Tempi di incontro - Volume 2

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Tempi di incontro

Corso di religione cattolica

2

• Didattica delle emozioni

• Educazione civica

• Approccio interculturale e interreligioso

Scuola secondaria di primo grado

Tempi di incontro

Corso di religione cattolica

2

Nulla osta

Conferenza Episcopale Italiana

Roma, 16 dicembre 2021, Prot. 914/2021

✠ Gualtiero Card. Bassetti, Presidente

Imprimatur

Senigallia, 22 dicembre 2021, Prot. N. 46/21 V

✠ Mons. Francesco Manenti, vescovo di Senigallia

Redazione: Stefania Bigatti, Emanuela Caruso, Emanuele Palazzi, Benedetta Zaccarelli

Pagine InvestigArte realizzate da: Valentina Paciello

Consulenza didattica: Valentina Paciello

Revisione testi: Eleonora Dottori

Progetto grafico, impaginazione e copertina: Giorgio Lucarini

Illustrazioni: Elisa Bellotti, Oliver Mensa

Referenze fotografiche: iStock, Alamy, Scala, Raffaello Libri

Coordinamento digitale: Paolo Giuliani

Supervisione contenuti digitali: Maria Angela Mazzantini

Redazione digitale: Silvia Di Loreto

Le parti ad alta leggibilità di quest’opera sono state realizzate con la font leggimi © Sinnos editrice

Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento.

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Ristampa:

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La nascita della Chiesa

In cammino per le vie del mondo

Lezione 29 • Fare missione oggi

ancora senso parlare di missione?

po’ di numeri

Il Primato di Pietro

Lezione 30 • Perché i Papi viaggiano?

Lezione 31 • Paolo VI, il «Papa pellegrino»

primo volo di un Papa in Terra Santa

32 • Un grande viaggiatore: Giovanni Paolo II

in tutti i luoghi possibili

Unità 1 La nascita della Chiesa

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Guarda il video che riassume i contenuti dell’Unità prima della lezione

MATERIALI PER DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA

Cambiamento e conversione

In questa Unità parleremo della conversione e del coraggio di professare la fede cristiana nei primi secoli della diffusione del Vangelo. Nel mondo romano, infatti, avvenne un profondo cambiamento che investì il campo culturale e religioso. Il cambiamento è necessario nella vita perché consente di crescere come persone e di stare bene con se stessi e con la comunità.

Lezioni 1, 2, 3, 5, 8, 9, 11, 12

Scambiamoci le idee

A coppie riflettete sul cambiamento e sulle caratteristiche che dovrebbe avere per essere considerato positivo nella vita di una persona.

APPREN DIMENTO
COOPE R ATIVO

La Chiesa: le origini

La Pentecoste

La Chiesa ha avuto origine dalla Pentecoste, quando lo Spirito Santo concesse agli apostoli la forza per predicare il messaggio che Gesù lasciò loro in eredità. Ma a chi rivolgere questo messaggio?

La questione fu di notevole importanza, tanto che gli apostoli convocarono a Gerusalemme il primo Concilio: si chiesero se per un credente che voleva professarsi cristiano fosse prima necessario passare attraverso l’ebraismo, oppure se si potesse convertire al cristianesimo anche se non ebreo. Il Concilio arrivò a una soluzione parziale del problema, perché le controversie continuarono anche in seguito.

Alessandro Manzoni (1785-1873) scrittore e poeta italiano

Tal risonò moltiplice

La voce dello Spiro: L’Arabo, il Parto, il Siro In suo sermon l’udì.

Reagisci al post

La predicazione di Pietro si rivolse principalmente agli ebrei; a san Paolo venne dato l’incarico di rivolgersi ai pagani, per questo venne considerato l’apostolo dei gentili: la grande novità consisteva proprio nel fatto che per la conversione al cristianesimo bastava la fede in Gesù, riconosciuto come Cristo, il Salvatore.

Concilio: riunione dei vescovi della Chiesa cattolica per discutere di problemi in materia di fede. È presieduto dal Papa, anche se non è sempre fisicamente presente.

Gentili: deriva dal latino e significa «pagani», «non cristiani».

Diffusione della Chiesa tra il I e il V secolo.

La predicazione di Pietro

Dove predicarono esattamente gli apostoli durante la loro vita? Non abbiamo notizie sempre certe dei luoghi della predicazione degli apostoli, ma di sicuro la loro opera nel primo secolo riguardava gran parte dell’Impero Romano e in qualche caso anche i territori al di fuori di questo. Pietro, ad esempio, raggiunse la zona costiera del Mediterraneo: gli Atti degli apostoli riportano che a Lidda guarì un paralitico e a Giaffa risuscitò Tabità (At 9, 32-43). E proprio a Giaffa Pietro ebbe la visione della tovaglia che, calata dal cielo, conteneva cibi che comprendevano animali puri e impuri. In quel sogno Pietro venne invitato a mangiare tutto il cibo che si trovava sulla tavola,

Competenze insieme

Verifichiamo le conoscenze

quindi vi lesse la volontà divina di accettare tutti, anche i pagani, senza la necessità di applicare loro la legge giudaica che li rendesse puri (At 11, 4-18). Pietro svolse la sua predicazione nell’Asia Minore e successivamente si stabilì a Roma, dove morì martire quando era imperatore Nerone, nel 64 d.C.

Religioni in contatto

La religione ebraica distingue tra cibi puri e impuri, che il fedele non deve mangiare, come ad esempio il maiale o i molluschi. Gli alimenti kāshēr, «conformi, adatti», sono definiti dall’interpretazione della Torah; il fatto che possano essere consumati o meno dipende anche dal modo in cui vengono cucinati.

1. In seguito a quale avvenimento ebbe origine la Chiesa?

2. Per quale motivo venne convocato il primo Concilio di Gerusalemme?

3. Perché Paolo è chiamato «l’apostolo dei gentili»?

4. Che cosa ha voluto comunicare Dio a Pietro tramite la visione della grande tovaglia?

Attiviamo le abilità

A coppie aprite il planisfero delle religioni presente sul libro digitale e confrontatelo con la cartina di questa Lezione, che illustra i territori europei in cui si è diffusa la Chiesa nei primi secoli. Che cosa è cambiato?

#BibbiaPerTe La missione degli apostoli

Con Gesù, la missione della Chiesa prende una forma inedita: Gesù va incontro alla folla, si muove, la cerca nei posti dove prega e dove lavora, nel segno di un’apertura universale perché, al contrario dei farisei, che tendevano a separarsi, Gesù abbatte ogni barriera e accoglie tutti. Per fare questo, vuole con sé dodici discepoli che successivamente invia in missione.

Dopo essere risorto, Gesù appare agli apostoli per annunciare loro che riceveranno lo Spirito Santo e porteranno avanti la missione in suo nome.

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A gruppi leggete il post e condividete ognuno il proprio commento, poi riportateli nelle nuvolette.

