Storie in volo 5 - Il libro delle tipologie

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• Antologia di letture • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione

• Laboratorio del testo • Laboratorio di scrittura • Mappe

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• Grammatica • Eserciziario • Laboratorio di ascolto • Prove modello Invalsi

Storie in volo

Classe 5

PER L’INSEGNANTE E LA CLAS

• Grammatica • Eserciziario • Laboratorio di ascolto • Prove modello Invalsi

SE

• Guida al testo con guida alle competenze, programmazione, suggerimenti per il coding, schede operative, verifiche per livelli. • 5 cartelloni sulle tipologie testuali • 1 poster attivo di grammatica

Io imparo facile

IN DOTAZIONE CON LA GUIDA: il M.I.O. BOOK docente con la guida al testo, i percorsi multidisciplinari per la LIM spiegati passo passo, esercizi interattivi di italiano, video, canzoni e tante schede in PDF il M.I.O. BOOK studente

I volumi o ltre alla versione digitale M.I.O. BO OK, sono con sultabili on-line archiviab e ili su USB

I DVD si possono installare senza connessione a Internet

CD audio in formato MP3 con la versione audio di tutto il libro letto da speaker professionisti

Codice per l’adozione Storie in volo - Pack 5 ISBN 978-88-472-2738-5

A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line

www.raffaellodigitale.it www.grupporaffaello.it

Prezzo ministeriale

tipologie

• Laboratorio del testo • Laboratorio di scrittura • Mappe

• Antologia di letture • Linguaggi espressivi • Cittadinanza e Costituzione

volo Il libro delle

tipologie

Il libro delle

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

Classe 4

Eva Pigliapoco

Laboratorio del testo Laboratorio di scrittura Mappe

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Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open

È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.

È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

Come attivare il M.I.O. BOOK e accedere al portale Raffaello Digitale

L’occhio del lupo davanti al recinto Il ragazzo è immobile, ritto . Gira in lungo e in del lupo. Il lupo va e viene largo senza mai fermarsi. .”. “Che scocciatore, quel tipo.. Sono ormai due Ecco quel che pensa il lupo. ti alla rete, davan ore che il ragazzo sta o gelato, a guardare piantato lì come un alber aggirarsi il lupo. o si chiede il lupo. “Che vuole da me?”... Quest lo spaventa (un Quel ragazzo lo turba. Non ma lo turba. e), nient di lupo non ha paura saltano, gridano, Gli altri bambini corrono, accia al lupo e piangono, fanno la lingu gonna della mamma. nascondono il viso nella ne in piedi, Ma quel ragazzo lì, no. Rima . immobile, silenzioso

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.

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La registrazione è facoltativa e consente di ricevere gli aggiornamenti del testo.

CODICE DI ATTIVAZIONE Vedi STORIE IN VOLO - Il libro delle TEMATICHE

È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:

Senza registrazione è possibile: • richiedere il supporto; •v isionare i video tutorial.

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È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).

Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Francesca Bolognini Consulenza didattica: Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Grafica e impaginazione: Alessia Polenti, Mauro Aquilanti Illustrazioni: Sara Gianassi, Katya Longhi, Mariagrazia Orlandini, Elisa Patrissi, Gianfranco Spione Copertina: Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, 123rf, Fotolia, Thinkstock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche i testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze. © 2017 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it - info@grupporaffaello.it Ristampa: 5 4 3 2 1 0

2022 2021 2020 2019 2018 2017


e i r o t S Eva Pigliapoco

in

volo Il libro delle

tipologie

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Stinorie

Vola al libro degli strumenti per costruire le COMPETENZE

volo

Quest’anno hai tre libri di italiano. Vola giorno dopo giorno da un libro all’altro insieme ai tuoi compagni e all’insegnante!

Vola al libro delle TIPOLOGIE

Indice

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DI TESTO IN TESTO

4 Che tipo di testo è?

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TESTO NARRATIVO

10 Previsioni 11 Sara 12 La città smarrita nella neve 14 il RACCONTO UMORISTICO 16 Olle Pappamolle 17 Il mangiatore di dita 18 È FACILE Il racconto umoristico 19 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 20 il RACCONTO STORICO 22 Un regalo per Alessandro 24 È FACILE Il racconto storico 26 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 26 il RACCONTO FANTASY 28 Giò Piedenero 30 È FACILE Il racconto fantasy 31 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 32 il RACCONTO DI FANTASCIENZA 34 Una biblioteca galattica 35 L’uvarancia 36 È FACILE Il racconto di fantascienza 37 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ

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il RACCONTO GIALLO

40 Un caso per Dupin 42 È FACILE Il racconto giallo 43 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 44 VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà

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TESTO POETICO

46 La prima pioggia 47 La similitudine 48 La metafora 49 La personificazione 50 L’anafora 51 Il calligramma 52 È FACILE La poesia 53 VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ 54 VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà

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TESTO DESCRITTIVO Quando la notte finisce Guardarsi dentro Gallipoli Buck È FACILE Il testo descrittivo VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà

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TESTO INFORMATIVO

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Pattinaggio a rotelle Le Olimpiadi... nel mondo antico Breve storia di Google la CRONACA GIORNALISTICA

TESTO ARGOMENTATIVO

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Alma, la piccola Mozart... Il quotidiano Sfogliamo un quotidiano Il quotidiano online È FACILE La cronaca giornalistica VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà

Internet a scuola Camminare fa bene allo studio Pilota di linea Il nuovo film di Steven Spielberg È FACILE Il testo argomentativo VERIFICO le mie CONOSCENZE e ABILITÀ VERIFICO le mie COMPETENZE Compiti di realtà


Di testo in testo Lo scorso anno hai approfondito molteplici TIPOLOGIE TESTUALI. Un percorso analogo, ma ricco di nuove conoscenze, ti aspetta anche in questo libro:

TESTO NARRATIVO TESTO POETICO TESTO DESCRITTIVO TESTO INFORMATIVO TESTO ARGOMENTATIVO Per ripartire nel miglior modo possibile, rinfrescati le idee: ti ricordi quali sono le caratteristiche di ogni tipologia? Gira le pagine e mettiti alla prova, ti servirà anche per ripassare un po’!

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RICONOSCERE I TESTI

Che tipo di testo è? Leggi i quattro testi, poi collega ogni titolo alla tipologia testuale corrispondente.

Ci siamo! Martedì, 7 agosto Caro diario, non voglio soffermarmi sui dettagli del viaggio dalla capitale alla volta del parco Etosha, perché le vere emozioni sono tutte per il safari! “Ecco la vostra macchina” ha annunciato Camilla, la guida, indicandoci la jeep “e lui è Babu, parla anche italiano” ha aggiunto, accennando all’uomo di colore accanto all’auto. Io gli ho rivolto un sorriso “Vedremo gli animali, vero?”. “Speriamo” ha risposto lui con un’alzata di spalle “Animali fare quello che vogliono, qui”. Abbiamo percorso la trentina di chilometri che ci separavano dai confini del parco sotto un sole a piombo sul tettuccio della jeep e finalmente abbiamo varcato il cancello del parco: le strade erano tutte sterrate e bianche e la polvere si insinuava dappertutto..., ma all’improvviso i disagi sono evaporati perché gli animali erano dappertutto e non sembravano affatto intimiditi dalla nostra presenza. Ma soprattutto c’era il sapore di un’avventura indimenticabile, che sarebbe rimasta indelebile dentro di me! da M. Bonetti, Il diario di Martina, Mondadori

Invidia legittima! Ciao Giulio, ciao Sara. Nessun problema per l’invidia: vi capisco benissimo. Anche io mi invidierei se non fossi qui. Vi autorizzo quindi ufficialmente a invidiarmi! Da ieri siamo in Marocco. Devo dire che appena sceso dall’aereo ci sono rimasto un po’ male: mi aspettavo di vedere cammelli dappertutto, invece non ce n’era neanche uno. Fuori dall’aeroporto c’era una città che assomigliava moltissimo alla nostra, con palazzi, piazze, strade spaziose, automobili e un viavai continuo di persone indaffarate. Anche lì di cammelli neanche l’ombra. Abbiamo affittato una macchina e siamo partiti alla scoperta del Marocco. Lungo la strada ci siamo fermati in un paesino, perché mio padre voleva fotografare un mercato di pecore. Le pecore erano legate insieme a gruppo di dieci-dodici e mi facevano pena. Un venditore d’acqua ricoperto di sonagli ci ha seguiti a lungo per farsi fotografare e poter chiedere una mancia. Dopo il mercato delle pecore siamo ripartiti e finalmente siamo entrati a Marrakech e subito mi è sembrata molto esotica. Domani andremo alla sua scoperta: sono sicuro che vedremo anche i cammelli. Un saluto a voi da Fabrizio, il super-viaggiatore da S. Bordiglioni, Il giro del mondo in 28 e-mail, Edizioni EL

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RICONOSCERE I TESTI

Steve Jobs “È nato un bambino. Un maschietto non previsto. Volete adottarlo?” In questo modo insolito, nel bel mezzo di una notte di San Francisco, Paul e Clara Jobs ebbero la notizia della nascita di Steven Paul Jobs e divennero i suoi genitori adottivi. Era il 24 febbraio 1955 e Joanne Carole Schieble, madre naturale di Steve, aveva deciso di dare in adozione il bambino perché era ancora molto giovane. La vita di Steve Jobs si annunciava straordinaria fino dalla nascita! La madre di Steve aveva posto una strana condizione per dare in adozione il figlio: i genitori adottivi dovevano essere laureati! Ma la coppia che rispondeva a tale condizione, all’ultimo momento preferì una femmina e così Steve fu cresciuto da due brave persone che, pur non essendo laureate, gli consentirono di trascorrere un’infanzia felice nel cuore della Silicon Valley, a sud della Baia di San Francisco e di frequentare il college. Al college, Steve Jobs abbandonò i corsi ufficiali e seguì un laboratorio di calligrafia: imparò a distinguere i caratteri di scrittura e un mucchio di altre cose che furono determinanti nel realizzare le splendide possibilità grafiche dei computer. Dunque il suggerimento “impara l’arte e mettila da parte” è proprio valido! da A. Ferrara, Steve Jobs, affamato e folle, Raffaello

Un indiano in città Quando avevo dieci anni, se avessi potuto scegliere un mestiere avrei fatto l’indiano. L’indiano pellerossa, beninteso, con le penne d’aquila sulla testa, l’arco e le frecce e tutto il resto. Per questo mi allenavo con costanza nel ruolo del guerriero sioux, con i mezzi che avevo a disposizione: principalmente la cerbottana. Per fortuna non ero solo: a fare gli indiani con me c’erano Ilario e Cesare e Walter, Guido e Mimmo. Bambine, nella banda, non ce n’erano. Non esistevano le classi miste ed era difficile fare amicizia con le bambine. Noi caricavamo i nostri tiracartocci e le facevamo scappare tirando alle gambe. Le gambe erano un buon bersaglio, sia quelle delle femmine sia quelle dei maschi, perché erano sempre scoperte, in qualunque stagione e con qualunque tempo. da G. Quarzo, Quando avevo la tua età, Fabbri

CI SIAMO!

AUTOBIOGRAFIA

STEVE JOBS

LETTERA INVIDIA LEGITTIMA!

BIOGRAFIA DIARIO

UN INDIANO IN CITTÀ

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RICONOSCERE I TESTI Leggi ciascun racconto poi classificalo colorando la casella giusta.

Alluvione nella Pampa Al mattino la compagnia si rimise in cammino per raggiungere la costa. Il cielo annunciava la pioggia. Pedro continuava a essere irrequieto, ascoltava ogni rumore, scrutava il cielo. All’improvviso un sordo mormorio si fece sentire lontano. Subito Pedro urlò: – Anda! Anda! (Correte! Correte!) Stava sopraggiungendo una piena, una delle terribili piene così frequenti nella Pampa, dove i numerosi rios, i fiumi che scendono dalle montagne, straripano all’improvviso. Correvano senza avere neppure più il fiato per urlare. Correvano, ma la muraglia d’acqua piombò su di loro e li sommerse. Il maggiore indirizzò tutti con le urla e con i gesti verso un gigantesco albero che affiorava dall’acqua. Pedro fu il primo ad arrivare lì, con le sue vigorose bracciate, e così poté aiutare gli altri ad arrampicarsi sui rami. Il brontolio di un tuono si fece sentire cupo e vicino, mentre l’aria era tagliata da una serie di scariche elettriche. L’acquazzone scrosciò improvviso e violento e sul più grosso dei rami dell’albero andò a schiantarsi un fulmine. Si udì la voce di Wilson: – L’ albero ha preso fuoco! L’incendio si stava propagando a tutto l’albero. La disperazione si era ormai impossessata di tutti. Nessuno ebbe perciò modo di osservare la tromba d’aria che si avvicinava dall’orizzonte a velocità tremenda: in pochi attimi avvolse l’albero con tutti i suoi occupanti, lo sradicò e lo fece ricadere nell’acqua. Fu su quella provvidenziale imbarcazione che i nostri uomini andarono alla deriva per alcune ore, finché il tronco dell’albero si arenò su un banco di terra. da J. Verne, I figli del capitano Grant, Einaudi

RACCONTO DI PAURA RACCONTO D’AVVENTURA

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RICONOSCERE I TESTI

Quella cosa sul davanzale Anton avrebbe voluto avere a portata di mano la bottiglia di succo di mele che era in frigorifero, ma la strada per raggiungerla dalla sua camera era lunga e passava per il corridoio buio. Anton odiava il corridoio, con la sua lampadina eternamente fulminata e mai sostituita! Odiava i cappotti penzolanti dell’attaccapanni, simili a cadaveri galleggianti! Aveva raggiunto la cucina, finalmente! Dalla tv accesa in camera sua, una voce di donna annunciava l’inizio del film. Anton si mise la bottiglia sotto il braccio e riaffrontò il corridoio. Ma non andò lontano. Già dal corridoio si rese conto che c’era qualcosa di strano. Si fermò e si mise in ascolto... la voce non si sentiva più. Poteva significare soltanto una cosa: qualcuno era entrato di soppiatto in camera sua e aveva spento il televisore! Anton sentì il cuore fare un balzo e cominciare a battere all’impazzata: immagini paurose gli sfilarono davanti agli occhi: immagini di malviventi con calze di nailon... La finestra della camera era rimasta aperta, si ricordò Anton, e il ladro poteva essere entrato dal balcone del vicino. D’un tratto si sentì un gran fracasso: la bottiglia di succo gli era scivolata di mano e adesso rotolava lungo il corridoio, proprio verso la porta della sua camera. Anton trattenne il fiato e attese. Non accadde nulla. Che il ladro fosse solo il frutto della sua immaginazione? Ma allora, come mai, il televisore si era azzittito? Raccolse la bottiglia e aprì lentamente la porta della camera. Nella stanza c’era uno strano odore: un tanfo di muffa e di marcio... In quel momento udì uno strano fruscio che sembrava provenire dalla finestra. Lentamente, con le ginocchia tremanti, si avvicinò... Anton si fermò impietrito: sul davanzale, davanti alle tende svolazzanti nella corrente, c’era qualcosa che lo fece rimanere a bocca aperta. Due occhi venati di sangue lo fissavano da un volto bianco come un lenzuolo. Una grande bocca rosso sangue si aprì e si chiuse con un suono terrificante, rivelando denti bianchi, bianchissimi e appuntiti come pugnali. – Un vampiro – urlò Anton. E l’essere rispose con voce che sembrava scaturire delle oscure RACCONTO DI PAURA profondità della Terra: – Sì, un vampiro... da A. Sommer-Bodemburg, Vampiretto, Salani

RACCONTO D’AVVENTURA

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RICONOSCERE I TESTI I brani di questa pagina hanno in comune il tema: l’albero, ma si differenziano per la tipologia testuale. Riporta vicino a ogni testo la tipologia corrispondente scegliendo fra: testo poetico

testo informativo

testo descrittivo

Un albero straordinario Era un olmo contorto. Era nato ai piedi di una roccia ed appariva subito come un albero straordinario. Pareva una creatura umana, vecchia e decrepita, ma insieme piena di vigore. Ogni parte delle sue membra era come un osso: duro, scabro, con una pelle rugosa, quasi nera. A non molta distanza dalle radici, il tronco si spaccava in due parti divaricate, a mo’ di gambe che si riunivano in un tronco da gigante. Più su il corpo dell’olmo si divideva all’improvviso in tre o quattro rami matti e duri, tesi in direzioni opposte, ma tutti verso l’alto. da B. Tecchi, Storie di alberi e di fiori, Bompiani ...................................................

Filastrocca dell’albero Albero abbraccio e respiro del mondo strade radici che arrivano in fondo chissà da dove arriva il tuo suono suono che parla di un cuore buono. Chissà da dove arriva il tuo canto canto di foglie, che vibra d’incanto. Mentre ti ascolto, ti parlo e ti penso e il mio discorso diventa denso: tieniti stretto a questa terra cresci più libero che in una serra afferra il cielo, portalo a noi tendi i tuoi sogni più in alto che puoi e se qualcuno ti vuole strappare tu vienimi a chiamare da S. Giarratana, Amica Terra, Fatatrac

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Turbante di turco Nome scientifico: Lilium martagon Nome italiano: Riccio di dama Nome popolare: Turbante di turco Habitat: boschi radi, prati montani soleggiati, fino ai 2500 m in tutta Europa e in Asia temperata Periodo di fioritura: luglio e agosto Altezza: in media tra 30 e 60 cm; raggiunge 150 cm in luoghi favorevoli Fusto: robusto, macchiettato di verde rossiccio Foglie: strette e appuntite Fiore: rosso smorzato con macchie più scure Profumo: penetrante, soprattutto di notte Curiosità: il bestiame da pascolo non apprezza questa pianta, ma i camosci ne sono ghiotti. Il bulbo del fiore era considerato un amuleto e appeso al collo dei bimbi che mettevano di denti. ..................................................


Testo narrativo Le STORIE Il testo narrativo racconta storie di ogni tipo da leggere o ascoltare, ognuna con uno scopo diverso in base a ciò che narra. Come già sai, le storie possono essere: • realistiche o verosimili, se sono realmente accadute o potrebbero accadere nella realtà • fantastiche se non possono accadere nella realtà Quest’anno scoprirai nuovi generi di racconti, i quali, anche se diversi tra loro, hanno in comune gli elementi che costruiscono le storie (personaggi, tempo e luogo).

La STRUTTURA della NARRAZIONE La trama è l’insieme dei fatti che si sviluppano in un racconto e generalmente è narrata seguendo una struttura fissa in tre parti: 1. inizio introduce la storia e presenta i suoi elementi 2. svolgimento è la parte centrale in cui si svolgono i fatti della storia 3. conclusione è il finale della storia Tutto il racconto è composto da sequenze, cioè momenti diversi ognuno di senso compiuto; in base al loro contenuto possono essere: • narrative, quando raccontano fatti e vicende dei personaggi • descrittive, quando descrivono i luoghi, i personaggi, gli oggetti, le situazioni • riflessive, quando esprimono i pensieri, le riflessioni, le opinioni, i sentimenti dei personaggi • dialogiche se presentano il discorso diretto per riportare i dialoghi tra i personaggi

L’ORDINE della NARRAZIONE Lo scrittore narra i fatti secondo un ordine: può scegliere di seguire il lineare andamento cronologico (fabula) o può creare degli “spostamenti di tempo avanti o indietro” a sua scelta (intreccio), questa tecnica narrativa si distingue in: • flashback o retrospezione, quando la narrazione “torna indietro” per spiegare fatti accaduti in precedenza • flashforward o anticipazione, quando la narrazione anticipa un fatto che accadrà in seguito

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TESTO NARRATIVO

Previsioni Oggi a scuola la maestra vuole che lavoriamo in gruppo. Dobbiamo scrivere un articolo per il giornale della scuola. Prevedo guai. Io ci indovino sempre! Anche ieri sera quando ho visto la mamma rientrare, ho pensato che c’erano stati guai. E infatti! Primo: non aveva la solita busta con le paste avanzate. Secondo: gli occhi erano ridotti a fessure. Terzo: parlava a scatti: – Scusa Carl, giornata terribile. C’è gente terribile in giro. Un cliente terribile voleva un toast: prima era troppo freddo, poi troppo caldo e mi ha detto che si è bruciato la lingua e ha voluto un bicchiere d’acqua e poi voleva pagare solo il bicchiere d’acqua... – aveva detto per tre volte “terribile”! Povera mamma. Così, per consolarla, le ho raccontato del mio allenamento. Credo che le mie previsioni si avverino ancora quando la maestra dice: – Carlotta, Margherita e Simona, gruppo primo. No, no, no. Proprio con le “principessine” Margherita e Simona. Le chiama così anche la maestra! Saranno due ore di “Hai visto che ho le scarpe nuove?”. “Ah, sì sì sì”. “E io ho i jeans con gli strass”. “Ah, sì sì sì”. Puah. Non mi piace proprio. Oggi a scuola sono in tuta, perché alle 17 ho l’allenamento e così non devo tornare a casa a cambiarmi e poi la tuta mi piace tanto. Mi piacciono anche le scarpe nuove quando ce le ho e i jeans con i ricami, ma non mi piace parlare delle cose. A me piace parlare con le persone e guardare una bella partita. Le principessine aspettano che io sistemi il mio banco vicino a loro. – Devi fare l’allenamento oggi? – non posso dire che Margherita non abbia la voce dolce e gentile. – Sì – le rispondo di malavoglia. – Dico alla mamma se posso venire a vedervi. – Anch’io – si unisce Simona. Per poco non mi va la saliva di traverso. Le principessine che fanno danza classica vogliono venire a vedere l’allenamento di calcio? Uhmm, qui c’è qualcosa che non va. Mah... forse sono scarsa con le previsioni. da L. Frescura, Il pallone è maschio, la palla è femmina, Raffaello

LAVORO SUL TESTO NARRATIVO La storia che hai letto è narrata da: una voce esterna ai fatti un personaggio che prende parte alla vicenda il protagonista della storia Il narratore racconta in: prima persona terza persona

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Il racconto inizia con la narrazione di ciò che sta accadendo proprio in quel momento, poi il narratore prima di continuare con lo svolgimento, torna indietro al giorno prima per indicare un fatto che dimostri la sua bravura nelle previsioni. Individua e sottolinea il flashback. Racconta tu a voce la storia, esponendo i fatti secondo l’ordine cronologico in cui sono accaduti.


TESTO NARRATIVO

Sara Era una fosca giornata d’inverno: la nebbia gialla che ammantava le strade di Londra incombeva tanto fitta che i lampioni erano già accesi; una bambina era seduta assieme al padre in un taxi, che procedeva piuttosto a rilento lungo gli ampi viali. Con i piedi incrociati sotto le gambe, lei stava rannicchiata fra le braccia del papà e con una vocina flebile, che era quasi un sussurro disse a un tratto: – Papà... è questo il posto? – Sì, piccola Sara, è questo. Siamo arrivati. Le sembrava che fossero passati anni da quando aveva cominciato a prepararsi al “posto”, come lo chiamava sempre. Sua madre era morta quando lei era nata, e quindi Sara non l’aveva mai conosciuta. Il padre, giovane, bello, ricco e indulgente, era l’unico parente che avesse al mondo. Avevano giocato assieme e si erano sempre voluti bene. Nella sua breve vita solo una cosa l’aveva turbata: il “posto” in cui un giorno sarebbe dovuta andare. Il clima dell’India faceva male ai bambini e quindi, appena possibile, venivano condotti via da lì: di solito in Inghilterra, a scuola. La turbava il pensiero di non poter avere il padre vicino. – Non potresti venire in quel posto con me, papà? – aveva chiesto quando aveva cinque anni. – Ma non dovrai restarci a lungo, piccola – aveva risposto lui – Andrai in una bella casa dove ci saranno un sacco di bambine con cui giocare. Ti manderò molti libri e crescerai tanto in fretta che sembrerà che non sia passato neanche un anno, quando sarai abbastanza grande da tornare per prenderti cura del tuo papà. – Be’, papà – disse ora Sara con dolcezza – adesso che siamo qui, immagino che dobbiamo rassegnarci. Neanche il capitano Crewe si era rassegnato, sebbene sapesse di doverlo tenere segreto. La sua piccola Sara era stata un’ottima compagna e lui si sarebbe sentito solo quando, al suo ritorno in India, rientrando in casa, non avrebbe più visto quella signorinella corrergli incontro. Allora strinse la figlia tra le braccia mentre il taxi avanzava nel cortile dell’edificio in cui erano diretti.

LAVORO SUL TESTO NARRATIVO La storia che hai letto è raccontata: rispettando la successione cronologica degli avvenimenti modificando l’ordine degli avvenimenti Quindi l’autore usa: la fabula l’intreccio Il narratore torna indietro nel tempo ai primi anni di Sara e per due volte anticipa cosa accadrà in futuro al padre e alla figlia. Individua e sottolinea come indicato: - con il rosso il flashback - con il verde il flashforward

da F.H. Burnett, in F. Waters, Storie per ragazze, Einaudi Ragazzi

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TESTO NARRATIVO

La città smarrita nella neve Quel mattino lo svegliò il silenzio. Marcovaldo si tirò su dal letto col senso di qualcosa di strano nell’aria. Non capiva che ora era, la luce tra le stecche delle persiane era diversa da quella di tutte le ore del giorno e della notte. Aperse la finestra. La città non c’era più, era stata sostituita da un foglio bianco. Aguzzando lo sguardo, distinse, in mezzo al bianco, alcune linee quasi cancellate, che corrispondevano a quelle della vista abituale: le finestre e i tetti e i lampioni lì intorno, ma perdute sotto tutta la neve che c’era calata sopra nella notte. – La neve! – gridò Marcovaldo alla moglie, ossia fece per gridare, ma la voce gli uscì attutita. Come sulle linee e sui colori e sulle prospettive, la neve era caduta sui rumori, anzi sulla possibilità stessa di far rumore; i suoni, in uno spazio imbottito, non vibravano. Andò al lavoro a piedi; i tram erano fermi per la neve. Per strada, aprendosi lui stesso la sua pista, si sentì libero come non s’era mai sentito. Nelle vie cittadine ogni differenza tra marciapiedi e carreggiata era scomparsa, veicoli non ne potevano passare. Marcovaldo, anche se affondava fino a mezza gamba a ogni passo e si sentiva infiltrare la neve nelle calze, era diventato padrone di camminare in mezzo alla strada, di calpestare le aiuole, d’attraversare fuori delle linee prescritte, di avanzare a zig–zag. Le vie e i corsi s’aprivano sterminate e deserte come candide gole tra rocce di montagne. La città nascosta sotto quel mantello chissà se era sempre la stessa o se nella notte l’avevano cambiata con un’altra? Chissà se sotto quei monticelli bianchi c’erano ancora le pompe della benzina, le edicole, le fermate dei tram o se non c’erano che sacchi e sacchi di neve?

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TESTO NARRATIVO Nel cortile i ragazzi avevano fatto un uomo di neve. – Gli manca il naso! – disse uno di loro. – Cosa ci mettiamo? Una carota! – e corsero nelle rispettive cucine a cercare tra gli ortaggi. Marcovaldo contemplava l’uomo di neve. “Ecco, sotto la neve non si distingue cosa è di neve e cosa è soltanto ricoperto. Tranne in un caso: l’uomo, perché si sa che io sono io e non questo qui”. Assorto nelle sue meditazioni, non s’accorse che dal tetto due uomini, che facevano scendere la neve dalle tegole, gridavano: – Ehi, monsù, si tolga un po’ di lì! – e tutt’a un tratto, un carico di neve di tre quintali gli piombò proprio addosso. I bambini tornarono col loro bottino di carote. In mezzo al cortile c’erano due pupazzi identici, vicini. – Oh! Hanno fatto un altro uomo di neve! Mettiamogli il naso a tutti e due! – e affondarono due carote nelle teste dei due uomini di neve. Marcovaldo, più morto che vivo, sentì, attraverso l’involucro in cui era sepolto e congelato, arrivargli del cibo. E masticò. – Mamma mia! La carota è sparita! – i bambini erano molto spaventati. II più coraggioso non si perse d’animo. Aveva un naso di ricambio: un peperone; e lo applicò all’uomo di neve. L’uomo di neve ingoiò anche quello. Allora provarono a mettergli per naso un pezzo di carbone, di quelli a bacchettina. Marcovaldo lo sputò via con tutte le sue forze. – Aiuto! È vivo! È vivo! – I ragazzi scapparono. Marcovaldo, con pesante passo d’uomo di neve, si andò a mettere lì. La neve gli si sciolse addosso, colò in rivoli sui vestiti: ne ricomparve un Marcovaldo tutto gonfio e intasato dal raffreddore. da I. Calvino, Marcovaldo, Einaudi

LAVORO SUL RACCONTO GIALLO Il testo è già suddiviso in sequenze di diverso tipo in base al loro contenuto. Distingui la tipologia di ognuna (narrative, descrittive, dialogiche e riflessive), colorando la barra a lato in modi diversi. Le sequenze tutte insieme completano il racconto come un puzzle. Fai delle prove. Sì No • Rileggi solo le sequenze descrittive. Questo nuovo testo, secondo te, è comprensibile e scorrevole? • Rileggi solo le sequenze narrative e dialogiche, il racconto ottenuto è ugualmente comprensibile e scorrevole? Sì No Tra il racconto completo e le due versioni proposte, quale preferisci? Motiva la tua proposta.

