Spirito libero 4 - Scrittura - Linguaggi espressivi

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LIVIA VECCI - ELISA CORDIOLI

Spirito

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Spirito LIB E RO

LIB E RO

SCRITTURA LINGUAGGI ESPRESSIVI

SCRITTURA LINGUAGGI ESPRESSIVI • Scrittura creativa • Tavole lessicali • Prove modello INVALSI • Arte e Musica


Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

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CODICE DI ATTIVAZIONE Vedi SPIRITO LIBERO 4 - LETTURE


LIVIA VECCI

S PIRITO

LIBERO

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SCRITTURA

indice

idee per la scrittura creativa

Imparo a scrivere un testo 2 Progettare un testo 4 La revisione 5 La coerenza 6 Il mio testo Il testo narrativo 7 Per scrivere un testo narrativo 8 Il narratore 9 L’ordine della narrazione 10 L’incipit 11 Lo svolgimento 12 La conclusione 13 Arricchire il testo 14 15 16 17

Il riassunto Per riassumere un testo Dalle sequenze al racconto Dal discorso diretto all’indiretto Riassumere in terza persona

18 20 22 24 26 27 28 30

Per scrivere un racconto realistico Per scrivere un racconto d’avventura Per scrivere un racconto di paura Per scrivere un racconto autobiografico Per scrivere un diario Per scrivere una lettera Per scrivere un racconto fantastico Per scrivere un mito

Il testo poetico 32 Per scrivere una filastrocca 34 Per scrivere una poesia Il testo descrittivo 36 Per descrivere una persona 38 Per descrivere un animale 40 Per descrivere un ambiente 42 Il personaggio fantastico Il testo informativo 44 Per riassumere un testo informativo 45 Titolo e titoletti 46 Dalla sintesi allo schema Il testo regolativo 48 Per scrivere un testo regolativo

49 TAVOLE LESSICALI 57 PROVE NAZIONALI 75 INSIEME PER IMPARARE FACILE 89 L’ARTE E LA MUSICA

PER SCOPRIRE LE STAGIONI

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IMPARO A SCRIVERE UN TESTO

PROGETTARE UN TESTO Sei preoccupato quando devi scrivere un testo? Non sai che cosa scrivere? Segui le fasi di lavoro indicate e non avrai più problemi. 1 Leggi il titolo che ti viene assegnato, il quale ti indica l’argomento di cui devi parlare,

ad esempio Il mio migliore amico. 2 Ora richiama alla mente più idee possibili sull’argomento: è la tecnica del brainstorming

(dall’inglese “tempesta del cervello”). Appuntale in una lista senza un ordine preciso, scrivendo brevi frasi o solo singole parole.

Riccardo , altruista Simpatico, socievole A volte un po’ prepotente o nervoso ma gli passa subito

Ha un cane e due ga lline ini Soffre di vertig

Stessa classe

Indossa sempre tute e magli ette dis egnate

mo Litighia Partite a calcio n le carte dei Giochiamo co -ghi-oh Pokemon e Yu

Capell i corti occhi e cast marro ani, ni, cor porat snella ura , pied i picc oli

Gita in montagna

Mere nda c on frapp é alla m enta bola Tom elline b e ta dell

3 Rileggi la tua lista e seleziona le informazioni che vuoi sviluppare nel testo,

controlla che siano collegate fra loro in modo logico, così che il testo risulti coerente.

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IMPARO A SCRIVERE UN TESTO 4 Riscrivi le idee che hai scelto secondo un ordine preciso (puoi anche numerarle); realizzerai così

una scaletta da seguire quando scriverai il testo, collegando le informazioni con i connettivi: • temporali appena, mentre, a un tratto, adesso, poi... • logici ma, perché, perciò, dunque, invece...

Dalla lista alla scaletta 1 Un tuo compagno deve scrivere un testo intitolato “Un pomeriggio al parco”. Ha appuntato tutte

le idee che gli sono venute in mente, in modo disordinato in una lista; poi ha scelto quelle più significative, le ha numerate in ordine logico e le ha trascritte in una scaletta. Tu nella lista delle idee quali avresti scelto come più significative? Costruisci la tua scaletta.

LISTA DELLE IDEE • Quando • Dove • Ho letto un libro • Con chi • In bicicletta • A piedi • Ho giocato

• Ho fatto sport • Chi ho incontrato • Da solo • Il momento più bello • Il momento più noioso • Se mi sono divertito • Quando sono rientrato

La scaletta del tuo compagno 1. Quando 2. Dove 3. Da solo 4. A piedi 5. Ho letto un libro 6. Il momento più bello 7. Chi ho incontrato 8. Quando sono rientrato 9. Se mi sono divertito

La tua scaletta ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ...................................................................... ......................................................................

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IMPARO A SCRIVERE UN TESTO

LA REVISIONE Dopo la stesura di un testo, è sempre necessario controllare ciò che si è scritto ponendosi le domande seguenti. 1 La punteggiatura va bene?

4 Ci sono parole ripetute?

2 I tempi dei verbi sono esatti?

5 I fatti sono raccontati nel giusto ordine?

3 Ci sono errori ortografici?

6 Le frasi sono ben collegate?

1 Leggi con attenzione il testo. Correggi gli errori seguendo i suggerimenti per la revisione elencati sopra.

Un pomeriggio al parco Ho trascorso tutto il pomeriggio al parco. Ho scelto di andare a piedi, perché mi piace molto andare a piedi. Appena arrivato, mi sono seduto su una panchina all’ombra di un albero per riprendere fiato, dopo la lunga camminata. Prendo dallo zainetto il libro che avevo iniziato a leggere qualche giorno prima. Si intitola L’invenzione del signor Bat(man) ed è stato scritto da Christine Nöstlinger. Un pomeriggio di settembre, approfittando del bel tempo, sono andato al parco pubblico da solo, sì, proprio da solo. Ridevo di gusto mentre lo leggevo l’episodio che mi ha divertito di più è stato quello in cui una nonnina beve la pozzione ringiovanente del signor Bat e si trasforma tanto da tornare addirittura bambina. A un tratto qualcuno mi ha toccato la spalla facendomi sussultare: era Franco, il mio amico di scuola che mi ha detto: – Vieni a giocare a pallone? – Mi piacerebbe – ho detto – ma non posso interrompere la lettura. Ho continuato a leggere qualche altra pagina e poi smetto. e sono corso da Franco che era intento a raccogliere le prime foglie cadute. Il tempo era scorso veloce, perché era meglio rientrare. Così, di buon passo, sono tornato a casa. Ero soddisfatto avevo trascorso un pomeriggio tra “lettura e natura”.

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Errori ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... ..................................... .....................................


IMPARO A SCRIVERE UN TESTO

LA COERENZA Un testo deve essere coerente: deve fornire le informazioni in ordine, collegate logicamente e non contraddittorie tra loro.

1 Correggi i seguenti testi non coerenti colorando la parola giusta. Ieri sera Claudia ha bevuto una bibita ghiacciata che le ha provocato un forte mal di pancia, ma questa mattina è rimasta a casa da scuola.

Le informazioni non sono collegate logicamente: il connettivo “ma” deve essere sostituito con  perché   perciò .

Ho comprato nel negozio la pizza e il succo. Così sono rientrato per prenderlo. Uscito dal negozio, mi sono accorto di non aver preso il succo.

Le informazioni non rispettano l’ordine cronologico: l’uscita dal negozio  precede   segue  il rientro.

Luisa è andata volentieri al mare con Andrea: odia il mare e non sopporta Andrea.

Le informazioni sono contradditorie: se Luisa odia il mare e non sopporta Andrea, può andare   non può andare al mare volentieri con Andrea.

2 Il seguente testo non è coerente perché ci sono molte contraddizioni.

Riscrivilo sul quaderno con le modifiche necessarie per renderlo coerente.

La sorellina A me la sorellina pareva ridicola perché era grassa. Io invece ero magra. La mamma soffriva per me, perché non volevo mangiare. La sorellina mangiava “tutto”. A me piacevano soltanto le patatine fritte. Odiavo il latte. Alla sorellina non piaceva il latte, nemmeno la “pelle del latte”. Tutti la volevano baciare. Lei si lasciava prendere sulle ginocchia e baciare. Io la giudicavo male. A me i baci facevano ribrezzo, lasciavano bagnata la faccia o pungevano. In questo io e la mamma eravamo uguali: anche lei accettava i baci. Tutti ammiravano gli occhioni della sorellina. Lei li spalancava tranquilli e guardava dritto in faccia la gente. Io non guardavo in faccia le persone e, se esse mi fissavano, volgevo gli occhi da un’altra parte. I visi delle persone erano brutti, pieni di protuberanze, peli, macchie. Mi piaceva solo guardare le facce belle, soprattutto quelle orribili rappresentate nei libri. da L. Romano

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IMPARO A SCRIVERE UN TESTO

IL MIO TESTO

1 Ora, seguendo la scaletta che hai preparato a pagina 3 e tenendo sempre presente la coerenza, componi il tuo testo. Poi rileggilo e correggi gli errori.

Un pomeriggio al parco .........................................................................

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Errori


PER SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO realistico decidi il tipo di testo

fantastico

stabilisci un narratore

interno (1a persona) esterno (3a persona)

inizio

articola il testo in

narra i fatti seguendo

presenta: • personaggi • ambiente • tempo • un’azione che avvia la storia

svolgimento

sviluppa la storia in più sequenze

conclusione

chiudi il testo con un finale

la fabula l’intreccio

fissa lo scopo

– divertire – emozionare – spaventare – far riflettere

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IL TESTO NARRATIVO

IL NARRATORE Il narratore è: interno, se è un personaggio del racconto, quindi usa la prima persona singolare esterno, se è estraneo alla storia, quindi usa la terza persona singolare

• •

1 Leggi il testo, poi rispondi con una X.

Il fratellino Quando arrivò Leo, Lilli dovette dividere la camera con il suo nuovo fratellino. Mentre Leo faceva il riposino, Lilli doveva stare in silenzio. – Quando se ne sarà andato, potrò giocare in pace? – chiese. – Ma Leo rimarrà sempre con noi – le rispose il papà. Il papà e la mamma si divertivano un mondo quando Leo faceva le bolle con la saliva. Ma se Lilli faceva la stessa cosa, le dicevano: – Lilli, per favore, comportati bene. E rimanevano strabiliati quando Leo emetteva i suoi incomprensibili gorgoglii. Ma se Lilli faceva la stessa cosa, le dicevano: – Lilli, per favore, ormai sei grande. Una mattina, la mamma le chiese: – Perché non racconti a Leo una bella favola? – È troppo piccolo per capire le favole – le rispose Lilli. – Le capisce a modo suo – disse la mamma. Lilli cominciò: I l narratore è: – C’era una volta un bambino che si chiamava Leo. interno esterno Era come un microbo, come la polvere sotto il letto, I l racconto è stato scritto in: come lo zero… prima persona singolare Questa storia le costò dieci minuti di castigo. terza persona singolare da K. Henkes, E se mi nasce un fratellino?, Piemme Junior

2 Cambia il narratore: mettiti nei panni di Lilli e racconta la storia come se i fatti fossero capitati a te. . Quando . . . . . . . . . arrivò . . . . . . .Leo, . . . . .io. .dovetti . . . . . . . .dividere .......................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................

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IL TESTO NARRATIVO

L’ORDINE DELLA NARRAZIONE L’autore può raccontare i fatti: seguendo la successione temporale della realtà (fabula) cambiando l’ordine regolare con salti avanti o indietro nel tempo (intreccio)

• •

1 Leggi il testo, poi rispondi.

Al lupo! Al lupo! Un lupo si avventa contro un gregge e comincia a sgozzare le pecore. Il giovane pastorello Cecco si mette a urlare disperato chiamando aiuto ma chi sente le sue grida non interviene, anzi, dice: – Ah, non ci canzoni una seconda volta! Qualche giorno prima infatti il pastorello aveva gridato “Al lupo! Salvate le mie pecore!”. E quando molti contadini erano arrivati armati di falci e di vanghe, Cecco si era messo a ridere e a canzonarli per la loro credulità. E ora Cecco si sfiata inutilmente mentre il lupo divora pecore finché ne ha voglia. da G. Fanciulli, Racconti e novelle di ieri e di oggi, Giunti Marzocco

L ’autore narra i fatti: seguendo l’ordine cronologico cambiando l’ordine cronologico

2 Riscrivi il racconto sul quaderno, narrando i fatti dal principio, ricostruendo quindi l’ordine cronologico regolare.

3 Leggi il racconto e inserisci nel punto indicato, in modo adeguato, il ricordo del protagonista. Sei andato avanti o indietro nel tempo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Nel vecchio baule Andrea cerca in tutta la casa oggetti che nessuno utilizza più: gli servono per una pesca di beneficenza che si svolgerà il prossimo sabato a scuola. Ne trova tanti: un orologio a cucù, una collana di narrativa per bambini piccoli, un paio di stivali da pescatore ancora nuovi. Poi fruga in un vecchio baule e vede un peluche con la zip nella pancia. Era il suo giocattolo preferito.

Quando ero piccolo, ci nascondevo gli animaletti di plastica!

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Porterà anche quello alla pesca di beneficenza? Ci pensa un po’ su e decide di tenerlo: è un ricordo troppo prezioso.

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IL TESTO NARRATIVO

L’INCIPIT L’incipit o inizio è importante perché invoglia il lettore a proseguire nella lettura.

1 Completa la storia, indicando e poi trascrivendo l’incipit che preferisci. L’estate, per Piero, Fabrizio e gli amici era tutta da vivere. Bastava montare una tenda nella piana del campeggio.

Durante l’estate, Fabrizio, Piero e altri due amici erano in vacanza in campeggio e dovevano montare la loro tenda.

Fabrizio, Piero e altri due amici si accingevano a montare la tenda al campeggio estivo: tutti dicevano che era una cosa da niente…

Prigionieri in una tenda Inizio .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................

Svolgimento I ragazzi conficcarono i paletti e poi alzarono finalmente la tenda. Ora bisognava fissare le corde al suolo in modo che i teli rimanessero ben tesi, ma fu in quel momento che iniziò a piovere. – Presto, presto! – gridò Fabrizio – Altrimenti dovremo dormire sul bagnato! Ma tirò troppo la corda e i paletti schizzarono fuori come se fossero stati conficcati nel burro. – Si può sapere che fai? – gridò allora Piero. Ma nessuno rispose: i suoi amici erano sepolti sotto la tenda e si dibattevano freneticamente per liberarsi. Piero udiva le loro voci soffocate. – Mi pesti le mani! Alzati, mi schiacci la pancia! – Se non mi lasci, non posso muovermi! – Lasciami libero almeno il naso! Finalmente riuscirono a liberarsi da quella miserabile tenda da campeggio resa pesante e appiccicosa dalla pioggia torrenziale. Conclusione Così per quella notte i nostri dovettero rifugiarsi nella tenda degli amici, molto più bravi di loro nell’alzarne una. da A. Lugli, Storielline per sorridere , Bulgarini

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IL TESTO NARRATIVO

LO SVOLGIMENTO Lo svolgimento è il cuore della storia in cui si narrano i fatti che accadono.

1 Completa la seguente storia a cui manca lo svolgimento. Fai attenzione che sia coerente con l’inizio e con la conclusione del racconto.

Inizio In una bella villa che si affacciava sul lago di Como abitava un giovane tappeto persiano. In quella villa c’erano tanti altri tappeti: indiani, francesi, spagnoli, italiani. Ogni settimana erano puliti da una domestica. Tutti si trovavano bene, tranne uno: il giovane tappeto persiano. Svolgimento .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................

Conclusione Un giorno, a forza di insistere, il bambino convinse la sua mamma a riportare il tappeto in sala. Ora il tappeto era davvero felice: se qualcuno lo calpestava o vi si sdraiava, è vero, faticava un po’ per il peso, ma almeno non si sentiva solo e abbandonato. da G. Caliceti, La maga dei semafori e altre storie , Rizzoli

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IL TESTO NARRATIVO

LA CONCLUSIONE La conclusione di una storia può essere di vario tipo, ma deve essere sempre coerente con tutta la parte precedente. Ad esempio una storia può terminare: con l’epilogo della vicenda con un commento dell’autore sulla vicenda con una domanda dell’autore rivolta ai lettori

• • •

1 Nel testo che segue manca la conclusione. Sceglila tra quelle proposte. Collega poi a ogni conclusione la definizione giusta.

L’estate di Arthur

Inizio Quell’estate Arthur andò a stare con la zia Elda e lo zio Wrisby. – Eccoci arrivati – annunciò suo padre, con una bizzarra nota eccitata nella voce. La casa era immensa, quasi come un vero castello. Svolgimento Arthur sorrise. Zio Wrisby marciò incontro all’auto. Scesero dall’auto mentre anche zia Elda usciva dalla casa. Alle sue calcagna c’era una gallina color ruggine. Ogni volta che zia Elda si fermava, anche la gallina si fermava e becchettava per terra; appena zia Elda riprendeva la corsa, anche la gallina ripartiva. – Quella è Pauline – disse il papà con un sorriso. – Arthur! – esclamò Zia Elda – Ma tu sei grande, ormai! Quell’affermazione le guadagnò l’immediata simpatia di Arthur. – Dobbiamo andare – disse suo padre – Ecco i tuoi bagagli. – Vieni, vieni – urlò zio Wrisby – mangeremo qualcosa. Poi parleremo di come va il mondo. Prese Arthur per mano – Di cosa ti piacerebbe parlare? Arthur lo guardò fisso. Conclusione Poi sorrise e seguì lo zio dentro la grande casa, pronto ad ascoltare tutti i suoi racconti.

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finale-domanda

Oh, che soddisfazione! Finalmente qualcuno voleva ascoltare la sua opinione.

finale-commento

Arthur non rispose. Possibile che un bambino non sappia cosa rispondere?

finale-conclusione

da P. MacLachlan, Un’estate particolare , Mondadori


IL TESTO NARRATIVO

ARRICCHIRE IL TESTO Per coinvolgere il lettore è necessario arricchire il testo descrivendo il “come” e inserendo particolari che suscitino curiosità o interesse.

1 Scopri come questo semplice racconto possa essere arricchito di particolari suggeriti dalle

domande. Amplialo tu rispondendo alle domande. Se vuoi puoi aggiungere altri particolari.

L ’interrogazione è stata un disastro: dopo l’ultima domanda il bambino tornò al suo posto mentre i compagni lo guardavano.

(quando?) l’interrogazione (di quale materia?) è stata un disastro (perché?) dopo l’ultima domanda (cosa chiedeva la domanda?) il bambino tornò al suo posto (in che modo? con quale stato d’animo?) mentre i compagni (chi? tutti o solo alcuni?) lo guardavano (in che modo?)

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2 Arricchisci il seguente testo inserendo le parole che descrivono il “come”.

con costanza con tristezza con garbo con rapidità timidamente comodamente con tono beffardo con grazia tenacemente sfrecciando

Che umiliazione! Un giorno la mamma decise di accompagnarmi alla pista di pattinaggio. Seduta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . sulla panca avrebbe osservato le mie evoluzioni. Se tentavo di avvicinarmi, mamma mi respingeva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dicendo che dovevo continuare a esercitarmi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Secondo lei dovevo volteggiare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . facendo girare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . la mia gonnellina. Ci provai . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , ma ero una frana. Eppure un bambino mi gridò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . che sembravo un angelo e mi sentii meglio; gli sorrisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dopo un attimo mi si avvicinò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e sibilò: – Sembri un angelo per come muovi quelle stecche di braccia! Il mio sorriso sfumò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . da S. Gandolfi, La scimmia nella biglia , Salani

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IL RIASSUNTO Riassumere significa raccontare solo i fatti principali di un testo.

