Super letture Prezioso
Costruisci il tuo bracciale delle competenze
Costruisci il tuo bracciale delle competenze
Nella copertina, in fondo al libro, trovi il bracciale del tempo. Incollaci sopra i diamanti delle pagine di verifica e alla fine dell'anno avrai il tuo bracciale delle competenze!
FILASTROCCHE E POESIE
102 Filastrocca delle parole
103 IMPARARE A MEMORIA
104 ESPLORO LA FILASTROCCA
106 La tiritera - Ninna nanna Conta
107 Scioglilingua - Nonsense
108 Il calligramma
109 CITTADINANZA E COSTITUZIONE
110 ESPLORO LA POESIA
112 Pensieri di notte
113 Nuvole - Specchio Ode alla mimosa
114 È FACILE LEGGERE
115 È FACILE COMPRENDERE
116 VERIFICA
118 Primavera
120 La natura in primavera
121 L’uovo di Pasqua
122 Pasqua: festa di pace
123 RICICLARE È UN'ARTE
124 ARTE E IMMAGINE
126 Viaggiando con l’aeroplano
127 LABORATORIO DI ASCOLTO
128 ESPLORO LA DESCRIZIONE
130 La grande montagna
131 La caverna dello hobbit
132 Quattro amici per la pelle
134 Willy Wonka
135 La mia famiglia
136 Il cigno
137 La lucertola
138 L’oggetto misterioso
139 È FACILE LEGGERE
140 È FACILE COMPRENDERE
142 VERIFICA
CLIL
REGOLE E INFORMAZIONI
144 Faccio il pane
145 LABORATORIO DI ASCOLTO
146 ESPLORO IL TESTO REGOLATIVO
148 Patata bollente
149 Torta di biscotti
150 Denti sani e belli
151 CITTADINANZA E COSTITUZIONE
152 VERIFICA
154 ESPLORO IL TESTO INFORMATIVO
156 La musica nella preistoria
158 I microbi
160 Organizzo le idee per... studiare
162 CITTADINANZA E COSTITUZIONE
164 L’isola di Murano
165 È FACILE LEGGERE 166 È FACILE COMPRENDERE 168 VERIFICA
170 Estate
172 Si parte!
173 RICICLARE È UN’ARTE
174 ARTE E IMMAGINE
176 Arrivati!
CLIL
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docente studente Segui le pietre e imparerai...
INSIEME
BCi ritroviamo! Siamo tanti e tutti diversi.
è importante conoscersi.
Ogni colore è bello e lo diventa ancor
Scegli il colore che preferisci e scopri che tipo sei leggendo il tuo profilo capovolto.
Sei d’accordo con il profilo? Confrontati con i compagni e scrivi che colore preferiscono. Secondo te corrispondono ai rispettivi profili?
con tutte le tue capacità sull’obiettivo che vuoi raggiungere. Sei molto estroverso e non hai paura di nulla.
una grande volontà di emergere e ti impegni
È il colore dell’energia, della forza vitale. Hai
una persona costante e tenace. Per te è importante la giustizia in ogni cosa.
non ti piacciono molto i cambiamenti. Sei
È il colore della stabilità e della fermezza. Il senso della misura è la tua caratteristica più spiccata,
Vivi l’avventura con curiosità e desiderio di accumulare esperienze positive.
un ottimista che sa cogliere gli aspetti positivi e gioire anche delle piccole cose di tutti i giorni.
È il colore della leggerezza e dell’allegria. Hai una personalità aperta, che sprizza gioia di vivere: sei
Importante per te è la fedeltà.
legato alle persone che fanno parte della tua vita, questo ti fa sentire al sicuro.
È il colore della calma totale. Sei un tipo tranquillo, rilassato e molto sensibile. Sei molto
Classe terza: primo giorno di scuola.
All’intervallo eravamo nel cortile a parlare e giocare, quando Patrik, il più curioso tra i miei compagni di classe, vide qualcosa che luccicava nel terreno: era forse una semplice monetina o era uno di quei forzieri giganti che si vedono nei film? Iniziammo a scavare e scavare finché...
Ecco materializzarsi davanti ai nostri occhi e sotto le nostre mani coperte di terra, un ordinario cofanetto in legno e metallo, molto antico; scoprimmo al suo interno un sacchetto di velluto rosso. Che cosa conteneva? Uno strano bracciale. La ruggine lo ricopriva quasi interamente, senza mostrare in alcuna parte di che materiale potesse essere.
– Abbiamo trovato un tesoro! – gridammo. Cominciammo a osservarlo con estrema curiosità: su tutta la superficie erano incastonate pietre rosse, blu e verdi, intercalate da spazi vuoti. Nel sacchetto era nascosto anche un foglio ingiallito, la maestra lo estrasse con delicatezza e cominciò a leggere:
Prescelto e fortunato tu che mi hai trovato, una megagalattica sorpresa ti ho riservato. Questo bracciale ha un magico potere: il passato e il futuro ti farà vedere. Se di lettura in lettura gli spazi vuoti riempirai con i diamanti che a ogni prova guadagnerai, nel tempo e nello spazio potrai viaggiare e nuove conoscenze e competenze conquistare.
