Palcoscenico 2015 2016

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EDIZIONI E COMUNICAZIONE

Supplemento gratuito a “Ravenna & Dintorni” nr. 652 del 12 novembre 2015

Redazione: 0544.271068 redazione@ravennaedintorni.it Pubblicità: 0544.408312 info@reclam.ra.it

Danza e Opera Prosa il personaggio

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l’intervista

L’omaggio del Ravenna Festival a Puccini e alla Bohème

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Natalino Balasso e la cattiveria della politica

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Musica +

rock e dintorni

Dal poliziottesco allo spazio: le colonne sonore dei Calibro 35

Ricerca Quando il teatro si interroga sul lavoro che uccide

il classico

L’eterna lotta tra bene e male nell’amore di Romeo e Giulietta

Elio De Capitani e il capolavoro incompreso di Miller

lo spettacolo

la trilogia

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genius loci

Il Comunale di Conselice, quel luogo nato ai tempi del colera


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La saggezza è il riassunto del passato, ma la bellezza è la promessa del futuro. (Oliver Wendell Holmes)

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sommario Prosa

Cartellone

La parola a Natalino Balasso De Capitani commesso viaggiatore Ravenna Faenza Cervia Lugo Bagnacavallo Russi Conselice Cotignola

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Ritorna l’amico Fritz La Trilogia omaggia Puccini L’eterno Romeo e Giulietta Ravenna Faenza, Russi e Bagnacavallo Lugo

31 33 37 39 41 42

Cartellone

Danza e Opera

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Ricordando la Mecnavi Un teatro per Onnivori

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Ravenna e Faenza

Cartellone

Ricerca

La “politica” dei Due Mondi Ravenna Faenza Lugo, Bagnacavallo e Russi, Cervia, Fusignano e Cotignola

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Cartellone

Teatro di strada e per ragazzi

Musica 61 62 64

Pace-Kavakos: due colossi L’intervista ai Calibro 35 Cartellone concerti

Palcoscenici e architetture 5 70

L’Alighieri tra storia e futuro Genius loci: il Comunale di Conselice

Agenda delle rassegne 72

legenda

Gli spettacoli giorno per giorno

all’interno della rivista i generi teatrali sono evidenziati con colori diversi azzurro: prosa, comico, teatro di figura e per ragazzi giallo: ricerca e performance multimediali rosso: opera lirica, danza e musica


SABBIONI PALCO:Layout 1 09/11/15 20:40 Pagina 1


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macchina teatrale

All’Alighieri la storia lascia posto al futuro e il palco va in streaming Parla Ravenna Manifestazioni, che lo gestisce, permettendo 272 aperture all’anno Vero e proprio monumento cittadino, frequentato e amato da tutti i ravennati fino dall’infanzia, grazie alla fitta rete di soggetti culturali che lì svolgono parte delle loro attività, il teatro Alighieri di Ravenna vanta una lunga storia. Forte del proprio passato guarda al futuro e si prepara ad abbracciare le opportunità offerte dalla tecnologia video digitale. L’Alighieri fu inaugurato il 15 maggio 1852 dopo che al restauro del vecchio teatro Comunicativo si preferì la costruzione di un edificio nuovo, progettato nel 1840 dai fratelli Tommaso e Giambattista Meduna, rispettivamente ingegnere e architetto civile, protagonisti del secondo restauro del teatro La Fenice di Venezia. Oggi il teatro dispone di due spazi per una capienza complessiva di 1.035 posti, la sala Corelli del ridotto e la sala principale da 850 posti. Una grande macchina che necessita di lavori e manutenzione continua per garantire l’attuale pluralità di funzioni e usi pubblici. Una vitalità che nasconde una complessa organizzazione gestionale, mutata nel tempo, capace, sempre, di rispondere alle esigenze culturali cittadine. Dal 2005 soprintendente di Ravenna Manifestazioni e dal 1998 responsabile del teatro, Antonio De Rosa spiega la natura dell’impegno. «Il teatro Alighieri è la fabbrica culturale più importante della città. Dal 1998, anno di affidamento della gestione a Ravenna Manifestazioni non ci siamo mai fermati ed ora la città ha uno dei teatri di tradizione meglio tenuti del Paese. E non ci fermeremo finché non avremo finito». Un tempo in Comune esisteva la direzione teatri, gestita da Mario Salvagiani, con un ufficio e un budget, erano gli anni Settanta, una stagione di ripresa delle attività culturali proficua e ricca di successi, poi nel 1998 avvenne l’esternalizzazione dei servizi teatrali. Una scelta che impose l’Alighieri a livello nazionale come uno dei primi teatri a gestione diretta da parte di un soggetto esterno. Da allora Ravenna Manifestazioni, impegnata nella

Il Soprintendente di Ravenna Manifestazioni Antonio De Rosa sul palco dell’Alighieri insieme al sindaco Fabrizio Matteucci

realizzazione di Ravenna Festival si occupa della stagione di opera e danza e dell’Alighieri, divenuto teatro di tradizione. Un teatro fortemente radicato nel territorio, che alla programmazione annuale dei tanti cartelloni affianca la disponibilità ad accogliere le tante iniziative culturali promosse in città. Nel solo 2014 sono state 33 le aperture del teatro per convegni e conferenze, a fronte di 76 per Ravenna festival, 36 per la stagione di prosa, 42 per concerti, 60 per il cartellone dell’opera e balletto e per le attività con le scuole, 7 per le scuole di danze e i saggi, una pluralità di usi che porta a 272 aperture annue. Un risultato raggiunto grazie anche alle numerose convenzione che il Comune ha siglato con soggetti che garantiscono lo svolgimento delle stagione: Ravenna Teatro per la prosa; Accademia Perduta per il Comico; la Mariani per i concerti. Il tutto a fronte di un organico che per il solo funzionamento e apertura della macchina teatrale conta 17 persone fra servizi tecnici, sicurezza, macchine sceniche e biglietteria. Numeri neanche paragonabili ai ben più onerosi stabili con orchestra e coro e alle fondazioni lirico sinfoniche. Nel futuro del teatro c’è un progetto per far sì che le rappresentazioni varchino il

limite fisico dell’edificio per moltiplicare in maniera virtuosa gli spettatori. «Vorremo portare avanti – racconta De Rosa – un progetto per migliorare la fruizione artistica, vorremmo dotare il teatro di apparati di distribuzione video e audio in maniera capillare a soggetti collegati in streaming per abbattere i muri fisici, penso ai luoghi come gli ospedali, le case di cura o di riposo, e alle carceri». A questo si affianca un’attenzione al risparmio energetico: «Con l’eliminazione della vecchia caldaia e il passaggio al teleriscaldamento sono stati fatti passi avanti. Ora grazie alla ricerca di fondi regionali vorremmo dare corpo a un progetto di trasformazione illuminotecnica votata al risparmio energetico e alla sostenibilità con l’installazione di pannelli fotovoltaici non visibili sul tetto e la sostituzione degli attuali corpi illuminanti con sorgenti led, un tema cruciale che potrebbe abbattere l’attuale consumo della struttura teatrale oggi pari a 300 megawatt l’anno con un abbattimento delle emissioni e un risparmio sull’energia consumata. A questo si aggiunge la meccanizzazione del golfo mistico, fondamentale per aumentare le dimensioni del palcoscenico». Dal 1998 la manutenzione e restauro del

teatro è stata finanziata dallo Stato, dalla Regione e dal Comune. Una lunga stagione di lavori che ha permesso di adottare sistemi tecnici al passo con i tempi e di abbandonare la gestione tutta manuale del palcoscenico. L’innovazione tecnologica ha allora ispirato gli interventi a partire dalle opere di adeguamento finanziati e realizzati fra il 2002 e 2004. Il teatro cambia pelle con un investimento di 826 mila euro, finanziato con 500 mila euro dal Comune, e la parte restante dallo Stato tramite Bnl. Una rigenerazione totale che ha coinvolto il palcoscenico con la creazione della camera acustica e con l’installazione di monorotaie, nonché la posa in opera di piattaforma elevatrice a servizio del palcoscenico e il nuovo impianto di rivelazione incendio e antintrusione. A questa prima fase di lavori si è aggiunta fra il 2009 e il 2010 una nuova stagione di interventi in più stralci per favorire l’agibilità a partire dalla sostituzione di tutti gli infissi esterni e il restauro di porte e portoni. Una fase che ha visto coinvolti Comune e Regione. Non sono mancate opere idrauliche di falegnameria, di sicurezza statica del lampadario, opere al sipario, verifiche statiche della volta centrale (234 mila euro); a cui si sono aggiunti interventi al sistema di allarme acustico, opere edili, elettriche e audio (125 mila euro); il restauro del cannucciato della volta nonché la sostituzione della moquette nelle sale del bar e del camino (96 mila euro). Una cura che ha riguardato anche interventi urgenti all’impianto elettrico e l’adeguamento della gradinata e delle sedute loggione, le opere di falegnameria e ignifugazione e rivestimento in velluto panche sedute(119mila euro). Per finire con il finanziamento e realizzazione fra il 2013 e il 2015 della riqualificazione del sistema di climatizzazione e adeguamento degli impianti elettrici (225mila euro). E ultimo in ordine di tempo, l’adeguamento strutturale del solaio di calpestio del palcoscenico che ha comportato opere di rifacimento totale dell’assito (134mila euro).

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di Chiara Bissi


SI ANELLI PALCO:Layout 1 09/11/15 21:10 Pagina 1

Via Cavour, 2 - Ravenna


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l’intervista

Natalino Balasso in “Cativìssima”, la faccia feroce della politica Sarà in scena a Faenza dal 29 al 31 gennaio 2016 con il nuovo spettacolo, di cui è autore, interprete e anche regista. Del resto che Natalino Balasso abbia più di un talento è cosa nota da tempo. Lo abbiamo più volte visto a teatro, certo, ma anche al cinema in pellicole dirette da Carlo Mazzacurati (ma non solo) come La giusta distanza e La sedia della felicità. Inoltre, è autore apprezzato di libri e romanzi editi da Mondadori e altri testi, e se in tv non si vede da tempo, negli anni è diventato ormai una celebrità su canali come Facebook o Youtube. Lo contattatiamo al termine di una giornata di prove, pochi giorni prima del debutto al teatro Goldoni di Venezia. Con Teatro Stabile del Veneto ha infatti realizzato la feroce commedia La Cativìssima (Epopea di Toni Sartana) che porta in scena con Francesca Botti, Marta Dalla Via, Andrea Pennacchi, Silvia Piovan, Stefano Scandaletti. Lei ha una carriera di attore teatrale e cinematografico, autore, scrittore, è stato un volto televisivo, perché ora diventa anche regista? «Effettivamente si tratta di una prima volta per uno spettacolo di questa portata. In passato ho fatto il capocomico, e in un certo senso è quello che faccio anche in questo caso, una specie di capocomicato. Non credo sarò mai un vero regista. Semplicemente, visto che metterò in scena un testo mio, mi è piaciuta l’idea di plasmare personalmente la commedia». Difficile essere regista di se stesso e allo stesso tempo attore di un proprio testo? «Quando scrivi per te stesso, il personaggio lo tari sulle tue corde di attore e quindi sembra più facile portarlo in scena, anche se va detto che, da dentro, non ti vedi mai con sufficiente obiettività. Si tratta di una difficoltà diversa rispetto a quando invece interpreti un altro pesonaggio che ti viene consegnato e che devi restituire. Così come è

Il noto attore a Faenza con un testo che ha scritto e diretto e di cui è interprete in una produzione del Teatro del Veneto diverso quando sei diretto da altri registi di cui devi soddisfare le aspettative. Ah, le aspettative dei registi! Tra quelli con cui mi trovo meglio a lavorare c’è sicurametne Gabriele Vacis: dice sempre che non vuole che un attore faccia quello che dice lui, ma che si convinca che quello che dice lui vada fatto». Una commedia tarata dunque proprio sull’attore Natalino Balasso e che inaugura una trilogia sull’ascesa. Ci racconta qualcosa dello spettacolo?

«In Cativìssima il protagonista è il personaggio che interpreto io stesso: Toni Sartana. Come si intuisce dal nome, è un po’ come il Sartana degli spaghetti western, un arrampicatore disposto a tutto per conquistare prima il proprio partito, poi la propria regione e infine quella vicina. Dentro ci sono rimandi a Brecht, ma soprattutto a Ubu re, sì, diciamo che è un Ubu re veneto». Il Polesine è sempre presente nel suo lavoro. Quale è il rapporto tra la sua arte e il territorio?

«Come scriveva Borges, anche un buco in una cantina può essere un Aleph, ossia un inizio. Detto in altre parole, il luogo è un incidente. Il regista Carlo Mazzacurati diceva che amava molto girare nel Polesine perché è una bella scenografia per ambientarci delle storie dentro. Per me è un po’ la stessa cosa. Le colori con le tinte del luogo, ma le storie per arrivare a tutti devono comunque essere universali». segue a pagina 9

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di Federica Angelini


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l’intervista

«Il teatro è l’unica forma d’arte in cui bisogna essere vivi tutti insieme contemporaneamente: è come un rito, il rito della consumazione della vita Siamo lì tutti insieme a soffrire o divertirci nello stesso momento. O almeno questo è ciò che dovrebbe accadere. Per questo credo che il teatro non sarà mai sostituito»

Il tema della commedia è quello, attualissimo, della politica, che torna spesso nel suo lavoro. «Si può dire che Cativìssima mostra il lato oscuro di tutta questa gente che manovra all’interno dei partiti. Il mio personaggio arriva a limiti estremi, per capirci, ammazza la gente per ottenere i propri scopi, e potrei dire che della politica di oggi mostra proprio la cattiveria, sì, la totale mancanza di umanità e compassione verso chi soffre, verso gli sconfitti. Alla fine è una commedia che ha una sua storia e un’evoluzione che racconta questo: la cattiveria». L’attualità è presente in molto del suo lavoro che ha seguito e segue linguaggi e forme diverse. Perché continuare oggi anche con il teatro? «Per la verità quello dell’attore è l’unico mestiere che so fare, il resto è tutto di contorno. Peraltro è incredibile che ancora io venga considerato un personaggio televisivo: manco dalla tv da almeno nove anni. In realtà poi il teatro è un lavoro a cui bisogna dedicare molto tempo e non me ne resta per fare altro. Mi piacerebbe per esempio fare più cinema, ma ho spesso dovuto dire di no. Posso dire che non ho mai fatto saltare una data teatrale per altri impegni. Uno spettacolo teatrale annullato per impegni televisivi degli artisti, come capita, credo sia la resa del teatro». Ma perché preferire il teatro? Cosa ha che le altre forme d’arte non hanno? «La differenza è che il teatro è l’unica forma d’arte in cui bisogna essere tutti vivi nello stesso momento. Per questo non credo che la gente abbandonerà mai il teatro, che infatti non è mai stato sostituito, nemmeno dal cinema. Il teatro è un rito, il rito della consumazione della vita: siamo lì tutti insieme, ci stiamo divertendo o stiamo soffrendo nello stesso momento, non capita in nessun altro luogo. Certo, capita che a teatro vadano in scena anche spettacoli morti, dove in realtà non succe-

«Nel mio lavoro non c’è alcun intento educativo, mi piace piuttosto pensare a me stesso come l’asino che sveglia l’Idiota dai suoi momenti di torpore». de niente di tutto questo. Io credo che dobbiamo al pubblico qualcosa di vivo, non riservato a un pubblico privilegiato, e comprensibile a tutti». Lei rivendica in effetti questo aspetto popolare del suo teatro… «Sì, mi piacerebbe anche che i biglietti costassero un po’ meno in certi casi, ma io vado ospite di strutture e non posso decidere. È comunque anche giusto che il teatro costi più del cinema. Semmai è il cinema che dovrebbe costare meno, perché realizzare un film costa sicuramente tanto ma poi può incassare per molti anni. Uno spettacolo vive invece di quel momento. Carmelo

Bene diceva che bisognava pagare con la vita per il teatro, lui esagerava sempre, però diciamo che rende l’idea. Le persone dovrebbero rendersi conto che vanno a vedere un lavoro artigianale, e non industriale». Dal teatro ai social. Il suo profilo Facebook è seguitissimo e molto amato, i suoi status sono riflessioni sempre molto puntuali, che partono magari dal commento di piccoli fatti di cronaca, dove mette in luce il punto di vista di persone spesso marginali, con un profondo spessore politico e di impegno. Ma la carriera politica la interessa? Ci sono stati altri comici prima di lei che hanno intra-

preso questa strada con un certo successo… «Io normalmente mi alzo alle 14, non potrei fare politica perché quelli fanno sempre un sacco di cose di mattina. Ma no, non rientra nei miei interessi occuparmi di partiti o andare in parlamento o robe del genere. La politica la facciamo tutti noi tutti i giorni: il nostro comportamento è per forza politico, l’uomo come diceva Aristotele è un animale politico perché siamo fatti per vivere in gruppo. La politica intesa come rappresentanza parlamentare o governo è un po' come il calcio, anzi il fantacalcio: quando un politico fa una promessa sta sempre mentendo, perché in realtà non può risolvere le cose, è l'economia ormai a decidere e la politica cerca di adeguarsi. Se così non fosse Syriza in Grecia non avrebbe avuto problemi. La politica può al massimo abbellire qualche piazza, ma non certo intervenire sui veri meccanismi. In questo c’è una profonda ipocrisia». Questa riflessione sembra quasi portare al fatto che votare non abbia più senso… «Se la politica è il Fantacalcio, andare a votare è “X factor”. La verità è che troppa gente vuol cambiare il mondo ma non i propri comportamenti. Noi diciamo di credere in un mondo più giusto e intanto ci facciamo pagare in nero, per esempio. Se davvero cambiassero i comportamenti delle persone, cambierebbe anche il resto di conseguenza». Con gli spettacoli, i video su Youtube, Facebook, i libri, c’è anche in parte l’intento di educare gli spettatori? «No, non mi sento un educatore. Semmai fornisco un esempio. Magari se vedo uno che raccoglie la cacca del cane, mi viene in mente di fare altrettanto quando porto fuori il mio. Ma non è che quel qualcuno mi sta educando, mi sta solo fornendo un esempio. Mi piace più pensarmi come l’asino che sveglia dai suoi torpori l’Idiota di Dostoevskij e lo fa tornare senziente». - Fine

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prosa

Elio De Capitani: «Oggi siamo tutti commessi viaggiatori» Risponde al telefono una voce registrata. Una voce da attore, impostata, calma, profonda. «Al momento non siamo in casa, potete lasciare un messaggio». Chiedo di poter parlare con lui al nastro magnetico della segreteria e alla fine risponde. «Buongiorno sono Elio De Capitani, metto sempre la segreteria. Non si sa mai chi può chiamare». Al momento De Capitani con il Teatro dell’Elfo è in scena con Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller che sarà a Ravenna al teatro Alighieri dal 19 al 22 marzo. In Italia la drammaturgia angloamericana del ‘900 non è stata molto amata da chi fa teatro, lei invece ha messo in scena molti testi contemporanei americani e inglesi. Come mai i suoi colleghi non amano questa drammaturgia? «C’è da dire che in generale il teatro contemporaneo, fin da quando abbiamo iniziato, non guardava alla drammaturgia contemporanea, se non a testi autoprodotti dalle compagnie stesse. Noi fin dal 1982 invece ci siamo occupati di drammaturgia contemporanea. Abbiamo lavorato molto sui testi di Rainer Fassbinder, che in Italia è considerato soprattutto come regista cinematografico, ma che è un vero e proprio drammaturgo con una produzione di oltre cento testi teatrali. Siamo stati i primi in Italia a portare in scena Botho Strauß. Poi dalla drammaturgia tedesca siamo passati a quella francese e nell’ultimo periodo siamo arrivati a quella angloamericana. Cerchiamo di seguire i paesi in cui sono accadute delle cose». In che senso? «Negli anni ’90 quando è andato in scena Angels in America di Tony Kushner sull’Aids e l’omosessualità non si poteva ignorarlo, come è successo poco dopo quando è esploso il fenomeno Sarah Kane con Blasted nel ‘95. Da lì è iniziata l’esplorazione di quella drammaturgia angloamericana risalendo fino a Tennessee Williams, Arthur Miller e credo che presto faremo anche O’Neill». Come si è inserito in questo percorso Morte di un commesso viaggiatore? «Molti mi dicevano che era un testo troppo conosciuto, un titolo logoro, ma è un testo che all’epoca non era stato compreso fino in fondo. Non c’è bisogno di ren-

derlo contemporaneo perché sembra scritto oggi. Noi abbiamo solo tagliato il diamante per farlo splendere della sua stessa luce». Che cosa non era stato compreso di questo testo nel ’49? «Non è solo la storia della fine del sogno americano, come si pensava allora, ma è soprattutto la vicenda di un uomo che vende se stesso. È la menzogna continua che è necessaria per creare un’immagine di sé nella società: se crolla l’immagine crolla anche l’individuo. All’epoca il personaggio di Miller era visto come un caso isolato e particolare, invece oggi siamo tutti diventati commessi viaggiatori che devono vendere sé stessi». Dal punto di vista scenico l’elemento centrale del vostro allestimento sembrano le allucinazioni…

ni rappresentate. Se ci pensi è un assurdo: un uomo recita e finge, ma in quella finzione è più vero di quella persona che lo osserva dalla platea, che recita il ruolo di “commesso viaggiatore” nella vita, forse senza nemmeno saperlo». L’immaginario del commesso però è segnato da diversi film, quindi da un’arte della società di massa... «Al cinema il testo non ha ancora trovato una realizzazione che ne renda la potenza. John Malkovich fece una grande interpretazione del personaggio di Biff nel film di Schlondorff, ma accanto a lui Dustin Hoffman non era in parte recitando il ruolo del commesso viaggiatore, era troppo giovane per quella parte di un anziano affaticato dalla vita. Rese quel ruolo un carattere, non si può interpretare un protagonista facendone un carattere».

Il Teatro dell’Elfo in scena con il classico di Arthur Miller: «Nel ‘49 non era stato compreso fino in fondo»

«Molte scene di Miller sono sempre state rese sulla scena, e al cinema, come se fossero flashback. Invece si tratta di vere e proprie allucinazioni. Con la scenografia e le luci abbiamo reso queste scene veri sogni-incubi di una vita liquida». Un testo che parla di società di massa e anticipa ciò che sarebbe avvenuto. «Il teatro è proprio l’antidoto alla società di massa. In teatro il pubblico è dal vivo in sala. Deve stare in uno spazio circoscritto, quindi è per pochi, per questo non è mai di massa. Parla con le persone che sono lì in quel momento, e queste persone possono vedere sé stesse e le proprie aberrazio-

Lei come ha scelto gli attori per i ruoli? «Ho seguito le loro reali biografie. Ho scelto attori che avessero attraversato nella vita difficoltà simili a quelle dei protagonisti. Biff è interpretato da Angelo Di Genio che ha avuto vicende familiari complesse e mi ha confessato di aver detto a suo padre le stesse cose che Biff dice al suo. Io e Cristina Crippa, che nella vita siamo sposati, interpretiamo una coppia. Ovviamente è un matrimonio diverso dal nostro, ma utilizziamo in scena il nostro stesso lessico familiare fatto di gesti, di silenzi e di sguardi». Come mai Ferdinando Bruni, il suo

eterno compagno, non è con lei in questo spettacolo? «Non solo non c’è, ma gli ho fregato lo spettacolo. Venivo da un anno duro in cui avevo dovuto risolvere le questioni amministrative del Teatro dell’Elfo Puccini e in cui avevo recitato per 249 serate. Volevo trovare un nuovo progetto che mi appassionasse, ma non avevo avuto nemmeno il tempo per pensare a un’idea. Un giorno Bruni è venuto da me e mi ha chiesto se volevo fare il protagonista nel suo Commesso viaggiatore. Io gli ho detto che era un’ottima idea, ma che io avrei fatto anche la regia, senza di lui». E lui come l’ha presa? «All’inizio ci è rimasto malissimo, poi quando ha visto lo spettacolo è stato felice di come è venuto e di avermelo lasciato. D’altra parte lui mi aveva fregato La tempesta quando lo volevo fare io». Insomma vi fregate continuamente spettacoli a vicenda… «All’Elfo abbiamo tra noi una forte competizione, ma sempre in una maniera molto sportiva...».

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di Matteo Cavezzali


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cartellone prosa Ravenna Teatro Alighieri

Il ritorno di Casanova

L’onorevole

Un’ora di tranquillità

di Leonardo Sciascia con Susanna Marcomeni, Stefano Randisi, Enzo Vetrano regia di Enzo Vetrano, Stefano Randisi produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione,Teatro Biondo Stabile di Palermo in collaborazione con Diablogues Compagnia Vetrano / Randisi

di Florian Zeller regia di Massimo Ghini con Massimo Ghini, Galatea Ranzi, Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Gea Lionello, Luca Scapparone, Alessandro Giuggioli produzione Valerio Santoro, La Pirandelliana

di Arthur Schnitzler drammaturgia: Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi regia di Federico Tiezzi con Sandro Lombardi produzione Compagnia Lombardi Tiezzi

via Mariani, 2 tel. 0544 249244 Inizio spettacoli ore 21 Spettacoli domenicali ore 15.30

Non ti pago

Quando a Mario Bertolini, suo futuro genero, capita una ricca quaterna datagli in sogno proprio dal defunto padre, Ferdinando Quagliolo si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per sé. Solo Eduardo riesce a tradurre in commedia un’umanità dolente e sfaccendata, che nella cruda quotidianità fatta di paure, angosce e miseria, non rinuncia alla speranza e all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore. Esclusiva per l’Emilia Romagna

In programma dal 5 al 9 novembre, le repliche sono state annullate per ragioni di salute del protagonista e saranno auspicabilmente recuperate nel corso della statgione. Ecco la comunicazione della compagnia: «Luca De Filippo, colpito da una dolorosa discopatia che gli inibisce anche i movimenti, si sta sottoponendo alle cure necessarie e a ulteriori accertamenti. La Compagnia, venendo a mancare il protagonista oltre che regista - si vede nell’immediato costretta ad annullare le repliche dello spettacolo previste dal 5 all’8 novembre, nella Stagione del Teatro Alighieri di Ravenna. Ci auguriamo che un’evoluzione rapida e positiva consentirà a Luca De Filippo e alla sua Compagnia di tornare presto sul palcoscenico». Date da definire

Una carriera politica inarrestabile porta il modesto e integerrimo professor Frangipane a conquistare un potere sempre più forte, a muoversi tra agi e lusso, ma anche a scendere a compromessi e a stringere loschi accordi con personaggi malavitosi. Sciascia descrive in modo lucido e spietato le connivenze tra politica, affari, alti prelati e criminalità organizzata: scritto nel 1965, assume oggi il carattere di un’amara profezia. A proposito del testo, i due registi che lo portano in scena scrivono: «L'attualità più eclatante, la denuncia più dolorosa di questo testo, è che lo specchio e la matrice di questo disfacimento delle idee sia l'abbandono della cultura come strumento basilare della conoscenza e della formazione. Due sono i tratti che sentiamo particolarmente vicini in questo testo: il considerare la verità come una visione distorta della realtà, qualcosa da cui allontanarsi, ridicolizzare e infine mettere all'indice come un'espressione della follia, e il modo, tipico della scrittura di Sciascia ma con lui anche di tanti autori siciliani, Pirandello in testa - di descrivere la società in cui vive attraverso meccanismi narrativi che sembrano portare in un luogo e un tempo paralleli e invece sono una descrizione lucida e spietata di ciò che avverrà in un futuro più o meno incombente». Lunedì 30 novembre ore 20.45 al teatro Rasi il Circolo delle lettrici e dei lettori con i due registi.

In scena dall’1 al 6 dicembre al Teatro Rasi

Massimo Ghini riunisce attorno a sé compagni di lavoro assai popolari come Massimo Ciavarro e Galatea Ranzi per mettere in scena la comicità del testo del drammaturgo francese Florian Zeller, per la prima volta allestito in Italia. Si tratta di una commedia brillante giocata tra equivoci e battute in cui un uomo cerca disperatamente un momento di serenità e tranquillità per potersi godere senza seccature l’ascolto di un vinile appena acquistato. senza aver fatto però i conti con bisogni e frustrazioni di parenti e amici. Una situazione dunque quotidiana in cui è facile per chiunque immedesimarsi. A chi, infatti, non è capitato? Un’ora di tranquillità è dunque una commedia moderna brillante e divertente che grazie al meccanismo del vaudeville giocato tra equivoci e battute in Francia è stato il successo della stagione teatrale. Dalla critica è stata definita: «una spassosa, intelligente e geniale operazione da non perdere». Una novità dunque per la scena italiana. Ecco le parole con cui Ghini, regista e interprete, racconta l’infatuazione per la commedia: «Il cinismo che pervade tutta la storia mi ha affascinato. Quando la mancanza di ipocrisia permette ad un autore di poter essere così diretto e spietatamente onesto, la risata arriva là dove tanta morale, tanta ipocrisia appunto, fa spesso danni irreparabili».

In scena dal 14 al 17 gennaio A Bagnacavallo il 9 dicembre

In scena dal 23 al 24 gennaio continua a pagina 15

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di Eduardo De Filippo con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteoregia regia di Luca De Filippo produzione Elledieffe

L’avventuriero veneziano, ormai giunto a 53 anni, stanco di avventure erotiche e nauseato dal suo passato di diplomatico da strapazzo, ha un solo desiderio: tornare nell’amata Venezia ma, proprio quando sembra che il suo sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una sua casa di campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende il suo desiderio. Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta però nella disperazione: si sente vecchio e ormai incapace di esercitare fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo: sospettando che la giovane sia in realtà l’amante di un bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto per scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti, una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà così l’amore desiderato della bella Marcolina attraverso l’inganno ma, dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita. Il Ritorno di Casanova, è uno dei capolavori narrativi di Arthur Schnitzler, grande cantore dellaVienna nel declinante Impero asburgico. In questo racconto del 1918 – ridotto ad opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona - si rivela la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di sfuggire alla vecchiaia e alla morte. Il cuore del testo è quindi un freudiano scontro fra Amore e Morte, segnato dall’angoscia della fine di un’epoca “felice”. Nello spettacolo ha una posizione di rilievo la musica dal vivo che si accorda alla recitazione per disegnare con maggiore profondità le emozioni del testo.Torna dunque da un’angolazione ancora diversa, l’indagine sul mistero dell’amore, al quale Tiezzi e Lombardi hanno già dedicato gli spettacoli delle ultime stagioni.


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Ti regalo la mia morte, Veronika

Una giornata particolare

Pantani

di Anton Cechov adattamento e regia di Carmelo Rifici con Fausto Russo Alesi, Maria Pilar Pérez Aspa, Giovanni Crippa, Ruggero Dondi, Mariangela Granelli, Igor Horvat, Emiliano Masala, Giorgia Senesi, Anahi Traversi e con la amorevole partecipazione di Antonio Ballerio Maspero produzione LuganoInScena in coproduzione con LAC - Lugano Arte e cultura, Piccolo Teatro di Milano Teatro d'Europa e Teatro Sociale di Bellinzona

di Federico Bellini e Antonio Latella e liberamente ispirato alla poetica del cinema fassbinderiano regia di Antonio Latella con Antonio Latella, Monica Piseddu e in o.a.Valentina Acca, Massimo Arbarello, Fabio Bellitti, Caterina Carpio, Sebastiano Di Bella, Nicole Kehrberger, Candida Nieri, Fabio Pasquini, Annibale Pavone, Maurizio Rippa produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione nell’ambito di Progetto Prospero

dall’opera originale di Ettore Scola e Ruggero Maccari regia di Nora Venturini con Giulio Scarpati,Valeria Solarino produzione Gli Ipocriti

ideazione di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari regia di Marco Martinelli con: Alessandro Argnani, Francesco Catacchio, Luigi Dadina, Fagio, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Ermanna Montanari, Francesco Mormino, Laura Redaelli produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, le manège.mons Scène Transfrontalière de création et de diffusion asbl

Come l’ignara felicità di un gabbiano viene stroncata dalla oziosa indifferenza di un cacciatore, così Trigorin approfitta della femminile smania di aprire le ali di Nina e la porta via con sé a fare l’attrice. Nel Gabbiano le vite s’intersecano indelebilmente nel territorio fatale dell’amore, chiuso dentro il cuore dei personaggi stessi che a volte non sanno più dove metterlo: “Come siete tutti nervosi! Come siete tutti nervosi! E quanto amore. Oh, lago stregato”. «I personaggi – commenta Rifici – recitano su un palcoscenico che si specchia in un lago che mostra a sua volta la loro misera umanità e l’incapacità di volare in alto. Il lago li attrae verso il basso. Il lago: l’etimologia della parola viene dal latino Lacus e significa cavità, spaccatura, incavo riempito d’acqua, che lega anche con laké, il baratro». «L’incavo – aggiunge il regista – è però riempito d’acqua dolce, piatta, che fa da specchio. Per questo, spesso, il Lago diventa anche sinonimo di occhio, è l’occhio (profondo) dentro il quale ci si specchia. Il teatro è il grande specchio del mondo. Non potrebbe essere che il lago e il teatro in Cechov siano la stessa cosa? Non potrebbe essere che è la rappresentazione a spingere l’uomo verso il baratro e a impedirgli di spiccare il volo verso l’alto? Ma l’ossessione alla rappresentazione non è comunque un tentativo dell’uomo di sconfiggere la morte? Immaginarsi di essere altro da sé e dare corpo all’immaginazione, non è un modo per lasciare delle tracce nel mondo?».

Con Ti regalo la mia morte, Veronika, Antonio Latella incontra per la seconda volta la poetica di Rainer Werner Fassbinder, dopo la messa in scena de Le lacrime amare di Petra von Kant nel 2006. La base di questo nuovo lavoro non è però un testo teatrale dell’autore bavarese, ma parte dell’opera cinematografica che Fassbinder ha dedicato alla rappresentazione e all’analisi della donna. Partendo dalla rievocazione della vicenda diVeronikaVoss, ultima tra le protagoniste del suo cinema, lo spettacolo incontra alcune tra le figure femminili grazie alle quali il regista ha consegnato forse una grande, unica opera in cui sguardo cinematografico e biografia personale tendono inevitabilmente a coincidere. Una corsa folle, senza protezioni, una prolungata allucinazione dove realtà e finzione diventano quasi indistinguibili. Entriamo così nella mente di Veronika, diva sul viale del tramonto e vittima della morfina somministrata da medici senza scrupoli, dove i ricordi e i personaggi rievocati diventano apparizioni in bianco e nero, il nero come forma perfetta che fagocita gli altri colori e il bianco della purezza ma anche del lutto. E, inevitabilmente, il bianco della morfina che trasforma le memorie in gratificazioni, deforma ogni percezione fino a rendere accettabile la morte come possibilità o liberazione. Un viaggio in cui Veronika e le altre eroine del cinema fassbinderiano regalano il proprio sacrificio al loro ideatore, il regista, il medico ma anche il carnefice Fassbinder, a sua volta, probabilmente, personaggio del suo stesso dramma.

In scena il 9 e il 10 febbraio

In scena il 16 e il 17 febbraio

Un ambiente chiuso, due grandi protagonisti, due storie umane che si incontrano in uno spazio comune in cui sono “obbligati” a restare, prigionieri. Fuori il mondo, la Storia, di cui ci arriva l’eco dalla radio. Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali, in una giornata che sarà particolare per tutti... Unità di tempo, unità di luogo. E due personaggi che, grazie al loro incontro, cambiano, si trasformano sotto i nostri occhi, scoprono una parte nuova di sé stessi, modificano il loro sguardo sulla realtà che li circonda. Sono due umiliati, due calpestati, sono due ultimi. E la loro storia è la storia, purtroppo sempre attuale, di coloro che non hanno voce, spazio, rispetto.

In scena dal 25 al 28 febbraio

14 febbraio 2004: Marco Pantani viene ritrovato senza vita in un residence di Rimini. Aveva appena compiuto 34 anni. Dopo i trionfi al Giro d'Italia e al Tour de France, le accuse di doping a Madonna di Campiglio, lo hanno condotto a un lento ma inevitabile crollo psicologico fino a una morte forse tragicamente annunciata. La scrittura di Marco Martinelli

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2015/2016

Gabbiano

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affonda nelle viscere dei nostri giorni e della società di massa che chiede sacrifici e capri espiatori: attorno 0alle figure di Tonina e Paolo, i genitori di Marco, che ancora oggi stanno chiedendo giustizia, Martinelli mette in scena una veglia funebre e onirica, affollata di personaggi, che come un rito antico ripercorre le imprese dell'eroe. I genitori di Marco, figure archetipiche di una Romagna anarchica e carnale, sono sospese come l'Antigone di Sofocle davanti al cadavere insepolto dell'amato: cercano verità, e non avranno pace finché non l'avranno ottenuta. Nell’anno in cui Ravenna è Città Europea dello Sport 2016, il Teatro delle Albe ripropone Pantani che dopo il debutto ha raccolto successi di critica e pubblico in una tournée lunga e fortunata: Marco Martinelli ha vinto il premio Ubu come Migliore novità italiana e due sono state le nomination come miglior regia, sempre a Martinelli, e miglior attore non protagonista a Luigi Dadina per l’interpretazione di Paolo Pantani, padre del campione romagnolo. L’interpretazione di Tonina Pantani è valsa a Ermanna Montanari il premio Duse. .

In scena dal 9 al 10 marzo alle 20

Morte di un commesso viaggiatore

Amleto a Gerusalemme Palestinian kids want to see the sea

di Gabriele Vacis e Marco Paolini regia di Gabriele Vacis con Marco Paolini produzione Teatro Stabile di Torino Di nuovo insieme gli artefici della felice stagione del teatro di narrazione che ha portato al successo del Racconto del Vajont. In questo spettacolo nato al Palestinian National Theatre di Gerusalemme Est il regista indaga la fragilità e la potenza della gioventù di Amleto a cui è chiesto di portare un peso che non può né reggere né respingere. “Il destino pianta nel cuore di Amleto una quercia, ma il cuore di Amleto è un vaso prezioso che le radici della quercia, crescendo, spezzano”.

In scena dal 10 al 13 maggio

rassegna comico Bestiale Bestiale… quel Giro d’Italia! Marescotti porta in scena il ciclismo “eroico” di Arthur Miller regia di Elio De Capitani con Elio De Capitani, Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Massimo Brizi, Andrea Germani, Gabriele Calindri, Alice Redini, Vincenzo Zampa, Marta Pizzigallo produzione Teatro dell’Elfo con il contributo di Fondazione Cariplo Vecchio e stanco, Loman non riesce più a tenere il passo con un lavoro stressante e con l’incombere di una crisi economica, perdendo quell’ottimistica fiducia nel futuro. Death of a Salesman mantiene la sua capacità di essere sempre attuale. Per questo spettacolo Elio De Capitani ha ricevuto il Premio Hystrio per l’interpretazione e il Premio Internazionale Ennio Flaiano per la regia. Vedi intervista a pagina 11.

In scena dal 19 al 22 marzo

di Maurizio Garuti con Ivano Marescotti accompagnamento al pianoforte Daniele Furlati produzione Patàka Srl Con Bestiale… quel Giro d’Italia, Ivano Marescotti inaugura la stagione portando in scena il ciclismo “eroico”. Il Giro d’Italia del 1914 fu il più massacrante della storia ciclistica, con tappe di oltre 400 chilometri, che partivano di notte e si concludevano la notte successiva. Lo vinse Alfonso Calzolari, l’unico bolognese, nativo di Vergato, riuscito a portare la maglia rosa sotto le due torri. Fu ciclismo “eroico” nel senso più pieno, con i corridori sottoposti a fatiche inenarrabili, a specchio di un’Italia contadina e bracciantile che in quella corsa trovò gli interpreti della propria condizione di vita. In scena uno straordinario Ivano Marescotti.

