Storie in volo 4 - Il libro delle tipologie

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• Antologia di letture • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione

• Laboratorio del testo • Laboratorio di scrittura • Mappe

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• Grammatica • Eserciziario • Laboratorio di ascolto • Prove modello Invalsi

Storie in volo

Classe 5

PER L’INSEGNANTE E LA CLAS

• Grammatica • Eserciziario • Laboratorio di ascolto • Prove modello Invalsi

SE

• Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per il coding, schede operative, verifiche per livelli. • Guida Insegnare.lim 4a - Italiano • 5 cartelloni sulle tipologie testuali • 1 poster attivo di grammatica

Io imparo facile

IN DOTAZIONE CON LA GUIDA: il M.I.O. BOOK docente con la guida al testo, i percorsi multidisciplinari per la LIM spiegati passo passo, esercizi interattivi di italiano, video, canzoni e tante schede in PDF il M.I.O. BOOK studente

I volumi o ltre alla versione digitale M.I.O. BO OK, sono con sultabili on-line archiviab e ili su USB

I DVD si possono installare senza connessione a Internet

CD audio in formato MP3 con la versione audio di tutto il libro letto da speaker professionisti

Codice per l’adozione Storie in volo - Pack 4 ISBN 978-88-472-2737-8

A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line

www.raffaellodigitale.it www.grupporaffaello.it

Prezzo ministeriale

tipologie

• Laboratorio del testo • Laboratorio di scrittura • Mappe

• Antologia di letture • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione

volo Il libro delle

tipologie

Il libro delle

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

Classe 4

Eva Pigliapoco

Laboratorio del testo Laboratorio di scrittura Mappe

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Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open

È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.

È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

Come attivare il M.I.O. BOOK e accedere al portale Raffaello Digitale

L’occhio del lupo davanti al recinto Il ragazzo è immobile, ritto . Gira in lungo e in del lupo. Il lupo va e viene largo senza mai fermarsi. .”. “Che scocciatore, quel tipo.. Sono ormai due Ecco quel che pensa il lupo. ti alla rete, davan ore che il ragazzo sta o gelato, a guardare piantato lì come un alber aggirarsi il lupo. o si chiede il lupo. “Che vuole da me?”... Quest lo spaventa (un Quel ragazzo lo turba. Non ma lo turba. e), nient di lupo non ha paura saltano, gridano, Gli altri bambini corrono, accia al lupo e piangono, fanno la lingu gonna della mamma. nascondono il viso nella ne in piedi, Ma quel ragazzo lì, no. Rima . immobile, silenzioso

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.

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PER ATTIVARE IL M.I.O. BOOK CON IL DVD

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Collegati al portale www.raffaellodigitale.it, scarica e installa il Raffaello Player Una volta installato il Raffaello Player apri la libreria Cerca i testi da attivare

WWW.RAFFAELLODIGITALE.IT Con la registrazione puoi: • s caricare i materiali digitali presenti all’interno del M.I.O. BOOK; • c onsultare il testo anche in modalità online (cioè senza dover scaricare il Raffaello Player).

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Attiva il testo scrivendo il codice di attivazione

La registrazione è facoltativa e consente di ricevere gli aggiornamenti del testo.

CODICE DI ATTIVAZIONE Vedi STORIE IN VOLO - Il libro delle TEMATICHE

È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:

Senza registrazione è possibile: • richiedere il supporto; •v isionare i video tutorial.

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Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.

Inoltre: •è possibile accedere al M.I.O. BOOK e ricevere gli aggiornamenti del testo.

• s caricare il materiale gratuito;

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È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).

Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Francesca Bolognini Consulenza didattica: Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Grafica e impaginazione: Mauro Aquilanti, Alessia Polenti, Astarte Illustrazioni: Laura Giorgi, Katya Longhi, Laura Penone, Silvia Provantini, Gianfranco Spione Copertina: Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, 123rf, Fotolia, Thinkstock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche i testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze. © 2017 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it - info@grupporaffaello.it Ristampa: 5 4 3 2 1 0

2022 2021 2020 2019 2018 2017


e i r o t S Eva Pigliapoco

in

volo Il libro delle

tipologie

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Stinorie

Vola al libro degli strumenti per costruire le COMPETENZE

volo

Quest’anno hai tre libri di italiano. Vola giorno dopo giorno da un libro all’altro insieme ai tuoi compagni e all’insegnante!

Vola al libro delle TIPOLOGIE

Indice

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DI TESTO IN TESTO

4 Riconoscere i testi

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TESTO NARRATIVO

10 il RACCONTO REALISTICO 12 Capriole e batticuore 14 Merenda cinese 16 È FACILE Il racconto realistico 17 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 18 l’AUTOBIOGRAFIA e la BIOGRAFIA 20 Sognavo la bicicletta 21 Martin Luther King 22 Agatha Christie 23 È FACILE L’autobiografia e la biografia 24 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 26 il DIARIO 28 Il mio amico Ahmed 29 Terra in vista! 30 È FACILE Il diario 31 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 32 la LETTERA 34 Lettera al Sindaco 35 Ci@o Alberto! 36 È FACILE La lettera 37 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ

38 il RACCONTO FANTASTICO 40 Piccolo mostro 42 È FACILE Il racconto fantastico 43 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 44 il RACCONTO D’AVVENTURA 46 L’impresa di Garuk 48 È FACILE Il racconto d’avventura 49 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 50 il RACCONTO DI PAURA 52 Attimi di terrore 54 È FACILE Il racconto di paura 55 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 56 VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà

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TESTO POETICO

58 Schiocca, schiocca filastrocca! Computer 59 Il triciclo - Una signorina di Pozzillo 60 Ora di colazione - L’acqua 61 La similitudine 62 La metafora 63 La personificazione 64 È FACILE La filastrocca e la poesia 65 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 66 VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà

67

TESTO DESCRITTIVO

68 69 70 71 72 73 74 75 76

Il barattolo Il siamango - La mascherina di seta nera Kettor, il tigrotto Peggy Sue La mia camera La casa sopra il portico È FACILE Il testo descrittivo

TESTO INFORMATIVO

77

VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà

78 80 81 82 84 85 86

Il complesso funerario di Giza Ghiacci e ghiacciai Le proprietà del calore Il rispetto della natura È FACILE Il testo informativo

TESTO REGOLATIVO

87

VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà

88 Gioco di pazienza 89 Una giornata nel parco 90 È FACILE Il testo regolativo 91 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 92 VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà

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Di testo in testo I testi che leggi ogni giorno dentro e fuori dai libri non sono tutti uguali, ma hanno caratteristiche diverse fra loro: la forma, il contenuto, gli elementi, lo scopo. In base a queste caratteristiche i testi corrispondono a diverse TIPOLOGIE TESTUALI:

TESTO NARRATIVO TESTO POETICO TESTO DESCRITTIVO TESTO INFORMATIVO TESTO REGOLATIVO Già dallo scorso anno hai imparato a conoscere queste tipologie: ti ricordi quali sono le caratteristiche di ognuna? Gira le pagine e mettiti alla prova, ti servirà anche per ripassare un po’!

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RICONOSCERE I TESTI

Che tipo di testo è? Leggi ogni testo poi classificalo colorando la casella giusta.

La tartaruga sciocca

LEGGENDA FIABA DESCRIZIONE FAVOLA TESTO INFORMATIVO

Una tartaruga un po’ sciocca, stanca della sua tana, desiderava viaggiare. Due anatre sue amiche pensarono a un modo per accontentarla: le misero in bocca, per traverso, un bastone e dissero: – Stringi bene... e non lasciare la presa! Poi le due anatre afferrarono il bastone alle estremità, sollevarono la tartaruga e la portarono in alto. Chi passava di là vedeva quello strano terzetto, si meravigliava e gridava: – Guardate, passa la regina delle tartarughe! La tartaruga, sentendo queste parole, si sentì importante, cominciò a pensare che quello che la gente diceva fosse la verità e, senza riflettere, disse: – La regina! Proprio così: effettivamente sono la regina delle tartarughe! Per pronunciare questa frase, aprì la bocca e lasciò andare il bastone, andando a schiantarsi al suolo. La vanità ha spesso brutte conseguenze. da J. De La Fontaine, Tante favole, Giunti

Il colore del camaleonte Il Dio della Creazione chiamò a sé gli uomini e gli animali e annunciò: – Ciascuno di voi mi dirà che cosa desidera per vivere sulla Terra e io lo accontenterò. Gli uomini risposero: – Vogliamo vivere in villaggi e coltivare la terra. E furono accontentati. Gli animali risposero: – Vogliamo vivere nelle foreste, nella savana e sulla montagna. E furono accontentati. Ma il Dio della Creazione si accorse che qualcuno aveva taciuto: era il camaleonte. Il Dio della Creazione gli chiese allora: – E tu, che cosa desideri? E il camaleonte: – Io vorrei che mi appartenesse ogni luogo in cui andrò. E fu accontentato. Da quel giorno il camaleonte assume il colore di ogni luogo in cui va, e così ovunque si sente a casa propria. da A. Roveda, Il giorno in cui il leone regalò una coda agli animali, Terre di Mezzo

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LEGGENDA FIABA DESCRIZIONE FAVOLA TESTO INFORMATIVO


RICONOSCERE I TESTI

Peterlicchio C’era una volta un ragazzo coraggioso di nome Peterlicchio. Viveva in un paese minacciato da Agrimor, il serpente a tre teste, divoratore di uomini. Un giorno Peterlicchio decise di liberare tutti da quel terrore e partì per sconfiggere Agrimor. Vicino alle acque di un torrente, trovò un vecchio che gli disse: − Ricorda che Agrimor ha il cuore duro come l’acciaio e deve essere ucciso tre volte, quante sono le sue teste. Puoi vincerlo solo con questa. Così dicendo tirò fuori da sotto il mantello una spada dai colori incandescenti. − Questa è l’arma che ti serve. Vai e torna vittorioso! Peterlicchio riprese il cammino con la spada al fianco, scovò il nascondiglio di Agrimor e lo sfidò in un combattimento all’ultimo sangue, durante il quale il coraggioso giovanotto riuscì a conficcare per tre volte la spada di diamante nel cuore di acciaio del serpente che si accasciò a terra. Peterlicchio tornò vittorioso al suo paese che lo accolse con questa scritta: A Peterlicchio che con la sua spada di diamante ha trafitto il cuore d’acciaio di Agrimor. P. Ceccarelli

LEGGENDA FIABA DESCRIZIONE FAVOLA TESTO INFORMATIVO

In base alle caselle che hai colorato, collega ogni tipo di testo con la sua definizione.

LEGGENDA

FAVOLA

FIABA

È un racconto fantastico che narra le vicende di animali con vizi e virtù degli uomini, con lo scopo di trasmettere un insegnamento morale.

È un racconto fantastico che vuole spiegare l’origine delle caratteristiche di alcuni animali e piante o di altri elementi naturali.

È un racconto fantastico che narra le avventure di un personaggio, aiutato da poteri e oggetti magici.

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RICONOSCERE I TESTI

A scuola su un altro pianeta Che giornata! Gianni Rossi, soprannominato Disintegrino, era stato scelto per partecipare al Programma Spaziale di Scambio Galattico: lo mandavano a rappresentare la Terra sul pianeta Meep, appena scoperto. Sarebbe stato a casa di una famiglia aliena e avrebbe frequentato la scuola locale, ma aveva già cominciato a desiderare che quella faccenda fosse finita. Sul pianeta Meep un ragazzino tutto verde di nome Blorp Glorp stava preparando le sue cose. Era in partenza per la Terra. Sarebbe stato ospite a casa della famiglia Rossi e sarebbe andato alla scuola “Albert Einstein”. Blorp adorava l’avventura. Disintegrino aveva appena conosciuto la famiglia che lo ospitava sul pianeta e ora doveva andare alla Scuola Interculturale Galattica. da D. Yaccarino, A scuola su un altro pianeta, Mondadori

RACCONTO REALISTICO RACCONTO FANTASTICO DESCRIZIONE POESIA TESTO INFORMATIVO

Davanti al foglio bianco

RACCONTO REALISTICO RACCONTO FANTASTICO DESCRIZIONE POESIA TESTO INFORMATIVO

Seduto sul banco, davanti al foglio bianco, Samuele pensava che scrivere fosse davvero la cosa più noiosa del mondo. Insomma, è molto più divertente giocare sulla spiaggia che raccontare di aver giocato sulla spiaggia, no?! E invece tutte le volte che si torna a scuola dopo le vacanze, c’è sempre una maestra pronta con un tema che si intitola “Dove sei andato in vacanza? Che cosa ti è piaciuto di più? Dove vorresti andare l’anno prossimo?”. Per prima cosa, le maestre sembravano un po’ impiccione con tutte queste domande! E poi anche se cercava di mettercela tutta non sapeva proprio che cosa raccontare. Così Samuele se ne stava lì ad annoiarsi davanti a quel maledetto foglio bianco e, non sapendo cosa altro fare, rosicchiava un po’ la sua biro guardandosi intorno. da M. Dubini, Non mi piace scrivere, Mondadori

Ora in base alle caselle che hai colorato, completa. - Il racconto ....................................................... narra fatti che possono accadere nella realtà. - Il racconto ....................................................... narra storie che non possono accadere nella realtà.

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RICONOSCERE I TESTI RACCONTO REALISTICO

Libri Prendine uno in mano, aprilo piano piano, scopri le bianche pagine segrete, scopri le lunghe fitte righe nere, scopri le sue figure colorate: un libro è un’avventura di piacere. Ogni pagina voltando, ogni pagina leggendo, ogni pagina gustata, leccandosi le dita. Sfoglialo lentamente, mangialo con la mente, un libro ti racconta fiabe e storie, ti porta in volo insieme agli aquilotti, mescola insieme cose allegre e serie, è silenzioso ma pieno di botti. Ogni pagina voltando, ogni pagina leggendo, ogni pagina gustata, leccandosi le dita. Amico prediletto, portalo nel tuo letto, un libro è sempre pronto da guardare, come uno specchio che ti fa vedere quello che sei capace di pensare, quello che sei capace di volere... Ogni pagina, voltando, ogni pagina, leggendo, ogni pagina gustata, leccandosi le dita.

RACCONTO FANTASTICO DESCRIZIONE POESIA TESTO INFORMATIVO

Una strana aula Si trovavano in un’ampia stanza che, in quanto a pulizia non aveva niente a che fare con il corridoio. Era scarsamente illuminata. Dalle pareti pendevano dei cartelloni ingialliti e qualche carta geografica rovinata da macchie e da strappi; tende polverose coprivano alcune finestre disegnate sul muro. La stanza era arredata con banchi di legno, alti e scomodi, cosparsi di sgorbi e di chiazze d’inchiostro. A un’estremità sorgeva una cattedra massiccia, simile a un tronco, posta sopra una pedana di legno. da P. Valente, La maestra Tiramisù, Raffaello

RACCONTO REALISTICO RACCONTO FANTASTICO DESCRIZIONE POESIA TESTO INFORMATIVO

R. Piumini

Anche senza leggere si può capire quando un testo è poetico, perchè è scritto in .....................................

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RICONOSCERE I TESTI RACCONTO REALISTICO DESCRIZIONE POESIA TESTO REGOLATIVO TESTO INFORMATIVO

Un regolamento scolastico 1. Le lezioni iniziano alle ore 8:30 e terminano alle ore 16:30. 2. Gli alunni possono entrare a scuola dalle 8:20 alle 8:30. 3. I ragazzi in ritardo possono entrare in classe solo se giustificati. 4. Dalle 12:30 alle 14:00 le lezioni sono sospese per il pranzo e l’intervallo. 5. Chi mangia a casa dovrà tornare a scuola tra le 13:45 e le 14:00. 6. D urante le lezioni è consentito agli alunni di uscire dall’aula solo con l’autorizzazione degli insegnanti. 7. L a ricreazione si svolge in classe o, in caso di bel tempo, in cortile, sotto la sorveglianza dei docenti. 8. T utti devono rispettare e aver cura degli ambienti comuni, del materiale a disposizione e dei libri in prestito. 9. Chi reca danni dovrà risarcire in denaro o sostituire.

La scuola in Europa

RACCONTO REALISTICO DESCRIZIONE POESIA TESTO REGOLATIVO TESTO INFORMATIVO In questa pagina i testi che hai letto sono: narrativi non narrativi

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Se vi lamentate perché è ricominciata la scuola, dovete sapere che in realtà siete fortunati. In altri Paesi europei il ritorno in classe avviene prima del vostro. In Francia, la “rentrée” (il rientro) coincide con l’inizio di settembre, mentre in alcune zone della Germania si torna sui banchi l’8 agosto, dopo solo sei settimane di vacanze. I francesi terminano l’anno scolastico all’inizio di luglio, quindi i mesi di vacanze estive sono solo due, contro i tre degli italiani. Ma ciò non significa che i loro giorni di lezione siano più numerosi, perchè hanno vacanze molto più frequenti nelle altre stagioni: circa due settimane di pausa ogni due mesi di lezioni. Il calendario scolastico in vari Paesi è in continua evoluzione. In Italia fino a quaranta anni fa si tornava a scuola il 1 ottobre, c’erano lezioni solo la mattina, ma l’unico giorno di riposo era la domenica.

Collega ciascun testo al suo scopo. Un regolamento scolastico

dare informazioni

La scuola in Europa

dare regole


Testo narrativo Le STORIE Il testo narrativo racconta storie di ogni tipo da leggere o ascoltare, ognuna con uno scopo diverso in base a ciò che narra: far conoscere avvenimenti, emozionare, far riflettere, stimolare la fantasia, tenere con il fiato sospeso... Le storie si distinguono in: • racconti realistici o verosimili, se le storie sono realmente accadute o potrebbero accadere nella realtà • racconti fantastici, se le storie non possono accadere nella realtà

L’AUTORE e il NARRATORE L’autore e il narratore di un racconto non sempre sono la stessa persona, infatti: • l’autore è colui che scrive la storia, è chiamato anche “scrittore” • il narratore è colui che la racconta ed è scelto dall’autore come ogni altro aspetto della storia L’autore può decidere che il narratore sia: • esterno ai fatti, quindi racconta la vicenda in terza persona • interno ai fatti, quindi narra la vicenda in prima persona, perché è un personaggio che partecipa alla storia

Gli ELEMENTI della NARRAZIONE I testi narrativi anche se diversi tra loro presentano caratteristiche comuni: • i personaggi che agiscono nella storia (chi), con ruoli diversi • il tempo in cui si svolge la storia (quando), che può essere ben definito o non precisato • il luogo in cui è ambientata la storia (dove)

La STRUTTURA della NARRAZIONE La maggior parte delle storie è raccontata seguendo una struttura fissa, organizzata in tre parti: 1. inizio introduce la storia e presenta i suoi elementi 2. svolgimento è la parte centrale in cui si svolgono i fatti della storia 3. conclusione è il finale della storia Tutto il racconto è composto da sequenze, cioè momenti diversi, ognuno di senso compiuto.

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SCOPRO IL RACCONTO REALISTICO ll RACCONTO REALISTICO narra una storia reale, cioè accaduta o che potrebbe accadere nella realtà di tutti i giorni.

CHI I personaggi sono persone o animali reali, che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni. Si distinguono in: - personaggi principali, quando hanno un ruolo centrale nel racconto; tra essi può esserci un personaggio più importante di tutti, il protagonista - personaggi secondari, quando hanno un ruolo piccolo, ma possono condizionare lo sviluppo della storia

DOVE I fatti narrati si svolgono in luoghi reali, che sono descritti attraverso gli indicatori spaziali (sopra, sotto, in alto, in basso, dietro, avanti, a sinistra, a destra...).

QUANDO Gli avvenimenti accadono in un tempo ben definito (nel presente o nel passato) o non precisato (Tanto tempo fa...). Può essere indicata anche la durata della vicenda. Le informazioni sul tempo sono introdotte dagli indicatori temporali (ieri, oggi, l’anno scorso, la sera, la mattina...).

LA STRUTTURA Come tutti i testi narrativi, il racconto realistico è strutturato nei tre momenti: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE. Il testo si può dividere in sequenze.

per imparare

FACILE vai

a pag. 16

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L AVO RO SUL RACCONTO REALISTICO Ecco un RACCONTO REALISTICO, leggilo e fai attenzione alle parole colorate: evidenziano ciò che hai imparato nella pagina precedente. Ti aiuteranno a rispondere alle domande a lato.

Storia di Stack Inizio In un punto solitario della costa d’Irlanda, c’era un faro bianco e rosso, che per tutta la notte spazzava il mare con un raggio di luce gialla. Il guardiano del faro si chiamava Stack, ed era un vecchio magro ma ancora robusto, che ogni sera saliva i cento gradini della scala a chiocciola per andare ad accendere la lampada, in cima al faro. Svolgimento Un giorno, dopo una forte tempesta, mentre camminava sulla scogliera per raccogliere radici, Stack sentì dei pigolii rochi e penosi che venivano da oltre il ciglio della scarpata. Si sporse e, appena al di sotto, vide un nido con una dozzina di piccoli gabbiani magri e spelacchiati. “Probabilmente la madre e il padre sono stati uccisi dalla tempesta” pensò il guardiano “se non li aiuto moriranno”. Allora pescò con la rete molti pesciolini, li portò sulla scogliera e, sporgendosi dall’orlo con un pesce per volta, li mise nel becco aperto dei piccoli, che allungavano il collo verso di lui. Ogni giorno nutrì i gabbiani, che si facevano sempre più grandi e robusti. Un pomeriggio, quando arrivò lassù con i pesciolini, trovò il nido vuoto: i dodici gabbiani si erano lanciati in volo, e si procuravano cibo da soli. Conclusione Quella sera, però, quando scese dal faro dopo averlo acceso, Stack li vide tutti e dodici sulla spiaggia a venti passi da lui, che lo guardavano e battevano piano le ali, come per salutarlo. da R. Piumini, Poco prima della notte, Einaudi

è l’autore della storia

CHI sono i personaggi della storia? ......................................................................................... ....................................................................................... .

DOVE si svolgono i fatti narrati? I fatti si svolgono in un luogo reale: un faro sulla ...................................... ......................................................................................... .

QUANDO accadono i fatti? I fatti iniziano .................................................. e continuano nei giorni successivi.

Come è STRUTTURATO il racconto? L’inizio presenta ............................................. ........................................................................................... .

Lo svolgimento narra come si evolve la storia: Stack ................................

è il titolo del libro da cui è presa la storia

............................................................................................. ........................................................................................... .

Nel racconto che hai appena letto, secondo te, chi è il narratore?

Nella conclusione i gabbiani

Il narratore è il guardiano del faro. Il narratore è una “voce” fuori della storia.

.............................................................................................

Quindi il narratore è:

interno alla storia

esterno alla storia

........................................................................................... .

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RACCONTO REALISTICO

Capriole e batticuore Oggi in palestra c’era anche la III D senza Rocco, il loro maestro, perché si è sposato e starà via per due settimane. In III D purtroppo c’è Emiliano, che mi sta antipaticissimo perché fa il comandino con tutti. Ci sono molti maschi che non vogliono giocare con lui perché non rispetta le regole e qualche volta offende! Non è giusto! Ne abbiamo parlato tante volte con le nostre maestre; loro cercano di fargli capire che deve smettere di comportarsi così, ma tanto non serve a niente. Un giorno ho sentito la mamma di Emiliano che diceva a un’altra mamma che gli vuole cambiare scuola, perché qui ce l’hanno tutti con lui. Lei lo protegge continuamente e lui sta diventando sempre più prepotente. Così, quando il maestro Guerino ci ha detto che oggi avremmo fatto le capriole, mi sono preoccupata, avevo paura di fare brutta figura con Emiliano. E infatti! Prima abbiamo fatto le capriole sul materasso alto e non riuscivo a darmi la spinta. Ci ho provato molte volte, ma con Emiliano che mi guardava divertito mi sembravano ancora più difficili. Mentre il maestro stava spiegando il nuovo esercizio agli altri, ho continuato a provare da sola e finalmente ci sono riuscita. Ma il maestro non se n’è accorto e nemmeno Emiliano! Poi abbiamo fatto le capriole partendo dalla posizione in piedi: prima con le mani e poi senza. Fare il comandino: voler comandare.

LAVORO La storia è narrata direttamente da un personaggio che vi prende parte. Quindi il narratore è: interno

esterno

Rileggi la prima frase del testo, capisci subito che il racconto è in prima persona? Sì

No

Sottolinea nel testo la prima volta in cui lo capisci.

Il personaggio che racconta non si presenta direttamente. Hai capito di chi si tratta? ..............................................................................................................................................

Nella storia agiscono altri personaggi. Trascrivi in base alla loro importanza. protagonista: ......................................................................................................... personaggi principali: ................................................................................. ................................................................................................................................................

personaggi secondari: ................................................................................

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RACCONTO REALISTICO Senza mani avevo paura, sarà per questo che quando ho cominciato a fare la capriola l’ho finita rotoloni sul tappeto. – Sempre la solita! – ha commentato Emiliano ridendo. – Sempre il solito! – gli ha detto Mattia arrabbiato. Anche Guerino ha sgridato Emiliano, poi gli ha chiesto se era capace di farci vedere come si fa la capriola all’indietro. Altro che capace! Emiliano è bravissimo in ginnastica, beato lui! E pensare che dopo sarebbe toccato a me! Non volevo fare un’altra figuraccia! Sono andata a sedermi da sola in fondo alla palestra e mi veniva da piangere, ma quando ho visto Rima avvicinarsi ho strizzato gli occhi per mandare indietro le lacrime. – Sai cosa dice la mia mamma? Ridi e il mondo ride con te, piangi e piangi da sola. Dai, giochiamo allo SDI. È un gioco che si fa in Marocco. Mentre me lo spiegava, si sono avvicinati dei compagni incuriositi. – Uno fa il lupo e prende i compagni. Appena li tocca finiscono in prigione, cioè stanno attaccati al muro con una mano e tengono l’altra tesa in fuori. Così! – ci ha fatto vedere Rima – Se un bambino libero passa sotto il braccio teso, libera il bambino imprigionato. Il gioco finisce quando tutti vanno in prigione. Abbiamo giocato e, quando è toccato a me fare il lupo, sono riuscita a metterli tutti in prigione. Ero felice, ma così felice che ho cominciato a saltare ridendo. Ridevano anche i miei compagni. – Hai visto? Se ridi, il mondo ride con te! – mi ha detto Rima. da B. Pumhösel, A. Sarfatti, Verticali e batticuore, EDT

Durante la vicenda la protagonista prova sentimenti diversi. Segna quale sentimento, secondo te, prova durante la lezione: paura felicità

sorpresa malinconia

Invece al termine del gioco proposto da Rima, prova: paura felicità

sorpresa malinconia

I fatti narrati avvengono in un tempo: ben definito La vicenda dura:

non precisato un giorno

alcuni giorni

In che luogo si svolge la vicenda? ............................................................. Ora rileggi il testo per individuare i tre momenti della storia. Colora la barra come indicato: • di rosso a lato dell’inizio • di verde a lato dello svolgimento • di blu a lato della conclusione

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RACCONTO REALISTICO

Merenda cinese

Vivanda: cibo preparato per essere mangiato. Crescione: erba con piccoli fiori bianchi e foglie che si possono mangiare nell’insalata o usare nella preparazione di medicinali. Leccornia: cibo squisito.

