Velia Cotturelli – Stefania Saracco
Techno pass

TECNOLOGIA VOLUME SEMPLIFICATO
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Velia Cotturelli – Stefania Saracco
Techno pass
TECNOLOGIA
VOLUME
SEMPLIFICATO
Concetti chiave













Economia e lavoro

1. Tecnologia e materia
• La tecnologia è la disciplina che progetta e realizza oggetti utili alla vita dell’uomo.
• Lo studio della tecnologia aiuta a comprendere:
- le abilità dell’uomo nel costruire ciò che è necessario per le proprie esigenze;
- il prezioso ruolo svolto dalla natura nell’offrire materie prime (vegetali, minerali) indispensabili per ottenere, con adeguate trasformazioni, prodotti di vario genere.
• In questi ultimi anni si stanno utilizzando materie prime con attenzione:
- alla loro disponibilità;
- al rispetto dell’ambiente per evitare danni al suolo, all’acqua e alla nostra salute.
• La materia si è creata in seguito alla formazione della Terra ed è continuamente trasformata dall’uomo. Tutto ciò che ci circonda è materia.

• La materia occupa uno spazio e un volume ed è costituita da:
- molecole, particelle legate tra loro;
- atomi, elementi invisibili a occhio nudo, che formano molecole.
• La materia assume forme diverse in base alla forza che unisce le molecole:
- stato solido, come il legno, il vetro;
- stato liquido, come l’acqua, il petrolio;
- stato gassoso (aeriforme), come l’ossigeno, il gas metano.
2. Risorse naturali e materiali

• L’uomo da sempre usa le risorse naturali per creare materiali utili. Il loro utilizzo continuo sta provocando, però, l’esaurimento delle scorte di alcune materie prime: le nuove tecnologie dovranno salvaguardarle.
• Occorre distinguere bene tra:
- risorse, cioè tutti gli elementi presenti nell’ambiente naturale;
- riserve, cioè l’insieme delle risorse disponibili i cui giacimenti sono sfruttabili dall’uomo.
• Le risorse si possono classificare secondo due aspetti:
Secondo la loro origine Secondo la loro disponibilità
• Ambientali come acqua, Sole, vento.
• Minerarie come i metalli.
• Biologiche come i prodotti agricoli.
• Energetiche come legno, petrolio, Sole.
• Esauribili come i minerali.
• Rinnovabili come acqua, Sole.
• Per ottenere prodotti e oggetti l’uomo ha bisogno dei materiali, elementi prelevati dall’ambiente naturale.
• In relazione alla loro origine, i materiali si distinguono in:
- naturali, impiegati senza eccessive trasformazioni (acqua);
- naturali trasformati, se subiscono alcuni processi industriali (vetro, carta);
- artificiali, creati con lo scopo di ottenere determinate prestazioni (plastica).
• I materiali naturali, a loro volta, sono classificati in:
- organici, di origine naturale o vegetale (legno, cotone);
- inorganici, di origine minerale (oro, argento).

Il legno è un materiale organico molto utilizzato dall’uomo.
3. Le proprietà dei materiali
• La scelta del materiale è fondamentale nella produzione di un determinato bene.
• Ogni materiale ha infatti determinate proprietà:
- fisiche, che agiscono sulla forma e sul volume;
- chimiche, che cambiano la composizione della sostanza (capacità di trasmettere calore);
- meccaniche, che riguardano la reazione dei materiali a sollecitazioni esterne (resistenza alle sollecitazioni meccaniche, durezza, elasticità);
- tecnologiche, che si riferiscono all’attitudine dei materiali a lasciarsi modellare (capacità di farsi ridurre in lamine o in fili).
4. Settori economici e industria
• I settori economici riguardano tutte le attività produttive; si distinguono in:
Primario Secondario Terziario Terziario avanzato
Comprende l’agricoltura, la coltivazione dei boschi, l’allevamento, la pesca, le attività estrattive.
• L’industria:
Comprende l’industria e l’artigianato.
Comprende i servizi come i trasporti, il commercio, il turismo, la sanità, l’istruzione.
Comprende le attività di ricerca scientifica e di sviluppo di programmi informatici.
- comprende diversi settori produttivi (metalmeccanico, alimentare, tessile);
- trasforma le materie prime in semilavorati e prodotti finiti destinati al consumo;
- usa tecnologie innovative (robotizzazione, computerizzazione) per competere nel mercato internazionale.
• Gli impianti industriali sono costituiti dall’insieme di macchine e servizi che permettono lo svolgimento di tutto il ciclo produttivo.
• Gli impianti industriali sono organizzati secondo due tipi di processi:
- continui, se svolgono un solo ciclo di produzione fornendo una sola varietà di prodotto;
- intermittenti, se svolgono cicli di lavorazione diversi per ottenere differenti varietà di prodotti.