PER RIASSUMERE UN TESTO leggi con attenzione il testo per comprenderlo bene

dividi il testo in sequenze

sottolinea in ogni sequenza le informazioni principali

assegna a ciascuna sequenza una breve frase come titolo

Rielabora le brevi frasi e collegale fra loro con i connettivi adatti (perciò, in seguito, di conseguenza, alla fine‌). Trasforma i discorsi diretti piĂš importanti in discorsi indiretti.

scrivi il riassunto seguendo le indicazioni

Sostituisci la narrazione in prima persona con quella in terza persona. Rileggi il riassunto per controllare che sia chiaro e completo.

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IL TESTO NARRATIVO

DALLE SEQUENZE AL RACCONTO

1 Leggi il testo già diviso in sequenze, sottolinea le informazioni più importanti e titola ciascuna sequenza con una breve frase.

Il grande gatto

Una signora cura i girasoli

La signora Bartelemy amava i girasoli. Ne aveva piantati tanti in giardino ed erano cresciuti rigogliosi. Ogni giorno lei zappettava il terreno, eliminava le foglie secche e passava ore a curarli.

La . . . .signora .......................

Una mattina, mentre si dava da fare in quel mare dorato, si trovò davanti il gatto più grande che avesse mai visto. Stava dormendo: aveva il pelo giallo, foltissimo attorno al collo e più corto sul corpo con un ciuffo proprio in cima alla coda. Il gatto sbadigliò, poi aprì gli occhi e sorrise.

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La signora corse in casa e tornò con una scodella colma di latte e una lunga fila di salsicce. Il gattone bevve il latte, mangiò le salsicce e ruggì selvaggiamente. In quel momento entrò nel giardino un domatore del circo dislocato vicino alla casa: reggeva un’enorme rete e faceva schioccare la frusta dicendo che stava cercando un leone appena scappato. Al suono della frusta il gattone giallo balzò in avanti con un ruggito selvaggio: dunque il grosso micio che dormiva tra i girasoli non era altro che un leone da circo da M. Mahy, Quattro pirati e mezzo , Mondadori

2 Ora scrivi il riassunto: segui i titoli e forma delle frasi più complete collegandole con i connettivi adatti.

Riassunto ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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IL TESTO NARRATIVO

DAL DISCORSO DIRETTO ALL’INDIRETTO

1 Continua a dividere il testo in sequenze e ad assegnare a ciascuna un titolo.

L’airone e il gambero

Stagno senza acqua

In uno stagno pieno di pesci, il caldo aveva prosciugato l’acqua.

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Un giorno un airone volle approfittarne e disse ai pesci: – L’acqua è poca e il cibo manca. Pensavo a come voi pesci potreste salvarvi. Se volete ascoltare il mio consiglio, io vi prenderò uno alla volta nel mio becco e vi porterò in un grande stagno. – Bene, signore, portaci là – esclamarono i pesci.

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...........................

L’airone prese un grosso pesce, lo portò verso l’altro stagno ma lungo il tragitto andò a posarsi su un albero, lo ammazzò e mangiò la carne. Quando tornò indietro disse: – Avanti un altro – e prendendoli a uno a uno, se li mangiò tutti. Restava però un granchio e, preso dalla voglia di mangiare pure quello, l’airone disse: – Vieni, che porto anche te. Ma il granchio pensò: “Se mi porta tanto meglio, se invece non mi porta, lo ucciderò con le mie chele”. Quindi gli disse: – Se me lo permetti, afferrerò il tuo collo con le mie chele e verrò con te. L’airone, non sapendo dell’inganno, glielo permise. Andò così verso lo stagno ma volò verso l’albero. Il granchio disse: – Quei pesci sono morti per la loro stupidità. Io invece non ti darò la possibilità di mangiarmi, anzi sarò io a ucciderti. Così dicendo gli stritolò il collo con le chele. L’airone allora ripose il granchio sul bordo dello stagno. da F iabe buddiste , Mondadori

2 Completa il riassunto sul quaderno. Attenzione: devi trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti, come nell’esempio.

Riassunto I pesci di uno stagno erano rimasti senza acqua. Un airone disse ai pesci che li avrebbe afferrati uno alla volta e li avrebbe portati in un grande stagno.

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IL TESTO NARRATIVO

RIASSUMERE IN TERZA PERSONA

1 Leggi il brano e rispondi.

Un animale ad ogni costo! Io, Igor, ho iniziato la mia battaglia contro “l’autorità” (i miei genitori) quando mi hanno proibito di tenere un animaletto domestico. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non era come voler andare al lunapark, a fare shopping o a comprare un giocattolo qualsiasi. Avevo bisogno di un animaletto. Così, pur sapendo quante difficoltà avrei incontrato, ho deciso di mettermi alla ricerca del mio animaletto. Ero determinato, avevo soltanto bisogno di un piano efficace e di un compagno, o una compagna, che mi aiutasse nella battaglia. In questo, almeno, la fortuna era dalla mia parte. Mia nonna è un’alleata perfetta in qualsiasi momento di crisi. Nonna Ursula mi ha sempre aiutato, perfino nelle cose più proibite e pericolose. È matta da legare e approva sempre le mie idee. da Indigo, Voglio un cucciolo, Giunti Junior

Chi racconta la storia? ........................................................................... La storia è scritta in prima persona o in terza persona? ...........................................................................

2 Scrivi il riassunto della storia. Attenzione: usa la terza persona singolare.

Riassunto ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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PER SCRIVERE UN RACCONTO REALISTICO fai agire

personaggi reali

ambienti reali scegli

un tempo determinato presente o passato

interno (1a persona) stabilisci un narratore

esterno (3a persona)

racconta

concentrati sullo scopo

fatti reali o verosimili – coinvolgere – divertire – commuovere

1 Scrivi il tuo racconto realistico seguendo i suggerimenti. Inizio

Una corsa in bicicletta

Indica il tempo in cui si svolge la storia, i personaggi e l’ambiente. Indica l’azione del protagonista da cui prende avvio la trama. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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IL TESTO NARRATIVO Svolgimento Narra i fatti che si susseguono. Puoi inventare un episodio particolare, un imprevisto come ad esempio un acquazzone, o inserire altri personaggi. Descrivi le emozioni dei personaggi. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

 Conclusione Inventa tu il finale. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

SCRITTURA CREATIVA Scegli una delle immagini e costruisci un racconto realistico, definendo l’ambientazione e il personaggio adatto; ad esempio un clown al circo sul monociclo, due ragazzi in tandem sul lungomare...

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PER SCRIVERE UN RACCONTO D’AVVENTURA fai agire

– esploratori – ragazzi coraggiosi – viaggiatori

ambienti naturali e selvaggi scegli

un tempo determinato presente o passato

interno (1a persona) stabilisci un narratore

esterno (3a persona)

racconta

concentrati sullo scopo

vicende rischiose, ricche di colpi di scena

avvincere il lettore e tenerlo con il fiato sospeso

1 Leggi l’inizio del seguente racconto di avventura. Poi continualo tu.

Inizio

Avventura nella giungla

Tom si addentrò cautamente nella foresta mentre spuntava l’alba. Voleva raggiungere i compagni partiti la notte precedente. Il sole pallido bruciava il freddo del mattino e l’umida nebbia, rivelando un gigantesco mondo silenzioso. Alberi enormi con tronchi di dieci metri di diametro salivano ad altezze di sessanta metri, dove aprivano la loro fitta chioma, nascondendo il cielo e gocciolando continuamente. Al suolo enormi felci crescevano all’altezza del petto di un uomo. Ben sapendo il pericolo a cui si esponeva, Tom estrasse la pistola per proteggersi da ogni evenienza.

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IL TESTO NARRATIVO Svolgimento Sviluppa la storia, seguendo la scaletta data. ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ...................................................................................

Scaletta • Un serpente velenoso • Il serpente sulla spalla • Tom immobile • Discesa del serpente • Il serpente a terra • Salto di Tom all’indietro • Colpo di pistola • Morte del serpente

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Conclusione Inventa tu il finale. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

SCRITTURA CREATIVA Racconta la storia dal punto di vista del serpente: cosa faceva prima dell’arrivo di Tom? Perché gli è salito sulle spalle? E come ci è salito? Puoi cambiare anche l’esito dello scontro offrendo una via di scampo al serpente... Dai una riposta a queste domande o ponitene altre e scrivi un nuovo testo d’ avventura.

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PER SCRIVERE UN RACCONTO DI PAURA – personaggi coraggiosi –p ersonaggi misteriosi o mostruosi

fai agire

ambienti inquietanti e lugubri scegli

un tempo determinato presente o passato, preferibilmente la notte

interno (1a persona) stabilisci un narratore

esterno (3a persona)

fatti oscuri, vicende insolite cariche di brivido e di mistero

racconta

concentrati sullo scopo

creare suspense e suscitare paura

1 Completa l’inizio e lo sviluppo di questo racconto di paura con le parole mancanti.

Uno strano incontro Inizio

vuoto

• mezzanotte • sferragliare • posto • nonni

Era quasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . quando il ragazzo salì sul treno diretto a Milano dove lo attendevano i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . in uno scompartimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e chiuse gli occhi sperando di dormire due o tre ore cullato dallo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . del treno.

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IL TESTO NARRATIVO Svolgimento luce

• cadavere • rumore • lineamenti • danzare • terrore • assassino • cicatrice

Dopo circa mezz’ora fu svegliato dal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . della porta scorrevole e guardò davanti a sé: sotto la . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . rossastra della lampada apparvero i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . volgari di una faccia losca e pallidissima, che un’incolta barba di sei o sette giorni rendeva ancora più sinistra e su cui si leggevano a chiare lettere la fame e la sfacciataggine. Il ragazzo lo osservò con maggiore attenzione e si accorse che una lunga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gli deturpava la guancia destra. Dopo qualche minuto, alla vacillante luce della lampada che faceva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . esageratamente le ombre, il ragazzo constatò con . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . che la faccia del suo compagno di viaggio sembrava quella di un . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un pensiero orribile gli sconvolse la mente: forse quell’individuo l’avrebbe ucciso e poi avrebbe fatto scomparire il suo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . gettandolo nel burrone dal finestrino del treno. Conclusione Inventa tu il finale della storia, poi capovolgi il libro e leggi il finale dell’autore.

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da A. Campanile, Paganini non ripete, Sansoni

A un certo punto l’uomo confessò: – Sono un attore della TV talmente in ritardo che non avrò il tempo di truccarmi appena arrivato a destinazione… così ho provveduto. Secondo te, che parte dovrei interpretare? – Penso quella del delinquente o del mostro... – Sono più abile del mio truccatore. Grazie! E trascorse almeno un paio di ore a raccontare al ragazzo i segreti del palcoscenico.

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PER SCRIVERE UN RACCONTO AUTOBIOGRAFICO fai agire

te stesso e le persone con cui entri in contatto i luoghi della tua vita

scegli

un tempo passato e ben determinato

stabilisci un narratore

racconta

concentrati sullo scopo

interno (1a persona), cioè tu

avvenimenti reali della tua vita

– raccontare e condividere la tua storia – ricordare e riflettere sulle tue esperienze

1 Scrivi la tua autobiografia, se vuoi puoi seguire la seguente traccia.

La mia autobiografia Sono nat . . . a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , il . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mi chiamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mi hanno chiamato così perché . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................................................... ...................................................................................

Durante i miei primi anni di vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................................................... ................................................................................... ................................................................................... ...................................................................................

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IL TESTO NARRATIVO .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

Alla scuola dell’infanzia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

Il mio primo giorno alla primaria.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

Ancora ricordo quell’episodio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

Ho tanti progetti per il futuro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... .................................................................................... ....................................................................................

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PER SCRIVERE UN DIARIO fai agire

te stesso e le persone con cui entri in contatto i luoghi della tua vita

scegli

stabilisci un narratore

racconta

concentrati sullo scopo

–u n tempo passato e ben determinato, con la data, per raccontare i fatti – un tempo presente per le riflessioni interno (1a persona), cioè tu impressioni, emozioni, segreti, esperienze personali con un linguaggio diretto e familiare – confidarsi – e sprimere liberamente sentimenti e riflessioni

1 Immagina che la festa del tuo compleanno sia passata da poco e, sul tuo quaderno, racconta in una pagina di diario come l’hai vissuta. Inizia così, poi segui la scaletta.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (data)

Caro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (appellativo con cui ti rivolgi al diario)

Scaletta •C iò che è successo (in breve) • Persone presenti • Il momento più bello • I l momento più divertente • I l momento più inaspettato

SCRITTURA CREATIVA Tutti possono avere un diario personale: adulti, bambini, maschi e femmine… ma se ad avere un diario fossero anche gli animali? Che cosa ci scriverebbero? Scegli un animale in cui immedesimarti, tieni conto della sua razza, dell’ambiente in cui vive, di ciò che gli potrebbe accadere… e scrivi una pagina del suo diario.

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PER SCRIVERE UNA LETTERA fai agire

scegli

stabilisci un narratore

il destinatario

– la data e il luogo dove ti trovi – la formula di apertura interno (1a persona), cioè tu

racconta

avvenimenti, richieste, sentimenti ed emozioni

concludi

con la formula di chiusura, la firma e un eventuale post scriptum

concentrati sullo scopo

comunicare con una persona a distanza

1 Spesso per iscritto è più facile confidarsi o raccontare qualcosa di sé agli altri: scegli un amico/a o un parente, con cui hai voglia di parlare, e scrivigli una lettera sul quaderno. Inizia così. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (luogo e data)

Caro/a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (destinatario)

SCRITTURA CREATIVA Hai mai scritto un messaggio criptato? Potrebbe esserti molto utile se vuoi confidare a qualcuno un importante segreto. Lavora in coppia con un tuo compagno per inventare un vostro codice segreto: sostituite nomi e verbi consueti della lingua italiana con parole di vostra invenzione, da poter usare d’ora in poi nei vostri scambi epistolari. Ricordatevi di appuntare su un foglio o su un file il vostro codice, altrimenti non riuscirete più a decifrare i messaggi.

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PER SCRIVERE UN RACCONTO FANTASTICO concentrati sullo scopo

fai agire

– far sognare – stimolare la fantasia personaggi reali o fantastici

ambienti reali o fantastici scegli

un tempo determinato presente o passato interno (1a persona) stabilisci un narratore

esterno (3a persona)

racconta

fatti straordinari e impossibili nella realtà

1 Segui le indicazioni e scrivi un racconto fantastico.

Il bosco della strega

Inizio C’è una vasta vallata ai piedi delle colline, dove si può scegliere se correre, giocare o esplorare, e questa è appunto la storia di due amici: Nico e Laura che si conoscono fin da piccini piccini. Un giorno i due ragazzi scendono verso il torrente, lo attraversano non passando sopra il ponte di pietra, ma saltando da un ciottolo all’altro. Corrono e rotolano sul prato... Ecco, il bosco è lì, davanti a loro. È immenso: arriva quasi fino alla linea dell’orizzonte. In paese lo chiamano “il bosco della strega”.

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IL TESTO NARRATIVO Svolgimento Nico e Laura si inoltrano nel folto del bosco, camminando piano sopra un tappeto di foglie secche. Descrivi il bosco, che diventa sempre più scuro e minaccioso. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

A un tratto vedono due occhi gialli che brillano minacciosi e si avvicinano senza far rumore. – Ma è un gatto! – esclamano Nico e Laura sollevati. Racconta che quel gatto è parlante e li invita a seguirlo fino alla casa della sua padrona. ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

I bambini arrivano a una baita davanti alla quale sono tesi fili per la biancheria con appese pizzette e focacce profumate. Racconta che i bambini cominciano a mangiare, ma la strega della baita li sorprende e li costringe a entrare in casa. ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................

– Bene – dice la strega – adesso mi aiuterete a preparare i biscotti. I due bambini la guardano perplessi e ubbidiscono. Racconta che i due bambini preparano impasti con ingredienti nauseanti, ritagliano le forme dei biscotti e li infornano. ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................

– Fermatevi ancora un po’ – dice la strega – i biscotti sono quasi pronti. Potete mangiarli ancora caldi. Racconta che i bambini insistono per tornare a casa. ........................................................................................ ........................................................................................ ........................................................................................

Conclusione La strega incarica il gatto di guidarli fuori dal bosco. Racconta che la strega li saluta e li invita a tornare per mangiare i suoi prelibati dolcetti. ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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PER SCRIVERE UN MITO concentrati sullo scopo

spiegare le origini degli esseri viventi e i misteri dell’Universo divinità o eroi

fai agire

ambienti naturali, Terra, Universo scegli

il tempo delle origini del mondo o delle antiche civiltà utilizza un narratore

racconta

esterno (3a persona) – la creazione dell’Universo – l’origine dei fenomeni naturali – fatti grandiosi e magici

1 Completa, poi inventa un mito che spieghi l’origine delle nuvole seguendo lo spunto dato. Le nuvole e le bugie hanno qualcosa in comune: – le nuvole hanno vita breve, perché prima o poi si . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – le bugie hanno vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , perché prima o poi vengono scoperte. Forse le nuvole sono le bugie dette dagli uomini che salgono in cielo? Potrebbe esistere il dio Nuvolaio, che fa sciogliere le nuvole-bugie ogni qualvolta gli uomini dicono la verità?

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IL TESTO NARRATIVO

L’origine delle nuvole Inizio Al tempo dei tempi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

Svolgimento Un giorno accadde che . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

Conclusione Da allora . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

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PER SCRIVERE UNA FILASTROCCA concentrati sullo scopo

– – – –

divertirsi giocare con le parole ninnare far memorizzare

scegli

l’argomento

stabilisci

la struttura: – versi – strofe

usa

la rima: – baciata – alternata – incrociata

1 Leggi i primi quattro versi della filastrocca e scrivi altre due strofe in rima baciata. Usa le coppie di parole proposte.

La scrittrice

Quando di sera a scrivere mi metto, mi siedo un po’ sbilenca sopra il letto e nel cassetto del mio comodino mi spenzolo a cercare un fogliettino.

testa / foresta

parole / sole

................................................................ ................................................................ ................................................................

scuola / Coca-Cola

................................................................ ................................................................ ................................................................ ................................................................ ................................................................

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campanello / battello


IL TESTO POETICO

2 Nella filastrocca Il serpente musicista completa lo schema delle rime. Di quale rima si tratta?

Il serpente musicista Il serpente a sonagli senza mai fare sbagli accorda il suo strumento con il cambiar del vento. Pizzica con sentimento seguendo il dolce vento le corde del violino se soffia il ponentino. Suona nel vento forte le note lunghe e corte col tono del trombone se soffia l’aquilone.

3 Riscrivi la filastrocca divisa in tre strofe

cambiando la posizione dei versi in rima baciata, in modo da ottenere la rima alternata.

Il serpente a sonagli accorda il suo strumento senza mai. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. ................................................. .................................................

da A. Lavatelli, Zoorime, Sei

.................................................

4 Continua tu a scrivere una variante di questa conta in rima baciata, tenendo conto che lo scopo è divertire.

Un, due, tre Un, due, tre, la Peppina fa il caffè fa il caffè di cioccolata la Peppina è mezza matta. S’è ammalata di dolore, ha chiamato il dottore, il dottor con le ciabatte. Qui mi duole e qui mi batte, qui mi sento una gran pena, sor dottore senza cena. da L. Gandini e D. Berton, 99 filastrocche, Editori Riuniti

Un, due, tre, la Peppina fa il soufflè fa il soufflè di marmellata, la Peppina se n’è andata. ............................................... ............................................... ............................................... ............................................... ............................................... ...............................................

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PER SCRIVERE UNA POESIA concentrati sullo scopo

– esprimere emozioni – trasmettere messaggi

scegli

l’argomento

stabilisci

la struttura: – versi – strofe versi liberi o in rima

usa

figure retoriche: – similitudini – metafore – personificazioni

1 Completa i versi dei poeti con le opportune similitudini. come un fiore che fugga su lo stelo

Vola il veliero Scivola lieve il veliero sul mare

• sembra un uccello L’aquilone

pronto a volare.

Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza, risale, prende il vento; ecco pian piano tra un lungo dei fanciulli urlo s’innalza. S’innalza: e ruba il filo dalla mano,

M. Vago

.................................................

............................

esile, e vada a rifiorir lontano.

2 Trasforma le similitudini in metafore.

G. Pascoli

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IL TESTO POETICO

3 Sottolinea nella poesia con colori diversi le azioni umane attribuite alla luna, alle fontane, al sole, alle foglie, al vento e ai capelli.

Quando la luna Quando la luna bacia le fontane e le fontane baciano la luna si possono intrecciar delle collane fatte di stelle colte ad una ad una e quando il sole saluta le foglie e le foglie sorridono nel sole ognuno canti al sole le sue voglie servendosi di magiche parole e quando il vento corre nei capelli ed i capelli danzano nel vento ognuno indossi dipinti mantelli cerchi soltanto d’essere contento. da G. Pontremoli, Il mistero della collina, Giunti

4 Sul modello della precedente poesia, inventa personificazioni con gli elementi indicati, poi usale per comporre una tua poesia di tre strofe.

Personificazioni mare . .accarezza . . . . . . . . . . .la. . spiaggia .................................... spiaggia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pioggia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . erba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . treno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . bambini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Quando il mare Quando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................... .......................................... ..........................................

e quando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................... .......................................... ..........................................

e quando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................... .......................................... .........................................

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PER DESCRIVERE UNA PERSONA descrizione ricca di sentimenti e opinioni personali (descrizione soggettiva) concentrati sullo scopo

descrizione precisa e rigorosa (descrizione oggettiva) generali (nome, età, sesso...) fornisci informazioni

sull’aspetto fisico, attraverso i dati sensoriali sul carattere, sul comportamento, sugli interessi, sul rapporto con gli altri, sulle abitudini

cogli

aspetti particolari e originali dati e termini specifici (descrizione oggettiva)

utilizza

aggettivi qualificativi, similitudini, personificazioni (descrizione soggettiva)

1 Completa il testo con le parti descrittive mancanti. Mi chiamo Marco e ho un amico carissimo di nome Daniel. Io sono alto, robusto, scuro di capelli e con gli occhi a mandorla. Daniel invece . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....................................................................................

Nessuno lo ha mai visto varcare spontaneamente la soglia del parco per una corsetta o una semplice passeggiata. Io invece sono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....................................................................................

All’inizio invidiavo un po’ Daniel perché ha i voti migliori di tutta la classe, anche se studia raramente e non sta più di tanto attento durante le lezioni. Rimane per lo più ....................................................................................................................

Lui dice che sta pensando. A cosa pensi nessuno lo sa. È un segreto che Daniel rivela solo a me. Per questo siamo amici. da C. Nöstlinger, Furto a scuola, Piemme

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IL TESTO DESCRITTIVO

2 Scegli tre persone che conosci bene e per ciascuna di loro descrivi uno degli aspetti proposti. L’aspetto fisico di

……………….....………

statura, corporatura: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... ...........................................................

capelli: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ...........................................................

viso (occhi, naso, bocca...): . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ........................................................... ........................................................... ........................................................... ...........................................................

Il carattere e il comportamento di ……………............……… come è: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ................................................. .................................................

come parla: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L’abbigliamento di

…………………....……

.................................................

come cammina: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

abiti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

.................................................

...........................................................

come si rapporta con gli altri: . . . . . . . . . . . . .

...........................................................

.................................................

scarpe: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

.................................................

...........................................................

le sue abitudini: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

...........................................................

.................................................

accessori e ornamenti: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

.................................................

...........................................................

i suoi interessi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

...........................................................

.................................................

...........................................................

.................................................

SCRITTURA CREATIVA Ora usa le parti descrittive che hai completato sopra per descrivere in modo soggettivo una persona immaginaria.

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PER DESCRIVERE UN ANIMALE descrizione precisa e rigorosa (descrizione oggettiva) concentrati sullo scopo

descrizione ricca di sentimenti e opinioni personali (descrizione soggettiva) generali (nome, ambiente in cui vive…) fornisci informazioni

sull’aspetto fisico, attraverso i dati sensoriali sul comportamento e sulle abitudini

cogli

utilizza

aspetti particolari e originali dati e termini specifici (descrizione oggettiva) aggettivi qualificativi, similitudini, personificazioni (descrizione soggettiva)

1 Leggi il testo, poi rispondi con una X.

La tartaruga La tartaruga, detta anche testuggine, è un animale terrestre o d’acqua dolce. Misura fino a 25 cm e ha lo scudo giallo e nero. È erbivora; sverna in letargo e nella buona stagione depone quattro o cinque uova per volta. È presente in diverse regioni centrali e meridionali d’Italia. La tartaruga è un animale tranquillo e inoffensivo, dai movimenti lenti; se disturbata ritira prontamente il capo e le zampe nella corazza protettrice.

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L a tartaruga è descritta in modo: oggettivo soggettivo Q uesta descrizione può essere inserita: in un libro di narrativa in un libro di scienze in una raccolta di poesie


IL TESTO DESCRITTIVO

2 Scegli un animale che puoi osservare da vicino (se ne hai uno tuo, oppure quello di un tuo vicino di casa...) e descrivilo in modo soggettivo. Oltre a caratterizzarlo nell’aspetto fisico, parla delle sue abitudini, del modo in cui si muove e si comporta con le persone e con gli altri animali, di cosa mangia, se preferisce qualche cibo in particolare... Ricorda di esprimere il tuo punto di vista sull’animale e i sentimenti che esso ti suscita.

Titolo: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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SCRITTURA CREATIVA Descrivi l’aspetto fisico di un animale piccolo e docile (coniglio, pesce, criceto…) e attribuiscigli il carattere aggressivo e prepotente di un lupo, di un leone, di uno squalo.

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PER DESCRIVERE UN AMBIENTE descrizione precisa e rigorosa (descrizione oggettiva) concentrati sullo scopo

descrizione ricca di sentimenti e opinioni personali (descrizione soggettiva) su tutti gli aspetti, usando i dati sensoriali fornisci informazioni

un ordine logico: dal generale al particolare o viceversa

segui

utilizza

un ordine spaziale: – da vicino a lontano o viceversa – dall’alto al basso o viceversa – dall’interno all’esterno o viceversa dati e termini specifici (descrizione oggettiva) aggettivi qualificativi, similitudini, personificazioni (descrizione soggettiva)

1 Leggi la descrizione e sottolinea con quattro colori diversi i dati visivi, uditivi, tattili, olfattivi.

Dopo la siccità Finalmente, dopo giorni di siccità, la pioggia venne. Nuvoloni scuri si ammassarono verso sud-ovest e lentamente invasero il cielo. Il sole brillante lasciò il posto a una cappa scura. Un lampo accecante squarciò il cielo seguito dal violento fragore di un tuono. E poi scese un diluvio di acqua… tiepida. Presto un odore penetrante si levò dai campi: l’odore della terra bagnata. Gli animali lo annusavano ascoltando il gorgoglio dell’acqua. da G. Blyton, Storie del prato, La cinciallegra

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IL TESTO DESCRITTIVO

2 Scegli uno dei seguenti paesaggi e descrivilo in tutti i suoi aspetti sul quaderno.

SCRITTURA CREATIVA Leggi il testo, poi immagina di entrare nella stanza insieme a Nina e prosegui la descrizione sul quaderno.

In mezzo a un violento temporale, Nina atterrò all’aeroporto Marco Polo di Venezia. Ad aspettarla c’era la dolcissima Ljuba, la tata russa amica del nonno Misha. Tutte e due presero i bagagli ai nastri e si diressero all’imbarcadero. Salirono sul vaporetto e, a notte fonda, arrivarono a Villa Espasia. Varcarono l’imponente cancellata ed entrarono nel grandioso atrio. - Nina - disse la tata - vai su, la tua camera è già preparata. Nina salì la scala a chiocciola di marmo blu che portava al piano superiore, dove c’erano le camere da letto, ed entrò nella sua stanza. Si fermò sull’uscio e la guardò. da M. Witcher, La bambina della sesta luna , Giunti Junior

Quella cameretta sembrava . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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IL TESTO DESCRITTIVO

IL PERSONAGGIO FANTASTICO 1 Leggi e sottolinea nel testo tutti gli aggettivi qualificativi: sono loro che aiutano a caratterizzare la strega.

La strega Nocina Nella notte nera e tempestosa, la strega Nocina uscÏ dal suo covo. I suoi capelli grigi e scarmigliati svolazzavano uscendo dalla cappa nera. Aveva il naso lungo, bitorzoluto e adunco; gli occhi spiritati, sotto le sopracciglia arruffate, erano fissi verso le case buie, la bocca era sottile e le labbra scoprivano un ghigno inquietante. La sua pelle grinzosa e giallastra, le guance smorte e cadenti denotavano chiaramente le sue abitudini notturne. Nocina balzò sulla scopa e si diresse verso il villaggio, con le unghie lunghe e ricurve strette al manico della scopa.

2 Descrivi tu una fata e un animale mostruoso, mantenendo la stessa struttura del testo letto e utilizzando molti aggettivi qualificativi.

La fata

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Titolo: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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IL TESTO DESCRITTIVO

3 Leggi la breve descrizione fisica del personaggio e un episodio relativo al suo comportamento.

Un uomo ordinato Un uomo era così ordinato che teneva sempre i capelli ben lisci con la scriminatura in mezzo e indossava giacca, camicia e cravatta anche in casa. Un giorno si cucinò delle fettuccine, le tolse dalla pentola ad una ad una, le stirò per bene e poi con le forbici le tagliò badando che risultassero della medesima lunghezza. Infine le mise belle e ordinate l’una accanto all’altra nel piatto. Quando però si mise a tavola, l’uomo ebbe un sussulto: piatto e forchetta dovevano stare nell’armadio, non sul tavolo! C’era un terribile disordine e bisognava rimettere tutto a posto. Così l’uomo sparecchiò e rinunciò a mangiare. da U. Wörfel

4 Utilizzando come modello

il testo che hai appena letto e seguendo la scaletta, descrivi un nuovo personaggio.

Scaletta • Un colore al giorno per i capelli • Un colore diverso per ogni capo di abbigliamento • Un episodio

Un uomo colorato Un uomo amava tanto i colori che si tingeva i capelli ogni giorno di un colore diverso e indossava capi d’abbigliamento di sette colori, quelli dell’ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Un giorno si preparò per . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................

Indossò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................................................................................................

Siccome pioveva, aveva bisogno di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . di colore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cerca e ricerca non . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Così l’uomo si . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e rinunciò a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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PER RIASSUMERE UN TESTO INFORMATIVO individua l’argomento da riassumere

dividi il testo in paragrafi e titolali

evidenzia le informazioni principali attraverso le parole chiave

rielabora le informazioni e organizzale in un testo o in uno schema

1 Leggi e scopri l’argomento generale del testo. Il carter, l’involucro che protegge la catena della bicicletta, prende il nome dall’inglese John Harrison Carter, morto nel 1903. La cosa curiosa è che in inglese quel pezzo si chiama crank-case o chain-guard, ma non “carter”! Lo sapevi che il Das è un’invenzione italiana? Fu brevettato nel 1965 da Dario Sala, di Como. Il nome di questo materiale per sculture si deve alle prime due lettere di Dario e all’iniziale del cognome (Sala). Lo zampirone, la spirale che bruciando sprigiona un fumo che tiene lontane le zanzare, risale agli anni ‘30 ed è stato inventato dal dottor Giovanni Battista Zampironi. Sulla scatola in cui era venduto c’era il nome del laboratorio farmaceutico “Zampironi”, che fu scambiato per il nome del prodotto. Anche il pullman deve il proprio nome al suo inventore, lo statunitense George Mortimer Pullman (1831-1897). da Focus Junior

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O ra che hai individuato l’argomento del testo, scegli un titolo fra i seguenti: Invenzioni moderne I nomi delle invenzioni Grandi inventori


IL TESTO INFORMATIVO

TITOLO E TITOLETTI 1 Leggi il testo già diviso in cinque paragrafi. Scrivi il titolo dell’argomento generale e un titoletto per ogni paragrafo.

Titolo:. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

...................................................................

La Grande Muraglia è la più imponente opera costruita dall’uomo: è alta otto metri, larga sette e lunga quattromilaottocento chilometri. ...................................................................

I Cinesi iniziano a costruirla nel V secolo a.C. per difendersi sia dalle invasioni dei popoli del Nord, sia dagli attacchi dei popoli confinanti. ...................................................................

Migliaia di operai lavorano fino allo sfinimento per trasportare a braccia fino a luoghi lontani e impervi i materiali necessari per l’innalzamento della barriera. ...................................................................

La funzione della muraglia non è comunque solo difensiva: è anche una strada veloce per le truppe che accorrono dove necessario e inoltre, con il suo fitto intervallarsi di torri di avvistamento e di fortezze, è uno straordinario sistema di comunicazione e di contatto con le altre parti del Paese. Per mezzo di segnali di fumo o di messaggi luminosi le notizie si propagano in modo velocissimo, le popolazioni si avventurano in viaggi più sicuri e sviluppano i commerci a lunga distanza. ...................................................................

Naturalmente i resti monumentali che oggi noi possiamo percorrere non sono quelli originari; restaurati più volte soprattutto durante la dinastia Ming (XIV-XVII secolo d.C.) ricevono tuttora grandi cure dal governo cinese e costituiscono il simbolo della civiltà millenaria della Cina. da AA.VV., Storia 1, De Agostini

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IL TESTO INFORMATIVO

DALLA SINTESI ALLO SCHEMA

1 Leggi il testo e sottolinea le parole chiave.

L’Etna La morfologia

L’Etna è il più alto vulcano attivo d’Europa. È un tipico esempio di vulcano a cono, provvisto di un cratere centrale e di numerose bocche laterali. Dal cratere centrale escono lapilli incandescenti che illuminano la notte come grandi fuochi artificiali, offrendo uno dei fenomeni più spettacolari in natura; dalle bocche laterali sgorgano veri fiumi di lava. Le eruzioni

Tra il 1991 e il 1993 si verificò una delle eruzioni più imponenti, infatti la lava giunse a lambire le case di Zafferana Etnea che sorge sulle pendici del vulcano; inoltre nel 2005 l’Etna emise abbondanti ceneri che oscurarono Catania, perciò le attività dell’aeroporto della città furono bloccate. Comunque, anche quando non emette lava, questo vulcano è sempre in attività, perché dal cratere principale erutta sbuffi di vapore e ceneri e possono verificarsi crolli della parte terminale del cono. Quindi la sua altezza varia continuamente, anche se di poco. I benefici

Il cono dell’Etna è stato dichiarato, nel 1987, un parco naturale, perché si è voluto proteggere un ambiente unico, dove le grandi colate laviche scivolano tra una vegetazione di lecci, frassini e ginestre distruggendola, ma il nuovo terreno lavico, essendo molto fertile, dopo pochi anni è di nuovo coperto di vegetazione rigogliosa. I danni

L’attività continua di questo vulcano però può causare ingenti danni al territorio e alle popolazioni che vi abitano: danni al traffico aereo e stradale perché cenere e lapilli formano uno strato su strade e autostrade; danni alle coltivazioni ma anche agli edifici perché l’accumulo di cenere e lapilli ottura tubazioni e scarichi; infine danni alla salute perché la sospensione delle particelle vulcaniche più fini può irritare gli occhi, la pelle, le vie respiratorie. da S. Bertolacci Minucci, Marco Polo, De Agostini

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IL TESTO INFORMATIVO

2 Usa le parole chiave che hai sottolineato per scrivere un breve riassunto di ogni paragrafo. La morfologia

......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... Le eruzioni

......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... I benefici

......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... I danni

......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .........................................................................................................................

3 Completa lo schema con le informazioni più importanti. La morfologia

Le eruzioni

Ha la forma di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ha il . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e le

Tra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Oggi erutta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

..........................................

L’ETNA I danni

Al . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Agli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Alla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

I benefici

È stato dichiarato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il terreno lavico, molto . . . . . . . . . . . . . ..........................................

viene coperto di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........................................

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PER SCRIVERE UN TESTO REGOLATIVO concentrati sullo scopo

–d are istruzioni per eseguire o realizzare qualcosa – indicare norme di comportamento – dare consigli fasi/azioni in ordine logico o cronologico

elenca

un linguaggio preciso con parole specifiche usa

verbi all’infinito o all’imperativo

1 Scrivi le istruzioni numerate per comunicare la parola “amico” con l’alfabeto muto.

A

M

I

C

O

1

2

3

4

5

1.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... 2.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... 3.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... 4.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......................................................................................................................... 5.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .........................................................................................................................

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TAVOLE LESSICALI

IL RACCONTO REALISTICO DI CHE COSA VOGLIO PARLARE? FAMIGLIA PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

mamma, papà, fratello, sorella, zia, zio, nonno, nonna, cugino…

mangiare, giocare, viaggiare, fare la spesa, vedere un film, litigare…

casa, giardino, cantina, soffitta, parco, mare, supermercato…

ieri, oggi, il mese scorso, l’anno scorso, la prossima settimana…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: avere un tetto sulla testa, casa dolce casa, essere di casa (sentirsi a proprio agio), avere un’aria familiare (conoscere)…

SCUOLA PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

insegnante, compagno di classe, bidello, supplente…

studiare, giocare, mangiare, leggere, scrivere, disegnare, parlare…

aula, palestra, giardino, corridoio, scale, mensa…

ieri, oggi, il mese scorso, l’anno scorso, la prossima settimana…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: marinare la scuola, scaldare il banco (frequentare la scuola senza voglia), spremere le meningi (sforzarsi nel ragionamento)…

SPORT PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

allenatore, compagno di squadra, arbitro…

giocare, correre, saltare, passare la palla, danzare, tirare, nuotare…

palestra, campo da tennis, fiume, parco, campo da calcio, piscina…

ieri, oggi, il mese scorso, l’anno scorso, la prossima settimana…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: essere veloce come il vento, a corpo morto (con tutto il peso), giocare come il gatto col topo (tormentare l’avversario), forte come un leone…

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TAVOLE LESSICALI

VACANZA PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

mamma, papà, nonni, zii, cugini, compagno di classe, amico…

viaggiare, pedalare, giocare, arrampicarsi, nuotare…

mare, montagna, collina, città, lago, campagna, campeggio…

durante le vacanze di pasqua/natale, nel week end, l’estate scorsa, il mese prossimo…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: mandare il cervello in vacanza, una valigia di sogni, ingannare il tempo (avere passatempi)…

AMICIZIA PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

amico, compagno di classe…

parlare, correre, giocare, discutere, guardare un cartone animato, mangiare un gelato…

parco, casa, strada, spiaggia, montagna, cinema, scuola…

ieri, oggi, il mese scorso, l’anno scorso, la prossima settimana…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: chi trova un amico trova un tesoro, essere amici per la pelle, amico/a del cuore, essere come cane e gatto…

ANIMALI PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

gatto, cane, leone, zebra, orso, aquila, pinguini…

miagolare, abbaiare, ruggire, cavalcare, arrampicarsi, volare, nuotare…

città, foresta, montagna, savana, fiume, ghiacciaio…

ieri, oggi, il mese scorso, l’anno scorso, la prossima settimana…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: essere fedele come un cane, avere una memoria da elefante, piangere lacrime di coccodrillo, lento come una lumaca, furbo come una volpe…

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TAVOLE LESSICALI

IL RACCONTO D’AVVENTURA DOVE VOGLIO AMBIENTARE IL RACCONTO? IN MARE PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

pirati, capitano, ciurma, squali, balene, mostri marini…

navigare, issare la vela/l’ancora, remare, saccheggiare, consultare una mappa del tesoro, attaccare…

isola deserta, lungo la costa, sul fondo del mare, nel porto, sulla spiaggia, nella caverna…

oggi, ieri, l’anno scorso, tanti anni fa…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: avere il vento in poppa, fare promesse da marinaio (non mantenere gli impegni presi), essere una goccia nel mare…

SULLA TERRA PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

cavalieri, soldati, tribù, pionieri, animali esotici, animali della foresta…

cavalcare, marciare, cacciare, scoprire…

collina, pianura, bosco, giungla…

oggi, ieri, l’anno scorso, tanti anni fa…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: sentirsi come un orso in gabbia, avere un coraggio da leone…

NEL CIELO PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

piloti, uccelli

pilotare, guidare, volare…

su un aereo, in un dirigibile, su una mongolfiera, sopra le montagne…

oggi, ieri, l’anno scorso, tanti anni fa…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: essere al settimo cielo, andare dove tira il vento, dire parole al vento…

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TAVOLE LESSICALI

IL RACCONTO DI PAURA DI CHE COSA VOGLIO PARLARE?