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SCOPRO IL RACCONTO UMORISTICO ll RACCONTO UMORISTICO narra storie comiche o bizzarre, anche in forma breve (come le barzellette), con lo scopo di divertire e far ridere il lettore.

CHI I personaggi principali e secondari sono individui particolarmente pasticcioni o ingenui, oppure persone normali che si trovano in situazioni buffe, assurde o imbarazzanti.

DOVE I fatti narrati possono essere ambientati in luoghi reali o fantastici, perché situazioni divertenti possono verificarsi ovunque.

QUANDO Gli avvenimenti narrati possono svolgersi in un tempo definito o non precisato nel presente o passato.

LA STRUTTURA Come tutti i testi narrativi, il racconto umoristico è strutturato nei tre momenti: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE. Ed è composto da più sequenze di tipo diverso.

TECNICHE NARRATIVE L’autore per ottenere l’effetto comico utilizza varie tecniche narrative: - equivoci o malintesi generati da scambi o fraintendimenti di parole o di persone - esagerazioni nei fatti o nella caratterizzazione dei personaggi (la caricatura) - capovolgimento dei ruoli - situazioni assurde (paradossi o colpi di scena) - scherzi per imparare

FACILE vai

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L AVO RO SUL RACCONTO UMORISTICO Ecco un RACCONTO UMORISTICO: leggilo e fai attenzione alle parole colorate: evidenziano ciò che hai imparato nella pagina precedente. Ti aiuteranno a rispondere alle domande a lato.

La strada sbagliata Inizio Il professor Grammaticus, nel rincasare, sbagliò strada. Venne perciò a trovarsi in una strada sbagliata. Svolgimento Difatti, dopo pochi passi, notò l’insegna di un negozio su cui si leggeva: ”Cugine Economiche”. – Strani parenti – osservò il professore – si lasciano vendere così, a poco prezzo. Chissà poi se vendono solo cugine o anche zie, cognate, nipoti e sorellastre. Una strana strada davvero, ma ve l’ho detto: era una strada sbagliata. Per il resto aveva tutto: un calzolaio che vantava le sue “scarpe fatte a nano”, un “Pale e Tabacchi” da cui uscivano clienti con una pala da giardino nella mano destra e un pacchetto di sigari nella sinistra, un fornaio che vendeva “pane e basta”, e una splendida, modernissima “Panca”. Qui il professore scoppiò a ridere tanto forte che il direttore della “Panca” si affacciò a vedere che mai stesse succedendo. – Rido – spiegò Grammaticus – domandandomi dove li tenete i quattrini: sopra la panca, insieme con la capra che campa, o sotto la panca, insieme con la capra che crepa? Conclusione Era così divertito, che il professore ripercorse di nuovo quella strada sbagliata. da G. Rodari, I cinque libri, Einaudi

CHI è il protagonista della storia? ........................................................................................................................

È un personaggio: .

reale

fantastico

DOVE si svolgono i fatti narrati? ........................................................................................................................

È un luogo:

reale

fantastico

Che cosa crea l’EFFETTO COMICO nella storia? Un fatto esagerato. Scambi di parole. Un capovolgimento di ruoli.

QUANDO si svolge la storia? La storia è accaduta

.........................................................

.................................................................................................................. .

Come è STRUTTURATO il racconto? L’inizio presenta ..................................................................... ................................................................................................................... .

Lo svolgimento narra come si evolve la storia:

.................................................................................................

................................................................................................................... .

Nella conclusione il professore si ................................................................................................................... .

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RACCONTO UMORISTICO

Olle Pappamolle

LAVORO SUL RACCONTO UMORISTICO Il tempo della storia è ben definito? Sì No Dove si svolge la storia? ......................................................................................................

È un luogo:

reale

fantastico

Chi sono i personaggi del racconto? ....................................................................... ......................................................................................................

Segna gli aspetti che li rendono comici: l’aspetto fisico il carattere il comportamento gli stati d’animo aspetto fisico le parole pronunciate Secondo te, chi è più comico tra i due personaggi? ......................................................................................................

L’effetto comico in questo racconto è dato dall’esagerazione e dal paradosso. Sottolinea nel testo le esagerazioni. A quali aspetti si riferiscono? Cerchia il paradosso, poi spiegalo con parole tue.

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Era venerdì pomeriggio e mancavano due ore alla partenza del pullman. In attesa davanti alla scuola, sia Olle che il padre tremavano al pensiero della gita in montagna. Il padre, il signor Mons, sapeva che avrebbe trascorso i tre giorni di lontananza dal figlio nel costante terrore che Olle annegasse in un laghetto di montagna, si perdesse per sempre nelle nebbie o precipitasse in un burrone. Olle non sapeva esattamente di cosa avesse più paura. Ognuno cercava di nascondere all’altro i propri timori, ma dal momento che tutti e due erano dei gran fifoni, non c’erano problemi. Mons aveva aiutato Olle a preparare lo zaino, che assomigliava a un elefantino sovrappeso. – Siamo riusciti a farci stare lo stretto indispensabile! Olle diede un’occhiata allo zaino stracolmo e annuì. – Ricontrolliamo la lista – disse il padre – calzettoni di lana, maglietta di lana a maniche lunghe, mutandoni di lana, canottiera e mutande, camicie, maglioni, sciarpa, guanti, tuta imbottita, scarpe da ginnastica, stivali di gomma, giacca a vento, pantaloni impermeabili, costume da bagno, asciugamano, spazzolino da denti, dentifricio, termometro, cerotti, vitamine, bende, macchina fotografica, Shangai... perché, conoscendoti, farai sicuramente una partita a Shangai, vero? Olle annuì. – Bene! – continuò il padre – Bussola, pigiama, occhiali da sole, occhiali di riserva, crema abbronzante, corda, latte in polvere, fiammiferi... – Non fumo, papà. – Lo so, Olle. Soltanto per sicurezza. – In che senso? – Nel caso in cui fosse necessario accendere un fuoco. – Ah, già. – Fazzoletti, cioccolato, binocolo, sacco a pelo, pala... – Pala? Che me ne faccio di una pala? – Non si sa mai... nel caso in cui tu avessi voglia di scavare una buca per sotterrarti. – Ti garantisco che non ne avrò voglia, papà! – Se vi trovaste in mezzo a una tempesta di neve. Mons aiutò Olle a infilarsi lo zaino in spalla. – Pesa? Olle barcollò prima di trovare l’equilibrio. – Un po’. Forse dovresti togliere il termometro. da K. Hagerup, Olle Pappamolle, Salani


RACCONTO UMORISTICO

Il mangiatore di dita – Pronto, Polizia? Sono la portiera dello stabile numero 18 di via Delirante. Ecco non mi vorrei sbagliare... ho il sospetto... che l’inquilino del terzo piano sia... – Sia? – Un antropofago... – Un mangiatore di carne umana??? – Per l’appunto, un cannibale... pronto? Mi sente? – La sento, sì, ma non vorrei che lei stesse delirando un tantino... – Lei non faccia lo spiritoso! Ma come! Una cittadina le telefona per compiere il suo dovere, avverte che sono in circolazione dei mangiatori di teste... – Ah, dunque quel signore mangia solo le teste? – No, per la precisione devo dire che mangia solo le dita... L’altro giorno ho sentito il signore che stava facendo colazione e ogni tanto gridava: “Giuditta, portami un’altra mezza dozzina di dita!”. Capisce? A mezze dozzine le mangiava... – Esagerato... Ma secondo lei, dove se le procura tutte quelle dita che mangia? – Ah, non lo so. Sa, è un dottore, lavora all’ospedale... là tagliano mani, piedi, braccia... Forse lui ruba le dita per mangiarsele... Brrrr! Il commissario, accompagnato da due agenti, raggiunse via Delirante e bussò all’appartamento del dottor Delfino. – Desidera? – Polizia. Ma non si spaventi, siamo qui per delle informazioni. – Di che si tratta? – Qualcuno sostiene che a lei piaccia molto mangiare... dita! – Dita? Certamente! Ottimo cibo nutrientissimo. Io mangio almeno dodici dita ogni mattina. – E come se le procura? – Le compro in drogheria, naturalmente. Guardi le mostro la scatola – il dottore mostrò loro la scatola di... – Ma questi son datteri! Non dita! – esclamò il commissario. – Ammetto che mi piace chiamare “dito” questo bellissimo frutto! da G. Rodari, Il pianeta Accazeta, Giunti

Antropofago: mangiatore di carna umana.

LAVORO SUL RACCONTO UMORISTICO Chi sono i personaggi del racconto? ....................................................................................................................

Segna con una X quale tra le seguenti tecniche narrative rende umoristico il racconto: l’esagerazione il fraintendimento di parole il capovolgimento dei ruoli lo scherzo Spiega con parole tue in che cosa consiste.

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul RACCONTO UMORISTICO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate: sono quelle più importanti da ricordare.

IL RACCONTO UMORISTICO 1

CHE COS’È

È un testo narrativo che racconta storie comiche o bizzarre che intendono far ridere chi legge.

2

DOVE

I fatti possono essere ambientati in luoghi reali o fantastici.

3

QUANDO

4

CHI

5

COME

Le storie possono svolgersi nel presente o nel passato. I personaggi sono ingenui, pasticcioni o persone comuni che si trovano in situazioni buffe. La struttura è formata da tre parti: 1- inizio 2- svolgimento 3- conclusione Il testo è diviso in sequenze. Il linguaggio utilizzato contiene battute di spirito, sbagli o giochi di parole.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il racconto umoristico narra ...................................................................................................... o ...................................................... che intendono ........................................................................................................................................................................................................ Può essere ambientato in luoghi ................................................................ o ................................................................................... Le storie possono svolgersi al tempo .............................................................. o ......................................................................... I personaggi sono ....................................................., ........................................... oppure persone ................................................ che si trovano in ................................................................................................................................................................................................ Il racconto è strutturato in: ..................................................................................................................................................................... Il linguaggio contiene .................................................................................................................................................................................... Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Un rimedio per il caldo – Scusi – disse il signor Veneranda al pescivendolo indicando le cassette di pesce – questo pesce è fresco? – Freschissimo! – rispose il pescivendolo. – Allora – disse il signor Veneranda – se è molto fresco me ne metta un mezzo chilo dentro la scollatura della camicia. – Come ha detto? Nella scollatura della camicia? – chiese il pescivendolo, che credeva di non aver capito. – Certo – confermò il signor Veneranda – ho caldo. Lei non ha caldo? – Sì, ma perché vuol mettere il pesce nella scollatura della camicia? – Perché è fresco – disse il signor Veneranda – lei ha detto che è fresco e, se è fresco, perché non ne approfittiamo? Lei quando fa caldo che cosa fa? – Mi... faccio vento – balbettò il pescivendolo, confuso. – Si fa vento col pesce? – No, con un ventaglio – disse il pescivendolo. – Perché lei vende anche ventagli? – chiese il signor Veneranda. – No, non vendo ventagli – ribatté il pescivendolo – ho solo pesce. – Allora, se uno ha solo il pesce e deve farsi vento, è costretto a farsi vento col pesce – replicò il signor Veneranda. – Accidenti... io non... – balbettò il pescivendolo che non capiva più niente. – Lasciamo stare – disse il signor Veneranda – altrimenti lei mi fa perdere tutta la giornata! – salutò e se ne andò tranquillamente. da C. Manzoni, 50 scontri col signor Veneranda, Rizzoli

1 I personaggi del racconto che hai letto sono: persone con poteri straordinari due persone comuni due creature inventate dalla fantasia dell’autore una persona comune e una creatura mostruosa

Scrivi di chi si tratta. ....................................................................................................................

2 L’incontro fra i due personaggi avviene in un luogo: reale fantastico

Da che cosa lo capisci? ....................................................................................................................

3 La vicenda si svolge in un tempo: passato non precisato presente ben definito presente non precisato passato ben definito 4 L’ effetto umoristico è dato da: equivoci e giochi di parole ragionamenti senza fondamento capovolgimento dei ruoli paragoni spiritosi

Quale dei due personaggi ne è l’artefice? ....................................................................................................................

Scrivi un aggettivo per definirlo. ....................................................................................................................

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO IL RACCONTO STORICO ll RACCONTO STORICO narra fatti storici realmente accaduti rivissuti con l’immaginazione dell’autore o vicende inventate ma basate su un fondo di verità storica, su cui l’autore si è documentato, con lo scopo di appassionare il lettore alla storia.

CHI I personaggi sono figure storiche che possono essere realmente esistite, oppure inventate dall’autore in perfetta verosimiglianza con la società antica: uomini e donne comuni, nobili, guerrieri, schiavi...

DOVE I fatti storici narrati si svolgono nei luoghi reali in cui sono accaduti. Ma anche per i fatti inventati, l’ambiente storico scelto viene ricostruito in modo molto fedele alla realtà del tempo (descrizione dei paesaggi, delle attività, degli usi e costumi degli uomini...).

QUANDO Gli avvenimenti accadono in un tempo passato ben definito: si fa sempre riferimento a una precisa epoca storica, a volte è specificata proprio la data.

LA STRUTTURA Come tutti i testi narrativi, il racconto storico è strutturato nei tre momenti: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE, ed è composto da più sequenze.

IL LINGUAGGIO Il linguaggio usato si avvale di molti termini specifici della storia per la nomenclatura dell’abbigliamento, dei cibi, degli usi e costumi dell’epoca scelta. per imparare

FACILE vai

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L AVO RO SUL RACCONTO STORICO Ecco un RACCONTO STORICO: leggilo e fai attenzione alle parole colorate: corrispondono a ciò che hai imparato nella pagina precedente. Ti aiuteranno a rispondere alle domande a lato.

Il giorno delle Panatenee Inizio Era il 397 a.C., finalmente arrivò il giorno delle Panatenee, i giochi in onore di Atena, figlia di Zeus. Alessandro, Apelle, Policleto, Milone ed altri atleti partirono da Sparta e giunsero entusiasti ad Atene per partecipare ai giochi ed allenarsi all’incontro più rilevante di tutti, l’Olimpiade. Ebbe inizio la prima gara, la corsa: vi parteciparono, fra gli altri greci, Apelle e l’ateniese Ikkos. Svolgimento L’araldo diede il via e gli atleti scattarono. Il pubblico si alzò tutto in piedi, urlando. Ikkos si portò subito in vantaggio, ma Apelle, passo dopo passo, si mangiava il distacco dell’avversario. E, infatti, il giovane ateniese parve perdere di colpo il ritmo della corsa, cominciò a scomporsi in alcune falcate disordinate, poi si accorse del recupero di Apelle e tentò di allungare il passo. Inutilmente! Apelle guadagnava terreno senza pietà. Gli Spartani, dalla loro postazione, lo videro rimontare implacabilmente il terreno e cominciarono a urlare come ossessi, incitando il loro eroe. Poteva farcela! Lo capirono tutti, poteva davvero vincere! Apelle avanzava sicuro. Sembrava non sentire la fatica e pareva volare. Il povero Ikkos era ormai lontano e si lasciò superare da altri tre concorrenti che trottavano dietro ad Apelle. Lo stadio era tutto per Apelle: il pubblico in piedi gridava il suo nome, lo incitava e lo sosteneva. Milone era in piedi e, mentre saltellava per l’entusiasmo, vide il suo amico sollevare le braccia in segno di vittoria e tagliare il traguardo.

CHI sono i personaggi della storia? Guerrieri dell’antica Grecia. Atleti dell’antica Grecia. Gladiatori dell’antica Roma.

DOVE si svolge la storia? ..............................................................................................

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Si tratta di un luogo: storico reale immaginato dall’autore

QUANDO si svolge la storia? .....................................................................................................

.

È un tempo: ben definito

non definito

Qual è l’AVVENIMENTO STORICO REALE al quale l’autrice intreccia le vicende da lei inventate? .....................................................................................................

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Conclusione Apelle aveva vinto! La prima vittoria era stata di Sparta. da N. Vittori, L’alloro e la spada, Raffaello

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RACCONTO STORICO

Un regalo per Alessandro

Destriero: cavallo di battaglia. Morsa: stretta vigorosa e potente. Stallone: cavallo maschio destinato alla riproduzione. Bucrànio: nei monumenti antichi, motivo ornamentale costituito da un teschio di bue. Terga: dorso, schiena.

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Alessandro correva nella prateria inondata dalla luce primaverile e costellata di fiori, correva seminudo e a piedi scalzi, contro il vento che gli soffiava nei capelli e gli portava dal mare l’odore lieve della salsedine. Peritas correva al suo fianco, controllando il passo per non superare il padrone e per non perderlo. Abbaiava di tanto in tanto come per attirare la sua attenzione e il giovane si girava verso di lui sorridendo, senza fermarsi. Filippo, suo padre, lo contemplava in silenzio, fermo in groppa al suo cavallo, al limitare del bosco. Quando lo vide ormai vicino, spronò il destriero e gli si affiancò, salutandolo con la mano e sorridendo, ma senza fermarlo, incantato dalla potenza di quella corsa, dal prodigio di quelle membra infaticabili. Alessandro si arrestò sulla sponda di un ruscello e si gettò con un tuffo nell’acqua. Filippo scese dalla sua cavalcatura e lo aspettò. Il ragazzo uscì di nuovo dalla corrente con un balzo, assieme al cane, e tutti e due si scrollarono l’acqua di dosso. Filippo lo abbracciò stretto e sentì a sua volta la morsa del figlio, non meno potente. Sentì che era diventato uomo. A un tratto, da dietro un colle, si udì un nitrito. Era un suono acuto e penetrante, uno sbruffare potente, poi si sentì un rumore di zoccoli di bronzo, che facevano tremare la terra. Filippo si girò verso il figlio e gli disse: – Ti ho portato un regalo. Raggiunsero la sommità del colle e Alessandro s’arrestò stupefatto: in basso, davanti ai suoi occhi, uno stallone nero si impennava con un guizzo delle reni sulle zampe posteriori, lucido di sudore, come una statua di bronzo sotto la pioggia, tenuto da cinque uomini attaccati a lacci e briglie, che cercavano di controllarne la formidabile possanza. Era più nero di un’ala di corvo e aveva una stella bianca in mezzo alla fronte in forma di bucranio. A ogni movimento del collo o delle terga, scaraventava a terra gli stallieri e li trascinava come


RACCONTO STORICO

pupazzi inerti. Poi ricadeva sugli zoccoli anteriori, scalciava all’indietro furibondo, flagellava l’aria con la coda, scrollava la lunga criniera luccicante. Alessandro gridò: – Lasciate libero quel cavallo, per Zeus! Soltanto io lo posso domare! Lasciatelo! Filippo guardò il figlio e lo vide quasi fuori di sé per l’emozione. Gli uomini obbedirono. L’animale si allontanò correndo nella pianura. Alessandro si lanciò all’inseguimento di corsa e gli si affiancò sotto l’occhio stupito del re e dei suoi stallieri. Gli uomini fecero un cenno come per dire “ascolta”. Sentivano che gli parlava, nell’ansimare della corsa gli gridava qualcosa. Improvvisamente il destriero rallentò, trotterellò un po’, poi si fermò. Alessandro gli si avvicinò, piano. – Bucefalo – sussurrò – Bucefalo... Ecco, è il tuo nome. Ti piace? E gli si accostò fin quasi a toccarlo. L’animale scrollò la testa, ma non si mosse, il ragazzo stese la mano e lo accarezzò sul collo, con delicatezza. – Vuoi correre con me? – disse. Il cavallo nitrì alzando la testa fierissima e Alessandro capì che assentiva. Con un balzo gli fu in groppa e gridò: – Vai, Bucefalo! Alla fine della corsa, Alessandro si arrestò davanti a Filippo, che lo guardava stupito. Poi lo baciò sulla testa e disse: – Figlio mio, cercati un altro regno: la Macedonia non è abbastanza grande per te. da V. M. Manfredi, Il romanzo di Alessandro, Mondadori Junior

LAVORO SUL RACCONTO STORICO Il racconto inizia subito con il nome del protagonista. Sottolinea nel testo gli altri personaggi di cui è indicato il nome proprio. Si tratta di: personaggi storici realmente esistiti persone comuni inventati dall’autore In che luogo avvengono i fatti narrati? ...........................................................................................................................

Nel testo è specificato il tempo in cui si svolgono i fatti? Sì No Tu sai in quale periodo storico sono vissuti i personaggi del racconto? Se non lo ricordi consulta il testo di storia. Secondo te, i fatti narrati sono: storicamente accaduti verosimili fantastici

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul RACCONTO STORICO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate: sono quelle più importanti da ricordare.

IL RACCONTO STORICO 1

CHE COS’È

È un testo narrativo che racconta vicende storiche reali oppure inventate, ma sempre fondate su fatti storici.

2

DOVE

I fatti si svolgono in luoghi storici ricostruiti fedelmente alla realtà del tempo.

3

QUANDO

4

5

CHI

COME

Il tempo è ben definito e sempre passato. I personaggi sono figure storiche esistite realmente oppure inventate dall’autore ma verosimili a uomini e donne delle società antiche. La struttura è formata da tre parti: 1- inizio 2- svolgimento 3- conclusione Il testo è diviso in sequenze. Il linguaggio utilizza termini specifici della storia.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il racconto storico narra ..................................................................................................... o ........................................................ Le storie sono ambientate in .............................................................................. ricostruiti fedelmente. Si svolgono sempre in un tempo .......................................................... al ............................................................................... I personaggi sono ................................................................ esistite realmente o ................................................................ ma verosimili a uomini e donne delle ................................................................................................................................... Ciascun racconto storico è strutturato in: ......................................................................................................................... Il linguaggio utilizza ............................................................................................................................................................................... Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Cesare e Cleopatra

1 I personaggi del racconto sono: tutti inventati dall’autore tutti storicamente esistiti alcuni storicamente esistiti, altri inventati dall’autore

Cleopatra è seduta sulla vasca di fiori di loto preoccupata. – Mi resta un’ultima speranza: Cesare! – sospira triste. In base alla risposta che hai segnato – Cesare? – storce il naso Cleo – E chi sarebbe? completa con i nomi propri: – È un grande generale romano. Le mie spie mi hanno riferito - personaggi storicamente esistiti che ha appena portato a termine una spedizione in Oriente. È .................................................................................................................... di ritorno con le sue navi e attualmente fa tappa nel golfo di personaggi inventati dall’autore Canopo per approvvigionarsi. .................................................................................................................... – Questo generale romano sarebbe disposto ad aiutarci? – domanda Cleo. 2 Dove si svolge la vicenda narrata? – L’Egitto è ricco. In cambio gli offrirei oro. Molto oro! Domani .................................................................................................................... andrò nel golfo di Canopo per incontrare Cesare. Stavolta, anziché in lettiga, mi sposterò su una grande nave reale. Mi È un luogo: circonderò di danzatrici e leggiadre musicanti. Questo dovrebbe reale fantastico colpire Cesare più dei soldati armati. O almeno, lo spero... 3 L’epoca storica in cui si svolge la A un tratto, giunge trafelata Iros, l’ancella. Cleopatra capisce vicenda è: subito che è accaduto qualcosa di molto grave. ben definita non definita – I pirati... – balbetta Iros – stanno entrando nel porto! – Adesso io devo restare a fianco dei miei soldati per difendere 4 Segna con una X le informazioni Alessandria. Non posso più andare da Cesare. di carattere storico che puoi ricavare – Pensate che impedirebbero anche a degli innocui ragazzini di dal brano per capire di quale epoca si tratta. andare a pescare? – domanda Cleo. Cleopatra è la regina dell’Egitto. – Vorreste andare voi al mio posto a chiedere aiuto ai Romani? Cesare è un grande generale romano. – Sì! – esclama Cleo. C’è ostilità tra Egizi e Romani. Imeni e Antinoo spalancano gli occhi per la sorpresa lanciando L’Egitto ha bisogno dell’alleanza con uno sguardo disperato all’amica perché cambi idea, ma Cleo li Roma. ignora superbamente. 5 Questo racconto narra una vicenda: – Non potete permettervi una scorta – dice Cleopatra desolata – realmente accaduta attirerebbe l’attenzione su di voi. impossibile da verificarsi – Siamo in grado di remare lungo la costa – le dice la ragazzina e che potrebbe accadere aggiunge – ma che aspetto ha Cesare? inventata ma ambientata in un’epoca La regina ritrova allora un sorriso di speranza. storica reale – Non l’ho mai visto, ma lo immagino alto, forte e MI AUTOVALU TO bello... da A. Surget, Chi è Cesare?, Editrice Piccoli

Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO IL RACCONTO FANTASY ll RACCONTO FANTASY narra storie fantastiche che ci riportano nel mondo delle fiabe, dei miti, delle leggende, dell’horror e della fantascienza, ma si distinguono da queste perché sono incentrate sulle sfide che l’eroe buono deve affrontare contro le forze sovrannaturali del Male, per il trionfo del Bene. Ha lo scopo di affascinare il lettore, facendolo evadere nel mondo della fantasia.

CHI I personaggi possono essere sia realistici che fantastici. Il protagonista generalmente è un umano che scopre di essere predestinato alla grande missione di sconfiggere le forze del Male, nella quale sarà affiancato da aiutanti o oggetti magici (pietre magiche, spade, anelli...). Gli altri personaggi, alleati o antagonisti, sono creature fantastiche: gnomi, troll, unicorni, elfi, draghi alati, orchi, quest’ultimi sono simili a umani malvagi ma con caratteristiche bestiali...

DOVE Gli avvenimenti sono generalmente ambientati in luoghi magici carichi di mistero, come boschi e foreste incantate, grotte scure e misteriose, città diroccate, fortezze inespugnabili, palazzi stupendi... tutti generalmente descritti in modo dettagliato.

QUANDO Le storie si svolgono in un tempo non definito, come sospeso o al di fuori del tempo reale.

LA STRUTTURA Come tutti i testi narrativi, il racconto fantasy è strutturato nei tre momenti: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE, ed è composto da più sequenze.

IL LINGUAGGIO Il linguaggio usato fa spesso riferimento a mondi pieni di magia e di mistero. Anche i nomi propri di luoghi e personaggi sono particolarmente suggestivi, per aggiungere fascino alle complicate vicende raccontate. per imparare

FACILE vai

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L AVO RO SUL RACCONTO FANTASY Ecco un RACCONTO FANTASY: leggilo e fai attenzione alle parole colorate: corrispondono a ciò che hai imparato nella pagina precedente. Ti aiuteranno a rispondere alle domande a lato.

Eragon e Saphira Il quarto giorno il giovane Eragon e la dragonessa Saphira arrivarono a Ellesmera. Erano ancora distrutti a causa della lunga battaglia contro l’eterno nemico Galbatorix. Il sole splendeva alto su di loro quando apparve il primo degli edifici della città, una stretta torre a spirale dalle finestre luccicanti che si ergeva fra tre pini ed era stata ricavata dai loro rami intrecciati. Al di là della torre rivestita di corteccia, Eragon individuò le diverse radure sparse che indicavano il luogo dove sorgeva la capitale degli elfi. Mentre Saphira planava sulla superficie irregolare della foresta, Eragon cercò la coscienza di Gilderien il Saggio che, in qualità di depositario della Bianca Fiamma di Vandil, proteggeva gli elfi di Ellesmera dai nemici da oltre due millenni e mezzo. Proiettando i propri pensieri nell’antica lingua, chiese: – Gilderien-elda, possiamo passare? Una voce calma e profonda risuonò nella sua mente. – Potete passare, Eragon Ammazzaspettri e Saphira Squamediluce. Finché manterrete la pace, siete i benvenuti a Ellesmera. – Grazie, Gilderien-elda – disse Saphira. I suoi artigli sfiorarono le nere chiome degli alberi alti trecento piedi, mentre scivolava sopra alla città di pini, diretta verso il pendio dall’altro lato di Ellesmera. Eragon vide sprazzi di edifici di legno vivente, aiuole variopinte di fiori in boccio, ruscelli d’argento, il bagliore ramato di una lanterna senza fiamma e, una o due volte, il pallido volto di un elfo che guardava in su. Mentre Saphira si impennava per rallentare e atterrare, Eragon si chinò sulla sella. Arrivati sulla verde distesa erbosa, trovarono ad accoglierli Oromis, dal volto senza tempo illuminato da un debole sorriso. Nell’antica lingua, il vecchio elfo disse: – Bentornato a Ellesmera, Eragon. E anche a te, Saphira, bentornata. Bentornati entrambi.

CHI sono i personaggi della storia? ................................................................................................ ................................................................................................

Quale fra essi ti sembra un personaggio umano? ................................................................................................

DOVE è ambientata la vicenda? ................................................................................................

È un luogo:

reale

fantastico

Sottolinea nel testo le parti che lo descrivono.

QUANDO si svolge la storia? ..................................................................................................