5. Ciclo produttivo e sostenibilità
• Il processo industriale inizia con la lavorazione delle materie prime ottenute dalla natura.
• Le materie prime vengono inizialmente trasformate in semilavorati e poi, con ulteriori lavorazioni, diventano dei prodotti finiti.
• Il prodotto finito attraversa varie fasi:
- la vendita;
- il consumo;
- la dismissione, cioè l’eliminazione come rifiuto.
Materie prime Prodotti semilavorati Prodotti finiti Consumo Dismissione





• Per millenni è esistito un ciclo naturale chiuso: i rifiuti prodotti dall’uomo sono stati trasformati dalla natura stessa in risorse indispensabili per altri esseri viventi.
• Con l’uso di materiali sintetici, però, è iniziato il ciclo aperto: i materiali sono diventati non biodegradabili, cioè non smaltibili dalla natura.
• Oggi gli Stati industrializzati stanno adottando un’economia circolare per ricorrere al riciclo, risparmiando così l’impiego di nuove materie prime.
• Per contribuire allo sviluppo sostenibile, l’Agenda 2030 indica una nuova modalità di vita che presti una maggiore attenzione alle risorse, basandosi sul giusto equilibrio tra crescita economica, inclusione sociale e tutela dell’ambiente.
Piatti e posate monouso prodotti con materiali naturali.

6. Rifiuti e smaltimento
• Con l’industrializzazione le materie prime subiscono profonde modifiche e si producono rifiuti non biodegradabili.
• Nascono così le prime discariche, ampi territori per accogliere i rifiuti.
• Con il tempo, però, le discariche iniziano a inquinare le falde acquifere e l’ambiente. Le discariche diventano allora controllate, con l’obbligo di rispettare norme rigide sulla raccolta dei rifiuti.
• Ancora oggi capita, tuttavia, di trovare nel nostro territorio discariche abusive, con rifiuti spesso dannosi per l’ambiente e per la salute dell’uomo.

• La raccolta differenziata diventa fondamentale: permette il riciclaggio della maggior parte dei rifiuti e il recupero di materie prime.
• I rifiuti possono essere:
- urbani, provenienti dalle abitazioni;
- speciali, provenienti dalle lavorazioni agricole e industriali; - nocivi, contenenti sostanze tossiche.
• I cittadini e le aziende possono portare i rifiuti ingombranti o non smaltiti nell’isola ecologica della propria zona. I materiali raccolti verranno inviati a centri specializzati per le attività di recupero e di trattamento.

Contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti da riciclare.
7. Inquinamento
• L’inquinamento è un problema molto sentito oggi. I principali inquinanti sono:
- combustibili fossili, usati in modo eccessivo per centrali elettriche, caldaie, autoveicoli;
- composti chimici e materiali tossici provenienti da attività agricole, industriali, rifiuti urbani;
- rifiuti smaltiti in modo scorretto.

• Gli inquinanti agiscono sull’ambiente, sul suolo, sull’aria e sulle acque.
• Gli effetti negativi degli inquinanti nell’aria sono:
- le piogge acide, con danni a piante ed edifici;
- il buco dell’ozono, da cui deriva una maggiore esposizione alle radiazioni solari;
- l’effetto serra, calore solare intrappolato sullo strato terrestre con conseguente aumento della temperatura.
• L’inquinamento è responsabile del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, con conseguenze visibili nel nostro pianeta.
• Gli effetti dei cambiamenti climatici sono:
- lo scioglimento dei ghiacciai;
- la desertificazione;
- la riduzione delle piogge;
- l’estinzione di alcune specie animali e vegetali.
Greta Thunberg, simbolo della lotta contro i cambiamenti climatici.


UNITÀ 1
Legno
1. Il legno
• Il legno è la parte di tronco situata sotto la corteccia di una pianta
• Il legno è:
- resistente;
- igroscopico, cioè assorbe l’umidità;
- elastico;
- isolante elettrico e termico (non lascia passare la corrente e il calore);
- un buon combustibile (può bruciare).
• Il tronco ha una struttura formata da:
- corteccia, la parte più esterna;
- alburno, la parte interna più giovane;
- durame, la parte più vecchia;
- midollo, la parte centrale.

• Il legno viene classificato in base alla sua durezza e zona di provenienza in:


- legno tenero, che si lascia scalfire facilmente anche con l’unghia;

- legno duro, che non si lascia scalfire facilmente;

- legno resinoso, che contiene la resina, come il pino;
- legno esotico, generalmente duro, che proviene da zone con clima tropicale.
• Il legno può presentare dei difetti, in quanto è un materiale biologico, dovuti soprattutto a malformazioni naturali del tronco.
2. La produzione del legname
• Le tappe della produzione del legname sono:
- taglio della pianta;
- trasporto alla segheria (via terra o via fiume);
- scortecciatura;
- segagione, la trasformazione del tronco in tavole;
- stagionatura, l’evaporazione dell’acqua.


3. I derivati del legno
• Diverse parti dell’albero, grazie alle loro caratteristiche, possono sostituire il legno naturale.
• Le fasi per ottenere pannelli di legno sono:
- tagliare con una lama il tronco per ottenere i piallacci (fogli sottili) tramite la sfogliatura o la tranciatura;
- incollare e pressare tra loro i piallacci per ottenere dei pannelli.