Quando si riceve tanto e si è grati, volentieri ci si apre agli altri per mostrare ciò che si ha.

2 Da persecutore ad apostolo

Saulo si converte

A differenza degli altri apostoli, Paolo di Tarso (in origine Saulo) ricevette la chiamata in circostanze particolari, come è narrato nel libro degli Atti degli apostoli. Egli nacque a Tarso e fu inviato a Gerusalemme per ricevere l’insegnamento rigoroso della legge ebraica presso il rabbino Gamaliele il Vecchio. Fu un collaboratore attivo del sinedrio di Gerusalemme, denunciando e arrestando i cristiani e assistette al primo martirio, quello di Stefano. Quando venne mandato in missione a Damasco, per catturare i cristiani che risiedevano lì, Saulo ricevette la chiamata di Gesù Cristo, che gli apparve in una visione in seguito alla quale per tre giorni rimase cieco e si rifiutò di mangiare.

Alexandra David-Néel (1868-1969) scrittrice ed esploratrice francese

Reagisci al post Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si

Si convertì, si fece battezzare da Anania con il nome di Paolo e fuggì dalla città di Damasco. Dopo tre anni dalla sua conversione, Paolo tornò a Gerusalemme per incontrare Pietro e Giacomo, i quali lo accolsero con gioia, nonostante l’inevitabile prudenza dovuta al suo passato di persecutore.

I viaggi di Paolo

Nel primo viaggio, da Antiochia a Cipro e al sud dell’Anatolia, Paolo venne accompagnato da Barnaba e inizialmente anche da Marco, cugino di Barnaba. Fondò diverse comunità ma conobbe anche la sofferenza della lapidazione a Listra alla quale sopravvisse. Nel secondo viaggio Paolo, accompagnato da Sila, volle incontrare le comunità da lui create in Anatolia del sud. Proseguì poi verso nordovest, fino ai Dardanelli, a Troade, e da qui raggiunse la Grecia, dove fondò delle comunità a Filippi, Tessalonica, Berea, Atene e Corinto. Gli Atti degli apostoli riportano un discorso di Paolo all’Areopago, la collina di Ares ad Atene, che però non ebbe molto successo. A Corinto invece rimase presso i coniugi Aquila e Priscilla che lo aiutarono e lo tennero con loro per un anno e mezzo. Ritornò poi ad Antiochia, la sua base, passando attraverso Efeso e Cesarea. E proprio ad Antiochia per la prima volta i seguaci presero il nome di «cristiani». Il terzo viaggio fu di consolidamento perché Paolo tornò a visitare le Chiese da lui create in Anatolia e in Grecia, con Timoteo e Tito. Si imbarcò di nuovo verso Tiro, Cesarea e Gerusalemme, dove venne arrestato e rimase in prigione per due anni.

Caravaggio, Conversione di san Paolo, 1601. Basilica di Santa Maria del Popolo, Roma.
sposta.

1° viaggio (45-48 d.C.)

2° viaggio (49-52 d.C.)

3° viaggio (53-58 d.C.)

Viaggio da prigioniero (60-61 d.C.)

Verso Roma

Da Gerusalemme Paolo, sotto la scorta di un centurione, partì con altri prigionieri verso Roma per essere giudicato, in quanto cittadino romano, dall’imperatore Nerone. La navigazione procedette lentissima a causa del vento contrario e la nave costeggiò l’Asia Minore fino a Cnido, poi raggiunse l’isola di Creta. Era ormai autunno quando approdò a Buoni Porti e non era prudente viaggiare per mare in quel periodo. Il comandante della nave tentò ugualmente di proseguire ma una violenta bufera si scatenò per quattordici giorni: tutti riuscirono miracolosamente a salvarsi facendo naufragio sull’isola di Malta Il viaggio riprese dopo tre mesi, in primavera, e Paolo raggiunse Roma dove rimase agli arresti domiciliari per due anni, custodito da un soldato; fu allora che compose probabilmente le Lettere ai Filippesi, ai Colossesi, a Filemone e agli Efesini. Dopo essere stato processato, Paolo venne condannato a morte per decapitazione nel 64 d.C.

Bisanzio

Dorylaeum

Cnido

Antinochia

Iconio

Attalia

Patara

Mira

Rodi

Salmone

Competenze insieme

Verifichiamo le conoscenze

Salamina

Antinochia

Pieria

Sidone Seleucia

APPREN DIMENTO

COOPE R ATIVO

Indicate se le affermazioni su Paolo di Tarso sono vere o false.

a. Il suo nome, prima di ricevere la chiamata di Gesù Cristo, era Saulo. V F

b. Prima della conversione era un rabbino. V F

c. I suoi viaggi missionari sono quattro. V F

d. Fu condannato a morte e giustiziato a Roma. V F

Attiviamo le abilità

A coppie, leggete il brano tra quelli proposti di seguito che vi assegnerà l’insegnante e cercate di capire insieme quali difficoltà ha trovato san Paolo durante la sua missione. Le tappe sono raccontate nel libro degli Atti degli apostoli: conversione (9, 1-10); primo viaggio (capitoli 13 e 14); secondo e terzo viaggio (da 15, 36 a 21, 14); Paolo prigioniero a Gerusalemme e a Cesarea (da 21, 15 a 26, 32); viaggio verso Roma (capitoli 27 e 28).

I viaggi di Paolo.
Gerusalemme
Alessandria

Lezione 3

La prima comunità cristiana: gli scritti

Papa Francesco

266° Papa della Chiesa cattolica

Pietro era un pescatore, Paolo un colto fariseo: due persone tra le più differenti, ma si sentivano fratelli, come in una famiglia unita, dove spesso si discute ma sempre ci si ama.

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Gli Atti degli apostoli

Il libro degli Atti degli apostoli fu scritto intorno all’anno 80 d.C. dall’evangelista Luca, un medico pagano convertito al cristianesimo, uomo di cultura e autore di un Vangelo. Durante la sua vita, fu anche compagno di viaggio di Paolo. In questo testo, scritto in greco e composto da 28 capitoli, Luca ripercorre il viaggio dell’annuncio della salvezza da Gerusalemme a Roma coprendo un periodo che va dal 30 al 63 d.C. La prima parte del libro tratta della vita della primitiva comunità cristiana di Gerusalemme,

con particolare attenzione a due episodi fondamentali: l’Ascensione e la Pentecoste. La seconda parte riguarda la diffusione del messaggio evangelico tramite l’operato di Pietro e Paolo: da Gerusalemme la buona notizia cristiana raggiunge le terre della Samaria, della Siria (Antiochia), dell’Asia Minore, della Grecia e infine Roma, il cuore dell’Impero Romano. La terza parte descrive la missione universale di Paolo fino al suo arrivo a Roma.

