PROGETTO PILOTA R E A L I Z Z A Z I O N E D I U N I M P I A N T O S P O R T I V O D I B A S E P E R I L C I C L I S M O P R E S S O L ’ A R E A D I R I S U L TA E X S TA Z I O N E F E R R O V I A R I A D I F O S S A C E S I A . P R O M O Z I O N E G I O V A N I L E G R A TU I TA A C U R A D E L L A F E D E R A Z I O N E C I C L I S T I C A I TA L I A N A .
RAUL FRITTELLA - SVILUPPO IMPIANTI DI BASE, FCI ABRUZZO CLAUDIO TARABORRELLI - CONSIGLIERE PROVINCIALE, FCI ABRUZZO
DEFINIZIONI Un impianto sportivo di base per il ciclismo è un’area sicura, delimitata e isolata dal traffico. Il modello più semplice ha forma ovale ed è costituito di piccoli dossi (altezza inferiore ai cinquanta centimetri) raccordati da due paraboliche. L’area necessaria, al lordo dell’ovale, è di trecento metri quadri. Tale impianto di base, chiamato in inglese pump track, copre il 70% delle attività praticabili in un contesto più ampio quale una scuola di ciclismo. Per approfondimenti si veda l’allegato “Appunti per un PUMP TRACK”.
Foto: pump track, Bristol
Impianti di base per il ciclismo
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OBIETTIVI DEL PROGETTO
Valorizzare il territorio allestendo un’area innovativa dedicata alla pratica del ciclismo. PG: Promozione Giovanile. Promuovere l’uso della bicicletta, mediante giornate di formazione gratuite, per i giovanissimi (bambini di età 5-12 anni). POF: Piano di offerta formativo “Pinocchio in Bicicletta”. Collaborazione con i comprensori scolastici per le attività curriculari ed extracurriculari. Allegato “POF Pinocchio in Bicicletta”. http://www.federciclismo.it/attivita/giovanile/pinocchio/index.asp Stimolare nuove forme di imprenditoria giovanile.
Impianti di base per il ciclismo
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UBICAZIONE E SCHEMA DI MASSIMA
Foto: area di risulta ex stazione Fossacesia, via Lungomare.
Foto: ovale area 30x10 metri
Impianti di base per il ciclismo
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ALLEGATI
APPUNTI PER UN PUMP TRACK
P O F P I N O C C H I O I N B I C I C L E T TA – L E Z I O N I
P R E V E N TI V O I N D I C A T I V O
Impianti di base per il ciclismo
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Appunti ppunti per un PUMP TRACK
Raul Frittella
Appunti per un PUMP TRACK DISCLAIMER
Guidare la bici così come allenarsi su un pump track è potenzialmente pericoloso. Si raccomanda di indossare il casco
e
qualsiasi
altra
forma
di
protezione
(guanti,
ginocchiere, ecc.) per tutelare la propria sicurezza. Evitare di mettere in pericolo se stessi e gli altri. Non guidare mai oltre i limiti delle proprie possibilità.
La realizzazione di un pump track e il suo mantenimento implicano l’utilizzo di pale, vanghe, ghe, rastrelli, ecc. Si raccomanda di indossare i dispositivi di protezione opportuni (guanti, scarpe che proteggano bene i piedi, ecc.). Non improvvisare, per consigli specifici (per esempio medici, legali, gestione dei rischi) è bene rivolgersi a un professionista essionista che abbia diritto legale ad esprimersi nel settore. Le informazioni contenute in questo e-book e book sono vere e complete al meglio delle conoscenze attuali. Le elaborazioni grafiche, le fotografie o qualunque altro tipo di materiale di creazione originale, ginale, riprodotto o modificato sono a titolo esemplificativo. L’autore si rende disponibile a modificare o rimuovere le attribuzioni ove presenti imprecisioni.