In scena il 3 novembre


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Ogni martedì alle 18

di Francesco Freyrie e Andrea Zalone Regia di Daniele Sala con Vito e Claudia Penone produzione Theatricon srl Vito e Claudia Penoni sono gli esilaranti protagonisti di “Ogni martedì alle 18”. Ogni martedì alle 18, nello studio di una psicoanalista, si presenta un uomo affetto da un curioso disturbo di multipersonalità. Un giorno assume le sembianze di un postino, un altro le sembianze di un vescovo, un altro ancora quelle di Batman. L’uomo cambia in continuazione, come un camaleonte, spinto da una necessità impellente: realizzare desideri. E per farlo scivola da una personalità all’altra per aggiustare piccole storture, per esaudire quei sogni minimi che la società e la politica non riescono più ad avverare. Inizia così la più folle, comica, favolosa seduta psicoanalitica che si possa immaginare…

In scena il 20 dicembre

Performance di Virginia Raffaele, Giampiero Solari, Piero Guerrera, Giovanni Todescan regia di Giampiero Solari con Virginia Raffaele produzione ITC2000 Virginia Raffaele sul palco nel suo primo one woman show teatrale “Performance”. Sul palcoscenico le sue maschere più popolari: OrnellaVanoni, Belen Rodriguez, il Ministro Boschi, la criminologa Bruzzone e tante altre ancora. Donne molto diverse tra loro, che tra arte, spettacolo, potere e politica sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporanea: la vanità, la scaltrezza, la voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di sé. Il tutto raccontato attraverso la lente deformante e irriverente dell’ironia e della satira, tipici elementi che compongono lo stile diVirginia Raffaele.

In scena il 15 febbraio Anche al Masini il 10 marzo

Tutto Shakespeare in 90’

da The Complete Works of William Shakespeare (abridged) di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield ideazione e progetto PaoloValerio regia di Alessandro Benvenuti adattamento Alessandro Benvenuti con Alessandro Benvenuti e Nino Formicola colonna sonora di Antonio Di Pofi regista Assistente e collaborazione all’adattamento Chiara Grazzini costumi a cura di Pamela Aicardi disegno Fondale Francesca Pedrotti realizzato da Keiko Shiraishi produzione coproduzione Teatro Stabile di Verona / A. Artisti Associati Dopo un interminabile successo a Londra, prima nei teatri off e in seguito per quasi un decennio da record al Teatro Criterion di Piccadilly Circus ed ancora in tour da più di vent’anni, per la prima volta in Italia, lo spettacolo che ha divertito fino alle lacrime decine di migliaia di spettatori di tutto il mondo. Una sfida teatrale ai limiti dell’incredibile: come condensare l’opera omnia del Bardo, 37 opere, in 90 minuti? O raccontare l’‘Amleto’ in 43’’? L’idea di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield, nella traduzione di PaoloValerio e con l’adattamento di Alessandro Benvenuti, anche regista, è stata affidata nella stagione 2012/13 a due grandi attori, Zuzzurro & Gaspare, che con la loro ironia e il loro stile unico e divertente, assieme al talentuoso Maurizio Lombardi, hanno raccolto la sfida e fatto rivivere tutte le opere del grande Shakespeare in una versione ‘concentrata’ esilarante e assolutamente unica. Nella stagione 2013/14 Alessandro Benvenuti assumerà il ruolo di Zuzzurro: il migliore atto di omaggio al grande attore «che continuerà idealmente a ringraziare con noi il suo pubblico». In scena il 16 marzo. Anche a Cervia il 25 e 26 febbraio


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cartellone prosa Faenza Teatro Masini piazza Nenni, 3 tel. 0546 21306 Inizio spettacoli ore 21

Calendar Girls di Tim Firth con Angela Finocchiaro, Laura Curino, Ariella Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro regia di Cristina Pezzoli traduzioni di Stefania Bertola produzione di Agidi e Enfi Teatro

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“Calendar Girls” è un testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto dall’omonimo film, di cui lo stesso Firth è autore e sceneggiatore. Nell’adattamento teatrale viene mantenuta l’impostazione corale, con un ruolo da protagonista definito, quello di Chris, interpretata da Hellen Mirren nella versione cinematografica e da Angela Finocchiaro in questa teatrale. La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, è quella di un gruppo di donne fra i 50 e i 60 anni, membre delWomen's Institute, che si impegna in una raccolta fondi destinati a un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro. Chris, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, ha l’idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri, in cui convince le amiche del gruppo a posare nude. Con l’aiuto di un fotografo amatoriale realizzano così un calendario che le vede ritratte in normali attività domestiche, come preparare dolci e composizioni floreali, ma con un particolare non convenzionale: posano senza vestiti. Anteprima nazionale.

In scena dal 16 al 18 ottobre

Album/Numero primo

Enrico IV di Luigi Pirandello regia di Franco Branciaroli con Franco Branciaroli produzione Teatro de Gli Incamminati, CTB Teatro Stabile di Brescia Franco Branciaroli prosegue il proprio percorso di esplorazione dei grandi personaggi del teatro scegliendo Enrico IV, considerato il capolavoro teatrale di Luigi Pirandello insieme a Sei personaggi in cerca di autore: uno studio sul significato della pazzia e sul tema caro all’autore del rapporto tra personaggio e uomo, finzione e verità. Vittima non solo della follia, ma anche dell’impossibilità di adeguarsi a una realtà che non gli si confà più, stritolato nel modo di intendere la vita di chi gli sta intorno, il protagonista decide di “interpretare” il ruolo fisso del pazzo. Di fronte a un presente devastato e devastante, non stupisce che scelga di isolarsi in un finto passato che «non cangia». Si rifugia nella pazzia simulata, come l’attore su una scena di teatro. Ma tutto questo è, appunto, una condizione di partenza, una sorta di premessa. Lo spettacolo vero comincia col lungo monologo finale del secondo atto in cui lo pseudo-Enrico IV svela ai suoi cortigiani figuranti d’avere già da tempo riacquistato la propria sghemba lucidità e di continuare a vestire i panni dell’imperatore non per burla, ma per salvarsi da un’esistenza governata dai mediocri, per sottrarsi al peso delle «così dette opinioni correnti».

In scena dal 17 al 19 novembre

Chiedo scusa al sig. Gaber

di e con Marco Paolini produzione Jolefilm Marco Paolini presenta, in forma di studio, il suo nuovo “Album” dal titolo “Numero primo”. Riprenderà il filo del racconto autobiografico iniziato nei precedenti “Album” ma, questa volta, con lo sguardo rivolto al presente, anziché al tempo passato. Ritornerà quindi Nicola, protagonista degli “Album”, oggi adulto, alle prese con il classico bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, incapace di decidere quale dei due sia. Nel presentarlo Paolini ha spiegato: «Parlerò della mia generazione alle prese con una pervasiva rivoluzione tecnologica. Parlerò dell’attrazione e della diffidenza verso di essa, del riaffiorare del lavoro manuale come resistenza al digitale. Parlerò di biologia e altri linguaggi, ma lo farò seguendo il filo di una storia più lunga che forse racconterò a puntate come ho fatto con i primi Album. Di più, per ora, non so».

In scena il 26 ottobre

di Enzo Iacchetti e Giorgio Centamoreo con Enzo Iachetti Marcello Franzoso e la Witz Orchestra Produzione Parmaconcerti Enzo Iacchetti è da sempre un grandissimo estimatore dell’opera “gaberiana”. Padrone di casa del Festival Gaber di

Bisbetica La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova Viareggio ha saputo, nel corso degli anni, coinvolgere i prestigiosi artisti che vi hanno partecipato. “Chiedo scusa al signor Gaber” è lo spettacolo-omaggio all’amico e maestro Giorgio Gaber. Con questo spettacolo Iacchetti rivisita con particolare ironia, accompagnato dalla Witz Orchestra, il primissimo repertorio dell’artista. Ma “Chiedo scusa al signor Gaber” non è un semplice concerto: le canzoni vengono stravolte, riscritte e “contaminate” con citazioni e riferimenti alla musica italiana contemporanea. Uno spettacolo, nato da un disco volto, dice Enzo Iachetti stesso, a «far sì che chi conosce Gaber non lo dimentichi mai, e chi non lo conosce possa sapere quanto fosse bravo, inimitabile e irraggiungibile».

traduzione e drammaturgia di Stefania Bertola regia di Cristina Pezzoli con Nancy Brilli musiche di Alessandro Nidi produzione Teatro e Società

In scena il 29 novembre

Cancun

di Jordi Galceràn regia di Marco Mattolini con Mariangela D'Abbraccio, Blas Roca Rey, Giancarlo Ratti, Nicoletta Della Corte scene di Francesco Fassone musiche di Luca Pirozzi produzione La Contrada-Teatro Stabile di Trieste Mariangela D’Abbraccio e Blas Roca Rey sono i protagonisti di “Cancun”, una commedia dagli aspetti comici e surreali sulle relazioni e i desideri inconfessabili dell’amore coniugale. Due coppie di amici vanno in vacanza a Cancun.Tutto sembra perfetto all’arrivo: Francesca e Giovanni con Laura e Paolo si godono il paradiso che li accoglie, ma festeggiano forse con troppe bollicine il loro arrivo. L’ebbrezza porta a rivelare dei segreti che sarebbe stato meglio restassero tali, rendendoli consapevoli che le cose in passato sarebbero potute andare in maniera diversa.

In scena dal 16 al 18 dicembre

Bisbetica – La bisbetica domata di Shakespeare messa alla prova sarà la pièce che vedrà sul palcoscenico l’attrice Nancy Brilli. Il titolo dell’opera è noto quanto la trama. La vicenda ha per protagonisti una serie di personaggi in un frizzante crogiuolo di equivoci e travestimenti. Ben nota per il suo carattere intrattabile, Caterina fatica a trovare marito, a differenza della sorella minore Bianca. Il padre delle ragazze, il nobile e avido Battista, decide dunque che nessun uomo avrà la più giovane finché la primogenita non si sarà accasata. «Non mi interessava – dice la regista – fare un allestimento “femminista” e trasformare Caterina in una specie di eroina martire vittima di un Petruccio mostruoso che la riduce all’obbedienza attraverso l’esercizio crudele e ottuso della violenza. Per questo ho ritenuto di fare alcune scelte per potenziare l'aspetto comico e dare a questo spettacolo la forma di un'opera pop.

In scena dall’8 al 10 gennaio

The Game di Francesco Tesei e Daniel Monti con Francesco Tesei produzione Marangoni Spettacolo Bisbetica – La bisbetica domata di Shakespeare messa alla prova saDopo il successo della serie tv per Sky Il Mentalista e dello show Mind Juggler (cinque anni di tour in tutta Italia, oltre centomila biglietti venduti), Francesco Tesei torna a teatro con il suo nuovo spettacolo The Game. Nuovi esperimenti, nuovi “giochi e magie della mente”, nuovi concept originali ed inediti, più che mai “social oriented”, che metteranno al centro dell’esperienza teatrale i pensieri e le scelte degli spettatori stessi. Emozioni, ironia e stupore da vivere insieme al Mentalista più importante d’Italia, alla scoperta di quegli “incantesimi della mente” che permettono di fare accadere le cose, e che getteranno una nuova luce sul concetto stesso di fortuna.

In scena il 26 gennaio


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La cativissima epopea di Toni Sartana

delle donne dal collo lungo c’è infatti una vita vissuta in uno dei momenti più dinamici, movimentati, e stimolanti della storia del '900 europeo. Libertà, bellezza, verità, amore: queste sono le parole chiave del movimento d’artisti provenienti da tutto il mondo e residenti nei quartieri parigini di Monmartre e Montparnasse. Raccontare Modigliani significa rappresentare anche una delle storie d’amore più commoventi che abbiano mai riguardato un artista.

In scena dal 19 al 21 febbraio

7 minuti

di e con Natalino Balasso regia di Natalino Balasso produzione Teatro Stabile del Veneto Calca il palco il noto Natalino Balasso, in veste di autore, interprete e regista di La cativissima – epopea di Toni Sartana. L’idea dello spettacolo è quella di creare l’epopea di un personaggio surreale e fuori dagli schemi,Toni Sartana appunto, il quale non ha mezzi termini, non ha remore morali, è totalmente ignaro di ciò che significa correttezza.Toni Sartana tradisce chiunque pur di raggiungere il suo scopo e il suo scopo si direbbe sconosciuto a lui stesso. Vedi intervista da pagina 7,

In scena dal 29 al 31 gennaio

Modigliani

di Angelo Longoni regia Angelo Longoni con Marco Bocci, Romina Mondello, Giovanna Di Rauso,Vera Dragone, Claudia Potenza produzione Viola Produzioni srl “Modigliani” è uno spettacolo di Angelo Longoni interpretato da Marco Bocci. Raccontare la vita e l’opera di Amedeo Modigliani oggi, non significa solo rendere omaggio a uno dei pittori più famosi e amati al mondo ma anche rendere omaggio a un periodo storico. Dietro all’autore

di Stefano Massini uno spettacolo di Alessandro Gassmann ccon Ottavia Piccolo e Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Balkissa Maiga , Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla,Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Giulia Zeetti produzione Teatro Stabile dell’Umbria, Emilia Romagna Teatro Fondazione, L’ultimo appuntamento con la grande prosa al Masini è con l’attice Ottavia Piccolo che, insieme ad altre dieci attrici e diretta da Alessandro Gassmann interpreta lo spettacolo “7 minuti”. Ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto in Francia nel 2012, lo spettacolo narra del “braccio di ferro” tra le operaie tessili di un colosso industriale e i nuovi dirigenti dello stesso per la salvaguardia del loro lavoro e dei loro diritti. Attraverso la storia di undici donne, lo spettacolo affronta tema attualissimi quali lavoro e diritti; grazie alle loro diverse personalità, verranno anche portate in scena le paure per il futuro e per quello dei propri figli condivise da tante persone, le rabbie scatentate da difficili e diffuse situazioni di precarietà lavorativa, le angosce che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento.

In scena dal 22 al 24 marzo continua a pagina 20

Ai lettori di Palcoscenico che presenteranno un biglietto del teatro nei punti vendita Terra di Brisighella riserviamo uno sconto del 5% sugli acquisti di olio e 10% su vino, prodotti tipici e confezioni regalo SEDE Via Strada, 2 - Brisighella (RA) orari: 8.30-12.30 / 15-19 fino a dicembre non si effettua la chiusura settimanale Per informazioni e prenotazioni: Tel. 0546 81103 - Fax 0546 81497 info@brisighello.net PUNTO VENDITA Piazzetta Porta Gabolo, 8 - Brisighella (RA) orari: 9-13 / 15-19 Per informazioni e prenotazioni: Tel. 0546 80131


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rassegna comico Forbici&Follia

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di Paul Portner allestimento originale di Bruce Jordan e Marilyn Abrams con Roberto Ciufoli, Milena Miconi, Max Pisu, Barbara Terrinoni e la partecipazione di Nino Formicola e Nini Salerno regia e traduzioni di Marco Rampoldi produzione A.Artisti Associati Artù Produzioni

2015/2016

Forbici&Follia è un gioco di contrasti e di tante possibili verità.

Forbici&Follia è un salone da coiffeur, di una città italiana. Anzi… della città in cui si rappresenta lo spettacolo. Forbici&Follia è il racconto di un giorno come tutti gli altri. Anzi… del giorno in cui si svolge la rappresentazione. Il giorno in cui la tranquilla vita di pettegolezzi che scorre allegramente fra le avances del parrucchiere a tutti i clienti maschi, e i piccoli sogni della sua aiutante (che ha, forse, una relazione con un equivoco antiquario) viene interrotta dall’assassinio della vecchia pianista che vive al piano di sopra, ed è la proprietaria di tutto l’edificio. Ma, colpo di scena, tutti i presenti hanno un movente che giustificherebbe il delitto, ed hanno avuto la possibilità di compierlo. E si scopre che, in realtà, due clienti sono poliziotti in borghese e devono arrestare il colpevole… Come? Con la collaborazione degli spettatori/testimoni oculari, che possono risolvere il mistero, grazie a ciò che hanno visto accadere, e alle domande che sapranno porre.

In scena l’11 dicembre

Nessi di Alessandro Bergonzoni con Alessandro Bergonzoni regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi produzione Allibito Srl e Progetti Dadaumpa Nessi, ovvero connessioni ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pia-

neta. O meglio dell’universo. Perché è proprio questo il nucleo vivo e pulsante del nuovo spettacolo dell’artista bolognese: la necessità assoluta e contemporanea di vivere collegati con altre vite, altri orizzonti, altre esperienze, non necessariamente e solamente umane, che ci possono così permettere percorsi oltre l’io finito per espandersi verso un “noi” veramente universale. Per questo quattordicesimo spettacolo da lui scritto e interpretato e diretto in coppia con Riccardo Rodolfi, il funanmbolo della parola che abbiamo imparato ad amare negli anni Bergonzoni si trova quindi in un’assoluta solitudine drammaturgica, al centro di una cosmogonia comica circondato da una scenografia “prematura”, da lui concepita, alle prese con un testo che a volte potrebbe anche essere, e questa è una vera e propria novità, una candida e poetica confessione esistenziale. Senza per questo rinunciare alla sua dirompente visione stereoscopica che è diventata, in questi anni, materia complessa, comicamente eccedente e intrecciata in maniera sempre più stretta tra creazione, osservazione, deduzione. Ma sicuramente i nessi “bergonzoniani” e la loro conseguente messa in scena, ci mostreranno quel personalissimo disvelamento, di fatto la vera cifra stilistica di questo artista, che porta dallo stupore alla rivelazione, molte volte proprio grazie anche a una risata.

Una Femmina di poche o troppe parole, di natura generalmente delicata, raramente spietata, decisamente passionale. Saranno loro i protagonisti dello spettacolo comico #Amore in cui si alternano i seguenti sketches: i famigerati “Speed Date”; le inquietanti “intercettazioni telefoniche”;“La visita dell’appartamento”;“I preparativi per le nozze”;“Mi innamoro se…”;“Il tentativo della Femmina di far ridere quanto il Maschio”;“Il monologo d’attualità…forse…”. Un cabaret musicale, «perché usiamo l’ironia come un pianoforte» ha detto Gianluca che non sa suonare. «Mi fa un ridere» ha dichiarato a fine spettacolo Marta. «Uno spettacolo dove l’improvvisazione è un elemento fondamentale del divertimento», dicono Marta e Gianluca.

In scena il 23 febbraio

Performance

In scena il 15 gennaio

#Amore, Marta e Gianluca di Virginia Raffaele, Giampiero Solari, Piero Guerrera, Giovanni Todescan Regia di Giampiero Solari con Virginia Raffaele produzione Produzione ITC2000

TAKE AWAY A COLAZIONE A PRANZO A MERENDA SERVIZIO CATERING via Marescalchi 13/15 Faenza - tel. 324 8448446 lagranadilla@yahoo.com La Granadilla dal lunedì al sabato 8:30 -18:30 orario continuato giovedì 8:30-15:00 chiuso domenica

con Marta Zoboli e Gianluca De Angelis produzione Bananas Uno spettacolo cinico e demenziale sull’amore che si sfiora e mai si centra. Gianluca De Angelis vestirà i panni del Maschio. Un Maschio dalle molte sfumature, dai molti dialetti e da un’unica ma intensa espressione. Marta Zoboli vestirà i panni della Femmina.

Virginia Raffaele nel suo primo one woman show teatrale Performance. Sul palcoscenico le sue maschere più popolari: OrnellaVanoni, Belen Rodriguez, il Ministro Boschi, la criminologa Bruzzone e tante altre ancora. Donne molto diverse tra loro, che tra arte, spettacolo, potere e politica sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporanea: la vanità, la scaltrezza, la voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di se. Il tutto raccontato attraverso la lente deformante e irriverente dell’ironia e della satira, tipici elementi che compongono lo stile diVirginia Raffaele.

In scena il 10 marzo. Anche a Ravenna il 15 febbraio


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cartellone prosa Cervia

Rassegna comico Variegato in si bemolle di e con Musicanti di San Crispino

via XX Settembre, 125 tel. 0544 975166 Inizio spettacoli ore 21

Lady Mortaccia La vita è meravigliosa di Giovanna Gra conVeronica Pivetti, OresteValente e Elisa Benedetta Marinon regia Giovanna Gra produzione di Teatro de gli Incamminati – Pigra Srl

Dopo il debutto a Roma, una minitournée romagnola per il nuovo spettacolo che vede in scena l’attore ravennate Claudio Casadio in una nuova coproduzione di Accademia Perduta. Il testo di Claudio Fava racconta la storia vera di un gruppo di giocatori di rugby che hanno saputo resistire alla dittatura fino a rimetterci la loro stessa vita. Una scelta che, dice l’autore «Non serviva a consolarsi ma a capire che dietro ogni violenza, a Buenos Aires come a Palermo, non c’era mai fatalità ma un pensiero malato, l’osceno sentimento del potere, l’avidità, il desiderio di impunità, la menzogna…»

In scena il 27 e il 28 novembre. Anche a Bagnacavallo il 30 novembre

Grand Guignol all’italiana diVittorio Franceschi con Lunetta Savino regia di Alessandro D’Alatri produzione Teatro Stabile d’Abruzzo

Lady Mortaccia è uno spettacolo musicale dalle tinte gotiche e irriverenti con punte di comicità al confine con l’impegno, in cuiVeronica Pivetti veste i panni di una morte moderna, dinoccolata, sarcastica e candida. Blindata nel suo habitat naturale, il camposanto, Lady Mortaccia deve risolvere un piccolo giallo legato ad un cadavere che, come nelle fabbriche nostrane, le risulta in esubero. Nell’indagine che segue, al fianco di Lady Mortaccia troviamo Sentenza, una dispettosa e poco servizievole falce e il buffo Funesto, maggiordomo mite e sottomesso, i quali seguono le orme della nera signora improvvisando insieme a lei balli, sfilate di moda e gags scoppiettanti, paradossali e divertenti.

In scena il 7 e l’8 novembre

Mar del Plata Gli angeli del rugby che sfidarono il regime argentino di Claudio Fava regia di Giuseppe Marini con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo e Fabio Bussotti produzione di Società per Attori – Accademia Perduta/Romagna Teatri

«Il Grand Guignol – spiega l’autore Franceschi – nato in Francia alla fine dell’800, si caratterizza come teatro a tinte forti, anzi fortissime, farsesco e macabro, dove scorrono in abbondanza grossolanità, violenza, cinismo, storie da cronaca nera con squartamenti e lacrime, truci vendette, eros e bordello, in uno srotolarsi dinamico di intrecci da drammone popolare.Tutto ciò con effetti, a volte, di involontaria e grottesca comicità. Gli eroi del mio Grand Guignol sono una innocente colf depressa, un salumiere di successo, una guida turistica ignorante con una moglie fedifraga e isterica e un postino sensibilmente gay. La storia non è importante: corna, liti, strafalcioni, soldi. come nelle migliori famiglie, con immancabile coup de théâtre finale».

Tutto Shakespeare in 90’ da The Complete Works of William Shakespeare (abridged) di Adam Long, Daniel Singer e JessWinfield ideazione e progetto PaoloValerio regia di Alessandro Benvenuti con Alessandro Benvenuti e Nino Formicola regista assistente e collaborazione all’adattamento Chiara Grazzini coproduzione Teatro Stabile diVerona / A. Artisti Associati Dopo un interminabile successo a Londra, dove è ancora in tour da più di vent’anni, ne sta riscuotendo anche in italia una sfida teatrale ai limiti dell’incredibile: come condensare l’opera omnia del Bardo, 37 opere, in 90 minuti? In scena il 25 e 26 febbraio. Anche a Ravenna il 16 marzo

Mastro Don Gesualdo di GiovanniVerga con Enrico Guarnieri, Ileana Rigano, Francesca Ferro regia di Guglielmo Ferro rielaborazione di Micaela Miano Produzione di ABC Produzioni

Un’allegra fanfara dei Musicanti di San Crispino presenta il suo nuovo progetto teatrale. Musica, goliardia, atmosfere surreali: questi gli elementi di uno spettacolo che sarà soprattutto all’insegna del buonumore. Dalla musica tradizionale a quella di stampo elettronico, il gruppo approda a sonorità desuete, ricche di contaminazioni. A fare da sfondo, l’amore viscerale per tutto ciò che è ritmo, sia esso rappresentato da esplosive sequenze percussive o semplicemente nascosto fra la tessitura armonica degli ottoni; un amore che rimane la vera anima musicale del gruppo. Prima nazionale

In scena l’8 dicembre

Perché non parli di e con Paolo Cevoli regia di Daniele Sala produzione Diverto Vincenzo “Cencio” Donati è il garzone di Michelangelo Buonarroti. Distratto e pasticcione, non riesce mai ad esprimersi correttamente per colpa della sua balbuzie. Per questo motivo il sommo scultore fiorentino si rivolge al suo assistente con la famosa frase: “perché non parli, bischero tartaglione!”.

In scena il 29 gennaio

Voi siete qui

In scena il 9 e 10 gennaio

di Paola Minaccioni e Michele Santeramo con Paola Minaccioni regia di Veronica Cruciani produzione CrAnPi

I suoceri albanesi di Gianni Clementi con Francesco Pannofino e Emanuela Rossi regia di Claudio Boccaccini produzione di Officine del Teatro Italiano Una famiglia borghese: un padre, una madre e una figlia. Conducono un’esistenza improntata al politically correct, cercando quotidianamente di trasmettere alla figlia Camilla, 16enne, questo loro stile di vita, pregno di valori importanti, di parole mai banali: l’importanza della politica, della solidarietà, della fratellanza. La rottura di una tubatura li porta a chiamare una ditta idraulica formata da Igli, 35 anni, e Lushan di 18. Sono albanesi, con una storia alle spalle di quelle che si leggono tutti i giorni sui quotidiani. Un esempio da seguire per Camilla e i giovani come lei, finché un episodio fa crollare le certezze sue e di Ginevra. E chi predica bene…

Un grande classico del verismo italiano, Mastro Don Gesualdo è la storia di un’ascesa sociale impossibile. Il protagonista verghiano infatti, è un “mastro”, un muratore, che attraverso una fortissima ambizione è riuscito ad arricchirsi e anche a diventare “don”, appellativo riservato ai signori, grazie a un matrimonio senza amore con una nobile decaduta. Gesualdo ha incentrato tutta la sua esistenza sull’ascesa economica e sociale, sacrificando ogni affetto a ragioni strettamente monetarie, vivendo ossessionato dalla difesa della sua “roba”, quella ricchezza che si è tanto duramente guadagnato, per cui si ritrova, alla fine schiacciato e sconfitto dall’aridità di cui egli stesso si è circondato.

In un piccolo appartamento abita una quantità disarmante di persone: sono costrette a stare lì dentro, tutte pigiate, perché non hanno un lavoro, oppure hanno mariti lontani, o sono troppo giovani, o troppo anziane. I due vecchi proprietari, Mario eWanda, 105 anni lui e pochi meno lei, forse non sanno più nemmeno quanta gente abiti nel loro appartamento. C’è addirittura un centro dimagrante, in una stanza attigua all’unico bagno. E ci sono le realtà di molte famiglie italiane: una badante rumena che si prende cura di nonno Mario; una donna che davvero ama troppo, capitata in quella casa e che non riesce più ad andare via…

In scena il 6 e 7 febbraio

In scena l’8 e 9 marzo

In scena il 12 febbraio

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Teatro Comunale


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cartellone prosa Lugo Teatro Rossini piazzale Cavour, 17 Tel. 0545 38542

Inizio spettacoli ore 20.30

Notturno di donna con ospiti di Annibale Ruccello con Giuliana De Sio regia di Enrico Maria Lamanna produzione GoldenArt Production/Ghione Produzioni Teatro e Società S.r.l.

sato e contaminato dal thriller, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra le TV locali e le radio libere. Un percorso apparentemente triste, che però viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da involontaria comicità. Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema "thrilling", quello degli anni '70 di Scorsese e di Kubrick. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all'interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino ad un catartico finale. Un progetto in definitiva che segna l'ideale ricostruzione del discorso su Ruccello, sulla violenza e modernità delle metropoli.

In scena dal 12 al 15 novembre (domenica alle 16 )

Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand con Jurij Ferrini regia di Jurij Ferrini produzione Progetto U.R.T.

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La nota attrice salernitana Giuliana De Sio offre un'interpretazione appassionata e sanguigna del dramma-capolavoro di Annibale Ruccello, autore scomparso nel 1986 a soli trent'anni e punta di diamante della nuova drammaturgia napoletana “post-Eduardo”. Il testo propone il viaggio che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano attraver-

di persone che gridavano, piangevano e applaudivano.

In scena dal 4 al 7 dicembre (domenica alle 16 ) Un filo lega la letteratura italiana e francese nell’ultimo ventennio del XIX secolo: in entrambe un’improbabile appendice di cartilagine, un naso, finì per rappresentare quello che sarebbe divenuto un tratto delle loro identità culturali. Infatti, se da un lato l’eroe del romanzo di formazione italiano è una marionetta incapace di controllare la retrattilità del naso di legno che cresce a ogni bugia, emblema di un popolo macchiato dall’onta della menzogna, in Francia la fine del 1897 vede invece la nascita di una rivisitazione neoromantica della Bella e la bestia, reincarnatasi, tra eroismo individuale e vocazione al sacrificio, nelle imprese di un poeta, soldato, innamorato e idealista, con un naso brutto e grosso come quello di Cyrano de Bergerac. Edmond Rostand si rivolgeva, secondo il ricordo del figlio Maurice «ad una generazione senza più alcuna fede. I giovani che ascoltavano i colpi inferti all’animo di Cyrano, e che si consolavano con il suo pennacchio, erano già i condannati del 1914». Rostand diede loro la forza di morire senza disperarsi. Non potendo impedire che morissero da martiri, gli diede il coraggio di essere eroi; ed è per questo che Cyrano de Bergerac è qualcosa di più di una commedia eroica in cinque atti: essa è un vero e proprio inno romantico al valore. La sera del 28 dicembre 1897, calato il sipario sulla scena finale, all’incontenibile grido di “Edmond Rostand!”, un pubblico esaltato richiamò per quaranta volte gli attori sul palco. Alle due del mattino il teatro era ancora gremito

Qualcuno volò sul nido del cuculo di DaleWasserman dall’omonimo romanzo di Ken Kesey con Daniele Russo, ElisabettaValgoi Scene di Gianluca Amodio Regia di Alessandro Gassmann produzione Fondazione Teatro di Napoli

“Qualcuno volò sul nido del cuculo” è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano e che racconta, attraverso gli occhi di Randle McMurphy – un delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato. Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson e entrato di diritto nella sto-

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In scena dal 16 al 18 gennaio (domenica anche alle 16)

Il prezzo di Arthur Miller con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton scene di Maurizio Balò costumi di Gianluca Sbicca regia di Massimo Popolizio produzione Compagnia Orsini «Il testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente questa crisi due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della sua vita e che sta per

essere demolito. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Dietro questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere possono esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta questo tema con la sua consueta maestria facendoci scoprire un capolavoro che pur venendo da lontano ci porta ai nostri giorni così pieni di incertezze.

In scena dal 29 al 31 gennaio (domenica anche alle 16)

Quei due (staircase) di Charles Dyer con Massimo Dapporto,Tullio Solenghi Scene e costumi di Massimo Bellando Randone Regia di Roberto Valerio produzione Angelo Tumminelli

I due celebri attori Massimo Dapporto e Tullio Solenghi per la prima volta insieme in un’inedita coppia omosessuale. Sono rispettivamente Charlie e Harry, due barbieri della periferia londinese che vivono insieme da una trentina d’anni tra litigi, battibecchi e la certezza di non poter fare a meno l’uno dell’altro. Una commedia che invita gli spettatori a importanti riflessioni su temi sempre attuali e una gara di bravura tra due consolidati interpreti della scena italiana che si trovano a misurarsi con due personaggi per loro del tutto inediti. Senza compromettere l’amara e dirompente comicità della commedia che fu pubblicata originariamente nel 1966 e rappresentata per la prima volta nello stesso anno con la regia di Peter Hall, Dyer riesce anche a mostrare in questo testo un tetro spaccato della società inglese a lui contemporanea, affrontando tematiche che allora erano considerate scabrose e oggi, soprattutto in questa Italia ancora lacerata dal dibattito sui diritti omosessuali, restano ancora attualissime.

In scena dal 12 al 14 febbraio (domenica alle 16 e alle 20.30)

Sogni e bisogni diVincenzo Salemme conVincenzo Salemme scene di Alessandro Chiti costumi di Mariano Tufano regia diVincenzo Salemme produzione Diana Or.i.s

Sullo sfondo c'è la scrittura di Alberto Moravia con l'inequivocabile riferimento a “Io e Lui”. Sul palcoscenico c'è il teatro che gioca con gli equivoci. Il teatro che fa ridere, ma anche pensare. Una storia a due, surreale, trascinante e comica come poche, quella raccontata in Sogni e bisogni dove un bel giorno l’inquilino del piano di sotto di un uomo, l’altra sua parte quella che alberga nei pantaloni sotto la cintola, si ribella e si dichiara indipendente dal corpo e dalla mente del suo legittimo proprietario, costituendosi come un’entità a sé stante col titolo di “tronchetto della felicità”. La vita di Rocco Pellecchia, impiegato di provincia che finora pensava solo alle bollette e a come risparmiare il gas bandendo i risotti che cuociono più lentamente sui fornelli, è stravolta. Ne nasce una commedia degli equivoci di puro spirito partenopeo, con quel misto di pudore e irreale sogno, che tratta un tema delicato e labirintico come quello della sessualità e dei legami affettivi.

In scena dal 26 al 28 febbraio (domenica alle 16 e alle 20.30)

23 2015/2016

ria del cinema. Oggi, la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa. Sarà il talento registico di Alessandro Gassmann, con la sua inconfondibile cifra stilistica elegante ma al tempo stesso appassionata, a portare in scena la forte carica emotiva e sociale di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, con una messinscena personalissima ma, contemporaneamente, fedele alle intenzioni dell’originale.


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cartellone prosa Bagnacavallo Teatro Goldoni

Mar del Plata

piazza della Libertà, 18 tel. 0545 64330

Gli angeli del rugby che sfidarono il regime argentino

Inizio spettacoli ore 21

Due partite di Cristina Comencini con Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua regia di Paola Rota produzione di Artisti riuniti

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A spiegare il senso di questo spettacolo in prima nazionale al Goldoni è la regista stessa in una nota in cui si legge: «Nel primo atto quattro donne, molto amiche tra loro, giocano a carte e parlano in un salotto. Si ritrovano lì ogni settimana. Nella stanza accanto le loro figlie giocano alle signore, si ritrovano anche loro ogni volta che si incontrano le madri. Nel secondo atto le quattro bambine sono diventate ormai delle donne che si vedono nella stessa casa e continuano quel dialogo, interrotto e infinito, sui temi fondanti dell’identità femminile. Sono le stesse attrici che avevamo visto interpretare il ruolo delle madri.In questo flusso di pensieri e parole le loro identità si confondono e si riflettono in quelle delle loro madri, in una continua dinamica di fusione e opposizione, come in un gioco di specchi deformanti».

In scena il 29 ottobre

Ogni martedì alle 18

un gruppo di giocatori di rugby che hanno saputo resistere alla dittatura fino a rimetterci la loro stessa vita. Una scelta che, dice l’autore «Non serviva a consolarsi ma a capire che dietro ogni violenza, a Buenos Aires come a Palermo, non c’era mai fatalità ma un pensiero malato, l’osceno sentimento del potere, l’avidità, il desiderio di impunità, la menzogna…»

In scena il 30 novembre. Anche a Cervia il 27 e il 28 novembre

Un’ora di tranquillità

di Claudio Fava regia di Giuseppe Marini con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo e Fabio Bussotti produzione di Società per Attori – Accademia Perduta/Romagna Teatri Dopo il debutto a Roma, una minitournée romagnola per il nuovo spettacolo che vede in scena l’attore ravennate Claudio Casadio in una nuova coproduzione di Accademia Perduta. Il testo di Claudio Fava racconta la storia vera di

Profumi e sapori del territorio Menu di carne, pesce e vegetariano Tutti i giorni pane fatto in casa

di Florian Zeller regia di Massimo Ghini con Massimo Ghini, Galatea Ranzi, Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Gea Lionello, Luca Scapparone, Alessandro Giuggioli produzione Valerio Santoro, La Pirandelliana Massimo Ghini riunisce attorno a sé compagni di lavoro assai popolari come Massimo Ciavarro e Galatea Ranzi per mettere in scena la comicità del testo del drammaturgo francese Florian Zeller, per la prima volta allestito in Italia. Si tratta di una commedia brillante giocata tra equivoci e battute in cui un uomo cerca disperatamente un momento di serenità e tranquillità per potersi godere senza seccature l’ascolto di un vinile appena acquistato. senza aver fatto però i conti con bisogni e frustrazioni di parenti e amici. Una situazione dunque quotidiana in cui è facile per chiunque immedesimarsi. A chi, infatti, non è capitato? Un’ora di tranquillità è dunque una commedia moderna brillante e divertente che grazie al meccanismo del vaudeville giocato tra equivoci e battute in Francia è stato il successo della stagione teatrale. Dalla critica è stata definita: «una spassosa, intelligente e geniale operazione da non perdere». Una novità dunque per la scena italiana da non perdere. Ecco le parole con cui Massimo Ghini, regista e anche interprete dello spettacolo, racconta l’infatuazione per la commedia: «Il cinismo che pervade tutta la storia – sono le sue parole – mi ha affascinato. Quando la mancanza di ipocrisia permette ad un autore di poter essere così diretto e spietatamente onesto, la risata arriva là dove tanta morale, tanta ipocrisia appunto, fa spesso danni irreparabili».

In scena il 9 dicembre Anche a Ravenna dal 14 al 17 gennaio Bagnacavallo - Piazza della Libertà 15 - Tel. 0545 64468 chiuso il mercoledì www.malabocca.it

di Francesco Freyrie e Andrea Zalone regia di Daniele Sala con Vito e Claudia Penoni produzione Theatricon srl Vito e Claudia Penoni sono gli esilaranti protagonisti di “Ogni martedì alle 18”. Ogni martedì alle 18, nello studio di una psicoanalista, si presenta un uomo affetto da un curioso disturbo di multipersonalità. Un giorno assume le sembianze di un postino, un altro le sembianze di un vescovo, un altro ancora quelle di Batman. L’uomo cambia in continuazione, come un camaleonte, spinto da una necessità impellente: realizzare desideri. E per farlo scivola da una personalità all’altra per aggiustare piccole storture, per esaudire quei sogni minimi che la società e la politica non riescono più ad avverare. Inizia così la più folle, comica, favolosa seduta psicoanalitica che si possa immaginare…

In scena il 21 dicembre Anche all’Alighieri di Ravenna il 20 dicembre

Ballata di uomini e cani

di e con Marco Paolini musiche di Lorenzo Monguzzi con Angelo Baselli e Gianluca Casadei animazione video di Simone Massi produzione Jolefilm «“Ballata di uomini e cani” è un tributo a Jack London» racconta Marco Paolini, interprete di questo spettacolo di narrazione capace di evocare il grande freddo anche in una serata di calura estiva (indimenticabile lo spettacolo nell’arena della Balle di Paglia) con cui da qualche anno calca i teatri e che ora ripresenta in una versione rivisitata. «A lui – prosegue l’artista – devo una parte del mio immaginario di ragazzo, ma Jack non è uno scrittore per ragazzi, la definizione gli sta stretta. È un testimone di parte, si schiera, si compromette, quello che fa entra in contraddittorio con quello che pensa. È facile usarlo per


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sostenere un punto di vista, ma anche il suo contrario: “Zanna Bianca” e “Il richiamo della foresta sono antitetici”. La sua vita è fatta di periodi che hanno un inizio e una fine e non si ripetono più. Lo scrittore parte da quei periodi per inventare storie credibili dove l’invenzione affonda nell’esperienza ma la supera. La produzione letteraria è enorme, e ancor più lo è pensando a quanto poco sia durata la sua vita. Sono partito da alcuni racconti del grande Nord, ho cominciato questo spettacolo raccontando le storie nei boschi, nei rifugi alpini, nei ghiacciai. Ho via via aggiunto delle ballate musicate e cantate da Lorenzo Monguzzi. Ma l’antologia di racconti è solo il punto di partenza per imparare a costruire storie andando a scuola dallo scrittore. So che le sue frasi non si possono “parlare” semplicemente, che bisogna reinventarne un ritmo orale, farne repertorio per una drammaturgia».

In scena il 17 gennaio

esclusivo. Alla morte della donna, si era perciò rivelato totalmente incapace di prendersi cura di sé e il suo ricovero era stato inevitabile. Il lungo trattamento terapeutico non ha però fiaccato la sua profonda sensibilità e un senso innato dell’autoironia. Gianni, il compagno di avventura, è al contrario un omaccione dai modi ruvidi e spicci, fissato col cibo e soprattutto col sesso, che peraltro non ha ancora avuto modo di sperimentare. È un uomo generoso e impulsivo, la cui fragilità è segno del disperato tentativo di cancellare le ferite procurategli da una madre alcolista e un patrigno violento. Entrambi riusciranno a trovare una strada personale per il reinserimento nel mondo.

