Spirito libero 4-5 - Guida per l'insegnante

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GUIDA per l'insegnante

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Spirito LIB E RO

Spirito

GUIDA per l'insegnante

LIB E RO


Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

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CODICE DI ATTIVAZIONE


GUIDA per l'insegnante

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Spirito

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INDICE

2-5 – Il progetto 6-24 – Competenze e valutazione 25-26 – Glossario delle competenze 27-53 – Coding 54-55 – Bisogni educativi speciali

classe 4a

classe 5a

56 – Programmazione per le competenze 57-60 – Programmazione per le competenze trasversali 61-70 – Programmazione di italiano 71 – Programmazione di grammatica 72-75 – Imparo ad ascoltare 76-137 – Schede operative Leggo e comprendo Lessico Grammatica 138--154 – Linguaggi espressivi

155-158 – Programmazione per le competenze trasversali 159-168 – Programmazione di italiano 169 – Programmazione di grammatica 170-173 – Imparo ad ascoltare 174-223 – Schede operative Leggo e comprendo Lessico Grammatica 224-240 – Linguaggi espressivi

241-246 – Verso le prove esperte 247-258 – Guida ai materiali digitali


Il progetto

SPIRITO LIBERO • Un progetto organizzato e consequenziale mirato all’analisi delle tipologie testuali e al superamento delle prove INVALSI per costruire le competenze. • Un progetto attento al mondo interiore del bambino, al percorso emozionale che il bambino attiva apprendendo e alle dinamiche del gruppo classe.

classe

Va

classe

IVa

e inoltre ...

per l ’ insegnante e la classe

• Breve guida “A scuola con un sorriso” con spunti di riflessione e suggerimenti pratici per la gestione del gruppo-classe • Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per il coding, schede operative, verifiche a livelli e tanto altro ancora • Poster sulle tipologie testuali • Poster attivo di grammatica

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il M.I.O. BOOK docente il M.I.O. BOOK studente CD audio in formato MP3


Il progetto

L’antologia La sezione iniziale dell’Accoglienza mira alla realizzazione del clima positivo e armonioso in classe, attraverso il buon rapporto tra compagni e tra bambini e insegnanti. La guida A scuola con un sorriso – tecniche per la gestione della classe supporta l’insegnante nella consapevolezza del proprio operato per creare la relazione positiva con la sua classe suggerendo tecniche pratiche su molteplici aspetti.

Segue la sezione TEST D’INGRESSO: permette all’alunno di riprendere confidenza con le tipologie testuali conosciute l’anno precedente e di fissare i propri saperi attraverso testi e attività di ripasso. L’insegnante può così testare i prerequisiti del gruppo classe.

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Il progetto

Il percorso per TIPOLOGIE TESTUALI Il percorso per apprendere le tipologie testuali è particolarmente guidato e graduale: 1. assimilazione di nuove conoscenze; 2. elaborazione; 3. c onsapevolezza del proprio processo di apprendimento. Ogni tipologia testuale è introdotta da un classico e da schemi che richiamano le conoscenze della classe precedente e anticipano gli elementi principali che saranno materia di analisi.

Nelle pagine ESPLORO si passa dalla teoria all’analisi del testo guidata con domande utili a ricavare gli elementi della tipologia, e con il codice colore. Si propone un copione di analisi testuale da poter applicare a tutte le tipologie: questa ripetizione facilita la memorizzazione e la costruzione di un metodo di studio. Nella pagina a fianco l’alunno riflette sulle risposte alle domande e acquisisce le conoscenze.

Alla fine di ogni tipologia e genere testuale le stesse informazioni sono semplificate e organizzate in mappe create da una consulente specialista nei problemi di apprendimento.

Tutti i brani, selezionati dalla letteratura contemporanea e classica, sono supportati da proposte operative mirate ad accompagnare l’alunno nell’apprendimento e consolidamento delle conoscenze, e da spunti di riflessione personale. •E sploro il testo per elaborare le conoscenze inizialmente acquisite sulla tipologia, analizzandone uno a uno i suoi elementi. •S crivo per avviare alla produzione autonome di testi. • Comprendo per verificare la comprensione del testo. • L essico per ampliare il patrimonio lessicale e le relazioni di significato tra le parole. •R acconto di me per stimolare a parlare delle proprie emozioni ed esperienze. •D ico la mia per esprimere il proprio punto di vista aprendosi al confronto con gli altri. • I o con gli altri per consolidare il gruppo classe.

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Il progetto

Il box VERSO L’INVALSI propone strategie di risoluzione ragionata per: • comprendere i testo nei punti essenziali; • cogliere le informazioni implicite; • riflettere sul contenuto; • ampliare il patrimonio lessicale.

Pagine speciali dedicate alle competenze lessicali con approfondimenti su modi di dire, proverbi ed etimologia delle parole.

Il percorso di apprendimento di ogni tipologia si conclude con la verifica VERSO LE COMPETENZE sul modello INVALSI ma volta anche ad attestare le conoscenze acquisite sulla tipologia stessa.

Per sviluppare abilità e competenze quali l’attenzione, l’ascolto e la comprensione ci sono i laboratori di ascolto IMPARO AD ASCOLTARE strutturati in due parti: • prima dell’ascolto stimola la curiosità e l’immaginazione; • dopo l’ascolto verifica la capacità di comprensione. I testi possono essere letti dall’insegnate vedi giuda pp.70-72 o in versione audio nel M.I.O. BOOK

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Guida alle competenze

Competenze e valutazione A cura di S. Giancamilli, E. Morbidelli, R. Pistelli, B. Rossi Prima di affrontare la lettura di questa guida prova a rispondere alle seguenti domande:

• S ai quali sono state le leggi che hanno introdotto le competenze nella Scuola Primaria? •C onosci il rapporto che intercorre tra Indicazioni Nazionali e competenze? •H ai visionato il modello delle competenze allegato alla circolare ministeriale n. 3 del 2015? •H ai conoscenze in merito alla visione trifocale della valutazione introdotta da Pellerey? •C osa sai in merito alle rubriche valutative e alla loro costruzione? •H ai mai realizzato un compito autentico? Ora prova a cercare tutte le nozioni che ti mancano!

Il lungo cammino delle competenze Quando si parla di “competenza” è difficile giungere a una definizione univoca, che possa concordare con ogni tipo di attività. “L’imprinting” della competenza nasce nell’ambiente professionale con il significato di “persona che sa fare bene il proprio lavoro”. La persona che sa agire con competenza, secondo Guy Le Boterf, è quella che è in grado di mobilitare, selezionare e combinare risorse in modo pertinente per gestire una situazione professionale. In ambito scolastico con il termine competenza si intende “la capacità di usare le conoscenze per affrontare problemi in situazioni non familiari”. Riguarda perciò la capacità di usare consapevolmente ed efficacemente le proprie risorse non solo per le prestazioni riproduttive scolastiche, ma per la soluzione di problemi in contesti di vita reali. La competenza non va intesa come somma di conoscenze e nemmeno come l’applicazione di abilità. La conoscenza immagazzinata dagli alunni, infatti, può far ottenere loro ottimi voti, ma difficilmente è utile per risolvere problemi non scolastici e non può essere utilizzata al di fuori di questo contesto. Il passaggio da una conoscenza “passiva”, detta anche “conoscenza inerte”, a una conoscenza “attiva” si ha quando si è in grado di risolvere problemi che richiedono l’applicazione dei concetti appresi, anche se questi sono posti in forme e contesti diversi da quelli prettamente scolastici. Per capire meglio questo concetto può essere d’aiuto un quesito proposto dai test Ocse-Pisa. Un carpentiere ha 32 metri di tavole di legno e vuole fare il recinto del giardino. Per il recinto prende in considerazione i seguenti progetti. Indica per ciascun progetto se è possibile realizzarlo con 32 metri di tavole. A

B

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6m

10 m

D 6m

6m

10 m

10 m

Il bambino diligente, che ha acquisito i saperi scolastici ma ha difficoltà a utilizzarli in contesti diversi da quelli abituali, farà fatica a risolvere il problema e si arrenderà prima di arrivare alla soluzione. Invece il bambino competente, che gestisce con maggiore flessibilità l’incontro tra il quesito proposto e i propri saperi, riuscirà a risolverlo, come mostra il seguente schema1. 1

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Tratto da M. Castoldi, Valutare le competenze – Voci della scuola/2010, maggio 2010.


Guida alle competenze

Allievo diligente

Allievo competente

Risorse

Conosce il concetto di somma e perimetro, Conosce il concetto di somma e perimetro, sa effettuare le somme. sa effettuare le somme.

Strutture di interpretazione

Si chiede: “quando abbiamo trattato queste Legge il problema come: “trasformare figure a scuola?”. le figure irregolari in figure note”.

Strutture di azione

Cerca, senza successo, di applicare una formula risolutiva nota.

Trasforma le figure irregolari in figure note.

Strutture di auto-regolazione

Rinuncia a risolvere il problema.

Se la trasformazione non porta a una soluzione, cerca trasformazioni alternative.

La didattica per competenze cerca di arrivare a questa capacità di mobilitazione mentale puntando a un apprendimento significativo, che porti al superamento dei problemi dettati dalla didattica trasmissiva tradizionale, la quale, oltre a generare sempre più estraniazione e rifiuto negli studenti, permette di valutare abilità e conoscenze, ma non competenze. Per aiutare lo sviluppo delle competenze bisogna: •o ffrire agli alunni nuove occasioni di apprendimento, attraverso una didattica più laboratoriale, dove l’alunno costruisce il proprio sapere; • a pplicare forme di valutazione innovative adatte a questa nuova ottica. Per giungere all’apprendimento significativo infine è necessario che la conoscenza: • s ia il prodotto di una costruzione da parte del soggetto; • s ia strettamente legata alle situazioni concrete in cui avviene l’apprendimento; •n asca dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale.

I documenti europei sulle competenze Per comprendere il cammino che ha portato a discutere anche in Italia di didattica per competenze è importante partire da alcuni documenti del Parlamento europeo che restano dei riferimenti normativi imprescindibili per il sistema scolastico italiano. Nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, relativa alle competenze-chiave per l’apprendimento permanente (2006/962/CE), vengono indicate otto competenze-chiave: 1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare ad imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale. A tali competenze si richiamano in modo esplicito le Indicazioni Nazionali quando affermano: “Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea”. Nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 vengono esplicitate le definizioni di conoscenza, abilità e competenza a cui tutti i documenti successivi faranno riferimento: • L e conoscenze sono il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative a un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.

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Guida alle competenze

• Le abilità indicano la capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).

• L e competenze sono la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

Quest’ultima definizione mette in evidenza due aspetti molto importanti della competenza e cioè la responsabilità e l’autonomia: la prestazione si considera competente quando è possibile dimostrarla in numerose e differenti situazioni operando con responsabilità e autonomia crescenti.

Le Indicazioni Nazionali 2012 Il più importante riferimento normativo italiano in cui si dà ragguaglio della didattica per competenze sono le Indicazioni Nazionali del settembre 2012. Le Indicazioni evidenziano le mete imprescindibili verso cui tendere e delineano i traguardi formativi da conseguire al completamento dei vari passaggi dell’istruzione primaria, a cui sono associate le competenze che gli alunni devono aver conseguito sia al termine della Scuola Primaria, sia al termine del Primo ciclo d’istruzione, e in seguito per tutto il cammino della formazione: tale processo non si esaurisce al termine del Primo ciclo di istruzione, ma prosegue con l’estensione dell’obbligo di istruzione nel ciclo secondario e oltre, in una prospettiva di educazione permanente, per tutto l’arco della vita. Nell’ambito del costante processo di elaborazione e verifica dei propri obiettivi e nell’attento confronto con gli altri sistemi scolastici europei, le Indicazioni Nazionali intendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili tese a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee.

Nelle Indicazioni Nazionali viene esplicitato il profilo delle competenze che l’alunno è chiamato ad avere al termine del primo ciclo di istruzione:

• lo studente al termine del Primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.

• Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere e apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

• Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

• Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.

• Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. • Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.

• Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva e interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

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Guida alle competenze

• Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati e informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.

• Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni e impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

• Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi formali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

• Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

• In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori e artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

Il conseguimento delle competenze nel profilo costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano. Ciò significa che la didattica deve essere tutta orientata al rilevamento e alla valutazione di queste competenze. Come raggiungere gli obiettivi prefissati dal profilo? All’interno del documento vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza e a ciascuna disciplina al termine della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola secondaria di primo grado.

Profilo delle competenze

Traguardi

I traguardi vengono raggiunti attraverso l’acquisizione di obiettivi di apprendimento. Gli obiettivi di apprendimento, suddivisi in nuclei tematici, individuano i contenuti da sviluppare e le strategie di insegnamento da adottare. I traguardi, gli obiettivi di apprendimento, i contenuti e le strategie di insegnamento non sono componenti standardizzate ma ogni scuola, attraverso l’elaborazione di un proprio curricolo, stabilisce cosa inserire e come raggiungere quanto inserito.

Obiettivi

Contenuti e strategie

La circolare ministeriale n.3 del febbraio 2015 La nozione di competenza, insieme alla procedura della sua certificazione, entra a far parte del lessico scolastico italiano verso la fine degli anni ’90. Di competenze si parla per la prima volta, ma al di fuori del primo ciclo, nella legge 425 del ’97, che istituisce il nuovo esame di stato al termine della Scuola secondaria superiore. Nella Scuola Primaria e Secondaria di primo grado l’esigenza di una certificazione delle competenze viene introdotta dalla legge 59 del 2004, ma in essa si rimanda alle scuole l’elaborazione di un proprio modello di certificazione. Già nelle Indicazioni del 2012 si leggeva: La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione… Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione, al termine della Scuola Primaria e della Scuola secondaria di primo grado, attraverso dei modelli che verranno adottati a livello nazionale.

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Guida alle competenze

Alle Indicazioni Nazionali del 2012 è seguita la Circolare Ministeriale n. 3 del febbraio 2015 in merito all’ Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del Primo ciclo di istruzione accompagnata dalle corrispondenti Linee Guida. Nella Circolare si ribadisce: La certificazione delle competenze assume, nelle scuole del Primo ciclo, una prevalente funzione educativa, di attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di accompagnare le tappe più significative (quinta classe primaria, terza classe secondaria di primo grado per i soli alunni che superano l’esame di Stato) di un percorso formativo di base.

L’esigenza di una certificazione delle competenze si lega a due aspetti:

• un aspetto legale: valutare gli apprendimenti e certificare le competenze acquisite da un allievo rappresenta un compito essenziale per ogni struttura scolastica e formativa. Non solo perché la valutazione è un atto indispensabile per “regolare” il rapporto tra insegnamento e apprendimento, ma perché essa assolve a un preciso impegno giuridico, che è quello di attestare gli esiti di un percorso di istruzione o di formazione; • un aspetto comunicativo: è necessaria una più esplicita e analitica attestazione di abilità, conoscenze e competenze effettivamente acquisite dai soggetti nei loro percorsi di formazione. Infatti è estremamente difficile comparare i voti numerici forniti dalle diverse scuole, soprattutto perché i voti non si riferiscono a standard di riferimento condiviso e rendono difficile la comprensione del livello di apprendimento raggiunto. Dunque è necessario comunicare la valutazione con modalità più esplicative, capaci di chiarire con più immediatezza i livelli di padronanza raggiunti. D’altra parte la certificazione nasce per far dialogare i sistemi, in un’ottica di maggiore flessibilità e personalizzazione dei percorsi. Da qui l’esigenza di una certificazione delle competenze che scavalchi i confini nazionali in un’ottica europea. Nella CM del febbraio 2015 viene fornito questo modello per la certificazione. Profilo delle competenze

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Competenze chiave

Discipline coinvolte

Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana. Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.

Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ...................................................

Comunicazione nelle lingue straniere.

Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.

Competenze digitali.

Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Imparare a imparare. Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ................................................... Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ................................................... Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ................................................... Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ...................................................

Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia.

Livello


Guida alle competenze Profilo delle competenze

Competenze chiave

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni.

Imparare a imparare.

Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti.

Consapevolezza ed espressione culturale.

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. 10 Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. 11 Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un 12 sano e corretto stile di vita.

Imparare a imparare. Competenze sociali e civiche.

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Consapevolezza ed espressione culturale.

Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Competenze sociali e civiche.

Competenze sociali e civiche.

Discipline coinvolte

Livello

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ................................................... Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ................................................... Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ................................................... Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ................................................... Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ................................................... Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ...................................................

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ................................................... ...................................................

L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o 13 extrascolastiche, relativamente a: .................................................................................................................................................................... .............................................................................................................................................................................................................................................

Le competenze vengono valutate con una scala di progressione su quattro livelli descritti nel modo seguente: • a vanzato: l’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli; • intermedio: l’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite; • base: l’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese; • iniziale: l’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note. La mancanza di un livello negativo, come ribadisce la stessa Circolare, attesta la funzione “pro-attiva” di una certificazione in progressi delle competenze che, nell’arco della scuola dell’obbligo, sono in fase di acquisizione.

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Guida alle competenze

Come si evince da una prima lettura, il documento, pur richiamando in maniera esplicita le otto competenzechiave europee, prevede dodici competenze, non otto. Per questo motivo la correlazione tra il documento italiano e i richiami europei a volte è difficile e confusionaria, nonostante il tentativo di ricongiunzione provato. Questa difficoltà è emersa già dal primo anno di sperimentazione delle certificazioni. È interessante osservare come la declinazione delle dodici competenze ricalca fedelmente il profilo delle competenze al termine del Primo ciclo di istruzione delineato nelle Indicazioni Nazionali del 2012, con qualche leggera modifica dettata dalla necessità di adattare il profilo agli alunni di quinta elementare. Certificazione delle competenze Circolare Ministeriale Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Profilo delle competenze Indicazioni Nazionali 2012 Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese semplici situazioni di vita quotidiana. e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientificoLe sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di veproblemi reali. rificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le per ricercare dati e informazioni e per interagire con tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare soggetti diversi. dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta e produzioni artistiche. ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi informazioni. velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità, stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di e di rispetto reciproco. dialogo e di rispetto reciproco. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli si impegna in campi espressivi, motori e artistici che gli sono congeniali. sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado Dimostra originalità e spirito di iniziativa. di realizzare semplici progetti.

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Guida alle competenze Certificazione delle competenze Circolare Ministeriale Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano e corretto stile di vita.

Profilo delle competenze Indicazioni Nazionali 2012 Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

Come nelle Indicazioni del 2012 non viene dato un Curricolo unico e già pronto, così con questa circolare per la valutazione delle competenze non viene precisato un processo standardizzato, ma ogni scuola, dopo aver formalizzato il proprio curricolo, deve definire la propria strategia di valutazione; avendo come unico fattore da tener presente le dodici competenze-chiave presentate. Le linee guida che accompagnano la circolare ribadiscono ulteriormente la rivoluzione didattica apportata dalla nuova prospettiva delle competenze, che pone al centro la totalità della persona, in tutta la sua complessità. Questo concetto era già stato espresso dalle Indicazioni Nazionali: Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato.

In questo contesto la certificazione, come si legge nelle Linee guida, “non costituisce un mero adempimento burocratico, ma va colta come occasione per ripensare l’intera prassi didattica e valutativa al fine di spostare sempre più l’attenzione sulla maturazione di competenze efficaci che possano sostenere l’alunno nel proseguimento dei suoi studi e nella vita adulta”. Per attuare questo tipo di didattica le linee guida parlano della necessità di una classe docente rinnovata: “progettare l’attività didattica in funzione delle competenze e della loro certificazione richiede una professionalità docente rinnovata e attenta alle domande, anche e soprattutto implicite, che possono venire dagli alunni”. Ovviamente per giungere a dei risultati soddisfacenti i docenti devono poter cogliere appieno il significato di competenza e gli strumenti che possono mettere in atto per valutarla.

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La complessità della competenza Prima di poter parlare della valutazione delle competenze è necessario avere molto chiaro che cosa si intenda con la parola “competenza”, usando questa parola in tutta la sua complessità. A tal proposito ci può venire incontro la metafora dell’iceberg delle competenze elaborato dagli Spencer2.

VISIBILE NASCOSTO

Abilità Conoscenze Atteggiamenti Valori Attitudini Motivazione Immagine di sé

Nella parte che emerge, più facile da valutare, ci sono le abilità e le conoscenze. Finora la valutazione tradizionale si è soffermata all’analisi di queste due componenti. Tuttavia la competenza è formata da altre variabili di più difficile valutazione, che costituiscono la “parte nascosta” dell’iceberg, comprendente atteggiamenti, valori, attitudini, motivazioni, immagine di sé. Come poter valutare questi aspetti più nascosti, ma determinanti per la vita e la crescita degli alunni? Evidentemente soffermarsi su questi aspetti rende la valutazione delle competenze lunga e complessa. Come affermano le Linee Guida della Circolare: Per valutare competenze non si possono usare gli stessi strumenti che si usano per valutare le conoscenze e le abilità, se l’oggetto da valutare è complesso altrettanto complesso sarà il processo di valutazione che non si può esaurire in un momento circoscritto e isolato, ma deve prolungarsi nel tempo attraverso una sistematica osservazione degli alunni. [...] La certificazione delle competenze, che accompagna il documento di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni, rappresenta un atto educativo legato ad un processo di lunga durata e aggiunge informazioni utili in senso qualitativo in quanto descrive i risultati del processo formativo, quinquennale e triennale, anche in vista della ulteriore certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione del secondo ciclo.

Per poter valutare le competenze in modo efficace è necessario un adeguamento delle tre operazioni che sostanziano l’insegnamento: progettazione, attività didattica in classe e valutazione. Si legge sempre nelle Linee Guida: La progettazione deve partire dai traguardi per lo sviluppo delle competenze, dichiarati «prescrittivi» dalle Indicazioni, e dagli obiettivi di apprendimento previsti per ciascuna disciplina. L’azione didattica non può limitarsi ad una prospettiva limitatamente disciplinare; i contenuti, proprio per abituare gli alunni a risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, devono essere caratterizzati da maggiore trasversalità ed essere soggetti ad un’azione di ristrutturazione continua da parte dei ragazzi, facendo ricorso anche a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, capaci di trasformare la classe in una piccola comunità di apprendimento. Infine, per giungere alla certificazione delle competenze bisogna prima di tutto valutarle. Per valutare le competenze, però, non si possono utilizzare gli strumenti comunemente usati per la rilevazione delle conoscenze.

Valutare le competenze non significa, come a volte si pensa erroneamente, mettere in secondo piano le conoscenze. Lo affermano chiaramente le Linee Guida: Spostare l’attenzione sulle competenze non significa in alcun modo trascurare il ruolo determinante che tutti i più tradizionali risultati di apprendimento, oggi identificati principalmente nelle conoscenze e nelle abilità, svolgono in funzione di esse. Non è infatti pensabile che si possano formare delle competenze in assenza di un solido bagaglio di contenuti e di saperi disciplinari. La competenza costituisce il livello di uso consapevole e appropriato di tutti gli oggetti di apprendimento, ai quali si applica con effetti elaborativi, metacognitivi e motivazionali.

Vista la natura polimorfa della competenza e la compresenza di molteplici componenti che l’alunno deve mobilitare per raggiungere un traguardo, per valutare la competenza bisogna attivare e combinare tra loro più prospettive di analisi che ci restituiscono un’immagine completa della competenza del soggetto. Per rispondere a questo difficile compito ci può venire in aiuto la prospettiva trifocale rielaborata da Castoldi su una proposta di Pellerey. Questa prospettiva prende in considerazione un triangolo di osservazione il cui baricentro è l’idea stessa di competenza e sui cui vertici ci sono tre prospettive di osservazione: una dimensione oggettiva, una dimensione soggettiva e una dimensione intersoggettiva.

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Tratto da L. M. Spencer e S. M. Spencer, Competence at Work: models for superior performance, Wiley, 1993


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SOGGETTIVA

Significati personali ISTANZA AUTOVALUTATIVA

INTERSOGGETTIVA IDEA DI COMPETENZA

Sistema di attese ISTANZA SOCIALE

OGGETTIVA

Evidenze osservabili ISTANZA EMPIRICA La dimensione oggettiva si riferisce a quegli indicatori di competenza che possono essere individuati, rilevati, validati ed eventualmente certificati. La dimensione soggettiva si riferisce a come il soggetto vive la sua esperienza di apprendimento e soprattutto la sua adeguatezza o meno nell’affrontarlo. Implica un’autovalutazione della propria esperienza di apprendimento. La dimensione intersoggettiva si riferisce al sistema di attese e ai criteri di giudizio del sistema sociale o delle persone del contesto sociale nel quale l’azione viene esplicata. La prospettiva trifocale richiede strumenti di analisi differenti, da integrare in un unico percorso valutativo. Ciascuna prospettiva si serve di dispositivi appropriati. La dimensione oggettiva vuole rispondere alla domanda “che cosa so fare?” Per rispondere a questa domanda ci si serve dei compiti autentici, delle prove di verifica, dei compiti di prestazione, ossia di attività opportunamente selezionate che consentono l’analisi della prestazione. La dimensione soggettiva vuole rispondere alla domanda “come mi vedo?” Appartengono a questo campo le strategie autovalutative come la documentazione, il diario di bordo, il resoconto verbale, la riflessione critica, l’autovalutazione. La dimensione intersoggettiva vuole rispondere alla domanda “come mi vedono?” Appartengono a questo settore tutte le modalità osservative e di valutazione tra pari, le valutazione dell’alunnotutor, i protocolli osservativi e le osservazioni “sul campo”. L’osservazione continua dell’insegnante assume un ruolo fondamentale nella documentazione delle competenze, come affermano le Linee Guida: La competenza è rilevabile non solo nel prodotto finale che l’alunno realizza, ma occorre tenere presente tutto il processo che ha condotto alla sua concretizzazione. Ecco perché non basta predisporre compiti autentici, ma occorre anche effettuare osservazioni sistematiche che permettano di prendere in esame anche questi indicatori di competenza: • a utonomia: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace;

• relazione: interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa creare un clima propositivo; • partecipazione: collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo; • responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a termine la consegna ricevuta; • fl essibilità: reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte divergenti, con soluzioni funzionali, con utilizzo originale di materiali, ecc.;

• c onsapevolezza: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni.

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Attraverso tutti questi strumenti, che vengono presentati in modo più articolato nel glossario specifico a pagina 25, è possibile arrivare a una valutazione autentica, il cui scopo non è quello di classificare gli alunni, ma di offrire lo stimolo a migliorare la propria prestazione, evitando il confronto con gli altri e trovando fattori d’interesse nella realtà delle prove. In conclusione, mentre la didattica tradizionale può seguire un programma preciso, quella per competenze deve seguire il processo, facendo attenzione a come si sviluppa l’apprendimento dell’alunno.

Le rubriche valutative Prima di analizzare nello specifico i diversi strumenti di cui dispone l’insegnante per giungere alla valutazione autentica, è bene soffermarsi sulle rubriche valutative, lo strumento cardine di questo nuovo tipo di valutazione. La rubrica “consiste in una scala di punteggi prefissati e in una lista di criteri che descrivono le caratteristiche di ogni punteggio della scala”.3 Si sviluppa nell’ambito delle prestazioni e consente la rilevazione degli esiti formativi conseguiti, dei processi attivati e del grado di motivazione. Permette di valutare una prestazione sotto i profili cognitivo, metacognitivo, emotivo e relazionale.

Come si costruiscono le rubriche

Per costruire una rubrica valutativa inizialmente si decidono quali sono le dimensioni, ossia i riferimenti a cui è indirizzata l’azione valutativa. Si cerca cioè di considerare nel modo più esaustivo possibile l’insieme degli aspetti che compongono la competenza e se ne sceglie uno. Ad esempio se si vuole valutare la competenza del “saper scrivere” si può scegliere la dimensione linguistica (aspetto ortografico, grammaticale) o quella motoria (aspetto del tratto grafico) o quella sociale (aspetto dell’uso e funzione della lingua). Si indicano poi i criteri, ossia gli aspetti che caratterizzano la prestazione. Essi determinano le condizioni da soddisfare per avere successo nella padronanza della competenza. Ad esempio nella rubrica “Saper scrivere” i criteri che possono essere soddisfatti nella dimensione “linguistica” sono: “aspetto ortografico”, “aspetto grammaticale”, “corrispondenza fonema grafema” ecc. Altro elemento costitutivo della rubrica è la definizione di una scala di valori, in base alla quale i criteri sono più o meno soddisfatti. Si determinano così i livelli di padronanza della competenza nello svolgimento del compito autentico. Ciascun livello va descritto specificando con chiarezza gli indicatori per valutare gradualità e differenze delle prestazioni e deve fornire elementi concreti e osservabili per orientare la valutazione. Infine, siccome ogni compito implica conoscenze e abilità pregresse, sarebbe opportuno indicare le risorse cognitive implicate. Nella rubrica valutativa presentata di seguito si vuole rilevare la qualità nella partecipazione al lavoro di gruppo. Si è scelta innanzitutto come dimensione quella del lavoro comune. Si sono decisi i criteri che si vogliono indagare (nella tabella esplicitati nella prima colonna) e si è deciso di utilizzare quattro livelli (iniziale, base, intermedio, avanzato). Attraverso gli indicatori si è descritto il più oggettivamente possibile le caratteristiche di ogni livello.

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J. McTighe – S. Ferrara, Performance-based assessment in the classroom: A planning framework, in R.E. Blum-J.A. Arter (eds), A handbook for student performance assessment in an era of restructuring, Alexandria, Association for Supervision and Curriculum Development, 1996, p. 8.


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IL LAVORO COMUNE

dimensione criteri

livelli

Contributo personale

AVANZATO Svolge pienamente la propria parte e anche di più.

INTERMEDIO

indicatori BASE

Svolge in modo Svolge il lavoro in pienamente modo adeguato. adeguato la propria parte del lavoro.

INIZIALE Svolge parzialmente il proprio lavoro.

Partecipazione

Prende l’iniziativa Lavora in accordo È convinto a Partecipa passivamente nell’aiutare il gruppo con gli altri membri partecipare dagli altri al lavoro. a organizzarsi. del gruppo. membri del gruppo.

Comunicazione

Fornisce molte idee per lo sviluppo del lavoro di gruppo.

Partecipa alla discussione dell’argomento.

Ascolta gli altri, in rare Raramente si dimostra occasioni suggerisce interessato all’argomento. delle cose.

Atteggiamento

Assiste gli altri compagni di gruppo.

Offre incoraggiamento agli altri.

È preoccupato del proprio lavoro.

Assume un atteggiamento da annoiato durante il lavoro.

I compiti autentici o compiti di realtà È ormai condiviso a livello teorico come la competenza si possa accertare facendo ricorso ai così detti compiti autentici, perciò questa nuova realtà deve entrare a far parte della didattica quotidiana di ogni docente. Il compito autentico è una normale attività della vita reale in cui si utilizzano tutte le capacità acquisite e la creatività per risolvere un problema vero. Gli alunni lavorano in gruppo, ricercano informazioni, le analizzano, le studiano, le valutano, risolvono problemi, utilizzano le conoscenze che possiedono e ne sviluppano di nuove e necessarie per svolgere il compito. Per progettare un compito autentico è sufficiente pensare a un problema reale da risolvere, a un’attività che potrebbe accadere nella realtà. Il pieno coinvolgimento di tutti gli alunni e il loro sentirsi protagonisti, sono gli ingredienti più importanti per una positiva realizzazione del compito autentico. Nella progettazione dei compiti autentici bisogna fare attenzione a non considerare l’abilità come sinonimo di competenza. L’abilità infatti è la capacità di svolgere semplici attività che sono delimitate nella durata e circoscritte nello scopo, mentre la competenza è l’esecuzione di un’attività complessa che richiede, come già detto, risorse cognitive, conoscitive e personali da poter combinare in modi e tempi diversi.

Quali sono le principali caratteristiche di un compito autentico?

• Propone “compiti” che ci si trova ad affrontare nella realtà, quindi non è un esercizio scolastico. • Pone problemi aperti a molteplici interpretazioni e soluzioni. •O ffre l’occasione di esaminare i problemi da diverse prospettive teoriche e pratiche. In questo modo gli alunni possono risolvere il problema percorrendo molteplici percorsi e diventando capaci di selezionare le informazioni rilevanti e più utili, tralasciando quelle superflue o meno significative, giungendo a soluzioni originali. • È complesso, pertanto richiede tempo: ore, giorni o settimane. • Presenta l’occasione di collaborare, perché può proporre attività da svolgere in gruppo. • Può essere interdisciplinare, in questo modo permette agli alunni di sviluppare esperienze in molti settori e di assumere ruoli diversi. • Termina con un prodotto che è completo, autosufficiente e ben inserito nella realtà.

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Come progettare un compito autentico?

Di seguito si mostrano due metodi di sviluppo di un compito autentico, ma sono solo esempi in quanto ogni compito autentico è “personalizzato” dall’insegnante: con le stesse premesse e con le stesse regole ogni docente infatti può realizzare un compito diverso e personale, pensato in base alle proprie conoscenze e ai propri alunni. Primo metodo Secondo questo metodo, proposto da Mario Castoldi4, per progettare un compito autentico bisogna partire innanzitutto col decidere quale competenza si vuole verificare e costruire una rubrica valutativa che renda chiaro al docente cosa e come valutare. Come si costruisce nello specifico un compito autentico? 1. Si parte da un problema reale, ovvero da una situazione che richieda allo studente di mobilitare le proprie risorse per trovare delle soluzioni. Si parla poi di problemi complessi e aperti che contengano una dimensione di sfida in rapporto a conoscenze ed esperienze possedute e che si prestino a differenti modalità di soluzione. 2. Lo studente deve strutturare il problema in base a concetti disciplinari. 3. Si formalizza poi il problema in termini disciplinari: si traspone la situazione di realtà in un linguaggio disciplinare. 4. Si risolve il problema con gli strumenti della disciplina o delle discipline. 5. Si traspone la soluzione formale in rapporto alla situazione reale. Mario Castoldi esemplifica questo concetto prendendo ad esempio alcuni quesiti proposti dalle Prove Invalsi. Nell’anno scolastico 2011-2012 alle classi prime della scuola secondaria di primo grado, tra gli altri, è stato proposto questo quesito. Lucia esce da casa sua, va a comprare il pane per la nonna e glielo porta a casa. Al ritorno, fa un’altra strada e si ferma prima dal fruttivendolo e poi in pescheria per fare alcuni acquisti per la mamma. Nella mappa in figura sono rappresentati i percorsi fatti da Lucia per andare e tornare da casa sua a casa della nonna. Fa più strada all’andata o al ritorno? Perché?

FRUTTIVENDOLO

CASA NONNA

PERCORSO DI ANDATA PANETTIERE

PESCHERIA

CASA LUCIA

4

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M. Castoldi, Valutare e certificare le competenze, Roma, Carocci, 2016

PERCORSO DI RITORNO


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• Il problema parte evidentemente da una situazione reale. • Lo studente per risolverlo deve strutturarlo in base a concetti disciplinari già noti: il percorso di andata è costituito da due lati del parallelogramma + l’ipotenusa di un triangolo rettangolo mentre il percorso del ritorno da due lati del parallelogramma + 2 cateti del triangolo rettangolo. • A questo punto il problema può essere formulato in termini disciplinari: in un triangolo rettangolo è più lunga l’ipotenusa o la somma dei cateti? • L’alunno può risolvere il problema in termini matematici: in un triangolo la lunghezza del lato è minore della somma degli altri due. • L’alunno può trasporre la sua risposta in un contesto reale. Secondo metodo5 Un compito autentico può essere sviluppato in tre fasi: 1. Si propone un compito autentico molto complesso che può essere disciplinare o interdisciplinare e che implica la combinazione di un numero significativo di procedure. Si chiede all’alunno di svolgerlo senza intervenire, lasciando a disposizione un tempo prestabilito. Allo scadere del tempo si raccolgono i materiali elaborati. 2. L o stesso compito complesso viene suddiviso e scomposto in compiti elementari in cui le consegne sono esplicite e sono presentate nell’ordine in cui devono essere risolte. Compito dell’alunno è trovare le procedure corrette per risolverli. 3. S i presentano una serie di compiti semplici e decontestualizzati, le cui consegne mirano a risolvere il compito autentico definito nella fase uno. Vengono però questa volta esplicitate anche le procedure da seguire (scrivere delle parole, effettuare operazioni matematiche ecc.). La prima fase è la più importante perché prevede che l’alunno si metta in gioco e non è richiesto l’intervento dell’insegnante con eventuali suggerimenti o risposte. Nella seconda e terza fase si tende a procedere con interventi dell’insegnante che facilita lo svolgimento delle richieste. Ecco un esempio di compito autentico realizzato nella scuola primaria “Crocioni” di Ostra (An) all’interno del corso di formazione “Progettare e valutare per competenze”. TITOLO

5

QUESTO BANCO QUA… DEVI METTERLO LÀ

Competenze attese

L’alunno utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali. Dimostra originalità e spirito di iniziativa, è in grado di realizzare semplici oggetti. Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune.

Abilità e conoscenze

Abilità Partecipare attivamente al lavoro del gruppo. Riprodurre mediante una scala l’aula. Utilizzare correttamente l’unità di misura. Conoscenze Le principali caratteristiche del rettangolo. Introduzione intuitiva al concetto di perimetro e area.

Classe

Classe terza

Insegnanti

.................................................................................................................................................................................

Consegna operativa

La vostra compagna disabile deve potersi spostare autonomamente con la carrozzina. È necessario ripensare alla sistemazione degli arredi dell’aula per farla muovere meglio.

Prodotto atteso

Riproduzione in scala dell’aula come è ora e della nuova disposizione. Realizzazione di un plastico.

Proposto dalla dottoressa Silvia Fioretti dell’ Università degli Studi di Urbino, autrice del volume Laboratorio e competenze. Basi pedagogiche e metodologie didattiche, pubblicato da Franco Angeli nel 2010.

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TITOLO

QUESTO BANCO QUA… DEVI METTERLO LÀ

Fasi di lavoro

Compito I Gli alunni hanno: • inventariato gli arredi della classe; • r iprodotto la sistemazione attuale su un foglio protocollo a quadretti (primo problema: ogni alunno ha disegnato la pianta dell’aula senza tener conto delle dimensioni, elaborando così piante diverse). Compito II Gli alunni hanno riflettuto (con domande guida) sull’elaborato precedente e sono giunti alla conclusione che è necessario: • individuare la forma della classe; • individuare un’unità di misura (un bambino ha proposto come u.d.m. una mattonella). Con la nuova u.d.m. calcolare la lunghezza e la larghezza dell’aula e degli arredi (ridurre in scala: una mattonella equivale a due quadretti da un centimetro). Compito III Disegnare la piantina con le misure standard scelte dagli alunni, sistemando gli arredi nel miglior modo possibile per risolvere il compito autentico. Gli alunni hanno inoltre proposto di realizzare un piccolo plastico dell’aula. Si è aperta una grande discussione e sono giunti alla conclusione che per fare il plastico era necessario trovare del materiale che meglio rappresentasse gli arredi. Alcuni hanno proposto di utilizzare i regoli: • regolo rosso da 2 cm per il banco singolo; • regolo verde da 3 cm per il banco doppio.

Risorse a disposizione

Fogli a quadretti, riga e squadra.

Valutazione CRITERI SOGGETTI A VALUTAZIONE Compito I

Partecipazione al lavoro del gruppo. Riproduzione dell’aula.

Compito II

Riconoscere le caratteristiche del rettangolo (aula). Riproduzione del rettangolo dell’aula. Utilizzo dell’unità di misura. Calcolo delle misure reali dell’aula e di quelle in scala.

Compito III

Riproduzione della nuova sistemazione dell’aula.

Rubrica compito I criteri

livelli

Partecipazione al lavoro del gruppo

Riproduzione dell’aula

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AVANZATO Partecipa attivamente alle discussioni del gruppo classe.

INTERMEDIO Partecipa alle discussioni del gruppo classe.

Riproduce Riproduce l’aula. fedelmente l’aula con tutti i suoi arredi.

BASE

INIZIALE

Partecipa passivamente alle discussioni del gruppo classe.

Non prende parte alle discussioni del gruppo classe.

Riproduce l’aula tralasciando alcuni arredi.

Riproduce l’aula tralasciando arredi importanti.


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Rubrica compito II criteri

livelli

Riconoscere le caratteristiche del rettangolo (aula)

AVANZATO Riconosce e riferisce autonomamente le caratteristiche del rettangolo.

INTERMEDIO Riconosce autonomamente le caratteristiche del rettangolo.

BASE Riconosce, solo se guidato/a, le caratteristiche delle forme geometriche (rettangolo).

Non riconosce le caratteristiche delle forme geometriche (rettangolo).

Rappresenta l’aula come un rettangolo ma con parti errate.

Rappresenta l’aula ma non è presente la forma rettangolare.

Riproduzione del rettangolo dell’aula

Rappresenta l’aula Rappresenta l’aula come un rettangolo come un rettangolo utilizzando il righello. ma con imprecisioni.

Utilizzo dell’unità di misura

Usa in modo corretto Usa in modo corretto Non usa sempre in l’u.d.m. l’u.d.m. modo appropiato l’u.d.m.

Calcola in modo Calcolo delle misure dettagliato le misure reali dell’aula e di dell’aula e degli quelle in scala arredi in scala.

Calcola le misure dell’aula e degli arredi in scala.

INIZIALE

Non usa in modo appropriato l’u.d.m.

Calcola le misure Non calcola le misure dell’aula e degli dell’aula e degli arredi in scala solo se arredi in scala. se aiutato.

Rubrica compito III criteri

livelli

Riproduzione della nuova sistemazione dell’aula

AVANZATO

INTERMEDIO

Riproduce in modo Riproduce l’aula e gli dettagliato l’aula e gli arredi in scala. arredi in scala.

BASE

INIZIALE

Riproduce l’aula e gli Non riproduce l’aula arredi in scala solo se e gli arredi in scala. aiutato.

Le strategie autovalutative Le strategie autovalutative offrono all’alunno l’opportunità di riflettere in modo critico sull’attività svolta, lo avviano alla consapevolezza del suo apprendimento, lo guidano a gestire e controllare le proprie modalità di lavoro, lo aiutano nella percezione delle proprie potenzialità e dei propri fattori socio-emotivi. Gli strumenti preposti alla sfera soggettiva della valutazione sono le rubriche autovalutative, la documentazione dei processi, l’analisi critica, il controllo all’istante, il diario di bordo. Ciascuna di queste modalità va costruita attraverso domande specifiche e mirate a monitorare diversi aspetti: cognitivo, pratico, metacognitivo, emotivo, relazionale. Con opportune domande si accompagna l’alunno a “pensare a ciò che fa” e a muoversi con maggiore consapevolezza nelle sue attività, favorendo il controllo metacognitivo. Il bambino viene aiutato a descrivere i suoi atteggiamenti verso le attività e a farsi un’idea di sé. Questo tipo di attività promuove il coinvolgimento della sfera emotiva, che di per sé genera l’interesse. Guidando l’alunno a riflettere sulle sue conquiste, lo si fa crescere in sicurezza e in autostima, generando la motivazione alla competenza.

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Ecco alcuni esempi di domande–stimolo: PRESTAZIONI Sono riuscito a svolgere il compito in tutte le sue parti? / Che cosa non sono riuscito a fare? PROCESSI Perché è stato fatto questo passaggio? / Hai avuto bisogno di aiuti? / Puoi fare qualche collegamento con altri lavori? ATTEGGIAMENTI Sono concentrato? / Sono rilassato? / Desidero essere qui? / Sono felice? IDEA DI SÉ Sono capace di… / Ho capito che… / Vorrei essere come… (nome di un compagno) Vorrei migliorarmi in… / Mi è piaciuto... È possibile, quindi, far riflettere lo studente sulla propria esperienza formativa prendendo in considerazione vari aspetti per portarlo a una valutazione più globale. Castoldi6 suggerisce quattro piani distinti su cui sviluppare strategie e strumenti di autovalutazione: le prestazioni fornite dagli studenti, i processi cognitivi e operativi messi in atto, l’atteggiamento nei confronti dell’esperienza di apprendimento e infine l’idea di sé e l’autostima. IDEA DI SÉ

Esempio di un diario di bordo da somministrare agli alunni Eri interessato a questo lavoro? In quale momento hai partecipato più volentieri? Ti sei sentito in difficoltà? Quando? Saresti riuscito a svolgere il testo all’inizio dell’anno scolastico?

ATTEGGIAMENTI PROCESSI PRESTAZIONI

Esempio di una rubrica autovalutativa TITOLO Ti è piaciuto lavorare alle attività di ricerca? Hai avuto difficoltà nel trovare il materiale? Ti è piaciuto lavorare in gruppo? Sei soddisfatto del libro che hai creato? Vorresti ripetere esperienze di questo tipo?

Valutazioni intersoggettive: le guide per gli occhi Le valutazioni intersoggettive sono strumenti utili alla valutazione delle competenze del soggetto inserito in un contesto sociale dove instaura rapporti con gli altri soggetti coinvolti. Sono delle “guide per l’occhio”, cioè strumenti di osservazione dell’esperienza di apprendimento dell’alunno da parte di altri “attori implicati” (insegnanti, coetanei, educatori...). Metaforicamente rappresentano, per chi le utilizza,“un paio di occhiali attraverso il quale guardare il mondo”. Gli sguardi potenziali che possono valutare lo studente sono molteplici: 1. Gli insegnanti hanno un ruolo privilegiato in quanto condividono con l’alunno la quotidianità dell’esperienza scolastica. Ogni giorno lo studente e l’insegnante instaurano rapporti intersoggettivi formativi che devono essere valutati attraverso osservazioni sistematiche strutturate o più semplicemente attraverso forme semplici di documentazioni.

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Il concetto viene approfondito nel volume “Valutare e certificare le competenze”, Carrocci, 2016


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Le griglie utili all’osservazione dell’insegnante sono moltissime e dipendono dall’aspetto che si vuole prendere in considerazione. Eccone un esempio. QUALI ALUNNI? Chiede aiuto Chiede chiarimenti Chiede conferme Necessita di richiami

1. I genitori sono degli osservatori privilegiati, perché la manifestazione di una competenza non si dovrebbe fermare all’interno del contesto scolastico, ma dovrebbe manifestarsi in tutti i contesti di vita reale. Ad esempio il genitore potrebbe osservare se il bambino a casa ama disegnare, quali materiali preferisce tra quelli che ha a disposizione... 1. Gli altri alunni interagiscono quotidianamente con lo studente e quindi possono intervenire nella valutazione “dicendo la loro”, magari su aspetti della competenza meno tecnici, come componenti emotivi e sociali. La valutazione tra pari consente spesso di ricostruire le intenzioni degli alunni nel prendere determinate decisioni o nell’assumere determinate posizioni durante lo svolgimento del compito. Una comprensione approfondita di questi aspetti risulta più difficile a un valutatore esterno, che non condivide né il contesto né le esperienze degli allievi. Forme di valutazione tra pari hanno anche un forte carattere formativo perché possono permettere allo studente di allontanarsi da un’immagine distorta di sé. Inoltre l’immagine fornita da un “pari” risulta essere più autentica di quella del docente perché si muove orizzontalmente. L’insegnante mette a disposizione una griglia già predisposta con il quale gli altri studenti valutano un loro compagno. Mettendo poi a confronto la griglia dei compagni con la propria autovalutazione lo studente potrebbe avere già da subito maggiore consapevolezza del proprio essere. Eccone un esempio: Domande sulle modalità di gestione di un compito di comprensione di un testo da parte dei compagni: – Chi pone domande di chiarimento? – Chi chiede aiuto? – Chi chiede aiuto ai compagni? – Chi non si concentra sul lavoro? – Quanti non hanno completato la prova entro il tempo stabilito?

Le unità di apprendimento in una didattica per competenze Le unità di apprendimento sono diventate negli ultimi anni il principale strumento progettuale per organizzare il processo di apprendimento/insegnamento. Sono state introdotte dai decreti legislativi conseguenti alla legge 53/2003 (Riforma Moratti), e nel tempo sono diventate sempre più fondamentali nello sviluppo di una didattica per competenze. Prendono in considerazione la struttura logica ed epistemologica della disciplina, la struttura cognitiva degli allievi, il contesto relazionale e quello logistico-organizzativo al fine di tramutare in competenze le conoscenze e le abilità acquisite. Permettono, proprio grazie a queste loro caratteristiche, di spostare l’attenzione dai contenuti ai processi di apprendimento degli alunni, dando priorità all’aspetto metacognitivo e alla competenza di imparare a imparare. Le unità di apprendimento vengono ideate partendo dal curricolo e prevedono una progettazione più analitica del curricolo stesso; inoltre possono integrare più discipline. La realizzazione di una UDA è scandita in tre fasi, ciascuna comprendente più compiti: 1. Progettazione •A nalizzare la situazione della classe (bisogni e risorse). • I ndividuare un bisogno formativo. • Individuare e scegliere gli elementi disciplinari o interdisciplinari più adeguati a soddisfare il bisogno preso in esame. •D efinire gli obiettivi formativi. •D efinire competenze, conoscenze e abilità da promuovere in tutti gli allievi. • I potizzare l’articolazione delle attività, la strutturazione delle fasi con esplicitazione di metodi, tempi, organizzazione, strumenti… •D efinire il “compito autentico” che costituisce il nucleo intorno al quale sviluppare l’UDA stessa.

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Guida alle competenze

2. Realizzazione • Attivare il percorso con la realizzazione delle fasi ipotizzate. • Individuare per ciascun alunno i punti deboli da migliorare, punti forti da valorizzare e da potenziare ulteriormente. • Riprogettare percorsi personalizzati in base ai punti deboli e forti individuati per ciascun alunno. 3. Controllo • Verificare gli obiettivi formativi attraverso la valutazione di un compito di realtà. • Riflettere sull’attività svolta. • Rivedere e formalizzare l’UDA. Ci sono alcune caratteristiche fondamentali che bisogna tener presenti nel momento in cui si sviluppa un’unità di apprendimento: – innanzitutto occorre individuare una competenza di riferimento e delle relative abilità e conoscenze; – l’UDA si presenta di solito in maniera interdisciplinare e quindi occorre prevedere la collaborazione di più docenti e più discipline; – al centro di ogni UDA deve essere previsto il ruolo attivo degli allievi attraverso attività laboratoriali e occasioni esperienziali anche sul territorio che favoriscano la contestualizzazione delle conoscenze e il loro trasferimento e uso in contesti nuovi, per la soluzione di problemi; – è necessaria la presenza di momenti riflessivi, nei quali l’allievo viene sollecitato a ricostruire le procedure attivate e le conoscenze acquisite; – sono determinanti, ai fini di un miglior apprendimento, un clima e un ambiente cooperativo; – l’UDA deve saper coinvolgere l’alunno rispetto alla competenza da raggiungere; – devono essere esplicitati i criteri di valutazione e le attività di autovalutazione degli allievi; – alla fine deve essere prevista una verifica tramite prova in situazione (o compito autentico). È stata più volte ribadita l’importanza di sviluppare unità di apprendimento interdisciplinari. In fondo, una volta progettato l’intervento, all’insegnante non è richiesto nulla di più che portare avanti le attività nelle proprie ore tenendo semplicemente dei contatti con i colleghi. Però da un punto di vista didattico i vantaggi che queste offrono sono molteplici: – offrono occasioni di lavoro più motivanti e più significative; – evidenziano gli stretti rapporti che intercorrono tra le varie discipline; – consentono di scegliere un prodotto finale più complesso e favoriscono il reale sviluppo di competenze trasversali.

Conclusione

Il passaggio da una scuola che si basa sulle discipline a una scuola costruita sulle competenze implica un mutamento radicale di prospettiva, da una didattica che ha come obiettivo il successo scolastico dello studente mediante la trasmissione e l’apprendimento di contenuti e abilità, a una didattica in cui lo studente diventa protagonista e costruttore del proprio processo di apprendimento. La didattica per competenze è qualcosa già utilizzato dai docenti: tutti gli insegnanti avranno messo in pratica esperienze di didattica per problemi, ricerche sul campo, laboratori ecc… però, per perseguire le competenze in modo sistematico e intenzionale, è opportuno che queste pratiche non restino casuali ed episodiche, ma diventino regolari, abituali e inserite in un percorso progettuale esplicito per tutti gli interlocutori del processo formativo (docenti, studenti e genitori). La didattica per competenze non va infine considerata solo una moda, ma uno strumento indispensabile per l’apprendimento e per fornire gli strumenti di cittadinanza necessari alle generazioni future.

Bibliografia

Baldacci M., Curricolo e competenze, Milano, Mondadori Università, 2010 Castoldi M., Valutare e certificare le competenze, Roma, Carrocci, 2016 Marconato G., Molinari M., Musco F., Competenti si diventa, Milano, Pearson, 2016 Pellerey M., Le competenze individuali e il Portfolio, Firenze, La nuova Italia, 2004

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Glossario delle competenze

Glossario delle competenze

Strumenti di indagine della dimensione oggettiva

Prove di verifica Le prove di verifica dovrebbero rispondere a tre requisiti: 1. Validità: le prove sono valide se spaziano su un campione sufficientemente rappresentativo delle conoscenze e/o abilità che si intendono indagare. Questo campione deve essere fortemente ancorato al curricolo effettivamente svolto e tenere conto: a) degli obiettivi che ci si è dati; b) dei contenuti che si sono sviluppati; c) del tipo di scuola (la prova di italiano in un istituto professionale non può essere uguale a quella in un liceo); d) della metodologia didattica usata. 2. Attendibilità: le prove sono attendibili se utilizzano sistemi di misura stabili e omogenei e se hanno determinato preventivamente e senza ambiguità i criteri di interpretazione dei risultati. 3. Funzionalità: una prova è funzionale se ciò che si chiede di fare è enunciato in modo chiaro, se la valutazione è espressa in modo altrettanto chiaro e ottenuta in modo pratico e riconoscibile. Le prove possono essere: – formative: devono fornire informazioni agli insegnanti, ma anche agli alunni, sulla rispondenza fra insegnamento e apprendimento e vanno elaborate in corso d’opera; – sommative: sono prove conclusive e intendono valutare i risultati raggiunti. Compiti di prestazione I compiti di prestazione sono situazioni di apprendimento che hanno una connessione con il mondo reale. Tali compiti: – hanno una somiglianza con compiti richiesti da un ambiente esterno alla scuola; – richiedono agli studenti la capacità di pensare conoscenze in modo integrato e di ragionare su cosa e come lo stanno facendo; – hanno lo scopo di mettere alla prova gli studenti per capire se sanno utilizzare le conoscenze e le abilità (scolastiche) per risolvere problemi del mondo reale.

Strumenti di indagine della dimensione soggettiva

Diario di bordo È uno strumento di rilevazione dati, utilizzato principalmente nelle osservazioni esperienziali. Nel diario il soggetto descrive, in forma di narrazione libera, anche attraverso domande-guida, informazioni che ritiene rilevanti per la ricerca. Proprio per la bassa strutturazione dello strumento e per la sua semplicità di utilizzo, il diario può essere usato per la rilevazione di dati in contesti diversi della ricerca educativa. Può essere compilato dal corpo docenti o dagli studenti. Può essere usato facilmente come strumento di autovalutazione da parte degli alunni. Resoconto verbale È uno strumento di descrizione finale dell’attività proposta e svolta, una relazione particolareggiata dove vengono inseriti i punti di forza e di debolezza. Relazione critica Attraverso questo strumento è possibile recuperare l’esperienza didattica effettuata, ci si riflette sopra e infine si valuta osservando e analizzando i punti di forza e di debolezza elencati nel resoconto. Documentazione dei processi Si documentano i contesti operativi, le fasi dell’attività didattica, gli aspetti metodologici, le dinamiche di gruppo, gli incontri di progettazione e gli elementi didattici organizzativi dell’attività elaborata. Strategie autovalutative Insieme di modalità attraverso cui conoscere i significati personali che il soggetto attribuisce alla sua esperienza di apprendimento e alle sue prestazioni. Tra queste possiamo individuare le rubriche autovalutative.

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Glossario delle competenze

Strumenti di indagine della dimensione intersoggettiva

Guide per l’occhio Sono qualsiasi dispositivo che orienta lo sguardo dell’osservatore nell’interagire con una determinata realtà. Possono essere considerate guide per gli occhi una mappa, domande con cui osservare un quadro, una checklist o un insieme di punti di attenzione attraverso cui controllare il funzionamento di un manufatto e nell’ambito scolastico le griglie di osservazione. Questo tipo di valutazione può essere fatta da insegnanti, dai genitori e tra pari. Valutazioni tra pari Può essere utile, in certe dimensioni valutative, stimolare l’espressione di un giudizio da parte di altri compagni. Agli alunni vengono sottoposti lavori precedentemente eseguiti da compagni, dove siano visibili scelte, procedure, tecniche usate. Si chiede un parere in merito attraverso domande strutturate. Ad esempio riguardo alla risoluzione di un quesito: “In che modo ha risolto il problema?”; “Perché ha usato una… (divisione)”?; “Avresti fatto anche tu così?”; “Perché secondo te ha scritto (delle frazioni)?”. Emerge da ciò non tanto una valutazione di chi ha eseguito il compito, quanto di chi esegue la valutazione. È possibile questo tipo di autovalutazione anche in prove di tipo orale, ad esempio far discutere e argomentare due alunni dopo una domanda dell’insegnante o una esercitazione alla lavagna. Alunno tutor In una situazione didattica a coppie o a piccoli gruppi in cui un alunno è più esperto, questo può assumere il ruolo di tutor. All’alunno-tutor è richiesto senso di responsabilità, conoscenza e consapevolezza di ciò che insegna nonché ricerca di strategie per insegnare come ad esempio il potenziamento della comunicazione del pensiero. È una struttura efficace per lo scambio di informazioni e di abilità in quanto i coetanei offrono modelli risolutivi più semplici e più vicini a chi deve apprendere. L’insegnante avrà la funzione di attivare, organizzare e orientare le potenzialità degli alunni verso il compito. Protocollo osservativo È uno strumento utile per osservare in modo obiettivo il proprio lavoro e il comportamento degli studenti. Per avviare un protocollo occorre individuare il “focus”, ossia porsi un obiettivo, individuare i soggetti e i relativi comportamenti da osservare. La stesura più semplice è su carta, ma si possono usare anche altri mezzi come la videoregistrazione. Occorre tenere presente che quest’ultimo strumento può condizionare l’individuo osservato. Gli elementi fondamentali del protocollo sono: data, ora dell’osservazione, contesto, fatti accaduti prima, durante e dopo l’osservazione. Osservazioni sul campo L’osservazione risulta uno degli strumenti principali per l’approccio scientifico alla conoscenza dei fenomeni; consiste nella descrizione il più possibile fedele e completa di una o più caratteristiche di un fenomeno che si vuole indagare seguendo quelle finalità che il ricercatore intende selezionare e approfondire. L’osservazione va effettuata nel contesto di riferimento. Per definire il contesto/campo osservativo relativo all’ambiente “scuola” si propone, vista la sua complessità, una lettura attraverso l’analisi delle variabili di contesto, delle variabili di processo e delle variabili di prodotto. Per variabili di contesto si intendono le caratteristiche fisiche dell’ambiente scuola/aula, le caratteristiche dell’insegnante (esperienze formative, capacità d’insegnare, motivazione all’insegnamento...), le caratteristiche dell’alunno (atteggiamenti, interessi...) e le caratteristiche del gruppo classe/scuola (dimensioni...). Per variabili di processo si intendono: il comportamento dell’insegnante in classe (stili d’insegnamento e di relazione), il comportamento degli alunni in classe (stili di apprendimento e di relazione), i cambiamenti osservabili nel comportamento degli alunni, i cambiamenti osservabili nel comportamento degli insegnanti, le relazioni tra alunni/alunni, le relazioni tra insegnanti/alunni, le relazioni insegnanti/insegnanti, il percorso di insegnamento/ apprendimento proposto (con tutte le sue variabili: obiettivi, organizzazione dello spazio, metodologia, strumenti/ mediatori, risultati attesi...). Per variabili di prodotto si intendono: l’apprendimento della disciplina, l’atteggiamento verso la disciplina, lo sviluppo di capacità relazionali.

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Coding

Coding A cura di L. Cesaretti, M. Storti

Che cos’è il pensiero computazionale? “Pensiero computazionale” è un’espressione che si sta rapidamente diffondendo nel mondo educativo. Introdotto per la prima volta dalla scienziata informatica americana Jeannette Wing in un articolo del 2006 (Computational Thinking, CACM, 2006), indica “il processo di pensiero coinvolto nella formulazione di problemi e delle soluzioni rappresentate in una modalità che sia eseguibile da un agente elaboratore di informazioni, che sia un uomo, una macchina o una combinazione tra uomo e macchina” (J. Wing, 2006). In termini più concreti, possiamo intendere questa forma di pensiero come un insieme di abilità cognitive con le quali possiamo analizzare una grande varietà di problemi e sviluppare delle soluzioni, intendendo con “problemi” non soltanto quelli matematici o che richiedono soluzioni precise, ma anche dilemmi del mondo reale che ammettono soluzioni varie e complesse. Per Jeannette Wing questa modalità di pensiero consente alle persone di “riformulare un problema apparentemente difficile in uno che siamo in grado di risolvere, anche riducendolo, incorporandolo in altro, trasformandolo o simulandolo”. Si tratta, cioè, di un’abilità fondamentale per tutti, non solo per gli scienziati informatici ed è sempre più ritenuta, accanto alle tre competenze di base del saper leggere, scrivere e svolgere calcoli, la quarta abilità analitica da sviluppare a partire dall’infanzia.

Ma che cosa significa pensare in modo computazionale? E a che cosa serve in termini concreti? Alcuni dei processi che caratterizzano il pensiero computazionale sono i seguenti: • s comporre un problema complesso (i dati, i processi ecc.) in parti più elementari e gestibili; • a nalizzare i dati e organizzarli in una struttura logica; • r iconoscere regolarità tra problemi o dati diversi; • r appresentare le informazioni attraverso codici o altri sistemi simbolici di trasmissione; • c ostruire algoritmi, ovvero sequenze di istruzioni per risolvere problemi o produrre risultati attesi; • a strarre i principi generali da situazioni specifiche e generalizzare le strategie risolutive dei problemi per trasferirle ad altri simili.

Che cos’è il coding? Nell’ambito del pensiero computazionale, il coding è l’insieme delle procedure per la creazione di programmi finalizzati a risolvere problemi attraverso l’uso di linguaggi di programmazione. Ma oltre a costituire il linguaggio con cui gli informatici creano, tra l’altro, i siti internet e i software che regolano il funzionamento dei dispositivi digitali, questa competenza conserva al suo interno svariate possibilità educative per lo sviluppo di aspetti positivi nella personalità degli studenti. Alcune delle attitudini che questa disciplina punta a far emergere sono: • l ’atteggiamento di apertura e iniziativa di fronte a situazioni complesse; • l a perseveranza di fronte a problemi complessi; • l a tolleranza della frustrazione per l’errore e la sua rielaborazione in chiave positiva; • l ’abilità di utilizzare diversi linguaggi e codici comunicativi; • l a disponibilità e capacità di progettare e coordinarsi in gruppo per raggiungere un obiettivo comune.

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Coding

Perché introdurre il pensiero computazionale e il coding a scuola? Nel contesto della Scuola Primaria, l’interesse prevalente attorno al pensiero computazionale e al coding non sta tanto nello sviluppo di abilità puramente tecnologiche o nell’apprendimento di nozioni di carattere informatico, ma nell’acquisizione di nuovi strumenti cognitivi necessari ad affrontare con successo sfide, problemi e progetti. Nella prospettiva dell’applicazione del pensiero computazionale ai contesti educativi, gli studenti non sono semplici utilizzatori degli strumenti e delle strategie di soluzione di problemi, ma i creatori di questi strumenti e strategie. Nel farlo, utilizzano una serie di abilità come l’astrazione, la ricorsività e l’iterazione per elaborare e analizzare i dati e creare artefatti reali e virtuali. Questa metodologia di problem solving può essere automatizzata, trasferita e applicata alle diverse discipline. Ma pensiero computazionale e coding rappresentano anche strumenti utili per migliorare l’apprendimento nelle discipline tradizionali e nei contesti informali. Pensiamo alle abilità che stanno dietro esercizi comuni per gli studenti: per analizzare un racconto o una poesia è necessaria la scomposizione in parti; per comprendere eventi e comportamenti può essere utile condurre un’analisi dei dati; gli algoritmi entrano in gioco nei calcoli e nei problemi di matematica, ma sono anche una guida per il comportamento corretto in situazioni complesse o di pericolo; attraverso le rappresentazioni astratte come mappe e simulazioni si può comprendere meglio un evento come il ciclo dell’acqua o come funziona l’energia eolica. Il coding, inoltre, rappresenta una disciplina strategica per promuovere nei giovani lo sviluppo delle competenze digitali (digital skills), riconosciute a livello internazionale come competenze necessarie, al pari delle capacità di scrivere, leggere (literacy) e svolgere calcoli (numeracy), per vivere e lavorare nelle società del ventunesimo secolo come cittadini attivi e capaci di affrontare le sfide del futuro.

Lo scenario in Italia e in Europa Le recenti evoluzioni negli indirizzi programmatici dell’istruzione hanno visto crescere l’attenzione verso le competenze digitali, il pensiero computazionale e il coding, sia nel contesto italiano che in quello europeo. La Commissione Europea nel 2013 ha pubblicato il documento DIGCOMP: A Framework for Developing and Understanding Digital Competence in Europe che delinea il quadro comune di riferimento per le competenze digitali ritenute necessarie per vivere da cittadini attivi e consapevoli. Il quadro, strutturato in maniera modulare, comprende 5 aree di competenza digitale nelle quali sono definite 21 competenze digitali; tra queste compaiono la competenza di programmazione (area 3.4) e quelle relative al problem solving (area 5) in parte affini all’area del pensiero computazionale. La Comunità Europea considera il coding il “linguaggio universale”: oggi le competenze digitali e di programmazione sono fondamentali in sempre più professioni e al sistema educativo è riconosciuto il compito di rispondere alla crescente domanda di tali competenze. A tale scopo le istituzioni europee hanno creato iniziative internazionali come l’European Code Week che celebra le possibilità creative della programmazione con eventi nelle scuole europee, mettendole in comunicazione con altre organizzazioni che si occupano di tecnologia e di educazione. Il mondo dell’istruzione in Italia ha visto un progressivo aumento dell’interesse per l’insegnamento delle competenze digitali e del pensiero computazionale, sia a livello normativo che di intervento. Già all’interno delle Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione (settembre 2012), relativamente all’insegnamento tecnologico nella scuola del primo ciclo si suggerisce di introdurre gli alunni ad alcuni linguaggi di programmazione semplici e versatili con lo scopo di “sviluppare il gusto per l’ideazione e la realizzazione di progetti […] e per la comprensione del rapporto che c’è tra codice sorgente e risultato visibile”.