Glossario

Le tredici Lettere

Il gruppo delle tredici Lettere composte dall’apostolo Paolo è sicuramente il più antico di tutti gli scritti del Nuovo Testamento. San Paolo scriveva lettere alle comunità per mantenere i contatti con esse nonostante la sua lontananza. Le sue lettere partono dalla descrizione di situazioni precise e concrete e, anche se spesso espongono la dottrina, mantengono sempre riferimenti alla realtà propria dei destinatari. Per questo possono essere considerate le prime testimonianze scritte della vita delle prime comunità cristiane. Nelle sue lettere Paolo si presenta come un portavoce di Dio inviato a evangelizzare i pagani, quindi sono parte integrante della sua missione.

Secondo il più probabile ordine cronologico le lettere dell’apostolo che troviamo nel Nuovo Testamento sono le seguenti:

• Prima lettera ai Tessalonicesi;

• Seconda lettera ai Tessalonicesi;

• Prima lettera ai Corinzi;

• Seconda lettera ai Corinzi;

• Lettera ai Filippesi;

• Lettera ai Galati;

• Lettera ai Romani;

• Lettera ai Colossesi;

• Lettera agli Efesini;

• Lettera a Filemone;

• Prima lettera a Timoteo;

• Seconda lettera a Timoteo;

• Lettera a Tito.

Si tratta di lettere in cui sono contenute riflessioni teologiche su Gesù e argomenti di ordine pratico e teorico che riguardano le prime comunità costrette ad affrontare diverse difficoltà legate alla convivenza con il mondo ebraico e pagano.

Competenze insieme

Verifichiamo le conoscenze

1. La prima parte del libro degli Atti degli apostoli racconta:

A la missione di san Paolo.

B l’Ascensione e la Pentecoste.

C la diffusione del messaggio evangelico.

2. San Paolo scrisse le Lettere per:

A ricordare agli apostoli la missione a cui sono stati chiamati.

B informare Pietro sulla vita delle prime comunità cristiane.

C mantenere i contatti con le comunità da lui fondate durante i suoi viaggi.

Attiviamo le abilità

A coppie, provate a individuare sulla cartina di p. 9 i luoghi delle comunità (facilmente riconoscibili dai destinatari della maggior parte delle Lettere) alle quali san Paolo ha scritto.

Valentin de Boulogne, San Paolo scrive le sue epistole, 1620. Museum of Fine Arts, Houston.

Superzoom Le voci

Le Lettere di san Paolo

Oggi le Lettere di san Paolo sono tradotte in tantissime lingue e tutti possono leggerle e apprezzarle. Ma come le ha scritte san Paolo? Secondo alcuni studi Paolo dettò probabilmente le sue lettere a uno scrivano, come la seconda ai Tessalonicesi, la prima ai Corinzi, quella ai Galati, il biglietto a Filemone e l’ultima parte della Lettera ai Colossesi. A lettere ultimate appose la propria firma per autenticarle.

I materiali sui quali scrisse furono il papiro e la pergamena utilizzando il calamo (una cannuccia tagliata obliquamente all’estremità).

Le Lettere di Paolo si rivolgono a un destinatario ben preciso e non a un pubblico generico. Affrontano problemi e questioni riguardanti le comunità a cui sono rivolte, contengono quindi situazioni concrete, comunicazioni personali, progetti di viaggi e saluti personali: in esse sono presenti temi di attualità legati a motivazioni e riflessioni teologiche e dottrinali.

Questa cartina illustra i luoghi in cui san Paolo compose le sue Lettere e quelli verso cui erano dirette.

Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

(Rm 6, 23)

Perciò, bando alla menzogna e dite cia- scuno la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri.

(Ef 4, 25)

Roma Tre Taverne Foro Appio
Pozzuoli
Reggio
Nicopoli
Siracusa
EPIRO
DALMAZIA
ITALIA
MALTA
SICILIA

Ciascuno dia secondo quan- to ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, per- ché Dio ama chi dona con gioia.

(2Cor 9, 7)

[…] Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.

(Gal 5, 16-17)

Apollonia

Filippi

Neapoli

Berea Anfipoli

Nicopoli

Lecheo

Corinto

Cencre

Atene

Tassalonica Attalia

Mileto Efeso

Colosse

Antiochia sull’Oronte

Fenice

Buoniporti

La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

(1Cor 13, 4-7)

Tiro

Tolemaide

Cesarea

Antipatride

Gerusalemme

I pellegrinaggi Lezione 4

Le catacombe

La difficoltà più grande che il cristianesimo incontrò durante la sua diffusione nei primi secoli fu quella delle persecuzioni, terminate ufficialmente con l’Editto di Costantino nel 313 d.C. La testimonianza dei martiri, con la loro incrollabile fede, toccò il cuore dei credenti che iniziarono a vivere nei loro confronti una profonda devozione, come quella legata alla sepoltura nelle catacombe.

Le catacombe sono gallerie sotterranee scavate nel tufo, realizzate per la prima volta a Roma tra il II e il III secolo d.C. Qui venivano riposti i defunti, all’interno di nicchie scavate lungo le pareti. Il termine con cui anticamente venivano chiamati questi luoghi è coemeterium, «dormitorio». Per i cristiani, infatti, la sepoltura

Cultura attiva

Il linguaggio simbolico nell’arte cristiana

Gran parte del patrimonio artistico italiano deve la sua ricchezza alla religione cristiana. Nei primi secoli del cristianesimo si assiste alla nascita di un’arte ricca di motivi simbolici che esprimono significati profondi, tramandati nei secoli fino ai giorni nostri.

Il pesce, in greco ICHTHÝS, per i cristiani divenne un simbolo di riconoscimento durante le persecuzioni, poiché nascondeva un messaggio in codice: Iesùs CHristòs THeù HYiòs Sotèr, «Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore».

Fabrizio scrittoreCaramagna italiano

Il turista percorre i paesaggi della cultura umana. L’esploratore insegue orizzonti inesplorati. Il pellegrino cerca la via verso l’anima.

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è considerata solo il momento dell’attesa della risurrezione finale. Intorno alle tombe dei martiri si sviluppò una particolare forma di culto: il pellegrinaggio. Molti dei pellegrini che giungevano da lontano per visitarle, vi incidevano graffiti e vi lasciavano preghiere personali. Inoltre i cristiani cercavano di seppellire i propri cari defunti il più vicino possibile alle tombe dei martiri in quanto c’era la convinzione che questo avrebbe garantito una vicinanza delle anime in paradiso.

Glossario

Pellegrinaggio: viaggio più o meno lungo che si compie da soli o in gruppo per visitare un luogo sacro alla propria religione.

Il buon pastore è simbolo di Gesù che di se stesso disse: «Io sono il buon pastore e do la vita per le pecore».

L’immagine della colomba era la più usata; simboleggia lo Spirito Santo.

Il pavone, che perde le penne in autunno e le riacquista in primavera, simboleggia la risurrezione e la vita eterna.

tale abbraccia tutti gli esseri umani.

L’agnello è simbolo di Cristo che si offre in sacrificio per l’umanità.

