La famiglia Millemiglia - Tra i monumenti d italia

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Ti piace viaggiare? Vuoi scoprire le meraviglie del nostro Paese? A spasso con non ti resta che salire sul vecchio camper Torpedine e geografia laAllora partire con la famiglia Millemiglia, sempre pronta a cacciarsi in avventure spassose ed esilaranti.

Isabella Paglia vive a Monselice, in provincia di Padova, in una casa piena di libri. Insegna laboratori creativi e ludici, e adora lavorare con i bambini. La sua passione è però viaggiare. È l’autrice di tutti i testi della collana “A spasso con la geografia”.

Età consigliata: dagli 8 anni

Raffaello Editrice

E 7,50

i monumenti d’Italia

In questo episodio, insieme a papà Noè, mamma Adele, Teo, Gaia e il cagnolino Pulce, attraverserai l’Italia e scoprirai le con spassotante A sue città d’arte e i monumenti più famosi e importanti: la geografia dal Colosseo alla Torre di Pisa, dal Duomo di Milano alla Reggia di Caserta, dai Bronzi di Riace alla Valle dei Templi di Agrigento... testimonianze di un passato ricco di storia, di fascino e di cultura. Che aspetti? Non c’è da annoiarsi… l’avventura sta per iniziare.

La famiglia Millemiglia

Tra

A spasso con la geografia

Tra

asso con eografia

collana di narrativa geografica

Isabella Paglia

o con grafia

Isabella Paglia Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE,­ GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d).

i monumenti d’Italia



Per volare con la fantasia A spasso con la geografia

Collana di narrativa per ragazzi


Redazione: Emanuele Ramini

Ufficio stampa: Salvatore Passaretta Team grafico: Letizia Favillo

Ia Edizione 2010 Ristampa 7 6 5 4 3 2 1

2017 2016 2015 2014 2013 2012 2011

Tutti i diritti sono riservati © 2010

Raffaello Libri Srl Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloeditrice.it www.grupporaffaello.it e-mail: info@ilmulinoavento.it http://www.ilmulinoavento.it Printed in Italy

È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di ­questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.


A tutta la mia famiglia e in particolare a quella parte che si trova in “trasferta�... A mio padre Pietro Paolo e alla mia cara nonna Amelia, con amore e riconoscenza.


Un libro per scoprire ed amare la geografia In compagnia della famiglia Millemiglia potrai intraprendere viaggi allegri, avventurosi e divertenti, ma nello stesso tempo interessanti e molto istruttivi. Insieme ai protagonisti ti divertirai, ti emozionerai, potrai scattare foto-ricordo e prendere appunti. E alla fine del percorso nascerà spontaneo in te il desiderio di approfondire le conoscenze sulle bellezze dell’Italia scoperte nel libro e di ricercarne altre, magari accontentandoti di viaggiare solo via internet. CosÏ, senza neanche accorgertene, imparerai a scoprire e ad amare il tuo Paese.


Isabella Paglia

La famiglia Millemiglia

Tra

i monumenti d’Italia

Illustrazioni di

Marco Barone


Adele Noè

Gaia

Teo Pulce


Una partenza frenetica Tutti a bordo di Torpedine

La famiglia Millemiglia era in pieno fermento.

La signora Adele cercava tra i bagagli la sua guida turistica, la figlia Gaia rovistava freneticamente nel suo borsone per assicurarsi di aver preso il proprio diario, e Teo, il figlio maschio, tentava con impazienza di infilare nello zaino stracolmo la sua nuovissima macchina fotografica digitale. Anche Pulce, il minuscolo cagnolino, era agitato: osservava tutti in maniera strana e correva di qua e di là, terminando il suo giro con una pipì sulla ruota di Torpedine, il vecchio camper di famiglia, più volte aggiustato con ricambi e decorato con motivi colorati. Intanto Papà Noè, un omone vestito alla Indiana Jones, con la testa dentro il cofano passava in rassegna ogni parte del malconcio motore. - Allora, ecco fatto: olio a posto, gasolio ok, pressione gomme perfetta!… E voi? Avete caricato tutto? Ci sono i viveri?… E gli indumenti adatti al viaggio?… E…