Capitano XL 875 K
Era l’inizio di una incredibile avventura.
FILASTROCCHE E
POESIE
Partecipa anche tu a questa impresa, conquista le tue pietre preziose, indossa il bracciale e buon viaggio!
DESCRIZIONI
TESTI REGOLATIVI
Andiamo, che il tempo è venuto di cogliere i grappoli. Dorati e più dolci del miele dai tralci ora pendono.
M. Castoldi
Da un brullo rametto cade l’ultima foglia. La natura si spoglia prima di andare a letto.
M. L. Giraldo
La nebbia brumosa avvolge ogni cosa: le case, le piante... Che nebbia pesante!
S. Arnould
Fra ottobre e novembre, in India, si festeggia Divali, che significa “fila di lucerne”. Durante i festeggiamenti che durano cinque giorni, infatti, si accendono candele e lampade tradizionali per tutte le città. Si celebra in questo modo la vittoria della luce, simbolo del bene, sulle tenebre, simbolo
Autumn follows with wind and rain... time to use umbrellas again.
Maturati gli ultimi frutti, gli alberi si preparano al riposo e per affrontare meglio il gelo abbandonano le foglie.
Le verdi chiome si sono trasformate in un giallo tappeto steso ai piedi dei tronchi, tra cui spuntano gli ultimi funghi dell’autunno.
Ogni tanto una folata di vento fa turbinare in tondo le foglie e le accumula in strati alti e morbidi. Sotto questo riparo naturale molti animaletti scelgono il loro rifugio per sopravvivere al gelo dell’inverno.
Tra le foglie non si nascondono solo ragni e chiocciole, ma anche tanti vermiciattoli bianchi o giallicci che, appena scoperti, tentano di sprofondarsi ancor più nel terreno. Sono larve di insetti molto belli, che si trasformeranno e metteranno le ali.
Ci sono anche tante radici bianche che strisciano sotto le foglie e si preparano a dar vita a nuove pianticelle. Basterà una pioggia a primavera e il tappeto di foglie gialle si coprirà dei fili dell’erbetta nuova e di tanti fiorellini gialli, bianchi e azzurri.
G. Zanini, Il libro degli ambienti, Dami Editore
Nella frase una folata di vento fa turbinare in tondo le foglie come puoi sostituire le parole colorate?
Folata: scarica soffio filata fumata
Turbinare: frusciare cadere girare marcire
Leggi solo per il piacere di leggere e immagina di trovarti in mezzo a un bosco autunnale.
L’autunno era arrivato nel bosco. Le foglie si erano spennellate di colori: chi aveva scelto di tingersi di giallo, chi di rosso o violetto, chi addirittura di tutti i colori. Gli animali avevano da un pezzo cominciato a fare provviste e a prepararsi per i primi freddi: le tane degli scoiattoli erano colme di pinoli e noccioline; i conigli selvatici avevano indossato una pelliccia più folta e morbida.
Anche Bianchino, un coniglietto, saltellava fra i colori dell’autunno, quando incontrò Delfina, la tartaruga più anziana del bosco.
– Delfina, non hai sentito il fischio del vento? Non dovresti essere al calduccio nella tua tana? – chiese Bianchino.
– L’ho sentito – rispose Delfina – ma non ho voglia di addormentarmi. Ho deciso di aspettare la Fata della Neve. Dicono che sia così bella...
– Bella sì, ma anche tanto fredda! – aggiunse Bianchino. Delfina sospirò. Forse l’amico aveva ragione, ma desiderava tanto conoscere la Fata della Neve.
– Ascolta, vieni nella mia tana, ti sveglierò io quando lei arriverà. Fu così che nella tana di un coniglietto dormì per tutto l’inverno la più vecchia tartaruga del bosco. Per tutto l’inverno? No, perché la Fata della Neve giunse e Bianchino svegliò l’amica.
Così Delfina, ben protetta dalla calda pelliccia del coniglio, si affacciò sulla soglia e finalmente vide il mondo tutto bianco. Un mondo incantato, quasi un sogno.
M. Bonaccini, Le mie fiabe, L. P. Grafiche
Come si comportano in autunno questi animali?
Colora il con i colori corrispondenti: va in letargo, migra, è stanziale. SCIENZE
Halloween si festeggia la notte del 31 ottobre, alla vigilia della ricorrenza cristiana di Ognissanti (in inglese: All Hallows’ Eve). Questa festa, nata in Irlanda, si è diffusa in molti altri Paesi del mondo. In Italia è diventata la festa dei bambini che, mascherati in modo spaventoso, bussano di porta in porta domandando “dolcetto o scherzetto?”.
Trick or treat?
Trick or treat?
Give me something good to eat!
Chocolate, sweets or ice cream.
Yummy! Yum!
It’s Halloween.
Trick or treat?
Trick or treat?
Give me something good to eat!
Tu festeggi Halloween? Come? Impara a memoria il ritornello di questa filastrocca, così se giri per le case, puoi recitarlo!
WITCH
Quali sono le maschere tipiche di questa festa? Collega in modo giusto.