Competenze insieme

Verifichiamo le conoscenze Completate le frasi.

a. Le catacombe sono in cui

b. I giungevano da lontano per visitare le dei martiri e lasciarvi personali.

c. Le immagini delle catacombe rappresentano .

Attiviamo le abilità

I simboli esprimono significati profondi. Pensa a un’immagine simbolica da regalare a una persona amica: cosa sceglieresti e perché?

A coppie cercate su internet «simboli cristiani nelle catacombe». Sceglietene alcuni, disegnateli sul quaderno e riportatene di fianco il significato.

I problemi dei primi secoli

Le eresie

Le persecuzioni non furono l’unico ostacolo alla diffusione della nuova religione. Infatti da subito si verificarono all’interno della Chiesa divisioni che portarono alla nascita di eresie, alcune delle quali superate, altre invece esistenti ancora oggi.

Nel corso dei primi secoli si moltiplicarono interpretazioni diverse della dottrina: ad esempio c’era chi faceva fatica a parlare di unicità di Dio e Trinità insieme. Nacquero quindi eresie come l’arianesimo, che considerava il figlio di Dio a un livello inferiore rispetto a Dio Padre, o come il docetismo, che negava la nascita e l’esistenza umana di Cristo, considerandolo solo nella sua forma apparente. Eresie come queste sono state affrontate nel corso dei concili.

al tempo

San Francesco (1181-1226) religioso e poeta

Dove è dubbio, ch’io porti la Fede, dove è l’errore, ch’io porti la Verità, dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.

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Glossario

Eresia: dottrina che si oppone a una verità rivelata.

Cultura attiva

Lo Stato laico

Il rapporto tra lo Stato laico e la Chiesa è regolamentato dall’articolo 7 della Costituzione italiana: «Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani». Per definirsi laico, quindi, uno Stato deve essere autonomo e distaccato dalla Chiesa, neutrale in materia religiosa e anche filosofica, e occuparsi solo degli aspetti e dei valori sociali di una comunità.

Conosci i Paesi dove viene imposta una religione di Stato? Svolgi una ricerca.

Lorenzo Vaiani, Battaglia tra cattolici ed eretici
di San Pietro Martire, 1581-1584. Chiostro grande, convento di Santa Maria Novella, Firenze.

I Concili

L’imperatore Costantino si trovò coinvolto nella disputa dell’arianesimo e per evitare che l’impero soffrisse per i contrasti causati da questa convocò nel 325 il Concilio di Nicea. Il Concilio stabilì anche norme organizzative per tutta la Chiesa: fu un Concilio molto importante, anche se vi presero parte solo cinque vescovi occidentali e il Papa, rappresentato da due presbiteri. Tuttavia le polemiche non finirono, tanto che nel 431 l’imperatore Teodosio II convocò il Concilio di Efeso, nel quale si riconobbe la figura

di Maria come madre di Dio, verità messa in discussione dall’arcivescovo Nestorio.

Il successivo Concilio di Calcedonia del 451 costituì una tappa fondamentale perché venne definitivamente affermata la dottrina cristologica: si stabilirà la professione di fede dalla quale deriva il Credo recitato dalla Chiesa anche oggi. Da Nicea la Chiesa considera immutabili le definizioni raggiunte dai Concili ecumenici.

Glossario

Ecumenico: universale.

Religioni in contatto

Nella religione cristiana i contenuti e le verità di fede seguono le indicazioni del Papa e del Concilio, che diventano i punti di riferimento della dottrina. Nel caso della religione musulmana sono gli imam a essere le guide spirituali di una comunità, non esiste un’istituzione che sia al di sopra di essi e dalla quale possano giungere delle indicazioni unitarie.

Atlante

Verifichiamo le conoscenze

Indicate se le affermazioni sui primi secoli della Chiesa sono vere o false.

a. Dalle divisioni all’interno della Chiesa nacquero le eresie. V F

b. L’arianesimo negava l’esistenza umana di Cristo. V F

c. In seguito all’esigenza di affrontare le eresie furono convocati i primi concili. V F

d. La dottrina cristologica fu affermata già nelle prime riunioni degli apostoli. V F

Attiviamo le abilità

A coppie cercate su internet tutti i concili che sono stati convocati dalle origini della Chiesa fino all’ultimo, il Concilio Ecumenico Vaticano II. Fate un elenco, specificando le date.

Concilio Vaticano II svolto da papa Giovanni XXIII nel 1962.

Lezione 6 Esempio di fede: il monachesimo

I monaci

Il cristianesimo nel IV secolo si diffuse rapidamente ma iniziò ad allontanarsi dalle origini perché la fede si riduceva spesso a riti ripetuti senza una convinzione profonda.

Non mancarono però degli uomini diventati testimonianza di fede autentica, perché dimostrarono fedeltà radicale al Vangelo, come Gesù avrebbe voluto. Questi uomini partirono dalla rinuncia ai propri beni e dalla separazione dal mondo attraverso la vita nel deserto: fu una vera e propria reazione all’allontanamento della Chiesa dai valori insegnati da Gesù.

Queste persone furono i primi monaci: essi cercarono di continuare la missione di testimonianza dei martiri, uomini che non rinunciarono al Vangelo neanche di fronte alla morte.

Dopo i martiri, infatti, furono proprio i monaci a essere considerati modelli di santità.

Giorgio La Pira (1904-1977) politico e accademico italiano

Fare quello che il Medioevo fece: fare entrare attorno a Dio, attorno a Cristo, attorno alle cattedrali, ai monasteri, attorno al tempio questa storia nuova, questa umanità nuova.

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Sant’Antonio e gli anacoreti

I monaci anacoreti vivevano in solitudine ma non respingevano coloro che li cercavano per ricevere consigli e insegnamenti spirituali. Il più famoso monaco anacoreta fu sant’Antonio che nacque verso il 250 da una famiglia benestante di agricoltori, a Coma, in Egitto. Rimasto orfano dei genitori a diciotto anni circa, si ritrovò a dover amministrare un notevole patrimonio e a prendersi cura della sorella minore. A cambiare la sua vita contribuì una frase del Vangelo che lo colpì profondamente: «Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!» (Mc 10, 21). Antonio decise di scegliere la strada della povertà, della preghiera e della castità. Fu il primo a ritirarsi nel deserto come eremita; non fondò un ordine ma diventò un’importante guida spirituale per molti altri monaci che vivevano isolati in vari luoghi.

Glossario

Monaco: dal greco monakòs, indica chi sceglie di vivere da solo, lontano dal mondo.

Anacoreta: dal greco anachorèin, «ritirarsi».

Eremita: chi, per motivi religiosi, si allontana dal mondo per vivere solo.

Religioni in contatto

Anche se con molte differenze, esistono forme di vita monastica in molte religioni come l’ebraismo, l’induismo, il buddhismo, il giainismo e il taoismo. I monaci buddhisti, per esempio, devono avere la testa rasata e non devono portare barba e baffi, vestono con tuniche di colore giallo-arancione e si cibano di pane, acqua, brodo e riso.

