Radiocorriere TV n.14 - Anno 89

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RadiocorriereTv SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA

Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997

numero 14 - anno 89 6 aprile 2020

Antonio Albanese

foto: Claudio Iannone

Torneremo

ad abbracciarci I TOPI 2


Questo libro è un viaggio nello spazio e nel tempo alla ricerca delle meraviglie italiane 50


TELEVIDEO Lu 14 Ott

11:25:35

ULTIM' ORA LA GUIDA COMPLETA AI PROGRAMMI RAI LA TROVATE ALLA PAGINA 501 DEL TELEVIDEO E ALLA PAGINA 482 DEL TELEVIDEO TUTTE LE ANTICIPAZIONI DEL RADIOCORRIERE TV

TV RADIOCORRIERE TV RADIOCORRIERE

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e r e g g e l da tamente as s olu 35


Questa settimana voglio fare una piccola riflessione con voi. Innanzitutto per ringraziarvi, perché siete sempre di più a scegliere di "sfogliare" il nostro giornale online. Il vostro apporto, testimoniato dalle e-mail e dai contatti social, è molto importante per la nostra redazione e ci stimola ad andare avanti in un momento così delicato. Un periodo della nostra vita che difficilmente dimenticheremo. Eppure, in questi giorni, abbiamo iniziato, obtorto collo, a comprendere quanto siano importanti le tecnologie che ci stanno permettendo di affermare un nuovo modello di lavoro a distanza. Stiamo capendo che si può vivere con meno mobilità. È chiaro che il nostro Paese non era pronto a una modalità di smart working così elevata. Abbiamo ancora la necessità di incrementare le competenze digitali in molti settori. Eppure, ci siamo subito calati in una realtà di lavoro da casa, sostituendo la giacca e la cravatta con la felpa e le ciabatte. Abbiamo cambiato il nostro modo di operare, di interagire (noi che senza strette di mano o baci e abbracci non sapevamo stare) e adesso dobbiamo puntare diritti e con coraggio, proprio verso questa tipologia innovativa, prevedendo investimenti significativi. Dobbiamo reinventarci il sistema di lavorare, di agire, di operare, di vivere. Fare in modo che la ricerca e l'innovazione non siano abbandonate e il progresso scientifico ci permetta di proseguire lucidamente la nostra vita professionale e non solo. È necessario, però, che questo processo di innovazione non avvenga a singhiozzo. Abbiamo bisogno di risposte per progetti di più ampio respiro. E per questo sarebbe opportuno, soprattutto in una fase così delicata di rilancio dell'intero sistema Paese, snellire il più possibile la farraginosa e lenta macchina della burocrazia italiana. Le nostre eccellenze hanno bisogno di tornare ad attrarre investimenti e necessitano di Istituzioni che siano prepotentemente al loro fianco, in grado di fare squadra e non di rallentare, come spesso avviene, una prospettiva di ripresa che riguarderà l'intero Stivale. Da questo dramma che stiamo vivendo abbiamo capito che possiamo muovere le idee anche restando a casa. Dobbiamo farne tesoro per il futuro.

Buona settimana

Fabrizio Casinelli

Vita da strada

MUOVIAMO LE IDEE RESTANDO A CASA


SOMMARIO N. 14 6 APRILE 2020 VITA DA STRADA 3

ANTONIO ALBANESE Dopo la tentata fuga della prima stagione, "I Topi" tornano su RaiPlay e Rai3. Il protagonista parla delle nuove puntate del suo "gioiellino"

LA SANTA PASQUA IN TV Da venerdì 10 a domenica 12 aprile tutte le celebrazioni di Papa Francesco in diretta su Rai1 18

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LA RAI CONTRO LE FAKE NEWS Il direttore di Rai News Antonio Di Bella coordina l'Osservatorio permanente della Rai contro le notizie false voluto dall'Amministratore delegato Fabrizio Salini

STANOTTE A SANPIETRO

FRANCO DI MARE Il conduttore di "Frontiere" su Rai1: "Il nostro mandato è quello di informare il cittadino al meglio delle nostre possibilità e nella maniera più oggettiva possibile" 20

L'ALBERO DEGLI ZOCCOLI

Mercoledì 8 aprile in prima serata su Rai1, uno straordinario viaggio con Alberto Angela tra le meraviglie del Vaticano

In prima serata venerdì 10 aprile il capolavoro di Ermanno Olmi. Un rispettoso e commosso omaggio a Bergamo e alla Lombardia, duramente colpite dall'epidemia

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MATILDE GIOLI Il RadiocorriereTv intervista l’attrice che nella serie "DOC – Nelle tue mani" di Rai1 veste i panni della dottoressa Giulia 22

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RADIOCORRIERETV SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 Numero 14 - anno 89 6 aprile 2020

DIRETTORE RESPONSABILE FABRIZIO CASINELLI Redazione - Rai Via Umberto Novaro 18 00195 ROMA Tel. 0633178213

RadiocorriereTv

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RadiocorriereTv

Capo redattore Simonetta Faverio In redazione Cinzia Geromino Antonella Colombo Ivan Gabrielli

radiocorrieretv

Grafica Claudia Tore Vanessa Somalvico


FRANCESCA FIGUS GIANMARCO SAURINO

RAI PREMIUM

È il dottor Lorenzo Lazzarini in "DOC – Nelle tue mani". L'attore pugliese si racconta al nostro giornale

Il canale della Rai dedicato alla fiction propone due serie tv ricche di suspense: la comedy-poliziesca olandese "Lord and Master" e la comedy-fantasy "Good Witch"

Tra i protagonisti della serie di RaiPlay "Passeggeri Notturni" tratta dai racconti di Gianrico Carofiglio. L'attrice interpreta la stravagante e carismatica zia Agnese 22

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RADIO3 ETABETA Il sabato mattina alle 11.05 su Rai Radio1 Massimo Cerofolini accompagna gli ascoltatori in un viaggio nel mondo dell'innovazione e della tecnologia 42

RADIO1 PLOT MACHINE

RAI RADIOLIVE MARCO LIORNI Abbiamo incontrato il popolare conduttore del programma del sabato pomeriggio di Rai1 30

ROMANZO ITALIANO

Il direttore del RadiocorriereTv Fabrizio Casinelli intervista Alberto Scuro, presidente di ASI, Automotoclub Storico Italiano 36

DONNE IN PRIMA LINEA Annarita Petrocca, dal luglio 2018 Questore di Cosenza, ci parla di sé e di come la città calabrese sta vivendo questa fase di emergenza Covid-19

Ultimo appuntamento, sabato 11 aprile alle 18 su Rai3, con il format dedicato a territorio e letteratura

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SOCIETÀ

32 La solidarietà al tempo della Covid-19 40

TUTTI I PROGRAMMI SONO DISPONIBILI SU

SPORT Le lacrime biancorosse allo Stamford Bridge 52

LE CLASSIFICHE DI RADIO MONITOR

Le anticipazioni della puntata

Tutto il meglio della musica nazionale e internazionale nelle classifiche di AirPlay

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CULTURA L'arte, la musica, la storia, la danza, il teatro, i libri, la bellezza raccontati dai canali Rai 46

RAGAZZI

CINEMA IN TV Una selezione dei film in programma sulle reti Rai 56

ALMANACCO

Tutte le novità del palinsesto Rai dedicato ai più piccoli

Le storiche copertine del RadiocorriereTv

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SERVIZIO PUBBLICO

Sminiamo Il direttore di Rai News Antonio Di Bella coordina l'osservatorio permanente della Rai contro le notizie false voluto dall'Amministratore delegato Fabrizio Salini. "La Rai ha un compito essenziale – afferma l'Ad – raccontare quello che sta accadendo in maniera corretta e autorevole"

D

irettore Di Bella, la Rai vuole mettere al riparo il telespettatore da un secondo virus, quello delle fake news, da dove si parte? Bisogna affidarsi alle persone competenti, virologi, me-

dici, scienziati, non esiste una ricetta magica, esiste solo la competenza professionale di tanti colleghi giornalisti che in tutte le testate, le reti, si occupano da anni e con grande professionalità di questi temi. Noi non vogliamo in alcun modo sovrapporci al loro lavoro, vogliamo, al contrario, metterci al loro servizio, con una newsletter e più avanti con una chat, nella quale lanciamo degli alert, degli avvisi, degli allarmi su fake che circolano in rete, ad esempio su medicine miracolose o scoperte sensazionali non comprovate scientificamente. Ovviamente ci facciamo aiutare da un comitato scientifico di professionisti, che stiamo formando, che in base alle loro competenze possono aiutarci. Mettiamo in comune queste capacità, in modo che come Rai possiamo servire meglio il nostro pubblico.

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o le L'Ad Fabrizio Salini ha detto che la Rai ha il compito essen-

deve essere sempre messa in evidenza. Non possiamo ri-

ziale di raccontare quello che sta accadendo in maniera cor-

schiare di salvarci dal Coronavirus e poi di sprofondare in

retta e autorevole. Come è possibile certificare una notizia?

una crisi economica drammatica.

La regola è quella più antica del giornalismo, fare delle verifiche. La cosa è più complicata quando si tratta di farle in un settore scientifico, a questo punto ci vogliono gli esperti, le persone competenti. Abbiamo la fortuna, come giornalisti nelle diverse testate e reti, di avere una serie di contatti a cui fare riferimento. L'importante, come accade anche nella ricerca scientifica, è condividere tutte le informazioni per arrivare meglio alla verità.

Nella tua carriera, come cronista, inviato e corrispondente, hai raccontato molte pagine della nostra storia recente, cosa ha di diverso raccontare l'emergenza che viviamo oggi? La diversità è che c'è un nemico invisibile. Nei giorni drammatici di Charlie Hebdo, che ho vissuto a Parigi, i nemici erano lì, erano i terroristi che sparavano e che fuggivano, che venivano arrestati, c'era sicuramente la paura per le cellule terroristiche che continuavano ad agire nell'ombra,

Cosa significa fare servizio pubblico nei giorni del Corona-

ma un nemico così subdolo, che cambia il nostro modo di

virus?

vivere e che ha la capacità di cambiare le nostre vite, an-

È una responsabilità in più. Penso al dovere di informare

che in futuro, non l'avevo mai incontrato. È ancora più do-

senza nascondere nulla e sempre senza allarmare inutil-

veroso, per noi del Servizio Pubblico, cercare di dare tutte

mente, penso al dovere di raccontare una realtà dramma-

le informazioni che siano utili alla comunità per superare

tica senza dimenticare che la speranza in una ripartenza

questo momento e ripartire.

OCORRIERE

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ANTONIO ALBANESE

Dopo la tentata fuga della prima stagione, "I Topi" tornano nel bunker. Il protagonista parla al RadiocorriereTv delle nuove puntate del suo "gioiellino". Attore-regista dall'intelligenza raffinata, non dimentica da dove è partito: "A quindici anni sono andato a fare l'operaio, a ventidue ho scoperto questo mondo, che Dio lo benedica. Ho un percorso quasi ormai dimenticato ma che mi dà , ancora oggi, la forza per andare avanti e capire meglio il nostro tempo"

L'ironia? Imp 10

e una gran

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foto: Claudio Iannone

pegno,amore

nde fortuna

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R

itorniamo a muoverci da topi tra i cunicoli... Sono molto felice, non lo nascondo, perché "I Topi" sono il mio gioiellino. È una idea che ho sviluppato tre anni fa, nata dal desiderio di raccontare l'illega-

lità quasi sempre gestita da persone ignoranti. Parlare della metafora del "sottoterra", di questo mondo che non vive la realtà, ma la influenza, e che può determinare il mondo reale, mi divertiva moltissimo, anche se è straziante e detestabile. Quali sono le novità della seconda stagione? Mi sono documentato di più, ho letto moltissimo per trattare anche nuovi temi, come quello della sessualità, argomento che, nelle loro infinite pause di vita sotterranea, i personaggi sviluppano in maniera estrema, direi perversa. Ho approfondito alcuni caratteri, Carmela, per esempio, detta Carmen, la figlia di Sebastiano, il perno di tutta la storia. È la sola ad aver studiato, si è laureata e dovrà ripulire i soldi sporchi della famiglia, in linea con quanto accade nel mondo reale. Mi sono concentrato sull'allontanamento, quasi definitivo, della ragazza dalla famiglia di origine. Capita infatti che, non troppo spesso purtroppo, chi ha letto due libri in più si renda conto che un modo alternativo di vivere è possibile. E poi c'è "U Stuorto" (interpretato da Nicola Rignanese), il contatto esterno del protagonista, il suo braccio destro. Ho voluto capire e raccontare meglio chi è e com'è la sua vita. Squadra che vince non si cambia? Sono particolarmente felice anche di questo perché c'è stata un'intesa perfetta con il gruppo di lavoro. Fare questo mestiere è come fare musica, quando tutto si armonizza, basta uno sguardo per capirsi. È un'orchestra. Alcuni attori lavorano con me da sempre, cito Lorenza Indovina o Nicola Rignanese. Si fidano di me, amano il mio lavoro e io ho bisogno di loro per sviluppare certi progetti. Sono colori che insieme costruiscono un quadro. Come si "evolve" il muschiato Sebastiano? È un uomo profondamente ignorante, non può avere sviluppi. È un fermo immagine e, anche se ci saranno delle situazioni che lo colpiranno emotivamente, lui rimane sempre lo stesso. È un cretino, un uomo che non legge, non cambia mai, è di una

Drammatica con l'intenzione di raccontare storie a teatro. Ho

noia spaventosa.

scoperto di voler sviluppare il nostro tempo con racconti miei.