Sfogliatura. Tranciatura.
• I principali tipi di pannelli sono:
- il compensato, tre fogli sottili di legno incollati tra loro; - il multistrato, più di tre fogli incollati tra loro; - il truciolato, il più usato, ottenuto dagli scarti di legno.



4. Impieghi del legno
• Il legno è usato in diversi settori, tra cui:
- edile (tetti, porte, balconi, scale…);
- del mobile (tavoli, sedie, armadi…);
- della carta (libri, quaderni, fogli…);
- navale (imbarcazioni…);
- musicale (chitarre, violini…).

5. Sostenibilità e riciclo
• Il riciclo del legno avviene in questo modo: - i Comuni lo raccolgono in apposite isole ecologiche; - le aziende specializzate lo ritirano per riutilizzarlo.
• Gli scarti vengono usati come combustibile nelle stufe o nella produzione di pasta di cellulosa per le industrie della carta. Se non riciclabili sono inviati agli inceneritori per produrre calore ed energia elettrica.


Pellet combustibile per il riscaldamento domestico. I pallet, usati nei magazzini.









• resistente
• elastico
• isolante
• combustibile
ha


ha
• tenero
• duro
• resinoso
• esotico
diversi settori
è diverse caratteristiche positive diverse fasi di produzione di diversi tipi
per esempio
• edilizia
• industria del mobile
• industria cartaria
• industria navale
• industria musicale
per ottenere per esempio
i prodotti derivati

naturali
1. Indica le caratteristiche del legno.
A Materiale artificiale
B Resistente
C Elastico
D Combustibile
E Buon conduttore
F Duttile (si riduce in fili sottili)
2. Inserisci le parole elencate nella corretta posizione. alburno – corteccia – durame – midollo

3. Ordina le tappe della produzione del legname. trasporto – stagionatura – taglio – segagione 1. 2.
3. Scortecciatura 4. 5.
4. Scrivi sotto ogni immagine il tipo di legno derivato corrispondente. compensato – truciolato – multistrato









Carta
6. La carta
• La carta è:
- conosciuta sin dall’antichità (da Egizi, Cinesi…);
- impiegata in diversi settori (industriale, domestico, pubblicitario…);
- il prodotto finale della lavorazione della cellulosa, una fibra naturale del legno.
• La lavorazione della cellulosa permette di ottenere:

I maggiori produttori di cellulosa sono i Paesi ricchi di foreste, come Norvegia e Canada.
- la pasta meccanica, greggia, non lavorata definitivamente;
- la pasta chimica, cioè cellulosa sbiancata con processi chimici.
Pasta meccanica
I tronchetti di legno vengono sfibrati.
La pasta viene filtrata, raffinata, sbiancata e lavata.
Pasta chimica
Trucioli di legno
Le scaglie vengono bollite con prodotti chimici per eliminare la lignina.

Il composto viene filtrato, sbiancato e lavato.
Viene tolta l’acqua (disidratazione).
Viene tolta l’acqua (disidratazione).
Si ottiene la pasta meccanica.
Si ottiene la pasta di cellulosa.
7. La produzione della carta
• Terminata la lavorazione della cellulosa, si procede con la produzione della carta attraverso l’uso della macchina continua:
- si inserisce un impasto formato da acqua, cellulosa e altre sostanze;
- si stende l’impasto su un telo di rete metallica, togliendo l’acqua;
- dei rulli compattano, asciugano e lucidano l’impasto;
- si avvolge l’impasto su una bobina lunga circa 10 km;
- si taglia la bobina;
- si vende alle industrie del settore.
8. I tipi di carta e gli usi
• A seconda della lavorazione si possono ottenere diversi tipi di carta:
- da stampa; - da disegno;

- per uso domestico;


- per banconote;

9. Sostenibilità e riciclo
• Il riciclo della carta avviene in questo modo:

- per alimenti;
- cartoni e cartoncini.

- i Comuni la raccolgono in apposite isole ecologiche;
- le aziende specializzate la ritirano per riutilizzarla.
• Gli scarti vengono usati per la produzione di nuovi oggetti, così:
- si limita il taglio di nuovi alberi;
- si limita lo smaltimento nelle discariche;
- si risparmiano acqua ed energia elettrica.

Il marchio FSC certifica la provenienza della carta da foreste gestite nel rispetto dell’ambiente.









fibre di cellulosa

è ricavata dalle ha
può essere la macchina continua diverse fasi di produzione
riciclata


con
lavorazione della cellulosa lavorazione dell’impasto per esempio
è di diversi tipi
• da stampa
• da disegno
• per alimenti
• per uso domestico



1. Indica la risposta corretta.
Cos’è la cellulosa?
A Una fibra artificiale
B Il prodotto finale della produzione della carta
C Una fibra naturale del legno
2. Completa lo schema sulla produzione della carta inserendo le parole elencate. bobina – rete metallica – impasto – taglio – rulli
Si crea l’
Si stende il tutto su una
Il foglio ottenuto attraversa dei
Il foglio è avvolto in una
Si termina con il ……................................................. della bobina
3. Scrivi sotto ogni immagine il tipo di carta corrispondente. per alimenti – cartone – per uso domestico – da stampa