CASA STREGATA, CASTELLO INFESTATO, MUSEO MALEDETTO, PIRAMIDE, CIMITERO, VICOLI BUI, BOSCO SPETTRALE… PERSONAGGI

AZIONI

TEMPO

fantasma, mostro, vampiro, mummia, strega, spettri, serpenti, ragni, pipistrelli…

spaventare, apparire, scricchiolare, urlare, mordere, volare, afferrare…

oggi, ieri, l’anno scorso, tanti anni fa…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: arrivare all’improvviso, udire grida disperate, sentirsi spiati, essere mezzo morto dalla paura, avere una fifa blu, tremare dalla paura…

RACCONTO AUTOBIOGRAFICO, DIARIO E LETTERA DI CHE COSA VOGLIO PARLARE?

DI ME STESSO, DELLE MIE ESPERIENZE (VIAGGI, GITE, VITA QUOTIDIANA...) E DELLE MIE EMOZIONI (RABBIA, AFFETTO, GIOIA)… PERSONAGGI

AZIONI

LUOGHI

TEMPO

Io, mia sorella, mio fratello, mamma, papà, nonno, la mia migliore amica, il mio vicino di casa…

studiare, giocare, allenarsi, sorridere, litigare, odiare, essere felice/triste perché…

casa, scuola, giardino, parco, strada, mare, montagna, sala giochi…

oggi, ieri, l’anno scorso, tanti anni fa…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: ridere a crepapelle, tenere il broncio, essere rimasto di sasso, impalato come uno stoccafisso, morire di noia…

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TAVOLE LESSICALI

IL RACCONTO FANTASTICO DI CHE COSA VOGLIO PARLARE? FATTI IMPOSSIBILI, STRAORDINARI E MAGICI. PROVE DIFFICILI DA SUPERARE. PERSONAGGI reali: bambini, principi, principesse, re, regine, sorellastre, matrigna… fantastici: draghi, unicorni, cavalli alati, animali parlanti, alieni, maghi, streghe, folletti, elfi, fate, orchi…

OGGETTI MAGICI scopa/tappeto volante, bacchetta, paiolo, tavolo che cammina, mantello, cappello, monete d’oro…

AZIONI

TEMPO

LUOGHI

sputare fuoco, volare, guidare un disco volante, smaterializzarsi, recitare incantesimi e sortilegi, preparare pozioni magiche, essere invisibili, galoppare, correre, battersi a duello, scavalcare, saltare, arrampicarsi, salvare, sposare…

tanto tempo fa, ieri, oggi, domani, nel futuro, nel passato, nel presente, in un tempo immaginario…

bosco incantato, grotta, vulcano, Luna, pianeta della galassia, Marte, castello, torre, cascate, abissi marini, lago, foresta magica, casa nei funghi, nella corteccia…

ESPRESSIONI/MODI DI DIRE: sputare fuoco dalla bocca, fumare dalle narici, galoppare nel cielo, parlare il dialetto marziano, sparire in un lampo, fare scintille…

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TAVOLE LESSICALI

FILASTROCCA E POESIA DI CHE COSA VOGLIO PARLARE?

GIOIA, RABBIA, PAURA, TRISTEZZA, MALINCONIA, NOSTALGIA, STUPORE, DIVERTIMENTO... PERSONE (reali e fantastiche), ANIMALI E AMBIENTI io, mamma, papà, insegnante, amico… fata, mago, folletti, drago, cavallo alato… cane, gatto, cavallo, coccinella, gabbiano, pappagallo… mare, collina, prato, strada, città, deserto, bosco…

AZIONI

TEMPO

giocare, ridere, avere nostalgia, emozionarsi, piangere… cavalcare, osservare, ammirare… visitare, cogliere, attraversare, ascoltare, sentire…

tanto tempo fa, ieri, oggi, domani…

RIMARIO/MODI DI DIRE: mamma-programma-pentagramma-fiamma • papà-sofà-città-novità

• insegnante-elefante-emozionante-elegante • amico-fico-dito-guarito • fata-nata-patata-risata • mago-ago-lago-spago • cane-pane-banane-paesane • gatto-adatto-matto-ritratto • mare-amareprovare-baciare • collina-piccina-stellina-pallina • prato-colorato-profumato-bagnato • boscoconosco-chiosco-losco • capelli color dell’oro, bianco come il latte, dal cuore tenero…

TESTO DESCRITTIVO CHI O CHE COSA VOGLIO DESCRIVERE? PERSONE

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CHI È E COME SI CHIAMA

ASPETTO FISICO statura e corporatura: alto, basso,…

mio fratello, mio papà, mia cugina, un compagno di classe/squadra, il signor Verdi… Andrea, Ludovica, Raul, Jasmine, Pietro…

magro, grassottello, robusto… viso: tondo, paffuto, allungato… capelli: lunghi, corti, rossi, castani… occhi: piccoli, grandi, azzurri, neri… naso: piccolo, a punta, all’insù… orecchie: grandi, piccole, a sventola… bocca: piccola, grande, a cuore…

ABBIGLIAMENTO camicia, maglietta, felpa, golf, jeans, leggings, tuta, stivali, scarpe…

INTERESSI giocare ai videogames, disegnare, collezionare figurine, leggere, guardare documentari…

IL CARATTERE E COMPORTAMENTO buono, amichevole, permaloso, allegro, simpatico, antipatico, timido, espansivo, generoso, brontolone, pigro…


TAVOLE LESSICALI

ANIMALI CHE TIPO DI ANIMALE È E COME SI CHIAMA gatto, cane, criceto, canarino, pesce, rinoceronte, tigre, elefante, pecora, volpe… Macchia, Fido, Zip, Pennino, Nemo, Simba, Zecca…

ASPETTO FISICO statura e corporatura: alto, basso, media altezza… manto: a squame, di piume, di pelo, morbido, ruvido… colore: nero, marrone, arancione, bianco, grigio, a strisce, a macchie, maculato, pezzato… occhi: piccoli, grandi, scuri… naso: piccolo, grosso, umido… orecchie: grandi, piccole, a punta, allungate… muso: allungato, schiacciato, sporgente…

DOVE VIVE in casa, in giardino, in gabbia, nella savana, nel bosco, nel deserto, nel deserto, nel mare, nel fiume, nel lago, nei prati, sugli alberi…

IL CARATTERE E COMPORTAMENTO dormiglione, buono, amichevole, allegro, timido, pigro, riservato, astuto, furbo, fedele, coccolone, socievole…

AMBIENTI CHE COS’È

DOVE SI TROVA

ASPETTO

la mia stanza, la casa, l’aula, la palestra, un giardino, il parco-giochi, la spiaggia…

in città, in montagna, in collina, in un altro Stato, al polo nord, a Roma…

ordinato, caotico, disordinato, grande, piccolo, stretto, lungo, pulito, sporco, colorato…

EMOZIONI/SENTIMENTI CHE SUSCITA sentirsi protetti, avere paura di perdersi, non avere paura, avere paura di…

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TAVOLE LESSICALI

TESTO REGOLATIVO DI CHE COSA VOGLIO PARLARE?

REGOLE DI GIOCO azioni: mescolare, distribuire, tirare il dado,

DI COMPORTAMENTO a scuola: stare seduti, camminare in

passare la palla, aspettare il proprio turno… mettersi in fila, prendersi per mano, correre, lanciare, saltare… tempo: all’inizio, a metà, alla fine, dopo il fischio…

fila, aspettare il proprio turno, ascoltare l’insegnante, rispettare le cose degli altri, rimettere gli oggetti al loro posto… in biblioteca: non parlare ad alta voce, avere cura dei libri, chiedere aiuto, leggere in silenzio… nel giardino della scuola: non spingere, non urlare, ascoltare l’insegnante, rispettare gli oggetti e le piante…

ISTRUZIONI

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PER COSTRUIRE UN OGGETTO che cosa: carta, plastica, colla, viti, cacciavite,

PER REALIZZARE UNA RICETTA che cosa: frutta, verdura, farina, latte, uova,

nastro adesivo, colori… azioni: tagliare, incollare, colorare, avvitare, decorare, ritagliare…

lievito, burro, sale, zucchero, cioccolato… azioni: impastare, setacciare, sciogliere, cuocere, sbucciare, assaggiare, lasciar lievitare, bollire, friggere…


P ROVE NA ZIONA LI Ecco alcune prove per esercitarti alla Prova Nazionale. Segui sette regole d’oro per riuscire al meglio! 1 - Preparati

Rimani seduto tranquillo. Lascia sul banco solo il testo e una penna. L’ordine ti aiuterà a non distrarti. Ascolta le indicazioni dell’insegnante. 2 - Non avere fretta

Leggi con attenzione i testi proposti, così sarai sicuro di capire bene tutti i passaggi. 3 - Concentrati

Nella maggior parte dei casi, le domande prevedono quattro risposte. Solo una è quella giusta. Per individuarla, rileggi la domanda, soffermandoti su ogni singola parola. A volte le domande nascondono dei suggerimenti. Qualche volta ti troverai a dover mettere delle crocette o scrivere delle risposte all’interno di una tabella. Fai attenzione a non sbagliare riga. 4 - Se cerchi trovi

Controlla ogni risposta andando a cercare nel testo il passaggio in cui si trova quell’informazione. In alcuni casi le risposte sono scritte in modo chiaro ed esplicito. In altri le risposte sono nascoste, ma sono sempre presenti. 5 - Correggi se necessario

Se ti accorgi di aver sbagliato, puoi correggere: basterà scrivere un NO vicino alla risposta sbagliata e riscrivere la crocetta al posto giusto. 6 - Salta l’ostacolo

Se proprio non riesci a rispondere a una domanda, non rimanere troppo tempo fermo sulla stessa. Passa avanti, così avrai tempo alla fine per tornare indietro a cercare una possibile risposta. 7 - Rileggi

Se finisci la prova prima dello scadere del tempo, sei in una situazione di vantaggio che puoi usare con intelligenza: riposati, fai dei bei respiri, guarda fuori dalla finestra per distrarti un po’, poi controlla con cura le tue risposte dall’inizio. Infine consegna la prova.

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PROVE NAZIONALI

IN VIAGGIO DA SOLO

5

10

15

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25

30

35

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Noah se ne andò di casa al mattino presto, prima che il sole sorgesse, prima che i cani si svegliassero, prima che la rugiada finisse di posarsi sui campi. Saltò giù dal letto, si infilò alla bell’e meglio i vestiti che aveva preparato la sera prima e, trattenendo il respiro, sgattaiolò silenzioso al piano di sotto. C’erano tre scalini che scricchiolavano perché avevano le assi di legno un po’ sollevate, e Noah ci camminò sopra leggerissimo, cercando di fare meno rumore possibile. Prese il cappotto dall’attaccapanni in corridoio, ma si mise le scarpe solo una volta fuori di casa. Imboccò il vialetto, aprì il cancello, uscì e lo richiuse, tutto in punta di piedi per non rischiare che, sentendo scricchiolare la ghiaia, i suoi genitori scendessero a controllare. Era ancora buio, e Noah fu costretto a strizzare un po’ gli occhi per distinguere la strada tortuosa che gli si srotolava davanti. Quando arrivò a metà del primo chilometro, al punto in cui, voltandosi un’ultima volta, poteva ancora vedere casa sua, scorse, lontano, il fumo che saliva dal comignolo, quello del camino in cucina... “Sicuro che faccio bene?” si chiese, cercando di soffocare i ricordi più recenti e tristi sotto una coltre di memorie felici. E poi, forse, la cosa migliore che poteva fare era proprio andare via, e trovare la sua strada nel mondo. Dopotutto aveva già otto anni e nella vita non aveva ancora combinato niente. Charlie Charlton, un suo compagno di classe, era finito su un quotidiano locale ad appena sette anni, perché la regina era venuta a inaugurare un centro ricreativo per nonni e nonne e lui era stato scelto per porgerle un mazzo di fiori e dirle “Siamo così felici che sia potuta venire, signora”. Il giorno dopo, la foto era stata appesa nella bacheca della scuola e ci era rimasta finché qualcuno – non Noah – aveva disegnato un paio di baffi sulla faccia di Sua Maestà. Tutta la faccenda aveva provocato un grande scompiglio, ma almeno Charlie Charlton era finito sui giornali e per qualche giorno era stato l’eroe del campo giochi. Che cosa aveva fatto Noah di minimamente paragonabile? Niente. Solo pochi giorni prima aveva provato a fare una lista dei suoi successi ed ecco qual era stato il risultato: 1. Ho letto quattordici libri dalla prima all’ultima pagina.


PROVE NAZIONALI

40

45

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60

2. Ho vinto la medaglia di bronzo nei cinquecento metri alla Giornata dello Sport dell’anno scorso. Avrei vinto l’argento se Briffin O’Neill non fosse partito prima del via. 3. So qual è la capitale del Portogallo (Lisbona). 4. Sarò anche piccolo per la mia età ma sono il settimo ragazzo più bravo della classe. 5. Sono un asso dell’ortografia. Cinque successi in otto anni di vita, aveva pensato quella volta scuotendo il capo e premendosi la punta della matita sulla lingua, nonostante la sua insegnante, la signora Bright, andasse su tutte le furie ogni volta che lo vedeva fare a qualcuno in classe, sbraitando che si sarebbero avvelenati con la grafite. Provò a convincersi che fosse quello il motivo per cui se ne stava andando via di casa: dava al tutto un’aria più avventurosa della ragione vera, a cui non aveva voglia di pensare. Non al mattino così presto, quantomeno. E quindi eccolo lì, tutto solo, come un giovane soldato che va alla guerra. Si voltò e disse: – È fatta! Non vedrò mai più quella casa – e riprese a camminare. Non gli ci volle molto per raggiungere il primo villaggio, e fu allora che iniziò a sentire un po’ di fame. D’altra parte non mangiava dalla sera prima. Dalle finestre aperte delle case che si susseguivano lungo le strade arrivava un profumo di uova e pancetta. Noah si leccò le labbra e si mise a studiare i davanzali. Nei libri che aveva letto, i grandi lasciavano spesso sui davanzali torte e pasticcini appena sfornati, che ancora fumavano dalla punta, così poi i ragazzini voraci come lui passavano e li rubavano. Ma nessuno in quel primo villaggio sembrava essere così stupido. Forse, invece, era solo che non avevano letto i suoi stessi libri. da I. J. Boyne, Il bambino con il cuore di legno, Rizzoli

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PROVE NAZIONALI 1 In quale momento della giornata Noah uscì di casa?

A. B. C. D.

All’ora di pranzo. Di mattino presto. Di pomeriggio. Al tramonto.

2 Il bambino camminò leggerissimo sugli scalini

A. B. C. D.

per fare meno rumore possibile perché temeva si rompessero perché non aveva le scarpe per non inciampare

3 Perché Noah camminava in punta di piedi (riga 10)?

A. B. C. D.

Lo scricchiolìo della ghiaia avrebbe potuto insospettire i suoi genitori. I suoi genitori detestavano essere svegliati nel cuore della notte. Non aveva ancora calzato le scarpe. Lo scricchiolìo della ghiaia avrebbe svegliato tutto il vicinato.

4 N ella frase “Noah fu costretto a strizzare un po’ gli occhi per distinguere la strada tortuosa che gli si srotolava davanti” (righe 12-13), la parola sottolineata significa

A. stretta B. piena di buche C. asfaltata D. con molte curve

5 R ileggi il testo dalla riga 12 alla 16, poi rispondi. Lungo la strada, che cosa vide Noah voltandosi indietro?

60

A. B. C. D.

Il fumo che saliva dal comignolo. Le finestre chiuse della sua casa. La strada già percorsa. La casa con il fumo che saliva dal comignolo e dal camino in cucina.


PROVE NAZIONALI 6 La frase “Sicuro che faccio bene?” (riga 17) ci fa capire che Noah

A. B. C. D.

era ormai certo della decisione presa aveva compreso di dover rinunciare alla fuga non era del tutto sicuro di aver preso la decisione migliore voleva invitare un suo amico a fuggire con lui

7 N ell’espressione “una coltre di memorie felici” (riga 18) che significato ha la parola sottolineata?

A. Mantello. B. Grande quantità. C. Strato. D. Monte.

8 L a frase scritta in terza persona “Dopotutto aveva già otto anni e nella vita non aveva ancora combinato niente” (righe 20-21) è in realtà una riflessione fatta in prima persona

A. B. C. D.

dallo scrittore da Noah dai suoi genitori da un suo amico

9 Perché il quotidiano locale aveva parlato di Charlie Charlton?

A. Charlie aveva partecipato all’inaugurazione di un centro ricreativo per anziani. B. Il bambino durante una cerimonia era stato scelto per dare il benvenuto alla regina. C. A scuola era particolarmente bravo in tutte le discipline. D. Charlie aveva una bella voce.

10 La foto dell’evento era stata tolta dalla bacheca perché

A. B. C. D.

era una brutta foto il vento l’aveva strappata al suo posto venne appesa la foto di Charlie qualcuno aveva disegnato i baffi sul volto di Sua Maestà

61


PROVE NAZIONALI 11 N ella frase “Che cosa aveva fatto Noah di minimamente paragonabile?” (riga 32), la parola sottolineata si può sostituire con:

A. almeno B. anche solo un po’ C. del tutto D. un po’

12 Il numero dei successi raggiunto da Noah durante i suoi otto anni di vita è:

A. dieci B. cinque C. tre D. sette

13 Nella lista dei successi di Noah (righe 35-42) ce n’è uno solo che riguarda lo sport. Qual è?

A. B. C. D.

Essere molto bravo in ortografia. Avere letto quattordici libri dall’inizio alla fine. Avere vinto la medaglia d’argento nei cinquecento metri alla Giornata dello Sport. Avere vinto la medaglia di bronzo nei cinquecento metri alla Giornata dello Sport.

14 Nella frase “sbraitando che si sarebbero avvelenati con la grafite” (righe 46-47), la parola sottolineata indica

A. B. C. D.

un tipo d’inchiostro usato per alcuni tipi di matita un tipo di resina utilizzata per colorare la parte esterna delle matite la piccola gomma cilindrica inserita in un’estremità di alcune matite il minerale tenero, di colore grigio scuro, di cui è fatta la punta della matita

15 Nella frase “E quindi eccolo lì, tutto solo, come un giovane soldato che va alla guerra” (riga 51), il paragone con il giovane soldato è introdotto da

62

A. come B. tutto C. eccolo D. e


PROVE NAZIONALI 16 Giunto al villaggio, Noah “si leccò le labbra” (riga 58) perché:

A. B. C. D.

aveva molta sete gli arrivava dalle case un profumo di uova e pancetta vide frittate e dolci sui davanzali sentì nell’aria il profumo dei pasticcini appena sfornati

17 Rileggi il testo dalla riga 58 alla 61. Nei libri Noah aveva letto che:

A. B. C. D.

i grandi sfornavano continuamente torte e pasticcini i grandi lasciavano spesso sui davanzali torte e pasticcini appena sfornati i pasticcini e le torte fumanti erano offerte a tutti i grandi lasciavano sui davanzali sformati fumanti

18 Quale problema non riesce a risolvere Noah nel villaggio in cui si trova?

A. B. C. D.

Non sa come sfamarsi. Non è capace di rubare i pasticcini. Gli abitanti del villaggio non amano leggere. Nessuno gli offre uova e pancetta.