Lo sai che una bottiglia di plastica può impiegare fino a mille anni per decomporsi? Allora non abbandoniamo mai la plastica nell'ambiente!
Materiale occorrente
• due bottiglie di plastica, meglio se verdi o gialle
• bastoncino di legno di 5 cm
• forbici • vinavil • cartoncino
Procedimento
1 Con l’aiuto di un adulto taglia il fondo delle bottiglie a un’altezza di 3 centimetri dalla fine dell’incurvatura.
2 Pratica un foro al centro di uno dei due fondi, servirà a inserire il bastoncino di legno.
3 Disegna sul cartoncino due foglie, ritagliale e poi incollale con il vinavil sul bastoncino.
4 Incastra i fondi di bottiglia tra di loro e infila il bastoncino nel foro: otterrai un simpatico contenitore a forma di mela per piccoli oggetti.
2
Il punto è il segno visivo più piccolo che i nostri occhi riescono a percepire. I disegni si possono colorare riempiendo gli spazi con tanti punti che variano per dimensione, quantità e disposizione.
Questa tecnica di dipingere a piccoli punti venne usata alla fine del 1800 da alcuni artisti che furono chiamati “puntinisti ”. Essi accostavano punti di colori puri, cioè non mescolati tra loro: era l’insieme di tanti punti vicini che determinava toni e sfumature diversi.
Riempi le forme più esterne seguendo il modello 1, quelle centrali seguendo il modello 2, quelle interne seguendo il modello 3.
Prova tu!
Realizza una ruota dei colori con la tecnica dei puntini. Cerca di ottenere i colori secondari mescolando tra loro puntini dei due colori primari che lo compongono.
Dividi in quattro parti un foglio di album da disegno.
Colora lo sfondo di ciascuna parte con un colore diverso, poi “lavora” con i puntini e realizza: - forme (1); - linee (2); - effetto chiaroscuro con puntini radi e fitti (3); - effetto chiaroscuro con puntini grandi e piccoli (4). Prova
Osserva il quadro e rispondi alle domande.
Quale ambiente è rappresentato nel dipinto?
Quali sono i segni che noti di più?
Puntini
Trattini
Pennellate
Le sfumature sono date da tanti puntini vicini. mescolanze di colori.
Mi piace come ridi e come parli come intrecci i fili dei racconti come apri cassetti sconosciuti e tiri fuori mondi, canti e conti. Mi piace che mi dici della gente quella che è passata nel passato perché la storia non è solo date ma è cibo, è amore, è vita, è fiato.
Mi piace quando parli dei tuoi viaggi di colori, di musica e armonia di città lontane, fiumi e monti che diventano così la geografia. Mi piace soprattutto quando ascolti e chiedi: “Cosa pensi? Cosa senti?” perché per te la cosa più importante è l’alfabeto dei nostri sentimenti.
J. Carioli, Poesie a righe e quadretti, Giunti
La bambina dai capelli verdi
Dopo aver ascoltato la lettura dell’insegnante, mettiti alla prova!
Indica con una X solo le affermazioni vere.
Lucilla ama stare nell’acqua.
Lucilla passa le vacanze estive dai nonni.
I capelli di Lucilla diventano verdi.
Lucilla diventa un’extraterrestre.
Lucilla si vergogna e si taglia i capelli.
Alcuni bambini la prendono in giro.
Non tutti i bambini sono maleducati.
Ora rileggi le affermazioni vere e sottolinea quelle che possono accadere nella realtà.
Ti sono mai stati dati soprannomi? Quali? Perché?
Ti sono piaciuti? Perché?
Immagina di poter trasformare un particolare del tuo aspetto fisico. Cosa vorresti cambiare? Come?
Il racconto realistico narra fatti veri che sono accaduti nella realtà, o verosimili, cioè che possono accadere nella realtà. Anche il racconto di esperienze personali è realistico: l’autore narra in prima persona fatti della sua vita.
1 Leggi il racconto e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate.
CHI? QUANDO? Inizio
DOVE?
IL RACCONTO
È DIVISO IN TRE PARTI
Una calda sera di giugno Ben aveva invitato il suo amico Josh e aveva deciso di dormire in una tenda in giardino
La mamma di Ben aiutò i bambini a portare le loro cose nella tenda, il babbo diede loro una torcia e chiuse la cerniera. I bambini si rannicchiarono nei loro sacchi a pelo e ridacchiando e bisbigliando affrontarono la notte.
Svolgimento
Ad un tratto Ben udì un rumore: snaff, snaff, snap! – Cos’era? – chiese a Josh schizzando a sedere.
Ben si mise in ascolto, in silenzio. Un gufo volò basso urlando: “Uiip! Uiiip!”. Lentamente aprì la tenda e guardò fuori. La luna brillava attraverso i rami degli alberi, riflettendo sulla tenda ombre di ramoscelli che parevano dita ossute, protese per entrare dentro.
La casa di Ben sembrava lontana da raggiungere, ma c’erano le luci accese e la porta era aperta. Ben si infilò le pantofole, Josh lo imitò, strisciarono fuori dalla tenda e corsero attraverso il giardino fino alla casa. – Pensavo voleste fare il campeggio – disse il papà di Ben. – C’erano animali feroci là fuori – spiegò Ben – E una strega ha cercato di prenderci.