In scena il 30 gennaio

Come ne venimmo

Matti da slegare

di Axel Hellstenius con Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti regia di Gioele Dix produzione La Contemporanea - Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano Mismaonda Si tratta di un’altra prima nazionale di grande prestigio per il teatro della località romagnola. La storia di questo “Matti da slegare” racconta di come, dopo parecchi anni vissuti in una struttura psichiatrica protetta dove sono diventati amici inseparabili, Elia e Gianni vengono “promossi” e mandati dal sistema sanitario a vivere da soli in un appartamento nel centro della città. Si tratta di un esperimento molto importante: dovranno provare a inserirsi nella società civile e dimostrare di saper badare a loro stessi. Elia, che non ha mai conosciuto il proprio padre, ha vissuto sempre solo con la madre, imbastendo con lei un rapporto morboso ed

fuori di e con Sabina Guzzanti regia di Giorgio Gallione Produzione Secol Superbo e Sciocco produzioni Sabina Guzzanti torna in teatro per incontrare il pubblico con un monologo satirico esilarante. Uno spettacolo essenziale ed incisivo, nato da approfondite ricerche sul sistema economico post-capitalista o neoliberista su cui l’autrice sta lavorando già da qualche anno. Anche in questo testo, come nei suoi precedenti spettacoli teatrali così come nei film (come quello dedicato alla città de L’Aquila, tanto per citare un esempio), l’intento è di affrontare questioni complesse della contemporaneità e riflessioni importanti attraverso la comicità e la satira, mettendo il pubblico nella condizione di divertirsi e offrendo una chiave di lettura politica del mondo circostante.

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A Villa Mimosa si vive in compagnia, in un ambiente bello e confortevole, fra il verde del parco, il buon cibo genuino e i nostri sorrisi accoglienti. Lo staff competente e motivato è al servizio degli ospiti 24h su 24.

Tutti i giorni nella cucina di Villa Mimosa prepariamo per i nostri ospiti menù diversi, bilanciati e genuini utilizzando materie prime di ottima qualità e le primizie del nostro orto.

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Teatro Comunale

Il marito ideale

via Cavour, 10 tel. 0544 587641

di OscarWilde con RobertoValerio,Valentina Sperlì, Pietro Bontempo, Alarico Salaroli, Chiara Degani, Luca Damiani traduzione e regia RobertoValerio produzioneValzer Srl

Inizio spettacoli ore 20.45

Storie di Giasone e Medea da Euripide a Seneca a Grillparzer con Elena Bucci, Marco Sgrosso e altri attori in via di definizione elaborazione e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso produzione Belle Bandiere

“Un marito ideale” è la commedia in cui Oscar Wilde riesce meglio a fondere una trama seria e la leggerezza della sua scrittura. Tema centrale è il problema della corruzione politica e dell’integrità dei governanti: è possibile una politica senza compromessi? La questione morale è un fatto privato o pubblico? Esiste ancora un limite oltrepassato il quale si prova vergogna delle proprie azioni? Al tema pubblico della politica se ne aggiunge un altro di carattere privato: un marito, per essere ideale per sua moglie, deve anche impersonare la perfezione morale?

In scena il 4 dicembre

Il fu Mattia Pascal Dopo il successo di Antigone, Le Belle Bandiere continuano il percorso sul mito con le Storie di Giasone e Medea, uno spettacolo vivo e in movimento, preludio a “La canzone di Giasone e Medea”, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano e in scena da aprile. Un’anteprima aperta allo sguardo del pubblico, che venerdì 13 novembre al Teatro Comunale di Russi ha l’occasione di affacciarsi alla tragedia euripidea, di coglierne la complessità attraverso una lettura ampia che non sacrifica le ragioni e la profondità di alcun personaggio in favore di un altro e tenta di allargare l’orizzonte ricercando l’originalità di Giasone e Medea . Uscire dalle categorizzazioni: questo chiedono i miti. Vendetta, tradimento, orgoglio, saggezza: i contenuti si amplificano, ed entrando nel cuore della tragedia ci si rende conto che in fondo nessuno ha ragione, nessuno ha torto. Alla figura di Medea, sposa ingannata e madre assassina, vittima o forse strega crudele, e al suo ruolo per nulla lontano dalla condizione in cui si trovano molte donne oggi, si affianca il personaggio di Giasone nella sua complessità e nelle sue contraddizioni, opportunista, indegno egoista o forse padre saggio, insieme al coro che spia e commenta parole e azioni dei due amanti nemici. A partire dall’opera di Euripide, attraverso le riscritture successive di Seneca e degli autori moderni, Giasone e Medea appaiono di volta in volta con sfumature diverse, per poi approdare al fascino, alla concretezza e alla forza del testo più antico, cui ogni interpretazione fatalmente riconduce.

In scena il 13 novembre

di Luigi Pirandello con Tato Russo, Renato De Rienzo, Marina Lorenzi, Giuseppe Mastrocinque, Adriana Ortolani, Salvatore Esposito, Carmen Pommella, Francesco Ruotolo, Caterina Scalaprice, Massimo Sorrentino, Lorenzo Venturini regia Tato Russo produzione Il Teatro di Tato Russo Coop. A.r.l. Ma cosa corrisponde a un semplice nome proprio? È questa la domanda alla quale intende rispondere il protagonista del romanzo di Pirandello che così inizia il suo viaggio attraverso i vari modi d’apparire di se stesso a se stesso e agli altri. La riduzione in commedia trasferisce a una dimensione teatrale il racconto.Tato Russo fa propria la materia del testo alla maniera insomma che immaginariamente avrebbe operato lo stesso autore del romanzo nel momento in cui avesse scelto di trasferirla in commedia.

In scena l’11 gennaio

L’avaro di Molière con Lello Arena, FabrizioVona, Francesco Di Trio, Adriana Follieri, Eleonora Tiberia, Chiara Degani, Enzo Mirone, Fabrizio Bordignon regia Claudio di Palma produzione Ente Teatro Cronaca - Bon Voyage Produzioni In questo allestimento, i personaggi di una delle commedie più note e amate di Molière sembrano attraversare le epoche (come se la tela si aprisse nel '600 e calasse sul 2000) in una

successione di stili che si snoda nell’immutabilità della trama originaria. Intorno un perimetro, quasi museale, di teche che custodiscono una nutrita e cangiante collezione di sedie. Sedie di epoche diverse in cui è possibile leggere il segno del potere, ma anche quello dell'assestamento e, conseguentemente, dell'impigrimento e della devitalizzazione. Simbolo e segno, insomma, di quella depressione dissimulata di Arpagone che gioca, combatte e si dimena con indomito furore e spaesata dabbenaggine contro le maschere della borghesia e contro i fantasmi della propria psiche.…

Èric-Emmanuel Schmitt già straordinario successo di pubblico e di critica in Europa. «Dopo tante regie di teatro musicale mi sono sentito tutto a un tratto come svuotato – dice Marconi -. Dovevo ricaricare le batterie, dovevo mettermi in gioco e tornare a recitare. Ho scelto “Variazioni enigmatiche” perché conoscevo bene l’autore, con Schmitt avevo lavorato a Parigi in Nine. Ma avevo mille dubbi e incertezze nel salire di nuovo sul palcoscenico».“Variazioni enigmatiche” è un intrigante gioco psicologico che mette in scena due personaggi: un premio nobel per la letteratura che si è ritirato a vita da eremita e un giornalista a cui concede un’intervista. «È un testo che ti sorprende immediatamente, alla prima lettura. - dice la regista Gabriela Eleonori - La necessità e l’urgenza della sua rappresentazione si trasformano, quindi, nella percezione di poter far ritrovare al “teatro” puro la sua funzione principale: la narrazione di miti per la catarsi collettiva».

In scena il 2 febbraio

In scena il 10 marzo

Volare

Diamoci del tu

omaggio a Domenico Modugno di Gennaro Cannavacciuolo con Gennaro Cannavacciuolo e il Marco Bucci Trio regia Marco Mete e Gennaro Cannavaciuolo produzione Rossini S.r.l.

di Norm Foster adattamento di Pino Tierno con Anna Galliena e Enzo De Caro regia Emanuela Giordano Produzione Enzo Sanny

Gennaro Cannavacciuolo , napoletano di nascita , si è formato alla scuola di Eduardo De Filippo per sei anni e poi a fianco di Pupella Maggio, collezionando successi e scritture prestigiose. Sinonimo di eclettismo e fantasia, Cannvacciuolo in questo spettacolo propone una reinterpretazione personale delle varie strade musicali percorse da Domenico Modugno. La prima parte dello spettacolo prende il via dalle canzoni dialettali e macchiettistiche, per giungere ai monologhi teatrali e al suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia musicale “Tommaso d’Amalfi”. Nella seconda parte, dall’atmosfera brechtiana, si dà spazio alle canzoni d’amore più famose lanciate da Domenico Modugno. In scena il 23 febbraio

Variazioni enigmatiche di Éric Emmanuel Schmitt con Saverio Marconi e Gian Paolo Valentini regia Gabriela Eleonori

Saverio Marconi continua a calcare il palcoscenico come attore conVariazioni enigmatiche, un fantastico meccanismo a orologeria di

“Diamoci del tu” è una commedia del 2012 del pluripremiato drammaturgo canadese Norm Foster. Un uomo e una donna convivono da anni sotto lo stesso tetto senza dividere affetti e intimità. E per una volta non parliamo di una coppia, ma di una domestica e del suo datore di lavoro. Lui fa quasi fatica a ricordare il nome della donna preso com'è da se stesso. È un romanziere famoso, o per lo meno lo è stato. Ora ci sorprende che all'improvviso si interessi alla vita di lei, come se volesse recuperare il tempo perduto o avesse semplicemente tempo da perdere. Nasce una partitura preziosa per due attori che si mettono in gioco con sensibilità e intelligenza, dove la regia si concentra nel costruire un rapporto in cui progressivamente l'uno vive nel respiro dell’altro.

In scena il 22 marzo

Weekend comedy di Jeanne & Sam Bobrick conViviana Toniolo, Stefano Messina, Roberto Della Casa, Claudia Crisafio regia Stefano Messina compagnia Attori e Tecnici Frank e Peggy, coppia rodata, sposata da molti anni, hanno programmato un weekend romantico in un cottage immerso nella natura ma entrano in scena Jill e Tony, una giovane coppia di fidanzati che hanno affittato lo stesso cottage per farsi anche loro un weekend romantico negli stessi giorni. Una commedia di confronti, equivoci e risate che parla del rapporto di coppia mettendo a confronto, come in uno specchio, due diverse situazioni per arrivare a un lieto fine.

In scena l’11 aprile

27 2015/2016

cartellone prosa Russi


ACC MUSICAL PALCO:Layout 1 11/11/15 09:34 Pagina 1

Accademia di Teatro Musicale, Parola, Canto, Musica, Danza recito

ballo

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MUSICAL È BELLO CORSI PER TUTTE LE ETÀ Direzione artistica: Laura Ruocco Recitazione: Paola Baldini Canto: Elisa Drei Danza Classica: Serena Mazzotti - Chiara Rambaldi Modern Jazz: Sara Buratti Danza Contemporanea: Elena Casadei Collaborazione artistica: Fabrizio Paganini

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Ravenna • via M. Marani 1 • Info e iscrizioni 331.7983986 accademiadelmusical@alice.it www.laccademiadelmusical.it


29palco2016:Layout 1 09/11/15 20:59 Pagina 29

cartellone prosa Conselice

potrebbe cambiar loro la vita. Ad esaminarli sarà un pezzo grosso dello show business...

In scena il 30 gennaio

Via Selice, 125 tel. 348 7095919 Inzio spettacoli ore 21

A ruota libera... 2015

Alongi, Mauro Maggiorani regia di Ivano Marescotti e Gabriele Duma contributi audio, video e luci di Roberto Passuti musiche Davide Fasulo produzione Patàka srl

loro dialogo è una assoluta novità fra quelle quattro pareti solitamente digiune di relazioni umane. Jakob ama gli enigmi. Ingrid entra nella sua vita come un enigma all’apparenza semplicissimo da decifrare.

Gustavo Trombetti, un eroe del nostro tempo, una vita epica e banalmente quotidiana fatto di guerre, prigioni fasciste, lotte partigiane e delusioni cocenti. Una vita dedicata alla sua Cooperativa Camst e al comunismo in applicazione del suo principio fondamentale: «Da ognuno secondo le sue possibilità, ad ognuno secondo i suoi bisogni”» e, naturalmente: «Chi non lavora non mangia». Uno spettacolo ideato e concepito da Ivano Marescotti, struggente, commovente e ironico così come sanno fare gli emiliano-romagnoli di fronte al dramma della vita.

Qualcosa rimane

In scena l’8 gennaio di e con Paolo Villaggio produzione: Luna di miele Monologo satirico di grande impatto su costume, attualità e politica dell’Italia del nostro tempo, con video e racconti della vita di Paolo Villaggio, delle sue amicizie con i grandi dello spettacolo e della sua vita privata. In scena anche un chitarrista con musiche di Fabrizio De Andrè.

Enigma (niente significa mai una cosa sola)

In scena l’11 dicembre

Chi non lavora non mangia

di Donald Margulies con Monica Guerritore e Alice Spisa regia di Monica Guerritore produzione: Pierfrancesco Pisani Parmaconcerti La commedia drammatica del premio Pulitzer Margulies tratta il tema dello scontro generazionale tra una scrittrice di grande talento e fama (Ruth Steiner interpretata da Monica Guerritore), che alterna la pubblicazione di romanzi di successo all'insegnamento a pochi giovani allievi dotati e una giovane scrittrice (Lisa Morrison interpretata da Alice Spisa), affamata di tutto. La donna ha un vissuto misterioso, che è allo stesso tempo dolore e nascita del suo diventare scrittrice e che rivelerà alla sua allieva/amica solo a seguito dell'intimità che si verrà a creare tra loro: la complessa relazione affettiva, quando era una giovanissima aspirante scrittrice, con Delmore Schwartz, poeta, filosofo, scrittore, mentore tra l'altro di Lou Reed all'Università di Syracuse e protagonista dell'esperienza nel mondo rivoluzionario della Beat Generation.

Comedians

di Stefano Massini regia di Silvano Pizzardi con Ottavia Piccolo e Silvano Pizzardi produzione Arca Azzurra Teatro e Ottavia Piccolo

di e con Ivano Marescotti tratto da “Di ferro di Fuoco” di Loriano Macchiavelli, Salvatore

In scena il 19 gennaio

In scena il 30 gennaio

Vita di Gustavo Trombetti

Venti anni dopo la caduta del Muro, Berlino si interroga ancora sulle ferite cicatrizzate, rimarginate o aperte. In una notte di temporali, a seguito di un banalissimo incidente, il professor Jakob Hilder è costretto a far entrare nel proprio appartamento l’intrusa Ingrid. Il

Les fêlures de l'âme

di Trevor Griffiths con Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio, Claudia Penoni traduzione e regia di Renato Sarti musiche Carlo Boccadoro produzione Teatro della Cooperativa Restare fedeli ai propri ideali o tradire gli insegnamenti ricevuti per ottenere successo? Questo il dilemma che anima Comedians, riflessione seria in chiave comica che parte dal mondo dello spettacolo per diventare metafora della vita. Il testo di Trevor Griffiths (1975) ci presenta un gruppo di aspiranti comici, allievi di un ex attore impegnato politicamente, alle prese con il provino che

di e con Paolo Dirani (pianoforte) luci e mixer video Roberto Passuti Lo spettacolo intreccia in maniera inedita trenta piccoli brani e frammenti musicali, da Bach a Gershwin passando per i Genesis, suonati dal vivo e accompagnati dallo scorrere simultaneo di altrettanti quadri animati proiettati su grande schermo. Un insolito mosaico video-sonoro, arricchito da brevi storie narrate quasi “a braccio”, ricordi di momenti realmente vissuti che donano un respiro leggero alla fusione tra suono e immagine. Le musiche per piano solo di les fêlures de l'âme sono contenute integralmente nell’omonimo cd pubblicato da Mobydick.

In scena il 27 febbraio

La fine di tutte le cose scritto e diretto da Alessandra Schiavoni con Alessandra Frabetti La penombra del corridoio di un Pronto soccorso. In un angolo, accanto alla finestra, una donna seduta su una sedia a rotelle, attende di essere visitata. Nella mano stringe il cellulare, sperando che la figlia le risponda. La pioggia fuori e la grondaia che sbatte danno vita a una serie di ricordi, dall'infanzia, al giorno del matrimonio, alla sua vita da insegnante della scuola materna, al rapporto, difficile, con la figlia. Il dolore che aumenta, la solitudine, poi la paura di essere stata dimenticata, lì in quell'angolo. La protagonista è una mamma e una nonna, una donna di questi tempi in grado di fotografare con estrema lucidità e semplicità la caducità della vita e il bisogno, per sopravvivere, «di andare oltre le cose, oltre la forma, oltre il colore, oltre l'odore».

In scena il 19 marzo

Tutti attori, nessun attore Laboratorio d’arte della recitazione condotto da Ivano Marescotti

Dal 15 al 17 aprile

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Teatro Comunale


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cartellone prosa Cotignola Teatro Binario Viale Vassura, 20 tel. 373 5324106 www.cambiobinario.it Inizio spettacoli ore 21

Taddrarite (Pipistrelli) scritto e diretto da Luana Rondinelli con Melandia Genna, Anna Clara Giampino, Luana Rondinelli aiuto regista Silvia Bello Una storia vera di donne succubi, schiave, “sciroccate”, prese alla gola dalla morsa del destino che le accomuna, dai segreti stretti in grembo, dalle lingue morse pur di non parlare ed evitare la vergogna per rendersi coraggiose e sopportare le violenze subite dai mariti.

In scena il 28 novembre

The Christmas Express 30

Il treno giusto per tornare a casa

2015/2016

gruppo Genesi in coproduzione con l’associazione Cambio Binario scritto e diretto da Marco Ballanti coreografie Chiara Rossi, Ilaria Panicucci, Eleonora Visani

Vecchia sarai tu!

Il primo “Jukebox Musical” del Gruppo Genesi (ventidue giovani artisti in scena), totalmente inedito e dedicato al Natale, ispirato e pensato per debuttare al Teatro Binario. Una storia semplice e divertente, capace di coinvolgere il pubblico più giovane, senza dimenticare di emozionare quello più adulto.

Due repliche il 13 dicembre, anche alle 17.30

Rumore di acque Teatro delle Albe scritto e diretto da Marco Martinelli con Alessandro Renda spazio e costume Ermanna Montanari musiche originali Guy Klucevsek Rumore di acque racconta nei modi paradossali di tante opere del regista scrittore ravennate la strage degli innocenti nel canale di Sicilia. Un generale, un uomo con un’indistinta uniforme e il petto pieno di medaglie, con gli occhiali scuri, compila un elenco smisurato di dispersi, di sciagure, di morti in fondo al mare che cercavano di raggiungere l’altra sponda, la terra promessa dell’Occidente. In scena il 23 gennaio

Pasti, merende e spuntini vegetariani Il venerdì sera APERICENA dalle 18.00 alle 21.00

Via Mura S.Vitale 11 . Ravenna . Tel. 0544 1880354 Aperto dalle 10.00 alle 19.30 . Domenica chiuso La Reverie

Vie di Michael Capozzi e Milo Scotton con Michael Capozzi regia Milo & Olivia One man silent show clownesco unico spettacolo italiano in selezione al più grande festival mondiale per One Man Show in NewYork City - drammatico, comico e poetico, per riflettere e ridere sulla bellezza dell’imperfezione. Una proposta originale di un poliedrico e giovanissimo attore romagnolo che, in sei anni, è riuscito a passare dai semafori di Torino, al palcoscenico di Broadway. In scena il 4 marzo

Rassegna comico Nuda e cruda

di Antonella Questa e Francesco Brandi con Antonella Questa regia Francesco Brandi Uno spettacolo comico per esorcizzare la paura di invecchiare.Tre generazioni femminili, tre storie intrecciate l’una nell’altra: chi si rifiuta di invecchiare per sentirsi ancora “giovane”, chi da vecchia subisce la tirannia dell’“invecchiare bene” e chi giovane lo è davvero, ma si sente già vecchia! In scena il 6 febbraio

Tredici a tavola di Marc Gilbert Sauvajon compagnia Luigi Rasi regia di Alessandra Casanova Nella Parigi degli anni ’20, al cenone di Natale organizzato dai coniugiVillardier ne succedono di tutti i colori. Una commedia che gioca su una diffusa superstizione per creare le più disparate situazioni tragicomiche che non possono non far sorridere. In scena il 21 febbraio alle 17

Eva. Diario di una costola

di e con Anna Mazzamauro regia di Livio Galassi musiche originali di Amedeo Minghi eseguite da Sasà Calabrese Un one–woman show ridanciano e impegnato che trova nei vari dislivelli emotivi l’energia teatrale per magnetizzare il pubblico e condurlo all’interno dello spettacolo e all’interno di se stesso senza filtri inibitori. Una vera e propria confessione pubblica, questa, in cui la protagonista si spoglia interiormente dei complessi, butta via la maschera, si prende in giro. Ricordi, canzoni e un tuffo nell’avanspettacolo. In scena il 2 gennaio

di Rita Pelusio, Alessandra Faiella, Marianna Stefanucci, Riccardo Piferi con Rita Pelusio regia di Marco Rampoldi Uno sguardo comico ma disincantato sulle donne del nostro tempo. Dalla suora in crisi mistica alla madre di figlio maschio, dalla manager multitasking all’anziana innamorata. Lontano dall’immagine della bella, bionda e ingenua a cui l’iconografia ci ha abituati, la Pelusio fa di Eva una figura curiosa e ribelle, un “fou” irriverente che si trova alle prese, prima della storia, con la più grande scelta dell’umanità: accettare le regole o disubbidire. In scena il 18 marzo


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opera lirica

Il gradito ritorno dell’amico Fritz Dopo decenni, al teatro Alighieri va in scena, per la regia di Leo Nucci, il titolo di Pietro Mascagni, oasi di leggerezza ottocentesca poco rappresentata

Sabato 9 gennaio il teatro Alighieri offrirà al pubblico ravennate la prima dell’opera L’amico Fritz di Pietro Mascagni, allestimento in collaborazione con i teatri di Piacenza, Modena e Cosenza. Opera a torto trascurata, anche a causa delle difficoltà nel trovare cantanti vocalmente adatti, è la seconda di Mascagni il quale, dopo l’ingresso trionfale nella vita teatrale italiana grazie a Cavalleria rusticana, cercava un soggetto che lo stimolasse a scrivere nuovamente. Questo pretesto gli fu dato dall’editore Edoardo Sonzogno il quale, durante un viaggio in treno gli sottopose un libricino (pare che non fosse la commedia francese del duo Chatrian-Erckmann, ma una sua riduzione a libretto del veneziano Zanardini) che Mascagni divorò, scendendo dal treno entusiasta. Nicola Daspuro fu incaricato di riscrivere il libretto (del quale non andrà mai fiero, tanto da firmarlo con l’anagramma P. Suardon) e Mascagni stesso dovette lavorare di buona lena anche a causa del breve tempo di consegna: si sa infatti che il compositore cominciò la lavorazione dell’opera il 4 febbraio del 1891 e per l’autunno dello stesso anno l’editore aveva previsto il debutto mettendola in cartellone al teatro Costanzi di Roma. Il 31 dicembre 1891 il direttore Rodolfo Ferrari era chiamato a condurre un cast composto da Fernando De Lucia (Fritz), Emma Calvé (Suzel), Paul Lhérie (David) e Ortensia Synnerberg (Beppe) e le trentadue chiamate al compositore restituiscono un’immagine

trionfale di questo debutto. Sorge spontanea una domanda, cosa sia accaduto a quel trionfale successo dal 1891 ad oggi dato che, seppur nota, L’amico Fritz non è un’opera largamente rappresentata. Il grande baritono Leo Nucci, regista di questo nuovo allestimento, getta una luce inedita sulla questione. L’opera era molto in auge nel Ventennio, nonostante la forte impronta “ebraica” del soggetto: è possibile che per diminuire la componente politicamente sgradita, si cercasse di farla passare in secondo piano, aumentando il focus sulla generosità del protagonista e celando il suo credo religioso. Come si sa, in ambito teatrale, le convenzioni, molto spesso, diventano erbacce estirpabili solo con grandi sforzi, trasformandosi in tradizioni ed assurgendo a mos majores. Questo nuovo allestimento prende le mosse dalla commedia, fonte dell’opera. Lo stesso Nucci condivide alcuni suoi pensieri a riguardo quando sottolinea che nel 1874 Monet, il grande pittore che da il via alla corrente impressionista, possedeva una casa in Alsazia e proprio in quel luogo è ambientata la vicenda che vede Fritz, scapolo disinteressato all’amore ma non alla filantropia, scommettere che il rabbino David non riuscirà mai a convincerlo al matrimonio; ammaliato però dalla bellezza di Suzel, dopo una scenata di gelosia, è costretto ad ammettere davanti alla comunità che ella diverrà sua felice sposa. Lieto fine quindi, dove l’amore vero trionfa. Diversamente da Cavalleria rusticana e da tutte le opere che hanno fatto la storia del teatro

italiano, segnato da una scia di vittime che va dalla perfida Abigaille verdiana alla triste Liù pucciniana, L’amico Fritz si rivela essere una piccola oasi di leggerezza ottocentesca. Nonostante Giuseppe Verdi avesse bollato il libretto come “scemo”, saranno i commenti positivi del critico Eduard Hanslick e le repliche dirette da Gustav Mahler a garantire un largo successo a quest’opera anche oltralpe. La sicura riuscita dello

spettacolo ravennate sarà garantito dai giovani cantanti selezionati all’interno del progetto Opera Laboratorio 2015, curato proprio da Leo Nucci, mentre l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, diretta da Donato Renzetti, insieme al coro del Teatro Municipale di Piacenza e alle voci bianche del Coro Farnesiano di Piacenza, saranno perfetta cornice per quest’opera dai toni pastello.

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di Enrico Gramigna


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la trilogia

Puccini rivisitato, con la Bohéme che prelude le forme del musical di Fausto Piazza

La programmazione della trilogia, negli ultimi anni, si è concentrata su diversi titoli di Giuseppe Verdi, in occasione del centenario, da dove nasce quest'anno la scelta di Puccini? «Sulle trilogie autunnali del festival devo fare una premessa: le due dedicate in passato a Verdi, suddivise fra le opere popolari e le opere shakespeariane, sono state un'esperienza importante sia sul piano produttivo che culturale, che hanno consentito al pubblico di confrontarsi, in un arco temporale ristretto a pochi giorni, con ben tre titoli diversi dedicati in modo organico e tematico allo stesso autore. Questo è stato possibile grazie ad una predisposizione agile e funzionale degli allestimenti, anche rispetto alla limitata struttura scenica del teatro Alighieri. L'ideazione innovativa delle messe in scena sta proprio alla base della filosofia di questi progetti del Festival: in primo luogo con l'utilizzo delle nuove tecnologie, sperimentato da Cristina Muti, che se da un parte “svecchiano“ le tradizionali convenzioni scenografiche, dall'altra semplificano i meccanismi dell'allestimento, anche sul piano dei costi. Inoltre, la modalità che ispira queste produzioni è quella del laboratorio, anche nel coin-

Un’immagine della scenografia della Bohéme che debutterà all’Alighieri il 9 dicembre

Per il Ravenna Festival due diversi allestimenti della celebre opera al teatro Alighieri e un recital, per piano e due voci, con Riccardo Muti a Forlì volgimento di giovani artisti, un po' a tutti i livelli del cast e in particolare dei cantanti, meglio sintonizzati sui ritmi e l'estetica di queste nuove forme di produzione teatrale». Per cui anche l'opera di Puccini, sarà messa in scena con queste prerogative… «Certo, e la scelta di quest'anno nasce proprio dalla nostra convinzione che Puccini sia un musicista da rivalutare come colui al quale gran parte della musica del Novecento è fortemente debitrice, in particolare le nuove forme di teatro musicale. Perché Puccini ha avuto la capacità di assorbire i fermenti e le varie tendenze delle scuole musicali europee della sua epoca e di assimilarle in un linguaggio che è forse stato troppo sbrigativamente liquidato come facile, superficiale. Ma proprio la critica più accesa che gli era stata rivolta dai suoi contemporanei, cioè di non essere un innovatore, un

Workshop

Obiettivo sull’opera con #BohemianFocus Continua il percorso del Ravenna Festival avviato dal progetto VerdiWeb (2012-2013) con il workshop #BohemianFocus, dedicato ai giovani che vogliono cimentarsi in modo creativo con il mondo del teatro e della musica. Si tratta di un laboratorio fotografico guidato da Silvia Lelli, una delle più note e stimate professioniste internazionali della fotografia di spettacolo. Il progetto, rivolto a giovani fra i 16 e i 30 anni, dopo una selezione delle richieste di partecipazione, si propone con lezioni teoriche e pratiche, di esplorare l’affascinate mondo dell’opera, in questo caso la Bohéme, e raccontarne la genesi e i retroscena attraverso le immagini scattate durante le prove. Le foto raccolte dagli allievi saranno pubblicate su una apposita sezione del sito web del Ravenna Festival.

compositore originale, con una sua personalità artistica, è stata smentita dallo sviluppo di tanta cultura musicale del '900. Con buona pace dei suoi detrattori». D'altra parte Puccini e le sue opere hanno avuto una notevole fortuna, per l'ampio e assiduo gradimento del pubblico… «Infatti, questa sua capacità di arrivare agli spettatori con un linguaggio immediato e d'effetto, direi efficace, che riesce a suscitare emozioni, ha generato titoli che sono diventati popolarissimi, dei cult veri e propri, come per l'appunto, la Bohéme. Si tratta di una poetica molto presente nel teatro musicale moderno e soprattutto in quello americano, quindi nel musical. Un genere che indubbiamente ha attinto dalle sue sonorità, dalla sua capacità di fondere linguaggi, di dare comunque una lettura unificata di stili diversi che risuonavano in Europa a suo tempo e di offrire così un contributo di grande modernità. Pensiamo solo alla Bohéme che ha ispirato diversi musical di cui uno, recentemente, è diventato anche un film da Oscar, molto amato, come Moulin Rouge. Inoltre, risonanza internazionale e ancora rivisitazioni in chiave di musical valgono anche per la Madame Butterfly… Per non parlare della mitografia del bohémien, dell'artista idealista

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Un omaggio a Giacomo Puccini, e in particolare alla sua opera più nota e popolare, la Bohéme, caratterizza la trilogia d'autunno che chiude l'edizione 2015 del Ravenna Festival e apre la stagione d'opera e danza del teatro Alighieri. Ne parliamo con Angelo Nicastro, che svolge un ruolo di direzione artistica sia per il Festival che per la rassegna operistica ravennate. La Bohéme andrà in scena in due diverse versioni, una “originale” con la regia di Cristina Mazzavillani Muti, l’altra rivisitata in forma di musical con la regia di Greg Ganakas (dal 9 al 15 dicembre al teatro Alighieri di Ravenna), mentre alcune delle più celebri arie pucciniane saranno proposte in un recital con il Maestro Muti – per l'occasione al pianoforte – e con i cantanti Anna Netrebko eYusif Eyvazov (l’11 dicembre al PalaCredito di Romagna a Forlì).


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RISTORANTE

Anna Netrebko

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Loc ali r innovat i Specialità della cucina tosco-romagnola, con una vasta gamma di pasta fresca vegana e tantissimi piatti di cucina vegana e vegetariana. La nostra cucina rispecchia i gusti e le tradizioni di due regioni che si sono sempre distinte per abbondanza di materie prime e per una cultura enogastronomica tra le più ricche d'Italia. Tutto rigorosamente bio. Pasta fresca da agricoltura biologica.

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anticonformista, genio e sregolatezza, che è giunta fino a noi amplificata proprio dall'opera pucciniana. Il progetto di questa trilogia è un ritorno a Puccini, per riscoprirlo in questa chiave di musicista moderno, pienamente del Novecento». E con questa chiave mettete in scena di fatto un'unica opera, la Bohéme… «Si tratta di un'opera emblematica, la più amata dal pubblico che, d'altra parte, oggi è ancora la più rappresentata al mondo. Il nostro progetto è di affiancare a una produzione, per così dire, dell'originale – pur con una regia innovativa di Cristina Muti e un cast di artisti di nuova generazione, molto duttili e preparati – una seconda produzione incentrata sulla rilettura della Bohéme dal punto di vista musicale che rendesse più evidente questo debito della modernità nei confronti di Puccini. Così abbiamo pensato di “metterlo alla prova”, nel senso di sperimentare se la struttura dell'opera poteva reggere una rivisitazione basata sugli strumenti della musica rock e pop, con uno spettacolo dal titolo Mimì è una civetta. La parte musicale è affidata, infatti, a nove musicisti, una vera e propria band elettrificata: batteria, basso, chitarra, tastiere e archi, arricchita dalla presenza di solisti d’eccezione come Simone Zanchini alla fisarmonica e Fabrizio Bosso alla tromba. L'adattamento della partitura è stata realizzata da un giovane di formazione classica, che ha riscritto le arie più famose della Bohéme con questa strumentazione ma rispettando le tessiture musicali originali senza modificare la tonalità». E per quanto riguarda le parti cantate? «Le arie più celebri saranno cantate da voci non impostate per il melodramma, ma dotate della potenza, timbro ed estensione vocale necessarie per cantare in questa tessitura operistica. Voci importanti ma non liriche, però più vicine al gusto e alla sensibilità attuale. Mentre le parti della narrazione non saranno cantate ma recitate. Insomma siamo nello stile del musical, con cantanti che so-

no anche attori. I protagonisti sono già stati selezionati ed è interessante evidenziare come questi giovani che non vengono dal mondo dell'opera lirica siano molto eclettici nel muoversi sulla scena: oltreché cantare sanno recitare e ballare, per l’appunto come nell'esperienza creativa dell'artista del musical». E come sarà la messa in scena date tali varianti dall'impostazione originale? «La storia è la stessa ma anche la regia naturalmente sarà rivisitata. Innanzitutto la band sarà parte integrante della scena, presente sul palcoscenico e non in buca come nel caso dell'orchestra tradizionale, quindi i musicisti saranno anche loro attori dell'opera. Peraltro questa messa in scena si tratta di un work in progress e non mancheranno le sorprese». Gli allestimenti firmati da Cristina Muti per il Festival hanno sempre proposto nuove prospettive scenografiche, fondate su immagini virtuali. Sarà così anche per le due Bohéme? «Sicuramente le strutture scenografiche sono limitate, il “costruito” è sempre di meno e si basa su moduli molto funzionali e flessibili che possono essere dislocati velocemente e danno la possibilità di costruire un'ambientazione differente. È un’impianto alla “lego” che può essere scomposto e ricomposto diversamente, incorniciato, arricchito e animato da proiezioni visionarie. Il vantaggio è un cambio di scena in tempi brevissimi rispetto alle tecniche tradizionali, che consente uno svolgimento dello spettacolo più fluido, con minime soluzioni di continuità». Questa trilogia pucciniana si chiude infine con un appuntamento dalla forma essenziale: un pianoforte e due voci liriche… «La forma è quella del Gala ma in realtà è un unicum che rende omaggio a Puccini in tutte le sue sfaccettature d’autore, e che completa il progetto tutto incentrato sulla rivisitazione


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della Bohéme. Un’occasione straordinaria, non solo per la presenza di Riccardo Muti ma perché il Maestro offrirà una delle sue rare esibizioni al piano, affiancato da due eccellenti cantanti. Peraltro si rievoca un altrettanto raro e memorabile recital accaduto 20 anni fa, protagonista sempre Muti, assieme a Luciano Pavarotti, che a Forlì tenne un concerto di beneficienza in ausilio alla comunità di Sadurano, per il recupero di tossicodipendenti, di don Dario Ciani, scomparso proprio quest’anno. Si tratta quindi di un ritorno di Riccardo Muti a Forlì dedicato alla memoria di Don Dario, e per un rinnovato sostegno

alla sua comunità». Ma dal Maestro Muti ci dobbiamo aspettare anche qualche racconto o commento su Puccini e le sue opere? «Questo è affidato all’imprevedibilità del Maestro che però, ultimamente, sempre di più si esprime in un rapporto diretto con il pubblico... Non c’è nulla di preordinato in questo senso ma immagino che in un momento per lui cosi denso di ricordi e di emozioni non mancherà di dire qualcosa, magari anche nel merito della pagine musicali fra le più belle del repertorio lirico di Puccini che ha scelto e che eseguirà in concerto».

Anteprima

Ravenna Festival 2016 dedicato a Mandela, dal 13 maggio al 12 luglio La prima italiana di Mandela Trilogy della Cape Town Opera, Riccardo Muti, una nuova reunion dei 100Cellos di Giovanni Sollima (nella foto), l’étoile russa Svetlana Zacharova, il direttore Kent Nagano, la Batsheva Dance Company sono solo alcune delle stelle dell’edizione 2016 del Ravenna Festival, in programma dal 13 maggio al 12 luglio. Nei prossimi anni il Festival metterà a fuoco – oltre al tema dantesco intrapreso nel 2015 che sarà sviluppato fino al VII Centenario della morte del poeta nel 2021 – la storia e le grandi personalità del “Secolo breve”, il Novecento. Il 2016 sarà dedicato alla figura di Nelson Mandela, con la prima italiana dello spettacolo Mandela Trilogy prodotto dalla Cape Town Opera. Scritto e diretto da Michael Williams, su musiche di Allan Stephenson, Mike Campbell e Peter Louis van Dijk, Mandela Trilogy utilizza un'originale fusione di tradizionali canti Xhosa, temi jazz, musical e opera lirica per onorare uno degli uomini politici di maggiore ispirazione al mondo. Per la musica sinfonica sono attesi tre concerti di Riccardo Muti con la “sua” Orchestra Cherubini (in programma per il concerto inaugurale l’Incompiuta di Schubert e la Quinta di Beethoven). E poi debutti a Ravenna dei direttori Ivan Fischer con la Budapest Festival Orchestra e Daniel Harding sul podio della Mahler Chamber Orchestra; infine, il ritorno di Kent Nagano alla guida dell’Hamburg Philharmonic. Per la danza sono in cartellone la Batsheva Dance Company, universalmente riconosciuta come la maggiore compagnia di danza israeliana; Svetlana Zacharova, Mikhail Lobukhin e Denis Rodkin in un nuovo spettacolo che li vedrà protagonisti assieme ad altre étoiles del Balletto del Teatro Bolshoi e il Gran Gala de Ballet y Cubanía, evento che riunirà per la prima volta a Ravenna i grandi ballerini – universalmente ammirati per tecnica e slancio artistico ovunque essi calchino le scene – figli di Cuba e della Escuela Nacional Cubana de Ballet e ora sparsi nel mondo. L’appuntamento con la Trilogia d’Autunno è fissato nel 2016 dal 14 al 23 ottobre e presenterà un trittico danubiano con il meglio del teatro musicale leggero. In scena tre nuove produzioni dei migliori teatri ungheresi: La Contessa Maritza di Emmerich Kàlmàn, Il Pipistrello di Johann Strauss e La vedova allegra di Franz Lehar. Fra le novità dell’edizione 2016, un doppio appuntamento scandirà quotidianamente tutte le giornate del Festival in relazione con due fra le più importanti testimonianze storiche della citta: la tomba di Dante, al centro della zona del silenzio, che ogni mattina ospiterà un momento di spettacolo ispirato al grande poeta, e la basilica di San Vitale, nella quale ogni pomeriggio si rinnoverà l’appuntamento musicale con i Vespri.