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Coding

Questo indirizzo del MIUR a favore dell’insegnamento dei concetti base del pensiero computazionale e del coding ha trovato conferma due anni dopo, nel 2014, con l’iniziativa Programma il Futuro, che aveva l’obiettivo di introdurre nelle classi lezioni sul coding attraverso un sito liberamente accessibile. Nel 2015 il MIUR ha presentato il Piano Nazionale Scuola Digitale, il documento di indirizzo per l’attuazione di un processo complessivo di innovazione digitale della scuola, al fine di realizzare la competenza digitale; in alcune delle azioni in cui è strutturato il PNSD (15, 17) si dà rilevanza all’insegnamento del pensiero computazionale attraverso attività di coding svolte sia con il computer, sia in modalità unplugged (senza l’uso di tecnologie digitali), in modalità di laboratorio e in prospettiva interdisciplinare. Con la presente guida si intende sviluppare negli studenti del primo ciclo di istruzione strumenti concettuali e abilità tecniche sul coding e il pensiero computazionale. La guida presenta un taglio operativo e descrive alcuni percorsi didattici realizzabili in classe, sia in modalità unplugged (senza necessità di computer) che con l’ausilio del software Scratch; le attività ruotano attorno ai concetti di base del coding tenendo sempre presenti i percorsi disciplinari curricolari, introducendo e/o consolidando i contenuti delle diverse discipline. Il percorso affronta i concetti di sequenza, ciclo, condizioni e algoritmo da prospettive differenti, analizzando le specifiche caratteristiche e con molteplici modalità (esercizi su carta, creazione di progetti in Scratch). Per ciascuna attività vengono offerte: • i nformazioni generali (tipologia, argomento, discipline coinvolte, modalità di conduzione, tempo di svolgimento previsto, materiale occorrente); • i ntroduzione all’attività; •o biettivi specifici; •d escrizione dell’attività (per quelle realizzate in Scratch si verrà guidati passo-passo nella creazione delle sequenze, così da poter replicare in classe con facilità i progetti qui proposti); • a pprofondimenti o varianti dell’attività; •p rogetti da proporre agli studenti (nel caso delle attività in Scratch).

Classe quarta Programmazione annuale Traguardi di competenza

Competenze trasversali

L’alunno:

L’alunno:

• scompone un problema o un sistema di dati

• collabora con atteggiamento positivo all’interno

• rappresenta le informazioni attraverso sistemi

• lavora nel piccolo gruppo in maniera organizzata

• costruisce algoritmi, sequenze di istruzioni

• rispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo

• riconosce gli errori di un algoritmo creato

• elabora soluzioni creative, sia concettuali

• organizza a livello temporale informazioni,

• riconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo

o processi in parti più elementari e gestibili; simbolici;

per risolvere problemi o produrre i risultati attesi; e immagina possibili soluzioni e miglioramenti;

conoscenze, periodi, individua successioni, contemporaneità, durate e prevede gli effetti futuri di un’azione o di una sequenza di azioni;

del piccolo gruppo e della classe;

e autonoma per svolgere semplici compiti; e i tempi dati;

che costruttive, per raggiungere un risultato o risolvere un problema; e si applica per correggere le proprie azioni.

• astrae i principi generali da situazioni specifiche

e generalizza le strategie risolutive dei problemi per trasferirle ad altri simili.

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Coding

Discipline correlate Matematica

L’alunno:

• u tilizza il piano cartesiano per localizzare punti; • c onfrontare e misurare angoli utilizzando proprietà e strumenti. Arte e Immagine

L’alunno:

• s perimenta strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali;

• u tilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie

tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Italiano

L’alunno:

• r accoglie le idee, le organizza per punti, pianifica la traccia di un racconto o di un’esperienza;

•p roduce testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie); • s perimenta liberamente, anche con l’utilizzo del computer, diverse forme di scrittura, integrando eventualmente il testo verbale con materiali multimediali.

Creare un’animazione con carta e matita Tipologia

attività unplugged

Argomento

sequenze, grafica

Discipline correlate

Arte

Modalità di conduzione

ogni studente lavora singolarmente

Tempo di svolgimento previsto

60 minuti circa

Materiale occorrente

blocco di carta bianca fine o carta da lucido (uno per ciascun alunno); matite e matite colorate

Obiettivi •C apire l’importanza delle sequenze dei fotogrammi quando si costruisce un’animazione. Competenze • S viluppare abilità di lavoro in gruppo. • S viluppare sensibilità verso la cura degli ambienti naturali.

Introduzione L’attività è finalizzata alla comprensione dell’importanza delle sequenze anche in ambiti non direttamente legati alla programmazione informatica. Gli alunni saranno invitati a creare un’animazione con carta e matita, propedeutica alla realizzazione delle animazioni digitali con il software Scratch.

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Coding

Descrizione dell’attività Spiegare che cos’è un fotogramma e sottolinearne l’importanza nella cinematografia, in particolare – per quanto riguarda l’attività proposta – nella realizzazione dei cartoon: il fotogramma è la singola immagine impressa sulla pellicola cinematografica. La sequenza dei fotogrammi dà allo spettatore l’impressione di un movimento continuo e fluido. Spiegare che l’obiettivo dell’attività sarà quello di realizzare una sequenza di fotogrammi usando carta e matita. Procedimento Far “progettare” a ciascuno studente l’animazione da realizzare. Partire da figure poco complesse: per esempio un bambino che cammina o che saluta, un calciatore che colpisce la palla, una bandiera che sventola… Ciascuna di queste animazioni dovrà essere caratterizzata, almeno per iniziare, da due fotogrammi (come nell’esempio). Staccare un foglio dal blocco e invitare gli alunni a disegnare l’immagine A: questo primo disegno verrà utilizzato come “matrice” per realizzare tutti i fotogrammi. Completata la A B matrice, ricalcare la figura nel primo foglio del blocco. Sovrapporre il foglio successivo alla matrice e ricalcare tutti i tratti del corpo, fatta eccezione per gli arti che dovranno eseguire il movimento. A questo punto disegnare l’arto in movimento come in figura B. Ripetere il procedimento, ridisegnando prima la figura A, quindi la figura B, fino a riempire buona parte del blocco da disegno senza staccare i fogli. Completata e colorata la sequenza dei singoli fotogrammi, invitare gli alunni a sfogliare velocemente il blocco da disegno e a notare l’effetto del movimento che si ottiene. Spiegare che l’effetto è possibile solo grazie alla correttezza dell’esecuzione e della collocazione dei singoli fotogrammi nella sequenza di immagini, tanto più quando l’animazione riguarda immagini complesse e lunghe sequenze. Se avviene un errore nella sequenza, la visione del movimento non è più fluida o viene interrotta.

Suggerimenti •U tilizzando la carta lucida il procedimento è, ovviamente, più semplice. • I l disegno non deve essere posto troppo in alto nel foglio: questo perché quando si fa “funzionare” l’animazione sfogliando il blocchetto, un’immagine disegnata troppo in alto viene in parte tagliata. • Non esagerare con i colori: meglio puntare tutto sull’effetto del movimento anziché sulla bellezza del disegno. • Prestare molta attenzione nel tratteggiare le figure: se non sono esattamente uguali (dimensioni e caratteristiche), l’effetto finale non sarà quello desiderato.

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Coding

Creare la tua prima animazione con Scratch1 Tipologia

attività in Scratch

Argomento

sequenze, ciclo

Discipline correlate

Arte

Modalità di conduzione

in piccolo gruppo

Tempo di svolgimento previsto

1 ora circa

Materiale occorrente

1 computer ogni gruppo di studenti; LIM per dare indicazioni agli studenti

Obiettivi • S aper inserire sfondi nello stage di Scratch. •C apire il concetto di ciclo e ripetizione. •C apire come si possono creare animazioni in Scratch e saperne creare di diverse tipologie, in base alle caratteristiche fornite dall’insegnante. • S aper inserire altri sprite nello stage di Scratch.

Descrizione dell’attività Quest’attività permetterà di creare animazioni in Scratch. Dopo aver guidato gli studenti alla scoperta dei blocchi principali da utilizzare e delle semplici regole per costruire animazioni, sarà possibile assegnare loro progetti creativi più complessi. Iniziare la progettazione facendo scegliere lo scenario all’interno del quale creare l’animazione del gatto che passeggia. Ogni gruppo potrà scegliere la sua immagine di sfondo tra quelle presenti all’interno della libreria. Procedimento Inserire uno sfondo è molto semplice all’interno di Scratch: cliccare sulla prima icona da sinistra (Scegli uno sfondo dalla libreria), sotto Nuovo sfondo, nel rettangolo in basso a sinistra della schermata di Scratch. Comparirà una schermata da cui selezionare l’immagine, con un doppio click sull’immagine o con un click sull’immagine e uno sul bottone ok.

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La guida completa all'utilizzo di Scratch è consultabile e scaricabile in formato PDF dal sito www.raffaellodigitale.it


Coding

Dopo aver scelto lo sfondo, provare a far “camminare” il gatto. Selezionare il personaggio nell’area degli sprite: nella colonna centrale della schermata, cliccare su Costumi. Saranno così visualizzabili i costumi associati al personaggio: tra il costume 1 e il costume 2 cambia solo la posizione delle gambe. Far notare il parallelismo con l’attività Creare un’animazione con carta e matita (da pag. 30) sottolineando che quando vogliamo imprimere il movimento su di un personaggio, utilizziamo proprio questa tecnica, ossia la parte che si muove è quella variabile, mentre tutto il resto del corpo deve essere disegnato sempre allo stesso modo. Costruire lo script seguente, inserendo il blocco passa al costume seguente, della categoria Aspetto. Chiedere agli alunni che cosa può accadere realizzando questo script. Sarà semplice dedurre che ogni volta che si cliccherà sulla bandierina verde, il gatto sembrerà muovere le gambe. Come possiamo migliorare questa animazione? Sicuramente potremmo far sì che l’utente non sia costretto a premere sulla bandierina verde ogni volta che vuole vedere il gatto muoversi. Come fare? Bisognerebbe ripetere il cambio di costume per un certo numero di volte, cliccando solo una volta all’inizio per far partire la sequenza. Si può ottenere ciò utilizzando il blocco ripeti … volte, presente nella categoria Controllo. Questo blocco permette di ripetere tutti i blocchi inseriti al suo interno: trascinando all’esterno dei blocchi che dovrà contenere e rilasciando il tasto sinistro del mouse, in automatico questi verranno inseriti al suo interno. Per modificare il numero di ripetizioni basta cliccare due volte sul “10” già presente e inserendo il nuovo valore. Eseguendo ora la sequenza, l’animazione viene eseguita ad una velocità troppo elevata. Chiedere agli studenti: come possiamo vedere con più calma le zampe del gatto muoversi? Bisognerà inserire delle pause tra un cambio di costume e l’altro, in modo che sia possibile osservare più facilmente l’effetto del movimento. Questo procedimento può avvenire utilizzando il blocco attendi … secondi della categoria Controllo. Che cosa succede modificando il tempo di attesa? Effettuare una sperimentazione, osservando che cosa succede diminuendo e aumentando il valore di attesa. Provare ora a far camminare il gatto con uno spostamento anche lungo la direzione orizzontale. Costruendo lo script a fianco, si otterrà uno spostamento del gatto in orizzontale sullo sfondo. Aggiungendo il blocco dire … per 2 secondi comparirà anche un fumetto: nell’esempio, trattandosi dello sfondo spiaggia, è stata aggiunta la frase “Che bella passeggiata al mare!”. Far sperimentare animazioni usando personaggi diversi: le sequenze mostrate nelle figure precedenti potranno essere la base per nuovi sprite in movimento.

Che progetti proporre? Creare una cartolina di buon compleanno oppure una cartolina per gli auguri di Natale. Le animazioni potranno essere utili nella costruzione di storie animate, come proposto nell’attività di pagina 34.

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Coding

Costruire una storia animata: livello 1 Tipologia

attività in Scratch

Argomento

sequenze, grafica, sincronizzazione di eventi

Discipline correlate

Italiano

Modalità di conduzione

in piccolo gruppo

Tempo di svolgimento previsto

1 ora circa

Materiale occorrente

Obiettivi •C apire come sincronizzare eventi all’interno di Scratch. •C apire come creare una storia sfruttando le potenzialità di Scratch. •C apire come integrare più funzioni di Scratch (animazioni, dialoghi, suoni).

1 computer ogni gruppo di studenti; LIM per dare indicazioni agli studenti

Descrizione dell’attività L’attività propone di costruire una storia animata fantastica in Scratch. Prima di iniziare a lavorare con il computer, lavorare in modalità unplugged sugli elementi caratteristici dei racconti fantastici (cosa?, dove?, quando?, chi?, come?). La storia proposta di seguito ha come protagonisti il Piccolo Principe e la volpe. Predisporre le immagini dei due protagonisti, ricercandole in internet e salvandole nel desktop dei computer degli studenti. In alternativa, farle ricercare direttamente agli alunni. Procedimento Per inserire i nuovi sprite, il Piccolo Principe e la volpe, importare le immagini in Scratch cliccando su Carica uno sprite da un file (terza icona da sinistra di fianco a Nuovo sprite). Selezionare l’immagine all’interno del computer, cliccare su Apri e importare lo sprite all’interno dello stage. Si nota subito come sia necessario eliminare una parte dello sfondo che è stata inserita insieme al personaggio: cliccare sulla sezione Costumi e selezionare la bacchetta magica nel menù degli strumenti. Disegna il contorno del personaggio e in automatico la linea verde diventerà tratteggiata e verrà eliminato tutto ciò che sta all’esterno della sagoma selezionata non appena verrà scelto un altro strumento (ad esempio Cancella, la settima icona a partire dall’alto). Con lo strumento Cancella eliminare eventuali imperfezioni rimaste dopo l’utilizzo della bacchetta magica. Questo strumento funziona esattamente come una gomma per cancellare su un disegno su carta: passare il puntatore del mouse (con il tasto sinistro premuto) sopra le parti da cancellare. Applicando la stessa procedura alla volpe, si otterranno i due personaggi su uno sfondo bianco. Inserire il terzo sprite: il pallone da basket, importandolo nel progetto dalla libreria dei personaggi.

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Coding

Guidare gli alunni alla scelta dell’ambientazione in cui si svilupperà il racconto: nell’esempio seguente sono stati selezionati due sfondi, woods and bench per la parte iniziale del dialogo e basketball-court1-a per lo sviluppo successivo.

Costruire uno schema che rappresenti lo sviluppo del dialogo. Di seguito un esempio: Piccolo principe

Volpe

Pallone da basket

Aspetta (2 secondi)

Saluta (2 secondi)

Saluta (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

-

Chiede “Chi sei?” (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

-

Aspetta (2 secondi)

Risponde “Sono la volpe.” (2 secondi)

-

Propone di andare a giocare insieme (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

-

Non visibile

Cambio sfondo

Propone di giocare a pallacanestro (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

Risponde di non essere molto bravo, ma farà un tentativo (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

Aspetta (5 secondi)

Aspetta (5 secondi)

Animazione (5 secondi)

Dice di voler provare (2 secondi)

-

-

Com’è stato completato questo passaggio? Se all’inizio uno dei due personaggi compie un’azione, per esempio la volpe saluta per due secondi, è importante che contemporaneamente il Piccolo Principe non faccia nulla, così da non avere sovrapposizione dei dialoghi o nelle azioni compiute. E così via per tutto il resto della storia. È importante che gli alunni creino con carta e penna uno schema del tipo proposto prima di lavorare sulle sequenze in Scratch, perché permette di rendere chiaro lo sviluppo del dialogo e delle azioni che verranno compiute dai personaggi. Inoltre Scratch non dà la possibilità di vedere una di fianco all’altra le sequenze costruite per due personaggi diversi, quindi potrebbe risultare difficile valutare la corretta sincronizzazione. Provare a costruire le sequenze seguendo la tabella appena completata: di seguito gli script derivati per il piccolo principe e per la volpe. Sono presenti i blocchi: dire … per … secondi (categoria Aspetto), passa allo sfondo … (categoria Aspetto), attendi … secondi (categoria Controllo). Ovviamente il punto di partenza per questi due personaggi deve essere lo stesso: in questo caso quando si clicca sulla bandiera verde (categoria Situazioni).

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Coding

Per lo sprite basketball (il pallone) costruire l’animazione come segue: quando la storia inizia (quando si clicca sulla bandiera verde) usare il blocco Nascondi (categoria Aspetto) così che il pallone non sia visibile. Quando viene visualizzato il campo da basket come sfondo (quando lo sfondo passa a basketball-court1-a, categoria Situazioni) inizia la sequenza che porterà all’animazione: il pallone deve sempre partire dallo stesso punto (individuato con le coordinate x = -127, y = -95) con il blocco vai a x: … y: … (categoria Movimento), deve essere visualizzato (blocco Mostra, categoria Aspetto) e dopo la pausa di 4 secondi (sincronizzazione con i dialoghi della volpe e del piccolo principe) iniziare a muoversi con i blocchi Scivola in … secondi a x: … y: … (categoria Movimento).

Inserimento di un bug e debugging In queste sequenze è stato volutamente saltato il passaggio iniziale di inserimento dello sfondo corretto, in modo da creare un bug da correggere. Effettuando dei test, infatti, già dalla seconda attivazione della storia si noterà che non viene visualizzato lo sfondo corretto. Riprendere la tabella di progettazione e guidare gli alunni a individuare l’errore: non è stata prevista nessuna azione di impostazione dello sfondo corretto. Individuare dunque il punto esatto ove questa azione debba collocarsi e procedere al debugging. Piccolo principe

Volpe

Pallone da basket -

Impostazione sfondo iniziale

Aspetta (2 secondi)

Saluta (2 secondi)

Saluta (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

-

Chiede “Chi sei?” (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

-

Aspetta (2 secondi)

Risponde “Sono la volpe.” (2 secondi)

-

Propone di andare a giocare insieme (2 secondi)

Aspetta (2 secondi)

-

Di conseguenza lo script corretto per il personaggio del Piccolo Principe apparirà come segue:

Che progetto proporre? Dopo aver preso confidenza con la progettazione delle varie fasi della storia, invitare i gruppi di alunni a idearne il finale, utilizzando prima la tabella e realizzando gli script in Scratch.

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-

Non visibile


Coding

Classe quinta Programmazione annuale Traguardi di competenza

Competenze trasversali

L’alunno:

L’alunno:

• scompone un problema o un sistema di dati

• collabora con atteggiamento positivo all’interno

• rappresenta le informazioni attraverso sistemi

• lavora nel piccolo gruppo in maniera organizzata

• costruisce algoritmi, sequenze di istruzioni

• rispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo

• riconosce gli errori di un algoritmo creato

• elabora soluzioni creative, sia concettuali

• organizza a livello temporale informazioni,

• riconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo

o processi in parti più elementari e gestibili; simbolici;

per risolvere problemi o produrre i risultati attesi; e immagina possibili soluzioni e miglioramenti;

conoscenze, periodi, individua successioni, contemporaneità, durate e prevede gli effetti futuri di un’azione o di una sequenza di azioni;

del piccolo gruppo e della classe;

e autonoma per svolgere semplici compiti; e i tempi dati;

che costruttive, per raggiungere un risultato o risolvere un problema; e si applica per correggere le proprie azioni.

• astrae i principi generali da situazioni specifiche

e generalizza le strategie risolutive dei problemi per trasferirle ad altri simili.

Discipline coinvolte Musica

L’alunno:

• produce diverse tipologie di strumenti all’interno di Scratch; • rappresenta un problema tramite diagramma di flusso; • costruisce algoritmi per il calcolo della media. Italiano

• seleziona le informazioni per sintetizzare una storia o un racconto; • raccoglie le idee, le organizza per punti, pianifica la traccia per produrre un racconto; • costruisce le sequenze per sceneggiare una storia.

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Costruire uno strumento musicale virtuale con Scratch1 Tipologia

attività in Scratch

Argomento

sequenze, istruzioni condizionali

Discipline correlate

Musica

Modalità di conduzione

in piccolo gruppo

Tempo di svolgimento previsto

1 ora circa

Materiale occorrente

1 computer ogni gruppo di studenti; LIM per dare indicazioni agli studenti

Obiettivi •U sare correttamente sequenze e istruzioni condizionali. • I dentificare gli elementi chiave del problema e schematizzarlo. • R appresentare un problema tramite diagramma di flusso. • P rodurre uno strumento musicale all’interno di Scratch e creare diverse tipologie di strumenti.

Descrizione dell’attività Questa attività permetterà di creare alcuni strumenti musicali in Scratch. Guidare gli alunni alla scoperta dei blocchi principali da utilizzare e delle regole che vanno rispettate per costruire strumenti vari. In un secondo momento lasciare gli studenti liberi di sperimentare e creare nuovi oggetti musicali. Inserire uno sfondo all’interno del progetto cliccando su Scegli uno sfondo dalla libreria (nell’immagine, l’icona a sinistra, sotto Nuovo sfondo) selezionando blue sky3 all’interno della libreria degli sfondi.

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La guida completa all'utilizzo di Scratch è consultabile e scaricabile in formato PDF dal sito www.raffaellodigitale.it


Coding

Inserire, ora, un nuovo sprite, cliccando sull’icona in figura, così da poter inserire un personaggio scelto dalla libreria di Scratch. Nella schermata, selezionare Cose nel menù a sinistra, quindi Piano-Electric. Nello stage comparirà l’immagine di una tastiera.

Ora occorre associare ad alcuni tasti della tastiera delle note musicali. Scegliere 3 tasti: per esempio a, s, d. Per associare le note musicali a questi tasti, si utilizza il blocco quando si preme il tasto spazio della categoria Situazioni, modificandolo: inserire nello spazio digitabile la voce a. La sequenza che associa al tasto A la nota musicale DO sarà completa inserendo il blocco Suona nota 60 per 0.5 battute della categoria Suono. Impostare il valore di durata a 0.8 battute, così da aumentare il tempo di esecuzione della nota. Procedere allo stesso modo per impostare il suono dei tasti s e d, associati rispettivamente alle note RE e MI.

Creare un’animazione sulla tastiera, così da evidenziare il tasto DO nel momento in cui si preme a sulla tastiera del pc. L’animazione verrà inserita come uno sprite. Verranno utilizzati i blocchi della categoria Aspetto e l’editor di immagini. Cliccare su Costumi nella categoria Aspetto. Quindi, con il tasto destro del mouse, cliccare sopra il costume keyboard-0, e scegliere duplica. In questo modo si otterrà una replica della tastiera. Salvarla con il nome keyboard-DO così da poter utilizzare questo costume più facilmente durante la costruzione dello script. Per rinominare il costume è sufficiente fare doppio click nell’area evidenziata e scrivere il nome desiderato.

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Selezionare lo strumento di riempimento automatico Colora una forma dalla palette sulla sinistra della schermata. Scegliere il colore con il quale evidenziare il tasto della tastiera del pianoforte dalla fascia inferiore della schermata. Dopo aver effettuato la scelta del colore, cliccando sull’ottavo tasto, si otterrà il riempimento automatico.

Procedere allo stesso modo per creare le due animazioni relative al tasto RE (nono tasto) e il tasto MI (decimo tasto).

Il costume con nessun tasto evidenziato è stato rinominato come keyboard-0. A questo punto scrivere la sequenza di azioni utili per l’animazione del tasto del pianoforte che suonerà la nota DO (tasto a): •q uando viene premuto il tasto a; • e videnzia il tasto del pianoforte; • e metti la nota corrispondente; •q uando il suono finisce torna alla tastiera con il tasto non evidenziato. Questa sequenza di eventi si traduce in Scratch utilizzando i blocchi della categoria Aspetto passa al costume keyboardDO, passa al costume keyboard-0 che permettono di cambiare l’aspetto dello sprite tastiera in base a quando viene premuto il tasto del pc relativo. In figura vengono mostrate le sequenze di blocchi per i tasti a, s, d.

Terminata questa sperimentazione sulla tastiera del pianoforte si può proporre l’inserimento di strumenti a percussione all’interno del progetto. Selezionare dalla libreria degli sprite Cowbell, Drum-Bass e Magic-Wand. Perché una bacchetta magica? Perché verrà utilizzata per cliccare sulle percussioni così da provocarne il suono.

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Gli obiettivi: •q uando l’utente clicca sulla bacchetta magica, questa deve seguire il puntatore del mouse; •q uando la bacchetta viene portata sopra uno dei due strumenti a percussione, se l’utente clicca deve essere emesso il suono; •q uando l’utente preme il tasto della tastiera, la bacchetta si sgancia dal puntatore e la simulazione termina. Per raggiungere gli obiettivi preposti, costruire le seguenti sequenze di blocchi, a cominciare dallo lo sprite MagicWand. Con questa prima sequenza, quando l’utente cliccherà sopra alla bacchetta magica, questa seguirà il puntatore del mouse. Ora è necessario implementare la doppia condizione che deve essere rispettata per far sì che i suoni vengano riprodotti: • condizione 1: Magic-Wand si deve trovare sopra la percussione; • condizione 2: il tasto del mouse deve essere premuto. Creare, quindi, una sequenza diversa rispetto alla precedente, ma sempre con il blocco iniziale Quando si clicca su questo sprite. Per creare la doppia condizione, utilizzare il blocco e della categoria Operatori e inserire, sta toccando … e pulsante del mouse premuto, entrambe appartenenti alla categoria Sensori.

A lato la sequenza che appare dopo l’inserimento dell’operatore e. L’ultima specifica – quella che fa sì che quando viene premuto il tasto Spazio la bacchetta magica non segue più il puntatore e la simulazione termina – si realizza utilizzando il blocco Se … allora della categoria Controllo, modificando lo script precedente. Infine, riprendendo il primo script relativo alla bacchetta magica, l’inserimento del blocco Vai in primo piano (categoria Aspetto) all’inizio della sequenza, fa sì che la bacchetta risulti sempre in evidenza rispetto alle percussioni inserite.

Che progetto proporre? Dopo aver costruito una tastiera e una simulazione con due strumenti a percussione, proporre agli studenti di inventare nuovi strumenti, ricercando gli sprite a disposizione all’interno della libreria di Scratch. Si possono trovare una chitarra acustica, un basso, una chitarra elettrica, un sassofono, ecc. Per una ulteriore complessità, chiedere di impostare nuove interazioni, cioè varie modalità con cui l’utente può causare l’emissione del suono da parte dello strumento.

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Storytelling: costruire una storia animata! – Livello 2 Tipologia

attività in Scratch

Argomento

sequenze, animazioni, sincronizzazione tra sprite con messaggi

Discipline correlate

Italiano

Modalità di conduzione

in piccolo gruppo

Tempo di svolgimento previsto

2 lezioni da 1 ora circa

Materiale occorrente

1 computer ogni gruppo di studenti; LIM per dare indicazioni agli studenti

Obiettivi •U sare sequenze e la sincronizzazione tra sprite tramite messaggi. • P rodurre semplici animazioni in Scratch. • S elezionare le informazioni per sintetizzare una storia o un racconto. •C ostruire le sequenze necessarie per rendere animata una storia.

Descrizione dell’attività L’attività permetterà di creare una storia animata in Scratch. Proporre agli studenti di scegliere le scene fondamentali di un racconto selezionato dal Sussidiario dei Linguaggi e farli lavorare in gruppo alla realizzazione del progetto in Scratch. Questa attività prevede l’utilizzo dei blocchi invia a tutti … e quando ricevo … (categoria Situazioni). Questi blocchi serviranno per sincronizzare tra di loro i personaggi e gli sfondi, così da poter riprodurre la storia scelta. Nell’esempio viene spiegato come costruire alcune scene del racconto “Il robot e la bambina” tratto da Io, robot di I. Asimov, Mondadori.

Il robot e la bambina

Novantotto, novantanove, cento... Gloria riabbassò le braccia con le quali si era schermata gli occhi e restò immobile per un attimo. Poi si allontanò cautamente dall’albero, cui si era appoggiata, cercando di guardare in tutte le direzioni. Si avviò a passo deciso in cerca di Robbie e udì troppo tardi il fruscio che si levava alle sue spalle, la caratteristica cadenza ritmata dei passi di Robbie. Si girò in tempo per vedere il suo compagno di giochi spuntare trionfante dal nascondiglio e correre verso l’albero. – Aspetta, Robbie! – gridò, scoraggiata. – Non è leale! Avevi promesso che non avresti cominciato a correre finché non ti trovavo! I suoi piedini non potevano reggere il ritmo dei passi di Robbie. Ma, a tre metri dalla meta, Robbie rallentò di colpo l’andatura, si limitò ad avanzare strascicando i piedi e Gloria, con un impetuoso slancio finale, gli sfrecciò davanti ansimando e toccò per prima la corteccia dell’albero scelto come traguardo. Poi si girò raggiante verso il robot e gridò: – Robbie non sa correre! – aveva soltanto otto anni. – Io posso batterlo quando voglio! Io posso batterlo quando voglio! – cantilenò. Robbie non rispose, naturalmente. Per lo meno, non a parole. Cominciò a correre, allontanandosi da Gloria; lei cercò di raggiungerlo, ma lui la costrinse a inseguirlo in cerchio, agitando le braccia. – Robbie! – strillò la bambina. – Fermati! Finalmente il robot si girò di colpo e la sollevò tra le braccia, facendola roteare. – Adesso tocca a me nascondermi. Robbie fece cenno di sì con la testa, un piccolo parallelepipedo dagli angoli smussati che era attaccato al parallelepipedo molto più grande del dorso per mezzo di un perno flessibile. Poi obbedì all’ordine e si appoggiò all’albero, tenendovi la faccia contro. Una sottile pellicola di metallo gli coprì gli occhi lucenti. Allo scoccare del centesimo secondo perlustrarono l’orizzonte, soffermandosi un attimo su di un pezzo di stoffa colorata che spuntava dietro il masso.

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Nel frattempo, in casa, la signora Weston ruppe il silenzio tra lei e il marito: – George! – Cosa c’è tesoro? – Sai benissimo cosa c’è, George. Si tratta di Gloria e di quell’abominevole macchina. Quel robot che Gloria chiama Robbie. Non la lascia un momento! – E perché dovrebbe? Il suo compito è proprio di accudirla. – Non voglio che mia figlia sia affidata a una macchina, per quanto efficiente, affettuosa e gentile questa possa essere. Non ha un’anima! I bambini non sono fatti per essere accuditi da un “affare” di metallo. – E quest’idea quand’è che ti è venuta in mente? Finora non mi sembravi preoccupata. Rifletti un po’… un robot baby-sitter è infinitamente più fidato di una creatura in carne e ossa. Robbie è stato costruito proprio per quell’unico scopo: essere il compagno di giochi di un bambino. È matematico che sia fedele, affettuoso e gentile: si tratta di una macchina costruita per questo. Puoi dire forse altrettanto per gli esseri umani? (I. Asimov, Io, Robot, Mondadori)

Dopo aver letto il testo, rivolgere agli studenti la domanda seguente: Perché è necessario sincronizzare il comportamento dei personaggi in una storia? Raccogliere tutte le idee espresse e guidare gli alunni alla scoperta che una delle motivazioni principali della necessità di sincronizzazione è il rapporto di causa effetto che si ha all’interno di una storia e la sequenzialità delle azioni dei personaggi. In altre parole, nel momento in cui un personaggio assume un certo comportamento o dice una certa battuta, un altro personaggio risponde o assume un comportamento che è conseguenza di quello precedente. Spiegare che all’interno di Scratch è necessario sincronizzare le battute e i movimenti dei personaggi, per rimanere fedeli alla storia da rappresentare. Far elaborare uno schema simile a quello riportato sotto, nel quale è rappresentata un’interazione tra personaggio A e personaggio C, un cambio di scena e infine una battuta del personaggio C. Con le frecce sono indicati i passaggi che necessitano di sincronizzazione in Scratch: scambi di battute tra due o più personaggi, cambi di scena o situazioni simili. In questi casi è utile utilizzare il blocco invia a tutti ..., che rappresenta un “messaggio invisibile” che gli sprite si scambiano tra loro: una volta inviato permette di scatenare la reazione di un altro personaggio (o dello stage) grazie al blocco quando ricevo .... Dopo aver lavorato sulla progettazione, iniziare a progettare con i blocchi di Scratch. Sottolineare che nella storia Il robot e la bambina sono presenti due sfondi, uno caratterizzato da un albero (Gloria e Robbie infatti stanno giocando a nascondino) e un altro caratterizzato da un interno di una casa (i genitori di Gloria discutono all’interno della loro casa).

PERSONAGGIO A DICE

PERSONAGGIO B DICE

PERSONAGGIO A DICE

PERSONAGGIO B SI MUOVE

CAMBIO SCENA PERSONAGGIO C DICE

Inserire i due sfondi cliccando su Scegli uno sfondo dalla libreria (icona a sinistra sotto Nuovo sfondo). Nella schermata che compare scegliere lo sfondo tree; ripetere la procedura per inserire lo sfondo room3. Una volta inseriti gli sfondi, provare a crearne uno iniziale contenente il titolo della storia. Clicca su Disegna un nuovo sfondo. Cliccare su Aggiungi e dalla libreria selezionare Blue Sky2.

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Per aggiungere un testo, cliccare sul bottone T. Quindi selezionare il punto dello sfondo in cui inserire il titolo del racconto, selezionare il font e il colore del testo. Rinominare lo sfondo come “sfondo iniziale”. Costruire ora una prima sequenza relativa allo sfondo: controllare che sia selezionato lo stage nella fascia in basso a sinistra e preparare lo script.

Sono stati utilizzati i blocchi: quando si clicca su bandierina verde (categoria Situazioni), perché il clic sulla bandierina deve rappresentare l’inizio della storia; passa allo sfondo … (categoria Aspetto) per determinare il cambio di scena; attendi … secondi (categoria Controllo) per determinare la durata dello sfondo iniziale. Alla fine il blocco invia a tutti … (categoria Situazioni) permette di segnalare ai personaggi quando iniziare il dialogo. Per sincronizzare le azioni degli sprite utilizziamo la funzione invia un nuovo messaggio e attendi, nella categoria Situazioni. Per creare un nuovo messaggio si deve cliccare su nuovo messaggio e scegliere il nome del messaggio da inviare (ad esempio “inizio storia”); questi messaggi verranno utilizzati per segnalare il momento in cui la sequenza di un personaggio è terminata, e quindi può partire lo script di un altro sprite. I personaggi inseriti sono: Gloria, Robbie e i genitori di Gloria. Le immagini possono essere reperite online semplicemente cercando tra le immagini di Google e predisponendole sul desktop dei pc. Per inserire gli sprite cliccare su Carica uno sprite da un file e poi selezionare il file all’interno del computer. Dato che all’inizio della storia Gloria sta giocando a nascondino, si può creare un nuovo costume in cui la bambina abbia gli occhi chiusi. Per realizzarlo selezionare Gloria nell’area degli sprite, poi cliccare su Costumi. Cliccando con il tasto destro del mouse sopra il primo costume, compare il menù duplica, cancella, salva in un file locale: scegliere duplica e procedere come segue per creare gli occhi chiusi.

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Per ottenere gli occhi chiusi seguire i seguenti passaggi: • selezionare la funzione Seleziona un colore dalla palette dei colori; • selezionare il colore rosa del viso di Gloria; • selezionare la funzione Pennello dalla palette degli strumenti; • colorare gli occhi di Gloria con il pennello (di cui si può modificare la dimensione con la barra), in modo che non siano più visibili; • selezionare il colore nero dalla palette dei colori; • disegnare gli occhi chiusi; • rinominare il costume come “Gloria occhi chiusi”. Dopo aver preparato il nuovo costume, si può passare alla costruzione dello script: quando si clicca su bandierina verde Gloria non deve più essere visibile per lasciare spazio al solo sfondo con il titolo del racconto. Utilizzare quindi il blocco Nascondi della categoria Aspetto. Quando termina la schermata iniziale con il titolo (e quindi quando lo sprite Gloria riceve il messaggio “inizio storia”), inizia la sequenza caratteristica del personaggio: il blocco Mostra (categoria Aspetto) rende visibile lo sprite; il blocco vai a x: … y: … (categoria Movimento) fa posizionare Gloria sempre nella stessa posizione vicino all’albero; il blocco passa al costume … (categoria Aspetto) permette di passare al costume con gli occhi chiusi; i blocchi dire … per … secondi permettono di replicare i discorsi diretti della storia; il blocco scivola in … secondi a x: … y: … (categoria Movimento) permette di creare uno spostamento “scivolato” del personaggio; infine inviamo il messaggio vai per dare il via allo script di Robbie. Selezionare il personaggio robot dall’area degli sprite e costruire le sequenze come nell’esempio.

All’inizio Robbie non deve essere visibile, quando riceve il messaggio vai il robot si deve posizionare in x=-246 y=107 e poi eseguire l’animazione successiva, cioè il movimento verso l’albero.

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L’ultimo blocco della sequenza di Robbie è invia a tutti arrivato. Aggiungendo lo script riportato a sinistra nella sequenza relativa a Gloria, sarà possibile inserire un altro fumetto dopo l’animazione del robot. Costruendo nello stage anche la sequenza seguente, comparirà uno sfondo – da costruire con la stessa sequenza evidenziata per il titolo – tra la scena dell’albero e la successiva scena che si svolge all’interno di casa Weston.

Infine inserire gli script per la mamma e il papà di Gloria, con i quali si realizza la scena finale di questa storia creata all’interno di Scratch.

Che progetto proporre? Proporre agli studenti di rendere più articolato il racconto, aggiungendo scene e dettagli dei personaggi e delle conversazioni. Scegliere altre storie da animare utilizzando Scratch.

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GIRA LA STORIA - L’Avventura – classe 4a

C’era una volta – carte da ritagliare

STORIA ROSSA Era una giornata di sole. Sam si annoiava sulla barca, al molo. Si accorse che accanto alla barca, sul pelo dell’acqua, galleggiava una bottiglia con dentro qualcosa di strano. Sembrava un rotolo di carta. – Wow! Un messaggio! – gridò e subito prese il retino con cui pescava e la tirò a bordo. Estrasse il rotolo di carta. Apparve quella che sembrava decisamente una mappa. Lesse le poche righe del messaggio che accompagnava il disegno: “Nell’Isola del Nord, sulla rotta di Gambamorta, il capitano seppellì…” e poi era impossibile leggere oltre. Al centro dell’Isola, una grande X rossa segnalava sicuramente un tesoro! Cercò nella barca a fianco Michela, che stava pigramente sdraiata al sole. Le fece cenno di venire e quando arrivò, le mostrò la mappa. Si scambiarono uno sguardo d’intesa: era ora di convincere papà e mamma a salpare… Quali avventure li attendevano?

STORIA BLU Thomas e Viola erano entusiasti del viaggio in America. Wow! Oggi si andava in visita a un antico pueblo dei nativi americani! Per tutta la mattina avevano seguito la guida che spiegava. Ma Thomas si era stancato di quel chiacchiericcio e così aveva convinto Viola a fare un giro da soli. Ma il gruppo di turisti era ripartito lasciandoli lì, da soli, in mezzo al deserto. Era già quasi il tramonto, quando per fortuna, da lontano videro arrivare la figura di un vecchio: Penna Lucente. L’indiano li condusse al suo villaggio. Nel vedere Viola, la tribù prese ad agitarsi. La giovane venne vestita come una di loro e condotta dal capo: Viola era identica a una principessa indiana vissuta cento anni prima. Un’antica profezia diceva che sarebbe tornata per aiutare il suo popolo. I due dovevano rimanere al villaggio almeno fino alla prossima luna piena… Come sarebbero ritornati a Roma?

STORIA VERDE Enea e Matilda giunsero al campo a sera. L’autista scaricò i bagagli e ripartì, senza aspettare che venissero ad accogliere i nuovi arrivati. I due ragazzi rimasero da soli. Girando per il campo si accorsero che non c’era più nessuno. La tenda del refettorio era deserta e sulle lunghe tavolate c’erano piatti e cibo abbandonati… Fu subito chiaro che qualcosa di molto strano era accaduto. In una tenda rinvennero una videocamera. Controllarono l’ultima registrazione: la dottoressa Selmak commentava il ritrovamento del giorno: nell’antro del Tempio Maggiore era stata trovata una statuetta femminile in pietra! Gli archeologi scherzavano, mostrando il bellissimo manufatto. Poi le immagini si interrompevano in un lampo di luce. Riuscirono a trovare il diario di scavo. Avrebbero trovato in quelle pagine la soluzione dello strano enigma?

STORIA ARANCIONE Richard ed Emma arrivarono insieme alla loro classe al Rockfield Castel Hotel poco dopo il tramonto. Cenarono e quando fu ora di tornare nelle camere, Emma disse a Richard: – Non ho voglia di andare a dormire… Ho letto molto su questo antico castello: pare che nelle segrete dell’ala Ovest si aggiri una strana presenza. Che ne dici di andare a fare un giro? Richard non poté dire di no… e quando tutti furono nelle loro stanze, i due ragazzi si diressero con una torcia verso l’ala Ovest, disabitata e non ancora ristrutturata. Tra vecchi arredi e qualche antica armatura, trovarono le scale per le segrete. Scesero. C’era buio, freddo e odore di muffa. All’improvviso una malinconica musica di violino riempì l’aria e un bagliore sinistro illuminò le volte in mattoni. Chi poteva essere a quell’ora in un luogo così tetro? Era forse il Fantasma di Rockfield Castel?

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GIRA LA STORIA - L’Avventura – classe 4a

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C’era una volta – carte da ritagliare

c’era una volta

c’era una volta

c’era una volta

c’era una volta


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GIRA LA STORIA - L’Avventura – classe 4a Tipologia

Gioco su carta

Argomento

sequenze

Discipline correlate

Geografia, Matematica, Italiano

Modalità di conduzione

attività nel gruppo classe

Tempo di svolgimento previsto

1 ora circa

Materiale occorrente

Poster, storie e carte “C’era una volta”, carte direzionali, carte moltiplicatore, carte intreccio, piccoli oggetti segnaposto, fogli e penne

Obiettivi • Apprendere elementi di base degli algoritmi. • Elaborare correttamente informazioni visuo-spaziali su una mappa. • Leggere e interpretare correttamente gli elementi di una storia. • Creare sequenze narrative originali, proprie del romanzo di avventura.

Introduzione L’attività sviluppa le capacità di analisi di un breve testo narrativo, di predisporre sequenze corrette di azioni per raggiungere un obiettivo, muovendosi nel reticolo di gioco, e di arricchire un testo dato con sequenze narrative originali. Grazie alle fasi di lettura, analisi e sintesi, il gioco consente, inoltre, l’appropriazione dei processi tipici del pensiero computazionale che sta dietro a ogni tipo di programmazione e al coding ed è strutturato in modo tale da evidenziare in modo semplice che cosa accade quando una sequenza di comandi viene “turbata” da elementi intrusi: la programmazione delle azioni utili a raggiungere un obiettivo deve necessariamente essere rivista e corretta. Scopo del gioco è quello di individuare gli elementi costituenti ciascuna storia e di raggiungerli tramite un percorso costruito con le frecce direzionali. Queste sono fornite in numero limitato rispetto alle caselle dei vari percorsi, per far sì che i giocatori utilizzino le carte moltiplicatore per elaborare il proprio percorso. La squadra avversaria ha la possibilità di aggiungere elementi-ostacolo o elementi svianti rispetto alla storia fornita, per rendere più complesso il percorso e per arricchire, allo stesso tempo, l’intreccio narrativo proprio del romanzo di avventura, stimolando le abilità necessarie alla produzione di un testo narrativo. A pagina 47 della guida sono riportate quattro brevi storie distinte per colore (rosso, blu, verde e arancione). Il poster di gioco presenta: 4 carte C’era una volta contenenti diagrammi di flusso che fungono da promemoria, riportando la sequenza degli obiettivi da conquistare per le singole storie; 10 carte direzionali e 8 carte moltiplicatore con le quali programmare gli spostamenti sul tabellone di gioco; 16 carte intreccio utili per complicare i percorsi delle storie originali; il tabellone di gioco che riporta gli elementi contenuti nelle storie.

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Regole del gioco 1 – Formare 4 squadre composte da 5-6 alunni e riunirle attorno al tabellone di gioco. Nominare un caposquadra, un alfiere e un lettore/narratore per ciascuna squadra, cui verranno attribuiti i seguenti compiti: Lettore/narratore = legge ad alta voce la storia e indica gli elementi/obiettivi da conquistare; riferisce a voce le sequenze narrative create. Caposquadra = predispone la sequenza di movimenti con le carte direzionali e le carte moltiplicatore, coadiuvato dagli altri componenti della squadra. Alfiere = muove il segnaposto (temperino, tappo di penna, gomma, ecc…) sul tabellone di gioco seguendo la sequenza predisposta dal proprio caposquadra.

2 – Ciascun caposquadra pesca una storia C’era una volta, che il lettore leggerà ad alta voce, dichiarandone il colore e tutti gli obiettivi, nell’ordine in cui vengono riportati nella carta C’era una volta associata alla storia, in modo tale che gli avversari possano controllare.

3 – Far scegliere a ogni gruppo, o assegnare personalmente, la squadra avversaria da ostacolare e distribuire le carte intreccio che riportano lo stesso colore della storia della squadra da ostacolare.

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4 – Le squadre posizioneranno a turno sul tabellone di gioco tre a scelta tra le quattro carte intreccio a diposizione, inserendole lungo il percorso della squadra avversaria, sopra ai riquadri dello stesso colore.


5 – Utilizzando le carte direzionali e le carte moltiplicatore, il primo caposquadra dovrà elaborare la sequenza corretta per conquistare tutti gli obiettivi inserendo anche quelli delle carte intreccio posizionate dalla squadra avversaria e predisporre a lato del tabellone la sequenza di movimenti utili per conquistare gli obiettivi. Quindi l’alfiere potrà muovere verso il primo obiettivo seguendo la sequenza elaborata con le carte direzionali.

6 – Ogni volta che il segnaposto raggiunge un obiettivo, il turno passa alla squadra avversaria.

7 – Quando il segnaposto raggiunge una carta intreccio, la squadra ha due minuti di tempo per creare una breve sequenza narrativa da aggiungere a quella della storia originale. Il lettore/narratore dovrà riferire ad alta voce la nuova sequenza della storia. Se la squadra non riesce a creare in tempo la sequenza narrativa o se essa non risulta plausibile o correttamente integrata nella storia originale, la squadra dovrà fermarsi per un turno. Allo stesso modo, se la sequenza predisposta con le carte direzionali non è corretta, la squadra dovrà fermarsi un turno e correggere la programmazione del percorso. Vince la squadra che raggiunge per prima tutti gli obiettivi. Al termine del gioco ogni squadra dovrà ripetere l’intera storia, arricchita dalle sequenze delle carte intreccio.

Verifica e valutazione •C apacità di leggere, interpretare e creare un breve testo narrativo. •C apacità di elaborare correttamente un percorso su di un reticolo. •C apacità di autocorrezione. •C apacità di collaborare nel gruppo, di comunicare in modo efficace e di rispettare tempi e regole di gioco.

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Coding

GIRA LA STORIA - Il Giallo – classe 5a Tipologia

Gioco su carta

Argomento

sequenze

Discipline correlate

Geografia, Matematica, Italiano

Modalità di conduzione

attività nel gruppo classe

Tempo di svolgimento previsto

1 ora circa

Materiale occorrente

Poster, storie e carte “Incipit”, carte direzionali, carte moltiplicatore, carte intreccio, piccoli oggetti segnaposto, fogli e penne

Obiettivi • Apprendere elementi di base degli algoritmi. • Elaborare correttamente informazioni visuo-spaziali su una mappa. • Creare sequenze di indicatori spaziali funzionali al raggiungimento di obiettivi posizionati su una griglia. • Eseguire calcoli mentali con sicurezza. • Leggere e interpretare correttamente gli elementi di una storia. • Creare sequenze narrative originali, proprie del romanzo giallo e connetterle con senso logico.

Introduzione Anche l’attività ludica “Gira la Storia – il Giallo”, proposta per la classe quinta, mira allo sviluppo della capacità di analisi di un breve testo narrativo appartenente al genere giallo e di predisporre sequenze corrette di azioni per raggiungere un obiettivo, muovendosi nel reticolo di gioco. All’alunno verrà richiesto di comporre e arricchire con sequenze narrative originali un testo a finale aperto. Grazie alle fasi di lettura, analisi e sintesi, il gioco consente, inoltre, l’appropriazione dei processi tipici del pensiero computazionale che sta dietro a ogni tipo di programmazione e al Coding ed è strutturato in modo tale da lasciare allo studente il compito di programmare la sequenza di azioni più adatta per raggiungere in tempi rapidi i propri obiettivi, mettendo in gioco le proprie capacità di problem solving e di lavorare in gruppo in modo collaborativo per l’ottenimento di un fine comune. Scopo del gioco è quello di raccogliere le quattro carte intreccio rappresentanti gli elementi propri del racconto giallo: l’alibi, il testimone, l’indizio e il colpevole. Una volta raccolte, le carte serviranno alla costruzione di un vero e proprio racconto giallo, del quale viene fornito soltanto l’incipit. Il poster di gioco presenta: 4 carte incipit distinte per colore, 8 carte moltiplicatore e 30 carte direzionali con le quali programmare gli spostamenti sul reticolo di gioco, 32 carte intreccio (testimone, indizio, alibi, colpevole) che forniscono gli elementi sui quali creare le sequenze narrative, il tabellone di gioco.

Regole del gioco 1 – Formare 4 squadre composte da 5-6 alunni, assegnare un colore a ciascuna di esse (blu, rosso, giallo o verde) e riunirle attorno al tabellone di gioco. Nominare un caposquadra, un alfiere e un lettore/narratore per ciascuna squadra, cui verranno attribuiti i seguenti compiti: Lettore/narratore = legge ad alta voce la storia, scrive e riferisce a voce le sequenze narrative create.

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Coding

Caposquadra = predispone la sequenza di movimenti con le carte direzionali e le carte moltiplicatore, coadiuvato dagli altri componenti della squadra. Alfiere = muove il segnaposto (temperino, tappo di penna, gomma, ecc…) sul tabellone di gioco seguendo la sequenza predisposta dal proprio caposquadra.

2 – Ciascun caposquadra pesca una carta incipit del colore della propria squadra. Il lettore ne leggerà ad alta voce il contenuto.

3 – Una volta letti tutti gli incipit, utilizzando le carte direzionali e le carte moltiplicatore, il primo caposquadra dovrà elaborare e predisporre al lato del tabellone la sequenza di spostamenti più breve, utile a conquistare la prima delle carte intreccio del colore della propria squadra. Le quattro carte intreccio servono per costruire il racconto giallo e sono: alibi, testimone, indizio e colpevole.

4 – Una volta stabilita quale sia la prima carta da procurarsi e la sequenza corretta per raggiungerla, l’alfiere potrà muovere verso il primo obiettivo.

5 – Ogni volta che il segnaposto raggiunge un obiettivo, la squadra pesca una carta intreccio della categoria raggiunta (sono fornite due carte intreccio per ciascuna categoria e per ciascuna squadra in gioco). A questo punto la squadra ha due minuti di tempo per creare una breve sequenza narrativa contenente l’elemento raffigurato nella carta intreccio appena pescata. Il lettore/narratore dovrà riferire ad alta voce la nuova sequenza della storia. Se la squadra non riesce a creare in tempo la sequenza narrativa o se essa non risulta plausibile o correttamente integrata nella storia originale, la squadra dovrà fermarsi per un turno. Allo stesso modo, se la sequenza predisposta con le carte direzionali non è corretta, la squadra dovrà fermarsi un turno e correggere la programmazione del percorso. Il turno passa quindi alla squadra avversaria.

Vince la squadra che raggiunge per prima tutti gli elementi utili alla costruzione del romanzo giallo, creando di volta in volta le sequenze narrative relative. Al termine del gioco ogni squadra dovrà ripetere l’intera storia, arricchita dalle sequenze delle carte intreccio. Verifica e valutazione Capacità di leggere, interpretare e creare un breve testo narrativo. Capacità di elaborare correttamente un percorso su di un reticolo, utilizzando il calcolo mentale. Capacità di autocorrezione. Capacità di collaborare nel gruppo, di comunicare in modo efficace e di rispettare tempi e regole di gioco.

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Bisogni educativi speciali

Per una didattica inclusiva Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs) sono alunni che presentano disabilità, difficoltà di apprendimento, disturbi evolutivi specifici, difficoltà comportamentali ma anche disagio e svantaggio socioeconomico-linguistico-culturale e che dunque necessitano di “speciale attenzione”. La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la successiva Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 (entrambe del MIUR) suddividono i BES in tre aree specifiche:

• alunni con disabilità certificata secondo la Legge 104/92; • alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA certificati con la Legge 170/2010); • alunni con altri Bisogni Educativi Speciali, come svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. La normativa scolastica vigente invita tutte le scuole a mettere in atto, per studenti in difficoltà (temporanee o permanenti), il diritto alla personalizzazione degli apprendimenti. Compito essenziale dell’insegnante è infatti conoscere “come apprende” l’alunno e, per fare ciò, deve mettere in atto una “osservazione intenzionale e finalizzata” (Piaget) con lo scopo di pianificare i successivi interventi didattico-pedagogici individualizzati e personalizzati. Didattica individualizzata

Didattica personalizzata

Modula la didattica, i tempi, gli strumenti rispetto alle caratteristiche dell’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze.

Calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali sulla specificità e unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo.

Attraverso la normativa più recente (Legge 170 per i Disturbi Specifici di Apprendimento, la Direttiva del 27 dicembre 2012, successiva Circolare n. 8 e note esplicative) ci si propone un nuovo “orientamento culturale” nell’ottica dell’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, “che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo del funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni” (D.M. 27/12/2012, p. 1). È chiara la finalità dei documenti di “demedicalizzare e sburocratizzare” l’intervento educativo nell’ottica del “successo formativo” di ciascuno. Lo strumento privilegiato per una didattica personalizzata diventa il Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo non di declinare ciò che lo studente non sa fare, ma piuttosto di definire, documentare, monitorare e descrivere le strategie d’intervento più adatte e rispondenti allo stile apprenditivo dell’alunno. Per una maggiore chiarezza, la tabella della pagina successiva indica quale modello compilare per le diverse situazioni di “speciale attenzione”.

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Alunni con disabilità

Alunni con DSA

Alunni con altri BES

Legge 104/92

Legge 170/2010

Direttiva Ministeriale del 27/12/2012

PEI (Piano Educativo Individualizzato), obbligatorio per tutti gli alunni con certificazione. Tali alunni hanno diritto a un insegnante di supporto (D.P.R. 24/11/1994 ed eventualmente anche l’educativa del Comune di appartenenza).

PDP (Piano Didattico Personalizzato), obbligatorio per tutti gli alunni con certificazione. In esso vengono declinate le strategie e gli interventi didattici in forma collegiale e condivisa.

PDP per i BES, non obbligatorio ma se il consiglio di classe lo ritiene opportuno (cfr. nota del 22/11/2013) può risultare utile per la migliore gestione dei processi inclusivi. Indica se è prevista l’adozione di misure compensative e dispensative (per un determinato periodo o per l’intero anno scolastico) anche per quegli alunni senza specifica certificazione o relazioni da parte di esperti.


Bisogni educativi speciali

L’espressione “personalizzazione degli apprendimenti” è presente già negli articoli 33, 34 e 38 della nostra Costituzione. La Legge 53/2003, che va sotto il nome di “riforma Moratti”, all’art. 2 sottolinea che “è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze, abilità generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro”.

Che cosa dovrebbe fare l’insegnante? Una scuola inclusiva non dovrebbe mai lasciare soli i suoi insegnanti. Dunque sarebbe bene partire da una buona formazione, anche in raccordo con i CTI-CTS (Centri Territoriali per l’Inclusione e Centri Territoriali di Supporto) di riferimento; organizzare un Piano di Inclusione (PAI) insieme al GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) d’Istituto, utilizzando l’autonomia organizzativa e didattica (cfr. D.P.R. 275/99) in raccordo con altri servizi e con le famiglie, declinare il tutto nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF). Ci sono altri aspetti da considerare per migliorare il setting pedagogico: •g li spazi, gli ambienti e i tempi; • l ’osservazione sistematica; • i l rispetto dei diversi stili apprenditivi; • l ’utilizzo di diversi stili “di insegnamento”; • l a motivazione all’apprendere; • l e modalità di gestione della classe, di aggregazione e lavoro degli studenti (peer education, cooperative learning, tutoring, didattica laboratoriale); •m ezzi, strumenti e mediatori didattici; •p redisposizione di ambienti di apprendimento formativo. Per gli alunni con BES si possono mettere in atto, in genere, indicazioni e suggerimenti ripresi dalla Legge 170/2010 sui DSA. Misure compensative

Misure dispensative

Si intende qualsiasi prodotto in grado di bilanciare un eventuale disturbo, riducendo gli effetti negativi. Esempi di Strumenti Compensativi: • tabelle dei mesi, dell’alfabeto e dei vari caratteri; • tabella delle misure, tabella delle formule; • mappe anticipatorie e schemi riassuntivi; • linee del tempo; • flashcard; • illustrazioni e icone.

Dispensare non significa esentare ma piuttosto tener conto delle reali difficoltà dell’alunno e metterlo in condizione di sviluppare le funzioni e le abilità. Esempi di Misure Dispensative: • tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante adeguata organizzazione degli spazi e un flessibile raccordo tra insegnanti; • assegnazione dei compiti a casa in misura ridotta; • possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine; • schede operative a difficoltà graduale.

È importante ricordare che: • gli insegnanti devono consentire l’uso delle strategie compensative e svolgere un ruolo attivo, proponendo percorsi guidati finalizzati allo sviluppo dell’autonomia; • lo studente non ha necessariamente bisogno sempre di “compensare”, ma se si decide di farlo occorre scegliere le modalità adatte alle sue esigenze; • tutta la classe dovrebbe lavorare nelle stesse modalità per evitare che gli alunni con “speciale attenzione” si trovino a disagio; • di particolare importanza sono tutti gli aspetti legati alle emozioni, all’affettività, allo spirito di gruppo e alla condivisione di momenti formali e informali della quotidianità didattica.

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4a

Programmazione

Progettare per competenze Riportiamo la definizione di competenza che proviene dal Quadro Europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente (2009). “È la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale”.

Questa definizione indica che la competenza non è un bagaglio di conoscenze e abilità, ma la capacità di usare abilità cognitive, pratiche, affettive, relazionali, sociali, metacognitive in compiti significativi. Le competenze trasversali maturano attraverso un percorso che si costruisce gradualmente e al quale concorrono tutte le discipline. Tenendo conto di questi presupposti, la progettazione annuale presente in questa guida, cioè il piano degli apprendimenti che l’insegnante progetta, avrà la struttura seguente. Progettazione annuale INDICATORE DI COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

1) Competenze specifiche

4) Attività 2) Abilità

3) Conoscenze

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Costituiscono riferimenti ineludibili per l’insegnante. Sono prescrittivi e rappresentano criteri per la valutazione delle competenze. 1. Competenze specifiche. Indicano le microcompetenze da raggiungere al termine di ogni U.D.A. 2. Abilità. Rappresentano il “saper fare” degli alunni, verificabile anche con prove oggettive. 3. Conoscenze. Rappresentano il “sapere” degli alunni, verificabile anche con prove oggettive. 4. A ttività. Sono le varie attività da svolgere in classe finalizzate anche alla ricerca dei collegamenti fra i vari saperi e gli strumenti che il corso Spirito libero offre.

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Programmazione

4a

Competenze trasversali COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

Autostima – Solidarietà – Rispetto – Responsabilità

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Conoscere le regole del vivere in comune e rispettarle.

Significato di: – gruppo; – comunità; – essere cittadino; – essere cittadino del mondo.

• Conversazioni cliniche.

Differenza fra “comunità” e “società”.

• Riflessioni personali e collettive.

Assumere responsabilmente atteggiamenti, ruoli e comportamenti di partecipazione attiva e comunitaria.

Partecipare all’attività di gruppo in modo responsabile, collaboraSviluppare modalità consapevo- tivo e solidale. li di convivenza civile, di Individuare alcune regole preconsapevolezza di sé, rispetto senti nel mondo del bambino: delle diversità, di confronto famiglia, scuola, paese, gruppi responsabile e di dialogo. sportivi; distinguere i loro compiti, i loro servizi, i loro scopi. Comprendere e rispettare le regole per la convivenza Adottare comportamenti di sociale. autocontrollo anche di fronte a crisi e/o insuccessi. Riflettere sui valori della convivenza, della democrazia e della cittadinanza. Adottare comportamenti appropriati nel gioco, nel lavoro, Acquisire la consapevolezza che nella convivenza generale, nella circolazione stradale, nei luoghi ognuno può intervenire sulla e nei mezzi pubblici. realtà apportando il proprio positivo e originale contributo. Esprimere il proprio punto di Conoscere le istituzioni statali e vista, confrontandolo con i civili, a livello locale e nazionale, compagni. e i principi etici sanciti dalla Costituzione, dal diritto naziona- Esercitare responsabilmente il proprio ruolo. le e dalle Carte Internazionali. Prestare aiuto a compagni e altre persone in difficoltà.

• Ascolto di esperienze. • Conversazioni guidate.

• Letture scelte. Struttura: – del Comune; – della provincia; – della Regione. Significato dei concetti di: – diritto; – dovere; – responsabilità; – identità; – libertà.

• Ascolto di canzoni. • Visione di documentari, film • Giochi di gruppo, giochi di ruolo. • Gioco dell’oca del cittadino.

Significato di: – tolleranza; – lealtà; – rispetto. Alcune forme di democrazia nella scuola. Strutture presenti sul territorio che offrono servizi utili alla Cittadinanza.

Rispettare l’ambiente e gli animali attraverso comportamenti di salvaguardia del patrimonio, utilizzo responsabile delle risorse, pulizia, cura. Rispettare il proprio e l’altrui materiale e le attrezzature comuni.

Alcuni articoli: – della Costituzione; – delle Carta dei Diritti; – dell’Uomo; – della Carta dei Diritti dell’Infanzia.

Confrontare usi, costumi, stili di vita propri e di altre culture, individuandone somiglianze e differenze.

Organizzazioni internazionali, per scopi umanitari e di difesa dell’ambiente: ONU, UNICEF, WWF, OMS…

Conoscere alcuni articoli della Costituzione italiana per approfondire il concetto di democrazia.

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4a

Programmazione COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA Acquisire e interpretare le informazioni Individuare le relazioni e i collegamenti presenti nei testi. Trasferire le informazioni acquisite in altri contesti. Individuare, scegliere e utilizzare varie fonti e varie modalità di informazione per organizzare il proprio apprendimento.

IMPARARE A IMPARARE ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Porsi domande sui testi letti.

Lessico specifico.

• Lettura di testi.

Rispondere a domande sui testi letti e\o ascoltati.

Strategie di memorizzazione.

• Uso del dizionario.

Metodologie della ricerca.

• Formulazione di domande e\o di risposte sul testo letto.

Utilizzare strategie di memorizzazione. Ricercare informazioni utili al proprio apprendimento, anche in contesti diversi. Individuare e rappresentare semplici collegamenti tra concetti appartenenti anche a diversi ambiti disciplinari con la guida dell’insegnante. Osservare fenomeni, ricavare informazioni, formulare ipotesi e trovare strategie risolutive con la guida dell’insegnante. Organizzazione delle informazioni: selezionare le informazioni principali di un testo, dividerlo in sequenze e scrivere un breve riassunto. Pianificare sequenze di lavoro con l’aiuto dell’insegnante. Compilare elenchi, liste e semplici tabelle.

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Strategie di studio, di apprendimento e di autocorrezione.

• C omprensione delle informazioni presenti in un testo.

Schemi, tabelle, scalette, riassunti e mappe. • Divisione del testo in sequenze. Progettazione del lavoro per raggiungere gli obiettivi stabiliti.

• C ompletamento di semplici riassunti.

Semplici strategie di organiz• I ndividuazione delle informazioni zazione del proprio lavoro: principali e costruzione di mappe, autoregolazione, controllo della schemi, tabelle. propria produzione, delle proprie capacità, limiti e risorse. • R iflessione sui rapporti logico-causali dei connettivi. • R iflessione sulle principali relazioni tra le parole. • Uso di termini specifici.


Programmazione COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA Valutare le informazioni ricavate dai testi. Valutare il proprio lavoro e prendere decisioni basandosi sulle possibili alternative. Portare a termine compiti e iniziative assunti in modo responsabile. Pianificare e organizzare il proprio lavoro.

SPIRITO DI INIZIATIVA E DI INTRAPRENDENZA ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Portare a termine gli impegni assunti con responsabilità.

Fasi del problem solving.

• A scolto delle letture dell’insegnante.

Prendere iniziative personali di gioco e di lavoro e portarle a termine.

Le fasi di una procedura.

• Strategie per ascoltare e riferire.

Operazioni di planning.

• Letture individuali.

Spiegare le motivazioni delle decisioni prese.

Diagrammi di flusso.

• Dibattiti in classe.

Circle-time.

• A ttività di analisi di problemi vari e di collegamento con il proprio vissuto.

Convincere altri a fare una scelta o a condividere la propria, spiegandone le motivazioni.

Adottare strategie di problem solving.

Strategie di argomentazione.

• E sposizione di opinioni personali.

Realizzare semplici progetti. Trovare soluzioni a problemi di esperienza.

4a

Descrivere le fasi necessarie per svolgere un compito, compiere una procedura, eseguire un gioco. Individuare gli strumenti necessari per portare a termine un compito. Progettare in gruppo la realizzazione di un manufatto e\o l’organizzazione di un piccolo evento nella vita di classe. Analizzare ipotesi per la soluzione di problemi legati all’esperienza concreta. Scegliere, anche in gruppo, la soluzione più vantaggiosa.

