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4.2 Nuove generazioni. Creare la cittadinanza del futuro

4.2 Nuove generazioni. Creare la cittadinanza del futuro

L’Agenda 2030 riguarda i cittadini e riguarda il futuro. Per questo, il coinvolgimento delle nuove generazioni nell’implementazione degli SDGs a livello locale e nella pianificazione di interventi di sviluppo sostenibile è centrale per raggiungere gli obiettivi ed i target posti dall’agenda, ma soprattutto per immaginare una società nuova dopo il 2030. Le domande alle quali il secondo tavolo di lavoro “Creare la cittadinanza del futuro” ha cercato di dare risposta, riguardano le sfide da affrontare oggi per avere un mondo più sostenibile nel 2030, le azioni che è opportuno iniziare ad implementare già da ora e le modalità per assicurare il coinvolgimento dei giovani in questi processi. La sessione è stata moderata da Pablo Fernandez Marmissolle Daguerre, Capo di Gabinetto di United Cities and Local Governments (UCLG), il quale ha cercato di intrecciare aspetti astratti come l’ispirazione, la resilienza, la forza dell’esempio e dell’accountability delle istituzioni, con strumenti e strategie concrete per promuovere l’empowerment ed il coinvolgimento dei cittadini.

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Batista Poitier, Direttore degli Affari Esteri e dei Partenariati di World Enabled4, ha rilevato come la cittadinanza si basi su due pilastri: l’inclusione e l’accessibilità, non solo nei confronti di persone con disabilità, ma in un’ottica universale. La partecipazione nella società dipende dalle peculiarità e dalle diversità di ciascuno, per questo, ad esempio, se intendiamo pianificare un servizio rivolto a persone immigrate dovremo adottare un linguaggio accessibile. Abbattere le barriere e garantire dignità nella partecipazione è tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 e puo’ prendere avvio

4 World Enable è un’organizzazione internazionale impegnata in attività di advocacy in materia di inclusione. a livello locale grazie a collaborazioni virtuose tra società civile ed istituzioni. World Enable ha avviato una collaborazione con Microsoft perché il digitale puo’ favorire l’inclusone sociale. Costruire società resilienti, ricorda Batista Poitier, significa dotarle della capacità di adattarsi ai cambiamenti che avvengono nell’arco della vita di ciascuno e preparale ad affrontare sfide nuove attraverso l’introduzione di strumenti innovativi, anche digitali.

La flessibilità e la capacità di adattamento sono state al centro dell’intervento di Marina Ponti, Direttore UN SDG Action Campaign, la quale ha evidenziato la straordinarietà dell’Agenda 2030. Per la prima volta infatti, il dibattito sul futuro è universale e non più frammentato in azioni rivolte ai Paesi del Sud e del Nord del mondo. I temi trattati dall’Agenda hanno rilevanza internazionale e allo stesso tempo conferiscono ai governi locali l’opportunità di assicurarsi che i bisogni dei loro cittadini non vengano disattesi. Ponti ritiene che sia urgente creare una cittadinanza nuova, globale, per dare speranza alle persone ed in particolare ai più giovani. Gli attori chiave della testimonianza offerta da Julio Andrade, Consigliere del Sindaco per l’Azione estera e la Cooperazione allo Sviluppo della Città di Malaga, sono proprio i giovani e la partecipazione. Andrade ha illustrato il percorso partecipativo avviato dal Comune che ha portato alla creazione di un “SDGs network”, un gruppo di cittadini-stakeholder impegnati nelle attività di implementazione dell’Agenda 2030. Già da diversi decenni Malaga ha sperimentato il coinvolgimento dei giovani nella pianificazione locale, e negli anni ha aggregato diecimila attivisti che a loro volta formano nuovi volontari. Ciò è stato possibile anche grazie agli strumenti formativi messi a disposizione delle Nazioni Unite e consultabili online. Per arrivare a più persone possibili, è necessario individuare una metodologia

coinvolgente per i cittadini che preveda il ricorso a piattaforme digitali. Il dinamismo della Città di Malaga rispetto ai temi dell’Agenda 2030 è dimostrato dalla decisione di dotarsi per la prima volta di un piano strategico globale a cui si aggiunge l’azione di allineamento degli SDGs all’Agenda Urbana. Infine, Andrade ha evidenziato l’importanza di misurare l’impatto degli indicatori locali e di coinvolgere nel monitoraggio i politici ed i rappresentati del settore privato affinché siano consapevoli degli avanzamenti e delle difficoltà del loro territorio nel percorso verso lo sviluppo sostenibile.

Un esempio di successo di collaborazione tra istituzioni e nuove generazioni è stato presentato da Kontxi Odriozola Eizagirre, Capo dell’Ufficio Strategia europea e internazionale della Provincia di Barcellona, la quale ha portato all’attenzione dei partecipanti il caso del Comune Cornellà de Llobregat. Qui, il consiglio comunale e le scuole superiori hanno collaborato nelle attività di implementazione ed incremento della consapevolezza tra i cittadini sulle tematiche che riguardano l’Agenda 2030. Gli studenti si sono impegnati a condurre un progetto di ricerca della durata di due anni su aspetti inerenti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile su cui, successivamente, il sindaco e l’amministrazione comunale si sono impegnati a definire le politiche locali. L’aspetto innovativo di questo approccio risiede nella capacità delle istituzioni di fare rete e coinvolgere i più giovani, trasformandoli in soggetti in grado di influenzare le decisioni amministrative adottate a livello locale. Da semplici destinatari, i cittadini sono così diventati co-creatori di politiche e hanno contribuito a diffondere la conoscenza dell’Agenda 2030 nella loro comunità.

Di giovani e futuro ha trattato anche l’intervento di Martina Gonano, Docente delegato per la sostenibilità presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, secondo la quale i giovani non sono i cittadini del futuro, ma sono i cittadini del presente e sono ben consapevoli di ciò che li riguarda e li interessa. Per questo, l’Università deve guadagnarsi la loro fiducia impegnandosi in azioni concrete che comportino un loro attivo coinvolgimento. L’educazione è trasformazione, ma perché sia in grado di immaginare un futuro migliore, è necessario adottare un pensiero universale che crei connessione tra discipline diverse.

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