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Sono tornata da scuola molto emozionata: quest’anno per noi della IV B c’è una novità: siamo uno in più! È arrivata una bambina cinese ed è proprio lei la mia nuova compagna di banco. Non vedevo l’ora di dirlo a qualcuno, così sono corsa in camera di mio fratello Gianni che era occupato a mescolare un liquido in un grande contenitore di vetro. Non si è mostrato molto sorpreso dalla notizia, ma almeno mi ha chiesto: – Come si chiama? – Margherita – ho risposto io. Ha risposto in tono dispregiativo: – Margherita non mi sembra un nome molto cinese. – Ma si chiama anche Wong, che è il suo cognome. E l’ho invitata a fare merenda da noi. Gianni era pensieroso. – Se diamo a Margherita una banale merenda a base di biscotti e marmellata, penserà che siamo dei veri ignoranti. Dovremmo prepararle qualcosa di originale, qualcosa che sembri davvero cinese. Senza perdere tempo Gianni e io siamo andati in cucina e abbiamo aperto un’infinità di scatolette e barattoli. Quando Margherita è arrivata, il tavolo straripava di vivande. – Abbiamo pensato che avresti preferito una merenda cinese – ho detto mentre Margherita si portava alla bocca una tartina di acciughe mescolate con cioccolato e crescione e Gianni le serviva un bicchiere del liquido ottenuto con i suoi esperimenti. È stato un vero peccato che lei non abbia gradito. Infatti con il primo tramezzino in bocca ha farfugliato qualcosa sul fatto che le bruciava il palato e se n’è andata a casa di corsa. – E io che ho sempre creduto che i cinesi fossero educati! – ha commentato Gianni deluso. Anche a me dispiaceva che Margherita avesse disprezzato tutte quelle leccornie. Visto che oramai avevamo fatto un gran lavoro per preparare tutto, volevamo abbuffarci. Gianni ha assaggiato un po’ di liquore e io una pasta alla senape e... finalmente abbiamo capito perché Margherita se n’era andata così di fuga. da C. Vazquez-Vigo, Il diario di Veronica, Feltrinelli


RACCONTO REALISTICO LAVORO Questo racconto può essere diviso in otto sequenze. Prova a individuarle tu con l’aiuto dei titoli proposti, che ne sintetizzano il contenuto. Segna le sequenze con una barra a lato del testo, l’esercizio è già avviato. 1. Una nuova compagna 2. Notizia a Gianni 3. L’idea di Gianni

4. Una merenda originale 5. L’assaggio 6. La fuga

7. La delusione dei due fratelli 8. Il perché della fuga

Ora riordina le sequenze del racconto scrivendo i numeri da 1 a 8.

Indica a quale parte del racconto appartiene ogni sequenza, riportando i numeri corrispondenti in tabella. Inizio Svolgimento Conclusione

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul RACCONTO REALISTICO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate: sono quelle più importanti da ricordare.

IL RACCONTO REALISTICO 1

CHE COS’È

2

DOVE

3

QUANDO

La storia può avvenire nel presente o nel passato.

CHI

I personaggi sono persone o animali reali. I personaggi si distinguono in: • personaggi principali, se c’è un personaggio più importante degli altri è il protagonista • personaggi secondari

4

5

COME

È un testo narrativo che racconta una storia reale. I fatti si svolgono in luoghi reali, che esistono veramente.

La struttura è formata da tre parti: 1 - inizio 2 - svolgimento 3 - conclusione Il testo è diviso in sequenze.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il racconto realistico narra ................................................................................................................................................................ I fatti si svolgono in .................................................................................................................................................................................. Possono avvenire nel .................................................... o nel ........................................................................................................... I personaggi sono ....................................................................................................................................................................................... e si distinguono in ...................................................................................................................................................................................... Ciascun racconto segue una struttura formata da ........................................ parti: .........................................................................................................................................................................................................................................

Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Colpo di fulmine

1 I personaggi sono:

Primo giorno di scuola. Non sono ancora le otto quando la mamma dice a Davide di alzarsi. – Su, scendi dal letto. Il babbo ti aspetta di sotto per portarti a scuola! In quattro e quattr’otto, Davide è pronto e, con lo zaino in spalla, entra in auto. Inutile dire che arriva a scuola in anticipo! Così, per ingannare il tempo, si aggira nel cortile aspettando il suono della campanella. Ecco che arriva il pulmino e scendono tanti bambini, fra cui magicamente c’è lei, con i capelli lisci e lunghi, che danzano nel vento, e gli occhi neri, brillanti come stelle. Ma chi è? Davide si nasconde dietro il muretto e osserva: vede una bambina di quinta, che lui conosce bene, avvicinarsi a quella creatura straordinaria, chiamandola “Melina”. Davide esce dal nascondiglio, entra nell’atrio della scuola e va dietro alla processione di bambini lungo il corridoio, intanto segue con la coda dell’occhio Melina che a un certo punto gira a destra... Davide parte di corsa, prende la curva stretta, scivola a terra, cade sullo zaino, che si apre: libri, quaderni e pennarelli si sparpagliano a terra. Tutti si girano, anche Melina lo guarda. In fretta e furia Davide raccoglie tutto, si rialza e guarda Melina che... oddio... è sulla porta della IV F. – È in classe miaaaa!!! Yuppi!!! – grida Davide pensando a Melina: non sapeva che cosa volesse dire “bella” prima di vederla. Pieno di entusiasmo, la segue dentro l’aula. – Benvenuta, Melina! Dove ti vuoi sedere? – le chiede la maestra. Melina si guarda intorno e dice indicando Davide: – Vicino a Lui! Mi sembra simpatico! A Davide pare di toccare il cielo con un dito. da E. Prati, Tutte le volte che vedo Melina, Giunti

persone fantastiche persone reali animali fantastici animali reali 2 Il protagonista è:

la maestra Davide

Melina una bambina di quinta

3 Il narratore è:

Davide mamma

Melina esterno alla vicenda

4 La storia accade:

i l primo giorno di vacanza un giorno l’ultimo giorno di scuola il primo giorno di scuola 5 Individua l’inizio, lo svolgimento e la conclusione della storia, colorando la barra a lato. 6 Riordina i fatti in base a come si susseguono nella storia:

avide corre dietro a Melina per il D corridoio. Davide vede scendere dal pulmino una bella bambina. Davide si aggira nel cortile della scuola. Davide scopre che Melina è nella sua classe. 7 Segna l’affermazione più corretta. Il racconto è realistico perché la storia:

è ambientata a scuola sarebbe potuta accadere anche a te o a un tuo amico si svolge nel presente

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO L’AUTOBIOGRAFIA E LA BIOGRAFIA L’AUTOBIOGRAFIA e la BIOGRAFIA sono testi narrativi realistici perché raccontano storie realmente vissute.

La parola “autobiografia” deriva dal greco ed è formata da tre parole: auto = da sé + bio = vita + grafia = scrittura, quindi significa: racconto della propria vita. L’autobiografia è un testo in cui l’autore racconta in prima persona la propria vita: i fatti per lui più significativi, i ricordi del suo passato, accompagnati spesso da riflessioni personali e dalle emozioni provate.

Come puoi intuire anche il termine “biografia” deriva dal greco, ma è formato solo da due parole: bio = vita + grafia = scrittura, quindi significa racconto di una vita. La biografia è un testo in cui l’autore narra in terza persona la vita di un personaggio famoso del presente o del passato.

CHI Nell’autobiografia il protagonista è l’autore stesso perciò autore, narratore, protagonista coincidono.

Nella biografia il protagonista è un personaggio famoso (un personaggio storico, un politico, uno scienziato, un artista, un personaggio dello spettacolo...).

In entrambi i tipi di racconto, gli altri personaggi sono le persone che hanno realmente fatto parte della vita del protagonista: familiari, amici...

DOVE I racconti biografici e autobiografici sono sempre ambientati in luoghi reali, perché sono quelli in cui vive o è vissuto il protagonista.

QUANDO In entrambi i tipi di racconto, gli avvenimenti sono narrati al tempo passato perché già vissuti dal protagonista. Il tempo spesso è ben precisato con le date più significative. per imparare

FACILE

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vai

a pag. 23


L AVO RO SULL’AUTOBIOGRAFIA Ecco un RACCONTO AUTOBIOGRAFICO di Angelo D’Arrigo che narra come fin da ragazzino nutriva la passione a raggiungere le vette. Leggilo e fai attenzione alle parti colorate: corrispondono a ciò che hai imparato nella pagina precedente. Ti aiuteranno a rispondere alle domande a lato.

Una vita con la montagna L’alpinismo mi ha accompagnato in diverse fasi della mia vita e non c’è alpinista che non nutra segretamente la speranza di riuscire un giorno a raggiungere il vertice, la cima più alta del mondo, l’Everest, oltre la quale non c’è più niente. La mia attrazione per l’Everest arriva da molto lontano. Ero infatti poco più che un bambino quando mi innamorai della montagna. A Parigi, dove sono cresciuto, amavo stare all’aperto per strada, con la pioggia o con il sole, a giocare con le piante o a caccia di mosche e grilli. Erano i primi anni Settanta, e nella scuola media che frequentavo, era abbastanza diffuso tra gli insegnanti un approccio anticonformista al programma didattico. Si studiava, per esempio, ecologia e si cercava di unire la teoria alla pratica, portando gli alunni realmente a contatto con la natura. Così ogni anno veniva formata una classe de nature che si trasferiva per un mese in alta montagna. A dodici anni ebbi la fortuna di essere ammesso in quella classe sperimentale, condotta da una maestra d’eccezione, Michèle Pouqet. Partimmo in treno in febbraio per andare sulle Alpi. Era il mio primo viaggio senza genitori, e un senso di libertà del tutto nuovo mi pervadeva. Vedere dal finestrino i boschi di conifere, i torrenti, le prime montagne innevate, fu un’emozione. Il mese che seguì, trascorso all’incredibile quota di oltre duemila metri a scoprire l’ambiente, la fauna, la geologia, studiando la mattina e sciando il pomeriggio, rimarrà per me indimenticabile. Quando tornai da questi grandi spazi, dall’aria frizzante della montagna al grigiore della città, il sogno si dileguò. Cominciai a sentirmi stretta la città, come una gabbia. Allora, per non soccombere alla nostalgia, decisi di diventare un montanaro di città. Qualsiasi città offre, in effetti, un gran numero di posti adatti. A Parigi, il Lungosenna è il luogo ideale. Ogni fine settimana andavo ad arrampicarmi sui muri ripidi, quasi verticali, degli argini, rivestiti di pietra di taglio e quindi forniti di appigli naturali. da A. D’Arrigo, In volo sopra il mondo, Mondadori

CHI è l’autore della storia? ......................................................................................

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CHI è il narratore? ......................................................................................

Scrive in: prima persona terza persona

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Perché è anche il ..................................... .

DOVE si svolgono i fatti narrati? ......................................................................................

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QUANDO accadono i fatti? ......................................................................................... ......................................................................................

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EVENTI SIGNIFICATIVI della vita dell’autore.

EMOZIONI e SENTIMENTI dell’autore.

D’Arrigo è stato campione mondiale di volo sportivo nei primi anni 2000.

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AUTOBIOGRAFIA

Sognavo la bicicletta Quando compii sette anni, mia madre decise che dovevo lasciare il Giardino d’infanzia per una vera scuola. Per fortuna esisteva, a circa due chilometri da casa nostra, una rinomata Scuola Preparatoria maschile, ossia la Scuola della Cattedrale di Llandaff, proprio all’ombra della chiesa. Scuola e Cattedrale esistono ancora, tutt’e due molto attive. Ricordo molto poco dei due anni in cui frequentai quella scuola, tra i sette e i nove anni, ma un episodio è rimasto impresso nella mia memoria. Non durò che cinque secondi, ma non lo dimenticherò mai. Era il primo trimestre e tornavo da solo a piedi da scuola attraverso il parco, quando improvvisamente uno degli alunni più grandi, sui dodici anni, scese la strada a tutta velocità sulla sua bicicletta, a neanche venti metri da me. Lui si mise a pedalare rapidissimo all’indietro, tolse le mani dal manubrio e se le incrociò con noncuranza sul petto. Mi fermai di botto e lo fissai affascinato. Era sublime! Così agile e coraggioso ed elegante nei suoi pantaloni lunghi, stretti in fondo con una molletta e il berretto scarlatto inclinato sulle ventritré! “Un giorno”, mi dissi “, avrò una bicicletta come quella e porterò calzoni lunghi con le mollette in fondo e il berretto scarlatto sulle ventitré, e me ne andrò giù per la collina, pedalando all’indietro e senza mani!”. Vi assicuro che se qualcuno mi avesse messo in quel momento una mano su una spalla e mi avesse chiesto: «Qual è il tuo più grande desiderio nella vita, bambino? La tua più grande ambizione?», gli avrei risposto senza esitazione che la mia unica ambizione era avere una bicicletta come quella e andare giù dalla collina, senza mani. Sarebbe stato fantastico. Al solo pensarci mi viene ancora la pelle d’oca.

Rinomato: famoso. Scarlatto: di colore rosso acceso. Sulle ventitré: da una parte.

da R. Dahl, Boy, Salani

LAVORO SULL’AUTOBIOGRAFIA Chi è l’autore del testo? .................................................................................. È anche il narratore della storia?

No

Chi è il protagonista? ................................................................................................ Questo brano conferma l’affermazione che in un testo autobiografico l’autore, il narratore e il protagonista sono la stessa persona? Sì No Il racconto è narrato: in terza persona

in prima persona

Sottolinea la prima espressione che te lo fa capire.

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L’autore racconta un episodio che lui stesso ha vissuto: in età scolare

da adulto

L’episodio è narrato al tempo: presente

passato

Lo hai intuito tu, oppure nel testo ci sono alcuni riferimenti temporali? In caso sottolineali. L’autore ricorda questo episodio come significativo nella sua infanzia. Perché? Rispondi prima con parole tue, poi sottolinea nel testo le riflessioni dell’autore a riguardo.


L AVO RO SULLA BIOGRAFIA Ecco un RACCONTO BIOGRAFICO, leggilo e fai attenzione alle parti colorate: evidenziano le caratteristiche che hai imparato nella pagina di presentazione. Ti aiuteranno a completare i riquadri a lato.

Martin Luther King Martin Luther King, ecclesiastico battista e uomo politico americano, è nato il 15 gennaio 1929 ad Atlanta, in Georgia. Negli anni Quaranta entra a far parte di un’associazione che promuove i diritti dei neri in una società americana ancora molto razzista. Egli trasmette all’associazione un metodo di lotta basato sulla non violenza. A Montgomery in Alabama, dove era pastore, contribuisce a organizzare una grande protesta contro la segregazione razziale. All’epoca in cui la famiglia King si trasferisce in questa città, negli autobus i neri dovevano stare divisi dai bianchi. Il 1° dicembre del 1955 la signora Rosa Parks, una cucitrice nera quarantenne, torna a casa dopo il lavoro e prende posto in autobus nelle prime file riservate ai neri. Ma alla fermata successiva altri bianchi salgono e la Parks rifiuta l’ordine del conducente di cedere il suo posto a un bianco. Per questo viene arrestata; ma King organizza una grande protesta nera e appoggia la signora Parks. Nel 1957 diviene presidente di un’organizzazione cristiana per l’integrazione razziale e organizza molte marce per protestare contro la segregazione razziale, contro il sistema di netta separazione tra le razze. Nel 1964 viene approvata, anche grazie al movimento nero, una legge sui diritti civili. Nello stesso anno Martin Luther King riceve il Nobel per la pace. Nella realtà americana, però, non tutti condividevano il metodo non violento di King. Il pastore viene ucciso a Memphis il 4 aprile del 1968 da un estremista bianco. Alla notizia della sua morte vi furono violentissimi scontri in tutti gli Stati Uniti nonostante l’insegnamento alla non violenza, che il pastore aveva lasciato.

PROTAGONISTA: .................................... , un famoso personaggio politico. ......................................................................................

DATE della vita di Martin Luther King: ...................................................... ......................................................................................... ......................................................................................

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LUOGHI della vita di Martin Luther King: ...................................................... ......................................................................................... ......................................................................................

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BIOGRAFIA

Agatha Christie

Talento: capacità. Al fronte: in guerra. Sagace: intelligente, astuto.

Agatha Mary Clarissa Miller nacque in Inghilterra nel 1890. Era una ragazza vivace e brillante. Aveva sempre desiderato dedicarsi al canto, ma si accorse presto di non avere un particolare talento. Nel 1914 sposò il dottor Archibald Christie, che prestava servizio nell’esercito. Lo seguì come infermiera volontaria al fronte, durante la prima guerra mondiale. Fu tra le corsie che imparò a conoscere le medicine e i veleni, elementi fondamentali dei suoi gialli. Finita la guerra, fece una scommessa con la sorella: avrebbe scritto un libro poliziesco, in cui si sarebbe scoperto il colpevole solo nelle ultime pagine. Nacque così il suo primo libro, che aveva come protagonista il detective Hercule Poirot. Il manoscritto fu però rifiutato da sei editori. Il successo giunse finalmente nel 1926, con un altro libro: L’omicidio di Roger Ackroyd, che la rese nota con il nome di “Agatha Christie”. Poco dopo, il marito le annunciò che voleva separarsi. Agatha scomparve misteriosamente per vari giorni; la sua macchina fu ritrovata abbandonata in aperta campagna. Agatha, così com’era scomparsa, riapparve inspiegabilmente senza mai chiarire il mistero. La scrittrice nel 1930 si risposò con l’archeologo Max Mallowan, con cui iniziò a viaggiare nei Paesi più strani, trovando ispirazione per i suoi libri che ormai erano sempre un successo. In questi anni creò anche il noto personaggio di Miss Marple, un’anziana signora molto sagace, protagonista di dodici romanzi molto apprezzati. Alcune sue opere, come Assassinio sull’Orient-Express, Assassinio sul Nilo, Dieci piccoli indiani, divennero classici della letteratura. Morì nel 1976. da C. Coppini, Vita avventurosa delle donne famose, Dami

LAVORO SULLA BIOGRAFIA Clementina Coppini e Agatha Christie hanno ruoli diversi in questa biografia. Attribuisci a ciascuna il suo ruolo, scegliendo tra quelli dati: PROTAGONISTA - AUTRICE • C. Coppini: ................................................................................................................................. • A. Christie: .................................................................................................................................. Il testo è scritto in: terza persona

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I fatti riportati sono:

eventi reali

eventi inventati

Riscrivi accanto a ogni data il fatto rilevante della vita di Agatha Christie. • 1890: .................................................................................................................................................. • 1914: .................................................................................................................................................. • 1926: .................................................................................................................................................. • 1930: ..................................................................................................................................................

prima persona

• 1976: ..................................................................................................................................................


È FACILE Ripassa quanto hai imparato sull’AUTOBIOGRAFIA e sulla BIOGRAFIA aiutandoti con lo schema riassuntivo che le pone a confronto. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

L’AUTOBIOGRAFIA È un testo narrativo in cui l’autore stesso racconta la propria vita.

LA BIOGRAFIA CHE COS’È

È un testo narrativo in cui l’autore racconta la vita di un’altra persona.

I fatti si svolgono in luoghi reali della vita dell’autore.

DOVE

I fatti si svolgono nei luoghi reali della vita del protagonista.

I fatti si svolgono nel passato, spesso sono indicati con le date.

QUANDO

I fatti si svolgono nel passato, spesso sono indicati con le date.

Il protagonista è l’autore stesso. Gli altri personaggi sono le persone vissute con l’autore.

CHI

L’autore scrive in prima persona perché parla di sé.

COME

Il protagonista è una persona reale del presente o del passato. Gli altri personaggi sono le persone vissute con il protagonista. L’autore scrive in terza persona perché narra la vita di un altro.

Rileggi le voci: CHE COS’È, CHI e COME e scriviamo insieme la differenza principale tra l’autobiografia e la biografia, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Nell’autobiografia l’autore racconta la ................................................................................................................................. quindi egli è il ....................................................................... e scrive in ...................................................................................... perché parla di sé. Nella biografia l’autore racconta la vita di ..................................................................................................................... Questa persona è il .......................................................................................... L’autore scrive in ...................................... .................................. perché parla di un’altra persona. Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mITieÀ CONOSCENZE e ABIL

Il numero 46 Io sono Valentino Rossi. Sono nato a Urbino il 16 febbraio 1979 da Graziano Rossi, pilota professionista di moto e poi di auto, e Stefania Palma, geometra nell’ufficio tecnico del Comune di Tavullia. Ero un bimbo molto tranquillo, dice mia mamma. Lei mi ha raccontato che nessuno si lamentava di me all’asilo: né le maestre, né le altre mamme. Ho cominciato col realizzare piccoli circuiti, per simulare le corse con le macchinine. Poi, da piccolo, con la bicicletta tenevo sempre il ginocchio fuori. Ma lì ero ancora buono. Ho iniziato a scatenarmi quando mi sono impossessato di un veicolo a motore con due ruote. Il numero 46 nasce dal periodo delle minimoto. Poi l’ho abbandonato. Ma quando sono arrivato al Mondiale, ho dovuto scegliere un numero. Ho scoperto che era anche il numero che aveva Graziano quando ha vinto il suo primo Gran Premio nel 1979. Proprio l’anno in cui sono nato io. Per questo ho deciso che il mio numero per il Mondiale sarebbe stato il 46. Quel numero racchiude la mia carriera, in parte anche la mia vita. Di sicuro simboleggia la mia grande, incredibile avventura. Mi ricorda il giorno in cui tutto ha avuto inizio. Ero a un bivio: quattro o due ruote? Scelsi le due ruote, la moto. E ho continuato. Vincendo innanzitutto le paure dei miei genitori, poi la diffidenza dell’ambiente. Sì, è vero, andavo bene a scuola. Certo, facevo bene un sacco di altre cose. Ma io volevo correre. Forte, fortissimo. Con la moto. E l’ho fatto. Pensa se non ci avessi provato. da V. Rossi, Pensa se non ci avessi provato. L’autobiografia, Mondadori

1 Chi è l’autore di questo brano? ........................................................................................................

Chi è il protagonista? ........................................................................................................

Chi è il narratore? ........................................................................................................

2 La storia è narrata:

in prima persona in terza persona 3 Riflettendo sulle risposte che hai dato alle precedenti domande, puoi affermare che questo testo è:

un’autobiografia

una biografia

4 I fatti narrati:

a vvengono nel momento in cui l’autore scrive avvengono in un tempo immaginario sono avvenuti quando l’autore era ragazzo Quindi i fatti sono narrati al: tempo presente tempo passato 5 Rossi è soddisfatto della sua scelta di diventare motociclista? Sottolinea nel testo le righe che esprimono la sua riflessione.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile difficile molto difficile La domanda più difficile per me è stata la

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

La nascita di un genio Leonardo nacque il 15 aprile 1452, da una donna del popolo, Caterina e dal notaio ser Piero da Vinci, non sposati fra loro. Dopo un breve periodo passato con la mamma nel Borgo Vinci, suo paese natale, tra Empoli e Pistoia, andò a vivere a Firenze, dove il padre e il nonno di Leonardo erano notai, un buon mestiere anche a quei tempi. Perciò il padre sperava che il figlio seguisse le sue orme, ma una cosa piaceva più di tutte a Leonardo: disegnare. Era mancino ed era capace di scrivere al contrario, scrivendo da destra verso sinistra e dall’ultima pagina verso quella iniziale; la sua scrittura era pessima. Cercò di studiare il latino, la lingua parlata dagli studiosi, ma non fu mai bravo nello scrivere correttamente. Leonardo scriveva come parlava, cioè in dialetto toscano; nei suoi testi usava unire due o tre parole e mettere delle abbreviazioni. Il padre lo affidò a dei maestri, ma lui era incostante nello studio. Così venne mandato nella bottega di un grande pittore, il Verrocchio, perché potesse mettere a frutto le sue doti artistiche. Il primo dipinto, nel quale Leonardo ebbe un ruolo importante, fu Il battesimo di Cristo. Si dice che il maestro, vedendo tanta abilità nella pennellata del giovane allievo, smise di dipingere per dedicarsi alla scultura. Leonardo continua a essere un mistero ancora oggi. Ad esempio, gli studiosi ancora si interrogano sulla straordinaria tela della Gioconda: chi era costei? Cosa nasconde il suo misterioso sorriso? Come dimenticare, poi, il Codice Atlantico, sul quale progettava, calcolava, disegnava una quantità di macchine inverosimili, anticipando di decenni e perfino di secoli le invenzioni che sarebbero state fatte. Inventava marchingegni di ogni tipo: carri armati, mitraglie, bombarde a ripetizione, canali, dighe, catapulte, perfino ali e, pensate, addirittura inventò l’elicottero, anche se non riuscì a farlo volare perché non aveva i materiali necessari. da R. Grenci, D. Zanoni, Storie di normale dislessia, Angolo Manzoni Editore

1 Chi è l’autore di questo brano? .......................................................................................................................

Chi è il protagonista? .......................................................................................................................

Chi è il narratore? .......................................................................................................................

2 La storia è narrata:

in prima persona

in terza persona

3 Riflettendo sulle risposte che hai dato alle precedenti domande, puoi affermare che questo testo è:

un’autobiografia

una biografia

4 L’autore ha scelto di narrare la vita di un famoso artista:

del presente

del passato

Sottolinea nel testo l’indizio da cui lo capisci. 5 I fatti sono narrati al:

tempo presente

tempo passato

6 Nel testo sono indicati due luoghi. Cerchiali. Si tratta di:

luoghi reali luoghi inventati dall’autore Perché? .............................................................................................. 7 Di quest’artista l’autore mette in evidenza:

episodi della sua infanzia la grande passione per dipingere e l’ingegno creativo

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO IL DIARIO Il DIARIO PERSONALE è un testo narrativo molto particolare perché è scritto per se stessi su un quaderno, chiamato proprio “diario”. Chi scrive si rivolge al quaderno come a un amico fedele con cui confidarsi: gli racconta gli eventi più significativi delle sue giornate, i suoi sentimenti e stati d’animo, le sue riflessioni, i suoi segreti, con lo scopo di fissarne il ricordo. Questo tipo di testo è spesso usato anche da chi viaggia per registrare, di giorno in giorno, le tappe, i luoghi visitati... in questo caso si chiama “DIARIO DI VIAGGIO”.

CHI Chi scrive è anche protagonista perché racconta di sé in prima persona. Possono essere presenti altri personaggi: sono le persone con cui chi scrive entra in contatto: familiari, amici...

DOVE I fatti narrati si svolgono in luoghi reali perché sono quelli in cui vive chi scrive il diario.

QUANDO Il diario viene scritto giorno per giorno o a periodi e ciò è sempre specificato dalla data (giorno e mese) all’inizio della pagina. Generalmente è usato il passato prossimo perché sono raccontati episodi avvenuti in un tempo recente e ben definito.

COME È SCRITTO Il diario personale è scritto in prima persona con un linguaggio informale, semplice e spontaneo, ricco di espressioni familiari, perché non ha lo scopo di essere letto dagli altri. Invece l’autore del diario di viaggio usa un linguaggio più formale perché vuole lasciare una documentazione del suo viaggio a un pubblico di lettori. Se è raccontata una storia, viene strutturata come nei testi narrativi in: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE. per imparare

FACILE vai

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a pag. 30


L AVO RO SUL DIARIO Ecco una pagina di DIARIO, leggila e fai attenzione alle parti colorate: corrispondono a ciò che hai imparato nella pagina precedente. Ti aiuteranno a svolgere le richieste a lato. Venerdì, 15 gennaio Caro diario, oggi ti devo scrivere qui nel bagno perché, se sto là con la mamma, poi lei ti vuole leggere. Io le ho detto che non si può, perché un diario è una cosa molto personale, ma lei non ci vuole sentire! Quando me l’ha regalato, me l’ha detto proprio lei! Ora però sembra che se ne sia dimenticata. Quest’anno faccio la quarta e i maestri ci danno sempre un sacco di roba da studiare. Quello di italiano poi, è fissato con i testi e ci fa scrivere quasi tutti i giorni. Ormai gli ho raccontato tutta la mia vita un paio di volte, descritto gatti, cani, pappagalli e gite al mare e non so più che cosa scrivere. Al pomeriggio ho sempre tanti di quei compiti che certe volte ci metto anche tre ore. Ieri, poi, ho avuto meno tempo del solito, perché avevo anche la lezione di pianoforte con il professor Perotta. Devo dire che è stata una grande noia! Quando sono tornata a casa avevo ancora da studiare storia: tutte le vicende degli Egizi. Avrò avuto ancora sei pagine da imparare! Secondo me gli Egizi non avevano niente da fare, sennò non avrebbero avuto il tempo di coltivare la terra, costruire le piramidi e combattere. Martina da S. Bordiglioni, M. Badocco, Dal diario di una bambina..., Einaudi

Colora la definizione adatta a questa pagina di diario. Poi motiva con parole tue la scelta. DIARIO PERSONALE

DIARIO DI VIAGGIO

CHI scrive questa pagina di diario? .......................................