Conclusione
Quella notte i due ragazzi dormirono dentro casa e rimandarono a un’altra volta il campeggio all’aperto.
G. Adams, Un pieno di storie, Mondadori
2 Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
Nel racconto agiscono dei personaggi: persone o animali reali.
I personaggi principali agiscono più spesso.
I personaggi secondari agiscono solo in alcuni momenti della storia.
Il personaggio più importante è il protagonista.
I fatti raccontati si svolgono in un tempo definito, che può essere presente, passato o più raramente futuro.
I personaggi agiscono sempre in uno o più luoghi reali.
Un racconto si divide in tre parti fondamentali:
- l’inizio, presenta i personaggi e la situazione di partenza;
- lo svolgimento, narra in ordine cronologico i fatti che succedono;
- la conclusione, narra come va a finire la storia.
Nel racconto che hai letto, quanti sono i personaggi ?
Chi è il protagonista ?
Quando si svolgono i fatti narrati?
Dove si svolgono i fatti narrati?
Indica in quale parte del racconto accadono i fatti: inizio (I), svolgimento (S), conclusione (C ).
Ben sentì un rumore.
I due amici dormirono il resto della notte dentro casa.
Ben e Josh, impauriti, corsero dentro casa.
Ben e Josh si sistemarono nella tenda in giardino.
Per il mio compleanno, chiesi ai miei genitori una casa sull’albero. In giardino, sul retro, c’era un grande albero che sembrava l’ideale per ospitare una casa.
Né la mamma, né il papà erano abili con le mani, così si collegarono a Internet e scoprirono una ditta che faceva case sull’albero su misura.
Pagarono in anticipo con la carta di credito e dieci giorni dopo alla nostra porta si presentò un camioncino. Scesero due uomini in tuta blu, scaricarono una gran quantità di assi e attrezzi, portarono tutto sul retro e cominciarono a lavorare sull’albero sotto i miei occhi curiosi.
Nel giro di poche ore la casa sull’albero era pronta: era solida, bella, perfetta. A salirci con la scaletta di corda si dondolava piano e quando eri dentro aveva un buonissimo odore di legno nuovo. Il pavimento era liscio, c’erano delle cassapanche per metterci i giochi e un piccolo tavolo con due sedie di legno. Una meraviglia! Invitai subito le mie due migliori amiche e giocammo a fare le signore. Poi giocammo a Tarzan e Jane. Quando arrivò la sera dormimmo dentro la casa sull’albero, nei sacchi a pelo, provando il brivido di una vera avventura.
B. Masini, Il castello della buonanotte, Einaudi Ragazzi
Dividi il testo nelle tre parti colorando la barra a lato come indicato: inizio - svolgimento - conclusione
Indica con una X i completamenti giusti.
I personaggi principali sono: operai. amiche della bambina. genitori. bambina e genitori.
I personaggi secondari sono: operai e bambina. amiche e operai genitori e amiche. operai e genitori.
Il protagonista è: la casa. il papà. la bambina. la mamma.
Era una di quelle mattine in cui tutto andava storto. Quando si sedette accanto al cancello pronta per andare a scuola, Maria Maggina era già stanca. Era stata la sorellina di Maria Maggina a rovinare quella mattina di maggio, altrimenti così splendida. Si chiamava Juni ed era praticamente sempre insopportabile.
Quella mattina ne aveva fatta una particolarmente grossa.
Quando Maria Maggina era stata svegliata dall’acqua che Juni le aveva versato addosso, si era anche accorta che quella diabolica piccoletta aveva fatto pipì nel vasino della bambola. Il vasino era ovviamente troppo piccolo per contenere tutta la pipì che una bambina di cinque anni deve fare dopo una lunga notte, così ora se ne stava, pieno fino all’orlo, al centro di un puzzolente lago di pipì.
Maria Maggina sapeva che sgridarla non sarebbe servito a niente. Si era limitata ad afferrare Juni per la casacca del pigiama, l’aveva trascinata fuori dalla stanza e aveva chiuso la porta a chiave. Poi si era vestita in pace, lasciando il disastro lì a galleggiare. Che lo ripulisse la mamma! O il papà!
Dopotutto Juni era la loro figlia ingestibile.
A. Holt, A. G. Holt, Maria Martina e Maria Maggina, la bambina della roulotte, Salani
I fatti vissuti da Maria Maggina si svolgono in due luoghi diversi. Segnali con una X: camera da letto vicino al cancello cucina bagno ingresso della scuola palestra
Quando avvengono i fatti narrati?
Anche tu hai a che fare con qualcuno di “ingestibile” (un fratello o sorella, un cugino/a, un amico/a...) Che cosa ti ha combinato? Racconta.
Devo aver sentito la mancanza di Balsamo durante il sonno, perché mi sono svegliata piangendo.
Mi sono asciugata la faccia.
– Occhei – ho detto – ricominciamo a cercarlo.
– Aspetta – ha detto papà – penso che possiamo fare di meglio. Chiediamo aiuto ad altre persone.
– Hai ragione! – ho gridato – Chiamiamo la polizia, l’FBI, la CIA e...