Atlante

Pieter Brueghel, La tentazione di Sant’Antonio, 1550.

gallery of Art, Washington.

San Pacomio e i cenobiti

La forma di vita monastica cenobita ebbe origine con Pacomio che per primo unì i valori della vita eremitica a quelli della condivisione e della solidarietà. Pacomio indicò regole precise per coloro che volevano seguire questo tipo di vita religiosa: i monaci dovevano ubbidire all’abate e rinunciare a proprietà e ricchezze. Chi aveva dei beni li condivideva con gli altri a imitazione della prima comunità di Gerusalemme: «un cuore solo e un’anima sola» (At 4, 32). Oltre ai monasteri maschili vennero fondati anche quelli femminili.

Glossario

Cenobita: dal greco koinóbion, «vita in comune».

Competenze insieme

Verifichiamo le conoscenze

1. I monaci divennero una figura alternativa a quella:

A dei santi.

B dei martiri.

C degli apostoli.

2. Sant’Antonio, nella sua vita monastica, seguiva i princìpi di:

A carità, preghiera, comunità.

B preghiera, castità, povertà.

C comunità, povertà, carità.

3. Il più famoso monaco cenobita fu:

A Gesù.

B Sant’Antonio.

C San Pacomio.

Scambiamoci le idee Avviate una riflessione in classe partendo dalle seguenti domande:

• Da che cosa si allontanavano i monaci?

• A che cosa rinunciavano?

• In una società come la nostra, vi sembra ancora importante riflettere su queste rinunce? Perché?

National

Il monastero: un punto di riferimento

Il monachesimo in Occidente

Nel III secolo anche in Occidente iniziarono a diffondersi esperienze di uomini che conducevano una vita eremitica, solitaria e dedita alla penitenza, anche se in questo contesto risultavano molto più numerosi gli esempi di vita comunitaria. Le comunità vivevano spesso in una sorta di anarchia, cioè in assenza di regole ben precise e senza un’autorità riconosciuta. Tutto questo trovò un ordine con san Benedetto San Benedetto nacque a Norcia nel 480. Le condizioni della sua famiglia, che era abbastanza ricca, gli permisero di studiare a Roma dove conobbe la vita mondana della grande città; ma ben presto abbandonò gli studi per ritirarsi in isolamento nella campagna. A Subiaco, nei pressi di Roma, visse come eremita e con il passare degli anni cominciò ad attirare l’attenzione di molti monaci che si accostarono a lui e iniziarono a fondare delle piccole comunità autonome, ognuna con un proprio padre spirituale, sotto la sorveglianza dello stesso Benedetto. A causa dell’invidia di un sacerdote locale, Benedetto decise di lasciare Subiaco e, accompagnato da alcuni monaci a lui più affezionati, si diresse a Montecassino dove costruì il suo monastero e rimase fino alla morte. Nel 577 il monastero di Montecassino venne distrutto dai Longobardi e i monaci vi ritornarono solo 140 anni dopo.

Religioni in contatto

In India ci sono molti monasteri buddhisti e induisti. Il Kailasa è un complesso scavato nella roccia dai monaci. In questo santuario indù, che rappresenta una montagna, paradiso della divinità Shiva, arrivano moltissimi pellegrini buddhisti, induisti e giainisti.

Atlante

Benedetto da Norcia (ca. 480-547) monaco fondatore dell’ordine dei benedettini

Bisogna che l’abate sia molto vigilante e si impegni premurosamente con tutta l’accortezza e la diligenza di cui è capace per non perdere nessuna delle pecorelle a lui affidate.

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Santuario del Sacro Speco o monastero di San Benedetto, Subiaco.

San Benedetto e la Regola

L’eredità più grande di Benedetto è la Regola, un documento che scrisse per i suoi monaci, ricco di norme, riflessioni e consigli sulla vita monastica, partendo dal famoso motto ora et labora, «prega e lavora». I temi centrali di questo testo sono la povertà, l’obbedienza e l’umiltà. I primi due capitoli sono dedicati alla figura dell’abate, che è la guida della comunità e le cui direttive sono fondamentali per la vita del monastero. Benedetto prescrive poi un programma che prevede sette momenti di preghiera comune che accompagnano le attività della giornata.

Cultura attiva

San Nicolò l’Arena, patrimonio Unesco Fondato nel 1558, il Monastero di San Nicolò l’Are na sorge nel centro storico di Catania ed è uno dei complessi benedettini tra i più grandi d’Europa. Nel corso dei secoli ha subito diverse ricostruzioni, in seguito a terremoti e colate laviche dell’Etna, per questo è un esempio di integrazione di stili architettonici unica al mondo. Oggi ospita l’Università di Catania ed è Patrimonio Unesco dal 2002.

Conosci qualche monastero vicino alla tua città? Qual è il suo nome e dove si trova?

Competenze insieme

Verifichiamo le conoscenze

Nella sua Regola Benedetto mostra di essere sensibile ai bisogni dei giovani, degli anziani, dei malati e degli ospiti; sottolinea inoltre l’importanza della lettura e dello studio, e quindi di organizzare una biblioteca. Grande rilievo ha anche il lavoro manuale che si rifletteva nella vita quotidiana dei monaci che coltivavano i campi dell’abbazia.

La Regola si presta a essere adattata alle esigenze di ciascuna comunità: infatti Benedetto la scrisse non solo per il suo monastero ma prevedendo che potesse essere utilizzata anche da altri.

Indicate se le affermazioni su san Benedetto sono vere o false.

a. Nacque a Montecassino nel 480. V F

b. A Subiaco visse come eremita. V F

c. Il suo monastero a Montecassino fu distrutto dai Longobardi. V F

d. Il motto della sua Regola è scribe et labora V F

Attiviamo le abilità

A coppie, svolgete una ricerca su internet sui monasteri benedettini presenti in Italia. Sceglietene uno presente nella vostra regione e create una presentazione PowerPoint per raccontarlo alla classe.

Superzoom

Il monastero benedettino

Chiesa abbaziale

Il cuore della vita monastica, in cui i monaci si riunivano per pregare. 1

2

Chiostro

Cortile adiacente alla chiesa delineato da un porticato, lungo il quale meditare e dedicarsi alla preghiera individuale.

3

Sala capitolare Luogo di riunione del «capitolo», l’assemblea presieduta dall’abate circondato dai monaci disposti in ordine di anzianità, per discutere dei vari problemi della comunità. Il nome è dovuto al fatto che qui ogni giorno un monaco leggeva un capitolo della Regola ai fratelli riuniti.

Ora et labora

La vita monastica è scandita dalle attività e dai momenti di preghiera stabiliti dalla Regola di san Benedetto. Il monastero presenta, quindi, delle caratteristiche architettoniche funzionali a questo tipo di vita, che sono rimaste invariate nel tempo e nonostante i diversi luoghi geografici. I committenti di un monastero erano i monaci stessi e, spesso, ne erano anche gli architetti e i costruttori (in particolare nell’Alto Medioevo).