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Ottobre 2011
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Appunti per un PUMP TRACK PREMESSA Queste pagine sono rivolte a chiunque ami la mountain bike, dai neofiti ai maestri di MTB. Vogliono essere di supporto al confronto di opinioni cui mi rendo da subito disponibile e che possano migliorare la qualità del tempo che trascorriamo sulle due ruote. In salita, senza sentire fatica la trazione è magnifica, pedali ovunque sia la traiettoria ideale nessun rumore, solo il respiro e l’odore del bosco in discesa, ogni cambio di direzione è fluido le ruote girano senza slittare, sembra di esser fermo e il sentiero ti scorre sotto ti adatti al terreno come l’acqua scorre sulle rocce nessun rumore, solo il vento sul viso Magnifica sensazione, vero? Ricordiamola ancora... è stato su quel sentiero che conosciamo bene dove procediamo sicuri delle nostre mosse. Il fondo è buono, né troppo caldo né troppo freddo, la mente è libera, siamo rilassati... sì, era quel giorno lì. In questo stato di grazia sfruttiamo al massimo le migliori sospensioni che la bici possa avere: le nostre braccia e le nostre gambe! E tutte le altre volte? Cosa accade quando il percorso non lo conosciamo?
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Appunti per un PUMP TRACK A COSA SERVE UN PT È impossibile processare in modo conscio le tante informazioni che ci vengo dal terreno, sono troppe! Lo stato di grazia si interrompe, siamo tesi, guidiamo peggio e in breve ci divertiamo meno. Le posizioni relative corpo–bici, in funzione del terreno che stiamo affrontando, devono diventare un automatismo. Come rendere un gesto automatico? Senza entrare nello specifico della teoria, si attraversano diverse fasi che a grandi linee sono le seguenti: SCOPRO IL GESTO MA NON SO COME FARLO - PER FARLO CI DEVO PENSARE - MI VIENE SPONTANEO. Una rapida ricerca sull’apprendimento
motorio e poi una bella chiacchierata con un’insegnante di educazione fisica vi farà scoprire molte nozioni affascinanti. Nel pratico, esiste un “qualcosa” per migliorare la confidenza di guida? Quando è che si raggiungono fluidità e naturalezza, da cosa dipendono? Dalle ripetizioni? Sì, e sicuramente per un giovane stiamo parlando di migliaia di ripetizioni. Questa è la buona notizia. Quella cattiva è che per i giovani dentro ce ne vorranno almeno il doppio! Benissimo, non perdo tempo, prendo la bici, esco e inizio gli allenamenti... facciamo due rapidi calcoli: in un’uscita di 30 km, diciamo un paio d’ore, quante difficoltà significative che mi costringono a modificare la posizione corpo-bici incontro? Quante tra curve e sconnessioni (intese come ostacoli da una decina di centimetri) affronto senza cambiare traiettoria? FACCIAMO 250 IN DUE ORE, OSSIA 2 AL MINUTO. SONO SUFFICIENTI?
Ecco, è così che sono approdato al pump track, un circuito appositamente studiato per ripetere in sicurezza un grande numero di volte quelle azioni che miglioreranno il mio stile di guida, fino a renderle automatiche.
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Appunti per un PUMP TRACK COSA È UN PT Analizziamo un semplice ovale. È un circuito chiuso costituito da sei dossi per lato e due paraboliche, come riportato in figura. I dossi sono molto simili alla parte ritmica di un circuito di BMX, vengono chiamati anche rollers, whoops. Spesso si confonde il pump track con una pista da dirt jump, che in genere ha una rampa di partenza e una geometria aperta, ma sopratutto i dossi sono dimensionati per il salto.
Ripetiamo il calcolo degli ostacoli significativi: lunghezza media 50 metri, se viaggio a 5 Km/h che equivalgono a 1,5 m/s (sto pressoché camminando) il tempo medio per compiere un giro completo è
à
=
,
= 30 secondi circa.
in 30 secondi incontro due curve e 12 dossi, totale 14 ostacoli significativi
in un minuto 28
in dieci minuti 280
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Appunti per un PUMP TRACK SONO GIUSTI QUESTI NUMERI?
