LEGGO LA GEOGRAFIA
Come i Tropici “Per cogliere la bellezza della Sardegna, l’ideale è una giornata di escursioni in barca. Quindi salite a bordo!” disse il Capitano. Il gruppo seguì l’invito e la barca Nettunia salpò. Natura selvaggia, spiagge bianchissime, imponenti rocce di granito e acque cristalline offrivano ai nostri visitatori scorci assolati di uno scenario unico. “È proprio vero che il mare di Sardegna ti cattura!” disse Teo scattando decine di foto. “Ma dove stiamo andando esattamente, Capitano?” chiese Gaia. “Stiamo navigando verso sud-est, per esplorare l’Area marina protetta di Villasimius” rispose il capitano al timone. “Wow” esclamarono felici i ragazzi. “Vedete quelle lassù?” indicò il capitano. “Sono le rovine fenicie e romane, segno che la nostra Sardegna fu abitata sin dai tempi antichissimi”. La traversata proseguì con un susseguirsi di cale e calette tra l’azzurro quasi trasparente del mare e la macchia mediterranea. “Acque limpide, spiagge levigate dalle onde e ciuffi di arbusti… che paradiso! Sembra proprio di essere in un’altra dimensione” sospirò Gaia. “E adesso, ragazzi, butto l’ancora: ci fermeremo in questa piccola rada. Siamo all’interno del Parco Marino di Villasimius, un posto di elevatissima qualità ambientale. Pensate che qui i pesci vengono anche da molto lontano a riprodursi… Noi possiamo sostare solamente perché abbiamo richiesto l’autorizzazione. C’è un uso turistico regolamentato in questo tratto: si permette l’attività subacquea ma non la pesca” spiegò il capitano. “Finalmente! Almeno i pesci se ne possono stare in pace e si protegge la natura” esclamò Gaia, naturalista convinta. “E noi finalmente possiamo tuffarci!” concluse Teo che non stava più nella pelle di fronte a quell’acqua limpida. “Il fondale qui non è profondo” spiegò il capitano. 146
“Senza bisogno di grandi immersioni qui è comunque possibile incontrare dei pesci tropicali”. “Siamo nel Mar Mediterraneo e incontreremo pesci mediterranei. Non siamo mica ai Tropici!” puntualizzò Teo infilandosi maschera e pinne. “Caro Teo, qui è invece possibile incontrare specie appartenenti a mari molto più caldi e lontani. Sono specie aliene. No, non si tratta di film di fantascienza e non hanno intenzioni minacciose. Sono solo ‘messaggeri delle acque’. A causa del riscaldamento climatico, la temperatura dei nostri mari sta salendo e quindi i pesci tropicali risalgono sempre più a nord. Pensate che sono stati avvistati dei barracuda e che le cernie africane vengono qui a partorire…” “Caspita! Anche i barracuda?” disse Teo stupito. “Che incredibile nursery” esclamò Gaia immaginando il fondo marino come un grande reparto di maternità ittica. I. Paglia, La famiglia Millemiglia, tra i mari, le coste e le isole, Raffaello
Se vuoi conoscere il finale della storia leggi il libro da cui è tratto il brano.
Dopo aver letto il brano rispondi alle seguenti domande. Molte delle informazioni “nascoste” in questo brano le ritroverai nello studio di questa sezione. Nel testo è citato il Parco Marino di Villasimius, uno dei tanti presenti sul territorio italiano. Ne conosci altri? Confrontati con i tuoi compagni e, dopo aver cercato su Internet una cartina delle Aree Protette nel Mediterraneo, segnate quelle che avete visitato. Sai com’è regolamentato un Parco Marino? Cerca su Internet informazioni a proposito. 147
GEOGRAFIA
Paesaggi d’acqua: i fiumi... L’Italia è una nazione ricca di corsi d’acqua distribuiti in modo differente sul territorio: a nord si trovano i fiumi le cui sorgenti sono sulle Alpi; al centro e al sud si trovano i fiumi che nascono dagli Appennini. I fiumi alpini e quelli appenninici si differenziano per portata, cioè la quantità di acqua trasportata, e per lunghezza. FIUMI ALPINI
PORTATA
LUNGHEZZA
FIUMI APPENNINICI
Alimentati dai nevai, dai ghiacciai e dalle piogge autunnali, i fiumi alpini trasportano una quantità d’acqua costante che determina un regime regolare. Ciò significa che i periodi di piena e di magra del fiume sono abbastanza prevedibili.
Il loro regime è irregolare o torrentizio. La loro portata infatti non è costante, perché sono alimentati prevalentemente dalle piogge autunnali e primaverili, in quanto sugli Appennini mancano ghiacciai e nevai perenni. I periodi di magra e di piena del fiume sono imprevedibili, con situazioni ad alto rischio di esondazioni sul territorio.
Sono più lunghi perché le sorgenti sono lontane dal mare e il loro percorso scorre su un territorio pianeggiante di vaste estensioni.
A causa della vicinanza della dorsale appenninica alle coste, il corso dei fiumi appenninici è piuttosto breve, con l’unica eccezione del Tevere, nel Lazio (405 km).
STUDIO FACILE Osserva la tabella e indica con una X se le affermazioni seguenti sono vere (V) o false (F). FIUME Po Adige Tevere Adda Oglio Tanaro Ticino Arno Piave
LUNGHEZZA 652 km 410 km 405 km 313 km 280 km 276 km 248 km 241 km 220 km
PORTATA MEDIA 1540 m cubi al sec 235 m cubi al sec 230 m cubi al sec 187 m cubi al sec 130 m cubi al sec 123 m cubi al sec 350 m cubi al sec 110 m cubi al sec 125 m cubi al sec
SORGENTE Monviso Lago di Resia Fumaiolo Alpisella Ponte di Legno Saccarello P. della Novena Falterona Peralba
1. Il fiume più lungo d’Italia è il Po, il secondo è il Tevere. V F 2. Il secondo fiume con la maggiore portata d’acqua è l’Adige. V F 3. L’Arno sorge dal monte Monviso. V F 4. I fiumi alpini hanno in generale una portata d’acqua maggiore. V F 5. Il Piave è un affluente del Po. V F 148
FOCE Adriatico Adriatico Tirreno Po Po Po Po Mar Ligure Adriatico
Paesaggi d’acqua
I paesaggi italiani
...e i laghi italiani I laghi in Italia sono numerosi e facilmente distinguibili per la forma e l’origine. I più estesi e profondi si trovano ai piedi delle Prealpi. Laghi nell’Italia settentrionale Nella fascia tra le Prealpi e la Pianura Padana, in valli modellate da antichissimi ghiacciai e poi riempite dalle acque dei fiumi, si trovano i maggiori laghi italiani: il lago di Garda, il lago Maggiore, il lago di Como e d’Iseo. Si riconoscono per la loro forma stretta e allungata. Ognuno di questi laghi ha un fiume immissario che lo alimenta e un emissario.
Laghi nell’Italia centrale Si concentrano tra le regioni del Lazio e dell’Umbria. Il lago di Bolsena, di Bracciano, di Nemi e di Vico hanno forma circolare, poiché erano antichi vulcani che, una volta spenti, si sono riempiti di acqua piovana. Diversa è l’origine del lago Trasimeno, che si è formato per raccolta di acqua piovana in una depressione di origine tettonica.
Laghi nell’Italia meridionale I laghi di Varano e di Lesina, in Puglia, sono di origine costiera: sono bacini poco profondi di acqua salmastra separati dal mare da sottili strisce di sabbia.
Laghi artificiali Nel territorio italiano sono presenti numerosi invasi artificiali, utilizzati per scopi diversi. Nell’Italia settentrionale le acque di questi bacini sono sfruttate per la produzione di energia idroelettrica. Al centro-sud, invece, i laghi artificiali raccolgono le acque destinate all’irrigazione e agli allevamenti. Un esempio è il lago Omodeo in Sardegna.
STUDIO FACILE Individua sulla carta e cerchia i laghi alpini italiani citati nel testo. Sul quaderno realizza una tabella in cui indicare, per ognuno, il fiume immissario e quello emissario. Eserciziario
p. 56
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GEOGRAFIA
Il Po e il suo delta Il Po è il maggiore fiume italiano per lunghezza e per portata. Pur non essendo un fiume di importanti dimensioni, è uno dei più rilevanti nell’Europa mediterranea. La sua portata regolare è garantita dal discioglimento dei nevai e dei ghiacciai alpini, delle nevi appenniniche in primavera e dalle piogge in autunno. È quindi in queste due stagioni che si hanno i periodi di piena.
Che cos’è un bacino idrografico? Un bacino idrografico è la parte di territorio in cui scorrono un fiume e tutti i suoi affluenti. È delimitato dallo spartiacque, cioè una linea immaginaria che unisce le cime dei monti intorno alla valle in cui scorre il fiume stesso. In Italia ve ne sono diversi; il più ampio è quello del Po. Il bacino idrografico tributario invece è la parte di territorio che comprende tutti fiumi che sfociano in uno stesso mare.
STUDIO FACILE Sulla carta del Po individua la sorgente e il delta, cerchia di rosso tutti gli affluenti di destra e di blu quelli di sinistra. Sottolinea tutti i capoluoghi di provincia attraversati e le regioni che percorre. Realizza una tabella sul quaderno che raccolga tutti questi dati. Per evitare il rischio di alluvioni sono stati creati vasti spazi tra l’argine e il fiume, chiamati golene, che smorzano l’effetto distruttivo.
150
I paesaggi italiani
Dalla sorgente alla foce Le sorgenti del Po si trovano ai piedi del Monviso, in una località chiamata Pian del Re a più di 2000 metri di altezza. Nell’alto corso, a causa della forte pendenza, scende in modo impetuoso, poi giunto a Torino, una delle città principali che attraversa (nella foto), scorre per oltre 500 km con una pendenza lieve. Da qui in poi le sue acque scorrono lente e il suo percorso è segnato da numerose anse, che nei periodi di piena possono facilmente esondare. Le acque del Po sono alimentate da 141 affluenti. Gli affluenti di sinistra che nascono dalle Alpi e alcuni affluenti appenninici di destra hanno una forte capacità erosiva e proseguono il lavoro di “costruzione” del fiume: ogni anno la sua foce avanza sul mare Adriatico di ben 50 metri. Il delta, inoltre, è formato da isolotti, barene, cioè dossi sabbiosi che emergono dalle acque, e dune in continua trasformazione, nonostante le mareggiate portino via i detriti da poco deposti.
Il fiume e la Pianura Padana Il Po attraversa da ovest a est tutta la Pianura Padana, la cui conformazione è dovuta sostanzialmente all’azione del fiume e dei suoi affluenti, che nel corso dei secoli hanno depositato sedimenti e modificato il paesaggio. Anche l’uomo è intervenuto su questo territorio: la zona di Comacchio, per esempio, comprende aree bonificate e bacini salini (Valli di Comacchio) isolati dal mare.
Fonte di ricchezza Il Po è in molti tratti navigabile e rappresenta un’importante risorsa economica per il Paese. Le sue acque sono utilizzate a scopi civili, agricoli e industriali. Una parte importante viene sfruttata per la produzione di energia idroelettrica, un terzo delle industrie italiane e della produzione agricola è convogliato all’interno del suo bacino, facendone una delle aree europee con la più alta concentrazione di popolazione.
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GEOGRAFIA
Vivere e lavorare su fiumi e laghi I fiumi e i laghi rappresentano una risorsa fondamentale per la vita dell’uomo e per lo sviluppo delle sue attività fin dai tempi antichi. Diversi sono gli utilizzi delle acque: • per uso domestico: l’acqua viene utilizzata per bere, per l’igiene personale e delle cose ( 1 ); • per l’irrigazione dei campi in agricoltura, e l’abbeveraggio e l’igiene negli allevamenti ( 2 ); • per il raffreddamento degli altiforni delle acciaierie e nell’industria della carta, dei tessuti e del pellame ( 3 ); • come via di comunicazione in alcuni tratti fluviali e di collegamento nei laghi ( 4 ); • per la raccolta del materiale edile: la sabbia e la ghiaia che si trovano in grande quantità negli alvei dei fiumi e nei fondali lacustri vengono estratte e riutilizzate in edilizia ( 5 ); • come richiamo turistico, soprattutto i laghi, considerati luoghi di villeggiatura ideali grazie al paesaggio caratteristico, al clima mite e alla possibilità di praticare sport acquatici ( 6 ); • per la produzione di energia idroelettrica, soprattutto nel tratto alpino ( 7 ).
STUDIO FACILE Osserva le immagini e per ognuna di esse scrivi il numero dell’attività corrispondente.
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Le centrali idroelettriche La produzione di energia idroelettrica, grazie alle rispettive centrali, è molto diffusa in tutto il territorio, ma in particolare nell’Italia settentrionale, grazie alla considerevole presenza di fiumi. Ecco come funziona una centrale idroelettrica.
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rete di distribuzione
condotta forzata
turbina / alternatore
trasformatore
diga bacino di raccolta
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Paesaggi d’acqua SPECIALE
I paesaggi italiani
CITTADINANZA
La Carta europea dell’acqua: un documento da non dimenticare CHE COS’È
CHE COSA DICE
Nel 1968 il Consiglio d’Europa riunito a Strasburgo, in Francia, ha approvato la Carta europea dell’acqua, un documento fondamentale per una corretta politica di protezione di questa risorsa essenziale.
1 Le acque di un fiume vengono raccolte in un bacino artificiale grazie a una diga di sbarramento.
QUALE INQUINAMENTO
La Carta è costituita da 11 punti, ognuno dei quali contribuisce a rafforzare l’idea che l’acqua è un patrimonio dell’umanità da assicurare a tutti gli abitanti della Terra. La disponibilità di acqua dolce sul pianeta, infatti, non è inesauribile. Economizzare gli utilizzi e trattare con cura questo bene prezioso dovrebbero essere tra i principali obiettivi di tutti i governi mondiali. Diversi articoli sottolineano l’importanza di tutelare l’acqua da forme di inquinamento che ne compromettano l’utilizzo. Ogni alterazione delle sue qualità, provocata in genere dall’uomo, la rende inadatta al consumo.
2 La caduta dell’acqua
nelle condotte forzate provoca il movimento delle eliche delle turbine.
I tipi di inquinamento idrico sono diversi: • industriale, dovuto agli scarichi di residui di lavorazione contenenti sostanze nocive; • agricolo, dovuto all’uso incontrollato di pesticidi e fertilizzanti chimici; • urbano, dovuto agli scarichi fognari dei centri urbani. Procuratevi la Carta europea dell’acqua e leggete in classe gli articoli. Discutetene, soffermandovi su quelli che riguardano l’atteggiamento dell’uomo nei confronti di questo bene. Potete approfondire l’argomento anche in Scienze (vedi pag. 202). Realizzate un cartellone in cui siano elencati i corretti comportamenti che non danneggino l’ambiente idrico, con particolare attenzione a quello fluviale e lacustre.
3 L’alternatore, collegato alle turbine, trasforma il movimento dell’acqua in energia elettrica.
4 Attraverso la rete
elettrica, l’energia viene distribuita ovunque. Atlante
pp. 106-107
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GEOGRAFIA Mar Ligure Coste: alte e rocciose perché i rilievi giungono fino al mare. Isole: arcipelago toscano, la cui isola più grande è l’isola d’Elba. Segni particolari: è poco esteso, ma profondo. Tirreno Coste: molto frastagliate e variegate; nella parte centrale più basse e sabbiose, in quelle meridionali alte, rocciose e con numerosi golfi. Isole: isole ponziane, arcipelago campano, Eolie e Ustica. Segni particolari: nei suoi fondali profondi vi sono vulcani attivi (Marsili).
Paesaggi d’acqua: i mari italiani L’Italia è una piccola penisola che si estende nell’Europa meridionale, nel bacino del Mediterraneo. I suoi mari hanno caratteristiche differenti, determinando paesaggi costieri peculiari. Le coste del versante orientale si presentano più lineari e basse, mentre quelle occidentali più alte e frastagliate. Anche la presenza di isole non è omogenea, poiché gran parte degli arcipelaghi e le isole maggiori sono concentrate nel Mar Ligure e nel Tirreno. Adriatico Coste: prevalentemente basse e sabbiose, fatta eccezione per i promontori (Gargano, Monte Conero). Isole: le Tremiti, di fronte alla Puglia. Segni particolari: è poco profondo.
Mare di Sardegna Coste: tratti sabbiosi si alternano a rocce e scogliere. Isole: arcipelago dell’Asinara, arcipelago della Maddalena, Sant’Antioco e San Pietro. Segni particolari: è profondo e la sua temperatura è bassa a causa di particolari correnti. Canale di Sicilia Isole: Egadi, Pelagie e Pantelleria. Segni particolari: è il tratto di Mediterraneo che separa la Sicilia dall’Africa. Ionio Coste: quelle orientali sono basse e sabbiose, mentre quelle calabre a ovest sono alte e rocciose. Segni particolari: è il più profondo dei mari italiani, raggiunge anche i 4000 m.
154
Eserciziario
p. 57
Paesaggi d’acqua
I paesaggi italiani
Vivere e lavorare sul mare Sin dai tempi antichi il mare ha costituito per l’uomo una risorsa importante.
Tra le prime attività praticate c’è la pesca. Più della metà della produzione proviene dalla pesca marittima, mentre il restante dall’acquacoltura (riservata ai pesci di largo consumo, come orate e branzini, e ai molluschi). Il primato di zona più pescosa d’Italia va alla Sicilia, seguita da Puglia e da alcuni tratti di Adriatico (Marche e Veneto). Nei nostri mari si è sempre pescata una grande varietà di pesce (dai tonni e pescispada in Sicilia al pesce azzurro nell’Adriatico), poiché la biodiversità del Mediterraneo è significativa, anche se negli ultimi anni ha subito una notevole riduzione, con grosse conseguenze economiche nel settore.
L’Italia è il terzo paese in Europa per lunghezza di coste (7600 km). Data anche la posizione favorevole occupata tra i Paesi del Mediterraneo, è da sempre considerata un ideale punto di sbarco per persone e merci. Numerosi sono i porti costruiti per sostenere le diverse tipologie di traffico via mare: • traffico di merci (prodotti alimentari, petrolio, gas); • traffico di passeggeri, nel quale l’Italia vanta il primato di capolista in Europa. I porti commerciali, inoltre, movimentano intorno a essi numerose realtà industriali, come quelle della cantieristica navale e degli impianti petrolchimici per la raffinazione del petrolio.
Un’altra risorsa che l’uomo sfrutta fin dall’antichità è il sale marino, che viene estratto dall’acqua di mare, dopo che questa viene fatta evaporare in grandi vasche (saline).
Una delle attività più fiorenti sulle nostre coste è quella del turismo balneare. Moltissimi turisti sono attratti dalle località marittime italiane per le bellezze dei paesaggi e per il clima mite.
STUDIO FACILE Costruisci una tabella in cui confronterai le attività di oggi e quelle di ieri. Quale attività ha avuto un forte sviluppo e quale è stata abbondonata? 155
SPECIALE
CITTADINANZA
Il Mediterraneo: un mare da salvare Il nome Mediterraneo significa “in mezzo alle terre”: questo mare è, infatti, un bacino chiuso circondato a est dai paesi asiatici del Medioriente e a sud dall’Africa. Il ricambio delle sue acque è garantito solo dallo Stretto di Gibilterra, l’unico sbocco sull’oceano Atlantico, che determina alcune sue importanti caratteristiche: la forte salinità provocata dalla intensa evaporazione; la temperatura dell’acqua piuttosto elevata; le correnti marine moderate.
Tropici A causa del riscaldamento globale le acque del Mediterraneo sono soggette a un fenomeno chiamato “tropicalizzazione”: l’insediamento di 955 specie vegetali e animali appartenenti ad aree estranee al loro ecosistema. Sono stati censiti pesci palla, pesci pappagallo, vongole giganti e alghe “killer” che distruggono la posidonia, una specie vegetale determinante per la produzione di ossigeno nel mare. Queste specie, penetrando nel Mediterraneo attraverso lo Stretto di Gibilterra o attaccandosi agli scafi delle navi, trovano condizioni favorevoli per riprodursi.
I numeri del Mediterraneo 7000 1 501 m la profondità media
gli anni necessari per il rinnovamento complessivo della massa d’acqua
180 le centrali termoelettriche lungo le coste
46 000 km la lunghezza delle coste
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1 036 i porti turistici e commerciali
8 milioni di barili la quantità di petrolio che viaggia sul mare ogni giorno
SPECIALE
CITTADINANZA
Un mare di problemi! Il Mediterraneo, per le sue caratteristiche di bacino semichiuso, presenta diversi problemi legati all’equilibrio del suo ecosistema. Due sono i fattori che mettono a rischio la sua salubrità, per i quali l’organizzazione Greenpeace lo ha nominato “il mare più sporco del mondo”: • il trasporto di petrolio, una forte minaccia per i continui rischi di incidente (con conseguenti sversamenti in mare) ma anche attraverso lo scarico di idrocarburi dovuto alla pulizia e al lavaggio delle cisterne; • l’inquinamento via terra, attraverso gli scarichi degli oltre 600 centri abitati che sorgono sulle sue coste. È la plastica la spazzatura più comune, che forma delle specie di “isole” galleggianti estremamente nocive per le specie animali. In seguito all’inquinamento crescente, si è cercato di tutelare le acque del Mediterraneo attraverso l’istituzione di riserve marine: queste aree protette, a differenza di quelle terrestri, sono interdette all’uomo.
STUDIO FACILE In classe leggete i dati raccolti da Legambiente qui sotto riportati, poi cercate immagini significative e costruite un cartellone in cui illustrerete la situazione del Mediterraneo, aggiungendo anche un vademecum dei comportamenti corretti da tenere nei confronti degli ambienti marini.
130 milioni gli abitanti sulle coste
2000 i traghetti che 584 le città che
vi navigano ogni giorno
si affacciano sul mare
300 le navi 100 - 150 000 tonnellate la quantità di petrolio che ogni anno finisce in mare
cisterna che lo solcano ogni giorno
200 000 le imbarcazioni di grandi dimensioni che lo solcano ogni anno
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GEOGRAFIA
Il paesaggio urbano Tra i paesaggi che caratterizzano uno Stato va considerato anche il paesaggio urbano, costituito da nuclei (città, paesi) abitati. Ma che cos’è esattamente una città? È un luogo completamente artificiale: dove non esiste niente che l’uomo non abbia realizzato o modificato. Anche gli elementi naturali sono stati trasformati o eliminati per lasciare spazio ad altro (un fiume deviato, una palude bonificata, un parco pubblico progettato sono esempi di come l’uomo è intervenuto sull’ambiente naturale, modificandolo). La città è un insediamento umano stabile, diverso dal paese per: • dimensioni • numero degli abitanti • funzioni politiche, amministrative e servizi. I primi centri urbani nacquero con l’esigenza dell’uomo di stanziarsi in un territorio dove aveva imparato a coltivare e allevare animali. Molto tempo dopo, nel diciannovesimo secolo, la costruzione delle prime industrie diede il via all’inurbamento, cioè il fenomeno per cui la gente dalle campagne cominciò a spostarsi nelle città alla ricerca di migliori condizioni di vita. La città è divisa al suo interno in settori, ognuno con le sue rispettive funzioni. Centro storico: è la parte più antica delle città, spesso con edifici di importante valore storico, culturale, civile, religioso e di rappresentanza. In esso sono presenti gli uffici dell’amministrazione, uffici centrali di banche, assicurazioni e servizi di pubblica utilità. Aree residenziali: sono il tessuto urbano della periferia, costituito da palazzi e singoli edifici dove risiede la maggior parte degli abitanti. In queste aree spesso sono presenti servizi di pubblica utilità decentrati o ricreativi. Frequenti sono le aree verdi. Zone industriali: sono lontane dai centri storici. Vi si concentrano le industrie, i servizi di distribuzione e di vendita delle merci e dei prodotti. Si trovano in prossimità di importanti vie di comunicazione: autostrade, ferrovie, porti e aeroporti.
NELLA REALTÀ Immagina di essere un agente immobiliare. Sei stato incaricato di vendere due appartamenti, uno nel centro storico di una grande città, l’altro nella zona residenziale. I tuoi compagni di classe saranno, a turno, i clienti. Esponi gli aspetti positivi di entrambe le situazioni, per convincerli all’acquisto, mentre i tuoi clienti elencheranno gli aspetti negativi e i dubbi. Raccogliete in una mappa concettuale i dati raccolti. Quale dei due appartamenti sei riuscito a vendere più facilmente? Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; spirito di iniziativa e imprenditorialità.
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I paesaggi italiani
Le città italiane In Italia la costruzione degli agglomerati urbani è iniziata in tempi molto antichi, adattandosi a un territorio morfologicamente vario e alle diverse esigenze della popolazione nel tempo. La densità della popolazione in Italia è molto elevata e gli abitanti e le città non sono distribuite in modo omogeneo sul nostro territorio. L’80% circa degli abitanti vive nelle città, mentre il restante 20% in piccoli centri sulle colline e montagne. La maggior parte delle città italiane sono di medie e piccole dimensioni, a parte Roma, Milano, Torino e Napoli, vere e proprie metropoli.
CHE COS È UNA METROPOLI Una metropoli è una città di grandi dimensioni che supera il milione di abitanti. Le metropoli oggi nel mondo sono grandi centri economici, culturali e spesso nodi di importanti vie di comunicazione. La metropoli più popolosa al mondo è Shanghai, in Cina, con oltre 24 milioni di abitanti. Roma (nella foto) nell’attuale classifica è 62a con 2 milioni e 800 000 abitanti circa.
DOVE? In pianura Le città sono di medie e grandi dimensioni, spesso unite fra loro (conurbazione) da diffuse periferie, importanti aree industriali e vie di comunicazione. Alcune città in pianura possono avere piante a scacchiera, come Torino, con strade perpendicolari fra loro come quelle dell’accampamento romano da cui sono state fondate. Altre invece come Bologna, hanno una pianta a raggiera, di impronta medievale. Sempre allo stesso periodo appartengono le città a forma poligonale, come Palmanova. Le principali: Torino, Milano, Bologna (nella foto) e Venezia. DOVE? Lungo le coste e affacciate sui golfi Sono città che sfruttano le risorse del mare. Alcune si sviluppano parallele alla costa e hanno una pianta lineare. Molte di esse sono città portuali. Le principali: Napoli (nella foto), Genova, Trieste, Taranto. DOVE? In collina e in montagna Sono piccoli o medi centri urbani, che il più delle volte preservano la struttura antica di città fortificate. Le principali: Siena, Urbino, Matera, Assisi.
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IMPARARE FACILE
Fiumi e laghi
4 tipi di origine: • g laciale: lago di Garda, d’Iseo, Como, Maggiore. • v ulcanica: lago di Bolsena, di Vico, di Bracciano e di Nemi. • tettonica: lago Trasimeno. • c ostiera: laghi di Lesina e Varano.
Attività umane: • s fruttamento delle acque per uso domestico, agricolo, industriale, energia idroelettrica, estrazione materiale edile • v ie di comunicazione • t urismo
Mari
Attività umane: • p esca, itticoltura, estrazione sale, cantieristica • vie di comunicazione • turismo
Paesaggio urbano
Fiumi alpini: • sono più numerosi • s ono i più lunghi e hanno portata regolare, il più lungo è il Po Fiumi appenninici: • p iù brevi e carattere torrentizio • d isposti a pettine sul versante adriatico • fiumare
L’Italia è una penisola bagnata dal mar Mediterraneo, che comprende i seguenti mari minori: •A driatico: meno profondo, coste generalmente basse e sabbiose. È presente l’arcipelago delle Tremiti. • I onio: più profondo, si alternano tratti di coste alte e rocciose a basse e sabbiose. •T irreno: il più esteso, coste frastagliate, alte e rocciose a nord e a sud, al centro basse e lineari; numerosi golfi e arcipelaghi. • L igure: profondo e poco esteso; coste alte e rocciose. È diviso dal Mar Tirreno dall’Arcipelago Toscano. • di Sardegna: profondo con acque fredde a causa delle correnti; coste frastagliate e varie. Numerosi arcipelaghi.
La città è un paesaggio artificiale diverso dal paese per dimensioni, numero di abitanti, funzioni amministrative e servizi. Divisa in: • centro storico • aree residenziali • zone industriali Città di pianura: anche di grandi dimensioni (metropoli e conurbazioni) con pianta a scacchiera, a raggiera o poligonale. Città costiere: spesso a pianta lineare. Città di collina o di montagna di piccole e medie dimensioni, spesso fortificate.
Autovalutazione 160
La mappa:
i ha aiutato a ripetere. m mi ha aiutato in parte.
non mi ha aiutato per niente.
I paesaggi italiani
ATTIVA LE COMPETENZE
1 Costruisci uno schema riassuntivo che confronti le attività antropiche praticate sui fiumi e quelle sui laghi italiani. Non dimenticare di inserire i rischi che l’azione umana comporta. FIUMI
LAGHI
attività antropiche
......................................................
......................................................
rischi ambientali
......................................................
......................................................
2 Scegli l’espressione corretta per completare il brano. L’Italia è una penisola con uno sviluppo costiero di circa 7600 / 6700 km di lunghezza. I paesaggi si presentano molto omogenei / eterogenei: le coste sul mar Tirreno / Adriatico sono prevalentemente frastagliate e rocciose, mentre quelle adriatiche sono alte / basse e sabbiose / rocciose con l’esclusione del promontorio del Conero / Circeo e dell’Argentario / del Gargano. Sono presenti due isole maggiori e numerosi arcipelaghi / stretti. Le isole più grandi sono la Corsica / Sardegna e la Sicilia; tra le più lontane e isolate ci sono le Pelagie / Eolie. Le riserve marine protette cercano di arginare i danni provocati dall’inquinamento / estrazione del sale con vincoli e interdizioni. 3 Elenca le parole che ritieni più significative per descrivere il paesaggio urbano sviluppato in pianura, lungo le coste, sulle colline e sulle montagne. Scrivi sul quaderno un testo, in cui utilizzerai tutti i termini individuati. La sfida
4 Con un tuo compagno osserva e confronta i dati riportati qui sotto. Elaborate due grafici: uno per il movimento di merci e un altro per quello dei passeggeri presenti nei porti italiani. Rispondi quindi alle domande: • Qual è il porto che movimenta più merci tra quelli elencati? • Quale invece è il più utilizzato per il trasporto di passeggeri? • I due porti coincidono? • Che ipotesi potreste fare per spiegare le risposte? Passeggeri: Trieste 129 691 • Genova 2 744 938 • Piombino 5 968 816 • Taranto 582 • Civitavecchia 3 603 318 • Napoli 7 191 385 • Messina Milazzo 8 025 529 • Ancona 1 089 116 Merci: Trieste 57 153 • Genova 50 967 • Piombino 6213 • Taranto 27 855 • Civitavecchia 10 870 • Napoli 20 184 • Messina Milazzo 22 092 • Ancona 8569
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
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L ECONOMIA IN ITALIA
L’economia è l’insieme delle attività umane che permettono di produrre beni e servizi utili alla popolazione. In Italia esistono forti differenze tra l’elevato sviluppo economico delle regioni centro-settentrionali e quello meno avanzato delle regioni meridionali. Le attività del mondo del lavoro si dividono in tre settori: • primario: sono le attività che sfruttano le risorse presenti in natura; • secondario: sono le attività che trasformano in prodotti finiti le risorse lavorate dal settore primario; • terziario: sono i servizi che forniscono beni immateriali (sanità, istruzione, sicurezza).
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La popolazione in Italia: qualche dato Il mondo del lavoro è strettamente legato alla popolazione. In tutti i Paesi europei ogni dieci anni viene fatto un censimento, cioè una rilevazione della popolazione che abita in quello stesso Paese. In Italia l’ultimo censimento, risale al 2011 e ha registrato circa 60 milioni di abitanti, distribuiti in un territorio che supera di poco i 300 000 km2.
CHE COSA SO • Hai mai sentito al telegiornale notizie riguardanti i problemi del mondo del lavoro? • La regione in cui abiti è ad alta, media o bassa densità di popolazione?
CHE COSA IPOTIZZO • Quali necessità possono essere rilevate in un’area ad alta densità di popolazione? • Secondo te c’è correlazione tra zone molto popolose ed economia? Perché?
IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI c ome è organizzato il mondo del lavoro e alcuni dei problemi a esso collegati.
L’Italia risulta al 5° posto tra i Paesi europei per popolazione. La sua densità, però, è nettamente superiore alla media europea.
La distribuzione non è omogenea: le aree più popolate si concentrano sulle coste e nelle pianure.
L’Italia è al 5° posto in Europa anche per il valore del suo PIL (Prodotto Interno Lordo), cioè l’insieme di tutti i beni e servizi prodotti. Non tutti gli abitanti di un Paese, però, vi contribuiscono. La popolazione, infatti, si divide in: • attiva, comprende l’insieme di tutti i lavoratori, chi sta cercando lavoro per la prima volta o chi lo ha perso; • non attiva, comprende le persone che non possono ancora entrare nel mondo del lavoro, cioè bambini, ragazzi fino a 16 anni, chi ha smesso di lavorare per età o invalidità.
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GEOGRAFIA
Il settore primario in Italia Che cos’è: è il settore in cui vengono lavorate le materie prime ricavate dalle risorse naturali. Che attività comprende: agricoltura, allevamento, pesca, estrazione di minerali. Popolazione attiva impiegata nel settore: 4%
Agricoltura
Allevamento
L’Italia è uno dei maggiori Paesi agricoli europei, poiché tre quarti del suo territorio è destinato alla coltivazione. Fino agli inizi del secolo scorso l’agricoltura era soprattutto di sussistenza: i contadini lavoravano e producevano solo ciò che consumavano, e solo in piccola parte vendevano le eccedenze. Successivamente l’agricoltura è diventata intensiva: i prodotti sono destinati esclusivamente alla vendita e al mercato. Il passaggio è avvenuto tramite l’introduzione di macchinari all’avanguardia, che garantiscono una maggiore produttività rispetto al lavoro dell’uomo. Questo tipo di agricoltura sfrutta al massimo i terreni, cercando di ottenerne la massima resa e non sempre rispettandone le esigenze e i ritmi naturali. Negli ultimi anni, in Italia, si è sviluppata l’agricoltura biologica: essa segue un modello di produzione sostenibile, che evita lo sfruttamento eccessivo del territorio e l’utilizzo di sostanze chimiche come fertilizzante (concimi artificiali, insetticidi ecc.).
L’allevamento è un’attività molto diffusa in Italia. Da esso si ricavano numerosi prodotti (carne, latte, uova, lana, cuoio) che poi vengono trasformati nel settore secondario: chi alleva animali si coordina con gli agricoltori (per il foraggio) e con le industrie alimentari o con i caseifici. È un’attività, quindi, essenziale per l’andamento economico del Paese. Si differenzia a seconda del territorio e delle zone in cui viene praticato: a Nord e nella Pianura Padana sono diffusi bovini e suini; nelle regioni del centro-sud, dove c’è meno disponibilità di acqua per produrre foraggio, sono allevati ovini e caprini, cioè specie che non necessitano di pascoli erbosi. Oggi l’allevamento è praticato in due modi: • intensivo, soprattutto in Pianura Padana, in stalle organizzate non sempre secondo standard che rispettino il benessere degli animali; • allo stato brado, cioè all’aperto, nei pascoli soprattutto in collina e in montagna. CHE COSA SI ALLEVA?
CHE COSA SI COLTIVA?
Bovini
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Cereali
Riso
Agrumi
Vite
Barbabietola
Olivo
Suini Ovini e caprini
Pesca
Attività estrattiva
Nonostante l’Italia abbia una posizione geografica centrale nel Mediterraneo, la pesca è un’attività che occupa una fetta minore del settore primario, e ultimamente sta vivendo un momento di recessione, dovuto a diversi motivi, tra cui lo sfruttamento eccessivo delle acque. Diverse istituzioni nazionali ed europee, pensando a uno sviluppo sostenibile, hanno fissato come obiettivo primario quello di proteggere, conservare e ristabilire l’ambiente e la biodiversità presente in esso.
L’Italia è un paese geologicamente giovane, quindi le sue risorse minerarie e le riserve di combustibili sono insufficienti. Per questo motivo vengono importati dall’estero.
COME SI PESCA?
D’altura: è la pesca più comune, con flotte di pescherecci che si spingono in alto mare, attrezzate direttamente a bordo per la conservazione del pescato.
DOVE E CHE COSA SI ESTRAE?
Raffinerie: sono rifornite dai Paesi arabi e dalla Russia e si trovano in genere sulle coste, facilmente raggiungibili dalle navi petrolifere. Cave: sono numerose sul territorio; si estraggono soprattutto materiali edili (marmo in Toscana, granito in Sardegna ecc.).
Acquacoltura: è l’allevamento di pesci anche di acqua dolce, crostacei e molluschi in aree confinate e controllate dall’uomo.
STUDIO FACILE Osserva la carta e rispondi alle domande sul quaderno. ell’Italia settentrionale quali •N produzioni agricole sono più sviluppate? • I n quale parte d’Italia si coltivano agrumi? uale regione italiana ha il primato •Q per l’estrazione di marmi pregiati? Eserciziario
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NELLA REALTÀ Conosci la provenienza del cibo che mangi? Immaginate di essere dei reporter e di dover svolgere un’inchiesta sulla provenienza del pesce che viene consumato in Italia. Procedete nel vostro compito attraverso tre passaggi.
Da dove proviene il pesce che mangi?
Primo passaggio: raccolta delle informazioni. In classe raccogliete e leggete i dati forniti da diverse organizzazioni mondiali (FAO, cioè l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura; WWF; Commissione Europea).
Secondo passaggio: indagine sul luogo. Organizzatevi in gruppi e pianificate una visita presso i diversi punti vendita di pesce del luogo dove vivete (supermercati, pescherie, mercati). Portate con voi macchina fotografica e taccuino. Fotografate il cartellino esposto su ogni prodotto e annotate, chiedendo informazioni al commerciante, se la provenienza è da pesca selvatica o da acquacoltura.
Terzo passaggio: stesura dell’articolo. Organizzate le informazioni raccolte, confrontatele con quelle dei vostri compagni e misurate i dati della classe (su scala locale) con quelli delle organizzazioni (su scala mondiale). Sulla base di quanto emergerà, scrivete un articolo in cui risultino come dati significativi: • la provenienza del pesce sulle nostre tavole (istogramma); • le specie di pesce maggiormente presenti nei luoghi di vendita (diagramma a torta); • il consumo di pesce nella vostra classe (questionario e istogramma).
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In alcune regioni dell’Atlantico nord-occidentale sono state messe in atto delle regolamentazioni per ridurre la cattura di alcune specie (platessa, merluzzo) secondo livelli biologicamente sostenibili.
Qu ali uti lizz i ha il pe sce sul me rca to?
Anche se esistono oltre 20 specie di pesci ampiamente disponibili in Europa, il 42% del consumo si concentra solo su sei: tonno, merluzzo, salmone, merluzzo giallo, aringa e cozze.
biogas
prodotti dietetici
cosmetici
cibo per animali
In Europa si consuma molto più pesce di quanto se ne produca. Di conseguenza la maggior parte del pesce consumato proviene da acque non europee. L’Italia è al 7° posto nella classifica dei Paesi che importano pesci da acque estere.
consumo umano Nel Mediterraneo, la situazione è definita “allarmante” per le specie più grandi (nasello, triglia, sogliola, orata), in quanto la pesca è condotta secondo criteri non sostenibili.
fertilizzanti
Competenze Comunicazione nella madrelingua; competenze di base in campo scientifico e tecnologico; competenze sociali e civiche.
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GEOGRAFIA
Il settore secondario in Italia Che cos’è: è il settore in cui le materie prime ricavate dal settore primario vengono trasformate in altri prodotti. Che attività comprende: industria e artigianato. Popolazione attiva impiegata nel settore: 26%
Artigianato L’artigianato è un ramo molto importante dell’economia italiana: siamo, infatti, il Paese europeo con il maggior numero di imprese artigiane che, oltre ai creatori di oggetti manuali, comprende anche tutto il settore delle riparazioni (carrozzieri, elettricisti, idraulici ecc.). È un’attività lavorativa molto antica, che risale alle prime civiltà dell’uomo. Fa parte del settore secondario perché anche qui, come nell’industria, si lavorano le materie prime che vengono poi trasformate in prodotti finiti. Ci sono, però, delle differenze: • nella lavorazione artigianale il lavoro è svolto completamente a mano; in quello industriale da macchinari; • l’artigiano segue la produzione dall’inizio alla fine; l’operaio segue una o più fasi della lavorazione, mai tutta; • nella lavorazione artigianale il prodotto è unico e può presentare piccole imperfezioni; in quello industriale il prodotto è in serie e non deve presentare difetti; • l’attività artigianale viene svolta in botteghe o laboratori con pochi dipendenti; l’attività industriale viene svolta in fabbriche e stabilimenti con molti operai.
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Eserciziario
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L’economia in Italia
Industria In Italia la distribuzione degli stabilimenti industriali non è omogenea su tutto il territorio: sono favorite le zone dove si trovano in abbondanza le materie prime e i territori, per lo più di pianura, dove è stato più facile costruire vie di comunicazione rapide attraverso cui far circolare i prodotti. In base al tipo di lavoro effettuato e ai prodotti che se ne ricavano, le industrie italiane si dividono in:
• industria leggera e manifatturiera: sono le fabbriche che trasformano i semilavorati in prodotti finiti che soddisfano i bisogni del consumatore.
Industria metalmeccanica: utilizza i semilavorati dell’industria metallurgica e li trasforma in motori, macchinari industriali, automobili, treni, aerei, elettrodomestici ecc. Industria tessile e calzaturiera: le fibre naturali o artificiali sono trasformate in abbigliamento, tappezzerie, biancheria ecc. Ugualmente i pellami diventano scarpe e borse. Industria farmaceutica: utilizza prodotti chimici primari e li trasforma in farmaci. Industria alimentare: i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento diventano alimenti. Industria del mobile: lavora il legno e i suoi derivati per produrre mobili. Industria elettronica: produce strumenti automatici e digitali.
• industria pesante o di base: sono gli impianti in cui le materie prime vengono trasformate in semilavorati (materie plastiche, acciaio, fibre sintetiche), cioè materiali che verranno poi passati alle industrie manifatturiere.
Industria metallurgica: lavora il ferro e i suoi derivati (acciaio e ghisa), il rame e l’alluminio. Industria petrolchimica: trasforma il petrolio e altri gas naturali in plastica, gomma, combustibili, vernici, fibre sintetiche ecc. Questi stabilimenti di norma si trovano vicino alle raffinerie da cui provengono le materie prime.
INDOTTO E DISTRETTI INDUSTRIALI In Italia la maggior parte dell’attività industriale è concentrata in piccole e medie imprese. Queste industrie non forniscono il prodotto finito, ma realizzano singole parti: per esempio può accadere che nella produzione di un’automobile un’azienda lavori i sedili, un’altra le gomme, un’altra ancora i freni e che tutti questi pezzi vengano inviati alla casa madre. L’insieme di queste industrie viene chiamato indotto e il territorio in cui si concentrano è il distretto industriale. Purtroppo il recente momento di crisi ha provocato il fenomeno della delocalizzazione: gran parte del lavoro viene trasferito nelle fabbriche presenti nell’Europa dell’est, dove i costi di produzione sono inferiori.
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GEOGRAFIA
Il settore terziario in Italia Che cos’è: è il settore in cui non vengono prodotti beni materiali, ma servizi immateriali ugualmente utili alla comunità. Che attività comprende: commercio, servizi, turismo, trasporti, attività di ricerca. Popolazione attiva impiegata nel settore: 70%
Commercio CHE COS’È
È un’area complessa che comprende i lavoratori che distribuiscono e vendono i prodotti del settore primario e secondario: un’azienda agricola, per esempio, o una fabbrica, grazie al servizio garantito da chi commercia i prodotti, ha la possibilità di aumentare la propria offerta, di arricchirsi e di allargare la propria produzione oltre il mercato locale. PAESI RICCHI E PAESI POVERI
Oggi da una parte abbiamo i Paesi più ricchi che hanno esteso il proprio ramo commerciale anche all’estero, esportando i propri prodotti, laddove ce n’è maggiormente bisogno. Dall’altra i Paesi in via di sviluppo subiscono la concorrenza di chi dispone di maggiori risorse. IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
Il commercio equo e solidale vuole favorire la vendita di prodotti alimentari (cacao, caffè, zucchero di canna) e artigianali provenienti da Paesi in via di sviluppo. È una forma di scambio tra Stati ricchi e Stati più poveri: al contrario del commercio tradizionale, basato sul raggiungimento del massimo profitto, promuove principi di tutela dei produttori locali, senza che questo danneggi la qualità delle merci. Ai lavoratori vengono riconosciuti i giusti diritti e un trattamento economico onesto; è bandito lo sfruttamento del lavoro minorile; sono sostenute le forme di agricoltura biologica.
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STUDIO FACILE Osserva l’immagine: è la locandina di una campagna pubblicitaria per sensibilizzare le persone (cioè renderle più consapevoli) al commercio equo e solidale. Spiega con parole tue i vantaggi della filiera visualizzata nelle fotografie.
L’economia in Italia
Servizi CHE COSA SONO
Una percentuale elevata dei lavoratori nel settore terziario è impegnata nei servizi che possono essere pubblici (cioè forniti dallo Stato) o privati (cioè forniti da singole imprese). • Servizi rivolti al cittadino e alle famiglie: sono legati alla vendita di prodotti (negozi, supermercati ecc.), al tempo libero (cinema, teatri, parchi di divertimenti ecc.), al sociale (assistenza agli anziani, ai bambini, ai disabili). • Servizi rivolti alle aziende: sono legati alla promozione dei prodotti (società di marketing, di contabilità, di ricerca). Alcuni servizi per le aziende, come banche e assicurazioni, vengono utilizzati anche dai singoli cittadini. • Servizi rivolti alla collettività: sono legati all’amministrazione dello Stato e ai suoi apparati (sanità, istruzione ecc.). Soddisfano i bisogni dei singoli cittadini, ma vengono forniti su base collettiva. IL TERZIARIO AVANZATO
Il settore terziario ha modificato profondamente il mercato del lavoro: basti pensare che in Italia il numero di occupati supera quello degli altri settori. Le opportunità di lavoro in questi ambiti continuano a crescere, soprattutto con lo sviluppo della tecnologia. Se da un lato il progresso tecnologico ha permesso che molti lavori, soprattutto industriali, venissero automatizzati, dall’altro ha aperto le porte ai lavoratori del cosiddetto “terziario avanzato”, cioè tutti quei servizi che riguardano l’informatica, la comunicazione, il marketing, la ricerca “avanzata”. Sono tutte attività che non producono beni materiali immediati, ma valorizzano idee e progetti che successivamente prenderanno forma.
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GEOGRAFIA
Turismo TURISMO DI MASSA
Verso la fine del secolo scorso il turismo è diventato un’importante risorsa economica, soprattutto per Paesi, come l’Italia, che dispongono di un ricco patrimonio ambientale e culturale. È diventato, cioè, un “fenomeno di massa” con inevitabili conseguenze sui luoghi coinvolti, primo tra tutti un forte impatto sull’ambiente. Questa “industria delle vacanze” ha visto accrescere le strutture per l’accoglienza turistica (alberghi, residence, stabilimenti balneari, porti turistici, funivie, piste da sci) e nuove vie di comunicazione per collegare le località ai grandi centri urbani. QUALE TURISMO?
In Italia esistono diverse tipologie di turismo: • balneare: riguarda i circa 7600 km di coste, per lo più occupate da spiagge attrezzate, ma anche laghi e fiumi. • montano: funziona tutto l’anno, poiché le montagne costituiscono una forte attrazione per gli appassionati di sport invernali e di trekking estivo. • culturale: riguarda le città d’arte (Venezia, Firenze, Roma, Napoli) e i numerosi siti archeologici (Pompei, Paestum, Ostia antica) presenti sul nostro territorio. L’Italia è il Paese con il maggior numero di siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. • religioso: riguarda le mete di pellegrinaggio più famose (Roma con Città del Vaticano, Assisi, Loreto) e luoghi di devozione meno noti, diffusi soprattutto nei borghi collinari.
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STUDIO FACILE Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 1. L ’Italia ha una scarsa offerta turistica. V F 2. I l turismo balneare riguarda anche laghi e fiumi. V F 3. In Italia giungono moltissimi turisti da tutto il mondo. V F 4. I l turismo religioso è molto diffuso lungo la costa. V F 5. Il turismo montano è molto praticato sia in estate sia in inverno. V F 6. Il turismo montano e quello balneare sono rivolti solo alle famiglie numerose. V F
L'economia in Italia
Trasporti CHE COSA SONO?
