Speciale discipline 5

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• Storia • Geografia • Scienze e Tecnologia • Matematica

Eserciziario: antropologico e scientifico • Pagine operative, di approfondimento e di verifica • Lapbook, compiti di realtà, testi semplificati, mappe

Barbara Mancinelli Nicoletta Secchi Rita Zagaglia

(solo con la versione unica e antropologica)

Classe 5

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• Storia • Geografia • Scienze e Tecnologia • Matematica

PER L’INSEGNANTE E LA CLAS

Alessandra Carloni

• Uno strumento di approfondimento e rinforzo delle discipline

Eserciziario: antropologico e scientifico • Pagine operative, di approfondimento e di verifica • Lapbook, compiti di realtà, testi semplificati, mappe

Speciale Discipline

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

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Classe 4

Storia

Sussidiario Geografia

SE Io imparo facile

• Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per il coding, schede operative, verifiche per livelli. • Poster disciplinari • Materiale didattico

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te, in una Lungo i fiumi Tigri ed Eufra Mesopotamia, si vasta pianura chiamata i Sumeri, i à: civilt se diver svilupparono Babilonesi e gli Assiri. gli Egizi diedero Nella valle del fiume Nilo per caratteristiche vita a una civiltà unica e durata. pò la civiltà, in Lungo il fiume Indo si svilup sciuta, degli Indi. gran parte ancora scono città di Questo popolo lasciò resti izzate. monumentali e ben organ le rive del La civiltà cinese sorse lungo Azzurro, che oggi Fiume Giallo e del Fiume Yangtzi. e He g Huan ano chiam si

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Coordinamento redazionale: Emilia Agostini Redazione: Corrado Cartuccia, Francesca Rimondi Consulenza didattica: Rossana Pistelli, Elena Morbidelli, Simona Giancamilli, Barbara Rossi, Sabina Tenenti, Eleonora Battiston, Teresa Rigante Grafica e impaginazione: Giacomo Paolini, Studio Ampa, Pantarei Illustrazioni: Anna Cola, Claudia Saraceni, Ivan Stalio, Roberto Tomei Cartografia: LS International Cartography Copertina: Pantarei, Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Archivio fotografico Scala, Alamy, Getty Images, Marka, Shutterstock, Thinkstock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello Si ringrazia per le immagini fornite: Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico “L. Pigorini”, Roma; Archivio fotografico del Museo Nazionale Romano; Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma; Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria; Archivio Fotografico del Polo Museale dell’Abruzzo e Museo Archeologico Nazionale di Villa Frigerj, Chieti; Gastone Dissette per il Parco Regionale Veneto del Delta del Po; Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna; Acquario di Genova; Museo Civico Archeologico di Modena e Parco di Montale; MUSE - Museo delle Scienze di Trento e Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento.

Per esigenze didattiche i testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.

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STORIA 2 La Grecia: un ponte verso

l’Oriente

4 I Micenei e la città-fortezza 6 Nati per combattere! 7 Divinità... complicate! 8 Imparare facile 8 Attiva le competenze 10 Leggo la Storia – Il sacro peplo 12 I Greci e le poleis 14 I Greci colonizzano il Mediterraneo 16 Sparta 17 Atene 18 L’educazione del giovane spartano 19 L’educazione del giovane ateniese 20 I Greci uniti dalla religione... 21 ...e dal teatro 22 Gli eterni nemici: i Persiani 24 Speciale Arte – L’Atene di Pericle 26 Nella realtà La vita quotidiana in Grecia – Scene da un simposio 28 Le leghe e la crisi delle poleis 29 La guerra del Peloponneso 30 Imparare facile 30 Attiva le competenze 32 I Macedoni 34 I regni ellenistici 34 L’ellenismo 35 Alessandria d’Egitto 36 Linee del tempo – La civiltà greca 38 Imparare facile 38 Attiva le competenze 40 I popoli italici 42 Gli Etruschi 44 La città etrusca 45 Organizzazione sociale 46 Le necropoli 47 L’arte 47 La scrittura 48 Imparare facile 48 Attiva le competenze

50 Roma: i segni del passato 52 Leggo la Storia – La lupa... quellla famosa! 54 Le origini di Roma 56 L’età della Monarchia 57 La società romana 58 L’età della Repubblica 59 Le lotte sociali 60 Nella realtà La conquista dell’Italia... ...e del Mediterraneo 62 L’esercito 63 L’accampamento 64 La crisi della Repubblica 65 La guerra civile 66 Giulio Cesare, l’uomo del cambiamento 67 Ottaviano, l’uomo del passaggio 68 La religione 69 Speciale Arte – I templi romani 70 Imparare facile 70 Attiva le competenze 72 L’età dell’Impero 74 L’Impero di Augusto 75 Dopo Augusto: la Pax Augustea 76 Le grandi opere dell’Impero 77 Panem et circenses! 78 Grandi costruttori 80 Nella realtà La vita quotidiana dei Romani – Una giornata speciale per Clodia 82 Abitare in una domus non era come... 83 ...abitare in un’insula 84 Il Cristianesimo 86 La crisi dell’Impero 87 La riforma dell’Impero 88 I barbari... 89 ...nuovi protagonisti della Storia 90 La caduta dell’Impero d’Occidente 92 Linee del tempo – La civiltà romana 94 Imparare facile 95 Attiva le competenze


LA GRECIA: UN PONTE VERSO L ORIENTE La vetta più alta è quella del monte Olimpo, che ebbe un ruolo importante nella storia antica della regione.

Le pianure sono scarse con l’esclusione della Tessaglia e della Macedonia, sfruttate per l’agricoltura della vite, dell’olivo e degli ortaggi.

Dal 1883 il Peloponneso non è più unito alla penisola greca, in quanto per facilitare le rotte di navigazione è stato separato da uno stretto artificiale, lo stretto di Corinto.

2000 a.C.

Popoli chiamati ellenici giungono da nord e si stabiliscono nella penisola greca: gli Eoli in Tessaglia, gli Ioni nell’Attica e i Micenei nel Peloponneso: osserva i territori sulla carta.

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1450 a.C.

1200 a.C.

I Micenei, forti dell’uso del bronzo e di una società dai connotati fortemente militari, invadono Creta, facendo propria la cultura minoica: rintraccia il territorio sulla carta.

Dopo la conquista di Troia, bruschi cambiamenti climatici e le invasioni dei Dori portano al declino dei Micenei. I commerci languono e l’uso della scrittura viene abbandonato. Questo periodo di crisi generale è chiamato Medioevo ellenico.


La civiltà greca

CHE COSA SO • Quali caratteristiche delle civiltà del mare studiate l’anno scorso ti sono rimaste impresse? • Quale tra queste civiltà si sviluppò proprio in Grecia? • Che cosa conosci dell’antichità greca?

Le coste sono frastagliate (circa 14 000 km di lunghezza) e insieme ai numerosi arcipelaghi sono sfruttate per il turismo, la principale risorsa del Paese.

CHE COSA IPOTIZZO

Con i suoi numerosi porti, in particolare quello del Pireo, la Grecia possiede la flotta mercantile maggiore d’Europa, e costituisce un ponte strategico tra Occidente e Oriente.

• Quali contatti possono aver avuto i primi abitanti della Grecia con le civiltà studiate l’anno scorso? • I loro rapporti saranno stati sempre pacifici? Esisteranno delle continuità? In che ambiti?

La guerra del Peloponneso vede contrapporsi le poleis, in particolare Atene e Sparta; la Grecia si indebolisce progressivamente fino alla sua conquista da parte dei Macedoni (338 a.C.).

800 a.C.

Le città e i commerci rifioriscono, nascono le prime poleis (polis al singolare), cioè le città: Corinto, Tebe, Micene, Sparta e Atene: individuale sulla carta di oggi.

750 a.C.

492 a.C.

Vengono fondate le prime colonie, all’inizio sulle coste dell’Asia Minore (oggi Turchia), poi nel Nordafrica, in Italia e in Spagna: nasce la Magna Grecia.

431 a.C.

anno 0

Le ricche città greche richiamano l’attenzione dei Persiani: scoppiano le guerre persiane.

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI la civiltà micenea; la civiltà greca; la loro influenza sul Mediterraneo. Atlante

pp. 74-75

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STORIA

I Micenei e la città-fortezza I Micenei, che si erano insediati nel Peloponneso intorno al 2000 a.C., erano spesso in lotta tra loro, nel tentativo di conquistare gli scarsi terreni coltivabili della zona. Temprarono così un atteggiamento bellicoso e difensivo che si rifletté nell’organizzazione piramidale della società e nell’edificazione delle singole città-fortezze. Micene, Tirinto, Sparta e Argo erano città-stato indipendenti, erette su ripide colline che dominavano sulle pianure sottostanti, tutelate da eventuali attacchi via mare e protette alle spalle da rilievi scoscesi. Erano circondate da una doppia cinta di mura che isolava completamente la parte alta della città. I Micenei devono il loro nome alla città-fortezza più importante: Micene, scoperta da Heinrich Schliemann, l’archeologo che aveva già portato alla luce i resti della città di Troia sulla collina di Hissarlik in Turchia.

Il palazzo del re, con la sala del trono (megaron), si trovava sul punto più alto della collina. La sala aveva forma rettangolare, era sostenuta da quattro pilastri con un focolare al centro e affrescata con scene di guerra. Le mura erano dette “ciclopiche“ (secondo la tradizione, infatti, sarebbero state costruite dai Ciclopi) ed erano interrotte da due porte principali e da aperture segrete.

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I Micenei

L’organizzazione sociale L’organizzazione sociale dei Micenei era gerarchica: al comando della città-stato c’era un sovrano assoluto, il wanax, capo politico che deteneva anche l’autorità religiosa. Era affiancato da un lawagetas, un nobile scelto tra l’aristocrazia militare, chiamata lawsos. Vi era poi una potente casta sacerdotale (tereta) che supportava il sovrano e, insieme a lui, si spartiva buona parte delle terre. Sotto vi erano gli artigiani e i contadini, che vivevano nei damoi, cioè i villaggi nelle campagne fuori dalle mura. I contadini lavoravano sia le terre dei nobili sia quelle di proprietà collettiva. I prigionieri di guerra, adibiti ai lavori più duri, costituivano gli schiavi.

La civiltà greca

STUDIO FACILE Colloca sulla piramide i nomi delle varie classi sociali. ....................... .......................

.......................

....................... L’ingresso principale era costituito dalla monumentale Porta dei Leoni, chiamata così per i due leoni scolpiti nella lastra triangolare che sovrastava la porta stessa, simbolo di regalità e potenza insieme.

.......................

.......................

.......................

La Porta conduceva al recinto sacro con le tombe reali, dette tholoi. Erano sepolcri circolari interrati, ai quali si accedeva tramite un lungo cunicolo nascosto e che fuori presentavano una copertura a cupola. Le tombe erano costituite da camere spaziose all’interno delle quali venivano seppelliti anche dei preziosi tesori.

Uno dei tesori più ricchi scoperti da Schliemann fu quello che lui stesso battezzò “il tesoro degli Atridi“, dal nome della dinastia micenea di cui parlò anche Omero nei suoi poemi. Di questo tesoro faceva parte una splendida maschera d’oro che l’archeologo attribuì ad Agamennone. In realtà sia le tombe sia le maschere erano di alcuni secoli precedenti alle vicende narrate nei poemi omerici.

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STORIA

Nati per combattere! L’esercito miceneo era diviso e organizzato in fanteria leggera (spadaccini e giavellottieri), fanteria pesante (lancieri) e carri da guerra. La fanteria pesante, cioè i guerrieri armati di lancia, era il nucleo portante. La loro armatura si trasformò gradualmente, con il progredire della tecnica di lavorazione del bronzo prima e del ferro poi. I carri da guerra, conosciuti probabilmente grazie ai contatti commerciali con il vicino Oriente, servivano principalmente per trasportare i soldati sul campo di battaglia. Su alcuni reperti ritrovati, però, si nota l’uso del carro anche durante la battaglia.

I carri avevano una base di legno e parapetti in vimini o in cuoio; dotati di due ruote, erano trainati da due cavalli.

Lancia lunga 3 m con la punta di bronzo. Elmo in denti di cinghiale.

Scudo a “otto“: in legno o in vimini e rivestito da pelle bovina.

Pettorale in strisce di cuoio o di metallo. Alla lancia si affiancava una spada, la cui lunghezza progredì con il passare del tempo. Verso la fine del XIII secolo a.C. fu introdotto un nuovo modello di scudo tondo, molto più leggero e versatile. Schinieri in bronzo.

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I Micenei

La civiltà greca

Divinità... complicate! I Micenei erano politeisti: l’insieme delle divinità compare in grande misura nell’Iliade e nell’Odissea e sono gli stessi dei che popoleranno poi la mitologia e la religione dei Greci. Gli dei vivevano sul monte Olimpo: il loro padre era Zeus a cui si univano Era, sua moglie, Ares, dio della guerra, Poseidone, dio del mare, Atena dea della guerra e dell’intelligenza, Afrodite, dea della bellezza e dell’amore, Artemide, dea della caccia. Intervenivano direttamente sulla vita degli uomini che non potevano fare nulla per opporsi alla loro volontà spesso capricciosa e volubile.

SPECIALE

MITO

TRA LEGGENDA E REALTÀ L’Iliade e l’Odissea sono due famosi poemi scritti da Omero. L’Iliade narra la guerra combattuta dai Micenei contro la città di Ilio, cioè Troia, scoperta da Schliemann, che individuò una città con evidenti segni di un grande incendio e tracce di una possibile guerra tra il 1300 e il 1200 a.C. Il poema racconta solo una parte degli eventi del decimo anno di guerra. L’Odissea, invece, inizia dalla fine del conflitto e racconta il ritorno in patria di Ulisse, re acheo. Secondo gli studiosi la vera causa della guerra fu economica: Troia

Una scrittura lineare

controllava le rotte commerciali verso Oriente e la pesca nel Bosforo. I Micenei non intendevano più pagare le pesanti tasse e soprattutto volevano assumere un ruolo di comando nei commerci di quest’area. CAVALLO O NAVE? Tradurre un testo antico è sempre insidioso e quando ci si accorge di un errore, la correzione è un compito difficile. Recenti studi di un archeologo italiano, Francesco Tiboni, hanno messo in discussione uno dei miti più famosi legati ai poemi omerici: il cavallo di Troia. Secondo Tiboni,

La Lineare B fu la scrittura utilizzata dai Micenei dal XIV secolo a.C. I primi reperti furono ritrovati nel palazzo di Cnosso; successivamente furono rinvenuti documenti simili a Micene e in altre parti della Grecia. Questi ritrovamenti appoggiano l’ipotesi che la Lineare B sia una derivazione della Lineare A, che i Micenei modificarono dopo aver conquistato l’isola di Creta. È composta da circa 200 segni corrispondenti a suoni consonantici, è scritta da sinistra a destra ed è stata completamente decifrata. Per gli studiosi rappresenta il greco arcaico da cui si svilupperà successivamente quello classico.

infatti, sarebbe frutto di un errore di traduzione. Gli Achei per sconfiggere i Troiani ricorsero non all’animale di legno, ma a una nave chiamata “Hippos“ (in greco, cavallo). Questa imbarcazione, con la prua a forma di testa di cavallo, era capace di portare nelle sue stive un numeroso esercito, sicuramente maggiore di quanto potesse nasconderne un cavallo. Nel tempo però, spiega l’archeologo, le parole hanno cambiato il loro significato e tra i Greci antichi il termine hippos fu utilizzato non più per indicare la nave, ma solo l’animale. Eserciziario

p. 12

STUDIO FACILE Sottolinea nel testo le seguenti informazioni e rielaborale oralmente: • Che cos’è la Lineare B? •D ove furono trovati i primi reperti e che cosa contengono? •C ome si compone la Lineare B? •D a quale sistema di scrittura deriva e quale si sviluppò da essa?

Le tavolette di Lineare B contenevano dati amministrativi e conteggi legati agli scambi commerciali.

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IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE • Città-fortezza, cioè città fortificate con possenti mura che faranno da modello alle prime città greche • Scrittura: la Lineare B da cui deriverà il greco • Letteratura: fondano la tradizione orale dei grandi miti omerici dell’Iliade e dell’Odissea

RELIGIONE Politeisti, con divinità antropomorfe. Culto dei morti: tombe monumentali a forma di cupola (tholoi), con ricchi corredi funebri in oro.

LUOGO Nel Peloponneso, in Grecia, nelle città di: Micene, Tirinto, Sparta. Dopo l’espansione: isola di Creta, città di Troia.

TEMPO Dal 2000 al 1200 a.C. circa

Micenei

ORGANIZZAZIONE SOCIALE La società è piramidale: • wanax: capo supremo e religioso; • lawagetas: capo della nobiltà militare; • lawsos: insieme dei nobili militari; • tereta: casta sacerdotale; • contadini, artigiani; • schiavi.

ATTIVITÀ UMANE • Agricoltura e allevamento • Artigianato • Guerre di conquista

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Osserva la carta storica della Grecia all’inizio del II millennio a.C., cerchia i territori in cui si sviluppò la civiltà micenea e completa il testo. Il Peloponneso è una ............................................ della Grecia, le sue coste sono ........................... e ricche di ............................................................., mentre l’interno è ................................................. La città-fortezza di epoca micenea più importante era ...................................................... Le altre, oggi siti archeologici molto importanti, furono ................................................

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La civiltà greca 2 Leggi il brano dello storico Tucidide tratto dall’opera Guerre del Peloponneso e indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

All’epoca in cui fu riunita la spedizione contro Troia, il comando fu affidato ad Agamennone, perché era il sovrano più potente del tempo. A mio parere Agamennone, che aveva ereditato il trono di Micene e disponeva di una flotta superiore a quella degli altri greci, organizzò la spedizione contro Troia, radunando gli uomini grazie al timore che ispirava la sua potenza, più che per un semplice favore che gli venisse fatto. a. A gamennone non ispirava timore ai suoi sudditi. b. Egli guidò la guerra contro Troia. c. Le città micenee si coalizzarono per combattere Troia sotto la guida di un re unico. d. Agamennone disponeva di una flotta debole.

V V V V

F F F F

3 Osserva i reperti: due appartengono alla civiltà cretese e due a quella micenea. Segna con una X gli oggetti micenei, poi sul quaderno ricostruisci una carta d’identità per ciascuno di essi, in cui indicherai tipologia e funzione.

La sfida

4 Michael Ventris, architetto esperto della civiltà micenea, vissuto nel secolo scorso, decifrò, dopo alcuni anni, la scrittura Lineare B, adottando un calcolo statistico: individuò il segno inciso con più frequenza e lo associò alla lettera più frequente in inglese; poi passò al segno successivo e così via. Prova anche tu a decifrare questo messaggio in codice, rispettando il verso di lettura da sinistra a destra.

L E .....

E

C I T T A ..... ..... ..... .....

A

M U R A ..... ..... .....

A

M

I C E N E E

..... ..... .....

E

.....

E

E

A V E V A N O A

.....

E

.....

A

..... .....

G I G A N T E S C H E G

.....

G

A

..... .....

E

..... ..... .....

E 9


LEGGO LA STORIA

Il sacro peplo Ogni anno nella mia città, in occasione delle Panatenee, la festa più celebre in onore di Atena, venivano scelte due ragazze di nobile famiglia, tra i sette e gli undici anni. A una di loro toccava il privilegio di tessere l’abito che durante quell’occasione sarebbe stato offerto alla dea tutelare della polis. Quando mi avevano designata, mi ero sentita felice e lusingata per l’onore che mi veniva fatto. Non sapevo però che la mia vita sarebbe cambiata. Lo avevo imparato a mie spese nei nove lunghi mesi consumati nell’isolamento e nell’attesa del grande evento. Le fanciulle prescelte, fino al momento prescritto dalla legge, dovevano vivere separate dal mondo, senza contatti con estranei. Stavo lamentandomi proprio di quello, con la mia fida serva Lisandra, mentre terminavo gli ultimi punti della cucitura del peplo. “Tutto questo tempo praticamente segregata in casa!“ “Tra poco tutto sarà finito!“ rispose la mia ancella. Tagliai con furia il filo in eccesso e gettai a terra i filati in uno scatto di rabbia. “Ecco... Il peplo finalmente è terminato.“ La porta si aprì di colpo, lasciando intravedere il viso di mio padre. Mi alzai con il cuore che mi batteva forte, rassegnata a un severo rimprovero. Ma l’espressione del suo volto non sembrava arrabbiata, tutt’altro. Poi notai alle sue spalle un’altra figura che lo seguiva nella camera e allora compresi. “È arrivata la sacerdotessa“ mormorò mio padre con tono referente, facendosi da parte. Non osavo alzare gli occhi timorosa che avesse sentito il mio scatto di rabbia, poi sollevai la testa, per incontrare il suo sguardo. Era la prima volta che la vedevo: mi ero aspettata una vecchia dal viso pieno di rughe e invece mi ritrovai una giovane che mi sorrise. 10


“È stata molto dura, vero?“ Arrossii violentemente, ma lei continuò a sorridermi. “Ci sono passata anch’io e ti assicuro che ricordo ancora molto bene. Tra qualche anno ricorderai con vero piacere questi momenti, credimi, Melissa!“ Improvvisamente mi sentivo sciocca e infantile: mi ero lamentata per un compito che tutte le fanciulle di Atene mi stavano invidiando! “Sei pronta?“ riprese la donna, “ora verrai con me nella casa delle arrefore vicino al Tempio di Atena Nike, voluto da Pericle. Per sei giorni, ti nutrirai solo di cibi sacri, pane e olive e ti addestrerai per la processione. Ricorda, tu hai tessuto il peplo e sarai tu a portarlo sulla testa fino al tempio. Attraverserai la Via Sacra, tutta Atene ti guarderà e, insieme a lei, tutti gli atleti giunti da ogni parte della Grecia per partecipare ai giochi.“ L’emozione e l’orgoglio riempirono il mio cuore: ognuno di quei giorni trascorsi nell’isolamento era già dimenticato. N. Vittori, L’alloro e la spada, Raffaello

Se vuoi conoscere il finale della storia leggi il libro da cui è tratto il brano.

Dopo aver letto il brano rispondi alle domande formulando le tue ipotesi. Poi confrontati con i compagni e l’insegnante. Molte delle informazioni “nascoste“ in questo brano le ritroverai nello studio di questa sezione. Scoprirai anche una piccola curiosità… 1) Nel brano si parla delle Panatenee. Sapresti ipotizzare che tipo di festa era? Quale aspetto aveva in comune con un altro grande evento che si teneva in Grecia, a Olimpia? 2) Che cosa comprendi della condizione della donna nell’antica civiltà greca? Che tipo di educazione ricevevano le bambine e chi decideva in famiglia il loro futuro? Secondo te, tutte le donne potevano aspirare a un ruolo importante nella società? 3) Nike in greco è la personificazione della vittoria e si legge come è scritto. Il noto marchio di articoli sportivi, scritto nello stesso modo, a che cosa fa riferimento? Cerca in Internet la foto della Nike di Samotracia: a che cosa si ispira il logo dell’azienda? 11


STORIA

I Greci e le poleis

STUDIO FACILE La parola polis deriva da un’altra parola greca, polites, che significa “cittadini liberi“. Quale termine ti viene in mente nella nostra lingua che deriva da questi due?

Nel IX secolo a.C. la diffusione dell’uso del ferro permise notevoli progressi, in particolare in agricoltura: utensili come il vomere dell’aratro aumentarono la produzione agricola, che prevalse sulla pastorizia, e determinò un aumento demografico. Con il tempo i villaggi si trasformarono: alcuni si unirono, formando città uniche (Corinto e Sparta); altri si ingrandirono mantenendo l’autonomia ma riconoscendo l’autorità di un solo centro sugli altri, come avvenne per Atene. Erano nate le poleis (plurale di polis), cioè le città-stato greche.

Un nuovo modello cittadino

Alcune città come Atene erano collegate a un porto.

Nel corso dell’VIII secolo a.C. la Grecia vide fiorire numerose poleis. Erano vere e proprie città autonome, determinate a mantenersi indipendenti le une dalle altre. Ma nonostante il particolarismo politico che caratterizzava i singoli centri abitati, i Greci si sentivano un popolo unico, grazie ad alcuni aspetti culturali come la lingua e le tradizioni comuni, e soprattutto grazie alla religione. Le città-stato greche presentavano una struttura interna simile, con determinate caratteristiche che le rendevano differenti rispetto a tutte le altre città-stato dell’antichità.

La parte più importante era l’acropoli, cioè la città alta: costruita su un rilievo, in essa si trovava il santuario della divinità protettrice.

Nella parte bassa, vi era l’agorà, la grande piazza, centro pulsante della comunità, dove si tenevano le assemblee dei cittadini e si svolgeva il mercato.

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Le poleis

L’organizzazione sociale

STUDIO FACILE

All’inizio le poleis erano governate da un re, ma la monarchia fu abbandonata presto in favore dell’oligarchia, cioè un governo gestito da pochi uomini. Nell’antica Grecia essi erano gli aristoi, cioè gli aristocratici proprietari terrieri, discendenti da famiglie nobili e ricche. Fra questi venivano selezionati i magistrati o arconti che assunsero la maggior parte delle funzioni del re. Il popolo, chiamato demos, partecipava alla vita politica con la sola espressione del proprio parere, senza avere potere nelle decisioni. La maggior parte della popolazione della polis, cioè donne, stranieri e schiavi, restò priva di diritti ed esclusa dalla vita politica attiva. All’inizio del VII secolo un’altra forza politica si conquistò uno spazio e andò ad aggiungersi agli aristoi, modificando profondamente la distribuzione del potere: gli opliti. Essi erano i soldati dell’esercito cittadino, che divennero ben presto indispensabili nella difesa della polis dagli attacchi di altre poleis. Pur non essendo aristocratici, si conquistarono il diritto al voto e potevano diventare magistrati. MONARCHIA

Re consigliato da consiglio di anziani

La civiltà greca

In base a quanto hai studiato, completa le frasi. 1. Monarchia (da monos, uno solo + archè, comando): il potere è in mano a una persona sola cioè il ....................................................... 2. Oligarchia (da oligos, pochi + archè, comando): il potere è in mano a ....................................................... 3. Democrazia (da demos, popolo + cratos, potere): il governo della città spetta al ....................................................... Conosci dei Paesi europei dove esistono queste forme di governo?

OLIGARCHIA

Re lascia il posto a aristoi

opliti

e

scelti tra aristoi

Partecipazione senza potere decisionale

demos

Nessun potere

Nessun potere

donne

e

schiavi

e

Il teatro, a forma semicircolare, aveva una funzione religiosa ed educativa.

Imponenti mura difendevano la polis dai nemici e la separavano dalla chora, cioè i campi coltivati e le aree destinate alla pastorizia.

Eserciziario

p. 13

Atlante

pp. 78-79

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STORIA

I Greci colonizzano il Mediterraneo Prima colonizzazione

Tra il XII e il X secolo a.C. la Grecia è un luogo di lenti e graduali processi di migrazione: dopo la guerra di Troia i Dori invadono la penisola, costringendo le popolazioni qui stanziate a spostarsi sulle isole dell’Egeo o sulle coste dell’Anatolia. Anche gli stessi Dori si spostarono a Creta, a Rodi e sulle coste dell’Anatolia, spinti dall’arrivo in Grecia di popoli provenienti dai Balcani. Questa fase, detta “prima colonizzazione“, determinò la nascita di una cultura fiorente e originale, frutto dell’incrocio tra diversi popoli. Le prime colonie, cioè poleis fondate fuori dal continente, Mileto, Alicarnasso, Samo, mantennero intensi rapporti con la madrepatria.

L’introduzione della moneta

Mentre la Grecia viveva questa espansione coloniale, gli Assiri avevano esteso i loro confini fino all’Egitto e godevano di un periodo di relativa stabilità, così come i Fenici, le cui rotte erano consolidate. Ciò diede l’impulso ai commerci e agli scambi culturali. Dal contatto con l’Oriente derivò l’uso della moneta che ebbe subito rapida diffusione, per le agevolazioni che apportava (facilitava le compravendite, il noleggio delle navi e il pagamento delle tasse portuali). Inizialmente ogni città sceglieva il materiale, il peso e le immagini da incidere sulle proprie monete. Di solito su una faccia era impressa la divinità protettrice della polis, mentre sull’altra un simbolo che la richiamasse. Grazie all’abilità di chi le aveva coniate e al valore del materiale scelto (ferro, argento o elettro), la moneta diventò un mezzo per pubblicizzare la potenza e il prestigio delle singole poleis: Atene e Siracusa, per esempio, scelsero l’argento, Sparta il ferro.

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Legenda pelle di buoi

schiavi

pesce salato

datteri

maiali

farina

vele

papiro

incenso

formaggio

cipressi

tappeti e cuscini

avorio

vasi

uva passa

argento

rame

fichi secchi


Le poleis

La civiltà greca

Ad Agrigento, colonia della Magna Grecia, si trova la Valle dei Templi, con importanti resti archeologici del periodo.

Seconda colonizzazione

Tra l’VIII e il VII secolo a.C. la Grecia fu interessata da un aumento demografico dovuto ai progressi tecnici che si diffusero in agricoltura: la resa dei terreni aumentò, ma le risorse e i prodotti divennero insufficienti per un numero così alto di abitanti. Il bisogno crescente di cibo e ricchezze, unito a un inasprimento della conflittualità che caratterizzò tutta la storia delle poleis, portò a una seconda imponente migrazione di popoli in tutto il Mediterraneo, dallo stretto di Gibilterra fino al Mar Nero. Questa seconda colonizzazione produsse importanti conseguenze, prima su tutte la diffusione in un’area vastissima della cultura greca, che venne poi rielaborata in una forma sempre più autonoma e legata ai nuovi luoghi. Nell’Italia meridionale lo sviluppo delle poleis fu così determinante che fu denominato “Magna Grecia“.

LA “SUPERVISIONE“ DI APOLLO Le poleis della seconda colonizzazione erano fortemente autonome dalla madrepatria, con cui mantennero legami più che altro religiosi e culturali. Chi decideva di partire (giovani maschi provenienti da famiglie povere o numerose) perdeva ogni diritto nei confronti della città. Tra essi veniva scelto un capo-spedizione, l’ecista, che, per ottenere il consenso degli dei, doveva recarsi nel santuario di Apollo a Delfi (nella foto) dove avrebbe interrogato l’oracolo. Se gli dei acconsentivano, la madrepatria avrebbe fornito flotta e beni necessari per la partenza.

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STORIA

Sparta Nel X secolo a.C., in seguito alla caduta dei Micenei, un gruppo di Dori si stabilì in Laconia, una regione del Peloponneso, e fondò la città di Sparta. Nel periodo della seconda colonizzazione, anche Sparta subì le conseguenze dell’aumento demografico, ma anziché uscire dal proprio Paese e colonizzare territori lontani, preferì conquistare militarmente regioni vicine come la Messenia. Sparta esercitò progressivamente il suo controllo sul Peloponneso, trasformandolo in uno stato agricolo, chiuso in se stesso. Le città come Argo e Corinto, sotto il suo controllo, non pagavano tasse, ma garantivano un esercito pronto al combattimento. Sparta sorgeva lungo il fiume Eurota, ai piedi del monte Taigeto, ricco di miniere di ferro, con cui erano realizzate le armature ammirate da tutti i Greci.

L’organizzazione della società Sparta era un’oligarchia a carattere fortemente militare. Al comando della società c’erano due re, i cui poteri non erano assoluti, ma limitati da magistrati (efori) e da un consiglio di anziani (gherusia). Il resto della società era suddiviso in tre gruppi:

• gli spartiati: la minoranza della popolazione. Erano di diritto proprietari di terre, che non potevano vendere perché erano solo ereditarie. Si dedicavano esclusivamente all’addestramento militare e alla guerra e componevano l’esercito più potente della Grecia.

• i perieci: gli abitanti della Laconia, cioè contadini e artigiani. Non accedevano a una educazione di Stato ed erano esclusi da ogni diritto politico.

• gli iloti: erano i discendenti dei Messeni. Totalmente privi di diritti, coltivavano le terre e ricevevano in cambio solo quanto bastava per sopravvivere.

ORGANIZZAZIONE SOCIALE SPARTANA Due re ereditari avevano funzioni religiose, potere esecutivo e sull’esercito.

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Il potere dei re era limitato da • gli efori: 5 magistrati con poteri politici e militari; • la gherusia: consiglio di 28 anziani (oltre 60 anni), con poteri di controllo.

Efori e gheronti erano eletti dall’Apella, cioè un’assemblea di tutti gli spartiati che avessero compiuto i 30 anni.


Le poleis

La civiltà greca

Atene Atene era il centro più importante dell’Attica, una regione in cui in precedenza vi erano stati insediamenti micenei. La polis si formò nel X secolo a.C., dall’unione dei villaggi del territorio che, benché inadatto all’agricoltura, ottenne comunque ottimi risultati dalla coltivazione dell’ulivo, della vite e dei fichi. Altre risorse presenti si rivelarono importanti: l’argilla dei fiumi, utile per la produzione di vasi; il marmo; il rame e infine l’argento. Ma soprattutto Atene poteva contare sul porto del Pireo, determinante per gli intensi scambi commerciali con l’Oriente, che fecero della città un fervente centro culturale e degli ateniesi una popolazione aperta al dialogo. L’incontro con i Fenici favorì l’organizzazione e la crescita di una delle flotte militari più forti del Mediterraneo.

Atene sorgeva in una piana al centro dell’Attica. Era collegata al Pireo, un porto naturale che nell’economia della regione ha da sempre svolto un ruolo importante.

L’organizzazione della società Inizialmente la polis era governata da una monarchia, poi sostituita da un’oligarchia, guidata dagli arconti, cioè magistrati. Nel corso del VII secolo a.C. Atene riuscì a imporre il proprio dominio su tutta l’Attica, ma la maggior parte delle terre erano concentrate nelle mani degli aristocratici. Ciò determinò l’insorgere di aspri conflitti sociali, in cui il demos chiedeva più diritti, più leggi e la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica. Fu solo nel 561 a.C. che un aristocratico, Pisistrato, istituì la tirannide e appoggiò le classi più povere e fino a quel momento svantaggiate. Realizzò diverse riforme a favore dell’agricoltura e del commercio, e istituì le Panatenee, importanti feste religiose. Il suo successore, Clistene, divise l’Attica in 10 tribù e promosse una riforma che avrebbe portato alla nascita della democrazia. Innanzitutto per avere diritto di voto non occorreva più possedere ricchezze e terreni, ma bastava essere cittadini maschi con più di vent’anni, abitanti di Atene. Poi formò due importanti istituzioni che erano alla base del governo cittadino: l’Ecclesia e la Bulè.

CHE COS È LA TIRANNIDE? Il termine tirannide oggi ha una connotazione negativa e indica un potere personale conseguito con la forza. In realtà, le origini del termine risalgono alla Grecia antica, quando, cioè, il tiranno non era un personaggio politico negativo ma un nobile che esercitava un potere nella delicata fase di passaggio tra i regimi oligarchici e la nascente democrazia. Il tiranno, infatti, nonostante le origini “alte“ appoggiava le fazioni popolari e le richieste delle classi sociali più basse. Eserciziario

p. 13

ORGANIZZAZIONE SOCIALE ATENIESE L’Ecclesia era l’assemblea popolare dei cittadini che decideva l’approvazione o meno delle leggi proposte dalla Bulè.

La Bulè era un consiglio di 500 cittadini che proponeva le leggi all’Ecclesia e che, una volta approvate, controllava che venissero eseguite.

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STORIA LA CONDIZIONE FEMMINILE In una società così militarizzata come quella di Sparta, in cui lo Stato esercitava un rigido controllo, le donne ebbero paradossalmente condizioni di libertà maggiori che in altre realtà contemporanee. Poiché da adulte dovevano partorire figli sani e robusti, era incoraggiato l’esercizio fisico, mentre le attività tradizionalmente femminili (lavori domestici, educazione dei figli) erano affidate alle serve. Il matrimonio era obbligatorio, ma non veniva imposto in età troppo giovane; le mogli dovevano inoltre amministrare tutti i beni della famiglia quando il marito era in guerra.

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L’educazione del giovane spartano Diventare spartiati era un percorso lungo, che iniziava sin dall’infanzia. Una prima selezione avveniva alla nascita: i neonati gracili venivano abbandonati sul monte Taigeto e lasciati morire. A otto anni i bambini venivano tolti alla famiglia e iniziavano una vita di gruppo, guidati da spartiati adulti. In questo modo avrebbero imparato il sacrificio, il dolore e la solitudine. A tredici anni iniziava un addestramento militare durissimo. Chi non lo superava non avrebbe goduto di diritti politici. Esso prevedeva, oltre all’esercizio delle attività belliche, un adattamento alla resistenza fisica, per cui le giovani reclute dovevano camminare scalze, procurarsi cibo da soli, vestire con lo stesso abito sia d’estate che d’inverno. A vent’anni entravano nell’esercito e a trenta diventavano finalmente spartiati, con l’obbligo di continuare l’addestramento militare fino a sessant’anni.


Le poleis

L’educazione del giovane ateniese Alla base dell’educazione ateniese c’era la partecipazione attiva alla vita dello Stato. L’istruzione scolastica, istituita a partire dal V secolo a.C., cominciava a partire dai sei anni e riguardava la scrittura, la lettura e la conoscenza della storia della Grecia. Dopo i quindici anni proseguivano gli studi solo i figli delle famiglie più benestanti. Come Sparta, anche ad Atene l’esercizio fisico era considerato importante, ma non era totalizzante. Sempre nello stesso periodo fu istituita una scuola militare, l’efebìa, in cui i ragazzi fino ai diciott’anni venivano preparati all’uso delle armi ma dove ricevevano anche un’educazione letteraria e musicale. La musica e la danza, infatti, erano considerate parti integranti della formazione del giovane ateniese, che doveva imparare a suonare almeno uno strumento musicale, come la lira o il flauto. A diciott’anni i ragazzi ateniesi diventavano maggiorenni, cominciavano a prendere parte alle assemblee ed erano avviati verso le carriere pubbliche.

SPECIALE

La civiltà greca

LA CONDIZIONE FEMMINILE La donna greca era in generale considerata inferiore agli uomini. Ad Atene trascorreva il suo tempo nel gineceo, la parte della casa a lei riservata, e usciva raramente in pubblico, per lo più durante le manifestazioni religiose. Si occupava dei lavori domestici e dell’educazione dei figli. Alle bambine la madre insegnava la tessitura, la filatura e la gestione della casa.

CITTADINANZA

STUDIARE: DIRITTO O DOVERE?

UNA STORIA DI OLTRE 150 ANNI

...E NEL MONDO?

Ai Greci va riconosciuto il ruolo che attribuirono all’educazione dei futuri cittadini di una comunità dai connotati molto più semplici di quella attuale. La realtà di oggi è in continuo cambiamento: per potervi partecipare bisogna avere conoscenze e strumenti adeguati, che solo un buon grado di istruzione può garantire. Studiare, quindi, non è solo un dovere (è nostro obbligo cercare di contribuire al miglioramento della società) ma è anche un diritto che va garantito a tutti.

Dopo l’Unità d’Italia, nel 1861 il quadro culturale della nazione registrava un fortissimo analfabetismo, così fu introdotto l’obbligo scolastico all’interno di un sistema di istruzione superiore. Con il passare del tempo, il progresso della società avrebbe reso insufficiente il periodo di obbligo indicato dalla Costituzione. Così, grazie a numerose riforme, esso è stato esteso e attualmente l’obiettivo che ogni società dovrebbe porsi è quello di aumentare il più possibile gli anni di frequenza scolastica.

Secondo la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia l’istruzione obbligatoria è un obiettivo che tutte le nazioni del mondo dovrebbero perseguire. Tuttavia non è così: secondo l’UNICEF sono oltre 115 milioni i bambini che non accedono a un’istruzione, di cui la maggior parte femmine. Le bambine di molte aree del pianeta, infatti, nei Paesi più poveri e culturalmente arretrati, vengono costrette dalle famiglie a rinunciare agli studi per occuparsi della casa, già in tenera età.

In circle time avviate una discussione di classe: perché la scuola deve essere un diritto, secondo voi? In che cosa l’istruzione può aiutarci a diventare cittadini migliori?

Cerca insieme ai tuoi compagni gli articoli della Costituzione riguardanti il mondo della scuola. Provate a inventarne altri che rappresentino le esigenze dei bambini di oggi.

Cerca su Internet notizie di Malala Yousafzai, una ragazza pakistana vincitrice del premio Nobel per la Pace. Leggi la sua storia (anche narrata in un libro) poi parlatene in classe.

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STORIA

I Greci uniti dalla religione… La religione fu uno degli elementi della cultura greca che tenne unito questo popolo, altrimenti frammentato in tante poleis in contrasto tra di loro. Il culto e le credenze religiose erano condivise da tutti i Greci, non furono mai raccolte in una dottrina “ufficiale“ ma derivavano in parte da riti tramandati da civiltà precedenti, in parte da leggende tradizionali legate ai singoli territori, che potevano variare da città a città. I Greci erano politeisti e le divinità venerate erano antropomorfe: il loro insieme era numeroso e variegato e comprendeva anche diverse divinità minori. Oltre ad avere aspetto umano, gli dei avevano anche virtù e vizi e partecipavano attivamente alla vita degli uomini, fino a influenzarne le vicende sulla Terra. Al tempo stesso, vivevano molto distanti dagli uomini, nella loro dimora, che si pensava fosse il monte Olimpo. La divinità greca più importante, che esce vittoriosa dalle primordiali lotte con i Titani per la conquista dell’Universo, è Zeus, signore del tuono e del fulmine.

Era è la moglie di Zeus, sovrana dell’universo e dea protettrice dei matrimoni.

Poseidone e Ade, fratelli di Zeus, sono il dio del mare, riconoscibile dal tridente, e il dio del regno dei morti.

Ares, dio della guerra, era riconoscibile dall’elmo.

Afrodite era la dea della bellezza e dell’amore.

Atena, nata con lo scudo, l’elmo e la lancia dalla testa di Zeus, era la dea della guerra e della saggezza.

Artemide era la dea della caccia.

Oscure profezie I luoghi di culto erano i templi e i santuari. Tra questi quello che svolse il ruolo principale nella storia greca fu il tempio di Apollo a Delfi. Nei suoi sotterranei una sacerdotessa, chiamata Pizia, interpretava il volere degli dei formulando un oracolo, cioè una profezia di difficile interpretazione.

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Apollo era il dio delle arti e delle profezie.

Dioniso era il dio del vino e del mondo.

I GIOCHI OLIMPICI I Greci cominciarono a organizzare gare sportive in occasione delle feste religiose. Anche questo tipo di manifestazioni contribuì a farli sentire un popolo unico e unito. In questo contesto si collocavano le Olimpiadi, i giochi sacri a Zeus, che a partire dal 776 a.C. si tennero a Olimpia, ogni quattro anni. Oltre a esse, furono organizzate altre competizioni sacre: i Giochi Pitici dedicati ad Apollo a Delfi, le Panatenee dedicate ad Atena. Atlante

pp. 76-77


Le poleis

La civiltà greca

…e dal teatro Sin dall’antichità, i Greci recitavano nei templi storie di dei ed eroi leggendari per onorare gli dei stessi. Con il tempo queste rappresentazioni si trasformarono gradualmente: dal racconto di un singolo autore di gesta eroiche, si passò all’azione diretta di più attori sulla scena che incarnavano vari personaggi (tragedia, commedia). Le tragedie erano un insieme di poesia, musica, canto, danza e divennero così popolari che per accogliere un pubblico numeroso fu indispensabile costruire dei luoghi adeguati. Nel IV secolo a.C. nacquero i primi teatri: erano edifici all’aperto, che sfruttavano le pendici delle colline dove vi era un’acustica eccellente. Quelli di Delo ed Epidauro furono i teatri più rinomati; solo in Sicilia ne vennero edificati 19.

Negli spettacoli, gli attori indossavano delle maschere che avevano una doppia funzione: da un lato caratterizzavano i diversi stati d’animo dei personaggi, dall’altro fungevano da “microfono“, poiché all’altezza della bocca presentavano un rigonfiamento che amplificava la voce.

Gli spettacoli duravano tutto il giorno e seguivano il naturale corso della giornata, sfruttando tutte le ore di luce e di buio.

Gli attori recitavano nella scena rialzata chiamata proscenio e uscivano ed entravano da corridoi laterali (parodoi).

La cavea era formata da gradinate in pietra dove si sedeva il pubblico, di solito numeroso e molto partecipe.

Nell’orchestra, cioè lo “spazio per ballare“, c’era il coro che cantava, danzava o commentava lo spettacolo.

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STORIA

Gli eterni nemici: i Persiani

Persepoli fu la capitale dell’impero voluta da re Dario, che la abbellì con giardini e palazzi sontuosi.

I Persiani discendevano da una delle numerose tribù indoeuropee che si mossero dall’Oriente nel 2000 a.C. circa. Nel VII secolo a.C. si stanziarono nella parte meridionale dell’attuale Iran, tra la Mesopotamia e l’India. Inizialmente erano controllati dai Medi, una popolazione della Mesopotamia, con i quali provocarono il crollo dell’impero assiro. Nel 550 a.C. grazie al comando di Ciro il Grande prima e del figlio Cambise poi, riuscirono a imporsi sui propri dominatori e iniziarono la costruzione di un grande impero che, al culmine della sua espansione, annetteva tutte le regioni del Vicino Oriente, dal Mediterraneo alla Valle dell’Indo.

La progressiva espansione dell’impero persiano.

L’impero di Dario I

DUE OPPOSTE CIVILTÀ

Dal 522 a.C. al 486 a.C. i Persiani furono comandati da Dario I, che diede all’impero un’efficiente organizzazione: amministrò l’immenso territorio con nuove leggi e lo divise in 20 satrapìe, cioè province, comandate da altrettanti sàtrapi. Permise alle popolazioni sottomesse di mantenere le proprie tradizioni e praticare la propria religione, creando così il primo impero multiculturale della storia. Inoltre istituì una fitta rete stradale che favorì gli scambi commerciali e al contempo permise il controllo militare di tutto il territorio.

I Greci consideravano gli stranieri degli esseri diversi, dei “barbari“ dal linguaggio incomprensibile e dalle usanze arretrate e, a volte, incivili. I Persiani, in particolar modo, erano guardati male, soprattutto perché, al contrario dei Greci stessi, che erano liberi cittadini di poleis democratiche, erano sottomessi a un suddito. Questo conflitto di civiltà e di mentalità divenne ben presto politico e sfociò in una serie di scontri sanguinosi.

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Eserciziario

p. 14


Le poleis

La civiltà greca

Conflitti eroici: le guerre persiane Gli interessi comuni sul controllo dei commerci nell’area del Mediterraneo e del Mar Nero, uniti all’eterna inimicizia tra i due popoli, portarono presto i Persiani allo scontro con i Greci.

Prima guerra persiana Le città greche della costa asiatica sottomesse ai Persiani nel 499 a.C. si ribellarono e tentarono di liberarsi. Dario invase la città di Mileto e la rase al suolo. Gli ateniesi inviarono allora tutto il loro esercito per affrontare il nemico, che nel frattempo era penetrato nel continente e aveva raggiunto le porte di Atene. Nel 490 a.C. 10 000 soldati greci si scontrarono contro circa 25 000 soldati persiani nella pianura di Maratona. Il generale ateniese Milziade riuscì a vincere e a far ritirare il nemico: grazie all’esito di questa battaglia, l’onore di Atene, che era riuscita da sola a sconfiggere l’impero persiano, ne uscì rafforzato.

Maratona (moderna)

grandi paludi

Maratona

Greci Persiani

Baia di Maratona

Seconda guerra persiana Nel 480 a.C. il re Serse, figlio e successore di Dario, organizzò una nuova spedizione contro i Greci. Di fronte al pericolo, le poleis si unirono e formarono la lega di Corinto con a capo Sparta e Atene. Nel frattempo i Persiani avanzavano via terra (con un esercito di 300 000 uomini) e via mare (con una flotta di un migliaio di navi). I Greci erano divisi sulle strategie difensive: gli spartani privilegiavano il combattimento via terra, ma nel 480 a.C. al passo delle Termopili, guidati da Leonida, dopo giorni di duro combattimento, vennero sconfitti. Gli ateniesi, invece, guidati da Temistocle, affrontarono la flotta persiana e, nonostante l’evidente inferiorità numerica, riuscirono a sconfiggerla nelle acque di Salamina. Nel 479 a.C., Serse subì un’altra schiacciante disfatta a Platea per mano di ateniesi e spartani uniti. Ma anche in questo caso Atene uscì dalla guerra con un prestigio superiore a quello di Sparta.

STUDIO FACILE Sul quaderno costruisci una linea del tempo delle guerre persiane, con gli avvenimenti principali, le date e i protagonisti.

LA MARATONA OLIMPICA La battaglia di Maratona si concluse con la leggendaria impresa di Filippide, un oplita che, per annunciare agli ateniesi la vittoria, percorse correndo 42,195 km, cioè la distanza tra le due città. Una volta giunto in città morì stremato. Oggi alle Olimpiadi la maratona è la corsa conclusiva, lunga proprio 42,195 km.

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SPECIALE

ARTE

L’Atene di Pericle In seguito alle guerre persiane, la città di Atene divenne sempre più potente e, sotto la guida di Pericle, raggiunse il suo massimo sviluppo politico, ma soprattutto artistico e culturale. In questo periodo, che gli storici definiscono “età classica“, fiorirono l’arte, le scienze e la filosofia.

ARCHITETTURA In architettura, con il tesoro raccolto dopo le vittorie sui Persiani, Pericle finanziò un lungo

programma di lavori pubblici: affidò la ricostruzione dell’acropoli, che era stata distrutta dai nemici, a Fidia, considerato il massimo architetto e scultore dell’epoca.

Il Partenone era il grande tempio in onore della dea Atena voluto da Pericle per celebrare la vittoria dei Greci.

I Propilei erano l’ingresso monumentale all’acropoli. Nel 480 a.C. furono rasi al suolo dai Persiani e la loro ricostruzione rientrò nei grandi lavori di rifacimento promossi da Pericle.

Sotto Pericle, ma costruito solo dopo la sua morte, fu progettato l’Eretteo, un piccolo tempio dedicato a Poseidone e Atena, famoso per la loggia delle Cariatidi, una specie di balcone sostenuto da colonne che rappresentavano delle fanciulle.

SAPERI SCIENTIFICI Pericle fu molto attento anche nel favorire lo sviluppo di saperi scientifici. Sotto la sua guida si abbandonarono in parte le forme di pensiero basate su miti e credenze arcaiche, per concentrarsi sull’uomo e sulle sue capacità di ragionare.

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In medicina lo studio scientifico del corpo umano sostituì i riti magici. Il medico più famoso fu Ippocrate, che ci ha lasciato molti trattati nei quali descrisse sintomi e cure che somministrava senza distinzione di classe.

In filosofia i Greci cercarono di spiegare razionalmente ciò che prima veniva attribuito a credenze mitiche. Grandi pensatori come Socrate, Platone e Aristotele fondarono le basi del nostro pensiero.


SPECIALE

ARTE

Pericle, uno dei principali protagonisti della scena politica ateniese, visse tra il 495 e il 428 a.C. Promosse importanti riforme democratiche che coinvolsero tutte le classi sociali e impose l’egemonia di Atene su tutta la Grecia.

SCULTURA La scultura raggiunse ideali di proporzione e bellezza delle forme mai toccate prima. Se le

precedenti civiltà si dedicavano a rappresentare monumenti di grandi dimensioni, gli scultori dell’età di Pericle (Fidia e Policleto erano i più importanti) studiarono il corpo umano e lo rappresentarono nei minimi dettagli.

Questa scultura di Policleto del 420 a.C. circa è una delle poche originali greche pervenute. Le statue che oggi vediamo nei musei sono, per la maggior parte, rifacimenti romani.

Statua di Atena Parthenos: è una copia prodotta dai Romani a partire da un originale di Fidia.

Gli atleti e le divinità erano considerati figure dalla bellezza perfetta, per cui erano spesso soggetti privilegiati dagli scultori.

CON GLI ALTRI In questo periodo si sviluppò anche la storiografia, cioè la scienza di raccontare e documentare per iscritto i fatti storici non solo del passato ma anche del presente. I due principali storiografi di questo periodo furono Erodoto e Tucidide.

Dividete la classe in gruppi, ognuno dei quali sceglierà un diverso campo artistico o scientifico citato nel testo e approfondirà la vita dei relativi personaggi. Tutti insieme realizzate un cartellone che riassuma l’età di Pericle. Autovalutazione Quale aspetto ti ha colpito di più nella vostra ricerca? Quale argomento ti ha incuriosito, oltre a quello del tuo gruppo? 25


NELLA REALTÀ La vita quotidiana in Grecia Scene da un simposio La vostra classe si è trasformata in un simposio dell’antica Grecia. Scrivete tutti insieme un dialogo teatrale in cui Pericle e Fidia devono presentare ai commensali il progetto architettonico di ricostruzione di Atene. Cercate le informazioni necessarie sulla realizzazione del Partenone e sulla statua di Atena Parthenos. Tenete anche conto del fatto che, a causa dei costi molto alti, qualcuno potrebbe opporsi e occorrerà convincerlo… Una volta pronto il copione, dividetevi i ruoli per metterlo in scena: decidete chi sarà il regista, chi l’aiuto -regista, chi gli interpreti; qualcun altro si occuperà dei costumi e dell’allestimento scenico.

I banchetti degli aristocratici si tenevano nell’androceo, la parte della casa riservata agli uomini; qui si mangiava ma non si consumava il vino, cui era dedicato un ambiente a parte, il simposio.

Fino al IV secolo i Greci mangiavano seduti, poi il contatto con i Persiani introdusse l’abitudine di consumare i pasti semisdraiati sui triclini.

Il cibo era a base di carne o pesce arrostiti, zuppe di legumi, formaggi, verdure e dolci di miele e frutta, in particolare fichi, di cui erano golosissimi. Non si usavano piatti né posate, ma coppe e coltelli per le carni.

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I recenti conflitti hanno testimoniato il valore dei nostri soldati, ma anche il volere della dea e la sua immensa benevolenza. Ed è proprio in segno di riconoscenza che edificheremo sul punto più alto della città un grande tempio, che tu, Fidia realizzerai senza alcun risparmio. All’interno collocherai una statua degna dell’immensa Atena, che onoreremo con nuovi grandi giochi: le Panatenee. Le uniche donne ammesse ai banchetti erano le etere. Erano schiave che divertivano gli invitati danzando e suonando ma, a differenza delle altre donne greche, erano molto colte e in grado di intraprendere una conversazione in occasioni conviviali.

Il simposio era il momento conclusivo del banchetto, durante il quale si discuteva di politica, di poesia e di filosofia. Qui si distribuivano le kylix, le larghe tazze a due manici per bere il vino, che veniva diluito con l’acqua, addolcito con il miele, con la cannella o l’anice stellato, oppure insaporito con del formaggio grattugiato. Veniva servito da grossi crateri, la cui bellezza testimoniava il rango del padrone di casa. Le bevute si susseguivano secondo il volere del simposiarca, il re del simposio, spesso l’ospite d’onore. Alla fine c’era il kottabos, un gioco durante il quale si facevano roteare le kylix con le ultime gocce di vino rimaste, che, lanciate, dovevano colpire un bersaglio.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.

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STORIA

Le leghe e la crisi delle poleis Le guerre persiane si conclusero con l’affermazione della libertà e dell’indipendenza delle poleis greche rispetto ai tentativi di sottomissione da parte dei nemici. I Greci riuscirono a superare le rivalità interne che esistevano sin dalle origini per il tempo necessario a risolvere il conflitto, unendosi in difesa della propria civiltà. Ma non durò molto. Atene, come hai visto, grazie alla vittoria finale riportata dalla sua invincibile flotta, divenne la maggiore potenza della Grecia e, sotto la guida di Pericle, impose la propria supremazia sulle altre poleis.

La lega di Delo Nel 477 a.C. circa, quasi al termine della seconda guerra persiana, Atene costituì, con altre poleis greche, la lega di Delo. Era un patto secondo il quale le poleis avrebbero dovuto sostenere i costi di eventuali guerre future. La riscossione di questi tributi era affidata agli ateniesi: in questo modo la città assoggettava le altre e imponeva la propria autorità. Inizialmente il tesoro fu custodito a Delfi, celebre per il culto del dio Apollo; successivamente Pericle lo trasferì ad Atene e trattenne, non senza la contrarietà delle altre poleis, una percentuale che utilizzò per l’imponente ristrutturazione dell’Acropoli.

VS La lega del Peloponneso Quasi un secolo prima, nel 550 a.C. circa, Sparta costituì un’alleanza militare con altre poleis: la lega del Peloponneso. Al contrario della lega di Delo, questo accordo non prevedeva il versamento di tributi ma solo l’invio di truppe militari da parte delle poleis alleate, qualora se ne fosse presentato il bisogno. La lega, svolgendo un ruolo decisivo nelle guerre persiane, rafforzò la sua egemonia nel Peloponneso, facendo di Sparta una delle maggiori potenze militari nel continente. Le città aderenti si mantenevano autonome, ma riconoscevano in guerra il comando supremo di Sparta.

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Le poleis

La civiltà greca

La guerra del Peloponneso Le due leghe erano apertamente rivali e questa profonda opposizione, inasprita da una politica ateniese molto dura nei confronti delle altre poleis, portò alla guerra del Peloponneso, che scoppiò nel 431 e si protrasse fino al 404 a.C. Sparta, come puoi vedere dalla cartina, era alleata con Tebe e diverse città greche nell’Italia meridionale. Atene, invece, controllava molte isole dell’Egeo e le coste dell’Asia Minore. LE CITTÀ PROTAGONISTE

LE FASI DELLA GUERRA La guerra si svolse principalmente in Grecia,

con un’unica spedizione in Sicilia e portò ovunque devastazioni. Si concluse, tra alterne vicende, con la vittoria degli spartani sugli ateniesi che sciolsero la lega di Delo. Atene perse così la sua egemonia politica, mentre Sparta non fu in grado di mantenere nel tempo una politica forte e unitaria. Le poleis, già debilitate dalla guerra tra di loro, si indebolirono sempre di più, divenendo facile terreno di conquista.

STUDIO FACILE Costruisci una mappa sul quaderno che schematizzi le due leghe (città aderenti, rispettivi ruoli e compiti), lo scontro tra esse (città nemiche, fasi) e gli esiti. 29


IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE • Costruzioni architettoniche: templi, teatri • La scultura, la ceramica e la pittura • La scrittura greca alfabetica, che ha permesso di tramandare conoscenze scientifiche, mediche, matematiche, filosofiche, storiche e geografiche • Il teatro: la commedia e la tragedia • Letteratura: i poemi omerici dell’Odissea e dell’Iliade e numerose altre opere • Lo sport e le Olimpiadi

LUOGO In Grecia. Le città più importanti sono: Atene, Argo, Tebe, Micene, Sparta. Dopo la colonizzazione: in tutto il Mediterraneo, in particolare nel sud d’Italia e in Asia Minore.

RELIGIONE Politeisti e molto religiosi, credono in divinità antropomorfe. Gli dei fanno capo a Zeus. Altre divinità importanti sono Era, Atena, Poseidone, Apollo. I riti sono praticati in templi e santuari.

Greci

TEMPO Dall’800 al 338 a.C. circa

ATTIVITÀ UMANE Agricoltura e allevamento, artigianato, commercio, cantieristica.

ORGANIZZAZIONE SOCIALE Ogni città-stato, detta polis, è indipendente, con organizzazioni politiche differenti: • Atene è governata da una democrazia, cioè da un’assemblea di cittadini da cui sono escluse le donne, gli stranieri e gli schiavi; • Sparta è governata da una oligarchia, cioè un gruppo ristretto di persone.

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Scrivi la lettera corretta nel quadratino della spiegazione corrispondente. Acropoli A

Demos B Polis C D Agorà E Opliti F Chora G Arconti

Città-stato greca indipendente. Soldati delle poleis che ottennero il diritto al voto. Grandi proprietari terrieri o magistrati scelti tra gli aristoi. Parte più alta della polis dove veniva costruito il tempio dedicato alla dea della città. Piazza principale dove si svolgeva la vita politica ed economica della polis. Cittadini maschi che potevano esprimere solo un parere politico. Terreni fuori dalla polis dove i contadini si dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia.

Autovalutazione 30

U sare la mappa per organizzare le informazioni mi aiuta. mi crea confusione. Q uale argomento ti è sembrato più difficile? Quale il più interessante?


La civiltà greca 2 Indica con “S“ la frase che si riferisce agli spartani e con “A“ quella che si riferisce agli ateniesi. .....

Le donne dovevano mettere al mondo figli sani e prendersi cura dei beni del marito quando era assente per ragioni militari.

.....

Grazie al porto del Pireo, la città divenne un importante centro commerciale e un ricco polo culturale.

.....

La Laconia era una delle regioni del Peloponneso dove si stabilirono.

.....

Il governo della città era in mano a due re e agli efori, mentre i gheronti avevano il potere di controllo.

.....

Passò dalla monarchia all’oligarchia e Clistene pose le basi per la democrazia.

.....

La Bulè era costituita da un gruppo di cittadini che attuava proposte di legge e ne controllava l’applicazione.

.....

Fin da bambini venivano allenati a una vita difficile per poi essere addestrati militarmente.

.....

L’attività fisica e la preparazione militare erano molto importanti, ma la conoscenza della letteratura e della musica completavano l’educazione dei maschi.

3 Rispondi alle domande sul quaderno. a. Quali furono i due elementi che diedero un senso di unità alle poleis greche? b. Quali erano i giochi sacri più importanti che si tenevano nelle poleis greche? c. Qual era la funzione della rappresentazione teatrale e come era strutturato l’edificio che accoglieva gli attori? La sfida

4 Le parole degli oracoli e le iscrizioni religiose erano di solito velate da un senso di mistero che i Greci erano chiamati a interpretare. Leggi queste due frasi, poi in classe avviate una discussione sul loro significato nascosto.

…resta il muro di legno… dato da Zeus, il signore degli spazi, come unico modo per rompere gli assalti.

Ti avverto, chiunque tu sia, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi, non potrai trovarlo fuori.

Con queste parole la Pizia espose a Temistocle come doveva agire nell’imminente battaglia di Salamina. Ricordati che le triremi erano costruite completamente di legno.

Questa era la scritta che si trovava all’ingresso del santuario di Delo. Il filosofo greco Socrate la riprenderà per uno dei punti principali del suo pensiero.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.

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STORIA

I Macedoni La Macedonia era una regione della Grecia settentrionale i cui abitanti, probabilmente discendenti dai Dori, si separarono dalle altre stirpi greche in tempi arcaici. Dall’VIII secolo a.C. diventò un regno, amministrato da un re che veniva affiancato, nelle sue decisioni, da grandi proprietari terrieri. I Macedoni erano contadini, pastori e allevatori di cavalli.

Filippo II

Filippo II fu il re macedone che, salito al trono nel momento di indebolimento massimo delle poleis greche in seguito alle guerre, approfittò della situazione e avviò una politica militare volta all’espansione e al possesso territoriale di tutta la Grecia. Le sue imprese vittoriose si conclusero nel 338 a.C. con la conquista di tutta la parte settentrionale e centrale della penisola. Nel 337 si fece proclamare capo della lega di Corinto, un’unione di diverse poleis greche, che avrebbe dovuto contrastare i Persiani, ma fu ucciso in una congiura.

359 a.C.

Filippo II sale al potere e costruisce un potente esercito, punto di forza della società macedone.

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338 a.C.

Nella Battaglia di Cheronea Filippo II conquista tutta la Grecia.

336 a.C.

333 a.C.

Filippo II muore e sale al trono Alessandro Magno.

Alessandro Magno sconfigge i Persiani e avanza fino all’Indo.

323 a.C.

Alessandro Magno muore e l’impero viene diviso in regni ellenistici.


I Macedoni

La civiltà greca

Greci, ma “barbari“ A causa della posizione geografica della regione, i Macedoni rimasero a lungo ai margini dello sviluppo della civiltà greca. I Greci stessi li consideravano “barbari“ perché non condividevano la lingua, le tradizioni e la forma di governo. Fu solo con Filippo II e, soprattutto, con Alessandro che i Macedoni si aprirono alle influenze della cultura greca e si creò un’unica civiltà universale modellata su di essa.

Alessandro

Alessandro Magno è stato uno dei più grandi condottieri della storia. Succeduto a Filippo II, nel 336 a.C. si mise a capo del suo esercito e affrontò la rivolta della città di Tebe che sottomise, così come la Fenicia, la Siria, la Palestina e l’Egitto, dove fondò la città di Alessandria. Il suo obiettivo fondamentale era creare un impero “universale“ in cui la cultura greca si fondesse con quelle orientali. Nel 333 a.C. sconfisse i Persiani a Isso e sposò la figlia di Dario, dando un modello di integrazione; poi conquistò definitivamente il loro impero nel 327 a.C. a Gaugàmela. Integrò il suo esercito con comandanti persiani, suddivise l’impero in province a capo delle quali pose sia governatori del luogo sia macedoni, utilizzò in tutto l’impero un’unica moneta. Nel 327 a.C. si spinse fino in India. Il suo esercito, stremato, non volle proseguire per cui dovette far ritorno a Babilonia, dove nel 323 a.C. morì improvvisamente per un attacco di malaria.

La falange macedone Il re macedone era anche il capo dell’esercito. Fu Filippo II a introdurre la falange macedone, uno schieramento militare molto efficace in battaglia. Era una formazione rettangolare di circa 1600 soldati, dotati di lance lunghe 6 metri (sarisse) tenute in modo da formare una specie di istrice gigante. Ogni fante aveva uno scudo con cui copriva metà del proprio corpo e metà di quello del vicino, non offrendo così varchi alle armi nemiche. Eserciziario

p. 15

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I regni ellenistici Alla morte di Alessandro Magno i diadochi, generali dell’esercito che collaboravano con il re, si contesero a lungo il comando dell’impero. Intorno alla metà del III secolo a.C., ciascuno dei diadochi assunse il titolo di re del proprio territorio e nacquero i cosiddetti regni ellenistici: il regno di Macedonia a cui apparteneva anche la Grecia, il regno d’Egitto e il regno di Siria costituito da quasi tutti i territori dell’Impero persiano. Solo successivamente si staccò il regno di Pergamo. L’organizzazione politica di questi regni era una monarchia assoluta, in cui il sovrano governava affiancato da funzionari e consiglieri che però non avevano alcun potere decisionale.

L’ellenismo Con i regni ellenistici il sogno di Alessandro di un impero politicamente unito e pacifico tramontò. Ma non crollò, invece, il suo progetto culturale: l’integrazione tra i popoli conquistati, l’annullamento delle barriere fra vincitori e vinti e l’introduzione di una lingua unica, la koinè, frutto della mescolanza tra il greco e le lingue e i dialetti locali, furono tra i fattori che permisero il fiorire di una nuova civiltà, detta ellenistica. Le principali città dei regni, grazie alle scuole alessandrine che vi vennero fondate e alla presenza di studiosi che vi si erano trasferiti, divennero importanti centri culturali che offrivano biblioteche, musei, laboratori. L’ellenismo fu un periodo caratterizzato anche da un elevato fervore artistico, soprattutto in architettura e scultura, e da grandi progressi scientifici, in particolare in matematica, geografia e astronomia.

CON GLI ALTRI Dividete la classe in gruppi e cercate informazioni sulle principali scoperte matematiche e scientifiche, e sulle opere d’arte realizzate durante l’ellenismo. Costruite una mappa di confronto tra questo periodo e l’età di Pericle. Autovalutazione Quale argomento vi ha interessato di più nella vostra ricerca? C’è un argomento che non siete riusciti a capire e vorreste che l’insegnante vi spiegasse meglio? 34

La Venere di Milo è una delle più celebri statue del periodo ellenistico.


I Macedoni

La civiltà greca

Alessandria d’Egitto La città più prestigiosa del periodo ellenistico, considerata una delle prime metropoli della storia, fu Alessandria d’Egitto; fondata da Alessandro nel 331 a.C., successivamente fu capitale del regno d’Egitto. Vista la posizione favorevole sul Mediterraneo, fu al centro di intensi scambi commerciali tra Asia, Africa ed Europa. Ricca e cosmopolita, con quartieri per Egiziani, Greci ed Ebrei, raggiunse i 400 000 abitanti. Il faro era una delle sette meraviglie del mondo antico. Era alto 134 m ed era visibile fino a 50 km di distanza. Di giorno funzionava con un sistema di specchi di bronzo lucidato, mentre di notte l’illuminazione proveniva da un grande fuoco centrale. Nel 2015 è stato approvato il progetto per la sua ricostruzione, a pochi metri di distanza dal sito originale.

Il Museo era un complesso composto da sale di lettura, sale anatomiche, un osservatorio astronomico, un giardino zoologico e un orto botanico. Per secoli rappresentò la massima istituzione culturale dell’ellenismo.

Al Museo era annessa la biblioteca che conteneva quasi 500 000 opere, il cui catalogo era redatto da studiosi. La biblioteca andò distrutta in epoca romana. Nel 2002, nel tentativo di omaggiare l’originaria, è stata edificata una moderna Biblioteca Alexandrina, al cui interno sono custoditi circa 600 000 volumi antichi, donati da molte nazioni.


Linee del tempo età del bronzo 3600 a.C.

3400 a.C.

3200 a.C.

3000 a.C.

2800 a.C.

2600 a.C.

2400 a.C.

2200 a.C.

2000 a.C.

1800 a.C.

1600

EGIZI FENICI CRETESI MICENEI

PERSIANI

3600 a.C.

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3400 a.C.

3200 a.C.

3000 a.C.

2800 a.C.

2600 a.C.

2400 a.C.

2200 a.C.

2000 a.C.

1800 a.C.

1600


La civiltà greca età del ferro a.C.

1600 a.C.

1400 a.C.

1200 a.C.

1000 a.C.

800 a.C.

600 a.C.

400 a.C.

200 a.C.

anno 0

200 d.C.

750 a.C. 30 a.C.

1450 a.C.

Medioevo ellenico

479 a.C.

GRECI

323 a.C.

MACEDONI

a.C.

1600 a.C.

1400 a.C.

1200 a.C.

1000 a.C.

800 a.C.

600 a.C.

400 a.C.

200 a.C.

anno 0

200 d.C.

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IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE • Il progetto di un unico impero caratterizzato dal multiculturalismo: la cultura greca doveva fondersi con le culture orientali • Alessandria d’Egitto • Le opere d’arte del periodo ellenistico

LUOGO Inizialmente in Macedonia. Con Alessandro Magno l’impero macedone si estende dal Mediterraneo fino all’India.

Macedoni

TEMPO Dagli inizi dell’VIII secolo a.C. al 323, quando l’impero di Alessandro fu diviso in regni.

ATTIVITÀ UMANE gricoltori, pastori, •A commercianti vevano un potente •A esercito.

ORGANIZZAZIONE SOCIALE • Re • Consiglieri nobili • Esercito guidato da generali (diadochi)

RELIGIONE Politeisti. Avevano gli dei greci.

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Completa la carta d’identità dei Macedoni. Discendenza

..............................................................................................................................

Luogo di origine

..............................................................................................................................

Date di massimo sviluppo

..............................................................................................................................

Città principali

..............................................................................................................................

Re più famosi

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Strategie di guerra

..............................................................................................................................

Autovalutazione

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R iesci a leggere chiaramente una mappa di civiltà? Sì, non ho difficoltà. Ho difficoltà a comprendere gli schemi. Q uando non capisci qualcosa della mappa come ti comporti? Chiedo all’insegnante di spiegarmi. Chiedo a un compagno. Non chiedo a nessuno.


La civiltà greca 2 Riordina cronologicamente i seguenti avvenimenti. .....

Alessandro, poco più che ventenne, è a capo del suo valoroso esercito.

.....

Alessandro sconfigge i Persiani nelle battaglie di Isso e di Guagamela.

.....

Alessandro Magno muore.

.....

Nei regni ellenistici le lingue locali vengono sostituite dalla koinè.

.....

Filippo II viene ucciso a tradimento in una congiura.

.....

L’impero fondato da Alessandro Magno viene diviso in più regni.

.....

Alessandro Magno raggiunge il fiume Indo, ma il suo esercito si rifiuta di continuare a marciare.

3 Con le seguenti parole-chiave scrivi un breve testo informativo sulla falange macedone. sarisse • Filippo II • soldati • schieramento • varchi • scudo • battaglia ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... La sfida

4 Leggi il brano, poi rispondi alle domande sul quaderno.

Un amico regala a Filippo un cavallo che i cavalieri provano a domare, ma lui li butta tutti a terra, anche quelli più esperti. Alessandro ha solo tredici anni. Osserva attentamente i cavalieri e afferma che lui sa montare quel cavallo. Quando è il suo turno il ragazzo gira il cavallo verso il sole, lo accarezza, gli parla dolcemente, infine salta sul cavallo e resta in sella facendo il giro completo della pista in modo perfetto ed elegante. Secondo te perché il cavallo buttava a terra anche i cavalieri più esperti? Di che cosa aveva paura?

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.

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I POPOLI ITALICI Intorno al 2000 a.C. mentre in Mesopotamia e in Egitto stavano fiorendo i grandi imperi, in Italia si consolidarono le prime civiltà italiche. Probabilmente originari da popolazioni dell’Europa orientale migrate sulla penisola millenni prima, questi popoli non formarono mai uno Stato unico, quasi certamente a causa della morfologia del territorio che non agevolava le comunicazioni.

I Camuni giunsero dall’Europa centrale e si stabilirono in Lombardia, in Val Camonica. Popolo di agricoltori, pastori e fabbri, hanno lasciato numerose incisioni rupestri.

I Liguri occupavano prevalentemente l’attuale Liguria; si dedicarono alla pesca, alla navigazione e ai commerci e realizzarono rudimentali forme di terrazzamenti.

Nel II millennio a.C. in Sardegna si sviluppò la civiltà nuragica, il cui nome deriva dai nuraghi, le tipiche torri in pietra circolari che si trovano sparse nell’isola. I Sardi entrarono in contatto con le altre popolazioni che navigarono nel Mediterraneo, in particolare con i Fenici, che fondarono diverse colonie sull’isola.

Bellicosi e dediti spesso al saccheggio, i Sanniti occupavano l’Abruzzo, il Molise, parte del Lazio e della Campania. Sviluppatisi intorno al I millennio, furono in seguito protagonisti di sanguinosi conflitti con i Romani.

Nascita prime civiltà Invenzione della scrittura 3600 a.C.

MESOPOTAMIA

anno 0

600 a.C.

3000 a.C. Nascita prime civiltà 2000 a.C.

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Declino civiltà mesopotamiche

ITALIA

800 a.C.

Conquista romana

Introduzione 400 a.C. della scrittura

200 a.C.


CHE COSA SO

CHE COSA IPOTIZZO

• Nella zona dove abiti ci sono resti archeologici che non appartengono ai Romani? • Osservando gli stanziamenti di questi popoli, puoi trarre conclusioni sulle scelte dei territori?

• Osserva la linea del tempo e la contemporaneità tra le due diverse civiltà. Secondo te possono aver avuto contatti? Di che tipo? Chi avrà assunto il ruolo dominante?

Provenienti dalle steppe dell’Asia, i Celti si diffusero in Europa e giunsero in Italia tra l’VIII e il V secolo a.C. Non costituirono un popolo unico ed erano divisi in numerose tribù, distribuite in un territorio che comprendeva il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia-Romagna fino alle Marche. La popolazione si dedicava all’agricoltura, alla pastorizia, all’artigianato dei metalli. A capo di ogni villaggio c’era un re, supportato da guerrieri e da druidi.

In Emilia Romagna e nella bassa Pianura Padana in generale, dapprima si sviluppò la civiltà delle terramare (16501200 a.C. circa), poi, a partire dal X secolo a.C., quella dei Villanoviani. Secondo gli studiosi è accreditata l’ipotesi che gli Etruschi derivino proprio dai Villanoviani, il cui declino nell’VIII secolo coincide con il loro sviluppo.

Il Piceni e gli Umbri occupavano un’area compresa tra le Marche, parte dell’Abruzzo e l’Umbria. Erano agricoltori, fabbri e commercianti.

I Messapi occupavano l’attuale Puglia. Erano agricoltori e allevatori di cavalli, di cani e di crostacei.

In Sicilia vivevano i Sicani, i Siculi e gli Elimi. Dall’VIII secolo a.C. convissero in modo abbastanza pacifico con i Greci che avevano fondato le loro poléis nell’isola.

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI i popoli italici; Eserciziario

p. 20

gli Etruschi.

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STORIA

Gli Etruschi Chiamati Tirreni dai Greci e Tusci dai Romani, gli Etruschi furono il popolo più importante della penisola italica durante l’età del ferro. La loro origine è ancora oggetto di diverse ipotesi da parte degli storici: quella più accreditata ritiene che siano un popolo indigeno, cioè locale, che emerse dalle ceneri della civiltà villanoviana. Intorno alla fine del VII secolo a.C. i primi villaggi divennero città che, per dimensione, erano paragonabili alle poleis greche.

La lega etrusca STUDIO FACILE Osserva la cartina dell’Italia politica oggi, a pagina 107. Quali regioni italiane occupano oggi il territorio in cui vissero gli Etruschi?

Resti dell’antica città etrusca di Roselle in Toscana.

IX sec. a.C.

Primi stanziamenti tra i fiumi Arno e Tevere: si integrano con la civiltà villanoviana.

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Le città etrusche non costituirono mai un unico Stato, ma rimasero indipendenti. Le principali erano dodici: Arezzo, Cere (oggi Cerveteri), Chiusi, Cortona, Veio, Tarquinia, Vulci, Volsini (oggi Orvieto), Roselle, Vetulonia, Perugia, Volterra. Esse si unirono in una lega che prevedeva accordi solo religiosi, escludendo così, di fatto, una coalizione militare o politica. Successivamente gli Etruschi aumentarono i propri centri in gran parte del territorio italico: a sud fondarono Capua e arrivarono fino ai confini con la Lucania; a nord fondarono Felsina (Bologna), Modena, Parma, Mantova, Spina e Adria, due centri nevralgici per il traffico commerciale. Intorno alla metà del VI secolo a.C. riuscirono a conquistare la parte orientale della Corsica, determinando, così, un nuovo equilibrio sul mar Tirreno.

535 a.C.

Periodo di massima espansione; arrivano a controllare anche parte della Corsica.

474 a.C.

Battaglia di Cuma: nonostante l’alleanza con Cartagine, gli Etruschi vengono sconfitti dalla colonia greca di Siracusa. Perdono le città del sud e inizia il declino.

396 a.C.

I Romani conquistano la città di Veio. Personaggi di spicco della società etrusca entrano a far parte dell’organizzazione sociale romana.


Gli Etruschi

I popoli italici

Attività economiche in terra… Gli Etruschi seppero sfruttare al meglio le risorse offerte dai vari ambienti in cui si stanziarono. Nella zona del delta del Po, in Val di Chiana e in Maremma vi erano terreni paludosi che esperti ingegneri idraulici seppero bonificare e, attraverso una fitta rete di canali, rendere coltivabili con cereali, viti e ulivi. La disponibilità di boschi e di vegetazione favorì, inoltre, Il bucchero era un tipo di ceramica nera con cui gli l’allevamento di ovini, caprini e maiali, ma si rivelò utile Etruschi realizzavano vasi e altri anche per la costruzione di case, navi, templi. La ricchezza oggetti artigianali. maggiore per questo popolo, però, era costituita dai numerosi giacimenti di ferro, rame, mercurio, argento, piombo e zinco presenti sul territorio. Sull’isola d’Elba, gli Etruschi concentrarono gli altiforni per separare i metalli dalle rocce. Fabbri altamente specializzati realizzarono armi, sculture e gioielli. Questi, insieme agli artisti del bucchero e dell’argilla, diedero vita a un artigianato raffinato, che a sua volta incrementò un florido commercio e l’esportazione di tanti prodotti in gran parte del Mediterraneo.

…e in mare I traffici commerciali furono agevolati dagli innumerevoli approdi sul mare. Dotati di una ricca flotta, gli Etruschi entrarono in competizione con Fenici e Greci, conquistandosi le principali rotte nel Tirreno. Diversi scritti greci del periodo testimoniano di come molti equipaggi etruschi praticassero la pirateria.

STUDIO FACILE Completa la tabella con le attività lavorative praticate dagli Etruschi, in base alle risorse. RISORSE

ATTIVITÀ LAVORATIVE

Boschi ricchi di vegetazione

............................................................................................

Zone coltivabili

............................................................................................

Giacimenti minerari

............................................................................................

Abbondanza di acqua

............................................................................................

Sbocchi sul mare

............................................................................................ 43


STORIA

La città etrusca Gli Etruschi costruirono le città progettandone i confini, la direzione delle strade e adattandosi alla morfologia del territorio, sfruttandone le alture se si trattava di zone collinari, e le insenature se si trattava di zone costiere. Tutte le città avevano una struttura simile. Parallelamente alle strade principali, ne venivano segnate altre, fino a formare un reticolo. Con un aratro venivano tracciati quattro solchi: il primo in direzione nord-sud; gli altri tre in senso est-ovest. Fuori dal centro abitato si trovava la necropoli, cioè la “città dei morti“, in cui venivano deposte le tombe che riproducevano visibilmente il modello delle abitazioni.

Nel tempio gli àuguri avevano il compito di interpretare la volontà degli dei attraverso il volo degli uccelli, mentre gli aruspici praticavano l’arte divinatoria, cioè della predizione del futuro, attraverso l’esame delle viscere degli animali sacrificati. Le abitazioni erano di due tipi: le più semplici avevano pianta rettangolare, tetto spiovente ricoperto di tegole, pareti in mattoni; le più importanti avevano al centro un cortile con il pozzo e attorno si aprivano le numerose stanze. Da questo modello derivò la casa signorile romana.

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Gli Etruschi

Organizzazione sociale Ogni città etrusca era governata da un re, detto lucumone, che deteneva il potere militare, religioso, giuridico. Veniva scelto tra le famiglie più ricche che lo appoggiavano in molte scelte. I nobili possedevano la maggior parte delle terre e ricoprivano ruoli importanti sia nell’esercito sia tra i sacerdoti. Il popolo era composto da contadini, pastori, artigiani e mercanti.

Le mura che circondavano la città erano di pietra e venivano interrotte da porte ad arco, con la copertura a volta, che poi verranno riprese dai Romani.

Lungo le strade si affacciavano le botteghe degli artigiani, in cui si producevano buccheri, armi, rasoi, fibule, utensili per la cucina, numerosi arnesi in bronzo e raffinati gioielli.

Le strade principali erano larghe anche 15 metri: la parte centrale era riservata ai carri, mentre le parti laterali erano occupate da due marciapiedi e due canali per lo scolo delle acque.

I popoli italici

LA CONDIZIONE FEMMINILE La condizione della donna era unica rispetto alle altre società del Mediterraneo. Dai monumenti funebri risulta che la sua posizione non fosse inferiore a quella del marito e dei fratelli. Soprattutto nelle famiglie nobili, poteva comprare e vendere dei beni, aveva diritto a un’eredità, trasmetteva il proprio cognome ai figli. Nella vita quotidiana era una madre molto attenta all’educazione; sapeva tessere e filare e teneva molto agli utensili da cucina, come testimoniano i resti rinvenuti nelle varie necropoli etrusche.

STUDIO FACILE Rispondi sul quaderno. 1. Quali altre città che hai studiato si unirono in “leghe“? Che differenze c’erano tra queste e quella tra le città etrusche? 2. Quale popolo aveva già realizzato i canali di scolo per le acque lungo le strade? 3. Chi aveva già costruito necropoli fuori dalle mura cittadine? 4. L’acropoli edificata sulla parte più alta della città era tipica di un’altra civiltà, quale?

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STORIA

Le necropoli Gli Etruschi erano politeisti e avevano un attaccamento molto forte alle pratiche religiose, in particolar modo a quelle legate ai riti funebri. Il culto dei morti aveva, per questo popolo, un significato anche sociale e divenne ben presto un modo per affermare il prestigio delle singole famiglie aristocratiche.

Le tombe erano strutturate sul modello abitativo della residenza in vita: disposte su piĂš stanze, internamente erano arredate di letti, su cui venivano stesi i defunti, statue che rappresentavano scene di banchetti funebri, oggetti di uso quotidiano.

All’esterno presentavano una copertura simile a una cupola (tholos), oppure, a seconda del tipo di terreno dedicato alle necropoli, venivano scavate nella roccia tufacea e segnalate da cumuli di terra.

Le tombe presentavano affreschi raffinati che riproducevano scene di vita quotidiana: caccia, pesca, gare sportive, danze, banchetti. Gli artisti disegnavano direttamente sull’intonaco con una tecnica particolare: prima tracciavano i contorni delle figure, in rosso o nero, poi le riempivano di colori (azzurro, verde).

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Gli Etruschi

I popoli italici

L’arte Il senso religioso che gli Etruschi nutrivano determinò l’elaborazione di forme d’arte molto peculiari legate alle pratiche funebri. In particolare la scrittura e la scultura furono impiegate nelle tombe e assunsero un carattere celebrativo delle famiglie più benestanti.

La scultura etrusca è una delle manifestazioni artistiche più rilevanti della cultura italica. Era legata alla classe sociale degli artistocratici, ricchi e colti, che attraverso essa autocelebravano la propria ricchezza. Le statue erano pensate per decorare sarcofagi o urne funerarie degli esponenti più ricchi della società. I materiali prediletti erano la terracotta o il bronzo.

Da numerosi affreschi è emerso che gli Etruschi erano grandi fruitori di musica. Nell’arco della giornata la musica accompagnava non solo i riti religiosi ma anche momenti di vita quotidiana: lavoro, guerra, caccia, attività sportive. Le pitture mostrano una varietà di strumenti utilizzati: l’aulos, un flauto a due canne; il flauto traverso; i crotali, sorta di antenati delle moderne nacchere; la lira, la cetra.

La scrittura La scrittura etrusca deriva da quella greca delle colonie italiche. Gli Etruschi cominciarono a utilizzarla intorno al 800 a.C. con funzioni molto limitate. Per esempio serviva a contrassegnare gli oggetti appartenenti ai defunti nelle tombe. Solo più tardi la sua destinazione si allargò e fu usata nei monumenti, nelle dediche religiose e in altre pratiche quotidiane. A noi sono giunte soprattutto iscrizioni funebri attraverso le quali è stato possibile decifrare questi segni, sconosciuti fino a circa due secoli fa. Eserciziario

p. 21

Atlante

pp. 80-81

Le tre lamine, dette “di Pyrgi“ dal nome del luogo del ritrovamento in provincia di Roma, sono una delle prime attestazioni dell’uso della scrittura presso gli Etruschi.

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IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE • S crittura, recentemente decifrata rco a volta •A O • reficeria • L avorazione del bucchero ombe monumentali •T • S culture in bronzo RELIGIONE Politeisti. Importante culto dei morti. Nelle necropoli realizzavano tombe con stanze e ampi corredi funebri. Credevano nell’arte divinatoria degli aùguri e degli aruspici.

LUOGO Dapprima in Italia centrale. Poi si espandono a nord in Pianura Padana, a sud fino alla Campania e a ovest fino alla Corsica orientale.