“Per le piste di BMX, di dimensioni comprese tra m. 300 e m. 400, si può calcolare un tempo medio di percorrenza di 35’’ (art. 148, punto 3, comma 1, del R.T.-F.C.I.) [….] Per le tipologie di ostacoli, a titolo indicativo, si riportano di seguito alcuni degli esempi più ricorrenti con le relative misure: Speed – jump (salto veloce): dosso con altezza variabile (cm.50/90) e lunghezza proporzionata all’altezza (m. 1,80/2,30); Soft – jump (salto non impennante): variazione dello speed - jump, permette una continuità di pedalata senza particolari difficoltà; altezza del dosso cm.0,60/0,80, lunghezza della pendenza iniziale m.2,00 e finale m. 2,00/4,00.” Fonte: FCI norme attuative BMX 2012.
DIMENSIONAMENTO E UTILIZZO Nell’ottica di costruire un qualcosa per tutta la famiglia come procedere al dimensionamento? Per le paraboliche, c’è poco da dire: devono raccordare in modo efficace i due lati. Un raggio di tre metri con un profilo che sale fin quasi a diventare verticale rende agevole la percorrenza anche a velocità sostenuta. Per i dossi, è mia convinzione ragionare in termini di lunghezza della MTB: altezza e lunghezza devono essere relazionati a tale misura.
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Appunti per un PUMP TRACK Misuriamo il passo (p) della bici come indicato in figura, nel mio caso una full da 26”, cioè circa 180 cm p = 180 cm il passo sarà la lunghezza di un lato del dosso, che per semplicità rappresentiamo come due triangoli rettangoli 30-60. In questo triangolo particolare l’ipotenusa (i) misura due volte l’altezza h, l’altro cateto (b) misura altezza per radice di tre (1,73). Ora semplifichiamo: fermo restando il passo della bici, quindi il valore dell’ipotenusa, fissiamo l’altezza a un metro e la distanza tra la base e il vertice a un metro e mezzo. Perché proprio la lunghezza della nostra MTB? Nessun trucco, nasce dallo studio di foto, filmati e prove pratiche. Dossi troppo corti e ripidi, a gradino, sono impegnativi (azione discontinua). Bassi e lunghi... non si riesce a “pompare” il terreno, poca velocità. Il risultato dovrebbe essere qualcosa del genere:
Elaborazione tratta dal dvd “Foundamentals” - rider Chris Powell
La sequenza ci permette di fare alcune osservazioni: Sul pump track si procede senza pedalare. Quando si affronta la parte ascendente del dosso, prima le braccia, poi le gambe assorbono il terreno, si alleggerisce la bici per non perdere velocità. Nella fase discendente, prima le braccia, poi le gambe spingono il terreno, in gergo si dice che stiamo “pompando” per ottenere velocità. Notare come la gomma posteriore viene schiacciata nelle compressioni. Per avere un’idea salite in piedi sulla bilancia: da fermi avrete il vostro peso, se iniziate a saltare l’ago della bilancia oscillerà tra un valore maggiore nelle compressioni e minore nelle estensioni.
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Appunti per un PUMP TRACK
Sarà divertente? Che velocità posso raggiungere? Giudicate voi... stessa pista, stesso rider.
La finalità di questo tipo di allenamento è percepire il terreno in termini di forze contrarie o concordi al verso di percorrenza e di sperimentare le diverse posizioni corpo-bici. Acquisiti gli automatismi, nelle nostre escursioni andremo ad alleggerire le ruote quando affrontiamo dei tratti sconnessi (come per la fase ascendente del dosso) e ad aumentare la pressione sulle ruote per avere maggiore trazione in curva o per ottenere velocità (come per la fase discendente del dosso).
CENNI SU REALIZZAZIONE E MANTENIMENTO Il terreno migliore per realizzare un pump track è in piano, senza sassi e dotato di un drenaggio naturale. Poi nasce il grande dilemma: meglio scavare o portare camion di terra? Scavare è la soluzione più economica. È buona norma misurare bene e delimitare con paletti da campeggio o bandierine l’area a disposizione. Si risparmiano ore di lavoro se la lavorazione grezza viene effettuata con un mezzo di movimento terra, poi a mano le finiture con carriola, pala, vanga e rastrello e un rullo compattatore. Per realizzare l’ovale, il primo elemento da costruire è la parabolica con raggio interno di tre metri. Il raggio della curva sarà la naturale prosecuzione dell’asse mediano passante per i dossi.