Per lo sviluppo economico di un Paese è necessaria la presenza di un’efficiente rete di vie di comunicazione, in cui devono circolare agevolmente merci e persone. La rete di trasporti italiana, come puoi vedere dalla cartina, non è distribuita in maniera uniforme: sono privilegiate le zone ad alta densità industriale e urbana. QUALI TIPI DI TRASPORTO?
I trasporti si dividono in: • stradali: strade e autostrade sono sviluppate e molto ramificate al Nord. Man mano che si scende, l’”ostacolo” degli Appennini e la forma allungata della penisola fanno diradare la presenza di nodi stradali importanti. • ferroviari: i principali treni attraversano la penisola lungo le due dorsali, ricongiungendosi a Nord, con il nodo ferroviario della Pianura Padana. Il trasporto su treno è tra i più ecologici, anche se negli ultimi anni l’introduzione dell’Alta Velocità ha avuto un impatto ambientale molto forte. • marittimi: navi e cargo permettono il trasporto di grandi quantità di merci, anche se con tempi più lunghi rispetto alle altre vie commerciali. Il traffico di passeggeri aumenta in estate, con mezzi di trasporto che collegano le zone turistiche nazionali e internazionali. • aerei: il trasporto aereo è utilizzato soprattutto dai passeggeri per la rapidità degli spostamenti. In Italia sono presenti due aeroporti intercontinentali: Roma Fiumicino e Milano Malpensa.
NELLA REALTÀ Con un compagno devi organizzare un viaggio che parta da Palermo e raggiunga Torino. Ripassate il percorso sulla carta, utilizzando colori diversi per i diversi tipi di trasporto che impiegherete. Con l’aiuto di un righello calcolate le distanze delle singole tratte. Poi annotate in una tabella i mezzi di trasporto, i km percorsi in totale, i capoluoghi attraversati. Competenze Competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologico; imparare a imparare; senso di iniziativa e imprenditorialità.
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IMPARARE FACILE
L’economia
È l’insieme delle attività umane che producono beni e servizi per la popolazione.
Nel mondo del lavoro la popolazione si divide in: • attiva • i nattiva
Le attività umane si dividono in tre settori.
Settore primario Sfrutta le risorse naturali e comprende: • a gricoltura • a llevamento • p esca • a ttività estrattiva
Settore secondario Trasforma le materie prime del settore primario in prodotti finiti. Comprende: • a rtigianato • i ndustria
Settore terziario Vengono prodotti beni immateriali utili alla comunità. Comprende: • c ommercio • s ervizi • t urismo • t rasporti
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Scrivi una breve definizione delle seguenti parole-chiave. a. P opolazione attiva: ................................................................................................................................ ...................................................................................................................................................................... b. Popolazione inattiva: ............................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................... c. Censimento: .............................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................... d. Densità della popolazione: ................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... Autovalutazione
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aluta la tua esposizione V dopo aver ripetuto la mappa con parole tue.
o difficoltà a usare frasi intere. Uso poche parole. H Riesco a usare frasi intere. Mi esprimo in maniera sicura e precisa.
L’economia in Italia 2 Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). a. N ella Pianura Padana è diffuso prevalentemente l’allevamento di ovini e caprini. b. L’Italia è uno dei Paesi agricoli più produttivi in Europa. c. La popolazione in Italia è impiegata maggiormente nel secondario. d. L’industria alimentare fa parte delle industrie pesanti. e. Nel lavoro artigianale, il prodotto finale è unico. f. Il terziario avanzato comprende l’informatica e il mondo digitale.
V V V V V V
F F F F F F
3 Osserva la carta e completa le seguenti frasi. a. I maggiori porti si trovano a ................................ e a ........................................ b. Gli aeroporti principali sono vicino alle città di ....................................., di ....................................... e di ................................................................................ c. Nella regione sono quasi del tutto assenti le vie .......................... e quelle ...................................... d. Le rotte navali collegano l’isola ai seguenti Paesi esteri: ................................................................. .........................................................................................
La sfida
4 Gli aerogrammi mostrano che la percentuale degli occupati si è modificata nel corso del tempo. Che cosa puoi rilevare dall’osservazione dei grafici? Come puoi motivare questi cambiamenti? Rispondi sul tuo quaderno. 3,7%
Popolazione attiva nel settore primario
22,4% 46,8%
Popolazione attiva nel settore secondario Popolazione attiva nel settore terziario
30,8%
1931
Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.
30%
29%
28,5%
41%
67,8%
1965
2011
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Il prossimo anno... Quest’anno hai studiato la storia di popoli lontani. L’anno prossimo affronterai lo studio di civiltà che ci hanno influenzato direttamente. Che cosa sai della storia della tua regione? Parlane con i tuoi compagni e raccogli immagini relative alla storia del territorio in cui vivi, da attaccare sul quaderno.
Quest’anno hai approfondito le caratteristiche fisiche ed economiche dell’Italia. L’anno prossimo studierai in modo specifico le 20 regioni italiane. Che cosa sai della tua regione? Parlane con i tuoi compagni e raccogli immagini del territorio in cui vivi, da attaccare sul quaderno.
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SCIENZE 178
L e Scienze: una scoperta... continua
180 Il metodo scientifico: in teoria 181 Il metodo scientifico: in pratica 182 Molte scienze, molti scienziati 183 Speciale Tecnologia – Gli strumenti dello scienziato 184 Il mondo e la materia 186 Materia e sostanze 187 Dentro la materia 188 Materia in tre stati 189 I passaggi di stato 190 Calore e materia 191 Calore e temperatura 192 Trasmissione del calore 193 Speciale Tecnologia A prova di caldo e di freddo 194 Acqua e vita 195 Esperimenti – Le proprietà dell’acqua 196 Il ciclo dell’acqua 197 Speciale Tecnologia L’acqua e l’uomo Nella realtà 198 L’aria: un miscuglio prezioso 199 Esperimenti – Le proprietà dell’aria 200 Una “coperta” a più strati Nella realtà 201 I fenomeni atmosferici 202 Speciale Cittadinanza – Acqua a rischio 203 Speciale Cittadinanza S.O.S. aria! Nella realtà 204 Imparare facile 205 Attiva le competenze
206 I viventi 208 Le cellule 209 I cinque regni 210 Classifichiamo le piante 211 Le piante complesse Nella realtà 212 La fotosintesi clorofilliana 213 La respirazione e la traspirazione 214 La riproduzione 215 Il regno dei funghi 216 Speciale Tecnologia L’uomo e il mondo vegetale 217 Classifichiamo gli animali 218 Gli invertebrati 220 Gli insetti 221 Le classi dei vertebrati Nella realtà 225 La respirazione negli animali 226 La nutrizione negli animali 227 La riproduzione negli animali 228 L’adattamento all’ambiente 229 Speciale Cittadinanza Viventi da rispettare Nella realtà 230 Imparare facile 231 Attiva le competenze 232 Gli ecosistemi 234 Ecosistemi e suolo 235 Le catene alimentari 236 Piramidi in equilibrio Nella realtà 237 Relazioni tra specie 238 Speciale Cittadinanza Biodiversità da difendere 239 Imparare facile 240 Attiva le competenze
LE SCIENZE: UNA SCOPERTA... Sei pronto a partire per un affascinante viaggio all’interno di una nuova materia? Sei curioso di scoprire i segreti della vita, della natura, del corpo umano e di tutto ciò che ti circonda? Imparerai a guardare il mondo con gli occhi di uno scienziato e... vedrai quante scoperte! Se seguirai ogni argomento con impegno e attenzione riuscirai a porti domande stimolanti sulla base delle conoscenze maturate. Tutto questo ti aiuterà a diventare un cittadino attivo e consapevole, che conosce e rispetta l’ambiente in cui vive, fatto di persone, animali, piante e cose.
CHE COSA STUDIERAI?
CHE COSA COMPRENDERAI?
Il metodo scientifico, usato dagli scienziati per analizzare i fenomeni. La materia, le proprietà dei vari materiali, il loro comportamento e le loro trasformazioni. Si passerà quindi al mondo dei viventi, con le caratteristiche di piante e animali, la loro classificazione, il loro modo di nutrirsi, di riprodursi e di rispondere agli stimoli e infine il rapporto tra gli esseri viventi e l’ambiente in cui vivono.
Ogni cosa che ci circonda è fatta di materia e quest’ultima si comporta secondo regole ben precise: conoscendole, potrai capire il perché di molti fenomeni naturali. Gli esseri viventi che popolano la Terra sono molti e diversissimi tra loro, ma tutti condividono alcuni bisogni vitali e mettono in atto strategie per soddisfarli. Nessun organismo può vivere da solo: esiste una complessa rete di rapporti tra piante, animali, ambiente ed è importante che queste relazioni si mantengano in equilibrio.
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...CONTINUA
CHE COSA TI SERVE? Prima di tutto tanta curiosità, voglia di porti domande e cercare risposte, discutendo e collaborando con i tuoi compagni e i tuoi insegnanti. Ti saranno utili queste capacità: • osservare con attenzione; •m ettere in relazione i fatti osservati; • f ormulare ipotesi di spiegazione; • realizzare semplici esperimenti; •m ettere alla prova le tue conoscenze.
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SCIENZE SPECIALE
STORIA
Galileo Galilei (Pisa 1564 - Arcetri 1642) fu il primo scienziato a indagare i fenomeni naturali con un metodo basato sia sull’esperimento sia sul ragionamento matematico. Per questo è considerato l’inventore del metodo scientifico sperimentale.
Il metodo scientifico: in teoria Ti sarà capitato di osservare un fatto che ti incuriosiva e di chiedere spiegazioni su di esso ai tuoi genitori o al tuo insegnante. In effetti, fin dalla Preistoria, l’uomo si è posto molte domande sui fenomeni, naturali o artificiali, che accadono nell’ambiente che lo circonda. Le scienze sono nate proprio dalla innata curiosità degli esseri umani e dalla loro ricerca di conoscenza. Per indagare sugli eventi naturali, lo scienziato non si limita a osservare o a cercare spiegazioni in modo casuale, ma segue il metodo scientifico sperimentale, che prevede una serie di passaggi ben precisi.
1 Osservare un fenomeno che non conosce, con i propri sensi o con strumenti adeguati.
2 Porsi domande su ciò che ha osservato: perché accade questo fenomeno?
3 Cercare informazioni sull’argomento: che cosa si sa su questo fenomeno? Qualcuno lo ha già studiato?
4 Formulare un’ipotesi di spiegazione, cioè una possibile risposta alla domanda.
5 Mettere alla prova la propria ipotesi progettando e realizzando un esperimento.
6 Verificare se i dati raccolti con l’esperimento confermano o no l’ipotesi iniziale. In caso affermativo formulare una teoria e renderla pubblica. Se invece l’esperimento non conferma l’ipotesi, lo scienziato formula nuove ipotesi e ricomincia.
Il lavoro dello scienziato è una ricerca continua. 180
Eserciziario
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Una scoperta continua
Il metodo scientifico: in pratica Vediamo un semplice esempio di applicazione del metodo scientifico.
1 Osservazione di un fenomeno: dopo un temporale, si può spesso ammirare l’arcobaleno nel cielo.
2 Domanda: da dove vengono i colori dell’arcobaleno, considerato che la luce di solito ci appare bianca?
3 Ricerca informazioni: parla con i tuoi compagni dell’argomento.
4 Ipotesi: la luce è formata da tanti colori, che di solito non sono visibili.
5 Esperimento: appoggia uno specchio, inclinato, alla parete di una ciotolina piena d’acqua. Punta una torcia accesa verso la parte immersa dello specchio e metti un cartoncino bianco davanti a esso.
6 Verifica: sul cartoncino vedrai i colori dell’arcobaleno. Teoria: ........................................................................................................
................................................................................................................... ................................................................................................................... ................................................................................................................... Ora puoi renderla pubblica, comunicandola ai tuoi compagni.
STUDIO FACILE Formula una teoria che spiega il fenomeno osservato, in base ai dati dell’esperimento.
TANTE SCOPERTE DA CONDIVIDERE Per gli scienziati la possibilità di condividere i risultati delle proprie ricerche e scambiarsi opinioni è di fondamentale importanza. Fin dal 1600, gli scienziati di tutta Europa confrontavano le proprie opinioni attraverso lettere o incontrandosi di persona. L’avvento di Internet e dei nuovi mezzi di comunicazione oggi permette una rapida circolazione delle informazioni e delle idee, attraverso mail, siti, chat, social, videoconferenze...
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SCIENZE
Molte scienze, molti scienziati Per indagare i molteplici aspetti della realtà e i fenomeni naturali, sono nate diverse scienze, ciascuna delle quali ha un suo campo d’indagine e uno studioso di riferimento che usa tecniche e strumenti specifici.
Fisica
Chimica
Geologia
Il fisico studia la materia, le forze, l’energia.
Il chimico studia la materia e le sue trasformazioni.
Il geologo studia la Terra, la sua storia, i minerali e le rocce.
Medicina
Biologia
Astronomia
Il medico studia il funzionamento del corpo umano e come curarlo.
Il biologo studia gli esseri viventi. La biologia si divide in vari rami.
L’astronomo studia l’Universo e i corpi celesti.
si divide in
Zoologia
Botanica
Ecologia
Lo zoologo studia gli animali.
Il botanico studia le piante.
L’ecologo studia le relazioni tra i viventi e il loro ambiente.
STUDIO FACILE Osserva e scrivi sotto ciascun evento il nome dello scienziato che se ne occupa.
................................... ................................... ................................... ................................... ................................... 182
Eserciziario
p. 11
SPECIALE
TECNOLOGIA
Gli strumenti dello scienziato In alcuni casi lo scienziato compie le sue osservazioni e i suoi esperimenti sul campo, cioè nel luogo in cui si manifesta il fenomeno che vuole studiare. In altri casi lo scienziato opera in laboratorio. La tecnologia è lo studio, la realizzazione e l’uso degli strumenti che servono alla soluzione di problemi pratici da parte dell’uomo.
Gli strumenti di misura Nel corso di un esperimento è importante che le misurazioni effettuate siano precise e affidabili. Per questo lo scienziato fa uso di strumenti di precisione: bilance che misurano il peso degli oggetti; recipienti graduati e provette per la quantità di liquidi; termometri per la temperatura di corpi o ambienti...
Laboratorio: uno spazio dotato di attrezzature e strumenti che permettono di studiare e analizzare i fenomeni.
Bilancia di precisione.
Provette graduate.
Il microscopio e il telescopio
Il computer
Il microscopio permette di ingrandire elementi troppo piccoli per essere visibili a occhio nudo. Il telescopio consente di osservare da vicino oggetti molto lontani come i corpi celesti. Entrambi gli strumenti sono stati inventati nei laboratori olandesi tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 e poi perfezionati da Galileo Galilei, fino ad arrivare a quelli moderni.
Gli scienziati oggi possono contare su uno strumento potente e flessibile, il computer, che, grazie a programmi specifici, permette di elaborare rapidamente una grande quantità di dati e immagini, di eseguire calcoli complessi, di predisporre grafici, di scambiare informazioni e materiali con altri scienziati.
Eserciziario
p. 11
183
IL MONDO E LA MATERIA
La materia è ovunque. È tutto ciò che vedi, che tocchi, che respiri. Tutti i corpi, anche il tuo, sono fatti di materia. La materia si presenta in modi molto diversi. Pensa al gesso che tieni facilmente in mano, all’acqua che bevi e all’aria che ti sfugge, che non riesci ad afferrare... La materia si comporta in modi molto diversi: un pallone di gomma rimbalza sul pavimento, mentre un bicchiere di vetro, cadendo, si frantuma in molti pezzi. In questa prima tappa del nostro viaggio, scopriremo insieme molti dei suoi segreti.
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Il mondo e la materia
CHE COSA SO • Hai mai giocato a mischiare tra loro varie sostanze? • Hai mai visto immagini al microscopio? • Ci sono in casa tua almeno due tipi diversi di termometro? • Segui le previsioni del tempo? • Hai mai sentito parlare del problema dell’inquinamento?
CHE COSA IPOTIZZO • Perché un bicchiere di vetro se cade si rompe e uno di plastica no? • Perché i vetri dell’automobile si appannano? • Come mai, se usi delle presine per prendere un pentolino caldo, non ti scotti? • Come fanno a volare gli aquiloni? • Come si forma la pioggia? • Che cos’è l’effetto serra?
IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI l e caratteristiche e la composizione della materia; il calore e i suoi effetti sulla materia; l’acqua, le sue proprietà e il suo ciclo; l’aria, le sue proprietà e i fenomeni atmosferici; gli interventi dell’uomo sull’ambiente.
185
SCIENZE
Materia e sostanze Corpo: parta delimitata di materia. Materia: tutto ciò che occupa uno spazio e ha una propria massa. Volume: quantità di spazio occupata da un corpo.
STUDIO FACILE Ricerca le informazioni nel testo e rispondi sul quaderno. a. Che tipo di materia forma il tuo corpo? b. Qual è una sostanza naturale usata per i vestiti che indossi?
Tutti gli oggetti, le piante, gli animali, le persone che ci circondano, anche se molto diversi tra loro, hanno qualcosa che li accomuna: sono dei corpi fatti di materia. Nel tuo astuccio, per esempio, ci sono molti corpi: matite, pennarelli, gomma, forbici, temperino... Ne puoi aggiungere qualcun altro ma in numero limitato, perché tutti i corpi occupano uno spazio ben definito, che chiamiamo volume. Anche il tuo zaino contiene diversi corpi (libri, astucci, quaderni) e, quando è troppo pieno, fai fatica a trasportarlo: infatti tutti i corpi hanno un peso. Certamente la materia che compone una bicicletta è ben diversa da quella che compone una nuvola. Esistono infatti tanti tipi e qualità di materia, che gli scienziati chiamano sostanze. Possiamo distinguere le sostanze organiche, che compongono gli esseri viventi, dalle sostanze inorganiche, che formano gli elementi non viventi. Un’altra grande suddivisione è quella tra: sostanze naturali, come l’acqua, la lana, il legno: sono quelle presenti in natura.
sostanze artificiali, come la plastica, la carta, il cemento: sono fabbricate dall’uomo.
ESPERIMENTI La materia è sempre visibile?
palloncino
Materiale occorrente: un appendiabiti, due palloncini, filo sottile, un ago. Procedi così: gonfia i due palloncini in modo che abbiano le stesse dimensioni e legali alle estremità dell’appendiabiti. Reggi l’appendiabiti con le dita, verificando che sia in equilibrio. Buca con l’ago uno dei palloncini. L’appendiabiti mantiene l’equilibrio di prima? Osserva e rifletti: l’aria occupa uno spazio all’interno del palloncino e ha un peso. Perciò anche l’aria, che pure non riesci a vedere, è materia. Concludi: come risponderesti alla domanda iniziale? ..................................................................................................................................................... 186
appendiabiti
Il mondo e la materia
Dentro la materia Che cos’è che rende le sostanze così diverse l’una dall’altra? Per rispondere dobbiamo “entrare” nella materia e scoprire la sua struttura, cioè le parti che la compongono. Ogni sostanza è infatti composta di piccolissime particelle sempre in movimento, invisibili a occhio nudo, chiamate molecole. Tutte le molecole che compongono una stessa sostanza sono identiche: sono loro che determinano le caratteristiche tipiche di quella sostanza come il colore, la durezza, l’odore, la fragilità, l’elasticità... In natura esistono: molecole semplici, come la molecola dell’acqua, formata da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno. Molecola di acqua
molecole complesse, come quella dello zucchero comune (il saccarosio), formata da 45 atomi tra idrogeno, carbonio e ossigeno. Molecola di zucchero
A sua volta, ciascuna molecola è formata da una o più particelle ancora più piccole, legate tra loro, chiamate atomi. In natura ne esistono 118 tipi diversi che, combinandosi in vari modi, come i mattoncini di una scatola di costruzioni o le lettere dell’alfabeto, danno origine a milioni di differenti molecole e quindi di sostanze. Modello di atomo.
UN NOME ANTICO Democrito, uno scienziato vissuto nell’antica Grecia tra il V e il IV secolo a.C., fu il primo a pensare che la materia fosse costituita da piccole particelle indivisibili. Atomo in greco vuol dire infatti indivisibile. Nel secolo scorso poi, gli scienziati hanno individuato nell’atomo tre componenti: protoni, neutroni, elettroni. Studi più recenti hanno dimostrato che i primi due sono formati da particelle, i quark, che a loro volta si compongono di parti ancora più piccole. Eserciziario
p. 12
Molecola: la parte più piccola in cui si può suddividere una sostanza, conservando le sue caratteristiche.
Granelli di zucchero ingranditi.
STUDIO FACILE • Sottolinea nel testo le frasi che spiegano da che cosa è composta la materia. • Indica le risposte corrette. a. L’acqua ha una molecola: semplice complessa formata da: 3 5 15 atomi. b. Lo zucchero ha una molecola: semplice complessa formata da: 5 45 250 atomi. c. Gli atomi sono particelle: visibili invisibili a occhio nudo. 187
SCIENZE
Materia in tre stati Nella vita di tutti i giorni si ha spesso a che fare con sostanze solide, liquide, gassose.
L’oggetto di legno è solido e non cambia forma.
L’acqua è un liquido e l’aria è un gas. Essi assumono la forma del recipiente che le contiene.
Questi tre stati dipendono dalla struttura interna della materia. Immagina le molecole che formano le sostanze come delle palline. Nei solidi le molecole sono legate tra loro con legami molto forti. Sono vicinissime e hanno poche possibilità di movimento. Quindi i corpi solidi, anche se vengono spostati o schiacciati, mantengono la propria forma e il proprio volume.
Nei liquidi i legami sono piuttosto deboli: le molecole sono vicine ma libere di muoversi e di scivolare l’una sull’altra. I liquidi mantengono il proprio volume (lo spazio che occupano) ma non hanno una forma propria, perciò assumono quella del recipiente che li contiene.
Nei gas le molecole non hanno alcun legame: si muovono liberamente in tutte le direzioni. Per questo i gas non hanno forma né volume propri, ma occupano tutto lo spazio a loro disposizione.
STUDIO FACILE Osserva e collega ogni sostanza alla sua struttura molecolare. acqua liquida
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acqua che evapora
ghiaccio
vapore acqueo
Il mondo e la materia AAaa
I passaggi di stato Quante volte, in estate, ti lamenti perché hai troppo caldo? Eppure il calore non si vede e non si può afferrare, non ha un volume né un peso: il calore non è materia. Ciò che vedi e tocchi sono gli effetti del calore sulla materia. Se estrai dal freezer una vaschetta di gelato, dopo qualche minuto comincia a sciogliersi; se lasci una pentola con acqua che bolle sul fornello, l’acqua, un po’ per volta, evapora... Questi e altri fenomeni costituiscono i passaggi di stato, provocati da variazioni di calore. Le molecole di una sostanza non sono mai completamente ferme. Per muoversi hanno bisogno di energia, che è fornita loro dal calore. Il calore è una forma di energia, detta energia termica. Se riscaldiamo una sostanza solida, la velocità di movimento delle sue molecole aumenta e questo fa indebolire i legami che le uniscono. Può quindi avvenire una fusione: la sostanza da solida diventa liquida. Se il calore aumenta ancora, i legami tra molecole possono arrivare a rompersi e la sostanza comincia a evaporare, cioè a trasformarsi in un gas. È ciò che succede all’acqua che bolle nella pentola. Queste trasformazioni sono reversibili: se si sottrae calore, oltre un certo livello, un gas si condensa, ovvero diventa liquido, e un liquido si solidifica. + calore Solido
Reversibile: ciò che si può invertire e può tornare alle condizioni di partenza.
+ calore Liquido
Gas
fusione
evaporazione
solidificazione
condensazione
- calore
- calore
STUDIO FACILE • Cerca nel testo e sottolinea la definizione di calore. • Per ogni azione, scegli l’alternativa esatta, indicandola con una X. Se voglio fondere un pezzo di cioccolata... aggiungo calore sottraggo calore Eserciziario
p. 13
Se voglio che il vapore acqueo si condensi... aggiungo calore sottraggo calore
Se voglio che il succo d’arancia diventi un ghiacciolo... aggiungo calore sottraggo calore 189
SCIENZE
Calore e materia Dilatazione: fenomeno per cui un corpo tende a espandersi e a occupare più spazio.
SPECIALE
La dilatazione termica L’aumento di velocità delle molecole prodotto dal calore influenza anche il volume dei corpi, perché le molecole, muovendosi, si allontanano le une dalle altre. Questo fenomeno si chiama dilatazione termica.
STORIA
Verso la fine del 1700, il fisico olandese Willem’s Gravesande realizzò un esperimento che dimostrava gli effetti del calore sul volume dei solidi. Gravesande utilizzò una sfera di metallo fissata a un supporto e un anello di dimensioni tali da far passare la sfera. Dopo essere stata riscaldata con un fornellino la sfera non passava più per l’anello, perché si era dilatata, cioè il suo volume era aumentato. Una volta raffreddata, la sfera passava di nuovo per l’anello, perché il suo volume era diminuito.
L’esperimento di Gravesande.
ESPERIMENTI Come un fisico
Nei binari del treno o in quelli del tram, le barre metalliche sono montate a qualche centimetro di distanza l’una dall’altra, per evitare che la dilatazione termica provochi pericolose deformazioni delle rotaie.
Con l’aiuto di un adulto, puoi realizzare anche tu un esperimento sulla dilatazione termica. Usa una moneta al posto della sfera, una pinza per reggere la moneta e costruisci l’anello con un filo di ferro.
La combustione STUDIO FACILE • Cerca le informazioni nel testo e completa. a. La dilatazione termica è un fenomeno: reversibile irreversibile b. La combustione è un fenomeno: reversibile irreversibile • Spiega a voce e scrivi sul quaderno la differenza tra fenomeni reversibili e irreversibili. 190
Molte sostanze possono bruciare, producendo luce e calore. Questo fenomeno si chiama combustione e trasforma la materia in modo irreversibile. Se butti un foglio di carta in un caminetto acceso, brucerà e non sarà più come prima. La combustione si verifica solo se sono presenti: • un innesco iniziale: un fiammifero, un accendino, una candela...; • una sostanza che brucia, il combustibile, come la carta, la legna o la benzina...; • un comburente che permette al combustibile di bruciare, cioè l’ossigeno presente nell’aria. Atlante
pp. 110-111
Calore e temperatura Abbiamo visto che la combustione produce calore. Il calore può essere prodotto anche: • dall’attrito, cioè dalla resistenza che oppongono due corpi sfregati l’uno contro l’altro, come quando strofiniamo energicamente le mani tra loro; • dall’elettricità, come avviene con il phon, il ferro da stiro, il tostapane, il forno... Il Sole riscalda la Terra da milioni di anni ed è la nostra principale fonte di calore. Spesso vengono confusi, ma calore e temperatura non hanno lo stesso significato. Il calore è l’energia che permette alle molecole di un corpo di muoversi. La temperatura è la misura del calore che un corpo possiede. La temperatura è una grandezza e quindi è misurabile attraverso uno strumento scientifico: il termometro.
SPECIALE
STUDIO FACILE Sottolinea nel testo le frasi che spiegano la differenza tra calore e temperatura, poi esponile a voce con parole tue.
TECNOLOGIA
Il termine termometro viene dal greco thermos (caldo) e metron (misura). Il termometro a galinstan sfrutta il fenomeno della dilatazione termica. Il calore fa dilatare il galinstan, una sostanza composta da alcuni metalli liquidi, che sale nel tubicino posto su una scala graduata di riferimento. Nel termometro digitale invece vengono rilevate variazioni di resistenza elettrica. In Italia, i termometri utilizzano la scala Celsius, suddivisa in gradi centigradi (°C). In questa scala, la temperatura di 0 °C è quella in cui il ghiaccio si scioglie, bulbo mentre la temperatura di 100 °C è quella in cui l’acqua bolle.
tubicino
scala graduata galinstan
CON GLI ALTRI Dividete la classe in piccoli gruppi e cercate, sui libri o in rete, le risposte alle domande. a. Quale sostanza si usava nei termometri prima del galinstan? b. Come mai questa sostanza è stata sostituita? c. In tutto il mondo si usa la scala Celsius? d. Esistono anche altri tipi di termometro? Confrontate le risposte trovate dai diversi gruppi. Autovalutazione Per quale domanda è stato più difficile trovare una risposta? Tutti i gruppi hanno dato le stesse risposte? È stato utile lavorare in gruppo?
a sì sì
b c d no no in parte 191
STUDIO FACILE Indica con una X l’argomento principale di questa pagina. Le sensazioni di caldo e di freddo. Gli stati della materia. I modi in cui il calore si trasmette.
Per conduzione: nei solidi il calore si trasferisce per contatto diretto tra il corpo più caldo e quello più freddo.
Trasmissione del calore Se tocchi una bottiglia appena tolta dal frigorifero, provi una sensazione di freddo. In realtà non è la bottiglia che raffredda la tua mano, ma è la tua mano che cede calore alla bottiglia, fino a quando entrambe non raggiungeranno la stessa temperatura. Il calore passa sempre da un corpo più caldo a uno meno caldo, non avviene mai il contrario. Il calore si trasmette in tre modi:
Per convezione: nei liquidi e nei gas il calore si diffonde per uno spostamento di materia. L’aria vicina al calorifero, ad esempio, si riscalda e sale, spingendo l’aria più lontana e più fredda verso il basso; a sua volta quest’ultima si riscalda e risale.
Per irraggiamento: il calore si trasmette anche attraverso radiazioni termiche emesse dai corpi caldi, che viaggiano nell’aria o nel vuoto. È così che il Sole riscalda la Terra.
I metalli trasmettono facilmente il calore e sono detti buoni conduttori mentre legno, plastica, lana, sughero, vetro isolano il calore, ostacolandone il passaggio, perciò sono detti isolanti.
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ESPERIMENTI Buoni e cattivi conduttori Lascia per qualche minuto un cucchiaio di metallo sopra a un radiatore acceso. È freddo o caldo? ............................................................................ Ripeti l’esperimento con un cucchiaio di legno. Che cosa noti? ................................................................................. È più o meno caldo del cucchiaio di metallo? .............................................................................................................. Conclusione: nei corpi solidi il calore si propaga per .............................................................................................................. Il ................................................................... si scalda facilmente, dimostrando che è un ........................................, il legno meno facilmente: è un .............................................................................. 192
SPECIALE
TECNOLOGIA
A prova di caldo e di freddo Gli uomini hanno elaborato varie tecniche per proteggere le proprie abitazioni dal caldo e dal freddo.
L’isolamento termico Le case moderne sono costruite in modo da impedire il più possibile al calore interno di uscire e al calore esterno di entrare. Per ottenere questo risultato si usano tecniche di coibentazione, o isolamento. Si aumenta lo spessore del tetto e delle pareti, inserendovi pannelli di materiali isolanti: lana di vetro, polistirolo, sughero e gomme artificiali. Anche i serramenti sono importanti: si montano sempre più spesso finestre con doppio o triplo vetro e a chiusura ermetica, che impediscono il passaggio dell’aria.
pannello isolante
I sistemi a pompa di calore
Un aiuto dal Sole
Ultimamente, in molte case, le tradizionali caldaie a gas sono sostituite da moderni sistemi a pompa di calore.
I pannelli solari, installati sul tetto di una casa, trasformano l’energia del Sole in calore ed energia utili per le attività dell’uomo. Ci sono due categorie: • i pannelli solari termici provvedono al riscaldamento dell’acqua, senza bisogno di ricorrere alla caldaia; • i pannelli solari fotovoltaici producono l’elettricità necessaria ai vari usi domestici.
Il funzionamento di una pompa di calore è come quello di un frigorifero, ma in senso inverso: l’energia termica proveniente da una fonte naturale si trasferisce alla pompa di calore e fa evaporare un liquido refrigerante fino a farlo diventare gas. Questo gas viene compresso, si riscalda e trasferisce il calore all’abitazione, poi torna alla fase liquida e il ciclo ricomincia. Atlante
p. 109
STUDIO FACILE Osserva con attenzione ed elenca, se ce ne sono, le tecniche di isolamento presenti nella tua casa. 193
SCIENZE
Acqua e vita Calotta polare: ciascuna delle due porzioni di superficie terrestre che si trovano attorno ai Poli. Fabbisogno idrico: quantità d’acqua necessaria.
STUDIO FACILE Rifletti sulla tua esperienza e completa le frasi. In quali condizioni ti capita più spesso di avere sete? a. Quando la temperatura esterna ................................... b. Dopo aver mangiato cibi ................................................... c. Dopo aver corso e ...................................... molto.
SPECIALE
STORIA
Molte grandi civiltà antiche sono sorte e si sono sviluppate lungo i fiumi o sul mare. Elencane qualcuna sul quaderno.
La Terra viene definita il “pianeta azzurro”. I due terzi della sua superficie sono infatti occupati dall’acqua. L’acqua è l’unica sostanza presente in natura nei tre stati della materia: • allo stato liquido nei mari, nei laghi, nei corsi d’acqua e nel sottosuolo; • allo stato solido nei ghiacciai e nelle calotte polari; • allo stato gassoso nell’atmosfera.
30% terre 70% acque
L’acqua è indispensabile alla vita. Nell’acqua, circa 4 miliardi di anni fa, nacquero le prime forme viventi. Il nostro corpo è composto per circa il 70% di acqua. Essa svolge funzioni essenziali per l’organismo, per le quali si parla di fabbisogno idrico. L’acqua facilita la digestione, trasporta le sostanze nutritive in tutto il corpo, rende l’aria respirata meno secca, regola la temperatura corporea. Noi perdiamo ogni giorno acqua attraverso l’urina e il sudore e la recuperiamo bevendo, oppure mangiando cibi che la contengono, come frutta, verdura e latte.
QUANDO L’ACQUA SCARSEGGIA Le piante e gli animali che vivono nel deserto, un ambiente arido in cui le precipitazioni sono scarsissime, hanno sviluppato efficaci strategie di risparmio idrico. I cactus hanno in genere foglie piccole come aghi che limitano la traspirazione. Le piante grasse conservano l’acqua nei loro fusti carnosi e nelle radici. Alcuni mammiferi come cammelli e dromedari sopravvivono per parecchi giorni senz’acqua e, quando è disponibile, riescono a berne anche 100 litri in 10 minuti per reintegrare velocemente le scorte.
194
Eserciziario
p. 17
ESPERIMENTI
Le proprietà dell’acqua
Se la analizziamo con i nostri sensi, l’acqua è trasparente, incolore, inodore e insapore. Allo stato liquido prende la forma del contenitore in cui si trova e mantiene la sua superficie orizzontale. Sperimentiamo altre caratteristiche che l’acqua condivide con tutti i liquidi. 1 LA TENSIONE SUPERFICIALE Riempi un bicchiere d’acqua fino all’orlo e fai scivolare sopra, con delicatezza, una graffetta. Vedrai che questa non affonda, grazie al fenomeno della tensione superficiale, una specie di pellicola invisibile che si forma sulla superficie dell’acqua.
2 LA CAPILLARITÀ Appoggia l’estremità di una striscia di ovatta sulla superficie dell’acqua contenuta in un recipiente. In breve tempo tutto il cotone risulterà bagnato. È il fenomeno della capillarità, cioè la capacità dell’acqua di risalire attraverso fessure e tubi sottilissimi.
4 L’ACQUA COME SOLVENTE Versa in due bicchieri d’acqua un cucchiaino di zucchero e uno di sale e mescola. Le due sostanze si sciolgono e sembrano “scomparire”. L’acqua è un ottimo solvente: se viene mescolata a certe sostanze, le molecole di queste ultime si staccano le une dalle altre e si disperdono, cioè si sciolgono, in acqua. Eserciziario
pp. 14-15
Insetti come l’idrometra, sfruttando il fenomeno della tensione superficiale, riescono a camminare sull’acqua senza affondare.
3 I VASI COMUNICANTI Versa acqua in un tubo di gomma trasparente e tienilo alle estremità. Solleva o abbassa una parte del tubo. Vedrai che l’acqua si distribuisce in modo da raggiungere lo stesso livello alle due estremità. Questo è il principio dei vasi comunicanti, alla base del funzionamento dell’acquedotto che trasporta l’acqua fino a casa tua.
Se invece utilizzi un cucchiaio di sabbia o uno di olio noterai che queste sostanze restano ben visibili nel bicchiere. Non tutte le sostanze sono solubili, cioè si sciolgono, nell’acqua.
195
SCIENZE Impermeabile: che non lascia passare l’acqua. Falda acquifera: deposito di acqua sotterranea.
Il ciclo dell’acqua In seguito a variazioni della temperatura, l’acqua può passare da uno stato all’altro. In natura, questi cambiamenti sono dovuti principalmente al Sole e danno origine a un ciclo, in cui l’acqua si trasforma e si rinnova in continuazione.
1 Il Sole fa evaporare le acque presenti sulla superficie terrestre. 2 Il vapore acqueo sale verso l’alto e, quando incontra strati d’aria fredda, condensa, trasformandosi in minuscole goccioline, il vapore acqueo, che formano le nuvole. 3 Quando le goccioline, unendosi, diventano più pesanti, cadono al suolo sotto forma di precipitazioni.
nuvole
4 Una parte delle precipitazioni rimane sul terreno e viene assorbita dalle piante. Un’altra parte si infiltra nel terreno, dove può incontrare uno strato impermeabile che la “blocca”, e dare origine a una falda acquifera. Un’ultima parte scorre o cade direttamente nei fiumi, laghi e mari. Il ciclo così ricomincia.
precipitazioni
2
sorgente
3 lago
evaporazione
fiume
1
to imen
scorr
infiltrazione
infiltrazione
4
mare falda
PASSAGGI VELOCI Nelle fredde mattine invernali, il vapore acqueo passa direttamente dallo stato gassoso allo stato solido, depositandosi sulle piante: è la brina. Questo passaggio diretto dallo stato gassoso allo stato solido si chiama appunto brinamento. Il suo contrario, dallo stato solido a quello gassoso, si chiama sublimazione. Accade con il fumo usato in alcuni spettacoli, ricavato da sostanze solide ghiacciate.
STUDIO FACILE • Sottolinea nel testo le risposte alle seguenti domande. a. Come si formano le nuvole? b. Qual è il “motore” che permette il ciclo dell’acqua? c. Dove finisce l’acqua che precipita al suolo? 196
Eserciziario
p. 17
• Osserva, verifica le informazioni e indica se le frasi sono vere o false. a. Le falde acquifere sono depositi sotterranei d’acqua. V F b. Il terreno impermeabile lascia passare l’acqua. V F c. La neve è una forma di precipitazione. V F d. Il vapore acqueo proviene solo dai mari. V F e. È il calore del Sole che permette il ciclo dell’acqua. V F
SPECIALE
TECNOLOGIA
L’acqua e l’uomo L’acqua è fondamentale per la vita e per molte attività umane. Solo il 3% dell’acqua presente sulla Terra è acqua dolce, utilizzabile dall’uomo; il resto è salata. Di questa minima parte poi solo l’1% è raggiungibile direttamente, la restante si trova nelle calotte polari e nei ghiacciai.
L’acquedotto L’acqua che esce dai rubinetti delle nostre case o dalle fontane pubbliche proviene dall’acquedotto, un complesso sistema di opere di prelievo e di distribuzione delle acque. 1 L’acqua, prelevata dalla sorgente, è mandata in apposite vasche di sedimentazione e di filtrazione che la liberano dalle impurità. 2 Aggiungendo cloro, un disinfettante, l’acqua viene sterilizzata e diventa così potabile, cioè bevibile. 3 L’acqua potabile viene pompata in appositi serbatoi e, attraverso una rete di tubature, arriva alle nostre case. 4 L’acqua che esce dagli scarichi domestici, attraverso le fognature, viene inviata a depuratori che la ripuliscono prima di riversarla nuovamente nei fiumi e nei mari.
Acqua e agricoltura L’uso dell’acqua per irrigare i campi rappresenta la principale forma di consumo delle risorse idriche mondiali. Per evitare sprechi, si sta cercando di introdurre tecnologie più moderne come l’irrigazione a goccia. Tale metodo, grazie all’uso di gocciolatori, permette di indirizzare l’acqua solo dove serve, cioè alla base della pianta, vicino alle radici: ciò comporta un risparmio di circa la metà di acqua.
1
3
2
4
NELLA REALTÀ Con la guida dell’insegnante organizzate una visita all’acquedotto del vostro paese. • Contattate l’azienda che gestisce l’acquedotto per prendere accordi. • Preparate una serie di domande da rivolgere all’addetto che vi accompagnerà nella visita. • Al ritorno, fate un resoconto su quanto avete osservato e scoperto. • Create un cartellone o una presentazione al computer sull’argomento, con foto e video. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia; imparare a imparare; competenze sociali e civiche.
Atlante
pp. 106-107
197
SCIENZE
L’aria: un miscuglio prezioso
STUDIO FACILE • Elenca altre situazioni in cui si sente la presenza dell’aria. • Sottolinea e ripeti le funzioni dell’aria essenziali per gli esseri viventi.
SPECIALE
L’aria si trova ovunque intorno a noi, anche se non è visibile, poiché è incolore e trasparente. Puoi sentire la sua presenza quando vai in bicicletta o agiti qualcosa: una bandiera, un ventaglio; oppure puoi vedere gli effetti del vento sugli alberi, sul bucato steso ad asciugare e nella bibita in cui soffi con una cannuccia. Assieme all’acqua, l’aria ha reso possibile lo sviluppo della vita sulla Terra. Respiriamo grazie all’aria, quindi se manca ce ne accorgiamo subito. Essa è costituita da un miscuglio di gas: • per il 78% azoto; • per il 21% ossigeno che permette agli esseri viventi di respirare e di trasformare in energia le sostanze nutritive assunte attraverso il cibo; • per il restante 1% altri gas, tra cui l’anidride carbonica che permette alle piante di svolgere la fotosintesi clorofilliana; • sono poi presenti, in misura variabile, vapore acqueo e pulviscolo atmosferico (pollini, spore, polveri...).
MATEMATICA
Rileggi il testo e segna con una X l’areogramma che rappresenta la composizione dell’aria. Poi spiega a voce com’ è composta l’aria. azoto ossigeno altri gas
1
2
ESPERIMENTI C’è aria in una bottiglia vuota? Materiale occorrente: una bottiglia di plastica vuota con il tappo. Procedi così: avvita bene il tappo e schiaccia con forza la bottiglia. Togli il tappo e ripeti il tentativo. Osserva e rifletti: perché la bottiglia si schiaccia solo con il tappo aperto? Concludi: come risponderesti alla domanda iniziale? .............................................................................................................................................. 198
3
ESPERIMENTI
Le proprietà dell’aria Sperimentiamo insieme alcune caratteristiche che l’aria condivide con altri gas. 1 COMPRIMIBILE ED ELASTICA Prendi una siringa senza ago e solleva lo stantuffo in modo che si riempia d’aria. Chiudi l’apertura con un dito, premi forte sullo stantuffo, poi lascialo di colpo. L’aria, come tutti i gas è comprimibile ed elastica: si può schiacciare ma, quando niente glielo impedisce, tende a occupare tutto lo spazio a disposizione.
2 ARIA CALDA E FREDDA Incolla a un bastoncino alcune strisce di carta velina e tienilo sospeso sopra a un calorifero acceso. Vedrai le strisce muoversi verso l’alto, spinte dall’aria riscaldata, che appunto tende a salire. Quando si riscalda l’aria si dilata, diventa più leggera e sale; quando si raffredda avviene il contrario.
3 LA PRESSIONE L’aria ha un “peso”, esercita cioè una forza sulla superficie terrestre e su tutti i corpi: la pressione atmosferica. Appoggia un cartoncino su un bicchiere pieno per metà d’acqua, poi capovolgilo velocemente. La pressione dell’aria, che agisce in tutte le direzioni, quindi anche dal basso verso l’alto, impedirà, per alcuni secondi, al cartoncino di cadere. Ecco il motivo per cui l’aria che ci sovrasta non ci schiaccia. La sua pressione agisce anche dall’interno del nostro corpo verso l’esterno.
SPECIALE
TECNOLOGIA
Ecco come vengono sfruttate le caratteristiche dell’aria in due mezzi di trasporto.
L’elicottero, per sollevarsi, sfrutta la pressione dell’aria. Le sue pale, ruotando, spingono l’aria verso il basso, comprimendola e ricevendo da questa una spinta verso l’alto. Atlante
p. 108
Nella mongolfiera un bruciatore scalda l’aria contenuta nel pallone e questo sale. Perché? Spiegalo sul quaderno.
199
SCIENZE
Una “coperta” a più strati La Terra è circondata da uno spesso guscio d’aria detto atmosfera, che si estende dal suolo fino a circa 500 km d’altezza. Mano a mano che si sale, cambiano le caratteristiche dell’aria, che tende a essere più rarefatta, ovvero composta sempre meno da ossigeno e pulviscolo. Gli scienziati hanno suddiviso l’atmosfera in cinque strati. Nell’atmosfera sono presenti i cosiddetti gas serra, tra cui il vapore acqueo e l’anidride carbonica, che agiscono proprio come i vetri di una serra: lasciano passare le radiazioni termiche provenienti dal Sole, ma impediscono al calore accumulato dalla Terra di disperdersi. In questo modo mantengono una temperatura tale da permettere la vita sul nostro Pianeta.
5 Nell’esosfera (oltre i 500 km dal suolo), i gas sono molto rarefatti fino a scomparire del tutto. Qui orbitano gli oggetti artificiali costruiti dall’uomo per studiare la Terra e comunicare: i satelliti.
4 La termosfera (96-500 km dal suolo) è lo strato in cui hanno luogo le aurore polari, con i loro effetti di luce e in cui transitano le navicelle spaziali.
3 La mesosfera (46-95 km dal suolo) è lo
2 La stratosfera (11-45 km dal suolo) è caratterizzata dalla presenza di un gas, l’ozono, che svolge una funzione essenziale per la sopravvivenza sulla Terra, perché costituisce uno schermo protettivo contro le radiazioni solari nocive, i raggi ultravioletti.
STUDIO FACILE Rifletti e rispondi sul quaderno alle domande. a. Che cos’è l’atmosfera? b. In quanti strati è suddivisa? c. In quale strato si formano le nuvole? d. Dove si trova l’ozono e quale funzione svolge? e. Qual è l’azione dei gas serra? f. Quale fenomeno, osservabile dall’uomo, si verifica nella mesosfera? 200
Atlante
pp. 90-92
strato in cui gran parte dei corpi celesti che attraversano l’atmosfera bruciano, lasciando una scia luminosa, le cosiddette stelle cadenti.
1 La troposfera (0-10 km dal suolo) è lo strato di atmosfera in cui noi viviamo, ricco di ossigeno. Qui l’aria è in continuo movimento e hanno luogo i fenomeni atmosferici, quali il vento, la formazione delle nuvole, le precipitazioni e qui volano gli aerei.
NELLA REALTÀ Con i compagni, fingete di essere dei giornalisti e di dover scrivere un articolo intitolato Il buco nell’ozono. Dividetevi in gruppi e raccogliete informazioni in biblioteca e in internet, cercando di rispondere alle seguenti domande. Che cos’è il buco dell’ozono? - Quali conseguenze porta? Da che cosa è provocato? - Quali provvedimenti sono stati presi per contrastare questo fenomeno? Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia; competenze sociali e civiche.
Il mondo e la materia
I fenomeni atmosferici La meteorologia è la scienza che studia i fenomeni atmosferici, ovvero il vento, le nubi, le precipitazioni e i processi che li generano.
Il vento
Umidità: quantità di vapore acqueo presente nell’aria.
STUDIO FACILE
La pressione atmosferica, cioè il peso dell’aria, non è uguale dappertutto. Essa dipende dalla temperatura, dall’altitudine e dall’umidità dell’aria, perciò varia di continuo. Il vento nasce dallo spostamento di masse d’aria da regioni con alta pressione a regioni con pressione più bassa.
direzione vento
aria calda
direzione vento
alta
Esponi oralmente il testo, soffermandoti su questi elementi chiave: • l ’oggetto di studio della meteorologia; • g li strumenti del meteorologo; • l a formazione del vento, della pioggia e della nebbia.
aria fredda bassa
Le precipitazioni La pioggia si verifica quando le goccioline d’acqua di una nuvola si ingrossano e diventano tanto pesanti da precipitare al suolo. Se le gocce passano attraverso uno strato d’aria molto freddo si ghiacciano e formano la grandine. Quando la temperatura delle nubi è inferiore a 0 °C, si formano piccoli cristalli di ghiaccio a cui si uniscono via via molte molecole d’acqua, costituendo i fiocchi di neve.