19 A che genere narrativo appartiene il testo che hai letto?

A. Narrativo-autobiografico. B. Narrativo-fantastico. C. Narrativo-avventuroso. D. Narrativo-realistico.

20 Indica quali informazioni sono contenute nel testo. Metti una X per ogni riga della tabella. Sì a b c d e f

No

Età di Noah Sport praticato dal ragazzo Andamento scolastico di Noah Il momento della giornata in cui si svolge la vicenda Il luogo dove si svolge la vicenda La vera ragione per cui Noah se ne va di casa

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PROVE NAZIONALI

MA GLI ANIMALI IMPARANO?

5

10

15

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25

30

Il cane, dopo aver combinato qualche guaio, si avvicina furtivo al padrone e, sedutosi di fronte a lui con le gambe dritte, le orecchie piegate indietro e un’espressione di estrema umiltà, cerca di porgergli la zampa. Una volta fu visto un barboncino che compiva questo gesto addirittura con un altro cane, del quale aveva paura. I cani sanno farsi capire dall’uomo con gesti semplici. Quando un cane urta il suo padrone con il naso, scodinzola, corre alla porta e la gratta, oppure mette le zampe sull’orlo del lavandino e si guarda attorno con fare interrogativo, compie gesti che si avvicinano al linguaggio umano più di quanto potrà mai fare, ad esempio, un’oca selvatica. L’animale comunica con un miscuglio di segnali innati e di altri appresi dall’uomo, che adatta alle diverse situazioni in cui si trova. Anche gli uccelli possiedono questa capacità comunicativa. I corvi si comportano in modo particolare quando vogliono invitare corvi amici a volare con essi. Volando si portano sugli animali appollaiati accostandosi da dietro, dimenano la coda ripiegata ed emettono il verso “cra-cra-cra”. Un corvo addomesticato dall’etologo Konrad Lorenz, di nome Roa, volava alle spalle del suo padrone se lo scorgeva in luoghi di cui aveva paura per qualche precedente spavento e gridava “roa, roa, roa” imitando la voce umana. Un corvo imperiale veniva richiamato alle sbarre della gabbia con “komm!” (“vieni!”) e così esso richiamava più avanti la sua femmina. Un altro corvo chiamava “Gregor” tutti i bambini, poiché questo era il nome del primo bambino che aveva conosciuto. I suoni appresi servono alla comunicazione tra corvi amici, ma i richiami emessi dai piccoli per chiedere il cibo e per segnalare la propria posizione, per attaccare e minacciare, sono quelli innati in ogni corvo. Le scimmie antropomorfe inventano spesso spontaneamente segnali di comunicazione. Un gorilla femmina, a due anni, cominciò a comunicare i suoi desideri al custode del parco dove era ospitata, guidandolo in certe direzioni con cenni significativi. Se voleva farsi aprire una porta metteva un dito nella serratura. Poi prese a condurre le persone per mano fino alla porta. Le spiaceva star sola e cercava di attirare il custode inscenando ogni tipo di incidente. Una sorvegliante nuova cadde subito nella trappola quando il gorilla fece finta di avere una mano incastrata tra le sbarre di un cancello. Quando la donna tentò di liberarlo, l’animale, bisognoso di contatto, si lanciò su di lei e la tenne abbracciata per tutta la notte. da I. Eibl-Eibesfeldt, I fondamenti dell’etologia, Adelphi

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PROVE NAZIONALI 1 Indica quali informazioni sono contenute nel testo. Metti una X per ogni riga della tabella. Sì a

I cani porgono la zampa per comunicare con l’uomo o con un loro simile.

b

d

Il linguaggio dell’oca selvatica è il più vicino al linguaggio umano. Il linguaggio degli animali è il risultato di caratteristiche innate e dell’apprendimento. Il corvo di Konrad Lorenz imitava la voce umana.

e

Le scimmie inventano segnali di comunicazione.

f

Tutti i gorilla amano stare da soli.

c

No

2 S econdo il testo, il corvo addomesticato da Lorenz volava alle sue spalle gridando in modo particolare perché voleva

A. B. C. D.

giocare aggredirlo avvisarlo di stare lontano da un luogo ritenuto pericoloso imitare la voce dell’addomesticatore

3 M etti in relazione ogni animale con il segnale con cui comunica. Accanto a ogni animale scrivi i numeri che corrispondono al segnale. Animali

N.

N.

Segnali

cani

1

porge la zampa

corvi

2

abbraccia le persone

scimmie antropomorfe

3

urta il padrone con il naso

4

fa cenni significativi

5

gratta la porta

6

imita la voce umana

7

dimena la coda ripiegata

4 In quanti paragrafi può essere suddiviso il testo? A. 4

B. 5

C. 3

D. 6

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PROVE NAZIONALI

LA FAMIGLIA DI LINDSEY

In un rigido pomeriggio d’inverno due bambini chiesero alla mamma il permesso di uscire a giocare con la neve fresca. La bambina veniva chiamata Violetta per la sua natura dolce, e il suo fratellino Papavero per le sue guance perennemente 5 infiammate. Il padre dei due bambini, il signor Lindsey, negoziante di ferramenta, era una pasta d’uomo, ma privo assolutamente di fantasia e con una testa dura forse vuota come le pentole di ferro che vendeva. da D. Ziliotto, Paura! Racconti col brivido, Bruno Mondadori

1 Q uanti nomi comuni di persona sono presenti nel testo? cinque otto sette nove

2 Scrivi accanto ai nomi comuni i relativi nomi propri. bambina = …………………………………………………… fratellino = …………………………………………………… signor = ……………………………………………………

3 Completa la tabella con i sinonimi e i contrari degli aggettivi. aggettivo

sinonimo

contrario

rigido

………………………..………

………………………..………

fresca

………………………..………

………………………..………

dolce

………………………..………

………………………..………

dura

………………………..………

………………………..………

vuota

………………………..………

………………………..………

4 Q uale frase ha lo stesso significato di “era una pasta d’uomo” (riga 6)? Era un uomo fragile. Era un uomo buono. Era un uomo a cui piaceva la pasta. Era un uomo che produceva la pasta. 6 S egna la coppia singolare/plurale errata. provincia province spiaggia spiagge

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5 L ’espressione “vuota come le pentole di ferro” (righe 7-8) è una: personificazione metafora similitudine

arancia

arancie

farmacia

farmacie


PROVE NAZIONALI

IL BAMBINO DI GOMMA

Il bambino di gomma era fortunato perché non si faceva mai male. Se per caso sbatteva in uno spigolo, rimbalzava indietro e non gli veniva nemmeno un piccolo mal di testa. Se si schiantava in bicicletta giù da una discesa troppo ripida, si rialzava subito e si 5 poteva star sicuri che si era fatta più male la bici, visto che quella non era di gomma, a parte le gomme. Il fatto di essere di gomma presentava parecchi vantaggi. Il bambino di gomma poteva andare a giocare dove voleva, senza mai dover chiedere il permesso alla sua mamma. da B. Masini, La bambina di burro e altre storie di bambini strani, Einaudi Ragazzi

1 Trasforma al femminile la parte evidenziata. …………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………

2 Classifica con una X le parole sottolineate nel testo. agg. dimostrativo

agg. indefinito

pron. dimostrativo pron. indefinito

troppo quella parecchi 3 N ella frase “Se si schiantava in bicicletta giù da una discesa troppo ripida” (righe 3-4), qual è il soggetto? bicicletta una discesa egli, soggetto sottinteso 4 Q uale delle seguenti frasi è formata dalle stesse parti della frase “Il bambino di gomma era fortunato” (riga 1)? La zia di Nicole è arrivata. Il fratello di Mattia è piccolo. Il nonno è agile per la sua età. Quella ragazza è simpatica.

si

5 I n quale sequenza le parole non sono state correttamente divise in sillabe? bam-bi-no

rim-bal-za-va

spi-go-lo

schian-ta-va bi-ci-clet-ta

dis-ce-sa

pa-rec-chi

pre-sen-ta-va

gio-ca-re

van-tag-gi

per-mes-so

chie-de-re

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PROVE NAZIONALI

L’INVERNO IN CITTÀ

Una nevicata fa piacere: tutto appare più bello e anche le città sembrano paesi di favola. Purtroppo, dopo un po’, quella bella coltre candida, che ricopre le strade, diventa una poltiglia sporca a causa del traffico. Resta pulita quella sui tetti e nei giardini. 5 Per le vacanze di Natale c’è chi va in montagna a respirare aria buona, perché quella di città è molto inquinata, non solo dagli scappamenti delle auto ma anche dal fumo degli impianti di riscaldamento. C’è una parola inglese, ormai usata da tutti, per definire quest’aria: smog. Quando il Natale è vicino, i negozi dei fioristi si riempiono di rami di 10 vischio e agrifoglio che, secondo la tradizione, portano fortuna. Il vischio si appende ai lampadari, l’agrifoglio si sistema in grandi vasi da fiori. da R. Guarnieri, D. Salvini Cerretani, Le stagioni, AMZ

1 I nomi “nevicata - riscaldamento - fiorista” sono nomi: composti primitivi derivati collettivi 2 N ella frase “Per le vacanze di Natale c’è chi va in montagna” (riga 5) il verbo ESSERE: ha significato proprio è ausiliare 3 Trasforma la seguente frase al singolare. Attenzione, una parola deve rimanere al plurale. I negozi dei fioristi si riempiono di rami di vischio e agrifoglio. ……………………………………………………………………………………………………………………………………

4 Leggi la frase evidenziata nel testo e classifica con una X le seguenti parole. aggettivo

nome

pronome

congiunzione

perché quella città inquinata 5 Colora la forma corretta. aquistare acquistare

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percuotere perquotere

arquato arcuato

quanti cuanti


PROVE NAZIONALI

EMOZIONI NEL BOSCO

Daniele scese dall’albero e si diresse nel sottobosco. All’improvviso un ronzio preoccupante e un urlo pauroso gli misero le ali ai piedi. Pur correndo come un matto vide un orso che, incurante delle punture delle api, stava dando grandi leccate al miele contenuto in un favo. 5 – C’è un orso, un orso! – gridò volando sulla scaletta e ritirandola più in fretta che poteva. – Salirà sul tronco? – Se ne andrà, Mafalda. Ma l’orso non se ne voleva andare. Graffiò il tronco con i suoi unghioni 10 poi si distese a dormire proprio ai piedi del castagno. Aspettarono più di un’ora, poi l’orso si stiracchiò, si sollevò con calma, si diede una scrollatina al pelo e se ne andò. da L. Buganè, La ghiottona, Feltrinelli Kids

1 La frase “gli misero le ali ai piedi” (riga 2) significa:

gli fecero indossare scarpe specifiche lo fecero correre velocissimo lo fecero salire su un aereo lo sollevarono in alto 3 I verbi evidenziati sono coniugati al modo: infinito participio gerundio

2 L a parola “favo” (riga 4) significa: costruzione di cera eseguita dalle api buco nell’albero vasetto di miele maschio dell’ape

indicativo

4 N ella parola “ritirandola” (riga 5), la parte sottolineata svolge la funzione di: articolo determinativo avverbio di luogo pronome personale

suffisso

5 N ella frase “aspettarono più di un’ora” (riga 11) il soggetto è: l’orso Daniele Mafalda Mafalda e Daniele 6 Indica la forma graficamente corretta da inserire al posto dei puntini. Non ......................................... visto nessuno.

se

s’è

......................................... ne siamo accorti subito.

ce

s’è

......................................... vuoi ancora di frutta?

ne

n’è

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PROVE NAZIONALI

LA VECCHIA MAESTRA

La vecchia del secondo piano era una maestra in pensione da moltissimi anni, più di quanti Morgan ne avesse vissuti. Curva, con passo incerto, una fitta ragnatela di rughe sul viso, i capelli bianchi raccolti sulla nuca, gli occhiali cerchiati di metallo dorato, che le scivolavano sulla punta del naso, 5 faceva pensare subito alle buone nonnine delle illustrazioni dei libri di fiabe: le mancava solo la cuffietta. Era eternamente vestita di scuro e l’unica nota allegra che si permetteva erano i fiorellini bianchi stampati sul cotone nero della camicetta. Però i gomitoli di lana che lavorava erano gialli, rossi, azzurri e verdi, e Morgan si 10 chiedeva per chi fossero quei golfini, quelle sciarpe, quei guanti dai colori chiassosi. La signorina Bice era sola al mondo; allora per chi si dava tanto da fare? da G. Padoan, Morgan il gatto, Editrice Piccoli

1 Spiega il significato delle seguenti espressioni: “una fitta ragnatela di rughe sul viso” (riga 3) ………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………

“colori chiassosi” (righe 10-11) ……………………………………………………………………………………… 2 In ogni riga cancella gli intrusi. nonnine – cuffietta – canarino – fiorellini – camicetta – golfino capostazione – cassapanca – pianoforte – apriscatola – frigorifero gregge – equipaggio – musicisti – biblioteca – orchestra giornale – notte – matita – pane – latte – sole – carta 3 D ividi in sintagmi la frase evidenziata nel testo. Poi riscrivili negli spazi e fai l’analisi logica. soggetto …..……………

……………………

……………………

……………………

……………………

……………………

……………………

……………………

……………………

……………………

……………………

……………………

……………………

……………………

…..……………

4 N ella frase evidenziata “vecchia” ha funzione di: aggettivo qualificativo nome pronome avverbio mentre “una” ha funzione di: agg. numerale art. indeterminativo pron. numerale pron. indefinito

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PROVE NAZIONALI

LA NOTTE

Non mi piace la notte soprattutto se non riesco a prendere sonno. È allora infatti che sento scricchiolii dappertutto: scricchiola il letto anche se non mi muovo, scricchiola l’armadio, scricchiolano le sedie, scricchiolano le finestre. Mia madre dice che sono 5 impressioni della mia mente, ma io gli scricchiolii li sento davvero e non so cosa pensare: saranno topi, uccelli notturni, scarafaggi affamati? E se fossero i tarli? Mi fa orrore pensarli che divorano il legno proprio di notte, quando il silenzio è insopportabile e io non riesco a prendere sonno. da A. Petrosino, Un anno con Jessica. Diario di una bambina, Sonda

1 N el brano compare la parola “scricchiolii” (riga 2). Secondo te, qual è il sinonimo più appropriato? crepitii scoppiettii

cigolii

fruscii

2 I n ogni serie trova l’intruso e spiega il perché. perché non è …………………………………………………….……… allora - infatti - se - gli - quando molto - frettolosamente - e - qua - lì perché non è …………………………………………………………… perché non è …………………………………………………………… di - per - nelle - a - tra 3 Nella frase “E se fossero i tarli?” (riga 7) analizza il verbo. ……………………………………………………………………………………………………………………………………

4 Completa le tabelle. nomi specifici letto casa salame

nomi generici mobile

negozio mestiere

nomi specifici

nomi generici stoviglia elettrodomestico fiore

tè ricotta

5 Q ual è la frase corretta? Se ci fosse perfetto silenzio, riuscirei a dormire. Se ci fosse perfetto silenzio, riuscirò a dormire. Se ci fosse stato perfetto silenzio, riuscirei a dormire. Se ci sarà perfetto silenzio, riuscirei a dormire.

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PROVE NAZIONALI

PER RIDERE UN PO’

Ci sono due signori che si vogliono buttare da un palazzo altissimo. Il primo si butta e quando cade a terra rimbalza e torna su, l’altro gli chiede: – Ma come hai fatto a toccare terra, rimbalzare e tornare su? E quello risponde: 5 – Ho pensato di essere una palla, prova anche tu. Allora quello si butta e pensa a venti metri: “Sono una palla, sono una palla al cento per cento”, a dieci metri: “Sono una palla, sono una palla al cento per cento”, a cinque metri: “Sono una palla, sono una palla al cento per cento”, a due metri: “E se fossi un budino?”. 10 Splash! da S. Zai, Storie da ridere, Vita e Pensiero

1 Articolo o pronome? Indicalo nella tabella. articolo determinativo

pronome personale

L’altro gli chiede La sua bici è nuova Mi piacciono gli gnocchi Le ho prestato una penna Non lo vedo da tanto tempo 2 N elle seguenti frasi i verbi AVERE e ESSERE hanno funzione di ausiliare o significato proprio? ausiliare significato proprio • Ho pensato di essere una palla. • Hai avuto molta paura? • I bambini erano felici per l’avvicinarsi delle vacanze. • I nonni hanno acquistato una casa al mare per le vacanze. • I ladri erano entrati in casa di notte. • Quei due bambini hanno le scarpe uguali. • Sono una palla al cento per cento. 3 Indica la forma corretta da inserire nei puntini.

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Come ……. fatto a toccare terra?

ai

hai

……. pensato: ”Sono una palla ……. un budino?”

o

ho

Paolo ……. scritto una lunga lettera ……. Roberta.

a

ha


PROVE NAZIONALI

LA BURRASCA

Era stata una giornata calda, con aria pesante e umida, e nel tardo pomeriggio a sud ovest si raccolse un grande banco di nuvole, sulla parte opposta della baia. Con una velocità mai vista quella massa nera correva verso est. Il sole continuava a risplendere, il cielo restava chiaro. Gli uccelli acquatici si 5 rifugiarono nei loro nidi, benché l’unico segno di pericolo fosse quella nuvola nera, che galoppava verso la baia. Piombò sulla lontana riva occidentale scatenando la sua furia e trasformando le acque placide in ondate dalla cresta tumultuosa, che si sollevavano alte, gettando nell’aria la loro spuma bianca. Le nuvole avanzavano così rapide che in pochi istanti 10 attraversarono la baia, seguite dall’insorgere delle onde selvagge. Con la burrasca giunse un rovescio di pioggia furiosa, inclinata verso est. Grandi saette laceravano il cielo, seguite quasi immediatamente da boati terribili di tuono. Venti di straordinaria potenza spazzavano la superficie della baia, sollevando ondate gigantesche, e il tumulto continuò per lungo tempo, lugubre e cupo. da J. A. Michener, La baia, Bompiani

1 M etti in ordine le sequenze numerandole. Le nuvole attraversarono la baia. Una nuvola nera galoppava verso la baia. Con la burrasca giunse un rovescio di pioggia furiosa. Il tumulto continuò per lungo tempo. Grandi saette laceravano il cielo.

2 L ’espressione “quella nuvola nera, che galoppava verso la baia” (righe 5-6) è: una metafora una personificazione una similitudine

3 Spiega il significato che le parole evidenziate assumono nel testo. banco cresta venti

…………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………

4 T rova un significato diverso per ciascuna delle tre parole dell’esercizio precedente e componi tre frasi. banco

………………..……….…

cresta

………….………..…….…

venti

……..……..………………

• …………………………………………………………………………………………………………………….….……… • …………………………………………………………………………………………………………………….….……… • ……………………………………………………………………………………………………………………..………… 73


PROVE NAZIONALI 5 Qual è il soggetto della frase “Piombò sulla lontana riva occidentale…” (riga 7)? …………………………………………………………………………………………………………………………………

6 Inserisci in tabella le seguenti espressioni, segui l’esempio: con aria pesante – sulla parte opposta – nei loro nidi – in pochi istanti preposizioni

nomi

aggettivi

con ……………………………………

aria ……………………………………

pesante ……………………………………

……………………………………

……………………………………

……………………………………

……………………………………

……………………………………

……………………………………

……………………………………

……………………………………

……………………………………

7 Fai l’analisi grammaticale degli aggettivi inseriti nella tabella dell’esercizio precedente. ………………………… = ..………………………………………………………..……………………………..……………… ………………………… = ..………………………………………………………..……………………………..……………… ………………………… = ..………………………………………………………..……………………………..……………… ………………………… = ..………………………………………………………..……………………………..………………

8 Dividi in sintagmi la seguente frase ed esegui l’analisi logica. Con la burrasca giunse un rovescio di pioggia furiosa (righe 10-11). ……………………………

…………………………… ……..……………… …………………………… ……..………………

…………………………… ……..………………

……………………………

……………………………

……………………………

……………………………

9 Q uale delle seguenti frasi ha la stessa struttura sintattica della frase “Venti di straordinaria potenza spazzavano la superficie della baia” (riga 13)? Con la pioggia forte arrivò la fine dell’estate. Anni di impegno hanno avuto buoni risultati. Alunni di buona volontà hanno trovato la soluzione del problema. Di gran corsa sono salito al volo sull’autobus in partenza. 10 Scegli quale frase è scritta in modo ortograficamente corretto. Se la penna rossa non cela, gliela presterò io. Se la penna rossa non ce l’ha, gliel’ha presterò io.