Il mio papà non ha chiamato l’FBI o la CIA perché non pensava che fosse stato commesso un crimine. Ma ha chiamato la polizia, la Lega per il Recupero degli animali e i veterinari della zona.
Poi mi ha comunicato la parte migliore del suo piano: i volantini! Che mi è sembrata una magnifica idea, finché non ho pensato a una cosa terribile: “Oh, no!
Non abbiamo mai fatto una foto! Ho dimenticato di scattargli delle foto!”. Altri pianti. Papà mi ha messo il braccio intorno alle spalle.
– Questa è una sfida, certo. Ma sai che cosa penso? Penso che Balsamo sia un gattino fortunato. Perché appartiene a un’artista di gran talento!
– Pensi che potrei disegnarlo? – ho chiesto.
– Lo penso, cucciola. Penso che sarà il tuo disegno più bello.
Cerchia, nelle righe del testo indicate con la linea rossa, le voci verbali in prima persona singolare ( io ).
Lasciatemelo dire, è stato molto, molto difficile. Non la parte del disegno, ma la parte del non-piangere-sul-foglio. Quando ho cercato di disegnare le sue orecchie, mi sono ricordata di come si contorcevano ogni volta che qualcuno apriva una scatoletta e i miei occhi si sono riempiti di lacrime. Quando ho disegnato il suo pelo morbido, mi sono ricordata di come era bello accarezzarlo e le lacrime sono scivolate sulla mia faccia. E quando ho disegnato i suoi baffi, ho pensato di come a volte se ne andava in giro con nuvolette di polvere tra i baffi e quasi sono caduta dalla sedia tanto piangevo a dirotto. Basta parlare di pianto! Alla fine il disegno era terminato. Guardate com’è venuto bene!
S. Pennypacker, Clementine, che grande amica!, Giunti Junior
Rispondi con una X e sui puntini.
Quale sentimento prova la protagonista?
Soddisfazione. Indifferenza. Disperazione. Curiosità. Perché?
Indica con una X il completamento giusto. La storia è stata raccontata da: un bambino. una bambina. un papà. un gatto. La bambina racconta un episodio accaduto: a se stessa. a suo padre. al suo gatto.
Sottolinea l’espressione giusta che completa la seguente frase.
Il racconto è scritto in prima persona/terza persona.
Matt era in camera sua. Arrivò Andrea che montò sul letto con le scarpe e si mise a sedere a gambe incrociate.
– Giochiamo alla Play Station? – chiese a Matt.
– La... che? – chiese Andrea.
Vola con la fantasia e immagina il divertente pomeriggio di Matt e Andrea.
– No, tiriamo fuori la Secret List piuttosto! – rispose lui.
Matt si mise a spiegare: sotto il piccolo sofà c’era una piastrella scollata, sotto quella piastrella, ben nascosta, lui teneva da ormai quasi un anno una cosa segretissima.
– La Secret List è una lista segreta di giochi pericolosi! – rispose Matt – Sono giochi che mi sono immaginato, ma che non ho mai fatto.
Anche perché se i miei genitori mi scoprissero, sarebbero guai grossi!
Andrea propose di provare quello dello scarico colorato, che l’aveva particolarmente colpito.
– Non possiamo – disse Matt – la mamma se ne accorgerebbe!
– Avanti!
– Stavate giocando? – chiese la mamma.
Proprio in quel momento, come evocata per magia, la mamma bussò alla porta della camera. Matt infilò subito la Secret List sotto la felpa ed esclamò:
E qui successe un fatto incredibile. Andrea, con la faccia più tosta di questo mondo, disse:
– Volevamo usare le tempere, ma non per dipingere.
Volevamo versarle nello sciacquone per vedere lo scarico colorato!
Inutilmente Matt gli lanciò un’occhiataccia. La mamma restò un attimo sorpresa, sgranando gli occhi. Poi disse:
– Vediamo... Forse dovrei arrivarci con una piccola scala.
Hai mai pensato a una tua lista segreta di giochi quasi impossibili da realizzare a casa (o a scuola)? Scrivi un elenco dettagliato. In quale di questi giochi potresti coinvolgere un adulto?
Matt non credeva alle sue orecchie. Ma lei aggiunse: – Matt, tira fuori le tempere. E tu, Andrea, vieni ad aiutarmi a trasportare in bagno lo scaleo.
I due bambini, eccitati, eseguirono prontamente gli ordini.
La mamma appoggiò lo scaleo alla parete del bagno e ci salì sopra. Sollevò il coperchio del serbatoio dello sciacquone e ci spremette dentro una piccola quantità di tempera blu.
– Azione! – gridò poi ai bambini.
Matt e Andrea tirarono con forza la catena e nella tazza del water si vide una cascata blu scintillante. I bambini urlarono di gioia.
Poi la mamma fece il bis, ma stavolta col colore rosso. Quindi provò il giallo, il verde, il viola, l’argento, l’arancione...
Fu un pomeriggio divertentissimo e Matt ci scrisse sopra pure un tema a scuola. Il tema finiva con questa frase: “Sono contento di avere una mamma come la mia. Ma soprattutto, sono contento di avere un amico come Andrea, che ha sempre il coraggio di fare cose che io non farei mai”.