La nebbia Se l’aria è molto umida e la temperatura è bassa, il vapore si condensa in tante goccioline che restano sospese a poca distanza dal suolo: è la nebbia. Quando il vapore si condensa a contatto con il suolo, si forma la rugiada.
SPECIALE
TECNOLOGIA
Il barometro è lo strumento per misurare la pressione atmosferica. L’igrometro misura l’umidità dell’aria. La moderna meteorologia si avvale inoltre di modelli informatici per l’elaborazione dei dati rilevati dalle stazioni meteorologiche e di immagini da satellite, che forniscono informazioni sui movimenti dei sistemi nuvolosi. Le app sugli smartphone dedicate al meteo sono tra le più utilizzate.
LUNEDÌ
Roma, Italia LUN
MAR
MER
GIO
VEN
igrometro
201
SPECIALE Idrocarburi: sono composti chimici usati come combustibili, derivati dal petrolio e dal metano.
CITTADINANZA
Acqua a rischio Diverse forme di inquinamento stanno mettendo in pericolo le risorse idriche del pianeta.
L’inquinamento industriale Questo inquinamento è causato dallo scarico, nei fiumi, nei laghi e nei mari, di sostanze tossiche, cioè velenose, e di acqua calda, provenienti dalle lavorazioni industriali, che danneggiano e a volte causano la morte degli organismi presenti nelle acque. Occorre depurare le acque prima di scaricarle e riutilizzare l’acqua calda per il riscaldamento degli ambienti o per attività di allevamento.
L’inquinamento agricolo
L’inquinamento domestico
Deriva dall’immissione nei corsi d’acqua e nel terreno di fertilizzanti chimici e pesticidi, sostanze chimiche usate in agricoltura per distruggere gli organismi dannosi per le coltivazioni.
È causato dagli scarichi liquidi delle nostre case nelle fognature, che contengono sostanze organiche e detersivi, e dai rifiuti solidi che produciamo ogni giorno.
Bisogna sostituire il più possibile i fertilizzanti chimici con letame e compost naturale, e i pesticidi con mezzi di lotta biologica.
È necessario ridurre l’uso di detersivi chimici a favore di quelli ecologici e biodegradabili, cioè che vengono decomposti e riassorbiti dall’ambiente, e fare la raccolta differenziata.
L’inquinamento da idrocarburi Il petrolio e gli idrocarburi da esso derivati possono fuoriuscire da piattaforme petrolifere, petroliere e oleodotti danneggiati, inquinando le acque con una patina oleosa, dannosa per gli animali e le piante. Bisogna perfezionare i sistemi di sicurezza per prevenire le perdite di petrolio e sviluppare più combustibili di origine naturale.
202
SPECIALE
CITTADINANZA
S.O.S. aria! Anche l’equilibrio dell’atmosfera è gravemente alterato dalla presenza di sostanze dannose, prodotte dalle attività umane.
L’effetto serra
Le polveri sottili
Entro certi limiti, l’azione dei gas serra è positiva, ma negli ultimi decenni la loro quantità è aumentata troppo, a causa degli scarichi agricoli, industriali e dei mezzi di trasporto. Questo sta portando, secondo molti scienziati, a cambiamenti climatici preoccupanti: siccità e piogge eccezionali in alcune zone e aumento generale della temperatura, con rischio di un progressivo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari.
Si tratta di minuscole particelle, solide o liquide, emesse dai tubi di scarico delle auto e dagli impianti di riscaldamento, che restano sospese nell’aria. Esse penetrano nel nostro apparato respiratorio, causando asma, bronchiti o malattie ancora più gravi. È un problema che riguarda soprattutto le grandi città, in cui il traffico di veicoli è intenso. Quando la concentrazione di polveri sottili è troppo alta, si prendono provvedimenti quali la circolazione a targhe alterne, il blocco del traffico e la creazione di zone chiuse al traffico dei veicoli più inquinanti.
Sole
raggi solari
troppi gas serra bloccano più calore
la Terra si surriscalda
NELLA REALTÀ Tutti noi possiamo contribuire a limitare l’inquinamento dell’aria anche con piccole azioni quotidiane: riciclare i rifiuti, non lasciare luci accese inutilmente, usare l’auto solo se necessario... Dopo esserti documentato sull’argomento, cercando informazioni su riviste, su testi e in rete, prepara, assieme ai tuoi compagni, un volantino da distribuire a parenti e amici, con una raccolta illustrata di consigli per mantenere più pulita l’aria che respiriamo. Cercate un titolo che attiri l’attenzione dei lettori. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia; competenze sociali e civiche; comunicazione nella madrelingua.
203
IMPARARE FACILE molecole
volume
atomi In tre stati: • solido • liquido • gassoso
peso
è formata da è caratterizzata da
Materia
si presenta
si trasforma grazie al calore
combustione
allo stato solido
allo stato liquido
Passaggi di stato: • fusione • solidificazione • evaporazione • condensazione
allo stato gassoso
l’atmosfera
è presente in natura
Acqua
dilatazione
forma
il ciclo dell’acqua
circola sempre
è costituita da
Aria
possiede proprietà
tensione superficiale
capacità solvente
Un miscuglio di gas: • azoto • ossigeno • anidride carbonica • vapore acqueo
possiede proprietà
capillarità
comprimibilità
elasticità
pressione
Autovalutazione
204
aluta la tua esposizione V dopo aver ripetuto la mappa con parole tue.
o difficoltà a usare frasi intere. Uso poche parole. H Riesco a usare frasi intere. Mi esprimo in maniera sicura e precisa.
Il mondo e la materia
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Leggi, osserva l’illustrazione e rispondi. Paolo ha gonfiato allo stesso modo tre palloncini di colore diverso, poi ne ha messo uno in frigorifero, uno su un armadio in casa, uno sul davanzale della finestra, al sole. Eccoli, un’ora dopo. a. Quale colore ha il palloncino che era sul davanzale? ..................................................................................................................... b. Come lo hai capito? .......................................................................... ..................................................................................................................... 2 Osserva e rispondi.
Immagina di avere due bicchieri, uno con acqua fredda e l’altro con acqua calda, e di versare, in entrambi, alcune gocce d’inchiostro. Secondo te, dove si diffonderà più velocemente l’inchiostro? Perché? (Pensa al movimento delle molecole). ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... .....................................................................................................................
CON GLI ALTRI Confronta la tua spiegazione dell’esercizio 2 con quella dei tuoi compagni e discutetene insieme. La sfida
3 Inserisci le parole secondo le definizioni e scopri la parola scritta nella colonna colorata: indica una sostanza che non è solubile nell’acqua. 1 .... .... .... .... .... .... .... .... .... .... 2 .... .... .... .... .... 3 .... .... .... .... .... .... 4 .... .... .... .... .... .... .... .... 5 .... .... .... .... .... .... .... 6 .... .... ....
1. Lo strato dell’atmosfera più vicino a noi. 2. Compare quando il vapore acqueo passa direttamente allo stato solido. 3. Gli scienziati lo definiscono energia termica. 4. Lo è l’acqua che beviamo. 5. Passaggio dallo stato solido allo stato liquido. 6. Materia senza una forma e un volume definiti. Eserciziario
Competenze: competenze di base in scienze e tecnologia; imparare a imparare; comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.
pp. 16, 18-19
205
I VIVENTI nascita
crescita
riproduzione
invecchiamento e morte
206
Dai primi esseri viventi comparsi sul nostro Pianeta, circa 4 miliardi di anni fa, la vita si è evoluta e si è differenziata nel corso di milioni di anni, fino a occupare ogni luogo della Terra. La vita si manifesta in un’infinita varietà di forme: esistono piante e animali enormi ed esseri visibili solo al microscopio. Tutti questi organismi hanno però qualcosa in comune: un ciclo vitale che inizia dalla nascita, prosegue con la crescita e termina con la morte. Quest’ultima è una fase importante perché, morendo, gli esseri viventi lasciano il posto a nuovi organismi. In questo modo la specie può continuare a esistere.
I viventi
CHE COSA SO • A casa tua hai un orto, un giardino o delle piante in vaso? • Ti è capitato di seminare, innaffiare, prenderti cura di qualche pianta? • Possiedi un animale domestico? • Hai visto in TV documentari che parlano di piante o animali? • Hai mai assistito, nella realtà o in un video, alla schiusa di uova o alla nascita di piccoli animali?
CHE COSA IPOTIZZO • Tutte le piante hanno i fiori? • Perché si dice che una passeggiata nel bosco ci rifornisce d’ossigeno? • I funghi si possono considerare piante? • I delfini sono dei pesci? •C he cosa vuol dire la frase: “L’uomo è un onnivoro”?
Nel corso della loro esistenza, gli esseri viventi compiono alcune funzioni indispensabili per la sopravvivenza: si nutrono, respirano, si riproducono e reagiscono agli stimoli che provengono dall’ambiente in cui vivono.
IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI l e caratteristiche delle cellule animali e vegetali; i cinque regni degli esseri viventi e le loro caratteristiche; le piante e gli animali: come si classificano, si nutrono, respirano, si riproducono.
207
SCIENZE SPECIALE
STORIA
Lo scienziato inglese Robert Hooke (1635-1703), esaminando con un microscopio di sua invenzione una fettina di sughero, scoprì le cellule.
Le cellule La cellula è la più piccola parte, cioè il “mattoncino”, che costituisce tutti gli organismi viventi. Esistono organismi unicellulari, formati da una sola cellula, e organismi pluricellulari, composti da più cellule. Nel corpo umano ci sono migliaia di miliardi di cellule, che sono visibili solo al microscopio. La cellula è come un piccolo organismo vivente: nasce, si nutre, respira, si riproduce, reagisce agli stimoli e muore. Le cellule animali e quelle vegetali hanno caratteristiche diverse, ma le parti fondamentali che le compongono sono le stesse. Il nucleo controlla tutte le funzioni della cellula e la sua riproduzione.
CELLULA ANIMALE
La membrana cellulare protegge la cellula. Permette il passaggio delle sostanze nutritive e l’eliminazione di quelle di scarto.
La parete cellulare è un ulteriore rivestimento rigido che ricopre la cellula vegetale.
CELLULA VEGETALE
Il citoplasma è una sostanza simile a gelatina che contiene gli organuli, che svolgono le diverse funzioni vitali.
I cloroplasti sono organuli contenenti la clorofilla.
I vacuoli sono cavità contenenti acqua e sostanze nutritive.
STUDIO FACILE Osserva la cellula di una cipolla vista al microscopio. Scrivi sui puntini i nomi delle varie parti, scegliendoli tra quelli elencati: citoplasma, vacuolo, nucleo, parete cellulare. ..............................................
..............................................
..............................................
..............................................
208
I viventi
I cinque regni Da sempre gli scienziati hanno cercato di classificare l’immensa varietà degli esseri viventi. I biologi oggi raggruppano gli organismi in cinque regni, in base al tipo di cellule che li compongono a di come si nutrono.
Classificare: raggruppare degli elementi in base a caratteristiche (o attributi) comuni.
Microrganismi: non sono visibili a occhio nudo Monere
Protisti
Sono organismi unicellulari. Vivono in ogni tipo di ambiente. Di questo regno fanno parte i batteri.
In genere vivono in acqua. Possono essere unicellulari, come il paramecio, o pluricellulari, come alcune alghe.
ESSERI VIVENTI Piante
Sono organismi pluricellulari autotrofi, cioè che si fabbricano da soli il nutrimento, attraverso la fotosintesi clorofilliana.
STUDIO FACILE Ricava l’informazione dal testo e rispondi. a. A quale regno appartiene la specie umana? b. In quale ambiente puoi trovare i protisti? c. I funghi sono organismi autotrofi o eterotrofi?
Eserciziario
pp. 20, 25
Funghi
Organismi pluricellulari, talvolta piccolissimi, come muffe e lieviti, oppure grandi, come i funghi a cappello. Sono eterotrofi, si nutrono di sostanze prodotte da altri esseri viventi.
Animali
Sono organismi pluricellulari eterotrofi, ovvero si nutrono di altri organismi.
BATTERI UTILI E ALTRI DANNOSI Esistono batteri indispensabili per la vita, come i decompositori che producono il nutrimento di molte specie viventi, oppure la cosiddetta flora batterica presente nel nostro intestino, che ci aiuta a digerire. Poi ci sono i batteri patogeni, che invece causano molte malattie, anche gravi.
209
SCIENZE STUDIO FACILE Osserva e scrivi a quale pianta appartiene questo frutto e di quale categoria di piante fa parte.
Classifichiamo le piante Le piante, o vegetali, sono esseri viventi indispensabili per la vita di altri organismi. Esse infatti: • costituiscono il cibo di molti animali; • rendono fertile il terreno; • producono l’ossigeno che permette la respirazione. Esistono oltre 300 000 varietà di piante. I botanici, gli scienziati che studiano il mondo vegetale, hanno classificato le piante in base: • alla struttura, ovvero le parti che le compongono; • al modo di riprodursi, cioè di generare altre piante simili. PIANTE
Semplici
Complesse
Sono le prime piante comparse sulla Terra. Hanno una struttura semplice, non producono semi ma si riproducono mediante spore, piccole cellule che si depositano sul terreno e, se trovano un ambiente con sufficiente umidità, danno origine a nuove piante. Le piante semplici comprendono:
Si compongono di radici, fusto e foglie e si riproducono per mezzo di semi. Si suddividono a loro volta in due gruppi. Gimnosperme
fiori di pesco
muschi
alghe
felci
210
Angiosperme
pigne di abete Il termine significa “a seme nudo”, infatti i loro semi non sono protetti da un frutto ma da coni legnosi: le pigne; perciò sono dette anche conifere. Molte di esse, come pini e abeti, sono sempreverdi, cioè non perdono le foglie in un unico periodo, ma le sostituiscono di continuo, durante l’anno. Atlante
pp. 94-95
pesche mature Il termine significa “a seme protetto”, infatti i loro semi sono protetti da frutti che si formano grazie ai fiori. Sono le piante più diffuse sul Pianeta: ne esistono più di 200 000 specie diverse, alcune con fusti legnosi, altre con fusti erbacei.
Le piante
Le piante complesse Le piante complesse si compongono di più parti distinte e specializzate: le radici, il fusto e la chioma. In base alla tipologia del fusto, le piante complesse sono classificate in tre gruppi.
1 Le piante erbacee
2 Gli arbusti hanno
sono basse. Il loro fusto è uno stelo più o meno sottile.
il fusto duro e legnoso, che ramifica vicino al terreno.
margherite
lavanda
3 Gli alberi hanno il fusto eretto e legnoso, chiamato tronco, che ramifica distante dal suolo.
Il fusto sostiene e collega le varie parti della pianta, permettendo, attraverso piccoli canali, il passaggio delle sostanze nutritive dalle radici alle foglie e viceversa.
Le radici ancorano la pianta al terreno e assorbono da esso acqua e sali minerali attraverso i peli radicali. Le radici sono anche un deposito di sostanze nutritive.
Le foglie sono come piccoli laboratori nei quali si svolgono le funzioni vitali della pianta: la respirazione, la fotosintesi clorofilliana e la traspirazione.
NELLA REALTÀ Con la collaborazione di altre classi della vostra scuola, realizzate un “orto-giardino scolastico”. Dopo aver avuto il permesso del dirigente, individuate un’area del cortile adatta. Chiedete a genitori o nonni esperti di “orticoltura” la disponibilità a darvi una mano, soprattutto nelle fasi iniziali di preparazione del terreno e di semina. Coinvolgete qualche fiorista o vivaista del territorio perché vi faccia da “sponsor”, fornendovi sementi o piantine. Cercate informazioni su tempi e modalità di semina e trapianto, suddividetevi i compiti e date il via al progetto. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia; spirito d’iniziativa e imprenditorialità.
211
SCIENZE
La fotosintesi clorofilliana luce anidride carbonica acqua e sali minerali
• Le foglie assorbono l’anidride carbonica dall’aria attraverso delle piccole aperture dette stomi.
ossigeno
• Le radici assorbono dal terreno acqua e sali minerali, che vanno a formare la linfa grezza. • Grazie al fenomeno della capillarità, la linfa grezza risale lungo i sottili canali del fusto fino alle foglie.
linfa grezza linfa elaborata
zuccheri e linfa elaborata lamina
stomi
picciolo margine
nervatura
STUDIO FACILE Osserva e completa con i termini questa speciale addizione che riassume la fotosintesi. .................................. +
• Nelle foglie la clorofilla, una sostanza verde presente nei cloroplasti, cattura l’energia solare e attiva la fotosintesi, una reazione chimica che produce la linfa elaborata, una sostanza ricca di zuccheri che viene trasportata in tutte le parti della pianta, nutrendole. • Come sostanza di scarto, durante la trasformazione, si produce ossigeno, che viene liberato nell’aria.
ESPERIMENTI Come estrarre la clorofilla da una foglia Materiale occorrente: foglie di spinaci, mortaio, vasetto di vetro, alcol, colino.
.................................. e
Procedi così: taglia le foglie e pestale nel mortaio. Aggiungi un po’ di alcol e continua a pestare. Aggiungi altro alcol e pesta ancora. Poi filtra il liquido con il colino e versalo in un bicchiere. Osserva e rifletti: che colore ha assunto l’alcol? Come mai?
..................................
Concludi: ha assunto questa colorazione ..................................... ...................................................................................................................
.................................. + .................................. + .................................. =
212
Le piante sono esseri viventi autotrofi, cioè sono in grado di fabbricare da sole il proprio nutrimento. Vediamo come funziona questo importante processo, chiamato fotosintesi clorofilliana.
Eserciziario
p. 21
Le piante
La respirazione e la traspirazione Come tutti gli esseri viventi, anche le piante respirano, cioè assorbono ossigeno dall’aria ed emettono anidride carbonica. Si ha così uno scambio di gas contrario a quello della fotosintesi. Mentre la fotosintesi avviene solo di giorno, la respirazione ha luogo di continuo, giorno e notte. Notte: respirazione
ossigeno
Giorno: respirazione e fotosintesi
anidride carbonica
ossigeno
anidride carbonica
anidride carbonica
ossigeno
La quantità di ossigeno prodotta dalla fotosintesi è superiore a quella assorbita nella respirazione, infatti la maggior parte dell’ossigeno che si trova nell’aria è prodotto proprio dalle piante. pagina superiore
vapore acqueo
Un’altra funzione svolta dalle foglie è la traspirazione: la pianta elimina l’acqua in eccesso attraverso gli stomi, sotto forma di vapore acqueo.
pagina inferiore
ESPERIMENTI La traspirazione delle piante Materiale occorrente: una piantina in un vaso, un sacchetto di plastica trasparente, nastro adesivo e acqua per innaffiare. Procedi così: innaffia la piantina, chiudila in un sacchetto di plastica e sigilla l’apertura con il nastro adesivo. Esponila alla luce per alcune ore e poi osserva. Osserva e rifletti: che cosa è accaduto? ............................................................ ........................................................................................................................................
STUDIO FACILE Completa lo schema con i nomi delle sostanze che entrano ed escono, poi spiega a voce quali sono e come si svolgono le tre funzioni vitali compiute dalle foglie. RESPIRAZIONE .................................. anidride ..................
FOTOSINTESI linfa grezza ........................... ...................................................
TRASPIRAZIONE ........................... ...........................
linfa elaborata e .................... 213
SCIENZE
La riproduzione Gli stami sono la parte maschile del fiore, piccoli filamenti che terminano con le antere, sacchettini che contengono una polverina gialla, il polline, cioè le cellule riproduttive maschili.
La maggior parte delle piante si riproduce mediante fiori e frutti. Ecco le numerose parti che compongono un fiore. petalo corolla pistillo
antera Al centro del fiore si trova il pistillo, l’organo femminile. La parte ingrossata in basso è l’ovario, che contiene gli ovuli, le cellule riproduttive femminili.
La corolla è formata dai petali, che con i loro colori e profumi attirano gli insetti.
polline
stame ovario calice
ovulo sepalo
1
Lo stelo sostiene il fiore e si allarga in alto nel calice, formato dai sepali, foglioline verdi che proteggono il fiore quando non è ancora aperto.
stelo
1 La riproduzione ha inizio con l’impollinazione: i grani di polline, trasportati da vento, pioggia o insetti, raggiungono l’ovario di un fiore. 2 Il polline scende nell’ovario ed entra in contatto con gli ovuli: avviene così la fecondazione, cioè l’unione di cellule maschili e cellule femminili. In seguito, petali e sepali si seccano e cadono. L’ovario si ingrossa e dà origine al frutto, mentre gli ovuli diventano semi.
2
3 Affinché i semi diano origine a nuove piante è necessario che siano trasportati lontano dalla pianta madre. Quest’opera di disseminazione può essere svolta dal vento, dall’acqua, dagli animali che mangiano i frutti e lasciano i loro escrementi sul terreno o dalla semplice caduta dei frutti maturi al suolo.
3
4 Quando i semi trovano un terreno adatto, avrà luogo la germinazione, cioè la nascita di una nuova pianta. 5 Il seme ha un guscio chiamato tegumento. All’interno ci sono una pianta in miniatura, l’embrione, e uno o due cotiledoni, ricchi di sostanze nutritive. Quando inizia la germinazione, il seme si gonfia e si nutre grazie ai cotiledoni. L’embrione si allunga e dà origine a una piccola radice nel terreno e a un piccolo germoglio verde in superficie. A quel punto la pianta inizierà a nutrirsi con la fotosintesi.
4
5
embrione
STUDIO FACILE
Eserciziario
p. 22
Osserva ed esponi a voce le parti del fiore e le fasi della riproduzione della pianta. 214
cotiledone
tegumento
Le piante
Il regno dei funghi I funghi non hanno la clorofilla, quindi non sono in grado di compiere la fotosintesi e di fabbricarsi il nutrimento da sé. Sono perciò organismi eterotrofi, come gli animali, e pertanto devono ricavare le sostanze nutritive dall’ambiente circostante, attaccandosi a piante o animali. Esistono tre tipologie di funghi: Funghi a cappello
corpo fruttifero
spore ife
lamelle
micelio
Nei funghi a cappello, il corpo fruttifero è costituito dal gambo e dal cappello, sotto al quale c’è una serie di lamelle contenenti le spore che, cadendo nel terreno, danno origine a nuovi funghi. La parte sotterranea del fungo è il micelio, formato da sottili filamenti, detti ife.
Muffe
Le muffe si sviluppano sugli alimenti rendendoli non commestibili, ma anche sulle pareti delle case. Le loro spore si diffondono nell’aria e, quando trovano condizioni particolari (molta umidità, poca luce e temperatura non troppo fredda), attecchiscono e si sviluppano. Non tutte le muffe sono nocive. Basta pensare al formaggio gorgonzola oppure alla penicillina, un farmaco usato contro le malattie, che si estrae proprio da una muffa.
STUDIO FACILE • Segna con una X le caratteristiche dei funghi. Sono autotrofi. Sono tutti commestibili. Alcuni sono detti muffe. Sono privi di clorofilla. Sono eterotrofi. Possiedono radici, fusto e foglie. • Ricerca un’immagine di fungo commestibile e di uno velenoso, poi realizza una scheda informativa su ciascuno.
Lieviti
I lieviti sono funghi unicellulari che provocano una reazione chimica detta fermentazione, che modifica gli alimenti. Alcuni tipi di lieviti sono utilizzati per la produzione di vino e birra e per la lievitazione di pane e pasta. Più la lievitazione è lenta e naturale, più l’alimento risulta digeribile.
I FUNGHI VELENOSI Non tutti i funghi a cappello sono commestibili, cioè si possono mangiare. Molti sono velenosi, talvolta mortali. Quando si raccolgono i funghi, bisogna verificare sempre la loro commestibilità con il competente ufficio sanitario, per evitare rischi di intossicazione o avvelenamento. Capita spesso infatti, se non si è esperti, di confondere funghi molto tossici per altri commestibili.
215
SPECIALE
TECNOLOGIA
L’uomo e il mondo vegetale Fin dall’antichità, l’uomo ha utilizzato le piante, oltre che per nutrirsi, anche per costruire abitazioni, utensili, vestiti e produrre farmaci. Nei laboratori di ricerca si studiano sempre nuove modalità per sfruttare le tantissime sostanze offerte dal mondo vegetale.
Piante geneticamente modificate Negli ultimi anni sono state modificate le caratteristiche di alcune piante alimentari, per renderle più resistenti alle malattie, ai parassiti e alla siccità. Per ottenere ciò “si mescolano”, si modificano appunto, i geni di varie specie viventi. I geni, presenti nel nucleo di ogni cellula, sono come un libretto di istruzioni che dice alle cellule come funzionare e variano da specie a specie. Ci sono scienziati ed esperti sostenitori degli O.G.M. (Organismi Geneticamente Modificati), che li ritengono fondamentali per aumentare e migliorare le produzioni agricole. Altri invece temono che gli O.G.M. possano essere pericolosi per la salute e l’ambiente.
Piante che curano
Vegetali per farsi belli
La medicina a base di erbe è sempre stata il modo più naturale per curare le malattie. Molti farmaci, ancora oggi, si basano su sostanze e princìpi attivi presenti nei vegetali. Basta pensare alle tisane naturali e alle essenze ricavate dai fiori, utilissime per prevenire e curare ansia e problemi digestivi e aumentare le difese del nostro organismo.
Le piante costituiscono la principale fonte di materie prime anche per la moderna industria cosmetica, che produce prodotti per la bellezza e la salute del corpo: saponi, shampoo, bagnoschiuma, creme, pomate... In modo particolare vengono studiati gli effetti dei vari princìpi naturali per migliorare la qualità della pelle e rallentarne l’invecchiamento.
216
Gli animali
Classifichiamo gli animali Il regno animale comprende tantissimi esseri viventi, anche molto diversi tra loro, che popolano ogni ambiente della Terra, grazie alla loro capacità di adattarsi e muoversi. Si suddivide in due grandi categorie: vertebrati e invertebrati. Vertebrati
Invertebrati
corazza
I vertebrati sono gli animali dotati di uno scheletro interno, l’endoscheletro, che sostiene il corpo e in cui l’elemento portante è la colonna vertebrale ( ).
Gli invertebrati invece sono privi di scheletro interno; alcuni di loro, però, hanno il corpo protetto da una “corazza” esterna, detta esoscheletro.
Queste due grandi categorie si suddividono a loro volta in gruppi sempre più specifici: la classe, l’ordine, la famiglia, il genere, fino ad arrivare alla specie, che è il gruppo più piccolo. I mammiferi, assieme ad altre quattro classi, i pesci, i rettili, gli anfibi e gli uccelli, costituiscono la grande categoria dei vertebrati. Ecco ad esempio la classificazione della volpe rossa. CATEGORIA: vertebrati
SPECIALE
STORIA
Carlo Linneo (1707-1778) è stato un medico e naturalista svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica dei viventi, secondo la quale ogni specie raggruppa organismi con caratteristiche simili e che possono riprodursi tra loro.
CLASSE: mammiferi ORDINE: carnivori FAMIGLIA: canidi GENERE: vulpes
STUDIO FACILE SPECIE: volpe rossa Atlante
pp. 96-97
Esponi a voce la classificazione della volpe rossa. 217
SCIENZE
Gli invertebrati Parassita: organismo che si nutre sfruttando un altro essere vivente.
Poriferi
Si tratta soprattutto di spugne, che vivono ancorate ai fondali marini. Il loro corpo ha una struttura semplice: è ricoperto da piccoli fori, i pori, attraverso i quali filtrano le sostanze nutritive contenute nell’acqua.
Gli invertebrati comprendono il 97% di tutte le specie animali viventi. A parte qualche eccezione, si tratta di animali di piccole dimensioni, che popolano tutti gli ambienti marini e terrestri. Gli invertebrati sono eterotermi, o come spesso si dice “a sangue freddo”, poiché la loro temperatura corporea è variabile e dipende dall’ambiente esterno. Essi hanno in genere un corpo molle, essendo privi di scheletro, ma alcuni possiedono una struttura esterna rigida, l’esoscheletro, che li protegge. Gli zoologi li hanno classificati in sei gruppi. Celenterati
Anellidi
Questo gruppo comprende soprattutto animali marini come: • le meduse, composte per il 98% di acqua, che hanno la forma di un sacco, il corpo molle, circondato da tentacoli, che producono sostanze irritanti o velenose; • i coralli e gli anemoni di mare, che vivono attaccati alle rocce marine.
Sono chiamati anche vermi. Hanno il corpo molle e allungato, diviso in tanti piccoli anelli, che, distendendosi e contraendosi, permettono all’animale di muoversi. I più noti sono: il lombrico, che vive nel terreno; la sanguisuga, che si nutre del sangue di altri animali, e infine i vermi parassiti, che vivono nel corpo di altri esseri viventi.
vermi spugne medusa spugne corallo rosso lombrico
sanguisuga
218
Gli animali STUDIO FACILE
L ARTE DI NASCONDERSI
Esponi oralmente il testo. Segui questa traccia: a. le caratteristiche comuni a tutti gli invertebrati; b. i sei gruppi di invertebrati e gli ambienti in cui vivono; c. un esempio di specie per ciascun gruppo.
Il polpo è un mollusco capace di cambiare il colore della pelle per mimetizzarsi e comunicare, grazie alla presenza sul corpo di una sostanza sensibile ai cambiamenti di intensità luminosa.
Echinodermi
Molluschi
Artropodi
Sono animali marini dalle forme piuttosto strane. Le specie più conosciute sono le stelle marine e i ricci di mare. Questi ultimi hanno il corpo rivestito da un guscio rigido e provvisto di aculei, con cui si difendono e si procurano il cibo.
Hanno il corpo molle, che può essere ricoperto da una conchiglia singola, come nelle chiocciole, oppure doppia come per le vongole, le cozze, le ostriche; altrimenti è “nudo”, come per le lumache, i polpi, le seppie e i calamari.
Sono un gruppo molto numeroso di animali che vivono nell’acqua, nell’aria e sulla terra. Sono dotati di esoscheletro e di zampe. Comprendono a loro volta altri quattro gruppi: • i crostacei, come i gamberi, i granchi e le aragoste, sono protetti da una robusta corazza e vivono soprattutto in acqua; • i millepiedi hanno il corpo diviso in sezioni, ciascuna delle quali ha un paio di zampe; • gli aracnidi, come ragni, scorpioni, zecche, hanno otto zampe e il corpo diviso in due parti: capo e tronco; • gli insetti sono i più numerosi, hanno sei zampe e il corpo diviso in tre parti: capo, torace e addome.
chiocciola
cozze
stella marina
riccio di mare ragno lumaca farfalla seppie
Eserciziario
p. 23
219
SCIENZE
Gli insetti
ali testa
torace
addome
antenna
occhio zampa
Curiosità sugli insetti
Gli occhi degli insetti sono composti, cioè formati da tanti piccoli “occhi”, chiamati ommatidi, che percepiscono ciascuno un pezzo di immagine. Ciò che vedono è quindi un mosaico formato da tanti piccoli tasselli.
Gli insetti sono il gruppo di animali più numeroso. Gli zoologi ne hanno identificato circa un milione di specie. Il nome deriva dalla parola latina insectum che significa “tagliato”. Il loro corpo è infatti suddiviso in tre parti ben distinte: capo, torace e addome. Gli insetti hanno sei zampe e molti sono dotati di ali. Si riproducono deponendo uova, da cui nasceranno le larve, la fase iniziale di sviluppo dell’animale. In alcune specie, come la farfalla, avviene una metamorfosi: la larva si avvolge in un bozzolo, all’interno del quale si trasforma prima in pupa e poi in insetto adulto. Esistono insetti fastidiosi e talvolta dannosi per la nostra salute o per le coltivazioni, ma ne esistono anche di molto utili, come le api.
Lo scarabeo rinoceronte può essere considerato l’animale più forte della Terra. Riesce infatti a trascinare oggetti pari a circa cento volte il proprio peso.
foto api, formiche Alcuni insetti come e termiti vivono in colonie con un’organizzazione sociale molto complessa. C’è una regina che ha la funzione di deporre le uova e gruppi di operaie che svolgono compiti ben definiti: la difesa dai nemici, la ricerca del cibo, l’accudimento delle larve.
STUDIO FACILE Fai sul quaderno una tabella simile e inserisci i seguenti nomi, nella giusta colonna: zanzara, stella marina, medusa, ragno, farfalla, lombrico, lumaca, granchio, riccio di mare, spugna, aragosta, polpo, corallo, scarabeo. PORIFERI
CELENTERATI
ANELLIDI
ECHINODERMI
MOLLUSCHI
ARTROPODI
...........................
...........................
...........................
...........................
...........................
...........................
Adesso cerchia i nomi degli invertebrati che vivono in ambiente acquatico. 220
Gli animali
Le classi dei vertebrati I pesci I vertebrati si suddividono in cinque classi: pesci, rettili, anfibi, uccelli, mammiferi. I pesci sono stati i primi vertebrati comparsi sulla Terra e sono animali eterotermi, o “a sangue freddo”, la cui temperatura varia con quella dell’ambiente esterno. Le caratteristiche del loro corpo li rendono adatti alla vita in ambienti acquatici, che possono essere sia d’acqua dolce sia d’acqua salata. Lo scheletro interno dei pesci è formato da tessuto osseo oppure cartilagineo, che permette movimenti squame rapidi e molto agili. Il corpo possiede forme tali da opporre scarsa resistenza all’acqua ed è ricoperto da scaglie o squame. Essi sono inoltre dotati di pinne e coda, che permettono di nuotare e cambiare direzione velocemente. Quasi ogni pesce possiede la vescica natatoria, un “sacchettino” pieno d’aria che può sgonfiare o gonfiare, in modo da immergersi o risalire nell’acqua, un po’ come fanno i sottomarini. Le branchie sono gli organi che permettono ai pesci di respirare l’ossigeno presente in acqua. Quasi tutti i pesci sono ovipari. Solo alcune specie sono ovovivipare o vivipare. pinna dorsale
colonna vertebrale branchie
pinna caudale
pinna anale
pinna ventrale
vescica natatoria
Cartilagineo: formato da cartilagine, un tessuto solido ma elastico, come quello delle nostre orecchie. Oviparo: animale che depone le uova dentro cui si compie lo sviluppo prima della nascita. Ovoviviparo: animale il cui uovo si sviluppa in parte all’interno del corpo della madre. Viviparo: animale che si sviluppa nel corpo materno, per poi nascere completamente formato.
UN PESCE UNICO Il pesce re è l’unico che riesce a mantenere una temperatura corporea di 5 °C superiore a quella delle fredde acque in cui vive, quindi è “a sangue caldo”, omeoterma. Grazie a questa caratteristica il pesce re è un abile predatore, perché riesce a muoversi più rapidamente dei pesci di cui si nutre.
pinna pettorale
STUDIO FACILE • Ricava le informazioni dal testo e sottolinea le affermazioni vere. a. Tutti i pesci hanno uno scheletro interno. b. I pesci hanno una temperatura del corpo costante. c. La vescica natatoria è un organo che serve alla riproduzione. d. Alcuni pesci vivono nel mare, altri nei fiumi e nei laghi. e. Il corpo di alcuni pesci è ricoperto di pelo. f. La coda del pesce gli permette di cambiare direzione in acqua.
• Esponi le caratteristiche dei pesci. Segui le domande-guida. a. Come respirano? b. Come si riproducono? c. Quali caratteristiche del loro corpo li rendono adatti a muoversi nell’acqua? 221
SCIENZE Rettili: deriva dal latino reptilis e significa “strisciante”. Anfibi: significa “animali a doppia vita”.
lucertola al sole
I rettili Quando si parla di rettili pensiamo subito ai serpenti, privi di arti, ma di questa classe fanno parte anche animali quadrupedi come le tartarughe, le lucertole e i coccodrilli. I rettili respirano con i polmoni e vivono per lo più sulla terraferma, ma esistono anche rettili acquatici. Sono animali eterotermi e spesso, per scaldarsi, si fermano a lungo al sole. Il loro corpo è ricoperto da squame o placche rigide. In genere sono ovipari, in qualche caso ovovivipari, come per esempio la vipera. La meta morf osi della rana
uova di rana
Gli anfibi Gli anfibi trascorrono la parte iniziale della loro vita in acqua poi, da adulti, vivono sulla terraferma. Le larve degli anfibi, dette girini, hanno un aspetto simile ai pesci e respirano con le branchie. Poi, a poco a poco, subiscono una metamorfosi, sviluppando quattro arti Salamandra e i polmoni. Da adulti respirano anche attraverso la pelle, che deve restare sempre umida. Sono animali eterotermi e in genere ovipari come le rane, i rospi e i tritoni. Le salamandre sono invece gli unici anfibi vivipari.
girini
rana adulta
NELLA REALTÀ Potete organizzare in classe un piccolo allevamento di tartarughine d’acqua. Procuratevi una vaschetta adatta in un negozio di animali, assieme a del mangime specifico, al quale potete aggiungere anche dell’insalata. Cambiate l’acqua spesso, evitando sempre che sia troppo fredda. Con la bella stagione, ogni tanto mettete la vaschetta al sole. Tenete un diario dell’esperienza, annotando le trasformazioni e i comportamenti delle tartarughine. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia; spirito di iniziativa e imprenditorialità.
222
Gli animali
Gli uccelli Gli uccelli sono animali omeotermi, cioè mantengono la temperatura del corpo costante, normalmente intorno ai 40 °C , quindi più alta rispetto all’uomo. Questo è reso possibile dal rivestimento di piume e penne che li protegge dal freddo esterno e dall’intensa attività fisica richiesta dal volo, in seguito alla quale producono molto calore. Il corpo degli uccelli si è perfettamente adattato al volo. Il loro scheletro è leggero, perché composto di ossa cave. Le penne della coda, chiamate timoniere, consentono di regolare la direzione in aria. I muscoli pettorali sono molto sviluppati per permettere il movimento delle ali. Gli uccelli respirano con i polmoni, ma possiedono anche delle sacche aeree che consentono un maggiore apporto di ossigeno, necessario per l’attività del volo. Il becco può avere varie forme a seconda del tipo di alimentazione. Ci sono infatti uccelli onnivori, come l’anatra; insettivori, come la rondine; granivori, come il passero, pappagallo e carnivori, come il falco e l’aquila. Gli uccelli sono tutti ovipari.
ala
becco
polmone muscoli del petto
sacche aeree
zampa
penna piuma
UCCELLI CHE NON SANNO PIÙ VOLARE
struzzi
Esistono alcuni uccelli che non sanno più volare. I più noti sono le galline, gli struzzi e i pinguini. Nei pinguini le ali sono diventate pinne, che li rendono abili nuotatori. Gli struzzi invece sono diventati dei formidabili corridori. Questi uccelli giganteschi, grazie a lunghi passi di 4-5 metri l’uno, possono raggiungere velocità fino a 70 km orari.
STUDIO FACILE • Ricava le informazioni dal testo e completa le frasi. a. Oltre ai polmoni, gli uccelli respirano grazie alle ................................................ . b. La temperatura del corpo degli uccelli è di circa .................................................. . c. Lo struzzo, la ........................... e il ........................... sono uccelli che non volano. d. Lo scheletro degli uccelli è .................................. al volo grazie alle ossa cave. e. Alcuni uccelli, come la rondine, mangiano gli ........................................................ . f. Negli uccelli sono molto sviluppati i muscoli ......................................................... . sponi oralmente il testo sugli uccelli. Segui questi punti: •E a. la temperatura corporea; b. l’adattamento al volo; c. la respirazione; d. l’alimentazione. 223
SCIENZE
I mammiferi Mammiferi: il termine deriva dalle mammelle con cui le femmine allattano i piccoli.
Mammiferi da record!!!
Il più grande è la balenottera azzurra: arriva a 130 megagrammi di peso, pari a quello di 20 elefanti, e supera i 30 metri di lunghezza.
I mammiferi sono animali omeotermi e mantengono una temperatura corporea costante di circa 37 °C. Ciò consente loro di adattarsi ad ambienti molto diversi, dai più freddi ai più caldi. I mammiferi vivono in maggioranza sulla terraferma e possono essere quadrupedi o bipedi. Esistono anche delle specie acquatiche dotate di pinne, come le balene, le oche, i delfini e le foche, e specie volanti come i pipistrelli. In genere i mammiferi sono vivipari: i piccoli si sviluppano all’interno del corpo materno e, dopo la nascita, sono allattati, per un periodo variabile, con il latte prodotto dalle ghiandole mammarie, presenti nelle mammelle. Tutti i mammiferi respirano con i polmoni, anche quelli acquatici, che prendono aria attraverso un’apertura sul dorso: lo sfiatatoio. Essi hanno inoltre un cervello particolarmente sviluppato. Questa caratteristica è ancora più evidente nei primati, un gruppo di mammiferi le cui zampe anteriori, con cinque dita, sono dotate di pollice opponibile, che consente loro di afferrare bene gli oggetti. Ai primati appartiene la specie Homo sapiens, da cui noi uomini discendiamo.
Il mammifero terrestre più veloce è il ghepardo. Quando caccia una preda può raggiungere i 110 km orari.
Il record per il maggior numero di figli appartiene al comune topo campagnolo. Una femmina ne partorisce in media circa 130.
STUDIO FACILE • Ricava le informazioni dal testo e indica con una X le definizioni false. L’uomo appartiene al gruppo dei primati. I gatti sono animali vivipari. I ghepardi sono animali eterotermi. I mammiferi acquatici respirano con le branchie. Tutti i mammiferi sono animali terrestri. I mammiferi depongono le uova. • Descrivi un mammifero a tua scelta sul quaderno. Inizia dalle caratteristiche comuni a tutti i mammiferi, poi passa a quelle tipiche della sua specie: come si presenta, dove vive, di che cosa si nutre. 224
Gli animali
La respirazione negli animali La respirazione è uno scambio di gas tra un organismo vivente e l’ambiente esterno. Con questo processo si assorbe ossigeno dall’aria o dall’acqua e viene ceduta anidride carbonica. Negli animali questa funzione può avvenire attraverso diversi organi, a seconda della specie. Polmoni
Sono gli organi di respirazione di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi adulti. L’aria entra dal naso e dalla bocca e raggiunge i polmoni, polmoni due organi spugnosi dove avviene lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno, che viene poi trasportato dal sangue a tutte le cellule del corpo.
Branchie
I pesci e i girini, cioè gli anfibi appena nati, respirano con le branchie, un insieme di lamelle poste ai lati della testa, che filtrano l’acqua inghiottita dal pesce, trattenendo l’ossigeno, che passa poi nel sangue. branchie
Pelle
Gli anellidi respirano attraverso la pelle. Anche gli anfibi adulti, che hanno polmoni poco sviluppati, completano la loro respirazione assorbendo ossigeno attraverso la pelle, che perciò deve restare sempre umida.
Trachee
Gli insetti e altri piccoli invertebrati terrestri respirano grazie a tubicini presenti lungo l’addome, le trachee, che terminano con piccole aperture, attraverso le quali entra ed esce l’aria.
trachee
CON GLI ALTRI Lavorando in coppia con un compagno, rispondi a queste domande. Poi confrontate le vostre risposte con quelle degli altri compagni e discutete per cercare delle risposte condivise. a. Che cosa conterranno le bombole dei subacquei? b. Perché le balene, i delfini e le orche ogni tanto riemergono in superficie? c. Come mai un pesce non sopravvive se rimane troppo a lungo fuori dall’acqua? d. Da chi sarà prodotto l’ossigeno che si trova nell’acqua? Autovalutazione Su quale domanda c’è stato il maggiore accordo? Quale domanda ha richiesto una discussione più lunga?
a a
b b
c c
d d 225
SCIENZE
La nutrizione negli animali Gli animali sono eterotrofi, cioè mangiano vegetali o altri organismi. In base al tipo di alimentazione, sono classificati in tre categorie: gli erbivori, i carnivori e gli onnivori. All’interno di ogni categoria troviamo poi varie specifiche.
Erbivori
Se si nutrono di: • erbe pascolatori; • semi granivori; • frutta frugivori.
Carnivori
Se si nutrono di: • animali vivi predatori; • animali morti necrofagi; • insetti insettivori.
Onnivori
Si nutrono di: • animali, piante, alghe, funghi, miele, scarti di cibo di altri animali.
Gli animali hanno sviluppato parti del corpo adatte al cibo che mangiano. I carnivori hanno mascelle forti e denti affilati, per afferrare le prede e lacerare la carne.
Gli erbivori hanno denti larghi e piatti, per triturare erbe e foglie.
STUDIO FACILE Osserva i becchi dei due uccelli e ipotizza la loro alimentazione.
Insettivoro Carnivoro 226
Insettivoro Carnivoro
I roditori come la marmotta e il castoro, che rosicchiano il legno e mangiano noci e ghiande, hanno incisivi molto sviluppati.
Alcuni insetti come api e farfalle hanno una specie di proboscide per entrare nei fiori e succhiare il nettare. La zanzara invece ha un pungiglione per forare la pelle e succhiare il sangue.
Il picchio, che si nutre di insetti che vivono sotto la corteccia degli alberi, ha un becco lungo e appuntito per forare il legno.
Gli animali
La riproduzione negli animali Come per le piante, nella maggioranza degli animali, affinché una nuova vita abbia inizio, è necessario che avvenga la fecondazione, ovvero che si incontrino una cellula riproduttiva maschile, lo spermatozoo, e una cellula riproduttiva femminile, l’ovulo. Da questa unione ha origine l’embrione, che può svilupparsi, crescere e nascere in tre modi diversi, in base ai quali gli animali si dividono in:
Embrione: organismo vivente nel primo stadio di sviluppo, successivo alla fecondazione.
OVIPARI L’embrione cresce all’interno di un uovo deposto dalla madre, che contiene il nutrimento necessario al suo sviluppo. Gli uccelli covano le uova per tenerle calde fino alla schiusa e all’uscita dei piccoli. I pesci, gli anfibi, i rettili e gli insetti, invece, depongono le uova e poi le abbandonano.
OVOVIVIPARI L’embrione si sviluppa all’interno dell’uovo, che però resta nel corpo della madre fino al momento della nascita. Sono ovovivipari alcuni squali, alcuni serpenti come il boa e la vipera e anche alcune lucertole.
VIVIPARI L’embrione si sviluppa nel corpo della madre, che gli fornisce protezione e nutrimento fino a quando non è del tutto formato e nasce. Sono vivipari molti mammiferi, le cui femmine, dopo il parto, allattano i cuccioli e se ne prendono cura per un periodo che varia a seconda delle specie.
UOVA DA PROTEGGERE Le uova sono molto ricercate dai predatori, perciò diversi animali hanno sviluppato strategie per proteggerle. Alcuni uccelli, quando costruiscono il nido, scelgono intenzionalmente materiali con un colore simile all’ambiente esterno, per nasconderlo agli occhi dei predatori. Il maschio del cavalluccio marino invece conserva le uova in una speciale sacca fino alla nascita dei piccoli.
STUDIO FACILE sacca
Disegna sul quaderno tre insiemi corrispondenti a quelli Embrione: organismo descritti nel testo e inserisci vivente nel primo stadio i nomi dei seguenti animali: di sviluppo, successivo alla cavallo, lucertola, merlo, fecondazione. lupo, squalo, trota, marmotta, passero, boa, giraffa, gufo. 227
SCIENZE
L’adattamento all’ambiente Nel corso dei secoli e dei millenni le varie specie animali si sono adattate sempre meglio all’ambiente in cui vivono, grazie alla cosiddetta selezione naturale. In base a essa, gli individui con caratteristiche più adatte all’ambiente hanno più probabilità di sopravvivere e quindi di avere figli e di trasmettere loro tali caratteristiche. L’adattamento, lento e graduale, di una specie all’ambiente in cui vive e agli altri esseri viventi è chiamato evoluzione. È ciò che si è verificato, ad esempio, nelle giraffe. Quelle con il collo più lungo, agevolate nel raggiungere le foglie degli alberi, sono cresciute più forti e robuste delle altre. Nel corso del tempo, quindi, questa particolarità è stata favorita dalla selezione naturale e si è diffusa a tutta la specie. L’evoluzione non riguarda solo i caratteri fisici, ma anche i diversi comportamenti. Gli animali predatori, ad esempio, hanno sviluppato nel tempo strategie di caccia sempre più efficaci. Quelli che vengono predati hanno perfezionato a loro volta strategie per nascondersi o fuggire. Ecco le più diffuse: Mimetismo
Imitazione
Molti animali modificano il proprio aspetto, si mimetizzano, in modo da confondersi con l’ambiente, come l’insetto foglia o il camaleonte.