Ci saranno nuove figure tra "I Topi"? A fare compagnia ai "nostri", in ogni episodio entreranno in

Mi servo di questo mestiere per far uscire tutta la mia follia, un desiderio che non smette di crescere.

scena nuovi personaggi, un fidanzato di Carmen, un prete, un

Albanese, prima di essere un attore, un regista è uno spetta-

transgender, ma anche un fidanzato molto interessante, sor-

tore, un uomo che vive nella società. Quanto le piace questa

prendente di U Stuortu (ride).

società?

Dietro la maschera dei tanti personaggi che ha interpretato, La trovo straordinaria. Viviamo oggi un momento particolare, siamo di fronte a dolori diversi da quelli vissuti negli ultimi chi si nasconde? Una persona normalissima che ama profondamente il suo

anni, ma tutto sommato, pur lamentandoci molto, siamo una

lavoro, che ha un desiderio incredibile, quello di rallegra-

società che in generale vive nel benessere ed è piena di con-

re l'animo delle persone. Ho frequentato l'Accademia di Arte

traddizioni, in ogni settore, che possono essere raccontate. ll

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RaiPlay e Rai3: tornano i topi Antonio Albanese, nel ruolo di autore, regista e attore, anima il personaggio di Sebastiano Parrini declinando, tra paradosso e ironia, il tema della mafia. Dal 3 aprile sulla piattaforma della Rai e da sabato 18 in prima serata

L

filo conduttore de "I Topi", per esempio, è molto delicato, ma lascia spazio a momenti e tematiche di grande leggerezza. La cucina, che io amo profondamente, è uno di questi, sul quale ho anche scritto un libro, "Lenticchie alla julienne". Ho ironizzato su un certo tipo di esaltazione molto ridicola, dove all'improvviso il cuoco diventa una divinità. Questo mi ha sempre fatto ridere, anche perché conosco quel mondo. E allora approfondiamo un po' il discorso... Una volta ho riso per due settimane per un servizio dedicato a un cuoco che faceva un rapporto tra un suo piatto e un quadro di Pollock. Non ho molta stima di questo artista, anche perché l'action

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a prima stagione si è chiusa con l'improvvisa e rocambolesca fuga di Sebastiano e di zio Vincenzo aiutati dal fidato U Stuorto. I tre, dopo un lungo viaggio, sono arrivati al mare, ma per non essere raggiunti dalla Polizia, che affannosamente li insegue, devono rientrare al più presto nella rete di cunicoli. La seconda stagione de "I topi", diretta e interpretata da Antonio Albanese, riparte proprio da qui, dall'avventurosa ricerca dei tre di un nuovo rifugio sotterraneo. Le sei puntate, disponibili in esclusiva su RaiPlay dal 3 Aprile, e in onda su Rai3 dal 18 Aprile, vedono di nuovo all'opera anche Nicola Rignanese, Lorenza Indovina, Michela De Rossi, Andrea Colombo, Clelia Piscitello e Tony Sperandeo. Sin da subito è chiaro a tutti che l'impresa non sarà semplice. Lontani dall'amata famiglia, rimasta a vivere nella storica bifamiliare alla periferia di Milano, piantonata giorno e notte dai poliziotti, i nostri latitanti dovranno superare molti ostacoli: dalla convivenza forzata con "colleghi" intolleranti al russare dello zio Vincenzo, all'incontro con una spumeggiante drag queen. Dopo tante delusioni riusciranno nell'impresa. Sebastiano potrà quindi riprendere il controllo della sua famiglia: dissuaderà, e non con le buone, un ignaro corteggiatore a stare lontano da sua moglie Betta, diventata vedova per copertura. Informato che sua figlia è in dolce attesa, agirà in incognito, costringendo l'aristocratico fidanzato a sposarla. Infine, il suo più caro amico U Stuorto lo sorprenderà fino a sconvolgerlo. "I topi" è una coproduzione Rai Fiction-Wildside realizzata in collaborazione con il Centro Produzione Rai di Torino.  13


painting non mi fa impazzire, ma davanti a quella scena ho pensato "si deve intervenire" (ride). Ho scritto il libro. Come si preparano quindi le lenticchie alla julienne? Perdi le dita, è questo il problema. Ma come dice Alain Tonné (il protagonista) nella sua ricetta "gabbiano in crosta con lenticchie alla julienne": "Dieci dita sono sempre state obiettivamente inutili". Amo la cucina, un'arte in purezza che qualche personaggio sta sporcando. Riderci su mi sembrava un buon modo per esaltare la stupidità di "qualcuno". Qual è il suo piatto preferito? Le tagliatelle al ragù, mi fanno impazzire. Ma anche le lasagne e il bollito, molto "normali" come un buon piatto di spaghetti al pomodoro e basilico, neanche così facile da preparare. Diciamo che l'opossum lo faccio mangiare ad altri. Ironia, cos'è e come si usa? È fatica prima di tutto, impegno e amore, ma anche una grande fortuna. Per fare ironia hai bisogno non solo di una voce, ma di un corpo, di una combinazione, di un ritmo, di passione e di talento. Se vogliamo, l'ironia è di una crudeltà infinita e sono pochi quelli che possono farla in un certo modo. Poi, attenzione, io sono uno che ama anche la comicità leggera, io stesso sono spesso leggero. È faticosa, ma di una bellezza rara. Dopo i miei tre anni di Accademia, la gioia pura è arrivata con la scoperta della comicità. E quando la realtà supera ogni forma di comicità? Sempre a proposito del mio libro, mi ha colpito tantissimo un dato del mio editore. In un Paese che pubblica migliaia e migliaia di libri, il mio era uno dei pochi libri comici di quell'anno. Questo mi ha fatto molto riflettere, perché un Paese che perde l'ironia si sta indebolendo, sta perdendo la gioia, il desiderio di sorridere. Non dobbiamo lasciare che accada perché siamo il posto più bello del mondo, dobbiamo sforzarci tutti un po' di più e offrire al pubblico energie nuove. Da osservatore della società cosa la spaventa e cosa le dà speranza? Mi spaventano gli algoritmi. Non possiamo fare spettacolo, cinema che piace al pubblico, perché lo hanno già visto. Il nostro compito è sorprendere, rischiare. In Italia è nata la Commedia dell'Arte, siamo inventori e dobbiamo continuare a credere in questo. Nel mio mondo questi "algoritmi", parola che non riesco nemmeno a pronunciare, sono dittatura, un freno. Se un lavoro di un collega, ma anche uno mio, non mi piace, e magari è stato osannato, non dico "non mi è piaciuto", ma "è in ritardo". Si deve sempre andare avanti, offrire al pubblico cose nuove, essere onesti e sinceri. Essere in ritardo vuol dire annoiare. Come è arrivato a questa consapevolezza? Ho una fortuna: provenire da una famiglia che ha vissuto l'immigrazione. I miei genitori sono siciliani, si sono traferiti in Lom14

TV RADIO


OCORRIERE

bardia non per un capriccio culturale, bensì per sfamare la propria famiglia. Io sono nato in provincia di Lecco, una terra che amo profondamente e sono orgoglioso della mia storia perché, attraverso i racconti e le esperienze personali, ho vissuto i fondamentali di questo Paese. Mi nutro di questi ricordi perché arrivo dal popolo, dal proletariato, dal mondo operaio, come lo era mio padre. Questa è una grandissima fortuna. Ho 55 anni ma, ancora oggi, ricordo di quei lunghissimi viaggi nei treni merci da Milano a Termini Imerese, invasi dai profumi delle frittate e delle melanzane. Io non dimentico tutto questo. A quindici anni sono andato a fare l'operaio, a ventidue ho scoperto questo mondo, che Dio lo benedica. Ho un percorso quasi ormai dimenticato ma che mi dà, ancora oggi, la forza per andare avanti e capire meglio il nostro tempo. Nord e Sud, a ciascuno la sua comicità Esistono certamente scuole diverse, tutte meravigliose. La fortuna di essere un Paese in verticale si vede anche nella nostra storia comica con i suoi caratteri diversi. Sentire una cadenza torinese o valtellinese e poi arrivare immediatamente al dialetto leccese, è una fortuna infinita. Solo noi italiani possiamo contare su una varietà di colori così. La si descrive come una persona molto precisa nel lavoro, quanto concede all'improvvisazione? Non la amo molto, devo sempre partire da una base che mi soddisfa, non mi piace avventurarmi e far perdere tempo agli altri. Non sono un grande improvvisatore, ma molto preciso sì. E se scappa una battuta che non era prevista? Se funziona la porto avanti e ringrazio. Se non funziona mi arrabbio. ...ed è meglio starle lontano? A volte sì, però tutti quelli che lavorano con me vogliano tornare e di questo sono molto felice. Si deve lavorare, ma ci si deve anche divertire e in questa seconda stagione de "I Topi" ci siamo fermati molte volte perché abbiamo riso tantissimo. L'emergenza sanitaria ci costringe a casa e con il web e le piattaforme digitali tutto è a portata di mano, anche il cinema. Dove ci porterà tutto questo? Non lo sappiamo, quello che so è che io ho una voglia di andare al cinema incredibile, di condividere con gli altri. Il cinema è un luogo sacro. In questo momento bisogna però avere molta pazienza, aspettare, sperare, aiutarsi. Siamo di fronte a un evento unico che nessuno ha mai vissuto, dobbiamo viverlo fino in fondo e sfruttare il nostro potenziale. Dopo sarà tutto più bello. La prima cosa che farà fuori di casa? Passeggiare e abbracciare i miei amici.  15


ALBERTO ANGELA

Stanotte a San 16

TV RADIO


Mercoledì in prima serata su Rai 1, uno straordinario viaggio tra le meraviglie del Vaticano, per scoprire capolavori noti e luoghi chiusi al pubblico, e per rivivere una lunga storia di potere, spiritualità e mecenatismo

Pietro

OCORRIERE

foto di Barbara Ledda

T

utti abbiamo negli occhi le recenti drammatiche immagini del Papa in una piazza San Pietro deserta. Sono immagini potenti, difficilmente le dimenticheremo, anche quando l'attuale emergenza sarà finita. Ma accanto ad esse altre immagini ben diverse restano nella memoria di tutti: quelle che testimoniano la bellezza e le meraviglie che nel corso dei secoli hanno dato vita al Vaticano e alla basilica di San Pietro. Da ciò nasce la riproposta di "Stanotte a San Pietro" dove Alberto Angela compie un viaggio all'interno del Vaticano. Uno scrigno di tesori d'arte, religione e cultura, reso ancora più maestoso e suggestivo dalla notte. Senza le folle dei turisti, finalmente le opere d'arte potranno parlare e raccontare i segreti di una bellezza che incanta da secoli. Una grande produzione, frutto di una feconda collaborazione tra Rai e Vaticano, arricchita da ospiti d'eccezione come Giancarlo Giannini e Carlo Verdone e che si avvale di alta tecnologia, spettacolari riprese con droni, effetti speciali, minifiction. Angela ci fa scoprire monumenti famosi - come la cupola di San Pietro, la sublime Pietà, gli affreschi della Cappella Sistina - e i giardini immersi nella quiete notturna. Ci porta sulle tracce dell'anziano Michelangelo e del giovane Raffaello, scoprendo anche luoghi normalmente chiusi al pubblico come l'Archivio segreto, la gendarmeria, la caserma delle Guardie Svizzere. Ci racconta una lunga storia di potere, spiritualità e mecenatismo che ha conosciuto anche momenti drammatici. Grazie alle tecniche della polizia scientifica, quasi in un moderno CSI, Alberto Angela riuscirà a far rivivere la città dei Papi in una luce nuova. "Stanotte al Museo" è un programma di Alberto Angela diretto da Gabriele Cipollitti, scritto con Aldo Piro, Etra Palazzi, Carlotta Ercolino, Paola Miletich, Vito Lamberti ed Emilio Quinto, realizzato dal Centro di Produzione di Napoli con il Centro Televisivo Vaticano e Officina della Comunicazione. 