è la protagonista

e scrive in: prima persona terza persona Altri personaggi presenti sono: ����������������������������������������������������������������������������������������������

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DOVE si svolgono i fatti narrati? ������������������������������������������������������������������������������������������� .

QUANDO è stata scritta la pagina di diario? .

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QUANDO accadono gli episodi narrati? Tanto tempo prima di scrivere il diario. Il giorno stesso e il giorno precedente al 15 gennaio.

LINGUAGGIO INFORMALE Sottolinea tu altre espressioni colloquiali.

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DIARIO

Il mio amico Ahmed 3 ottobre

Narvalo: grosso mammifero acquatico che vive nei mari artici.

Caro Di, sono sola in casa, così finalmente ho tempo per scriverti con calma. Ti dicevo ieri che ho deciso di scrivere di Ahmed perché è la cosa che in questi tempi mi dà le sensazioni più strane. Quando parlo con lui tutto fila liscio, scherziamo, ridiamo e ci divertiamo, stiamo bene insieme. Pensa che una notte l’ho persino sognato! Voglio raccontarti di una cosa successa qualche giorno fa. MG (la maestra Giovanna) ci aveva dato un’ora per un disegno libero e io che cosa ho disegnato? Ho disegnato Ahmed dritto in piedi su un narvalo, attaccato al dentone: proprio come l’avevo sognato quella notte, ricordi? Alla fine sono andata da Ahmed, e gli ho detto: «Ahmed, vuoi vedere un disegno che ho fatto?», «Sì, grazie» ha risposto lui. Ora dimmi, Di, chi altri in classe, maschio o femmina, avrebbe detto: «Sì, grazie»? Mi sono seduta e gli ho fatto vedere il disegno. «Chi è il bambino sul pesce?» ha chiesto. «Sei tu! Però non è un pesce, ma un mammifero. Si chiama “narvalo”». Ahmed non sapeva come fosse fatto un narvalo vero. Allora abbiamo chiesto alla maestra Giovanna di poter andare in biblioteca, dalla signora Arletta, e lei ci ha dato un librone sugli animali. Così Ahmed ha guardato come è fatto il narvalo, e anche altri pesci grossi. Ce ne sono anche di più buffi del narvalo, credimi! È stato così che abbiamo cominciato a diventare amici. Prima ci conoscevamo soltanto, ora invece ridiamo insieme, io e il mio amico Ahmed. Ora devo scappare. Tua La da R. Piumini, Diario di La, Edizioni EL

LAVORO SUL DIARIO Individua nel testo il nome di chi ha scritto questa pagina di diario e cerchialo. Poi segna con una X la risposta giusta. Si tratta di: una maestra

una bambina

un bambino

Scrive al suo diario per: confidargli un segreto raccontargli la nuova amicizia con Ahmed chiedergli un consiglio inviare un messaggio ad Ahmed

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Mette la data per: decorazione

fissare nel tempo ciò che ha vissuto

Narra fatti accaduti: poco tempo prima

tanto tempo prima

Sottolinea nel testo gli indicatori temporali che te lo fanno capire. La bambina ha un rapporto molto confidenziale con il suo diario: gli attribuisce anche un nome. Quale? Individua nel testo gli altri punti che te lo fanno capire.


DIARIO

Terra in vista! Venerdì 3 agosto 1492 Mezz’ora prima dell’alba, ho lasciato il porto di Palos a bordo della caravella, con buona scorta di viveri e di marinai e ho fatto rotta verso le isole Canarie, per muovere poi di là e navigare verso le Indie. Lunedì 10 settembre Sono state percorse sessanta leghe, ma ne sono state dichiarate soltanto quarantotto e ciò per evitare che gli equipaggi abbiano ad allarmarsi e scoraggiarsi, nel caso che il viaggio diventi troppo lungo. Domenica 16 settembre Si sono visti galleggiare ciuffi di alghe molto verdi che sembrano ancora fresche. Giovedì 20 settembre Qualcuno ha preso un uccello simile a un gabbiano. All’alba hanno raggiunto le navi anche due o tre uccelli di terra. In seguito è arrivato anche un gabbiano. Venerdì 12 ottobre Alle due di notte è stata vista, senza alcun dubbio, la terra. Si tratta di una piccola isola che nella lingua degli indigeni è detta “Guanahani”. Subito dopo è apparso qualche indigeno completamente nudo. da C. Colombo, Diario di bordo, Mursia

LAVORO SUL DIARIO Le pagine che hai letto sono tratte da un diario: personale

di viaggio

Infatti sono state scritte da Cristoforo Colombo durante il suo lungo viaggio che lo portò a scoprire l’America.

Tenendo conto anche di ciò che hai appreso a pagina 26, segna con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). •C olombo scrive per lasciare agli altri una documentazione V F del suo viaggio. • Colombo confida alla pagina le sue emozioni per il viaggio. V F • Sono riportati dettagli tecnici della navigazione e V F la descrizione dell’ambiente circostante.

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul DIARIO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

IL DIARIO 1

CHE COS’È

2

DOVE

3

QUANDO

4

5

CHI

COME

È il testo narrativo scritto su un quaderno chiamato proprio “diario”. Può essere: • diario personale, quando è scritto solo per se stessi, con lo scopo di conservare i ricordi della propria vita. • diario di viaggio, quando è scritto da chi viaggia per far conoscere agli altri le tappe del proprio viaggio. I fatti si svolgono in luoghi reali, appartenenti alla vita di chi scrive. È scritto giorno per giorno ed è indicata sempre la data. Il protagonista è colui che scrive. Gli altri personaggi sono persone reali della vita del protagonista. Il diario è scritto in prima persona. Il diario personale è scritto con un linguaggio semplice e spontaneo. Il diario di viaggio è scritto con un linguaggio più formale.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il ........................................................ è scritto per se stessi, per fissare .............................................................................. della propria vita. Il ........................................................................ è scritto da ......................................................... per far conoscere agli altri il proprio viaggio. I fatti avvengono in .................................................................................................................................................................................. Il diario è scritto ..................................................... e l’autore indica sempre la ......................................................... Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

A lezione di judo

1 Hai letto una pagina di diario:

personale

8 settembre Bene diario, oggi ho indossato per la prima volta uno “judogi”, cioè una specie di kimono resistentissimo che serve per fare judo. E non basta: ho perfino preso la mia prima lezione di judo. La palestra è piccola e calda. Dentro non c’è niente a parte un tappetone a terra che si chiama “tatami”. Attorno al tappetone, quando sono entrato, erano sedute una ventina di persone, grandi e piccole, maschi e femmine, tutte insieme. Tutte indossavano lo judogi, come me, però le cinture erano di diverso colore. Ce n’erano di gialle, di blu, di marrone e di bianche come la mia. Sappi, simpatico diario, che la cintura bianca vuol dire praticamente “principiante-schiappa-nullitàsacco delle botte...”. C’era anche una cintura nera, quella del maestro. È un omino piccolo e grassottello, che tutto sembra fuorché un pericoloso lottatore. Invece quando ti mette le mani addosso ti ritrovi a volare a destra e a sinistra senza neanche capire cosa sta succedendo. Comunque oggi, per noi principianti, la lezione non prevedeva combattimenti, ma solo cadute. Infatti la prima cosa che bisogna imparare, e imparare bene, è cadere senza farsi male. Così io e le altre cinture bianche non abbiamo fatto altro, per tutta l’ora, che capriole e tuffi in terra. Cadendo bisogna dare in terra una gran sventola col braccio teso e tenere sollevata la testa. Ciò attutisce molto le cadute. Io mi sono divertito moltissimo a capriolare, però mi sono divertito ancora di più a guardare gli altri. Soprattutto un “lungagnone” cintura bianca come me, così rigido nei movimenti che sembrava aver ingoiato il manico di una scopa. Alla fine della lezione sono tornato negli spogliatoi davvero contento. Il lungagnone invece barcollava e sembrava un po’ in difficoltà. Se non migliora nelle cadute, credo che il judo non gli faccia proprio bene. da S. Bordiglioni, Diario di Giulio Top Secret, Edizioni EL

di viaggio

2 Il diario è scritto:

in prima persona

in terza persona

Sottolinea le prime tre espressioni che te lo fanno capire. 3 Il linguaggio usato è:

formale e complesso semplice e spontaneo 4 In questa pagina di diario chi scrive indica:

solo la data in cui scrive il diario sia la data in cui scrive che il momento in cui ha vissuto l’esperienza solo il momento in cui è avvenuto il fatto narrato 5 La vicenda narrata si svolge:

un luogo reale e in un tempo in definito in un luogo reale e in un tempo indefinito 6 Il narratore-protagonista scrive perché:

v uole convincere chi legge a frequentare lezioni di judo vuole ringraziare il maestro di judo per i suoi insegnamenti vuole ricordare per sé la sua prima lezione di judo deve spiegare le regole del judo

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO LA LETTERA La LETTERA è un testo narrativo scritto con lo scopo di comunicare con qualcuno lontano. La lettera, in base al destinatario e al contenuto, può essere: •personale, quando è scritta a un amico o a un parente, per raccontargli di sé •ufficiale, quando è scritta a una persona estranea o a un’autorità per presentare una richiesta o un reclamo. Oggi accanto alla tradizionale lettera cartacea, spedita con i servizi postali, si utilizza sempre di più l’E-MAIL (= posta elettronica) scritta al computer, che “viaggia” via internet, arrivando in tempo reale in ogni parte del mondo.

CHI Chi scrive la lettera è il mittente che scrive in prima persona. Chi riceve la lettera è il destinatario.

COME È SCRITTA La lettera generalmente è scritta seguendo una struttura precisa: • data e luogo il mittente specifica subito dove e quando ha scritto la lettera • formula di apertura si inizia rivolgendosi al destinatario (Caro amico... / Egregio Signor...) • corpo della lettera il mittente presenta l’argomento, il contenuto vero e proprio della lettera; se narra una storia, segue la struttura dei testi narrativi (inizio - svolgimento - conclusione) • formula di saluto e firma del mittente per concludere la lettera • P.S. (post scriptum = dopo lo scritto) in alcune lettere sono presenti delle righe dopo i saluti finali, per aggiungere informazioni dimenticate nel corpo della lettera La lettera personale è scritta con un linguaggio informale, semplice e confidenziale. La lettera ufficiale, invece, è scritta con un linguaggio formale, ricco di formule di rispetto. per imparare

FACILE vai

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a pag. 36


L AVO RO SULLA LETTERA Ecco una LETTERA, leggila e fai attenzione alle parole colorate: evidenziano gli elementi caratteristici della struttura che hai studiato nella pagina precedente. Completa tu i riquadri scegliendo le parole giuste per ogni evidenziazione. post scriptum • formula di apertura • mittente • formula di saluto e firma destinatario • luogo e data • corpo della lettera

Ostia, 10 luglio 2008

............................................ e ............................................

Caro Sauro, ���������������������������������������������������������������������������������������������� ..............................................................................................

siamo arrivati a notte fonda in questa casa in riva al mare, con tre ore di ritardo, perché papà ha sbagliato strada sette volte! Più faceva buio, più sbagliava! Appena sono arrivato, ho sentito tanto rumore: era il mare in alta marea. Siamo andati subito a dormire, perché eravamo sfiniti. Stamattina il tempo è bello: mentre ti scrivo, il mare si è ritirato e il rumore non c’è più. Ma ragazzi, una puzza! È un mare pieno di alghe; quando si abbassa, le alghe restano sulla spiaggia e cominciano a marcire al sole. Se penso che dovrò fare il bagno là dentro, mi viene la nausea. A pranzo, la mamma ha “ciccato” le penne. Non ha fatto in tempo a preparare la salsa al pomodoro e non è riuscita nemmeno a trovare un po’ di formaggio da grattugiare: era una pastasciutta brutta, con niente sopra. Papà sta preparando la barca ma non si può uscire in mare perché c’è bassa marea. Intanto ti mando questa lettera. Nella busta metto un po’ di sabbia della spiaggia da parte di Silvia e anche una conchiglietta che lei trova estremamente carina. Ho provato a dirle che rischiava di arrivare frantumata, ma si è tappata le orecchie per non ascoltarmi. Ora ti lascio, domani ti racconto il seguito. Ciao. Cris P.S.: Perché tu non mi scrivi mai?

è colui che: scrive la lettera riceve la lettera

..............................................................................................

Quale messaggio contiene? L a richiesta di informazioni su una località turistica. I racconti dalla vacanza. La lettera è scritta con un linguaggio: formale confidenziale

..............................................................................................

è colui che: scrive la lettera riceve la lettera

............................................ e ............................................

����������������������������������������������������������������������������������������������

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LETTERA

Lettera al Sindaco Ancona, 15 aprile 2016 Alla cortese attenzione del Sindaco del Comune di Ancona Egregio Sig. Sindaco siamo gli alunni della IV C della Scuola Primaria Collodi. Con la presente vorremmo chiederLe gentilmente di ascoltare le nostre richieste e di tenerne conto nel prossimo Consiglio comunale. Nel nostro quartiere i marciapiedi sono impercorribili perché completamente dissestati con buche, dislivelli e spaccature dell’asfalto a causa delle radici degli alberi. L’incuria e la mancanza di manutenzione nel corso degli anni, hanno reso questi marciapiedi impraticabili. Per noi studenti, che li percorriamo quotidianamente e per tutti i residenti il rischio di inciampare e farsi male è costante. A questo disagio si aggiunge la mancanza di piste ciclabili. Per noi è sempre più pericoloso andare in giro, perché circolano tante macchine. Si potrebbe magari chiudere al traffico privato qualche via, per avere un po’ di spazio sicuro dove poter circolare con la bici e raggiungere la scuola; in tal modo si contribuirebbe anche a favorire il trasporto pubblico e a contrastare lo smog. L’aria è diventata irrespirabile, qualcuno di noi ha l’asma tutto l’anno. Abbiamo in mente tante idee per una città più bella e pulita e vorremmo parlarne con Lei, quindi ci piacerebbe incontrarLa. RingraziandoLa in anticipo per l’attenzione, restiamo in attesa della Sua certa risposta. Distinti saluti Gli alunni della IV C LAVORO SULLA LETTERA Individua nel testo gli elementi elencati nella prima colonna e sottolineali con i colori corrispondenti. Poi collega in modo corretto. mittente luogo data destinatario

Il Sindaco 15 aprile 2016 Ancona Gli alunni della IV C

Rispondi alle seguenti domande, ti guideranno nella definizione corretta della lettera. Colorala. • Qual è lo scopo di questa lettera? ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

• Con quale linguaggio è stata scritta?

���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Si tratta di una lettera: lettera personale

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lettera formale


LETTERA

Ci@o Alberto! Da: Silvia Tosetti [silviatos@epis.it] Inviato: sabato 3 dicembre 2016 16.39 A: Alberto Lombi [alomb@merkurio.it] Oggetto: Sumeri e somari Ciao Alberto, mi sono appena connessa per cercare in internet notizie su Akhenaton, un faraone egizio piuttosto originale su cui la prof. ci ha dato da fare una ricerca (bel modo di passare il sabato pomeriggio ), e ne ho approfittato per scaricare la posta elettronica. Ho trovato la tua e-mail e... risposta immediata, a tempo di record, cosa vuoi di più? Oggi a scuola c’è stato un bel po’ di “cinema”. La Giacomelli è stata interrogata dalla prof. di storia sui Sumeri, Assiri e quella gente lì. E sai che cos’ha sparato? Ha spiegato la differenza tra le piramidi egizie e quelle della Mesopotamia, e fin lì ok, ma poi ha detto che quelle dei Sumeri si chiamavano “Zigulì”! È scoppiato un pandemonio. Ti rendi conto, la caramella Zigulì invece di ziqqurat! Luca Pecci che, come sai, sembra un rappresentante di caramelle e s’ingozza sempre di dolciumi, aveva a portata di mano proprio una confezione di caramelle Zigulì e l’ha tirata alla Giacomelli gridando: – Ci sono i Sumeri e ci sono i somari – e per giunta l’ha colpita in fronte. La Giacomelli s’è messa a piangere e la professoressa Zannona a urlare. Che cinema! Bye, Silvia P.S.: Preparati sui Sumeri e guarisci presto! da S. Roncaglia - S. Ruiz Mignone, 31 e-mail per un piccolo principe, Edizioni EL

LAVORO SULLA LETTERA L’e-mail presenta gli stessi elementi e lo stesso scopo delle lettere cartacee, ma varia l’aspetto perché è scritta al computer. Evidenzia con i colori corrispondenti: mittente • destinatario • data

“Oggetto” indica: l’argomento contenuto nell’e-mail un messaggio misterioso

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sulla LETTERA aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

LA LETTERA 1

CHE COS’È

2

DOVE

3

QUANDO

4

CHI

5

COME

È un testo narrativo con lo scopo di comunicare con persone lontane. Può essere: • una lettera personale scritta ad amici e parenti • una lettera ufficiale scritta a persone estranee o ad autorità • una e-mail tramite internet All’inizio della lettera chi scrive specifica il luogo dove si trova. Anche il tempo viene sempre indicato nella data. Chi scrive la lettera è il mittente. Chi riceve la lettera è il destinatario. La lettera presenta una struttura particolare: • il luogo e la data • la formula di apertura (Caro...) • il corpo della lettera (con il messaggio) • la formula di saluto • la firma • il P.S. (= post scriptum, cioè altre righe aggiunte)

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. La lettera ha lo scopo .............................................................................................................................................................................. e può essere ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� , ....................................................................... o un’ ............................................................................................................................................... La lettera è scritta in un luogo e in un tempo specificati nella ..................................................................... Chi scrive la lettera è il ........................................................... Chi la riceve è il ............................................................................... La lettera presenta una struttura particolare formata da .................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Cara amica Monte San Vito, 28 ottobre Cara Jeanne, la tua lettera mi è arrivata oggi e io ti rispondo subito. Anche a me piace moltissimo il mare, benché il mio paese si trovi in campagna. Però il mare non è distante, ci saranno una ventina di chilometri, con l’auto basta un quarto d’ora. La costa è sabbiosa e l’acqua è abbastanza pulita... comunque io sto volentieri anche in campagna. Dalla mia finestra vedo una distesa di ulivi e in lontananza un campo di grano. E poi il mio paese mi piace molto: è tranquillo, isolato, antico. Ogni tanto quando passeggio per il centro mi immagino di veder comparire qualche dama o qualche cavaliere in abito duecentesco. Non posso scriverti più a lungo perché ho da studiare storia. Domani il professore interroga. La storia è una materia che mi piace molto e quindi la studio volentieri. La tragedia arriva quando mi tocca fare matematica, che invece non mi piace affatto. Ti mando un saluto affettuoso. Francesco P.S.: A proposito della matematica, come è andata la tua verifica?

1 Sottolinea come indicato: • con il giallo il mittente • con il rosso il destinatario • con il blu il luogo • con il verde la data 2 Colora la barra: • di rosso a lato del corpo della lettera • di blu a lato della formula di chiusura 3 Di che cosa parla Francesco? ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... .......................................................................................................................

4 La lettera è scritta in modo:

formale informale 5 Dal tono della lettera, capisci che il ragazzo:

conosce il destinatario non conosce il destinatario 6 Francesco scrive la lettera con lo scopo di:

comunicare con un’amica lontana imparare ad andare d’accordo con tutti 7 Perché il mittente aggiunge il P.S.? ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... .......................................................................................................................

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO IL RACCONTO FANTASTICO Il RACCONTO FANTASTICO narra una storia inventata dalla fantasia dell’autore, caratterizzata da fatti o elementi impossibili nella realtà.

CHI I personaggi principali e secondari possono essere sia fantastici, come streghe, draghi, maghi, gnomi, mostri, animali parlanti, oggetti animati, che realistici, cioè persone comuni alle quali accadono fatti straordinari.

DOVE I fatti narrati si svolgono in luoghi reali o immaginari frutto della fantasia dell’autore.

QUANDO La storia generalmente si svolge in un tempo non definito con indicatori temporali come Un tempo... Tanto tempo fa... Un giorno... C’era una volta... Generalmente non precisato è anche l’arco di tempo in cui dura la vicenda.

LA STRUTTURA Come tutti i testi narrativi, il racconto fantastico è strutturato nei tre momenti: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE. Il testo si può dividere in sequenze.

per imparare

FACILE vai

a pag. 42

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L AVO RO SUL RACCONTO FANTASTICO Ecco un RACCONTO FANTASTICO, leggilo e fai attenzione alle parole colorate: evidenziano ciò che hai imparato nella pagina precedente. Ti aiuteranno a rispondere alle domande a lato.

La valigia smaniosa Inizio Un giorno , il signor Pino e la signora Pina dormicchiavano serenamente sulle poltrone del salotto, dopo un buon pranzo. Svolgimento Improvvisamente, destato da uno strano fruscio, il signor Pino aprì gli occhi e vide la sua valigia che, muovendosi da sola, scivolava sulle rotelle attraversando il soggiorno. Il signor Pino si stropicciò gli occhi pensando che stesse ancora dormendo, ma non era così! – Pina! Svegliati! – esclamò il signor Pino scuotendo la moglie. La signora Pina si svegliò e vide la stessa identica scena che stava vedendo suo marito. La valigia, una volta arrivata davanti all’ingresso, si arrestò per un attimo. La porta allora si aprì da sola, come se si fosse messa d’accordo e la valigia ne approfittò per uscire subito in strada. Il signor Pino e la signora Pina non fecero in tempo a riaversi dalla scena che la valigia era già lontana e la porta si era richiusa. Allora corsero alla finestra. Si affacciarono giusto in tempo per vedere la valigia che saliva su un taxi appena arrivato. Conclusione – Per forza – disse la signora Pina a suo marito – sono tre anni che non la porti in giro, quella povera valigia! E stai attento, perché sono tre anni che non porti a fare un giretto neanche me! da A. Borsani, Henryco in casa Asac, Einaudi

CHI sono i personaggi della storia? I personaggi sono .......................................... .

...........................................................................................

Sono realistici o fantastici? I primi due sono .............................................. la ........................................................................................ invece è

.

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DOVE si svolge la storia? La storia si svolge in un luogo reale: una �������������������������������������������������������������� .

QUANDO accade l’episodio? �������������������������������������������������������������������������������������������

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Come è STRUTTURATO il racconto? L’inizio presenta ��������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������� .

Lo svolgimento narra come si

evolve la storia: ������������������������������������������������ ��������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������� .

Nella conclusione ��������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������� .

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RACCONTO FANTASTICO

Piccolo mostro

Fagotto: insieme di cose avvolte in modo disordinato in una carta o in un telo; in questo caso è riferito ai neonati avvolti in un telo. Emicrania: mal di testa. Bitorzoluto: pieno di bernoccoli. Spelonca: grotta, caverna.

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Quella notte, lassù oltre le nubi, nel reparto smistamento-neonati, regnava una grande confusione. – Presto! Quei fagotti avrebbero già dovuto essere in viaggio! Le cicogne infermiere si affrettavano ad avvolgere i piccolini in un lenzuolo rosa o azzurro e li adagiavano su un nastro trasportatore che arrivava direttamente al reparto spedizioni. Quella sera c’era davvero una grande confusione! Come se non bastasse, la cicogna caporeparto aveva un tremendo mal di testa e si lamentava tra sé: “Ah, ci mancava questo ventaccio!”. Forse fu colpa dell’emicrania o forse del vento che sollevava le pagine del registro, fatto sta che il fagottino 225 prese il volo per Vicolo de’ Mostris 4, anziché per Piazza delle Giunchiglie 37. Vicolo de’ Mostris era una stradina che si arrampicava in mezzo al bosco, al numero 4 abitava una coppia di giovani mostri in attesa del primo figlio. La moglie, Edelvira, sussurrava al marito: – Oh, tesoro, spero tanto che il nostro piccolino abbia le tue stesse orecchie pelose! – E io, Edelvira, vorrei che prendesse da te questa meravigliosa proboscide bitorzoluta! – le diceva il marito, accarezzandole il naso di cui lei andava orgogliosa. – Caro – riprendeva lei – pensi che avrà i capelli aggrovigliati come i miei o ispidi come quelli della tua famiglia? – Non so, Edelvira, non so... So solo che sarà il più bel piccolino del mondo e che noi gli vorremo un sacco di bene! E così, la cicogna atterrò davanti alla graziosa spelonca di Vicolo de’ Mostris 4 e adagiò il fagottino all’ingresso dell’abitazione.


RACCONTO FANTASTICO – È arrivato! – esclamò felice Edelvira. Aprì la porta, si chinò a raccogliere il lenzuolino azzurro e lo portò in casa. I genitori, con le dita tremanti, aprirono il fagottino e si guardarono sgomenti. Davanti a loro stava un neonato biondissimo, con grandi occhi azzurri, un faccino tondo e morbido e due fossette nelle guance sorridenti. – Oh, Abelardo! – mormorò Edelvira con angoscia. – Beh... in fondo non è poi tanto male... – mormorò Abelardo senza troppa convinzione – Ha quattro zampe come noi, anche se completamente prive di peli, ma forse poi gli cresceranno. Vedi? Sulla testa ce n’è già qualcuno! Edelvira osservò il figlioletto: – Pensi che la proboscide si allungherà col tempo? – domandò piena di speranza. – Forse sì, Edelvira, forse sì... – sussurrò incoraggiante Abelardo – Ma anche se non gli crescessero né i peli né la proboscide, cara, noi gli vorremo bene lo stesso, vero? – Sì, Abelardo – rispose Edelvira. Edelvira e Abelardo adoravano già il piccino e sarebbero stati pronti anche a sacrificare la vita per proteggerlo. da G. Pirola, Mostro per caso, Raffaello

LAVORO SUL RACCONTO FANTASTICO Sottolinea nel testo tutti i personaggi. Poi classificali nella seguente tabella. personaggi fantastici

realistici

........................................................................

........................................................................

........................................................................

........................................................................

........................................................................

........................................................................

Che cosa caratterizza il personaggio realistico? .............................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................

In questo racconto, le cicogne sono personaggi fantastici perché: sono uccelli

sono animali che parlano, pensano e agiscono come persone

Sottolinea nel testo le righe che presentano i luoghi dove si svolgono i fatti. Si trovano: oltre le nubi sulla Terra oltre le nubi e sulla Terra Si tratta quindi di un’ambientazione: fantastica

realistica

Numera le tappe del viaggio del fagottino. Nastro trasportatore Reparto smistamento-neonati Vicolo de’ Mostris Reparto spedizioni Graziosa spelonca Individua la struttura del racconto colorando la barra a lato del testo con tre colori diversi.