4. Indica i vantaggi del riciclo della carta.
A Favorisce l’uso degli inceneritori
B Riduce il taglio di nuovi alberi
C Consente il risparmio di acqua ed energia elettrica
D Favorisce l’uso di oggetti in plastica
E Limita lo smaltimento nelle discariche





UNITÀ

Fibre tessili
10. Le fibre tessili
• Le fibre tessili:
- sono prodotti di origine naturale, artificiale o sintetica;
- sono lavorabili al telaio;
- sono resistenti, fini e soffici;
- filate e intrecciate danno origine al tessuto.
Fibre di origine naturale Vegetali















11. Fibre tessili vegetali
• Le fibre tessili vegetali comprendono cotone, lino e canapa.
• Il cotone:
- è originario dell’India;
- è la fibra vegetale più diffusa al mondo;
- viene essiccato dopo la fase del raccolto;
- viene mandato alle industrie per la filatura da cui si ottengono i vestiti;
- ha poca elasticità (si stropiccia facilmente);
- ha una buona lavabilità;
- trattiene poco il calore;
- non provoca allergie;

- è usato per gli indumenti e per la biancheria per la casa. Piantagione di cotone.
• Il lino:
- è una pianta con il fusto sottile;
- viene essiccato e in seguito lavorato per ottenere il filo da tessere;
- viene usato per l’abbigliamento estivo e per la biancheria;
- è una fibra rigida, quindi si stropiccia molto facilmente.


• La canapa:
- è una pianta erbacea;
- viene essiccata e dopo varie fasi è sottoposta a filatura e a tessitura;
- è molto resistente;
- è usata per produrre corde, stuoie…
La canapa è utilizzata per produrre corde, impiegate in marina.

12. Fibre tessili animali
• Le fibre tessili animali comprendono:
• La lana:
- si ottiene dalla tosatura del manto lanoso di ovini e caprini;
- è pregiata se prelevata dal dorso dell’animale (per i filati);
- è meno pregiata se prelevata dall’addome e dalle zampe (per le imbottiture);
- dopo la tosatura viene confezionata in balle;
- viene venduta ai lanifici per successive lavorazioni;
- isola dal freddo e assorbe il sudore e l’acqua;
- è elastica
• Le lane speciali sono:
- merino, prodotta dalla pecora di razza merino, è di ottima qualità;
- cachemire, ricavata da una razza di capra che vive nel Tibet, è definita l’oro dei tessuti.
• La seta:
- si ottiene dalle secrezioni della bava del baco da seta;
- è una fibra molto antica, prodotta per la prima volta in Cina;
- assorbe il colore facilmente;
- è molto elastica;
- è anallergica;
- è molto leggera.



13. Fibre chimiche
• Le fibre tessili chimiche si dividono in:
Artificiali Sintetiche Di ultima generazione
• Le fibre tessili artificiali:
- sono ottenute da materie prime naturali (come il granoturco, il cotone…);
- sono trasformate chimicamente;
- un esempio è il Rayon, da cui si ottiene la viscosa.
• Le fibre tessili sintetiche:
- sono ottenute dai derivati del petrolio;
- sono resistenti e non si stropicciano;
- trattengono il calore del corpo.
• I tipi più comuni di fibre sintetiche sono:
- il poliestere (per impermeabili, camicie, abiti…);
- le poliacriliche (per maglie…).
Il Nylon è una fibra organica interamente sintetica.
• Le fibre tessili di ultima generazione:
- trattengono l’umidità del corpo che viene rilasciata all’esterno in base alla temperatura;
- sono sintetiche.
• I tipi più comuni di fibre tessili di ultima generazione sono:
- il pile (per maglie, calze, guanti…);
- le microfibre (per calze, biancheria intima, panni per la pulizia…);
- il Gore-Tex (per impermeabili, suole…).

Le pezzette per la pulizia sono realizzate in microfibra.

14. Filatura, tessitura e confezione
• La filatura:
- consiste in una serie di lavorazioni per trasformare le fibre tessili in filati;
- permette di ottenere un filato elastico e resistente.
1 Con lo sfioccamento le fibre di cotone vengono aperte e pulite.
2 Le fibre vengono raccolte per creare uno strato sottile, detto ovatta.
3 L’ovatta viene avvolta in rotoli.
5 Con la cardatura le fibre vengono separate.
4 I rotoli vengono portati sulla cardatrice.

10 Il filato viene avvolto sul filatoio.
8 Il nastro viene stirato.
7 Si ottiene un nastro.
9 Il nastro viene assottigliato.
11 I rulli allungano il filato e un anello lo avvolge attorno a un cilindro, il rocchetto. Il filato è pronto.
6 Le fibre vengono pettinate.
• La tessitura:
- è una tecnica molto antica; - produce tessuti mediante l’intreccio di due tipi di fili, ordito e trama; - più comune è quella a intreccio ortogonale, ma ne esistono altri tipi come quella a maglia; - avviene grazie al telaio

3 Il pettine compatta il filo a ogni passaggio.
Rulli portafili
1 I fili vengono avvolti.

2 I fili scorrono.
• L’ultima fase della tessitura, il finissaggio, prevede:
- la tintura, per colorare il tessuto;
- la stampa, per inserire disegni o scritte;
- il candeggio, per eliminare impurità;
- il trattamento ignifugo, per rendere il tessuto antifiamma.
• La confezione consiste nel congiungere tra loro le diverse parti del tessuto tramite la cucitura, dopo aver creato un modello del capo.
• Con la finitura si controlla il capo per individuare eventuali difetti.
4 A mano a mano che la tela si forma viene arrotolata su un cilindro.