Biblioteca e Scriptorium Qui i monaci si dedicavano allo studio e gli amanuensi trascrivevano a mano i codici.

Orto e frutteto Nei campi, i monaci coltivavano verdura e frutta per i pasti ed erbe medicinali.

Infermeria I malati delle campagne circostanti qui trovavano le cure dei monaci.

Cucina

Alcuni monaci erano addetti alla preparazione dei pasti.

Refettorio Sala comune in cui i monaci si riunivano durante i pasti.

Foresteria

Edificio in cui venivano accolti i «forestieri», persone esterne alla comunità, spesso pellegrini. L’offrire ospitalità è una delle caratteristiche principali degli ordini monastici.

Dormitorio

Edificio riservato alle stanze dei monaci, chiamate «celle».

Lezione 8

Un Papa monaco

Risolvere i problemi della Chiesa

La figura di papa Gregorio è una delle più importanti e ammirate della storia della Chiesa. San Gregorio Magno nacque a Roma nel 540 da una famiglia nobile e ricevette una buona educazione. Grazie alle sue qualità personali, diventò prefetto della città a trent’anni e si

Dorothy Thompson (1893-1961) giornalista americana

La pace non è l’assenza di conflitto, ma la presenza di alternative creative per rispondere al conflitto.

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preoccupò di aiutare i monaci che cercavano rifugio a Roma a causa della persecuzione dei Longobardi.

Per questo fece costruire nei suoi stessi possedimenti in Sicilia dei monasteri dove presto anche lui si ritirò.

Per Gregorio il monastero era il luogo tranquillo dove cercare rifugio e dove si spogliò dalle ricchezze e si dedicò alla meditazione e alla preghiera. Ma dovette lasciare presto questa vita perché il papa Onorio II lo ordinò diacono e nel 579 lo inviò presso la corte di Costantinopoli dove allacciò rapporti con il monachesimo orientale. Venne ordinato vescovo ed eletto Papa nel 590, ma il suo animo fu tormentato tra la necessità di una vita attiva e il bisogno di contemplazione proprio della sua vocazione di monaco. La sua elezione a Papa, però, non lo allontanò dai suoi ideali: infatti Gregorio dedicò tutta la vita a risolvere i problemi della Chiesa e a diffondere il Vangelo.

Diacono: chi ha ricevuto il primo grado del sacramento dell’ordine. Dipende direttamente dal vescovo e collabora con lui.

Vocazione: dal latino vocare, «chiamare». Nella religione è la chiamata di Dio.

Glossario
Giorgio Vasari, Cena di san Gregorio Magno, 1540. Pinacoteca Nazionale, Bologna.

Lavorare per la pace

Fin dall’inizio del suo pontificato papa Gregorio rivelò una straordinaria capacità di affrontare con equilibrio e coraggio problemi sia ecclesiastici sia civili. Dalle oltre ottocento lettere che scrisse, si riesce a comprendere come ascoltasse con attenzione le questioni poste dai vescovi, dagli abati, dai chierici, ma anche dalle autorità civili.

Una questione che impegnò molte sue energie fu quella longobarda. Papa Gregorio si allontanò dalla visione dell’imperatore bizantino che giudicava i Longobardi un popolo rozzo e predatore, e si rivolse ad essi con l’atteggiamento del buon pastore. Si preoccupò di annunciare loro il Vangelo, e cercò di stabilire rapporti pacifici e fraterni con l’obiettivo di creare una convivenza rispettosa e serena.

Inoltre dedicò energie per la conversione dei giovani popoli e del nuovo assetto civile dell’Europa: tra i suoi inviati sant’Agostino di Canterbury che, a capo di un gruppo di monaci, ricevette da Gregorio l’incarico di evangelizzare l’Inghilterra.

Allo stesso tempo Gregorio cercò di migliorare la vita nel monastero attraverso riforme e disposizioni continue. Aiutò sacerdoti, monaci e monache che vivevano nella miseria, pagò i riscatti di chi era caduto prigioniero dei Longobardi e si preoccupò che i beni della Chiesa venissero amministrati con onestà e secondo i valori della giustizia e della misericordia. Nonostante gli impegni legati al suo incarico di vescovo di Roma, papa Gregorio compose anche numerose opere, fondamentali per la vita della Chiesa.

Competenze insieme

Verifichiamo le conoscenze

Rispondete alle seguenti domande su Gregorio Magno. a. Come era la sua vita prima di essere eletto Papa?

b. Quali sono le opere più importanti che mise in atto per la Chiesa?

Religioni in contatto

Una piccola curiosità che unisce cattolici e anglicani: la Chiesa di San Gregorio Magno al Celio, a Roma, è riconosciuta dall’arcivescovo di Canterbury come il luogo di origine del legame tra il cristianesimo e le terre britanniche.

Atlante

c. A chi diede l’incarico di evangelizzare l’Inghilterra?

Attiviamo le abilità

A coppie, fate una ricerca su internet su alcune associazioni cristiane che si occupano dei bisognosi (Caritas, Associazione comunità papa Giovanni XXIII ecc.). Sceglietene una, prendete appunti sulle attività che porta avanti e discutetene con la classe.

Chiesa di San Gregorio Magno al Celio, Roma.

InvestigArte Due monaci a confronto

Come ormai avrai imparato, attraverso i dettagli iconografici possiamo riconoscere i protagonisti dell’arte sacra e scoprire le loro storie.

Come vengono raffigurati i due personaggi più rappresentativi del monachesimo dei primi secoli?

Detective all'opera

San Benedetto da Norcia

Connotati e contrassegni salienti

Uomo anziano con la barba bianca, simbolo di saggezza e autorevolezza

Outfit

Abito scuro, la tipica veste dei monaci benedettini.

Segni particolari

• Libro o pergamena contiene la Regola composta dal santo per il suo Ordine.

• Pastorale bastone che indica il suo ruolo di pastore, di guida.

Simbologia

• Corvo solitamente raffigurato con un pezzetto di pane nel becco, richiama l’episodio in cui il monaco Fiorenzo, geloso delle virtù e della fama di Benedetto, cercò di avvelenarlo; fu il corvo a salvare il santo, sottraendogli in tempo il pezzetto di pane.

• Calice con serpenti anche questo elemento richiama un tentativo di avvelenare il santo da parte dei monaci di Vicovaro.

• Fascio di verghe rappresenta l’insieme delle norme raccolte nella Regola

Leggi le carte d’identità dei due santi, osserva le immagini e completa le didascalie con il nome del santo corretto.

Sant’Antonio abate

Connotati e contrassegni salienti Uomo anziano con la barba bianca, simbolo di saggezza e autorevolezza.

Outfit

Ampia cappa, spesso di colore scuro, con il cappuccio tirato sulla testa. Può presentare il simbolo del tau (a forma di T) cucito sulla parte anteriore.