Alcuni animali imitano le caratteristiche di specie più pericolose per allontanare i nemici. La farfalla gufo ha sulle ali una coloritura simile agli occhi di un gufo, un uccello che molti predatori evitano.
SPECIALE
Diversi animali spruzzano sui predatori liquidi irritanti o maleodoranti, come la puzzola, per scacciarli oppure disorientarli e avere così modo di fuggire.
STORIA
Lo scienziato inglese Charles Darwin (1809-1882) formulò la teoria dell’evoluzione delle specie attraverso la selezione naturale, che spiega come le varie specie viventi abbiano modificato nel tempo le proprie caratteristiche per adattarsi ai cambiamenti ambientali. Anche la nostra specie, l’Homo sapiens, ha subìto un’evoluzione nel tempo, differenziandosi sempre di più dagli altri primati.
228
Armi difensive
a
ne uman
evoluzio
Eserciziario
p. 23
SPECIALE
CITTADINANZA
Viventi da rispettare Gli animali sono sempre stati per l’uomo una risorsa importante, sia come fonte di nutrimento e di materie prime, sia come forza lavoro per il trasporto di merci o di persone, ma anche, come nel caso degli animali domestici, una piacevole compagnia. Occorre quindi cercare di rispettarli e proteggerli.
Specie a rischio di estinzione L’inquinamento ambientale, la deforestazione e la caccia indiscriminata minacciano la sopravvivenza di centinaia di specie animali. Le balene, ad esempio, oltre a risentire dei cambiamenti ambientali, degli effetti del buco dell’ozono e dell’inquinamento, sono oggetto di una caccia spietata, per ricavarne carne, grasso e olio. In tutto il mondo sono nate associazioni per la tutela e la protezione delle specie a rischio di estinzione e sono state fatte leggi per regolamentarne la caccia, purtroppo non sempre rispettate.
Balena con il suo piccolo
L’abbandono
Attenti alla provenienza
Si calcola che ogni anno in Italia vengano abbandonati circa 80 000 gatti e 50 000 cani. La maggioranza di essi rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti. Soprattutto con l’arrivo dell’estate si moltiplicano gli appelli contro gli abbandoni e per impedire tale pratica illegale, punibile con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10 000 euro.
Anche cercando di fare del bene, come prendere in casa un animale da compagnia, si può alimentare il mercato illegale legato a questi animali, che vengono tolti alle loro madri troppo presto e poi trasportati in condizioni estreme che causano traumi e morti. Occorre quindi rivolgersi ad allevamenti riconosciuti e controllati, oppure presso il canile o il gattile più vicino.
NELLA REALTÀ Cerca in rete qual è il canile o gattile più vicino alla scuola. Riporta quanti animali ospita e quali sono i problemi più importanti che gli addetti e i volontari che ci lavorano devono affrontare ogni giorno. Competenze Competenze sociali e civiche.
Eserciziario
p. 29
229
IMPARARE FACILE Piante
classificazione
funzioni vitali
semplici
complesse
• felci • muschi • alghe
respirazione fotosintesi clorofilliana
nutrizione
• erbe • arbusti • alberi
riproduzione
attraverso spore oppure semi
traspirazione
pesci rettili anfibi uccelli mammiferi
• • • • •
invertebrati
vertebrati classificazione
Animali
• • • • • •
poriferi celenterati anellidi echinodermi molluschi artropodi
funzioni vitali
respirazione
• • • •
polmoni branchie pelle trachee
nutrizione
• erbivori • carnivori • onnivori Eserciziario
riproduzione
adattamento
• ovipari • ovovivipari • vivipari
• s trategie di caccia • strategie di difesa e fuga
pp. 24, 26-27
Autovalutazione
230
S piega le mappe a un compagno, poi valuta la tua esposizione.
È stata una spiegazione chiara e completa. È stata una spiegazione abbastanza chiara, ma non completa. È stata una spiegazione incompleta e un po’ confusa.
I viventi
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Completa le frasi con i termini adatti:
regni • autotrofi • semplici • pluricellulari • invertebrati • nascono • scheletro fotosintesi clorofilliana • semi • organismi • muoiono Gli esseri viventi condividono un ciclo vitale: ....................................., crescono, si riproducono, ...................................... Essi si suddividono in cinque ........................................... Le piante sono organismi pluricellulari ....................................., cioè fabbricano da sole il proprio nutrimento mediante la ...................................... Le piante ..................................... si riproducono mediante spore, quelle complesse mediante ...................................... Gli animali sono organismi ..................................... eterotrofi, cioè si nutrono di altri ...................................... Si suddividono in 2 gruppi: i vertebrati sono dotati di ..................................... interno, gli ..................................... ne sono privi. 2 Osserva, leggi e rispondi. Per conservare alcuni alimenti si usa la tecnica di mantenerli sottovuoto, cioè in assenza di aria. Perché questa tecnica impedisce la formazione delle muffe? ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... La sfida
3 Inserisci nei riquadri gialli i nomi di 3 esseri viventi che possiedono tutte le caratteristiche indicate sopra. • S i riproducono mediante spore. • Svolgono la fotosintesi clorofilliana.
..................................... ..................................... .....................................
•H anno le pinne. • Allattano i piccoli. • Vivono in acqua salata. • Respirano con i polmoni.
..................................... ..................................... .....................................
Competenze: competenze di base in scienze e tecnologia; comunicazione nella madrelingua, consapevolezza ed espressione culturale; imparare a imparare.
• Sono ovipari. • Sono omeotermi. • Sono dotati di ali ma non volano.
..................................... ..................................... .....................................
231
GLI ECOSISTEMI
Sul nostro Pianeta ci sono moltissimi ambienti diversi, ognuno con le sue caratteristiche, dove vivono determinati organismi piuttosto che altri. Gli scienziati chiamano ecosistemi questi ambienti di vita, in cui sono in relazione e interagiscono tra loro viventi e non viventi. Esistono ecosistemi piccoli come uno stagno ed ecosistemi grandi come un deserto. Gli ecosistemi naturali possono essere terrestri o acquatici, come un bosco o un fiume. Ci sono poi gli ecosistemi artificiali, creati dall’uomo, come una città o un campo coltivato. L’ecologia è la scienza che studia gli ecosistemi: analizza i rapporti degli esseri viventi tra loro e con l’ambiente che li ospita.
232
Gli ecosistemi
CHE COSA SO • Hai mai scavato un buco nel terreno per scoprire che cosa contiene? • Hai fatto passeggiate in campagna o nel bosco e osservato con attenzione piante e animali? • Ti è capitato di vedere un animale che caccia? • Hai mai osservato un erbivoro mentre mangia? • Conosci la raccolta differenziata dei rifiuti? Sai a che cosa serve?
CHE COSA IPOTIZZO • Da che cosa è formato il terreno? • Che cosa rende un ambiente adatto a ospitare degli esseri viventi? • Di che cosa si nutrono le muffe e i batteri? • Chi sono gli organismi parassiti? • Che cos’è la piramide ecologica?
IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI li ecosistemi: i loro elementi fisici e biologici; g le catene e le reti alimentari; le piramidi ecologiche; le relazioni tra organismi di specie diverse.
233
SCIENZE
Ecosistemi e suolo Sostanza organica: che deriva da esseri viventi. Sostanza inorganica: di origine minerale, non vivente.
In un ecosistema possiamo individuare: •e lementi fisici: il clima, l’altitudine, la disponibilità di acqua e di luce, il tipo di terreno; •e lementi biologici: le piante, gli animali e tutti gli altri organismi viventi, visibili o microscopici. Il suolo, o terreno, è la parte più superficiale della crosta terrestre che noi calpestiamo. È come un involucro spesso alcuni metri, formato da un miscuglio di particelle solide organiche e inorganiche, da acqua e aria. Nel suolo si possono riconoscere diversi strati. La struttura e la composizione del suolo condizionano la vita di piante e animali che ci vivono. La lettiera è la parte più superficiale, formata da foglie, rametti e animaletti morti. L’humus è un terriccio morbido, costituito da resti di organismi già decomposti. È ricco di nutrimento per le piante, che vi affondano le radici. Uno strato intermedio è composto soprattutto di minerali. In base al tipo di terreno, prevale una componente tra: ghiaia, sabbia o argilla. Il sottosuolo è costituito da pezzi di roccia sgretolata.
Ancora più in profondità si trova la roccia madre, dura e compatta. poco poroso
molto poroso
STUDIO FACILE Sottolinea nel testo in rosso gli strati di terreno ricchi di componenti organiche e in blu quelli ricchi di componenti inorganiche. 234
Nel terreno esistono degli spazi che possono essere occupati dall’acqua e dall’aria. La prima è assorbita dalle radici delle piante; l’altra permette la respirazione degli animali che vivono nel terreno. Questa caratteristica è detta porosità e indica la quantità di spazi vuoti nel suolo. Da essa dipende la capacità di un terreno di farsi attraversare dall’acqua: maggiore è la porosità, maggiore sarà la permeabilità. I terreni ghiaiosi e sabbiosi sono molto permeabili, mentre quelli argillosi e ricchi di humus sono meno permeabili. Un buon terreno non deve essere troppo impermeabile, per evitare che s’inaridisca, né trattenere troppa acqua, per non far marcire le radici delle piante.
Gli ecosistemi
Le catene alimentari Le più importanti relazioni che legano gli organismi di un ecosistema riguardano il bisogno di nutrirsi, cioè di procurarsi l’energia necessaria per vivere. Osserva: •u na cavalletta si nutre di vegetali; • l a cavalletta viene mangiata da un rospo; • i l rospo diventa preda di una biscia; • l a biscia viene poi avvistata e mangiata da un falco; •u na volta morto, il falco e i resti di altri vegetali e animali vengono decomposti da piccoli organismi (funghi, batteri, lombrichi), che li trasformano in sali minerali che verranno assorbiti dalle piante. Questo è un esempio di catena alimentare, in cui ci sono organismi che mangiano e che, a loro volta, vengono mangiati.
decompositori
In base al ruolo svolto all’interno della catena alimentare, gli organismi si dividono in tre categorie: produttori, consumatori e decompositori. Ecco come sono in relazione tra loro.
Consumatori primari: sono gli erbivori.
sono mangiati dai
Consumatori secondari: sono i carnivori e gli onnivori che si nutrono di erbivori.
Consumatori terziari: sono i carnivori che mangiano altri carnivori.
Osserva e descrivi la rete alimentare del mare. Embrione: organismo vivente nel primo stadio nutrimento per di sviluppo, successivo alla fecondazione. gamberetto plancton
sostanze utili
sardina
una volta morti, sono decomposti dai
sono mangiati dai
Produttori: sono le piante che, attraverso la fotosintesi, producono da sé il nutrimento, sono autotrofi.
sono mangiati dai
STUDIO FACILE
sono assorbiti dai
Decompositori: batteri, funghi e muffe che si nutrono di resti di animali e vegetali; arricchiscono il terreno di sostanze nutritive che formano l’humus, lo strato utilizzato dalle piante come nutrimento.
sgombro
decompositori
squalo
In un ecosistema un organismo può appartenere a più catene, che così si intrecciano tra loro, formando delle reti alimentari. Eserciziario
p. 28
235
SCIENZE
Piramidi in equilibrio
consumatori terziari o di 3° grado
Alla base di ogni catena alimentare ci sono i vegetali, che producono le sostanze nutritive, trasmesse poi agli altri organismi. La quantità di tali sostanze però diminuisce a ogni passaggio della catena, perché una parte viene consumata dai vari individui o eliminata come scarto. Affinché una catena alimentare si mantenga in equilibrio è quindi necessario che i produttori siano in quantità maggiore dei consumatori e che i predatori siano meno numerosi delle prede. Queste proporzioni sono ben rappresentate dalla piramide ecologica. Ogni livello della piramide si ricollega alla base, perché sia i produttori, sia i consumatori producono resti che devono essere decomposti e trasformati. Se, per qualche motivo, uno dei gradini della piramide si modifica in modo rilevante, il cambiamento si ripercuote sugli altri livelli e l’equilibrio biologico si rompe. Questi sconvolgimenti possono avere cause naturali, come la siccità, le alluvioni, gli incendi, le eruzioni vulcaniche, oppure dipendono dalle attività umane come l’inquinamento e il disboscamento.
consumatori secondari o di 2° grado consumatori primari o di 1° grado
produttori
decompositori
STUDIO FACILE • Fai riferimento alla catena alimentare di pag. 235 e completa lo schema con i seguenti termini: cibo, diminuiscono, aumentano, diminuisce. SE AUMENTA IL NUMERO DEI FALCHI Le bisce e i rospi ............................................................................................. Le cavallette ..................................................................................................... La vegetazione ................................................................................................. Molti erbivori restano senza ..................................................... e muoiono.
NELLA REALTÀ Con i compagni, preparate un progetto per la realizzazione di un acquario, ovvero un piccolo ecosistema naturale ricostruito dall’uomo. - Cercate informazioni utili in rete o intervistando una persona che già lo possiede; - preparate un elenco dei materiali necessari per creare l’ambiente adatto; - scegliete i tipi di pesci da inserire; - preparate un elenco di azioni necessarie per la manutenzione dell’acquario; - valutate la fattibilità del progetto, cercando, eventualmente, aiuti competenti. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia; spirito d’iniziativa e imprenditorialità.
236
Eserciziario
p. 31
• Sottolinea nel testo le cause principali che possono portare alla rottura dell’equilibrio in un ecosistema.
Gli ecosistemi
Relazioni tra specie Ospite: in biologia è l’organismo in cui vive un parassita.
Le relazioni tra gli organismi di un ecosistema sono di diverso tipo. La predazione è il rapporto attraverso cui un essere vivente ne mangia un altro. Altre relazioni tra specie sono il parassitismo e il mutualismo. Parassitismo
I parassiti sono organismi che vivono a spese di altri, danneggiandoli. I pidocchi, le pulci e le zecche possono infestare il pelo di molti animali, succhiandone il sangue con piccoli morsi. La tenia è un verme parassita che cresce nell’intestino dell’organismo che lo ospita e si nutre del suo stesso cibo. Un parassita in genere non uccide il suo ospite: questo non gli converrebbe, visto che sarebbe così costretto a spostarsi o a morire anch’esso. La presenza di parassiti indebolisce però l’ospite e spesso lo predispone a disturbi e malattie.
Mutualismo
Può capitare che organismi di specie diverse vivano a stretto contatto, aiutandosi a vicenda. L’attinia, un celenterato di aspetto simile a un fiore, si attacca alla conchiglia del paguro, un crostaceo, sfruttandolo come mezzo di locomozione. Quest’ultimo ottiene in cambio protezione, grazie ai tentacoli urticanti dell’attinia che allontanano i predatori. L’ibis e l’airone sono uccelli che spesso stanno sul dorso dell’ippopotamo e si cibano dei suoi parassiti: un vantaggio per entrambi. airone sopra un ippopotamo
ingrandimento di capelli infestati da pidocchi
PREZIOSI ALLEATI NATURALI Talvolta l’uomo utilizza a suo favore le relazioni tra varie specie di organismi. Alcune aziende agricole, anziché utilizzare diserbanti e antiparassitari chimici, altamente inquinanti, ricorrono a sistemi di lotta biologica, sfruttando organismi che sono nemici naturali di specie dannose per il raccolto. Ad esempio, le coccinelle sono ghiotte di afidi e sono quindi utilizzate dagli agricoltori come alleate contro questi voracissimi parassiti che distruggono le piante.
coccinella e afidi
Si possono sfruttare i predatori naturali anche per ridurre il numero delle fastidiose zanzare. Il pipistrello ad esempio ne mangia tantissime. Occorre costruire o acquistare nei negozi di animali una casetta apposita da mettere sul terrazzo o su un albero. pipistrello Eserciziario
pagina 31
237
SPECIALE
CITTADINANZA
Biodiversità da difendere La biodiversità è la varietà di organismi viventi presenti nei vari ecosistemi. Più un ecosistema è vario, più è in grado di mantenersi in equilibrio, grazie alle numerose relazioni presenti. La biodiversità è quindi fondamentale, anche per la nostra sopravvivenza.
Le minacce dell’uomo alla biodiversità • L’inquinamento e i cambiamenti climatici mettono a rischio molte specie. • Deforestazione e incendi per creare aree da coltivare o per il pascolo distruggono gli habitat naturali. • La caccia e la pesca eccessive e indiscriminate possono portare all’estinzione di alcune specie animali. • L’introduzione in un territorio di specie originarie di altre aree geografiche altera l’equilibrio degli ecosistemi.
Un accordo mondiale Nel 2011, a Nagoya, in Giappone, oltre 50 Paesi hanno concordato il “Piano strategico per la biodiversità 2011-2020”, in cui sono stati stabiliti 20 obiettivi per tutelare la varietà biologica. Vi si afferma che la biodiversità è un patrimonio dell’umanità che va conservato e protetto con regole sul rispetto degli ambienti e delle specie viventi.
Un impegno per tutti La biodiversità si può difendere anche attraverso questi piccoli gesti quotidiani: • non acquistare piante e animali esotici inadatti a vivere nelle nostre case o giardini; • non dare da mangiare agli animali selvatici: il nostro cibo spesso non è adatto a loro; • non uccidere insetti innocui; • non raccogliere fiori e piante: meglio lasciarli nel loro ambiente naturale; • non sprecare acqua ed elettricità; • non sporcare l’ambiente con i rifiuti; • non giocare con il fuoco: potresti causare gravi danni a te stesso e all’ambiente; • preferire i prodotti riciclati e biodegradabili, cioè riassorbibili dall’ambiente; • quando è possibile, spostarsi a piedi, in bicicletta o comunque con i mezzi pubblici.
238
Eserciziario
p. 29
Gli ecosistemi
IMPARARE FACILE • • • • •
terreno acqua clima luce altitudine
elementi fisici
• piante • animali • altri organismi viventi
composto da
elementi biologici
Ecosistema catene alimentari
relazioni
interazioni
caratterizate da
possono basarsi su
produttori
Eserciziario
reti alimentari
piramidi ecologiche
predazione
consumatori
parassitismo
decompositori
mutualismo
pp. 30, 32-33
Autovalutazione Valuta la tua esposizione. Segna con una X le frasi con cui ti trovi d’accordo. H o utilizzato tutte le parole della mappa e ne ho compreso il significato. H o messo in relazione i vari concetti della mappa. H o spiegato con chiarezza solo alcune sezioni della mappa e non altre. N on sono riuscito a spiegare il significato di alcuni termini presenti nella mappa. T enere davanti la mappa mi aiuta nell’esposizione. T enere davanti la mappa mi mette in difficoltà durante l’esposizione. M i trovo meglio a ripetere ciò che ho studiato da solo. M i trovo meglio a ripetere ciò che ho studiato insieme a un’altra persona.
239
Gli ecosistemi
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Colora di rosso gli elementi che possono costituire la causa di alterazioni nell’equilibrio di un ecosistema.
inquinamento
presenza di acqua
biodiversità
deforestazione
incendi
caccia indiscriminata
lotta biologica
catene alimentari
2 Indica con una X solo le affermazioni vere. Alla base della piramide ecologica ci sono i consumatori primari. In una catena alimentare, i consumatori secondari sono carnivori. Se diminuiscono i predatori, aumenta la popolazione della specie predata. In ogni ecosistema può esistere un’unica catena alimentare. I decompositori producono sostanze organiche che nutrono gli animali. Senza l’energia del Sole non esisterebbero le catene alimentari. La sfida
3 Scopri la relazione che lega gli organismi di ogni schema e scrivi un termine che possa stare nel riquadro vuoto. Poi confrontati con i compagni, spiegando il motivo delle tue scelte. ghianda
.................................
batteri
............................ lombrichi
consumatori
............................ decompositori
240
volpe
falco
attinia
paguro
airone
.......................
coccinelle
afidi
...................
zanzare
gufo
...................
clima
acqua
biscia
rana
luce
altitudine
tipo di .................................
Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia; imparare a imparare.
MATEMATICA Matematica
242 243 I numeri 244 Parliamo di numeri Nella realtà 245 Il sistema di numerazione 246 Il valore delle cifre Nella realtà 247 Leggere e scrivere i numeri 248 Imparare facile 248 Attiva le competenze 250 L’addizione 251 Le proprietà dell’addizione 252 La sottrazione 253 La proprietà della sottrazione 254 Laboratorio - I trucchi del mestiere 255 Imparare facile 255 Attiva le competenze 256 La moltiplicazione 257 Le proprietà della moltiplicazione 258 La divisione 259 La proprietà della divisione 260 Divisioni in colonna 261 Divisioni in colonna con più tentativi 262 Multipli e divisori 263 Laboratorio - I trucchi del mestiere 264 Imparare facile 264 Attiva le competenze 266 267 268 269 270 271 272 273 274 274
I problemi
276 277 278 279 280 281 282 283 284 284 286 287 288 289 290 291 291 292 293 294 295 296
Intero e frazione L’unità frazionaria Nella realtà Le frazioni complementari Frazioni proprie, improprie, apparenti Frazioni a confronto Frazioni e numeri Problemi con le frazioni Le frazioni decimali
Problemi realtàdi ieri e di oggi Speciale Storia -Nella Dal testo alla risposta La risoluzione: rappresentare i dati Il testo e la domanda Domande esplicite e implicite I dati La risoluzione: i diagrammi
Imparare facile Attiva le competenze
Imparare facile Attiva le competenze
Dalle frazioni decimali ai numeri decimali I decimi I centesimi I millesimi Laboratorio - I trucchi del mestiere Nella realtà
Imparare facile Attiva le competenze
Addizioni e sottrazioni con i decimali Moltiplicazioni per 10, 100 e 1000 Moltiplicazioni con i numeri decimali Divisioni per 10, 100 e 1000 Divisioni con i numeri decimali
298 Imparare facile 298 Attiva le competenze 300 La misura 301 Il Sistema Internazionale di misura Nella realtà 302 Misurare 303 Grandezze e unità di misura 304 Le misure di lunghezza 305 Laboratorio - I trucchi del mestiere 306 Da una misura all’altra 307 Le misure di peso 308 Peso lordo, peso netto e tara Nella realtà 309 Le misure di capacità 310 Problemi con le equivalenze 311 Le misure di valore 312 Misure, costi e la compravendita Nella realtà 313 Le misure di tempo 314 Imparare facile 314 Attiva le competenze 316 Spazio e figure 317 Oggetti, forma e dimensioni Nella realtà 318 Rette, semirette e segmenti 319 Gli angoli 320 Laboratorio - La misura degli angoli 321 Imparare facile 321 Attiva le competenze 322 Le isometrie: la traslazione 323 Le isometrie: la rotazione 324 Le isometrie: la simmetria 325 Dalle linee ai poligoni 326 Laboratorio - Costruire e classificare i poligoni 327 Il perimetro 328 I triangoli 329 Il perimetro dei triangoli 330 I quadrilateri 331 I parallelogrammi 332 I trapezi 333 Il perimetro dei trapezi 334 Problemi di geometria 335 Imparare facile 335 Attiva le competenze 336 Laboratorio - Basi e altezze in alcuni poligoni 337 Congruenza ed equiestensione 338 La superficie 339 Le misure di superficie 340 L’area del rettangolo - L’area del quadrato 341 L’area del parallelogramma o romboide 342 L’area del triangolo 343 L’area del rombo 344 L’area del trapezio 345 Imparare facile 345 Attiva le competenze 347 Relazioni, dati e previsioni 348 Insiemi e sottoinsiemi 349 Le relazioni 350 L’indagine statistica Nella realtà 351 La media e la moda 352 Imparare facile 352 Attiva le competenze
MATEMATICA La matematica è la scienza che studia i numeri, lo spazio, le forme, i problemi e le loro soluzioni, la probabilità che un evento accada. La matematica è una scienza molto antica. Alcuni principi e regole che studiamo ancora oggi si possono far risalire all’epoca dell’antica Grecia. Oggi la matematica viene utilizzata dovunque. Puoi usarla tutti i giorni alla cassa del supermercato, serve per costruire le case, per misurare l’altezza delle montagne e la profondità dei mari, per progettare i computer, per stabilire le rotte degli aerei.
CHE COSA STUDIERAI?
CHE COSA COMPRENDERAI?
• I numeri interi e decimali, le frazioni. • I problemi e la loro risoluzione. • Le misure di lunghezza, capacità, peso, del tempo e del valore di quello che acquisti. • Le figure geometriche e le loro caratteristiche. • La distinzione tra affermazioni vere e false, le relazioni, le classificazioni e le rappresentazioni grafiche.
• Osservare e descrivere la realtà in modo scientifico. • Confrontare soluzioni diverse per scegliere la più adatta. • Comprendere molti aspetti della nostra vita e conoscere le sue regole. • Scoprire le relazioni che esistono in natura e nelle opere create dall’uomo.
242
I NUMERI Il nostro mondo senza i numeri non sarebbe lo stesso perché li usiamo in moltissime occasioni: ad esempio, ti permettono di contare le figurine dell’album, di calcolare quante te ne mancano per completarlo, oppure per digitare un numero di telefono. Per comprenderne l’importanza, esegui un esperimento: presentati a un tuo amico raccontando come ti chiami, quanti anni hai, in quale via abiti e che classe frequenti. Mentre tu parli chiedi al tuo amico di contare i numeri che utilizzi. Quanti sono?
CHE COSA... SO • Che cosa succederebbe se non si usassero i numeri? • Sai contare fino a 1000? • Conosci decimi, centesimi e millesimi? • Quali sono le quattro operazioni? • Quante tabelline conosci? • Che cos’è una frazione?
CHE COSA... IPOTIZZO • Tremilioniquattrocentomila è un numero grande? • Come si incolonnano addizioni e sottrazioni con i decimali? • Il risultato di 24,5 : 0,5 è un numero intero o decimale? • 10 è multiplo o divisore di 2? • Tra 1 , 4 e 5 quale corrisponde all’intero e quale 5 5 5 all’unità frazionaria?
VERIFICHERAI LE TUE IPOTESI STUDIANDO... Il sistema di numerazione e il valore delle cifre. Le operazioni e le loro proprietà. Come operare con i numeri decimali. Il valore della frazione e dell’intero. Frazioni proprie, improprie e apparenti. Il calcolo della frazione. Le frazioni decimali.
243
MATEMATICA
Parliamo di numeri
NELLA REALTÀ
I numeri naturali indicano la quantità di oggetti, cose, eventi, giorni, ore, persone... che contiamo. Osserva ad esempio i seguenti numeri:
…
25
26
27
28
29
30
Essi hanno le seguenti caratteristiche: • sono numeri naturali; • sono ordinati; • ognuno ha un precedente e un successivo, tranne lo 0 che ha solo il successivo.
31
32
Percorri la via in cui abiti e registra i numeri delle case che trovi alla tua destra. Sono numeri pari o dispari? In che ordine si trovano?
…
Competenze Sperimentare situazioni legate alla vita quotidiana utilizzando una procedura ordinata e avvalendosi delle conoscenze disciplinari.
ESERCIZI 1. Conta e scrivi.
Lo 0 (zero) è il numero naturale che indica la mancanza di oggetti, cose, persone...
Nel parcheggio ci sono ........ auto e ........ moto.
La successione dei numeri può essere: • crescente, se va da un numero minore a un numero maggiore: … < 25 < 26 < 27 < 28 < 29 < … • decrescente, se va da un numero maggiore a un numero minore: … > 29 > 28 > 27 > 26 > 25 > …
> è il simbolo di maggiore 125 > ..............
Nella progressione dei numeri, per trovare il numero: • successivo si aggiunge 1 unità (+ 1), ad esempio 25, 26, 27, 28... • precedente si toglie 1 unità (– 1), ad esempio 104, 103, 102...
= è il simbolo di .................................... 100 = ..............
Ricorda e completa.
< è il simbolo di ..................................... 75 < ..............
–1
+1
19
18
La successione dei numeri naturali è infinita perché ogni numero ha sempre un successivo.
20
precedente 2 399
successivo 2 400
precedente
2 401 successivo
ESERCIZI 2. Completa con i numeri in successione. +1
a. 234
+1
+1
235
236
........ –1
b. ........
244
........
........
........
........
c. ........
........
1104
........
........
........
1108
157
........
d. ........
3899
........
........
3902
........
........
–1
156
Eserciziario
p. 38
Prima di partire
Il sistema di numerazione Si chiama sistema di numerazione l’insieme dei simboli per scrivere i numeri e delle regole per contare e calcolare. Il nostro sistema di numerazione è decimale perché: • raggruppa le quantità di 10 in 10;
10 u = 1 da
10 da = 1 h
10 h = 1 uk
• si serve di 10 cifre che sono: 0 - 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9. Con le 10 cifre è possibile formare tutti i numeri.
ESERCIZI 1. Scrivi numeri composti da:
Ad esempio: • il numero 745 è formato da 3 cifre; • il numero 4 705 è formato da ................... cifre.
2 cifre: ............ - ............ - ............ 3 cifre: ............ - ............ - ............ 1 cifra: ............ - ............ - ............ 2. Leggi a voce alta i numeri poi trascrivili in lettere sul quaderno.
Il sistema di numerazione è inoltre posizionale perché il valore di ogni cifra dipende dalla posizione che occupa.
uk h da u 2 3 8 3
In ogni numero possiamo distinguere: ordini e periodi. Ogni serie di tre ordini (unità, decine, centinaia) forma un periodo.
STUDIO FACILE Trova le informazioni nascoste, rifletti e completa. PERIODO DELLE MIGLIAIA
PERIODO DELLE UNITÀ SEMPLICI
ordine
ordine
hk
dak
uk
................... ...................
valore 100 000 u ................... u ................... u Eserciziario
p. 39
u
valore 100 u
................ u
1u
8 700 • 2 560 • 5 023 • 10 950 • 24 832 • 50 000 • 124 000 • 267 716 3. Cerchia di rosso il periodo delle migliaia e di blu quello delle unità semplici. Poi completa. 138 428
765 periodo delle ...................................... periodo delle .................................................... 242 periodo delle ...................................... periodo delle ....................................................
4. Completa. Periodo delle unità semplici. u è il simbolo dell’unità da è il simbolo della .................................. h è il simbolo del centinaio Periodo delle .................................................. ......... è il simbolo dell’unità di migliaia ......... è il simbolo della decina di ..................... ......... è il simbolo del centinaio di migliaia
245
MATEMATICA
Il valore delle cifre Considera il periodo delle unità semplici e completa.
1 u × 10 = 1 da
1 da × 10 = ............. h
10 unità = 1 ..................
............. da = 1 centinaio
NELLA REALTÀ
Quante centinaia occorrono per formare un’unità di migliaia?
Ho visto Mario una decina di giorni fa. Che cosa significa l’affermazione? Inventa altre situazioni utilizzando le parole decina e centinaia.
1 uk = 1 h × ............
Competenze Applicare conoscenze disciplinari per operare nella realtà.
Considera il numero 473 295 e completa. Rappresentiamo sull’abaco il numero 473 295 ed esaminiamo attentamente il valore posizionale delle cifre.
hk
dak
uk
h
da
La cifra 4 vale 4 hk, cioè 4 × 100 000 La cifra 7 vale 7 dak, cioè 7 × 10 000 La cifra 3 vale 3 uk, cioè 3 × 1 000 La cifra 2 vale 2 h, cioè ................................... La cifra 9 vale ........................................................ La cifra 5 vale ........................................................
u
Possiamo scrivere il numero, dunque, come somma delle sue cifre moltiplicate per 10, 100, 1 000..., cioè come somma di prodotti: 473 295 = (4 × 100 000) + (7 × 10 000) + (3 × 1 000) + (2 × 100) + (9 × 10) + (5 × 1). Un numero può quindi essere scomposto: Con i valori 6 dak 4 uk 2 h 8 da 9u 64 289
Come somma di prodotti Come somma di unità
(6 × 10 000) + (4 × 1 000) + (2 × 100) + (8 × 10) + (9 × 1) 60 000 +
4 000 +
Completa la scrittura del numero come somma di prodotti e poi verificane l’esattezza eseguendo i calcoli a lato.
26 584 = (2 × 10 000) + (6 × 1 000) + ........................... + + .......................... + ...........................
200 hk
dak 2
+ 80 uk 0 6
+ h 0 0 5
9 da 0 0 0 8
u 0 0 0 0 4
......................................................................................
246
Eserciziario
pp. 39-41
Prima di partire
Leggere e scrivere i numeri IN CIFRE
IN LETTERE
Per scrivere i numeri di quattro o più cifre, si raggruppano le cifre in periodi e si lascia uno spazio tra un periodo e l’altro, partendo da destra.
Per scrivere i numeri di quattro o più cifre, basta inserire nello spazio la parola mila, oppure la parola mille se c’è la cifra 1 nelle unità di migliaia.
343 460 classe delle migliaia
spazio
343 460 classe delle unità
trecentoquarantatremila quattrocentosessanta
5 320 classe delle migliaia
spazio
1 320 classe delle unità
mille trecentoventi
La cifra 0 (zero) è molto importante, perché ci permette di indicare una posizione vuota e quindi di scrivere tutti i numeri. Ha quindi la funzione di segnaposto e indica la mancanza del valore corrispondente all’interno del numero.
STUDIO FACILE Sintetizza: ogni numero può essere scritto in modi diversi. Completa: • in cifre 136 782 • in lettere centotrenta................................................. • secondo il valore delle cifre 1 hk 3 ...... 6 ...... 7 ...... ......... ......... • come somma di unità 100 000 + 30 000 + 6 000 + ......... + ......... + .........
ESERCIZI 1. Completa la tabella e scrivi il numero in modi diversi. in cifre
in lettere
secondo il valore delle cifre
................. novantatremiladuecentocinquanta ............................................................. ................. ................................................................................ 7 dak 1 uk 2 h 3 da 8 u 145 702 ................................................................................ .............................................................. 2. Scomponi i numeri in somme di unità. Segui l’esempio. 2 671 = 2 000 + 600 + 70 + 1 132 985 = 100 000 + ................. + 2 000 + ................. + ................. + ................. 76 164 = ................. + ................. + ................. + ................. + ................. 792 = ................. + ................. + ................. Eserciziario
pp. 39-41
3. Quale valore mancante è indicato dallo zero? 1 032: lo zero indica la mancanza del valore di posizione delle .......................... 4. Ricomponi i numeri. Attenzione a indicare lo 0 quando serve. 1 uk 8 da 5 u = ................. 6 hk 1 dak 9 h 2 da 1 u = .......... 3 dak 1 uk 52 h 8 u = .................
247
IMPARARE FACILE Numeri
naturali
quantità: sono i numeri: 23, 24, 25, 26 ...
corrispondono a
sono
sono
crescente
si procede dal numero minore a quello maggiore
decrescente
si procede dal numero maggiore a quello minore
in ordine
infiniti perché c’è sempre un numero successivo
Sistema di numerazione
decimale
raggruppa di 10 in 10
è
posizionale
il valore di una cifra dipende dal posto che occupa
si serve di
10 cifre (0-1-2-3-4-5-6-7-8-9)
organizzate in
periodi (migliaia e unità semplici) ordini (h - da - u)
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Completa con i numeri giusti. precedente
numero
successivo
...........................
173
...........................
........................... ...........................
4 204 ...........................
312 724
2 Cerchia di rosso il numero maggiore e di blu quello minore di ciascuna riga.
13 000
...........................
........................... ...........................
2 671 7 800 15 680 34 020 572 000
1 910 1 990 1 820 2 028 1 742 9 211 7 942 8 305 9 005 8 700 15 860 15 750 1 550 15 790 15 690 34 100 34 340 34 280 34 405 34 408 573 400 573 800 573 600 573 500
3 Trascrivi i numeri in ordine crescente. 2 150 2 136 2 148 2 127 2 139 2 150 2 141 2 186 2 197 2 110 .......... .......... .......... .......... .......... .......... .......... .......... .......... .......... Autovalutazione 248
Leggere la mappa è stato:
facile
difficile
così così
Prima di partire 4 Trascrivi sotto i numeri in ordine decrescente. 1 993 2 000 1 995 1 999 1 996 2 001 2 002 1 998 1 994 1 997 2 002 ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... 5 Qual è la successione sbagliata? Indicala con una crocetta. 88 - 89 - 90 - 91 - 92 - 93 - 94 - 95 1 169 - 1 168 - 1 167 - 1 166 - 1 165 - 1 164
216 - 215 - 214 - 213 - 214 - 215 - 216
6 Tra i numeri indicati scegli quello adatto e completa. 1 022 2 021 2 201
468
684 864
2 189 8 912 1 818
2 430 3 420 4 203
983 893 839
1 220 > .........
690 < .........
2 350 < .........
3 240 > .........
872 > .........
7 Scrivi il numero rappresentato sull’abaco.
dak uk
h
da
u
dak uk
2 uk, 1 h, 3 da e 8 u = .........
h
da
u
dak uk
h
da
u
5 uk, ..... h, ..... da e ...... u = ......... ......, ......, ...... h, ...... e ..... u = .........
La sfida
8 In ogni numero indica il valore della cifra sottolineata. Segui l’esempio. 1 300 3 h = 300 u 2 803 2 ..... = ......
9 In ogni numero cerchia la cifra indicata.
1 624 ...... = ...... 3 457 ...... = ......
7 dak 172 437 6u 18 676 3 da 31 530
1 hk 131 896 9 uk 109 199 4 h 15 424
INVALSI 10 Indica la risposta corretta.
11 Spiega il perché della tua scelta.
Quale numero corrisponde a 3 uk e 7 da? A.
37
B.
370
C.
3 070
D.
3 700
............................................................. ............................................................. .............................................................
Competenze L’alunno riconosce e utilizza numeri interi, decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione.
Eserciziario
pp. 42, 43
249
MATEMATICA
STUDIO FACILE
L’addizione
Leggi, comprendi e risolvi il problema.
L’operazione di addizione serve a: • unire due o più quantità; • aumentare una quantità; • aggiungere una o più quantità a un’altra.
La biblioteca della scuola ha 520 libri di narrativa, 43 libri di scienze e 70 di storia e geografia. Quanti libri in tutto? Calcola: .......................................................... Rispondi: ........................................................ ..........................................................................
Per calcolare un’addizione si aggiunge al primo addendo la quantità indicata dal secondo addendo.
I termini dell’addizione:
Esempio: 250 + 80 = ............................. a 250 aggiungi ................. e trovi la somma.
Lo 0 è l’elemento neutro perché non cambia il valore dell’addendo a cui viene sommato.
1 4 0 +
primo addendo
3 2 0 =
secondo addendo
.................
somma o totale
Esempio: 138 + 0 = ................. 0 + 215 = .................
PROCEDURA DI CALCOLO IN RIGA
IN COLONNA 832 + 123 = ... ... 5
• Somma le u con le u (2 + 3), le da con le da (3 + 2) e così via. • Se la somma è maggiore di 9 esegui il cambio.
1 533 + 424 + 142 = .................. • Incolonna le cifre di ogni addendo. • Inizia a sommare le u poi le da, le h ... • Se la somma è maggiore di 9 esegui il cambio.
uk 1
h 5
da 3
u 3 +
4
2
4 +
1
4
2 =
..............................................
ESERCIZI 1. Calcola le seguenti addizioni. In riga
In colonna senza cambio
In colonna con il cambio
a. 100 + 32 =
b. 705 + 112 + 130 =
c. 392 + 821 + 178 =
d. 10 560 + 348 + 10 450 =
40 + 245 =
103 + 212 + 421 =
147 + 133 + 410 =
1 470 + 3 840 + 738 =
183 + 42 =
1 550 + 2 231 + 106 =
2 580 + 1 641 + 626 =
3 690 + 2 762 + 535 =
207 + 122 =
3 710 + 2 019 + 1 260 =
3 692 + 2 571 + 1 003 =
2 004 + 3 680 + 5 590 =
250
Eserciziario
p. 44
I numeri
Le proprietà dell’addizione Le proprietà dell’addizione servono a facilitare il calcolo. Rifletti e completa. Proprietà commutativa
La proprietà commutativa si usa come prova dell’addizione, per verificare se il calcolo è esatto.
21 + 15 = .........
15 + 21 = La somma delle due addizioni è .........
2 1
1 5 +
1 5
2 1 =
3 6
3 6
Cambiando l’ordine degli addendi, la somma non cambia.
Proprietà associativa
21 + 29 + 43 = ..........
13 + 41 + 27 + 9 = .........
......... + 43 = .........
......... + ......... = .........
La somma è cambiata?
Sì
No
Se a due o più addendi si sostituisce la loro somma, il risultato non cambia.
STUDIO FACILE Strategie per operare. Considera il valore delle cifre e scomponi gli addendi, cambia il loro ordine e calcola. Segui l’esempio. 34 + 23 =
26 + 71 =
124 + 347 =
= (30 + 4) + (20 + 3) =
= (20 + .........) + (70 + .........) =
= (100 + ......... + .........) + (......... +......... + .........) =
= 50 + 7 = .............
= 90 + ......... = .............
= ......... +......... + ......... = .........
Se cambi l’ordine degli addendi, quale proprietà dell’addizione usi? .........................................
ESERCIZI 1. Calcola in colonna. Applica la proprietà commutativa come prova. a. 293 + 13 = 128 + 41 = 425 + 63 = 682 + 15 = Eserciziario
pp. 44, 102
b. 181 + 302 = 152 + 344 = 150 + 123 = 661 + 225 =
c. 1 165 + 206 = 2 417 + 157 = 5 542 + 248 = 3 109 + 323 =
d. 152 + 2 761 = 381 + 3 145 = 581 + 1 383 = 196 + 6 140 =
e. 313 + 239 + 273 = 228 + 447 + 173 = 856 + 529 + 454 = 323 + 691 + 716 =
251
MATEMATICA
La sottrazione La sottrazione è l’operazione che serve a calcolare: un resto quanto ne resta?
un complemento quanto manca?
La classe 4aA è composta da 25 bambini. Se 12 vanno in biblioteca, quante ne restano in aula?
Da casa al mare ci sono 75 chilometri. Se ne abbiamo percorsi 50, quanti ne mancano?
La mamma ha 37 anni e Anna ne ha 9: quanti anni hanno di differenza?
Calcola: .................................................. Rispondi: ..............................................
Calcola: .................................................. Rispondi: ..............................................
Calcola: ................................................. Rispondi: .............................................
Per calcolare una sottrazione si toglie al minuendo la quantità indicata dal sottraendo. Esempio: 147 – 13 = ............................ da 147 togli ................. e trovi la differenza. La sottrazione con i numeri naturali si può eseguire solo quando il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo. 124 – 135 NON si può eseguire
una differenza qual è la differenza?
I termini della sottrazione: 1 4 7 –
minuendo
1 3 =
sottraendo
.................
resto o differenza
PROCEDURA DI CALCOLO IN RIGA
Se da un numero sottrai: • 0, ottieni il numero stesso: 453 – 0 = 453; • 1, si ottiene il numero precedente: 453 – 1 = 452; • il numero stesso, ottieni 0: 453 – 453 = 0; • il precedente, ottieni 1: 357 – 356 = 1.
278 – 106 = ... ... 2 • Sottrai le u del secondo termine dalle u del primo, le da dalle da e così via. • Se la cifra da togliere è maggiore di quella che diminuisce esegui il cambio. IN COLONNA
ESERCIZI
347 – 152 = ..................
1. Calcola le sottrazioni.
• Incolonna le cifre di ogni termine.
h 3
da 4
u 7 –
in colonna con il cambio
• Inizia a sottrarre le u poi le da, le h...
1
5
2 =
• Se la cifra del minuendo è minore della corrispondente cifra del sottraendo, esegui il cambio.
in riga
in colonna senza cambio
48 – 32 =
631 – 230 =
733 – 415 =
68 – 20 =
595 – 341 =
673 – 245 =
225 – 125 =
1 784 – 643 =
1 826 – 779 =
252
.................................
Eserciziario
p. 45
I numeri
La proprietà della sottrazione La sottrazione ha una sola proprietà che puoi usare per facilitare e rendere più veloce il calcolo. Rifletti e completa. Proprietà invariantiva Aggiungi lo stesso numero ai termini della sottrazione.
58 – 37 = .............. + 2 + 2 60 – ........ = ..............
La sottrazione è l’operazione inversa dell’addizione. Come prova della sottrazione si utilizza l’addizione. Aggiungi alla differenza il sottraendo e ottieni il minuendo.
Il risultato delle due sottrazioni è .............. Togli lo stesso numero ai termini della sottrazione.
93 – 66 = .............. - 6 - 6 ........ – 60 = ..............
sottraendo – 135
Il risultato delle due sottrazioni è .............. Se si aggiunge o si sottrae lo stesso numero al minuendo e al sottraendo, la differenza non cambia.
487 minuendo
352 differenza + 135
STUDIO FACILE Confronta. Nell’insieme dei numeri naturali, un’addizione si può sempre calcolare, mentre una sottrazione si può calcolare quando il minuendo è maggiore o uguale al sottraendo.
Completa con degli esempi. Scrivi: - un’addizione - una sottrazione
........................................................................................................ che si può calcolare
..................................................
che non si può calcolare
..................................................
ESERCIZI 1. Calcola in colonna. Esegui l’operazione inversa come prova. a. 178 – 51 = 347 – 26 = 255 – 35 = 983 – 72 = Eserciziario
pp. 45, 102
b. 639 – 325 = 826 – 214 = 697 – 102 = 348 – 222 =
c. 541 – 225 = 832 – 129 = 748 – 216 = 519 – 303 =
d. 1 715 – 123 = 3 569 – 284 = 2 532 – 290 = 5 947 – 659 =
e. 4 750 – 1 622 = 2 360 – 1 628 = 1 200 – 1 034 = 2 000 – 1 375 =
253
LABORATORIO
I trucchi del mestiere Alcune strategie ti aiutano a calcolare a mente addizioni e sottrazioni in modo più veloce ed esatto. 1 Associa due addendi in modo che abbiano 100 come somma, poi calcola il risultato. 28 + 68 + 72 = 76 + 24 + 59 = 35 + 87 + 13 =
= 100 + 68 = ...............
= ................ + ............... = ...............
= ................ + ............... = ...............
2 Scomponi il secondo addendo nel modo adatto. Segui l’esempio. Quanto manca al primo addendo per raggiungere la decina successiva? ............... 347 + 85 =
Quanto manca al primo addendo per raggiungere il centinaio successivo? ............... 285 + 118 =
Quanto manca al primo addendo per raggiungere il migliaio successivo? ............... 720 + 490 =
= 347 + 3 + 82 =
= 285 + 15 + ............ =
= 720 + ............ + 210 =
= 350 + 82 = ...............
= 300 + ............... = ...............
= ............... + ............... = ...............
3 Sottrai il numero adatto. Segui l’esempio. Quanto devi togliere al minuendo e al sottraendo per effettuare la sottrazione in modo più veloce? .......................... 145 – 132 = = (145 – 2) – (132 – 2) = = ............... – 130 = ...............
Quanto devi togliere al minuendo e al sottraendo per effettuare la sottrazione in modo più veloce? .......................... 596 – 241=
Quanto devi togliere al minuendo e al sottraendo per effettuare la sottrazione in modo più veloce? .......................... 1 720 – 1 310 =
= (596 – .........) – (241 – .........) =
= (1 720 – ............) – (1 310 – ............) =
= ............... – ............... = ...............
= ............... – ............... = ...............
Se togli lo stesso numero ai termini della sottrazione, quale proprietà usi? .......................................................................................... 4 Aggiungi il numero adatto. Segui l’esempio. Quanto devi aggiungere al minuendo e al sottraendo per effettuare la sottrazione in modo più veloce? .......................... 207 – 24 =
254
Quanto devi aggiungere al minuendo e al sottraendo per effettuare la sottrazione in modo più veloce? .......................... 723 – 145 =
Quanto devi aggiungere al minuendo e al sottraendo per effettuare la sottrazione in modo più veloce? .......................... 1 289 – 1 180 =
= (207 + 6) – (24 + 6) =
= (723 + .......) – (145 + .......) =
= (1 289 + ...........) – (1 180 + ...........) =
= ............... – 30 = ...............
= ............... – ............... = ...............
= ............... – ............... = ...............
I numeri
IMPARARE FACILE aggiungere
aumentare
unire
permette di
Addizione elemento neutro
0
calcolo
al primo addendo si aggiunge il secondo addendo, il terzo e cosi via
calcolo
al primo termine si toglie il secondo termine
è l’operazione inversa
Sottrazione permette di
togliere
trovare la differenza
calcolare una parte di tutto (complementare)
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Perché questa uguaglianza è vera? Spiega con parole tue. 18 – 6 = 12
perché 12 + 6 = 18
...............................................................................