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Vaticano, La preghiera del Papa con la benedizione Ubi et Orbi (Lapresse)

SERVIZIO PUBBLICO

La Santa Pasqua in Tv Da venerdì 10 a domenica 12 aprile tutte le celebrazioni di Papa Francesco in diretta su Rai1

S

arà una Pasqua diversa da tutte le altre: i fedeli, infatti, a causa dell'emergenza Coronavirus, non potranno, in nessuna parte del Paese, partecipare alle rituali celebrazioni. La Rai, però, garantirà a

tutti di seguire i riti pasquali officiati dal Papa, dedicando ad essi e ad approfondimenti sul tema, ampio spazio nel palinsesto della Rete Ammiraglia. Ad aprire il fine settimana, il 10 aprile alle 20.35, è la prima parte di "Speciale Porta a Porta Venerdì Santo - Corona di spine" a cura di Bruno Vespa. Alle 21, in diretta in mondovisione dal sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano, Papa Francesco presiede la Via Crucis, che lascia eccezionalmente la tradizionale cornice del Colosseo a causa dell'emergenza Coronavirus. Al termine del rito la linea torna a Bruno Ve-

da Gerusalemme e Betlemme, per riscoprire il significato più profondo del messaggio cristiano. A chiudere la serata, il concerto di Pasqua, con la Messa di Requiem di Giuseppe Verdi dal Duomo di Orvieto, con orchestra e coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Zubin Metha. Sabato 11 aprile alle 15.55 "Speciale Sabato Santo" di "A Sua Immagine", condotto da Lorena Bianchetti. Dalle 17 ostensione straordinaria della Sacra Sindone da Torino. Alle 20.35 torna Bruno Vespa con lo "Speciale Porta a Porta – Veglia di Resurrezione", nel corso del quale, alle 21, la rete si collega con la Basilica di San Pietro per la Veglia Pasquale nella notte Santa, celebrata a porte chiuse da Papa Francesco. Alle 23.55, a conclusione di serata, va in onda il film "Risorto" di Kevin Reynolds con Joseph Fiennes, Tom Felton, Peter Firth, pellicola ispirata alla storia della resurrezione di Gesù narrata nel Nuovo Testamento.

spa per la seconda parte del suo speciale. Alle 23.30 l'Am-

Domenica 12 aprile alle ore 10.25 "A Sua Immagine" apre la

miraglia Rai propone "Viaggio nella Chiesa di Francesco

programmazione che Rai1 dedica alla Santa Pasqua, men-

- Speciale Venerdì Santo". Dal Vaticano alla Terra Santa, il

tre alle 11 le telecamere si accendono ancora una volta

significato della Croce e della Parola, al tempo della pan-

in Vaticano nella Basilica di San Pietro per la celebrazione

demia, della paura, della preghiera globale. Il programma

della Resurrezione del Signore da parte del Santo Padre. Al

racconta il costante abbraccio, in queste settimane, del

termine, appuntamento di mezzogiorno con la benedizione

Papa al mondo, a sette anni dalla sua elezione, l'appello,

"Urbi et orbi".

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L'Albero degli Zoccoli In prima serata venerdì 10 aprile il capolavoro di Ermanno Olmi. Un rispettoso e commosso omaggio a Bergamo e alla Lombardia, duramente colpite dall'epidemia

I

n omaggio alle vittime di Bergamo e di tutta la Lombardia, venerdì 10 aprile alle 21, Rai 3 proporrà "L'albero degli Zoccoli", il capolavoro di Ermanno Olmi, vincitore di numerosissimi premi, tra cui la

Palma d'Oro a Cannes. Il film, in onda anche in versione audio speciale per i non vedenti, sarà preceduto da una

RAI3

solo successivamente, è stata doppiata in italiano. "L'albero degli Zoccoli", ambientato a fine Ottocento, racconta la vita quotidiana dei contadini e della natura che li circonda, regalando uno spaccato di grande intensità emotiva, impregnato del realismo magico della semplicità. Una ricostruzione storica, fatta di poesia e di quotidianità, che fa rivivere un mondo scomparso, ma che ha segnato in modo indelebile il modo di essere e di vivere degli uomini e delle donne di questa parte di Lombardia. Un rispettoso e commosso omaggio a tutte le vittime del corona virus, a tutti i malati, a tutti coloro che hanno perso persone care, ma anche a tutti quelli che stanno

breve presentazione di Massimo Gramellini. La pellicola

lottando e che lotteranno contro un nemico invisibile e

è stata girata nel 1977 nella bassa pianura bergamasca

spietato, che sta stravolgendo le loro vite, ma non pie-

e in parte della campagna milanese, ha per protagonisti

gherà la forza, la tenacia, lo spirito di questa gente così

attori non professionisti che parlano il loro dialetto e,

ben raccontata da Ermanno Olmi.

OCORRIERE

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SERVIZIO PUBBLICO

Combattiamo il virus e le fake news 20

TV RADIO


Franco Di Mare, conduttore di "Frontiere" su Rai1, al RadiocorriereTv: "Il nostro mandato è quello di informare il cittadino al meglio delle nostre possibilità e nella maniera più oggettiva possibile". E sull'emergenza pandemica aggiunge: "A un pericolo globale serve una risposta globale"

C

ambiano le frontiere, politiche, economiche e sociali… Come leggi questo particolare momento della nostra storia? Veramente singolare, mi pare un ossimoro. Ci stiamo richiudendo in noi stessi, alzando nuovamente barriere tra un Paese e l'altro: il divieto di volo, di passare le frontiere. E ancora, le città che si chiudono in se stesse… Tutto ciò quando davanti a questo nemico ci vuole una risposta globale, unica. Più volte l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha valutato l'idea di parlare di salute globale, cosa che fanno scienziati italiani come Walter Ricciardi. Non è possibile pensare di rinchiudersi all'interno dei nostri municipi se oggi il problema proviene dalle caverne in cui sono appesi i pipistrelli in Cina. Ci troviamo davanti all'idea che il battito d'ali di una farfalla nel Sud-est asiatico possa provocare un uragano dall'altra parte del mondo. Di fronte a questa consapevolezza, noi, incredibilmente, ci chiudiamo all'interno delle nostre nazioni, come se mettere le barriere aiutasse a contenere la pandemia. La risposta deve essere globale, perché il pericolo è globale.

abbiamo partecipato, nostro malgrado, perché traeva origine da un servizio di "Leonardo" (programma della Rai) del 2015. Non che il giornalista avesse colpa, quelle erano le notizie del momento, poi c'è stata una verifica su quello studio, che era legittimo, perché ogni volta che c'è un virus si pensa a come fare per bloccarlo. Il virus viene smembrato, potenziato, cambiato, nel tentativo di percepirne i punti di debolezza, questo è ciò che stavano facendo in quel laboratorio, non era la Spectre. Limitarsi soltanto a quel servizio ha dato una visione parziale della questione, quando si sono fatte le verifiche si è visto che il Covid-19 non ha niente a che fare con quel prodotto di laboratorio. Nostro compito, ancora una volta, è quello di verificare le notizie prima di metterle in circolazione. Anche l'informazione, da questo punto di vista, cambierà. I social vengono ridimensionati, per quanto il loro ruolo fondamentale dovrebbe essere quello di servizio, ma quando si cominciano a veicolare notizie non controllate, non verificate, casca l'asino, e lì viene fuori la responsabilità dell'informazione professionale, che deve essere corretta e verificata ogni volta.

Cosa significa fare Servizio Pubblico in queste settimane? Significa attribuire un enorme valore a una cosa alla quale avevamo perso l'abitudine di guardare con un occhio valoriale. Il Servizio Pubblico è a servizio di chi guarda la Tv, di chi paga il canone, il nostro mandato è quello di informare il cittadino al meglio delle nostre possibilità e nella maniera più oggettiva possibile. Penso al lavoro straordinario che stiamo facendo noi tutti, chi scrive sulla carta stampata come chi lavora in televisione, soprattutto quella pubblica, che ha un mandato istituzionale. Operiamo alzando il livello della difesa con mascherine, guanti, con i prodotti sanitari per disinfettare le mani e gli strumenti del nostro lavoro quotidiano. Noi ci siamo trovati davanti, per la prima volta nella storia della Rai, alla necessità di sconvolgere tutto il palinsesto, di bloccare decine di trasmissioni, di cambiare tutto quanto per informare in maniera capillare e più responsabile possibile. Informare senza spaventare è un compito difficile, complesso, ma questa è la nostra missione, stiamo vivendo un momento storico.

Come dovrà essere la ripresa? A un periodo di grande crisi e di depressione economica segue una grandissima ripresa. A testimoniarlo, nella storia, la crisi del 1929 degli Stati Uniti, con masse di persone ridotte in povertà. E questo lo dicono i sociologi del lavoro, gli economisti. La situazione va affrontata con il sostegno delle economie nazionali ed europee. Noi, probabilmente, avremo una forte ripresa, bisognerà vedere quale sarà la tenuta psicologica, perché anche la durata di questa crisi ha la sua importanza. Dobbiamo stringere i denti, obbedire alle richieste che provengono da tutti i governi, dobbiamo stare a casa e rispettare le indicazioni perché è l'unica maniera per fare argine, questo vuole dire che come cittadini abbiamo delle responsabilità dirette.

Come cambia e come cambierà l'informazione? Le fake news ci stanno facendo rendere conto, sempre di più, di quanto sia indispensabile un'informazione verificata e corretta. L'ultima bufala in ordine di tempo è quella di un virus creato all'interno di un laboratorio, bufala alla quale

OCORRIERE

Come stai vivendo, da cittadino, queste settimane nuove e diverse? Chiuso in casa, passando dal divano alla sedia, leggendo, cercando di non assumere peso, stando quindi attento all'alimentazione. Non mi annoio, viaggio in una stanza, un viaggio che oltre ad essere un bellissimo romanzo è anche uno sprone a trovare, all'interno dei propri luoghi di vita, dei momenti di riflessione. Quale sarà la prima cosa che farai superata l'emergenza? Andrò al ristorante con gli amici e brinderò. 

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MATILDE GIOLI Ne ha fatta di strada dal suo esordio al cinema ne "Il capitale umano" di Paolo Virzì. L'attrice, milanese doc, una laurea in filosofia, ora protagonista della serie "DOC - Nelle tue mani", il giovedì su Rai1, si racconta al nostro giornale e, con emozione, pensa a quando finalmente la vita tornerà alla normalità: "Il mio primo abbraccio avverrà alla stazione dei treni, poi di corsa a casa dalla mia famiglia"

O

ttimo esordio per "DOC" Mi emoziona l'idea di aver contribuito a rendere omaggio, in un momento di estrema difficoltà, a medici, infermieri e, in generale, a tutto il personale impiegato a vario titolo in un ospedale. Nella serie diamo una rappresentazione vera, non autocele-

brativa, di chi si dedica in modo assolutamente generoso agli altri. Sarebbe un piccolo, ma importante traguardo riuscire a trasmettere al pubblico questo messaggio. Una storia vera è il motore della serie... Una storia pazzesca che, se non fosse realmente successa a Pierdante Piccioni, sarebbe stata materia di una sceneggiatura. La sua esperienza è lo spunto che dà il via al racconto e che permette di sviluppare, intorno alla figura del dottor Andrea Fanti, dinamiche umane molto interessanti. E il suo personaggio? Giulia Giordano è l'assistente numero uno del primario che, ahimè, è anche innamorata persa di Andrea. Avevano appena iniziato una relazione quando gli hanno sparato e da quel momento tutto cambia. Per Giulia è stato uno shock sparire dai suoi ricordi. Vive piuttosto male quanto accaduto, ma è un medico, una persona temprata, che mette al primo posto il recupero della salute di Andrea. La "beffa" è che il dottor Fanti rimane in ospedale, non più come medico, ma come "collaboratore", e Giulia vive ogni attimo con la speranza che piccoli ricordi possano riaffiorare e riportarlo a lei. In realtà Fanti ricomincia da capo, semplicemente con un atteggiamento diverso. Per lei è spiazzante, anche perché, proprio come il suo mentore, Giulia è diventata una persona molto fredda, poco empatica che si attiene alla scienza, mettendo in secondo piano l'aspetto umano dei pazienti. Il nuovo comportamento di Andrea è "pre-frontale", ovvero senza filtri, senza sovrastrutture, cosa che talvolta la infastidisce. Il nuovo dottor Fanti scuote gli equilibri di tutto lo staff medico Uno dei temi della serie è come lo stravolgimento della vita, anche medica, del protagonista, influirà su quelle dei suoi ex collaboratori. C'è un vento nuovo in un team di medici che erano stati istruiti, proprio da lui, a non essere empatici. Lo spettatore potrà riflettere su due modi diversi di intendere la medicina: un atteggiamento freddo e distaccato, uno molto empatico. L'unione tra questi due mondi si rivelerà vincente. Come avrebbe reagito se un'esperienza del genere fosse capitata a lei? Male, ne sono certa. Come si fa a recuperare quello che si è vissuto in dodici anni? Lo vivrei come un lutto, perché la persona che avevo lasciato non tornerà più. Da spettatrice cosa ama della serie? Nei mesi in cui abbiamo girato avevo immaginato un altro modo di sedermi sul divano a guardare "DOC", nessuno avrebbe mai pensato a una situazione come quella che stiamo vivendo in questo

b

periodo. Pensavo a un bel gruppo d'ascolto con tutta la famiglia, gli amici, tutti ammassati con le pizze... Invece ho visto le prime puntate da sola a Roma, perché la mia famiglia è tutta a Milano. 22

TV RADIO


Per conquistarmi

basta un sorriso

OCORRIERE

©Fabrizio De Blasio

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Ho approfittato però di questa solitudine forzata per concentrarmi meglio sul lavoro che ho fatto e capire dove migliorare. Ci racconta il suo rapporto con Milano? È un legame d'amore e, nonostante il lavoro mi porti sempre a Roma, amo tornare a casa, vivere il mio quartiere, le sue vie, i suoi parchi, incontrare gli amici nei nostri posticini. Ho prestato il mio volto alla campagna voluta dal sindaco Beppe Sala per la Festa delle donne, che si è poi trasformata in un messaggio di speranza in questa situazione di emergenza: "Milano non si ferma" e noi donne non ci arrendiamo mai. È stato emozionante, un grande orgoglio. Quando tutto sarà finito, sarò a disposizione, in prima linea per qualsiasi tipo di iniziativa proposta per ricostruire. Voglio molto bene a Milano.

diventata più tranquilla e riflessiva. Il cuore della mia filosofia di vita è però sempre lo stesso, perché è quello che mi ha trasmesso la mia famiglia: sobrietà e umiltà, a cui poi ho aggiunto ambizione, curiosità, sete di conoscenza. Nella vita come nel lavoro, il punto di partenza per me non è mai il punto di arrivo. Mi piace iniziare dal gradino più basso, raggiungere piccoli obiettivi, un passo alla volta. Cosa la colpisce dell'altro? Rido in continuazione, trovo tutto sempre estremamente divertente. Ecco perché mi colpiscono la simpatia e l'ironia di una persona, ma anche la generosità, la predisposizione verso l'altro. Cerco di non fermarmi alla prima impressione perché, dietro una persona molto chiusa, se si ha la pazienza

Immagini il primo abbraccio che darà dopo la quarantena... Alla stazione dei treni di Milano, un luogo dove ho trascorso molto tempo negli ultimi sette anni. Sarà una grande emozione. Poi corro a casa, dai miei.

di scavare un po', a volte si nascondono belle sorprese.