Segni particolari

• Bastone tau è il bastone dell’eremita.

• Campanello indica sia la sua vittoria contro le tentazioni sia il suo legame con l’ordine antoniano (nato postumo rispetto al santo).

Simbologia

• Maialino presenta una doppia simbologia: può indicare il demonio contro cui Antonio combatte oppure può far riferimento agli antoniani; esperti curatori di alcune malattie della pelle, essi si servivano dei maiali per nutrire i malati e per creare balsami curativi. I maiali degli antoniani erano gli unici a poter circolare liberi e si distinguevano perché muniti di un campanello.

• Fuoco ha un duplice significato: indica la presenza demoniaca contro cui il santo combatte e la malattia della pelle chiamata «fuoco di Sant’Antonio».

• Libro spesso aperto, a volte rivolto verso gli angeli, indica la sua vita di preghiera.

Autore sconosciuto, , XV secolo. National Gallery of Art, Washington.

dell’Osservanza, ........................................................................ , 1425 ca. Museo del

Alessandro Bonvicino detto Moretto, , 1530-1534. Santuario della Madonna della Neve, Auro (Brescia).

Pietro Vannucci detto Perugino, .......................................................................... , 1496-1499. Musei Vaticani, Roma.

Alonso Sánchez Coello, e san Bernardo (particolare), XVI secolo. Monastero dell’Escorial, Madrid.

Piero di Cosimo, Visitazione con i santi Nicola e ............................................................ (particolare), 1490. National Gallery of Art, Washington.

Maestro
Louvre, Parigi.

Lezione 9

Cambiare: una necessità

L’anno Mille e il mondo cristiano

Durante il Medioevo la Chiesa si lasciò coinvolgere in questioni politiche ed economiche che la allontanarono dalla sua vera missione. Con Carlo Magno e la nascita del Sacro Romano Impero i vescovi acquisirono poteri di ordine civile e amministrativo. Questo fenomeno fu la causa di scandali e corruzione tra gli stessi membri del clero, preoccupati troppo spesso di accrescere il loro potere. In questo modo, nella stessa Chiesa si affermarono delle correnti che ebbero lo scopo di contrastare questa tendenza per tornare ai valori del Vangelo. Un vero e proprio rinnovamento cristiano cominciò a prendere forma nel 1073, con l’elezione di papa Gregorio VII. La sua lotta contro la corruzione e la simonia era volta a ristabilire l’integrità morale del clero, rafforzando allo stesso tempo la funzione del Papa come guida della Chiesa. La Riforma gregoriana, portata

Pagoda della Pace nel mondo a Lumbini, Nepal.

Religioni in contatto

In tutte le grandi religioni esistono forme di pellegrinaggio in luoghi molto significativi. I buddhisti si recano a Lumbini, luogo di nascita di Buddha, oppure al Parco delle gazzelle a Sarnath, dove Buddha rivelò le Quattro Nobili Verità. I musulmani devono recarsi almeno una volta nella vita a La Mecca, dove vi è la Ka‘bah, il santuario in cui è conservata la Pietra Nera che assorbe i peccati.

Atlante

Mahatma Gandhi (1869-1948) politico e filosofo indiano

Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo.

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avanti dai pontefici romani del XII e XIII secolo, non si limitò all’ambito religioso ma interessò diversi altri campi, come quelli giuridico, politico e musicale.

I veri motori del rinnovamento della Chiesa di questo periodo furono i monasteri. Un esempio è Cluny, nella Borgogna francese; i suoi straordinari abati crearono una vera e propria famiglia di abbazie. I monaci difesero la libertà della Chiesa, favorendo la riforma della liturgia e del clero. La loro vita, caratterizzata da povertà, penitenza e solitudine, costituiva una forte protesta contro il processo di secolarizzazione della Chiesa in nome di un ritorno ai princìpi del Vangelo.

Glossario

Simonia: commercio di beni spirituali e di cariche ecclesiali.

Clero: insieme delle persone che appartengono all’ordine sacerdotale cristiano.

Secolarizzazione: perdita del carattere religioso.

Pellegrinaggi e reliquie

Dopo l’anno Mille una forte ripresa della fede portò a un’esplosione del culto del pellegrinaggio in tutta Europa; i fedeli partivano dalle città in gruppi per affrontare i lunghi cammini, con tappe prefissate, verso le tombe dei martiri. Furono quindi aperte vie, allestiti ponti e costruiti ospedali e alberghi per accogliere chi decideva di intraprendere questi viaggi. Uno dei più famosi, ancora oggi praticato, è il cammino di Santiago, verso la tomba di san Giacomo apostolo, a Santiago de Compostela, in Spagna. Fu il culto delle reliquie che spinse i credenti a visitare i santuari diventati fonti di fede e spiritualità. La venerazione delle reliquie di santi e martiri esprimeva la necessità del popolo di poter contare su ricordi concreti di coloro che furono modelli di vita cristiana. Le pareti, le sculture e le vetrate delle chiese e delle cattedrali testimoniano quanto le reliquie furono importanti per rafforzare la fede dei credenti in tutta Europa. Si credeva inoltre che avessero un potere miracoloso; in alcuni casi le spoglie dei martiri venivano smembrate e le parti distribuite in vari santuari per accogliere più fedeli. Non sempre l’autenticità delle reliquie era certa, così il IV Concilio Lateranense del 1215 stabilì che dovessero avere il consenso ecclesiastico.

Glossario

Reliquie: resti del corpo o oggetti appartenuti a un santo o beato.

Competenze insieme

Verifichiamo le conoscenze Completate le frasi.

a. La Riforma gregoriana aveva l’obiettivo .

b. fu un monastero molto importante per il rinnovamento della Chiesa.

c. In questo periodo i fedeli cominciarono a compiere , lunghi cammini verso per venerarne le

Attiviamo le abilità

Sapete se nella regione in cui vivete esistono dei santuari presso i quali, ancora oggi, i fedeli organizzano dei pellegrinaggi? Confrontatevi in classe, poi dividetevi in piccoli gruppi e fate una ricerca su internet per scoprirlo.

La cattedrale di Santiago de Compostela, Spagna.

Segnale con raffigurata la conchiglia che indica le antiche vie di pellegrinaggio del cammino di Santiago.

Lezione

Le crociate

Albert Einstein (1879-1955) fisico tedesco, vincitore del Nobel per la fisica nel 1921

La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire.

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L’espansione islamica

La nascita e la diffusione dell’islam è legata alla figura di Maometto, mercante nato attorno al 570 d.C. a La Mecca, importante città della penisola araba. Secondo la tradizione, dopo essersi ritirato a meditare in una grotta, ebbe la visione dell’angelo Gabriele e ricevette le rivelazioni di Allah diventando il profeta dell’unico Dio. Iniziò così la sua predicazione e molti uomini cominciarono a seguirlo, ma egli incontrò numerosi oppositori all’interno della nobiltà della Mecca e fu costretto ad allontanarsi verso Medina: tale spostamento è chiamato ègira e risale all’anno 622, che per questo viene indicato come primo anno del calendario islamico. Infatti nello stesso anno si ricorda la nascita della prima comunità musulmana. Nel 630, Maometto tornò a La Mecca e, riconosciuto come capo religioso e politico, riuscì a imporre la nuova religione, determinando una forte coesione culturale, grazie all’uso della lingua araba e del Corano come testo sacro.