2 Completa le tabelle. +
0
1
10
9
100
99
_
0
54
120
129
342
1 800
1 350
3 Scrivi i numeri mancanti al posto dei puntini. 250 + ............ = 1 650 ............ + 16 000 = 116 000 12 700 – ............ = 10 000 ............ – 1 200 = 6 000
1
10
9
100
99
La sfida
4 Completa ogni operazione in due modi diversi. .......... + .......... = .......... + .......... =
2 500
.......... – ..........= .......... – ..........= Eserciziario
650
pp. 46, 47
Autovalutazione Leggere la mappa è stato:
facile
difficile
così così
Competenze L ’alunno calcola e si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri interi e decimali; sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.
255
MATEMATICA
La moltiplicazione La moltiplicazione è l’operazione che permette di: ripetere quantità uguali. Corrisponde a una somma di addendi uguali.
trovare le possibili combinazioni tra elementi diversi. Corrisponde al totale delle combinazioni.
Un quaderno costa € 2. Quanto costano 12 quaderni? Calcola: ....................................................................... Rispondi: ....................................................................
Lisa ha 4 paia di pantaloni e 6 t-shirt. In quanti modi diversi si può vestire? Calcola: ................................................................................................................... Rispondi: ...............................................................................................................
I termini della moltiplicazione sono:
Per calcolare una moltiplicazione si ripete il moltiplicando tante volte quante ne indica il moltiplicatore.
1 2 × 3 =
Esempio: 12 × 3 = 12 + 12 + 12 = 36 ripeti 12 per ................. volte e trovi il prodotto.
.................
• L’1 è l’elemento neutro perché non cambia il valore del fattore che viene ripetuto. Esempio: 18 × 1 = ............ 1 × 18 = ............
moltiplicando moltiplicatore
fattori
prodotto
• Lo 0 è l’elemento assorbente: se si moltiplica un numero per 0, il prodotto è sempre 0. Esempio: 24 × 0 = ............
PROCEDURA DI CALCOLO da u 2 6 × moltiplicando
26 × 13 = ..................
1 3 = moltiplicatore
• Incolonna le cifre di ogni fattore. • Moltiplica 3 per ogni cifra di 26 partendo dal 6.
..... ..... ..... prodotto parziale
• Se il prodotto è maggiore di 9 esegui il cambio. • Occupa il posto delle u con uno 0 e moltiplica 1 decina per 26.
..... ..... 0 prodotto parziale ............................. prodotto
• Somma i prodotti parziali.
ESERCIZI 1. Calcola in colonna sul quaderno. a. 23 × 3 = 21 × 5 =
256
144 × 2 = 28 × 5 =
47 × 7 = 13 × 24 =
b. 33 × 28 = 105 × 19 =
119 × 13 = 144 × 171 =
203 × 130 = 150 × 115 = Eserciziario
p. 48
I numeri
Le proprietà della moltiplicazione Le proprietà della moltiplicazione facilitano il calcolo. Rifletti e completa.
La proprietà commutativa si usa come prova per per verificare l’esattezza della moltiplicazione.
Proprietà commutativa
3 × 8 = .............. 8 × 3 = ..............
PROVA
1 2 × 1 4 = 4 8 1 2 0 1 6 8
.
Il prodotto delle due moltiplicazioni è .............. Cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia.
1 4 × 1 2 = 2 8 1 4 0 1 6 8
Proprietà associativa
Proprietà distributiva
12 × 2 × 3 = .............. 12 × 6 = ..............
Con moltiplicatore a una cifra:
Sì
Il prodotto è cambiato?
• Scomponi un fattore in addendi. • Distribuisci il moltiplicatore ad ogni addendo. • Somma i prodotti.
No
15 × 2 × 4 = .............. .............
× 4 = ..............
da
u
1
3
4
1
3
4
0
1
3
4
0
0
3
4
0
0
0
Eserciziario
pp. 48, 103, 104
=
16 × 21 =
= (10 × 20) + (6 × 20) + (10 × 1) + (6 × 1) =
h
134 × 1 000 = .................
........
= (10 + 6) × (20 + 1) =
Osserva la tabella e completa.
134 × 10 = .................
= 80 +
Con moltiplicatore a due cifre:
Moltiplicazioni per 10, 100, 1 000
1
= (20 + 3) × 4 = = (20 × 4) + (3 × 4) =
Se a due o più fattori si sostituisce il loro prodotto, il risultato non cambia.
hk dak uk
23 × 4 =
= 200 × 10
+
..............
+
...........
+
...........
= ...........
Se si scompone un fattore in addendi e si distribuisce il moltiplicatore ad ogni addendo, il risultato non cambia.
× 100 × 1 000
134 × 100 = .................
Per moltiplicare un numero naturale per 10, 100, 1 000 aggiungi uno, due, tre zeri alla destra del numero perché ogni cifra assume il valore 10, 100, 1 000 volte maggiore.
257
MATEMATICA
La divisione La divisione è l’operazione che permette di: raggruppare in quantità uguali.
distribuire in parti uguali.
Il maestro di tennis forma squadre da 2 giocatori ognuna. Se i giocatori sono 16, quante squadre si possono formare? Calcola: .................................................................................................... Rispondi: ................................................................................................
La nonna distribuisce in parti uguali 28 biscotti ai suoi 4 nipoti. Quanti biscotti riceve ciascun nipote? Calcola: .................................................................................................... Rispondi: ................................................................................................
I termini della divisione: 73 : 8 = 9 r 1
resto
dividendo quoziente divisore (o quoto se resto = 0)
Per eseguire la prova moltiplica il quoto per il divisore. Nel caso di divisione con resto aggiungi il resto al prodotto ottenuto. 7 3 : 8 = 9 r1
Quando calcoli una divisione il resto può essere: • uguale a 0 24 : 3 = ..... r 0 perché ......... × 3 = ......... • diverso da 0 38 : 9 = ..... r 2 perché ......... × 9 = ......... 36 + 2 = .........
+ 1 = 7 3 9 × 8 = 7 2
CON GLI ALTRI
Se dividi per 1 un numero, ottieni il numero stesso: 25 : 1 = .........
Lavora in coppia con un compagno.
Se lo 0 si trova:
I bambini di 4aA sono 23, quelli 4aB sono 21. Per partecipare al laboratorio artistico le due classi vengono unite. Ogni esperto non può avere più di 15 bambini. Quanti esperti occorrono? ................ Indica il numero di bambini per ogni gruppo. 1o gruppo: .................. bambini 2o gruppo: ................. bambini 3o gruppo: ................. bambini
• al dividendo, il quoziente è sempre 0; 0 : 9 = 0 perché ........ × 9 = ......... • al divisore, non è possibile calcolare la divisione; 5 : 0 = impossibile perché nessun numero moltiplicato per 0 dà 5 • al dividendo e al divisore, il risultato è indeterminato. 0 : 0 = qualsiasi numero perché qualsiasi numero moltiplicato per 0 dà 0
ESERCIZI
Autovalutazione
1. Calcola. a. 19 : 3 = ..................
b. 65 : 6 = ..................
c. 49 : 7 = ..................
71 : 1 = ..................
18 : 0 = ..................
0 : 28 = ..................
258
S ei soddisfatto del lavoro in gruppo? Avresti fatto meglio da solo? ............................................................ Eserciziario
p. 49
I numeri
La proprietà della divisione La divisione ha la proprietà invariantiva, che puoi usare per facilitare il calcolo. Rifletti e completa. Proprietà invariantiva Moltiplica per lo stesso numero i termini della divisione.
Dividi per lo stesso numero i termini della divisione.
12 : 4 = ......... ×2
×2
60 : 15 = ......... :5
24 : ......... = .........
:5
......... : 3 = .........
Il risultato delle due divisioni è ....................
Il risultato delle due divisioni è ....................
Moltiplicando o dividendo per uno stesso numero, diverso da zero, entrambi i termini della divisione, il risultato non cambia.
Divisioni per 10, 100, 1 000 Osserva la tabella e rifletti.
hk dak uk
h
da
u
1
5
0
0
0
1
5
0
0
1
5
0
1
5
15 000 : 10 = .......................
Quando un numero naturale che termina con gli zeri viene diviso: • per 10 ogni cifra assume un valore 10 volte minore; • per 100 ogni cifra assume un valore .....................................; • per 1 000 ogni cifra assume un valore ...................................
: 10
: 100 : 1 000
15 000 : 100 = .................
15 000 : 1 000 = .................
Per dividere un numero naturale che termina con gli zeri per 10, per 100, per 1 000, basta togliere rispettivamente uno, due, tre zeri.
ESERCIZI 1. Cerchia il numero che divide il dividendo e il divisore e calcola come nell’esempio. 3 4 5 32 : 8 = ....... :4
:4
8 : 2 = ....... Il risultato è uguale? ..........
6 7 8 48 : 12 = .......... : .... : .... ........ : ........ = .......... Il risultato è uguale? ..........
2 5 10 100 : 25 = ........ : .... : .... ......... : ........ = ........ Il risultato è uguale? ..........
9 6 3 18 : 3 = ........ : .... : .... ........ : ........ = ........ Il risultato è uguale? ..........
2. Scopri e scrivi il numero che moltiplica il dividendo e il divisore, poi calcola. 10 : 2 = × .... × .... 20 : ..... = Eserciziario
p. 49
.........
8 : 4= × .... × .... ..... : 24 =
.........
50 : 10 = × .... × .... 150 : ..... =
.........
72 : 2 = × .... × .... ..... : 10 =
.........
259
MATEMATICA
Divisioni in colonna Con una cifra al divisore
2° CASO:
1° CASO:
73 : 5 = 73 5 × 2 _ 50 = 14 23 20 3
• Il 5 nel 7 è contenuto 1 volta. • Moltiplica 1 × 5 e scrivi 5 in colonna. • Sottrai 7 – 5 = 2 • Scrivi 2 . • Considera il 3: il 5 nel 23 è contenuto 4 volte? • Moltiplica 4 × 5 scrivi 20 in colonna. • Sottrai 23 – 20 = 3 • Scrivi resto 3.
158 : 4 = 1 58 4 × 3 _ 120 = 39 38 _ 36 2
• Considera il 15 perché 1 è minore di 4. • Il 4 nel 15 è contenuto 3 volte. • Moltiplica 3 × 4 e scrivi 12 in colonna. • Sottrai 15 – 12 = 3 • Scrivi 3 . • Considera l'8. • Il 4 nel 38 è contenuto 9 volte. • Moltiplica 4 × 9 scrivi 36 in colonna. • Sottrai 38 – 36 = 2 • Scrivi resto 2.
Con due cifre al divisore 1° CASO:
Considera tutte le cifre del dividendo
85 : 32 = 85 32 × 2 _ 64 =2 21
• Il 3 nell’8 è contenuto 2 volte con il resto di 2 che messo davanti al 5 forma 25. • Il 2 nel 25 è contenuto almeno 2 volte? Sì Allora scrivi 2 al quoziente. • Moltiplica 32 × 2 = 64 • Sottrai 85 – 64 = 21 • Scrivi resto 21.
2° CASO:
Considera tutte le tre cifre del dividendo perché 22 < 45
228 : 45 = 22 8 4 5 × 2 _ 225 =5 3
• Il 4 nel 22 è contenuto 5 volte con resto di 2 che messo davanti a 8 forma 28. • Il 5 nel 28 è contenuto almeno 5 volte? Sì Allora scrivi 5 al quoziente. • Moltiplica 45 × 5 = 225 • Sottrai 228 – 225 = 3 • Scrivi resto 3.
ESERCIZI 1. Calcola in colonna sul quaderno con la prova. Aggiungi il resto se è diverso da 0. a. 86 : 6 = ............ 67 : 5 = ............ 53 : 2 = ............
b. 78 : 2 = ............ 72 : 4 = ............ 99 : 7 = ............
c. 635 : 3 = ............ 428 : 2 = ............ 403 : 7 = ............
d. 1 269 : 6 = ............ 4 048 : 4 = ............ 3 420 : 8 = ............
2. Calcola in colonna sul quaderno con la prova. Aggiungi il resto se è diverso da 0. a. 48 : 33 = ............ 96 : 45 = ............ 89 : 43 = ............
260
b. 77 : 32 = ............ 94 : 23 = ............ 58 : 24 = ............
c. 267 : 32 = ............ 183 : 57 = ............ 168 : 84 = ............
d. 235 : 46 = ............ 107 : 53 = ............ 270 : 45 = ............ Eserciziario
pp. 49, 105
I numeri
Divisioni in colonna con più tentativi 1° CASO:
Considera tutte le cifre del dividendo perché 9 < 25
90 : 25 = 9 0 25 × 1 =4 non si può quindi
9 0 25 _ 735 =3 × 15
3° CASO:
• Il 2 nel 9 è contenuto 4 volte con resto di 1 che messo davanti a 0 forma 10. • Il 5 nel 10 è contenuto almeno 4 volte? No Allora prova una volta di meno. • Il 2 nel 9 è contenuto almeno 3 volte con resto di 3 che messo davanti a 0 forma 30. • Il 5 nel 30 è contenuto almeno 3 volte? Sì • Scrivi 3 al quoziente. • Moltiplica 25 × 3 = 75 • Sottrai 90 – 75 = 15 • Scrivi il resto 15.
Quoziente a più cifre Considera le prime due cifre del dividendo perché 27 > 13
276 : 13 =
• Calcola quante volte il 13 è contenuto nel 27. 276 13 × • Procedi come sai, scrivi il _ 26 risultato al quoziente e calcola =2 ....... il resto. 16 • Trascrivi il 6 a destra del resto: _ ............... ottieni 16. • Calcola quante volte il 13 è ............... contenuto nel 16. • Procedi come sai, scrivi il risultato al quoziente e calcola il resto.
2° CASO:
Considera tutte le cifre del dividendo perché 22 < 46 • Il 4 nel 22 è contenuto 5 volte con resto di 2 che messo davanti a 7 forma 27. • Il 6 nel 27 è contenuto almeno 5
227 : 46 = 227 46 × 2 =5
volte? No Allora prova una volta di meno. • Il 4 nel 22 è contenuto almeno 4 volte con resto di 6 che messo davanti a 7 forma 67. • Il 6 è contenuto almeno 4 volte
non si può quindi
227 46 6 _ 184 =4 43
nel 67? Sì • Scrivi 4 al quoziente. • Moltiplica 46 × 4 = 184 • Sottrai 227 – 184 = 43 • Scrivi il resto 43.
STUDIO FACILE Strategie per operare.
Per rendere più veloce il calcolo, usa la tavola dei prodotti. 4 2 8 : 1 2 = 3 5 r 8 4 2 8 1 2 × _ 3 6 3 5 6 8 _ 6 0 8
1 2 × 1 = 1 2 1 2 × 2 = 2 4 1 2 × 3 = 3 6 1 2 × 4 = 4 8 1 2 × 5 = 6 0 1 2 × 6 = 7 2
ESERCIZI 1. Calcola in colonna sul quaderno. a. 26 : 13 = ......... b. 168 : 42 = ......... c. 158 : 77 = ......... d. 46 : 14 = ......... 67 : 11 = ......... 155 : 51 = ......... 294 : 63 = ......... 52 : 13 = ......... 39 : 12 = ......... 219 : 73 = ......... 391 : 43 = ......... 75 : 25 = ......... Eserciziario
pp. 49, 105
e. 113 : 56 = ......... f. 1 550 : 73 = ......... 202 : 38 = ......... 1 025 : 25 = ......... 745 : 29 = ......... 2 709 : 34 = .........
261
MATEMATICA
Multipli e divisori Osserva, calcola, rispondi e completa. Ogni cassettiera è composta da .......... cassetti. ......... è multiplo di 2 e 3 perché: • 3 è contenuto .......... volte esatte nel 6. • 2 è contenuto .......... volte esatte nel 6.
STUDIO FACILE
Quanti cassetti in ogni mobile? 3 × ........ = ........ 2 × ........ = ........
Completa. 6 è ........................................ di 2 - 3 - 6 perché li contiene un numero esatto di volte. 1 - 2 - 4 - 8 sono .............................. di 8 perché lo dividono un numero esatto di volte.
I multipli di un numero si ottengono moltiplicando il numero stesso per gli infiniti numeri naturali, perciò sono infiniti.
Conta i quadretti di cioccolato.
Ogni tavoletta è formata da ............ quadretti. Quante righe? ........... 8 : .......... = 4 quadretti in ogni riga
Calcola e scopri la regola.
Trova i divisori con la tabella.
Quante colonne? ............ 8 : ............ = 2 quadretti in ogni colonna 2 - 4 sono divisori di ............ perché lo dividono un numero esatto di volte.
Osserva queste divisioni. 8 : .......... = 8 8 : .......... = 1 10 : .......... = 10 10 : .......... = 1 Ogni numero può sempre essere diviso per ............ e per se stesso. Tra i divisori di un numero ci sono sempre ............ e ............ .
:
1
2
3
4
5
6
7
4
4
2
/
1
/
/
/
5 6 7
Ci sono numeri come 5 e 7 che hanno come divisori solo 1 e se stessi e si definiscono numeri primi. Sai trovarne altri? ............................................................................... ...............................................................................
Scopri i legami. x4
3
x3
12 :4
4
12 :3
12
è multiplo di sono divisori di
34
Se un numero è multiplo di un altro, questo, a sua volta, è un suo divisore.
262
e
ESERCIZI 1. Scrivi sul quaderno. • I multipli di 5 in ordine crescente fino a 75 e i divisori di 18 e 24. Eserciziario
p. 50
LABORATORIO
I trucchi del mestiere Per calcolare a mente moltiplicazioni e divisioni in modo più veloce, puoi utilizzare alcune delle seguenti strategie. 1 Scomponi un termine in fattori, associa e calcola. Segui l’esempio. 18 × 3 =
28 × 2 =
= 6× 3×3=
= 7 × .... × 2 =
= 6 × 9 = .........
12 × 20 =
= 7 × ......... = .........
25 × 8 =
= 12 × 2 × 10 =
= 25 × 4 × ........ =
= ......... × 10 = .........
= ......... × ......... = .........
2 Associa due fattori in modo che abbiano 100 come prodotto, calcola il risultato e infine rispondi. 20 × 5 × 18 =
53 × 50 × 2 =
4 × 25 × 15 =
5 × 6 × 20 =
= ......... × ......... = .........
= ......... × ......... = .........
= 100 × 18 = ......... = ......... × ......... = .........
Se associ due o più fattori, quale proprietà della moltiplicazione usi? ............................................................... 3 Moltiplica i termini per il numero adatto e calcola. Segui l’esempio. Per ottenere 10 al divisore devo
Per ottenere 100 al divisore devo
Per ottenere 1 000 al divisore devo
moltiplicare per ......... 135 : 5 =
moltiplicare per ......... 500 : 20 =
moltiplicare per ......... 4 500 : 250 =
= (135 × 2) : (5 × 2) =
= ............... : 10 = .........
= (500 × ...........) : (20 × ...........) =
= (4 500 × ...........) : (........... × .........) =
= ...............
:
100 = .........
= .................. :
1 000 = .........
4 Dividi i termini della divisione per 10, 100 o 1 000, calcola e infine rispondi. 4 300 : 300 =
600 : 40 =
= (......... : 10) : (40 : 10) =
= .............. : 4 = ............
= (4 300 : ...........) : (300 : ...........) =
= 43 : ......... = .........
26 000 : 2 000 = = (26 000 : ...........) : (2 000 : ...........) = = ......... : ......... = .........
Che proprietà hai usato? ........................................... Perché? ........................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................................................................................
263
IMPARARE FACILE ripetere quantità uguali ripete il moltiplicando tante volte quante ne indica il moltiplicatore divide il dividendo in tante parti uguali, quante ne indica il divisore 1
calcola
calcolare le combinazioni possibili
permette di
elemento neutro
1
Moltiplicazione
elemento assorbente
0
calcola elemento neutro
è l’operazione inversa
0 : qualsiasi numero diverso da zero = 0
Divisione
qualsiasi numero diverso da zero : 0 = impossibile
permette di
raggruppare
0 : 0 = indeterminata
distribuire
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Vero o falso? Segna la risposta, poi esegui la prova con l’operazione inversa e verifica. 27 × 0 = 27 13 : 0 = impossibile 0 : 0 = indeterminata 0:5=5
V V V V
F prova 27 : 0 = impossibile
era F prova nessun numero × 0 = .... era F prova tutti i numeri × .... = .... era F prova ..... × ..... = ..... era
corretta corretta corretta corretta
Sì
No
Sì
No
Sì
No
Sì
No
2 Calcola e applica la proprietà commutativa come prova sul quaderno. 12 × 31 = ....... prova ..... × 12 = ....... 25 × 27 = ....... prova ..... × .... = ....... 13 × 84 = ....... prova ..... × .... = .......
15 × 8 = ....... prova ..... × ..... = ....... 11 × 73 = ....... prova ..... × ..... = ....... 21 × 45 = ....... prova ..... × ..... = .......
3 Calcola e applica l’operazione inversa come prova sul quaderno e aggiungi il resto. 68 : 3 = ....... resto 2 prova ....... × 3 = ....... 65 : 5 = ....... resto ..... prova ....... × 5 = ....... 127 : 4 = ....... resto ..... prova ....... × .... = .......
+r +r +r
....... + 2 = 68 ....... + ..... = ....... ....... + ..... = .......
Autovalutazione 264
Leggere la mappa è stato:
facile
difficile
così così
I numeri 4 Scrivi l’operazione adatta e rispondi alla domanda. Se Alberto un mese fa aveva 122 figurine e ora ne ha 150, quante figurine ha in più?
In ogni scatola metto 6 bicchieri. Se ho 300 bicchieri, quante scatole mi occorrono?
La valigia di Luca pesa 11 kg, quelle dei suoi genitori pesano ciascuna 15 kg e 17 kg. Quanti kg in totale?
Amanda compone 10 collane. Se per ogni collana utilizza 82 perle, quante perle le occorrono in tutto?
Operazione .................................... Risposta .................................... ....................................
Operazione .................................... Risposta .................................... ....................................
Operazione .................................... Risposta .................................... ....................................
Operazione .................................... Risposta .................................... ....................................
5 Indica la proprietà che è stata applicata. 18 + 34 = 34 + 18 commutativa 56 + 4 + 12 = 60 + 12 ........................... 33 × 5 = 5 × 33 ........................... 46 × 3 = (40 × 3) + (6 × 3) ........................... 6 Associa i fattori che hanno 100 come prodotto, poi calcola. 25 × 7 × 4 = 100 × 7 = ................................
50 × 2 × 8 = ............................. = ................. 20 × 5 × 4 = ............................. = ................. 10 × 10 × 23 = ........................... = ................ 2 × 67 × 50 = ............................ = ................ 45 × 4 × 25 = ............................ = ................ La sfida
9 Rispondi senza calcolare. 30 : 6 e 15 : 3 hanno lo stesso risultato? Perché? Calcola e verifica. 30 : 6 = ................ 15 : 3 = ................
Eserciziario
7 Applica la proprietà invariantiva poi calcola. 72 – 38 = (72 + 2) – (38 + .....) = = ..... – ..... = ..... 72 – 31 = (72 – .....) – (31 – .....) = = ..... – ..... = ..... 8 Semplifica il calcolo con la proprietà invariantiva. 3 900 : 300 = (3 900 : 100) : (300 : 100) = = 39 : 3 = ..... 540 : 60 = (540 : .....) : (60 : .....) = = ..... : ..... = .....
INVALSI INVALSI 10 Segna con una
X la risposta corretta.
Mario alla tombola pesca un numero che, moltiplicato per 2, è maggiore di 30. Che cosa puoi affermare con certezza? a. b. c. d.
Il Il Il Il
numero numero numero numero
pescato pescato pescato pescato
è è è è
maggiore di 15. uguale a 30. minore di 30. uguale a 15.
7 × 8 è uguale a A. B. C. D.
7+8 64 – 6 104 : 2 7×4×2
pp. 52-54
Competenze L ’alunno calcola e si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri interi e decimali; sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.
265
I PROBLEMI Nel linguaggio comune e matematico il termine problema viene adoperato spesso con significati diversi. Immagina, ad esempio, di voler comprare la merenda ma di avere dimenticato a casa i soldi. Puoi risolvere questa situazione con un’azione adatta: prima analizzi, poi trovi una soluzione adeguata come tornare a casa a prendere i soldi. Se invece hai con te i soldi e la compri, per stabilire se devi ricevere il resto dovrai sottrarre il costo della merenda dall’importo pagato. Solitamente nel primo caso si parla di problema quotidiano, nel secondo di problema matematico. Tutti e due i tipi di problema hanno in comune una situazione da analizzare per trovare la strategia migliore per raggiungere uno scopo stabilito in precedenza e quindi risolverlo.
CHE COSA... SO • Sai distinguere un problema matematico da uno quotidiano? • Leggi e comprendi il testo dei problemi? • Nella risoluzione di un problema, procedi in senso ordinato? • Sai scegliere l’operazione adatta? • Rispondi alla domanda in modo corretto?
CHE COSA... IPOTIZZO •U n libro è composto da 300 pagine e Lucia ne legge 15 al giorno significa che Lucia legge un libro di 300 pagine in 15 giorni? • Per stabilire l’operazione adatta a risolvere un problema, occorre prima definire i dati? •M endy ha percorso in auto 156 chilometri su 233. Quanti gliene mancano? Con quale operazione si risolve questo problema? •Q uante figurine sono il doppio di 220? Questo problema matematico si può risolvere?
VERIFICHERAI LE TUE IPOTESI STUDIANDO... L e parti del problema dal testo alla risposta. La relazione tra il testo e la domanda. Dati, domande esplicite e domande implicite. Come risolvere un problema con operazioni, rappresentazioni e diagrammi.
266
SPECIALE
STORIA
Problemi di ieri e di oggi Leonardo Fibonacci fu un matematico vissuto nel XIII secolo. Nella sua opera più famosa che si intitola Liber Abbaci, raccolse un gran numero di problemi aritmetici. In uno dei più noti chiede di calcolare quante uova porta al mercato una contadina. Leggi il testo con attenzione: ti accorgerai
che è espresso in modo molto diverso da quelli che risolvi tu a scuola. La risposta corretta è che la contadina ha 301 uova. S egui il procedimento e dimostra perché 301 corrisponde alle caratteristiche indicate.
La contadina e le uova Una contadina porta delle uova al mercato. Sa che contandole a 2 a 2 ne avanza 1, contandole a 3 a 3 ne avanza 1, a 4 a 4 ne avanza 1, a 5 a 5 ne avanza 1, a 6 a 6 ne avanza sempre 1 mentre contandole a 7 a 7 non ne avanza alcuna, ha un numero esatto. Quante uova ha la contadina? conta le uova
calcola
corrisponde al testo?
a2a2
301 : 2 = 150 r. 1
SÌ
No
a3a3
301 : 3 = 100 r ......
SÌ
No
a4a4
301 : ...... = ...... r ......
SÌ
No
a5a5
301 : ...... = ...... r ......
SÌ
No
a6a6
301 : ...... = ...... r ......
SÌ
No
a7a7
301 : ...... = ...... r ......
SÌ
No
NELLA REALTÀ A volte, per prendere la decisione migliore, conviene affrontare le situazioni reali come se fossero un problema matematico. Leggi con attenzione e trova la soluzione più adatta a Lucia. Partenza da Firenze S. M. Novella 08:00
Arrivo a Milano Centrale 09:45
Durata 01:45
Treno Frecciabianca
Prezzo € 44,00
Partenza da Firenze S. M. Novella 08:21
Arrivo a Milano Centrale 12:15
Durata 03:54
Treno Intercity
Prezzo € 19,00
Partenza da Firenze S. M. Novella 11:00
Arrivo a Milano Centrale 12:40
Durata 01:40
Treno Frecciarossa
Prezzo € 39,00
Lucia va a trovare le sue amiche che studiano a Milano. Sappiamo che: • Lucia nel portafoglio ha € 40; • lei e le sue amiche hanno stabilito di incontrarsi tra le 11:30 e le 12:30. Che treno può prendere Lucia? ................................................................................................................................................................................................. Perché? ...................................................................................................................................................................................................................................................... Competenze Applicare conoscenze disciplinari per operare nella realtà.
267
I problemi
Dal testo alla risposta Ogni parte del problema matematico ha una funzione che ti permette di affrontare la parte successiva. Per questo motivo occorre prestare attenzione e procedere in modo ordinato passo dopo passo.
STUDIO FACILE Procedi con ordine. Segui le domande guida a lato. 1° passo Leggi il testo con attenzione. Esso propone una situazione problematica che si può risolvere con dati numerici. Individua e comprendi che cosa richiede la domanda.
Un biglietto per lo spettacolo dalle ore 21 di questa sera costa € 8. In sala ci sono 100 persone.
2° passo Cerca e analizza i dati utili, che forniscono le informazioni necessarie.
€ 8 = ................... 100 = ................... ? = ...................
3° passo Cerca la strategia risolutiva. Utilizza i dati per risolvere il problema con una serie di operazioni ordinate, poi indica che cosa hai calcolato. 4° passo Rileggi la domanda e infine rispondi.
Quant’è l’incasso della serata?
8 ...... 100 = ................... (incasso)
.......................................... ..........................................
-C he situazione propone il testo? ......................................................... ......................................................... ......................................................... . - Che cosa ti chiede di trovare la domanda? ......................................................... . - Che informazioni conosco? • il costo ...................................... • il numero .................................. • Che cosa devo trovare? Devo calcolare ........................... -Q ual è l’operazione giusta? ........................... perché ............... ......................................................... -H ai risposto in modo coerente alla domanda? ........................................................
ESERCIZI 1. Risolvi sul quaderno. Segui i passi del procedimento spiegato sopra. Attenzione ai dati. a. Nella serra sono nate 130 piantine di cavolo e 280 di radicchio. Quante piantine in tutto?
d. Il barista ha venduto 150 succhi di frutta. Se prima ne aveva 400, quanti gliene restano?
b. Per giocare 3 amici dividono 42 carte in parti uguali. Quante carte riceve ognuno?
e. Una squadra di basket ha vinto con 86 punti. Quanti punti hanno gli avversari se ne hanno segnati 18 in meno?
c. Durante l’allenamento in piscina Marco ogni giorno fa 30 vasche. Quante vasche fa in 5 giorni?
268
f. Quante scatole da 9 matite colorate devo acquistare per avere 108 colori? Eserciziario
pp. 55, 56
I problemi
La risoluzione: rappresentare i dati Per risolvere un problema può essere utile rappresentare i dati con un disegno. Leggi il problema, osserva il disegno che lo rappresenta e risolvi. Diana compra 3 scatole da 12 pastelli ognuna. Quanti pastelli in tutto?
DATI 3 = n. delle ..................................................................................... 12 = n. dei ................................................... in ogni scatola ? = n. dei ................................................... in tutto
RAPPRESENTA I DATI
Devi eseguire una ......................................................................................... 12 ........ 3 = ............. (n. dei pastelli in tutto ) I pastelli in tutto sono .................................................................................
Spesso è meglio utilizzare una rappresentazione grafica più schematica. Leggi il problema, osserva il disegno che lo rappresenta e risolvi. Il tram 2 è partito dal capolinea con 10 persone a bordo. Alla prima fermata ne sono scese 7 e ne sono salite 12. Quante persone si trovano a bordo del tram dopo la prima fermata?
DATI 10 = n. delle ................................................... al capolinea 7 = n. delle persone scese ................................................... RAPPRESENTA I DATI capolinea
persone scese
12 = n. delle persone ............................................................................ 2 = dato inutile ? = n. delle ................................................................................................... prima fermata
persone salite
Per risolvere il problema prima devi eseguire una ................................................... poi una ........................................................................... .......................................................... = ............ (n. delle persone .........................................) .......................................................... = ............ (n. delle persone .........................................) ESERCIZI A bordo del tram dopo la prima fermata ci sono .......................................................... 1. Rappresenta i dati con il disegno o i simboli e Il problema può essere risolto in due modi. risolvi. Indica quello che hai usato. In un servizio da 24, si sono rotti 9 bicchieri. La mamma Ho sottratto le persone scese da Ho sommato le persone che sono sostituisce i bicchieri rotti quelle che erano già sul tram, poi salite a quelle che c’erano già, poi ho con 1 scatola da 6. Quanti ho aggiunto le persone salite. sottratto quelle che sono scese. bicchieri ha ora la mamma? Eserciziario
pp. 55, 56
269
I problemi
Il testo e la domanda Il testo e la domanda sono in relazione l’uno con l’altro: la domanda aiuta a capire quali calcoli devi fare e quali dati devi usare.
STUDIO FACILE Confronta, verbalizza e risolvi i problemi. Testo
Mirko prepara 15 panini al tonno e 12 al prosciutto.
Mirko prepara 15 panini al tonno e 12 al prosciutto.
Domanda
Quanti panini in tutto?
Quanti panini di differenza ci sono tra quelli al tonno e quelli al prosciutto?
Verbalizzo
La domanda chiede di trovare ................ ......................................................................... perciò • eseguo una .................................
La domanda chiede di trovare ................ ......................................................................... perciò • eseguo una ...............................
15 ..... 12 = .........
15 ..... 12 = .........
Quando cambia la domanda, cambia l’operazione. Testo
Martina ha comprato 4 cassette di arance spendendo € 40 e una di mele da € 7.
Martina ha comprato 4 cassette di arance spendendo € 40 e una di mele da € 7.
Domanda
Quanto ha speso in tutto?
Quanto costa una cassetta di arance?
Verbalizzo
La domanda chiede di trovare ................ ......................................................................... perciò • utilizzo questi dati: € 40 e ..................... • eseguo una .................................
La domanda chiede di trovare.................. ......................................................................... perciò • utilizzo questi dati: € 40 e ..................... • eseguo una .................................
40 ...... .......... = ..........
40 ...... .......... = ..........
Quando cambia la domanda, cambiano i dati utili.
ESERCIZI 1. Qual è la domanda adatta al testo? Indicala con una X e risolvi sul quaderno. a. Nel lago del parco ci sono 12 fenicotteri, 18 anatre e 4 oche selvatiche. Quanti uccelli acquatici per ogni lago? Quanti uccelli acquatici restano? Quanti uccelli acquatici in tutto?
270
b. 12 amici decidono di fare una gita in barca. Ogni barca porta 4 persone. Quante persone in tutto? Quante barche devono noleggiare? Quante barche per ogni amico? Eserciziario
pp. 55, 56
I problemi
Domande esplicite e implicite Nel testo del problema una domanda può essere esplicita o implicita. Quando c’è una domanda implicita devi comunque trovare l’operazione che ti permette di risolvere il problema.
esplicita: indicata in modo chiaro implicita: non scritta
STUDIO FACILE Confronto e verbalizzo. 1. Testo con domande esplicite.
2. Testo con una domanda implicita.
Testo
Al bar ci sono 8 tavoli da 4 persone ciascuno. Ora ci sono 20 clienti seduti.
Al ristorante ci sono 9 tavoli da 6 posti ciascuno. Ora ci sono 14 sedie occupate.
Domanda
Quanti clienti possono sedersi in tutto? Quanti posti sono liberi?
Quanti posti sono liberi?
Verbalizzo
Le domande chiedono di trovare ......................................................................... ......................................................................... perciò calcolo prima una ..................................................... poi una ..........................................................
La domanda chiede di trovare ...................................................................... Qual è la domanda implicita? ............. ...................................................................... perciò calcolo prima una .................................................. poi una ....................................................... 9 ....... 6 = ............. .............. 14 = .............
Risoluzione Risposte
8 ....... 4 = ............. .............. 20 = ............. • ...................................................................... • ......................................................................
• ...................................................................
ESERCIZI 1. Scrivi le domande che ti permettono di risolvere i problemi, poi risolvi sul quaderno. a. Emily ha comprato 3 scatole da 200 confetti l’una per confezionare delle bomboniere. Ogni bomboniera ha 5 confetti. ..........................................................................................................? Quante bomboniere prepara? b. Alì ha comprato 5 album da disegno a € 4 l’uno e 4 quaderni a € 2 l’uno. ..........................................................................................................? ..........................................................................................................? Quanto spende in tutto? Eserciziario
pp. 55, 56
c. Kim aveva comprato 4 confezioni di acqua frizzante e 4 di acqua naturale da 6 bottiglie l’una. Le rimangono 25 bottiglie. ..........................................................................................................? ..........................................................................................................? Quante bottiglie d’acqua ha bevuto? d. Luciana prepara 5 mazzi di fiori. Ognuno è composto da 3 rose rosse, 3 gialle e 3 rosa. ..........................................................................................................? Quante roselline in tutto?
271
I problemi
I dati I dati contenuti nel testo possono essere utili, inutili, nascosti. L eggi il testo del problema, cerchia il dato inutile e rispondi. Infine risolvi sul quaderno.
utile: serve per risolvere il problema inutile: non serve per la risoluzione nascosto: è espresso con parole che esprimono numeri (coppia, paio, dozzina, settimana...) od operatori (doppio, metà, un terzo...).
Per raggiungere l’uscita, Giorgio deve percorrere 3 corridoi e scendere 2 rampe di scale da 15 scalini ognuna. Quanti scalini in tutto? Che tipo di dati possiedi? Indica la definizione corretta. •P erché il dato ............ non ti serve per rispondere alla domanda? • 3 è utile inutile nascosto .............................................................................................................................................. • 2 è utile inutile nascosto .............................................................................................................................................. • 15 è utile inutile nascosto Leggi il testo del problema, cerchia il dato nascosto, rispondi alle domande e risolvi sul quaderno. La maestra porta a scuola 8 scatole di colori. Ogni scatola contiene una dozzina di colori: quanti colori ci sono in tutto? Se li distribuisce in parti uguali ai 24 bambini della classe, quanti colori riceve ognuno? Che tipo di dati possiedi? Indica la definizione corretta. • 8 è utile inutile nascosto • dozzina è utile inutile nascosto • 24 è utile inutile nascosto
• Che dato numerico nasconde la parola “dozzina”? ............................................................................................................................ ............................................................................................................................
ESERCIZI 1. Per ogni dato espresso a parole, scrivi il suo significato numerico. doppio = × 2 triplo = ............... quadruplo = ...............
metà = ............... terza parte = ............... quarta parte = ...............
settimana = 7 giorni mese = ............... anno = ...............
coppia = ............... dozzina = ............... centinaio = ...............
2. Risolvi sul quaderno. a. Matteo ha 18 figurine, Alex ne ha il triplo. Quante figurine in tutto?
c. Per allenarsi tutti i giorni un atleta percorre 15 km. Quanti in una settimana? E in un mese?
b. Un sacchetto contiene 25 caramelle alla frutta e in egual numero alla menta. Quante caramelle contengono 14 sacchetti?
d. Questa mattina in edicola c’erano 270 giornali. La terza parte è rimasta invenduta. L’edicolante divide i giornali rimasti in pacchi da 30 ciascuno. Quanti pacchi prepara?
272
Eserciziario
pp. 55, 56
I problemi
La risoluzione: i diagrammi Quando la risoluzione del problema richiede più di una operazione, puoi rappresentare le operazioni con un diagramma a blocchi. Rappresenta e risolvi. Martino compra 15 bibite a € 2 ognuna e un pacco di salatini a € 8. Quanto spende in tutto?
DATI 15 = n. delle ................................................... € 2 = costo di ................................................... € 8 = costo di ................................................... ? = spesa totale
Risolvi con il diagramma a blocchi 15
2
8
× .........
Risolvi con l’operazione 15 × 2 = ........... (costo delle .........................) ........... + 8 = ..................... (spesa totale)
I dati sono utilizzati nell’ordine in cui li trovi nel testo.
+ .........
Martino in tutto spende ................................................... Michela compra 10 pacchi di piatti di plastica da € 3 l’uno. Se paga con una banconota da € 50, quanto riceve di resto?
DATI 10 = n. dei ................................................... € 3 = costo di ................................................... € 50 = valore della ................................................... ? = resto
Risolvi con il diagramma a blocchi
Risolvi con l’operazione 10 × 3 = ........... (costo dei ................................) 50 – ........... = ...................... (resto) Michela riceve di resto ................................................
50
10
3
× .........
– .........
I dati non sono utilizzati nell’ordine in cui li trovi nel testo perché da € 50 devi sottrarre la spesa totale.
ESERCIZI 1. Risolvi sul quaderno con le operazioni e il diagramma a blocchi. a. Il nonno ha comprato una TV nuova che costa € 900. Versa subito € 300 e paga il rimanente in 4 rate. Quant’è l’importo di ogni rata? Eserciziario
pp. 55, 56
b. Questo mese Barbara ha speso € 420 per l’affitto, € 175 per le bollette, € 230 per spese varie. Se guadagna € 1200 al mese, quanto le resta?
273
IMPARARE FACILE una situazione da risolvere
una o più operazioni
Problema
è
richiede
è composto da
testo
esplicita
domanda
dati
può essere
possono essere
implicita
utili
inutili
risoluzione
risposta
nascosti
ATTIVA LE COMPETENZE CON GLI ALTRI Lavora in coppia con un tuo compagno. Leggete con attenzione ogni testo e indicate il motivo per cui questi due problemi non possono essere risolti. Amedeo ha raccolto 87 funghi porcini e In un negozio sono esposti 12 sacchetti di molti prataioli. Quanti funghi in tutto? caramelle con una dozzina di caramelle ognuno. Quante per ogni sacchetto? Il problema non ha una risoluzione perché: il testo contiene già la risposta manca un dato numerico la domanda è implicita
Il problema non ha una risoluzione perché: il testo contiene già la risposta manca un dato numerico la domanda è implicita
1 Collega il testo con la domanda adatta, poi risolvi sul quaderno. Luca ha 135 figurine di animali e 88 di piante. Ne regala 50 al suo migliore amico.
Quanti ne mancano?
Giulia ha un pacco di fogli colorati. Ne distribuisce 15 a ognuno dei suoi 21 scolari e gliene restano 85.
Quante gliene restano?
Tarek per arrivare al traguardo deve percorrere in bici 230 km. La tappa di oggi era lunga 60 km e quella di domani è di 65 km.
Quanti ne contiene il pacco in tutto?
274
Competenze L 'alunno risolve facili problemi mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati; descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione.
I problemi 2 Scrivi le domande nascoste e risolvi sul quaderno. Per una gita delle classi quarte, sono stati prenotati 2 pullman. Le classi che partecipano sono rispettivamente di 25, 26 e 23 alunni. Domanda nascosta (?) ......................................................................... Quanti alunni saliranno su ogni pullman?
Nel negozio di alimentari ci sono 3 scatole che contengono 12 pacchi di spaghetti ognuna e 2 scatole da 10 pacchi di maccheroni ognuna. Domande nascoste (?) .......................................................................................... (?) .......................................................................................... Quanti pacchi di pasta in tutto?
3 Considera la domanda e cerchia il dato inutile. Infine risolvi sul quaderno. a. Mario ha comprato 12 quaderni a c. Una fabbrica di dolciumi ha prodotto righe e 20 a quadretti a € 2 l’uno. 1 950 cioccolatini e 2 000 gelatine. Con i Quanti quaderni in tutto? cioccolatini sono state confezionate delle scatole che ne contengono 15 ciascuna. b. Mario ha comprato 12 quaderni a righe Che differenza c’è tra i cioccolatini e le e 20 a quadretti a € 2 l’uno. gelatine prodotte? Quanto ha speso per i quaderni a righe? 4 Utilizza i dati per inventare un problema sul quaderno, poi risolvi. DATI € 55 = costo di un paio di scarpe € 7 = costo di un paio di calzini 3 = n. di paia di calzini acquistati ? = costo di tutti i calzini ? = costo totale
DATI 324 = n. delle uova 12 = n. delle uova in ogni confezione € 4 = costo di una confezione di uova ? = n. delle confezioni ? = costo totale
La sfida
5 Trasforma i dati nascosti in dati numerici, poi risolvi sul quaderno. a. Alice ogni giorno legge 18 pagine del suo libro. Quante pagine avrà letto dopo una settimana? E dopo due settimane?
c. Andrea sistema 96 colori in scatole da una dozzina di colori ognuna. Se ogni scatola costa € 5, quanto spende?
b. La mia collezione di conchiglie comprende 4 gruppi da 35 conchiglie. La tua collezione ne comprende il doppio. Quante conchiglie in tutto?
d. Genni ha un album che contiene 288 foto. Se ha occupato la quarta parte dell’album, quante foto può ancora attaccare?
Autovalutazione Mi trovo bene a lavorare con la mappa perché:
c onosco il significato di tutte le parole; conosco il significato di quasi tutte le parole; non mi trovo bene a lavorare con la mappa. Eserciziario
p. 57
275
MATEMATICA
Intero e frazione In matematica frazionare significa dividere un intero in parti uguali. Indica con una X il completamento corretto, poi spiega il perché.
ESERCIZI 1. C ollega i pezzetti di frase che definiscono che cos’è una frazione e trascrivi. è
Il panino è: intero frazionato spezzato
Il panino è: intero frazionato spezzato
Il panino è: intero frazionato spezzato
frazione
una intero dell’
frazionato
Ogni parte dell’intero frazionato è una frazione. Questo è un intero frazionato.
una parte
Una frazione è ................................................. ................................................................................... ...................................................................................
Questa è una frazione dell’intero.
CON GLI ALTRI Al termine dell’esercizio 2 confronta il tuo lavoro con quello di un compagno. • Avete colorato lo stesso intero? • Che cosa significa che le figure da non colorare non sono frazionate?
ESERCIZI 2. C olora solo gli interi frazionati.
3. F raziona ogni intero e scrivi il numero delle parti uguali.
4
........
........
........
........
........
........
4. F raziona lo stesso intero in due modi diversi.
3 parti uguali
276
6 parti uguali Eserciziario
p. 58
Le frazioni
L’unità frazionaria NELLA REALTÀ Spesso quando parliamo usiamo espressioni che fanno riferimento alle frazioni. “Un quarto di luna”
“Fare a metà”
“Un bicchiere mezzo pieno”
Pensiamo che la luna sia divisa in ...................... parti uguali di cui ...................... è illuminata.
La merenda è divisa in ...................... parti uguali, ogni bambino ne prende ......................
Pensiamo al bicchiere diviso in ...................... parti uguali di cui ...................... è piena.
Competenze Riconoscere l’utilità della matematica per comprendere situazioni quotidiane e naturali.
La mela è divisa in 4 parti uguali: ciascuna è la quarta parte dell’intero, cioè una parte su 4. Osserva e leggi le frazioni.
La pizza è divisa in 6 parti uguali: ciascuna è la sesta parte dell’intero, cioè una parte su 6.
I termini della frazione.
1 4
Un gattino su 5 dorme. In frazione si scrive: 1 (si legge un quinto). 5
Una parte su 2 in frazione si scrive 1 (si legge un mezzo). 2
numeratore
(indica il numero delle parti che si considerano)
linea di frazione (indica una divisione) denominatore
(indica il numero delle parti in cui è stato diviso l’intero)
Un quarto, un sesto, un mezzo, un quinto sono unità frazionarie. Ognuna di esse rappresenta una delle parti uguali in cui è stato diviso l’intero. Ogni unità frazionaria ha come numeratore 1.
ESERCIZI 1. S crivi le frazioni, poi leggile a voce alta. 1 La terza parte La quinta parte ....... 1 1 1 su 2 1 su 12 1 su 8 ....... 2 Eserciziario
p. 59
2. C olora ogni volta l’unità frazionaria. ....... ....... 1 .......
277
MATEMATICA
Le frazioni complementari Osserva. L’orto è frazionato in 6 parti uguali, dunque l’intero è uguale a 6 . 6 La parte coltivata corrisponde alla frazione 4 . 6 A che frazione corrisponde la parte non coltivata? ..... . .....
Le due frazioni ..... e ..... sono frazioni complementari ..... ..... perché la loro somma ricostruisce l'intero: 4 + 2 = 6 = 1 6 6 6
Le frazioni 4 e 2 sono complementari 6 6 perché sommate formano l’intero 6 . 6
STUDIO FACILE Osserva ancora, completa e ricostruisci l'intero.
Parte colorata Parte non colorata
2 8 ..... .....
2 + ..... = ..... = 1, cioè l’intero. 8 ..... .....