Etruschi

ORGANIZZAZIONE SOCIALE e o lucumone •R obili proprietari di terre •N • Sacerdoti

TEMPO Dal IX secolo a.C. al 396 a.C. ATTIVITÀ UMANE onifica di paludi •B gricoltura e allevamento •A • Estrazione di minerali • Lavorazione dei metalli • Artigianato • Commerci • Navigazione e pirateria

sercito •E rtigiani e mercanti •A • Contadini

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Collega il nome di ogni popolo alla sua caratteristica, riportando la lettera nella casella corrispondente. Piceni A B Celti

Sanniti C Siculi D

E Sardi F Villanoviani G Camuni

I l re e i druidi governavano i loro villaggi, sparsi dal Piemonte fino alle Marche. Sono famose le loro incisioni rupestri realizzate in Lombardia. La civiltà delle terramare abitò le loro stesse terre; secondo alcuni studiosi, sembra che gli Etruschi siano eredi di questo popolo. Si dedicarono all’agricoltura, alla lavorazione del ferro e furono ottimi mercanti. Abitarono parte dell’Italia centrale. Abitarono gran parte dell’Italia meridionale e affrontarono i Romani in cruente battaglie. Convissero con i Greci che vivevano nelle colonie nell’isola più meridionale d’Italia. Nella loro stessa isola dalle tipiche torri, chiamate nuraghi, i Fenici fondarono diverse colonie.

Autovalutazione 48

V aluta la tua esposizione dopo aver ripetuto la mappa: Ho difficoltà a usare frasi intere. Riesco a usare solo poche parole. Riesco a usare frasi intere. Riesco a esprimermi in maniera sicura e precisa.


I popoli italici 2 Indica con una X le frasi non vere riferite agli Etruschi. Si stanziarono tra il Po e il Tevere. Si allearono con i Fenici per combattere i Romani. Il territorio in cui vivevano era ricco di minerali; i metalli che se ne ricavavano erano lavorati con maestria da artigiani specializzati. Esportavano i loro vasi, detti buccheri, lungo tutta la costa tirrenica. Erano abili mercanti che commerciavano via terra ma non via mare. I centri abitati sorgevano sulle colline o vicino al mare e si differenziavano tra loro per le abitazioni e le acropoli. 3 Completa le frasi e indica a quali immagini le collegheresti, motivandone la scelta. a. Gli aùguri erano ...................................................................................................................................... attraverso il volo degli ......................................................................................................................... b. Le cerimonie religiose erano legate al ............................................................................................ le cui tombe all’esterno erano ricoperte da .................................................................................... c. La scrittura etrusca venne utilizzata per .......................................................................................

La sfida

4 Leggi gli appunti... lasciati a metà da uno storico un po’ distratto. Completali tu.

L’aruspicina presso gli Etruschi consisteva nell’esame delle viscere di animali sacrificati. Era soprattutto il fegato l’organo più ispezionato, poiché si riteneva che esso fosse la sede della vita. I sacerdoti usavano dei modelli scolpiti su cui era riprodotto il cosmo, diviso per settori, in ognuno dei quali erano incisi i nomi delle divinità. Il reperto più famoso appartenente a questo genere è il “fegato di Piacenza“, un modello in bronzo di un fegato di pecora. Gli Etruschi non furono i primi a praticare questa predizione del futuro: già dall’antica Mesopotamia ci sono arrivati modelli di fegato in materiali differenti. È lecito supporre che .......................................................................................... .......................................................................................................................................................

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.

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ROMA: I SEGNI DEL PASSATO

3 Pantheon

1

1 Castel Sant’Angelo Fu fatto costruire in epoca imperiale da Adriano, che lo volle come suo mausoleo. Contemporaneamente fu edificato anche il ponte Elio, che lo collegava alla sponda sinistra del Tevere.

2

3 4 Teatro di Marcello

È l’edificio di passaggio dall’epoca repubblicana a quella imperiale: infatti fu progettato da Cesare ma portato avanti, con maestosi ampiamenti, dall’imperatore Augusto.

4

2 Stadio di Domiziano

Situato a Campo Marzio, una delle zone più popolate dell’antica Roma, risale all’epoca imperiale.

È il monumento meglio conservato, riconoscibile dall’oculus, il grande “occhio“ al centro dell’enorme cupola. Voluto da Augusto agli inizi dell’Impero, era il tempio di tutti gli dei.

5 5

6 5 Ponte Fabricio e

Ponte Cestio Collegano l’isola Tiberina alla terraferma. Entrambi di epoca repubblicana, furono costruiti in posizione simmetrica sul Tevere.

6 Ponte rotto

Costruito in epoca repubblicana, fu il primo ponte in muratura di Roma.

La storia di Roma viene divisa in tre periodi, che corrispondono alle tre forme di governo che si avvicendarono. Dalle origini al periodo di massimo splendore imperiale, la città fu ingrandita e arricchita di opere d’arte, alcune delle quali visitabili ancora oggi, che l’hanno resa una delle città più belle del mondo. 753 a.C.

509 a.C.

MONARCHIA REPUBBLICA

50

anno 0

27 a.C.

476 d.C.

IMPERO


CHE COSA SO

7 Foro romano

In origine zona paludosa, in epoca monarchica fu drenata e pavimentata: nacque così la prima piazza romana deputata alle cerimonie e ai mercati. Sotto Augusto fu ampliata e abbellita di moltissimi edifici.

9 Anfiteatro Flavio

(o Colosseo) Simbolo per eccellenza della Roma imperiale, è il più grande anfiteatro del mondo. Era il luogo dei “ludi“ (scontri tra gladiatori, con belve, ricostruzioni di battaglie).

• Conosci qualcuno dei luoghi di Roma citati in questa pagina? Li hai visitati? • Hai visto film o letto libri ambientati nell’antica Roma? In che epoca? Parlane in classe.

CHE COSA IPOTIZZO • Quale influenza può avere avuto il fiume Tevere sullo sviluppo della civiltà romana? • Osservando i diversi edifici, in che modo l’evoluzione politica della città può aver influito su quella artistica?

7 10 9 10 Terme di Traiano Fatte costruire in epoca imperiale, erano il più grande edificio termale esistente al mondo.

8

8 Circo Massimo

È una delle più antiche strutture di Roma, le cui basi furono gettate in epoca monarchica. L’edificio fu dotato di sedili in muratura solo molti anni dopo.

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI l e diverse epoche della civiltà romana: la Monarchia, la Repubblica, l’Impero; il crollo dell’Impero Romano d’Occidente e i regni romano-barbarici. Atlante

pp. 82-83

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LEGGO LA STORIA

La lupa... quella famosa! Fin dai tempi più antichi la leggenda teneva a precisare che Roma fosse una città di sangue blu. Secondo questa versione, l’eroe Enea, fuggito da Troia al termine della sua carriera da globe-trotter, giunse con il figlio Ascanio alle rive del Lazio. Vinta la resistenza dei locali, grazie alla sua classe superiore, Enea sposò Lavinia, figlia del re Latino, adattandosi a una tranquilla esistenza di campagna. Il figlio Ascanio, che non voleva regali dal padre, fondò una città tutta per sé, Alba Longa, che divenne storicamente uno dei principali centri del Lazio. Dopo una lunga serie di re, in Alba salì al trono Numitore, buono e mite. Naturale che il fratello Amulio, cattivo e sanguinario, lo detestasse e lo sbattesse in carcere. Per non avere sorprese, Amulio rinchiuse la figlia di Numitore, Rea Silvia, nel “convento“ delle vestali. Le sacerdotesse di Vesta, pena la vita, non potevano sposarsi: niente figli – pensò Amulio – niente eredi di Numitore. Il dio Marte non fu d’accordo: Rea Silvia gli piaceva e la corteggiò, eclissandosi solo quando la ragazza ebbe partorito due gemelli. Amulio andò su tutte le furie, fece uccidere Rea Silvia e abbandonare i piccoli sulle rive del Tevere. La lupa, quella famosa, li sentì piangere, li trasportò nella sua tana e li allattò. Un giorno che la lupa era uscita per provviste,

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il pastore Faustolo vide i gemelli, che dovevano essere proprio carini, perché se li prese e li portò a casa. Non avendo figli, li adottò chiamandoli Romolo e Remo. Una volta cresciuti li mise al corrente di tutti i particolari della loro origine. I gemelli avevano un carattere piuttosto vendicativo: tornati ad Alba Longa liquidarono Amulio e rimisero sul trono il nonno Numitore. Ma non restarono con lui, forse in loro c’era ancora qualcosa del carattere di Ascanio, e decisero di fondare una nuova città. Scelsero un luogo sulla riva del Tevere, dove li aveva trovati la lupa. Dato che tutti e due volevano chiamare la città col proprio nome, rimisero la questione agli dei: chi con l’aiuto divino avesse visto il maggior numero di uccelli avrebbe ottenuto l’esclusiva della città. Remo vide sei avvoltoi, sul colle Aventino, Romolo ne vide dodici sul Palatino. Remo rimase un po’ in dubbio, ma alla parola a quei tempi ci si credeva, e così fu Romolo a mettere in moto l’aratro e a tracciare il famoso solco. Remo non si rassegnò alla sconfitta: prese la rincorsa e saltò sul solco appena fatto. Sacrilegio! A quei tempi fondare una città era un rito sacro. Romolo non fece discorsi e uccise il fratello. Poi, più tranquillo, concluse la sua opera: non c’era più alcun ostacolo a che la città venisse battezzata con il nome di Roma. Era il 21 aprile 753 a.C. M. Bucchi, Roma story, Giunti junior

Dopo aver letto il brano rispondi alle domande formulando le tue ipotesi. Poi confrontati con i compagni e l’insegnante. Molte delle informazioni “nascoste“ in questo brano le ritroverai nello studio di questa sezione. 1. A quale civiltà che hai già studiato vengono fatte risalire le antiche origini di Roma? Secondo te, perché questa “discendenza“ viene raccontata in termini positivi, nonostante quella stessa civiltà sia uscita sconfitta dalla storia? Chi avrà tramandato ai Romani le vicende del poema in cui è narrata quella guerra? 2. Perché un animale come il lupo è protagonista della leggenda? Quale motivo legato alla realtà geografica e al paesaggio che a quel tempo circondava il fiume Tevere è alla base di questa scelta? 53


STORIA

Le origini di Roma

Le urne “a capanna“ sono tra le prime attestazioni della cultura latina nel Lazio.

La fondazione di Roma è sicuramente avvolta dal mito che i suoi stessi abitanti alimentarono, eppure alcuni punti di contatto con la realtà storica sono ormai accreditati degli archeologi. Fin dal X secolo a.C., la zona che si estendeva sui sette colli presenti sulla riva sinistra del Tevere era abitata da pastori e contadini. Il territorio era ricoperto da boschi; ai piedi dei colli c’erano ampie zone paludose e terreni fertili adatti all’agricoltura. Per evitare gli ambienti malsani, i primi nuclei abitati furono costruiti sulle alture; in particolare, sul colle Palatino sono stati trovati i resti in legno di antiche capanne rettangolari risalenti all’VIII secolo a.C.

Ai piedi del Palatino il Tevere forma una grande ansa dove sorge l’isola Tiberina. In questo punto il fiume era facile da guadare; infatti sono stati ritrovati i pali in legno e i chiodi in bronzo di un antichissimo ponte.

NELLA REALTÀ La maggior parte delle comunità di uomini ha avuto bisogno del sale per motivi alimentari e di conservazione dei cibi. Di conseguenza il sale ha assunto un’importanza basilare nell’economia di scambio delle civiltà, e di qui anche religiosa. In classe organizzate 4 squadre di lavoro che faranno una ricerca, suddividendosi i seguenti temi: • primi utilizzi e successivi sviluppi del sale nel corso della Storia; • simbologie e riti religiosi legati al sale; • modi di dire e termini in uso oggi collegati al sale; • evoluzione del commercio del sale dalle prime civiltà ai giorni nostri. Confrontate le vostre relazioni e con esse costruite un cartellone che unisca tutti gli ambiti trattati. Competenze Comunicazione nella madrelingua; competenze digitali; consapevolezza ed espressione culturali.

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La Monarchia

La civiltà romana

Dalle prime capanne ai villaggi

L’intensa attività agricola, la pastorizia, ma soprattutto il controllo del fiume (per i traffici e il commercio del sale) resero fiorente l’economia dei villaggi. Nel 750 a.C. si unirono e formarono un’unica città: Roma.

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Dai villaggi alla città

Campidoglio

Isola Tiberina

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Campo Marzio

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Il villaggio che sorgeva sul Palatino si fuse rapidamente con quelli vicini. Ciò consentì alla nascente città di godere di una posizione favorevole all’avvistamento dei nemici e facilmente difendibile. Il ritrovamento di armi e resti di carri testimonia che la zona era oggetto di invasioni e che i rapporti con le popolazioni vicine non furono sempre pacifici.

Aventino

Celio

Una complessa rete di strade e canali circondava i primi insediamenti.

I primi abitanti di queste zone estraevano il sale dalle foci del Tevere e, attraverso una complessa rete di corsi d’acqua e strade percorribili, lo commerciavano con i popoli vicini. Il cuore di questa attività era la via Salaria, un’importante strada che costeggiava il fiume per poi addentrarsi verso gli Appennini, che prese il nome proprio dal trasporto del prezioso minerale che avveniva su di essa.

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STORIA

L’età della Monarchia I primi due secoli e mezzo della storia romana vedono la città guidata da una monarchia elettiva. Il re deteneva il comando politico, militare (imperium) e religioso. Nell’esercizio del suo potere non era solo, ma condivideva le sue funzioni politiche con il Senato e con i comizi curiati.

Re • nominato a vita • carica non ereditaria

Chi era?

Che funzioni aveva?

Era un nobile, appartenente alle famiglie più benestanti della città. Veniva scelto tra i senatori.

Funzioni politiche: emetteva leggi e ordinanze e controllava che i cittadini le rispettassero; aveva diritto di vita e di morte su tutti i sudditi. Funzioni militari: comandava l’esercito. Funzioni religiose: era il sacerdote del culto della città.

I senatori erano i capi dei gruppi familiari (gens) più ricchi e con una tradizione di antenati illustri.

Funzioni politiche: eleggeva il successore del re; affiancava il re nella gestione della città (il re creava le leggi ma consultava sempre il Senato prima di metterle in pratica).

Le curie erano assemblee popolari formate da rappresentanti di famiglie nobili.

Funzioni politiche: eleggevano i senatori. Funzioni militari: dichiaravano guerra; fornivano i soldati per l’esercito.

eletto dal

Senato • età minima: 46 anni • composto da 100 membri

eletto dai

comizi curiati • organizzati in 30 curie, 10 per ogni tribù in cui era diviso il popolo romano

I sette re di Roma Secondo la tradizione, al comando di Roma si alternarono sette re; anche se, considerato il lungo arco di tempo della Monarchia, è probabile che furono molti di più. Se i primi quattro re furono figure quasi leggendarie, gli ultimi tre testimoniano l’integrazione con la civiltà etrusca e le diverse eredità che i Romani assorbirono. Romolo, il fondatore

Numa Pompilio, il re sabino

Tullio Ostilio, il distruttore di Alba Longa

Anco Marzio, finalmente la pace!

Secondo la tradizione si deve a lui l’istituzione dei comizi curiati e l’organizzazione dell’esercito.

Riformò la religione; definì i compiti dei sacerdoti; introdusse il calendario, stabilendo che l’anno solare fosse diviso in 12 mesi e in 365 giorni.

In seguito alla vittoria sulla vicina città di Alba Longa Roma, sotto la sua reggenza, cominciò ad ampliare il suo territorio.

Realizzò importanti costruzioni, tra cui il porto di Ostia che favorì lo sviluppo economico e commerciale via mare.

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Eserciziario

p. 25


La Monarchia

La società romana La società romana era aristocratica e ruotava intorno alla famiglia, una vera e propria istituzione politica, al cui comando vi era il pater familias, cioè colui che governava i beni e dirigeva i componenti (moglie, figli, schiavi) del gruppo. Il potere era in mano alle famiglie più ricche; quelle tra loro che riconoscevano un antenato comune costituivano una gens. La divisione tra classi sociali era rigida. I patrizi erano i nobili, proprietari di terre, appartenenti a gens illustri. Godevano di tutti i diritti e ricoprivano tutti gli incarichi politici e religiosi. I plebei erano contadini, artigiani e commercianti. Anche se qualcuno di loro era benestante, era destinato a rimanere plebeo a vita. Non potevano avere incarichi pubblici né sposarsi con i patrizi. Con il loro ingresso nell’esercito si guadagnarono, successivamente, la possibilità di richiedere un ruolo politico riconosciuto. I clienti erano uomini liberi, per lo più poveri o stranieri, che si mettevano alle dipendenze di un signore: in cambio di protezione offrivano una serie di servizi. La ricchezza di un patrizio era proporzionata al numero di clienti che affollavano la sua casa.

La civiltà romana

LA CONDIZIONE FEMMINILE Le donne avevano un peso irrilevante nella società romana. Erano sottoposte per tutta la vita all’autorità maschile: dapprima a quella del padre, successivamente a quella del marito che esercitava su di loro tutti i diritti. A esse era preclusa la vita politica e veniva loro richiesta discrezione e sottomissione. La loro inferiorità era testimoniata anche dal fatto che non venivano chiamate con il loro nome proprio, ma con quello della gens cui appartenevano.

Gli schiavi erano prigionieri di guerra, indigenti, debitori che vivevano in condizioni molto dure, soggetti completamente ai loro padroni che avevano su di loro diritto di vita o di morte. Se si guadagnavano la fiducia del proprio signore, potevano affrancarsi, cioè riconquistare la libertà. In quel caso diventavano liberti e potevano acquistare la cittadinanza romana.

Tarquinio Prisco, il costruttore

Servio Tullio, il riformatore sociale

Tarquinio il Superbo, l’autoritario

Fece realizzare la prima fognatura di Roma, la Cloaca Maxima, tramite la quale riuscì a bonificare le zone paludose. Fece costruire il Foro e il Circo Massimo. Sotto di lui Roma divenne una grande città.

Organizzò la società in classi sociali, divise per ricchezza e non più per famiglia; stabilì l’obbligo militare per tutti. Ampliò la cinta muraria che circondava i sette colli della città e la dotò di un fossato.

Il suo governo venne ricordato con ostilità per le sue crudeltà. Fu cacciato dai Romani che nel 509 a.C. organizzarono una rivolta contro di lui: è la data che si fa coincidere con l’inizio della Repubblica.

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STORIA

L’età della Repubblica Nel 509 a.C. la Monarchia, che era degenerata in un regime crudele e autoritario da parte dei re etruschi, fu rovesciata da una rivolta delle famiglie patrizie. L’ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo, fu cacciato e l’aristocrazia romana, per garantirsi il comando incontrastato della città, instaurò una nuova forma di governo: la Repubblica. Per non accentrare il potere nelle mani di un singolo, la forma repubblicana lo ripartiva fra due assemblee: • il Senato, cioè la massima autorità con funzioni politiche (controllava il lavoro dei funzionari pubblici) e militari (decideva se entrare in guerra, gestiva il rapporto con gli altri popoli). I suoi membri erano eletti a vita.

• i comizi centuriati, cioè assemblee cui partecipavano tutti i cittadini romani adulti. Avevano poteri limitati: non potevano agire autonomamente, senza il consenso del Senato; non potevano modificare le leggi, ma solo approvarle o respingerle.

I comizi eleggevano i magistrati, incaricati di svolgere funzioni pubbliche. Le cariche della magistratura non duravano mai più di un anno, erano collegiali, cioè divise tra più persone, in modo tale che anche in questo caso il potere non si concentrasse solo nelle mani di un’unica persona, ed erano ripartite in base ai lavori da svolgere. I consoli: erano due ed erano i più importanti in quanto comandavano l’esercito e detenevano il potere esecutivo, facendo eseguire le leggi emanate dal Senato. In caso di guerra o di grave necessità il Senato poteva sostituirli con un dittatore, che rimaneva in carica per un periodo limitato.

I censori e i questori: i primi verificavano il censo, cioè la ricchezza dei cittadini, mentre i secondi riscuotevano le tasse e gestivano i conti dello Stato (per esempio si occupavano della paga dei soldati).

I pretori: erano più di due e detenevano il potere giudiziario; facevano rispettare le leggi e ne emanavano di nuove.

Gli edili: erano impegnati nella realizzazione e nella manutenzione delle opere pubbliche come le strade, gli acquedotti, le terme. Il rilievo mostra un magistrato dell’antica Roma accompagnato da un littore, cioè una specie di guardia del corpo dei personaggi politici di rilievo.

Il cursus honorum Alle cariche della magistratura si accedeva attraverso il cursus honorum, cioè un percorso che prevedeva una “scalata“ dalla posizione meno importante (questore) a quella più alta (console). Per questo avanzamento di carriera era fondamentale sviluppare l’arte oratoria, cioè la capacità di sostenere e propagandare le proprie idee pubblicamente nel foro, dove i candidati erano riconoscibili dalla toga candida che indossavano.

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La Repubblica

Le lotte sociali Al cursus honorum inizialmente potevano accedere sia i patrizi sia i plebei di età compresa tra i 16 e i 30 anni che entravano nell’esercito. Quando, però, il Senato promulgò una legge che riservava la nomina delle magistrature solo ai patrizi, i plebei si videro preclusa ogni possibile carriera politica. Il malcontento cominciò a crescere, alimentato inoltre dal fatto che i magistrati tendevano a manipolare le leggi, solo orali, a favore dei patrizi. Così nel 494 a.C. quando furono chiamati per combattere una delle numerose guerre di espansione contro i popoli italici confinanti, i plebei praticarono la secessione, cioè si ritirarono sull’Aventino, lasciando Roma priva di un esercito. Secondo le cronache del tempo il senatore Menenio Agrippa riuscì a convincerli a rientrare a Roma. Questa forma di sciopero, che si ripeté più volte nella storia romana, comportò diversi risultati per il popolo che ottenne: • i concili della plebe, cioè un’assemblea propria in cui le decisioni, dette plebisciti, avevano valore di legge; • la possibilità di eleggere i tribuni della plebe, cioè una magistratura che poteva bloccare con il diritto di veto le leggi contrarie ai plebei; • le XII tavole di bronzo (451 a.C.) in cui vennero scritte le leggi. Erano esposte nel foro e venivano studiate anche dai giovani a scuola; • la possibilità di contrarre matrimoni misti (455 a.C.) tra patrizi e plebei; • l’abolizione della schiavitù per debiti; • l’obbligo che almeno uno dei due consoli fosse plebeo (367 a.C.).

“ “ LA SECESSIONE Con il termine “secessione“ si intende allontamento, separazione di una parte dall’unità originaria. La secessione della plebe fu una forma di lotta politica che il popolo romano mise in atto in diverse occasioni: ogni volta che si sentiva sottomesso e privato dei suoi diritti, esso abbandonava in massa la città e si ritirava in un posto isolato. Questo distacco risultò molto pericoloso, poiché paralizzava le attività di un’intera comunità, ma soprattutto indeboliva l’esercito, formato in gran parte dai plebei. Il popolo romano capì fin da subito quanto fosse potente questo strumento “pacifico“ e non eistò a utilizzarlo più volte. Eserciziario

CON GLI ALTRI

La civiltà romana

p. 26

Menenio Agrippa, nel famoso discorso con cui convinse il popolo a sospendere la sua protesta, utilizzò una metafora molto efficace che lo storico Tito Livio ha poi riportato:

Nel tempo in cui nell’uomo non regnava una perfetta armonia, le varie parti del corpo si arrabbiarono perché tutto il lavoro andava a favore dello stomaco che, standosene in ozio, non faceva che godersi i piaceri della vita. Perciò di comune accordo le mani non portarono più il cibo alla bocca, la bocca rifiutò quello che le veniva offerto e i denti non masticarono più. La conseguenza fu che tutto il corpo cadde in uno sfinimento mortale. Che cosa voleva far capire il senatore con questo discorso? Che cosa rappresentano lo stomaco e le altre parti del corpo? Secondo te quanto è persuasiva una metafora come questa rispetto a un discorso più tradizionale? Parlane con i compagni, provando a inventare insieme altre metafore adatte alla situazione. Autovalutazione Come ti sei sentito in questo lavoro di gruppo? Sono riuscito a esprimere quello che pensavo. Sono rimasto in silenzio perché avevo paura di espormi. Hai rispettato il tuo turno per intervenire? Sempre Abbastanza Poco

Per niente 59


NELLA REALTÀ La conquista dell’Italia... I conflitti sociali tra patrizi e plebei si intrecciarono con le prime guerre d’espansione che i Romani condussero dapprima contro i popoli vicini e poi in tutta la penisola e oltre, per il controllo del Mediterraneo. I Romani rigettarono sempre l’accusa di espansionismo, motivando i conflitti come necessari per la difesa dell’onore della città. Per questo motivo nelle cronache compaiono atti di eroismo e di virtù, che, mascherando sconfitte ed esaltando vittorie, alimentavano l’orgoglio popolare. Seguite la “lezione“ di Tito Livio, uno dei più importanti storici di epoca romana, autore di una monumentale Storia di Roma. In essa, alla cronaca storica sono alternate molto spesso parti di narrazione con interpretazioni “mitiche“ di fatti storici. Dividete la classe in gruppi: in base alle indicazioni di Tito Livio ogni gruppo dovrà elaborare un’intervista impossibile a ogni personaggio o popolo citato. 509 a.C. • Stop agli Etruschi! Gli Etruschi, dopo la cacciata di Tarquinio il Superbo, vogliono assediare la città, ma l’esercito romano li ferma. L’eroe del momento è Orazio Coclite.

396 a.C. • Veio Dopo dieci anni di assedio, guidati da Furio Camillo, i Romani conquistano l’etrusca Veio.

“Per fermare il nemico occorreva abbattere il ponte Sublicio, in modo da impedire l’ingresso in città. Orazio combatté da solo, mentre due compagni demolivano il ponte sotto ai suoi piedi. Terminata l’opera, Orazio ricacciò i soldati e si buttò nel Tevere“.

“Furio Camillo riuscì a far cadere Veio con un’astuzia: fece scavare un tunnel sotterraneo che penetrasse fin dentro la città e cogliesse il nemico di sorpresa“.

343-295 a.C. • I duri Sanniti Conquistati i territori vicini, in città le istituzioni politiche si rafforzano, quindi i Romani decidono di espandersi a sud. Il popolo più duro da sconfiggere è quello dei Sanniti, guerrieri con grande esperienza militare. Gli scontri si protraggono per tre guerre, durante le quali i Romani subiscono l’unica vera sconfitta (le “Forche caudine“). Alla fine dei conflitti i Romani escono vincitori con il possesso di tutta l’Italia centrale e della Campania.

“I Sanniti non smisero mai di combattere: nel corso dell’ultimo scontro, chiusi sui loro monti, senza alcun alleato, si ostinarono a inseguire una vittoria consapevoli che non ce l’avrebbero fatta“.

490-430 a.C. • Un eroe della Repubblica Roma conquista il territorio di Volsci, Sabini e Latini grazie a un leggendario dittatore: Cincinnato.

390 a.C. • “Vae victis!“ I Celti, chiamati “Galli“ dai Romani, penetrano in Italia dalle Alpi e, guidati da Brenno, puntano a Roma. Qui mettono a ferro e fuoco la città.

“Cincinnato era un agricoltore che, una volta vinte le guerre di espansione, si ritirò a coltivare le sue terre senza pretendere riconoscimenti e onori“.

“I Galli chiesero a Roma un pesante riscatto per liberare la città. Roma pagò, sbarazzandosi così di un pericoloso nemico“.

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...e del Mediterraneo Cartagine era una colonia fenicia che, grazie alla sua posizione, divenne nel tempo una grande potenza del Mediterraneo. Sua nemica storica era la Grecia, con cui si contendeva i possessi sul mare. Quando Roma terminò la sua espansione in Italia e assunse il controllo delle antiche poleis italiche, lo scontro fu inevitabile. 264 -241 a.C. La prima guerra punica Il primo scontro si svolge principalmente in mare. Roma, grazie alle innovazioni tecniche delle sue navi, si impone con una battaglia navale davanti alle isole Egadi. I Cartaginesi sono costretti a cedere Sicilia, Sardegna e Corsica.

272 a.C. • La “vittoria“ di Pirro Rimane Taranto, una delle città più importanti della Magna Grecia: la sua conquista completerebbe il possesso della penisola e il controllo sul mare. Taranto chiede aiuto a Pirro, re dell’Epiro che sbarca con un esercito costituito da soldati ed elefanti. I Romani al primo scontro di fronte agli animali scappano terrorizzati, regalando a Pirro la vittoria. L’esercito di Pirro conta, però, molte vittime ed essendo quasi tutti soldati stranieri Pirro non riesce a riorganizzarlo per tempo. I Romani invece reagiscono velocemente e nel 272 a.C. Taranto si arrende.

“I Romani subirono due sconfitte in due diverse battaglie per mano di Pirro. Eppure riuscirono a infliggere al suo esercito talmente tante perdite che il re esclamò: ’Un’altra vittoria così e sarò perduto!“. Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.

218 -202 a.C. La seconda guerra punica I Cartaginesi, sotto la guida di Amilcare Barca, sottomettono gran parte della Spagna. Alla sua morte il comando dell’esercito passa al figlio Annibale, il cui obiettivo è quello di vendicare la precedente sconfitta. Dalla Spagna parte verso Roma, con oltre 30 000 uomini e 10 000 elefanti. Valica le Alpi e sconfigge i Romani sul Ticino, sul Trebbia e sul Trasimeno. A questo punto potrebbe assediare Roma, ma il suo esercito è stanco. Asdrubale, fratello di Annibale, cerca di portare rinforzi ma subisce una sconfitta sul Metauro. I Romani, guidati da Publio Cornelio Scipione, nel frattempo colpiscono i nemici nelle loro colonie. Annibale viene richiamato a difenderle, ma è sconfitto a Zama.

146 a.C. “Carthago delenda est“ Cartagine perde anche la Spagna. Si impegna inoltre a non dichiarare più guerra a Roma. Ma uno scontro con un alleato di Roma, Massinissa, re della Numidia, scatena la vendetta romana. Il senatore Catone pronuncia la sua sentenza: “Cartagine deve essere distrutta“. La città viene rasa al suolo e il nord dell’Africa diventa possedimento romano.

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STORIA

L’esercito L’espansione romana fu possibile grazie a un esercito molto bene organizzato, la cui evoluzione seguì quella della storia di Roma.

Durante la Repubblica

Durante la Monarchia Non esisteva un esercito vero e proprio: le guerre erano piccoli conflitti con popolazioni confinanti, combattute dai patrizi e dai loro clienti per proteggere le proprie terre. Quando gli scontri non furono più occasionali, Servio Tullio organizzò un vero proprio esercito sul modello etrusco. Il servizio militare divenne un dovere civico ed era un modo per progredire nella società. Il corredo del soldato era a proprio carico. I più ricchi erano cavalieri, poiché erano in grado di sostenere le spese del cavallo, oppure erano soldati armati, utilizzati nelle retrovie. I plebei costituivano i fanti che avanzavano tra i primi.

Legione: 4000-6000 uomini detti legionari schierati su 3 linee

Ai lati: la cavalleria

Nel 107 a.C. il console Mario istituì un esercito permanente formato da volontari, la cui dotazione era a carico della Repubblica, eliminando così le differenze di censo fra i militi. Il soldato riceveva dallo Stato le armi, uno stipendio e alla fine del servizio militare otteneva un piccolo fondo di terra da coltivare.

Gladio

Giavellotto

Terza fila: veterani (soldati più anziani)

Seconda fila: principes (soldati con esperienza che costituivano la fanteria pesante)

Prima fila: arcieri e frombolieri (soldati più giovani che costituivano la fanteria leggera)

STUDIO FACILE L’insubordinazione di un legionario era punita con la decimazione. Cerca informazioni su questo strumento di disciplina; poi scrivi un testo regolativo in cui elencare i compiti di un buon soldato e come evitare una così terribile punizione. 62

La testuggine era un particolare schieramento che consentiva di avanzare coperti dai propri scudi senza essere colpiti da frecce e da lance nemiche.


La Repubblica

L’accampamento

STUDIO FACILE

L’accampamento (castrum) veniva costruito secondo un modello che ne garantiva la rapida realizzazione e l’efficienza d’uso. Era edificato su un terreno pianeggiante, aveva una forma quadrata ed era orientato sempre nello stesso modo. Era diviso da due strade principali, il cardo e il decumano, che si incrociavano perpendicolari al centro dell’accampamento stesso. Qui c’era il quartier generale del comandante, il pretorio, e nello spiazzo di fronte a esso i soldati potevano riunirsi.

1 Porta decumana

2 Decumano

3 Pretorio

4 Altare

La civiltà romana

In Italia e all’estero molte città conservano le tracce dell’antico accampamento romano su cui sono state fondate. Fai una breve ricerca su di esse ed esponila ai compagni.

5 Palizzate difensive

4 3

2

9

7 1

8

5

6

6 Torri di guardia 7 Fossato

Il legionario era molto forte e ben addestrato: sapeva nuotare, combattere, correre e quando non era impegnato in battaglia costruiva strade, ponti; uno dei suoi compiti era allestire gli accampamenti.

8 Porta cardinale

9 Cardo

I Romani furono eccellenti “genieri“: erano in grado di realizzare importanti strutture, facili da spostare e utili nei conflitti. Oltre agli accampamenti, anche le macchine da guerra (torri d’assedio e arieti) garantivano la praticità del loro utilizzo.

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STORIA STUDIO FACILE Completa le frasi relative ai cambiamenti che investirono le principali categorie sociali dopo l’espansione. Piccoli proprietari terrieri .................................................. .................................................. .................................................. di conseguenza

Grandi proprietari terrieri .................................................. .................................................. Prigionieri di guerra .................................................. .................................................. .................................................. di conseguenza

Contadini .................................................. .................................................. ..................................................

La crisi della Repubblica Le guerre d’espansione avevano decretato il dominio incontrastato di Roma su tutto il Mediterraneo; al loro termine, però, la situazione di Roma risultò profondamente mutata, soprattutto sul piano sociale. CHE COSA SUCCESSE?

Innanzi tutto scomparvero i piccoli proprietari terrieri: con le guerre, infatti, erano stati costretti ad andare a combattere e al loro ritorno avevano trovato i campi in stato di abbandono, se non gravemente danneggiati dall’invasione di Annibale. Non avendo la possibilità economica per risistemarli, furono costretti a venderli a bassissimo prezzo ai grandi proprietari che, unendoli a quelli che venivano dati loro in concessione (ma che di fatto erano considerati di loro proprietà) dopo le guerre, si ritrovarono tra le mani un latifondo, cioè una grande proprietà terriera. Un’ulteriore conseguenza della fine della guerra fu un numero massiccio di prigionieri. Questi, ridotti in schiavitù, furono utilizzati per il lavoro nei latifondi andando a sostituire i contadini salariati: gli schiavi non venivano pagati per lavorare e venivano sfruttati più pesantemente. I contadini dunque, trovandosi disoccupati e senza terreni, furono obbligati a trasferirsi in città, dove cercavano occupazione ma senza successo. La società romana, così modificata e carica di disparità, non resse le tensioni interne e di lì a poco sarebbe stata travolta dalla guerra civile. CHI FURONO I PROTAGONISTI?

Due furono i personaggi che in questo periodo tentarono di sedare il malcontento del popolo, cercando, al contempo, di salvare la Repubblica. Nel 133 a.C. il neoeletto tribuno della plebe Tiberio Gracco propose una riforma agraria che poneva un limite all’estensione dei latifondi e prevedeva la restituzione da parte dei patrizi dei terreni ricevuti dallo Stato come conquiste di guerra. Questi sarebbero stati suddivisi in appezzamenti più piccoli e ridistribuiti. La legge incontrò un forte sostegno popolare e fu approvata, ma proprio il giorno in cui doveva entrare in vigore, Tiberio fu ucciso dai suoi oppositori in Senato e la riforma fu sospesa.

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Eserciziario

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A 10 anni dall’uccisione del fratello, Gaio Gracco fu eletto tribuno della plebe. Ripresentò la riforma e propose la legge frumentaria, cioè la distribuzione del grano a un prezzo molto basso per le classi più deboli una volta al mese. I patrizi osteggiarono con violenza la riforma e, con l’aiuto dei loro clienti, costrinsero Gaio Gracco al suicidio.


La Repubblica

La civiltà romana

La guerra civile La tensione sociale unita alla sconfitta dei Gracchi determinò una spaccatura all’interno del Senato, che si divise in due gruppi contrapposti: • i popolari, eredi dei Gracchi, comprendevano i piccoli contadini e la plebe più ricca. Sostenevano le riforme agrarie e la limitazione del potere del Senato. Erano rappresentati da Gaio Mario, lo stesso che aveva riformato l’esercito.

• gli ottimati rappresentavano il partito conservatore, formato dai più ricchi che controllavano la vita politica della città e difficilmente avrebbero rinunciato ai privilegi acquisiti. Erano guidati da Lucio Cornelio Silla.

Lo scontro fra i due schieramenti scaturì in una guerra civile che indebolì la Repubblica. Ormai le istituzioni repubblicane come il Senato avevano perso significato e il potere era nelle mani di chi guidava l’esercito. Silla poteva contare sulla fedeltà di molte legioni, quindi, dopo aver occupato militarmente Roma, trionfò sui popolari e nell’82 a.C. divenne dittatore a vita. Con i suoi ampi poteri cancellò tutte le riforme a favore dei plebei e istituì le liste di proscrizione, cioè ordinamenti attraverso i quali riuscì a sbarazzarsi di tutti i suoi nemici, facendoli uccidere. Alla sua morte, nel 79 a.C., i sostenitori di Mario cercarono di ribellarsi, ma i seguaci di Silla, Gneo Pompeo e Marco Licinio Crasso, sedarono le rivolte con violenza. Pompeo e Crasso avevano capito che senza un sostegno popolare non sarebbero mai riusciti a governare. Quindi cercarono l’alleanza con Gaio Giulio Cesare che, pur essendo parente di Silla, sosteneva le idee di Mario a favore della plebe. I tre istituirono una nuova forma di governo che chiudeva di fatto la Repubblica: il primo triumvirato. Era il 60 a.C.

STUDIO FACILE Compila sul quaderno le schede relative ai seguenti personaggi attivi durante la guerra civile a Roma. MARIO

SILLA

CESARE

Chi era?

Chi era?

Chi era?

Cosa fece?

Cosa fece?

Cosa fece?

Quando?

Quando?

Quando?

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STORIA

Giulio Cesare, l’uomo del cambiamento Gaio Giulio Cesare diventò console ed ebbe il mandato dal Senato di controllare la Gallia, l’attuale Francia, divisa in numerose regioni. Tra il 58 e il 52 a.C. la sottomise completamente. A Roma, però, il Senato cominciò a guardare con preoccupazione le sue vittorie, temendo che, una volta rientrato in patria, egli volesse impossessarsi del potere con la forza. Sollecitato da Pompeo, console unico (Crasso era morto in battaglia) e ormai apertamente nemico di Cesare, il Senato gli pose una condizione: doveva rientrare a Roma senza esercito, da cittadino privato. Cesare chiese che anche Pompeo sciogliesse il suo esercito. Il Senato respinse la richiesta, quindi nel 49 a.C. Cesare attraversò con il suo esercito il fiume Rubicone, che ai tempi costituiva il confine tra Gallia Cisalpina e Italia. Il suo gesto di sfida aprì l’ennesima guerra civile.

Dal 49 al 45 a.C. con una serie di vittorie fulminee Cesare riuscì a sgominare tutti i pompeiani che nel frattempo erano fuggiti nelle varie province romane (Spagna, Asia Minore, Grecia ed Egitto).

Al suo rientro si fece proclamare dittatore a vita e assunse il titolo di imperatore, cioè “generale vittorioso“. Nonostante fosse il padrone di Roma, non abusò mai del suo potere e promosse riforme politiche in cui limitava l’influenza del Senato. Distribuì le terre ai contadini, allargò la cittadinanza agli abitanti della Gallia e diminuì il numero degli schiavi. Promosse una serie di opere pubbliche dando lavoro alla popolazione più indigente.

Questa politica a favore del popolo gli procurò diversi nemici tra gli avversari ma anche tra i seguaci: i primi avevano visto diminuire i propri privilegi in favore di una politica apertamente popolare; i secondi temevano che una figura come la sua mettesse a rischio la repubblica stessa. Fu così che un gruppo di senatori ordì una congiura che si concluse nel 44 a.C. con il suo brutale assassinio.

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Eserciziario

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La Repubblica

La civiltà romana

Ottaviano, l’uomo del passaggio La morte di Cesare non solo non servì a restaurare la Repubblica ma aprì l’ennesima crisi politica durante la quale le stesse istituzioni repubblicane vacillarono fino al loro crollo definitivo. Nel 44 a.C. due fedeli ufficiali di Cesare, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido, presero in mano la situazione e come prima cosa decisero che fossero considerati validi tutti gli atti di Cesare. L’anno successivo, insieme a Ottaviano, nipote di Cesare, che aveva sposato la sua stessa politica, istituirono un secondo triumvirato della durata di cinque anni. Il primo compito fu quello di eliminare tutti gli uccisori di Cesare. Successivamente i tre uomini si spartirono i territori romani, ma dopo un tentavio di controllo pacifico, iniziò a consumarsi uno scontro tra di loro per il comando.

STUDIO FACILE Realizza sul quaderno una linea del tempo degli eventi che caratterizzarono il periodo compreso tra il primo triumvirato e la sconfitta di Marco Antonio ad Azio.

Il primo a uscire dal confronto fu Lepido nel 36 a.C. avendo tentato una rivolta armata contro gli altri due triumviri, fu privato di ogni potere ed eliminato dalla scena politica.

Marco Antonio, invece, dopo aver combattuto contro i Parti in Oriente, si fermò in Egitto, alla corte di Cleopatra, una regina di cui si era innamorato. Qui assunse un atteggiamento ostile alla politica di Roma. Ottaviano, quindi, lo diffamò, accusandolo di voler trasformare Roma in una monarchia orientale con capitale Alessandria, lo incolpò di tradimento e dichiarò guerra all’Egitto. Prima lo sconfisse in una battaglia navale presso Azio nel 31 a.C., poi, l’anno seguente, ad Alessandria d’Egitto.

Ottaviano rimase unico padrone di Roma, prese nelle sue mani tutti i poteri, relegando il Senato a un ruolo sempre più simbolico. Acquisì il titolo di “primo tra i senatori“, quello di princeps e quello di imperator, cioè capo supremo dell’esercito. Nel 27 a.C. si fregiò del titolo di Augusto, cioè “degno di onore“, diventando il primo imperatore della storia romana. La Repubblica giunse, così, alla sua fine.

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STORIA

La religione La religione romana era politeista e distingueva i culti domestici da quelli pubblici. In entrambi i casi ogni romano era chiamato a osservare la religione come se fosse un dovere civico e non solo un’esigenza spirituale.

Molti erano i riti da assolvere nei vari momenti quotidiani: in ogni casa vi era un altare consacrato alle divinità domestiche: i Lari, protettori della famiglia; i Mani, gli spiriti degli antenati; i Penati, custodi della prosperità.

Man mano che i Romani ampliarono i loro domini, entrarono in contatto con nuove religioni, verso cui, per evitare sanguinosi e improduttivi conflitti, si mostrarono sempre tolleranti, al punto da assorbirne alcune caratteristiche e inglobare nuove divinità: dalla Magna Grecia “importarono“ gli dei e i semidei della tradizione ellenica. I più importanti costituivano la triade capitolina: Giove (Zeus), Giunone (Era), Minerva (Atena). Da Oriente, invece, appresero i culti misterici: quelli dedicati a Iside, dall’Egitto, e quelli consacrati a Mitra, dall’India e dalla Persia. In questo larario, cioè l’altare domestico dedicato ai Lari, si vede la dea Minerva.

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Il carattere pubblico della religione era, invece, incarnato dai sacerdoti, vere e proprie cariche “politiche“, che avevano la possibilità di intervenire nelle leggi, nelle guerre e, in generale, nelle decisioni che riguardavano la città.

LE VESTALI Le vestali erano sacerdotesse che avevano il compito di tenere sempre acceso il fuoco nel tempio della dea Vesta, protettrice della città. Venivano scelte tra le famiglie aristocratiche della città sin da bambine, poiché per la loro delicatissima funzione dovevano essere pure. Se una vestale commetteva qualche atto impuro o lasciava spegnere il fuoco, veniva punita duramente.

STUDIO FACILE Oltre agli dei della triade capitolina, i Romani “scipparono“ ai Greci molte altre divinità, traducendone i nomi in latino. Fai una ricerca e sul quaderno riporta le corrispondenze tra divinità della Grecia e divinità di Roma.


SPECIALE

I templi romani

ARTE

L’aspetto politico della religione romana si ritrovava anche nell’utilizzo dei luoghi di culto tipici della Roma antica, tra i quali il più importante era sicuramente il tempio. Esso era la dimora della divinità cui era consacrato e al suo interno si svolgevano cerimonie e riti in suo onore. Ma il suo utilizzo fu presto ampliato fino a comprendere funzioni civili: in alcuni templi si tenevano le sedute del Senato, altri erano adibiti ad archivio, in cui venivano conservati documenti amministrativi. Per questo gli edifici di culto romani non sorgevano su alture ma si integravano nel contesto cittadino. Rispetto ai templi greci, quelli romani avevano una struttura più grande, con celle più larghe al cui interno la statua del dio doveva troneggiare con dimensioni maestose.

La facciata era la parte più imponente, mentre il retro dell’edificio spesso era addossato a un muro, senza colonnato.

Il materiale privilegiato per le colonne era il marmo, che i Romani recuperavano dall’Egitto e dalla Grecia.

Fuori dalla cella veniva bruciato l’incenso, usato come “disinfettante“, poiché il luogo era frequentato da malati che chiedevano la guarigione.

Il tempio romano, a differenza di quello greco, è solitamente posto su un alto basamento, raggiungibile tramite una scalinata frontale.

STUDIO FACILE I templi romani potevano avere diverse tipologie di piante. Osservale qui sotto, poi cerca delle foto, in Internet o in biblioteca, del tempio di Ercole e del tempio di Portuno. Sapresti indicare quali piante hanno?

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IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE ostruzione di opere •C architettoniche: templi, fori, fognature (Cloaca Maxima), mura (mura serviane) ielaborazione della •R cultura greca ed etrusca • Latino • Organizzazione di leggi

RELIGIONE Politeisti. Religione con carattere pubblico e privato (venerazione di Lari e Penati). Assorbirono gli dei greci e orientali. Furono tolleranti verso i culti dei popoli conquistati.

LUOGO Inizialmente nel Lazio. Dopo le guerre di espansione (dal VI al II sec. a.C.) in Italia e in quasi tutto il Mediterraneo.

Roma

TEMPO Monarchia: dal 753 al 509 a.C. Repubblica: dal 509 al 27 a.C.

Monarchia e Repubblica

ORGANIZZAZIONE SOCIALE Monarchia: • i l re era eletto dal Senato con cui condivideva il potere; • s enatori eletti tra i patrizi e i proprietari terrieri; • p lebei: artigiani, commercianti, contadini, clienti (servi presso un patrizio). Privi di diritti politici; • s chiavi. Chi otteneva la libertà, diventava liberto.

ATTIVITÀ UMANE Pastorizia, agricoltura, bonifica di paludi, estrazione del sale, artigianato e commercio.

Repubblica: • Senato; • c omizi centuriati (assemblee cittadine); agistrature (incarichi pubblici •m affidati per un anno a persone elette nelle assemblee): consoli, pretori, censori, edili, questori; • d al 494 a.C.: tribuni della plebe, magistratura formata da plebei.

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Completa le frasi. Durante il periodo monarchico il re era ............................................................................................. ........................................................................................................................................................................... Il Senato aveva la funzione di ................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................... La società era divisa in: ............................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................... L’ultimo re fu ...........................................: con la sua cacciata inizia la ........................................... La Monarchia durò dal ........................................... al ........................................... Autovalutazione

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D opo aver letto la mappa insieme a un compagno, rifletti Abbiamo letto la mappa in modo corretto: abbiamo capito come si fa. Ho sbagliato a leggere la mappa: il mio compagno mi ha aiutato a capire l’errore. Il mio compagno ha sbagliato a leggere la mappa: ho cercato di spiegargli l’errore.


La civiltà romana 2 In ogni frase ci sono più errori, sottolineali e riscrivi sul quaderno la frase in modo corretto. a) Nel 510 a.C. Roma diventa una repubblica in cui i comizi centuriati approvano o respingono le leggi e i senatori guidano l’esercito. b) La magistratura, durante la Repubblica, era un organo importante e comprendeva diversi incarichi: i censori stabilivano le tasse da pagare, i pretori amministravano la giustizia, gli edili detenevano il potere esecutivo e due consoli erano a capo dell’esercito e si occupavano dei lavori pubblici. c) In seguito a diversi scioperi i plebei videro riconosciuti alcuni loro doveri: eleggere i concili della plebe, ottenere leggi orali, punire i matrimoni tra patrizi e plebei. d) Tra il IV e il III sec. a.C. i Romani ampliarono i loro possedimenti sia in Italia scontrandosi con Etruschi e Persiani, sia in mare sottomettendo la colonia greca di Cartagine. 3 Rispondi alle seguenti domande sul quaderno. erché dopo le guerre di espansione la società romana era cambiata? •P che cosa portò lo scontro tra ottimati e popolari? •A uali cambiamenti apportò Gaio Giulio Cesare nella società romana? •Q La sfida

4 Molte frasi riferite a noti personaggi della Roma repubblicana sono diventate modi di dire comuni anche oggi. Qui sotto ne trovi alcune. Sei in grado di attribuire i soggetti che le hanno pronunciate o ispirate e i significati che hanno assunto in seguito? Il dado è tratto

La vera ricchezza di una donna non sono i gioielli ma i propri figli.

Giulio Cesare

Una vittoria di Pirro

Una volta presa una decisione non si torna indietro.

Pirro

I veri gioielli sono i miei figli

Vincere ha un prezzo talmente caro che diventa un danno.

Giulio Cesare

Anche tu, Bruto, figlio mio!

Anche le persone più care, da cui non ci si aspetta comportamenti scorretti, sono capaci di tradirti.

Cornelia, madre dei Gracchi

Competenze Comunicare nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.

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STORIA

L’età dell’Impero Dopo la lunga serie di guerre civili che aveva caratterizzato l’ultimo periodo della Repubblica, nel 27 a.C. Ottaviano divenne il capo di tutti i territori fino a quel momento conquistati, facendosi nominare imperatore con il titolo di Augusto, cioè “degno di essere venerato“. Ottaviano Augusto riorganizzò il vasto territorio, dividendolo in tre categorie: Stato centrale (l’Italia), province senatorie e province imperiali.

Le province senatorie erano le più tranquille. Erano affidate a ex magistrati, detti proconsoli. Le province imperiali erano recenti conquiste, più difficili da governare e spesso molto ricche. Venivano controllate direttamente da Augusto tramite due funzionari: un ex console e un procuratore che riscuoteva i tributi.

STUDIO FACILE Osserva la carta e rispondi: a. Nei territori di quali continenti si estendeva l’Impero Romano sotto Augusto? b. Di quale regione storica fa parte la città in cui vivi? c. Sai indicare almeno uno Stato europeo attuale che faceva parte dell’impero di Augusto?

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L’Impero

La civiltà romana

Il limes

Il limes era la linea di confine dell’Impero, generalmente presidiato da fortificazioni, torri di controllo, mura, palizzate. Un esempio di questo tipo di barriera è il Vallo di Adriano, fatto costruire dall’imperatore Adriano, che divideva la Britannia, possedimento romano, dalla Caledonia.

L’imperatore Augusto riorganizzò anche l’Italia, suddividendola in 11 regioni (guarda la cartina a p. 106) in base a criteri etnici, linguistici e geografici. A sua volta divise Roma in 14 distretti, presidiati da militari che garantivano l’ordine pubblico.

Ottaviano, primo imperatore

Gaio Ottaviano nacque nel 63 a.C. a Roma. Adottato dallo zio Giulio Cesare, intraprese sin da giovanissimo la carriera militare. Lo storico Svetonio lo descrive come un uomo affascinante, di bassa statura ma fisicamente proporzionato. Abile nell’eliminare i suoi avversari, garantì a Roma un periodo di stabilità politica. La sua fama è legata, oltre alle numerose riforme amministrative che attuò, alle opere che fece costruire modificando per sempre il volto di Roma. Tra esse il Pantheon e l’Ara Pacis. Famosa è la sua frase: “Ho trovato una città di mattoni, ne lascio una di marmo“. Morì a Nola il 14 d.C. dopo una breve malattia.

L’Egitto era considerato un dominio personale di Augusto, quindi rimase sempre una provincia a parte, retta da un prefetto.

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STORIA

L’Impero di Augusto L’obiettivo di Augusto era quello di garantire una pace duratura a Roma. Per questo governò cercando di appianare i contrasti tra le classi sociali e attuando una serie di riforme e cambiamenti mirati a tutti. • Migliorò le condizioni di vita dei più poveri, aumentando la distribuzione gratuita di grano e offrendo la possibilità di lavorare alla realizzazione di grandi opere pubbliche in città. Inoltre riqualificò il lavoro agricolo, abbandonato del tutto durante le guerre civili, facendo ritornare nei campi i contadini.

Ottaviano fece completare il foro voluto da Cesare. Era una grande piazza dove avevano sede i processi, ma la cui funzione era, soprattutto, quella di esaltare le gesta imperiali.

L’Ara Pacis, l’altare che Augusto dedicò alla dea Pace.

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• Ampliò la rete stradale e vi collocò delle stazioni di sosta; in questo modo merci e uomini potevano spostarsi agevolmente e l’economia legata al commercio prosperò. Su queste stesse strade, Augusto istituì la posta di Stato, per la consegna di comunicazioni. • Riformò l’esercito, concedendo la possibilità di arruolarsi non più solo ai cittadini romani, ma anche agli abitanti delle province. Garantì una giusta paga a ogni soldato; ai veterani, cioè i soldati che dopo i vent’anni di permanenza nell’esercito si congedavano, veniva donato un appezzamento di terra. In questo modo si assicurò un esercito volontario ed efficiente. • Non scontentò neppure i patrizi che da senatori divennero funzionari di Stato, mantenendo i privilegi che la loro classe nobiliare comportava.


L’Impero

La civiltà romana

Dopo Augusto: la Pax Augustea La Pax Augustea, detta anche “pace romana“, fu un lungo periodo di pace in cui l’Impero non fu lacerato da guerre civili (come era successo nel secolo precedente) né subì invasioni da parte di popoli nemici. Durò quasi due secoli: dal 27 a.C., con l’ascesa al potere di Augusto, al 180 d.C., anno della morte dell’imperatore Marco Aurelio. Dopo la morte di Augusto nel 14 d.C., imperatori come Nerva, Traiano, Antonino Pio e Marco Aurelio perseguirono gli stessi obiettivi, determinando una forte ripresa economica e una grande prosperità dell’Impero.

L’Impero sotto Traiano, nel 115 d.C., raggiunse la sua massima espansione.

La romanizzazione dei popoli Come riuscì Roma, che nel frattempo era diventata la città più popolata del mondo antico, a mantenere unito un così vasto impero, in cui vivevano popoli con credenze, tradizioni, religioni, lingue differenti? Da un lato i Romani rispettarono le popolazioni sottomesse. Si dimostrarono tolleranti e addirittura assorbirono molti aspetti delle civiltà con cui venivano a contatto. Dall’altro, però, imposero con fermezza le loro regole: • il latino, cioè la lingua parlata dai Romani, divenne la lingua ufficiale dell’Impero; • in tutto l’Impero si usava la stessa moneta; • in tutte le province erano applicate le leggi romane. In questo modo i popoli furono “romanizzati“: l’Impero assomigliava a un unico grande Stato, in cui le differenze si livellarono e la cultura romana influenzò tutte le altre. Per questo molti studiosi, riferendosi a questo periodo storico, parlano di una società multietnica ma non multiculturale.

CON GLI ALTRI Fate una ricerca per gruppi sulla differenza tra multietnicità e multiculturalità. Documentatevi sul concetto di “globalizzazione“, individuando somiglianze e differenze tra quella dell’Impero Romano e quella di oggi. Realizzate con l’insegnante un testo informativo collettivo. Autovalutazione Rifletto sul lavoro. L’argomento trattato in questa attività è stato: facile impegnativo noioso 75


STORIA

Le grandi opere dell’Impero Augusto e i suoi successori si impegnarono nella costruzione di opere architettoniche monumentali che avrebbero dovuto celebrare le imprese imperiali. In quest’epoca Roma divenne così una delle città più importanti da un punto di vista artistico di tutta l’antichità. Il Colosseo, voluto dall’imperatore Vespasiano, è il più grande anfiteatro del mondo. Al suo interno si svolgevano i giochi dei gladiatori. Dal 1980 è nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Atlante

pp. 86-87

L’arco di Costantino commemorava la vittoria di questi sull’usurpatore Massenzio. Era posto lungo un percorso “trionfale“, cioè una strada castellata da una serie di monumenti grandiosi che esaltavano le imprese vittoriose degli imperatori in guerra. Atlante

La Colonna Traiana fu fatta edificare da Traiano per commemorare la conquista della Dacia (attuale Romania). La colonna, alta quasi 40 m, ospita al suo interno il sepolcro dell’imperatore. Lo scultore, sconosciuto, realizzò 200 m di bassorilievi per un totale di 23 giri intorno al monumento.

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pp. 84-85

Le terme di Diocleziano, le più grandi della Roma antica, furono costruite a scapito di interi quartieri popolari che furono spianati. Furono volute da Massimiano, stretto collaboratore dell’imperatore Diocleziano, a cui furono dedicate.


L’Impero

La civiltà romana

Panem et circenses ! Con la frase Panem et circenses!, letteralmente “pane e giochi da circo“, il poeta satirico Giovenale si riferiva ai metodi politici con cui gli imperatori gestivano il malcontento popolare: se vuoi tacitare il popolo, devi nutrirlo e divertirlo. Amministrare un impero così vasto costava molto e gli imperatori furono costretti ad aumentare le tasse dei cittadini. Per “mascherare“ il problema inventarono una forma di divertimento per il popolo, i ludi, che si tenevano nei grandi edifici pubblici della città: lotte tra gladiatori, combattimenti di animali, corse con i carri... In epoca imperiale le occasioni per organizzare i giochi si moltiplicarono: per le vittorie nelle campagne di guerra, per i rischi delle pestilenze, come consolazione per le battaglie perse. Uno dei luoghi prediletti dai Romani era il Circo Massimo, dove si svolgevano le corse con i cavalli. È considerato il più grande edificio per spettacoli del mondo: lungo 600 m e largo 140, aveva una capienza massima, sulle gradinate, di 250 000 persone.

La sua costruzione è molto antica: fu edificato da Tarquinio Prisco; Augusto completò la spina e successivamente Tiberio e Nerone lo fecero restaurare.

Le gare erano veloci e gli incidenti frequenti. L’auriga gareggiava in piedi e le redini gli passavano dietro la schiena, per cui se il carro si rompeva veniva trascinato dai cavalli o rischiava di essere travolto dagli altri carri, che correvano a tutta velocità.

Le corse consistevano in sette giri della pista, ognuno contrassegnato da un contagiri a forma di delfino posto sulla spina centrale.

Le corse di cavalli erano amatissime, con tifoserie che scommettevano sulla propria squadra fino a pochi minuti dall’avvio. Gli aurighi guidavano le bighe o le quadrighe e i loro cavalli erano vere e proprie star, al pari dei calciatori di oggi.

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STORIA

Grandi costruttori Una “rete“ di uomini, merci e informazioni La vastità del territorio di dominio romano impose che ogni provincia fosse servita da un sistema di strade efficiente e adatto ai continui spostamenti di uomini e merci. Già durante la Repubblica, i Romani avevano progettato una rete viaria di circa 250 km che collegava tutte le città. In epoca imperiale naturalmente le strade aumentarono e divennero uno strumento molto utile nelle mani dello Stato: attraverso il presidio costante delle legioni, che percorrevano facilmente le province, e un servizio di posta che accelerava le comunicazioni, l’Impero acquisì maggiore stabilità.

UNA TECNICA INGEGNOSA Le strade venivano costruite per strati: • si scavava un solco largo 5 m e profondo 1, sul fondo del quale si posavano grosse pietre; • si ricopriva tutto con uno strato di ghiaia e sabbia; • infine si lastricava, cioè si posavano larghe lastre di pietra. Le strade erano a schiena d’asino, leggermente curve, in modo che l’acqua piovana scorresse ai lati.

Le terme Le terme erano uno degli edifici più caratteristici di ogni città romana. Frequentate da tutti, compresi i plebei e le donne, avevano una funzione non soltanto “sportiva“ (erano un po’ come le moderne palestre, dove si andava dopo una dura giornata di lavoro), ma anche socializzante.

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Frigidarium: piscina con acqua fredda


L’Impero

La civiltà romana

Acqua per tutti! A causa dello sviluppo delle attività lavorative e dell’incremento di abitanti, in città c’era bisogno di acqua. I pozzi non garantivano più la quantità indispensabile, così gli architetti romani progettarono gli acquedotti. L’acquedotto raccoglieva le acque di una o più sorgenti e le convogliava in condutture che il più delle volte scorrevano sotterranee. Quando il terreno presentava dislivelli, i canali venivano fatti passare su ponti sostenuti da grandi arcate. Le condutture dovevano essere in pendenza, affinché l’acqua scorresse continuamente e non stagnasse. L’acqua giungeva in una grande cisterna, posta alla periferia delle città, e da qui veniva poi smistata tramite un sistema fognario.

Piscina

Palestra

La parte maschile e quella femminile erano separate.

Sala per i massaggi

Tepidarium: sala tiepida per ambientarsi

Calidarium: sala molto calda, tipo sauna

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NELLA REALTÀ La vita quotidiana dei Romani Una giornata speciale per Clodia Clodia Orestilla è una giovane matrona romana, sposata con il patrizio Fabius Cosconius Claudius. Vivono con la figlia Priscilla Claudia in una domus lungo la via Appia, serviti da una numerosa schiera di schiavi. È un giorno speciale per Clodia: deve recarsi sull’Esquilino, nel tempio di Giunone Lucina, per partecipare alle Matronalia. Leggi con attenzione il succedersi dei preparativi, poi immagina di essere la sua schiava Brisia e racconta la giornata dal suo punto di vista. Le ore diurne saranno scandite da ritmi pesanti e impegnativi, ma la serata sarà davvero speciale...

Le Matronalia erano una fe sta che si celebrava alle calende di ma rzo, cioè il primo giorno del mese che, nel calen dario romano, coincideva con il primo giorn o dell’anno. Vi partecipavano tutte le do nne sposate. Due erano le usanze tradizio nali: i mariti offrivano regali alle proprie mogli e durante il banchetto serale erano le padrone a servire le proprie schiave. Qu esto scambio di ruoli era interpretato come un temporaneo rovesciamento dell’ordine, di buon auspicio per l’inizio del nuovo anno.

La giornata di Clodia inizia alle prime luci dell’alba, quando Brisia, la sua schiava di fiducia, la sveglia. Dopo essersi lavata il viso, si lascia acconciare i capelli. Trucco, profumo e unguenti esaltano la sua bellezza.

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Brisia le porta la tunica bianca e rosa in lino e una cintura. Per mostrare la sua ricchezza la matrona indossa anelli d’oro, bracciali, orecchini, spille e collane di ambra sotto lo sguardo affascinato di sua figlia.


Clodia ordina a Brisia di raccogliere in giardino dei fiori selvatici che serviranno per la ghirlanda da offrire alla dea Giunone. Quindi sale a bordo della lettiga trasportata da sei schiavi. Brisia la segue a piedi, con l’incenso da bruciare al tempio.

Dopo le offerte al tempio, rientra a casa, dove parla con la figlia, che ha seguito le lezioni dell’istruttore privato di greco e poesia. Priscilla le mostra la tavoletta di legno ricoperta di cera su cui ha scritto alcuni versi della poetessa Sulpicia.

Prima del banchetto serale, Clodia e sua figlia hanno tempo per recarsi alle terme. Brisia porta la valigetta con l’essenziale, ma poi deve correre a casa per dare inizio ai preparativi per il banchetto.

Non c’è tempo da perdere: Brisia deve vestire Clodia per la sera. Entra il servo del marito con una collana di lapislazzuli incastonati nella filigrana d’argento: è il dono per la festa. Poi, finalmente, anche per Brisia è arrivato il momento di prepararsi. La cena le verrà servita dalla sua padrona.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.

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STORIA

Abitare in una domus non era come… La casa dei patrizi era la domus. A Roma, nel I secolo a.C. se ne contavano circa 1800. Era un grande edificio generalmente a un piano solo, circondato da orti e giardini. Costruito in mattoni o travertino, all’interno era spazioso e confortevole, con molte stanze, anche per la servitù. I pavimenti e le pareti erano decorati con mosaici e affreschi. Le domus erano dotate di riscaldamento e acqua corrente. Le residenze costruite fuori dalla città, invece, si chiamavano ville e appartenevano sempre a ricche famiglie patrizie. I muri esterni non avevano finestre; la luce entrava dall’atrium o dalle ampie porte.

Gli ospiti che dovevano trattare affari importanti con il signore erano accolti nel tablinum, separato dall’atrio da tende.

L’hortus era il giardino della domus circondato da un ampio portico, chiamato peristilium.

STUDIO FACILE Collega i cartellini alle rispettive parti della domus (a sinistra) e dell’insula (a destra).

Superato il portone d’entrata, vi era l’atrium, un cortile interno intorno a cui si snodavano le altre stanze.

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Al centro dell’atrium si trovava una vasca (impluvium) dove si raccoglieva l’acqua piovana.

La sala da pranzo era il triclinium, che prendeva il nome dai triclini, i lettini a tre posti su cui si mangiava. Eserciziario

p. 28


L’Impero

La civiltà romana

…abitare in un’insula Con il fenomeno dell’inurbamento, cioè lo spostamento in massa di contadini in città, fu necessario costruire abitazioni che sfruttassero lo spazio anche in altezza. Le insulae erano le case dei plebei, costruite molto spesso con materiali di scarsa qualità. Poiché la maggior parte della struttura, che poteva raggiungere anche i quattro piani, era di legno, gli incendi causati dai bracieri con cui si scaldavano gli ambienti erano frequenti. All’interno degli appartamenti (cenacula) non vi erano impianti idraulici o fognari. L’acqua doveva essere attinta dalle fontane e poi portata in casa. Il primo piano era signorile, abitato da funzionari pubblici benestanti. A volte veniva costruito in pietra. Dotato di varie stanze, aveva pareti tinteggiate in colori vivaci e pavimenti con mosaici in bianco e nero.

Al pianterreno vi erano botteghe e taverne.

Dal secondo piano in su abitavano i servi, gli operai e i muratori. Gli appartamenti erano divisi da tende e tramezzi che creavano tanti piccoli ambienti.

Per cuocere o scaldare velocemente i cibi si usavano dei bracieri mobili, piazzati vicino alle finestre per via del fumo.

La luce entrava dalle finestre che non avevano vetri (troppo costosi) ma imposte di legno o teli.

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STORIA

Il Cristianesimo In epoca imperiale, la religione era uno strumento di potere: ai cittadini si chiedeva di adorare l’imperatore come un dio, riconoscendone di fatto l’autorità politica. Nelle province, i Romani lasciarono ai popoli conquistati la libertà religiosa in cambio della fedeltà all’Impero e del pagamento regolare delle tasse. La Palestina era, dal 63 a.C., una provincia del grande Impero Romano, in cui vivevano gli Ebrei. Gesù nacque qui, durante l’impero di Augusto, e cominciò la sua predicazione sotto Tiberio, il successore. Egli si dichiarava figlio di quel Dio in cui credevano le comunità ebraiche. Cominciò a recarsi nei villaggi e parlava agli strati più umili della società, portando un messaggio completamente nuovo, una promessa di salvezza in un momento di crisi: • innanzi tutto l’imperatore non era un dio, ma un uomo; vi era un unico Dio ed era quello del popolo ebraico a cui lui stesso apparteneva; • davanti a Dio tutti gli uomini sono uguali; • ogni vita era sacra; in ogni essere umano è riconosciuta la dignità di figlio di Dio. Le classi sociali ebraiche più ricche, ritenendo gli insegnamenti di Gesù sovversivi e pericolosi, lo denunciarono alle autorità romane. L’allora governatore Ponzio Pilato lo fece arrestare, processare e lo condannò alla crocifissione.

La diffusione del Cristianesimo Dopo la morte di Gesù, però, la sua parola continuò a circolare e a espandersi in territori anche oltre i confini della Palestina, per bocca dei suoi apostoli, cioè i discepoli che seguirono Gesù fin da subito. Dapprima in Asia Minore, poi in Grecia, Egitto fino ad arrivare a Roma, la nuova religione, il Cristianesimo, raccolse seguaci e si diffuse rapidamente. Nacquero così le prime comunità cristiane unite da un forte spirito di uguaglianza e di solidarietà. L’autorità imperiale, fino a quel momento tollerante nei confronti di altri culti, iniziò a vedere nella nuova religione un pericolo, poiché predicava concetti in netto contrasto con l’esercizio di potere manifestato fino a quel momento.

STUDIO FACILE Completa la tabella con le differenze tra le idee dei Romani e quelle dei cristiani. ROMANI

CRISTIANI

L’imperatore è ......................................... venerato come un dio. ......................................... La società è divisa in ......................................... classi. ......................................... Per mantenere il ......................................... potere occorre ......................................... combattere le guerre. .........................................

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La cartina mostra la rapida diffusione del Cristianesimo in quasi tutti i territori dell’Impero. Eserciziario

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L’Impero

La civiltà romana

Le persecuzioni I cristiani misero a rischio l’efficienza e l’organizzazione militare dell’Impero, poiché, professando la non violenza, si rifiutavano di entrare nell’esercito. Poi contrastavano la società romana, basata su disuguaglianze e ingiustizie tra classi. Quindi si opponevano alla schiavitù e al possesso sconsiderato di ricchezze terrene. Quando i cristiani si ribellarono contro l’adorazione dell’imperatore, rifiutandosi di compiere sacrifici in suo onore, furono considerati colpevoli di alto tradimento: un reato che comportava la pena di morte. Iniziarono così le persecuzioni: i cristiani vennero braccati, torturati e uccisi.

Libertà di culto

Non potendo professare apertamente la loro fede, i cristiani ricorrevano a simboli che dipingevano sulle pareti delle catacombe. Uno di questi era il pesce, simbolo di Cristo.

Le persecuzioni ordinate da imperatori come Nerone e Diocleziano non riuscirono però a frenare la diffusione del Cristianesimo: più l’Impero si indeboliva con una crisi irreversibile, più le comunità cristiane aumentavano. L’esempio dei martiri, cioè i cristiani pronti a sacrificare la vita in nome della fede in Cristo, servì a incrementare il numero dei fedeli. Questi, per praticare il culto e sfuggire alla violenza imperiale, si organizzarono nelle catacombe. Fu solo nel 313 d.C. che le persecuzioni cessarono: l’imperatore Costantino, ritenendo che la religione cristiana potesse fornire un sostegno all’Impero in crisi, con l’Editto di Milano, abolì le persecuzioni e riconobbe il Cristianesimo come “religione lecita“ dell’Impero. Teodosio, un generale spagnolo divenuto imperatore nel 379 d.C., con l’Editto di Tessalonica del 380 d.C. proclamò il Cristianesimo religione ufficiale dello Stato romano.

Le catacombe erano delle gallerie labirintiche, lunghe diversi chilometri, ricavate nel sottosuolo della città. I primi cristiani di Roma vi pregavano e seppellivano i martiri.

CON GLI ALTRI La nostra Costituzione con gli articoli 8 e 19 sostiene la libertà di culto e il diritto di professare la propria religione, in qualsiasi forma. Dividete la classe in gruppi di quattro e, partendo dai due articoli sopra citati, fate una ricerca sui seguenti argomenti: • le diverse religioni praticate oggi nel mondo; • i luoghi di diffusione della religione cristiana, islamica ed ebraica; • la religione più diffusa in Europa. Avviate una discussione con l’insegnante e realizzate un cartellone che rappresenti le grandi religioni nel mondo e i loro principi fondamentali. Autovalutazione Com’è stato il lavoro in gruppo? Abbiamo collaborato e ci siamo aiutati a vicenda. Inizialmente abbiamo avuto difficoltà poi siamo riusciti a collaborare. È stato difficile collaborare. 85


STORIA

La crisi dell’Impero Nel corso del III secolo d.C. l’impero entrò in una profonda crisi, per cause che si verificarono contemporaneamente. Il potere era in mano all’esercito, che nominava direttamente l’imperatore soverchiando le scelte del Senato. Fu un periodo di anarchia militare, in cui le legioni combattevano tra di loro per far eleggere il proprio comandante. La figura dell’imperatore cominciò così a decadere.

I Germani e i Parti, popolazioni di origine asiatica, cominciarono a premere ai confini dell’Impero, talvolta riuscendo a penetrarli e compiendo razzie. Per arginarne gli attacchi, Roma fu costretta a mobilitare un altissimo numero di soldati.

La fine delle guerre comportò un’altra conseguenza: non c’erano più prigionieri da utilizzare come schiavi nei campi. Molti latifondi furono abbandonati e i prodotti agricoli cominciarono a scarseggiare. In città presto il cibo diventò insufficiente.

Anche il commercio si indebolì, poiché, per mancanza di soldi, le strade danneggiate in seguito alle guerre non furono più risistemate. Divennero così dominio di banditi e ladri.

Terminate le guerre di conquista, le casse dello Stato erano vuote. Ma l’esercito aveva costi elevati. Per sostenere le spese militari lo Stato fu costretto a imporre tasse elevatissime e un incontrollato aumento dei prezzi.

STUDIO FACILE Completa la tabella inserendo a sinistra le parole-chiave che determinarono le cause della crisi dell’Impero Romano e a destra una breve sintesi delle conseguenze. Esponila poi oralmente. CAUSE

CONSEGUENZE

Incursioni di Germani e Parti

............................................................................................................................

...........................................................

............................................................................................................................

........................................................... ..............................................................................................................................

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L’Impero

La civiltà romana

La riforma dell’Impero Sul finire del secolo una serie di imperatori usciti dalle fila dell’esercito cercò di arginare la crisi. Erano imperatori-soldati, educati alla dura scuola delle armi e della guerra. Il primo fu Diocleziano. CHI ERA DIOCLEZIANO?

Nacque probabilmente nel 244 d.C.; intraprese la carriera militare molto giovane con successo. Divenne imperatore nel 284 chiudendo il periodo di anarchia militare. Attuò molte riforme, ma fu anche il responsabile della più violenta persecuzione dei cristiani. Nel 305 abdicò e si ritirò nella reggia di Spalato, dove morì nel 311. LE PRINCIPALI RIFORME

1. Attuò una riforma fiscale che prevedeva il pagamento di tasse in base alle ricchezze o terre possedute.

2. Per frenare l’aumento dei prezzi, emanò un editto che fissava il costo di diversi prodotti e di molti lavori manuali.

3. Divise i sudditi in caste rigide: i figli dovevano fare lo stesso mestiere dei padri in modo che ognuno rimanesse legato al proprio ruolo nella società.

LA TETRARCHIA

Per regolare la successione degli imperatori senza intrusioni dell’esercito, nel 284 Diocleziano divise l’Impero in due parti, ognuna governata da un imperatore: l’Impero d’Oriente rimase nelle sue mani, mentre l’Impero d’Occidente fu affidato a Massimiano. Entrambi designarono un successore, da cui si fecero affiancare e al quale affidarono metà del territorio. L’Impero Romano fu così amministrato da una tetrarchia, cioè un governo di quattro persone.

Il fallimento di Diocleziano Il progetto di Diocleziano fallì subito dopo la sua morte. In seguito a una guerra civile che vide scatenarsi nuovamente le contese per la successione, nel 326 salì al potere Costantino che riunì nuovamente l’impero. Siccome Roma era dilaniata e indebolita dalle lotte intestine, trasferì la capitale a Bisanzio, che fece ribattezzare Costantinopoli e che nel tempo divenne una “seconda Roma“. La situazione non migliorò. Nel 379 divenne imperatore Teodosio che, ritenendo ingestibile l’unità territoriale, lo divise nuovamente in Impero Romano d’Occidente e Impero Romano d’Oriente. L’impero non tornò mai più unito e da quel momento in poi i due regni ebbero vicende separate.

STUDIO FACILE Sottolinea di verde le parole-chiave attribuibili a Diocleziano e di rosso quelle a Costantino. Poi rielabora oralmente una sintesi, utilizzandole. tassazione • Editto di Milano • persecuzioni • tetrarchia • Bisanzio • libertà di culto 87


STORIA

I barbari... Proprio come i Greci, i Romani chiamavano indistintamente “barbari“ tutte le popolazioni che vivevano al di là dei confini dell’Impero. Con il termine “Germani“ indicavano, in particolare, l’insieme di popolazioni che occupavano l’Europa centro-settentrionale, dall’odierna Scandinavia alla Germania, fino al confine tracciato dal fiume Reno. Nonostante fossero popoli eterogenei, erano accomunati dalla stessa lingua (germanica), religione e organizzazione della società.

I Romani dovettero affrontare il problema della difesa del limes da subito. Con il tempo si osserva dalla cartina come la pressione sui confini divenne inarrestabile, anche a causa del fatto che le singole popolazioni si aggregarono in gruppi più forti.

CHI ERANO I GERMANI? Non formarono mai uno Stato, poiché erano tribù nomadi. La società era basata sull’unica classe dei guerrieri che eleggeva il re e prendeva le decisioni più importanti. La famiglia costituiva la base dei rapporti sociali: più famiglie formavano un clan; più clan formavano una tribù.

Le attività principali praticate dai Germani erano legate alla vita nomade: caccia, pesca, pastorizia. Erano abili orafi e fabbri: oltre ad accurati oggetti preziosi, forgiavano spade, scudi, lance con una punta stretta e molto affilata.

Le divinità principali venerate dai Germani erano Odino (dio della guerra e della vittoria), Thor (dio della tempesta e del tuono), Tiuz (dio del diritto e delle assemblee), Freya (dea della fertilità e dell’amore).

Non avevano leggi scritte ma solo orali. Praticavano il diritto di faida: il colpevole di un omicidio e la sua famiglia potevano essere oggetto di vendetta da parte della famiglia dell’assassinato.

STUDIO FACILE Reperisci altre informazioni sui Germani (in Internet o in biblioteca), poi costruisci la mappa di civiltà di questo popolo con gli indicatori base.

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L’Impero

La civiltà romana

...nuovi protagonisti della Storia Già a partire dal II secolo d.C. Roma dovette affrontare diverse scorrerie da parte dei Germani del Nord Europa. Questi entravano in territorio romano per saccheggiarlo e depredarne le ricchezze, ma senza nessuna intenzione di occuparlo. Successivamente le invasioni si fecero più massicce e, nel corso del V secolo d.C., portarono al crollo dell’Impero d’Occidente.

II secolo d.C.: I PRIMI SACCHEGGI Le frontiere romane erano controllate militarmente. I rapporti con le tribù germaniche immediatamente a ridosso del limes non erano facili: alcuni di essi entravano per saccheggio; in determinati periodi, invece, i barbari venivano fatti entrare e arruolati nell’esercito.

III secolo d.C.: DALLE TRIBÙ ALLE GRANDI FEDERAZIONI La crisi dell’Impero e l’anarchia militare contribuirono a far aumentare l’ingresso dei barbari nei territori romani. I barbari, nel frattempo, si erano organizzati: non si trattava più di piccole tribù ma di grandi gruppi (Franchi, Alamanni, Goti) che spingevano sui confini del Reno e del Danubio.

IV secolo d.C.: LE GRANDI MIGRAZIONI È il periodo delle grandi migrazioni: le tribù germaniche, infatti, a causa delle pressioni degli Unni, che provenivano dalla Siberia, furono costrette a passare i confini romani e a occupare i territori. Non si trattava più di saccheggio, ma di un massiccio spostamento di popoli.

Fine IV secolo d.C.: GLI ACCORDI CON I BARBARI Teodosio, l’ultimo imperatore a governare su Occidente e Oriente, capì che con i Germani la via della repressione militare non era percorribile. Per tenere sotto controllo i continui attacchi, stipulò con essi una pace dando loro delle terre da coltivare al confine e ottenendo in cambio la protezione di quegli stessi territori. Così accolse i Germani anche nell’esercito perché erano abili guerrieri con spiccate doti di comando, risolvendo il problema della mancanza di militari romani. La situazione era paradossale: alcuni barbari difendevano l’Impero d’Occidente da altre popolazioni barbare che lo minacciavano. La soluzione, come vederemo, fu solo provvisoria.

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STORIA

La caduta dell’Impero d’Occidente Nel 395 Teodosio, l’ultimo imperatore che riuscì a fronteggiare i barbari, morì lasciando ai due figli ancora giovani Onorio e Arcadio rispettivamente l’Impero Romano d’Occidente e l’Impero Romano d’Oriente. Teodosio aveva affiancato a Onorio il tutore Stilicone, valoroso comandante di origini germaniche, primo soldato con una discendenza barbarica che raggiunse un grado militare così elevato. Questo provocò tensioni tra i due imperi, che nel frattempo dovevano fronteggiare gli attacchi di Visigoti, Ostrogoti, Unni e altre orde germaniche che ormai entravano nei territori romani senza alcuna difficoltà. Onorio nel 402 spostò la capitale dell’Impero d’Occidente prima a Milano poi a Ravenna, per sfuggire agli attacchi dei Visigoti che Stilicone sconfisse temporaneamente a Verona. Alla morte di Onorio a Ravenna si avvicendarono imperatori “fantasma“, controllati dai generali delle truppe barbariche mercenarie che avevano sostituito ormai i legionari e che tenevano in pugno l’Impero.

La cartina mostra le invasioni e le migrazioni dei barbari nel corso del V secolo d.C. La linea del tempo sotto riporta gli avvenimenti più importanti che portarono alla fine dell’Impero d’Occidente.

I Romani perdono la Gallia, invasa dai Burgundi.

Angli, Sassoni e Iuti penetrano nella Britannia.

418 d.C.

410 d.C. Alarico, capo dei Visigoti, entra a Roma e la saccheggia per tre giorni.

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I Vandali, giunti dal mare, saccheggiano Roma dopo un assedio di 14 giorni.

450 d.C.

439 d.C. Roma perde Cartagine, sottomessa dai Vandali. Questi conquistano anche Spagna e Africa settentrionale.

455 d.C.

452 d.C. Attila, capo degli Unni, scende in Italia, devasta la Pianura Padana, ma si ferma alle soglie di Ravenna, forse a seguito del pagamento di un cospicuo riscatto.

476 d.C. L’ultimo imperatore Romolo Augusto viene deposto da Odoacre, capo degli Eruli.


L’Impero

La civiltà romana

Verso i regni romano-barbarici Nel 476 Odoacre, un capo barbaro, pretese dall’imperatore Romolo Augusto che fossero cedute ai barbari un terzo di tutte le terre italiane. Ottenendo un rifiuto, Odoacre assediò Ravenna, catturò Romolo e lo fece esiliare. Con la deposizione del suo ultimo imperatore ebbe fine l’Impero d’Occidente. Odoacre, con lungimiranza, non si proclamò mai imperatore romano, anzi: spedendo le insegne imperiali all’imperatore d’Oriente, dimostrò che tutto l’Impero era riunito sotto un’unica autorità, quella orientale con sede a Costantinopoli. Nei territori dell’ex Impero d’Occidente si formarono i regni romanobarbarici, regni, cioè, in cui il potere militare era in mano ai barbari, mentre l’amministrazione dello Stato era riservata ai più esperti romani.

Le cause della caduta Le invasioni barbariche furono certamente una delle ragioni per cui l’Impero Romano crollò. Esse avevano innescato, però, un processo di trasformazione della società romana da molto più tempo e che in alcuni casi prevedeva non un rapporto di conflitto ma di integrazione tra popoli. In realtà le devastazioni delle popolazioni germaniche del V secolo furono il momento conclusivo del periodo di crisi dell’Impero, il cui crollo ebbe anche altre cause: • la crisi fiscale: era diventato impossibile far fronte all’aumento spropositato di tasse per mantenere uno Stato ormai cadente; • la crisi economica: l’abbandono delle campagne e il sovraffollamento della città oltre a portare squilibri sociali portò anche allo spopolamento di certe zone, che divennero così facile preda per gli invasori; • la crisi militare: l’esercito richiedeva costi sempre più alti e un aumento continuo di uomini; non trovandone tra le fila dei Romani, vennero arruolati tra gli stranieri. Questi non combattevano per la patria, ma erano mercenari, cioè con una paga, e quindi erano liberi di lasciare l'esercito quando volevano. In ultimo, la diffusione del Cristianesimo contribuì a indebolire l’Impero, poiché venne meno lo spirito di conquista legato alle azioni di guerra e di violenza che avevano caratterizzato la storia romana fino alla sua diffusione.

L’inizio del Medioevo Mentre l’Impero d’Occidente crollava, l’Impero d’Oriente continuava a esistere e a mantenere stabilità e potenza, amministrato con efficienza, tale da durare fino al 1453. Con la data convenzionale del 476 d.C. gli storici hanno decretato la fine della Storia antica e l’inizio del Medioevo. Eserciziario

p. 30

STUDIO FACILE Nella tabella sono riportati tre tra i più grandi imperi del passato. Scrivi sotto a ciascuno una breve mappa, che comprenda: data di inizio e fine; capitali; caratteristiche dell’organizzazione dello Stato. Poi elabora oralmente un confronto con l’Impero Romano. IMPERO EGIZIO .................................................. .................................................. .................................................. .................................................. IMPERO PERSIANO .................................................. .................................................. .................................................. .................................................. IMPERO MACEDONE .................................................. .................................................. .................................................. ..................................................

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Linee del tempo MONARCHIA (753-509 a.C.) 800 a.C.

700 a.C.

600 a.C.

REPUBBLICA (509-27 a.C.) 500 a.C.

490 a.C.

400 a.C.

300 a.C.

GUERRE DI ESPANSIONE

200 a.C.

272 a.C.

753 a.C.

509 a.C.

494 a.C.

295 a.C.

Fondazione di Roma

Inizio della Repubblica

Rivolta della plebe

Sconfitta dei Sanniti 264 a.C. - 241 a.C. I guerra punica 218 a.C. - 202 a.C. II guerra punica

146 a.C. III guerra punica sconfitta di Cartagine

ale

Q

Campo Marzio

Campidoglio

Isola Tiberina

e

al

in

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Esquilino

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Palatino

Fiu

92

in uir

Aventino

Celio


La civiltà romana IMPERO (27 a.C.-476 d.C.) 100 a.C.

anno 0

27 a.C.

100 d.C.

PAX AUGUSTEA

200 d.C.

180 d.C.

300 d.C.

235 d.C.

400 d.C.

500 d.C.

284 d.C.

ANARCHIA MILITARE

27 a.C. Ottaviano Augusto imperatore 115 d.C. 133 a.C. Riforma agraria dei Gracchi 60 a.C. Primo triumvirato

Massima espansione dell’Impero

284 d.C.

Divisione dell’Impero: tetrarchia di Diocleziano

313 d.C.

Editto di Milano

326 d.C.

Costantinopoli capitale

379 d.C.

52 a.C.

Divisione dell’Impero in Occidente e Oriente (Teodosio)

Conquista della Gallia

380 d.C.