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4a

Programmazione COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE: ESPRESSIONE ARTISTICA E MUSICALE ABILITÀ

CONOSCENZE

Padroneggiare gli strumenti necessari a un utilizzo consapevole del patrimonio artistico (strumenti e tecniche di fruizione e produzione)

ARTE E IMMAGINE Esprimersi e comunicare Elaborare creativamente produzioni personali per esprimere sensazioni ed emozioni; per rappresentare e comunicare la realtà percepita.

• Rappresentazione pittorica di Elementi essenziali per la lettura/ascolto di un’opera musi- testi poetici, utilizzando tecniche cale o d’arte (pittura, fotografia, diverse. musica…) e per la produzione di elaborati musicali, grafici, • Analisi di opere d’arte di genere e plastici, visivi. periodo diverso.

Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, pittorici.

Principali forme di espressione artistica.

ATTIVITÀ

• Ricognizione e mappatura dei principali beni culturali e artistici e del proprio territorio. • Realizzazione di semplici guide.

Introdurre nelle proprie produzioni creative elementi stilistici scoperti osservando immagini e opere d’arte.

Tecniche di rappresentazione grafica.

Osservare e leggere immagini Guardare e osservare con consapevolezza gli oggetti presenti nell’ambiente, descrivendo gli elementi formali e utilizzando le regole della percezione visiva. Riconoscere in un testo iconico-visivo gli elementi grammaticali tecnici del linguaggio visivo (punto, linea, colori, forme…). Comprendere e apprezzare le opere d’arte Individuare in un’opera d’arte gli elementi essenziali della tecnica e dello stile dell’artista per comprenderne il messaggio. Familiarizzare con alcune forme di arte moderna. Riconoscere e apprezzare nel proprio territorio il patrimonio ambientale e urbanistico e i principali monumenti storico-artistici. MUSICA Utilizzare voce e strumenti musicali non convenzionali in modo creativo e consapevole, ampliando con gradualità le proprie capacità di invenzione e improvvisazione sonora. Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale.

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• Realizzazione di strumenti musicali non convenzionali con materiali di riciclo. • Ascolto di brani musicali del repertorio classico e moderno, individuandone caratteristiche strutturali (tempo).


Programmazione

4a

Italiano COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

IL RACCONTO (pagg. 22-127)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Comprendere la lettura dell’insegnante e saperne riferire il contenuto in modo chiaro e sintetico.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali.

• Previsione del contenuto di un testo in base a indizi presenti nel titolo, nelle immagini.

Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo.

• Ascolto attivo della lettura dell’insegnante. • Attività di vario genere per stimolare la comprensione.

Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti.

Codici fondamentali della comunicazione orale. Principi essenziali di organizzazione del discorso narrativo.

Distinguere in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria opinione su un argomento.

Varietà lessicali in rapporto ad ambito e contesti diversi.

• Consegne, messaggi, istruzioni.

Usare tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce.

Tecniche di lettura espressiva: pause, tono di voce, intonazione, ritmo.

• Esercitazioni sul libro di lettura.

Usare nella lettura opportune strategie per comprendere; porsi domande all’inizio e durante la lettura del testo; cogliere indizi utili a risolvere i nodi della comprensione.

Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana.

• Strategie per comprendere “Verso l’Invalsi”.

• Esposizione di giudizi e opinioni personali.

Previsione del contenuto di un testo in base a indizi presenti nel titolo, nelle immagini.

Sfruttare le informazioni della titolazione e delle immagini per anticipare il contenuto. Leggere testi narrativi sia realistici che fantastici, distinguendo l’invenzione letteraria dalla realtà.

Strutture essenziali dei testi narrativi. Principali generi letterari, e strutture essenziali con particolare attenzione ai testi narrativi.

Leggere testi narrativi della letteratura per l’infanzia e formulare su di essi giudizi personali.

Uso del dizionario.

• Attività di analisi su sequenze, ordine cronologico, narratore. • Attività di rilevamento delle caratteristiche del testo narrativo nei vari generi. • Letture di Classici con indice di gradimento, di interesse e curiosità.

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4a

Programmazione

Produrre testi di vario tipo.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un racconto o di un’esperienza.

Principali strutture grammatica- (laboratorio di scrittura) li della lingua italiana. Elementi • Strategie per la produzione e la di base delle funzioni della revisione del testo. lingua .

Produrre racconti nei vari generi. Scrivere pagine di diario, scrivere lettere indirizzate a destinatari diversi.

Struttura del testo narrativo. Il narratore interno o esterno. L’ordine della narrazioni. Caratteristiche dei generi narrativi presentati.

Compiere operazioni di rielaborazione sui testi (riassumere, parafrasare, riscrivere apportando cambiamenti di caratteristiche, sostituzioni di personaggi, punti di vista, riscrivere in funzione di uno scopo dato ecc.).

Tecniche per riassumere: – le sequenze; – il discorso indiretto; – l’uso della terza.

Arricchire il patrimonio lessicale: scoprire il significato e l’etimologia delle parole, parafrasare modi di dire e proverbi, usare i sinonimi.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

• Uso del vocabolario: dall’etimologia alla formazione di nuove parole. • Uso dei modi di dire e dei proverbi.

Distinguere in un testo i principali connettivi (temporali, spaziali, logici).

Principali connettivi logici.

• Riflessione sui rapporti logico-causali dei connettivi.

Distinguere le principali relazioni tra le parole (somiglianze, differenze) sul piano dei significati. Individuare e utilizzare il significato di parole e termini specifici.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

• Riflessione sulle principali relazioni tra le parole: – somiglianza e differenza; – appartenenza a un campo semantico; – parole derivate, alterate e composte.

Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici.

Uso dei dizionari. Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

• Uso di termini specifici.

• S punti dal testo letto per la scrittura personale nel genere presentato. (laboratorio di scrittura) • Strategie per la produzione. • Produzione di racconti con una mappa-guida. • Strategie per la scrittura creativa.

• Dalla divisione e titolazione delle sequenze al riassunto. (laboratorio di scrittura) • Esercitazione sulle tecniche apprese con mappa guida.

• Uso del vocabolario: dall’etimologia alla formazione di nuove parole. • Uso dei modi di dire e dei proverbi.

Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi.

I diversi segni interpuntivi.

• R iflessione sull’uso della punteggiatura. • Pagine di verifica Per costruire le competenze. • Speciale BES Insieme per imparare facile: mappe dei generi narrativi.

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Programmazione

4a

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

IL TESTO POETICO (pagg. 128-147)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Individuare ed esprimere il messaggio e lo scopo di testi poetici.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali.

• A scolto di filastrocche e poesie.

Memorizzare e recitare testi poetici.

Contesto, scopo, destinatario della comunicazione.

• Individuazione e comprensione del messaggio.

Principi essenziali di organizzazione del discorso poetico.

• Individuazione della struttura.

Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Strutture essenziali dei testi poetici.

• Individuazione delle figure retoriche. • Parafrasi.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi. Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo.

Leggere testi poetici. Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere. Leggere testi poetici mostrando di riconoscere le caratteristiche essenziali che li contraddistinguono (versi, strofe, rime, ripetizione di suoni, uso delle parole e dei significati) ed esprimendo semplici pareri personali su di essi.

Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana.

• Lettura espressiva di filastrocche, nonsense, limerick, scioglilingua, conte, poesie.

Principi essenziali di organizzazione del discorso poetico.

• Uso del dizionario.

Principali generi letterari, e strutture essenziali con particolare attenzione ai testi poetici. Tecniche di lettura espressiva.

Leggere e recitare ad alta voce testi poetici, rispettando le pause e variando il tono della voce. Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuarne quella specifica in un testo poetico. Comprendere, nei casi più semplici e frequenti, l’uso e il significato figurato delle parole.

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4a

Programmazione

Produrre testi di vario tipo.

Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, poesie). Esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati d’animo sotto forma di testo poetico. Compiere operazioni di rielaborazione sui testi poetici (parafrasare, manipolare ecc.). Arricchire il patrimonio lessicale attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana.

(antologia) • Produzione di limerick.

Elementi di base delle funzioni della lingua.

• Creazione di similitudini. • Parafrasi delle figure retoriche.

Principi essenziali di organizzazione del testo poetico. Strutture essenziali dei testi poetici. Principali generi letterari, con particolare attenzione ai testi poetici. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi. Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Analizzare la frase nelle sue funzioni (soggetto, predicato e principali complementi). Distinguere le principali relazioni tra le parole (somiglianze, differenze) sul piano dei significati. Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana.

(laboratorio di scrittura) • P roduzione di filastrocche con una mappa-guida. • P roduzione di poesie con una mappa-guida. (antologia) • Ricerca in gruppi di filastrocche in dialetto e in lingua straniera. • R icerca del significato di parole inusuali. • Parafrasi di filastrocche e poesie. • Produzione di testi poetici.

Elementi di base delle funzioni della lingua.

• Ricerca del significato di parole inusuali.

Contesto, scopo, destinatario della comunicazione. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi. Uso dei dizionari.

Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi.

Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole. • Pagine di verifica Per costruire le competenze. •S peciale BES Insieme per imparare facile: mappa della tipologia.

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Programmazione

4a

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

IL TESTO DESCRITTIVO (pagg. 148-177)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Individuare l’argomento principale dei discorsi altrui.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali in contesti formali e informali.

• Previsione del contenuto di un testo in base a indizi presenti nel titolo, nelle immagini.

Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti.

Codici fondamentali della comunicazione orale, verbale e non verbale.

• Ascolto attivo della lettura dell’insegnante. • Attività di vario genere per stimolare la comprensione.

Scopo della descrizione. Descrivere ciò che si osserva. Individuare e comprendere le informazioni di un testo descrittivo. Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base.

Principi essenziali di organizzazione del discorso descrittivo.

• Esposizione di giudizi e opinioni personali.

Principali indicatori spaziali. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali. Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo.

Leggere testi descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l’invenzione letteraria dalla realtà.

Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana.

• Individuazione degli elementi che contraddistinguono un testo descrittivo.

Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per formulare ipotesi sul testo che si intende leggere.

Previsione del contenuto di un testo in base a indizi presenti nel titolo, nelle immagini, nelle didascalie.

• Comprensione delle differenze fra descrizione soggettiva o oggettiva.

Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere.

Principi essenziali di organizzazione del discorso descrittivo.

• Individuazione dei dati sensoriali.

Ricercare informazioni in testi descrittivi applicando semplici tecniche di supporto alla comprensione. Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base (parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso).

Principali generi letterari, e strutture essenziali con particolare attenzione ai testi descrittivi. Principali indicatori spaziali. Denotazione e connotazione.

• Analisi di testi descrittivi relativi a persone, animali e ambienti. • I ndividuazione, in un testo descrittivo, dell’ordine logico e\o spaziale. • Individuazione delle sequenze descrittive in un testo narrativo.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative di lettura attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

65


4a

Programmazione

Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuarne quella specifica in un testo.

Tecniche di lettura analitica e sintetica.

• Uso di aggettivi, similitudini e personificazioni per l’arricchimento della descrizione.

Tecniche di lettura espressiva. Comprendere, nei casi più semplici e frequenti, l’uso e il significato figurato delle parole.

• Lettura di pagine dai Classici. Uso del dizionario.

Comprendere e utilizzare parole e termini specifici legati alle discipline di studio. Produrre testi di vario tipo.

Raccogliere le idee, organizzarle per pianificare la traccia di un testo descrittivo. Produrre descrizioni di persone, animali e ambienti. Compiere operazioni di rielaborazione sui testi (parafrasare una descrizione, riscrivere apportando cambiamenti di caratteristiche, in funzione di uno scopo dato). Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, in cui siano rispettate le funzioni sintattiche e semantiche dei principali segni interpuntivi.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Principali strutture grammaticali della lingua Italiana. Elementi di base delle funzioni della lingua. Principi essenziali di organizzazione del testo descrittivo.

• Rilevazione dei dati. • Uso degli indicatori spaziali per descrivere un ambiente. • Completamento di un testo narrativo con l’inserimento della descrizione di un personaggio fantastico.

Struttura essenziale dei testi descrittivi.

(laboratorio di scrittura) • Descrizione di persone, animali Principali generi letterari, con parti- e ambienti con l’uso di dati sencolare attenzione ai testi descrittivi. soriali, similitudini, metafore con l’aiuto di una mappa-guida. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguag- • Descrizioni partendo dall’osservagi specifici. zione di un’immagine. Denotazione e connotazione.

• Strategie per la scrittura creativa.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali, di lettura e di scrittura e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Uso dei dizionari.

• Produzione di descrizioni oggettive e soggettive.

Distinguere in un testo i principali connettivi (temporali, spaziali, logici).

Principali connettivi logici.

Distinguere le principali relazioni tra le parole (somiglianze, differenze) sul piano dei significati.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

Indicatori spazio-temporali. Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

Indicatori spaziali.

Uso dei dizionari. Individuare e utilizzare il significato di parole e termini specifici. Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici. Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi.

• Riflessione sui rapporti logico-causali dei connettivi.

Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

• R iflessione sulle principali relazioni tra le parole: – somiglianza e differenza; – appartenenza a un campo semantico; – parole derivate, alterate e composte. • Uso di termini specifici.

I diversi segni interpuntivi. • U so del vocabolario: dall’etimologia alla formazione di nuove parole. • R iflessione sull’uso della punteggiatura. • Pagine di verifica Per costruire le competenze. •S peciale BES Insieme per imparare facile: mappa della tipologia.

66


Programmazione

4a

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

IL TESTO INFORMATIVO (pagg. 178-193)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Individuare l’argomento principale di un’esposizione.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali.

• Previsione del contenuto di un testo in base a indizi presenti nel titolo, nelle immagini.

Contesto, scopo, destinatario della comunicazione.

• Ascolto attivo della lettura dell’insegnante.

Principi essenziali di organizzazione del discorso informativo-espositivo.

• Attività di vario genere per stimolare la comprensione.

Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti. Individuare e comprendere le informazioni essenziali di un’esposizione.

Organizzare una breve esposizione su un argomento di studio utilizStrutture essenziali dei testi zando una scaletta. informativo-espositivi. Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base (parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso). Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole. Leggere, comprendere e inter- Leggere testi informativi. pretare testi scritti di vario tipo. Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per formulare ipotesi sul testo che si intende leggere. Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere. Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza per scopi pratici e/o conoscitivi applicando semplici tecniche di supporto alla comprensione (come, ad esempio, sottolineare, annotare informazioni, costruire mappe e schemi ecc.). Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base (parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso).

• Esposizione di opinioni personali.

Principali connettivi logici. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici.

Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana.

• Riconoscimento degli elementi fondamentali dei testi informativi: titolo, paragrafi, parole-chiave e supporti grafici.

Previsione del contenuto di un testo in base a indizi presenti nel titolo, nelle immagini, nelle didascalie.

• Individuazione dell’ordine delle informazioni: logico, logico-causale, cronologico.

Principi essenziali di organizzazione del discorso informativo.

• Individuazione delle informazioni principali e costruzione di mappe, schemi, tabelle.

Principali connettivi logici.

• Comprensione delle informazioni contenute in un depliant.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici.

• Ricerca del lessico specifico storico, geografico, scientifico.

Tecniche di lettura analitica e sintetica.

• Strategie per comprendere “Verso l’Invalsi”.

Uso del dizionario.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso la lettura attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole. Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuarne quella specifica in un testo. Comprendere e utilizzare parole e termini specifici legati alle discipline di studio.

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4a

Programmazione

Produrre testi di vario tipo.

Schematizzare e riassumere un testo informativo.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana.

• Attività per la comprensione e l’uso della terminologia specifica.

Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, in cui siano rispettate le funzioni sintattiche e semantiche dei principali segni interpuntivi.

Elementi di base delle funzioni della lingua.

• Produzione di schemi, mappe e riassunti.

Principi essenziali di organizzazione del testo espositivo.

(laboratorio di scrittura) • Strategie per riassumere con mappa-guida.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività di scrittura e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Strutture essenziali dei testi espositivi. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici. Denotazione e connotazione. Uso dei dizionari. Connettivi logici. Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Distinguere in un testo i principali connettivi (temporali, spaziali, logici).

Principali strutture grammaticali della lingua italiana.

• Riflessione sui rapporti logicocausali dei connettivi.

• Riflessione sulle principali relazioni tra le parole: – somiglianza e differenza; Principali connettivi logici. – appartenenza a un campo Distinguere le principali relazioni semantico; Varietà lessicali in rapporto ad tra le parole. – parole derivate, alterate e ambiti e contesti diversi: linguagcomposte. Individuare e utilizzare il significato gi specifici. di parole e termini specifici legati • Uso di termini specifici. Uso dei dizionari. alle discipline di studio. • Uso del vocabolario: dall’etimoPrincipali meccanismi di formaUtilizzare il dizionario come logia alla formazione di nuove zione e derivazione delle parole. strumento di consultazione per parole. trovare una risposta ai propri dubbi linguistici. • Riflessione sull’uso della punteggiatura. Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi. Analizzare la frase nelle sue funzioni .

Elementi di base delle funzioni della lingua.

• P agine di verifica Per costruire le competenze. • Speciale BES Insieme per imparare facile: mappa della tipologia.

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Programmazione

4a

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

IL TESTO REGOLATIVO (pagg. 194-205)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Individuare l’argomento principale dei testi regolativi.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali.

• A scolto attivo delle comunicazioni e istruzioni dell’insegnante.

Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti. Individuare e comprendere le informazioni essenziali di istruzioni per l’esecuzione di compiti. Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base (parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso).

Contesto, scopo, destinatario della comunicazione. Principi essenziali di organizzazione del discorso regolativo.

• Attività di vario genere per stimolare la comprensione. • Esposizione orale di semplici istruzioni.

Strutture essenziali dei testi regolativi. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali, attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole. Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo.

Leggere testi regolativi. Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere un’attività, per realizzare un procedimento. Leggere semplici testi regolativi mostrando di riconoscere le caratteristiche essenziali. Comprendere ed utilizzare in modo appropriato il lessico di base (parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso). Arricchire il patrimonio lessicale attraverso la lettura attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana. Principi essenziali di organizzazione del discorso regolativo. Principali generi letterari, e strutture essenziali con particolare attenzione ai testi pragmatico-sociali.

• Riconoscimento degli elementi fondamentali dei testi regolativi: titolo, elenco, procedimento e supporti grafici. • Individuazione dell’ordine delle informazioni: cronologico o logico. • Comprensione delle indicazioni contenute in un testo regolativo.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici. Tecniche di lettura analitica e sintetica. Uso del dizionario.

Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuarne quella specifica in un testo. Comprendere e utilizzare parole e termini specifici del settore a cui si riferiscono.

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4a

Programmazione

Produrre testi di vario tipo.

Realizzare testi in cui si illustrano procedimenti per fare qualcosa.

Principali strutture grammaticali della lingua Italiana.

Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, in cui siano rispettate le funzioni sintattiche e semantiche dei principali segni interpuntivi.

Elementi di base delle funzioni della lingua.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività di scrittura e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Principi essenziali di organizzazione del testo regolativo.

• Attività per la comprensione e la riflessione sull’uso della terminologia specifica. (laboratorio di scrittura) • Produzione di testi regolativi con l’aiuto di una mappa.

Strutture essenziali dei testi regolativi. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici. Uso dei dizionari. Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Individuare e usare in modo consapevole modi e tempi del verbo. Analizzare la frase nelle sue funzioni. Distinguere le principali relazioni tra le parole. Individuare e utilizzare il significato di parole e termini specifici legati al settore a cui si riferiscono.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana.

• Uso corretto dei modi del verbo. • Uso dei termini specifici.

Elementi di base delle funzioni della Lingua.

• Consultazione del vocabolario.

Varietà lessicali in rapporto ad • Riflessione sull’uso della ambiti e contesti diversi: linguag- punteggiatura. gi specifici. Uso dei dizionari. Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici. Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi. • Pagine di verifica Per costruire le competenze. • Speciale BES Insieme per imparare facile: mappa della tipologia.

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Programmazione

4a

Grammatica COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA ABILITÀ

Conoscere le fondamentali Servirsi delle norme ortografiche per rivedere convenzioni ortografiche. e correggere la produzione scritta propria e altrui.

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Le regole ortografiche.

• Discriminazione di suoni duri e suoni dolci. • Discriminazione di digrammi e trigrammi. • Consolidamento dell’H. • Dividere in sillabe. • Consolidamento dell’accento e dell’apostrofo. • Giochi linguistici.

Riconoscere le principali parti del discorso.

Riconoscere in una frase o in un testo le parti del discorso o categorie lessicali, riconoscere i principali tratti grammaticali; riconoscere le congiunzioni di uso più frequente.

Le categorie grammaticali, variabili e invariabili.

• Esercizi su ciascuna parte del discorso. • Mappe di sintesi per ciascuna parte del discorso. • Analisi grammaticale. • Tavole dei verbi. • Giochi linguistici.

Analizzare la frase nelle sue parti costitutive.

Arricchire progressivamente il patrimonio lessicale.

• Discriminazione delle parti della frase.

Riconoscere la struttura della frase semplice: predicato, soggetto, altri elementi richiesti dal verbo.

Gli elementi fondamentali della frase semplice.

Ampliare in modo autonomo la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Le accezioni di una parola.

• Uso del vocabolario.

I rapporti di significato tra le parole.

• Ricerca delle diverse accezioni di una parola.

• Analisi logica.

• Esercizi su campi semantici, omonimi. Pagine di verifica: Che cosa so fare con autovalutazione.

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4a

Imparo ad ascoltare

IMPARO AD ASCOLTARE In queste pagine sono riportati i testi dei laboratori di ascolto presenti nel volume di Letture di classe 4a, per leggerli alla classe e/o fotocopiarli (in questo caso si suggerisce di ingrandire un po’ il carattere qui ridotto per esigenze di spazio). Nel M.I.O. BOOK ci sono gli audio.

Parole in movimento – Libro Letture 4 , pagina 21 a

Pierino aveva un papà e una mamma, ma erano tutti e due molto presi dal loro lavoro e quindi in questa storia non compaiono quasi per nulla. In compenso Pierino aveva un nonno. Era un nonno decisamente buono, come la maggior parte dei nonni: non un rimprovero e non un gesto d’impazienza. Poi il nonno diventò sordo, proprio sordo come una vecchia campana. Pierino non lo disse a nessuno, perché era uno che sapeva mantenere i segreti e così nessuno se ne accorse. Non fu così facile, soprattutto all’inizio, perché il nonno continuava a parlare come se niente fosse e bisognava pur rispondergli. Pierino diventò bravissimo a gridare e a scandire bene le parole. Un pomeriggio Pierino disse: – Buona la torta di mele! Ne mangerei volentieri una fetta. – Certo che la Pirenei era una goletta. Ci ho navigato parecchio durante la guerra. Questa è davvero una bella storia! – e il nonno la raccontò. E il pomeriggio passò in fretta. Il giorno dopo Pierino disse al nonno: – Stamattina ho giocato a pallone. Il nonno scosse la testa: – No, purtroppo in cucina non c’è del melone. Anch’io ne avrei mangiato volentieri un po’. Ci fu un pomeriggio in cui Pierino arrivò da scuola e disse tutto contento: – In fondo alla strada stanno costruendo un tunnel! – Lo so, lo so, non è una novità. Sono anni che è stato abbattuto il bosco di betulle! Ma tu non lo puoi ricordare. Adesso ti dico com’era. E Pierino ascoltò con pazienza il racconto del nonno. Un’altra volta Pierino tornò da scuola molto arrabbiato. – Ho litigato con Gigino – disse al nonno. – Strano davvero. Anch’io la scorsa notte ho sognato mio cugino. Non l’hai mai conosciuto, è partito per l’America. Ogni tanto Pierino pensava che le chiacchierate col nonno erano come dei gomitoli di filo: li gettavi per terra e loro cominciavano a srotolarsi e uscivano dalla stanza, e poi dalla casa, dalla strada e dalla città. Nessuno in famiglia scoprì mai il segreto del nonno, anche se ogni tanto mamma e papà ci andarono vicino, come ad esempio quella volta delle lasagne. Successe così. Il pomeriggio stava per finire e Pierino doveva riordinare un po’ il caos della sua stanza, così gridò al nonno: – Accendi il forno! Il nonno, che stava leggendo senza occhiali perché non ci sentiva ma ci vedeva benissimo, posò il giornale e pensò: “Il ragazzo ha visto un tordo? Non capita spesso”. E chiese a Pierino: – DOOOOVE? Pierino si stupì un po’ della domanda e urlò: – In CUCINA! Il nonno si preoccupò: – In cantina? Oh, povera bestia! – e si precipitò giù a vedere. Così quando tornarono mamma e papà la cena era fredda e il nonno fu trovato in cantina che cercava dappertutto gridando “PIUP! PIUP!”, che è all’incirca il verso del tordo.

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Imparo ad ascoltare

4a

L’isola di Mogul – Libro Letture 4 , pagina 80 a

È stato un viaggio incredibile, lungo e faticoso. Partimmo una mattina da Atene io, la mamma e il papà, e dopo un giorno di aereo, treni e autobus arrivammo in Germania, a Zwickau, una cittadina della Sassonia. Ero così stanco che non ricordo che impressione mi fece arrivare lì, sicuramente notai che faceva freddo, che il sole era coperto di nuvole e che si parlava una lingua strana. Mi chiamo Antonis e da un anno vivo a Zwickau con i miei genitori. Sto imparando il tedesco a scuola, alle elementari, e come vi ho già detto poco fa, sono greco di Atene. Penso spesso ai miei amici, ai miei parenti, alla mia lingua. A volte chiudo gli occhi e mi sembra di vedere il mare di Corfù, isola che da piccolo mi ostinavo a chiamare “Mogul”, dove eravamo soliti andare in vacanza d’estate; poi il colore caldo delle pietre d’Atene, la fioritura di primavera. Se mi concentro riesco a sentire pure l’odore del pesce cucinato da mia nonna. Qui a Zwickau sono tutti molto gentili, ma a volte ho nostalgia di casa: in tedesco si dice Heimweh. Ho imparato a scuola che Whe significa “dolore” e Heim “casa”, e forse quando penso alla mia casa di Atene sento anche un po’ di dolore. Sono sicuro che pure mamma e papà pensano spesso alla nostra vita greca, ma per adesso hanno trovato lavoro e credo che entrambi preferiscano parlare con me del futuro invece che del passato. Sul mio comodino c’è un barattolo con della sabbia presa da una spiaggia di Corfù, e la sera mi addormento pensando a quella spiaggia e al verso dei gabbiani. A Zwickau non ci sono gabbiani, ma grosse cornacchie nere, che strillano la mattina alla finestra di camera mia. Mi stanno simpatici questi goffi uccelli che zampettano nella neve come tante macchie di petrolio. Un giorno a scuola mi misi a piangere perché mi avevano escluso da un gioco: talvolta mi capita di non capire la lingua e di sbagliare qualcosa. Quello era uno dei casi in cui Antonis, che sarei io, aveva capito male le regole del gioco e aveva fatto innervosire i suoi compagni, che l’avevano così escluso. La maestra mi si avvicinò, ma provai vergogna a parlare, oltretutto non mi andava di fare lo spione e raccontare che alcuni dei miei compagni non volevano giocare con me. Poi mi feci coraggio e le dissi: – Ho nostalgia di casa. La signora Monika, così si chiama la maestra, fu molto gentile e affettuosa. Mi raccontò alcune storie su Zwickau, per esempio che vi è nato il grande compositore Robert Schumann, e finì con il recitarmi alcuni proverbi divertenti del posto. Riuscì insomma a farmi sorridere, ma la sera mi ritrovai a guardare il barattolo con la sabbia di Corfù, che dentro di me continuavo a chiamare “Mogul”. da L. Moscon, Vedo, non vedo, vedo più in là, Einaudi Ragazzi

La bambina dei tappeti – Libro Letture 4 , pagina 113 a

Fataia aveva nove anni e le dita sottili e veloci. Sceglieva i colori, li fissava al telaio e svelta tesseva morbidi tappeti. Un giorno il mercante Siza-Hafiz le portò delle lane bellissime, le mostrò una pergamena e le ordinò di copiare quel disegno senza commettere neppure un errore. Fataia osservò con attenzione il disegno: un giardino con fiori colorati, grandi alberi con tante radici divise in mille biforcazioni, non mille in verità, ma settecentoventinove. E settecentoventinove erano le biforcazioni dei rami e su ogni ramo spuntavano tre foglie. Tra i rami volavano uccelli colorati, ognuno di un colore diverso; gli uccelli erano quarantanove e poi c’erano vasche e fontane di tutte le forme. Nelle vasche nuotavano pesci d’oro e d’argento. Fataia contò anche i pesci: trecentosessantacinque. Dopo tanto lavoro, il giorno che finì di annodare le foglie, successe qualcosa di strano. – Tre foglie su ogni ramo – esclamò ad alta voce Fataia, completando l’ultima e aggiunse: – Su ogni albero sette volte sette rami. A quelle parole il tappeto fremette e ondeggiò leggermente. Fataia balzò indietro spaventata. Ripeté le stesse parole e di nuovo il tappeto si scosse e vibrò sotto i suoi occhi, allora osservando il disegno Fataia continuò: – Quarantanove uccelli nel cielo e trecentosessantacinque pesci nell’acqua. I fili sul telaio si tesero fin quasi a spezzarsi. Fataia capiva ora il grande interesse del mercante Siza-Hafiz: stava tessendo un tappeto volante e la formula magica per farlo volare era nascosta nel bellissimo disegno.

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4a

Imparo ad ascoltare

All’alba il tappeto era finito. Fataia lo portò sulla terrazza e vi si sedette sopra. Aveva deciso, sarebbe scappata via, lontano lontano, su quel bellissimo tappeto. Però non conosceva la formula per farlo volare verso l’alto. “I rami sono in alto” penso Fataia “e anche le foglie...” e allora disse: – Sette volte sette rami. Tre foglie su ogni ramo. Il tappeto si librò nell’aria. Galleggiava appena un po’ più in alto della cima della palma che cresceva in giardino. Fataia lanciò un urlo di gioia. Le rispose l’urlo di rabbia del mercante, appena arrivato per ritirare il suo tappeto. Era salito sulla terrazza, allungava verso il tappeto le sue grosse braccia e saltava per afferrarlo. Fataia pensò che sarebbe stato più sicuro se fosse salita ancora un po’. – Che cosa è ancora più alto della cima di un albero? Gli uccelli! Quarantanove uccelli nel cielo! – gridò. Allora il tappeto si alzò veloce e sfrecciò nel cielo come un falco! Fataia sentiva l’aria fredda accarezzarle la faccia, spettinarle i capelli. Il mercante Siza-Hafiz era ormai un puntino nero sulla macchia bianca della terrazza. Lo vedeva sbracciarsi, ma Fataia non sarebbe più tornata. Sarebbe salita in alto, in alto, sempre più in alto. Allargò le braccia ad abbracciare il cielo. M. Vago

Il giardino incantato – Libro Letture 4 , pagina 165 a

Giovannino e Serenella camminavano per la strada ferrata. Giù c’era un mare tutto squame azzurro cupo, azzurro chiaro, su un cielo appena velato di nuvole bianche. I binari erano lucenti e caldi che scottavano. Giovannino e Serenella erano stati a caccia di granchi e adesso avevano deciso di esplorare la strada ferrata fin dentro la galleria. Giocare con Serenella era bello perché non faceva come tutte le altre bambine che hanno sempre paura e si mettono a piangere a ogni dispetto. – Dove andiamo, Giovannino? – Di là! – disse Giovannino, che aveva trovato un pertugio nella siepe: era già sparito per metà e sgusciava dentro. – Dammi una mano, Giovannino! Si ritrovarono in un angolo di giardino, tutt’e due carponi in un’aiuola, coi capelli pieni di foglie secche e di terriccio. Tutto era zitto intorno; non si muoveva una foglia. C’erano grandi e antichi eucalipti color carne, e vialetti di ghiaia. Giovannino e Serenella camminavano in punta di piedi per i vialetti, attenti al fruscio della ghiaia sotto i passi. Tutto era così bello: era forse un giardino abbandonato? Ma l’ombra dei grandi alberi a un certo punto finiva e si trovarono sotto il cielo aperto, di fronte a una grande villa coi vetri lampeggianti e tende gialle e arancio. E tutto era deserto… ma forse le vetrate stavano per spalancarsi tutt’a un tratto e signori e signore severissimi per apparire sui terrazzi e grossi cani per essere sguinzagliati per i viali... Arrivarono a uno spiazzo dove c’era un fondo di cemento a mattonelle. E in mezzo a questo spiazzo s’apriva un grande rettangolo vuoto: una piscina. – Ci tuffiamo? – chiese Giovannino a Serenella. L’acqua era così limpida e azzurra e Serenella non aveva mai paura. Giovannino si tuffò: non dal trampolino perché il tonfo avrebbe fatto troppo rumore, ma dall’orlo. Andò giù giù a occhi aperti e non vedeva che azzurro, e le mani come pesci rosa; non come sotto l’acqua del mare, piena d’ombre informi verdi e nere. Un’ombra rosa sopra di sé: Serenella! Si presero per mano e riaffiorarono all’altro capo, un po’ con apprensione. No, non c’era proprio nessuno a osservarli. Non era bello come s’immaginavano: rimaneva sempre quel fondo d’amarezza e d’ansia, che tutto questo non spettava loro e potevano esserne, di momento in momento, scacciati via. Uscirono dall’acqua e, quatti quatti, si avvicinarono alla villa. Di tra le stecche d’una persiana a griglia videro, dentro, una bella stanza ombrosa con collezioni di farfalle alle pareti. E in questa stanza c’era un pallido ragazzo. Doveva essere il padrone della villa e del giardino, lui fortunato. Era seduto su una sedia a sdraio e sfogliava un grosso libro con figure. Aveva mani sottili a bianche e un pigiama accollato benché fosse estate.

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Imparo ad ascoltare

4a

Ai due bambini si spegneva a poco a poco il batticuore. Infatti quel ragazzo ricco sembrava sedesse e sfogliasse quelle pagine e si guardasse intorno con più ansia e disagio di loro. Il ragazzo pallido adesso girava per la sua ombrosa stanza con passi furtivi e si fermava in ascolto. A Giovannino e Serenella il batticuore spento riprendeva ora più fitto. Era la paura di un incantesimo che gravasse su quella villa e quel giardino, su tutte quelle cose belle e comode... Il sole s’oscurò di nuvole. Zitti zitti, Giovannino e Serenella se ne andarono. da I. Calvino, I racconti, Einaudi

L’evoluzione della caramella – Libro Letture 4 , pagina 190 a

Forse non ci crederai, ma le caramelle si mangiano da sempre! Gli studiosi hanno scoperto che già gli uomini preistorici, precisamente dell’età del Neolitico, avevano inventato l’antenato del chewing-gum: masticavano infatti una gomma ottenuta da una particolare lavorazione della corteccia di betulla. Anticamente, quando lo zucchero non era ancora noto all’uomo, per addolcire i cibi veniva usato soprattutto il miele: di miele si rivestivano frutti, fiori, semi, vegetali… Gli antichi Romani, ad esempio, ricoprivano di miele le mandorle: fu così che inventarono… i confetti! Nel Medioevo, più di mille anni fa, la caramella era considerata un medicinale e per questo era preparata dagli speziali (cioè i farmacisti di un tempo): si utilizzava una pianta che facilita la digestione, rivestita di zucchero. La gente cominciò ad apprezzarne il sapore e a pensare alla caramella come a un dolciume. In ogni caso, era ancora una squisitezza per le sole persone ricche. Fu circa duecento anni fa che la caramella diventò un bene alla portata di tutti: si aprirono le prime grandi rivendite di dolciumi e in diverse città europee si crearono specialità dolciarie che, in molti casi, ancora oggi conosciamo e apprezziamo. Una specialità tutta italiana sono i confetti, tipici di Sulmona, in Abruzzo. Ne esistono molti tipi: possono variare a seconda del gusto (alla mandorla, al cioccolato ecc.), della forma (ovale, ad anello, a cuore ecc.) e del rivestimento (bianco, azzurro, rosa, argento ecc.) in base alle varie esigenze. da C. Combet e T. Lefèvre, Lo zucchero a piccoli passi, Motta Junior

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 - scheda 1

A FRANCI PIACCIONO TANTO I TEMPORALI A Franci piacciono tanto i temporali. Prima il cielo ha colori bellissimi, poi c’è tutto quel frastuono tremendo. E dopo viene quel buonissimo odore di terra pulita. Mmh, che buono! A Franci piacciono tanto i temporali. Di giorno, però, di notte un po’ meno. Prendiamo questa notte. È un lampo che l’ha svegliata, oppure un tuono o il rumore del vento che scuote i vetri? Franci non lo sa. Sa solo che è sveglia, sola, nel buio della sua camera. E ascolta i rumori della notte, nervosa. All’improvviso la porta si apre lentamente. Cigola un po’. Lascia scivolare dentro un’ombra più grande, più scura e più profonda delle altre. Un mostro. Ma no, i mostri non esistono. Forse… Nuovo lampo. Grande, questa volta, e fermo. È la luce che si accende. Il papà ha acceso la luce, quella piccola. – Franci, tesoro – dice il papà. Franci gli si butta fra le braccia. Allora lui la prende in braccio, come se fosse piccola. E la porta di là, nel posto più bello del mondo, che è il lettone. Il lettone è tiepido, grande. Il papà copre Franci e ride: – Guarda la mamma. Che ghiro! Non si è neanche mossa. Adesso Franci non ha più paura. B. Masini

1. Il testo che hai letto racconta di:

una bambina che di notte viene spaventata da un temporale improvviso. una bambina che va nel letto dei genitori per addormentarsi prima. una bambina che ammira dalla finestra lo spettacolo di un temporale notturno. una bambina che non ha paura dei temporali notturni.

2. A Franci piacciono i temporali che scoppiano di giorno perché:

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l’acqua disseta la campagna. si formano le pozzanghere. il cielo assume bei colori, si sente un frastuono, c’è odore di terra pulita. il rumore del vento scuote i vetri, il cielo è scuro, c’è odore di terra pulita. Racconto realistico


Leggo e comprendo - scheda PROVE ESPERTE n. 21

4a

3. Segna a lato del testo, con tre colori diversi, l’inizio, lo sviluppo e la conclusione della storia. 4. I personaggi del racconto sono:

il papà, la mamma, Franci. il papà, Franci, un ghiro. i vicini di casa, un ghiro, un mostro. un ghiro, un mostro, Franci.

5. I fatti narrati si svolgono:

durante tutta la notte. in qualche giorno. in un giorno. durante la notte, in meno di un’ora.

6. Si parla del papà:

solo all’inizio. solo alla fine. nello sviluppo e nella conclusione. in tutte e tre le parti.

7. La vicenda si svolge:

in aperta campagna. in casa. in casa e in aperta campagna. fuori casa.

8. Il verbo “cigola” significa:

batte. si spalanca. stride. sbuffa.

9. Nella frase “A Franci piacciono tanto i temporali”, il soggetto è:

Franci. i temporali. tanto. sottinteso.

10. La voce verbale “ha acceso” è espressa:

al modo indicativo, tempo presente. al modo indicativo, tempo passato prossimo. al modo congiuntivo, tempo passato. al modo infinito, tempo presente.

Racconto realistico

77


4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 - scheda 1

11. P rendendo spunto dal brano, componi sul quaderno un testo con lo stesso argomento. Per organizzare le tue idee, rispondi alle domande della traccia. Poi rielabora i tuoi appunti. Inizio

A te piacciono i temporali? PerchĂŠ? ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ Sviluppo

In quale occasione un temporale ti ha impaurito? ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

Che cosa hai visto e sentito? ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

Quali sono state le tue reazioni e i tuoi pensieri? ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

Che cosa è successo? ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ Conclusione

Come ti sei tranquillizzato? ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

78

Racconto realistico


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 22

4a

AL CIRCO Il pullman si ferma. I bambini scendono tutti contenti. Pioviggina un po’, ma tutti ridono e corrono verso l’ingresso del circo. Camminano sopra le pedane, fra le transenne; alcuni spingono, gridano… Entrano nel circo: è pieno di luce; c’è tanta gente che aspetta parlando. Maura si siede vicino alla sua amica Lara. Bisogna aspettare un po’… Stamattina, prima di partire, erano tutti agitati in classe. Aspettavano il pullman che non arrivava mai. Ogni tanto qualcuno diceva: – Eccolo! E tutti via sulla porta, pronti a spingersi e a gridare. Anche Maura e Lara gridavano. Finalmente ecco il pullman! E ora sono tutti qui al circo. Comincia lo spettacolo. Vengono i clown che si spingono, fanno i giochi e dicono cose buffe. Lara e Maura si sbellicano dalle risate. Ecco due orsi bianchi uguali. Il domatore dice agli orsi di andare a sedersi su due sgabellini: e quelli, buoni buoni, obbediscono. Una signorina dà agli orsi una bottiglia ciascuno; e quelli se la mettono in bocca, come fanno i bambini piccoli con il biberon, poi li fa salire su uno scivolo. Gli orsi vanno su e giù. Lara e Maura applaudono entusiaste. Vengono poi i cavalli con le cavallerizze, le scimmie, i cammelli… Lo spettacolo è finito. Tutti escono. Alcuni cantano, discutono dei clown, ma soprattutto degli orsi.

1. I bambini protagonisti del racconto sono allegri perché:

pioviggina. stanno andando al circo. giocano. viaggiano in pullman.

2. Laura e Maura si sbellicano dalle risate quando:

gli orsi vanno su e giù sullo scivolo. aspettano il pullman. lo spettacolo è finito. i clown si spingono, fanno i giochi e dicono cose buffe.

3. Laura e Maura applaudono quando:

gli orsi vanno su e giù sullo scivolo. aspettano il pullman. lo spettacolo è finito. i clown si spingono, fanno i giochi e dicono cose buffe. Racconto realistico

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4a

Leggo comprendo PROVE eESPERTE n. 1 – scheda 2

4. Lo spettacolo segue il seguente ordine:

prima gli orsi, dopo i clown, poi i cavalli, infine le scimmie e i cammelli. prima i clown, dopo gli orsi, poi i cavalli, infine le scimmie e i cammelli. prima i cavalli, dopo le scimmie e i cammelli, poi i clown, infine gli orsi. prima le scimmie e i cammelli, dopo gli orsi, poi i clown, infine i cavalli.

5. La narrazione presentata dal testo segue l’ordine temporale?

No

6. Cerchia in rosso la sequenza che costituisce il flashback. 7. L eggi i titoli delle sequenze, così come sono presentate nel racconto e riscrivili in ordine temporale. I bambini scendono dal pullman.

........................................................................................

I bambini entrano nel circo.

........................................................................................

I bambini hanno aspettato con ansia il pullman.

........................................................................................

Inizia lo spettacolo.

........................................................................................

Infine tutti escono.

........................................................................................

8. Lara e Maura “si sbellicano dalle risate” vuol dire:

sorridono. battono le mani. ridono tantissimo. si annoiano.

9. L’espressione “entrano nel circo” si riferisce:

80

agli orsi. ai clown. agli scolari. agli artisti.

Racconto realistico


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 22

4a

10. Collega ogni termine al suo significato.

ANTICIPAZIONE

FLASHBACK

“Salto all’indietro” con cui si racconta un fatto precedente. “Salto in avanti” con cui si racconta in breve un fatto che accadrà in seguito.

11. Scegli il titolo che preferisci e scrivi un racconto realistico usando la tecnica narrativa suggerita. Un segreto (anticipazione)

Quel giorno in giardino Andrea capì subito che avevo qualcosa che non andava, infatti ero stranamente silenziosa.

Un gioco di gruppo (flashback)

Da piccolo giocavo con il nonno ai tiri in porta. Che divertimento! Vincevo sempre io!

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 3

ZANNA BIANCA Per Zanna Bianca l’imboccatura della tana rappresentava il limite oltre il quale non si poteva andare, ma la crescita lo spingeva a uscire nella luce. Così un giorno la paura fu sopraffatta dalla curiosità e il lupacchiotto si avvicinò a quella parete di luce. La paura lo spingeva a tornare indietro, ma l’impulso della vita no. La luce diventò acutissima ed egli ne fu quasi accecato. Oramai non provava altro che una gran curiosità per tutto ciò che lo circondava. Osservò l’erba, le piante coperte di muschio, il tronco morto del pino. Uno scoiattolo, che correva intorno alla base del tronco, gli venne quasi addosso ed egli se ne impaurì moltissimo. Si accucciò, mettendosi a ringhiare. Lo scoiattolo, spaventato quanto lui, fuggì sull’albero. Questo incidente aumentò la fiducia del cucciolo, il quale continuò il proprio cammino. E quando un uccello gli saltellò intorno, egli non esitò a colpirlo con una zampa, col risultato di prendersi sul naso una forte beccata. Lo schiamazzo che egli fece impaurì l’uccello, che volò via. Ma il lupacchiotto stava imparando; la sua piccola mente aveva già fatto un’istintiva distinzione. C’erano delle cose vive e delle cose non vive. Egli doveva fare attenzione a quelle vive. Infatti quelle non vive restavano ferme al loro posto, mentre le cose vive si muovevano e non si poteva mai sapere ciò che stessero per fare e perciò egli doveva prepararsi a fronteggiarle. Camminava goffamente, scontrandosi con pietre e altri oggetti. Un ramoscello gli diede, d’un tratto, un colpo sul naso. Sin dagli inizi ebbe fortuna: si imbatté nella preda appena uscito dalla propria tana. Inciampando, cadde casualmente in un nido di pernici. Vide che i pulcini erano piccoli e allora diventò audace, volle sentirne l’odore e ne prese in bocca uno. Nello stesso istante si rese conto di avere fame e serrò le mascelle. Il sapore gli piaceva. E così il lupacchiotto divorò tutta la covata. Zanna Bianca era felice ed esultava nell’avanzare su strade a lui nuove e ben più grandi di quelle percorse sino allora. da J. London, Zanna Bianca, Einaudi Ragazzi

1. Che cosa spingeva Zanna Bianca a uscire dalla tana?

La paura. La luce accecante.

La crescita e la curiosità. La vista di uno scoiattolo.

2. Quando l’autore scrive“ la paura fu sopraffatta dalla curiosità” vuol far capire che:

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il lupacchiotto era più curioso che impaurito. il lupacchiotto era più impaurito che curioso. il lupacchiotto voleva tornare indietro. il lupacchiotto si mise a dormire. Racconto d’avventura


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 23

4a

3. Perché Zanna Bianca, quando uscì, si impaurì moltissimo?

Perché vide il tronco morto del pino. Perché uno scoiattolo gli venne quasi addosso. Perché sentì un forte schiamazzo. Perché le piante erano coperte di muschio.

4. Il lupacchiotto, nella sua mente, aveva già fatto “un’istintiva distinzione” tra che cosa?

Tra pernici e scoiattoli. Tra lo schiamazzo e il silenzio. Tra le cose vive e le cose non vive. Tra la felicità e la tristezza.

5. L’incidente che “aumentò la fiducia del cucciolo” a quale fatto si riferisce?

Un uccello gli saltellò intorno. Un ramoscello lo colpì sul naso. Si scontrò con pietre e altri oggetti. Si scontrò con uno scoiattolo.

6. Perché l’autore afferma “Sin dagli inizi ebbe fortuna”?

Perché si imbatté nella preda appena uscito dalla propria tana. Perché si fece amici uno scoiattolo e un uccello. Perché non ebbe alcun incidente. Perché non aveva paura di nulla.

7. La struttura del racconto:

è lineare.

presenta un flashback.

8. I personaggi del racconto sono:

i l lupacchiotto, uno scoiattolo, un uccello, pulcini di pernice. uno scoiattolo, un uccello, un ramoscello, il lupacchiotto. pulcini di pernice, uno scoiattolo, il lupacchiotto, un cane. un uccello, mamma pernice, il lupacchiotto, un nido.

9. Nell’ incontro tra Zanna Bianca e lo scoiattolo, quest’ultimo era:

sorpreso. felice.

dispiaciuto. spaventato.

10. L’avventura si svolge nell’arco di:

una stagione. una giornata. un mese. una settimana.

11. Dove si svolge il racconto?

In un parco pubblico. Nel nido di una pernice. In un bosco. Nella tana del lupacchiotto. Racconto d’avventura

83


4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 3

12. Dividi il brano in sequenze, dai un titolo a ognuna e scrivi una breve sintesi. 13. Nell’espressione “vide che i pulcini erano piccoli e allora diventò audace” la parola sottolineata si può sostituire con:

tenero . pauroso. coraggioso. insicuro.

14. Le parole “audace-tenero-pauroso-insicuro” sono:

aggettivi possessivi. aggettivi qualificativi. aggettivi numerali. aggettivi indefiniti.

15. La voce verbale “esultava” è coniugata:

al modo indicativo, tempo passato remoto, 3a persona singolare. al modo indicativo, tempo imperfetto, 3a persona plurale. al modo indicativo, tempo presente, 3a persona singolare. al modo indicativo, tempo imperfetto, 3a persona singolare.

16. Ora prova tu a scrivere un racconto di avventura sul quaderno, utilizzando gli elementi forniti. Inizio •A vvio della storia •T empo •P ersonaggi •A mbientazione

A bordo di un peschereccio… In un inverno gelido… L’equipaggio del Capitano George Weston… Lungo le coste dell’Islanda…

Sviluppo • I ntervento dei personaggi antagonisti • Il problema Conclusione • Soluzione del problema

Comparsa di un iceberg… L’imbarcazione si incaglia tra i ghiacci…

La manovra geniale del marinaio Jeffry… La ripresa del viaggio…

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Racconto d’avventura


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 24

4a

GLI ACCHIAPPAFANTASMI – Tom! – disse la mamma – Fai una scappata in cantina e prendi due bottiglie di aranciata. – È proprio indispensabile? – chiese il bambino. – Non tirerai fuori ancora le tue storie di fantasmi! – disse la mamma irritata – Su, spicciati! Sospirando, Tom aprì la porta dell’appartamento. Nel grande edificio in cui abitava, ogni appartamento disponeva di una propria cantina. Quando Tom si trovò davanti alla porta si mordicchiò le labbra e si sistemò gli occhiali. Il freddo corridoio sul quale si affacciavano le porte delle cantine era semibuio. Tom ebbe delle difficoltà a inserire la chiave nella serratura. Poi con una spinta spalancò la porta, che si aprì con un cigolio sinistro. Il buio e un penetrante odore di muffa avvolsero il ragazzo, che coraggiosamente fece un passo avanti alla ricerca dell’interruttore della luce. Dannazione, dove poteva mai essere quel maledetto coso? Era uno di quegli interruttori antiquati da girare. Oh, finalmente. Eccolo là. Tom lo fece ruotare. Una lampadina penosamente fioca si illuminò e… paff! Esplose in mille schegge. Spaventato, Tom indietreggiò urtando con il gomito la porta della cantina che, sbam!, si richiuse di scatto. Tom si ritrovò tutto solo nella cantina nera come la pece. “Stai calmo” pensò “Mantieni la calma, vecchio mio. È scoppiata solo quella stupida lampadina”. Ma da quando in qua le lampadine si mettono a scoppiare? Tom si accorse che la bocca gli si stava rinsecchendo come carta vetrata. Voleva fare un passo indietro, ma le sue scarpe erano come incollate al pavimento. Sentì poi una strana presenza, udiva il suo respiro e poi un lieve fruscio. – Aiuto! – sussurrò Tom – Qualcuno mi aiuti! – Aaaaaahoooo! – nell’oscurità riecheggiò un gemito. Un alito gelido investì il suo volto, mentre artigli di ghiaccio gli si avvinghiarono intorno al collo. – Viaaaa! – urlò Tom – Vai via, essere ripugnante! Gli artigli di ghiaccio allentarono la presa sul collo di Tom e gli tirarono le orecchie. Nell’oscurità brillò una sagoma biancastra. Un qualcosa dagli occhi verdognoli, dalla chioma svolazzante e dal ghigno beffardo. “Un fantasma!”, pensò Tom sbalordito “Un vero fantasma!”. – Ooouuuaaaah! – mugghiò quell’essere orripilante. Con un balzo disperato Tom sfilò i piedi dalle scarpe incollate al pavimento. Barcollò sino alla porta e tremando cercò a tentoni il chiavistello. Il coso raccapricciante si attaccava ai suoi capelli. Con le ultime forze rimastegli Tom spalancò la porta. Il fantasma si ritrasse con grida stizzose e Tom, mezzo morto dallo spavento, inciampò e finì lungo disteso nel corridoio. Di colpo tutto tacque. Silenzio di tomba. Solo la porta cigolò sui cardini. Tom le diede un colpo ed essa si richiuse. Con le ginocchia che gli tremavano, si precipitò verso la scala. Via! Via! da C. Funke, Gli acchiappafantasmi, Mursia Racconto di paura

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 4

1. Davanti alla porta della cantina, Tom si mordicchiò le labbra perché:

era contento di andare in cantina. era infreddolito. aveva paura dei fantasmi. aveva visto un fantasma.

2. Che cosa accadde quanto Tom girò l’interruttore della luce?

La lampadina non si accese. La lampadina si accese. La lampadina esplose in mille schegge. L’interruttore si ruppe.

3. Che cosa accadde all’interno della cantina?

Tom fece amicizia con un fantasma. Tom prese le bottiglie di aranciata. Tom fu avvinghiato da un fantasma. Tom cercò i fantasmi.

4. Come si conclude il racconto?

Tom uscì tranquillo dalla cantina. Tom rimase chiuso in cantina Tom salì la scala in ginocchio. Tom chiuse con un colpo la porta e fuggì via terrorizzato.

5. Riordina le sequenze inserendo i numeri nei quadratini.

Tom prova a rifiutare perché crede che in cantina ci siano i fantasmi.

Tom ubbidisce e va nella cantina.

Tom si sente il volto investito da un alito gelido e il collo stretto da artigli di ghiaccio.

La mamma chiede a Tom di scendere in cantina a prendere un’aranciata.

Nel buio Tom sente una strana presenza.

Una lampada scoppia e la porta si chiude.

ll ragazzo fugge terrorizzato dalla cantina.

6. Segna quale dei seguenti elementi, tipici del racconto di paura, non compare in questo brano:

rumori sinistri

fantasmi

buio

castello disabitato

7. La vicenda si svolge:

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in un bosco.

in un appartamento.

Racconto di paura

in una cantina.

in una soffitta


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 24

4a

8. L’autore intende suscitare nel lettore:

commozione.

suspense e paura.

divertimento.

curiosità.

9. Ricava dal contesto del racconto il significato delle seguenti parole. • semibuio: ................................................................................................................................................................................... • sinistro: ........................................................................................................................................................................................ • antiquato: .................................................................................................................................................................................. • ghigno: .......................................................................................................................................................................................

10. L’espressione “nera come la pece” è una:

metafora. similitudine. personificazione.

11. Cerca nel testo i suoni onomatopeici, scrivili accanto al relativo significato. .....................................................................................

“una lampadina esplose in mille schegge”

.....................................................................................

.............................................................................................

12. Ora scrivi altre onomatopee e spiegane il significato. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

13. Che cosa racconterà Tom alla mamma? Che cosa faranno insieme? Continua e concludi il racconto. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

Racconto di paura

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 5

L’UNIVERSO DI MARGHERITA Ottant’anni: sembra ieri e mille anni fa! Sembra ieri perché mi ricordo di quella bambina che giocava con il cerchio nel grande prato e del piglio allegro e risoluto con cui affrontava le cose e le persone nuove, lo stesso che mi sento dentro adesso. Non mi sono fatta mai intimidire, anche se da giovane ero chiusa e introversa. Ho sempre avuto difficoltà a comunicare con il prossimo, ma il mio carattere competitivo mi ha aiutato più di una volta nella vita a vincere importanti gare di atletica e a diventare una scienziata di successo. Ma ottant’anni mi sembrano anche mille, se penso a com’è cambiato il mondo, la mia città, l’Italia, la scienza. Mi vedo ancora nella casa dove sono nata, a Firenze, un grande appartamento, al primo piano di un palazzo di tre piani. La mamma suonava il piano, io mi accoccolavo sul tappeto e l’ascoltavo. Mi veniva sonno. – Margherita, ti sei addormentata? Sei stanca? – mi chiedeva la mamma e mi svegliava con una carezza. – Mmmm… Mi viene spesso sonno quando suoni il piano. Gran parte del tempo lo passavo in giardino, giocando con Serena, una bambina del giardino accanto, di qualche anno più piccola di me. Mi ricordo anche di una mia malignità. – Serena – le dissi una volta sottovoce – strappa i pomodori! Lei eseguì, ma la sua mamma arrivò arrabbiata dicendo: – Ti ho sentito! Le hai detto tu di strapparli… vergogna! Tu sei più grande! da S. Cerrato e M. Hack, L’universo di Margherita, Editoriale Scienza

1. Di che cose parla l’autrice del brano? ..................................................................................................................... 2. Che cosa ricorda in particolare? .................................................................................................................................

...........................................................................................................................................................................................................

3. In che occasione scrive? .................................................................................................................................................. 4. In quale città è nata? .......................................................................................................................................................... 5. Che cosa faceva con la mamma? ...............................................................................................................................

...........................................................................................................................................................................................................

6. Come trascorreva le giornate? ....................................................................................................................................

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........................................................................................................................................................................................................... Racconto autobiografico


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 25

4a

7. Quale episodio racconta in particolare? ...............................................................................................................

...........................................................................................................................................................................................................

...........................................................................................................................................................................................................

8. Il racconto è scritto in:

prima persona.

9. Il narratore è: terza persona.

10. I fatti sono:

reali e lontani nel tempo. reali e recenti. inverosimili e lontani nel tempo.

12. Quali aspetti del suo carattere l’autrice giudica positivi?

La competitività. La difficoltà a comunicare. Il piglio allegro e risoluto. La malignità.

il protagonista dei fatti narrati. un personaggio secondario.

11. Gli ambienti descritti sono:

interni. esterni. interni ed esterni.

13. L’autrice, nel ricordare il passato, esprime una sensazione di:

rabbia. pentimento.

serenità. nostalgia.

14. Il linguaggio usato in questo racconto autobiografico è:

accurato.

informale.

spontaneo.

tecnico.

15. Collega i verbi alla situazione in cui vengono usati. SITUAZIONE DEL PASSATO

sembra - mi ricordo mi vedo - sembrano

SITUAZIONE ATTUALE

giocava - dissi arrivò - ho avuto

16. Spiega il significato delle espressioni sottolineate nel testo. •O ttant’anni: sembra ieri e mille anni fa: ............................................................................................................ • ...................................................................................................................................................................................................... • ...................................................................................................................................................................................................... • ...................................................................................................................................................................................................... 17. Trascrivi gli aggettivi numerali presenti nel testo.

............................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................

18. Pensa a un tuo vecchio amico (o amica) e a un episodio vissuto insieme, poi scrivi sul quaderno un racconto autobiografico. Racconto autobiografico

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 6

LA CASA DI STECCOLI Lunedì 4 luglio Caro diario, devo ammettere che la casa che papà ha affittato qui a Steccoli non è brutta. È gialla e ha un piccolo portico che guarda il giardino. Sì, non è brutta, ma non c’è il telefono! Quando l’ho scoperto mi sono arrabbiata moltissimo: come posso vivere senza telefono? Quando ne ho parlato con i miei, papà è scoppiato a ridere e mamma ha risposto che questa è una buona occasione per fare i compiti delle vacanze senza interruzioni! Dietro la casa c’è l’orto. Papà vuole piantare cipolle, carote, patate, lattuga e pomodori: – Questa sì che è vita! Contatto con la natura, aria pulita, gente semplice… Anche in città papà ha una piccola serra sul balcone, dove ha piantato piantine di fragole, una pianta di limoni e una di pomodori. Ogni anno dice “Quest’anno mangeremo le nostre fragole” oppure “Quest’anno avremo limoni genuini”. Alla fine però nella serra non cresce mai niente e lui ne attribuisce la colpa allo smog. Papà è molto contento di essere qui, come il resto della famiglia. Io non li capisco, a me piace molto vivere nel nostro appartamento in città. Inoltre, qui a Steccoli, i vicini sono tutti molto curiosi. Appena siamo arrivati sono venuti a trovarci, con la scusa di portare frutta, dolci e perfino una gallina. Mio fratello ha deciso che la terrà in casa e la chiamerà Polly. È impazzito! da M. Bertarini, Il diario di Val, Eli

1. Questa pagina di diario è stata scritta:

2. Il fatto centrale di cui si parla è:

il primo giorno del mese. in inverno. di mercoledì. in luglio.

3. Il papà dell’autrice ama:

conversare al telefono. la vita di campagna. l’appartamento di città. i cibi conservati.

5. I vicini a Steccoli sono:

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indifferenti. ostili. curiosi. gentili.

Diario

il contatto con la natura. l’importanza del telefono. l’incontro con i vicini. la casa di Steccoli.

4. Sul balcone della casa in città il papà ha piantato:

solo fragole. solo limoni e fragole. solo pomodori. limoni, fragole e pomodori.

6. I vicini hanno portato:

frutta e dolci. frutta, dolci e una gallina. soltanto dolci.


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 6 2

7. La gallina verrà:

8. La gallina sarà chiamata:

regalata. cucinata. tenuta in casa. restituita.

9. L ’autrice sostiene che il fratello è impazzito perché:

ha deciso di chiamare la gallina Polly. ha deciso di tenere la gallina in casa. si è innamorato della gallina. ha deciso di vendere la gallina.

11. Il narratore è:

Coccodé. Polly. Steccoli. Smog.

10. N ella frase “Quando l’ho scoperto mi sono arrabbiata moltissimo”, la parte sottolineata a quale fatto si riferisce?

La casa era gialla. Il portico era piccolo. Non c’era il giardino. Non c’era il telefono.

12. La data:

l’autrice stessa. un personaggio interno. un narratore esterno.

13. Il registro linguistico è:

4a

spontaneo e familiare. formale. burocratico.

è utile per ricordare in futuro quando è successo il fatto. è inutile, quindi poteva anche essere evitata. non deve essere messa in nessun caso.

14. L’autrice ha scritto il diario:

per se stessa. per farlo leggere ad altri.

15. Indica tra i due testi qual è un diario personale e quale un diario di viaggio, completando lo spazio tratteggiato. ......................................................................................

......................................................................................

10 dicembre 2015

10 dicembre 2015 Questa mattina abbiamo raggiunto la meta… anche se con qualche ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia! Lo spettacolo che si è presentato davanti ai nostri occhi ci ha lasciati senza fiato!

Caro diario, ti sembra possibile che qualcuno si dimentichi di ridarti ciò che è tuo? Eppure Sara l’ha fatto! È proprio una con la testa fra le nuvole! Sono furiosa!

16. Pensa a un fatto che suscita in te il desiderio di sfogarti. Com’è?

allegro insolito

incredibile triste

commovente imprevisto

divertente stravagante

Diario

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 7

SE VUOI ESSERE MIA AMICA Gerusalemme, 9 agosto 1988 Mi chiamo Galit. una strana sensazione al pensiero di Ho dodici anni. Sono israeliana. Provo e un sogno, un bel sogno. Ho voglia scrivere a una palestinese. Come se foss vo a descriverti come sono: sono alta di scriverti tante cose sulla mia vita. Pro i e gli occhi scuri. Peso trentaquattro un metro e quaranta, ho i capelli castan presa me, che sono quella di mezzo. chili! In casa vivono cinque bambini, com a Bakaa, il quartiere di Gerusalemme Abitiamo in una casetta in stile arabo da sua nonna quando questa è morta, dove sono nata. Mamma l’ha ereditata ndo era vecchia e malata. perchè ha avuto molta cura di lei qua che abiti soltanto a quindici chilometri Guardando sulla cartina, ho scoperto ibile venirti a trovare laggiù, perché da casa mia. Purtroppo, mi è imposs . Scrivimi. Voglio sapere chi sei. dicono tutti che è troppo pericoloso

1

LEGGO E COMPRENDO – scheda 7

Galit

2

Dheisheh, 15 agosto 1988 Non so come rivolgermi a te. Non so se vuoi essere mia amica. So mo lto poco di te e della tua vita, ma provo già amicizia per te. Mi chiamo Mervet. Sono una ragazza intelligente, carina e volonterosa. Non odio nessuno. Amo la gente. Ma più di ogni altra cosa, voglio vivere libera nel mio Paese, come te. A parte la mia famiglia, nessuno sa che ti scrivo. Se le mie compagne di scuola lo venissero a sapere, sicuramente ce l’avrebbero con me perché ho un’ amica ebrea. Da noi, qui a Dheisheh, la vita è molto dura, ma io sono molto felice in famiglia. Ne ho sei di fratelli e sorelle , e io sono la seconda. I miei fratellini sono talmente turbole nti che ho dovuto chiudermi nella camera dei miei genitori per poterti scrivere. Li sento gridare fin da qui, ci siamo, è cominciata la battaglia! Biso gna che vada a vedere cosa sta succedendo! A presto. Mervet

1. Rispondi sul quaderno. • Per quale motivo le due ragazze si scrivono? • Quali sentimenti provano l’una per l’altra? • Come si descrivono? Rispondi riportando le parole delle autrici stesse. • Quali informazioni si scambiano sulle rispettive famiglie? • La guerra quali conseguenze provoca sulla loro vita quotidiana? • La lettura di questa corrispondenza, quali pensieri e sentimenti suscita in te?

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Lettera


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 27

4a

2. Completa la tabella. LETTERA n. 1

LETTERA n. 2

MITTENTE DESTINATARIO INDICAZIONE DI LUOGO E DATA FORMULA DI APERTURA FORMULA DI CHIUSURA LINGUAGGIO 3. Le due lettere sono di tipo:

4. Sono state scritte per essere:

personale. ufficiale.

lette da un destinatario. pubblicate da un giornale.

5. Il linguaggio utilizzato è:

spigliato.

distaccato.