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Se la penna rossa non ce l’ha, gliela presterò io. Se la penna rossa non c’è l’ha, gliela presterò io.


INSIEME PER IMPARARE FACILE RACCOLTA DI ALCUNI TESTI SEMPLIFICATI PRESENTI NEL VOLUME DI LETTURA

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INSIEME PER IMPARARE FACILE

Il diverso .......................................................................................................................................................................................................................

Zio Piero aveva due gatte, una nera e una bianca. Tutte e due dovevano partorire i gattini. – Di gatti ne ho abbastanza, non ne voglio più! Mi piacerebbe invece un bel cane – diceva zio Piero. .......................................................................................................................................................................................................................

Un giorno la gatta nera partorisce quattro micetti, zio Piero li porta al gattile, poi va da un suo amico a prendere uno dei cuccioli, che la sua cagna aveva appena partorito. Lo zio porta a casa il cucciolo, lo mette in un cestino con la paglia e prepara il biberon per dargli il latte. Il mattino dopo lo zio, quando si alza, trova il cagnolino nella stalla che sta succhiando il latte della gatta nera. La gatta abbraccia il cagnolino con le zampette come se fosse figlio suo. Lo zio corre subito a chiamarci per farci vedere questa bella scena. Qualche giorno dopo anche la gatta bianca partorisce e zio Piero porta i cuccioli al rifugio dei gatti. L’indomani, quando lo zio va nella stalla, trova le due gatte vicine, col cagnolino tra le loro zampe, che succhia il latte da entrambe. .......................................................................................................................................................................................................................

Lo zio Piero osserva la scena: – Queste bestiole danno una bella lezione a noi che abbiamo paura di tutti coloro che sono diversi. da M. Lodi, Il cielo che si muove, Editoriale Scienza

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Spirito libero • Letture 4 • pp. 34-35


TESTI SEMPLIFICATI

S cegli la risposta esatta, segnandola con una X. Qual è il significato delle seguenti parole? partorire: cagna: far nascere cane appena nato partire cane femmina S crivi le tre parole al posto giusto sui puntini nel testo.

INIZIO

SVOLGIMENTO

CONCLUSIONE

C ollega le parti del racconto al loro contenuto.

INIZIO

Le due gatte allattano il cucciolo.

SVOLGIMENTO

Lo zio Piero porta a casa un cucciolo di cane.

CONCLUSIONE

Lo zio Piero non vuole piĂš cuccioli.

S egna con una

X

se le frasi sono vere (V) o false (F).

Zio Piero voleva un altro gatto. V F Zio Piero porta un gattino al suo amico. V F Il suo amico regala allo zio un cucciolo di cane.

V F

La mattina lo zio trova il cagnolino nella stalla. V F Il cagnolino succhia il latte della gatta. V F O rdina le frasi, numerando da 1 a 5, come descritto dalla storia. Lo zio Piero porta a casa un cucciolo di cane. Le gatte dello zio partoriscono i gattini. Lo zio ci chiama per farci vedere questa bella scena. Zio Piero porta i gattini al gattile. Una mattina lo zio Piero trova il cucciolo che succhia il latte dalle sue gatte.

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INSIEME PER IMPARARE FACILE

Capitano Achab Il capitano Achab riunisce tutti gli uomini dell’equipaggio a poppa e mostra loro una moneta d’oro, dicendo: –Vedete questa moneta spagnola? Vale sedici dollari. Chiunque di voi mi segnali una balena dalla testa bianca, con la fronte rugosa, la mascella storta e tre buchi nella pinna della coda, avrà la moneta d’oro. – Urrà! Urrà! – gridano i marinai, intanto Achab inchioda la moneta d’oro all’albero maestro. – È un cetaceo bianco, lo ripeto – continua Achab – è bianco. Aprite gli occhi e fate attenzione. – Capitano Achab – dice un uomo dell’equipaggio – questo cetaceo deve essere quello che qualcuno chiama Moby Dick. – Moby Dick? – esclama Achab – Tu dunque conosci il capodoglio bianco, Tash? – Capitano, io ho già sentito parlare di Moby Dick... è stato Moby Dick a strapparti la gamba? – chiede un altro marinaio. A quelle parole Achab ripensa al giorno in cui, trovandosi in mezzo al mare, con le imbarcazioni distrutte, afferrò un coltello e si lanciò contro il capodoglio per ucciderlo. In quell’occasione la balena Moby Dick gli staccò di netto la gamba. – Sì, amici miei, è stato Moby Dick che mi ha staccato la gamba. È per questo che voi, ragazzi, siete imbarcati con me, per dare la caccia a questo capodoglio bianco e ucciderlo. Che cosa ne dite, accettate la sfida? Tutti i marinai accettano con entusiasmo di aiutare il capitano. da H. Melville, Moby Dick, Editrice Piccoli

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Spirito libero • Letture 4 • pp. 48-49


TESTI SEMPLIFICATI

S cegli la risposta esatta, segnandola con una X. Quale gruppo di persone indica la parola equipaggio? I marinai di una nave. I giocatori di una squadra. C ollega i nomi propri con i personaggi corrispondenti. Achab

il capodoglio bianco

Tash

il capitano dell’equipaggio

Moby Dick

un marinaio dell’equipaggio

S cegli la risposta esatta, segnandola con una X. Chi è il protagonista? Il marinaio Tash. Moby Dick. Il capitano Achab. Chi sono gli altri personaggi? I marinai dell’equipaggio. Moby Dick e i marinai. Moby Dick. Dove si trova Achab quando parla al suo equipaggio? In mezzo al mare. Sulla poppa della nave. Sulla prua della nave. C ollega le frasi a sinistra con quelle a destra in disordine e ricostruisci il racconto. Il capitano Achab offre una moneta d’oro

svela all’equipaggio che fu proprio quel cetaceo a staccargli la gamba.

Un altro marinaio chiede al capitano Achab

accettano di aiutare il capitano.

Achab ripensa alla lotta con Moby Dick e

se è quel cetaceo che gli ha strappato la gamba.

Tutti i marinai entusiasti

a chi catturerà la balena dalla testa bianca.

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INSIEME PER IMPARARE FACILE

Una visione orripilante Harry annusa l’aria e sente un orrendo fetore. Si accorge che qualcosa di enorme sta avanzando verso di loro. È orribile, alto più di tre metri, ha la pelle grigia, le gambe corte e tozze come tronchi d’albero e i piedi piatti. Tiene una grande clava di legno che strascina per terra per via delle braccia troppo lunghe. Il mostro si ferma vicino a una porta, guarda dentro e lentamente entra. – La chiave è nella toppa – bisbiglia Harry – chiudiamolo dentro. – Buona idea – risponde Ron. Così strisciano lungo il muro fino alla porta rimasta aperta; pregano che il mostro non decida di uscire. Poi con un grande salto, Harry riesce a prendere la chiave e a chiudere la porta. – Ecco fatto! Felici per la vittoria scappano, ma giunti all’angolo sentono un forte grido di terrore provenire dalla stanza che avevano appena chiuso a chiave. da J. K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, Salani

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Spirito libero • Letture 4 • p. 66


TESTI SEMPLIFICATI

C ollega ogni personaggio alla definizione giusta. Harry personaggio realistico Ron personaggio fantastico Il mostro

S ottolinea nel testo la descrizione del mostro. S egna con una

X

se le frasi sono vere (V) o false (F).

Harry si accorge che qualcosa avanza verso di loro. V F Il mostro entra velocemente dentro stanza. V F Il mostro tiene in mano la chiave della porta.

V F

Harry riesce a prendere la chiave con un grande salto. V F Harry e Ron restano chiusi nella stanza insieme al mostro. V F S cegli la risposta esatta, segnandola con una X. Qual è il significato della parola orrendo? Che suscita paura. Simpatico. Qual è il significato della parola fetore? Cattivo odore. Profumo. Che cosa è la clava? Un osso della spalla. Un pesante bastone di legno, pieno di nodi, con la punta tondeggiante.

R iscrivi la parte del testo che ti ha fatto più paura. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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INSIEME PER IMPARARE FACILE

Cuore puro e corpo leggero Il cacciatore d’immagini si alza presto al mattino, parte sereno, con il cuore puro e il corpo leggero. Deve tenere gli occhi aperti e usarli come retini per catturare le immagini. Gli occhi del cacciatore d’immagini catturano per prima l’immagine della strada, con i sassi e i solchi tra due siepi ricche di more. Poi catturano il fiume che scorre sotto i salici e luccica quando un pesce sale in superficie. Il cacciatore d’immagini raccoglie l’immagine dei prati e dei campi con i ruscelli. Vede passare un’allodola, un cardellino. Infine il cacciatore d’immagini va nel bosco, ricco di profumi e rumori e da lontano vede dei taglialegna che tornano al villaggio. Prima di tornare a casa osserva il tramonto e le nuvole sparse nel cielo. Ora è a casa, spegne la lampada e prima di addormentarsi, gode a ripassare le sue immagini. da J. Renard, Storie naturali, La Spiga

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Spirito libero • Letture 4 • p. 151


TESTI SEMPLIFICATI

S egna con una

X

se le frasi sono vere (V) o false (F).

Il cacciatore di immagini dorme fino a tardi.

V F

Per catturare le immagini usa dei retini.

V F

Deve tenere gli occhi bene aperti.

V F

Il cacciatore vede strade, fiumi e campi.

V F

Prima di rientrare va a trovare i suoi amici taglialegna. V F O rdina, numerando da 1 a 7, gli elementi che vede il cacciatore di immagini. il bosco i campi la strada il fiume il tramonto un’allodola i taglialegna Collega i nomi a sinistra con le relative descrizioni a destra. strada

scorre sotto i salici

siepi

ricco di profumi e rumori

fiume

ricche di more

bosco

con i sassi

campi

con nuvole sparse

cielo

con i ruscelli

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INSIEME PER IMPARARE FACILE

La principessa del calcio Mi chiamo Carlotta. Gioco a calcio: è la mia grande passione! Sono nella categoria “Pulcini” perché ho quasi nove anni. Sono nella squadra del Colonnella, che è anche il mio paese e la nostra divisa è rossa. Oggi iniziano le partite. La mia maglia è la numero 10. Le maniche sono troppo lunghe così uso gli elastici per tenerle fino ai polsi e lego stretto il cordoncino dei pantaloncini perché ho il terrore che mi cadano in campo, come è successo a Marco. La mamma mi sta chiamando: – Carlotta, è tardissimo! La partita inizierà senza di te! Mi viene da ridere perché di solito è sempre lei a essere in ritardo. La mia mamma è davvero strana. Un mese fa si è tinta i capelli rossi e ha fatto aggiustare la Vespa di papà, così ora che è primavera ci andiamo in giro. Meno male che indossa il casco, altrimenti i capelli di mamma potrebbero essere scambiati per un semaforo. Adesso basta ridere. Devo correre e stare concentrata solo sulla palla. da L. Frescura, Il pallone è maschio, la palla è femmina, Raffaello

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Spirito libero • Letture 4 • p. 162


TESTI SEMPLIFICATI

Indica se i seguenti elementi sono presenti o no nelle descrizioni. Carlotta carattere aspetto fisico interessi

Mamma di Carlotta carattere aspetto fisico interessi

sì no

sì no

Q uali aggettivi possono definire il carattere di Carlotta? E quello della mamma? Collega i nomi ai riquadri corretti. ritardataria

Carlotta

agile

bizzarra

mamma

sportiva

S cegli la risposta esatta segnandola con una X.

erchia la foto che rappresenta C la Vespa a cui si riferisce il testo.

Carlotta gioca a calcio: da nove anni nella categoria “Pulcini” Il paese di Carlotta si chiama: Pulcini Colonnella Una volta i pantaloncini sono caduti a: Marco Carlotta Di solito: Carlotta è in ritardo la mamma è in ritardo

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INSIEME PER IMPARARE FACILE

Polly permaloso Alla fine della settimana papà mi portò un regalo: uno splendido pappagallo in una gabbia. Era enorme, lungo un metro dalla cresta alla coda, con il petto dorato, la schiena azzurra e le ali di un rosso acceso. Era molto bello. Poi il pappagallo con il grosso becco aprì la porta della gabbia e salì sopra la gabbia, anche se aveva una catenina argentata che gli legava una zampa al trespolo. Mosse la testa e si girò a fissarci con il suo occhio giallo perfettamente tondo. Si chiamava Polly. Era permaloso e sempre nervoso. Con quell’enorme becco e quei tremendi artigli neri, nessuno di noi osava slegarlo. Tutti avevamo un po’ paura di lui e nessuno si avvicinava mai, tranne per dargli da mangiare e cambiargli l’acqua. Polly passava le giornate borbottando tra sé e sé, cantando canzoni e lanciando, ogni tanto, un forte e acuto strillo. da J. Kelly, L’evoluzione di Calpurnia, Salani

TRESPOLO

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Spirito libero • Letture 4 • pp. 168


TESTI SEMPLIFICATI

S egna con una

X

se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

Il papĂ compra un pappagallo al figlio.

V F

Il bambino si chiama Polly.

V F

Il pappagallo apre la gabbia con il becco.

V F

Tutti hanno un po’ paura ad avvicinarsi al pappagallo.

V F

Il pappagallo è incatenato a una zampa.

V F

Polly passa le giornate dormendo.

V F

C ollega i nomi con i relativi aggettivi come descritto nel racconto. petto

enorme

becco

giallo

artigli

forte e acuto

strillo

neri

occhio

rosse

ali

dorato

S cegli la risposta esatta segnandola con una X. permaloso significa: che si offende facilmente che sorride sempre

nervoso significa: tranquillo agitato

C olora gli aggettivi che si riferiscono al carattere di Polly. tranquillo

nervoso

violento

permaloso

docile

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INSIEME PER IMPARARE FACILE

Regolamento Montagna pulita Lo slogan di una campagna nazionale a favore della montagna pulita, potrebbe essere: “La borraccia è amica della natura!”. La borraccia ci accompagna nello zaino fino in vetta e ritorna poi con noi a valle, perché anche se è vuota non è un rifiuto da abbandonare. cibi e bevande nei contenitori multiuso. Non lasciare 1 Portare tracce del proprio passaggio. Riporre sempre i rifiuti nello zaino. gli altri se abbandonano rifiuti in mezzo alla 2 Rimproverare natura. il sentiero raccogliere lattine o sacchetti di plastica, anche 3 Lungo se non sono i nostri. rifugi non ordinare bevande o cibi in confezioni “usa e getta”. 4 Nei agli addetti alla tutela Ambiente Montano del CAI 5 Segnalare la presenza di “discariche selvagge” nei boschi, nelle grotte, nei torrenti. alle iniziative proposte dal CAI per ripulire 6 Partecipare la montagna. da S. Lombardo, Montagna pulita, CAI TAM

S cegli la risposta esatta segnandola con una X. Che cosa tutela questo regolamento? La montagna. La borraccia. Il CAI. Perché la borraccia è amica della natura? Perché quando è vuota si può buttare. Perché quando è piena è molto utile. Perché quando è vuota non si butta.

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Spirito libero • Letture 4 • pp. 201

C olora il riquadro con l’affermazione giusta. Il testo che hai letto racconta una passeggiata in montagna di un gruppo di persone Il testo che hai letto indica le regole del corretto comportamento in montagna per rispettare la natura


ELISA CORDIOLI

indice

L’ARTE E LA MUSICA PER SCOPRIRE LE STAGIONI

idee per la scrittura creativa

90 Lo scrigno delle stagioni 91 Sguardi d’autunno 92 Passeggiata in giardino 93 Scala cromatica dell’autunno 94 Il puntinismo 96 Quadro d’autore - Betulle al Piano Rosa 97 Divento pittore! 98 Musica - Il fogliofono - Tanti strumenti 100 Sguardi d’inverno 101 Il bianco 102 Il collage 104 Quadro d’autore - Trittico della natura 105 Divento pittore!

108 Sguardi di primavera 109 Emozioni di colore 110 La pittura en plein air 112 Quadro d’autore - Colazione in giardino 113 Divento pittore! 114 Musica - Il ronzofono - Parole sonore 116 Sguardi d’estate 117 Il frottage 119 Quadro d’autore - Pascolo a Castiglioncello 120 M usica - L’ondofono

106 Musica - Il guanto sonoro - Suono o rumore?

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LO SCRIGNO DELLE STAGIONI Creiamo una “memoria storica” di questo anno scolastico attraverso l’alternarsi delle stagioni. Raccogliamo e cataloghiamo materiali come foglie, rametti, immagini e confrontiamoli tra loro per scoprirne le diversità.

Materiale occorrente:

rchio scatola di cartone con cope ncino rigido (per camicie o scarpe) · carto llo forbici · colla vinilica · righe riviste di vario genere

Procedimento:

immagini che 1 Cerca nelle riviste e ritaglia aggi, singoli richiamano le stagioni: paes enti, ombrelli, elementi naturali, cibi, indum cappelli... rno della 2 Incolla le immagini sull’este rendone scatola e sul coperchio, ricop interamente la superficie. zza della scatola. 3 Misura la larghezza e l’alte ncini di 2 cm Ritaglia quindi quattro carto con la stessa più lunghi della larghezza e due estremità. altezza e piegali di 1 cm alle

Una volta che la

90

atola in quattro 4 Suddividi l’interno della sc lunghezza del scomparti uguali: misura la per quattro; nei piano della scatola e dividi n la matita una punti individuati, traccia co linea. go le linee segnate 5 Stendi un velo di colla lun sare i cartoncini e sulle alette in modo da fis rdi interni della sulle linee divisorie e sui bo scatola.

co pronto lo scrigno colla sarà asciutta... ec

delle stagioni!


Osservo

AUTUNNO

Sguardi d’autunno FILASTROCCA D’AUTUNNO Ma dove ve ne andate, povere foglie gialle, come tante farfalle spensierate? Venite da lontano o da vicino, da un bosco o da un giardino? E non sentite la malinconia del vento che vi porta via? Trilussa

L’autunno è alle porte. Se ti guardi intorno potrai notare i primi cambiamenti che stanno avvenendo nell’ambiente: le chiome degli alberi mutano colore, le giornate si accorciano, alla mattina devi indossare un maglioncino...

Apri bene gli occhi e osserva con attenzione il paesaggio intorno a te: gli alberi e le loro foglie quali colori presentano? Descrivi. Ora chiudi gli occhi e annusa l’aria: com’è? Pungente, fresca, calda? Ci sono odori particolari che ti ricordano qualcosa?

L’angolo dell’

arte

Prova a disegnare l’aspetto dell’autunno scelto da Trilussa: rileggi attentamente la poesia e trasferisci sul foglio le sue parole.