ESERCIZI 1. S crivi la frazione corrispondente alla parte colorata, individua la frazione complementare e ricomponi l'intero. 2 5 5 8 7 9 5 7 3 4 5 9
278
+ 3 = 5 =1 5 5 + ...... = 8 = 1 ..... 8 + ...... = 9 = 1 ..... 9 + ...... = 7 = 1 ..... 7 + ...... = 4 = 1 ..... 4 + ...... = 9 = 1 ..... 9
2. C erchia con lo stesso colore le coppie di frazioni complementari in ogni serie. a. 5 7
2 9
2 7
3 6
7 9
8 11
1 7
11 15
b. 3 6
4 15
3 11
1 3
4 5
2 3
1 5
6 7
3. C ompleta inserendo la frazione complementare. 3 + ...... = ...... = 1 6 + ...... ...... 8 9 4 + ...... = ...... = 1 7 + ...... ...... 5 15 9 + ...... = ...... = 1 2 + ...... ...... 8 7
...... = ...... = 1 ...... ...... ...... = ...... = 1 ...... ...... ...... = ...... = 1 ...... ...... Eserciziario
p. 59
Le frazioni
Frazioni proprie, improprie, apparenti Considera le parti e confrontale con l’intero.
STUDIO FACILE
La tovaglia è formata da 6 scacchi. La nonna ne ha ricamati 5. L’intero è 6 . 6 La parte corrispondente agli scacchi ricamati è 5 . 6 5 è minore dell’intero. 6 Marco dà a ognuno dei suoi 4 amici un quadretto di cioccolato. L’intero è 3 . La parte di 3 cioccolato offerta agli amici è Una tavoletta intera non è sufficiente, ne occorre ancora 4 è maggiore di un intero. 3 Le 4 parti che compongono la girandola sono state smontate. Ogni parte è 1 . 4
1 4
1 4
1 + 1 + ..... + ..... + ..... = ............... 6 6 5 < ..... 5 < 1 6 6 .....
• 5 è una frazione propria 6 perché indica una quantità minore dell’intero. Quindi ha il numeratore minore del denominatore. La cioccolata è divisa in .... parti uguali; ne ho considerate ..... L’intero in frazione è ............................ La parte considerata in frazione è 1 + 1 + ..... + ..... = ............... 3 3 4 > ..... 4 > 1 3 3 .....
• 4 è una frazione impropria 3 perché indica una quantità maggiore dell’intero. Quindi ha il numeratore maggiore del denominatore. La girandola è divisa in 4 parti uguali; ne ho considerate 4, cioè tutte. L’intero in frazione è 4 perché:
Tutta la girandola è 4 , è uguale all’intero. 4 1 4
4. 3 1. 3
Confronta con i problemi e completa. La tovaglia è divisa in 6 parti uguali; ne ho considerate 5. L’intero in frazione è ............................... La parte considerata in frazione è ........
4
1 + 1 + ..... + ..... = 4 = 1 intero 4 4 4
1 4
• 4 è una frazione apparente 4 perché non indica delle parti, ma l’intero. Quindi ha il numeratore uguale o multiplo del denominatore.
Con 2 girandole ottieni 8 parti.
8 = 2 interi 4
ESERCIZI 1. S crivi sul quaderno 3 frazioni per tipo.
Eserciziario
pp. 60, 61
279
MATEMATICA
Frazioni a confronto Per confrontare e ordinare le frazioni in base al loro valore, devi tener conto del denominatore e del numeratore. Frazioni con lo stesso denominatore Il papà mangia 3 fette di torta, Lele una. Marco, il più goloso, ne mangia 4.
La torta è divisa in 8 parti uguali. Ogni parte è 1 . 8
Nel caso di frazioni con lo stesso denominatore: • è maggiore quella con il numeratore maggiore; • è minore quella con il numeratore minore.
Chi ne mangia di più? ................................... 1 < 8
3 < 8
4 8
Chi ne mangia di meno? .............................
Frazioni con lo stesso numeratore Nel caso di frazioni con lo stesso numeratore:
Mia mangia 2 spicchi di focaccia, anche Yuri ne prende 2. La focaccia di Mia è La focaccia di Yuri divisa in 3 parti. è divisa in 4 parti. 1 Ogni parte è . Ogni parte è 1 . 3 4 1 > 1 Quindi chi ne mangia di più? .......................... 3 4
• è maggiore quella con il denominatore minore; • è minore quella con il denominatore maggiore.
Frazioni che hanno lo stesso valore Sono dette frazioni equivalenti perché hanno lo stesso valore e quindi indicano la stessa parte dell’intero.
Bea dipinge due pannelli: del primo ha colorato 3 , del secondo i 12 . 4 16 3 = 12 4 16 Per trovare frazioni equivalenti basta applicare la proprietà invariantiva della divisione: cioè moltiplicare o dividere il numeratore e il denominatore per uno stesso numero diverso da zero.
280
Che cosa noti? ........................
ESERCIZI
×2
2 3
4 6 ×2 :3
3 12
1 4 :3
1. Riscrivi in ordine crescente. 10 12 7 7
7 7
8 7
1 7
1 ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... 7
2. Confronta e inserisci il simbolo >, < o =. 2 ....... 2 12 4
7 ....... 7 8 10
3 ....... 1 9 3
1 ....... 2 3 3
Eserciziario
pp. 59-61
Le frazioni
Frazioni e numeri
STUDIO FACILE
egui le istruzioni e trova il valore della frazione di un insieme S di cose o di un numero.
Completa, calcola e verbalizza. Per calcolare la frazione di un numero: •d ividi il numero per il ..........................................; •m oltiplica per il ...........................................
1. Calcola i 2 di 24.
1. Calcola i 4 di 15.
6
5
5 di 72 9
2. Calcolo dell’unità frazionaria. 15 = valore dell’intero 5 = n. delle parti 1 = valore unità frazionaria 5 15 : 5 = 3 valore di 1
2. Calcolo dell’unità frazionaria. 24 = valore dell’intero 6 = n. delle parti 1 = valore unità frazionaria 6 24 : 6 = 4 valore di 1
3. C alcolo della frazione. 4 = n. delle parti considerate 3 × 4 = 12 valore di 4
3. C alcolo della frazione. 2 = n. delle parti considerate 4 × 2 = ......... valore di 2
5
Nella frazione di un numero l’intero è rappresentato dal numero stesso.
6
5
6
CON GLI ALTRI
ESERCIZI 1. C olora l’unità frazionaria e calcola.
1 di 12 4
72 : 9 = .......... .......... × 5 = ..........
12 : 4 = ........
1 di 22 11
22 : ........ = ........
2. C alcola l’unità frazionaria e completa con >, <. 1 di 20 ...... 1 di 21 4 7
1 di 24 ...... 1 di 18 3 2
Lavora in coppia. Quale frazione di 16 vale di più? Colorate la parte corrispondente e calcolate il suo valore.
Frazione
2 di 16 4
Calcolo 16 : 4 = ...... ...... × 2 = ......
3 di 16 8
16 : ...... = ...... ...... × ...... = ......
La frazione che ha valore maggiore è .............. Ti è piaciuto lavorare in coppia?
Sì
No
20 : 4 = ...... 21 : 7 = ...... 24 : ....... = ....... 18 : ....... = ....... Eserciziario
pp. 59-61
281
MATEMATICA
Problemi con le frazioni Nella risoluzione dei problemi con le frazioni si possono distinguere alcuni casi.
STUDIO FACILE biscotti mangiati
Comprendi e risolvi. • Problema con calcolo della parte frazionaria di una quantità. 4 dei 28 biscotti 7 contenuti nella scatola. Quanti biscotti hanno mangiato?
Luca e Maria hanno mangiato i
Dati ......... = n. biscotti in tutto
Risoluzione
valore di 7 7 4 di 28 = f razione corrispondente ai biscotti 7 mangiati
valore di 1 .... 4 ..... × 4 = ..... valore di n. biscotti mangiati 7 Hanno mangiato ......... biscotti. 28 : 7 = ........
? = n. biscotti mangiati
• Problema con calcolo della frazione complementare. Lara spende i
denaro rimasto
3 di € 50. Quanti euro le restano? 5
Dati 5 50 = euro di Lara valore di 5 3 = frazione corrispondente agli euro spesi 5 2 ?= euro rimasti 5 Risoluzione 1 50 : 5 = .........
......... × 3 = .........
Risoluzione 2
valore di 1
....
€ spesi
50 – ......... = ................
valore di 3
5
€ rimasti a Lara
Calcola la frazione complementare: 5 – 3 = .... 5 5 5 Calcola il valore della frazione complementare: 50 : ....... = ....... ....... × ....... = ....... A Lara sono rimasti € .......
ESERCIZI 1. R isolvi sul quaderno. a. Una teglia intera di pizza pesa 2400 grammi. Viene tagliato un trancio che corrisponde ai 2 di tutta 8 la pizza. Quanto pesa?
282
b. Il libro di italiano ha 150 pagine di cui 2 di letture 3 e le altre di grammatica. Quante sono le pagine di letture? Quante sono quelle di grammatica? Eserciziario
pp. 60, 61
Le frazioni
Le frazioni decimali Le frazioni che hanno al denominatore 10 - 100 - 1 000 si dicono frazioni decimali. 5 100
5 10
Intero = 10 Unità frazionaria 10 1 = un decimo 10 5 = 0 interi e 5 decimi 10
5 1 000
Intero = 100 Unità frazionaria 100 1 = un centesimo 100 5 = 0 interi e 5 centesimi 100
Intero = 1 000 Unità frazionaria 1 = un millesimo 1 000 1 000 5 = 0 interi e 5 millesimi 1 000
ESERCIZI 1. C erchia le frazioni decimali. 7 60 3 10 5 65 2 100
53 1 000
60 100
220 200
25 110
4 10
15 11
37 100
250 300
2. S crivi la frazione decimale corrispondente alla parte colorata. Segui l’esempio.
3 10
85 ....... Eserciziario
3 decimi
....... 100
..................... centesimi
......... 1 000
..................... millesimi
85 ...................................
7 .......
...........................................
......... 1 000
...........................................
p. 62
283
IMPARARE FACILE dividere in parti uguali
significa
una parte dell’intero
Frazionare Frazione
è
ha
può essere
completa l’intero
complementare
ha lo stesso valore
equivalente
numeratore
n. delle parti considerate
linea di frazione
operazione di divisione
denominatore
numero delle parti uguali in cui è diviso l’intero
posso calcolare
unità frazionaria valore della frazione
propria
impropria
apparente
< di 1
> di 1
= a 1 o più interi
frazione di un numero frazione complementare
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Cerchia gli elementi frazionati.
2 Colora e scrivi l’unità frazionaria corrispondente ad ogni figura, poi indica l’intero.
Intero
1 6
....... .......
....... .......
....... .......
....... .......
....... .......
....... .......
....... .......
....... .......
....... .......
3 Osserva e completa. Marco sbuccia l’arancia e ne mangia uno spicchio.
Ogni spicchio vale la ........... parte dell’intero, cioè ............. su .............
Autovalutazione 284
La lettura della mappa ti ha aiutato a organizzare le tue conoscenze? Sì No, perchè conteneva troppe informazioni
Le frazioni 4 Indica la frazione corrispondente ad ogni immagine. 3 4
....... .......
....... .......
....... .......
5 Calcola la frazione complementare. colora i
4 7
colora i
intero: ....... ....... frazione considerata: ....... ....... ....... ....... ....... – = calcolo: ....... ....... ....... frazione complementare: ....... .......
5 9
3 5
3 8
intero: ..........
3 2
calcolo: ....... – ....... = frazione complementare: ..........
8 Cerchia le frazioni con il colore indicato dalla legenda.
V
F
V
F
6 3
12 7
2 5
9 7
6 8
V
F
3 12
10 10
11 5
1 2
8 3
proprie
A.
2 8
B.
6 8
C.
7 B. 2
2 7
C.
È uguale a 2 A. 3
3 B. 2
6 3
Corrisponde A. all’intero
3 B. 4
4 4
Eserciziario
improprie
apparenti
La sfida
9 Indica ogni volta la frazione corretta.
È minore dell’intero
4 16
frazione considerata: ..........
INVALSI È maggiore dell’intero
....... .......
6 Colora la parte indicata da ogni frazione.
7 Vero o falso? Segna con una X. 1 è un’unità frazionaria. 9 8 corrisponde all’intero. 8 5 è complementare di 3 . 3 3
....... .......
A.
8 8
D.
14 8
7 7
D.
10 7
C.
6 4
D.
4 6
C.
5 4
D.
6 4
10 Risolvi sul quaderno. a. Il libro ha 80 pagine. Ne ho lette 1 . A quante pagine 8
corrispondono? b. È caduto uno scatolone con 48 piatti e se ne sono rotti i 5 . Quanti piatti si sono 6
danneggiati?
pp. 60, 61
Competenze L 'alunno riconosce e utilizza numeri interi, decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione.
285
MATEMATICA
Dalle frazioni decimali ai numeri decimali Le frazioni decimali si possono scrivere sotto forma di numero decimale. Osserva. 10 = 1 intero = 1 unità 10
6 = 0 interi e 6 decimi (d) 10 0 unità e 6 decimi (d) unità u
100 = 1 intero = 1 unità 100
45 = 0 interi e 45 centesimi (c) 100 0 unità e 45 centesimi (c)
parte decimale d
unità u
6
0
parte decimale d c
5
0,6
4 0,45
numero decimale: 0,6
numero decimale: 0,45
0
,
,
Osserva e completa. Con i numeri decimali si rappresentano le quantità che non si possono indicare con i numeri interi.
La confezione è piena. 10 su 10 sono un intero. 10 = 1 10 1 intero e 0 ........................
La confezione non è piena. 8 su 10 sono una parte di intero. 8 = 0,8 10 0 interi e 8 ........................
ESERCIZI 1. Trasforma le frazioni decimali in numeri decimali. 5 = 0,5 24 = ....... 18 = ....... 10 100 100 8 = ....... 7 = ....... 359 = ....... 10 100 1 000
286
1 000 = 1 intero = 1 unità 1 000
155 = 0 interi e 155 millesimi (m) 1 000 0 unità e 155 millesimi (m) unità u 0
parte decimale d c m ,
1 5 0,155
5
numero decimale: 0,155 Tra parte intera e parte decimale metti sempre la virgola.
Una cassetta è piena e l’altra no. 10 su 10 sono un intero; 3 su 10 sono una parte di intero. 10 + 3 = 13 = 1,3 10 10 10 1 intero e 3 ........................
2. Scrivi il numero decimale. 3. Rappresenta la frazione e trasformala in numero decimale. 9 unità e 7 decimi = 9,7 4 unità e 12 decimi = ........... 6 unità e 23 decimi = ...........
15 = ........ intero e ........ decimi 10 1,........ Eserciziario
p. 63
I decimali
I decimi
Rappresenta un’unità e dividila in 10 parti uguali. Ogni parte è 1 un decimo. 10 Il decimo (d) occupa il primo posto a destra delle u. 1 : 10 unità parte decimale 10 u d 0
1u
1
,
1u
0,1 d
u
,
d
× 10
1 d = 0 u e 1 d = 0,1
STUDIO FACILE Rappresenta e trasforma in numero decimale frazioni decimali proprie, improprie e apparenti. apparenti (uguali a uno o più interi) 10 10
proprie (minori di 1 intero) 4 10
10 = 1u e .......... d = 1 10 1 è = a 1
4 = ..........u e ...... d = 0,........ 10 0,.......... è < di 1
improprie (maggiori dell’intero) 15 10
15 = ..........u e .......... d = ..........,.......... 10 .......... è ............. di 1
Metti i numeri decimali ottenuti in ordine crescente: 0,4 – ............... – ............... I numeri decimali si possono rappresentare sulla linea dei numeri. 0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12
3. Rappresenta in cifre e con l’abaco. 0
0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1
1,1 1,2
ESERCIZI 1. Completa. ....... 0,5 10 .......... u e .......... d Eserciziario
p. 63
9 ............... 10 .......... u e .......... d
8 decimi = = 8 ............... 10
16 decimi = = 16 ............... 10
2. Trascrivi in ordine crescente. 3,6 • 3,9 • 3 • 3,2 • 3,7 ..................................................................
u
d
u
d
287
MATEMATICA
I centesimi
Rappresenta un’unità e dividila in 100 parti uguali. Ogni parte è 1 100 1 100
u
,
d
c
Il centesimo (c) occupa il secondo posto a destra delle u.
: 100
1u
un centesimo.
Unità u
1c 1c=0u0de1c
× 100
0
parte decimale d c
0
,
1
STUDIO FACILE 96 c
• Rifletti, comprendi e rappresenta con l’abaco i numeri espressi in centesimi. Poi trasforma in numero decimale. • Riscrivi i numeri decimali in ordine decrescente. .............. – .............. – ..............
u
d
300 c
c
u
96 c = 0,..........
145 c
d
c
300 c = ....................
u
d
c
145 c = ....................
Osserva la rappresentazione dei decimi e dei centesimi sulla linea dei numeri. 0
0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9
1 1,1 1,2
0 0,01 0,02 0,03 0,04 0,05 0,06 0,07 0,08 0,09 0,1 0,11 0,12 3,12
u
d
c
........ , ........ ........
ESERCIZI 1. Rappresenta con l’abaco e scomponi. Segui l’esempio. 0,78
288
u
d
c
0 , 7
8
0,23
u
d
c
........ , ........ ........
1,57
u
d
c
........ , ........ ........ Eserciziario
p. 63
I decimali
I millesimi Rappresenta un’unità e dividila in 1000 parti uguali. Ogni parte è 1 1 000
1 1 000
un millesimo.
: 1000
1u
u
1m × 1000
1m=0u0d0ce1m
,
d
c
m
m occupa il terzo posto a destra delle u Unità u 0
parte decimale d c m
0
,
0
1
STUDIO FACILE Trasforma le frazioni in numeri decimali. frazione decimale
scomposizione numero parte parte decimale decimale intera d m c
in cifre
in lettere
18 10 61 100 539 1 000
diciotto decimi
1
.......................
....
....
....
.......................
....
....
....
....
.... , ....
• 0 u e 371 m
u
d
c
0 , 3 7 1 Tutte le posizioni sono occupate. • 0 u e 25 m
.... , .... ....
.... , ....
Osserva la rappresentazione dei centesimi e dei millesimi sulla linea dei numeri.
u
d
c
0 , 0 2 5 Occupa il posto dei d con lo 0.
1. Scomponi in tabella e scrivi il numero decimale. Quando è necessario metti lo 0. u
0 0,001 0,002 0,003 0,004 0,005 0,006 0,007 0,008 0,009 0,01 0,011 0,012 Per trasformare un numero decimale in una frazione decimale, prima scrivi al numeratore il numero senza la virgola poi al denominatore scrivi 10 se nel numero c’è una cifra decimale, 100 se ci sono due cifre decimali e 1 000 se ci sono tre cifre decimali.
8,7 = Eserciziario
87 10 p. 63
u d c
8,4 1 =
841 100
m
ESERCIZI
0 0,01 0,02 0,03 0,04 0,05 0,06 0,07 0,08 0,09 0,1 0,11 0,12
u d
m
u d c m
364 0,3 6 4 =
1000
d c m
3 u e 77 m
.... , .... .... ....
3,077
0ue5c
.... , .... ....
..............
6de2m
.... , .... .... ....
..............
u
d c m
1ue3d
.... , ....
..............
0ue2m
.... , .... .... ....
..............
5ue5c
.... , .... .... ....
..............
289
LABORATORIO
I trucchi del mestiere Per confrontare e ordinare i numeri decimali e stabilire qual è il maggiore o il minore, puoi seguire alcune strategie.
onfronta la parte intera dei 1 C due numeri: è maggiore il numero che ha la parte intera maggiore.
u
2 S e le cifre delle parti intere sono uguali, confronta le cifre decimali partendo dai decimi.
u
d
d c m
u
1,05 ...... 0,28
4,37 ...... 4,7
1,56 ...... 1,58
d
6,002 ...... 6,006
0,12 ...... 0,09
6 , 3
22,33 ...... 22,3
0,074 ...... 0,07
5 > 4,3
4 , 3
6,3 < 6,5
6 , 5
d c m
3 , 0 9
2 , 0 0 5
3 , 0 8
2 , 0 0 8
3,09 > 3,08 er confrontare 4 P facilmente, pareggia le cifre decimali usando gli zeri.
9,63
9,70 > 9,63
2. Cerca e sottolinea le relazioni sbagliate. 1,08 > 1,8 • 3,24 < 3,27 • 12,6 = 1,26 • 0,745 < 0,747 • 1,005 = 1,05 • 4,38 > 4,07 • 0,75 = 0,750 • 8,167 > 8,177 • 3,82 < 3,9 3. Cerchia il numero maggiore di ogni riga. 0,005 • 0,01 • 0,001 • 0,05 • 0,003 • 0,03 • 2,79 • 2,82 • 2,09 • 2,4 • 2,71 • 12,66 • 11,534 • 18,23
2,005 < 2,008 9,7
1. Confronta e metti il segno > o <. 0,5 ...... 1,33
5
3 S e le cifre dei decimi sono uguali, passa a quelle dei centesimi, poi a quelle dei millesimi. u
ESERCIZI
5,6
5,631
5,600 < 5,631
4. Trascrivi sul quaderno in ordine decrescente. a. 8,8 • 8,6 • 9,3 • 10 • 10,2 • 9,6 • 8,9 b. 0,32 • 0,4 • 0,25 • 0,36 • 0,29 • 0,43
NELLA REALTÀ Incontriamo i numeri decimali più spesso di quanto crediamo. Osserva e completa.
La benzina costa ....... euro al litro.
Un libro costa .............. euro.
Ora registra sul quaderno almeno tre situazioni in cui incontri i numeri decimali. Competenze Applicare conoscenze disciplinari per operare nella realtà.
290
La moto ha percorso ............... chilometri.
I decimali
IMPARARE FACILE Frazioni decimali
denominatore
hanno
corrispondono a
Numeri decimali
10
100
1 000
hanno
decimi
centesimi
millesimi
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Colora la parte indicata dalla frazione decimale.
4 Scomponi in tabella ed esprimi il valore in u, d, c e m. Segui l’esempio. u 0,756 0
6 10
72 100
9 10
2 Trasforma sul quaderno le frazioni in numeri decimali e i numeri decimali in frazioni. 8 • 16 • 8 • 13 • 7 • 342 10 100 100 10 1 000 100 0 ,6 • 1 ,8 • 0 ,46 • 15 ,8 • 5 ,72 • 13 ,8
3 Cerchia il numero maggiore di ogni gruppo. a. 0,62 • 1,7 • 3,82 • 9,34 • 5,04 • 1,65 b. 7,17 • 7,2 • 7 • 7,09 • 7,8 • 7,75 c. 1,364 • 1,3 • 1,315 • 1,33 • 1,376 • 1,39
d c m 7 5 6
0 unità ............................. ............................. ............................. .............................
1,269
............................. ............................. .............................
5,8
............................. .............................
0,35
............................. ............................. .............................
La sfida
5 Trascrivi in ordine crescente. a. 3,3 • 4,2 • 3,8 • 4,5 • 4 • 4,9 • 5,1 • 5,6 3,3 • ........ • ........ • ........ • ........ • ........ • ........ • ........ b. 2,63 • 2,55 • 2,6 • 2,72 • 2,68 • 2,57 • 2,64 2,55 • ........ • ........ • ........ • ........ • ........ • ........ • .......
Autovalutazione Ti è stato utile leggere la mappa? No, perché preferisco le spiegazioni
Sì, perché le informazioni sono più facili da trovare Solo a volte, quando la mappa è semplice
Competenze L 'alunno riconosce e utilizza numeri interi, decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione.
291
MATEMATICA
Addizioni e sottrazioni con i decimali Le addizioni e le sottrazioni con i decimali si calcolano come quelle con i numeri interi. Fai attenzione a incolonnare le cifre rispettando il loro valore posizionale.
PROCEDURA DI CALCOLO IN COLONNA
2 843 ,737 + 39 ,1 + 754 ,09 =
• I ncolonna i numeri secondo il valore posizionale delle cifre (attenzione alla virgola). •N elle sottrazioni pareggia con gli zeri la parte decimale. • E segui il calcolo a partire da destra. •M etti nel risultato la virgola in colonna con le altre.
uk h da u
IN RIGA
d
2 8 4 3 , 7
9
3 6 3 6 , 9
2
d c m
+
...... .... ...... .... , .... .... .... +
+
...... .... ...... .... , .... .... .... +
=
...... .... ...... .... , .... .... .... =
7
...... .... ...... .... , .... .... .... PROVA
d c m
uk h da u
d c m
7 4 2 , 3 5 0 –
...... .... ...... .... , .... .... .... +
7 1 1 , 1 3 2 =
...... .... ...... .... , .... .... .... =
0 3 1 , 2 1 8
...... .... ...... .... , .... .... ....
CON GLI ALTRI Lavora con un compagno. Calcolate da soli sul quaderno le operazioni, poi controllate se il risultato è uguale. Se non lo è eseguite di nuovo l’operazione insieme. 8,64 + 21,7 = • Il risultato era uguale? • Se non era uguale è stato utile contare insieme?
Sì
No
Sì
No
• Avete scoperto l’errore?
Sì
No
Sì
No
74,13 – 23,12 =
• Il risultato era uguale? • Se non era uguale è stato utile contare insieme?
Sì
No
53,65 – 42,55 =
• Avete scoperto l’errore?
Sì
No
ESERCIZI
292
7
uk h da u
1 742 ,35 – 711 ,132 =
5,614 – 4,272 = 1,342 •D istingui la parte intera e quella decimale. • I nizia a calcolare da destra. • S ottrai m da m, c da c e d da d. • S e la cifra del sottraendo è maggiore di quella del minuendo, esegui il cambio. Inserisci sempre la virgola tra parte intera e parte decimale del risultato.
b. 4,8 – 3,1 = 1,5 – 0,3 = 6,67 – 2,62 = 1,35 – 0,27 = 0,278 – 0,26 =
3
7 5 4 , 0
2,5 + 6,735 = 9,235 1 •D istingui la parte intera e quella decimale. • I nizia a calcolare da destra. 1 • S omma m con m, c con c e d con d. • S e la somma è maggiore di 9 esegui il cambio.
a. 4,3 + 1,2 = 5,2 + 3,1 = 1,752 + 6,206 = 8,74 + 1,13 = 2,9 + 1,6 =
c m
3 9 , 1
uk h da u
1. Calcola in riga sul quaderno.
PROVA
2. Calcola in colonna con la prova. 0,19 + 2,83 + 8,47 = 56,8 + 0,4 + 62,8 =
4,9 – 1,76 =
Eserciziario
pp. 64, 65
I decimali
Moltiplicazioni per 10, 100 e 1 000 Quando moltiplichi un numero intero per 10, per 100 e per 1 000, ogni cifra cambia ordine e valore. Diventa 10, 100 o 1 000 volte maggiore del numero dato; lo stesso avviene con i numeri decimali. uk h da u
d
uk h da u
c
8 , 3 2 8 3 , 2 8,32 × 10 = 83,2 Ogni cifra del numero 8,32 ha aumentato il suo valore di 10 volte.
× 10
d
uk h da u
c
8 , 3 2 8 3 2 ,
0,5ℓ
× 100
8,32 × 100 = 832 Ogni cifra del numero 8,32 ha aumentato il suo valore di .......................... volte.
5ℓ d
c
8 , 3 2 8 3 2 0 ,
× 1 000
8,32 × 1 000 = 8 320 Ogni cifra del numero 8,32 ha aumentato il suo valore di ........................ volte.
STUDIO FACILE Segui le strategie per operare e completa. •S posta la virgola verso destra così aumenta il valore delle cifre. 13,215 × 10 = 132,15 2,984 × 100 = ...............,.......... 80,162 × 1 000 = .......................... un posto 2 posti 3 posti •S e le cifre non sono sufficienti, aggiungi uno o più zeri a destra. 28,17 × 1 000 = 28 170 5,2 × 1 000 = 5 200 36,4 × 100 = 3 640
Per moltiplicare un numero decimale per 10 - 100 - 1 000 basta spostare la virgola di uno, due, tre posti verso destra. Se le cifre non sono sufficienti aggiungi gli zeri necessari.
ESERCIZI 1. Calcola e completa. a. 3,1 × 10 = ............... 2,5 × 10 = ............... 10,63 × 100 = ............... 206,89 × 100 = ............... 20,649 × 1000 = ............... 3,8 × ............... = 38 0,09 × ............... = 90 12,1 × ............... = 121 0,761 × ............... = 76,1 Eserciziario
p. 66
2. Calcola a mente e rispondi. b. 0,1 × 100 = ............... 0,8 × 1 000 = ............... 0,75 × 10 = ............... 0,6 × 100 = ............... 0,04 × 100 = ............... ............... × 10 = 5 ............... × 100 = 6,8 ............... × 10 = 4,9 ............... × 100 = 12,6
a. Una matita costa € 1,20. Quanto costano 100 matite? 100 matite costano € .......... b. Un succo costa € 0,65 quanto costano 10 succhi? ........................................................................................................................... c. Se una fotocopia costa € 0,04. Quanto costano 1 000 fotocopie? ................................................................................................... d. Una pasta costa € 0,80. Quanto costano 10 paste? ............................................................................................................................
293
MATEMATICA
Moltiplicazioni con i numeri decimali Le moltiplicazioni con i numeri decimali si calcolano come le moltiplicazioni con i numeri interi. Per stabilire quanti sono i decimali nel prodotto, fai attenzione alla parte decimale di ogni fattore.
PROCEDURA DI CALCOLO IN COLONNA
2,97 × 32 =
Con un solo fattore decimale
2, 9 7 ×
• Per calcolare in colonna scrivi i fattori senza tener conto della virgola e del loro valore posizionale. • Calcola. • Nel prodotto finale inserisci la virgola, partendo da destra, dopo tante cifre quante sono le cifre decimali dei fattori (in questo caso 2).
3 2 = 5 9 4 8 9 1
9 5, 0 4
2,45 × 2,3 =
Con entrambi i fattori decimali
• Metti in colonna i fattori senza tener conto della virgola e del loro valore posizionale. • Calcola. • Nel prodotto finale inserisci la virgola, partendo da destra dopo tante cifre quante sono le cifre decimali dei fattori (in questo caso 2 + 1 = 3).
2, 4 5 × 2, 3 = 7 3 5 4 9 0 5, 6 3 5 IN RIGA
Esegui le moltiplicazioni con le stesse regole del calcolo in colonna.
5,32 × 4 = .........8 5,32 × 4 = ......28 5,32 × 4 = 21,28
•P osiziona la virgola nel prodotto finale dopo due cifre decimali, quante quelle dei fattori.
ESERCIZI 1. Calcola in colonna. Fai attenzione alle cifre decimali. 9 , 2 × 1 3 =
294
4 2 × 3 , 6 =
.................. ..................
.................. ..................
..................
..................
4 , 1 3 × 8 , 5 =
......................... ......................... .........................
2. Calcola in colonna sul quaderno. 2,1 × 33 = 4,2 × 21 = 5,7 × 14 = 3,4 × 82 = 4,53 × 32 = 8,62 × 79 = 8,03 × 65 =
7,6 × 0,4 = 4,7 × 0,3 = 2,6 × 0,8 = 1,7 × 0,9 = 10,9 × 5,13 = 3,73 × 4,3 = 51,4 × 1,82 =
3. Risolvi sul quaderno. Ogni tappa del giro in bicicletta è lunga 12,5 km. Se le tappe sono 8, quanti chilometri si faranno in tutto? L’intero giro viene percorso in 2 giorni. Quanti chilometri sono al giorno? Eserciziario
p. 66
I decimali
Divisioni per 10, 100 e 1 000 Se dividi un numero decimale per 10, per 100 e per 1 000, ogni cifra cambia ordine e valore e diventa 10, 100 o 1 000 volte minore del numero dato. h da u
d
c
h da u
m
1 8 , 4 1 , 8 4
d
c
4 3 , 5 0 , 4 3 5
: 10
18,4 : 10 = 1,84
h da u
m
Ogni cifra del numero 43,5 ha diminuito il suo valore di .................. volte.
c
m
2 3 , 0 , 0 2 3
: 100
43,5 : 100 = 0,435
Ogni cifra del numero 18,4 ha diminuito il suo valore di 10 volte.
d
: 1 000
23 : 1 000 = 0,023 Ogni cifra del numero 23 ha diminuito il suo valore di ................... volte.
STUDIO FACILE Per dividere un numero decimale per 10 - 100 1 000 basta spostare la virgola di uno, due, tre posti verso sinistra. Se le cifre non sono sufficienti, aggiungi gli zeri.
Segui le strategie per operare e completa. •S posta la virgola verso sinistra, così diminuisce il valore delle cifre. 207 : 100 = ..............,.......... 3 946 : 1 000 = ............................ 185 : 10 = 18,5 1 posto 2 posti 3 posti •A ggiungi uno o più zeri a sinistra se le cifre non sono sufficienti. 7 : 100 = 0,07 12 : 100 = 0,12 46 : 1 000 = 0,046 4 : 10 = 0,4
ESERCIZI 1. Calcola e completa. a. 12 : 10 = ........ 46 : 10 = ........ 69 : 100 = ........ 721 : 1 000 = ........
b. 0,18 : 10 = ........ 31,5 : 100 = ........ 206,1 : 100 = ........ 4 924 : 1 000 = ........
2. Vero o falso? Segna con una X. V
F
215 : 10 = 2 150
V
F
210,4 : 100 = 20,14
V
F
13 421 : 1 000 = 13,421
V
F
620 : 100 = 62
V
F
451 : 1 000 = 0,451
V
F
3. Dividi per 10 fino a 0,032. 32 000 • ........... • ........... • ........... • ........... • ........... • 0,032 p. 67
d. ........ : 10 = 9,1 ........ : 100 = 1,68 ........ : 1 000 = 0,016 ........ : 100 = 2,41
4. Calcola a mente e rispondi.
30 : 100 = 0,3
Eserciziario
c. 19 : ........ = 0,19 53,1 : ........ = 0,531 2 : ........ = 0,002 4,91 : ........ = 0,491
a. 100 scatole contengono 50 kg di cioccolatini. Quanti ne contiene una scatola? Una scatola ne contiene ........... kg. b. 10 DVD costano € 79,80, quanto costa un DVD? .............................................................................................................................. c. 1 000 buste costano € 7,00. Quanto costa una busta? .............................................................................................................................. d. Una collana di 10 fumetti costa € 58,00. Quanto costa un fumetto? .................................................................
295
MATEMATICA
Divisioni con i numeri decimali Nelle divisioni i decimali possono essere al dividendo, al divisore o in entrambi. Osserva i vari casi e segui la procedura indicata.
PROCEDURA DI CALCOLO 1° CASO Con decimali al dividendo 74,6 : 23 = 3,2 r 10 decimi
2° CASO
7 4,6 2 3 – 6 9 3, 2 0 5 6 4 6 1 0
• Calcola la divisione normalmente con il procedimento che conosci. • Prima di iniziare a dividere la parte decimale, metti la virgola al quoziente.
Con decimali al divisore 64 : 4,7 = 13 r 2,9 × 10 × 10
640 : 47 = 13 r 29
: 10
2,9 8
: 0,25 = 32 e r 0
× 100 × 100
800 :
25 = 32 e r 0
0 4 7 1 3 0 1 9
6 – 4 1 – 1 0
4 7 7 4 2
8 – 7 0 –
0 0 2 5 5 3 2 5 0 5 0 0
• Applica la proprietà invariantiva e rendi intero il divisore. Moltiplica entrambi i termini della divisione per 10, 100 o 1 000. • Calcola la divisione con il procedimento che conosci. • Il resto ottenuto (se diverso da 0) risulta moltiplicato per 10, 100, 1 000. Per ottenere il resto “corretto” bisogna dividere il valore ottenuto per 10, 100, 1 000.
ESERCIZI 1. Calcola in colonna. Fai attenzione alle cifre decimali. 6 8,2 1 5
7 6,8 4 1
1 5 9,3 7 2
2 2 8 8, 6
8 5 3, 4
2. Esegui in colonna sul quaderno. a. Con il dividendo decimale. 59,7 : 35 = 81,4 : 69 = 86,9 : 75 =
296
34,8 : 12 = 29,2 : 23 = 84,18 : 26 =
b. Con il divisore decimale. 69 : 4,6 = 57 : 5,3 = 76 : 7,4 =
14 : 5,6 = 138 : 4,6 = 265 : 5,6 = Eserciziario
p. 67
I decimali PROCEDURA DI CALCOLO 3° CASO Con decimali al dividendo e al divisore 10,9 : 1,2 = 9 r 0,1 × 10
1 0 9 1 2 – 1 0 8 9 0 1
× 10
109 : 12 = 9 r 1 decimo
0,1 3, 8 5 0 5
9 – 6 × 10 × 10 2 93,5 : 68 = 1,3 r 51 decimi (5,1) – 2 9,35 : 6,8 = 1,3 r 0,51
5 6 8 1,3 5 4 1
4° CASO
•M oltiplica i termini della divisione per rendere intero il divisore; in questo caso ottieni numeri interi perché dividendo e divisore hanno un numero di decimali uguale. •C alcola la divisione con il procedimento che conosci. •M oltiplica i termini della divisione per rendere intero il divisore; in questo caso non ottieni numeri interi perché dividendo e divisore hanno un numero di decimali diverso. •C alcola la divisione con il procedimento che conosci. •P rima di iniziare a dividere la parte decimale, metti la virgola al quoziente. • I n entrambi i casi fai attenzione al calcolo finale del resto, che va diviso per 10, 100, 1 000.
Con dividendo minore del divisore.
13, 2 : 24 = 0 ,5 r 12 decimi (1,2) 13 < 24
1 – 0 1 – 1
3, 0 3 2 1
2 2 4 0,5 2 0 2
Se la parte intera del dividendo è minore del divisore metti al quoziente 0 seguito dalla virgola e prosegui la divisione.
ESERCIZI 1. Calcola in colonna sul quaderno. Fai attenzione alle cifre decimali. a. 12,5 : 6, 7 = 76,4 : 1,3 = 3,11 : 0,39 = 832 : 6,4 = 651 : 4,6 = 168,19 : 3,8 =
b. 74,6 : 32 = 151,2 : 23 = 647 : 2,3 = 246,7 : 63 = 39,61 : 13 = 84,79 : 0,39 =
c. 784 : 4,2 = 467, 5 : 0,38 = 12,16 : 1,7 = 27,04 : 2,4 = 183 : 3,9 = 312,9 : 0,45 =
2. Calcola in colonna sul quaderno con la prova. a. 48,2 : 5,3 = 6,62 : 4,7 = 58,2 : 2,7 = Eserciziario
p. 67
b. 8,43 : 2,3 = 28,6 : 2,6 = 79,1 : 9,6 =
c. 17,42 : 5,2 = 623,8 : 2,4 = 649,5 : 1,9 =
3. Calcola in colonna sul quaderno con la prova. a. 3,12 : 4 = b. 5,4 : 8 = 20,1 : 42 = 2,1 : 6,3 = 37,8 : 51 = 5,9 : 7,2 = 47,6 : 62 = 1,2 : 3,5 = 15,3 : 46 = 3,7 : 8,1 = 4. Risolvi sul quaderno. Una confezione di 12 merendine costa 7,80 euro. Quanto costa una merendina? E 10?
297
IMPARARE FACILE addizioni e sottrazioni
Operazioni con numeri decimali
divisioni
possono avere
termini incolonnati
si eseguono
moltiplicazioni
fattori non incolonnati
si eseguono
decimali al dividendo
si eseguono
decimali al divisore
si eseguono
decimali al dividendo e al divisore
si eseguono
dividendo minore del divisore
si eseguono
nel prodotto tanti decimali quanti quelli dei fattori virgola prima del calcolo dei decimali divisore reso intero: applica la proprietà invariantiva 0 al quoziente seguito dalla virgola
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Calcola e completa le tabelle. × 10
× 100
× 1 000
: 10
3,7
29
163
1 378
8,97
13,1
6,241
26,8
: 100
: 1 000
2 Moltiplicazione o divisione? Completa le operazioni in modo corretto. a. 104 : 10 = 10,4 b. 0,4 .......... = 40 c. 717 .......... = 0,717 d. 9,6 .......... = 96 5,39 × 10 = 53,9 62,7 .......... = 0,627 32 .......... = 32 000 92 .......... = 0,92 0,68 .......... = 6,8 7,3 .......... = 73 6 328 .......... = 6,328 0,51 .......... = 510 772 .......... = 7,72 8,01 .......... = 801 949 .......... = 0,949 70,3 .......... = 7,03 3 Calcola in colonna con la prova sul quaderno. a. 1 012,3 + 7,5 = 32,09 + 75,4 = 146,03 + 5,96 = 42,2 + 31,6 = 298
b. 348,2 + 409,6 = 231,907 + 6,93 = 0,961 + 7,413 = 567,87 + 4,3 =
c. 3,12 + 4,27 + 2,5 = d. 82,5 + 10,36 + 137 = 70,48 + 30,5 + 17,52 = 291 + 403,42 + 28,65 = 0,223 + 1 042 + 74,85 = 49,7 + 12,48 + 3,21 = 711,4 + 6,95 + 1,07 = 0,53 + 321,6 + 19 =
Autovalutazione La mappa ti ha aiutato a ricordare le procedure di calcolo?
Sì
No
I decimali 4 Calcola in colonna con la prova sul quaderno. a. 197,26 – 74,13 = b. 172,19 – 102,07 = c. 100,7 – 62,69 = 354,391 – 132,12 = 68,563 – 7,18 = 293,2 – 272,4 =
d. 7 – 3,761 = 19 – 11,864 =
5 Completa le operazioni in modo da rendere vero il risultato. h da u
d c m
h da u
d c m
h da u
d c m
+
1 0 6 , 2 8 3 +
2 ...... , ...... 3 8 +
3 ...... , 0 9 ...... =
1 ...... 2 , .................. =
3 ...... 4 , 1 8 ...... =
4 5 , 4 7 6
2 3 9 , 0 9 6
4 3 5 , 7 ...... 9
1 2 , 3 8
h da u
d c m
–
5 9 1 , 7 3
...... ...... , .................. = 5 6 0 , 3 0 3
6 Applica la proprietà invariantiva, poi calcola in colonna. Verifica con la prova sul quaderno. 3,58 : 2,1 = ...... r ...... ×
......
× 10
35,8 : 21 = ...... r ......
3 – ...... ...... – ...... ......
5,8 2 1 ...... ......, ...... ...... ...... ...... ...... ...... ......
0,685 : 0,48 = ...... r ...... ×
..............
7 Calcola in colonna con la prova sul quaderno. a. 21,6 × 13 = b. 0,65 × 3,8 = c. 257,4 : 53 = 3,02 × 14 = 29,4 × 0,73 = 47,56 : 23 = 82 × 4,46 = 20,8 × 11,5 = 284 : 3,2 = 82 × 7,315 = 71,1 : 31 = 63 : 2,2 = 18,2 × 2,3 = 23,42 : 18 = 342 : 4,7 = La sfida
8 Risolvi sul quaderno. a. Un cantiniere imbottiglia 48 litri di vino in bottiglie che contengono 0,75 litri ciascuna. Se ogni bottiglia viene venduta a € 2,80, quanto ricava in tutto? b. Un sacchetto di caramelle costa € 1,75 e uno di cioccolatini costa € 2,80. Se pago con una banconota da 5 euro, quanto ricevo di resto?
Eserciziario
......
× 100
: ............ = ...... r ......
...... – ...... ...... – ...... ......
...... ,...... ...... ...... ...... ......, ...... ...... ...... ...... ...... ...... ......
d. 21 : 0,16 = 16,9 : 6,7 = 9,5 : 0,53 = 79,51 : 9,4 = 6,32 : 1,1 =
INVALSI 9 L’uguaglianza: 4,3 × 10 = 4 300 : 1 000 È falsa perché: A. le cifre 4 e 3 sono in tutte e due le operazioni B. sia 4 sia 3 sono mille volte più grandi C. il risultato della divisione non è uguale a quello della moltiplicazione D. sono due operazioni diverse
pp. 68, 69
Competenze L ’alunno calcola e si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con numeri interi e decimali; sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.
299
LA MISURA Misurare è un atto che l’uomo compie in modo spontaneo. Ad esempio, misuri quando cerchi di stabilire quanti passi è largo il campo da gioco; quando prepari la valigia e ne valuti il peso alzandola da terra oppure quando, dopo un lungo percorso, pensi di aver camminato per diverse ore. Nessuno però ti assicura che il tuo passo abbia la stessa lunghezza di quello di un tuo compagno o che la valigia che per te è pesante lo sia anche per un adulto. Perciò, per ottenere misure uguali, gran parte dei Paesi del mondo ha adottato il Sistema Internazionale di misura che comprende unità di misura uguali per tutti.
CHE COSA... SO • Quanto è lungo un metro? • Che cosa si misura con la capacità? • La differenza tra un grammo e un chilogrammo? • Riesco a leggere l’orologio? • So trovare il valore su una moneta o una banconota in euro?
CHE COSA... IPOTIZZO • Che cos’è una grandezza? • Quali sono le misure convenzionali del Sistema Internazionale? • Un decilitro è un multiplo o un sottomultiplo del litro? • 300 hg equivalgono a 3 g? • Se 60 minuti valgono un’ora, quanto valgono 2 ore e mezza?
VERIFICHERAI LE TUE IPOTESI STUDIANDO... L e grandezze e il Sistema Internazionale di misura. Le misure di lunghezza, capacità e peso o massa, i loro multipli e sottomultipli. L’equivalenza tra misure. Le misure di valore: monete e banconote dell’euro. Le misure del tempo.
300
La misura
Il Sistema Internazionale di misura STORIA
SPECIALE
Il Sistema Internazionale di misura ha alcune regole da rispettare: • le unità di misura si scrivono: - per esteso e con la lettera minuscola se questa non è seguita da un numero; - in simbolo (marca) se indicano una misura; • i simboli si scrivono: - con l’iniziale minuscola: g è il simbolo di grammo; - s enza punto finale perché non sono abbreviazioni: s è il simbolo di secondo, s. o sec. sono sbagliati; -d opo il numero che indica la quantità: ad esempio 5 kg; - solo quando indicano misure di valore, come l’euro, devono essere posizionati davanti al numero: ad esempio € 9.
Il Sistema Internazionale di misura che utilizziamo oggi è nato poco più di due secoli fa; prima ogni popolo adottava misure proprie derivate dalla tradizione. Alla fine del XVIII secolo l’espansione dei commerci creò la necessità di utilizzare un sistema di misura uguale e riconosciuto da tutti, cioè convenzionale. Un gruppo di studiosi e di scienziati stabilì l’unità di misura di ogni grandezza considerata e ne fece costruire un modello. Chilogrammo
Metro
SISTEMA INTERNAZIONALE DI MISURA
LUNGHEZZA
PESO
CAPACITÀ
TEMPO
SUPERFICIE
VOLUME
metro (m)
chilogrammo (kg)
litro (ℓ)
secondo (s)
metro quadrato (m2)
metro cubo (m3)
NELLA REALTÀ Tagliolini al salmone Ingredienti per 8 persone: 500 g di tagliolini 400 g di salmone affumicato 250 mℓ panna liquida 100 g parmigiano 1 cipolla olio, sale
Per cucinare i tagliolini al salmone, devi prima preparare tutti gli ingredienti nella quantità indicata dalla ricetta. Tieni conto delle quantità richieste e cerchia solo le confezioni necessarie.
Competenze Applicare conoscenze disciplinari per operare nella realtà.
301
MATEMATICA
Misurare Di solito descriviamo gli oggetti attraverso le loro caratteristiche, ad esempio se Giulia parla della sua bici può indicarne: • il colore: è rossa; • la marca: Superbike; • i materiali di cui è fatta: metallo e plastica; • le situazioni che le ricorda: quando l’ha ricevuta in regalo; • il peso: 10 kg. Anche la matematica studia le qualità degli oggetti, ma si occupa solo delle caratteristiche misurabili, ovvero delle grandezze. In questo caso solo il peso è misurabile, perciò è una grandezza come la lunghezza, la capacità, la superficie, un intervallo di tempo, il valore monetario... Misurare una grandezza vuol dire confrontarla con una grandezza campione dello stesso tipo, cioè l’unità di misura, e contare quante volte l’unità di misura è contenuta nella grandezza considerata. Il metro, il chilogrammo, il litro e il secondo sono unità di misura del Sistema Internazionale di misura (S.I.) utilizzato dalla maggior parte delle nazioni del mondo.
ESERCIZI 1. Colora solo i cartelli delle grandezze. bellezza di un quadro
larghezza del banco
profumo di un fiore
costo di un libro
peso dello zaino
quantità di acqua
profondità di un lago
durata di una partita
2. Scrivi per ogni strumento di misura la lettera che corrisponde alla grandezza corretta. a.
tempo
c. capacità e.