• filatura
• tessitura
• confezione
• finitura
quali prodotti varie fasi
che danno origine
Fibre tessili

origine chimica possono essere di
quali
• pile
• microfibre
• Gore-Tex
fibre sintetiche
fibre artificiali Rayon
quali sono sono prodotte in
• poliestere
• poliacriliche
fibre vegetali
origine naturale
quali
da cui derivano ai tessuti

fibre di ultima generazione


fibre animali


1. Inserisci le fibre elencate nella corretta posizione nella tabella.
Rayon – lino – lana – poliestere – seta – poliacriliche – cotone
Fibre vegetali Fibre animali Fibra artificiale Fibre sintetiche







2. Indica l’alternativa corretta.
1. Il cotone
A è molto elastico B si stropiccia facilmente
2. La canapa
A è molto resistente B è anallergica ma si rovina in poco tempo
3. Il pile
A è naturale B trattiene l’umidità
3. Indica la risposta corretta.
Cosa si ottiene con la filatura?
A Un filato elastico e resistente
B Un filato intrecciato con l’ordito e la trama
C La cucitura del filato
4. Indica le fasi del finissaggio.
A Tintura
B Confezione
C Filatura
D Stampa
E Candeggio
F Finitura
G Trattamento ignifugo






UNITÀ 4
Materie plastiche e gomme
15. Le materie plastiche
• Le materie plastiche:
- derivano da risorse naturali (petrolio e gas naturale);
- sono ottenute dalla creazione in laboratorio di resine sintetiche;
- si adattano a molteplici usi, in quanto possono essere rese flessibili, rigide, dure, morbide, leggere, resistenti alla corrosione;
- sono utilizzate in diversi settori (alimentare, sanitario).

• Gli oggetti in plastica riportano il simbolo .
• Sotto il simbolo c’è una sigla che indica i diversi tipi di plastica e le sue caratteristiche.
• Le plastiche più diffuse sono:

PE PE (polietilene), per sacchetti, cassette, nastri adesivi, bottiglie, giocattoli;

01 01 PET (polietilene teraftalato), per bottiglie di bibite e per la produzione di fibre sintetiche;

03 03 PVC (cloruro di polivinile), per contenitori per uova, tubazioni, porte, finestre, pellicole isolanti;

05 05 PP (polipropilene), per oggetti per l’arredamento, contenitori per alimenti e detersivi;

06 06 PS (polistirene o polistirolo), per vaschette per alimenti, posate, piatti, tappi.






16. La produzione delle materie plastiche
• La produzione delle materie plastiche è complessa e si svolge in varie fasi:
- trasformazione del petrolio in resine sintetiche;
- trasformazione delle resine
- lavorazione delle resine che varia in base al prodotto finale.
• La lavorazione delle resine può avvenire in diversi modi:
- stampaggio per compressione o termoformatura, usato per produrre sedie o parti di mobili;
Controstampo
Pressa meccanica


Granuli di plastica Stampo riscaldato
- stampaggio per estrusione, utilizzato per la realizzazione di tubi e profilati;
2 La vite senza fine spinge la resina attraverso la matrice.
1 Granuli di resina
3 Matrice
4 Sistema di raffreddamento
Termoplastiche
Termoindurenti
- stampaggio per iniezione, tecnica usata per produrre piccoli oggetti;
1 Granuli di resina
2 La vite senza fine spinge la resina nello stampo.
5 Si ottiene il profilato finito.

3 Elementi riscaldanti

5 L’oggetto finito viene estratto.
4 Lo stampo viene aperto.
- soffiatura, tecnica usata per produrre bottiglie.
1 Stampo in metallo
3 Viene iniettata aria compressa.

2 L’oggetto in plastica con il collo già formato viene riscaldato.
4 La plastica aderisce alle pareti.
5 Lo stampo viene aperto e l’oggetto estratto.
17. Usi delle materie plastiche
• Le materie plastiche sono usate in quasi tutti i settori economici:
- edilizia (rivestimenti, tubature, finestre…);
- arredamento (vasche, lampade, contenitori…);
- elettronica ed elettrodomestici (cellulari, computer, televisori…);
- mezzi di trasporto (paraurti, airbag, cinture di sicurezza…);
- agricoltura (serre, teloni, macchine agricole…);
- imballaggi (bottiglie, barattoli, contenitori…);
- sanità (protesi, sacche per il sangue, strumenti igienici…);
- musica (dischi in vinile, CD, DVD…).