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danza

La purezza dei giovani amanti Il Romeo e Giulietta del Junior Balletto di Toscana, ispirato agli innamorati di Sarajevo di Roberta Bezzi

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Sfruttando l’universalità del dramma dei giovani amanti veronesi, il coreografo Davide Bombana ha creato un contemporaneo Romeo e Giulietta, in cui si intrecciano temi attuali quali l’intolleranza e gli odi atavici tra etnie e religioni. «La vera tragedia – spiega l’artista – rimane la sconfitta dell’amore di fronte alla cecità e alla barbarie». Così, Bombana promette di «sviluppare la vicenda fino alla sua catarsi, tra giovani la cui purezza di sentimenti mai arriverà a intorpidirsi a contatto con il corrosivo bisogno di supremazia e potere degli adulti». Per vedere la nuova produzione, l’appuntamento è per sabato 12 marzo alle 20.30 e domenica 13 alle 15.30, al teatro Alighieri. Sulla note di Sergej Prokof’ev, protagonisti sul palco saranno i danzatori del Junior Balletto di Toscana. Si tratta di una delle compagnie giovanili più frizzanti a livello europeo, per la bravura degli interpreti e per la qualità del repertorio affidato agli autori di punta del panorama odierno. Oltre a Mauro Bigonzetti, hanno firmato per il Junior Fabrizio Monteverde, Francesco Nappa, Cristina Rizzo ed Eugenio Scigliano. La compagnia giovanile, fondata e diretta da Cristina Bozzolini, è l’approdo professionale della prestigiosa Scuola del Balletto di Toscana fondata a Firenze nel 1971. Ne fanno parte venti elementi, giovani danzatori tra i 17 e i 21 anni, di promettente talento, che ogni anno hanno la possibilità di cimentarsi nei teatri di tutta Italia. Dopo la prima nazionale al Teatro Rossini di Pesaro, il 5 dicembre, Romeo e Giulietta approderà a Ravenna, nell’ambito di una lunga tournée che proseguirà fino a maggio. Che versione sarà quella proposta da Bombana? «La storia di Romeo e Giulietta – racconta Boz-

zolini – sarà ambientata nell’oggi, nella contemporaneità. In particolare, ci siamo ispirati a una storia vera, quella di Bosko Brkic e Admira Ismic, ribattezzati i “Romeo e Giulietta di Sarajevo”». Lui serbo, lei musulmana, sono stati uccisi durante la guerra nella ex Jugoslavia nel maggio del 1993, durante l’attraversamento sotto il ponte del fiume Vrbanja, mentre tentavano di fuggire dal macello di Sarajevo, dall’inferno della Bosnia, dalla follia dell’intera area dei Balcani. Falciati da una raffica di colpi, proprio mentre stavano per entrare nel territorio controllato dai serbi.

I loro corpi abbracciati furono abbandonati al sole per otto giorni, perché non si riusciva a ottenere l’assenso dei belligeranti a un cessate il fuoco che ne consentisse il recupero. Soltanto nel 1996, tre anni dopo il loro estremo sacrificio d’amore, i loro corpi furono seppelliti finalmente fianco a fianco nel cimitero del Leone di Sarajevo. «La nostra non è una versione politica ma umana – aggiunge Bozzolini –. L’integrazione è oggi un processo che non può più essere fermato. Eppure ancora accadono tragedie inimmaginabili, come quelle di padri che ammazzano le figlie

che non rispettano in Occidente alcune tradizioni o comportamenti tipici dei loro paesi di origine. Lo spettacolo colpirà il pubblico perché è molto ballato e perché presenta una gestualità molto contemporanea. I pezzi non sono proposti nell’ordine tradizionale. Si inizia infatti con la danza della tristezza della madri che trovano i due corpi a terra. La narrazione è ben leggibile e anche i costumi, originali, sono stati pensati per catturare l’attenzione di chi guarda. Raccontiamo una storia umana con la speranza che tragedie così non si ripetano più».


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SPECIALI UNICHE

FEMMINILI

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PROMOZIONE SULLA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO 2015-2016

“LOVE YOURSELF” Sostiene la campagna Elisa D’Ospina via Boccaccio 10 - Ravenna di fronte al Teatro Alighieri Tel. 0544 216038

Orari: 09.30 - 12.30 e 15.30 - 19.30


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cartellone opera e danza Ravenna via Mariani, 2 tel. 0544 249244 Inizio spettacoli ore 20.30 Spettacoli domenicali ore 15.30

rassegna opera La Bohème opera in quattro quadri di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica musica di Giacomo Puccini direttore Nicola Paszkowski regia e ideazione scenica Cristina Mazzavillani Muti light designerVincent Longuemare visual designer David Loom video programmer Davide Broccoli costumi Alessandro Lai Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati Coro di voci bianche LudusVocalis diretto da Elisabetta Agostini personaggi e interpreti: Mimì Benedetta Torre; Musetta Damiana Mizzi, Maria Mudryak (14); Rodolfo Alessandro Scotto di Luzio; Marcello Matias Tosi; Schaunard Daniel Giulianini; Colline Luca Dall’Amico; Benoît Giorgio Trucco; Alcindoro Graziano Dallavalle; Parpignol Ivan Merlo La vicenda della fragile Mimì, dell’amore che travolge lei e Rodolfo, e dei sogni disillusi dei giovani e scapigliati artisti che li circondano torna sul palcoscenico ravennate nella nuova produzione ideata da Cristina Mazzavillani Muti. Forte della collaborazione con il collaudato team creativo, Cristina Muti continua a percorrere le strade dell’high tech: scene virtuali e proiezioni capaci di immergere il pubblico nei colori e nelle atmosfere di paesaggi visionari, in questo caso ispirati all’onirica fantasia dell’opera pittorica di Odilon Redon.

In scena il 9, il 12 e il 14 dicembre

Mimì è una civetta divertissement à la bohémienne ideazione di Cristina Mazzavillani Muti con la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso (tromba) e Simone Zanchini (fisarmonica) regia, scene e coreografie Greg Ganakas

set and costume consultant Gregory Gale light designerVincent Longuemare costumi Alessandro Lai personaggi e interpreti: Mimì Mariangela Aruanno; Musetta Giulia Mattarella; Rodolfo Luca Marconi, Marcello Adriano Di Bella, Schaunard Davide Paciolla, Colline Paolo Gatti, Benoît Filippo Pollini, Alcindoro Alessandro Blasioli DanzActori di Ravenna Festiva band in palcoscenico: Alessandro Cosentino, Manuel Vignoli, Federico Galieni (violini), Luca Zannoni (tastiere), Riccardo Almagro (chitarre), Marco Perona (chitarra flamenco), José Salguero (cantaor flamenco), Blake Franchetto (basso),Tommy Ruggero (batteria) coproduzione Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna La nuova produzione, in prima assoluta, è una rivisitazione dei temi pucciniani che il Ravenna Festival ha commissionato al giovane e versatile musicista Alessandro Cosentino, di formazione classica, ma capace di muoversi ai confini tra rock, jazz e folk. Si avvale di una band (in palcoscenico) a cui si aggiungerà le partecipazione straordinaria di un virtuoso della fisarmonica come Simone Zanchini e l’eclettismo jazz della tromba di Fabrizio Bosso. Un’opera dai toni brillanti affidata alla regia e alle coreografie del newyorkese Greg Ganakas, figura carismatica nonché didatta e divulgatore del musical theatre americano.

In scena il 9, il 12 e il 14 dicembre

L’amico Fritz commedia lirica in tre atti di Pierre Suardon, dal romanzo omonimo di Erckmann-Chatrian musica di Pietro Mascagni direttore Donato Renzetti regia di Leo Nucci, scene Carlo Centolavigna, costumi Artemio Cabassi Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati Voci bianche del Coro Farnesiano di Piacenza maestro del coro Mario Pigazzini nuovo allestimento coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Rendano di Cosenza personaggi e interpreti: Suzel Sarah Baratta, Clarissa Costanzo;

Fritz Kobus Ivan Defabiani, Angelo Fiore Beppe lo zingaro Aloisa Aisemberg, Nicole Brandolino; David il rabbino Ernesto Petti, Giovanni Tiralongo Federico Aleandro Mariani; Hanezò Mariano Buccino; Caterina Marta Mari La trama è nota: nel villaggio alsaziano che ospita la vicenda, al riparo dai vizi della civiltà cittadina tutti i personaggi paiono gustare la dolcezze della vita, vivendo in pace e in amabile fraternità un mondo fatto solo di buoni sentimenti. L’opera vede nuovamente il celebre baritono Leo Nucci nel ruolo di regista e rappresenta il frutto del percorso formativo svolto dal progetto “Opera Laboratorio 2015” in un nuovo allestimento con la partecipazione dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.

In scena il 9 e il 10 gennaio

Il turco in Italia dramma buffo in due atti musica di Gioachino Rossini libretto di Felice Romani direttore Giovanni Di Stefano regia Federico Bertolani disegno luci Fiammetta Baldiserri scene Giulia Zucchetta costumi Federica Miani Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza,Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Comunale di Treviso, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Opéra-Théâtre de Metz Métropole personaggi e interpreti: Selim Simone Alberghini; Donna Fiorilla Leonor Bonilla; Don Geronio Daniel Giulianini; Don Narciso Boyd Owen; Prosdocimo AndreaVincenzo Bonsignore; Zaida Loriana Castellano; Albazar Pietro Adaini Un sultano con due donne che se lo disputano, tra lo sdegno di un anziano marito e di un cicisbeo; zingare che leggono il futuro e un poeta in scena a caccia di soggetti che il futuro lo costruisce dal vivo; l’immancabile lieto fine. Il ”Turco in Italia” è un’opera tutta azione, con poche arie soliste e una grande quantità di pezzi di assieme, molto brillanti e dalla comicità travolgente. Il regista Federico Bertolani impronta tutto alla leggerezza e Rossini diviene una sorta di anticipatore della Commedia all’italiana.

In scena il 5 e il 7 febbraio

melodramma in quattro atti libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei dalla omonima tragedia diWilliam Shakespeare musica di GiuseppeVerdi direttore Nicola Paszkowski regia e ideazione scenica Cristina Mazzavillani Muti light designVincent Longuemare scene Ezio Antonelli costumi Alessandro Lai visual design Davide Broccoli, Sara Caliumi movimenti coreografici Catherine Pantigny DanzActori di Ravenna Festival Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati produzione Ravenna Festival 2013 personaggi e interpreti: Macbeth Matias Tosi; Banco Luca Dall’Amico; Lady MacbethVittoria JiWonYeo; Dama di Lady Macbeth Antonella Carpenito; Macduff, nobile scozzese Matteo Falcier; Malcolm, figlio di Duncano Giovanni Sala; Medico Daniele Macciantelli Con il team creativo ormai consolidato coordinato da Cristina Muti, che firma regia e ideazione scenica dell’opera, affidata alla più vitale delle risorse: i giovani. In buca l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Nicola Paszkowski, mentre il coro, istruito da Corrado Casati, sarà quello del Teatro Municipale di Piacenza.

In scena l’8 e il 10 aprile

rassegna danza Baby Doe gruppo nanou a cura di E-Production

Appunti coreografici Alice Bariselli e Nicola Galli musica dal vivo Quartetto Fauves a cura di Cantieri Eventi inseriti nell’ambito dell’evento Ravenna capitale della cultura 2015 In scena l’11 dicembre a Palazzo Rasponi segue a pagina 40

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Teatro Alighieri

Macbeth


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Les Ballets Trockadero de Monte Carlo

PA | ETHOS

Il lago dei cigni (atto II) musica Pëtr Il'ič Čajkovskij coreografia originale Lev Ivanovich Ivanov costumi Mike Gonzales scene Jason Courson luci Kip Marsh Pas des deux a sorpresa Esmeralda musica Cesare Pugni coreografia Marius Petipa allestimento Elena Kunikova costumi David Tetrault luci Kip Marsh Don Quichotte musica Ludwig Minkus coreografia da Marius Petipa e Alexander Gorsky costumi Mike Gonzales scene Robert Gouge luci Kip Marsh

Spellbound Contemporary Ballet

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coreografia Sang Jijia compositore Dickson Dee live video artists Luca Brinchi e Roberta Zanardo /Santasangre disegno luci Marco Policastro costumi Giuseppina Maurizi assistenti alla coreografiaYananYu, Adriana De Santis un progetto di produzione e scambio culturale tra Fabbrica Europa per le arti contemporanee (Firenze), Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi (Milano), Spellbound Contemporary Ballet (Roma), Marche Teatro Danza – progetto Danza alle Muse

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Pathos e Ethos sono due fondamenti della retorica di Aristotele. Il coreografo ha voluto utilizzarli per esprimere due diversi approcci al tema della comunicazione: Ethos sottolinea il rigore della morale, Pathos evoca la passione e il sentimento. Rigore ed espressività che diventano ingredienti di una coreografia ispirata all’arte plastica italiana classica. La poetica del coreografo di origine tibetana Sang Jijia poggia sulle profondità del pensiero orientale, e si arricchisce delle esperienze più alte della ricerca europea nella danza e nel teatro contemporaneo.

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Sherlock Holmes CollettivO CineticO 5

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concept: Francesca Pennini regia e drammaturgia: Angelo Pedroni Francesca Pennini coreografie e partiture fisiche: Francesca Pennini in collaborazione con gli interpreti in scena: Simone Arganini, Daniele Bonaiuti, Roberto De Sarno luci e tecnica: Emiliano Curà realizzazione scene: Paolo Romanini produzione:Teatro delle Briciole La piece di CollettivO CineticO è adatta a uno spazio teatrale ed è rivolta in particolare a un pubblico giovane (8-12 anni). Evento realizzato nell’ambito della stagione per famiglie Le Arti della Marionetta del Teatro del Drago.

In scena il 21 febbraio alle 17.30 all’Almagià

Dal 1974 la compagnia Les Ballets Trockadero de Montecarlo, formata da soli uomini, eccellenti ballerini professionisti, si diverte a mettere in scena in modo scherzoso il balletto classico tradizionale (pur nel pieno rispetto delle sue regole canoniche) presentandolo in parodia e en travesti. Dai teatri Off-Off-Broadway è subito un entusiastico successo di critica e pubblico e, quarant’anni dopo, i Trocks (come vengono affettuosamente chiamati) continuano a conquistare i teatri di tutto il mondo.

In scena il 21 febbraio

Mediterraneo Compañia Española de Danza "Miguel Ángel Berna"

con Miguel Ángel Berna coreografia e regia Miguel Ángel Berna musiche originali di Alberto Artigas, Joaquin Pardinilla costumi Enrique Lafuente, Maria José Mora disegno luci Nicolas Fischtel con orchestra e canti tradizionali dal vivo una produzione del Centro Aragonés de Danza Zaragoza Ha un sapore popolare, di contrade e cortili assolati, di gonne che si muovono al vento, di seduzione e sensualità, di generazioni che si succedono portando il fascino del proprio passato. Mediterraneo è l’ultima creazione di un artista unico nel suo genere: Miguel Ángel Berna, virtuoso della jota (la più popolare espressione del folklore aragonese), artista, coreografo e ballerino dotato di una tecnica strepitosa e di un'incredibile maestria nell’uso delle nacchere. In quest’ultimo spettacolo, il folclore aragonese apre le proprie porte a sug-

gestioni provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo, dialogando con la Grecia, l’Albania, l’Italia del Sud. Ad affiancare Berna, la sua Compagnia española de danza, un organico strumentale e due interpreti di canti popolari.

In scena il 5 marzo

Romeo e Giulietta Junior Balletto di Toscana

musica Sergej Prokof’ev drammaturgia e coreografia Davide Bombana luci Carlo Cerri costumi Santi Rinciaria Approdo professionale della prestigiosa Scuola del Balletto di Toscana fondata a Firenze nel 1971 da Cristina Bozzolini, il Junior Balletto di Toscana è una delle compagnie giovanili più frizzanti a livello europeo. Oltre a Mauro Bigonzetti, hanno firmato per il Junior Fabrizio Monteverde, Francesco Nappa, Cristina Rizzo ed Eugenio Scigliano. Ora Davide Bombana crea un contemporaneo Romeo e Giulietta attualizzando un tema intramontabile come quello dei giovani amanti veronesi, oggi tornato vivo per l’intolleranza e gli odi atavici tra etnie e religioni.

In scena il 12 e il 13 marzo

Bréneur, Alain Cazaux, Annie Onchalo parrucche François Dussourd, Georges Dejardin Interpreti principali Cenerentola Miyuki Kanei Il Principe Daniel Vizcayo maîtres de ballet Richard Coudray, Françoise Dubuc Pur restando fedele alla drammaturgia di Cenerentola e allo spartito di Prokof’ev, Thierry Malandain sviluppa un approccio molto personale al tema della sfortunata fanciulla e del suo riscatto. Cenerentola è il percorso di una stella che danza e Malandain ci porta sulla via della sua realizzazione che passa attraverso il dubbio, l’emarginazione, la sofferenza, la speranza, per raggiungere infine la luce. Lo spettacolo è stato concepito senza cambi di scene, senza artifici, ma con il piacere trasmesso dall’umanità e dalla magia del racconto, dalla sontuosità della musica, ma anche dalle risate delle scene burlesche che controbilanciano gli episodi onirici o di sventure.

In scena il 16 e il 17 aprile

rassegna operetta

Anatomia Bertozzi/Giomi/Pitozzi/Rinaldi

Gran concerto di operetta

coreografie di Simona Bertozzi studio di Enrico Pitozzi musiche originali di Francesco Giomi spazio di Antonio Rinaldi

orchestra Alighieri coro Calamosca-Mariani In scena il 12 gennaio

Aggiungi un posto a tavola

Anatomia (al debutto nazionale) nasce dall’incontro tra due corpi: uno biologico, l’altro sonoro. È il diagramma dello loro linee di forza, traiettorie e dislocazioni, fenditure nello spazio e forme in cui si dispiega il tempo: rapporti tra velocità e lentezza, questo il modo d’essere dell’anatomia.

In scena il 31 marzo alle 21 al teatro Rasi

Sguardi sulla giovane danza d’autore Sharing dei nuovi progetti coreografici di giovani danz'autori dell'Emilia Romagna, evento è promosso da Anticorpi – rete regionale di rassegne, festival e residenze creative..

Il 3 aprile alle 17 all’Almagià

Cenerentola

compagnia Dell’Alba di Ortona In scena il 26 gennaio

My fair lady compagnia In Scena di Corrado Abati In scena il 23 febbraio

Malandain Ballet Biarritz

Colazione a Broadway

coreografia Thierry Malandain musica Sergej Prokof’ev scene e costumi Jorge Gallardo disegno luci Jean-Claude Asquié realizzazione costumiVéronique Murat realizzazione scene e accessori Chloé

Movies Picture Orchestra In scena il 7 marzo

Cin Ci Là compagnia Teatro Musica Novecento In scena il 15 marzo


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cartellone danza Faenza piazza Nenni, 3 tel. 0546 21306 Inzio spettacoli ore 21

Lo schiaccianoci

corpi, insieme a giochi di luce, effetti speciali di Matte Painting (scenari videoproiettati) e ad una colonna sonora composta ad hoc, raccontano per 80 minuti il trasmigrare di Serafino e degli altri suoi compagni dal "mondo di sotto" alla luce del Sole.

In scena il 26 e il 27 febbraio

Balletto di Mosca La Classique

di Marius Petipa balletto classico in 2 atti musiche Pëtr Il'ic Cajkovskij coreografia Marius Petipa produzione Eventi di Danza di Mauro Giannelli La versione del Balletto di Mosca “La Classique”, dal nome stesso della compagnia, predilige una ricostruzione fedele al balletto originale, emblema della tradizione russa. Con lo scopo di restituire lo splendore delle coreografie originarie di Ivanov e la veste tradizionale de Lo Schiaccianoci, i solisti del Balletto di Mosca “La Classique”, giovani talenti dalle migliori accademie di Mosca e San Pietroburgo, ricalcano esattamente i passi e i virtuosismi del coreografo.

In scena il 12 gennaio

Duum Sonics

di Alessandro Pietrolini danza acrobatica testi di Antonio Villella Produzione Equipe Eventi Per la stagione 2015/2016 i Sonics sono pronti a trasportare ancora una volta il pubblico di tutte le età nei luoghi di un mondo mitico situato al centro della Terra. Un mondo fatto di cunicoli e di grotte nel quale i suoi abitanti si muovono tra salti nel vuoto ed acrobazie da lasciare col fiato sospeso. Duum è il rumore di un salto, quello che permetterà agli abitanti di questo regno leggendario situato nelle viscere della Terra di fare ritorno sulla superficie terrestre, dove c’è ancora qualcosa di buono che merita di essere visto e vissuto. Performance atletiche e acrobatiche che si trasformano in vere e proprie poesie di

Traviata danza contemporanea di Monica Casadei musiche Giuseppe Verdi coreografia di Monica Casadei Una Traviata letta dal punto di vista di Violetta. Violetta, appunto, contro tutti. Violetta al centro di una società maschilista espressa da un coro in nero. Violetta moltiplicata in tanti elementi femminili, in tanti spaccati di cuore.Violetta disprezzata, che anela, pur malata, pur cortigiana, a qualcosa di puro. Violetta contro cui si scagliano le regole borghesi.Traviata ha significato per Casadei e i suoi collaboratori, da Alessandro Taverna, autore della drammaturgia musicale, a Luca Vianini, che ha curato l’elaborazione musicale, entrare nel dramma diVioletta, di questa donna a cui è negata la speranza di un sentimento d’amore. Perché, se come prostituta felice del suo ruolo poteva essere integrata nascostamente dalla società, da cortigiana animata dal desiderio di uscire dal suo destino, non poteva che essere punita dalla malattia, dalla morte, dal disprezzo. Uccisa dall’ipocrisia del coro. Un urlo di disperazione, un grido di solitudine, in una Traviata molto femminile nella quale la partita non si gioca sulla decorazione, ma sull’esplodere di un’energia fisica di dolore, specchio dell’anima.

In scena il 17 marzo

Rassegna operetta My fair lady Compagnia Corrado Abbati In scena il 13 dicembre alle 16

La Duchessa del Bal Tabarin compagnia Teatro Musica Novecento orchestra Cantieri d’Arte In scena il 24 gennaio alle 16

L’acqua cheta compagnia Teatro Musica Novecento orchestra Cantieri d’Arte In scena il 7 febbraio alle 16

Bagnacavallo e Russi

Dalla Passione di Cristo alle coreografie di Aterballetto Danza protagonista all’ultimo appuntamento della stagione del Goldoni di Bagnacavallo (domenica 13 marzo alle 21) che vedrà protagonista la RBR Dancecompany con The Man – Passion of the Christ (foto in basso), uno spettacolo, ispirato al celebre film di Mel Gibson The Passion, che, si legge nella nota degli organizzatori: «vuole coinvolgere totalmente, non solo con il dolore ma con la partecipazione ad una profonda riflessione su quanto male ancora oggi alberga nelle nostre anime, templi naturali dello Spirito Santo e grande dono di Dio». Coreografie a cura di Cristiano Fagioli e Cristina Ledri. Al Comunale di Russi l’appuntamento con la danza è invece per martedì 16 febbraio (ore 20.45) con Aterballetto e una serata intitolata Cahier de la danse composta da alcune delle coreografie di punta del nuovo repertorio della compagnia. Estratti dal balletto firmato Giuseppe Spota, Lego, che ha debuttato con successo la scorsa primavera, un lavoro che è il disegno di una grande mappa: strade e dedali che si intersecano, si incontrano e scontrano, che creano relazioni casuali o volontarie. D’impatto anche il solo firmato dalla coreografa e performer Cristina Rizzo, Solo from Tempesta, che si configura intorno ad una figura cangiante, un corpo al maschile che mano a mano si disvela nella sua doppia natura, tra il lirico ed il profano.

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Teatro Masini


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cartellone danza Lugo

contaminazione di varie discipline: danza, teatro fisico, acrobatica, ma anche illusionismo, effetti speciali e video art. In scena il 19 marzo

Teatro Rossini

Padovani riporta in scena il tango, quello vero,

Piazzale Cavour, 17 tel. 0545 38542

autentico, coniugato – come sua abitudine ormai – con le invenzioni sceniche e drammaturgiche che da anni contraddistinguono il suo lavoro di coreografo. In scena, oltre agli otto tangueros, esseri apparentemente inanimati - sedie, corde, lampade…- che una volta diradato il fumo che li avvolge, prendono vita assieme agli otto danzatori.

Inizio spettacoli ore 20.30

Noche tanguera Naturalis Labor

In scena il 3 marzo

La sagra della primavera / Bolero MM Contemporary Dance Company

42 2015/2016

tango, danza e musica dal vivo musiche di Piazzolla, Di Sarli, De Angelis, Pugliese, Stamponi, Bardi musica dal vivo per trio coreografie di e con Marcelo Ballonzo e Elena Garis,Tobias Bert e Loredana De Brasi, Sandhya Nagaraya e Patrizio Di Diodato scene Nathalie Rose luci Pablo Luz costumi Le Chat Noir regia e coreografie di Luciano Padovani

musiche di Igor Stravinskij, Maurice Ravel coreografie di Enrico Morelli e Michele Merola MM Contemporary Dance Company di Michele Merola – vincitrice nel 2010 del prestigioso Premio Danza&Danza come “migliore compagnia emergente” – oggi è, a tutti gli effetti, una realtà di eccellenza della danza italiana. Nella prima parte della serata i danzatori interpretano La sagra della primavera coreografia di Enrico Morelli che si accosta con profondo rispetto alla partitura originaria divenuta notissima e realizzata a Parigi da Vaslav Nijinsky per i Ballets Russes di

Diaghilev. A seguire, Michele Merola firma la coreografia del celebre Bolero di Ravel, opera datata al 1928 e considerato uno dei brani più apprezzati nella storia della musica per balletto.

Cenerentola Balletto di Milano

In scena l’11 marzo

Electricity Evolution Dance Theatre con 8 danzatori acrobati light design: Adriano Pisi coreografie e regia di Anthony Heinl Lo spettacolo ideato nella coreografia, regia, scene, costumi e luci dal coreografo di origini statunitensi Anthony Heinl, già danzatore per 6 anni nei Momix e assistente di Moses Pendleton, intende condurre lo spettatore in un nuovo viaggio con l’intento di trasmettere una positività contagiosa che possa avvicinare qualsiasi tipo di pubblico alla danza, con onestà intellettuale e fascino del linguaggio corporeo. Nello spettacolo le diverse scene, colorate, immaginifiche e oniriche, ci portano in uno scenario tecnologico e formano un grande quadro elettrico in cui le diverse “energie” danno vita a stimoli e sensazioni sorprendenti e inaspettate. Cifra stilistica di questa compagnia è la

balletto in due atti musica di Gioachino Rossini scene e costumi di Cordelia Matthes coreografie di Giorgio Madia La straordinaria versione coreografica di Giorgio Madia, vincitrice del Gold Critics Award e del Premio Bucchi è divertente e frizzante per un pubblico di tutte le età. Il balletto è ispirato alla celebre fiaba di Perrault cui resta fedele, ma è ambientato negli anni cinquanta con riferimenti ai clichés del periodo. Le musiche di Rossini scelte trasversalmente dal catalogo del compositore pesarese con la loro brillantezza, acrobazia virtuosistica e effetti comici d’orchestrazione, vestono perfettamente l’ambientazione fatta di fate e carrozze, cavalli e scarpette di perraultiana memoria. In scena il 24 marzo

Casa Famiglia per Anziani

Servizio 24 ore su 24 • Cura della persona: igiene giornaliera e bagno settimanale Servizio alberghiero • Servizio ristorazione • Servizio lavanderia • Servizio estetico e parrucchiera Via Stecchetti, 29 Faenza - Tel. 349 3124358 / 3311256352


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ricerca

Lo spettacolo-conferenza che mette la città davanti allo specchio Al Rasi in scena Il volo - la ballata dei picchettini con Luigi Dadina eTahar Lamri, sulla tragedia della Mecnavi di Federica Angelini

43 Ravenna, quel 13 marzo del 1987 in cui morirono tredici lavoratori nella stiva di una nave dove mancavano le minime misure di sicurezza e dopo la quale cortei di lavoratori e studenti

percorsero le vie della città dietro lo striscione che diceva “Mai più”. «In realtà – dice Lamri – da quella tragedia non abbiamo imparato nulla, nulla è cambiato davvero. La gente al porto

magia e tradizione

“Lus”, lingua romagnola per lo spettacolo-concerto Concerto e racconto, tra magia e tradizione, tra dialetto e poesia. Ermanna Montanari torna in scena a dicembre con Lus, una coproduzione Emilia Romagna Teatro/Teatro delle Albe, basata su un poemetto del poeta ravennate Nevio Spadoni “Lus”. Protagonista di questi versi in lingua romagnola è Bêlda, veggente e guaritrice delle campagne romagnole di inizio ‘900. In questo concerto su musiche originali, il testo-preghiera-maledizione di Spadoni si sposa con un'architettura sonora originale realizzata da Ceccarelli e Roccato, in un’alchimia che vede in scena tre figure duellare con i loro "strumenti": la voce della Montanari, Ceccarelli con il suo computer per l'elaborazione elettronica in tempo reale, e Roccato con il contrabbasso. Diretto da Marco Martinelli, lo spettacolo torna, più attuale che mai, a raccontare la magia incantatoria dei suoni e i cromo dipinti ad acquerello da Margherita Manzelli.

continua a morire. Noi per scelta drammaturgica abbiamo scelto di non raccontare tutte le morti, piuttosto ci siamo concentrati sull’elemento del marzo. Era marzo quando morì Domenico Mazzotti, era marzo quando morirono le lavoratrici che celebriamo con la giornata della donna, era marzo in quel 1987». Una tragedia annunciata, a guardare le condizioni di lavoro degli operai, ma che soprattutto prefigurava un mondo. «Allora – continua Lamri – nessuno capì che in realtà in quegli anni era in atto un cambiamento epocale del mondo del lavoro e quello che era accaduto non era affatto casuale: sono morti lavoratori precari, non tutelati in alcun modo, di tutte le età. E tra loro c’era anche uno straniero». A ripercorrere quella tragedia e a legarla a un filo della memoria con Luigi Dadina, ravennate di origine, è appunto Tahar Lamri, nuovo ravennate, che giunse come straniero in città. I due intrecciano ricordi e impressioni in un racconto parallelo tra Algeria e Italia loro che sono nati entrambi nel 1958, rispettivamente il 25 e il 24 dicembre. «Il mio ruolo è quello dello straniero che può aiutare chi qui ha sempre vissuto a leggere e mettere insieme l'accaduto». continua a pagina 44

2015/2016

Ha debuttato a giugno 2015 all’interno del Ravenna Festival e ora apre di fatto la stagione del contemporaneo al teatro Rasi, ponte tra i cartelloni di prosa e ricerca, ponte esso stesso tra spettacolo e conferenza, tra storia e biografia, tra cronaca e racconto. “Il volo, la ballata dei picchettini” è un nuovo spettacolo del Teatro delle Albe scritto da Luigi Dadina, Laura Gambi e lo scrittore Tahar Lamri, insieme per la prima volta in veste di autori. «In effetti, dopo tanti progetti insieme – ci racconta Lamri – Gigio (Dadina, ndr) un giorno mi ha detto: è ora che scriviamo anche un testo insieme. E così è stato. L’idea di partenza, devo dire, è stata sua, gli è venuta camminando in Darsena, da una lapide, la lapide fotografata da Adriano Zanni (nella foto qui a fianco, pubblicata sul blog Fulmini&Saette su www.ravennaedintorni.it, ndr) che ricorda Domenico Mazzotti, morto al porto di Ravenna. Da lì prende il via il nostro percorso, il nostro racconto che arriva a toccare la tragedia della Mecnavi». Quella ferita terribile per la città di


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dal 1987

Tahar Lamri con Luigi Dadina. Sotto: il tavolo durante lo spettacolo

Tre repliche al Rasi e una conferenza con geografi economici e culturali, esperti del Mediterraneo, narratori e musicologi per interrogarsi intorno ai tanti significati del porto per una società segue da pagina 43

Telefona allo 0544 33102 Via Romolo Ricci, 29 - Ravenna CHIUSO IL MERCOLEDÌ

CONSEGNA A DOMICILIO

Per Lamri è il debutto su un palco. «Sì, è la prima volta che recito una parte, per quanto si possa definire tale, perché io sul palco sono Tahar Lamri così come gli altri sono se stessi. Non sta ovviamente a me dire quale sia la resa (chi ha assistito alla prima conferma il talento di Lamri non solo come autore ma anche come interprete, ndr), posso solo dire che sì, mi ci sono sentito abbastanza a mio agio». Insieme a Lamri e Dadina, il rapper ravennate Lanfranco Moder Vicari a cui è affidato uno dei momenti più delicati dei tre movimenti in cui si articola lo spettacolo: è lui infatti a cantare le parole usate nell’omelia dell’allora arcivescovo Ersilio Tonini, quelle parole che per ogni ravennate identificano e marchiano quella vicenda, quell’indimenticato «morti come topi». E in scena c’è anche il musicista che ha firmato le musiche originali, Francesco Giampaoli, insieme a Diego Pasini, a basso e percussioni. Nota a margine: nella rappresentazione di novembre, al Rasi, dalla conferenza

spettacolo si passerà alla conferenza vera e propria. Domenica 15 novembre, alle 17, infatti, alla saletta Mandiaye N’Diaye del teatro Rasi si svolgerà l’incontro “Porti e profili terrestri” con Franco Farinelli (geografo e docente dell’Università di Bologna), Stefano Soriani (geografo economico dell’Università Ca' Foscari di Venezia), Mario Angelo Neve (professore associato di Geografia culturale e Geografia del Mediterraneo all'Università Alma Mater Studiorum sede da Ravenna), Franco Masotti, musicologo e direttore artistico di Ravenna Festival, e Igiaba Scego, scrittrice italiana di origine somala. A moderare l’incontro sarà lo stesso Lamri, di nuovo sul palco, seppur in un’altra veste per ragionare di porto e portualità, di frontiere, di un luogo che porta con sé storie di viaggio, incontro, lavoro, ricchezza e miseria a cui molto, troppo spesso, Ravenna ha girato le spalle. Questo spettacolo arriva a mettere la città di fronte a una storia collettiva e a memorie individuali in un filo e un intreccio che la costringono davanti a uno specchio.


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la novità

Atarax: l’assurdità di Ubu al potere con Teatro Onnivoro Massimiliano Rassu

di Linda Landi

Siamo in un futuro presumibilmente molto prossimo, ancora scossi nel commemorare uno dei più gravi attacchi terroristici della storia recente. Dopo un trentennio di domande, dal giro lungo quanto il tempo necessario al recupero di una carcassa tecnologica, si parla di vittime, si piangono eroi, ripercorrendo il rituale culturale dell'Occidente Civilizzato. Ma cos'è successo davvero sull'Astronave Atarax, in quel terribile 11 dicembre del 2097, quando i martiri dell'equipaggio furono barbaramente uccisi durante il trasporto dei detenuti islamici su Venere? L'ultima fatica di Teatro Onnivoro, compagnia ravennate diretta da Matteo Cavezzali, muovendo da un'opera di Friedrich Dürrenmatt, indaga in chiave surreale i temi dell’odio e della paura. Massimiliano Rassu, uno dei protagonisti in scena insieme ad Antonio Maiani, cresciuto dalla costola delle Albe, tecnico e attore anche in compagnie come Motus ed ErosAntEros, ci ha raccontato la sua visione dello spettacolo in cartellone al Teatro Rasi il 10 e 11 febbraio per la stagione di teatro contemporaneo, con un significativo anticipo site specific Atarax memorial - a Palazzo Rasponi, l'11 dicembre 2015. Questo lavoro è definito "live-movie" e prende spunto da un radiodramma: cosa significa esattamente lavorare su un materiale così poliedrico? «Il radiodramma nasce come linguaggio differente. Noi ci siamo messi in gioco, cercando di creare qualcosa di nuovo con i contributi di diversi artisti: avremo in scena una batteria, opere video... Di più non posso dire!». Rispetto alla comunità degli artisti, cosa può dare il teatro su un tema come l'odio? «La possibilità di mettere in scena qualsiasi cosa: qui tutto si svolge nel futuro, dopo un tracollo tecnologico e il mondo si divide in “cattivi” e “più cattivi”. È l'assurdità di Ubu che è arrivata al potere». Ci sveli invece qualcosa del tuo personaggio? «Sono un poco di buono, un tecnico che viene coinvolto in quella che dovrebbe essere una missione di routine. Ma poi, mi faccio prendere la mano e gli eventi seguono una direzione inaspettata...».

L’Antica Bottega di Felice nasce dalla più autentica tradizione contadina e rurale, di cui Felice Malpassi è stato erede, capace di trasformare dalla terra e dagli allevamenti in cui è nato e cresciuto, con amore e passione, prodotti della gastronomia unici ed eccellenti. La sua sapienza e passione per la selezione delle materie prime del territorio è stata trasmessa a Giordana e Roberto, che nel loro locale di via Ponte Marino, a Ravenna, proseguono quella tradizione mantenendone i valori. Prodotti e menù sono preparati con la massima cura nel laboratorio gastronomico e cucina: la pasta fatta a mano con farine scelte e non trattate, i cappelletti ripieni di Parmigiano Reggiano Dop stagionato oltre 30 mesi, i salumi senza glutine e la piadina artiginale creata nel rispetto della ricetta originale romagnola. Non mancano il buon vino e il buon caffé. Il ristorante è aperto dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 14:30 e dalle 19 alle 22 (venerdi e sabato fino alle 22.30). PRENOTAZIONE CONSIGLIATA

La bottega è aperta tutti i giorni dalle 8 alle 13.30 e dalle 17 alle 19 (chiuso giovedì pomeriggio).

Ravenna - via Ponte Marino 23/25 - Tel. 0544 240170 Antica Bottega di Felice www.anticabottegadifelice.com


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cartellone ricerca Ravenna Teatro Rasi via di Roma, 39 Tel. 0544 36239 Inizio spettacoli ore 21

Il Volo La ballata dei picchettini

46 2015/2016

di Luigi Dadina, Laura Gambi e Tahar Lamri con Tahar Lamri e Luigi Dadina (narrazione),Francesco Giampaoli e Diego Pasini (basso e percussioni) Lanfranco-Moder-Vicari (rap) musiche di Francesco Giampaoli testi rap di Lanfranco-Moder-Vicari scene e costumi di Pietro Fenati e Elvira Mascanzonie produzione: Ravenna Teatro-Ravenna Festival Tahar Lamri e Luigi Dadina, nati rispettivamente il 24 e il 25 dicembre del 1958, il primo ad Algeri, il secondo a Ravenna, hanno deciso di tenere, assieme a tre musicisti, una Conferenza sul Marzo per raccontare di fabbrica, porti, lavoro, incidenti, cormorani, nebbia e fuochi. Conferenza sul Marzo anche per ripercorre la tragedia della Mecnavi, cercando di evitare quello che si rischia sempre parlando di tragedie sul lavoro, finendo per invocare maggiori diritti per i lavoratori e auspicando applicazioni concrete, precise, puntuali delle norme di sicurezza, rischiando così di banalizzare un discorso ben più complesso, che ha a che fare con la dignità dell'essere umano in relazione al lavoro.Vedi pagina 43.

In scena dal 13 al 15 novembre (domenica ore 15.30)

LUS

un concerto di Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato testo di Nevio Spadoni

musica di Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato con Ermanna Montanari (voce), Luigi Ceccarelli (live electronics), Daniele Roccato (contrabbasso) regia di Marco Martinelli spazio scenico e costumi di Margherita Manzelli, Ermanna Montanari produzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro Ermanna Montanari e Luigi Ceccarelli si cimentano con LUS (LUCE), un poemetto di Nevio Spadoni in lingua romagnola, centrato su Bêlda, veggente e guaritrice delle campagne romagnole di inizio Novecento. Una figura potente di donna vittima dell’ipocrisia del paese, che nell’orgoglioso grido di rivolta contro la codardia degli uomini si permette un maleficio di morte ai danni di un “pretaccio”, colpevole di aver disseppellito la madre di lei. In questo concerto, il testopreghiera-maledizione di Spadoni si sposa con un'architettura sonora originale realizzata da Ceccarelli e Roccato, in un’alchimia che vede in scena tre figure duellare con i loro “strumenti”: la voce caleidoscopica della Montanari, Ceccarelli con il suo computer per l'elaborazione elettronica in tempo reale, e Roccato con il suo contrabbasso. Diretto da Marco Martinelli, LUS è un concerto che racconta, senza raccontare, la magia incantatoria dei suoni, antica come il mondo, incarnata con forza nel nostro presente, nelle “facce”, malate e abbacinate, nei gorghi di colore, sangue e mercurocromo dipinti ad acquerello da Margherita Manzelli.