6. Collega ciascuna espressione alla tipologia di lettera corrispondente. Illustrissimo Signor Un abbraccio

LETTERA ELETTRONICA

Smail Carissima amica Invio un allegato

LETTERA FORMALE

LETTERA PERSONALE

Distinti saluti 7. Ti piacerebbe invitare da te un amico o un’amica che vive un’altra città? Allora inviagli (o inviale) una lettera nella quale: • ti informi sulla sua disponibilità formulando proposte sul periodo; • descrivi il luogo in cui abiti; • dai indicazioni su come raggiungere la tua abitazione; • elenchi ciò che ti piacerebbe fargli (o farle) visitare; • parli degli amici che ti piacerebbe fargli (o farle) conoscere; • progetti attività che potreste fare insieme. 8. Immagina di dover richiedere al Sindaco della tua città il permesso per poter assistere con la tua classe a una seduta di Consiglio Comunale. Utilizza la posta elettronica.

Lettera

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 8

LA RAPA GIGANTE Tanto tempo fa, in Russia, un uomo seminò alcuni semi di rapa. Ogni anno aveva coltivato delle belle rape, ma un anno in particolare ne crebbe una di cui era particolarmente orgoglioso. L’aveva lasciata sotto terra più a lungo delle altre e aveva assistito, fiero ma anche sbalordito, alla sua crescita: infatti la rapa aveva continuato a crescere, a farsi sempre più grossa. Era diventata talmente grossa che nessuno ricordava di averne mai vista una simile. Finalmente la rapa smise di crescere e l’uomo decise che era venuto il momento di tirarla fuori da sottoterra. Perciò afferrò le foglie e tirò con tutte le sue forze. La rapa, però, non si mosse. Allora l’uomo chiamò in aiuto sua moglie. L’uomo tirava la rapa e la donna tirava il marito. Tirarono e tirarono, ma la rapa non si mosse. Allora la donna chiamò in aiuto la sua nipotina. La nipotina si mise a tirare la donna che tirava il marito che tirava la rapa. Ma la rapa non si mosse. Allora la nipotina chiamò in aiuto il suo cane. E il cane si mise a tirare la nipotina, che tirava la donna, che tirava il marito, che tirava la rapa. Ma la grande rapa continuò a restarsene ben dura, piantata nel terreno. Allora il cane chiamò il gatto, perché venisse ad aiutarli a tirare la rapa. Il gatto tirò il cane, il cane tirò la bambina, la bambina tirò la donna, la donna tirò il marito e il marito tirò la rapa. Tirarono, tirarono e tirarono tutti più forte che potevano, ma la rapa non si mosse di un millimetro. Allora il gatto chiamò in aiuto il topo perché venisse ad aiutare a tirar fuori la rapa. Il topo tirò il gatto, il gatto tirò il cane, il cane tirò la nipotina, la nipotina tirò la donna e la donna tirò il marito che tirò la rapa. Tutti insieme tirarono, tirarono e tirarono… All’improvviso la grande rapa venne fuori dal terreno e tutti andarono a gambe all’aria. Fiaba popolare russa

1. Che cosa aveva piantato l’uomo?

2. Qual è il suo problema?

Girasoli. Zucche. Rape. Fagioli.

La rapa si è seccata. La rapa non è spuntata. La rapa è troppo piccola. La rapa è diventata gigante.

3. Questo fatto può accadere nella realtà?

4. Segna con una barra al lato del testo, lo sviluppo della storia.

5. Come si conclude la storia?

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Sì. No. Qualche volta. Solo in passato.

Racconto fantastico

Riescono a estrarre la rapa ma finiscono tutti a gambe all’aria. Lasciano la rapa sotto terra e vanno via. Solo il cane e il gatto riescono a estrarre la rapa. Riescono a estrarre la rapa senza difficoltà.


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 28

4a

6. Dov’ è ambientata la vicenda?

In Spagna. In Italia. In Russia. In Cina.

7. Quando è accaduta?

L’ anno scorso. Tanto tempo fa. Ai giorni nostri. In inverno.

8. Chi è il protagonista della storia?

La rapa. Un uomo. La moglie. La nipotina.

9. Quali altri personaggi intervengono?

La moglie, la nipote, il gatto, il topo. La nipote, il cane, il gatto, il topo. La moglie, la nipote, il cane, il gatto, il topo. L’uomo, la nipote, il cane, il gatto, il topo.

10. Nella frase sottolineata nel testo il verbo “tirò” compare cinque volte. Il soggetto:

è sempre lo stesso. cambia ogni volta. cambia solo all’inizio. cambia solo alla fine.

11. Nella frase “Un uomo seminò alcuni semi” la parte sottolineata è:

soggetto. predicato. complemento diretto. complemento indiretto.

12. Scrivi sul quaderno un racconto fantastico prendendo spunto dalla realtà. Sono stanco di ascoltare la maestra, a un tratto sogno di… Non ne posso più dei miei fratelli e vorrei…

• •

Racconto fantastico

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 9

PANGU (MITO CINESE) All’inizio di tutto, Cielo e Terra non esistevano. C’era solo un grande, immenso uovo, e dentro di esso nasceva Pangu, il creatore. Cresci e cresci, dopo diciottomila anni Pangu era diventato un gigante, così ruppe il guscio e uscì fuori. Il bianco dell’uovo diventò il Cielo, il tuorlo la Terra; Pangu rimase con i piedi puntati al suolo e la testa fra le nuvole. Quando poi il Cielo cominciò ad alzarsi e la Terra ad abbassarsi, il suo corpo dovette allungarsi a dismisura. Lo sforzo terribile uccise Pangu. Così il gigante cadde e cominciò a trasformarsi: dal suo corpo nacquero le montagne, dai suoi muscoli i campi, dalle vene strade e sentieri, dai denti e dalle ossa i metalli, le pietre e le perle. E dai suoi peli nacquero gli alberi, dalla sua voce il vento, dal suo sangue i fiumi. Dai pidocchi che aveva sul corpo, infine, nacquero gli uomini e gli animali, e il mondo intero, così come lo conosciamo, fu creato. Mito cinese, in F. Lazzarato, L’uomo che amava i draghi, Mondadori

1. Che cosa c’era all’inizio di tutto?

Il Cielo. La Terra. Un grande uovo. Un gigante.

3. Che cosa provocò la morte di Pangu?

Lo sforzo di rompere il guscio. Lo sforzo di allungarsi troppo. Il lungo tempo trascorso nell’uovo. I pidocchi che aveva sul corpo.

5. L’espressione “a dismisura” significa:

molto poco. a poco a poco. tantissimo. normalmente.

7. Questo mito vuole spiegare:

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l’origine del Cielo. l’origine dell’uomo. l’origine del mondo intero. l’origine della Terra. Mito

2. Dove era cresciuto Pangu, prima di diventare un gigante?

In una grotta. In una capanna. Nel grembo di sua madre. Dentro un uovo.

4. Quale dei seguenti titoli riassume meglio il contenuto del testo?

La crescita di Pangu. La morte di Pangu. La nascita del gigante. L’origine del mondo.

6. I fatti narrati sono:

reali. verosimili. fantastici. fantascientifici.

8. Presso quale popolo è nato questo mito?

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Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 29

4a

9. Il mito è nato per:

dare una risposta a tutto ciò che gli uomini anticamente non sapevano spiegare. esprimere emozioni e sentimenti degli uomini antichi. dare informazioni scientifiche sull’origine del mondo. dare informazioni sugli uomini antichi.

10. Completa lo schema del mito. Inizio: ............................................................................................................................................................................................

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11. Indica gli elementi del mito. Protagonista: .......................................................................................................................................................................

Presenta caratteristiche comuni o soprannaturali? ......................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................ Altri elementi: .....................................................................................................................................................................

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12. Riconosci l’espressione più adeguata per introdurre un mito.

C’era una volta... Al tempo dei tempi...

Caro amico... L’anno scorso... Mito

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 10

FILASTROCCHE LA CONTA

LETTERA F…

Bum! Cade la bomba in mezzo al mare. Mamma mia, mi sento male: mi sento male d’agonia, prendo la barca e fuggo via. Fuggo via di là dal mare dove nessuno mi può trovare. Trovo una casa, trovo un letto e mi faccio un gran banchetto. Bevo e mangio notte e dì, a-bi-ci-di.

Funghi fritti e friuliane offre Foffo alle farfalle fitte fette di affettato fichi e fiaschi nella muffa fichi soffici e soffietti fra le frasche della fiera fra le effimere fanfare soffre Foffo a far affari. da B. Munari, Alfabetiere, Einaudi

da N. Orengo, A-ulì-ulé, Einaudi

APELLE FIGLIO DI APOLLO

BRR… CHE FREDDO!

Apelle figlio di Apollo fece una palla di pelle di pollo tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle figlio di Apollo.

Italia, sottozero. Lo stivale è ghiacciato. Sta la neve sui monti come panna sul gelato. I gatti del Colosseo, a Roma, battono i denti. Si pattina sul Po e sui maggiori affluenti. È gelata la coda di un asino a Potenza. Le gondole di Venezia sono a letto con l’influenza. Un pietoso alpinista è partito da Torino per mettere un berretto sulla cima del Cervino. Ma dov’è, dov’è il mago con la fiaccola fatata per portare in tutte le case una calda fiammata?

da AA.VV., Sotto la cappa del camino, Mondadori

NINNA NANNA Ninna nanna, ninna nanna l’uccellino quando imbruna mette il capo sotto l’ala, è un batuffolo di piuma, dorme, dorme sulla rama. Esso ha il vento che lo culla, tu la mamma che ti ninna. Ninna nanna, ninna nanna da N. Orengo, A-ulì-ulé, Einaudi

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Testo poetico

da G. Rodari, Le filastrocche del cavallo parlante, Emme Edizioni


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 10 2

4a

1. La filastrocca Ninna Nanna ha lo scopo di:

divertire. emozionare. addormentare. informare.

2. La filastrocca La conta serve quando:

è ora di andare a letto. si gioca. si studia. si sta male.

3. La filastrocca Apelle… è:

una ninna nanna. una conta. uno scioglilingua. un limerick.

4. Nella filastrocca Brrr… che freddo! la rima è:

baciata. alternata. incrociata. assente.

5. Nella stessa filastrocca sono presenti rime in: ato ............................ ............................

............................

............................

6. Quale delle filastrocche lette contiene l’allitterazione?

La conta Ninna Nanna Apelle, figlio di Apollo Lettera F Brr… che freddo!

7. Continua tu la filastrocca con almeno altri tre versi, creando una rima.

Ma dov’é, dov’é il sole

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Testo poetico

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 11

LO SPAVENTAPASSERI MALINCONICO Uno spaventapasseri solo nel campo soffriva di malinconia. Era notte: tutto intorno era buio e silenzio. Gli uccellini dormivano già. Dove trovare un po’ di compagnia? Sette cani accorsero, sedettero in semicerchio e intonarono una serenata in suo onore. Quattro uccellini si svegliarono e volarono a posarsi sulle spalle dell’uomo di paglia. E pigolarono in segno di amicizia. Tutti insieme, alla fine, fecero un allegro girotondo attorno all’uomo di paglia, che sorrideva soddisfatto. A. Dotti

1. Dov’è ambientata la “poestoria”? .......................................................................................................................... 2. In quale momento del giorno si svolge? ...........................................................................................................

In quale stagione? .............................................................................................................................................................

3. Chi è il protagonista? E gli altri personaggi? ................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

4. Il protagonista che cosa prova all’inizio? ..........................................................................................................

E alla fine? ................................................................................................................................................................................

5. Da quanti versi è composta la poesia? 6. Sono divisi in strofe? 7. I versi sono:

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in rima alternata. in rima baciata. in rima incrociata. sciolti, senza rima.

Testo poetico

No


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 211

4a

8. Qual è il messaggio della poesia?

Chi è solo, è triste. Chi ha tanti amici è allegro e sorridente. Non dobbiamo lasciare soli nel campo gli spaventapasseri. Se i cani abbaiano, gli uccellini si svegliano e pigolano.

9. Quali sentimenti suscita in te la lettura di questa poesia?

paura tristezza

allegria altro: ......................................................................................

10. Osserva l’ambiente intorno a te e scegli un elemento che possa diventare protagonista di una piccola storia da scrivere in versi sciolti o in rima. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

Testo poetico

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 12

MI PIACE GUARDARE LE FIGURE Mi piace ascoltare il suono delle candele accese. Sembrano flauti con la nota luminosa che gli esce dalla testa. Mi piace toccare la panna dei sogni senza paura. Alta come una montagna con la cima silenziosa che spunta dal cuscino. Mi piace mangiare i colori della musica felice. Sono uova gialle fritte sopra le corde della chitarra elettrica. Mi piace guardare il vento che scende dalle scale. Sembra un ascensore senza pareti sempre libero da P. Formentini, Poesia fumetto, Nuove Edizioni Romane

1. Questa poesia è scritta in:

versi sciolti. rima incrociata.

rima baciata.

2. Sottolinea nella poesia le similitudini. 3. Scrivi accanto a ogni espressione della poesia, M se è metafora o P se è personificazione.

• “ La nota luminosa che gli esce dalla testa”.

• “ La panna dei sogni”.

• “ Sono uova gialle fritte”.

• “ Il vento che scende dalle scale”.

4. Collega ogni figura retorica al riquadro corrispondente. SIMILITUDINE

Pioppo morto Non sarai più il bastone di una stella...

102

Testo poetico

METAFORA

Il sole I suoi raggi sono leggeri come allegri pensieri...

PERSONIFICAZIONE

Fiori La viola in questo momento ride con il vento...


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 13 2

4a

MICHELE

Michele è piccolino, ma corre svelto svelto come una trottola e sempre a piedi nudi. È in continuo movimento, tocca tutto, prende tutto, non sta fermo un momento, mai seduto nel seggiolone. Papà e mamma non ne possono più. Sono tranquilli solo quando dorme. Altrimenti è sempre in moto perpetuo; anche quando pranzano, Michele non dà tregua: corre avanti e indietro, sposta tutto, bisogna badare continuamente che non si faccia male, che non combini guai. Ecco che Michele ora prende delle cartacce da terra e di corsa va a buttarle nella pattumiera; poi prende dei pezzi di legno rotti e via, anche quelli finiscono nella pattumiera. Papà e mamma sono stupiti: – Bravo Michele, ma che bravo! E Michele continua il suo lavoro, mentre papà e mamma si godono un po’ di pace. E Michele avanti e indietro in silenzio tutto concentrato. Ma che ha fatto? Incoraggiato così apertamente, Michele ha scaraventato nella pattumiera cucchiai puliti, piattini, due portacenere e tutto quello che gli è capitato a tiro. 1. Indica con una ✗ se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). V F •M ichele è un neonato. V F •M ichele corre svelto come una trottola. V F •M ichele corre con le scarpe da tennis. V F •M ichele resta seduto tranquillo. V F •M ichele butta le cartacce nella pattumiera. V F •M ichele, rimproverato dai genitori, piange. V F •M ichele butta nella pattumiera stoviglie pulite. 2. La descrizione del bambino è:

soggettiva.

oggettiva.

3. Nel testo prevalgono i seguenti dati sensoriali:

uditivi. tattili.

olfattivi. visivi.

4. Trascrivili. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

Testo descrittivo

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 13

5. Del bambino viene descritto:

6. Dal testo si possono ricavare informazioni:

l’aspetto fisico. il comportamento. il carattere. l’abbigliamento.

sulle abitudini di Michele. sui suoi gusti. sui suoi interessi. sui suoi difetti.

7. Il bambino suscita:

8. L’aggettivo più adatto per Michele è:

simpatia. antipatia. benevolenza. riprovazione.

prepotente. vivace. dispettoso. disubbidiente.

9. L’espressione “corre svelto svelto come una trottola” è:

una metafora. una similitudine. una personificazione.

10. I termini “cartacce” e “piattini” sono:

nomi alterati. nomi primitivi. nomi collettivi. nomi composti.

11. Riscrivi la descrizione del bambino inserendo le sue caratteristiche opposte. Segui l’inizio dato. Un bambino tranquillo .................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

104

Testo descrittivo


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 14 2

4a

UNA SIGNORA POCO SIMPATICA

Quella signora portava a spasso il suo cane tutte le mattine e tutte le sere alla stessa ora. Era una donna vecchia, brutta e certamente cattiva, si vedeva a prima vista. Io non ho un gran che da fare e mi piace quella panchina… Quella e nessun’altra. Evidentemente lo faceva apposta: quel cagnetto ignobile era la bestia più schifosa che si possa immaginare: lungo, con peli da tutte le parti. Mi annusava, con disprezzo, tutti i giorni. Poi mi faceva i suoi bisogni proprio sotto il naso. La vecchia lo chiamava con tutti i vezzeggiativi possibili: “bellino, tesorino, amoruccio, stellina, cocchino...”. da M. Aub, Delitti esemplari, Sellerio

1. Segna con una ✗ l’affermazione errata.

La vecchia signora passeggiava da sola. La vecchia signora portava a spasso a orari fissi il suo cane. La vecchia signora appariva brutta e cattiva. La vecchia signora coccolava il suo ignobile cagnetto.

2. La descrizione è:

soggettiva. oggettiva.

3. Della signora viene descritto:

l’aspetto fisico. il comportamento. l’aspetto fisico e il comportamento.

4. Dal testo si possono ricavare informazioni:

sulle abitudini della signora. sui suoi gusti. sui suoi interessi. sui suoi difetti.

5. La signora suscita:

simpatia. antipatia. benevolenza. riprovazione.

6. Indica con una ✗ se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). •A lla riga 3 “quella” e “nessun’altra” sono pronomi. V F •A lla riga 4 la parola “ignobile” significa nobile. V F

• Alle righe 7-8 le parole “bellino, tesorino, amoruccio” ecc.

sono alterati vezzeggiativi.

V F Testo descrittivo

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 14

7. Riscrivi la descrizione della signora inserendo le sue caratteristiche opposte. Segui l’inizio dato. Una signora simpatica ........................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................

8. Segui una delle seguenti proposte di descrizione: un amico lontano • un mio insegnante un personaggio dello spettacolo • una creatura fantastica Produci ora la descrizione seguendo la traccia. a. Introduci il personaggio che hai scelto e presentalo nelle sue caratteristiche generali. b. Descrivi il suo aspetto fisico: cogli i particolari che ti colpiscono di più. c. Descrivi il suo comportamento, le sue abitudini, i suoi interessi. d. Esprimi le tue impressioni personali, le tue opinioni, i tuoi sentimenti nei suoi confronti. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

106

Testo descrittivo


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 15 2

4a

IL GIARDINO INCOLTO Dietro un cancello mezzo arrugginito e due pezzi di muro ricoperti da piante rampicanti, c’era un piccolo giardino incolto, con in fondo una palazzina dall’aria abbandonata. Un tappeto di foglie secche copriva il viale e foglie secche giacevano dappertutto sotto i rami dei due platani, formando addirittura delle piccole montagne sulle aiuole. Uno strato di foglie galleggiava nell’acqua verde di una vasca. Intorno al giardino s’elevavano edifici enormi, grattacieli con migliaia di finestre, come tanti occhi puntati con disapprovazione su quel quadratino di due alberi, poche tegole e tante foglie gialle, sopravvissuto nel bel mezzo d’un quartiere di gran traffico. da I. Calvino, Marcovaldo, Einaudi

1. Dove si trova il giardino? .................................................................................................................................................. 2. Che cosa c’era intorno? ......................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................

3. Il giardino dà l’idea di:

trascuratezza e abbandono.

cura e ordine.

4. Il soggetto è descritto:

5. La descrizione è:

in modo realistico. secondo le emozioni dell’autore.

soggettiva. oggettiva.

6. Nel testo prevalgono dati:

visivi.

tattili.

uditivi.

olfattivi.

gustativi.

7. Quali elementi del giardino vengono descritti e in quale ordine? Riscrivili sul quaderno seguendo l’ordine del testo. 8. L’autore descrive il giardino partendo:

9. L’ ordine della descrizione è:

dall’inizio. dal fondo. da un lato.

spaziale. temporale. logico.

10. L’espressione “come tanti occhi puntati” a che cosa si riferisce?

............................................................................................................................................................................................................

11. Ripensa al giardino descritto e immaginalo ben curato e abitato, poi descrivilo sul quaderno aggiungendo i particolari che ritieni opportuni.

Testo descrittivo

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4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 16

AL MARE

Ero entrato in acqua senza nuotare, mi ero allontanato dalla riva camminando fra le onde, che mi venivano incontro. Mi fermai, l’acqua mi arrivava appena alla vita. Mi voltai a guardare indietro. Intorno a me la superficie dell’acqua era abbastanza calma, si alzava e si abbassava appena, ma poco più avanti l’acqua era più mossa, si formavano già delle piccole onde schiumose. Più in là ancora, prima della riva, le onde si erano fatte più alte e ricadevano su se stesse, spumeggianti. Una schiera di ragazzi si divertiva a farsi travolgere dai cavalloni, ridendo, chiamandosi l’un l’altro, rialzandosi prontamente per ripetere il divertimento col successivo cavallone. E poi c’era la spiaggia, affollata come ogni estate: chi prendeva il sole, chi giocava a carte, qualcuno era pigramente impegnato a non fare niente, seduto sotto l’ombrellone. Qualche genitore osservava vigile i ragazzi che giocavano con le onde. 1. Com’era la superficie dell’acqua?

............................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................

2. Che cosa facevano i ragazzi?

............................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................

3. Chi c’era sulla spiaggia?

............................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................

4. L’ambiente dà l’idea di:

serenità e normalità. agitazione.

5. La descrizione è:

fedele alla realtà. frutto della fantasia dell’autore.

6. La descrizione è:

soggettiva. oggettiva.

7. Nel testo prevalgono dati:

108

visivi. gustativi. Testo descrittivo

tattili. olfattivi.

uditivi.


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 16 2

4a

8. L’autore inizia a descrivere: da quello che gli è più vicino. da quello che gli è più lontano. 9. L’ ordine della descrizione è: spaziale. temporale. logico. 10. Sottolinea nel testo le sequenze descrittive. 11. La parola “cavalloni”, che cos’è in grammatica?

............................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................

12. Sottolinea tutti gli avverbi che trovi nel testo. Trascrivili e specifica di che tipo sono.

............................................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................................

13. Descrivi un luogo a tua scelta seguendo le indicazioni. • Puoi immaginare di muoverti: man mano che ti muovi, indica quello che vedi. •U sa gli indicatori spaziali: vicino, lontano, accanto, a destra, al centro. •U sa i dati sensoriali, non solo visivi, ma anche uditivi, olfattivi, gustativi, tattili. • D escrivi gli elementi del paesaggio con molti aggettivi. Per rendere più efficace la descrizione, puoi creare anche dei paragoni. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ Testo descrittivo

109


4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 17

UN MAMMIFERO SPECIALE I delfini sono mammiferi: vivono cioè respirando l’aria e partoriscono i piccoli, come tutti gli altri mammiferi. Eppure vivono prevalentemente nell’acqua perché è lì che trovano il loro nutrimento. Tutti i loro organi si sono adattati alla vita acquatica: il loro corpo si è allungato e snellito per meglio nuotare, le zampe si sono trasformate in pinne. Il delfino è del tutto simile a un pesce. È un mammifero intelligente e simpatico. Si esibisce infatti in capriole e salti fuori dell’acqua, in veloci inseguimenti e cambi rapidi di direzione. Per avvistare oggetti e prede emette ultrasuoni, che gli danno precise indicazioni sulla distanza, sulla grandezza e perfino sulla natura dell’oggetto stesso. Il delfino è capace di muoversi anche al buio. Mamma delfino partorisce il suo piccolo in acqua. Immediatamente e con grande delicatezza lo sospinge verso la superficie per farlo respirare. 1. Lo scopo del testo è:

fornire informazioni sul delfino. raccontare una storia di delfini.

2. L’ ordine di esposizione è:

logico. cronologico. in forma di elenco.

3. Cerca nel testo le informazioni sul delfino e inseriscile, in breve, nei riquadri. specie di appartenenza

caratteristiche fisiche

..........................................................................................

..........................................................................................

..........................................................................................

..........................................................................................

comportamenti particolari È intelligente e simpatico, infatti .......................................................................................................................... Per conoscere la posizione di oggetti e prede ........................................................................................... Sa muoversi .......................................................................................................................................................................... Le femmine partoriscono ....................................................., poi sospingono immediatamente i piccoli ....................................................................................... per ..................................................................................... 4. Ora riscrivi sul quaderno la sintesi del brano.

110

Testo informativo


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 18 2

4a

L’IMPORTANZA DELLE PIANTE Le piante sono molto importanti per la nostra vita, soprattutto perché purificano l’aria che respiriamo, e ci forniscono gran parte del cibo di cui ci nutriamo. Basti ricordare, ad esempio, il frumento dal quale ricaviamo la farina per fare il pane, i numerosi ortaggi, gli alberi che producono gustosi frutti da consumare freschi o da conservare e trasformare in vari modi. Indirettamente, noi godiamo i benefici delle piante anche quando mangiamo carne e uova o beviamo latte, poiché utilizziamo il cibo che proviene da animali erbivori. Dalle piante ricaviamo pure il legno, la cellulosa per fare la carta, il cotone, la canapa, il lino per i vestiti e non pochi medicinali. 1. Completa lo schema con le informazioni essenziali che ricavi dal testo. Le piante sono importanti perché…

Esempi

.............................................................................................................. ..............................................................................................................

............................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................

Sono importanti anche per...

......................, ...................... ..............................................

.............................................. ......................, ...................... ..............................................

sostanze ...............................

2. Completa le frasi con termini specifici mancanti, scegliendoli fra quelli dati, poi a fianco di ciascuna frase scrivi la disciplina corrispondente: latitudine • papille • interconnessione • L a .................................................................. consente di determinare la distanza di un punto dall’Equatore; viene misurata in gradi. .............................................................. • L e .................................................................. gustative percepiscono il sapore e sono raggruppate in precise parti della lingua. ............................................................... • Internet è un sistema integrato di .................................................................. tra computer

e reti locali, che consente la trasmissione di informazioni in tutto il mondo. ............................................................... Testo informativo

111


4a

Leggo PROVE eESPERTE comprendo n. 1 – scheda 19

LE REGOLE DELLA TV 1 – Non accendere la TV appena hai un momento libero. 2 – Dedicati ad altre attività all’aria aperta e da svolgere assieme ai tuoi amici. 3 – Impara ad apprezzare anche il silenzio e i momenti di riposo. 4 – Fatti aiutare dai tuoi familiari a scegliere i programmi adatti alla tua età. 5 – Guarda la TV assieme ai tuoi genitori, ai fratelli, agli amici. 6 – Esprimi giudizi sui programmi che hai visto. 7 – Non cambiare in continuazione canale: impedisce la tua riflessione sui programmi. 8 – Mettiti ad almeno due o tre metri di distanza dallo schermo. 9 – Regola il volume in modo che non sia mai eccessivamente alto. 10 – Evita di mangiucchiare e bere troppo davanti alla TV. 1. Il testo che hai letto è:

prescrittivo.

istruzionale.

2. Le caratteristiche del testo sono:

linguaggio semplice e comprensibile. linguaggio specialistico.

testo diviso in punti numerati. testo unitario.

3. Il modo verbale utilizzato è:

indicativo.

imperativo.

condizionale.

4. Le regole sono state scritte per suggerire:

ai bambini il corretto comportamento davanti alla TV. agli adulti il modo di usare la TV responsabilmente.

5. Indica in ogni coppia di azioni, quella che è bene compiere.

112

Apprezzare anche il silenzio e i momenti di riposo. Stare sempre in silenzio e in ozio. Guardare la TV attaccati allo schermo. Guardare la TV a due o tre metri di distanza. Far scegliere i programmi a parenti e amici. Guardare la TV con parenti ed amici. Tenere il volume al massimo. Regolare il volume ad un livello medio. Esprimere giudizi personali sul programma. Seguire sempre il giudizio degli altri. Mangiare e bere in continuazione davanti alla TV. Evitare di mangiare davanti alla TV. Divertirsi a fare zapping. Riflettere prima di cambiare canale. Seguire programmi adatti all’età. Seguire programmi riservati agli adulti. Testo regolativo


Leggo e comprendo – scheda PROVE ESPERTE n. 19 2

4a

6. Completa le frasi utilizzando la formula più opportuna tra quelle date. • ( È sconsigliabile / È vietato) ............................................................ l’uso del cellulare durante

le lezioni scolastiche. • ( È obbligatorio / È meglio) ............................................................ allacciare la cintura di sicurezza in auto. • Aggiungere (qualche uovo e un po’ di farina / 2 uova e 1 hg di farina)

.................................................................................................. al composto e amalgamare bene.

• N ello sport della pallavolo (non sono ammessi / sarebbe meglio non fare) ................................................................. più di tre passaggi all’interno dello stesso campo di gioco.

7. Stabilisci alcune regole fondamentali che, secondo te, bisogna rispettare nei seguenti ambienti. Osserva l’esempio. In biblioteca

Non si può né mangiare né bere. • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... Al parco • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... Al cinema • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... In spiaggia • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... • . ............................................................................................................... Testo regolativo

113


4a

Lessico PROVE ESPERTE – schedan.1 1

OMONIMI: STESSE PAROLE, SIGNIFICATO DIVERSO 1. Completa le coppie di frasi con una stessa parola, che presenta significato diverso perché all’origine c’erano due parole diverse che nel tempo hanno preso la stessa forma. •L a ....................................... nera della mamma, con una catenella per tracolla, è un regalo

del papà. • La ....................................... di Milano si è ripresa e fa sperare in buoni affari. • A mia sorella piace molto il latte di ....................................... . • Gabriele è il ....................................... di nonna. • Il papà ha portato il cane dal veterinario per fargli togliere una ....................................... . • Questa banconota da cento euro è nuova di ....................................... . • Oggi è festa nazionale: sull’....................................... sventola la bandiera. • Lo zia ha comprato all’....................................... un bellissimo letto in ferro battuto.

2. Scrivi per ciascuna delle seguenti parole due frasi in cui esse abbiano significato diverso. Se ti trovi in difficoltà, usa il dizionario. capitale • boa • merli • pianta • bordo • lancia • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................ • ............................................................................................................................................................................................

114

Lessico


Lessico – scheda PROVE ESPERTE n. 22

4a

SINONIMI: PAROLE DAL SIGNIFICATO SIMILE 1. Nelle seguenti frasi elimina con una ✗ il sinonimo meno appropriato. •L a mamma non può accompagnarmi a casa tua perché ha molte cose

faccende

da sbrigare. •S ono entrato in una bottega

un negozio di articoli sportivi e ho comprato

una bellissima tuta. •M io fratello ha sostenuto un dialogo

un colloquio per essere assunto in una ditta

di esportazione. • Le prove di tale delitto sono state nascoste •P ersone che urlavano in preda al panico

occultate .

timore uscirono correndo dal palazzo

in fiamme. 2. Nelle seguenti coppie sottolinea il sinonimo di maggiore intensità. raro/unico

terrore/spavento

pieno/zeppo

sorpreso/stupefatto

tranquillo/pacifico

furbo/astuto

fame/appetito

ricco/benestante

3. Metti in relazione ogni sinonimo di uso comune con quello di uso più raffinato.

sparire

rinvenire

calmare

codardo

danneggiare

esausto

permettere

etico

rimproverare

dileguarsi

sospettoso

sedare

stanchissimo

profitto

vigliacco

quesito

guadagno

redarguire

morale

consentire

trovare

nuocere

domanda

diffidente

4. Cerchia i sinonimi della parola data. IMPERFEZIONE: inesperienza, difetto, impazienza, manchevolezza, mancanza. PRECISARE: precedere, crollare, definire, stabilire, desinare, specificare. ASTUTO: ingenuo, furbo, ostile, accorto, avveduto, oscuro, scaltro. Lessico

115


4a

Lessico PROVE ESPERTE – schedan.31

I CONTRARI 1. Accanto a ogni nome scrivi il suo contrario. benessere .......................................................................

legalità ..............................................................................

femmina ..........................................................................

dolcezza ..........................................................................

cattiveria .........................................................................

sincerità ...........................................................................

precisione ......................................................................

povertà .............................................................................

2. Accanto a ogni aggettivo scrivi il suo contrario. agitato ...............................................................................

colpevole .........................................................................

semplice ...........................................................................

efficace ..............................................................................

asciutto .............................................................................

pari .......................................................................................

torbido ..............................................................................

scarso .................................................................................

3. Accanto a ogni verbo scrivi il suo contrario. partire ...................................................................................

accendere .........................................................................

ricordare .............................................................................

perdere ...............................................................................

ammettere ........................................................................

sporcare ..............................................................................

4. Accanto a ogni avverbio scrivi il suo contrario.

116

raramente .......................................................................

prima .................................................................................

mai ......................................................................................

presto ................................................................................

forse ...................................................................................

sopra ...................................................................................

Lessico


Lessico – scheda PROVE ESPERTE n. 24

4a

I CAMPI SEMANTICI 1. Un campo semantico si costruisce ricercando tutte le parole, collegate da varie relazioni, che hanno a che fare con la “parola capostipite”. Leggi e completa il campo semantico della parola “CASA”. Ricorda: il dizionario ti può essere di aiuto. Nomi alterati: casetta, ............................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................

Nomi derivati: casalinga, casata, rincasare, ............................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................... CASA

Sinonimi: abitazione, alloggio, ............................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................................

Parti della casa: tetto, coppo, tegola, comignolo, grondaia, facciata, .................................. .......................................................................................................................................................................................................

Vari tipi di casa: edificio, capanna, cascina, .............................................................................................. .......................................................................................................................................................................................................

Azioni riferite a “casa”: innalzare, acquistare, ristrutturare, ........................................................ .......................................................................................................................................................................................................

Modi dire: “Essere di casa” = Essere un amico intimo. “Abitare a casa del diavolo” = Abitare molto lontano. Proverbi: “In casa di ladri non si ruba” = I furbi non si possono imbrogliare.

2. Ora sul quaderno costruisci il campo semantico della parola “LATTE” e quello della parola “TESTA”. Segui la traccia. Nomi alterati: latticello, ........................................................................................................................................................ Nomi derivati: latticino, lattaio, ....................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

Prodotti del latte: formaggio, mozzarella, ............................................................................................................. ....................................................................................................................................................................................................................

Azioni riferite al latte: allattare, mungere, ............................................................................................................ Nomi composti: caffelatte, +Modi dire: “Avere ancora il latte sulla bocca.”, “Piangere sul latte versato.”.

Lessico

117


4a

Lessico PROVE ESPERTE – schedan.51

PAROLE DI SIGNIFICATO GENERALE O SPECIFICO 1. Scrivi per ogni parola di significato generale almeno cinque parole specifiche. Osserva l’esempio. COSTRUZIONE: scuola, caserma, villetta, palazzo, ponte. DOLCIUMI: ............................................................................................................................................................................. BEVANDE: .............................................................................................................................................................................. CONTENITORI: ................................................................................................................................................................... STOVIGLIE: ............................................................................................................................................................................ FIUME: ....................................................................................................................................................................................... 2. Qual è l’intruso? Cancellalo con una ✗. • tè, vino, acqua, limonata, aranciata, latte, bevanda, succo, birra, caffè. • acero, castagno, leccio, pino, abete, quercia, betulla, albero, olmo, ontano. • grano, mais, cereale, orzo, avena, farro, segale, riso. • piatto, bicchiere, tazza, cucchiaio, forchetta, padella, stoviglia, coltello, tazzina.

3. Sottolinea, in ogni coppia, la parola con significato più specifico.

odio – sentimento

estremità – mani

precipitazioni – pioggia

petroliera – nave

insetto – zanzara

uccello – passerotto

gioiello – braccialetto

scatola – contenitore

sciarpa – indumenti

4. Accanto a ciascuna parola data, scrivine un’altra di significato più ampio.

118

insalata .............................................................................

lenzuola ...........................................................................

trota ....................................................................................

motocicletta .................................................................

affetto ...............................................................................

cigolio ...............................................................................

Lessico


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 21

4a

CE-CI , CHE-CHI , GE-GI , GHE-GHI

1. Completa le parole con il suono giusto.

•L ’inverno comin...........a il ventitré di di...........mbre

e porta spesso neve, ...........lo e ...........accio. •A rlec...........no e Pul...........nella sono due mas...........re

simpati........... . • A me piac...........ono molto le ...........liegie. •N ella fattoria della nonna di ...........ara

ci sono tac...........ni, chioc..........., pul...........ni e o........... . • ...........mi chiama? Con questo ...........asso non capisco niente! • I l papà per ...........na ha chiesto la pasta di ce...........

e ...........polle al forno. • Le ...........occiole e le luma........... sono mollus........... . • I ...........clamini e i ...........lsomini sono fiori profumati. • I ma........... e le stre........... sono personag........... della fantasia.

2. Leggi e completa le parole. la ...........randola

la ...........ngiva

i fuo...........

la ...........catrice

fin...........re

i porti...........

il ...........nerale

il ...........ardino

la cimi...........

la ...........vetta

il ...........clista

il par...........ggio

il ...........udice

il vi...........le

il ...........acciolo

il ...........presso

mun...........re

il pes...........reccio

3. Scrivi al plurale. • il luogo • la bottega • l’amico • lo psicologo • il farmaco • la cuoca

i .................................................... le............................................

• la spiga

......................................................

• la luce

.........................................................

gli ................................................

• il rifugio

.....................................................

...........................................

• l’albergo

....................................................

.................................................

• il dialogo

..................................................

• l’astrologo

...............................................

.....................................................

Ortografia

119


4a

Grammatica PROVE ESPERTE – scheda n. 1 2

SCE, SCIE

1. Leggi le frasi e completa le parole con SCE, SCIE.

• Luca preferi............... lo scivolo che è laggiù vicino alla siepe. • Fra i tanti cappelli, mio fratello ha ...............lto quello da ...............riffo. • Non ...............ndere per bagnarti! Le acque del ru...............llo sono gelide! • Gli ...............nziati si dedicano con passione alle loro ricerche di laboratorio. • Lo ...............icco possedeva cinquanta cammelli. • Anna è inco...............nte: è andata a fare una nuotata con questo cielo nuvoloso! • La mamma ha chiesto all’u...............re dove si trova l’ufficio del Sindaco. • Sul tino pieno di mosto c’è un nugolo di mo...............rini. • Sono ...............so dal sesto piano a piedi perché l’a...............nsore era guasto.

2. Sottolinea in ogni riga la parola sbagliata e riscrivila. • uscente – riconoscente – coscente – conoscente.

...................................................................

• scenetta – mascella – ascella – fascietta.

...................................................................

• coscienza – conoscienza – coscienzioso – incosciente.

...................................................................

• scentifico – scettico – ascetico – sceriffo.

...................................................................

• discendente – conoscente – ascendente – coscenza.

...................................................................

• adolescenza – conoscenza – fantascenza – ascendenza. ...................................................................

3. Scrivi al plurale. • la fascia

le ..........................

• la biscia

................................

• la coscia

le ..........................

• la striscia

................................

• l’ascia

..............................

• la scia

................................

4. Trasforma le seguenti frasi al plurale. • La biscia liscia fruscia e striscia.

............................................................................................................................................................................................................ • L’indiano tiene legata l’ascia alla coscia.

............................................................................................................................................................................................................

120

Ortografia


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 23

4a

CU, CQU, QU, QQ

1. Scegli l’alternativa corretta tracciando una ✗ sulla parola errata. • La mia mamma non beve mai liquori / licuori. • Il cuoco / quoco della scuola prepara sempre piatti appetitosi. • Domenica ho assistito a una gara di acquiloni / aquiloni: alcuni erano bellissimi. • Un’acquerugiola / aquerugiola fastidiosa mi ha inzuppato i capelli. • Ieri hanno sospeso l’erogazione dell’acqua dell’aquedotto / acquedotto per due ore. • Il papà ha acquistato / aquistato un nuovo computer. • Il batterista perquoteva / percuoteva i suoi tamburi a un ritmo frenetico. • La cassiera del supermercato riscuote / risquote l’incasso della spesa. • L’aquila / acuila delle nevi sorvola le cime alla ricerca di piccole prede. • Nell’acquario / aquario di Simone nuotano dei bellissimi pesci tropicali. • Il nonno di Annalisa ha il naso aquilino / acquilino. • La stanza del Signor Stanislao è stata messa a socquadro / soqquadro dai ladri.

2. Scrivi il nome dell’elemento raffigurato.

...............................................

...............................................

...............................................

...............................................

...............................................

...............................................

...............................................

............................................... Ortografia

121


4a

Grammatica PROVE ESPERTE – scheda n. 1 4

GLI, G+L, LI, LLI

1. Completa con GLI oppure LI.

• La mamma mi ha consi...............ato di chiedere scusa alla mia sorellina. • Il papà ha o...............ato i cardini della porta della mia cameretta. • Giu...............a, Gu...............elmo ed Emi...............o sono compagni di classe. • Nel mese di lu...............o una petro...............era è finita contro quella sco...............era laggiù. •C orrevo sul ci...............o del fosso, sono scivolato e ho preso una distorsione alla

cavi...............a destra. • Il mio amico Atti...............o vive a Marsi...............a. • Con te posso anche giocare un mi...............one di volte a bi...............ardo, ma perdo sempre. • L’o...............era è vuota, prendi la botti...............a dell’o............... o e riempila.

2. Completa, scrivendo accanto a ogni definizione la parola giusta. Attento, hanno il suono G + L! Osserva l’esempio. • Che interessa tutto il mondo.

globale .....................................................

• Lo zucchero presente in molti frutti.

.....................................................

• Sono ”bianchi o rossi” e sono presenti nel sangue.

.....................................................

• Qualsiasi corpo a forma sferica.

.....................................................

• Diffusa espansione dei ghiacciai.

.....................................................

• Nell’antica Roma combatteva contro uomini o belve nell’arena. ..................................................... • Abitazione costruita con blocchi di ghiaccio.

.....................................................

• Pianta rampicante con grappoli di fiori violacei profumati.

.....................................................

3. Completa con LI, LLI. so.......evo cava.......ere

.......eve a.......evo

ri.......evo pre.......evo ve.......ero petro.......era sta.......ere bare.......ere cande.......ere bi.......ardo 4. Segna con una ✗ la forma sbagliata.

122

magnolia

raglio

sbadiglio

bagaglio

magnoglia

ralio

sbadilio

bagalio

Ortografia


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 25

4a

GNI, NI, GNA, GNIA

1. Completa con GNA oppure GNIA. Poi completa le frasi. NOMI

fale...............me casta............... le...............me campa............... se...............le pu...............le monta............... re...............nte inse...............nte pi............... compa............... compa............... VERBI: prima persona plurale del presente indicativo

dise...............mo guada...............mo so...............mo spe...............mo ba...............mo inse...............mo se...............mo impu...............mo Il digramma GN non vuole mai la ...................... a eccezione della parola ..................................... perché sulla I cade l’accento tonico. Nella prima persona plurale del presente indicativo la desinenza è -iamo, perciò i verbi che terminano con -gnare (sognare, segnare, insegnare...) mantengono la ........................... . 2. Completa con GN oppure NI. Attento agli esempi! ragioniere macedonia ingegnere castagneto

Il digramma GN è sempre seguito da una sola ............................................ Il gruppo NI va a braccetto con un’altra ...........................................................

carabi........ere inge........eria pa........ere comu........one i........oto casta........a casta........eto pi........a ........ente a........ello giardi........ere riu........one

cer........era co........ato cri........era re........ante ra........atela mi........atura mi........era se........aletica Ermi........a Dan........ele Euge........o So........a 3. Riscrivi le parole errate in forma corretta. ingeniere

convegnenza

aniello

speniere

...........................................

...........................................

...........................................

........................................... Ortografia

123


4a

Grammatica PROVE ESPERTE – scheda n. 1 6

CON L’H O SENZA?

1. Completa le frasi con A, HA, O, HO.

• Papà è andato ............. Modena per un incontro di lavoro. • La mamma ............. indossato gli orecchini ............. forma di goccia d’acqua. • La nonna ............ preparato le tagliatelle al ragù che sono il mio piatto preferito. • Basta così ............. hai ancora sete? •............. perduto lo scuolabus: per questo sono in ritardo. • Sono indeciso: ............. prendo altro risotto ............. mangio la frittata. • Preferisci le patate arrosto ............. le patatine fritte?

2. Completa le frasi con AI o HAI, con ANNO o HANNO. • ................... voglia di venire con noi ................... giardini? • ................... sentito la notizia del terremoto in Marocco? • ................... giocato con la Play-Station tutto il pomeriggio! • Il gelato piace sia agli adulti che ................... bambini. • Mi ................... detto che Chiara è andata in vacanza. • La mia mamma ha un ................... in meno del mio papà. • I nonni ................... molta pazienza con i nipoti. • Mi ................... chiesto che cosa pensassi di questo ................... scolastico. • Non ti ................... spiegato la nascita delle civiltà fluviali?

3. Completa le frasi con le forme corrette. • Ogni ................... le rondini depongono da due ................... quattro uova. • Il nonno ripeteva: “................... miei tempi, si concedeva meno libertà ................... ragazzi”. • ................... acquistato tu questo videogioco? Chi ti ................... dato il permesso? • Dopo tanto camminare ................... sete: vorrei un succo ................... una tazza di tè. •L ’ape comunica che ................... trovato nettare ................... poca distanza con una danza

.................... cerchio.

124

Ortografia


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 27

4a

DI DOPPIE IN… DOPPIE

1. Diverse parole, nate dall’unione di altre due, raddoppiano la consonante iniziale della seconda parola. Completa, calcolando la… somma! sopra + tutto = soprattutto

.sopra + ciglia = ...................................................................

sopra + luogo = ....................................

sopra + mobile = ..............................................................

e + bene = .................................................

e + come = ............................................................................

qua + giù = ...............................................

qua + su = ..............................................................................

o + vero = ...................................................

o + pure = ..............................................................................

la + giù = ...................................................

la + su = ...................................................................................

su + detto = .............................................

su + porre = ..........................................................................

già + che = ................................................

gia + mai = ............................................................................

da + prima = .............................................

da + vero = ............................................................................

se + bene = ..........................................

se + pure = ............................................................................

fra + tempo = ..........................................

fra + porre = .........................................................................

2. Scrivi le parole corrispondenti alle definizioni. Attento alle doppie! • È di spugna e si indossa dopo la doccia.

..............................................................................................

• Rendere dolce, dolcificare.

..............................................................................................

• Controllare per individuare eventuali errori.

..............................................................................................

• Rendere sottili.

..............................................................................................

• Sasso reso tondeggiante e levigato dall’acqua. .............................................................................................. • Persona che vende pietre e oggetti preziosi. .............................................................................................. • Serie di scambi di palla fra due o più giocatori. ..............................................................................................

3. Segna con una ✗ la forma sbagliata. abbastanza

colleggio

abbitudine

colazione

abastanza

collegio

abitudine

colazzione Ortografia

125


4a

Grammatica PROVE ESPERTE – scheda n. 1 8

DI SILLABA IN SILLABA

1. Completa i cruciverba e, nelle caselle in diagonale, leggerai i nomi di laghi italiani. 1. Tessuto di cotone a trama larga usato per medicazioni. 2. Insieme di cereali usati per alimentare i cavalli. 1

1. Serpente dal potente veleno.

ZA

2. Terriccio fine simile al fango.

2

1

CO

2

1. Periodo di tempo di cinque anni.

1. Il quinto mese.

2. Raggruppamento di miliardi stelle.

2. Età compresa fra l’adolescenza e la maturità.

3. Dannoso.

3. Rimanenza.

1 LU

1

2 3

VEN

2

VO

3

2. Dividi in sillabe.

STO

attrezzo guarnizione smeraldo .............................................................................................................................................................................................................

subacqueo sussidiario maltempo .............................................................................................................................................................................................................

turismo tappezziere arancia .............................................................................................................................................................................................................

3. Dividi in sillabe, poi togline una per ottenere una nuova parola. Osserva l’esempio. inganno in – gan – no = inno

geranio

............................. = ............................

pastello ........................... = ................................. bandito ............................. = ............................ coltello ........................... = ................................. panchina ............................. = ............................ canzone ........................... = ................................. stravagante ............................. = ............................ turchino ........................... = ................................. sostegno ............................. = ............................

126

Ortografia


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 29

4a

L’ACCENTO

1. Metti l’accento dove occorre.

• La mamma mi ha spiegato che oggi si tratterra al lavoro piu a lungo. • Ho visto uno scoiattolo arrampicarsi lassu, su quel pino. • Quando vado in citta, mi piace visitare i negozi di libri e oggettistica per ragazzi. • Il pallone e rotolato laggiu, in fondo al campo. • Non si puo entrare con i ciclomotori nel parco, pero alcuni ragazzini lo fanno. • La liberta non e il permesso di fare tutto cio che si vuole. • La farfalla svolazzava di fiore in fiore, di qua e di la. • L’orologio della torre suona le ventitre. Non riesco a prendere sonno. • La vera felicita consiste nell’essere contenti di quello che si ha. • Gigi e famoso per la sua generosita; un giorno tornera a casa senza neppure lo zaino!

2. Scrivi altre parole accentate che conosci. .................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................

3. Completa ogni frase inserendo le due parole al posto giusto.

pero–però casco–cascò faro–farò • Sono salito sul .........................................., .......................................... le pere erano ancora acerbe. • Per fortuna Carlo domenica aveva il .......................................... quando .......................................... . •.......................................... una passeggiata fino al .......................................... .

4. Scrivi una frase per ciascuna coppia di parole.

suono–suonò fiori–fiorì pianto–piantò •........................................................................................................................................................................................................ •........................................................................................................................................................................................................ •........................................................................................................................................................................................................ Ortografia

127


4a

Grammatica PROVE ESPERTE – scheda n. 1 10

NOMI E ARTICOLI

1. Leggi e sottolinea i nomi.

Lucia e Marco sono fratelli. Abitano in città, ma spesso vanno in campagna dai nonni, che hanno una fattoria con tanti animali: polli, conigli, anatre e oche, piccioni, tacchini e un bel maialino. Per i due bambini è sempre una festa andare dai nonni e giocare con Fido e Lilla, i due cani della fattoria.

GIANNI

COMPOSTO

ALTERATO

DERIVATO

PRIMITIVO

ASTRATTO

CONCRETO

COLLETTIVO

PLURALE

SINGOLARE

FEMMINILE

MASCHILE

ANIMALE

PERSONA

COSA

PROPRIO

COMUNE

2. Esegui l’analisi grammaticale dei nomi seguenti, segnando una ✗ nella casella giusta.

FORBICI LATTAI BIRRERIA ELBA STORMO ARNO MARE

3. Completa le seguenti frasi con l’articolo determinativo, indeterminativo o partitivo. • Uscito da scuola ho incontrato .............................. ragazzo; aveva .............................. bel pallone. •.............................. nonna ha telefonato al dentista per .............................. solito controllo. • Ieri, all’uscita dallo stadio, dopo .............................. partita, ho visto .............................. cane randagio. •D urante .............................. temporale .............................. fulmine si è abbattuto sulla città; abbiamo poi

appreso che .............................. fulmine aveva colpito .............................. centrale dell’Enel. • Ho conosciuto .............................. ragazzi molto simpatici.

4. Volgi al femminile. • un maestro una maestra

128

5. Volgi al plurale. • un albero degli alberi

• un artista

................................................

• un uccello

........................................................

• uno studente

................................................

• una zia

........................................................

• un elefante

................................................

• un’orsa

........................................................

Morfologia


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 211

4a

L’AGGETTIVO IN… GRADI

1. Leggi il brano e rifletti sugli aggettivi sottolineati, poi inseriscili nello schema al posto giusto. IN CITTÀ CON HARRY POTTER

Harry era il più curioso dei bambini della città, avrebbe voluto avere altre quattro paia di occhi. Era più svelto del suo amico Ron, abile, prudente, coraggiosissimo. Era anche meno presuntuoso degli altri bambini, non si vantava mai. Come molti ragazzi della sua scuola, Harry teneva il naso schiacciato contro le vetrine dove erano esposti i manici di scopa. – Guarda Harry, la Nimbus Duemila è veloce come la luce! – esclamò Ron – Voglio diventare anch’io un guidatore di scope – aggiunse. – Sei davvero arcisimpatico – gli rispose Harry – adoro stare con te. i gradi dell’aggettivo positivo

abile

.............................

comparativo

superlativo

maggioranza

minoranza

uguaglianza

relativo

assoluto

............................ ............................

............................ ............................

............................ ............................

............................ ............................

coraggiosissimo

.............................

2. Metti a confronto i due sostantivi di ogni coppia usando un aggettivo di grado comparativo.

...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................... ......................................................................................................................................

3. Esprimi in un altro modo i seguenti superlativi assoluti. svelto svelto...................................................................

ultramoderno...............................................................

lentissimo........................................................................

tanto severo...................................................................

arcistufo............................................................................

assai sincero...................................................................

molto alto........................................................................

straricco............................................................................ Morfologia

129


4a

Grammatica PROVE ESPERTE – scheda n. 1 12

AGGETTIVI DETERMINATIVI

Nel testo sono stati evidenziati i nomi accompagnati da un aggettivo. Attenzione: gli aggettivi considerati non si limitano a fornire solo precisazioni di qualità. La signorina Rosa è una donna anziana e stravagante. Mia madre dice che da giovane era stata una donna bellissima e famosa. Era una cantante di musica melodica: insomma, cantava quelle canzoni che piacciono tanto alla nonna e che ancora trasmettono in alcune trasmissioni radiofoniche. Ho anche sentito dire che ai suoi tempi la signora Rosa aveva venduto tanti dischi. Comunque adesso la signorina Rosa sembra una lucertolona. I suoi occhi, visto che se li dipinge con nero nerissimo assomigliano a due prugne secche. Ha una faccia bianca con tante rughe, in forte contrasto con i capelli rosso fuoco e i vestiti che indossa. – Ciao ragazzino, vuoi qualche caramella alla fragola? – mi chiede ogni volta che ci incontriamo sulle scale, o meglio “Cià, vagazzino, vuo che melle agola? “, infatti la signorina Rosa è una di quelle persone che mangiano tutte le parole e non si capisce nulla di quello che dicono. Sì, sembrerebbe una signora un po’ strana e inoffensiva, gentile persino… Avete ragione, lei non è poi così male! da C. Posadas, Dorilda, Mondadori

1. Trascrivi gli aggettivi qualificativi, cioè gli aggettivi che forniscono precisazioni di qualità. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

2. Classifica gli aggettivi determinativi contenuti nel brano. Aggiungine altri per ogni tipo. Possessivi: .................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................

Dimostrativi: ............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................

Indefiniti: ..................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................

Numerali:..................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................

Interrogativi ed esclamativi:........................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................

130

Morfologia


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 13 2

4a

I PRONOMI

1. Completa con gli aggettivi o i pronomi adatti scegliendo tra: questo/quello qualche/qualcuno dieci/decimo nostro/vostro questo

• Ho letto ................................................. giornale, non ................................................. che hai comprato tu! • . ................................................ vestito mi piace molto di più di .................................................

che indossavi ieri. •................................................. persona si impiccia troppo dei miei affari. • ................................................. mi ha proposto una gita per Pasqua. • Tra ................................................. giorni festeggerai il compleanno: è il ................................................. • Il ................................................. cane è molto affettuoso, il ................................................. è più nervoso.

2. Sottolinea in rosso gli aggettivi, in 3. Indica con A gli aggettivi possessivi, verde i pronomi indefiniti. con P i pronomi. •M olti ragazzi non amano i libri, altri • I l mio disegno è meno preciso li adorano. del tuo. •A vrei bisogno che qualcuno venisse • Il nostro stupore è uguale al vostro. ad aiutarmi! • Ho finito la colla, mi presti la tua? •P orterò a termine la corsa: nessuno • Litigano sempre, suo figlio e il mio. mi fermerà. • La tua voce è bella, la sua è stridula. • La nonna ha raccolto tanti pomodori. 4. Rileggi la classificazione dei pronomi e completa le frasi con quelli adatti. 1a persona

2a persona

3a persona

funzione di soggetto

io, noi

tu, voi

egli, ella esso, essa essi, esse

funzione di complemento

me, mi, noi, ci, ce

te, ti, voi, ve, vi

lui, lei, gli, le, li, sé, loro, lo, la

• Ho incontrato Lucia e .............. ho chiesto di te.

• L ’attore chiamò i bambini sul palco e .................. invitò a esibirsi con ...................

• P aolo è fuori: ............... telefonerò per sapere notizie.

•Q uando sarete in fila, ............... accompagnerò.

• Tutti conoscono Sergio e .................. salutano.

.................. sento bene, parla pure!

• Non ho la gomma .................. presti la tua?

• Vieni con .................. al cinema? Morfologia

131


4a

Grammatica PROVE ESPERTE – scheda n. 1 14

LE CONIUGAZIONI DEL VERBO Scegli la penitenza: PARTIRE, CANTARE o BACIARE!

Mmm! La vedo brutta!

1. Osserva, leggi e continua tu.

2. Classifica i verbi secondo le coniugazioni. sentire • ridere • piangere • cenare • studiare finire • andare • tagliare• bastonare • subire morire • punire • correre • perdere• bere - ARE

- ERE

- IRE

.................................. .................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. .................................. ..................................

I verbi evidenziati sono espressi all’infinito presente, cioè la forma che puoi trovare sul dizionario. A seconda della desinenza, i verbi sono distinti in tre coniugazioni: ARE = 1a coniug. (abitare, ................................) ERE = ............................. (..............................................) ............ = .......................... (partire, .................................) 3. Quale parola cerchi sul dizionario? Scrivi la forma base, cioè l’infinito presente. • Ho scritto • Leggevi

............................................ ................................................

• Hanno detto

.....................................

• Partirono

.............................................

• Hai conosciuto • Tenterai • Studiavamo

................................

................................................ .......................................

4. Scrivi accanto a ogni frase A se essere o avere hanno la funzione di ausiliare, P se invece sono usati con significato proprio. Abbiamo mangiato con gusto. Siamo arrivati prima di cena. Non avere paura. Era nato un cagnolino.

Saremo felici al mare. Ho male ai denti. Eravamo solo noi in anticipo. Il collier è della mamma.

Sono in palestra da un’ora. Ha sempre sonno.

Aveva divorato gli spaghetti. Hanno una bici da corsa.

5. C ompleta il breve testo inserendo l’ausiliare adatto. La mia gatta ........................ imparato ad aprire le porte. Ieri ........................ fatto un balzo, ........................ dato un colpo alla maniglia e ........................ spalancato la porta della camera

di mia sorella. Non vi dico quello che ........................ successo! Mia sorella si ........................ spaventata e ........................ urlato. Adesso lei si ........................ abituata e gioca con la gatta a farsi inseguire nella stanza, dopo ........................ chiuso tutte le porte.

132

Morfologia


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 15 2

4a

I TEMPI DELL’INDICATIVO

1. Trasforma al passato prossimo le voci verbali contenute nelle frasi. • Quando la maestra mi vede, mi saluta gentilmente.

.......................................................................................................................................... • Mi arrivano buone notizie da Luisa.

.............................................................................................................. • I pescatori giungono a riva a sera inoltrata.

.......................................................................................................... • La nonna sferruzza in poltrona.

..........................................................................................................

2. Trasforma all’imperfetto. • Carlo va allo stadio con i suoi amici.

• Quel bambino piange in continuazione.

....................................................................................................

....................................................................................................

• Quando sono in vacanza dormo fino a tardi.

• Luigi passeggia con il suo cane.

....................................................................................................

....................................................................................................

3. Completa con la forma verbale al passato (imperfetto o passato remoto). •Q uando ........................................ (essere) pronta per uscire, la nonna ................................................ (accorgersi)

che .................................................... (stare) nevicando; perciò .................................................... (richiudere) la porta e .................................................... (decidere) di restare in casa. •M entre io ......................................................................... (camminare), una grossa e pesante pigna

.................................................... (cadere) da un albero e ................................................... (colpire) la mia testa.

4. Completa la tabella. TEMPO

caddi vedrai cogliamo andarono ridono erano partiti saremo arrivati avemmo parlato

PERSONA

INFINITO

....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... ....................................................... Morfologia

133


4a

Grammatica PROVE ESPERTE – scheda n. 1 16

AVVERBI, CONGIUNZIONI, PREPOSIZIONI

1. Inserisci le preposizioni dove sono state tolte.

Attraverso la nebbia non vedo né la montagna né il fiume; mi affido ................. grido ................. galli e ................. abbaiare ................. cani ................. giungere vicino ................. villaggio.

Sul ponte coperto ............... brina lascio ................. primo le impronte ................... mie pantofole blu. Yan Tsen Tsai, Canti e poesie di ogni terra, CEM

2. Sottolinea l’avverbio, poi sostituiscilo con un altro di significato opposto. • Sei arrivato presto. (.................................................................) • Forse andrò a Roma. (.................................................................) • Guardò la stanza distrattamente. (.................................................................) • Questo film è molto interessante. (.................................................................) • La mamma ha camminato tanto. (.................................................................)

3. Sottolinea le congiunzioni che legano tra loro le frasi. • Entro in palestra e saluto il maestro. • È un uomo cordiale ma parla poco. • Sto seduta, se devo aspettare il mio turno. • Guardo volentieri, però preferisco fare qualcosa. • Sono inciampato mentre camminavo.

4. Completa le frasi con la congiunzione adatta. • Chi ha telefonato, il nonno .............................

la nonna?

•F aceva molto caldo ............................. mi tuffai

in piscina.

• Marta sa leggere ............................. non sa scrivere.

•H o sbadigliato, ............................. ho sonno.

• Corro ............................. arrivo prima.

• ............................ verrai con me, ti divertirai.

• Non capisco, ............................. mi adeguo.

• Telefonami ............................. arrivi.

5. Completa le frasi tenendo conto delle congiunzioni suggerite. Il papà prese l’auto Eravamo tutti sudati

134

Morfologia

perché ............................................................................................................................... benché............................................................................................................................... mentre................................................................................................................................ sebbene............................................................................................................................


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 17 2

4a

SOGGETTO E PREDICATO

1. Sottolinea la frase minima e sistemala nello schema.

soggetto

predicato

• Il treno procede lentamente. • La zanzara femmina succhia il sangue all’uomo. • La barbabietola è coltivata in Italia. • Sugli scogli si abbattevano le onde. • Nel forno lievita la torta di mele.

2. Sottolinea in blu i soggetti delle seguenti frasi. Indica con S quando il soggetto è presente, con Ss quando è sottinteso. • Il cielo è nuvoloso.

• A scuola Paola chiacchiera molto.

• Altri la pensano come me.

• Riposare è un piacevole passatempo.

• È noiosa questa giornata!

• I n autunno le foglie cambiano

• I o credevo che mi sarei divertito alla

colore. • Domani verrai a trovarmi? • Avete studiato abbastanza?

festa! • La mamma stira.

3. Scrivi un predicato verbale (PV) e un predicato nominale (PN) per ogni soggetto. La pioggia

Il cuoco

Le scale

PV............................................................. PN............................................................. PV............................................................. PN............................................................. PV............................................................. PN.............................................................

Il ciclista

Le torri

La tigre

4. Sottolinea in rosso i predicati nominali, in blu i predicati verbali. • Marco gioca a scacchi molto bene. • Marte e Saturno sono pianeti del Sistema Solare. • Il treno per Genova è appena partito. • Il leone è un animale pigro: dorme molto. • Piero ha appena terminato i compiti. • Sono velocissimi quei corridori. • Dalla bocca del vulcano esce una nube nera.

PV............................................................. PN............................................................. PV............................................................. PN............................................................. PV............................................................. PN.............................................................

5. Sottolinea il verbo essere con funzione di predicato verbale. • Matteo era allegro quel giorno. • Il gatto è sotto il letto. • Quella giacca è di mio fratello. • La nostra auto era al parcheggio. • Il fiume Rodano è abbastanza lungo. • Questo cuscino è di lattice. • Il libro era veramente interessante. Sintassi

135


4a

Grammatica PROVE ESPERTE – scheda n. 1 18

FRASE MINIMA E FRASE ESPANSA

1. Rifletti e completa.

Un indiano comunica. È una ................................................................... perché dà il minimo essenziale di informazioni. Ma si possono dare più informazioni: Un indiano della tribù comunica con segnali di fumo. È una ........................................................................ grazie alle espansioni del ..................................................... e del ...........................................................................

S

P

Un indiano

comunica

.............................................. gruppo del

.................................

di fumo

.................................. gruppo del

.................................

2. Espandi la seguente frase minima. Il gallo .............................................. gruppo del soggetto

canta ..................................

..................................

gruppo del predicato

Riscrivi la frase espansa: .......................................................................................................................................................... 3. Arricchisci le frasi, aggiungendo espansioni al soggetto e al predicato. • I rospi ........................................................................... gracidavano ................................................................................. • Gli uccelli ........................................................................... se ne vanno ......................................................................... • Le nuvole ........................................................................... corrono .................................................................................. • Il papà ............................................................................. guida ........................................................................................... • Il vento ........................................................................... soffiava ......................................................................................... • Il protagonista ........................................................................... si nascose ................................................................... • Il Faraone .......................................................................... fu sepolto ..............................................................................

136

Sintassi


Grammatica – scheda PROVE ESPERTE n. 19 2

4a

COMPLEMENTI DIRETTI E INDIRETTI

1. Colora in verde i complementi diretti e in giallo quelli indiretti. S

P

Roberto

chiama

Ho mal di pancia.

S

P

Il difensore

lancia la palla

al portiere

che cosa?

a chi?

la mamma

per il mal di pancia

chi?

per quale motivo?

2. Completa le frasi con le espansioni indirette.

DEGLI UCCELLI

• Lo stormo ............................................................. procedeva in linea retta. • Le rane .......................................................... gracidano a più non posso.

DEGLI ALBERI DEL TRENO

• I freni ............................................................. stridono.

DELLO STAGNO

• Le cime ............................................................. toccano i fili della luce. • I vagoni ............................................................. sono di colore verde.

DELL’AUTO

• L’erba ....................................................... sembra più verde della nostra.

DEI VICINI

3. Completa con un complemento oggetto e uno indiretto. La mamma cuoce

(che cosa?).................................... (dove?).............................................

Io canto

(che cosa?).................................... (come?)...........................................

Tu saluti

(chi?).................................................. (dove?).............................................

4. Sottolinea in rosso il complemento oggetto e in blu quello indiretto. • Molti tifosi guardano la partita in TV. • Luisa prepara una torta in cucina. • La pioggia cade sui tetti.

