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E 7,50
Un a mico ven uto da l mare
Il libro è dotato di approfondimenti online su www.raffaellodigitale.it
Ivonne Mesturini
Ivonne Mesturini ha acquisito una lunga esperienza di insegnamento, soprattutto con ragazzi di una scuola a tempo pieno. Si è sempre interessata alla narrativa e ha scritto numerosi racconti per bambini.
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BLU SERIE
Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE,GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d).
Tutti per uno, uno per tutti: questo è il motto della mitica 5a A. A rompere l’equilibrio, però, è un nuovo arrivato: Abdul, ragazzo marocchino timido e in cerca di nuovi compagni. Da quel momento, Federico, Alessandro, Nicolò e Talo non sono più amici. Colpa del nuovo arrivato? E quali segreti nasconde Abdul? Una storia coinvolgente sul valore dell’amicizia e sull’importanza dell’integrazione, senza frontiere né colori.
SERIE
BLU
dai 9
Ivonne Mesturini
anni
Un amico venuto dal mare Una storia di amicizia e di integrazione
IL MULINO A VENTO
IL MULINO A VENTO Per volare con la fantasia
IL MULINO A VENTO
IL MULINO A VENTO Collana di narrativa per ragazzi
Editor: Paola Valente Redazione: Emanuele Ramini Ufficio stampa: Salvatore Passaretta Team grafico: Letizia Favillo Ia Edizione 2008 Ristampa 7 6 5 4 3 2 2018 2017 2016 2015 2014 2013 Tutti i diritti sono riservati © 2008 Raffaello Libri Srl Via dell’Industria, 21 60037 – Monte San Vito (AN) e–mail: info@grupporaffaello.it www.grupporaffaello.it e–mail: info@ilmulinoavento.it http://www.ilmulinoavento.it Printed in Italy
È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.
Ivonne Mesturini
Un amico venuto dal mare
Illustrazioni di
Michele Bizzi
Una famiglia normale Settembre
H
– ai preso tutto, Federico? – lo interroga sua madre. – Il tuo zaino è in ordine? – Sì, sì mamma, stai tranquilla è tutto a posto. È da ieri che continui a farmi la stessa domanda. Mi hai ripetuto queste cose almeno una decina di volte! – Non è vero, voglio solo che non ti manchi nulla, specie il primo giorno di scuola. Non sono mica una madre alla quale non importa niente di suo figlio! – Stai pur certa che non vieni considerata così! Tutti ti portano ad esempio: la signora Lorenzi qua, la signora Lorenzi là. So che mi vuoi molto bene, mamma, ma sono diventato grande, non te ne sei accorta? Sai per colpa tua come mi chiamavano i miei compagni di scuola fino
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a poco tempo fa? Il pulcino… Io mi vergognavo da morire! Ormai devi far da “chioccia” solo ad Arianna, te ne prego! Tra Federico e sua madre, la signora Pia, scoppiano spesso piccoli battibecchi, che però si dissolvono subito come bolle di sapone perché madre e figlio si adorano.
I Lorenzi sono quattro: padre, madre e i due figli, Federico e Arianna. Papà Piero è una persona “seria” ma gioviale. Molto attaccato alla sua famiglia, si rammarica di star poco in casa e di non poter godere la quotidianità dei propri figli. È sempre in giro per l’Italia per lavoro: fa infatti il rappresentante di prodotti estetici. Ogni volta che deve partire ripete a Federico:
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– In mia assenza sei tu l’uomo di casa, conto su di te, proteggi tua madre e tua sorella. Mi raccomando, Fede! Pia, la madre, ha quaranta anni, ma ne dimostra molti di meno. Piccola e castana, è per i suoi figli la madre più bella del mondo. Lavora part-time in lavanderia. Le camicie che stira sono dei capolavori: sembrano uscite nuove di zecca da un negozio. Il marito spesso le dice scherzando che quelle che stira per gli altri sono perfette, mentre le sue sono piene di brutte grinze. Sempre pronta ad ascoltare e ad aiutare gli altri, a volte con i figli è troppo esigente. – Sono un po’ troppo apprensiva con Federico – dice spesso alle amiche. – Devo controllarmi, altrimenti lo renderò insicuro. È che con Piero sempre fuori, mi sento doppiamente responsabile della sua crescita.