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul RACCONTO FANTASTICO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

IL RACCONTO FANTASTICO 1

CHE COS’È

2

DOVE

3

QUANDO

4

5

CHI

COME

È un testo narrativo che racconta una storia inventata, impossibile nella realtà. I fatti si svolgono in luoghi reali o immaginari. La storia si svolge generalmente in un tempo non definito. (Un giorno, Tanto tempo fa...). I personaggi principali e secondari possono essere: • fantastici (maghi, streghe, mostri, animali parlanti...) • realistici (persone alle quali accadono vicende impossibili) La struttura è formata da tre parti: 1-inizio 2-svolgimento 3-conclusione Il testo è diviso in sequenze.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il racconto fantastico narra ............................................................................................................................................................... I fatti si svolgono in .................................................................................................................................................................................. e generalmente avvengono in un .................................................................................................................................................. I personaggi possono essere ............................................................................................................................................................... La struttura del racconto fantastico è suddivisa in ........................................... parti: ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Nella cucina del castello Moltissimi anni fa, un giorno d’inverno, dopo una tremenda bufera con tuoni e lampi, nella cucina di un castello successe un fatto incredibile. Il vecchio cuciniere aveva preparato una cena speciale per gli invitati del marchese e si accingeva a versare l’olio nella minestra, quando si accorse che questa era già condita. Incuriosito, chiese ai suoi aiutanti se qualcuno avesse versato l’olio nella minestra, ma tutti all’unisono risposero di non averla toccata. Incredulo si convinse di aver fatto quel gesto e di non ricordarlo. Ma la cosa si ripeteva giorno dopo giorno e ciò lo preoccupava. Dal momento che durante il giorno non succedeva niente di strano, una notte si nascose sotto uno dei grandi tavoli da cucina e aspettò. Nel mezzo della notte, da sotto un vecchio cappello, che anni prima aveva sistemato su di una mensola, vide uscire un’antica oliera che si era diretta in un angolo della cucina per rifornirsi di olio al grosso recipiente dal quale si riforniva anche il cuoco. Incuriosito, incredulo e un po’ impaurito, il cuoco saltò fuori da sotto il tavolo. – Chi è là?! – esclamò. L’oliera si bloccò, poi cominciò a parlare. Spiegò che, colpita da uno dei fulmini di quel temporalone, si era animata. Vedendo quanto il cuoco fosse indaffarato, aveva deciso di aiutarlo nel suo lavoro, ma ciò doveva rimanere segreto. Il cuoco e l’oliera con una stretta di mano firmarono il loro patto. L’uomo continuò a lavorare ancora per tanti anni in quella cucina e naturalmente non rivelò mai a nessuno il miracolo dell’oliera.

1 I personaggi del racconto sono:

na persona con poteri magici u e un oggetto animato il cuoco e i suoi aiutanti tre persone comuni una persona comune e un oggetto animato 2 Il luogo in cui si svolge la storia è:

na grotta u un castello

na casa u una foresta

3 La storia si svolge in un tempo:

ben definito

non definito

Sottolinea nel testo gli indicatori temporali. 4 Dividi con una linea il testo in: inizio - svolgimento - conclusione. Per ogni momento della storia segna vero (V) o falso (F). • L’inizio presenta solo il luogo. V F • L’inizio pesenta il tempo, il luogo e il personaggio nella situazione V F di partenza. • Nello svolgimento il cuoco V F scopre il mistero della cucina. • Nella conclusione compare V F un nuovo personaggio. • La conclusione narra come il cuoco e l’oliera continuarono V F a lavorare insieme. 5 Il racconto letto è fantastico perché:

l a cucina è un luogo fantastico il tempo non è determinato l’oliera animata è un personaggio

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO IL RACCONTO D’AVVENTURA Il RACCONTO D’AVVENTURA narra imprese rischiose in ambienti ostili, vissute con coraggio e sfida del pericolo da personaggi forti, con lo scopo di avvincere il lettore tenendolo con il fiato sospeso.

CHI I personaggi sono generalmente pirati, esploratori, scienziati, individui comuni, ma coraggiosi e intraprendenti, o animali. In base al ruolo che hanno nella storia, si distinguono in: - protagonista, l’eroe coraggioso, dal cuore nobile, che affronta le avversità, sfidando il pericolo - antagonista, spesso malvagio, che cerca di ostacolare il protagonista - personaggi secondari, compagni di avventura del protagonista o dell’antagonista

DOVE I fatti narrati si svolgono in luoghi reali e suggestivi, lontani dagli ambienti quotidiani, pieni di mistero e di pericoli, dove la natura è ancora selvaggia e richiede eccezionali doti di audacia, resistenza e adattamento, come foreste, montagne impervie, deserti, isole disabitate, mari in tempesta...

QUANDO Gli avvenimenti accadono in un tempo precisato: nel presente o nel passato. Generalmente è indicata anche la durata della vicenda.

LA STRUTTURA Come tutti i testi narrativi, il racconto d’avventura è strutturato nei tre momenti: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE. Come sempre il testo è composto da sequenze, che in questo tipo di racconto si susseguono a ritmo incalzante e presentano colpi di scena, per tenere desta la tensione nel lettore. per imparare

FACILE vai

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a pag. 48


L AVO RO SUL RACCONTO D’AVVENTURA Ecco un RACCONTO D’AVVENTURA, leggilo e fai attenzione alle parole colorate: evidenziano ciò che hai imparato nella pagina precedente. Ti aiuteranno a rispondere alle domande a lato.

L’arco di Robin

CHI sono i personaggi della storia?

Inizio Era notte, la foresta era fitta e nell’oscurità Robin cercava di schivare i rami bassi che gli fustigavano le gambe. Bryce e Mud lo stavano scortando da Will per la grande prova. Aveva due alternative: superarla e diventare per sempre dei loro o fallire, affrontando da solo la foresta e le sue insidie.

L’antagonista è ������������������������������������������������ .

Svolgimento Arrivarono in una radura. Al centro stava il ceppo di un’enorme quercia, caduta chissà quando, e sopra c’era una candela accesa. Dietro, in piedi, faretra sulle spalle e arco in mano, Will lo squadrava aspettando. Robin ebbe un brivido. – Sei tu che vuoi unirti a noi? Robin annuì. – Allora devi battermi – sentenziò lui. – Non ti sembra troppo? – chiese Bryce – Nessuno può batterti! – Silenzio – tagliò corto Will e si diresse verso il limitare della radura. Si fermò di fronte a un cespuglio, si voltò verso il ceppo, estrasse una freccia dalla faretra, incoccò, tirò la corda e prese la mira. Il dardo centrò la candela, la spezzò in due e la metà con lo stoppino, che ancora bruciava, rimase sopra il tronco. – Tocca a te! Robin pensò a suo padre, che era stato un arciere fenomenale. Se avesse fallito... no. Nessun pensiero. Incoccò la freccia e tese la corda. La punta della freccia mirava allo stoppino ardente. L’arco era teso allo spasimo. La freccia partì, fendette l’aria. Robin trattenne il fiato. Conclusione Poi il dardo centrò in pieno lo stoppino e spense la fiammella. Alte si levarono le urla di festa per il nuovo arciere e gli occhi di Robin scorgevano ora nella foresta un nuovo futuro.

Il protagonista è ��������������������������������������������� . Bryce e Mud sono ������������������������������������������ ��������������������������������������������������������������������������������������������

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DOVE si svolge la storia? ��������������������������������������������������������������������������������������������� .

QUANDO accade l’episodio? ��������������������������������������������������������������������������������������������� .

Come è STRUTTURATO il racconto? L’inizio presenta ����������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������

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Lo svolgimento narra come si evolve la storia:

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Nella conclusione ����������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������

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da E. Kedros, La leggenda di Robin, Mondadori

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RACCONTO D’AVVENTURA

L’impresa di Garuk Anfratto: stretta apertura formatasi nella roccia.

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Garuk si strinse la pelliccia della casacca attorno al collo. Come faceva freddo in quella valle, in quell’alba di fine inverno! Tuttavia, non era la temperatura a far tremare il ragazzo: quel giorno, per la prima volta, insieme all’amico Urec, accompagnava i cacciatori della tribù. Garuk e Urec avevano appena compiuto dodici anni, e questa caccia era per loro il primo passo nel mondo degli adulti. Tutti si dirigevano verso un vallone dove i grandi animali erano stati avvistati. Garuk aveva già visto i bisonti, da lontano, con le loro spalle terrificanti. Ma oggi avrebbe dovuto affrontarli, col rischio di essere travolto, calpestato... Non ebbe il tempo di porsi altre domande. All’improvviso, un’enorme bestia si era parata davanti a loro e il suo muggito riempiva l’aria. Il bisonte partì alla carica verso gli uomini con tutta la potenza del suo corpo massiccio. Mentre i cacciatori lo affrontavano, Garuk si mise a correre, a fuggire col cuore che gli batteva all’impazzata. Il ragazzo non aveva superato la prova del coraggio. Lo attendeva una punizione terribile: sarebbe stato allontanato dalla tribù. Garuk iniziò a piangere, mentre gli uomini lo abbandonavano nella valle e il suo caro amico Urec lo seguiva con lo sguardo. Adesso doveva cavarsela da solo anche se sarebbe stato molto difficile. Il ragazzo si rifugiò in un anfratto e, da quel momento, Garuk imparò a pescare, ad accendere il fuoco, a catturare gli uccelli; tutti sembravano averlo dimenticato tranne l’amico Urec che ogni tanto veniva a fargli visita.


RACCONTO D’AVVENTURA Un giorno, tornando dalla caccia, Garuk vide un’ombra agitarsi sul fondo dell’anfratto. Capì la situazione all’istante: si trattava di un orso uscito dal lungo letargo. Lo sguardo della belva era fisso in un angolo dov’era rannicchiato, terrorizzato, un ragazzino... Urec! Urec era inerme, la sua lancia giaceva ai piedi dell’animale. Garuk allora balzò all’interno dell’anfratto lanciando un grido terribile per distogliere l’attenzione dell’orso. La belva si girò e avanzò verso Garuk con le fauci spalancate. Garuk gridò di nuovo: – Scappa, Urec, vattene! Il ragazzo riuscì a fuggire, mentre gli occhi neri dell’animale sfavillavano. Garuk si ritrovò solo di fronte all’orso. Impugnò la sua lancia e lo colpì al ventre. Provò ad avvicinarsi, ma all’improvviso le fauci enormi si spalancarono verso di lui e lo fecero indietreggiare con un balzo. Il ragazzino afferrò la lancia di Urec e poi ritornò verso la belva e quando le mascelle piene dei denti aguzzi si spalancarono di nuovo per azzannarlo, il ragazzo affondò la sua arma nella grande gola rossa. Un fiotto di sangue zampillò schizzando Garuk che si mise ad urlare di terrore. Aveva ucciso l’orso! Tutto iniziò a girare vorticosamente nella sua testa. Gli si chiusero gli occhi e gli si piegarono le gambe. Quella volta, però, quando Garuk si svegliò, non era più solo: tutta la sua tribù gli stava attorno e lo festeggiava come un gran guerriero che aveva sfidato l’orso e salvato il suo grande amico Urec. da C. Cretois, L’impresa di Garuk, Zanfi Editore

LAVORO SUL RACCONTO D’AVVENTURA Completa le parti che seguono, ti aiuterà a riconoscere la struttura e gli elementi di questo racconto. • Nell’inizio l’autore presenta alcuni elementi della storia: il protagonista è ����������������������������������������������������������������������������� i personaggi secondari sono ����������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

l’ambiente in cui si svolge la vicenda è ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

il tempo in cui avvengono i fatti è ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

• Nello svolgimento accade il primo colpo di scena con il primo antagonista, cioè il Garuk ������������������������������������ e per questo lo attende una grande ����������������������������������������������������������������������������������������� Segue un altro colpo di scena in cui interviene un secondo antagonista: ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

questa volta Garuk si mostra ����������������������������������������� riesce a ����������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

• Nella conclusione c’è il lieto fine: Garuk ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Individua tu ciascuna parte del testo, colorando la barra come indicato: • di rosso a lato dell’inizio • di verde a lato dello svolgimento • di blu a lato della conclusione L’eroe mostra due qualità positive, quali sceglieresti tra le seguenti? coraggio senso dell’amicizia

intraprendenza inventiva

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul RACCONTO D’AVVENTURA aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

IL RACCONTO D’AVVENTURA 1

CHE COS’È

2

DOVE

3

QUANDO

4

5

CHI

COME

È un testo narrativo che racconta storie e imprese rischiose affrontate con coraggio dal protagonista. I fatti si svolgono in luoghi misteriosi, selvaggi, non quotidiani. Le storie possono avvenire nel presente o nel passato. I personaggi si distinguono in: • protagonista, l’eroe coraggioso • antagonista, colui che ostacola il protagonista • personaggi secondari, tutti gli altri La struttura è formata da tre parti: 1-inizio 2-svolgimento 3-conclusione Il testo è diviso in sequenze.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il racconto d’avventura narra ......................................................................................................................................................... I fatti si svolgono.......................................................................................................................................................................................... e possono avvenire nel .......................................................................................................................................................................... I personaggi si distinguono in: ................................................, cioè ....................................................................................... , ........................................................................................................................................................................................................................................

La struttura del racconto d’avventura è suddivisa in

................................................

parti:

.........................................................................................................................................................................................................................................

Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Roy e gli orsi

1 Il protagonista del racconto è:

Roy era in gita scolastica con quattro insegnanti e circa trenta compagni. Aveva fatto di tutto per restare indietro durante un’escursione a piedi e quando gli altri non guardavano, si staccò dal gruppo, abbandonò il sentiero battuto e avanzò a zig zag lungo il versante coperto di alberi. Il suo piano era quello di valicare la cima e ritrovarsi in testa al gruppo dei suoi compagni. Sarebbe stato divertente se, giunti al campeggio, lo avessero trovato già lì che schiacciava un pisolino... Roy era appena giunto a una radura, quando si trovò davanti una grossa orsa con due cuccioli. Sapeva che gli orsi non vedono molto bene, quindi per gli esseri umani la cosa migliore da fare è fermarsi in silenzio. E lui fece così. L’orsa socchiuse gli occhi e, ringhiando, annusò l’aria. Poi emise un verso simile a un colpo di tosse e i suoi cuccioli sfrecciarono via. Roy inghiottì amaro ma non si mosse. Mamma orsa si levò in tutta la sua statura e fece il gesto di scagliarsi su di lui mostrando i denti gialli. Eppure il ragazzino mantenne il controllo e rimase immobile. L’orsa lo studiò attentamente. Dalla sua espressione si capiva che considerava Roy troppo piccolo per costituire una minaccia, infatti si riabbassò sulle zampe e, con un’ultima sbuffata di sfida, si diresse verso i suoi piccoli. Roy rimase lì fermo come una statua di gesso per due ore e venti minuti, finché uno dei suoi insegnanti lo ritrovò.

oy R l’orsa un compagno di Roy 2 In questo racconto l’antagonista è:

n insegnante di Roy u un compagno di Roy l’orsa 3 La storia è ricca di suspense quando:

oy abbandona il sentiero battuto R Roy si trova davanti all’orsa Roy rimane fermo per due ore Roy avanza a zig zag Sottolinea il comportamento del ragazzo in questa situazione. 4 Gli avvenimenti sono narrati da:

un narratore interno, Roy un narratore interno, un insegnante un narratore esterno un narratore interno, un compagno 5 Collega ogni elemento con il corrispondente ingrediente del racconto d’avventura.

radura

il colpo di scena

da C. Hiassen, Hoot, Mondadori

Roy presenza dell’orsa immobilità del protagonista

il luogo la soluzione il protagonista

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO IL RACCONTO DI PAURA Il RACCONTO DI PAURA narra una storia realistica o fantastica, carica di brivido e di mistero, con lo scopo di suscitare tensione e paura nel lettore.

CHI I personaggi possono essere sia fantastici, creature mostruose e spaventose come mummie, vampiri, spettri..., che realistici, cioè persone comuni. Generalmente il protagonista è un personaggio realistico che si imbatte in esseri ripugnanti.

DOVE I fatti narrati sono ambientati in luoghi reali ma immersi in atmosfere “da brivido”: incombe la notte o il buio, il tempo meteorologico è avverso (nebbia, tempesta, diluvi...), risuonano rumori spettrali... Si tratta generalmente di boschi, cimiteri solitari, antichi castelli, case o chiese decadenti o abbandonate... A volte anche un luogo solitamente tranquillo, come ad esempio una casa, può all’improvviso diventare scenario di un fatto inquietante.

QUANDO Gli avvenimenti possono accadere in un tempo definito o non precisato, nel presente o nel passato, spesso di notte, quando il buio rende tutto più spaventoso.

LA STRUTTURA Come tutti i testi narrativi, il racconto di paura è strutturato nei tre momenti: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE. Il racconto è composto da sequenze. Molto importanti sono quelle che descrivono i particolari dei personaggi e i luoghi misteriosi e terrificanti, suscitando così spavento nel lettore. per imparare

FACILE vai

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a pag. 54


L AVO RO SUL RACCONTO DI PAURA Ecco un RACCONTO DI PAURA, leggilo e fai attenzione alle parti colorate: evidenziano ciò che hai imparato alla pagina precedente. Collega ogni evidenziazione del testo all’indicazione corrispondente nei riquadri a lato. Qualche elemento non è stato evidenziato. Provvedi tu.

La casa sulla collina Inizio I coniugi Crow avevano comprato una casa in collina ed erano andati ad abitarci con il figlio Andrei di tredici anni. Svolgimento Il ragazzo iniziò subito a perlustrare quella villa immensa e misteriosa. Una notte, mentre i genitori dormivano, volle entrare in un locale che non aveva ancora visto. Spinse una pesante porta di legno che si aprì con un forte cigolio e si trovò in uno stanzone buio, rischiarato appena dalla luce fioca di una lanterna appoggiata su un tavolo. Seduto al tavolo non c’era nessuno. Ma ecco che gli apparve un fantasma. Lo spettro aveva un aspetto terrificante: fra le sue labbra gonfie e secche si intravedevano denti neri e scheggiati; una barba lunga e trascurata gli copriva il volto; le mani avevano unghie lunghissime e bianche arricciate su loro stesse. A un tratto, la bocca del fantasma si spalancò mostrando una voragine buia. Il ragazzo sentì sul viso il freddo alito dello spettro e sgranò gli occhi sconvolto. Poi indietreggiò, andò verso la porta, la aprì e la richiuse con un colpo secco in faccia all’orrenda creatura. Conclusione In preda al terrore Andrei corse per il lungo corridoio e si rifugiò nella sua camera, mentre il cuore gli batteva all’impazzata.

PERSONAGGI

STRUTTURA tipica del racconto

TEMPO non precisato

EMOZIONI del protagonista in preda al terrore

LUOGO lugubre

DESCRIZIONE della creatura terrificante

MOMENTO di suspense

da R. Westall, Silenzio di morte, Panini

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RACCONTO DI PAURA

Attimi di terrore 1

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3

4

Fra le cime degli alberi s’insinuò un raggio di luna che fece danzare ombre strane sulla radura. Io e mio fratello Alex eravamo in mezzo al bosco e non sapevamo da che parte andare. All’improvviso si sentì un rumore sordo. – Che cos’è stato? Hai sentito? – mi chiese Alex dopo due secondi. Avevo sentito. Un tonfo. Molto vicino. – È un animale? – chiesi. – Non... non credo – balbettò Alex. Tum-tum. Più forte. – Svelto, da questa parte – urlai. – Da che parte? – gridò Alex con voce stridula – Da che parte? Si sente dappertutto! Afferrai Alex per un polso e lo tirai con forza. Dovevamo fuggire dalla fonte di quel rumore spaventoso. Improvvisamente mi mancò il fiato per l’orrore. Una grande testa pelosa si sollevò davanti a noi. Due occhi brillavano, rossi come fiamme. Erano due occhi tondi, feroci, spaventosi, in una faccia orrenda. La creatura spalancò l’enorme bocca cavernosa, mostrandoci due file di lunghe zanne giallastre e una lingua rossa coperta di escrescenze appuntite. Le sue fauci erano pronte a divorarci. – Attento, Alex! – gridai a mio fratello. Troppo tardi. Fummo catturati dalla lingua spinosa della creatura, che lentamente cominciò a trascinarci nella sua enorme bocca. Mentre la figura proseguiva il suo inarrestabile moto, sentii l’alito fetido e disgustoso della bestia. Cercai di aggrapparmi a un dente, ma era troppo bavoso e mi scivolò fra le mani.

Escrescenza: rigonfiamento. Fetido: che puzza.

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RACCONTO DI PAURA

4

5

6

7

8

In quel momento venni deglutito e caddi. Precipitai giù, sempre più giù… nelle tenebre, all’interno del mostro. Mi sentii colare addosso un rivolo di saliva densa. Rimasi senza fiato, sentendo la sostanza calda e collosa che si appiccicava ai miei vestiti e alla mia pelle. Alex era scosso da brividi violenti. Era ripiegato su se stesso come me e anche lui era coperto di saliva. Ed ecco che piombammo nell’esofago gorgogliante della creatura. – Noi non crediamo ai mostri! – gridai – Questa creatura è soltanto un’invenzione. Se non ci crediamo, non può esistere! – Tu non esisti! Tu non esisti! – gridò mio fratello. All’improvviso, ricominciammo a cadere e spalancammo la bocca in un urlo di disperazione e di orrore. Poi precipitammo nell’enorme stomaco del mostro. Strinsi forte le palpebre. Ancora un attimo e avrei colpito il fondo dello stomaco. Aspettai... Quando aprii gli occhi, mi ritrovai per terra. Ero vicino ad Alex nella radura erbosa. La luna piena fece capolino fra le nuvole. I pini fremettero nel vento. – Ehi! – esclamai. Che bello riuscire a sentire la mia voce! Che bello rivedere il cielo e la terra. Che bello respirare l’aria fresca! Alex cominciò a girare su sé stesso e rideva a crepapelle, fuori di sé dalla gioia. – Non ti abbiamo creduto! – gridai euforico – Non ti abbiamo creduto... e ha funzionato! Eravamo letteralmente elettrizzati. Il mostro era sparito, svanito nel nulla! da R. L. Stine, Ectoplasmi, Mondadori

LAVORO SUL RACCONTO DI PAURA In quale momento della giornata si svolgono

L’apparizione del mostro suscita nei ragazzi: divertimento paura e ribrezzo compassione

i fatti narrati? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� La vicenda è ambientata in un luogo reale, quale? ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

A rendere tanto spaventoso l’ambiente sono i rumori: cerchia i dati uditivi che si trovano nel testo. Quanti sono i personaggi di questo racconto? 1 2 3 Classificali. I personaggi realistici: �������������������������������������������������������������������������������������������������������

Il racconto è stato diviso in sequenze. Nelle sequenze 3 e 4 la suspense diventa particolarmente intensa perché: l’autore descrive in modo dettagliato l’aspetto fisico e il comportamento del personaggio mostruoso entra in scena un nuovo personaggio i due fratelli hanno paura

I personaggi fantastici: ����������������������������������������������������������������������������������������������������

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul RACCONTO DI PAURA aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

IL RACCONTO DI PAURA 1

CHE COS’È

2

DOVE

3

QUANDO

4

5

CHI

COME

È un testo narrativo che racconta vicende strane, cariche di mistero. I fatti si svolgono in luoghi inquietanti, “da brivido” (castelli, boschi, case o chiese abbandonate...). Le storie possono avvenire nel presente o nel passato e spesso di notte. I personaggi possono essere: • fantastici (vampiri, spettri, mostri ripugnanti...) • realistici, persone che si imbattono in creature spaventose La struttura è formata da tre parti: 1 - inizio 2 - svolgimento 3 - conclusione Il testo è diviso in sequenze.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il racconto di paura narra .................................................................................................................................................................... I fatti si svolgono in ................................................................................................................................................................................... possono avvenire nel .............................................. o nel .................................................................................................................. e generalmente ................................................................................................................................................................................................ I personaggi possono essere ................................................................................................................................................................ La struttura del racconto di paura è suddivisa in ................. parti: ...................................................................... ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

La casa del mistero

1 I personaggi del racconto sono:

La casa era stata bianca un tempo con le persiane verdi, ma ormai si era scurita fino a diventare grigia. Le tegole di legno, consumate dalla pioggia, scivolavano fin sulla grondaia; le querce tenevano lontano il sole. Tutti dicevano che c’era un fantasma maligno che usciva solo nel cuore della notte e spiava la gente attraverso le finestre; la sua testa pareva un teschio... ma io e mio fratello Jem non l’avevamo mai visto. Dill arrivò all’inizio delle vacanze estive. Appena seppe del fantasma cominciò a fantasticare: – Mi chiedo a chi somiglierà... Jem ne fece la descrizione: a giudicare dalle sue orme doveva essere alto circa un metro e novantacinque; mangiava scoiattoli crudi e tutti i gatti che riusciva ad acchiappare ed era per questo che aveva le mani macchiate di sangue; aveva una cicatrice lunga e irregolare che gli attraversava tutta la faccia; i denti che gli erano rimasti erano gialli e rotti; gli occhi li aveva molto sporgenti. – Scommetto che non hai il coraggio di andare oltre quel cancello – disse Dill a Jem. Jem non aveva mai lasciato cadere una scommessa, ma questa volta ci pensò così a lungo che Dill gli fece una concessione: – Basta che tu vada e tocchi la casa. Traversammo la stradina e ci fermammo al cancello. Jem si diresse in fretta verso la casa. Battè il muro con il palmo della mano e... tornò indietro sorpassandoci, senza aspettare di vedere il risultato. Dill e io gli fummo subito alle calcagna. Quando ci trovammo in salvo, sotto il nostro porticato, ci voltammo a guardare. La casa era sempre la stessa, cadente e tetra, ma ci sembrò di vedere una persiana che si muoveva... da H. Lee, Il buio oltre la siepe, Feltrinelli

t re creature mostruose tre persone comuni e una creatura spaventosa tre persone comuni una persona comune e uno spettro 2 Riquadra la sequenza che descrive il personagio spaventoso. 3 La storia è ambientata in:

na casa cadente u un paese abbandonato un bosco alta montagna 4 I puntini di sospensione presenti in alcune parti del testo indicano:

curiosità dubbio

suspense tranquillità

5 “Suspense” significa:

omento di sollievo, al termine m di un pericolo momento di tensione, in cui si sta con il fiato sospeso momento di entusiasmo dopo una vittoria momento di stanchezza dopo il lavoro 6 I fatti vengono narrati in:

rima persona singolare p terza persona singolare prima persona plurale terza persona plurale

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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VERIFICO

le mie COMPETENZE

Un evento speciale: il reading Obiettivo Realizzare uno spettacolo di lettura (reading) in cui leggere un testo al pubblico, anche con accompagnamento musicale. Come procedere

Reading: parola inglese che deriva dal verbo to read = leggere.

1 Lavorate in piccoli gruppi.

Scegliete il tipo di testo a cui volete dedicarvi (lunghezza, argomento...) e ricercatelo tra i libri della biblioteca di classe o tra le pagine del vostro libro di lettura. Testo da rappresentare ................................................................................................................... Tratto da ............................................................... Genere ............................................................. 2 Una volta selezionato il brano, decidete le modalità e l’ordine di lettura tra gli

“attori”. Se il testo presenta un dialogo, assegnatevi le parti dei personaggi e del narratore in modo da mettere in scena una lettura a più voci. Ognuno dovrà caratterizzare il proprio personaggio, fornirgli originalità e credibilità. È bene accompagnare le parole con la mimica e la gestualità. Se qualcuno di voi ha dubbi su delle battute o sull’intreccio della vicenda, si confronti con i compagni o con l’insegnante per avere chiarimenti: è importante, infatti, che la storia sia compresa bene da ogni lettore. 3 Scegliete anche un sottofondo musicale adatto per accompagnare la vostra

interpretazione o create voi stessi effetti sonori con oggetti o con il corpo. 4 Ognuno di voi si eserciti anche a casa a leggere in modo espressivo, facendo

attenzione alla velocità, al ritmo, al timbro di voce, al volume e alla punteggiatura, in modo da lasciare i giusti silenzi tra le battute. 5 Quando vi sentirete abbastanza allenati e sicuri, esibitevi davanti al resto della

classe con il vostro spettacolo di lettura. Se avete la possibilità, registrate la vostra esibizione, anche solo audio, in modo da potervi riascoltare e autovalutarvi.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

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La fase più difficile per me è stata ..................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ............................................................................. ................................................................................................................................