In scena l’11 dicembre Replica 12 dicembre alle 19

Lourdes libero adattamento dall’omonimo libro di Rosa Matteucci adattamento e regia di Luca Ricci collaborazione alla scrittura scenica e azione di Andrea Cosentino musiche originali eseguite dal vivo da Danila Massimi produzione: Pierfrancesco Pisani / Kilowatt Festival Dall’omonimo romanzo d’esordio di Rosa Matteucci, lo spettacolo dà vita a un divertente carnevale di personaggi, ciascuno con le proprie aspettative e speranze, tutti in viaggio verso Lourdes, in attesa di un miracolo. È una sorta di mistero buffo contemporaneo, connotato in senso grottesco, che si apre a una spettacolarizzazione al contempo popolare e virtuosistica; traccia una strada sghemba e irregolare verso quello che è tutti gli effetti un abbandono alla fede e dunque una conversione. Andrea Cosentino è un drammaturgo italiano, attivo in teatro anche come attore e regista. Cosentino arricchisce e fonde il narra-

re scenico con un tipo di azione performativa derivata dal cabaret televisivo. .

In scena il 15 gennaio

Hamlet travestie

stato uno dei più gravi episodi accaduti nella nuova era. Ci sono voluti trenta anni per recuperare il relitto, ma finalmente l’Occidente Civilizzato è pronto per scoprire la verità su quanto accaduto, e per fare giustizia. Grazie ai reperti ritrovati sarà infatti possibile ricostruire le vicende che hanno portato alla tragedia. Ispirato a un radiodramma di Friedrich Dürrenmatt,“Operazione Atarax” è un live movie del Teatro Onnivoro che indaga sull’odio, la paura e la vendetta ai tempi della atarassia. Vedi pagina 45.

In scena il 10 e l’11 febbraio

L’inatteso di Fabrice Melquiot ideato e interpretato da Anna Amadori musica in scena di Guido Sodos disegno e cura dello spazio di Eva Geatti luci di Micaela Piccininir di EmanueleValenti e GianniVastarella con Giuseppina Cervizzi Amalia Esposito Barilotto, Christian Giroso Salvatore Barilotto, Carmine Paternoster Ciro Liborio, Valeria Pollice Ornella Liborio, EmanueleValenti Don Liborio detto o’ Professore, Gianni Vastarella Amleto Barilotto dramaturgia di Marina Dammacco disegno luci di Giuseppe Di Lorenzo collaborazione artistica di Mirko Calemme regia e spazio scenico EmanueleValenti produzione Punta Corsara A partire dalla suggestione di Hamlet Travestie, riscrittura burlesque settecentesca di John Poole in cui la parodia ribadisce l’autorità dell’Originale, passando per Don Fausto di Antonio Petito, lì dove invece l’Opera diventa vicenda matrice di altre vicende, immaginiamo una famiglia napoletana a noi contemporanea, i Barilotto, in un quadro di sopravvivenza quotidiana: il lavoro, la casa, i debiti, i figli. Ognuno vincolato al legame con l’altro, in una stasi violenta in nome dell’unità. Dissociato, se ne sta Amleto, il figlio senza padre, ad alimentare un conflitto di dubbi e paure. Intorno a lui, la vicenda shakespeariana diventa il canovaccio di un’improbabile tragedia redentiva, una fallimentare distribuzione di ruoli e di pesi, in una famiglia fuori di sesto.

In scena il 29 gennaio

Operazione Atarax di Matteo Cavezzali con Antonio Maiani e Massimiliano Rassu con interazioni di Alessandro e Francesco Tedde musiche originali di Andrea Napolitano Scenografie di Dissenso Cognitivo Produzione: Teatro Onnivoro L’attentato terroristico all’astronave Atarax è

Lungo addio in versi, L’inatteso ha l’andamento di un melodramma: Liane parla al suo uomo scomparso, inghiottito dal fiume in una guerra indefinita. Le sue parole sono azione, corpo a corpo con la mancanza, ribellione alla scomparsa di un amore, resa alla forza del mondo e del tempo. La sua storia affiora in un gioco della memoria dove, quasi un fantasy, il viaggio è segnato da bottiglie colorate, lampade magiche dei ricordi. La musica in scena è la forma che contiene l’erompere di Liane ed è la sua Eco, il controcanto delle parole, la seconda voce. Il “luogo” de L’inatteso è la soglia che divide il presente e il passato nella sospensione della memoria, una scena fatta di oggetti concreti e visionari, un regno di carta dove Liane è regina in un dramma barocco contemporaneo.

In scena il 4 marzo

non-scuola Teatro delle Albe In scena gli esiti dei tradizionali laboratori del Teatro delle Albe con gli studenti delle scuole del Ravennate.

Dal 12 al 23 marzo

La Beatitudine di Fibre Parallele (Licia Lanera e Riccardo Spagnulo) drammaturgia Riccardo Spagnulo con Mino Decataldo, Danilo Giuva, Licia Lanera, Riccardo Spagnulo, Lucia Zotti luci diVincent Longuemare costumi di Luigi Spezzacatene regia e spazio Licia Lanera coproduzione Festival delle Colline Torinesi e Co&MaSoc. Coop. Costing e management e con il sostegno di Consorzio Teatri di Bari-Nuovo Teatro Abelianor La Beatitudine è qualcosa che non si può dire. Qualcosa che passa in fretta. Qualcosa che non sappiamo se esista davvero. Questa è una


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sum di Edipo, della politica esprime la più tragica nostalgia” .

In scena il 9 aprile

Discorso giallo

In scena il 20 marzo

Edipo Re di Sofocle diretto e interpretato da Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti musica di Patrizio Barontini suono di Tempo Reale sartoria Made in Tina produzione Archivio Zeta Scrivono Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti di Archivio Zeta: «Il luogo del delitto è sotto gli occhi di tutti. La nostra versione di Edipo cammina sul filo dei contrasti, degli interrogatori e delle indagini alla ricerca ossessiva del colpevole: in scena due figure istruiscono il procedimento ineluttabile che porta alla conoscenza e quindi al dolore. Per questo Edipo, tragedia per eccellenza, abbiamo unito la ricerca filologica attenta con la contemporaneità della nuova e ancora mai rappresentata traduzione di Federico Condello, giovane e affermato studioso dell’Università di Bologna. Per noi, oggi, dopo secoli di riscritture e riletture, l’Edipo re è vicenda più individuale che politica: è una storia da teatro interiore, che narra del nostro più profondo “essere (o divenire) uomini”. Ma questa storia narra anche di politica, di comunità, di tyrannis e di demokratia: e forse, nel finale e solitario homo

attraversando alcune note figure televisive. Giallo come la coercizione, il divieto: giallo è il cartellino dell’arbitro che ammonisce, gialle sono le strisce sull’asfalto che interdicono la sosta. Giallo-lavori in corso, indizio di zone proibite. Giallo-semaforo: attesa, limbo. Acido e luce. Giallo è un bagliore che a tratti inonda la stanza, a volte buia, dei sistemi umani pieni di possibilità e atroci contraddizioni.

Marangoni scene e luci Pietro Fenati e Elvira Mascanzoni regia Luigi Dadina produzione Ravenna Teatro a partire da Amore e anarchia di Claudia Bassi Angelini

In scena il 15 aprile In replica il 17 aprile (ore 17 e ore 19) nella rassegna Artebebé

Maria Luisa Minguzzi e Francesco Pezzi nati entrambi nel centro storico di Ravenna, lui il 30 agosto del 1849, lei nella notte del 21 giugno del 1852 - da quasi cent’anni abitano, non visti, nella scuola di S. Bartolo, vicino a Ravenna. Giovanissimi si incontrano, si innamorano e si infiammano, senza possibilità di ripensamento, per l’idea dell’anarchia, che guiderà le scelte e i pensieri di tutta la loro vita. La limpida anarchica e l’infaticabile organizzatore sono ancora assieme oggi, sempre, giorno dopo giorno, continuano a vivere nella scuola di San Bartolo. Il mondo è filtrato dalle voci dei bambini che la mattina occupano i banchi e i corridoi. Ogni notte sono soli, e senza requie continuano a ripercorrere le vicende di allora e quelle di oggi, in un dialogo mai interrotto in vita, ancora ardente, ancora in cerca di risposte.

Parlamenti di aprile Teatro delle Albe

di Luigi de Angelis e Chiara Lagani drammaturgia di Chiara Lagani progetto sonoro di The Mad Stork regia di Luigi de Angelis con Chiara Lagani sound editing Sergio Policicchio Zeta produzione: E / Fanny & Alexander Discorso Giallo si pone alcuni interrogativi sulla delicata questione della Tv pedagogica. Buona o cattiva maestra? Dalle primitive istanze, orientate al recupero dell’analfabetismo e delle carenze scolastiche, fino al palcoscenico dei buoni sentimenti in cui i bambini, tra aneddoti e canzoncine, son fatti spettacolo di simpatia e di stupore per adulti e famiglie, fino alla proposta agonistica e meritocratica del talent show, Chiara Lagani incarna qui, in chiave concertistica, la metamorfica figura fusa di un emblematico adulto/bambino, allievo/maestro/conduttore, soggetto e oggetto di alcuni famosi programmi televisivi intrecciati e sovrapposti,

Incontri con critici, scrittori e studiosi sul teatro nelle sue diverse forme.

Dal 19 al 22 aprile

Vulkano

via Cella, 261 - S. Bartolo tel. 0544 36239 Inizio spettacoli ore 21

Amore e anarchia

Dal 29 settembre al 15 ottobre

Rumore di acque

di Luigi Dadina e Laura Gambi in scena Luigi Dadina e Michela

La cornice perfetta per i vostri eventi Villa Rosa: location ideale per matrimoni, addii nubilato e celibato, pranzi e cene aziendali, battesimi, comunioni, cresime, compleanni, lauree, anniversari, cene di Natale, feste private.

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di Marco Martinelli ideazione di Marco Martinelli, Ermanna Montanari regia di Marco Martinelli con Alessandro Renda spazio, luci, costumi di Ermanna Montanari, Enrico Isola segue a pagina 48

47 2015/2016

storia di una coppia che non riesce a generare e di una madre e un figlio indissolubilmente legati da una malattia. Questa è la storia di un mago pastore che illude gli uomini che la fantasia possa risolvere i problemi della realtà. Questa è la storia di un unico essere umano in tutte le fasi della sua esistenza, dal primo passaggio nell’età adulta alla vecchiaia.


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segue da pagina 47

coproduzione Ravenna Festival,Teatro delle Albe-Ravenna Teatro, “Circuito del Mito” della Regione Siciliana, Sensi Contemporanei Rumore di acque di Marco Martinelli, che ha debuttato in prima nazionale al Ravenna Festival nel 2010, ora torna in scena in una versione più agile dello spettacolo: Ermanna Montanari ha ripensato la scenografia, disegnando a terra una performatica spirale di carbone, mentre Alessandro Renda è accompagnato dalle musiche registrate del fisarmonicista Guy Klucevsek, appositamente realizzate per la particolare edizione di “Rumore di acque” andata in scena a Milwaukee (USA).

In scena dal 19 al 22 gennaio

Slot Machine

E’ Bal, scritto da Nevio Spadoni, racconta la storia di Ezia, donna emarginata di un paese della campagna romagnola, vittima delle dicerie della gente, continuamente in cammino alla ricerca di un uomo da sposare. Questo suo andare in cerca, assomiglia a un ballo, un continuo sgambettare che smuove tutto il corpo della giovane donna. Ezia è vittima a suo dire, di un abbandono: il grande amore della sua vita l’ha lasciata sola e per questo motivo viaggia senza sosta per cercare di rimpiazzare il vecchio fidanzato ormai fra le braccia di un’altra donna. Ma il tempo passa, gli anni volano, e il ballo di Ezia si fa stanco e sgraziato, il decadimento fisico è accompagnato da una perdita progressiva della ragione, Ezia comincia a “sbacchettare”, ad avere le allucinazioni, ricorda solo una vecchia giostra, teatro a quanto pare, del primo incontro con quel cavaliere che l’ha lasciata sola a ballare questa danza folle, che assomiglia a un sogno, che è la vita..

In scena dal 23 al 28 febbraio (domenica ore 16)

Dream Theory in Malaya di Marco Martinelli ideazione di Marco Martinelli, Ermanna Montanari con Alessandro Argnani musica di Cristian Carrara spazio scenico e costumi di Ermanna Montanari regia di Marco Martinelli produzione:Teatro delle Albe Ravenna Teatro in collaborazione con Olinda Slot Machine di Marco Martinelli con Alessandro Argnani racconta la caduta vertiginosa di un giocatore, di un annegare nell’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare del niente. Amara è la sua fine e delira da solo dal fondo di un fossato di campagna, colpito a morte dai suoi strozzini, allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso. Il gioco è una sfinge. Come una sfinge, ci interroga sulla nostra natura. E se siamo noi a interrogarlo, a interrogarne il concetto, l’essenza, la presenza millenaria nella storia dell’umanità, come un oracolo antico ci fornisce risposte ambigue: il gioco può manifestarsi come la voragine dell’autodistruzione solitaria, oppure, al contrario, come il senso più alto e bello dello stare insieme, del miracolo della convivenza.

In scena dal 5 al 7 febbraio e dal 12 al 14 febbraio (domenica ore 16)

E’ Bal

Via Sansovino, 51 (parallela viale Alberti) Ravenna Tel. 0544/401946 info@thebreakfast.it

di Nevio Spadoni con Roberto Magnani musica di Simone Marzocchi produzione:Teatro delle Albe

di Francesca Proia (spettacolo-lettura per 25 spettatori) Nel 1935 l’antropologo Kilton Stewart trascorre un anno a contatto con la tribù malaysiana dei Senoi. A suo dire, questa comunità basa la sua costituzione sociale su di un singolare processo di educazione al sogno, a partire dalla più tenera età. Tale sistema si basa sull’idea che le forze psichiche più potenti si manifestano attraverso il sogno, e che apprendere il sogno lucido equivalga a comprendere e a conquistare tali forze, integrandole più coscientemente nella propria personalità. In questo modo, e attraverso precise indicazioni, i timori, le ansie, i conflitti che la vita diurna porta con sé trovano via via espressione e risoluzione attraverso il sogno.

In scena il 29 aprile (ore 19 e 21)

Cisim

v.le Parini, 48 - Lido Adriano tel. 389 6697082 Inizio spettacoli ore 20

Sul tetto del mondo di Paola Berselli e Stefano Pasquini con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Massari e Stefano Pasquini immagini e montaggio Stefano Massari regia di Stefano Pasquini produzione:Teatro delle Ariette Le Ariette fanno teatro, coltivano la terra e


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Teatro contemporaneo a Faenza

Al Ridotto anche Sacchi di Sabbia e Alcantara La nuova stagione teatrale ospitata nel Ridotto del Teatro Masini sarà inaugurata il 14 gennaio dai faentini Menoventi con il loro spettacolo di alcuni anni fa L’uomo della sabbia. Capriccio alla maniera di Hoffmann, mentre il 17 febbraio l’appuntamento è con una delle compagnie più note del panorama del contemporaneo italiano, quella toscana de I Sacchi di Sabbia con il loro “Don Giovanni” (nella foto). Si tratta di un omaggio a Mozart, uno sberleffo e al tempo stesso un atto d’amore: lo spettacolo è in definitiva un’esecuzione a cappella di una riduzione strumentale del Don Giovanni da parte di una piccola corale. I sei giovani che la compongono non sono però musicisti, ma attori che hanno costruito la loro partitura “recitando” la musica di Mozart, imitando fino allo sfinimento una versione del Don Giovanni eseguita da Karajan nel 1986. Il 7 marzo va in scena Alcantara con La tempesta. Quadri da William Shakespeare. l’incontro con Shakespeare rappresenta una tappa importante nel pluriennale cammino, umano ed artistico, dell’affiatato gruppo di undici attori con disagio mentale e di comunicazione del Laboratorio PsicoSociale Alcantara, assieme allo storico nucleo di educatori/attori che a ogni edizione si arricchisce di nuovi partecipanti e contributi. Nel momento in cui andiamo in stampa, il programma di teatro contemporaneo del Ridotto del Masini è ancora in via di definizione sia per quanto riguarda un quarto spettacolo sia per altri possibili eventi. Per aggiornamenti in tempo reale: www.accademiaperduta.it.

curano molti animali. Fanno anche da mangiare. Sopra le Ariette (che è anche il nome del loro podere nel Bolognese) c'è il colle più alto di tutta la valle. Loro lo chiamano "Il tetto del mondo" e ogni tanto salgono su, fino in cima, per guardare lontano. Quando sono lassù, si tengono per mano e stanno in silenzio. Hanno fatto questo spettacolo per condividere questo sguardo, che non sanno spiegare con le parole. Hanno messo al centro dello spazio scenico un pentolone dove si fa la polenta e un tavolo così grande e basso che sembra un letto. Sul fondo c'è un piccolo schermo, come una finestra, dove si vede il tempo che passa. Alla fine si condivide il cibo preparato durante lo spettacolo. .

dramaturgia Francesca Marianna Consonni voci di Ferdinando Bruni, Ida Marinelli suono Giovanni Isgrò produzione Phoebe Zeitgeist

Valtorto

di e con Ilaria Dalle Donne

Adulto di Giuseppe Isgrò con Dario Muratore

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In scena il 15 novembre

Psicosi delle 4 e 48

Squarcio di luce nell'oscuro. Sweet Home: lei, una donna con una torta con molte candele, avanza dalla luce. Qualcosa succede, una caduta, si spendono le fiammelle, buio. Alle spalle del suo dolore un ambiente digitale appare, muri, in movimento, soffitti spogli, pareti, con qualche quadro, spigoli, soffitti, pavimenti, spigoli, crepe, buchi, una casa magma, mobile come in un incubo, un labirinto

Nerval Teatro si misura con uno dei testi più difficili da portare in scena, un tono classico da tragedia in una scrittura contemporanea, una vertigine che penetra fino all’esistenza biografica dell’autrice, morta suicida – come lei stessa previde e promise – poco dopo averlo scritto.

In scena dal 2 al 6 dicembre

Palazzo Rasponi

piazza Kennedy (ingresso via Luca Longhi, 9)

In scena il 3 novembre

Sweet Home

Inizio spettacoli ore 21

come in sogno. Una riflessione sul concetto di rêverie - un luogo che ricorda un luogo che non si conosce ma che sembra per qualche motivo familiare.

Adulto è una ricerca sulla parte maledetta della crescita, quella che non matura, che non si dichiara, che non si esprime e che non si arresta: ispirato a "Petrolio" di Pier Paolo Pasolini.

In scena il 17 e il 18 dicembre via Faentina 216 (Fornace Zarattini) Info: pagina Fb Onnivoro

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Atarax Memorial di Teatro Onnivoro

di Sarah Kane traduzione di Barbara Nativi regia Maurizio Lupinelli con Elisa Pol produzione Nerval Teatro

La memoria degli eroi fa parte della cultura dell'Occidente Civilizzato. Per questo è importante ricordare i martiri dalla astronave Atarax uccisi in un terribile attentato l'11/12/2097 mentre stavano deportando i detenuti islamici su Venere. Realizzato nell’ambito degli eventi per Ravenna capitale della cultura 2015.

In scena l’11 dicembre (ore 16.45/19.15/22.30)


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la compagnia

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Due mondi: quel teatro unico dove il biglietto si paga solo all’uscita La longeva esperienza faentina tra non-attori e ragazzi, strada e sperimentazione di Matteo Cavezzali

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Il Teatro Due Mondi è tra le compagnie più longeve d’Italia. La sua storia inizia infatti nel 1979 quando il presidente del consiglio era Giulio Andreotti ed entrare a teatro costava circa 5000 lire. Incontro il regista Alberto Grilli, uno dei tre componenti del nucleo storico del gruppo (quattro con il drammaturgo Gigi Bertoni entrato nel 1983). Ci vediamo nella stessa sala dove hanno iniziato questa lunga storia. È una stanza piccola, con maschere alle pareti e marionette del teatro balinese che pendono dal soffitto. Nel centro una minuscola scrivania nera. «Avevamo tolto tutto. Svuotato la stanza e qui facevamo le prove e gli esercizi». Come si fa vivere una compagnia per così tanti anni? «Oggi i gruppi teatrali durano al massimo quattro o cinque anni. Non ci sono gli spazi, non ci sono i soldi e probabilmente non c’è più quello spirito e quella motiva-

no sette di noi parteciparono al laboratozione. Stare con un gruppo unito è come rio di Mario Chiapuzzo, un collaboratore essere sposato: da un lato pensi “perché di Grotowski, ed entrammo nel mondo di dovrei rimanere sempre con una sola perquello che era chiamato terzo teatro. sona, quando il mondo è pieno di altre Quell’incontro persone?”, dall’altra «Il teatro deve andare cambiò radicalmenperò ti dà la possibicontro le modalità te il nostro modo di lità di entrare nel intendere il nostro profondo di una di vedere il mondo lavoro. Scoprimmo relazione e anche di della sua epoca» Eugenio Barba e il se stessi. È necessateatro antropologirio darsi sempre co, iniziammo a fare esercizi sul corpo, nuovi compiti per evitare di cadere nella sulla voce». routine, bisogna mettersi in gioco davveIl gruppo rimase intatto in questo ro». primo “terremoto”? Quali sono stati i momenti fonda«No. A quel punto molti lasciarono il mentali della vostra formazione gruppo e rimanemmo in sette. Avevamo come gruppo? due libri sempre con noi La corsa dei contra«Sicuramente l’83 è stato un anno imporri di Barba e Per un teatro povero di tante. Prima eravamo una compagnia amaGrotowski. Però non abbandonammo la toriale, un gruppo di ragazzi appassionati nostra idea di mettere in scena dei testi». al teatro tra i banchi di scuola. Mettevamo Quando siete entrati nella scena in scena i testi un po’ come molte compateatrale italiana? gnie nate spontaneamente in provincia, «È stato nell’88 con lo spettacolo “Ubu senza sapere niente di teatro. Poi quell’an-

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re”. Lì entrammo in contatto con l’Odin Teatret e con il mondo accademico degli storici del teatro e dei critici, e loro ci chiedevano “ma dove eravate? Perché non vi abbiamo mai visto?”». Quando siete invece usciti dai teatri per andare in strada? «Abbiamo iniziato quando tutti gli altri stavano smettendo, nei primi anni ‘90. Non siamo mai alla moda, arriviamo sempre controtendenza. Volevamo entrare in contatto con un pubblico diverso da quello degli abbonati a teatro, volevamo cercarlo nelle strade». Il vostro teatro viene definito “politico”. Cosa si intende? «Credo che fare teatro, fare arte in generale, sia sempre un atto politico. Il teatro deve andare contro le modalità di vedere il mondo della sua epoca. Per questo anche nel nostro teatro per ragazzi i primi testi che abbiamo rappresentato sono stati Il cerchio di gesso di Brecht e La fattoria degli animali di Orwell».

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idee molto innovatrici di solidarietà. L’ultimo è stato “I musicanti di Brema” dove i personaggi devono accogliere un bambino nero arrivato con una cicogna dall’Africa. Sono quindi storie antiche usate per parlare dell’oggi». In che modo lavorate quando avete un pubblico di bambini? «Usiamo molto la vicinanza degli attori ai bambini, coinvolgendoli, perché durante uno spettacolo recitato sul palco ho sentito un bambino che diceva “che bel film”, invece a teatro devono capire che siamo tutti insieme nello stesso luogo e che loro sono parte dello spettacolo». E il lavoro con i “non attori” ? Come funziona?

«È un mezzo per dare voce a rivendicazioni e tensioni, e per dare spazio a una voglia di partecipazione alla società che oggi non danno più né i partiti né le religioni. In questo momento storico ci sono molte persone che hanno la necessità di far sentire la propria voce, ma non ne hanno la possibilità, come le operaie licenziate dall’Omsa o i rifugiati politici, per questo abbiamo iniziato a costruire con loro azioni teatrali. È importante creare un luogo dove le persone più diverse possano incontrarsi, l’italiano e lo straniero, il diciottenne e il pensionato. Noi ci vediamo ogni giovedì alla Casa del Teatro alle 20 per fare teatro con chiunque, senza nessun costo». Voi cercate di mostrare la realtà

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2015/2016

Come è iniziato il vostro percorso con il teatro per ragazzi? «Abbiamo sempre pensato che un buon teatro ragazzi è un buon teatro anche per gli adulti. Abbiamo deciso di fare spettacoli leggibili a tutti, senza steccati che dividono “spettacolo per le medie”, “spettacolo per le superiori”, “spettacolo per adulti”... Nel ’94 abbiamo fatto “Il cerchio di gesso” di Brecht, storia di un bambino conteso tra due mamme, un modo per ragionare sul concetto di proprietà privata. Di lì abbiamo intrapreso un percorso con i ragazzi anche con testi non nati per i ragazzi. Uno degli ultimi è stato “Cuore” di De Amicis, un libro abbandonato da tutti, ma De Amicis era un socialista riformista con

senza l’utilizzo della recitazione, come fate? «Se una persona che non è un attore tenta di recitare non è credibile perché cade nei cliché. Non vogliamo che interpretino personaggi, ma cerchiamo che siano loro stessi in scena. Compiono azioni di gruppo in strada, in mezzo alla gente. In strada qualsiasi cosa avviene è inaspettata». Girate anche il mondo con queste azioni teatrali, come vi relazionate con altre esperienze simili? «In Francia con le Brigate dell’Omsa abbiamo incontrato gruppi che lavorano allo stesso modo provenienti da diverse parti del mondo, venivano dal Chad all’Argentina. In Sud America in particolare è un modo di fare teatro molto diffuso». Dicevi prima che per i vostri laboratori non fate pagare e anche per gli ingressi a teatro avete una politica particolare. Si paga all’uscita e ognuno paga quanto vuole. Una sfida molto originale, come sta andando? «Bene. Volevamo aprire il teatro a più persone possibile, anche ai disoccupati e ai rifugiati che non hanno i soldi per un biglietto. Così abbiamo il teatro sempre pieno, poi ci siamo accorti che anche chi è in difficoltà economiche preferisce rinunciare a qualcosa e dare un contributo alla serata, in media 5 o 6 euro bambini compresi».


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cartellone ragazzi e di figura

Ravenna

Teo ha le orecchie curiose

Artificerie Almagià

spettacolo di teatro d’attore, pupazzi e ombre per bambini a partire dai 20 mesi con Roberta Colombo e Andrea Monticelli produzione Teatro del Drago/Immaginante

via Almagià, 2 tel. 392 6664211 Inizio spettacoli ore 16.30

I primi cento anni di Edith Piaf viaggio musicale nella Francia degli anni 30-50 attraverso le canzoni di Edith Piaf regia di Pino Di Buduo con Nathalie Mentha produzione Teatro Potlach Questa performance è un viaggio musicale nella Francia del 1930 e del 1950 attraverso le canzoni-stories di Edith Piaf, attraverso il mondo sotterraneo dei gangster francesi, le storie di donne in amore, storie di passioni, di sogni, di ricordi. Il tema di questo viaggio è «Qualunque cosa accada, non smettere mai di credere nell’amore».

In scena il 24 ottobre, alle ore 21

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I tre porcellini

2015/2016

spettacolo di teatro d’attore per bambini a partire dai 4 anni testo di Marina Allegri con Lorenzo Frondini, Fausto Marchini, Massimo Claudio Paternò regia di Maurizio Bercini produzione Fontemaggiore I tre porcellini è un classico racconto inglese, una di quelle storie che i nonni raccontano ai nipotini di generazione in generazione. La prima versione scritta risale probabilmente al 1843 e da allora la fiaba ha subito innumerevoli modifiche. In questo spettacolo si è rimasti fedeli alla versione del racconto più simile all’originale: i primi due porcellini muoiono, il lupo viene mangiato dal terzo, simbolo della sopravvivenza e della capacità di prevedere le cose. Nello spettacolo la figura del lupo, recitato a turno dagli attori, gioca tra la necessità animale di seguire la propria natura e la voglia di fare paura, nella consapevolezza che ai bambini un po’ piace avere paura…

In scena il 25 ottobre

L’orco del teatro spettacolo di teatro d’attore, teatro comico, festosa interazione con il pubblico per bambini a partire dai 4 anni regia di Maurizio Stammati con Oberdan Cesanelli, Jacopo Orsolini, Lorenzo Palmieri produzione Eventi Culturali/Teatri Comunicanti

Una compagnia di teatro rappresenta “Il Ciclope” di Euripide e per meglio rendere il personaggio impiegano nel ruolo di Polifemo un Orco vero, che recita in catene. Alla fine della rappresentazione il bestione viene chiuso dentro un baule da trasporto, caricato sul camion e così di sera in sera. Approfittando di una pausa caffè nello smontaggio l’Orco fa capolino dal suo cassone e si rivolge al pubblico chiedendo di essere liberato, dicendo di essere un Orco buono e promettendo di non fare male a nessuno...

In scena il 31 ottobre

Il piccolo principe spettacolo di teatro d’attore, pupazzi e immagini per bambini a partire dai 5 anni con Maria Marino e Francesco Aiello regia di Dora Ricca produzione Teatro dell’Acquario Il Piccolo Principe di Antoine De SaintExupéry è un capolavoro della letteratura, non solo per ragazzi. È un racconto allegorico della nostra avventura umana, una parabola sull’infanzia e l’età adulta, sull’amicizia e sull’amore, sulla paura ed il coraggio, sulla morte e la speranza. È la storia di un incontro tra un pilota, caduto con il suo aereo in avaria nel deserto del Sahara, e un bambino, abitante di un asteroide, poco più grande di lui. Il suo viaggio tra gli asteroidi surreali traccia fedelmente i caratteri dei personaggi che incontra: il re, il vanitoso, l’ubriacone, l’uomo d’affari, il lampionaio, il geografo. Ognuno di questi incontri insegna qualcosa al Piccolo Principe e quando scende sulla terra è pronto per altre esperienze.

In scena il 15 novembre

All’incirca il circo Spettacolo di teatro comico e clownerie con Francesco Tonti, Alex Gabellini musicista Daniele Maggioli produzione I Ciarlatani Nel 1998 Francesco Tonti e Alex Gabellini cominciarono la loro collaborazione dallo studio delle due classiche figure del circo: il Bianco e l’Augusto. Da qui nacque questo spettacolo che a distanza di quasi dieci anni, viene ripreso e rinnovato. L’esperienza accumulata assieme al repertorio arricchito, rendono i due personaggi capaci di rapportarsi in modo sempre più efficace. Si è aggiunto al cast Daniele Maggioli, musicista, collaboratore stretto della Compagnia. Con chitarra e kazoo sostiene e commenta le azioni dei clown, che non perdono l’occasione di coinvolgerlo nei loro giochi.

In scena il 22 novembre

Teo è un piccolo coniglio con le orecchie grandi. È così piccolo che ancora non parla, ma si fa capire molto bene, come tutti i cuccioli. Gli piace ascoltare. Tutto. Ma proprio tutto: il rumore del biscotto che viene mangiato, il suono della sua pipì, il brontolio della sua pancia, lo sciabordio delle onde sul bagnasciuga, il cigolio dell’altalena, la presenza del silenzio.

In scena il 29 novembre, alle ore 10

Piccolissimo spettacolo di teatro di figura musicale (burattini, ombre e attori) per bambini a partire dai 20 mesi regia di Roberta Colombo con Roberta Colombo e Andrea Monticelli produzione Teatro del Drago Una mamma culla il suo piccolissimo appena nato. La voce canta una lingua antica. Uno sguardo al pubblico e come un flash back si riparte da dove tutto è cominciato. Un uomo solo, una donna sola. Le loro strade si incrociano, si conoscono e si innamorano. Da qui ecco che qualcosa accade dentro al corpo della mamma. Un piccolo esserino si forma, è molto piccolo, ma è già uguale a noi. Ascolta tutto quello che dice la mamma, tutto quello che dice il papà. Si gira e rigira, gioca, si tuffa, e poi cresce, cresce, cresce. E viene il momento in cui nasce.

Fagiolino, eroe apparentemente sciocco e burlone, deve liberare dal Mago Agaleus il regno di Belgodere, invaso dalle forze del male a seguito di un patto stipulato dal re con lo stesso Agaleus e non rispettato. L’accordo era che il mago avrebbe aiutato con la sua magia nera il re a vincere una guerra ed il re avrebbe dato il figlio in sposo alla figlia del mago. Bebecan, servo del mago, rapisce il Principe Elmiro, e Fagiolino con l’aiuto di Balanzone dovrà sistemare le cose. Uno spettacolo ricco di gags, lazzi e guizzi maccheronici tipici della farsa fagiolinesca.

In scena il 6 gennaio

Storie di Arlecchino spettacolo di burattini in baracca per bambini a partire dai 3 anni di e con Enrico Deotti produzione Compagnia Barbariccia Arlecchino è l’eroe di questo spettacolo, una vera e propria esplorazione nella Commedia dell’Arte e nella Commedia Burattinesca italiana. I temi eterni e universali dell’avventura della vita e dell’affannarsi quotidiano vengono trattati con una vena umoristica e giocosa, così come è costume delle “teste di legno”. Punto di arrivo di un lungo viaggio nei canovacci tradizionali italiani completamente rivisitati e adattati a nuovi ritmi e linguaggi, è composto di tre vivaci scherzi comici in cui viene riservata al pubblico una partecipazione attiva.

In scena il 17 gennaio

Z Le avventure di Zorro

In scena il 29 novembre

La mirabolante istoria di Fasolino

spettacolo di burattini catalani per bambini a partire dai 3 anni testo Jordi Jubany i Lluís Graells regia di Lluís Graells attori e burattinai Eudald Ferré e Luca Ronga produzione Ferré&Ronga

spettacolo di burattini della tradizione emiliano-romagnola per bambini a partire dai 3 anni di e con Mauro e Andrea Monticelli produzione Teatro del Drago

Ispirato al film muto degli anni venti The Mark of Zorro (Il segno di Zorro) di Fred Niblo e fedele alla novella La maledizione di Capistrano di Johnston McCulley, lo spettacolo racconta le gesta dell’eroe mascherato. Un Governatore assetato di potere riduce, con la forza e l’intimidazione, il suo popolo alla miseria. Diego De laVega, signore


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In scena il 24 gennaio

Pulcinella Mon Amour

produzione Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con Eproduction/Ravenna viso-in-aria e Cantieri Danza nell’ambito della rassegna di danza contemporanea “Today to danceâ€? con il sostegno di AterDanza Scrive Arthur Conan Doyle, il padre di “Sherlock Holmesâ€?: ÂŤIl mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservareÂť. La linea che segue questo spettacolo è quella di rovesciare questa veritĂ . Il celebre metodo di Sherlock fondato sul binomio osservazione/deduzione si reincarna sulla scena in un anomalo terzetto di investigatori animati dalla voglia di analizzare i dettagli della realtĂ , ipotizzandone le soluzioni. Ăˆ un viaggio di scoperta e investigazione di un piccolo microcosmo che è il teatro, che si traduce in un vertiginoso atlante concentrato sulla danza, dal minimal alla contact improvisation, dalla metal al musical.

mondo. Soffermandosi sulle dinamiche del viaggio piĂš che sull’arrivo, il regista ha servito nobilmente il suo scopo di trasformare l’ordinario in straordinario: con pochi tocchi ha saputo rendere il keniota Jackson, la marocchina Zahira, l’argentino Carlito e l’indiano Samuel veri e propri eroi, impavidi condottieri che, come moderni Ulisse, perseguono la conoscenza animati dalla consapevolezza che l’unico modo per migliorarsi e sopravvivere alla povertà è saper leggere e scrivere.

In scena il 20 febbraio

La sposa sirena

In scena il 27 febbraio

In scena il 21 febbraio, alle ore 17.30 spettacolo di teatro popolare per bambini a partire dai 5 anni con Pompeo Perrone, Chiara Ruggeri, Francesca De Santis, Dilva Foddai, Salvatore Caggiari, Maurizio Stammati, MargheritaVicario produzione Ass. Cult. Collettivo Teatrale Bertolt Brecht Strutturato come fosse un gran carnevale di maschere e tamburi, coriandoli e bandiere, si narra l’arte difficile del sopravvivere di Pulcinella Cetrulo, maschera dai mille volti sempre in fuga da qualcuno, sempre in cerca di qualcosa. L’obiettivo: portare il pubblico a compiere un viaggio, al di là dei facili stereotipi, autentico, ironico, amaro e grottesco nel mondo variopinto di Pulcinella.

In scena il 6 febbraio

Sherlock

Vulkano via Cella, 261 - S. Bartolo tel. 0544 36239

Teatro Rasi via di Roma, 39 tel. 0544 36239 Inizio spettacoli ore 17

Il tenace soldatino di piombo per bambini a partire dai 4 anni un’idea di Fabrizio Pallara di e conValerio Malorni e Fabrizio Pallara produzione Teatrodelleapparizioni Una stanza, molti giocattoli, una finestra che si affaccia su un esterno immaginario, la pioggia, le luci soffuse di un interno intimo e caldo, per raccontare la storia del soldatino di piombo e della sua ballerina. La celebre fiaba viene reinterpretata in un gioco in cui gli oggetti prenderanno vita parlando, combattendo, danzando, protagonisti di un film teatrale proiettato su un grande schermo in diretta. Il set è dunque la stanza dei giochi, il luogo in cui avviene la meraviglia e qui il teatro si mostrerĂ nel suo farsi al servizio dell’occhio della telecamera che, come il buco della serratura di una porta invisibile, offrirĂ agli spettatori uno sguardo inedito e privilegiato, per entrare nella storia osservando il piccolo e l’impercettibile.

In scena il 6 febbraio Anche a Lugo il 7 febbraio spettacolo di danza contemporanea per bambini a partire dagli 8 anni regia di Angelo Pedroni, Francesca Pennini con Simone Arganini, Daniele Bonaiuti, Roberto De Sarno

Filomena, la bella sposa di un marinaio spesso assente, si lascia sedurre da un giovane signore che poi l’abbandona. Il marito al ritorno pensa che la moglie meriti la morte, sicchÊ la getta in mare, dove le sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Ma Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte si lancia tra le onde; ma Schiuma, innamorata ancora, lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo piÚ vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa. Lo spettacolo combina teatro e danza aerea, recitazione e acrobazia, regalando poesia e spettacolarità alla fiaba di Taranto; una fiaba di incerta derivazione, in cui il tema dell’amore, pure intrecciandosi a forti richiami all’attualità , si lascia contaminare dalla materia dei sogni, acquistando quella leggerezza e intensità che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi.

Vado a scuola film di Pascal Plisson per bambini a partire dai 4 anni Pascal Plisson ha osservato e narrato il lungo e periglioso cammino verso l’istruzione di quattro bambini provenienti da diversi angoli del

per bambini a partire dai 6 anni da “Fiabe italiane� di Italo Calvino drammaturgia Katia Scarimbolo regia, scene e luci di Michelangelo Campanale conValentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro� (Molfetta, 2013) produzione Teatro Crest

Inizio spettacoli ore 15.30

Lo zoo di Pinocchio opera teatrale con musica dal vivo per bambini a partire dai 20 mesi produzione Drammatico Vegetale/Ravenna Teatro La storia di Pinocchio raccontata dal punto di segue a pagina 54

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benestante, personaggio in apparenza ingenuo e innocente, osserva gli abusi del governo. Decide quindi, nascondendosi sotto una maschera nera, di intervenire in aiuto del popolo firmando ogni impresa con una Z. La z di Zorro. Una storia che parla, attraverso gli archetipi narrativi e di come nel governare con prepotenza un popolo a rimetterci sono tutti, senza distinzione.

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cartellone ragazzi e di figura

Ravenna

segue da pagina 53 vista dei tanti animali che popolano le pagine del libro, con poche parole e l’incanto delle figure e dei gesti. Uno strano bestiario che va dal Grillo Parlante alle Api industriose fino al gigantesco Pescecane, illumina la strada di Pinocchio alla ricerca del babbo perduto, ma soprattutto della propria identità. Questo strano racconto di formazione vuol dirci forse che anche i burattini hanno un’anima?

In scena il 27 novembre, alle ore 17 e il 28 novembre alle ore 15.30 e 17

produzione DrammaticoVegetale In principio, in mezzo al nero c’è il bianco; poi viene il rosso e a seguire il blu. Infine appare il giallo. Questa è una semplice storia di colori che pare ricavata da un quadro di Piet Mondrian. Sì, è vero, ma c’è dell’altro. Intanto il nostro non è proprio un quadro… forse lo possiamo definire un affresco a tre dimensioni raccontato da due attori di poche, anzi pochissime parole. Senza parlare loro parlano di cielo e mare, di cose della vita e della meraviglia di sorprendersi per il volo di un uccello, per un pesce che guizza, per una palla che rotola...