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Da esperto contabile, la penna in una mano e un foglietto nell’altra, spuntava da un’interminabile lista tutti gli oggetti che man mano elencava. - Acqua presente… vestiario anche… bussola, mappe… - Tutto a posto! Non manca niente! - confermarono in coro i due ragazzini e la moglie, agghindati con camicie a fiori, bermuda, cappellini, occhiali da sole e ciabatte. - Bau! - confermò Pulce che si era intrufolato in una delle valigie aperte. - Bene, che aspettiamo allora? Tutti ai vostri posti: si parte! - esclamò al culmine della contentezza Noè Millemiglia. - Prima tappa: Torino! Il viaggio prese il via nel migliore dei modi. All’interno del camper si chiacchierava, si scherzava, si rideva; si guardava fuori, si osservava la campagna rigogliosa, si ammiravano le colline, si sgranocchiava qualche biscotto. Dopo qualche ora, però, l’irrequietezza di Teo si fece sentire. - Quando si arriva a Torino? - sbuffò impaziente, giocherellando con la sua macchina fotografica. - Devo assolutamente sgranchirmi le gambe! - Sei sempre il solito. Ti lamenti di tutto e non ti sta bene mai niente - lo rimproverò Gaia. - Ma ti capisco. Tutti i maschi alla tua età sono così… così… ecco, poco evoluti. Lo dice anche la mia amica Domitilla!

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- Non è assolutamente vero - replicò Teo difendendo la categoria offesa. - Siete voi femmine ad essere sempre così... perfettine! Non sapete mai divertirvi come noi! Le loro voci si alzarono. Uno dei soliti litigi tra fratelli stava per rovinare la giornata. Così intervenne bonariamente Noè, sempre concentrato alla guida del suo camper. - Su, fatela finita, tra fratelli non si litiga! E, tanto per rimettere allegria, iniziò a canticchiare una canzone. - Brum, Brum, vieni via con me… niente più ti lega a questi luoghi, la, la, lalà…

- Per favore, bastaaaaa!.. Va bene, papà, ci arrendiamo… Pace, pace! - esclamarono in coro Teo e Gaia cercando di tapparsi le orecchie, mentre Pulce guaiva senza sosta come un lupo di fronte alla luna piena.

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Torino e la Mole

L’ascensore panoramico

La meta si avvicinava sempre più.

Nel camper non si sentiva volare una mosca. I ragazzi erano incollati al finestrino, ammutoliti. Il bianco ventaglio delle Alpi che circondava il capoluogo piemontese e le morbide colline che scendevano fino ai viali alberati lambiti dal Po, a due passi dal centro, avevano rapito i loro sguardi lasciandoli senza parole. Noè, per rompere il silenzio, iniziò a cantare una delle più note canzoni popolari piemontesi. - Piemontesina bella, sarai la sola stellaaaa…

- Papàààà… Basta! - supplicarono Teo e Gaia.


- Va bene, smetto. AnLo sai che... cora un attimo di pazienza e ci siamo - concluse Noè. Nel 1861, al momento della proclamazione dell’Unità d’Ita- Ecco il centro di Torino, lia, si decise che la capitale douna delle città più grandi e vesse essere Torino. importanti del Nord Italia. La città mantenne tale ruolo fino al 1865, quando la capitale Lo sapevate che fu capitale fu trasferita provvisoriamente a d’Italia prima di Roma? Firenze e poi, in via definitiva, Torino si mostrava loro a Roma. con tutto il suo fascino di città elegante che aveva conservato il fasto di un tempo glorioso. La città rimaneva sospesa, in perfetto equilibrio tra passato e futuro: da una parte si vedevano le dimore reali di un passato recente, dall’altra le moderne fabbriche dislocate nelle zone industriali. Teo scattava foto dovunque, dagli austeri e monumentali palazzi agli ampi viali, al Lingotto e alle insegne della Fiat. Gaia ammirava la fila interminabile dei portici del centro e scriveva appunti sul suo diario. Le piacevano quei portici così particolari dai soffitti di legno decorato, con le vecchie pareti scandite da insegne commerciali… I ragazzi, presi dall’atmosfera quasi magica, da un momento all’altro si aspettavano di sentire il fruscio dei lunghi abiti di qualche nobildonna che usciva dal portone di quelle antiche dimore o di vedere all’interno dei caffè storici dei gentiluomini alzare i calici o sorseggiare una cioccolata.