È un tempo: definito

non definito

NOMI EVOCATIVI attribuiti ai personaggi per evidenziare il loro ruolo.

da C. Paolini, Brisingr, Rizzoli

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RACCONTO FANTASY

Giò Piedenero Giò Piedenero si chiamava così perché si ruzzolava sempre nelle pozzanghere e non si curava di lavarsi. Nei pressi della fattoria dove abitava, c’era una macchia di vecchi alberi così fitti e folti che, per trovare la strada, là in mezzo, ci voleva la lanterna anche di giorno. Correva voce che in quel luogo si radunassero gli elfi nelle notti in cui le porte tra i Due Mondi restano spalancate e gli abitanti di quello sotterraneo vengono di qua. In una di quelle notti, Giò sgusciò fuori dal letto, deciso ad andare in quel bosco, per vedere cosa vi succedeva. Mentre percorreva il sentiero che conduceva al bosco, Giò udì un tintinnare come di tante campanelle d’argento che suonassero insieme. Ed ecco apparirgli davanti agli occhi un’intera frotta di elfi, vestiti con gli abiti più strani, intenti a ogni sorta di giochi e capriole. Erano proprio come Giò li aveva immaginati: alti pochi pollici, ognuno con il suo berrettuccio verde sul capo, ornato di piume vistose. E che maniere sfacciate! C’era chi ballava, chi brindava con calici di cristallo grandi quanto un ditale, chi giocava a rimpiattino tra gli alberi con grandissimo strepito e trambusto. Il bosco, poi, era tutto illuminato da minuscole candele d’oro e perfino la muffa sulle foglie morte scintillava, che era uno splendore a vedersi. C’erano elfi e piccole fate e a Giò parve che recitassero una specie di litania di cui non riusciva a capire le parole. Un po’ spaventato, decise di andarsene via, ma un capitano degli elfi gli si parò davanti e, dandogli un colpetto sulle ginocchia con il bastone, disse: – Salve, Giò Piedenero. – Salve – rispose Giò facendo finta di nulla. Ma aveva le gambe molli e il respiro che pareva un fischietto, tanto era affannoso. – Ti andrebbe di partecipare a una cavalcata? – chiese l’elfo. – Mi spiace, non posso – rispose Giò. – Uh, ha la puzza sotto il naso, il signorino – strillò un altro elfo digrignando i denti e chiamando i compagni che legarono le braccia dietro la schiena a Giò, cantando: – Roolya–Boolya, Roolya–Boolya, Roolya–Boolya. Poi si udì in lontananza uno scalpitio da far tremare il bosco e all’improvviso tra gli alberi sbucò un’intera mandria di cavalli, tutti neri come il carbone, con selle e finimenti d’argento. Giunti che furono, si sdraiarono a terra, perché gli elfi montassero in groppa. Achillea ed erba ruta, per ritrovare Irma perduta, spiccio spiccio in Inghilterra ce ne andremo in un baleno.

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RACCONTO FANTASY Giò ebbe appena il tempo di sentire quelle parole, che si trovò buttato in sella a uno dei cavalli. Un istante dopo, Giò si accorse che stava volando, circondato da una nuvola di cavalli. Intorno a lui tutti cantavano a squarciagola: Giunchiglie e casi strani, per liberar Irma dei nani, spiccio spiccio in quel di Francia ce ne andremo in un baleno. La velocità era tale che Giò non osava guardare giù, ma capì che stavano puntando su Dover per passare in Francia. Quando giunsero a destinazione, gli elfi lo tirarono giù dalla sella senza tanti complimenti e, solo allora, Giò venne messo al corrente del piano che avevano architettato. Volevano salvare la principessa Irma dal malvagio Signore di Trecotte che la teneva prigioniera e per farlo avevano bisogno di lui, Giò, perché la fanciulla, per ritornare nel bosco degli elfi, doveva montare sul suo cavallo: gli elfi, infatti, non possono star seduti accanto ai mortali e la principessa Irma apparteneva al regno dei mortali. Giò allora fu felice perché, anche se spaventato a morte, stava partecipando a un’impresa gloriosa! da E. O’Brien, Elfi e draghi, Einaudi

LAVORO SUL RACCONTO FANTASY Cerchia nel testo come indicato: • di rosso i personaggi realistici • di verde i personaggi fantastici Chi è il protagonista della vicenda? .................................................................................................................................................................

Quali sono le sue caratteristiche e i suoi stati d’animo? Sottolineali con il colore corrispondente indicato prima. Sottolinea con l’altro colore tutte le informazioni relative ai personaggi fantastici. Il tempo in cui si svolge la storia è: ben precisato non definito Quale indicazione ricavi dal testo? .................................................................................................................................................................

Il luogo in cui ha inizio la vicenda è: un regno di ghiaccio un fitto bosco una fattoria abbandonata Poi i personaggi, volando su cavalli alati, giungono in un altro luogo. Dove?............................................................................................... Quale delle due ambientazioni è descritta nel testo? .................................................................................................................................................................

Riportane di seguito tre particolari. ................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................

Qual è la missione che deve compiere Giò? Segna con una barra a lato, la parte del testo in cui è indicata, poi riferiscila a voce con parole tue.

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul RACCONTO FANTASY aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate: sono quelle più importanti da ricordare.

IL RACCONTO FANTASY 1 2 3

CHE COS’È

DOVE QUANDO

4 CHI

5 COME

È un testo narrativo che racconta storie fantastiche incentrate sulla sfida tra le forze sovrannaturali del Bene e Male. Le vicende sono ambientate in luoghi magici carichi di mistero (boschi, foreste incantate, grotte scure, città diroccate, fortezze...). Le storie avvengono in un tempo non definito. I personaggi possono essere sia realistici che fantastici: • il protagonista è un umano predestinato a sconfiggere le forze del Male • gli altri personaggi, alleati o antagonisti del protagonista, sono creature fantastiche (gnomi, elfi, unicorni, draghi alati...) La struttura è formata da tre parti: 1- inizio 2- svolgimento 3- conclusione Il testo è diviso in sequenze di diverso tipo.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il racconto fantasy narra .................................................................................................................................................................... incentrate sulla ............................................................................................................................................................................................ Le vicende sono ambientate in ........................................................................................................carichi di mistero e si svolgono in un tempo ..................................................................... . I personaggi possono essere sia ............................................................... che .......................................................................: il protagonista è un ........................................................ predestinato a ................................................................................ .....................................................................................; gli altri personaggi sono ............................................................................. Ciascun racconto è strutturato in: ............................................................................................................................................. Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Il potere dell’unicorno Jared e Mallory proseguirono nella loro coraggiosa impresa alla ricerca dell’Ampolla del Bene e si ritrovarono nella Foresta Assoluta. L’elfa dagli occhi verdi tese una mano verso il fitto intreccio di rami e foglie. Solo allora Jared si accorse che tutt’intorno all’anello di alberi c’era ogni genere di folletti, elfi, fatine e spiritelli, che sbirciavano dai piccoli varchi rimasti. I loro occhi scuri brillavano, le ali ronzavano e le bocche si muovevano, ma nessuno oltrepassava il muro di rami intrecciati. Poi alcuni rami si sciolsero e una nuova creatura si fece avanti. Era bianca, grande più o meno come un cervo. La pelliccia era color avorio e aveva una lunga criniera. Il corno che si protendeva al centro della fronte era avvolto a spirale su se stesso e sembrava appuntito all’estremità. Sollevò il naso umido e fiutò l’aria. Mentre si avvicinava, l’intera radura si acquietò. Persino i passi di quella creatura meravigliosa erano silenziosi. Non sembrava affatto mansueta. Mallory fece un passo avanti, piegò da un lato la testa e tese una mano. Jared cercò di trattenerla, ma lei non lo sentiva. Aveva già passato le dita sul vellutato fianco della creatura, che rimase perfettamente immobile. Jared aveva persino paura di respirare mentre sua sorella accarezzava l’unicorno e poi affondava la mano nella criniera soffice come una nuvola. In quel momento, il corno le toccò la fronte e lei chiuse gli occhi. Sotto le palpebre, gli occhi di Mallory si agitavano, come se la ragazza fosse immersa nel sonno e stesse sognando. Poco dopo crollò in ginocchio, piegata dal magico potere dell’unicorno. da T. DiTerlizzi - B. Holly, Spiderwick, Mondadori

1 I personaggi del racconto sono: tutti fantastici tutti realistici alcuni fantastici, altri realistici In base alla risposta che hai segnato sottolinea come indicato: • di rosso i personaggi realistici • di verde i personaggi fantastici 2 Chi è la nuova creatura? ....................................................................................................................

Riquadra nel testo la sua descrizione. 3 Il luogo in cui si svolge la vicenda è: una città deserta un castello incantato una folta foresta Sottolinea nel testo il suo nome proprio. Secondo te, si tratta di un nome: usuale per un luogo suggestivo, che evoca mistero 4 Il tempo in cui si svolge la vicenda è: ben precisato non definito chiaramente 5 Segna con una X gli elementi caratteristici del genere fantasy, che ritrovi in questo testo: animale immaginario oggetto magico missione pericolosa luogo misterioso personaggi fantastici luoghi reali ricerca del Bene atmosfera carica di tensione

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO IL RACCONTO DI FANTASCIENZA ll RACCONTO DI FANTASCIENZA narra storie immaginarie in cui elementi di fantasia si fondono con dati scientifici (viaggi nel futuro attraverso macchine fantastiche, scontri con alieni...), con lo scopo di appassionare il lettore alla scienza. La parola “fantascienza” deriva dall’inglese science-fiction che significa storia di finzione con elementi scientifici.

CHI I personaggi possono essere sia realistici, uomini e donne comuni, astronauti, tecnici e scienziati... che fantastici, come: - extraterrestri, cioè creature aliene appartenenti ad altri mondi - robot, cioè macchine costruite dall’uomo - mutanti, cioè esseri umani o animali che hanno modificato il loro aspetto originale - androidi, cioè robot dall’aspetto umano che possono essere docili o ribelli - cyborg, cioè uomini a cui sono state trapiantate parti artificiali

DOVE Gli avvenimenti sono ambientati su altri pianeti o in luoghi immaginari dello spazio, oppure sulla Terra, che può presentarsi anche diversa rispetto a oggi, perché proiettata dalla fantasia dell’autore nel futuro.

QUANDO Le storie si svolgono generalmente in un tempo futuro, anche molto lontano. A volte possono verificarsi nel presente o nel passato, soprattutto nel racconto di viaggi nel tempo.

LA STRUTTURA Come tutti i testi narrativi, il racconto di fantascienza è strutturato nei tre momenti: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE. Ed è composto da più sequenze.

IL LINGUAGGIO Il linguaggio usa spesso termini specifici della scienza e della tecnologia. per imparare

FACILE vai

a pag. 36

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L AVO RO SUL RACCONTO DI FANTASCIENZA Ecco un RACCONTO DI FANTASCIENZA: leggilo e fai attenzione alle parole colorate: evidenziano ciò che hai imparato nella pagina precedente. Riconosci tu di quali elementi del racconto si tratta e completa i riquadri corrispondenti.

Gli invasori – Non capisco perché ti preoccupi tanto – disse la signorina Macy alla sorella – finora non ci hanno fatto niente, no? Altrove, in tutte le città, regnava il panico. Ma non nel giardino della signora Macy. Con calma, serenamente, ella alzò gli occhi e guardò gli invasori, mostruose sagome alte più di mille metri con enormi teste triangolari senza capelli e orecchie rotonde provviste di antenne. Una settimana prima, al termine del nono mese lunare del 3017, erano sbarcati da un’astronave lunga almeno cento chilometri. Erano usciti in lunga fila, almeno in mille, dal ventre del vascello, e ora se ne andavano in giro per tutta la Terra, ma non avevano toccato nulla, non avevano fatto male a nessuno. Non rappresentavano un pericolo. Quando uno di loro ti calpestava o calpestava la casa in cui ti trovavi, tutto si oscurava finché non avesse spostato il piede, ma tutto finiva lì. Non avevano mostrato alcun interesse per gli esseri umani e ogni tentativo di comunicare con loro s’era dimostrato vano. – Questa è la prova che non vogliono farci del male, non trovi? – insistette la signorina Macy. – Speriamo bene, Amanda... – replicò la sorella – Ma guarda cosa stanno facendo adesso. Era una giornata molto limpida o piuttosto lo era stata. Il cielo, fino a poco prima, era di un azzurro tersissimo, e le grandi spalle, le teste quasi umanoidi dei giganti, si distinguevano nettamente lassù a un miglio da terra; ma ora l’atmosfera s’andava annebbiando. Due invasori tenevano un oggetto cilindrico da cui spruzzavano grandi nubi di una sostanza vaporosa che scendeva lentamente sulla Terra. – Fanno delle nuvole. Forse è il loro modo di divertirsi un po’. Che male ci possono fare con qualche nuvola? – disse la signorina Macy. E tornò al suo lavoro.

della storia umani e extraterrestri? ..................................................................

.................................................. in cui è ambientata

la vicenda.

............................................................ in cui si svolge

la storia?

da F. Brown, Cosmolinea B-2, Mondadori

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RACCONTO DI FANTASCIENZA

Una biblioteca galattica Data astrale: Lunedì 27 maggio 3874 Il capitano Print, bibliotecario capo a bordo di Astro-Biblion 21-26 all’estrema periferia ovest della Via Lattea, alza la testa dal palmare su cui sta digitando come ogni sera il resoconto della giornata e spinge lo sguardo fuori dall’oblò. Su di uno sfondo più nero della pece, rotolano silenziosi nello spazio milioni di asteroidi sparsi ovunque in disordine. Lontano, molto più lontano, le stelle palpitano incessantemente nell’oscurità. Tra qualche mese tornerà su Urano, dove ha sede la Biblioteca Centrale del Sistema. Ogni cinque anni, infatti, il personale a bordo delle Biblioteche Periferiche Mobili, viene sostituito per evitare le crisi di astrofobia. – Ehi, Print! – la svelta figura di Data, l’addetta al servizio prestito-libri, compare improvvisamente in cabina – Ho una richiesta di attracco sul mio computer. L’equipaggio di una navicella proveniente da Phoebus, asteroide del gruppo Artemis. Zona delle Grandi Lattiginose. – Prepara il ponte numero 5 per l’attracco – ordina Print. Il capitano accoglie il suo ospite. I due entrano in uno spazio circolare con cupola in vetroflex, simile a un enorme occhio spalancato sull’universo. Sospeso al centro c’è uno schermo gigante tridimensionale, alla consolle di comando siede Data. – Signor Rapsolex, nella nostra biblioteca abbiamo libri-game in micro-dischetto, cioè storie multiple che si modificano continuamente interagendo con il lettore. Video-libri da trasformare in immagini tridimensionali, virtualmente percepibili con i cinque sensi grazie a un casco sensoriale. – Caspita! – Rapsolex spalanca gli occhi dalla meraviglia. da A. Lavatelli, Mega-Bit e il grande libro di metallo, Editrice Signum

LAVORO SUL RACCONTO DI FANTASCIENZA Tra i seguenti nomi, cerchia quelli dei personaggi del racconto? Astro-Biblion - Print - Rapsolex - vetroflex - Phoebus Chi sono? Ricercatori scientifici che stanno sperimentando una biblioteca nello spazio. Bibliotecari terrestri in missione sullo spazio. Bibliotecari del pianeta Urano in missione nello spazio. Per verificare se hai risposto in modo corretto, rileggi la parte di testo a lato.

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Individua gli altri elementi del racconto e completa. Nella prima riga è indicato il luogo tempo nel lontano ....................................................................................................

La vicenda è ambientata nello spazio sulla Terra dentro un’............................................................................................. Le parole evidenziate sono termini specifici o inventati, che appartengono al: liguaggio scientifico e tecnologico liguaggio storico


RACCONTO DI FANTASCIENZA

L’uvarancia Nel piccolo villaggio di Elettronia, uno dei pochi centri abitati che nel 2060 non erano ancora diventati città, viveva un ragazzo di nome Alex in una fattoria situata ai margini del paese, insieme alla sua famiglia. Era una fattoria che, pur sorgendo su un terreno non più grande di due campi da calcio messi assieme, produceva ogni anno tonnellate di grano, di frutta, di uova, di latte e di carne; inoltre non aveva concorrenti, perché le fattorie che ancora esistevano sulla Terra erano pochissime e tutte molto lontane. Gli abitanti delle metropoli circostanti, stanchi di mangiare sempre cibi artificiali, facevano a gara per accaparrarsi i buoni prodotti della fattoria di Alex. Spesso, ricchi e potenti personaggi venuti da lontano, a bordo di grandi automobili nere o di aerei personali, si fermavano per brevi periodi di vacanza ad Elettronia e ogni giorno venivano alla fattoria. Alex era felice di fare il contadino: era una professione rara e affascinante. Ogni mattino si alzava allo spuntar del sole, indossava il camice bianco ed entrava nel laboratorio: lì, fra provette, alambicchi, filtri e bacinelle, compiva il suo sereno lavoro di agricoltore moderno. Quel giorno Alex si svegliò più presto del solito, quando ancora i satelliti notturni rischiaravano il cielo. Si vestì in fretta e corse nel laboratorio, ansioso di vedere se l’incrocio preparato la sera prima era riuscito. Sul tavolo, illuminato dalle lampade a raggi ultravioletti, c’era uno straordinario frutto. Aveva la forma di un grappolo d’uva, ma i chicchi erano enormi, di un bel colore arancione. – È nata l’uvarancia! – gridò. Gli acini, pur avendo la buccia rugosa, erano morbidi, succosi, ricchi di un piacevole sapore agrodolce che ricordava i frutti da cui aveva avuto origine l’incrocio: l’uva e l’arancia. da E. Libenzi, Il pianeta dei robot, Vallardi

LAVORO SUL RACCONTO DI FANTASCIENZA I personaggi del racconto sono: realistici fantastici Chi è Alex? .................................................................................................................... ....................................................................................................................

Dove si svolge la vicenda? ....................................................................................................................

In quale epoca? ....................................................................................................................

Lo scenario in cui vive Alex è molto diversa dal tuo. Perché? Sottolinea nel testo gli aspetti della vita sulla Terra del futuro, che secondo la fantasia dell’autore, sono cambiati rispetto al presente.

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È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul RACCONTO DI FANTASCIENZA aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate: sono quelle più importanti da ricordare.

IL RACCONTO DI FANTASCIENZA 1 2

CHE COS’È

DOVE

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È un testo narrativo che racconta storie immaginarie in cui la fantasia si fonde con la scienza. Le vicende possono essere ambientate: • su altri pianeti • in luoghi immaginari dello spazio • sulla Terra immaginata nel futuro

QUANDO

Le storie, di solito, sono al tempo futuro. Possono svolgersi anche al tempo passato quando si narra di viaggi nel tempo.

CHI

I personaggi sono: • realistici (persone comuni, scienziati, tecnici, astronauti...) • fantastici (robot, extraterrestri, androidi, cyborg)

COME

La struttura è formata da tre parti: 1- inizio 2- svolgimento 3- conclusione Il linguaggio utilizza spesso termini scientifici e tecnologici.

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Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il racconto di fantascienza narra ............................................................................................ in cui si fondono la ....................................................................... e la ........................................................................ Le vicende possono essere ambientate nello ....................................... o sulla ....................................................... immaginata nel futuro. Possono avvenire nel ......................................................... o ................................................. I personaggi sono ........................................................ o ........................................................................................................................ Ciascun racconto è strutturato in: ............................................................................................................................................. Il linguaggio utilizza ...............................................................................................................................................................................

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Zartog

1 I personaggi del racconto sono: tutti fantastici tutti realistici alcuni fantastici, altri realistici

Zartog era un piccolo individuo con molte braccia, occhi enormi e quasi senza naso. Gli occhi enormi servivano per vedere di 2 Completa, poi segna con una X la notte. Aveva molte braccia perché veniva da un paese orbitante definizione giusta. attorno alla stella Sirio, nella costellazione di Orione. Era piccolo Il protagonista è .................................................................... perché aveva solo otto anni, ma Zartog era molto maturo per Si tratta di: la sua età. Per questo, nessuno dei due genitori fece obiezioni un astronauta un robot quando lui chiese di pilotare un disco volante. un extraterrestre un bambino – Non superare il limite di velocità – lo ammonì la madre. Elenca le caratteristiche principali di – Non oltrepassare la Cintura di Orione – si raccomandò il padre. questo personaggio. – Va bene – promise Zartog. .................................................................................................................... Chiusa la porta del suo luccicante veicolo metallico, Zartog si sedette al posto del pilota e si allacciò le cinture. Quindi prese il .................................................................................................................... telecomando e lo puntò verso il computer. 3 La vicenda è ambientata: – Decollare – ordinò. sulla Terra come è oggi – Cioè, wow, si parte, amico – disse il computer. sulla Terra proiettata nel futuro Il disco volante decollò con una leggera vibrazione. in un pianeta dello spazio – Ignorare tutti i limiti di velocità. Inserire velocità stratosferica – in un luogo non definito ordinò Zartog. 4 La vicenda si svolge in un tempo: – Cioè, wow, birichino! – esclamò il computer. passato presente Il ronzio del motore ormai era quasi supersonico mentre il futuro non definito veicolo si avvicinava alla velocità della luce. Il disco virò attorno ai soli gemelli di Sirio, poi partì come una freccia verso le 5 Il racconto narra fatti: profondità dello Spazio Cosmico. realistici scientifici Zartog guardò dal finestrino del suo disco volante. Sotto di lui fantastici storicamente accaduti c’era l’enorme sfera blu e bianca di un pianeta alieno: il terzo del Il brano racconta: sistema di un sole giallo alieno. la scoperta del pianeta Sirio Era assolutamente proibito atterrare su un l’avventura di un extraterrestre in viaggio nello spazio pianeta alieno se si aveva l’età di Zartog. l’invasione della Terra da parte degli Zartog puntò il telecomando: alieni – Atterrare! – ordinò. l’incontro tra un uomo e un – Wow, pazzesco! – esclamò il extraterrestre computer sbalordito. MI AUTOVALU TO Il disco si tuffò nell’atmosfera del pianeta alieno e cominciò subito a Ho trovato questa verifica: emanare luce... facile difficile H. Brennan, Zartog e il magico telecomando, Feltrinelli

abbastanza facile

molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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SCOPRO IL RACCONTO GIALLO ll RACCONTO GIALLO narra storie incentrate su un caso poliziesco da risolvere (furto, rapimento, delitto...) fino ad arrivare alla soluzione del mistero attraverso la raccolta degli indizi e la ricerca del movente, con lo scopo di creare suspense e curiosità nel lettore, coinvolgendolo nei ragionamenti delle indagini.

CHI I personaggi sono sempre realistici. Generalmente il protagonista è un investigatore privato o della polizia, di solito dotato di una personalità originale e capace di risolvere il caso con l’intelligenza e con il cosiddetto “fiuto”. Gli altri personaggi sono: - uno o più aiutanti dell’investigatore (coloro che collaborano allo svolgimento delle indagini) - il colpevole (un ladro, un assassino...) - la vittima (la persona derubata, uccisa o rapita) - i sospettati (persone che si muovono nell’ambiente della vittima) - i testimoni (coloro che hanno informazioni o hanno assistito al fatto)

DOVE Le storie sono ambientate in luoghi realistici, descritti in tutti i loro particolari, per essere utili alla soluzione del caso; generalmente si tratta di ambienti chiusi circondati da un’atmosfera carica di tensione.

QUANDO Il tempo in cui si svolgono i fatti è ben definito: presente o passato. Possono essere specificati anche gli orari della giornata come indizi per le indagini.

LA STRUTTURA Come tutti i testi narrativi, il racconto giallo è strutturato nei tre momenti: INIZIO - SVOLGIMENTO - CONCLUSIONE ed è composto da più sequenze. Molto importanti sono le sequenze dialogiche e quelle descrittive dei personaggi (abbigliamento, abitudini, comportamento) e dei luoghi, perché forniscono particolari utili alle indagini. Il ritmo narrativo è incalzante, ricco di colpi di scena per creare suspense. per imparare

FACILE vai

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a pag. 42


L AVO RO SUL RACCONTO GIALLO Ecco un RACCONTO GIALLO: leggilo e fai attenzione alle parole colorate: corrispondono a ciò che hai imparato nella pagina precedente. Ti aiuteranno a rispondere alle domande.

Un falso alibi Inizio L’ispettore Martini entrò nell’elegante appartamento alle 9 in punto: il commissario Giani e il medico legale lo aspettavano nella lussuosa camera dove era stato trovato il cadavere. Svolgimento Giani iniziò il rapporto al suo superiore: – La governante è arrivata alle 8. Ha preparato la colazione per l’ingegnere e gliel’ha portata in camera alle 8.30. Subito ha visto il cadavere e ha chiamato il 118. Ha detto anche di aver chiamato l’unico parente della vittima, il nipote. Dovrebbe arrivare a minuti. Martini ascoltò il medico legale: – La vittima deve aver lottato con il suo assassino e, durante la colluttazione, è stata colpita al capo – spiegò il dottore. Martini osservò il cadavere dell’uomo: l’ingegnere, un facoltoso imprenditore sulla sessantina, indossava un elegante smoking, la cui giacca era ancora appesa all’armadio. L’orologio da sera di platino, il cui vetro si era rotto durante la lotta, era fermo all’ora dell’aggressione: circa le 22. – Si stava certamente preparando per andare a un ricevimento – osservò il commissario Giani, ma fu interrotto dall’arrivo del nipote della vittima. Martini gli andò incontro. – Ho fatto prima che ho potuto... – sembrò scusarsi – povero zio! È inutile nascondervi che fra noi non correva buon sangue, lo scoprirete subito visto che, essendo l’unico erede del suo patrimonio, svolgerete indagini su di me. Comunque vi risparmio la fatica: ieri sera fra le 21 e le 23 ero a casa della mia fidanzata a guardare la finale di Coppa in televisione. Conclusione Martini guardò negli occhi il giovane. In fondo era un pericoloso assassino...

CHI sono i personaggi della storia? - investigatore

..........................................................

- aiutanti dell’investigatore ............................................................................................................

- vittima

............................................................................

- sospettato - nipote

.................................................................

.............................................................................

DOVE è avvenuto il crimine? ..........................................................................................................

Il TEMPO in cui si sono svolti i fatti è: ben definito

non precisato

Come è STRUTTURATO il racconto? L’inizio presenta il caso: un ingegnere ............................................................................................................. .

Lo svolgimento narra come l’ispettore raccoglie tutte le informazioni per le indagini e ascolta il sospettato. Nella conclusione l’ispettore comprende che ................................................................ ............................................................................................................. .

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RACCONTO GIALLO

Un caso per Dupin Mademoiselle Roget era una bella ragazza di ventitré anni piuttosto nota nei paraggi del Palais Royal a Parigi, avendo svolto, per un certo periodo, il mestiere di profumiera presso la bottega di Monsieur Le Blanc. Domenica 22 giugno, alle nove del mattino, aveva lasciato la casa materna in Rue Pavée Saint-André, con l’intenzione di raggiungere una zia, abitante in Rue des Dromes, e di trascorrere presso di lei la giornata. Ma non vi arrivò mai... Nell’uscire, aveva incontrato Monsieur Jacques Saint-Eustache, che occupava una stanza alla pensione gestita da Madame Roget. L’uomo era il corteggiatore ufficiale della giovane e, conosciute le intenzioni della ragazza, si era offerto di passare a prenderla all’imbrunire per ricondurla a casa. Ma poiché nel pomeriggio aveva cominciato a piovere a dirotto, Monsieur Saint-Eustache considerò che la fidanzata avrebbe preferito fermarsi per la notte presso la zia, fatto verificatosi del resto in altre occasioni. Ma l’indomani scoprì che la ragazza non era mai arrivata in Rue des Dromes. La polizia iniziò così le ricerche. Un ospite della pensione aveva dichiarato di aver udito quella stessa sera Madame Roget parlare di alcuni biglietti arrivati a Maria. Tre giorni dopo, due pescatori avevano recuperato dalla Senna un corpo e l’avevano trainato a riva, si trattava proprio del cadavere della bella profumiera. Maria Roget aveva dei lividi e segni di dita sul collo. La polizia aveva sospettato da principio Monsieur Saint-Eustache: l’unico ad aver visto Maria viva il giorno della sua sparizione. Ma egli era in grado LAVORO SUL RACCONTO GIALLO Il tempo in cui si svolge la storia: è ben specificato non è definito Quando ha inizio la vicenda? ......................................................................... Quanto dura?......................................................................................................................... Sottolinea tutti gli indicatori temporali e le date presenti nel testo. I luoghi in cui è ambientata la vicenda sono: realistici e ben precisati non indicati inventati dalla fantasia degli autori Si tratta della città di ..................................................................................................

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Collega ogni personaggio al nome proprio corrispondente. l’investigatore Mademoiselle Roget la vittima Dupin il sospettato Monsieur Beauvais il colpevole Monsieur Saint-Eustache Il sospettato ha:

un alibi

un movente

Quale? ............................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................

Il colpevole ha:

un alibi

un movente

Quale? ............................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................