Prepara e predispone ogni cosa nel minimo dettaglio e cercherà di spaventare i suoi tre servi con travestimenti e piccoli scherzi. Fra mascheramenti e burle Balanzone scoprirà chi tra Fagiolino, Sganapino e Sandrone sarà il più astuto e coraggioso. Il tutto si concluderà con una gran dose di bastonate. Spettacolo classico della commedia dell’arte, riadattato alle maschere della tradizione emiliana con un grande coinvolgimento del pubblico.

Briciole di Pollicino

In scena il 17 gennaio

Il circo tre dita

per bambini a partire dai 3 anni produzione Baba Jaga

In scena il 10 gennaio

Uno, due, tre Tre servi alla prova per bambini a partire dai 3 anni di Alberto De Bastiani e Pier Paolo Di Giusto

per bambini a partire dai 3 anni di e con Mattia Zecchi

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Il Dottor Balanzone, grande avvocato, ha organizzato una piccola festa nella sua villa. Dovendo trascorrere le giornate in rigoroso silenzio, nel suo studio, a svolgere studi, ricerche ed affari è deciso a concedere a se stesso, ai suoi inservienti e a pochi amici una serata di svago.

per bambini a partire dai 3 anni di Pietro Fenati con Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni regia di Pietro Fenati

Nel piccolo circo in miniatura, il più piccolo del mondo, Alberto De Bastiani presenta lo spettacolo, suona un vecchio organetto di barberia, coinvolge attivamente il pubblico, Pierpaolo fa vivere gli acrobati, i domatori, i clown con tre dita della mano. Il cast è ricco di artisti internazionali:Vladimir Bombaciov, l’ultimo uomo proiettile; Lulù, la donna più forte del mondo che affronta il più coraggioso bambino del pubblico; il fachiro Hai Ke Mal; Dadamus il più vecchio domatore di tutta la storia e della preistoria, con il suo inseparabile Dinus; il grande mago Jago e i clown Pippo e Pepe.

In scena il 24 gennaio

«...rincorrevano le farfalle, giocavano con le fionde e a nascondersi tra gli alberi. Si accorsero di essere rimasti soli quando le cime degli alberi si tinsero di blu, quando la brezza della sera scompigliò il loro ciuffo... Mami, papi..dove siete? Ma nessuno rispose, soltanto il fruscio del vento tra le foglie...». C’è la grande Fame che imperversa in tutta la vallata. Hanno fame gli animali piccoli e grandi, ed anche Pollicino e i suoi fratelli. Seguendo il sentiero di sassi di luna i bambini incontrano ancora una volta la fiaba che solletica il loro immaginario, rinnovandolo e riempiendolo di nuove immagini. Il racconto li conduce fiduciosi in un cammino probabilmente conosciuto, ma è proprio nel ri-ascoltare una storia già nota che le sue radici riescono ad affondare di più nel personale tessuto emotivo.Tramite semplici oggetti quotidiani, scenografie che fanno riaffiorare immagini fiabesche, e la magia della voce narrata, si ripercorrono i nodi della storia, facendo rivivere personaggi ed emozioni.

In scena il 31 gennaio

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Faenza

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di Daniele Gol, Laura Marchegiani, Alessandro Nosotti con Daniele Gol e Alessandro Nosotti produzione Teatrodistinto

Inizio spettacoli ore 16

Il bosco delle storie di Claudio Casadio e Giampiero Pizzol produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri Il bosco delle storie vuole essere un invito per i giovani spettatori a riflettere sull’importanza vitale del proteggere e rispettare la natura. Una fiaba ecologica raccontata dal punto di vista di chi, nel bosco, ci vive: animali, piante e, forse, anche… folletti! Per raccontare la vita del bosco protagonista della storia, è stato preso spunto da diverse favole del repertorio classico: le favole di Esopo, Cappuccetto Rosso, Il lupo e i sette capretti e I tre porcellini.

In scena il 1 novembre

Un insolito principe. Il suo maggiordomo. La sua elegante sala da pranzo. Qui inizia il gioco del lupo. Quanto siamo consapevoli della nostra aggressività? Chi sa insegnarci la misura con cui possiamo manifestarla? Proviamo a comprimerla e censurarla, sperando di non vederla mai esplodere? Scegliamo di esasperarla per difenderci e non avere paura? Attraverso il gioco, possiamo dare forma alla sua ombra; bussare alla sua porta per conoscerla e scoprire fino a che punto possiamo esprimerla, senza correre il rischio di restare soli.

In scena l’8 novembre

L’infanzia del mago di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini


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Faenza

con Piergiorgio Gallicani, Alberto Branca, Alejandro Zamora, Zeno Bercini produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri - Ca’ Luogo d’Arte Come un insaziabile apprendista, il bambino si misura ogni giorno col più grande dei misteri: la genesi del mondo. Ogni mattina crea la luce e nasce. Ogni sera crea il buio e muore. Durante il giorno perpetua all’infinito l’apprendere, il capire, il fare proprio e soprattutto... l’errore. È da un errore, dal caos che nasce la vera magia, è nella possibilità di sbagliare che l’apprendista cresce. Uno spettacolo in cui i bambini possano ritrovare questa loro fantastica magia dell’apprendere, in cui possano rivivere la gioia e la fatica della loro quotidiana genesi e capire l’importanza dell’errore come inizio di creazione.

In scena il 22 novembre

È Natale, bambini! di e con Albino Bignamini produzione Pandemonium Teatro Le storie sul Natale sono tante. I personaggi protagonisti delle giornate di festa, da Babbo Natale alla Befana, ispirano la fantasia di molti scrittori. La letteratura si nutre della magia perché è fonte di ispirazione. Così nascono mille storie fantastiche, buffe, divertenti. Ma accanto a queste storie c’è un patrimonio di racconti e novelle appartenenti alle nostre tradizioni più consolidate che non dobbiamo dimenticare perché costituiscono la nostra cultura. Magistralmente condotto e narrato da Albino Bignamini, il lavoro costruisce con leggerezza un connubio fra i diversi piani della tradizione e della modernità.

In scena il 20 dicembre

Il gigante soffiasogni

di Carlo Presotto e Titino Carrara regia di Carlo Presotto con Giorgia Antonelli, Carlo Presotto e Matteo Balbo produzione La Piccionaia - I Carrara Uno spettacolo sui sogni, sui desideri e sulla forza dell’amicizia. Una storia di feroci giganti mangiabambini che si trasforma in un esilarante viaggio nel mondo della fantasia. Liberamente ispirato al Grande Gigante Gentile di Roald Dahl e a diversi testi sul rapporto millenario tra uomini e giganti, il testo di Presotto e Carrara ritorna sulle scene, dialogando a più di vent’anni dal suo primo allestimento con il linguaggio digitale sperimentato da Carlo Presotto nelle sue ultime opere. Gli attori del fortunato spettacolo L’Apprendista Stregone si trovano nuovamente alle prese con le visioni fantastiche, con ombre vere e immagini digitali, in una dimensione di coinvolgimento degli spettatori cui è decisamente difficile resistere.

A proposito di Piter Pan

In scena il 17 gennaio

di Silvano Antonelli liberamente ispirato alle visioni di J. M. Barrie con Silvano Antonelli e Laura Righi produzione Unoteatro - Stilema

di Marcello Chiarenza regia di Claudio Casadio con Mariolina Coppola e Maurizio Casali produzione Acacdemia Perduta/Romagna Teatri

I “classici” hanno la caratteristica di parlare al cuore delle persone oltre il tempo nel quale sono stati scritti. Contengono un seme di eternità e di verità. È come parlassero alla condizione profonda dell’essere umano. Peter Pan parla del volare, della voglia di spiccare il volo dalla finestra della propria camera. Parla dell’ombra, della paura di chi cerca di continuare a sognare ma è assalito dalla nostalgia per la sicurezza perduta. Peter Pan interpreta perfettamente i sentimenti del tempo che ci troviamo a vivere. Questo tempo smarrito in cui sembra difficilissimo immaginare un futuro. Ma i bambini “sono” il futuro. E allora A proposito di Piter Pan parla del rapporto tra “i desideri” e “le paure”; due archetipi dell’immaginario bambino e universale.

Quanto valgono due fagioli? Questo è il problema. Il povero Jack conosce poche cose della vita: sa di essere piccolo, sa che la mamma gli vuol bene, che il suo papà non c’è più, che la mucca fa il latte e che la fame, il freddo e la povertà non fanno paura fin tanto che la mucca fa il latte. Un giorno però il giovane Jack si ritrova in pericolo e deve compiere una grande scelta: seguire i saggi ma modesti consigli della mamma o credere al proprio istinto, incontrare gravi pericoli, sperare nella buona sorte per uscire dai guai e trovare la felicità? L’antica fiaba popolare inglese di Jack e il fagiolo magico racconta di un’enorme e miracolosa pianta di fagioli, di un temibile gigante che si nutre di mucche grasse, di enormi montoni ma soprattutto di bambini!

In scena il 6 gennaio

In scena il 14 febbraio Anche a Fusignano il 21 febbraio e a Bagnacavallo dal 25 al 29 settembre

Mengone contro tutti di e con Jacopo Orsolini e Lorenzo Palmieri produzione Orsolini e Palmieri Lo spettacolo è composto da due storie aventi come protagonista Mengone Torcicolli, unica maschera marchigiana ottocentesca. Nella prima l’astuto Brighella e il Diavolo in “corna ed ossa” saranno intenzionati a rubare i salami che tanto faticosamente Mengone ha prodotto. Proprio sotto gli occhi “vigili” di un Carabiniere, Brighella riuscirà nel furto ma verrà a sua volta ingannato dal perfido Diavolo. Così Mengone, insieme a Rugantino, sarà costretto a scendere negli Inferi per riprendersi tutto quel “ben di Dio”. Nella seconda farsa, invece, sarà la Morte con tanto di falce ad infilare il povero Mengone in una bara e solo Brighella e Rugantino riusciranno a salvare il nostro eroe, combinandone però di tutti i colori.

In scena il 5 marzo alle ore 17 al Ridotto del Teatro Masini

Il sicario e il prepotente di e con Mattia Zecchi produzione I Burattini di Mattia Lo spettacolo è ideato per divertire sia il pubblico adulto che quello dei bambini. Il Cavalier Sbragafegati è finito al verde e si ritrova coperto di debiti. Per poter risollevare le sue disastrate finanze, decide di sposare la figlia di Donna Eleonora, la quale ha ereditato una grossa somma di denaro. Alla

richiesta della mano della ragazza riceve un rifiuto. A questo punto il Prepotente Sbragafegati cambia strategia, dalle preghiere passa alle minacce. La povera Eleonora è disperata, ma grazie all’intervento di Fagiolino, sembra che la questione possa risolversi favorevolmente. Purtroppo l’arrogante Cavaliere non demorde e pianifica di rubare il denaro all’anziana vedova. Ma Fagiolino, con l’aiuto del suo bastone, eviterà che ciò accada…

In scena il 12 marzo alle ore 17 al Ridotto del Teatro Masini

Il Tarlantan della Moscovia di e con Mauro Monticelli produzione Teatro del Drago Lo spettacolo è diviso in due parti. La prima ha per titolo I tre Bravi alla prova e vede, come al solito, Fagiolino protagonista dell’allegra farsa brillante. Non è altro che uno scherzo del padrone di casa, Pantalone, che col pretesto di scegliere il più furbo e il più intelligente dei tre camerieri, in questo caso Fagiolino, Sandrone e Arlecchino, li mette alla prova con un divertente “giochetto”. La seconda parte è lo spettacolo vero e proprio: Il Tarlantan della Moscovia. Il pappagallo del Dottore è morto in circostanze misteriose... e il Dottore decide di indagare. Fagiolino, vero colpevole della “disgrazia” del pappagallo, è l’unico servo che riesce a non farsi licenziare. Sandrone e Brighella, invece innocenti, restano senza lavoro e si vendicano. Tra mille peripezie, scherzi e bastonate, tutto andrà a finir bene.

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In scena il 19 marzo alle ore 17 al Ridotto del Teatro Masini

Jack e il fagiolo magico

Ospitiamo i vostri eventi e ricorrenze in sale affrescate e salette più intime o nell’ampio parco Piatti stagionali e della tradizione, pasta e dolci fatti in casa, pizza nel forno a legna anche con impasto integrale e kamut bio Faenza - Via Stecchetti, 15 (Prov. Naviglio) - Tel. 0546.41865 chiuso lunedì e sabato a pranzo www.ristorantesyrene.it

2015/2016

cartellone ragazzi e di figura


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cartellone ragazzi e di figura

Bagnacavallo Teatro Goldoni piazza Libertà, 18 tel. 0545 64330 Inizio spettacoli ore 17

Jack e il fagiolo magico

Il manifesto dei burattini di e conVittorio Zanella produzione Teatrino dell’Es Un varietà di teatro d’animazione musicale e recitato. Lo spettacolo vuole ripercorrere, dalle origini della Commedia dell’Arte fino ai giorni nostri, le differenti fasi del teatro di figura e d’animazione, attraverso tematiche culturali differenti del nostro secolo.

In scena il 13 dicembre

La cicala e la formica

di Marcello Chiarenza regia di Claudio Casadio con Mariolina Coppola e Maurizio Casali produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri

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Quanto valgono due fagioli? Questo è il problema. Il povero Jack conosce poche cose della vita: sa di essere piccolo, sa che la mamma gli vuol bene, che il suo papà non c’è più, che la mucca fa il latte e che la fame, il freddo e la povertà non fanno paura fin a che la mucca fa il latte. Un giorno il giovane Jack si ritrova in pericolo e deve compiere una grande scelta...

In scena dal 25 al 29 settembre alle ore 20.30 Anche a Faenza il 14 febbraio e a Fusignano il 21 febbraio

Sotto la neve Minuetto d’inverno di Marcello Chiarenza con Mariolina Coppola e Maurizio Casali produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri Sotto la neve dipinge con allegria ma anche con poesia l’alternanza del caldo e del freddo nel ciclo delle stagioni: l’arrivo del tempo del freddo, con le sue piccole seccature, ma ogni stagione ha i suoi divertimenti e le sue allegrie e infine l’avvento inatteso della primavera.

In scena il 15 novembre

Alice di Giovanni Ferma e Daniele Dainelli con Giovanni Ferma e Marina Signorini produzione Fratelli di Taglia

di Claudio Casadio e Giampiero Pizzol con Maurizio Casali, Mariolina Coppola e Alessandra Tomassini produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri Questi due piccoli animali, simbolo dell’ozio e del lavoro, sono tra i più famosi al mondo grazie anche alla popolare favola di La Fontaine. Ma, mentre nel racconto del narratore francese queste due figure sono rigidamente contrapposte, nel mondo del teatro avviene qualcosa di più...

cartellone ragazzi e di figura

Lugo

Teatro Rossini piazzale Cavour 17 tel. 0545 38542 Inizio spettacoli ore 16

Il tenace soldatino di piombo per bambini a partire dai 4 anni di e conValerio Malorni e Fabrizio Pallara produzione Teatrodelleapparizioni Una stanza, molti giocattoli, una finestra che si affaccia su un esterno immaginario, la pioggia, le luci soffuse di un interno intimo e caldo, per raccontare la storia del soldatino di piombo e della sua ballerina. La celebre fiaba viene reinterpretata in un gioco in cui gli oggetti prenderanno vita, protagonisti di un film teatrale su grande schermo.

In scena il 7 febbraio Anche a Ravenna il 6 febbraio

Scherzo a tre mani spettacolo per bambini dai 3 anni

ideazione di Dario Moretti con Dario Moretti e Saya Namikawa musiche di Béla Bartók produzione Teatro all’improvviso “Scherzo a tre mani” si ispira alla composizione per pianoforte “Pour les enfants” di Béla Bartók, una raccolta di semplici arrangiamenti, da canzoni popolari ungheresi e slovacche. In questa performance la pittura e la manipolazione di ombre e di oggetti sono unite alla musica dal vivo di un pianoforte.

In scena il 21 febbraio

Rosaspina spettacolo per bambini dai 4 anni produzione Teatro del Piccione E nacque una bambina e fu chiamata Rosaspina. Sette fate furono chiamate alla festa e portarono per la bimba i doni più desiderabili: bellezza, intelligenza, virtù... E l’ottava fata? Perché non fu invitata? Al suo arrivo il cielo si fece buio ed ella pronunciò parole che nessuno voleva sentire: la bambina si pungerà un dito e si addormenterà. Una versione dolce e visionaria della Bella Addormentata, dedicata a grandi e piccoli, insieme.

In scena il 6 marzo

In scena il 12 marzo alle ore 21

Stefania e i giganti liberamente ispirato a “The BFG” di Roald Dahl di Sandro Mabellini con Riccardo Festa, Luca Mammoni, Stefania Medri produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri La piccola protagonista è Stefania, una bambina orfana, e per questo costretta a vivere in un istituto. Spesso di notte non riesce a prendere sonno e guarda fuori dalla finestra in cerca di qualcosa che possa tranquillizzarla. Una notte, però, scorge in lontananza un’ombra gigantesca che in men che non si dica la prende e trascina via con sé...

In scena il 2 aprile alle ore 21

Pollicino di Marcello Chiarenza regia di Gianni Bissaca musiche di Beppe Turletti produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri

Quella di Alice è un’avventura fantastica in un mondo straordinario e pieno di personaggi divertenti.Tutto comincia con una caduta in un pozzo e prosegue con diversi incontri sorprendenti a metà tra il sogno e il gioco.

Pollicino offre al pubblico dei bambini un’occasione per confrontarsi con il sentimento della paura. «Come fate a dormire? Sarà la paura, ma io non ci riesco», dice Pollicino ai fratelli maggiori. Il protagonista della vicenda è piccolo, il più piccolo, ma la sua paura, grande non lo annichilisce.

In scena il 29 novembre

In scena il 30 aprile alle ore 21

cartellone ragazzi e di figura

Russi

Teatro Comunale via Cavour, 10 tel. 0544 587641 Inizio spettacoli ore 16.30

Kolok con Olivia Ferraris, Milo Scotton regia di Philip Radice produzione Fondazione onlus Teatro Ragazzi e Giovani Uno spettacolo comico e poetico ambientato tra gli appartamenti di un piccolo condominio; una scelta non casuale, ma basata sulle relazioni o meglio “non-relazioni” bizzarre che si instaurano spesso tra coinquilini, nella realtà attualissima della vita in città.

In scena il 24 gennaio

Le nuove avventure dei musicanti di Brema testi di Gigi Bertoni con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, RenatoValmori regia di Alberto Grilli produzione Teatro Due Mondi

E se gli animali che i fratelli Grimm ci hanno fatto conoscere come “I Musicanti di Brema” uscissero dalla loro favola o la continuassero fino ai giorni nostri, se si perdessero nelle nostre città, che storia racconterebbero? Di qui si parte per il racconto de Le nuove avventure dei Musicanti di Brema nel nostro tempo, sulle strade dei nostri Paesi e dell’Europa. Alla ricerca di una città ospitale, che possa mettere i valori davanti alle apparenze.

In scena il 14 febbraio

La sposa sirena da “Fiabe italiane” di Italo Calvino regia, scene e luci di Michelangelo Campanale conValentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti produzione Teatro Crest Filomena, la bella sposa di un marinaio spesso assente, si lascia sedurre da un giovane signore che poi l’abbandona. Il marito al ritorno pensa che la moglie meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le sirene la conducono nel loro palazzo e le insegnano a cantare e ad incantare i marinai di passaggio.

In scena il 28 febbraio Anche a Ravenna il 27 febbraio


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Fusignano Teatro Moderno corso Renato Emaldi, 32 tel. 0545 954194 Inizio spettacoli ore 17

Pik Badaluk di Maria Allegri regia di Maurizio Bercini con Giulio Canestrelli, Francesca Grisenti, Flavia Ripa produzione Ca’ Luogo d’Arte Nel libro “La storia di Pik Badaluk” scritto da Grete Meuche nel 1922 si racconta una storia molto semplice: la storia del bambino Pik che apre il cancello del recinto, scappa dall’orto di casa e si trova in mezzo ai pericoli della foresta.Viene inseguito dal leone e si rifugia… sopra un albero di mele! Si tratta quindi di un’Africa di fantasia, più immaginata che conosciuta. Il racconto ha il fascino delle piccole storie che aprono grandi orizzonti: sembra tutto giocato tra l’orto e la casa, ma ecco che dalla finestra lo sguardo si allarga verso i profumi e i misteri delle foreste africane.

In scena il 10 gennaio

Cappuccetto Rosso

di e con Danilo Conti e Antonella Piroli musiche di Dustin O’Halloran produzione Tanti Cosi Progetti

Cappuccetto Rosso nella versione che sembra essere la più conosciuta, ovverosia quella in cui nonna e nipotina, dopo essere state ingordamente mangiate dal lupo, vengono salvate dal provvidenziale cacciatore. «Questa è l’edizione che maggiormente ci ha ispirato – sottolinea la Compagnia – anche se non abbiamo mancato di omaggiare altre delle numerose versioni che si conoscono come la fiaba narrata da Perrault, quella dei Fratelli Grimm, quelle precedenti che trovano origine nell’oralità popolare, quella molto particolare che Neil Jordan ha raccontato nel suo film In compagnia dei lupi.Tutto questo come punto di partenza di un lavoro che ha portato TCP ad una messa in scena con figure nella quale, parallelamente alla ricerca sul linguaggio della favola, approfondisce il lavoro sulle tecniche di animazione».

cartellone ragazzi e di figura

Cervia

via XX settembre, 125 tel. 0544 975166

accompagnati da musiche eseguite dal vivo, daranno vita ad innumerevoli personaggi in una scenografia che, come una scatola magica, si trasforma, dando vita a suggestive ambientazioni e continue sorprese.

Inizio spettacoli ore 21

In scena il 5 dicembre

Teatro Comunale

Un topo... Due topi... Tre topi... Un treno per Hamelin

In scena il 24 gennaio

Jack e il fagiolo magico di Marcello Chiarenza regia di Claudio Casadio con Mariolina Coppola e Maurizio Casali produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri Quanto valgono due fagioli? Questo è il problema. Il povero Jack conosce poche cose della vita: sa di essere piccolo, sa che la mamma gli vuol bene, che il suo papà non c’è più, che la mucca fa il latte e che la fame, il freddo e la povertà non fanno paura fin tanto che la mucca fa il latte. Un giorno però il giovane Jack si ritrova in pericolo e deve compiere una grande scelta: seguire i saggi ma modesti consigli della mamma o credere al proprio istinto? L’antica fiaba popolare inglese racconta di un’enorme e miracolosa pianta di fagioli, di un temibile gigante che si nutre di mucche grasse, di enormi montoni ma soprattutto di bambini!

In scena il 21 febbraio Anche a Faenza il 14 febbraio e a Bagnacavallo dal 25 al 29 settembre

di Claudio Casadio, Giampiero Pizzol e Marina Allegri regia di Claudio Casadio con Mariolina Coppola, Maurizio Casali, James Foschi produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri Ispirato alla celebre e tradizionale fiaba Il pifferaio magico, trascritta anche dai Fratelli Grimm, Un topo… due topi… tre topi… Un treno per Hamelin è uno spettacolo magico e divertente che conduce il pubblico ad una riflessione profonda sull’importanza dell’onestà di chi governa un paese. Lo spettacolo è più del racconto di una fiaba: l’azione si svolge in un continuo gioco di rime, di musica e di teatro che coinvolge gli spettatori come avveniva un tempo su tutte le piazze dove la realtà si mescolava alla fantasia. I tre attori,

Metamorfosi Cinque storie di uomini che si trasformarono in cose di e con Pietro Piva produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri Uno spettacolo per ragazzi liberamente ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. Orfeo, il narratore, avanza in scena fino ai piedi di un albero, l’albero del racconto. Ha memoria di storie senza tempo, un poco le canta, un poco le sbuffa e le arruffa. Orfeo tesse la trama delle vite di Dafne, dei Mirmidoni, di Aracne e di altri personaggi che si trasformano in fiori e piante, uccelli o stelle. Cinque storie di amore, vendetta, schiavitù o libertà, nelle quali si affollano le voci di tanti personaggi, ognuno ansioso di raccontare la propria versione.

In scena il 12 dicembre

Storia di un bambino e di un pinguino di Angelo Facchetti con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro produzione Teatro Telaio Una storia buffa per parlare di mondi sconosciuti che si incontrano, della difficoltà di comunicare e comprendere chi è altro da noi, di un oceano da solcare per far crescere in noi affetto e amicizia. E così diventare grandi. Un bambino un giorno trova un pinguino davanti alla sua porta di casa. Un pinguino che sembra davvero molto molto triste. Probabilmente si è perso, e il bambino cerca di capire da dove arriva...

In scena il 19 dicembre

cartellone ragazzi e di figura

Cotignola Teatro Binario viale Vassura, 20 tel. 373 5324106 Inizio spettacoli ore 20.45

Se Pinocchio fosse Cappuccetto Rosso produzione Compagnia Nata Una storia semplice, raccontata come un sogno e divertente come un gioco. Nella casa delle fiabe, dove le storie si incrociano e si mescola-

no, il burattino più famoso del mondo si travestirà con un mantello e un cappuccio rosso ed entrerà dentro alla favola della sua amica, diventandone il protagonista. Ma… ssshhh! …che nessuno sveli il suo segreto, perché il divertimento starà proprio nell’ingannare quello sbruffone del Lupo e dargli una bella lezione.

Mirabolanti esperimenti ai limiti del soprannaturale, strane creature, macchine del tempo... La storia del professore più strampalato che abbiate mai visto, con le sue assurde teorie e i suoi imprevedibili esperimenti, cercherà di realizzare la più grande scoperta scientifica del nostro tempo. Nel mondo dell’illusione esilarante, dello spasso “scientifico”, uno spettacolo per tutti gli scienziati, grandi e piccini, pronti a sbalordirsi di risate.

In scena il 16 gennaio

In scena il 20 febbraio

Il Prof Inkapaciovic e il mistero della pietra filosofale

Peter Pan e i bambini perduti

produzione Combriccola dei Lillipuziani

Inizialmente scritto come avventura per bambi-

produzione Teatro delle Forchette

ni, si scopre però quali forti tematiche affronta il testo di Peter Pan: partendo dal gioco “facciamo finta che” (Wendy sia nostra madre), arriviamo a quel bambino caduto dalla carrozzina a Kensington’s Park, che si rifiuta di voler crescere e viene allevato dalle fate del parco; a quel padre-pirata di Uncino terrorizzato da quel temibile coccodrillo che fa tic toc e che scandisce il tempo rimasto come in un conto alla rovescia; e così via per tutti gli altri personaggi, daWendy a John, a Michael, ai bambini sperduti. Partendo dall’opera di James Barrie si scava nei ricordi d’infanzia e tradizioni popolari fatte di figure magiche a cui piace credere per crearsi un attimo di fuga dalla realtà… L’Isola che non c’è aspetta ognuno di noi.

In scena il 3 aprile alle ore 16.30

57 2015/2016

cartellone ragazzi e di figura


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cartellone Comacchio Sala Polivalente di Palazzo Bellini via Agatopisto 7 Tel. 349 0807587

Inizio spettacoli ore 21

Quando siete in versione negativa siete delle infoiate sessuali così prepotenti che l’esorcista al vostro cospetto sembra un catechista. Il peggio è che a livello psicologico diventate delle rocce. Non nel senso che vi sgretolate, no siete delle furie.

In scena il 29 gennaio

La morte balla sui tacchi a spillo con Silvana Fallisi

Le Beatrici di e con Stefano Benni & Bottega Rosenguild Nel circo della fantasia il travestimento è d’obbligo e i cliché femminili vengono smontati dando vita a donne che scoprono la propria natura più profonda: una suora senza freni, una donna in attesa, una manager senza scrupoli, una mocciosa esibizionista, la Beatrice di Dante per nulla angelicata, una licantropa romantica. Un modo di fare teatro graffiante e diretto, che invita a sorridere ma soprattutto a riflettere sulla complessità della figura femminile, rompendo gli schemi dell’immaginario comune. La messa in scena asseconda lo stile ironico e surreale che contraddistingue la scrittura di Stefano Benni e si svolge in un mondo astratto dove le attrici giocano al travestimento, in bilico tra i generi.

In scena il 16 gennaio

The Milf One Sogno di una donna di mezza età con DeboraVilla

58 2015/2016

Cosa succede ad una donna quando raggiunge i quarant’anni? Cambia. Ma il cambiamento fisico, umorale, psicologico, non è graduale come è stato fino ad ora e come giustamente deve essere. No. Fidatevi esiste un punto di svolta (detto simpaticamente punto di non ritorno) nel quale vi ritrovate catapultate senza neanche avere avuto il tempo di dire “Xanax”. Il corpo cede, la memoria vacilla, l’umore è come quello di Smigol quando gli rubano l’anello e questo quando siete in buona.

Perché non viene nessuno alla veglia di comareVituzza? Perché tanta indifferenza? Donna Tanina, maestra e colonna della comunità, si interroga sulle possibili ragioni. Lei del resto di veglie non se ne perde nemmeno una. E nel tentativo di darsi una risposta, ripercorrendo la vita dissipata e misteriosa della povera defunta, si ride di gusto. Sullo sfondo la Sicilia degli anni Sessanta, terra affascinante e contraddittoria, in viaggio verso la modernità ma ancora pregna di tradizioni che condizionano la vita di tutti i giorni.

In scena il 5 febbraio

Come truffare il prossimo ed essere felice con Paolo Hendel musiche dal vivo eseguite da Ranieri Sessa Dopo anni di impegno come giornalista televisivo, Carcarlo Pravettoni, l’industriale cinico e baro, non poteva farsi mancare il teatro. Ed eccolo quindi prendere la parola dai palcoscenici italiani per dispensare le sue ricette anticrisi, elargire pillole di saggezza e insegnare al prossimo tutti i trucchi del mestiere. Come truffare il prossimo e vivere felici è la guida indispensabile per uscire dalla recessione e affrontare le sfide della società globalizzata. Uno spettacolo per tutti i gusti, tutti i luoghi e tutte le posizioni, non solo politiche, anche le più audaci.

In scena il 19 febbraio

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Infoprom Broadway tonight Le Delizie Armoniche In una cornice di scenografie, luci, lustrini, costumi ed effetti speciali, la compagnia composta da giovani attori, cantanti e ballerini presenta uno spumeggiante spettacolo musicale in cui si fondono canto, danza e recitazione. Una selezione di brani dai musical più celebri e alcune perle tratti da opere meno conosciute, in grado di divertire ed emozionare gli spettatori in una carrellata di canzoni, coreografie e scene.

In scena il 26 febbraio

Gianluca Impastato Show con Gianluca Impastato Il comico, noto volto televisivo e molto conosciuto negli ambienti del cabaret milanese, ha mosso i suoi primi passi col quartetto I Turbolenti. Nel 2002 ha partecipato al laboratorio di Colorado Cafè su Italia Uno sotto la direzione artistica di Diego Abatantuono riuscendo a guadagnarsi un posto fisso nel cast di Colorado. Oltre alle gag corali sviluppate in diverse formazioni, sono note le sue parodie delle squadre italiane con le comiche in stile cinema muto. Si ricorda la sua partecipazione nel 2006 al Teatro Regio di Torino in un’opera di Alessandro Baricco e quella dei Turbolenti nel film Eccezzziunale Veramente (capitolo secondo... me) con Diego Abatantuono.

In scena il 4 marzo

L’impurtent l’é vrairès bèn!

cartellone ragazzi e di figura Hansel e Gretel... ovvero la trappola perfetta Teatrombria La casa di marzapane, eccola là nel cuore della foresta, un’immagine che toglie il respiro e fa venire l’acquolina in bocca, ma com’è terribile il rischio che si corre se si cede alla sua tentazione! Per fortuna l’astuzia vince sempre sulla cattiveria... e la strega può essere spinta nel forno e bruciare!

In scena il 17 gennaio alle ore 16

Burattini in fiaba MassimilianoVenturi Le fiabe entrano nel teatrino dei burattini: Fagiolino, Sganapino e compagnia reinterpretano a modo loro vicende ed intrecci presi a prestito dalla narrativa popolare in un caleidoscopio di scene e personaggi.

In scena il 24 gennaio alle ore 16

Gran Varietà dei Ciarlatani Compagnia dei Ciarlatani Con uno sguardo alle coppie di attori comici della tv in bianco e nero, i Ciarlatani arrivano in un luogo e lo fanno proprio, giocando col pubblico e, tra una battuta e l’altra, facendo volteggiare clave, palle, torce e anelli… oppure presentando numeri classici della magia.

In scena il 14 febbraio alle ore 16

Briciole di Teatro

In scena il 18 marzo

Corallina e la strega Isirì I Burattini della Commedia dell’Arte Novità 2016. Approda a Comacchio in anteprima per la provincia di Ferrara la nuova produzione della compagnia modenese capitanata dal burattinaio Moreno Pigoni. Un allestimento scenico originale e inconsueto per questa interpretazione della nota fiaba, dove i burattini la fanno da protagonisti.

In scena il 21 febbraio alle ore 16

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La compagnia comacchiese conferma anche quest’anno la sua presenza all’interno del cartellone teatrale cittadino, proponendo al pubblico una nuova commedia in vernacolo. Siamo a Comacchio, attorno alla metà degli anni Cinquanta. Un padrone di casa brontolone affronta i problemi quotidiani come fossero tragedie. Sino al giorno in cui, a seguito di una serie di equivoci, crea un grande scompiglio in famiglia.Tutto si risolverà per il meglio perché in fondo... l’importante è volersi bene!


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il concerto

Tutto il Romanticismo di violino e piano All’Alighieri il sodalizio tra il riminese Pace e il greco Kavakos: due colossi della musica L’inverno musicale ravennate si preannuncia ricco di eventi di respiro mondiale. Un appuntamento che vedrà due colossi della musica dominare il palco dell’Alighieri sarà il 2 marzo per la rassegna Ravenna Musica dell’associazione Mariani (dodici concerti da gennaio fino al gran finale del 28 aprile con Uto Ughi) quando il riminese Enrico Pace si siederà al pianoforte per duettare col violinista greco Leonidas Kavakos. Il sodalizio dura ormai da tre lustri e all’attivo, oltre a innumerevoli concerti, i due musicisti hanno incisioni di prestigio tra cui spicca l’integrale delle sonate di Beethoven del 2013 per l’etichetta Decca. La meritata fama mondiale che circonda i due grandi interpreti non può essere riassunta, ma è esemplificata dalla caratura dei premi vinti, come il concorso Sibelius di Helsinki e il Paganini per il violinista e il concorso Liszt di Utrecht per il pianista. Il programma della serata vedrà il duo impegnarsi nell’interpretazione dell’opera di Karol Szymanowski, musicista polacco attivo tra fine ‘800 e inizio ‘900 il cui stile compositivo rimanda all’armonia tonale dalla quale egli si distacca, ma le cui tracce sono evidenti nella genesi fraseologica e nel gioco di tensione e rilassamento armonico. La produzione del compositore per la formazione costituita da pianoforte e violino è ricca di perle: basti pensare alla sonata op.9, composta nel 1904, dove il pianoforte è spesso chiamato al compito di addensare l’armonia con accordi pieni di note e significato, e dove anche la parte del violino, strumento per natura più votato alla melodia che all’armonia, prescrive una struttura più accordale. Molto più esigua è la produzione per violino e pianoforte di Richard Strauss. Il compositore tedesco era, infatti, più attratto dal teatro operistico, per il quale ci sono giunte ben 15 opere tra le quali Salome, Elektra ed Il Cavaliere della Rosa. Strauss, nella sua lunga carriera, ebbe modo di sperimentare tutto ciò che la modernità proponeva, tuttavia si può affermare con disinvoltura che, nonostante in quegli anni fosse in atto la rivoluzio-

ne post-tonale, egli non vi aderì che in minima parte. La sonata op.18, composta tra il 1887 ed il 1888, ricade in quel periodo nel quale il giovane Strauss era ancora influenzato dal primo romanticismo tedesco di Schubert e Schumann e ciò è molto evidente nell’Andante cantabile dove il violino è depositario della melodia che si distende nostalgica sulle sottili pennellate del pianoforte, mentre

la vera innovazione sta nel Finale dove la melodia viene continuamente spezzata, divisa tra i due strumenti, creando quella sensazione che i musicisti medievali paragonavano al singhiozzo. Ben dieci sono, invece, le sonate che Ludvig van Beethoven scrive per questa formazione. Composte tutte tra il 1798 ed il 1803, con l’eccezione dell’ultima, scritta nel 1812, in esse non vi è un’uni-

formità compositiva, ma si assiste ad una progressiva personalizzazione del genere, nelle prime legata al modello classico. La produzione beethoveniana prende le mosse dalla sonata op.12 n.1, in tre movimenti (il primo dei quali è scritto in “forma sonata”, forma tipica del classicismo, mentre per l’ultimo tempo il compositore si adegua al rondò), passa per la sonata op.24 detta “La Primavera”, in quattro movimenti (oltre ai tre movimenti canonici, il compositore aggiunge un breve Scherzo, derivazione personale del Minuetto classico) e sfocia nella sonata op.47, dedicata a Rudolphe Kreutzer, come recita il titolo scritto da Beethoven, scritta in uno stile molto concertante, dove è richiesto agli esecutori un impegno senza pari per eseguire quello che doveva essere all’epoca un intrattenimento da salotto. Il concerto del duo Kavakos-Pace sarà quindi una sorta di omaggio all’evoluzione della sonata per violino e pianoforte di stampo romantico, dalle sue origini fino ai giorni nostri.

La stagione concertistica

Cinque appuntamenti al Rossini di Lugo Cinque appuntamenti per la stagione concertistica al Teatro Rossini di Lugo che parte sabato 28 novembre alle 20.30 col debutto sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini di un sicuro talento della direzione orchestrale, il ravennate Jacopo Rivani, con un passato da valente trombettista. Curiosamente anche il direttore del successivo concerto, in programma domenica 20 dicembre, stavolta sul podio dell'Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini, ha un passato di eccellente strumentista a fiato: è il teramano Giambattista Giocoli. Un debutto e un gradito ritorno martedì 26 gennaio: debutto al Rossini per il Quartetto Mirus, i cui componenti fanno parte dell'Orchestra Mozart di Claudio Abbado; gradito ritorno per Maria Perrotta, la pianista cosentina residente a Parigi, che a Lugo si è prodotta nel 2012 e nel 2014 in due concerti solistici dedicati a Bach e a Chopin, poi diventati dischi di successo per la Decca. Il Quartetto Mirus e Maria Perrotta si uniranno sul palco per suonare uno dei capolavori più grandi della letteratura novecentesca, il Quintetto per pianoforte e archi in sol minore op. 57 di Dmitri Shostakovich. Altro debutto al Rossini venerdì 5 febbraio. Sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini ci sarà il direttore d'orchestra britannico David Angus, specialista d'opera (oggi è il direttore musicale della Boston Lyric Opera), ma anche raffinato interprete del repertorio sinfonico. Venerdì 25 marzo sempre alle 20.30 appuntamento infine con la Toscanini diretta dal francese Alain Guingal, con la partecipazione del grande soprano bolognese Anna Caterina Antonacci, interprete d'eccezione per la cantata scenica La voix humaine (La voce umana) di Francis Poulenc, su testo di Jean Cocteau.