44 a.C. Morte di Giulio Cesare

Editto di Tessalonica

476 d.C.

Caduta Impero Romano d’Occidente

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IMPARARE FACILE EREDITÀ STORICHE ostruzione di •C grandi opere: strade, acquedotti, fognature, terme, anfiteatri omus e insulae •D • Il Cristianesimo

LUOGO Nel periodo di massima espansione: a nord arrivava alla Britannia, a sud alle coste settentrionali dell’Africa, a est raggiungeva la foce del Tigri e dell’Eufrate, a ovest il Portogallo.

Roma Impero

RELIGIONE Tutte le popolazioni sottomesse sono obbligate ad adorare l’imperatore. Nasce il Cristianesimo, i cui seguaci dapprima sono perseguitati, poi, nel 313 d.C. Costantino concede loro libertà di culto e nel 379 d.C. Teodosio proclama il Cristianesimo religione ufficiale dell’Impero.

TEMPO Dal 27 a.C. al 476 d.C.

ATTIVITÀ UMANE Artigianato, commercio, organizzazione dell’esercito, costruzione di opere architettoniche.

ORGANIZZAZIONE SOCIALE Dal 27 a.C. al 180 d.C. Augusto e successori: capo della società c’è un imperatore •A • L a società è divisa in patrizi, plebei e schiavi • L ’Impero è diviso in province III secolo - crisi dell’Impero: acquista sempre più potere a discapito dell’imperatore • L’esercito 284 d.C. Diocleziano: • L ’impero è diviso in Impero Romano d’Oriente e d’Occidente 476 d.C. caduta dell’Impero Romano d’Occidente • il re degli Eruli, Odoacre, depone l’ultimo imperatore Romolo Augusto e si proclama “governatore“ al servizio dell’imperatore d’Oriente.

BARBARI Con il nome “barbari“ i Romani indicavano tutte le popolazioni che vivevano fuori dal loro Impero. I barbari occupavano vaste regioni dell’Europa centro-settentrionali a partire dall’VIII secolo a.C. Erano tribù nomadi, inizialmente ridotte; poi si accorparono in federazioni più grandi che cominciarono a entrare con la forza nell’Impero Romano (III secolo d.C.). A partire dal IV secolo d.C. i barbari che vivevano al confine con l’Impero subirono la spinta degli Unni, un’altra popolazione che proveniva dalla Siberia e quindi furono costretti a migrare, occupando i territori dell’Impero Romano. Nel corso del V secolo le invasioni e i saccheggi dei barbari furono numerosi e portarono, nel 476, alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Autovalutazione

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D opo aver letto la mappa penso che mi è servita; penso che sia un buon modo per ricordare le informazioni. forse la utilizzerò per ricordare le informazioni. la mappa non fa per me; utilizzerò qualche altro modo per ricordare le informazioni.


La civiltà romana

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Cerchia le frasi senza errori che si riferiscono all’imperatore Ottaviano Augusto. Era nipote adottivo di Giulio Cesare.

Cercò di portare la guerra a Roma.

Fece ampliare la rete stradale e istituì la posta di Stato.

Traiano fu il suo immediato successore.

Divise l’Impero in province senatorie e imperiali. Rese difficoltoso il processo di romanizzazione.

Favorì l’agricoltura e la costruzione di opere pubbliche.

Alla sua morte avvenuta nel 27 a.C. il periodo di pace ebbe fine.

2 Erodiano, uno storico greco vissuto tra il II e il III secolo d.C., scrisse una storia di Roma in cui criticava i successori dell’imperatore Marco Aurelio. In questo brano si riferisce a provvedimenti che Settimio Severo adottò al suo ritorno a Roma dopo la vittoria sull’imperatore rivale. Leggi il brano e rispondi alle domande sul quaderno.

Severo si ritirò nel palazzo e concesse al popolo, per celebrare la vittoria ottenuta, una generosa distribuzione di cibi. Elargì ai soldati un abbondante donativo e conferì loro molti privilegi che prima non avevano. Infatti accrebbe il loro stipendio, permise che portassero l’anello d’oro e che contraessero matrimoni legittimi: tutte cose che solevano considerarsi nocive alla disciplina militare e alla capacità guerriera. Ed egli fu il primo che minò la loro forza, l’obbedienza e il rispetto dei capi, insegnando loro a desiderare la ricchezza e abituandoli al lusso. a. Che cosa fece Settimio Severo una volta eletto? b. Che tipo di imperatore era? c. Che problematiche comportò l’atteggiamento di Settimio Severo? d. Secondo te fu il solo imperatore ad assumere questo atteggiamento nei confronti dei soldati? 3 Inserisci le didascalie nelle caselle corrette sulla linea del tempo. A Trasferimento della capitale da Roma a Bisanzio; B Nascita dell’Impero; C Fine dell’anarchia militare con l’ascesa di Diocleziano; D Caduta dell’Impero Romano d’Occidente; E Divisione dell’Impero per mano di Teodosio; F Nascita di Gesù. 27 a.C.

Anno 0

284 d.C.

326 d.C.

379 d.C.

476 d.C.

....

....

....

....

....

.... 95


La civiltà romana

ATTIVA LE COMPETENZE 4 Attribuisci la corretta qualifica a ciascuno dei personaggi nominati. Poi utilizzali per rielaborare una sintesi orale sulla crisi e caduta dell’Impero Romano d’Occidente. a. Alarico era capo degli Unni capo dei Visigoti un imperatore fantasma b. Stilicone era capo dei Visigoti l’ultimo imperatore romano u n generale barbaro a capo dell’esercito romano c. Attila era capo dei Unni capo dei Visigoti u n imperatore che fronteggiò i barbari

d. Onorio era l’ultimo imperatore che fu deposto da Odoacre l’ultimo imperatore che fu deposto da Teodosio il successore di Teodosio in Occidente e. Romolo Augusto era l ’ultimo imperatore che fu deposto da Odoacre l ’ultimo imperatore che fu deposto da Teodosio i l successore di Teodosio in Oriente

La sfida

5 Ti proponiamo una leggenda riferita a Odino, la principale divinità dei Germani. Leggila e poi rispondi alle domande.

Egli incarnava diverse figure divine: il più antico creatore del mondo, il signore della sapienza, della magia, della poesia, della guerra. Nonostante ciò non aveva la conoscenza di ogni cosa e la sua vista, pur avendo entrambi gli occhi, era limitata. Decise allora di recarsi nei Nove Regni dove vivevano tre dee che sorvegliavano il destino degli dei e degli uomini. Su uno di questi Regni vivevano i giganti e tra questi Mìmir che custodiva una fonte miracolosa le cui acque concedevano ogni tipo di conoscenza. Odino chiese di bere, ma il gigante acconsentì solo dopo che il dio lasciò in cambio uno dei suoi due occhi. Da quel momento Odino fu in grado di sapere tutto ciò che accadeva sui Nove Mondi e sull’albero che li sorreggeva. Questa leggenda, come tutte le storie mitiche, nasconde un significato. Secondo te cosa rappresenta l’occhio donato al gigante? Perché con un occhio solo Odino sarà in grado di vedere meglio di prima? Che cosa vedrà che prima non vedeva?

96

Competenze Comunicare nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.


GEOGRAFIA 98 L’Europa e il mondo 100 L’Unione Europea 102 Speciale Cittadinanza – L’ONU 104 Imparare facile 104 Attiva le competenze 106 108 108 109 110 111 112 112 114

L’Italia politica

Una lingua, tante lingue Una religione, tante religioni Le istituzioni italiane Gli enti locali Due Stati nello Stato

Imparare facile Attiva le competenze Leggo la Geografia – Finis Terrae...

116 Le

regioni dell’Italia settentrionale

118 Valle d’Aosta 120 Piemonte 123 Lombardia 126 Trentino-Alto Adige 128 Veneto 131 Patrimonio UNESCO 132 Friuli-Venezia Giulia 134 Liguria

136 Emilia-Romagna Nella realtà 139 Nella realtà Sul delta del Po 140 Attiva le competenze 142 Le regioni dell’Italia 144 Toscana 147 Umbria 149 Patrimonio UNESCO 150 Marche 152 Abruzzo 154 Molise 156 Lazio Nella realtà 159 Nella realtà Un TG di classe 160 Attiva le competenze 162 Le

regioni dell’Italia meridionale

164 Campania 167 Puglia 170 Basilicata 172 Calabria 174 Sicilia 177 Patrimonio UNESCO 178 Sardegna 181 Nella realtà Debate al Sud 182 Attiva le competenze

centrale


L’EUROPA E IL MONDO

AMERICA Superficie: 42 549 000 km2 Popolazione: 1 miliardo circa (2016) Densità: 22 abitanti/km2 Stati: 35

ANTARTIDE Superficie: 13 209 000 km2 Popolazione: non vi sono abitanti; l’unica popolazione è quella delle basi scientifiche permanenti Stati: in base al Trattato Antartico, non appartiene a nessuno Stato e nessuno può rivendicarne i territori

L’Europa è uno dei sei continenti dellla Terra: si trova nell’emisfero settentrionale e, anche se di modeste dimensioni, è densamente popolato.

EUROPA Superficie: 10 300 734 km2 Popolazione: 734 milioni circa (2014) Densità: 71 abitanti/km2 Stati: 45

AFRICA Superficie: 30 221 532 km2 Popolazione: 1 miliardo e 100 milioni circa (2013) Densità: 36,40 abitanti/km2 Stati: 54

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI la storia dell’Unione Europea; le organizzazioni mondiali che regolano i contatti tra nazioni.

98

Atlante

pp. 2-13


Dal punto di vista fisico l’Europa rappresenta l’estremità occidentale dell’Asia, tanto che viene chiamata anche continente euroasiatico. Dal punto di vista storico, culturale, economico e politico è una realtà a sé stante che ha influenzato profondamente la storia e la cultura degli altri continenti.

CHE COSA SO • Quali Paesi europei hai visitato? • Sei mai stato in uno Stato non europeo? • Sai quali sono le lingue più diffuse in Europa? E nel mondo?

CHE COSA IPOTIZZO ONU, UNICEF, UNESCO, WWF sono acronimi di alcune organizzazioni mondiali. • In che occasioni ne hai sentito parlare? • In quali ambiti operano? ASIA Superficie: 44 579 000 km2 Popolazione: 4 miliardi e 300 milioni circa Densità: 93 abitanti/km2 Stati: 51 OCEANIA Superficie: 8 525 989 km2 Popolazione: 36 milioni circa (2011) Densità: 4,7 abitanti/km2 Stati: 14

99


GEOGRAFIA

L’Unione Europea L’Unione Europea (UE) è un’organizzazione politica ed economica che attualmente conta 28 Stati membri, tra cui l’Italia. Non è un nuovo Stato né sostituisce quelli già esistenti: si tratta di un’“unione” democratica in cui i Paesi membri sono rappresentati nel Consiglio Europeo, nel Consiglio dell’UE e nel Parlamento Europeo.

GLI STATI FONDATORI Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. 1952

La Francia inizia a porre le basi per una federazione europea, di cui fanno parte Belgio, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.

100

1957

Il trattato di Roma istituisce la Comunità Economica Europea (CEE), il cui obiettivo è realizzare un più ampio mercato comunitario ed eliminare i dazi doganali.

GLI STATI DEL 1973 Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca. 1985

Il trattato di Schengen stabilisce una zona di libera circolazione in cui sono aboliti i controlli alle frontiere per tutti i cittadini.

1992

2002

Il trattato di Maastricht sancisce la nascita dell’Unione Europea, trasformando le finalità delle precedenti organizzazioni, come la CEE, da un’unione solo economica a un’unione politica. Eserciziario

Viene introdotta la moneta unica, l’euro, che sostituisce le monete nazionali di 12 degli allora 15 Paesi membri (non aderiscono Gran Bretagna, Svezia e Danimarca). p. 38

Atlante

pp. 18-19


L’Europa e il mondo Tutti i Paesi che fanno parte dell’Europa possono chiedere di entrare nell’Unione Europea. La richiesta deve essere accolta all’unanimità dagli Stati membri, tenendo presente tre criteri necessari: • le istituzioni dei Paesi interessati devono essere stabili, democratiche e devono garantire il rispetto dei diritti umani e la tutela delle minoranze; • l’economia deve essere in grado di reggere la competizione interna alla UE; • i Paesi devono garantire l’applicazione delle leggi comunitarie.

GLI STATI DEGLI ANNI ‘80 E ‘90 Grecia, Portogallo, Spagna, Austria, Finlandia, Svezia.

GLI STATI DAL 2000 A OGGI Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria.

L’economia in Europa I paesi dell’Unione sono tra i più ricchi del pianeta, con un PIL tra i più elevati. La politica di mercato comune, fondata sulla libera concorrenza e sulla libera circolazione delle merci, ne ha aiutato la crescita nel corso degli anni. Ne è conseguito uno sviluppo delle infrastrutture e del terziario e un sostegno a quei servizi utili alla comunità come la sanità, l’istruzione e la sicurezza, in grado di determinare un alto grado di benessere sociale. La crisi degli ultimi anni ha rallentato la crescita europea che sente il confronto con Paesi sempre più emergenti (Russia, Brasile, Cina, India, Sudafrica). Tuttavia prevale la volontà di un’intesa comunitaria per rispondere alle sfide che l’economia sempre più globale impone.

STUDIO FACILE Turchia, Macedonia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia, Albania da una parte. Gran Bretagna dall’altra. Fai una breve ricerca sugli ultimi fatti che riguardano queste nazioni e il loro rapporto con l’Unione Europea. 101


SPECIALE

CITTADINANZA

L’ONU Dopo i due grandi conflitti mondiali del secolo scorso la maggior parte degli Stati del pianeta ha avvertito la necessità di istituire organizzazioni internazionali capaci di regolare i rapporti diplomatici. A questo scopo nel 1945 è nata l’ONU, cioè l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Essa conta 193 Stati membri e ha sede a New York. ONU

I suoi obiettivi principali:

I suoi organi:

• promuovere la pace e sostenere il disarmo; • sostenere la cooperazione economica tra nazioni; • appoggiare il rispetto del principio di uguaglianza tra Stati; • promuovere il rispetto dei diritti umani.

• l’Assemblea Generale: vi partecipano i rappresentanti di ogni Stato membro, a cui è esteso il diritto di voto. Discute di questioni riguardanti la pace e la sicurezza internazionale, ma il suo parere non è vincolante; • il Consiglio di Sicurezza: è costituito da cinque membri permanenti (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia e Cina) e dieci eletti a rotazione ogni due anni. Il suo compito è mantenere la sicurezza internazionale e intervenire nella risoluzione dei conflitti che minacciano la pace nel mondo; • il Segretariato: è l’organismo esecutivo dell’ONU ed è rappresentato dal segretario generale eletto dall’Assemblea. Al segretario competono rapporti diplomatici estremamente delicati; • la Corte internazionale di giustizia: ha sede a L’Aia, nei Paesi Bassi, ed è stata istituita per giudicare tutti i crimini contro l’umanità.

STUDIO FACILE Anche la nostra Costituzione persegue gli obiettivi indicati dall’ONU. Ricerca gli articoli 2, 3, 9, 11, 32 e 34 e confrontali con le informazioni di queste pagine. Che cosa hanno in comune? Scrivi un breve testo informativo con le tue osservazioni. 102


L’Europa e il mondo

Le agenzie governative e le ONG Per la realizzazione dei suoi compiti l’ONU si serve di agenzie specializzate che cercano di raggiungere obiettivi più specifici. Dalla metà del secolo scorso, inoltre, esistono delle Organizzazioni Non Governative (ONG), istituzioni indipendenti dai governi e no profit, cioè senza fini di lucro. ORGANIZZAZIONI GOVERNATIVE

FAO: ha sede a Roma e si occupa di agricoltura e allevamento; ha lo scopo di contribuire ad accrescere i livelli di nutrizione e di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rurali nel mondo. UNICEF: ha sede a New York; promuove la tutela dei diritti dell’infanzia e delle madri. OMS: ha sede a Ginevra, in Svizzera; persegue la difesa dei livelli più alti di salute fisica, mentale e sociale nel mondo. UNHCR o Alto Commissariato delle Nazioni Unite: si occupa di salvare e proteggere i profughi e rifugiati politici, fornendo assistenza e favorendo l’accesso all’istruzione e al lavoro. UNESCO: ha sede a Parigi; promuove la pace e la collaborazione tra le nazioni attraverso l’istruzione, la cultura, la comunicazione. Individua e tutela i siti Patrimonio Mondiale.

ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE

ONG )

CRI: è la Croce Rossa Internazionale, con sede a Ginevra; si occupa di proteggere la salute e la vita di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione. Emergency: ha sede a Milano ma opera in diversi territori in cui sono in atto conflitti, poiché il suo scopo è offrire cure mediche e chirurgiche gratuite alle vittime della guerra e della povertà. Medici senza frontiere: ha sede a Ginevra e ha l’obiettivo di portare soccorso sanitario in zone in cui il diritto alla cura non è garantito. Amnesty International: ha sede a Londra e promuove la difesa dei diritti umani, denunciando casi di tortura, di pena di morte e discriminazione di ogni genere. WWF: ha sede in Svizzera e ha come missione la tutela dell’ambiente.

103


IMPARARE FACILE Unione Europea

È un’organizzazione politica ed economica, che conta attualmente 28 Stati.

(U E

I Paesi che ne fanno parte devono • garantire il rispetto dei diritti civili; • garantire la stabilità economica; • applicare le leggi del Parlamento Europeo.

Organizzazione delle Nazioni Unite

ONU

Aiutata da

È un’organizzazione tra Governi internazionali, nata nel 1945.

• r egola i rapporti tra Stati mondiali; • s ostiene l’aiuto economico tra nazioni; • a ppoggia il principio di uguaglianza tra popoli; • p romuove il rispetto dei diritti umani.

ATTIVA LE COMPETENZE

Agenzie governative: • FAO (per la nutrizione) • OMS (per la salute) • UNICEF (per i diritti dell’infanzia) • UNESCO (per la cultura e l’istruzione) • UNHCR (per i profughi e rifugiati politici)

...............................

...............................

1 Inserisci sulla carta muta del mondo il nome dei continenti. Poi colora l’Europa di azzurro e ripassa di rosso il confine dell’UE.

............................... ...............................

Autovalutazione

104

U sare la mappa per organizzare le informazioni mi aiuta molto mi crea confusione non mi aiuta per niente

............................... ...............................


L’Europa e il mondo 2 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). a. L’Europa si trova nell’emisfero settentrionale. V F b. L’Europa è un continente densamente popolato. V F c. Tutte le nazioni europee fanno parte dell’UE. V F d. L’UE regola i rapporti economici, sociali e politici tra gli Stati che ne fanno parte. V F e. La sede dell’UE si trova a Roma. V F f. Dal 2002 in tutti i Paesi dell’UE circola la moneta unica, l’euro. V F 3 Scrivi un breve testo in cui elencherai le funzioni dell’ONU e dei suoi organi, utilizzando le seguenti parole: pace • uguaglianza • Stato membro • sicurezza internazionale • cooperazione • segretario generale • diritti umani • crimini contro l’umanità 4 Collega ogni organizzazione governativa alla sua funzione. FAO

Tutela dei diritti dell’infanzia

UNESCO

Protezione di profughi e rifugiati politici

OMS

Tutela del patrimonio culturale mondiale

UNICEF

UNHCR

Difesa della salute

Aumento della nutrizione e lotta contro la fame nel mondo

La sfida

5 La moneta da 1 euro presenta un lato comune a tutti i Paesi europei che hanno aderito al suo utilizzo, mentre l’altro lato è di competenza dei singoli Stati. In base alla descrizione di ogni figura, aiutandoti con Internet, individua lo Stato cui appartengono le seguenti monete.

L’arpa celtica è il simbolo di questa nazione: .............................

L’aquila è nello stemma di questo Stato: .............................

La civetta compariva anche in un’antica moneta ateniese: .............................

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali.

Ha un famoso disegno di Leonardo da Vinci: .............................

Raffigura il ritratto del musicista W.A.Mozart: .............................

105


L’ITALIA POLITICA Dall’ultimo censimento avvenuto nel 2011 l’Italia conta 59 433 744 abitanti, distribuiti in circa 300 000 km² di territorio. È un paese tra i più densamente popolati d’Europa (200 abitanti circa per km2). Tuttavia negli ultimi decenni l’incremento demografico, cioè l’aumento della popolazione, ha subito un forte rallentamento. La demografia, la scienza che studia i rapporti tra nascite e decessi, sostiene che l’Italia ha un tasso di crescita pari a zero, cioè il numero di bambini che nascono ogni anno è uguale a quello delle persone che muoiono.

La formazione dell’Italia politica L’attuale ripartizione del territorio italiano in 20 regioni è da far risalire al 1946, con la nascita della Repubblica. Le regioni, però, per quanto fossero introdotte dalla nuova Costituzione, non entrarono in funzione subito, ma solo nel 1970. Come hai studiato in Storia, l’Italia antica era abitata da diverse popolazioni, che occupavano aree geografiche dai confini non stabiliti. In epoca romana divenne uno Stato unitario, poi, nel corso del tempo, si frammentò in diversi Stati indipendenti. Fu solo a partire dal 1820 che iniziò il lungo processo per l’unificazione, che terminò nel 1861. 1

2

1 L’imperatore Augusto fu il primo a dividere l’Italia in regioni: erano 11, numerate da I a XI, in base alla loro distanza da Roma. Le due isole erano considerate “province” dell’Impero.

2 Durante il Risorgimento,

1

106

2

3

cioè il periodo storico in cui l’Italia perseguì l’unificazione, il territorio era diviso in tanti Stati indipendenti, retti da regni o granducati, più lo Stato Pontificio, cioè della Chiesa.


CHE COSA SO • Conosci le parole dell’inno di Mameli, uno dei simboli ufficiali d’Italia? In quali occasioni ti è capitato di ascoltarlo? • In quale contesto viene utilizzato il colore azzurro, uno dei simboli non ufficiali d’Italia?

CHE COSA IPOTIZZO • Quali sono le istituzioni di Stato che governano il nostro Paese? • In Italia ci sono cinque regioni cosiddette “a statuto speciale”. Osservale sulla carta (vedi legenda), poi prova a individuarne i motivi.

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI l ’Italia da un punto di vista politico e antropico; le istituzioni italiane; le regioni italiane. Atlante

p. 113

107


GEOGRAFIA

Una lingua, tante lingue L’italiano attuale, lingua ufficiale della nazione, è il frutto di una lunga trasformazione del dialetto fiorentino, che a partire dal 1300 si affermò come lingua letteraria. I numerosi dialetti, che cambiano da regione a regione e che si formarono quando l’Italia non era ancora uno Stato unitario, sono tuttora utilizzati. In Italia vi sono inoltre alcune comunità che parlano lingue diverse dall’italiano. Sono minoranze linguistiche, riconosciute e tutelate da apposite leggi.

Carta tematica delle minoranze linguistiche in Italia.

Franco-provenzale Ladino Tedesco Friulano

Sloveno Sardo Catalano Albanese

Una religione, tante religioni La maggioranza degli italiani professa la religione cristiano-cattolica. Roma, oltre che essere capitale d’Italia, ospita anche Città del Vaticano, che è la sede del papato e la massima rappresentanza della cristianità. In Italia è consentito il culto di altre religioni (ebraica, cristiana protestante o ortodossa, musulmana, buddhista ecc.), grazie all’articolo 19 della Costituzione, che riconosce la libertà religiosa e la possibilità di riunirsi liberamente nei diversi luoghi dedicati alla preghiera.

Le chiese dei cattolici, dei protestanti e degli ortodossi differiscono nella struttura interna e nei simboli.

108

L’Islam è la seconda religione più praticata in Italia e i suoi fedeli, i musulmani, pregano nelle moschee.

Gli ebrei pregano nelle sinagoghe, che sono anche luogo di studio e di incontri. Nella foto la sinagoga di Firenze.


L’Italia politica

Le istituzioni italiane L’Italia è una Repubblica democratica parlamentare. La Costituzione, in vigore dal 1948, è il testo che raccoglie tutti gli articoli che regolano il nostro Paese. La sovranità del nostro territorio, cioè il diritto di stabilire le leggi, spetta al popolo che la esercita attraverso i suoi rappresentanti in Parlamento. Secondo la Costituzione al Parlamento spetta il potere legislativo, al Governo quello esecutivo e alla Magistratura il potere giudiziario. A verificare il buon funzionamento di questi tre organi dello Stato c’è il Presidente della Repubblica che viene eletto dal Parlamento ogni sette anni. La divisione dei poteri è garanzia di democrazia e permette il controllo reciproco fra gli organi dello Stato.

Parlamento Camera dei deputati: è composta da 630 deputati eletti dai cittadini che hanno compiuto 18 anni. è formato da Senato della Repubblica: è costituito da 315 senatori eletti dai cittadini che hanno compiuto 25 anni.

dà fiducia al

Governo: è formato dal Presidente del Consiglio e dal Consiglio dei ministri.

1861

In seguito a un lungo periodo di dure lotte contro gli oppressori stranieri, viene proclamata l’unità nazionale. L’Italia è una monarchia (Regno d’Italia).

1946

Alla fine della seconda guerra mondiale, in seguito a un referendum, il popolo è chiamato a scegliere sulla forma di governo da dare alla nazione. L’Italia diventa una Repubblica democratica.

1948

Entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana.

1955

Viene attivata la Corte Costituzionale, cioè l’organo che garantisce l’applicazione dei principi della Costituzione.

1970 elegge il

Magistratura: è un organo autonomo che permette e controlla l’applicazione delle leggi. Eserciziario

p. 39

Presidente della Repubblica: i suoi compiti sono promulgare le leggi, scegliere il Presidente del Consiglio, sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni quando questo sfiducia il Governo.

presiede la

Entrano in funzione le 20 regioni italiane.

STUDIO FACILE Spiega sul quaderno il significato di potere legislativo, potere esecutivo, potere giudiziario e le rispettive differenze. 109


GEOGRAFIA

Gli enti locali L’articolo 5 della Costituzione sancisce che la nostra Repubblica deve riconoscere e promuovere le autonomie locali.

Che cosa sono? Sono organi di amministrazione che “aiutano” lo Stato, decentrandone, cioè trasferendo su di essi, alcune funzioni e assumendosi diversi poteri. Regione

Consiglio regionale: promulga le leggi in materia sanitaria, urbanistica, di istruzione e di tutela ambientale.

Giunta regionale: fa eseguire ciò che il Consiglio legifera.

presieduto da

nomina la

Completa la carta d’identità della Regione e del Comune in cui vivi.

Regione ............................... Presidente ............................... in carica dal .................... Comune ............................... Sindaco ............................... in carica dal ....................

110

Giunta comunale: fa eseguire le ordinanze del Consiglio.

presieduto da

Presidente

STUDIO FACILE

Comune

Consiglio comunale: risponde alle esigenze più dirette dei cittadini come i trasporti, la raccolta dei rifiuti, la manutenzione stradale e degli edifici scolastici.

nomina la Sindaco

E le Province? Le Province sono enti locali istituiti già con la Costituzione, ma da qualche anno oggetto di grandi processi di riforma. Dal 2014 a oggi 14 di esse si sono trasformate in “città metropolitane”, cioè organismi con funzioni simili a quelle delle Province.

CON GLI ALTRI Dividetevi in gruppi e fate una ricerca sugli interventi che il vostro Comune e la vostra Regione hanno effettuato negli ultimi anni in settori che vi riguardano: sono state organizzate manifestazioni sportive? La vostra scuola ha subito ristrutturazioni? Come è organizzata la raccolta differenziata? Unite i dati raccolti in un cartellone e poi parlatene in classe. Autovalutazione Riflettiamo insieme sul lavoro: lavorare in gruppo è stato molto stimolante e le nostre ricerche si sono integrate bene. lavorare in gruppo è stato interessante, anche se abbiamo avuto difficoltà a integrare le nostre ricerche. lavorare in gruppo è stato noioso e non siamo riusciti a integrare le nostre ricerche.


L’Italia politica

Due Stati nello Stato Un’enclave è un piccolo Stato incluso nel territorio di un altro. In Italia, sono presenti due enclave, che sono anche Stati sovrani, cioè sono autonomi e non sono “parti” di altri Stati: la Repubblica di San Marino e Città del Vaticano. Repubblica di San Marino San Marino è un piccolo Stato di 61 km² che si trova tra l’Emilia-Romagna e le Marche. Sorge sul monte Titano. Il monte stesso e il centro storico della città di San Marino sono beni protetti dall’UNESCO. È considerata una delle Repubbliche più antiche del mondo. La sua fondazione viene fatta risalire al 300 d.C., l’epoca in cui l’imperatore romano Diocleziano perseguitava i cristiani. Marino, un tagliapietre, riuscì a fuggire alle persecuzioni e fondò una piccola comunità cristiana sul monte Titano. In punto di morte lasciò, come eredità ai suoi concittadini, la libertà “da ogni imperatore e da ogni Papa”. Pur non facendo parte dell’UE, la moneta della Repubblica è l’euro. La lingua ufficiale è l’italiano. Il centro è frequentato da numerosi turisti che rappresentano la principale fonte di reddito dello Stato.

Città del Vaticano Città del Vaticano è la città-stato più piccola del mondo per estensione territoriale (0,44 km2) e per numero di abitanti (836). Geograficamente si trova dentro la città di Roma e anch’essa è un bene protetto dall’UNESCO. La sua istituzione è avvenuta nel 1927 con i Patti Lateranensi: erano accordi in cui l’Italia riconosceva autonomia territoriale e giuridica al Papa, che è il monarca della città. Pur avendo una moneta propria, Città del Vaticano utilizza l’euro. La lingua parlata è l’italiano, mentre nelle comunicazioni ufficiali la Santa Sede usa il latino. Città del Vaticano possiede un esercito, le guardie svizzere, un giornale e una radio. Oltre a essere il luogo di culto per tutta la cristianità, è anche la sede di beni monumentali di grandissima importanza come i Musei Vaticani e la Basilica di San Pietro.

111


IMPARARE FACILE Popolazione: • d istribuita in modo disomogeneo sul territorio; • c irca 60 milioni di abitanti su 300 000 km2; • crescita pari a zero.

Lingua: • l a lingua ufficiale è l’italiano; inoranze linguistiche •m tutelate: tedesco, ladino, sloveno, albanese, catalano, francese, friulano e sardo.

Religione: • l a religione più diffusa è quella cristiano-cattolica; • s ono presenti comunità ebraiche, musulmane, buddhiste, cristiano ortodosse e protestanti.

Italia politica

Lo Stato è amministrato dagli enti locali: • le Regioni (promulgano leggi sulla tutela del territorio, su sanità, istruzione, urbanistica); • i Comuni (si occupano della raccolta dei rifiuti, dei trasporti, della manutenzione delle strade cittadine, delle aree verdi, delle scuole).

Ordinamento: Repubblica democratica parlamentare. La Costituzione raccoglie tutte le leggi che regolano la nazione.

Il potere è diviso in • l egislativo: spetta al Parlamento elaborare le leggi; • e secutivo: spetta al Governo far eseguire le leggi; • g iudiziario: spetta alla Magistratura giudicare chi non rispetta le leggi. Il Presidente della Repubblica verifica il buon funzionamento degli organi dello Stato.

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Collega le parole al rispettivo significato. Demografia

Uguale numero delle nascite e dei decessi

Crescita zero

Indagine statistica sul numero di abitanti di un dato Paese

Censimento

Scienza che studia i fenomeni riguardanti la popolazione

Incremento demografico

Aumento delle unità che compongono la popolazione di un Paese

Autovalutazione 112

La mappa:

i ha aiutato a ripetere. m mi ha aiutato in parte.

non mi ha aiutato per niente.


L’Italia politica 2 Osserva le immagini e in base alla cartina di p. 108 completa le didascalie. Un cartello bilingue italiano/tedesco. Siamo in

Un cartello bilingue italiano/sloveno. Siamo in

........................................

........................................

3 Inserisci i fatti storici nelle caselle corrette sulla linea del tempo. A Viene promulgata la Costituzione italiana; B L’Italia diventa una Repubblica; C È proclamata l’Unità d’Italia; D Entrano in funzione le regioni italiane; E Si insedia la Corte Costituzionale. 1861

1946

....

....

1948

....

1955

1970

....

....

4 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). a. La Costituzione è il testo che raccoglie tutte le leggi italiane. b. Il potere legislativo spetta al Governo che rende esecutive le leggi. c. Il potere legislativo spetta alla Magistratura, che è l’organo di controllo. d. Il Presidente della Repubblica presiede la Magistratura e promulga le leggi. e. Il Parlamento è formato dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica.

V F V F V F V F V F

La sfida

5 Da qualche anno molti comuni italiani hanno deciso di dar voce ai più giovani attraverso la loro partecipazione al “consiglio comunale dei ragazzi”, un organo simile al consiglio comunale degli adulti. I consiglieri vengono eletti tra alunni delle classi quarte e quinte della Primaria e tra quelli delle tre classi della Secondaria. Il consiglio può proporre iniziative scolastiche, sportive, culturali o rilevare problemi che riguardano la città. Presenta la tua candidatura a consigliere: scrivi un breve discorso in cui ti presenti e proponi i progetti principali per migliorare la tua città.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; spirito di iniziativa e imprenditorialità.

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LEGGO LA GEOGRAFIA

Finis Terrae… Estremo Est. Il sole allo zenit annulla le ombre. L’aria è sospesa: dev’esserci qualcosa di raro. Sarà il promontorio che si butta in mare, l’incrocio dei venti, l’orizzonte circolare. Il Capo è da millenni un luogo sacro. Su questa roccia è sorto prima un tempio a Minerva, poi un santuario. Oltre il capo di Santa Maria di Leuca non c’è nulla, attorno sì. «Quasi tutti i giorni si vedono le montagne dell’Albania; alcune isole greche, la mattina presto; la Calabria, al tramonto», racconta Michele Rosafio, addetto alle strutture ricettive del santuario. «Sembra di essere davvero alla fine del mondo quando arriva un temporale dal mare». L’incontro dei due mari, Ionio e Adriatico, è un’attrattiva turistica. Risalendo la costa, 45 km più su, si raggiunge il punto più orientale d’Italia: Capo d’Otranto, Punta Palascia, 18°31’14” di longitudine est. Estremo sud. A Portopalo di Capo Passero c’è il molo dell’antica tonnara davanti alle vecchie case dei pescatori. In punta, una statua della Madonna, sullo sfondo l’Isola di Capo Passero con la sua fortezza. Nessuno all’orizzonte. Anche a sud la finis terrae è circondata d’acqua, ma la forma è diversa. A Capo d’Otranto è una punta lunga e arrotondata, devi andarci apposta. Qui è una specie di angolo, un luogo di passaggio lungo il perimetro del triangolo. Lo sguardo spazia ancora oggi fino al Capo: si vedono torri, fari, limoneti, uliveti, la linea della costa, la piana fertile fino al mare. Estremo ovest. Nella Valle Stretta sul versante italiano c’è l’estremo ovest della penisola: Rocca Bernauda, 6°37’38” di longitudine est. «Ho sempre saputo di essere più a ovest e ho tenuto a spiegarlo ai miei alunni», sottolinea Augusta 114


Gleise Bellet, maestra in pensione. «Ho insegnato loro i nomi di tutti i monti, volevo che sapessero dove fosse Roma e dove era passato Annibale con gli elefanti». Nel tardissimo pomeriggio, chiedo a un ragazzo in motoslitta se può portarmi fino in cima per vedere il tramonto più a ovest d’Italia. Mi aspetto che il sole cali quasi verticalmente dietro la montagna, invece si sposta lungo il crinale senza decidersi a celarsi, finché incontrando la roccia si rompe, si scompone creando una sorta di raggio crepuscolare. Estremo Nord. Ho provato più volte ad avvicinarmi alla Vetta d’Italia a piedi, lungo il sentiero che fiancheggia il torrente Aurino che dà il nome alla valle, ma la neve è diventata a un certo punto troppo alta. In elicottero sono riuscito a volare sopra la cima: poco distante si apre il Passo dei Tauri, attraverso cui transita un sentiero che collega l’Italia all’Austria. Dall’elicottero che torna dalla Vetta d’Italia di mattino presto, ecco i dettagli della vita che riprende in Valle Aurina. I masi in alto, le mandrie al pascolo, il solco del torrente, gli agglomerati di due-tre case, i villaggi nelle diramazioni laterali, i ragazzi che vanno a scuola, il traffico che aumenta. adattato da A. Polito, Finis Terrae, “National Geographic”, luglio 2011

Dopo aver letto l’articolo rispondi alle domande formulando le tue ipotesi. Poi confrontati con i compagni e l’insegnante. Molte delle informazioni “nascoste” in questo brano le ritroverai nello studio di questa sezione. 1) L’articolo ti offre una visione dell’Italia da quattro punti di vista “estremi”: sapresti indicare a quali regioni appartengono? 2) Ognuno di questi estremi ha una caratteristica comune agli altri: hai individuato quale? 3) Oltre a essere distanti, gli estremi sono paesaggisticamente molto diversi e ben rappresentano la grande varietà di ambienti del nostro Paese. Qual è la causa principale di tanta diversità geografica? 115


LE REGIONI DELL’ITALIA SETTENTRIONALE

Clima Il clima delle regioni settentrionali è diversificato a seconda delle zone.

Regione alpina Il fattore determinante per questa regione è la presenza delle Alpi che fanno da barriera ai venti provenienti da nord. A causa dell’elevata altitudine, però, determinano precipitazioni nevose. Il clima è caratterizzato da inverni rigidi ed estati fresche.

Regione adriatica e tirrenica Le zone affacciate sul mare sentono gli effetti benefici della sua vicinanza, che rende gli inverni miti e le estati caratterizzate da lievi brezze e temperature piacevoli.

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CHE COSA SO

Economia

• Quali regioni dell’Italia settentrionale hai visitato? Conosci qualcuna delle città più grandi? • Quali sono i principali elementi geografici (monti, fiumi ecc.) che caratterizzano queste regioni?

CHE COSA IPOTIZZO • Quali regioni fanno parte dell’Italia settentrionale? • La maggior parte di esse divide l’Italia da altre nazioni europee, quali?

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI le regioni dell’Italia settentrionale: geografia fisica; popolazione e città; economia.

Regione appenninica Sugli Appennini il clima è tipicamente montano, con inverni rigidi ed estati fresche. In autunno sono frequenti le precipitazioni.

Regione padana Il clima nella Pianura Padana è continentale, con estati afose e umide, e inverni freddi, spesso nebbiosi.

Le regioni settentrionali sono le più ricche d’Italia. Il reddito pro capite è molto alto, così come il benessere della popolazione che gode di servizi e infrastrutture molto estese. Tutti e tre i settori produttivi sono sviluppati ai massimi livelli: il primario si concentra soprattutto nelle zone di pianura, dove numerose sono anche le industrie. Il terziario è attivo con servizi bancari, editoriali, di telecomunicazione. La popolazione si concentra soprattutto nelle zone di pianura e nelle grandi aree urbane dei capoluoghi di regione.

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GEOGRAFIA

Valle d’Aosta

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Entriamo in Valle d’Aosta dalla regione a est, il ..............................; attraversiamo il centro di Pont-Saint-Martin. Possiamo percorrere l’autostrada che affianca il fiume ............................................. e che raggiunge il capoluogo ........................... Da qui, se vogliamo andare in Francia possiamo scegliere tra il traforo del .............................., a nord-ovest, o il Colle del .................................., un valico meno elevato a ovest. Se invece pensiamo di sconfinare in .............................. a nord, passiamo per il traforo del ........................................... sotto l’omonimo colle. A est di questo si trova una rinomata locaalità sciistica, ........................................, ai piedi del monte .............................. (4 478 m). 118

Superficie: 3 263 km2 Confini: a nord la Svizzera; a est e a sud il Piemonte; a ovest la Francia Rilievi: Monte Bianco (4 807 m), Cervino (4 478 m), Monte Rosa (4 637 m), Gran Paradiso (4 061 m) Fiumi: Dora Baltea Aree protette: Parco naz. del Gran Paradiso Composizione 100% del territorio: pianura collina montagna

Eserciziario

p. 43

Atlante

pp. 20-21


Valle d’Aosta

Italia settentrionale

La popolazione La Valle d’Aosta è la regione meno popolata d’Italia e la densità è piuttosto bassa. Gli abitanti si concentrano nei fondovalle e lungo i fiumi; il centro urbano più importante è il suo capoluogo di regione Aosta. È una regione a statuto speciale, che tutela le minoranze linguistiche francesi, franco-provenzali, walser.

L’economia Il territorio è interamente montuoso, pertanto l’agricoltura viene praticata nelle valli e lungo le pendici dei versanti più bassi, grazie alla tecnica dei terrazzamenti. Si coltivano patate, viti e alberi da frutto, in particolare mele. Dall’allevamento bovino si ricavano il latte, utile per la produzione di formaggi tipici come la fontina, e carni pregiate. La presenza di molti bacini consente di ottenere l’energia idroelettrica che viene sfruttata dalle industrie tessili, edili e del legno. La maggior parte dell’energia prodotta viene inoltre esportata in Piemonte. La presenza di miniere di ferro ha permesso lo sviluppo dell’industria siderurgica, ora meno fiorente che in passato. Molto praticato è l’artigianato del legno e della lavorazione della pietra. La fonte principale di ricchezza viene dal turismo invernale o estivo: la regione offre la possibilità di praticare sport montani (sci, snowboard, trekking, alpinismo) e anche di visitare bellezze storiche e culturali come i castelli. I commerci sono molto sviluppati, in particolare quelli diretti o provenienti dalla Svizzera e dalla Francia. La via di comunicazione più utilizzata è l’autostrada che da Pont-Saint-Martin giunge al traforo del Monte Bianco.

Abitanti: 128 298 Densità: 39 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Aosta Statuto della regione: speciale Lingue ufficiali: italiano, francese Settori produttivi: primario secondario terziario

4% 23%

73%

Il nome

La regione prende il nome dal capoluogo Aosta, chiamata dai romani Augusta Praetoria.

I Walser Nella regione sono presenti i Walser, una minoranza di origine germanica, che si stabilì in Valle d’Aosta e lungo l’arco alpino durante il Medioevo. Le comunità dei Walser vivono in piccoli paesi isolati e autosufficienti, che hanno mantenuto la loro organizzazione, soprattutto architettonica, con abitazioni caratteristiche in pietra e legno.

STUDIO FACILE Osserva il dato sulla popolazione della regione, poi confrontalo con quello della popolazione italiana (60 000 000 abitanti circa). Ricava la percentuale della popolazione valdostana rispetto a quella nazionale, poi, confrontando i dati ottenuti, esponi oralmente le tue considerazioni in relazione alla geografia del territorio. L’Arco di Augusto, ad Aosta, fu edificato nel I secolo a.C.

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GEOGRAFIA

Piemonte

Superficie: 25 387 km2 Confini: a nord la Valle d’Aosta e la Svizzera; a est la Lombardia e a sud-est l’Emilia-Romagna; a sud la Liguria; a ovest la Francia Rilievi: Monte Rosa (4 637 m), Gran Paradiso (4 061 m), Monviso (3 841 m) Colline: Canavese, Langhe, Monferrato Pianure: Pianura Padana Fiumi: Po, Dora Baltea, Tanaro, Ticino, Bormida, Dora Riparia Laghi: d’Orta, Maggiore Aree protette: Parco naz. del Gran Paradiso, Parco naz. della Val Grande 43% 27% Composizione del territorio: pianura collina montagna Eserciziario

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p. 44

30% Atlante

pp. 22-23

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Il nostro viaggio inizia da Ceva, una cittadina attraversata dal fiume ........................, un affluente di destra del ........., il più lungo fiume italiano. Per trovare le sue sorgenti dobbiamo risalire fino alla cima del ........................ (3 841 m) nelle ................... che circondano per tre lati la regione. Proseguiamo in direzione di Pinerolo, quindi risaliamo verso il confine con la ........................, lungo il torrente Chisone per raggiungere una nota località turistica, ......................... Il suo nome è francese, come molti paesi vicino al confine. Poco più a nord ritroviamo l’autostrada che verso est ci porta nel capoluogo ....................... A sud della città vi sono le colline del ........................ e delle ........................, comprese nella lista Patrimonio Mondiale ........................ . Da qui ci dirigiamo a est, superando Chivasso e Casale Monferrato, quindi procediamo a nord fino a Vercelli, nella ................................................. Continuiamo verso nord e, dopo aver superato i laghi ....................... e ........................ risaliamo il fiume Toce e raggiungiamo il confine con la ..............................................


Piemonte

Italia settentrionale

La popolazione La regione è tra le prime dieci d’Italia per popolazione; la densità è piuttosto alta poiché il territorio è prevalentemente montuoso e la popolazione si concentra nelle aree urbane e in pianura. Durante gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso la regione ha vissuto una forte immigrazione, in particolare dal Sud Italia e dal Veneto, a causa della nascente industrializzazione nelle aree metropolitane. Il capoluogo di regione, Torino, è la quarta città italiana.

L’economia Il settore primario è molto sviluppato grazie a importanti eccellenze nella produzione agroalimentare. Nelle zone di pianura tra Vercelli e Novara si pratica la coltivazione del riso, di cui l’Italia è il primo produttore in Europa. Sulle colline della provincia di Asti, sulle Langhe e sul Monferrato la produzione vinicola ha raggiunto ottimi livelli con vini e spumanti venduti in tutto il mondo. La zona di Alba è famosa per la produzione di tartufo bianco e di nocciole. Dall’allevamento bovino in pianura e nei pascoli di montagna si ricavano carni, latte e formaggi di ottima qualità. L’industria ha avuto un importante sviluppo nella seconda metà del secolo scorso, in particolare nel settore automobilistico, meccanico, siderurgico ed elettronico. A questi si sono affiancati numerosi distretti come quello tessile, chimico, alimentare e vinicolo. Rinomata a Valenza, vicino Alessandria, la produzione orafa.

Abitanti: 4 404 246 Densità: 173,5 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Torino Altre città: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiano Settori produttivi: 3% 34% primario secondario terziario 63%

Il nome

Significa “ai piedi del monte” e descrive bene la regione che per tre lati è circondata da montagne.

Il turismo è sicuramente il comparto trainante del settore terziario. Oltre alle numerose località sciistiche (Sestriere, Bardonecchia, Sauze d’Oulx) che offrono strutture ricettive sia in inverno sia in estate, il Piemonte attrae anche per le zone lacustri intorno al Lago Maggiore e al Lago d’Orta, e per le bellezze artistiche delle città. Le vie di comunicazione sono molto sviluppate: fitta è la rete stradale e ferroviaria che collega la regione al resto d’Italia, ma anche alla Francia e alla Svizzera attraverso i numerosi valichi e trafori.

STUDIO FACILE Collega i cartellini dei prodotti tipici piemontesi alle rispettive località. Vini Tartufo e nocciole Riso

Vercelli e Novara Alba Langhe e Monferrato

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GEOGRAFIA

Torino, città storica Torino fu fondata dai Romani: il centro storico ha mantenuto la divisione delle vie a scacchiera, tipica degli accampamenti romani. La città fu anche capitale del Regno d’Italia dal 1861 al 1864: tra gli edifici storici del periodo c’è Palazzo Carignano (nella foto), sede del primo Parlamento italiano.

Il Museo dei sogni La Mole Antonelliana, con i suoi oltre 160 metri di altezza, è uno dei monumenti caratteristici del capoluogo. Al suo interno si trova il Museo del Cinema che, attraverso una serie di percorsi espositivi interattivi, offre un’esperienza diretta ed emozionante nel mondo del grande schermo.

Isole belle! Il Lago Maggiore è un’importante attrazione turistica del Piemonte. Sulle sue sponde si trovano città caratteristiche come Stresa e Verbania, mentre in uno dei suoi bracci si trova l’arcipelago delle Isole Borromee, composto da quattro isole e uno scoglio (nella foto Isola Bella). L’arcipelago è meta di numerosi turisti che vi si recano per visitare le bellissime residenze e i giardini, famosi in tutta Europa per la varietà di specie floreali e volatili orientali in essi presenti.

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Lombardia

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Superficie: 23 864 km2 Confini: a nord la Svizzera; a est il Trentino-Alto Adige e il Veneto; a sud l’Emilia-Romagna; a ovest il Piemonte Rilievi: Bernina (4 049 m), Cevedale (3 764 m), Adamello (3 556 m), Prealpi Colline: Brianza Pianure: Pianura Padana Fiumi: Po, Ticino, Adda, Oglio, Mincio Laghi: Maggiore, di Lugano, di Como, d’Iseo, di Garda Aree protette: Parco naz. dello Stelvio Composizione 47% 41% del territorio: pianura collina montagna 12% Eserciziario

p. 45

Atlante

pp. 24-25

Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Fissiamo la nostra partenza vicino al confine con il Piemonte, a Vigevano nella ................................, caratterizzata, qui, da vaste risaie. Procediamo in direzione del capoluogo .............................. oltrepassando il fiume ....................., affluente di sinistra del Po. Giunti nella metropoli possiamo prendere la direzione nord-ovest verso il lago ..................... che la regione divide con il Piemonte. Se invece andiamo a nord-est, superiamo Monza e raggiungiamo la città di Lecco sul lago di ............................................ Risalendo il lago, a un certo punto incontriamo il fiume ....................... Ne seguiamo il corso entrando in ............................... e raggiungiamo la città di ..................................... Procedendo a nord-est raggiungiamo Bormio, famosa localita sciistica, nel Parco nazionale dello .......................................... Da qui scendiamo verso l’interno della regione ed entriamo in ..........................., terra degli antichi Camuni. Sempre in direzione sud superiamo il lago ...................., raggiungendo Brescia. Da qui procediamo a est per vedere il lago di ...................., il più vasto dei laghi italiani. Scendendo, incontriamo la città di Mantova sul fiume ........................., nella Pianura .............................. 123


GEOGRAFIA

La popolazione È la regione più popolata d’Italia con una densità molto alta, più del doppio della media nazionale (circa 200 abitanti per km2). La maggior parte della popolazione si concentra nelle zone di pianura, in particolare in quelle industrializzate, e nell’area metropolitana del capoluogo Milano.

L’economia Grazie al territorio pianeggiante, all’abbondanza di acqua e all’impiego di tecniche moderne, l’agricoltura raggiunge risultati ottimi nella produzione del riso, della barbabietola, dei cereali, degli ortaggi e delle patate. La presenza di foraggio consente numerosi allevamenti di suini e di bovini, che forniscono carni pregiate e latte. Nella zona delle colline e dell’Oltrepò è rilevante la produzione di vini e di spumanti. Lungo i fiumi la coltura del pioppo fornisce cellulosa per l’industria della carta. Grazie alla disponibilità di energia prodotta dalle centrali idroelettriche nelle Alpi e all’altissima specializzazione nella ricerca, l’industria vanta produzioni eccellenti in tutti settori: da quello siderurgico e meccanico, a quello chimico e tessile. Nonostante la crisi degli ultimi anni, l’industria lombarda è riuscita a mantenersi competitiva e a riqualificarsi grazie a forti investimenti nella specializzazione dei propri prodotti.

Abitanti: 10 008 349 Densità: 419,40 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Milano Altre città: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Pavia, Sondrio, Varese Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiano Settori produttivi: 2% 36% primario secondario terziario 62%

Il nome

Deriva da “Longobardia”, cioè terra occupata dai Longobardi, un popolo germanico che conquistò vasti territori in Italia dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente.

Il settore terziario offre occupazione alla maggior parte dei lavoratori nei settori della finanza, dell’editoria, delle comunicazioni, del commercio e del turismo. Milano, grazie alla presenza di importanti servizi bancari e assicurativi e della Borsa Valori, rappresenta la capitale economica d’Italia. Le città lombarde godono di ottimi collegamenti, sia verso l’interno che verso l’estero, con autostrade, ferrovie e aeroporti anche internazionali (Linate, Malpensa, Orio al Serio), sostenendo così il commercio e il movimento delle persone. Quest’ultimo, unito alle bellezze di località di montagna come Livigno e Bormio, di quelle lacustri e delle città d’arte come Milano, Mantova e Bergamo, fa sì che il turismo sia una voce rilevante nell’economia della regione. La Borsa Valori si trova a Milano ed è il centro finanziario e commerciale della nazione. È in questa sede infatti che avvengono gli scambi e gli acquisti tra le più importanti imprese d’Italia.

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Lombardia

Italia settentrionale

Una città vicino all’Europa Milano fu fondata dai Romani con il nome di Mediolanum. Grazie alla sua posizione favorevole ha acquistato un ruolo di crescente importanza nella Storia italiana, documentata dai monumenti e dal peso culturale esercitato negli anni. Nella metà del secolo scorso, in pieno boom economico, insieme a Torino e a Genova ha fatto parte del “triangolo industriale”, che ha determinato la costruzione dell’area metropolitana della città. Simbolo di quel periodo è il grattacielo Pirelli (nella foto), costruito da importanti architetti italiani. Nel 2015 Milano ha ospitato l’esposizione universale (l’Expo) dedicata al tema dell’alimentazione e della nutrizione nel pianeta. È una città moderna e anticipatrice, culturalmente vivace; il suo ruolo imprenditoriale e commerciale è riconosciuto anche ad livello internazionale. La città è comunque legata profondamente a alcuni simboli storici che la rendono famosa e riconoscibile nel mondo: il Teatro alla Scala e il Duomo.

La città dei Gonzaga Mantova (nella foto) è uno dei centri rinascimentali più importanti della nostra penisola. Sorge sulle rive del Mincio, che la circonda completamente, formando quattro laghi: il Superiore, il Lago di Mezzo, l’Inferiore e il Paiolo. È stata a lungo sede dalla famiglia nobile dei Gonzaga, che le garantirono un lungo periodo di benessere. Palazzo Ducale e Palazzo Te conservano al loro interno importanti cicli pittorici. Il celebre musicista Giuseppe Verdi ambientò qui una sua famosissima opera, il Rigoletto. La città è nella lista Patrimonio Mondiale UNESCO.

CON GLI ALTRI Dividete la classe in 12 gruppi. A ognuno di essi verrà affidato un capoluogo lombardo, su cui svolgere una ricerca. Dopo essersi documentato in Internet o in biblioteca, ciascun gruppo dovrà produrre una mappa concettuale sulla città, in cui compaiano i seguenti indicatori: Storia • Territorio • Clima • Edifici artistici • Musei • Curiosità

I navigli La Lombardia è percorsa da numerosi corsi d’acqua, ma anche da canali artificiali, chiamati navigli. Furono costruiti con l’intenzione di collegare Milano alla costa adriatica. La maggior parte di essi è stata interrata. I 90 km esistenti sono quelli del Naviglio Grande, che collega il Ticino con Milano, del Naviglio Pavese, che dal capoluogo giunge a Pavia, e di quello della Martesana che dalla città raggiunge l’Adda.

Autovalutazione Come ti senti quando lavori in gruppo? Riesco sempre a esprimere quello che penso. Sto in silenzio perché ho paura di espormi. 125


GEOGRAFIA

Trentino-Alto Adige

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Arriviamo in Trentino da sud, dove riconosciamo la parte settentrionale del grande lago ......................... Da esso raggiungiamo il capoluogo ........................, attraversato dal fiume ............................... Spostandoci a ovest, giungiamo a Madonna di Campiglio, località sciistica famosa, e da qua, salendo, entriamo nel Parco nazionale ........................, che con la sua cima più alta, l’........................, supera i 3 900 m. Seguiamo il corso del fiume ........................ verso est, per arrivare a Merano e poi, sempre costeggiando il fiume, arriviamo alla città di ........................, che si trova alla confluenza tra questo e l’......................... Prendendo l’autostrada verso nord, passiamo ........................ e arriviamo a Vipiteno, a pochi chilometri dal Passo del ........................, al confine con l’......................... Ci muoviamo, poi, verso est; seguendo il Rienza arriviamo a ......................... Da questa valle, la Val ........................, riusciamo a scorgere, a sud, la catena delle ........................, con le sue spettacolari montagne: le Tre Cime di Lavaredo, la ........................ (3 342 m). 126

Superficie: 13 606 km2 Confini: a nord l’Austria; a est e sud-est il Veneto; a sud-ovest e a ovest la Lombardia e la Svizzera Rilievi: Ortles (3 905 m), Palla Bianca (3 738 m), Punta Penia (3 343 m), Adamello (3 556 m), Similaun (3 594 m), Marmolada (3 342 m) Fiumi: Adige, Avisio, Isarco, Sarca Laghi: Lago di Garda, di Caldonazzo, di Molveno Aree protette: Parco naz. dello Stelvio Composizione 100% del territorio: pianura collina montagna

Eserciziario

p. 46

Atlante

pp. 28-29


Trentino-Alto Adige

Italia settentrionale

La popolazione La densità della popolazione è tra le più basse d’Italia, poiché il territorio è prevalentemente montuoso. Gli abitanti si concentrano nelle valli e nei centri urbani, in particolare nelle città di Trento e Bolzano. L’Alto Adige, cioè la parte settentrionale della regione, fino al 1918 è stato sotto il dominio austriaco; per questo tutta la zona è bilingue (italiano e tedesco). In Val di Fassa, in Val Gardena e in Val Badia alcune comunità parlano il ladino.

L’economia Nonostante la conformazione montuosa del territorio, l’agricoltura è una risorsa importante per la regione; in particolare la coltivazione di mele e quella delle viti. Dall’allevamento, soprattutto bovino, si ricavano carne e latte, utilizzato per la lavorazione di formaggi, burro e yogurt; quello suino invece è sfruttato per la lavorazione dello speck. Il legname viene lavorato nell’industria della carta, del mobile, nell’edilizia e come materiale di riscaldamento. Dall’estrazione di pietre e marmi si ricava soprattutto il porfido. Collaterale alla produzione del settore primario si è sviluppata l’industria alimentare e quella del legno, che rientra anche nell’artigianato artistico. La presenza di centrali idroelettriche e di energie rinnovabili, di cui la regione è all’avanguardia, ha consentito lo sviluppo di industrie siderurgiche, meccaniche, della lavorazione di marmi e di pietre per l’edilizia. Il turismo rappresenta la fonte di ricchezza maggiore della regione. Il Trentino offre molteplici possibilità ricettive, in estate e in inverno, valorizzando le bellezze naturali e quelle delle città d’arte e dei castelli.

Nel luogo del ritrovamento di Ötzi, sul monte Similaun, al confine tra Italia e Austria, è stata posta una stele e vi si trova un museo interattivo che ricostruisce l’ambiente di vita durante il Neolitico.

Abitanti: 1 059 114 Densità: 78 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Trento Altre città: Bolzano Statuto della regione: speciale Lingue ufficiali: italiano, tedesco Settori produttivi: primario secondario terziario

5% 25%

70%

Il nome

È dato dalle due regioni che la compongono: Trentino a sud, nell’area di Trento; Alto-Adige a nord, nella zona di Bolzano attraversata dal fiume Adige.

Un patrimonio museale In Trentino ci sono due musei particolarmente interessanti: il Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano e il Muse di Trento. Nel primo, in una cella refrigerata, è conservata la mummia di Ötzi, un uomo del Neolitico i cui resti sono stati trovati sul ghiacciaio del monte Similaun. Il Muse invece è un moderno museo della scienza, in cui è possibile esplorare l’ambiente della montagna e l’evoluzione della vita sulla Terra.

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GEOGRAFIA

Veneto

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Superficie: 18 407 km2 Confini: a nord il Trentino-Alto Adige e l’Austria; a est il Friuli-Venezia Giulia ed è bagnato dal Mare Adriatico; a sud l’Emilia-Romagna e a ovest la Lombardia Rilievi: Dolomiti Bellunesi (Marmolada 3 342 m), Prealpi, Monti Lessini Colline: Colli Euganei, Monti Berici, Colline Venete Pianure: Pianura Padano-Veneta, Polesine Fiumi: Po, Tagliamento, Adige, Brenta, Piave Laghi: Lago di Garda Aree protette: Parco naz. delle Dolomiti Bellunesi 56% 29% Composizione del territorio: pianura collina montagna

128

15%

Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Con la Lombardia e il Trentino-Alto Adige il Veneto condivide il lago di ....................................... da cui partiamo. Da Peschiera ci dirigiamo a est, verso la città di ............................... attraversata dal fiume ............................... Seguendo il suo corso, oltrepassiamo la pianura ................................... e scendiamo nel Polesine, il territorio situato tra l’Adige e il ........................... La strada da Rovigo verso est ci porta a ................................. da cui ci imbarchiamo per entrare nella laguna .......................... Dopo una visita alla città, ritorniamo sulla terraferma a Mestre e ci dirigiamo a ovest, per arrivare a ............................................ A sud della città si vedono delle colline di origine vulcanica: i ................................, mentre a nord della stessa scorre il fiume ................................... Seguiamo il suo corso e, lasciata Feltre sulla sinistra, raggiungiamo la città di .................................. Siamo nel Parco nazionale delle .................................. e proseguendo sempre a nord arriviamo nel centro sciistico più famoso: ........................................ Da qui proseguiamo verso ovest e superando il passo ......................................... entriamo nel Trentino-Alto Adige. Eserciziario

p. 47

Atlante

pp. 30-31


Veneto

Italia settentrionale

La popolazione Il Veneto fino a metà del secolo scorso era una regione economicamente depressa e per questo era terra di emigrazione e povertà. Oggi la popolazione, grazie anche all’afflusso di immigrati, è in crescita e la densità della popolazione è superiore alla media nazionale.

L’economia

Grazie alla modernizzazione delle tecniche, l’agricoltura si è molto sviluppata, ponendo le basi di un’economia ora fiorente. Il 60% del territorio è sfruttato dalle coltivazioni di frumento, granoturco, foraggio, ortaggi, frutta e tabacco. Fra i prodotti tipici ci sono il radicchio di Treviso e le fragole di Verona. Detiene il primato della produzione di vino, esportato in tutto il mondo, così come la grappa. L’allevamento bovino è molto diffuso grazie alla disponibilità di foraggio; sono presenti anche quelli suini e avicoli. La pesca è un settore rilevante, sostenuto anche dall’acquacoltura, in particolare delle anguille e dei crostacei.

Abitanti: 4 915 123 Densità: 267 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Venezia Altre città: Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona, Vicenza Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiano Settori produttivi: 2% 23% primario secondario terziario 75%

Il nome

Deriva dai Veneti, la popolazione che visse in quest’area nel XIII secolo a.C.

L’industria è molto sviluppata grazie a piccole e medie imprese organizzate in numerosi distretti che coprono praticamente tutta la produzione. Intorno a Venezia sono sorte industrie siderurgiche meccaniche, navali, chimiche, petrolchimiche e farmaceutiche. Di rilevanza mondiale l’industria degli occhiali, del mobile, tessile e calzaturiera. Vicenza è famosa per la produzione orafa. È presente l’artigianato artistico, in particolare quello del vetro e del merletto. Il settore terziario è trainato dal turismo. La regione vanta notevoli bellezze naturali con centri sciistici (Cortina d’Ampezzo), balneari (Jesolo), località termali (Abano e Recoaro) e lacustri nel lago di Garda. Ma il richiamo più forte è esercitato dalle città d’arte e dalle numerose iniziative culturali (la stagione lirica a Verona, la Biennale e la Mostra del Cinema a Venezia). A sostegno di questo settore la regione è servita da una fitta rete di strade, autostrade e ferrovie; importanti anche i collegamenti marittimi, grazie al porto di Venezia-Porto Marghera.

STUDIO FACILE Completa le frasi, poi colora i quadratini in base alla legenda dell’aerogramma. Il ............................ di Treviso è un’eccellenza tipica della regione Veneto. Porto Marghera è un importante distretto ............................ vicino a Venezia. Per gli amanti del turismo ...................... la località più rinomata è Cortina d’Ampezzo.

La lavorazione del vetro è tipica dell’isola di Murano.

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GEOGRAFIA

Venezia, tra storia e cultura Venezia fu costruita nel V secolo d.C. su un piccolo insediamento di isole intorno all’area che in seguito costituirà il Canal Grande. Nel IX secolo la città ebbe un considerevole sviluppo e diventò il centro di importanti commerci con l’Oriente, arricchendosi enormemente. Quando venne scoperta l’America, gli scambi commerciali si spostarono sull’oceano Atlantico e iniziò il declino della città che però mantenne un ruolo guida nell’arte e nella letteratura. Oltre a essere una città dal fascino indiscutibile che richiama ogni anno milioni di visitatori, è sede di manifestazioni culturali importanti: la Biennale, una delle più antiche e prestigiose rassegne internazionali dedicate alle arti contemporanee; la Mostra Internazionale di Arte Cinematografica, che si conclude con l’assegnazione del Leone d’oro, che si ispira al simbolo della città; il Carnevale (nella foto), che dura dieci giorni.

L’Arena di Verona A Verona uno dei principali luoghi di interesse è l’Arena, un anfiteatro di epoca romana risalente al I secolo d.C. Faceva parte dell’insieme di edifici che, nella Roma imperiale, venivano dedicati ai giochi. La platea arriva a contenere fino a 22 000 persone e ancora oggi viene utilizzato per una importante stagione lirica e per manifestazioni teatrali e musicali.

Un tesoro naturalistico All’interno del Parco regionale veneto del Delta del Po, si trova una meta naturalistica molto apprezzata: il giardino botanico di Porto Caleri (nella foto). Si tratta di una fascia litoranea a ridosso del delta che preserva una varietà di vegetazione distribuita su più ambienti (pineta, macchia mediterranea, zone umide).

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PATRIMONIO UNESCO Perché un luogo sia iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO deve soddisfare almeno uno dei dieci criteri di selezione:

1 rappresenta un capolavoro del genio creativo dell’uomo; 2 mostra un importante scambio di valori umani sugli sviluppi in architettura, in tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;

3 è testimonianza unica di una civiltà vivente o scomparsa; 4 è un esempio straordinario di un’architettura o di un paesaggio significativi nella storia umana;

5 è un esempio eccezionale di un insediamento umano, dell’utilizzo delle risorse del territorio e dell’interazione dell’uomo con l’ambiente;

Tra le regioni maggiormente rappresentate nella lista del Patrimonio Mondiale italiano c’è il Veneto: quattro siti compresi interamente nel territorio e due che vi ricadono in parte. Leggi e sottolinea, nel brano sotto, quali criteri UNESCO soddisfano le ville palladiane, Patrimonio dal 1996.

6 è direttamente associato ad avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie; resenta fenomeni naturali eccezionali o di 7 p eccezionale importanza estetica;

8 c ostituisce una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della Terra;

9 è un esempio rappresentativo di un importante processo ecologico e biologico in atto nell’evoluzione di ecosistemi e di ambienti; resenta gli habitat naturali più importanti e più 10 p significativi, adatti alla conservazione.

Villa Almerico Capra, Villa Trissino, Villa Pojana, Villa Caldogno e altre ancora: le ville palladiane furono per secoli motivo di studio e ispirazione per tanti architetti europei.

Le ville palladiane sono ville venete che si concentrano soprattutto nella provincia di Vicenza. Sono state edificate intorno alla metà del Cinquecento per le famiglie più ricche e importanti del luogo dall’architetto Andrea Palladio, da cui oggi prendono il nome. A differenza delle ville romane, non erano destinate unicamente allo svago dei proprietari. Erano circondate da campi coltivati e vigneti, e comprendevano magazzini e stalle per il lavoro agricolo. Il fabbricato, quindi, si divideva in un corpo centrale, destinato ai proprietari, e in altri laterali per i lavoratori. Le ville erano un nuovo tipo di residenza rurale dove condurre una vita agiata, intrattenere gli ospiti importanti ma soprattutto per controllare l’attività produttiva.

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GEOGRAFIA

Friuli-Venezia Giulia

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Il nostro viaggio inizia a Pordenone, nella Pianura ........................................................ In direzione di Codroipo, superiamo il fiume ................................ e risaliamo la sua valle in direzione di San Daniele, in provincia di ........................ Procedendo verso nord arriviamo a Gemona e, seguendo l’autostrada, a Tarvisio tra le Alpi. Scendendo lungo il confine con la ........................................ superiamo le Prealpi ..........................................., arriviamo a Cividale. Seguendo il corso del .......................................... oltrepassiamo Cormons e giungiamo a .............................., dove si trova l’unico aeroporto della regione. In direzione del mare, a sud, arriviamo nella Laguna di ................................... Da qui ci spostiamo verso est per raggiungere il capoluogo di regione ..................................., alle cui spalle si trova l’altipiano del ................................. 132

Superficie: 7 862 km2 Confini: a nord l’Austria; a est la Slovenia; a ovest il Veneto; a sud è bagnata dal mare Adriatico Rilievi: Dolomiti Friulane, (Coglians, 2 780 m), Prealpi Giulie Colline: Carso Pianure: Pianura friulana Fiumi: Tagliamento, Isonzo, Timavo Aree protette: diversi parchi regionali, nessuno nazionale Composizione 38% 43% del territorio: pianura collina montagna 19% Eserciziario

p. 48

Atlante

pp. 32-33


Friuli-Venezia Giulia

Italia settentrionale

La popolazione Gli abitanti non sono distribuiti in modo omogeneo nella regione: la densità della popolazione è superiore alla media nazionale nelle province di Trieste e di Gorizia, mentre è inferiore in quelle di Udine e Pordenone. Il Friuli è una regione a statuto speciale, che tutela minoranze linguistiche tedesche; il tedesco, oltre al friulano, allo sloveno e all’italiano è una delle quattro lingue ufficiali della regione.

L’economia L’agricoltura si pratica sulle zone pianeggianti in modo proficuo. Si coltiva frumento, mais, barbabietole da zucchero, patate, mele e pere. In collina è diffusa la vite da cui si ricavano vini pregiati e grappa. Il foraggio viene utilizzato negli allevamenti di bovini e suini, da cui si ricavano prodotti tipici come il prosciutto di San Daniele, nella zona omonima, e la luganega, nel Carso. L’industria, formata soprattutto da piccole e medie imprese, è diffusa nelle aree pianeggianti. I settori principali sono: siderurgico, meccanico, degli elettrodomestici, del mobile e alimentare. A Trieste sono presenti industrie cantieristiche, petrolchimiche e raffinerie. Trieste e Udine sono importanti poli commerciali per gli scambi con l’Austria, con la Slovenia e gli altri paesi balcanici. Il commercio è sostenuto dalla rete viaria e ferroviaria, in direzione di Venezia, Padova, Milano e anche verso l’estero; importanti sono anche i collegamenti marittimi. I servizi finanziari e assicurativi sono legati al commercio. Il turismo ha un’ampia offerta che comprende centri balneari e sciistici sulle Alpi, oltre a numerose città d’arte.

Il sacrario di Redipuglia In provincia di Trieste, a Redipuglia, vi è il sacrario militare più grande d’Italia. Si trova all’interno di un vasto parco commemorativo che copre parte del territorio in cui si svolsero le più sanguinose battaglie della prima guerra mondiale. Il cimitero è dedicato alla memoria di oltre 100 000 soldati italiani.

Abitanti: 1 218 450 Densità: 155 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Trieste Altre città: Gorizia, Pordenone, Udine Statuto della regione: speciale Lingue ufficiali: italiano, tedesco, sloveno, friulano 1% 25% Settori produttivi: primario secondario terziario 74%

Il nome

Friuli deriva dal nome della colonia romana Forum Iulii (l’attuale Cividale); Venezia Giulia fa riferimento agli antichi Veneti e al nome dell’imperatore Giulio Cesare Ottaviano.

STUDIO FACILE Sul quaderno costruisci una tabella di confronto tra il Friuli-Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige.

Piazza Unità d’Italia, a Trieste, è circondata da edifici pubblici su tre lati e si apre sul golfo.

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GEOGRAFIA

Liguria

VIAGGIO NEL PAESAGGIO

Superficie: 5 416 km2 Confini: a nord il Piemonte; a nord-est l’Emilia-Romagna; a est la Toscana; a sud è bagnata dal Mar Ligure; a ovest la Francia Rilievi: Saccarello (2 200 m), Maggiorasca (1 799 m) Fiumi: Trebbia, Vara Aree protette: Parco naz. delle Cinque Terre 35% 65% Composizione del territorio: pianura collina montagna

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35%

65%

Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Il nostro viaggio inizia a Ventimiglia nella Riviera di .......................... Da qui, proseguiamo fino a Sanremo, una delle località turistiche più importanti della regione, famosa per la floricoltura. A nord di Imperia si trova il Colle di ..............................., il primo accesso nella regione dal ...................................... Proseguendo sull’autostrada si arriva nella città di ..............................., da cui, salendo leggermente a nord, è possibile raggiungere il Colle di ......................, che divide le ................................... dagli Appennini. Ritornando sulla costa, dopo numerose località turistiche, entriamo nel capoluogo di regione: .............................. Il suo porto è il più grande d’Italia, con un intenso traffico di passeggeri e di merci. Superata la metropoli, si entra nella Riviera di ............................ Passata Rapallo si giunge a Portofino, rinomata località balneare. Dopo Sestri Levante, entriamo nella provincia di ............................, altra importante città portuale, e nel Parco delle ....................................., un gruppo di paesi a picco sul mare. Proseguendo per Lerici e superato il fiume ....................................., usciamo dalla Liguria per raggiungere la confinante ........................................ Eserciziario

p. 49

Atlante

pp. 26-27


Liguria

Italia settentrionale

La popolazione Nonostante la morfologia del territorio particolarmente impervio, la Liguria è una regione densamente popolata. Gli abitanti si concentrano sulla fascia costiera, completamente urbanizzata da Ventimiglia a La Spezia, mentre l’entroterra, montuoso e collinare, è scarsamente popolato. La popolazione ligure ha l’età media più alta d’Italia: vi risiede, cioè, il maggior numero di anziani della penisola. Alto anche il numero degli stranieri, provenienti soprattutto dal Sudamerica e dall’Europa dell’Est.

Abitanti: 1 571 053 Densità: 290,06 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Genova Altre città: Imperia, La Spezia, Savona Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiano Settori produttivi: primario secondario terziario

2% 20%

L’economia Praticare l’agricoltura in questi terreni non è semplice, tuttavia grazie ai terrazzamenti molto diffusi i liguri sono riusciti a ottenere buoni risultati nella coltivazione degli alberi da frutto, della vite e dell’ulivo. La Riviera di Ponente è inoltre famosa per la floricoltura. Sviluppati anche l’allevamento bovino, soprattutto nelle colline intorno a La Spezia, e la pesca. Il settore secondario è molto sviluppato, grazie all’industria siderurgica, metallurgica, meccanica, cantieristica, chimica e petrolchimica, concentrate soprattutto nelle aree portuali di Genova e di La Spezia. Il settore terziario è forte nell’ambito del turismo. Il clima mite, le bellezze paesaggistiche e delle città d’arte richiamano molti visitatori tutto l’anno. Un altro campo in cui la regione primeggia è il commercio: nonostante la rete stradale non sia agevole, la posizione centrale dei porti di Genova e di La Spezia ha facilitato un buono sviluppo dei collegamenti marittimi nel Mediterraneo.

78%

Il nome

La regione prende il nome dal popolo dei Liguri che la abitarono nel I millennio a.C.

Genova e il mare

La sua fondazione è molto antica. È il porto più importante d’Italia e questa sua vocazione marinara l’ha resa dominatrice dei commerci nel Mediterraneo per molto tempo nel corso della storia. Il centro storico è ricco di giardini e di palazzi, ed è nella lista Patrimonio Mondiale UNESCO. Una forte attrattiva turistica è costituita dall’Acquario di Genova, il più grande d’Italia.

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GEOGRAFIA

Emilia-Romagna

Superficie: 22 453 km2 Confini: a nord la Lombardia e il Veneto; a est è bagnata dal mare Adriatico; a sud la Toscana e le Marche; a ovest la Liguria e il Piemonte Rilievi: Cimone (2165 m) Pianure: Pianura Padana Fiumi: Po, Trebbia, Secchia Reno Aree protette: Parco naz. delle Foreste Casentinesi; Parco naz. dell’Appennino tosco-emiliano Composizione 27% 25% del territorio: pianura collina montagna 48%

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VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Partiamo da Piacenza e prendiamo l’autostrada in direzione sud-est. Superato il fiume ...................................... arriviamo nella città di ................................. Da qui possiamo scendere in Toscana, attraverso il passo .............................. o proseguire dritto sull’autostrada che attraversa la ........................................... Se continuiamo, oltrepassiamo il fiume ....................................... per giungere a Modena. Continuiamo lungo la Pianura, entriamo nel capoluogo di regione: ............................... Da qui prendiamo l’autostrada per il Veneto e raggiungiamo la città di .................................... Se procediamo verso il mare, arriviamo a ................................. nelle cui valli si allevano anguille. Proseguendo lungo la costa, inizia la Romagna; dalla città di ...................................., Patrimonio Unesco, scendiamo lungo la riviera fino alla città di .................................. Eserciziario

p. 50

Atlante

pp. 34-35


Emilia-Romagna

Italia settentrionale

La popolazione L’Emilia-Romagna ha una densità di popolazione leggermente più bassa rispetto alla media nazionale; la maggior parte degli abitanti si concentra nelle aree di pianura, lungo la direttiva della via Emilia e sulla costa. Il tenore di vita è elevato, poiché sostenuto da una rete di servizi sociali qualificati.

L’economia L’agricoltura e l’allevamento sono attività da sempre praticate, favorite dalla morfologia del territorio e dalla considerevole presenza di corsi d’acqua. La bassa percentuale di occupati nel settore è determinata dall’alta meccanizzazione e dall’uso di tecniche moderne. Si ottengono ottimi risultati nella coltivazione di frumento, barbabietole da zucchero, ortaggi e frutta in pianura, mentre in collina nella lavorazione della vite. Importante è l’allevamento di suini, da cui si lavorano le carni per la produzione di salumi, e quello di bovini. Sulla costa rilevante è la pesca e la acquacoltura. Nell’industria è molto sviluppato il settore alimentare e quello conserviero, collaterali alle produzioni dell’agricoltura e dell’allevamento, soprattutto nel distretto di Parma. Forti anche l’industria tessile e quella metalmeccanica. Sulla costa, in provincia di Ravenna e di Ferrara, sono sorti, in prossimità di giacimenti di metano, impianti petrolchimici e di raffinazione. Nel distretto di Sassuolo è tipica la produzione di ceramiche per l’edilizia. Il terziario è notevolmente sviluppato. Sono molto diffuse aziende che si occupano di distribuzione, di informatica e di servizi, banche e assicurazioni e sono sostenute da una rete di vie di comunicazione completa ed efficiente. Il turismo, grazie ai servizi balneari sulla costa, alla presenza di impianti termali e di città d’arte è un’importante voce dell’economia della regione.

Abitanti: 4 448 146 Densità: 198,11 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Bologna Altre città: Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell’Emilia, Rimini Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiano 4% 35% Settori produttivi: primario secondario terziario 61%

Il nome

L’Emilia-Romagna è formata da due regioni: l’Emilia che prende il nome dalla via Emilia, realizzata dal console Marco Emilio Lepido nel 187 a.C., e la Romagna da “Romània”, nome con cui i Longobardi chiamavano così le terre intorno a Ravenna.

STUDIO FACILE Sulla carta muta della regione (Atlante, p. 116) individua la via Emilia, evidenziala e disponi le principali città che attraversa in corrispondenza dei pallini rossi.

Capanni da pesca nella laguna nei pressi di Ravenna.

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GEOGRAFIA

La via Emilia Dopo la vittoria sui Galli nel 295 a.C. i Romani fondarono numerose colonie nella regione: Piacenza, Modena, Bologna, Forlimpopoli e Forlì. Era necessaria la costruzione di una strada che le unisse, così il console Marco Emilio Lepido nel 187 a.C. la realizzò. La via diventò un punto di riferimento per i commerci e per le legioni che la utilizzavano per gli spostamenti (nella foto una veduta aerea).

Bologna, tra Università e portici Bologna fu città etrusca (Felsina) e poi romana (Bononia). Conobbe il massimo splendore nel Medioevo, tra l’XI e il XII secolo quando fu tra i primi liberi Comuni. Di quel periodo la città ha conservato importanti monumenti del centro storico, tra cui le torri Garisenda e degli Asinelli, simbolo della città. Fu sede della prima Università in Europa, nel 1088. Particolarmente famosa era la facoltà di giurisprudenza, che, insieme ad altri corsi, divenne ben presto il principale centro di studi medievale, tanto da richiamare illustri maestri e studenti da ogni paese. Proprio per far fronte a questo incremento di popolazione, si stabilì un piano regolatore della città che prevedeva lo sfruttamento degli spazi abitativi tramite l’espansione dei piani superiori. Nacquero così i portici, lunghe arcate sorrette da colonne, dapprima in legno e poi in pietra. Oggi, con i loro oltre 38 km di lunghezza, i portici sono il segno di riconoscimento di questa città.

NELLA REALTÀ

I mosaici di Ravenna Ravenna è una delle città più importanti della Romagna e conserva importanti monumenti del suo passato storico. È stata capitale dell’Impero Romano D’Occidente, del Regno degli Ostrogoti e il centro bizantino più importante in Italia. Proprio ai Bizantini si devono i mosaici delle numerose basiliche e chiese che rientrano nella lista Patrimonio Mondiale UNESCO.

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A Bologna ha sede la Salaborsa, una vasta biblioteca che offre non solo un servizio di consultazione e prestito libri, ma organizza eventi culturali, ospita un’aggiornata emeroteca, eroga un servizio di prestito dvd e molto altro. Dopo aver esplorato il sito online della struttura, organizzate una gita di classe; realizzate una tabella in cui inserirete tutte le informazioni utili per il viaggio e personalizzatela in base ai vostri interessi. Una volta rientrati, tenendo presente i dati raccolti, esponete la vostra esperienza ai compagni delle altre classi. Competenze Comunicazione nella madrelingua; competenze digitali; consapevolezza ed espressione culturali.


NELLA REALTÀ Sul delta del Po L’insegnante della classe quarta della tua scuola porterà in gita i suoi studenti sul delta del Po. Ha chiesto, però, un aiuto alla tua classe, date le vostre conoscenze di Geografia di quest’anno: dovrete realizzare una mini-guida che aiuti gli alunni di quarta a capire dove si recheranno e che cosa avranno la fortuna di osservare da vicino.

Primo passaggio: suddivisione del lavoro Dividete la vostra classe in 3 gruppi. Tenendo conto delle abilità e dei gusti individuali, distribuite i seguenti argomenti, uno per ciascun gruppo: Gruppo A: geografia del delta

Gruppo B: gli abitanti del delta

Gruppo C: le attività umane

Dove si trova Aree in cui è suddiviso Morfologia del territorio Animali Piante Ecosistemi Agricoltura Pesca e acquacoltura Birdwatching

Secondo passaggio: raccolta di informazioni Ogni gruppo potrà eseguire la sua ricerca con l’aiuto di Internet oppure in biblioteca. Il territorio del delta del Po è attualmente protetto da due Parchi regionali, quello del Veneto e quello dell’Emilia-Romagna. Cercate anche una cartina della zona che vi mostri la suddivisione delle aree e le differenze a livello naturalistico, che poi riporterete nella vostra guida. Terzo passaggio: stesura del documento Riunite le ricerche dei gruppi per creare la guida. Alcuni consigli “tecnici”: • dividete il testo in sezioni, riconoscibili con un titolo o titoletto, e individuate le parole chiave, che metterete in grassetto; •n umerate le pagine e create un indice. Sarà più comodo per i vostri lettori rintracciare gli argomenti desiderati; • nominate uno o più “ricercatori iconografici”: dovranno trovare delle belle foto da inserire nel vostro lavoro, proprio come una vera guida di viaggio; • individuate anche un “art director” della classe, che avrà il compito di creare una copertina accattivante e di curare la grafica delle pagine interne.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; competenze sociali e civiche; competenze digitali.

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ATTIVA LE COMPETENZE 1 Completa la mappa dell’Italia settentrionale con le informazioni richieste. Regioni che ne fanno parte: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Mari che la bagnano: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Principali città: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Italia settentrionale

Settore economico più sviluppato: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Principali aree protette: ....................................................... ....................................................... .......................................................

2 Sulla cartina colora le regioni dell’Italia settentrionale seguendo la legenda. Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Liguria Lombardia Piemonte Veneto Valle d’Aosta Trentino-Alto Adige

Autovalutazione 140

O rganizzare le informazioni compilando la mappa è stato: facile abbastanza impegnativo molto impegnativo


Italia settentrionale 3 Colora solo le caselle con le informazioni corrette; sottolinea le informazioni inesatte nelle altre e riscrivile correttamente sul quaderno. La Marmolada si trova in Lombardia, mentre il monte Falterona in Emilia-Romagna.

La catena delle Dolomiti si estende tra il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia.

In Friuli-Venezia Giulia scorre e sfocia il fiume Po. In Liguria il fiume principale è il Magra e in Trentino-Alto Adige il Brenta.

La Valle d’Aosta è collegata alla Francia e alla Svizzera dal traforo del Monte Bianco e dal valico del San Bernardo.

Il lago di Como segna in parte il confine tra Piemonte e Lombardia.

L’Emilia-Romagna confina a ovest con la Lombardia e la Liguria.

Il Monviso appartiene al settore delle Alpi Cozie, nel Piemonte settentrionale.

Le Valli di Comacchio e le Foreste Casentinesi caratterizzano il territorio dell’Emilia-Romagna.

4 Completa le frasi. Le regioni settentrionali in cui il turismo balneare è particolarmente sviluppato sono ..................................................................................................., mentre quello montano è fiorente in ........................................................................................................................................................................... ..................................................................................... sono le regioni in cui è sviluppato il settore secondario con le industrie ...................................................................................................................... Agricoltura e allevamento sono praticati in.................................................... con prodotti tipici come ................................................................................................................................................................ La sfida

5 A bbiamo puntato i riflettori su due zone dell’Italia settentrionale. Dopo averle individuate, scrivi sul quaderno un breve testo descrittivo per ognuna di esse.

Competenze Comunicare nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; organizzare le informazioni in mappe.

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LE REGIONI DELL’ITALIA CENTRALE

Clima Il clima delle regioni centrali presenta due macrozone.

Regione adriatica e tirrenica Il clima risulta mite e temperato lungo le coste, con inverni miti ed estati calde; sul versante tirrenico sono meno umide di quelle adriatiche. Nelle zone litoranee raramente la temperatura scende sotto lo zero. I venti umidi provenienti dal mare determinano piogge frequenti.

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CHE COSA SO

Economia

• Hai visitato luoghi di vacanza dell’Italia centrale? Conosci qualche città d’arte? • Quali elementi fisici (monti, mari ecc.) predominano in questa zona d’Italia?

CHE COSA IPOTIZZO • Quali regioni fanno parte dell’Italia centrale? • Ci sono regioni che non si affacciano sul mare? Quali? • Quali regioni si affacciano sul versante adriatico? Quali sul Tirreno?

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI le regioni dell’Italia centrale: geografia fisica; popolazione e città; economia.

Regione appenninica Lungo i rilievi appenninici il clima è fresco in estate e molto freddo in inverno, con nevicate abbondanti soprattutto lungo i versanti a nord-est, più esposti ai venti gelidi.

L’economia dell’Italia centrale è trainata dal turismo: quello naturale che ha i suoi punti di riferimento lungo le coste, nelle isole e nei parchi, e quello culturale, che si è affermato nelle numerose città d’arte. Nel settore primario le coltivazioni di viti e olivi consentono una qualificata produzione di vini e oli. La pesca e l’acquacoltura sono più sviluppate lungo l’Adriatico. Nel settore secondario, il polo industriale leader è quello di Terni per la produzione di acciaio inossidabile; sul territorio sono concentrate diverse piccole e medie industrie.