• Luigi studia una poesia con sua sorella. • Stefano vince molte gare di corsa. • Il treno arriva in ritardo. Sintassi

137


4a

Linguaggi espressivi

SPIRITO LIBERO – LINGUAGGI ESPRESSIVI a cura di Elisa Cordioli

Il Ministero dell’Istruzione riassume in tre macro obiettivi il percorso di Arte e Immagine: • saper esprimersi e comunicare; • saper osservare e leggere le immagini; • saper comprendere e apprezzare le opere d’arte. Tutte queste competenze vengono toccate dal laboratorio Spirito libero – linguaggi espressivi, in modo diretto o trasversale, lasciando libertà all’alunno di dare giudizi e preferenze, perché quello che veramente conta nei percorsi d’arte è offrire gli strumenti e le metodologie per creare un proprio gusto e una propria visione del mondo artistico, senza intromettersi troppo. Ogni volta che si struttura un percorso d’arte la domanda abituale che ci si pone è: “Che cosa ci può essere di nuovo da proporre?”. L’arte è un mondo immenso e condensarlo in poche pagine diventa spesso riduttivo e complicato, specialmente per un pubblico di lettori bambini. In ogni pagina, e per ogni argomento, ci si chiede cosa scegliere, cosa scartare, cosa mettere in risalto e cosa accennare. Nel progetto Spirito libero attraverso l’arte e la musica si esplorano le stagioni. Il percorso è diviso in quattro sezioni, una per ogni stagione, seguendo canoni precisi. • La poesia: brevi poesie sulla stagione di riferimento, di autori volutamente italiani, introducono ciascuna delle quattro sezioni. La poesia “fa vedere” e perciò, anche in questo caso, stimola una discussione sull’arte e “fa parlare” di arte. • L’acquisizione di nuove tecniche pittoriche, perché è importante, oltre che saper apprezzare e analizzare le opere, anche conoscere le tecniche pittoriche più famose e saperle riprodurre. In questo caso i pittori coinvolti sono molteplici e provengono da tutta l’Europa. In queste pagine compare sempre un box che rimanda ad altri quadri importanti da vedere nel M.I.O. BOOK o in classe, attraverso la LIM, per comprendere meglio l’utilizzo di una tecnica esaminata. • I dipinti di pittori italiani: l’arte viene affrontata attraverso lo studio e l’analisi di alcuni dipinti che raffigurano concretamente le stagioni e che permettono agli alunni di riconoscere le caratteristiche salienti di quel particolare periodo dell’anno, di sviluppare spirito critico. Le tele mostrate e analizzate sono esclusivamente di pittori nostri concittadini, per far capire che non esistono solo i tradizionali grandi pittori francesi e tedeschi nel mondo dell’arte. • La proposta operativa L’angolo dell’arte ovvero l’arte direttamente in mano ai bambini, i quali possono mettersi alla prova e sperimentare con le proprie mani, creare e toccare materiali diversi, in particolar modo se i materiali da utilizzare sono di recupero. • Il box Scrittura creativa: come filo conduttore con il percorso di produzione scritta, offre un’estensione del percorso artistico, cioè: invita gli alunni a mettersi in gioco e a vedere oltre al dipinto, costruendo e inventando uno scenario d’azione.

La musica

I percorsi di musica si trovano a chiusura di ogni sezione dedicata alla stagione e sono così organizzati: • costruzione di uno strumento musicale artigianale, legato alla stagione di riferimento perché ne riproduce le caratteristiche sonore (il “foglioforo” per il fruscio delle foglie in autunno, il “guanto sonoro” per lo scrosciare della pioggia in inverno, il “ronzofono” per il ronzio degli insetti in primavera, l’”ondofono” per lo sciabordio delle onde), si punta a utilizzare materiali di riciclo e di facile reperimento, anch’essi legati alla stagione stessa; • s chede operative per acquisire le basi della musica, per un primo approccio al mondo musicale, attraverso nozioni semplici e attività pratiche di sperimentazione. In queste pagine della guida sarà possibile avere informazioni in più legate alle pagine del libro e altri spunti di attività da proporre alla classe.

138


Linguaggi espressivi

4a

Lo scrigno delle stagioni

La costruzione dello scrigno delle stagioni permette agli alunni di entrare gradualmente all’interno del percorso d’arte strutturato in questo volume. Mette in campo competenze manuali, di motricità fine, logico-matematiche e anche artistiche. Inoltre, la libertà di scelta e di espressione che i ragazzi avranno durante la realizzazione darà loro modo di sentire in maniera ancora più forte l’importanza di questo progetto. In autunno si propone per la prima volta ai bambini di raccogliere gli elementi della natura che rappresentano la stagione, di confrontarli con i propri compagni e di riporli all’interno dello scrigno delle stagioni. Durante ogni stagione si potrà svolgere lo stesso lavoro di raccolta e confronto. Sarà importante per avere una visione della stagione che cambia e per costruire, di volta in volta, piccoli oggetti d’arte. Alla fine dell’anno scolastico, lo scrigno conterrà dei piccoli tesori raccolti dagli alunni, che potranno scoprire le diversità che ogni stagione regala. Creeranno in questo modo una piccola memoria storica del tempo, che avrà una data precisa, e un contesto ben definito: il proprio giardino, il cortile della scuola, il parco giochi vicino a casa. La memoria storica è l’insieme degli insegnamenti che una persona o un gruppo di persone conservano del loro passato: una testimonianza collettiva di ciò che hanno appreso e vissuto. Un’idea per conservare gli scrigni e averli sempre a portata di mano potrebbe essere quella di tenerli in classe, scegliendo una parete dove impilarli. Si darebbe così vita a un muro di colori!

Autunno

Sguardi d’autunno/Passeggiata in giardino – Laboratorio linguaggi espressivi, pagine 91-92 Trilussa è il nome d’arte del poeta, scrittore e giornalista italiano Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, nonché anagramma del cognome. Nato a Roma nel 1871, è conosciuto per le sue poesie in dialetto romanesco e i suoi versi in rima. Compose vari sonetti, nei quali raffigurò la Roma borghese e piccolo borghese, ma già intorno al 1907 iniziò a comporre un tipo di favola a metà tra la parodia della favola classica e la libera invenzione. Famoso è il suo spirito caustico, divertito e scettico, venato da momenti di triste e profonda malinconia. Quella proposta è una sua filastrocca senza titolo. Le pagine possono essere incrementate con alcuni esercizi sui cinque sensi (scheda 1). Quando i bambini eseguiranno il loro disegno (scheda 1 – esercizio 2) si dovrà ricordare di inserirvi anche gli elementi colti usando i sensi. E se la fantasia non suggerisce nulla, si potrà proporre agli alunni di osservare fuori dalla finestra. Un’attività da svolgere utilizzando il materiale che l’autunno offre è la stampa con le foglie. Materiale occorrente: foglie di vari tipi e dimensioni; un pennello; colori a tempera; un cartoncino; un piatto di plastica; un vecchio giornale.

Procedimento: 1. Nel piatto mettere un po’ di tempera e pochissima acqua. Con il pennello mescolare fino a che il colore non si sarà un po’ diluito. 2. S opra un vecchio giornale appoggiare le foglie con le venature del dorso rivolte verso l’alto. Stenderci sopra con il pennello un abbondante strato di colore. 3. C apovolgere la foglia e fare la sua stampa sopra un cartoncino. Prima di aggiungere altro colore (che può essere lo stesso oppure un altro), continuare a fare altri timbri. In questo modo si creeranno dei giochi di chiaroscuro molto originali. Si può decidere di sovrapporre le stampe e realizzare così un turbinio di foglie autunnali.

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Scala cromatica dell’autunno – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 93 La scala cromatica può essere realizzata anche usando i colori a tempera. Può essere utilizzata per ogni colore e quindi per ogni stagione: ogni volta si otterranno diverse scale cromatiche da mettere a confronto per vedere come i colori cambiano nel tempo. Può essere realizzata anche in grande, usando cartelloni da appendere in aula. Materiale occorrente: colore bianco; colore nero; un colore caratterizzante l’autunno (rosso, arancio, giallo, marrone...); due o tre fogli bianchi da disegno. Procedimento: 1. A ttaccare in successione con il nastro adesivo due o tre fogli da disegno sul lato corto in modo da ottenere una lunga striscia. Disegnare dei quadrati vicini. Nel quadrato centrale usare il colore scelto, direttamente dal tubetto, quindi puro. 2. A lla destra dovranno usare il colore aggiungendoci una punta di bianco. Si ripeterà la stessa operazione per tutti gli altri quadrati a destra, aumentando progressivamente l’aggiunta di bianco al colore ottenuto precedentemente, fino ad arrivare alla tonalità che rasenta il bianco. 3. A questo punto, partendo sempre dal colore puro del tubetto, si aggiungerà una punta di nero e ci si dipingerà il primo quadrato a sinistra del colore puro. Al colore ottenuto si aggiungerà man mano dell’altro nero per dipingere di volta in volta i quadrati a sinistra fino ad arrivare nell’ultimo quadrato a un colore molto scuro. Ecco un esempio di scala cromatica e il risultato che si dovrebbe ottenere.

nero

colore puro

bianco

Il puntinismo – Laboratorio linguaggi espressivi, pagine 94-95 Ogni dipinto, ogni immagine, ogni disegno, anche il più infantile, è costituito da segni, punti e linee. Il segno è la prima forma di espressione per comunicare un pensiero ed è lasciato anche dagli oggetti (la scia di una nave, un’impronta sulla neve). Il punto, il segno grafico più elementare, viene lasciato dal contatto di un oggetto su una qualsiasi superficie e varia in base a diversi fattori: lo strumento con cui viene realizzato (matite, pennarelli, colori a cera, pennelli...); il materiale su cui viene realizzato (carta, stoffa, plastica...); la pressione della mano. Il quadro scelto è La Grande-Jatte di Georges-Pierre Seurat, noto anche come Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte, realizzato tra il 1884 e il 1886 e di dimensioni enormi (207×308 cm). Il puntinismo (in francese “pointillisme”), di cui Georges-Pierre Seurat è uno dei massimi esponenti, richiedeva agli artisti, per tradizione, una numerosa produzione di studi disegnati o dipinti prima di arrivare all’opera conclusiva, proprio perché si tratta di una tecnica molto precisa e dettagliata. Addensando tanti punti fitti si può dare l’effetto dell’ombra, se i punti sono diradati portano luce e trasparenza all’opera: la pittura dei puntinisti è molto luminosa perché essi sono riusciti ad accostare piccolissime pennellate di colore puro, non mescolato con altri. Questo dipinto rappresenta come trascorreva il tempo libero (la domenica pomeriggio) la nuova società borghese e industriale della fine del XIX secolo: ci sono una quarantina di figure, una folla calma e tranquilla intenta a svagarsi, giocare, pescare, riposare, leggere e passeggiare. Nonostante tutti questi movimenti le figure sembrano statiche, come manichini. Il centro del quadro è occupato da due figure, una donna con una bambina per mano, che sembrano procedere verso l’osservatore. La gamma cromatica è caratterizzata da ricche variazioni che danno una grande armonia all’opera. Prevale la luminosità, le pennellate a volte sono tratteggi a volte puntini di colore e nell’insieme restituiscono una trama fitta e minuta di colori che sembrano anticipare il concetto del moderno pixel. Georges-Pierre Seurat, nato a Parigi nel 1859 e morto a soli trentatré anni, si recava ogni mattina, molto presto, quando la luce era migliore, a Neully, un isolotto sulla Senna, noto con il nome di Grande-Jatte (“grande ciotola”), per abbozzare scene dipinte all’aria aperta; poi si dirigeva nel suo atelier a curare i dettagli e ritoccare la tela. Facciamo sperimentare agli alunni la tecnica del puntinismo (scheda 2).

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Inverno

Sguardi d’inverno – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 100 Il vero nome di Umberto Saba è Umberto Poli. Nacque a Trieste nel 1883 da una famiglia ebraica e morì a Gorizia nel 1957. Poeta, scrittore e giornalista italiano, ha dedicato la sua vita alla scrittura e alla sua libreria antiquaria a Trieste. Abbandonato prima dal padre poi dalla balia, tormentato dalle leggi razziali e colpito da una serie di eventi sfortunati, la sua poetica semplice e lineare rispecchia la sua indole triste e a volte depressa. Saba amava le donne e le creature più umili, la sua piccola Trieste e l’umanità, e riusciva a mescolare, nelle sue opere, un tono aulico e uno popolaresco, l’alta lirica e la canzonetta. La poesia Neve è presente nel suo “Canzoniere”, che ebbe edizione definitiva nel 1945. Un’attività legata a questa scheda potrebbe essere la ricerca di informazioni e immagini riguardanti l’inverno nelle varie parti d’Italia. Per facilitare il lavoro, si potrebbe suddividere il territorio in tre macro ambienti: 1. montagna, 2. collina-pianura, 3. mare. Per ciascun ambiente si può discutere con la classe su quali potrebbero essere le caratteristiche di ogni paesaggio: come si presenta, cosa c’è; qual è la temperatura; come ci si veste, fino a giungere alle caratteristiche dell’inverno secondo gli alunni. In un secondo momento si possono far cercare ai ragazzi foto e immagini dei diversi ambienti durante il periodo invernale. Chiediamo ai bambini se hanno mai assistito a una nevicata “strana”, fuori stagione o in un luogo insolito (ad esempio in spiaggia). Proponiamo una ricerca su internet per trovare qualche dipinto famoso che rappresenti la nevicata: i bambini potranno riprodurlo e poi colorarlo con le tonalità di bianco che preferiscono.

Il collage – Laboratorio linguaggi espressivi, pagine 102-103 Chitarra è stata realizzata da Pablo Picasso nel 1913. Picasso si è sempre contraddistinto per il suo stile e le sue provocazioni artistiche: sperimentando modi e materiali differenti ha aperto la strada a una nuova concezione dell’arte. Dal 1912 si dedicò a una serie di dipinti eseguiti con una nuova tecnica: il papier collé, ovvero “carta incollata”, ottenuto mediante l’accostamento di frammenti di carta (giornali, cartone ondulato). In questa chitarra, l’artista unisce alla carta il filo e la lamina di metallo, per questo si tratta di un collage polimaterico, ossia composto di più materiali. La composizione è chiara, formata da pochi elementi e linee sintetiche. Il colore è limitato a una gamma monocromatica, così da conferire maggior forza espressiva al quadro. Si tratta di una delle prime opere costruite con la tecnica dell’assemblaggio, che è un collage su tre dimensioni. È custodita al MoMA di New York, cioè il più importante museo di arte moderna del mondo, insieme a una serie di altre chitarre costruite da Picasso con diversi materiali che risalgono sempre al periodo 1912-1914. Pablo Picasso nasce a Malaga nel 1881 e muore a Mougins nel 1973. Figlio d’arte (il padre e il nonno erano artisti), iniziò giovanissimo ad avvicinarsi alla creazione artistica e dal 1904 si stabilì Parigi. La sua produzione fu enorme e le opere si trovano in quasi tutti i musei d’Europa, alcuni interamente dedicati a lui come quello di Parigi, all’interno di Palazzo Salé, che contiene oltre tremila opere dell’artista. Una delle sue frasi più celebri è: “A dodici anni sapevo disegnare come Raffaello, però ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino”. Altri pittori che hanno sperimentato la tecnica del collage sono Gino Severini (Natura morta con la rivista letteraria Nord-Sud), pittore italiano che si stabilì presto a Parigi e si legò alle avanguardie artistiche (futurismo, cubismo, divisionismo), e Francis Picabia (Donna con fiammiferi), anche lui grande sperimentatore, che nell’opera citata raffigura i capelli della donna con una moltitudine di fiammiferi. Proponiamo ai bambini di realizzare il loro collage sulle linee di un’opera di Picasso, Bicchiere sul tavolo (scheda 3). Pablo Picasso, Bicchiere sul tavolo

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Per dare un ulteriore esempio pratico sulla tecnica del collage, si è scelto di proporre un dipinto dell’Arcimboldo. Il quadro non è stato realizzato con questa tecnica, ma rende l’idea di come si può costruire un collage: partendo da singoli elementi, si arriva a creare un’unità diversa dai soggetti di partenza. Giuseppe Arcimboldi, detto l’Arcimboldo, visse a Milano tra il 1527 e il 1593 e fu pittore di corte a Praga per gli imperatori d’Austria e scenografo teatrale. È famoso per i suoi dipinti allegorici e le sue teste composte: ritratti burleschi che combinano tra loro elementi dello stesso genere (frutta, verdure, ramaglie...). Oltre al ciclo delle stagioni va menzionato quello degli elementi. I critici del XX secolo gli attribuirono addirittura l’anticipazione di certe tendenze del Surrealismo. Arcimboldo ha dipinto diverse stagioni in periodi diversi: le prime quattro sono sparse nei musei di tutto il mondo, mentre quelle più recenti, dipinte nel 1573, si trovano tutte al Museo del Louvre. In Italia è possibile ammirare alcune opere come Ortaggi in ciotola o L’ortolano al Museo Civico di Cremona, Carnet di Rodolfo II agli Uffizi a Firenze, L’uomo di lettere a Palazzo Rosso a Genova.

Trittico della natura – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 104

Il Trittico della natura (o dell’Engadina o delle Alpi) – La morte è un’opera di Giovanni Segantini realizzata attorno al 1898. Attualmente si trova al Museo Segantini di St. Moritz, insieme alle altre due tele del trittico, cioè La natura e La vita: si tratta di un’opera maestosa, ispirata alle Alpi tanto amate dal pittore. Segantini lavorava a diretto contatto con la natura, le sue opere erano molto luminose, ed effettuava una profonda ricerca sulla luce, soprattutto nei paesaggi e nelle scene di campagna. I suoi quadri celebrano un senso di quiete, una mistica sintonia con la natura, mentre le ultime opere sono ricche di riferimenti simbolici, a causa dell’isolamento delle montagne dell’Engadina dove si ritirò nel 1894, a pochi anni dalla morte. La raccolta maggiore di opere di Segantini è proprio al Museo di St. Moritz, eretto nel 1908 come una sorta di monumento visitabile in sua memoria. Altri suoi dipinti noti sono Le due madri, L’amore alla fonte della vita e L’angelo della vita (Milano, Civica Galleria d’Arte Moderna), Alla stanga (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Pascoli di primavera (Milano, Pinacoteca di Brera).

Primavera

Sguardi di primavera – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 108 Giovanni Pascoli nasce a San Mauro di Romagna nel 1855. Nato in una famiglia numerosa, dedica la sua vita allo studio e agli affetti di casa. La sua poesia, incentrata sulla semplicità, le piccole cose della vita quotidiana, la natura e la famiglia intesa come fulcro dell’esistenza, è ricca, suggestiva e descrittiva. Pascoli rompe gli schemi fino ad allora conosciuti per far provare al lettore le emozioni più profonde e nascoste nell’animo: fu infatti un vero rivoluzionario della poesia. Nel suo scritto Il fanciullino definisce il suo segreto in poesia: affidarsi a uno sguardo nuovo come quello di un bambino che riscopre la realtà. Muore a Bologna nel 1912. Giovanni Pascoli è molto bravo a “far vedere” le cose. Con poche parole permette al lettore di vedere ciò che sta osservando, accompagnandolo in un luogo lontano dal qui e ora. Facciamo provare anche ai bambini questa esperienza, facendo conciliare arte e poesia per creare una sinergia di emozioni. Prima di tutto, rileggiamo con attenzione la poesia Primavera, sottolineando i punti in cui ci sono similitudini e metafore, poi facciamo scrivere in modo poetico quello che gli alunni vedono (scheda 5). Invitiamoli a rendere la loro poesia attraverso l’immagine (scheda 6). Se vogliono possono condividere la composizione con il vicino di banco: ogni bambino può disegnare “la primavera” del suo compagno. Le schede 5 e 6 vanno svolte insieme. Un’attività utile è la raccolta e la catalogazione dei fiori e delle foglie. Questo permetterà agli alunni di imparare a osservare e a descrivere ciò che li circonda.

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Materiale occorrente: un foglio grande, un’enciclopedia (oppure internet), colla, colori. Procedimento: 1. Si inizia con la raccolta dei fiori e delle foglie: si può decidere di usare lo stesso elemento per tutta la classe. 2. L o si osserva insieme, si pone l’attenzione sulla grandezza, sul colore, sul profumo, sulla forma, su come si presenta al tatto. 3. Si prende il foglio grande e lo si divide in tre colonne: nella prima si disegna il fiore copiandolo dal vivo; nella seconda gli alunni lo descriveranno seguendo le indicazioni rilevate insieme; nella terza colonna si riporteranno la descrizione e il suo nome scientifico, trovato sull’enciclopedia o su internet. Questa attività aiuta gli alunni a imparare a osservare e a non soffermarsi alla superficialità delle cose, oltre a stimolare la competenza del disegno dal vero. Si può decidere di seccare il materiale raccolto e poi incollarlo su alcuni cartoncini, oppure sui fogli delle descrizioni precedenti. È importante posizionare i fiori, non rovinati o sgualciti, tra due pesi. È bene proteggerli usando due fogli di carta assorbente. Si lasceranno lì per almeno dieci giorni, in modo che il procedimento di essiccatura avvenga correttamente.

Emozioni di colore – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 109 Un’attività legata all’osservazione della primavera è la ricerca di immagini di campi primaverili. L’input dell’intera esperienza sarà la domanda: “Di che colore sono i prati?”. La primavera è ricca di colori e sfumature, ma spesso la fretta non ci permette di coglierle tutte. Gli alunni dovranno ricercare immagini, foto di viaggi, giardini fioriti e ritagli di giornale nei quali il colore fa da padrone. Questa attività servirà da lancio per pagina 109. Al colore è stato attribuito un codice simbolico. Se vediamo un fiocco bianco, azzurro o rosa su un portone sappiamo attribuire a ciascuno un significato specifico. Anche nella segnaletica stradale il colore è importante, così come nello sport. Il colore impregna la nostra vita e spesso non ce ne accorgiamo neanche: passare il tempo in un luogo colorato oppure grigiastro può influenzare il nostro stato d’animo. Una giornata trascorsa in una città grigia ci rende meno rilassati che un pomeriggio immersi nel verde di un giardino. Ogni colore ha un significato preciso e quando scegliamo una tonalità vogliamo, spesso in modo inconscio, trasmettere un particolare stato d’animo. ROSSO: eccitazione, calore, passione, amore ARANCIONE: vivacità, allegria GIALLO: vitalità, calore, energia NERO: tristezza, noia, forza BIANCO: freddezza, purezza BLU: calma, malinconia, serenità VERDE: calma, tranquillità, serenità, pace Chiediamo ai bambini quali emozioni suscita loro ogni colore (scheda 7).

La pittura en plein air – Laboratorio linguaggi espressivi, pagine 110-111 Per dipingere “en plen air”, cioè “all’aria aperta”, la tecnica migliore è la tempera o i colori a olio. La tempera offre innumerevoli opportunità e permette di creare sfumature, gradazioni tonali e chiaroscuri che con altri tipi di colori non si ottengono. Il pennello può lasciare pennellate di vario genere, lunghe e sinuose, brevi e rigide, delicate, pesanti e cariche di colore. Essendo la pittura en plen air una tecnica immediata, i colori a tempera permettono di immortalare l’attimo, o di modificarlo fino al raggiungimento del colore scelto. Questa tecnica nasce in Francia nella seconda metà dell’Ottocento e prende spunto dalla corrente impressionista. Gli impressionisti spostano la loro attenzione dal soggetto (spesso immagini religiose o profane) al paesaggio, visto come spunto di ispirazione e “studio”. La soggettività del pittore emerge in modo violento, le emozioni messe sulla tela sono mediate dal colore e dai colpi di spatola. Le superfici, a volte uniformi e a volte discontinue, creano un insieme armonioso e ammirevole.

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Tra gli esempi di pittura en plein air ci sono alcuni dipinti di Claude Monet (1840-1926). Monet è stato il motore trainante (e sempre fedele) dell’impressionismo, e di conseguenza della pittura en plen air. Il suo desiderio, a volte ossessivo, era quello di dipingere la campagna francese nelle sue mille sfaccettature, cogliendo il più possibile i giochi di luce e le ombre del paesaggio. Lavorò sempre all’aria aperta, prediligendo i riflessi mobili della luce sull’acqua e del sole fra le fronde. Ad Argenteuil organizzò il suo studio su un battello, infine si trasferì a Giverny e qui realizzò molti dei suoi capolavori come la serie della Cattedrale, delle Ninfee e dei Covoni. Le tele proposte fanno parte della serie della Cattedrale di Rouen: Monet ha sperimentato vari studi sulla luce, dipingendo lo stesso soggetto più e più volte nei vari momenti del giorno. Si tratta di trenta dipinti, creati tra il 1890 e il 1894, realizzati con un meticoloso studio sulla luce: la stessa facciata è stata riprodotta in diversi momenti della giornata, analizzando i cambiamenti che avvenivano al mattino, al tramonto, in una serata invernale o in un giorno di pioggia. A volte l’artista stesso ha segnalato il tipo di luce della giornata, ad esempio “luce solare”, “pieno sole, armonie di blu e azzurro” oppure “tramonto, armonie in oro e blu”. Queste tele, sparse in vari musei del mondo, insistono sul connubio tra luce in continuo mutamento e struttura statica degli elementi: un oggetto delle dimensioni di una cattedrale, ad esempio, ferma, immobile e statica, può modificarsi solamente in base ai cambiamenti climatici. Molto belli e noti sono anche La stazione Saint-Lazare, con i giochi del vapore dei treni, e il ciclo sulle ninfee, a lui molto care. L’altro dipinto proposto è Albicocchi in fiore, realizzato nel 1888 da Vincent Van Gogh. L’artista olandese (1853-1890), autore di più di ottocentosessantaquattro tele e circa mille disegni, ha influenzato in modo decisivo l’arte del XX secolo. Ha avuto un’infanzia triste, la sua voglia di dipingere è stata frenata dalle severe regole imposte dal padre, ma una volta cresciuto se n’è andato dalla nebbiosa Olanda contadina e ha deciso di diventare pittore. Dalla pittura francese impara a riempire le tele di luce e colori e fonda una comunità di artisti proprio nel sud assolato della Francia. L’intensità con cui guarda alla natura dà ai suoi quadri un’energia che ancora oggi percepiamo viva e intatta. Tra i suoi soggetti ci sono autoritratti, nature morte, dipinti di cipressi, campi di grano e girasoli. In vita artista incompreso, morirà per un colpo d’arma da fuoco divenendo un mito della pittura moderna. Un esercizio da proporre è quello di far fotografare un luogo (il giardino, il parco giochi, quello che si vede dalla finestra aperta di casa) e poi farlo dipingere agli alunni. I ragazzi dovranno cercare di riprodurlo il più similmente possibile alla foto. Terminato il lavoro, foto e disegno saranno incollati su un cartoncino, in modo che i due lavori siano vicini e confrontabili.

Colazione in giardino – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 112 La tela, una delle ultime dipinte da De Nittis, risale al 1883 e si riallaccia a un tema caro alla cultura impressionista. I soggetti di Colazione in giardino sono la moglie Léontine e il figlio Jacques, ritratti al tavolo della colazione del mattino, nel giardino di casa, con un terzo posto vuoto, che presumibilmente è quello dell’artista. La tavola è imbandita con amore e cura, si notano cristalli e porcellane, che accedono di luce il quadro e rappresentano una vera dimostrazione di virtuosismo tecnico. Si potrebbero mostrare ai bambini due opere internazionali che ricordano questo stesso soggetto, cioè Colazione sull’erba di Édouard Manet e Colazione dei canottieri di Pierre-Auguste Renoir, proponendo di farne un confronto, notarne le differenze di luce, di sensazione, di colore… De Nittis fu tra i pochi interpreti originali di un tema molto caro ai suoi contemporanei francesi, come quello del déjeuner (=colazione). Ad esempio nell’olio di De Nittis si può notare l’audace controluce che esalta il verde delle fronde e dell’erba, nel sole del mattino, l’aria familiare e intima della sedia lasciata dall’artista, la dolcezza e la sospensione del momento, la dovizia di particolari, quasi didascalica, delle porcellane, dei cristalli e delle tovaglie.

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É. Manet, Colazione sull’erba

P.A. Renoir, Colazione dei canottieri


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Estate

Sguardi d’estate – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 116 La poesia ci proietta in un giorno che sembra immobile; un sole caldo e accecante mette in risalto i passeri che svolazzano in cielo, assetati. I campi risplendono di un giallo intenso, mentre le farfalle in aria schiudono le ali. C’è silenzio dappertutto, lungo il fiume, le campagne e le valli. Interrompe questa monotonia il canto dei grilli, che si fanno sentire di sera. Alfonso Gatto è nato a Salerno nel 1909. Ha dedicato la vita alla scrittura in tutte le sue forme: poesia, letteratura, giornalismo e saggistica. Nella sua poesia, cercò di accordare la parola essenziale con la musicalità del testo, mescolando un ermetismo difficile e rarefatto con gli echi della melodia e delle arie del Settecento. Una proposta per i compiti estivi potrebbe essere quella di raccogliere delle cartoline o delle fotografie dei luoghi dove i bambini trascorreranno l’estate, per vedere i colori dell’estate di ogni alunno. L’estate è un arcobaleno di colori: giallo, rosso, verde, marrone, azzurro. I colori sono intensi e carichi, non esistono toni tenui e tutto è amplificato. Si potrebbe chiedere ai bambini qual è secondo loro il tipo di colore (matita, cera, pennarello) che rende meglio i colori estivi (scheda 10). Con i colori che il bambino ha scelto facciamo creare il proprio paesaggio estivo, che può essere scelto tra mare, montagna e campagna.

Il frottage – Laboratorio linguaggi espressivi, pagine 117-118 La tecnica artistica del frottage fu adottata in modo particolare da Max Ernst, soprattutto nel suo album Storia naturale del 1926, ma anche da altri artisti surrealisti. Consiste nello sfregare, con una matita o un altro mezzo, un foglio sovrapposto a una superficie ruvida (tela di sacco, foglie, legno...) o con leggere sporgenze, ottenendo, attraverso processi automatici, delle immagini inedite e casuali. La parola è un derivato del francese frotter, cioè strofinare. L’idea che sta alla base del frottage è che i disegni sono “automatici”: l’artista, quindi, riduce volutamente la sua partecipazione attiva alla creazione dell’opera e assiste come uno spettatore al formarsi di immagini inaspettate. Max Ernst nasce in Germania nel 1891. La sua vita, dedicata all’arte e alla ricerca di nuove forme d’espressione, lo porterà a viaggiare e a confrontarsi con molti artisti: Parigi, meta di innumerevoli viaggi e sua ultima città, gli Stati Uniti, luogo di approfondimenti delle sue teorie sul colore e sulle forme d’arte, l’Oriente, che lo porterà a studiare il frottage e a utilizzarlo come nuovo mezzo comunicativo. Ernst affronta anche il collage ed entra di diritto tra i maggiori esponenti della corrente surrealista. Unici nel loro genere sono i suoi “romanzi-collage”, cioè tavole realizzate con collage di immagini ricavate da opere scientifiche, enciclopedie mediche, cataloghi, racconti, che mescolano l’immagine con la parola poetica. In Italia è possibile ammirare Un peu malade de cheval (Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, GAM) e L’Antipapa (Venezia, Collezione Peggy Guggenheim).

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Linguaggi espressivi – scheda 1

ATTRAVERSO I CINQUE SENSI 1. Per ognuno dei cinque sensi scrivi alcune caratteristiche dell’autunno. VISTA

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............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... UDITO

............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... TATTO

............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... GUSTO

............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... 2. Disegna il tuo paesaggio autunnale.

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Linguaggi espressivi – scheda PROVE ESPERTE n. 22

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IL PUNTINISMO

1. Prova a colorare il disegno usando la tecnica del puntinismo, rispettando le regole che hai imparato. Puoi scegliere se usare le matite o i pennarelli e il tipo di punta. Attenzione però all’uso del colore e alla sua intensità per creare ombre e sfumature! Se sei in difficoltà osserva le chiome degli alberi e l’acqua del dipinto di Seurat sul tuo libro.

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Linguaggi PROVE ESPERTE espressivi n. 1 – scheda 3

IL COLLAGE

1. Ecco un’opera d’arte di Pablo Picasso, intitolata Bicchiere sul tavolo. Prova a completarla con la tecnica del collage.

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Linguaggi espressivi – scheda PROVE ESPERTE n. 24

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SUONI E RUMORI

1. Prova a compilare la tabella inserendo i seguenti suoni o i rumori al posto giusto:

spiaggia affollata traffico cittadino orchestra sinfonica piatti che si rompono serranda che si apre cinguettio treno catena cigolante di un’altalena ninnananna

SUONI

RUMORI

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.....................................................................................................

.....................................................................................................

.....................................................................................................

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.....................................................................................................

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.....................................................................................................

.....................................................................................................

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ra aggiungi alla tabella un suono e un rumore che si percepiscono a casa tua O e un suono e un rumore della classe. 2. Osserva i disegni e colora solo quelli che producono un SUONO DETERMINATO, ovvero quelli che producono note precise, che si possono riconoscere.

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Linguaggi PROVE ESPERTE espressivi n. 1 – scheda 5

DAGLI OCCHI ALLE PAROLE

1. Prova a scegliere un elemento che vedi con i tuoi occhi, ad esempio i fiori sul davanzale, il giardino di casa tua o le aiuole del parco pubblico, e descrivilo come farebbe un poeta. Aiuta il lettore a vedere ciò che vedi tu, usa frasi brevi, similitudini e metafore. ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................... 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Linguaggi espressivi – scheda PROVE ESPERTE n. 6 2

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DALLE PAROLE AL DISEGNO 1. Ora disegna la tua poesia. Se vuoi, puoi provare a disegnare quella del tuo compagno di banco e lui potrà fare lo stesso con te.

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6Linguaggi PROVE ESPERTE espressivi n. 1 – scheda 7

COLORI ED EMOZIONI 1. Scrivi in tabella, a fianco di ogni colore, l’emozione che ti suscita e una situazione che determina quell’emozione.

COLORE

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EMOZIONE

SITUAZIONE

BLU

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..................................................................................

ROSSO

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..................................................................................

GIALLO

..................................................................................

..................................................................................

NERO

..................................................................................

..................................................................................

BIANCO

..................................................................................

..................................................................................

VIOLA

..................................................................................

..................................................................................

VERDE

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..................................................................................

GRIGIO

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..................................................................................

ARANCIONE

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Linguaggi espressivi – scheda PROVE ESPERTE n. 28

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ONOMATOPEE

1. Disegna chi o che cosa può produrre l’onomatopea scritta sotto.

DRIIIIN

STRAP

SMACK

RONF RONF

BANG

TOC TOC

GRRRRR

PLIN PLIN

SPLASH

DIN DON

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Linguaggi PROVE ESPERTE espressivi n. 1 – scheda 9

I COLORI DELL’ESTATE

1. Prova a colorare i tre disegni qui sotto con le cere, i colori a matita e i pennarelli.

Quale dei tre disegni ti ricorda di più l’estate? Perché? ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................

2. Riempi la tavolozza con i colori che contraddistinguono l’estate. Se hai qualche dubbio prova a rileggere la poesia di Alfonso Gatto e prendi spunto da lì.

154


Programmazione PROVE ESPERTE n. 2

45a

Competenze trasversali COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

T come talento – O come onestà – L come legalità – I come impegno civile

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Conoscere le regole del vivere in comune e rispettarle.

Significato di: – gruppo; – comunità; – essere cittadino; – essere cittadino del mondo.

• Conversazioni cliniche.

Assumere responsabilmente atteggiamenti, ruoli e comportamenti di partecipazione attiva e comunitaria.

Partecipare all’attività di gruppo in modo responsabile, collaboraSviluppare modalità consapevo- tivo e solidale. li di convivenza civile, di Individuare alcune regole preconsapevolezza di sé, rispetto senti nel mondo del bambino: delle diversità, di famiglia, scuola, paese, gruppi confronto responsabile e di sportivi; distinguere i loro compidialogo. ti, i loro servizi, i loro scopi. Comprendere e rispettare Adottare comportamenti di le regole per la convivenza autocontrollo anche di fronte a sociale. crisi e/o insuccessi. Riflettere sui valori della Adottare comportamenti convivenza, della democrazia e della cittadinanza. appropriati nel gioco, nel lavoro, nella convivenza generale, nella Acquisire la consapevolezza che circolazione stradale, nei luoghi e nei mezzi pubblici. ognuno può intervenire sulla realtà apportando il proprio Esprimere il proprio punto di positivo e originale contributo. vista, confrontandolo con i Conoscere le istituzioni statali e compagni. civili, a livello locale e nazionale, Esercitare responsabilmente il e i principi etici sanciti dalla Costituzione, dal diritto naziona- proprio ruolo. le e dalle Carte Internazionali. Prestare aiuto a compagni e altre persone in difficoltà. Rispettare l’ambiente e gli animali attraverso comportamenti di salvaguardia del patrimonio, utilizzo responsabile delle risorse, pulizia, cura. Rispettare il proprio e l’altrui materiale e le attrezzature comuni. Confrontare usi, costumi, stili di vita propri e di altre culture, individuandone somiglianze e differenze.

Differenza fra “comunità” e “società”.

• Ascolto di esperienze. • Conversazioni guidate. • Riflessioni personali e collettive. • Letture scelte.

Struttura: – del Comune; – della Provincia; – della Regione. Significato dei concetti di: – diritto; – dovere; – responsabilità; – identità; – libertà.

• Ascolto di canzoni. • Visione di documentari, film. • Giochi di gruppo, giochi di ruolo. • Gioco dell’oca del cittadino.

Significato di: – tolleranza; – lealtà; – rispetto. Alcune forme di democrazia nella scuola. Strutture presenti sul territorio che offrono servizi utili alla Cittadinanza. Alcuni articoli: – della Costituzione; – delle Carta dei Diritti dell’Uomo; – della Carta dei Diritti dell’Infanzia. Organizzazioni internazionali, per scopi umanitari e di difesa dell’ambiente: ONU, UNICEF, WWF, OMS…

Conoscere alcuni articoli della Costituzione italiana per approfondire il concetto di democrazia.

155


5a

Programmazione COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA Acquisire ed interpretare Le informazioni Individuare le relazioni e i collegamenti presenti nei testi. Trasferire le informazioni acquisite in altri contesti.

IMPARARE A IMPARARE ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Porsi domande sui testi letti.

Lessico specifico.

• Lettura di testi.

Rispondere a domande sui testi letti e\o ascoltati.

Strategie di memorizzazione.

• Uso del dizionario.

Metodologie della ricerca.

• Formulazione di domande e\o di risposte sul testo letto.

Utilizzare strategie di memorizzazione.

Ricercare informazioni utili al Individuare, scegliere ed utilizza- proprio apprendimento, anche re varie fonti e varie modalità di in contesti diversi. informazione per organizzare il Individuare e rappresentare semproprio apprendimento. plici collegamenti tra concetti appartenenti anche a diversi ambiti disciplinari con la guida dell’insegnante. Osservare fenomeni, ricavare informazioni, formulare ipotesi e trovare strategie risolutive con la guida dell’insegnante. Organizzazione le informazioni: selezionare le informazioni principali di un testo, dividerlo in sequenze e scrivere un breve riassunto. Pianificare sequenze di lavoro con l’aiuto dell’insegnante. Compilare elenchi, liste e semplici tabelle.

156

Strategie di studio, di apprendimento e di autocorrezione.

• Comprensione delle informazioni presenti in un testo.

Schemi, tabelle, scalette, riassunti e mappe. • Divisione del testo in sequenze. Progettazione del lavoro per raggiungere gli obiettivi stabiliti.

• Completamento di semplici riassunti.

Semplici strategie di organiz• Individuazione delle informazioni zazione del proprio lavoro: principali e costruzione di mappe, autoregolazione, controllo della schemi, tabelle. propria produzione, delle proprie capacità, limiti e risorse. • Riflessione sui rapporti logico-causali dei connettivi. • Riflessione sulle principali relazioni tra le parole. • Uso di termini specifici.


Programmazione COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA Valutare le informazioni ricavate dai testi. Valutare il proprio lavoro e prendere decisioni basandosi sulle possibili alternative. Portare a termine compiti e iniziative assunti in modo responsabile. Pianificare e organizzare il proprio lavoro.

SPIRITO DI INIZIATIVA E DI INTRAPRENDENZA ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Portare a termine gli impegni assunti con responsabilità.

Fasi del problem solving.

• Ascolto delle letture dell’insegnante.

Le fasi di una procedura. Prendere iniziative personali di gioco e di lavoro e portarle a termine.

Adottare strategie di problem solving

• Strategie per ascoltare e riferire. Operazioni di planning. • Letture individuali. Diagrammi di flusso.

Spiegare le motivazioni delle decisioni prese. Convincere altri a fare una scelta o a condividere la propria, spiegandone le motivazioni.

• Dibattiti in classe. Circle-time. Strategie di argomentazione.

• Attività di analisi di problemi vari e di collegamento con il proprio vissuto. • Esposizione di opinioni personali.

Realizzare semplici progetti. Trovare soluzioni a problemi di esperienza.

5a

Descrivere le fasi necessarie per svolgere un compito, compiere una procedura, eseguire un gioco. Individuare gli strumenti necessari per portare a termine un compito. Progettare in gruppo la realizzazione di un manufatto e\o l’organizzazione di un piccolo evento nella vita di classe. Analizzare ipotesi per la soluzione di problemi legati all’esperienza concreta. Scegliere, anche in gruppo, la soluzione più vantaggiosa.

157


5a

Programmazione COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE: ESPRESSIONE ARTISTICA E MUSICALE ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Padroneggiare gli strumenti necessari a un utilizzo consapevole del patrimonio artistico (strumenti e tecniche di fruizione e produzione)

ARTE E IMMAGINE Esprimersi e comunicare Elaborare creativamente produzioni personali per esprimere sensazioni ed emozioni; per rappresentare e comunicare la realtà percepita.

Elementi essenziali per la lettura/ascolto di un’opera musicale o d’arte (pittura, fotografia, musica…) e per le produzione di elaborati musicali, grafici, plastici, visivi.

• Rappresentazione pittorica di testi poetici, utilizzando tecniche diverse. • Analisi di opere d’arte di genere e periodo diverso.

Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, pittorici.

Principali forme di espressione artistica.

• Ricognizione e mappatura dei principali beni culturali e artistici e del proprio territorio.

Introdurre nelle proprie produzioni creative elementi stilistici scoperti osservando immagini e opere d’arte.

Tecniche di rappresentazione grafica.

• Realizzazione di semplici guide.

Osservare e leggere immagini Guardare e osservare con consapevolezza gli oggetti presenti nell’ambiente, descrivendo gli elementi formali e utilizzando le regole della percezione visiva. Riconoscere in un testo iconico-visivo gli elementi grammaticali tecnici del linguaggio visivo (punto, linea, colori, forme…). Comprendere e apprezzare le opere d’arte Individuare in un’opera d’arte gli elementi essenziali della tecnica e dello stile dell’artista per comprenderne il messaggio. Familiarizzare con alcune forme di arte moderna. Riconoscere e apprezzare nel proprio territorio il patrimonio ambientale e urbanistico e i principali monumenti storico-artistici. MUSICA Utilizzare voce e strumenti musicali non convenzionali in modo creativo e consapevole, ampliando con gradualità le proprie capacità di invenzione e improvvisazione sonora. Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale.

158

• Realizzazione di strumenti musicali non convenzionali con materiali di riciclo. • Ascolto di brani musicali del repertorio classico e moderno. • Individuandone caratteristiche strutturali (tempo).


Programmazione

5a

Italiano COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

IL RACCONTO (pagg. 24-113)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Comprendere la lettura dell’insegnante e saperne riferire il contenuto in modo chiaro e sintetico.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali.

• Previsione del contenuto di un testo in base a indizi presenti nel titolo, nelle immagini.

Codici fondamentali della comunicazione orale.

• Ascolto attivo della lettura dell’insegnante e indice di gradimento.

Principi essenziali di organizzazione del discorso narrativo.

• Attività di vario genere per stimolare la comprensione.

Struttura essenziale dei testi narrativi.

• Esposizione di giudizi e opinioni personali.

Principali connettivi logici.

• Consegne, messaggi, istruzioni.

Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti. Distinguere in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria opinione su un argomento.

Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

Usare tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce.

Tecniche di lettura espressiva: pause, tono di voce, intonazione, ritmo.

Usare nella lettura opportune strategie per comprendere; porsi domande all’inizio e durante la lettura del testo; cogliere indizi utili a risolvere i nodi della comprensione.

Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana.

Sfruttare le informazioni della titolazione e delle immagini per anticipare il contenuto. Leggere testi narrativi sia realistici che fantastici, distinguendo l’invenzione letteraria dalla realtà. Comprendere in modo appropriato il lessico di base. Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali, attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole. Leggere testi narrativi della letteratura per l’infanzia e formulare su di essi giudizi personali.

Previsione del contenuto di un testo in base a indizi presenti nel titolo, nelle immagini. Informazioni esplicite, informazioni implicite, brevi sintesi del contenuto, significato delle parole nel contesto.

• Esercitazioni sul libro di lettura. • Strategie per comprendere “Verso l’Invalsi”. • Attività di analisi su sequenze ordine cronologico con flashback e flashforward. • Attività di rilevamento delle caratteristiche del testo narrativo nei vari generi. • Letture di Classici con indice di gradimento, di interesse e curiosità.

Caratteristiche fondamentali del testo narrativo: struttura ed elementi. Caratteristiche del testo narrativo ricorrenti in tutti i generi: – biografia; – racconto umoristico; – racconto di fantascienza; – racconto fantasy; – racconto giallo; – racconto storico. Uso del dizionario.

159


5a

Programmazione

Produrre testi di vario tipo.

Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un racconto o di un’esperienza. Produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute da altri e che contengano le informazioni essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni. Compiere operazioni di rielaborazione sui testi (riassumere, parafrasare, riscrivere apportando cambiamenti di caratteristiche, sostituzioni di personaggi, punti di vista, riscrivere in funzione di uno scopo dato...). Arricchire il patrimonio lessicale: scoprire il significato e l’etimologia delle parole, parafrasare modi di dire e proverbi, usare i sinonimi.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana. Elementi di base delle funzioni della lingua. Caratteristiche fondamentali del testo narrativo. Caratteristiche dei generi narrativi presentati. Tecniche per riassumere: – le sequenze; – il discorso indiretto; – l’uso della terza persona. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

• Spunti dal testo letto per la scrittura personale nel genere presentato. • Uso del vocabolario: dall’etimologia alla formazione di nuove parole. (laboratorio di scrittura) • Raccolta di idee in uno schema a stella; organizzazione per punti; pianificazione della traccia di un racconto e produzione di un testo coerente e coeso. • Produzione di testi narrativi cambiandone il punto di vista o l’ordine cronologico. • Strategie per la produzione e la revisione del testo. • Esercitazioni per la produzione di riassunti completi ed essenziali. • Produzione di racconti nei vari generi con una mappa guida. • Strategie per la scrittura creativa.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Distinguere in un testo i principali connettivi (temporali, spaziali, logici). Distinguere le principali relazioni tra le parole (somiglianze, differenze) sul piano dei significati. Individuare e utilizzare il significato di parole e termini specifici.

Principali connettivi logici. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi. Uso dei dizionari. Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

• Riflessione sui rapporti logico-causali dei connettivi. • Riflessione sulle principali relazioni tra le parole: – somiglianza e differenza; – appartenenza a un campo semantico; – parole derivate, alterate e composte.

I diversi segni interpuntivi. Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici. Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi.

• Uso di termini specifici. • Uso del vocabolario: dall’etimologia alla formazione di nuove parole. • Uso dei modi di dire e dei proverbi. • Riflessione sull’uso della punteggiatura. Pagine di verifica Per costruire le competenze. Speciale BES Insieme per imparare facile: mappe dei generi narrativi.

160


Programmazione COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

IL TESTO POETICO (pagg. 114-131)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Individuare ed esprimere il messaggio e lo scopo di testi poetici.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali.

• Ascolto di poesie.

Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Individuare la struttura di un testo poetico.

Contesto, scopo, destinatario della comunicazione.

Memorizzare e recitare testi poetici. Principi essenziali di organizzazione del discorso poetico. Strutture essenziali dei testi poetici. Poesie classiche e poesie moderne. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

5a

• Memorizzazione e recita di poesie. • Uso del registro linguistico adatto a spiegare i contenuti del testo poetico. • Stimoli per l’espressione di sentimenti ed emozioni. • Integrazione con altri linguaggi. • Individuazione e comprensione del messaggio. • Individuazione della struttura. • Individuazione delle figure retoriche. • Parafrasi.

Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo.

Leggere testi poetici. Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere. Leggere testi poetici mostrando di riconoscere le caratteristiche essenziali che li contraddistinguono (versi, strofe, rime, similitudini, metafore, personificazioni, anafore, onomatopee, allitterazioni) ed esprimendo semplici pareri personali su di essi. Leggere e recitare ad alta voce testi poetici, rispettando le pause e variando il tono della voce.

Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana. Principi essenziali di organizzazione del discorso poetico. Principali generi letterari, e strutture essenziali, con particolare attenzione ai testi poetici. Tecniche di lettura espressiva.

• Lettura espressiva di poesie. • Individuazione e comprensione del messaggio. • Individuazione della struttura. • Attività utili a consolidare la capacità di riconoscere le figure retoriche. • Individuazione delle figure retoriche. • Parafrasi. • Uso del dizionario.

Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuarne quella specifica in un testo poetico. Comprendere, nei casi più semplici e frequenti, l’uso e il significato figurato delle parole.

161


5a

Programmazione

Produrre testi di vario tipo.

Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, poesie). Esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati d’animo sotto forma di testo poetico. Compiere operazioni di rielaborazione sui testi poetici (parafrasare, manipolare...). Arricchire il patrimonio lessicale attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Analizzare la frase nelle sue funzioni (soggetto, predicato e principali complementi). Distinguere le principali relazioni tra le parole (somiglianze, differenze) sul piano dei significati. Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici. Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi.

Principali strutture grammatica- • Parafrasi li della lingua italiana. • Individuazione del messaggio Elementi di base delle funzioni espresso. della lingua. • Analisi delle figure retoriche. Principi essenziali di organizzazione del testo poetico. • Ricerca del significato di parole inusuali Strutture essenziali dei testi poetici. (laboratorio di scrittura) • Proposte operative di maniPrincipali generi letterari, con polazione, completamento particolare attenzione ai testi e scrittura di semplici testi poetici. poetici. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

• Decodificazione dei vocaboli difficili.

Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

• Riordino delle parti delle frasi. • Esercitazioni mirate volte all’acquisizione di conoscenze

Principali strutture grammatica- • Parafrasi di poesie. li della lingua italiana. • Produzione di testi poetici. Elementi di base delle funzioni della lingua. • Ricerca del significato di parole inusuali. Contesto, scopo, destinatario della comunicazione. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi. Uso dei dizionari. Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole. Pagine di verifica Per costruire le competenze. Speciale BES Insieme per imparare facile: mappa della tipologia.

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Programmazione

5a

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

IL TESTO DESCRITTIVO (pagg. 132-153)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Individuare l’argomento principale dei discorsi altrui.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali in contesti formali e informali.

• Ascolto attivo della lettura dell’insegnante e valutazione del contenuto.

Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti. Descrivere ciò che si osserva. Individuare e comprendere le informazioni di un testo descrittivo. Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base. Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali.

Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo.

Leggere e comprendere descrizioni soggettive e oggettive. Leggere testi descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l’invenzione letteraria dalla realtà. Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere. Ricercare informazioni in testi descrittivi applicando semplici tecniche di supporto alla comprensione.

Codici fondamentali della comunicazione orale, verbale e non verbale.

• Attività di vario genere per stimolare la comprensione. • Esposizione di giudizi e opinioni personali.

Scopo della descrizione. Principi essenziali di organizzazione del discorso descrittivo. Principali indicatori spaziali. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici. Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana.

• Individuazione degli elementi che contraddistinguono un testo descrittivo.

Principi essenziali di organizzazione del discorso descrittivo.

• Comprensione delle differenze fra descrizione soggettiva o oggettiva.

Principali generi letterari, e strutture essenziali, con particolare attenzione ai testi descrittivi.

• Individuazione dei dati sensoriali, dinamici e statici.

Denotazione e connotazione.

• Individuazione, in un testo descrittivo, dell’ordine logico, spaziale, temporale.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

• Analisi di testi descrittivi relativi a persone, animali e ambienti.

Principali indicatori spaziali.

Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base (paro- Tecniche di lettura analitica e le del vocabolario fondamentale e sintetica. di quello ad alto uso). Tecniche di lettura espressiva. Arricchire il patrimonio lessicale Uso del dizionario. attraverso attività comunicative di lettura, attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

• Individuazione delle sequenze descrittive in un testo narrativo. • Uso di aggettivi, similitudini e personificazioni per l’arricchimento della descrizione. • Lettura di pagine dai Classici.

Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuarne quella specifica in un testo. Comprendere, nei casi più semplici e frequenti, l’uso e il significato figurato delle parole. Comprendere e utilizzare parole e termini specifici legati alle discipline di studio.

163


5a

Programmazione

Produrre testi di vario tipo.

Raccogliere le idee, organizzarle per pianificare la traccia di un testo descrittivo. Produrre descrizioni di persone, animali e ambienti. Compiere operazioni di rielaborazione sui testi (parafrasare una descrizione, riscrivere apportando cambiamenti di caratteristiche, in funzione di uno scopo dato). Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, in cui siano rispettate le funzioni sintattiche e semantiche dei principali segni interpuntivi.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana. Elementi di base delle funzioni della lingua. Principi essenziali di organizzazione del testo descrittivo. Struttura essenziale dei testi descrittivi. Principali generi letterari, con particolare attenzione ai testi descrittivi.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

• Proposte di manipolazione dei testi, inserimento di parti, produzioni guidate o libere.

• Stimoli per esprimere sentimenti ed emozioni.

Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

Distinguere le principali relazioni tra le parole (somiglianze, differenze) sul piano dei significati.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi.

• Riflessione sui rapporti logico-causali dei connettivi.

Indicatori spaziali.

Uso dei dizionari.

Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi.

• Completamento di un testo narrativo con l’inserimento della descrizione di un ambiente fantastico.

Indicatori spazio-temporali.

Principali connettivi logici.

Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici.

• Uso degli indicatori spaziali per descrivere un ambiente.

Uso dei dizionari.

Distinguere in un testo i principali connettivi (temporali, spaziali, logici).

Individuare e utilizzare il significato di parole e termini specifici.

• Individuazione dell’ordine della descrizione.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguag- • Attività diversificate sul linguaggi specifici. gio figurato. Denotazione e connotazione.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali, di lettura e di scrittura e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

• Rilevazione dei dati.

Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole.

• Riflessione sulle principali relazioni tra le parole: – somiglianza e differenza; – appartenenza a un campo semantico; – parole derivate, alterate e composte. • Uso di termini specifici

I diversi segni interpuntivi. • Uso del vocabolario: dall’etimologia alla formazione di nuove parole. • Riflessione sull’uso della punteggiatura. Pagine di verifica Per costruire le competenze. Speciale BES Insieme per imparare facile: mappa della tipologia.

164


Programmazione

5a

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

IL TESTO INFORMATIVO (pagg. 154-173)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Individuare l’argomento principale di un’esposizione.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali.

• Consegne, spiegazioni, ascolto della lettura dell’insegnante e di notizie comunicate da altri.

Contesto, scopo, destinatario della comunicazione.

• Ascolto attivo della lettura dell’insegnante.

Principi essenziali di organizzazione del discorso informativo-espositivo.

• Attività di vario genere per stimolare la comprensione.

Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti. Individuare e comprendere le informazioni essenziali di un’esposizione. Organizzare una breve esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta.

• Esposizione di opinioni personali. Strutture essenziali dei testi informativo-espositivi. Principali connettivi logici.

Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base (paro- Varietà lessicali in rapporto ad le del vocabolario fondamentale e ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici. di quello ad alto uso). Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole. Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo.

• Domande di comprensione. • Esercizi sul linguaggio specifico Sfruttare le informazioni della tie sulle informazioni esplicite e tolazione, delle immagini e delle implicite. didascalie per formulare ipotesi Principi essenziali di organizza• Riconoscimento degli elementi sul testo che si intende leggere. zione del discorso informativo. fondamentali dei tesi informativi: titolo, paragrafi, parole-chiave e Leggere e confrontare informaPrincipali connettivi logici. supporti grafici. zioni provenienti da testi diversi • Ricerca del lessico specifico storiper farsi un’idea di un argomen- Il metodo delle 5W+H. co, geografico, scientifico. to, per trovare spunti a partire • Attività utili a consolidare le caratdai quali parlare o scrivere. Titolo, occhiello, sommario. teristiche strutturali della cronaca, approccio al quotidiano cartaceo Ricercare informazioni in testi di Varietà lessicali in rapporto ad e a quello on line. diversa natura con particolare ambiti e contesti diversi: linguag- • Lettura e comprensione di articoli riferimento ai quotidiani. gi specifici. di cronaca. • Strategie per comprendere “Verso Comprendere e utilizzare in modo l’invalsi”. appropriato il lessico di base (paro- Tecniche di lettura analitica e sintetica. le del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso). Uso del dizionario. Arricchire il patrimonio lessicale attraverso la lettura attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole. Leggere testi informativi.

Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana.

Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuarne quella specifica in un testo. Comprendere e utilizzare parole e termini specifici legati alle discipline di studio.

165


5a

Programmazione

Produrre testi di vario tipo.

Produrre testi espositivi. Produrre articoli di cronaca e testi per relazionare su esperienze scolastiche. Usare un linguaggio settoriale. Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, in cui siano rispettate le funzioni sintattiche e semantiche dei principali segni interpuntivi.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana.

• Uso e ampliamento delle informazioni.

Elementi di base delle funzioni della lingua.

• Strategie per scrivere cronache (metodo delle 5W+H).

Principi essenziali di organizzazione del testo espositivo.

• Strategie per comprendere e usare le parole settoriali.

Uso del metodo delle 5W+H. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività di scrittura e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Uso dei dizionari.

Analizzare la frase nelle sue funzioni.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana.

• Riflessione sui rapporti logico-causali dei connettivi.

Distinguere le principali relazioni tra le parole.

Elementi di base delle funzioni della Lingua.

• Uso di termini specifici

Individuare e utilizzare il significato di parole e termini specifici legati alle discipline di studio.

Principali connettivi logici.

Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici.

Connettivi logici.

• Uso del vocabolario: dall’etimologia alla formazione di nuove parole.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguag- • Riflessione sull’uso della gi specifici. punteggiatura. Uso dei dizionari.

Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi. Pagine di verifica Per costruire le competenze. Speciale BES Insieme per imparare facile: mappe della tipologia..

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Programmazione COMPETENZA CHIAVE EUROPEA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

I DIBATTITI (pagg. 174-191)

COMPETENZA SPECIFICA

ABILITÀ

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Individuare l’argomento principale dei discorsi altrui.

Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali in contesti formali e informali.

• Ascolto delle letture dell’insegnante.

Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti.

Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola, ponendo domande pertinenti e chiedendo chiarimenti. Individuare e comprendere le informazioni essenziali. Comprendere e utilizzare in modo appropriato il lessico di base (parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso).

Principi essenziali di organizzazione del discorso argomentativo.

5a

• Strategie per ascoltare e riferire. • Attività di vario genere per stimolare la comprensione. • Dibattiti in classe.

Contesto, scopo, destinatario della comunicazione. Strutture essenziali del testo argomentativo. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici.

Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico). Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo.

Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento.

Principali strutture grammaticali ed elementi di base delle funzioni della lingua italiana.

Leggere testi persuasivi, cogliendo l’argomento, lo scopo e le argomentazioni usate per convincere.

Principi essenziali di organizzazione del discorso argomentativo.

• Letture di testi argomentativi e individuazione del problema, della tesi, dell’antitesi e delle diverse argomentazioni. • La recensione.

• Lo slogan. Varietà lessicali in rapporto ad Comprendere gli scopi di pubbli- ambiti e contesti diversi: linguag- • Distinzione tra pubblicità comgi specifici. cità diverse. merciale e pubblicità progresso. Comprendere e utilizzare in modo Tecniche di lettura analitica e appropriato il lessico di base (paro- sintetica. le del vocabolario fondamentale e Uso del dizionario. di quello ad alto uso). Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative di lettura attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole. Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuare quella specifica in un testo. Comprendere e utilizzare parole e termini specifici legati allo scopo del testo.

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5a

Programmazione

Produrre testi di vario tipo in relazione a differenti scopi comunicativi.

Produrre testi argomentativi. Individuare modalità efficaci di diffusione di un messaggio. Approfondire la terminologia volta a persuadere. Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, in cui siano rispettate le funzioni sintattiche e semantiche dei principali segni interpuntivi. Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività di scrittura e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole di funzionamento.

Distinguere e denominare le parti principali del discorso e gli elementi basilari di una frase; individuare e usare in modo consapevole modi e tempi del verbo. Analizzare la frase nelle sue funzioni. Distinguere le principali relazioni tra le parole (somiglianze, differenze) sul piano dei significati.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana. Elementi di base delle funzioni della lingua. Principi essenziali di organizzazione del testo argomentativo.

• Attività di analisi di problemi vari e di collegamento con il proprio vissuto. • Attività sulla produzione di messaggi pubblicitari di tipo commerciale e di tipo sociale. • Produzione di testi argomentativi.

Strutture essenziali dei testi argomentativi e persuasivi.

• Strategie per la revisione.

Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici. Uso dei dizionari.

Principali strutture grammaticali della lingua italiana. Elementi di base delle funzioni della lingua.

• Attività mirate alla produzione di slogan giocosi: uso di rime, metafore, esagerazioni ecc. • Espressioni particolari (a parere mio, secondo altri ecc.)

Contesto, scopo, destinatario della comunicazione. Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici. Uso dei dizionari.

Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici. Individuare la funzione dei principali segni interpuntivi.

Pagine di verifica Per costruire le competenze. Speciale BES Insieme per imparare facile: mappa della tipologia.

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Programmazione

5a

Grammatica COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZA SPECIFICA

COMUNICAZIONE IN MADRELINGUA ABILITÀ

Rispettare le fondamentali conServirsi delle norme ortografiche per rivedere venzioni ortografiche. e correggere la produzione scritta propria e altrui.

CONOSCENZE

ATTIVITÀ

Le regole ortografiche.

• Gruppi consonantici. • Accento e apostrofo. • Uso dell’acca. • Giochi linguistici.

Comprendere che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue diverse.

Riconoscere la variabilità della lingua nel tempo e nello spazio geografico, sociale e comunicativo.

La storia e l’evoluzione della lingua italiana.

• Dal latino all’italiano. • Dialetto e gergo. • Parole prese in prestito.

Riconoscere il linguaggio settoriale.

• Arcaismi e neologismi. • Parole specifiche dei vari campi del sapere e della vita sociale. • Esercitazioni su ciascuna parte del discorso.

Riflettere sulle regole di funzionamento della lingua.

Riconoscere in una fase o in un testo le parti del discorso o categorie lessicali e individuarne i tratti grammaticali.

Le parti del discorso variabili e invariabili.

• Mappe di sintesi per ciascuna parte del discorso. • Analisi grammaticale. • Giochi linguistici.

Riconoscere la struttura della frase semplice e complessa.

• Tavole dei verbi. • Discriminazione delle parti della frase. Analizzare la frase e il periodo nelle sue parti costitutive.

Passare dalla frase al testo.

Funzionamento transitivo e intransitivo del verbo, forma attiva e passiva.

• Discriminazione delle parti del periodo: – analisi logica; – mappa di sintesi della frase.

Arricchire progressivamente il patrimonio lessicale.

Ampliare in modo autonomo la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole.

Linguaggio letterale e figurato.

• Esercizi sulle accezioni di una parola.

Verifiche Che cosa so fare, con autovalutazione.

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5a

Imparo ad ascoltare

IMPARO AD ASCOLTARE In queste pagine sono riportati i testi dei laboratori di ascolto presenti nel volume di lettura di classe 5a, per leggerli alla classe e/o fotocopiarli (in questo caso si suggerisce di ingrandire un po’ il carattere qui ridotto per esigenze di spazio). Nel M.I.O. BOOK ci sono gli audio.