18. Le bioplastiche
• La plastica è resistente, leggera ed economica, ma i suoi tempi di decomposizione sono molto lunghi. Per questo motivo le innovazioni tecnologiche hanno portato all’introduzione delle bioplastiche.
• Le bioplastiche sono:
- materiali organici di origine vegetale;
- ottenute da cereali come il mais o il grano;
- simili alla plastica ma biodegradabili;
- compostabili, cioè possono essere utilizzate per la raccolta dei rifiuti domestici dell’umido.
• Attualmente, per realizzare le bioplastiche, vengono coltivate appositamente varie superfici, sfruttando terreni che potrebbero essere destinati alla coltivazione di alimenti.

19. Sostenibilità e riciclo
• Le materie plastiche, se abbandonate all’aria aperta, possono rilasciare sostanze inquinanti.
• Quindi gli oggetti in plastica, quando non servono più, devono essere:
- differenziati dagli altri materiali, inserendoli nei giusti contenitori di rifiuto;
- riciclati nel modo corretto.
1 I Comuni effettuano la raccolta dei rifiuti in plastica da riciclare.
2 In circa 35 impianti sparsi in Italia avviene una selezione delle plastiche più pregiate.
3 Il materiale selezionato viene venduto: in Italia il 61% della plastica avviata al riciclo è recuperata, circa il 35% è utilizzata nei cementifici e per la produzione di energia elettrica, mentre il restante 4% finisce in discarica.
4 La plastica avviata al riciclo viene lavata e macinata; alla fine si ottengono granuli o scaglie di plastica.

5 Con la plastica riciclata è possibile realizzare qualsiasi tipo di oggetto.
20. Gomma naturale e sintetica
• La gomma è un materiale che può essere naturale o sintetico, ma non è biodegradabile.
• Le caratteristiche della gomma sono l’elasticità, la resistenza, la flessibilità e l’impermeabilità.
• La gomma naturale (caucciù) è:
- formata da acqua, gomma, proteine e grassi; - appiccicosa se riscaldata, dura se raffreddata.
• La gomma sintetica è: - più economica;
- maggiormente lavorabile; - ricavata soprattutto dal petrolio
La gomma naturale è ricavata dal lattice dell’albero della gomma.










dal petrolio alla lavorazione della resina
hanno una lavorazione complessa
3

le plastiche sono
prodotti sintetici
• resistenti
• leggeri
• adattabili a molteplici usi
lunghi tempi di decomposizione

le bioplastiche

Materie plastiche e gomme
le gomme sono
materiali naturali o sintetici
• elastici
• resistenti
• flessibili
• impermeabili
biodegradabili ma richiedono
così sono preferibili in quanto
sono utilizzate in 4 molti settori economici ma non sono biodegradabili

1. Indica la risposta corretta.
1. Quale tra le seguenti è una caratteristica delle materie plastiche?
A Derivano da risorse artificiali
B Si decompongono in pochi anni
C Si adattano a usi differenti
2. Cosa si può realizzare con la plastica riciclata?
A Imballaggi o accessori per i mezzi di trasporto (paraurti, airbag)
B Qualsiasi tipo di oggetto
C Nessun oggetto
2. Scrivi sotto ogni immagine il tipo di plastica corrispondente.
05 PP – 01 PET – 06 PS – 03 PVC





3. Completa il testo inserendo le parole corrette. dura – proteine – lattice – appiccicosa – grassi – acqua
La gomma naturale è ricavata dal , formata da , gomma, e . Se riscaldata è , se raffreddata è .






UNITÀ 5
Vetro
21. Il vetro
• Il vetro:
- è il prodotto della fusione della silice (un composto chimico) con altri elementi;
- allo stato solido è trasparente;


- è usato in molti settori (industriale, artistico, alimentare, tecnologico…);
- è un isolante (non lascia passare il calore e la corrente).
• I principali tipi di vetro sono:
- il vetro comune (bicchieri, vasi…);

- il vetro pirex (contenitori da forno, da freezer…);

- il cristallo (lampadari, manufatti artistici…);

- il vetro termoisolante (finestre poiché isola dai rumori e dal freddo…);

- il vetro di sicurezza (porte, ripiani di tavoli, box doccia, autovetture…).

22. La produzione del vetro
• La produzione del vetro inizia preparando una miscela composta da: - sabbia di silice;
- fondenti e rottami di vetro, per facilitare la fusione;
- stabilizzanti, per mantenere la trasparenza;
- ossidi metallici, per ottenere una particolare colorazione.
• Gli elementi che costituiscono la miscela, o carica, vengono frantumati finemente per ottenere un prodotto omogeneo.
• La carica viene portata a una temperatura molto elevata e fusa in appositi forni
• La lavorazione industriale del vetro avviene con diversi metodi:
Stampaggio Pressatura-soffiatura Float glass
Per produrre oggetti vari per l’arredamento.
1 Una goccia di pasta vetrosa viene fatta cadere in uno stampo. Si forma il collo della bottiglia.
4 Lo stampo viene aperto e la bottiglia è posta su un nastro trasportatore.
Per produrre bottiglie e oggetti cavi.
Per produrre il vetro piano.
2 Un braccio meccanico trasporta il collo della bottiglia in un altro stampo.