Testo poetico FILASTROCCHE e POESIE Il testo poetico è un testo scritto in una forma speciale e con un linguaggio particolare, fatto di immagini, ritmi e rime per creare armonie e musicalità. I componimenti poetici sono di vario tipo in base al loro scopo: • le filastrocche divertono, giocano con il suono delle parole, raccontano una storia, insegnano o aiutano a memorizzare qualcosa • le poesie suscitano emozioni, esprimono sentimenti, trasmettono un messaggio, descrivono...

La STRUTTURA Le righe di un testo poetico sono i versi. I versi sono raggruppati in una o più strofe. Quando una poesia è composta da più strofe, tra una strofa e l’altra c’è uno spazio bianco che funge da pausa. I versi possono essere liberi o in rima quando terminano con lo stesso gruppo di lettere (tiritere - vere) o con lettere dal suono simile (cuore - parole). La rima dà ritmo al testo e può essere di tre tipi: • b aciata quando segue lo schema A A B B (rimano fra loro due versi consecutivi), è la rima più frequente nelle filastrocche • a lternata quando segue lo schema A B A B (il primo verso rima con il terzo e il secondo con il quarto) • i ncrociata quando segue lo schema A B B A (il primo verso rima con il quarto e il secondo con il terzo)

Il LINGUAGGIO per imparare

FACILE vai

a pag. 64

Il linguaggio della poesia è caratterizzato da espressioni particolari dette “figure retoriche”. Alcune figure retoriche creano immagini con le parole e sono: la SIMILITUDINE, la METAFORA e la PERSONIFICAZIONE. Altre figure retoriche, invece, creano effetti sonori, queste sono: l’ ONOMATOPEA e l’ALLITTERAZIONE.

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L AVO RO SUL TESTO POETICO Ecco delle FILASTROCCHE allegre e giocose: divertiti a leggerle! Ora rileggi più attentamente ciascuna filastrocca, individua le caratteristiche del testo poetico che hai imparato e completa i riquadri.

Schiocca, schiocca filastrocca! STROFA • Quale delle due filastrocche è formata da più strofe? Schiocca, schiocca filastrocca! Computer Da che cosa lo capisci? ..................................................................................... .....................................................................................

Schiocca, schiocca filastrocca! Come un tamburo suona e rintocca,

A

mischia le frasi con la fantasia, ogni parola diventa magia.

B B

A

Come la mano schiocca le dita, la rima schiocca il ritmo della vita,

VERSO • La prima filastrocca è formata da versi. • Sottolinea tu un verso della seconda filastrocca. Ha versi.

batte il ritmo con sillabe uguali, la filastrocca guarisce dai mali. In ogni parola c’è sempre un pensiero: se lo scrivi in rima... sarà più sincero! da M. Montanari, Schiocca, schiocca filastrocca!, Almayer Edizioni

Computer Calcolatore, ordinatore magica impronta della mia mano. Esploratore, scrittore, pittore tocco vicino e lui muove lontano. Cinema, musica, mondo di eroi io son la scimmia, il frutto sta in alto di servitori più bravi di noi non lo raggiungo nemmeno se salto. Ma con un pezzo di legno raggiungo frutti lontani di idee sconosciute. Questo è soltanto un bastone più lungo è il mio computer. da C. Carminati, B. Tognolini, Rime chiaroscure, Rizzoli

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A

B A

B

RIMA Ora osserva come cambiano i colori nelle parole finali dei versi e lo schema delle lettere a fianco, così scoprirai la rima. • Continua tu in entrambe le filastrocche a evidenziare la rima e completa gli schemi a lato con le lettere mancanti. • La rima della prima filastrocca è: baciata alternata incrociata • La rima della seconda filastrocca è: baciata alternata incrociata


TESTO POETICO

Il triciclo Frenando il triciclo mi chiede il tricheco: – Sai dirmi da amico dov’è che mi reco? T. Scialoja

LAVORO SUL TESTO POETICO Il nonsense è una breve filastrocca che racconta una storiella senza senso, con l’unico scopo di divertire.

Con quali aggettivi definiresti la vicenda raccontata da questo nonsense? Sottolineane uno per coppia. • reale - fantastica • triste - buffa • insensata - significativa

Una signorina di Pozzillo C’era una signorina di Pozzillo il cui mento era a punta di spillo; lo fece limare per ore e comperò un’arpa d’autore, quell’arpeggiante signorina di Pozzillo. E. Lear, Il libro dei nonsense, Einaudi

LAVORO SUL TESTO POETICO Il limerick è un tipo particolare di nonsense in cinque versi con una struttura fissa che rima secondo lo schema A A B B A: • il 1o verso presenta un personaggio e il luogo dove si trova; • il 2o verso indica una caratteristica o un’azione di questo personaggio; • il 3o e il 4o verso aggiungono le conseguenze del fatto; • il 5o verso qualifica il personaggio con un aggettivo o con un’azione.

Completa nelle parti mancanti lo schema riferito al limerick che hai appena letto. 1o verso

personaggio: ....................................................................................................................................... e luogo: .................................................................

.........................

caratteristica: .......................................................................................................................................

.........................

conseguenza (azione): .............................................................................................................

.........................

conseguenza (........................................): ........................................................................................

.........................

......................................: ......................................................................................................................................

Individua lo schema della rima: sottolinea con gli stessi colori i suoni uguali a fine verso, poi completa con le lettere a lato.

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TESTO POETICO

Ora di colazione Il succo nello spremiagrumi iii-uirr. I cereali nella mia tazza cricol-crecol-snap. Il latte che esce dalla caraffa splisc-splosc-splock. La pancetta nella padella sizz- fizz-splat! Il campanello del forno ping-ping-pii! Il caffè nella caffettiera puff-pabbol-pop! I miei denti sul toast cranci-cranci-cronc. G. Adams

LAVORO SUL TESTO POETICO

Le onomatopee sono parole che riproducono il suono, il rumore o il verso di ciò che indicano.

Nella filastrocca hai incontrato tante onomatopee create dal poeta per rappresentare i suoni che si producono durante la colazione. Sottolineale tutte, l’esercizio è già avviato. Quale rumore o suono esprime ciascuna onomatopea? Continua a spiegarle sul quaderno, seguendo l’esempio. iii-uirr = ronzio prodotto dallo spremiagrumi

E l’acqua E l’acqua fresca nasce fa ruscelli scende casca sui sassi scroscia e frusciando fa il fiume. E l’acqua a onde muore non muore mai e muore non muore mai e muore mentre immensa fa il mare. R. Piumini, Io, mi ricordo, Nuove Edizioni Romane

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L’allitterazione è la ripetizione di suoni uguali o simili tra parole vicine.

LAVORO SUL TESTO POETICO Ogni strofa gioca con consonanti che si ripetono uguali in più parole, creando l’allitterazione. Individuale ed evidenziale in entrambe le strofe, l’esercizio è già avviato. Quale immagine ti viene in mente dopo la lettura della prima strofa? �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

La seconda strofa, invece, cosa ti fa immaginare? �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������


TESTO POETICO

La similitudine Il primo giorno dell’anno Lo distinguiamo dagli altri come se fosse un cavallino diverso da tutti i cavalli. Gli adorniamo la fronte con un nastro, gli posiamo sul collo sonagli colorati, e a mezzanotte lo andiamo a ricevere come se fosse un esploratore che scende da una stella. P. Neruda

La mia città La mia città è come una persona, un po’ la conosco e un po’ la ignoro, ha lati misteriosi la sua storia, fatta di fatica e oro. Le sue vie larghe o strette, i monumenti, le chiese, i palazzi o le casette sono come l’espressione del viso delle persone. Com’è bello girarla, scoprirla nei suoi angoli, impararla nei suoi vicoli. Chissà che cosa sogna la mia città... Nel petto un cuore ha, e sotto il cielo la sua vita come un grande fiume va. da D. Rondoni, Le parole accese, Rizzoli

LAVORO SUL TESTO POETICO Nella prima poesia le similitudini sono due: sottolineale e completa. La similitudine è un confronto fra due elementi differenti, che hanno caratteristiche comuni, legati dalle parole come, sembra, assomiglia... (il sole è come una palla di fuoco).

Il primo giorno dell’anno è come

�������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Nella seconda poesia sono presenti tre similitudini: sottolineale. Come sai, nelle poesie non sempre c’è la rima. In quale delle due poesie di questa pagina ci sono solo versi liberi? ll primo giorno dell’anno

. La mia città

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TESTO POETICO

La metafora La luna al guinzaglio Con te la luna è buona, mia savia bambina: se cammini, cammina e se ti fermi tu si ferma anche la luna ubbidiente lassù. È un piccolo cane bianco che tu tieni al guinzaglio, è un docile palloncino che tieni per il filo: andando a dormire lo leghi al cuscino, la luna tutta la notte sta appesa sul tuo lettino. G. Rodari

Stella cadente Il diamante di una stella ha segnato il cielo nel profondo, uccello di luce che desidera evadere dall’universo e fugge dall’immenso nido dove era prigioniero. F. Garcia Lorca

Savio: che ha buon senso, giudizioso.

La metafora è un confronto basato sull’associazione di idee, senza le parole (come, sembra...) che legano i due elementi (il sole è una palla di fuoco).

LAVORO SUL TESTO POETICO In entrambe le poesie sono presenti delle metafore. Quali sono? Sottolineale nei testi, poi completa. La luna è ............................................................................................................................................................................................ La luna è ............................................................................................................................................................................................ La stella è .......................................................................................................................................................................................... La stella è .......................................................................................................................................................................................... Quale immagine di queste poesie ti ha emozionato di più? Prova a rappresentarla con un disegno.

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TESTO POETICO

La personificazione Autunno Il cielo ride il suo riso turchino benché senta l’inverno ormai vicino. Il bosco scherza con le foglie gialle benché l’inverno senta ormai alle spalle. Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo, benché senta nell’onda il primo gelo. È sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo un fiore strano, un fiore ad ombrello, un fungo. da M. Moretti, Sentimento, Edizioni Remo Sandron

Cianciare: chiacchierare (è una parola onomatopeica).

La foglia Rotea, oscilla la foglia danzando strisciando sognando. L’accoglie la terra l’incalza il vento rimbalza s’innalza. L’autunno, tremando, gli occhi le chiude sognando. R. Tunisini

La personificazione è la figura retorica con cui il poeta attribuisce azioni, qualità e sentimenti tipici dell’uomo ad animali, elementi naturali o cose inanimate (Il sole abbracciò i monti lontani).

LAVORO SUL TESTO POETICO Il poeta di Autunno usa la personificazione per alcuni elementi naturali. Individua e sottolinea tutte le personificazioni presenti. Il poeta attribuisce al cielo, al bosco e al ruscello anche una sensazione umana: sono tristi sentono l’arrivo dell’inverno Nel penultimo verso sono evidenziate le due qualità riferite al pioppo. Quale delle due appartiene all’aspetto fisico dell’uomo? Quali elementi naturali compaiono nella seconda poesia? .......................................................................................................................................................................................

Per ogni elemento sottolinea la personificazione usata.

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul TESTO POETICO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

LA FILASTROCCA

LA POESIA

È un testo scritto in versi con lo scopo di divertire, raccontare, insegnare o aiutare a memorizzare qualcosa.

È un testo in versi con lo scopo di esprimere stati d’animo ed emozioni, trasmettere un messaggio.

È composta da versi. I versi sono raggruppati in una o più strofe (= insieme di versi). I versi sono sempre in rima. Generalmente c’è la rima baciata: (A ABB).

Usa le parole per creare effetti sonori come l’onomatopea e l’allitterazione.

CHE COS’È

COME

È composta da versi. I versi sono raggruppati in una o più strofe (= insieme di versi).

RIMA

I versi sono in rima, che può essere: • baciata (A ABB) • alternata (A BAB) • incrociata (A BBA) Oppure i versi possono essere liberi.

LINGUAGGIO

Usa le figure retoriche come: la similitudine, la metafora, la personificazione, l’onomatopea, l’allitterazione.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. La filastrocca è un testo con lo scopo di ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� La poesia è un testo con lo scopo di esprimere .................................................................. ������������������������������������������� La poesia e la filastrocca sono composte in ............................................................................ raggruppati in una o più ........................................................................................................ I versi possono essere in ................................................................ o liberi. Nella filastrocca e nella poesia si usano le figure ..................................................................: la ������������������������� .........................................................................................................................................................................................................................................

Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Piccola nuvola di primavera Dopo l’acquata le nuvole, pronte, pigliano il volo, scavalcano il monte. Or con la gonna di velo sottile la più pigra si impiglia al campanile. “Lasciami con codesta banderuola, mi strappi tutta! Son rimasta sola!” Ma il campanaro senza discrezione le risponde col campanone! Che sobbalzo, che sgomento! Per fortuna c’era il vento che con tutta galanteria la piglia e se la porta via. U. Betti

1 Analizza la struttura della poesia rispondendo alle seguenti domande.

• Di quanti versi è composta? • Quante sono le strofe? 2 Sottolinea con gli stessi colori le parole che rimano tra loro e completa lo schema a lato con le lettere. La poesia è in rima:

baciata alternata incrociata 3 Di seguito sono riportate le figure retoriche presenti nella prima strofa. Per ognuna indica se si tratta di una metafora (M), di una similitudine (S) o di una personificazione (P). • Le nuvole... scavalcano il monte

• Le gonne di un velo sottile • La (nuvola) più pigra si impiglia 4 Sottolinea le altre figure retoriche che riconosci nella poesia.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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VERIFICO

le mie COMPETENZE

Caccia alla rima Obiettivo Organizzare una caccia al tesoro per la tua festa di compleanno con indizi in rima per conquistare il tesoro. Come procedere 1 Per prima cosa, pensa in quale ambiente

effettuare la caccia al tesoro: dove e come nascondere gli indizi. Disegna una piantina nello spazio a fianco in cui riprodurre i nascondigli, così non rischierai di dimenticarli. 2 Scegli una parola-chiave che identifichi

ogni nascondiglio, ma non troppo! Ad esempio se si tratta del giardino, i termini potrebbero essere: albero – cespuglio – fiore – aiuola...

Per ogni parola che sceglierai, trovane alcune che facciano rima, tra queste seleziona una coppia con la quale componi una strofa come indizio verso il nascondiglio. Rileggi ogni tuo componimento per verificare se davvero può fornire un indizio ai giocatori. 3 Ripeti questo procedimento per ogni

tappa che hai predisposto fino al nascondiglio finale del tesoro.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

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La fase più difficile per me è stata ..................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ............................................................................. ................................................................................................................................


Testo descrittivo La DESCRIZIONE OGGETTIVA e SOGGETTIVA Il testo descrittivo illustra con le parole la realtà che ci circonda: gli ambienti, le persone, gli animali, gli oggetti. La descrizione è oggettiva quando l’autore registra solo ciò che vede, così com’è nella realtà, senza esprimere valutazioni e impressioni personali. Si trova nelle enciclopedie e nei libri di studio, perché ha lo scopo di informare. La descrizione è soggettiva quando l’autore presenta qualcuno o qualcosa come lui lo “vede” e lo “sente”, attraverso il suo punto di vista e le sue emozioni, mettendone così in luce i particolari per lui più significativi. È tipica dei testi narrativi, con lo scopo di coinvolgere e stimolare l’immaginazione del lettore.

I DATI SENSORIALI L’autore usa i dati sensoriali per esprimere tutte le informazioni che ricava attraverso i cinque sensi: • dati visivi (colore, forma, dimensione, posizione, movimento) • dati uditivi (suoni, rumori, tono di voce...) • dati tattili (sensazioni del tatto) • dati gustativi (sapori) • dati olfattivi (odori, fragranze, profumi...)

L’ORDINE La descrizione può seguire un ordine: • logico, cioè dal generale al particolare o viceversa • spaziale, da vicino a lontano, dall’interno all’esterno, da sinistra a destra... o viceversa, con l’uso degli indicatori spaziali

Il LINGUAGGIO per imparare

FACILE vai

a pag. 74

Il linguaggio varia in base allo scopo della descrizione: • nella descrizione oggettiva, l’autore usa un linguaggio preciso con termini tecnici e specifici • la descrizione soggettiva è ricca di aggettivi, sinonimi, paragoni e personificazioni

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L AVO RO

SUL TESTO DESCRITTIVO

Ecco un TESTO DESCRITTIVO, leggilo e fai attenzione alle parti colorate. Ogni colore corrisponde a un dato sensoriale descritto. L’autrice infatti descrive il barattolo utilizzando la vista, il tatto, l’udito e l’olfatto, manca solo il gusto. Prova tu a riconoscerli e scrivi a lato di che dati sensoriali si tratta.

Il barattolo La signora Bartolotti ricevette un pacco accompagnato da una lettera. Posò busta e foglio sul tavolo di cucina e cominciò a rovistare nei trucioli celesti contenuti nello scatolone. Sentì sotto le dita qualcosa di liscio, duro e freddo. Allora si sbarazzò dei trucioli e finalmente apparve un grande barattolo di metallo rosso. Era alto più o meno come un ombrello e largo quanto il tronco di un faggio di trent’anni. Sul barattolo non c’erano etichette, ma solo un bollino celeste grande quanto una monetina. Un lato del barattolo portava la scritta «ALTO» e l’altro «BASSO», e al centro correva l’indicazione: «ISTRUZIONI ALL’INTERNO!». La signora Bartolotti tamburellò sulla parete del barattolo: sembrava piuttosto vuoto. “Forse pop-corn?” mormorò tra sé e sé. Amava i pop-corn, ma osservando più attentamente il barattolo, concluse che non sembrava adatto a contenere alimenti granulosi o liquidi, perché era di quelli che nel mezzo hanno una striscia di latta terminante con un anello: tirando l’anello viene via anche la striscia di latta, che gira intorno al barattolo, e questo si divide in due parti. Nel barattolo non poteva esserci dunque che qualcosa di solido! “Carne in scatola!” si disse e afferrò l’anello. Amava anche la carne in scatola, ma il barattolo era davvero troppo grosso, ce ne sarebbe entrata più di venti chili! La signora Bartolotti continuò allora a tirare. Si sentì uno strano sibilo e, quando ebbe finito di staccare tutta la striscia di latta, la metà superiore del barattolo rimase appesa di sghimbescio sopra a quella inferiore e il sibilo cessò. Dal barattolo uscì un odore di acido e di ospedale che si diffuse in tutta la stanza. La signora Bartolotti iniziò a preoccuparsi. da C. Nöstlinger, Il bambino sottovuoto, Salani

Sottolinea i paragoni presenti nella descrizione.

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DATI TATTILI

DATI �������������������������������������������������������������������������

DATI �������������������������������������������������������������������������

DATI �������������������������������������������������������������������������


TESTO DESCRITTIVO

1. Il siamango Il siamango è una scimmia antropomorfa che appartiene alla stessa famiglia di tutti i gibboni. È alto un metro e mezzo e pesa oltre venti chili, con braccia molto più lunghe rispetto al resto del corpo. Di colore nero, il pelame è morbido e brillante; esistono anche degli esemplari dal pelo bianco. Ha la fronte bassa, gli occhi molto incavati, il naso largo e piatto con grandi narici laterali, le guance infossate. La sua bocca ha una notevole capacità di apertura. Il siamango è una specie arboricola, cioè vive prevalentemente sugli alberi. Cammina lentamente, si arrampica con cautela e salta agilmente. Vive in gruppi numerosi: è l’unica specie che coabita con gli altri gibboni in tutti i loro territori. Ma va in collera facilmente ed è molto sensibile. Questa scimmia, più di ogni altra specie di gibbone, si nutre, oltre che di frutta, di foglie, occasionalmente mangia anche uova e piccoli animali.

2. La mascherina di seta nera Uscendo dal sonno, avevo avuto la sensazione che un pennello leggero e ruvido passasse più volte sul mio viso. Quando fui del tutto sveglio la vidi sul cuscino, accanto a me, che mi osservava con attenzione. Non era più grande di una noce di cocco e del color del cocco era il suo corto pelame. Vestita così da capo a piedi sembrava un peluche. Solo il muso era coperto da una maschera di seta nera attraverso la quale brillavano due gocce: gli occhi. La sua tribù viveva sui grandi alberi attorno alla mia capanna, ce n’erano famiglie intere su un solo ramo. Quando ero arrivato la sera prima, faceva già buio e perciò ora ammiravo stupito, trattenendo il respiro, la minuscola scimmia accoccolata vicino alla mia faccia. Neppure lei si muoveva. Gli occhi nella mascherina di seta nera erano immobili. Il suo sguardo non rivelava paura, né diffidenza e neppure curiosità: io ero semplicemente l’oggetto del suo studio. Poi piegò a sinistra la testa pelosa, grossa come il pugno di un neonato, fissandomi con occhi affettuosi e io l’accarezzai. da J. Kessel, Il leone, Salani

ULLA DESCRIZIONE LAVORO SOGGETTIVA E SOGGETTIVA Le due descrizioni presentano lo stesso soggetto: una scimmia, ma in modo diverso come è indicato dalle seguenti affermazioni. Riconosci a quale descrizione si riferiscono, scrivendo il numero del testo corrispondente. • è una descrizione soggettiva • è una descrizione oggettiva • dà solo informazioni scientifiche • esprime le emozioni suscitate dall’incontro con la scimmia Continua a indicare il numero del brano a cui si riferiscono le seguenti affermazioni. • il linguaggio è tecnico e scientifico Sottolinea i termini specifici. • il linguaggio presenta metafore e similitudini Sottolineale.

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TESTO DESCRITTIVO

Kettor, il tigrotto Kettor era un tigrotto. Viveva con la sua mamma in una tana di pietra, dove aveva il suo giaciglio di foglie secche e fruscianti. Aveva un bel mantello a strisce gialle e nere. Le sue zampe erano grosse come i rami di un giovane albero e la sua coda era bella e sferzante. I suoi occhi erano fin troppo feroci per una tigre tanto piccola. Aveva una lingua rosea e ruvida, che lasciava intravedere i denti bianchi e forti ogni volta che brontolava. Quando era molto piccino, gli piaceva rimanere tutto il giorno nella tana, si divertiva a stendere le grosse zampe e a mettere fuori gli unghioni, che altrimenti stavano nascosti nel soffice pelo. Quando divenne più grande, Kettor uscì tutto solo in cerca di avventure; affilò le unghie contro un grosso albero, fiutò l’aria e partì. Colpiva gioiosamente tutte le cose che incontrava sul suo cammino: era divertente spaccarle al primo colpo. Dovunque arrivasse, gli altri animali fuggivano tremando per la loro vita. Questo era molto eccitante per Kettor. da G. Travers, La storia di Kettor, F.E.E.C.

LAVORO SULLA DESCRIZIONE DELL’ANIMALE Completa. La DESCRIZIONE DI UN ANIMALE reale o fantastico, prende in considerazione i seguenti aspetti: • informazioni generali (razza, ambiente, proprietari...) • aspetto fisico (colore, dimensione, verso...) • comportamento (temperamento, abitudini, gusti, difetti, abilità, atteggiamento nei confronti dell’uomo) • episodi (uno o più fatti particolari accaduti all’animale descritto)

Il testo appena letto descrive ............................................................, che è un animale (reale/ fantastico) ...................................................., con i dati sensoriali di tipo .................................................. Le barre colorate a lato del testo distinguono i tre aspetti di Kettor presentati dalla descrizione. Ricopia e completa sul quaderno. Il primo aspetto riguarda le informazioni generali: Kettor è............................................. e vive con la ....................................................................................... in ................................................................................ Il secondo riguarda l’aspetto fisico, gli elementi descritti sono: .................................. Il terzo aspetto di Kettor presentato è il comportamento: .............................................. Rileggi il testo e fa’ attenzione alle espressioni evidenziate; esse: ci fanno capire come l’autore vede il tigrotto ci danno una spiegazione scientifica del tigrotto Quindi il tigrotto è descritto in modo:

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oggettivo

soggettivo


TESTO DESCRITTIVO

Peggy Sue Peggy Sue Fairway è una ragazza di quattordici anni: porta i capelli raccolti a coda di cavallo, con due ciuffi ribelli che le spuntano sulla fronte. Una volta era molto miope, ma una strega, amica di sua nonna, l’ha guarita da questo difetto. Indossa una maglietta a righe rosa e dei pantaloni rossi, ai piedi ha un paio di stivaletti. Molto tempo fa ha affrontato gli Invisibili, creature extraterrestri che era la sola a vedere e che si divertivano a seminare il caos sulla Terra. Tutti pensavano che fosse pazza e persino i suoi genitori si vergognano di lei. Dopo una serie di avventure, però, Peggy è riuscita a sconfiggere gli Invisibili. Peggy Sue non va più a scuola: preferisce vivere insieme alla nonna e vorrebbe aprire una pasticceria che vende solo torte alla frutta, oppure un negozio di vestiti fabbricati da lei stessa. Non ha ancora deciso... deve pensarci su a mente fredda, fra una catastrofe e l’altra! Una cosa è certa: non vuole diventare una strega (le formule magiche sono troppo difficili da imparare e lei ha una pessima memoria) e neppure disporre di poteri straordinari. Il suo desiderio più grande è fare la vita normale dei ragazzi della sua età. In effetti, Peggy Sue è proprio una ragazza normale alla quale capitano delle avventure straordinarie. da S. Brussolo, Peggy sue e gli Invisibili, Fanucci

LAVORO SULLA DESCRIZIONE DELLA PERSONA La DESCRIZIONE DI UNA PERSONA reale o fantastica, prende in considerazione i seguenti aspetti: • presentazione generale (identità, luogo in cui vive...) • aspetto fisico (volto, corporatura, voce, abbigliamento...) • carattere (temperamento, gusti, difetti, abilità, atteggiamento...) • comportamento (abitudini, interessi, rapporto con gli altri...) • episodi (uno o più fatti particolari accaduti alla persona descritta)

L’autore descrive tre aspetti di Peggy Sue. Riproduci sul quaderno una tabella come quella data e completala con le informazioni su Peggy Sue che puoi ricavare dal testo. Caratteristiche fisiche di Peggy Sue

Episodio

Desideri

.............................................................

.............................................................

.............................................................