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- Questo è il parcheggio... ci siamo. Una passeggiata è certamente il modo migliore per entrare in sintonia con la città - disse Adele. - Aspetta, mamma… Ancora qualche secondo… sto finendo di scrivere sul mio diario - rispose Gaia. - Va bene. Allora ne approfitto per dirvi due cosette… Mi raccomando, Teo, non ci far fare brutte figure quando andremo a visitare i monumenti. Ti prego di infilare Pulce dentro il tuo zainetto… e assicurati che stia buono e tranquillo! Di solito è vietato far entrare gli animali, ma papà ed io non ce la sentiamo di lasciare Pulce da solo in camper per tutto il giorno… - Ricevuto, mamma! Teo infilò subito il minuscolo cane nello zainetto facendogli una tenera raccomandazione: - Allora siamo intesi: ti lascio la fessura superiore aperta, così puoi sbirciare e divertirti anche tu. Qua la zampa, fratello! - Adesso scendiamo, ragazzi - esclamò Noè. - Faremo una bella passeggiata dal centro fino alla Mole Antonelliana, il simbolo di questa città. Prima, però, ho un’idea... Da queste parti fanno dei dolci squisiti... Che ne dite se facciamo tappa in uno dei famosi caffè storici e ci prendiamo una cioccolata calda? - Sììììììììì!!!!! - risposero in coro Teo e Gaia, per una volta d’accordo. Mezz’ora dopo, i Millemiglia, sazi e soddisfatti, con an-

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cora il dolce sapore di cioccolato in bocca, ripresero il cammino. - Abbiamo fatto un bel Lo sai che... po’ di strada, ragazzi - fece La Mole non è solo il simbolo notare Noè, - ma passegdella città di Torino, ma uno giare in centro per le vie dei principali dell’intera Italia. del cuore antico di Torino Proprio per questo la sua immagine è stata riporè un vero piacere... E poi tata nella moneta guardate... Questa costruda 2 centesimi di zione maestosa è la Mole euro. Antonelliana, il simbolo di Torino. Un’imponente torre si stagliò di fronte ai bambini, che rimasero incantati con lo sguardo in alto, come a volersi arrampicare con gli occhi fino in cima, lassù nel cielo. - Caspita se è alta! - esclamò Teo col naso in su. - È proprio altissima - confermò Gaia. - Sembra un’enorme cupola... anche se non è tanto rotonda, perché finisce con qualcosa che assomiglia ad un lungo pungiglione di vespa. - Scusate, ma cosa c’è dentro? - chiese Teo sempre a naso in su. - Adesso è sede del Museo del Cinema. Sai, è un monumento abbastanza antico - spiegò Adele - ed ha un bellissimo soffitto decorato con stucchi che si possono ammirare dall’ascensore. Da lassù si gode uno spettacolare panorama di Torino!