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Appunti per un PUMP TRACK Il profilo della curva sarà dolce, per poi salire rapidamente. La parte discendente del dosso deve fondersi con la parabolica. Poi si procede con i dossi fino alla parabolica che chiude. È impossibile essere accurati nelle misure, la linea guida è che non deve esserci terra piatta tra i dossi, né tra dossi e parabolica. TERRA PIATTA = IMPOSSIBILITÀ DI POMPARE Realizzata la forma grezza, l’ideale è innaffiarlo e compattarlo, poi ripetere le operazioni di rifinitura... e ancora bagnare e compattare.
Foto: www.gamestown2010.ca
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Appunti per un PUMP TRACK NOTE FINALI Scrivo questi appunti mentre sto curando la broncopolmonite. In cifre: 18 intramuscolo, tre scatole di antibiotici vari, 200 minuti di aereosol… però avere il tempo di fermarsi e riflettere è un valore che spesso viene trascurato. Ho voluto descrivere in modo semplice un’UNITÀ DIDATTICA : il pump track, valida sia per lo sviluppo delle abilità specifiche, sia per l’esercizio fisico. Concedetemi ora una riflessione su come vorrei una scuola di MTB. Salvo rare eccezioni, siamo in forte ritardo rispetto ad altri sport, non per mancanza di passione e professionalità dei maestri, ma per mancanza di strutture. Credo che organizzare una scuola in unità didattiche, ossia realizzare aree tematiche permanenti, renda chiaro sia a cosa è dedicata l’intera struttura, sia a quale esercizio specifico sono dedicate le singola unità. Il pump track è una di queste, e i ragazzi ne verranno spontaneamente attratti.
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PIANO DI OFFERTA FORMATIVA PINOCCHIO IN BICICLETTA “Ciclismo Scuola ed Ambiente”
1ª UNITÀ DIDATTICA: 2 lezioni di 1 ora ciascuna obiettivi motori in bicicletta: imparare a frenare - imparare a curvare 1ª lezione (1 ora) Invitare i bambini a dirigersi individualmente da un lato all’altro dell’area a disposizione, provando la funzionalità dei freni; coloro che ancora non sono in grado di andare in bicicletta, effettueranno l’esercizio limitandosi a dirigere nella direzione indicata, tramite le spinte dei piedi radenti al suolo; Far girare di continuo gli alunni nella stessa direzione, invitandoli a condurre con velocità moderata; effettuare l’esercizio anche con andatura sui pedali; Dopo aver tracciato, o disposto a terra, due linee parallele distanti circa 3 metri, invitare gli alunni a provare la sensibilità della frenata; i bambini, partendo da una distanza di circa 20 mt. dalla zona di fermata, dopo una evidente accelerazione, dovranno fermarsi all’interno delle due linee, ovvero dopo la prima, ma prima della seconda; riprovare riducendo la zona di frenata; Far effettuare l’esercizio dello slalom con birilli in fila («slalom speciale») posti a circa 3–4 metri di distanza (disporre più file di birilli in modo da evitare tempi morti nell’esercitazione); Far aggirare due birilli, distanziati di circa 10 metri, in andata e ritorno, effettuando un percorso a forma di otto; disporre più percorsi; Allestire un breve percorso di abilità basato sugli esercizi proposti nel corso della lezione. 2ª lezione (1 ora) Far effettuare l’esercizio dello slalom con birilli spostati lateralmente («slalom gigante») con porte poste a circa 4–5 metri di distanza frontalmente e 1-2 metri lateralmente; Riproporre l’esercizio precedente variando la larghezza delle porte (da 60 a 50 cm), o la distanza laterale (da 1 a 2 metri), oppure la distanza frontale (da 5 a 4 metri); Invitare gli alunni a condurre la bicicletta in un percorso tortuoso, tra due file di birilli distanti da un metro a un metro e mezzo; Far effettuare gli esercizi proposti anche con andatura sui pedali; Dopo aver disposto i birilli come in figura, far effettuare l’esercizio “della margherita”: tale esercizio prevede l’aggiramento del birillo centrale, poi uno laterale, di nuovo quello centrale ed un altro laterale fino a formando tanti petali quanti sono i birilli esterni; Allestire un percorso di abilità basato sugli esercizi proposti nel corso dell’intera unità didattica; Prova di staffetta slalom tra 2, 3 o più squadre: disporre tante file di birilli quante sono le squadre; al via, parte un bambino per ogni squadra effettuando la prova nella propria fila, in andata e ritorno per poi consegnare la bicicletta al compagno successivo; questi attende il proprio turno sostando in un cerchio; gli altri rimangono più distanti. In caso di differenza numerica dei componenti delle squadre, qualche componente delle squadre più numerose effettua una seconda prova.