Rileggi e rifletti sull’ultima frase evidenziata nel testo. In che cosa Peggy Sue è normale? �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

In che cosa Peggy Sue è straordinaria? �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Seconde te, Peggy Sue è una ragazza: pazza

coraggiosa

paurosa

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TESTO DESCRITTIVO

La DESCRIZIONE DI UN AMBIENTE interno o esterno prende in considerazione tutti gli aspetti attraverso i cinque sensi: • immagini, colori... • suoni e rumori • odori e profumi • sapori • sensazioni tattili

LAVORO SULLA DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE La cameretta è descritta attraverso dati: uditivi visivi olfattivi L’autrice descrive la sua cameretta: senza esprimere valutazioni e impressioni sugli oggetti che la compongono comunicando le sue impressioni, i suoi sentimenti Quindi la descrizione è: oggettiva soggettiva La descrizione segue un ordine logico. Sottolinea: • con il rosso la descrizione generale della stanza • con il blu le descrizioni che analizzano i particolari

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La mia camera La mia cameretta è una stanza di forma quadrata dal soffitto alto. Il suo arredamento è fatto di mobili e di oggetti di tipo diverso. Il letto, ricoperto da un piumone azzurro, è appoggiato alla parete di sinistra, dove è appeso un quadro che raffigura l’Arlecchino pensoso, riproduzione di un dipinto di Picasso. Sulla scrivania di legno chiaro, ci sono il computer, una lampada a forma di cappello, che diffonde una soffusa luce rosa, le mie scatole e il portapenne con i pastelli e i pennarelli. Su di un pannello, ho incollato le foto di quando ero piccola e quelle di tutti i miei amici. Vicino alla scrivania un grosso baule con stampati sopra tanti pagliacci contiene tutti i miei vecchi giocattoli. Il comodino si trova in un angolo; in un cassetto ho riposto i miei diari, le collanine e una speciale raccolta di figurine. In fondo c’è un’ampia finestra che dà sulla strada e sulla parete di destra sono appesi i poster dei miei cantanti preferiti. da K. Trinca


TESTO DESCRITTIVO

La casa sopra il portico La casa finalmente mi veniva incontro. Avevo la sensazione che mi stesse aspettando. Un imponente palazzo con dei bellissimi portici, per metà rosso vinaccia in via Lungotevere dei Vallati. Aprii il massiccio portone ed entrai nell’androne. Ero indeciso se prendere il vecchio, elegante ascensore oppure salire a piedi. Decisi che avrei percorso le scale in salita e sarei poi andato via con l’ascensore. Arrivai davanti alla porta. Era fatta di legno di noce a due ante sulle quali c’erano due targhe che riportavano sia il cognome di mio padre che quello di mia madre. Infilai la chiave nella serratura facendole fare i soliti cinque giri. Aprii e rimasi fermo sulla soglia del grande ingresso. Dinanzi a me si distendeva il corridoio con le porte che si affacciavano sul lato sinistro. Mentre sulla destra una maestosa finestra ad arco dava la luce a gran parte della casa. L’energia elettrica era stata ormai staccata. Era tutto in penombra. Tagli di luce provenivano dalle finestre con le imposte ancora semiaperte. Ma era una luce grigia. Spettrale. Le mura erano nude spogliate di mobili, quadri, di migliaia di libri e colori. Neanche il tempo di avanzare il primo passo verso l’interno che già sentii la prima fitta al cuore. Mentre percorrevo il corridoio, privo di tappeti avvertivo che il suono dei miei passi era qualcosa di estraneo ai rumori quotidiani della casa che conoscevo. Lentamente accarezzavo con lo sguardo le porte delle stanze. Dietro ogni porta c’era una storia, una vita. A sinistra lo studio di mio padre, a destra la cucina che dava su un bel cortile. Tornando sul corridoio, la prima porta era quella del salotto, sempre pieno di gente, di musica, di cultura, di parole, di risate. Poi, a seguire, la sala da pranzo, dove c’era il televisore e il giradischi e nella quale si discuteva vivacemente tutti i giorni. In fondo al lungo corridoio la mia camera, che ho condiviso per alcuni anni con mio fratello Luca. Infine una biforcazione: nel piccolo corridoio di sinistra la camera di mia sorella Silvia, nel corridoio di destra, la camera dei miei.

LAVORO SULLA DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE L’autore descrive la casa in cui viveva da bambino. La descrizione è: oggettiva

soggettiva

Lo si capisce subito dalla prima riga perché: la casa è personificata l’autore descrive la propria casa Segna con una X quali sentimenti, secondo te, prova l’autore tornando nella casa dove è cresciuto. gioia rabbia

paura malinconia

Quale punto del brano te lo fa capire chiaramente? Sottolinealo. L’autore descrive la casa seguendo un ordine: logico spaziale Egli procede: (devi segnare più di una X) da lontano a vicino da vicino a lontano da dentro a fuori da fuori a dentro da sinistra a destra da destra a sinistra

da C. Verdone, La casa sopra i portici, Bompiani

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul TESTO DESCRITTIVO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

TESTO DESCRITTIVO 1

2

3

4

5

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CHE COS’È

È un testo che rappresenta con le parole le caratteristiche e le qualità di: • una persona • un animale • un luogo interno o esterno

MODO

Ogni soggetto può essere descritto in: • modo soggettivo, quando sono presenti impressioni e giudizi personali di chi scrive • modo oggettivo, cioè in modo scientifico, usando termini precisi e tecnici, senza inserire le impressioni personali di chi scrive

ASPETTI

Nella descrizione di persone e animali sono da considerare: • presentazione generale • aspetto fisico • carattere • comportamento • episodi (un fatto particolore che gli è accaduto)

DATI

Per descrivere un soggetto si usano: dati sensoriali (visivi, uditivi, olfattivi, tattili, gustativi) per indicare ciò che si percepisce attraverso i cinque sensi.

ORDINE

La descrizione può seguire un ordine: • logico (dal generale al particolare o viceversa) • spaziale (con l’uso degli indicatori spaziali)


VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Viaggio in Sicilia Il camper iniziò la lenta e impegnativa salita verso “a Muntagna enorme e silenziosa”, come i siciliani chiamano affettuosamente l’Etna. Fermatosi, tutti i componenti della famiglia Millemiglia scesero ed ebbero la piacevole sensazione di camminare su un terreno simile a un soffice tappeto. La lava era friabile e scricchiolava sotto i loro piedi. Dopo che Teo e Gaia ebbero raccolto un sassolino a ricordo della lava ed ebbero ammirato il panorama a dovere, il viaggio riprese senza più soste. L’atmosfera era allegra, animata dalle chiacchiere. Fuori, il paesaggio era completamente cambiato: da un’atmosfera quasi montana si era passati alla vista di un mare blu profondo, interrotto in lontananza da pennellate di bianco che brillavano sotto i raggi del sole. Tutto era immerso in quella che sembrava una serie di piccole riserve naturali, falciate dal volo lento e breve di cicogne e aironi. – Caspita, se non sapessi di trovarmi nella Sicilia occidentale e non sentissi il vento caldo del mare, penserei di stare attraversando la campagna olandese. Quanti mulini a vento! – commentò Gaia alla vista del paesaggio disegnato dalle sagome di antichi mulini a pale, alcuni addirittura cinquecenteschi, la maggior parte dei quali dismessi, ma altri, con grande sorpresa dei ragazzi, ancora funzionanti. – Annusate quest’aria – disse la mamma – Cosa sentite? – Beh, vediamo... mi concentro... – rifletté Gaia inspirando. – Si sente l’odore del mare e il profumo di qualche erba selvatica – Sale e alghe... – esclamò Teo respirando a pieni polmoni. – Finocchio selvatico, sale e... – rifletté Gaia setacciando l’aria – ...ecco cos’è! Aglio, il famoso aglio rosso di Nubia. – Siete proprio in gamba, ragazzi! da I. Paglia, La famiglia Millemiglia tra le bellezze naturali, Raffaello

1 Nel brano sono descritti diversi ambienti: numerali in ordine di presentazione.

mulino

mare

Etna

2 Sottolinea la descrizione del mare e quella dei mulini a vento con due colori differenti. 3 Il mare è descritto in modo:

oggettivo

soggettivo

4 Quali sensi vengono attivati nella descrizione:

• della lava

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• del mare

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• dei mulini

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• dell’aria

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Sottolinea con colori corrispondenti i dati sensoriali che hai indicato. 6 Rileggi la parte di testo segnata a lato. La descrizione dell’ambiente segue un ordine:

al generale al particolare d dal particolare al generale da destra a sinistra da vicino a lontano

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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VERIFICO

le mie COMPETENZE

Un ritratto speciale: l’identikit Obiettivo Descrivere in modo dettagliato per creare una particolare forma di ritratto: l’identikit. Come procedere Osserva con attenzione la seguente fotografia: si tratta del principale sospettato del furto alla villa in Viale dei Ciliegi, 4. Scrivine un identikit, utilizzando il maggior numero possibile di elementi e dettagli. Questo servirà alla polizia per trovare in breve tempo la ladra.

Identikit: parola inglese diventata di uso comune in italiano, composta da identification (= identificazione) + kit (= apparecchiatura). Con questo termine si indica in genere la procedura che consente di ricostruire, attraverso le indicazioni di testimoni oculari, i tratti somatici di individui sconosciuti, ad esempio protagonisti di episodi criminosi o persone scomparse.

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MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

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La fase più difficile per me è stata ..................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ............................................................................. ................................................................................................................................


Testo informativo Le INFORMAZIONI Il testo informativo tratta argomenti di ogni tipo (attualità, storia, geografia, scienze...) in modo chiaro e preciso, con lo scopo di arricchire le conoscenze del lettore. Si trova nelle enciclopedie, nei libri di studio, nei giornali e nelle riviste, nei depliant, nelle guide turistiche, in internet.

La STRUTTURA Il testo informativo generalmente è composto da informazioni scritte e da elementi grafici per approfondire o aiutare la comprensione. I contenuti possono essere: • suddivisi in paragrafi, cioè parti di testo che trattano un aspetto particolare dell’argomento generale. Ogni paragrafo può essere introdotto da un sottotitolo, che ne sintetizza il contenuto. • esposti sotto forma di elenco Gli elementi grafici che accompagnano il testo sono fotografie o illustrazioni con didascalie, schemi, mappe, tabelle, grafici, cartine, evidenziazione delle parole più importanti...

L’ORDINE Le informazioni possono essere presentate secondo un ordine: • logico, cioè dal generale al particolare o viceversa • logico-causale, che evidenzia i rapporti di causa-effetto • cronologico, che segue la successione temporale

Il LINGUAGGIO per imparare

FACILE vai

a pag. 84

Il testo informativo usa sempre un linguaggio preciso con termini specifici dell’argomento trattato, generalmente evidenziati perché sono parole-chiave importanti per comprendere le informazioni principali. Dunque è necessario memorizzarle e saperle spiegare.

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L AVO RO SUL TESTO INFORMATIVO Ecco un TESTO INFORMATIVO, leggilo e analizza la sua struttura secondo ciò che hai imparato nella pagina precedente. Completa i riquadri. In quale tipo di libro potresti trovare questo testo? ....................................................................................

Il complesso funerario di Giza PRIMO PARAGRAFO Introduce l’argomento

Sull’altopiano di Giza, vicino ai sobborghi de Il Cairo, si trova il complesso funerario più famoso e interessante dell’Antico Egitto, comprendente tre grandiose piramidi.

SECONDO PARAGRAFO Spiega dove sorgono e da chi furono costruite le tre piramidi di Giza. Scegli il sottotitolo adatto: Le tre piramidi Cheope e Chefren

Le tre piramidi sono collocate in ordine di grandezza e di antichità. Furono edificate nel corso di tre generazioni: Cheope, secondo faraone della quarta dinastia, realizzò quella più grande; suo figlio Chefren la seconda e il nipote Micerino la terza. Le piramidi potevano presentare piccole variazioni nella struttura interna: generalmente erano costituite da tre camere, alle quali si accedeva attraverso angusti corridoi. Furono costruite con pietre squadrate assemblate a secco o con un impasto leggero e fluido di sabbia e calcina.

TERMINI SPECIFICI del linguaggio storico

..........................................................................................

Presenta la piramide di Cheope. Il sottotitolo può essere: ..........................................................................................

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La piramide di Cheope, chiamata anche “Grande Piramide” o “Orizzonte di Cheope”, è la più antica (2 605-2 580 a. C.) e la più alta: in origine arrivava a 146 m e culminava con una punta dorata, ora l’altezza è di 137 m. La sua base è di 230 m. Si calcola che la grande piramide sia formata da più di due milioni di blocchi di pietra di due tonnellate e mezzo ciascuno. In media, gli operai avrebbero dovuto scolpire, trasportare e posizionare ogni singolo blocco in soli quattro minuti, lavorando giorno e notte, per un totale di ventitré anni, impresa che ancora oggi appare impossibile. Per la sua altezza e per la sua imponenza viene considerata una della Sette Meraviglie del mondo antico.


La seconda piramide si innalza a sud-ovest di quella di Cheope. È più piccola, anche se a guardarla si direbbe più grande, per il fatto che è costruita su un terreno più alto di 10 m. Con i suoi 136,5 m di altezza e 210,5 m di lato, è l’unica delle tre piramidi di Giza a conservare lo strato di pietra calcarea. Presenta due entrate, i corridoi interni che partono da esse si congiungono e conducono alla camera mortuaria, che contiene un sarcofago di granito senza iscrizioni e decorazioni. A sud-ovest si trova la terza piramide di Giza: la Divina Piramide. Realizzata dal faraone Micerino, sebbene sia simile alle altre due per tecnica di costruzione, è più piccola, con 65,50 m di altezza e una base di 108 m. Del tempio funerario rimane poco. Nella camera del sepolcro sono stati rinvenuti un sarcofago di basalto e pochi resti di un sarcofago ligneo.

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Presenta �������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������

Il sottotitolo può essere: ����������������������������������������������������������������������������������������������

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Spiega ������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������

Il sottotitolo può essere: ����������������������������������������������������������������������������������������������

da A. Bongioanni, Il grande libro dell’antico Egitto, De Agostini

Ricostruzione della piramide di Cheope: in trasparenza è visibile la rampa interna.

DIDASCALIA

Le tre piramidi di Giza

Piramide di Chefren Piramide di Micerino Piramide di Cheope

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TESTO DESCRITTIVO INFORMATIVO

Ghiacci e ghiacciai Negli ultimi decenni, per soddisfare il suo bisogno di energia, l’uomo ha bruciato quantità sempre maggiori di carbone, petrolio e gas naturale. In questo modo ha immesso nell’aria molta anidride carbonica. L’abbattimento delle foreste, inoltre, ha ridotto drasticamente il numero delle piante in grado di assorbire anidride carbonica attraverso la fotosintesi. Come risultato di tutti questi fenomeni, la temperatura media della Terra si innalza provocando un riscaldamento globale del Pianeta. Secondo gli scienziati, gli ultimi dieci anni sono stati i più caldi dell’ultimo secolo. Le conseguenze sono ben visibili: ogni anno gran parte dei ghiacciai alpini si riduce di alcuni metri. Dagli anni Trenta a oggi, il ghiacciaio Grande di Verra ha perso 920 metri; quello della Marmolada 650 metri. I dati dell’Agenzia Europea per l’ambiente parlano chiaro: dal 1900 i ghiacciai alpini hanno perso in media il 40% della loro massa. E allora che cosa succederà? L’acqua dolce scarseggerà perché i ghiacciai di montagna sono naturali riserve di acqua dolce e il livello dei mari salirà, sommergendo le zone costiere più basse.

LAVORO SUL TESTO INFORMATIVO Qual è l’argomento trattato nel testo? ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Nel brano che hai appena letto le informazioni sono presentate secondo un ordine: cronologico

logico-causale

logico

Completa la mappa che mette in relazione cause e conseguenze. Eccessivo consumo di .............................................................................................

surriscaldamento del .............................................................................................

Immissione nell’aria di molta .............................................................................................

Riduzione drastica del numero delle ..............................................................................

sciogliemento dei .............................................................................................

diminuzione delle risorse d’........................................................................................ innalzamento del .............................................................................................

sommersione delle .............................................................................................

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TESTO INFORMATIVO

Le proprietà del calore Il calore è una forma di energia “in transito”, cioè passa da un corpo più caldo a uno più freddo. Il passaggio avviene in modo diverso a seconda che si tratti di corpi solidi, liquidi o gassosi. Tutti, però, hanno una proprietà in comune: la dilatazione termica.

LAVORO SUL TESTO INFORMATIVO Il testo che hai letto presenta un linguaggio: semplice e quotidiano tecnico e specifico Di quale disciplina si tratta?

La dilatazione termica

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Il calore accelera il movimento delle molecole della materia. Esse allora si allontanano le une dalle altre, così la materia si dilata, cioè occupa più spazio di prima. Questo fenomeno è chiamato “dilatazione termica”. In questo modo, più un corpo si riscalda, più si dilata.

Nel brano che hai letto le parolechiave sono state evidenziate con colori diversi: sottolinea tu le spiegazioni di ciascun termine usando il colore corrispondente.

Come si propaga il calore Il passaggio da un corpo caldo a uno freddo avviene in tre modi diversi. 1. Nei solidi: per conduzione, ossia per contatto diretto tra i corpi. Non tutti i corpi, però, trasmettono il calore nello stesso modo. Alcuni materiali, come i metalli, si scaldano rapidamente e trasmettono calore: per questo sono chiamati conduttori. Altri materiali, invece, come il legno, la plastica, la lana, il vetro, non trasmettono calore: sono detti isolanti. 2. Nei liquidi e nei gas: per convezione, ossia per spostamento della parte più calda verso l’alto e di quella più fredda verso il basso. È quello che succede all’acqua nella pentola sul fuoco, ad esempio, in cui si può osservare un continuo movimento, o con l’aria vicino ai termosifoni accesi. 3. Per irraggiamento, quando il calore si trasmette senza contatto tra i corpi, sotto forma di raggi o radiazioni che viaggiano nell’aria o nel vuoto. Un esempio chiaro sono i raggi del Sole. da AA. VV., Il mondo di Gulliver 4, Raffaello

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TESTO DESCRITTIVO INFORMATIVO

Il rispetto della natura L’utilizzo dell’acqua L’acqua è un bene prezioso, indispensabile per la vita. Tuttavia non è inesauribile come spesso si pensa. Per questo motivo è importante che non venga sprecata a livello domestico, nelle nostre case, ma anche a livello industriale, nelle grandi fabbriche. Gli impianti industriali fanno grande consumo di acqua; per ridurlo si dovrebbero adottare sistemi di lavorazione e tecnologie più moderni e rispettosi dell’ambiente. Anche noi, nelle nostre case, possiamo usare molti sistemi per diminuire il consumo di acqua potabile, tenendo comportamenti adeguati. Leggi la tabella e scopri quanta acqua si potrebbe risparmiare con un consumo attento. CONSUMO ABITUALE

CONSUMO ATTENTO

20 litri per lavarsi i denti lasciando scorrere l’acqua. 2 litri per lavarsi i denti chiudendo il rubinetto. 10 litri per lavare le verdure sotto l’acqua corrente.

5 litri per lavare le verdure a bagno in un contenitore e aprendo l’acqua solo per risciacquarle.

40-50 litri per lavare le stoviglie, lasciando aperto il rubinetto.

10 litri per lavare le stoviglie in un catino con acqua e aprendo l’acqua solo per risciaquarle.

120 litri per fare un bagno nella vasca.

20 litri per fare una doccia di cinque minuti.

50 litri per ogni lavaggio della lavastoglie. 70 litri per ogni lavaggio della lavatrice.

Far funzionare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico: si riduce di un terzo la quantità d’acqua utilizzata.

10 litri al giorno dal rubinetto gocciolante.

0 litri chiudendo o riparando bene i rubinetti.

LAVORO SUL TESTO INFORMATIVO Questo testo è costituito da:

Qual è lo scopo degli elementi grafici? Collega.

un elenco una tabella una parte scritta e da supporti grafici

La tabella

aiuta a visualizzare meglio la “vita dei rifiuti”.

Lo schema

approfondisce il concetto del risparmio dell’acqua mettendo a confronto dati precisi.

Questo testo: è diviso in due paragrafi non è diviso in due paragrafi Da che cosa lo capisci?

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TESTO INFORMATIVO Differenziare e riciclare Tutti i giorni produciamo rifiuti che dobbiamo eliminare in maniera corretta, altrimenti inquiniamo l’ambiente, danneggiandolo. I rifiuti naturali vengono riassorbiti dall’ambiente stesso. Infatti le foglie, i fiori, i rametti, i frutti delle piante, gli escrementi e le carcasse degli animali morti sono decomposti e trasformati in sostanze nutritive del terreno, quindi sono detti biodegradabili. Questo processo però non vale per buona parte dei materiali e degli oggetti artificiali prodotti dall’uomo, che hanno tempi lunghissimi di smaltimento e trasformazione. Perciò è fondamentale fare la raccolta differenziata, che permette di riciclare quei rifiuti, ovvero trasformarli e riutilizzarli per produrre nuovi materiali come mostra lo schema a lato. In ogni Comune italiano ci sono appositi contenitori con le indicazioni specifiche per la raccolta differenziata, che permettono di separare i rifiuti in base al materiale di cui sono composti. In questo modo: si riducono i rifiuti nelle discariche e quindi l’inquinamento ambientale; si risparmia molta energia necessaria a produrre nuovi materiali. I rifiuti possono quindi diventare una vera e propria risorsa. Prima di buttar via qualcosa, chiediamoci sempre se può essere riutilizzata.

• •

plastica

maglie di pile

vetro

bicchieri

alluminio

biciclette

cartaccia

quaderni

Leggi le informazioni contenute nella tabella e rispondi. • Quanti litri di acqua si potrebbero risparmiare per lavarsi i denti chiudendo il rubinetto? ........................................................................................... • Quanti litri si consumano in più, facendo il bagno nella vasca invece di una doccia di cinque minuti? ................................................ • Quanti litri di acqua si sprecano in una settimana lasciando

LO SAPEVI CHE PER DECOMPORRE...

• ... una mela servono quaranta, cinquanta giorni • ... la plastica servono dai cento ai mille anni • . .. l’alluminio occorrono circa duecento anni • ... il vetro servono circa quattrocento anni

gocciare il rubinetto? ...................................................................................................................

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul TESTO INFORMATIVO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

IL TESTO INFORMATIVO 1

2

CHE COS’È

È un testo che fornisce informazioni su vari argomenti.

STRUTTURA

Il testo informativo presenta: • titolo • suddivisione in paragrafi (cioè parti che affrontano un aspetto dell’argomento più ampio) o elenco delle informazioni • elementi grafici (disegni, fotografie, tabelle, parole-chiave)

3

ORDINE

4

LINGUAGGIO

Le informazioni possono essere disposte secondo: • un ordine logico • un ordine logico-causale • un ordine cronologico Il linguaggio utilizza termini specifici, che sono parole-chiave per comprendere meglio l’argomento.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il testo informativo fornisce �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� La struttura presenta ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� o .............................................................................................. delle informazioni, ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� Le informazioni possono essere disposte secondo un ordine ����������������������������������������������������������������������������� , .................................................................................................... o ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� Il linguaggio utilizza ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� che sono �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Mangiare avidamente La stella di mare, individuata la preda (costituita da un mollusco bivalve, per esempio una vongola), si avvicina e inizia a “tastarla” con gli organi di senso presenti sulle braccia. In risposta il mollusco chiude ermeticamente le valve e si crede salvo... ma non ha fatto i conti con la pazienza e la tenacia della stella. Questa, dopo averlo saldamente avvolto, riesce a esercitare un’incredibile forza usando le piccole appendici con ventosa, che le servono solitamente per camminare. Alla fine le valve cedono. Non resta che banchettare. Come? Grazie a uno stomaco intraprendente, che esegue una perfetta digestione “a domicilio”: dopo essere uscito dalla bocca, situata nella parte ventrale della stella, entra tra le valve e scioglie il mollusco. da Airone Junior

1 Dividi il brano in paragrafi e individua in oguno le parole-chiave. 2 Per ogni paragrafo scrivi una frase riassuntiva e collegala all’immagine corrispondente.

3 Ora completa la mappa.

La stella di mare cattura il mollusco bivalve che ���������������������������������������������������������������������������������������������

��������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������

le ���������������������������������������������������������������������������������������� aprono le valve

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lo ���������������������������������������������������������������������������������������� della stella marina

��������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������

���������������������������������������������������������������������������������������������

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

��������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

La stella è sazia

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VERIFICO

le mie COMPETENZE

La mia ricerca Obiettivo Svolgere una ricerca su un elemento caratteristico della tua città o del tuo quartiere (monumento, tradizione...). Come procedere Lavorate in piccoli gruppi. La ricerca potrà svilupparsi secondo una delle due modalità proposte di seguito o entrambe. Organizzate le informazioni e le immagini raccolte sull’argomento scelto e realizzate un libretto o un lapbook.

IN BIBLIOTECA

IN INTERNET

Nella biblioteca del quartiere o della città, troverete a disposizione documenti e volumi dedicati all’argomento della vostra ricerca.

Internet è un’immensa “biblioteca” virtuale che contiene tante informazioni sui più svariati argomenti, ai quali si accede attraverso un motore di ricerca.

Chiedete aiuto al bibliotecario, che vi suggerirà quale materiale consultare. Quando avrete trovato il libro che vi serve, potete prenderlo in prestito e portarlo a casa per qualche giorno, compilando l’apposito modulo; oppure potete fermarvi a studiarlo in biblioteca: in questo caso prendete appunti, che serviranno quando non avrete più il libro con voi.

Digitate il soggetto della vostra ricerca e vedrete apparire vari link sul tema, cliccate di volta in volta su ciascun link, leggete le notizie e prendete appunti.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

86 86

La fase più difficile per me è stata ..................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ............................................................................. ................................................................................................................................


Testo regolativo REGOLE e ISTRUZIONI Il testo regolativo ha lo scopo di guidare il comportamento di chi legge, infatti fornisce: • istruzioni per eseguire o realizzare qualcosa, ad esempio una ricetta, un gioco, un oggetto, un esperimento • regole o consigli di comportamento

La STRUTTURA Il testo regolativo generalmente si presenta in forma di elenco puntato o numerato. In particolare quando fornisce istruzioni il testo si sviluppa in due parti: • elenco del materiale occorrente • procedimento, cioè le azioni da eseguire Inoltre il testo può essere accompagnato da immagini che aiutano a comprendere le istruzioni.

L’ORDINE Il testo regolativo, quando fornisce istruzioni, segue un ordine cronologico: presenta le fasi del procedimento dalla prima all’ultima. Le regole, invece, seguono generalmente un ordine logico, partendo dalla più importante.

Il LINGUAGGIO per imparare

FACILE vai

a pag. 90

Il linguaggio è sempre molto chiaro, essenziale e preciso, con termini specifici del settore a cui si riferisce. Generalmente sono usate forme verbali all’infinito o all’imperativo.

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L AVO RO SUL TESTO REGOLATIVO Ecco un TESTO REGOLATIVO che ti spiega come costruire con materiale riciclato un giocattolo con cui mettere alla prova la tua abilità, ma soprattutto la tua pazienza! Tenendo conto di ciò che hai imparato nella pagina precedente, scrivi i termini dati al posto giusto. OCCORRENTE • PROCEDIMENTO

Gioco di pazienza ����������������������������������������������������������������

• 2 coperchi di scatoline rotonde (ad esempio di piccoli formaggi) • pellicola trasparente per alimenti • foglio di cartoncino arancione • 1 perlina

• • • • •

colla matita e pennarelli 1 foglio da disegno punteruolo nastro adesivo

1. Incolla i due coperchi fra loro, sovrapponendo i fondi esterni. ����������������������������������������������������������������

2. Traccia con la matita la circonferenza dei coperchi sul foglio bianco, ripeti l’operazione una seconda volta in modo da ottenere due tondi e ritagliali. 3. Disegna su ciascun tondo un soggetto a tua fantasia (potrebbero essere due animali con la bocca spalancata). Colora i tuoi disegni. 4. Incolla ciascun foglietto su un coperchio e con il punteruolo pratica un buco attraverso entrambi i coperchi, sufficientemente grande perché passi la perlina. 5. Stendi un pezzo di pellicola sopra il coperchio in modo che arrivi fino ai bordi e attaccalo tutt’intorno con il nastro adesivo. 6. Gira il gioco, infila la perlina e chiudi anche questa parte con la pellicola. 7. Ora devi riuscire a far entrare la perlina nel buco: sii paziente, prova e riprova, ce la farai! Quando la pallina cade nel buco, il gioco prosegue dall’altra parte. da Ricicla e crea, Schwager e Steinlein

Le istruzioni si susseguono: in modo casuale nell’ordine in cui devono essere eseguite Le illustrazioni servono per: decorare la pagina chiarire meglio i vari passaggi per costruire il gioco

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TESTO REGOLATIVO

Una giornata nel parco Attingete pure dal tesoro della natura. Ma che risplenda dopo di voi per tutti gli altri. La debolezza ha paura dei grandi spazi. La stupidità ha paura del silenzio. Questo bosco è il gran giardino di tutti. Ed è anche la vostra eredità personale. Accettate coscientemente e volentieri le sue discipline e custoditelo voi stessi contro il vandalismo e l’ignoranza. 1. Aprite gli occhi e le orecchie. 2. Spegnete i transistor! Niente rumori. 3. Ascoltate la musica degli alberi e degli uccelli.