La fantasia di William

– Libro Letture 5a, pagina 44

William in apparenza era calmo, tranquillo, impassibile. Parlava poco e non giocava mai. I fratellini lo giudicavano molto noioso. In realtà William giocava dentro di sé con amici immaginari e si divertiva molto. Con loro William viveva storie incredibili, avventure pazze e fantastiche; a volte era un re a volte un buffone, a volte un mendicante, a volte un piccolo mostro. Qualche volta William usciva fuori in giardino e correva, correva: nessuno sapeva che stava gareggiando con il vento. A volte immaginava che gli alberi della foresta vicino alla scuola camminassero per andare in un altro luogo, o che una piccola biscia che incontrava fosse un enorme drago da sconfiggere. Un giorno arrivò un teatro viaggiante che metteva in scena uno spettacolo. I genitori di William decisero di assistere alla rappresentazione e di portare anche i bambini. Tutti si divertirono molto: i fratelli di William risero quando c’era da ridere e seguirono con il fiato sospeso e gli occhi sgranati le scene più movimentate. Solo William non si era affatto divertito. Le storie che lui viveva nella sua mente con i suoi amici immaginari erano più belle, più fantastiche, più emozionanti e poetiche. E così una volta tornati a casa, sotto gli occhi stupiti e increduli del papà, della mamma e dei fratellini, il calmo, il silenzioso, il noioso e impassibile William, muovendo a turno un panciuto macinapepe intorno al quale aveva avvolto un tovagliolo, un cucchiaio di legno, una forchetta di stagno, uno schiaccianoci di ferro, un’esile lama di coltello, e parlando sempre con voce diversa, improvvisò, sul grande tavolo di quercia della cucina, una commedia complessa e divertente. I fratellini seguirono le vicende della signora Forchetta, del signor Cucchiaio, della signorina Lama di Coltello, del cavaliere Schiaccianoci e di mastro Macinapepe divertendosi molto. Alla fine risero e applaudirono e dissero che lo spettacolo di William era molto più bello di quello del teatro viaggiante. Da grande William divenne un attore, fondò un teatro e formò una compagnia teatrale che recitava i drammi, le commedie, le tragedie che lui stesso scriveva. Divenne il più grande autore di teatro mai esistito. I suoi drammi vengono ancora oggi rappresentati in tutti i teatri del mondo. da I. Lepscky, William, Emme Edizioni

Giò Piedenero

– Libro Letture 5a, pagina 79

Giò Piedenero si chiamava così perché si ruzzolava sempre nelle pozzanghere e non si curava di lavarsi. Nei pressi della fattoria dove abitava, c’era una macchia di vecchi alberi così fitti e folti che, per trovare la strada, là in mezzo, ci voleva la lanterna anche di giorno. Correva voce che in quel luogo si radunassero gli elfi nelle notti in cui le porte tra i Due Mondi restano spalancate, e gli abitanti di quello sotterraneo vengono di qua. Nella notte di Ognissanti, Giò sgusciò fuori dal letto, deciso ad andare in quel bosco per vedere cosa vi succedeva. Mentre percorreva il sentiero che conduceva al bosco, Giò udì un tintinnare come di tante campanelle d’argento che suonassero insieme. Ed ecco apparirgli davanti agli occhi un’intera frotta di elfi, vestiti con gli abiti più strani, intenti a ogni sorta di giochi e capriole. Erano proprio come Giò li aveva immaginati: alti pochi pollici, ognuno con il suo berrettuccio verde sul capo, ornato di piume vistose. E che maniere sfacciate! C’era chi ballava, chi brindava con calici di cristallo grandi

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Imparo ad ascoltare

5a

quanto un ditale, chi giocava a rimpiattino tra gli alberi con grandissimo strepito e trambusto. Il bosco, poi, era tutto illuminato da minuscole candele d’oro e perfino la muffa sulle foglie morte scintillava che era uno splendore a vedersi. C’erano elfi e piccole fate e a Giò parve che recitassero una specie di litania di cui non riusciva a capire le parole. Un po’ spaventato, decise di andarsene via, ma un capitano degli elfi gli si parò davanti e, dandogli un colpetto sulle ginocchia con il bastone, disse: – Salve, Giò Piedenero. – Salve – rispose Giò facendo finta di nulla. Ma aveva le gambe molli e il respiro che pareva un fischietto, tanto era affannoso. – Ti andrebbe di partecipare a una cavalcata? – chiese l’elfo. – Mi spiace, non posso – rispose Giò. – Uh, ha la puzza sotto il naso, il signorino – strillò un altro elfo digrignando i denti e chiamando i compagni che legarono le braccia dietro la schiena a Giò, cantando “Roolya–Boolya, Roolya–Boolya, Roolya–Boolya”. Poi si udì in lontananza uno scalpitio da far tremare il bosco e all’improvviso tra gli alberi sbucò un’intera mandria di cavalli, tutti neri come il carbone, con selle e finimenti d’argento. Giunti che furono, si sdraiarono a terra, perché gli elfi montassero in groppa. Achillea ed erba ruta per ritrovare Irma perduta, spiccio spiccio in Inghilterra ce ne andremo in un baleno. Giò ebbe appena il tempo di sentire quelle parole, che si trovò buttato in sella a uno dei cavalli. Un istante dopo, si accorse che stava volando, circondato da una nuvola di cavalli. Intorno a lui tutti cantavano a squarciagola: Giunchiglie e casi strani, per liberar Irma dei nani, spiccio spiccio in quel di Francia ce ne andremo in un baleno. La velocità era tale che Giò non osava guardare giù, ma capì che stavano puntando su Dover per passare in Francia. Quando giunsero a destinazione, gli elfi lo tirarono giù dalla sella senza tanti complimenti e, solo allora, Giò venne messo al corrente del piano che avevano architettato. Volevano salvare la principessa Irma dal malvagio Signore di Trecotte che la teneva prigioniera e per farlo avevano bisogno di lui, Giò, perché la fanciulla, per ritornare nel bosco degli elfi, doveva montare sul suo cavallo: gli elfi, infatti, non possono star seduti accanto ai mortali e la principessa Irma apparteneva al regno dei mortali. Giò allora fu felice perché, anche se spaventato a morte, stava partecipando a un’impresa gloriosa! da E. O’Brien, Elfi e draghi, Einaudi

Essere in gamba

– Libro Letture 5a, pagina 109

All’incrocio c’era una bettola. – Guarda! – disse Metastasio indicando una moto con la targa dell’esercito tedesco, ferma davanti alla casa. – Vado – disse Metastasio – voglio imparare fino in fondo. – Attento che stavolta è faccia a faccia. – È questo che voglio imparare. – Noi ti attendiamo sotto il ponte della ferrovia. Raggiungici là con la moto. Metastasio entrò nella bettola. C’era una vecchia dietro il banco. – Che cosa c’è di caldo? – Se aspettate, caffè di cicoria. – Aspetterò. Ci vuole molto? – La macchina deve scaldarsi. L’ho accesa ora. Egli sedette a un tavolino, guardò e vide il tedesco, nell’angolo presso la porta, seduto anche lui ad aspettare, non era più un ragazzo, ma la sua voce fu molto timida. – Eh, camerata! – chiese.

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5a

Imparo ad ascoltare

Metastasio voltò via lo sguardo da lui. “Che aveva un tedesco da essere triste in quel modo?” pensò, “non era in terra conquistata?”. Tornò a guardarlo e vide che aveva gli occhi abbassati, come umiliato, e si guardava le mani, da una parte e dall’altra, insieme, come fanno solo gli operai. Lo vide non nell’uniforme, ma come poteva essere stato: con indosso abiti da lavoro, sul capo un berretto da miniera. – Sarà zuccherato o no il caffè? – chiese alla vecchia. – Zuccherato? Che zuccherato! – Allora non lo voglio. Si rialzò e si avviò alla porta. L’aprì. Il tedesco sollevò il capo e, mestamente, gli sorrise, poi anche lui uscì. Prese la moto, l’accese e ne spinse a fondo la pressione. Nessuno rincorse il tedesco, nessuno gli sparò dietro, e lui fuggì sulla moto. Metastasio raggiunse i compagni che l’attendevano. da E. Vittorini, Uomini e no, Mondadori

Camping Blu

– Libro Letture 5a, pagina 145

Quando viene la primavera, non vedo l’ora che finisca la scuola per andare a vivere nel delizioso bungalow che è la nostra abitazione estiva nel camping. Non potete immaginare come sia piacevole stare in mezzo a quel bosco profumato, anche perché non sapete ancora come è fatto il mio camping. Intanto vi dico il suo nome: “Camping blu”. Si chiama come me. Tutti dicono che Blu è un nome un po’ insolito per una bambina. L’ho ereditato da mia nonna e immagino che ai suoi tempi sembrasse davvero strano. Ora ve lo descrivo: forse è il più piccolo camping del mondo, ha solo quaranta piazzole, ma secondo me è il più bello. Si trova in provincia di Firenze, in un bosco in mezzo alle colline fra terreni coltivati a vite. Ci si arriva attraverso una corta strada sterrata fiancheggiata da cipressi e si vede subito che non ha molte pretese. Non c’ è un supermarket, ma un buchetto dove si vende un poco di tutto: “dall’ago alla vaporiera” sostiene mia madre, compresi i principali quotidiani e i giornalini. Le piazzole sono sparse fra le querce, i sempreverdi, i lecci, gli allori. I gabinetti e le docce sono pulitissimi e abbondanti anche in piena stagione. C’è un ampio spazio per cucinare, con tanti piccoli fornelli e un grande frigo dove chi vuole può mettere la sua roba, basta che ci scriva il nome (non è mai mancata neppure un’oliva). E c’è anche un punto lavanderia: con due vasche lavatoio lunghe e strette. Quando i turisti stranieri arrivano la prima volta, si guardano intorno e chiedono alla mamma (che è addetta alla reception): – Why Camping Blu? Qui tutto verde! da V. Cercenà, Camping Blu, Einaudi Ragazzi

Clochard salvato dal freddo

– Libro Letture 5a, pagina 167

PAVIA – Il personale del 118 lo ha trovato infreddolito e affaticato seduto ai tavolini di un bar di viale Indipendenza. Un clochard di 50 anni aveva trascorso la notte al freddo tra l’ingresso di un palazzo e la strada. Adesso è stato affidato ai servizi sociali. Una storia, quella di P.M., 50 anni domiciliato a Milano, simile a quella di tante persone che non hanno un tetto sotto il quale ripararsi dal freddo. Lui ha sempre vissuto a Milano, da qualche giorno si è trasferito in città in treno e ha trovato come casa l’ingresso del palazzo di viale Indipendenza 19. Dormiva nell’androne comune sdraiato su qualche sacco. Entrava e usciva nella notte. I condomini lo hanno visto e qualcuno ha cercato di aiutarlo. Gli hanno dato vestiti e coperte per ripararsi dal freddo che stava diventando sempre più insidioso. L’altra sera un residente lo ha visto all’ingresso del palazzo e ha chiamato la polizia. In viale Indipendenza sono intervenuti gli agenti della squadra volante che lo hanno trovato seduto ai tavolini del bar vicino. Quell’uomo aveva freddo ed era molto stanco. I poliziotti gli hanno chiesto i documenti ma lui non ne aveva. “Come ti chiami?” gli hanno domandato almeno per avere un’idea di chi potesse essere. Lui ha dato nome e cognome. Ma sembrava sempre più affaticato e gli agenti hanno chiesto l’intervento del personale del 118. Intanto alcuni residenti del palazzo gli hanno regalato altri vestiti. da La provincia pavese, 1 dicembre 2012

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Imparo ad ascoltare

Pilota di linea

5a

– Libro letture 5a, pagina 184

Jenna avrebbe compiuto di lì a poco quattordici anni quando un giorno all’ora del tè annunciò: – Anche le donne possono fare i piloti di linea e io da grande voglio fare proprio questo lavoro! – Davvero, tesoro? – rispose sua madre con aria assente guardando fuori della finestra – Piove di nuovo. – Certamente. Le donne al volante sono prudenti, attente, con i riflessi pronti – ribatte Jeanna. – Hmmm – mugolò suo padre spalmando la marmellata su una frittella. L’unica persona che veramente sentì l’annuncio di Jenna fu Ned, il fratello quindicenne che, come al solito, le diede contro. – Pilota di linea… – la canzonò – Soltanto gli uomini possono guidare un aereo e sai perché? Nessuno sano di mente salirebbe su un aeroplano pilotato da una donna, che magari si rimira allo specchio invece di guardare se in cielo arriva un altro aereo. – Ma stai zitto, Ned! – ribatté Jenna mescolando il tè – Perché una donna dovrebbe guardarsi allo specchio e un uomo no? Sei tu che, quando pensi che nessuno ti veda, ti guardi allo specchio in bagno, lo so, cosa credi? – Quella è un’altra cosa. Io mi schiaccio i punti neri, non mi metto ad ammirare la mia bellezza, per quanto mozzafiato sia. – Ma senti questo! – gridò Jenna – Ma se hai la faccia che assomiglia a una pizza, asino. – Jenna! – la rimproverò la mamma – È normale che Ned abbia i brufoli, è l’età. E mi sembra crudele da parte tua prenderlo in giro. – E allora lui, che prende in giro me soltanto perché ho detto che voglio fare il pilota di linea? Quello non è crudele? – No, tesoro, non lo è. Quello su cui scherza Ned è una tua scelta, mentre lui non ha scelta riguardo ai brufoli. – E tu cosa ne pensi della mia scelta, mamma? Non hai detto niente. Sua madre sorrise. – Ho l’impressione che si tratti di una fantasia passeggera, ispirata dal nostro volo di ritorno da Malaga ieri. Prima di prendere il diploma, cambierai idea un migliaio di volte riguardo a cosa vuoi fare da grande. – A lui però non hai risposto così quando ha detto che voleva diventare miliardario. – Perché Ned non mi ha chiesto cosa ne pensavo, Jenna – sorrise – e poi tutti vogliono diventare miliardari. Soltanto pochi ci riescono e immagino che questo valga anche per chi sogna di volare. – Non è un sogno – brontolò Jenna – io sono seria. So che un giorno volerò. L’ho sempre saputo. da R. Swindells, Voglia di volare, Mondadori

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5a

Leggo e comprendo – scheda 1

UNA SCIENZIATA DA NOBEL

Marie Sklodowska nacque il 7 novembre 1867 a Varsavia, in una famiglia molto numerosa. Era la minore di cinque figlie di una nota pianista, cantante e insegnante di musica, e di un insegnante di matematica e fisica. Fin da piccola, si appassionò alle quantità, ai numeri, alle cose della natura. Faceva milioni di domande a suo padre sulle stelle, sul Sole, sulla Terra, sulla luce. Il giorno in cui compì nove anni, la madre le spiegò che era arrivato il momento di pensare alle cose a cui pensano le donne: la matematica e le scienze non erano cose da donne. – Vedi, Marie, la fisica non è adatta alle donne. Si occupa di cose troppo piccole, come le particelle, o troppo grosse, come il cosmo. Le donne sono più legate, per così dire, a quello che sta in mezzo, alla misura delle cose umane. Marie non apprezzò quel discorso, anzi continuò a interessarsi alla natura. Quando la madre morì, Marie aveva solo undici anni: fu una tragedia. Passò un anno terribile, fatto di dolore e confusione. A dodici anni disse a suo padre che aveva deciso di dedicarsi alle scienze, lui non ebbe il coraggio di dirle di no. Finite le scuole superiori, poiché a Varsavia non avrebbe potuto studiare all’Università, che non accettava iscrizioni femminili, insieme alla sorella Bronia decise di andare a Parigi. Là le donne erano considerate come gli uomini e infatti Marie e la sorella poterono iscriversi all’Università, ma i professori chiedevano maggior impegno alle femmine. Un giovane professore di fisica, però, non sembrava ragionare come gli altri. Fu colpito subito dall’intelligenza e dall’impegno della ragazza. La trattava con rispetto, discuteva con lei anche per ore di argomenti scientifici. Così iniziò la sua storia con Pierre Curie. da R. Piumini, Storie d’amore, Edizioni EL

1. Quali erano gli interessi di Marie?

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2. Perché la mamma non li condivideva?

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3. A che età perse la mamma?

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........................................................................................................................................................................................................... Biografia


Leggo e comprendo – scheda 1

5a

4. Perché non frequentò l’università di Varsavia?

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5. Che cosa dovevano dimostrare le studentesse universitarie a Parigi?

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6. Il personaggio di cui si parla nel testo è:

un personaggio di fantasia. un personaggio realmente esistito.

7. Si tratta di:

una grande scienziata. una grande musicista.

8. I tempi e i luoghi citati nel testo sono:

indefiniti, imprecisati, inesistenti. ben precisi e determinati.

9. Il brano è scritto:

in prima persona singolare. in terza persona singolare.

10. L’autore mette in evidenza:

l’infanzia e la giovinezza del personaggio. la maturità e la vecchiaia del personaggio.

11. Il linguaggio usato nel testo è:

accurato e formale. familiare e spontaneo.

12. Indica con S i termini del linguaggio scientifico, con C quelli del linguaggio comune.

particelle

cosmo

quello che sta in mezzo

Biografia

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5a

Leggo e comprendo – scheda 1

13. Continua tu a scrivere la biografia di Marie Sklodowska riprendendo dall’inizio della sua carriera universitaria a Parigi e utilizzando le informazioni dello schema dato.

MARIE SKLODOWSKA 1891 – Si iscrive alla Sorbona di Parigi per una laurea in scienze. 1894 – Inizia la solida amicizia con il fisico Curie, basata sullo studio e sulla ricerca. 1895 – Sposa Pierre Curie. 1903 – È insignita del premio Nobel per la fisica, assieme al marito e ad Antoine Henri Becquerel, per i loro studi sulle radiazioni. 1906 – Perde il marito. Ottiene la cattedra di fisica generale alla Sorbona, appartenuta prima al marito, divenendo, così, la prima donna ammessa a insegnare. 1910 – Scopre il radio metallico. 1911 – Riceve il premio Nobel per la chimica. 1921 – Effettua un viaggio negli Stati Uniti per raccogliere fondi monetari per continuare le sue ricerche. 1934 – Muore in un sanatorio nell’Alta Savoia colpita da una grave malattia, sicuramente causata dalle lunghe esposizioni alle radiazioni.

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Biografia


Leggo e comprendo – scheda 2

5a

NABUCCO Oggi è il ventisette di dicembre. Sono le dieci di sera e qui a Roma piove. Il mio cane Nabucco mi porge il guinzaglio perché lo porti a passeggio. Facciamo sempre un giro attorno all’isolato, niente di più. Ma questa non sarà una sera qualunque, né una passeggiata come quelle di tutti i giorni. Nabucco si è messo in testa un’idea. E non posso rifiutargli niente perché oggi è il suo compleanno. Ora devo dirvi che Nabucco è il cane più piccolo che si possa immaginare. È così da sempre, o almeno da quando me lo hanno regalato. È minuscolo. Dorme in una fruttiera, e avanza ancora spazio. Come ho detto, oggi Nabucco compie gli anni. In questo periodo gli faccio sempre la stessa domanda: “Che cosa vuoi che ti regali?” Finora si era accontentato di cose ragionevoli: una ciotola nuova, un cappottino, un osso di plastica, borotalco, un fazzoletto, ciabatte… Invece quest’anno è stato diverso, la faccenda si è complicata. La storia è iniziata dieci o quindici giorni fa, una mattina, quando Nabucco mi portò il giornale a letto. O meglio, quella mattina non me lo portò perché rimase in cucina a guardare il supplemento di viaggi e turismo. C’era un articolo sulla California. Scoprì una fotografia magnifica: un bosco di sequoie del Parco Nazionale, quanto di più grande si possa immaginare in fatto di alberi. Tronchi di cento metri d’altezza e trentacinque metri di circonferenza, che ci avevano messo tremila anni a crescere. In un’altra foto si vedeva una sequoia sotto cui passava una strada dove viaggiava un’automobile. Quel giorno Nabucco rimase talmente impressionato dalle sequoie che si dimenticò di reclamare la colazione. Da quel giorno non fu più lo stesso. All’inizio non mi rendevo conto del motivo di quel cambiamento, ma adesso è tutto chiaro: durante le passeggiate serali, Nabucco si è sempre accontentato di innaffiare i modesti aranci che crescono sul marciapiede. L’arbusto del mio vicino di casa Roberto è troppo grande per lui. Nabucco ci si perde dentro. Allora io mi domando: perché un cane delle dimensioni di Nabucco dovrebbe volere una sequoia gigante, se una margherita gli è più che sufficiente per fare quel che fa ogni sera? Che cosa gli ha preso? Come gli è venuto in mente? E non posso neanche dirgli di no, perché non ho mai detto di no ai suoi desideri per il compleanno. Oggi, ventisette dicembre, sono le dieci di sera e piove. Nabucco scuote il guinzaglio, segno che è impaziente di uscire. Spero solo che la California non sia troppo lontana. Nel dubbio, prima di uscire, tolgo le pentole dal fuoco. E comunque gliel’ho detto chiarissimo: – Va bene, andiamo in California, fai la tua pipì contro la sequoia e torniamo subito indietro. da E. WoIf, Che schifo di torta, Salani

Racconto umoristico

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5a

Leggo e comprendo – scheda 2

1. Dove si svolge la vicenda? ............................................................................................................................................................................................................

2. Quali azioni strane compie Nabucco? Sottolineale nel racconto. 3. Come si conclude il racconto? Spiegalo con le tue parole. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

4. Il racconto è umoristico perché:

narra situazioni buffe e ridicole. narra situazioni con il lieto fine. narra avventure da brivido.

5. Segna quali delle seguenti tecniche umoristiche creano l’effetto comico nel testo.

Il malinteso, cioè il fraintendimento di parole. Il paradosso, cioè il passaggio da una situazione normale a una conclusione imprevista. L’esagerazione, cioè la presentazione in modo esagerato di personaggi normali. Le situazioni assurde. Il capovolgimento dei ruoli, cioè il comportamento dei personaggi opposto a quello che il lettore si aspetta.

6. Leggi la barzelletta poi sottolinea la parola che ti ha fatto sorridere.

È accaduto in una scuola: – Come si chiama una scarpa piccola? – Scarpina. – E una scarpa piccola e graziosa? – Scarpetta. – E una scarpa grande grande? – Scarpone. – E una scarpa rotta e puzzolente? – Schifo.

7. Sostituisci la parola che hai sottolineato con l’alterato adeguato. ............................................................................................................................................................................................................

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Racconto umoristico


Leggo e comprendo – scheda 2

8.

5a

Scrivi un racconto umoristico seguendo le indicazioni fornite dalla traccia. – Scegli i personaggi (ingenui, sprovveduti, combina guai…). – Inventa una situazione (comica, assurda, imbarazzante…). – Usa le tecniche umoristiche (paradossi, malintesi, esagerazioni, paragoni spiritosi, contrasti, personificazioni…).

Titolo .....................................................................................................................................

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5a

Leggo e comprendo – scheda 3

FARE AMICIZIA CON UN EXTRATERRESTRE I gambi del granoturco si aprirono ed Elliott guardò dentro: cacciò un urlo e si buttò a terra. La creatura spaziale indietreggiò e si mise a correre verso il cancello producendo un gran rumore di sguazzo con i suoi piedoni. – Non andartene! Ma l’essere se n’era già andato, fuori dal cancello dentro la notte. Il mattino seguente Elliott si diresse verso le colline. Non sapeva perché. Fu la bicicletta a guidarlo attraverso la foresta, su per un sentiero tortuoso. Arrivò a una radura e capì che lì doveva esserci stato qualcosa di incredibile: l’atterraggio della Nave Spaziale. L’essere spaziale, nascosto tra i cespugli lì accanto, non rivelò la sua presenza, anche perché stava per esalare, per la fame, l’ultimo respiro. Il ragazzino si mise a fare una serie di gesti singolari. Levò di tasca un sacchettino ed estrasse un oggetto minuscolo. Posò l’oggetto in terra, fece qualche passo e ne posò un secondo identico al primo, e via di seguito. Il viaggiatore dello spazio strisciò debolmente fuori dai cespugli. Trovò una pillolina rotonda. Se la mise in bocca e lasciò che si sciogliesse. Deliziosa. Non aveva mai assaggiato niente di simile in tutta la sua galassia! Allora partì più velocemente che poté giù per il sentiero, mangiando una pillola dopo l’altra e così facendo sentì che le forze gli ritornavano. A un tratto Elliott spalancò gli occhi e si trovò a fissare l’essere venuto dallo spazio. L’extraterrestre contemplava a sua volta il ragazzo: era spaventato dal suo grosso naso, un naso prominente, dalle orecchie scoperte e soprattutto da quegli occhietti minuscoli come bottoncini. Le gambe poi erano grottescamente lunghe e il suo ventre non pendeva a sfiorare elegantemente il terreno. Il suo cuore si commosse leggendo il terrore di quello sguardo. Così tese verso Elliott un dito, un lunghissimo dito. Elliott mandò uno strillo e fece un salto indietro, stringendosi al petto il sacco a pelo; l’extraterrestre fece un balzo in direzione opposta. Dopo vari tentativi, il viaggiatore dello spazio seguì Elliott, salì le scale, percorse il corridoio e arrivò nella camera del ragazzo, dove ricevette in premio una manciata di pastiglie. Chi divide con gli altri le sue caramelle merita fiducia. L’extraterrestre crollò esausto sul pavimento. Una coperta lo avvolse e si addormentò. da W. Kotwinkle, E.T. l’Extraterrestre, Sperling e Kupfer

1. I personaggi sono:

2. La vicenda si svolge:

180

solo terrestri. solo extraterrestri. sia terrestri che extraterrestri. Racconto di fantascienza

sulla Terra. su un pianeta indeterminato.


Leggo e comprendo – scheda 3

5a

3. Questo racconto di fantascienza è:

un testo narrativo. un testo informativo. un testo descrittivo.

4. La vicenda è ambientata:

nel tempo presente. nel tempo passato. nel tempo futuro.

5. Secondo te, l’extraterrestre era sceso sulla Terra con scopi:

pacifici. malvagi.

6. Da che cosa viene attratto l’extraterrestre?

Dal cane di Elliott. Da Elliott. Dalle caramelle di Elliott.

7. Indica quali sono i sentimenti provati dai due protagonisti:

diffidenza. curiosità. fiducia .

paura. odio. indifferenza.

8. Ordina le seguenti frasi in ordine cronologico, numerandole da 1 a 6:

Elliott cacciò un urlo e si buttò a terra.

L’extraterrestre sentì che le forze gli ritornavano.

Il viaggiatore dello spazio trovò una pillolina rotonda.

L’ extraterrestre si addormentò sul pavimento.

Tese verso Elliott un lunghissimo dito.

Il mattino seguente Elliott si diresse verso le colline.

9. Nel testo ci sono sei espressioni tipiche della fantascienza: sottolineale. 10. Immagina di imbatterti in un extraterrestre e racconta il tuo incontro sul quaderno.

Racconto di fantascienza

181


5a

Leggo e comprendo – scheda 4

IL RE DEGLI ORCHI

Spenser si volse verso i ritratti. Un bagliore sulfureo attirò la sua attenzione. Si avvicinò. – E quello? – domandò. Pamela taceva, avvicinandosi al ritratto sistemato nell’angolo più buio. Spenser le si affiancò e sobbalzò. Da una nuvola temporalesca era scaturito un essere mostruoso, visibile solo in parte. Non si riusciva a distinguere un corpo di forma definita e anche il volto era solo una maschera dall’espressione inconfondibile: furia distruttrice. – È Grandorco – mormorò Pamela con voce quasi tremante – il re di tutti gli Orchi dell’Universo Nebbioso. Spenser rimase impietrito. Dal volto mostruoso provenivano vibrazioni di odio. Un odore disgustoso gli fece arricciare il naso. Un grugnito rabbioso lo stordì. La figura parve animarsi, tese una zampa verso di lui… Spenser arretrò barcollando e solo quando fu al centro della stanza si sentì al sicuro. Pamela lo osservava senza commentare; un sorriso appena accennato le conferiva un’aria ironica che contrastava con la visione spaventosa. Spenser avvertì nuovi palpiti roventi sulla nuca e sospirò rumorosamente, sentendo dietro di sé un presenza forte e calda. Si voltò. Lo spazio racchiuso nella cornice dorata di un altro ritratto si gonfiava come se una brezza calda spirasse dal muro. Fluidi luminosi si protendevano verso il ragazzo, che si sentiva così fiacco da non riuscire a muovere un passo per sfuggire alle appendici di ectoplasma. Tentacoli di forma e colore in continua mutazione si allungarono fino a circondarlo, senza mai toccarlo. Nel frattempo, una figura si era delineata sulla tela che palpitava come una vela alla brezza. – È il Pellegrino! – mormorò Pamela avvicinandosi a Spenser – Se Grandorco è il braccio rozzo e spietato, lui è la mente infida. All’avvicinarsi di Pamela, le emanazioni iridescenti si ritrassero bruscamente e Spenser avvertì la spossatezza mutarsi in un gelo che lo fece rabbrividire. – Ti incanta e poi ti uccide – diceva Pamela – guardati da lui, non esitare con la spada, ha il viso d’angelo e il cuore di diavolo: devi ucciderlo! È lui che ha organizzato i rapimenti. da Aquilino, Cacciatori di Orchi, Fabbri

1. Chi emerse dal primo ritratto?

Il Pellegrino.

Pamela.

Spencer.

Grandorco.

Pamela.

Spencer.

Grandorco.

3. Chi arretrò barcollando? Il Pellegrino. Pamela.

Spencer.

Grandorco.

2. E dal secondo?

182

Il Pellegrino.

Racconto fantasy


Leggo e comprendo – scheda 4

5a

4. Questo racconto fantasy è ambientato:

in un ambiente immaginario ma verosimile. in un ambiente immaginario e improbabile.

in un ambiente reale e pauroso. in un castello delle fiabe.

5. Il tempo è:

un’epoca storica ben precisa.

un’epoca indefinita del passato.

6. L’eroe che dovrà combattere contro il Male è:

Spenser.

Pamela.

7. I rappresentanti del Male sono:

orchi.

troll.

hobbit.

8. Gli elementi fantasy presenti nel racconto sono:

esseri fantastici. la lotta tra il Bene e il Male.

presenza di fate e maghi. un oggetto magico.

boschi e foreste incantati. mutazioni.

9. A quali nomi presenti nel testo si riferiscono i seguenti aggettivi?

• mostruoso: ............................................................................................................... • distruttrice: ............................................................................................................... • disgustoso: ............................................................................................................... • rabbioso: .................................................................................................................... • luminosi: .................................................................................................................... • iridescenti: ................................................................................................................ 10. Scrivi una frase per ciascuna delle seguenti espressioni. Vibrazioni di odio

........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... Appendici di ectoplasma

........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... Tentacoli di forma e colore in continua mutazione

........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... Racconto fantasy

183


5a

Leggo e comprendo – scheda 4

11. Scrivi il tuo racconto fantasy seguendo le indicazioni dello schema. RACCONTO FANTASY

scegli

racconta

segui la struttura

I PERSONAGGI

I FATTI (imprese, missioni, sfide…)

INIZIO una missione da compiere

il protagonista (un principe, un guerriero…)

altri personaggi (mostri, draghi, orchi…)

SVILUPPO prove da superare CONCLUSIONE vittoria del Bene sul Male

............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

184

Racconto fantasy


Leggo e comprendo – scheda 5

5a

UN DELITTO… QUASI PERFETTO Il signor Baxter, quando decise di eliminare lo zio, sapeva di non potersi concedere alcun errore. Però pensò che avrebbe dovuto lasciare almeno una piccola falsa traccia. Decise quindi che avrebbe dovuto portar via tutto il denaro contante dalla casa dello zio, altrimenti, in quanto unico erede, sarebbe stato un sospettato ideale. Prese in esame con cura anche i piccoli dettagli. Scelse meticolosamente la notte e l’ora. Aprì la finestra con facilità e senza far rumore. La porta che dava sulla camera da letto era socchiusa. Non si sentiva alcun rumore. Decise che per prima cosa avrebbe provveduto al furto. Sapeva dove suo zio teneva il contante, ma doveva dare l’impressione che per trovarlo avessero messo tutto a soqquadro. Due ore dopo, tornato a casa, si svestì in tutta fretta e andò a letto. Poco dopo qualcuno bussò. – Walter Baxter? Abbiamo un mandato d’arresto. Si vesta e venga con noi – disse lo sceriffo. – Un mandato d’arresto? Per cosa? – Furto con scasso. Suo zio l’ha riconosciuta mentre stava rubando. Se ne è stato buono finché lei non se ne è andato, poi ci ha avvisati del furto. Walter Baxter spalancò la bocca. Dopo tutto, un errore l’aveva poi commesso! Aveva studiato il delitto perfetto ma, preso com’era dal furto, aveva dimenticato di commetterlo! da F. Brown, Cosmolinea B-2, Mondadori

1. Walter Baxter voleva uccidere:

lo sceriffo.

lo zio.

il fratello.

2. Per sviare i sospetti decise di:

lasciare la casa in ordine. mettere tutto a soqquadro. rubare tutto il denaro contante dello zio.

3. Egli effettivamente rubò:

solo i gioielli.

tutto il denaro.

gioielli e denaro.

4. Walter Baxter fu accusato di:

assassinio. furto. sequestro di persona.

5. Walter Baxter dimenticò di:

commettere il delitto. cancellare le impronte. rubare il contante. Racconto giallo

185


5a

Leggo e comprendo – scheda 5

6. Completa le frasi utilizzando le parole tipiche del racconto giallo. movente colpevole vittima designata investigatore

• Walter Baxter è il ........................................................................................................................ • Lo zio è la ....................................................................................................................................... • Diventare l’unico erede è il ................................................................................................. • Lo sceriffo svolge il ruolo di ............................................................................................... 7. Ora prova tu a scrivere un racconto giallo, utilizzando gli elementi forniti nella traccia. Inizio

Avvio della storia: la contessa Ludmilla grida preoccupata. Tempo: un secolo fa. Personaggi: la contessa Ludmilla e il maggiordomo Alfredo. Ambientazione: nella vecchia Villa Ortensia.

Sviluppo

Intervento dei personaggi antagonisti: comparsa del giovane cuoco. Il problema: il prezioso bauletto con i gioielli è sparito. Conclusione

Soluzione del problema: l’intervento del Commissario Agenore Staffoli; il ritrovamento del prezioso bauletto. Titolo ................................................................................................................................

.................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

186

Racconto giallo


Leggo e comprendo – scheda 6

5a

QUELL’AZIONE TREMENDA Con il cuore pieno di amarezza il grande Aristarchos guardava il figlioletto Kleidemos dormire tranquillo nel grande scudo paterno che gli fungeva da culla. Il silenzio che avvolgeva l’antica casa era rotto dallo stormire delle querce nel bosco vicino. Un lungo, profondo sospiro del vento. Sparta, l’invincibile, era avvolta dalla notte e solo il fuoco, che ardeva sull’acropoli, mandava bagliori rossastri verso il cielo percorso da nubi nere. Aristarchos si scosse con un brivido gettando uno sguardo nella campagna addormentata e scura. Pensò che era giunto il momento di compiere ciò che doveva, se gli dei nascondevano la luna e oscuravano la terra, se le nubi nel cielo erano gonfie di pianto. Staccò il mantello dalla parete gettandoselo sulle spalle, poi si chinò sul figlioletto, lo sollevò, lo serrò piano al petto e si avviò con passo leggero mentre la nutrice del piccolo si girava nel sonno tra le coperte. Aristarchos si fermò restando immobile per un attimo, sperando in cuor suo che qualcosa gli consentisse di rimandare quell’azione tremenda, poi si fece forza, uscì dalla camera attraversando l’atrio appena rischiarato da una lucerna di coccio. Si affacciò sul cortile investito da una folata di vento freddo, che quasi spense la fiammella già fioca e, mentre si girava per richiudere la pesante porta, vide ritta davanti a sé, come una divinità della notte, sua moglie Ismene. Un’angoscia mortale era dipinta sul suo volto. da V. M. Manfredi, Lo scudo di Talos, Mondadori

1. Il testo è ambientato:

nell’antico Egitto.

nell’antica Grecia.

nell’antica Roma.

la nutrice. Kleidemos.

Ismene .

di speranza e fiducia.

di noia e solitudine.

2. I personaggi sono:

Aristarchos. un servo.

3. L’atmosfera del racconto è:

di dolore e angoscia.

4. La moglie del protagonista è simile a:

una statua di marmo.

una divinità della notte.

una nutrice.

5. Il protagonista è un personaggio:

immaginario.

realmente esistito.

6. I fatti narrati sono:

realmente accaduti.

verosimili. Racconto storico

187


5a

Leggo e comprendo – scheda 6

7. L’ epoca in cui si svolgono i fatti è:

abbastanza precisa.

fantastica.

8. Il luogo è:

ben definito, precisato.

fantastico.

non definito, imprecisato.

9. Il racconto rappresenta:

un documento storico. un misto di invenzione e storia. il frutto della fantasia dell’autore.

10. Nel racconto le descrizioni sono importanti perché:

indicano le caratteristiche, le abitudini, le tradizioni di un’epoca storica. rendono più coinvolgente la lettura.

11. Sottolinea la descrizione della città di Sparta nella notte. 12. I termini specifici che si riferiscono al periodo storico sono: scudo, ........................................................................................................................................................................................... 13. Quale azione tremenda sta per compiere Aristarchos? Immagina e scrivi lo sviluppo e la conclusione del racconto. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

188

Racconto storico


Leggo e comprendo – scheda 7

5a

LA MIA SERA Il giorno fu pieno di lampi ma ora verranno le stelle, le tacite1 stelle. Nei campi, c’è un breve gre gre di ranelle2. Le tremule foglie dei pioppi trascorre una gioia leggiera. Nel giorno, che lampi! Che scoppi! Che pace, la sera!

A B A B A B A B

Si devono aprire le stelle nel cielo sì tenero e vivo. Là, presso le allegre ranelle, singhiozza monotono un rivo. Di tutto quel cupo tumulto, di tutta quell’aspra bufera, non resta che un dolce singulto3 nell’umida sera. È, quella infinita tempesta, finita in un rivo canoro. Dei fulmini fragili restano cirri4 di porpora e d’oro. O stanco dolore, riposa! La nube nel giorno più nera fu quella che vedo più rosa nell’ultima sera.

tacite = silenziose 2 ranelle = rane 3 singulto = singhiozzo 4 cirri = nuvole 1

G. Pascoli

1. La poesia è formata da

strofe di

versi ciascuna.

2. I versi sono:

liberi. in rima baciata. in rima alternata.

Testo poetico

189


5a

Leggo e comprendo – scheda 7

3. Scrivi l’ultimo verso di ogni strofa.

• ......................................................................................................................................................................................................... • ......................................................................................................................................................................................................... • ......................................................................................................................................................................................................... 4. Quale parola viene ripetuta? ......................................................................................................................................

5. Che effetto vuole creare il poeta? ............................................................................................................................................................................................................

6. Quale dei due cartelli riassume, secondo te, il significato della poesia? Segnalo con una ✗. Dopo un giorno tempestoso finalmente il cielo si è placato e le nubi nere sono diventate rosa.

Un giorno tempestoso, pieno di lampi, si conclude nella serenità della sera piena di stelle. Anche la vita del poeta si conclude nella pace e nella serenità della vecchiaia dopo una vita sofferta, piena di dolore.

7. Sottolinea e trascrivi le personificazioni presenti nella poesia.

• ....................................................................................................................................................................................................... • ....................................................................................................................................................................................................... • ....................................................................................................................................................................................................... 8. Rileggi con attenzione e sensibilità la poesia, cerca di comprendere il significato di tutte le parole e poi scrivi la parafrasi. La mia sera ................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

190

Testo poetico


Leggo e comprendo – scheda 8

5a

IL LUPO E IL RAGAZZO

Il ragazzo è immobile, ritto davanti al recinto del lupo. Il lupo va e viene. Gira in lungo e in largo senza mai fermarsi. “Che scocciatore, quel tipo…” ecco quel che pensa il lupo. È un’ora, ormai, che il lupo trotta. Un’ora che gli occhi del ragazzo lo seguono. Il pelo azzurro del lupo sfiora la rete. I muscoli guizzano sotto il pelame invernale. Il lupo azzurro trotta come se non dovesse fermarsi mai. Come se stesse tornando a casa sua, lassù, in Alaska. «Lupo d’Alaska» sta scritto sulla targhetta di ferro, sulla rete. E per maggiore chiarezza c’è anche una carta del Grande Nord, con una regione segnata in rosso: «Lupo d’Alaska, Barren Lands». Posandosi al suolo, le zampe non fanno rumore. Continua ad andare da un capo all’altro del recinto: si direbbe il pendolo silenzioso di un grande orologio. E gli occhi del ragazzo hanno un movimento lentissimo, come se seguissero una partita a tennis al rallentatore. “Che ho, da interessarlo tanto?”, il lupo aggrotta le sopracciglia; piccole onde di pelo ritto vanno a smorzarsi intorno al muso, e bruscamente si ferma. Si siede eretto proprio davanti al ragazzo. E anche lui si mette a fissarlo. Adesso sono faccia a faccia. Non un visitatore nel giardino zoologico, non c’è che il ragazzo e quel lupo dal pelame azzurro. “Vuoi guardarmi? D’accordo! Anch’io ti guardo! Si starà a vedere...” pensa il lupo, ma c’è qualcosa che lo disturba: lui non ha che un occhio, mentre il ragazzo ne ha due. A un tratto il lupo non sa in che occhio del ragazzo fissare lo sguardo. Esita. Il suo unico occhio salta da destra a sinistra e da sinistra a destra. Il lupo è maledettamente a disagio, così il suo unico occhio impazzisce sempre più e ben presto, attraverso la cicatrice dell’occhio morto, spunta una lacrima. Allora il ragazzo fa una cosa curiosa: chiude un occhio. Ed eccoli là che si fissano, occhio nell’occhio, nel giardino zoologico deserto e silenzioso. Un occhio giallo, rotondo, con una pupilla nera proprio al centro. Un occhio che non si chiude mai. È come se il ragazzo stesse fissando una candela accesa nella notte; non vede che quell’occhio: gli alberi, lo zoo, il recinto, tutto è scomparso. Non resta che un’unica cosa: l’occhio del lupo. da D. Pennac, L’occhio del lupo, Salani

1. Vero o falso? Rispondi con una ✗.

Nel testo agiscono quattro personaggi.

I fatti si svolgono di giorno.

Il lupo azzurro proviene dall’Alaska.

Il giardino zoologico è affollato.

V V V V

F F F F Testo descrittivo

191


5a

Leggo e comprendo – scheda 8

2. Ordina con i numeri la successione cronologica dei fatti.

Il ragazzo, immobile davanti al recinto, osserva il lupo.

Tutti e due si fissano, occhio nell’occhio.

Il lupo non sa quale occhio del ragazzo fissare.

Il lupo si siede eretto davanti al ragazzo, per fissarlo.

Il lupo trotta senza mai fermarsi.

Il ragazzo chiude un occhio.

3. Quali elementi fisici del lupo vengono descritti?

Il pelo.

I muscoli.

Gli occhi.

La coda.

4. Quali elementi dell’ambiente vengono descritti?

Il recinto.

Il giardino zoologico.

Le gabbie.

5. Le descrizioni:

concludono le frasi narrative. allungano il testo in modo noioso.

caratterizzano l’ambiente e i personaggi. sono parti di testo staccate dal racconto.

6. Nel testo non sono presenti dati:

visivi e uditivi. gustativi e visivi.

visivi e tattili. uditivi e gustativi.

7. Nella frase “E anche lui si mette a fissarlo” (riga 14), la parola sottolineata si riferisce:

al ragazzo.

al lupo.

8. Perché il lupo è “maledettamente” a disagio?

Non sa dove fissare lo sguardo perché ha un occhio solo. Ha paura del ragazzo.

Vuole tornare in Alaska. È affamato.

9. Quali sentimenti prova il lupo nei confronti del ragazzo?

Odio e rancore. Disagio e curiosità.

Simpatia e curiosità. Disagio e aggressività.

10. Immagina di essere il ragazzo e racconta sul quaderno l’incontro con il lupo dal tuo punto di vista. Aggiungi brevi descrizioni a tua scelta.

192

Testo descrittivo


Leggo e comprendo – scheda 9

5a

NERO

Quando Nero, la giovane pantera, si svegliò, sbadigliò ripetutamente e uscì dal suo covo. Fece qualche passo, mollemente allungandosi su una zampa e sull’altra, poi si accasciò e con lunghi colpi di lingua si pulì accuratamente il pelo. Era una belva pulita, Nero, bella e forte! Sapeva di avere una pelliccia morbida e lucente; sentiva il gioco dei muscoli, perfettamente sciolti, elastici e poderosi, rispondere a ogni movimento; conosceva la forza della mandibola dal dente aguzzo e della zampa che nascondeva unghie acuminate e possenti. Finita la sua pulizia, Nero saltò sull’albero e vi si allungò. Era ancora presto per cacciare; poi gli piaceva stare così, immobile, a esplorare il terreno circostante il suo dominio. Sotto di sé si stendeva a perdita d’occhio la piana delle gazzelle, attraversata dal grande fiume, e il fresco venticello gli portava l’inconfondibile odore della carne. F. Santucci

1. Nel testo si parla:

di una pantera che va in cerca di prede. di una pantera che vive su un albero. del risveglio di una pantera.

2. Nel racconto:

prevale la narrazione. prevale la descrizione. narrazione e descrizione si equilibrano.

3. Nel seguente elenco di verbi ricavati dal testo, cerchia in rosso quelli che indicano staticità e in verde quelli che indicano movimento.

essere

saltare

sapere

piacere

fare

pulirsi

4. Scrivi S se la frase estrapolata dal testo è una descrizione statica, M se è dinamica.

La giovane pantera uscì dal covo.

Il vento gli portava l’odore della carne.

Era una belva pulita, Nero. Nero saltò sull’albero.

5. Nell’espressione “sentiva il gioco dei muscoli” (riga 4), la parola “gioco” indica:

il divertimento dei muscoli. il movimento dei muscoli. il rumore dei muscoli.

6. Immagina Nero che si appresta a cacciare le gazzelle e continua la storia sul quaderno. Usa molti verbi che indicano movimento.

Testo descrittivo

193


5a

Leggo e comprendo – scheda 10

LA MEDUSA La medusa è uno strano animale che non assomiglia a nessun altro essere vivente. Nuota liberamente nel mare e va alla deriva seguendo le correnti marine, poiché non dispone di alcun mezzo di locomozione proprio. Può essere considerata come una sorta di idra rovesciata, il cui piede si sia trasformato nell’ombrella galleggiante, con i suoi tentacoli appesi. Vi è una gran varietà di meduse, di forme e dimensioni differenti. La bocca è situata al centro della parte inferiore dell’ombrella. I tentacoli, nelle meduse giganti lunghi anche parecchi metri, hanno la funzione di catturare le prede (in generale pesci) e di portarle in vicinanza dell’apertura boccale. Interessante la composizione della medusa: l’animale contiene il 95% d’acqua, la materia organica è solo il 5% della massa totale. Così, se si arena sulla spiaggia, una grossa medusa si scioglie: dopo qualche ora, non resta che una macchia umida sulla sabbia. Ciò nonostante la medusa è velenosa, i suoi tentacoli portano vescicole collegate a ghiandole contenenti filamenti velenosi. Le meduse dei mari freddi e temperati sono meno pericolose, anche se un bagnante colpito abbondantemente può perdere conoscenza. Nei mari caldi vivono invece meduse molto tossiche, che possono anche provocare la morte di un uomo.

1. Cerca nel testo e trascrivi le parti descrittive relative a:

• movimento della medusa ............................................................................................................................................. • cappello della medusa .................................................................................................................................................... • organi flessibili e di forma allungata....................................................................................................................... • composizione del corpo ................................................................................................................................................ • parti che provocano intossicazione ....................................................................................................................... 2. Il registro linguistico usato nel testo è:

3.

194

colloquiale, ma ricco di termini scientifici. formale e specialistico.

Sintetizza il testo sul quaderno, seguendo l’ordine delle informazioni presenti: 1. locomozione della medusa; 2. struttura fisica; 3. composizione del corpo; 4. tossicità della medusa.

Testo descrittivo


Leggo e comprendo – scheda 11

5a

Da Enna all’universo

Il «dolce» esperimento di tre ragazzi siciliani La prima missione del «Sicilian Space Program» dall’idea di tre giovani che fanno concorrenza alla Nasa.

C

andido, piccolo, dolcissimo e indifeso nell’immensità dell’Universo: un cannolo siciliano è finito nello Spazio. Ed è anche ritornato in patria. Sembra quasi un fotomontaggio o uno scherzo, ma invece è quello che è successo davvero: si tratta dell’esperimento di tre ragazzi siciliani di Enna. L’idea e la realizzazione del «Sicilian Space Program» è dei filmaker Antonella Barbera e Fabio Leone e dell’informatico con la passione per l’elettrotecnica Paolo Capasso. «Il nostro è stato un esperimento scientifico-ironico – spiega Fabio Leone – e questo è il primo programma spaziale siciliano: è nato da una scommessa, dalla decisione di metterci alla prova, in una serata film e pizza». Per portare a termine la loro missione – autofinanziata con poche centinaia di euro – ai ragazzi sono servite due telecamere, una vaschetta di gelato vuota, un Gps e un pallone sonda riempito di elio. E molta fantasia. Il cannolo – che è fatto di Fimo, una pasta sintetica modellabile – è stato posizionato sul pallone e dotato di un piccolo paracadute per il ritorno sulla Terra. Poi, ricevute tutte le autorizzazioni dall’Enac, dall’Enav e all’aeronautica militare, è arrivato il grande giorno, quello del

lancio: lo scorso 2 febbraio dalla Rocca di Cerere, la montagna più alta che c’è vicino a Enna. Il cannolo ha potuto così iniziare il suo viaggio e arrivare a quasi 30 mila metri di altezza (29.768 per la precisione). Raggiunta questa quota di altezza, il pallone si è disintegrato («In assenza di pressione atmosferica si è dilatato fino a esplodere», racconta Leone) e ha liberato l’«astronave» del cannolo che è così planata, grazie a un piccolo paracadute, fino alla Terra. Atterrando a 25 chilometri da dove era stata lanciata. L’avventura «interstellare» del simbolo della Sicilia è durata in tutto 2 ore circa. «E il fatto che la sonda sia atterrata sulla terraferma è stato fantastico: nell’80% delle nostre simulazioni il cannolo finiva sempre in mare», ricorda Leone. «Questo esperimento è un regalo ai siciliani ed è anche un modo per farli sorridere – dicono i ragazzi – un’azione performativa che appare come nonsense, ma che proprio per questo incuriosisce». Dopo la riuscita dell’impresa, ovviamente, c’è stato un «cannolo party» per festeggiare, a casa di Paolo. da Corriere della sera, 4 marzo 2014

1. Who? ........................................................................................................................................................................................ 2. What? ....................................................................................................................................................................................... 3. Where? .................................................................................................................................................................................... 4. When? ..................................................................................................................................................................................... 5. Why? ......................................................................................................................................................................................... 6. How? ........................................................................................................................................................................................ 7. Scrivi sul quaderno la cronaca di una tua esperienza personale: una gita, un viaggio ecc. Usa la prima persona e fornisci le informazioni che rispondono alle domande delle 5 W+H. Cronaca giornalistica

195


5a

Leggo e comprendo – scheda 12

L’INQUINAMENTO IDRICO Inquinare l’acqua vuol dire modificarne le caratteristiche in modo tale da renderla inadatta allo scopo cui è destinata. L’inquinamento può essere distinto in tre tipi: civile, industriale, agricolo. Inquinamento civile: è dovuto agli scarichi provenienti dalle abitazioni, dalle scuole, dagli uffici, dalle attività artigianali… Questi scarichi contengono in parte sostanze che provengono dal metabolismo umano e che quindi sono biodegradabili, in parte una varietà di materiali come grassi, detersivi… L’inquinamento industriale invece è molto più diversificato del precedente. Le sostanze contenute negli scarichi industriali variano a seconda del tipo di industria e quindi dei materiali e dei processi di lavorazione usati. Molte delle sostanze contenute negli scarichi industriali non sono biodegradabili. L’inquinamento agricolo è provocato dall’uso massiccio di fertilizzanti e pesticidi. Queste sostanze, generalmente tossiche, passano dal suolo nelle acque, sia superficiali che sotterranee. La capacità di autodepurazione dell’acqua è in grado di operare un rapido disinquinamento. L’acqua, come il suolo, ha infatti la capacità di assorbire e decomporre le sostanze organiche ossidabili tramite i microrganismi presenti in essa. Però se l’acqua è sovraccarica di sostanze organiche, la richiesta di ossigeno dei microrganismi aumenta a tal punto che tutto l’ossigeno può essere consumato. Quando questo si verifica, le capacità di autodepurazione sono superate e l’ambiente va incontro alla degradazione. L’aumento della popolazione e il relativo concentramento in piccole e grandi comunità, l’estendersi dell’attività industriale, l’utilizzo sempre maggiore in agricoltura di prodotti chimici, ha portato a un aumento progressivo dello scarico di liquami. Oltre alla forte variazione nella quantità, c’è stata anche, nel corso del tempo, una modificazione della qualità degli scarichi, con l’aumento di sostanze non biodegradabili. Oggi tra le cause di inquinamento viene anche considerato il prelievo eccessivo di risorse idriche, che ha come risultato la diminuzione delle capacità di autodepurazione dell’acqua. Va infine ricordato che esiste anche l’inquinamento naturale: i fenomeni di vulcanesimo, la fuoriuscita sottomarina di petrolio, il dilavamento da zone minerarie ricche di rame, piombo e zinco, ne sono alcuni esempi. da W. Gervasoni e L. Troschel, Acquaria, Carthusia Edizioni

1. Sottolinea nel testo le informazioni più importanti. 2. Completa lo schema logico-causale della pagina successiva con le informazioni ricavate dal testo.

196

Testo informativo


Leggo e comprendo – scheda 12

5a

Cause

Inquinamento civile: scarichi biodegradabili e di altri materiali come ........................................ e ........................................................................ provenienti da ........................................ ..............................................................................

Inquinamento industriale: scarichi provenienti dalle .............................., contenenti sostanze non .........................................................

.............................................................................

Prelievo eccessivo di

Inquinamento agricolo: sostanze tossiche che passano dal suolo alle acque come

..........................................................

.........................................................................

..........................................................

.........................................................................

Inquinamento naturale: INQUINAMENTO IDRICO

................................................................ ................................................................ ................................................................ ............................................................... ............................................................... ...............................................................

Conseguenze

Eccessiva richiesta di ossigeno da parte dei ............................................. e diminuzione della ...........................

degradazione

........................................................................... ..........................................................................

Testo informativo

197


5a

Leggo e comprendo – scheda 13

GLI SLOGAN DELLA PUBBLICITÀ LA GIOIA DELLA LINEA, SENZA LA NOIA DELLA DIETA

1 ............................................................ PUOI CHIEDERGLI TUTTO, ANCHE LA LUNA

4 ...........................................................

SUI GUSTI SI DISCUTE

2 ............................................................ RIGOROSAMENTE NATURALE

5 ............................................................

UN ATTIMO DI RELAX, CON UNA BONTÀ TUTTA NATURALE

3 .......................................................... BELLA, POTENTE E POCO INGOMBRANTE

6 ..........................................................

1. Lo slogan:

è una breve frase che attira l’attenzione. è il marchio dell’emittente. usa un linguaggio creativo con giochi di parole. usa un linguaggio specialistico.

2. Indica sotto ai riquadri degli slogan a quale prodotto si potrebbe riferire ognuno di loro. 3. Spiega con parole tue il significato di ogni slogan, riferendolo al prodotto che hai scelto. 1. ........................................................................................................................................................................................................ 2. ........................................................................................................................................................................................................ 3. ........................................................................................................................................................................................................ 4. ........................................................................................................................................................................................................ 5. ........................................................................................................................................................................................................ 6. ........................................................................................................................................................................................................ 4. Inventa degli slogan per pubblicizzare la festa di fine anno scolastico. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

198

Messaggio pubblicitario


Leggo e comprendo – scheda 14

5a

CALCIO O TELEVISIONE?

Non capisco proprio perché a tanti miei compagni piaccia correre, sudare, prendersi calci e insulti correndo dietro un pallone. E quando anche uno segna un goal, che sarà mai? Una palla infilata fra due pali! Non c’è avventura, non c’è fantasia… Io preferisco la televisione! 1 Seduto comodo comodo sul divano io assisto a scontri fra creature portentose, vedo paesaggi eccezionali, posso andare nel passato, esplorare il presente, osservare il futuro. 2 E quando uno spettacolo mi annoia, clic, premo un tasto e cambio lo spettacolo, premo di nuovo ed ecco un’altra situazione. 3 Non mi vengono lividi, non mi sporco, non mi viene il fiatone, non sudo e non mi viene il mal di gola. W il calcio. W la televisione. da N. Fattori

1. Qual è il problema che viene discusso?

Tesi dell’autore: ............................ ............................................................... ............................................................... ............................................................... Seduto comodo 1° argomento: ................................ ................................................................ ................................................................ Quando 2° argomento: ................................ ................................................................ ................................................................ Non mi 3° argomento: ................................ ................................................................ ................................................................

..............................................................................................................................................

2. Scrivi di fianco al testo la tesi del ragazzo e completa gli argomenti che la sostengono. 3. Secondo l’autore, quali inconvenienti causa il gioco del calcio? ............................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................

4. Completa il seguente testo argomentativo, con i connettivi e le espressioni date.

quindi penso anche che secondo me inoltre L’ ALBERO DI NATALE

...................................... l’abete vero è un elemento naturale e ...................................................., per

Natale, è più bello. .................................... l’abete vero non costa nulla: si può andare in un bosco e tagliarne uno. ........................................................................ l’abete vero, se ha le radici, può essere piantato in giardino e usato l’anno successivo. 5. Prova ad argomentare sul quaderno le tue preferenze in fatto di musica. Testo argomentativo

199


5a

Lessico – scheda 1

DA UNA PAROLA… TANTE PAROLE

1. Completa lo schema delle parole derivate da “CARTA”. NOMI cartone cartiera ..............................................................

VERBI

AGGETTIVI

incartare

scartato

..............................................................

..............................................................

..............................................................

..............................................................

..............................................................

..............................................................

.............................................................. .............................................................. ..............................................................

• Come si sono formate? CON I SUFFISSI DOPO LA RADICE

CON I PREFISSI E I SUFFISSI PRIMA E DOPO LA RADICE

iera = cartiera

in

cart (a) +

+ cart (a)   + are

ina = cartina

occio = cartoccio

2. Trova altre parole derivata da quelle date. vento ventoso

...............................

contare

...............................

...............................

sasso

...............................

...............................

vestire

...............................

...............................

aria

...............................

...............................

fare

...............................

...............................

= incartare

s

= scartare

3. Completa. latteria ..................................

lattosio ..................................

gattile ..................................

gattara ..................................

200

Lessico


Lessico – scheda 2

5a

MODI DI DIRE

1. Molti modi di dire usano espressioni metaforiche. Indica con una ✗ il significato di ciascuno.

Oggi Luca ha la luna di traverso.

Oggi Luca:

ha mangiato troppo.

è di cattivo umore.

Le ore del mattino hanno l’oro in bocca.

Le ore del mattino:

sono luminose.

sono le più preziose per svolgere un lavoro.

Invece di tacere, Lucia ha dato fiato alle trombe.

Lucia:

ha raccontato in giro una notizia.

si è messa cantare a squarciagola.

2. Scrivi il significato dei seguenti modi dire. Se ti trovi in difficoltà usa il dizionario, cercando la parola sottolineata.

• Portare acqua al mare: .................................................................................................................................................. • Essere un lupo di mare: ............................................................................................................................................... • Promettere mari e monti: ........................................................................................................................................... • Essere sulla cresta dell’onda: .................................................................................................................................... • Rompere le uova nel paniere: ................................................................................................................................. • Ingoiare un rospo: ...........................................................................................................................................................

3. Scegli due modi di dire dell’esercizio precedente e scrivi una frase con ciascuno di essi.

• ........................................................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................................................

• ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................ Lessico

201


5a

Grammatica – scheda 1

SUONI CHE SI ASSOMIGLIANO!

1. Completa inserendo: Z – ZZ – S – SS. cola.............ione

te.............oro

epi.............odio

me.............ogiorno

gra.............ioso

provoca.............ione

sporci.............ia

equa.............ione

sistema.............ione

pa.............ione

e.............ilio

pa.............ia

2. Nelle seguenti frasi sottolinea l’errore nelle parole con MB o MP. Poi riscrivi le frasi nella forma corretta.

• In soffitta ho trovato una vecchia tronba. .................................................................................................................................................

• All’improvviso è scoppiato un grosso temporale.

.................................................................................................................................................

• Le inpronte lasciate sul terreno erano di uno scimpanzé.

.................................................................................................................................................

• A dicenbre spesso nevica.

.................................................................................................................................................

• Il mio compagno di banco è molto sinpatico.

.................................................................................................................................................

3. Nelle seguenti frasi completa le parole con GN o N.

• Lo scoppio violento nella mi.............iera ha provocato alcuni feriti. • Il papà di Lorenzo è un ge.............io dell’informatica. • I serpenti velenosi, quando mordono, i.............iettano veleno. • Nella ra.............atela il ra.............o aspettava in agguato le prede. • Non ho fatto .............iente: io guardavo soltanto. • Mario dice che da grande vuole fare l’inge.............iere. • Il prezzo di questo paio di scarponcini è conve.............iente. 4. Completa con LI o GLI.

202

ve.............ero

gioco.............ere

Ita.............a

gi.............o

conchi.............a

pa.............aio

ta.............ere

te.............a

fo.............ame

Giu.............a

o.............era

tova.............a

mi.............ore

cava.............ere

Gu.............elmo

Ortografia


Grammatica – scheda 2

5a

CeG

1. CIE oppure CE? Volgi al plurale le seguenti parole. lancia ................................................. camicia ............................................. striscia ............................................... boccia ............................................... farmacia ........................................... coscia ................................................ acacia ................................................ arancia .............................................. doccia ............................................... roccia ................................................. goccia ............................................... marcia ............................................... buccia ............................................... provincia ......................................... faccia .................................................. 2. GIE oppure GE? Volgi al plurale seguenti parole. valigia ................................................ pioggia ............................................. scheggia .......................................... grigia .................................................. frangia ............................................... saggia ................................................ spiaggia ........................................... magia ................................................ grattugia ......................................... 3. Scrivi la parola corrispondente a ogni definizione.

• Recipiente che contiene la brace = b.................................................................................................................. • Lo è chi non vede = c...................................................................................................................................................... • È un negozio che fa venire l’acquolina = g....................................................................................................... • La parte di piano racchiusa da una spezzata chiusa = s..........................................................................

4. In ogni frase, completa le parole con CIE/CE oppure GIE/GE.

• Ha meritato un giudizio suffi.............nte. • Questo è un vicolo .............co. • Lavarsi le mani è una buona norma di i.............ne.

• Che .............lo sereno! • È una spe............. protetta.

• Per il disegno, questo spazio è insuffi.............nte.

• Mi pia............. l’agente 007. • È un commesso molto effi.............nte. • Le api vivono in so.............tà.

Ortografia

203


5a

Grammatica – scheda 3

1. Completa con O, HO, OH.

USO DELL’H

• ................, che bella festa a luglio quando ................ compiuto dieci anni! • ................ il fiatone perché ................ corso lungo tutto il percorso. • Ti ................ chiesto se preferisci frequentare un corso di nuoto ........ uno di basket. • ................, finalmente ................ finito tutti i compiti delle vacanze! • Preferisci il gelato alla frutta ................ ai gusti di panna e cioccolato? • Quante cose ................ fatto oggi: ................ pulito casa, ................ cucinato, ................ riordinato la cucina e ................ stirato. Ora mi dedicherò alla lettura ................ a una bella passeggiata.

2. Completa con A, HA, AH.

• Il papà è tornato ............. casa dal lavoro molto tardi. • La mamma ............. comprato un paio di jeans ............. mia sorella Lia. • ............. Natale e ............. Capodanno ho il permesso di rimanere alzato fino ............. tardi. • Vorrei tanto andare ............. Roma ad ammirare il Colosseo. • Porta il cane ............. sgranchirsi le zampe! • ............., quanto ............. speso per questa maglietta la nonna!

3. Scrivi una frase che contenga O e HO e una con A e HA.

• . ........................................................................................................................................................................ • . ........................................................................................................................................................................

4. Completa con HANNO oppure ANNO.

• Ieri le insegnanti ........................... consegnato le valutazioni di fine ......................... scolastico. • L’........................... scorso i miei genitori mi ........................... mandato a Londra dallo zio. • Luca e Laura ........................... invitano tutti gli amici alla loro festa di compleanno. Ogni ..........................., al mare, ci divertiamo moltissimo.

204

Ortografia


Grammatica – scheda 4

5a

L’APOSTROFO

1. Segna l’apostrofo dove serve. un orecchio a sventola

quell ombra

un arancia

un ampia estensione

un attacco

nessun invitato

un oca

un ampio panorama

nessun amica

alcun albero

ciascun ape

un ideale

nessun errore

un anatroccolo

buon elemento

2. Leggi con attenzione e metti l’apostrofo dov’è necessario.

• Lascia stare lascia del nonno: è un attrezzo pericoloso. • Il papà ha letto che il tartufo costa 100 € letto. • Le mie cugine hanno tanti gioielli: a loro piace loro. • Era luna quando giunsero gli zii da Londra e in cielo splendeva la luna piena. • Alla principessa cadde lago per ricamare in fondo al lago. • Quanti errori! Non pensi al significato della frase per usare lacca come si deve. Mi sa che oggi pensi di più ai tuoi capelli tutti dritti per tanta lacca spruzzata.

• Vado al duomo a passo duomo. • Sotto lacero riposava un mendicante tutto lacero. • La lira aveva un suono così armonioso che mi passò tutta lira che mi tormen­tava.

3. Scrivi sul quaderno una frase per ciascuna delle espressioni scritte nel riquadro.

tutt’al più d’altronde tutt’altro all’ingiù quand’anche Ortografia

205


5a

Grammatica – scheda 5

IL TRONCAMENTO Il troncamento è l’eliminazione dell’ultima sillaba o della vocale finale di una parola. Di solito, quando si fa un troncamento non si mette l’apostrofo. 1. Riscrivi le seguenti espressioni con l’opportuno troncamento. signore Mario ...............................................................

grande vento ................................................................

dottore Ruffilli ..............................................................

bello vestito ...................................................................

suora Emilia ....................................................................

male di denti .................................................................

ingegnere Biondi .......................................................

fino da bambino ........................................................

professore Monti ........................................................

bene alzato ....................................................................

in cuore suo....................................................................

vengo ora ora ...............................................................

quale è tuo zio? ...........................................................

quale era il giorno? ...................................................

Fa eccezione il seguente gruppo di monosillabi, per i quali è obbligatorio mettere l’apostrofo per indicare il troncamento: da’ (dai) di’ (dici) fa’ (fai) sta’ (stai) va’ (vai) che sono forme dell’imperativo presente, 2ª persona singolare e l’avverbio po’ (poco).

• •

2. Completa con la forma corretta. (STA - STA’) Marco ....................... sempre attento; ....................... attento anche tu! (DI - DI’)

....................... al tuo amico Francesco ....................... fare silenzio!

(FA - FA’) Luca ................... ciò che gli ha chiesto il papà, tu ................... quello che ti chiede la zia!

206

(VA - VA’)

Così non ................... bene; ................... subito a chiederle subito scusa!

(DA - DA’)

................... retta a me: va’ subito ................... Carlo e spiegagli l’accaduto.

Ortografia


Grammatica – scheda 6

5a

LA FORMA GIUSTA

1. Completa.

ME - M’È

CE - C’È

VE - V’È

......... venuto sonno.

E il pallone? Chi ......... l’ha.

......... ne andate?