302
b.
valore
d.
peso
lunghezza
La misura
Grandezze e unità di misura Per misurare i vari tipi di grandezza occorre scegliere l’unità di misura adatta. Ogni unità di misura ha diversi multipli e sottomultipli, cioè misure 10, 100, 1 000, ... volte maggiori e sottomultipli, cioè misure 10, 100, 1 000, ... volte minori. Per formare i nomi di multipli e sottomultipli devi usare alcuni prefissi, ognuno con il suo significato. Prefisso
chilo-
etto-
deca-
m (metro)
deci-
centi-
milli-
Simbolo
k
h
da
ℓ (litro)
d
c
m
1000
100
10
g (grammo)
1 10
1 100
1 1 000
Valore
Il simbolo che indica l’unità di misura si chiama marca. La marca indica sempre la cifra delle unità.
La marca, riferita a un numero intero, corrisponde all’ultima cifra a destra:
2 61
m la marca è m, la cifra che corrisponde alla marca è 1.
In un numero decimale corrisponde alla cifra prima della virgola:
46,7
ℓ la marca è ℓ, la cifra che corrisponde alla marca è 6.
ESERCIZI
CON GLI ALTRI Lavora in coppia con un tuo amico ed esegui l’esercizio. Correggi le affermazioni sbagliate e trascrivile in modo corretto. Luca ha comprato .............................................. .............................................. 6 m d’acqua. Lucia pesa 33 ℓ.
1. Indica con una X l‘unità di misura adatta. Lunghezza di un nastro
m
ℓ
kg
Peso di un pacco
m
ℓ
kg
Contenuto di una tazza di latte
m
ℓ
kg
2. Cerchia la cifra corrispondente alla marca. a. 14 m • 602 m • 31,5 m • 24,8 m • 511 m • 3,62 m • 76,4 m • 806 m • 7,268 m b. 0,71 ℓ • 82 ℓ • 931 ℓ • 1,024 ℓ • 1,75 ℓ • 0,863 ℓ • 97,4 ℓ • 4,48 ℓ • 269 ℓ c. 47,9 kg • 537 kg • 62,6 kg • 70,15 kg • 89 kg • 983 kg • 0,729 kg • 1,64 kg • 25,3 kg
Sul tavolo c’è 1 m di pane. La bottiglia contiene 0,75 m d’olio. Il corridoio è lungo 10 kg.
.............................................. .............................................. .............................................. .............................................. .............................................. .............................................. .............................................. ..............................................
Autovalutazione Avete portato a termine il lavoro nel tempo previsto? Sì No Perché? ...................................................... ...................................................................... 303
MATEMATICA
Le misure di lunghezza Con le misure di lunghezza puoi misurare le grandezze lineari, ad esempio: • la lunghezza di una strada; • l’altezza di un palazzo; • la larghezza di un tavolo; • la profondità del mare. L’unità di misura fondamentale è il metro (m). multipli
unità
sottomultipli
chilometro
ettometro
decametro
metro
decimetro
centimetro
millimetro
km
hm
dam
m
dm
cm
mm
1 000 m
100 m
10 m
1m
0,1 m
0 ,01 m
0,001 m
A che cosa servono i multipli e i sottomultipli? Rispondi. È pratico misurare l’altezza di un grattacielo in millimetri?
Sì
No
E lo spessore di un righello in chilometri?
Sì
No
STUDIO FACILE
Questo perché avremmo dei numeri con moltissime cifre, difficili da leggere. Quindi, in base alla grandezza dell’oggetto da misurare, bisogna scegliere l’unità più adatta.
ESERCIZI
Calcola e scopri la regola.
1 dm = 1 di m = 0,1 m 10 1 m = 1 dm × 10 = 10 dm 1 cm = 1 di m = 0,01 m 100 1 m = 1 cm × 100 = ....... cm 1 1 mm = di m = 0,...... 1 m 1 000 1 m = 1 mm × 1 000 = ......... mm 1 dam = 1 m × 10 = 10 m 1 m = 1 di dam = 0,1 dam 10 1 hm = 1 m × 100 = ................. m 1 m = 1 di hm = 0,.......... hm 100 1 km = ......... m × ......... = ......... m 1 1m= di km = 0,......... km 1 000 304
1. Cerchia la cifra corrispondente alla marca e scomponi. km
hm
34 m 235 dam 7,9 cm
........
........
dam
m
3
4
dm
cm
mm
7
........
5
24 hm 0,263 km 42 788 mm 2. Esprimi la relazione come nell’esempio. 2 dm = 2 di m = 0,...... m 2 m = 2 dm × 10 = ...... dm ..... 8 dam = 8 m × 10 = ...... m 8 m = 8 di dam = 0,...... dam ..... 4 mm = 4 di m = 0,........... m 4 m = ...... mm × 1 000 = .......... mm .......... Eserciziario
p. 70
LABORATORIO
I trucchi del mestiere Conoscere i sottomultipli del metro Costruisci un metro pieghevole di cartoncino. Poi completa. • Apri il metro, osservalo con attenzione.
Il metro è diviso in .............. parti uguali. Ogni parte è un ................................... . • Osserva un decimetro.
ESERCIZI 1. Misura alcuni oggetti con il metro di cartoncino. Registra la misura e confronta scrivendo >, < o = . • Larghezza del tuo banco = ............... cm è ................... di un 1 m • Lunghezza della matita = .................. cm è ................... di un 1 dm • Spessore del temperino = ................. cm è ................... di un 1 cm
Anch’esso è diviso in .............. parti uguali, ognuna è un .................................... . • Osserva un centimetro.
Ogni centimetro è diviso in ............. parti ............... , ognuna è un .................... .
2. Qual è l’unità di misura più utile? Scrivi la lettera giusta. a. decimetro
b. metro
c.
d. millimetro
centimetro
Conoscere i multipli del metro Osserva, leggi e completa.
L’unità di misura più utile per misurare la lunghezza della pista è l’ .......................................... anche se spesso si indica con il ...................................... . Perché il decimetro non è molto adatto? ................................................................. .............................................................................................................................................................. Qual è l’unità di misura più utile per misurare la distanza tra Milano e Torino? ........................................................................................... ...........................................................................................
305
MATEMATICA
Da una misura all’altra Leggi il testo del problema e completa. Marco e Luigi tornano a casa in bicicletta. Marco pedala per 6,25 hm, Luigi per 850 m. Chi effettua il percorso più lungo? Per confrontare i due percorsi è necessario che siano espressi con la stessa unità di misura. Trasformiamo la misura espressa in ettometri in una misura ad essa equivalente espressa in metri, facciamo cioè un’equivalenza. hm
dam
m
6,
2
5
6 hm 2 dam
x 100
6 ,25 hm = 625 m
5m
• Ora puoi confrontare i percorsi con i simboli >, <, = 625 m ...................... 850 m Risposta
Per passare da una unità di misura più grande a una più piccola moltiplica per 10, 100, 1000. Per passare da una unità di misura più piccola a una più grande dividi per 10, 100, 1000.
........................................... effettua il percorso più lungo. 1. scegliere l’unità di misura più adatta alla situazione; 2. fare l’equivalenza; 3. sommare o sottrarre le misure ottenute.
Per un problema in cui è necessario sommare o sottrarre tra loro misure espresse con unità diverse occorre:
ESERCIZI 1. Scomponi in tabella ed esegui le equivalenze. km
3m
hm dam
m
3
dm
cm mm
= 30 dm
5 mm
= ........ cm
9 dm
= ........ m
26 cm
= ........ dm
7,1 dam
= ........ hm
2,3 km
= ........ hm
2,8 dm
= ........ m
0,63 m
= ........ mm
1,92 hm
= ........ dm
306
2. Esegui le equivalenze. Poi ordina le misure ottenute in ordine crescente. 18 dm = 1,8 m
.........................
0,32 dam = ................. m
.........................
0,006 km = ................. m
.........................
140 cm = ................. m
.........................
4 900 mm = ................. m
.........................
0,026 hm = ................. m
......................... Eserciziario
p. 70
La misura
Le misure di peso Con le misure di peso (o massa) si misura tutto ciò che ha un peso, ad esempio un materiale, un oggetto o una persona. L’unità di misura fondamentale è il chilogrammo (kg). Il Sistema Internazionale non ha simboli che indicano 10 kg e 100 kg. Il megagrammo è l’unico multiplo del chilogrammo. Ecco la tabella delle misure di peso o massa. multipli
unità
sottomultipli
megagrammo
–
–
chilogrammo
ettogrammo
decagrammo
grammo
Mg
–
–
kg
hg
dag
g
1000 kg
100 kg
10 kg
1 kg
0 ,1 kg
0,01 kg
0,001 kg
Per pesare oggetti con una massa molto piccola si considerano il grammo e i suoi sottomultipli, come unità di misura. unità
La massa è la quantità di materia di cui è fatto un corpo. È quindi la massa la grandezza che si misura. Solitamente si usa il termine peso, che invece corrisponde alla forza con cui un corpo è attratto dalla Terra.
sottomultipli
grammo
decigrammo
centigrammo
milligrammo
g
dg
cg
mg
1g
0 ,1 g
0 ,01 g
0 ,001 g
ESERCIZI 1. Indica con una X il peso che ritieni corretto. Peso di una bustina di tè: 3 g 3 hg Peso di una mela: 25 g 25 dag Peso di un’automobile: 1 kg 1 Mg Peso di un quaderno: 17 dag 17 dg Peso di una penna: 7 mg 7g
3. Scrivi i numeri in tabella e scomponi. 32,8 hg
kg
hg
dag
3
2
8
g
3 kg 2 hg e 8 dag
0,5 dag 613 g 22,6 hg 3,06 kg
2. Esegui le equivalenze.
653 dag
a. 9 dg = .............. cg
b. 85 kg = .............. hg
0,2 dag = .............. dg
0,7 g = .............. dag
4. > , < o = ? Metti il segno corretto. A volte occorre eseguire un’equivalenza.
2,6 Mg = .............. kg
6,09 dg = .............. mg
3 dg < 3 dag
6 cg ...... 6 mg
5 hg ...... 500 g
4,72 hg = .............. dag
422 cg = .............. g
7 Mg ...... 7 mg
8 dag ...... 80 g
2 kg ...... 2 hg
Eserciziario
p. 71
307
MATEMATICA
Peso lordo, peso netto e tara NELLA REALTÀ Tutto ciò che compriamo è confezionato in contenitori, sacchetti, scatole, lattine... Anche il pane fresco viene messo in un sacchetto che ne facilita il trasporto. Ecco un esempio di che cosa possiamo trovare nel nostro carrello della spesa. Per ogni oggetto acquistato indica il contenuto e il contenitore. Competenze Applicare conoscenze disciplinari per operare nella realtà.
Il peso della merce insieme al contenitore si chiama peso lordo.
Il peso della sola merce si chiama peso netto.
peso netto
peso lordo
tara
tara
Il peso del contenitore vuoto si chiama tara.
peso lordo
peso netto
+
–
–
peso lordo
peso netto
tara
STUDIO FACILE Strategie per operare
ESERCIZI
Per applicare correttamente le formule scritte nei diagrammi, devi scoprire che cosa ti chiede la domanda di un problema, cioè l’incognita (?).
1. Risolvi i problemi sul quaderno.
Una scatola piena di caramelle pesa 14 hg. Se le caramelle da sole pesano 11 hg, quanto pesa la scatola? Incognita (?):................................................................................ Formula:........................................................................................ Operazione:.................................................................................. Risposta:........................................................................................ La mamma mette 200 g di caffè in un vasetto di vetro che pesa 27 g. Quanto pesa ora il vasetto? Incognita (?):................................................................................ Formula:........................................................................................ Operazione:.................................................................................. Risposta:........................................................................................ 308
a. Il peso lordo di una cassetta di pere è 22,5 kg. Se il peso netto è di 22 kg, quanto pesa la cassetta? b. Un baule pieno di biancheria pesa 12,3 kg. Il baule vuoto peso 59 hg. Qual è il peso netto in chilogrammi? c. In un sacco di tela sono stati versati 45 kg di zucchero. Ora che è pieno, il sacco pesa 45,6 kg. Quanto pesava il sacco vuoto? d. Una scatoletta di acciughe pesa, vuota, 5 g. Il peso netto delle acciughe è di 1,50 hg. Qual è il peso della scatola piena? Eserciziario
p. 77
La misura
Le misure di capacità
La capacità di un recipiente è la quantità di liquido che esso può contenere.
Per misurare i liquidi si usano le misure di capacità. L’unità di misura fondamentale è il litro (ℓ). Ecco la tabella delle misure di capacità. multipli
unità
sottomultipli
ettolitro
decalitro
litro
decilitro
centilitro
millilitro
hℓ
daℓ
ℓ
dℓ
cℓ
mℓ
100 ℓ
10 ℓ
1ℓ
0 ,1 ℓ
0,01 ℓ
0 ,001 ℓ
Anche per le misure di capacità è necessario scegliere, fra i multipli e i sottomultipli, la misura più adatta al liquido da misurare.
ESERCIZI 1. Indica con una X la capacità di ogni contenitore.
3. Esegui le equivalenze.
1 daℓ 10 ℓ 100 cℓ
1 hℓ 1 daℓ 1ℓ
1 dℓ 1 cℓ 0,001 ℓ
1 daℓ 1ℓ 1 dℓ
10 mℓ 1 dℓ 10 cℓ
0,1 ℓ 10 dℓ 1 cℓ
2. Indica quanto manca per arrivare al litro e spiega perché. Poi prosegui. 3 dℓ + 7 dℓ = 1 ℓ 6 dℓ + ............... = 1 ℓ 82 cℓ + ............... = 1 ℓ 360 mℓ + ........... = 1 ℓ Eserciziario
p. 72
perché 1 ℓ = ............... dℓ perché 1 ℓ = ............... dℓ perché ℓ = ............... cℓ perché 1 ℓ = ............... mℓ
10 dℓ – 3 dℓ = 7 dℓ ............. dℓ – 6 dℓ = ............... dℓ ............. cℓ – 82 cℓ = ............... cℓ ............. mℓ – 360 mℓ = .......... mℓ
61 ℓ = ............... dℓ 72 mℓ = ............... cℓ 8,3 hℓ = ............... ℓ 9,4 daℓ = ............... hℓ 0,5 dℓ = ............... mℓ 1,6 daℓ = ............... ℓ 1,27 hℓ = ............... daℓ 49 cℓ = ............... mℓ 71 dℓ = ............... ℓ 9 315 mℓ = .............. ℓ 14 daℓ = .............. hℓ
4. Componi le misure. Attenzione alle equivalenze. 3 ℓ e 4 dℓ = .......... ℓ 5 hℓ 6 daℓ e 2 ℓ = .......... daℓ 7 daℓ 3 ℓ e 2 dℓ = ............ dℓ 4 ℓ e 3 dℓ = ............... cℓ 6 daℓ e 3ℓ = ............... hℓ 1 ℓ 0 dℓ 8 cℓ e 1 mℓ = ......... dℓ 7 hℓ 9 daℓ e 3ℓ = ......... daℓ
309
MATEMATICA
Problemi con le equivalenze Per risolvere i problemi è necessario che i dati siano espressi con la stessa unità di misura. Quando non lo sono, si devono eseguire una o più equivalenze. Leggi i problemi con i dati espressi con la stessa unità di misura. Poi risolvi. La pista intorno al campo è lunga 1,2 km. Quanto sono lunghi 4 giri?
Il peso del filone di pane prima di pranzo era di 600 g, ora è 350 g. Quanto ne è stato mangiato?
DATI .............. km = ...................................................................................... ....................... = ...................................................................................... ? ...............................................................................................................
DATI .............. g = .......................................................................................... .............. g = .......................................................................................... ? ...............................................................................................................
RISOLUZIONE 1,2 .............. 4 = .............. campo in chilometri
RISOLUZIONE 600 .............. 350 = .............. in grammi
lunghezza di .............. giri di
Risposta: ...........................................................................................
peso del pane mangiato
Risposta: ...........................................................................................
Leggi i problemi con dati espressi con unità di misura diverse. Poi risolvi. Lucia compra una bibita in lattina da 33 cℓ e una bottiglia d’acqua da 75 cℓ. Quanti litri in tutto?
DATI .................... cℓ = ............................................................................................. .................... cℓ = ............................................................................................. ? = litri di bevande ................................................................................ RISOLUZIONE N. 1 Trasformo i centilitri in litri ed eseguo l’operazione: 33 cℓ = ............... ℓ - contenuto della lattina in ......................... 75 cℓ = ............... ℓ - contenuto della bottiglia in ..................... ..................................................... = ............................... ................. in ℓ Risposta: ......................................................................................................
RISOLUZIONE N. 2 Eseguo l‘operazione poi trasformo i centilitri in litri. 33 ........................ 75 = ............. contenuto totale in .............. ........... cℓ = ............. ℓ ..................................................... in ℓ Risposta: ......................................................................................................
310
ESERCIZI 1. Risolvi i problemi sul quaderno. a. Luca per andare a scuola percorre 500 m a piedi e 2,7 km in autobus. Quanti chilometri in tutto? b. Con 3,2 hg di prosciutto Anna prepara 8 panini. Quanti grammi di prosciutto in ogni panino? c. Ada in una settimana beve 17,5 ℓ di acqua. Quanti litri al giorno? Eserciziario
pp. 71-74
La misura
Le misure di valore Ogni merce che acquistiamo ha un valore espresso in denaro e per pagare usiamo monete e banconote. Dal 1° gennaio 2002 la moneta usata in Italia e nella maggioranza dei Paesi europei è l’euro e il suo simbolo è il glifo €. L’unità di misura fondamentale è € 1. L’euro si scrive prima delle cifre (€ 18) e il numero si scrive fino ai centesimi, se ci sono decimali (€ 5,40).
Le monete dell’euro
Le banconote dell’euro
Completa e memorizza le regole. Il costo di 1 penna è ....................... Il numero delle penne è ................. ? Il costo totale è .......................... OPERAZIONE
1,75 x .......... = .......... costo totale = costo unitario x numero oggetti
Il costo delle penne è ........................ Il numero di tutte le penne è .......... ? Il costo unitario è .........................
Il costo delle penne è € 42 Il costo di 1 penna è ................ ? Il numero delle penne è ..................
OPERAZIONE
OPERAZIONE
42 : .......... = ..........
42 : .......... = ..........
costo unitario = costo totale : numero oggetti
numero oggetti = costo totale : costo unitario
ESERCIZI 1. Scrivi in cifre come nell’esempio.
2. Calcola quanti euro ha ciascun bambino e rispondi. Soldi di Amed
3 euro e 7 centesimi = € 3,07 2 euro e 10 centesimi = ............. 5 centesimi = ............. 25 euro = ............. 44 euro e 50 centesimi = ............. 156 euro e 75 centesimi = ........... 0,20 + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... 50 centesimi = .................................... + ...... + ...... + ...... + ...... = ...... euro Eserciziario
p. 75
Soldi di Clara
Fra Amed e Clara:
Chi ha più di € 9? ................................................ Chi ne ha di meno? ................................................ ...... + 2 + ...... +...... = = ...... euro
311
MATEMATICA
Misure, costi e la compravendita I costi della merce variano in relazione alla quantità acquistata. Calcola, risolvi e completa. a. Il papà acquista 1 dm di un pizzo che costa 5 euro al metro. Quanto spenderà? 1m
5 euro
1m : 10
1 dm
€5 : 10
€ ........
Calcolo: ..........................................................................................
b. 1 hg di farina
0,14 euro
1 kg
0,14 x 10 = ..........................
1 Mg
.......................................... = ...................
1 kg di mele 1 hg
3,50 euro .......................................... = ...................
0,5 kg
....................................... = ...................
NELLA REALTÀ Osserva.
Il negoziante acquista la merce: € 50. Il denaro che spende è il COSTO o la SPESA.
Il negoziante rivende ai clienti la merce acquistata a un prezzo più alto: € 65. Il denaro che riceve dai clienti è l’INCASSO o il RICAVO.
Il negoziante sottrae dall’incasso il denaro che ha speso. € 65 – € 50 = € 15 La differenza tra denaro incassato e speso è il GUADAGNO.
Competenze Applicare conoscenze disciplinari per operare nella realtà.
STUDIO FACILE Segui le strategie per operare. Calcola e completa. Calcolo del GUADAGNO
Procedimento
Formula
SPESA RICAVO
2 – 1,70 = .............. guadagno in euro
RICAVO – SPESA = GUADAGNO
Calcolo della SPESA RICAVO € 2,30 GUADAGNO € 0,50
2,30 – 0,50 = .............. spesa in euro
RICAVO – ............................. = SPESA
Calcolo del RICAVO foto. quaderno ad anelli SPESA € 3,50 GUADAGNO € 1,50
3,50 + .............. = 5 ricavo in euro
SPESA + ............................. = RICAVO
€ 1,70 €2
foto nastro adesivo
312
Eserciziario
p. 77
La misura
Le misure di tempo Osserva il disegno, leggi e indica la risposta corretta. Qual è l’ unità di misura che usa l’arbitro di calcio per la durata del primo tempo? secondi minuti giorni ore Il tempo è una grandezza e può essere misurato. L’unità di misura del tempo è il secondo (s). Il minuto e l’ora sono multipli del secondo. Le misure di tempo non sono decimali.
unità
fondamentale
multipli × 60
× 60
× 24
×7
secondo
minuto
ora
giorno
s
min
h
d
× 30 × 365
settimana mese anno
Per misurare intervalli di tempo più lunghi utilizziamo: • giorno (d) (in inglese: day) • settimana 7d • mese 30 d • trimestre 3 mesi • quadrimestre 4 mesi • anno 12 mesi • lustro 5 anni • decennio 10 anni • secolo 100 anni • millennio 1 000 anni
SPECIALE
ESERCIZI
24 h
1. Trasforma le misure. 48 h = ..................... d 3 h e 40 min = ..................... min 3 d = ..................... h
2. Risolvi i problemi sul quaderno. a. Lo zio resterà in ospedale per un controllo 72 ore. Per quanti giorni? b. Tra tre quarti d’ora sarò a casa. Tra quanti minuti?
STORIA
Il nostro calendario inizia a contare gli anni dalla nascita di Cristo. In che anno siamo ora? ............... Quanti anni dopo Cristo sei nato? ..................... Ecco degli strumenti per misurare il tempo. OGGI
Eserciziario
p. 76
Orologio digitale
Meridiana
3. Completa. 30 min + .................. = 1 h 10 min + ......... min = 1 h .................. + 15 min = 1 h 4. Che ore sono? Completa.
IERI
Orologio analogico (a lancette)
14 h = ..................... min 2 d e 16 h = ..................... h 15 min = ..................... s
Clessidra
In lettere: dieci e ............................ In cifre: .............. : ..............
313
La misura
IMPARARE FACILE Misura
Sistemi di misura
si serve di
convenzionali
studia
grandezze
lunghezza
peso
capacità
valore
tempo
unità
unità
unità
unità
unità
metro (m)
chilogrammo (kg)
litro (ℓ)
euro (€)
secondo (s) è
sono
organizzate secondo un sistema decimale
organizzato secondo un sistema non decimale
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Evidenzia la cifra che indica i metri e scomponi. 32,4 m = 3 dam 2 m e 4 dm 1,2 dam = .......................................................... 4581 mm = ........................................................ 3,84 hm = .......................................................... 0,853 km = ....................................................... 0,3 m = .............................................................. 67 dm = ............................................................. 712 cm = ............................................................
3 Cerchia la cifra degli hg ed esegui le equivalenze. Segui l’esempio. hg 1 926 g = 122 dag = 0,251 kg = 319,9 g = 4827 g = 8,17 kg = 3682 dg =
dag
kg
19,26 hg 192,6 dag 1,926 kg ........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................
........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................
........................ ........................ ........................ ........................ ........................ ........................
2 Completa. ............... ℓ ............... dℓ 1 ℓ= ............... cℓ 4 ............... mℓ
............... ℓ ............... dℓ 3 ℓ= ............... cℓ 4 ............... mℓ
4 Cerchia la misura maggiore. a. 32 dm • 32 m • 32 cm • 32 dam b. 8 ℓ • 8 daℓ • 8 dℓ • 8 cℓ c. 6 kg • 60 g • 600 hg • 600 dag
Autovalutazione 314
Ho saputo svolgere gli esercizi proposti da solo: Tutti, con facilità In parte
Per niente
Eserciziario
pp. 74, 78, 79
La misura 5 Un metro è uguale a… 4 dm + ............... dm ............... dm + 9 dm 46 cm + ............... cm ............... cm + 80 cm
mm + 120 mm 1 mm + ............... mm 0,75 m + ............... m 0,999 m + .............. m .........
Barattolo di marmellata Pacco di zucchero
6 Completa. 24 h = ............... d 30 min = ............... h 60 s = ............... min
1 h = ............... min 2 d = ............... h 3 600 s = ............... h
Peso lordo
Tara
Peso netto
370 g
120 g
........................
1 012 g
........................
Pacco di pasta ........................
7 Calcola e completa. Prodotto
9 Calcola e completa. Fai attenzione alla marca. Poi, con i dati in possesso, scrivi sul quaderno il testo di un problema.
1 hg
Costo 2 hg
5 hg
formaggio
€ 1,20
€ ...............
€ ...............
tonno
€ ...............
€ ...............
€ 7,50
insalata
€ ...............
€ 0,40
€ ...............
8 Vero o falso? • S e una gomma costa € 1,50, 10 gomme costano € 15. • S e 3 magliette costano € 24, una costa € 7. •M ezzo chilogrammo di pane costa € 1,40, un chilogrammo costa € 14. •C on 10 euro compro 20 pacchi da 0,49 euro l’uno.
INVALSI 11 Se hai 44 cℓ di acqua, per arrivare a un litro devi aggiungere: a. 44 cℓ b. 46 cℓ c. 56 cℓ d. 54 cℓ
23 g
1 kg 500 g
10 Scrivi se il dato si riferisce al ricavo (R), alla spesa (S) o al guadagno (G), poi risolvi.
V
F
V
F
V
F
V
F
a. Il cartolaio ha comprato una scatola di pastelli a € 3,80 (...............). Dalla vendita vuole guadagnare € 1,40 (...............). A quanto li dovrà rivendere? (...............) b. Il fruttivendolo ha venduto delle banane a € 12 (...............). Se il suo guadagno è stato di € 3,40 (...............), quanto le aveva pagate? (...............) c. Una confezione di biscotti è costata al negoziante € 1,60 (...............). L’ha rivenduta a € 2,20 (...............). Quanto ha guadagnato? (...............)
La sfida
12 Risolvi i problemi sul quaderno. a. Una confezione da 8 merendine pesa 36 g. Quanto pesa ogni merendina? Quanto pesano 3 merendine? b. Carla e Giovanna hanno bevuto i 2 di una bottiglia di 3 aranciata da 1,5 ℓ. Quanti dℓ di aranciata restano? c. Un ciclista percorre 96 km. Un altro ha pedalato per 105 000 m. Qual è la differenza delle distanze in metri?
Competenze L ’alunno determina misure, progetta e costruisce i più comuni strumenti di misura; utilizza strumenti per il disegno geometrico.
Eserciziario
pp. 74, 78, 79
315
SPAZIO E FIGURE L’uomo organizza lo spazio per renderlo più adatto a lui e ai suoi bisogni. Il suo intervento spesso si serve delle regole della geometria. Ad esempio gli agricoltori piantano le viti sistemando ogni pianta secondo una linea retta; ogni filare, così, è parallelo all’altro. L’autostrada segue il più possibile un percorso rettilineo, mentre le strade che permettono di entrarvi sono spesso curvilinee. Anche le nostre abitazioni sono progettate in modo da dividere lo spazio in forme geometriche adatte, come il quadrato e il rettangolo. GEOMETRIA Terra misura La geometria studia: • lo spazio e la sua misura; • le forme geometriche.
CHE COSA... SO • Sai disegnare una linea retta o curva o spezzata? • Riconosci e distingui i triangoli dai quadrilateri? • Riesci a seguire il perimetro di una figura? • Sai distinguere il perimetro di una figura dalla sua superficie?
CHE COSA... IPOTIZZO • Che cos’è un angolo? Come si misura? • Conosci le caratteristiche di un poligono? • Che cosa sono le isometrie? • Come si calcola il perimetro dei poligoni? • Come si misura la superficie?
VERIFICHERAI LE TUE IPOTESI STUDIANDO... li elementi fondamentali della geometria. G I poligoni e le loro caratteristiche. Le trasformazioni isometriche. Le formule per il calcolo dei perimetri e delle aree.
316
Spazio e figure
Oggetti, forma e dimensioni Se ti guardi intorno, ti accorgerai che sei circondato da oggetti la cui forma ricorda i solidi geometrici. Tre dimensioni
altezza
Oggetti
I solidi geometrici
za
ez
gh lar
lunghezza
Oltre ai solidi la geometria considera anche le figure piane, la linea e il punto. Essi non si trovano nella realtà perciò possono essere solo rappresentati. Due dimensioni
Una dimensione
altezza
Le figure piane
La linea ha una sola dimensione.
lunghezza
lung
hez
za
NELLA REALTÀ Marco deve comprare una valigia da portare con sé in aereo come bagaglio a mano. Sa che per la compagnia aerea la somma delle tre dimensioni della valigia non deve superare i 140 cm. Indica con una X la valigia giusta.
50 cm
Il punto non ha dimensioni.
60
cm
14 cm
50 cm
Nessuna dimensione
70 cm
50
cm
Competenze Applicare conoscenze disciplinari per operare nella realtà.
317
MATEMATICA
Rette, semirette e segmenti Questi particolari tipi di linee si chiamano rette. Le rette sono linee che mantengono sempre la stessa direzione e non hanno inizio né fine; sono illimitate.
Ripassale con il rosso usando il righello. t
r s
sserva il tratto di retta compreso O fra i punti A e B. B A
sserva il punto O: divide la retta in due semirette O (s e t). t 0 L’origine delle semirette s
Il tratto di retta compreso fra A e B è
to segmen
un .............................................
è il punto ...................
Le semirette sono parti di retta che hanno un punto di origine, ma non una fine. Il segmento è una parte di retta compresa tra due punti.
Due rette che giacciono sullo stesso piano si dicono complanari. Esse possono essere: 0
parallele se non hanno punti in comune e mantengono sempre la stessa distanza;
incidenti se si incontrano in un punto e dividono il piano in quattro parti;
P
incidenti perpendicolari se si incontrano in un punto e dividono il piano in quattro parti uguali.
ESERCIZI 1. Disegna sul quaderno: • 4 rette parallele tra loro; • una coppia di rette incidenti perpendicolari; • due rette incidenti.
2. Con il righello misura i segmenti e scrivi la loro lunghezza in cm. M N Q R MN = ................. cm
................. = ................. cm
LABORATORIO Disegnare rette con riga e squadra rette parallele
a
rette incidenti perpendicolari
b
b Si indica a // b. Si legge: a è parallela a b.
318
a
Si indica a b. Si legge: a è perpendicolare a b.
Eserciziario
p. 80
Spazio e figure
Gli angoli Due rette incidenti dividono il piano in quattro parti. Ogni parte è un angolo. L’ angolo è la parte di piano compresa tra due semirette che hanno la stessa origine.
– Il punto di origine è il ............................................;
vertice
– le due semirette sono i ................................................; – ciascuna delle due parti di piano è l’ ............................................................. Per ogni angolo ne possiamo indicare un altro delimitato dalle stesse semirette: insieme formano l’angolo giro. Gli angoli si classificano in base alla loro ampiezza e l’angolo retto è utilizzato come riferimento.
• Se, partendo dal listello azzurro,
• Se, partendo dal listello azzurro,
il listello rosso ruota di un quarto di giro, descrive un angolo retto.
il listello rosso ruota di mezzo giro, descrive un angolo piatto.
• L’ angolo disegnato è
lato ampiezza
O
lato
• Se, partendo dal listello azzurro, il listello rosso ruota per un giro completo, descrive un angolo giro.
• L’ angolo disegnato è maggiore di un angolo retto e minore di un angolo piatto: è un angolo ottuso.
minore di un angolo retto: è un angolo acuto.
LABORATORIO Classificare gli angoli Costruisci un modello di angolo retto e usalo per identificare il nome dei seguenti angoli.
Eserciziario
angolo .................................
angolo .....................................
angolo ...................................
angolo .........................................
angolo .....................................
angolo ...................................
p. 80
319
LABORATORIO La misura degli angoli
Incontro con i simboli
L’ampiezza di un angolo può essere misurata. L’unità di misura è l’angolo grado o più semplicemente grado, cioè un angolo piccolissimo che si ottiene dividendo in 360 parti uguali un angolo giro. Il suo simbolo è un tondino (°) che si scrive in alto a destra del numero: 1° (un grado). Lo strumento per misurare gli angoli è il goniometro, che può essere suddiviso in 180° o 360°.
0
11 60 12 70 140 130 120 1 0 15 110 3 80 10 160 1014 0 90 0 7 1 0 9105 0 18 16
80
140
150
50
40
30
160 20
concavi se contengono i prolungamenti dei lati (misurano più di 180°);
17 10
0
15 14 13 9 4 3
1
1
2
2
5
20
6
7
30
8
8 7 6 5 4 3
18 0
130
60
70
40
9
10
50 40 60 70 140 130 120 110
120
110
0
10
50
10
0
80
17 10
16
160 20
12
30
11
150
40
0
0
150
160
80
10
0
80
0
10
90
70
80
1
0 10 80
90
18 0
40 0
30
15
14 0
30
15 0
14
0
40
15
30
0
0
14
0
15
30
0
40
40
220
0 10 20 180 170 160
0 10 20 180 170 160
250 26 290 0
230 24 0 320 310 300
210
14
200
10 20 180 170 160
0
330
0
0
0 10 20 180 170 160
0 28
0
0
18 0
250 26 290 0
0
28
340
40
230 24 0 320 310 300
220
0
30
330 210
35
19
15
200
0
28
160
340
15
0
16
0
1
2
0
180 170
0
14
260 270 280 29 0 250 3 00 0 280 270 260 25 24 0 290 24 31 0 0 0 30 23 0
0
0
20
0
19 13
50
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
180
14
Ruota il goniometro e fai 50 60 70 0 130 12 14 0 1 coincidere il80trattino dello zero 10 10 con uno dei0 lati dell’angolo. 40
0
10
13
12 60
1
170
12
110 70
160 20
16 11
80
30
10
100
90
0
15 9
90
100
15
8
80
40
14 7
110
0
6
30
0 12
14
10
35
0
0
150
18
0
140
0
0
17
10
13 5
0
12 4
180
0
1
0 10 80
90
18 0
130
160
20
10
3
170
1
160 20
150
30
160
2
0
70
1
70
60 50
15
10
30
50
0
40
15 16 9 10 11 0
20
13
0
14 8
0
14
13 7
70°
12 60
180
12 6
110 70
170
11 5
1
100
80
0
10 4
90
10
9 3
90
100
90
Fai 40coincidere il foro del 50 60 70 140 130 120 goniometro con 150 80 il vertice 110 10 dell’angolo. 0
8 2 16
80
160
15
30
110
0
14
70
0 12
20
7 1
13
30
3
70
110
2
3
70
110
2
320
30
6 0 12
15
11
40
5 10
3
0
4 9
180
8
0
3 7
0
60
170
10
6
13
50
14
160
20
2 5
0
0
4
0
50
15
1 3
180
50
10
0
170
13
12 60
160
0
20
12 60
110 70
0 15 30
110 70
80
0 14
80
100
90
40
100
90
30
0
90
100
0
0
2
90
40
160
18
80
30
2
110
40
1
0 13
0
12
80 70 0 270 6 60 1013 100 1 0 5 0 50 12 0 0 3 1
50
150
0
0 13
90
1
17
10
0
0
12
14
160
40 20
17 0
10
0
70
140
30
150
160
20
70
60
50
10
50
140
30
1
20
130
130
40
50
80
100
110
60
60
50
60
120
120
120
60
– L’ angolo retto misura ...........° perché 360° : ....... = ............°
90 100 80 110 Ecco come si usa 70 il goniometro. 1 0 90
110
110
70
70
110
80
0
80
0
10
90
– L’angolo piatto misura ...........° perché 360° : 2 = ............°
10
90
1
90
70
50 40 60 70 140 130 120 110
30
20
10
90
90
0
1
310 320 330 300 340 290 230 220 210 35 240 200 0 0 5 2 19 0 0 60 0 27 0 2 18 0 27
80
10
convessi se non contengono i prolungamenti dei lati (misurano meno di 180°).
0
150
160
70
310 320 330 300 340 290 230 220 210 35 240 200 0 2 250 19 0 0 60 0 2 7 2 18 0 7 0 2
30
20
10
si scrive 90°
10
140
50
90
90
130
150
30
20
160
40
0 14
30
0
15
80
0 17
0 14
0 21
0 22
23
260 270 280 2 9 0 30 280 270 260 25 0 0 24 31 0 0 23 0
31
0
0
22 0
0
32
21
32
0 250
30
0
60
0
15
0 10 350 20 340 190 180 170 16 0 200
180 190 200 350 3 40 0
0
22
0
32
0
170
10 33
0
33
160 20
0 190 180 170 16 0
0
200
15
30
0
21
33
50 40 60 70 140 130 120 110
– L’ angolo giro misura 360°.
0
120
70
0
0
180 190 200 350 3 40 0
0
0
50
170
10
0
13
160 20
21
10
40
30
33
0
60
110
0
12
0
0 22
110 70
0
0
13
80
15
0
1
100
90
14
40
32
20
90
0 18
50
100 110
10
50
80
70
60
0
0
40
13
A è di 90 gradi:
Tutti gli angoli si possono classificare in: 0 18
1
0
0
12 60
24
110 70
290
80
0
100
90
30
90
100
0
80
14
30
110
31
70
0 12
0
60
50
Osserva il goniometro e completa.
23
A
15
16
Osserva il trattino in corrispondenza dell’altro lato: indica l’ampiezza dell’angolo.
60
120
4
60
120
4
40
14
7
50
6
130
5
40
14
7
50
6
130
5
Spazio e figure
IMPARARE FACILE Angolo
Retta
è
illimitata
è
parallela
la parte di piano compresa tra due semirette che hanno la stessa origine
rispetto ad un’altra retta
incidente perpendicolare
può essere se si divide in parti
giro
piatto acuto
retto concavo o convesso
ottuso
semiretta
illimitata
segmento
limitato
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Parallele, incidenti o perpendicolari? Osserva le coppie di rette e definiscile.
..............................
..............................
..............................
2 Misura con il goniometro e scrivi l’ampiezza di questi angoli. Prolunga i lati per misurare. O
O ........
........
4 Completa. O
........
........
O
3 Prolunga i lati degli angoli e scrivi se sono concavi o convessi.
...................
...................
...................
..............................
...................
Competenze L ’alunno riconosce e rappresenta linee e forme del piano e dello spazio; determina misure, progetta e costruisce i più comuni strumenti di misura.
• La misura di un angolo è in relazione all’............................... • Per misurare un angolo si usa il ............................... • L’unità di misura dell’angolo è il ............................... La sfida
5 Incontriamo spesso oggetti o situazioni che ci ricordano gli angoli. Scrivine sul quaderno almeno cinque. Eserciziario
p. 85
321
MATEMATICA
Le isometrie: la traslazione Nella realtà gli oggetti spesso subiscono degli spostamenti. Una figura può subire delle trasformazioni. Può essere spostata, ribaltata, ruotata. Queste trasformazioni, che fanno cambiare alla figura solamente la posizione, si chiamano isometrie.
Osserva. La macchina è stata spostata lungo una strada rettilinea.
La macchina ha compiuto una traslazione: • non sono cambiate forma e dimensione; • è cambiata la posizione nello spazio. Il segmento che indica lo spostamento si chiama vettore. Il vettore indica la misura dello spostamento della figura, la direzione (orizzontale, verticale, obliqua) rispetto a un punto di riferimento e il verso (a destra, a sinistra, in alto, in basso).
A
A1
P
La macchina è stata traslata di 14 quadretti, in orizzontale, verso sinistra. Le figure ottenute con una traslazione, se vengono sovrapposte, coincidono: sono congruenti.
sserva lo spostamento, cioè la traslazione compiuta dal O romboide per passare dalla posizione A alla posizione A1 e rispondi.
A
• Il romboide è stato spostato in direzione: verticale orizzontale obliqua • È stato spostato nel verso: • È stato spostato di: • Il romboide ha cambiato:
alto-basso 6 quadretti posizione
basso-alto 8 quadretti forma
A1
10 quadretti dimensioni
ESERCIZI 1. Osserva il pesciolino e completa. A1
A
2. Esegui in successione le traslazioni indicate dai vettori e disegna ogni volta dove si trova. 3q
14 q
5q
6q
A
Per passare da A ad A1 ha subìto uno spostamento di ................ diagonali di quadretto.
322
Eserciziario
p. 81
Spazio e figure
Le isometrie: la rotazione Le pale ruotano e, dopo aver compiuto un giro completo, tornano a occupare la stessa posizione.
O
senso orario senso antiorario
Ogni pala ha compiuto una rotazione: • non sono cambiate forma e dimensione; • è cambiata la posizione nello spazio. Lo spostamento nello spazio avviene: • secondo l’ampiezza dell’angolo di rotazione; • in un verso o senso: orario o antiorario; • intorno a un punto (O) chiamato centro di rotazione.
STUDIO FACILE Confronta e scopri le proprietà poi completa. Il punto O è il centro di rotazione; il verso è
Il punto O è il O
................................................;
O
................................... ...................................;
il verso è
l’angolo è di 90°.
Le due figure • hanno la stessa forma e la stessa dimensione?
Sì
• se si sovrappongono coincidono?
Sì
...................................; l’angolo è di 180°.
No
Le due figure • hanno la stessa forma e la stessa dimensione?
Sì
No
No
• se si sovrappongono coincidono?
Sì
No
Le figure ottenute con una rotazione sono congruenti.
ESERCIZI 1. Esegui le seguenti rotazioni. verso orario, angolo 90°
2. Completa. verso antiorario, 180°
A
O O O
Eserciziario
p. 81
A1
La figura A passa in A1 con una rotazione in senso ...................................................... di ............. Per ritornare nella posizione di partenza deve ruotare ancora di .............. gradi.
323
MATEMATICA
Le isometrie: la simmetria
A
Osserva l’immagine a lato: essa rappresenta il ribaltamento di una figura. Il ribaltamento è una trasformazione isometrica che dà origine a una figura che appare riflessa come in uno specchio. L’immagine B è speculare rispetto all’immagine A: si dice che la figura B è simmetrica rispetto alla figura A. La retta attorno alla quale avviene il ribaltamento si chiama asse di simmetria. Il movimento di ribaltamento rispetto a una retta si chiama simmetria. Gli assi di simmetria possono essere interni o esterni e in posizione orizzontale, verticale, obliqua.
B
asse di simmetria
L’asse di simmetria è: – interno esterno – verticale orizzontale
STUDIO FACILE Confronto e scopro le proprietà. Esegui un ribaltamento e disegna le figure simmetriche, poi rispondi. Asse di simmetria esterno Le due figure • hanno la stessa forma e la stessa dimensione?
Sì
No
• mantengono la stessa distanza dall’asse?
Sì
No
• se si sovrappongono coincidono?
Sì
No
• hanno la stessa forma e la stessa dimensione?
Sì
No
• mantengono la stessa distanza dall’asse?
Sì
No
• se si sovrappongono coincidono?
Sì
No
Asse di simmetria interno Le due parti della stessa figura
Le figure ottenute con una simmetria sono congruenti.
ESERCIZI 1. Disegna figure simmetriche a quelle date e scrivi com’è l’asse di simmetria.
esterno e ..............................
324
..............................
..............................
e
e
..............................
..............................
Eserciziario
p. 81
Spazio e figure
Dalle linee ai poligoni Oltre alla retta esistono altri tipi di linea. Osserva gli esempi nella tabella.
Curva
Retta
Spezzata
Mista
Aperta
Chiusa
Considera una linea spezzata chiusa, formata da almeno 3 segmenti. Essa racchiude una figura geometrica che si chiama poligono. Linea spezzata e chiusa: poligoni
Poligono viene dal greco: polis = molti gonon = angoli
Linea curva o chiusa spezzata intrecciata: non poligoni
Osserva gli elementi del poligono ABCD: C angolo interno
lato
D
di
ag
on
al
A
e
vertice B
• La linea spezzata chiusa è il confine. • I segmenti che formano il confine sono i lati: AB - BC - CD - DA. • Le parti di piano racchiuse da due lati che si incontrano in un punto sono gli angoli interni: A - B - C - D. Gli angoli si possono indicare anche così BAD = A ABC = B... • I punti d’incontro dei lati sono i vertici: A - B - C - D. • I segmenti che uniscono due vertici non consecutivi sono le diagonali: AC - BD. • La misura del confine si chiama perimetro. La misura della superficie, cioè della parte di piano racchiusa dal confine, si chiama area.
I poligoni si possono classificare in: concavi se sono attraversati dal prolungamento di almeno una coppia di lati;
convessi se i prolungamenti dei lati non li attraversano.
2. Colora le parti del poligono come indicato.
ESERCIZI 1. Osserva e completa. In un poligono il numero dei lati, dei vertici e degli angoli è lo stesso. Tale numero dà il nome al poligono. Il poligono HIL ha: • 3 lati • 3 ................................ • 3 ...............................: è un ................................. H Eserciziario
pp. 82-84
angolo vertice diagonale lato
L
I
325
LABORATORIO
Costruire e classificare i poligoni Materiale occorrente: cannucce da bibita, plastilina. 1. Taglia alcune cannucce in parti di diversa lunghezza: saranno i lati del poligono. 2. Con la plastilina forma alcune palline: saranno i vertici del poligono. 3. Scegli il minor numero possibile di cannucce e palline necessarie per ottenere una forma chiusa: hai costruito un ........................................... 4. Usa quattro cannucce e quattro palline e costruisci un quadrilatero. 5. Aggiungi sempre un lato e un vertice e costruisci poligoni con cinque, sei, sette, otto lati. Osserva i modelli di poligono costruiti in classe e classificali in base al numero dei lati. triangolo n. lati ............
quadrilatero n. lati ............
n. angoli ............
n. angoli ............
n. angoli ............
n. vertici ............
n. vertici ............
n. vertici ............
esagono n. lati ............
ettagono n. lati ............
ottagono n. lati ............
n. angoli ............
n. angoli ............
n. angoli ............
n. vertici ............
n. vertici ............
n. vertici ............
• In ogni poligono il n. dei lati è uguale a quello degli ............................................
• Il nome dei poligoni dipende dal numero dei ........................ e degli angoli. I poligoni si possono classificare in: equilateri
se hanno tutti i lati della stessa lunghezza; regolari
se hanno tutti i lati e tutti gli angoli uguali.
326
pentagono n. lati ............
equiangoli
La base (b) è il lato su cui sembra che appoggi il poligono. La base può essere ciascuno dei lati del poligono. L’altezza (h) corrisponde alla distanza tra il lato-base e il vertice opposto ed è sempre perpendicolare al lato base, cioè forma angoli retti. L’altezza è interna: incontra la base. base
se hanno tutti gli angoli della stessa ampiezza; base
base
L’altezza corrisponde al lato perpendicolare. L’altezza è esterna: incontra il prolungamento della base.
Spazio e figure
Il perimetro Il perimetro (p) è la misura del contorno, il confine, di un poligono. perimetro
p = somma della misura dei lati
Misura il contorno delle figure. Utilizza il lato del quadretto come unità di misura. p = ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... = ...... 1
A
2
B C
F
M
D
T Q
E
P
3
N
S
C
D
M
R
L
F
I
G
O
p = ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... = ..................
• Quali figure hanno lo stesso perimetro? .............................................................................................
E
p = ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... = .................. Le figure che hanno lo stesso perimetro sono dette isoperimetriche.
Per misurare i lati e calcolare il perimetro dei poligoni si utilizzano le misure di lunghezza. Se allinei i lati del quadrilatero ottieni il perimetro rettificato. Quindi il perimetro si ottiene sommando le misure di tutti i lati.
3 cm
D 3,5
cm
2 ,5
cm
A B A
B
C
2 ,5 cm +
C
5,5 cm
5 ,5 cm
+
D
A
3 ,5 cm + 3 cm
=1 4 ,5 cm (p)
ESERCIZI 1. Misura con il righello i lati di ogni poligono e calcola il perimetro. B
a.
DATI
b.
DATI
AB = .......... cm
C
BC = .......... cm
L
I
CA = .......... cm
CALCOLO DEL PERIMETRO A Eserciziario
pp. 86, 87
...... + ...... + ...... = ............ cm
M
E
G
F
EF = ........ cm
IL = ...............................
