Elena Frontaloni è nata a Cingoli, nelle Marche. Italianista, collabora da tempo con il Gruppo Editoriale Raffaello, in qualità di autrice e curatrice di adattamenti di testi classici.
Un progetto didattico completo e innovativo: – Caratteristiche grafiche e tipografiche che favoriscono la leggibilità. con brani scelti del testo.
– Schede di approfondimento utili per le Prove INVALSI. I S B N 978-88-472-1873-4
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Storia d i Eracle e delle sue m o lte Fatich e Elena Frontaloni con Prove INVALSI
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dell’antica Grecia. L’eroe dalla forza prodigiosa, che lotta contro uomini, mostri, divinità e forze della natura, vi accompagnerà di avventura in avventura in un mondo inesplorato e selvaggio dove dei ed esseri umani si incontrano e condividono amori, guerre e, a volte, il destino. La sua figura e le sue imprese sono scritte nei libri e perfino nel cielo, dove Eracle fu elevato a costellazione e dove ancora si può ammirare nel suo immutato splendore.
Storia d i Eracle e delle sue m o lte Fatich e
La storia di Eracle è uno dei cicli mitologici più affascinanti
– Audiolibro
I RACCO NTI D EL M ITO
Elena Frontaloni
Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n°633, art. 2 lett. d).
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I racconti del m ito
Editor: Paola Valente Redazione: Emanuele Ramini Team grafico: Simona Dell’Orto, Mauro Aquilanti, Claudio Campanelli Illustrazioni: Alberto Serra Ufficio stampa: Salvatore Passaretta Presentazione di Paola Valente Approfondimenti e schede didattiche di Michele Santuliana 1a Edizione 2013 Ristampa 5 4 3 2 1 2018 2017 2016 2015 2014 Tutti i diritti sono riservati © 2013 Font leggimi © Sinnos editrice Raffaello Libri Srl Via dell’Industria, 21 60037 – Monte San Vito (AN) e–mail: info@ilmulinoavento.it www.grupporaffaello.it Printed in Italy È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.
Elena Frontaloni
Storia d i Eracle e delle sue m o lte Fatich e
L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA LE DODICI FATICHE LA MORTE E GLI DEI
In copertina: Eracle uccide l’idra di Lerna.
PRESENTAZIONE Il mito di Eracle, rivisitato in moltissime culture antiche, è presente tutt’ora nell’immaginario collettivo. Il semidio dalla forza prodigiosa, che compie le sue fatiche estreme per il capriccio degli dei e degli uomini, rimane ancora oggi una figura affascinante e complessa, legata all’avventura, ai viaggi e alla visione del mondo da parte degli esseri umani. Ritroviamo l’Eracle greco nella Bibbia, sotto forma del tragico Sansone, nell’epopea mesopotamica di Gilgamesh, nel dio fenicio Melqart, solo per citarne alcuni. Egli è senza dubbio un eroe stellare: alcune sue imprese, se non tutte, sono simbolizzate nello Zodiaco; è anche la forza primaria che sorregge il cielo, il perno del mondo. La Terra, concepita come centro dell’universo, era soggetta ai cieli ed Eracle, con la sua possanza, ne determinava il movimento. La sua figura e le sue vicissitudini ispirarono i riti e il teatro antico, la costruzione di templi e la pittura. Questo eroe, facile all’ira e all’ironia, impulsivo e incontrollabile, è perennemente in lotta con le donne, dalle quali non riceve che dolori. Per lui l’amore è fonte di guai eppure non sa mai rinunciarvi. Egli ama più l’azione che il pensiero, la competizione più che
l’armonia, diventando in questo modo l’incarnazione degli impulsi umani primigeni. Le sue guerre contro le forze brute della natura, le sue improvvise pazzie, il continuo bisogno di spostarsi, di viaggiare, simbolizzano le vicissitudini dell’uomo primitivo in un mondo ostile che cerca tuttavia di dominare. Di lui l’uomo può invidiare solo la forza fisica e la temerarietà con cui si getta nella mischia, mentre, per il resto, può solo augurarsi di non somigliargli nel carattere e nel destino. Eracle è spesso vincitore ma paga di persona per ogni vittoria conseguita e il prezzo è sempre molto alto perché riguarda gli affetti più cari. Chi ha ancora la ventura e la possibilità di osservare il cielo stellato, quasi ovunque offuscato dall’inquinamento luminoso, può ritrovare scritta lassù tutta la storia dell’eroe dalla forza immane e distinguere Eracle stesso nella costellazione che porta il suo nome.
PARTE PRIMA L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA
L'INFANZIA E L’ADOLESCENZA
COME NASCE UN EROE Questa storia inizia tantissimo tempo fa in Grecia, nell’antica città di Tebe, e precisamente nella grande casa di una donna e di un uomo che si amavano molto. La giovane si chiamava Alcmena ed era assai rinomata per la sua saggezza; l’uomo era un soldato coraggioso, si chiamava Anfitrione e anche lui era nobile e giovane. Un giorno, Anfitrione se ne andò in guerra e lasciò Alcmena da sola a badare alla casa. Dall’Olimpo, il monte dove abitavano gli dei, poco dopo scese Zeus, la più potente tra le divinità, da qualche mese invaghitosi di Alcmena. Zeus prese le sembianze di Anfitrione, si presentò alla donna e finse di essere tornato dalle terre nemiche. Grazie a questo stratagemma restò con lei a lungo: per tre volte ordinò al sole di non sorgere in modo da allungare la notte, le carezze e i baci. Poi se ne andò e tornò sull’Olimpo. Qualche tempo dopo fece ritorno a Tebe il vero Anfitrione, realmente vittorioso, che a sua volta si unì ad Alcmena, con quel misto di dolcezza e passione che riesce più agli uomini e meno agli dei. 9
PARTE PRIMA
Il risultato fu che la ragazza rimase incinta di due bambini: uno era figlio di Zeus, l’altro era figlio di Anfitrione. La gravidanza di Alcmena andò avanti senza troppi problemi. Il parto fu invece molto difficile per l’opposizione di Era, la sposa di Zeus, accecata dalla gelosia. La dea si appostò davanti alla camera nella quale era coricata Alcmena, intrecciò le dita delle mani, accavallò le gambe e pronunciò formule magiche per impedire alla donna di partorire. Passarono così sette giorni e sei notti. Alla mezzanotte del settimo giorno Era decise di aver torturato a sufficienza Alcmena e strecciò gambe e mani. Subito dopo, la donna diede un grande urlo e partorì. Si era nel mezzo dell’inverno, nella notte più fredda e lunga dell’anno, ma appena il figlio di Zeus venne alla luce, seguito immediatamente dal figlio di Anfitrione, nella stanza si fece un gran chiarore, l’aria divenne tiepida e si profumò di miele e latte. Il re degli dei salutava così la nascita di suo figlio, quel bambino per metà umano e per metà divino.
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