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GEOGRAFIA

Toscana

Superficie: 22 987 km2 Confini: a nord-ovest la Liguria; a nord l’Emilia-Romagna; a est le Marche e l’Umbria; a sud il Lazio; a ovest è bagnata dal Mar Ligure e dal Tirreno Rilievi: Prato (2 054 m), Giovo (1 991 m), Rondinaio (1 964 m), Pisanino (1 946 m) Colline: Colline Metallifere, Chianti Pianure: Versilia, Maremma Fiumi: Arno, Ombrone, Serchio Laghi: di Montepulciano, di Chiusi, di Massaciuccoli Isole: Arcipelago Toscano (Isola d’Elba, Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo, Giglio, Giannutri) Aree protette: Parco naz. delle Foreste Casentinesi, dell’Appennino tosco-emiliano, dell’Arcipelago Toscano 8% 25% Composizione del territorio: pianura collina montagna

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Eserciziario

67% p. 53

Atlante

pp. 36-37

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Partiamo da Carrara per raggiungere Viareggio, attraversando la ..............................., pianura costiera a nord della regione. Andiamo in direzione di Lucca, oltrepassando il fiume ..................................... che scorre nella zona della ................................................... Da qui ci dirigiamo verso il capoluogo di regione, ..................................., toccando però due importanti città toscane: ......................... e Prato. Dopo essere usciti dal capoluogo costeggiamo sempre il fiume ........................ che nasce dal monte ........................... Arriviamo ad Arezzo, poi cambiamo direzione, prendiamo verso ovest inoltrandoci nelle colline del .......................... Arriviamo nella città di ........................., famosa per il Palio. Da qui andiamo a sud, verso il monte ......................... e se ci spostiamo a ovest, verso la costa, ci troviamo nella pianura della ......................................., dove si trova la città di .............................. Se ci affacciamo sul mar ........................., possiamo scorgere l’Arcipelago Toscano, la cui isola più grande è l’............................... Risaliamo lungo la costa, superiamo Piombino e ci dirigiamo verso la città portuale di ................................... Terminiamo il nostro viaggio spostandoci a .............................., città nota per la torre pendente.


Toscana

Italia centrale

La popolazione La maggiore concentrazione di abitanti si ha sulle basse colline intorno alle città settentrionali di Lucca, Pistoia e Prato che insieme a centri minori formano un’ampia conurbazione, cioè un’area urbana molto vasta. Il capoluogo, Firenze, il cui centro storico è poco esteso, è una città metropolitana la cui area arriva a contenere più di 1 milione di abitanti. Anche le pianure come il Valdarno e la Versilia sono popolate, grazie al turismo e alla concentrazione di industrie. In queste zone, fino al 2010, si è verificata una discreta immigrazione di rumeni, albanesi, cinesi richiamata dalle varie attività lavorative.

Abitanti: 3 742 011 Densità: 162,79 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Firenze Altre città: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato, Siena Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiana Settori produttivi: primario secondario terziario

2% 25%

L’economia Nel settore primario è da tempo in atto un’agricoltura specializzata in colture della vite (colline del Chianti) e ulivo (provincia di Lucca) per produrre olii e vini rinomati. Buona la produzione di ortaggi, frutta, frumento, girasoli; significativa è quella di fiori e piante ornamentali, barbabietole da zucchero, patate e tabacco. La regione è leader nazionale per l’allevamento della mucca Chianina e i suini di Cinta senese; si allevano anche ovini ed equini.

73%

Il nome

Deriva da Tuscia, cioè il nome con cui i Romani chiamavano la regione abitata dagli Etruschi (Tusci).

Nel settore secondario, la crisi economica ha ridimensionato le industrie siderurgiche (acciaierie di Piombino) e quelle meccaniche e tessili (zona di Prato). Per esaurimento dei minerali, la storica attività estrattiva toscana, di tradizione etrusca, è limitata alle cave di marmo nelle Alpi Apuane (nella foto). A Larderello, in provincia di Pisa, si sfruttano i soffioni boraciferi per produrre energia geotermica. Sono diffuse piccole e medie industrie leggere, in cui si lavorano le pelli, il cuoio, l’oro e l’alabastro. La maggioranza della forza lavoro toscana è impiegata nel settore terziario tra commercio, servizi e Università. Ma è soprattutto il turismo, distribuito tra le città d’arte (Firenze, Pisa, Siena, Arezzo, Volterra), le località marittime (Versilia, Argentario) e le stazioni termali (Montecatini, Chianciano, Saturnia), che traina l’economia della regione.

145


GEOGRAFIA

La culla del Rinascimento Firenze fu fondata probabilmente nel 59 a.C. sulla base di un accampamento romano, cui fu attribuito il nome di “Florentia”, in onore della dea Flora. Dopo il 1100 divenne comune autonomo e iniziò la sua ascesa economica, politica e culturale. Tra il XIV e il XVI secolo fu la culla del Rinascimento, un movimento di rinnovamento artistico e culturale che influenzò l’Europa intera. Firenze diventò il palcoscenico per artisti come Brunelleschi, Vasari, Botticelli, Michelangelo, Raffaello e Leonardo che vi produssero opere architettoniche, pittoriche e scultoree uniche. Gli artisti rinascimentali erano sostenuti economicamente da famiglie, come quella dei Medici, che attraverso l’arte manifestavano la volontà di lasciare un segno indelebile del loro comando. Il patrimonio artistico di Firenze è famoso in tutto il mondo e costituisce la principale attrazione turistica di tutta la Toscana.

CON GLI ALTRI Procuratevi una mappa del centro storico di Firenze. Dividetevi in gruppi, ognuno dei quali sceglierà un monumento o un palazzo storico della città. Producete una “scheda tecnica” dell’opera, riportando dettagli come data di edificazione, artista, materiali utilizzati, caratteristiche ecc. Autovalutazione È stato facile ricercare le informazioni? Tanto Abbastanza Poco Per niente 146

Il David di Michelangelo è conservato alla Galleria dell’Accademia di Firenze.

Piazze incantevoli! La Toscana può vantare nelle sue città la presenza di piazze uniche, tanto da attirare milioni di turisti ogni anno. Forse non è tra le più note, ma piazza dell’Anfiteatro di Lucca non passa inosservata con la sua forma perfettamente ovale. Edificata sul perimetro dell’anfiteatro romano del II secolo d.C., si accede al suo interno attraverso quattro porte. Ora è il “salotto” della città: con i suoi ristoranti tipici e i negozi di artigianato, si anima durante “Lucca Comics”, il festival del fumetto e dei games. Piazza Grande di Arezzo è riconoscibile per la forma trapezoidale e la forte inclinazione. La particolare forma a ventaglio di piazza del Campo a Siena (nella foto) è sottolineata dai palazzi in mattoni rossi che la circondano, dal Palazzo Comunale e dall’altissima Torre del Mangia che la domina. Insieme a tutto il centro storico, è Patrimonio Mondiale UNESCO. Questo riconoscimento è condiviso con un’altra famosa piazza, Piazza dei Miracoli a Pisa. Qui sorgono, in un complesso di altissimo valore architettonico, il Duomo, il Battistero e la Torre Pendente. Infine un altro sito UNESCO: il centro storico di Firenze con piazza della Signoria e piazza del Duomo, autentici musei a cielo aperto, con opere architettoniche e scultoree ormai note in tutto il mondo.


Umbria

VIAGGIO NEL PAESAGGIO

Superficie: 8 464 km2 Confini: a nord e a est le Marche; a sud il Lazio; a ovest la Toscana Rilievi: Vettore (2 476 m), Cucco (1 566 m), Pennino (1 570 m), Penna (1 432 m) Colline: umbro-marchigiane Fiumi: Tevere, Nera, Velino, Chiascio, Velino Laghi: Trasimeno, di Corbara Aree protette: Parco naz. dei Monti Sibillini Composizione 29% del territorio: pianura collina montagna 71% Eserciziario

p. 54

Atlante

pp. 38-39

Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Il nostro viaggio inizia da Orvieto da cui ci muoviamo verso est entrando nella valle del ..........................., poco dopo che il fiume ha formato il Lago di ............................ L’autostrada segue il confine della regione con il ............................... La percorriamo fino a che taglia il fiume ..................... Risaliamo il fiume e incontriamo la città di .........................., sviluppata come centro industriale quando l’acqua era fondamentale per alimentare le centrali elettriche delle aziende siderurgiche. Si trova ai piedi della ...............................................................: un grande salto d’acqua, alimentato dai fiumi ............................ e ........................................ Andando a nord, passiamo Spoleto e incontriamo altre due cittadine .............................. e .............................., prima di arrivare ad Assisi. Da qui ci dirigiamo verso il capoluogo .............................., da cui ci muoviamo verso ovest per raggiungere il lago .............................. 147


GEOGRAFIA

La popolazione Per la struttura del suo territorio e a causa di un’economia non troppo sviluppata, l’Umbria è una regione poco abitata. Il numero degli abitanti tende a diminuire e il flusso dell’immigrazione è troppo debole per compensare il calo della popolazione. Perugia, Terni e Foligno sono le tre città più popolose.

L’economia Nonostante i pochi terreni adatti alla coltivazione, in agricoltura si producono cereali, uva, olive, barbabietole da zucchero, girasoli, ortaggi; tipica è la produzione della lenticchia. Da viti e ulivi si ottengono oli e vini di qualità, conosciuti in tutto il resto del Paese. Gli allevamenti di suini forniscono materia prima per produrre ottimi salumi di cui la regione vanta lavorazioni che seguono antiche tradizioni, in particolare a Norcia. Nel settore secondario oltre alle industrie alimentari (cioccolato e salumi) e quelle dell’abbigliamento, opera il comparto siderurgico e quello energetico di Terni. Sono presenti piccole e medie industrie nel settore meccanico, chimico e tessile. Molto apprezzata è la produzione artigianale delle ceramiche di Deruta e di Gubbio. Nel terziario è notevole il ruolo del turismo: quello culturale (Perugia, Gubbio, Spoleto) e quello religioso che ha come punto di riferimento Assisi.

Abitanti: 889 405 Densità: 105,08 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Perugia Altre città: Terni Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiana Settori produttivi: 2% 25% primario secondario terziario 73%

Il nome

Deriva dal nome dell’antico popolo degli Umbri che si insediò nella zona fin dall’XI secolo a.C.

STUDIO FACILE Inventa un simbolo per ogni tipologia di attività produttiva umbra, poi riportali sulla carta muta della regione (Atlante, p. 117), facendo attenzione a posizionarli sul giusto territorio, disegnando anche la legenda a fianco.

Una città etrusca

L’Arco Etrusco, a Perugia, è detto anche di Augusto: fu proprio l’imperatore romano a farlo ristrutturare nel I secolo a.C.

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Perugia, il cui centro storico sorge su una collina, ha origini antiche: nacque dall’unione di diversi insediamenti etruschi, che già nel corso del X secolo a.C. occupavano le alture vicino al Tevere. Nel IV secolo a.C. entrò a far parte della lega etrusca e nel 295 a.C., in pieno periodo di guerre di espansione romane, fu conquistata e sottomessa da Roma. In città sono presenti diverse testimonianze archeologiche del periodo etrusco, tra cui il noto Arco Etrusco, una delle sette porte d’accesso al centro della città.


PATRIMONIO UNESCO La regione Umbria ospita alcuni dei luoghi inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. I siti umbri vi appartengono per due motivi principali: il primo è collegato alla vita e al culto di San Francesco d’Assisi e al suo messaggio universale di pace e tolleranza, il secondo alla presenza dei Longobardi in Italia. Ad Assisi, la Basilica di San Francesco e quella di Santa Maria degli Angeli sono state inserite nella lista nel 2000, in quanto “paesaggio culturale”.

. L’Eremo delle Carceri, collocato su una montagna appena sopra Assisi, è un santuario in cui si trova la grotta scelta da San Francesco come luogo di preghiera e di ritiro.

Il Tempietto del Clitunno si trova nei pressi delle sorgenti del fiume Clitunno, in una zona piena di risorgive. È una chiesa di epoca longobarda a forma di piccolo tempio.

La basilica di San Salvatore, a Spoleto, dal 2011 fa parte del Patrimonio Mondiale UNESCO. È un edificio eccezionale: frammenti di architetture antiche si fondono con elementi decorativi volti a imitare quelli classici greci e romani.

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GEOGRAFIA

Marche

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. La città da cui partiamo è Pesaro, vicina al confine con la regione ............................................................................... e che si affaccia sul mare ......................................... Dalle spiagge del pesarese ci dirigiamo verso Urbino. Per un tratto la strada segue il corso del fiume ................ Da Urbino scendiamo verso sud-ovest nella valle attraversata dal ................................................ per poi risalire fino alla Gola del ........................ La strada prosegue ai piedi dei boschi del monte Nerone nell’Appennino ......................... Scendiamo poi verso Fabriano e da qui prendiamo a est e percorriamo la strada che segue il fiume ................... e che ci porta al capoluogo ......................., che sorge sul promontorio del ......................... Scendiamo lungo la costa fino a Civitanova e da qui risaliamo le colline a ovest: incontriamo la città di ..................................., poi i centri di Tolentino e San Ginesio. Da qui entriamo nei Monti .......................... tra cui svettano le due cime ............................. e ................................ Se andiamo verso est, arriviamo alla città di ............................................... La strada, poi, corre vicino al fiume ..................................... fino alla costa e precisamente a San Benedetto del .....................; un grande porto peschereccio, dove termina il nostro viaggio. 150

Superficie: 9 401 km2 Confini: a nord l’Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino; a est è bagnata dal mare Adriatico; a sud l’Abruzzo e Lazio; a ovest la Toscana e l’Umbria Rilievi: Vettore (2 476 m), Priora (2 334 m), Nerone (1 525 m), Catria (1 701 m) Colline: umbro-marchigiane Promontori: Conero Fiumi: Foglia, Metauro, Esino, Potenza, Chienti, Tenna, Tronto. Laghi: Lago di Pilato Aree protette: Parco naz. dei Monti Sibillini, Parco naz. del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Parco reg. del Conero 31% Composizione del territorio: pianura collina montagna

Eserciziario

p. 55

69% Atlante

pp. 40-41


Marche

Italia centrale

La popolazione Le zone montane della regione sono scarsamente abitate per mancanza di attività lavorative. Nelle aree costiere si addensano centri abitati (Fano, Senigallia, San Benedetto del Tronto e il capoluogo di regione, Ancona) che sono tra i comuni più popolati. La popolazione tende a diminuire nel corso degli anni e la presenza straniera rappresenta il 9,1% dei residenti. La comunità più numerosa è quella proveniente dalla Romania, seguita dall’Albania e dal Marocco.

L’economia Sulle colline i principali prodotti agricoli sono frumento, girasoli, ortaggi, frutta, olive e uve da vino. L’allevamento di bovini, ovini e suini non è molto rilevante, anche se tra prodotti tipici della regione vi sono formaggi e salumi. Discreto il contributo della pesca che fa capo ai porti di San Benedetto del Tronto e Civitanova Marche. Nel settore secondario le piccole e medie industrie producono mobili, calzature, elettrodomestici, abbigliamento. Produzioni tipiche delle Marche sono quelle della carta e degli strumenti musicali. Nella zona di Ancona sono concentrati cantieri navali e industrie meccaniche. Le attività turistiche e portuali sono quelle che prevalgono nel settore terziario. Le prime si sono affermate su tutto il litorale adriatico per il turismo balneare, mentre città come Urbino e Camerino, invece, attirano appassionati d’arte e studenti universitari.

Un porto naturale Il promontorio del Conero, su cui sorge Ancona, protegge il più ampio porto naturale dell’Adriatico. Proprio questa sua posizione, a picco sul golfo che prende il suo nome, fa sì che ad Ancona il sole sorga e tramonti sul mare. Il legame con il mare, d’altronde, ha permesso alla città di essere uno dei porti più vitali nel corso della storia, già in epoca romana, quando l’imperatore Traiano ne volle l’ampliamento.

Abitanti: 1 543 752 Densità: 164 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Ancona Altre città: Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiano Settori produttivi: 1% 30% primario secondario terziario 69%

STUDIO FACILE Le Marche hanno dato i natali a donne e uomini famosi del passato e del presente. Individua almeno due di essi e per ognuno scrivi una breve biografia che esporrai in classe.

Il nome

Il nome deriva da marka cioè il segno che nel Medioevo indicava un importante territorio di confine governato da un marchese.

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GEOGRAFIA

Abruzzo

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Il nostro viaggio in Abruzzo inizia dal capoluogo ................................ La città, lambita dal fiume .................................., sorge in una vasta conca tra i monti dell’........................................................... Proseguendo, il percorso alterna una serie di gallerie a tratti a cielo aperto, permettendo così di ammirare uno scenario montuoso unico: il massiccio del ................................. Proseguendo verso nord-est, la strada supera il fiume ................................ e sfiora la città di ................................. Presto si intravede il mare lungo il quale corre un’altra autostrada. La imbocchiamo in direzione sud fino a ............................ l’unico capoluogo di provincia sulla costa. Proseguiamo fino a quando il fiume ........................... si getta nel mare e a questo punto ne risaliamo il corso. Presto, sulla nostra destra, affiancheremo il Parco nazionale della ....................................... E, continuando verso Pescasseroli, un altro parco: il ..................................................................... Da qui, risalendo verso nord-ovest raggiungiamo la Piana del ................................, intensamente coltivata. 152

Superficie: 10 832 km2 Confini: a nord le Marche; a est è bagnata dal mare Adriatico; a sud il Molise; a ovest il Lazio Rilievi: Gorzano (2 455 m), Corno Grande nel massiccio del Gran Sasso (2 914 m), Monte Amaro nel massiccio della Majella (2 795 m), Velino (2 487 m), Sirente (2 349 m) Pianure: conca del Fucino Fiumi: Tronto, Vomano, Pescara, Sangro, Trigno, Garigliano Laghi: di Campotosto, di Sangro Aree protette: Parco naz. d’Abruzzo, Parco naz. del Gran Sasso, Parco naz. della Majella Composizione 35% del territorio: pianura collina montagna 65% Eserciziario

p. 56

Atlante

pp. 44-45


Abruzzo

Italia centrale

La popolazione In Abruzzo il fenomeno dell’urbanizzazione è poco diffuso perché la maggior parte della popolazione vive in piccoli centri che, nei decenni passati, sono stati investiti da una forte emigrazione. Oggi la situazione è cambiata di poco. L’ Aquila risulta la città meno popolata; Chieti è quella con il maggior numero di abitanti e Pescara quella con maggiore densità. In aumento il tasso di immigrazione che nel 2015 ha toccato il 6,5% della popolazione residente.

L’economia Nel settore primario, i prodotti agricoli principali sono il grano, l’orzo, le patate, gli ortaggi, gli alberi da frutto, la vite e gli ulivi. Tipiche sono le coltivazioni di zafferano (L’ Aquila) e della liquirizia (Atri). L’allevamento più diffuso è quello degli ovini, ma si allevano anche bovini. Pesca e acquacoltura incidono solo sull’economia di alcuni centri costieri. Il settore secondario si caratterizza per imprese di piccole e medie dimensioni nel comparto tessile, dell’abbigliamento, dell’elettronica, alimentare (confetti e formaggi). Un ruolo di spicco lo riveste l’industria energetica per la produzione di energia idroelettrica ed eolica. Prodotti artigianali tipici sono le ceramiche, i coltelli, i merletti a tombolo, i tappeti. Fiore all’occhiello del terziario sono i Laboratori nazionali del Gran Sasso dove molti ricercatori sono impegnati in progetti di fisica nucleare. Anche il Centro Telespazio nella Piana del Fucino svolge lavori di ricerca ma nel campo delle telecomunicazioni via satellite. Il turismo balneare è vivace nei centri costieri di Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Ortona, Vasto; quello ecologico nei numerosi parchi della regione.

Abitanti: 1 323 077 Densità: 122,15 abitanti per km2 Capoluogo di regione: L’ Aquila Altre città: Chieti, Pescara, Teramo Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiana Settori produttivi: 2% 30% primario secondario terziario 68%

Il nome

Viene da Aprutium, cioè terra dei Pretuzi, un’antica popolazione italica che abitava il teramano nel X secolo a.C.

Un territorio sismico Nella notte del 6 aprile 2009, L’Aquila è stata colpita da un terremoto di magnitudo 6.3. La città non era nuova a eventi sismici: nella storia altri due terremoti (nel Trecento e nel Settecento del secolo scorso) avevano funestato il suo territorio ad alta sismicità. Quello del 2009 è considerato uno dei terremoti più distruttivi d’Italia: oltre a causare più di 300 vittime, ha provocato danni ingenti all’importante patrimonio artistico-culturale della città.

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GEOGRAFIA

Molise

Superficie: 4 461 km2 Confini: a nord l’Abruzzo; a nordest è bagnata dal mare Adriatico; a est la Puglia; a sud la Campania; a ovest il Lazio Rilievi: La Meta (2 241 m), Miletto (2 050 m) Fiumi: Sangro, Trigno, Biferno, Fortore Laghi: lago di Guardialfiera, lago di Occhito Aree protette: Parco naz. della Majella, Parco naz. d’Abruzzo, Lazio e Molise 45% Composizione del territorio: pianura collina montagna 55%

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VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Arriviamo in Molise dall’Abruzzo il cui confine è segnato in parte dal fiume .............................. Alla nostra destra si scorgono i Monti della ............................. e il massiccio delle .............................. Superato il Passo di ............................, arriviamo a ............................, una delle città principali della regione. Proseguiamo verso Vinchiaturo, in direzione sud-est. La strada corre ai piedi del Monte ............................ che si trova al confine con la .......................... Da qui, procedendo verso nord-est giungiamo a .........................., il capoluogo di regione. Proseguendo verso nord, la strada si snoda sui crinali delle colline e si immette nella valle del fiume ............................., dove una diga forma il lago di ................................................. Il paesaggio collinare dirada sempre più e all’orizzonte si comincia a intravedere il mare ....................................... Dopo aver oltrepassato l’autostrada adriatica, che prosegue in direzione sud verso la regione ............................., raggiungiamo sulla costa la città di ............................. dove ci fermiamo. Eserciziario

p. 57

Atlante

pp. 46-47


Molise

Italia centrale

La popolazione In Molise da anni si assiste a una continua emigrazione per mancanza di lavoro. In questi ultimi anni il numero dei residenti è diminuito e il flusso dell’immigrazione, soprattutto dalla Romania, non compensa le emigrazioni e il calo delle nascite. La popolazione è concentrata nelle zone collinari e costiere e ha abbandonato quasi totalmente la montagna. La città più popolata è Campobasso, seguita da Termoli e poi da Isernia.

L’economia Il settore primario è basato sull’agricoltura praticata in piccole aziende agrarie. Si coltivano cereali, vigneti, frutta e ortaggi. L’allevamento di ovini è ancora praticato, in alcuni centri, con il metodo della transumanza, cioè la migrazione stagionale delle greggi, che d’estate si spostano verso i pascoli di montagna, mentre d’inverno verso quelli a valle. Nel settore secondario le industrie alimentari sono le più sviluppate, con impianti conservieri, caseifici, pastifici, oleifici. Sono presenti stabilimenti meccanici, in provincia di Isernia e a Termoli, che hanno trainato per anni l’economia molisana. Le attività artigianali sono legate alla produzione di mobili, di tessuti e alle famose campane di Agnone. Le bellezze naturali costituiscono un’ottima risorsa per il turismo ma ancora oggi sono poco valorizzate. Sono rinomati i centri di Campitello Matese, per gli sport invernali, e Termoli come maggiore località balneare.

STUDIO FACILE Quali considerazioni potresti trarre dall’analisi della distribuzione abitativa in Molise? Perché la seconda città più popolata è Termoli e non Isernia? Ci sono ragioni legate alla localizzazione fisica, alle attività economiche e alla storia che riguardano le due città? Cerca informazioni e scrivi una breve relazione sul quaderno.

Abitanti: 310 850 Densità: 70,04 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Campobasso Altre città: Isernia Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiano Settori produttivi: 4% 25% primario secondario terziario 71%

Il nome

L’origine del nome è alquanto dibattuta; alcuni studiosi sostengono che derivi dalla famiglia nobile francese dei Moulins che si era insediata nel territorio tra l’XI e il XII secolo.

Minoranze linguistiche Il Molise è abitato da alcune minoranze di origine non italiana (croate e albanesi). Sono eredità di migrazioni avvenute nel XV secolo; da allora queste comunità conservano scrupolosamente numerose tradizioni legate alle loro origini, e soprattutto la lingua, il croato-molisano e l’albanese.

Il teatro di Pietrabbondante, in provincia di Isernia, risale al periodo delle guerre contro i Sanniti.

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GEOGRAFIA

Lazio

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Partiamo da Acquapendente nei pressi del lago di ............................. Ci dirigiamo verso est costeggiando il lago. Procediamo poi in direzione sud fino a .................................., la prima città grande della regione. Prendiamo poi la strada che costeggia il lago di ........................ e, dopo Vetralla, arriviamo a Tarquinia. Tra le colline di questa zona, la strada ci porta alla più importante città portuale del Lazio: ..................................... Da qui l’autostrada corre lungo la costa e la percorriamo fino al Lido di ......................., dopo aver attraversato il fiume ............................. Ci muoviamo verso Roma, e dalla capitale prendiamo direzione sud-est; raggiungiamo Frascati situata nella zona dei Colli ............................. Imbocchiamo quindi la strada che attraversa tutta la Ciociaria e ci porta alla città di .............................................. Seguiamo la strada in direzione Cassino. Da qui prendiamo verso il mar .......................... dopo aver superato il fiume ....................... e i Monti ......................... Giunti sul golfo di ........................ ci fermiamo a Formia e risaliamo la costa, attraversando il promontorio del .................. Ci fermiamo ad Anzio, alle cui spalle si trovano le due pianure laziali dell’...................................... e dell’....................................... 156

Superficie: 17 208 km2 Confini: a nord Toscana, Umbria e Marche; a est Abruzzo e Molise; a sud la Campania; a ovest il mar Tirreno Rilievi: Terminillo (2 213 m), Gorzano (2 455 m), La Meta (2 241) Colline: Colli Albani Promontori: Circeo Pianure: Maremma Laziale, Agro Romano, Agro Pontino Isole: Isole Ponziane e l’isola Tiberina Fiumi: Tevere, Liri, Garigliano, Aniene, Marta, Velino Laghi: di Bolsena, di Vico, di Bracciano, Albano, di Nemi Aree protette: Parco naz. del Gran Sasso e dei Monti della Laga; Parco naz. d’Abruzzo, Lazio e Molise; Parco naz. del Circeo 20% 26% Composizione del territorio: pianura collina montagna 54% Eserciziario

p. 58

Atlante

pp. 42-43


Lazio

Italia centrale

La popolazione Il Lazio è la terza regione italiana con maggiore densità di popolazione, determinata dall’alta concentrazione di abitanti nel solo comune di Roma in cui vivono quasi tre milioni di persone. Roma è la città più popolata d’Italia e la quarta fra le metropoli europee.

L’economia

L’agricoltura è concentrata nei tratti pianeggianti costieri, molti dei quali bonificati nei secoli scorsi, con aziende ben organizzate che coltivano soprattutto cereali ma anche ortaggi (tipici sono carciofi e pomodori), legumi e frutta. Sui Monti Volsini e sui Colli Albani si coltivano viti. L’allevamento di ovini, bovini e bufale è favorito dai pascoli; i suini vengono allevati nelle aziende agricole per la produzione di salumi. Le industrie più sviluppate sono nella province di Latina e Frosinone e operano nel settore meccanico, farmaceutico, elettronico, spaziale, alimentare. Prodotti artigianali tipici sono le ceramiche della provincia di Viterbo (Civita Castellana) e i ricami di Palestrina, vicino Roma. Il settore terziario è la risorsa fondamentale della regione. Strettamente legato alla pubblica amministrazione dello Stato italiano, comprende anche sedi di assicurazioni, banche, studi televisivi e cinematografici (Cinecittà). Il turismo culturale e religioso attira solo a Roma oltre sette milioni di persone all’anno; anche quello balneare (Circeo) e montano (Terminillo) incidono nell’economia laziale.

Abitanti: 5 889 168 Densità: 341,55 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Roma Altre città: Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo Statuto di regione: ordinario. La città di Roma, anche capitale d’Italia, ha un ordinamento amministrativo speciale chiamato Roma Capitale, regolato da una legge dello Stato che permette agli amministratori della città di gestire in maniera più autonoma il territorio della metropoli. Lingua ufficiale: italiano Settori produttivi: 1% 15% primario secondario terziario 84%

Il nome

Latium era il nome con cui i Latini, una popolazione italica antenata dei Romani che abitò le zone costiere, chiamavano la regione.

Il Parco nazionale del Circeo è uno dei parchi storici italiani.

STUDIO FACILE Leggi le percentuali della popolazione residente nelle cinque principali città laziali, ordinale dalla più popolata a quella meno, poi costruisci un aerogramma quadrato che rappresenti i dati percentuali. Che relazione c’è tra popolazione e territorio? • Roma: 72.6% • Frosinone: 9% • Rieti: 2,8% • Viterbo: 5,7% • Latina: 9,9% 157


GEOGRAFIA

I palazzi della politica Roma è la capitale d’Italia ed è la sede delle istituzioni della nostra Repubblica. Il palazzo della Camera dei deputati, quello del Senato e quello della Presidenza della Repubblica sono i principali luoghi della politica italiana, oggi aperti anche al pubblico. Palazzo Montecitorio è l’edificio che accoglie le sedute della Camera dei deputati, all’interno di una sontuosa aula semicircolare. Palazzo Madama, oltre a ospitare al suo interno l’aula per le sedute del Senato, è la sede degli uffici del Presidente del Senato, di alcuni gruppi parlamentari e del Segretariato generale. Palazzo del Quirinale (nella foto), cioè la sede del Presidente della Repubblica, edificato sull’omonimo colle romano, vanta dei veri e propri primati e un immenso patrimonio artistico: è infatti tra le più antiche e più grandi regge del mondo.

I palazzi dell’arte Roma è la città con più monumenti al mondo e non solo: è la città con la più alta... densità monumentale. Vale a dire che per ogni suo metro quadrato è condensata una quantità di monumenti superiore a quella di qualsiasi altro centro urbano del mondo. Chiese (Roma è la città con più chiese al mondo), edifici civili, fontane, acquedotti, ponti, obelischi... per non parlare delle vie e delle piazze (nella foto Piazza Navona), che basterebbero da sole a testimoniare il sovrapporsi di epoche artistiche e architettoniche di diversi secoli. Dalla sua fondazione a oggi, Roma continua a mantenere vivo il rapporto con il suo glorioso passato, preservandolo negli innumerevoli musei e siti archeologici presenti sul territorio.

NELLA REALTÀ Tra i tantissimi musei presenti a Roma, quello che può più interessare la vostra classe quest’anno è il Museo della Civiltà Romana: al suo interno si trovano collezioni che riguardano l’antica storia di Roma, dalla fondazione al tardo Impero, cioè parte del programma di Storia che state studiando. Procuratevi una mappa del museo; cercate informazioni in Internet sulle collezioni presenti. Programmate così una visita guidata della classe, in cui vengano selezionati più percorsi che possono spaziare su temi diversi. Ti forniamo alcuni esempi: • la vita quotidiana a Roma; • le attività economiche nell’antica Roma; • un confronto tra architetture di ieri e di oggi. Con l’aiuto dell’insegnante trovatene altri, poi realizzate delle mini-guide per ogni percorso museale. Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; spirito di iniziativa e imprenditorialità.

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NELLA REALTÀ Un TG di classe Che cosa vuole dire “informare”? Come comunicare nel migliore dei modi un evento calamitoso? Il Centro Italia è stato recentemente colpito da una serie di terremoti gravi. Leggete i dati che riguardano le tre principali scosse sismiche, poi cercate ulteriori informazioni. Ore

Comune epicentro

Magnitudo Profondità (Scala Richter) ipocentro

24 agosto 2016

3:36 del mattino

Accumoli

6,0

8 km

30 ottobre 2016

7:40 del mattino

Norcia

6,5

10 km

18 gennaio 2017

10:25 del Montereale mattino

5,1

9 km

La vostra classe diventa la redazione di un telegiornale nazionale: dovete realizzare un’edizione straordinaria, lo “Speciale terremoto”. Distribuite i ruoli tra di voi: •d ue giornalisti conduttori: lanciano la notizia e presentano l’evento nei suoi dati essenziali; • t re giornalisti spalla (o inviati): forniscono informazioni chiare e precise dal luogo dove si è svolto il fatto; intervistano persone legate allo svolgimento degli eventi; • s ei/otto redattori: scrivono il copione della puntata e organizzano la scaletta delle domande per le interviste; •u n regista e un operatore: il primo organizza la struttura della puntata intera, il secondo è incaricato delle riprese; • testimoni sul posto: personaggi autorevoli forniscono informazioni (capo della Protezione civile, sindaci dei paesi colpiti) e persone coinvolte nel fatto rilasciano interviste (testimoni oculari, superstiti); • pubblico: sono i telespettatori che guardano l’edizione speciale e alla fine danno una valutazione della trasmissione.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; competenze sociali e civiche; competenze digitali.

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ATTIVA LE COMPETENZE 1 Completa la mappa dell’Italia settentrionale con le informazioni richieste. Regioni che ne fanno parte: .......................................................... .......................................................... ..........................................................

Mari che la bagnano: .......................................................... .......................................................... ..........................................................

Principali città: .......................................................... .......................................................... ..........................................................

Italia centrale

Settore economico più sviluppato: ..................................................................... ..................................................................... .....................................................................

Principali aree protette: .......................................................... .......................................................... ..........................................................

2 Osserva le foto, scrivi a quali città o zone d’Italia si riferiscono. Poi collegale alle regioni corrispondenti.

Il Pantheon a ........................................

Piazza dei Miracoli a ........................................

I mosaici di ........................................

Il massiccio del ........................................

La chiesa di San Francesco ad .............................

Le campane di ........................................

Autovalutazione 160

O rganizzare le informazioni compilando la mappa è stato: facile abbastanza impegnativo molto impegnativo


Italia centrale 3 Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F). V F

a. Le Marche hanno un clima uniforme. b. La Toscana è la regione più estesa tra quelle dell’Italia centrale. c. Il lago Trasimeno, il più vasto dell’Italia centrale, si trova in Abruzzo. d. Le coste del Lazio e dell’Abruzzo sono bagnate dal mar Tirreno. e. Le Isole Ponziane si trovano di fronte al golfo di Gaeta e appartengono alla regione del Lazio. f. La catena dei Monti del Matese segna il confine tra Campania e Molise.

V F V F V F V F V F

4 A quali regioni o città dell’Italia centrale assoceresti i seguenti prodotti o attività lavorative? Vino Chianti .............................

Mozzarelle di bufala .............................

Dolciumi .............................

Zafferano .............................

Turismo religioso ............................. Cantieri navali .............................

Elettrodomestici .............................

Pubblica amministrazione .............................

Salumi .............................

Olio d’oliva .............................

Strumenti musicali .............................

Campane .............................

La sfida

5 A nagrammando le seguenti parole potrai risalire agli abitanti delle sei regioni dell’Italia centrale. Scrivili a fianco, insieme al nome della regione stessa. L

I

M O

S

I

S

A N C

I

T O

.........................................................................................................

A

L

I

Z

I

.........................................................................................................

B

R U M

I

I

G R A N C H

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L

Z

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.........................................................................................................

A

.........................................................................................................

E

I

R A

M A I

I

......................................................................................................... .........................................................................................................

Competenze Comunicare nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; organizzare le informazioni in mappe.

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LE REGIONI DELL’ITALIA MERIDIONALE

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI

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le regioni dell’Italia meridionale: geografia fisica; popolazione e città; economia.


CHE COSA SO

Economia

• Quali regioni dell’Italia meridionale conosci? Hai mai visitato luoghi di vacanza in queste zone d’Italia? • Quale elemento geografico predominante contraddistingue le regioni meridionali?

CHE COSA IPOTIZZO • Quali regioni fanno parte dell’Italia meridionale? • Quali mari bagnano queste regioni? • Ci sono regioni bagnate in più di un versante? Quali?

Clima Nelle regioni dell’Italia meridionale il clima è principalmente mediterraneo.

Regione mediterranea La regione climatica del Meridione è caratterizzata da temperature elevate lungo le coste e nelle due isole maggiori. Le estati sono lunghe, secche, torride e con frequenti ondate di calore, tanto che gli esperti mettono in guardia dal rischio di desertificazione di alcune zone.

Regione appenninica Lungo i rilievi appenninici il clima è fresco in estate e molto freddo in inverno.

Nel complesso le regioni del Sud sono meno sviluppate di quelle del Nord. Negli ultimi trent’anni circa c’è stato un cambiamento ma non ha dato i frutti sperati. Le grandi industrie non sono riuscite a trainare lo sviluppo economico. Benché vi siano imprese di eccellenza, far nascere nuove aziende o far crescere quelle esistenti è molto difficoltoso, a causa della mancanza di investimenti (denaro per acquistare macchinari, strumenti ecc.) e infrastrutture deboli (rete di trasporti, di energia, strutture commerciali ecc.).

163


GEOGRAFIA

Campania

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Entriamo in Campania dal confine con il Lazio segnato dal fiume .............................................. Da Teano proseguiamo verso Capua e ci allunghiamo a est, per entrare nella città di ......................................... sede di una famosa reggia. Da qui, procedendo a sud, raggiungiamo il capoluogo di regione ................................................... dal cui porto partono i traghetti e gli aliscafi per le isole dell’............................................... A ............................................, la più grande delle tre isole, riprendiamo un traghetto che attraversa il golfo di ........................... e ci riporta sulla terraferma. Arriviamo a Ercolano. Lungo la strada non ci abbandona mai l’immagine simbolo della regione: il grande cono vulcanico del ........................................... Alle pendici meridionali del vulcano troviamo i resti archeologici di ............................., distrutta dall’eruzione del 79 d.C. Proseguiamo lungo la costiera amalfitana: prima incontriamo Positano, poi ........................, affacciata sul golfo ............................. Superata la città omonima costeggiamo l’ampia Piana del ................................................... A sud della pianura si trovano le rovine dei templi di .......................... Più giù, sempre lungo la costa, raggiungiamo Capo ................................, nel Cilento. Arriviamo a Sapri, affacciata sul golfo di ..........................., poi prendiamo verso l’interno seguendo l’autostrada che percorre il Vallo .............................., una zona pianeggiante e fertile attraversata dal fiume ........................................... Oltrepassata la sua confluenza con il ............................... ci dirigiamo in una delle regioni più isolate e selvagge della Campania, l’............................. Superata Grottaminarda arriviamo nella città di ..........................., sede di antichi resti romani. 164

Superficie: 13 670 km2 Confini: a nord-ovest il Lazio; a nord il Molise; a est la Puglia; a sud-est la Basilicata; a ovest è bagnata dal mar Tirreno Rilievi: Miletto (2 050 m), Mutria (1 822 m), Cervialto (1 809 m), Cervati (1 899 m), Vesuvio (1 281 m) Colline: Campi Flegrei Pianure: Pianura Campana e Piana del Sele Fiumi: Volturno, Sele, Garigliano, Tanagro, Calore Laghi: lago d’Averno Isole: Arcipelago Campano (Ischia, Procida, Capri, Vivara, Nisida) Aree protette: Parco naz. del Vesuvio; Parco naz. del Cilento e Vallo di Diano 15% 34% Composizione del territorio: pianura collina montagna

Eserciziario

p. 61

51% Atlante

pp. 48-49


Campania

Italia meridionale

La popolazione È la regione con la più alta densità di popolazione in Italia, benché sia seconda, per numero di abitanti, alla Lombardia. La maggior parte della popolazione si concentra sulle coste e nelle zone di pianura. Il capoluogo di regione Napoli, porto tra i più importanti del Mediterraneo, è la città più grande del Meridione ed è la terza area metropolitana nazionale.

L’economia L’agricoltura, grazie alle vaste pianure coltivabili, è molto sviluppata ed è praticata con tecniche moderne e redditizie; si coltivano ortaggi, tra cui i noti pomodori di san Marzano, frutta, barbabietole da zucchero, grano duro, tabacco, canapa, viti e ulivi. Nelle zone di collina sono diffusi noci e nocciole. Anche l’allevamento è molto praticato: oltre ai suini e agli ovini, tipico è quello delle bufale da cui si ricava il latte per la produzione della mozzarella. Redditizia la pesca. L’industria campana è la più sviluppata del Mezzogiorno: i numerosi distretti industriali non sono concentrati solo a Napoli, ma anche a Caserta e a Salerno, Avellino e Benevento. Sono presenti industrie alimentari, tessili e, nelle aree portuali, industrie petrolchimiche e metalmeccaniche. A Castellammare di Stabia è produttiva l’industria cantieristica. L’artigianato tradizionale riguarda soprattutto la lavorazione della porcellana e della ceramica a Capodimonte e a Vietri, del corallo e della madreperla nell’Arcipelago Campano.

Abitanti: 5 481 750 Densità: 427,31 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Napoli Altre città: Avellino, Benevento, Caserta, Salerno Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiano Settori produttivi: 4% 25% primario secondario terziario 71%

Il nome

Deriva da “Campania felix”, come la chiamavano i Romani, riferendosi alle pianure fertili e al clima mite. Il tempio di Apollo, a Pompei, fu sepolto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. ed è stato ritrovato durante gli scavi archeologici.

I commerci sono ben sviluppati grazie anche alla rete stradale distribuita nella zona costiera; le zone appenniniche scarseggiano di vie di comunicazione. Il terziario è rappresentato soprattutto dal turismo di tipo balneare, nelle numerose località della costiera amalfitana e delle isole dell’Arcipelago Campano; il turismo archeologico e artistico è sostenuto da centri come Napoli, Caserta, Pompei, Ercolano e Paestum.

CON GLI ALTRI Dividete la classe in due gruppi: il primo farà una ricerca sui cibi tipici della regione Campania, mentre il secondo sulle località turistiche. Alla fine unite il materiale trovato e preparate un cartellone in cui organizzare il lavoro. Autovalutazione Come valutate complessivamente questo compito? Facile Abbastanza impegnativo Molto impegnativo 165


GEOGRAFIA

Amalfi e la costiera La costiera amalfitana, Patrimonio UNESCO, rappresenta una delle attrazioni turistiche più importanti della regione per l’altissimo valore naturalistico. Si sviluppa tra il golfo di Napoli e il golfo di Salerno, comprendendo diversi comuni. Vietri sul Mare, Furore, Maiori, Minori, Atrani, Ravello e Positano sono alcune delle località più visitate. Su tutte spicca Amalfi (nella foto), che vanta una tradizione marinara illustre: fu una delle Repubbliche marinare più antiche e a lungo detenne il monopolio dei commerci con l’Oriente, di cui subì l’influenza. Il Duomo è di chiara ispirazione arabo-siciliana.

La città partenopea Napoli ha origini antichissime, risalenti alle colonizzazioni della Magna Grecia nel nucleo di Cuma. Secondo la leggenda, la sua fondazione è legata alla strega Partenope che si era innamorata di Ulisse, ma non essendo ricambiata, si uccise in mare facendo nascere la città, detta appunto partenopea. Napoli ha sempre avuto un ruolo guida nel Mezzogiorno, sia dal punto di vista economico sia da quello culturale. Il suo centro storico, Patrimonio Mondiale UNESCO, è ricco di castelli, musei, edifici storici, chiese e palazzi che testimoniano la sua storia. Per conoscere a fondo la città non si può non passare a Spaccanapoli (nella foto una veduta aerea), la strada che attraversa e “spacca” in due parti il centro. Lungo il suo corso si trovano gli edifici e i luoghi di culto più importanti, ma soprattutto è conservato lo spirito più autentico della città.

STUDIO FACILE Sulla carta muta dell’Atlante (p. 118) localizza le città e i centri nominati in questa pagina, segnando anche il patrimonio artistico o naturalistico. 166

Come Versailles La Reggia di Caserta, anch’essa Patrimonio UNESCO, è uno dei monumenti più importanti e più visitati d’Italia. Fu costruita per volontà del re Carlo di Borbone che chiese una reggia in grado di competere con quella di Versailles in Francia: per realizzarla chiamò nel 1751 l’architetto Luigi Vanvitelli. L’opera fu conclusa nel 1845. Il risultato fu eccezionale: il palazzo è la residenza reale più grande del mondo, conta 1200 stanze, di cui alcune di bellezza unica. Vanvitelli progettò anche l’annesso parco, costituito da fontane, giochi d’acqua e gruppi scultorei che culminano nella fontana della Grande Cascata.


Puglia

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Entriamo in Puglia superando il confine con il Molise, lungo la costa del mare ................................. Oltrepassiamo il fiume ........................ A breve distanza incontriamo i due laghi costieri di ............................... e di ........................ Giriamo attorno al promontorio del .............................. Dalla città di .......................... che fronteggia il golfo omonimo, puntiamo verso l’interno. Entriamo nel .........................., la più grande pianura del Mezzogiorno e in breve arriviamo nella città di ........................ Scendiamo a sud-est e, superato il fiume .............................., entriamo nella provincia di Andria. Da qui proseguiamo fino a .............................., il capoluogo di regione. Tagliamo nell’interno e arriviamo sulla costa ionica, nella città di ............................... Spostandoci verso est, attraversiamo la Penisola ....................................... e ci fermiamo a ...................................., città con un noto centro storico barocco. Eserciziario

p. 62

Atlante

pp. 50-51

Superficie: 19 540 km2 Confini: a nord il Molise; a est è bagnata dal mar Adriatico; a sud e a ovest dal mar Ionio; a ovest la Basilicata e la Campania Rilievi: Monti della Daunia (Cornacchia, 1152 m) Colline: Murge Promontori: Gargano Pianure: Tavoliere, Penisola Salentina Fiumi: Ofanto, Fortore, Carapelle Laghi: di Lesina, di Varano Isole: Tremiti Aree protette: Parco naz. del Gargano, Parco naz. dell’Alta Murgia 53% 2% Composizione del territorio: pianura collina montagna

45%

167


GEOGRAFIA

La popolazione La densità della popolazione in Puglia è in linea con quella nazionale: la maggioranza degli abitanti vive nelle zone costiere. Il capoluogo di regione è Bari, la terza città del Meridione per popolazione e importanza economica.

L’economia L’agricoltura è un’attività tradizionale, praticata con metodi moderni e intensivi. L’approvvigionamento di acqua del fiume Sele, attraverso l’acquedotto pugliese, ha risolto il problema della scarsità delle irrigazioni: si coltivano con ottimi risultati grano e frumento, ortaggi, in particolare i pomodori, e frutta, tra cui le mandorle, tipicità regionale. La Puglia è inoltre il primo produttore di olio extravergine d’oliva. All’allevamento ovino e bovino si affianca quello delle bufale. La pesca è un settore importante grazie all’acquacoltura nel golfo di Taranto. L’industria, in principio prevalentemente alimentare, si è nel tempo specializzata e ampliata: a Taranto nel settore siderurgico; a Bari nelle raffinerie; a Brindisi nel petrolchimico e nell’industria termoelettrica. La recente crisi di questi settori ha portato lo sviluppo di piccole e medie imprese nel settore tessile. In aumento la produzione di energia eolica e fotovoltaica. A Margherita di Savoia, in provincia di Foggia, ci sono le più grandi saline italiane. Il settore terziario è molto sviluppato grazie al commercio marittimo che ha come centro i porti di Taranto, Bari e Brindisi. Anche la rete stradale, autostradale e ferroviaria è molto articolata. Il turismo è importante nell’economia della regione, e ha un’offerta molto varia: dal turismo balneare (Gargano, isole Tremiti e Salento, nella foto) a quello d’arte con centri come Lecce, Trani, Otranto, e religioso (San Giovanni Rotondo e San Michele Arcangelo).

STUDIO FACILE Osserva i grafici dei settori economici delle altre tre regioni peninsulari dell’Italia meridionale, e confrontali con il dato nazionale. Che osservazioni ne puoi trarre? Settori produttivi:

Campania 4% 25%

Basilicata 4% 23%

Calabria 4% 23%

Nazionale 2% 24%

71%

73%

73%

74%

primario secondario terziario

168

Abitanti: 4 077 166 Densità: 208,65 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Bari Altre città: Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto Statuto di regione: ordinario Lingue ufficiali: italiano, albanese Settori produttivi: 9% 26% primario secondario terziario

65%

Il nome

Deriva da quello degli Apuli che anticamente abitavano la zona prima della conquista romana nel II secolo a.C.


Puglia

Italia meridionale

Resti di un passato antichissimo La Puglia conserva importanti resti preistorici. A Bisceglie, vicino Trani, in aperta campagna si trovano molti dolmen, monumenti costituiti da grosse pietre infisse nel terreno, sovrastate da un lastrone orizzontale che funge da tetto. Probabilmente erano strutture legate a rituali funebri, o comunque sacri. Nel Salento sono stati rinvenuti, invece, dei menhir, singoli pilastri di roccia. Nel secolo scorso sono state scoperte, nei pressi di Foggia, le stele daunie: lastre in pietra su cui sono state incise figure umane, scene di vita domestica o di caccia. Si ipotizza che fossero cippi funerari e sono un importante documento dei Dauni, una popolazione italica che visse qui durante l’età del bronzo.

Una città nel cuore della regione Bari fu fondata nell’età del bronzo, ma il suo nome si deve ai Greci che la ribattezzarono con il nome di “Barion”. Ha una vasta area metropolitana e il suo porto è il maggiore scalo passeggeri dell’Adriatico. La città è sempre stata un centro nevralgico per gli scambi, in particolare con l’Europa orientale e il Medioriente. Ogni anno vi si tiene la Fiera del Levante, un’importante esposizione per le imprese del Sud. Tra i suoi monumenti più famosi c’è la cattedrale di San Nicola: costruita tra l’XI e il XII secolo, conserva le reliquie del santo ed è un centro della cristianità ortodossa, molto devota a questa figura.

La taranta Il nome di questo ballo è ispirato alla tradizione contadina: le donne che durante il raccolto nei mesi estivi venivano pizzicate dalla taranta, un ragno dal morso dolorosissimo, venivano invitate a ballare in modo frenetico, così da cadere in uno stato di trance e superare gli spasmi. Queste danze hanno influenzato tutte le tarantelle del Meridione. In Salento si tiene una famosa “Notte della taranta”, un grande raduno che richiama moltissimi appassionati e turisti.

169


GEOGRAFIA

Basilicata

Superficie: 10 073 km2 Confini: a nord la Puglia; a est è bagnata dal mar Ionio; a sud la Calabria; a sud-ovest è bagnata dal mar Tirreno; a ovest la Campania Rilievi: Pollino (2 248 m), Sirino (2 005 m), Volturino (1 835 m), Vulture (1 326 m) Pianure: Piana di Metaponto Fiumi: Bradano, Agri, Basento, Ofanto Laghi: Pietra del Pertusillo, San Giuliano, diga di M. Cotugno Aree protette: Parco naz. del Pollino, Parco naz. dell’Appennino Lucano Val d’Agri 8% 47% Composizione del territorio: pianura collina montagna

170

45%

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Arriviamo da nord, attraversando il fiume ...................... che segna parte del confine della regione con la ..................................... Giungiamo a Melfi che si trova ai piedi del Monte ........................... Proseguendo verso sud oltrepassiamo Rionero in Vulture e arriviamo al capoluogo regionale, .................................. che sorge in cima a un colle, a oltre 800 m di altitudine. Da qui la strada procede verso sud-est e taglia la valle del .................................... La oltrepassiamo e ci imbattiamo in un altro fiume, il .................... nei pressi del lago di ..................... In breve raggiungiamo la città di ...................... il cui centro storico è formato da insediamenti scavati nella roccia, i cosiddetti “Sassi”. Da qui scendiamo sulla costa, attraversando la piana di ...................................... Percorriamo il litorale verso sud, oltrepassando la foce dell’.................................: seguendo i confini meridionali della regione ci addentriamo nel Parco nazionale del ..................................., che divide la Basilicata dalla ................................... Percorrendo tortuose strade di montagna si può raggiungere la costa tirrenica sul golfo di ........................... Il centro principale è la cittadina di ........................... Eserciziario

p. 63

Atlante

pp. 52-53


Basilicata

Italia meridionale

La popolazione La regione è fra le meno densamente popolate d’Italia, in quanto ha conosciuto lunghi periodi di emigrazione, fenomeno ancora presente vista la scarsità di offerta di lavoro. Gli abitanti si concentrano nei centri urbani e sulle coste. Potenza, il capoluogo di regione, è anche il centro economico più importante; ha subito danni importanti dal terremoto del 1980 e, per questo, è stata ampiamente ricostruita. Matera l’altra provincia, sta vivendo un periodo di rinascita, grazie ai considerevoli restauri dei suoi “Sassi” e il riconoscimento come Patrimonio Mondiale UNESCO.

Abitanti: 571 582 Densità: 56,74 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Potenza Altre città: Matera Statuto di regione: ordinario Lingua ufficiale: italiano Settori produttivi: 4% 23% primario secondario terziario

L’economia L’agricoltura offre lavoro a un alto numero di occupati; tuttavia, considerata la natura prevalentemente montuosa del territorio, risulta scarsamente redditizia. Nella Piana di Metaponto, una palude bonificata, si coltivano ortaggi, frutta, patate e tabacco, mentre nelle zone collinari si pratica la coltura dei cereali e dei legumi con tecniche ancora arretrate. L’allevamento di capre, pecore, suini e asini è diffuso nelle aree di montagna. Sono presenti importanti giacimenti di petrolio e metano. Grazie alla scoperta di questi giacimenti si è sviluppata un’industria petrolchimica, tessile e metallurgica. Intorno a Melfi sono stati realizzati diversi impianti nel settore metalmeccanico, automobilistico e alimentare, che però hanno risentito fortemente della crisi degli ultimi anni. Purtroppo una scarsa rete di vie di comunicazione non contribuisce allo sviluppo della regione. Ciò influisce pesantemente sul turismo che si concentra prevalentemente a Matera, nelle località balneari della costa tirrenica (Maratea) e nelle località archeologiche sullo Ionio (Eraclea e Metaponto).

73%

Il nome

La regione, che anticamente era chiamata Lucania, deriva il nome da basilikòs, il funzionario imperiale sotto i bizantini.

Il Texas d’Italia La “piccola” Basilicata è la più grande riserva petrolifera italiana. La zona dove diversi anni fa è stato scoperto il giacimento di “oro nero” è quella della Val d’Agri, da cui, ogni giorno, partono più di 80 000 barili di greggio. Il paese di Viggiano è il comune tra i più ricchi d’Italia, pur trovandosi in una delle regioni più povere. La scoperta del petrolio in queste zone ad alto valore naturalistico ha comportato gravi danni non solo all’ambiente (si è registrato un forte inquinamento delle acque) ma anche alla salute degli ormai pochi abitanti che sono rimasti.

171


GEOGRAFIA

Calabria

Superficie: 15 221 km2 Confini: a nord la Basilicata; a est è bagnata dal mar Ionio e a ovest dal mar Tirreno Rilievi: Serra Dolcedorme (2267 m), Cozzo del Pellegrino (1987 m), Botte Donato (1928 m), Montenero (1881 m), Montalto (1955 m) Pianure: piana di Sibari, piana di Gioia Tauro, piana del Marchesato Fiumi: Crati, Neto e Mesima Laghi: dell’Angitola, di Cecita Aree protette: Parco naz. del Pollino, Parco naz. della Sila, Parco naz. dell’Aspromonte 9% 42% Composizione del territorio: pianura collina montagna

172

Eserciziario

49% p. 64

Atlante

pp. 54-55

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Iniziamo il viaggio dal nord della regione, dove si trova il Parco nazionale del ............................. Da qui scendiamo verso la Piana di ................ attraversata dal fiume .......................... A sud, seguendo l’autostrada, ci troviamo tra la catena .............................. e il Parco nazionale della ................... Raggiungiamo la città di ........................., poi seguiamo la strada per il monte .................................. (1 928 m), all’interno dell’altipiano. Procediamo a est, verso le coste del mar ................., percorrendo in parte la valle del fiume ..................., che sfocia poco a nord di .................................... Tra quest’ultima città e .................................., il capoluogo di regione, si apre la piana del .................................., intensamente coltivata. Rimanendo lungo la costa, passiamo Soverato e giungiamo a Punta .............................., da cui si dirama la strada per l’interno. Ci dirigiamo verso la costa tirrenica, superiamo la ripida catena delle ...................., e dopo il lago dell’.................... arriviamo alla città di ..................................... Sul mare si protende un promontorio che culmina a capo ..............................., a nord del quale si trova la cittadina di .........................., un noto centro balneare. Proseguiamo verso sud ed entriamo nella piana di ........................... Da qui scendiamo verso Villa .........................................., sullo stretto di ........................................... e infine a Reggio di ...........................................


Calabria

Italia meridionale

La popolazione La popolazione calabra ha vissuto lunghi periodi di emigrazione, dovuti alle difficili condizioni di vita in una delle regioni più povere d’Italia. Attualmente gli abitanti vivono soprattutto lungo le coste e nelle aree urbane.

L’economia Il settore primario offre lavoro a un discreto numero di occupati, anche se l’agricoltura è praticata con metodi tradizionali ed è scarsamente meccanizzata. Le coltivazioni più redditizie sono quelle dell’ulivo, della vite e degli agrumi, in particolare nella Piana di Sibari. Tipica la cultura del bergamotto, un agrume utilizzato come aroma e come profumo. Le zone interne boschive forniscono legname pregiato. È diffuso l’allevamento di ovini, mentre la pesca, a parte quella del pescespada limitata alle zone di Scilla e di Bagnara Calabra, è scarsamente proficua. L’industria ha un numero di occupati tra i più bassi in Italia. È presente intorno a Crotone con industrie metalmeccaniche e chimiche, a Vibo Valentia con quelle siderurgiche. Più importante la produzione di energia idroelettrica, grazie ad alcuni invasi artificiali sulla Sila che riforniscono anche la Sicilia. Piccole e medie imprese si occupano invece della lavorazione dei tessuti, del legno e del sughero. Le comunicazioni sono distribuite prevalentemente sulla costa, mentre i collegamenti interni sono scarsi. I trasporti via mare si concentrano a Villa San Giovanni, dove partono i traghetti per la Sicilia, e nei porti di Crotone e di Gioia Tauro, uno dei più importanti del Mediterraneo per il movimento di container. Il turismo rappresenta la voce più forte dell’economia, nelle località balneari di Tropea (nella foto), Amantea e Capo Rizzuto e in quelle sciistiche in Aspromonte e sulla Sila.

Abitanti: 1 967 294 Densità: 129,24 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Catanzaro Altre città: Cosenza, Crotone, Reggio di Calabria e Vibo Valentia Statuto di regione: ordinario Lingue ufficiali: italiano, albanese Settori produttivi: primario secondario terziario

4% 23%

73%

Il nome

Deriva dall’antico popolo italico dei Calabri.

Due statue eccezionali Nel Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio di Calabria sono conservati i Bronzi di Riace. Il gruppo scultoreo, simbolo della regione e della città, fu rinvenuto nell’agosto del 1972 a Riace Marina, in provincia di Reggio di Calabria. Le due statue in bronzo, di provenienza greca, probabilmente risalenti al V secolo a.C., rappresentano due guerrieri. Seppure di artisti diversi, sono di straordinaria fattura e pervenute in uno stato di eccezionale conservazione, che ha consentito di approfondire le tecniche di fusione del bronzo in epoca ellenica.

173


GEOGRAFIA

Sicilia

Superficie: 25 832 km2 Confini: bagnata a nord dal mar Tirreno; a est dallo Ionio; a sud dal Mar di Sicilia; a ovest dal Canale di Sicilia Rilievi: Monti Peloritani, Monti Nebrodi, Le Madonie, Monti Sicani, Monti Erei, Monti Iblei Vulcani: Etna (3 340 m), Stromboli, Vulcano Pianure: Piana di Catania, Piana di Gela Fiumi: Simeto, Alcantara, Platani, Belice Isole: Eolie, Pelagie, Egadi, Ustica e Pantelleria Aree protette: molte riserve naturali, ma nessun Parco nazionale Composizione 14% 24% del territorio: pianura collina montagna 62% Eserciziario

174

p. 65

Atlante

pp. 56-57

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Sbarchiamo a Messina, dopo la breve traversata sullo .......................... che divide l’isola dalla ..................... Ci dirigiamo a sud, l’autostrada corre tra i monti .................................... e la costa del mar ....................... Il fiume ............................................... ci fa entrare nella zona dominata dal vulcano dell’........................... Proseguendo ancora a sud arriviamo nella Piana di ................................., che prende il nome dalla città sulla costa. Sempre seguendo il litorale arriviamo ad ........................, sull’omonimo golfo, e poi nella la città di .................................... Da qui ci dirigiamo a ovest, superiamo i monti ................................................. e arriviamo a Caltagirone, arroccata sui colli. Da qui salendo a nord-ovest superiamo i monti ............................ e giungiamo a ............................, una città situata al centro dell’isola. Ancora a ovest troviamo Caltanissetta e poi, scendendo verso il mar di Sicilia, ad ............................................ dove si trova la famosa Valle dei Templi. Proseguiamo lungo la costa in direzione nord-ovest e superato il fiume .................................... passiamo in prossimità dei resti archeologici di Selinunte. Superato il grande porto di ............................................, siamo a .................................................., città specializzata nella produzione di vino. Dalla strada costiera si può vedere l’isola di Mozia, antica colonia fenicia, e le isole ................................. Risalendo arriviamo alla città di ................................ In direzione est, costeggiamo il grande golfo di ...................................... e arriviamo al capoluogo .......................................................


Sicilia

Italia meridionale

La popolazione L’isola ha una densità di popolazione leggermente inferiore alla media nazionale e i suoi abitanti si concentrano soprattutto lungo le coste, mentre l’interno è scarsamente popolato. In passato l’isola è stata terra di emigranti che si spostavano nel Nord Italia o all’estero alla ricerca di un lavoro. Attualmente la tendenza si è invertita, in quanto molti siciliani sono tornati alle città natali e la regione ha accolto numerosi immigrati stranieri del Nordafrica. Il capoluogo è Palermo, la quinta città italiana più popolata d’Italia.

Abitanti: 5 058 860 Densità: 195 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Palermo Altre città: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani Statuto di regione: speciale Lingue ufficiali: italiano, albanese, siciliano 6% 22% Settori produttivi:

L’economia L’agricoltura è praticata su circa il 70% del territorio. Ottima la produzione del grano, degli ortaggi e della frutta. L’isola vanta prodotti tipici come il pomodoro di Pachino, gli agrumi, di cui è la prima produttrice nazionale, i pistacchi di Bronte e le mandorle della Val di Noto. Dagli ulivi si ricava olio di qualità e importante è la produzione dei vini. L’allevamento più diffuso è quello ovino. L’isola detiene il primato nazionale del pescato, grazie alla presenza di numerosi porti tra cui quello di Mazara del Vallo, il più importante porto di pescherecci d’Italia. L’industria, nonostante le risorse di cui gode la regione, occupa una delle percentuali di occupati più basse d’Italia. L’industria estrattiva, già presente con le saline di Trapani e di Marsala, si è affermata grazie alla presenza di giacimenti di petrolio e di miniere nelle zone di Gela, Siracusa e Augusta. In crescita le industrie alimentari e conserviere, quelle dell’elettronica e quelle tessili. In aumento la produzione di energia eolica e fotovoltaica.

primario secondario terziario 72%

Il nome

Deriva dai popoli Siculi e Sicani, che abitavano la regione prima dell’arrivo dei Fenici e soprattutto dei Greci, a cui si sottomisero pacificamente.

Le vie di comunicazione sono abbastanza sviluppate, in particolare quelle stradali e autostradali. I collegamenti con la penisola sono garantiti da traghetti che attraversano lo Stretto di Messina e da quelli che collegano Palermo a Napoli. Gli aeroporti sono presenti a Palermo, Catania, Trapani e in numerose isole. Questo insieme di collegamenti sostiene il turismo che si appoggia alle bellezze naturali, artistiche e archeologiche.

STUDIO FACILE Osserva i grafici relativi alle cinque città più popolate d’Italia, poi scrivi sotto a ognuna la regione cui appartiene e se è capoluogo o no.

Roma 2 867 078 2 500 000 2 000 000 1 500 000 1 000 000 500 000 0

Milano 1 350 487

........................

........................

Napoli 972 212

Torino 889 600

........................

........................

Palermo 671 531

........................ 175


GEOGRAFIA

Palermo, intreccio di tante culture

I pupi, Patrimonio immateriale UNESCO La tradizione teatrale nella regione è molto forte e trova una sua manifestazione anche nell’Opera dei pupi. I pupi sono pesanti marionette alte un metro, completamente snodate, mosse dai “pupari”, che spesso erano analfabeti ma conoscevano a memoria i copioni e le opere letterarie che recitavano. Queste potevano spaziare dalle gesta del paladino Orlando contro i Saraceni alle vite di Santi o di creature fantastiche. L’Opera non è un semplice teatro delle marionette, ma una vera e propria tradizione popolare che risale alla prima metà dell’Ottocento, e che l’UNESCO ha inserito tra i Patrimoni culturali immateriali.

Palermo è, dopo Napoli, il centro più importante del Meridione e ha un’area metropolitana di circa 1milione e 300 mila abitanti. Ha una storia millenaria: fu fondata dai Fenici, abitata dai Greci e dai Romani. Dopo i regni romanobarbarici, conobbe differenti occupazioni: dagli Arabi ai Normanni, dai Francesi agli Spagnoli, finché nel 1860 entrò a far parte del Regno d’Italia. Questo succedersi di popoli ha determinato un continuo alternarsi di culture e ha arricchito la città di un patrimonio artistico ineguagliabile. La città è famosa anche per i suoi mercati, fondati nell’antichità dai numerosi commercianti provenienti da tutta l’area del Mediterraneo. Attualmente ne sono rimasti tre che nel tempo hanno cambiato molto delle loro antiche caratteristiche: il più antico, Ballarò, in cui si vendono soprattutto i prodotti alimentari provenienti dalle campagne intorno a Palermo; quello del Capo, più simile ai molti mercati dell’area mediorientale; infine la Vucciria (nella foto), il cui nome, di origine francese, indica la sua antica destinazione d’uso, cioè la macelleria.

Alle origini del teatro A Siracusa, splendido centro urbano sulla costa orientale della Sicilia, si trova un parco archeologico molto importante, che raccoglie i resti appartenenti a diverse epoche della storia della città. Tra questi il teatro greco, che risale al V secolo a.C., quando Siracusa era una fiorente colonia della Magna Grecia. Oggetto di diversi rifacimenti successivi, anche in epoca romana, oggi ospita un’importante rassegna teatrale, che prevede la messa in scena di tragedie e commedie greche, vicina ai dettami della tradizione classica.

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PATRIMONIO UNESCO Nella lista dei luoghi appartenenti al Patrimonio Mondiale UNESCO rientrano anche ambienti naturali. La Sicilia, oltre a essere generosa di siti architettonici e storici, vanta le Isole Eolie e soprattutto il vulcano Etna. L’Etna: una storia lunghissima Il vulcano Etna è un laboratorio scientifico naturale e la sua attività, documentata da circa 2 700 anni, costituisce un record mondiale nel campo della cultura scientifica: della vulcanologia, della geologia e delle scienze della Terra. Il Parco naturale dell’Etna racchiude un paesaggio continuamente modellato dalle eruzioni; i turisti che salgono sulle sue pendici godono di un panorama unico sulla Sicilia e sulle isole circostanti, fino a Malta. Spettacolari sono la Valle del Bove, una profonda depressione vulcanica caratterizzata da canyon e grotte, dall’aspetto lunare a causa dell’assenza di vegetazione, e la Grotta del Gelo, una cavità vulcanica al cui interno si è formato un ghiacciaio perenne dove anche d’estate, la temperatura non sale mai sopra i -6 °C. Negli ultimi anni l’UNESCO ha ampliato il concetto di “cultura” e di “patrimonio” comprendendo oltre ai beni tangibili, anche patrimoni immateriali, vale a dire antiche tradizioni, perlopiù orali, che rischiano di scomparire. La vite ad alberello a Pantelleria Nessun Paese prima dell’Italia è riuscito a iscrivere una pratica agricola tra i Patrimoni Mondiali: la coltivazione della vite ad alberello della comunità di Pantelleria. Si tratta di una tipologia tradizionale di coltura della vite, basata sulla creazione di buche nel terreno profonde circa 20 centimetri. Il vigneto è costituito da piccoli alberelli che crescono all’interno di queste conche. Le uve di zibibbo, il pregiato vitigno portato in Sicilia dai Fenici, oltre a costituire un’importante risorsa economica per l’isola, sono il segno identificativo della comunità e l’immagine della sua storia, che coincide così con il faticoso e paziente lavoro di coltivazione.

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GEOGRAFIA

Sardegna

Superficie: 24 100 km2 Confini: a nord è divisa dalla Corsica dalle Bocche di Bonifacio; a est e a sud è bagnata dal mar Tirreno; a ovest dal Mar di Sardegna Rilievi: Massiccio del Gennargentu (Punta la Marmora 1 829 m) Colline: Iglesiente Pianure: Campidano, Piana di Alghero, Piana di Orosei Fiumi: Coghinas, Flumendosa, Tirso, Riu Mannu Laghi: lago del Coghinas, lago Omodeo, stagno di Cagliari Isole: arcipelago della Maddalena, isole dell’Asinara, Sant’Antioco, San Pietro Aree protette: Parco naz. dell’Arcipelago di La Maddalena, Parco naz. dell’Asinara, Parco naz. del Golfo di Orosei e del Gennargentu 19% 14% Composizione del territorio: pianura collina montagna

Eserciziario

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p. 66

67% Atlante

pp. 58-59

VIAGGIO NEL PAESAGGIO Osserva la carta e, seguendo l’itinerario scritto, completa il testo. Partiamo da Olbia, un centro importante sulla costa del mar ..................... Puntando verso nord entriamo nella regione della ..................... Deviando verso la costa si possono raggiungere rapidamente Porto ................................. e le altre spiagge della Costa ...................., l’area turistica più nota della regione. Passata Santa ............................................................................................., guardando a nord, oltre le ........................................, si vede la Corsica, mentre guardando verso est c’è l’arcipelago ........................................... Proseguendo verso sud-ovest, oltrepassato il fiume ..........................., raggiungiamo Porto ............................., al centro del golfo ....................................... Da qui in pochi minuti arriviamo alla città di ........................................ Imbocchiamo la superstrada che, una volta superata Macomer, forma un bivio. A sinistra porta al lago artificiale .............................., mentre a destra porta allo stagno di ............................... e al golfo di .............................. Superiamo il fiume ............................... Entriamo nella pianura del ............................................. e arriviamo al capoluogo ............................ Da qui, risalendo lungo la costa orientale, lasciandoci i Monti del ....................................................... sulla sinistra prendiamo la strada che ci porta nella città interna di .....................


Sardegna

Italia meridionale

La popolazione La densità della popolazione della regione è tra le più basse d’Italia. Gli abitanti si concentrano soprattutto nelle aree urbane e sulla costa. Cagliari, il capoluogo di regione, è un importante porto e centro industriale. La regione ha uno statuto speciale e tutela, oltre al considerevole patrimonio ambientale, il sardo, considerato dagli studiosi non un dialetto ma una vera e propria lingua.

L’economia Il territorio sardo è piuttosto arido e per composizione poco fertile; l’agricoltura è limitata alle pianure del Campidano, di Alghero e di Oristano, antiche paludi poi bonificate. Con tecniche moderne si ricavano ortaggi, agrumi, mandorle e viti da cui vengono prodotti vini di pregio. Caratteristica è la coltivazione delle querce da sughero di cui la regione è la maggiore produttrice in Italia. L’allevamento ovino è l’attività tradizionale più diffusa. Dal latte di pecora e di capra si ricavano formaggi tipici. Produttiva anche la pesca, in particolare quella del tonno, anche se oggi è in diminuzione. L’industria è presente nel settore alimentare, chimico, petrolchimico, termoelettrico e delle cartiere, mentre quella estrattiva, sviluppata nell’Ottocento e legata alla presenza di miniere di piombo, zinco e zolfo, è ormai in declino. Importante è l’artigianato della ceramica, dei tessuti e della lavorazione del sughero. Le vie di comunicazione sono scarse, soprattutto nell’interno. La Sardegna è collegata al resto della penisola grazie ai numerosi porti (Cagliari, Arbatax, Olbia e Porto Torres, che insieme a quello di Santa Teresa di Gallura, unisce l’isola alla Corsica). Le vie di comunicazione costiere sono, invece, fondamentali per sostenere la voce più importante dell’economia sarda: il turismo, soprattutto balneare. Nelle località della sola Costa Smeralda, la Sardegna vanta oltre 2 milioni di presenze all’anno.

Abitanti: 1 656 003 Densità: 68,71 abitanti per km2 Capoluogo di regione: Cagliari Altre città: Carbonia, Nuoro, Oristano, Sassari Statuto di regione: speciale Lingue ufficiali: italiano, sardo, catalano 6% 25% Settori produttivi: primario secondario terziario 69%

STUDIO FACILE Osserva il grafico delle attività produttive della Sardegna e, dopo aver letto il testo, rispondi alle domande: • quale importanza ha il terziario nell’economia dell’isola? • rispetto all’economia della Sicilia, noti differenze? E analogie?

Il nome

La regione ha preso il nome dai Sardi, come venivano chiamati dai Latini i popoli che abitavano l’isola.

La Torre di Piscinni, nel Sulcis, una regione meridionale dell’isola.

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GEOGRAFIA

Cagliari Il capoluogo della Sardegna, Cagliari, ha una storia antichissima: i resti ritrovati sul territorio dove ora sorge questa importante città risalgono al IV millennio a.C. Tipiche di questo periodo, detto prenuragico, sono le domus de janas, cioè tombe scavate nella roccia. A partire dal II millennio a.C. la città fu sotto il controllo della civiltà nuragica, che ebbe intensi contatti con i Micenei. In questo periodo si dotò di numerosi porti che resero fiorente la sua attività commerciale. I Fenici, i Cartaginesi e infine i Romani garantirono alla città il ruolo di metropoli sarda, fino all’arrivo dei barbari, nel V secolo d.C.

Il carnevale di Mamoiada

Mamuthones

Issohadores

Tharros Sul promontorio del Sinis è possibile visitare Tharros, antica colonia fenicia fondata nell’VIII secolo a.C. Durante il dominio cartaginese, la città venne fortificata e il suo porto ingrandito, per potenziare i commerci verso l’Africa. Dopo la conquista romana mantenne la sua importanza, finché durante le epoche successive e, soprattutto con le continue incursioni dei pirati saraceni nel Medioevo, la città non cadde in abbandono.

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Il 17 gennaio, giorno di S. Antonio, è l’inizio del carnevale di Mamoiada, in provincia di Nuoro. È una festa tradizionale sarda, durante la quale le tipiche maschere dei mamuthones e degli issohadores sfilano per le strade riproponendo un’antica processione. I mamuthones hanno il volto nascosto da una maschera nera fissata da un fazzoletto, mentre addosso portano un lungo gilet di pecora nera e campanacci di varie forme. Gli issohadores indossano un corpetto rosso e dei pantaloni bianchi, un cappello nero ad ampia falda e una maschera bianca sul viso. Addosso portano una cintura costituita da tanti piccoli sonagli e fra le mani tengono una lunga corda con cui devono “catturare” le persone tra la folla. Per alcuni studiosi delle tradizioni sarde il rito indica il passaggio dall’inverno alla primavera. Per altri invece i mamuthones ricordano i Saraceni combattuti dagli issohadores, che, muovendosi liberamente nel corteo, difendono l’isola.


NELLA REALTÀ Debate al Sud Che cos’è un debate ? Un debate è un dibattito su un argomento scelto che si svolge tra squadre di “oratori” in tempi prestabiliti. Regole e tempistiche dei singoli interventi vengono fatti rispettare da un giudice “cronometrista” (di solito l’insegnante), che garantirà il corretto svolgimento del compito e il rispetto reciproco tra squadre.

Che cosa serve? Per impostare un debate, non serve molto materiale: un cronometro, una campanella e... la vostra voce! Perché il debate sia veramente efficace, i discorsi dovranno essere impostati con chiarezza e secondo uno schema logico. Inoltre è particolarmente utile prestare ascolto anche agli interventi delle altre squadre.

Per iniziare… Dividete la classe in 6 squadre. Per ogni squadra sorteggiate una regione dell’Italia meridionale. Ogni squadra dovrà preparare un discorso a sostegno di un itinerario turistico della regione che gli è capitata.

Ed ecco le regole! Attenzione, il debate deve avere regole precise. Eccone alcune: • il gruppo di valutazione che ascolterà gli interventi e decreterà i vincitori è costituito da un elemento estratto a sorte da ogni squadra; • il tempo di argomentazione non è illimitato: sarà il gruppo di valutazione a determinare quanti minuti avrà a disposizione ogni componente della squadra; è vietato terminare il proprio intervento prima del tempo stabilito o protrarlo; • l’ordine degli interventi deve seguire uno schema; per esempio prima parlano tutti i capitani di squadra, precedentemente nominati, poi gli oratori, a turno; • il gruppo di valutazione non deve analizzare solo i contenuti, ma anche come sono stati presentati gli itinerari: qual è quello che ha convinto di più? Perché? Vi è piaciuto partecipare a un debate? Potete organizzarne altri in classe su diversi argomenti di studio, con regole differenti che potrete adattare di volta in volta. Ricordate: un buon debater è colui che ha capito al volo lo spirito del gioco ed è rispettoso non solo delle regole ma anche delle opinioni altrui! Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturali; competenze sociali e civiche.

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ATTIVA LE COMPETENZE 1 Completa la mappa dell’Italia meridionale con le informazioni richieste. Regioni che ne fanno parte: .......................................................... .......................................................... ..........................................................

Mari che la bagnano: .......................................................... .......................................................... ..........................................................

Principali città: .......................................................... .......................................................... ..........................................................

Italia meridionale

Settore economico più sviluppato: ..................................................................... ..................................................................... .....................................................................

Principali aree protette: .......................................................... .......................................................... ..........................................................

2 Osserva le foto, scrivi a quali città o zone d’Italia si riferiscono. Poi collegale alle regioni corrispondenti.

La costiera ........................................

La valle dei Templi ad ........................................

I nuraghe della ........................................ Autovalutazione 182

O rganizzare le informazioni compilando la mappa è stato: facile abbastanza impegnativo molto impegnativo

I Sassi di ..................................

Il traghetto di Villa ........................................

La basilica di San Nicola a .........................


Italia meridionale 3 Scrivi la risposta corretta per ogni definizione. • • • • • • • •

La regione meno estesa dell’Italia meridionale: ............................................................................. Il capoluogo di regione della Sardegna: ............................................................................................. La provincia più vicina all’Etna: ......................................................................................................... La regione più orientale dell’Italia: .................................................................................................... I fiumi principali della Campania: ...................................................................................................... La vetta più elevata dell’Italia meridionale: .................................................................................... L’isola con la Costa Smeralda: ............................................................................................................. Le due regioni meridionali a statuto speciale: ................................................................................

4 Nell’Italia meridionale ci sono 7 delle 14 città metropolitane italiane. In base ai dati riportati nella tabella, calcola la densità della popolazione di ogni singola città e stila una graduatoria partendo da quella più densamente popolata. Poi rispondi alle domande. Città metropolitana

Popolazione

Superficie

Dens. di popolaz.

Bari

1 263 820

3 863

.....................................

Cagliari

1 249 3 574

.....................................

Catania

431 657 1 115 535

Messina

640 675

3 266

.....................................

Napoli

3 113 898

1 179

.....................................

Palermo

1 271 406

5 009

.....................................

Reggio di Calabria

555 836

3 210

.....................................

.....................................

La sfida

5 Leggi i nomi delle località presenti in ogni regione. Alcune di esse sono fuori posto. Hai 10 minuti di tempo per eliminare le intruse e scoprire la regione. Bari .................................. Vieste Pompei Foggia Pozzuoli Matera Capua Messina Amalfi Salerno

Barletta Caserta

..................................

.................................. Maratea Metaponto Matera Lecce

Cagliari

.................................. Catania Vibo Valentia Bagnara Calabra

Siracusa Trapani

Mazara del Vallo Tropea .................................. Gela

Olbia Oristano Locri Carbonia

Cosenza

Crotone

Enna

Alghero Nuoro

..................................

Competenze Comunicare nella madrelingua; competenze matematiche; organizzare le informazioni in mappe.

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Il prossimo anno... Quest’anno hai concluso lo studio della Storia antica, che ha determinato molti aspetti appartenenti alla nostra cultura. Il prossimo anno, nella Scuola Secondaria di primo grado, affronterai il Medioevo: i castelli, gli imperatori dei nuovi Stati, le nuove culture, i grandi personaggi dell’arte, della letteratura, della scienza e delle religioni. Quali tracce di questo passato esistono nel tuo territorio? Raccogliete immagini e informazioni relative a questo periodo e componete un collage da portare con voi nella futura scuola: sarà un modo per presentarvi.

Ora hai un’ampia panoramica delle regioni italiane e sei pronto per approfondire la conoscenza dell’Italia in un’ottica europea. Il prossimo anno intraprenderai lo studio dell’Europa. Che cosa conosci dell’Europa? Hai compiuto dei viaggi nelle nazioni europee? Che cosa ti piacerebbe approfondire? Costruite un cartellone con materiale fotografico che rappresenti diversi paesaggi del nostro continente. Buon viaggio.

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SCIENZE

186 L’energia 188 Le forme di energia 190 Le trasformazioni energetiche 191 Due leggi da ricordare 192 L’energia elettrica 193 Speciale Tecnologia – Le centrali elettriche 194 Le fonti di energia 195 Speciale Cittadinanza Nuove frontiere dell’energia 196 Speciale Cittadinanza No agli sprechi! Nella realtà 197 Le forze 198 Magnetismo ed elettromagnetismo 199 Speciale Tecnologia – Le telecomunicazioni 200 Imparare facile 201 Attiva le competenze 202 L’Universo 204 Il Sistema Solare 206 La Terra e i suoi moti 208 La Luna 209 Una forza che attrae Nella realtà 210 Speciale Tecnologia La conquista dello spazio 211 Imparare facile 211 Attiva le competenze

212 Il corpo umano 214 L’organizzazzione delle cellule 216 L’apparato locomotore 219 Il lavoro dei muscoli 220 Le leve nel corpo umano 221 L’apparato digerente 224 Speciale Cittadinanza – Dentro i cibi 225 Speciale Cittadinanza Un’alimentazione equilibrata Nella realtà 226 L’apparato respiratorio 227 Il viaggio dell’aria 228 L’apparato circolatorio 231 L’apparato escretore 232 Speciale Cittadinanza Un corpo in salute Nella realtà 233 Imparare facile 234 Attiva le competenze 235 L’apparato riproduttore 236 Il sistema nervoso Nella realtà 239 Gli organi di senso 240 L’occhio e la vista 241 La luce 242 I fenomeni luminosi 243 L’udito e l’orecchio 244 Il suono 245 Le caratteristiche dei suoni Nella realtà 246 Speciale Tecnologia – Un aiuto per i sensi 247 Imparare facile 248 Attiva le competenze


L, ENERGIA Pensa a una bandiera che sventola, a un’automobile che viaggia, a un bambino che corre... Questi eventi possono accadere solo grazie all’energia. L’energia non è materia, non la puoi vedere, né toccare, né prendere in mano. Però la si sente nominare spesso nella vita di tutti i giorni e ne puoi osservare gli effetti, perché essa modifica la materia, spostandola, deformandola, scaldandola, frantumandola, cambiando il suo stato...

L’energia è una proprietà dei corpi, viventi o non viventi, e corrisponde alla loro capacità di compiere un lavoro. In ambito scientifico il termine lavoro ha un significato diverso rispetto a quello che si utilizza solitamente, come il lavoro in classe, in ufficio, in fabbrica. Un lavoro si compie quando si produce uno spostamento in un corpo mediante la forza. Tutti gli organismi hanno bisogno di energia per vivere. Lo stesso vale per gli oggetti che utilizziamo: hanno bisogno di energia per funzionare. Possiamo veramente dire che l’energia è il motore che fa funzionare il mondo!

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L’energia

CHE COSA SO • Hai mai sentito parlare di “crisi energetica”? • Ti è capitato di sentire la scossa toccando un’altra persona o lo sportello dell’automobile? • A casa tua si usano molti apparecchi elettrici? • Conosci qualcuno che ha i pannelli solari sul tetto della propria abitazione? • Hai usato almeno una volta una calamita?

CHE COSA IPOTIZZO • Perché sfregando forte le mani una contro l’altra sentiamo calore? • Che cos’è che fa accendere il fanale della bicicletta? • Come fa la benzina a far muovere le ruote dell’automobile? • Perché in genere gli apparecchi elettrici hanno il manico in plastica o in gomma? • A cosa serve l’etichetta energetica di un elettrodomestico?

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI I diversi tipi di energia. I princìpi che regolano le trasformazioni energetiche. L’elettricità e i modi per produrla. Le fonti energetiche rinnovabili e non rinnovabili. La forza magnetica e i suoi effetti.

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SCIENZE

Le forme di energia energia: deriva dal greco energèia, che vuol dire “attivo”. potenziale: indica qualcosa che potrebbe accadere ma non è ancora accaduto.

STUDIO FACILE Leggi il testo e rispondi. a. L’energia delle goccioline d’acqua che formano le nubi è: potenziale

cinetica

b. L’energia dell’acqua di un fiume che scorre verso il mare è: potenziale

cinetica

Si possono distinguere due fondamentali tipi di energia: • l ’energia-lavoro, che fa muovere gli oggetti e funzionare le macchine; • l’energia termica, cioè il calore, legata al movimento delle molecole che compongono un corpo.

L’energia-lavoro L’energia-lavoro si può manifestare in forme diverse, ma riconducibili a due grandi categorie: • l ’energia potenziale: è quella che possiede un corpo e che lo mette in grado di compiere un lavoro, che però non si è ancora manifestato. Pensa all’acqua contenuta in un bicchiere sul tavolo. Rimane ferma lì, ma se muovi o rovesci il bicchiere l’acqua si muove o fuoriesce; • l’energia cinetica: è l’energia di un corpo in movimento.

Forme di energia potenziale

Forme di energia cinetica

gravitazionale: è l’energia dei corpi che si trovano in alto e che, a causa della forza di gravità, possono precipitare verso il basso.

eolica: è l’energia del vento, cioè dell’aria in movimento.

elastica: è l’energia di una molla o di un corpo elastico che vengono trattenuti, pronti a scattare se li si rilascia.

idraulica: è l’energia dell’acqua che scorre.

chimica: è l’energia contenuta nelle sostanze combustibili (legno, petrolio o carbone), ma anche nei cibi che mangiamo e che ci forniscono energia.

sonora: è l’energia del suono, che nasce dalle vibrazioni di un corpo.

nucleare: è l’energia contenuta nel nucleo degli atomi, che si libera quando si rompono i legami che li tengono uniti o se ne creano di nuovi.

luminosa: è l’energia della luce, che viaggia a grandissima velocità.

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.