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- Cosa?... Ascensore?... Panorama?... - si allarmò Teo. - Non vorrete mica salire così in alto con l’ascensore?! Oddio, ci risiamo! E se mi vengono le vertigini? Aiuto, Pulce, questi sono matti! Come al solito vogliono fare gli intrepidi! - Teo è un fifone, Teo ha paura dell’ascensore, Teo soffre di vertigini!… - canterellò Gaia canzonando il fratello, bianco come un lenzuolo e con la tremarella alle gambe. - Non è vero, solo… ecco… mi sembra uno sforzo eccessivo, in nome della cultura! Voglio dire... posso vivere lo stesso ammirando la Mole da terra! Poi, le fotografie da qui vengono meglio, non vi preoccupate! - Forza, Teo - lo incoraggiò la madre, - non corri nessun rischio. Ci siamo noi con te e lassù è meraviglioso. Scegli: o ti unisci a noi in ascensore o sali i 1 040 scalini che servono per arrivare in cima. Decidi tu. Teo era titubante. Non voleva sembrare, soprattutto agli occhi della sorella, un ragazzino troppo fifone. Guardò l’ascensore, guardò la mole, deglutì forzatamente, strinse i pugni e alla fine esclamò con tono deciso: - Andiamo! Poi continuò, quasi sottovoce, rivolto allo zaino: - Pulce, almeno tu stammi vicino… I quattro si diressero alla biglietteria dell’entrata dove un gruppo di turisti ascoltava attento la spiegazione di una guida.

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…Sull’estremità della Mole fu collocata dapprima una statua, il genio alato, una specie di angelo dorato, che fu abbattuto da un uragano nel 1 904. Poi la statua fu sostituita da una semplice stella, ma anche questa crollò dopo un violento ciclone, così fu ancora sostituita da una semplice guglia in metallo… - Caspiterina! - pronunciò Teo deglutendo. - Non mi sembra tanto fortunata questa Mole! Il genio ha preso il volo al primo fulmine, la stella è diventata cadente… Meglio fare gli scongiuri! Guardate che siamo ancora in tempo per cambiare idea… - Ecco fatto. Abbiamo i biglietti, e l’ascensore si trova lì a destra - tagliò il discorso il padre. - Si entra a gruppi di otto persone accompagnate da un addetto. Si arriva solo fino al terzo piano, non fino in cima. - Alleluia! - esclamò Teo con un sospiro di sollievo. - è proprio un peccato. Si arriva solo a quota 85 metri! disse Adele. - Ma forza, saliamo, ora tocca a noi! - E... quel cubo trasparente non sarà per caso l’ascensore? - chiese Teo appena lo vide. Non ottenne alcuna risposta, ma una fredda occhiataccia dalla famiglia intera. - ...Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette e otto contò l’accompagnatore prima che le porte dell’ascensore si chiudessero. Un rumore meccanico, un sibilo e poi un altro come la centrifuga della lavatrice…

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- Guarda, Teo! Che bellezza! - gridò Gaia tutta felice ed emozionata, con il viso incollato al vetro, tanto per non perdersi niente. - Oddio, Pulce... mi tremano le gambe. Per i miei gusti questo coso va velocissimo, mi sembra di galleggiare nell’aria! Meglio chiudere gli occhi!!! Un piccolo scatto. L’ascensore si era fermato. Teo riaprì gli occhi. Le gambe gli tremavano ancora, ma rimase incantato: di fronte a lui si apriva un panorama mozzafiato. - Osservate, ragazzi... - indicò la madre - ...quelle montagne innevate che abbiamo già visto sono le Alpi… - Guardate che meraviglia! Respirate l’aria pura che ci arriva da quei monti! - esclamò Noè inspirando a pieni polmoni, come fosse un alpinista sul Monte Bianco. Mamma Adele, da vera esperta, continuò: - … E quel serpentello luccicante è il Po, il fiume più lungo d’Italia; quella laggiù, invece, è la collina di Superga e quella grande macchia verde è il Parco del Valentino, costruito nell’800… Gaia, affascinata e ammirata, scriveva velocissima nel suo diario pieno di frecce, disegnini e annotazioni di ogni genere, mentre il fratello, ben attento a non sporgersi troppo, immortalava dall’alto Torino con mille scatti.