Una laurea in filosofia, ma qual è la sua filosofia di vita? È cambiata con me, con la crescita. Da adolescente un po' "aggressiva", ho acquisito una maggiore consapevolezza, sono

Mi è rimasto sicuramente il bello della prima volta. È stato

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Dalla sua prima volta al cinema con Palo Virzì la carriera ha preso una bella direzione. Cosa le è rimasto di quella esperienza e come affronta oggi il suo lavoro? incredibile, anche perché io non sapevo nulla di cinema, non avevo idea di cosa fosse un set o di cosa significasse recitare.

TV RADIO


Cinema, tv, digitale, c'è un luogo in cui come attrice preferisce mettersi alla prova? Se un prodotto è buono lo è a prescindere dal mezzo che lo trasmette. Per la tv, qualche anno fa, avevo fatto un film "Di padre in figlia", quindi "DOC" è la mia prima esperienza televisiva lunga, un debutto con il grande pubblico a casa. Da spettatrice di serie televisive so bene quanto facciano compagnia, quante emozioni e suspense regalino alla gente. Sono prodotti che, se fatti bene, muovono gli animi delle persone e, anche se alla fine non so se Giulia Giordano sarà amata o no, intanto è iniziato un rapporto, ci siamo incontrati. Se il mio lavoro non dovesse piacere, vuol dire che potrò avere un'altra occasione per "conquistare" lo spettatore. Una vita sotto i riflettori, quanto le pesa il giudizio degli altri? Prima di iniziare questo lavoro ho sempre prestato molta attenzione al parere altrui, spesso condizionata dal giudizio della mia famiglia, dei compagni di classe o di sport, degli amici. Quando poi il mestiere dell'attore mi ha portato a essere veramente giudicata, le paure sono state in qualche modo esorcizzate. Ho capito che l'opinione altrui è importante, ma che non piacere a tutti non è una colpa. Non posso pensare di trasformarmi ogni volta a seconda della persona che ho davanti. Esiste un punto di incontro tra mondo reale e social, rimanendo fedeli a se stessi? È una scelta personale. Il mio profilo Instagram nasce per raccontare qualcosa di me, delle mie passioni, poi è stato utilizzato anche per lavoro, un luogo dove faccio advertising per pubblicizzare dei prodotti. Dietro c'è sempre una attenta selezione perché "promuovo" solo quello in cui credo, cercando di non tradire chi Ho avuto la fortuna di confrontarmi con persone dav-

sono e la fiducia dei miei follower, persone reali, non "comprate",

vero molto generose che mi hanno insegnato tanto. Le

che meritano il mio rispetto. Sicuramente dalla mia vita social si

lezioni più grandi le ho ricevute nella preparazione de "Il

capisce il mio amore per i cavalli e gli animali in generale. Ancora

Capitale umano", ne ho fatto tesoro e ora le porto sem-

non ci sono riuscita, ma sto lavorando per abbandonare total-

pre dietro. Quando oggi arrivo sul set, il mio zainetto ha

mente il consumo di carne e abbracciare la vita da vegetariana.

un buon kit di sopravvivenza e deve essere piano piano riempito. Come si confronta con i personaggi che deve interpretare? Ne "Il capitale umano" ho avuto la fortuna di interpretare un personaggio molto simile a me e questo mi ha agevolato. Non ho più ritrovato un carattere così affine al mio, ma la sfida è proprio questa, altrimenti sarebbe

Dove la vedremo prossimamente? Tre film a cui ho preso parte sono in attesa di uscire, chissà quando. Posso dire che si tratta di progetti molto diversi tra loro. Tra questi c'è "È per il tuo bene" di Rolando Ravello, una commedia corale con Marco Giallini e Isabella Ferrari nel ruolo dei miei genitori e una bella compagnia di matti come Vincenzo Salemme, Valentina Lodovini, Claudia Pandolfi, Giuseppe Battiston.

troppo facile. Ho fatto mio il consiglio di non giudicare

Come trascorre le sue giornate da sola?

mai il proprio personaggio e liberarsi dai pregiudizi, non

Sono giornate lunghe e noiose, ma non dobbiamo lamentarci per

entrare nel merito, ma accoglierlo nel modo più puro e

rispetto a tutto quello che altri stanno facendo per la collettività.

libero. Non è facile, ma quando ci si riesce è un'altra bel-

Certo, mi manca il mondo fuori dalle quattro mura e a casa mi

la cosa da aggiungere allo zaino. Con l'esperienza tut-

faccio compagnia con i libri, i film, le torte. Ho anche scoperto

to diventa più semplice e, se il personaggio ti sta sulle

che sopra il mio appartamento a Roma abita Vincenzo Salemme,

scatole, quando finisci il lavoro, non devi andarci fuori a

ci siamo ritrovati in ascensore con le mascherine per andare a

cena (ride).

OCORRIERE

fare la spesa.  25


GIANMARCO SAURINO

©Fabrizio De Blasio

È il dottor Lorenzo Lazzarini in "DOC – Nelle tue mani". "Nella serie il passato è fondamentale, nella mia vita, invece, sono da sempre proiettato in avanti – afferma l'attore pugliese – continuo a spostare l'orizzonte sempre più lontano, in modo da continuare a correre"

Impariamo a

immaginare 26

TV RADIO


I

telespettatori l'hanno lasciata un anno fa nel convento degli Angeli custodi di "Che Dio ci aiuti", ora la ritrovano in corsia. Dopo Nico hanno conosciuto Lorenzo… Questo giovane medico del Policlinico Ambrosiano

giri in corsia, negli interventi chirurgici più semplici, ab-

di Milano, Lorenzo Lazzarini, è probabilmente uno dei

E.R., vivere il reparto di un ospedale tutte le mattine è

più prestanti dell'ospedale, è un piccolo genio, un talento

un'altra cosa, per questo ringrazio la Rai e la produzione

che lavora da diversi anni in corsia. Ha fatto la specia-

per l'opportunità: capisci le dinamiche del rapporto pri-

lizzazione dopo l'università, conosce già Andrea Fanti (il protagonista interpretato da Luca Argentero), che è stato il suo primario, e la perdita di memoria del dottor Fanti sarà un trauma anche per lui. Lorenzo, sotto il camice, ha una serie di punti interrogativi mai risolti, che verranno a galla nel corso delle puntate, si tratta di nodi che ha tenuto nascosti a se stesso e agli altri. Il mio personaggio

biamo vissuto la realtà dell'ospedale ed è stata la preparazione migliore che potessimo fare. Nonostante avessi visto numerose serie Tv ambientate in corsia, a partire da

mario-medico, quelle tra medico e specializzando, osservi medici e infermieri nel loro lavoro, vedi come si lavano le mani, li senti parlare in sala operatoria. Hanno metabolizzato talmente tanto i loro movimenti che li fanno in modo automatico, e queste sono le piccole chiavi che ci hanno aiutato a rendere i nostri personaggi più credibili.

si muove in mezzo a questo disequilibrio, tra armonia e

"DOC" parla di cambiamenti radicali nella vita dei protago-

caos, è molto affascinante.

nisti, come vive i cambiamenti nella sua vita reale?

Un soggetto e una sceneggiatura che guardano alla realtà Devo ringraziare gli sceneggiatori che mi hanno messo in mano una bomba a orologeria. Spesso, quando i personaggi sono molto difficili, ci si spaventa, ma il lavoro dell'attore diventa più interessante. Il pregio di questa

serie, e anche del mio personaggio, è che non ci si limita a parlare della professionalità dei medici, ma ci si

Sono una persona relativamente abitudinaria, amo costruire una certa routine che poi desidero distruggere. Mi piace buttarmi all'interno di certe dinamiche, penso ad esempio a quelle, di questi giorni, della quarantena. In queste settimane ho organizzato la mia routine, che

romperò volentieri nel momento in cui l'emergenza sarà superata. Amo cambiare, ma all'interno del cambiamento

concentra su quello che c'è sotto il camice. Lorenzo è un

mi piace godermelo.

personaggio umano, che prova a risolvere i propri proble-

Che rapporto ha con il suo passato, il ricordo, la memoria?

mi, anche sbagliando. È quello che facciamo nella vita di tutti i giorni, affrontare gli ostacoli e talvolta fallendo.

Nella storia che raccontiamo il passato è fondamentale, nella mia vita, invece, sono da sempre proiettato in avanti

Come si è preparato a questa nuova sfida?

piuttosto che indietro, tanto è vero che mi è capitato di

Abbiamo avuto la fortuna di fare un training all'Ospedale

dimenticarmi di alcune cose fatte o che mi sono successe.

Gemelli a Roma, prima di noi lo avevano fatto gli sceneg-

Punto avanti, continuo a spostare l'orizzonte sempre più

giatori e il regista. Abbiamo seguito i medici del reparto

lontano in modo da continuare a correre, da questo punto

di Medicina interna nelle loro visite giornaliere, nei loro

di vista, metaforicamente, sono un podista. Il passato è

OCORRIERE

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una cosa che c'è, ne faccio tesoro, lo porto dietro, è il mio

Se non fosse diventato un attore cosa avrebbe fatto?

bagaglio a mano in un viaggio intercontinentale.

Avrei tanto voluto scrivere, fare il giornalista, poi ho cam-

Se in questo momento in cui dobbiamo restare a casa potes-

biato idea. A dire il vero non mi sono mai fatto un piano

se volare in un angolo remoto del mondo, dove andrebbe?

"B", forse avrei fatto qualcosa di legato alla psicologia.

Mi piace viaggiare, tra le fortune di fare questo mestiere

Le piace ascoltare gli altri?

c'è anche quella di avere periodi liberi al di là dei mesi canonici di vacanza. La prossima estate sarei tornato in Sud America, tra Perù e Bolivia. Era già tutto program-

Credo di essere un buon ascoltatore, almeno da quello che mi dicono gli amici.

mato, un viaggio in macchina, forse con una capatina in

Cosa ci insegna questa emergenza tanto drammatica quanto

Argentina, ora rimandato a data da destinarsi.

inattesa?

Cosa trova nel Sud America? È una zona incredibile, non ho mai visto il cielo così vicino alla terra. Lo scorso anno, anche a Cuba, sono rimasto

Penso che quando torneremo alla vita reale, perché ci torneremo, qualcosa dovrà cambiare nei nostri atteggiamenti. Saremo certamente carichi di paure, ci vorrà del

sconvolto dal cielo, ti sembra di averlo a due metri con le

tempo prima di tornare ad abbracciarci con la stessa

nuvole bassissime. Il Sud America è per me sinonimo di

libertà che avevamo prima. L'insegnamento più grande

libertà, una terra che sento molto vicina alla mia Puglia.

che potremo trarre da questa situazione sarà quello di

La scorsa estate sono stato in Laos e Thailandia, Paesi

riconquistare la capacità di immaginare, più che quella

bellissimi, ma non ho provato le stesse emozioni.

di credere.