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di Enrico Gramigna


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musica rock

I Calibro 35 e un poliziottesco ambientato... nello spazio La band italiana molto apprezzata anche all’estero presenta il nuovo album. «La novità? I sintetizzatori» di Matteo Fabbri

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“Mettete via i passamontagna: questa volta dovrete indossare delle ingombranti tute da astronauta se vorrete seguire i passi dei Calibro 35”. Prendiamo in prestito la nota stampa fornitaci dalla casa discografica perché meglio di così non si potrebbe descrivere la nuova fatica dei Calibro 35 intitolata S.P.A.C.E.. Dopo quattro album dedicati alle sonorità tipiche dei poliziotteschi anni ‘70, questa volta la band cambia ambientazione e ci porta su ben altri territori, sebbene il marchio di fabbrica e le atmosfere rimangano quelle che ne hanno fatto una realtà quasi unica nel panorama nostrano, oltre che molto apprezzata anche fuori dai confini nazionali. In occasione del concerto che terranno il 7 dicembre al Bronson di Ravenna abbiamo incontrato il chitarrista Massimo Martellotta, un tipo molto curioso, nel senso proprio di “amante della scoperta”. Talmente curioso che a fine chiacchierata sarà lui a fare una domanda all’intervistatore. Ma andiamo con ordine. La prima curiosità riguarda il titolo, quei puntini sono un acronimo, una scelta estetica o cos’altro? «In realtà inizialmente il titolo sarebbe dovuto essere “Spazio”, in italiano. Poi abbiamo cercato un modo per aggiungere un po' di mistero e ci siamo detti “magari escogitiamo un acronimo”. Poi questo acronimo, ti dico la verità, non ce lo siamo mai inventati e mi piacerebbe che scatenasse la fantasia degli ascoltatori, o magari lo facessero i nostri fan su internet». C'è una canzone del nuovo disco che pensi lo rappresenti maggiormente? «Adesso è uscito il singolo “Bandits On Mars” che è abbastanza rappresentativo perché da un lato contiene la nostra tipica componente cinematografica, con molti groove alternati a parti più dilatate, e dall'altro introduce subito la novità forte del disco: l'utilizzo dei sintetizzatori, che non abbiamo mai usato in questa maniera sistematica». Il titolo dell’album potrebbe far pensare a un grosso cambiamento e invece l'ambientazione è differente,

I Calibro 35

ma il marchio “Calibro 35” è rimasto intatto... «È un disco dei Calibro 35 che si chiama “S.P.A.C.E.”, non uno degli Space che si chiama “S.P.A.C.E.”, non so se mi spiego. Avendo già esplorato molto il discorso del noir e del poliziesco, siamo partiti banalmente da ciò che ci andava di fare e uno dei concept che è venuto fuori mentre parlavamo del disco è stato quello dello spazio perché è un filone cinematografico retrò ma allo stesso tempo moderno». La vostra è una formula che, nel tempo, si è rivelata vincente. Andando a ripescare dalle atmosfere vintage anni '70 avete creato una fusione in bilico tra funky, jazz, rock, progressive, guadagnando stima e una certa fama. In pochi però hanno seguito le vostre orme o hanno cercato di copiarvi, come invece spesso accade quando qualcuno ha un progetto di successo. Come te lo spieghi? «Non saprei. In realtà a fine concerto ci lasciano sempre un mucchio di dischi e spesso si tratta proprio di gruppi strumentali. Probabilmente io ho una lente di ingrandimento e uno sguardo un po' diverso dal tuo che invece è più macroscopico. Ci fa piacere lanciare questo semino. Mi rendo anche conto però che, avendo il panorama musicale italiano dei numeri un

po' limitati, se c'è già un gruppo strumentale di un certo tipo che funziona è un po' difficile che ce ne sia anche un altro». Quali sono state le vostre influenze principali? E quali invece quelle inaspettate? «Ognuno di noi porta il proprio bagaglio culturale quando suona. I Calibro sono molto fortunati perché i vari membri vengono da ascolti abbastanza vari e li mescolano assieme. Da ragazzini poi un po' tutti abbiamo ascoltato gruppi anche molto diversi tra loro (ad esempio Guns N’ Roses, Bon Jovi, Metallica) che magari con i Calibro non c'entrano nulla». A proposito di influenze, cosa si prova ad essere stati campionati prima da Jay-Z e poi da Dr. Dre, due tra i rapper e musicisti più famosi del mondo? «Ne siamo onorati ma soprattutto ci piacerebbe moltissimo sapere come sono arrivati alla nostra musica e quali ragionamenti hanno fatto per scegliere i nostri brani. Il mondo dell'hip hop, comunque, c'entra tantissimo con i Calibro perché siamo una band strumentale e molte delle colonne sonore dell'epoca sono state campionate successivamente per brani hip hop». Quando si parla di voi ho sempre letto riferimenti a vari generi ma mai l’espressione library music. Secondo me invece avete alcuni ele-

menti di questo genere, molto in voga negli anni '70 (penso a Umiliani, Macchi o lo stesso Morricone). Ne siete stati influenzati? «Sono d'accordo con te e mi fa piacere che venga notato. In questo disco, in particolare, c'è molta influenza e ci sono momenti molto “da library”, volutamente». Ve lo avranno già detto in molti ma io vi vedrei benissimo in qualche scena di un film di Tarantino. Ci avete mai pensato? Avete avuto possibilità? «Ma secondo te? (ride, ndr) È la cosa che ci chiedono tutti fin dall'inizio. E la risposta è sempre la stessa: magari! So che a lui sono arrivati un paio di nostri vinili tempo fa, e so che ha gradito. Sarebbe fantastico se ci scegliesse e, sinceramente, ci vedremmo molto bene nei suoi film. C'è da dire però che Tarantino, considerate le possibilità che ha e considerato il fatto che è un onnivoro di musica, è un personaggio che, giustamente, si può permettere di usare brani originali (come in “Django” o “Kill Bill”). Si sente proprio che è un collezionista e un grosso curioso. Chissà, magari... molto volentieri: anzi, se lo conosci dammi il numero!». Cosa pensi della tv come veicolo musicale? Al di là dei reality, ti fa piacere lo sdoganamento di alcune


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Avanguardia al 300 percento. Ormai ci conosciamo e sappiamo come strutturare e concentrare il lavoro. Ognuno di noi ha tanti impegni, ma tutti tengono molto ai Calibro anche perché, banalmente, è il progetto di maggior successo per ognuno dei suoi membri. Tutti noi dobbiamo tanto ai Caibro». Avete fatto e farete molti concerti all’estero. Com'è suonare davanti a un pubblico che magari ha meno familiarità con i polizieschi italiani anni '70? «In realtà in Europa il filone è abbastanza conosciuto. E anche negli Stati Uniti funzioniamo bene. In certi paesi però siamo recepiti in maniera sballata: spesso ci prendono come meri esponenti di rock progressivo, per alcuni siamo un gruppo prog, punto e basta. In Inghilterra invece siamo visti come dei “weird funk”, cioè un funk strano, che non capiscono...». E come anticipato a inizio articolo, un istante prima di chiudere la conversazione Martellotta si rivolge a chi scrive molto umilmente con un: «Ah, scusa: la tua traccia preferita del nostro ultimo disco?». Dopo un attimo di titubanza per il ribaltamento dei ruoli: «Sicuramente “Bandits On Mars”, poi la titletrack e la particolarissima “Ungwana Bay Launch”». Lui annuisce e poi ringrazia, dando l’appuntamento in dicembre al Bronson.

Aperto tutte le sere per la vostra cena prima dello spettacolo. PRENOTAZIONE CONSIGLIATA

Torna il festivalTransmissions Dal 26 al 28 novembre si terrà a Ravenna l’ottava edizione di “Transmissions”, il festival di musica contemporanea e sperimentale dell’associazione culturale Bronson. Si parte il 26 all’Almagià (zona darsena) con la serata dedicata in particolare alla musica elettronica con un nome di punta della scena a livello mondiale, quello del duo britannico Demdike Stare che si muove tra dark ambient e techno sperimentale. In apertura destano curiosità il set del francese Extreme Precautions (minimal techno ispirata addirittura dal grindcore) e il progetto del veneto Riccardo Mazza (RM), mentre ai piatti sarà protagonista il dj francese Low Jack. Venerdì 27 si passa al Bronson di Madonna dell’Albero per il gruppo di più facile ascolto del lotto, The Soft Moon, band americana che si muove tra post-punk, krautrock, electro e darkwave. In apertura di serata i Ninos Du Brasil dell’artista Nico Vascellari, curatore del festival, e gli americani Clay Rendering che hanno l’obiettivo di unire generi lontani da loro come ambient, dreampop e black metal. Infine, sabato 28, sempre al Bronson, serata davvero fuori dagli schemi con un personaggio di culto come il compositore dadaista d’avanguardia Ghédalia Tazartès. Il nome di punta è però forse quello di Eric Copeland, che suona elettronica psichedelica ispirata anche dagli Animal Collective, membro fondatore del collettivo noise/experimental di Brooklyn dei Black Dice. A completare il cast dell’ultimo giorno del festival ancora elettronica con Vaghe Stelle, il dj americano Ron Morelli e poi anche il filmmaker spagnolo Carlos Casas. La domenica mattina gran finale al Mic di Faenza con un “non evento” di Vascellari.

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band indie e alternative in programmi tv o rassegne come Sanremo? Lo fareste anche voi? «Su questo argomento ho una posizione di buon senso, non ragiono mai per assoluti. La tv non è il male, il pop non è il male, e nemmeno l'indie è il bene. Ormai i mondi si sono mischiati. I Calibro a Sanremo? Se c'è la possibilità e l'edizione ci sembra coerente e stimolante, perché no? Credo che ogni band potrebbe valutare e capire se Sanremo possa fare al caso suo o meno. Non sono assolutamente contrario perché non avrebbe senso: è talmente poco il posto in cui mettersi in mostra che bisogna sfruttare ogni spiraglio. In generale trovo che la funzione della tv possa essere utile per alcune cose ma molto poco per altre. I talent show, ad esempio, possono portare a chi li fa la sensazione di poter fare il musicista, però di fatto non ti insegnano il mestiere. Quindi molti di quelli che entrano poi non riescono a proseguire perché non hanno l'esperienza e la professionalità per farlo». Ognuno di voi è impegnato in molti progetti diversi, eppure siete una delle band più prolifiche. Pubblicate materiale con cadenza quasi annuale. Come riuscite a coniugare gli impegni di tutti? «Voglia, pazienza e tanta organizzazione. Quando ci vediamo cerchiamo di rendere

Via Gamba, 12 - Ravenna Tel. 0544 215393 www.osteriadeltempoperso.it OsteriaDelTempoPersoRavenna


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concerto per violino e pianoforte musiche di K. Szymanowski, R. Strauss, L. van Beethoven Mercoledì 2 marzo, ore 20.30

cartellone Concerti Ravenna Teatro Alighieri via Mariani, 2 tel. 0544 249244

direttore maestro Matteo Unich musiche di Pratella, Martuzzi, Creonti, Bianchi, Ricci, Argelli, Mirandola Domenica 20 dicembre, ore 11

Francesco Manara Cesare Pezzi

Orchestra Sinfonica G. Rossini

concerto per violino e pianoforte musiche di W. A. Mozart, L. van Beethoven, J. Brahms Domenica 25 ottobre, ore 11

direttore Daniele Agiman sinfonie operistiche di G. Rossini Giovedì 28 gennaio, ore 20.30

Riccardo Sandiford pianoforte musiche di I. Pizzetti. F. Chopin, A. Skrjabin, S. Prokofiev, C. Debussy, M. Ravel. A. Ginastera Domenica 8 novembre, ore 11

Orchestra Leonore direttore Daniele Giorgi Alban Gerhard, violoncello musiche di R. Schumann Sabato 13 febbraio, ore 20.30

Federico Colli

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Giuliano Cavaliere, violino RinaYou, violoncello Marios Panteliadis, pianoforte musiche di L. van Beethoven, A. Part, F. Mendelssohn Domenica 15 novembre, ore 11

Eugenio Della Chiara chitarra musiche di W. A. Mozart, G. Rossini, M. Castelnuovo Tedesco, N. Paganini, F. Sor Domenica 29 novembre, ore 11

Gabriella Morigi Adriano Tumiatti concerto per soprano e pianoforte le liriche di Francesco Balilla Pratella nel sessantesimo anniversario della morte Domenica 6 dicembre, ore 11

Quartetto Fauves Leonardo Cella, violino Pietro Fabris, violino Elisa Floridia, viola Giacomo Gaudenzi, violoncello musiche di G.B. Cirri Domenica 13 dicembre, ore 11

Gruppo Corale Pratella - Martuzzi

pianoforte musiche di J.S. Bach, J. Brahms, C. Franck, R. Schumann Giovedì 18 febbraio, ore 20.30

Europa Galante direttore Fabio Biondi musiche di P. Locatelli, A.Vivaldi, A. Corelli Lunedì 22 febbraio, ore 20.30

Nelson Goerner pianoforte musiche di C. Debussy, F. Chopin Lunedì 29 febbraio, ore 20.30

Leonidas Kavakos Enrico Pace

via Cella, 50 - Madonna dell’Albero tel. 333 2097141 Inizio concerti ore 21.30

Altre di B + Prism Sabato 24 ottobre

Suuns + Jerusalem in my Heart Lunedì 26 ottobre direttore Marco Angius Cristina Zavalloni, mezzosoprano musiche di G.Verdi, L. Berio, G. Mahler Lunedì 14 marzo, ore 20.30

Patrizio Serino Anton Dressler Boris Petrushansky concerto per violoncello, clarinetto e pianoforte musiche di L. van Beethoven, J. Brahms, A. von Zemlinsky Giovedì 17 marzo, ore 20.30

Trio Mythos 64

Orchestra di Padova e del Veneto

Ravenna Bronson

Salzburg Chamber Soloists Lavard Skou-Larsen musiche di W.A. Mozart, J. Haydn, E. Chausson Mercoledì 23 marzo, ore 20.30

Quartetto di Venezia musiche di L. van Beethoven Giovedì 14 aprile, ore 20.30

Orchestra Filarmonica Marchigiana direttore David Crescenzi Alberto Casadei, violoncello musiche di C. Saint-Saens, P.I. Cajkovskij, L. van Beethoven Venerdì 22 aprile, ore 20.30

I Filarmonici di Roma Uto Ughi, violino musiche di W.A. Mozart, G.Tartini, N. Paganini Giovedì 28 aprile, ore 20.30

Deradoorian + Melampus Giovedì 29 ottobre

Sacri Cuori + Dulcamara Sabato 31 ottobre

Josh T. Pearson + Calvin LeBaron Lunedì 2 novembre

Prurient + Bus De La Lum Giovedì 5 novembre

Unknown Mortal Orchestra + Giungla Sabato 7 novembre

Deerhunter + Atlas Sound Venerdì 13 novembre

Mercury Rev + Nicole Atkins Sabato 14 novembre

Chris Brokaw Domenica 15 al Fargo

Transmissions VIII Da giovedì 26 a sabato 28 novembre

Kim and The Created Giovedì 3 dicembre

Calibro 35


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+ Ottone Pesante Sabato 5 dicembre

Ravenna Mama’s Club

The Morlocks Lunedì 7 dicembre

via San Mama, 75 tel. 331 9118800 Inizio concerti ore 21.30

Föllakzoid

Bevano Est

Sabato 12 dicembre

etno-jazz Stefano Delvecchio, organetto diatonico, voce Davide Castiglia, violino Giulio Cantore, chitarra Giampiero Cignani, clarinetto, clarinetto basso Sabato 24 ottobre

Passatelli in Bronson 5 Bachi da Pietra + Zeus! + Mood + Havah + Sunday Morning + Pueblo People + The Yellow Traffic Light Da venerdì 25 a domenica 27 dicembre (anche al Fargo di Ravenna)

Levante Sabato 19 dicembre

The Doormen + Divide by Zero Martedì 5 gennaio

Gregor Ferretti Sabato 9 gennaio

Le Luci della Centrale Elettrica

Cantiga Caracol Iberici intrecci Vladimiro Cantaluppi, violino Silvia Cavalieri, voce Giovanni Tufano, chitarra e chitarrino battente Agostino Ciraci, contrabbasso Sabato 31 ottobre

The Faber’s Social Club Fabrizio De Andrè incontra (casualmente) Bob Dylan Isabella Mecca, voce Stefano Sintoni, tastiere Stefano Calvano, percussioni Pier Luigi Carboni, chitarra e flauto Paride Morini, chitarra Salvo Mauceri, chitarra e voce Giovanni Morrillo, corno francese Mirko Pacilio, voce (B. Dylan) Sabato 7 novembre

Adria Giovedì 14 gennaio

Singapore Sling Mercoledì 10 febbraio

The Tallest Man On Earth Lunedì 15 febbraio

Daniel Norgren Venerdì 19 febbraio

Boy & Bear Venerdì 11 marzo

musiche dalle sponde dell’Adriatico Rachele Andrioli, voce Claudio Prima, organetto, voce Emanuele Cosuccia, sax Francesco Pellizzari, percussioni, elettronica Sabato 14 novembre

_Aperto a pranzo per colazioni di lavoro. Ideale la sera, per cene intime, in una romantica atmosfera_ LE NOSTRE SPECIALITÀ Cucina del territorio rivisitata, specialità di carne e pesce, pane fatto in casa, preparazione a base di foie gras e tartufi in stagione, formaggi d’alpeggio con mostarde e confetture, ampia selezione di vini nazionali

Can-Can Romagna Musica e poesia della Belle Époque Stefano Martini, violino Egidio Collini, chitarra Fabio Gaddoni, violoncello Giuseppe Bellosi, voce Venerdì 20 novembre segue a pagina 66

Una tessera gastronomica nella mosaicale creatività di Ravenna www.alboschettoravenna.com San Michele (RA) Via Faentina 275 - Tel. 0544.414312 CHIUSO IL GIOVEDÌ


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Morrigan’s Wake folk celtico Davide Castiglia, violino, nickelharpa Tiziana Ferretti, voce, bodhran Francois Gobbi, basso elettrico Maurizio Lumini, fisarmonica Barbara Mortarini, flauto dolce (contralto, soprano), tin e low whistles Massimo Pirini, chitarra acustica, voce Sabato 21 novembre

Terrasonora folk contemporaneo campano Giovanna Faraldo voce Francesco Ferrara, voce e castagnette Raffaele Esposito, tastiere e pianoforte Antonio Esposito, basso acustico Gennaro Esposito, chitarra classica, acustica e 12 corde Antonello Gajulli, percussioni Fabio Soriano, fiati Massimiliano Punzo, tecnico del suono Sabato 28 novembre

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Le Mal de Paris

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la canzone d’autore francese Gianluigi Tartaull, voce e chitarra LucaVassura, fisarmonica Venerdì 4 dicembre

Mandolin’ Brothers musica americana roots rock Jimmy Ragazzon, voce, harp e chitarra acustica Marco Rovino, mandolino, chitarre, voce Riccardo Maccabruni, fisarmonica, tastiere, voce Joe Barreca, basso elettrico e contrabbasso Sabato 5 dicembre

Frida Neri “Ay desesperadamente” Pasolini, gli scritti e le canzoni

Frida Neri, voce Antonio Nasone, chitarra Fabrizio Fisi, fisarmonica Jessica Tonelli, voce recitante Sabato 12 dicembre

Kaleidos musica danza parole Elisa Bianchini, Giorgia Casadei, Elisabetta Cignarale, Mattia Del Vecchio, Ettore Giallongo Enzo Ginexi, Carlo Guerrini, Danila Minerva, Milena Morelli, Elisabetta Rivalta Six on Sax Venerdì 18 dicembre

Bandeandré Quartetto vocale Myricae “… L’amore sacro e l’amor profano” Dalla Buona Novella a Bocca di rosa Bandeandré GianluigiTartaull, voce e chitarra Nazzarena Galassi, voce Caterina Sangiorgi, flauti e voce Loretta Pompignoli, percussioni Stefano Fabbri, percussioni Raimondo Raimondi, chitarra, mandolino, mandola Giacomo Sangiorgi, basso elettrico LucaVassura, fisarmonica QuartettoVocale Myricae Elisabetta Agostini, soprano Carla Milani, contralto Claudio Rigotti, tenore Mauro Medri, basso Sabato 19 dicembre

Valentina “Jole” Campajola, violino, organetto, voce Enrico “Emerson” Pantieri voce, ballo, kazoo Riccardo “Riga” Galeati, strumenti a pizzico Gabriele “Guido” Guidi, percussioni Domenica 3 gennaio

Kabila musica etno-pop mediterranea Emad Shuman, voce solista, cori Mirko Speranzi, voce solista, piano, tastiere, cori, Adriano Checcacci, batteria, drum machine, percussioni Gabriele Polverini, chitarre elettriche, acustiche, Cristiano Rossi, chitarra acustica, saz e ‘oud Marco Chianucci, basso Sabato 9 gennaio

Ravenna Centro Valtorto via Faentina, 216 Fornace Zarattini

Kimono Lights / Said / Prysm Venerdì 20 novembre, ore 22

In.Versione Clotinsky / She Said Destroy / Marcovaldo / Regata Sabato 21 novembre, ore 22

Lido Adriano Cisim

Buffalo Stringers

viale Parini, 48 tel. 389 6697082

musica country/bluegrass Sabato 16 gennaio

Max era Max

Zephyros world music Sabato 23 gennaio

Gjamadani viaggio nella musica dei Balcani Sabato 30 gennaio

teatro-concerto di e con Max Penombra Da lunedì 2 a domenica 8 novembre ore 21

Funk Shui + Willie Peyote Sabato 21 novembre ore 22

Supermarket

Deve ancora venire

calipso e dintorni Sabato 6 febbraio

presentazione del nuovo album di Mara Venerdì 4 dicembre ore 21.30

Bandeandré

Quinto elemento

“La buona novella”

Parini Notte

vocal female group Daniela Peroni, voce Natascia Peroni, voce VanessaVaccari, voce Sara Zannoni, voce Luca Bonucci, pianoforte e batterie elettroniche Sabato 2 gennaio

Sabato 13 febbraio

Evi Evan

live di Giovanni Truppi + GianlucaViscuso Giovedì 10 dicembre ore 19

musica rebetika: il blues d’Oriente Sabato 20 febbraio

Ronin

La leggera Malaguaia Tour musica popolare, canti di lotta e di lavoro Andrea “Fanta” Fantini, voce, chitarra Sara “Cicerenella” Berardi, voce, ballo Lidia “Lidì” Pitarresi, flauto traverso

Almadira il flamenco incontra la canzone d’autore Sabato 27 febbraio

Joe Belli Manouche Quartet gipsy manouche Sabato 19 marzo

Sabato 9 gennaio ore 22

Cadillac Ranch

Claver Gold

Sabato 26 marzo

Sabato 23 gennaio ore 22


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Parini Notte live di Niconote + Abra degli Esposti + R.Y.F. Venerdì 29 gennaio ore 19

Murubutu Sabato 27 gennaio ore 22

Piangipane Teatro Socjale via Piangipane, 153 www.teatrosocjale.it Inizio concerti ore 22

Vittorio Bonetti Orchestra “Musica e parole” il meglio della canzone d’autore italiana, da Paolo Conte a Capossela, da Fred Buscaglione a Dalla e a De André Venerdì 6 novembre

Ottavo Richter Sextet Swing, funky, bossanova e tanto altro

Andrea Mingardi Big Band Da Ray Charles ad Andrea Mingardi soul, blues e canzone d’autore Venerdì 4 dicembre

Sciò Live Band Pino Daniele Forever Sextet Ricordando Pino Daniele con Joe Amoruso, tastiere Rino Zurzolo, basso Venerdì 11 dicembre

Compagnia La Belle Epoque “La musica nel cuore” con Dianora Marangoni e il maestro Giorgio Tazzari Venerdì 8 gennaio

Sherrira Duran e Felice Del Gaudio Quartet blues, soul, gospel & jazz Venerdì 15 gennaio

brani originali e standard rivisitati all’insegna del ritmo Venerdì 13 novembre

Four Funk

Eumir Deodato Quintet

Banda Elastica Pellizza

funky blues Venerdì 22 gennaio

pop folk rock Venerdì 29 gennaio

Viale Mazzini e Cinzia Bellini Omaggio a Mina Venerdì 5 febbraio jazz, pop & sudamerica Piero Odorici, sax Pier Mingotti, basso Danny Santimone, chitarre Stefano Paolini, batteria Venerdì 20 novembre

Gino Paoli e Danilo Rea Venerdì 12 febbraio

Matthew Lee Group A tutto R&B

Tributo a Lucio Battisti Il mio canto libero Viale Mazzini Quintet con Paolo De Regibus voce Venerdì 27 novembre

Venerdì 19 febbraio

SuoNapoli Canzoni d’autore e ritmi del Vesuvio Venerdì 26 febbraio


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Quartetto Mirus

Venerdì 25 marzo

Venerdì 27 novembre

Raimondo Raimondi

Wolfgang Amadeus Mozart Quartetto n. 17 in si bemolle maggiore KV 458 “La Caccia”

Bagnacavallo Teatro Goldoni

La musica in soffitta

piazza Libertà, 18 tel. 0545 64330

con Gloria Turrini e Vittorio Bonetti

Inizio concerti ore 21

inediti italiani da Nilla Pizzi a Fred Buscaglione Venerdì 11 dicembre

Percorsi orchestrali etnosinfonico Venerdì 4 marzo

Miami & The Groovers La Rock Band

Franz Schubert Quartettsatz in do minore D 703 Thomas Adès The Four Quarters (2011)

In saecula saeculorum

Dmitri Shostakovich Quintetto per pianoforte e archi in sol minore op. 57

Accademia Bizantina musiche di A.Vivaldi, N. Porpora, A. Corelli e J.F. Handel Martedì 22 dicembre

FedericaVignoni, Massimiliano Canneto, violino Riccardo Savinelli, viola Luca Bacelli, violoncello

Russi Teatro Comunale via Cavour, 10 tel. 0544 587641

Maria Perrotta, pianoforte Martedì 26 gennaio

Original Dixieland Songbook

Inizio concerti ore 20.45

Tiger Dixie Band

Venerdì 11 marzo

I Ragazzi presentano “Sanremo è Sanremo” festa di fine programmazione Venerdì 18 marzo

Lugo Teatro Rossini piazzale Cavour, 17 tel. 0545 38542 Inizio concerti ore 20.30

Filarmonica Arturo Toscanini 68

Gioachino Rossini Il signor Bruschino, sinfonia

2015/2016

Franz Joseph Haydn Sinfonia n. 49 “La Passione” in fa min. Hob. I:49 Wolfgang Amadeus Mozart Concerto in do magg. per flauto, arpa e orchestra K. 299

Filarmonica Arturo Toscanini Marco Tutino Vatel per voce recitante e orchestra Testo di Angelo Callipo Antonin Dvorák Sinfonia n. 7 in re min., op. 70 (B. 141) Alfonso Antoniozzi, voce recitante direttore David Angus Venerdì 5 febbraio

Filarmonica Arturo Toscanini

RosannaValesi, arpa Sandu Nagy, flauto direttore Jacopo Rivani Sabato 28 novembre

Concerto su sinfonie, ouverture e intermezzi tratti dalle Opere liriche più famose della tradizione italiana musiche diVincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Gioachino Rossini, GiuseppeVerdi, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo direttore Giambattista Giocoli Domenica 20 dicembre

tanghi e zingaresche Gianluca Campi, fisarmonica Claudio Cozzani, pianoforte musiche di C. Gardel, A. Piazzola, R. Galliano Venerdì 23 ottobre

Giovani talenti Duo Maddalena Maria Burbassi, violoncello Dario Zanconi, pianoforte Duo Matteo Succi, clarinetto Marco Santià, pianoforte musiche di F. Poulenc, W. Lutoslawski Venerdì 6 novembre

Leonardo Cella, violino Pietro Fabris, violino Elisa Floridia, viola Giacomo Gaudenzi, violoncello musiche di G.B. Cirri, L. Boccherini, F. J. Haydn Martedì 24 novembre

Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini Erik Satie Gymnopedie n. 1 e 3 (orchestrazione di C. Debussy) Jack in the box (orchestrazione di D. Milhaud) Francis Poulenc Sinfonietta La voix humaine Anna Caterina Antonacci, soprano direttore Alain Guingal

Bevano Est viaggio musicale nell’anima e nel ritmo dei popoli Venerdì 22 gennaio

Duo Gardel

Quartetto Fauves

All’Opera

L’orizzonte e la memoria

Fusignano Teatro Moderno corso Emaldi, 32 tel. 0545 954194

un viaggio musicale attraverso i tempi e i luoghi del jazz tradizionale Venerdì 26 febbraio

Cervia Rock Planet viale Tritone 77, Pinarella tel. 335 7578007 Inizio concerti ore 23

Gonzi + BillX + Floxytek Sabato 31 ottobre

Christian Death + Celestial Sabato 7 novembre

Damn City + Elyne + When You Collapse Sabato 14 novembre

Inizio concerti ore 21.30

Stiff Little Fingers Pasion Argentina del Barrio concerto spettacolo di tango con ballerini e folklore argentino

Sabato 28 novembre

Neck Deep + Creeper + Wstr


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Ravenna Teatro Rasi via di Roma, 39 tel. 0544 591715 Inizio spettacoli ore 15

Mellotzentnuvantot Gruppo Teatrale La Compagine di Lugo Domenica 18 ottobre

Ines, Ada, Ida e e’ su fradel

L’apparenza inganna Compagnia Piccolo Teatro Città di Ravenna Domenica 17 gennaio

Robi dl’etar mond “Cumpagneja de Bonumor” di Granarolo Faentino Domenica 24 gennaio

La Bohème Compagnia “I Mimi della Lirica” Città di Ravenna Domenica 31 gennaio

Compagnia “La Zercia” di Forlì Domenica 25 ottobre

L’apartament dla sgnora

15 ≠ 15 Cento e non sentirli

Compagnia “Cvì de Magazén” di S. Antonio - Ravenna Domenica 7 febbraio

Compagnia Vox Animae in Actors spettacolo fuori abbonamento Domenica 8 novembre

L’utom pzultìn

La pèrdita

Gruppo Teatrale “San Severo” di Ponte Nuovo - Ravenna Domenica 14 febbraio

Compagnia “La Broza” di Cesena Venerdì 22 novembre

Mort un pepa...

Un s’sà mai quel che po’ zuzedar GAD Città di Lugo Domenica 13 dicembre

Quand e nas un vec Filodrammatica Hermanos di Longiano Domenica 20 dicembre

La Rumagna inte tu cor Società Canterini Romagnoli Gruppo Corale “Pratella-Martuzzi” di Ravenna spettacolo fuori abbonamento Sabato 26 dicembre

Un cantastorie fra le storie

Compagnia CDT La Rumagnola di Bagnacavallo Domenica 21 febbraio

Filumena Marturano Compagnia “Il Passaggio” di Ravenna Domenica 28 febbraio

Filippo, Palì... e la mama su d’lì

Manch us ferma mej l’è

E candidé

TPR Doppio Gioco di Faenza sabato 12 dicembre

Compagnia La Compagine di San Tomè Sabato 13 febbraio

Un sa mai quel che po’ suzedar

La pèrdita

GAD Città di Lugo Sabato 19 dicembre

Compagnia “La Broza” di Cesena Sabato 20 febbraio

Ines, Ada, Ida e e’ su fradel

Ines, Ada, Ida e e’ su fradel Compagnia “La Zercia” di Forlì Sabato 12 marzo

Andrem alla gita Il primo amore non si scorda mai Compagnia De Bosch di Gambettola Sabato 19 marzo

Cervia Cinema Teatro Sarti via XX Settembre, 98/a tel. 0544 71964 cell. 348 5621013 Inizio spettacoli ore 21

Al cev una vasca e Parigi Compagnia “La Zercia” di Forlì Giovedì 19 novembre

Compagnia “La Zercia” di Forlì Sabato 2 gennaio

Tri dè int e foran véc Compagnia Giovani di Chiusura di Imola Sabato 9 gennaio

La pèrdita Compagnia “La Broza” di Cesena Sabato 6 febbraio

Mort un pepa...

La perdita

Compagnia CDT La Rumagnola di Bagnacavallo Sabato 13 febbraio

Compagnia “La Broza” di Cesena Giovedì 10 dicembre

Fusignano Teatro Moderno corso Emaldi, 32 tel. 0545 954194

Andrem alla gita Il primo amore non si scorda mai

La villeggiatura

Compagnia De Bosch di Gambettola Giovedì 14 gennaio

La sumara ad Tugnara

La prove de’ fug

Compagnia Dialettale Fusignanese Venerdì 13 novembre

Compagnia “Laboratorio Italiano” del Piccolo Teatro Città di Ravenna Domenica 3 aprile

Cervia Teatro Comunale

Un brutto spettacolo

Inizio spettacoli ore 21

La burdela incajeda

Compagnia “E Zoch ad Vilanova” Sabato 23 gennaio

Compagnia Caveja Ravgnana di Ravenna Domenica 6 marzo

con Andrea Lama, il cantautore dei bambini spettacolo fuori abbonamento Domenica 3 gennaio

Compagnia Magazzino FS di Cotignola Domenica 10 gennaio

Inizio spettacoli ore 21

via XX Settembre, 125 tel. 0544 975166

Una domenica in famiglia Compagnia “Cvatar e cvatar ott” di Lugo Sabato 16 gennaio

Compagnia dialettale “Jarmidied” di Rimini Giovedì 18 febbraio

La suocera Filodrammatica Hermanos di Longiano Giovedì 10 marzo

Inizio spettacoli ore 21

La tevla zopa Compagnia Dialettale Fusignanese Venerdì 20 novembre

Quant c’al va in... vilegiatura Compagnia Dialettale Fusignanese Martedì 8 dicembre

Bagnacavallo Teatro Goldoni

L’otzent nuvant ot

piazza Libertà, 18 tel. 0545 64330

Gruppo Teatrale La Compagine di Lugo Venerdì 8 gennaio alle ore 20.45

69 2015/2016

cartellone Dialettale


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genius loci

Quel teatro nato al posto della camera di osservazione per i malati di colera La storia di Conselice, dall’allievo di Toscanini al presente targato Ivano Marescotti di Paolo Bolzani

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«Ovunque ci sia una società umana, lo spirito irrefrenabile del teatro si manifesta. Sotto gli alberi nei piccoli villaggi, sui palchi tecnologicamente avanzati nelle metropoli internazionali; nelle palestre scolastiche e nei campi e nei templi; nelle baraccopoli, nelle piazze, nei centri di quartiere e negli scantinati del centro città, le persone sono portate a condividere gli effimeri mondi del teatro che noi creiamo per esprimere la nostra complessità umana, la nostra diversità e la nostra vulnerabilità, con il corpo, il respiro e la voce. Ci riuniamo per piangere e per ricordare, per ridere e per contemplare; per imparare e affermare ed immaginare. Per meravigliarsi della destrezza tecnica, e per incarnare gli dèi». Così scriveva l’artista teatrale Brett Bailey nel 2014, nel messaggio internazionale alla Giornata Mondiale del Teatro: il teatro è soprattutto l’attore in scena, è «una culla di profonde emozioni, di ricerca, di autoascolto, di respiro in un mondo dove l’ossigeno manca e quello che tratteniamo è prezioso e fondamentale», come si legge in “Apnea”, lettera aperta agli spettatori e abbonati del teatro di Conselice, scritta a quattro mani da Ivano Marescotti con Ifigenia Kanarà, sua compagna di vita, di lavoro ma soprattutto di passione per il teatro. Quindi la “scatola teatrale” è necessaria e sarà pur sempre un edificio in linea con tutte le esigenze tecnico-impiantistiche e prestazionali, cominciando con le dotazioni del palcoscenico fino ad arrivare al comfort del pubblico, ma l’aulica cornice dell’architettura teatrale non potrà mai sopperire a corpo, respiro e voce, vale a dire la presenza in scena. Un esempio di questo paradigma è rappresentato dal Teatro di Conselice. Ad un’immagine di cinema-teatro, con 400 posti tra platea e galleria, associa una storia singolare, così come la leggiamo dal saggio di Claudia Pancino (Longo, 2000). All’inizio degli anni Settanta del XIX secolo, mentre il “Paese dei ranocchi” e della risicoltura avviava il complesso iter per la realizzazione del Palazzo Comunale, che poi verrà eretto sul sito di quello vecchio, si comin-

Il celebre attore che lo dirige oggi: «Calmierando i prezzi è sempre pieno ma serve il sostegno di sponsor e Comune» E intanto continua la sua querelle con la Rai, che lo censurò per le elezioni europee

Uno scorcio dell’interno del teatro di Conselice in una foto di Franco Ferretti Nella pagina a fianco una foto dell’esterno che risale agli anni trenta

cia ad avanzare l’ipotesi della realizzazione di una «sala per pubblici divertimenti». Passa il tempo e nel 1886 a Conselice aleggia la presenza del colera. Il Comune affronta la situazione con la costruzione di lazzaretti, ed anche di una «camera di osservazione» per prevenire il contagio. Nel corso di un sopralluogo al cantiere della «camera» del settembre del 1887, il Consiglio comunale decide un ampliamento di 4 metri, per destinare il nuovo fabbricato anche a «pubblici divertimenti», dotandolo di attrezzature teatrali (sedute, quinte e scenografie, “lumi”). Ma il teatro non aprirà i battenti nel 1889, come tutti pensavano a Conselice, sia per problemi di agibilità – diremmo oggi, inoltre si crede erroneamente che il nuovo fabbricato sia uno dei lazzaretti riadattato – sia, come qualcuno allora insinuava, anche per questioni politiche. La Prefettura di Ravenna ne blocca l’apertura e l’amministrazione comunale viene accu-

sata di disinvolta gestione delle finanze pubbliche e poi commissariata nello stesso anno. Nel frattempo la situazione sfugge di mano e nel maggio del 1890 si consumerà l’ “eccidio di Conselice”, con l’uccisione di tre braccianti davanti al Palazzo Comunale. Tant’è che in quell’anno il fabbricato è denominato «caserma militare». A un lento processo di adeguamento normativo fa seguito un altro stop, come nel 1905-6, in cui vi è insediato un cotonificio con telai a mano, agli albori della manifattura tessile conselicese. Nel 1910 iniziano i primi adeguamenti per attività cinematografiche e si mette in scena Il barbiere di Siviglia e la Lucia di Lammermour. A tutti gli anni Venti sono ascrivibili altri lavori di miglioramento, come fissare al pavimento i posti a sedere o allargare porte e corridoi. Da una targa marmorea datata settembre 1926 e situata (oggi in copia) nell'atrio, sappiamo che qui il tenore Piero Marescaldi, allievo di Toscanini, ebbe il

proprio battesimo dell’arte con la Tosca. Ma i lavori proseguono e terminano solo nel 1935: a quei tempi il teatro dichiara una capienza di 700 posti a sedere, con 100 posti in piedi dietro a quelli numerati. Oggi il teatro si presenta allo spettatore a seguito di lavori di recupero del 19841987, con cui si è modificata la linea della curva del palcoscenico verso la platea e si è ripristinato il golfo mistico per l'orchestra, mentre la facciata non si discosta da quella raffigurata in immagini della seconda metà degli anni Trenta. È dotato di una macchina scenica, completa di quinte e macchinari per la movimentazione delle scenografie, operanti su un palcoscenico di dimensioni 12x11 metri, mentre il boccascena è largo 9 e alto 6,5. Ma la grande data del teatro non riguarda lavori edili, impiantistici o scenografici, bensì la chiamata di una figura del tutto eccezionale alla sua conduzione. Infatti nel 2002 l’attore Ivano Marescotti assume la direzione


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artistica per la programmazione del cartellone teatrale. E così, in poche stagioni, gli abbonati arrivano a 330 che, per un bacino di utenza pari a circa 10.000 abitanti come quello di Conselice, rappresenta una performance molto lusinghiera. Viene così ad essere premiata la scelta di optare per un simbolo di garanzia per il pubblico, con la doppia caratteristica di un nome legato al territorio (a partire da Villanova di Bagnacavallo), ma di fama internazionale (nel 2004 è il Vescovo Germano a fianco di Clive Owen in King Arthur). A sua volta Marescotti ha adottato una politica dai prezzi calmierati, con un costo medio pari a 55 euro per 7 spettacoli, in cui sono compresi sconti per giovani, anziani e soci Coop, a parte la decisione di applicare uno sconto generale a chiunque abbia residenza a Conselice. Ed è così che «i residenti costituiscono circa i due terzi del pubblico, mentre gli altri provengono da fuori», spiega Marescotti stesso, grande interprete di Raffaello Baldini, figura di recente assunta alla toponomastica ravennate locale con l’intitolazione del “Largo” prospiciente la piazza d’acqua della Darsena di Città al poeta santarcangiolese, già cittadino onorario di Ravenna. «Il teatro si sostiene economicamente – spiega Marescotti - con lo sbigliettamento e un contributo della amministrazione e dei partner commerciali del territorio. Una compagnia teatrale costa dai 5.000 ai 7.000 euro e quindi, anche con un teatro pieno di pubblico, la gestione sarebbe in attivo solo con un biglietto di ingresso abbastanza alto. Calmierando i prezzi e facendo scelte di qualità nel cartellone, sempre di livello nazionale, insieme a 1-2 artisti locali a stagione di sicura presa, il teatro è sempre pieno al 98 percento della propria capienza». Questa idea di politica dei prezzi persegue la mission che si legge in “Apnea”, «per mantenere la cultura servizio per la Comunità e culla della società disidradata in cui viviamo». Come responsabile della Comunicazione, Social media e Marketing, Ifigenia Kanarà da tempo conduce con successo il “Teatro Ragazzi e le Scuole del territorio” e ricor-

da come «in realtà la forza di questo progetto sia l’intimità e l’affinità tra collaboratori. Io ho cominciato la mia storia d’amore con Ivano nel 2001, un anno prima dell’avventura del teatro; con lui era Rossella Cavallari, sua amica storica, e suo figlio Mattia, scomparso prematuramente quasi 6 anni fa. Dal 2004 esiste la nostra società Patàka, e Cronopios con Giuseppe Mariani e Valeria Pari ci affianca con costanza nei progetti». A queste attività si affianca il “Laboratorio d’arte della recitazione”, condotto da Ivano con Alessandra Frabetti, attrice, «per scoprire ciò che non si sapeva di saper fare». Tra le collaborazioni artistiche d’eccellenza, Marescotti ricorda quella con Gino Pellegrini, un personaggio straordinario scomparso da circa un anno, che tra il 1957 e il 1972 ha collaborato come scenografo al cinema hollywoodiano con la Disney e Stanley Kubrick, in una serie di capolavori (2001 Odissea nello spazio, Gli uccelli, Indovina chi viene a cena, Mary Poppins, La spada della roccia, Un maggiolino tutto matto) e, tornato in Italia a San Giovanni in Persiceto, adorna piazzetta Betlemme con una quinta a trompe l'oeil dal nome di Piazzetta degli inganni. Tra gli altri artisti con cui ha collaborato Marescotti cita i musicisti e compositori Stefano Bollani, Paolo Damiani (anche direttore d’orchestra, contrabbassista e violoncellista, didatta, direttore artistico, architetto) e Daniele Furlati, che esegue l’accompagnamento musicale a Marescotti in Bestiale…quel giro d’Italia!, di Maurizio Garuti. Spesso la forma assume la veste di melologhi, con narrazione con musiche in scena come nell’Histoire du soldat, o in Pierino e il Lupo. Infine ci rivela di aver appena finito di girare un film a Roma con Stefania Sandrelli, che uscirà nel prossimo febbraio, mentre in novembre esce un altro film, di cui per scaramanzia riveleremo soltanto il titolo, Loro chi?. E poi: fiction? No, grazie, se non quando si risolverà la questione legale con la Rai, che gli ha censurato le sue scene perché candidato alle elezioni europee.