LAVORO SUL TESTO REGOLATIVO Questo brano fornisce regole e consigli di comportamento. Sottolinea come indicato: • con il rosso gli obblighi • con il blu i divieti. Questo testo ha lo scopo di: salvare gli animali del bosco limitare i consumi di energia regolare il comportamento in un bosco

4. Le vere meraviglie non costano nulla. Camminare pulisce il cervello e rende allegri. 5. Dimenticate le preoccupazioni (ma non i barattoli vuoti). Un visitatore intelligente non lascia traccia del suo passaggio. Né iscrizioni. Né disordine. Né distruzione. Né rifiuti. I rifiuti e le cartacce riportali con te. 6. Raccogliete bei ricordi, ma non cogliete i fiori. Soprattutto non sradicate le piante: spunterebbero pietre. Ci vogliono molti fili d’erba per tessere un bosco. Chi rovina un bosco è un cattivo cittadino. Chi distrugge un nido, rende vuoto il cielo e sterile la terra. Chi è nemico degli animali è nemico della vita e dell’avvenire. Uccelli, marmotte, ermellini, camosci, stambecchi... tutto il piccolo popolo di pelo e di piuma ha bisogno della vostra amicizia per sopravvivere. 7. Dichiarate la pace ai pacifici animali, non disturbateli nelle loro faccende, affinché le primavere future rallegrino i vostri figli. Qui è vietata la caccia, eccetto alle immagini. 8. Non campeggiate ovunque e non accendete fuochi. Certi gesti possono procurare disastri. A cura dell’Amministrazione del Parco Nazionale del Gran Paradiso

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul TESTO REGOLATIVO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

TESTO REGOLATIVO 1

2

3

4

CHE COS’È

È un testo che fornisce: istruzioni, regole o consigli.

COME

Di solito viene scritto sotto forma di elenco puntato o numerato. Le diverse istruzioni sono suddivise in due parti: • elenco del materiale occorrente • procedimento

ORDINE

LINGUAGGIO

Le regole e le istruzioni sono date secondo: • un ordine cronologico • un ordine logico Il linguaggio è chiaro, essenziale e preciso. Utilizza termini specifici del settore, verbi all’infinito o all’imperativo; le frasi sono brevi.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il testo regolativo fornisce ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� , Di solito viene scritto sotto forma di ................................................................................ o ................................................. Quando fornisce istruzioni è suddiviso in due parti: �������������������������������������������������������������������������������������������������� e ..................................................................................................................................................................................................................................... Le istruzioni sono date secondo un ordine ................................. o un ordine ........................................................ Il linguaggio è ........................................................., .............................................................. e .................................................................; utilizza ................................................................................, verbi ................................................................................................................. o ..................................................................................................................................................................................................................................... Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Terremoto: norme di comportamento Durante il terremoto 1. Se sei in un luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta... inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave perché ti può proteggere da eventuali crolli. 2. Riparati sotto un tavolo: è pericoloso stare vicino a mobili, oggetti pesanti, vetri che potrebbero caderti addosso. 3. Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore: talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire.

1 Questo testo ha lo scopo di: spiegare l’origine dei terremoti raccontare le storia di chi ha vissuto un terremoto fornire regole di comportamento in caso di terremoto descrivere un paese danneggiato dal terremoto 2 Scrivi in ogni immagine il numero della regola corrispondente.

4. Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche: potrebbero crollare. 5. Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge: potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami.

Dopo il terremoto 1. Assicurati dello stato di salute delle persone intorno a te: così aiuti chi si trova in difficoltà e agevoli l’opera di soccorso. 2. Non cercare di muovere le persone ferite gravemente: potresti aggravare le loro condizioni. 3. Esci con prudenza indossando le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci. 4. Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti: potrebbero caderti addosso.

3 In ogni punto dell’elenco sottolinea il verbo che dà l’indicazione da seguire. I verbi che hai sottolineato sono espressi con il modo verbale: dell’infinito dell’imperativo 4 Le regole per affrontare un terremoto e la fase successiva sono presentate: in ordine cronologico in ordine logico senza un ordine particolare

5. Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche: è possibile che si verifichino incidenti. 6. Evita di andare in giro a curiosare: potresti imbatterti in pericoli. 7. Evita di usare il telefono e l’automobile: è necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi. da Quando la terra trema. Guida per la Scuola Primaria

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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VERIFICO

le mie COMPETENZE

Lezione di motoria Obiettivo Organizzare una volta al mese l’ora di motoria. Come procedere 1 Dividetevi in gruppi di cinque persone e scegliete un gioco da svolgere poi

tutti insieme in palestra. Può essere un gioco tradizionale oppure inventato da voi. Può essere sotto forma di gara oppure basarsi su uno sport... 2 Realizzate un cartellone su cui specificare il gioco, fissare le regole ed

eventuali schemi. Potete seguire la traccia data. - nome del gioco ............................................................................................................................ - numero dei giocatori ............................................................................................................... - (eventuale materiale occorrente) ...................................................................................... ..................................................................................................................................................................

- (eventuale distinzione dei ruoli) ......................................................................................... ..................................................................................................................................................................

- regole del gioco: .......................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................

3 Nell’ora di motoria a disposizione, ogni gruppo, a turno, spiegherà il gioco al

resto della classe mostrando il cartellone per aiutare gli altri a capire meglio. Se un’unica lezione non è sufficiente per presentare e giocare a tutti i giochi pensati si rimanda al mese successivo.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

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La fase più difficile per me è stata ..................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ............................................................................. ................................................................................................................................


Laboratorio di 94

94 95 96 97

98

scrittura

SCRIVERE UN TESTO

114

SCRIVERE UN RIASSUNTO

Lo scopo del testo Organizzare un testo Raccogliere le idee La correzione

114 115 116 117

Regole per il riassunto Dal testo alle sequenze Dal discorso diretto all’indiretto Riassumere in terza persona

SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

118

SCRIVERE UN TESTO POETICO

99 Il narratore 100 Le parole nel tempo 101 Fabula e intreccio 102 Racconto realistico 104 Racconto autobiografico 105 Biografia 106 Diario 107 Lettera 108 Racconto fantastico 110 Racconto d’avventura 112 Racconto di paura

119 Allitterazione e onomatopea 120 Le figure retoriche 122

SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

123 Descrivere una persona 124 Descrivere un animale 125 Descrivere un ambiente 126

SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO

128

SCRIVERE UN TESTO REGOLATIVO

93


SCRIVERE UN TESTO

Lo scopo del testo Il testo è un insieme di parole combinate tra di loro per dire qualcosa. Proprio per questo ha sempre uno scopo, ed è importante conoscerlo, in modo da non perdere la bussola! Un testo può servire per:

RACCONTARE

CHIEDERE

ORDINARE

RAGIONARE

INVITARE

INFORMARE

AFFERMARE DIVERTIRE

RICORDARE

ESPRIMERE EMOZIONI

COMUNICARE DARE ISTRUZIONI Oltre allo scopo, quando scrivi un testo è importante sapere a chi devi scrivere (a un amico, a un giornale, a un pubblico vasto, a te stesso...) in modo da utilizzare la forma e il linguaggio più adatti. 1 Mettiti alla prova completando la tabella.

testo

scopo

C’era una volta Cappuccetto Rosso...

raccontare

Caro amico...

comunicare a distanza

destinatario

caratteristiche

i bambini

testo di media lunghezza, che ha un inizio, uno svolgimento e una conclusione

................................................................................ ....................................................................................................... ................................................................................ ....................................................................................................... ................................................................................ .......................................................................................................

Siete invitati alla festa di...

............................................................. ................................................................................ ....................................................................................................... ............................................................. ................................................................................ ....................................................................................................... ............................................................. ................................................................................ .......................................................................................................

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO

Organizzare un testo... INDIV IDUA LE Riuscire a comunicare per iscritto i propri pensieri e le proprie idee in un testo individuale è un compito che richiede conoscenze linguistiche, ortografiche e grammaticali, ma anche impegno, attenzione e concentrazione. Segui queste regole fondamentali e tutto diventerà più facile. 1 Cerca un posto tranquillo e silenzioso, per concentrarti e far lavorare al meglio

cervello e fantasia. 2 Procurati carta e penna o un computer. 3 Leggi con attenzione il titolo del testo assegnato e individua l’argomento da trattare. 4 Raccogli le idee nella tua mente e pensa a come puoi organizzarle. 5 Scrivi il testo in “brutta copia”, cercando di ampliare le idee e usando un linguaggio appropriato. Puoi cancellare fino a che non trovi la forma che ti soddisfa. 6 Dopo aver scritto il testo, rileggilo per correggere eventuali errori, per aggiungere qualche particolare, per eliminare ripetizioni. 7 Quando tutto è a posto, riscrivilo in “bella copia”, con una calligrafia leggibile da tutti!

COLL ETTIVO Scrivere un testo collettivo, cioè insieme ad altri, è bello perché... 1 Si impara a collaborare: tutti abbiamo belle idee, si esprimono le proprie e si ascoltano quelle degli altri. 2 Ognuno di noi ha capacità specifiche da mettere al servizio degli altri. 3 I pigroni sono incoraggiati e stimolati. 4 Si può chiacchierare (del testo da scrivere!) 5 Scrivere a turno non fa male alla mano e fa funzionare meglio il cervello. 6 Più occhi sono meglio di due: rileggere insieme aiuta a trovare gli errori e a scoprire se il testo scorre bene. 7 I compagni possono funzionare come vocabolari viventi.

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO

Raccogliere le idee Quando ti accingi a scrivere un testo, in base al titolo ti vengono in mente tante idee sotto forma di brevi frasi o singole parole. Esse dovranno poi essere organizzate: puoi utilizzare prima lo schema a stella, poi la scaletta. , Nello schema a stella al centro scrivi l argomento da sviluppare e intorno le idee che a esso si collegano. In questo schema non si dà un ordine di importanza alle diverse idee, ma sono tutte allo stesso “livello”; dovrai decidere tu come ordinarle e collegarle fra loro per scrivere il testo. A questo ti è utile la scaletta. 1 Mettiti alla prova: raccogli tutte le idee che ti vengono in mente riguardo al titolo proposto, poi

riorganizzale in una scaletta, numerandole.

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UNA GIOR NATA IN FATTORIA DIDATTICA ........................................................................................

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LA MIA SCAL ETTA 1

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2

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3

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4

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO

La correzione Spesso si pensa di essere abbastanza esperti e non ci si sofferma a controllare, invece dopo aver scritto un testo è importante correggerlo, prima di farlo leggere ad altri. La correzione riguarda sia il contenuto che la forma.

PROM EMO RIA SULL E COSE DA VERI FICA RE Segui le domande proposte, per ognuna fai una verifica, poi passa alla successiva. Ci vorrà un po’ di tempo in più, ma alla fine sarai contento di presentare un testo senza (o quasi) errori! 1 Ci sono pensieri “fuori tema” che non c’entrano 2 3 4 5 6

con l’argomento? Le frasi sono collegate fra loro con congiunzioni corrette? Hai ripetuto troppo spesso le stesse parole? Hai messo bene la punteggiatura? E le lettere maiuscole? Sei andato a capo nel modo giusto? C’è qualche H di troppo? O ne manca qualcuna?

7 Hai usato i verbi in modo corretto? 8 Per ogni verbo, è chiaro il soggetto? 9 Soggetti e verbi sono concordati? 10 Hai rispettato la concordanza di genere

(maschili e femminili) e di numero (singolari e plurali)? 11 Hai scritto in modo esatto le parole più difficili (c o q, ce o cie, gn o gl, le doppie...)? 12 Gli apostrofi e gli accenti sono al posto giusto?

1 Mettiti alla prova con la revisione del seguente testo, che presenta errori di

vario tipo. Cerca di individuarli tutti e riscrivi il testo corretto sul quaderno.

Evviva la libertà! Ieri pomeriggio andrò a fare i compiti a casa della nonna, la nonna è un’insegnante in pensione, così spesso mi aiuta nei compiti. Dopo un oretta la nonna è uscita e io siamo rimasti solo in cucina. Sul davanzale della finestra c’era una gabbia con il canarino, una creaturina allegra a cui la nonna vuole molto bene. Io non ho mai capito che razza di bene sia quello di tenere un povero uccellino rinchiuso in gabia. Dovevo ancora calcolare dieci divisioni in colonna. Povero canarino! mi pareva che mi guardasse e cinguettando dolcemente mi dicessero: “Fammi uscire da questa gabbia: io amo la libertà!”. Allora mi sono deciso: o aperto la gabbietta. Il canarino ha girato il capino qua e là, sorpreso di trovare l’usciolino aperto. Poi finalmente è uscito dalla sua prigione ed è volato via dalla finestra. Perché la nonna è rientrata, ha visto la gabbia aperta e mi ha sorriso: certamente capiva le ragioni del mio gesto. Ho ricambiato il suo sorriso, l’ho salutata e sono tornato a casa. Nella cucina della nonna, anche con la finestra aperta, faceva un caldo terribile. Peccato! LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Testo narrativo PER SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO • divertire • emozionare • spaventare • far riflettere

1

FISSA LO SCOPO

2

DECIDI IL TIPO DI TESTO

• racconto realistico • racconto fantastico

3

STABILISCI UN NARRATORE

• interno (1a persona) • esterno (3a persona)

1. inizio

4

ARTICOLA IL TESTO IN

presenta: • personaggi • ambiente • tempo • un’azione che avvia la storia

2. svolgimento sviluppa la storia in più sequenze 3. conclusione

5

NARRA I FATTI SEGUENDO

SUGGERIMENTI PER INIZIARE

SUGGERIMENTI PER CONCLUDERE

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LABORATORIO DI SCRITTURA

chiudi il testo con un finale

• la fabula • l’intreccio • 1° modo: presenta il protagonista • 2° modo: descrivi l’ambiente • 3° modo: esprimi un’idea del narratore o del protagonista • 1° modo: termina con l’epilogo della vicenda • 2° modo: esprimi un commento del narratore o del protagonista sulla vicenda • 3° modo: lascia il finale aperto rivolgendo una domanda al lettore


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Il narratore Una storia può essere narrata da: • un narratore interno, se è un personaggio del racconto, quindi usa la prima persona singolare • un narratore esterno, se è estraneo alla storia, quindi usa la terza persona singolare 1 Leggi il testo poi rispondi con una X.

Il fratellino Quando arrivò Leo, Lilli dovette dividere la camera con il suo nuovo fratellino. Mentre Leo faceva il riposino, Lilli doveva stare in silenzio. – Quando se ne sarà andato, potrò giocare in pace? – chiese Lilli. – Ma Leo rimarrà sempre con noi! – le rispose il papà. Il papà e la mamma si divertivano un mondo quando Leo faceva le bolle con la saliva. Ma se Lilli faceva la stessa cosa, le dicevano: – Lilli, per favore, comportati bene. E rimanevano strabiliati quando Leo emetteva i suoi incomprensibili gorgoglii. Ma se Lilli faceva la stessa cosa, le dicevano: – Lilli, per favore, ormai sei grande. Una mattina, la mamma le chiese: – Perché non racconti a Leo una bella favola? – È troppo piccolo per capire le favole – le rispose Lilli. – Le capisce a modo suo – disse la mamma. Lilli cominciò: – C’era una volta un bambino che si chiamava Leo. Era come un microbo, come la polvere sotto il letto, come lo zero... Questa storia le costò dieci minuti di castigo. da K. Henkes, E se mi nasce un fratellino?, Piemme Junior

• I l narratore è:

interno esterno

• I l racconto è scritto in:

prima persona singolare terza persona singolare

2 C ambia il narratore: mettiti nei panni di Lilli e racconta la storia come se i fatti fossero capitati a te.

Quando arrivò Leo, io dovetti dividere ........................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Le parole nel tempo Nei racconti i fatti sono generalmente narrati in ordine cronologico, così come sono accaduti. È importante usare dati temporali giusti per collegare i fatti tra loro nella corretta successione. 1 In quale parte del testo inseriresti i seguenti dati temporali? Scrivili negli appositi riquadri.

c’era una volta un giorno infine dopo finalmente in conclusione nel passato tanto tempo fa ieri subito dopo in seguito il giorno dopo subito a un tratto allora improvvisamente nel frattempo l’anno scorso la mattina seguente da allora dopo un po’

• • •

INIZIO

• •

SVOLGIMENTO

CONCLUSIONE

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

.........................................................................................

2 Prendendo spunto da una tua esperienza, scrivi un breve racconto usando i seguenti dati temporali.

Tempo fa ..................................................................................................................................................................................................................................................................... ������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Un giorno ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Allora ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Dopo un po’ di tempo ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Alla fine ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UNSCRIVERE TESTO NARRATIVO UN TESTO

Fabula e intreccio , A volte l ordine della narrazione non rispetta la fabula, cioè la cronologia degli , eventi, ma segue un ordine scelto dal narratore: l intreccio. 1 Leggi come Sara ha raccontato la sua mattinata e rifletti sull’ordine reale dei fatti accaduti.

A tavola – Beh! Raccontami un po’, com’ è andata la mattinata a scuola? Tutto bene? – mi ha chiesto la mamma mentre, affamata, mi preparavo a dare l’assalto a un fumante piatto di spaghetti con salsa di pomodoro. La stessa cosa mi era stata chiesta dal babbo, che era venuto a prendermi all’uscita da scuola, appena ero salita in automobile. Gli avevo risposto, anche se avrei desiderato parlare d’altro. E sì, la mattina era stata veramente impegnativa perché, dopo due ore di matematica, avevo dovuto affrontare una verifica di inglese e un’ora di geografia. la storia di Sara in ordine temporale, cioè rispettando la cronologia dei fatti. • OScegli ra riscrivi il titolo più adatto e coloralo.

ore di scuola

una mattina impegnativa

una piacevole ora di geografia

Questa mattina Sara a scuola ha dovuto affrontare due ore di matematica ......................................................... ������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

2 Prova tu a raccontare a ritroso una tua mattinata trascorsa a scuola o un tuo pomeriggio, così come ha

fatto Sara.

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto realistico PER SCRIVERE UN RACCONTO REALISTICO 1

FISSA LO SCOPO

2

FAI AGIRE

• coinvolgere • divertire • commuovere • personaggi reali • ambienti reali • un tempo determinato (presente o passato)

3

SCEGLI

4

STABILISCI UN NARRATORE

• interno (1a persona) • esterno (3a persona)

5

RACCONTA

fatti reali o verosimili

1 Osserva le due foto. Cosa può essere successo tra la prima e la seconda immagine?

Inventa tu una storia, dai un titolo e scrivila nella pagina a fianco organizzandola nei tre momenti: inizio, svolgimento e conclusione.

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO Titolo ....................................................................................................................................................................................... INIZIO ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

SVOLGIMENTO ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 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CONCLUSIONE ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto autobiografico PER SCRIVERE UN RACCONTO AUTOBIOGRAFICO 1

FISSA LO SCOPO

2

FAI AGIRE

3

SCEGLI

4

UTILIZZA IL NARRATORE

5

RACCONTA

• raccontare e condividere la tua storia • ricordare e riflettere sulle tue esperienze • te stesso • le persone con cui entri in contatto nella tua vita • i luoghi della tua vita • un tempo passato e ben definito • interno (1a persona), cioè tu • avvenimenti reali della tua vita

1 Scrivi la tua autobiografia. Oltre ai tuoi ricordi, chiedi informazioni

ai tuo familiari soprattutto riguardo i primi anni: come e quando hai iniziato a camminare e a parlare, quando è spuntato il primo dente... Se vuoi puoi seguire la seguente traccia, trascrivendola sul quaderno.

Sono nat ........ a ......................................................................., il .................................................................... Mi chiamo ......................................................................................................................................................... , il mio nome è stato scelto .......................................................................................................... ..............................................................................................................................................................................................

Durante i miei primi anni di vita ........................................................................................ ..............................................................................................................................................................................................

Alla scuola dell’infanzia ................................................................................................................................................................. Racconta che cosa ti piaceva fare, chi erano i tuoi amici preferiti...

Il mio primo giorno alla scuola primaria .............................................................................................................. Racconta quali sono state le tue difficoltà, paure, scoperte...

Ricordo quell’episodio .................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................

Trascorro gran parte del tempo libero .................................................................................................................... Descrivi l’hobby preferito, lo sport praticato, i luoghi dove ti piace andare...

Ho tanti progetti per il futuro ..............................................................................................................................................

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Biografia PER SCRIVERE UNA BIOGRAFIA 1

FISSA LO SCOPO

• far conoscere un personaggio importante

2

FAI AGIRE

• personaggio reale, famoso che si è distinto per le sue azioni o idee

3

SCEGLI

4

UTILIZZA IL NARRATORE

5

RACCONTA

• ambienti reali della vita del personaggio • un tempo determinato passato • esterno (3a persona) • i fatti più importanti in ordine cronologico

1 Leggi le informazioni sulla vita di una grande scienziata: Marie Sklodowska.

Prova a ricercare qualche altra notizia in internet. Scrivi sul quaderno la sua biografia.

NOTIZIE

• 7 novembre 1867 - nasce a Varsavia, in una famiglia molto numerosa. • 1891 - Si iscrive alla Sorbona di Parigi per una laurea in Scienze. • 1894 - Inizia la solida amicizia con il fisico Curie, basata

sullo studio e sulla ricerca. • 1895 - Sposa Pierre Curie. • 1903 - Fu insignita del premio Nobel per la fisica, assieme al marito e ad Antoine Henri Becquerel, per i loro studi sulle radiazioni. • 1906 - Perde il marito. Marie ottiene la cattedra di fisica generale alla Sorbona, appartenuta prima al marito, divenendo, così, la prima donna ammessa a insegnare. • 1910 - Scopre il radio metallico. • 1911 - Riceve il premio Nobel per la chimica. • 1921 - Effettua un viaggio negli Stati Uniti per raccogliere fondi monetari per continuare le sue ricerche. • 1934 - Muore in un sanatorio nell’Alta Savoia colpita da una grave malattia, sicuramente causata dalle lunghe esposizioni alle radiazioni. LABORATORIO DI SCRITTURA

105


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Diario PER SCRIVERE UN DIARIO 1

FISSA LO SCOPO

2

FAI AGIRE

3

SCEGLI

4

UTILIZZA IL NARRATORE

5

RACCONTA

• confidarsi con il proprio “amico di carta” • fissare il ricordo di esperienze vissute • registrare le tappe di un viaggio • te stesso • le persone con cui entri in contatto • i luoghi della tua vita • un tempo passato e ben determinato, per raccontare i fatti • un tempo presente per le riflessioni • interno (1a persona), cioè tu • impressioni, emozioni, segreti, esperienze personali con un linguaggio diretto e familiare

1 Mettiti nei panni di questo bambino che è stato dall’oculista e ha avuto la notizia di dover iniziare

a portare gli occhiali da vista. Racconta al tuo diario la novità, confidagli i tuoi sentimenti ed emozioni. Scegli uno dei due inizi e scrivi una pagina di diario sul tuo quaderno.

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CARO DIARIO

CARO DIARIO

DA OGGI CAMBIO FACCIA!!!

CI MANCAVA SOLO QUESTA...

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Lettera PER SCRIVERE UNA LETTERA • comunicare con una persona cara lontana • presentare una richiesta o un reclamo a un’autorità

1

FISSA LO SCOPO

2

SCEGLI

• il destinatario

3

SCRIVI

• la data e il luogo dove ti trovi • la formula di apertura

4

UTILIZZA IL NARRATORE

• interno (1a persona), cioè tu

5

RACCONTA

• avvenimenti, richieste, sentimenti ed emozioni

6

CONCLUDI

• con la formula di chiusura, la firma • un eventuale post scriptum

1 Scrivi una lettera a un tuo amico/a lontano/a nella quale:

• gli chiedi come sta, come trascorre le sue giornate; • gli racconti i tuoi impegni e passatempi, gli descrivi i tuoi amici; • gli proponi un giorno per stare insieme, illustrandogli le attività a cui potreste dedicarvi o i luoghi da visitare. Se non hai amici lontani, puoi scrivere a un amico/a “vicino/a” e magari passargli la lettera a mano! Rispetta tutte le parti della lettera!

• Prepara la busta per spedire la lettera: scrivi tutti i dati necessari. PARTE ANTERIORE: indirizzo del destinatario

PA RT E PO ST ER IOR E: ind iri zzo de l mi tte nte ........................................................ ..................................

.....................................................................................

....................

..................................................................................... .....................................................................................

LABORATORIO DI SCRITTURA

107


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto fantastico PER SCRIVERE UN RACCONTO FANTASTICO 1

FISSA LO SCOPO

2

FAI AGIRE

3

SCEGLI

4

STABILISCI UN NARRATORE

5

RACCONTA

• far sognare • stimolare la fantasia • personaggi realistici o fantastici • ambienti reali o fantastici • un tempo presente o passato, non definito • interno (1a persona) • esterno (3a persona) • fatti straordinari e impossibili nella realtà

1 Leggi l’inizio del seguente racconto fantastico.

Poi completa tu lo svolgimento e la conclusione seguendo le indicazioni. Dai un titolo.

Titolo .............................................................................................................................................. INIZIO

C’è una vasta vallata ai piedi delle colline, dove si può scegliere se correre, giocare o esplorare, e questa è appunto la storia di due amici: Nico e Laura che si conoscono fin da piccini piccini. Un giorno i due ragazzi scendono al torrente e lo attraversano non passando sopra il ponte di pietra, ma saltando da un ciottolo all’altro. Ecco, il bosco è lì, davanti a loro. È immenso: arriva quasi fino alla cima della montagna. In paese lo chiamano “il bosco della strega”. Nico e Laura si inoltrano nel folto del bosco, camminando piano sopra un tappeto di foglie secche.

• Descrivi il bosco, che diventa sempre più scuro e minaccioso. ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

108

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

SVOLGIMENTO

A un tratto vedono due occhi gialli che brillano nell’oscurità e si avvicinano senza far rumore. – Ma è un gatto! – esclamano Nico e Laura sollevati.

• Descrivi il gatto che è parlante e racconta come il gatto invita i bambini a seguirlo fino alla casa della sua padrona.

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I bambini arrivano a una baita davanti alla quale sono tesi fili per la biancheria con appese pizzette e focacce profumate.

• Racconta che i bambini cominciano a mangiare, ma la strega della baita li sorprende e li costringe a entrare in casa.

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– Bene – dice la strega – adesso mi aiuterete a preparare i biscotti. I due bambini la guardano perplessi e ubbidiscono.

• Racconta che i due bambini preparano impasti con ingredienti nauseanti, ritagliano le forme dei biscotti e li infornano.