Numera i fatti da 1 a 7 in ordine cronologico. Poi indica per ciascuno in quale parte del racconto si trovano: inizio ( I ), svolgimento ( S ), conclusione (C ).
SEQUENZE I S C
1 La mamma bussa alla porta della camera.
La mamma versa un colore per volta e i bambini tirano la catena.
Andrea propone all’amico di provare il gioco dello scarico colorato.
Matt mostra al suo amico la Secret List.
Matt scrive un tema su quanto si è divertito con la sua mamma e il suo amico.
La mamma prepara il materiale necessario.
Andrea dice alla mamma di Matt che vuole provare il gioco dello scarico colorato.
Veronica sapeva suonare. L’aveva sempre saputo fare: forse era nata così. Capiva la musica e la sentiva in ogni cosa. Il mondo per lei era come un grande concerto.
Quando usciva di casa aveva sempre in tasca un flautino di legno. Se le capitava di parlare con qualcuno e di non riuscire a spiegarsi con le parole, tirava fuori lo strumentino e intonava una melodia: come per magia, tutto diventava più chiaro per chi l’ascoltava. Quando vedeva qualcuno litigare, la bambina soffiava nel suo flauto e subito gli animi si calmavano. Se incontrava qualcuno che era triste, Veronica suonava e il groppo della tristezza si scioglieva.
Ora accadde che un giorno vide un bambino seduto sul marciapiede con l’aria triste.
– Che ti è successo? – gli chiese gentilmente avvicinandosi a lui.
– La mamma non mi vuole più bene – rispose il piccolo con l’aria rassegnata – lavora sempre e non ha più tempo per me... Veronica capì che si trattava solo di un pizzico di gelosia.
Tuttavia la tristezza del bambino era sincera e grande. Così la bambina tirò fuori il suo flauto e intonò un motivetto sottile come un filo di fumo, ma allegro come una giornata di sole.
La canzoncina si infilò tra le pieghe della tristezza del bambino e la sciolse come neve al sole: il piccolo cominciò a sorridere e a battere la mani e cominciò a ballare.
Inventa e scrivi sul quaderno le parole della canzoncina che consola il bambino.
Veronica continuava a suonare, e i passanti cominciarono a fermarsi. Dopo un po’ iniziarono a fermarsi le macchine e la strada si trasformò in un carnevale: un avvocato che aveva un’importante causa in tribunale ballava la mazurca con una barista che aveva lasciato un cappuccino a metà; un meccanico tutto unto ballava il rock con una vigilessa che aveva perso fischietto e blocchetto delle multe; un ragioniere, in piedi su una panchina, sbriciolava fogli e fogli di conti per fare coriandoli. Tutti si fermavano a sentire Veronica. Tutti si fermavano a ballare. Anche il sole, infatti alle otto di sera era ancora alto nel cielo, e ascoltava il flautino di Veronica.
S. Bordiglioni, Un attimo prima di dormire, Einaudi
Nel testo ci sono informazioni esplicite, cioè semplici da trovare, e informazioni implicite, cioè nascoste, ma che si possono desumere da altri indizi.
A chi si riferiscono le informazioni? Scrivi i nomi.
Usciva di casa sempre con un flautino. Era seduto sul marciapiede con l’aria triste.
Ballava il rock con una vigilessa.
Sbriciolava fogli per fare coriandoli.
Queste informazioni sono: implicite. esplicite.
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le frasi che ti hanno fornito gli indizi utili, poi rispondi con una X.
Veronica riusciva a comunicare facilmente con tutti? Sì No
Il bambino era contento che la mamma lavorasse? Sì No
Al sole piaceva la musica di Veronica? Sì No
Queste informazioni sono: implicite. esplicite.
Gli aquiloni a volte fanno proprio come vogliono. Oggi Edo non riusciva proprio a tenerlo: lo tirava da una parte e l’aquilone andava dall’altra, si metteva a correre verso la collina e l’aquilone lo tirava indietro. Poi, come tutti sanno, gli aquiloni hanno una vera passione per gli alberi: appena ne vedono uno gli vanno incontro e gli si attorcigliano intorno a tutti i rami. E così è successo che l’aquilone di Edo ha attraversato il giardino ed è andato a finire sulla quercia del vicino, il signor Ottavio.
Tutto il quartiere sa che al signor Ottavio non piacciono i bambini e oltretutto ha un cane gigantesco che abbaia sempre. “Come faccio?” pensa Edo, “Non posso mica lasciargli il mio aquilone...”. Allora Edo si fa coraggio e va a suonare. Il signor Ottavio spalanca la porta. Accanto a lui c’è Rufus, il terribile mastino.
– Che vuoi?
– Emh, mi scusi, posso andare un attimo nel suo giardino?
Perché...
– Nel mio giardino? Non permetto a nessuno di andarci! – Sì, ma vede... il mio aquilone...
– Un aquilone nel mio giardino?