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TV RADIO


Qual è la differenza? A credere, magari in qualcosa che sta molto vicino a noi, siamo bravi tutti, l'immaginazione invece è un esercizio che ci porta molto lontano. Consideriamo, ad esempio, l'emergenza Coronavirus, se fossimo stati capaci di immaginare, non ci saremmo trovati così tanto in difficoltà. La Cina non è poi così lontana da noi, se avessimo immaginato che un problema così grande potesse arrivare a casa nostra, forse l'avremmo trattato diversamente. Quando torneremo alla vita reale, immaginare certi problemi dovrà diventare più concreto. Pensiamo al cambiamento climatico, che spesso riteniamo non ci riguardi così tanto da vicino, al problema dell'immigrazione, alle guerre in Libia, in Siria. Il Coronavirus ci ha insegnato che, anche una cosa apparentemente lontana da noi, può arrivare in un attimo. Ci racconta una sua giornata tipo in queste settimane casalinghe? Nella mattinata lavoro o faccio interviste, nel pomeriggio, invece, guardo documentari, principalmente sulla montagna, sull'alpinismo, sulle scalate. Faccio anche un po' di sport e la

OCORRIERE

sera guardo un paio di film: il primo è di solito un classico, da "Il Padrino" ai capolavori di Fellini e Antonioni, ai grandi classici. Nella seconda parte della serata scelgo un titolo più leggero, che non richiede tanta attenzione. Quali saranno i prossimi set? Riprenderò "Che Dio ci aiuti", che cominceremo a girare appena torneremo alla vita reale, poi, con l'estate, farò parte del cast di un progetto internazionale. Nei prossimi mesi uscirà anche "Maschile singolare", opera prima cinematografica diretta da Matteo Pilati e Alessandro Guida, nella quale sarò uno dei tre protagonisti. Come vede Gianmarco tra dieci anni? Sarà lì, ancora con gli occhi chiusi, a guardare Gianmarco tra vent'anni. Sarà esattamente come adesso, spero con tante cose belle realizzate alle spalle. Sarò comunque e pur sempre insoddisfatto, è questo il motore che mi spinge, che giustifica la corsa. L'insoddisfazione ti spinge a cercare di raggiungere quei piccoli istanti di soddisfazione. Ci placheremo quando avremo ottanta o novant'anni.  29


MARCO LIORNI

Questa

Italia è proprio foto di Gioia Botteghi

Sì! Il RadiocorriereTv incontra il popolare conduttore del programma del sabato pomeriggio di Rai1: "Fino a due anni fa avevo la sensazione che il Paese fosse un po' rassegnato, arrabbiato, poi, con ‘Italia Sì!', ho scoperto che c'è grande voglia di mettersi a costruire, di fare le cose per bene". E sull'emergenza Coronavirus afferma: "dobbiamo vivere combattendo tutti allo stesso modo, senza aiutare il nemico, stando a distanza anche in casa, e questa è la cosa più difficile" 30

D

ue mesi fa nessuno avrebbe mai immaginato che il mondo si sarebbe trovato di fronte a un'emergenza come quella che stiamo vivendo. Come ha vissuto, da uomo e da personaggio pubblico, questa tempesta globale? Penso di averla vissuta come tutti. L'ho seguita dall'inizio, da quando si è manifestata in Cina, era arrivata la notizia della contagiosità estrema di questo virus e leggendo i giornali era chiaro quanto fosse elevato il rischio che uscisse dalla Cina. Il mondo è globalizzato e la Cina ha rapporti commerciali con tutti i Paesi, ci voleva un mira-

TV RADIO


colo perché non uscisse da lì, e il miracolo non c'è stato. Per quanto riguardo il lavoro, "Italia Sì!" è un programma settimanale a disposizione della gente e piano piano tra gli italiani abbiamo sentito emergere l'inquietudine, l'apprensione, la paura. Da un certo punto in poi il nostro format non è stato più lo stesso, le persone non possono più entrare in studio e salire sul podio, abbiamo sempre i nostri quattro consiglieri che, essendo persone con un vissuto importante, stanno assumendo un altro ruolo. Tutti insieme cerchiamo di rapportarci a questa nuova realtà.

e ceduto. A Claudia come agli altri fratellini, attraverso le

Cosa prova quando entra in uno studio grande e vuoto e sta per andare in onda? Una sensazione di angoscia. Fabio Fazio, da Milano, è stato tra i primi ad andare in onda senza pubblico, pian piano è andata così per tutti i programmi. La distanza tra le persone, l'atmosfera rarefatta, è surreale. Ci troviamo di fronte a un virus "democratico", dobbiamo vivere combattendo tutti allo stesso modo, senza aiutare il nemico, stando a distanza anche in casa, e questa è la cosa più difficile. Una delle prime cose che ho detto alle mie figlie, che inizialmente non si rendevano conto della gravità della cosa, è stata che in Cina tre contagi su quattro sono avvenuti dentro casa. Tra le mura domestiche si è portati ad abbassare le difese, ma il virus non si ferma alla porta di casa.

ria, dicendo che non avrebbe potuto farlo il giorno dopo a

Lei è abituato ad ascoltare persone che si raccontano, cosa ha imparato in questo anno e mezzo di programma dalle confidenze dei suoi ospiti? A essere ottimista nei confronti di questo Paese. Sono entrato in contatto con tante persone, con molti ragazzi, che non hanno perso la convinzione di potere migliorare le cose. Prima di fare "Italia Sì!" avevo la sensazione che il Paese fosse un po' rassegnato, arrabbiato, adesso, invece, ho visto che c'è grande voglia di mettersi a costruire, di fare le cose per bene. Ora, con il virus, dobbiamo avere la consapevolezza che ci troveremo in una situazione difficile, come fosse un dopoguerra, da lì dovremo ripartire. C'è una storia che le è rimasta nel cuore? Quella di una donna che si chiama Claudia Scodrani che ha scoperto, da adulta, di non essere figlia di coloro che credeva essere i suoi genitori e di essere stata invece sostanzialmente venduta da piccola. La madre naturale, una donna povera, aveva portato avanti la gravidanza mentre un'altra donna, abbiente, aveva simulato di essere incinta e, nel momento in cui la bambina è nata, ha finto di avere partorito presentando la neonata come fosse sua figlia. A un certo punto della sua vita, Claudia ha ricevuto la confidenza del padre ed è venuta da noi cercando di saperne di più. Ha scoperto così di avere anche un fratello e una sorella, che anche in questo caso la madre aveva partorito

OCORRIERE

signore che li avevano comprati, la donna aveva donato la stessa copertina affinché la tenessero sempre con loro. Una storia toccante che non dimenticherò mai. Alcune domeniche fa "Italia Sì!" ha sostituito eccezionalmente "Domenica In", sospesa per l'emergenza Coronavirus, cosa ha provato in quella circostanza? È nato tutto di corsa il sabato pomeriggio. Durante la nostra diretta è intervenuto al telefono Lino Banfi che ha ringraziato i medici impegnati nell'affrontare l'emergenza sanita"Domenica In", alla quale avrebbe dovuto partecipare come ospite. Dopo un paio d'ore il direttore e il capostruttura di Rai1 ci hanno chiesto di andare in onda il giorno successivo, non volendo lasciare il pubblico in compagnia di un programma registrato o in replica nella prima domenica di chiusura totale del Paese. Ho chiamato subito Mara Venier che mi ha spiegato la situazione e ci siamo accordati affinché potesse collegarsi la domenica con noi. Abbiamo chiamato altri volti che il pubblico conosce, che sono stati carini e disponibili. Ci siamo inventati questo modo stranissimo di fare un programma televisivo, intervallando informazioni, collegamenti con il territorio a momenti di leggerezza. È possibile che questa tempesta modifichi anche il modo di fare televisione? Non lo so quale sarà l'impatto di tutto questo sulla Tv, sono certo però che la televisione assorba ciò che la società vive. Come sono le sue giornate casalinghe? Negli studi di via Teulada andiamo solo il sabato per la diretta del programma, lavoriamo tutti in smart working, ci colleghiamo tra noi tramite un'applicazione del computer, ci scriviamo mail e ci sentiamo al telefono. Al mattino leggo i miei soliti tre giornali e comincio a studiare gli argomenti della puntata, ci sentiamo con gli autori in mattinata e nel primo pomeriggio. Nel tempo libero ci sono tante cose da fare, ho un cane che portiamo fuori alternandoci in famiglia. Ogni cinque giorni facciamo la spesa e ho il mio turno per le pulizie di casa. Cerco anche di tenermi in movimento facendo un po' di esercizio fisico con un po' di pesetti e con gli elastici. Ha un augurio per tutti noi? Di non dimenticarci di quello che ci è successo e, dopo, di non tornare a perdere tempo. La sensazione è che il Paese sia vecchio nelle sue infrastrutture da ogni punto di vista, nelle modalità in cui funzionano le cose. C'è bisogno di camminare veloci, di rinnovare la nostra Italia con il contributo di tutti, giovani e anziani. Spero che questa disgrazia abbia un effetto compattante sulla società.  31


RAI3

Romanzo

Ultimo appuntamento, sabato 11 aprile alle 18, con il format dedicato a territorio e letteratura. Nella puntata, girata in Lombardia, Annalena Benini incontra Antonio Scurati, Helena Janeczek, Luca Doninelli e Francesco Permunian

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uarto e ultimo appuntamento, sabato 11 aprile alle 18 su Rai3, con "Romanzo Italiano". Nella puntata, girata in Lombardia, Annalena Benini, ha raccolto le storie di quattro apprezzati autori della letteratura italiana contemporanea, Antonio Scurati, Helena Janeczek, Luca Doninelli e Francesco Permunian, per capire quanto il territorio in cui vivono o hanno vissuto sia stato significativo nella costruzione della loro identitĂ di scrittori e di persone. Con Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega con "M. Il figlio del secolo", la giornalista visita alcuni luoghi milanesi a lui cari, come lo storico Bar Basso, a due passi da Piazzale Loreto, il piccolo Giardino Ra-

TV RADIO


o Italiano melli e, in esclusiva, lo studio dove Scurati lavora e dove ha vissuto da studente della Statale, in Via Pinturicchio. Per parlare di paesaggio urbano, la conduttrice si sposta poi nella modernissima Piazza Gae Aulenti, dove intervista Luca Doninelli che nel libro "Il crollo delle aspettative. Scritti insurrezionali su Milano" ha approfondito questo argomento. Poco distante dal centro direzionale milanese, vicino alla Stazione di Porta Garibaldi, Annalena Benini incontra invece Helena Janeczek, scrittrice, poetessa e traduttrice tedesca naturalizzata italiana, anche lei Premio

OCORRIERE

Strega con "La ragazza con la Leica". Insieme vanno poi a Gallarate, dove la scrittrice vive. Da qui, infine, si sposta a Desenzano, sul Lago di Garda, e dialoga con Francesco Permunian nella splendida Villa Brunati, luogo in cui hanno preso forma i caustici libri dello scrittore di origine veneta, ma ormai gardesano a tutti gli effetti. "Romanzo Italiano" è un format di Camilla Baresani e Paolo Giaccio, prodotto da Gloria Giorgianni per Anele in collaborazione con Rai3 e con Fondazione "Con il Sud". La distribuzione internazionale è di RaiCom. ď Ž

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SERIE TV

Lord and Master e Good Witch su Rai Premium Lord and Master

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e vicende di un affascinante investigatore privato alle prese con casi da risolvere e la ricerca della verità sul suo passato sono al centro della serie comedy-poliziesca olandese "Lord and Master", in onda ogni giovedì alle 23 con un doppio episodio. Ideata da Daan Schuurmans e Willem Zijlstra e liberamente ispirata alla serie britannica "Il Santo", la serie è incentrata su Valentijn Rixtus Bentinck, interpretato da Daan Schuurmans, un ricco investigatore privato che collabora con la giustizia per la cattura dei criminali, e che, al tempo stesso, cerca di ricostruire la sua stessa storia, tentando di scoprire chi l'ha abbandonato in collegio in tenera età e chi ha istituito un fondo fiduciario milionario a suo nome. Nelle sue imprese Valentihn è affiancato da Suze Geleijnse, Sytske van der Ster, successivamente sostituita da Florence "Floor" van Nijevelt Guljé interpretata da Sophie van Winden.

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TV RADIO


OCORRIERE

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Good Witch

a domenica in prima serata e con un doppio episodio appuntamento con la serie tv comedy-fantasy "Good Witch", che racconta le vicende di Cassie Nightingale, interpretata da Catherine Bell, una strega "buona" che vive a Middleton con la figlia adolescente Grace. La giovane donna, rimasta vedova, si è appena trasferita in una piccola città di provincia in una casa che si dice sia infestata da strani spiriti. Lei e la figlia, acquistata la vecchia casa abbandonata che tutti chiamano "La casa grigia", la trasformano in un Bed & Breakfast, che diventa ben presto un luogo in cui fiducia reciproca e positività crescono e si diffondono in tutto il paese. Ma non tutte le ciambelle riescono col buco: i nuovi vicini di casa, il dottor Sam e il figlio Nick, non amano le due donne, percepiscono qualcosa di strano. Con loro servirà un supplemento di simpatia e gentilezza… 35


SOCIETÀ

Auto storiche, che passione! Sono pezzi della nostra storia, icone del made in Italy nel mondo e protagoniste di pellicole cinematografiche indimenticabili. Il direttore del RadiocorriereTv Fabrizio Casinelli intervista Alberto Scuro, presidente di ASI, Automotoclub Storico Italiano

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po che ha permesso questo risultato ha rappresentato un segno importantissimo, a cui l'Italia ha dato un contributo enorme, da un punto di vista tecnologico come nel design, una genialità che il mondo ci riconosce. La cinematografia ha visto e vede l'auto protagonista L'automobile è una rappresentanza concreta dell'ingegno

residente Scuro, ci presenta l'ASI? Siamo nati nel 1966, l'Associazione individua i veicoli storici in Italia e li certifica come tali, organizza centinaia di eventi culturali e solidali

dell'uomo ed è presente in tantissime opere d'ingegno e

ogni anno. Siamo prima di tutto un grande gruppo di ami-

specchio della personalità dei protagonisti narrati dai film.

ci accomunati da una forte passione.

d'arte quali sono i film. Penso, ad esempio, al periodo che va dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, le auto sono state protagoniste di centinaia di pellicole, spesso anche come

Una per tutte, la Lancia Aurelia utilizzata da Vittorio Gas-

Chi può fare parte nella vostra associazione?

sman ne "Il Sorpasso"

Il requisito fondamentale per fare parte di questo mon-

Ma anche le Aston Martin nei tanti film di "007" o il mag-

do è essere appassionati di veicoli storici, dalla Fiat 500

giolino della Volkswagen protagonista di "Herbie". Ci sono

alla Vespa, una macchina semplicissima come veicoli più

delle auto, rimaste simbolo di alcune pellicole, come la fa-

importanti, non voglio mai scordare che i nostri soci sono

mosa Alfa Romeo Spider Duetto utilizzata da Mike Nichols

proprietari anche di velocipedi, di barche, ci si interessa di tutti i veicoli storici, anche di aerei storici. Alcuni hanno anche il coraggio di volare con questi aerei, tanto è che abbiamo anche una pattuglia acrobatica dell'ASI.

ne "Il Laureato". Indipendentemente dall'avere segnato la cinematografia del passato, gli autoveicoli sono ancora oggi protagonisti apprezzatissimi nel cinema come nelle serie tv. Tantissime produzioni si basano su ricostruzioni storiche

L'automobile ha caratterizzato la storia dell'umanità nell'ul-

che richiedono la presenza di veicoli originali dell'epoca e

timo secolo, in ogni ambito, artistico, culturale, sociale, tec-

talvolta è difficilissimo trovarli. Non parliamo solo di au-

nologico

tovetture, ma anche di camion, di corriere. Ci sono appas-

Ha segnato una tappa fondamentale perché ha reso l'uomo

sionati collezionisti che custodiscono questi veicoli con

libero di muoversi, un sogno che si è realizzato. Lo svilup-

estrema cura.