RACCONTO GIALLO di fornire un solido alibi per quella domenica: si trovava al Club della Pipa impegnato in un torneo di scacchi. Dunque era stato rilasciato. Da quel momento la polizia si era trovata in grandi difficoltà con le indagini. Il prefetto di Parigi in persona nelle prime ore del pomeriggio di un giorno di fine luglio, si presentò al numero 33 di Rue Dunot dall’investigatore Auguste Dupin. Solo lui avrebbe potuto risolvere questo caso. – Sono qui oggi a chiedervi un favore – disse – c’è stato un omicidio tre settimane fa – e riassunse brevemente i fatti relativi alla scomparsa di Mademoiselle Roget. Fortunatamente Dupin accettò la proposta di buon grado. In pochi giorni scoprì che tre anni e mezzo prima Maria era fidanzata con un ufficiale di marina, Monsieur Beauvais. Lo stesso che da pochi giorni era tornato in città. Era proprio lui ad aver lasciato diversi biglietti sotto la porta della ragazza per incontrarla. Non aveva alcun alibi credibile per quel giorno. Alla fine confessò tutto alla polizia. Quella domenica si era appartato con Maria nel folto del bosco, sulle rive della Senna. Avevano parlato, poi discusso, infine litigato furiosamente. Lui avrebbe voluto sposarla ma lei aveva rifiutato perché fidanzata con Monsieur Saint-Eustache. L’ufficiale aveva perso le staffe e, accecato dall’ira, l’aveva uccisa. Poi aveva trascinato il corpo della ragazza fino al fiume, nel tentativo di nascondere le tracce. Il caso era risolto: anche questa volta Dupin era riuscito a trovare il vero colpevole. da G. Sgardoli - E.A.Poe, Il misterioso caso di Maria Roget, Nuove Edizioni Romane

Il caso da risolvere è: .................................................................................... L’investigatore risolve il caso seguendo una precisa procedura. Quale? Scopre chi era il fidanzato della vittima • trova degli indizi • scopre che il sospettato non ha alibi • trova il movente. Trova degli indizi • trova il movente • scopre chi era il fidanzato della vittima • scopre che il sospettato non ha alibi. Trova il movente • scopre chi era il fidanzato della vittima • trova degli indizi • scopre che il sospettato non ha alibi.

Individua tu ciascuna delle tre parti della struttura del racconto, segnandole con colori diversi sulla banda laterale. Per ogni definizione data scrivi in quale parte del racconto si trova. - Soluzione del caso: con la scoperta del movente e del colpevole. ....................................................................................................................................... - Presentazione della vittima: cosa le succede, quando e dove ...................................................................................................................................................... - Le indagini della polizia, l’assegnazione del caso all’investigatore Dupin, la raccolta degli indizi e il controllo dell’alibi. ...........................................................................................................................................

41


È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul RACCONTO GIALLO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate: sono quelle più importanti da ricordare.

IL RACCONTO GIALLO 1

CHE COS’È

2

DOVE

3

QUANDO

4

5

CHI

COME

è un testo narrativo che racconta storie incentrate su un caso poliziesco da risolvere. I fatti si svolgono in luoghi realistici descritti in ogni particolare. Il tempo è ben definito: passato o presente. Il protagonista è un investigatore privato o della polizia dotato di intelligenza e “fiuto” per risolvere il caso. Gli altri personaggi: • l’aiutante dell’investigatore • il colpevole • la vittima • i sospettati • i testimoni La struttura è formata da tre parti: 1. inizio 2. svolgimento 3. conclusione Il testo è diviso in sequenze; sono molto importanti quelle descrittive. Il ritmo è incalzante per creare suspense.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il racconto giallo narra ........................................................................................................................................................................ I fatti sono ambientati in ................................................................................................................................................................... Si svolgono in un tempo ..........................................................: ...................................... o ............................................................ Il protagonista è .............................................................., gli altri personaggi sono: ...................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

Ciascun racconto è strutturato in: ............................................................................................................................................. Il ............................................................ è incalzante per creare ....................................................................................................

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VERIFICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Amore fraterno Tom e Pat Marenghi erano fratelli, entrambi milionari. Tom era sparito da due giorni quando l’ispettore Bracco si recò a casa loro. – Pat, quando ha visto suo fratello per l’ultima volta? – chiese Bracco. – Sabato pomeriggio, verso le due. È passato a prenderlo una donna alta e bionda. Suppongo avessero un appuntamento. Sono andati via in macchina e da allora non ho più visto Tom – spiegò il fratello. Proprio in quel momento, squillò il telefono. – È per lei – disse Pat porgendo la cornetta all’investigatore. – Ispettore Bracco, parla l’agente Madama. Abbiamo trovato il corpo di Tom Marenghi nella sua casa sul Lago d’Argento. Qualcuno gli ha sparato. – Ha qualche indizio, agente? – domandò l’investigatore. – No. Stiamo ancora cercando. – Per favore, mi chiami subito se scoprite qualcosa. A presto. – Che cos’è successo? – chiese Pat Marenghi quando l’ispettore ebbe riagganciato. – Ho brutte notizie. Hanno trovato suo fratello... morto – rispose Bracco. – Oh, no! – Può dirmi dove si trovava sabato sera, Pat? – Ero qui! – strillò l’uomo – Non potete sospettarmi! Non mi sono nemmeno avvicinato alla casa sul lago! – Io invece penso di sì – replicò freddamente Bracco.

1 Qual è il caso da risolvere? La sparizione di Pat Marenghi. L’omicidio di Tom Marenghi. La scomparsa di una donna alta e bruna. Un furto alla famiglia Marenghi. 2 Sottolinea nel testo i personaggi della storia e scrivi i nomi corrispondenti ai seguenti ruoli:

- investigatore - vittima

................................................................

..................................................................................

- sospettato

.......................................................................

3 In quali luoghi è ambientata la vicenda? Completa.

L’indagine si svolge.............................................................. Il crimine è accaduto ........................................................ Si tratta di luoghi: realistici uno realistico e uno fantastico fantastici 4 L’ispettore Bracco come svolge l’indagine? Esamina la scena del delitto. Interroga il fratello della vittima. Analizza le impronte digitali ritrovate sulla vittima. Interroga i testimoni

da J. Suckach, Le indagini dell’ispettore Bracco, Piemme Junior

5 Perché nella conclusione l’ispettore sospetta del fratello? .................................................................................................................... .................................................................................................................... ....................................................................................................................

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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VERIFICO

le mie COMPETENZE

Una biblioteca di classe Obiettivo Realizzare una biblioteca di classe organizzata per generi, per promuovere la lettura. Come procedere 1 Lavorate in piccoli gruppi (di cinque, sei persone) in base ai vostri gusti da lettori.

Ogni gruppo scelga un genere narrativo e cerchi di raccogliere una “rosa di titoli” (almeno dieci) appartenenti al genere scelto. Per conoscere i titoli, otre a consultare internet, chiedete aiuto all’ insegnante, ai genitori e nonni. Intervistate gli adulti su quali libri hanno letto durante la loro crescita, quali libri li hanno maggiormente emozionati, e ancora ben ricordano... scoprirete così i Classici della letteratura. 2 Stabilite un periodo di tempo (ad esempio una

settimana) durante il quale ognuno leggerà uno dei libri scelti e ne compilerà la scheda “carta d’identità” seguendo le voci indicate. Realizzate ciascuna carta d’identità dei libri su un foglio di 15 x 21 cm, da incollare su un cartoncino resistente delle stesse dimensioni. La carta di identità del libro può essere realizzata anche con un lapbook, da arricchire con informazioni sull’autore, con fotocopie delle pagine più significative, con le emozioni che ti ha suscitato... e ogni altro aspetto che si vuole comunicare, dando libero sfogo alla fantasia!

Autore: .............................................................................. Titolo: .................................................................................. Casa editrice: ........................................................... Chi? ......................................................................................... Dove? .................................................................................. Quando? ........................................................................ Che cosa? (trama)

3 Terminato questo lavoro, portate tutti i libri

in classe, e decidete un angolo dell’aula in cui disporli. Ideate un raccoglitore in cui tenere in ordine alfabetico le carte di identità di tutti i libri (potrebbe essere una scatola da scarpe suddivisa al suo interno in inserti) da consultare ogni volta che si vuole scegliere un libro.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

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La fase più difficile per me è stata ..................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ................................................................... ................................................................................................................................


Testo poetico La POESIA La poesia è un testo che affronta con forma e linguaggio speciali qualsiasi argomento, filtrato attraverso la sensibilità dell’autore, il poeta. Lo scopo della poesia è quello di comunicare e suscitare emozioni, di trasmettere un messaggio o testimoniare esperienze umane e sociali.

La STRUTTURA La poesia è composta da versi raggruppati in una o più strofe. Quando ci sono più strofe, queste sono separate fra loro da uno spazio bianco che funge da pausa, e possono avere tutte lo stesso numero di versi o un numero variabile. I versi possono essere in rima fra loro o liberi. Ricordi? I versi sono in rima quando terminano con lo stesso gruppo di lettere; la rima può essere di tre tipi: • b aciata (A A B B) • a lternata (A B A B) • i ncrociata (A B B A)

Il LINGUAGGIO

per imparare

FACILE vai

a pag. 52

Il poeta usa il linguaggio in modo speciale creando effetti sonori e immagini suggestive attraverso espressioni particolari dette figure retoriche: la SIMILITUDINE, la METAFORA, la PERSONIFICAZIONE, l’ANAFORA, l’ONOMATOPEA, l’ALLITTERAZIONE...

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TESTO POETICO

L AVO RO SUL TESTO POETICO Ecco una POESIA che descrive la pioggia, creando immagini suggestive perché usa un linguaggio diverso da quello quotidiano. Leggila attentamente e riconosci le caratteristiche del testo poetico seguendo le indicazioni.

La prima pioggia Scendon le gocce della prima pioggia che sui selciati ancor timida batte, mentre settembre lietamente sfoggia l’ardore delle sue bacche scarlatte.

• Da quanti versi è formata la poesia?

STROFA • In quante strofe sono raggruppati i versi?

È dolce il chiacchierio che fan le foglie in capannelli sugli alberi spessi, come quelli che fanno su le soglie le comari che parlan d’ interessi... Ed invece le foglie chiacchierine parlano dell’autunno che ritorna e che sotto la pioggia fine fine di pampini e di bacche agile s’orna.

VERSO

• Da quanti versi è formata ogni strofa?

RIMA • I ndividua le rime ed evidenziale con colori uguali, poi completa lo schema a lato. •D i che tipo di rima si tratta?

...............................................................................................................................

da M. Moretti, In verso e in prosa, Mondadori

Selciato: rivestimento della strada formato da piccole pietre. Ardore: colore acceso. Scarlatto: rosse. Capannello: piccolo gruppo di persone che si riuniscono a parlare. Comare: donna. Interesse: argomento che interessa loro.

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FIGURE RETORICHE • In due strofe della poesia sono evidenziate delle figure retoriche. Di quali si tratta? Completa. Nella seconda strofa il poeta usa una .................................................... e una ............................................................................................................................................. Nella terza strofa è presente una .................................................................


TESTO POETICO

La similitudine Pencolare: inclinarsi.

Il vento

Anelo: che ha il respiro affannoso.

Ascolto il vento. Mi sussurra: sono forte come un masso che rotola dalla montagna. Mi sussurra: ti spingo indietro come un palloncino alto e libero nel cielo. Mi sussurra: volo alto e potente come un’aquila in cielo.

Di sbieco: di traverso.

M. Lodi

L’aquilone Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza, risale, prende il vento; ecco pian piano tra un lungo dei fanciulli urlo s’inalza. S’inalza; e ruba il filo dalla mano, come un fiore che fugga su lo stelo esile, e vada a rifiorir lontano. S’inalza; e i piedi trepidi e l’anelo petto del bimbo e l’avida pupilla e il viso e il cuore, porta tutto in cielo. Più su, più su: già come un punto brilla lassù lassù... Ma ecco una ventata di sbieco, ecco uno strillo alto... G. Pascoli

LAVORO SUL TESTO POETICO Nella prima poesia il vento parla al poeta attraverso tre similitudini, nelle quali è sempre sottinteso il primo termine di paragone. Sottolineale poi completa. - 1a similitudine: ....................................... è forte come un masso che rotola giù da una montagna - 2a similitudine: ....................................... viene spinto dal vento come un palloncino libero nel cielo - 3a similitudine: ....................................... vola alto e forte nel cielo come un’aquila Leggi con attenzione la similitudine evidenziata nella seconda poesia. Anche qui è sottinteso il primo termine di paragone. Si tratta: del vento

La similitudine è un confronto fra due elementi differenti, che hanno caratteristiche comuni, legati dalle parole come, sembra, assomiglia...

dell’aquilone

del fiore

Completa la spiegazione della similitudine creata dal poeta. .................................................................. che, spinto in alto dal vento,

tira via il filo dalla mano del bambino, sembra un ............................................... con il suo stelo che vola via.

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TESTO POETICO

La metafora La tua voce... La tua voce è ombra di sogno. Le tue parole sono nell’aria assonnata, petali di rose bianche. I tuoi occhi hanno la nebbia delle mattine antiche. Dolci occhi indolenti, intrisi di lontananze! da F. Garcia Lorca, Poesie inedite, Newton

Amico Amico fratello, stelle di cielo sei per me, acqua di mare e sasso di fiume e brezza leggera e ogni altra cosa libera e gioiosa. da N. Fortuna, Poesie, Faville

LAVORO SUL TESTO POETICO Sottolinea le metafore presenti nelle due poesie. Ne hai individuate di più nella poesia: Amico

La tua voce

Nella poesia Amico, per il poeta, l’amico è paragonabile a ........................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................

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La metafora può essere definita una similitudine ridotta, perché è un confronto fra due elementi differenti, basato sull’associazione di idee, senza le parole come, sembra.

Nella poesia La tua voce le parole sono “petali di rose bianche” perché: sono leggere e innocenti

sono profumate


TESTO POETICO

La personificazione Paesaggio

Notte

Il pomeriggio distratto si vestiva di freddo.

Come il giardino dorme stanco dentro la notte tacita e tranquilla! Fra il melo dai suoi fiori fatto bianco come dolce la luna d’oro brilla!

Dietro i vetri offuscati i bambini, tutti insieme, vedono un albero giallo tramutarsi in uccello. Il pomeriggio si stende sulle rive del fiume.

da T. Tjutrcev, Il fiore del verso russo, Feltrinelli

da F. Garcia Lorca, Tutte le poesie, Rizzoli

La personificazione è la figura retorica con cui il poeta attribuisce azioni, qualità e sentimenti tipici dell’uomo ad animali, elementi naturali o cose inanimate.

LAVORO SUL TESTO POETICO Completa l’analisi della struttura delle poesie. La prima poesia è composta da otto ............................................................, raggruppati in ............................ strofe. Due strofe sono uguali fra loro perché hanno entrambe ............................. versi, la

................................

strofa è più lunga perché ha ..................................................................................... In tutte le strofe i versi sono:

liberi

legati dalla rima

La seconda poesia è formata da una ...................................................... di ................................................................................

Nella prima poesia l’autore presenta il pomeriggio autunnale attraverso due personificazioni. Sottolineale.

Il pomeriggio si vestiva di freddo, cioè: con il calare del sole l’aria diventa più fredda le persone di pomeriggio indossano giacconi Il poeta attribuisce al pomeriggio anche una qualità umana: quale?.................................................................................................................. Nella poesia Notte individua le azioni e qualità umane attribuite dal poeta al giardino, alla notte e alla luna. Poi completa. Il giardino: ................................................................................................................................... La notte: ........................................................................................................................................ La luna: ...........................................................................................................................................

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TESTO POETICO

L’anafora Voglio qualcuno per giocare Voglio qualcuno per giocare qualcuno come me qualcuno per sopportare a volte il papà, resistere alla mamma. Qualcuno per aspettare insieme Natale. Qualcuno che se non trovo qualcosa è colpa sua e se lo sgridano gli sta bene ma non troppo se no mi viene da piangere. Qualcuno che se piango io è stato lui e se piange lui Sei il solito frignone e non fare la spia. Qualcuno che se cominciamo a ridere Smettetela, ci dicono, di fare i cretini. Qualcuno che parla di sera nel letto vicino al mio letto. Qualcuno come un fratello, una sorella anche tutti e due. Qualcuno per litigare bene e fare sul serio la lotta per gioco. da. G. Quarenghi, E sulle case il cielo, Topipittori

LAVORO SUL TESTO POETICO Quale parola della poesia crea l’anafora? L’anafora è la ripetizione di una o più parole di solito all’inizio di più versi, questa figura retorica è usata dal poeta per dare importanza a un concetto o conferire musicalità alla poesia.

..............................................................................................................................................................................

In che punto del verso è ripetuta? ..................................................................... Quante volte è ripetuta? .................................................................................................. In questa poesia, la poetessa ha utilizzato l’anafora per: creare giochi di parole

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evidenziare ciò che desidera


TESTO POETICO

Il calligramma L’uccello •

Il calligramma è una poesia visiva cioè un testo poetico in cui le parole sono disposte in modo da disegnare il soggetto stesso della poesia.

Fuochi d’artificio • ... E no ù ggi ua

ev i ca

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e ent

ag

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a el r a

inar m lu

l en tiss im

iq

l naso in aria tutti co

am

en

te

rica

de da. M. Faustinelli, Rime figure, Mursia

LAVORO SUL TESTO POETICO Leggi ogni calligramma partendo dal punto e segui le linee con il dito come se anche tu dovessi disegnare le forme.

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TESTO POETICO

È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul TESTO POETICO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

LA POESIA È un testo scritto in forma speciale, che comunica emozioni e messaggi del poeta.

1

CHE COS’È

2

COME

La poesia è scritta in versi raggruppati o meno in strofe (= insieme di versi).

RIMA

I versi possono essere liberi o in rima. La rima può essere: • baciata (A ABB) • alternata (A BAB) • incrociata (A BBA)

3

5

e.

LINGUAGGIO

Nella poesia il linguaggio è usato in modo speciale attraverso le figure retoriche che creano immagini e effetti sonori, come la: • similitudine • metafora • personificazione • anafora • onomatopea • allitterazione

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. La poesia è ..................................................................................... che comunica .......................................................................... . e ..................................................................... del ............................................................................... È scritta in ............................. che possono essere raggruppati o meno in ......................................................................... I versi possono essere ................................................................. o in rima baciata, ..................................................... o .................................................................... Nella poesia si utilizzano le ................................................................................................................................... che sono: ............................................................................., .........................................................................., .........................................................................., ..................................................................... e .............................................................................................................................................................

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VERIFTESTO ICO POETICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

A caccia di figure retoriche

Lungo la spiaggia ho trovato scarpe di sabbia Le ho infilate per camminare da R. Piumini

Il mio cuore si gonfia per te, Terra, come la zolla a primavera. Io torno. da C. Sbarbaro

Il deserto terribile brucia d’amore per un filo d’erba che oscilla, sorride e poi svanisce.. da R. Tagore

A caccia di figure retoriche

1 Leggi i versi proposti e riconosci in ogni strofa quale figura retorica è presente.

Mare

1 Scrivi da quanti versi è formata ciascuna strofa. - 1a strofa - 2a strofa - 3a strofa 2 Evidenzia nel testo le rime con colori diversi. Poi completa con le lettere lo schema a lato. Di che tipo sono le rime?

Mare

- 1a strofa: rima ...................................................................

M’affaccio alla finestra e vedo il mare: vanno le stelle, tremolano l’onde, vedo stelle passare, onde passare; un guizzo chiama, un palpito risponde.

- 3a strofa: rima ...................................................................

Ecco, sospira l’acqua, alita il vento: sul mare è apparso un bel ponte d’argento. Ponte gettato sui laghi sereni, per chi dunque sei fatto, e dove meni? da G. Pascoli, Myricae, Mondadori

Guizzo: lampo di luce.

- 2a strofa: rima ...................................................................

3 Nella poesia ci sono alcune personificazioni. Sottolineale. Quale azione umana il poeta attribuisce all’acqua? .............................................................................................................

Quale invece al vento? .............................................................................................................

4 Nella seconda strofa, la scia di luce delle stelle, riflessa sull’acqua, fa nascere nella fantasia del poeta l’immagine di un bel ponte d’argento. Il poeta ha usato la figura retorica della: similitudine metafora

MI AUTOVALU TO

Alitare: soffiare leggero.

Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

Menare: condurre.

La domanda più difficile per me è stata la

Palpito: lieve movimento.

difficile molto difficile

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TESTO POETICOICO

VERIF

le mie COMPETENZE

Concorso di poesia Obiettivo Organizzare un concorso di poesia. Tu e i tuoi compagni di classe sarete i concorrenti del concorso di poesia, le altre classi dell’istituto scolastico (almeno due) saranno la vostra giuria. Come procedere 1 Lavorate a coppie per comporre poesie. Usate versi in rima o liberi e create almeno una

figura retorica. Ecco alcuni suggerimenti per l’ispirazione: • a partire dal tema Scegli l’argomento della poesia, poi scrivi le parole che ti vengono in mente su quel tema. Seleziona quelle più significative e scarta le altre. • a partire da una musica Ascolta un brano di musica classica: chiudi gli occhi e lascia libero il pensiero: cosa vedi? Quali colori? Cosa senti? Cosa pensi? Alla fine dell’ascolto, scrivi di getto tutte le idee, poi organizzale in versi. • a partire da un’immagine Di fronte a un’immagine che cattura la tua attenzione, lascia andare la fantasia alla ricerca di parole che esprimano le tue emozioni. Partendo da queste parole componi la tua poesia. 2 Trascrivete le poesie in formato word e stampatele. 3 Dopo aver concordato con l’insegnante quali classi scegliere come giuria, distribuite

loro i vostri operati chiedendo di scegliere il migliore. Preparate una tabella tipo quella proposta nella quale raccogliere i voti e stabilire la poesia vincitrice. TITOLO POESIA

Voti classe...

Voti classe...

TOTALE VOTI

........................................................................................................... ...........................................................................................................

La poesia vincitrice del concorso dovrà essere imparata a memoria da tutta la vostra classe.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

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La fase più difficile per me è stata ...................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ..................................................................... ................................................................................................................................


Testo descrittivo La DESCRIZIONE OGGETTIVA e SOGGETTIVA Il testo descrittivo illustra con le parole la realtà che ci circonda: gli ambienti, le persone, gli animali, gli oggetti. La descrizione è oggettiva quando l’autore registra solo ciò che vede, così com’è nella realtà, senza esprimere valutazioni e impressioni personali. Utilizza un linguaggio preciso con termini tecnici e specialistici. Questa descrizione è tipica dei testi informativi, perché ha lo scopo di informare. La descrizione è soggettiva quando l’autore presenta qualcuno o qualcosa come lui lo “vede” e lo “sente”, attraverso il suo punto di vista e le sue emozioni. È ricca di aggettivi, sinonimi, paragoni e personificazioni. Questa descrizione è tipica dei testi narrativi e poetici, perché ha scopo espressivo, cioè di coinvolgere emotivamente o stimolare l’immaginazione del lettore. Ma è tipica anche dei testi argomentativi e pubblicitari, con lo scopo di persuadere il lettore mettendo in luce i particolari più significativi di ciò che è descritto.

COME DESCRIVERE Il soggetto da descrivere va presentato: • in tutte le sue caratteristiche percepite attraverso i cinque sensi (vista, udito, olfatto, tatto e gusto) e rese dai dati sensoriali (dati visivi, uditivi, olfattivi, tattili, gustativi) • nella sua posizione fissa o nei suoi movimenti, attraverso dati statici e dati dinamici, cioè verbi ed espressioni che indicano rispettivamente immobilità o varietà dei movimenti • con aggettivi qualificativi per arricchire o specificare meglio il significato delle informazioni

L’ORDINE per imparare

FACILE vai

a pag. 62

L’ordine in cui inserire i vari elementi da descrivere, può essere: • logico, cioè dal generale al particolare o viceversa • spaziale, dal vicino al lontano, dall’interno all’esterno, da sinistra a destra... o viceversa L’ordine spaziale varia anche in base al punto di osservazione (fisso o mobile).

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TESTO DESCRITTIVO

L AVO RO SUL TESTO DESCRITTIVO Ecco un TESTO DESCRITTIVO: leggilo e fai attenzione alle parti colorate: evidenziano alcuni aspetti presentati nella pagina precedente.Ti aiuteranno a rispondere alle domande proposte.

Quando la notte finisce La sera mi piace stare in casa dietro una finestra a guardare accendersi il tramonto. Per me è uno dei momenti più belli della giornata, quando i rumori si attenuano, il vento si ritira, i bambini mettono a posto i giocattoli... A volte provo una sensazione strana, che è un po’ paura e un po’ sollievo. Penso al buio dei luoghi dove non c’è nessuno, sulle montagne, nelle gole, nei deserti, in mezzo al mare, e mi sembra di sentirmelo addosso. Poi penso che sto al sicuro dietro la finestra di casa mia e che sono fortunata a essere qui. Ma il pensiero di quel buio non voglio mandarlo via, lo conservo con cura. Una volta, senza dir nulla a nessuno, mi sono alzata che era ancora buio e ho aspettato l’alba. Il cielo sembrava diviso a metà: davanti a me stava diventando viola e dietro ancora nero. Tutto sembrava diverso dalla sera prima, soprattutto i rumori e gli odori. Ho udito gli uccelli svegliarsi uno a uno, i cani sbadigliare e stiracchiarsi uscendo dal sonno, qualche motore passare lontano. Erano i rumori di un silenzio che finisce, non di un silenzio che comincia. Anche l’aria aveva un odore diverso, così fresco che pizzicava il naso, la notte l’aveva ripulita di tutta la giornata precedente. Mi piace esserci quando la notte finisce, è come spiare un segreto ed essere i soli a sapere qual è.

PUNTO DI OSSERVAZIONE Chi descrive osserva da: una posizione fissa una posizione mobile

DATI SENSORIALI Quali sensi sono utilizzati nella descrizione? ................................................................. .....................................................................................................

STATI D’ANIMO Segna gli stati d’animo trasmessi da questa descrizione del tramonto: tranquillità gioia rabbia stupore paura malinconia

da L. Goldoni, Il libro di Susanna, Rizzoli

Qual è lo scopo di questa descrizione? Colora il riquadro giusto, poi motiva con parole tue la scelta. espressivo

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informativo

persuasivo


TESTO DESCRITTIVO

Guardarsi dentro Non so se capita anche a voi, ma ogni tanto io ho dei momenti di malinconia in cui tutto il mondo intorno mi sembra diventare grigio-grigio. Questo è proprio uno di quei momenti, perché mi sento anch’io grigiastra come il cielo piovigginoso che vedo dalla finestra. Non ho voglia di niente, non ho voglia di guardare la televisione né di telefonare alle mie amiche e neanche di ascoltare musica... Potrei restare qui sul divano spaparanzata e immobile per ore senza fare assolutamente nulla, se non canticchiare guardando il soffitto o dormendo come il mio gatto. Più che dormire, preferirei andare definitivamente in letargo come una marmotta e risvegliarmi solo se succede qualcosa di bellissimo. Sono anche tentata di fare una devastante full immersion mangereccia con quintali di cioccolatini e caramelle, e cinque o sei scatole di biscotti cremosi. Per fortuna, il pensiero della fatica che farei ad alzarmi mi salva da una nauseabonda indigestione. Forse non mi alzerò mai più... Anzi, a pensarci bene, voglio restare su questo divanetto tutto il giorno e tutta la sera, fino a quando non mi verranno i crampi alle gambe. Vi domanderete cosa mi sia successo: nienteee! Niente di nuovo, niente di speciale, soltanto la solita vita. Solite cose, solito tran-tran, solito malumore senza un particolare motivo. Non piove più e il cielo, che prima era grigio-piombo, è diventato chiarissimo... Anch’io ho cambiato colore. Il mio umore, che era grigio-nero, è diventato beige con qualche sfumatura rosa. Chissà quando mi sentirò rosa-rosa... da G. Maldini, Oggi sono di pessimo umore, Edizioni EL

Full immersion: svolgimento di un’attività in maniera intensissima per un arco limitato di tempo. Tran-tran: ritmo noioso e sempre uguale.

LAVORO SUL RACCONTO DESCRITTIVO Il testo che hai letto descrive: persone animali ambienti stati d’animo Quali? ............................................................................ Si tratta di una descrizione: oggettiva soggettiva Segna gli elementi che motivano la tua scelta. narrazione in prima persona aggettivi qualificativi paragoni linguaggio tecnico-scientifico sentimenti Completa con le parole adatte, scegliendole tra quelle elencate: aggettivi • emozioni • similitudini guardarsi dentro • effetti Descrivere uno stato d’animo vuol dire ..................................................................., dare un nome alle proprie ..................................................... e riferire gli ........................................................................ che esse provocano. Le parole più utilizzate sono gli ................................................................. e si fa spesso

ricorso alle ........................................................................

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TESTO DESCRITTIVO

Gallipoli Il litorale ionico, su cui si trova Gallipoli, è composto da bianche dune e spiagge molto frequentate d’estate ed è intervallato da scogliere, che si aprono ad arenili e angoli nascosti. Gallipoli vanta una spiaggia bassa e lunghissima fatta di splendidi lidi sabbiosi racchiusi nella cornice naturale del Golfo di Gallipoli, nella rientranza che parte a sud con Punta Pizzo e a nord con Lido Conchiglie (appena a sud di Santa Maria al Bagno). Proviamo a seguire un itinerario lungo la costa che ci conduca sulle varie spiagge gallipoline. Iniziando un percorso dalla parte nord della costa di Gallipoli, troviamo Lido Conchiglie, una piccola località a otto chilometri da Gallipoli, con una costa in parte rocciosa e in parte sabbiosa, ben attrezzata e con spiagge libere. Proseguendo troviamo Rivabella, a cinque chilometri da Gallipoli, con una spiaggia rinfrescata dalla vicina pineta e alcuni stabilimenti balneari. Superata Rivabella ci sono, avvicinandoci a Gallipoli, circa tre chilometri di costa rocciosa, con anfratti e calette molto caratteristici e belli. Arrivati a Gallipoli, proprio nella parte antica della città di fronte all’isola di Sant’Andrea, c’è il piccolo Lido Seno della Purità (la spiaggia si chiama così dalla vicina chiesa) che è la meta tradizionale dei gallipolini.