L’energia

L’energia termica

convezione

Il calore è una forma di energia detta energia termica e determina il movimento delle molecole che compongono un corpo. Spesso si confonde con la temperatura, che invece esprime l’intensità del calore che un corpo possiede. Il calore si può trasmettere da un corpo all’altro in tre modi: •p er conduzione, cioè per contatto diretto tra corpi solidi: una pentola messa su un termosifone acceso dopo poco si riscalda;

conduzione

• per convezione, attraverso il rimescolamento delle molecole di un liquido o di un gas: l’acqua nella pentola posta su un fornello acceso in basso diventa più calda e più leggera, e tende a salire, mentre quella fredda, più pesante, tende a scendere. Si creano così dei movimenti circolari che trasferiscono il calore ovunque. Lo stesso avviene per l’aria;

irraggiamento

• per irraggiamento: il calore si trasmette senza contatto tra i corpi sotto forma di raggi (o radiazioni) e si può trasmettere anche nel vuoto. È il caso del Sole che riscalda la Terra. Il calore trasforma la materia, perché è responsabile dei passaggi di stato e della dilatazione, cioè l’aumento del volume occupato da solidi, liquidi e gas. Come ogni forma di energia, il calore non si crea dal nulla, ma è il risultato di una trasformazione. Il calore ci viene fornito: dal Sole, la nostra principale fonte di energia, generata da potenti reazioni nucleari e trasmessa alla Terra sotto forma di radiazioni termiche (il calore) e luminose (la luce);

.

dalla combustione: alcune sostanze, dette combustibili, bruciando, producono calore. Anche le sostanze nutritive che ricaviamo dai cibi producono calore, per effetto della particolare combustione che avviene nelle cellule;

dall’attrito, cioè sfregando due corpi uno contro l’altro: la loro energia cinetica si trasforma in energia termica. Pensa alle mani fredde che sfreghi per riscaldarle.

ESPERIMENTI Come si trasferisce il calore? Materiale occorrente: un recipiente; acqua calda; un ferro da calza; un tubo di plastica; un tubo di gomma; un cucchiaio di legno; un cucchiaio di metallo. Versa l’acqua calda nel recipiente. Immergi tutti gli oggetti, in modo tale che le loro estremità escano dall’acqua. Attendi qualche minuto. Tocca gli oggetti uno dopo l’altro. Conclusioni: il calore si è trasferito dall’acqua agli oggetti per ............................................ con diversa intensità a seconda del loro materiale.

STUDIO FACILE Rifletti sul testo e rispondi. Da quale fenomeno è provocato lo spostamento del liquido nel tubicino di vetro di un termometro? Eserciziario

p.13

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SCIENZE

Le trasformazioni energetiche Immagina una giocatrice di pallavolo che esegue una battuta. Essa utilizza una parte della sua energia muscolare per colpire la palla e la carica così di energia cinetica. Mentre sale, la palla perde via via energia cinetica e acquista energia potenziale gravitazionale, dovuta alla sua posizione sempre più in alto. Quando la palla ha esaurito l’energia cinetica smette di salire e, grazie alla sua energia potenziale, comincia a scendere. Durante la discesa avviene il contrario di ciò che è accaduto nella salita: la palla perde energia potenziale e acquista energia cinetica. Quando la palla tocca il pavimento, ma anche quando tocca la mano o il braccio dell’avversario, a causa dell’attrito, una parte di energia cinetica si trasforma in calore. Catene di trasformazioni energetiche come questa accadono frequentemente nella vita quotidiana: l’energia si trasforma di continuo da una forma all’altra.

SPECIALE

Più è forte l’impatto con le braccia, quindi più la palla possiede energia cinetica, più si sviluppa calore. In caso di una forte schiacciata le braccia del giocatore si arrossano e si riscaldano.

TECNOLOGIA

Che cosa fa funzionare un’automobile? Una serie di trasformazioni energetiche. Osserva:

1 La benzina contenuta nel serbatoio (energia chimica) viene bruciata nel motore e produce calore. serbatoio carburante

energia termica

energia chimica

ruota

motore

energia meccanica

2 Il calore (energia termica) fa funzionare il motore a scoppio che fa girare le ruote (energia meccanica) e muovere l’automobile. Il motore a scoppio si può definire quindi una macchina termica, in quanto trasforma il calore in energia meccanica.

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CON GLI ALTRI Lavorando in piccoli gruppi, ricercate sui libri, in rete o intervistando degli adulti risposte a queste domande. a. Che cos’è una caffettiera moka? b. Quale tipo di trasformazione energetica è alla base del suo funzionamento? c. La dinamo della bici si può definire una “macchina termica”? Autovalutazione Quale domanda vi è sembrata più difficile? a b c Chi vi ha aiutato maggiormente nelle risposte? libri internet un adulto


L’energia

Due leggi da ricordare Nel corso del XIX secolo, gli scienziati hanno formulato due importanti leggi, dei princìpi che ci aiutano a comprendere le trasformazioni di energia.

1 Nell’Universo l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma.

Ad esempio, l’energia che ci permette di vivere e di muoverci non nasce dal nulla ma è prodotta dalla trasformazione dell’energia chimica presente nei cibi che mangiamo. Un pallone che rotola a un certo punto si ferma, non perché la sua energia cinetica sia andata distrutta, ma perché, a causa dell’attrito, si è trasformata in calore.

La pallina non è andata in buca perché non aveva abbastanza energia cinetica per vincere l’attrito dell’erba.

2 N on tutto il calore prodotto si trasforma in lavoro, perché una parte di calore si disperde sempre.

STUDIO FACILE Rifletti sul testo e rispondi. a. Se stai andando in bicicletta e tiri i freni, come mai la bici si ferma quasi subito? Che cosa succede alla sua energia cinetica? b. Esiste una macchina termica perfetta, capace di trasformare tutto il calore in energia meccanica?

Sembra un concetto difficile, ma ne sperimentiamo gli effetti ogni giorno. L’uomo ha inventato molte macchine che sfruttano il calore per produrre lavoro, ma una parte di calore va inevitabilmente perduta e non è più recuperabile. Gli automobilisti sarebbero felici se tutta l’energia chimica contenuta nella benzina si trasformasse in energia meccanica; ma in realtà il motore a scoppio riesce a trasformare in energia utile solo il 25% dell’energia presente nel carburante. L’energia rimanente non va distrutta, ma semplicemente va dispersa e non è più utilizzabile dall’automobile. Il mondo di oggi ha sempre più “bisogno di energia” perché, nonostante la Terra riceva ogni giorno una quantità enorme di energia dal Sole, l’uomo riesce a utilizzarne per i suoi scopi solo una minima parte. Una delle grandi sfide del futuro sarà proprio quella di migliorare macchine e procedimenti per ottenere il massimo dell’energia, utilizzando risorse sempre più ridotte. Eserciziario

p. 13

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SCIENZE

L’energia elettrica

nuvole –

superficie terrestre +

+

+

+

La forza di attrazione delle cariche opposte della superficie terrestre (+) e delle nuvole (–) provoca il fulmine.

L’elettricità è la forma di energia più utilizzata dall’uomo. Molti apparecchi domestici funzionano grazie a essa: elettrodomestici, lampadari, computer, cellulari... – Ancora maggiore è il consumo di elettricità negli uffici, nei cantieri e nelle industrie. La materia è formata da piccole particelle chiamate molecole e queste ultime sono a loro volta formate da atomi. + Nell’atomo c’è un nucleo centrale con particelle positive, i protoni, mentre attorno a esso ruotano particelle negative, gli elettroni. Normalmente il numero dei protoni è uguale a quello degli elettroni: in tal caso la materia è “neutra”, non ha alcuna carica. Ma può accadere che un atomo perda uno o più elettroni, cioè diminuisca il numero delle sue cariche negative, così si carica positivamente; se li acquista invece avviene il contrario. Per ristabilire l’equilibrio tra le cariche, gli elettroni si spostano dai corpi con carica negativa a quelli con carica positiva, cioè con un numero inferiore di elettroni. Questo spostamento è l’energia elettrica.

I movimenti causati dall’elettricità Se strofini una penna di plastica con un panno di lana e poi la avvicini a dei pezzetti di carta, la penna attirerà la carta e la tratterrà per un certo tempo. Con lo sfregamento, la penna ha perso degli elettroni e si carica di segno positivo (+). La carta è carica negativamente (–). Due cariche di segno opposto si attraggono.

Prendi due penne di plastica. Legane una a un filo e fissala al tavolo con lo scotch, lasciandola sospesa. Strofina entrambe le penne con un panno di lana e avvicinale tra loro: le due penne si respingono. Lo sfregamento ha sottratto elettroni agli atomi delle penne, che si caricano positivamente (+). Cariche dello stesso segno si respingono.

Quando si accumulano cariche elettriche in un oggetto parliamo di elettricità statica. Quando invece le cariche elettriche scorrono lungo un materiale, si crea una corrente elettrica, cioè un movimento rapidissimo e invisibile di elettroni all’interno della materia. I metalli e il corpo umano sono buoni conduttori di elettricità, cioè permettono il passaggio degli elettroni. Materiali come la plastica, la gomma, la porcellana, il vetro, il legno, bloccano il passaggio delle cariche elettriche e sono quindi detti isolanti.

192

I cavi elettrici sono formati all’interno da fili di rame, ma rivestiti di plastica, per poter essere toccati senza rischi di prendere una forte scossa. Eserciziario

pp. 11-12


SPECIALE

Le centrali elettriche La centrale elettrica è un impianto industriale che serve a produrre energia elettrica. Visto il massiccio uso di elettricità in ogni attività della società moderna, le centrali elettriche sono importantissime. Ne esistono di vari tipi a seconda delle fonti che le alimentano.

Termoelettriche

Utilizzano il vapore, che mette in moto le pale delle turbine, collegate a generatori, che trasformano l’energia meccanica delle turbine in energia elettrica. Il vapore necessario viene prodotto bruciando combustibili fossili come carbone o petrolio oppure combustibili di origine vegetale, come il biodiesel, che producono meno inquinamento.

Eoliche e solari

TECNOLOGIA

STUDIO FACILE Ricerca le informazioni e rispondi. siste una centrale elettrica nel territorio •E dove abiti? Se sì, che tipo di centrale è? sserva gli apparecchi elettrici a casa e •O indica le forme di energia in cui si trasforma l’energia elettrica che consumano.

Termonucleari

Qui il vapore necessario a muovere le turbine si produce grazie a una fissione nucleare, cioè alla rottura dei nuclei di atomi di uranio, sostanza radioattiva presente in natura. Queste centrali richiedono molte misure di sicurezza perché una fuoriuscita di particelle radioattive causerebbe danni per tutte le forme di vita del territorio circostante.

Idroelettriche

Nelle centrali eoliche le pale delle turbine a elica, mosse dall’energia del vento, azionano un generatore di energia elettrica. Le centrali solari sfruttano il calore del Sole grazie ai pannelli fotovoltaici che lo trasformano direttamente in elettricità.

In queste centrali è l’energia cinetica dell’acqua in movimento, incanalata in apposite tubature, a muovere le turbine.

L’energia idraulica, eolica e solare sono energie pulite, perché non producono emissioni inquinanti. Eserciziario

p. 11

Atlante

pp. 106-110

193


SCIENZE

Le fonti di energia La principale fonte di energia per la Terra è il Sole. Le fonti energetiche primarie sono le materie prime come carbone, petrolio, gas naturale, uranio... e i fenomeni naturali, come l’acqua in movimento, il vento, i getti di vapore, da cui si può ricavare energia. L’elettricità utilizzata per le attività umane è invece una fonte di energia secondaria, perché ottenuta grazie alla trasformazione di fonti primarie, invece già presenti in natura.

petrolio carbone

Le piante, grazie alla fotosintesi clorofilliana, trasformano l’energia del Sole in energia chimica, cioè nelle sostanze nutritive, che viene poi trasmessa agli animali grazie alla catena alimentare.

Il Sole, riscaldando la superficie terrestre e l’atmosfera, dà origine al ciclo dell’acqua e ai venti, fenomeni naturali che producono energia pulita e rinnovabile.

I giacimenti di combustibili fossili e di uranio sono soggetti a esaurimento, li definiamo quindi fonti energetiche non rinnovabili. Sole, acqua e vento sono invece risorse sempre disponibili, costituiscono perciò fonti energetiche rinnovabili.

STUDIO FACILE • Sottolinea le fonti non rinnovabili. carbone - Sole - acqua - uranio - vento - gas naturale - petrolio • Rifletti e rispondi sul quaderno. a. P er far funzionare le automobili oggi utilizziamo fonti rinnovabili o non rinnovabili? E i treni? b. Quali tipi di centrali elettriche usano fonti rinnovabili? 194

Carbone, petrolio e gas naturali si sono formati con la decomposizione di resti animali e vegetali, nel corso di milioni di anni. I combustibili fossili sono quindi un concentrato di energia chimica.


SPECIALE

Nuove frontiere dell’energia Per far fronte alla richiesta sempre crescente di energia e per diminuire l’inquinamento ambientale, la ricerca scientifica sta puntando su nuove energie rinnovabili e pulite, oltre a quella idraulica ed eolica, che già si utilizzano da molto tempo.

L’energia dal mare L’energia presente nei mari e negli oceani può essere estratta con diverse tecnologie ancora sperimentali e poco diffuse. In particolare si tratta di muovere turbine grazie al movimento dell’acqua delle correnti marine, delle maree e delle onde.

CITTADINANZA

Le biomasse e i termovalorizzatori Le biomasse sono rifiuti organici diversi: residui agricoli e forestali, scarti di aziende zootecniche e alimentari, utilizzati per produrre energia e biocombustibili, in particolare il biodiesel, usato come carburante per le auto o per le centrali termoelettriche. I termovalorizzatori son inceneritori che bruciano i rifiuti solidi urbani che non vengono differenziati e recuperano i gas tossici che ne derivano.

Le auto elettriche e ibride Le auto elettriche sfruttano batterie ricaricabili in apposite colonnine. Il loro limite è nell’autonomia, nella bassa velocità raggiunta e nella durata delle batterie. Quelle ibride invece hanno un motore tradizionale che e uno elettrico che lavorano insieme, abbassando i consumi.

L’energia geotermica Sfrutta il calore presente negli strati più profondi della crosta terrestre. Il vapore proveniente dal sottosuolo viene utilizzato sia per il riscaldamento urbano che per la produzione di energia elettrica.

CON GLI ALTRI Assieme ai compagni, realizza un’indagine statistica su quante famiglie, nella tua scuola, utilizzano nella propria abitazione pannelli solari o impianti fotovoltaici. Autovalutazione Qual è stata la fase più impegnativa dell’indagine? raccolta elaborazione rappresentazione interpretazione dei dati È stato utile collaborare con i compagni nella realizzazione dell’indagine? sì, molto abbastanza no

Eserciziario

p. 13

Atlante

pp. 110-111

195


SPECIALE

CITTADINANZA

No agli sprechi! Nonostante le ricerche volte a potenziare l’uso di fonti energetiche rinnovabili, queste non sono ancora in grado di sostenere il fabbisogno energetico mondiale. È quindi importante migliorare e sviluppare le pratiche legate al risparmio energetico, per diminuire i consumi.

L’isolamento domestico

Buone pratiche domestiche

Grazie a materiali isolanti si può ottenere un buon isolamento termico delle pareti esterne e dei tetti. In questo modo si eviteranno le dispersioni di calore e si ridurrà l’uso dell’impianto di riscaldamento o dell’aria condizionata.

• Acquistiamo elettrodomestici di classe energetica A: sono quelli che consumano meno. • Evitiamo di mettere cibi caldi in frigorifero per non costringerlo a un “superlavoro”. • Spegniamo sempre le luci che non servono realmente. • Preferiamo il forno a microonde rispetto al forno elettrico: consuma circa la metà.

Mezzi pubblici e “Piedibus” Le automobili dovrebbero essere usate solo quando non se ne può fare a meno. Quando è possibile è meglio usare i mezzi pubblici o, meglio ancora, la bicicletta o andare a piedi. In alcune scuole sono stati attivati dei progetti “Piedibus” che invitano gli alunni a recarsi a scuola a piedi in gruppo, accompagnati da adulti che si rendono disponibili al servizio. Camminare è vantaggioso sia per la nostra salute sia per l’ambiente.

196

Eserciziario

p. 13

NELLA REALTÀ Con l’aiuto dell’insegnante e con i tuoi compagni, organizzate un’intervista a un responsabile dell’ambiente del vostro Comune. • Preparate un elenco di domande sul tema “Iniziative per il risparmio energetico”. • Se non è già stato attivato, proponete voi un progetto Piedibus che coinvolga la vostra e altre scuole del territorio. • Con il permesso dell’assessore, riprendete l’intervista con una videocamera, rivedetela e commentatela in classe, quindi preparate una sintesi delle informazioni più interessanti. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia. Competenze sociali e civiche. Competenze nella madrelingua.


L’energia

Le forze È facile confondere i concetti di forza e di energia perché, nella vita quotidiana, entrano in gioco contemporaneamente. Grazie alla tua energia muscolare tu puoi esercitare una forza su un pallone e calciarlo lontano. I pistoni dell’automobile esercitano una forza sugli ingranaggi collegati alle ruote grazie all’energia meccanica generata dal motore e quindi l’auto si muove. Un corpo può esercitare una forza su un altro solo se possiede energia. Diciamo che l’energia è una proprietà dei corpi, mentre la forza è un’azione che viene compiuta da un corpo su un altro, spesso attraverso un contatto diretto, ma talvolta anche a distanza. Oltre alla forza che regola l’Universo, ovvero la forza di gravità, esiste un’altra importante forza, grazie alla quale funzionano gli apparecchi elettrici e su cui si fonda gran parte della tecnologia moderna in campo di telecomunicazioni: la forza magnetica.

STUDIO FACILE Pensa a un masso che cade da una montagna. Descrivi l’evento utilizzando i concetti di forza e di energia. Segui le domande guida. a. Q uale energia possiede il masso quando è in alto? E mentre cade? b. Quale forza agisce sul masso? c. Da chi viene esercitata?

ESPERIMENTI Come agisce la forza magnetica? Esperimento 1 Materiale occorrente: una calamita, oggetti vari (matite, biro, chiodi, spille da balia, pennarelli, carta, monete, fermagli). Procedimento: avvicina la calamita ai singoli oggetti e osserva. Rifletti: tutti gli oggetti vengono attratti dalla calamita? Di che cosa sono fatti gli oggetti che subiscono tale forza? Concludi: ......................................................................................................... Esperimento 2 Materiale occorrente: due calamite a barra. Procedimento: avvicina le estremità delle due calamite, provando tutte le quattro possibili combinazioni di avvicinamento. Rifletti: che cosa succede in due casi? E negli altri due? Concludi: come risponderesti alla domanda iniziale? ........................ ............................................................................................................................. Eserciziario

p. 14

197


SCIENZE elettrocalamita: dispositivo che, con il passaggio di corrente elettrica, si magnetizza. dinamo: dispositivo che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica.

Magnetismo ed elettromagnetismo I corpi che possono esercitare la forza magnetica si chiamano magneti e possono essere naturali o artificiali: • la magnetite è un minerale con proprietà magnetiche naturali; Frammento • altre sostanze, come l’acciaio, il nichel, il cobalto, possono di magnetite. diventare magneti artificiali se vengono magnetizzati, tramite contatto o vicinanza con un magnete naturale.

ESPERIMENTI Un chiodo che attrae Quando l’elettricità attraversa un pezzo di ferro, lo trasforma in un’elettrocalamita che attrae la graffetta. Se si stacca un filo dalla pila, il chiodo smette di attrarre la graffetta. chiodo di ferro filo di rame batteria

La forza elettrica e quella magnetica sono strettamente legate tra loro. Se un oggetto di ferro è attraversato da una corrente elettrica diventa un magnete. Diversi apparecchi elettrici funzionano grazie a elettrocalamite. Al contrario, il movimento di un magnete attorno a un cavo elettrico riesce a generare corrente elettrica. È così che funziona ad esempio la dinamo della bicicletta, oppure i generatori delle centrali elettriche. Se si cosparge una calamita con della limatura di ferro, si potrà osservare che essa resta attaccata soprattutto alle estremità e non al centro. Quei punti sono i poli magnetici della calamita: si chiamano Nord e Sud e hanno forze opposte. Se avvicini i poli uguali di due calamite, vedrai che essi si respingono; al contrario, avvicinando due poli opposti osserverai che si attraggono.

Limatura di ferro vicino a una calamita.

IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE

STUDIO FACILE Rispondi ricercando le informazioni dal testo. a. Cos’è la magnetite? b. Quanti poli magnetici ha una calamita? c. C osa succede se si avvicinano il polo Nord e il polo Sud di due calamite? d. Dove si orienta naturalmente una calamita? 198

La Terra si comporta come un’enorme calamita con i poli magnetici in corrispondenza dei Poli geografici (il polo positivo vicino al Polo Nord e il polo negativo vicino al Polo Sud). Qualsiasi calamita, se lasciata libera di muoversi, risente del magnetismo terrestre e si orienta sempre nella stessa direzione: il polo + Nord della calamita (negativo) si orienta verso il Polo Nord terrestre (positivo). È su questo principio che si basa il funzionamento della bussola.


SPECIALE

TECNOLOGIA

Le telecomunicazioni Negli ultimi due secoli le scoperte scientifiche relative a elettricità ed elettromagnetismo hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere e di comunicare, inaugurando l’era delle telecomunicazioni, ovvero le comunicazioni a grande distanza, che ormai sono sempre più wireless (Wi-Fi e Bluetooth), cioè senza l’ausilio e la limitazione di cavi o fili.

Via cavo

Via etere

L’invenzione del telefono risale a fine 1800 e si fonda sulle scoperte dello scienziato italiano Antonio Meucci (1808-1889) e dell’americano Alexander Bell (1847-1922). Il suo funzionamento si basa sulla trasformazione dei suoni, la voce, in impulsi elettrici da parte dell’apparecchio emittente, e poi di nuovo in suoni, per opera dell’apparecchio ricevente. Per far “viaggiare” gli impulsi elettrici attraverso grandi distanze, senza che si indeboliscano, sono utilizzati lunghi cavi sostenuti da file di pali o appoggiati ai fondali marini e dotati, a intervalli regolari, di ripetitori con il compito di mantenere forte il segnale.

A partire dal secolo scorso, i sistemi di trasmissione via cavo sono stati sostituiti in misura sempre crescente da quelli via etere, basati cioè su onde radio che viaggiano nell’aria. Fu l’italiano Guglielmo Marconi che nel 1896 brevettò la radio, un apparecchio capace di trasformare i suoni e la voce in onde elettromagnetiche. Su questo stesso principio si basa il funzionamento dei telefoni cellulari, della televisione e di Internet.

L’elettrosmog Negli ultimi decenni, la grande diffusione e concentrazione sul nostro territorio di dispositivi che emettono onde elettromagnetiche, come trasmettitori radiofonici e di telefonia mobile, antenne paraboliche e Wi-Fi, ha generato una nuova forma di inquinamento: l’inquinamento elettromagnetico. Poiché si tratta di un fenomeno recente, gli effetti sulla salute umana sono ancora in fase di studio. Cerca comunque di evitare lunghe telefonate o apparecchi elettronici troppo vicini quando dormi.

STUDIO FACILE Ricerca le informazioni nel testo e rispondi. a. A casa tua o nella tua scuola si utilizza una connessione Internet wireless, cioè senza cavi? b. P ossiedi a casa un’antenna parabolica? Sai cos’è?

Eserciziario

pp. 15, 21

199


IMPARARE FACILE energia termica

L’energia

può essere

energia-lavoro

viene prodotta da

potenziale

• • • •

gravitazionale elastica chimica nucleare...

cinetica

• • • • •

eolica idraulica sonora luminosa elettrica...

può essere

carbone petrolio non rinnovabili

gas naturale uranio

Le fonti

energetiche

biomasse e rifiuti possono essere

Sole acqua rinnovabili vento calore della Terra Autovalutazione

200

S piega la mappa, mettendo in relazione i concetti espressi dai vari nodi. Valuta la tua esposizione.

So spiegare solo alcuni dei concetti rappresentati. So spiegare i concetti ma non so metterli in relazione tra loro. So spiegare in modo chiaro le relazioni tra i vari concetti.


L’energia

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Scrivi nel disegno dell’atomo le parole mancanti, poi completa le frasi. a. Gli elettroni hanno carica ..................................... b. I protoni hanno carica ............................................ c. I neutroni ....................................................................

..................... ..................... .....................

CON GLI ALTRI he cosa potrebbe succedere C tra qualche decennio, se l’uomo continuasse a utilizzare come fonte energetica solo i combustibili fossili? Scrivi le tue ipotesi sul quaderno e discutine con i compagni.

2 Indica con la X le affermazioni corrette. I metalli sono materiali isolanti. La plastica è un buon conduttore di elettricità. A cqua, vento e sole sono fonti rinnovabili. I combustibili fossili sono inquinanti. L’energia chimica è prodotta dal calore. L’energia meccanica muove le macchine.

3 Sotto a ogni elemento scrivi quale tipo di energia utilizza per compiere il suo lavoro.

................................ ................................ ................................ ................................ ................................ La sfida

4 Completa scrivendo le lettere corrette nei box che completano le varie definizioni. ...corrente elettrica.

c. Le combustioni producono...

...energia chimica.

b. Un movimento di elettroni genera...

...energia termica.

d. Una macchina termica produce...

a. Nel petrolio è presente...

...energia sonora.

Competenze Competenze di base in scienza e tecnologia. Imparare a imparare. Competenze sociali e civiche.

e. Un corpo che vibra genera...

...energia meccanica.

201


L’UNIVERSO

La maggior parte degli astronomi ritiene che l’Universo sia nato da una gigantesca esplosione, il Big Bang, verificatasi circa 15 miliardi di anni fa. Secondo questa teoria, inizialmente tutta la materia e l’energia dell’Universo erano concentrate in una massa poco più grande di un’arancia, la quale, in seguito a un’esplosione, iniziò a espandersi in ogni direzione, dando origine alle galassie. Le galassie sono grandi ammassi costituiti da milioni o miliardi di stelle e da grandi quantità di gas e polveri. La galassia a cui appartiene il Sistema Solare si chiama Via Lattea, ha una forma a spirale ed è formata da più di 200 miliardi di stelle. Il nostro pianeta, la Terra, è veramente un “granello di polvere“ se paragonato all’immensità dell’Universo!

202


L’Universo

CHE COSA SO • Ti è mai capitato di osservare in estate il fenomeno delle stelle cadenti? • Nel luogo in cui abiti, esiste un osservatorio astronomico? •H ai mai assistito a un’eclissi di Sole o di Luna? • A casa hai un calendario che riporta le fasi lunari? • Hai mai sentito parlare della forza di gravità?

CHE COSA IPOTIZZO • Come mai il Sole ci appare così diverso dalle altre stelle? • Da che cosa dipende l’alternarsi delle stagioni? • Perché in certe notti la Luna non è visibile? • Come fanno gli astronomi a procurarsi le fotografie di pianeti e galassie lontanissimi? • Perché nello spazio gli astronauti e gli oggetti “volano”?

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI Il Sole e i pianeti del Sistema Solare. Le caratteristiche e i movimenti della Terra. Le caratteristiche e i movimenti della Luna. La forza di gravità e i suoi effetti sull’Universo. I viaggi dell’uomo nello spazio.

203


SCIENZE

Il Sistema Solare

orbitare: girare attorno a un corpo, seguendo una precisa traiettoria.

Il Sole è una stella di media grandezza, nata circa 5 miliardi di anni fa. Ci sembra grande perché, rispetto alle altre stelle, si trova molto vicina a noi: “solamente” a 150 milioni di km. La nostra stella è una gigantesca sfera di gas ad altissima temperatura: lo strato più esterno, detto fotosfera, raggiunge circa i 6 000 °C, mentre la parte più interna, il nucleo, sede di continue reazioni nucleari che generano un’immensa energia, raggiunge temperature di 15 milioni di gradi. Attorno al Sole orbitano molti corpi celesti attratti dalla sua forza di gravità, che costituiscono il Sistema Solare. I più grandi sono gli otto pianeti e i loro satelliti.

satellite naturale: un corpo celeste che ruota intorno a un pianeta. I satelliti artificiali invece sono veicoli spaziali fabbricati dall’uomo e lanciati in orbita attorno alla Terra. corona solare nucleo

Plutone, considerato un tempo come il nono pianeta, viene oggi classificato come pianeta nano, date le sue dimensioni ridotte.

Sole

Mercurio

Venere

Terra

Marte

Giove

Saturno

Urano

Nettuno

Ci sono poi gli altri corpi celesti minori: Comete

Sono ammassi di ghiaccio, polveri e gas formati da una specie di “testa” e da una coda luminosa.

Meteoriti

Asteroidi

Sono frammenti rocciosi. Quando un meteorite penetra nell’atmosfera terrestre, s’incendia e dà origine al fenomeno delle stelle cadenti.

Si tratta di corpi rocciosi che si trovano soprattutto tra le orbite di Marte e di Giove.

L’ANNO LUCE Le distanze tra i corpi celesti sono talmente grandi che, per indicarle, si usa come unità di misura l’anno luce, corrispondente alla distanza percorsa dalla luce in un anno. La luce viaggia a 300 000 km al secondo, quindi in un anno percorre circa 10 000 miliardi di km. La luce del Sole impiega 8 minuti per illuminare la Terra.

204

Eserciziario

p. 19

Atlante

pp. 90-91


L’Universo

I pianeti Mercurio, Venere, la Terra e Marte sono chiamati pianeti rocciosi, in quanto hanno una superficie solida. Sono piccoli e hanno pochi satelliti. 1 Mercurio

2 Venere

Il pianeta più piccolo e più vicino al Sole. Non ha atmosfera e la sua temperatura è di circa 300 °C.

Il pianeta più luminoso, perché ricoperto da nubi che riflettono la luce solare. Le temperature si aggirano sui 400 °C.

3 Terra Detta “pianeta azzurro” perché ricoperta per buona parte d’acqua. Qui ha avuto origine la vita come noi la conosciamo.

4 Marte Il più vicino alla Terra. Detto “pianeta rosso” perché ricoperto di polvere di ferro. È stato il più esplorato negli ultimi 10 anni. La temperatura varia da -140 °C a 20 °C.

Giove, Saturno, Urano e Nettuno sono pianeti di grandi dimensioni, costituiti principalmente da gas. Per questo vengono chiamati pianeti gassosi. Hanno molti satelliti.

5 Giove

6 Saturno

È il pianeta più grande, circondato da anelli, da 16 satelliti e da una famiglia di comete.

7 Urano Le sue bassissime temperature possono scendere oltre i -200 °C. Ha 15 satelliti e alcuni anelli.

8 Nettuno È il più distante dal Sole e dalla Terra, con un’atmosfera a base di metano. Eserciziario

p. 20

Atlante

pp. 90-91

Circondato da frammenti di roccia e di ghiaccio che formano i caratteristici anelli. Ha 18 satelliti.

STUDIO FACILE Ricava dal testo le informazioni necessarie e completa la tabella segnando una X su Vero (V) o Falso (F). a. Il Sole è un pianeta incandescente. b. Mercurio è il pianeta più vicino al Sole. c. Marte è più freddo di Nettuno. d. Giove e Saturno sono composti in gran parte di gas. e. Gli otto pianeti orbitano attorno alla Terra.

V F V F V F V F V F

205


La Terra e i suoi moti La Terra è l’unico pianeta del Sistema Solare con caratteristiche adatte alla vita, come la presenza di acqua allo stato liquido, una temperatura media attorno ai 20 °C e un’atmosfera composta prevalentemente da azoto e ossigeno. La sua origine risale circa a 4,5 miliardi di anni fa. Inizialmente era un corpo incandescente che è andato gradualmente raffreddandosi nel tempo. La Terra è composta di diversi strati. I movimenti degli strati più interni della Terra provocano fenomeni quali terremoti, maremoti ed eruzioni vulcaniche.

La crosta terrestre è lo strato più esterno e sottile.

La rotazione: il dì e la notte Come gli altri pianeti, la Terra compie due movimenti: ruota su se stessa e gira attorno al Sole. Il moto di rotazione della Terra avviene da Ovest verso Est attorno a un asse immaginario che congiunge i due Poli. La rotazione completa della Terra su se stessa avviene in 24 ore, cioè in un giorno solare. L’effetto più evidente del movimento di rotazione è l’alternarsi del dì e della notte: infatti i raggi solari, provenendo da una direzione fissa, non raggiungono contemporaneamente tutta la superficie della Terra, ma solo la metà che in quel momento è rivolta verso il Sole. Noi vediamo il Sole sorgere a Est e tramontare a Ovest, dopo aver descritto un arco nel cielo. Anche le stelle, quando sono visibili durante la notte, sembrano descrivere dei cerchi nel cielo. Questi moti, in verità, non sono reali ma apparenti: è la Terra che ruota da Ovest verso Est.

superiore

Al di sotto della crosta si trova lo spesso strato del mantello, formato da rocce incandescenti, diviso in superiore e inferiore.

inferiore

La parte più interna è il nucleo, costituito da rocce e metalli con altissime temperature, in parte solidi e in parte fluidi.

Polo Nord

notte

Sole

Equ a

tore

STUDIO FACILE La geologia è la scienza che studia la storia e la composizione della Terra. Sottolinea la parte di testo di questa pagina che rientra nel campo di studio di un geologo. 206

Polo Sud asse di rotazione Atlante

pp. 92-93

raggi solari


L’Universo

La rivoluzione: le stagioni Il moto di rivoluzione è il movimento che la Terra compie intorno al Sole, seguendo un’orbita ellittica. Per fare un giro completo, la Terra impiega circa 365 giorni e 6 ore, cioè un anno solare. A causa del moto di rivoluzione e dell’inclinazione dell’asse terrestre, la posizione della Terra rispetto al Sole varia in modo regolare e di conseguenza cambia la quantità di energia solare che giunge alle varie zone del nostro pianeta. Questo produce l’alternarsi delle stagioni. Nel percorso della Terra attorno al Sole vi sono quattro posizioni che segnano proprio il passaggio da una stagione all’altra e che corrispondono nel nostro calendario alle seguenti date:

21 giugno: solstizio d’estate Per l’emisfero settentrionale è il dì più lungo dell’anno.

ellittica: a forma di ellisse, cioè una curva chiusa simile a un cerchio allungato.

autunno

estate

inverno

primavera

21 marzo: equinozio di primavera Il dì e la notte hanno la stessa durata.

primavera

inverno estate 23 settembre: equinozio d’autunno Il dì e la notte hanno la stessa durata.

I cambiamenti stagionali di temperatura non dipendono dalla maggiore o minore distanza dal Sole ma dal fatto che, a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre, man mano che ci si avvicina al solstizio d’estate o a quello d’inverno i due emisferi vengono irraggiati dal Sole in maniera molto diversa: più diretta e quindi più intensa in estate, meno in inverno.

L’ANNO BISESTILE Per recuperare le 6 ore di differenza tra l’anno solare e il calendario è stato introdotto nel 1584 un giorno aggiuntivo ogni 4 anni: ecco la ragione dell’anno bisestile e del 29 febbraio. Eserciziario

p. 21

autunno

21 dicembre: solstizio d’inverno Per l’emisfero settentrionale è la notte più lunga dell’anno.

STUDIO FACILE Leggi, rifletti e rispondi. Se si fa un viaggio in Portogallo si deve spostare l’orologio indietro di un’ora. Se invece si va ad Atene si deve spostarlo di un’ora avanti. Quale dei movimenti della Terra è responsabile di questo cambio di orario? moto di rotazione moto di rivoluzione

207


SCIENZE

La Luna La Terra nella sua rivoluzione attorno al Sole non è sola, ma si muove con il suo unico satellite naturale: la Luna. I suoi movimenti principali sono tre: • il movimento di rotazione attorno al proprio asse; • il movimento di rivoluzione intorno alla Terra; • il movimento di traslazione, assieme alla Terra, intorno al Sole. Se osserviamo la Luna piena con un cannocchiale o con un binocolo, a qualunque ora della notte e in diversi periodi dell’anno, ci appare sempre la stessa immagine. Il movimento di rotazione della Luna ha la stessa durata La Luna non ha atmosfera. La sua del suo movimento di rivoluzione, 27 giorni, dunque la Luna rivolge alla superficie è rocciosa, con migliaia Terra sempre la stessa faccia, mentre l’altra rimane nascosta. di crateri di varie dimensioni, dovuti La Luna non brilla di luce propria, ma all’impatto con i meteoriti. riflette la luce solare. Possiamo quindi vederla solo quando è illuminata del tutto o in parte. Questo spiega come mai luna calante ultimo quarto gibbosa calante la Luna non ci appare sempre allo stesso modo: il suo aspetto visto dalla Terra cambia a intervalli regolari, secondo il fenomeno delle fasi lunari, causate dal diverso orientamento della Luna rispetto luna nuova luna piena al Sole che la illumina.

Le eclissi luna crescente

gibbosa crescente

Se il Sole, la Luna e la Terra si trovano allineati, abbiamo le eclissi.

primo quarto Eclissi di Sole

STUDIO FACILE

Eclissi di Luna

Sottolinea le frasi che possono riferirsi alla Luna. -

È una stella. È un satellite. È un pianeta. È un meteorite. Compie tre movimenti. Emette luce. Fa parte del Sistema Solare. 208

Sole

Luna

Luna Terra

La Luna proietta la sua ombra sulla Terra nascondendo il Sole parzialmente o totalmente per pochi minuti.

Sole

Terra

La Terra, posta in mezzo, proietta la sua ombra sulla Luna nascondendola temporaneamente.


L’Universo

Una forza che attrae Nel 1600, lo scienziato inglese Isaac Newton scoprì che tutto l’Universo è regolato da una forza che agisce tra i corpi, determinando i loro movimenti: la forza di gravità. La gravità è una forza di attrazione ed è tanto più forte quanto maggiore è la massa dei corpi e quanto più i corpi sono vicini. È la forza di gravità che mantiene unito il nostro pianeta e impedisce ai gas dell’atmosfera di volare via. È sempre la forza di gravità che mantiene la Luna in orbita attorno alla Terra e i pianeti in orbita attorno al Sole.

Il Sole e, soprattutto, la Luna esercitano un’attrazione verso la Terra, causando così il fenomeno delle maree, un aumento del livello delle acque (alta marea) seguito da una diminuzione (bassa marea) più o meno visibile su tutte le coste. Sole

Luna

effetto gravitazionale della Luna

effetto gravitazionale del Sole

IL PESO E LA MASSA DI UN CORPO Grazie alla forza di gravità, la Terra attira tutti i corpi verso il proprio centro. Più ti allontani dal centro della Terra, più la forza di gravità diminuisce di intensità. Il peso di un corpo dipende dalla forza di gravità che viene esercitata su di esso. La sua massa invece dipende dalla quantità di materia che compone il corpo. Poiché la forza di gravità della Luna è circa un sesto di quella terrestre, un corpo che sulla Terra pesa 90 kg sulla Luna, pur mantenendo la stessa massa, peserebbe solo 15 kg.

Nello spazio oltre l’atmosfera non c’è la forza di gravità, perciò gli astronauti restano sospesi.

Tutti i corpi esercitano tale forza, ma la sua intensità dipende dalla loro massa. Ecco perché è la Luna a girare attorno alla Terra e non viceversa; ed è per questo che il Sole, che ha una massa enorme rispetto ai pianeti, “costringe” i pianeti a girargli intorno... La forza di gravità regola il movimento delle stelle e di tutti i corpi celesti. Perciò la scoperta di Newton è stata definita legge di gravitazione universale.

NELLA REALTÀ Lavorando con un gruppo di compagni, preparate una traccia di lezione, per spiegare in modo semplice e concreto ad alunni di terza che cos’è e come agisce la forza di gravità. • Scegliete una definizione del concetto che usi termini comprensibili per bambini di otto anni. • Preparate un disegno che mostri come agisce la forza di gravità esercitata dalla Terra sui corpi. • Individuate una o più esperienze concrete che accompagnino la spiegazione e la rendano più comprensibile. • Fate una simulazione della lezione in classe e apportate eventuali modifiche in base ai consigli dei vostri compagni. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia. Imparare a imparare. Organizzare le informazioni. Comunicare nella madrelingua. Eserciziario

p. 21

209


SPECIALE

TECNOLOGIA

La conquista dello spazio Fin dai tempi più antichi l’uomo è stato affascinato dallo spazio e ha sentito il desiderio di esplorarlo. Questo sogno ha iniziato a divenire realtà nel secolo scorso.

Lo sbarco sulla Luna Il 19 luglio 1969, con la missione spaziale americana Apollo 11, l’uomo mise piede per la prima volta sulla Luna. Fu un evento straordinario. Quella e altre spedizioni fornirono immagini e informazioni importanti sul nostro satellite. L’ambiente lunare non è in effetti molto “ospitale”: presenta montagne, crateri e zone pianeggianti chiamate mari, che però sono completamente prive d’acqua. Gli sbalzi di temperatura sono enormi: dai 110 ai -150 °C.

La Stazione Spaziale Internazionale Nel 1998 è stata costruita, con la collaborazione di molti Paesi del mondo, una Stazione Spaziale Internazionale, dedicata alla ricerca scientifica. Questa Stazione orbita intorno alla Terra a una velocità media di oltre 27 000 km orari e ospita un laboratorio di ricerca, in cui si compiono osservazioni meteorologiche e astronomiche e si conducono esperimenti di fisica, chimica, biologia, medicina. Di recente anche un’astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, ha partecipato a una missione sulla Stazione, durata ben 199 giorni.

Sonde e robot esploratori L’esplorazione dello spazio viene spesso affidata a sonde e robot, i rover, che trasmettono sulla Terra immagini e dati scientifici. Molte missioni di questo tipo hanno riguardato Marte. Dal 2012 il rover Curiosity sta esplorando il suolo marziano in cerca di tracce di acqua e di vita, inviando servizi fotografici veramente sorprendenti. Nel 2016 la sonda Schiaparelli purtroppo si è schiantata sulla superficie di Marte e si è distrutta, non riuscendo così a portare avanti la sua esplorazione del pianeta.

210

Grazie Hubble! La conoscenza umana dell’Universo fa progressi incredibili grazie a grandi telescopi talvolta posizionati su montagne, talvolta orbitanti nello spazio, che permettono di osservare e fotografare regioni lontanissime. Tra i più famosi c’è Hubble, in orbita dal 1990, che ci invia immagini spettacolari.


L’Universo

IMPARARE FACILE

rotazione

L’Universo

Sole

movimenti rivoluzione

è formato da

galassie

compiono tra cui

Via Lattea

comprende

Sistema Solare

8 pianeti

gassosi

satelliti

rocciosi

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Collega ogni termine alla sua definizione.

3 Indica con una X il completamento esatto.

asteroide

• P iccolo corpo roccioso orbitante.

La Terra ruota attorno al proprio asse in... 29 giorni. 24 ore.

pianeta

•C orpo celeste privo di luce propria.

I l movimento di rotazione provoca l’alternarsi... del dì e della notte. delle stagioni.

stella

•C orpo celeste che ruota attorno ad altri pianeti.

La Terra ruota... da Ovest a Est.

da Est a Ovest.

satellite

• S fera gassosa che brilla di luce propria.

La Terra ruota per/in... 365 giorni.

30 giorni.

2 Descrivi il Sistema Solare. Segui la traccia. a. Il Sistema Solare si trova...

b. È formato da... c. Gli otto pianeti sono...

Il mov. di rivoluzione causa l’alternarsi... del dì e della notte. delle stagioni. Il 22 giugno nel nostro emisfero... arriva l’inverno. arriva l’estate.

La sfida

4 Incolla su un foglio una fotografia della Luna e completa poi la sua carta di identità, utilizzando come traccia le seguenti domande: a- Che cosa è la Luna? b- Quanti movimenti compie? c- Qual è la faccia nascosta della Luna? d- Quali sono le principali fasi lunari? e- Quando avvengono le eclissi? Autovalutazione Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia. Imparare a imparare. Organizzare le informazioni.

S apresti spiegare il significato dei nodi di questa mappa? Sì No In parte

211


IL CORPO UMANO Il nostro corpo compie ogni giorno una quantità incredibile di azioni: respirare, mangiare, dormire, camminare, correre, parlare, pensare, ricordare... Nessuna macchina riesce a raggiungere un simile livello di complessità ed efficienza! Il suo segreto sta in un perfetto lavoro di squadra tra le varie parti che lo compongono. Pensa al progetto di costruzione di un palazzo: per realizzarlo servono geometri, muratori, elettricisti, idraulici, pavimentisti, arredatori... Ciascuno è specializzato in un compito e sa svolgerlo al meglio, ma perché il tutto funzioni è necessario che qualcuno organizzi i vari interventi e prenda provvedimenti nel caso si verifichi un problema. È proprio così che agisce il nostro corpo: ogni sua parte svolge una specifica funzione e poi c’è una “centrale di controllo” che coordina le varie azioni e decide eventuali interventi straordinari. Il progetto che il nostro organismo cerca di realizzare è mantenersi in vita e in buona salute e noi possiamo aiutarlo con scelte e comportamenti adeguati.

212


Il corpo umano

CHE COSA SO

CHE COSA IPOTIZZO

• Hai mai fatto indigestione? • Ti è capitato di sentire dolore ai muscoli dopo una lunga camminata? • Hai sentito il battito del tuo cuore accelerare dopo un’emozione? • Hai mai fatto le analisi del sangue? • Conosci qualcuno che è miope?

• A che cosa serve la gabbia toracica, che possiamo sentire toccandoci il petto? • In che modo il cibo che mangiamo ci procura energia? • Come mai i denti che abbiamo in bocca hanno forme diverse? • Perché dopo un temporale a volte vediamo l’arcobaleno? • Come mai a volte si sente l’eco?

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI I sistemi e gli apparati del nostro organismo: come sono fatti e come funzionano. I principi nutritivi presenti nei cibi. Gli organi di senso e il loro funzionamento. La luce e i fenomeni luminosi. Il suono e i fenomeni sonori.

213


SCIENZE

L’organizzazione delle cellule citoplasma

nucleo

membrana

La cellula è l’unità fondamentale di cui sono composti tutti gli esseri viventi e a sua volta è un microscopico essere vivente che compie il suo ciclo vitale: nasce, cresce, si nutre, si riproduce e, infine, muore. Tutte le cellule sono costituite da: • membrana: è il sottile strato che riveste le cellule, le protegge e consente gli scambi con l’esterno; • citoplasma: è la parte interna; contiene tutti i piccoli organi della cellula che svolgono le diverse funzioni che la tengono in vita; • nucleo: si trova all’interno del citoplasma; è la zona di comando e di gestione della vita della cellula. Esistono organismi semplici, unicellulari, formati da una sola cellula come i batteri, e organismi complessi, pluricellulari, formati da milioni di cellule. Un uomo adulto, del peso di circa 70 kg, ha all’incirca 100 mila miliardi di cellule, quindi una cifra grandissima. Le cellule si distinguono a seconda delle loro funzioni e dei tessuti che vanno a formare.

I tessuti Nel corpo umano cellule dello stesso tipo si raggruppano per formare quattro tipi di tessuti, con caratteristiche adatte al compito che devono svolgere.

Tessuto muscolare Forma i muscoli e il cuore. Le sue cellule hanno forma affusolata, possono allungarsi e contrarsi.

Tessuto connettivo Forma lo strato di grasso sotto la pelle, le ossa, le cartilagini, il grasso del corpo. Anche il sangue, benché liquido, è un tessuto connettivo: ha la funzione di trasporto.

Tessuto epiteliale Forma la pelle e riveste alcuni organi interni. Le sue cellule hanno una forma regolare e sono aderenti le une alle altre.

Tessuto nervoso Forma il cervello, il midollo spinale e i nervi. Le sue cellule, dette neuroni, hanno lunghe ramificazioni.

214


Il corpo umano

Gli organi A loro volta, più tessuti che lavorano insieme per svolgere una stessa funzione formano un organo. Gli organi più importanti sono il cuore, il fegato, lo stomaco, la mano, il cervello e molti altri. La mano è un organo “prensile” perché ti permette di prendere, afferrare e stringere qualcosa.

I sistemi e gli apparati Più organi che collaborano insieme costituiscono un sistema se è presente un solo tipo di tessuto o un apparato se sono presenti più tessuti diversi. Ciascun sistema o apparato svolge una funzione vitale per l’organismo. È però grazie alla loro azione congiunta e al loro lavoro di squadra che il corpo umano può mantenersi sano ed efficiente. L’apparato respiratorio procura all’organismo ossigeno ed espelle l’anidride carbonica. L’apparato circolatorio trasporta ossigeno e nutrimento a tutte le cellule e raccoglie da esse le sostanze di rifiuto. L’apparato digerente introduce nell’organismo il cibo e lo trasforma in sostanze utilizzabili. L’ apparato locomotore sostiene e protegge il corpo e permette il movimento. È formato dalle ossa e dai muscoli.

Il sistema nervoso coordina il funzionamento dell’organismo e le sue relazioni con il mondo esterno.

L’apparato escretore elimina le sostanze di scarto attraverso feci, urine e sudore.

L’apparato riproduttore permette di generare nuovi esseri umani.

STUDIO FACILE Completa lo schema che mostra l’organizzazione del corpo umano. cellule

organi

.......................................

organismo umano ....................................... 215


SCIENZE

L’apparato locomotore Il nostro corpo può assumere diverse posizioni e compiere vari movimenti grazie all’apparato locomotore, formato dal sistema scheletrico, le ossa, dal sistema muscolare, i muscoli, e dalle articolazioni.

Il sistema scheletrico Funzione

Sostiene il corpo, protegge gli organi interni e, assieme al sistema muscolare, permette i movimenti.

Lo scheletro è una struttura rigida formata da circa 208 ossa e si suddivide in tre parti: scheletro del capo, scheletro del tronco e scheletro degli arti superiori (braccia) e inferiori (gambe). Le ossa hanno forme diverse, secondo la posizione e la funzione che svolgono. Le ossa lunghe sono adatte a sostenere e si trovano negli arti.

La colonna vertebrale, l’asse portante dello scheletro, è composta da 33 vertebre, simili ad anelli.

Le ossa corte, adatte al movimento, sono le vertebre, le ossa del polso, del piede e della mano.

scatola cranica

La scatola cranica, formata da 8 ossa piatte saldate tra loro.

mascella mandibola clavicola sterno costola omero radio

colonna vertebrale

ulna bacino

Le ossa piatte, adatte a proteggere, sono le ossa del cranio e del bacino.

femore rotula

STUDIO FACILE Osserva la figura e scrivi sul quaderno: a. tre nomi di ossa lunghe; b. quali organi protegge la gabbia toracica; c. quale organo protegge la scatola cranica. 216

tibia la gabbia toracica è costituita dallo sterno e dalle costole. Atlante

pp. 100-101

tallone

perone


Il corpo umano

Le ossa Il tessuto osseo è costituito da sali minerali, in particolare calcio e fosforo, che lo rendono duro e resistente, e da osseina, una sostanza organica che contribuisce alla sua elasticità. Le ossa sono percorse da piccoli vasi sanguigni in cui scorre il sangue che arriva alle cellule ossee. La parte più esterna delle ossa è formata da tessuto osseo compatto; all’interno e alle estremità prevale invece il tessuto osseo spugnoso, che presenta cavità simili a quelle delle spugne. All’interno di tali cavità si trova il midollo osseo rosso, che produce le cellule del sangue: i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Il midollo giallo, presente nelle ossa lunghe, costituisce invece una riserva di grassi dell’organismo. Tutte le ossa sono avvolte da una membrana, il periostio, che, in caso di frattura, può produrre nuovo tessuto osseo.

Le articolazioni Le ossa sono collegate tra loro mediante le articolazioni, che possono essere di tre tipi: legamento

cartilagine mobili: come il ginocchio, l’anca e la spalla, permettono ampi movimenti. Le estremità delle ossa sono collegate da legamenti e coperte di cartilagine, mentre la presenza del liquido sinoviale facilita lo scorrimento e il movimento.

fisse: come le ossa craniche, non consentono alcun movimento.

semimobili: come le vertebre, consentono movimenti limitati.

LE OSSA CRESCONO Nelle ossa dei bambini, oltre al tessuto osseo, c’è una parte cartilaginea detta placca di accrescimento che con il tempo si estende e si trasforma in osso, allungando così l’osso originale. Questo processo ha termine verso i 20-25 anni.

ESPERIMENTI Come sarebbero le ossa senza sali minerali o senza osseina? Occorrente: bicchiere, due ossa di pollo, aceto, pinza, fornello. Procedimento: versa l’aceto nel bicchiere e lasciaci a mollo il primo osso per una settimana. Chiedi a un adulto di bruciare l’altro osso sulla fiamma del fornello, reggendolo con la pinza. Piega le due ossa. Cosa noti? Osserva e rifletti: nel primo osso l’aceto ha sciolto i sali minerali, nel secondo la fiamma ha bruciato l’osseina. Concludi: come risponderesti alla domanda iniziale?

STUDIO FACILE Spiega a voce da che cosa sono formate le ossa e quale funzione viene svolta al loro interno. Eserciziario

p. 25

Atlante

pp. 100-101

217


SCIENZE

Il sistema muscolare Funzione

Permette tutti i tipi di movimenti del corpo: la locomozione, cioè gli spostamenti; la mimica, che esprime ciò che sentiamo; le posture e le posizioni che assumiamo; i movimenti di alcuni organi interni come lo stomaco, gli occhi e la lingua. Il nostro apparato scheletrico è ricoperto da organi elastici costituiti da masse carnose: i muscoli. In un uomo adulto i muscoli sono circa 600 e corrispondono quasi alla metà del nostro peso. Essi sono legati alle ossa tramite i tendini, robuste fasce biancastre di tessuto non elastico. I muscoli sono formati da fasci di fibre muscolari, particolari cellule che hanno la capacità di contrarsi e distendersi, a seconda degli ordini che ricevono dal cervello, rendendo possibile il movimento. Ci sono tre tipi di tessuto muscolare:

temporale trapezio facciali pettorale

deltoide

bicipite tricipite

dorsale

addominale flessori quadricipite

tibiale

gemelli

I muscoli più grandi sono i glutei su cui ci sediamo. I più piccoli sono quelli che muovono gli occhi con cui stai leggendo questa pagina.

il tessuto striato presenta fasce chiare e scure trasversali. Sono striati i muscoli scheletrici, che fanno muovere le ossa, e i muscoli facciali che danno espressione al viso. Sono chiamati anche volontari perché gluteo sono i muscoli che si muovono per nostra volontà. il tessuto liscio è di colore rosato e presenta cellule a forma di fuso. Sono lisci i muscoli viscerali che ricoprono le pareti interne e fanno contrarre gli organi come lo stomaco e l’intestino. Sono chiamati anche involontari e quindi compiono contrazioni non controllate dalla nostra volontà.

STUDIO FACILE Rispondi sul quaderno. a. Q uello muscolare è un sistema o un apparato? Perché? b. I bicipiti sono muscoli lisci o striati? c. E i muscoli respiratori? d. Quanto pesa all’incirca la massa muscolare di un uomo di 100 kg? 218

il tessuto cardiaco forma le pareti del cuore. Anche se è composto da tessuto striato, è un muscolo involontario che si contrae e decontrae continuamente per pompare il sangue nei vasi sanguigni.

Atlante

pp. 100-101


Il corpo umano

Il lavoro dei muscoli I muscoli volontari hanno due caratteristiche importanti: • la contrattilità, cioè la capacità di accorciarsi; • l’elasticità, cioè la capacità di tornare alle dimensioni originarie. Molti muscoli lavorano in coppia. Quando pieghi l’avambraccio, il bicipite si contrae mentre il tricipite è rilassato; se vuoi distendere il braccio, deve intervenire il tricipite, che contraendosi fa rilassare il bicipite. Sono detti muscoli antagonisti, ma in realtà lavorano in perfetta armonia. bicipite si contrae

antagonisti: che agiscono in senso contrario.

bicipite si allunga

STUDIO FACILE

tricipite si allunga

Il nostro motore

tricipite si contrae

Possiamo considerare i muscoli come macchine che producono movimento. Al pari di qualsiasi altra macchina, i muscoli hanno bisogno di energia per funzionare. Come un’automobile brucia benzina, le cellule del muscolo bruciano, grazie all’ossigeno, il glucosio che introduciamo con alcuni alimenti: la pasta, il pane, il riso, i dolci... Il glucosio viene trasportato dal sangue alle cellule del tessuto muscolare, insieme all’ossigeno. Il prodotto di tale combustione è l’acido lattico che poi si trasforma in anidride carbonica, che espelliamo respirando.

CITTADINANZA

SPECIALE

La salute delle ossa e dei muscoli • Mangia cibi ricchi di calcio e vitamine, soprattutto frutta, verdura e, in misura minore, uova e latticini. • Quando un muscolo lavora regolarmente si sviluppa e diventa più elastico. Per mantenerti in forma fai giochi di movimento e pratica uno sport. • Non esagerare con gli sforzi, altrimenti rischi solo di stancarti e provare dolore muscolare. • Bevi molto e non mangiare troppo a ridosso di un allenamento. Eserciziario

p. 25

• Rispondi con una X. a. I muscoli scheletrici sono involontari. b. I muscoli striati sono involontari. c. I muscoli facciali permettono la mimica del viso. d. I muscoli viscerali producono la contrazione degli organi. e. Il cuore è un muscolo involontario dalle fibre lisce.

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

• Rispondi sul quaderno. a. Di che cosa ha bisogno un muscolo per lavorare? b. Che cos’è l’acido lattico? • Stai con la schiena diritta quando sei seduto e non appesantire troppo lo zaino, per evitare danni alla colonna vertebrale. • Indossa il casco quando vai in bici o con i pattini.

219


SCIENZE Lo schiaccianoci sfrutta il principio della leva.

Le leve nel corpo umano I movimenti dell’apparato locomotore avvengono grazie a un principio meccanico, la leva, utilizzato anche in molte macchine costruite dall’uomo per vari scopi. Ogni leva è composta da: • un’asta rigida che poggia e si muove su un punto fisso detto fulcro (F); • un carico da sollevare, cioè la forza che l’uomo deve vincere, la resistenza (R); • la forza muscolare che si deve esercitare, la potenza (P). L’uomo mette continuamente in azione delle leve. Le leve sono vantaggiose quando permettono di risparmiare lavoro. Ciò dipende dalla posizione della potenza, del fulcro e della resistenza.

Leva di primo grado

Il fulcro è tra la resistenza e la potenza. La leva è vantaggiosa se il fulcro si trova più vicino alla resistenza rispetto alla potenza.

Leva di secondo grado

La resistenza è tra il fulcro e la potenza. Questo tipo di leva è sempre vantaggiosa.

Leva di terzo grado

La potenza è tra il fulcro e la resistenza. La leva è sempre svantaggiosa, ma può comunque essere utile.

CON GLI ALTRI Ora rispondi e confrontati con un compagno. A Nel movimento della testa in avanti e indietro, le vertebre del collo rappresentano il fulcro, il muscolo della nuca la potenza, il peso della testa la resistenza.

È una leva di ............................. grado.

B Nell’articolazione

del piede, il fulcro è la punta del piede, la resistenza è il peso del corpo e la potenza è quella prodotta dal muscolo del polpaccio attaccato al tallone.

rappresentato dall’articolazione del gomito, la potenza dal muscolo bicipite e la resistenza dalla mano.

È una leva di ............................. grado.

Autovalutazione Per quale domanda è stato più difficile trovare una risposta? 220

C Nell’avambraccio, il fulcro è

È una leva di ............................. grado.

a

b

c


Il corpo umano

L’apparato digerente L’energia che ci serve continuamente per vivere viene prodotta dalle cellule del nostro corpo, che, grazie all’ossigeno, bruciano le sostanze nutritive presenti negli alimenti. Esse devono però essere “smontate” in sostanze più semplici, trasportabili dal sangue. La scomposizione degli alimenti avviene nell’apparato digerente durante il processo di digestione.

cibo

1 2 Funzione

Introduce gli alimenti nel nostro corpo e li scompone in sostanze semplici, utilizzabili dall’organismo, ma elimina anche le sostanze di rifiuto.

3 fegato

Il viaggio del cibo 4

pancreas

5

La bocca La digestione inizia dalla bocca, dove i denti triturano il cibo e la lingua lo mescola alla saliva, prodotta dalle ghiandole salivari. La saliva contiene ptialina, che trasforma il cibo in una poltiglia morbida chiamata bolo. Il bolo passa nella faringe, che è posta dietro la bocca, poi raggiunge l’esofago, un tubo ricco di muscoli che gli permettono di distendersi e di contrarsi, spingendo così il bolo nello stomaco.

Possiamo pensare all’apparato digerente come a un lungo tubo muscolare che inizia con la bocca 1 e prosegue con la faringe 2 , l’esofago 3 , lo stomaco 4 e, infine, l’intestino 5 . Ognuna di queste parti ha una funzione specifica. Di esso fanno parte anche alcune ghiandole, come il pancreas e il fegato, che producono succhi digestivi necessari per la “demolizione” e la trasformazione dei cibi. ghiandole salivari

denti

ptialina: sostanza digestiva della saliva che inizia a sciogliere il cibo.

STUDIO FACILE Sottolinea in rosso gli elementi che non fanno parte dell’apparato digerente.

lingua

naso • bocca • intestino • polmoni • faringe • esofago • cuore • stomaco • denti • femore • lingua • cervello 221


SCIENZE

I denti I denti svolgono il primo importante passo della digestione: la masticazione, attraverso cui il cibo viene ridotto in pezzetti più piccoli, quindi facilmente digeribili. I primi denti spuntano intorno ai sei mesi di età. I bambini hanno 20 denti, chiamati denti da latte, che cadono intorno ai 6-7 anni per lasciare il posto alla dentatura permanente, composta da 32 denti suddivisi in due arcate: superiore e inferiore.

Nel corpo umano vi sono quattro tipi di denti, che hanno forme diverse in base alla funzione che svolgono: • gli incisivi, sottili e taglienti, per incidere e tagliare i cibi; • i canini, dalla forma appuntita, per lacerare e strappare gli alimenti; • i molari e i premolari, piatti e larghi, per triturare il cibo, proprio come delle macine. corona colletto

smalto dentina gengiva polpa

radice

nervi e vasi sanguigni

incisivo

canino

molare

premolare

In ogni dente possiamo distinguere tre parti: la corona è la parte che sporge, la radice è la parte che sostiene il dente ed è inserita nella gengiva, il colletto collega la corona alla radice. Il dente è ricoperto da una sostanza dura e bianca, lo smalto, sotto al quale c’è la dentina, un tessuto osseo posto a protezione della polpa dentaria. Quest’ultima è la parte molle che contiene vasi sanguigni e molte terminazioni nervose ed è per questo che è molto sensibile al dolore.

La lingua STUDIO FACILE

e

La lingua svolge compiti diversi: pap ill muove il cibo in tutte le direzioni, contribuisce alla modulazione delle parole e inoltre è la sede del gusto, il senso che ci permette di sentire il sapore delle sostanze che introduciamo in bocca. La superficie della lingua è cosparsa di tanti piccolissimi rilievi, le papille gustative. Ne abbiamo circa 3 000, specializzate a riconoscere uno dei quattro sapori principali che percipiamo: dolce, amaro, salato, acido.

s t at i ve

222

gu

Osserva l’arcata e colora di giallo i 4 incisivi, di rosso i 2 canini, di verde i 4 premolari, di azzurro i 6 molari.


Il corpo umano

Lo stomaco

bolo

esofago

Lo stomaco è un organo a forma di sacco le cui pareti sono formate da muscoli che si contraggono e si rilasciano. Qui il cibo si impregna di succo gastrico, una sostanza acida che “smonta” ulteriormente le sostanze del bolo trasformandolo, nell’arco di alcune ore, in chimo, una massa fluida. La parete interna dello stomaco è rivestita dalla mucosa gastrica che lo protegge dall’acidità dei succhi gastrici. Il chimo passa nell’intestino attraverso una valvola detta piloro.

stomaco

piloro

m u co

a

pancreas

intestino

1

chimo

2 intestino tenue bile

g

tric

L’intestino è un “tubo” lungo circa 8 metri che occupa la parte bassa dell’addome. Si divide in tre parti: fegato

sa

as

L’intestino

2 Intestino crasso Nell’intestino crasso vengono trattenuti l’acqua e i sali minerali. Qui ci sono milioni di microrganismi, la flora batterica, che si ciba di altre sostanze residue.

3

succo pancreatico villi

1 Intestino tenue Nel primo tratto dell’intestino tenue, il duodeno, il chimo viene a contatto con la bile, prodotta dal fegato, e i succhi pancreatici, prodotti dal pancreas, che completano la digestione. Si trasforma così in chilo, un liquido chiaro, ricco di sostanze nutritive pronte per essere assorbite dai villi intestinali, piccolissimi rilievi che rivestono le pareti dell’intestino tenue, e passare così nel sangue, che le trasporta in tutte le cellule del corpo.

LA CELIACHIA La celiachia è una malattia dell’intestino causata da una sostanza chiamata glutine presente nei cereali che, in persone predisposte, porta a una progressiva riduzione dei villi intestinali e quindi della capacità di assorbimento delle sostanze nutritive. Le persone che ne soffrono non devono perciò mangiare cibi che contengono glutine.

3 Intestino retto

capillari sanguigni

Nell’intestino retto infine rimangono solo le sostanze di scarto, che vengono espulse come feci dall’ano.

STUDIO FACILE Colora l’organo, la sostanza che produce e il prodotto finale con lo stesso colore. intestino, pancreas e fegato succo gastrico bolo

stomaco

ghiandole salivari

succo pancreatico e bile

ptialina

chilo

chimo

223


SPECIALE

CITTADINANZA

Dentro i cibi I principi nutritivi sono sostanze contenute nei cibi e nelle bevande assunte attraverso la nutrizione. Essi sono indispensabili alla vita e, in base alla funzione che svolgono, si suddividono in: SOSTANZE PLASTICHE Sono le proteine, che costituiscono i “mattoni” del nostro corpo e permettono di sostituire ogni giorno le cellule invecchiate e ricostruire quelle soggette a maggior usura. Si trovano nella carne, nei salumi, nel pesce, nelle uova, nei legumi, nel latte e nei formaggi.

SOSTANZE ENERGETICHE Si tratta dei carboidrati, che forniscono energia immediatamente utilizzabile dall’organismo. Si distinguono in amidi e zuccheri. Si trovano nel pane, nella pasta, nel riso, nelle patate, negli zuccheri (comune, di canna, stevia...), nei dolci e nella frutta. Poi ci sono i grassi, che forniscono una riserva energetica per l’organismo. Possono essere di origine animale o vegetale. Si trovano nel burro, nella margarina, nell’olio, nel latte, nella panna, nei formaggi e nella frutta secca (noci, nocciole, mandorle...).

SOSTANZE REGOLATRICI In questa categoria si trovano le vitamine, i sali minerali e l’acqua. Le vitamine sono necessarie per regolare i processi dell’organismo e proteggono da molte malattie. Sono presenti nella frutta fresca, nella verdura, nei cereali, nell’uovo, nel latte e nel formaggio. I sali minerali sono fondamentali per le funzioni dei nervi e dei muscoli, e costituiscono alcune parti del corpo umano, come i denti e le ossa. Abbondano nel latte, nel formaggio, nelle uova, nel pesce, nella frutta e nella verdura. L’acqua trasporta le sostanze nutritive, partecipa alle reazioni chimiche e regola la temperatura corporea. Anche l’acqua è ricca di minerali ed è fondamentale per la nostra vita. Ne perdiamo di continuo e dobbiamo reintegrarla bevendo e mangiando frutta e verdura.

STUDIO FACILE Esponi il testo, elencando i principi nutritivi, le loro funzioni principali e almeno un alimento che li contiene. 224

LE CALORIE L’energia fornita dalle sostanze nutritive si misura in calorie. Un bambino ha bisogno di circa 2000-2500 calorie al giorno. Il fabbisogno energetico è legato allo stile di vita: ovviamente uno sportivo ha bisogno di più calorie di chi fa vita sedentaria.


SPECIALE

CITTADINANZA

Un’alimentazione equilibrata Le regole genarli da seguire per una corretta alimentazione sono queste: • non esagerare con le calorie e rispetta il tuo fabbisogno energetico giornaliero, sulla base di quello che fai; • varia l’alimentazione per comprendere tutte le categorie di alimenti; • ricorda che troppo sale danneggia lo stomaco e la circolazione del sangue; • limita il consumo di grassi e zuccheri e abbonda invece con frutta e verdura; • bevi acqua in abbondanza, sia durante, sia lontano dai pasti.

Diete a confronto ONNIVORA - Prevede un’ampia varietà di alimenti di origine animale e vegetale: carne, uova, latte e derivati, pesce e prodotti del mare, cereali, frutta, verdura e legumi. VEGETARIANA - Comprende il consumo di tutti gli alimenti tranne la carne, ad eccezione del pesce, che si può mangiare. VEGANA - Si basa esclusivamente su alimenti vegetali o di origine vegetale ed esclude ogni tipo di carne (anche il pesce) e tutti i prodotti di derivazione animale come uova, latte e formaggio.

Usa e proteggi i tuoi denti Segui queste regole: • mastica i cibi lentamente e per il tempo necessario: il lavoro dello stomaco sarà facilitato; • lava i denti dopo aver mangiato, usando lo spazzolino con movimenti verticali; • consuma con moderazione le bevande e gli alimenti dolci; • fai controlli periodici dal dentista. Se non si seguono queste regole, i denti saranno colpiti dalla carie, un’infezione causata dai batteri presenti nella bocca che si nutrono di zuccheri. Essi inizieranno a intaccare lo smalto dei denti fino a formare un buco molto doloroso e, per curarlo, sarà necessario l’intervento del dentista.

Attenzione con le diete, se non quelle consigliate da un medico. Occorre stare attenti a cosa e a quanto si mangia, altrimenti si va incontro a problemi di salute come: • l’obesità, cioè l’eccesso di peso; • la malnutrizione, ovvero la carenza di particolari principi nutritivi che danneggia il nostro organismo.

NELLA REALTÀ Dividetevi in gruppi e preparate delle diete personalizzate per: - Ivo, sportivo, 20 anni: gli servono molte energie per gare e allenamenti; - Carlone, 15 anni: sta spesso davanti alla TV e al computer, il medico gli ha raccomandato di dimagrire; - Martino, 10 anni: si ammala spesso, ha bisogno di prendere un po’ di peso e di fortificarsi. • Cercate informazioni sul numero di calorie richieste per le varie età e i vari stili di vita; trovate le tabelle nutrizionali che indicano le calorie e i principi nutritivi dei vari tipi di alimenti. • Preparate una tabella che specifichi una dieta equilibrata per i tre pasti di una giornata del vostro personaggio. • Aggiungete consigli per un corretto stile di vita. • Ogni gruppo esporrà ai compagni la dieta predisposta spiegandone le motivazioni. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia. Competenze sociali e civiche.

225


SCIENZE

L’apparato respiratorio L’ossigeno presente nell’aria è una sostanza fondamentale al nostro organismo per ricavare energia dal cibo. Funzione

Rifornisce il nostro corpo di ossigeno ed espelle l’anidride carbonica, una sostanza di scarto, attraverso il processo della respirazione. L’apparato respiratorio è formato dai polmoni e da alcune condutture in cui passa l’aria, chiamate appunto “vie aeree”: bocca, naso, faringe, laringe, trachea e bronchi. La respirazione avviene attraverso due fasi. 1 Durante l’inspirazione naso

faringe laringe

bocca trachea

l’aria entra nell’apparato respiratorio attraverso la bocca o le fosse nasali. Il diaframma, un muscolo alla base dei polmoni, si abbassa, la gabbia toracica si allarga e l’aria arriva fino ai polmoni.

fosse nasali

l’aria entra polmoni

diaframma

polmoni bronchi

2 Attraverso l’espirazione, invece, il diaframma si solleva, la gabbia toracica si restringe e i polmoni possono espellere l’aria di scarto, ricca di anidride carbonica.

fosse nasali

l’aria esce polmoni

diaframma diaframma

LE CORDE VOCALI ESPERIMENTI Perché il torace cambia dimensione? Chiedi a un compagno di misurare il tuo torace dopo l’inspirazione e dopo l’espirazione. Confronta le due misure. Come spieghi la differenza? 226

Nella laringe si trovano due membrane: le corde vocali. Quando l’aria che esce dai polmoni attraversa queste due membrane le fa vibrare, producendo dei suoni. I movimenti della bocca, della lingua e delle labbra trasformano poi i suoni in parole. Inoltre le corde vocali si aprono o si chiudono a seconda che si respiri o si parli.

corde chiuse: si parla

corde aperte: si respira


Il corpo umano

Il viaggio dell’aria

naso

L’aria entra nell’organismo attraverso due ingressi: il naso e la bocca. Sarebbe meglio respirare con il naso, perché faringe dentro di esso l’aria viene riscaldata, umidificata e filtrata, prima di procedere nel suo percorso. L’aria attraversa laringe la faringe, scende nella laringe e poi nella trachea. La trachea si divide in due rami, i bronchi, suddivisi a loro polmoni volta in tanti tubicini più piccoli, i bronchioli, che terminano in piccole cavità ricche di vasi bronchiol sanguigni, dette alveoli polmonari. o

bocca trachea bronchi

verso il cuore

li alveo

dal cuore

filtrare: liberare dalle impurità. vaso sanguigno

I due polmoni insieme possiedono circa 750 miliardi di alveoli. Negli alveoli avviene uno scambio di gas: i globuli rossi del sangue assorbono ossigeno dall’aria inspirata e rilasciano l’anidride carbonica prodotta dalle cellule, che sarà eliminata con l’espirazione. Il sangue carico d’ossigeno va al cuore e da lì raggiungerà tutte le cellule. Nelle cellule avviene uno scambio inverso rispetto a quello dei polmoni: il sangue cede loro ossigeno e le libera dall’anidride carbonica. La respirazione cellulare è l’obiettivo finale di tutto il processo respiratorio.

STUDIO FACILE Completa il percorso dell’ossigeno. naso e bocca faringe ...................................... .......................... ............................ ........................... alveoli sangue ................................. Ora completa il percorso dell’anidride carbonica. cellula ...................................... ...................................... ..................................... bronchi ................................ laringe ...................................... naso e bocca

L’EPIGLOTTIDE Dietro alla base della lingua c’è l’epiglottide, un’aletta di cartilagine che, quando si ingoia cibo, acqua o saliva, chiude momentaneamente la laringe impedendo il passaggio nella trachea. L’uomo infatti non può deglutire e respirare contemporaneamente. Se per errore qualcosa entra nella laringe, si dice che “è andato qualcosa di traverso” e si tossisce. Con la tosse, l’apparato respiratorio si libera. Bisogna sempre masticare e deglutire lentamente per prevenire questo inconveniente.

naso lingua

epiglottide trachea

Eserciziario

p. 25

laringe

esofago

227


SCIENZE

L’apparato circolatorio La sopravvivenza delle cellule dipende dal sangue, che le rifornisce di ossigeno e sostanze nutritive e le libera dai prodotti di rifiuto. Il sangue riesce a raggiungere tutte le cellule grazie all’apparato circolatorio, che è paragonabile a una grande rete stradale dentro il nostro corpo. Funzione

Distribuisce a tutte le cellule del corpo le sostanze nutritive assorbite dall’intestino e l’ossigeno proveniente dai polmoni. Inoltre recupera le sostanze di rifiuto che verranno eliminate dai vari organi preposti. Questo apparato è formato da tanti tubicini di diverse dimensioni, chiamati vasi sanguigni, nei quali scorre il sangue spinto dall’azione del cuore.

Il sangue In una persona adulta circolano circa 5 litri di sangue, che è un tessuto molto particolare: le sue cellule sono libere di muoversi all’interno di un liquido giallognolo, detto plasma, formato per il 90% da acqua e per il 10% da prodotti di scarto e sostanze nutritive.

arterie

I globuli rossi sono cellule tondeggianti schiacciate al centro e di colore rosso. Il loro colore è dato dall’emoglobina, una sostanza capace di catturare l’ossigeno nei polmoni per trasportarlo alle cellule oppure l’anidride carbonica da queste ultime per portarla nei polmoni.

vene

STUDIO FACILE Inventa le domande per queste risposte. a. Sono i canali in cui scorre il sangue. b. Trasportano l’ossigeno e l’anidride carbonica. c. Intervengono in caso di ferite, facendo coagulare il sangue. d. È dato dall’emoglobina. 228

Le piastrine sono piccolissime cellule responsabili della coagulazione del sangue, cioè in caso di ferite ne bloccano la fuoriuscita, creando una “crosta”.

I globuli bianchi sono cellule il cui compito principale è quello di difendere il nostro corpo da batteri e virus. Essi agiscono direttamente oppure producono gli anticorpi, speciali proteine che distruggono i virus.


Il corpo umano

I vasi sanguigni

arteria

L’apparato circolatorio è composto da vasi sanguigni di tre tipi. • Le arterie: sono canali elastici e robusti, situati in genere in profondità, che trasportano il sangue carico di ossigeno dal cuore al resto del corpo. Il sangue arterioso è di colore rosso vivo.

vena

• Le vene: sono canali sottili e superficiali, che trasportano il sangue carico di anidride carbonica e di impurità, da cui il colore del sangue più scuro, dalle varie parti del corpo al cuore. • I capillari: sono vasi molto piccoli che raggiungono tutte le cellule del corpo. Le loro pareti sottilissime permettono lo scambio di sostanze tra il sangue e le cellule. Possono essere capillari arteriosi o venosi. arterie polmonari

Il cuore

aorta

vena cava

vene polmonari atrio sinistro atrio destro ventricolo sinistro ventricolo destro

Leggi il testo e rispondi alle domande. a. In quali vasi scorre il sangue carico di ossigeno? b. Quali vasi sanguigni arrivano fino alle cellule? c. I vasi sanguigni che intravedi sul tuo polso sono vene o arterie? d. Che cos’è il cuore? e. I l sangue può passare dall’atrio destro all’atrio sinistro del cuore? f. Per quali cavità del cuore passa il sangue “pulito”? pp. 25-28

Il cuore è un muscolo cavo, striato e involontario, grande circa come un pugno. È diviso in quattro cavità: l’atrio sinistro e il ventricolo sinistro, in cui scorre sangue carico di ossigeno, l’atrio destro e il ventricolo destro, in cui scorre sangue carico di anidride carbonica. Tra la parte destra e la parte sinistra del cuore non c’è alcun collegamento. Atrio e ventricolo invece comunicano tra loro mediante valvole che fanno passare il sangue dall’atrio al ventricolo e mai viceversa: la direzione di marcia del sangue è sempre una sola.

ESPERIMENTI Il ritmo cardiaco è sempre lo stesso?

STUDIO FACILE

Eserciziario

capillare

Atlante

pp. 98-99

Il ritmo cardiaco, cioè il numero di battiti al minuto, varia in base all’età, al sesso e all’attività fisica. Conta, tenendo due dita sul polso, i battiti del tuo cuore in un minuto, in condizioni di riposo. Poi ripeti la misurazione dopo una breve corsa. Che cosa noti? 229


SCIENZE

L’apparato circolatorio cervello atrio polmoni

ossigeno

ventricolo anidride carbonica

fegato

stomaco

reni

Il sangue circola in continuazione nei vasi sanguigni, seguendo due distinti percorsi che iniziano e terminano nel cuore. La grande circolazione collega il cuore a tutti i tessuti del corpo. Il sangue carico di ossigeno parte dal ventricolo sinistro del cuore, che contraendosi lo spinge nella grande arteria chiamata aorta. Questa si dirama in tante piccole arterie e poi in tantissimi capillari che portano il sangue a tutte le cellule del corpo, rifornendole di ossigeno e sostanze nutritive e liberandole dai “rifiuti”. Il sangue, carico di scorie e anidride carbonica, attraverso le vene, fa ritorno al cuore, raggiungendo l’atrio destro. Da qui ha inizio la piccola circolazione.

La piccola circolazione collega il cuore ai polmoni. Dall’atrio destro il sangue passa al ventricolo destro e viene spinto nell’arteria polmonare che lo conduce ai polmoni. Qui si libera dell’anidride carbonica, si carica di ossigeno e torna, attraverso la vena polmonare, nell’atrio sinistro del cuore.

tronco e gambe

LE EMORRAGIE anidride carbonica

ossigeno

CON GLI ALTRI Probabilmente avrete sentito parlare del colesterolo e dei rischi che comporta per la salute. Lavorando a gruppi con i compagni cercate informazioni per rispondere alle domande: a. Che cos’è il colesterolo? b. Quali alimenti ne sono ricchi? c. Quali sono i rischi di un tasso troppo elevato di colesterolo nel sangue? d. Quali consigli dareste a una persona con il colesterolo alto? Autovalutazione Per quale domanda è stato più difficile trovare una risposta? a b c d Tutti i gruppi hanno dato le stesse risposte? sì no 230

Le emorragie sono perdite di sangue provocate dalla rottura dei vasi sanguigni. Possono essere più o meno gravi. Quando avvengono bisogna bloccare la fuoriuscita di sangue con garze sterili e disinfettare per evitare infezioni, infine applicare un bel cerotto. In caso di lesioni profonde, occorre mettere dei punti di sutura al pronto soccorso.

STUDIO FACILE Descrivi con parole tue la piccola e la grande circolazione del sangue, specificando il percorso compiuto e il compito svolto da ciascuna di esse. Eserciziario

p. 25

Atlante

pp. 98-99


Il corpo umano

L’apparato escretore

escretore: che serve o si riferisce all’escrezione, cioè all’eliminazione di sostanze.

Il nostro corpo produce diverse sostanze di scarto che devono essere eliminate per non intossicarci. Il sangue le raccoglie e le invia a quattro differenti organi escretori che poi le eliminano: • l’intestino espelle sotto forma di feci i residui della digestione; • i polmoni eliminano l’anidride carbonica proveniente dalle cellule attraverso l’espirazione; • la pelle svolge una funzione di smaltimento attraverso il sudore, che viene prodotto dalle ghiandole sudoripare ed è formato per il 98% d’acqua e per il resto da sostanze di scarto; • esiste poi un vero e proprio apparato escretore (o urinario), posizionato nella parte posteriore e bassa del tronco. Funzione

Filtra il sangue e lo ripulisce da tutte le scorie dannose, che vengono espulse dall’organismo attraverso l’urina.

L’apparato urinario è costituito da: • i reni: due organi a forma di fagiolo situati dietro l’intestino, ai lati della colonna vertebrale; • le vie urinarie: i canali in cui passa l’urina; • la vescica: una specie di sacca di raccolta dell’urina.

vena renale

arteria renale

rene rene

I reni filtrano in continuazione il sangue che arriva loro attraverso l’arteria renale, ripulendolo dalle impurità che, assieme all’acqua e ai sali minerali, formano l’urina. Essa, grazie a due canali detti ureteri, arriva alla vescica, dove si accumula prima di essere espulsa all’esterno, attraverso un tubicino chiamato uretra.

uretere

vescica

uretra

Dopo aver utilizzato il bagno, devi sempre lavarti le mani con il sapone.

STUDIO FACILE IL SUDORE E LA TEMPERATURA Sudare, oltre che contribuire a depurare l’organismo, ha anche la funzione di regolare la nostra temperatura corporea: evaporando, raffredda la pelle, abbassando quindi la temperatura del corpo. È per questo che, da sudati, si rischia di prendere freddo, se non ci si copre, a causa di correnti d’aria.

Spiega a voce da quali organi è composto l’apparato escretore, che cosa sono i reni, dove si trovano e quale funzione svolgono.

231


SPECIALE

CITTADINANZA

Un corpo in salute Ecco alcuni consigli per mantenere in salute il nostro apparato respiratorio e quello circolatorio.

Per respirare bene • Cambia spesso l’aria negli ambienti in cui vivi. • Evita di camminare in città nelle ore di maggior traffico: c’è troppo smog! • Fai ogni tanto qualche passeggiata in campagna o in un bosco, dove l’aria è più pulita e ricca di ossigeno. • Il fumo di sigaretta è dannosissimo per i polmoni e per le vie respiratorie: non stare vicino a persone che fumano e soprattutto... quando sarai più grande, non iniziare a fumare!

Amico cuore

Sangue sotto controllo

• Un’alimentazione troppo ricca di grassi è un rischio per la salute del cuore: questi grassi si accumulano nelle pareti delle arterie e ostacolano il passaggio del sangue. Meglio una dieta ricca di frutta e verdura. • Pratica regolarmente attività fisica: anche il cuore è un muscolo che va esercitato. Inoltre il movimento agevola la circolazione del sangue.

• Informati su qual è il tuo gruppo sanguigno: è importante saperlo nel caso si abbia bisogno di una trasfusione di sangue. • La composizione del sangue fornisce informazioni importanti sullo stato di salute di una persona. Quindi non temere se il medico ti prescrive le analisi del sangue: leggendone i risultati potrà curarti in modo preciso ed efficace.

NELLA REALTÀ Se pratichi uno sport a livello agonistico ti verranno richieste le analisi delle urine. Da questa sostanza infatti, proprio come dal sangue, si possono comprendere molti aspetti relativi allo stato di salute del nostro corpo. Organizzate una ricerca su quali sono le informazioni più importanti che si possono ricavare da questi due importanti esami. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia. Competenze sociali e civiche. Comunicazione nella madrelingua.

232


Il corpo umano

IMPARARE FACILE

cellule

Corpo umano

sono formati da

tessuti

è formato da

sono formati da

funzioni vitali

apparato digerente svolge il compito

sistemi e apparati

svolgono

apparato respiratorio svolge il compito

scomposizione dei cibi è costituito da

sono formati da

apparato circolatorio svolge il compito

rifornimento di ossigeno

trasporto di ossigeno e sostanze nutritive

bocca faringe esofago stomaco intestino

apparato locomotore svolge il compito

sostegno protezione movimento

è costituito da è costituito da

• • • • •

organi

• • • • •

faringe laringe trachea bronchi polmoni

• sangue •v asi

sanguigni • cuore

è costituito da

• s istema

scheletrico

• s istema

muscolare

Autovalutazione F ai una panoramica sugli apparati del corpo umano citati nella mappa. Valuta la tua esposizione. La mia esposizione è stata piuttosto confusa e incompleta. So descrivere in modo chiaro solo alcune parti della mappa. So descrivere tutti gli apparati presenti nella mappa e le loro funzioni.

233


Il corpo umano

ATTIVA LE COMPETENZE

1 A queste persone con particolari esigenze consiglia una dieta ricca di... Scegli tu e scrivi per ciascuno un principio nutritivo adatto. Sportivo prima di una gara

Bambino che si ammala spesso

Anziano con le ossa fragili

Atleta che vuole sviluppare i muscoli

................................

................................

................................

..........................................

2 Numera le caselle mettendo nell’ordine giusto le fasi della digestione. L a bile e il succo pancreatico trasformano il chimo in chilo. La ptialina inizia a smontare il cibo. I villi intestinali assorbono le sostanze nutritive. Il bolo arriva allo stomaco. Ciò che resta passa nell’intestino crasso e nel retto.

3 Collega la sostanza di scarto all’organo che si occupa della sua espulsione. sudore e tossine feci

polmoni vescica e uretra

anidride carbonica urina

pelle intestino crasso

La sfida

4 Il sangue che proviene dal cuore e va alle cellule esercita una pressione (cioè una spinta) maggiore del sangue che dalle cellule ritorna al cuore. Questo dato può spiegare le differenze di spessore ed elasticità di vene e arterie? In che modo? Rispondi sul quaderno. 5 Dopo aver compreso a quale apparato si riferisce ogni schema, scopri cosa manca e trascrivilo nel riquadro a destra. esofago

stomaco

faringe

bocca

laringe

polmoni

trachea

naso

vene

cuore

arterie

capillari

articolazioni

234

muscoli

............................ faringe

tendini

Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia. Imparare a imparare.

bocca

............................ ............................ ............................