Lavorazione del vetro con pressatura-soffiatura.
3 Lo stampo viene chiuso e viene immessa dell’aria: la pasta vetrosa aderisce alle pareti.
5 Le bottiglie entrano in un tunnel, dove vengono raffreddate lentamente.
2 Le materie prime, macinate, vengono poste nel forno.
3 Il materiale inizia a fondere e diventa pastoso.
4 Il vetro fuso viene fatto colare e forma una lastra piana e uniforme.
5 La lastra passa in un tunnel dove viene raffreddata lentamente.
1 Silos contenenti le materie prime.

6 La lastra viene tagliata.
8 Una macchina elettronica verifica le caratteristiche di dimensione, forma, spessore e integrità di ogni prodotto.
7 Il pezzo finito viene portato a una temperatura di 700 °C e poi raffreddato bruscamente.
Lavorazione del vetro con float glass.
• La lavorazione termina con la finitura, che prevede alcuni ritocchi come:
- la spianatura, per eliminare eventuali imperfezioni dai bordi;
- la lucidatura, per rendere liscia e brillante la superficie.
23. Altri impieghi del vetro
• Altri impieghi del vetro sono:
- il vetro artistico, tipico degli artigiani di Venezia, prelevato fuso con la canna da soffio e poi lavorato con pinze, fiamma, esperienza e abilità;
- la lana di vetro, una fibra minerale ottenuta facendo passare il vetro fuso in un dispositivo con buchi piccolissimi. È usata come materiale isolante;
- la fibra ottica, fibra di vetro usata come guida di luce per far propagare la luce lungo la fibra stessa. È usata nelle telecomunicazioni per velocizzare e aumentare le informazioni da trasmettere;
- il vetro ottico, ottenuto miscelando al vetro puro piombo, arsenico, potassio. È usato per produrre lenti per gli occhiali da vista, obiettivi per macchine fotografiche e microscopi.

24. Sostenibilità e riciclo
• Il vetro è il materiabile riciclabile per eccellenza, perché mantiene tutte le sue proprietà anche dopo il riciclo.
• Dopo la raccolta differenziata effettuata in ambito domestico e industriale, il vetro segue diverse fasi per il riciclaggio.
3 Frantumazione
I rottami di vetro vengono frantumati. La massa è sottoposta a un trattamento di aspirazione per eliminare i corpi leggeri e poi all’azione di un’elettrocalamita per eliminare i corpi ferrosi.
2 Cernita
Ha lo scopo di separare il vetro da altri materiali (ceramica, plastica).
1 Raccolta
Il vetro da riciclare, contenuto negli appositi contenitori, viene raccolto da ditte specializzate.

6 Nuove bottiglie
• Il riciclo del vetro ha numerosi vantaggi come:
Aspirazione
Elettrocalamita
4 Macinazione
I rottami di vetro vengono macinati finemente.
5 Fusione
Il materiale macinato viene mischiato alla silice e fuso per ottenere nuovi prodotti.
- un minore impatto ambientale, perché non si consumano nuove risorse;
- la riduzione dei consumi energetici, perché partendo dai rottami di vetro occorre meno energia per la lavorazione e la trasformazione;
- la diminuzione delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, perché diminuiscono le polveri e i fumi di combustione emessi nell’aria;
- un minore inquinamento, dato che il vetro abbandonato nell’ambiente impiega circa 400 anni a decomporsi.









riciclato può essere
attraverso vari metodi dalla fusione della silice con altri elementi
è distinguibile si ottiene è utilizzato
prodotto
Vetro

• industriale
• artistico
• alimentare
• tecnologico
• stampaggio
• pressatura-soffiatura
• float glass quali
in tanti settori come come
• vetro comune
• cristallo
• vetro pirex
• vetro termoisolante
• vetro di sicurezza


1. Indica le caratteristiche del vetro.
A Materiale naturale
B Riciclabile
C Conduttore di corrente
D Formato da silice
E Trasparente
F Isolante
2. Scrivi sotto ogni immagine il tipo di vetro corrispondente. vetro pirex – cristallo – vetro comune – vetro termoisolante




3. Indica la risposta corretta.
1. Perché la miscela necessaria alla produzione del vetro viene frantumata finemente?
A Per ottenere un prodotto omogeneo
B Per ottenere un composto solido
C Per rendere la superficie liscia e brillante
2. Che cosa succede durante la fase della cernita?
A Si aspira il vetro frantumato per eliminare i corpi leggeri
B Si macina il vetro assieme alla silice
C Il vetro viene separato dalla ceramica e dalla plastica






Ceramica
25. La ceramica
• La ceramica:
- è un prodotto che si ottiene dalla cottura di un impasto a base di argilla (terra che deriva dalla roccia) e acqua;
- è usata soprattutto per oggetti di porcellana;
- assorbe l’acqua e l’umidità;
- è plastica (può essere modellata).
• I principali tipi di ceramica sono:
- la terracotta, di colore rossiccio, usata per oggetti di utilizzo quotidiano come i vasi;

- la porcellana, di colore bianco, usata per piatti ma anche come isolante nel settore industriale;

- la maiolica, trattata con un particolare smalto bianco o con vernici vetrose, usata per piatti, piastrelle per l’arredamento;

- il grès, molto resistente e compatto.