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- Sai, Pulce, ne valeva davvero la pena! - sussurrò incantato. Lo zaino diede dei piccoli fremiti. Pulce scodinzolava e annusava l’aria dalla fessura aperta. - …Ultima corsa - strillò l’accompagnatore. - Signori, si scende. Avviso a tutti i turisti: si scende!!! - Tutti dentro, ragazzi! - disse Noè. Le porte si chiusero. Un rumore meccanico, un sibilo e poi un altro. Sempre come all’andata, sempre come la centrifuga della lavatrice. Ma questa volta il rumore divenne sordo come quello di un motore sul punto di rompersi… All’improvviso, un botto. Silenzio. Nessuno osava fiatare. Tutti i passeggeri dell’ascensore si guardavano l’un l’altro con aria Se ti capita di restare bloccato interrogativa. Nessuno in ascensore, la prima cosa che devi fare è mantenere la calma osava dire quello che soe premere il pulsante di allarme. spettava… Qualcuno interverrà e ti aiuterà L’ascensore si era ferad uscire. mato… a mezz’aria! - Signori… Niente panico... Un po’ di pazienza. È tutto sotto controllo - disse l’accompagnatore, piuttosto titubante, prendendo la parola. - Fra poco ci tireranno fuori di qui…

Da Buon Cittadino

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Teo stava immobile, teso come uno stoccafisso, con gli occhi sgranati, mentre il cuore gli batteva a mille. Non osava fare una mossa, men che meno respirare. Tre turisti giapponesi, con i visi attaccati come ventose alle pareti di vetro per ammirare il panorama, non fecero quasi caso all’incidente: erano talmente abituati ai piccoli tremolii della terra e anche ai terribili terremoti del loro paese, per cui un ascensore fermo a mezza strada era solo l’occasione per avere più tempo a disposizione per ammirare dall’alto le bellezze di Torino. L’unica persona che stava veramente male e sudava freddo era una signora distinta, vestita elegantemente, che continuava a fissare atterrita qualcosa per terra facendosi sempre più livida per la paura. Uno zainetto. Anche lui tremante… quasi mugolante… Uno zainetto che sembrava muoversi. Lo zainetto di Teo! - Aiutoooo!... Un attentato!... C’è una bomba in quello zainetto! - gridò la signora non riuscendo più a controllarsi, in preda ad un’agitazione furiosa. E subito cadde a terra svenuta. Nell’ascensore si scatenò un parapiglia. Chi invocava soccorso, chi batteva i pugni sul vetro per richiamare qualcuno del pronto soccorso… e chi, come l’accompagnatore, cercava di far rinvenire la signora, stecchita come una zanzara.

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All’improvviso, in mezzo a tutta quella confusione, sbucò dallo zainetto un minuscolo cagnolino. Pulce, il più spaventato di tutti, con un balzo saltò in braccio a Teo, tremando per la paura. Tutti si tranquillizzarono. - …Ma è solo un cagnolino! - dissero in coro con un sospiro di sollievo. La signora rinvenne e i turisti giapponesi, inchinandosi sorridendo, scattarono un’infinità di foto a Pulce. In mezzo a tutto quel trambusto… l’ascensore ripartì! Appena fuori dalla Mole, la prima a parlare fu Adele, ancora rossa per la vergogna. - Per oggi abbiamo combinato abbastanza guai… Sarà meglio tornare al camper! - Sì, cambiamo aria... - fu d’accordo Noè. - Domani ci aspetta la seconda tappa del nostro itinerario tra i monumenti d’Italia: Milano, città della moda, dell’industria e capoluogo della Lombardia. I ragazzi accettarono con entusiasmo la proposta: Teo sistemò ben bene la sua macchina fotografica, mentre Gaia già pensava a quante notizie interessanti avrebbe scritto nel suo diario di viaggio.

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Milano e il Duomo

La Madonnina e il fantasma

Il giorno seguente il vecchio Torpedine era già di buon

mattino alle porte di Milano. Agli occhi dei ragazzi la città apparve come una frenetica metropoli moderna, nel pieno di una giornata afosa e appannata come i finestrini del camper, umidi di foschia e appiccicosi di smog. La radio trasmetteva le notizie sulla viabilità: “…Traffico intenso causa maltempo e sciopero della metro…”

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