Arenile: spiaggia sabbiosa. Anfratto: stretta rientranza tra pareti rocciose. Caletta: diminutivo di cala; piccola insenatura marina con acqua poco profonda.

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TESTO DESCRITTIVO Proseguendo a sud oltre il lungomare gallipolino, che costeggia alcuni chilometri di scogli bassi, c’è Lido San Giovanni con un mare pulito e chiaro e una meravigliosa spiaggia sabbiosa. Continuando, appena a due chilometri a sud di Gallipoli, troviamo la Baia Verde, una località che d’estate è approdo di numerosi vacanzieri. Baia Verde è avvolta in una fresca pineta, la sua spiaggia è molto bella e si distende in quasi tre chilometri di sabbia finissima, l’acqua è cristallina ed è ben attrezzata per la ricettività. Proseguendo troviamo una vasta pineta verde, attraversando la quale vi è una spiaggia, che sembra un angolo di paradiso. Qui vi è la Punta della Suina, una meravigliosa baia sabbiosa, tanto bella da sembrare una spiaggia di qualche posto esotico lontano dall’Italia e non invece a una sua estremità. Tra l’altro questa zona, per l’interesse naturalistico suscitato dalla presenza di ampi tratti di macchia mediterranea e pinete di pini d’Aleppo, è una zona protetta compresa nel Parco di Punta Pizzo. Ancora dirigendosi più a sud, arriviamo a Punta Pizzo, con una spiaggia di quasi due chilometri e un lido tra i più alla moda. Tutta la costa gallipolina è meta di vacanzieri grazie ai suoi paesaggi da togliere il fiato. Inoltre vi si possono trovare spiagge ben frequentate, calette solitarie, discoteche per fare le ore piccole, piccoli ristorantini con una buona cucina per buongustai e cenette intime, insomma vari tipi di servizi per le esigenze delle diverse tipologie di visitatori. da www.gallipolionline.com

LAVORO SUL RACCONTO DESCRITTIVO La descrizione di Gallipoli è: oggettiva soggettiva Perché? ...................................................................................................................... ...............................................................................................................................................

La descrizione è scritta da: un osservatore fermo in un punto un osservatore che si muove Il testo inizia con uno sguardo di insieme sul litorale ionico, soffermandosi poi su Gallipoli. Nella prima parte l’ordine della descrizione è: logico spaziale temporale

Poi la descrizione continua proponendo un percorso lungo la costa gallipoliana, secondo un ordine: logico spaziale temporale Sottolinea nel testo le parole che te lo hanno fatto capire. Lo scopo della descrizione è: informativo espressivo Motiva la tua scelta.

persuasivo

La descrizione letta è stata tratta da un sito internet; in quali altri tipi di testo potresti trovarla? .......................................................................................................................................................................

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TESTO DESCRITTIVO

Buck Buck aveva la selvaggia astuzia del lupo, l’intelligenza del Pastore Scozzese e del San Bernardo: tutto ciò, completato dall’esperienza acquisita in una scuola feroce, faceva di lui un essere più formidabile di quanti vagassero per la foresta. Animale carnivoro, che viveva nutrendosi esclusivamente di carne, era nel pieno fiore della vita, riboccante forza e mascolinità. Quando Thornton lo accarezzava sul dorso, la mano era seguita da uno scintillio scoppiettante, poiché ciascun pelo scaricava al contatto un po’ di magnetismo accumulato. Tutto in lui, cervello e corpo, tessuti e fibre, era squisitamente accordato al suo massimo e, fra le varie parti, esisteva un equilibrio perfetto. A ogni vista o suono che richiedessero azione, la sua risposta era fulminea. Per quanto veloce fosse un husky, a difendersi o ad attaccare, Buck lo era il doppio. A un suono udito, al movimento visto, rispondeva in un tempo più breve di quello che occorre a un cane qualsiasi per la semplice intuizione. Buck percepiva, decideva e rispondeva nello stesso istante. In realtà percepire, decidere e rispondere erano anche in lui momenti consecutivi; ma gli intervalli fra di essi erano tanto minimi da farli apparire simultanei. I muscoli, carichi di vitalità, entravano in gioco di scatto, come molle d’acciaio. In lui la vita fluiva come una corrente rigogliosa, lieta, esuberante: pareva che volesse esplodere in pura estasi e diffondersi generosamente in tutto il mondo. – Non c’è mai stato un cane come quello – disse un giorno John Thornton, mentre i tre soci guardavano Buck uscire dal campo. Una notte Buck si svegliò di soprassalto: gli occhi subito attenti, le orecchie tese, la narici palpitanti a fiutar il vento e la folta criniera percorsa da lunghi fremiti, ricorrenti come onde. Dalla foresta, veniva il richiamo distinto e definito come non mai. A volte simile al grido dei cani eschimesi, a volte diverso. Buck lo riconobbe, istintivamente, come un suono antico e familiare. Rapido e silenzioso, si avvicinò a quel suono, rallentò l’andatura.

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TESTO DESCRITTIVO Quando arrivò ai margini di una radura, tra gli alberi vide, ben eretto sui fianchi, col muso puntato al cielo, un lupo dei boschi dal corpo lungo e snello: il lupo cessò di ululare. Buck si fece avanti deciso, la coda dritta e rigida. Ma alla sua vista il lupo fuggì! E Buck si diede a inseguirlo, con balzi frenetici, tutto preso dalla smania di raggiungerlo. E lo raggiunse, infatti, in quello che era un vicolo cieco, per l’altro: nel torrente asciutto e in un punto sbarrato da una gran massa di tronchi caduti. Allora il lupo si girò di scatto, facendo perno sulle zampe posteriori. Buck non attaccò, ma girò intorno a quel lupo, in segno di amicizia. L’altro era intimorito e sospettoso, perché Buck pesava tre volte più di lui e lo sovrastava dalle spalle in su. Spiò allora l’occasione giusta per schizzar via e così l’inseguimento ricominciò. Buck lo raggiunse ancora e infine lo intrappolò in un punto senza via d’uscita, mettendoglisi a fianco. Allora il lupo, convinto ormai che il suo inseguitore non intendeva fargli del male, avvicinò il naso a quello di lui e si fiutarono a vicenda. Era amicizia e allora giocarono insieme. Poi presero a correre, fianco a fianco, lungo il torrente che risalirono fino alla cupa gola, da cui esso irrompeva nella valle e poi fino alla nuda cresta di roccia, da cui sgorgava la sua sorgente. Discesero l’altro versante, entrarono in una regione pianeggiante, con grandi distese boschive e molti corsi d’acqua. Buck si sentiva pervaso da una gioia selvaggia. Capiva di rispondere finalmente al misterioso richiamo, quasi correndo a fianco del fratello selvaggio. Gli nascevano dentro antichi ricordi. Sapeva di aver già corso a quel modo, in un tempo lontano, e che era giusto correre libero nelle grandi distese, con terra intatta sotto i piedi e sopra di sé soltanto lo spazio infinito del cielo. da J. London, Il richiamo della foresta, De Agostini

LAVORO SUL RACCONTO DESCRITTIVO Nel brano sono presenti descrizioni di: animali ambienti oggetti persone stati d’animo e sentimenti

Sottolinea nel testo tutte le parti descrittive e indica a chi si riferiscono riportandoci le lettere a lato: - B se a Buck (aspetto fisico e comportamento) - A se all’ambiente - L se al lupo

Nella descrizione di Buck cerchia come indicato: • di rosso i verbi che esprimono immobilità, cioè i dati statici • di blu quelli che indicano movimento, cioè i dati dinamici

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TESTO DESCRITTIVO

È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul TESTO DESCRITTIVO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

TESTO DESCRITTIVO 1

2

3

4

5

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CHE COS’È

È un testo che rappresenta con le parole le caratteristiche e le qualità di: • una persona • un animale • un luogo interno o esterno

MODO

Ogni soggetto può essere descritto in: • modo soggettivo, quando sono presenti impressioni e giudizi personali di chi scrive • modo oggettivo, cioè in modo scientifico, usando termini precisi e tecnici, senza inserire le impressioni personali di chi scrive

ASPETTI

Nella descrizione di persone e animali sono da considerare: • presentazione generale • aspetto fisico • carattere • comportamento • episodi (un fatto particolore che gli è accaduto)

DATI

Per descrivere un soggetto si usano: • dati sensoriali (visivi, uditivi, olfattivi, tattili, gustativi) per indicare ciò che si percepisce attraverso i cinque sensi • dati statici e dinamici

ORDINE

La descrizione può seguire un ordine: • logico (dal generale al particolare o viceversa) • spaziale (con l’uso degli indicatori spaziali) • temporale (con l’uso degli indicatori temporali)


TESTO VER IFICDESCRITTIVO O le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Uno sguardo dall’alto Camminai su un altopiano di dune sabbiose e friabile roccia rossa, spaccato da gole difficili da attraversare. Salivo sempre più in alto e, guardando la pianura sottostante, vidi la terra “a puntini”. I puntini bianchi erano spinifex (un’erba con foglie appuntite e baccelli spinosi), quelli azzurrognoli eucalipti, e quelli verde-limone un’altra specie di erba a ciuffo. Mi inerpicai su per una scarpata sassosa e sbucai su una cresta di roccia. Più in là c’era un tavolato con alcuni alberi senza foglie: avevano cortecce grigie e rugose e fiorellini scarlatti che cadevano a terra come gocce di sangue. Mi sedetti, esausto, sotto l’ombra di uno degli alberi. Faceva un caldo infernale. Ero appoggiato al tronco dell’albero, con una gamba che penzolava nel letto del fiume, e bevevo avidamente dalla borraccia. Salire ancora sarebbe stata una pazzia: dovevo tornare sui miei passi. Il sudore mi colava sulle palpebre e faceva sembrare tutto sfocato e deformato. Mi rimisi faticosamente in piedi e mi arrampicai fino alla cresta. Pensavo di trovare una discesa più facile, che mi evitasse di attraversare le gole. La via facile si rivelò uno scivolo di roccia, ma arrivai in fondo tutto intero e mi incamminai verso casa seguendo il letto di un torrente. Nel torrente c’era un rigagnolo e sulle sponde crescevano dei cespugli. Mi buttai un po’ d’acqua in faccia e proseguii. Avevo alzato la gamba destra per fare un passo. Quello che non avevo ancora visto era la testa del serpente che si rizzava dietro un cespuglio, pronta a scattare. Mossi la gamba al contrario e pian piano indietreggiai... uno... due... uno... due. Anche il serpente batté in ritirata, e sparì in un buco. “Però, come sono calmo” mi dissi, finché sentii arrivare la nausea. da B. Chatwin, Le vie dei canti, Adelphi

1 Il testo che hai letto descrive: un animale un ambiente una persona un oggetto 2 Si tratta di una descrizione: soggettiva oggettiva

Perché?............................................................................................ ....................................................................................................................

3 La descrizione è scritta da: un osservatore fermo in un punto un osservatore in movimento

E segue un ordine: logico spaziale temporale Sottolinea nel testo le parole che hanno determinato la tua scelta. 4 In questa descrizione sono presenti dati sensoriali? Sì No

Se li hai individuati, segna con una X quali sono presenti tra i seguenti: visivi olfattivi uditivi tattili gustativi 5 Nella descrizione prevalgono: dati dinamici dati statici 6 Il testo si conclude con la descrizione di uno stato d’animo. Si tratta della: paura gioia calma stanchezza

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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TESTO RACCONTO DESCRITTIVO STORICO ICO

VERIF

le mie COMPETENZE

Descrivere in tanti modi Obiettivo Descrivere un soggetto dato in base a uno scopo preciso. Come procedere Lavorate a coppie, attribuendovi uno il ruolo dell’agente immobiliare, l’altro quello del cliente. Poi potete scambiarvi i ruoli. Utilizzando le informazioni date, ognuno a turno descriva la villa in base al ruolo scelto. 1 Mettiti nei panni di un agente immobiliare che deve vendere la villa; quindi scrivi un

annuncio che fornisca tutte le informazioni sulle caratteristiche dell’immobile. 2 Immagina di essere il cliente alla ricerca di una nuova casa: hai visitato questa villa e ne

sei rimasto affascinato. Raccontalo in un’e-mail o lettera a un tuo/a amico/a lontano/a, in cui descrivi la casa, esprimendo le tue impressioni personali ed emozioni.

CARATTERISTICHE GENERALI Categoria: residenziale Tipologia: Villa Bagni: 3 Locali: (al piano terra) salone, cucina, tre camere, studio; (al piano interrato di 100 mq) taverna, lavanderia e garage Condizioni: nuovo Metri quadri: 200 mq Anno di costruzione: 2010 CARATTERISTICHE ESTERNE Giardino: 300 mq Condizioni: privato CARATTERISTICHE INTERNE Riscaldamento: autonomo

MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

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La fase più difficile per me è stata ..................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ............................................................................. ................................................................................................................................


Testo informativo Le INFORMAZIONI Il testo informativo tratta argomenti di ogni tipo (attualità, storia, geografia, scienze...) in modo chiaro e preciso, con lo scopo di fornire informazioni al lettore, aiutarlo a documentarsi o studiare. Si trova nelle enciclopedie, nei libri di studio, nei quotidiani e nelle riviste, nei depliant, nelle guide turistiche, in internet.

La STRUTTURA Il testo informativo generalmente è composto da informazioni scritte e da supporti grafici per approfondire o aiutare la comprensione. I contenuti possono essere: • suddivisi in paragrafi spesso introdotti da un sottotitolo, che ne sintetizza il contenuto • esposti sotto forma di elenco Il testo è esposto con l’aiuto di elementi grafici, come fotografie o illustrazioni con didascalie, schemi, mappe, tabelle, grafici, cartine, parole-chiave evidenziate...

L’ORDINE Le informazioni possono essere presentate secondo un ordine: • logico, cioè dal generale al particolare o viceversa • logico-causale, che evidenzia i rapporti di causa-effetto, come nel testo che hai letto • cronologico, che segue la scansione temporale

Il LINGUAGGIO Il testo informativo usa sempre un linguaggio preciso con termini specifici dell’argomento trattato, generalmente evidenziati perché sono parole-chiave importanti per comprendere le informazioni principali.

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TESTO INFORMATIVO

L AVO RO SUL TESTO INFORMATIVO Ecco un TESTO INFORMATIVO, leggilo e analizza la struttura secondo ciò che hai imparato nella pagina precedente. Colora solo i riquadri con gli elementi presenti in questo brano, poi sottolineali nel testo con i colori corrispondenti.

Pattinaggio a rotelle

PARAGRAFO

Pattinaggio artistico Il pattinaggio a rotelle si divide in pattinaggio artistico e gare di corsa. Nell’artistico gli atleti disputano sia gare individuali, maschili e femminili, sia di coppia. Nel pattinaggio artistico individuale i pattinatori devono svolgere esercizi obbligatori e liberi: questi ultimi, svolti su una base musicale, devono contenere una serie di difficoltà tecniche quali salti e trottole da alternare a passi di danza vera e propria. Nell’artistico a coppie la gara consiste solo nella presentazione dell’esercizio libero, ma anche qui i pattinatori devono inserire passi di danza: la giuria valuta sia la parte tecnica che la danza.

Gare di corsa

Equipaggiamento Il pattino, applicato a un gambaletto, ha quattro ruote, due davanti e due di dietro, che non devono fuoriuscire dalla suola. Nelle gare di corsa si usano i più moderni pattini in linea in cui le ruote sono situate in fila al centro della suola. da P. Ferretti, Le regole di tutti gli sport, Mondadori

Le informazioni sono presentate secondo un ordine:

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TERMINI SPECIFICI

GRAFICI

DIDASCALIE

Possono svolgersi su pista o su strada. In entrambi i casi i percorsi previsti sono a partire da 100 m fino ad arrivare a diverse decine di chilometri. Sono previste anche gare a tempo. Le gare possono essere a punti, dove ogni concorrente guadagna un punteggio a ogni passaggio; a tappe o a eliminazione, a cronometro.

logico

SOTTOTITOLO

logico-causale

cronologico

TABELLE


TESTO INFORMATIVO

Le Olimpiadi... nel mondo antico I primi Giochi Olimpici di cui abbiamo notizia sono quelli del 776 a.C., anno in cui il cuoco Koroibos vinse la gara di stadion (una corsa lunga192,27 m) diventando il primo eroe olimpico della storia. Gli eventi sportivi erano associati a rituali religiosi che si tenevano nel tempio di Zeus a Olimpia. Per accedere ai Giochi Olimpici bisognava: essere uomini; essere greci e dimostrare di avere antenati greci. Le sportive potevano contare su un’Olimpiade per sole donne in onore di Hera. Potevano gareggiare solo ragazze non sposate e potevano partecipare solo nella corsa a piedi. Lo stadion (da cui deriva il nostro “stadio”) era l’edificio in cui si teneva la gara omonima. Di tutte le gare di corsa, lo stadion era la più prestigiosa e il suo vincitore era l’eroe di tutta l’edizione. Invece delle pistole, per la partenza si usavano trombe. Il fondo della pista era costituito da sabbia e partivano in piedi. I giochi erano detti “agones” (da agonia = sforzo, competizione, da cui deriverà anche “agonismo”), e solo lo spazio tra una manifestazione e l’altra, in pratica il periodo di allenamento, era chiamato “Olimpiade”. La parola “atleta” (dal greco athlon = lotta) significa “colui che compete per un premio”. Ai vincitori veniva forse assegnato un premio simbolico; secondo Plutarco, invece, vere e proprie fortune; per altri ancora era garantito ai vincitori un pasto al giorno per il resto della vita. La dominazione romana cambiò le Olimpiadi, corrompendone lo spirito. I giochi erano simili a combattimenti tra gladiatori: il primo vincitore romano del periodo LAVORO SUL TESTO INFORMATIVO del declino fu Gaios, nel 72 a.C.. L’imperatore Il testo che hai letto tratta un argomento di: Nerone, quello che forse bruciò Roma, fu il secondo sport, quindi lo puoi trovare in un giornale sportivo campione olimpico romano. Con la sua influenza storia, quindi lo puoi trovare in un sussidiario fece posticipare le Olimpiadi del 65 d.C. fino al 67 geografia e lo potresti trovare in un depliant turistico d.C., perché non vi poteva partecipare. In totale Il linguaggio usato: vinse ben milleottocento allori, quattrocento in più ha lo scopo di suscitare emozioni in chi legge di Teogene, uno dei più grandi sportivi del mondo è specifico della disciplina trattata classico. è ricco di figure retoriche e giochi di parole Alla fine l’imperatore romano Teodosio I vietò i giochi Sottolinea nel testo almeno cinque termini che considerandoli pagani. Era il 393 d.C..

• •

da Focus Junior

corrispondono alla risposta che hai scelto.

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TESTO INFORMATIVO

Breve storia di .................................................................... ...............................................................

Motore di ricerca: programma che permette di individuare le informazioni ricercate in internet. Coniare: inventare, creare. Social-network: gruppo di individui connessi fra loro in internet.

Titolo: .............................................................................................................. Il motore di ricerca Google lo conoscono tutti sicuramente, è quasi sinonimo di internet e di gran lunga il sito più usato in rete (primato forse conteso da Facebook ultimamente). L’azienda Google fu fondata nel 1997 negli Stati Uniti, mentre il motore di ricerca, creato nel 1998 da Larry Page e Sergey Brin, all’epoca studenti dell’Università di Stanford, è uscito dalla fase Beta (cioè quella di prova) solo nel settembre 1999, dopo oltre un anno di test. Il termine “Google” deriva da googol, parola coniata da Milton Sirotta (nipote del matematico americano Edward Kasner) nel 1938 e che si riferiva al numero costituito da 1 seguito da cento zeri. Milton aveva solo nove anni; il nonno Edward gli chiese di pensare a una parola fantasiosa che esprimesse qualcosa di enormemente grande. In matematica, il googol non ha un significato particolare, se non quello di essere uno dei numeri incredibilmente grandi. L’adozione di questo nome da parte di Larry e Sergey, rispecchia la loro volontà di creare un’azienda in grado di organizzare l’immane mole di informazioni disponibili in rete. In realtà noi oggi parliamo di “Google” per un semplice errore di trascrizione: l’alterazione nello spelling fu dovuta a un errore compiuto nella scrittura del termine “googol” ai tempi della prima registrazione del dominio internet. L’azienda nata per gestire l’omonimo motore di ricerca, si è poi rapidamente ingrandita fornendo importanti servizi, come Google Maps, Google Earth, un servizio di posta elettronica, un programma per la navigazione nel Web, un social-network e altro ancora. .............................................................. ...................................................................... ...............................................................

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TESTO INFORMATIVO Titolo: ................................................................................................................................................................. Google Maps è un servizio gratuito, al quale si accede attraverso il sito web www.google.it, che permette di cercare e visualizzare la carte geografiche di gran parte della Terra. Queste cartine sono molto precise e continuamente aggiornate; si possono ingrandire fino a individuare i nomi delle strade, di monumenti, di ristoranti e negozi. Contemporaneamente, quando appare una cartina, si apre una finestra in cui si può digitare il nome del luogo che interessa, così la cartina si focalizza subito sul luogo cercato. Inoltre Google Maps fornisce anche i possibili percorsi stradali tra un determinato luogo a un altro, sempre richiesti da noi. Titolo: ................................................................................................................................................................. Tra le funzioni di Google Maps è Google Street Wiew, che fornisce fotografie panoramiche di molte città del mondo, con un sistema che dà l’impressione di trovarsi fisicamente in strada. Infatti usando il mouse ci si muove virtualmente all’interno delle strade stesse o da una strada all’altra. Queste fotografie sono realizzate da complesse macchine fotografiche in grado di coprire un campo visuale molto ampio. Titolo: ................................................................................................................................................................. Google Transit è un’evoluzione di Google Maps, funzione con la quale è possibile calcolare automaticamente un tragitto con i mezzi di trasporto pubblico. Se si inseriscono un indirizzo di partenza e uno d’arrivo, il programma indica una o più itinerari con i rispettivi tempi di percorrenza in base al mezzo di trasporto scelto (con un mezzo pubblico, a piedi o in auto).

LAVORO SUL TESTO INFORMATIVO Il testo è stato diviso in quattro paragrafi, in ciascuno sottolinea le informazioni principali. Basandoti su queste, trova un titolo da attribuire al paragrafo. Le informazioni sono presentate secondo un ordine: logico logico-causale cronologico Motiva la tua scelta esponendo a voce quale argomento viene trattata prima e quale dopo Le immagini che accompagnano il testo, hanno la funzione di: fornire un esempio visivo di quanto spiegato approfondire i contenuti del testo con ulteriore informazioni Scrivi al posto giusto le didascalie proposte. - Logo di Google e Google Maps - Due carte di Google Maps a scala diversa -V iale della Vittoria ad Ancona su Google Street View

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TESTO INFORMATIVO

SCOPRO LA CRONACA GIORNALISTICA L’ARTICOLO DI CRONACA GIORNALISTICA è un testo informativo che si trova nei quotidiani: riporta in modo chiaro e completo notizie su argomenti di vario genere.

LA STRUTTURA L’articolo di cronaca narra un avvenimento seguendo la regola delle 5 W, cioè risponde a cinque domande che iniziano in inglese con la W: 1 - Who? (chi?) indica chi ha preso parte al fatto (protagonisti e testimoni) 2 - What? (che cosa?) spiega il fatto accaduto 3 - Where? (dove?) informa sul luogo dove è avvenuta la vicenda 4 - When? (quando?) informa sul tempo in cui è avvenuta 5 - Why? (perché?) spiega le cause dell’avvenimento Questa struttura non è rigida e il giornalista può disporre gli elementi delle 5 W in modo diverso o ometterne qualcuno. A volte inserisce un suo breve commento. La narrazione dei fatti, di solito, è esposta in ordine cronologico.

IL TITOLO Il titolo di un articolo è molto importante perché ne sintetizza il contenuto, attirando l’attenzione del lettore con maggiori o minori “effetti speciali”: infatti nel linguaggio giornalistico, i titoli si distinguono in: - titoli caldi, quando sono costituiti da giochi di parole, frasi a effetto, risultando così più accattivanti - titoli freddi, quando sono costituiti da un linguaggio scarno e immediato al solo scopo di informare In genere il titolo è scritto in caratteri grandi ed è accompagnato da altri due elementi: - l’occhiello la scritta sopra il titolo, più piccola, che introduce l’argomento - il sommario la scritta sotto il titolo, una sorta di riassunto

IL LINGUAGGIO Il cronista scrive in terza persona usando un linguaggio chiaro, sintetico e preciso per farsi comprendere da tutti i lettori. A volte usa termini specifici dell’argomento trattato o rende più sensazionale il linguaggio per invogliare il lettore. per imparare

FACILE vai

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a pag. 76


TESTO INFORMATIVO SULLA CRONACA GIORNALISTICA L AVO RO Ecco un ARTICOLO DI CRONACA: leggilo e fai attenzione alle parti colorate: corrispondono alle risposte delle 5 W. Formula tu nei riquadri giusti le domande che si è posto il giornalista per raccogliere le informazioni.

L’ondata di maltempo non si placa

Neve a Castignano, il latte in polvere arriva via sci Una bambina di sei mesi, rimasta isolata, raggiunta dai volontari del soccorso alpino con gli sci.

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CASTIGNANO (Ascoli Piceno) - Il 2017 è iniziato con un’ondata

di maltempo che si è rivelata ben più imponente del previsto e ha messo in ginocchio tutto il Piceno: un altro flagello per una popolazione già duramente colpita dal terremoto. La neve caduta in abbondanza nella giornata di ieri ha isolato molte località, interrompendo un po’ ovunque servizi indispensabili come luce, gas e acqua. Una bambina di sei mesi, rimasta isolata dalla neve con la famiglia nella frazione di Ripa Berarda di Castignano (Ascoli Piceno), non ha più latte in polvere. La Sala operativa unificata della Protezione civile delle Marche ha disposto l’invio di latte in polvere con alcuni volontari del Soccorso alpino, che raggiungeranno la frazione con gli sci.

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da Il Resto del Carlino, 18 gennaio 2017 ................................................................................................ ................................................................................................ ................................................................................................

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TESTO INFORMATIVO

Alma, la piccola Mozart a 11 anni incanta Vienna con la sua opera

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Genio del violino, ha scritto e orchestrato ‘Cenerentola’: standing ovation del pubblico

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LONDRA, 5 gennaio 2017 - La chiamano “piccola

Miss Mozart”, perché suona il violino da quando aveva tre anni e ha appena messo in scena la sua prima opera a Vienna, alla tenera età di undici anni. La sua Cenerentola ha registrato il tutto esaurito e, dopo due ore e mezza di rappresentazione - durante le quali la giovane compositrice ha anche accompagnato i cantanti al violino - il pubblico le ha dedicato una standing ovation durata ben dieci minuti. Alma Deutscher, nata a Dorking nel Surrey (Inghilterra) da una coppia anglo-israeliana, è una bimba prodigio in tutti i sensi, con uno straordinario talento per la musica che si è rivelato fin da quand’era piccolissima. Il padre, Guy Deutscher, un esperto linguista e flautista amatoriale, ha raccontato: «A due anni già conosceva tutte le note sul pianoforte, a tre le abbiamo regalato un violino in miniatura e ha subito provato a suonarlo. Le abbiamo trovato LAVORO SUL TESTO INFORMATIVO Nel titolo di quest’articolo manca una delle tre componenti: quale? ............................................................................................... Scrivi accanto alle altre due parti, il nome corrispondente. Individua nell’articolo le risposte alle 5 W e sottolinea le relative informazioni con i colori corrispondenti. Who? Di chi si parla? Where? Dove è avvenuto il fatto? When? Quando è avvenuto il fatto? What? Di quale evento si parla? Why? Quali sono le cause dell’evento?

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un maestro di musica e in meno di un anno sapeva già suonare tutte le sonate di Handel». La mamma Janie, che è un’organista e insegna letteratura medievale a Oxford, aggiunge: «L’anno dopo Alma ha messo mano alle sue prime composizioni». Poi, a sette anni, ha cominciato la sua prima versione di Cenerentola. Alma, che è abituata alle interviste ed è apparsa anche in diretta sulla radio della BBC, racconta: «Per me è una grandissima soddisfazione vedere la mia opera sul palcoscenico. Ci ho lavorato così tanto: prima l’ho composta e l’ho orchestrata, poi ho lavorato con i cantanti e poi con l’orchestra e il suo direttore. Se qualche anno fa qualcuno mi avesse detto che una mia opera sarebbe stata messa in scena a Vienna avrei pensato a uno scherzo». da Il Resto del Carlino, 5 gennaio 2017


TESTO INFORMATIVO

Il quotidiano I quotidiani sono giornali pubblicati su carta stampata ogni giorno. Infatti la parola ”QUOTIDIANO“ deriva dal latino cotidie = ogni giorno. Ogni giornale si inizia a sfogliare dalla prima pagina, che rappresenta un po’ la “vetrina” del giornale stesso, in quanto riporta le notizie più importanti. Testata Nome del giornale.