Edo si aspetta già di sentirlo dire “Rufus, attacca!”, invece il signor Ottavio sospira contento: – Un aquilone! È tanto tempo che non vedo un aquilone. Sto sempre qui da solo da quando i miei figli si sono trasferiti in un’altra città. Puoi correre a prenderlo, ma promettimi una cosa... – e avvicinandosi all’orecchio di Edo sussurra –Promettimi che fai giocare anche me!
Da quel giorno Edo andò tutti i giorni a giocare dal signor Ottavio e anche Rufus sembrava divertirsi. Sì, perché gli aquiloni con tutti i loro difetti, hanno questo di bello: con loro prendono il volo anche i cuori più pesanti.
Prima esegui poi correggi e ritaglia il tuo diamante
1 Rispondi con una X
Chi è il protagonista?
Edo.
L’aquilone.
Il signor Ottavio. Il cane.
Dove di svolge la storia?
Nel quartiere dove abitano Edo e il signor Ottavio.
Nel giardino di Edo.
In un bosco.
A scuola di Edo.
2 Collega ogni riquadro alla parte del testo a cui corrisponde.
Chi sono gli altri personaggi?
Edo.
L’aquilone.
Il signor Ottavio e il cane. I figli del signor Ottavio. Quando accade?
Nel passato.
Nel presente.
Nel futuro.
Ogni giorno Edo e il signor Ottavio giocano insieme con l’aquilone.
Edo gioca con l’aquilone, ma non riesce a controllarlo.
L’aquilone finisce su un albero del giardino del burbero signor Ottavio.
Edo si fa coraggio e suona al signor Ottavio per riprendersi l’aquilone.
3 Rispondi alle domande poi colora la parola giusta per motivare la tua risposta.
Il racconto che hai letto è realistico?
Perché la storia narrata può non può accadere nella realtà.
Questo racconto è narrato in prima persona da Edo?
Questo racconto narra un’esperienza personale?
Perché è non è narrato in prima persona dal protagonista.
Sì No
Sì No
Sì No
Nell’espressione “con loro prendono il volo anche i cuori più pesanti” (riga 32) le parole sottolineate possono essere sostituite da: più grassi più duri più gentili malati
Verso le competenze
Comprendere un racconto realistico e individuarne gli elementi essenziali; comprendere il significato di parole anche dal contesto.
INIZIO SVOLGIMENTO CONCLUSIONE
Il racconto fantastico narra fatti inverosimili, inventati dalla fantasia dell’autore, che non possono accadere nella realtà.
QUANDO?
CHI?
DOVE?
IL RACCONTO
È DIVISO IN TRE PARTI
1 Leggi il racconto e rifletti sulle parti del testo che trovi colorate.
Inizio
Davanti alla villetta dei signori Rossi c’era uno stuoino convinto di chiamarsi Benvenuto, perché così era scritto sulla sua superficie. Benvenuto non era per niente contento di fare lo stuoino e brontolava sempre.
Svolgimento
Un giorno d’estate, i signori Rossi andarono in vacanza
“E perché non me ne vado in vacanza anch’io?” pensò Benvenuto.
Ad un tratto una voce rauca, tra colpi di tosse, lo richiamò:
– Vengo in vacanza con te!
Era il portacenere che tossiva da far pena.
– Come ti chiami? – gli chiese Benvenuto.
– Grand Hotel Splendor! – disse il portacenere.
Benvenuto e Grand Hotel stavano per andarsene, quando il secchio delle immondizie disse:
– Mi riempiono di cartacce unte, di cose sporche e puzzolenti... Posso venire anch’io in vacanza con voi? Mi chiamo Spazzatura.
– Sei il benvenuto! – dissero Benvenuto e Grand Hotel.
Così i tre oggetti partirono per il mare. Quando arrivarono sulla spiaggia, sentirono le voci dei bambini che giocavano.
– Guarda che bel secchio! – esclamò uno di loro – usiamolo per fare un castello!
– E c’è anche una formina – disse una bambina vedendo il posacenere.
Conclusione
Ben presto venne fatto un magnifico castello di sabbia con Benvenuto davanti all’ingresso!
S. Roncaglia, torie coi fiocchi, Einaudi Ragazzi
2 Scopri che cosa sono le parti colorate nel testo che hai letto.
Nel racconto fantastico i personaggi principali e secondari possono essere sia creature fantastiche, come streghe, draghi, maghi, gnomi, mostri, animali parlanti, oggetti animati, sia realistici, cioè persone comuni alle quali accadono fatti straordinari.
Nel racconto che hai letto, come sono i personaggi ?
Fantastici e realistici. Fantastici. Realistici.
Che cosa hanno di strano i personaggi fantastici?
Quando si svolgono i fatti narrati?
TEMPO
I fatti raccontati si svolgono in un tempo indefinito, non precisato.
Dove si svolgono i fatti narrati?
LUOGO
I fatti si possono svolgere in luoghi reali dove però accadono cose straordinarie, o in luoghi fantastici, cioè inventati.
Che cosa succede all’inizio del racconto?
STRUTTURA
Anche il racconto fantastico si divide in tre parti fondamentali:
- l’inizio; - lo svolgimento; - la conclusione.
I fatti di solito sono narrati nell’ordine cronologico in cui succedono.
Che cosa accade nello svolgimento?