Il corpo umano

L’apparato riproduttore Tutti gli esseri viventi si riproducono per consentire così la sopravvivenza della propria specie. Nell’uomo la riproduzione è sessuata, cioè per far nascere un nuovo organismo deve avvenire l’unione tra cellule maschili e cellule femminili. Funzione

Serve a generare nuovi individui ed è l’unico apparato che presenta differenze tra maschi e femmine. Maschile

Femminile

pene testicolo

utero

Si trova all’esterno del corpo ed è costituito dal pene e dai testicoli, che producono le cellule sessuali maschili, gli spermatozoi, dotati di una coda che permette loro di muoversi e di raggiungere l’ovulo femminile.

pubertà: periodo di cambiamenti fisici in cui il corpo di un bambino diventa adulto e in grado di riprodursi.

1 Fecondazione Si forma l’embrione.

utero

cordone

Si sviluppano gli organi e gli apparati. Il feto si muove nel liquido amniotico contenuto nell’utero, che lo protegge, e riceve nutrimento attraverso il cordone ombelicale.

vagina

Si trova all’interno dell’addome e comprende le ovaie, le tube, l’utero e la vagina. Le ovaie, a partire dalla pubertà, producono le cellule sessuali femminili, gli ovuli.

Quando uno degli spermatozoi si unisce a un ovulo, avviene la fecondazione con cui inizia la gravidanza, il processo lungo 9 mesi che porta alla nascita di un nuovo essere vivente.

3 Secondo trimestre

tuba

ovaia

2 Primo trimestre utero

Le cellule si moltiplicano e si differenziano. Dal 3° mese l’embrione inizia ad assumere una forma umana e diviene un feto.

utero

4 Terzo trimestre Il feto aumenta di peso e lunghezza e il suo cervello si sviluppa. Risponde agli stimoli esterni e si posiziona a testa in giù, pronto per il parto e la nascita.

235


SCIENZE encefalo

Il sistema nervoso Il nostro corpo è formato da molti organi e apparati che svolgono funzioni diverse. Per coordinare tutte le attività e far funzionare il nostro corpo al meglio, è però fondamentale l’attività del sistema nervoso. Esso comanda tutte le azioni che compiamo: correre, saltare, mangiare, dormire, studiare... Funzione

nervo

Coordina il funzionamento di sistemi e apparati, riceve ed elabora gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno grazie agli organi di senso, individuando di volta in volta risposte adeguate.

midollo spinale

I neuroni e i nervi Tutte le parti del sistema nervoso sono formate da un unico tipo di cellule: i neuroni. Queste speciali cellule sono in grado di ricevere e trasmettere informazioni provenienti dal mondo esterno o dall’organismo stesso, sotto forma di impulsi elettrici. Dal corpo cellulare partono piccole ramificazioni, i dendriti, che ricevono gli stimoli, e un lungo prolungamento, l’assone, che trasmette gli stimoli ad altri neuroni. Ogni assone è coperto da una membrana di mielina, una sostanza che lo isola. Più assoni, riuniti in fasci, formano i nervi. dendriti

mielina

nucleo

STUDIO FACILE Riassumi oralmente le informazioni più importanti ricavate da questa pagina, toccando questi punti: a. Compiti del sistema nervoso. b. Caratteristiche delle cellule nervose. d. Struttura del sistema nervoso. 236

assone

Il sistema nervoso è composto da due parti principali: • il sistema nervoso centrale, costituito dall’encefalo e dal midollo spinale; • il sistema nervoso periferico, composto da una rete di nervi che partono dall’encefalo e dal midollo spinale, per poi raggiungere ogni parte del corpo. Atlante

pp. 102-103


Il corpo umano meningi

Il sistema nervoso centrale Il sistema nervoso centrale è costituito dall’encefalo, racchiuso nella scatola cranica, e dal midollo spinale, protetto dalla colonna vertebrale. L’encefalo, avvolto da tre membrane dette meningi, comprende il cervello, il cervelletto e il midollo allungato.

cranio

cervello

• Il cervello rappresenta i quattro quinti dell’encefalo ed è diviso in due emisferi. La parte più esterna del cervello è la corteccia cerebrale, che è sede delle facoltà mentali più complesse come il pensiero, la memoria e il linguaggio. • Il midollo allungato controlla i muscoli involontari, come quello midollo cardiaco o quelli coinvolti nella digestione e nella respirazione. allungato Dalla parte inferiore inizia il midollo spinale, che collega l’encefalo al sistema nervoso periferico. • Il cervelletto mantiene il corpo in equilibrio e coordina i movimenti, inviando i comandi ai muscoli.

cervelletto

midollo spinale

Le aree e le funzioni della corteccia celebrale linguaggio

emisferi

movimenti

sinistro

emozioni

destro

olfatto e gusto vista

memoria udito

equilibrio e coordinamento

STUDIO FACILE UNA REGIONE PER OGNI FUNZIONE A regioni diverse della corteccia cerebrale corrispondono funzioni diverse. Le aree sensitive ricevono gli impulsi provenienti dagli organi di senso e li trasformano in sensazioni; le aree associative elaborano le informazioni e controllano le facoltà mentali; le aree motorie comandano i muscoli. Atlante

pp. 102-103

Indica con una X se le affermazioni sono vere o false. a. La corteccia è la parte più interna del cervello. V F b. L e funzioni involontarie sono controllate dal midollo allungato. V F c. Il midollo spinale fa parte dell’encefalo. V F d. P er imparare una poesia è necessario l’intervento del cervello. V F 237


SCIENZE

Il sistema nervoso periferico nervi cranici

neurone

nervi spinali

impulso nervoso movimento del muscolo motorio

Il sistema nervoso periferico è costituito da due tipi di nervi: • i nervi cranici: partono dall’encefalo e raggiungono principalmente gli organi di senso, perciò comprendono in particolare i nervi sensoriali; • i nervi spinali: partono dal midollo spinale e raggiungono tutto il corpo. Si tratta soprattutto di nervi motori, che trasmettono ai muscoli i comandi di movimento inviati dall’encefalo. I nervi che invece collegano i vari organi al midollo allungato costituiscono il sistema nervoso autonomo, che regola le funzioni involontarie come la respirazione e il battito cardiaco.

stress: tensione, affaticamento mentale o fisico.

Il sistema nervoso in azione Ti è mai capitato di toccare per sbaglio un oggetto molto caldo? Sicuramente la tua mano si è allontanata dall’oggetto a una velocità incredibile, prima ancora che tu provassi dolore. In quel caso è entrato in funzione un riflesso. Il comando per questo genere di movimento parte dal midollo spinale. Il cervello però interviene imparando e ricordando che quell’oggetto, in quella situazione, è pericoloso: in questo modo difficilmente ripeterai un’azione simile. Immagina ora di giocare a pallavolo. La palla viene alzata verso di te. Gli occhi vedono la palla, cioè gli impulsi luminosi, trasformati in impulsi nervosi, vengono inviati al cervello attraverso il nervo ottico. Il cervello, sulla base della vista, e delle sue conoscenze riguardanti le regole del gioco, genera impulsi nervosi che, attraverso i nervi motori, arrivano ai muscoli. Risultato: tu salti, fai una schiacciata e segni il punto!

NELLA REALTÀ Il cosiddetto stress nervoso è un disturbo che si manifesta nell’organismo come risposta a stimoli negativi dell’ambiente esterno, solitamente in forma di affaticamento, nervosismo e insonnia, ovvero mancanza di sonno. Preparate un opuscolo intitolato “10 rimedi contro lo stress” . • L anciate il brainstorming in classe: un segretario annoterà le idee più interessanti. • A casa intervistate familiari e amici, con domande del tipo Cosa fai per combattere lo stress? Quale attività ti rilassa di più? • Analizzate insieme tutto il materiale raccolto e scegliete i rimedi che ritenete più validi. • Realizzate l’opuscolo al computer, arricchendolo con immagini adeguate. • Preparatene un discreto numero di copie da distribuire a familiari e amici. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia. Imparare a imparare.

238

Atlante

pp. 102-103


Il corpo umano

Gli organi di senso Il nostro cervello riceve le informazioni provenienti dal mondo esterno attraverso i cinque sensi e i rispettivi organi. Gli organi di senso possiedono speciali cellule dette recettori, che trasformano gli stimoli ambientali in impulsi nervosi, inviati poi al cervello attraverso i nervi sensori. I recettori del gusto si trovano sulla lingua: sono le papille gustative, di cui abbiamo già parlato nell’apparato digerente a pagina 222, del quale la bocca e la lingua fanno parte. pelo epidermide

ghiandola del sebo

derma

follicolo pilifero

strato adiposo

ghiandola sudoripara

Recettori del tatto

caldo

La pelle e il tatto

freddo

pressione

dolore

L’olfatto

La pelle ricopre il nostro corpo ed è l’organo più esteso che abbiamo. Oltre a svolgere compiti di escrezione, assieme alle unghie, ai peli, ai capelli e alle ghiandole che contiene, forma l’apparato tegumentario e ha la funzione di proteggere il corpo da polveri, microbi e raggi solari. Lo strato esterno della pelle è l’epidermide; sotto c’è il derma dove si trovano le ghiandole sudoripare, i vasi sanguigni e i recettori tattili. Questi ultimi sono nervi che sentono il caldo, il freddo, il dolore, la durezza, la pressione e la superficie di un oggetto. I recettori non sono distribuiti in modo uniforme: esistono zone della pelle, come i polpastrelli o le labbra, che sono più ricche di recettori e quindi più sensibili agli stimoli. Sotto il derma c’è lo strato adiposo, costituito dal grasso, che isola dal caldo eccessivo e dal freddo.

Il naso è l’organo dell’olfatto, e qui hanno sede, infatti, le papille olfattive. Questi recettori, stimolati dalle particelle odorose presenti nell’aria, inviano le informazioni ricevute al cervello, che ci consente di percepire e distinguere i vari odori. Un liquido denso, il muco, protegge e mantiene umide le cavità del naso e permette di percepire meglio le particelle odorose di ciò che respiriamo e mangiamo. In caso di raffreddore, l’eccessiva quantità di muco rende insensibili le papille olfattive, per cui non riconosciamo più gli odori e i sapori.

STUDIO FACILE nervo olfattivo cavità nasale narice particelle odorose

Rispondi sul quaderno. a. Dove si trovano i recettori del gusto? Come si chiamano? b. C ome mai, quando sei raffreddato, non percepisci bene i sapori e gli odori? Quali funzioni svolge la pelle? c. d. Cos’è il muco? 239

ipo


sopracciglio ghiandola lacrimale

palpebre ciglia

iride

pupilla

retina

sclera

iride pupilla

nervo ottico

cristallino

SPECIALE

L’occhio e la vista

L’occhio è l’organo della vista ed è costituito da una sfera, detta bulbo oculare, situata in un’apposita cavità del cranio chiamata orbita. La parte bianca che circonda l’occhio è la sclera. Nella parte anteriore dell’occhio si trova una membrana trasparente, la cornea, e dietro di essa c’è una parte colorata, l’iride, interrotta da un foro centrale detto pupilla. Dietro l’iride c’è una specie di lente, il cristallino, mentre sul fondo dell’occhio si trova una membrana, la retina, che contiene i recettori visivi e da cui parte il nervo ottico. L’occhio possiede un sistema di protezione: ciglia e sopracciglia lo proteggono da sudore e polvere, le palpebre dalla luce troppo forte. Inoltre le lacrime mantengono l’occhio sempre umido e contengono una sostanza che lo difende dai batteri.

Come funziona l’occhio I raggi luminosi, riflessi da ciò che guardiamo, entrano nell’occhio dalla pupilla, attraversano il cristallino, che mette a fuoco l’immagine e la proietta, rimpicciolita e capovolta, sulla retina. Quest’ultima trasforma gli stimoli luminosi in impulsi nervosi, trasmessi dal nervo ottico al cervello, che raddrizza l’immagine e la unisce con quella dell’altro occhio, fornendoci una visione a tre dimensioni. retina

CITTADINANZA

Occhi in salute - Non passare troppe ore davanti alla TV, al computer o al tablet. - Controlla l’intensità della luce: non leggere con una luce troppo debole, sforzeresti gli occhi inutilmente; quando la luce del sole invece è troppo forte, usa gli occhiali da sole. - Fai controlli periodici dall’oculista, in modo da correggere subito eventuali difetti visivi. - Se entra qualcosa in un occhio, non strofinarlo: risciacqualo invece abbondantemente con acqua.

240

STUDIO FACILE

immagine capovolta

escrivi che cosa succede nel tuo occhio •D quando fissi una matita. sserva. Quali dei due segmenti ti sembra •O più lungo? Misurali.

• Cerca in rete altre illusioni ottiche, con l’aiuto di un adulto.


Il corpo umano

La luce La luce è una forma di energia. È grazie a essa che noi riusciamo a vedere tutto ciò che ci circonda. La luce può essere emessa da sorgenti luminose naturali, come il Sole e le altre stelle, o artificiali come una lampadina. La luce si propaga in linea retta, a una velocità di 300 000 metri al secondo, e può viaggiare anche nel vuoto. Ecco perché i raggi solari giungono fino alla Terra. Quasi tutti gli oggetti che vediamo non emettono luce propria, ma risultano visibili perché riflettono una parte della luce proveniente da una sorgente: li chiamiamo quindi corpi illuminati.

riflettere: rimandare indietro, rinviare.

ESPERIMENTI Tutti i corpi illuminati riflettono la luce allo stesso modo? Materiale occorrente: una torcia, una lastra di vetro, un foglio di carta velina, un quaderno, la tua mano. Procedi così: punta la torcia verso il muro e frapponi di volta in volta i corpi indicati tra la torcia e il muro. Osserva e rifletti: che cosa vedi sul muro nei diversi casi? Concludi: in base a ciò che hai osservato, rispondi alla domanda iniziale.

I tipi di corpi illuminati I corpi come il legno, i muri, i libri non lasciano passare la luce e sono detti opachi; per questo alle loro spalle si forma una zona d’ombra.

Un foglio di carta sottile, la carta velina, un vetro smerigliato si lasciano attraversare dalla luce solo in parte e sono detti traslucidi. Non ci permettono di vedere bene gli oggetti al di là da essi.

I corpi come l’aria, l’acqua e il vetro si lasciano attraversare dalla luce e sono detti trasparenti. Non li vediamo, perché nessun raggio di luce torna indietro e arriva ai nostri occhi.

STUDIO FACILE Rispondi alle domande. a. Che cos’è la luce? b. Come si propaga? c. Che cosa sono le sorgenti luminose? d. I l pianeta Terra è una sorgente luminosa o un corpo illuminato? Perché un oggetto trasparente non crea ombre? e. 241


SCIENZE

I fenomeni luminosi Quando la luce colpisce una superficie ruvida, i raggi rimbalzano in tante direzioni diverse: è il fenomeno della diffusione.

Se la luce colpisce uno specchio o una superficie perfettamente liscia, i raggi rimbalzano nella stessa direzione: è il fenomeno della riflessione.

ESPERIMENTI Fenomeni luminosi da vicino

a. P rocurati un bicchiere di vetro e alcuni spaghetti. Versa un po’ d’acqua nel bicchiere e inserisci gli spaghetti. Cosa osservi? .............................................. ......................................................................... .........................................................................

Se la luce passa da un corpo trasparente a un altro, ad esempio dall’aria all’acqua, i raggi cambiano direzione e si genera il fenomeno della rifrazione.

I colori

La luce ci appare bianca ma è in realtà composta da sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Ecco perché vediamo gli oggetti di vari colori. Un oggetto rosso assorbe gli altri colori della luce e rimanda ai nostri occhi solo i raggi rossi; lo stesso avviene per tutti gli altri colori. Un oggetto nero assorbe tutti i raggi luminosi, mentre un oggetto bianco riflette completamente la luce e non trattiene alcun colore. L’arcobaleno è causato dalla luce che colpisce le goccioline d’acqua rimaste sospese nell’aria dopo un temporale e che scompongono la luce nei suoi sette colori.

Conclusione: Gli spaghetti sembrano piegati per effetto della ............................ della luce, quando passa dall’aria all’acqua.

b. P rocurati un cartoncino bianco rigido, una matita e i sette pennarelli dei colori dell’arcobaleno. Ritaglia dal cartoncino un disco di circa 15 centimetri di diametro. Dividilo in 7 spicchi uguali e colorali con i sette colori dell’arcobaleno. Infila la matita nel centro del disco e fallo ruotare rapidamente. Cosa vedi? ................................................... Conclusione: .................................................... .............................................................................

242

STUDIO FACILE Completa con i termini corretti. a. L o è un oggetto che assorbe tutti i raggi luminosi: .......................................................................... b. F enomeno naturale che mostra i 7 colori della luce: .......................................................................... c. S i verifica quando i raggi luminosi colpiscono uno specchio: ................................................................. d. S i verifica quando i raggi luminosi colpiscono una superficie ruvida ...................................................


Il corpo umano

L’udito e l’orecchio L’orecchio è l’organo dell’udito. Grazie a esso gli esseri viventi sono in grado di percepire suoni e rumori. L’orecchio è suddiviso in tre parti. L’orecchio esterno è la parte più esterna e visibile. È formato dal padiglione auricolare, costituito da cartilagine con una forma adatta a raccogliere le onde sonore. Le onde vengono incanalate verso il condotto uditivo, protetto da una sostanza di colore giallo, il cerume, che impedisce alle impurità di entrare nell’orecchio. Al termine del condotto uditivo inizia l’orecchio medio. Qui si trova il timpano, costituito da una membrana elastica molto sottile che, quando viene colpita dalle onde sonore, vibra e trasmette le vibrazioni a tre ossicini: martello, incudine e staffa. Le vibrazioni passano quindi all’orecchio interno, dove i tre ossicini sono collegati alla chiocciola, un canale di cartilagine immerso in un liquido trasparente. La chiocciola riceve le vibrazioni e le trasmette al nervo acustico, che a sua volta invia le informazioni al cervello.

STUDIO FACILE Elimina le parole che non riguardano l’udito con una X. martello, staffa, retina, chiocciola, nervo ottico, nervo acustico, luce, radiazioni, vibrazioni, onde sonore, orecchio, bulbo, padiglione auricolare.

L’EQUILIBRIO Nell’orecchio interno si trova anche il labirinto, composto dai canali semicircolari, tre tubicini contenenti un liquido che ondeggia quando ci muoviamo, stimolando speciali cellule nervose. Queste ultime inviano le informazioni sui movimenti compiuti al cervelletto, il quale interviene correggendo la posizione del corpo in modo da mantenerlo in equilibrio. Quando si effettua un brusco movimento, il liquido continua a muoversi per alcuni istanti e può causare le vertigini, cioè i “giramenti di testa”.

SPECIALE

CITTADINANZA

Proteggi il tuo udito • Pulisci regolarmente il padiglione auricolare, ma senza usare oggetti appuntiti o bastoncini che potrebbero danneggiare il timpano. Ricorda che la presenza di cerume non vuol dire sporcizia. • I rumori troppo forti possono danneggiare seriamente il tuo udito. Evita quindi i luoghi troppo rumorosi e non tenere il volume alto. • Non esporti a correnti e a colpi d’aria. •A ttento quando ti tuffi in acqua: la differenza di pressione può provocare danni al timpano.

243


SCIENZE

Il suono

acustico: che riguarda il suono o l’udito. Il suono si muove nell’aria meno velocemente rispetto alla luce: perciò durante un temporale, prima si vede il lampo, poi si sente il tuono.

I suoni sono onde che si originano dalla vibrazione di un corpo, la sorgente sonora. Esse si propagano in tutte le direzioni, come i cerchi che si formano nell’acqua quando vi si lancia un sasso. Le onde sonore non si trasmettono nel vuoto come la luce, ma hanno sempre bisogno di un mezzo: l’aria, l’acqua o anche materiali solidi. La velocità di propagazione del suono non è sempre la stessa: dipende dal materiale che lo trasmette. Acqua, aria, metalli sono buoni conduttori acustici, mentre altri materiali, come gomma, sughero e polistirolo, sono cattivi conduttori: per questo sono chiamati isolanti acustici.

I fenomeni sonori

Se urli in una piazza deserta o in una valle, sentirai ripetere il grido che hai appena emesso. Si tratta dell’eco, un fenomeno dovuto alla riflessione delle onde sonore che si propagano nell’aria, urtano contro un ostacolo e tornano indietro. Perché si riesca a distinguere l’eco, l’ostacolo deve trovarsi ad almeno 18 m di distanza dalla sorgente; se la distanza è inferiore la tua voce e il suono riflesso si sovrappongono e si ottiene invece un effetto chiamato rimbombo.

ESPERIMENTI Come si propaga il suono? Procurati un diapason, un semplice strumento che, vibrando, produce una sola nota. Percuotilo e poi immergilo in una bacinella piena d’acqua. Vedrai le onde sonore che agitano l’acqua. Qual è la nostra sorgente sonora? Mentre canti, appoggia tre dita sul tuo collo all’altezza della laringe: sentirai vibrare le tue corde vocali!

CON GLI ALTRI Chiedi a un compagno di appoggiare l’orecchio su una parete. Poi, battendo la mano contro la parete, mandagli un messaggio con un codice inventato da voi. Il tuo compagno ti sente anche a una certa distanza? Le onde sonore viaggiano agevolmente attraverso i solidi? Autovalutazione Questa esperienza ti è servita per capire come viaggia il suono? No Un po’ Molto 244

Diapason.

STUDIO FACILE • Esponi seguendo la traccia. - Un suono ha origine da... - Le onde sonore si trasmettono... - Non tutti i materiali sono... - La riflessione delle onde sonore provoca... • Rispondi sul quaderno. Sulla Luna potresti sentire i suoni? Perché?


Il corpo umano

Le caratteristiche dei suoni suono debole

suono forte

Alzando o abbassando il volume della radio si modificano l’intensità del suono: i suoni possono essere più o meno forti o deboli. L’intensità del suono dipende dall’ampiezza dell’onda sonora, cioè dalla quantità di energia che essa trasporta. L’unità di misura dell’intensità è il decibel (dB). Noi percepiamo suoni da un minimo di 10 dB. Oltre i 110 dB si rischiano gravi danni all’udito.

Se premi con la stessa forza, uno dopo l’altro, i tasti di una tastiera musicale, ottieni suoni che hanno la stessa intensità, ma diversa altezza. L’altezza del suono dipende dalla frequenza delle onde sonore, cioè dal numero di vibrazioni al secondo. Se le onde sono più frequenti i suoni si dicono acuti, se sono meno frequenti si dicono gravi. La frequenza si misura in Hertz. L’orecchio umano riesce ad avvertire suoni compresi tra 20 e 2 000 vibrazioni al secondo. I suoni con frequenza minore di 20 si chiamano infrasuoni, quelli con frequenza maggiore di 2 000 si chiamano ultrasuoni.

suono grave

suono acuto

NELLA REALTÀ

violino

Ogni bimbo riconoscerebbe a occhi chiusi la voce di un suo familiare. Ciascuna persona possiede infatti un suo timbro di voce, che la distingue dalle altre. Così ogni strumento musicale ha un timbro caratteristico: chi confonderebbe un violino con un sassofono? Il timbro di un suono dipende dalla forma dell’onda sonora. Più le forme sono diverse, più i suoni risultano differenti tra loro. Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia. Imparare a imparare.

sassofono

L’ECOGRAFIA L’ecografia è un esame fatto con un macchinario che si basa sulla riflessione degli ultrasuoni. Viene usata per seguire lo sviluppo del bambino nel ventre materno, ma anche per diagnosticare malattie degli organi, dei muscoli e delle ossa.

STUDIO FACILE Indica con una X Vero o Falso. a. I l fenomeno della riflessione riguarda sia la luce sia il suono. b. I suoni si trasmettono in linea retta. c. U na lastra di metallo è un ottimo pannello isolante. d. B attendo un tamburo più o meno forte, modifico l’intensità del suono.

V V

F F

V

F

V

F

245


SPECIALE

TECNOLOGIA

Un aiuto per i sensi La tecnologia permette di correggere molti difetti legati alla vista e all’udito, ma anche di potenziare questi sensi.

Lenti da vista

Un raggio che guarisce

Le lenti degli occhiali o le lenti a contatto sono usate per correggere i più comuni difetti visivi. Esse sfruttano il fenomeno della rifrazione: deviano cioè in modo controllato i raggi luminosi, in modo che l’immagine dell’oggetto si formi con più precisione sulla retina.

La chirurgia refrattiva consente di risolvere molti difetti visivi. Grazie all’azione di un raggio laser, un dispositivo che emette un fascio di luce concentrata in un’unica direzione, viene rimosso dall’occhio un sottililissimo strato di cornea, in modo da modificarne la curvatura e far convergere i raggi luminosi sulla retina nel modo giusto. Gli apparecchi utilizzati per questi interventi raggiungono un grado di precisione elevato, dell’ordine dei millesimi di millimetro.

Per sentire meglio

Suoni per “vedere”

• I megafoni sono composti da un microfono che raccoglie i suoni e li trasforma in segnali elettrici, un amplificatore che aumenta l’ampiezza dei segnali e un altoparlante che converte i segnali elettrici in onde sonore. • Gli apparecchi acustici vengono applicati dentro o dietro le orecchie delle persone con problemi d’udito. Una volta amplificati, i suoni vengono convogliati nel condotto uditivo.

• Il sonar, è uno strumento di navigazione che sfrutta l’emissione di suoni o di ultrasuoni e la conseguente captazione di echi riflessi dal fondo marino o da corpi immersi (ostacoli o altre imbarcazioni). • Il pipistrello riesce a orientarsi al buio perché percepisce gli ultrasuoni. Esso emette segnali ultrasonori che, rimbalzando sugli ostacoli o sulle prede, tornano indietro e lo avvertono della loro presenza.

246


Il corpo umano

IMPARARE FACILE informazioni

organi interni

maschile

femminile

esterno

interno

comprende

comprende

• testicoli • pene

• • • •

spermatozoi

sistema nervoso periferico

sistema nervoso centrale

è costituito da

è costituito da

nervi

ovuli

risposte

volontarie

midollo spinale

involontarie

midollo allungato

encefalo

cervello cervelletto

I sensi

utero ovaie vagina tube produce

fornisce

si suddivide in

organi di senso

Apparato riproduttore

produce

Sistema nervoso

riceve

sono

vista

udito

tatto

olfatto

gusto

organo

organo

organo

organo

organo

occhio

orecchio

pelle

naso

lingua

fecondazione Autovalutazione Esponi ciò che hai studiato, tenendo davanti la mappa. La mappa mi mette in difficoltà perché contiene termini che non conosco. La mappa mi aiuta a ricordare, ma contiene troppi collegamenti che mi confondono. La mappa mi aiuta a chiarire le relazioni tra le varie informazioni e a ricordarle. 247


Il corpo umano

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Completa.

L’apparato riproduttore ha la funzione di ......................................... nuovi individui. Gli organi genitali maschili sono: ................................ e ................................. Quelli femminili sono: ..............................., ..............................., ................................ e ................................ Il feto si sviluppa dentro ................................ e viene alla luce dopo ....... mesi di ..................................... 2 Quale ruolo svolge il cervello quando starnutisci? Indica con una X. Nessuno. Fornisce il comando al cuore. Trasmette l’impulso al naso. Cerca di bloccare lo starnuto. 3 Completa le frasi. • La luce si propaga nello ........................ • I corpi ..................................... si vedono solo se colpiti da una sorgente luminosa. • I corpi ................................... si lasciano attraversare completamente dalla luce. • A seconda delle frequenze, i suoni si dividono in ........................................ e ........................................... • A seconda dell’intensità, i suoni si dividono in ............................................ e ...................................................... • Il suono non si propaga nel ....................................

4 Leggi e rispondi. Batti una matita su un tavolo e ascolta il suono prodotto in due condizioni: - tenendo la testa diritta; - appoggiando l’orecchio alla superficie del tavolo. Quale materiale ti sembra il miglior conduttore acustico? L’aria Il materiale del tavolo 5 Qual è l’organo responsabile dei seguenti sensi? tatto

................................

udito

................................

olfatto

................................

vista

................................

gusto

................................

La sfida

6 Rifletti sulle azioni indicate e collegale al soggetto adatto. a. nervo

riceve informazioni dall’esterno

248

b. Sole

c. organo di senso

trasmette informazioni

d. timpano

elabora informazioni

Competenze Competenze di base in scienze e tecnologia. Imparare a imparare.

e. cervello

emette radiazioni

trasmette vibrazioni


MATEMATICA 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 260 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 274 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 286 288 289 290 291 292 293 294 295 295 297 298 299 300 301 302 303 304

Matematica I numeri

Numeri grandissimi Leggere, scrivere e confrontare numeri I numeri decimali Speciale Storia - I numeri romani Nella realtà Le potenze Il sistema di numerazione e le potenze del 10 Numeri relativi Nella realtà Operazioni con i numeri relativi

Imparare facile Attiva le competenze

L’addizione e le sue proprietà La sottrazione e la sua proprietà La moltiplicazione e le sue proprietà Calcolare le moltiplicazioni La divisione e le sue proprietà Calcolare le divisioni Le divisioni con i decimali Divisioni particolari Le espressioni aritmetiche Multipli e divisori I criteri di divisibilità Scomposizione in fattori primi

Imparare facile Attiva le competenze

Le frazioni Frazioni proprie, improprie, apparenti Confrontare le frazioni Dall’intero al valore della frazione Dal valore della frazione all’intero Frazioni decimali e numeri decimali Frazioni e percentuali Dalla percentuale all’intero Numeri e percentuali Nella realtà Percentuali e costo delle merci Nella realtà

Imparare facile Attiva le competenze

I problemi

Speciale Scienze - Salute e alimentazione Dal testo alla risposta Dal testo ai dati Dal testo al diagramma Dal diagramma all’espressione Problemi e segmenti: il metodo grafico

Imparare facile Attiva le competenze

La misura

Le misure di lunghezza Le misure di capacità Le misure di massa o peso Peso lordo, peso netto e tara Le misure di valore Laboratorio - Prezzo e valore La compravendita

305 La perdita 306 Le misure di tempo 307 Operare con le misure di tempo 308 Tempo e velocità Nella realtà 309 Le misure di superficie Nella realtà 310 Il volume e la sua misura 312 Imparare facile 312 Attiva le competenze 314 Spazio e figure 315 Le linee Nella realtà 316 Gli angoli 317 I poligoni 318 Ingrandimenti e riduzioni 319 Speciale Geografia - Carte geografiche e scale 320 Il piano cartesiano 321 La traslazione 321 La rotazione 322 Figure e piano cartesiano 323 La simmetria 324 Il perimetro e l’area del rettangolo 325 Il perimetro e l’area del quadrato 326 Il perimetro del triangolo 327 L’area del triangolo 328 Il rombo 329 Il romboide o parallelogramma comune 330 Il trapezio 331 Laboratorio - La classificazione dei quadrilateri 332 Imparare facile 332 Attiva le competenze 334 I poligoni regolari 335 Laboratorio - Alla scoperta dell’apotema 336 L’area dei poligoni regolari 337 Laboratorio - Disegnare poligoni regolari 338 Il cerchio 339 Gli elementi della circonferenza e del cerchio 340 Circonferenza, diametro e raggio 341 Misurare la circonferenza 342 L’area del cerchio 344 Imparare facile 344 Attiva le competenze 346 I solidi 347 I poliedri 348 Laboratorio - Lo sviluppo dei solidi: il parallelepipedo 349 Il cubo 350 Il prisma e la piramide 351 Il volume dei poliedri 352 Imparare facile 352 Attiva le competenze 354 Relazioni, dati e previsioni 355 Gli enunciati Nella realtà 356 Il connettivo “o” 357 La probabilità 358 Il rapporto di probabilità 359 Imparare facile 359 Attiva le competenze


MATEMATICA A che cosa serve la matematica e quando la usi? Prima di rispondere, esegui questo semplice esperimento e rifletti. Pensa alla tua giornata e identifica tutti i momenti in cui il linguaggio della matematica ti aiuta a conoscere il mondo e a descriverlo. Ad esempio, una persona che ti sveglia e ti dice: “Sono le 7:30”, la strada per andare a scuola è segnata da linee rette o curve che indicano la corsia che l’auto deve occupare, sul portone di ogni casa c’è un numero, il contachilometri dell’auto indica la distanza percorsa… Questi esempi dimostrano che la matematica è così legata alla nostra vita che spesso la usiamo senza accorgercene. Scoprire dove si nasconde è un gioco divertente.

CHE COSA STUDIERAI?

CHE COSA COMPRENDERAI?

• I numeri interi, decimali e le operazioni. • Le frazioni, le percentuali e il loro calcolo. • I problemi e la loro risoluzione. • Le misure di lunghezza, capacità, peso, superficie, volume, tempo e valore di quello che acquisti. • Le figure geometriche e le loro caratteristiche. • La previsione che un evento accada, i grafici e la loro rappresentazione.

• Usare ragionamenti e procedure corrette per conoscere la realtà. • Scoprire che la matematica è presente in natura e in tutto ciò che crea l’uomo. • Possedere il linguaggio matematico serve a conoscere e a descrivere meglio il mondo. • La conoscenza matematica consente di scegliere in modo più consapevole.

250


I NUMERI Le 10 cifre che utilizziamo per scrivere i numeri derivano dalle antiche cifre arabe che si diffusero in Europa a partire dal XII secolo, grazie al matematico Leonardo Fibonacci, che le apprese dagli Arabi. La sua opera intitolata Liber Abaci contiene indicazioni sul sistema di numerazione decimale e posizionale e sull’utilità dello 0. Verifica l’importanza dello 0 per esprimere quantità. Spiega a parole delle situazioni espresse in linguaggio matematico. Ma ricorda: è vietato l’uso della parola zero. Per esempio: • € 15 – € 15 = € 0 Avevo 15 euro e li ho spesi tutti; non mi è rimasto nulla. • S tanotte la temperatura era di 0 °C ............................................................................................................................ Puoi continuare con altri casi.

CHE COSA... SO •C onosci i numeri interi fino a 100 000? • Calcoli operazioni con i decimali? •R isolvi problemi con operazioni, frazioni ed equivalenze? •C osa significa che il nostro sistema è decimale e posizionale? • Quale operazione ti consente di ripetere la stessa quantità? • 70 è multiplo o divisore di 7?

CHE COSA... IPOTIZZO • 6 uM si riferisce a milioni o miliardi? • Il risultato di 15 x 0,6 è un numero intero o decimale? • Qual è il numero che semplifica 13 246 : 274? • Che cos’è una espressione aritmetica? 1 • Perché il 50% di una quantità corrisponde a ? 2

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI... Il sistema di numerazione e il valore delle cifre. Le operazioni con numeri decimali e il loro calcolo. Le espressioni aritmetiche. Multipli e divisori. Il valore delle frazioni di un numero. Le percentuali.

251


MATEMATICA

Numeri grandissimi Il nostro sistema di numerazione ci permette di operare anche con numeri molto grandi. Anche i grandi numeri sono dei numeri naturali. I numeri naturali sono 0; 1; 2; 3... cioè tutti quei numeri che ti dicono quanti sono gli elementi di un gruppo. I numeri naturali formano l’insieme N, che è un insieme infinito.

L’Equatore è lungo 40 070 360 metri.

La Terra si è formata circa 4 567 000 000 di anni fa.

I grandi numeri si possono dividere in gruppi di tre cifre, chiamati classi, o periodi. Ogni classe ha tre ordini: unità, decine, centinaia.

classe dei miliardi (G)

classe dei milioni (M)

classe delle migliaia (k)

classe delle unità semplici

ordine

ordine

ordine

ordine

h

da

u

h

da

u

h

da

100

10

1

100

10

1

100

10

milioni

milioni

milione

mila

mila

5

6 4

7 0

0 0

0 7

miliardi

miliardi miliardo

4

u

h

da

u

mille

100

10

1

0 0

0 3

0 6

0 0

4 567 000 000 si legge quattromiliardicinquecentosessantasettemilioni 40 070 360 si legge quarantamilionisettantamilatrecentosessanta

ESERCIZI Ricorda e completa. Il simbolo M deriva dal greco megas che significa grande e indica il periodo dei milioni. • uM è il simbolo delle unità di milioni • daM è il simbolo delle ................................................ • hM è il simbolo delle ................................................... Il simbolo G deriva dal greco ghigas che significa gigante e indica il periodo dei miliardi. ........... è il simbolo delle unità di miliardi; ........... è il simbolo delle decine di miliardi; ........... è il simbolo delle centinaia di miliardi.

252

1. In ogni numero distingui i periodi e completa.

38 702 253 milioni

.......................... ..........................

108 326 160 325

.......................... .......................... .......................... ..........................

2. Costruisci una tabella con le classi fino ai miliardi simile a quella sopra e inserisci i seguenti numeri. 1 006 • 3 000 196 000 • 28 000 256 780 • 10 028 • 238 426 • 52 683 800 • 3 172 508 189 • 4 589 341 • 809 • 5 684 324 Eserciziario

p. 38


Prima di partire

Leggere, scrivere e confrontare numeri ESERCIZI

Segui queste indicazioni. Quando leggi i grandi numeri dividi le cifre in gruppi di tre, partendo da destra verso sinistra, e considera sempre le classi, o periodi: 13 214 500 721 si legge 13miliardi214milioni500mila721 864 930 672 si legge 864milioni930mila672 • Se il numero termina con alcuni zeri procedi così: 15 820 000 si legge: 15milioni820mila 9 231 000 000 si legge: 9miliardi231milioni Quando scrivi in cifre, considera sempre le classi. Nei libri trovi sempre uno spazio tra l’una e l’altra. • ottocentosettantamilionitrecentoquindicimila in cifre si scrive: 870 315 000 • settemiliardi in cifre si scrive: 7 000 000 000 • Sul tuo quaderno, per distinguere e allineare meglio le cifre (soprattutto in colonna), puoi inserire un puntino per separare le classi. 6.7 0 0 .4 0 0 Quando scrivi in lettere, fai attenzione alle classi che vanno espresse accanto ai rispettivi numeri: • 6 700 403 100 si scrive: seimiliardisettecentomilioniquattrocentotremilacento • 140 000 000 si scrive: centoquarantamilioni • Un numero può anche essere espresso come: somma 400 000 + 30 000 + 7 000 + 600 + 40 + 5 = 437 645 somma di 4 x 100 000 + 3 x 10 000 + 7 x 1 000 + 6 x 100 + prodotti + 4 x 10 + 5 x 1 = 437 645 Anche i grandi numeri possono essere rappresentati sulla linea dei numeri e hanno un precedente (–1) e un successivo (+1). (–1) 135 359 999

Eserciziario

p. 38

2. Scrivi in cifre i seguenti numeri. settemilioniquattrocentomilaventisei ventitremilioniottocentomilasette centotrentamilionisettecentomiladue unmiliardoduecentomilaseicento 3. Distingui i periodi poi scrivi i numeri in lettere sul quaderno. a. 5 230 800 b. 934 763 456 13 682 428 950 32 760 000 1 634 000 000 200 000 000 000 4. Componi. 1 daM, 2 uk, 3 da = ....................................... 1 daG, 2 hM, 4 dak = .................................... 1 dak, 2 da, 8 u = ............................................ 5. Confronta con >, < o =. 56 890 ........ 67 856 93 456 ........ 93 355 345 667 ........ 345 669 786 256 ........ 786 256 6. Scrivi i numeri dell’esercizio 1 come somma di prodotti.

(+1)

135 360 000

(–1) 4 052 638 999

1. Leggi i numeri ad alta voce. a. 23 763 427 b. 894 390 784 762 3 156 378 342 903 476 234      56 237 642 387 4 892 349 10 589 347 623 2 324 809 842

135 360  001 (+1)

4 052 639 000

4 052 639 001

253


MATEMATICA

I numeri decimali 165,38 m

Ci sono situazioni in cui occorre indicare quantità che non è possibile esprimere con i numeri naturali. Allora ricorriamo ai numeri decimali, cioè ai numeri con la virgola. I numeri decimali sono formati da una parte intera (unità, decine, centinaia, migliaia...) e da una parte decimale (decimi, centesimi, millesimi). La virgola divide la parte intera da quella decimale. A destra della virgola ci sono i decimali: decimi, centesimi e millesimi. A sinistra c’è la parte intera del numero. Il valore di ogni cifra dipende dal posto che occupa.

356,479

Inserisci in tabella il numero scritto in lettere. quindicimilaottocentodue e tredici millesimi

parte intera parte decimale

Parte intera

Parte decimale

h

da

u

d

c

m

3

5

6

4

7

9

,

Parte intera Migliaia h

da

Parte decimale

Unità semplici u

h

da

u

d

c

m

,

Il numero si legge: trecentocinquantasei e quattrocentosettantanove millesimi

STUDIO FACILE Confronta la posizione dei numeri 1 e 1,6 sulla linea dei numeri. 0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

1

0,9

1,1

• 1 corrisponde a un intero. • 1,6 corrisponde a un intero e 6 decimi. • 1,6 è maggiore di 1 e minore di 2.

1,2

1,3

1,4

1,5 1,6 1,7

1,8

2

1,9

La parte decimale accresce il valore della parte intera.

ESERCIZI 1. Metti ogni numero decimale in relazione con l’intero precedente e successivo. Segui l’esempio.

> di 4

4,67 è

18,72 è < di 5

> di .......

< di .......

> di .......

0,128 è

< di .......

> di .......

7,3 è

> di .......

10,53 è < di .......

< di .......

2. Forma l’intero.

3. Numera sul quaderno:

4. Confronta i numeri con >, < o =.

3,5 + ................ = 6 9,65 + ................ = 15 12,36 + ................ = 24 4,355 + ................ = 12

• per 0,5 da 8,5 a 30 • per 0,02 da 8,02 a 11 • per 0,125 da 20,125 a 25 • per 3,2 da 9 a 73

a. 6,54 ....... 6,45 b. 12,12 ....... 12,21 2,78 ....... 5,78 13,98 ....... 13,9 78,9 ....... 78,90 3,4 ....... 3,40 7,15 ....... 7,150 9,45 ....... 12,45

254

Eserciziario

p. 39


SPECIALE

I numeri romani Per scrivere i numeri, i Romani usavano sette lettere del loro alfabeto, a ciascuna delle quali era assegnato un valore diverso.

I

V

X

L

C

D

M

1

5

10

50

100

500

1 000

Per comporre i numeri, i Romani seguivano cinque regole: 4 Si fa la sottrazione se il valore maggiore è scritto a destra: IX 10 – 1 = 9 Non si sottraggono i simboli V, L, D.

1 I simboli I, X, C, M, si possono ripetere non più di 3 volte.

STORIA

ESERCIZI 1. Scrivi il valore dei seguenti numeri romani. III

1 + 1 + 1 = ...........

CCC

100 + 100 + 100 = ...........

XXX

10 + 10 + 10 = ...........

MMM

1 000 + 1 000 + 1 000 = ...........

XIII

10 + 1 + 1 + 1 = ...........

DC

500 + 100 = ...........

CD

500 – 100 = ...........

CM

1 000 – 100 = ...........

2. Scrivi in cifre romane.

3 Si fa l’addizione se il valore maggiore è scritto a sinistra: VII 5+2=7

2 I simboli V, L, D, si possono scrivere nel numero solo una volta.

Ora leggi l’ultima regola, poi calcola e completa. 5 Quando sopra uno o più simboli vi è una linea, allora il valore dell’intero gruppo di simboli viene moltiplicato per 1 000. Quanto vale il numero romano XIX? Il numero XIX vale 10 + 9, cioè ............................ Il numero XIX vale 19 × 1 000 = .........................

a. 12 = ........... 26 = ........... 15 = ........... 30 = ........... 19 = ...........

b.102 = ........... 62 = ........... 24 = ........... 45 = ........... 18 = ...........

3. Correggi i numeri romani errati. 10

VV X

4

IIII

.............

150

LLL

.............

5 000

MMMMM .............

95

VC

X

.............

NELLA REALTÀ La numerazione romana viene ancora utilizzata, oltre che negli orologi, per numerare i volumi di un’enciclopedia, per distinguere i personaggi storici che hanno lo stesso nome (Napoleone III, Elisabetta II...), per scrivere le date sui monumenti. Trova altri esempi sugli utilizzi dei numeri romani nella nostra realtà ed elencali sul quaderno. Confrontati con quanto trovato dai tuoi compagni. Competenze Sperimentare situazioni legate alla vita quotidiana avvalendosi delle conoscenze disciplinari.

Eserciziario

p. 43

255


MATEMATICA

Le potenze Leggi il problema e risolvilo utilizzando il diagramma ad albero. In un giardino ci sono 2 alberi da frutto. In ogni albero ci sono 2 nidi e in ogni nido si trovano 2 uova. Quante sono in tutto le uova? 2 (n. alberi) 2 × 2 = ............... (n. nidi) 2 × 2 × 2 = ............... (n. uova) Le uova sono 8. La moltiplicazione 2 × 2 × 2 ha i fattori uguali, perciò è una moltiplicazione ripetuta. Le moltiplicazioni ripetute si possono esprimere anche sotto forma di potenza. 32 si può leggere anche tre al quadrato perché si può rappresentare con un quadrato.

33 si può leggere anche tre al cubo perché si può rappresentare con un cubo.

2 × 2 × 2 = 23

È la base: indica il fattore che si ripete.

STUDIO FACILE Calcola e scopri le proprietà delle potenze. POTENZE CON BASE 1 • 14 = 1 × 1 × 1 × 1 = ..... Ogni potenza con BASE 1 è uguale a 1. POTENZE CON BASE 0 • 06 = .... × .... × .... × .... × .... × .... = 0 Ogni potenza con BASE 0 è uguale a 0. POTENZE CON ESPONENTE 1 • 151 = ..... Ogni potenza con esponente 1 è uguale alla base. POTENZE CON ESPONENTE 0 • 120 = 1 Ogni potenza con esponente 0 è uguale a 1.

ESERCIZI 1. Scrivi in lettere o in cifre. Poi sul quaderno trasforma le potenze in moltiplicazioni. In cifre 13

In lettere uno alla terza

................. due alla quarta 510

256

È l’esponente: indica quante volte è ripetuta la base.

.............................................................

In cifre

In lettere

53

.............................................................

................. sette alla nona 87

............................................................. Eserciziario

p. 40


I numeri

Il sistema di numerazione e le potenze del 10 Nel nostro sistema di numerazione, il valore di ogni posizione può essere indicato con una potenza di 10.

STUDIO FACILE Applica e scopri la regola. Completa con il valore di ogni ordine sotto forma di potenza di 10. Classe unità semplici

migliaia

milioni

miliardi

Ordine u da h uk dak hk uM daM hM uG daG hG

Valore 1 1 10 10 100 10 × 10 1 000 10 × 10 × 10 10 000 10 × 10 × 10 × 10 100 000 ................................................. 1 000 000 ................................................. 10 000 000 ................................................. 100 000 000 ................................................. 1 000 000 000 ................................................. 10 000 000 000 ................................................. 100 000 000 000 .................................................

Potenza del 10 100 101 102 103 ...................................... ...................................... ...................................... ...................................... ...................................... ...................................... ...................................... ......................................

Per scrivere 10, 100, 1 000... come potenza è sufficiente contare gli zeri che compongono il numero e indicare il risultato ottenuto come esponente della potenza a base 10.

Puoi utilizzare le potenze del dieci per scrivere i numeri in forma di polinomio. Considera il numero 5 896 723 e osserva la tabella. Classe unità semplici

migliaia

milioni

ESERCIZI 1. Scrivi come potenze del 10.

Ordine

Valore di ogni cifra Potenza del 10

u

3×1

3 × 100

100 = 10 × 10 = 102 1 000 = ........................................... 100 000 = .................................... 1 000 000 = .................................

da

2 × 10

2 × 101

2. Calcola come nell’esempio.

h

7 × 100

7 × 10

uk

6 × 1 000

6 × 10

dak

9 × 10 000

9 × 104

hk

8 × 100 000

8 × 105

uM

5 × 1 000 000

5 × 106

3 × 102 = 3 × 100 = 300 4 × 103 = ....................................... 7 × 102 = ....................................... 5 × 104 = ...................................... 7 × 105 = .......................................

2 3

daM

3. Scrivi in forma di polinomio.

hM

12 118 = ........................................ 115 617 = .................................... 8 916 = .......................................... 24 762 = ........................................

La scrittura polinomiale è: 5 896 723 = (5 × 106) + (8 × 105) + (9 × 104) + (6 × 103) + (7 × 102) + (2 × 101) + (3 × 100)

Eserciziario

p. 40

257


MATEMATICA

Numeri relativi NELLA REALTÀ

Trento –9 °C

La carta indica le temperature minime registrate in alcune città italiane in una giornata d’inverno. Le temperature si possono registrare in tabella (6 °C si legge sei gradi centigradi). I segni più o meno davanti ai numeri indicano se la temperatura è “sopra” o “sotto” a 0 gradi. Puoi registrare anche le temperature minime invernali di altre città. Competenze Sperimentare situazioni legate alla vita quotidiana avvalendosi delle conoscenze disciplinari.

Aosta –4°C

Città

Temperatura

Aosta Torino Trento Venezia Trieste Genova Firenze L’Aquila

–4 °C 0 °C –9 °C –2 °C +6 °C +8 °C +2 °C –6 °C

Venezia –2 °C

Trieste +6 °C

Torino 0 °C Genova +8 °C Firenze +2 °C

–6 °C L'Aquila

I numeri preceduti dal segno + o – sono detti relativi. Quelli con il segno + sono positivi; quelli con il segno – sono negativi. Eccoli rappresentati sulla linea dei numeri per indicare le temperature di alcune città italiane. Trento

–9

Aosta

L’Aquila

–8

–7

–6

–5

–4

Venezia

–3

–2

I numeri negativi sono minori di 0 e il loro valore diminuisce se ci si allontana da 0 andando verso sinistra.

Torino

–1

0

Firenze

+1

Lo zero non ha segno

+2

Trieste

+3

+4

+5

+6

Genova

+7

+8 ...

I numeri positivi sono maggiori di 0 e il loro valore aumenta se ci si allontana da 0 andando verso destra.

STUDIO FACILE

ESERCIZI

Osserva la linea dei numeri, confronta e completa le relazioni con i simboli > o <.

1. Inserisci > o <. –7 ......... 1

–1 ......... –3

• Il valore dello 0: 0 > –1 0 ..... –3 0 < +1 0 ..... +5 Lo 0 è maggiore di tutti i numeri negativi e minore di quelli positivi. • Confronto tra numeri con segno diverso: +1 > –4 +6 ..... –4 Un numero positivo è sempre maggiore di un numero negativo. • Confronto tra numeri con segno uguale: +1 < +5 +2 ..... +3 –2 < –1 –7 ..... –3

+2 ......... –5

–9 ......... +2

+3 ......... 7

–1 ......... +1

Il numero positivo maggiore è quello che ha le cifre con valore maggiore. Con i numeri negativi, più ci si allontana dallo zero e più diminuisce il loro valore. Il numero negativo minore è quello che ha le cifre con valore maggiore. 258

2. Riscrivi i numeri: a. in ordine crescente. –7 • +1 • –4 • –5 • +8 • 0 • –9 • –3 • +2 • –1 • –15 • –11 • +9 b. in ordine decrescente. –9 • –6 • 0 • +2 • +3 • –4 • –10 • +5 • –8 • +6 • –12 • +14 • –7 Eserciziario

p. 41


I numeri

Operazioni con i numeri relativi Per operare con i numeri relativi e calcolare addizioni e sottrazioni devi seguire le strategie adatte.

PROCEDURA DI CALCOLO Il primo termine negativo e il secondo termine positivo –4+7=+3

–1

0 +1 +2 + 3 +4 +5 +6

–6 –5 –4 –3 –2 –1

0 +1 +2 +3 +4 +5 +6

–6

–5

–4

–3

–2

–6+5=–1

• Posizionati sul numero indicato dal primo termine; • spostati verso destra di tanti passi quanti ne indica il secondo termine; • registra il risultato.

I due termini sono negativi –1–4=–5

–6 –5 –4 –3 –2 –1

0

+1

+2 +3

+4

+5 +6

Il primo termine positivo e il secondo termine negativo +2–6=–4 –6

–5 –4 –3 –2

–1

0

+1

+ 2 +3 +4 +5 +6

Con i numeri naturali e con i numeri decimali la sottrazione non è sempre possibile. Con i numeri relativi, invece, si può sottrarre un numero maggiore da uno minore. +3 –4 = –1

+10 –15 = –5

+7 –9 = –2

ESERCIZI

2. Calcola le operazioni in tabella seguendo gli esempi. +1 +2 +3 +4 +5

1. Calcola. a. +3 –2 = ........................

b. –7 –2 = ........................

+2 –3 = ........................

+9 –9 = ........................

–2 +3 = ........................

–4 +2 = ........................

–3 +1 = ........................

+8 –7 = ........................

–5 +3 = ........................

+10 –25 = ........................

Eserciziario

p. 41

• Posizionati sul numero indicato dal primo termine; • spostati verso sinistra di tanti passi quanti ne indica il secondo termine; • registra il risultato.

–1 –10 –20 –99 –100

–1 +1 –1 = 0

–2 +1 –2 = –1

–3

+4 –3 = +1

+10 –1 +10 = +9

+20 –1 +20 = +19

+100

259


IMPARARE FACILE Numeri

unità semplici

unità

decimali interi hanno anche

sono composti da

classi o periodi

migliaia ordini

milioni

centinaia

miliardi

decimi centesimi

negativi

minori di 0

positivi

maggiori di 0

possono essere

millesimi

decine

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Scrivi in lettere. a. 6 700 820

300 432 000 9 452 910 12 300 560 000 b. 345,782

7 340,65 76 500,24 876 940,658

...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................

2 Segui le indicazioni e completa. Scrivi in cifre un numero… ....................................................................................................... …maggiore di 10 milioni e minore di 30 milioni …maggiore di 3 miliardi e minore di 3 miliardi e 500 milioni ................................................................. …minore di 100 milioni e maggiore di 50 milioni .................................................................................................... …minore di 2 miliardi e maggiore di 1 miliardo ........................................................................................................ 3 In ogni numero indica il valore della cifra 6. 78,6  •  236,48  •  0,963  •  86 934  •  7 863,47  •  612,3  •  31,276  •  863 720,4  •  1 603 782,25 0,6

.............

............. .............

............. .............

................

................

.....................

Autovalutazione 260

Leggere la mappa è stato:

facile

difficile

così così


I numeri La sfida

4 Quanto manca all’unità successiva? Completa. a. 11,5 + ........ = 12 38,1 + ........ = 39 23,6 + ........ = 24

b. ........ + 4,75 = 5 ........ + 31,99 = 32 ........ + 13,54 = 14

c. ........ + 1,750 = 2 ........ + 3,999 = 4 ........ + 2,001 = 3

5 Trasforma in potenza.

6 Calcola le potenze.

5 × 5 × 5 = ......... 6 × 6 = ......... 10 × 10 × 10 × 10 × 10 = ......... 3 × 3 × 3 × 3 = ......... 0 × 0 × 0 × 0 = ......... 2 × 2 × 2 × 2 × 2 × 2 = ......... 7 Scomponi in forma polinomiale utilizzando le potenze del 10.

33 = 3 × 3 × 3 = 27 04 = ....................... = ........ 102 = ....................... = ........ 43 = ....................... = ........ 18 = ....................... = ........ 92 = ....................... = ........ 8 Scrivi in potenza i fattori uguali.

7 685 = (7 × 103) + (6 × 102) + (8 × 101) + (5 × 100) 2 820 = .............................................................................. 44 937 = ............................................................................. 648 = .................................................................................. 18 263 = ............................................................................. 853 109 = ........................................................................... 9 Ogni termometro segna una temperatura. Indica se l’informazione è vera o falsa.

+1°C

0°C

V

V

V

F

2 × 2 × 5 = 22 × 5 8 × 4 × 4 × 8 = ......... 0 × 0 × 0 × 0 × 10 = ......... 6 × 6 × 9 × 1 = ......... 1 × 0 × 1 × 1 × 1 = ......... 10 × 10 × 3 × 3 = ......... 15 × 15 × 5 × 5 × 5 = .........

INVALSI

+4°C F

d. 7,92 + ........ = 8 99,2 + ........ = 100 ........ + 56,73 = 57

F

10 Indica la risposta corretta. • I l papà parcheggia l’auto al livello +3 del garage e va a pagare alla cassa che si trova al livello –1. Quanti piani deve scendere? A. 1 B. 2 C. 3 D. 4 • Un sub durante un’immersione

+2°C

+1°C

–8°C

V

V

V

Eserciziario

F

F

F

fa una tappa a –10 metri sotto il livello del mare e poi scende di altri 15 metri. A che profondità arriva? A. –35 m C. –20 m B. –25 m D. –15 m

p. 42

Competenze L ’alunno utilizza numeri interi e decimali. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, relativi...).

261


MATEMATICA

L’addizione e le sue proprietà L’addizione permette di:

unire più quantità:

aggiungere una quantità a un’altra: Giovanna ha una scatola con 36 pastelli colorati. I nonni le regalano altri 12 colori. Quanti ne ha complessivamente?

Il fioraio ieri ha venduto 120 rose, 105 gigli e 47 margherite. Quanti fiori ha venduto in tutto? Calcola: .............. + ............. + ............. = ............. Rispondi: Il fioraio ..................................................................... ..............................................................................................................

Proprietà commutativa

Calcola: .............................................................. = ............. Rispondi: ..............................................................................................

La proprietà commutativa si usa anche come prova dell’addizione. PROVA 3 0 6 + 2 2 0 + addendi 1 1 3 + 3 0 6 + 2 2 0 = 1 1 3 = somma 6 3 9 6 3 9

Se cambi l’ordine degli addendi la somma non cambia.

2 500 + 1 200 + 300 = 4 000 = 2 500 + 300 + 1 200 = 4 000

Proprietà associativa Se a due o più addendi sostituisci la loro somma, il risultato non cambia.

346 + 154 + 167 =

= 500 + 167 =

667

PROCEDURA DI CALCOLO ESERCIZI

IN COLONNA • Incolonna le cifre di ogni addendo. • Inizia il calcolo da destra. • Esegui i cambi necessari.

dak uk 1 2 5 2

6

h 3 0 1 4

da 0 1 1 3

u 7 4 8 9

+ + =

1. Calcola con la prova.

h

da

u

7

6

1 6 8 6

8

3 0

, , , ,

d

c

m

2 1 9 2

3 2 2 7

5 0 4 9

IN RIGA Puoi usare la proprietà associativa • Somma gli addendi a coppie. 24 + 115 + 72 + 33 = • Calcola il risultato. = 139 + 105 = 244 Puoi scomporre gli addendi • Scomponi gli addendi in base al valore delle cifre. • Cambia l’ordine degli addendi. • Calcola la somma.

262

368 + 452 = = 300 + 60 + 8 + 400 + 50 + 2 = = 300 + 400 + 60 + 50 + 8 + 2 = = 700 + 110 + 10 = 820

+ + =

75 123 + 23 754 = 1 028,24 + 2 831,73 = 904 232 + 53 234 = 205 + 233 153 + 415 631 = 342,8 + 534,196 = 1 289 902 + 4 784 264 = 1 630 076 + 512 789 + 12 323 = 10 341,042 + 508,9 = 2. Calcola applicando la proprietà associativa. 297 + 16 + 4 + 11 = ....................... 35 + 15 + 17 + 3 = ....................... 30,2 + 11,4 + 20,8 = ....................... 12,6 + 13,4 + 4 = ....................... 6,29 + 3,11 + 5 = ....................... 52,48 + 7 + 7,12 = ....................... Eserciziario

pp. 44-46, 51


I numeri

La sottrazione e la sua proprietà Con la sottrazione è possibile calcolare:

un complemento quanto manca?

un resto quanto ne resta?

una differenza qual è la differenza?

La classe 4aA è composta da 25 bambini. Se in 15 vanno in biblioteca, quanti ne restano in aula?

Da dove abita al mare ci sono 86 km. Luigi ne ha percorsi 50, quanti ne mancano?

La mamma ha 37 anni, mentre il papà ne ha 43. Quanti anni ci sono di differenza?

Calcola: ............................................................. Rispondi: .........................................................

Calcola: ......................................................... Rispondi: .....................................................

Calcola: ................................................. Rispondi: .............................................

+ 480 La sottrazione è l’operazione inversa dell’addizione. 520

1000 – 480

Proprietà invariantiva Se aggiungi o togli lo stesso numero ai termini della sottrazione, la differenza non cambia.

Come prova della sottrazione si usa l’addizione.

2 500 – 1 360 = 1 140 3 800 – 2 150 = 1 650 +40 –150 –150 +40 2 540 – 1 400 = 1 140 3 650 – 2 000 = 1 650

minuendo sottraendo differenza

PROVA

PROCEDURA DI CALCOLO

1. C alcola con la prova sul quaderno.

• Metti in colonna le cifre di ogni termine. • Se occorre, pareggia i decimali mettendo degli zeri. • Inizia il calcolo da destra. • Esegui i cambi necessari.

h 8 3 5

da 3 0 3

u 6 1 5

– =

h

da

u

3 2 1

6 4 2

8 6 2

, , ,

d

c

m

4 3 1

2 1 0

0 8 2

– =

IN RIGA • Scomponi il sottraendo in base al valore delle cifre. = 700 – 219 = • Togli un termine per volta. = 700 – 200 – 10 – 9 = = 500 – 10 – 9 = = 490 – 9 = 481 Eserciziario

pp. 44 - 46, 51

2 3 2 + 7 5 1 = 9 8 3

ESERCIZI

IN COLONNA

dak uk 2 4 1 2 1 2

9 8 3 – 7 5 1 = 2 3 2

37 451 – 23 321 = ................... 134 264 – 63 261 = ................... 3 461,563 – 1 161,05 = ................... 59 273 – 35 042 = ................... 6 891,27 – 2 571,23 = ................... 32 052 – 13 315 = ................... 234,028 – 112,013 = ................... 2. Calcola applicando la proprietà invariantiva. a.129 – 34 = b. 186 – 18 = 12,6 – 9,6 = 24,8 – 13,3 = 3 550 – 1 550 = 189 – 161 =

263


MATEMATICA

La moltiplicazione e le sue proprietà La moltiplicazione è l’operazione che permette di: ripetere quantità uguali

trovare le possibili combinazioni tra elementi diversi

Un libro di geografia illustra le 20 regioni d’Italia. A ogni regione dedica 4 pagine. Quante pagine in tutto?

Per merenda posso scegliere di mangiare un panino o una torta o dei biscotti. Da bere posso scegliere tra succo, acqua o latte. In quanti modi posso fare merenda?

Calcola: ....................................................... = .................. Rispondi: ............................................................................

Calcola: .................................................................................... = .................. Rispondi: .........................................................................................................

Proprietà commutativa

Proprietà associativa

Se cambi l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia.

Se a due o più fattori sostituisci il loro prodotto, il risultato non cambia.

12 × 40 = 480 40 × 12 = 480 Questa proprietà si usa come prova della moltiplicazione.

40 × 5 × 13 = 2 600 200 × 13 = 2 600

PROVA

moltiplicando fattori moltiplicatore prodotti parziali prodotto totale

4 1 3 3 4 2 7 5

2 × 8 = 6 0 6

1 4 3 7 2 7 5

8 × 2 = 6 0 6

Proprietà distributiva Se scomponi un fattore in una somma, moltiplichi ogni addendo per l’altro fattore e sommi i risultati ottenuti, il prodotto non cambia.

46 × 4 = 184 (40 + 6) × 4 = = (40 × 4) + (6 × 4) = = 160 + 24 = 184

ESERCIZI 1. Applica la proprietà associativa. 6 × 4 × 2 = 6 × (..... × .....) = 6 × ......... = ................ 4 × 2 × 7 = (..... × .....) × 7 = ......... × 7 = ................ 9 × 5 × 2 = 9 × (..... × .....) = ......... × ......... = ................ 2. Applica la proprietà distributiva.

Se scomponi un fattore in una differenza, moltiplichi ogni termine per l’altro fattore e sottrai i risultati ottenuti, il prodotto non cambia.

a. (60 + 5) × 4 = 60 × 4 + 5 × 4 = ......... + ......... = .......... (10 + 3) × 7 = ............................................................................... (30 + 6) × 10 = ............................................................................ (10 + 10) × 12 = .........................................................................

23 × 9 = 207 (30 – 7) × 9 = = 30 × 9 – 7 × 9 = = 270 – 63 = 207

b. (67 – 7) × 2 = 60 × 2 – 7 × 2 = ......... – ......... = ........... (82 – 2) × 4 = ............................................................................... (28 – 8) × 9 = ............................................................................... (46 – 6) × 5 = ...............................................................................

264

Eserciziario

pp. 47, 51


I numeri

Calcolare le moltiplicazioni PROCEDURA DI CALCOLO MOLTIPLICAZIONI PER 10, 100 E 1000 Quando si moltiplica un numero intero o decimale per 10, 100, 1 000, il suo valore aumenta di 10, 100, 1 000 volte. Numeri interi • Aggiungi all’ultima cifra a destra uno, due o tre zeri. 56 × 10 = 560 Numeri decimali • Sposta la virgola verso destra di uno, due o tre posti. • Aggiungi gli zeri a destra se 82,61 le cifre non sono sufficienti.

4 × 100 = 400 123 × 1 000 = 123  000 dak uk

82,61 × 10 = 826,1 82,61 × 100 = 8 261 82,61 × 1 000 = 82 610

8

8 2

IN COLONNA CON NUMERI INTERI E DECIMALI

h 8 2 6

da 8 2 6 1

u 2 6 1 0

N. interi

• Incolonna i numeri senza considerare gli ordini delle cifre e la virgola. • Inizia il calcolo dalla prima cifra a destra del moltiplicatore. • Esegui i cambi necessari. • Continua a calcolare tutte le cifre del moltiplicatore per il moltiplicando. • Somma i prodotti parziali. • Conta quante cifre decimali ci sono nei fattori e metti la virgola nel prodotto totale.

4 7 8 3 0 1 3 0 9

, ,

d

c

6 1

1

m

N. decimali 3 × 2 = 6 0 6

5, 1, 1 5 5 2 6, 7

2 × 3 = 6 0 6

IN RIGA er rendere più semplice il calcolo delle moltiplicazioni P utilizza le proprietà della moltiplicazione: • Scomponi il moltiplicando e il moltiplicatore in fattori. 25 × 16 = 5 × 5 × 2 × 8 = • Usa la proprietà commutativa: cambia l’ordine dei fattori. 5×2×5×8= • Usa la proprietà associativa: moltiplica i fattori che hanno come prodotto decine intere. • Calcola il prodotto e scrivi il risultato. 10 × 40 = 400

Se in una moltiplicazione un fattore è zero, il prodotto sarà zero. Quindi lo zero è l’elemento assorbente. Moltiplicando un fattore per uno, si ottiene come prodotto il fattore stesso: l’uno è l’elemento neutro. Eserciziario

p. 48

ESERCIZI 1. Calcola in riga. a. 762 × 10 = ................. b. 0,04 × 1 000 = ................. 9,2 × 100 = ............. 19,23 × 10 = ................. 35 × 100 = ................. 1,26 × 100 = ................. 34,7 × 1 000 = ........... 4,761 × 10 = ................. 623,42 × 1 000 = ............ 0,023 × 100 = ................. 2. Calcola con la prova sul quaderno. b. 134 × 21 = a. 41 × 22 = 5,6 × 24 = 62,3 × 92 = 563 × 47 = 63 × 15 = 3,48 × 17 = 342 × 0,52 = 218 × 34 = 834 × 89 = 92 × 3,6 = 193 × 7,8 =

265


MATEMATICA

La divisione e le sue proprietà La divisione è l’operazione che permette di: raggruppare una quantità in parti uguali

distribuire una quantità in parti uguali

Anna divide 250 confetti in scatoline che ne contengono 5 ognuno. Quante scatoline occorrono?

Stefano distribuisce in parti uguali 100 carte ai suoi 4 amici. Quante carte riceve ognuno?

Calcola: ............................................................................ = .................. Rispondi: .................................................................................................

Calcola: ....................................................................... = .................. Rispondi: ............................................................................................

Proprietà invariantiva Se moltiplichi o dividi per uno stesso numero diverso da 0 i termini della divisione, il quoziente non cambia.

75 : 15 = 5 ×2

180 : 9 = 20

×2

150 : 30 = 5

:3

:3

60 : 3 = 20

Proprietà distributiva Se scomponi il dividendo in una somma, dividi ogni addendo per l’altro termine e sommi i risultati ottenuti, il quoziente non cambia.

288 : 4 = 72 (200 + 80 + 8) : 4 = = 200 : 4 + 80 : 4 + 8 : 4 = = 50 + 20 + 2 = 72 Se scomponi il dividendo in una differenza, dividi minuendo e sottraendo per il divisore e sottrai i risultati ottenuti, il quoziente non cambia.

621 : 9 = 69 (639 – 18) : 9 = = 639 : 9 – 18 : 9 = = 71 – 2 = 69 ESERCIZI 1. Applica la proprietà invariantiva. 168 : 14 = 252 : 36 = 200 : 10 = 385 : 5 = 2. Applica la proprietà distributiva. (56 – 14) : 7 = (72 + 18) : 9 = (93 – 24) : 3 =

266

La divisione è l'operazione inversa della moltiplicazione.

: 10 320

32 × 10

La prova si esegue moltiplicando il quoziente per il divisore: il risultato deve essere uguale al dividendo. dividendo 8 2, 2 0 7 2

1 0 2 9 6 0 6 0 6 0 0

divisore

1 2 6, 8 5 quoziente

PROVA

6, 8 1 1 3 7 6 8 5 8 2, 2

5 2 0 0 0

× = + =

resto

Nel caso ci fosse il resto, occorre aggiungerlo al risultato della moltiplicazione.

STUDIO FACILE Calcola e scopri la regola. • 18 : 1 = ............. Un numero diviso per 1 dà sempre .......... . • 3,4 : 3,4 = 1 Un numero diviso per se stesso dà sempre .......... . • 0 : 175 = 0 0 diviso qualsiasi numero dà sempre .......... . • 89 : 0 = impossibile è impossibile dividere qualsiasi numero per .......... . • 0 : 0 = indeterminato = perché nella prova qualsiasi quoziente moltiplicato per il divisore 0, dà sempre .......... . Eserciziario

pp. 48, 51


I numeri

Calcolare le divisioni PROCEDURA DI CALCOLO DIVISIONI PER 10, 100, 1000 • Per dividere un numero intero che termina con degli zeri per 10, 100, 1 000, togliamo tanti zeri quanti ne ha il numero per il quale dividiamo. Se gli zeri non sono sufficienti, si deve mettere la virgola.

• Per dividere un numero decimale per 10, 100, 1 000... si sposta la virgola verso sinistra di tanti posti quanti sono gli zeri. Se mancano le cifre decimali, si aggiungono gli zeri a sinistra.

67 000 : 10 = 6700 67 000 : 100 = 670 67  000 : 1 000 = 67

h 35,7 35,7 : 10 = 35,7 : 100 =

IN COLONNA CON 2 CIFRE AL DIVISORE

35,7 : 1 000 =

• Considera le prime due cifre del dividendo: 56 > 23 • Il 2 nel 5 è contenuto 2 volte con resto 1 che messo davanti a 6 forma 16 • Il 3 nel 16 è contenuto almeno 2 volte perché 2 × 2 = 4 e 4 < 16 • Scrivi 2 al quoziente e moltiplica 23 × 2 = 46 • Calcola il resto con una sottrazione 56 – 46 = 10 • Trascrivi 8 e ottieni 108. Il 2 nel 10 è contenuto 5 volte con resto 0 • Il 3 nell’8 è contenuto almeno 5 volte? No, perché 3 × 5 = 15 e 15 > 8 • Provo una volta in meno • Il 2 nel 10 è contenuto 4 volte con resto 2, che messo davanti a 8 forma 28 • Il 3 nel 28 è contenuto almeno 4 volte? Sì, perché 3 × 4 = 12 e 12 < 28 • Scrivi 4 al quoziente e moltiplica 23 × 4 = 92 • Calcola il resto con una sottrazione 108 – 92 = 16

da 3

u 5 3 0 0

4 300 : 10 = 430 4 300 : 100 = 43 4  300 : 1 000 = 4,3 d

c

m

7 , 5 , 3 , 0

7 5 3

7 5

,

7

568 : 23 = 24 resto 16 5 6 8 2 3 – 4 6 2 4 1 0 8 – 9 2 1 6

CON 3 CIFRE AL DIVISORE • Considera le prime tre cifre del dividendo 972 > 452 9 724 : 452 = 21 resto 232 • Il 4 nel 9 è contenuto 2 volte con resto 1, che messo davanti a 7 forma 17 • Il 5 è contenuto due volte nel 17 con resto 7, che davanti a 2 fa 72 • Il 2 è contenuto almeno 2 volte nel 72; scrivi 2 al quoziente e moltiplica 452 × 2 = 904 9 7 2 4 4 5 2 • Calcola il resto con una sottrazione 972 – 904 = 68 – 9 0 4 2 1 • Scrivi 4 e ottieni 684; il 4 nel 6 ci sta una volta con r. 2, che messo davanti a 8 fa 28 0 6 8 4 • Il 5 nel 28 è contenuto una volta con resto 23, che messo davanti al 4 fa 234 – 4 5 2 • Anche il 2 nel 234 ci sta una volta: scrivi 1 al quoziente e moltiplica 452 × 1 = 452 2 3 2 • Calcola il resto con una sottrazione 684 – 452 = 232

ESERCIZI 1. Calcola a mente. 720 : 10 = 7,6 : 10 = 74,5 : 100 = 0,32 : 10 = Eserciziario

p. 50

57 000 : 1 000 = 85 872 : 1 000 =

8 900 : 100 = 8 : 1 000 =

2. Calcola in colonna con la prova. 203 : 56 = 8 934 : 93 = 6 437 : 231 = 562 : 35 = 345 : 27 = 769 : 457 =

267


MATEMATICA

Le divisioni con i decimali PROCEDURA DI CALCOLO Con i numeri decimali al dividendo

1° CASO:

1 0 9, 5 3 5

109,5 : 35 =

• Calcola la divisione con lo stesso procedimento che utilizzi per calcolare le divisioni con i numeri interi. • Quando trascrivi i decimi ricorda di mettere la virgola al quoziente. • Il resto va considerato in base al valore delle cifre.

– 1 0 5 3, 1 0 0 4 5 – 3 5

1 0 Con i numeri decimali al divisore

2° CASO:

9 7 8 – 9 6 0 1 8 – 0 0 1 8 – 1 6 1

978 : 2,4 = 978 : 2,4 × 10

× 10

9 780 : 24

0 2 4 4 0 7 0 8 2

Con i numeri decimali al dividendo e al divisore

3° CASO:

34,9 : 0,97 =

6,771 : 3,3 =

34,9 : 0,97

0,6771 : 3,3

× 100

× 100

× 10

• Applica la proprietà invariantiva. Moltiplica per 10, 100 o 1 000 fino a rendere intero il divisore. • Calcola la divisione con il procedimento che già conosci. • Quando trascrivi i decimali metti la virgola al divisore. • Il resto va considerato in base al valore delle cifre e poi va diviso per 10, 100, 1 000. Prima operazione 95 : 100 = 0,95 Seconda operazione 0,06 : 10 = 0,006

× 10

67,71 : 33

3 490 : 97 3 4 – 2 9 0 5 – 4 0

• Applica la proprietà invariantiva. Moltiplica per 10, 100 o 1 000 fino a rendere intero il divisore. • Calcola poi la divisione con il procedimento che già conosci. • Il resto va diviso per 10, 100, 1 000. 12 : 10 = 1,2 (resto di 978 : 2,4)

9 0 9 7 1 3 5 8 0 8 5 9 5

6 7, 7 – 6 6 0 1 7 – 0 0 1 7 – 1 6 0 0

1 3 3 2,0 5 0 1 5 6

ESERCIZI 1. Calcola in colonna sul quaderno con la prova. a. 23,4 : 19 = 623,4 : 52 = 47,43 : 37 = 87,6 : 28 =

268

b. 14,6 : 12 = c. 81 : 3,4 = 78,9 : 34 = 93 : 8,2 = 56,23 : 54 = 623 : 4,7 = 90,22 : 48 = 736 : 7,3 =

d. 6,6 : 0,33 = e. 73,1 : 2,8 = 31 : 4,6 = 82,4 : 5,1 = 823 : 42 = 3,32 : 3,1 = 456 : 2,3 = 7,35 : 0,18 =

f. 23,4 : 0,89 = 73,2 : 4,2 = 38,9 : 7,6 = 8,93 : 0,35 =


I numeri

Divisioni particolari Marco, Luigi, Adler e Oliver hanno speso 19 euro per comprare panini e bibite per il pranzo. Se dividono in parti uguali la spesa, quanto spende ognuno? 19 : 4 = 4 resto 3 Occorre continuare il calcolo e dividere anche il resto fino ai centesimi.

PROCEDURA DI CALCOLO CALCOLARE LA DIVISIONE FINO AI DECIMALI

19 : 4 =

1 – 1 0 –

9 6 3 2 0 –

0 8 2 2 0

4 4,7 5 0 0 0 0

• Calcola la divisione con il procedimento che conosci. • Dopo aver calcolato la parte intera aggiungi al resto 0 decimi, metti la virgola al quoziente e calcola; aggiungi al resto 0 centesimi e continua a calcolare come sai. Quindi ogni bambino spende 4 euro e 75 centesimi.

Quando aggiungi gli zeri ai decimali, può succedere che il resto si ripeta.

4:3=

4 – 3 1 0 – 9 1 0 – 9 1 0

3 1,3 3 3

– 9 1

• Calcola la divisione con il procedimento che sai. • Dopo aver calcolato la parte intera, aggiungi al resto 0 decimi. • Metti la virgola al quoziente e calcola i decimi. • Aggiungi al resto 0 centesimi e calcola quoziente e resto. • Aggiungi al resto 0 millesimi e calcola quoziente e resto. • Il resto e le cifre decimali del quoziente si ripetono uguali. Se continuassi a calcolare continuerebbero a ripetersi all’infinito. La cifra che si ripete all’infinito si può indicare con un trattino sopra 4 : 3 = 1,333...

si scrive 1,3 si legge “uno virgola tre periodico”.

Se il dividendo è minore del divisore, scrivi zero al quoziente e riscrivi il dividendo.

33 : 56 =

5 6 3 3 0 2 8 0 0, 5 8 5 0 0 4 4 8 5 2

• Il 56 è contenuto 0 volte nel 33, perciò scrivi 0 al quoziente seguito dalla virgola. • Aggiungi 0 decimi al dividendo. • Calcola la divisione con il procedimento che sai.

ESERCIZI 1. Calcola in colonna con la prova fino… … ai decimi … ai centesimi 237 : 39 = 564 : 46 = 49 : 15 = 53 : 32 = 511 : 13 = 415 : 35 = 38 : 25 = 68 : 47 = Eserciziario

p. 50

… ai millesimi 43 : 17 = 61 : 23 = 873 : 76 = 80 : 34 =

269


MATEMATICA

Le espressioni aritmetiche Un’espressione aritmetica è un insieme di numeri legati tra loro da operazioni. Per calcolare le espressioni è necessario seguire regole precise.

PROCEDURA DI CALCOLO SENZA PARENTESI 7 × 8 + 18 : 6 – 5 = = 56 + 18 : 6 – 5 = = 56 + 3 – 5 = = 59 – 5 = 54

Si calcolano: • prima le moltiplicazioni e le divisioni nell’ordine in cui si presentano; • poi le addizioni e le sottrazioni nell’ordine in cui si presentano. Esegui nell’ordine in cui si presentano: • prima la moltiplicazione 7 × 8 = 56 • poi la divisione 18 : 6 = 3 Ora, nell’ordine in cui si presentano, esegui: • l’addizione 56 + 3 = 59 • infine la sottrazione 59 – 5 = 54

Le parentesi racchiudono una o più operazioni e sono come tante scatole una dentro l’altra. Le parentesi tonde sono contenute nelle quadre e le quadre nelle graffe: { [ ( ) ] } Si risolve l’espressione partendo dal calcolare le operazioni nelle parentesi tonde, poi nelle quadre e infine nelle graffe. CON LE PARENTESI {340 – [(6 + 8) × (5 + 3)]} : 4 = = {340 – [14 × 8]} : 4 = = {340 – 112} : 4 = = 228 : 4 = 57 {[(6 × 2 + 3 × 6) – 5] : 5} + 37 = = {[(12 + 18) – 5] : 5} + 37 = = {[30 – 5] : 5} + 37 = = {25 : 5} + 37 =

Esegui nel seguente ordine: • le due addizioni nelle parentesi tonde (6 + 8) = 14 e (5 + 3) = 8 • la moltiplicazione nelle parentesi quadre [14 × 8] = 112 • la sottrazione nelle parentesi graffe {340 – 112} = 228 • infine la divisione 228 : 4 = 57 Esegui nel seguente ordine: • le operazioni nelle parentesi tonde: le moltiplicazioni 6 × 2 = 12 e 3 × 6 = 18 e poi l’addizione 12 + 18 = 30 • la sottrazione nelle parentesi quadre [30 – 5] = 25 • la divisione nelle parentesi graffe {25 : 5} = 5 • infine l’addizione 5 + 37 = 42

= 5 + 37 = 42

ESERCIZI 1. Calcola le espressioni a mente. a. 35 + 7 – 9 = ............... b. 4 + 6 : 3 = ............... 13 – 7 + 8 – 12 = ............... 4 × 7 + 8 × 3 = ............... 30 – 2 + 13 + 7 = ............... 18 : 2 – 9 : 3 = ............... 8 – 5 + 32 = ............... 26 – 8 : 4 = ............... 60 – 7 + 8 – 2 = ............... 20 × 3 – 58 × 1 = ...............

270

2. Risolvi le espressioni sul quaderno. a. 8 + 5 × 4 – 6 + 2 = b. 35 : 7 + 2 × 8 – 3 – 18 = c. (56 – 4 × 8) : 3 – 2 = d. 14 + [24 : 6 – 15 : (3 × 5)] – 34 : 2 = e. {12 + 3 × [2 × 18 – 9 × (24 : 6 – 2)] : 6} + 7 = Eserciziario

p. 52


I numeri

Multipli e divisori 45

è multiplo di è divisore di

9

Osserva il diagramma e completa. 45 è .................................... di 9 perché lo contiene un numero esatto di volte, in questo caso 5. 9 è .................................... di 45 perché vi è contenuto un numero esatto di volte, in questo caso 5. I multipli di un numero sono infiniti e si ottengono moltiplicando il numero per i numeri naturali 1, 2, 3...

• I multipli di 7 sono: 0, 7, 14, 21, 28, 35, ... perché 7 × 2 = 14 7 × 3 = 21 7 × 4 = 28 7 × 5 = 35 ... • Ogni numero è multiplo di se stesso. 4 × 1 = 4 17 × 1 = 17 • Tutti i numeri sono multipli di 1. 1 × 3 = 3 1 × 10 = 10 1 × 8 = 8 • 0 è multiplo di qualsiasi altro numero. Quindi è multiplo di 1, 2, 3... 1 × 0 = 0 2 × 0 = 0 Per questo non si considera tra i multipli di un numero. I divisori di un numero che non sia 0 sono finiti e si ottengono cercando i numeri naturali che lo dividono esattamente.

• I divisori di 27 sono: 1, 3, 9, 27 perché: 27 : 1 = 27 r 0 27 : 3 = 9 r 0 27 : 27 = 1 27 : 9 = 3 r 0 2 non è divisore di 27 perché non lo divide un numero esatto di volte. 27 : 2 = 13 r 1 • Ogni numero è divisore di se stesso. 8:8=1 13 : 13 = 1 20 : 20 = 1 • 1 è divisore di ogni numero. 12 : 1 = 12 2 : 1 = 2 33 : 1 = 33 • 0 non è divisore di alcun numero. 2 : 0 = è impossibile perché nessun numero moltiplicato zero dà come risultato 2. Eserciziario

p. 53

Le espressioni che indicano quanto è grande l’insieme a cui ci si riferisce, sono chiamate quantificatori. tutti i numeri qualsiasi numero ogni numero

si riferiscono alla totalità

si riferisce a il solo multiplo un solo elemento non è divisore di alcun numero

si riferisce a nessun elemento

ESERCIZI 1. Vero o falso? Segna con una X. 48 è multiplo di 8. V

F

16 è multiplo di 6.

V

F

32 è multiplo di 3.

V

F

4 è divisore di 14.

V

F

9 è divisore di 18.

V

F

7 è divisore di 37.

V

F

2. Trova almeno tre divisori dei seguenti numeri. 15 36 100

................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................

3. Trova almeno tre multipli dei seguenti numeri. 5 9 15 3 20 50

................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................

271


MATEMATICA

I criteri di divisibilità I criteri di divisibilità sono regole che permettono di stabilire se un numero è divisore di un altro, senza dover calcolare la divisione. • Un numero è divisibile per 2 se termina 84 è pari 84 è divisibile per 2 per 0, 2, 4, 6, cioè quando è pari. 75 non è pari 75 non è divisibile per 2 • Un numero è divisibile per 3 quando la 138 somma delle sue cifre è un multiplo di 3. 145

1 + 3 + 8 = 12 1 + 4 + 5 = 10

• Un numero è divisibile per 4 quando le 144 ultime due cifre sono un multiplo di 4. 138

44 è multiplo di 4 144 è divisibile per 4 38 non è multiplo di 4 138 non è divisibile per 4

• Un numero è divisibile per 5 se termina 105 con 5 oppure con 0. 128

termina con la cifra 5 105 è divisibile per 5 non termina con 5 o con 0 128 non è divisibile per 5

• Un numero è divisibile per 9 quando la 189 somma delle sue cifre è un multiplo di 9. 134

1 + 8 + 9 = 18 1+3+4=8

• Un numero è divisibile per 10 quando termina con 0.

termina con la cifra 0 130 è divisibile per 10 non termina con la cifra 0 138 non è divisibile per 10

130 138

è multiplo di 3 138 è divisibile per 3 non è multiplo di 3 145 non è divisibile per 3

è multiplo di 9 189 è divisibile per 9 non è multiplo di 9 134 non è divisibile per 9

PROCEDURA DI CALCOLO I criteri di divisibilità sono utili per semplificare il calcolo delle divisioni. a. 250 : 15 = Sono entrambi divisibili per 5. Semplifica la divisione usando la proprietà invariantiva. 250 : 15 :5

b. 1 272 : 24 = Sono entrambi divisibili per 3. Semplifica la divisione usando la proprietà invariantiva. 1 272 : 24

:5

:3

50 : 3 = 16 resto 2

:3

424 : 8 = 53 resto 0

ESERCIZI 1. Colora soltanto i riquadri che contengono i numeri divisibili per 3. 112

111

404

118

459 8514

702 746

603 306

2. Completa con una cifra in modo da ottenere un numero:

324 1333

divisibile per 4

30........ 5........6 18........ 32........

divisibile per 5

21........ 30........ 50........ 40........

divisibile per 9

13........ 25........ 6........7 4........8

3. Semplifica i termini della divisione e calcola a mente. 240 : 80 : 10

: 10

24 : 8 = .......