2ª UNITÀ DIDATTICA: 2 lezioni di 1 ora ciascuna Obiettivi motori in bicicletta: Imparare a dirigere - Imparare ad equilibrarsi - Imparare ad accelerare 3ª lezione (1 ora) Invitare i bambini a dirigere la bicicletta «nell’imbuto», ovvero tra due tavole convergenti con minimo spazio di passaggio (circa 20 cm); Far dirigere i bambini all’interno della «strettoia» costituita da due ritti inizialmente distanti 80 cm; successivamente ridurre tale misura; Invitare i bambini a dirigere lungo una linea rettilinea e successivamente curvilinea; Far dirigere lungo una linea di un percorso circolare chiuso; far effettuare l’esercizio su percorsi circolari dal diametro progressivamente più piccolo; in questo modo sarà possibile modulare il livello di difficoltà dell’esercizio, adeguandolo al livello di abilità dei bambini e facendo esercitare più alunni contemporaneamente. Far effettuare gli esercizi proposti anche con andatura sui pedali; Allestire un percorso di abilità basato sugli esercizi proposti nel corso della lezione.
4ª lezione (1 ora) Predisporre i ritti di salto in alto con l’asticella alla misura di circa 120 cm; far provare ai bambini il «sottopassaggio»; questo può essere effettuato in più modi: semplicemente distendendosi sulla bicicletta - distendendosi e fuoriuscendo posteriormente dalla sella fuoriuscendo lateralmente dalla bicicletta. Ridurre gradualmente la misura del sottopassaggio, facendo sfidare i bambini. Far superare un ostacolo, di circa 10-15 cm di altezza, scendendo dalla bicicletta; Condurre la bicicletta a mano, prima camminando poi correndo; Dopo aver disposto due birilli ed alcune funicelle come in figura, far effettuare, a discreta velocità, un percorso a forma di otto, evitando di toccare le funicelle; disporre più percorsi; Allestire un percorso di abilità basato sugli esercizi proposti nel corso dell’intera unità didattica; Prova di staffetta sprint tra 2, 3 o più squadre: disporre 2 birilli, distanziati di circa 20 mt., intorno ai quali si gira, effettuando un percorso ad otto; delle funicelle, poste a 3-4 mt dai birilli, delimiteranno l’ingresso e l’uscita delle curve. Sul percorso verrà disposto anche il sottopassaggio. Effettua la prova una squadra per volta con i componenti disposti dopo uno dei birilli; ad ogni giro, i bambini si alternano alla guida dell’unica bicicletta. Vince la squadra che impiegherà meno tempo ad effettuare tanti numeri di giri quanti sono i componenti della squadra. In caso di differenza numerica dei componenti delle squadre, qualche componente delle squadre più numerose effettua una seconda prova, oppure si divide il tempo impiegato da ogni squadra per il numero dei propri componenti. L’abbattimento dell’asticella o di un birillo e la fuoriuscita dalla curva comportano 2 secondi di penalità.
