4 minute read
Premessa
from Venice city Solutions | Creare cittadinanza: gli SDGs come opportunità per tutti ed. 2019
by readit
PRE MES SA
Sono lieto di essere qui con voi oggi per ribadire l’importanza di un’Europa coesa e forte, in grado di interpretare al meglio le specificità dei territori che la compongono e di giocare un ruolo sempre più rilevante a livello internazionale.
Advertisement
Ho l’onore di guidare l’Emilia-Romagna, la Regione italiana che negli ultimi cinque anni è risultata prima per crescita nel Paese, e di rappresentare l’AICCRE e il CEMR1, che insieme promuovono la collaborazione tra Paesi dell’Unione Europea. Cito spesso un dato paradigmatico: nel 1950 gli europei erano il 20% della popolazione mondiale, con gli attuali ritmi demografici nel 2050 rischiano di essere solamente il 7%. È dunque evidente che chi incita ad alzare muri, allentando la cooperazione europea, sta proponendo un futuro in cui ogni singolo Paese europeo è talmente debole di fronte alla competizione globale da risultare irrilevante. Al contrario, noi ci auguriamo che, se da un lato la Brexit ha portato la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea, altri Paesi possano prossimamente aggiungersi. Oltre alla tenuta e al rafforzamento dell’integrazione europea, è dirimente osservare con interesse la dimensione internazionale, perché è lo scacchiere in cui possiamo stringere nuove alleanze e partnership per il futuro. Circa due anni fa ad Abidjan, il CEMR e l’omologa africana hanno avviato relazioni importanti e ritengo che questo sia positivo perché il benessere dell’Africa e dell’Europa sono intrinsecamente legati. Il merito di Venice City Solutions 2030, che unisce in questa cornice rappresentanti delle istituzioni locali, nazionali ed internazionali, è di porre l’attenzione su tematiche prioritarie per il nostro futuro: in primis la questione ambientale, divenuta preponderante nelle agende politiche di tutto il mondo, essendo un tema che non
1 CEMR - Consiglio delle Regioni e dei Comuni d’Europa è una associazione di enti locali e regionali d’Europa, il cui obiettivo è promuovere la cooperazione europea e la democrazia, tutelando il principio di sussidiarietà e la partecipazione dei cittadini. conosce confini né colore politico. Lo scorso anno ho partecipato al Global Climate Forum di San Francisco in qualità di Presidente della Regione Emilia-Romagna e del CEMR. In questo contesto, la Regione che rappresento ha assunto l’impegno di ridurre del 40% l’inquinamento atmosferico al 2030, decisione da ritenersi importante visto che sul suo territorio vive un terzo della popolazione italiana e viene prodotta la maggior parte della ricchezza nazionale. Ecco allora che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 assumono la loro importanza, perché ci permettono di clusterizzare gli interventi, dare risposte decisive ai cittadini ed evitare di disperdere forze ed energie in una miriade di azioni e proposte frammentarie.
Le tematiche ambientali vanno lette di pari passo con il tema dell’occupazione, che consente alle persone di vivere una vita piena e degna. È necessario ripensare il nostro modello di sviluppo, per assicurarci che la crescita, necessaria per poter ridistribuire risorse, sia sostenibile e rispettosa del pianeta e del benessere umano, e sia in grado di garantire prospettive di lavoro, accogliendo la rivoluzione digitale che porterà le future generazioni a svolgere attività che oggi ancora non conosciamo. Non dobbiamo temere la modernità, ma dobbiamo piegarla alle esigenze dell’uomo. L’Europa, ancora una volta, ci viene incontro impegnandosi per rendere il nostro continente competitivo a livello internazionale, anche nei campi dell’Intelligenza Artificiale e dei Big Data. La Regione Emilia-Romagna, ad esempio, ha appena ricevuto un importante finanziamento europeo per realizzare due super computer che consentono la lettura veloce dei Big Data, intervento che la collocherà direttamente al quinto posto al mondo tra i colossi cinesi e americani della ricerca e della tecnologia.
Venice City Solutions 2030 quest’anno affronta
un tema importante e complesso, che riguarda il consenso dei cittadini in un momento storico caratterizzato da sfide estremamente complesse. Questo tema mi sta a cuore e al tempo stesso mi crea inquietudine: la drammatica crisi economica che ci ha colpito dopo 60 anni di benessere, e le nuove migrazioni, che spingono persone provenienti da territori difficili a lasciare le loro case per cercare opportunità in Europa, sono state interpretate da alcune forze politiche come leve su cui stimolare la paura e il senso di insicurezza dei cittadini. La preoccupazione è che, nell’epoca dei populismi, sia più importante ciò che si dice di ciò che si fa. Noi abbiamo bisogno di “fare”, perché se la condizione delle persone migliora, chi incita alla rabbia ha meno possibilità di avere successo. Dal canto nostro, dobbiamo ripensare il rapporto tra le politiche e l’opinione pubblica, affinché sia sempre più orientato alla condivisione e alla trasparenza. Sono convinto, ad esempio, che per colmare il deficit democratico della politica europea, la Presidenza della Commissione Europea debba prima poi essere eletta direttamente dai cittadini. Trovo dunque estremamente attuale il focus di questa edizione, e al tempo stesso ritengo ammirevole la scelta di riflettere in questi giorni sulle modalità per avvicinare i cittadini alle istituzioni.
Ringrazio tutti i partecipanti, in modo speciale coloro che sono venuti da lontano, perché la loro presenza ci fa pensare che i nostri sforzi vadano nella giusta direzione. D’altra parte, la storia ci ricorda che i regimi si sono insediati grazie a piazze gremite di persone che indicavano qualcuno che decidesse per loro. Ogni volta, però, la realtà si è rivelata costellata di scelte che hanno peggiorato le condizioni sociali ed economiche e hanno ridotto le libertà, arrivando persino all’orrore delle guerre. Nel nostro piccolo, cerchiamo invece di aggiungere un tassello al dialogo, alla condivisione e alla collaborazione, affinché i cittadini siano spinti a partecipare. Questa è la strada per rafforzare le democrazie ed è una sfida che non possiamo perdere.