272

540 : 27 : ......

: ......

......... : ......... = .........

930 : 15 : ......

: ......

......... : ......... = .........

880 : 22 : ......

: ......

......... : ......... = .........

480 : 60 : ......

: ......

......... : ......... = .........


I numeri

Scomposizione in fattori primi STORIA

SPECIALE

I numeri che hanno come divisori solo 1 e se stessi si chiamano numeri primi. 5 : 1 = 5 5:5=1 I numeri che hanno altri divisori oltre a 1 e se stessi si chiamano numeri composti. 6:1=6r0 6:2=3r0 6:3=2r0 6:6=1r0

Il procedimento per trovare i numeri primi è stato elaborato da Eratostene, grande matematico e geografo greco, vissuto nel III secolo a.C., fu direttore della famosa Biblioteca di Alessandria.

STUDIO FACILE Opera e scopri la regola per trovare i numeri primi tra 1 e 50. Cerchia: 1 • l’1, che non è un numero primo perché ha un solo divisore; • i multipli di 2, 3, 5, 7, ma non 2, 3, 5, 7. 11 I numeri non cerchiati sono i numeri primi. 21 Tutti i numeri composti possono essere scomposti in una 31 moltiplicazione tra numeri primi (6 = 2 x 3) che si chiama scomposizione in fattori primi. 41

2

3

4

5

6

7

8

9 10

12 13 14 15 16 17 18 19 20 22 23 24 25 26 27 28 29 30 32 33 34 35 36 37 38 39 40 42 43 44 45 46 47 48 49 50

PROCEDURA DI CALCOLO Scomposizione in fattori primi

3 6 2 • Considera il numero 36. Trascrivi il numero da scomporre e traccia di fianco di esso una riga 1 8 2 verticale. La riga indica una divisione (:). 9 3 • Pensa ai criteri di divisibilità e trova il fattore primo minore che divide il numero: qui è 2. 3 3 • Trascrivi 2 a destra di 36 e calcola la divisione 36 : 2 = 18, quindi scrivi il risultato sotto a 36. 1 • Considera 18 e trova il fattore primo minore che lo divide: è ancora 2. • Trascrivi 2 a destra di 18 e calcola la divisione. 18 : 2 = 9 • Scrivi il risultato sotto a 18. ESERCIZI • Considera 9 e trova il fattore primo minore che lo divide: è 3. • Trascrivi 3 a destra di 9 e calcola la divisione. 9:3=3 1. Cerchia i numeri primi. • Scrivi il risultato sotto a 9. 23 4 3 48 9 47 62 • Considera 3 e trova il fattore primo minore che 7 5 1 17 8 10 18 lo divide: è ancora 3. 2. Scomponi i numeri in fattori primi. • Trascrivi 3 a destra di 3 e calcola la divisione. 3:3=1 • Scrivi il risultato sotto a 3. 36 è stato scomposto in fattori primi. Puoi registrare la scomposizione in modi diversi: • con una moltiplicazione • con le potenze 36 = 2 × 2 × 3 × 3 36 = 22 × 32

1

8 ......

2

4 ......

...... ...... ...... ...... 1

1

2 ......

...... ...... ...... ...... 1

273


IMPARARE FACILE associativa addizione commutativa

serve a

inversa

invariantiva

sottrazione

Operazioni

associativa

'

e proprieta

verificare il calcolo

commutativa

moltiplicazione

serve a

verificare il calcolo

distributiva

inversa

invariantiva divisione distributiva

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Associa gli addendi a due a due in modo da ottenere decine o centinaia intere. Segui l’esempio. 44 + 6 + 88 + 12 = 17 + 33 + 68 + 32 = 27 + 73 + 39 + 21 = 52 + 68 + 33 + 67 = = 50 + 100 = 150 = ......... + ......... = = ......... + .........= = ......... + ......... = 67 + 13 + 45 + 65 = = ........ + ........ = .........

26 + 64 + 49 + 61 = 66 + 64 + 39 + 51 = 9 + 41 + 95 + 35 = = ........ + ........ = ......... = ........ + ........ = ......... = ........ + ........ = .........

2 Scomponi ogni addendo e associa. Segui l’esempio. = = = = = =

346 + 464 = (300 + 40 + 6) + (400 + 60 + 4) = ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... = ...... + ...... + ...... = ...... 898 + 552 = ....................................................... = .................................................. = ...................... = .........

= = = = = =

582 + 218 = (...... + ...... + ......) + (...... + ...... + ......) = ...... + ...... + ...... + ...... + ...... + ...... = ...... + ...... + ...... = ...... 938 + 412 = ....................................................... = .................................................. = ...................... = .........

3 Calcola in colonna sul quaderno con la prova. 474,3 + 331 + 80,85 = 347 + 9,38 + 12,8 = 274

32 – 0,192 = 5 – 3,47 =

6,03 x 4,08 = 50,2 x 3,4 =

57,8 : 4,1 = 67,4 : 2,72 =

Competenze L ’alunno calcola e si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con numeri interi e decimali; sa valutare l'opportunità di ricorrere a una calcolatrice.


Le operazioni 4 In ogni sottrazione la proprietà invariantiva è stata applicata in due modi diversi. Indica l’operazione più semplice da calcolare e scrivi il risultato. a. 423 − 297 = c. 725 − 238 = (423 + 7) – (297 + 7) = = 430 – 304 = ....... b. 576 – 185 =

(423 + 3) – (297 + 3) = = 426 – 300 = .......

(725 + 2) – (238 + 2) = = 727 – 240 = ....... d. 349 − 161 =

(576 + 5) – (185 + 5) = = 581 – 190 = .......

(576 – 6) – (185 – 6) = (349 – 1) – (161 – 1) = = 570 – 179 = ....... = 348 – 160 = .......

(725 + 5) – (238 + 5) = = 730 – 243 = .......

(349 – 9) – (161 – 9) = = 340 – 152 = .......

5 Associa i fattori per ottenere una moltiplicazione per 10, 100 o 1 000. Segui l’esempio. a. 5 × 7 × 5 × 2 = = 35 × 10 = ....... 8×3×2×5= = ....... × ....... = .......

b. 4 × 12 × 20 × 5 = = 48 × 100 = .......

c. 25 × 4 × 2 × 9 = d. 6 × 20 × 50 × 6 = = ....... × ....... = ....... = ...... × ....... = .......

6 × 2 × 7 × 50 = = ....... × ....... = .......

8 × 4 × 3 × 25 = = ....... × ....... = .......

5 × 4 × 9 × 200 = = ...... × ....... = .......

6 Calcola applicando la proprietà distributiva rispetto alla somma o alla differenza. a. b. c. (2 + 5 + 8) × 7 = (5 + 12 + 6) × 2 = (22 – 16) × 4 = = (2 × 7) + (5 × 7) + (8 × 7) = = (..... × .....) + (..... × .....) + (..... × .....) = = (..... × .....) – (..... × .....) = = ..... + ..... + ..... = ........ = ..... + ..... + ..... = ......... = ..... + ..... + ..... = ........ 7 Risolvi sul quaderno. a. Mia in agosto compra ogni giorno un quotidiano a € 0,90 e un mensile a € 3,50. Quanto spende in agosto per la lettura? b. Una società sportiva quest’anno ha speso € 1 000 per la palestra, € 650 per le divise, € 613 per le trasferte. Quanto dovrà versare ognuno dei 62 soci per coprire le spese? La sfida

8 Osserva e completa il calcolo. (60 + 36) : 4 = = (60 : ........) + (36 : ........) = = ........ + 9 = ........ (215 – 25) : 5 = = (215 : ........) – (25 : ........) = = ........ – ........ = ........

c. A gennaio la famiglia Ricci riceve le seguenti bollette: Luce € 195, Telefono € 83,24, Gas € 112,35, Acqua € 38,60, Rifiuti € 96. Qual è la spesa per le bollette? Se le entrate di gennaio sono di € 2 300, quanto rimane?

INVALSI 9 Per calcolare 736 – 392 il sottraendo è stato scomposto. Indica la soluzione corretta. A. 736 – 3 – 9 – 2 = 722 B. 736 – 300 – 90 – 2 = 346 C. 736 – 300 – 90 – 2 = 344 D. 739 – 39 – 2 = 728 Eserciziario

Autovalutazione Hai trovato qualche difficoltà negli esercizi?

No

Qualche volta

pp. 54-55

275


MATEMATICA

Le frazioni Immagina di avere 1 torta intera e di essere in 5 a mangiarla. La devi dividere in 5 parti uguali. In matematica ciascuna delle 5 fette uguali si indica 1 con la scritta (si legge un quinto). 5 1 La scrittura prende il nome di unità frazionaria. 5

Lo stesso si può fare con la pizza. La mamma ne sforna una e compie due operazioni: - la divide in 5 parti uguali; - ne farcisce 3 parti. Il pezzo di pizza farcito si scrive 3 (si legge tre quinti). 5

Unità frazionaria 1 dell’intero 5

Intero Q Una frazione è formata da due numeri, 5,6 dati in un certo ordine, separati da una 0,003 0,3 lineetta orizzontale. La scrittura prende 6 3 1 il nome di frazione. 2 8 4 2 4 5 2 La frazione appartiene all’insieme dei 5 2 numeri razionali Q. L’insieme Q contiene anche l’insieme dei numeri naturali N. N

Frazione

Intero

3 dell’intero 5

Ecco il nome dei termini di una frazione: numeratore: indica il numero delle parti da considerare.

3 4

linea di frazione: indica una divisione. denominatore: indica in quante parti uguali è stato diviso l’intero.

STUDIO FACILE Prova e scopri la regola. Ogni barretta di cioccolata è divisa in 6 parti uguali. Considera parti diverse di ogni intero.

• Le parti considerate sono ......... . Le parti che mancano per formare l’intero sono ............. . 2 è la frazione complementare 6 di 64 • La frazione complementare indica le parti che ......................... . per formare l’intero.

• Le parti considerate sono 6. • La parte considerata è ............. . 1 6 corrisponde all’intera 6 è l’unità frazionaria. 6 quantità. • L’unità frazionaria indica ............ • Una frazione indica un delle parti in cui l’intero intero quando denominatore è stato diviso; al numeratore e numeratore sono .................... . ha sempre ......................... .

Osserva e rifletti. Due frazioni sono complementari quando la loro somma è uguale all’intero. 3 + 5 = .... somma tra frazioni complementari intero 8

8

8

Puoi calcolare la frazione complementare come parte che manca per completare l’intero. 3 _ 1 = .... differenza tra intero e parte frazionaria frazione complementare 3

276

3

3

Eserciziario

p. 56


I numeri

Frazioni proprie, improprie, apparenti Le frazioni possono essere proprie, improprie e apparenti in relazione al loro valore rispetto all’intero (1). Osserva e leggi.

1 intero 1 unità

3 = 3 : 5 = 0,6 5 0,6 < 1

0

3 5

1

1 intero 1 unità

0

7 = 7 : 5 = 1,4 5 1,4 > 1

1 intero 1 unità

1

1 intero 1 unità

0

10 = 10 : 5 = 2 5

2

2

7 5

L’intero è suddiviso in 5 parti. Se vogliamo colorare 10 parti, occorre considerare 2 interi.

1 intero 1 unità

1

2 10 5

Applica una procedura. Le frazioni improprie si possono scomporre in numeri misti, cioè la somma di un numero intero e di una frazione propria. Rappresentazione

4 4

2 4

1+

.... ....

.... .... 7 = 3+ + 3 3 3 3

7 3

Eserciziario

Scomposizione

.... 6 = 4+ 4 4 ....

6 4

3 3

p. 57

....

....

3

3

2+

L’intero è suddiviso in 5 parti. Se vogliamo colorare 7 parti, occorre considerare una quantità maggiore dell’intero. La frazione maggiore di un intero è una frazione impropria.

STUDIO FACILE

Frazione impropria

Consideriamo 3 parti di 5. La frazione minore di un intero è una frazione propria.

.... 3

La frazione corrisponde a due interi. La frazione corrispondente a uno o più interi è una frazione apparente.

ESERCIZI 1. Indica con una X le figure in cui la parte colorata rappresenta un’unità frazionaria.

2. Cerchia di blu le frazioni proprie, di verde le improprie, di rosso le apparenti. 1 9 44 12 13 15 7 7 5 4 15 6 15 4 3. Completa le frazioni per renderle: .... 3 .... 9 proprie 4 .... 5 .... 7 20 improprie 35 30 .... .... .... .... .... .... 20 apparenti .... 4 7 9 ....

.... 6 .... 15 8 ....

4 .... 11 .... .... 2

277


MATEMATICA

Confrontare le frazioni Considera ogni coppia e confronta le frazioni. 1. Frazioni con lo stesso denominatore: considera il numeratore.

5 8

3 8

5 3 > 8 8

frazione maggiore frazione minore

numeratore maggiore numeratore minore

2. Frazioni con lo stesso numeratore: considera il denominatore.

4 6

4 8

denominatore minore denominatore maggiore

4 4 > 6 8

frazione maggiore frazione minore

1 3 = 3 9

Le frazioni equivalenti hanno lo stesso valore.

3. Frazioni equivalenti.

1 3

3 9

La proprietà invariantiva della divisione si può applicare anche alle frazioni. Il valore di una frazione non cambia se moltiplichi o dividi per uno stesso numero diverso da zero il numeratore e il denominatore.

ESERCIZI 1. Calcola le frazioni equivalenti. ×2

9 4

La proprietà invariantiva permette di calcolare frazioni equivalenti. 40 80

×4

3 5

12 20

=

×3

.... ....

×2

×5

×3

:2

:5

:2

=

.... ....

=

.... ....

=

.... ....

.... ....

=

:5

:2

2. Colora e confronta le frazioni con i simboli > e <.

:3

4 6

.... ....

=

:2

=

×4

12 18

×5

=

2 ....... 1 3 3

:3

Le frazioni equivalenti occupano lo stesso posto sulla linea dei numeri.

2 ....... 3 6 6

Cerchia le frazioni equivalenti con lo stesso colore. 0

1 1 4

0 1 8

4 8

5 8

6 8

4 ....... 3 7 5

4 4 1 7 8

3. Riscrivi in ordine crescente. 4    4

4   9

4   10

4 7

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16

.....   .....

.....   .....

.....   .....

..... .....

278

3 8

3 4

8 8 1

0

2 8

2 4

Eserciziario

p. 57


I numeri

Dall’intero al valore della frazione STUDIO FACILE

PROCEDURA DI CALCOLO CALCOLO DEL VALORE DELLA PARTE FRAZIONARIA

In una cassa ci sono 176 mele. Il fruttivendolo ne vende 1 . 8 Quante mele vende? Il numero delle mele vendute corrisponde all’unità frazionaria. 176 : 8 = 22

1 di 176 8 1 valore di (mele vendute) 8

Elia ha 30 euro. Per comprare un libro ne spende i 3 . 5 Quanto costa il libro? Il costo del libro corrisponde a 3 di 30 più unità frazionarie. 5 Rappresentazione grafica Con le operazioni 1 5 30 : 5 = 6 valore di = 30 euro (intero) 5 5 6 × 3 = 18 valore di 3 5 (costo del libro) 3 = ........ euro (costo del libro) 5 CALCOLO DEL VALORE DELLA FRAZIONE COMPLEMENTARE

Nell’acquario ci sono 20 pesciolini. I 3 sono gialli, gli altri blu. Quanti sono i pesciolini blu? 10 Si può procedere in due modi: 1. Sottrazione tra numeri interi Calcola prima il numero dei pesciolini gialli e poi di quelli blu. 3 di 20 n. dei pesciolini gialli 10 n. dei pesciolini blu differenza tra il numero totale dei pesciolini e quelli gialli Con le operazioni 20 : 10 = 2 valore di 1 2 × 3 = 6 valore di 3 10 10 20 – 6 = 14 pesciolini blu Eserciziario

p. 58

Applica una procedura e completa.

6 di 28 7

Con le operazioni • Dividi per il denominatore 28 : ............. = 4 valore di 1 7 • Moltiplica per il numeratore 4 × ............. = 24 valore di 6 7

Con l’espressione (28 : ............. ) × ............. = 4 × ............. = 24 valore di 6 7

ESERCIZI 1. Calcola sul quaderno. 1 di 280 5 di 460 4 100 25 di 30 9 di 328 10 4 2. Risolvi sul quaderno. Nel negozio di telefonia sono esposti 45 telefoni. Quanti sono i cellulari se corrispondono ai 6 del totale? 9

2. Calcolo della frazione complementare Il numero dei pesciolini blu corrisponde alla differenza tra 10 e 3 . 10 10 10 3 7 pesciolini blu in frazione – = 10 10 10 (frazione complementare) 20 : 10 = 2 valore di 1 10 7 2 x 7 = 14 valore di (pesciolini blu) 10

279


MATEMATICA

Dal valore della frazione all’intero Se conosci il valore di una parte frazionaria puoi calcolare il valore dell’intero.

PROCEDURA DI CALCOLO

In lavanderia ci sono delle camicie da stirare. Daniela ne ha stirate 15, cioè i 5 del totale. 8 Quante erano in tutto le camicie da stirare?

15 = 5 di 8 8 8

5 15 n. delle camicie stirate 8 8 tutte le camicie 8 1. Calcola il valore dell’unità frazionaria. 15 : 5 = 3 valore di 1 8 2. Calcola il valore dell’intero. 3 × 8 = 24 valore di 8 (n. di tutte le camicie) 8

? = 8 8 Rappresentazione grafica 8 = ........ camicie (intero) 8

5 = 15 camicie già stirate 8

Per calcolare il valore dell’intero occorre prima trovare il valore dell'unità frazionaria e poi moltiplicarlo per il denominatore.

STUDIO FACILE Applica la 3 = 84 4 4 ?= 4

procedura e calcola. Con le operazioni • dividi per il numeratore 84 : ....... = 28 • moltiplica per il denominatore 28 × ...... = 112

Con l’espressione (84 : .......) × ........ = valore di 1 4 28 × ............ = 112 4 valore di (intero) valore di 4 (intero) 4 4

ESERCIZI 1. Considera il valore dell’unità frazionaria e calcola l’intero. a.

b. 1 6 = 2 6 × 2 = ........

2 ? = 2

c. 1 3 6 ? = = 6 6 3 × ........ = ........

1 = ...... ...... = ? 4 4 ........ × ........ = ........

2. Risolvi i problemi sul quaderno. a. A uno spettacolo del circo hanno assistito 560 persone. I 3 hanno avuto il biglietto in omaggio. 8 Quanti sono gli spettatori che non hanno pagato?

280

b. Elisa possiede 88 minerali, che corrispondono agli 11 della raccolta. Quanti pezzi le servono per 15 completare la collezione? Eserciziario

p. 58


I numeri

Frazioni decimali e numeri decimali Le frazioni che hanno come denominatore 10, 100, 1 000 si chiamano frazioni decimali. Ogni frazione decimale può essere trasformata in numero decimale e viceversa. 1. Dalla frazione decimale al numero decimale Considera la frazione come una divisione tra numeratore e denominatore. Le cifre decimali sono tante quanti gli zeri al denominatore.

4 10

4 decimi (4 d)

u

d

0

c

0,4

m

4 centesimi (4 c)

u

4

,

4 100 0

,

d

c

0

4

4 1 000

0,04

m

u

0

,

4 millesimi (4 m) d

c

m

0

0

4

0,004

2. Dal numero decimale alla frazione decimale Scrivi al numeratore il numero senza la virgola e al denominatore 1 seguito da tanti zeri quante sono le cifre decimali del numero. La linea di frazione corrisponde al segno di divisione. 8 10

una cifra dopo la virgola

0u 8d

uno zero al denominatore

0,8 =

2,03 =

203 100

2u 0d 3c

due cifre dopo la virgola

5,136 =

due zeri al denominatore

5u 1d 6m 3c

3. Da una frazione non decimale al numero decimale La frazione è una divisione: 3 3 : 5 30 d : 5 = 6 d 0,6 5

STUDIO FACILE

Applica i procedimenti corretti. • Se la frazione è propria si ha un numero < 1 3 = 3 : 4 = 0,75 5 = 5 : ........... = ........, ........... 4

8

• Se la frazione è impropria si ha un numero > 1 36 = 36 : 8 = 4,5 198 = 198 : ........... = ........, ........... 8

8

• Se la frazione è apparente si ha un numero intero. 48 = 48 : 6 = 8 120 = 120 : ........... = ........... 6

Eserciziario

4

p. 59

5136 1 000

tre cifre dopo la virgola tre zeri al denominatore

5 3 3 0 0, 6 0

ESERCIZI 1. Trasforma in numeri o frazioni decimali. 45 = ............ 7 = ............ 123 = ............ 10 100 1 000 6,4 =

........ ........ ........ 0,132 = 0,06 = ........ ........ ........

281


MATEMATICA

Frazioni e percentuali Osserva la carta e leggi la descrizione del territorio. Il territorio della Toscana è di 22 993 km2. Esso risulta in prevalenza collinare (67%) e montuoso (25%), solo in poche zone a ovest e lungo le coste è pianeggiante (8%). 67% si legge sessantasette per cento significa 67 parti su 100 25% si legge venticinque per cento significa 25 parti su 100 8% si legge otto per cento significa 8 parti su 100 La superficie della Toscana è stata divisa in 100 parti uguali. Ogni percentuale esprime una porzione di tutta la superficie.

CON GLI ALTRI Lavora in coppia con il tuo compagno. Considera ogni parte espressa in percentuale come una frazione decimale, poi calcola. 67 – collina 67% 67 su 100 La percentuale corrisponde a una frazione 100 25 decimale con denominatore 100. – montagna 25% 25 su 100 – pianura

8%

8 su 100

8 100

100

30%

30 100

14%

14 100

Quanti chilometri quadrati di pianura ci sono in Toscana? Per rispondere stabilisci il valore dell’8%. 8 • Calcola la percentuale, scrivendola come una frazione decimale con denominatore 100 100

• Dividi tutti i chilometri quadrati per 100 22 993 : 100 = .................... valore dell’1% • Moltiplica per 8 valore dell’8% = ............................................................................................... Autovalutazione Il lavoro con gli altri è stato:

utile

abbastanza utile

difficile

STUDIO FACILE Applica procedimenti diretti. Per calcolare il valore di una percentuale, procedi in questo modo. Procedimento

12% di 600

4% di 300

• Dividi per 100. • Moltiplica per il numero delle parti su 100.

= (600 : 100) × 12 = = (300 : ..........) × .......... = = 6 × 12 = .......... = 3 × 4 = ..........

Il calcolo di una percentuale ti permette di conoscere il valore di una parte rispetto all’intero. 282

Eserciziario

p. 60


I numeri

Dalla percentuale all’intero

Areogramma: grafico che si serve di una superficie geometrica per rappresentare una situazione. È utilizzato per mostrare il rapporto tra una parte e il tutto.

Se si conosce il valore di una percentuale è possibile calcolare il valore dell’intero. Leggi con attenzione e calcola. La classe 5a A è composta da 21 alunni che corrispondono al 12% di tutti quelli della scuola. Quanti sono gli scolari di tutte le classi? ........ bambini della 5a A = 21 12% 12 parti su 100 ........ Devi trovare il numero di tutti i bambini della scuola cioè il valore del 100%. Puoi rappresentare la situazione con un areogramma quadrato. La parte colorata corrisponde al 12%, cioè al numero dei bambini di 5a A.

PROCEDURA DI CALCOLO Per calcolare il numero totale di tutti i bambini, cioè il valore del 100%: • calcola il valore dell’1% 21 : 12 = 1,75 • moltiplica il risultato per 100 1,75 × 100 = ......... (alunni di tutte le classi)

STUDIO FACILE Applica procedimenti inversi. Per calcolare il valore Procedimento 15% = 450 5% = 190 dell’intero rispetto a una parte, procedi • Dividi il numero delle parti su 100. = (450 : 15) × 100 = = (190 : ....) × ........ = in questo modo. • Moltiplica per 100. = 30 × 100 = ......... = 38 × 100 = ........

ESERCIZI 1. Calcola il valore dell’1%, come nell’esempio. 15% = 45 50% = 200 45 : 15 = 3 (valore dell’1%)

......... : ......... = .........

25% = 150

30% = 210

4% = 60

......... : ......... = .........

......... : ......... = .........

......... : ......... = .........

2. Calcola il valore del 100%. Segui l’esempio. a. 20% = 46 46 : 20 = 2,3 2,3 × 100 = 230

b. 15% = 30 valore 1% valore 100%

30 : ......... = ......... ......... × 100 = .........

c. 70% = 420 valore 1% valore 100%

420 : ......... = .........

valore 1%

......... × 100 = .........

valore 100%

3. Risolvi sul quaderno. Tarik ha speso 16 euro, che corrispondono al 40% di tutti i suoi risparmi. Quanti soldi aveva risparmiato? Eserciziario

pp. 60-61

283


MATEMATICA

Numeri e percentuali Per comprendere meglio certe situazioni è utile esprimere un numero come percentuale di un intero.

NELLA REALTÀ Questa settimana al Museo della Preistoria sono stati venduti in totale 540 biglietti di cui 243 erano per bambini. Qual è la percentuale di bambini che hanno visitato il Museo questa settimana? 540 numero totale dei visitatori 100% 243 numero dei bambini ?% Occorre trovare a quale percentuale corrisponde il numero dei bambini in rapporto alla totalità dei visitatori, cioè il valore di .............. su .............. . Competenze Sperimentare situazioni legate alla vita quotidiana avvalendosi delle conoscenze disciplinari.

STUDIO FACILE Comprendi e applica i procedimenti. Puoi calcolare la percentuale corrispondente al numero dei bambini in due modi. 1. DAL RAPPORTO TRA DUE NUMERI ALLA PERCENTUALE 243 243 su 540 • Scrivi la relazione sotto forma di frazione. ........ • Trasforma la frazione in numero con una divisione. 243 : 540 = 0,45 • Trascrivi il numero come frazione decimale con 0,45 = ........ 100 denominatore 100. 45 = 45% • Trasforma la frazione decimale in percentuale. ........ 2. CON IL CALCOLO VELOCE

Con le operazioni Con l’espressione • Moltiplica per 100 il numero dei bambini. 243 × 100 = ................ = (243 × 100) : 540 = • Dividi per il numero totale dei visitatori. 24 300 : 540 = 45% = 24 300 : 540 = 45%

ESERCIZI 1. Calcola in percentuale il valore di una parte sul totale.

250 sono gli atleti in gara. 50 sono nuotatori. A quale percentuale corrispondono?

a. 50 su 250

50 = 50 : 250 = 0,2 250

20 = 20% ........

b. (50 × 100) : 250 = .................... : .................... = ....................%

........ = ........ : ........ = ........ ........ = ........% 360 sono i biscotti. 90 sono al a. 90 su 360 ........ 100 cioccolato. A quale percentuale b. (........ × 100) : ........ = ....................... : ................. = ........% corrispondono? Il cinema ha 300 posti di cui 150 sono liberi. A quale percentuale corrispondono?

284

........ = ........ : ........ = ........ ........ = ........% ........ 100 b. (.............. × 100) : .............. = ....................... : ................. = ........% a. 150 su .......

Eserciziario

p. 61


I numeri

Percentuali e costo delle merci La percentuale si usa anche per indicare lo sconto e l’aumento che si possono applicare sui prezzi. Lo sconto è il ribasso che viene fatto sul prezzo di partenza.

NELLA REALTÀ Nei negozi le percentuali si usano in particolare nel periodo dei saldi di fine stagione. Al termine della stagione, un negozio di abbigliamento vende tutti i capi in vetrina con lo sconto del 20%.

Per calcolare il prezzo scontato della giacca, puoi procedere in due modi diversi. Procedimento 1 • Calcola il valore dello sconto del 20%. • Sottrai lo sconto dal prezzo iniziale. 70 : 100 = ........ 1% 0,7 × 20 = 14 sconto 70 – 14 = ........ prezzo scontato della giacca

Procedimento 2 • Sottrai lo sconto in percentuale da 100%. • Calcola il valore della percentuale. 100% – 20% = ........% valore percentuale del prezzo scontato 70 : 100 = ........ 1% 0,7 × 80 = 56 prezzo scontato della giacca

Competenze Sperimentare situazioni legate alla vita quotidiana avvalendosi delle conoscenze disciplinari.

L’aumento è il rincaro che viene fatto sul prezzo.

STUDIO FACILE Leggi, comprendi e calcola. Il papà va al lavoro in treno. L’abbonamento mensile che prima costava € 38,00, questo mese ha avuto un aumento del 5%. Quanto costa ora l’abbonamento mensile? Anche in questo caso puoi procedere in due modi. 1. CALCOLA IL VALORE DELL’AUMENTO • Calcola il valore dell’aumento del 5%: (38 : 100) × 5 = 0,38 × 5 = .............. 5% • Aggiungi l’aumento al costo precedente: 38,00 + .............. = .............. prezzo aumentato 2. CALCOLA IL PREZZO AUMENTATO IN PERCENTUALE • Aggiungi l’aumento in percentuale al 100%: 100% + 5% = ..............% prezzo in percentuale • Calcola il valore della percentuale: (38 : 100) × 105 = 0,38 × 105 = .............. prezzo aumentato Eserciziario

p. 61

ESERCIZI 1. Risolvi sul quaderno. a. A fine giornata un negozio di alimentari vende tutto con uno sconto del 15%. A quanto viene venduta una cassa di arance da € 12,00? b. Il costo di un litro di benzina lo scorso anno era di € 1,653. Da gennaio è aumentato del 4%. Quanto costa ora un litro di benzina?

285


IMPARARE FACILE una parte dell’intero

Frazione

decimale

se è

denominatore

ha

può essere

10

completa l’intero

100

1 000

complementare può essere espressa in

ha lo stesso valore

equivalente

Percentuale propria

impropria

apparente

< di 1

> di 1

= a 1 o più interi

parte di un intero 100

simbolo %

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Calcola e colora. Segui l’esempio. a. 2 di 15 3

(15 : 3) × 2 = ........ × ........ = ........

c. 4 di 21 7

(........ : ........) × ........ = ........ × ........ = ........

b. 4 di 20 5

(20 : ........) × ........ = ........ × ........ = ........

2 Calcola e infine cerchia la frazione che vale di più. a. 6 di 108 9 (........ : ........) × ........ = ........ × ........ = ........

b. 4 di 105 7 (........ : ........) × ........ = ........ × ........ = ........

c. 2 di 72 3 (........ : ........) × ........ = ........ × ........ = ........

3 Trova la frazione complementare a quella indicata e completa. La frazione complementare di 1 è: 4 4 – 1 = 3

La frazione complementare di 3 è: 8 .... 8 – .... =

La frazione complementare di 6 è: 9 .... – .... = .... ....

La frazione complementare di 2 è: 5 .... 5 – .... = .... .... ....

4

9

286

4

4

8

9

Autovalutazione Ti è stata utile la mappa?

8

8

Eserciziario

No

Solo in parte

pp. 62-64


Frazioni e percentuali 4 Classifica le frazioni in base al loro valore rispetto all’intero. 3 15 5 3 12 10 6 10 7 9 6 11

2

15

10

6

5

minore dell’intero 6 ; .... ; .... ; .... ; .... ....

11

....

....

4

8

10

3

16

maggiore dell’intero .... ; .... ; .... ; .... ; ....

....

....

....

....

....

30

10

33

10

11

14

3

7

uguali a uno o più interi .... ; .... ; .... ; .... ; ....

....

....

....

....

....

....

5 Trova frazioni equivalenti a quelle indicate. Moltiplica o dividi per lo stesso numero. ×2

×3

6

12

4

8

:

15 ....

5

9

×2

×...

...

8

10 :

...

×...

.... ....

1

5

×...

.... ....

×...

7

6

×...

.... ....

:

...

:

...

.... ....

6

9

6 Trasforma il numero misto in frazione impropria. Segui l’esempio. a. 2 + 1

b. 1 + 2

4

6

4 4 1 9 + + = 4 4 4 4

.... .... 2 .... + 6 = ....

c. 2 + 1

8 .... .... 8 + .... + ....1 = .... 8

d. 3 + 2

3 .... .... .... 3 2 .... + .... + .... + .... = ....

e. 1 + 4

10 .... .... .... .... + .... = ....

7 Calcola il valore della percentuale. Infine inventane una tu. a. 20% di 45 = (45 : 100) × 20 = = 0,45 × 20 = 9

b. 7% di 420 = (........ : 100) × ........ = = ........ × ........ = ........

c. 30% di 130 = (........ : ........) × ........ = = ........ × ........ = ........

8 Risolvi sul quaderno. a. Carlo fa un puzzle da 300 pezzi. Se ne ha posizionati i 4 , quanti pezzi ha sistemato? 10 Quanti gliene restano? b. Per una festa Pino e Lea preparano 80 pizzette al prosciutto e al pomodoro. Se quelle al prosciutto sono i 3 , quante sono le pizzette al pomodoro?

d. ........% di ........ = (........ : ........) × ........ = = ........ × ........ = ........

La sfida

9 Trasforma le frazioni in percentuali. 7 = 7 : ........ = 0,...... = .... = ......% 20

....

6 = ........ : ........ = 0,...... = .... = ......% .... 8

4

INVALSI 11 Indica la risoluzione corretta. Una collana è composta da 32 2 0,5 50% perle. I 5 sono gialle, le altre blu. 4 8 Quante sono le perle blu? 50% perché è il numero maggiore a. 32 – 8 – 5 Hanno tutti lo stesso valore b. (32 : 8) × 5 Non si possono confrontare c. 32 – (32 : 5) × 8 0,5 perché il valore è indicato da un numero d. 32 – (32 : 8) × 5

10 Quale tra i seguenti numeri ha valore maggiore? a. b. c. d.

Competenze L ’alunno utilizza numeri interi, decimali, frazioni. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali).

287


I PROBLEMI Ti sei mai chiesto a che cosa servono i problemi matematici? Secondo i matematici, risolvere problemi è utile perché abitua a: • descrivere in modo sintetico e oggettivo la realtà, i dati considerati sono solo quelli utili e non dipendono dal punto di vista personale; • analizzare le situazioni per scoprire gli indizi che portano alla soluzione; • riflettere in modo ordinato per arrivare a dare risposte; • collegare il calcolo delle operazioni a situazioni reali da risolvere. E tu che cosa ne pensi? Discutine con i tuoi compagni.

CHE COSA... SO • Comprendi il testo di un problema? • Riconosci le domande implicite? • Sai scegliere i dati utili? • Procedi in modo ordinato dal testo alla risposta? • Scegli la risoluzione adatta? • Rispondi in modo coerente?

CHE COSA... IPOTIZZO •M ario guadagna 1 200 euro al mese. Quanto guadagna all’anno? Quali sono i dati utili del problema? • Leggi l’elenco delle parti di un problema matematico: domanda - risoluzione - risposta. Manca qualcosa? • In un problema, che indicazioni ti fornisce la domanda? • Un problema si può risolvere con una espressione?

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI... testo alla risposta. Dal Dal testo al diagramma. Dal testo ai dati. Dal diagramma all’espressione.

288


SPECIALE

SCIENZE

Salute e alimentazione Anche le scienze si servono del linguaggio della matematica, cercano risposte a una serie di problemi e usano grafici e tabelle per illustrare meglio i dati.

Ecco dieci regole per mantenere il tuo corpo in salute. 1. Lavati le mani prima di ogni pasto. 2. Mangia frutta e verdura tre volte al giorno. 3. Consuma tutte le mattine una colazione abbastanza varia: una bevanda (tè, orzo, latte, spremuta...) accompagnata da biscotti, cereali, crostata, miele. 4. Mangia cibi diversi ogni giorno. 5. A ogni pasto scegli una porzione tra: pasta, riso, pane o patate. 6. Non consumare con frequenza cibi troppo grassi come salumi e patatine. 7. Per merenda scegli un frutto. 8. Bevi acqua in abbondanza, non meno di 5 o 6 bicchieri al giorno. 9. Lava i denti dopo ogni pasto. 10. Fai attività fisica tutti i giorni in palestra o giocando all'aperto, tempo permettendo.

Per i bambini esistono grafici specifici. Se sei curioso di sapere in quale fascia ti trovi, chiedi informazioni al tuo pediatra.

130 120 110 100 Peso (kg)

Una sana alimentazione e l’attività fisica difendono il corpo dalle malattie perché attivano le difese immunitarie e permettono di mantenere un giusto rapporto tra peso e altezza. Questo grafico permette di stabilire in quale fascia si trova una persona adulta e capire se il suo peso è quello ideale.

90 80 70

grave obesità tà

esi

ob

à

esit

leg

a ob ger

eso

p rap sov

rma

o fo

pes

60 50

sottopeso

40 150 155 160 165 170 175 180 185 190 195 200 205 210 Altezza (cm)

CON GLI ALTRI Lavora con un compagno e svolgete una piccola indagine sull'alimentazione. 1. Scoprite il linguaggio dei problemi nelle Peso Altezza Fascia dieci regole alimentari: leggete e spiegate il significato delle parti sottolineate. a ............... ............... ....................................................................... 2. Trasformate le dieci regole in domande da b ............... ............... ....................................................................... rivolgere a tre persone (a, b, c) scelte da voi, ma di corporatura abbastanza diversa. 3. Infine scrivete la fascia in cui si collocano. c ............... ............... ....................................................................... Autovalutazione Sei soddisfatto del lavoro in gruppo? Avresti fatto meglio da solo? .................................................. 289


MATEMATICA

Dal testo alla risposta Per risolvere un problema occorre rispettare un procedimento ordinato perché ogni passaggio porta a quello successivo.

STUDIO FACILE Segui il procedimento e calcola. 1° passo Leggi il testo con attenzione per capire la situazione proposta. Cerca la domanda e che cosa ti chiede di trovare. 2° passo Individua i dati utili che forniscono le informazioni necessarie.

Il papà compra 12 bottiglie di acqua minerale. Ognuna costa € 0,50. Alla cassa paga con € 10. Quanto riceve di resto? ? = ................................................ 12 = numero delle ................................................ € 0,50 euro = costo di ................................................ € 10 euro = banconota con cui paga il papà

3° passo Scopri se ci sono una o più domande implicite.

Per calcolare il resto devo conoscere quanto ha speso in tutto il papà. 4° passo Cerca la strategia risolutiva. Utilizza Domanda implicita: Quanto ha speso in tutto? i dati per risolvere il problema con 12 × 0,50 = .......... euro spesi dal papà una o più operazioni ordinate, poi euro di resto 10 – 6 = .......... indica che cosa hai calcolato. 5° passo Rileggi la domanda e infine rispondi. ................................................................................................

ESERCIZI 1. Leggi il testo del problema, segui il procedimento guidato e risolvi. Un muratore nel mese di marzo ha lavorato 8 ore al giorno per 14 giorni e in aprile per 6 ore al giorno, per 10 giorni. Quante ore ha lavorato in tutto?

Che titolo daresti al problema? ....................................................................

a. Sottolinea la domanda. Che cosa ti chiede di trovare? .......................................................................................................................... Ci sono due domande implicite. ...................................................................................................................... ? .................................................................................................................? b. Cerchia i dati e scrivi che cosa indicano. ..................... = ......................................................................................... .....................=............................................................................................ ......................=....................................................................................... ..................... = ......................................................................................... c. Individua le operazioni adatte, per ognuna scrivi che cosa hai calcolato. .................................................................................. = ............................................ ................................................................................................... .................................................................................. = ............................................ ................................................................................................... .................................................................................. = ............................................ ................................................................................................... d. Rileggi la domanda e rispondi. .............................................................................................................................................................................

290

Eserciziario

p. 65


I problemi

Dal testo ai dati Il testo di un problema contiene i dati, cioè le informazioni necessarie per la risoluzione, che possono essere espressi attraverso numeri o parole.

Leggi, seleziona le informazioni utili e risolvi. Problemi con dati nascosti

OPERAZIONI

Marta ha 60 euro. Ne spende metà per una calcolatrice e 10 euro per un diario scolastico. Quanto le rimane? 60,00 euro e 10,00 euro sono dati espressi con un numero. Metà è un dato nascosto perché è espresso in parola e indica l’operazione diviso 2 (: 2). La domanda va considerata come un dato che non si conosce. Problemi con dati inutili

OPERAZIONI

Luca, Carlo e Amir si allenano per 30 minuti correndo su un percorso lungo 800 metri. Luca fa 4 giri, Carlo ne fa 2 e Amir 2,5. Quanti metri di corsa compie ogni atleta? Per calcolare i metri di corsa di ogni atleta devo moltiplicare il numero dei metri di pista per il numero dei giri che compie ognuno. 30 = n. di minuti dell'allenamento: è un dato inutile perché non serve alla risoluzione 800 = lunghezza della pista in metri: è un dato utile 4 = n. di giri che compie Luca: è un dato utile 2 = n. di giri che compie Carlo: è un dato utile 2,5 = n. di giri che compie Amir: è un dato utile ? = metri di corsa compiuti da ogni atleta Problemi con dati mancanti Da Roma a Perugia ci sono 174 km. Lele e i suoi amici percorrono la distanza in bicicletta in due tappe. Quanto è lunga la seconda tappa? Per stabilire la lunghezza della seconda tappa bisogna togliere dalla lunghezza complessiva la misura della prima tappa. 174 = lunghezza complessiva: è un dato utile ? = lunghezza della seconda tappa Il problema non si può risolvere perché manca un dato, cioè la lunghezza della prima tappa.

ESERCIZI 1. Sottolinea i dati utili e risolvi. a. Un fruttivendolo vende 13 chilogrammi di pere a € 1,80 al chilo e una decina di chilogrammi di patate a € 0,80 al chilo. Quanto incassa? b. Una collezione è composta da 160 monete, metà italiane e metà straniere. Un collezionista vende quelle italiane a € 600. A quanto vende ogni moneta? c. Lo zio ha comprato 6 piatti e 12 bicchieri spendendo in tutto € 60. Se ogni piatto è costato € 6, quanto ha pagato ogni bicchiere? Eserciziario

p. 66

291


MATEMATICA

Dal testo al diagramma Il diagramma ti permette di rappresentare le operazioni necessarie per la risoluzione di un problema. Rappresenta il problema con il diagramma e risolvi. Per decorare una sala Marzia porta due scatole con 30 rose ciascuna. Lucia porta altre 50 rose. Quante rose utilizzano in tutto?

DATI E OPERAZIONI Definisci i dati. 2 = n. ....................................... 30 = n. rose in ogni ....................................... 50 = n. ....................................... di Lucia Scegli le operazioni adatte. 2 × 30 = ................. rose nelle scatole 60 + 50 = ................. rose in tutto Rispondi. Le rose in tutto sono .................

INDICAZIONI

DIAGRAMMA

Trascrivi i dati utili.

.........

.........

.........

...

Indica le operazioni adatte.

......... ...

Rispondi alla domanda.

.........

ESERCIZI 1. Leggi i testi e scegli quello che corrisponde al diagramma, poi completa. a.

La bibliotecaria sistema 252 libri per ragazzi, 320 libri per bambini e 4 atlanti. Quanti libri sistema in tutto? b.

La bibliotecaria sistema 252 libri per ragazzi e 320 libri in 4 scaffali suddividendoli in parti uguali. Quanti libri sistema in ogni scaffale?

252

320

4

+ 572 : 143 Ho scelto il problema n. ................. perché .................... .............................................................................................................

2. Risolvi sul quaderno con le operazioni e il diagramma. a. Lucio compra un computer che costa € 920. b. Amal compra 15 pacchetti da 6 figurine ciascuno. Paga in contanti € 200 e il resto in 12 rate mensili. Poi scopre che 18 figurine sono doppie. Quante ne Quanto dovrà pagare ogni mese? può attaccare nel suo album?

292

Eserciziario

pp. 64-66


I problemi

Dal diagramma all’espressione Le operazioni adatte alla risoluzione del problema possono essere scritte sotto forma di espressione aritmetica.

Risolvi il problema in due modi diversi. Con il diagramma Marcello acquista al supermercato: 4 pacchi di pasta a € 1,55 al pacco, 3 barattoli di lenticchie a € 1,10 ciascuno, 5 scatolette di alici a € 4,20 la scatola e una bottiglia di olio extravergine da € 9. Va alla cassa e paga con una banconota da € 50. Quanto riceve di resto?

50

4

1,55

3

..........

4,20

..........

×

×

×

..........

..........

..........

9

+

.......... –

..........

ESERCIZI Ricava l’espressione dal diagramma er risolvere l’espressione, bisogna rispettare P l’ordine in cui vanno eseguite le operazioni: prima quelle nelle parentesi tonde, poi nelle quadre, infine nelle graffe. {50 – [(4 × 1,55) + (3 × 1,10) + (5 × .......) + .......]} = = {50 – [.............. + ............... + ........... + 9]} =

= {50 – ...........} =

..............

RISPOSTA .................................................................. ......................................................................................... Eserciziario

pp. 64-66

1. Risolvi i problemi con l’espressione. a. Giovanni ha acquistato 40 m di rete metallica a € 6 al metro per recintare il suo giardino. Per montarla chiama un giardiniere che impiega 6 ore, alla tariffa di € 18 all’ora. Quanto spenderà in tutto Giovanni? b. Due casse con tipi di arance diverse costano al mercato rispettivamente € 14 e € 19. Quanto spende il cuoco di un ristorante se ne compra 5 casse del primo tipo e 8 del secondo? c. Il signor Lin trascorre una settimana al mare con la moglie e i suoi 3 bambini. L’albergo costa € 72 al giorno per ogni adulto e € 48 per ogni bambino. L’ombrellone e i lettini costano in totale € 62. Quanto costa la vacanza?

293


MATEMATICA

Problemi e segmenti: il metodo grafico Ci sono problemi che possono essere risolti più velocemente se i dati e l’elemento mancante vengono rappresentati con immagini, in particolare con dei semplici segmenti.

STUDIO FACILE Rappresenta i problemi con i segmenti e risolvi. Amina ha il triplo degli anni di Leonardo. Insieme hanno 24 anni. Qual è l’età di Amina e quale quella di Leonardo? età di B Amina

A C

età di Leonardo

D

24 = somma delle due età

Se Amina ha il triplo dell’età di Leonardo, la somma delle due età è formata da 4 parti uguali. Operazioni 24 : 4 = ......... 6 × 3 = .........

età di ...................................... età di ......................................

Risposta ................................................................................. Lo scorpione ha 2 zampe in più della coccinella. Se insieme hanno 14 zampe, quante zampe ha lo scorpione e quante la coccinella?

A

2 zampe zampe B C scorpione

D

E

zampe coccinella

14 = somma delle zampe

Il segmento BC rappresenta le zampe in più dello scorpione. Se lo sottraggo dal numero totale delle zampe, ottengo il doppio delle zampe della coccinella. Operazioni 14 – 2 = ......... il doppio delle zampe della coccinella 12 : 2 = ......... numero delle zampe della coccinella 6 + 2 = ......... numero delle zampe dello scorpione Risposta ................................................................................. 294

ESERCIZI 1. Risolvi i problemi con il metodo grafico sul quaderno. a. Nella 5a C ci sono 24 alunni. Calcola quanti sono i maschi e quante le femmine, sapendo che i maschi sono 6 meno delle femmine. b. Una porzione di pasta è formata da 32 penne. Di queste, una parte è costituita da penne lisce, mentre il triplo da penne rigate. Quante sono le penne lisce? Quante quelle rigate? c. Un pasticciere deve preparare un vassoio con 63 paste tra bignè, cannoli e crostatine. Il cliente vuole che i cannoli siano il doppio dei bignè e le crostatine il doppio dei cannoli. Quanti bignè, crostatine e cannoli metterà nel vassoio? d. Lia vuole preparare una sciarpa in 4 giorni. Il primo giorno ne realizza 12 cm, il secondo 4 cm in più, il terzo la metà del secondo e il quarto 2 cm in meno del terzo. Poi unisce i pezzi. Quanti centimetri è lunga la sciarpa? Colora la parte realizzata ogni giorno. 1°

= 12 cm

............... = ........

............... = ........

............... = ........ ........ + ........ + ........ + ........ = .............. Eserciziario

p. 67


I problemi

IMPARARE FACILE

una o più operazioni

una situazione da risolvere si può calcolare con

Problema

è

un’espressione

si può rappresentare

è composto da

testo

esplicita

con un diagramma

domanda

dati

può essere

possono essere

implicita

utili

risoluzione

inutili

risposta

nascosti

con i segmenti

mancanti

ATTIVA LE COMPETENZE CON GLI ALTRI Lavora in coppia con un tuo compagno. Calcolate qual è la confezione di pasta più conveniente, poi confrontate le vostre risposte. Autovalutazione Operazioni S iete riusciti a collaborare?

Totale € 5,40

Totale € 6,40

Sì No Solo a volte

Risposta .......................................................................................................................................................................

1 Leggi i dati nella tabella e la domanda. Poi scrivi il testo del problema aggiungendo il dato mancante. Infine risolvi sul quaderno. PRESENZE A MENSA - mercoledì Alunni Alunni Classe iscritti assenti 2a A 23 2 2a B

...........

4

Domanda

Quanti bambini di seconda si fermano a mensa mercoledì? Testo ............................................................................................................. ............................................................................................................................ ............................................................................................................................

Competenze L’alunno legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici. Riesce a risolvere facili problemi mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria.

295


I problemi

ATTIVA LE COMPETENZE 2 Indica a quale problema corrisponde l'espressione. Poi risolvi. Una scatola contiene 100 uova. Anna ne aggiunge 16. Quante scatole da 6 uova può preparare?

(100 – 16) : 6 =

Una scatola contiene 100 uova. Anna ne toglie 16 e con le rimanenti riempie delle confezioni da 6 uova. Quante confezioni può preparare?

DATI ..................... = ................................................................................................. ..................... = .................................................................................................

............ = .............................................................................................................. ? = .......................................................................................................................

Risoluzione con l’operazione ........................................... = .................. ........................................... = ..................

con il diagramma .........

con l’espressione (100 – 16) : 6 = ......... : ......... = .........

.........

.........

... ......... ...

Risposta ............................................................................................................................

3 Risolvi i problemi sul quaderno. a. Le classi 5a A e 5a B vanno in gita. La prima classe è composta da 22 alunni, la seconda da 23. Gli insegnanti sono 4. Se il pullman può trasportare 54 persone, quanti posti restano? b. Un barista ha 130 bibite in frigo. Nell’arco della giornata ne vende 87 e ne aggiunge 95. Quante bibite ci sono in frigo a fine giornata? c. Se compro 3 bibite da € 0,60 ciascuna e un pacco di biscotti da € 2,50, quanto spendo? d. Il fornaio divide 300 biscotti in sacchetti da 25 e li vende a 7,50 euro l’uno. Quanto incassa? La sfida

5 Risolvi il problema sul quaderno. Rappresenta i dati con i segmenti. Un commerciante acquista due scatole con 60 felpe ognuna, più un’altra in cui ce ne sono 10 in più. Quante felpe possiede in tutto?

.........

4 Risolvi sul quaderno con operazioni, diagramma ed espressioni. L’hotel Lago Blu costa a persona € 30,00 a notte, la colazione costa € 5,60 e il pranzo € 15,00 e la cena € 18,00. Quanto spende Laura per una settimana?

INVALSI 6 Indica se le espressioni sono corrette per risolvere il problema. 18 quaderni a righe e 7 a quadretti possono essere divisi in parti uguali tra 5 bambini? V F 18 + 7 : 5 = V F 5 : (18 + 7) = V F (18 + 7) : 5 = Eserciziario

pp. 67-68

Autovalutazione 296

Hai svolto questi esercizi in modo autonomo? Sì Abbastanza, ho chiesto aiuto solo qualche volta

No, ho chiesto aiuto molte volte


LA MISURA La misurazione è sempre accompagnata da un numero che indica la sua misura, cioè quanto vale: ad esempio di un oggetto affermi che è lungo un certo numero di metri e di un fenomeno naturale come la temperatura che è di tanti gradi sopra o sotto lo 0. Ogni misurazione deve essere eseguita con lo strumento adatto. Per misurare una lunghezza, per esempio, dovrai usare il metro così come per misurare il peso dovrai usare una bilancia. La tecnologia ha perfezionato gli strumenti di misura già esistenti e ne ha inventati di nuovi per misurare distanze molto grandi e particelle molto piccole.

CHE COSA... SO • Che cos’è un metro quadrato? • Le misure di tempo sono a base decimale? • Quanti centesimi occorrono per avere un euro? • Che differenza c’è tra un decilitro e un decalitro rispetto a un litro? • Che cosa misura un orologio digitale?

CHE COSA... IPOTIZZO • La superficie è una grandezza? • Il metro cubo contiene 1 000 decimetri cubi? • Quali sono le misure convenzionali del Sistema Internazionale? • 180 secondi quanti minuti sono? • Il ricavo può essere minore della spesa? • Che cosa hanno in comune un litro e un metro?

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI... L e misure di lunghezza, capacità e peso/massa, i loro multipli e sottomultipli. Le misure di valore: monete e banconote dell'euro. Le misure di tempo. Le misure di superficie e volume. L’equivalenza tra misure.

297


MATEMATICA

Le misure di lunghezza L’unità fondamentale di misura della lunghezza è il metro. Per operare con le misure è necessario che siano espresse nella stessa unità di misura (marca), altrimenti sono necessarie le equivalenze, per trasformare le misure in altre di uguale valore. La marca si riferisce sempre alle unità.

STUDIO FACILE Leggi con attenzione la tabella e completa con i numeri e le parole corrette. Multipli

Unità di misura fondamentale

Sottomultipli

chilometro ettometro decametro km hm dam 1 km = 1000 m 1 hm = 100 m 1 dam = 10 m

metro m 1m

decimetro centimetro millimetro dm cm mm 1 dm = 0,1 m 1 cm = 0,01 m 1 mm = 0,001 m

I sottomultipli del metro sono ........................................................... . I multipli del metro sono .................................................................... . Un decimetro vale ........ metri. Un decametro vale ........ metri. Un centimetro vale ........ metri. Un ettometro vale ........ metri. Un millimetro vale ........ metri. Un chilometro vale ........ metri. Il nostro sistema di misurazione è decimale perciò ogni unità di misura è .......... volte minore di quella che si trova a .................... e 10 volte maggiore di quella a ............................................... . Il simbolo che indica l’unità di misura si chiama ............................................... . La marca si riferisce sempre alla cifra delle ....................................................... . La marca si scrive con l’iniziale minuscola e si mette ................................... il numero. Da una unità di misura maggiore a una minore, il valore numerico della misura si moltiplica per 10, 100, 1 000.

ESERCIZI

5 cm = 5 0 mm perché ogni cm equivale a 10 mm 5 cm × 10 = 50 mm in cm in mm

1. Cerchia la cifra a cui si riferisce la marca.

Da una unità di misura minore a una maggiore, il valore numerico della misura si divide per 10, 100, 1 000.

11 cm = 1 ,1 dm perché ogni cm vale 1 di dm 10 11 cm : 10 = 1,1 dm in cm in dm

865 m = ................ dam

0,35 km = ................ m

L’unità del numero corrisponde sempre alla marca indicata.

298

b. 138 mm 23,64 dm 15 hm 136 km 368,4 dam

2. Esegui le equivalenze.

Esegui ora le equivalenze. 260 cm = ................ m

a. 8,64 m 14,2 cm 1236 dam 8,981 km 143,32 km

54 km = ................ m = ................ dam 326 m = ................ cm = ................ dm 0,21 hm = ................ m = ................ dam 65,3 dm = ................ m = ................ cm Eserciziario

p. 69


La misura

Le misure di capacità L’unità fondamentale della capacità è il litro. Unità di misura fondamentale

Multipli ettolitro hℓ

decalitro daℓ

litro

1 hℓ = 100 ℓ 1 daℓ = 10 ℓ

Anche le unità di misura della capacità, come quelle della lunghezza, procedono di 10 in 10.

Sottomultipli

decilitro dℓ

centilitro cℓ

1ℓ

1 dℓ = 0,1 ℓ

millilitro mℓ

1 cℓ = 0,01 ℓ 1 mℓ = 0,001 ℓ

STUDIO FACILE Per eseguire le equivalenze utilizza la tabella e procedi in questo modo. hℓ daℓ ℓ

Il numero è intero • considera le unità di misura; • scomponi in tabella; • se occorre aggiungi gli zeri necessari oppure metti la virgola.

52 dℓ = 520 cℓ

5

7 cℓ = 0,7 dℓ hℓ daℓ ℓ

Il numero è decimale • considera le unità di misura; • scomponi in tabella; • sposta la virgola oppure aggiungi gli zeri necessari.

dℓ cℓ mℓ

1,58 daℓ = 158 dℓ

1

5

7,3 daℓ = 0,73 hℓ 0

7

3

5,7 daℓ = 570 dℓ

5

7

2

0

0

7

dℓ cℓ mℓ 8

0

Puoi utilizzare questo sistema anche per le altre unità di misura.

ESERCIZI 1. Evidenzia la cifra che indica la marca e scomponi le misure in tabella. hℓ daℓ

7

3

753 ℓ 8,61 hℓ 1 300 mℓ 0,32 daℓ 57 ℓ

5

dℓ

cℓ

mℓ

2. Completa le equivalenze. 494 cℓ = ....... ℓ

0,69 ℓ = ....... mℓ 5 ℓ = ....... hℓ Eserciziario

p. 70

hℓ daℓ

16 ℓ

34,62 dℓ

7,8 daℓ = ....... ℓ

3. Esegui le equivalenze con l’aiuto della tabella. Segui l’esempio. 1

dℓ

6

cℓ

mℓ

= 0,16 hℓ

3,52 hℓ

= ................ ℓ

9,7 mℓ 74 cℓ

= ................ dℓ = ................ ℓ

30,9 daℓ

= ................ cℓ

0,86 ℓ

= ................ mℓ

4. Inserisci la marca corretta. 5650 ℓ = ....... daℓ

0,4 hℓ = 40 ...........

3,5 ℓ = 350 ........... 36 dℓ = 0,36 ...........

6,3 hℓ = ....... ℓ

0,02 ℓ = 20 ...........

75 cℓ = 7,5 ........... 86 daℓ = 86 ...........

299


MATEMATICA

Le misure di massa o peso L’unità fondamentale di misura della massa o peso è il chilogrammo. Unità di misura fondamentale

Multipli Megagrammo Mg

/

/

chilogrammo kg

1 Mg = 1000 kg

100 kg

10 kg

1 kg

Per misurare pesi molto piccoli si usa come unità di misura il grammo.

Unità

Sottomultipli ettogrammo decagrammo hg dag

grammo g

1 hg = 0,1 kg 1 dag = 0,01 kg 1 g = 0,001 kg

Sottomultipli del grammo

grammo g

decigrammo dg

centigrammo cg

milligrammo mg

1g

1 dg = 0,1 g

1 cg = 0,01 g

1 mg = 0,001 g

Scegliere l’unità di misura più adatta facilita la misurazione. Leggi, poi esegui l'equivalenza. La misura del peso di una persona è più pratica se si esprime in chilogrammi. • peso in chilogrammi: 27 kg • peso in grammi: 27 000 g

La misura del peso di una bustina di zucchero è più pratica se si esprime in grammi. • peso in chilogrammi: 0,005 kg • peso in grammi: 5g Calcola:

18 kg = ................ g

ESERCIZI 1. Con quale unità di misura peseresti...

3. Esegui le equivalenze.

• un anello

4 g = ......... dg

21 cg = ......... dg

8 g = ......... mg

4,6 dg = ......... mg

67 cg = ......... dg

103 mg = ......... cg

..............

• un pacco di pasta ..............

• un camion ..............

• la farina per un dolce ..............

• un filone di pane ..............

• una zucca ..............

5 kg = ......... g

18 hg = ......... dag

• un salame ..............

• una caramella ..............

0,7 Mg = ......... kg

0,52 kg = ......... g

3,23 dag = ......... dg

73 hg = .........dg

24 hg = ......... g

215 dag = ......... hg

2. Risolvi sul quaderno. Un fornaio sforna 0,352 Mg di pane. Il pane viene sistemato in ceste, ognuna delle quali contiene 16 kg di pane. Quante ceste serviranno? Se a fine giornata 4 di quelle ceste sono avanzate, quanti kg di pane sono stati venduti?

300

4. Scomponi. 5,7 dag 60,7 hg 465,8 g 5,58 Mg

5 dag e 7 g ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ Eserciziario

p. 71


La misura

Peso lordo, peso netto e tara Spesso si acquistano merci confezionate, perciò occorre distinguere il peso della merce acquistata da quello del contenitore. Osserva.

Il peso della merce insieme al contenitore si chiama peso lordo.

Il peso della sola merce si chiama peso netto.

peso netto

peso lordo

tara

tara

Il peso del contenitore vuoto si chiama tara.

peso lordo

peso netto

+

peso lordo (P.L.)

peso netto (P.N.)

tara (T.)

STUDIO FACILE Applica la formula e risolvi. Il fruttivendolo compra al mercato 14 casse di arance. Ognuna contiene 15 kg di arance e ogni cassa pesa 20 hg. Se il furgone può trasportare fino a 200 kg di merce, può trasportare tutte le casse di arance in un solo viaggio? Occorre stabilire il peso lordo totale della merce acquistata e confrontarlo con il peso che il furgone può trasportare. C’è una domanda nascosta perché per calcolare il peso lordo totale si deve prima calcolare il peso lordo unitario e poi moltiplicarlo per il numero delle casse.

Totale: si riferisce a tutti gli elementi. Unitario: si riferisce a un solo elemento.

REGISTRA I DATI e controlla che il peso sia espresso con la stessa unità di misura. 14 = numero delle casse di arance acquistate 200 kg = peso trasportabile dal furgone ......... hg = tara unitaria ? = peso lordo ........................... domanda nascosta = peso lordo .................. ......... kg = peso netto unitario FORMULA peso lordo = peso netto ......... tara CON LE OPERAZIONI

CON IL DIAGRAMMA

20 hg = ..................... kg (T.) ....... + 15 = ....... kg (P.L. unitario) ....... × 14 = ....... kg (P.L. totale)

20

10

15

:

14

CON L’ESPRESSIONE [(20 : 10) + 15] × 14 = = [....... + 15] × 14 = = ....... × 14 = .......

....... + ....... ×

RISPOSTA .................................. ...................................................... ...................................................... ......................................................

....... Eserciziario

p. 75

301


MATEMATICA

Le misure di valore L’euro viene utilizzato in 19 Paesi dell’Unione Europea tra cui l’Italia. Ognuno di noi può acquistare merci in uno di questi Paesi senza cambiare tipo di moneta. Il suo simbolo è €. I sottomultipli dell’euro sono i centesimi. I decimali si scrivono sempre fino ai centesimi. in lettere: 1 euro e 20 centesimi costo in cifre: € 1,20 L’euro è composto da 7 banconote e 8 monete. Multipli dell'euro (€)

€ 500

€ 200

€ 100

€ 50

euro (€)

Sottomultipli dell'euro (€)

€1

€ 0,50 € 0,20 € 0,10 € 0,05 € 0,02 € 0,01

€ 20

euro (€)

€ 10

× cambio euro : cambio

moneta straniera

Per cambiare degli euro in monete diverse e viceversa, è necessario conoscere il valore della moneta straniera rispetto all’euro, cioè il valore del cambio.

Se oggi 1 euro vale 1,10 dollari americani: •p er cambiare € 50 in dollari si moltiplica per 1,10 (cambio): 50 euro × 1,10 = ......... dollari •p er cambiare 110 dollari in euro si divide per 1,10: 110 dollari : 1,10 = € .........

302

€2

€1

Le banconote da € 200 e € 500 stanno per essere ritirate dalle banche e quindi non si utilizzeranno più.

Il cambio Se vai in un Paese che non utilizza l’euro, devi cambiare i tuoi euro in moneta locale.

€5

ESERCIZI 1. Quante monete occorrono per formare un euro?

2 monete da ......... centesimi perché 0,50 × 2 = .........

......... monete da 20 centesimi perché ......... × ......... = 1

......... monete da ......... centesimi perché ......... × ......... = 1

2. Cambia € 100 in banconote uguali.

2 banconote da € 50 ......... banconote da € 20 ...... banconote da € ....... perché perché perché ......... × ......... = 100 50 × 2 = 100 ......... × ......... = 100 Eserciziario

p. 76


LABORATORIO

Prezzo e valore

ha

1 Leggi e osserva con attenzione lo schema. Per acquistare un oggetto paghiamo al negoziante il denaro corrispondente al prezzo stabilito. Il prezzo, a sua volta, corrisponde al valore attribuito alla merce.

permette di avere

merce

valore

denaro

prezzo

è indicato dal

si paga con il

CON GLI ALTRI Lavorate in coppia. Leggete a turno un esempio e spiegatelo. Segnate con una X il perché della relazione tra valore e prezzo e indicate la risposta corretta. Merce

Valore

Prezzo Caratteristiche

alto

alto

Se ne produce un numero limitato non è un bene indispensabile per la vita.

Prezzo/Valore

Relazione diretta: alto valore, prezzo alto.

L’alto valore dell’auto sportiva deriva: dai materiali costosi che vengono utilizzati e dal limitato numero di auto sportive prodotte. dalla materia prima poco costosa e dalla produzione abbondante. dall’importanza fondamentale attribuita all’auto sportiva per la nostra vita. Merce

Valore Prezzo Caratteristiche

basso

basso

Prezzo/Valore

Relazione diretta: Se ne produce una grande quantità basso valore, non è un bene indispensabile per la vita può essere o non essere di uso quotidiano. prezzo basso.

Il basso valore delle patatine deriva: dai materiali costosi che vengono utilizzati e dalla scarsa quantità prodotta. dalla materia prima poco costosa e dalla produzione abbondante. dall’importanza attribuita alle patatine per la nostra alimentazione. Merce

Valore

alto

Prezzo Caratteristiche

basso

È un bene indispensabile per la vita se ne produce una grande quantità è di uso quotidiano.

Prezzo/Valore

Relazione diretta: alto valore, prezzo basso.

L’alto valore del pane deriva: dai materiali costosi che vengono utilizzati e dalla scarsa quantità prodotta. dalla materia prima poco costosa e dalla produzione abbondante. dall’importanza fondamentale attribuita al pane per la nostra alimentazione. Autovalutazione Come giudichi il compito? Facile Abbastanza facile Impegnativo

uali sono state le maggiori difficoltà? Q L’argomento era difficile Non ho capito i vari tipi di relazione Non siamo riusciti a collaborare 303


MATEMATICA

La compravendita Le merci prima vengono acquistate dal negoziante che poi le rivende ai clienti. Per capire il meccanismo della compravendita immagina di essere un negoziante. Ottieni un guadagno se il prezzo di vendita, il ricavo, è maggiore del prezzo di acquisto, la spesa. La spesa è il denaro che il commerciante spende all'acquisto di un prodotto.

Il ricavo è il denaro che il commerciante incassa quando rivende il prodotto al cliente.

Fabbrica divani commerciante

cliente

guadagno

€ 500

commerciante

€ 1400

€ 900

ricavo

commerciante

Il guadagno è il denaro in più che il commerciante ha fatto pagare al cliente rispetto alla spesa.

spesa

spesa

guadagno

+

€ 500

ricavo

ricavo

spesa

guadagno

STUDIO FACILE Segui le procedure e applica la formula.

Nei problemi con spesa, guadagno, ricavo devi distinguere i dati che si riferiscono al valore unitario da quelli che indicano il valore totale. 1. DALL’UNITARIO AL TOTALE 2. DAL TOTALE ALL’UNITARIO Il negozio di telefonia per ogni cellulare ha una spesa di € 85,00 e un guadagno di € 22,50. Quanto ricava dalla vendita di 10 cellulari? • Bisogna calcolare il ricavo totale. I dati si riferiscono alla spesa e al guadagno unitari. • Nel problema c’è una domanda nascosta: per calcolare il ricavo totale si deve prima scoprire il ricavo unitario. DATI € 85,00 = spesa ........................... € 22,50 = guadagno ........................... 10 = n. cellulari venduti domanda nascosta = ricavo .................................... ? = ricavo .................................................................... RISOLUZIONE 85,00 + 22,50 = ................ (ricavo ..........................) .................. × 10 = ................ (ricavo .......................) RISPOSTA ................................................................... 304

Il ricavo totale per la vendita di 14 riviste è stato di € 49,00. Se la spesa totale è stata di € 33,60, quanto è stato il guadagno per ognuna? • Occorre calcolare il guadagno unitario. I dati si riferiscono al ricavo e alla spesa totali. • Nel problema c’è una domanda nascosta: per calcolare il guadagno unitario occorre prima scoprire il guadagno totale. DATI 14 = n. riviste vendute € 49,00 = ricavo ........................... € 33,60 = spesa ........................... domanda nascosta = guadagno ............................. ? = guadagno .............................................................. RISOLUZIONE 49,00 – 33,60 = .................. (guadagno .................) .................. : 14 = .................. (guadagno .................) RISPOSTA .................................................................. Eserciziario

p. 77


La misura

La perdita Hai una perdita se il prezzo di vendita, il ricavo, è minore del prezzo di acquisto, la spesa.

€ 12,00

Un commerciante ha acquistato all'ingrosso una maglietta a € 9,50 e la mette in vendita a € 12,00.

In caso di perdita le formule cambiano: prezzo di acquisto del commerciante

€ 2,50

Purtroppo la maglietta si rovina, quindi il commerciante deve abbassare il prezzo di vendita € 2,50.

prezzo di vendita al cliente

SPESA ricavo

perdita

Ho perso € 7,00!

denaro che perde il commerciante

RICAVO spesa

PERDITA

perdita

spesa

ricavo

+

spesa

ricavo

perdita

STUDIO FACILE Risolvi il problema. Un negoziante vende 4 pantaloni leggermente difettosi al prezzo di € 25 ciascuno. Se aveva pagato ogni pantalone € 34, a quanto ammonta la sua perdita? DATI 4 = n. .............................. € 25 = ricavo unitario € 34 = spesa ................................................................... RISOLUZIONE 34 – ................ = ............. (perdita unitaria €) ............ + ......... = ............. (perdita totale €) RISPOSTA .......................................................................

L’arrotondamento Può accadere che, moltiplicando o dividendo un valore in euro, si ottenga un risultato che arriva fino ai millesimi. In questo caso bisogna eseguire un arrotondamento al centesimo di euro. Osserva le due situazioni. Arrotondamento per difetto 5,325 5,32 Se la cifra dei millesimi è minore o uguale a 5, la si elimina. Arrotondamento per eccesso 5,358 5,36 Se la cifra dei millesimi è maggiore di 5, si aggiungono millesimi fino a raggiungere il centesimo successivo. Eserciziario

Il commerciante perde € 7,00.

p. 77

ESERCIZI 1. Risolvi sul quaderno. a. Un fruttivendolo acquista delle mele al prezzo di € 0,80 al chilo. Nel rivenderle, vuole realizzare un guadagno pari alla metà della spesa. A quanto dovrà rivendere ogni chilo di mele? b. Un negoziante ha comperato 6 borsoni spendendo € 18 per ognuno: li ha poi rivenduti realizzando un ricavo di € 32 per ognuno. Quanto ha guadagnato in tutto? c. Un fioraio vende 6 piante ormai sfiorite a € 72, subendo una perdita totale di € 18. Quanto aveva pagato ogni pianta? 2. Esegui l’arrotondamento per difetto (p.d.) o per eccesso (p.e.) e completa. 15,31 p. d. € 15,312 € ............................. (............) € 5,736 € 54,999 € 66,535 € 83,468

€ ............................. (............) € ............................. (............) € ............................. (............) € ............................. (............)

3. Risolvi il problema. Corrado compra all’ingrosso 2,55 daℓ di olio di oliva al prezzo di € 3,35 al litro. Quanto spende in tutto?

305


MATEMATICA

Le misure di tempo L’unità fondamentale del tempo è il secondo. Nella vita quotidiana usiamo i suoi multipli, mentre per registrare tempi molto precisi, come nelle gare sportive, usiamo i suoi sottomultipli. Il tempo si misura con un sistema chiamato "misto" perché i rapporti tra una misura e l’altra non sono costanti. anno

mese

12 mesi per per convenzione convenzione 30 giorni 360 giorni

Multipli settimana 7 giorni 168 h

Unità giorno

Sottomultipli

ora

minuto secondo decimo di centesimo millesimo d h min s secondo di secondo di secondo 1 giorno 1h 1 min 1s 1 1 s 1 s 24 h 60 min 60 s s 3 600 s 100 10 1 000

Multipli dell'anno: lustro (5 anni); decennio (10 anni); secolo (100 anni); millennio (1 000 anni); Multipli del giorno: settimana (7 giorni); Multipli del mese: bimestre (2 mesi), trimestre (3 mesi), quadrimestre (4 mesi), semestre (6 mesi).

PROCEDURA DI CALCOLO EQUIVALENZE TRA UNITÀ DI MISURA DI TEMPO Per trasformare un periodo di tempo da una misura all’altra occorre moltiplicare o dividere per il rapporto tra le due misure considerate. × 60

: 10

32 decimi di secondo = ............. s × 10

2 h = ............... min : 60

13 s = ............... decimi di secondo ×7

180 s = ............... min : 24

3 settimane = ............... d

48 h = ............... d

CONFRONTARE INTERVALLI DI TEMPO Il tempo è una grandezza perciò permette di operare dei confronti tra misure espresse nella stessa unità di misura. Se il tempo è espresso con unità di misura differenti, occorre operare le equivalenze. Tre atleti in una corsa hanno ottenuto questi tempi: • 1° atleta: 132 s • 2° atleta: 1 min e 70 s • 3° atleta: 2 min e 8 s Chi ha fatto il tempo migliore?

306

1 min = 60 s 132 s : 60 = 2 min e 12 s perché (2 × 60) + 12 = ......... + 12 = 132 1 min e 70 s 70 s : 60 = ............. min e ............. s Perciò 1 min + ............. + ............. s = ................. Confronta i tempi espressi in min: 2 min e 12 s > 2 min e ..... s > ..... min e ..... s Risposta: ...............................................................

ESERCIZI 1. Calcola e completa. Mesi

Anni

15

15 : 12 = 1 anno e ......... mesi

26

26 : ....... = ....... anni e ....... mesi

48

48 : ....... = ....... anni e ....... mesi

2. Completa le equivalenze. 2 ore = ................................ minuti 3 giorni = ................................ ore 3 ore = ................................ secondi 5 anni = ................................ mesi 180 secondi = ........................... minuti 360 minuti = ................................ ore 2 giorni = ................................ ore 144 ore = ................................ giorni 48 mesi = ................................ anni 63 giorni = ................................ settimane 87 secondi = ..................... centesimi di s 600 centesimi di s = ................................ s Eserciziario

p. 78


La misura

Operare con le misure di tempo Molto spesso accade che dobbiamo calcolare il tempo impiegato per fare qualcosa, la durata, o il tempo trascorso tra due eventi. Eseguire calcoli con le misure di tempo richiede attenzione perché ore, minuti e secondi non procedono in base 10, ma di 60 in 60.

PROCEDURA DI CALCOLO Roxana esce da scuola alle 12:30 e arriva a casa alle 12:55 circa. Quanto tempo impiega? CALCOLARE UN INTERVALLO DI TEMPO Sulla linea del tempo • Rappresenta ore e minuti sulla linea del tempo e conta quanti minuti impiega Roxana. • Conta il tempo impiegato dall’orario di partenza a quello di arrivo. P orario di partenza da scuola A orario di arrivo a casa Con una sottrazione • Sottrai l’orario di partenza da quello di arrivo. 12 h 55 min – 12 h 30 min = 0 h e 25 min OPERAZIONI CON LE MISURE DI TEMPO Addizioni e sottrazioni senza cambio • Incolonna ore e minuti. • Somma o sottrai i minuti ai minuti e le ore alle ore.

Addizioni con il cambio • Incolonna ore e minuti. • Somma i minuti ai minuti e le ore alle ore. • Esegui il cambio perché 75 min > 60 min perciò 75 min = 1 h e ............. min 20 h 30 min + 2 h 45 min

h 2 2

min 3 0 + 4 5 = 7 5

0 2 2 +1

........ ........ Eserciziario

........ ........

p. 78

12:25 12:30 12:35 12:40 12:45 12:50 12:55 13:00 P A 25 minuti

h 1 1 0

2 2 0

min 5 5 – 3 0 = ....... ........

Roxana impiega ......... minuti.

10 h 25 min + 2 h 17 min

h 1

0 2 ........ ........

min 2 5 + 1 7 = ....... ........

15 h 38 min – 11 h 5 min

h 1 5 1 1 ........ ........

min 3 8 – 0 5 = ....... ........

Sottrazioni con il cambio • Incolonna ore e minuti. • Non puoi sottrarre i minuti dai minuti perché 20 min < 30 min, quindi esegui il cambio 1 h = 60 min • Aggiungi 60 min e calcola 80 – 30 = 50 min • Calcola le ore. Attento a sottrarre l'ora che hai cambiato in minuti 18 – 5 = 13 h 19 h e 20 min – 5 h 30 min

h + 60 1 89 5 1 3

min 0 – 3 0 = 5 0

82

307


MATEMATICA

Tempo e velocità Tre amici che abitano nello stesso palazzo raggiungono la palestra con mezzi diversi. Elisa va a piedi, Jonas preferisce la bicicletta, mentre Maurizio va in auto.

Ora rispondi alle domande. I mezzi di trasporto hanno la stessa velocità?

NELLA REALTÀ

No

Senza traffico, chi pensi che arriverà per primo in palestra? .......................................... Chi per ultimo? ........................................................ Nella situazione illustrata che cosa rimane invariato? La velocità La distanza Il tempo impiegato Che cosa cambia? (Puoi dare più di una risposta). La velocità La distanza Il tempo impiegato Lo spazio, il tempo e la velocità sono grandezze in rapporto tra loro.

La velocità si misura in km/h (chilometri all’ora), perché indica lo spazio percorso nel periodo di tempo di un'ora. Sul cruscotto delle automobili ad esempio c'è il tachimetro che indica in ogni momento a quale velocità si sta andando. Competenze Sperimentare situazioni legate alla vita quotidiana avvalendosi delle conoscenze disciplinari.

Rifletti, leggi e completa. velocità

tempo

tempo

spazio

spazio

velocità

×

:

:

spazio

velocità

tempo

La mamma raggiunge in auto Napoli in 2 ore alla velocità media di 85 km/h. Quanti km ha percorso? 85 km/h × 2 h = ............. km

Kim ha percorso in bicicletta 84 km in 3 ore. Qual è stata la sua velocità media? 84 km : 3 h = ............. km/h

Un'auto va alla velocità di 130 km/h. Quante ore impiega a percorrere uno spazio di 390 km? 390 km : 130 km/h = ............. h

ESERCIZI 1. Risolvi i problemi sul quaderno. a. Un escursionista percorre 24 km per raggiungere un rifugio, camminando alla velocità media di 4 km/h. Se per mangiare fa un'ora di sosta, in quanto tempo raggiungerà il rifugio?

308

b. Un pullman compie il tragitto Milano-Roma, di 630 km, in 6 ore. Qual è la sua velocità oraria? c. Un elicottero vola alla velocità di 120 km/h. Dopo 4 ore, quanti km avrà percorso? Eserciziario

p. 79


La misura

Le misure di superficie L’unità fondamentale della misura delle superfici è il metro quadrato, cioè un quadrato con il lato lungo un metro. Il metro quadrato ha dei multipli e dei sottomultipli. Unità di misura fondamentale

Multipli

Sottomultipli

chilometro quadrato

ettometro quadrato

decametro quadrato

metro quadrato

decimetro quadrato

centimetro quadrato

millimetro quadrato

km2

hm2

dam2

m2

dm2

cm2

mm2

da

u

da

1 km2 = 1 000  000 m2

u

da

1 hm2 = 10 000 m2

u

da

1 dam2 = 100 m2

u 1 m2

Osserva la tabella della misura delle superfici e completa. Per passare da una unità di misura maggiore a una minore devi ............................ per 100, per fare il contrario devi ............................. per 100.

3 dam2 = 300 m2

3 m2 = 0,03 dam2

× 100

da

825,76 m2

u di dam2

da e u di m2

da

1 dm2 = 0,01 m2

u

da

1 cm2 = 0,0001 m2

u

1 mm2 = 0,000001 m2

NELLA REALTÀ Per misurare i terreni agricoli e l'estensione delle colture, vengono spesso usate le misure agrarie (dal latino ager = campo).

: 100

Nella scomposizione delle misure di superficie ricorda che a ogni unità di misura corrispondono due cifre, quella delle unità e quella delle decine.

u

Multipli

Unità

Sottomultipli

ha (ettaro)

a (ara)

ca (centiara)

hm2

dam2

m2

Ricerca alcuni annunci di vendita di terreni agricoli in internet. Competenze Sperimentare situazioni legate alla vita quotidiana avvalendosi delle conoscenze disciplinari.

da e u di dm2

ESERCIZI 2. Completa la tabella.

1. Scomponi le seguenti misure. 31,60 m2 25,85 m2 9 421,20 m2 0,7430 m2 7 249 m2

31 m2 e 60 dm2 ......................................................... ......................................................... ......................................................... .........................................................

× 100 2. Completa le tabelle. m2 dm2

5,58

hm2 8,33

p. 72

hm2

u

da

dam2

u

da

u

m2

da

u

3,45 hm2 54,53 km2 m2 919

36 : 100

Eserciziario

da

× 10 000

740 6

km2

: 10 000

870 dam2 765 m2 7 509 hm2 9,87 dam2 1 200 dam2

309


MATEMATICA

Il volume e la sua misura I solidi, i liquidi, i gas occupano uno spazio a tre dimensioni, cioè hanno un volume. Prendi una caraffa graduata con dell'acqua e segna il suo livello.

Immergi un mandarino, osserva di quanto si alza il livello dell'acqua e segnalo di nuovo.

Ora immergi un'arancia molto grande e segna di nuovo il livello raggiunto dall'acqua.

L'oggetto con il volume maggiore sposta una maggiore quantità di acqua. Non basta confrontare i volumi, ma occorre misurarli con un campione di misura che possegga tre dimensioni. Cerchia l'unità di misura più adatta per misurare il volume della scatola e completa.

ESERCIZI 1. Conta i cubetti e rispondi. L'unità di misura più adatta è a forma di ............................................................................... perché .......................................................................................................................................................................................... a. Nel Sistema Internazionale l'unità di misura fondamentale di volume è il metro cubo (m3), un cubo che ha lo spigolo lungo un metro. m3: l'esponente scritto sull'unità di misura indica che il lato del cubo è stato moltiplicato tre volte per se stesso: lunghezza x larghezza x altezza.

1m

1m 310

Segui lo stesso procedimento. Immagina di riempire il dm3 che vedi sotto con i cm3. 10 cm3 × .......... righe = .......... cm3 Quanti cm3 occorrono per riempire il dm3? .......... cm3 × 10 piani = .......... cm3

c. • Qual è il solido che ha il volume maggiore? a b c • Quali solidi hanno uguale volume? a b c

1 dm

Osserva e completa. Per coprire la base occorrono 10 dm3 × 10 righe = 100 dm3. Per riempire tutto il metro cubo occorrono .......... piani: 100 dm3 × 10 = 1000 dm3

b.

1

m

1 dm

1

dm Eserciziario

p. 73


La misura Osserva la tabella delle misure di volume. I multipli vengono utilizzati raramente perché esprimono quantità così grandi che non si trovano facilmente nella vita quotidiana. Unità di misura fondamentale

Multipli

Sottomultipli

chilometro cubo

ettometro cubo

decametro cubo

metro cubo

decimetro cubo

centimetro cubo

millimetro cubo

km3

hm3

dam3

m3

dm3

cm3

mm3

h

da

u

1 km3 = 1 000 000 000 m3

h

da

u

h

1 hm3 = 1 000 000 m3

da

u

h

1 dam3 = 1000 m3

da

u

h

da

u

1 dm3 = 0,001 m3

1 m3

h

da

u

1 cm3 = 0,000001 m3

h

da

u

1 mm3 = 0,000000001 m3

Ogni unità di misura comprende 3 cifre: unità, decine e centinaia. Ecco perché le unità di misura del metro cubo procedono per raggruppamenti di 1000.

PROCEDURA DI CALCOLO LE EQUIVALENZE CON LE MISURE DI VOLUME 1. Moltiplica o dividi 2. Usa la tabella Da una unità di misura minore a una maggiore • Trasforma 5 000 dm3 in metri cubi: • Trascrivi la misura in tabella. 3 3 5 000 dm = 5 m • Cerca la casella della misura : 1 000 equivalente; se serve metti o • Trasforma 623 000 cm3 in metri cubi: sposta la virgola. 623 000 cm3 = .................. m3 : 1 000 000 6 500 dm3 = .................. m3

m3

dm3

h da u

h da u

6

5

0

0

Da una unità di misura maggiore a una minore 3 • Trascrivi la misura in tabella. • Trasforma 3 cm in millimetri cubi: 3 3 • Arriva sempre alle unità, se serve aggiungi gli zeri. 3 cm = .................. mm • Cerca la casella della misura equivalente, × 1 000  3 se occorre sposta la virgola • Trasforma 9 dam in decimetri cubi: dm3 cm3 o aggiungi gli zeri necessari. 9 dam3 = .................. dm3

h da u

× 1 000 000

97 dm3 = .................. cm3

9

7

h da u 0

0

ESERCIZI

2. Esegui le equivalenze.

1. Riporta le misure in una tabella simile sul quaderno.

4 m3 = ......................................... dm3 0,16 dm3 = ............................... cm3 800 cm3 = ................................. dm3 900 000 mm3 = ...................... dm3 9 m3 = ......................................... cm3 73 dm3 = ................................... m3

315,462 m3 0,157 m3 36000 mm3 804,6 cm3 Eserciziario

p. 73

m3

dm3

cm3

mm3

h da u

h da u

h da u

h da u

3

4

1

5

6

2

0

311


IMPARARE FACILE Sistemi di misura convenzionali

lunghezza

massa o peso

capacità

unità

unità

unità

metro (m)

chilogrammo (kg)

litro (ℓ)

valore

tempo

unità

unità

euro (€)

secondo (s) segue

seguono

un sistema decimale

un sistema misto

ATTIVA LE COMPETENZE CON GLI ALTRI Lavora in coppia con un compagno. Esprimete 1 m = 10 dm perché 1 × 10 = 10 2 m = ......... dm perché 2 × ......... = ......... 7 m = ......... cm perché 7 × ......... = ......... 4 m = ......... mm perché 4 × ......... = .........

le misure con unità diverse. 1 m = 0,1 dam perché 1 : 10 = ….. 3 m = ......... dam perché ......... : ......... = ......... 9 m = ......... hm perché ......... : ......... = ......... 5 m = ......... km perché ......... : ......... = .........

Autovalutazione I l lavoro in coppia è stato veloce e corretto?

No

Avrei lavorato meglio da solo

1 Esegui le equivalenze necessarie e calcola l’operazione.

2 Esegui le equivalenze.

a. 52 m + 3,2 dam = ......... m

b. 308 kg – 1 200 hg = ......... kg

3,2 dam + ......... = 32 m 52 m + 32 m = ......... m

1 200 hg – 80 kg = ......... hg 308 kg – 120 kg = ......... kg

37,8 km + 22 hm = ......... km 5,2 km + .......... = 10 km 37,8 km + ......... km = 50 km

0,98 dam – 32 dm = ......... dm ...................... – 2,5 dm = 7 dm 20 dam – ........ dm = ........ dm

43 mℓ + 47 cℓ = ......... mℓ Autovalutazione

636 ℓ – 4,1 hℓ = ......... ℓ

312

Ho saputo svolgere gli esercizi proposti da solo? Tutto, con facilità In parte

Per niente

347 m = 3,47 hm 730 cm = ......... m 13,7 dm = ......... dam 0,9 dam = ......... cm 12,05 km = ......... m 42,3 daℓ = ......... hℓ 926 dℓ = ......... daℓ


La misura 3 Segui il procedimento guidato e calcola il costo totale o quello unitario. Dati

Formula e risoluzione

a.