FG = ......... cm
.......... = ..........................
GI = ......... cm
.......... = ..........................
CALCOLO DEL PERIMETRO ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... = ........... cm
327
MATEMATICA
I triangoli
C
Il triangolo è un poligono convesso che ha tre lati, tre vertici e tre angoli. È l’unico poligono che non ha diagonali, infatti i suoi vertici sono tutti consecutivi. Gli elementi che lo costituiscono sono: • il lato AB su cui sembra poggi. In un triangolo ogni lato può essere base (¿b) e per ogni base si può tracciare l’altezza ad essa relativa; A • la distanza (CH) tra la base e il vertice opposto (C) è l’altezza (¿h), che è sempre perpendicolare alla base. A seconda del triangolo può essere interna, se cade sulla base, o esterna, se cade sul prolungamento della base.
altezza ( h) H base ( ¿b)
B
I triangoli si possono classificare in base alle caratteristiche dei lati e degli angoli. Secondo i lati C
C
A
B
Il triangolo ha tutti i lati di diversa lunghezza: è scaleno. Non ha assi di simmetria.
C
B
A
A
Il triangolo ha due lati congruenti: è isoscele. Ha ............ asse di simmetria.
B
Il triangolo ha tutti i lati della stessa lunghezza: è equilatero. Ha ............ assi di simmetria.
Secondo gli angoli C
C
A
A
B
Il triangolo ha tutti gli angoli acuti: è acutangolo.
C
B
A
Il triangolo ha un angolo ottuso: è ottusangolo.
B
Il triangolo ha un angolo retto: è rettangolo.
LABORATORIO
ESERCIZI
Una proprietà dei triangoli
1. Misura i lati e riconosci gli angoli dei triangoli, poi classificali secondo i lati e secondo gli angoli sul quaderno.
1. Disegna un triangolo e colora in modo diverso gli angoli. 2. Ritaglia e avvicina gli angoli, come nel disegno qui sotto.
• Che angolo hai formato? Un angolo ............................. di .........°. La somma degli angoli interni di un triangolo è di 180°.
328
a.
c.
b.
d. Eserciziario
pp. 86, 87
Spazio e figure
Il perimetro dei triangoli Per calcolare il perimetro di un triangolo si devono sommare le misure dei lati. Calcolo del perimetro del triangolo scaleno. C
Ha tutti i lati diversi. Il perimetro si calcola: p = ¿l1 + ¿l2 + ¿l3
4 cm
3 cm
A
AB = 5 cm BC = 4 cm CA = 3 cm
p = AB + BC + CA p = ¿l1 + ¿l2 + ¿l3 p = 5 + 4 + 3 = 12 cm (perimetro)
B
5 cm
Calcolo del perimetro del triangolo equilatero. C
5 cm
Ha tutti i lati uguali. Il perimetro si calcola: p = ¿l × 3
5 cm
A
AB = 5 cm BC = 5 cm CA = 5 cm
p = AB + BC + CA oppure p = ¿l × 3 p = 5 × 3 = 15 cm (perimetro)
B
5 cm
Calcolo del perimetro del triangolo isoscele. C
¿l2 = 6 cm A
¿l2 = 6 cm ¿l1 = 4 cm
Ha due lati uguali. Il perimetro si calcola: p = (¿l2 × 2) + ¿l1
AB = 4 cm BC = 6 cm CA = 6 cm
p = AB + BC + CA oppure p = (¿l × 2) + BC p = (6 × 2) + 4 = 16 cm (perimetro)
B per tutti i triangoli p = ¿l1 + ¿l2 + ¿l3
Formule:
triangolo scaleno p = ¿l1 + ¿l2 + ¿l3
triangolo equilatero p = ¿l × 3
triangolo isoscele p = (¿l2 × 2) + ¿l1
ESERCIZI 1. Con il righello misura i lati di ogni triangolo, registra le loro lunghezze e calcola il perimetro. E
C ...... cm
...... cm A
...... cm
...... cm
B
F
N ...... cm
...... cm
G
...... cm
...... cm
L
...... cm
M
È un triangolo ............................................. perché ha tutti i lati ..................................
È un triangolo ............................................. perché ha ............. lati ..................................
È un triangolo ............................................. perché ha tutti i lati ..................................
DATI AB = ............. cm BC = ............. cm CA = ............. cm
DATI EF = ............. cm FG = ............. cm GE = ............. cm
DATI NM = ............. cm LN = ............. cm ML = ............. cm
p = ......... + ......... + ......... = ......... cm
p = (......... × .........) + ......... = ......... cm
p = ......... × ......... = ......... cm
Eserciziario
pp. 86-89
329
MATEMATICA
I quadrilateri • Osserva il quadrilatero e ripassa con il rosso i suoi lati.
Il quadrilatero è un poligono con quattro lati. Si chiama anche quadrangolo perché ha quattro angoli.
C
D angolo
vertice lato
A
B
I quadrilateri si possono classificare in base alle caratteristiche dei lati e degli angoli. Se i lati non sono né uguali, né paralleli:
Se almeno due lati opposti sono paralleli:
Lati opposti:
Se i lati opposti sono uguali e paralleli: Angoli opposti:
sono quadrilateri comuni.
sono trapezi.
sono parallelogrammi.
Lati paralleli: mantengono sempre la stessa distanza, anche sul loro prolungamento.
In un quadrilatero è possibile tracciare due diagonali, cioè i segmenti che uniscono due vertici opposti.
LABORATORIO Una proprietà dei quadrilateri 1. Disegna un quadrilatero, colora di tinte diverse gli angoli. 2. Ritaglia e avvicina gli angoli.
ESERCIZI 1. Colora di verde i trapezi e di azzurro i parallelogrammi.
Hai formato un angolo ......................., cioè di 360 °. La somma degli angoli interni di un quadrilatero è di 360°.
330
Eserciziario
pp. 86-89
completare aggiungere altezze e diagonali vedi esempi a destra
Spazio e figure
I parallelogrammi Un quadrilatero con i lati opposti paralleli si chiama parallelogramma. Osserva i seguenti parallelogrammi particolari e calcola. IL PARALLELOGRAMMA COMUNE O ROMBOIDE D 2,5 cm
3,5 cm
¿l = 2,5 cm
¿h
A
C
¿l = 2,5 cm
¿h
A
B
L = 4,5 cm
IL QUADRATO
¿h
B
¿l = 3 cm
A
IL ROMBO C
D
¿l = 2 cm
¿h A
Eserciziario
¿l = lato corto
L = lato lungo
• Il perimetro del rettangolo si calcola sommando la misura di tutti i lati: p = L + L + ¿l + ¿l • Poiché i lati del rettangolo sono uguali a due a due, il perimetro si può calcolare anche: p = (L + ¿l) × 2 p = AB + BC + CD + DA oppure p = (AB + BC) × 2 p = 4,5 + 2,5 + 4,5 + 2,5 = ...... cm oppure p = (.... + ....) × 2 = ...... cm
p = AB + BC + CD + DA oppure P = AB × 4 p = 3 + 3 + 3 + 3 = ........ cm oppure p = ...... × ...... = 12 cm
Il rombo è un parallelogramma che ha quattro lati uguali e gli angoli opposti congruenti tra loro. 2 cm
2 cm
p = AB + BC + CD + DA oppure p = (AB + BC) × 2 p = 3,5 + 2,5 + 3,5 + 2,5 = 12 cm oppure p = (3,5 + 2,5) × 2 = 12 cm
Il quadrato è un parallelogramma che ha quattro lati uguali, cioè congruenti, e i quattro angoli uguali (e retti). C • Il perimetro del quadrato si calcola sommando le misure dei quattro lati: p = ¿l + ¿l + ¿l + ¿l 3 cm • Considerando che i lati del quadrato sono uguali, il perimetro si può calcolare anche così: p = ¿l × 4
3 cm
D 3 cm
L = lato lungo
• Il perimetro del romboide si calcola sommando la misura di tutti i lati: p = ¿l + ¿l + L + L • Poiché ha due lati opposti uguali, il perimetro si può calcolare anche: p = (L + ¿l) × 2
Il rettangolo è un parallelogramma che ha quattro angoli uguali (e retti) e i lati opposti congruenti.
4,5 cm
D
¿l = lato corto
B
L = 3,5 cm
IL RETTANGOLO
2,5 cm
C
Il parallelogramma comune o romboide ha i lati opposti paralleli e uguali a due a due. Gli angoli opposti sono uguali.
pp. 86-89
B 2 cm
• Il perimetro del rombo si calcola sommando la misura di tutti i lati: p = ¿l + ¿l + ¿l + ¿l • Considerando che il rombo, come il quadrato, ha quattro lati uguali si può calcolare anche così: p = ¿l × 4 p = AB + BC + CD + DA oppure p = AB × 4 p = 2 + 2 + 2 + 2 = ......... cm oppure p = 2 × 4 = ......... cm
331
MATEMATICA
I trapezi
A
C
¿h
lato o
bliq uo
I trapezi sono quadrilateri che hanno almeno una coppia di lati paralleli, le basi. Il lato parallelo più lungo è la base maggiore ( B ), quello più corto è la base minore (¿b). I lati non paralleli si dicono lati obliqui. La distanza tra le due basi è l’altezza (¿h).
base minore ( ¿b)
D
H
B
BASE MAGGIORE ( B)
I trapezi si possono classificare in: trapezio isoscele D
trapezio scaleno H
C
trapezio rettangolo
G
P
O
¿h A
B
Ha i lati obliqui della stessa lunghezza: AD = BC. Puoi ottenere i trapezi dall’intersezione di un rettangolo, con: • un triangolo isoscele
F
E
M
L’altezza coincide con un lato ^ ^ e forma due angoli retti: M = P = 90°.
Ha i lati obliqui di diversa lunghezza: EH ≠ FG.
STUDIO FACILE
ESERCIZI
Misura, completa e confronta.
Misura con il goniometro: • gli angoli alla base del trapezio isoscele D
C
DAB = ..............° ABC = ..............°
- ottieni un trapezio ........................... • un triangolo scaleno
A
N
B
BCD = ..............° CDA = ..............°
1. Ripassa di rosso la base maggiore e di blu quella minore. Poi scrivi sul quaderno il nome di ciascun tipo di trapezio. a.
gli angoli alla base maggiore sono ................... gli angoli alla base minore sono ........................ • gli angoli alla base del triangolo isoscele - ottieni un trapezio .................................
G
b.
GEF = ..............° EFG = ..............°
• un triangolo rettangolo
gli angoli alla base sono E
F
c.
.......................................................
- ottieni un trapezio ...............................
332
Eserciziario
p. 87
Spazio e figure
Il perimetro dei trapezi Il calcolo del perimetro (p) del trapezio si esegue sommando la lunghezza dei lati: D
¿b = 2 cm
C
STUDIO FACILE ¿l1 = 4,5 cm
¿l2 = 3,5 cm
B = 5,5 cm
A
¿l1 = 3,5 cm
B = 4 cm
F
P
Q È un trapezio ......................................................................
p = 2,5 + 3,5 + 4 + 3 = 13 cm Il trapezio isoscele ha i due lati obliqui uguali perciò il perimetro si può calcolare anche così: 4 cm
R
S
b.
p = ¿b + ¿l1 + B + ¿l2
G
B
DATI AB = .............. cm BC = .............. cm DA = .............. cm CD = .............. cm p = .............. + .............. + .............. + .............. = .............. cm
G
¿l2 = 3 cm
E
A
È un trapezio ......................................................................
p = 2 + 4,5 + 5,5 + 3,5 = 15,5 cm
¿b = 2,5 cm
Con il righello misura i lati di ogni trapezio, registra le loro lunghezze e calcola il perimetro. C a. D
B
p = ¿b + ¿l1 + B + ¿l2
I
perimetro = ¿b + ¿l1 + B + ¿l2 perimetro del trapezio isoscele = (¿l × 2) + ¿b + B
DATI PQ = .............. cm QR = .............. cm RS = .............. cm SP = .............. cm p = .............. + .............. + .............. + .............. = .............. cm
F
ESERCIZI 3 cm
3 cm
1. Osserva e scrivi le caratteristiche del trapezio. D
DE = 6 cm EF = GD = 3 cm FG = 4 cm
6 cm
E
p = (¿l × 2) + B + ¿b p = (3 × 2) + 6 + 4 = 16 cm
Il trapezio isoscele è l’unico trapezio che possiede anche un asse di simmetria.
basi ..................................................... lati obliqui ..................................... angoli ............................................... 2. Calcola sul quaderno. Un campo a forma di trapezio isoscele ha le basi di 28 e 21 m e il lato obliquo di 25 m. Se si piantano degli alberi lungo il confine alla distanza di 9 m l’uno dall’altro, quanti se ne potranno piantare?
333
MATEMATICA
Problemi di geometria Per risolvere i problemi di geometria ti può essere utile osservare il seguente procedimento numerato. 1 Leggi con attenzione il testo del problema. Il nonno vuole recintare il suo orto di forma triangolare con i lati lunghi rispettivamente 13 m, 15 m e 10 m. Quanti metri di recinzione acquisterà? 2 D isegna la figura geometrica descritta. Scrivi accanto ad ogni lato le misure.
Segui il procedimento e risolvi il problema. Fai attenzione all’unità di misura. Un quadro di forma rettangolare ha le seguenti dimensioni: lunghezza 140 cm, larghezza 1,20 m. Quanti metri di cornice occorrono?
DISEGNO
C
10 m
A
13 m
B
15 m
3 R egistra i dati.
DATI AB = 15 m BC = 13 m
CA = 10 m ? = perimetro dell’orto
4 S crivi la formula per calcolare il perimetro FORMULA p = ¿l1 + ¿l2 + ¿l3 5 S crivi l’operazione e calcola. RISOLUZIONE 15 + 13 + 10 = 38 m 6 Rispondi alla domanda.
RISPOSTA Il nonno dovrà acquistare 38 m di recinzione.
DATI ............. = .......................... ............. = .......................... ............. = .......................... ............. = .......................... ? = ....................................................
FORMULA p = .................................................... RISOLUZIONE ................. cm = ................. m .................................................... = ..........................................
RISPOSTA .......................................................................................................................
ESERCIZI 1. Risolvi i problemi sul quaderno. a. Il lato di un tavolino quadrato è di 80 cm. Quanto misura il suo perimetro? b. Quanti metri devo percorrere per compiere un giro completo di una pista a forma di parallelogramma lunga 20 m e larga 12 m?
334
c. Un giardino è a forma di trapezio scaleno con i lati lunghi rispettivamente 10 m, 15 m, 25 m e 12,5 m. Una lunga siepe lo delimita, tranne che nell’ingresso, largo 2 m. Quanto misura la siepe? d. Una tavola di legno a forma di rombo ha il lato di 1,5 dm. Quanti centimetri è il suo perimetro?
Spazio e figure
IMPARARE FACILE Poligoni
3 lati
4 lati
triangolo
se ha
si classifica in base
quadrilatero
i lati paralleli a due a due
se ha
solo due lati paralleli si chiama
ai lati
si chiama
agli angoli
può essere
può essere
isoscele
ottusangolo
può avere anche
parallelogramma comune o romboide
scaleno
rettangolo
equilatero
acutangolo
rettangolo
4 lati uguali
4 lati uguali e 4 angoli uguali
isoscele
rombo
quadrato
scaleno
ATTIVA LE COMPETENZE
La sfida
3 Risolvi sul quaderno.
1 Completa con le definizioni.
a. Un foulard a forma di triangolo isoscele ha un lato di 110 cm e gli altri di 80 cm ognuno. Quanto misura il perimetro? b. Calcola il perimetro di un campo da calcetto lungo 38 m e largo 18 m.
Vertice ............................... ..................................................
D
A
Lato ...................................... .................................................. B
può essere
rettangolo 4 angoli uguali
Perimetro ........................ ..................................................
trapezio
INVALSI 4 Cerchia i rombi e i rettangoli.
C
2 Rispondi sul quaderno.
Angolo ................................ ..................................................
-C ome si suddividono i triangoli in base ai lati? E in base agli angoli? Eserciziario
5 Quali poligoni NON hai cerchiato? A. Li ho segnati tutti B. Un trapezio e un parallelogramma C. Un trapezio e un quadrato D. Un trapezio e un triangolo
p. 89
Autovalutazione Hai trovato difficoltà negli esercizi?
Sì
No
Qualche volta
Competenze L ’alunno riconosce e rappresenta linee e forme del piano e dello spazio; descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche; progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo.
335
LABORATORIO
Materiale occorrente: cartone, spago, gomma, pennarello, forbici. 1. Disegna e ritaglia su un cartone rigido un trapezio isoscele, un triangolo ottusangolo e un rettangolo. 2. Prendi un pezzo di spago e legaci in fondo la gomma. 3. Tieni l’estremità del filo attaccata a un vertice di ogni figura tenuta in verticale. 4. Traccia l’altezza. triangolo ottusangolo
rettangolo
base base altezza
trapezio isoscele
altezza
1 Scopri e traccia le altezze dei poligoni con gomma e spago.
Nei quadrati e nei rettangoli ogni lato può essere sia base sia altezza.
altezza
Basi e altezze in alcuni poligoni
base
L’altezza è ...................................: incontra la base.
L’altezza è ..............................: incontra il prolungamento della base.
L’altezza corrisponde al .............................. perpendicolare: incontra la base in un vertice.
2 Usa la squadra per tracciare l’altezza dei poligoni. Materiale occorrente: squadra. 1. Appoggia un lato della squadra sulla base di ogni poligono che devi misurare. 2. Sposta la squadra fino a incontrare uno dei vertici opposti. 3. Traccia l’altezza. 3 Le basi e le altezze del triangolo.
4 Lavora sul quaderno: disegna un rombo e fallo ruotare come nell’esempio a sinistra; per ogni base traccia la relativa altezza.
Materiale occorrente: cartone, pennarello, squadra, forbici. 1. Disegna e ritaglia su un cartone rigido un triangolo rettangolo. 2. Segna un vertice con una X. 3. Traccia l’altezza. 4. Fallo ruotare in modo che ogni lato faccia da base.
X
L’altezza corrisponde al lato.
336
base
X
X
base
base
L’altezza .................................... L’altezza ...................................... Eserciziario
p. 90
Spazio e figure
Congruenza ed equiestensione
O sserva le figure e, usando come unità di misura le unità indicate, misurane il perimetro e la superficie, poi completa. A
B
A
B
C
D
Perimetro Superficie
C
D
• Hanno lo stesso perimetro le figure ......................................................... • Occupano la stessa superficie le figure ..................................................
Le figure che occupano la stessa superficie si dicono equiestese o equivalenti.
R iproduci su un foglio le due figure, piega la pagina lungo la linea rossa. Infine rispondi.
• Le due figure sono sovrapponibili?
Sì
No
• Misura il loro perimetro: sono isoperimetriche?
Sì
No
• Misura la loro superficie: sono equiestese?
Sì
No
Due figure perfettamente sovrapponibili sono isoperimetriche ed equivalenti e si dicono congruenti. Le figure congruenti sono sempre equivalenti.
ESERCIZI 1. Osserva le coppie di figure e rispondi con una X.
• Sono isoperimetriche? Sì
No
• Sono equiestese?
2. Disegna una figura congruente a quella data.
Sì
No
• Sono congruenti?
Sì
No
3. Disegna una figura equivalente a quella data.
337
MATEMATICA
La superficie La superficie è la parte di piano delimitata dalla linea di contorno (il confine). Anche la superficie è una grandezza ed è misurabile. Essa però ha due dimensioni: lunghezza e larghezza. Per misurare una superficie occorre un’unità di misura che abbia due dimensioni. Nel Sistema Internazionale di misura, l’unità di misura della superficie è il metro quadrato, cioè un quadrato il cui lato è lungo un metro. Il suo simbolo è m2: il numero “2” piccolo che si scrive in alto a destra indica appunto che si tratta di un’unità di misura a due dimensioni. 1 cm2
1 mm2
1 dm2
za
ez
h ng
lu
larg
hezz
a
Il metro quadrato, per le sue dimensioni, non è rappresentabile in questa pagina. Possiamo però rappresentare i suoi sottomultipli. • Il decimetro quadrato (dm2) è un quadrato con il lato di un decimetro; • il centimetro quadrato (cm2) è un quadrato con il lato di un centimetro; • il millimetro quadrato (mm2) è un quadrato con il lato di un millimetro. Completa. Nella prima riga del decimetro quadrato ci sono ....... cm2. Le righe sono ....................... 10 cm2 in riga × 10 in colonna = .............................. cm2 1 dm2 = ........................................ cm2 • Quanti mm2 ci sono in un cm2? ........................................ • Quanti mm2 ci sono in un dm2? ........................................
ESERCIZI 1. Completa. Il m2 ha il lato lungo un ........................................... Il dm2 ha il lato lungo un ........................................ Il cm2 ha il lato lungo un ......................................... Il mm2 ha il lato lungo un ....................................... 2. Rispondi. Quanti dm2 ci sono in un m2? .............................. Quanti cm2 ci sono in un m2? ..............................
338
CON GLI ALTRI 1. S u un cartellone quadrettato disegnate un 1 m2 da appendere in classe. 2. L avora in coppia con un tuo compagno. Disegnate e ritagliate su un cartoncino 1 dm2. Poi usatelo per misurare la superficie del banco. Quanti dm2 è? .............................. Autovalutazione Sì No È stato utile collaborare per misurare? P erché? ...............................................................................................................
Spazio e figure
Le misure di superficie Ecco la tabella delle misure di superficie. Osserva e completa. multipli
unità
sottomultipli
chilometro q.
ettometro q.
decametro q.
metro q.
decimetro q.
centimetro q.
millimetro q.
km2
hm2
dam2
m2
dm2
cm2
mm2
da
u
1 000 000 m2
da
u
da
10 000 m2
u
100 m2
da
u
1 m2
da
u
da
0 ,01 m2
u
0 ,0001 m2
da
u
0 ,000001 m2
• Ogni misura è 100 volte più grande di quella posta alla sua destra e ............................... volte più piccola di quella immediatamente a sinistra. • Ogni misura comprende due cifre: quella delle decine e quella delle ............................................... .
PROCEDURA DI CALCOLO Per eseguire le equivalenze con le misure di superficie, puoi procedere in due modi. • Dividi per 100, 10 000 o 1 000 000 Da un’unità di misura minore a una maggiore - Trasforma 340 dm2 in metri quadrati: 340 dm2 = 3,40 m2 : 100
• Usa la tabella Da un’unità di misura minore a una maggiore - Trascrivi la misura in tabella. - Cerca la casella della misura equivalente, se occorre sposta la virgola.
- Trasforma 3 800 dm2 in decametri quadrati: 3 800 dm2 = ............................ dam2
dam2 da u 452,60 m2 =
: 10 000
• Moltiplica per 100, 10 000 o 1 000 000 Da un’unità di misura maggiore a una minore - Trasforma 12 m2 in decimetri quadrati: 12 m2 = 1 200 dm2 × 100
- Trasforma 4 hm2 in metri quadrati: 4 hm2 = ................ m2
4
dm2 da u
5
6
2
0
4,........... dam2
Da un’unità di misura maggiore a una minore - Trascrivi la misura in tabella; arriva sempre alle unità, se necessario aggiungi uno zero. - Cerca la casella della misura equivalente, se occorre sposta la virgola o aggiungi gli zeri necessari. dm2 da u
× 10 000
m2 da u
3,405 dm2 =
3
cm2 da u
4
0
mm2 da u 5 0
............. mm2
ESERCIZI 1. Segna con una X l’unità di misura più adatta a misurare la superficie di: – un quaderno – una scuola – una regione Eserciziario
p. 73
m2 cm2 km2
dm2 dm2 hm2
cm2 m2 dam2
2. Scomponi le misure.
3. Esegui le equivalenze.
18,93 dam2 = 18 dam2 e ....... m2 7,58 m2 = ............................................... 432,62 cm2 = ....................................... 3,90 m2 = ...............................................
2 m2 = ................................. dm2 11 dm2 = ............................... cm2 3 m2 = .................................. cm2 43 dam2 = ............................... m2
339
MATEMATICA D
La misura della superficie di un poligono si chiama area (A). Per misurare l’area del rettangolo disegnato a lato, scegliamo come unità di misura il cm2 e ricopriamo con esso tutta la superficie.
¿h = 3 cm
L’area del rettangolo Osserva e rispondi. Considerando il rettangolo ABCD, la base AB è di 6 cm. L’altezza è di 3 cm e corrisponde al lato perpendicolare alla base. Colora una riga di 6 cm2 sulla base. • Per ricoprire tutta la superficie occorrono .......... righe di cm2, perciò: 6 × 3 = 18 cm2
A
C
B
¿b = 6 cm
L’area del rettangolo si calcola moltiplicando la misura del lato scelto come base (¿b) per la misura della sua altezza (¿h).
A = ¿b × ¿h
D
L’area del quadrato
C
Per calcolare l’area del quadrato procediamo come per il rettangolo. Il quadrato ha tutti i lati uguali, perciò la base e l’altezza coincidono. L’area del quadrato si Usa come unità di misura il cm2: 4 × 4 = 16 cm2 calcola moltiplicando la misura del lato per se stesso.
A = ¿l × ¿l
ESERCIZI
1. Disegna le figure secondo le misure indicate e calcola l’area. Rettangolo ABCD = 0,5 cm ¿b = 3 cm ¿h = 4 cm
Quadrato ABCD ¿l = 3,5 cm
= 0,5 cm
DATI ¿b = .................. ¿h = .................. ? = area ABCD
DATI ¿ l = .............. ? = area ABCD
FORMULA A = ..............................
FORMULA A = ..............................
2 RISOLUZIONE .............................. cm
2 RISOLUZIONE ................................ cm
RISPOSTA L’area del rettangolo è di .......................
RISPOSTA L’area del quadrato è di .............................
340
A
¿l = 4 cm
B
2. Misura i lati del rettangolo e calcola l’area in cm2. F
E
C
D
DATI ¿b = .................. ¿h = .................. ? = .................................... FORMULA A = .............................. RISOLUZIONE ................................................ cm2 RISPOSTA ..................................... .................................................................... Eserciziario
p. 91
Spazio e figure
L’area del parallelogramma o romboide LABORATORIO Per calcolare l’area di un romboide occorre trasformarlo in un rettangolo equivalente.
1. Disegna su un foglio un romboide e tracciane l’altezza.
Materiale occorrente: cartoncino, righello, forbici, pennarello, colla.
2. Taglia il triangolo ottenuto lungo l’altezza.
• Il romboide e il rettangolo hanno la stessa base e la stessa altezza? Sì
No
• Il romboide è equivalente al rettangolo?
No
Sì
3. Incolla sul quaderno le due parti come nel disegno.
L’area del parallelogramma o romboide si calcola moltiplicando la misura della base (¿b) per la misura dell’altezza (¿h).
A = ¿b × ¿h
ESERCIZI 1. Traccia l’altezza dei parallelogrammi, misura base e altezza poi calcola l’area. Parallelogramma CDEF ¿b = 3 cm ¿h = 3,5 cm F
2. Misura base e altezza del parallelogramma e calcola l’area in cm2, poi trasformala in dm2. D
C
E
¿h A
C
DATI ¿b = .................. ¿h = .................. ? = .........................................
D
FORMULA A = ..............................
DATI ¿b = .................. ¿h = .................. ? = area ................. FORMULA A = .............................. RISOLUZIONE .............................. cm RISPOSTA L’area del parallelogramma è di .............. cm2.
2
Eserciziario
p. 91
B
RISOLUZIONE ................................................ cm2 Trasforma i cm2 in dm2 ................. cm2 = ................. dm2 RISPOSTA L’area del parallelogramma è ................. dm2.
3. Risolvi i problemi. a. Calcola il perimetro e l’area di un romboide che ha la base di 25 cm, l’altezza di 15 cm e il lato obliquo di 16,5 cm. b. Un copriletto è formato da 16 pezzi di tessuto a forma di romboide con la base di 15 cm e l’altezza di 8 cm. Calcola l’area del copriletto. c. Da un foglio di carta che ha l’area di 1400 cm2 viene ritagliato un parallelogramma con la base di 140 mm e l’altezza di 4 cm. Quanti cm2 di carta sono rimasti? d. Un campo a forma di romboide ha un lato che misura 12 m e l’altezza relativa 7,5 m. Quanti m2 di terreno occupa?
341
MATEMATICA
L’area del triangolo Osserva il triangolo rettangolo e completa.
¿h = 3 cm
Per calcolare l’area del triangolo si moltiplica la base per l’altezza ottenendo così l’area di un rettangolo, cioè l’area di due triangoli uguali. Bisogna quindi dividere l’area in due parti.
A = (¿b × ¿h) : 2 o
A = ¿b × ¿h 2
¿b = 6 cm Come puoi vedere, il triangolo corrisponde alla metà del ............................................... che ha come base la stessa base e per altezza la stessa altezza (6 × 3) : 2 = 9 cm2
¿b
¿b
Il triangolo può essere la metà di altri quadrilateri. Il calcolo dell’area rimane sempre uguale.
¿h
¿h
¿h
¿h
Osserva le figure e scrivi il loro nome.
¿b
¿b
......................................
.......................................................
ESERCIZI 1. Quali tra questi triangoli sono equivalenti? Misura, completa i dati mancanti e rispondi. a.
b.
C
¿h A
c.
N
F
¿h B
L
¿h M
D
E
DATI ¿ b = .................. cm ¿ h = 3 cm ? = area ABC
DATI ¿b = .................. cm ¿h = 3 cm ? = area LMN
DATI ¿b = 6 cm ¿h = .................. cm ? = area DEF
FORMULA A = ..............................
FORMULA A = ..............................
FORMULA A = ..............................
2 RISOLUZIONE .............................. cm
2 RISOLUZIONE .......................... cm
2 RISOLUZIONE .............................. cm
RISPOSTA ................... cm2 (area triangolo)
RISPOSTA ................... cm2 (area triangolo) Sono equivalenti i triangoli: a
342
b
RISPOSTA ................... cm2 (area triangolo) c Eserciziario
p. 92
Spazio e figure
L’area del rombo LABORATORIO Per calcolare l’area di un rombo, trasformalo prima in un rettangolo equivalente. Segui le indicazioni, poi rispondi e completa.
¿h = 3 cm d = 8 cm
Materiale occorrente: cartoncino, righello, forbici, pennarello, colla.
D = 12 cm ¿h = 1 d
1. Disegna su un foglio un rombo, traccia le diagonali e colora come nel disegno.
2 2. Ritaglia lungo la diagonale maggiore ( D ) e lungo la diagonale minore ( d ) del triangolo celeste/rosa.
• La diagonale maggiore del rombo è la base del rettangolo?
Sì
No
• La metà della diagonale minore è l’altezza?
Sì
No
• Il rombo e il rettangolo sono equivalenti?
Sì
No
¿b = D 3. Incolla sul quaderno le figure ritagliate come vedi nel disegno. Il rombo ha due diagonali: diagonale maggiore (D)
Per calcolare l’area del rombo si moltiplica la misura della diagonale maggiore (12 cm) per la misura della diagonale minore (8 cm) e si divide il prodotto per 2. (12 × 8) : 2 = .................. : 2 = .................. cm2 L’area del rombo si calcola moltiplicando la lunghezza di una diagonale per la lunghezza dell’altra diagonale e dividendo il prodotto per 2. A = ¿D ×
2
diagonale minore (d)
d
ESERCIZI 1. I due rombi sono equivalenti? Misura, completa i dati mancanti e rispondi.
DATI d = .................. cm D = .................. cm ? = area ABCD
C
FORMULA A = .............................. D
B
RISOLUZIONE
FORMULA A = ..............................
H F
.............. cm2 (area del rombo)
RISPOSTA A Eserciziario
p. 91
L’area ....................... è di ............. cm2
DATI d = .................. cm D = .................. cm ? = area EFGH
G
E
RISOLUZIONE .............. cm2 (area del rombo) RISPOSTA L’area ....................... è di ............. cm2
343
MATEMATICA
L’area del trapezio Utilizzando due trapezi congruenti, puoi trasformare ogni trapezio in un rettangolo o in un parallelogramma comune (o romboide). Osserva e completa.
¿b = 2,5 cm
¿h = 3 cm
B ¿h
B = 4,5 cm
+
¿b = 2,5 cm
L’area del parallelogramma è doppia rispetto a quella del ............................................... Il rettangolo, o il parallelogramma, ha: • per base la somma delle ....................................... del trapezio; • per altezza l’ ....................................... del trapezio. Calcola 4,5 + 2,5 = ............ cm (somma basi) 7 × 3 = ............ cm2 (doppia area) 21 : 2 = ........................ cm2 (area del trapezio)
B
¿h = 3 cm
¿b = 2,5 cm
¿h
B = 4,5 cm
+
¿b = 2,5 cm
Ogni trapezio è equivalente alla metà di un rettangolo o di un parallelogramma (o romboide) che ha per base la somma delle basi del trapezio e per altezza la stessa altezza. L’area del trapezio si calcola moltiplicando la somma delle misure delle basi per la misura dell’altezza e dividendo il prodotto per 2.
A = [(B + ¿b) × ¿h] : 2
o
A = (B + ¿b) × ¿h 2
ESERCIZI 1. Calcola l’area del trapezio.
A
¿h 5 cm
FORMULA A = .............................. ..............
B
= .................. DATI B ¿ b = .................. ¿h = .................. ? = ..................
RISOLUZIONE .................. cm (somma delle basi) .................. cm2 (doppio dell’area) .................. cm2 (area del trapezio)
RISPOSTA ................................................................................... 344
¿h = 5,4 cm
¿b = 4,4 cm
C
3 cm
2,5 cm
D
2. Calcola l'area.
A = [(6,3 + 4,4) × ........ ] : 2 = = [ ............. × ............. ] : 2 = = ............. : 2 = ............ cm2
B = 6,3 cm 3. Risolvi il problema sul quaderno. a. La base maggiore di un trapezio misura 25 cm e la base minore 20 cm. La sua altezza è di 19 cm. Calcola la sua area in centimetri quadrati e poi in decimetri quadrati. Eserciziario
pp. 92, 93
Spazio e figure
IMPARARE FACILE si misura
il perimetro p = (somma dei lati)
hanno
Poligoni
con le misure di lunghezza scaleno
p = (l2 × 2) + l1
isoscele
perimetro
p = (¿l1 + ¿l2) × 2
perimetro
p = B + b + (l × 2)
si misura
può essere
Triangolo
area
A= b×h 2
Quadrato
area
A=l×l
Rombo
area
A= D×d 2
area
A=b×h
equilatero
p=l×4
p = B + l1 + b + l2
l’area
con le misure di superficie
p = l1 + l2 + l3
p=l×3
hanno
Rettangolo
scaleno e rettangolo
Parallelogramma può essere
area
Trapezio
isoscele
A = (B + b) × h 2
ATTIVA LE COMPETENZE 1 Con la squadra traccia l’altezza relativa al segmento rosso dei seguenti poligoni.
2 Colora allo stesso modo le figure equivalenti tra loro. a b c d e
g
f
h
Quali sono le figure congruenti? .....................................................
Autovalutazione La lettura della mappa ti ha aiutato a organizzare le tue conoscenze? Sì No, perchè conteneva troppe informazioni
345
Spazio e figure
ATTIVA LE COMPETENZE 3 Cerchia ogni volta le cifre che indicano i m2. 1 328 dm2
53 376 dm2
21,57 m2
2,791 dam2
61 784 cm2
4 Scomponi le misure di superficie con l’aiuto della tabella. km2 hm2 dam2 m2 da u da u da u da u 498,6 dam2 327,2 hm2 34,2 km2 934,726 hm2
m2 dm2 cm2 mm2 da u da u da u da u 19,6 m2 231 cm2 2 747 mm2 38,012 dm2
5 Esegui le equivalenze. 2 m2 = ............ dm2 238 m2 = ............ dam2 5 000 000 m2 = ............ km2
3 200 mm2 = ............ cm2 4,52 hm2 = ............ m2 5 dm2 = ............ m2
7,3 km2 = ............ dam2 1 078 cm2 = ............ m2 27 dam2 = ............ hm2
6 Risolvi i problemi sul quaderno. Esegui l’equivalenza, quando è necessario. a. Giacomo mette in cornice un quadretto di forma rettangolare largo 30 cm e lungo 24 cm. Quanti cm di cornice gli serviranno? Quanti cm2 di vetro? b. Quanti m2 occupa la parte frontale di un camino a forma di trapezio isoscele con: B = 1,30 m, b = 0,50 m, h = 1,50 m? c. La nonna cuce insieme 32 rombi con la diagonale minore di 15 cm e la diagonale maggiore di 25 cm. Quanto sarà l’area della coperta in dm2?
INVALSI 7 Occorre più carta per ritagliare figura a o b? a. a b b. 6 cm c. 6 cm
10 cm
Eserciziario
346
la La 1 La 2 Sono uguali
d. Un orto a forma di romboide è circondato da una recinzione interrotta da un cancello largo 1,80 m. L’orto ha la base di 12 m e il lato obliquo di 11 m. Quanto misura la recinzione? e. Quanti dm2 di stoffa servono per confezionare uno scialle triangolare con la base di 180 cm e l’altezza di 85 cm? La sfida
8 Risolvi sul quaderno. a. Una camera di forma quadrata è larga 4 m. Il letto e l’armadio occupano 3 m2. Quanta superficie resta libera? b. Un campo da calcio è largo 120 m e lungo 90 m. Un campo da calcetto è largo 42 m e lungo 25 m. Calcola la differenza di perimetro e di area tra i due campi da gioco.
pp. 94, 95
Competenze L ’alunno determina misure, riconosce e rappresenta forme del piano; descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche.
RELAZIONI, DATI E PREVISIONI L’uomo è naturalmente portato a porsi delle domande e a darsi delle risposte. A volte è spinto dalla curiosità di conoscere meglio una situazione insolita, ma spesso è mosso dalla necessità di operare delle scelte. In questo caso deve raccogliere i dati necessari per decidere l’azione migliore da compiere. Per raccogliere i dati in modo certo la matematica si serve di tabelle e grafici. Se invece si desidera descrivere una situazione complessa, si classificano gli elementi in base a una caratteristica.
CHE COSA... SO • So distinguere le caratteristiche di un oggetto o di un fenomeno? • Riesco a stabilire una relazione tra due elementi? • So costruire un istogramma? • Risolvo problemi con una operazione? • So che cos’è una frazione?
CHE COSA... IPOTIZZO • I numeri da 5 a 10 sono un sottoinsieme dei numeri naturali? • Se Anna è più alta di Zaira, Zaira è più bassa di Anna? • Luigi oggi ha fatto 10 giri di pista in bici e ieri ne ha fatti 20. Quanti giri ha compiuto in media al giorno?
VERIFICHERAI LE TUE IPOTESI STUDIANDO... li insiemi e i sottoinsiemi. G Le relazioni. L’indagine statistica. La media e la moda.
347
MATEMATICA
Insiemi e sottoinsiemi Classificare significa mettere insieme gli elementi che hanno un attributo o una caratteristica in comune e separarli da quelli differenti. La squadra di minivolley della scuola Dante Alighieri è un insieme. Ogni giocatore è un elemento dell’insieme. La caratteristica che distingue i giocatori dagli altri ragazzi della scuola è il fatto di praticare uno sport: il minivolley.
Giocatori di minivolley
In matematica un insieme si può rappresentare con una linea curva chiusa, che si chiama il diagramma di Eulero-Venn.
All’interno di un insieme si possono creare dei sottoinsiemi, cioè dei “gruppi” di elementi che hanno una caratteristica in comune. Osserva l’insieme A delle lettere e forma il sottoinsieme B delle vocali e il sottoinsieme C delle consonanti. A: lettere
A N
E
I
O B: vocali
U
C: consonanti
R
L
T
B
Adesso indica V (vero) o F (falso). – Tutte le lettere sono vocali.
V
F
– Tutte le vocali sono lettere.
V
F
– Alcune vocali sono lettere.
V
F
– Alcune lettere sono consonanti. V – Ogni lettera è una vocale. V
F F
Consideriamo l’insieme U delle bambine che giocano a minivolley. Alcune hanno gli orecchini, altre hanno gli occhiali, altre hanno entrambi gli attributi, altre nessuno dei due. La situazione può essere rappresentata con tre diagrammi diversi: 1. Il diagramma di Eulero-Venn
U: Bambine del minivolley
C: orecchini e occhiali
A: orecchini
B: occhiali
Amina Cinzia Mia Lin
Marta
L’insieme C si chiama intersezione. Gli attributi di Mia e Lin sono: avere gli ................................... e avere gli ..............................................
Ester Carla
3. Il diagramma di Carroll
2. Il diagramma ad albero orecchini
Bambine del minivolley
occhiali non occhiali • ................................... • ................................... • ................................... • ...................................
348
orecchini
non orecchini
occhiali non occhiali • ................................... • ................................... • ...................................
occhiali
non orecchini
...................... ...................... ...................... ......................
non ...................... ...................... occhiali ...................... Eserciziario
p. 96
Relazioni, dati e previsioni
Le relazioni In matematica una relazione (R) rappresenta un legame esistente tra due elementi dello stesso insieme o appartenenti a insiemi differenti espresso attraverso una caratteristica specifica. Per indicare una relazione si usano delle frecce che collegano i due elementi. Ad esempio, tra alcuni elementi dell’insieme A dei segmenti, si può stabilire questa relazione: R = è più lungo di...
A
è più lungo di
Le relazioni tra elementi dello stesso insieme possono avere 3 diverse caratteristiche: R = è veloce come
Sulla pista si sta svolgendo una gara.
Ogni elemento è in relazione con se stesso.
Se un elemento è in relazione con Se un primo elemento è in relazione un secondo elemento, anche il con un secondo e il secondo lo è con un secondo è in relazione con il primo. terzo, il primo è in relazione con il terzo.
La relazione è riflessiva.
La relazione è simmetrica.
La relazione è transitiva.
Esistono anche relazioni tra elementi di insiemi diversi. Leggi e osserva. B - Matteo, Lisa, Gianni, Chiara
C - città, montagna, campagna
La relazione si può rappresentare anche con una tabella. Matteo Lisa Gianni Chiara
CITTÀ
città
Gianni
CAMPAGNA C
montagna
campagna
X
Matteo Lisa
MONTAGNA B
abita in…
R = abita in...
X X X
Chiara
ESERCIZI 1. R = “svolge il lavoro di” Completa la tabella. Alex è medico. Bruno è insegnante. Daniela è tassista. Rossana è farmacista. Eserciziario
p. 96
svolge il lavoro di
farmacista
insegnante
medico
tassista
Alex Bruno ............................................ ............................................
349
MATEMATICA
L’indagine statistica La statistica è un ambito della matematica. Attraverso l’indagine statistica i matematici cercano di rispondere con dati numerici alle domande che ci poniamo su: • i gusti e gli interessi delle persone; • la ricorrenza di eventi naturali (la quantità di pioggia caduta in un anno...); • le caratteristiche della società (il numero degli studenti rispetto a tutta la popolazione...).
STUDIO FACILE
NELLA REALTÀ
Procedo in modo ordinato e comprendo. Per svolgere un’indagine statistica occorre rispettare alcune fasi. Nell’esempio la domanda a cui si vuole rispondere è: Qual è il cibo preferito dai bambini della nostra classe? 1. Scegli l’argomento da studiare: il cibo preferito. 2. Stabilisci il campione, cioè l’insieme di persone a cui si rivolge l’indagine: la tua classe. 3. Scegli il metodo per la raccolta dei dati.
• Questionario – foglio con domanda: “Qual è il tuo cibo preferito?” • Intervista – bambino che chiede a un altro: “Qual è il tuo cibo preferito?”
4. Registra i dati in una tabella di frequenza, cioè una tabella dove si riporta quante volte un dato si presenta.
5. Rappresenta graficamente i dati in un istogramma. = 1 bambino
6. Rispondi alla domanda. Il cibo preferito dai bambini della nostra classe è ................... ....................................................................... 350
Tabella di frequenza cibo preferito
n. scelte
pasta
10
torta
4
verdura
2
Svolgi un’indagine statistica. 1. Argomento: Il mezzo di trasporto usato per venire a scuola. 2. Campione: La tua classe. 3. Domanda: “Con quale mezzo di trasporto vieni a scuola?”. 4. Raccolta dei dati in tabella. 5. Rappresentazione grafica.
mezzo
n. delle scelte
auto tram bici a piedi
= 1 bambino 10 9 8
10 9 8 7 6 5 4 3 2 1
7 6 5 4 3 2 1
auto
pasta
torta
verdura
tram
bici
a piedi
6. Risposta: .................................................. .......................................................................... Eserciziario
pp. 97, 98
Relazioni, dati e previsioni
La media e la moda Dall’analisi dei dati raccolti nelle indagini statistiche possiamo ricavare molte informazioni. Leggi la seguente indagine e completa la rappresentazione grafica. Nella classe 4a B è stata svolta un'indagine sul luogo di vacanze preferito. Ambiente
montagna
lago
mare
città d'arte
Frequenza
7
4
5
4
Qual è la località scelta con maggiore frequenza, cioè che si ripete di più? ............................................................................
= 1 bambino 10
Il dato che si presenta con maggior frequenza, cioè che ha più preferenze, si dice moda.
9 8 7
Se il numero delle preferenze fosse stato distribuito in modo uguale, quante ne avrebbe avute ogni luogo?
6 5
1 Somma il numero delle preferenze. 7 + 4 + 5 + 4 = ................ 2 Dividi le preferenze per il numero dei luoghi.
....... : 4 = .......
4 3 2
Questa è la media.
1
montagna
La media si calcola sommando tutti i valori dei dati e dividendo la somma per il numero dei dati.
lago
mare
città d'arte
ESERCIZI 1. La tabella indica la quantità di frutta venduta oggi dal fruttivendolo. Tipo di frutta Chilogrammi di frutta venduti
mele
pere
arance
kiwi
ananas
25
12
32
12
6
Qual è il tipo di frutta venduto con maggiore frequenza (moda)? ...................................................... 2. Ogni tipo di frutta è stato venduto a un prezzo diverso al chilo. Calcola il prezzo medio (media) e rispondi. Tipo di frutta
mele
pere
arance
kiwi
ananas
Prezzo al kg
€ 1,30
€ 1,80
€1
€ 2,10
€ 1,60
...................................................................... = .................................... ...................................................................... = .................................... Quanto costa mediamente la frutta al chilogrammo? ...................................................................... Eserciziario
pp. 97-99
351
Relazioni, dati e previsioni
IMPARARE FACILE Insieme è
Relazione
sottoinsieme
si ha tra
può avere
intersezione tra insiemi
gruppo di elementi
può essere
elementi dello stesso insieme
riflessiva simmetrica
con
una caratteristica comune
elementi di insiemi diversi
transitiva
ATTIVA LE COMPETENZE INVALSI
1 Definisci l’intersezione (C) tra l’insieme A e l’insieme B. C A
B
C = ..............................................................
4 Considera le relazioni espresse dalle frecce e segna con una X l’affermazione corretta. Diego ha 12 anni. ha 2 anni in più di ha la stessa età di
2 Rappresenta con le frecce la relazione. R = è minore di
12
10,5 DIEGO
15
9,7
3 Leggi l’istogramma sui libri letti dai bambini di classe quarta in un anno scolastico ed esegui quanto richiesto. 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1
a. b. c. d.
CARLO
PIA Anna e Carlo hanno 12 anni. Diego ha 12 anni e Pia 10. Anna e Carlo hanno 10 anni. Pia e Diego hanno 12 anni.
La sfida fiabe
avventura scientifico
fantasy
•R ealizza una tabella di frequenza. • Qual è il genere di libro letto con maggiore frequenza? ................................. 352
ANNA
5 Calcola sul quaderno. Se i bambini della classe dell’indagine dell’esercizio 3 sono 14, quanti libri ha letto in media ogni bambino?
Competenze L ’alunno ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni e viceversa; legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.
Eserciziario
p. 100, 101
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te, in una Lungo i fiumi Tigri ed Eufra Mesopotamia, si vasta pianura chiamata i Sumeri, i à: civilt se diver no svilupparo Babilonesi e gli Assiri. gli Egizi diedero Nella valle del fiume Nilo per caratteristiche vita a una civiltà unica e durata. ppò la civiltà, in Lungo il fiume Indo si svilu sciuta, degli Indi. gran parte ancora scono città di resti Questo popolo lasciò izzate. monumentali e ben organ le rive del La civiltà cinese sorse lungo Azzurro, che oggi Fiume Giallo e del Fiume zi. Yangt e He g si chiamano Huan
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