La Mecca, Arabia Saudita. È la città santa per i musulmani e meta di pellegrinaggio: ciascun credente è tenuto a visitarla almeno una volta nella vita.

Dopo la morte di Maometto, nel 632, i suoi successori (i «califfi») grazie alle conquiste territoriali diffusero l’islam oltre i confini della penisola.

Riconquistare la Terra Santa

Da quando nel 1078 l’esercito turco di religione islamica occupò il territorio della Palestina, per i cristiani d’Europa divenne pericoloso e difficoltoso raggiungere la Terra Santa, meta di molti pellegrinaggi nel Medioevo. Il pellegrinaggio in Palestina era intrapreso dalla maggior parte dei fedeli e la presenza dei Turchi in tale territorio impediva di fatto l’arrivo delle folle cristiane nella città santa, Gerusalemme. Con lo scopo di liberare queste terre dalla morsa della religione islamica, dal 1096 al 1270 Papi e sovrani d’Occidente organizzarono delle spedizioni militari, meglio conosciute come crociate.

Cultura attiva

Guerre in nome della religione

Il dibattito sul perché esistano guerre e conflitti è molto antico e probabilmente non avrà mai fine. C’è chi sostiene che la colpa sia delle differenze tra le tradizioni religiose e culturali e chi, invece, ritiene che le cause siano da ricercare negli interessi economici, commerciali e strategici. Secondo quest’ultima teoria, la religione sarebbe lo strumento usato per scagliare il popolo contro il nemico in nome della volontà divina. La religione, però, preferirebbe che i popoli superassero i conflitti e vivessero in pace.

Tu che cosa ne pensi? Qual è la tua opinione sui motivi scatenanti di guerre e conflitti?

Pellegrinaggi armati

La prima crociata fu indetta e fortemente propagandata da papa Urbano II: vi parteciparono cavalieri e fedeli provenienti da ogni dove. Si trattò di un vero e proprio «pellegrinaggio armato» e durante il percorso si compirono stragi e saccheggi che contribuirono a rendere le crociate un evento storico sotto certi aspetti discutibile. Col tempo alle motivazioni religiose si sostituirono quelle economiche: liberare la Palestina significava impadronirsi di nuove terre

e aprire rotte per commerciare più facilmente con l’Oriente.

Si contano in tutto otto crociate di cui solo la prima può essere considerata vittoriosa. Ma la riconquista di Gerusalemme fu temporanea: tutte le altre spedizioni si rivelarono un vero e proprio fallimento per il mondo cristiano, anche e soprattutto dal punto di vista morale. Le crociate favorirono guerra e violenza, allontanandosi dal messaggio del Vangelo e contribuirono a inasprire i rapporti con il mondo islamico e con la Chiesa d’Oriente.

Competenze insieme

Verifichiamo le conoscenze

Completate le seguenti definizioni.

a. È il profeta della religione islamica: ................................................................................................

b. L’allontanamento di Maometto dalla Mecca verso Medina:

c. Il testo sacro dell’islam:

d. Pellegrinaggi armati:

Facciamo un dibattito

Nonostante gli insegnamenti della storia, ancora oggi si combattono molte guerre nel mondo. Quali esempi di attualità vi vengono in mente? Provate a riflettere sul ruolo svolto dalla religione nei conflitti di oggi, poi organizzate un dibattito partendo dal seguente quesito:

Un mondo senza guerre è davvero possibile?

Dividetevi in due gruppi, ognuno dei quali raccoglierà fonti, informazioni e opinioni per sostenere e argomentare la tesi assegnata. Quindi pianificate e avviate il dibattito in classe.

Gruppo PRO

Anche se la guerra ha conseguenze tragiche, alle volte diventa necessaria per difendere i valori in cui si crede, anche quelli religiosi.

Gruppo CONTRO

La guerra è inutile, si dovrebbero creare e attuare alternative più umane per risolvere i problemi tra i popoli e gli Stati, e la religione dovrebbe essere uno strumento di pace.

APPREN DIMENTO
COOPE R ATIVO

Lezione 11

La vera riforma religiosa e morale

Gli ordini mendicanti

La necessità di una riforma religiosa e morale e la nascita di movimenti in cui la povertà veniva esaltata come forma perfetta di vita, portarono alla nascita degli ordini mendicanti. Papa Innocenzo III percepì il rischio di una deriva ereticale, per questo pensò di porvi rimedio avviando una politica di forte e violenta repressione nei confronti di alcuni movimenti, come i Catari e i Valdesi. D’altro canto il pontefice fu capace anche di aprirsi a quanto di positivo era contenuto in alcuni gruppi accogliendone diversi. Tra questi si distinsero le figure e le opere di san Francesco e san Domenico.

Papa Francesco 266° Papa della Chiesa cattolica

«Non dimenticarti dei poveri». Allora ho pensato alla povertà. Alle guerre. A san Francesco di Assisi. E ho deciso di chiamarmi come lui.

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Religioni in contatto

L’episodio dell’incontro tra san Francesco e il sultano d’Egitto, avvenuto a Damietta, è un importante esempio di dialogo religioso. San Bonaventura racconta che: «Il Soldano, volentieri ascoltava Francesco. Anzi lo invitò pure, con una certa insistenza, a rimanere con lui».

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Tempi di incontro

Tempi di incontro è un corso di IRC per la scuola secondaria di primo grado che incoraggia studentesse e studenti a entrare in una dimensione di conoscenza di sé, degli altri e del mondo attraverso il dialogo, il confronto e la condivisione.

L’impostazione didattica rigorosa e ricca di spunti soddisfa tutte le esigenze di insegnamento, accompagnando docente e classe in un percorso di crescita e di arricchimento.

I laboratori dell’allegato Officina delle emozioni stimolano lo sviluppo dell’intelligenza emotiva, fondamentale per acquisire consapevolezza del proprio mondo interiore e costruire relazioni sane.

Nuove metodologie didattiche

• Classe capovolta (flipped classroom)

• Apprendimento cooperativo

• Dibattito (debate)

• Didattica inclusiva

Apprendimento per competenze

• Competenze disciplinari

• Competenze europee

• Compiti di realtà

Officina delle emozioni

Educazione civica

• Agenda 2030

• Cittadinanza attiva

• Cittadinanza digitale

Codici per adozioni e pack vendita (modalità mista di tipo b - libro cartaceo e libro digitale)

ISBN 978-88-472-3979-1

ISBN 9 78-88-472-3980-7

ISBN 978-88-472-3981-4

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