13 kg = peso lordo 1,5 kg = tara € 2,00 = costo al kg ? = costo totale

b.

5,60 kg = peso lordo 600 g = tara € 27,50 = costo totale del netto ? = costo al chilo

4 Calcola sul quaderno.

....................... – ....................... = (peso netto) 600 g = ....................... kg ....................... – 0,6 = ....................... (peso netto) 27,50 : ..................... = ...................... (costo al kg)

6 Scomponi in tabella ed esegui le equivalenze.

Karim nel portafoglio ha due banconote da € 5, quattro monete da € 2 e tre monete da 20 centesimi. Quanti soldi ha in tutto? 5 Esegui le equivalenze. 128 dm3 = ................. m3 121,18 hm3 = ................ dam3 3 dam3 = ................. m3 66 m3 = ................. dam3 12,13 dam3 = ................ m3 4,123 cm3 = ................. mm3

Peso lordo – .................. = (peso netto) 13 – 1,5 = ....................... (peso netto) .................. × .................. = .................. (costo totale)

km2

hm2

dam2

m2

Equivalenze

da u da u da u da u

9,36 km 17 hm2 9 hm2 264 dam2 75 m2

= = = = =

2

936 hm2 ............ dam2 0,09 km2 ............ hm2 ............ dam2

La sfida

7 Calcola sul quaderno. a. 12 h e 32 min + 6 h e 13 min =

7 h e 05 min + 4 h e 25 min = 24 h e 16 min – 13 h e 10 min =

b. 6 h e 35 min + 12 h e 45 min = 16 h e 28 min + 5 h e 45 min = 23 h e 15 min – 20 h e 40 min =

INVALSI 8 All’asilo nido sono stati inseriti 6 bambini. All'età di 3 anni passeranno alla Scuola dell’Infanzia. Tra quanti mesi cambieranno scuola? Prima di completare la tabella, rifletti: a quanti mesi corrispondono 3 anni? .................. BAMBINI

Anna

Bey

Carlotta

Daniel

Esther

Età

10 mesi

18 mesi

12 mesi

20 mesi

2 anni e 3 mesi 2 anni

mesi che mancano 26 mesi ai 3 anni Eserciziario

.................. .................. .................. ..................

Fabio ..................

pp. 74, 80-81

Competenze L ’alunno conosce e utilizza le principali unità di misura convenzionali. Passa da un'unità di misura a un'altra, comprese quelle del sistema monetario, e risolve semplici problemi con le misure.

313


SPAZIO E FIGURE

MATEMATICA

La geometria oggi è considerata un aspetto della matematica, ma nell’antichità è nata come una scienza pratica; già gli antichi Egizi la utilizzavano per misurare i terreni e costruire edifici. La realtà in cui viviamo è “piena di geometria”. La maggior parte degli elementi della natura richiama linee curve e possiede un asse di simmetria interno. Pensa ai fiori, alle foglie, agli animali. Il nostro stesso viso è un esempio di simmetria. Gli oggetti costruiti dall’uomo spesso seguono linee e angoli retti e ricordano le figure solide più semplici come il parallelepipedo e il cubo. Se si riflette bene, però, si comprende che la geometria non è una caratteristica del mondo ma è un particolare modo di studiare la realtà: puntando l’attenzione alla forma delle cose e allo spazio in cui si trovano.

CHE COSA... SO • Disegni traslazioni, rotazioni e simmetrie? • Riconosci gli elementi di un poligono? • Classifichi poligoni in base ai lati e agli angoli? • Descrivi triangoli e quadrilateri? • Calcoli il perimetro e l’area di triangoli e quadrilateri?

CHE COSA... IPOTIZZO • Riconosci gli assi di simmetria interni in un poligono? • Quali solo i poligoni regolari? • Che cos’è l’apotema? • Come si calcola l’area del cerchio? • Che differenza c’è tra un poliedro e un solido di rotazione?

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI... La rotazione e la simmetria. I poligoni e l’asse di simmetria interno. I triangoli e i quadrilateri. I poligoni regolari. I l cerchio. I solidi.

314


Spazio e figure

Le linee

a rett

s

semiretta

O segmento

A

B

s’

Osserva e leggi. • Una linea retta mantiene sempre la stessa direzione ed è illimitata, cioè non ha né inizio né fine. • Una semiretta ha origine nel punto O ed è illimitata. • Un segmento è una parte di retta delimitata da due punti. Un segmento è misurabile perché ha un inizio e una fine; una retta e una semiretta non sono misurabili perché sono illimitate.

Le linee possono essere classificate in base alla forma e alla posizione sul piano. FORMA curva

POSIZIONE SUL PIANO retta

spezzata

chiusa

aperta

mista

Le linee rette in base alla relazione con le altre rette si possono classificare in: parallele

incidenti

Mantengono sempre la stessa distanza.

Si incontrano in un punto.

obliqua

perpendicolari verticale

P

O

orizzontale

Sono incidenti e dividono il piano in quattro angoli retti.

NELLA REALTÀ Osserva e completa.

Gli agricoltori piantano le viti lungo delle ....................................................... Ogni filare è ................................... all’altro.

L’autostrada segue il più possibile un percorso ..................................... Le rampe che permettono di entrarvi sono spesso ..................................................................

Le nostre case sono progettate in modo da dividere lo spazio in forme geometriche come il .................................. e il ...........................................................................

Competenze Il bambino ricorre a quanto ha appreso in contesti pluridisciplinari per affrontare situazioni nuove, risolvibili con una procedura ordinata.

315


MATEMATICA

Gli angoli L’angolo è ciascuna delle due parti di piano compresa tra due semirette (lati) che hanno la stessa origine (vertice). L’ampiezza di un angolo si può misurare. L’unità di misura dell’ampiezza degli angoli è l’angolo grado o più semplicemente grado (°).

S crivi i nomi delle parti dell’angolo. ................................. ................................. .................................

O

A seconda dell’ampiezza, l’angolo prende nomi diversi.

.................................

ESERCIZI • L’angolo retto ha un’ampiezza di 90°.

• L’angolo piatto ha un’ampiezza di 180°.

• L’angolo giro ha un’ampiezza di 360°.

1. Indica il completamento con una X. Di un angolo si misura: la lunghezza la larghezza l’ampiezza l’altezza

• L’angolo ottuso ha un’ampiezza maggiore di 90° e minore di 180°.

O

• L’angolo acuto ha un’ampiezza minore di 90°.

• L’angolo nullo ha un’ampiezza di 0°.

2. Indica con una X le coppie di angoli opposti al vertice.

I due angoli colorati in verde sono tali che i lati di uno sono i prolungamenti dei lati dell’altro: essi si dicono opposti al vertice. Gli angoli opposti al vertice hanno la stessa ampiezza, perciò sono congruenti.

CON GLI ALTRI Leggi le due definizioni, poi disegna assieme a un compagno le rappresentazioni corrette. 1. “Una parte di piano delimitata da una linea semplice spezzata chiusa forma un poligono”. 2. “Una parte di piano delimitata da due semirette forma un angolo. Le semirette hanno origine nello stesso punto”. Autovalutazione Com’è stato il lavoro? Facile Abbastanza facile Difficile Hai chiesto aiuto al tuo compagno? Sì No Solo qualche volta Hai aiutato il tuo compagno? Sì No Solo qualche volta Qual è stato il vantaggio di lavorare insieme? .................................................................................................................................... 316

Eserciziario

p. 85


Spazio e figure

I poligoni I poligoni sono figure geometriche delimitate da linee spezzate chiuse.

In ogni poligono possiamo distinguere: • i lati, i segmenti che formano la linea spezzata; • i vertici, i punti d’incontro dei lati; • le diagonali, i segmenti che uniscono due vertici non consecutivi; • gli angoli, le parti di piano delimitate da due lati consecutivi; • le altezze, sono distanze che possono essere rappresentate con segmenti che uniscono perpendicolarmente un vertice al lato opposto; • il perimetro, la misura del contorno, ovvero la somma di tutti i lati che lo compongono; • l’area, la misura della superficie delimitata dal perimetro.

crivi i nomi delle parti del poligono S indicate. D

C

.........................

.................................

.................................

A .................................

H

B .................................

In un poligono il numero dei lati, degli angoli e dei vertici è lo stesso. Questo numero dà il nome al poligono. Il numero dei poligoni è infinito.

O sserva i poligoni e completa la tabella come nell’esempio. A

B

C

N. lati, angoli, vertici

Nome del poligono

Lettera

decagono

H

3 4

D

E

5 6 7

F

G

H

8 9 10

Un poligono può essere: Convesso Quando il prolungamento dei lati non attraversa il poligono.

Completa con: equiangolo, regolare, equilatero. Un poligono che ha gli angoli di uguale ampiezza è .......................................................... Un poligono che ha i lati di uguale lunghezza è ..........................................................

Concavo

Quando il prolungamento dei lati attraversa il poligono. Eserciziario

STUDIO FACILE

p. 85

Un poligono che è equilatero ed equiangolo è ........................... 317


MATEMATICA

Ingrandimenti e riduzioni Osserva le coppie di disegni e rifletti. C D B A

Le due figure hanno la stessa forma, ma non le stesse dimensioni. B è l’ingrandimento di A. Le due figure sono simili tra loro.

Le due figure hanno la stessa forma, ma non le stesse dimensioni. D è la riduzione di C. Le due figure sono simili tra loro.

STUDIO FACILE

ESERCIZI

Riproduci in scala. Disegna figure simili. 1. L’INGRANDIMENTO IN SCALA

• Ingrandisci il triangolo E. • 1 quadretto di E corrisponde a F 2 di F. E • Conta i quadretti di ogni lato. • Moltiplica la misura secondo il rapporto. • Riproduci la figura ingrandita. Il triangolo F è un ingrandimento in scala 2 : 1 (2 a 1) del triangolo E.

2. LA RIDUZIONE IN SCALA G

H

Si dicono simili due o più figure che mantengono la stessa forma, ma hanno dimensioni differenti.

1. Osserva i due quadrati e rispondi. I

F

F1

Il quadrato H è una riduzione in scala 1 : 4 (1 a 4) del quadrato G.

Ad esempio scala 1 : 10 si legge “scala uno a dieci”.

318

1,5 cm

G

I1

• Riduci il quadrato G. • 4 quadretti di G corrispondono a 1 quadretto di H. • Conta i quadretti di ogni lato. • Dividi la misura secondo il rapporto. • Riproduci la figura ridotta.

L’ingrandimento, o la riduzione in scala, è la rappresentazione di una figura ingrandita o ridotta rispetto all’originale, secondo un rapporto chiamato scala.

H

H1

G1

4,5 cm

• I quadrati sono simili?

No

• Qual è la scala?............................ Eserciziario

p. 82


SPECIALE

GEOGRAFIA

Carte geografiche e scale Quando i cartografi disegnano un territorio molto esteso, devono necessariamente ridurre le dimensioni senza però cambiarne la forma. Per questo motivo ricorrono alla riduzione in scala. Tutte le carte geografiche, le mappe e le carte stradali che usiamo sono infatti rappresentazioni ridotte della realtà. Il rapporto di riduzione è indicato con una scala numerica. 1 Calcola e colora. La parte di striscia che vedi rappresenta la lunghezza di alcuni fiumi italiani in scala 1: 5 000 000. Ogni quadretto è lungo 1 cm. Considera il rapporto di riduzione 1 : 5 000 000 sulla carta 1 cm Po 650 km : 50 km = 13 q

Po

Tevere 410 km : 50 km = ............

Tevere

Arno 240 km : 50 km = ............

Arno

vale

5 000 000 cm nella realtà

50 km

2 Osserva bene la carta dell’Italia ed esegui. La carta d’Italia è disegnata in scala 1 : 10 000 000, cioè sulla carta 1 cm corrisponde a 100 km nella realtà perché 10 000 000 cm = ......................... km. Traccia con il righello la distanza in linea d’aria tra le città indicate, misura e calcola in tabella. Distanza tra... Sulla carta Ancona – Bologna 2 cm Firenze – Genova Trento – Milano Bari – Torino Cagliari – Roma Palermo – Napoli

Eserciziario

p. 82

Nella realtà 2 × 100 = 200 km ........... × 100 = ........... km ........... × 100 = ........... km ........... × 100 = ........... km ........... × 100 = ........... km ........... × 100 = ........... km

319


MATEMATICA

Il piano cartesiano ll piano cartesiano è un reticolo formato da rette perpendicolari tra loro. y

La linea orizzontale si dice asse delle ascisse (x), quella verticale si chiama asse delle ordinate (y). I due assi sono chiamati assi cartesiani e il loro punto di incontro è l’origine (O). Sugli assi cartesiani si scrivono i numeri in ordine progressivo e l’origine corrisponde al numero zero.

ordinata

4 A

3 2

La numerazione consente di stabilire la posizione di un punto sul piano. Ad esempio A(2; 3) significa che il punto A si trova nell’incrocio formato dalle coordinate 2 e 3. 2 è il valore sull’asse delle ascisse. 3 è il valore sull’asse delle ordinate. 2 è detto ascissa del punto A e 3 ordinata del punto A.

1 O

1 2 3 4 x ascissa

STUDIO FACILE Opero sul piano cartesiano. 1. DALLE COORDINATE ALLA POSIZIONE SUL PIANO y Il punto B si trova sul piano a queste coordinate: B(1; 4). 4 Il primo numero indica sempre il valore sull’asse delle ascisse, il secondo il valore sull’asse delle .................................................................................................. 3 Ora esegui sul reticolo: 2 • parti dal ................. sull’asse delle ascisse e traccia un segmento verticale; • parti dal ................. sull’asse delle ordinate e traccia un segmento orizzontale; 1 • individua il punto di incrocio e segna il punto B. O x 1 2 3 4 2. DALLA POSIZIONE SUL PIANO ALLE COORDINATE y

Quali sono le coordinate del punto C? Esegui sul reticolo: • parti dal punto C e traccia il segmento verticale che incontra l’asse delle ascisse; il valore che incontri è .................; • torna al punto C e traccia il segmento orizzontale che incontra l’asse delle ordinate; il valore che incontri è .................; • registra le coordinate: C(.............; .............).

4 3 C

2 1 O

1 2 3 4

x

ESERCIZI

SPECIALE

1. Controlla le coordinate e indica quelle corrette. y G

(1; 2)

(2; 1)

I

(3; 4)

(4; 3)

2

G

1 O

320

Per localizzare un punto sulla Terra si utilizza un sistema di coordinate geografiche costituito dall’incrocio dei paralleli con i meridiani.

I

3

1 2 3 4

GEOGRAFIA

x Eserciziario

p. 83


Spazio e figure

La traslazione Le trasformazioni geometriche che fanno cambiare la posizione di una figura nel piano, ma ne mantengono invariate la forma e le dimensioni, si chiamano isometrie.

A

Nella traslazione la figura si muove lungo una linea orizzontale, verticale od obliqua. Il movimento viene indicato da un vettore, una freccia che indica la direzione, il verso e la lunghezza dello spostamento.

vet to

re

La rotazione Osserva il movimento che compie questa bandiera. Nella rotazione tutti i punti ruotano di uno stesso angolo e nello stesso verso, che può essere orario o antiorario, intorno a un punto detto centro di rotazione.

angolo di rotazione

A1

verso di rotazione orario

90°

centro di rotazione

La rotazione è un movimento geometrico attorno a un punto fisso detto centro di rotazione. Ha un angolo di rotazione e un verso.

ESERCIZI 1. Osserva e completa. La macchinina, spostandosi da A ad A1, ha cambiato .......................................................... ma non la sua forma e la sua dimensione.

2. Indica l’ampiezza dell’angolo e il verso di rotazione.

3. Esegui la rotazione di 180° in verso antiorario.

ampiezza: ...................° verso: ................................................................

4. Fai una traslazione sul quaderno della figura dell’esercizio 3, secondo un vettore a tua scelta.

A

10 q vettore

A1 Eserciziario

p. 83

321


MATEMATICA

Figure e piano cartesiano Sul piano cartesiano è possibile: • disegnare figure geometriche Ogni punto sul reticolo corrisponde a un vertice del poligono. ABCD è un parallelogramma i cui vertici hanno queste coordinate:

y D

3

C

2 1

A(1; 1)  B(4; 1)  C(5; 3)  D(2; 3) A

0

B

1 2 3 4 5

x

• eseguire isometrie y C

3

Ogni punto del poligono subisce una traslazione secondo il vettore

C’

+3

2 1

A’

A B

0

L’isometria è un movimento che non cambia la forma e la dimensione dell’elemento spostato.

B’ x

1 2 3 4 5

Il triangolo ABC ha queste coordinate: A(1; 1)  B(2; 0)  C(2; 3) Dopo la traslazione le coordinate del triangolo sono: A’(4; 1)  B’(5; 0)  C’(5; 3)

ESERCIZI 1. Osserva la traslazione compiuta dal poligono ABC e segna con una crocetta ciò che è variato: forma posizione dimensioni superficie

STUDIO FACILE Opera sul piano cartesiano. Segui il procedimento per: 1. DISEGNARE UN TRIANGOLO SUL PIANO CARTESIANO y

• Ogni punto corrisponde a un vertice del triangolo: A(1; 1) B(3; 1) C(1; 4). • Trova la posizione di ogni punto sul reticolo. • Unisci i punti. • Che tipo di triangolo hai tracciato? .....................................

4 3 2 1

0 1 2 3 4 x 2. COMPIERE TRASLAZIONI SECONDO UN VETTORE DATO y

I

4

I vertici del poligono si trovano a queste coordinate: F(6; 1) G(7; 2) I(6; 4) L(5; 2). –3 Trasla il poligono secondo il vettore • Identifica la posizione di ogni punto sul reticolo. • Unisci i punti. • Esegui la traslazione.

3 2 1 0

322

L

G F

1 2 3 4 5 6 7 8

x Eserciziario

p. 83


Spazio e figure

La simmetria

1

Per eseguire una simmetria è necessario un asse di simmetria (figura 1). La figura compie un movimento di ribaltamento lungo l’asse di simmetria e combacia con la sua corrispondente. I vertici risultano essere equidistanti dall’asse di simmetria che è esterno. In alcune figure (figura 2) l’asse di simmetria è interno. Per ogni punto (A) c’è un suo corrispondente (A1) equidistante dall’asse.

A

A1

B 2

O ra completa. Negli esempi 1 e 2 è cambiata la ............................................ della figura, ma non la sua forma e la sua dimensione. Nella figura 1 l’asse di simmetria è .............................., invece nella figura 2 è ............................... Le figure sono ......................................................

B1 A

B

A1

B1

LABORATORIO I poligoni e l’asse di simmetria interno Materiale occorrente: carta a quadretti, matita, righello, forbici. TRIANGOLI 1. Con righello e matita disegna sul foglio di carta un triangolo equilatero, un triangolo isoscele e un triangolo scaleno di dimensioni abbastanza grandi, poi ritagliali. 2. Considera un triangolo per volta. Per verificare se hanno assi di simmetria interni e quanti, piega a metà in modo che le due parti siano perfettamente sovrapposte. 3. Segna la piegatura, traccia gli assi di simmetria in ogni triangolo e completa le definizioni.

Il triangolo equilatero ha 3 assi di simmetria interni e ognuno corrisponde a un’altezza.

Il triangolo isoscele ha ................. asse di simmetria interno che corrisponde a un’altezza.

Il triangolo scaleno ................. ................. assi di simmetria interni.

QUADRILATERI 1. Disegna i quadrilateri indicati, poi ritagliali. 2. Cerca gli assi di simmetria interni. 3. Traccia gli assi di simmetria e completa le definizioni.

Eserciziario

pp. 83-84

Il rettangolo ha .................. assi di simmetria; ognuno corrisponde ................................ Il rombo ha .................. assi di simmetria; ognuno corrisponde alle ........................

Il parallelogramma

.......................................... assi di simmetria. Il quadrato ha ............. assi di simmetria: due corrispondono ................., gli altri alle ....................

323


MATEMATICA

Il perimetro e l’area del rettangolo C onsidera le caratteristiche del rettangolo e completa la descrizione. D

Il rettangolo è: • un poligono perché è delimitato da una linea spezzata chiusa; • un quadrilatero perché ha quattro lati; • equiangolo perché ........................................................................................

O

Il rettangolo ha: • i lati opposti paralleli e ..........................................................; • i lati consecutivi .......................................................... e diversi; • gli angoli tutti ............................................................; • le diagonali tra loro ............................................; ognuna divide il rettangolo in ........ parti uguali, ma non simmetriche.

A

B

Il rettangolo è un poligono con quattro lati. I lati opposti sono congruenti e paralleli. Gli angoli sono tutti uguali.

PROCEDURA DI CALCOLO IL PERIMETRO E I LATI Dalla lunghezza dei lati al perimetro Puoi procedere in due modi: 1. Somma la lunghezza di tutti i lati: 5 + 3 + 5 + 3 = 16 cm 2. Somma il lato maggiore e il lato minore, il semiperimetro, e moltiplica per 2: (5 + 3) × 2 = 8 × 2 = 16 cm

C

D

C

p = 16 cm

¿l = lato corto L = lato lungo

A

¿l = 3 cm

B

L = 5 cm

Formule:   p = L + ¿l + L + ¿l   oppure  p = (L + ¿l) × 2 Dal perimetro alla lunghezza dei lati • Considera il rettangolo ABCD e dividi il perimetro per 2 • Sottrai la misura di un lato 8 – 3 = 5 cm Formule inverse:

¿l = (p : 2) – L oppure L = (p : 2) – ¿l

L’AREA, LA BASE E L’ALTEZZA Dalla base e dall’altezza all’area Moltiplica la base per l’altezza: 4 × 2 = 8 cm2

P

Formula:

M

A=b×h

Dall’area alla base e all’altezza Per calcolare l’altezza, dividi l’area per la base 8 : 4 = 2 cm Per calcolare la base, dividi l’area per l’altezza 8 : 2 = 4 cm Formule inverse:

324

16 : 2 = 8 cm

b=A:h

h=A:b

O

A = 8 cm2

¿b = 4 cm

¿h = 2 cm N

ESERCIZI 1. Calcola sul quaderno P il perimetro e l’area di questa figura 8 cm composta da due rettangoli. E

M

N

4 cm

G 12 cm

Eserciziario

7,5 cm

L

F pp. 84, 87, 88, 90


Spazio e figure

Il perimetro e l’area del quadrato

D

C

C onsidera le caratteristiche del quadrato e completa la descrizione. O

Il quadrato è: • un poligono perché è delimitato da una linea ................................................................; • un quadrilatero perché ha .......................................................... lati; • equiangolo perché ............................................................................................................................; • equilatero perché ................................................................................................................................ Considerato che ha lati e angoli uguali è un poligono regolare.

A

Il quadrato ha: • i lati opposti paralleli e lati consecutivi ..........................................................; • gli angoli tutti ..........................................................; • le diagonali .................................................; ognuna divide il quadrato in ....... parti simmetriche.

B

Il quadrato è un poligono con quattro lati e quattro angoli congruenti.

PROCEDURA DI CALCOLO IL PERIMETRO E I LATI Dalla lunghezza del lato al perimetro Puoi procedere in due modi: 1. Somma la lunghezza di tutti i lati 2,5 + 2,5 + 2,5 + 2,5 = 10 cm 2. Moltiplica la misura del lato per 4 2,5 × 4 = 10 cm Formule:

p = ¿l + ¿l + ¿l + ¿l

oppure

p = ¿l × 4

Dal perimetro alla lunghezza dei lati Considera i lati del quadrato ABCD: sono tutti uguali. Dividi il perimetro per 4 10 : 4 = 2,5 cm Formula inversa:

p = 10 cm

A

¿l

= 2,5 cm

P

B

O

¿l = p : 4

L’AREA E IL LATO Dal lato all’area La base e l’altezza sono uguali Formula:

C

D

A = 9 cm2 3 × 3 = 9 cm2

M

A = ¿l × ¿l

¿l = 3 cm

N

ESERCIZI 1. M isura con il righello le dimensioni di questa figura e calcola sul quaderno il perimetro della figura bianca e poi l’area della parte colorata. Eserciziario

pp. 84, 87, 88, 90

G

F

2. Risolvi i seguenti problemi sul quaderno. Un falegname deve preparare 4 quadrati con il lato di 65 cm. Li ritaglia da un foglio di legno rettangolare largo 1,80 m e lungo 3 m. Quanti cm2 di legno rimarranno?

D

E

325


MATEMATICA

Il perimetro del triangolo

C

Il triangolo è un poligono con tre lati e tre angoli. Possiamo classificare i triangoli rispetto ai lati e rispetto agli angoli. Tutti, però, hanno alcune caratteristiche in comune.

altezza (¿h) A

Osserva e completa.

H base (¿b)

Rispetto ai lati un triangolo può essere: C

C

equilatero se ha i lati ........................................

A

A

B

Rispetto agli angoli un triangolo può essere: C

isoscele se ha due lati ........................................

A

A

C

rettangolo se ha un angolo ........................................

acutangolo se ha tre angoli ........................................ A

B

B

Calcola il perimetro. Completa la tabella in base alle misure indicate. G 5 cm C F 8 cm B

2 14 cm

D

7 cm

Triangoli

E

3

C

ottusangolo se ha un angolo ........................................ B

I tre lati del triangolo rettangolo assumono nomi particolari. I due lati che, incontrandosi, formano l’angolo retto si chiamano cateti. Il terzo lato si chiama ipotenusa.

I 7 cm

C cateto

10 cm

A Lati

B

A

STUDIO FACILE

1

scaleno se ha i tre lati ......................................

C

B

B

H

A

90°

cateto

ipotenusa

Calcolo del perimetro

B

Formule

DE = .................. cm numero 1 EF = .................. cm equilatero DF = .................. cm

p = DE + EF + DF = ¿l × 3 p = ........ cm + ........ cm + ........ cm = ........ cm p = ........ cm × 3 = ........ cm

AB = .................. cm BC = .................. cm AC = .................. cm

p = AB + BC + AC = b + (¿l × 2) p = ........ cm + ........ cm + ........ cm = ........ cm p = ........ cm + (........ cm × 2) = ........ cm

p = (¿l × 2) + L

GH = .................. cm numero 3 HI = .................. cm scaleno GI = .................. cm

p = GH + HI + GI = ¿l1 + ¿l2 + ¿l3 p = ........ cm + ........ cm + ........ cm = ........ cm

p = ¿l1 + ¿l2 + ¿l3

numero 2 isoscele

326

p = ¿l × 3

¿l = p : 3 L = p – (¿l × 2)

¿l = (p – L) : 2 ¿l1 = p – (¿l2 + ¿l3) Eserciziario

pp. 84-85, 88


Spazio e figure

L’area del triangolo

Sono figure equivalenti le figure che hanno la stessa superficie ma non necessariamente la stessa forma e le stesse dimensioni.

¿h = 3 cm

Per calcolare l’area del triangolo devi trasformarlo in un rettangolo equivalente al doppio della sua estensione. Base e altezza del rettangolo ottenuto corrispondono a base e altezza dei triangoli di partenza.

¿b = 6 cm

PROCEDURA DI CALCOLO L’AREA, LA BASE E L’ALTEZZA Dalla base e dall’altezza all’area • La base e l’altezza del triangolo e del rettangolo sono uguali. • L’area del triangolo è metà dell’area del rettangolo.

C

b = 3,6 cm h = 5 cm Area di ABC = ? h

A

b

B

Moltiplica la base per l’altezza poi dividi per 2: (3,6 × 5) : 2 = ........... : 2 = ........... cm2 Formula:

A = (b × h) : 2

Dall’area all’altezza

Dall’area alla base

E

Area di CDE = 5 cm2 b = 4 cm h = ?

h C

b

• Raddoppia l’area • Dividi per la base Formula inversa:

N

Area di LMN = 3,9 cm2 h = 3 cm base = ?

h L

D

5 × 2 = ........... cm2 ........... : 4 = ........... cm

• Raddoppia l’area • Dividi per la base

h = (A × 2) : b

Formula inversa:

b

M

3,9 × 2 = ........... cm2 ........... : 3 = ........... cm b = (A × 2) : h

ESERCIZI 1. Calcola l’area del triangolo. h b Eserciziario

pp. 91-92

b = 3,2 cm h = 1,5 cm A = ...................

2. Indica la risoluzione corretta e calcola sul quaderno. Un triangolo di cartoncino ha l’area di 50 cm2 e la base di 40 cm. Quanto è alto? (50 × 40) : 2 (50 × 2) : 40 (50 : 40) × 2

327


MATEMATICA D D

C onsidera le caratteristiche del rombo e completa la descrizione. Il rombo è: • un ................................................... perché è delimitato da una spezzata chiusa; • un ................................................... perché ha 4 lati; • .......................................................................................... perché ha tutti i lati uguali. Il rombo ha: • i lati ................................................... e paralleli ...................................................; • due angoli ................................................... e due angoli ...................................................; • una diagonale maggiore (D) e una diagonale minore (d); ognuna divide il rombo in .................... parti ...........................................

A

¿h

¿l

d

C

B Il rombo è un poligono con quattro lati uguali e gli angoli opposti uguali. Le diagonali, una maggiore (D) e una minore (d), sono perpendicolari tra loro.

PROCEDURA DI CALCOLO G

IL PERIMETRO E I LATI Dalla lunghezza del lato al perimetro • Somma la lunghezza dei lati 3,5 + 3,5 + 3,5 + 3,5 = 14 cm • Moltiplica la misura del lato per 4 volte 3,5 × 4 = ............ cm Formule:

p = ¿l + ¿l + ¿l + ¿l

oppure

3,5

cm

D

p = ¿l × 4

Dal perimetro alla lunghezza dei lati • Considera i lati del rombo DEFG: sono tutti uguali. • Dividi il perimetro per 4 14 : 4 = ............ cm Formula inversa:

E

¿l = p : 4

L’AREA E LE DIAGONALI Dalle diagonali all’area • Per calcolare l’area del rombo bisogna trasformarlo in un rettangolo equivalente al doppio della sua estensione. • La base del rettangolo è la diagonale minore del rombo; l’altezza è la diagonale maggiore. • Moltiplica la diagonale maggiore per la diagonale minore 12 × 9 = ............ cm2 • Dividi per 2

............ : 2 = ............ cm2

Formula: A = (D × d) : 2 oppure

Dall’area alle diagonali • Per calcolare la diagonale maggiore: - moltiplica l’area per 2 54 × 2 = 108 cm2 - dividi per la diagonale minore 108 : 9 = ............ cm • Per calcolare la diagonale minore: - moltiplica l’area per 2 ........... × 2 = 108 cm2 - dividi per la diagonale maggiore 108 : 12 = ........ cm Formule inverse:

328

D = (A × 2) : d

d = (A × 2) : D

F

p = 14 cm

12 cm

Il rombo

D

d

A = 54 cm2

A= D×d 2

9 cm

ESERCIZI 1. Calcola D d

D

d = 5 cm D = 8 cm A = ...................

d

A = 100 cm2 D = 20 cm d = ...................

Eserciziario

pp. 84, 87-88, 90-91


Spazio e figure

Il romboide o parallelogramma comune D

C

Il romboide è: • un poligono perché ....................................................; • un quadrilatero perché ...............................................

¿h A

B D

Il romboide ha: • i lati opposti paralleli e ........................................., i lati consecutivi diversi; • due angoli ................................................... e due angoli ...................................................; • le diagonali ................................................... e ognuna divide il romboide in .......... parti uguali, ma non simmetriche.

C

¿h h

B

A

C onsidera le caratteristiche del romboide e completa.

PROCEDURA DI CALCOLO IL PERIMETRO E I LATI Dalla lunghezza dei lati al perimetro 1. Somma la lunghezza di tutti i lati 6,5 + 5 + 6,5 + 5 = 23 cm 2. Somma il lato maggiore e il lato minore poi moltiplica per 2 ¿l = lato corto (6,5 + 5) × 2 = 11,5 × 2 = 23 cm L = lato lungo Formule:

p = L + ¿l + L + ¿l

oppure

p = (L + ¿l) × 2

H

G

p = 23 cm

¿h

¿l = 5 cm L = 6,5 cm

E

F

Dal perimetro alla lunghezza dei lati • Considera il romboide EFGH: ha i lati uguali a due a due. • Dividi il perimetro 23 : 2 = 11,5 cm • Sottrai un lato 11,5 – 6,5 = 5 Formule inverse: ¿l = (p : 2) – L L = (p : 2) – ¿l 11,5 – 5 = 6,5 10 cm D C A = 70 cm2 L’AREA, LA BASE E L’ALTEZZA Dalla base e dall’altezza all’area • L‘area di un romboide è equivalente all’area di un rettangolo A che ha la stessa base e la stessa altezza. • Moltiplica la base per l’altezza 10 × 7 = 70 cm2 ESERCIZI Formula: A = b × h Dall’area alla base e all’altezza • Per calcolare l’altezza: dividi l’area per la base 70 : 10 = 7 cm • Per calcolare la base: dividi l’area per l’altezza 70 : 7 = 10 cm Formule inverse: Eserciziario

pp. 87-88, 90

b=A:h

h = A : b

7 cm

h

b

B

1. R isolvi sul quaderno. Calcola l’area colorata in dm2. S R PQ = 20 m PS = 14 m ¿h ¿h = 12 m Lato del quadrato = 1 di PQ P H Q 4 329


MATEMATICA

Il trapezio o ob liq u lat o A

B

b

H

C

rettangolo

G

B

ha i lati obliqui uguali, gli angoli uguali a due a due, le diagonali uguali.

O

h F

B

E

b

P

h B

B

H

scaleno

h A

o liqu

b

h

ob

Un trapezio può essere: isoscele

C

lato

Nel trapezio: • i lati paralleli sono le basi: ............. (B) e ............ (b); • i lati non paralleli si dicono lati ...............................; • la distanza tra le due basi è l’............................... (h).

D

b

D

ha i lati, gli angoli e le diagonali diversi.

B

M

N

ha i lati non paralleli diversi, di cui uno perpendicolare alle basi e le diagonali diverse.

PROCEDURA DI CALCOLO IL PERIMETRO E I LATI Dalla lunghezza dei lati al perimetro D • Somma la lunghezza dei lati 22 + 17 + 15 + 20 = 74 cm Formula:

p = ¿l1 + ¿l2 + ¿l3 + ¿l4

17 cm

p = 74 cm

A

15 cm

Dal perimetro alla lunghezza dei lati • Somma tre lati poi sottrai dal perimetro 74 – (22 + 15 + 20) = 74 – 57 = 17 cm

C

15 cm

20 cm

7 cm

B

L’AREA, LA BASE E L’ALTEZZA

6 cm

Dalle basi e dall’altezza all’area • Per calcolare l’area del trapezio devi trasformarlo in un romboide. La base del romboide è la somma delle basi del trapezio, mentre l’altezza del romboide è la stessa del trapezio. b = 5 cm B • Somma le due basi 8 + 5 = 13 cm • Moltiplica per l’altezza 13 × 6 = ............. cm2 A = 39 cm2 • Il romboide ottenuto equivale al doppio del trapezio di partenza, quindi dividi per 2 h B = 8 cm b ............. : 2 = ............. cm2 Formula:

A = [(B + b) × h] : 2

oppure:

A=

Formula inversa: ¿l1 = p – (¿l2 + ¿l3 + ¿l4)

ESERCIZI 1. C alcola sul quaderno perimetro e area del trapezio. B = 47 m b = 22 m GD = 25 m EF = 30 m

b

G

F

h

(B + b) × h 2 D

330

h = 20 m p=? A=?

B Eserciziario

E pp. 84, 92


LABORATORIO

La classificazione dei quadrilateri I quadrilateri vengono classificati in base a tre caratteristiche dei lati: • lati paralleli; • lati perpendicolari; • lati congruenti.

I lati paralleli mantengono sempre la stessa distanza tra loro. I lati perpendicolari quando si incontrano in un punto formano un angolo retto. I lati uguali o congruenti sono perfettamente sovrapponibili, perciò hanno la stessa lunghezza.

Classifichiamo i quadrilateri con un diagramma di Eulero-Venn. Osserva. QUADRILATERI

sono poligoni con 4 lati.

TRAPEZI

hanno almeno una coppia di lati paralleli. PARALLELOGRAMMI

(o romboidi): hanno 2 coppie di lati paralleli. RETTANGOLI

hanno 4 angoli retti.

QUADRATI

hanno angoli e lati uguali.

ROMBI

hanno 4 lati uguali.

CON GLI ALTRI Osserva la classificazione e completa con i nomi dei quadrilateri. Confrontati con un compagno. • È rombo e rettangolo: ............................................................ • È equilatero, ma non equiangolo: ...................................... • Ha due coppie di lati paralleli: .......................................... • È equiangolo, ma non equilatero: ...................................... • Non ha lati paralleli: ............................................................ • Sono due quadrilateri equiangoli: ..................................... • Ha una sola coppia di lati paralleli: ................................ • È l’unico quadrilatero regolare: .........................................

Ora rispondete alle domande. • I quadrati sono rettangoli? Sì

No

• I rettangoli sono quadrati? Sì

No

• I rombi sono quadrati?

No

Sì No • I quadrati sono rombi? Autovalutazione Lavorare con un tuo compagno ti ha facilitato? Sì, perché mi ha aiutato A volte, quando chiedevo aiuto No, non avevo bisogno di aiuto 331


IMPARARE FACILE scaleno

isoscele

equilatero

acutangolo

in base ai lati

ottusangolo

rettangolo

in base agli angoli si classificano

Poligoni

trapezio

almeno due lati paralleli

3 lati

triangoli

4 lati

quadrilateri

con

parallelogramma (romboide) lati paralleli e congruenti a due a due

rettangolo lati paralleli, perpendicolari e congruenti a due a due

rombo

quadrato

lati paralleli a due a due e tutti congruenti

lati paralleli, perpendicolari a due a due e tutti congruenti

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Completa la tabella con il disegno o con il nome dei vari tipi di linea. retta

...........................

semplice

mista semplice

spezzata ...........................

curva intrecciata

........................... ...........................

spezzata intrecciata

2 Con matita e righello traccia tre segmenti rispettivamente lunghi 4 cm, 3,5 cm e 8 cm.

3 Disegna sul quaderno tre angoli acuti e tre ottusi.

4 R ipassa di rosso il perimetro dei poligoni concavi e di giallo quello dei poligoni convessi.

Autovalutazione 332

Leggere la mappa è stato: Ti ha aiutato a ricordare?

facile Sì

difficile No

così così Solo per alcuni argomenti


Spazio e figure 5 Ingrandisci in scala 3 : 1.

6 Registra le coordinate. y 3

7 Traccia gli assi di simmetria interni. Ripassa poi con un colore diverso quelli in cui l’asse corrisponde all’altezza.

C

2 1 O

B

A

1 2 3 4 5 6

x

A (......;......) B (......;......) C (......;......) 8 Calcola in tabella perimetri e aree. Poligono

Perimetro Formula Calcolo

Dati D = 35 dm d = 28 dm l = 22 dm

p=l×4

Area Formula

.......... × 4 = ..........

A=

D×d 2

L = 14,5 cm .................................... .................................... l = 9 cm

....................................

B = 33 m b = 18 m l1 = 22 m l2 = 28 m

....................................

....................................

....................................

Calcolo

(35 × 28) : 2 = = ......... : 2 = ..........

..........................................

......................................... .........................................

9 Risolvi sul quaderno con le formule dirette. Rappresenta con il disegno. a. Due campi hanno lo stesso perimetro di b. Quanti metri quadrati di stoffa occorrono 180 m. Il primo è di forma rettangolare per cucire 10 bandierine triangolari con con la base di 35 m, il secondo è quadrato. la base di 35 cm e l’altezza di 25 cm? Quale campo ha la superficie maggiore?

INVALSI

La sfida

10 Risolvi con le formule inverse. a. Una parete con area di 11,2 m2 è lunga 4 m, quanto è alta? b. Posso ritagliare un triangolo equilatero con il perimetro di 60 cm da un foglio quadrato con il lato di 30 cm? Aiutati con il disegno. Eserciziario

11 Immagina di ruotare di 360° questo triangolo sul lato AB. Che figura ottieni? C A

A.

B.

C.

B

pp. 89, 93

Competenze L ’alunno riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (isometrie, scale di riduzione...). Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, determina misure. Progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo.

333


MATEMATICA

I poligoni regolari I poligoni che hanno tutti i lati uguali (equilateri) e tutti gli angoli uguali (equiangoli) si definiscono poligoni regolari.

Come tutti i poligoni, anche quelli regolari possono avere un numero infinito di angoli e lati. O sserva i poligoni e completa. Ha 3 lati ..............................................., ha 3 angoli ........................................: è un triangolo equilatero.

Ha 4 lati ..............................................., ha 4 angoli ........................................: è un quadrato.

Ha 5 lati ..............................................., ha 5 angoli ........................................: è un pentagono regolare.

Ha 6 lati ..............................................., ha 6 angoli ........................................: è un esagono regolare.

Per calcolare il perimetro di un poligono regolare, occorre moltiplicare la lunghezza di un lato per il numero dei lati. ¿l = p : n. lati p = ¿l × n. lati formule inverse: n. lati = p : ¿l

ESERCIZI 1. Colora solo i poligoni regolari.

2. Completa la formula e calcola i perimetri dei poligoni. Segui l’esempio. C

G

M

F

T

N

Figure A

B

D

E

L

H

I

S

U

R

V

Q O

AB = 6 cm

DE = 4 m

HI = 8 cm

Formula

p = ¿l × 3

p = ¿l × .........

p = ¿l × .........

p = ¿l × .........

Calcolo

p = 6 × 3 = ......... cm

p = 4 × ......... = .........

p = 8 × ......... = .........

p = ......... × ......... = .........

334

OP = 3,5 dm

Eserciziario

P

pp. 94-95


LABORATORIO

Alla scoperta dell’apotema 1 Il centro del poligono I poligoni regolari hanno tanti assi di simmetria quanti sono i lati. Tutti gli assi s’incontrano in un punto detto centro. • Disegna un esagono regolare su un foglio e traccia gli assi di simmetria. • Ritaglialo e piegalo lungo gli assi di simmetria che passano per i vertici. • Segna il punto in cui si incontrano. Quello è il centro del poligono. 2 L’apotema (a) I tre assi di simmetria che hai trovato hanno diviso l’esagono in sei triangoli uguali. • Traccia l’altezza di uno dei triangoli: è l’apotema dell’esagono regolare. Ogni triangolo ha come base il lato dell’esagono e come altezza l’apotema. Se procedi in questo modo, puoi trovare l’apotema in tutti i poligoni regolari.

a

a

¿b

¿b

a

a

¿b

¿b

apotema: segmento perpendicolare che unisce il centro al lato del poligono. Si indica con a.

3 Il rapporto tra apotema e lato (¿l) • Ritaglia tre quadrati con il lato rispettivamente di 2 cm, 3 cm e di 4 cm. • Trova il centro, poi traccia e misura l’apotema. • Puoi notare che nel quadrato la lunghezza dell’apotema corrisponde alla metà del lato. O sserva i quadrati, registra in tabella le misure ed esegui le divisioni. A

B

C

C B

A

apotema (a) lato (¿l)

a

a

a : ¿l

o

o

o 2 cm

a

3 cm 4 cm

Come sono i risultati ottenuti? ............................................................................................................. Tra apotema e lato di ogni poligono regolare c’è un rapporto costante espresso da un numero fisso. Nel quadrato il numero fisso è .................................................................. • L’apotema si calcola moltiplicando la misura del lato del poligono per il numero fisso. Formula:

a = ¿l × n. fisso

• Il lato si calcola dividendo l’apotema del poligono per il numero fisso. Formula inversa:

¿l

= a : n. fisso

× il numero fisso

lato

apotema : il numero fisso

Poligono regolare

Numero fisso

triangolo

0,289

quadrato

0,5

pentagono

0,688

esagono

0,866

ottagono

1,207

335


MATEMATICA

L’area dei poligoni regolari Ogni poligono regolare si può scomporre in triangoli isosceli congruenti: • il loro numero corrisponde al numero dei lati del poligono; 1 • la loro base corrisponde al lato del poligono; • l’altezza all’apotema.

Esagono 2

3

4

6

a

Per calcolare l’area di un poligono regolare occorre scomporre il poligono in triangoli e ricomporlo come un parallelogramma. La base è uguale a metà perimetro e l’altezza è uguale all’apotema.

=

b=p:2

5

a

h

h=a

b

L’area di un poligono regolare è equivalente all’area di un parallelogramma che ha come base la metà del perimetro del poligono e per altezza l’apotema.

A = (p × a) : 2

STUDIO FACILE Segui il procedimento guidato e calcola l’area di un poligono regolare. Il problema ha due E D AB = 10 cm domande nascoste. F C A=? p = ? a=? Formula: A = (p × a) : 2 A B Ricorda le formule • Calcola il perimetro. Moltiplica la misura del lato per il numero dei lati. p = ¿l × n. lati 10 × ................ = ................ cm perimetro a = ¿l × n. fisso • Calcola l’apotema. Moltiplica la misura del lato per il numero fisso. ................ × 0,866 = ................ cm apotema • Calcola la doppia area. Moltiplica il perimetro per la misura dell’apotema. ................ × ................ = ................ cm2 doppia area • Calcola l’area. Dividi la doppia area per 2. ................ : 2 = ................ cm2 area 2 RISPOSTA L’area dell’esagono ABCDEF è di ................ cm .

ESERCIZI 1. Segui il procedimento e calcola l’area dei poligoni regolari. Se ti è utile, usa la calcolatrice. Formule

Apotema

¿l = p : n. lati p = ¿l × n. lati a = ¿l × n. fisso

Area

A = (p × a) : 2

Lato Perimetro

336

3 cm 3 × 5 = 15 cm

7 cm 160 cm

......... × 0,688 = ............. cm

(......... × .........) : 2 = = ............... : 2 = ................ cm2 Eserciziario

pp. 94-95


LABORATORIO

Disegnare poligoni regolari Materiale occorrente: matita, righello, squadra, compasso. Segui le istruzioni e disegna. 1 Il triangolo equilatero ABC • Stabilisci la misura del lato e traccia la base AB. • Apri il compasso con un’apertura uguale al lato. • Punta il compasso in A e traccia un arco. • Fai lo stesso puntando in B. • Unisci A con il punto di incrocio dei due archi. A • Fai lo stesso con B.

C

B

2 Il quadrato ABCD C • Stabilisci la misura del lato e traccia la base DA. • Appoggia la squadra sulla base. • Parti da A e traccia un segmento perpendicolare. • Fai lo stesso da D. • Su ogni segmento perpendicolare misura una distanza uguale al lato DA. • Unisci i punti. D 3 L’esagono ABCDEF • Traccia una circonferenza di centro O e disegna il diametro DA. • Punta il compasso in A e, con apertura uguale al raggio AO, descrivi un arco e indica con B e F i punti in cui esso incontra la circonferenza. • Punta il compasso in D e, con apertura uguale al raggio DO, descrivi un arco e indica con C ed E i punti in cui esso incontra la circonferenza. • Unisci tra loro i punti ottenuti con un righello. 4 L’ottagono ABCDEFGH. • Traccia un quadrato e disegna i quattro assi di simmetria. • Trova il centro del quadrato. • Misura la distanza tra il centro e il lato. • Parti dal centro e segna la stessa distanza sulle diagonali. • Unisci i punti con il righello.

SPECIALE

B

A

D E

o

F

pp. 94-95

B

F G

o

H

A

E

D

C

A

cerniera ruota

B

TECNOLOGIA

Il compasso è uno strumento per il disegno geometrico. È composto da due aste unite tra loro da una cerniera che consente di regolare l’apertura. L’asta che termina con una punta serve per posizionare il compasso, quella che termina con una mina lascia il segno sul foglio. Alcuni compassi hanno una piccola ruota che permette di aprire e chiudere le aste. Eserciziario

C

aste

punta

mina

337


MATEMATICA

Il cerchio A

Osserva le figure A e B. Sono non poligoni, perché sono entrambe figure limitate da una linea curva chiusa.

B 3 cm m

3c

La figura B si chiama cerchio. È una figura piana delimitata dalla circonferenza, una linea curva chiusa semplice. Ogni punto della circonferenza si trova alla stessa distanza dal centro (O).

O

LABORATORIO Disegnare un cerchio e una circonferenza Cerchi e circonferenze si disegnano con il compasso. • Stabilisci la misura del raggio. O • Appoggia la punta sullo 0 del righello e apri le aste fino a raggiungere la misura desiderata. • Appoggia la punta del compasso sul foglio. circonferenza • Questo punto è il centro del cerchio. • Fai ruotare il compasso e traccia la circonferenza. cerchio • Colora la superficie interna: è il cerchio. O • Ripassa il confine del cerchio: è la circonferenza.

O

circonferenza

STUDIO FACILE • Il cerchio si misura con le misure di ...............................................

Confronta il cerchio e la circonferenza, poi completa.

O

• Ha un centro. • È una parte di piano. • Ha una superficie, quindi se ne può calcolare l’area.

O

• Tutti i suoi punti sono equidistanti dal centro. • È una linea curva chiusa, quindi si può calcolare la sua lunghezza. • Non ha superficie.

• La circonferenza si misura con le misure di ...............................................

ESERCIZI

1. Colora i cerchi.

338

2. Ripassa le circonferenze.

3. Disegna i seguenti cerchi sul quaderno. • Cerchio A: apertura compasso 4 cm • Cerchio B: apertura compasso 5,5 cm Eserciziario

p. 96


Spazio e figure

Gli elementi della circonferenza e del cerchio Elementi della circonferenza • La distanza tra il centro e qualsiasi punto della circonferenza prende il nome di raggio. • Il segmento che unisce due punti della circonferenza è detto corda. • La corda che unisce due punti di una circonferenza, passando per il centro, si chiama diametro. • La parte di circonferenza compresa tra due punti prende il nome di arco.

Elementi del cerchio • La parte di cerchio compresa fra due raggi e un arco è detta settore circolare. • La parte di cerchio compresa tra due circonferenze con lo stesso centro (concentriche) prende il nome di corona circolare. • La parte di cerchio compresa tra un arco e una corda è detta segmento circolare. • Il segmento circolare compreso tra un arco e il diametro è detto semicerchio: corrisponde alla metà del cerchio.

Un cerchio ha infiniti raggi e infiniti diametri perché la circonferenza è formata da infiniti punti. Il diametro è la corda più lunga di un cerchio. Ogni diametro è un asse di simmetria del cerchio. ×2

Il diametro misura r il doppio del raggio. Formule: d=2r

d

p. 96

r = 1 d

d=r×2

r=d:2

2

ESERCIZI 1. Scrivi gli elementi della circonferenza. .........................................

............................................ O

.........................................

............................................

2. Scrivi sui puntini i termini giusti. ............................................

O

............................................ 3. Disegna sul quaderno due cerchi. Poi aggiungi: • nel primo una corda e colora, rispettivamente, di blu e di verde i due segmenti circolari; • nel secondo un diametro e colora, rispettivamente, di arancione e di blu i due semicerchi. 4. Osserva il disegno a lato e indica i completamenti corretti con una X. • Le due circonferenze sono: uguali concentriche • La parte colorata si chiama: corona circolare semicerchio

Eserciziario

Formule:

:2

O

B

A

• Il segmento AB rappresenta: la differenza dei raggi la differenza tra due corde

339


MATEMATICA

Circonferenza, diametro e raggio Circonferenza, diametro e raggio sono in rapporto tra loro.

CON GLI ALTRI Lavora in coppia con un compagno. Seguite le istruzioni per scoprire il rapporto tra circonferenza e diametro del cerchio. • Avvolgete intorno al bordo di barattoli diversi un pezzo di spago lungo quanto basta per circondarli. • Tracciate su un cartoncino il contorno del bordo di ciascun barattolo e ritagliate il cerchio che ogni volta ottenete. • Appoggiate lo spago intorno al rispettivo cerchio. Verificherete come la circonferenza è lunga quanto il pezzo di spago. • Piegate a metà il cerchio per trovarne il diametro. • Tendete lo spago e contate quante volte il diametro è contenuto nella circonferenza. Scoprirete che la circonferenza, disposta su una linea, contiene il diametro 3 volte e un po’. Tra circonferenza e diametro c’è sempre un rapporto costante indicato con la lettera greca π (pi greco). Il suo valore è 3,14. Formula: circonferenza = diametro × 3,14

Formula inversa:

O 1

2

3

circonferenza = 3,14 (π) diametro diametro = circonferenza : 3,14

Autovalutazione Sei soddisfatto del lavoro svolto con il tuo compagno? Sì, abbiamo lavorato bene insieme Non so, perché a volte non lavoravamo No, non riuscivamo a collaborare in accordo Osserva ora la circonferenza e il suo raggio, poi rispondi. Poiché il raggio è la metà del diametro, il rapporto tra il raggio e la circonferenza è 6,28 (2 π). Formula:

O 1

2

3

4

5

6

La circonferenza disposta su una linea (rettificata) contiene il raggio 6 volte e un po’. Perché il numero è cambiato? .......................................................................................................................................

circonferenza = raggio × 6,28 Formula inversa: raggio = circonferenza : 6,28

ESERCIZI 1. Risolvi i problemi sul quaderno. a. Calcola la lunghezza di una circonferenza che ha il raggio che misura 32 cm.

340

b. Calcola la lunghezza di una circonferenza che ha il diametro che misura 77 m. Eserciziario

p. 96


Spazio e figure

Misurare la circonferenza Per calcolare la misura della circonferenza occorre tener conto del rapporto tra circonferenza e diametro e tra circonferenza e raggio.

PROCEDURA DI CALCOLO Dal diametro alla circonferenza Dalla circonferenza al diametro d = 4 cm C = 31,4 cm O O C = ? d=? • Moltiplica la misura del diametro per 3,14 • Dividi la misura della circonferenza per 3,14. 4 × 3,14 = .............. cm 31,4 : .............. = 10 cm La circonferenza misura .............. cm. Il diametro misura 10 cm. Formula:

Formula inversa: d = C : 3,14

C = d × 3,14

Dal raggio alla circonferenza

Dalla circonferenza al raggio

r = 7 cm C = ?

O

O

C = 18,84 cm r=?

• Moltiplica la misura del raggio per 6,28 • Dividi la misura della circonferenza per 6,28. 7 × 6,28 = .............. cm 18,84 : 6,28 = .............. cm La circonferenza misura .............. cm. Il raggio misura .............. cm. Formula:    C = r × 6,28

Formula inversa:

r = C : 6,28

ESERCIZI 1. Considera i dati e completa la tabella. Raggio (r) Diametro (d) Circonferenza (C) 2 cm

2. Completa gli schemi. r d .............. ................... 2,3 cm r

2,2 cm 15,7 cm

...................

628 m

...................

..............

...................

d ..............

r

6 cm

C

6,4 m

C ..............

...................

d ..............

...................

C ..............

56,52 dm

3. Risolvi sul quaderno. a. Un cerchio ha il diametro di 3 dm; un altro ha il raggio di 18 cm. Quant’è la differenza tra le due circonferenze? Eserciziario

p. 96

b. Un laghetto circolare ha il raggio di 25 m. Quanti ettometri di steccato servono per recintarlo?

341


MATEMATICA

L’area del cerchio L’area del cerchio si può calcolare in modi diversi. Il cerchio come poligono regolare I poligoni regolari possono essere: inscritti in una circonferenza, quando ognuno dei vertici è un punto della circonferenza.

circoscritti alla circonferenza, cioè disegnati fuori da essa, in modo che tutti i lati “tocchino” la circonferenza.

Immaginiamo un poligono regolare inscritto in una circonferenza con un numero grandissimo di lati. Il cerchio può essere infatti considerato come un poligono formato da tanti lati piccolissimi. L’apotema corrisponde in questo caso al raggio del cerchio. Il cerchio quindi può essere scomposto in infiniti triangoli e ricomposto in un parallelogramma equivalente al doppio del cerchio.

a

r

r

circonferenza L’area del cerchio si calcola moltiplicando la misura della circonferenza per la misura del raggio e dividendo il prodotto per due. C×r Formule: (C : 2) × r oppure A = (C × r) : 2 oppure A = 2 Area del cerchio e area dei quadrati costruiti sul raggio b

c r

b

O

2 1

a

d

a

O r

c

d π

342

3

Il cerchio è stato diviso in 4 quadrati uguali che hanno il lato uguale al raggio del cerchio. L’area di ogni quadrato è contenuta nella superficie del cerchio 3 volte e un pezzetto, che equivale a 0,14. 1

2

3

0,14

L’area del cerchio si trova moltiplicando la misura del raggio per se stessa e poi ancora per 3,14. A = r × r × 3,14 Eserciziario

p. 96


Spazio e figure La scelta della formula più adatta per il calcolo dell’area del cerchio dipende dai dati che possiedi.

STUDIO FACILE Scegli la strategia risolutiva a seconda dei casi. Dalla circonferenza all’area O 2,5 m

C = 15,7 m r = 2,5 m A=?

Dal raggio all’area O 4 dm

r = 4 dm A=?

Dal diametro all’area d = 6 cm A=?

O 6 cm

Se conosci la misura della circonferenza, puoi usare questa formula: A = (C × r) : 2 • Moltiplica la misura della circonferenza per il raggio. 15,7 × 2,5 = .............. m2 doppia area • Dividi per due. .............. : 2 = .............. m2 area Se conosci la misura del raggio, puoi usare questa formula: A = r × r × 3,14 • Moltiplica la misura del raggio per se stessa. 4 × 4 = .............. dm2 quadrato del raggio • Moltiplica per 3,14. .............. × 3,14 = .............. dm2 area • Calcola la misura del raggio, poi applica questa formula: A = r × r × 3,14 • Dividi il diametro per due. 6 : 2 = 3 cm raggio • Moltiplica la misura del raggio per se stessa. 3 × 3 = .............. cm2 quadrato del raggio • Moltiplica per 3,14. .............. × 3,14 = .............. cm2 area

ESERCIZI 1. Calcola l’area dei due cerchi. a. b. r = 14 cm d = 8 dm d = 8 dm 14 cm A=? A=? A = r × r × 3,14 A = ........................... .............. × .............. = .............. cm2 quadrato del raggio .............. : .............. = .............. dm raggio .............. × .............. = .............. cm2 .............. ..................................... = .............. dm2 ......................................... .......................................... = .............. dm2 area Eserciziario

p. 96

343


IMPARARE FACILE triangolo equilatero

quadrato

pentagono

esagono

ottagono

i più comuni sono

Poligoni regolari Cerchio

hanno

tutti i lati e gli angoli uguali

delimitato da una circonferenza

è

ha

circonferenza

centro

r × 6,28 o d × 3,14

raggio

diametro

d:2

r×2

area C×r:2

r × r × 3,14

ATTIVA LE COMPETENZE 1 In ogni poligono regolare traccia gli assi di simmetria, completa la tabella e rispondi.

N. assi di simmetria

3

N. lati

3

Tra il numero degli assi di simmetria e il numero dei lati di un poligono regolare c’è un rapporto? Sì No Quale? ............................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... 2 Calcola il perimetro o la misura del lato. Segui l’esempio. poligono regolare perimetro lato quadrato 18 m 18 m : 4 = 4,5 m triangolo ........ × 3 = 20,4 cm ........ : ........ = ........ cm ottagono 60 dam ........ : ........ = ........ pentagono ........ × ........ = ........ 24 mm esagono 33 dm ........ : ........ = ........

3 Scomponi i poligoni in triangoli congruenti.

Autovalutazione 344

Leggere la mappa è stato:

facile

difficile

così così


Spazio e figure 4 Calcola la misura del lato o dell’apotema. Poligono

esagono

Lato

3,5 cm

N. fisso

................

Apotema

3,5 × ........ = ........

triangolo equilatero

........ : ........ = ........ ................ 1,156 m

5 E sprimi a parole le formule per il calcolo del perimetro e dell’area di un poligono regolare. p = l × n. lati

quadrato 7 dm

................

ottagono

................ = ........ ................

................ = ........

2,414 m

7 C onsidera la misura del raggio o del diametro e calcola. Segui l’esempio.

A = (p × a) : 2

raggio

2,5 cm

diametro

5 cm

3

1,2 14

circonferenza 15,7 cm area

6 Risolvi sul quaderno. a. Da un cartoncino quadrato con il lato di 50 cm, Marta ritaglia 4 pentagoni con il lato di 8 cm. Quanti cm2 di cartoncino le restano? b. L’area giochi del parco è di forma circolare con il raggio di 12 m. Quanto spazio occupa? La sfida

h = 12 m

10 Calcola il perimetro e l’area di questo campetto da gioco.

b = 20 m

Eserciziario

19,625 cm2

8 Colora di giallo il cerchio, ripassa di rosso la circonferenza e traccia un diametro.

O

9 Disegna: - un settore circolare; - una corona circolare. O

O

INVALSI 11 Segna la risposta corretta con una X. La ruota di una bicicletta ha il diametro di 90 cm, la ruota di un’altra bici ha il raggio di 50 cm. Dopo un giro completo quale ruota ha percorso più strada? a. La prima perché 90 > 50 b. La seconda perché ha il raggio maggiore c. Per rispondere occorre eseguire il calcolo d. N on si può rispondere perché mancano dati utili

p. 97

Competenze L ’alunno riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, descrive, denomina e classifica misure in base a caratteristiche geometriche, determina misure. Utilizza strumenti per il disegno geometrico e i più comuni strumenti di misura.

345


MATEMATICA

I solidi

altezza

zz

a

3 dimensioni

lunghezza

Ecco la classificazione delle figure solide:

la rg he

zz

a

la rg he

Gli oggetti reali hanno tre dimensioni e occupano uno spazio. Per indicarne la forma utilizziamo le figure geometriche solide. 2 dimensioni Il passaggio da un mondo a due dimensioni a un mondo a tre dimensioni è facile da capire. Basta aggiungere alle due dimensioni considerate finora, cioè larghezza e lunghezza, la terza lunghezza dimensione, costituita dall’altezza o spessore. SOLIDI

Poliedri Sono figure solide la cui superficie è formata da poligoni.

Non poliedri Sono figure solide la cui superficie è formata interamente o in parte da superfici curve. Alcuni sono detti anche solidi di rotazione.

Osserva i solidi disegnati sotto e scrivi le lettere al posto giusto nella tabella.

a.

Poliedri

Non poliedri

a

d

b.

c.

d.

ESERCIZI 1. Scrivi il nome dell’insieme. .....................................................................

e.

346

f.

g.

Eserciziario

p. 98


Spazio e figure

I poliedri vertice base superiore

faccia laterale

faccia laterale

spigolo base inferiore

In ogni poliedro si possono individuare i seguenti elementi: • le facce sono i poligoni che delimitano il poliedro; la faccia che appoggia sul piano e quella opposta si chiamano basi; le altre sono le facce laterali; • gli spigoli sono i segmenti d’incontro delle facce; • i vertici sono i punti di incontro degli spigoli.

I poliedri si dividono in: Prismi

cubo

Piramidi

prisma a base esagonale

parallelepipedo

piramide a base triangolare

Le piramidi hanno una sola base. Le facce laterali sono dei triangoli e sono tanti quanti sono i lati del poligono di base.

I prismi hanno due basi opposte uguali e parallele. Le facce laterali sono dei parallelogrammi e sono tanti quanti i lati del poligono di base.

STUDIO FACILE Osserva ogni poliedro e completa. Cubo

Parallelepipedo

piramide a base quadrata

Piramide quadrata

Prisma esagonale

Le facce di un poliedro comprendono sia le basi sia le facce laterali.

N. facce N. vertici N. spigoli

ESERCIZI 1. Segui la traccia, completala e descrivi sul quaderno gli altri poliedri. Il cubo è un poliedro formato da 6 facce di forma quadrata parallele e uguali, ha .......... vertici e .......... spigoli.

Eserciziario

p. 98

2. Scrivi la lettera di ogni oggetto nel solido corrispondente alla sua forma. Infine cerchia i poliedri. a. d.

b. e.

c. f.

g.

347


LABORATORIO

Lo sviluppo dei solidi: il parallelepipedo CON GLI ALTRI Lavora in gruppo con alcuni compagni.

base

1. Procuratevi diverse scatole a forma di parallelepipedo. 2. Osservatele bene e seguite con il dito gli spigoli. 3. Con le forbici tagliatele lungo il minor numero possibile di spigoli in modo da ottenere una figura piana: avete ottenuto lo sviluppo del parallelepipedo.

superficie laterale

base

4. Verificate che lo sviluppo sia stato eseguito bene: ripiegate lungo gli spigoli e ricomponete la scatola. Procuratevi altre scatole a forma di cubo, piramide e prisma e scoprite lo sviluppo degli altri poliedri. Autovalutazione

C ome giudichi il lavoro svolto in piccolo gruppo? Facile Difficile Impegnativo D a quanti bambini era composto il gruppo? ........................................ A vete lavorato insieme oppure ognuno aveva la propria scatola? H ai dato una mano a qualche compagno? Sì No H ai chiesto aiuto a qualche compagno? Sì No

Nei poliedri, la superficie laterale (S¿l) è formata dalle facce laterali. La superficie totale (St) è formata dalla superficie laterale più quella delle basi.

La superficie laterale (S¿l) corrisponde a un rettangolo che ha per base il perimetro di base (p¿b) e per altezza l’altezza del solido (¿h). Per calcolare l’area (A¿l) basta moltiplicare il perimetro di base, cioè 8 + 6 + 8 + 6 = 28 cm, per la misura dell’altezza, 5 cm, 28 × .......... = .......... cm2 (A¿l) Per calcolare la misura della superficie totale (St) occorre sommare l’area laterale con l’area delle due basi. (8 × 6) × 2 = 96 cm2 (A¿b × 2) Formule: .......... + 96 = .......... cm2 (At)

348

5 cm

Osserva lo sviluppo del parallelepipedo e completa. base

8 cm

m

6c

¿h

superficie laterale

base

perimetro di base (p¿b)

A¿l = p¿b × ¿h

At = A¿l + (A¿b × 2) Eserciziario

p. 99


Spazio e figure

Il cubo Osserva lo sviluppo del cubo e completa. La superficie laterale è formata da .......... quadrati congruenti. Perciò basta moltiplicare l’area di un quadrato 4 × 4 = 16 cm2 per 4. 16 × .......... = .......... cm2 (A¿l) La superficie totale è formata da .......... quadrati congruenti, perciò basta moltiplicare l’area di un quadrato per ........... 16 × .......... = .......... cm2 (At) Formule:

A¿l = ¿l × ¿l × 4

superficie laterale

At = ¿l × ¿l × 6

base

STUDIO FACILE

ESERCIZI

Procedi in modo ordinato e calcola. L’AREA LATERALE E TOTALE DEL PARALLELEPIPEDO A¿l = p¿b × ¿h

20 cm

• Prima calcola l’area laterale

40 cm

18

cm

base

4 cm

1. Calcola l’A¿l e l’At dei solidi disegnati.

• Calcola il perimetro di base. (18 + 40) × 2 = .......... cm perimetro di base

a. H

• Moltiplica per l’altezza. .......... × 20 = .......... cm2 area laterale

E

• Ora puoi calcolare l’area totale • Calcola l’area delle basi. (18 × 40) × 2 = .......... cm2

D

area delle basi A

L’AREA TOTALE DEL CUBO

Eserciziario

p. 99

F

A¿l + A¿b × 2 =

• Somma l’area laterale con l’area delle basi. .......... + .......... = .......... cm2 area totale

12 cm

G

• Prima calcola l’area laterale. • Calcola l’area di una faccia. 12 × .......... = 144 cm2 area di una faccia • Moltiplica per 4. 144 × .......... = .......... cm2 area laterale • Ora calcola l’area totale. • Moltiplica l’area di una faccia per 6. 144 × .......... = .......... cm2 area totale

AB = 6 cm BC = 5 cm AE = 8 cm

C B

b.

18 cm

349


MATEMATICA

Il prisma e la piramide Osserva lo sviluppo del prisma esagonale e completa. base

¿h

superficie laterale

base

La superficie laterale è un rettangolo che ha per base il perimetro di base e per altezza l’altezza del solido. Per calcolare l’area basta moltiplicare il perimetro di base per la misura dell’............................................................................ Per calcolare la misura della superficie totale basta sommare all’area laterale l’area delle .......................................... . Formule:

At = A¿l + (A¿b × 2)

A¿l = p¿b × ¿h

Osserva lo sviluppo di questa piramide a base quadrata e completa. La superficie laterale è costituita da 4 triangoli: ognuno ha per base il lato del ............................................ e per altezza l’apotema della piramide (a). Per calcolare l’area laterale bisogna trovare l’area di un triangolo e moltiplicarla per 4, oppure moltiplicare il perimetro di base per la misura dell’apotema e poi dividere per 2. Per calcolare quanto misura la superficie totale occorre sommare l’area laterale con l’area di base. Formule:

A¿l = (p¿b × a) : 2

¿h

altezza del solido

superficie laterale

apotema: altezza di ogni triangolo laterale

At = A¿l + A¿b base

ESERCIZI 1. Indica lo sviluppo della piramide a base triangolare.

2. Calcola l’A¿l e l’At. N

M

G

L H F

I E

A

D B

C

AB = 3 cm AG = 6 cm

350

Eserciziario

p. 99


Spazio e figure

Il volume dei poliedri Osserva come puoi misurare il volume dei solidi, che corrisponde allo spazio occupato.

6 dm

Considera un parallelepipedo con le dimensioni indicate e completa. Immagina di riempire questo parallelepipedo di cubetti con lo spigolo di 1 dm, cioè ogni cubetto ha un volume uguale a 1 dm3. Per ricoprire la superficie di base occorrono 15 cubetti. 5 × 3 = 15 dm3 volume del 1° strato Gli strati necessari per riempire tutto il parallelepipedo sono ......................................, cioè tanti quanto misura l’altezza, perciò saranno necessari ....................... cubetti. 15 × 6 = 90 dm3 volume del parallelepipedo

Per calcolare il volume del parallelepipedo, e di qualsiasi prisma, si moltiplica l’area di base per la misura dell’altezza.

5 dm

3d m

Il parallelepipedo

1 dm3

Formula:

V = A¿b × ¿h

Il cubo Per calcolare il volume del cubo si segue lo stesso ragionamento ma ricordando che le tre dimensioni sono tutte della stessa lunghezza. 5 × 5 × 5 = ............... dm3 volume del cubo Formula: V = ¿l × ¿l × ¿l = ¿l3

STUDIO FACILE Segui il procedimento e calcola. IL VOLUME DEL PARALLELEPIPEDO

10 cm

8

cm

6 cm

• Calcola l’area di base: moltiplica lunghezza per larghezza. area di base 8 × 10 = ........... cm2 • Moltiplica l’area di base per l’altezza. ......... × 6 = .......... cm3 volume

Eserciziario

p. 99

IL VOLUME DEL CUBO • Moltiplica lo spigolo per se stesso tre volte.

12 cm

12 × 12 × ......... = 1 728 cm3

volume 351


IMPARARE FACILE Solidi

hanno

superficie laterale e totale volume

si dividono in delimitati da

poligoni

poliedri

non poliedri

sono delimitati da

parallelepipedo

cilindro

cubo

superfici curve o miste

piramide

sono

cono sfera

prisma

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Colora di giallo i cartellini dei poliedri e di azzurro quelli dei non poliedri. prisma

cubo

cilindro

parallelepipedo piramide

cono

sfera

2 Completa con gli elementi del poliedro. .................................. .................................. ..................................

........................ .................................. ..................................

3 Collega ogni poliedro al suo sviluppo, poi colora di verde la superficie laterale e di giallo la superficie delle basi.

Autovalutazione

352

Esponi ciò che hai studiato, tenendo davanti la mappa. La mappa mi mette in difficoltà perché contiene termini che non conosco. La mappa mi aiuta a ricordare, ma contiene troppi collegamenti che mi confondono. La mappa mi aiuta a chiarire le relazioni tra le varie informazioni e a ricordarle.


Spazio e figure

Cubi

Spigolo 10 cm

At

V

........................ ........................

3,2 cm ........................ ........................ 1,8 cm

........................ ........................

Parallelepipedi

4 Completa le tabelle. Dimensioni base

¿h

110 cm, 50 cm

3m

........................ ........................ ........................

4 m, 3 m

4m

........................ ........................ ........................

60 cm, 30 cm

1,5 m

........................ ........................ ........................

5 Calcola il volume di ogni solido in cubetti.

A¿l

At

V

La sfida

7 Marianne vuole tinteggiare la sua camera. Quanti sono i metri quadri da imbiancare? ...............

cubetti

....................................

...................................

6 Risolvi sul quaderno. Se necessario esegui l’equivalenza. a. David costruisce un dado da gioco in cartoncino con lo spigolo di 14 cm. Quanti dm2 di cartoncino gli occorrono? b. Quanti metri cubi di acqua contiene una piscina a forma di parallelepipedo larga 10 m, lunga 7 m e alta 1,5 m? c. Marco gioca con le costruzioni. Ogni pezzo è largo 6 cm, lungo 3 cm e alto 3 cm. Che volume ha un muretto composto da 15 pezzi?

INVALSI 8 Segna con una crocetta la risposta corretta. a. Quant’è il volume di questa figura? spigolo di 1 cm a. b. c. d. Eserciziario

18 cm3 28 cm3 32 cm3 36 cm3

b. Q uali solidi distingui nella composizione? a. D ue parallelepipedi e due cilindri b. Quattro poliedri c. Un cono, un cilindro e due poliedri d. Un cono, due cubi, un cilindro

pp. 100-101

Competenze L ’alunno riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, determina misure. Progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo.

353


RELAZIONI, DATI E PREVISIONI A tutti noi capita spesso di fare previsioni, ad esempio ipotizziamo con quali amici giocheremo, quali regali riceveremo per il nostro compleanno... Fare previsioni è un’attività spontanea della nostra mente che in questo modo prova a immaginare cosa accadrà nel futuro. Molte scienze si servono di questa capacità, ad esempio la meteorologia. Tale scienza studia le caratteristiche del clima nel presente e nel passato, elaborando le previsioni per il futuro. Queste previsioni sono abbastanza affidabili perché si servono di modelli elaborati da matematici. Il calcolo delle probabilità è l’aspetto della matematica che cerca di determinare la possibilità che un fatto accada oppure no.

CHE COSA... SO • Classifichi un gruppo di elementi in base a caratteristiche date? • Metti in relazione tra loro due o più elementi in base alle loro caratteristiche? • Osservi la realtà e sai raccogliere dati? • Calcoli il valore medio?

CHE COSA... IPOTIZZO • Che cosa avviene quando usi il connettivo “non”? • Che cosa significa che 15 è uguale a 3 x 5 o a 10 + 5? • La frase Domani andremo al parco è certa, possibile o impossibile? • Sai completare la frase: Se hai freddo, allora...?

IN QUESTA SEZIONE STUDIERAI... Gli enunciati. I connettivi logici. Il grado di probabilità di un evento.

354


Relazioni, dati e previsioni

Gli enunciati Lo studio degli enunciati logici, o proposizioni logiche, ti permette di stabilire se il contenuto di una comunicazione è vero oppure falso. Leggi con attenzione i due casi seguenti. Sto leggendo un libro interessante.

Non è un enunciato logico perché: • esprime un’opinione personale; • ciò che si afferma non può essere considerato né certamente vero né certamente falso.

Sto leggendo un libro di 88 pagine.

È un enunciato logico perché: • esprime una caratteristica del libro; • ciò che si afferma può essere verificato come certamente vero o certamente falso.

I connettivi: “non”, “e”

La parola NON è un connettivo logico che trasforma le proposizioni vere in false e viceversa. Trasforma le affermazioni VERE in FALSE e viceversa. Un quadrilatero ha 4 lati. VERO Un quadrilatero ....................... ha quattro lati. ..................... 6 per 3 è uguale a 63. .............. 6 × 3 .............. è uguale a ............... ..................... Il connettivo logico E mette in relazione due proposizioni.

STUDIO FACILE Metti in relazione due enunciati e stabilisci se l’affermazione è vera o falsa. LE PROPOSIZIONI SONO TUTTE VERE VERO VERO Il bambino si chiama Kevin. Kevin porta un cappello da baseball. Il bambino si chiama Kevin e porta un cappello da baseball.

V

F

LE PROPOSIZIONI SONO TUTTE FALSE FALSO FALSO Kevin è un uomo e porta gli occhiali da vista. V

NELLA REALTÀ Stazione

Ufficio

Casa

Eserciziario

p. 102

F

Osserva ora la tavola di verità.

UNA PROPOSIZIONE È VERA E L’ALTRA È FALSA VERO FALSO Kevin è un bambino e sta giocando a calcio.

V

F

V e V

V

F e F

F

V e F

F

F e V

F

Mattia, per andare al lavoro, deve prendere due tram che lo portano alla fermata dell’autobus che infine lo lascerà vicino al suo ufficio. Leggi la mappa dei trasporti e indica con Vero o Falso quali tram dovrà prendere per raggiungere la fermata dell’autobus. • tram n. 1 e tram n. 2

V

F

• tram n. 1 e tram n. 4

V

F

• tram n. 1 e tram n. 3

V

F

• tram n. 2 e tram n. 3

V

F

Competenze Il bambino sperimenta situazioni legate alla vita quotidiana utilizzando una procedura oridinata e avvalendosi delle sue conoscenze disciplinari.

355


MATEMATICA

Il connettivo “o” Il connettivo logico ”o“ viene utilizzato con significati differenti: esclusivo o inclusivo.

Maria non può mangiare tutti i dolci che vorrebbe, può scegliere tra la torta o il gelato. In questo caso il connettivo ”o“ esclude una possibilità a vantaggio di un’altra; se Maria prende la torta non può mangiare il gelato e viceversa.

Luca dice: “Di solito il sabato sera esco con gli amici o vado al cinema”. In questo caso il connettivo ”o“ include tre possibilità: può andare al cinema; può uscire con gli amici; può andare al cinema e uscire con gli amici.

STUDIO FACILE Indica se il connettivo “o” è esclusivo o inclusivo. Vuoi mangiare carne o pesce stasera?

inclusivo esclusivo

Stamattina andiamo al parco o giochiamo a pallone?

inclusivo esclusivo

Andiamo in gita a Roma in macchina o in autobus?

inclusivo esclusivo Possono entrare i maggiorenni o i bambini accompagnati.

inclusivo esclusivo

Leggi con attenzione gli esempi. La prima affermazione è collegata logicamente alla seconda. Se moltiplico 20 per 4 allora il risultato è 80. Se piove allora il cielo è nuvoloso. In matematica per mettere in relazione due proposizioni vengono utilizzate anche le parole: se… allora…

356

ESERCIZI 1. Vero o falso? Segna con una X. • Un numero può essere pari o dispari. V

F

• Un poligono può avere 3 e 4 lati.

V

F

• Il numero 10 è pari o il doppio di 5.

V

F

• Il rombo è equilatero ed equiangolo. V

F

• Il cubo è un solido e un poliedro.

F

V

2. Indica il completamento corretto. • Se siamo in vacanza, allora... non andiamo a scuola andiamo in piscina • Se ho la patente, allora... posso guidare la macchina posso andare al mare • Se sbaglio un calcolo, allora... passo all’esercizio successivo lo devo correggere Eserciziario

p. 102


Relazioni, dati e previsioni

La probabilità Osserva la situazione e completa. Secondo te la bambina ha ragione? Sì No Perché? ..................................................................................................................................................................

Oggi è nuvoloso.

..................................................................................................................................................................................................

S cegli la frase che ritieni più corretta da inserire nel fumetto vuoto del bambino. Di sicuro domani non pioverà.

Di sicuro domani pioverà.

L’evento domani pioverà può essere: • certo se si verifica sicuramente; • possibile se può verificarsi oppure no; • impossibile se non può assolutamente verificarsi. Nel nostro caso l’evento è possibile, ma non certo, perché non si può prevedere con certezza il tempo.

Probabilmente domani pioverà.

La probabilità è la parte della matematica che studia il grado di possibilità che un evento accada. Un evento è possibile quando può verificarsi oppure no. Un evento è probabile quando la possibilità che si verifichi è più alta di quella che non si verifichi.

STUDIO FACILE Ipotizzo e verifico. In una scatola ci sono 16 palline: 10 sono rosse e 6 sono blu. Indica V o F (immagina di essere bendato). V F • È certo che estrarrò una pallina rossa. • È impossibile estrarre una pallina blu.

V

F

• È probabile estrarre una pallina blu.

V

F

• È probabile estrarre una pallina rossa.

V

F

Come posso essere certo di estrarre una pallina rossa? Leggi i suggerimenti dei tre bambini, poi rispondi.

Lucia dice di togliere le palline blu.

Giulia suggerisce di aggiungere molte palline rosse.

Vania invece propone di lasciare solo due palline: una rossa e una blu.

Chi ha ragione? ......................................................... Perché? ....................................................................................................................................................................................................................................... Eserciziario

p. 102

357


MATEMATICA

Il rapporto di probabilità Gli alunni di quinta sono andati in biblioteca. Ci sono 80 libri nuovi: 20 sono di avventura, 15 di narrativa storica, 5 sono gialli, 32 sono favole e 8 sono fumetti. Amina non sa decidersi e allora prende un libro a caso dallo scaffale. Quale tipo di libro ha maggiore probabilità di prendere? Rappresentiamo la situazione con un istogramma. = 1 libro

Storici Avventura Gialli Favole Fumetti

5 10 15 20 25 30 35 Il grado di probabilità si può esprimere con: • una frazione di probabilità 15 il numeratore indica i libri storici il denominatore indica tutti i libri dello scaffale 80 • una percentuale di probabilità 15 : 80 = 0,18 = 18% percentuale di probabilità

Il grado di probabilità si calcola:

C alcola per gli altri generi di libri la frazione e la percentuale di probabilità. Infine rispondi. Quale genere di libro ha Genere Frazione Percentuale maggiore probabilità di 15 essere estratto? Storici 18% 80 .......................................................... ...... Avventura ...... Gialli

...... ......

Favole

...... ......

Fumetti

...... ......

358

numero casi favorevoli numero casi possibili

ESERCIZI 1. Calcola in frazione e in percentuale sul quaderno. Yuri lancia un dado: che probabilità c’è che esca… • il numero 6 • un numero dispari • un numero maggiore di 2 • il numero 7 • un multiplo di 3 • un multiplo di 2 Eserciziario

p. 102


Relazioni, dati e previsioni

IMPARARE FACILE

Evento

Connettivi logici

può essere

non

e

o

certo

possibile

impossibile

trasforma

unisce

può prevedere

100% possibilità

possibilità che si realizzi o che non si realizzi

nessuna possibilità

due proposizioni

una sola tra più possibilità o più possibilità

tavola di verità • vero e vero = vero • vero e falso = falso • falso e vero = vero • falso e falso = falso

• proposizioni vere in false • proposizioni false in vere

Probabilita si esprime

in numero

in frazione

in percentuale

ATTIVA LE COMPETENZE 1 Stabilisci se le seguenti frasi sono enunciati logici oppure no. Il mio amico è simpatico. • La geometria studia le figure. • Mi piacciono le operazioni. • Il cubo ha sei facce. •

No

No

No

No

Il mio amico frequenta la quinta. • La geometria è difficile. • Le operazioni sono troppo lunghe. • Il dado è a forma di cubo. •

No

No

No

No

2 Stabilisci se le affermazioni sono vere o false. Poi trasforma quelle vere in false e viceversa. • • • • •

3 × 8 è uguale a 24. Il doppio di 5 non è 10. 23% indica che un evento accade 23 volte su 100. È certo che in inverno nevichi. È impossibile per un pesce vivere fuori dall’acqua.

V V

F F

V V

F F

V

F

3 × 8 NON è uguale a 24. V F • ........................................................................................... V F • ........................................................................................... ........................................................................................... V F • ........................................................................................... V F • ........................................................................................... ........................................................................................... V F •

Autovalutazione Esponi ciò che hai studiato, tenendo davanti la mappa. La mappa mi mette in difficoltà perché contiene termini che non conosco. La mappa mi aiuta a ricordare, ma contiene troppi collegamenti che mi confondono. La mappa mi aiuta a chiarire le relazioni tra le varie informazioni e a ricordarle.

359


Relazioni, dati e previsioni

ATTIVA LE COMPETENZE

3 Analizza le affermazioni, metti in relazione gli enunciati e stabilisci qual è la moto del papà. Segui l’esempio. colore nero verde nero blu

moto del papà

della moto colore della sella È la moto del papà? VERO bianca FALSO NO .............. .............. .............. nera .............. .............. marrone .............. .............. .............. marrone ..............

4 Marina sfoglia alcune riviste in edicola. È interessata a quelle di moda o di viaggi. Rappresenta le situazioni possibili nella tabella di verità e completa gli enunciati sul quaderno. 1 2 3 4

Moda V

Viaggi F

Moda o Viaggi F

evento

1. M arina sceglierà ...............................................................: l’enunciato è falso. 5 Indica se le affermazioni sono certe (C), possibili (P) o impossibili (I). • Se si lanciano due dadi uscirà il 10. • Se si lancia un dado uscirà l’8. • Novembre è un mese di 30 giorni. • Domenica non c’è scuola. • 3 456 789 × 0 = 0

C

P

I

C

P

I

C

P

I

C

P

I

C

P

I

INVALSI 7 La frase: “È falso che Marta non è andata a casa di Luca” significa che: a. b. c. d.

Marta Marta Marta Marta

non è andata a casa di Luca. conosce Luca. è andata a casa di Luca. non conosce Luca.

Eserciziario

360

p. 103

6 In un sacchetto ci sono 6 cartoncini. Su ognuno è scritta una lettera della parola EVENTO. Indica con una X se l’estrazione della lettera indicata è un evento certo (C), possibile (P), impossibile (I) ed esprimi in frazione il grado di probabilità. probabilità

2 Lettera E C P I 6 .... C P I Consonante .... .... C P I Vocale .... Lettera dell’alfabeto .... C P I .... Lettera S .... C P I .... Lettera V .... C P I ....

La sfida

8 Risolvi sul quaderno. Tutti i 24 bambini della 5a B possiedono un animale: 8 hanno un cane, 5 un gatto, 2 un uccellino e quelli rimanenti un criceto. Qual è la percentuale di bambini che possiedono un cane? E quella dei bambini che hanno un gatto? E quella dei bambini che possiedono un criceto?

Competenze L ’alunno ricerca dati per ricavare informazioni, costruisce rappresentazioni e viceversa. Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza.


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te, in una Lungo i fiumi Tigri ed Eufra Mesopotamia, si vasta pianura chiamata i Sumeri, i à: civilt se diver svilupparono Babilonesi e gli Assiri. gli Egizi diedero Nella valle del fiume Nilo per caratteristiche vita a una civiltà unica e durata. pò la civiltà, in Lungo il fiume Indo si svilup sciuta, degli Indi. gran parte ancora scono città di Questo popolo lasciò resti izzate. monumentali e ben organ le rive del La civiltà cinese sorse lungo Azzurro, che oggi Fiume Giallo e del Fiume Yangtzi. e He g Huan ano chiam si

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