Articolo di spalla Generalmente nella colonna destra, riporta la seconda notizia più importante della giornata.

Articolo di apertura Presenta la notizia più importante del giornale, resa più incisiva con una foto.

Civette o strilli Anticipano articoli che si trovano all’interno del giornale, riportandone solo il titolo.

Articolo di fondo o Editoriale Nella prima colonna a sinistra il direttore del giornale o un personaggio importante nel mondo della cultura (detto appunto “editorialista”) commenta un fatto del giorno o un tema di attualità particolarmente rilevante.

Articoli di taglio Possono essere di taglio medio o basso in base al punto della pagina in cui si trovano. Riguardano notizie di minore rilievo.

Pubblicità Spazio pagato da inserzionisti, per reclamizzare il loro prodotto. Si trovano anche nella parte alta della pagina.

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TESTO INFORMATIVO

Sfogliamo un quotidiano All’interno del quotidiano le pagine si diversificano in base all’argomento trattato, che viene indicato nella testatina: - politica interna notizie politiche importanti a livello nazionale - politica estera notizie politiche importanti a livello internazionale - cronaca articoli che narrano avvenimenti di vario tipo - scienza articoli che trattano di biologia, medicina, fisica, astronomia, chimica, ecologia... - spettacolo notizie legate al mondo del cinema, teatro, televisione - economia e lavoro articoli sulla sfera economico-finanziaria - cultura articoli di letteratura, arte, storia - sport notizie sportive

Una mostra per raccontare la rivoluzione della scrittura In un’esposizione ospitata a Palazzo Loredan di Venezia, la narrazione dei primi passi della scrittura, e della vita coeva, è affidata a duecento reperti mai presentati al pubblico

Nella Mesopotamia la fertile regione tra i fiumi Tigri ed Eufrate, dove la Bibbia collocava il paradiso terrestre, oggi diventata un’infernale teatro di guerre, stragi e saccheggi, si sono realizzate le principali rivoluzioni culturali della nostra storia, tra esse la scrittura. Qui, nei pressi dell’antica Uruk, città dei Sumeri (Iraq meridionale), sono apparse dalla sabbia le prime tavolette d’argilla con impressi ideogrammi che indicavano numeri e oggetti. Per conoscere la nascita e lo sviluppo di questa “rivoluzione” che non cessa di stupire, possiamo andare a Venezia, nel palazzo Loredan, dove sta per aprire i battenti una mostra di particolare suggestione: “Prima dell’alfabeto. Viaggio in Mesopotamia alle origini della scrittura” (dal 20 gennaio al 25 aprile).

Nella rassegna veneziana, curata dall’assiriologo Frederick Mario Fales, professore ordinario nell’università di Udine, la narrazione dei primi passi della scrittura e della vita coeva, è affidata a duecento reperti mai presentati al pubblico. Alla mostra, se i più piccoli potranno imparare giocando in laboratori speciali, tutti i visitatori durante il percorso avranno a disposizione video, pannelli esplicativi, supporti virtuali per comprendere la valenza e l’uso di tavolette incise, coppe, spade votive, statue di oranti, placche metalliche, arricchite da prestiti del museo Reale di Torino e di quello archeologico di Venezia. da La Repubblica, 17 gennaio 2017

LAVORO SUL TESTO INFORMATIVO Qual è l’argomento dell’articolo? In quale pagina del quotidiano lo puoi trovare?

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TESTO INFORMATIVO

Il quotidiano online Tutte le testate giornalistiche hanno un sito internet in cui pubblicano le principali notizie con il vantaggio di aggiornarle continuamente, in tempo reale, con i fatti dell’ultima ora e di avvalersi di un linguaggio multimediale, mettendo a disposizione dell’utente anche video, musiche e collegamenti web. Una volta collegati a internet, si visualizza la home page, che corrisponde pressappoco alla prima pagina del quotidiano nella sua versione cartacea: con semplici click si possono leggere i vari articoli presentati. Il sito offre inoltre la versione online del quotidiano cartaceo completo, scaricabile a pagamento. LAVORO SUL TESTO INFORMATIVO Osserva questa prima pagina di quotidiano online così come appare nel sito. Individua nell’immagine ogni elemento elencato sotto collegandolo con una freccia al punto giusto. - data - ultimo aggiornamento - testata - titolo dell’articolo di apertura - titolo di un’altra notizia Prendi un quotidiano, sfoglia le pagine interne e osserva in quali sezioni è suddiviso. Poi apri il suo sito e osserva quali notizie sono riportate anche online.

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TESTO INFORMATIVO

È FACILE Ripassa quanto hai imparato sulla CRONACA GIORNALISTICA aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate: sono quelle più importanti da ricordare.

CRONACA GIORNALISTICA 1

2

CHE COS’È

STRUTTURA

È l’articolo di giornale che racconta i fatti accaduti, ritenuti importanti per tutti i lettori. Il fatto di cronaca è narrato seguendo la regola delle 5W, cioè il giornalista (colui che scrive) risponde a cinque domande: • What? = Che cosa è accaduto? • Who? = Chi ha partecipato al fatto? • Where? = Dove, in quale luogo è avvenuto? • When? = Quando, in quale momento è avvenuto? • Why? = Perché, per quale motivo è successo? Il titolo indica il contenuto dell’articolo.

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LINGUAGGIO

La cronaca è scritta in terza persona. Il linguaggio è chiaro e sintetico e a volte usa i termini specifici dell’argomento trattato.

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. La cronaca giornalistica è ................................................................................................................................ che racconta ...................................................................................................................................... ritenuti importanti per tutti i lettori. Il giornalista narra il fatto accaduto rispondendo a sei domande: What (= cosa?), W.............................................. (= .............................................), W................................. (= ..............................), W................................................. (= .................................................), W................................................. (= .................................................). Il ......................................................... indica il contenuto dell’articolo. La cronaca è scritta in ................................................................................................................. Il linguaggio è chiaro, ........................................................... e usa ............................................................................................. dell’argomento trattato. Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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INFORMATIVO VETESTO RIFIC O le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Incide il suo nome sul Colosseo: turista francese denunciata La donna è stata bloccata dopo che aveva inciso, forse con una moneta, la scritta “Sabrina 2017” su un pilastro forense. ROMA - Ha inciso il suo nome ieri pomeriggio su un pilastro

del Colosseo. Per questo motivo una turista francese di quarantacinque anni è stata denunciata dai carabinieri della Compagnia Piazza Dante per danneggiamento aggravato su edifici di interesse storico e artistico. La donna è stata bloccata dopo che aveva inciso la scritta “Sabrina 2017” su un pilastro forense della struttura archeologica. L’incisione è stata fatta sulla base di un’arcata nei pressi dell’ingresso visitatori. Per effettuarla la donna avrebbe utilizzato una monetina storica. A quanto ricostruito, la turista, che di professione fa la vigilessa, era in compagnia della figlia minorenne e di due nipoti maggiorenni ed era entrata all’Anfiteatro Flavio da visitatrice. Il gesto della donna arriva qualche settimana dopo due episodi di violazione e danneggiamento ai danni dell’Anfiteatro Flavio. Queste violazioni accadute a metà gennaio avevano fatto scattare l’allarme sicurezza sul monumento e dopo un vertice in prefettura erano state annunciate una nuova illuminazione e una videosorveglianza più efficace. da La Repubblica, 12 febbraio 2017

1 L’articolo che hai letto informa il lettore su un fatto di: politica estera spettacolo cronaca cultura 2 Osserva il titolo. Questo articolo presenta: titolo, occhiello, sommario titolo e occhiello titolo e sommario solo il titolo

Si tratta di un titolo: freddo

caldo

Perché? ............................................................................................. 3 A quale delle 5W risponde l’informazione sottolineata nel testo? Who? Chi ha compiuto il fatto? Where? Dove è avvenuto il fatto? When? Quando è avvenuto il fatto? What? Che cosa è successo? Why? Quali sono le cause dell’evento?

Quale delle 5W, invece, non ha risposta nell’articolo? ............................................................................. 4 Rispondi tu alle domande in base alle informazioni che ricavi nell’articolo. Chi ha compiuto il fatto? .....................................................................................................................

Dove e quando è avvenuto il fatto? .....................................................................................................................

Che cosa è successo? ..................................................................................................................... ..................................................................................................................... .....................................................................................................................

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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TESTO INFORMATIVO RACCONTO STORICO ICO

VERIF

le mie COMPETENZE

Il giornalino di classe Obiettivo Realizzare il giornalino di classe, scrivendo articoli sugli eventi più significativi che accadono nella vostra classe, scuola, quartiere... Potete decidere di scrivere un nuovo numero ogni uno o due mesi. Come procedere Tutti insieme scegliete il nome del vostro giornalino e discutete le tematiche degli articoli. Poi lavorate in piccoli gruppi dividendovi le mansioni della realizzazione di un giornale: - gruppo dei giornalisti scrivete gli articoli tenendo bene in mente la regola delle 5W - gruppo degli inviati speciali recatevi sul luogo dei vari eventi scolatici (una recita, una festa, una mostra...) per descrivere i fatti - gruppo dei fotografi occupatevi delle fotografie; potete scattarle voi stessi accompagnando gli inviati agli eventi, oppure scaricare da Google o ritagliare da riviste le immagini più adatte agli argomenti degli articoli - gruppo dei redattori raccogliete testi e immagini per combinarli insieme e definirli in un articolo, scegliete titoli ad effetto, ricontrollate più volte che i testi siano corretti e scorrevoli - gruppo dei grafici battete i testi con il programma Word, scegliendo i caratteri e i colori, sistemate le foto e create “effetti speciali” per attirare il lettore Quando tutto sarà pronto, fate conoscere il vostro giornale a tutta la scuola: stampatene quindi diverse copie e distribuitele alle altre classi.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

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La fase più difficile per me è stata ..................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ............................................................................ ................................................................................................................................


Testo argomentativo ARGOMENTARE Il testo argomentativo esprime un’opinione, un punto di vista su un tema o problema di qualsiasi ambito e lo sostiene con ragionamenti, dati, prove ed esempi di vario tipo, allo scopo di convincere il lettore. Questo tipo di testo si può trovare nei giornali, nelle recensioni, nei libri e temi scolastici, nei saggi, ma può essere anche orale: i dibattiti.

La STRUTTURA La struttura del testo argomentativo si articola in: • tema, cioè l’argomento o problema esposto dall’autore • tesi, ciò che l’autore pensa e dichiara riguardo l’argomento trattato • argomentazioni a favore della tesi, cioè le prove che l’autore presenta a sostegno della sua tesi • conclusione, in cui l’autore riassume ed evidenzia la validità della propria tesi Questa struttura non è sempre fissa, ma può cambiare e a volte può presentare anche: • antitesi, cioè l’opinione contraria a quella dell’autore • argomentazioni a favore dell’antitesi

Il LINGUAGGIO

per imparare

FACILE vai

a pag. 84

Il linguaggio comprende: • riflessioni • connettivi, avverbi e congiunzioni che scandiscono le fasi dell’argomentazione, legando le diverse parti del testo (tuttavia, ma, invece, però, poiché, anzi, al contrario, perché...) • espressioni particolari (a parer mio, secondo altri...) Il testo può essere supportato da elementi grafici quali: immagini, foto, grafici, diagrammi... come prove a sostegno della propria opinione.

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TESTO ARGOMENTATIVO

L AVO RO SUL TESTO ARGOMENTATIVO Ecco un TESTO ARGOMENTATIVO in cui si affronta la questione dell’uso di internet a scuola. Leggilo e analizza la sua struttura: ogni parte è evidenziata con un colore diverso. Tenendo conto di ciò che hai imparato nella pagina precedente e aiutandoti con la corrispondenza dei colori, scrivi i termini dati al posto giusto. antitesi • argomentazioni a sostegno della tesi • conclusione • tesi tema • argomentazioni a sostegno dell’antitesi

Internet a scuola Molti si chiedono se sia giusto utilizzare internet a scuola. Ma oggi non si può pensare alla scuola senza considerare gli strumenti offerti dalle nuove tecnologie. Fra essi primeggia internet. Esistono migliaia di siti web che possono essere considerati veri e propri strumenti didattici e che, quindi, è possibile utilizzare anche allo scopo di migliorare il modo di studiare. La visita a un sito web certamente cattura l’attenzione degli studenti, forse più di una lezione in classe! La rete offre la possibilità di approfondire argomenti e di leggere documenti diversi. Non va dimenticato che è possibile anche trovare testi di consultazione, come dizionari, e testi a carattere enciclopedico. Si possono, così, trovare informazioni su argomenti diversi, completando le conoscenze personali e di studio. È possibile anche consultare i numeri arretrati di riviste, giornali e altri organi di informazione o, ancora, vedere in tempo reale località, città o paesaggi, ripresi da telecamere che inviano immagini alla rete. Tuttavia sono diversi gli esperti che ritengono inopportuno navigare in internet anche a scuola. Secondo il loro punto di vista, infatti, i ragazzi passano già troppo tempo davanti al computer a casa e, almeno a scuola, è importante mantenere vivo l’interesse per i libri di carta. Quello che non hanno considerato è che l’utilizzo di internet completa le conoscenze apprese con lo studio sui libri, e non si sostituisce a essi. Quindi la scuola non può che tenersi al passo con quello che succede al di fuori di essa. da A. Marinoni, P. Salsa, Studio meglio, Modern School

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TESTO ARGOMENTATIVO

Camminare fa bene allo studio

1

La frase “mens sana in corpore sano” fu pronunciata dal poeta latino Giovenale nel I secolo d.C.: l’uomo ha un corpo nato per essere vivo e attivo. Fondamentale per il benessere fisico e mentale dell’uomo è il movimento. Una ricerca di psicologi ed esperti educazionali della Stanford University ha confermato che il movimento, in particolare la camminata, esaltano l’attività del cervello producendo pensieri e idee più difficili da organizzare se restiamo immobili alla scrivania. Lo studio ha coinvolto centosettantasei fra studenti del college americano e adulti. I partecipanti hanno camminato in diverse condizioni, al chiuso e all’aperto, e le loro prestazioni cerebrali, rilevate con specifici test, sono state confrontate con quelle dei coetanei rimasti a sedere, fra le quattro mura e in giardino. Il test consisteva nel cosiddetto «pensare diversamente», cioè indicare una soluzione alternativa su un tema esposto. La maggioranza dei partecipanti si sono rivelati più creativi durante la camminata, anche quelli che hanno passeggiato di buona lena su un tapis roulant di fronte al muro. Quindi tale studio è la conferma del vecchio detto latino. L’inattività è controproducente per le funzioni cerebrali. Al contrario il movimento favorisce due apparati. Oltre a quello cerebrale, l’intestino che non a caso è chiamato il “secondo cervello”, quindi sarebbe ideale potersi muovere per tempi prolungati nell’arco della settimana, anziché limitare il movimento alle due, tre ore settimanali in palestra. Infatti il miglior ricostituente di corpo e cervello è lo sport spontaneo. Purtroppo l’ambiente in cui viviamo e la struttura della scuola in Italia non consentono di applicare questo metodo di apprendimento, così in mancanza di alternativa, quando si studia a casa è opportuno sedersi il meno possibile alla scrivania e ripetere la lezione passeggiando, dove c’è sufficiente spazio, col libro in mano. Questo comporterà meno noia e più vantaggi sul piano dell’apprendimento.

Cerebrale: che riguarda il cervello.

LAVORO SUL TESTO ARGOMENTATIVO Sottolinea nel testo come indicato: • con il rosso la frase che presenta il tema affrontato • con il blu la frase che espone la tesi di chi scrive Nel testo trovi già segnata la prima argomentazione presentata dall’autore a sostegno della tesi. Segna tu l’altra nello stesso modo. Questo brano presenta un’antitesi che si contrappone all’opinione dell’autore? Sì No

M. De Bac, in Corriere della Sera,15 novembre 2016

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TESTO ARGOMENTATIVO

Pilota di linea Jenna avrebbe compiuto di lì a poco quattordici anni, quando un giorno annunciò: – Anche le donne possono fare i piloti di linea e io da grande voglio fare proprio questo lavoro! – Davvero, tesoro? – rispose sua madre con aria assente guardando fuori della finestra. – Certamente. Le donne al volante sono prudenti, attente, con i riflessi pronti – ribatte Jeanna. – Hmmm – mugolò suo padre spalmando la marmellata su una frittella. L’unica persona che veramente sentì l’annuncio di Jenna fu Ned, il fratello quindicenne che, come al solito, le diede contro. – Pilota di linea... – la canzonò – soltanto gli uomini possono guidare un aereo e sai perché? Nessuno sano di mente salirebbe su un aeroplano pilotato da una donna, che magari si rimira allo specchio invece di guardare se in cielo arriva un altro aereo. – Ma stai zitto, Ned! – ribattè Jenna mescolando il tè – Perché una donna dovrebbe guardarsi allo specchio e un uomo no? Sei tu che, quando pensi che nessuno ti veda, ti guardi allo specchio in bagno, lo so, cosa credi? – Quella è un’altra cosa. Io mi schiaccio i punti neri, non mi metto ad ammirare la mia bellezza, per quanto mozzafiato sia. – Ma senti questo! – gridò Jenna – E tu cosa ne pensi della mia scelta, mamma? Non hai detto niente. Sua madre sorrise. – Ho l’impressione che si tratti di una fantasia passeggera, ispirata dal nostro volo di ritorno da Malaga ieri. Prima di prendere il diploma, cambierai idea un migliaio di volte riguardo a cosa vuoi fare da grande. –So che un giorno volerò! – brontolò Jenna – L’ho sempre saputo. da R. Swindells, Voglia di volare, Mondadori

LAVORO SUL TESTO ARGOMENTATIVO Questo racconto narra un dibattito in famiglia. Individua nel brano gli elementi che caratterizzano un testo argomentativo. tesi: argomenti a favore della tesi: ..............................................................

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antitesi:

argomenti a favore dell’antitesi:

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tema: ...............................................................................

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TESTO ARGOMENTATIVO

Il nuovo film di Steven Spielberg Il GGG Usa, 2016 Regia Steven Spielberg Con Mark Rylance, Ruby Barnhill Distribuzione Medusa Sogni ad occhi aperti con Il Grande Gigante Gentile, il nuovo film di Steven Spielberg che porta per la prima volta sul grande schermo il celebre romanzo per ragazzi di Roal Dahl, che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo fin dalla sua pubblicazione. Intere generazioni sono cresciute con l’avventura della piccola Sofia e il Grande gigante gentile, con il desiderio di assaggiare il cetrionzolo o bere un sorso del verde sciroppio dai bizzarri effetti collaterali. Il Grande Gigante Gentile è diverso dai suoi simili, ha un animo buono ed altruista e il suo compito è quello di conservare i sogni per donarli ogni notte ai bambini girando furtivamente per le strade di Londra. Un giorno porta via con sè la piccola Sofia, una bambina che vive in un orfanotrofio ed inizia così un viaggio sulle ali dell’immaginazione e della fantasia nel Paese dei Giganti. Dopo la paura iniziale, Sofia instaura un’amicizia sincera ed affettuosa con il gigante aiutandolo nello scontro con i giganti cattivi. Con l’aiuto della tecnologia, Steven Spielberg realizza la perfetta versione virtuale del Gigante Gentile illustrato nel libro di Roal Dahl e l’effetto meraviglia trasporta lo spettatore in un mondo fantastico fatto di luci e colori che insieme danzano ricordando le magiche foreste di Avatar, di notte, e i suggestivi paesaggi de Il Signore degli Anelli, di giorno. Spielberg ha costruito una carriera sui film destinati ad un pubblico di giovani adulti, collezionando veri capolavori come E.T. – L’Extraterrestre, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Jurassic Park e Indiana Jones e con Il GGG torna a un cinema sognante e romantico, che utilizza l’elemento fantastico con una potenza emotiva unica che invita tuttavia ad una riflessione facilmente legata alla quotidianità. L. Rogolino in www.newscinema.it

La recensione è un testo che fornisce valutazioni e giudizi su ciò che si prende in esame: un libro, un film, uno spettacolo. Il termine deriva dal latino recensere = esaminare, passare in rassegna, riflettere.

LAVORO SUL TESTO ARGOMENTATIVO Sottolinea nella recensione le opinioni dell’autore. Che giudizio dà del film? positivo negativo

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TESTO ARGOMENTATIVO

È FACILE Ripassa quanto hai imparato sul TESTO ARGOMENTATIVO aiutandoti con lo schema riassuntivo. Fai attenzione alle parole-chiave colorate, sono quelle più importanti da ricordare.

IL TESTO ARGOMENTATIVO 1

2

3

CHE COS’È

È un testo che esprime un’opinione su un tema e la sostiene, cioè dimostra che si tratta di un’idea giusta con ragionamenti, esempi, prove (= argomentazioni) allo scopo di convincere il lettore.

STRUTTURA

Il testo argomentativo è strutturato in: 1. tema = argomento presentato dall’autore 2. tesi = ciò che l’autore pensa riguardo all’argomento trattato 3. argomentazioni a favore della tesi 4. conclusione = conferma della validità della tesi

LINGUAGGIO

Il linguaggio usato comprende: • riflessioni • connettivi (parti invariabili del discorso, soprattutto avverbi e congiunzioni, per scandire le frasi dell’argomentazione) • espressioni particolari (a parer mio, secondo altri...)

Ora scriviamo insieme, ricordati di utilizzare le parole-chiave colorate. Il testo argomentativo esprime .................................................................. su un tema e dimostra che è giusta con ..................................................................................................................................................................................................... La struttura del testo è formata da: .......................................................... , ......................................................................, ....................................................................................................................................................... , ....................................................................... ....................................................................................................................................................... , ....................................................................... Il linguaggio utilizza ............................................................................................... , ....................................................................... ma anche .............................................................................................. Dopo aver letto più volte ciò che hai scritto, prova a ripetere.

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ARGOMENTATIVO VTESTO ERIF ICO le mie

CONOSCENZE e ABILIT

À

Animali al circo: sì o no? In Italia esistono molti circhi dove vivono alcune migliaia di animali, fra cui cavalli, elefanti, leoni, tigri, cammelli, cani, zebre, giraffe, orsi e molti altri ancora. La LAV (Lega italiana Anti Vivisezione) ha lanciato alcuni anni fa la campagna “W il circo, ma senza gli animali”, che ha fatto molto discutere. Semplificando, le posizioni sono due: 1. gli animalisti sostengono che non è giusto tenere prigionieri animali esotici per ammaestrarli e mostrarli al pubblico del circo costringendoli a una vita in gabbia, in cui spesso non riescono neppure a stare eretti, e a frequenti spostamenti su lunghi percorsi; 2. l a gente del circo risponde dicendo che nei circhi moderni gli animali sono trattati con amore e accuditi con grande cura e che non è possibile concepire il circo senza gli animali. Alcuni circhi hanno scelto di non utilizzare più gli animali: gli australiani Flying Fruit, i canadesi Cirque du Soleil, i francesi Les Colporteurs, gli americani Minimus, Nuage, Hiccup e molti altri, valorizzando al meglio la bravura di giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti. Questa, secondo loro, è la direzione da seguire, l’unica civile. Voi, che cosa ne pensate? da P. Assandri, Voglio un mondo più verde, Archimde

1 Il tema di questo testo è: il circo nel mondo gli animali la partecipazione degli animali al circo gli acrobati 2 Il testo presenta due tesi. Da chi sono sostenute?

1. .............................................................................................................. 2. .............................................................................................................. 3 Ora attribuisci a ciascuna tesi riportata sotto, il suo sostenitore scrivendo il numero corrispondente dell’esercizio sopra. Non è possibile concepire il circo senza animali. Non è giusto tenere prigionieri gli animali nel circo, per far divertire il pubblico. 4 Sottolinea come indicato: • con il rosso le argomentazioni degli animalisti • con il verde le argomentazioni della gente del circo 5 Questo testo ha lo scopo di: condannare la presenza degli animali al circo far riflettere sull’utilizzo degli animali nel circo raccontare le storia del circo informare sulla vita del circo

MI AUTOVALU TO Ho trovato questa verifica: facile abbastanza facile

difficile molto difficile

La domanda più difficile per me è stata la

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TESTO ARGOMENTATIVO ICO

VERIF

le mie COMPETENZE

Gita scolastica Come ogni anno, con l’arrivo della bella stagione, si pensa subito alla gita scolastica! Quest’anno il compito di organizzarla è affidato proprio a voi! Obiettivo Formulare una proposta chiara e ben articolata per la gita scolastica, che faccia leva sulle giuste argomentazioni per convincere della sua validità. Come procedere Lavorate in gruppi in modo da avere più proposte tra cui scegliere. 1 Ogni gruppo scelga una meta. Documentatevi su di essa in modo da raccogliere

tutte le informazioni utili (le attrattive turistiche che offre, quanto dista, con quali mezzi di trasporto si può raggiungere...). È importante esporre in modo chiaro e pertinente le motivazioni per cui vale la pena scegliere la meta da voi proposta. La seguente tabella può aiutarvi a organizzare le idee. ATTRATTIVA DEL LUOGO

BREVE DESCRIZIONE

(eventuali orari di apertura e chiusura / quota del biglietto…)

PERCHÉ VALE LA PENA VISITARLO

2 Dopo che avrete tutte le informazioni necessarie, elaborate il vostro programma per

trascorrervi una giornata, corredandolo con foto o disegni, realizzando così un vero e proprio depliant turistico da consegnare all’insegnante che vaglierà l’itinerario migliore.

MI AUTOVALU TO Ho trovato questo compito: facile abbastanza facile difficile molto difficile

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La fase più difficile per me è stata ..................................................... ................................................................................................................................ Valuto il mio risultato: ............................................................................ ................................................................................................................................


Laboratorio di 87

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scrittura

SCRIVERE UN TESTO

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Scrivere con coerenza e correttezza Le parole legame Occhio alle ripetizioni! L’importanza dei verbi

114 L’analisi di una poesia

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

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Il punto di vista Retrospezione e anticipazione Questione di stile! Arricchire un racconto Racconto umoristico Racconto storico Racconto fantasy Racconto di fantascienza Racconto giallo

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SCRIVERE UN TESTO POETICO

SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

117 Descrizione statica e dinamica 118 Descrizione in movimento 120 Descrivere con lo zoom 121 Descrivere attraverso le emozioni e gli stati d’animo 122

SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO

124 L’articolo di cronaca 126

SCRIVERE UN TESTO ARGOMENTATIVO

128 La recensione 108

SCRIVERE UN RIASSUNTO

108 Saper riassumere 110 Ridurre le descrizioni 111 Sintetizzare gli elenchi

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SCRIVERE UN TESTO

Scrivere con coerenza e correttezza Quando si comunica oralmente bisogna essere chiari per farsi capire; così, anche quando si scrive, occorre rispettare alcune regole fondamentali. Un testo scritto deve essere: • coerente deve essere sviluppato in modo che tutti i pensieri e gli argomenti trattati siano attinenti al tema principale; • lineare tutte le informazioni debbono essere legate fra loro in un ordine logico; non possono contraddirsi una contro l’altra; • completo deve fornire tutte le informazioni necessarie per far comprendere l’argomento; • chiaro deve essere scritto con parole comprensibili e attinenti al contesto; • corretto deve rispettare le regole della sintassi nella costruzione delle frasi, della morfologia nella formazione delle parole, dell’ortografia e della punteggiatura.

1 Il seguente testo non funziona per alcuni motivi, prova tu a individuarli. Se ti trovi in difficoltà aiutati con le

domande proposte a lato.

Il delfino e il pescecane Molti anni fa, alcuni pescatori videro un giovane delfino inseguito da un enorme pescecane. I due animali sfrecciarono vicino alla barca dei pescatori e nuotarono verso gli scogli. Quella dei piccoli pescatori è una vita dura, fatta di uscite in barca in piena notte; sono loro che con grandi sacrifici portano avanti da secoli la tradizione del mare. A un tratto il giovane delfino, a tutta velocità, puntò contro la parete liscia di uno degli scogli. Quando fu a pochi centimetri, con un potente salto, si sollevò in aria e si lasciò cadere all’indietro, evitando lo scoglio. Il pescecane miope e molto meno agile del delfino, non si accorsero in tempo del pericolo. da A. Todisco, Animali addio, SEI

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LABORATORIO DI SCRITTURA

• Le informazioni sono tutte legate tra di loro? • Tutte le parti del testo sono coerenti con il titolo? • La successione delle informazioni è ordinata? • Hai capito bene cosa è successo nella storia? • Manca una parte importante? • Le frasi sono chiare e sintatticamente corrette?