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Federico, Fede per gli amici, è un ragazzino di 10 anni. Sensibile e sempre allegro, socializza facilmente con tutti. Gli amici non gli mancano di certo e gli piace essere coinvolto nelle avventure più disparate. Arianna, sei anni appena compiuti, è la piccola di casa. Agile e snella, mette gioia e allegria solo a guardarla. Al suo sguardo curioso niente sfugge e ha una memoria prodigiosa. Federico le vuole molto bene, le insegna tante cose e lei lo segue come un cucciolo. A volte bisticciano, come tutti i fratelli e le sorelle di questo mondo. A Fede dà fastidio quando Arianna gli sta tra i piedi mentre parla o gioca con i suoi amici. E proprio non la sopporta se, per un nonnulla, comincia a frignare e corre dalla mamma per farsi dare ragione. – L’avete viziata troppo! – si difende quando si sente dire che deve aver pazienza perché “lei è
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ancora piccola”. Oggi Arianna è fuori di sé dalla gioia e si pavoneggia davanti allo specchio. È tutta nuova, dal grembiulino rosso a quadretti, al colletto bianco con un enorme fiocco, alla cartella. Sfoggia un sorriso smagliante: è il suo primo giorno di scuola.
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La mitica 5a A
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– ede, sono qua! – gli grida Alessandro, suo amico per la pelle. – Ciao Ale, dov’è Andrea? – Sei cieco? È lì che parla con Carolina! Federico spalanca gli occhi. – Carolina? Quella è Caro? – Sì, hai visto come si è fatta carina? – sottolinea Ale. Da quando l’hanno vista l’ultima volta, prima delle vacanze, è cresciuta in altezza e i capelli biondi allungati incorniciano un viso simpatico e sorridente e due occhi verdi da gatta. – E di Chiara cosa ve ne pare? – aggiunge Andrea. – Non male – risponde Fede, – ma si dà troppe arie per i miei gusti! Chissà chi si crede di essere!
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Davanti alla “Scuola Elementare Giovanni Pascoli” la confusione è tanta. Le voci si rincorrono. La gioia di ritrovarsi, dopo le vacanze estive, esplode.
– Come ti sei ingrassato quest’estate, Pierpaolo! – urla ad un tratto Nicolò. – Poveri noi, adesso come farai in porta? – Dai, non prendermi in giro… all’occorrenza mi sostituirai tu, così, magro come sei, farai passare tutti i tiri! – risponde ironico l’amico.
Le battute si sprecano. L’anima della mitica 5ªA è lì, quasi al completo. Ad Alessandro, Fede, Elisa, Carlo, Nicolò ed Andrea, detto Talo, si sono aggiunti Carolina, Ludovica, Marta e Pierpaolo. Abitano quasi tutti nel centro storico di una piccola cittadina adagiata sul mare, la cui spiaggia vanta la sabbia più fine e bella dell’Adriatico. Si conoscono più o meno da una vita, come del resto i loro genitori. Fede ed Ale sono insieme dall’asilo nido. Aperto e solare il primo, timido ed introverso il secondo. Fede prende subito fuoco, ma subito si spegne. Ad Ale, il testardo della compagnia, è dif-
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ficile far cambiare idea, ha sempre ragione lui. L’uno ama la lettura e la storia. L’altro le scienze e la musica. Insomma, non potrebbero essere più diversi tra loro, ma sono sempre insieme, attaccati come due fratelli siamesi: dove c’è l’uno, c’è l’altro. Talo è un ragazzino tranquillo, sempre disponibile. Pierpaolo, il più allegro del gruppo, ama molto fare gli scherzi, anche se non sempre sono graditi a tutti. Carlo è il più tignoso ed aggressivo della compagnia, ma fedele come un cane al suo amico di turno. Nicolò, che spicca per i suoi capelli rossi, è dolce, sensibile e sempre pronto a prendere le difese dei più deboli. Nel gruppo ci sono poi quattro femmine: due rosse, una biondina e una castana. Carolina ed Elisa sono esuberanti ed esplosive, mentre Marta e Ludovica sono più tranquille e riflessive. Sono tutte sempre pronte a mettersi in gioco e a scontrarsi con i maschi. All’occorrenza, però, tutta la classe sa fare la-
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voro di squadra. Di strada insieme ne hanno fatta tanta: dalla Scuola materna alla Scuola Primaria hanno diviso la stessa sezione, le stesse insegnanti, gli stessi amici. Per questo tra loro c’è un’unione speciale: un’amicizia a prova di bomba. Il motto “tutti per uno e uno per tutti” sembra fatto proprio per loro.