3ª UNITÀ DIDATTICA: 2 lezioni di 1 ora ciascuna obiettivi motori in bicicletta: combinazioni di abilità 5ª lezione (1 ora) Invitare i bambini a dirigere con una sola mano; successivamente proporre la presa della pallina da un sostegno o dalle mani di un compagno, con il successivo lancio in un cesto; Battendo un colpo di mani, dirigere, per una frazione di tempo, senza mani; Pedalare per coppie, poi per terzetti, stando in fila - stando in riga; Pedalare per coppie, di fianco, con la mano sulla spalla del compagno; Pedalare per coppie, poi per terzetti, stando in riga e scambiandosi una pallina; Prova di staffetta «prendi e scappa» tra 2, 3 o più squadre: disporre 2 birilli, distanziati di circa 20 mt, intorno ai quali si gira, effettuando un percorso circolare; tra i birilli, da un lato viene posto un ostacolo di 15-20 cm da superare scendendo dalla bicicletta, e dall’altro vengono collocati 2 cesti sorretti da sostegni alti 70-80 cm, distanti 4-5 metri tra loro; nel primo cesto vengono depositate 15-20 palline da tennis. Effettua la prova una squadra per volta con un numero massimo di 5 bambini che partono contemporaneamente. Lo scopo del gioco è di spostare nel secondo cesto tutte le palline contenute nel primo, afferrandone solo una per volta per poi proseguire il giro. Vince la squadra che impiegherà meno tempo a completare il gioco. Per adeguare il gioco al numero dei componenti delle squadre, è sufficiente proporzionare il numero delle palline al numero dei componenti, esempio, 4 palline per ogni bambino partecipante.
6ª lezione (1 ora) L’ultima lezione può essere dedicata ad una prova conclusiva (tipo saggio finale) che vede impegnate tutte le classi aderenti al progetto (preferibilmente 4^ e 5^ elementari) e che consente agli alunni di mettere alla prova le abilità acquisite nel corso del ciclo di lezioni. Solo a titolo esemplificativo proponiamo una ipotesi di regolamento.
REGOLAMENTO Fase Territoriale e/o Scolastica • Il gioco consiste nell’effettuare un giro del percorso nel minor tempo possibile, cercando di commettere il minor numero di errori; la prova può essere cronometrata per singolo concorrente o per squadra, con passaggio della bicicletta, ad ogni giro, tra tutti i componenti della squadra. • Al tempo effettivo cronometrato andrà aggiunto il tempo di penalizzazione per gli errori effettuati, ottenendo così il tempo complessivo; gli errori saranno conteggiati nel seguente modo: - abbattimento di ogni birillo 2 secondi - non aggiramento del birillo negli «slalom» 2 secondi - abbattimento dell’asticella nel «sottopassaggio» 2 secondi - abbattimento di uno o due ritti nella «strettoia» 2 secondi - abbattimento di una o due le tavole «dell’imbuto» 2 secondi - mancato deposito della pallina nel cesto 4 secondi • Ogni bambino ha due prove a disposizione; sarà presa in considerazione sola la migliore. Sarà designata vincitrice del Circolo Didattico la squadra-classe che otterrà il miglior tempo di squadra, ovvero il maggior punteggio in base al risultato ottenuto dai componenti della classe.
#&yffiffit Atessa, 0810212013
Egr Sig RAUL FRITTELLA
OGGETTO: OFFERTA N. 02/13
In riferimento alla Vs. gradita richiesta ci pregiamo rimetterVi la ns. migliore offerta per seguenti lavori da eseguire:
PISTA MOUNTAIN.BIKE
- RIPORTO
TERRENO
MC. 120 = N 6 VIAGGI
EURO t,
- REALIZZAZIONE PISTA
600,00 750,00 350,00
- BATTITURA TERRENO CON RULLO - RECINZIONE CON RETE PLASTIFICATA H M. 1,75 X ML. 70
1.300,00
EURO
IMPORTO TOTALE
3.000,00
NEL PREVENTIVO E' PREVISTO UN PERIODO DI SEI MESI DI ASSISTENZA PER PICCOLI MIGLIORAMENTI ED EVENTUALI RIPRISTINI DELLA PISTA.
Nel
ringraziarYi per averci interpellato, certi che la ns. offerta sia di Vs. convenienza,
distintamente salutiamo.
ICM S.R.L.
-
Via Alfredo Bajocco ,
5 - 66041 ATESSA (CH) - P.IVA e
Capitale Sociale:€ 10.000,00 v.25%
-
PEC;i-UluEAlLlZfA@eEqJI
-
Cod.Fisc. 02400590697
-
REA cH
E-MAl L : menna.icm@qmal!cp-r1
-
- N 176110
tel/fax 0872 897772
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