Come si conclude il racconto?
La bambina stava facendo una gita in montagna col suo papà e con suo fratello. A un tratto videro un leprotto che cercava invano di liberare la zampetta dalla lama di una trappola.
– Da grande farò la veterinaria – disse quel giorno la bambina. Aveva solo dieci anni, ma poi ne ebbe undici e poi dodici e poi tredici. Si faceva regalare solo libri sugli animali e sulle loro malattie. Cominciò a capirci qualcosa. La voce si sparse e iniziò a suonarle il telefono: driiin!
– Pronto, sono la bambina veterinaria, chi parla?
– Corri corri! Aiuto aiuto! Mio figlio gattino ha messo la zampa su un vetro e sanguina tanto.
La bambina veterinaria arrivò a razzo. Aveva un cestino come quello di Cappuccetto Rosso, ma con dentro, invece che torta burro e vinello, cerotti, garze e disinfettante.
Gli animaletti senza padrone la adoravano; avevano provato a telefonare ai veterinari veri, facevano il numero, il telefono faceva driin, loro dicevano “corri corri, aiuto aiuto”, ma dall’altra parte il veterinario non capiva la loro lingua, continuava a dire: “Pronto pronto pronto” e metteva giù. Invece la bambina veterinaria capiva tutto, proprio tutto, persino la lingua delle formiche.
V. Lamarque, I bambini li salveranno (Chi? Gli animali), Einaudi Ragazzi
In montagna quali altri animali si possono incontrare?
A turno ditene uno per uno.
Indica con una X i completamenti giusti.
Questo racconto è: realistico. fantastico. Perché: parla di una veterinaria. ci sono degli animali. gli animali parlano alla bambina. la bambina ha un cestino come quello di Cappuccetto Rosso.
Mirco quel giorno arrivò un po’ prima del solito sulla spiaggia. Gli amici del mare non erano ancora arrivati e così si mise a giocherellare da solo con la sabbia. Affondò la sua mano nella sabbia e via via che scendeva la sabbia diventava più fresca e bagnata. Poi sentì qualcosa di strano fra tutti i granelli, i sassolini e le conchiglie incastrate lì sotto. Sembrava una pallina... e alla fine scavando scavando, riuscì a liberarla: era una biglia! “Che strano” pensò “non è colorata come tutte le altre...”. La biglia infatti aveva il colore dell’avorio e se Mirco la guardava contro il sole, in alcuni punti si faceva trasparente e brillante. Improvvisamente apparve un buffo essere.
– E tu chi sei? – chiese Mirco.
– Sono il Folletto della Fortuna e oggi tocca a te!
Se tu fossi Mirco, cosa chiederesti al Folletto della Fortuna? PARLO DI ME
– Il Folletto della Fortuna...? – ripeté Mirco senza riuscire a dire niente di più. Era abbagliato dal sole, dalla luce della biglia, ma anche dalla visione del folletto.
– Quando ti sentirai solo o triste, o avrai una cosa importante da chiedere, prendi la biglia e tienila stretta nella tua mano. Io sarò subito da te. Detto questo il folletto sparì, lasciandosi dietro una scia luminosa. Da quel giorno Mirco tenne sempre con sé la biglia magica nella tasca dei jeans: si sentiva forte e al sicuro. Non si sentì mai solo e non chiamò mai il folletto: sapeva che lui era occupato a custodire la sua fortuna.
AA. VV., 100 storie della buonanotte, Giunti
Sottolinea i personaggi del racconto.
Scrivi chi sono i personaggi del racconto, poi completa con le parole date al posto giusto.
realistico • fantastico
è un personaggio
è un personaggio
C’erano due gemelle, uguali come due gocce d’acqua: però una era una goccia dolce, l’altra era una goccia amara. La gemella dolce era Marianna, quella amara era Annamaria.
Annamaria era prepotente.
“Dammi le tue scarpe!” “Mi metto il tuo cappotto!”
“Oggi voglio i tuoi guanti!” diceva.
Marianna non protestava, perché era una bambina pacifica e paziente, ma i suoi vestiti non erano contenti: perché erano molto affezionati a lei, e soffrivano quando Annamaria se li prendeva.
Una sera, nell’armadio, ci furono bisbigli: i vestiti di Marianna tenevano consiglio.
Cosa bisbigliavano quelle voci di lana, seta e cotone? Chi lo sa? Chi legge e ascolta lo saprà. Il giorno dopo, al momento di vestirsi, ecco la solita tiritera. Marianna, come sempre, diede alla sorella quello che voleva. Annamaria non aveva fatto dieci passi che, in perfetto silenzio, le stringhe delle scarpe si slacciarono e si annodarono in fretta tra loro, come sottili serpentelli. Pataspanf! Annamaria finì distesa per terra, sbucciandosi il naso.
Non aveva fatto sette passi che l’ultimo bottone del cappotto si slacciò di colpo, e un’asola si infilò al gancio di un cancello. Pataspreng! Annamaria fece una mezza giravolta, e andò a sbattere con la
Indica con S i sinonimi e con C i contrari dell’espressione “ uguali come due gocce d’acqua” . differenti simili somiglianti diverse
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