SCRIVERE UN TESTO

Le parole legame Le varie parti di un testo vanno “cucite” insieme con delle parole-legame: i connettivi, questi si distinguono in: • connettivi temporali quando danno una successione temporale agli eventi (poco dopo - successivamente - mentre - contemporaneamente - subito subito dopo - subito prima - ora - in quel momento - in quell’istante - quando allora - appena - all’improvviso - immediatamente - per un po’ - poi - ormai alla fine - all’inizio...) • connettivi logici danno un senso logico ai passaggi (perciò - quindi - infatti ma - perché - purtroppo - siccome - dal momento che - poiché - così - tuttavia invece - al contrario - viceversa - dal momento che - dunque - anche se non solo - se - però - eppure - malgrado - dato che - visto che - di conseguenza in conclusione - per questo - ad esempio...) 1 C ollega le frasi del testo scegliendo tra i connettivi proposti.

• • • •

dopo così purtroppo un pomeriggio a poco a poco poiché ma quando perché subito in quel momento

Lo strano viaggio di Madda Maddalena era in vacanza al mare con la famiglia: su quella bella sabbia fine e chiara, erano corse, salti, giochi e bagni a non finire. .............................................. un’amica le propose di giocare a nascondino. Madda trovò per sé un posto fresco e riparato, sotto la piattaforma di legno delle cabine. .............................................. strisciò sulla sabbia e si infilò in mezzo alle travi di sostegno. ............................................................... aver aspettato a lungo che qualche compagna passasse di lì a gridare “presa!”, Madda, sdraiata sulla sabbia al fresco, .............................................................................. si addormentò. .............................................. riaprì gli occhi, vide buio intorno a sé, .............................................. non ebbe paura: c’era tanto silenzio e tanta calma sulla riva bagnata dall’acqua quieta. Vicino a lei un polpo le sorrideva, come se la invitasse ad alzarsi, a seguirlo. .............................................. la bambina era molto curiosa, .............................................. lo prese per mano, anzi per il tentacolo, si lasciò guidare nell’acqua e scivolarono dentro una stranissima conchiglia. .............................................. spalancando gli occhi, Madda vide attorno a sé la mamma e tutte le amiche piene d’ansia, ..................................................... stavano cercando di svegliarla e di farla uscire dal suo nascondiglio: .............................................. la giornata di mare era finita... Che bel sogno! LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO

Occhio alle ripetizioni! Un bravo scrittore sta sempre attento a non scrivere ripetizioni. Quando si rilegge il testo, quindi, è bene concentrarsi sulle parole usate. Di grande aiuto sono: • i pronomi, cioè le parti del discorso che si usano al posto dei nomi; • i sinonimi, che puoi trovare anche nel dizionario dei sinonimi; • le parafrasi, cioè la spiegazione di una parola. 1 Riscrivi il testo sostituendo le espressioni evidenziate con quelle proposte sotto.

Rileggilo: ti risulterà meno ripetitivo.

osserva risciacquarli il bambino il papà gli dà una mano lucidarla quelli contempla un capolavoro ci sale padre e figlio ultimato il lavoro

Oggi Marco non ha scuola e trascorre tutta la giornata con il babbo. Marco e il babbo hanno in programma di lavare l’automobile. Marco aiuta il babbo a spargere il detersivo sui vetri, a strofinare i vetri più sporchi e a risciacquare i vetri. Poi, dopo aver lavato con cura tutta l’auto, a Marco viene l’idea di lucidare l’auto con un panno di pelle di daino. Quando ha finito di lucidare l’auto, Marco guarda l’auto e pensa che sembra nuova. Il babbo sorride e dice a Marco: – È davvero un’auto nuova! La mamma si avvicina, guarda soddisfatta l’automobile pulita e, appena sale sull’auto, sorride come per dire: “Avete svolto un ottimo lavoro”.

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2 Sostituisci i termini sottolineati con un sinonimo adeguato.

1. D alla vetta della montagna si vede un vasto panorama e quando il cielo è limpido si vede anche il mare all’orizzonte. 2. S olo con la lente di ingrandimento puoi vedere particolari minuscoli, che non si vedono a occhio nudo. 3. È stata proprio una brutta esperienza e non nego d’aver preso davvero un brutto spavento. 4. Q uesta mattina in classe abbiamo parlato del razzismo, ognuno poteva parlare, ma con ordine e rispetto degli altri. 5. N ei pomeriggi di primavera il parco è pieno di gente; te ne accorgi quando arrivi perché già il parcheggio delle auto è tutto pieno.

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO

L’importanza dei verbi Una storia può essere narrata al tempo presente, passato o futuro. Quindi i tempi dei verbi non possono essere usati in modo casuale, ma devono corrispondere al momento in cui è collocata la storia e mantenere la corrispondenza fra loro. 1 L eggi e scegli i verbi che rendono il racconto corretto e coerente. Ricorda, in un testo i tempi dei

verbi si adeguano alle scelte che si compiono all’inizio.

Evviva la libertà! Martino era in Africa, in vacanza con i suoi, che però sono erano impegnati tutto il giorno negli scavi archeologici. Il ragazzo faceva ha fatto ogni giorno lunghe escursioni sotto il sole cocente. Un giorno si scottò scotta così tanto che cade cadde a terra svenuto. Quando riaprì riapriva gli occhi, ha visto vide una ragazza: – Mi chiamo Waysuare, che significa “figlia delle nuvole”. E tu? – Mi chiamo Martino – rispose risponde lui. – Uhm, Martino... bel nome, cosa significa? – Mah, non lo so, da noi non si sceglie un nome perché ha un significato. – Davvero? Padre Antonio dice che siamo nati tutti sotto lo stesso sole, ma a quanto pare, oltre alla pelle, lì da voi molte cose sono diverse... La ragazza cominciò cominciava a spalmargli un gel appiccicoso sul braccio, dove Martino era è pieno di scottature. Martino così ha approfittato approfittò per osservarla meglio. Waysuare ha aveva la pelle scura e lucente, gli occhi grandi, neri come la pece. Portava portò i capelli raccolti in fitte treccioline, ornate da perline multicolori, una maglietta sgualcita verde smeraldo e un pareo dai colori sgargianti legato alla vita. I denti bianchissimi spiccavano spiccano sul volto color ebano. La ragazzina parla parlava in continuazione. Spiegò Ha spiegato che non era è facile da quelle parti, sia per i costi che per le distanze, arrivare in ospedale. Per i piccoli problemi, quindi, la gente aveva saputo sapeva curarsi con ciò che la natura offriva offre loro: di padre in figlio venivano vengono tramandati gli antichi rimedi. Dopo la medicazione, Martino cominciò cominciava a sentirsi meglio. – Ecco fatto – disse ha detto Waysuare soddisfatta del proprio lavoro – ora che stai meglio, dobbiamo metterci in marcia. Il villaggio dista due ore da qui. da C. Milite, Sotto lo stesso sole, Raffaello

LABORATORIO DI SCRITTURA

91


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Testo narrativo PER SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO • divertire • emozionare • spaventare • far riflettere

1

FISSA LO SCOPO

2

DECIDI IL TIPO DI TESTO

• racconto realistico • racconto fantastico

3

STABILISCI UN NARRATORE

• interno (1a persona) • esterno (3a persona)

1. inizio

4

ARTICOLA IL TESTO IN

presenta: • personaggi • ambiente • tempo • un’azione che avvia la storia

s viluppa la storia in più sequenze: • narrative 2. svolgimento • dialogiche • descrittive • riflessive 3. conclusione

chiudi il testo con un finale

• la fabula

5

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NARRA I FATTI SEGUENDO

LABORATORIO DI SCRITTURA

• l’intreccio

• flashback: torna indietro nel passato • flashforward: anticipa il futuro


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Il punto di vista Generalmente una storia è raccontata dal punto di vista di un solo personaggio; se cambia il narratore, cambia il punto di vista, quindi la stessa storia può assumere sfumature o aspetti diversi. 1 P rova a raccontare la seguente storia da diversi punti di vista,

seguendo le indicazioni nei riquadri. Scrivi sul tuo quaderno.

Io, lo spaventapasseri Sono uno spaventapasseri, il mio compito è proprio quello di spaventare gli uccelli perché non rubino i chicchi di grano e non rovinino la frutta. A me, però, piacerebbe essere loro amico. Un giorno vidi un’albanella inseguire un tordo che, spaventato, si lasciò cadere a pochi passi da me. Per mettere in fuga l’uccello rapace io presi un aspetto ancor più minaccioso, agitando al vento le mie dita di paglia. Così, in preda al panico, l’assalitore se ne volò via. Il tordo capì che gli avevo salvato la vita e mi ringraziò con un trillo melodioso. Da quel giorno siamo diventati amici: lui si accovaccia contro il mio collo e mi aiuta a proteggere il raccolto mangiando le larve e gli insetti nocivi. Io gli permetto ogni tanto di beccare una ciliegia matura. IL PUNTO DI VISTA DEL TORDO

• I l tordo è spaventatissimo perché è inseguito dall’uccello rapace. • Il tordo è ancora più terrorizzato perché fuggendo dal rapace non si è accorto di essersi avvicinato troppo allo spaventapasseri e quasi sviene ai suoi piedi. • L’uccellino si accorge meravigliato che lo spaventapasseri non è cattivo come sembra, ma anzi gli salva la vita. • Il tordo ricambia lo spaventapasseri, nasce una grande amicizia tra loro.

IL PUNTO DI VISTA DELL’ALBANELLA

• L’albanella insegue il tordo, ormai sicura di averlo in pugno. • L’albanella, non curandosi del pericolo, si avvicina fin troppo allo spaventapasseri. • Quando gli è proprio davanti, lo spaventapasseri le fa davvero paura e così fugge via con la coda tra le zampe! LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Retrospezione e anticipazione Come già sai, si può raccontare una storia anche cambiando la successione cronologica regolare degli eventi: si usa quindi la tecnica dell’intreccio con: • il flashback o retrospezione, cioè un salto indietro nel tempo; • il flashforward o anticipazione, cioè un salto in avanti nel tempo. 1 Scrivi un racconto che contenga un flashback. Segui la traccia arricchendo ogni punto.

TRACCIA • Matteo sta tornando a casa con i pantaloni stracciati, le mani graffiate e frammenti di corteccia sotto le unghie. • Mentre cammina, ripensa a quello che ha combinato: inserisci flashback. • Matteo si accorge che si sta facendo tardi. Concludi con il rientro a casa.

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO 2 Federico quale reazione teme avranno i nonni? Immaginala e continua tu il racconto

con l’anticipazione di cosa il bambino dovrà affrontare a casa.

Il fascino della lettura Per tutto il pomeriggio Federico è rimasto laggiù, all’ombra di un melo, sdraiato a pancia sotto, tutto assorto nella lettura di un librone con le pagine un po’ ingiallite. L’aveva trovato nel solaio della nonna. Era un libro di avventure, di grandi imprese e di fantastiche peripezie. Mentre leggeva, Federico palpitava, si inquietava, si spaventava, sorrideva, si entusiasmava, ammirava, giubilava, esultava, scoppiava a ridere, sospirava, si spazientiva, borbottava, applaudiva, approvava... Federico torna in sé quando sente i nonni che lo chiamano a gran voce... da J.A.M. Dalmais, Leggi e gioca, Mondadori

Federico torna in sé, ......................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

3 I mmagina di raccontare la fiaba di Biancaneve a partire dalla fine, vedrai come cambia il ritmo della

storia! Probabilmente inizierebbe cosi... Continua tu.

Finalmente la festa di nozze era finita e il principe, guardando la sua sposa negli occhi, le disse: – Ti ricordi? Solo pochi giorni fa non ci conoscevamo neppure, ma poi tu ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Questione di stile! Uno scrittore esperto deve curare non solo il contenuto, ma anche lo stile del testo. Deve cioè trovare il modo più avvincente per comunicare, per emozionare, per incuriosire il lettore. 1 Segna le espressioni che, secondo te, si addicono meglio alle situazioni illustrate.

Scoprirai così, con il test, qual è lo stile più adatto a te.

Che stile hai? 1. Era buio. 2. Era una notte scura. 3. Era una notte buia e tempestosa. 1. Viveva in una casetta tra le colline. 2. Viveva in una piccola casa sperduta tra le colline. 3. Era una piccola casa, quella in cui viveva, sperduta tra le verdi colline. 1. La maestra entrò e disse: – Oggi interrogherò! 2. La maestra entrò sorridente e ci disse che avrebbe interrogato. 3. – Oggi... interrogazione! – esclamò la maestra con un grande sorriso. 1. È un bambino particolare: in classe sta sempre zitto, poi in cortile urla a più non posso. 2. Non credevo che avesse tutta quella voce in corpo: l’ho scoperto oggi in cortile. 3. I maestri pensano che sia delicato e timido: quanto sbagliano! 1. Di certo non è un tipo pulito e ordinato. 2. Indossa sempre un maglione strappato, i jeans sbiaditi, le scarpe sporche, gli stessi calzini per giorni e giorni. 3. È talmente distratto che dimentica persino di cambiarsi e di lavarsi, la mattina. RISULTATO

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LABORATORIO DI SCRITTURA

• prevalenza di 1: il tuo stile preferito è sintetico, semplice e asciutto. • prevalenza di 2: il tuo stile preferito è analitico, lineare, chiaro. • prevalenza di 3: il tuo stile preferito è ricercato e avvincente.


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Arricchire un racconto Per scrivere un racconto le idee possono nascere in tanti modi diversi: anche da una sintesi. Ampliando il testo nelle sue varie parti, si può ottenere un racconto completo ed esauriente. 1 Segui le indicazioni e riscrivi il testo.

Una decisione contestata Il sindaco decise di chiudere la biblioteca comunale. Il bibliotecario sarebbe rimasto senza lavoro. Anche i bambini sarebbero rimasti senza libri. In tanti protestarono, e i ragazzi decisero di ribellarsi. I maestri e i genitori si unirono alla protesta e parlarono con il sindaco. Il sindaco ritirò la sua decisione.

Quando? Dove? Perché?

Chi è e com’è il bibliotecario? Spiega meglio il problema.

Che cosa organizzarono?

Inserisci il discorso diretto tra il sindaco e i genitori.

Concludi con un lieto fine.

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto umoristico PER SCRIVERE UN RACCONTO UMORISTICO 1

FISSA LO SCOPO

2

FAI AGIRE

• personaggi strampalati, pasticcioni, buffi...

3

SCEGLI

• ambienti quotidiani • un tempo determinato presente o passato

4

STABILISCI UN NARRATORE

5

RACCONTA

• divertire, suscitare il buon umore

• interno (1a persona) • esterno (3a persona) • fatti assurdi o esagerati, in contrasto con la realtà, pasticci e malintesi, scherzi

1 Per fare dell’umorismo occorrono tecniche particolari. Leggi, rifletti, poi collega ogni parte di testo

alla tecnica umoristica che rappresenta.

ROVESCIAM ENTO DEI RUOL I

Le gocce di olio bollente mi rincorsero per tutta la cucina. – La nonna mi dà sempre i pizzicotti! – Sempre i pizzi cotti??? Crudi non te li ha preparati mai?

ESAG ER AZ ION E

Il nipotino è andato al nido a prendere suo nonno. L’ha trovato piangente, con il ciuccio per terra e il pannolone da cambiare. Era più carico di un asino, con lo zaino sulla schiena e un sacchetto di plastica in ogni dito.

PERS ONIFI CAZIO NE DEGL I OGGE TTI EQ UI VO CO

2 Se abbini ogni parola del riquadro a sinistra con la corrispondente espressione nel riquadro a destra,

si potrebbero generare equivoci, perché pronunciate insieme hanno lo stesso suono.

le gare

legare zuccherare maiali

zucche rare mai ali

• S cegli una coppia di parole e scrivi sul quaderno un racconto umoristico giocando sull’equivoco. 98

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO 3 Leggi il racconto e cogli l’equivoco. Concludilo con il finale che preferisci.

Storia di un signore senza occhiali Un signore aveva la vista molto debole, ma non si metteva mai gli occhiali. Un giorno stava aspettando il treno alla stazione. – È in ritardo il treno? – chiese a un ferroviere. Quello sorrise gentilmente, ma non gli rispose. – Non posso leggere, perché ho una vista pessima – insistette il signore. E il ferroviere continuò a sorridere, ma rimase in silenzio. – Non c’è niente da ridere! – sbottò il signore che cominciava a sentirsi preso in giro. Ma il ferroviere non smise di sorridere. – Ha le orecchie otturate? – protestò infuriato il signore – Lei è un gran maleducato! Le farò rapporto! – gli urlò in faccia. La gente sulla pensilina, sentendo gridare, si voltò e alcuni esclamarono: – Vergogna! Di prima mattina è già ubriaco! .................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

4 Sicuramente è capitato anche a te di esagerare nel raccontare una tua esperienza o le qualità di qualcosa

che possiedi. Prova a esagerare concludendo le seguenti frasi.

• Ho pescato un pesce così grosso che • Faceva così freddo che • Ho visto un uomo così alto che • La mia macchinina è così veloce che • Ho lanciato il pallone così lontano che

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto storico PER SCRIVERE UN RACCONTO STORICO 1

FISSA LO SCOPO

2

FAI AGIRE

3

SCEGLI

4

STABILISCI UN NARRATORE

5

RACCONTA

• appassionare il lettore con storie che trasmettono conoscenze sul passato • personaggi del passato (comuni o famosi, realmente esistiti o inventati) • ambienti realistici o verosimili • un’epoca storica determinata • interno (1a persona) • esterno (3a persona) • fatti del passato realmente accaduti o inventati, ma sempre con un fondo di verità storica

1 Cimentati nella produzione di un racconto storico ambientato a Roma, al tempo dell’imperatore Claudio.

Per festeggiare il compleanno dell’imperatore vengono indetti i giochi del circo. Prima però svolgi una ricerca che ti permetta di raccogliere le informazioni necessarie. Segna con una X la risposta esatta. • I cocchi a quattro cavalli si chiamano: bighe quadrighe

• La gente, nei confronti dei giochi, è: entusiasta indifferente

• I fantini sono chiamati: aurighi gladiatori

• Le corse dei cocchi si svolgono: al circo nell’anfiteatro

100

LABORATORIO DI SCRITTURA

• La corsa dura: sette giri venti giri


2 C ompleta l’inizio e lo sviluppo di questo racconto storico.

SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Uno strano incontro INIZIO

Marco e suo padre entrano nelle tribune del circo per assistere ai giochi.

• Descrivi la calca delle persone che vogliono accaparrarsi i posti migliori. ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Finalmente raggiungono un posto molto elevato, quasi all’ultimo ordine delle gradinate, e si siedono: inizia lo spettacolo. SVOLGIMENTO

Entrano nell’arena i cavalli e gli aurighi che si allineano sulla pista di sabbia e aspettano l’inizio delle gare.

• Descrivi l’entusiasmo del pubblico: urla, battito dei piedi...

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Il padre spiega a Marco che inizieranno a gareggiare due quadrighe: i Verdi e gli Azzurri.

• Descrivi gli aurighi: le casacche di diverso colore, gli elmetti lucenti, la frusta e le briglie in mano... ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Mentre la folla trattiene il respiro, il magistrato che presiede ai giochi alza la mano che regge un fazzoletto bianco, poi, di colpo, lo lascia cadere a terra: la gara ha inizio.

• Descrivi lo scatto dei cavalli, la loro corsa, le urla del pubblico.

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Marco e suo padre incitano il loro auriga preferito, Artemidoro, che guida la quadriga dei Verdi.

• Inserisci un breve dialogo tra i due.

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CONCLUSIONE

• F ai vincere una quadriga. Descrivi la gioia o la delusione di Marco. Che cosa racconterà alla mamma quando tornerà a casa?

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto fantasy PER SCRIVERE UN RACCONTO FANTASY 1

FISSA LO SCOPO

2

FAI AGIRE

3

SCEGLI

4

STABILISCI UN NARRATORE

5

RACCONTA

• trasportare il lettore in una dimensione magica, fantastica • personaggi umani e fantastici (elfi, hobbit, fate, streghe, maghi, draghi) • luoghi magici carichi di mistero • un tempo non definito presente o passato • interno (1a persona) • esterno (3a persona) • le sfide che gli eroi buoni devono affrontare contro le forze sovrannaturali del Male per il trionfo del Bene

1 Leggi la descrizione degli hobbit, poi inventa tu un’altra tipologia di personaggi tipici del mondo

fantasy. Puoi seguire la scaletta suggerita.

Al giorno d'oggi gli Hobbit sono diventati rari, hanno timore di noi, “gente grossa” (così ci chiamano). Sono “gente piccola”, alta all'incirca la metà di noi. Non hanno la barba e spariscono silenziosamente quando qualcuno, gente grossa e rumorosa, si avvicina. Tendono a metter su un po' di pancetta e si vestono soprattutto di verde di giallo. Non portano scarpe perché i loro piedi hanno piante straordinariamente dure e ricoperte da una peluria fitta, come quella che hanno in testa. Hanno facce allegre e ridono con risa profonde. da J.R.R. Tolkien, Lo hobbit, Adelfi

SCAL ETTA 1 Come sono fatti 2 Dove vivono 3 Come vestono 4 Come parlano 5 Cosa mangiano 6 Che abitudini hanno

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO 2 Scegli fra le proposte, poi scrivi il tuo racconto fantasy sul quaderno: non dimenticare il titolo.

ELEMENTI

• Protagonista (eroe buono al servizio del Bene):

n ragazzo vuole restituire u al suo amico il cuore e la felicità

na fanciulla vuole riportare la u gioia nel suo regno, il regno del Bene

• A ntagonisti (personaggi malvagi al servizio del Male):

un cavaliere malvagio

n Dissennatore, creatura del u Male, risucchia alle persone il cuore e la felicità

i l passato, in un bosco diventato improvvisamente buio

na bacchetta magica posseduta u dal protagonista

n Dissennatore ha rubato U il cuore e la felicità all’amico del protagonista.

Una ragazza tenta di recuperare la spada magica nascosta nella palude del Male, affrontando rischi e pericoli.

I l Dissennatore scompare, mentre il cuore e la felicità ritornano nel corpo dell’amico del protagonista.

• Tempi e luoghi:

i l presente, in un regno incantato prima felice, poi triste

• Mezzi magici (oggetti che aiutano l’eroe):

una spada magica rubata a un perfido cavaliere

STRUTTURA

• Inizio (si verifica un grave evento malefico)

n cavaliere malvagio ha rubato U la spada magica, portatrice di gioia, dal regno del Bene.

• Svolgimento (la missione e le prove da superare)

Un ragazzo tenta di togliere ogni potere al Dissennatore con la sua bacchetta magica.

• Conclusione (il Bene trionfa sul Male)

L a ragazza riesce a ritrovare la spada magica e a riportarla nel suo regno.

LABORATORIO DI SCRITTURA

103


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto di fantascienza PER SCRIVERE UN RACCONTO DI FANTASCIENZA 1

FISSA LO SCOPO

2

FAI AGIRE

3

SCEGLI

4

STABILISCI UN NARRATORE

5

RACCONTA

• suscitare interesse per l’ignoto, la vita nello spazio e le innovazioni scientifiche • personaggi realistici (scienziati, astronauti) • personaggi fantastici (mutanti, extraterrestri, androidi) • ambienti dell’Universo (galassie, pianeti...) o della Terra • un tempo determinato presente, passato o futuro • interno (1a persona) • esterno (3a persona) • storie fantastiche come invasioni di alieni, viaggi nello spazio o nel tempo, catastrofi nucleari...

1 Leggi l’inizio del racconto di fantascienza, poi scrivi lo svolgimento

e la conclusione aiutandoti con le domande guida.

Il miraggio INIZIO

Emersero dalla notte marziana sei piccoli alieni in cerca del settimo. Si fermarono ai margini dell’accampamento dei terrestri e rimasero là a fissare coi loro occhi di gufo i tre terrestri. I terrestri interruppero bruscamente quel che stavano facendo, agghiacciati dalla paura. – Fermi! – disse Smith, parlando senza muovere le labbra barbute. – Se non ci muoviamo, verranno avanti! – replicò l’amico Barry. da C. Simack, Le meraviglie del possibile , Einaudi

104

LABORATORIO DI SCRITTURA


SVOLGIMENTO

SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Gli alieni si avvicinano.

• Come avviene l’incontro? Come comunicano? Manifestano atteggiamenti pacifici o aggressivi?

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Finalmente ritrovano il settimo alieno.

• Dov’era andato? Per fare che cosa? Come reagiscono i terrestri?

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CONCLUSIONE a storia si conclude in modo positivo. Come si comportano alieni e terrestri? • LQuali sono le loro riflessioni? ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO

Racconto giallo PER SCRIVERE UN RACCONTO GIALLO 1

FISSA LO SCOPO

2

FAI AGIRE

3

SCEGLI

4

STABILISCI UN NARRATORE

5

RACCONTA

• creare suspense • coinvolgere il lettore nelle indagini • persone comuni • ambienti realistici, per lo più chiusi • un tempo determinato presente o passato • interno (1a persona) • esterno (3a persona) • la risoluzione di un caso poliziesco (furto, omicidio, rapimento) attraverso l’indagine di un abile investigatore

1 Gli indizi sono molto importanti per svolgere un’indagine. Quando l’investigatore trova un indizio,

lo analizza attentamente e con ragionamenti logici, basati sulla relazione causa-effetto, scopre il colpevole. Mettiti alla prova come detective con i seguenti indizi e fai le tue deduzioni.

Anna appena entra nella sua stanza vede che la pila di libri che nasconde il suo diario segreto, non è nella posizione in cui lei l’aveva lasciata.

La maglietta preferita da Alice, che piace tanto anche a sua sorella gemella, riposta ieri pulita nel cassetto, ha una macchia di cioccolato.

2 Al proprietario del saloon, è stata rubata la cassa con tutto il ricavato.

Leggi attentamente le dichiarazioni della vittima e dei sospettati e osserva bene l’interno del saloon. Mettiti nei panni di un detective: medita, deduci e scopri chi ha mentito e quindi chi è il ladro. Scrivi poi, sul quaderno, un racconto giallo su tutta la vicenda, in cui spieghi come sei arrivato alla soluzione.

LA VITTIMA Mick Stur MI sono assentato per poco dal mio locale, quando sono rientrato, arrivato vicino al bancone, ho inciampato su alcuni pezzi di legno: l’armadietto in cui tenevo la cassa (una scatola grigia con le mie iniziali) era stato scassinato e la cassa era sparita. Ma il ladro non ha avuto il tempo di andare lontano: sono sicuro che si trova ancora nel saloon.

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO NARRATIVO I SOSPETTATI Ted Poker Sono un giocatore professionista e sono arrivato in città ieri sera con la stessa diligenza di Miss Avril. Come potevo sapere dove si trovava la cassa del saloon?

Jo Pepita Sono un cercatore d’oro. Voglio fare fortuna scavando nel terreno per scoprire una miniera, non rubando nel saloon!

Sally Avril Sono appena arrivata in città per ballare nel saloon di Mick Stur. Non ho nessuna intenzione di rapinare il mio datore di lavoro!

Jack il Macellaio Avevo lavorate sodo quel giorno, così per riposarmi un po’ ero pasato al saloon senza neanche cambiarmi gli abiti sporchi.

LA SCENA DEL CRIMINE

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN RIASSUNTO

Saper riassumere Riassumere significa ridurre la lunghezza di un testo mantenendone il senso globale. È molto importante comprendere bene il testo da riassumere.

PROMEMORIA 1 Dividi in sequenze. 2 Titola ogni sequenza e raccogli le informazioni principali in una breve frase. 3 Individua il tempo e il luogo dei fatti. 4 Evidenzia i protagonisti. 5 Elimina tutti i discorsi diretti e i dialoghi. 6 Elimina tutti gli elenchi. 7 Usa la terza persona. 8 Utilizza correttamente i connettivi. 9 Riduci al massimo gli aggettivi. 10 Evita commenti o considerazioni personali.

1 Leggi il testo e dividilo in sequenze. Attribuisci un titolo a ciascuna sequenza e scrivi una breve frase di

senso compiuto che ne sintetizzi il contenuto.