91


Osservo

AUTUNNO

Passeg giata in giardino Passeggia in giardino o al parco, raccogli tutto ciò che ti fa pensare all’autunno: foglie, pigne, ghiande, ricci di castagne... Ora riponi tutto nel tuo scrigno delle stagioni! Cosa hai trovato? E i tuoi compagni? ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... Ci sono cose che non hai potuto raccogliere perché nella scatola si sarebbero rovinate (funghi, grappoli d’uva...)? ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... Ora soffermati sulle foglie, l’elemento caratterizzante di questa stagione. Come sono? Che rumore fanno se le schiacci? Che colore hanno?

L’angolo dell’

arte

Tra le varie foglie che avrai raccolto durante la passeggiata, scegline una e cerca di riprodurla fedelmente in tutti i suoi particolari. Utilizza i colori pastello per arricchire con le sfumature necessarie il disegno.

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Colori

Scala cromatica dell’autunno Quali colori predominano in questo periodo? .............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. Componiamo insieme la scala cromatica dei colori dell’autunno!

La scala cromatica permette di scoprire tutte le tonalità che un colore può raggiungere. La vasta gamma di toni si ottiene partendo dal colore base e aggiungendoci il nero per scurirlo e il bianco per schiarirlo. Per questo la scala cromatica... è infinita!

AUTUNNO

Ogni stagione ha dei colori che la contraddistinguono: compaiono nel cielo, nei prati, sugli alberi, sul banco del fruttivendolo. Guardati attorno con curiosità per scoprirli e osservarli.

rente: r o c c o e l a i r e Mat rbici · colla li · fumetti · fo

a riviste · giorn

Procedimento:

lori nno al loro interno i co ha e ch to fo le e i in ag i 1 Ritaglia tutte le imm rossi, prendi immagin i do an rc ce ai st o pi em iaro... dell’autunno. Se per es rosso fuoco, il rosso ch il , ne to at m o ss ro il che presentano r categorie di colore. 2 Dividi le immagini pe lore terno dei riquadri il co l’in al lla co in , ra ist sin pre 3 Partendo da rso destra, quello sem ve o nd da an e, ra ia ch con la tonalità più più scuro.

Scala cromatica del colore .......................................................................................

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Imparo la tecnica

AUTUNNO

Il puntinismo Scopriamo una nuova tecnica per colorare i disegni: il puntinismo, che risale al movimento pittorico nato in Francia verso la fine del 1800.

Questa tecnica consiste nel riempire gli spazi con tantissimi puntini di colore vicini tra loro e diversi sia per forma che per intensità. Basandosi sul principio che un colore è influenzato da quello che gli è vicino, il pittore puntinista nei suoi quadri ottiene l’effetto desiderato non mescolando insieme i colori, ma accostandoli: la loro fusione avviene così non nel quadro ma nell’occhio di chi osserva. Non pensare che sia un’operazione facile, infatti richiede molta pazienza e precisione. Ecco qui alcuni esempi di puntini realizzati con strumenti diversi.

Puntini a pastello

Puntini a tempera

Puntini a pennarello

Ora prova tu a realizzarli all’interno delle tre figure, seguendo le indicazioni. punti con matite a pastello: gamma dei gialli

punti con pennarello a punta grossa: gamma dei rosa

punti con pennarello a punta piccola: gamma dei verdi

Quale dei tre tipi di punti da te usati riempie meglio l’immagine? .............................................................................................................................................................................................................. Per quale motivo? ..............................................................................................................................................................................................................

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Imparo la tecnica Ora analizza il dipinto più famoso del puntinismo. Osservalo bene, prima da lontano e poi da vicino. Poi rispondi alle domande.

AUTUNNO

G. P. Seurat, La Grande Jatte

In questo quadro i puntini sono: molto vicini fra loro distanziati l’uno dall’altro Il pittore per dipingere il prato ha usato: solo puntini verdi solo puntini gialli puntini gialli e blu Il pittore per ottenere l’effetto chiaroscuro nel prato ha: aumentato i puntini gialli rispetto a quelli blu nella parte centrale in pieno sole e li ha ridotti invece nella zona in ombra in primo piano usato solo puntini gialli al centro e solo puntini blu in primo piano usato i puntini gialli e blu in modo uniforme in tutto il quadro

Prima di ogni dipinto, Seurat realizzava innumerevoli disegni e bozzetti per studiare i chiaroscuri. Per ottenere questi effetti si devono porre i puntini più fitti, oppure distanziarli fra loro. L’importante è usare sempre la stessa pressione sul foglio!

Vai sul M.I.O. BOOK a scoprire altri dipinti realizzati con la tecnica del puntinismo.

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Quadro d’autore

AUTUNNO

Betulle al Piano Rosa L'Artista Gigi Comolli è un pittore italiano nato a Milano nel 1893. Fin dall’infanzia sorprese la famiglia per la sua attitudine al disegno; da giovane visitò Parigi dove conobbe i quadri degli impressionisti. Ha sempre dipinto paesaggi e proprio per la sua passione per le campagne lombarde, è definito “il pittore delle betulle”.

G. Comolli, Betulle al Piano Rosa (Collezione privata - Milano)

SCRITTURA CREATIVA Descrivi il dipinto in tutte le sue parti: il cielo, gli alberi, il prato, cogliendone i dettagli. Aggiungi con la tua immaginazione quali suoni e rumori vi si possono udire, quale può essere la temperatura. E se sei ancora più fantasioso fai “parlare” fra loro gli alberi: fagli raccontare cosa provano a vivere in quel posto, come si comportano quando vedono e si sentono gli animali addosso, se capita mai che passi di lì qualche persona, che rapporto hanno con il vento che porta via le loro foglie.

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Osserva il dipinto poi rispondi alle domande. Quali sono i colori predominanti usati dal pittore? ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ In base alle tonalità dei colori, si può affermare che il pittore ha raffigurato una giornata:

di fine estate

d’autunno inoltrato

Osservando il cielo, secondo te, il momento della giornata raffigurato è: la sera mezzogiorno la mattina il tramonto Osservando gli alberi, secondo te, è una giornata ventosa o senza vento? Da cosa lo deduci? ............................................................................................................................ ............................................................................................................................ ............................................................................................................................


Quadro d’autore

Divento pittore!

Vuoi dargli un altro titolo? Inventane uno! ...........................................................................................................................................

AUTUNNO

Con la tecnica che hai scoperto nelle pagine precedenti, colora tu la riproduzione del dipinto Betulle al Piano Rosa di Comolli. Puoi inserire qualche altro colore: ad esempio scegli di cambiare un solo elemento (il cielo, alcuni alberi, il prato...) o anche più soggetti insieme. Ricordati però di rispettare sempre la gamma delle tonalità autunnali!

Ricordati di firmare la tua opera d’arte!

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AUTUNNO

Musica

Il fogliofono

L’autunno, oltre ai bellissimi colori che dipingono la natura intorno a noi, ci regala anche materiali che possiamo trasformare in strumenti musicali. Non ci credi? Costruisci insieme ai tuoi compagni il fogliofono autunnale!

ente: r r o c c o e l a i r Mate tti · spago

pigne · legne · e h c c e s pa a li o n a vecchia sco n u i foglie di mag d o ic n a astone (il m forbici · un b o nel parco) lt o c c ra o m oppure un ra

Procedimento:

spago, lunghi 1 Con dei pezzetti di a un’estremità tra i 15 e i 40 cm, lega magnolia. i piccioli delle foglie di ione anche 2 Ripeti questa operaz e. per i legnetti e le pign ri elementi a circa 3 Fissa sul bastone i va dall’altro. 5 cm di distanza l’uno nnale è pronto 4 Il tuo fogliofono autu rando le foglie e lo puoi suonare, sfio i. e i legnetti con le man re il tuo strumento, 5 Se vuoi personalizza altri elementi decora il bastone con re al parco: piume va tro oi pu e ch li ra tu na piccole pigne, d’uccello, piccoli sassi, everdi. Oppure rametti di alberi sempr colori a tempera. dipingi le foglie con i tua fantasia! Dai libero sfogo alla

98


Musica

Tanti strumenti

AUTUNNO

L’uomo, fin dalle sue origini, ha imparato a costruirsi attrezzi da lavoro e i primi rudimentali strumenti musicali: • a percussione legni con cui battere su un tronco più grande; • a fiato grosse conchiglie e corna di animali; • a corda aggiungendo una corda a un tronco ha realizzato l’arco, da usare non solo per la caccia ma anche come arco musicale, antenato dell’arpa. Con il passare dei secoli e le evoluzioni vissute dall’uomo, a questi primi strumenti se ne sono aggiunti molti altri quali il flauto, l’arpa, la chitarra, il contrabbasso... Saresti in grado di stabilire a quale delle tre famiglie: a corda (C), a fiato (F), a percussione (P), appartengono i seguenti strumenti?

Hai mai visto qualcuno di questi strumenti? Quale? .................................................................................................... A casa tua possiedi qualche strumento musicale? Quale? .........................................................................................

Il primo “strumento” che abbiamo a disposizione è il nostro corpo, con cui è possibile emettere un’infinità di suoni: battere le mani, schioccare le dita, battere i piedi, fischiare, soffiare, gridare sfregare le mani e molti altri ancora. Usando solo il corpo prova a suonare la seguente musica. Comincia eseguendo la sequenza lentamente, in modo da ottenere suoni precisi, poi quando avrai acquisito sicurezza, eseguila più velocemente.

battito di mani

battito di mani

mani che battono sulle cosce

battito di mani

mani che battono sulle cosce

mani che battono sulle cosce

battito di piedi

Dividetevi in gruppi e inventate una nuova sequenza da suonare con il corpo.

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INVERNO

Osservo

Sguardi d’inverno NEVE Neve che turbini e in alto avvolgi le cose di un tacito manto. Neve che cadi dall’alto e noi copri, coprici ancora all’infinito imbianca le città, con le case, le chiese, il porto con le navi, le distese dei prati... Umberto Saba

L’inverno è ormai giunto. Guanti, sciarpe e berretti sono usciti dall’armadio. Nelle giornate le ore di sole si riducono sempre di più e al mattino i campi possono essere coperti da uno strato cristallino di brina. Apri bene gli occhi e osserva il paesaggio intorno a te: prova a cogliere i cambiamenti che ha portato la nuova stagione. Ora chiudi gli occhi e annusa l’aria e cerca di scoprirne le caratteristiche. Anche in inverno possono esserci belle giornate di sole; ben coperto, esci a passeggiare in giardino o al parco pubblico e raccogli tutto ciò che ti rappresenta l’inverno. Cosa hai trovato? Riponi i tuoi piccoli tesori nello scrigno delle stagioni e confrontali con il materiale della precedente stagione autunnale. Quali differenze noti?

100

L’angolo dell’

arte

Disegnare un paesaggio invernale può sembrare molto semplice perché... è tutto bianco! Ma non è così. Rileggi attentamente la poesia di Saba e prova a disegnare il suo inverno. Se invece è più interessante quello che vedi fuori dalla finestra, cimentati con il tuo personale paesaggio invernale.


Colori

Il bianco

...campi ricoperti di neve: è mattina presto e il sole è appena sorto: che riflessi avrà la neve?

INVERNO

Quando pensiamo al colore che caratterizza l’inverno, ci viene subito in mente il bianco della neve, ma scopriremo che questo bianco non è sempre uguale. Il bianco, in natura, è l’insieme di tutti i colori. Noi non possiamo realizzarlo semplicemente mescolando i colori, però possiamo creare infinite tonalità di bianco. Pensa ai...

...ghiacciai dei Poli, montagne di ghiaccio e neve a ridosso dell’oceano: che riflessi e che colore avranno?

...cumuli di neve da tanti giorni sul ciglio delle strade trafficate: che colore avrà assunto la neve? Prova a creare tu le diverse sfumature del bianco: su un cartoncino prepara alcune macchie di tempera bianca e aggiungi su ciascuna una goccia dei seguenti colori. Aumentando poi la quantità del colore aggiunto, cambierà anche la sfumatura di bianco. + bianco

= celeste

+ bianco

= grigio

+ bianco

= giallo

L’angolo dell’

arte

Cerca su vecchie riviste (quelle di viaggi sono perfette) immagini di luoghi innevati o di ghiacciai. Prova a raggrupparli in base al colore della neve per scoprire quante sfumature può avere. Incolla su un cartoncino bianco l’immagine che ti ha colpito di più e scrivi sotto il perché.

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Imparo la tecnica

INVERNO

Il collage Il collage è una tecnica che sicuramente hai già usato tante volte: si basa sull’accostamento di vari elementi, ritagli e disegni, che vengono incollati su un foglio o altro supporto, per creare un’opera complessiva. I vari elementi, quindi, non vanno considerati nella loro unicità, ma nell’insieme: la somma di tutti crea un altro nuovo soggetto. In un collage si possono combinare insieme anche materiali diversi (tessuti, elementi vegetali essiccati...), in pratica qualsiasi cosa si riesca a incollare: in questo caso si realizza un collage polimaterico. Il collage nasce nel 1912 da un’invenzione dei pittori Braque e Picasso: ecco due esempi in cui Picasso ha raffigurato una chitarra con la tecnica del collage. In questa composizione le tecniche tradizionali, olio, carboncino e matita, sono completate dall’aggiunta di ritagli di giornale e carta da parati incollati direttamente sulla tela o sul cartone, per creare sovrapposizioni e spessore. Si tratta di figure geometriche semplici, sagomate e modellate in modo da alludere all’oggetto rappresentato.

Picasso ha realizzato questa chitarra assemblando insieme pezzi di lamina e filo metallico: si può dire che equivale a un collage ma su tre dimensioni. La lamiera è stata ritagliata e piegata per rendere le curve dello strumento. P. Picasso, Chitarra (1913)

Secondo te, Picasso, è riuscito a “far vedere” la chitarra: in entrambe le opere meglio nella prima m eglio nella seconda

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P. Picasso, Chitarra (1912-1913)

Motiva la tua scelta. .............................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................


Imparo la tecnica

Arcimboldo, Inverno

L’angolo dell’

INVERNO

Il dipinto accanto non è realizzato con il collage, ma rende l’idea di cosa si intende con “insieme di immagini”. L’artista ha combinato insieme tanti elementi per realizzare delle “teste composite”, una per ciascuna stagione. Se si smonta l’immagine, si possono cogliere i vari elementi che Arcimboldo ha dipinto: limoni, funghi, legnetti e cortecce. Ma osservandolo nell’insieme appare... il signor Inverno.

arte

Con la tecnica del collage, crea il tuo signor Inverno. Usa diversi elementi della stagione, e se vuoi inserisci anche altri materiali, come legni, foglie, sassi, stoffe che possano caratterizzare ancora di più il tuo collage. Ricorda di lasciare asciugare bene la colla vinilica, poi potrai appendere in aula il tuo “ritratto”.

SCRITTURA CREATIVA Ora che hai dato un volto al tuo signor Inverno, inventa la sua storia. Dove è nato? Quanti anni ha? Cosa fa per vivere? Descrivi il suo carattere e la sua giornata.

Vai sul M.I.O. BOOK a vedere come Arcimboldo ha personificato le altre stagioni.

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Quadro d’autore

INVERNO

Trittico della natura

L'Artista G. Segantini, Trittico della natura - La Morte (Segantini Museum - St. Moritz)

Osserva il dipinto e rispondi. Quali colori prevalgono nel dipinto? ................................................................................................... Quali sfumature ha usato il pittore per dipingere la neve? ................................................................................................... Quali tonalità di bianco presenta invece il cielo? E il sole? ................................................................................................... ................................................................................................... Segna con una X le sensazioni che ti trasmette il dipinto. silenzio calma paura torpore frenesia lentezza

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Giovanni Segantini è un pittore italiano nato ad Arco di Trento nel 1858 da una famiglia disagiata. Visse una triste infanzia segnata da sofferenze e abbandoni. La passione per l’arte nasce in lui dai viaggi tra le sue montagne. Viene definito “pittore della neve”, infatti sono innumerevoli i suoi dipinti dedicati ai paesaggi innevati.

SCRITTURA CREATIVA Immagina di trovarti anche tu, tutto imbacuccato, in mezzo alla neve insieme alle signore: di cosa stanno parlando? Stanno aspettando qualcuno? Perché il carro trainato dal cavallo è vuoto? Sono vestite di nero perché sono in lutto? Inventa una storia.


Quadro d’autore

Divento pittore!

Vuoi dargli un altro titolo? Inventane uno! ...........................................................................................................................................

INVERNO

Ora riproduci il dipinto di Segantini con la tecnica del collage. Utilizza ritagli di giornale, stoffe, cotone, cartoncini nelle varie sfumature di bianco; oppure dipingile tu stesso in un foglio da ritagliare in tante parti. Dedica un po’ di tempo a creare le varie sfumature della neve e realizza il tuo capolavoro!

Ricordati di firmare la tua opera d’arte!

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INVERNO

Musica

Il guanto sonoro

Spesso l’inverno è caratterizzato dal brutto tempo, oltre che dal freddo. Per riprodurre il ticchettio della pioggia sui vetri, costruisci insieme ai tuoi compagni uno strumento: il guanto sonoro.

nte: e r r o c c o e l ia r e t Ma oncino

· bottoni · cart to n a u g io h cc ve un colla vinilica rigido · forbici ·

Procedimento:

a della tua mano 1 Traccia la sagom poi ritaglia lo sopra il cartoncino e inseriscilo stampo della mano to. all’interno del guan e più ti piacciono 2 Scegli i bottoni ch occio di colla e attaccali con un g nti del guanto, vinilica in diversi pu o. sulle dita e sul palm con la colla! Attento a regolarti no forme e I bottoni più avran , più il guanto dimensioni diverse erenti. produrrà suoni diff i cartoncino e metti 3 Sfila la sagoma d rodurre il ticchettio la tua mano. Per rip tri, batti un dito della pioggia sui ve perficie rigida alla volta su una su uno specchio, , la o u sc i d co an b (il iata...) prima una pentola rovesc tamente, poi man leggermente e len iù velocemente. p e e rt fo iù p o an m che il palmo. Ricordati di usare an

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Musica

Suono o rumore?

Questa distinzione è molto soggettiva perché ci sono effetti sonori che ad alcuni possono risultare gradevoli: ad esempio il rombo di una grossa moto da molti è considerato un rumore, ma chi è appassionato di moto lo percepirà come un suono piacevole.

INVERNO

Tutto ciò che il nostro orecchio percepisce si chiama suono o rumore: - con il termine “suono” si indica ogni effetto gradevole, fatto di vibrazioni regolari e uguali - al termine “rumore” corrisponde una sensazione sgradevole, con vibrazioni disuguali.

Secondo te, il guanto sonoro che hai costruito produce: un suono un rumore In base alla tua sensibilità, completa la tabella dei suoni e rumori. SUONI

RUMORI

SUONI CHE MI RALLEGRANO

RUMORI CHE MI SPAVENTANO

......................................... ......................................... .........................................

......................................... ......................................... .........................................

............................................................ ............................................................ ............................................................

............................................................ ............................................................ ............................................................

Oltre alla distinzione soggettiva tra suono e rumore, in musica si preferisce distinguere tra: SUONO DETERMINATO quando è intonato sulle note musicali SUONO INDETERMINATO quando produce note irregolari, senza

una precisa intonazione, più simili a un rumore

Di conseguenza anche gli oggetti sonori vengono suddivisi in base al suono che producono. Ci saranno quindi: STRUMENTI A SUONO DETERMINATO

la voce, la chitarra, il violino, il pianoforte, il flauto, le campane...

STRUMENTI A SUONO INDETERMINATO

il tamburo, i legnetti, il triangolo, la grancassa, le nacchere...

quelli in grado di emettere un suono intonato

quelli che producono suoni irregolari In quale categoria inseriresti il tuo guanto sonoro? Perché?