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TV RADIO


L'ASI è sempre pronta a correre in aiuto delle produzioni Spesso veniamo consultati per individuare i veicoli più adatti a determinate situazioni, che talvolta vengono messi a disposizione gratuitamente. Oggi molte pellicole hanno protagonisti anche veicoli moderni, attuali, che ben caratterizzano film o serie tv, per bellezza, aggressività, eleganza. Se le dico Ferrari 308 GTS a quale serie la associa? Sicuramente a "Magnum PI" (sorride). Gli italiani hanno i motori nel sangue… Il numero di appassionati di veicoli d'epoca è particolarmente elevato, i motori fanno parte del nostro DNA. Se vediamo per strada la Fiat 600, l'auto che ha motorizzato l'Italia, comunque ci giriamo, certe vetture fanno parte della nostra storia, molto più che in altri Paesi del mondo. C'è un'automobile alla quale è particolarmente legato? Ho un legame forte con una macchina con cui ho avuto la possibilità di fare alcune gare anche all'estero, una Cooper Bristol MK2, una formula ruote scoperte che aveva fatto due mondiali di Formula 1, nel 1952 e nel 1953. Ho provato a correre e, nella mia piccola esperienza, sono riuscito a vincere nella mia categoria nelle gare per veicoli storici a Silverstone alcuni anni fa. Il motorismo storico è anche un motore economico… Gli appassionati e le manifestazioni sono tanti, si stima che l'indotto prodotto sia di 2 miliardi e 200 milioni di euro. Tutti i vari appassionati partecipano, si muovono, visitano, sostengono il turismo attraverso eventi culturali, promozionali e di abilità.

OCORRIERE

In questi giorni difficili siete in pista per un importante obiettivo benefico… La solidarietà è parte del nostro Dna, abbiamo attivato una raccolta fondi insieme all'ANCI e all'UNICEF. Siamo arrivati a 1 milione e mezzo di euro con tantissime iniziative locali e nazionali. Non potevamo stare fermi, abbiamo acceso il motore della solidarietà. 

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DONNE IN PRIMA LINEA

Orgogliosa di servir Un’intelligenza brillante, una carriera lunga ma lineare, seguita come se tutto fosse già preordinato nella sua mente. Sin da giovanissima ha avuto le idee chiare sul suo futuro: la laurea in giurisprudenza, il concorso in Polizia per vice commissario, superato con successo nel 1988. Annarita Petrocca, dal luglio 2018 Questore di Cosenza, ci parla di sé e di come la cittadina calabrese sta vivendo questa fase di emergenza Covid-19

U

na donna che ha seguito la sua vocazione con impegno, caparbietà, determinazione, sacrificio, senza relegare la propria femminilità a margine, con uno sguardo profondo e un dolce sorriso. Una

nella storia della Questura di Roma, il Commissariato

carriera iniziata nel 1988 al reparto volanti alla Questura di

“Donna coraggio” organizzato a Petilia Policastro, dedicato a

Roma, quella di Annarita Petrocca, poche donne all’epoca, ma

Lea Garofalo (assassinata a Milano per aver cercato di opporsi

con le idee chiare. Poi 30 anni di incarichi nella Capitale, è

alle attività mafiose del suo compagno e della sua famiglia),

stata il primo Vice Dirigente donna nella storia della Mobile

a Roma nel 2016 premio “Woman for Woman”, a Cetraro

romana. Nel 2009 viene promossa Primo Dirigente e fino a

“Viminale”. Una donna forte e sensibile, che ha preso a cuore particolarmente la lotta alla violenza di genere. Un impegno che le è stato riconosciuto anche attraverso alcuni premi:

(Cs) premio “Donna 2018 “. Una donna che ha dedicato

giugno 2010 ha diretto il Gabinetto Interregionale di Polizia

interamente la sua vita alla Polizia di Stato.

Scientifica “Lazio – Umbria – Abbruzzo”. Dal 2010 e fino al

Signor Questore, come è cambiata, la Polizia di Stato nel tempo?

2016 da diretto il Commissariato di P.S. San Lorenzo di

La Polizia di Stato è stata sempre in prima fila nel recepire

Roma e successivamente, fino all’attuale promozione, è stata

le istanze della società, dimostrandosi sempre al passo con i

primo Dirigente Superiore donna promossa direttamente

mutamenti che sono avvenuti nel Paese. Un lavoro quotidiano

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TV RADIO


Ho puntato molto al contrasto allo stalking con il progetto “Questo non è amore”, ma ci sono anche altre iniziative con cui incoraggiamo le donne a denunciare i reati subiti. Da qualche mese, in un appartamento confiscato alla malavita, abbiamo inaugurato un centro d’ascolto per le donne in difficoltà. In questo luogo accogliente c’è personale specializzato e si possono esporre i propri problemi. Grande attenzione anche ai giovani e ai progetti sulla legalità.

re lo Stato fatto di impegno, fatica, rigore e grande umanità. Un episodio custodirò sempre nel mio cuore: anni fa fu abbandonato un neonato sulla Cassia, noi lo ritrovammo ed io lo portai in braccio, in ambulanza in ospedale. Non dimenticherò mai quei momenti: un’auto e una sirena hanno salvato la vita ad un bimbo, quante cose grandi e belle può fare un’auto della Polizia. Ogni incarico ricevuto per me è stato un dono, ma anche una nuova sfida che ho cercato di portare avanti senza indugio. Con l’ingresso delle donne, la Polizia di Stato si è ingentilita come immagine tra la gente e anche nella vita pratica ha sviluppato una sensibilità maggiore verso vari aspetti della quotidianità Combattere la violenza di genere e garantire sicurezza per i cittadini sono obiettivi che le stanno molto a cuore e che finora ha garantito, con i suoi uomini e le sue donne in modo eccellente… I progetti educativi contro la violenza sulle donne per me sono una priorità, fermo restando che tutte le criticità sono importanti: da sempre mi sono battuta contro questa piaga della società. Durante la mia carriera ho visto atrocità inenarrabili in danno delle donne: omicidi, sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia, stalking.

OCORRIERE

Emergenza Covid-19: giorni difficili che diventano ancora più impegnativi, tenendo conto che anche l’attività ordinaria va garantita… In questi giorni di emergenza Covid-19 siamo in campo con tutta la nostra esperienza e professionalità acquisita in questi anni, ma soprattutto con la buona volontà di venire incontro alla popolazione, cercando di risolvere i quesiti e i problemi che ci vengono rappresentati. I cittadini hanno ben recepito il messaggio: sono state riviste in modo restrittivo le circostanze che legittimano gli spostamenti al di fuori della propria abitazione o comune, per contenere il contagio da epidemia Covid-19. Con questa consapevolezza, sono collaborativi e rispettosi delle regole. In fila ordinati per la spesa, in farmacia, spesso preoccupati per conservare attentamente le distanze di sicurezza. In ufficio il personale della Polizia di Stato è stato organizzato in modo tale da proteggere se stesso e gli altri. Finora non c’è stato alcun caso di contagio, né in Questura e neanche nei commissariati distaccati. Il controllo capillare del territorio continua senza sosta, i servizi sul territorio sono una priorità per la Polizia di Stato . Quale episodio porterà nel cuore di questa fase storica? La tenerezza dei vecchietti che chiedono come usare le mascherine, che chiamano in questura e chiedono al personale se possono uscire per comprare le pillole in farmacia. La solidarietà, un valore che sembrava sopito, e invece è vivo e ardente nel cuore di tutti. La delicatezza con la quale il personale cerca di rassicurare le persone anziane spaventate e bisognose di scambiare qualche parola. Negli ultimi tempi ho visto tanta fratellanza: qualche giorno fa un giovane, piangendo, ha confidato di aver perso il lavoro e non avere soldi per la spesa e cosi, prima di indirizzarlo alla Parrocchia, abbiamo fatto una piccola colletta. Un gesto semplice, spontaneo, ma che ha ridato speranza a quel padre di famiglia e che ha unito tutti noi, affinché potessimo lenire il dolore di quella persona. Quale consiglio si sente di dare alle donne o ai giovani che volessero intraprendere la carriera in Polizia? È un lavoro meraviglioso, ma va affrontato con spirito di sacrificio. Noi siamo servitori dello Stato e dobbiamo essere orgogliosi di esserlo. 

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SOCIETÀ

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TV RADIO


OCORRIERE

Covid-19, giorni di emergenza e solidarietà

M

ai restare fermi, mai girarsi dall’altra parte! È stata questa la prima reazione di due giovani imprenditori di Pietrastornina, un piccolo borgo del sud, in provincia di Avellino, alla pandemia che sta preoccupando tutta l’umanità. I giorni dell’emergenza Covid-19 trascorrono restituendoci la riscoperta di alcuni valori, valori che i ritmi della normalità avevano offuscato. La risposta collettiva degli italiani, in tema di solidarietà, è straordinaria, ma assume un valore ancora più profondo quando a mobilitarsi sono le giovani generazioni. Ci sono giovani che hanno deciso di scommettere, di restare al Sud in tempi non sospetti, ma difficili, per amore della propria famiglia, del proprio territorio. A volte, è una scelta inconsueta, decidere di investire nelle zone interne del Meridione. Antonio Zullo e Mario Pisaniello hanno scelto il Sud e oggi hanno la possibilità di dare il loro contributo come uomini, non solo come lavoratori. La tipografia “Print Solution”, una piccola bottega artigianale, nata qualche anno fa da un sogno e portata avanti da tanti sacrifici e rinunce, sta scrivendo una pagina di generosità che resterà nella storia. Giorni di lavoro intenso, affinché si possano soddisfare le richieste dei medici che hanno bisogno. Dottori ed infermieri, eroi spesso dimenticati, dei nostri giorni. Gli stessi sacrifici del personale medico e paramedico, degli ospedali di tutta Italia, che si sono imbattuti in una guerra contro un mostro invisibile. Uno scenario da “guerra”, che non ha lasciato indifferenti i due giovani imprenditori, che hanno realizzato visiere protettive per i camici bianchi in prima linea nei vari reparti degli ospedali d’Irpinia. Visiere in plexiglas in supporto e, in alcuni casi, in sostituzione al materiale già distribuito dal governo. E di materiale, in questi giorni di lotta al Coronavirus ne serve tanto. Nel laboratorio di Pietrastornina si sente ancora l’odore acre di nuovo. “Siamo riusciti a ottenere un permesso dalla Prefettura di Avellino per poter continuare a lavorare pochi giorni in più, quanto basta per rifinire altre visiere - afferma Antonio Zullo - Non potevamo stare fermi mentre i nostri medici combattono per salvare la vita ai nostri concittadini e cosi abbiamo deciso di fare anche noi la nostra parte”. Nel laboratorio si respira ancora l’odore del plexiglas e, tra restrizioni e libertà, rimbalza quel senso forte di solidarietà e quella forza innata che contraddistingue i giovani. “Abbiamo convogliato il nostro impegno ordinario in una produzione diversa, siamo certi che è solo una goccia nell’oceano, ma di sicuro, sarà utile per tanti”. Sul bordo delle visiere risalta l’hashtag “andrà tutto bene”, perché il buon auspicio, soprattutto se parte dai bambini, deve essere sempre più forte, come la speranza. La stessa speranza che cercano i pazienti negli occhi di chi li assiste. Per vincere la paura, bisogna ritrovare la fiducia. Un’iniziativa molto apprezzata dai medici e dagli infermieri, che hanno da subito indossato i dispositivi di sicurezza donati da Antonio e Mario, che hanno raccolto in pieno il messaggio di Papa Francesco al mondo. “In questa tempesta inaspettata e furiosa siamo tutti nella stessa barca e tutti dobbiamo remare insieme”. 