Secondo ........., va bene.

......... ancora tempo?

......... lo dico domani.

......... piaciuta la tua festa.

......... un gran vento.

Non ......... più tempo!

2. Completa le frasi in modo corretto, scegliendo fra le proposte.

• •

......... piaciuto veramente quel ......... ai frutti di bosco che ho preparato

SE S’È

Laura ......... chiesta ......... il tuo complimento era sincero oppure ......... lo hai pronunciato per gentilezza.

NE NÉ N’È

• •

Che buono questo pollo arrosto! ........ vorrei un altro pezzetto se ce ........ ancora. Dopo non mangerò ....... la torta ........ la frutta.

Dopo la festa del mio compleanno ................ il pavimento tutto sporco: ................ macchie di ogni tipo. La mamma l’ha subito pulito e poi ha passato la .................... .

TE TÈ T’È

CERA C’ERA C’ERANO

CENE CE NE CE N’È

VELO VE LO VE L’HO

TELO TE LO TE L’HO

per .........?

D’estate noi prepariamo spesso ............. all’aperto: ci sediamo attorno a un tavolo in giardino e ............. andiamo solo quando il sonno ci vince, ma prima pensiamo già alla prossima serata. Di voglia d’estate ............. ancora tanta! ............. detto e ............. torno a ripetere di nuovo: non toccate il .............

che deve indossare Emma per la recita, perché si può sporcare. .................... chiedo per favore: mi puoi prestare quel .................. bianco

che usi per le ombre cinesi? .................. chiesto perché mi serve per proiettare delle vecchie diapositive. Ortografia

207


5a

Grammatica – scheda 7

PAROLE DA ALTRE LINGUE

1. Molte parole italiane derivano dal latino. Collega i termini che hanno lo stesso significato. LATINO domus homo agnus panem familia pilum aqua habilis

ITALIANO famiglia agnello acqua pelo pane casa abile uomo

LATINO lupus mater pater campus bucca pedis laetus septem

ITALIANO campo lupo lieto padre piede sette madre bocca

2. Leggi e scrivi il significato attuale di ogni parola ripresa dal latino. Aiutati con il vocabolario! rebus =............................................................................... juniores =.......................................................................... album =............................................................................. auditorium =..................................................................

video =............................................................................... idem =................................................................................ virus =................................................................................. habitat =............................................................................

3. Cerca sul vocabolario i seguenti termini stranieri: scrivi a quale lingua appartengono e qual è il corrispondente termine italiano. hotel (................................................... ) = .................................................................................................................................. hobby (................................................ ) = .................................................................................................................................. garage (............................................... ) = .................................................................................................................................. show (................................................... ) = .................................................................................................................................. smog (.................................................. ) = .................................................................................................................................. boutique (......................................... ) = .................................................................................................................................. 4. Scrivi una frase per ognuna delle seguenti parole straniere, che fanno ormai parte del linguaggio quotidiano italiano. nell’armadio

208

in cucina

(jeans).........................................................

(würstel)....................................................

........................................................................

........................................................................

(T-shirt)......................................................

(cracker)....................................................

........................................................................

........................................................................

Evoluzione della lingua


Grammatica – scheda 8

5a

NOMI

1. Scrivi se i nomi sottolineati sono singolari S o plurali P. Poi rispondi. Oggi ho bevuto troppi caffè. Vado a prendere un caffè con gli amici. Tutti i re hanno la corona. Ho visto il Re Leone. Le tribù indigene vivono nei villaggi africani. Qui sotto c’è una vera tribù di formiche. A me non piacciono gli zoo. Ho visitato lo zoo di Berlino. Mi fermo ogni mattina al bar. Nella mia via ci sono due bar.

• Perché questi nomi si chiamano “invariabili”? ........................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................

2. Leggi i seguenti nomi e rispondi. occhiali miele

brio nozze

fame sete

latte pazienza

• Perché questi nomi si chiamano “difettivi”? ....................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................

3. Volgi al plurale. degli stivali uno stivale ..................................................................... l’elefante ......................................................................... un’amica ......................................................................... lo scorpione ..................................................................

una pantera .................................................................. il paesaggio .................................................................. uno stagno .................................................................... l’opera ............................................................................... Morfologia

209


5a

Grammatica – scheda 9

I GRADI DELL’AGGETTIVO

1. Cerchia gli aggettivi di grado positivo. Sottolinea i comparativi di maggioranza in rosso, quelli di minoranza in verde e quelli di uguaglianza in blu.

• Una giornata di sole è allegra, una piovosa è triste. • In montagna l’aria è meno inquinata di quella di città. • L’aranciata è più gassata della limonata. • Questo libro è meno interessante del tuo. • I miei occhi sono più chiari di quelli di mio padre. • Vorrei tanto un amico sincero come te! • Il cavallo è più veloce del mulo. • Mio fratello è alto come te. • ll cane è più fedele del gatto.

2. Sottolinea in blu i superlativi relativi e in rosso i superlativi assoluti. Poi trasforma i superlativi assoluti in un altro modo che conosci.

• Sto male! Questo è il più fastidioso raffreddore degli ultimi anni. ............................................... • Il canto di quel gallo è il più stridulo del pollaio. ............................................... • Quella cantante lirica ha una voce acutissima. ............................................... • Mia sorella è assai dispiaciuta per quella brutta litigata! ............................................... • I miei genitori sono molto affettuosi con me. ............................................... • Paperon de’ Paperoni è il papero più ricco del Pianeta. ............................................... • Sono arcistufo delle tue lamentele. ...............................................

3. Collega ogni aggettivo qualificativo al suo grado. dolce dolce

POSITIVO

amaro come

meno feroce

lunghissima

pallido più sottile

interessante quanto

il più profondo più ruvido Morfologia

COMPARATIVO DI MAGGIORANZA COMPARATIVO DI UGUAGLIANZA SUPERLATIVO RELATIVO

ottimi

sereno

210

assai noioso

COMPARATIVO DI MINORANZA

SUPERLATIVO ASSOLUTO


Grammatica – scheda 10

5a

AGGETTIVI E PRONOMI

1. Analizza gli aggettivi e i pronomi evidenziati nel brano.

In questa classe, gli alunni si stanno preparando per la recita di fine anno. Rappresenteranno la fiaba “Biancaneve e i sette nani”. Tutte le bambine vorrebbero interpretare Biancaneve, mentre a nessuna piace la parte della matrigna. Molti sono contenti di interpretare il ruolo dei sette nani, alcuni invece si vergognano. Questi si sono offerti per la parte del padre di Biancaneve e del cacciatore. Ma uno solo è al settimo cielo: Francesco, che sarà il Principe Azzurro e bacerà Biancaneve. Quei bambini che stanno in fondo lo deridono, ma a lui non interessa proprio. Questa: agg. dimostrativo, femm., sing. ................................................................................................

................................................................................................

................................................................................................

................................................................................................

................................................................................................

................................................................................................

................................................................................................

................................................................................................

................................................................................................

................................................................................................

2. Sottolinea in rosso gli aggettivi possessivi e in blu i pronomi possessivi.

• Il mio zaino è molto pesante, il tuo? • Il suo viso è pallido come il mio. • Il mio numero telefonico è di nove cifre, e il tuo? • I tuoi genitori sono andati a teatro con i miei: i loro interessi sono comuni. • Chiedo che ognuno svolga il lavoro secondo le proprie possibilità. • I vostri litigi mettono a dura prova la mia pazienza. • Sono andata a scuola con la sua bicicletta, perché la mia è ancora rotta. • Pierino ne ha combinata una delle sue. • Il suo tuffo è stato spettacolare.

3. Sottolinea in rosso gli aggettivi interrogativi e in blu i pronomi interrogativi.

• Che film hai visto? • Chi viene con me ai giardini? • Quanto ci vuole per andare a Roma? • Quanti amici hai? • Quale ti piace di più? • Quanto tempo è passato dal nostro ultimo incontro?

Morfologia

211


5a

Grammatica – scheda 11

PRONOMI PERSONALI 1. Sottolinea LO, LA, LE, GLI in giallo se sono articoli, in rosso se sono pronomi personali.

• Lo zio mi ha proposto di andare al cinema ed io gli ho risposto di sì. • Ho ritrovato lo zainetto di mio fratello: lo vuoi? Te lo presto! • Vedi la cima di quel monte? La si può raggiungere solo con la funivia. • Dammi le borse della spesa: le porto io! • Gli ho aggiustato gli occhiali che gli avevo rotto. • La bevi, la versi, la usi per lavarti: che cos’è? 2. Componi una frase con ognuna delle seguenti particelle pronominali. MI ................................................................................................................................................................................................. TI ................................................................................................................................................................................................. SI ................................................................................................................................................................................................. VI ................................................................................................................................................................................................. CI

.................................................................................................................................................................................................

3. Completa con il pronome personale soggetto.

• .................... mi siete proprio simpatici. • .................... è un caro amico. • .................... vengo più tardi. • .................... andiamo spesso al mare. • .................... ce lo auguriamo.

4. Completa con il pronome personale complemento.

• Adesso partiamo e voi .................... seguirete. • Quando incontrerò Marco, .................... darò il regalo. • Marco e Andrea sono laggiù: puoi chiamar .................... per favore? • Pietro è simpatico: tutti .................... vogliono bene. • Ho nostalgia dei miei zii. Non .................... vedo da tanto tempo. • Devo chiamare Giulia; non .................... ho detto una cosa importante. 212

Morfologia


Grammatica – scheda 12

5a

PRONOMI RELATIVI

1. Sottolinea il pronome relativo e cerchia il nome che sostituisce nelle frasi. Segui l'esempio. La signora che hai salutato è mia zia.

• Alessio, di cui ti ho parlato, si è iscritto all’Università l’anno scorso. • Susanna è una bambina con cui non riesco proprio ad andare d’accordo. • Il foglio su cui ho segnato i nomi dei giocatori è nel cassetto. • Il romanzo da cui è stato tratto quel film è di Alberto Bevilacqua. • Non sopporto i bambini che si lamentano sempre. 2. Nelle seguenti frasi sottolinea la forma corretta del pronome relativo.

• ll compagno CHE/A CUI ho prestato la matita è un ragazzo in gamba. • Non farti ingannare dai ragionamenti CHE/CON CUI Giorgio ha convinto Lia. • Quell’uomo, DI CUI/CHE tutti giudicano positivamente, impegna il tempo libero in attività umanitarie.

• La vita di madre Teresa di Calcutta, CHE/LE CUI attività sono note a tutti, è un grande esempio di amore per i poveri.

• Ho visitato un centro medievale DI CUI/CHE mi è particolarmente piaciuto. • Quattro malviventi, CHE/A CUI erano già noti alle forze dell’ordine, hanno rapinato un’altra banca.

3. Scrivi con un solo periodo le seguenti coppie di frasi, sostituendo al nome ripetuto il pronome relativo più opportuno. Segui l'esempio. L a mamma ha preparato una torta. La torta piace molto ai ragazzi. La mamma ha preparato una torta che piace molto ai ragazzi. In stazione sta per arrivare il treno. Con il treno partirò per Bari.

• .................................................................................................................................................................................................................... • Domani, all’inaugurazione, ti farò conoscere l’attore. All’attore hanno assegnato il premio per la migliore interpretazione maschile.

....................................................................................................................................................................................................................

• Mi piace parlare con Roberto. A Roberto voglio molto bene. .................................................................................................................................................................................................................... • Ho visto un negozio. Nel negozio si vendevano solo prodotti artigianali. .................................................................................................................................................................................................................... • Siamo entrati in quel cinema. In quel cinema proiettavano il film Robin Hood. .................................................................................................................................................................................................................... Morfologia

213


5a

Grammatica – scheda 13

VERBI 1. Coniuga i seguenti verbi nei tempi indicati. INDICATIVO PRESENTE

INDICATIVO IMPERFETTO

CONGIUNTIVO PRESENTE

scrivere

Voi ............................................ Voi ............................................ Che voi ..................................

dire

Io .............................................. Io .............................................. Che io .....................................

avere

Tu .............................................. Tu ............................................. Che tu ....................................

leggere

Noi ............................................ Noi ........................................... Che noi .................................

finire

Essi ........................................... Essi ........................................... Che essi ................................

andare

Egli ........................................... Egli ........................................... Che egli ................................

2. Scrivi il participio passato dei seguenti verbi. fare – piovere – camminare – ridere – studiare – dormire – digitare – sfogliare – sentire .................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................

3. Analizza i verbi in tabella. VOCE DEL VERBO E CONIUG.

PERSONA

MODO

TEMPO

leggeva

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

andarono

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

cantano

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

finiste

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

mangia

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

parlaste

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

alleverebbe

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

caddi

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

ho scritto

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

fa’

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

squillerà

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

aveva saltato

....................................... ....................................... ....................................... .......................................

214

Morfologia


Grammatica – scheda 14

5a

VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI 1. Completa le frasi rispondendo alle domande.

• I nonni hanno mangiato • Paola e Lucia studiavano • Dal balcone vedevo • Al semaforo ho incontrato • Quell’atleta ha vinto • Al mare ho conosciuto • Mia madre spesso legge

CHI? CHE COSA?

..................................................................................................................... ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... .....................................................................................................................

• I verbi sottolineati sono transitivi. Sai dire perché? ............................................................................................................................................................................................................

2. Sottolinea in rosso i verbi transitivi, in blu quelli intransitivi.

• Cecilia telefona ogni giorno alla sua amica del cuore. • Gregorio parla sempre con il suo compagno di banco. • Chi viene a cena questa sera? • La mamma prepara una pizza squisita. • Luisa scarabocchia tutti i suoi libri. • Lorenzo arriva ogni mattina in ritardo. • Anna mangia con appetito un piatto di verdura. • Carlo è nato l’ultimo giorno dell’anno.

3. Leggi le frasi e scrivi T dove il verbo ha funzione transitiva, I dove ha funzione intransitiva. Lo zio vive a Torino.

Mio fratello guida pianissimo.

Il nonno vive una vecchiaia serena.

Mia madre guida una Fiat.

Il cane corre nel prato.

Lo zainetto pesa poco.

L’atleta ha corso dieci chilometri.

La mamma pesa la pasta.

Stanco, dormii a lungo.

Io giro intorno casa con la bici.

Lucio dormì un sonno agitato.

Il presentatore gira la ruota. Morfologia

215


5a

Grammatica – scheda 15

LA FORMA DEL VERBO 1. N elle seguenti frasi sottolinea in verde i verbi di forma attiva, in blu i verbi di forma passiva. Durante il temporale l’albero fu abbattuto da un fulmine. Angela esegue sempre i compiti con precisione. Ieri notte Giulia venne svegliata da un rumore. Il tuono improvviso spaventò Luca. Roberta fu visitata dal pediatra per il suo mal di gola. Molti rami furono spezzati dal forte vento. Stefano mangia una mela per merenda.

• • • • • • •

2. Trasforma le frasi attive in frasi passive e viceversa. Fai attenzione: il verbo deve rimanere dello stesso tempo.

• Mio papà ha scritto un articolo di cronaca. .................................................................................................... • Un uragano investì l’isola. ........................................................................................................................................... • I volontari liberano la città dai rifiuti. ................................................................................................................... • Gli spettatori hanno applaudito gli attori. ....................................................................................................... • Il ladro fu catturato dalla polizia. ............................................................................................................................ • L’orso è attirato dal miele. .......................................................................................................................................... • Antonio è stato aiutato da Luca. .......................................................................................................................... 3. Sottolinea i verbi di forma riflessiva. Martina si guarda allo specchio. La maestra mi ha dato ragione. Gli amici ci hanno regalato un CD. Mi sono ferita e sono corsa al Pronto Soccorso. Fabio si pettina sempre con il gel. Carlotta si veste per uscire. Il cuoco ci ha preparato una cena speciale. Noi ci alleniamo tre volte alla settimana.

• • • • • • • •

4. Completa con un verbo riflessivo adatto.

• Luisa ........................................................................................ cogliendo una rosa. • L’autobus ........................................................................................ per far salire i viaggiatori. • Il vaso cadde e ........................................................................................ in mille pezzi. • La mattina il mio papà ........................................................................................ davanti allo specchio. 216

Morfologia


Grammatica – scheda 16

5a

LE PARTI INVARIABILI 1. Sottolinea in rosso gli avverbi e in verde le locuzioni avverbiali.

• Probabilmente non potrò venire a casa tua. • Passeggiamo tranquillamente nel giardino. • Di sicuro avete riconosciuto la sua voce. • Vi aspetto fuori, certamente non tarderete. • A poco a poco apparvero tante stelle.

• All’improvviso il cielo si oscurò. • I tifosi cantavano a squarciagola. • Claudio ripone a casaccio libri e quaderni nello zaino. • Luca e Stefano hanno quasi la stessa età.

2. Completa le frasi con locuzioni prepositive adatte.

• Ci vediamo ................................................ cena per la revisione del lavoro. • Seguiva l’esibizione dei suoi ragazzi, stando ................................................ quinte. • In seguito all’incidente tutti mi hanno fatto visita ................................................ Marcello. • Per sua disattenzione andò ................................................ strada e se la cavò con un graffio. • Il detenuto si calò ................................................ muro, cogliendo di sorpresa anche le guardie carcerarie. • Vide uno sconosciuto fuggire con un involucro ................................................ braccio. • ................................................ pranzo nuziale molti convitati avvertirono dolori addominali. • Andò ................................................ fratello per puntiglio e per anni non gli rivolse la parola. • L’abitazione di Fulvio si trova ................................................ la collina ed è circondata da alberi secolari.

3. Cerchia la congiunzione sbagliata.

• Mi piace il mare, MA/PERCHÉ non so nuotare. • Stasera ti telefonerò O/PERCHÉ dobbiamo accordarci per domani. • Si è spenta la luce TUTTAVIA/PERCHÉ si è interrotta la corrente elettrica. • Non mi sento molto bene QUINDI/PERCHÉ mi corico un po’. • Ti sono affezionato E/BENCHÉ te lo dimostro.

4. Esprimi i sentimenti indicati con frasi che contengano esclamazioni adeguate.

• (paura)........................................................................................................................................................................................ • (ammirazione)....................................................................................................................................................................... • (noia)............................................................................................................................................................................................ Morfologia

217


5a

Grammatica – scheda 17

ANALISI GRAMMATICALE 1. Sottolinea nel testo due parole per ognuna delle nove parti del discorso. Una bambina andò alla festa nella piazza del paese e si comprò un lecca-lecca di zucchero caramellato. Ne scelse uno piccolo, perché quelli grandi a righe rosse e blu erano troppo cari. Si avviò verso casa succhiando il suo lecca-lecca molto lentamente, perché voleva che le durasse a lungo. A un certo punto la bambina inciampò e, ahimè, il lecca-lecca cadde tra le ortiche di un prato. Allora la bambina con un bastone scansò le ortiche e cercò il suo lecca-lecca. Quando lo ritrovò, rimase a bocca aperta: oh, che meraviglia, il lecca-lecca era diventato tre volte più grande di prima! Le ortiche l’avevano talmente punto da farlo diventare grosso come un pallone. La bambina tutta contenta riuscì a riprenderlo e ricominciò subito a leccarlo senza preoccuparsi di andar piano. Ora il lecca-lecca che era diventato così grande, sarebbe comunque durato a lungo, ma bisognava alleviargli il prurito al più presto. da U. Wolfel, Storie un po’ matte, Nuove Edizioni Romane

2. Ora fai l’analisi grammaticale delle parole che hai trovato. ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................ ....................................................... = ................................................................................................................................................

218

Morfologia


Grammatica – scheda 18

5a

SOGGETTO E PREDICATO 1. I ndividua il soggetto sottinteso e scrivilo nelle parentesi. Nuotai in piscina. (io) Corrono in pista. (.................................................) Perché si aggrappa al ramo? (.................................................) Guardate là! (.................................................) Non finirono l’esercizio. (.................................................) Sei già arrivato? (.................................................) Merita un bel voto. (.................................................) Arriveremo presto. (.................................................) La mattina faccio una colazione abbondante. (.................................................)

• • • • • • • • •

2. Completa le frasi con un soggetto adeguato.

• ............................................................... vive nella prateria. • ............................................................... studia da molte ore. • Per tutta la notte ............................................................... ha abbaiato. • ............................................................... è arrivato in orario alla stazione. • ............................................................... illumina la Terra. • È decollato ............................................................... dall’aeroporto di Roma. • ............................................................... pigolavano intorno alla chioccia. • ............................................................... ha spiegato geografia. • ............................................................... ha aggiustato la nostra auto. • Nel terzo cassetto della scrivania ci sono ............................................................... . • ............................................................... non ha capito come doveva svolgere gli esercizi.

3. Sottolinea nelle frasi i predicati e stabilisci se sono predicati verbali (PV) o nominali (PN). Poi completa la definizione.

• Il pastore è partito con il gregge. PV • Ho visto un uccellino ferito. • La mattinata era serena. • Durante le vacanze siamo andati a Roma. • Gigi ha comprato un criceto. • Noi siamo alunni veramente simpatici. • Il papà è uscito presto.

Il predicato può essere ........................................ (PV) o ............................................... (PN). Il predicato verbale esprime ............................. compiuta o subìta dal .......................................... oppure un possesso. Il predicato nominale dice .......................... o che cos’è il ..................................... ed è formato dal verbo ..................................... (copula) più un ..................................... o un ................................. Sintassi

219


5a

Grammatica – scheda 19

I COMPLEMENTI 1. L eggi le frasi e sottolinea in rosso il predicato, in blu il soggetto, in giallo il complemento oggetto, in verde gli altri complementi. Il mio cane ha partorito due cuccioli bellissimi. Gli zii hanno prenotato i biglietti aerei tramite Internet. Luca ha festeggiato il suo compleanno con i compagni di classe. Gli ospiti si sono trattenuti a lungo. I miei cugini vivono all’estero da molti anni. Al ristorante ho ordinato pollo arrosto con patate. Noi abbiamo inviato una mail ai nostri amici. Fra tre giorni terminerà la scuola. Spesso Andrea e Chiara discutono di sport. Il papà mi ha rimproverato per il gran disordine in camera mia. Oggi noi abbiamo eseguito la verifica di storia. Nel cuore del bosco uno zoologo fotografava strani insetti.

• • • • • • • • • • • •

2. Completa con un complemento oggetto. Con gli acquerelli ho dipinto.................................................................................................................................... Simona canta sempre................................................................................................................................................... Al parco incontro spesso............................................................................................................................................ Oggi voglio leggere....................................................................................................................................................... Devete proprio aggiustare......................................................................................................................................... Il giornalista ha scritto................................................................................................................................................... Sosterremo fermamente.............................................................................................................................................

• • • • • • •

3. Completa con un complemento indiretto le seguenti frasi.

220

• Arriverà dal Brasile........................................................................................................................................................... • Roberto salutò i nonni.................................................................................................................................................. • Il postino consegna la posta..................................................................................................................................... • Il papà mi aspetta............................................................................................................................................................ • L’ultimo autobus passa................................................................................................................................................ • Emiliano ama dipingere.............................................................................................................................................. • Molti uomini e donne si sono battuti................................................................................................................. • Acquisterò un fiore......................................................................................................................................................... • Mi piace molto il libro................................................................................................................................................... • Hai speso troppo.............................................................................................................................................................. • Un tempo giocavo.......................................................................................................................................................... Sintassi


Grammatica – scheda 20

5a

L’ATTRIBUTO E L’APPOSIZIONE 1. Sottolinea l’attributo e indica a quale elemento della frase si riferisce. Segui l'esempio. Riferito al soggetto

Un vento leggero increspava le onde. Piccole onde si frangevano sulla sabbia. Muovevo con le mani la sabbia finissima. Vedevo dovunque visi sorridenti. Dall’albergo vicino uscivano le ragazze. Si coprivano con accappatoi colorati. Tutte avevano lunghi capelli.

Riferito Riferito al complemento al complemento oggetto indiretto

2. Cerchia le apposizioni e collegale a ciò che specificano. Segui l'esempio. Il compositore Giuseppe Verdi è nato a Busseto. Il dottor Biagi riceve dalle 15 alle 18. Lucia, l’insegnante di inglese, è assente. È arrivato Carlo, mio cugino. Il fiume Po è il più lungo d’Italia. Hai conosciuto mia sorella Mimma? Il pittore Picasso è famoso in tutto il mondo.

un’attività artistica una professione un rapporto di parentela una categoria geografica

3. Completa le seguenti frasi come indicato.

Con attributi

Con apposizioni

• Il cane ............................. seguiva il padrone. • Il ........................ Giovanni Pascoli è famoso. • Il vento ........................... sradicò una quercia. • ...................... Muzi spiega abilmente la lezione. • Il giornale riportava una notizia ....................... • L’ ........................... Augusto amava la pace. 4. Sottolinea gli attributi in rosso e le apposizioni in blu.

• L’Italia gode di un clima mite. • Loredana, la sorella di Gabriella, è molto alta. • Il triangolo equilatero ha lati e angoli uguali. • Tokyo, la capitale del Giappone, è una sterminata metropoli. • L’attore Sean Connery ha interpretato un ruolo difficilissimo. Sintassi

221


5a

Grammatica – scheda 21

ANALISI LOGICA

1. Colora in blu il sintagma soggetto in rosso il sintagma predicato. Poi indica il nome di ogni gruppo. il pesciolino

della nostra classe

nuota

tranquillamente.

................................................................................................................................................................... la zia

con tutti.

è gentile

................................................................................................................................................................... i nostri amici

un bambino africano.

hanno adottato

................................................................................................................................................................... è stata avvistata

una balena

al largo

di la spezia.

................................................................................................................................................................... ogni domenica

noi

cuciniamo

una torta.

................................................................................................................................................................... ogni mattina

il galletto

del mio pollaio

canta

a squarciagola.

...................................................................................................................................................................

2. Svolgi sul quaderno l’analisi logica delle seguenti frasi, come nell’esempio.

• Presto partirò per Parigi in aereo.

io

presto

partirò

compl. tempo

P.V.

SS (soggetto sottinteso) per parigi

compl. luogo

in aereo.

compl. mezzo

• Elisa ha risposto subito al telefono. • Un gatto miagola davanti alla porta. • Il cane del nonno dorme sul cuscino. • Arriverò alle otto insieme a Marco. • Stasera andiamo al cinema a Firenze. • Ho letto un articolo interessante sul giornale. • Pietro ha imparato una bella poesia a memoria. • Corrado è andato allo stadio per la partita. • Chiara ha comprato in cartoleria un quaderno. • Giulia è partita con la famiglia per la montagna. 222

Sintassi


Grammatica – scheda 22

5a

FRASI SEMPLICI E COMPLESSE

1. Scrivi nel quadratino S se è una frase semplice, C se è una frase complessa. Un asino carico di sale traversò il fiume. L’asino scivolò e cadde in acqua. Il sale si sciolse e l’asino si sentì leggero come una piuma. Qualche tempo dopo, l’asino giunse ancora in riva al fiume. Questa volta portava un carico di spugne. L’asino ricordò la precedente esperienza e scivolò apposta nell’acqua. Le spugne s’imbevvero, così l’asino non riuscì più a rialzarsi e annegò.

2. Sottolinea i verbi, poi separa una frase semplice dall’altra con una barra. Infine, indica quante frasi ci sono in ogni periodo? Segui l'esempio.

• Non trovo più il pettine / che ho comprato ieri. • Mi dispiace che non ti sia divertito. • Il tempo è sereno e la temperatura è mite, perciò andiamo in montagna. • Non mangiare tanta cioccolata perché potrebbe farti male. • L’indirizzo era sbagliato, quindi la lettera è tornata al mittente. • Nicola mi ha invitato perché studiassimo insieme, ma avevo la febbre. • Mi aveva tanto parlato di quel film che volli vederlo, ma rimasi deluso.

2

3. In ogni periodo colora la frase principale (o indipendente), che ha un senso compiuto anche da sola. È arrivata l’estate Mi piace il mare Mentre nuoto Mamma prende il sole Se papà pesca Sono stanco Poiché ho tanta sete Benché abbia studiato Mi annoia questo discorso

così vado al mare con la mia famiglia. quando è in burrasca. papà mi fotografa. e io costruisco un castello. io vado con lui. perciò mi sdraio. bevo un’aranciata fresca. non riesce a rispondere. che tratta sempre lo stesso argomento. Sintassi

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5a

Linguaggi espressivi

SPIRITO LIBERO – LINGUAGGI ESPRESSIVI A cura di Elisa Cordioli

Il percorso della classe quinta è parallelo a quello di quarta. La parte introduttiva è dedicata ai musei: presenta alcuni dei principali musei in Italia, come sono organizzati, cosa espongono. Queste pagine sono importanti per stimolare i bambini a conoscere i luoghi dell’arte del proprio territorio, perché la parola “arte” è un grande contenitore che racchiude molte discipline. Ogni stagione continua ad avere il suo avvio dalla poesia. Nelle pagine di quinta si è deciso di dare risalto alla poesia al femminile di varia nazionalità, spesso messa da parte perché oscurata dai grandi poeti, ma molte volte più sensibile e diretta. In questo anno si propone un avvio ad alcune correnti artistiche del 1900 per acquisire una visione moderna dell’arte.

Musei e musei

Il termine “museo” deriva dalla mitologia greca, infatti le Muse, figlie di Zeus, erano le protettrici delle arti e delle scienze. Il primo museo dedicato all’arte risale all’età ellenistica: Re Tolomeo istituì ad Alessandria d’Egitto un luogo dove gli esponenti della comunità letteraria e scientifica si potevano ritrovare e discutere. In Italia, invece, l’istituzione museale risale al 1700 circa, quando papa Clemente XII aprì al pubblico la collezione dei Musei Capitolini. Da allora, ogni museo si è specializzato su un argomento specifico, favorendo in questo modo l’affluenza di un pubblico fortemente interessato a quella specifica esposizione. In questo percorso di avvicinare i bambini alla realtà del museo e nell’eventualità di un’uscita didattica con visita guidata in un museo anche locale, si suggerisce un elenco di parole-chiave inerenti a tale ambito. • Gipsoteca: particolare museo che raccoglie calchi in gesso di importanti statue di bronzo o marmo. • Pinacoteca: museo che raccoglie solamente dipinti, tralasciando le altre opere d’arte. • Curatore: colui o colei che decide i pezzi, cioè dipinti, statue, manoscritti, da esporre nelle sale del museo ed è responsabile di ogni singolo pezzo. • Collezioni private: raccolte di dipinti e opere d’arte formate da singoli individui, che possono decidere di donarle a un museo o di conservarle a casa propria. I curatori delle mostre possono chiedere ai proprietari di “prestarle” per allestire avvenimenti. • Deposito (o bunker): luogo interno a ogni museo, dove vengono conservati parte dei dipinti non esposti. Regolarmente le tele vengono cambiate e sostituite per dar possibilità ai visitatori di godere di opere sempre diverse. L’aria e la temperatura del deposito sono tenute sotto stretto controllo per evitare danni alle tele. • Restauratori: persone che si prendono cura dei capolavori, li archiviano e li catalogano. • Aree tematiche: zone dei musei che raccolgono opere dello stesso periodo o di un unico artista. Queste aree possono essere presenti nei musei permanenti, come il Louvre, ma anche nelle mostre itineranti che vengono allestite per brevi periodi in giro per il mondo. •M ostre itineranti: esposizioni temporanee che raccolgono opere provenienti da musei differenti, che trattano un tema specifico, ad esempio il 1800 nell’arte, oppure la natura morta, dall’espressionismo al futurismo ecc. •D ipinti in tour: quadri che talvolta, seppur depositati in un determinato museo, durante certi periodi sono in viaggio verso mostre itineranti. Viaggiano scortati, con una regolare carta d’identità e un’assicurazione. •C atalogo: libro dove sono raccolte e presentate le principali opere conservate nel museo, con la rispettiva analisi.

224


Linguaggi espressivi

5a

Per far lavorare i ragazzi in prima persona si può utilizzare la scheda 1, attraverso la quale gli alunni, accompagnati da un adulto, potranno fare una ricerca in rete sui musei del mondo: sarà importante specificare che tipo di opere espone un dato museo, a quale ambito artistico è dedicato, se ci sono dei capolavori assoluti ecc. Per scoprire quali luoghi di interesse artistico ci sono nella propria regione, invece, basterà seguire le indicazioni della scheda 2.

Autunno

Linee d’autunno – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 94 Adelaide Crapsey nasce a Brooklyn nel settembre del 1878 e qui muore a soli trentasei anni. Figlia di episcopali, si dedica allo studio e all’insegnamento e scrive brevi racconti e canzoni, oltre che poesie. La sua vita, costellata di lutti familiari, influenzerà le sue tematiche e il suo modo di scrivere. La sua produzione poetica è ricca e particolareggiata, i suoi versi sono scritti sulla base della sillabazione delle parole, che diventa un metro di misura. Oggi è considerata una delle poetesse americane più famose e i suoi scritti sono conservati nella biblioteca dell’università di Rochester.

Il cubismo – Laboratorio linguaggi espressivi, pagine 95-96 Il termine “cubismo” nasce per denigrare i dipinti realizzati dagli artisti di questa corrente, perché considerati troppo lontani dalla realtà e composti, all’apparenza, solo da un insieme di cubi. Gli artisti che si avvicinarono a questo modo di dipingere, però, non si lasciarono scoraggiare, anzi, continuarono con la loro ricerca, mettendo in pratica nuove forme d’osservazione e di sperimentazione senza porsi limiti. Ciò che ha spinto gli artisti cubisti a guardare con occhi nuovi la realtà è stata l’uscita dai canoni pittorici del periodo precedente, ovvero dalla pittura di paesaggi. L’immagine naturalistica era vista dai cubisti come un limite, perché poteva fermare un solo istante della percezione e avveniva da un unico punto di vista. Il cubismo, al contrario, infrangeva questo modo di dipingere e di fatto introduceva un nuovo elemento: il tempo. Per osservare un oggetto da più punti di vista è infatti necessario che l’analisi avvenga in un lasso di tempo molto più lungo e non si limiti a un istante. L’artista ha bisogno di osservare l’oggetto, di analizzarlo, di scomporlo. I dipinti cubisti hanno, perciò, introdotto nell’arte la quarta dimensione, il tempo, che non viene percepito solo dall’autore dell’opera, ma anche da chi la ammira. Pertanto non basta dedicare uno sguardo fugace a queste opere, occorre soffermarsi e analizzare con occhio attento ciò che è rappresentato, dedicare tempo alla “lettura” dell’opera. Dopo aver analizzato le singole parti, si potranno ricostruire mentalmente, arrivando infine all’immagine totale e al suo significato. Il periodo cubista si può suddividere in tre momenti: 1. cubismo semplice: semplifica le forme e le riduce a pari volumi; 2. c ubismo analitico: rappresenta il soggetto guardandolo da diversi punti di vista e prospettive. L’artista scompone ciò che osserva e lo ricompone sulla tela, che è ricca di angoli e trame incrociate. A volte, i soggetti scomposti e ricomposti risultano indecifrabili; 3. cubismo sintetico: essenzializza le forme scomposte, inserendo scritte e collage, con carte di giornali, carte da gioco, frammenti di legno. I dipinti non rappresentano più la realtà, ma sono la realtà. Les demoiselles d’Avignon, che si trova al Museo di Arte Moderna (MoMa) di New York, sancisce l’inizio della corrente (la tela è del 1906-1907). Picasso ha fatto del cubismo il suo modo di dipingere e l’oggetto da lui rappresentato ha sempre una molteplicità di punti di vista, così da ottenere una completa visione dell’oggetto

225


5a

Linguaggi espressivi

stesso. I soggetti dipinti vengono scomposti e ricomposti sulla tela, le linee rimangono frammentarie, quasi a interrompere il disegno: si tratta di cubismo analitico. La presenza di due maschere africane rende l’opera ancora più completa e complessa: agli inizi del 1900 infatti gli artisti europei erano affascinati dalla cultura e l’arte del continente africano e cercavano spesso di inserirlo nelle loro opere. Il parco di Carrières-Saint-Denis di Georges Braque si può ammirare al museo Thyssen-Bornemisza di Madrid ed è una delle prime sperimentazioni del cubismo. Le linee sono secche e spigolose, i colori netti e precisi sono inseriti all’interno degli spazi. È una tela del cubismo semplice perché semplifica le forme e riduce i volumi delle cose. Nel M.I.O. BOOK si possono visionare altre opere rappresentative del cubismo, ad esempio: New York di Francis Picabia, che si trova al MoMa di New York. L’artista ha voluto rappresentare la città utilizzando due colori precisi: il grigio e il nocciola. Il primo per ricreare e trasmettere il caos e lo smog (presenti anche all’epoca) e il nocciola per caratterizzare le costruzioni e i grattacieli. Picabia, a differenza di altri, interpreta ciò che vede, utilizzando forme e volumi e obbligando l’osservatore a ripescare l’immagine che ha di una grande metropoli, per poi “vederla” all’interno della sua tela. Per approfondire meglio la comprensione, spesso complessa, delle opere cubiste, è consigliato analizzare prima insieme le opere, per poi lasciare spazio alla loro fantasia e sensibilità e creare un dibattito con l’intero gruppo classe. Possono essere utili le seguenti domande: • Perché secondo te Picabia ha deciso di usare una gamma dei grigi e nocciola per rappresentare la città? Vivresti

in una città del genere? Per quale motivo? • Se avesse utilizzato colori diversi la tela sarebbe stata in grado di trasmettere le stesse sensazioni di caos, confusione, oppressione e smog? • Immagina di realizzare un dipinto cubista del luogo in cui vivi: che gamma di colori utilizzeresti? Per quale motivo? Che sensazioni vorresti far provare a chi osserva il dipinto? Dopo aver mostrato il dipinto di Georges Braque Porto in Normandia sul M.I.O. BOOK o alla LIM facciamo colorare la riproduzione della tela (scheda 3) utilizzando tre tonalità, per far testare ai bambini la discriminazione dei vari soggetti in un’opera cubista.

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Inverno

Inverno silenzioso – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 100 La poetessa cilena Gabriela Mistral nasce a Vicuña nel 1889. Orfana di padre fin dall’età di tre anni, a quattordici anni diventa aiuto-insegnante in una piccola scuola, per aiutare economicamente la famiglia, a sedici pubblica la prima raccolta di poesie usando uno pseudonimo, cosa che farà per tutte le pubblicazioni. Infatti, Gabriela Mistral non è il suo vero nome: all’anagrafe è registrata come Lucila de Maria del Perpetuo Socorro Godoy Alcayaga. La scelta del nome nasce dalla fusione dei suoi poeti preferiti, Gabriele D’Annunzio e Frédéric Mistral. Prima donna sudamericana a vincere il Nobel per la Letteratura, viaggia in Europa e negli Stati Uniti per tenere conferenze e seminari sulla cultura latino americana. Scrive poesie fino al giorno della sua morte, che avviene a New York nel 1957; il suo stato natale, il Cile, dichiara tre giorni di lutto nazionale. Le sue poesie affrontano il tema dell’amore, della madre e del dolore; il suo modo di scrivere dolce, raffinato e visivo accompagna il lettore in un mondo quasi magico, fatto di immagini e parole evocative. La poesia è accompagnata da una fotografia dell’artista vivente Gianni Berengo Gardin, definito “il fotografo più ragguardevole del dopoguerra”: le sue immagini fanno parte delle collezioni di diversi musei nel mondo, da New York a Losanna e Parigi.

Disegno il volto umano – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 101 Per realizzare un ritratto si può utilizzare un altro metodo. Sono necessari una fotografia o un’immagine presa da una rivista, una matita o una biro, un righello e un foglio bianco. Una volta scelto il ritratto da riprodurre occorre disegnare sopra l’immagine una griglia quadrettata (simile al piano cartesiano). La dimensione dei quadretti è indifferente, ma più i quadretti saranno piccoli più la riproduzione sarà precisa. La prima riga di quadretti va nominata partendo dalla lettera A, la prima colonna con i numeri partendo dal numero 1. Una volta realizzata la griglia, invitiamo i bambini a prendere la scheda 4, che contiene una griglia simile, rispettando il numero di quadretti. La dimensione dei quadretti dovrà essere maggiore: se per la fotografia, per esempio, si è deciso di fare quadretti di 1 cm per lato, sul foglio si realizzeranno quadretti di 2 cm. In questo modo il ritratto da realizzare sarà grande il doppio (se si vuole un ritratto grande uguale basterà mantenere le misure). A questo punto procedere così: quello che si trova nel primo quadrato (A1) della fotografia va disegnato sul foglio nel riquadro A1. Quello che si trova nel quadrato A2 va disegnato sul foglio nel riquadro A2 e così via fino a riprodurre tutta l’immagine scelta.

Ritratti d’artista – Laboratorio linguaggi espressivi, pagine 102-103 Nel M.I.O. BOOK si trovano esempi esplicativi del modo in cui l’arte del ritratto si è evoluta nel tempo. Nei secoli, infatti, il modo di ritrarre i volti umani è cambiato: inizialmente, il pittore creava una riproduzione fedele di ciò che vedeva; successivamente, ogni artista inseriva il suo stile, in modo che il ritratto fosse riconoscibile a colpo d’occhio. Un esempio lampante sono i ritratti di Picasso (Donna che piange) e di Modigliani (Marguerite). L’utilizzo del colore e delle forme geometriche rende questi ritratti particolari e unici. Gli elementi fondamentali del viso rimangono, ciò che evolve e cambia sono la tecnica e lo stile di realizzazione. Nel 1400 i ritratti erano quasi “anonimi”, era difficile riconoscere l’artista, ma facile riconoscere il soggetto. Al contrario, nel 1900 era immediato intuire chi aveva dipinto la tela, meno chi fosse ritratto.

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Paesaggio – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 104 La tela Sopra Vitebsk è stata realizzata nel 1914 da Marc Chagall. Si trova nella Galleria d’arte dell’Ontario di Toronto. Mostra la città natale del pittore, in Russia, e, molto probabilmente, la figura nera simile alla sagoma di un mendicante potrebbe rappresentare il profeta Elia, che secondo la tradizione elargiva doni nei momenti di bisogno. I colori usati dall’artista sono vivaci e in contrasto tra loro per dare maggior risalto a ogni singolo elemento, come la neve o il gruppo di case. Altra caratteristica specifica dell’arte di Chagall è la scelta di rappresentare luoghi incantati e ricchi di magia, come se il pittore preferisse ritrarre il proprio mondo onirico piuttosto che la realtà.

Tempo e velocità – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 107 In musica, i termini tempo e ritmo sono sinonimi e indicano il susseguirsi regolare di un suono forte e uno o più suoni deboli. Il suono forte prende il nome di accento e cade sempre sulla prima pulsazione di ogni misura. Per far capire agli alunni la regolarità del ritmo lo si può scandire con le mani, i piedi, la matita o la mano sul banco, un tamburello, due legnetti, persino con la voce. L’importante è che la successione dei suoni sia sempre regolare, che non si acceleri, che non si rallenti. Per dividere il tempo in due movimenti (un-due), indipendentemente dal mezzo, che si è scelto di utilizzare per emettere il suono, il primo colpo deve essere dato più forte del secondo. Se si vuole far eseguire questa sequenza con la voce, potrebbe suonare così:

TUM! Ta! TUM! Ta! TUM! Ta! TUM! Ta! TUM! Ta! (e così via…). TUM corrisponde al suono forte; Ta al suono debole. Con lo stesso meccanismo si può dividere il tempo in tre movimenti (un-due-tre): in questo caso il primo colpo va dato più forte del secondo e del terzo. La successione dei suoni forte/debole/debole deve avvenire in modo regolare e con la voce suonerà così:

TUM! Ta! Ta! TUM! Ta! Ta! TUM! Ta! Ta! TUM! Ta! Ta! TUM! Ta! Ta! (e così via…). Se divido il ritmo in quattro movimenti (un-due-tre-quattro), la successione dei suoni forte/debole/debole/ debole suonerà in questo modo:

TUM! Ta! Ta! Ta! TUM! Ta! Ta! Ta! TUM! Ta! Ta! Ta! TUM! Ta! Ta! Ta! TUM! Ta! Ta! Ta! (e così via…). Dopo aver eseguito più volte le scansioni ritmiche per far capire agli alunni la differenza tra i tempi, si può introdurre un’ulteriore difficoltà, ossia ritmare con le sillabe: per tenere il ritmo binario uso parole composte da due sillabe, da tre per il ritmo ternario e da quattro per il ritmo quaternario. Si potranno quindi realizzare vere e proprie catene di parole, a seconda della scelta del ritmo di partenza (magari giocando anche con le rime), ad esempio: 2 • _ CÀ-SA; SÀ-LE; LÈ-GNO; GNÒ-MO; MÒ-TO; TÒ-PO; CÒ-VO; VÒ-CE; CÈ-RA (e così via…) 4 3 (l’accento deve cadere sulla prima sillaba) • _ TÀ-VO-LO; LÒ-GI-CA; CÀ-RI-CO; CÒ-MI-CO; 4 CÒ-NI-CO; CÒ-SMI-CO; CÒ-STO-LA; LÀ-PI-DE (e così via...) 4 _ • ( l’accento deve cadere sulla prima sillaba) MÀT-TO-NEL-LA; LÀ-VA-TRI-CE; CÈ-RA-LAC-CA; 4 CÀ-RA-BI-NA; NÀ-VI-CEL-LA; LÀ-VAN-DI-NO (e così via…)

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Una volta imparato a scandire bene il tempo in due, tre, quattro movimenti è possibile aggiungere un nuovo elemento di difficoltà: la velocità. Si tratta di un elemento importante, sempre legato al ritmo. Un ritmo di due movimenti potrà diventare più lento o più veloce: Tum… Ta… Tum… Ta… Tum… Ta… oppure TumTaTumTaTumTaTumTaTumTa. Lo stesso vale per i movimenti da tre, o quattro. L’effetto acustico, cambiando la velocità, è inevitabilmente diverso. Si potrà quindi eseguire la scansione ritmica rallentando o accelerando, poi con la voce si faranno cantare le parole incatenate in una sequenza di due, tre o quattro sillabe, giocando con intonazioni e modi, oppure si farà eseguire la sequenza ridendo, piangendo, sbadigliando, ragliando, abbaiando, sussurrando, gridando, masticando, miagolando, borbottando ecc. In questo modo si realizza con la classe una divertente “gerundio suite”. Non serve saper cantare né essere particolarmente intonati, la difficoltà del gioco consiste solo nel mantenere il ritmo e l’eventuale variazione di velocità e modo: la classe si divertirà e il risultato sarà assicurato.

Primavera

Le ali della primavera – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 108 Emily Dickinson nasce in America nel 1830 ed è considerata una tra le poetesse più influenti del XIX secolo. Vive in una famiglia conservatrice e puritana che influenzerà in modo importante i suoi scritti e la sua poetica. Dopo un viaggio a Philadelphia decise di ritirarsi definitivamente all’interno della propria camera, da cui non uscì fino al giorno della sua morte: qui scrisse i suoi versi più famosi, che celebravano l’amore e la passione per le cose umili della vita quotidiana. La poetessa credeva che la solitudine permettesse alla fantasia di avere il suo massimo sfogo, ottenendo in questo modo tutto ciò che desiderava. Affetta da nevrosi e da una malattia agli occhi morì nel 1886. L’opera di Odilon Redon scelta per la primavera, Farfalle, è un dipinto realizzato nel 1910. Per l’artista il colore fu sempre il fulcro del dipinto: le scale cromatiche prendevano potere, rendendo un soggetto tanto semplice, come delle farfalle, un’esplosione di vita e di energia.

Il surrealismo – Laboratorio linguaggi espressivi, pagine 110-111 Lo stile pittorico del surrealismo fu legato a tre tematiche principali: 1. l’amore, intenso come fulcro della vita; 2. il sogno e la follia, considerati i mezzi per superare la razionalità; 3. la liberazione dell’individuo dalle convenzioni sociali. La caratteristica comune a tutte le manifestazioni surrealiste è la critica profonda alla razionalità dell’uomo. Esso si prefigge una “liberazione” dalle catene del pensare comune, per dare libero sfogo all’immaginazione, andando oltre la realtà. Da questo pensiero nasce il termine “sur-realtà” e, quindi, “surrealismo”, in cui realtà e sogno si accavallano in modo armonico e profondo. Il surrealismo è certamente la più “onirica” delle manifestazioni artistiche, proprio perché dà accesso a ciò che sta oltre il visibile. Inoltre, esso comprende immagini nitide e reali, accostandole tra di loro senza alcun nesso logico. Valori personali è stato realizzato da René Magritte nel 1952. L’artista stesso così scrisse della sua opera: “La mia pittura consiste in immagini sconosciute di ciò che è noto”. Il rendere sconosciuto un oggetto familiare era una pratica spesso usata da Magritte, che amava affiancare due o più oggetti tra loro estranei oppure ingrandirli o rimpicciolirli a dismisura. In quest’opera è rappresentata una stanza, all’interno della quale troviamo oggetti che fanno parte della quotidianità: un pettine, un fiammifero, un bicchiere e un pennello da barba. Verso questi oggetti il nostro interesse è molto basso, ma il pittore, aumentando le loro dimensioni,

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ha voluto ricordare il dominio che essi esercitano su di noi, quasi arrivando al punto di non poterne fare a meno. Questi quattro oggetti rappresentano, perfettamente, il piccolo borghese, la cui vita è da loro condizionata. Lo stesso discorso si può fare per gli orizzonti delimitati. Nel 1949 Joan Miró dipinge Personaggi e cane al sole. L’artista spagnolo affermava: “Le cose più semplici mi danno delle idee”. Artista dal temperamento romantico, taciturno e riflessivo, Miró fu molto attento agli sviluppi dell’arte moderna, soprattutto francese. Ma si muoveva su una strada autonoma, cercando soprattutto di lavorare liberamente, senza seguire le richieste dei mercanti d’arte. La sua arte è concettuale e si semplifica nelle forme; nelle sue opere compaiono segni e simboli, distribuiti sulla tela secondo un ordine a lungo meditato. “Se anche una sola forma è fuori posto”, diceva, “la circolazione si interrompe e l’equilibrio è spezzato”. Anche se la pittura di Miró tende a divenire astratta, nelle variopinte forme fantastiche tra loro accostate, mantiene quasi sempre una traccia del reale: un occhio, una mano, la luna. Alcuni suoi quadri fanno pensare a cieli stellati, e infatti Miró continua a ispirarsi alla natura, ma anche alla musica. Ai surrealisti piaceva fare il gioco del “cadavere squisito”. Un gruppo di artisti si ritrovava in una stanza. Il primo disegnava un’immagine su un foglio, poi lo passava al secondo senza dare spiegazioni. Il secondo aggiungeva un elemento e così via tutti gli altri. Si può suggerire questo gioco in classe: su un foglio grande, a turno, ogni alunno disegnerà un elemento, legato o slegato a quello precedente. Il risultato finale sarà sorprendente! Si può continuare anche con un’attività di scrittura creativa sempre legata a questo periodo artistico, infatti, un gioco analogo era in voga anche tra i poeti surrealisti. Al posto delle immagini si sovrapponevano parole: una delle prime composizioni nate dal gioco tra poeti fu “il cadavere squisito berrà il vino nuovo”, da cui deriva il nome del gioco stesso. Ogni alunno dovrà scegliere una parola e scriverla, poi, una volta piegato il foglio, si passerà al compagno di banco e via così. Alla fine si leggerà il componimento realizzato che avrà sicuramente risvolti divertenti. Se si pensa che l’esercizio possa essere troppo dispersivo, si può preparare un elenco di parole tra le quali l’alunno potrà scegliere. Una volta scelta la parola questa non potrà essere più usata. Ad esempio: cane, moto, fiore, zucca, vola, nasconde, dorme, profondamente, bene, allegramente, la, il, il, un, per, con, su.

Giovane giardino – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 112 Il dipinto di Paul Klee, realizzato nel 1920 su un supporto di carta e cartone, rappresenta un giardino nel periodo primaverile, quando i colori riprendono vita. Da ciò deriva la scelta di usare colori accesi per le chiome degli alberi e toni meno brillanti per l’erba. Il suolo è suddiviso in riquadri, elemento che torna nel suo modo di dipingere, perché Klee ha sempre prediletto scomporre e portare all’essenziale ciò che vedeva. Per incentivare la fantasia dei bambini si potrebbe proporre loro un’attività artistica operativa legata all’installazione, cioè un’opera d’arte tridimensionale, che si può toccare e attorno alla quale si può girare. Per realizzare un’installazione l’artista utilizza qualsiasi tipo di materiale e forma di comunicazione e può spostarla in luoghi diversi. La principale differenza tra questa forma d’arte e una statua è che l’osservatore può entrare fisicamente nell’installazione, viverla, toccarla, a volte anche modificarla. Proviamo, quindi, a realizzare un’installazione. Procurarsi i tubi di cartone (all’interno dei rotoli da cucina e di carta igienica) scatole di cereali e di pasta vuote, sacchetti della spazzatura, pezzi di spago, bicchieri di plastica, lattine vuote, tappi, colori a tempera, pennelli, colla vinilica e scotch. Si può decidere di usare tutti questi elementi o solo alcuni. Gli elementi vanno assemblati tra loro, incollandoli, tagliandoli, dipingendoli e creando la propria installazione, che avrà come tema, ad esempio, “L’invasione della natura”. Dopo che ogni alunno avrà creato la propria installazione chiediamo di dare un titolo e di scrivere qual è il messaggio che si vuole trasmettere a chi osserva. Possiamo, poi, proporre una discussione in classe, fingendo di essere dei critici d’arte, studiando le opere degli altri compagni e cercando di capire il significato di ogni installazione. Ogni artista usa e interpreta il tema e il materiale come preferisce: questa è una caratteristica molto importante per chi realizza installazioni!

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Estate

Estate fugace – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 116 Margherita Guidacci è una poetessa nata a Firenze nel 1921. Rimasta orfana in giovane età va a vivere in campagna e cresce con il cugino poeta Nicola Lisi, che influenzerà il suo modo di scrivere e la sua poetica. Appassionata di letteratura, si laurea con una tesi su uno dei più grandi poeti italiani: Giuseppe Ungaretti. Specializzatasi in letteratura inglese diverrà traduttrice di scrittori e poeti famosi, come John Donne ed Emily Dickinson. Muore a Roma nel 1992. La poesia La conchiglia si adatta bene a un lavoro artistico di gruppo. Dopo aver diviso la classe in gruppi di sei, a ogni ragazzo verrà assegnato un verso che racchiuda dentro sé un’immagine ben definita. Per la divisione dei versi: 1. Non a te… viandante; 2. né alla sabbia… lungamente; 3. prima… mirabile; 4. Io compagna… onde; 5. E non odio… marina; 6. mentre tu… straniero. L’alunno la dovrà, quindi, realizzare con la tecnica che più preferisce. Si può decidere di fare la suddivisione della composizione insieme ai ragazzi, oppure assegnare direttamente i versi divisi. A lavoro ultimato, ogni gruppo avrà disegnato l’intera poesia. Accostando le immagini realizzate si otterrà un piccola galleria di opere, che potranno essere esposte in sequenza, con i corrispettivi versi. Il quadro Mattino al mare fu realizzato da Carlo Carrà nel 1928. Questa tela, dipinta nel periodo più maturo dell’artista, raccoglie tutta la sua passione per la solitudine, intesa come momento di riflessione, e per la contemplazione. La Versilia, che spesso Carrà ha riprodotto, offre spunti per dipingere spiagge deserte, capanni allineati e un mare agitato dal vento. Il poeta scrive del suo stile pittorico: “Per me non si può parlare di espressione dei sentimenti senza tener conto delle forme e della potenza dei colori.”

Il futurismo – Laboratorio linguaggi espressivi, pagina 117 Il movimento futurista ebbe come animatore principale il poeta e narratore Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944), che nel 1909 pubblicò sul quotidiano francese «Le Figaro». Nel manifesto Marinetti esponeva un programma violentemente polemico, di rinnovamento della cultura: l’arte doveva esaltare il dinamismo, la velocità, l’energia e l’azione umana, in ogni campo; doveva sfuggire ai muri dei musei, per rinnovarsi continuamente; doveva incidere profondamente nel tessuto sociale; doveva provocare, scuotere, usare violenza psichica e anche fisica. Prima di tutto, il futurismo è rifiuto della storia, rifiuto “di-tutto-ciò-che-precede”, e quindi è un modo di guardare al futuro, cancellando la storia e le tradizioni. Non si tratta soltanto di respingere gli stili e le forme, le tecniche tradizionali, ma anche e soprattutto i contenuti dell’arte e della cultura in generale: il futurismo tenderà infatti a esaltare enormemente il mondo moderno, con le sue città, le industrie, le macchine. Emblematica rimane la frase di Marinetti sull’automobile, esaltata come “più bella della Vittoria di Samotracia”. Per quanto riguarda il rinnovamento del linguaggio figurativo, uno stimolo fondamentale è la ricerca della rappresentazione del movimento, dell’energia dinamica, attraverso l’evidenziazione delle linee-forza; e se la scom-

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posizione della forma e il geometrismo possono far accostare i futuristi ai cubisti, l’uso del colore li distinguerà fondamentalmente: nei primi il colore è vivace, puro, esuberante, di discendenza neoimpressionista, mentre nei secondi è sobrio e tendente al monocromo. Ecco il testo del Manifesto futurista, datato 20 febbraio 1909: 1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. 2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3. La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4. N oi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia. 5. N oi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali. 7. N on v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo. 8. N oi siamo sul promontorio estremo dei secoli!… Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente. 9. N oi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria. 11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l’orizzonte, e le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologi, di ciceroni e d’antiquari. Già per troppo tempo l’Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri. Filippo Tommaso Marinetti Ispirandosi alla foto Dinamismo di un cane, ogni alunno sarà invitato a realizzare una foto del proprio animale domestico in movimento. Da questa foto dovrà produrre un disegno che riproduca l’azione mettendo in risalto il “dinamismo” del soggetto. In alternativa, è possibile realizzare con la classe delle fotografie in cortile. Gli alunni non saranno fotografati in pose statiche, ma in movimento. A ognuno di loro, poi, sarà consegnata una di queste fotografie da riprodurre. Potrebbe essere interessante incollare su un foglio la fotografia e a fianco il lavoro realizzato dall’alunno.

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Linguaggi espressivi – scheda 1

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MUSEI NEL MONDO 1. Con l’aiuto di un adulto cerca in internet ed elenca sei musei famosi sparsi per il mondo, ricordandoti di scrivere a fianco cosa espongono. MUSEO

COSA ESPONE ................................................................................................................................

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Linguaggi espressivi – scheda 2

CONOSCI IL TUO TERRITORIO?

1. Cerchia la tua regione.

2. Conosci i luoghi di interesse storico, culturale o naturalistico della tua regione? Quali dei seguenti ci sono? Colorali. Infine rispondi. città artistiche

chiese, palazzi, ponti storici

gallerie e pinacoteche

musei di diverso tipo

siti archeologici (scavi, reperti, rovine...)

• Quali di questi luoghi hai visitato?

.....................................................................................................................................................................................................................

• Hai visitato alcuni di questi luoghi in altre regioni d’Italia? Dove?

.....................................................................................................................................................................................................................

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Linguaggi espressivi – scheda 3

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COME UN PITTORE CUBISTA

1. Dopo aver visto il dipinto di Georges Braque Porto in Normandia, colora la riproduzione qui sotto utilizzando tre tonalità di colore: una per il cielo, una per i fari e un’altra per le barche.

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Linguaggi espressivi – scheda 4

IL RITRATTO

1. Seguendo le indicazioni dell’insegnante utilizza questa griglia per copiare un’immagine o una fotografia a scelta, cercando di mantenere tutti i dettagli.

A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

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B

C

D

E

F

G

H

I

L


Linguaggi espressivi – scheda 5

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NUOVI VOLTI 1. O sserva i volti disegnati qui sotto e rispondi.

• Secondo te, pur non avendo i lineamenti classici di un volto, si capisce che sono visi? SÌ NO

• Che tipo di emozione esprimono?........................................................................................................................ • L’artista ha rispettato le proporzioni per occhi, naso e bocca? SÌ NO 2. Traccia con la matita l’asse di simmetria verticale per trovare lo schema di costruzione di ciascun volto. 3. Disegna tre volti “nuovi”, prendendo esempio da quelli riportati sopra, e ad ognuno dai un nome.

...............................................................

...............................................................

...............................................................

4. Su un foglio, crea un volto come quelli disegnati utilizzando materiali di recupero (bottoni, fili di lana, carta stagnola, rafia, cucchiaini di plastica…).

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Linguaggi espressivi – scheda 6

IMITANDO MIRÒ 1. Il surrealisti, come hai potuto imparare, hanno diversi modi di esprimersi. Ispirandoti ai dipinti di Mirò componi il tuo quadro inserendo i seguenti elementi: – 3 cerchi di diverse dimensioni; – 4 quadrati di diverse dimensioni; – 2 triangoli di diverse dimensioni; – 2 ovali di diverse dimensioni; – 3 asterischi di diverse dimensioni. Poi colorali utilizzando il rosso, il blu, il giallo e il nero.

Titolo dell’opera .............................................................................

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Autore ......................................................................


Linguaggi espressivi – scheda 7

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TRA LE IMMAGINI

1. Cerca un paesaggio o un luogo e incollalo qui sotto, al centro.

Il titolo del mio quadro è........................................................................................................................................................... 2. Ora sfoglia delle riviste o ritaglia elementi e soggetti che ti piacciono. Incollali sullo sfondo del paesaggio, per creare il tuo quadro surreale.

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Linguaggi espressivi – scheda 8

COSA SI STA MUOVENDO?

1. Osserva le seguenti immagini e segna con una ✗ quelle che danno di più l’idea di movimento.

2. Nei disegni che non hai segnato aggiungi i tratti che permettono di dare maggiore movimento.

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Prove esperte

VERSO LE PROVE ESPERTE La “prova esperta” è un’attività che richiede agli alunni l’impiego di più competenze e permette di verificare: la combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti appropriati al contesto. Tipologia Svolgimento di un compito significativo per mezzo di attività di gruppo e individuali, che richiedono l’uso di abilità cognitive, pratiche, affettive, relazionali, sociali, metacognitive e di problem-solving. Il compito deve essere diverso da quelli eseguiti durante l’apprendimento scolastico e deve trovare un riscontro preciso nella realtà. Argomento Problema, difficoltà, assunzione di una scelta, verifica di un compito già elaborato, ricerca di errori o inesattezza. Quadro di riferimento La prova esperta dimostra il raggiungimento dei traguardi di competenza indicati nelle Indicazioni per il curricolo. I traguardi rappresentano “l’indispensabile premessa per il conseguimento delle otto competenze chiave di cittadinanza previste a conclusione dell’obbligo di istruzione” (Nota del 31-01-2008 prot. n. 1296). Procedimento della prova esperta a focus linguistico 1. Definizione di una situazione problema. 2. Discussione di gruppo per assumere decisioni adeguate sulla risoluzione. 3. Coinvolgimento di abilità e conoscenze linguistiche specifiche (Italiano). 4. Applicazione di competenze trasversali, relazionali, sociali, di iniziativa e spirito di imprenditorialità. 5. Riflessione critica sul lavoro svolto ed eventuale autovalutazione.

Prove esperte classe 4a 1. Le cinture di sicurezza

Situazione problema • Poniamo ai bambini la seguente domanda: “A che cosa servono le cinture di sicurezza?”. • Distribuiamo la scheda. • Chiediamo di lavorare a coppie. • Facciamo eseguire le istruzioni collaborando a vicenda. • Facciamo completare la spiegazione. • Facciamo rispondere alla domanda iniziale. • Facciamo completare il cartello con la regola. Competenze impiegate • Leggere: decodificare istruzioni scritte. • Scrivere: completare testi descrittivi-informativi. • Competenze tecnologiche: padroneggiare semplici materiali. • Competenze sociali e civiche: collaborare nel gruppo; produrre regole di comportamento.

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Prove esperte

2. Correttori di bozze Situazione problema • Marta ha scritto la sua autobiografia per il giornalino di classe. Prima di stamparla si deve correggere la bozza, che contiene errori di ortografia. • Distribuiamo la scheda. • Chiediamo a ogni bambino di correggere la bozza e poi di confrontarsi con il compagno di banco e, infine, con l’insegnante. Competenze impiegate • Riflettere sulla lingua: conoscere le convenzioni ortografiche e applicarle per correggere un testo. • Competenze sociali e civiche: confrontarsi con coetanei e adulti in un’attività di revisione del testo.

Prove esperte classe 5a 1. Opinioni diverse

Situazione problema • La pubblicità ha una funzione positiva o negativa? • Distribuiamo la scheda. • Chiediamo agli alunni di leggere la scheda con attenzione. • Chiediamo a ogni bambino di aggiungere un’argomentazione a favore o contro la pubblicità. • Realizziamo un dibattito in classe, in cui ognuno esprime la sua opinione rispettando il proprio turno di intervento, senza interrompere chi sta parlando. • Facciamo scrivere a ogni bambino la possibile soluzione al problema. Competenze impiegate • Leggere: comprendere il tema e le argomentazioni di un testo argomentativo. • Scrivere: produrre argomentazioni e soluzioni efficaci. • Comunicare: partecipare a un dibattito. • Competenze sociali e civiche: non imporre la propria opinione, ma confrontarla lealmente con quella altrui.

2. L’analisi logica Situazione problema • Luca ha eseguito un esercizio di analisi logica e ora bisogna correggerlo. • Distribuiamo la scheda. • Chiediamo a ogni bambino di correggere l’esercizio, poi di confrontarsi con il compagno di banco e, infine, con l’insegnante. Competenze impiegate • Riflettere sulla lingua: conoscere i sintagmi costitutivi della frase e saperli usare in base alle richieste. • Competenze sociali e civiche: confrontarsi con coetanei e adulti in un’attività di revisione del testo.

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PROVE PROVE ESPERTE ESPERTE n. n. 21

4a

LE CINTURE DI SICUREZZA Domanda: A che cosa servono le cinture di sicurezza?