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Osservo

PRIMAVERA

Sguardi di primavera PRIMAVERA Ed ecco che un susino bianco sbocciò sul verzicar del grano. Come un sol fiore gli sbocciò vicino un pesco, e un altro. I peschi del filare parvero cirri d’umido mattino. Uscìano le api. Ed or s’udiva un coro basso, un brusìo degli alberi fioriti, un gran sussurro, un favellar sonoro. Dicean del verno, si facean gli inviti di primavera. Giovanni Pascoli

È primavera! Lo dicono i campi, gli uccelli, i boschi e gli animali. Tutto in questo periodo si risveglia, sia in natura che dentro di noi (anche se a volte ci sembra di avere più sonno!). Si ha voglia di uscire, di farsi accarezzare dai raggi tiepidi del sole, di rimanere fuori a giocare, le maniche delle maglie si accorciano... Apri bene gli occhi e guardati intorno: che cos’è cambiato? Quali segni evidenti del risveglio della natura riesci a cogliere?

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arte

Ora chiudi gli occhi e annusa l’aria: com’è? Ci sono odori, profumi particolari?

L’angolo dell’

Passeggia in giardino o al parco pubblico e raccogli tutto ciò che ti rappresenta la primavera. Cosa hai trovato? Riponi i tuoi piccoli tesori nello scrigno delle stagioni e confrontali con il materiale delle precedenti stagioni: autunno e inverno. Quali differenze noti?

Rappresenta con un disegno il risveglio della primavera che hai sperimentato intorno a te: puoi ispirarti anche ai versi della poesia di Pascoli che ti sono rimasti particolarmente impressi.


Colori

Emozioni di colore PRIMAVERA

La primavera è un tripudio di colori. Dal grigiore dell’inverno e del freddo, lentamente ci si dirige verso l’esplosione del verde dei prati e delle gemme sugli alberi. Un colore, o un insieme di colori, suscita in noi emozioni ben precise. I colori brillanti trasmettono vivacità e gioia. Ad esempio, un’immagine ricca di giallo regala una sensazione di calore e di vita. Al contrario i colori cupi trasmettono una sensazione di noia e malinconia: un’immagine piena di tonalità grigie e nere crea una sensazione di buio e tristezza. Attribuisci un colore cupo o brillante a ogni situazione proposta, in base alle emozioni che evoca in te. - entrata a scuola ogni mattina - verifica in classe - campanella della fine della giornata scolastica - festa di compleanno - lezione di motoria

L’angolo dell’

arte

Colora i due disegni in modo diverso: uno con colori vivaci e brillanti, uno con colori cupi e scuri. Poi sotto a ognuno scrivi le emozioni che suscita in te.

.....................................................................................................

.....................................................................................................

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Imparo la tecnica

PRIMAVERA

La pittura en plein air La pittura en plein air, o pittura all’aperto, è una tecnica nata in Europa nel 1800, che fu ampiamente utilizzata dalla corrente pittorica degli impressionisti. È una pratica molto particolare: il pittore riduce al minimo sulla tela il tratto del disegno, a volte addirittura lo elimina e usa solo la luce e i colori. Questo richiede di essere degli attenti osservatori sia dei colori che dei giochi di luce e di ombra, per questo i pittori, invece di dipingere chiusi all’interno dei propri studi, si spostavano direttamente sul luogo, “all’aperto”. Alcuni artisti hanno addirittura dipinto lo stesso soggetto in momenti diversi della giornata, per cogliere le varie sfumature che la luce del sole genera in ogni particolare. Ne dà un tipico esempio Monet ritraendo più volte la facciata della cattedrale di Rouen.

C. Monet, Cattedrale Notre-Dame de Rouen

Osserva i tre dipinti. Secondo te, in quale momento della giornata è stata ritratta ciascuna tela? la prima

la seconda

la terza

...........................................................

...........................................................

...........................................................

Da cosa l’hai capito? .............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................

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Imparo la tecnica Ecco altri esempi di pittura all’aria aperta, osservali e confrontali.

brillanti

spenti

L’elemento che spicca nel dipinto perché ha un colore più acceso è:

il cielo gli alberi le figure umane i papaveri

PRIMAVERA

I colori del primo dipinto sono:

I colori del secondo dipinto sono:

brillanti

spenti

Quale dei due dipinti trasmette più l’idea della primavera?

C. Monet, Campo di papaveri a Vetheuil

Campo di papaveri Albicocchi in fiore

Perché? ............................................................. ............................................................. ............................................................. .............................................................

SCRITTURA CREATIVA

V.Van Gogh, Albicocchi in fiore

L’angolo dell’

Osserva il quadro di Monet. Chi sono queste persone? Dove si stanno dirigendo? È una giornata calda? Conoscono il pittore? Scrivi sul tuo quaderno la storia che è racchiusa in questo dipinto, dando un nome ai personaggi e raccontando la loro giornata.

arte

Sperimenta anche tu la pittura en plein air: sistemati in giardino o al parco, o dove più ti piace, con album e colori; guardati intorno e scegli il soggetto da raffigurare. Se è possibile ritrai lo stesso soggetto in momenti diversi della giornata, cogliendone così tutte le diverse sfumature della luce.

Vai sul M.I.O. BOOK a scoprire altri dipinti realizzati con la pittura en plein air

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Quadro d’autore

PRIMAVERA

Colazione in giardino

G. De Nittis, Colazione in giardino (Pinacoteca De Nittis - Barletta)

Osserva il dipinto e rispondi. Cosa ti fa capire che è primavera? Elenca almeno tre elementi. ........................................................................................................... Completa. Il pittore ha scelto un tema en plein air, cioè all’..................... ........................., e ha ben studiato i giochi di luce. Sullo sfondo brilla il ......................... acceso del .............................. inondato dal sole, in primo piano ..................................... degli alberi avvolge le figure: la scena è illuminata dal bianco .............................................. e dai riflessi del sole sulla ceramica. Il pittore ha ritratto la scena: con pennellate veloci e sovrapposte tra loro in modo dettagliato e particolareggiato, quasi fosse una fotografia

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L'Artista Giuseppe Gaetano De Nittis nasce a Barletta nel 1846. Si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, contro il volere della famiglia, ma verrà espulso perché riluttante alle regole e alle imposizioni della scuola. La sua indole introversa e libera si rispecchia nei suoi dipinti: spazi aperti e paesaggi saranno il fulcro delle sue opere più famose.

SCRITTURA CREATIVA Osserva attentamente nel dipinto la tavola: secondo te, alla colazione ha preso parte anche un’altra persona oltre al ragazzino e alla mamma? Fai delle ipotesi.


Quadro d’autore

Divento pittore!

Momento della giornata scelto: ................................................................................................................................................................

Dai un titolo alla tua opera: ...........................................................................................................................................

PRIMAVERA

Dopo aver scoperto la pittura en plein air e aver osservato con attenzione il dipinto Colazione in giardino, prova a dipingere la tua merenda sull’erba. Ricordati di usare colori brillanti quando vuoi rendere la luce e colori scuri quando vuoi esprimere le zone in ombra. Tieni conto del momento della giornata che stai rappresentando.

Ricordati di firmare la tua opera d’arte!

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PRIMAVERA

Musica

Il ronzofono

Se pensi a un campo ricoperto di trifogli in fiore o di margherite, qual è il suono che subito ti balza all’orecchio? Il ronzio delle api laboriose che raccolgono il nettare da un fiore all’altro! Per riprodurlo costruisci come strumento, con materiali di recupero, un ronzofono!

te: n e r r o c c o e l a Mate ri cioccolata

egli ovetti di d e s re rp o s e ell pennello · re e p contenitori d m te · o i o taglierin spago · forbic i r decorazion materiale pe

Procedimento:

itori delle sorprese 1 Prendi alcuni conten ici, dopo averli degli ovetti. Con le forb ciolina sottile di aperti, ritaglia una stris ndo), in modo lato (fino a 1 cm dal fo ’apertura laterale. che ognuno abbia un sere diverse da Le aperture possono es re. contenitore a contenito l contenitore un 2 Pratica sul fondo de zzo di spago. forellino e infilaci un pe o alcuni nodini. Fissalo sul fondo facend sterno dei contenitori, 3 Decora a piacere l’e i colori delle api ad esempio dandogli con la tecnica del con le tempere oppure dita: collage. nendo lo spago tra le te e ar te ro llo Fa ! to on è pr re e... il tuo ronzofono 4 Richiudi il contenito dezza della fessura. an gr lla de a nd co se a rso sentirai un ronzio dive

Il ronzofono che hai realizzato è uno strumento:

a suono indeterminato

a suono determinato

Perché? .............................................................................................................................................................................................

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Parole sonore

Musica

PRIMAVERA

Per scrivere un suono o un rumore che un oggetto produce, si usano delle parole speciali in grado di riprodurne l’effetto. Queste parole sono le onomatopee o i fonosimboli. A prima vista sembrano parole senza senso, ma si usano per esprimere con le lettere dell’alfabeto un determinato suono o rumore. Ad esempio “plic, plic” indica il rumore prodotto da una goccia che cade; “bau”, “wof”, “bù”, “arf” riproducono i versi del cane. Con quale onomatopea esprimeresti il suono che emette il ronzofono?

L’onomatopea prima di essere scritta va riprodotta con la voce, per rendersi conto bene del suono. Prima riproduci cioè imita con la voce, i seguenti oggetti, poi scrivi il loro suono. - il ticchettio di un orologio

.......................................................

- lo sbattere di una porta

.......................................................

- lo scorrere dell’acqua

.......................................................

- una tromba

.......................................................

- un tamburo

.......................................................

- la caffettiera che gorgoglia

.......................................................

Secondo te, i seguenti fonosimboli rappresentano: un suono indeterminato un suono determinato

Le onomatopee sono molto utilizzate nei fumetti. Disegna una vignetta nella quale inserire l’onomatopea zzzzzz.

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ESTATE

Osservo

Sguardi d’estate

Finalmente l’estate! Le giornate diventano sempre più lunghe e calde, la scuola si avvia ormai alla fine lasciando il posto alle meritate vacanze. Chi va al mare, chi in montagna, chi a visitare nuovi paesi e chi invece resta a riposarsi a casa.

L’ESTATE SUI CAMPI Splende a distesa il giorno rosato alla pianura, la tremula calura richiama a lungo intorno dall’alto visibilio dei passeri nel sole. Il grano trema e nere si schiudono farfalle all’afa azzurra; d’oro, riversa a quel ristoro di luce, nelle gialle stoppie bisbiglia l’aria... Così morbido e solo scorre sul fiume il verde silenzio che alle valli odoroso si perde. Restano i campi gialli, monotona campagna dei grilli e della sera... Alfonso Gatto

Guardati intorno: cos’è cambiato? Quali sono i segni evidenti della nuova stagione nel cielo, sugli alberi...? Con il tempo libero dagli impegni scolastici avrai maggiori occasioni di stare all’aria aperta. Ovunque andrai raccogli tutto ciò che ti rappresenta l’estate. Cosa hai trovato? .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................

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L’angolo dell’

arte

La poesia di Alfonso Gatto è ricca di immagini e colori. Prendi un foglio e prova a disegnare quello che il poeta ha voluto farti vedere: i campi, le valli, i prati e il cielo. Usa i colori che lui ti suggerisce per creare il tuo capolavoro.


Imparo la tecnica

Il frottage ESTATE

La tecnica del frottage è un modo di creare arte abbastanza inusuale. Sono necessari dei pastelli a cera o dei gessetti, un foglio e una superficie ruvida di qualsiasi tipo come: legna, pietre, mattonelle, sassi, foglie, conchiglie, sottopentole zigrinati. Si deve appoggiare il foglio sul materiale scelto e, con il pastello a cera, colorare con delicatezza, in modo da far apparire i rilievi della superficie sottostante (ad esempio le venature del legno, le nervature delle foglie...). Il risultato darà immagini irregolari e imprevedibili, sfumature chiaro-scure. Questo modo di colorare può essere la partenza per creare opere più elaborate. Questa tecnica, già conosciuta e utilizzata in Cina, è stata riscoperta dall’artista tedesco Max Ernst, che l’ha fatta propria e riadattata in stile moderno. Eccone un esempio ottenuto con una foglia e altri materiali per lo sfondo.

L’angolo dell’

arte

M. Ernst, I costumi delle foglie

Nel riquadro sottostante realizza un frottage. Metti sotto la pagina due monete diverse tra loro e inizia a colorare il riquadro.

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ESTATE

Imparo la tecnica Questo lavoro, sempre di Max Ernst, è uno stadio successivo del frottage puro e semplice. L’artista, infatti, ha usato superfici diverse, poi accostate tra di loro, e ha creato un soggetto.

M. Ernst, Il fuggitivo

L’artista ha realizzato una creatura quasi mitologica: secondo te, a cosa assomiglia? Ora che gli hai dato un nome, elenca le sue caratteristiche e le sue particolarità ............................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................... La parte inferiore del dipinto rappresenta: il prato il mare

Sullo sfondo a sinistra c’è un piccolo elemento, si tratta di: una macchina un filo d’erba

L’angolo dell’

arte

Crea anche tu una creatura mitologica di fantasia. Con la tecnica del frottage colora alcuni fogli, scegliendo per ognuno una superficie diversa da riprodurre. Anche se gli esempi di Ernst sono a matita o a carboncino, tu usa tutti i colori che preferisci, se vuoi correggi o aggiungi dei particolari. Ritaglia dai tuoi frottage forme e sagome e assemblale con la tecnica del collage per “dar vita” alla tua creatura mitologica.

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una strada una nave

SCRITTURA CREATIVA Ora hai due figure mitologiche: quella creata da Max Ernst e la tua. Falle incontrare tra loro. Andranno d’accordo? Oppure litigheranno, forse per un po’ di cibo? Di cosa parleranno? Racconta.


Quadro d’autore

Pascolo a Castiglioncello ESTATE

T. Signorini, Pascolo a Castiglioncello (Collezione privata - Montecatini Terme)

Osserva il dipinto e rispondi alle domande. Quali colori predominano? ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... Secondo te il momento della giornata raffigurato è. primo mattino tarda serata pomeriggio Che cosa te lo ha fatto capire? ..................................................................................................................................... ..................................................................................................................................... Secondo te è molto caldo? Sì No Quali rumori si potrebbero sentire in una scena come questa? ..................................................................................................................................... .....................................................................................................................................

L'Artista Telemaco Signorini è un pittore italiano nato Firenze nel 1853. Appassionato d’arte fin da piccolo, e spinto dal padre a coltivare la sua passione, Signorini dedica la sua vita allo studio del colore e delle forme, cercando di produrre dei fermi immagine di ciò che vede.

Il fermo immagine è un’immagine che cattura un momento preciso. Il tempo appare sospeso, tutto è immobile e i soggetti in movimento sembrano statue.

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ESTATE

Musica

L’ondofono

Se tendi l’orecchio sentirai i rumori che caratterizzano il sottofondo musicale dell’estate: il frinire delle cicale, il ronzio dei condizionatori e lo sciabordio delle onde del mare. E allora perché non inscatolare un po’ di estate dentro uno strumento che possiamo costruire noi stessi? Si tratta dell’ondofono!

rente: r o c c o e l ia r e t a M ao

n ella carta da cuci d e n o rt ca i d o b tu no forbici · cartonci · a ic st la p i d lia bottig lie e sassolini ig ch n co le co ic p scotch ·

Procedimento:

ndi come l’estremità 1 Ritaglia dal cartoncino due tondi gra chiudi una sola del tubo, da usare come tappi. Per ora do con lo scotch. estremità del tubo, attaccandovi il ton bottiglia le conchiglie 2 Inserisci all’interno del tubo o della anche di acqua e i sassolini. Se usi la bottiglia, riempila così la riproduzione per circa un terzo della sua capacità, del mare sarà ancora più fedele. con l’altro cerchio 3 Richiudi l’altra estremità del tubo invece, stringi di cartoncino; nel caso della bottiglia, benissimo il tappo. le tempere, usando 4 Se vuoi dipingi il tuo ondofono con più preferisci. le tonalità del mare, oppure i colori che conchiglie o dei Potresti anche incollare al tubo delle la colla vinilica. piccoli sassi che ti piacciono, usando , il tubo te, prima da una parte e poi dall’altra en tam len gi vol po Ca ! nto pro è o fon re. 5 Ora il tuo ondo loro ti ricorderanno la risacca del ma tra no ran che toc si che glie chi con le o la bottiglia: i sassi e

L’ondofono che hai realizzato è uno strumento:

a suono indeterminato

a suono determinato

Perché? .............................................................................................................................................................................................

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È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO. Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

CHE BELL’AULA

é do entro in classe perch Sono così contenta quan io!Le pareti, tutte la mia aula mi piace propr verde sono colorate di un tappezzate di cartelloni, sul cortile è azzurra: tenero e la porta che dà e i banchi sono Anch . mare e sembrano terra una posizione fissa, colorati e non hanno mai delle attività: li da secon a perché li spostiamo e do vogliamo commentar mettiamo in cerchio quan scritto, accoppiati quando insieme ciò che abbiamo ampia per disegnare. ci serve una superficie più do i banchi li togliamo Ma più bello di tutti è quan un largo spazio libero mo lascia proprio di mezzo, ci improvvisiamo attori al centro della stanza e nto che abbiamo letto, per drammatizzare un racco

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi. Inoltre per l’insegnante la guida al testo; percorsi multidisciplinari per la LIM, esercizi interattivi, approfondimenti, schede in PDF

Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.

È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).

È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:

Livia Vecci è autrice del percorso di scrittura Elisa Cordioli è autrice del percorso sui linguaggi espressivi

Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.

Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Francesca Bolognini Grafica e impaginazione: PaginaQuarantanove, Ka communications, Barbara Cherici per Equilibri - Servizi editoriali Illustrazioni: Silvia Forzani, Sacco e Vallarino Copertina: Barbara Cherici per Equilibri - Servizi editoriali, Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, Scala, Thinkstock, iStock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. © 2018 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it - info@grupporaffaello.it

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• Antologia di letture • Test d’ingresso • Laboratori del lessico • Cittadinanza e Costituzione

• Scrittura creativa • Tavole lessicali • Prove modello INVALSI • Arte e Musica nelle stagioni

E INOLTRE...

• Grammatica • Eserciziario • Giochi linguistici • Mappe

Per i primi giorni di scuola, per ricominciare gradualmente a parlare, ascoltare, scrivere e riflettere sulla lingua. Con autovalutazione e mappe.

Classe 5

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• Scrittura creativa • Tavole lessicali • Prove modello INVALSI • Arte e Musica nelle stagioni

PER L’INSEGNANTE E LA CLAS

• Grammatica • Eserciziario • Giochi linguistici • Mappe

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• Breve guida “A scuola con un sorriso” con spunti di riflessione e suggerimenti pratici per la gestione del gruppo-classe • Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per il coding, schede operative, verifiche a livelli e tanto altro ancora • Poster sulle tipologie testuali • Poster attivo di grammatica

il M.I.O. BOOK docente il M.I.O. BOOK studente CD audio in formato MP3 A richiesta i volumi con i percorsi semplificati di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line.

• Puoi usufruire dei testi su DVD senza connessione internet • La registrazione è facoltativa • Dal portale www.raffaellodigitale.it puoi accedere ai testi

on-line e archiviarli su penna USB

Codice per l’adozione Spirito libero - Pack 4 ISBN 978-88-472-2983-9

www.raffaellodigitale.it www.raffaelloscuola.it

Prezzo ministeriale

SCRITTURA LINGUAGGI ESPRESSIVI

• Antologia di letture • Test d’ingresso • Laboratori del lessico • Cittadinanza e Costituzione

Un volume per stimolare il piacere di leggere attraverso le emozioni con pagine dedicate ai linguaggi espressivi, alla cittadinanza, all’educazione affettiva e ambientale.

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Spirito LIB E RO

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

L. Sc V r S ec IS ittu pir ci BN r ito E. 97 a l Co 8- Ar ibe rdi 88 te ro ol i -4 e 72 M 4 -3 u 00 si 9- ca 5

Classe 4


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