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agenda Settembre 2015 Venerdì 25 Jack e il fagiolo magico

di Marcello Chiarenza con Mariolina Coppola e Maurizio Casali

agenda Ottobre 2015 Calendar Girls

con Nathalie Mentha Ore 21, Almagià, Ravenna

agenda Novembre 2015 72 2015/2016

Il bosco delle storie

Accademia Perduta/Romagna Teatri Ore 16, Teatro Masini, Faenza

Martedì 3 Bestiale... quel giro d’Italia

con Ivano Marescotti Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna

Adulto

Phoebe Zeitgeist Ore 21, Centro Valtorto, Fornace Zarattini, Ravenna

Giovedì 5 Non ti pago

di Eduardo De Filippo regia di Luca De Filippo Elledieffe Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Spettacolo annullato

Sabato 7 Lady Mortaccia La vita è meravigliosa!

con Veronica Pivetti regia di Giovanna Gra Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica l’8

Domenica 8

Amore e Anarchia

Il gioco del lupo

Teatrodistinto

Teatro delle Albe con Luigi Dadina e Michela Marangoni Ore 21, Vulkano, S. Bartolo, Ravenna. Repliche il 30 settembre, 1, 2 (ore 19), 3 (ore 19), 4 (ore 15.30), 6, 7, 8, 9, 10, 11 (ore 15.30), 13, 14, 15 ottobre

Ore 16.30, Almagià, Ravenna

di Cristina Comencini con Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Michellini e Giulia Bevilacqua regia di Paola Rota

Lunedì 26

Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

I tre porcellini

I primi cento anni di Edith Piaf

Domenica 1

Martedì 29

Fontemaggiore Teatro

Sabato 24

Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 17 e 18

Ore 20.30, Teatro Goldoni, Bagnacavallo. Repliche il 26, 27, 28 e 29

Domenica 25

Venerdì 16 con Angela Finocchiaro

regia di Claudio Casadio Accademia Perduta/Romagna Teatri

Numero primo

di e con Marco Paolini Ore 21, Teatro Masini, Faenza

Sabato 31 L’orco del teatro

Giovedì 29

Eventi Culturali/Teatri Comunicanti

Due partite

Ore 16.30, Almagià, Ravenna

Sotto la neve Minuetto d’inverno

di Marcello Chiarenza con Mariolina Coppola e Maurizio Casali Accademia Perduta/Romagna Teatri Ore 17, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Ore 16, Teatro Masini, Faenza

Sweet Home

Giovedì 12

Ilaria Dalle Donne

Notturno di donna con ospiti

con Giuliana De Sio

Ore 21, Centro Valtorto, Fornace Zarattini, Ravenna

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 13, 14 e il 15 (ore 16)

Martedì 17 Enrico IV

Venerdì 13

con Franco Branciaroli

Storie di Giasone e Medea

Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 18 e 19

con Elena Bucci e Marco Sgrosso Le Belle Bandiere Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi

Domenica 22 L’infanzia del mago

Ca’ Luogo d’Arte Il Volo La ballata dei picchettini

di Luigi Dadina, Laura Gambi e Tahar Lamri narrazione Tahar Lamri e Luigi Dadina basso e percussioni Francesco Giampaoli e Diego Pasini rap Lanfranco Moder Vicari coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna. Repliche il 14 e 15 (ore 15.30)

Domenica 15 Il piccolo principe

Teatro dell’Acquario Ore 16.30, Almagià, Ravenna

Ore 16, Teatro Masini, Faenza

All’incirca il circo

I Ciarlatani Ore 16.30, Almagià, Ravenna

Venerdì 27 Lo zoo di Pinocchio

Drammatico Vegetale/Ravenna Teatro Ore 17, Vulkano, S. Bartolo. Repliche il 28 (ore 15.30 e 17)

Mar del Plata

con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo e Fabio Bussotti regia di Giuseppe Marini Co-produzione Accademia

Corsi professionali personalizzati per bambini e ragazzi. Dizione/parlar bene e gestioni delle emozioni. Corsi teatrali per ragazzi. SEDE: Locali adiacenti il Teatro Socjale Info: 347 3300184 FB: Ass. Arte teatro Socjale

Perduta/Romagna Teatri e Società per Attori Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 28

Sabato 28 Taddrarite (Pipistrelli)

scritto e diretto da Luana Rondinelli con Melania Genna, Anna Clara Giampino, Luana Rondinelli Ore 21, Teatro Binario, Cotignola

Domenica 29 Teo ha le orecchie curiose

Teatro del Drago/Immaginante Ore 10, Almagià, Ravenna

Piccolissimo

Teatro del Drago Ore 16.30, Almagià, Ravenna


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Alice

Chiedo scusa al signor Gaber

Fratelli di Taglia

con Enzo Iacchetti

Ore 17, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Ore 21, Teatro Masini, Faenza

agenda Dicembre 2015 Martedì 1 L’onorevole

di Leonardo Sciascia regia di Enzo Vetrano, Stefano Randisi con Susanna Marcomemi, Stefano Randisi, Enzo Vetrano Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Biondo Stabile di Palermo in collaborazione con Diablogues Compagnia Vetrano / Randisi Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna. Repliche il 2, 3, 4, 5 e 6 (ore 15.30)

Mercoledì 2 Psicosi delle 4:48

Nerval Teatro regia di Maurizio Lupinelli con Elisa Pol Ore 21, Centro Valtorto, Fornace Zarattini, Ravenna. Repliche il 3, 4, 5 e 6

Trilogia d’autunno. Dedicato a Puccini, un progetto per Bohème (Scene dalla Vie de bohème di Henry Murger) opera in quattro quadri di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica musica di Giacomo Puccini direttore Nicola Paszkowski regia e ideazione scenica Cristina Mazzavillani Muti Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati Coro di voci bianche Ludus Vocalis diretto da Elisabetta Agostini Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 12 e il 14

Un’ora di tranquillità

con Massimo Ghini, Galatea Ranzi, Claudio Bigagli e Massimo Ciavarro regia di Massimo Ghini Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Venerdì 4 Cyrano de Bergerac

con Jurij Ferrini

Variegato in SI bemolle

con i Musicanti di San Crispino

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 5, 6 (ore 16) e 7

Ore 21, Teatro Masini, Faenza

Un marito ideale

Mimì è una civetta

di Oscar Wilde con Roberto Valerio,Valentina Sperlì, Pietro Bontempo

Trilogia d’autunno. Dedicato a Puccini, un progetto per Bohème divertissement à la bohémienne ideazione di Cristina Mazzavillani Muti La Bohème di Giacomo Puccini nelle tessiture vocali originali arrangiata per band da Alessandro Cosentino con la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso tromba Simone Zanchini fisarmonica regia, scene e coreografie Greg Ganakas

Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi

Sabato 5 Un topo… due topi… tre topi… Un treno per Hamelin

Accademia Perduta/Romagna Teatro Ore 21, Teatro Comunale, Cervia

Martedì 8

Giovedì 10

con i Musicanti di San Crispino

Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 13

Ore 21, Teatro Comunale, Cervia

Venerdì 11

Variegato in SI bemolle

Mercoledì 9 La Bohème

Lunedì 30 Mar del Plata

Gli “angeli del rugby” che sfidarono il regimo argentino di Claudio Fava con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo e Fabio Bussotti e con con Edoardo Frullini,

Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Bariselli e Nicola Galli Musica dal vivo a cura di Quartetto Fauves

Ore 17, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Dalle ore 15 alle ore 23, Palazzo Rasponi dalle Teste, Ravenna

The Christmas Express Il treno giusto per tornare a casa

Atarax Memorial

scritto e diretto da Marco Ballanti Gruppo genesi in coproduzione con l’Associazione Cambio Binario

TeatrOnnivoro Ore 16.45, Palazzo Rasponi dalle Teste, Ravenna. Repliche alle ore 19.15 e 22.30

Ore 17.30, Teatro Binario, Cotignola. Replica ore 21

Mercoledì 16 Lus

un concerto di Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato regia di Marco Martinelli Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna. Replica il 12 ore 19

Recital Pucciniano

Trilogia d’autunno. Dedicato a Puccini, un progetto per Bohème Riccardo Muti pianoforte Anna Netrebko soprano Yusif Eyvazov tenore Ore 21, Palacredito di Romagna, Forlì

A ruota libera 2015

di e con Paolo Villaggio Ore 21, Teatro Comunale, Conselice

Forbici & Follia

con Michela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu, Barbara Terrinoni e la partecipazione di Nino Formicola e Nini Salerno Ore 21, Teatro Masini, Faenza

Cancun

con Mariangela D’Abbraccio e Blas Roca Rey Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 17 e 18

Giovedì 17 Sul tetto del mondo

Teatro delle Ariette in collaborazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro di Paola Berselli e Stefano Pasquini con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Massari, Stefano Pasquini regia di Stefano Pasquini Ore 20, Cisim, Lido Adriano. Replica il 18

Sabato 19 Storia di un bambino e un pinguino

Teatro Telaio Ore 21, Teatro Comunale, Cervia

Domenica 20 È Natale, bambini!

Pandemonium Teatro Ore 16, Teatro Masini, Faenza

Sabato 12

Ogni martedì alle 18

Metamorfosi Cinque storie di uomini che si trasformarono in cose

di Francesco Freyrie e Andrea Zalone con Vito e Claudia Penoni regia di Daniele Sala

Accademia Perduta/Romagna Teatro Ore 21, Teatro Comunale, Cervia

Domenica 13 My Fair Lady

Compagnia Corrado Abbati Ore 16, Teatro Masini, Faenza

Baby Doe

gruppo nanou Appunti coreografici / Alice

Fiorenzo Lo Presti, Giorgia Palmucci, Andrea Paolotti, Alessandro Patregnani, Guglielmo Poggi,Tito Vittori regia di Giuseppe Marini Co-produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri e Società per Attori

Il manifesto dei burattini

Teatrino dell’Es

Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna

Lunedì 21 Ogni martedì alle 18

di Francesco Freyrie e Andrea Zalone con Vito e Claudia Penoni regia di Daniele Sala Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

73 2015/2016

agenda Novembre 2015


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agenda Gennaio 2016

Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna

Lo schiaccianoci

Balletto di Mosca La Classique Ore 21, Teatro Masini, Faenza

Sabato 2

(Casa Musicale Sonzogno)

Giovedì 14

Nuda e cruda

direttore Donato Renzetti regia Leo Nucci regista collaboratore Salvo Piro scene Carlo Centolavigna costumi Artemio Cabassi disegno luci Claudio Schmid

Un’ora di tranquillità

di e con Anna Mazzamauro regia di Livio Galassi musiche originali di Amedeo Minghi eseguite da Sasà Calabrese, pianoforte e chitarra Ore 21, Teatro Binario, Cotignola

Mercoledì 6 A proposito di Piter Pan

Unoteatro - Stilema Ore 16, Teatro Masini, Faenza

La mirabolante istoria di Fasolino

Teatro del Drago Ore 16.30, Almagià, Ravenna

74

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati Voci bianche del Coro Farnesiano di Piacenza maestro del coro Mario Pigazzini Piacenza per Expo 2015 Progetto Opera Laboratorio 2015

Venerdì 8

nuovo allestimento

Chi non lavora non mangia Vita di Gustavo Trombetti

coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena Teatro Alighieri di Ravenna,Teatro Rendano di Cosenza

di e con Ivano Marescotti tratto da “Di ferro di Fuoco” di

2015/2016

Associazione sportiva dilettantistica

Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 10 (ore 15.30)

Grand Guignol all’italiana

con Lunetta Savino regia di Alessandro D’Alatri

Ore 21, Teatro Comunale, Conselice

Bisbetica

con Nancy Brilli Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 9 e il 10

Sabato 9 L’amico Fritz

commedia lirica in tre atti di Pierre Suardon dal romanzo omonimo di Erckmann-Chatrian musica di Pietro Mascagni

Pik Badaluk

di Stefano Massini con Ottavia Piccolo e Silvano Pizzardi regia di Silvano Pizzardi

Enigma Lourdes

Compagnia Capotrave/ Andrea Cosentino Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna

Nessi

con Alessandro Bergonzoni Ore 21, Teatro Masini, Faenza

Sabato 16 Se Pinocchio fosse Cappuccetto Rosso

Compagnia NATA Ore 20.45, Teatro Binario, Cotignola

Qualcuno volò sul nido del cuculo

Domenica 17 Tre servi alla prova

Mattia Zecchi Ore 15.30, Vulkano, S. Bartolo

Lunedì 11

La Piccionaia - I Carrara

Il fu Mattia Pascal

Ore 16, Teatro Masini, Faenza

Il gigante soffiasogni

Ore 21, Teatro Comunale, Conselice

Sabato 23 Il ritorno di Casanova

di Arthur Schnitzler regia di Federico Tiezzi con Sandro Lombardi Compagnia Lombardi Tiezzi Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 24 (ore 15.30 e ore 21)

Rumore di acque

di Marco Martinelli con Alessandro Renda Teatro delle Albe/Ravenna Teatro Ore 21, Teatro Binario, Cotignola

Domenica 24 Il circo tre dita

Alberto De Bastiani Ore 15.30, Vulkano, S. Bartolo

La Duchessa del Bar Tabarin

Compagnia Teatro Musica Novecento Ore 16, Teatro Masini, Faenza

Z - Le avventure di Zorro Storie di Arlecchino

Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi

Compagnia Barbariccia

Martedì 12

Ballata di uomini e cani

Gran Concerto d’Operetta

con Marco Paolini

melodie, arie e duetti tratti dalle operette più famose Orchestra Alighieri Coro Calamosca-Mariani Valentina Rambelli soprano Gianni Coletta tenore dirige il maestro Carlo Argelli

Dal lunedì al sabato 9/12,30 - 15,30/19,30 Giovedì 9/13,30 - pomeriggio chiuso

Venerdì 15

Ore 17, Teatro Moderno, Fusignano

di Luigi Pirandello con Tato Russo

seguici su

Repliche il 20, 21 e 22

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 17 (ore 16 e ore 20.30) e il 18

Ca’ Luogo d’Arte

www.ilgattoconglistivali-ra.it

Ore 21, Ridotto del Teatro Masini, Faenza

Domenica 10 Ore 15.30, Vulkano, S. Bartolo

Ravenna - Via Canneti 2 Tel. 0544.240157

L’uomo della sabbia

Menoventi

con Daniele Russo, Elisabetta Valgoi Regia di Alessandro Gassmann

Uno, due, tre

Loriano Macchiavelli, Salvatore Alongi, Mauro Maggiorani regia di Ivano Marescotti

Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 15, 16 e 17 (ore 15.30)

Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 10

Drammatico Vegetale RAVENNA • via Benaco 59 Tel/Fax. 0544 271763 Cristiana 333 3427633 cristiana.ravaioli@libero.it

di Florian Zeller regia di Massimo Ghini con Massimo Ghini Valerio Santoro, La Pirandelliana

Animali & Accessori

Ferrè&Ronga Ore 16.30, Almagià, Ravenna

Ore 16.30, Almagià, Ravenna

Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Martedì 19 Rumore di acque

Teatro delle Albe Ore 21, Vulkano, S. Bartolo.

Kolok I terribili vicini di casa

con Olivia Ferraris e Milo Scotton Ore 16.30, Teatro Comunale, Russi

Cappuccetto Rosso

Tanti Cosi Progetti Ore 17, Teatro Moderno, Fusignano


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Martedì 26 Aggiungi un posto a tavola

di Garinei, Giovannini, Fiastri Compagnia Dell’Alba di Ortona Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna

The Game

con Francesco Tesei Ore 21, Teatro Masini, Faenza

La cativissima Epopea di Toni Sartana

con Natalino Balasso Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 30 e 31

Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton regia di Massimo Popolizio Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 30 e il 31 (ore 16 e ore 20.30)

Hamlet travestie

Punta Corsara Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna

Sabato 30 Pa|Ethos

Spellbound Contemporary Ballett coreografia Sang Jijia compositore Dickson Dee live video artists Luca Brinchi e Roberta Zanardo /Santasangre disegno luci Marco Policastro costumi Giuseppina Maurizi assistenti alla coreografia Yanan Yu, Adriana De Santis

con Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti regia di Gioele Dix Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Qualcosa rimane

di Donald Margulies regia di Monica Guerritore con Monica Guerritore e Alice Spisa Ore 21, Teatro Comunale, Conselice

Domenica 31

Il prezzo

con Paolo Cevoli regia di Daniele Sala

Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 31 (ore 15.30)

di Arthur Miller con Umberto Orsini, Massimo

Ore 21, Teatro Comunale, Cervia

Matti da slegare

Baba Jaga

di Axel Hellstenius

Ore 15.30, Vulkano, S. Bartolo

Venerdì 29

Perché non parli

agenda Febbraio 2016

Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 10

Mercoledì 10 Operazione Atarax

Martedì 2 L’avaro

Sabato 6 Pulcinella Mon Amour

di Molière con Lello Arena

Associazione Culturale Collettivo Teatrale Bertolt Brecht

Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi

Ore 16.30, Almagià, Ravenna

Il tenace soldatino di piombo

Venerdì 5

Teatrodelleapparizioni

Il turco in Italia

Ore 17, Teatro Rasi, Ravenna

dramma buffo in due atti musica di Gioachino Rossini libretto di Felice Romani (Casa Ricordi, Milano) direttore Giovanni Di Stefano regia Federico Bertolani disegno luci Fiammetta Baldiserri scene Giulia Zucchetta costumi Federica Miani Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza,Teatro Alighieri di Ravenna,Teatro Comunale di Treviso, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, OpéraThéâtre de Metz Métropole Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 7 (ore 15.30)

Slot Machine

Teatro delle Albe Ore 21, Vulkano, S. Bartolo. Repliche il 6, 7 (ore 16), 12, 13 e 14 (ore 16)

I suoceri albanesi

con Francesco Pannofino e Emanuela Rossi regia di Claudio Boccaccini Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 7

Vecchia sarai tu!

TeatrOnnivoro Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna. Replica l’11

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 13 e il 14 (ore 16 e ore 20.30)

Martedì 9 Gabbiano

di Anton Cechov regia di Carmelo Rifici Piccolo Teatro di Milano, LuganoInScena in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Sociale di Bellinzona

Quotidiano ONLINE Lunedì 15 Performance

con Paola Minaccioni

con Virginia Raffaele regia di Giampiero Solari

Ore 21, Teatro Comunale, Cervia

Ore 21, Teatro Binario, Cotignola

Ore 16, Teatro Rossini, Lugo

.it

Voi siete qui

di Trevor Griffiths con Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio, Claudia Penoni

Teatrodelleapparizioni

WWW.

Quei due (Staircase)

di Charles Dyer con Massimo Dapporto,Tullio Solenghi regia di Roberto Valerio

Sabato 13

Il tenace soldatino di piombo

La cultura IN TUTTI I FORMATI

Venerdì 12

di Antonella Questa e Francesco Brandi con Francesco Brandi

Domenica 7

Briciole di Pollicino

Comedians

Ore 21, Teatro Comunale, Conselice

Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna

Martedì 16 Cahier de la danse

Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto coreografie di Giuseppe Spota, Cristina Rizzo, Eugenio Scigliano, Philippe Kratz, Jiri Kylian Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi

Domenica 14 Jack e il fagiolo magico

Ti regalo la mia morte, Veronika

Teatro Due Mondi

di Federico Bellini e Antonio Latella liberamente ispirato alla poetica del cinema fassbinderiano regia Antonio Latella con Antonio Latella Emilia Romagna Teatro Fondazione nell’ambito di Progetto Prospero

Ore 16.30, Teatro Comunale, Russi

Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 17

Accademia Perduta/Romagna Teatri Ore 16, Teatro Masini, Faenza

Le nuove avventure dei musicanti di Brema

75 2015/2016

agenda Gennaio 2016


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agenda Febbraio 2016

di Marc Gilbert Sauvajon Compagnia Luigi Rasi Ore 21, Teatro Binario, Cotignola

Martedì 23 Mercoledì 17 Don Giovanni

I Sacchi di Sabbia Ore 21, Ridotto del Teatro Masini, Faenza

Venerdì 19 Come ne venimmo fuori

con Sabina Guzzanti regia di Giorgio Gallione Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Modigliani

con Marco Bocci Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 20 e 21

Sabato 20 Vado a scuola

film di Pascal Plisson Ore 17, Teatro Rasi, Ravenna

76

Il Prof Inkapaciovic e il mistero della pietra filosofale

Combriccola dei Lillipuziani

2015/2016

Ore 20.45, Teatro Binario, Cotignola

Domenica 21 Scherzo a tre mani

Teatro all’improvviso Ore 16, Teatro Rossini, Lugo

Les Ballets Trocadero de Montecarlo

Il lago dei cigni (atto II) musica Pëtr Il’ic Ciajkovskij coreografia originale Lev Ivanovich Ivanov costumi Mike Gonzales scene Jason Courson luci Kip Marsh Pas des deux a sorpresa Esmeralda musica Cesare Pugni coreografia Marius Petipa allestimento Elena Kunikova costumi David Tetrault luci Kip Marsh Don Quichotte musica Ludwig Minkus coreografia da Marius Petipa e Alexander Gorsky costumi Mike Gonzales scene Robert Gouge luci Kip Marsh Ore 15.30, Teatro Alighieri, Ravenna

Jack e il fagiolo magico

Accademia Perduta/Romagna Teatri Ore 17, Teatro Moderno, Fusignano

Sherlock Holmes

CollettivO CineticO produzione Teatro delle Briciole Fondazione Solares delle Arti

Noche tanguera

Naturalis Labor regia e coreografie di Luciano Padovani Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo

Venerdì 4 L’inatteso

Anna Amadori Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna

“Vie”

di e con Michael Capozzi Ore 21, Teatro Binario,

Sogni e bisogni

di e con Vincenzo Salemme

My Fair Lady

testi di A.J. Lerner musiche di F. Loewe Compagnia In Scena di Corrado Abbati Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna

E’ Bal

Teatro delle Albe

Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Replica il 27

Sabato 27 La sposa sirena

#Amore

con Paolo Dirani (pianoforte)

con Marta e Gianluca

Ore 21, Teatro Comunale, Conselice

Ore 17, Teatro Rasi, Ravenna

Les felures de l’ame

Ore 21, Teatro Masini, Faenza

Giovedì 25 Una giornata particolare

dall’opera originale di Ettore Scola e Ruggero Maccari regia di Nora Venturini con Giulio Scarpati, Valeria Solarino produzione Gli Ipocriti

José Mora disegno luci Nicolas Fischtel con orchestra e canti tradizionali dal vivo una produzione del Centro Aragonés de Danza Zaragoza

Domenica 28 Sposa sirena

Compagnia Teatrale Crest Ore 16.30, Teatro Comunale, Russi

L’acqua cheta

Compagnia Teatro Musica Novecento Ore 16, Teatro Masini, Faenza

Lunedì 29 Faenza Cabaret - Premio A. Sordi Ore 21, Teatro Masini, Faenza

La cultura IN TUTTI I FORMATI

Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna

Orsolini e Palmieri

Domenica 6

Ore 17, Ridotto del Teatro Masini, Faenza

Teatro del piccione

Mediterraneo

Ore 16, Teatro Rossini, Lugo

Compañia Española de Danza “Miguel Ángel Berna” con Miguel Ángel Berna coreografia e regia Miguel Ángel Berna musiche originali di Alberto Artigas, Joaquin Pardinilla costumi Enrique Lafuente, Maria

Duum

Sonics

Teatro Crest

Tutto Shakespeare in 90 minuti

Mengone contro tutti

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 27 e il 28 (ore 16 e ore 20.30)

Ore 21, Vulkano, S. Bartolo. Repliche il 24, 25, 26, 27 e 28 (ore 16)

Tredici a tavola

Sabato 5

Venerdì 26

Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi

Ore 17.30, Artificerie Almagià, Ravenna

Cotignola

Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 26

di e con Gennaro Cannavacciuolo

Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 26, 27 e 28 (ore 15.30)

agenda Marzo 2016 Giovedì 3

Volare

con Alessandro Benvenuti e Nino Formicola regia di Alessandro Benvenuti

Rosaspina

Lunedì 7 Colazione a Broadway

Movies Pictures Orchestra voci Paola Fabris e Lele Saraceno dirige il maestro Stefano Nanni Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna

Mensile romagnolo La Tempesta

Alcantara Ore 21, Ridotto del Masini, Faenza


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agenda Marzo 2016

regia di Elio De Capitani Teatro dell’Elfo con il contributo di Fondazione Cariplo Ore 20, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 20 (ore 15.30), 21 e 22

Martedì 8

Domenica 13

Mastro Don Gesualdo

The Man – Passion of the Christ

con Enrico Guarneri regia di Guglielmo Ferro

RBR Dancecompany regia di Cristiano Fagioli Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo

Diamoci del tu

di Norm Foster con Anna Galliena e Enzo De Caro Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi

7 minuti

con Ottavia Piccolo Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 23 e 24

Giovedì 24

Mercoledì 9

La fine di tutte le cose

Cenerentola

Pantani

di Alessandra Schiavoni con Alessandra Frabetti

Balletto di Milano coreografie di Giorgio Madia

Ore 21, Teatro Comunale, Conselice

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo

di Marco Martinelli . ideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari regia di Marco Martinelli Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, le manège.mons Scène Transfrontalière de création et de diffusion asbl

La cultura IN TUTTI I FORMATI

Domenica 20 La Beatitudine

Fibre Parallele Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna

Ore 20, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 10

Variazioni enigmatiche

Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi

Performance

con Virginia Raffaele Ore 21, Teatro Masini, Faenza

Settimanale di informazione Martedì 15 Cin Ci Là

di C. Lombardo e V. Ranzato Compagnia di operette Teatro Musica Novecento

Venerdì 11 La Sagra della Primavera Bolero

Mercoledì 16 Tutto Shakespeare in 90 minuti

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo

con Alessandro Benvenuti e Nino Formicola regia di Alessandro Benvenuti

Sabato 12

Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna

Il sicario e il prepotente

Mattia Zecchi

Giovedì 17

Ore 17, Ridotto del Teatro Masini, Faenza

Artemis Danza / Monica Casadei

Traviata Ore 21, Teatro Masini, Faenza

Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 13 (ore 15.30)

La cicala e la formica

Accademia Perduta/Romagna Teatri Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Sabato 2 aprile Stefania e i giganti

Accademia Perduta/Romagna Teatri Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Domenica 3 aprile Sguardi sulla giovane danza d'autore // Emilia Romagna

sharing dei nuovi progetti coreografici di giovani danz’autori dell’Emilia Romagna L’evento è promosso da Anticorpi – rete regionale di rassegne, festival e residenze creative Ore 17, Almagià, Ravenna

Peter Pan e i bambini perduti

Teatro delle Forchette

light design Vincent Longuemare scene Ezio Antonelli costumi Alessandro Lai visual design Davide Broccoli, Sara Caliumi movimenti coreografici Catherine Pantigny DanzActori di Ravenna Festival Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 10 (ore 15.30)

Sabato 9 aprile Edipo re

Venerdì 18

Ore 16.30, Teatro Binario, Cotignola

Archivio Zeta

Eva. Diario di una costola

Venerdì 8 aprile

Lunedì 11 aprile

Mediterraneo

Junior Balletto di Toscana Musica Sergej Prokof’ev drammaturgia e coreografia di Davide Bombana luci Carlo Cerri costumi Santi Rinciari nuova produzione

agenda Aprile e Maggio 2016 77

Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna

MM Contemporary Dance Company coreografie di Enrico Morelli e Michele Merola

Anatomia

Simona Bertozzi/Francesco Giomi/Enrico Pitozzi/Antonio Rinaldi Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna

Giovedì 10 di Éric Emmanuel Schmitt con Saverio Marconi e Gian Paolo Valentini regia di Gabriela Eleonori

Giovedì 31

con Rita Pelusio Ore 21, Teatro Binario, Cotignola

Sabato 19 Il Tarlantan della Moscovia

Teatro del Drago Ore 17, Ridotto del Teatro Masini, Faenza

Morte di un commesso viaggiatore

di Arthur Miller

Macbeth

melodramma in quattro atti libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei dalla omonima tragedia di William Shakespeare musica di Giuseppe Verdi (Casa Ricordi, Milano) direttore Nicola Paszkowski regia e ideazione scenica Cristina Mazzavillani Muti

Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna

Weekend Comedy

di Jeanne & Sam Bobrick con Viviana Toniolo, Stefano Messina Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi

Venerdì 15 aprile Discorso Giallo

Fanny&Alexander Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna

2015/2016

Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 9

Electricity

Evolution Dance Theatre regia e coreografie di Anthony Heinl

Martedì 22


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agenda Aprile e Maggio 2015

Maîtres de ballet Richard Coudray, Françoise Dubuc Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 17 (ore 15.30)

Domenica 17 aprile Sabato 16 aprile Cenerentola

Malandain Ballet Biarritz coreografia Thierry Malandain musica Sergej Prokof’ev scene e costumi Jorge Gallardo disegno luci Jean-Claude Asquié realizzazione costumi Véronique Murat realizzazione scene e accessori Chloé Bréneur, Alain Cazaux, Annie Onchalo parrucche François Dussourd, Georges Dejardin

Interpreti Cenerentola Miyuki Kanei Il Principe Daniel Vizcayo Ione Miren Aguirre, Raphaël Canet, Mickaël Conte, Ellyce Daniele, Frederik Deberdt, Romain Di Fazio, Baptiste Fisson, Clara Forgues, Michaël Garcia, Jacob Hernandez Martin, Irma Hoffren, Mathilde Labé, Hugo Layer, Claire Lonchampt, Fábio Lopez, Nuria López Cortés, Arnaud Mahouy, Patricia Velazquez, Laurine Viel, Lucia You González

Ore 17 e ore 19, Teatro Rasi, Ravenna

Venerdì 29 aprile Dream Theory in Malaya

Francesca Proia Ore 19 e ore 21, Vulkano, S. Bartolo

✘ Teatro Alighieri, via Mariani 2, Ravenna tel. 0544 249244 - fax 0544 215840 - www.teatroalighieri.org

78

✘ Teatro Rasi, via di Roma 39, Ravenna tel. 0544 36239 - fax 0544 33303 - www.ravennateatro.com

2015/2016

✘ Palazzo Rasponi dalle Teste, piazza Kennedy 12 (ingresso via Luca Longhi 9), Ravenna

✘ Almagià, via Almagià 2, Ravenna ✘ Centro Valtorto, via Faentina 216, Fornace Zarattini (Ravenna) ✘ Vulkano, via Cella 261, San Bartolo (Ravenna) - tel. 0544 36239 www.drammaticovegetale.com

✘ Cisim, viale Parini 48, Lido Adriano - tel. 0544 36239 ✘ Teatro Rossini, piazzale Cavour 17, Lugo - tel. 0545 38542 fax 0545 38482 - www.teatrorossini.it

✘ Teatro Masini, piazza Nenni 3, tel. 0546 21306 ww.teatromasini.org - www.accademiaperduta.it

✘ Teatro Comunale, via XX Settembre 125, Cervia - tel. e fax 0544 975166 www.accademiaperduta.it

✘ Teatro Goldoni, piazza Libertà 18, Bagnacavallo - tel. 0545 64330 www.accademiaperduta.it

✘ Teatro Comunale, via Cavour 10, Russi - tel. 0544 587641 - 580742 www.comune.russi.ra.it

✘ Teatro Comunale, via Selice 125, Conselice - tel. 348 7095919 www.teatroconselice.it

✘ Teatro Moderno, corso Emaldi 32, Fusignano - tel. 0545 954194 ✘ Teatro Binario, viale Vassura 20, Cotignola - tel. 373 5324106 www.cambiobinario.it

Pollicino

Accademia Perduta/Romagna Teatri Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo

Martedì 10 maggio

Giallo

di Luigi de Angelis e Chiara Lagani drammaturgia di Chiara Lagani regia di Luigi De Angelis Fanny&Alexander

Indirizzi utili

Sabato 30 aprile

Amleto a Gerusalemme Palestinian kids want to see the sea

di Gabriele Vacis e Marco Paolini regia di Gabriele Vacis con Marco Paolini Teatro Stabile di Torino Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche l’11, il 12 e il 13

Palcoscenico Supplemento a Ravenna&Dintorni, autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001 Direttore responsabile: Fausto Piazza Hanno collaborato alla redazione: Federica Angelini, Roberta Bezzi, Chiara Bissi, Paolo Bolzani, Matteo Cavezzali, Matteo Fabbri, Serena Garzanti, Enrico Gramigna, Linda Landi, Luca Manservisi, Guido Sani, Maria Cristina Giovannini (grafica), Gianluca Achilli (grafica) Nella foto di copertina: una scena dallo spettacolo Cenerentola del Malandain Ballet Biarritz Crediti fotografici: Lucia Baldini, Virginia Bettoja, Silvia Bigi, Marco Caselli Nirmal, Franco Ferretti, Andrea Gianfortuna, Silvia Lelli, Andrea Macchia, Masiar Pasquali, Patrizia Piccino, Gianni Schicchi Editore: Reclam Edizioni e Comunicazione srl www.reclam.ra.it viale della Lirica 43, 48124 Ravenna tel. 0544 408312 Direttore generale: Claudia Cuppi Stampa: Grafiche Baroncini - Imola www.grafichebaroncini.it


BARONCINI PAG RFM:Rafest mastro 28/05/14 17:53 Pagina 1


METTI UNA SERA 2015:Layout 1 10/11/15 20.08 Pagina 79

METTI UNA SERA... TRATTORIA CUBANA da Irma e Pino

via Molo Dalmazia 37, Marina di Ravenna - Tel. 0544 530231

La tipica trattoria da Irma e Pino nasce nel 1965; all’epoca era poco più di una stanza con un paio di tavoli nei quali pescatori e militari consumavano velocemente il risotto. Oggi la Trattoria Cubana è una grande realtà, punto di riferimento dei lidi ravennati per la ristorazione a base di ottimo pesce, cucinato secondo la migliore tradizione romagnola con una grandissima offerta di qualità. Si può scegliere anche fra quattro menù degustazione a partire da 30 euro. Grande successo del servizio take away. Aperti tutti i giorni a pranzo e cena - Chiuso lunedì

RISTORANTE OSTERIA DEL TEMPO PERSO via Gamba 12, Ravenna - Tel. 0544 215393 - www.osteriadeltempoperso.it Avvolti da una calda atmosfera, sulle mensole che dominano i tavoli sono custodite non solo bottiglie di vini rossi, ma libri di letteratura, di cinema, di arte e di musica. In tavola si sentono i profumi di stagione e si gode del piacere che donano innovazione e tradizione, equilibrio dei sapori e freschezza degli alimenti. Sivio ama proporre anche pietanze a base di carne e piatti vegetariani e, durante l'autunno, i profumi del bosco, funghi e tartufi. Il menu viene rinnovato ogni due mesi per esaltare i prodotti stagionali. Aperto tutti i giorni a cena. Sabato, domenica e festivi anche a pranzo

RISTORANTE SYRENÈ via Stecchetti 15, Granarolo Faentino - Tel. 0546 41865 - www.ristorantesyrene.it Situato in nove eleganti sale di una villa di fine ‘700, propone ricette di carne e di pesce della tradizione romagnola e piatti legati alla stagionalità dei prodotti. Pizza nel forno a legna anche con impasto integrale o kamut bio. La domenica in famiglia con menù di carne o pesce (25/30 euro). I bambini sotto i 3 anni non pagano; 3-10 anni alla carta. Prezzo medio 15/35 euro Aperto dalle 12 alle 14.30 e dalle 18.30 alle 23.30 - chiuso il lunedì e il sabato a pranzo

RISTORANTE ACQUAMARINA

Via dell’Idrovora 50, Marina di Ravenna - Tel. 0544 438483

La tradizione, rivisitata in chiave moderna e creativa. È possibile scegliere il menù alla carta oppure affidarsi ai consigli dello chef Francesco Chiarelli, potendo così gustare sfiziosi antipasti, stuzzicherie, creme e zuppe, pasta fatta a mano, secondi di carne e pesce, contorni di stagione, dolci e pane rigorosamente fatti in casa. A poca distanza dalla spiaggia, dalle pinete e dalle valli della Piallassa Piomboni la locanda dispone di camere con servizi, Tv, WiFi, frigobar in ambiente informale e funzionale. Aperto pranzo e cena. Chiuso sabato a pranzo. È gradita la prenotazione

OSTERIA MALABOCCA Piazza della Libertà 15, Bagnacavallo (RA) - Tel. 0545 64468 - www.malabocca.it L'Osteria Malabocca è situato nella piazza principale di Bagnacavallo. Propone una cucina innovativa molto legata alla stagionalità. Tutto viene preparato giornalmente, compreso le paste, i dolci e il pane. Roberto e Denise mettono a vostra disposizione un menù vegetariano, uno di pesce e uno di carne oltre ad una selezione di piatti dedicati ai sapori e ai profumi del territorio. Aperto dalle 12 alle 14,30 e dalle 19,30 alle 22,30 - chiuso il mercoledì


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EDIZIONI E COMUNICAZIONE

Supplemento gratuito a “Ravenna & Dintorni” nr. 652 del 12 novembre 2015

Redazione: 0544.271068 redazione@ravennaedintorni.it Pubblicità: 0544.408312 info@reclam.ra.it

Danza e Opera Prosa il personaggio

+

l’intervista

L’omaggio del Ravenna Festival a Puccini e alla Bohème

+

Natalino Balasso e la cattiveria della politica

+ +

Musica +

rock e dintorni

Dal poliziottesco allo spazio: le colonne sonore dei Calibro 35

Ricerca Quando il teatro si interroga sul lavoro che uccide

il classico

L’eterna lotta tra bene e male nell’amore di Romeo e Giulietta

Elio De Capitani e il capolavoro incompreso di Miller

lo spettacolo

la trilogia

+

+

genius loci

Il Comunale di Conselice, quel luogo nato ai tempi del colera


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