1. Esegui l’esperimento. Materiale occorrente

un libro piccolo – un libro grande – un po’ di plastilina – un’automobilina – un pupazzetto – un elastico grande. Procedimento

a. Disponi il libro grande sopra quello più piccolo in modo che resti inclinato. Con la plastilina costruisci un muretto e posizionalo davanti ai libri, ad una certa distanza. b. Appoggia l’automobilina sulla parte sopraelevata del libro grande, con il pupazzetto disteso sul tettuccio, lasciala andare e osserva. c. Ripeti l’esperimento fissando il pupazzetto sul tettuccio con l’elastico, lascia andare l’automobilina e osserva di nuovo.

2. Completa la spiegazione dell’esperimento cerchiando le parole giuste. Quando non è/è fissato al tettuccio, il pupazzetto prosegue la corsa in avanti anche dopo che l’automobilina si è fermata contro il pupazzetto/l’ostacolo e quindi cade/ non cade. Quando, invece, il pupazzetto è legato, al momento dell’urto l’elastico si rompe/si tende leggermente e il pupazzetto cade/non cade.

3. Rispondi alla domanda iniziale. .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

4. Completa la regola. Le ................................................ si devono allacciare sempre! Questa regola vale sia per i più piccoli, sia per gli ......................................., seduti ............................................. o ..............................................

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4a

PROVE ESPERTE n. 2

CORRETTORI DI BOZZE

1. Immagina di essere un correttore di bozze e correggi tutti gli errori ortografici che riesci a individuare nell’autobiografia di Marta.

IO E TATÀ

Il giorno della mia nascita, la nonna mi regalò una grandissima banbola. Cuando avevo pochi mesi la indicavo con il mio ditino, minuscolo rispetto al suo e la chiamavo: “Tatà”. I miei genitori la prendevano, la portavano vicino a mè, la agitavano un po’ per farmi divertire e infine, me la lassavano. Mi ricordo che volevo diventare grande subbito, allora mi andavo a misurare con Tatà. Un giorno scoprii che ero alto come lei! Che soddisfazzione! Poi la notte me la facievo mettere nel lettino vicino ha me e cominciavo a raccontarle la giornata passata insieme, la rimproveravo, le chiedevo consigli e le mettevo il pollicione in bocca. Ecco, quello era il suo consilio: – Ai finito di parlare? Cacciati il dito in bocca e dormi, è tardi, chiacchierona! Cosi mi addormentavo. (Marta, classe IV C)

2. Confrontati con il tuo compagno e, poi, presentate le vostre correzioni all’insegnante. Chi è stato il miglior correttore di bozze?

Io.

Il mio compagno.

Io e il mio compagno.

3. Quale strategia hai, ha o avete usato per individuare tutti gli errori ortografici? ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................

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PROVE ESPERTE n. 1

5a

OPINIONI DIVERSE Domanda: La pubblicità ha una funzione positiva o negativa?

1. Leggi le argomentazioni che sottolineano gli aspetti positivi della pubblicità e quelle che ne sottolineano gli aspetti negativi. Poi aggiungine una tua, nella parte che condividi. PRO

La pubblicità fa conoscere ai consumatori le diverse qualità di prodotti simili. Perciò le imprese sono costrette a cercare continui miglioramenti dei prodotti per superare quelli della concorrenza. La pubblicità costituisce uno strumento di indispensabile informazione per il consumatore, che riesce così ad avere un quadro completo delle alternative di acquisto. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ CONTRO

La pubblicità mette in luce soltanto gli aspetti migliori o più desiderabili di un prodotto e non permette al consumatore di valutare con obiettività il valore reale del prodotto. Le imprese, per fare pubblicità, sostengono costi elevati. Per questo motivo sono costretti ad aumentare il prezzo del prodotto. Insomma, i costi della pubblicità sono pagati dal consumatore. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

2. Partecipa al dibattito in classe su questo argomento. 3. Ora scrivi una possibile soluzione al problema. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................

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5a

PROVE ESPERTE n. 2

L’ANALISI LOGICA

1. Luca ha costruito sei frasi seguendo le indicazioni, ma ha commesso vari errori. Dividetevi in coppie e, confrontandovi, correggete l’esercizio. Complemento di tempo: Di pomeriggio Soggetto: io Predicato verbale: vado Complemento di luogo: al parco Complemento di compagnia: della città Soggetto: Mauro Predicato verbale: è felice Complemento di luogo: a casa Complemento di specificazione: della nonna Complemento di mezzo: con la bici Soggetto: Noi Predicato verbale: risolviamo Complemento oggetto: i problemi Complemento di modo: con la calcolatrice Soggetto: Per il compleanno Predicato verbale: regaliamo Complemento di termine: ai nonni Complemento oggetto: un gattino Soggetto: La camicia Complemento di specificazione: a righe Predicato nominale: è bellissima Complemento di tempo: In autunno Soggetto: le foglie Predicato nominale: cadono 2. Ora confrontatevi con l’insegnante. 3. Infine rispondete a coppie. Avete trovato tutti gli errori? Sì

No

Se sì, quale strategia avete usato? ................................................................................................................................. Se no, perché non ci siete riusciti? ................................................................................................................................

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Guida ai materiali digitali

Introduzione Negli ultimi anni il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) ha intrapreso la strada dell’innovazione digitale, rimarcando a più riprese la necessità di aggiornare la scuola italiana. Già a partire dalle Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 e il successivo decreto 209/13, i libri di testo prendono forma in una nuova versione digitale o mista. Le scuole si dotano di nuovi strumenti, introducendo le LIM, e le classi si affacciano al mondo «2.0», disegnando così lo scenario di una scuola in grado di affrontare in modo attivo le importanti sfide che ha davanti a sé: l’inclusione, l’apertura al mondo reale e la valutazione delle opportunità che il digitale fornisce, senza sottovalutarne i potenziali rischi. La scuola è ora chiamata a rinnovare i propri abituali metodi di insegnamento e a trovare nuovi approcci, supportata anche da iniziative ministeriali, tra cui Programma il futuro del 2014, che offre ai docenti una serie di percorsi per introdurre gli studenti ai concetti base dell’informatica. A ciò si aggiunge il Piano Nazionale Scuola Digitale (decreto 851/15), con il quale il Miur dà definitivamente il via a un programma di innovazione digitale della scuola italiana, al fine di rivedere il sistema educativo scolastico nell’era digitale. Infine, il Miur focalizza l’attenzione sui nuovi bisogni educativi dei nativi digitali con l’emanazione dei documenti integrativi relativi alle Indicazioni Nazionali 2012, dedicati all’educazione civica digitale (Sillabo di Educazione Civica Digitale – gennaio 2018) e alle competenze di cittadinanza e digitali (Indicazioni Nazionali e nuovi scenari - 22 febbraio 2018). La scuola affronta dunque nuove sfide, sia didattiche sia organizzative, ma gli obiettivi non cambiano: le finalità prioritarie sono ancora l’acquisizione di competenze da parte degli studenti, tra le quali rientra ora a pieno titolo anche quella digitale, l’apprendimento dei concetti fondamentali, il raggiungimento di buoni risultati e la consapevolezza dell’impatto che ciascuno avrà nella società, come individuo, cittadino e professionista. Nasce un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio aperto per l’apprendimento, capace di integrare il suo ruolo classico con l’utilizzo dei nuovi strumenti propri della realtà quotidiana. In quest’ottica le tecnologie diventano un mezzo per accrescere abilità e conoscenze, ponendosi al servizio delle attività orientate alla formazione e all’apprendimento, non solo negli ambiti e negli ambienti tipici della scuola – quindi classi, spazi comuni e laboratori – ma anche nella vita sociale. Il rinnovato sistema educativo-didattico, formato da innovazione metodologica, didattica per competenze e strumentazione digitale, ridefinisce necessariamente anche l’ambito professionale del fare scuola: il docente diventa il progettista del percorso, in grado di utilizzare strumenti sofisticati e complessi. Tra questi strumenti resta centrale il libro di testo, perché la civiltà del libro non può abdicare a se stessa, ma ora si tratta di un libro diverso, ricco di connessioni e di aperture verso l’esterno: è un libro potenziato, arricchito di contenuti multimediali, un libro che consente approcci diversi allo stesso problema. Per definizione, le tecnologie modificano i comportamenti delle persone e sono destinate anche a cambiare il modo di fare scuola. Governare questo cambiamento, in ultima analisi, è la sfida più importante a cui i docenti sono chiamati.

Il M.I.O. BOOK

Il M.I.O. BOOK è il libro multimediale del Gruppo Editoriale Raffaello. L’acronimo M.I.O. identifica le tre caratteristiche fondamentali alla base di tutti i progetti digitali: •M come Multimediale: il libro è arricchito con contenuti digitali integrativi di diverse tipologie, che possono essere visionati sia dall’insegnante in classe con l’ausilio della LIM tramite il DVD in allegato alla guida, sia dall’alunno a casa installando il Raffaello Player sul proprio computer o tablet; • I come Interattivo: il libro digitale consente di intervenire nel testo inserendo note o appunti; un libro interattivo ha il pregio di rendere la lezione più coinvolgente e stimolante; •O come Open (cioè aperto): nel libro digitale è possibile creare documenti e condividerli, ampliando i contenuti didattici. Il M.I.O. BOOK è stato concepito per essere utilizzato sia in classe sia a casa: per lo studente il M.I.O. BOOK rappresenta uno strumento con cui proseguire lo studio, per il docente è un supporto utile durante la preparazione e la presentazione della lezione.

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Guida ai materiali digitali

Le versioni all’interno del M.I.O. BOOK

Il M.I.O. BOOK è realizzato in triplice versione; presenta infatti: 1. il testo sfogliabile multimediale con numerose funzionalità; 2.. il testo liquido ad alta leggibilità per studenti con bisogni educativi speciali (BES) e studenti affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (DSA); 3. l’audiolibro.

1. Testo sfogliabile multimediale

L’obiettivo del libro multimediale sfogliabile è principalmente quello di espandere il testo cartaceo arricchendolo di nuovi strumenti per suscitare l’interesse dei nativi digitali e appassionarli alle proposte educative, sviluppando nel contempo le loro competenze digitali. Il M.I.O. BOOK rappresenta un nuovo modo di insegnare e favorire l’apprendimento. Di notevole efficacia risulta la possibilità di utilizzarlo tramite la LIM, che facilita l’attuazione delle strategie educative alla base di una didattica inclusiva. La strumentazione presente nel M.I.O. BOOK permette di intervenire sul testo in modo vario e differenziato. Le funzioni proposte consentono di navigare rapidamente tra le pagine esplorando i contenuti, ma anche di prendere appunti inserendo note o evidenziando le frasi principali; è poi possibile memorizzare audio, video o link utili, scattare fotografie alla pagina, disegnare mappe concettuali, svolgere test interattivi e avere accesso a vari materiali multimediali integrativi. In questo modo, gli alunni risultano maggiormente coinvolti e divengono parte attiva durante la spiegazione: la lezione del docente non è più solo frontale e trasmissiva, ma diviene integrata e interattiva. Lavori di gruppo, dibattiti e condivisione di appunti, alla base dei nuovi metodi di insegnamento (classe capovolta, scuola senza zaino, ...), sono ora possibili grazie agli strumenti multimediali.

2. Testo liquido ad alta leg gibilità

La versione liquida del testo, realizzata nel formato ePub2, è ad alta leggibilità: è infatti pensata per agevolare gli studenti con difficoltà di apprendimento o particolari necessità didattiche, migliorando la lettura della pagina. Il libro ad alta leggibilità consente di aumentare la dimensione del testo e di modificare il font sostituendolo con il font Leggimi, indicato per studenti con BES e DSA. Studiato appositamente per ridurre le problematiche di lettura, il font Leggimi aiuta a identificare più chiaramente le singole lettere presentando anche una maggiore spaziatura tra le parole e tra le righe. A questo si aggiunge una struttura in pagina con brevi paragrafi, più facilmente affrontabili. Le funzionalità dell’alta leggibilità consentono di modificare il carattere minuscolo del testo rendendolo maiuscolo e di disattivare le immagini all’interno della pagina. La versione liquida offre inoltre un servizio di traduzione in altre lingue, particolarmente utile per studenti stranieri che trovano difficoltà con la lingua italiana.

3. Audiolibro

Ogni testo è stato letto da speaker professionisti. Molte sezioni presentano anche brani ad alto ascolto, letti scandendo lentamente le parole. Questo accorgimento si rivela particolarmente utile per gli studenti con bisogni educativi specifici e disturbi specifici dell’apprendimento, ma anche per gli studenti stranieri, che in questo modo possono ascoltare la corretta pronuncia delle parole. Gli strumenti del M.I.O. BOOK, intuitivi e facili da utilizzare, permettono al docente di: •p arlare il linguaggio «digitale» degli studenti; • r endere le lezioni interattive e, di conseguenza, più attuali; • c atturare e mantenere un’attenzione maggiore da parte della classe; • c oinvolgere e stimolare gli studenti con particolari esigenze di apprendimento; • a vvicinare tutti gli studenti alle nuove tecnologie; • s viluppare la condivisione e il lavoro di gruppo; • f avorire le dinamiche dei nuovi metodi di insegnamento; •p ersonalizzare le lezioni intervenendo sui contenuti ed evidenziando i concetti chiave; • i ntegrare le lezioni accedendo a materiali provenienti da altri supporti; • f ornire approfondimenti in maniera pratica e veloce.

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Guida ai materiali digitali

Come funziona il M.I.O. BOOK 1. Testo sfogliabile multimediale

•P er prima cosa occorre installare il Raffaello Player sul proprio dispositivo. Si può scaricare tramite il DVD del libro adottato oppure dal portale www.raffaellodigitale.it. È sufficiente selezionare il proprio sistema operativo e quindi avviare l'installazione. Dal sito è possibile collegarsi alla versione online, saltando quindi la fase di installazione. • I nstallato il Raffaello Player, si accede alla libreria dei testi adottati. • I ndividuato il testo da utilizzare, fare doppio clic su Apri il libro. •A l primo accesso il testo dovrà essere attivato, inserendo un codice. •A ttivato il testo, i contenuti del M.I.O. BOOK si presenteranno nella seguente maniera:

I testi vengono presentati in formato PDF, senza l’integrazione di alcun contenuto digitale interattivo. Utile per tablet o per una consultazione «veloce».

Visualizza: i contenuti vengono visualizzati ma non memorizzati nel proprio dispositivo.

Scarica (scelta consigliata): i contenuti, prima di essere visualizzati, vengono memorizzati nel proprio dispositivo. Questo rende la fruizione possibile anche senza DVD o connessione internet.

Il M.I.O. BOOK si presenterà in questo modo:

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Guida ai materiali digitali A. STRUMENTAZIONE, UTILIZZO E ICONE

1. La navigazione tra le pagine del libro Il M.I.O. BOOK può essere sfogliato agevolmente, spostandosi tra le singole pagine. Questa operazione può essere compiuta mediante le frecce, che consentono di muoversi avanti e indietro, oppure digitando il numero della pagina da visualizzare. L’esperienza di lettura è semplificata anche dalla presenza di un pulsante che permette di navigare tra i capitoli, così da selezionare l’argomento interessato. C’è, infine, anche la possibilità di tornare alla schermata iniziale, relativa al libro attivato, da cui procedere con nuove operazioni.

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2. La visualizzazione Diverse tipologie di visualizzazione (full screen, a pagina singola, a doppia pagina e con miniature di anteprima) rispondono alle diverse esigenze di lettura. È infatti possibile personalizzare il formato della pagina, che si adatta secondo le richieste. In particolare, è di grande importanza lo strumento Zoom, mediante il quale ingrandire specifiche porzioni di testo: lo studente può in questo modo leggere più facilmente o soffermarsi su singoli dettagli.

Per gli studenti con difficoltà di apprendimento esiste la possibilità di passare alla visualizzazione del libro liquido ad alta leggibilità.

Alta leggibilità

3. La ricerca dei contenuti I contenuti presenti nel volume possono essere facilmente visualizzati tramite un indice, suddiviso per capitoli e per tipologia. La ricerca di uno specifico tema può avvenire sfogliando l’indice «tradizionale» del libro oppure richiamando le pagine memorizzate tramite la funzione Segnalibri. Per la ricerca di singole parole all’interno di tutto il libro si può utilizzare la funzione Ricerca: dopo aver inserito il termine, comparirà una finestra con i risultati ottenuti. Un’altra pratica funzione è quella che raggruppa le risorse multimediali presenti nell’intero volume, catalogate in base alla tipologia; in questa maniera è possibile accedere a una specifica categoria di contenuti digitali per selezionare la risorsa richiesta.

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Guida ai materiali digitali

4. Gli strumenti Numerosi strumenti consentono di apportare modifiche all’interno della pagina. Permettono, infatti, di scrivere note e appunti, evidenziare parole e frasi, creare schemi mediante l’inserimento di forme geometriche e frecce, disegnare, applicare maschere per nascondere il testo. L’insegnante può ricorrere a queste funzioni durante la lezione, per mettere in risalto i concetti chiave e riassumere i temi più complessi, oppure durante l’interrogazione, per esempio domandando agli alunni di compilare uno schema riepilogativo o disegnare una linea temporale. Allo stesso modo, questi strumenti si rivelano utili durante lo studio a casa o nei lavori di gruppo avviati in classe: creare piccoli appunti personali, dove segnalare un dubbio, o scrivere una nota con i concetti principali, realizzare schemi o piccole tabelle sono un modo concreto e immediato per facilitare l’apprendimento. Il M.I.O. BOOK mette anche a disposizione la possibilità di creare documenti personalizzati, in particolare presentazioni, mappe concettuali e linee temporali. Il docente può quindi generare delle slide complete di documenti integrativi di diverso carattere, come immagini, file audio e video o link a pagine web, allegabili al documento. Allo stesso modo, lo studente può utilizzare questi strumenti per presentare una lezione in classe ai compagni o per creare schemi riassuntivi al fine di semplificare lo studio. Tutte le pagine su cui si sta lavorando possono, infine, essere stampate.

B. LA CONDIVISIONE DEI DOCUMENTI I docenti e gli studenti hanno la possibilità di creare e di condividere tra loro documenti personali, linee temporali e mappe concettuali. Possono, inoltre, importare allegati multimediali che possono essere sovrascritti così da generare nuovi documenti.

Facendo clic su questa icona si inizia il processo di creazione del documento. 1. Per prima cosa occorre selezionare la tipologia del documento, scegliendo fra Presentazione, Mappa concettuale e Linea temporale. In alternativa, si può importare un documento tramite il pulsante Importa. 2. Nella maschera che si apre, selezionare il modello da utilizzare o compilare i campi con i dati richiesti. 3. Inserire i contenuti (testi, immagini caricate esternamente oppure «catturate» dal libro, oggetti multimediali audio e video oppure link a pagine web). 4. Dopo aver creato il documento, lo si potrà esportare e poi condividere. Il documento, che verrà salvato direttamente sul computer o tablet utilizzato, può essere esportato in diversi formati: • .mio, per una condivisione ottimale su un altro dispositivo con il testo M.I.O. BOOK attivo; • .jpg, per le mappe concettuali e le linee temporali; • .rtf, per le presentazioni (da utilizzare anche al di fuori del M.I.O. BOOK mediante un software di videoscrittura).

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Guida ai materiali digitali C. L’AGGIORNAMENTO DEI CONTENUTI DIGITALI Durante l’anno scolastico sono previsti degli aggiornamenti relativi ai contenuti digitali extra. Per ricevere una notifica e scaricarli, è indispensabile avere un collegamento a internet ed essersi registrati all’interno del portale www.raffaellodigitale.it Quando è disponibile un aggiornamento viene segnalato nel seguente modo:

2. Testo liquido ad alta leg gibilità Alta leggibilità Il testo si presenta così:

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Facendo clic su questa icona si ha la possibilità di visualizzare il testo nella versione liquida. Questa versione ad alta leggibilità è molto utile per gli alunni con DSA/BES.


Guida ai materiali digitali A. STRUMENTAZIONE, UTILIZZO E ICONE

1. La navigazione tra le pagine del libro Anche la versione ad alta leggibilità consente di spostarsi tra le pagine del libro mediante delle frecce, oppure di selezionare direttamente una pagina specifica digitandone il numero. Ci si può muovere tra i capitoli, raggiungendo quello precedente o quello successivo. Una volta conclusa la lettura, si può tornare alla schermata iniziale, relativa al M.I.O. BOOK attivato.

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2. Le diverse visualizzazioni della pagina Per gli studenti con difficoltà di apprendimento è fondamentale visualizzare la pagina nella maniera più consona. Per questo motivo il M.I.O. BOOK mette a disposizione diverse tipologie di visualizzazione: a pagina singola, a doppia pagina o a schermo intero. Per facilitare la lettura si possono, inoltre, utilizzare i pulsanti che aumentano e riducono la dimensione del carattere, visualizzando il testo in un formato più o meno esteso.

Uno strumento particolarmente utile per gli studenti con BES e con DSA è quello che attiva e disattiva le immagini presenti nella pagina: si può infatti scegliere di visualizzare sia il testo sia le immagini, oppure di togliere le immagini mantenendo solamente il testo, senza elementi di distrazione.

3. La ricerca dei contenuti I contenuti presenti nel volume possono essere raggiunti tramite un indice, suddiviso per capitoli e per tipologia. La ricerca di uno specifico tema può avvenire sfogliando l’indice «tradizionale» del libro oppure richiamando le pagine memorizzate tramite la funzione Segnalibri. Un’altra pratica funzione è quella che raggruppa le risorse multimediali presenti nell’intero volume, catalogate in base alla tipologia; in questa maniera è possibile accedere a una specifica categoria di contenuti digitali per selezionare la risorsa richiesta.

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Guida ai materiali digitali

4. Gli strumenti Particolare attenzione è posta alle tecniche e agli strumenti che rendono la lettura più agevole per gli studenti con BES e con DSA: è possibile modificare il carattere minuscolo dell’intero testo, rendendolo maiuscolo, oppure scegliere fra tre font ad alta leggibilità: Leggimi, pensato appositamente per studenti BES e DSA, Open Sans e Times. È inoltre possibile modificare il colore del testo e dello sfondo, scegliendo tra nero, bianco, rosso e giallo. Per consentire di mettere in risalto alcune parole o frasi, è possibile evidenziare i termini con differenti colori.

Leggimi Pensato in particolare per gli studenti stranieri o per gli studenti che stanno apprendendo una lingua straniera, è lo strumento di traduzione, mediante il quale è possibile selezionare e tradurre una parola, l’intero testo o una sua porzione. Oltre a fornire una traduzione in diverse lingue straniere, mette anche a disposizione la possibilità di ascoltare il testo letto nella lingua selezionata, a diversi livelli di velocità.

Anche nella versione ad alta leggibilità le pagine su cui si sta lavorando possono essere stampate. Una volta concluso lo studio, si può infine tornare alla versione sfogliabile del testo.

Torna al M.I.O. Book

3. Audiolibro I testi sono anche forniti in formato audio, letti da uno speaker professionista. In questo modo lo studente ha la possibilità di ascoltare il testo e sentire l’intonazione delle frasi per apprendere più facilmente. 00:00 / 10:00

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Guida ai materiali digitali

I materiali del M.I.O. BOOK Approfondimenti tematici Documenti specifici sui Classici, per conoscere gli autori e approfondire le trame.

Modelli di scrittura L’analisi di ogni tipologia testuale è affiancata dalla produzione scritta ma tramite il M.I.O. BOOK l’alunno può elaborare un componimento digitale, da poter quindi salvare, esportare e condividere. Andando su “Documenti personali”, poi su “Elenco documenti predefiniti” e selezionando la tipologia interessata, sono forniti spunti tematici o tracce per sperimentare le abilità personali in veri e propri laboratori di scrittura.

Video dimostrativi per eseguire lavori creativi Il video, inteso come mediatore didattico attivo, fa visualizzare al bambino i vari passaggi utili per realizzare le attività laboratoriali.

Zoom fotografici Grazie a una specifica funzione del software, è possibile approfondire e rendere più “dinamico” il lavoro di analisi dei quadri d’autore, coinvolgendo e stimolando l’attenzione dell’alunno: si tratta di uno zoom potente che permette di visionare il dipinto in tutti i suoi particolari, mantenendo sempre un’ottima risoluzione.

Risorse audio di supporto all’attività didattica Il testo digitale è arricchito da risorse audio utili a condurre le attività didattiche: laboratori di ascolto e brani musicali costituiscono un validissimo supporto al docente.

Esercizi interattivi I Learning Object, ossia gli Oggetti di Apprendimento, sono contenuti digitali integrativi per l’approfondimento, lo studio e la didattica multimediale e interattiva, in classe o a casa, che hanno come obiettivo quello di favorire l’ingresso dell’innovazione nei processi d’insegnamento-apprendimento. Sono strumenti dotati di una potenziale multifunzionalità poiché possono aiutare gli studenti a diventare protagonisti dei loro percorsi di apprendimento; inoltre presentano caratteristiche interessanti per gli aspetti relativi al potenziamento delle esperienze di autoapprendimento, poiché, grazie alla loro struttura, sono flessibili e dinamici, e ciò favorisce, in chi apprende, l’associazione del contenuto dell’istruzione con le conoscenze pregresse e le esperienze personali. I LO possono essere utilizzati sia da docenti sia da studenti, in modo indipendente e senza una sequenza predefinita. Come sostiene Howard Gardner, noto per aver scritto alcuni importanti testi di psicologia e per aver elaborato la più importante storia classica della nascita della scienza cognitiva, “In questa prospettiva, si modifica il concetto di apprendimento che diventa processo sociale, grazie anche agli strumenti tecnologici e alle componenti multimediali impiegate, capaci di attivare situazioni didattiche a elevata interattività. In questo contesto l’utilizzo dei LO integra e non sostituisce il lavoro dei docenti; possono altresì consolidare l’attività didattica dell’insegnante e accrescere la motivazione degli studenti per gli aspetti riguardanti il potenziamento delle esperienze di auto-apprendimento, favorendo le intelligenze multiple.” Per quello che riguarda nello specifico il materiale messo a disposizione dalla Raffaello Editrice, si può parlare a tutti gli effetti di LO, micro entità digitali o non, che possono essere utilizzati, riutilizzati per un numero illimitato di volte durante l’apprendimento supportato dalle nuove tecnologie. Sono infatti idonei all’utilizzo in classe, in videoproiezione, ma soprattutto con la LIM. Ogni “esercizio” può essere eseguito dall’alunno con l’impiego di diverse modalità: • touch (determinate aree sensibili vanno “toccate” per dare una risposta); • drag and drop (con il “trascinare e rilasciare” si associano concetti complementari); • cloze (completamento di frasi, di sillabe o concetti da scrivere direttamente con la tastiera); • corrispondenze (immagini o parole da mettere in relazione con il trascinamento); • sequenze (gruppi di parole o numeri vanno organizzati seguendo un determinato ordine); • scelte multiple; • vero o falso.

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Guida ai materiali digitali I Learning Object hanno una durata di esecuzione dai 2 ai 15 minuti e sono totalmente indipendenti l’uno dall’altro. Ciascuna tipologia di “oggetto” è interattiva, fornisce all’allievo una risposta utile e contiene un obiettivo e una valutazione finale. In caso di risposta sbagliata al bambino non sarà consentito un secondo tentativo. Soltanto al termine, dopo che avrà terminato tutti gli esercizi, potrà visualizzare il punteggio totalizzato (che può essere anche stampato e consegnato all’insegnante) e rivedere tutto il percorso effettuato con i relativi marcatori di “risposta esatta” o “risposta sbagliata”, utile per autocorreggersi e riflettere sul proprio operato.

Letture integrative

Si offre all’insegnante una ricca raccolta di testi organizzati per tipologie, che segue la scansione delle unità presentate nel libro: una piccola biblioteca da cui attingere nuove proposte di letture. Tale “archivio” è arricchito da una serie di audioletture con testo in file stampabile, per alunni con difficoltà e/o eventuali laboratori di ascolto.

Lezioni preimpostate in PowerPoint Slide con lezioni organizzate per presentare alla classe in modo schematico, preciso e immediato, ciascuna tipologia testuale presa in esame dal programma ministeriale. Le lezioni illustrano ogni aspetto delle tipologie, permettendo così il ripasso e la sintesi.

Percorsi digitali multidisciplinari per la LIM L’insegnante ha a sua disposizione tre percorsi multidisciplinari, due per la quarta e uno per la quinta: PICCOLI CHEF, PIANETA TERRA e UN VECCHIO LUPO DI MARE. Nelle pagine a seguire vi mostriamo parte del materiale di quarta: si tratta delle introduzioni ai due percorsi e delle miniature di PICCOLI CHEF, che l’insegnante trova inserite in versione digitale all’interno del percorso. Ogni pdf può essere visionato sul MIO BOOK docente, scaricato e/o stampato. Questo materiale introduce e guida, clic dopo clic, anche l’insegnante meno esperta che, grazie a queste indicazioni dettagliate, potrà usare i percorsi multidisciplinari per la LIM con facilità ed efficacia.

Piccoli Chef Guida per lʼinsegnante

Area dei linguaggi - Introduzione In “Piccoli Chef” il cibo e la cucina costituiscono il motivo conduttore per una serie di innovative proposte di attività destinate a bambini di classe quarta della Scuola Primaria. Questo segmento, in particolare, è dedicato allʼambito dei «linguaggi» e si articola in percorsi che coinvolgono Italiano, Arte e immagine ed Educazione motoria. Alla base del progetto vi è lʼintima convinzione che la LIM effettivamente costituisca un valido ausilio per innovare ambienti e strategie di apprendimento, per attivare nuove dinamiche relazionali e motivazionali, per offrire ai bambini ulteriori e preziose occasioni di esperienza. Di qui il proposito di mettere a disposizione dellʼinsegnante degli strumenti che consentano un impiego quanto più possibile efficace e autenticamente proficuo della lavagna nella didattica di classe. In questo senso, la riflessione sulle diverse tipologie testuali e, in particolare, sul testo regolativo, lungi dallʼappiattirsi sulla mera trasmissione di nozioni, si caratterizzerà invece per un approccio problematico in cui il bambino sarà anzitutto chiamato a valutare criticamente, recuperare e condividere quanto nelle sue conoscenze pregresse potrà risultare utile. Nello stesso ordine di idee, lʼanalisi dei modi infinito, imperativo e congiuntivo sarà anche occasione per soffermarsi a esaminare come cambi il “registro” della comunicazione al variare del modo del verbo. La considerazione del soggetto “cibo” nelle opere pittoriche di epoche diverse proiettate alla LIM permetterà alla classe di confrontarsi con valutazioni e commenti in una proficua interazione. Dopodiché la lavagna diventerà strumento per un lavoro condotto in parallelo da tutti gli alunni, allʼesito del quale si saranno apprese le nozioni di una particolare tecnica di disegno. A conclusione del percorso, i bambini saranno coinvolti in un divertente gioco motorio a tema, di cui dovranno aver previamente determinato nel dettaglio le caratteristiche, cooperando nella sua progettazione e predisposizione.

02 Italiano - Il modo giusto per cucinare  Riconoscere caratteristiche e funzione linguistica dei verbi nei modi infinito, imperativo e congiuntivo.  Trasformare i verbi passando dal modo infinito al modo imperativo e dal modo infinito al modo congiuntivo operando su testi regolativi.

03 Arte e Immagine - Artisti ai fornelli  Riconoscere l’importanza del cibo come soggetto nelle arti figurative.  Individuare ruoli e funzioni delle rappresentazioni pittoriche del cibo in autori ed epoche diversi.

04 Arte e Immagine - Cuciniamo alla griglia  Conoscere tecnica e funzioni del disegno con l’ausilio di una griglia.  Riprodurre un’opera figurativa sul tema “cibo” con la tecnica della griglia.

05 Educazione Motoria - La dura vita del cameriere  Esaminare e comprendere le regole di un gioco motorio come esempio di testo regolativo.  Contribuire nella progettazione e nella predisposizione di un gioco.  Partecipare ad un gioco motorio a squadre nel rispetto delle regole.

Pulsanti e icone nel multimedia

Tutte le attività sono concepite in modo da favorire la massima interazione con la LIM da parte del maggior numero possibile di bambini e comunque in modo da coinvolgere attivamente anche quelli al momento non impegnati in prima persona alla lavagna. Vengono inoltre messi a disposizione materiali e spunti per attività individuali da svolgersi a casa o a scuola e suggerimenti per approfondire o integrare i percorsi didattici.

Competenze attese all’esito delle attività 01 Italiano - Testi, regole e ricette  Riconoscere le diverse tipologie testuali in relazione alle loro funzioni.  Riconoscere le funzioni e i settori di impiego del testo regolativo.  Riconoscere le caratteristiche principali di un testo regolativo.  Creare testi regolativi lavorando cooperativamente e individualmente.

N.B.: Agire sui pulsanti con un singolo clic / singolo tocco alla LIM. In caso di doppio clic la risorsa potrebbe non essere visibile in quanto collocata in secondo piano. Per renderla visibile senza chiudere il programma procedere come segue: - fare clic con il pulsante destro del mouse in un punto qualsiasi dello schermo; - dal menù contestuale selezionare Schermo – Cambia programma; - cliccare dalla barra delle applicazioni sullʼicona del file da visualizzare.

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Guida ai materiali digitali

Piccoli Chef Piccoli Chef Piccoli Chef Piccoli Piccol Piccoli Chef Piccoli Chef Piccoli Chef ccoli Piccoli Chef Chef Piccoli Chef Guida per lʼinsegnante Guida per lʼinsegnante

Guida per lʼinsegnante

Guida per lʼinsegnante Guida Guida Guida Guidaper per per perlʼin lʼin lʼi lʼi

Guida per lʼinsegnante Guida per lʼinsegnante

03 Arte ee Immagine Immagine -- Art Ar 01 04 Italiano regole e ricette 02 Italiano - Il 03 modo giusto per cucinare Arte -e Testi, Immagine - Cuciniamo allaArte griglia Artegiusto e Immagine - Artisti ai fornelli taliano - Testi, 02 regole e ricette Italiano - Il03 modo per cucinare Arte per e Immagine sti, 02 regole Italianoe-ricette Il modo03giusto cucinare- Artisti ai fornelli

Guida per lʼinsegnante Guida per lʼinsegnante Guida per lʼinsegnante Riconoscere Riconoscere Riconoscere l’importanza l’importanza l’importanza l’importanza del del del del cibo cibo cibo cibonei come come come come Riconoscere le tecnica diverse etipologie testuali in relazione alleRiconoscere loro funzioni. caratteristiche funzione linguistica dei verbi mo Conoscere funzioniRiconoscere del disegno con l’ausilio dieuna griglia. imperativo e congiuntivo. Individuare Individuare Individuare Individuare ruoli ruoli ruoli ruoli eeeefunzioni funzioni funzioni funzioni delle delle delle delle rapprese rappres rappres le un’opera funzioni efigurativa i settori disul del testo Riconoscere del cibo soggetto nelle artirapprese figurativ Riprodurre temal’importanza “cibo” conregolativo. la tecnica della griglia. oscere le diverse Riconoscere tipologie testuali in relazione alle loro funzioni. Riconoscere caratteristiche eimpiego funzione linguistica dei verbicome nei modi infinito, epoche epoche epoche epoche diversi. diversi. diversi. Trasformare itesto verbiregolativo. passando daldiversi. modo infinito al modo imperativ imperativo e congiuntivo. Riconoscere le caratteristiche principali di ruoli un Individuare e funzioni delle rappresentazioni pittoriche del cibo oscere le funzioni e i settorialle dieimpiego del testol’importanza regolativo. Riconoscere del cibo come soggetto nelle figurative. ologie testuali in relazione loro funzioni. Riconoscere caratteristiche funzione linguistica dei verbi nei modi infinito, infinito al modo congiuntivo operando suarti testi regolativi. epoche diversi. Trasformare passando dal modo infinito al modo imperativo e dal modo imperativo e congiuntivo. Creareprincipali testi regolativi lavorando e individualmente. oscere di uni verbi testo regolativo. Individuare ruoli cooperativamente e funzioni delle rappresentazioni pittoriche del cibo in autori ed i settoriledicaratteristiche impiego del testo regolativo. Attività Attività Attività Attività preliminari preliminari preliminari preliminari 03 Arte e Immagine - Artisti ai fornelli infinito modo congiuntivo operando su testi regolativi. 01 Italiano - Testi,Attività regole e ricette alpreliminari 02 Italiano - Il modo giusto per cucinare diversi.al modo imperativo e dal modo Trasformare i verbi passando dalepoche modo infinito eche testi regolativi lavorando cooperativamente e individualmente. principali di un testo regolativo. Attività preliminari 1. 1. 1. 1.Avviare Avviare Avviare Avviareililililsoftware software software softwarein in in indotazione dotazione dotazione dotazionealla alla alla allaLIM. LIM. LIM. LIM. Attività preliminari infinito al modo congiuntivo operando su testi regolativi. 1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. (es. (es. (es. Start Start Start Start --Tutti -Tutti -Tutti Tutti i iprogrammi iprogrammi iprogrammi programmi --Active -Active -Active Active Software Software Software Software --Active -Active -Active Active Inspire Inspire Inspire Inspire -Attività preliminari Attività preliminari (es. Start - Tutti i programmi - ActiveAttività Software - Active Inspire - Active Inspire) rando cooperativamente e individualmente. preliminari 1. Avviare il software in dotazione alla LIM. 1. Avviare il software in dotazione alla LIM. Attività preliminari

Piccoli Chef

Piccoli Chef

Guida per lʼinsegnante

Piccoli Chef

Guida per lʼinsegnante

Riconoscere le diverse tipologie testuali in relazione alle loro funzioni.

Guida per lʼinsegnante

Riconoscere l’importanza del cibo come soggetto nelle arti figurative.

Riconoscere caratteristiche e funzione linguistica dei verbi nei modi infinito, imperativo e congiuntivo.

Riconoscere le funzioni e i settori di impiego del testo regolativo.

Individuare ruoli e funzioni delle rappresentazioni pittoriche del cibo in autori ed epoche diversi.

Trasformare i verbi passando dal modo infinito al modo imperativo e dal modo infinito al modo congiuntivo operando su testi regolativi.

Riconoscere le caratteristiche principali di un testo regolativo.

Creare testi regolativi lavorando cooperativamente e individualmente.

Attività preliminari Attività preliminari 2. 2. 2. 2.Selezionare Selezionare Selezionare Selezionare la la la funzione funzione funzione di didi diannotazione annotazione annotazione annotazionesul sul sul suld (es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire -funzione Active Inspire) (es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire -la Active Inspire) 1. Avviare il software in dotazione alla LIM. vità preliminari 2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella degli degli degli deglistrumenti strumenti strumenti strumenticon con con conii pulsanti ipulsanti i pulsanti pulsantiper per per perpassare passare passare passareda da da daun un uu (es. Start - Tutti i programmi -software Active Software - Active Inspirealla - Active Inspire) Avviare dotazione LIM. 1.ilcon Avviare il in software in dotazione alla LIM. Attività preliminari degli1.strumenti i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro. 2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la s (es. (es. (es. (es. Strumenti Strumenti Strumenti Strumenti --Annotazione -sul Annotazione -Annotazione Annotazione sul sul sul sul desktop) desktop) desktop) desktop) 2. Selezionare la funzione di annotazione desktop. Resterà visibile la sol (es. Start Tutti i programmi Active Software Active Inspire Active Inspire) (es. Start -sul Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire) iare il software in dotazione alla LIM. (es. Strumenti - Annotazione desktop) ari 2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro. degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro. - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire) 1. Avviare il software in dotazione alla LIM.

(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)

2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro.

1. Avviare il software in dotazione alla LIM.

1. Avviare il software in dotazione alla LIM.

(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)

(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)

2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro.

2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro. (es. Strumenti - Annotazione sul desktop)

3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.

(es. Strumenti - Annotazione sul desktop)

3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.

(es. Strumenti - Annotazione sul desktop)

3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.

4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva

4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva

1. Avviare il software in dotazione alla LIM. 3. 3. 3. 3.Se Se Se Senecessario, necessario, necessario, necessario, passare passare passare allo allo allo allostrumento strumento strumento strumentoSele Sele Sel Sel (es. Strumenti - strumento Annotazione desktop) Strumenti - Annotazione sulsul desktop) degli 3. strumenti con i pulsanti perallo passare da uno 2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. visibile la passare sola 2. Selezionare la(es. funzione di annotazione sul Resterà desktop. Resterà visibile Se necessario, passare strumento Seleziona (inallʼaltro. genere contrassegnato da Casella unala sola Casella (es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire) azione alla LIM. freccetta freccetta freccetta freccetta analoga analoga analoga analoga a a a a quella quella quella quella del del del del puntatore puntatore puntatore puntatore del del del del mou mo mo m (es. 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Diapositiva 1 dovrà sempre essere in uso per passare una diapositiva ad unʼaltra. 3.per Sestrumento necessario, passare strumento Seleziona genere contrassegnato da una Tenere freccetta analoga a da quella puntatore mouse). Tenere presente che q freccetta analoga a(in quella deldel puntatore deldel mouse). presente che que menti - Annotazione desktop) Diapositiva 1 Diapositiva 1 annotazione sulsuldesktop. Resterà visibile ladasola Casella degli strumenti con i pulsanti per passare uno strumento allʼaltro. freccetta analoga a3.quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad un 4. 4. 4. 4. Chiudere Chiudere Chiudere Chiudere eventuali eventuali eventuali eventuali finestre finestre finestre finestre presenti presenti presenti presenti sul sul sul suldeskt desk desk des strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼa 3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato una Se necessario, passare strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una Strumentida - Annotazione sul4. desktop) per(es. passare uno strumento allʼaltro. Chiudere eventuali finestre presenti sulallo desktop in modo che resti visibile la sola Casella strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra. degli degli degli degli strumenti. strumenti. strumenti. strumenti. Trascinarla Trascinarla Trascinarla Trascinarla e e e e ancorarla ancorarla ancorarla ancorarla al al al al lato lato lato lato dd ecessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo p) degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destrofinestre della diapositiva 4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile 4. Chiudere eventuali presenti sul desktop in modo che resti visibile la Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una ta3.analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra. strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo cheeresti visibile sola Casella degli strumenti. Trascinarla e5. ancorarla lato destro della diapositiva 5. 5. 5.Avviare Avviare Avviare Avviare ililil software software software software LIM LIM LIM LIM Raffaello. Raffaello. Raffaello. Raffaello. degli strumenti. Trascinarla ancorarla allailal lato destro della diapositiva onto strumento Seleziona (in5. contrassegnato dadiapositiva una freccetta analoga a4.quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo dovrà sempre essere ingenere uso per passare da una ad unʼaltra. Avviare il software LIM Raffaello. degli strumenti. e ancorarla aldiapositiva latolʼinsegnante destro della diapositiva Guida per 4.presente Chiudere eventuali finestre presenti sulpresenti desktop in desktop modo che resti visibile la sola Casella Chiudere eventuali finestre sul in modo che resti visibile la sola Casella puntatore deldovrà mouse). Tenere che questo strumento sempre essere in Trascinarla uso4. per passare da una ad unʼaltra. Guida per 5. Avviare illasoftware LIM Raffaello. 6. 6. 6. 6. Selezionare Selezionare Selezionare Selezionare ilililcollegamento ilcollegamento collegamento collegamento aalʼinsegnante aa“Piccoli “Piccoli “Piccoli “Piccolichef” chef” chef” chef5. Avviare il software LIM Raffaello. dere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile sola Casella degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva re in uso per passare da una diapositiva ilad unʼaltra. 6. Selezionare collegamento a “Piccoli chef” - “04 Arte e Immagine” - “Vai allʼattività”. 5. Avviare il software LIM Raffaello. Guida pere lʼinsegnante 4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modoGuida che resti visibile la sola Casella rumenti. Trascinarla ancorarla al lato destro della diapositiva per 6. Selezionare illʼinsegnante collegamento aNel “Piccoli chef” - “02 Italiano” - “Vai allʼattività 7. 7. 7. 7.Nel Nel Nel gruppo gruppo gruppo gruppo di didi di-pulsanti pulsanti pulsanti pulsanti semitrasparenti semitrasparenti semitrasparenti semitrasparenti visibile visibi visib 6.Raffaello. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” “03 Arte e Immagine” - visibile “Vai al 5. Avviare ilal software 5. Avviare il LIM software LIMvisibile Raffaello. presenti sul desktop in modo che resti visibile la destro sola Casella degli strumenti. Trascinarla e ancorarla lato della diapositiva 7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti in basso a sinistra della 6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” “01 Italiano” “Vai allʼattività”. diapositiva, diapositiva, diapositiva, diapositiva, fare fare fare fare clic clic clic clic con con con con il il il pulsante il pulsante pulsante pulsante destro destro destro destro sul sul su su iare il software Raffaello. ancorarla al lato LIM destro della diapositiva diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare 7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile basso afreccia sinistra 7. Nel di in-in a sinistra della Opzioni Opzioni Opzioni puntatore puntatore puntatore -basso -Opzioni -Opzioni Opzioni Opzioni freccia freccia freccia --della -Visibile -Visibile Visibil Visibi 6. Selezionare il collegamento a gruppo “Piccoli chef” - “02semitrasparenti Italiano” - “Vai allʼattività”. 6. Selezionare collegamento apulsanti “Piccoli chef” -Opzioni “03 Artepuntatore evisibile Immagine” - “Vai allʼattività”. 5. Avviare il software LIM Raffaello. Opzioni puntatore -semitrasparenti Opzioniildiapositiva, freccia Visibile. 7. Nel gruppo di pulsanti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare zionare il collegamento a “Piccoli chef” - “01eItaliano” - “Vai allʼattività”. affaello. Conoscere tecnica funzioni del disegno conpulsante l’ausilio difreccia griglia. Esaminare comprendere regole di un gioco mo diapositiva, fare clic7.con pulsante destro sul terzo e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia -della Opzioni puntatore - Opzioni - Visibile. 7. Nel gruppo di ilpulsanti semitrasparenti visibile in basso aeuna sinistra Nel gruppo pulsanti semitrasparenti visibile in basso aVisibile. sinistrale della 6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “02 di Italiano” - “Vai allʼattività”. Opzioni puntatore -fare Opzioni freccia - con Visibile. regolativo. gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso afare sinistra della diapositiva, clic con il pulsante sul terzo pulsante selezionare diapositiva, clic il destro pulsante destro terzoepulsante e selezionare “Piccoli chef” -disegno “01 Italiano” - l’ausilio “Vai allʼattività”. Riprodurre un’opera figurativa sul tema “cibo” con lasultecnica della ea7.funzioni con di una griglia. Esaminare e comprendere le regole di un gioco motorio comegriglia. esempio di testo Nel di ilpulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della tiva, faregruppo clicdel con pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore Opzioni freccia Visibile. Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile. Contribuire nella progettazione e nella predisposizi regolativo. trasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare ni Opzioni - Visibile. rapuntatore figurativa- sul temafreccia “cibo” con la tecnica della griglia. Lo Lo Lo Loscopo scopo scopo scopode ddd sante destro sul terzo- pulsante eImmagine selezionare Opzioni puntatore Opzioni freccia - Visibile. 05 Educazione Motoria La dura vita del cameriere 04 Arte e Cuciniamo alla griglia Partecipare ad un gioco motorio a squadre nel risp evidenza evidenza evidenza evidenza co co cc Contribuire nella progettazione e nella predisposizione di unaver gioco. freccia - Visibile. Dopo tipologia “tes Lo scopo dellavorato percorso è quello di met I bambini stati già delle segmento Doposaranno aver illustrato nelavvertiti precedente dialla 4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva 5. Avviare il software LIM Raffaello.

5. Avviare il software LIM Raffaello.

6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “03 Arte e Immagine” - “Vai allʼattività”.

5. Avviare il software LIM Raffaello.

7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.

6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “02 Italiano” - “Vai allʼattività”.

6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “01 Italiano” - “Vai allʼattività”.

Piccoli Chef Piccoli Ch Piccoli ChefPiccoli Chef 7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.

7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.

I bambini saranno stati già avvertiti delle caratteristiche complessive del percorso interdisciplinare “Piccoli chef” (Start - Vai alla presentazione del percorso). Chiarite che, in questa prima sessione, ci si occuperà delle caratteristiche dei diversi tipi testuali, già noti ai bambini dalla classe terza. Prima di passare alla Diapositiva 2 , chiedete ai bambini se ricordano alcuni fra i diversi tipi di testo e se ne sanno indicare funzioni e caratteristiche.

Dopo aver lavorato alla tipologia “testo regolativo” in “Testi, regole e ricette”, si attiverà in questa sede una sessione di riflessione linguistica. Quali sono “modi” e “tempi” del verbo utilizzati nelle ricette? Chiedete ai bambini se ricordano quali sono i modi dei verbi già noti, oltre allʼindicativo, domandando se ne rammentano funzioni e modalità di impiego. Approfittatene per chiedere di coniugare un verbo in tutti i modi e tempi conosciuti.

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Lo scopo del percorso è quello di mettere in evidenza come il cibo, elemento necessario alla sopravvivenza dellʼuomo, sia stato anche da sempre presente nelle rappresentazioni artistiche e, in particolare, in quelle pittoriche. E di sottolineare come questa presenza abbia assolto via via a funzioni diverse, a seconda delle peculiarità storico-culturali delle varie epoche e della sensibilità e delle intenzioni dellʼautore. Lʼattività, inoltre, è propedeutica rispetto a quella del secondo percorso di Arte e immagine “Cuciniamo alla griglia” in cui ai bambini si richiederà di riprodurre un disegno con il cibo, appunto, per soggetto. 1

04 Arte e Immagine - Cuciniamo alla griglia 05 Educazione Motoria - La dura vit mmagine - Cuciniamo alla griglia 05 Educazione Motoria - La dura vita del cameriere Piccoli Chef Guida per lʼinsegnante

Piccoli Chef

Diaposi Diaposi Diapos Diapos

Diapositiva11 Diapositiva 1 1 - 2 Diapositiva Diapositive sopravviven sopravviven sopravvive sopravvive Attività preliminari Diapositiva 1rispetto Diapositiva 1 opere Diapositiva 1 gioco regolativo” in “Testi, regole e ricette” Partecipare ad un motorio a squadre neldel delle regole. evidenza come il cibo, elemento nece caratteristiche complessive del percorso attività lʼimportanza cibo nelle sempre sempre sempre sempre pre pr pr p Dopo aver lavorato alla tipologia “testo Lo scopo del percorso è quello di mettere in I bambini saranno stati già avvertiti delle in questa sede una sessione di rifles sopravvivenza dellʼuomo, sia stato an pittoriche di tutte le epoche, spiegate ai bambini interdisciplinare “Piccoli chef” (Start Vai alla 1. Avviare il software in dotazione alla LIM. iminari Diapositiva 1 Attività preliminari Diapositiva(es.1caratteristiche artistiche artistiche artistiche artisticheee in “Testi, regole earte” ricette”, si attiverà evidenza come il cibo, elemento necessario percorso Start - Tutti i programmicomplessive - Active Software - del Active Inspire - Active Inspire) linguistica. sono “modi”alla e “tem sempre presente nelle rappresenta cheregolativo” ora toccherà a loro “fare sul presentazione del“testo percorso). Chiarite che, in Quali Dopo aver lavorato alla tipologia E E E E di di di di sottolin sottolin sottoli sottol I bambini saranno stati già avvertiti delle in questa sede una sessione di riflessione sopravvivenza dellʼuomo, sia stato daChiedet e in dotazione alla LIM. interdisciplinare “Piccoliquesta chef”soggetto (Start - Vai alla 1. Avviare software in dotazione allaanche LIM. in verbo utilizzati nelle ricette? Attività preliminari artistiche e, in particolare, quelle p alimentazione. prima ci si iloccuperà delle 2. Selezionare funzione annotazione sul desktop. Resterà visibile la- Active sola Casella regolativo” indi“Testi, regole e sessione, ricette”, si attiverà assolto assolto via via via viav - Active Software - Active complessive Inspire - Active Inspire) caratteristiche dellapercorso (es. Start - Tutti i programmi Software - Active Inspireassolto -assolto Active Inspire) Conoscere tecnica e funzioni del disegno con l’ausilio di una griglia.

Riprodurre un’opera figurativa sul tema “cibo” con la tecnica della griglia.

Guida per lʼinsegnante

Esaminare e comprendere le regole di un gioco motorio come esempio di testo regolativo. Contribuire nella progettazione e nella predisposizione di un gioco.

Partecipare ad un gioco motorio a squadre nel rispetto delle regole.

Attività preliminari

1. Avviare il software in dotazione alla LIM.

Attività preliminari

(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)

2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro. (es. Strumenti - Annotazione sul desktop)

3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.

1. Avviare il software in dotazione alla LIM.

(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)

2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro. (es. Strumenti - Annotazione sul desktop)

3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.

linguistica. sono e noti “tempi” delsono sempre presente nelle rappresentazioni presentazione del percorso). che, inQuali se quali i modipresenz dei ve E“modi” di ricordano sottolineare come questa EChiarite che una valida occasione per caratteristiche dei diversi tipi testuali, già ai degli strumenti conil isoftware pulsanti per passare dasarà uno strumento allʼaltro. in (Start questa sedealla una sessione di riflessione delle delle delle delle peculiarità peculiarità peculiarità peculiarità storico-culturali storico-culturali storico-culturali storico-culturali delle delle delle dellevar var va va interdisciplinare “Piccoli chef” Vai 1. Avviare in dotazione alla LIM. verbo utilizzati nelle ricette? Chiedete ai bambini artistiche e, in particolare, in quelle pittoriche. questa prima sessione, ci si occuperà delle (es. Strumenti Annotazione sul desktop) allʼindicativo, domandando seaRe ns zione di annotazione sul desktop. Resterà visibile- la sola Casella assolto viadivia a funzioni 2.- Active Selezionare laoltre funzione annotazione suldiverse, desktop. bambini dalla terza. Prima di passare alla apprendere una tecnica che consente di (es. Start - Tutti i programmi Active Software - Activeclasse Inspire Inspire) linguistica. Quali sono “modi” e “tempi” del intenzioni intenzioni intenzioni intenzioni dellʼautore. dellʼautore. dellʼautore. dellʼautore. presentazione percorso). Chiarite che, in tipirammentano se ricordano quali sono i modi dei verbi già noti, pulsanti per passaredel da uno strumento allʼaltro. E di sottolineare come questa presenza abbia caratteristiche dei diversi testuali, già noti ai degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento funzioni e modalità di impiego. Approfittatene per ch delle peculiarità storico-culturali varie epoche e della sensibili riprodurre in modo molto preciso. Diapositiva 2 unpassare ,disegno-modello chiedete ai bambini seChiedete ricordano alcuni fradelle i diversi tipi 3. Se necessario, allonelle strumento Seleziona (inStrumenti genere contrassegnato da è una utilizzati ricette? ai bambini Lʼattività, Lʼattività, Lʼattività, inoltre, inoltre, inoltre, inoltre, èèèpropedeutica propedeutica propedeutica propedeutica rispett rispett rispet rispe e sulquesta desktop) prima sessione, siverbo occuperà delle (es. -Lʼattività, Annotazione sul desktop) 2.ciSelezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella oltre allʼindicativo, domandando se ne assolto via via a funzioni diverse, a seconda bambini dalla classe terza. Prima di passare alla coniugare un verbo in tutti i modi e tempi conosciuti. intenzioni dellʼautore. difreccetta testo eanaloga sese ne sanno indicare funzioni e caratteristiche. a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo Diapositive 1 2 Diapositive 1e -e 2immagine ricordano quali i modi dei verbi già noti, Arte Arte Arte Arte e e immagine immagine immagine “Cuciniamo “Cuciniamo “Cuciniamo “Cuciniamo alla alla alla allagriglia griglia griglia grigli caratteristiche dei diversi tipistrumenti testuali, giài pulsanti notiealcuni aisono degli con per passare da uno strumento allʼaltro. rammentano funzioni modalità di impiego. Approfittatene per chiedere di del delle peculiarità storico-culturali delle varie epoche e allo della sensibilità esecondo delle ositiva 2 strumento , chiedete ai bambini se ricordano fra i diversi tipi ssare allo Seleziona (in genere contrassegnato daper una strumento dovrà sempre essere in uso passare da una diapositiva adrispetto unʼaltra. Lʼattività, inoltre, è propedeutica a quella p 3. Se necessario, passare strumento Seleziona (in ge (es. Strumenti Annotazione sul desktop) oltrepresente allʼindicativo, domandando se ne conosciuti. riprodurre riprodurre riprodurre riprodurre un un un un disegno disegno disegno disegno con con con con il il il il cibo, cibo, cibo, cibo, appunto appunt appun appun dalla terza. Prima di passare alla coniugare verbo inArte tutti ei modi e tempi uella puntatore del mouse). Tenere che questo intenzioni dellʼautore. tobambini e del se ne sannoclasse indicare funzioni e un caratteristiche. freccetta analogaalla a quella del in puntatore del mouse). Tener immagine “Cuciniamo griglia” cui ai bambini si richied 1per rammentano funzioni e 3. modalità di Approfittatene chiedere di te aiessere bambini se ricordano alcuni fraimpiego. i diversi tipi 4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop instrumento modo che restia visibile laessere sola Casella 1 1 secondo pre in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una dovrà sempre in uso per passare da Lʼattività, inoltre, è propedeutica rispetto quella del percorso diuna riprodurre disegno con il cibo, appunto, per soggetto. 1111 degliin strumenti. Trascinarla e conosciuti. ancorarla al latoun destro della diapositiva coniugare une verbo tutti i modi e tempi dicare funzioni caratteristiche. freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo Arte e immagine “Cuciniamo alla griglia” in cui ai bambini si richiederà di finestre presenti sul desktop strumento in modo 1che restisempre visibileessere la sola in Casella finestre presenti sul desktop 257 in modo dovrà uso per passare da unaeventuali diapositiva ad 14. Chiudere 1 unʼaltra. riprodurre un disegno con il cibo, appunto, per soggetto. 5. Avviare il software LIM Raffaello. cinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della

1 e LIM Raffaello.

4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva 5. Avviare il software LIM Raffaello.

4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva

6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “04 Arte e Immagine” - “Vai allʼattività”.

5. Avviare il software LIM Raffaello.

7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.

6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “05 Educazione motoria” - “Vai allʼattività”.

Dopo aver illustrato nel precedente segmento di attività lʼimportanza del cibo nelle opere pittoriche di tutte le epoche, spiegate ai bambini che ora toccherà a loro “fare arte” sul soggetto alimentazione. E che sarà una valida occasione per apprendere una tecnica che consente di riprodurre un disegno-modello in modo molto preciso.

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7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.

A conclusione del percorso “Piccoli chef” potrete proporre ai bambini un divertente gioco motorio sempre in tema “alimentare”. Si tratta di organizzare una gimcana che riproduce scherzosamente le traversie di un cameriere di ristorante. I bambini saranno coinvolti anche nella pianificazione del gioco oltre che, ovviamente, nella fase esecutiva.

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4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella 1 6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “04 Arte e Immagine” - “Vai allʼattività”. 1 il software Avviare degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato5.destro della diapositivaLIM Raffaello.

7. Nel gruppo pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra ildella gamento a “Piccoli chef” - “04 Arte ediImmagine” - “Vai allʼattività”. 6. Selezionare collegamento a “Piccoli chef” - “05 Educa


Guida ai materiali digitali

Pianeta Terra! Guida per lʼinsegnante

Area dei Linguaggi - Introduzione Il filo conduttore di “Pianeta Terra!” è quello della visita di un alieno con cui, in qualche modo, i bambini sono entrati in contatto. Questa situazione offre il destro per una serie di innovative proposte di attività destinate a bambini di classe quarta della Scuola Primaria. Questo segmento, in particolare, è dedicato allʼambito dei «linguaggi» e si articola in percorsi che coinvolgono Italiano, Musica ed Educazione motoria. Alla base del progetto vi è lʼintima convinzione che la LIM effettivamente costituisca un valido ausilio per innovare ambienti e strategie di apprendimento, per attivare nuove dinamiche relazionali e motivazionali, per offrire ai bambini ulteriori e preziose occasioni di esperienza. Di qui il proposito di mettere a disposizione dellʼinsegnante degli strumenti che consentano un impiego quanto più possibile efficace e autenticamente proficuo della lavagna nella didattica di classe. In particolare, la necessità di stabilire una proficua comunicazione con lʼamico extraterrestre costituirà una preziosa occasione per affrontare alla LIM lʼintero programma relativo alla sintassi generalmente considerato in classe quarta. Lʼapproccio del primo percorso di Italiano è tale per cui ad ogni concetto proposto allʼattenzione dei bambini farà immediatamente seguito una fase operativa, in cui il concetto troverà applicazione pratica, con evidenti ricadute in termini di interiorizzazione e consolidamento degli apprendimenti. In coerenza, il secondo percorso di Italiano riprenderà complessivamente in considerazione le conoscenze acquisite, guidando anzitutto il bambino nella ricostruzione dellʼalgoritmo dellʼanalisi logica. Dopodiché lʼestesa attività esercitativa proposta potrà essere svolta in parallelo alla LIM e sul quaderno, in modo che tutti i bambini acquistino la necessaria sicurezza nellʼesecuzione. Il percorso dedicato alla Musica andrà introdotto evidenziando la valenza comunicativa del linguaggio musicale, unʼaltra preziosa risorsa a disposizione per comunicare con lʼalieno. Lʼattività alla LIM consentirà, in particolare, di prendere confidenza con strutture ritmiche che gli alunni saranno invitati ad ascoltare e a riprodurre, singolarmente o collettivamente. Lʼimpianto ludico-informativo prosegue con la conclusiva sessione dedicata al linguaggio corporeo e, quindi, allʼEducazione motoria. I bambini saranno coinvolti in un divertente gioco a squadre, da svolgersi allʼaperto e occasionato dalla necessità di rifornire di carburante lʼastronave dellʼalieno che, ormai giunto al termine della sua visita, si appresta a tornare sul suo pianeta. Tutte le attività sono concepite in modo da favorire la massima interazione con la LIM da parte del maggior numero possibile di bambini e comunque in modo da coinvolgere attivamente anche quelli al momento non impegnati in prima persona alla lavagna. Vengono inoltre messi a disposizione materiali e spunti per attività individuali da svolgersi a casa o a scuola e suggerimenti per approfondire o integrare i percorsi didattici.

Competenze attese all’esito delle attività

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Pulsanti e icone nel multimedia

Italiano 1 - Un problema di favella  Distinguere una frase da una non-frase.  Ricostruire una frase a partire da una non-frase.  Individuare l’informazione contenuta in un sintagma.  Dividere una frase in sintagmi.  Individuare frase minima e frase espansa.  Individuare il soggetto e il soggetto sottinteso.  Individuare il predicato.  Distinguere predicato verbale e nominale.  Formare il predicato nominale con i verbi copulativi.  Riconoscere il verbo essere come predicato verbale.  Ricondurre le espansioni al Gruppo del soggetto o al Gruppo del predicato.  Individuare il complemento oggetto.  Individuare i complementi indiretti.  Ricostruire l’algoritmo dell’analisi logica.

Italiano 2 - Una lingua "fatta a pezzi"!

N.B.: Agire sui pulsanti con un singolo clic / singolo tocco alla LIM. In caso di doppio clic la risorsa potrebbe non essere visibile in quanto collocata in secondo piano. Per renderla visibile senza chiudere il programma procedere come segue: - fare clic con il pulsante destro del mouse in un punto qualsiasi dello schermo; - dal menù contestuale selezionare Schermo - Cambia programma; - cliccare dalla barra delle applicazioni sullʼicona del file da visualizzare.

 Ricostruire e interiorizzare l’algoritmo dell’analisi logica.  Eseguire l’analisi logica di semplici frasi (divisione in sintagmi, riconoscimento del soggetto, del soggetto sottinteso, del predicato verbale e nominale, del complemento oggetto e dei complementi indiretti).

Musica 1 - Se ci sei... batti un colpo!  Ascoltare sequenze ritmiche in due, tre o quattro tempi.  Riprodurre sequenze temporali marcando l’accento ritmico e rispettando le pause.

Storia 1 - Un pieno di simpatia!  Organizzare un gioco motorio all’aperto, reperendo i materiali e disponendoli opportunamente.  Eseguire un gioco di squadra all’aperto.

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APPUNTI ... un impegno per la scuola

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È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO. Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

CHE BELL’AULA

é do entro in classe perch Sono così contenta quan io!Le pareti, tutte la mia aula mi piace propr verde un di ate color sono tappezzate di cartelloni, sul cortile è azzurra: tenero e la porta che dà Anche i banchi sono sembrano terra e mare. una posizione fissa, mai o colorati e non hann da delle attività: li perché li spostiamo a secon vogliamo commentare do mettiamo in cerchio quan scritto, accoppiati quando insieme ciò che abbiamo ampia per disegnare. ci serve una superficie più do i banchi li togliamo Ma più bello di tutti è quan o mo un largo spazio liber proprio di mezzo, lascia ovvisiamo attori impr ci e al centro della stanza letto, nto che abbiamo per drammatizzare un racco

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi. Inoltre per l’insegnante la guida al testo; percorsi multidisciplinari per la LIM, esercizi interattivi, approfondimenti, schede in PDF

Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.

È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link). È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:

Raffaela Maggi è autrice della sezione Per una didattica inclusiva Elisa Cordioli è autrice della sezione Linguaggi espressivi Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Nicoletta Baldini, Valentina Cammilli per Equilibri - Servizi editoriali Grafica e impaginazione: Barbara Cherici per Equilibri - Servizi editoriali Copertina: Barbara Cherici per Equilibri - Servizi editoriali, Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore.

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Classe 4

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• Scrittura creativa • Tavole lessicali • Prove modello INVALSI • Arte e Musica nelle stagioni

• Grammatica • Eserciziario • Giochi linguistici • Mappe

Per i primi giorni di scuola, per ricominciare gradualmente a parlare, ascoltare, scrivere e riflettere sulla lingua. Con autovalutazione e mappe.

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• Breve guida “A scuola con un sorriso” con spunti di riflessione e suggerimenti pratici per la gestione del gruppo-classe • Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per il coding, schede operative, verifiche a livelli e tanto altro ancora • Poster sulle tipologie testuali • Poster attivo di grammatica

il M.I.O. BOOK docente il M.I.O. BOOK studente CD audio in formato MP3 A richiesta i volumi con i percorsi semplificati di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line.

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