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Il nuovo alunno
Il rumore davanti alla scuola tende ad aumentare, si è fatto addirittura assordante. Finalmente suona la campanella. È ora di entrare. Gli ultimi saluti, le ultime raccomandazioni. – Ciao mamma! – grida Federico alla madre che non si decide ad andarsene. – Ciao Fede, dà un’occhiata a tua sorella durante la ricreazione – si raccomanda la signora Pia. – Va bene, mamma... Lo sciame entra nell’edificio con il suo caratteristico allegro brusio. Un nuovo anno scolastico sta iniziando. Chiuso il maestoso portone, il padrone della via è ora il silenzio.
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I corridoi della scuola sono pieni di ragazzi che cercano la propria aula. Le maestre della 5ªA, Gilda e Paola, accolgono sorridenti i loro alunni sulla porta. La prima è alta, snella, solare, simpaticissima: le ore di matematica filano con lei che è una meraviglia! Paola, l’insegnante d’italiano, è più bassa ed ha occhi dolci da cerbiatta. Molto sensibile e colta, durante le lezioni incanta tutti quanti con la sua voce pacata. – Come sono andate le vacanze? – chiedono agli alunni le due maestre. – Come siete cresciuti! I ragazzi si guardano euforici, si riconoscono, si scelgono. In un battibaleno i banchi sono tutti occupati. Nessuno ha ancora fatto caso alla novità: accanto alla maestra Gilda c’è un ragazzo nuovo. – È Abdul e viene dal Marocco – precisa l’insegnante presentandolo, – e sarà un vostro compagno. Abdul è snello, scuro di carnagione, con una massa di capelli neri e ricciuti.
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Diciotto paia di occhi curiosi “sminuzzano” il nuovo arrivato. Anche gli occhi di Abdul, nerissimi e penetranti, fotografano tutti e tutto, poi si nascondono dietro a ciglia incredibilmente lunghe per un ragazzo. – Il suo posto – di-
ce la maestra – sarà accanto a Federico, terza fila a destra. Tu, Alessandro, spostati per il momento vicino a Pierpaolo. Alessandro è arrabbiato e non lo nasconde. Con una faccia molto cupa guarda l’intruso, con gesti bruschi libera il banco dalle sue cose e si avvia al nuovo posto assegnatogli. Anche Fede è arrabbiato: non gli va di stare lontano da Ale anche se è solo “per il momento”. Abdul si è fatto già due nemici. Seduti fianco a fianco, Federico ed Abdul si guardano di sottecchi. “Mi sembra simpatico!” pensa Abdul. “Ha un viso sorridente, spero di piacergli!” “Questo non ci voleva!” pensa Fede. “Adesso dico alla maestra che non è giusto dividere me ed Ale!” Poi ci ripensa perché sa che quando la maestra Gilda ha deciso una cosa ci deve essere una ragione. Sarà lui a fare in modo che Abdul desideri lasciare quel posto!
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Un giardino speciale
Non sarà ultramoderna come le altre scuole della città, ma per Federico e i suoi amici la “Pascoli” è senz’altro la più bella. È la scuola del centro storico, è la scuola del tempo pieno. Costruita negli anni trenta, ha mura spesse che fanno da barriera al freddo invernale e assicurano il fresco quando il sole inizia a picchiare forte. Le ampie aule e i soffitti alti permettono di avere aria buona e pulita per tutti. Le grandi finestre danno su un giardino chiuso da mura storiche e inondano sempre di luce lo spazio. Il giardino della “Pascoli” è, a detta di tutti, l’aula più bella dell’edificio scolastico: alberi
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secolari, pini marittimi, lecci, platani e querce gli fanno da corona, regalando zone d’ombra e meravigliosi chiaroscuri, dove si può riposare, leggere o guardare gli altri correre e giocare. Alle 10,30 di ogni giorno scolastico, quando il tempo è bello, quel posto si riempie di un vociare allegro: lì la ricreazione si gusta di più. Oggi i maschi di quinta A e B scendono a velocità supersonica le scale che dal primo piano portano al giardino. L’entusiasmo generale è altissimo: verrà consegnato loro ufficialmente lo spazio per giocare a pallone. È usanza della “Pascoli”, infatti, che agli alunni delle ultime classi venga riservata una parte del giardino per poter disputare partite di calcio, lo sport che amano di più. Le due quinte giocheranno lì, allenate dal maestro Giorgio, loro insegnante di ginnastica, fino a quando non si affronteranno in una partita decisiva, e la classe che ne uscirà vincente rappresenterà la “Pascoli” al campionato che ogni anno si tiene tra tutte le scuole primarie della città e quelle della provincia.
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