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ETA BETA

Immaginiamo

la futura normalità Il sabato mattina alle 11.05 su Rai Radio1 Massimo Cerofolini accompagna gli ascoltatori in un viaggio nel mondo dell'innovazione e della tecnologia. "Nell'ultimo mese gli italiani hanno rivisto radicalmente la loro diffidenza verso il digitale" afferma il conduttore, che sull'emergenza Coronavirus dichiara: "questi mezzi stanno dando un contributo importante anche all'uscita dalla crisi"

"L

avoro, scuola e relazioni. Il coronavirus ci cambierà per sempre" è il titolo di una puntata di "Eta Beta" andata recentemente in onda, cosa sta cambiando, in queste settimane, nel

online. Questo ha riguardato un po' tutti gli ambiti che hanno avuto un'improvvisa accelerazione dei processi di conoscenza del mezzo, nel lavoro con lo smart working, nello studio con la scuola online, negli acquisti con il commercio

nostro rapporto con la tecnologia?

elettronico e ancora con la telemedicina, ma soprattutto

Anni e anni di retorica sull'importanza del digitale, che si

in tutta la sfera dell'intrattenimento. Penso anche alle nu-

scontrava con il dato demoralizzante di un Paese in coda

merose piattaforme con le quali le persone si tengono in

alle classifiche europee sull'uso di Internet, si sono di pun-

comunicazione, alla nuova tendenza di fare aperitivi e cene

to in bianco polverizzati, perché l'intera cittadinanza è sta-

a distanza tra amici collegati sullo stesso schermo, fino alle

ta costretta a impadronirsi delle tecniche basilari della vita

relazioni con gli anziani, spesso inavvicinabili per ragioni

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TV RADIO


di sicurezza. Gli italiani hanno rivisto radicalmente la loro

un punto di non ritorno, abbiamo imparato a godere di In-

diffidenza verso le tecnologie.

ternet e capito che tutto sommato cambiare è meno fatico-

Quando l'emergenza sarà superata cosa resterà di tutto que-

so di quello che pensavamo.

sto?

Come trovare equilibrio tra virtuale e reale?

Penso che nulla potrà tornare del tutto come prima. I lavoratori hanno capito che parte dei loro compiti può essere fatta tranquillamente da casa, senza ricorrere a snervanti tour de force per conciliare tutte le necessità, famiglia compresa. Chi lavora ha capito gli innegabili vantaggi dell'attività a distanza, anche se ancora c'è una scarsa comprensione della differenza tra telelavoro e smart working. Molte aziende stanno facendo solamente telelavoro, che significa

Internet non ci potrà mai dare la gioia di prendere un caffè con un amico o di assistere a un concerto. Non potrà sostituire una riunione davvero importante nella quale ci si confronta guardandosi negli occhi, ma può essere lo strumento utile a farci risparmiare tempo ed energia da destinare alla nostra creatività, alle nostre relazioni significative, sia sul lavoro sia a casa.

spostare nell'abitazione processi che prima avvenivano

Come nasce la tua passione per la tecnologia?

in ufficio, senza comprendere che quello a cui dobbiamo

La mia formazione non è scientifica, vengo dalla cronaca,

aspirare è lo smart working, ossia un'organizzazione delle

dal giornalismo. Mi avvicinai alla tecnologia perché vedevo

attività non più basato sul cartellino, ma su un controllo

l'innovazione come una via d'uscita a un modo di fare le

dei risultati.

cose dal sapore stantio. La tecnologia è lo strumento per

Regole e modalità che cambiano all'improvviso, questo significa che eravamo pronti? Io stesso che mi occupo di tecnologia da dieci anni, ave-

la realizzazione di un'umanità migliore. In questo momento di Coronavirus il mondo dell'innovazione ha recuperato anche uno slancio idealistico.

vo un po' di pigrizia e disabitudine nei confronti di certe

Quanto è difficile stare al passo senza diventarne schiavi?

piattaforme tipo "Zoom". L'uomo tende a non uscire dalla

Questa è la grande sfida, darsi un confine tra cosa ti serve

propria zona di conforto, è portato a ripete ciò che sa fare

e certi meccanismi che invece divengono automatici. Ser-

bene, a vedere come un disturbo tutto ciò che è nuovo. Ora,

ve autodisciplina, mi aiuto con delle App di gestione del

all'improvviso, abbiamo scoperto che apprendere quei po-

tempo.

chi rudimenti che ti consentono di avere una serie di innegabili vantaggi, come quello di comunicare contemporane-

Tecnologia con il segno più a fianco

amente con più persone sostituendo tante unitili riunioni

Il mondo dell'innovazione sta dando un contributo impor-

di lavoro, è una cosa che richiede solo qualche minuto di

tante anche all'uscita dalla crisi, dobbiamo rispondere all'e-

tutorial. Prima di oggi nessuno ci aveva portato a questo,

mergenza cambiando i processi, è il momento di immagi-

quindi tendevamo a fare prevalere lo status quo. Siamo a

nare e strutturare la futura normalità. 

OCORRIERE

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RADIO1 PLOT MACHINE

"Per me il blues è il respiro dell'anima, disse..."

È

questo l'incipit della puntata di lunedì 6 aprile alle 23.05 su Radio1 con Vito Cioce e Marcella Sullo. Ospite in collegamento telefonico il critico musicale Dario Salvatori. Scrivi subito il tuo Miniplot come commento al post che trovi in alto sulla pagina Facebook Radio1 Plot Machine oppure invialo dalle 23 di stasera al numero 335/6992949. I Miniplot più originali saranno letti durante la trasmissione. Vuoi partecipare al Concorso Rai dei Racconti Radio1 Plot Machine? Scrivi il tuo racconto in 1500 carattere sul tema LE MANI e invialo al sito plot.rai.it dove troverai il Regolamento ufficiale e tutte le informazioni. 44


nuovo coronavirus Lavati spesso le mani Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico

6

Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol

7

Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o se assisti persone malate

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I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi

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In caso di dubbi non recarti al pronto soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112.

10

Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

Testi rielaborati dalla Task Force Comunicazione ISS su fonti di: OMS, ECDC e ISS © Istituto Superiore di Sanità  24 febbraio 2020

Progetto grafico: Servizio Comunicazione Scientifica - Istituto Superiore di Sanità

1 2 3 4 5

Istituto Superiore di Sanità

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RAI STORIA

La Roma di Raffaello Il documentario, in prima visione lunedì 6 aprile alle 21.10, racconta il periodo romano dell'artista e offre uno spaccato della vita nell'Urbe nel XVI secolo

L

a vita di Raffaello nel suo periodo romano, dal 1509 al 1520, raccontata da autorevoli storici ed esperti e dalle riprese di luoghi e opere dell'artista. È il documentario "La Roma di Raffaello", scritto da Davide Savelli e Massimiliano Griner, con la regia di Graziano Conversano, in onda in prima visione lunedì 6 aprile alle 21.10 su Rai Storia. Un'occasione per descrivere la città di Roma all'inizio del XVI secolo, e offrire così al pubblico uno spaccato delle condizioni di vita nell'Urbe, seicento anni fa. Il racconto della vita dell'artista nell'odierna capitale italiana, dal suo arrivo da Firenze sino alla sua prematura scomparsa, si intreccia alla narrazione del fermento urbanistico dell'epoca, delle ambizioni rinnovatrici dei pontefici, delle lotte tra le famiglie aristocratiche e dell'emergere della nuova figura dei banchieri. Il tutto naturalmente intervallato dalla visione delle grandiose opere che Raffaello ci ha lasciato in eredità. 

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TV RADIO


La settimana di Rai Storia

Viaggio nella bellezza - dal falso al fake la falsificazione e l'arte contemporanea Quale modo migliore di denunciare la realtà falsificata di oggi, se non producendo opere che si propongono esse stesse come manifeste falsificazioni? Lunedì 6 aprile ore 22.10

Passato e Presente - Ultimi giorni di Gesù Oltre ai Vangeli, quali altri testi accennano all'evento destinato ad imprimere una svolta decisiva nella storia dell'umanità? Giovedì 9 aprile ore 20.30

Grandi Donne - Marie Curie, oltre il mito

Cronache di Hitler - Dal 1929 al 1938

Attraverso i suoi diari, la corrispondenza e materiali inediti, il ritratto di una donna entrata nel mito, ma di cui poco si conoscono storia e vita Martedì 7 aprile ore 21.10

L'ascesa di Adolf Hitler, che diventerà Cancelliere e Presidente a vita, ottenendo un potere sostanzialmente illimitato Mercoledì 8 aprile ore 22.10

Big History. Tutto e connesso - L'evoluzione delle armi e il potere della caffeina

Documentari d'autore - Il sale della terra

Dietro ogni tazza di caffè si nasconde una storia che risale all'evoluzione di piante e animali Venerdì 10 aprile ore 22.30

La vita e il lavoro di Sebastiao Salgado svelati dallo sguardo del figlio, che l'ha accompagnato nei suoi ultimi viaggi, e da quello di Wim Wenders, fotografo egli stesso Sabato 11 aprile ore 23.10

Passato e Presente - Le feste di primavera Da sempre popoli diversi hanno celebrato l'equinozio di primavera con riti e feste popolari diversi tra loro, ma accomunati da simboli universali Domenica 12 aprile ore 20.30

OCORRIERE

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RAI 5

Ciclo Shakespeare Dal 6 al 10 aprile alle 15.45 cinque appuntamenti dedicati al grande drammaturgo inglese. Lunedì "Streghe, ribelli e altre passioni" con Laura Curino

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1960 di "Otello" e "Re Lear". È il ciclo di spettacoli in onda dal 6 al 10 aprile alle 15.45 su Rai5. Il ciclo si apre lunedì 6 aprile con "Streghe, ribelli e altre passioni" in cui l'artista Laura Curino sceglie di mettere in scena Shakespeare rivelandone tutta la profonda umanità. Sono infatti le streghe di "Macbeth" a prendere la parola e a rivelarci la loro sconvolgente umanità, per secoli relegata nel cono d'ombra della paura del diverso, del non allineato alla norma. E per questo perseguitate. Shakespeare è immerso totalmente nei secoli tremendi della caccia alle streghe. Eppure la sua immensa sensibilità poetica

inque appuntamenti dedicati al teatro shakespeariano, dalle streghe di "Macbeth" all' Amleto proposto nella versione scenica di Ruggero Cappuccio con Roberto Herlitzka e

riesce a raccontare una storia che apparentemente rende

nella celebre trasposizione televisiva degli anni Cin-

spettacolo insieme a Lucio Diana, anche Mariamaddalena

quanta con Vittorio Gassman, per finire con gli adat-

Gessi e Matthieu Pastore. Registrato al Piccolo Teatro di

tamenti televisivi realizzati dalla Rai fra il 1957 e il

Milano, regia di Daniela Vismara.

le tre orribili sorelle responsabili della follia umana, per mostra come in realtà questa follia dipenda unicamente dagli esseri umani. In scena con Laura Curino, che firma lo

TV RADIO


La settimana di Rai 5

Ghiaccio bollente - Paul Mc Cartney, The Love We Make Dopo l'attentato alle Torri Gemelle, l'artista resta a New York e organizza in pochi giorni un grande concerto di beneficenza Lunedì 6 aprile ore 23.45

Programmazione straordinaria letteratura - Amabili testi: Marco Bellocchio L'incontro di Edoardo Albinati con il grande regista nella sua singolare biblioteca privata Giovedì 9 aprile ore 19.30

Programmazione straordinaria letteratura - L'altro ‘900: Sibilla Aleramo La scrittrice si rivela fin dal suo romanzo autobiografico "Una donna" (1906) una vera coscienza anticipatrice dei grandi temi della modernità. Martedì 7 aprile ore 18.45

Art night - Emergenza arte Due documentari per approfondire i temi della tutela e della salvaguardia delle opere d'arte nel nostro Paese e l'eccellenza raggiunta nel campo Venerdì 10 aprile ore 21.15

Essere James Bond – Prima Visione La storia del meccanico australiano George Lazenby che grazie a una serie di circostanze, ha ottenuto il ruolo di James Bond nel film "Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà". Mercoledì 8 aprile ore 23.30

Stardust Memories - I fratelli Karamazov (1960) Gli ultimi episodi dello storico sceneggiato degli anni Sessanta diretto da Sandro Bolchi e interpretato da Corrado Pani e Umberto Orsini Sabato 11 aprile ore 17.00

Wild Canarie - Ai limiti della sopravvivenza Coste temperate, deserti aridi, foreste pluviali e montagne ghiacciate. Sono le caratteristiche di un arcipelago unico al mondo per la sua biodiversità Domenica 12 aprile ore 21.15