All’inizio dei tempi, sulla Terra gli animali non si distinguevano tra selvatici e domestici. Fino a quando, due giovani dei, figli dello stesso padre, stanchi della vita tranquilla che conducevano nel cielo, un giorno decisero di trasferirsi sulla Terra e di vivere di caccia e dei prodotti della terra come gli uomini. – Posso venire con voi? – domandò il terzo fratello, poco più di un bambino, che si chiamava Iqui. – No – gli risposero – non hai ancora l’età giusta, ci saresti solo d’impaccio. Ma Iqui non si dette per vinto e, quando i suoi fratelli scesero sulla Terra, li seguì di nascosto. I due giovani dei si misero subito a caccia, uccisero un cervo e lo arrostirono su un fuoco. Iqui aveva fame e umilmente si presentò ai fratelli. – Vorrei mangiare qualcosa anch’io, vi prego. Fu accolto malissimo. – Perché ci hai seguiti? Non ti volevamo e la tua disubbidienza ti costerà cara. Hai fame? Allora mangia

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN RIASSUNTO queste! – e gli lanciarono delle ossa spolpate. Iqui non si perse di coraggio, mangiò i pochi brandelli di carne che restavano, poi mise le ossa in un sacco. Il giorno seguente si ripeté la stessa storia: lui implorò qualcosa per sfamarsi, ebbe altre ossa spolpate e dopo averle ripulite ben bene le ripose nel sacco. E così fece per un mese intero. Quando il sacco fu pieno, andò in un campo, scavò tante buche e in ognuna depose un osso. Dal cielo la madre dei tre vide tutto e rimproverò Iqui. – Sei impazzito? Pensi forse che da quelle ossa nascerà qualcosa? Avresti dovuto restare con me, non seguire i tuoi fratelli, che non ti volevano accanto. Iqui non rispose e continuò il suo lavoro, finché il sacco non fu vuoto. Ogni mattina andava al campo, bagnava la terra, strappava le erbacce e dopo qualche giorno vide che qualcosa stava spuntando: un orecchio, un artiglio, una zampa, una coda. – Gli animali cominciano a nascere! – gridò. Dopo poco tempo il campo era pieno di animali: c’erano capre, maiali, vacche e tori grassi e ben nutriti, con il pelame lucente. Ridendo di gioia, Iqui costruì un grande recinto intorno alla mandria, poi uccise il toro più bello e quando lo ebbe trasformato in un enorme arrosto, invitò la madre a mangiarlo insieme a lui. La dea scese dal cielo, disse che non aveva mai gustato niente di più squisito, poi aggiunse: – Perché non mandi le ossa del toro ai tuoi fratelli? Così capiranno che sei riuscito a cavartela da solo. Iqui seguì il consiglio della madre. Quando i due fratelli videro le ossa del toro furono divorati dall’invidia. – È mai possibile? Noi dobbiamo affannarci a cacciare ogni giorno e lui ha a disposizione ogni tipo di animale. Dobbiamo punirlo! Immediatamente si trasformarono in talpe e scavarono delle buche, così grandi che alcuni animali ci passarono attraverso e fuggirono nella foresta. Il rumore dei loro zoccoli mise in sospetto Iqui che subito accorse. I suoi fratelli non ebbero il coraggio di affrontarlo e preferirono tornare nel cielo. lqui non riuscì a riprendere i fuggiaschi, che diventarono gli antenati di tutti gli animali selvatici, mentre quelli rimasti nel recinto lo furono degli animali domestici.

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da R. Guarnieri, I miti maya, Fabbri Editore

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN RIASSUNTO

Ridurre le descrizioni Nel riassunto le sequenze descrittive devono essere molto sintetizzate, se sono importanti per la narrazione, oppure vanno omesse del tutto. 1 Sottolinea la sequenza descrittiva, poi rispondi alle domande.

– Perché tante precauzioni? – chiese Kammamuri al compagno portoghese. I due si diressero verso la gigantesca rupe e salirono una stretta scala scavata nel vivo masso, difesa da sentinelle armate di carabine e di scimitarre. – Perché la Tigre della Malesia ha centomila nemici – rispose l’altro – noi lo idolatriamo, ma gli altri... Se tu sapessi, Kammamuri, come gli inglesi l’odiano. Eccoci giunti: non temere nulla. – Non si ama dunque il capitano? Infatti giungevano allora innanzi alla gran capanna, difesa pur questa da trincee, da gabbionate, da fossati, da cannoni, da mortai e da spingarde del secolo passato. Il portoghese spinse prudentemente una grossa porta di legno di tek, capace di resistere al cannone, e introdusse Kammamuri in una stanza tappezzata di seta rossa. Nel mezzo, semisdraiato su di un ricco tappeto, Kammamuri scorse un uomo dalla tinta abbronzata, vestito sfarzosamente all’orientale, con vesti di seta rossa trapunta in oro e lunghi stivali di pelle rossa a punta rialzata. Quell’individuo non dimostrava più di trentaquattro o trentacinque anni. Era alto di statura, stupendamente sviluppato, con una testa superba, coperta da una capigliatura folta, ricciuta, nera come l’ala di un corvo, che gli cadeva in disordine sulle robuste spalle. Alta era la sua fronte, scintillante lo sguardo, sottili le labbra, atteggiate a un sorriso indefinibile, magnifica la barba che dava ai suoi lineamenti un certo che di fiero che incuteva ad un tempo rispetto e paura. Nell’insieme, s’indovinava che quell’uomo possedeva la ferocia di una tigre, l’agilità di un quadrumane e la forza di un gigante. Appena vide entrare i due personaggi, con uno scatto s’alzò a sedere, fissando su di loro uno degli sguardi che penetrano nel più profondo del cuore. da E. Salgari, I pirati della Malesia, Mursia

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LABORATORIO DI SCRITTURA

Credi che la sequenza • descrittiva sia importante per capire la storia? Sì

No

In parte

n che modo la • Isintetizzeresti? Prova a

riassumere la sequenza descrittiva in poche parole. ......................................................................................... ......................................................................................... ......................................................................................... ......................................................................................... ......................................................................................... ......................................................................................... .........................................................................................


SCRIVERE UN RIASSUNTO

Sintetizzare gli elenchi Quando si riassume, gli elenchi vanno sostituiti con una parola, cioè con l’iperonimo corrispondente o con un’espressione che comprenda tutti gli elementi dell’elenco stesso. 1 Leggi i seguenti elenchi, poi riassumili con una sola parola.

• aranciata, coca cola, cedrata, limonata, sprite ........................................................................................................................................................... • muratore, elettricista, idraulico, imbianchino ............................................................................................................................................................. • due, quattro, cento, seicento, mille ............................................................................................................................................................................................ • Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Cenerentola, Hansel e Gretel ...................................................................................................... • margherita, fiordaliso, tulipano, rosa ........................................................................................................................................................................................ 2 Leggi il seguente brano, poi riassumilo, facendo attenzione all’elenco.

Sara restò in albergo con suo padre per diversi giorni, fin quando lui riprese la nave per tornare in India. Uscirono e visitarono molti grandi negozi, dove fecero numerosi acquisti. In realtà, comprarono molte più cose di quante ne servissero a Sara, ma il capitano Crewe era un giovane un po’ avventato e ingenuo, e voleva che la sua figlioletta avesse tutto quanto le piaceva e tutto quanto piaceva a lui, quindi misero insieme un guardaroba davvero troppo elegante per una bambina di sette anni. Scelsero abiti di velluto guarniti di costose pellicce, vestiti di pizzo ricamati, cappelli con grandi e morbide piume di struzzo, soprabiti di ermellino, manicotti, scatole di minuscoli guanti, fazzoletti e calze di seta in quantità. Le cortesi commesse si sussurravano dietro il bancone che quella strana bambina dai grandi occhi solenni doveva essere quanto meno una principessa straniera... o magari la figlia di un rajah indiano. da F.H. Burnett, in F. Waters, Storie per ragazze, Einaudi Ragazzi

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO POETICO

La poesia PER SCRIVERE UNA POESIA 1

FISSA LO SCOPO

2

SCEGLI

3

STABILISCI LA STRUTTURA

4

CREA

• esprimere emozioni • trasmettere messaggi • l’argomento (un fatto, un’immagine, un’emozione, una problematica) • quanti versi vuoi scrivere • quante strofe vuoi formare • se creare la rima o usare versi liberi • la rima secondo uno degli schemi che conosci • figure retoriche: - similitudini - onomatopee - metafore - anafore - personificazioni - allitterazioni

1 Leggi la poesia e completala con le seguenti figure retoriche, poi scrivi accanto a ciascuna di quale si tratta.

Il bruco

una trottola

• come l’erba novella • disegna

Scivola, striscia il bruco verde ................................................................

è una ...................................................................................

Si insinua nella fertile zolla, poi emerge, si arrotola, indietreggia, avanza: è ................................................................ con cui non si gioca.

è una ...................................................................................

Trasporta sapori di terra, scava gallerie senza fine, linee curve, rette, spezzate ........................................................... tra i grumi di bruno terriccio. Samuele, 10 anni

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LABORATORIO DI SCRITTURA

è una ...................................................................................


SCRIVERE UN TESTO POETICO 2 Sottolinea le anafore nella seguente poesia, poi usala anche tu per scrivere in versi l’elogio di una

persona, di un gruppo di persone, di un oggetto... Da’ un titolo alla tua poesia.

La mia gente Bella è la notte e il volto della mia gente. Belle le stelle, e gli occhi della mia gente. Bello, anche il sole. Bella, anche l’anima della mia gente. L. Hughes

Titolo ................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................

3 L eggi la poesia e individua la figura retorica presente. Prova a scrivere tu una poesia sul nuovo argomento

dato, ma mantenendo la stessa struttura (numero di versi e strofe, rime) e la stessa figura retorica presente.

La pozzanghera È una pozzanghera strana. Vi regna sovrana una rana. È una pozzanghera nera, ma a sera laggiù proprio in quella si specchia sognando una stella. L. Fenici Piazza

Il mare È un mare azzurro ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ...............................................................................................................................

4 Similitudine o metafora? Scrivi a fianco di ogni espressione la figura retorica corrispondente.

• Il cielo è come un mare • Le nuvole sono onde del mare • Il sole sembra fuoco • Il tuo cuore è come il mondo • Tuo fratello è un cucciolo • Lingua di fuoco appare laggiù

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO POETICO

L’analisi di una poesia Per svolgere l’analisi completa di un testo poetico occorre: • analizzare la struttura (versi, strofe, rima) e le figure retoriche (metafore, personificazioni, similitudini, anafore, onomatopee, allitterazioni); • fare la parafrasi, cioè trasformare il linguaggio poetico ricercato e a volte difficile in un linguaggio più semplice e comune per comprenderne meglio il contenuto; • individuare lo scopo del poeta e il messaggio. 1 Leggi e completa la tabella.

SOSTITUZIONE DI VOCABOLI DIFFICILI

POESIA

Sui campi e sulle strade silenziosa e lieve volteggiando, la neve cade.

• volteggiare significa:

c ompiere giravolte volare

• falda significa: Danza la falda bianca nell’ampio ciel scherzosa, fiocco di neve di forma allargata poi sul terren si posa, striscia che pende stanca. dietro una giacca

La neve, silenziosa e lieve, cade volteggiando sui campi e sulle strade.

La falda bianca .................................................................................................................................... .................................................................................................................................... ....................................................................................................................................

In mille immote forme, sui tetti e sui camini sui cippi e sui giardini dorme.

• immoto significa:

La neve (soggetto sottinteso)

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Tutto d’intorno è pace, chiuso in un oblìo profondo, indifferente il mondo tace.

• oblìo significa:

Il mondo indifferente

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A. Negri

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RIORDINO DELLE PARTI DELLE FRASI per ristabilire la struttura usuale della frase

LABORATORIO DI SCRITTURA

movimentato immobile

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brusio, rumore abbandono

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SCRIVERE UN TESTO POETICO 2 Ora riscrivi le frasi che hai riordinato nell’esercizio precedente, usando un linguaggio comune:

in questo modo otterrai la parafrasi della poesia.

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3 Leggi la poesia e rispondi con una X.

Lo stesso destino Se è una bambina, spero che apra le ali e cresca libera e voli ampio come un gabbiano, e affronti abile i venti e scivoli rapida sulle correnti, e sappia vivere di tutto ciò che trova nel mare tenebroso o perfino nella spazzatura, e che assecondi le tempeste che la sospingono a terra, a ritroso. Che scelga con saggezza che cacci via chi cerca di proteggerla dal crepacuore o dalla felicità. E che abbia lo stesso destino se invece è un bambino! da J. Shepperson, Un salto e tocchi il cielo, Einaudi Ragazzi

Il messaggio trasmesso dal poeta è racchiuso nei • versi evidenziati. Che cosa significa?

gni bambino/a deve vivere fino in fondo O sia le emozioni belle che quelle brutte della vita. Ogni bambino/a deve essere protetto/a in modo da non essere mai né troppo felice né troppo infelice.

• La poesia è composta da:

..........................................................

versi

• I versi sono raggruppati in:

una sola strofa due strofe

presente assente

lanciare un messaggio descrivere

• La rima è:

• Lo scopo del poeta è:

4 Continua la parafrasi sul quaderno.

Una bambina deve crescere liberamente e ..................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

La descrizione PER SCRIVERE UNA DESCRIZIONE 1

FISSA LO SCOPO

2

SCEGLI IL SOGGETTO

• descrivere in modo preciso e rigoroso (descrizione oggettiva) • descrivere trasmettendo sentimenti e opinioni personali (descrizione soggettiva) • persone • animali

• oggetti • ambienti

3

UTILIZZA

• dati sensoriali • dati statici o dinamici • aggettivi qualificativi, similitudini, personificazioni

4

ESPRIMI

• stati d’animo, impressioni (descrizione soggettiva)

1 Nelle descrizioni è possibile variare lo stile, ad esempio si possono descrivere tutti gli elementi, oppure

scegliere solo dei particolari significativi. Prova a descrivere te stesso in entrambi i modi.

Descrizione dettagliata

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Descrizione selettiva

Descrivi il tuo aspetto fisico e il tuo carattere senza tralasciare nessun particolare.

Descrivi solo gli elementi che ritieni più significativi per presentarti agli altri.

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

Descrizione statica e dinamica 1 Leggi la descrizione, poi completa colorando la parola giusta.

Carletto Carletto aveva i capelli ricci e scuri e gli occhi un poco assenti perché era miope, ma si ostinava a non voler portare gli occhiali: era decisamente un bel ragazzino, ben sviluppato e in forma. Dove c’era lui, c’era il pallone. Il pallone batteva sui muri, rimbalzava sui tetti e i cofani delle macchine parcheggiate, rotolava fra le gambe degli inquilini di passaggio; lui sudato, ansimante, calciava, intercettava di testa, scattava, bloccava con il petto, sistemava sul piede e dai dentro, di sinistro e di destro, sempre con il piede giusto, finché non lo facevano tornare alla realtà le urla, non certo di entusiasmo, dei proprietari delle automobili parcheggiate. da G. Padoan, Morgan il gatto, Piccoli

• L a prima parte del testo mette in luce l’aspetto fisico il comportamento di Carletto ed è dinamica statica . • L a seconda parte invece mette in luce l’aspetto fisico il comportamento del bambino ed è dinamica statica .

2 D escrivi un tuo compagno o un tuo familiare nell’aspetto fisico e nel comportamento:

fai di lui una descrizione sia statica che dinamica.

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

Descrizione in movimento La descrizione di un ambiente cambia se l’osservatore sceglie un punto fermo da cui riferire gli aspetti che lo circondano, oppure si muove da una parte all’altra del luogo stesso, in questo caso è come se avesse una telecamera in spalla che riprende ciò che incontra in ogni suo spostamento. 1 Segui il percorso che compie Elisa da casa sua a casa di Raj e descrivi ciò che vede. CASA DI ELISA

Elisa, appena uscita di casa,

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CASA DI RAJ

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO 2 D escrivi il tuo percorso da casa a scuola.

Per organizzare la tua descrizione, aiutati fissando la scaletta: elenca tutti gli elementi che incontri lungo il tragitto. Poi inizia a descriverli uno a uno, utilizzando tutti i sensi che puoi.

SCAL ETTA 1

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2

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3

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4

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5

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6

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9

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LABORATORIO DI SCRITTURA

119


SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

Descrivere con lo zoom Quando si descrive si osserva. L’osservazione può avvenire in modi differenti. Uno è quello di iniziare da una visione d’insieme per poi avvicinarsi a un particolare, come se si facesse lo zoom.

Vedo

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Avvicinandomi distinguo

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LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO DESCRITTIVO

Descrivere attraverso le emozioni e gli stati d’animo Quando scrivi un racconto è importante evidenziare le emozioni che provano i personaggi e tradurre in parole come si manifestano: espressione del viso, gesti, atteggiamento… Attraverso le loro emozioni i personaggi vedono in modi differenti ciò che hanno intorno. 1 Sottolinea nel testo la descrizione dell’ambiente naturale, poi rispondi con una X.

Tutti contro Anna Anna camminò per i prati, ripensando a ciò che era appena successo: litigare così tanto con la sua amica non se lo sarebbe mai aspettato. Ai suoi occhi, tutto era cambiato intorno a lei. L’erba e le piante erano così gialle e rinsecchite che sembrava avessero rinunciato a crescere. Gli spiazzi, dove non c’era vegetazione, avevano un aspetto grigio e polveroso. La terra non le sembrava più allegramente baciata dalla luce dorata del sole, ma triste e desolata, assetata di pioggia. Nuvole scure di insetti ronzavano nell’aria incandescente, con il loro brusio fastidioso. Anna si sentiva sola e abbandonata. La terra assetata era in collera con lei. Le farfalle la sfuggivano. Nessuna di loro voleva più essere sua amica. Una vespa si posò sul suo braccio e la punse. da H. Valencak, Il tesoro del vecchio mulino, Piemme

• Le espressioni che hai sottolineato descrivono l’ambiente esterno:

così com’è

come Anna lo vede

2 R iscrivi il brano adattando la descrizione dell’ambiente naturale a uno stato d’animo diverso: la gioia.

Anna camminò per i prati, ripensando al primo premio ottenuto nella corsa campestre. Ai suoi occhi ........................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO

Testo informativo PER SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO 1

FISSA LO SCOPO

2

STABILISCI

3

DOCUMENTATI E RACCOGLI INFORMAZIONI

4

RIELABORA

5

SUDDIVIDI E ORGANIZZA

6

USA

• divulgare conoscenze • l’argomento • su testi e riviste specifiche, enciclopedie, internet... • le informazioni • gli argomenti in sottoargomenti (paragrafi) • il linguaggio specifico della disciplina trattata

1 N el testo informativo sono molto importanti anche le immagini che completano o chiariscono

l’argomento. Osserva con attenzione la “piramide alimentare” che mostra come si devono scegliere gli alimenti, poi utilizza le informazioni che ricavi dal grafico per completare il testo alla pagina a fianco. Zucchero e sale solo in piccole quantità perché già presenti nei vari elementi

Consumo mensile

Occasionalmente

Consumo settimanale

1 porzione a settimana di ciascuno 3 porzioni a settimana di ciascuno

Consumo giornaliero

lipidi proteine

2 porzioni al giorno

3 porzioni al giorno

carboidrati

4 porzioni al giorno

Almeno 5 porzioni al giorno

122

LABORATORIO DI SCRITTURA

vitamine


SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO

Tesori alimentari Il modo migliore per mantenersi in salute è mangiare bene, variando i cibi e assumendoli nella giusta quantità. Ogni alimento, infatti, è utile al nostro corpo perché apporta specifiche sostanze nutritive. Le .................................................................................................... possono essere di origine animale, come latte e latticini, uova, pesce, carne, o di origine vegetale, presenti soprattutto nei legumi servono a “costruire” le cellule e a mantenerle sane; sono utili per la crescita. I dolci contengono molti ........................................................................................................., devono essere consumati solo ........................................................................... nel corso del mese. La pasta e il pane sono ricchi di ................................................................................ Le vitamine sono di vario tipo e sono presenti soprattutto nella ........................................................................................................ e nella ..................................................................................................... Le vitamine, insieme ai sali minerali regolano le funzioni corporee e proteggono dalle malattie. Per questo dovrebbero essere assunte ..................................... porzioni di frutta e verdura ogni giorno. 2 L a “piramide dell’attività motoria” indica invece i comportamenti per vivere meglio. Leggila con attenzione,

poi con le informazioni che ne ricavi scrivi tu un testo che informi sulle corrette attività quotidiane. Puoi iniziare come proposto.

IL MENO POSSIBILE computer, videogiochi, TV

1 VOLTA LA SETTIMANA

La Società Italiana di Pediatria ha presentato una nuova piramide dedicata al movimento e all’attività fisica. Il “funzionamento” della piramide dell’attività motoria è simile a quello della piramide alimentare. Nella piramide alimentare ci sono alla base i cibi da mangiare quotidianamente (frutta, verdura e cereali) e in cima ciò che invece bisogna consumare con parsimonia. Così alla base della piramide dell’attività motoria...

attività all’aperto, gite

3-4 VOLTE LA SETTIMANA attività motoria organizzata

4-5 VOLTE LA SETTIMANA aiutare nei lavori domestici, gioco libero con coetanei

OGNI GIORNO andare a scuola in bici o a piedi, passeggiare, salire le scale a piedi, riordinare i giochi

LABORATORIO DI SCRITTURA

123


SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO

L’articolo di cronaca PER SCRIVERE UN ARTICOLO DI CRONACA 1

FISSA LO SCOPO

2

SCEGLI

• diffondere una notizia • un argomento (un fatto di attualità, un evento sportivo, culturale, politico...) 1. What? (che cosa?)

3

DAI INFORMAZIONI SECONDO LE 5 W

4

USA

il fatto accaduto 2. Who? (chi?) di chi si parla 3. When? (quando?) il tempo 4. Where? (dove?) il luogo 5. Why? (perché?) le cause • il linguaggio giornalistico

1 I l linguaggio giornalistico usa nei titoli termini sensazionali, cioè esagerati, e uno stile nominale, cioè

senza verbi. Colora i riquadri con i titoli che presentano termini sensazionali. Australia, Jurassik Park in miniatura

Inseguimento mozzafiato in autostrada

Tracollo delle temperature: l'inverno impazza Fantasia non fa rima con bugia

genziale Incidente stradale sulla tan

Podista superveloce sfreccia alla velocità del suono

Squadra locale schiacciata dagli avversari 2 R endi nominali i seguenti titoli trasformando il verbo in un nome dallo stesso significato e accordando poi

le altre parole. Segui l’esempio.

• Un’aquila antivolpe vola sull’aeroporto Volo di un’aquila antivolpe sull’aeroporto • Banditi con il passamontagna assaltano una banca .................................................................................................................................................. • Piromani incendiano un intero bosco ............................................................................................................................................................................................. • Il fiume in piena allaga i campi .................................................................................................................................................................................................................. 124

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO INFORMATIVO 3 Leggi le seguenti informazioni tratte da un articolo di cronaca, poi improvvisati giornalista

e riscrivi tu l’articolo scegliendo un titolo.

DI CHI SI PARLA?

Gastone, un labrador di cinque anni. Nei sentieri di Casteldimezzo, vicino Pesaro.

DOVE?

Il 27 febbraio 2017 di mattina.

QUANDO?

Il labrador è rotolato in un dirupo a Casteldimezzo. Non si è ferito perché è caduto su della vegetazione che ha attutito il colpo. I suoi padroni cercano di recuperalo ma è un’impresa impossibile. È intervenuta una squadra di vigili del fuoco: un pompiere si cala fino al punto in cui si trova il cane e riesce a raggiungerlo, lo imbraga con una braga studiata apposta per tirare su gli animali. La missione viene portata a termine dai pompieri con perfezione.

CHE COSA È SUCCESSO?

Il cane trotterellava senza guinzaglio davanti ai padroni e non si era accorto che sotto di lui si apriva il vuoto.

PERCHÉ?

Titolo ....................................................................................................................................................................................... PESARO – Si chiama Gastone e il nome

................................................................................................................................................

gli ha portato fortuna.

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LABORATORIO DI SCRITTURA

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SCRIVERE UN TESTO ARGOMENTATIVO

Il testo argomentativo PER SCRIVERE UN TESTO ARGOMENTATIVO • dimostrare la validità delle tue idee • persuadere il lettore

1

FISSA LO SCOPO

2

SCEGLI

• un argomento o un problema (tema)

3

ESPONI

• la tua opinione (tesi)

4

PRESENTA

5

RIPORTA

7

CONCLUDI

• esempi e prove a sostegno della tua tesi (argomentazioni) • opinioni differenti dalle tue (antitesi) e le loro argomentazioni • per confermare la tua tesi

1 L eggi il dialogo tra Sara e Stefano poi completa.

Il bullo è una figura negativa!

No, il bullo è davvero un grande: lui sì che sa come comportarsi! Dai, i suoi sono solo scherzi.

Sara e Stefano discutono sul tema del ................................................................................................ Sara è ................................................................................. al ............................................................................................................

sostiene che il bullo è ...................................... ............................................................................................................

Stefano è ..................................................... al bullo, sostiene che ...................................................................... ...............................................................................................................

126

LABORATORIO DI SCRITTURA


SCRIVERE UN TESTO ARGOMENTATIVO 2 Segna con una X le argomentazioni con cui Sara potrà convincere Stefano sulla validità della sua tesi.

Il bullo prende i giochi e i compiti dei compagni.

Il bullo porta un po’ di allegria nella classe.

Il bullo va male a scuola.

Il bullo è simpatico.

Il bullo minaccia i coetanei.

Il bullo prende in giro il compagno più debole.

Il bullo vuole diventare un capo.

Il bullo difende i suoi compagni.

A volte i compagni incoraggiano il bullo.

Il bullo costringe il compagno a cedergli la merenda.

3 T u quale tesi condividi? Scrivi un testo argomentativo su questo tema, seguendo le indicazioni.

• Esponi il problema con una frase.

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• Esponi le argomentazioni a favore riportate nell’esercizio precedente.

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• Aggiungi le tue argomentazioni, se condividi questa tesi.

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• Esponi le argomentazioni, contrarie riportate nell’esercizio precedente.

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• Aggiungi le tue argomentazioni, se condividi l’antitesi.

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• Concludi tenendo conto di tutti i ragionamenti.

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LABORATORIO DI SCRITTURA

127


SCRIVERE UN TESTO ARGOMENTATIVO

La recensione La recensione di un libro è rivolta ai suoi potenziali lettori e quindi la sua funzione è quella di aiutarli a decidere se leggere quel libro o no, fornendo loro indicazioni sul suo contenuto e sulla sua qualità. Il riassunto che si deve fare non deve essere completo perché deve lasciare al lettore la curiosità, la voglia di scoprire da solo il contenuto del libro. Una recensione deve presentare il seguente schema: 1. elementi informativi (autore/casa editrice/titolo/accenni alla trama) 2. elementi interpretativi (l’analisi delle tematiche trattate) 3. elementi valutativi (giudizio personale sull’opera, sostenuto con argomenti convincenti) 1 S cegli una delle due tracce e scrivi la tua recensione sul quaderno.

128

Libro che ho letto recentemente o che mi piace in assoluto

Film che ho visto recentemente o che mi piace in assoluto

Autore: ....................................................................................................................... Titolo: ........................................................................................................................... Casa editrice: ..................................................................................................... Anno di pubblicazione: ..................................................................... Breve trama: ....................................................................................................... ...............................................................................................................................................

Titolo: ........................................................................................................................... Regia: ........................................................................................................................... Genere: ...................................................................................................................... Durata: ....................................................................................................................... Anno: ........................................................................................................................... Breve trama: .......................................................................................................

...............................................................................................................................................

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Opinione personale sul libro: .....................................................

...............................................................................................................................................

...............................................................................................................................................

Opinione personale sul film: .......................................................

...............................................................................................................................................

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LABORATORIO DI SCRITTURA


Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open

È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO.

È l’innovativo testo digitale concepito per essere utilizzato in classe con la LIM e a casa dallo studente. Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili gratuitamente su www.raffaellodigitale.it (in linea con le direttive ministeriali).

Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo.

Come attivare il M.I.O. BOOK e accedere al portale Raffaello Digitale

L’occhio del lupo davanti al recinto Il ragazzo è immobile, ritto . Gira in lungo e in del lupo. Il lupo va e viene largo senza mai fermarsi. .”. “Che scocciatore, quel tipo.. Sono ormai due Ecco quel che pensa il lupo. ti alla rete, davan ore che il ragazzo sta o gelato, a guardare piantato lì come un alber aggirarsi il lupo. o si chiede il lupo. “Che vuole da me?”... Quest lo spaventa (un Quel ragazzo lo turba. Non ma lo turba. e), nient di lupo non ha paura saltano, gridano, Gli altri bambini corrono, accia al lupo e piangono, fanno la lingu gonna della mamma. nascondono il viso nella ne in piedi, Ma quel ragazzo lì, no. Rima . immobile, silenzioso

Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.

È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi.

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PER ATTIVARE IL M.I.O. BOOK CON IL DVD

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Collegati al portale www.raffaellodigitale.it, scarica e installa il Raffaello Player Una volta installato il Raffaello Player apri la libreria Cerca i testi da attivare

WWW.RAFFAELLODIGITALE.IT Con la registrazione puoi: • s caricare i materiali digitali presenti all’interno del M.I.O. BOOK; • c onsultare il testo anche in modalità online (cioè senza dover scaricare il Raffaello Player).

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Attiva il testo scrivendo il codice di attivazione

La registrazione è facoltativa e consente di ricevere gli aggiornamenti del testo.

CODICE DI ATTIVAZIONE Vedi STORIE IN VOLO - Il libro delle TEMATICHE

È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; • l a possibilità di creare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:

Senza registrazione è possibile: • richiedere il supporto; •v isionare i video tutorial.

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Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.

Inoltre: •è possibile accedere al M.I.O. BOOK e ricevere gli aggiornamenti del testo.

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È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).

Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Francesca Bolognini Consulenza didattica: Tiziana Bartolucci, Maria Luisa Gagliardini, Paola Papalini Grafica e impaginazione: Alessia Polenti, Mauro Aquilanti Illustrazioni: Sara Gianassi, Katya Longhi, Mariagrazia Orlandini, Elisa Patrissi, Gianfranco Spione Copertina: Mauro Aquilanti Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, 123rf, Fotolia, Thinkstock Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche i testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’Editore. Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze. © 2017 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it - info@grupporaffaello.it Ristampa: 5 4 3 2 1 0

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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o ­altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G ­ RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

Classe 4

Eva Pigliapoco

Laboratorio del testo Laboratorio di scrittura Mappe

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