26. La produzione della ceramica
• La produzione della ceramica inizia con la fase della stagionatura, che dura un anno, in cui l’argilla viene lasciata solidificare all’aperto.
• La lavorazione della ceramica prosegue attraverso varie fasi:
L’argilla può essere lavorata manualmente.






Impasto

L’argilla viene mescolata con altre sostanze.
Modellazione

L’impasto ottenuto viene modellato manualmente o con macchine.
• La ceramica non è riciclabile ma è possibile riutilizzare i rifiuti ceramici, opportunamente triturati, come fondo per le strade o come materiale edile.
Essiccazione

Serve a eliminare l’umidità dalle pareti esterne.
Cottura

Completa il processo ed elimina l’umidità residua.

Il prodotto è sottoposto a un trattamento superficiale.










dalla cottura di un impasto di argilla e acqua
modellabile riciclabile
Ceramica
si ottiene è non è

è prodotta in si distingue in quali quali
varie fasi
• impasto
• modellazione
• essiccazione
• cottura
• finitura

terracotta


maiolica
porcellana

grès
vari tipi
1. Indica le caratteristiche della ceramica.
A A base di silice
B Rigida
C Plastica
D Riciclabile
E A base di argilla
F Assorbe l’acqua
2. Scrivi sotto ogni immagine il tipo di ceramica corrispondente. terracotta – porcellana – grès – maiolica




3. Sottolinea l’alternativa corretta.
1. La produzione della ceramica inizia con la stagionatura / l’essiccazione.
2. La modellazione avviene sempre a mano / manualmente o con macchine
3. La produzione della ceramica termina con la cottura / finitura
4. Indica la risposta corretta.
A cosa serve l’essiccazione della ceramica?
A A modellare il composto
B A eliminare l’umidità
C A decorare l’oggetto






UNITÀ 7
Metalli
27. I metalli
• I metalli:
- sono elementi chimici estratti dai minerali;
- hanno un colore e una lucentezza propria;
- sono buoni conduttori di elettricità e di calore;
- sono duttili (si riducono in fili sottili);
- sono malleabili (si riducono in lamine sottili);
- si presentano tutti allo stato solido, tranne il mercurio (stato liquido);
- reagiscono con l’ossigeno dell’ambiente e dell’acqua formando ossidi, per esempio la ruggine
• La lega:
- è l’unione tra due o più metalli;
- ha lo scopo di migliorare le proprietà del prodotto finale.
• La metallurgia è l’insieme di tutti i processi tecnologici impiegati per produrre i metalli.
• Uno dei metalli più comuni è il ferro, usato soprattutto per produrre due leghe:
- la ghisa, fragile ma buon conduttore di calore, usata per pentole e radiatori;
- l’acciaio, più o meno duro in base alla percentuale di carbonio presente, con diversi impieghi.

Nell’antichità i metalli venivano utilizzati per produrre attrezzi per il lavoro e armi.
28. Siderurgia
• L’altoforno:
- è una particolare struttura usata come forno per la fusione; - raggiunge temperature molto alte; - trasforma i minerali di ferro in ghisa.
3 Nella bocca di carico vengono introdotte le materie prime.
4 Nel ventre i materiali vengono fusi: il ferro si trasforma in ghisa.
2 Il nastro trasportatore trasporta le materie prime in cima all’altoforno.
1 Le materie prime sono i minerali di ferro.
8 Le polveri vengono eliminate in tubi di scarico.

5 La ghisa viene fatta colare in carri siluro o in siviere.
6 Le scorie, parti di rifiuto, vengono eliminate.
9 Le torri recuperano il calore e i gas ancora da bruciare.
7 Viene immessa aria molto calda.
• Il forno elettrico: - è usato per produrre l’acciaio; - fonde anche i rottami di vetro provenienti dal recupero.
2 L’acciaio inizia a solidificarsi e il fondo della lingottiera viene aperto.
3 Getti d’acqua raffreddano l’acciaio.
Tra due elettrodi (polo positivo e polo negativo) viene fatta passare corrente elettrica. Il calore generato fonde la ghisa e il ferro e si ottiene l’acciaio.

5 Nell’impianto di laminazione i rulli schiacciano e deformano l’acciaio.

1 L’acciaio liquido viene versato per la colata continua.
4 Una serie di rulli guida la massa dell’acciaio verso l’impianto di laminazione.
6 Una serie di gabbie schiaccia sempre più l’acciaio per dargli la forma desiderata.
Redazione: Luca Brecciaroli, Benedetta Zaccarelli
Progetto grafico: Alessandra Coppola, Giorgio Lucarini
Illustrazioni: Matteo Chesi, Studio 2C
Impaginazione: Giorgio Lucarini
Copertina: Giorgio Lucarini
Coordinamento libro digitale: Paolo Giuliani
Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Paolo Giuliani, Claudio Marchegiani, Luca Pirani
Le parti ad alta leggibilità di quest’opera sono state realizzate con la font leggimi © Sinnos editrice Il glossario multilingue è stato realizzato da Translated SRL
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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