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– Fermatevi ancora un po’ – li invita la strega – i biscotti sono quasi pronti. Potete mangiarli ancora caldi.

• Racconta che i bambini insistono per tornare a casa. .....................................................................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE

La strega incarica il gatto di guidarli fuori dal bosco.

• R acconta la reazione dei bambini alla decisione della strega. ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

LABORATORIO DI SCRITTURA

109


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto d’avventura PER SCRIVERE UN RACCONTO D’AVVENTURA FISSA LO SCOPO

• avvincere il lettore e tenerlo con il fiato sospeso

2

FAI AGIRE

• esploratori, pirati, scienziati • individui coraggiosi pronti a sfidare il pericolo • viaggiatori

3

SCEGLI

4

STABILISCI UN NARRATORE

5

RACCONTA

1

• ambienti naturali e selvaggi • un tempo presente o passato • interno (1a persona) • esterno (3a persona) • vicende rischiose, ricche di colpi di scena

1 L eggi l’inizio del seguente racconto d’avventura. Poi continualo tu seguendo le indicazioni.

Avventura nella giungla INIZIO

Tom si addentrò cautamente nella foresta mentre spuntava l’alba. Voleva raggiungere i compagni partiti la notte precedente. Il sole pallido bruciava il freddo del mattino e l’umida nebbia, rivelando un gigantesco mondo silenzioso. Alberi enormi con tronchi di dieci metri di diametro salivano ad altezze di sessanta metri, dove aprivano la loro fitta chioma, nascondendo il cielo e gocciolando continuamente. Al suolo enormi felci crescevano all’altezza del petto di un uomo. Ben sapendo il pericolo a cui si esponeva, Tom estrasse la pistola per proteggersi da ogni evenienza.

110

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO SVOLGIMENTO

• Sviluppa la storia, seguendo la scaletta data. ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

SCALETTA Un serpente • velenoso serpente • Ilsulla spalla

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Tom • immobile

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• Discesa del serpente • Ila serpente terra Salto di Tom • all’indietro

• Colpo di pistola • Morte del serpente

CONCLUSIONE

• Inventa tu il finale. ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

LABORATORIO DI SCRITTURA

111


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto di paura PER SCRIVERE UN RACCONTO DI PAURA 1

FISSA LO SCOPO

• creare suspense e suscitare paura

2

FAI AGIRE

• personaggi realistici coraggiosi • personaggi fantastici mostruosi

3

SCEGLI

4

STABILISCI UN NARRATORE

5

RACCONTA

• ambienti inquietanti e lugubri • un tempo presente o passato, preferibilmente di notte • interno (1a persona) • esterno (3a persona) • fatti oscuri, vicende insolite cariche di brivido e di mistero

1 Il linguaggio usato nei racconti di paura segue lo sviluppo della vicenda: man mano che ci si avvicina

al momento culminante, le parole devono aumentare la suspense e il senso di paura. Si usano perciò molti aggettivi inquietanti, termini forti e cruenti, metafore, paragoni, frasi brevi e spezzate, domande incalzanti che non avranno risposta. Prova ad arricchire il seguente glossario con parole ed espressioni che ti vengono in mente riguardo la paura. Costruirai uno strumento che ti sarà molto utile per inventare storie da brivido.

GLOSSARIO DELLA PAURA

Personaggi: fantasma, vampiro, mostro, .......................................................................................................... Luoghi: cantina buia, palude melmosa, ............................................................................................................. .........................................................................................................................................................................................................................................

Aggettivi: viscido, tenebroso, ripugnante, rivoltante, orripilante, .................................. .........................................................................................................................................................................................................................................

Aspetti: cigolio sinistro, alito gelido, silenzio di morte, occhi sgranati, .........................................................................................................................................................................................................................................

Modi di dire: drizzare i capelli in testa, con il cuore in gola, paralizzato dalla paura, ..................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

112

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO 2 Completa l’inizio e lo sviluppo di questo racconto di paura con le parole mancanti.

Uno strano incontro

INIZIO

vuoto mezzanotte sferragliare posto nonni

Era quasi ............................................................... quando il ragazzo salì sul treno diretto a Milano, dove lo attendevano i ......................................................................... . Prese .......................................................................... in uno scompartimento ......................................................................... e chiuse gli occhi sperando di dormire due o tre ore cullato dallo................................................................................... del treno. SVOLGIMENTO

• •

luce cadavere rumore terrore lineamenti danzare assassino cicatrice

Dopo circa mezz’ora fu svegliato dal ..................................................................... della porta scorrevole e guardò davanti a sé: sotto la .............................................. rossastra della lampada apparvero i ..................................................................... volgari di una faccia losca e pallidissima, che un’incolta barba di sei o sette giorni rendeva ancora più sinistra e su cui si leggevano a chiare lettere la fame e la sfacciataggine. Il ragazzo lo osservò con maggiore attenzione e si accorse che una lunga ..................................................................... gli deturpava la guancia destra. Dopo qualche minuto, alla vacillante luce della lampada che faceva .......................................................................................... esageratamente le ombre, il ragazzo constatò con .............................................................................. che la faccia del suo compagno di viaggio sembrava quella di un .......................................................................................... . Un pensiero orribile gli sconvolse la mente: forse quell’individuo l’avrebbe ucciso e poi avrebbe fatto scomparire il suo ........................................................................................ gettandolo nel burrone. CONCLUSIONE

• Inventa tu il finale della storia, poi capovolgi il libro e leggi il finale dell’autore. ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

A un certo punto l’uomo confessò: – Sono un attore della tv talmente in ritardo che non avrò il tempo di truccarmi appena arrivato a destinazione... così ho provveduto. Secondo te, che parte dovrei interpretare? – Penso quella del delinquente o del mostro... – Sono più abile del mio truccatore. Grazie! – e raccontò al ragazzo i segreti del palcoscenico.

LABORATORIO DI SCRITTURA

113


SCRIVERE UN RIASSUNTO

Regole per il riassunto Riassumere significa raccontare con parole proprie solo i fatti principali di un testo.

PER RIASSUMERE UN TESTO 1 LEGGI CON ATTENZIONE IL TESTO PER COMPRENDERLO BENE

2

DIVIDI IL TESTO IN SEQUENZE

3

SOTTOLINEA IN OGNI SEQUENZA LE INFORMAZIONI PRINCIPALI

4

ASSEGNA A CIASCUNA SEQUENZA UN TITOLO (un’espressione senza verbo)

5

SVILUPPA OGNI TITOLO IN UNA BREVE FRASE CHE SPIEGHI CON PAROLE TUE IL CONTENUTO DELLA SEQUENZA

6 7

114

SCRIVI IL RIASSUNTO

RILEGGI IL RIASSUNTO PER CORREGGERLO

LABORATORIO DI SCRITTURA

• Trasforma i discorsi diretti più importanti in discorsi indiretti. Elimina del tutto le battute non importanti. • Sostituisci la narrazione in prima persona con quella in terza persona. • Collega le brevi frasi fra loro con i connettivi adatti (perciò, in seguito, infatti, alla fine...). • Controlla che sia chiaro e completo.


SCRIVERE UN RIASSUNTO

Dal testo alle sequenze 1 L eggi il testo già diviso in sequenze, sottolinea le informazioni più importanti e titola ciascu-

na sequenza. L’esercizio è già avviato.

Il grande gatto La signora e i girasoli

.............................................................................. .......................................................................................

......................................................................................... .......................................................................................

......................................................................................... .......................................................................................

......................................................................................... .......................................................................................

La signora Bartelemy amava i girasoli. Ne aveva piantati tanti in giardino ed erano cresciuti rigogliosi. Ogni giorno lei zappettava il terreno, eliminava le foglie secche e passava ore a curarli. Una mattina, mentre si dava da fare in quel mare dorato, si trovò davanti il gatto più grande che avesse mai visto. Stava dormendo: aveva il pelo giallo, foltissimo attorno al collo e più corto sul corpo con un ciuffo proprio in cima alla coda. Il gatto sbadigliò, poi aprì gli occhi e sorrise. La signora corse in casa e tornò con una scodella colma di latte e una lunga fila di salsicce. Il gattone bevve il latte, mangiò le salsicce e ruggì selvaggiamente. In quel momento entrò nel giardino un domatore del circo dislocato vicino alla casa: reggeva un’enorme rete e faceva schioccare la frusta dicendo che stava cercando un leone appena scappato. Al suono della frusta il gattone giallo balzò in avanti con un ruggito selvaggio: dunque il grosso micio che dormiva tra i girasoli non era altro che un leone da circo. da M. Mahy, Quattro pirati e mezzo , Mondadori

2 Ora scrivi una frase per ogni sequenza

che ne spieghi in breve il contenuto. Prendi spunto dai titoli.

1. ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2. ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 3. ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 4. ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 5. ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ LABORATORIO DI SCRITTURA

115


SCRIVERE UN RIASSUNTO TESTO

Dal discorso diretto all’indiretto 1 Questo testo si può dividere in sei sequenze: individuale tu segnando una barra a lato di ciascuna.

Poi scrivi un titolo per ogni sequenza. L’esercizio è già avviato.

L’airone e il gambero 1

2

Stagno senza acqua

......................................................................................... .......................................................................................

3

......................................................................................... .......................................................................................

4

......................................................................................... .......................................................................................

5

......................................................................................... .......................................................................................

6

........................................................................................

In uno stagno pieno di pesci, il caldo aveva prosciugato l’acqua. Un giorno un airone volle approfittarne e disse ai pesci: – L’acqua è poca e il cibo manca. Pensavo a come voi pesci potreste salvarvi. Se volete ascoltare il mio consiglio, io vi prenderò uno alla volta nel mio becco e vi porterò in un grande stagno. – Bene, signore, portaci là – esclamarono i pesci. L’airone prese un grosso pesce, lo portò verso l’altro stagno ma lungo il tragitto andò a posarsi su un albero, lo ammazzò e mangiò la carne. Quando tornò indietro disse: – Avanti un altro – e prendendoli a uno a uno, se li mangiò tutti. Restava però un granchio e, preso dalla voglia di mangiare pure quello, l’airone disse: – Vieni, che porto anche te. Ma il granchio pensò: “Se mi porta tanto meglio, se invece non mi porta, lo ucciderò con le mie chele”. Quindi gli disse: – Se me lo permetti, afferrerò il tuo collo con le mie chele e verrò con te. L’airone, non sapendo dell’inganno, glielo permise. Andò così verso lo stagno ma volò verso l’albero. Il granchio disse: – Quei pesci sono morti per la loro stupidità. Io invece non ti darò la possibilità di mangiarmi, anzi sarò io a ucciderti. Così dicendo gli stritolò il collo con le chele. L’airone allora ripose il granchio sul bordo dello stagno. da F iabe buddiste , Mondadori

2 Ora sottolinea in ogni sequenza i dialoghi, poi trasformali in discorso indiretto.

Se non ricordi le regole leggi attentamente l’esempio.

1. Un airone disse ai pesci che li avrebbe afferrati uno alla volta e li avrebbe portati in un grande stagno. ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................

3 Scrivi sul quaderno il riassunto completo del testo

che hai letto. Segui le indicazioni dello schema a pagina 114.

116

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE SCRIVERE UN RIASSUNTO UN TESTO

Riassumere in terza persona 1 Leggi il brano e rispondi.

Un animale ad ogni costo! Io, Igor, ho iniziato la mia battaglia contro “l’autorità” (i miei genitori) quando mi hanno proibito di tenere un animaletto domestico. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non era come voler andare al lunapark, a fare shopping o a comprare un giocattolo qualsiasi. Avevo bisogno di un animaletto. Così, pur sapendo quante difficoltà avrei incontrato, ho deciso di mettermi alla ricerca del mio animaletto. Ero determinato, avevo soltanto bisogno di un piano efficace e di un compagno, o una compagna, che mi aiutasse nella battaglia. In questo, almeno, la fortuna era dalla mia parte. Mia nonna è un’alleata perfetta in qualsiasi momento di crisi. Nonna Ursula mi ha sempre aiutato, perfino nelle cose più proibite e pericolose. È matta da legare e approva sempre le mie idee. da Indigo, Voglio un cucciolo!, Giunti Junior

• Chi racconta la storia? • La storia è scritta in prima persona o in terza persona?

................................................................................................................................................................................................................. ����� .............................................................................................................................. �����

2 Scrivi il riassunto della storia. Attenzione, devi usare:

la prima persona singolare

la terza persona singolare

RIASSUNTO ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

LABORATORIO DI SCRITTURA

117


SCRIVERE UN TESTO POETICO

Testo poetico PER SCRIVERE UN TESTO POETICO 1

2

FISSA LO SCOPO

SCEGLI

3

STABILISCI LA STRUTTURA

4

SCEGLI LE PAROLE ADATTE PER CREARE

• divertire (con una filastrocca) • esprimere un’emozione, un sentimento (con una poesia) • trasmettere un messaggio • l’ argomento • quanti versi vuoi scrivere • quante strofe vuoi formare • se creare la rima o usare versi liberi • la rima secondo uno degli schemi che conosci • effetti sonori (allitterazione o onomatopea) • immagini speciali (metafora, similitudine, personificazione)

1 Leggi i primi quattro versi della filastrocca e scrivi altre due strofe in rima

baciata. Usa le coppie di parole proposte.

La scrittrice Quando di sera a scrivere mi metto, mi siedo un po’ sbilenca sopra il letto e nel cassetto del mio comodino mi spenzolo a cercare un fogliettino. ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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118

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO POETICO

Allitterazione e onomatopea 1 Leggi la poesia e osserva come il poeta gioca con le parole:

attribuisce alle lettere F e V una sensazione di freschezza, quando tutt’ intorno è molto caldo. Cerchia queste consonanti ogni volta che le incontri.

2 Le lettere F e V possono dare anche

l’idea della leggerezza, del volo... Leggi il seguente elenco di parole e prova ad aggiungerne altre tu.

vapore nuvola fuori farfalla felice lieve soffio vento volare svanire fluttuare

Le parole adatte

Quando fa caldo caldo molto caldo se mi parlate per favore usate solo parole con molte effe e vi fffresche e vvventose. Parlatemi con soffi, con affetto, parlatemi davvero, siate affabili, parlatemi di tuffi, stoffe, staffe, parlate di farfalle, e quando finirete le parole per favore ditemi solo ffff e vvvv, ma tanto, fin quando viene sera.

• •

��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ................................................................................................................

ombina insieme alcune di queste • Cparole e forma almeno due frasi di senso compiuto. Segui l’esempio e comporrai versi poetici con l’allitterazione.

• Un filo di fumo fluttua fuori. • �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

R. Piumini

3 Nella seguente poesia, il poeta ha usato

molte parole onomatopeiche per esprimere il rumore del tuono. Individuale e sottolineale.

4 Ecco altre onomatopee usate dai poeti per rendere

i suoni o i rumori della realtà. A quali elementi attribuiresti le seguenti espressioni onomatopeiche? Collega.

sciacqua, sciaborda E nella notte nera come il nulla, a un tratto, col fragor d’arduo dirupo che frana, il tuono rimbombò di schianto: rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimareggiò rinfranto.

gre, gre

rane temporale

bubbulio lontano

vecchia fontana

clof, clop, cloch cloffete, cloppete

onda

G. Pascoli

LABORATORIO DI SCRITTURA

119


SCRIVERE UN TESTO POETICO

Le figure retoriche 1 Nella poesia completa le similitudini, scegliendo il

secondo termine di paragone tra quelli proposti.

2 Ora prova tu a completare la seguente

poesia, inventando due similitudini.

come una rondine come un bambino

Un foglio nel vento Un foglio di carta, sospinto dal vento, rotola e vola lungo una strada deserta. Quel foglio folleggia .............................................................................................................................

all’uscita di scuola. Volteggia nell’aria .............................................................................................................................

Una barca nel mare Una piccola barca veleggia nell’ immenso mare. Quella barca scivola sull’acqua ...............................................................................................................

su una lastra di ghiaccio. Sobbalza fra le onde .................................................................................................................................... ....................................................................................................................................

sopra il suo nido. da A. Russo, Poesie come farfalle, Glaux

3 A ssocia tra loro due elementi per volta tra quelli illustrati sotto con una similitudine.

• Scrivi le similitudini che hai creato. • ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ • ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ • ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

120

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO POETICO 4 O ra trasforma in metafore le similitudini dell’esercizio precedente.

• ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

• Hai riconosciuto quale figura retorica è presente? Sottolineala. Poi completa.

5 Leggi la strofa.

È presenta una ........................................................................................ : le ragnatele sono paragonate a .......................................

C’è il sole tra le foglie gialle e i ragni tessono fra i rami le loro strade di seta.

.........................................................................................................................................

6 A te che cosa sembrano le ragnatele? Prova a definirle con la stessa figura retorica usata dal poeta.

• ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... 7 Leggi la poesia.

Il risveglio del vento Nel colmo della notte, a volte, accade che si risvegli, come un bimbo, il vento. Solo, piano piano, vien per il sentiero, penetra nel villaggio addormentato. R. M. Rilke.

questi versi sono attribuite al vento • Indelle azioni umane. Sottolineale.

8 Q uali altre personificazioni, tra quelle proposte, ritieni adatte per il vento? Colora i cartellini.

il vento corre il vento sussurra

il vento fischia il vento dipinge

il vento scrive il vento rotola

il vento urla il vento spinge LABORATORIO DI SCRITTURA

121


SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

Descrivere PER SCRIVERE UNA DESCRIZIONE • descrivere in modo preciso e rigoroso (descrizione oggettiva) • descrivere trasmettendo sentimenti e opinioni personali (descrizione soggettiva)

1

FISSA LO SCOPO

2

SCEGLI IL SOGGETTO

3

UTILIZZA

• persone • animali • ambienti • dati sensoriali • aggettivi qualificativi • termini specifici (descrizione oggettiva) • similitudini, personificazioni (descrizione soggettiva)

SUGGERIMENTI PER COGLIERE GLI ASPETTI PRINCIPALI IN BASE AL SOGGETTO SCELTO ANIMALE

• informazioni generali (razza, proprietario, luogo in cui vive...) • aspetto fisico • comportamento (abitudini, abilità, atteggiamento nei confronti dell’uomo...)

PERSONA

• informazioni generali (identità, età, luogo in cui vive...) • aspetto fisico • carattere • comportamento (abitudini, interessi, rapporto con gli altri)

AMBIENTE

INTERNO O ESTERNO

122

LABORATORIO DI SCRITTURA

• immagini, colori • suoni e rumori • odori e profumi • sapori


SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

Descrivere una persona 1 Scegli tre persone che conosci bene e per ciascuna di loro descrivi uno degli aspetti proposti.

L’aspetto fisico di ............................................. statura, corporatura: ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

capelli: ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� viso (occhi, naso, bocca...): ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Il carattere e il comportamento di ............................................. come è: ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

come parla: ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ..................................................... ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

come cammina: ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

come si rapporta con gli altri: ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

le sue abitudini: ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

i suoi interessi: ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

L’abbigliamento di ............................................. abiti: ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� scarpe: ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� accessori e ornamenti: ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

LABORATORIO DI SCRITTURA

123


SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

Descrivere un animale 1 Completa la descrizione dello scoiattolo, inserendo al posto giusto le parole ed espressioni date.

coda abilmente involucro legnoso segnali snello ampia cinque si nutre zampe anteriori acuminati tanto fermamente incisivi

Lo scoiattolo Lo scoiattolo vive nei boschi, dove ............................................... soprattutto di nocciole, noci, pinoli, ghiande e germogli, che cerca arrampicandosi e saltando tra gli alberi. Afferra il cibo con le dita delle .................................................................... e si serve dei grandi denti ..............................................., simili a scalpelli taglienti, per rodere l’ ................................................ dei frutti secchi. Questo agilissimo animale ha il corpo .................................................... . Ha la testa arrotondata e gli occhi grandi, che gli forniscono una visione ............................................... e accurata per giudicare le distanze di salto con estrema precisione. La sua ..............................................., lunga e cespugliosa, gli serve sia da bilanciere, quando corre velocemente su un ramo o si arrampica su rami sottili, sia per inviare ............................................... ad altri scoiattoli. Le sue quattro zampe terminano con ............................................... dita lunghe e sottili, munite di artigli ............................................... che gli consentono di aggrapparsi ......................................................... alla corteccia degli alberi ............................................... da mantenersi a testa in giù. da Enciclopedia dei ragazzi, Treccani

• Lo scoiattolo è descritto in modo:

soggettivo

oggettivo

2 Scegli un animale che puoi osservare da vicino (se ne hai uno tuo, oppure quello di un tuo vicino di casa...)

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e descrivilo in modo soggettivo. Oltre a caratterizzarlo nell’aspetto fisico, parla delle sue abitudini, del modo in cui si muove e si comporta con le persone e con gli altri animali, di cosa mangia, se preferisce qualche cibo in particolare... Per rendere originale e simpatica la tua descrizione ricordati di: - evitare lunghi elenchi di caratteristiche ed evidenziare, invece, eventuali tratti particolari (del carattere o dell’aspetto fisico) che riguardano solo questo soggetto; - esprimere il tuo punto di vista sull’animale e i sentimenti che esso ti suscita.

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

Descrivere un ambiente 1 Scegli uno dei seguenti paesaggi e descrivilo in tutti i suoi aspetti.

L’immagine rappresenta ............................................................................................................................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

In primo piano ......................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

In secondo piano ................................................................................................................................................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Sullo sfondo ................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO

Testo informativo PER SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO 1

FISSA LO SCOPO

2

STABILISCI

3

DOCUMENTATI E RACCOGLI INFORMAZIONI

4

RIELABORA

5

SUDDIVIDI E ORGANIZZA

6

USA

• divulgare conoscenze • l’argomento • su testi specifici, enciclopedie, internet... • le informazioni • gli argomenti in sottoargomenti (paragrafi) • il linguaggio specifico della disciplina trattata

1 O rganizza le seguenti informazioni ricavate da internet sull’airone cenerino e rielaborale per scrivere

un testo informativo.

Nome scientifico: Ardea cinerea

Famiglia: uccello appartenente alla famiglia Ardeidae.

Habitat: in generale predilige le pianure, ma può vivere benissimo anche a 2 000 metri sul livello del mare. Ama le zone umide d’acqua dolce, le cave d’argilla, le aree lagunari e le valli da pesca. In Italia è concentrato soprattutto al nord: lungo i fiumi della Pianura Padana, tra le risaie del Piemonte e della Lombardia, in Veneto. È presente poi in Toscana lungo le sponde dell’Arno e del Serchio, nel Lazio sulle rive del Tevere e nelle Marche. Fuori dall’Italia è distribuito tra Europa, Africa, Asia occidentale, orientale e Madagascar. È la specie di airone che si spinge più a nord, tanto che in estate è possibile incontrarlo anche oltre il Circolo Polare Artico.

Descrizione: si distingue dagli altri aironi per le sue grandi dimensioni: da adulto può raggiungere infatti i 90-98 cm e il suo peso può variare da 1 a poco più di 2 kg. L’apertura alare è molto ampia (fino a 170 cm). Il piumaggio è di colore grigio sulla parte superiore e bianco in quella inferiore. Zampe e becco sono gialli. Il becco è robustissimo, adatto a trafiggere in un colpo solo le sue prede.

Alimentazione: si nutre di pesci, rane, girini, bisce d’acqua, crostacei, molluschi, insetti acquatici, piccoli mammiferi e di piccoli di altri uccelli. È attivo sia di giorno che di notte per cacciare e per nutrirsi si sposta anche di decine di chilometri dal luogo di nidificazione.

126

LABORATORIO DI SCRITTURA

Riproduzione: oviparo (deposizione delle uova a marzo).


SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO ra scrivi il tuo testo informativo sull’airone cenerino, dividendolo in • Oparagrafi secondo le indicazioni.

primo paragrafo

• Inizia dalla presentazione generale dell’uccello e indica i luoghi dove vive. ..................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................

secondo paragrafo

• Descrivi il suo aspetto fisico in tutti i particolari. ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

terzo paragrafo

• Descrivi le sue abitudini: come si nutre, come si riproduce... ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO REGOLATIVO

Testo regolativo PER SCRIVERE UN TESTO REGOLATIVO 1

FISSA LO SCOPO

2

ELENCA

3

USA

• dare istruzioni per eseguire qualcosa • dare istruzioni per costruire qualcosa • indicare norme di comportamento • dare consigli • fasi/azioni in ordine logico o cronologico • un linguaggio preciso con parole specifiche • verbi all’infinito o all’imperativo

1 Conosci il gioco “Rubabandiera”? Leggi il seguente testo.

Se qualcuno mi domandasse “qual è il tuo gioco di gruppo preferito?” risponderei senza esitazione: “Rubabandiera!!!” Per fortuna piace molto anche ai miei amici, perché per giocarci bisogna essere in parecchi, almeno in undici, infatti ci si divide in due squadre da cinque, mentre uno a turno è il “portabandiera”. Si può praticare in palestra o all’aperto (in un prato o in cortile): basta solo dividere il “campo da gioco” in due parti con una linea, anche immaginaria, e avere un fazzoletto o un qualsiasi pezzo di stoffa. Ogni squadra si dispone in fila, una di fronte all’altra, e distante ciascuna quindici passi dalla linea divisoria. Ognuno di noi viene contraddistinto dal numero della posizione che occupa nella fila e ha di fronte il suo avversario con lo stesso numero. Io mi metto sempre per terzo, così ho il numero 3 che è il mio numero fortunato! Quando siamo tutti pronti in fila, il portabandiera, tenendo alto il fazzoletto, chiama ad alta voce un numero, ed ecco che i corrispondenti due giocatori delle due squadre sfrecciano dalla loro posizione per andar a conquistare il fazzoletto. Quando senti chiamare il tuo numero devi essere scattante in modo da arrivare per primo dal portabandiera. Ma non finisce qui: devi essere abile a prendere il fazzoletto e soprattutto a ritornare al tuo posto con quello in mano, perché il tuo avversario cercherà di ostacolarti in ogni modo pur di impossessarsene lui!

• Ora prova a riscriverlo sul quaderno sotto forma di testo regolativo. Puoi seguire la seguente struttura: che cosa occorre • come si gioca 128

LABORATORIO DI SCRITTURA


Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open

È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.

È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

Come attivare il M.I.O. BOOK e accedere al portale Raffaello Digitale

L’occhio del lupo davanti al recinto Il ragazzo è immobile, ritto . Gira in lungo e in del lupo. Il lupo va e viene largo senza mai fermarsi. .”. “Che scocciatore, quel tipo.. Sono ormai due Ecco quel che pensa il lupo. ti alla rete, davan ore che il ragazzo sta o gelato, a guardare piantato lì come un alber aggirarsi il lupo. o si chiede il lupo. “Che vuole da me?”... Quest lo spaventa (un Quel ragazzo lo turba. Non ma lo turba. e), nient di lupo non ha paura saltano, gridano, Gli altri bambini corrono, accia al lupo e piangono, fanno la lingu gonna della mamma. nascondono il viso nella ne in piedi, Ma quel ragazzo lì, no. Rima . immobile, silenzioso

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.

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CODICE DI ATTIVAZIONE Vedi STORIE IN VOLO - Il libro delle TEMATICHE

È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:

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È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).

Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Francesca Bolognini Consulenza didattica: Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Grafica e impaginazione: Mauro Aquilanti, Alessia Polenti, Astarte Illustrazioni: Laura Giorgi, Katya Longhi, Laura Penone, Silvia Provantini, Gianfranco Spione Copertina: Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, 123rf, Fotolia, Thinkstock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche i testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze. © 2017 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it - info@grupporaffaello.it Ristampa: 5 4 3 2 1 0

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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

Classe 4

Eva Pigliapoco

Laboratorio del testo Laboratorio di scrittura Mappe

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