OCORRIERE

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RAGAZZI

Una Pasqua pien

I

nuovi episodi di Ricky Zoom su Rai Yoyo, la nuova serie Rabbids Invasion su Rai Gulp e l'anteprima di Topo Gigio su Rai Play. L'appuntamento di Pasqua di Rai Ragazzi si conferma anche quest'anno ricchissimo, con serie e film

di animazione e live action per tutta la famiglia. Su Rai Yoyo, domenica 12 aprile, alle ore 9.35 e alle ore 18.25, giornata di festa con i personaggi e le serie più amate del canale, fra le quali un'anteprima tv assoluta: i nuovi episodi di Ricky Zoom, uno dei quali proprio a tema pasquale. In questo nuovissimo episodio dal titolo "Blip super capitano", Ricky e i suoi Moto Amici aiutano Blip a diventare un bravo leader nella caccia all'uovo di Pasqua. Lungo il tragitto, capiscono che un bravo leader non deve mollare mai. Su RaiPlay inoltre, è in arrivo una grande sorpresa per allietare questa Pasqua casalinga: Topo Gigio! I primi 13 episodi

nel mondo degli umani. Un totale di 52 episodi con protagonista il pupazzo inventato 60 anni fa da Maria Perego, la geniale autrice del personaggio, scomparsa lo scorso novembre, che ha supervisionato fino all'ultimo il cartone animato. Su Rai Yoyo inoltre, nel corso della giornata di Pasqua, spazio agli episodi a tema di Bing, Masha e Orso, Peppa Pig, PJ Masks, Il piccolo regno di Ben & Holly, 44 Gatti, Molang e Il giorno in cui Henry incontrò… Spazio anche per gli speciali dei "Racconti di Peter Coniglio", la serie animata tratta dai racconti di Beatrix Potter. Sabato 11 aprile, alle ore 20.25 andrà in onda "Storia di una scoperta inaspettata", mentre domenica 12 aprile, alle ore 16.25 sarà proposto "Racconto di primavera". La festa prosegue anche su Rai Gulp con titoli pensati per

della nuovissima serie animata di Rai Ragazzi, che vedremo

i ragazzi più grandi. Sabato 11 aprile, alle ore 7.35, arriva

il prossimo autunno su Rai Yoyo, sono già pronti e dalla set-

"Rabbids Invasion", una serie animata tratta dal famoso vi-

timana di Pasqua potranno essere visti da tutti su RaiPlay e

deogioco Rabbids Go Home, che vede protagoniste adrena-

sulla APP dedicata ai più piccini RaiPlay Yoyo. La serie rac-

liniche buffe creature. I Rabbids sono dispettosi coniglietti

conta le avventure quotidiane del primo topolino che vive

bianchi arrivati dallo spazio a bordo di un razzo-sottomarino

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TV RADIO


I nuovi episodi di Ricky Zoom su Rai Yoyo, Rabbids Invasion su Rai Gulp e l'anteprima di Topo Gigio su Rai Play: sono solo alcune delle tante novità in onda nei prossimi giorni festivi. E poi film per la famiglia e puntate a tema per i programmi più amati

na di sorprese! giallo in cerca di un paradiso alimentare, ma sembrano proprio sbarcati sulla Terra con la missione di creare il caos! Alle ore 10.25 prosegue in prima visione la serie "Le avventure di Tom Sawyer", tratta dal noto romanzo per ragazzi di Mark Twain. La serie ci porta a St. Petersburg, in Missouri, sulle rive del grande fiume Mississippi, poco prima dello scoppio della guerra di secessione americana. Più di un secolo e mezzo fa, ma Tom Sawyer vive nella fantasia di ogni ragazzo: libero come un uccello, audace, curioso e coraggioso, insieme al suo amico Huckleberry Finn e alla loro amica Becky. Per gli appassionati di ballo, dal lunedì al venerdì, alle ore 14.20 c'è "Happy Dance", programma sulla danza condotto da Lorenzo Branchetti e dalla coreografa Anastasia Kuzmina. La puntata si conclude con un utilissimo tutorial che mostra i movimenti base e i passi più importanti delle diverse coreografie proposte. Venerdì 10 aprile alle 18 (con replica sabato 11 alle 14.10) puntata speciale del magazine #Explorers realizzata in questi giorni di quarantena da alcuni dei ragazzi protagonisti

OCORRIERE

delle puntate finora andate in onda e con contributi inediti. Il giovane percussionista Tommy Miglietta darà la linea ai suoi coetanei sparsi per l'Italia per sapere cosa stanno facendo in questo periodo in cui tanti sono costretti a stare in casa per via dell'emergenza nazionale. Su Rai Gulp venerdì 10 aprile, alle 20.30 ci sarà anche il gran finale della seconda stagione di "Jams", questa volta incentrata sul tema del bullismo e del cyberbullismo. In questo fine settimana di Pasqua non mancano alcuni film per tutta la famiglia. Sabato 11 aprile, alle ore 20.30 andrà in onda il live action "Wendy 2 – Amiche per sempre", nuovo capitolo dedicato alla giovane protagonista amante dei cavalli. Domenica 12 aprile, alle ore 14.10 e 20.30 doppio appuntamento con "Angry Birds – Il film", film ispirato all'omonimo videogioco, che vede protagonista Red, uno scontroso uccello rosso con evidenti problemi nella gestione della rabbia, Chuck, un pennuto giallo che eccelle nella velocità, e Bomb volatile dal pelo corvino che esplode nei momenti meno opportuni.

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SPORT

LE LACRIME BIANCOROSSE

allo Stamford Bridge

I

l calcio ama la tradizione e solitamente finisce che a vincere siano i più forti ma il pallone è anche capace di raccontare favole meravigliose, in cui è Davide a vincere su Golia oppure senza lieto fine ma ugualmente in grado di emozionare.

il doppio confronto con gli olandesi del Roda Kekrade,

Una di queste è la cavalcata del Vicenza, nella Coppa

allenatore, Gianfranco Zola e Roberto Di Matteo. Lo sta-

delle Coppe 1997-98. I biancorossi, allenati da Francesco Guidolin, vi partecipano, con la coccarda tricolore cucita sul petto, in virtù della già sorprendente vittoria in Coppa Italia battendo il Napoli in finale. Per rafforzare la rosa il mercato estivo porta in dote gente del calibro di Pasquale Luiso, Lamberto Zauli, Massimo Ambrosini, Roberto Baronio, Francesco Coco, Arturo Di Napoli,Marco Schenardi e Lorenzo Stovini. Al primo turno subito un avversario da prendere

sconfitti sia all'andata nei Paesi Bassi per 1-4 che in Italia per 5-0. Al penultimo atto al Vicenza tocca il Chelsea, divenuto un'enclave italiana grazie a Gianluca Vialli giocatoredio Romeo Menti si conferma roccaforte inespugnabile e porta in dote l'ennesima vittoria, 1-0 grazie a un gol di Lamberto Zauli. Il ritorno allo Stamford Bridge di Londra però si rivela insormontabile per i banco rossi. I blues rimontano e si impongono per 3-1, nonostante l'iniziale vantaggio vicentino con Luiso. La favola termina senza lieto fine. Il Chelsea vincerà la Coppa, il Vicenza di Guidolin non fini-

con le molle: i polacchi del Legia Varsavia. Al Menti di

rà tra le pagine degli almanacchi ma in uno spicchio di

Vicenza passano i padroni di casa pèr 2-0 e al ritorno si

storia sì. Vogliamo ricordare noi quegli 11 che arrivarono

qualificano grazie a un prezioso 1-1.

a un passo dall'impresa: Brivio, Belotti, Mendez, Dicara,

Agli ottavi è lo Shaktar Donetsk a fare largo alla ban-

Viviani, Schenardi, Di Carlo, Ambrosini, Ambrosetti, Zauli,

da Guidolin. L'accesso alla semifinale è garantito dopo

Luiso. Allenatore: Francesco Guidolin. 

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Tutta la forza che ho è un libro per chi pensa di non farcela o per chi pensa di avercela fatta


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I FILM DELLA SETTIMANA

CINEMA IN TV Al debutto da regista, Natalie Portman narra la storia dello scrittore Amos Oz in questo film, in onda senza interruzioni pubblicitarie e anche in lingua originale, per il quale è stata candidata alla Golden Camera di Cannes 2015. Sullo sfondo degli anni di fine mandato britannico della Palestina e la nascita dello Stato d'Israele, Amos Oz cresce a Gerusalemme con il padre accademico Arieh e la madre Fania, scrittrice e giornalista. Gli Oz sono una delle tante famiglie ebraiche trasferitesi in Palestina dall'Europa durante gli anni Trenta e Quaranta per sfuggire alle persecuzioni razziali. Arieh è cautamente fiducioso per il futuro; Fania, invece, vuole molto di più. Ben presto, infatti, la noia della vita quotidiana inizia a pesare drammaticamente sullo spirito della donna, imprigionata in un matrimonio infelice e intellettualmente soffocata. Per distrarre se stessa e far divertire il piccolo Amos, Fania inizia così ad inventare storie avventurose e ad introdurre il figlio al mondo della poesia e della parola. Tratto dall'autobiografia "Una storia di amore e di tenebra" di Amos Oz. Nel cast, oltre alla stessa Natalie Portman, Gilad Kahana, Amir Tessler, Makram Khoury, Shira Haas.

"LA PELLE DELL'ORSO" – LUNEDÌ 6 APRILE ORE 22.15 ANNO 2016 – REGIA MARCO SEGATO

Tratto dall'omonimo romanzo di Matteo Righetto, "La pelle dell'orso" è proposto in prima visione assoluta per il ciclo "Nuovo Cinema Italia". Negli anni cinquanta, in un villaggio nel cuore delle Dolomiti, vivono Domenico, un ragazzino sveglio ma introverso, e il padre Pietro, un uomo consumato dalla solitudine e dal vino, che per campare lavora alle dipendenze di Crepaz. Il rapporto tra padre e figlio è aspro e difficile, i lunghi silenzi li hanno trasformati in due estranei. Una notte la tranquillità della valle viene minacciata dal "diaol", il diavolo, un orso vecchio e feroce che ammazza una vacca dentro una stalla. La comunità è in preda a un terrore superstizioso e non ha la forza di reagire. Una sera all'osteria in uno scatto d'orgoglio, Pietro lancia una sfida a Crepaz: ammazzerà l'orso in cambio di denaro. La sfida viene raccolta tra le risate e lo scetticismo generale. È l'occasione che Pietro aspettava da tempo, il mattino dopo, senza dir nulla a nessuno parte per la caccia. Domenico lo viene a sapere e decide di seguirlo. A sua volta abbandonerà la sicurezza del paese per avventurarsi verso l'ignoto. Padre e figlio si immergono nei boschi, sempre più a fondo, fino ad esserne inevitabilmente trasformati. A poco a poco si riavvicinano, si riconoscono e il muro che li separava si sgretola nell'immensità della natura. Con Marco Paolini, Leonardo Mason, Lucia Mascino, Paolo Pierobon, Maria Paiato. 56

"SOGNARE È VIVERE" – MARTEDÌ 7 APRILE ORE 21.15 – ANNO 2015 – REGIA DI NATALIE PORTMAN

TV RADIO


Negli anni Trenta, nell'Istituto di Fisica di via Panisperna a Roma, lavora un gruppo di giovani, coordinati dal professor Enrico Fermi, anche lui giovanissimo. Sono Ettore Majorana, Bruno Pontecorvo, Edoardo Amaldi ed Emilio Segré. Sono loro che riescono a portare a termine alcune delle più importanti ricerche sperimentali nel campo della fisica nucleare del secolo scorso, tra cui il primo esperimento nucleare. E' un evento straordinario, che nasce dalla sfida tra due concezioni della fisica, quella ufficiale e tradizionale e quella che si esprime in termini di energia non elettrica, ma, per l'appunto, nucleare. Nel gruppo emergono, tra diffidenza e ammirazione reciproche, Enrico ed Ettore. Diversi per personalità, carattere e metodo l'incontro-scontro tra i due è inevitabile, ed è proprio il racconto di questo rapporto, una delle storie principali del film. Se il Premio Nobel Enrico Fermi, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, riuscirà a raggiungere gli Stati Uniti, Ettore Majorana prima continuerà i suoi studi insegnando a Napoli, poi si ritirerà a vita privata in Sicilia e, infine, scomparirà misteriosamente. La straordinaria avventura umana ed intellettuale di questo gruppo di giovani scienziati è abilmente raccontata da Gianni Amelio in questo film, proposto per il ciclo "Cinema Italia", che ha tra gli attori protagonisti Ennio Fantastichini, Andrea Prodan, Laura Morante e Virna Lisi.

"CAPTAIN FANTASTIC" MERCOLEDÌ 8 APRILE ORE 21.10 – ANNO 2017 – REGIA DI MATT ROSS

Scritto e diretto da Matt Ross, "Captain Fantastic" è stato presentato al Sundence Festival, ha ottenuto numerosi riconoscimenti e l'apprezzamento della critica. I coniugi Ben e Leslie non credono al modello di vita americano e decidono di vivere con i loro sei figli lontano dalla civiltà, immersi nella natura selvaggia dei boschi dello Stato di Washington. I ragazzi, di età compresa tra i sei e i diciassette anni, crescono secondo principi anticonvenzionali. Sotto la guida del padre, trascorrono le giornate allenandosi fisicamente ed intellettualmente: studiano le scienze, le lingue straniere, la storia e la letteratura, ma devono anche cacciare per procurarsi il cibo. Suonano, cantano e ballano, festeggiano i compleanni, ma rifiutano il Natale e la società consumistica. La routine anticonformista della famiglia è rotta dalla morte della madre, psicologicamente malata da tempo. L'episodio costringe i giovani ad intraprendere un viaggio nello sconosciuto mondo della normalità da cui deriveranno dissidi e sofferenze. I figli inizieranno a dubitare degli insegnamenti ricevuti e Ben sarà così costretto a mettere in discussione il suo modello educativo. Viggo Mortensen, nel ruolo del padre, è stato candidato all'Oscar come miglior attore protagonista. La colonna sonora del film è di Alex Somers.

OCORRIERE

"I RAGAZZI DI VIA PANISPERNA" SABATO 11 APRILE ORE 21.10 – ANNO 1988 – REGIA DI GIANNI AMELIO

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